Because you're perfect to me.

di Eneys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. The Beginning. ***
Capitolo 2: *** 2. Repetitions. ***
Capitolo 3: *** 3. Step Brothers. ***
Capitolo 4: *** 4. Young and the restless. ***
Capitolo 5: *** 5. Points of view. ***
Capitolo 6: *** 6. Misunderstandings. ***
Capitolo 7: *** 7. I need you. ***
Capitolo 8: *** 8. Are changed. ***
Capitolo 9: *** 9. You and I. ***
Capitolo 10: *** 10. Give me love. ***
Capitolo 11: *** Avviso. ***



Capitolo 1
*** 1. The Beginning. ***


 

 

1. The beginning

 

Harry.

 

Mi trascinai in bagno senza la minima voglia e iniziai a prepararmi per la scuola. Avevo delle occhiaie abbastanza evidenti, ma essendo un ragazzo non potevo di certo usare del trucco per coprirle, mi avrebbero preso in giro, e io già venivo preso di mira fin troppo spesso. Era già da un pò di tempo che non riuscivo a dormire bene, ma non sapevo neanche io il perchè. Mi sciacquai il viso con acqua abbastanza fredda, giusto per darmi una svegliata, e mi spettinai i capelli. Uscii dal bagno e mi vestii, presi lo zaino e mi avviai al piano di sotto per salutare i miei genitori, che probabilmente erano in cucina a fare colazione.

-io vado- li avvisai alla porta.

-non fai colazione Harry?- chiese mia madre armeggiando con il latte.

Scossi la testa.

-devi mangiare qualcosa, la colazione è importante, è il primo passo per cominciare bene la giornata- mi rimproverò lei, invitandomi poi a sedere.

-non preoccuparti, e poi lo sai che al mattino preferisco non mangiare, altrimenti la metro mi farà male-  Lei scossaela testa in segno di disappunto, ma lasciò perdere lasciandomi andare.

Mi avviai alla stazione per prendere la metro, quel giorno era più affollata del solito, troppo per i miei gusti, amavo la tranquillità e in quel posto non ne vedevo neanche l'ombra. Per mia fortuna trovai un posto libero, mi accomodai e misi lo zaino sulle gambe. Infilai gli auricolari nelle orecchie e mi isolai dal mondo. Ero fatto così. Mi piaceva stare in solitudine, con gli auricolari e la mia amata musica.

Mi sentii toccare una spalla, qualcuno aveva appena interrotto il mio concerto, si, ogni volta che ascoltavo musica immaginavo di essere quel cantante, amato da tutti. Ma non era così, io ero solo un sedicenne sfigato, maltrattato da tutti. Tolsi gli auricolari dalle orecchie, mi girai per vedere quale essere aveva interrotto il mio film mentale e quello che i miei occhi videro non poteva essere di certo vero. Quel ragazzo era un angelo per quanto era bello.

-scusa- disse il ragazzo -non avevo notato gli auricolari- disse poi indicando gli auricolari che avevo fra le mani.

-n-non ti p-preoccupare-

No Harry non balbettare ora ti prego! pensai

Il ragazzo mi sorrise, era stupendo, davvero.

-volevo chiederti se posso sedermi- disse gentilmente

-certo che puoi- dissi, questa volta senza balbettare.

Mi sorrise e prese posto. Per il resto del viaggiò nessuno dei due parlò. Il silenzio che si era creato fra noi sovrastava le voci e gli chiamazzi delle altre persone. Era terribbilmente frustante.

-e' la mia fermata- dissi alzandomi, lui sorrise e si alzò con me.

-e' anche la mia- disse

Sorrisi e insieme ci incamminammo verso l'uscita della metro.

-e così ti chiami Harry, hai proprio un bel nome- rallentò il passo e mi guardò.

Lo guardai confuso, non gli avevo detto il mio nome, ne altre informazioni. E come se mi avesse letto nel pensiero indicò il braccialetto che avevo al polso, con sopra inciso il mio nome.

-io sono Louis comunque- stese la mano, che io afferrai subito, con quella stretta di mano conobbi finalmente il suo nome, Louis.

 

Arrivammo davanti alla mia scuola, frequentava anche lui lì.

 

Lo accompagnai in segreteria, mi disse che era nuovo, e che non sapeva nemmeno dove era collocata, probabilmente senza il mio aiuto non ce l'avrebbe mai fatta. La signora Collins gli diede un foglietto con su scritto tutti gli orari, e ci salutò.

-alla prima ora ho latino-  disse iniziando a leggere il foglio che aveva fra le mani. Era così carino mentre leggeva le indicazioni, ogni tanto si inumidiva le labbra con la lingua e questo lo rendeva maledettamente sexy.

Scossi la testa cercando di non pensare troppo a quello che faceva Louis, e iniziai a pensare ad altro. Anche se con lui vicino non ci riuscivo granchè.

 

-Harry ma mi stai ascoltando?- chiese ridendo -uhm si- dissi, in realtà non sapevo neanche cosa stesse dicendo. -bene allora rispondi- appoggiò la testa sul palmo della mano e spostò lo sguardo su di me. Bene, vediamo..cosa mi avrà chiesto?

Iniziò a ridere -ti ho chiesto se avete una biblioteca in questa scuola- disse togliendomi dai casini.

-ma certo, stavo proprio per rispondere- mi grattai la nuca imbarazzato

-allora?- giusto, dovevo ancora dargli la risposta.

-si, ma è come se fosse abbandonata, nessuno ci va mai- risposi

-meglio, adoro la solitudine-

Anche io, pensai

 

Era suonata da poco la campanella, dovevo affrettarmi ad uscire o avrei perso la metro, come capitava sempre. -ehi aspettami- urlò Louis correndo verso di me. Prese fiato e mi sorrise. Quel ragazzo emanava gioia da tutti i pori.

-facciamo la strada insieme?- chiese poi

Non vedevo l'ora che me lo chiedessi angelo. -

certo- risposi ricambiando il suo bellissimo sorriso. L

ouis avvicinò un dito al lato della mia bocca. Restai fermo immobile, e lui tocco la mia "splendida fossetta" come la definivano le ragazze. Si qualcuna sapeva che esistevo anche io. 

-sei tenero- disse  spingendo il dito e ridendo

Per tutta risposta arrossii.

 

Scendemmo dalla metro, e iniziammo a ridere.

-l'hai vista la sua faccia?- chiese mentre si teneva la pancia.

-come non notarla- risposi io ridendo Louis aveva avuto la brillante idea di disegnare dei baffi finti ad un signore che stava dormendo profondamente.

Quando si svegliò iniziò a rincorrerci ma io e Louis eravamo già fuori dalla metro, a ridere come due matti.

-dove abiti?- chiese poi, riprendendosi

-in fondo alla strada- dissi indicando il vialetto pieno di alberi che sporgevano sulla strada.

-devo fare anche io questa strada per tornare a casa- rispose

Che fortuna, non avevo voglia di separarmi da lui così presto, non avevo voglia di separarmi dal mio primo e vero amico. Arrivai davanti casa mia. Notai che sorrideva più del dovuto.

-abito qui- dissi indicando la piccola villetta alle mie spalle.

-io abito li- indicò la villetta vicino alla mia.

Dio allora esisti pensai

-oltre che compagni di scuola, siamo anche vicini- puntualizzai io

-si- affermo lui sorridendo.

Si avvicinò e mi lasciò un bacio sulla guancia.

-a domani Harold- sorrise e si avvio verso casa sua.

-a domani Louis- dissi

Restai a fissarlo, portai una mano sulla guancia e l'accarezzai. -a domani- ripetei fra me e me.

 

Louis.

 

Sono sempre stato un tipo abbastanza timido e riservato, ma quando avevo visto quel ragazzo, li, su quel sedile vecchio della metro avevo deciso di andare a parlargli. Era come se lo conoscessi da una vita, il suo viso così familiare e terribbilmente bello. Per mia fortuna non mi aveva mandato a quel paese quando lo avevo interrotto dai suoi pensieri. Anzi era stato anche troppo cordiale. E ora ero in camera mia, a pensare a lui, ai suoi occhi, ai suoi ricci dall'aria morbida, alla sua pelle così candida e profumata, alla sua voce così roca, calda e seducente... Aprii la finestra per far entrare un pò di aria fresca. E lo vidi, nella sua camera, che faceva su e giù davanti alla finestra leggendo un libro, probabilmente a voce alta visto che muoveva anche le labbra. Rimasi a fissarlo incantato, come se stessi guardando uno dei miei film preferiti. Ma quello non era un film. No di certo. Lo conoscevo da meno di 24 ore e stavo già diventando una quattordicenne in piena crisi ormonale. Il vecchio Louis non lo avrebbe mai fatto, il vecchio Louis riderebbe del nuovo, ma il nuovo Louis mi piaceva, e speravo, desideravo, piacesse, almeno un tantino, anche ad Harry.

 

 

 

 

 

Eccomi con una nuova storia :)

In questo primo capitolo ho cercato soprattutto di farvi conoscere i pensieri di Harry e di Louis (i nostri protagonisti)

E' piuttosto tranquillo, ma sinceramente non volevo metterci già tutti i personaggi. Li conoscerete poi man mano.

Ognuno di loro avrà la sua parte, anche se piccola rispetto ai Larry.

Spero vi sia piaciuto come inizio, vi chiedo di farmelo sapere, anche perchè è la prima long interamente slash.

Grazie se lo farete.

Alla prossima. :D

Eneys xx

 

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Capitolo 2
*** 2. Repetitions. ***


2. Repetitions.

 

Louis.

 

La mattina dopo mi svegliai abbastanza preso, molto strano, visto che mi ci vogliono le cannonate per alzarmi. Quella mattina ero abbastanza agitato, avevo una sensazione strana allo stomaco, aprii la finestra e inspirai forte, l'aria fresca pizzicò le mie guance arrossandole. Andai in bagno, mi infilai nella doccia e lasciai che l'acqua scivolasse sul mio corpo liberandomi dai pensieri, da quando mio padre era morto un pezzettino di me era morto con lui. Mi avvolsi l'asciugamano in vita e rientrai in camera mia, ormai gelida, per via della finestra aperta.

Tornavo da scuola, era una fredda giornata di Dicembre, ma non una qualunque, era il 24 il mio compleanno. Entrai in casa e appoggiai lo zaino vicino al divano, in casa non c'era nessuno, regnava il silenzio. Sgattaiolai in camera mia e trovai una lettera poggiata sulla mia scrivania.

"Ehi Lou, se stai leggendo questo vuol dire che io già non ci sono più. Mi dispiace di non essere stato il padre che desideravi, mi dispiace di non averti portato mai alle giostre quando me lo chiedevi, mi dispiace per essere stato assente in questi mesi e di non averti mai fatto capire quanto tu sia importante per me. Sai Lou, probabilmente tu sei il figlio che tutti sognano, gentile, educato, dolce, protettivo e non so perchè Dio ti ha affidato proprio a me, che non ti meritavo per niente.

Asciugai le lacrime che ormai mi avevano già inondato il viso, degludii e continuai a leggere.

"Ho deciso di farla finita, la vita non mi rende felice, e io non rendevo felice te e la mamma. Proteggila tu piccolo mio, stalle vicino e non abbandonarla mai, non fare i miei errori, tu sei migliore di me Louis. Ricordati che ti vorrò sempre bene figliolo. Papà"

Ricordare quelle cose mi fortificava in qualche modo, avevo deluso mio padre, dopo la sua morte entrai in un brutto giro, facevo stare male mia madre, e stavo male io.

Mi asciugai e mi vestii, indossai il cappotto e uscii di casa.

 

Ero in classe, entrai per primo, sistemai il libri sul banco e aspettai l'arrivo dei miei compagni. Entrò il professore, fù sorpreso di vedermi, di solito ero quasi l'ultimo ad entrare. Man mano la classe si riempì, ma di Harry nemmeno l'ombra.

Il professore Bailey fece l'appello, Harry era assente.

Dopo un mezz'ora di lezione la porta si spalancò e quello che vidi mi fece sorridere, Harry era arrivato a scuola, era rosso in viso e aveva l'affanno, aveva corso, e parecchio. Il professore lo ammonì del ritardo e lo face sedere nell'ultimo posto libero. Accanto al mio.

-scusa il ritardo- disse riprendendo a respirare normalmente

-dovresti scusarti con il prof non con me- sorrisi

-vedi, io mi scuso solo con le persone a cui tengo, di lui me ne sbatto-  sussurrò al mio orecchio provocandomi tanti piccoli brividi.

-Styles visto che tu e Tomlinson siete tanto amici perchè non gli dai un paio di ripetizioni?- chiese Bailey sbattendo il libri sulla cattedra per attirare la nostra attenzione.

-con vero piacere- rispose Harry sorridendo.

Amo il professore pensai

-iniziamo oggi?- chiese Harry chiudendo il suo armadietto.

-a fare cosa?- chiesi

-le ripetizioni genio- rise

-uhm vero- dissi -mi ero già dimenticato- mentii

Fece uno sguardo deluso e guardò il pavimento. -da me alle 16:00- sorrisi, anche se non poteva guardarmi in quel momento.

-okay- alzò lo sguardo e incrociai i suoi splendidi occhi.

-puntuale Styles, miraccomando!- gli feci l'occhiolino e andai in classe.

 

Harry.

 Oggi per la prima volta avevo amato Bailey, non sono una cima a scuola, ma me la cavicchio, nella sua materia vado alla grande, credo di essere il suo miglior studente, modestamente. E poi passare del tempo con Louis era proprio quello che volevo. Erano le 15:30 e io stavo morendo, imploravo l'orlogio di andare più veloce, ma più restavo li a fissarlo e più il tempo si fermava. Finalmente si fecero le quattro, presi le mie cose e mi avviai a casa Tomlinson.

-apprezzo la tua puntualità Styles, ora possiamo andare- disse lui alzandosi dai gradini del portico.

-ma non dobbiamo studiare?- chiesi confuso

-certo ma non qui, ti porto nel mio posto preferito- sorrise

Mi portò nel giardino sul retro di una vecchia villa abbandonata.

-che ci facciamo qui?- chiesi

-e' un posto tranquillo per studiare in pace, e poi siamo soli- sorrise e alzò lo sguardo verso una vecchia casetta sull'albero.

-se pensi che io salga li sopra puoi anche scordartelo- dissi gesticolando

-andiamo Harold- ammiccò, sbuffai.

-e va bene Tomlinson- Lui sorrise fiero di sè e iniziò a salire quelle piccole tegole di legno fissate all'albero che io non tollero che siano chiamate scale. Avevo il sedere di Louis in faccia, dire che era perfetto, era poco.

-goditi il panorama- rise

-lo sto già facendo- puntualizzai

Lui scosse la testa continuando a ridere.

-ah però, anche questo è un bel panorama- dissi ammirando la splendida vista una volta in cima. Lui mi gurdò e sorrise, amavo quando faceva così, quando restava a guardarmi in silenzio e sorrideva, mi faceva stare bene.

-Harry, non penserai che studieremo davvero- sorrise

-si invece, devi metterti alla pari con il programma- gli misi una mano sulla spalla

-fai il bravo alunno Tomlinson- Lui sorrise e si avvicinò al mio orecchio

-io sono sempre bravo Styles- sussurrò

Iniziai a spiegargli il programma di letteratura, era ciò che insegnava Bailey. Passai il pomeriggio più bello della mia vita. Louis era entrato nella mia vita solo da un giorno ed era come se lo conoscessi da anni. Era fantastico parlare con lui. Ma in quel ragazzo tanto bello e gentile c'era una parte che mi nascondeva, probabilmente il suo passato, decisi che un giorno avrei scoperto cosa aveva da nascondere.

 

Tornammo a casa, come al solito mi salutò con un dolce bacio sulla guancia e mi regalò un sorriso.

-chi è quel ragazzo Harry?- chiese mia madre sorridendo. Io arrossii, mia madre sapeva che ero gay, chissà ora quale cinema si era fatta in testa.

-è solo un amico- dissi poco convinto.

-vedremo- disse tornando in cucina.

Amavo mia madre, sapeva quando fare o non fare domande, sapeva come prendermi, e aveva accettato il fatto che mi piacessero i ragazzi, anche se avrebbe preferito una ragazza al mio fianco.

Tornai in camera e mi gettai di peso sul letto, presi il cellulare e lo posai sul piumone, portai una mano sull'addome e il cellulare vibrò.

"Professore Styles probabilmente ho la febbre, quindi domani non vengo a scuola, passi da me nel pomeriggio? L x :)" Sorrisi

"Certo Tomlinson, a che ora? H xx"

"Verso le 15:30. L x :)"

"Perfetto, sarò lì. A domani Tomlinson ;) H x"

"A domani Styles :) L x"

Posai il cellulare sul comodino e col suo sorriso nella mente mi addormentai.

 

 

Ed eccomi qui con un nuovo capitolo :)

Devo dire che mi piace tantissimo (modestamente u.u) e a voi? :D

Vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate del capitolo e di questa storia, altrimenti non so se andare avanti o fermarmi qui.

Quindi recensite :')

Mi scuso per eventuali errori.

Alla prossima settimana xx

_Eneys

 

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Capitolo 3
*** 3. Step Brothers. ***


3. Step Brothers.

 

 

Harry.

Quella mattinata senza Louis passò molto lentamente, ormai era diventato il mio migliore amico, il mio confidente, la persona di cui mi fidavo di più.

Entrai nell'aula di scienze e mi accomodai all'ultimo banco, sperando che nessuno si sedesse accanto a me.

Ma le mie preghiere non furono servite a molto, visto che un ragazzo dai capelli neri e dalla carnagione olivastra si avvicinò a me e mi sorrise.

-sei Harry vero?- chiese con il sorriso sulle labbra.

-si sono io- risposi

-io sono Zayn- disse

E quindi? Devo sapere chi sei? pensai.

-non ti ricordi di me a quanto pare- si grattò la nuca imbarazzato.

-no, scusa- risposi invitandolo a sedere.

-ti dice niente il nome Trisha?- chiese.

-uhm..è mia zia!- esclamai ricordandomi chi fosse il tizio tanto sorridente seduto accanto a me.

-sei cresciuto parecchio- dissi guardandolo meglio.

-invece tu sei proprio come ti ricordavo- sorrise

Ecco spiegato, Zayn era mio cugino, non lo vedevo dai tempi dell asilo, quando abitavamo ancora a Bradford.

-come mai sei qui?- chiesi continuando a guardare il libro di chimica che avevo sul banco.

-mi sono trasferito con mia madre, visto che lei e mio padre hanno divorziato e il suo nuovo marito abita qui- fece un sorriso triste

-ti manca tuo padre?- domanda stupida

-non molto, non ci parlavamo tanto quando abitavamo nella stessa casa quindi per me è tutto uguale- disse prendendo il libro

-e qual'è il problema?- lo invitai a parlare

-il mio fratellastro- disse

-è tanto cattivo?- risi

-è Niall Horan- smisi di ridere all'istante. Niall Horan? No, non poteva essere.

-N-niall?- degludii

-Esatto-

Mio cugino era diventato il fratellastro di Niall Horan, il ragazzo più inquietante che abbia mai conosciuto. Era il bullo della scuola, faceva del male ad ogni essere vivente, che respirasse o che si muovesse. Si diceva che minacciasse anche il preside e che il poveretto per paura non replicava in alcun modo.

Il professore Wilson entrò in classe tutto agitato come al solito, posò i libri sulla cattedra e si aggiustò gli occhiali. Aveva preso un tic, ogni tre minuti si tirava su la montatura con l'indice. Mi veniva la voglia di andare li e romperglieli. Notò Zayn e gli sorrise invitandolo poi a presentarsi alla classe. Quando disse "Sono il fratellastro di Niall Horan" tutti i ragazzi spalancarono la bocca, Wilson lo guardò terrorizzato e lo mandò a sedere. Con questa scusa poteva farsi una reputazione. Magari ne avrei approfittato anche io di dicendo che sono il cugino di Horan. Così almeno otterrei rispetto.

 

-sai Zay potresti approfittare di questo fatto e farti rispettare- dissi mordendo la mela.

-non ci penso nemmeno Haz, io odio mio fratello, non lo userò come scusa- disse giocando col cibo che aveva nel piatto.

-l'ho sempre detto che sei troppo buono- sorrisi

-ma guarda chi si rivede, la mia checca preferita- Horan era appena arrivato a rompere i maroni.

-giorno anche a te Horan- sorrisi e feci un cenno di saluto con la mano

-non sto parlando con te Styles- disse guardandomi, si girò poi a guardare Zayn.

-parlo con te femminuccia- Zayn serrò i pugni e Niall rise. Non sapevo se intervenire o stare zitto come faccio di solito, ma ora sentivo il dovere di proteggere Zayn.

-biondo perchè non sparisci e ci lasci stare?- mi alzai e lo guardai negli occhi, ero un tantino più alto di lui e questo mi bastava per definirmi superiore a lui, oltre ad avere un cervello funzionante. Lui guardò i suoi amici e sorrise.

-Styles non ti conviene metterti contro me- ringhiò serio

-mi chiedo cos'hai nella testa, un criceto in prognosi riservata?- Zayn rise ma si bloccò appena Niall lo guardò.

-da dov'è uscito tutto questo coraggio Harry?- In tre anni non mi aveva mai chiamato per nome.

-da quando ho scoperto che siamo mezzi parenti tesoro- risi e lui si bloccò, serrò la mascella e passò una mano fra i capelli. Fissò Zayn come se volesse ucciderlo con gli occhi.

-faremo i conti dopo Malik- disse e se ne andò. Zayn si alzò e lasciò la mensa, decisi di seguirlo. Entrai nel bagno e lo trovai seduto a terra, con la testa fra le mani, pronto a scoppiare a piangere da un momento all'altro.

-non dovevo dire l'ultima frase, scusa- dissi inginocchiandomi per essere alla sua stessa altezza.

-non è colpa tua Harry- tolse le mani e si sistemò meglio, mi sedetti accanto a lui e lo guardai.

-non capisco perchè mi odi tanto, è da quando sono arrivato qui che non fa altro che rendermi la vita un inferno- si scompigliò i capelli e mi guardò, aveva gli occhi arrossati, sembrava ancora un bambino, quella visione mi fece riflettere, io Harry Styles dovevo proteggere mio cugino, non meritava di soffrire e io potevo fare qualcosa.

-non ti preoccupare Zay, ci sono io qui, non sarai più solo- dissi e lo abbracciai. Lui ricambiò il mio abbraccio, fin quando la porta del bagno si aprì e ci fece distaccare.

-scusate non volevo interrompervi- disse un ragazzo dai capelli castano chiaro e gli occhi color miele.

-nono non preoccuparti- disse Zayn alzandosi

 Si sciacquò il viso e mi sorrise.

 

Ci avviammo nell'aula di Informatica, anche Liam frequentava quel corso, infatti appena ci vide venne da noi e ci sorrise.

-stai meglio?- chiese a Zayn.

-si grazie- rispose sorridendo Zayn.

Finalmente suonò la campanella finale, salutai Liam e Zayn e mi avviai a casa.

Si fecero le 15:30 finalmente, e mi avviai da Louis, mi era mancato terribbilmente e non vedevo l'ora di rivederlo.

 

Louis.

A momenti sarebbe arrivato Harry, mi sentivo come una ragazzina alle prese con la sua prima cotta. Solo che io ero un ragazzo e di certo questa non era la mia prima cotta. Anche se è la prima volta che provo qualcosa per un ragazzo. Il campanello mi riportò alla realtà, portai una mano al cuore, mi era preso un colpo. Scombinai i capelli e andai ad aprire.

Aveva una splendida camicia azzurra, jeans a vita bassa e il suo solito sorriso stampato sul volto. Era bellissimo.

-allora, vuoi guardarmi ancora per molto o vuoi farmi entrare?- si scompigliò i capelli e rise. Mi spostai di lato e lo feci accomodare.

-mia madre è al lavoro- lo avvisai riprendendo la parola. Lui annuii e iniziò a guardarsi intorno.

-bella casa- mi guardò.

-grazie- ricambiai il suo sguardo. Portai la mano alla testa e l'accarezzai.

-lou tutto bene?- chiese avvicinandosi, forse un pò troppo.

-si sto bene, credo sia salita la febbre- sorrisi

Lui mi prese per il braccio e mi riportò in camera, mi stese sul letto e mi coprì con il lenzuolo.

-va meglio?- chiese sedendosi al mio fianco.

Con te vicino si, pansai.

Annuii, sorrise e mi accarezzò la fronte.

-Louis scotti, vuoi che me ne vada? Così riposi- mi guardò

-No, resta con me!- gli afferrai la mano e intrecciai le mie dita nelle sue.

Lo sentii ridacchiare, probabilmente avevo appena detto quello che voleva sentirsi dire.

-mi piace stare con te- sbottò lui infrangendo il silenzio che regnava nella stanza.

-mmm- sorrisi

-anche a me- dissi poi

Si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra, aprii gli occhi e sorrisi, Harry era di spalle che ammirava qualcosa fuori dalla finestra, nonostante la febbre, mi sentivo bene, lui mi faceva stare bene in qualche  modo.

 

 

 

 

Ed eccomi qua, puntualissima come sempre :D

 

Adoro le scene Larry  rjvthcxcjucs*-*

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo. Ed ecco tutti e 3 i personaggi.

Zayn il cugino tenero e indifeso. Niall il bullo della situazione e Liam che per ora è sempre il solito Liam, ma sarà sempre così? u.u

Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, ci conto eh! :)

Un grazie enorme va ad Antonella che si droga della mia storia e mi chiede tutti i giorni di aggiornare, ma per il poco tempo, sono costretta a pubblicare una volta alla settimana.

Quindi, a lunedì prossimo bebies! <3

_Eneys

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Capitolo 4
*** 4. Young and the restless. ***


4. Young and the restless.

 

Harry.

Notai che dalla camera di Louis si vedeva perfettamente camera mia. Sorrisi al pensiero che forse, spiasse ogni mio singolo movimento.

Continuai a guardarla fin quando non sentii due mani calde posarsi sui miei fianchi. Mi girai e ritrovai la testa di Louis poggiata sul mio petto.

Per la prima volta eravamo vicini, tanto da sentire il suo respiro e il suo cuore battere.

-il tuo cuore- disse accarezzando il mio petto con la sua mano.

I battiti erano accellerati, il respiro corto, e stavo iniziando a sudare dal nervosismo.

Louis Tomlinson aveva degli effetti collaterali sul mio corpo, dentro e fuori.

Continuava ad accarezzarmi il petto, sorrideva mentre sfiorava la sua mano sul tessuto azzurro della mia camicia. Tanti brividi stavano mandando in tilt il mio cervello, tante farfalle invadevano il mio stomaco. Tanti piccoli segni che mi stavano facendo capire  di essere innamorato di Louis. Presi la sua mano e incrociai le sue dita nelle mie, lui alzò di poco la testa e mi guardò con aria sognante. Stavo impazzendo.

Accarezzai la sua mano e lui spostò lo sguardo alle nostre mani intrecciate, sorrise e chiuse gli occhi riappoggiandosi al mio petto. Avrei voluto restare così per sempre.

Ti prego non andare mai via, pensai.

La sua altezza, inferiore alla mia di poco, mi faceva sentire importante, mi sentivo il maggiore della situazione, e lui era il piccolo, quello indifeso, colui che avrei dovuto proteggere sempre. E lo farò, sarò pronto a fargli scudo col mio corpo se un giorno ne avrà bisogno.

-hai un buon profumo- disse interrompendo il silenzio.

-grazie- sorrisi imbarazzato e strinsi la presa della sua mano. Ridacchiò.

-mi fai male- disse poi, lasciai la presa ma lui afferrò di nuovo la mia mano e la strinse.

-non ho detto che devi mollare la presa, amo starti vicino Harry, amo sentire il contatto con il tuo corpo, mi sento protetto- strinse la mia mano e chiuse gli occhi.

Era quello che volevo, volevo che con me si sentisse protetto, volevo che con me si sentisse bene, proprio come mi sentivo io con lui.

Louis.

Stare appiccicato a Harry mi faceva stare bene, nonostante la febbre alta. Stavo lentamente perdendo il controllo di ogni mia azione, ma Harry non mi sembrava per niente sconvolto, avrei voluto baciarlo, dirgli di essere cotto di lui da quando mi avvicinai quella mattina in treno, dirgli di essere fottutamente gay e che il solo pensiero di lui mandava in estasi ogni mio senso. Ma no, non potevo, gli avrebbe fatto schifo, e si sarebbe allontanato da me. Lo abbracciai forte, come non avevo fatto con nessuno e lui mi sorprese ancora una volta, lasciandomi un bacio fra i capelli, ricambiando il mio abbraccio e stringendomi di più a lui in modo che non potessi svincolare dalla sua presa. Ma forse, quello che lui non sapeva, è che sarei rimasto così per sempre, pur di stare vicino a lui. E fù li, in quel preciso momento che mi sorpresi di me stesso, alzai il viso incrociando i suoi splendidi occhi verde-azzurri  e gli stampai un bacio all'angolo della bocca. Lui sorrise, uno di quei sorrisi difficili da dimenticare, uno di quelli veri, dolci, uno di quelli perfetti. Si schiarì la voce, e alzò gli occhi al cielo, forse il mio comportamento da ragazzina innamorata lo stava infastidendo, ma proprio non riuscivo a farne a meno, non riuscivo a distaccarmi dal suo corpo, così perfetto, così morbido, così caldo.

-scusa- bisciai abbassando la testa e guardando il pavimento, gli occhi iniziarono a pizzicare, ma non volevo piangere, non dovevo, non potevo mostrarmi debole davanti a lui.

-di cosa LouLou?- ridacchiò imbarazzato e si aggiustò i capelli.

-del bacio- risposi distaccandomi di poco dal suo corpo.

-oh ma quello non era un bacio- rise, non capii cosa volesse dire.

Mi toccai la testa e barcollai di poco, Harry mi afferrò prima che cadessi.

-Lou tutto ok?- chiese preoccupato

-Un giramento di testa, ma sto bene- dissi con la voce flebile e tremolante, poi, buio totale.

Harry.

Cadde fra le mie braccia privo di sensi, lo presi di peso e lo rimisi a letto coprendolo di poco, aspettai che si risvegliasse, sinceramente non sapevo che fare in quella situazione, ma evitai di farmi prendere dal panico. Ripensai a quell'abbraccio, a quel bacio così vicino alle mie labbra, a lui, così dolce, così bello, così perfetto. Potevo innamorarmi in così poco tempo? E pure per lui provavo cose mai provate, con lui bastava un sorriso e la giornata andava bene, una parola e la tristezza volava via come per magia. Louis si svegliò e si massaggiò la fronte facendo una smorfia di dolore. -mi fa male la testa- disse strofinando la sua mano fra i capelli.

-è meglio se riposi ora, ci sentiamo domani LouLou- sorrisi. Lui annuì e chiuse gli occhi, mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla fronte, sorrise.

Rientrai in camera mia, e aprii la finestra, osservai la camera di Louis, era così vicino, ma anche così distante. Mi sentivo vuoto se lui non era presente.

Zayn.

Quell'esercizio di matematica mi stava esasperando, chiusi il libro e sbuffai lanciando la matita sulla scrivania. Mi alzai e mi guardai lo specchio, avevo la pelle pallida e due occhiaie da fare invidia ad un cadavere. Scompigliai i capelli sistemandomi, per modo di dire, il ciuffo.

-fratellino- una voce mi fece girare di scatto, Niall era appoggiato alla porta con un sorrisetto divertito.

-Niall- dissi rigirandomi, avevo il terrore solo a guardarlo negli occhi, il cuore iniziò a battere più forte del dovuto, mi faceva paura se solo respirava.

Lui entrò in camera, chiuse la porta alle sue spalle e si sedette ai piedi del letto. Iniziò a fisarmi sorridendo.

-perchè sorridi?- chiesi, forse con troppa scioltezza.

-così- disse per la prima volta calmo, si alzò e mi venne vicino, accarezzo i miei fianchi e io chiusi gli occhi facendo una smorfia di dolore. Era li che mi picchiava, era quello il punto debole del mio corpo, dove si divertiva a prendermi a calci.

-sono un bastardo- ammise guardando le sue mani poggiate sui miei fianchi.

-si, lo sei- affermai. Lui alzò gli occhi lucidi e mi guardò per lo specchio.

-ho i miei buoni motivi per farlo- disse senza alcuna emozione nella voce, i suoi occhi gelidi penetrarono i miei, una fitta lancinante al cuore, come mille lame indebolirono il mio corpo. Le sue parole facevano male, più dei calci e dei pugni che mi regalava ogni giorno. Senza aggiungere altro lasciò la stanza, andando probabilmente nella sua.

Niall.

Gli facevo del male per puro divertimento, si, mi divertivo a veder soffrire le persone, sfogavo i miei dolori e le mie fustazioni su loro che non meritavano nulla di ciò che facevo. Soprattutto su Zayn, da quando era arrivato qui avevo provato cose mai provate con nessun altro, mi vergognavo di ciò che provavo e lo picchiavo, ma nei suoi occhi, mentre si lamentava per il dolore, vedevo me, il mostro che ero diventato solo per non ammettere il mio amore, solo perchè mi vergognavo di provare qualcosa per lui. decisi di farmi una doccia fredda, di solito mi aiutava per non pensare. Mi gettai nella doccia e lasciai che l'acqua gelida bagnasse il mio corpo goccia dopo goccia, vorrei che anche le mie preoccupazioni, e il nodo che avevo alla gola scivolassero via dal mio corpo come quelle goccioline. Uscii dlla doccia e mi guardai allo specchio, non potevo continuare a sfogarmi sugli altri, dovevo cambiare atteggiamento e dovevo farlo subito, volevo vedere un nuovo Niall, un Niall diverso, quello che ero prima. Ci sarei riuscito, ma per farcela avevo bisogno anche del suo aiuto.

Harry.

Mia madre continuava a farmi domande, avevo una gran voglia di urlarle di starsi zitta, mi scoppiava la testa, avevo voglia di andare a letto e dormire per sempre. Mi alzai di scatto e andai in camera mia, lasciando mia madre a parlare da sola, mi stesi sul letto e mi addormentai. Mi svegliai il mattino dopo, toccai la fronte sudata e sbuffai, Louis mi avevo attaccato l'influenza. Gli mandai un messaggio avvertendolo che non sarei andato a scuola quel giorno e mi rimisi a dormire.

- e così per colpa mia ti sei preso l'influenza, mi spiace- ridacchiò qualcuno. Aprii gli occhi e vidi Louis appoggiato allo stipite della porta. -mi ha fatto entrare tua madre- avvisò

-non sei andato a scuola?- chiesi

-si che ci sono andato, Harry sai che ore sono?- chiese ridendo.

-credevo fosse mattina- affermai. Guardai la finestra, il sole stava tramontando, avevo dormito per tutto quel tempo?

-come stai?- chiese avvicinandosi, mi toccò la fronte.

-uhm bene- risposi. Sentii le guancie andarmi a fuoco, stavo arrossendo, che figura di merda.

Ridacchiò e si avvicinò a me, i suoi occhi, il suo naso, le sue labbra, quelle labbra che desideravo sulle mie, quelle labbra che forse non bacerò mai si aprirono in un sorriso stupendo, un sorriso alla Louis.

-colpa mia- ammise ridendo, si allontanò. Sorrisi, iniziò a raccontarmi della sua giornata, aveva conosciuto Zayn, lo descriveva come un tipo simpatico, ma estremamente timido e riservato, e infine terminò il discorso con "tu e lui siete così diversi".

 

 

E buon salveee. <3

Ho aggiornato oggi perchè ieri sono andata in gita e non ho potuto farlo.

Inizio col dire, che amo da matti la parte iniziale di Harry *-* la trovo dolcissima.

Come avete ben capito in questo capitolo si scoprono parecchie cose, tipo "l'amore" che provano i Larry, e il sentimento nascente degli Ziall.

Fatemi sapere se vi piace il capitolo con una recensione :D

Scusate per eventuali errori, alla prossima :) <3

_Eneys xx

 

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Capitolo 5
*** 5. Points of view. ***


5. Points of view.

 

Zayn.

Erano le 5:00Am, neanche io sapevo del perchè mi ero svegliato così presto, sapevo solo che mi stava scoppiando la testa per i troppi pensieri. Mi alzai dal letto controvoglia e iniziai a prepararmi visto che non riuscivo più a prendere sonno. Andai in bagno, mi lavai il viso con dell'acqua fredda, giusto per risvegliarmi e tornai in camera, fissai il mio riflesso allo specchio, guardai i tagli sulle braccia e mi accarezzai i polsi con le ferite ancora aperte, mi facevo del male da solo, ormai era un'abitudine malsana che mi faceva stare meglio. Continuavo a ripetermi di smetterla, non potevo continuare così. Mia madre sospettava qualcosa, e non potevo imaginare cosa succederebbe se lo scoprisse Niall. Finii di prepararmi e scesi di sotto, mia madre mi sorrise e mi diede un bacio fra i capelli. Lei era l'unica che mi voleva almeno un po di bene a questo mondo. La salutai con un finto sorriso e scappai a scuola, ogni mattina avevo la'nsia di rientrare in quell'edificio, mi mancava il fiato ogni volta che vedevo Niall, Luke e Sam avvicinarsi, avrei voluto non essere mai nato, ogni volta che prendevano a calci il mio corpo era come morire. Mi fermai davanti al cancello principale, iniziai a respirare a fatica, e il mio cuore sembrò smettere di batttere quando una mano toccò la mia spalla. Mi girai lentamente pregando che non fossero quei tre. Per mia fortuna Era solo Harry, accompagnato da Louis. Harry mi sorrise, un sorriso dolce e rassicurante, poi si avvicinò al mio orecchio per fare in modo che nessuno ci sentisse e sussurrò "tranquillo, da oggi ci siamo noi con te, nessuno ti toccherà più" sorrisi e lo abbracciai.

-riesco sempre a dare fastidio a tutti- dissi abbassando lo sguardo

-no Zay, tu non dai fastidio per niente- sorrise Harry.

Entrammo a scuola sotto gli occhi di Niall e gli altri, mi sentivo a disagio con i suoi occhi gelidi e inespressivi puntati addosso, Niall aveva il potere di metterti a disagio solo guardandoti. Mi avvicinai al mio armadietto, dissi ad Harry e Louis di lasciarmi solo, tanto di mio fratello non si vedevano tracce. Presi i libri e mi diressi in classe, salutai educatamente la professoressa e mi andai a sedere al primo banco, l'ultimo vuoto.

La lezione iniziò, mi guardai intorno, mancava uno studente di quel corso, l'ultima persona che non vorrei avere vicino in quel momento, Horan.

Proprio lui aprì la porta con aria da spavaldo e fece un sorrisetto alla prof, che lo fece accomodare senza dire nulla, Niall si guardò intorno, poi guardò me e spostò la sedia, trascinandola sul pavimento e creando un rumore fastidioso per poi sedersi.

Mi diede una delle sue occhiate gelide.

La lezione iniziò finalmente senza interruzioni, troppo annoiato spostai gli occhi verso Niall e iniziai a guardare il suo viso, il modo in cui mordicchiava la matita, mi soffermai a guardare il contorno delle sue labbra, rosee e sottili, le guancee tendenti al rosso, gli occhi limpiti che guardavano la lavagna senza però prestare attenzione, i capelli spettinati, era bellissimo.. Scacciai quei pensieri e sbuffai. Come potevo pensare certe cose? Proprio su lui, che mi faceva del male ogni giorno, anche con una semplice parola mandava in frantumi il mio cuore.

-Malik non trova interessante la lezione per caso?- chiese la professoressa corrugando la fronte.

-n-no, cioè si- risposi balbettando e provocando una risata generale di tutta la classe.

Lui no, lui non rideva.

Lui aggrottò le sopracciglia e strinse i pugni.

Lui guardava la professoressa come se volesse ucciderla.

Lui parlò.

-che importa prof? Tutti sanno che le vostre lezioni fanno cagare e che siete qui solo perchè vi scopate il preside- disse alzandosi. Il mio cuore iniziò a battere troppo forte, senza avere intenzione a rallentare la sua corsa.

La professoressa si fece rossa in viso e senza dire una parola uscii dalla classe.

Niall si girò a guardarmi

-non pensare che l'ho fatto per te, mi stava sulle palle da un po, ho solo approfittato della situazione per dirgliene quattro- io annuii e lui se ne andò, sapevo o almeno speravo che lo avesse fatto anche per me.

 

Niall.

Andai in bagno, cacciai lo sfigato di turno che piagnucolava e mi pregava di non fargli niente e mi sedetti a terra, portai la testa fra le gambe e per la prima volta, piansi.

Ero riuscito a crearmi una corazza inattaccabile ma dentro, le mura del mio bel palazzo di cristallo erano cadute al suolo, dovevo evitare Zayn o non sarei più riuscito ad essere me stesso.

Avevo notato i suoi sguardi durante la lezione, e di come quella troia lo avesse umiliato, non pensai che io ero quello che lo umiliava più di tutti, ogni giorno. Mi alzai e uscii dal bagno sperando che nessuno avesse sentito e mi diressi verso il retro della palestra, dove mi aspettavano Luke e Sam.

-ecco il nostro Horan, ben tornato amico- ridacchiò Sam mentre prendeva a calci uno di prima.

Guardai schifato il corpo pieno di ferite e di sangue del ragazzo.

-vuoi unirti a noi?- Luke prese due birre e ne lanciò una a Sam. Non risposi.

-che hai Horan?- chiese Sam avvicinandosi, aveva le mani rosse del sangue del ragazzo.

-nulla, non ho nulla- mi alzai ed andai verso il ragazzo, che intimorito iniziò a tremare come una foglia. Degludii la poca saliva rimasta.

-te lo dico io che gli succede Sam- disse Luke alzandosi e bevendo un sorso di birra

-sta diventando una checca rincoglionita dalla parte dei buoni- rise Sam mi guardò mentre Luke continuò a ridere.

Te lo faccio vedere io chi è la checca, pensai.

Guardai il ragazzo, prima di tirargli un calcio alla schiena, lui mugugnò qualcosa, ma io continuai, accecato dall'ira e dalla rabbia che provavo in quel momento.

-e bravo Horan- Luke mi appoggiò una mano sulla spalla. -ma ancora non mi hai convinto, sicuro di non essere una checca?- chiese

Da quando mi facevo mettere i piedi in testa da qualcuno? -si, sono sicuro e ora levati dalle palle- spostai il suo braccio e feci per andarmene.

-Domani, stessa ora, dai una bella lezione al tuo fratellino- urlò. Sentii il sangue gelare nelle vene, non potevo picchiare Zayn, non ora cazzo!

 

Louis.

-dai Harry basta, sono stufo!- sbuffai.

Era dalle quattro del pomeriggio che studiavamo senza una piccola pausa, e io non ne potevo più.

-è l'ultimo per oggi poi continuiamo domani- disse lui aggiustandosi gli occhiali sul naso.

-hai detto questo esattamente quattro problemi di giometria fà!- ridacchiai.

-ne hai fatti già quattro? Sono fiero di te Tomlinson- rise. Scossi la testa e chiusi il libro.

-quattro vanno più che bene, non voglio affaticare il mio genio-

-okok per oggi basta, ma domani ne fai sei, il caso è chiuso- chiuse il suo libro e mi guardò.

-okay professor Styles- mi scompigliai i capelli.

Posai i libri e sistemai la cartella.

Salutai Harry e mi avviai verso casa, ero abbastanza stanco, volevo solo dormire. -

ho detto di no!- dissi al telefono.

Harry voleva andare in un locale poco distante dal nostro quartiere.

-maddai LouLou ci divertiamo- sapevo che nel giro di qualche secondo sarebbe riuscito a convincermi, e infatti, pochi minuti dopo ero già in bagno a prepararmi.

Infondo, un pò di divertimento ci voleva no? Finii di prepararmi, Harry mi aspettava in salotto, appena mi vide mi sorrise e poi insieme uscimmo di casa.

 

 

 

 

 

 

Salve :D

Lo so, sono in ritardo, ma non avevo proprio idee, ho finito di scrivere questo capitolo proprio oggi.

Come potete ben notare, non ci sono molte parti Larry, mi sono concentrata più sugli Ziall.

Adoro la parte di Zayn tvhjejgsjdi

Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo, e come vorreste che si svolgessero i prossimi con una piccola recensione :D

Alla prossima <3

_Eneys xx

 

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Capitolo 6
*** 6. Misunderstandings. ***


Spazio Autrice:

Sono in un ritardo bestiale lo so, mi picchierei da sola, non credo di poter giustificare la mia assenza quindi, vi lascio al capitolo, ci vediamo sotto :)x*

 

6. Misunderstandings.

 

Harry.  

Cercai in tutti i modi di convincere Louis a smettere di bere, ormai era diventato impossibile da gestire.

-Lou ti prego basta- lo pregai per l'enesima volta.

-E' l'ultimo- rise e mandò giù il liquido alcolico nel bicchiere. Aveva già bevuto una decina di quei drink.

-Harry mi sento male- disse poggiandosi una mano sullo stomaco.

Lo presi, gli appoggiai una mano sul fianco per reggerlo, e lo portai fuori.

-Respira- dissi per poi spostargli i capelli che gli ricadevano sul viso.

Lui sorrise debolmente e respirò profondamente l'aria fresca.

-Sto meglio, anche se mi gira la testa- prese una pausa massaggiandosi le tempie -forse ho bevuto troppo- ammise

-Ti va di tornare a casa?- chiesi.

Lui annuii e insieme ci avviammo verso la macchina.

Durante il viaggio Louis si addormentò, era dolcissimo, cercai di non guardarlo troppo o avremmo fatto un'incidente.

Parcheggiai l'auto e cercai di svegliarlo più dolcemente possibile, lui si strofinò gli occhi e sorrise. Sarei morto in quell'istante.

-Harry- sussurrò appena.

-S-si?- chiesi balbettando.

-Non voglio stare solo questa notte, vuoi dormire con me?- chiese incerto.

E bum il mio cuore esplose dalla gioia.

-Non vorrei disturbare-

Ma che diavolo dici Harry? Perchè ora rovini tutto con una frase del cazzo?

La mia coscienza si faceva sentire..

-Non disturbi mai- disse poggiandomi una mano sulla guancia.

Andai a fuoco.

-Allora accetto- Lui sorrise come mai aveva fatto in vita sua e scese dalla macchina barcollando aspettandomi sul portico di casa.

Aprì la porta, e senza fare rumore salimmo le scale e andammo in camera sua. Prese una delle sue felpe e me la lanciò

-Indossa questa- disse poi sorridendo.

Si sfilò la maglia e la buttò disordinatamente sulla sedia della scrivania, si infilò la felpa e il pantalone della tuta. Mi sentivo le guance bollenti, si era spogliato davanti a me con naturalezza, come se tutto ciò fosse normale, ma in fondo lo era..eravamo amici no? Non sapeva che lui per me era molto di più di un semplice amico, non sapeva che quando lo vedevo quel vuoto nello stomaco spariva improvvisamente. Non sapeva che lo amavo da impazzire da quel pomeriggio insieme, e forse anche da prima.  

Louis.

Il mio cervello non era ancora lucido, sapevo che avrei dormito con Harry e che mi eccitava l'idea di stringerlo fra le mie braccia, di sentire il suo respiro sul mio collo, mi mandava in estasi fantasticare su di lui. Mi stesi nel letto aspettando che venisse vicino a me. Doveva ancora spogliarsi, forse era imbarazzato. Mentre pensavo al suo corpo a stretto contatto con il mio Harry si tolse la maglia lasciandomi senza fiato. Mi girai dall'altra parte per non fargli notare il rossore sulle mie guance, si avvicinò a me e mi abbracciò forte, mi girai verso di lui e i nostri visi erano vicinissimi. La tentazione di baciarlo non era mai stata così forte. Sentivo che la sola amicizia con lui mi stava uccidendo lentamente. Lo amavo troppo, e avevo bisogno di un contatto deciso con lui.

-Harry- abbassai lo sguardo.

Dovevo dirgli tutto, anche se non ero lucidissimo. Lui aspettava che continuassi una frase, sentivo il suo sguardo pungente addosso. Cosa sarebbe successo se non provava lo stesso? Non potevo perderlo.

-Buonanotte- sospirai.

-Buonanotte Lou- rispose lui, deluso.

 ~

Guardai l'orario, erano le due passate, Harry dormiva beato sula mia spalla, sembravamo dei veri fidanzati. Appoggiai piano le mie labbra sul suo collo e lo baciai timidamente. Mi sentivo tante piccole farfalle nello stomaco, sorrisi debolmente e rimisi la testa sul cuscino continuando a guardarlo.

Harry.

Ero sveglio. E si, avevo sentito il suo bacio sul mio collo. Avevo sentito il calore dele sue labbra sottili poggiate sulla mia pelle. Avrei voluto aprire gli occhi e baciarlo. Avrei voluto dirgli che lo amavo da impazzire in quel momento, ma ero un codardo. Finsi di dormire finchè non chiuse gli occhi. Sapevo che era sveglio, mi girai e lo guardai. La sua pelle candida risplendeva al chiarore della luce della luna che entrava dalla finestra semi chiusa.

-Ti Amo- sussurrai appena.

-Lo so che hai sentito- mi girai e dopo qualche minuti mi addormentai.

Niall.

Sapevo che era sbagliato, sapevo che non potevo, non dovevo cambiare ciò che ero per lui, ma il mio cuore faceva il contrario di ciò che pensava la mia testa. Zayn sapeva rendermi debole con uno sguardo, quegli occhi che ora scaturivano in me sensazioni mai provate. Non dovevo picchiarlo, non potevo fargli del male ancora una volta. Avevo visto i suoi tagli, i suoi lividi, avrei voluto togliergli quella fottuta lametta dalle mani mentre si tagliava quel pomeriggio in bagno. Ma non lo feci, la causa delle sue sofferenze ero io in fondo.. Uscii dalla mia camera e mi diressi verso la sua. Eravamo soli in casa. Sentii come un pianto. Zayn aveva la testa sul cuscino e piangeva, con i polsi pieni di sangue. Sentii una fitta al cuore. Decisi di entrare.

-Smettila Zayn, smettila di farti del male!- urlai

Lui alzò la testa e nascose le mani fra le gambe, tremava.

-L-lasciami stare- disse.

-No Zayn, non questa volta- passai una mano fra i capelli per riprendere la calma

-So che ti tagli, lo so cazzo!- urlai, avevo gli occhi che pizzicavano, ma non avrei pianto. Lui sbarrò gli occhi.

Mi inginocchiai davanti a lui, presi i suoi polsi e li guardai.

Iniziai a maledirmi da solo. Come potevo fare del male alle persone? Come potevo indurle a tutto questo? Ero un mostro. Ero un bastardo che non meritava di vivere.

-Fammi vedere Zayn- lui scosse la testa.

-Zayn- dissi serio. Lui mi mostrò i polsi.

Perdevano fin troppo sangue. Dovevo fare qualcosa.

-Non ti muovere- mi alzai e andai a prendere del disinfettante e delle garze.

-Perchè fai tutto questo?- chiese mentre disinfettavo le sue ferite più delicatamente possibile per non fargli altro male.

-Perchè a te ci tengo- ammisi. Strinse gli occhi.

-Brucia- sussurrò. Soffiai sulla ferita e la medicai.

-Passerò tutti i giorni per vedere come fanno le ferite, non ti azzardare a rifarlo o sai cosa ti aspetta- mi finsi freddo.

Uscii dalla sua camera senza proferire altra parola.

 

 

Hola :3

Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo,

che a parere mio, è abbastanza smielato e pieno di sentimenti.

Mi piace dai :D

Spero sia piaciuto anche a voi <3

Fatevi sentire con una piccolissima recensione u.u

Alla prossima :)

_Eneys xx

 

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Capitolo 7
*** 7. I need you. ***


7. I need you.

 

Louis.

 

Mi aveva appena detto che mi amava, sapeva che ero sveglio, e lo ha fatto. Ha avuto più coraggio di me nell'ammetterlo. Avrei voluto rispondere che ricambiavo il suo amore ma non lo feci. Sentivo come se qualcosa mi bloccasse. Andiamo Lou sei ancora in tempo vai diglielo! pensai Sospirai come per farmi coraggio a parlare, e alzai di poco la testa. Lo guardai, a veva gli occhi chiusi, ma in cuor mio sapevo, o almeno speravo che non stesse dormendo.

-Haz- passai una mano fra i capelli. Sgranò gli occhi. Forse dalla sorpresa.

Si sistemò seduto e mi guardò, anche se nella stanza la luce era fioca, notavo il rossore sulle sue guance.

Poggiai una mano sul suo collo e lo avvicinai a me. Le sue labbra sfiorarono le mie. Quel contatto mandò in tilt il mio cervello e in subuglio il mio stomaco.

-Ti Amo anche io- sussurrai prima di poggiare le mie labbra sulle sue catturandole in un bacio casto, delicato, timido, ma allo stesso tempo desiderato e passionale.

-Riesci sempre a sorprendermi- sussurrò ancora contro le mie labbra. Mi ribaciò.

Questa volta il bacio si fece più intenso. La sua lingua giocava con la mia provocando in me sensazioni mai provate, avevo i brividi su ogni centimetro della mia pelle.

Ci baciammo ancora e ancora, come se le nostre labbra avessero una voglia disperata di cercarsi e di stare l'une contro l'altre. Ci staccammo per riprendere fiato e sorrisi, uno di quei sorrisi veri che ti fanno capire che quella persona che hai davanti ti rende felice davvero, anche se solo respira o ti guarda.

Non ero mai stato il tipo da cotta, non mi ero mai interessato ne ad una ragazza ne ad un ragazzo, ma quel giorno, quando vidi Harry per la prima volta, seduto con la testa poggiata al finestrino, capii che quello sarebbe stato l'amore della mia vita. Capii subito di amare i suoi lineamenti ancora così dolci, la sua pelle morbida, e quelle adorabili fossete che comparivano ai lati della bocca quando sorrideva. Avevo capito che Harry era importante, lo avevo capito quando la sera ci salutavamo, e dalla mia finestra osservavo i suoi movimenti. Quel suo fare avanti e indietro mentre studiava, o di prendere una mela per recitare meglio le sceneggiature che ci assegnavano a scuola.

Sorrise anche lui e abbassò lo sguardo scuotendo la testa. -Cos'hai?- gli chiesi.

-Nulla, riflettevo su una cosa- rispose alzando lo sguardo, mi guardò e si avvicinò al mio orecchio.

-S-su C-osa?- balbettai io. Il contatto delle sue labbra sulla mia pelle era una di quelle sensazioni che amavo. Mi rilassava.

-Secondo te ora cosa siamo?- Chiese scandendo bene le parole. Forse per farmi sentire meglio le sue labbra premute sul mio orecchio.

Ridacchiò osservando i miei buffi movimenti. Arrossii.

Girai la testa e lo guardai.

-Eravamo migliori amici- abbassò lo sguardo. -Ma i migliori amici non si baciano, e non si dicono che si amano.- Sorrisi e abbassai la testa.

 

Harry.

 

Aspettava che facessi io il primo passo. Aspettava che gli chiedessi di essere il mio ragazzo. Restai in silenzio, lo stavo deludendo, e stavo duledendo me stesso. Aspettavo questo da quando lo avevo incontrato, e ora? Ora non parlo. Avevo paura di farmi del male, o di fargliene a lui.

Non riuscivo a pensare positivo, e pensavo sempre a quello che potrebbe succedere. Ripetevo a me stesso che la vita è fatta di rschi e pericoli, ma la verità era che ero un codardo. Cercai di parlare, di dirgli che desideravo più di ogni altra cosa il suo amore, e lui. Ma lui sbuffò deluso e seenza guardarmi si girò e si addormentò.

Sentii il mondo crollarmi addosso. Ripensai al bacio, il mio primo bacio, con lui, che in quel momento avevo amato più di me stesso. Mi alzai dal letto e lentamente uscii dalla porta. Se dovevo chiedergli una cosa così importante, dovevo farlo nel modo giusto.

E non così. Iniziai a fare avanti e indietro per il corridoio, dovevo trovare un modo per stupirlo e per farmi perdonare.

 

Niall.

 

Avevo deciso di non presentarmi a scuola, volevo fingermi malato.

Non potevo picchiare Zayn, non dopo aver visto i suoi tagli e il suo corpo così pallido ricoperto di lividi.

Non sapevo più chi ero, ne cosa volevo. Mi avvicinai alla scrivania, aprii il primo cassetto e presi il temperino, stavo sbagliando ma meritavo di provare dolore, dopo quelo che avevo fatto a Zayn e a tutta la scuola.

Ruppi il temperino e sfilai la lima, la poggiai sul polso e chiusi gli occhi, mentre una lacrima mi rigava la guancia.

-Fermo!- Zayn entrò dalla porta e mi tolse la limetta dalle mani. -Che cazzo fai Niall?- chiese in lacrime.

Lo abbracciai. Avevo un disperato bisogno di stare a contatto con il suo corpo. Di sentire il suo calore sulla mia pelle. In quell'abbraccio capii che Zayn stava diventando molto di più per me.

Mi vergognai. 

Lui ricambiò e continuò a piangere.

Io Niall Horan, bullo della scuola, stavo piangendo fra le braccia di una delle mie vittime. Zayn stava cambiando il vecchio me.

-Non ti farò mai più del male, mai più- sussurrai al suo orecchio.

 Sorrise, e sorrisi anche io. Per la prima volta. E non c'era sensazione più bella.

 

 

BUOOOONAAA VIGILIAAAA !!!

La nostra sassy ventiduenne *si asciuga le lacrime*

Speriamo in un coming out futuro dato che il 22 febbraio deve annunciare qualcosa.

Per nostra gioia miss frappuccino è sparita da un po. Chiudiamo questa parentesi e passiamo al capitolo.

Ho aggiornato di proposito ora, amatemi.

Regalo di Natale anticipato.

Come sono Buona. OK basta Si sono baciati :')

Harry è un coglione, ma si farà perdonare. Almeno lo spero.

Beh, fatemi un bel regalo recensendo questo chapter <3

 Ci si vede il 2014 gente. Vi amo tutte.

Auguri e buon anno :D

_Eneysxx

 

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Capitolo 8
*** 8. Are changed. ***


8. Are changed.

 

Niall.

-Lo spero Niall- sciolse l'abbraccio.

Restai fermo, al freddo, il suo corpo emanava quel calore di cui aveva bisogno il mio per continuare a vivere.

-Con chi andrai al ballo?- chiese poi sedendosi ai piedi del letto.

 Mi guardò. I suoi occhi non erano mai stati così belli, la luce del sole incendiava quei suoi occhi tanto dolci e grandi.

-Allora?- Ridacchiò.

Da dove usciva tutta quella forza e quel coraggio? Zayn non mi aveva mai rivolto parola.

-Uhm- feci per pensare.

Un gay con chi poteva mai andare se non con i suoi amici a rovinare la serata a qualche coppietta felice?

-Non andrò al ballo- mentii.

Zayn guardò per terra e annuì. Poi lasciò la stanza senza dire altro.

Harry.

Il ballo, l'evento più importante per i ragazzi del liceo. Negli anni passati non mi era mai importato nulla, ma ora si, ora dopo quello che avevo combinato la notte precedente con Louis dovevo assolutamente rimediare. Andai a prendere i libri nell armadietto e sospirai guardando la foto di me e Louis. Sono un coglione.

-Hei Harry- Liam poggiò la mano sulla mia spalla.

-Ciao Liam- sorrisi, o almeno mi sforzai.

-Qualcosa non va?- chiese notando probabilmente la mia espressione.

-Non qui- risposi guardandomi intorno

Trascinai Liam in cortile, lontano da occhi indiscreti e gli raccontai tutto.

Di me di Louis, del bacio, dei sentimenti che provavamo, e di quanto ero stato stupido a non chiedergli di passare oltre alla semplice amicizia.

-Invitalo al ballo e chiediglielo li- propose lui sorridendo.

In effetti non era una cattiva idea. Così potevo rimediare a tutto. Abbracciai Liam e tornai dentro, ora dovevo solo organizzarmi e preparare il discorso.

Mi recai nell'aula di Italiano, cercai un banco vuoto, e mi sedetti aspettando l'arrivo della professoressa.

Seguii la lezione con non molto interesse, in realtà dire che la stavo seguendo era il colmo, dato che stavo disegnando su un foglio, cuori e stelline come se fossi una quindicenne alle prese con la sua prima cotta.

Passai una mano fra i capelli e sbuffai.

-Di chi sei cotto Styles?- chiese una voce alle mi spalle.

-E a te che importa?- risposi con un'altra domanda.

-Così giusto per fare amicizia- Bisbigliò.

Scossi la testa e non risposi.

La campanella non tardò a suonare, presi lo zaino e i due libri sul banco e mi avviai alla porta.

-Scusa se prima sono stato indiscreto- la stessa voce.

Mi fermai e mi girai per guardarlo.

Alto, occhi chiari, carnagione ne scura ne pallida. Un bel ragazzo.

-Scusa tu, di solito non sono così acido con gli sconosciuti- passai una mano fra i capelli e ridacchiai imbarazzato.

-Io sono James- sorrise

-Io Harry- sorrisi

Una nuova conoscenza poteva farmi comodo in un posto dove non conoscevo quasi nessuno.

Louis.

Stavo distrattamente cercando di mettere i libri nella borsa quando vidi Harry sorridere con un ragazzo che non ero io.

Non ero mai stato geloso, non sono il tipo delle scenate, ma quella scena mi aveva fatto venire la voglia di prendere quel tipo e sbatterlo per aria.

Harry era mio, non del tutto questo si, ma dopo il bacio lo stava diventando.

Restai a guardarli dietro la colonna, sorridevano e chicchieravano come se si conoscessero da anni, Harry abbassava lo sguardo di tanto in tanto.

Cazzo se ero geloso. Mi avvicinai di poco giusto per riuscire a sentire quello che stavano dicendo.

-Chiediglielo, sarà felice di venire con un ragazzo bello come te- Disse il tipo.

-Lo spero, io la amo- disse Harry.

"La Amo" quelle due paroline rimbombavano nella mia testa.

Amava una ragazza, il bacio per lui non aveva significato nulla. Bella merda.

Andai via, con le lacrime agli occhi e il cuore in mille pezzi.

Zayn.

Niall mi mancava, mi mancava come l'aria, avevo bisogno di lui, volevo venisse al ballo con me, ma non volevo rovinargli la reputazione.

Decisi di fare il primo passo. Volevo andarci con lui, volevo si interessasse a me non come un fratello e neanche come un semplice amico.

Uscii dalla mia stanza e andai in giardino, si stava allenando.

-Niall- tossii per farmi sentire.

-Oh ciao Zay- sorrise e mi guardò, togliendosi i guantoni da box.

Mi stava dando attenzioni mentre si allenava. Non lo faceva mai. Sorrisi

-Perchè sorridi?- alzò un sopracciglio e storse la testa di lato.

Il mio cuore non rallentava la sua folle corsa, dovevo farcela, dovevo chiederglielo.

-Nulla- inspirai forte, lui continuava a guardarmi confuso. -Niall voglio che tu venga al ballo con me- dissi tutto dun fiato, stupendolo, e stupendo anche me.

Lui arrossì, Niall Horan arrossì per una piccola richiesta fatta da me, Zayn Malik, lo sfigato della scuola.

-Sarà un vero piacere venire al ballo con te Zay- sorrise e si avvicinò a me. Aveva accettato, non potevo essere più felice.

Lo abbracciai, appoggiai la testa al suo petto, e notai con piacere che anche il suo cuore era letteralmente impazzito.

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice.

Sono tornata lalala

Si, ormai non riesco ad aggiornare 4 volte al mese.

Ho anche un piccolo problemino alla mano destra che mi impedisce di scrivere tanto.

Bando alle ciance(?) Che ne pensate del capitolo? Si sono complicate un pò le cose fra i Larry, ma va bene.

Bene ragazze per tutte le domande, o altro vi lascio il link del mio profilo facebook [https://www.facebook.com/youaaremylife]

Usatelo con cautela, leggere attentamente il foglio illustrativo e tenere lontano alla portata dei bambini(?)

 

James Mlmlml OuO

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Okay, ora vi lascio in pace, alla prossima bellissime :33

-Eneysxx

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Capitolo 9
*** 9. You and I. ***


9. You and I.  

You and I We don’t wanna be like them

We can make it till the end

Nothing can come between you and I

Not even the

Gods above can separate the two of us

No nothing can come between you and I

Oh, you and I

 - One Direction [You and I].

Louis.

Dalla leggerezza di quel piccolo ma grande bacio, al cuore in mille pezzi, alle lacrime,  e al cuscino stretto fra le mie braccia, come se potesse darmi sollievo e conforto dopo quello che avevo sentito dalle labbra di Harry. Il mio amato Harry. Colui che aveva fatto impazzire il mio cuore fino a farlo esplodere, non dalla gioia, ma dalla tristezza. Il cellulare vibrò, come se potesse importarmi in quel momento, lo scansai e continuai a piangere.

"Leggi quel messaggio" ripeteva la mia testa.

"Smetti di soffrire" continuava il mio cuore.

"Rschia" disse infine il mio corpo.

E la mano si mosse da sola. Afferrai il cellulare, digitai la password e lessi il messaggio.

<< ti voglio in giardino, niente scuse, scendi e basta. H xx >>

 Ecco, un colpo al cuore. Cosa faccio? Vado o non vado? E così ascoltai la mia testa, che mi disse di rischiare, di andare, per vedere cosa voleva quel ragazzo che ormai, aveva preso ogni centimetro del mio cuore rendendomi debole a tal punto di non riuscire a resistergli.

Era amore? Mi facevo quella domanda da giorni ormai e sapevo solo che la risposta mi spaventava.

E lo vidi, lì sul portico di casa mia seduto sulle scale, con le mani nelle mali e l'aria pensierosa muoveva leggermente le labbra, come se stesse ripetendo un discorso scritto nella sua mente. Presi fiato e sospirai. Lui si girò e mi guardò, poi sorrise, come solo lui sapeva fare e si alzò.

Fermate la corsa del mio povero e fragile cuore. Pensai.

"Ciao" mi fissò negli occhi "Sono venuto qui per un motivo ben preciso, ti prego di non interrompere quello che ho da dirti" disse gesticolando. Stava sudando, era teso e nervoso.

Voleva interrompere quello che c'era frà noi per caso?

Come se fra noi ci fosse davvero qualcosa, pensai poi.

"Lou io è da quel bacio che ci penso". Tuffo al cuore. "Provo qualcosa di indescrivibile per te". Ormai batteva troppo forte per descriverlo. Si guardò le mani, aspettava che dicessi qualcosa.

"Provo lo stesso Harry" e la bocca si aprì, lasciando libere quelle parole che fù felice di sentire. Sorrise mostrando le sue adorabili fossette.

"Verresti al ballo con me Louis William Tomlinson?" Triplo salto mortale carpiato all'indietro. E sì, il mio cuore era esploso, ma dalla gioia questa volta.

"Si, ovvio che ci vengo" E lo abbracciai, sentivo il suo cuore battere, anche più veloce del mio. Ma i momenti belli furono interrotti da un pensiero, lui voleva invitare una  ragazza al ballo. Che gli avesse dato buca? Mi staccai. Lui mi guardò con aria interrogativa e mi prese la mano.

"Che succede?" chiese preoccupato.

"Ti ho sentito mentre parlavi nei corridoi con quel tipo" dissi per niente entusiasta. Lui ridacchio e posò le mani sui miei fianchi trascinandomi a se.

"Parlavo di te, idiota" Allora perchè definirmi una "lei"?

"Conoscevo James da poco più di un'ora, non mi andava di spiattellare già chi sono davvero" disse dandomi un bacio sulla guancia.

"Non ti vergogni di me allora" sospirai

"Certo che no" Altro bacio sulla guancia, più vicino alle labbra.

"Baciami Harry" sussurrai in trance. Lo sentii sorridere sulla mia pelle, si staccò per poco e poi riposò le sue splendide labbra sulle mie, mandando in tilt il mio cervello il mio stomaco e quel poveretto del mio cuore.

E ora sapevo cosa rispondere alla domanda che mi ero posto in precedenza. Io amavo Harry? Eh sì. Lo amavo.

Ma non eravamo ancora una coppia, cosa siamo io e te Harry?

Harry.

Dovevo chiederglielo ora o al ballo? Non volevo avere fretta, volevo andarci piano. Ma questa calma stava uccidendo entrambi. Io ero convinto di amarlo, e lui, bhe lui mi amava, lo sentivo. Amavo tutto di lui, il suo sorriso, i suoi occhi, i suoi capelli, quella voce squillante da romperti un timpano ma tanto dolce da ricostruirtelo in due secondi. Mi sentivo come mai mi ero sentito prima. Il primo ragazzo che avevo baciato, il primo con cui ero riuscito a fare un discorso decente senza balbettare  e senza andare nel panico. Avevo talmente bisogno di lui, come se lui fosse il mio ossigeno per continuare a respirare e a vivere. Lui era quella forza di gravità che mi faceva restare con i piedi per terra, anche se molte volte era capace di farmi volare con un solo sguardo. Restammo a chiacchierare su quel portico e si fece sera ma restammo lì, a guardare le stelle come una qualunque coppietta di innamorati e la cosa poteva sembrare banale, ma non lo era affatto, con lui tutto era speciale anche un singolo gesto diventava importante e unico.

"Dormi da me questa notte?" chiese titubante. Una frase cinque parole venti lettere per mandare in subuglio il mio corpo.

"Perchè no" disi semplicemente, senza trafelare troppe emozioni per non sembrargli stupido.

Lui si alzò e si avvvicinò alla porta, poggiò una mano sulla maniglia pronta per aprirla, ma non lo fece, si girò a guardarmi, sorrise e mi prese per mano, un gesto inaspettato, che mi fece sorridere forse non solo mentalmente.

"Vieni Haz" sussurrò quasi e aprì la porta, scanzandosi e facendo passare me per primo. Andammo al piano di sopra, aprì la porta della sua camera e come aveva fatto all'ingresso fece passare prima me.

"Scusa il disordine" disse riordinando qualche maglietta. Scossi la testa, come per dire

"Non fa nulla" e sorrisi, facendo sorridere anche lui.

"Hai già fatto i compiti?" chiese sedendosi sul letto e invitando me a fare lo stesso. Perchè parlare di compiti proprio ora? Gettai la testa di lato e sospirai.

"Qualcosa non và?" chiese non capendo.

 "Nulla" dissi solamente.

"No tu hai qualcosa" appoggiò la mano sulla mia gamba accarezzandola

"Puoi dirmi tutto, lo sai" sussurrò. Guardai la mano che saliva e scendeva accarezzando dolcemente la mia gamba, degludii la poca saliva rimasta, stavo per andare nel panico, iniziai a pregarlo di smetterla nella mia mente.

"Basta!" urlai alzandomi di scatto, respiravo affannosamente, portai una mano al petto e lo guardai dispiaciuto.

"Ma che ti prende?" chiese alzandosi. Abbassai lo sguardo e poi rischiai per l'enesima volta, lo guardai negli occhi, quei due pozzi azzurri, limpidi e dolci, mi avvicinai e lo baciai come mai avevo baciato Louis. Rimase sorpreso, stupito, lo sentii sorridere sulle mie labbra che ricambiarono poi il bacio.

Quelle labbra, riusciva a mandarmi in paradiso, così morbide dolci uniche. Tutto di Louis era unico.

"Ti amo" dissi in preda alle emozioni che provavo in quel momento. Lui sorrise, arricciò il naso e mi abbracciò appoggiando la testa sul mio petto.

"Anche io" rispose sussurrando.

E mi sentii felice per la 58930 volta da quando avevo incontrato Louis.

Si stese nel letto e mi fece spazio, restammo abbracciati per tutta la notte, continuando a parlare e a baciarci.

Niall.

Ero pronto per il ballo, dovevo sistemare solo il papillon, sti cosi non capivo mai come metterli, non ne avevo mai indossato uno ma volevo essere al meglio per Zayn.

La porta si aprì e notai Zayn che sorrideva, abbassò lo sguardo e arrossì, era tenero, bello, perfetto.

"Entra" Lui mi guardò ed entrò nella stanza chiudendo la porta alle sue spalle.

"Non voglio farti fare brutta figura, quindi puoi anche non venire al ballo con me" disse torturandosi le mani.

Mi avvicinai a lui e lo guardai negli occhi. Quegli occhi che sapevano accendere qualcosa di strano, come un fuoco, qualcosa che bruciava, che ardeva, solo se Zayn mi sfiorava o guardava.

"Io andrò con te, vuoi o non vuoi, perchè ti tiri indietro ora?" domandai confuso.

"Ho paura che ti prendono per sfigato se vai con me" ammise mordendosi il labbro inferiore. Avevo la voglia di sbatterlo al muro e baciarlo fino a togliergli il fiato.

"Non dire cazzate Zay" soffiai a pochi centimetri dal suo viso. Degludì, ma non si tirò indietro, forse anche lui foleva baciarmi. Mi scansai e sorrisi. Non l'avrei baciato lì, meritava un posto da favola per il suo primo bacio.

"Non sai come metterlo vero?" chiese indicando il papillon.

"Eh già" ammisi grattandomi la nuca imbarazzato.

"Vieni qui, ti aiuto io" sorrise e mi aggiustò l'aggeggio come se fosse la cosa più semplice al mondo.

"Sei bellissimo" sussurrai.

"Guardati allo specchio, poi vediamo chi è quello bello" ridacchiò arrossendo.

Gli presi il braccio, sussultò e non per il gesto, ma per il dolore mi scusai non ricordandomi dei tagli e lui scosse la testa.

"Riuscirò a guarire le tue ferite" dissi prima di prendergli la mano e uscire da quella stanza.

 

 

 

 

 

L'ANGOLO DELL'AUTRICE:

Salve bellissime.

Ho aggiornato prima del solito come avrete potuto notare.

Ultimamente sono molto ispirata e spero sia riuscita a farvi provare le emozioni che ho provato io scrivendolo. :)

Adoro particolarmente la parte di Louis. E voi?

Fatemi sapere com'è con una piccola recensione.

Un bacio.

Ps: Ringraziamo anche i The wanted che con "Drunk On Love" hanno contribuito a farmi scrivere gran parte del capitolo. Grazie Babbuini fashon.

Pps: Grazie anche a te Stan ti adoro ricciolo.

Eneys xx

 

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Capitolo 10
*** 10. Give me love. ***


Dammi amore, come lei

Perché ultimamente mi sveglio da solo

Il dolore spruzza lacrime sulla mia maglia

Ti ho detto che le avrei lasciate scorrere

E che avrei trovato il mio angolo

Forse stanotte ti chiamerò

Dopo che il mio sangue si sarà tramutato in alcool

No, voglio soltanto stringerti

Dammi un po’ di tempo per me

Bruceremo tutto questo

Giocheremo a nascondino

Per capovolgere le cose

E l’unica cosa che voglio è il sapore

Che concedono le tue labbra

-Ed Sheeran [Give Me Love].

 

10. Give me love.

Harry.

Sono nervoso, agitato, faccio su e giù per la stanza cercando di calmarmi ma niente, sbuffo e chiudo gli occhi, non riesco a non pensare alla notte passata con lui. E sorrido, un pò per il nervosismo, un pò perchè è stata la notte più bella della mia vita. Lui, il suo corpo caldo attaccato al mio, il suo respiro dolce nei miei capelli, e le sue labbra che sapevano regalarti baci da mozzare il fiato. Afferro il cellullare e controllo l'orario dul display, è presto, ancora troppo presto. Controllo il vestito, le scarpe, e il discorso che ho stampato sul foglio, l'ho imparato a memoria.

Tic toc tic toc i minuti scorrono lenti e l'orario stabilito sembra non arrivare, mi appoggio al davanzale della finestra che da sulla camera di Louis e lo vedo, cammina per la stanza proprio come facevo io sino a qualche secondo fa, poi alza la testa e mi vede. Sorride, Dio quant'è bello. Il suo sorriso è come un raggio di sole in una fredda e grigia giornata invernale, riscalda e illumina tutto quello che ho intorno. Arrossisco, so fare solo quello quando Louis mi guarda. Mi sfioro le labbra con le dita, quasi come accarezzarle e chiudo gli occhi mentre la mia mente viene invasa dalle immagini della notte precedente. Piccoli, caldi e umidi baci, quasi timidi, la sua lingua nella mia bocca, le sue mani sui miei fianchi e quella maledetta voglia di essere suo. Riapro gli occhi, imbarazzato, non eravamo nemmeno una coppia e io già facevo film mentali.

***

Sono le otto, sono pronto, pronto per modo di dire, sistemo il papillon e sospiro, idosso la giacca e scendo di sotto appena sento suonare il campanello. E' arrivato. Penso sorridendo. Salutiamo mia madre e usciamo avviandoci verso la sua auto parcheggiata sul vialetto.

"Sei bellissimo" riesco solo a dire. Lui mi fissa, con quei suoi occhi così azzurri e maledettamente belli.

"Anche tu" risponde poi. Sembra pensieroso.

Saliamo in macchina, allaccio la cintura e guardo fuori dal finestrino, accende lo sterio e alza di poco il volume, inizia a canticchiare la canzone che stanno dando, che bella voce.

Give me love, like her, Cos lately I've been waking up alone

Muoveva le labbra lentamente, scandendo bene ogni singola lettera.

The pain splatter tear drops on my shirt I told you I'd let them go

Gli occhi erano fissi sulla strada, il volante dell'auto stretto saldamente fra le sue mani.

And that I find my corner Maybe tonight I'll call you

Continuava a canticchiare, sussurrava quasi, la sua voce su quelle parole era un suono armonico e soave.

After my blood, turns into alcohol No, I just wanna hold you

L'ho osservato per tutto il tempo, poi sposta una mano sullo sterio ed alza il volume, come se volesse farmi sentire quel pezzo della canzone.

Give a little time to me We'll burn this out We'll play hide and seek To turn this around And all I want is the taste That your lips allow

Finisce di cantare quella strofa e riabbassa il volume sorridendo.

"L’unica cosa che voglio è il sapore che concedono le tue labbra" ripete in un sussurro per poi guardarmi.

Louis Tomlinson sapeva come farti impazzire.

Distoglieva lo sguardo dalle labbra per poi puntarlo agli occhi.

Miseriaccia Lou!

Distogli lo sguardo da me, ti prego.

Non guardarmi così!

Spense la macchina, slaccio la mia cintura e mi avvento sulle sue labbra baciandolo con foga. Infilo una mano nei suoi capelli e spingo la sua testa verso la mia, per poter premere di più labbra sulle sue, per sentire il contatto, per sentire e assaporare meglio quelle labbra sottili e soffici.

"Così ti rovini il vestito" soffia sulle mie labbra per poi ribaciarmi dolcemente.

"Non mi importa" ridacchio allacciando la cintura, "Andiamo o si fa troppo tardi".

Annuisce deluso, entrambi sapevamo che non sarebbe finita li.

Niall.

Appena entrati nella palestra l'odore di alcool invase le mie narici, disgustato guardai Zayn, aveva la testa abbassata ma si notava il rossore sulle sue guance. Ci stavano guardando tutti, poco importa, ero li con lui, il che era grandioso.

"Nì ho vergogna" mi guarda di sfuggita.

"Non preoccuparti ok?" sussurro al suo orecchio facendolo rabbrividire.

"Ascolta, non voglio che ti vedono con me" dice e fa per andarsene. Lo seguo a ruota, non deve pensarle nemmeno certe cose, si siede su una panchina e porta la testa fra le mani.

"Mi sento sbagliato" sussurra.

"Non lo sei" sorrido, anche se non può vedermi.

"Perchè stai con me? Sono solo uno sfigato" mi guarda triste, e allora mi decido, glielo dico.

"Perchè mi piaci Zayn, mi piace la tua innocenza, il tuo sorriso dolce, i tuoi occhi così caldi che hanno riscaldato anche il mio cuore gelido, amo tutto di te Zayn, amo te!" e lo bacio, come non avevo mai baciato nessuno forse perchè con lui provavo cose che nessuno mi aveva mai fatto provare.

"Anche tu mi piaci Niall, mi piaci da morire" arrossisce, e mi ribacia.

Sorrido, Zayn mi aveva insegnato ad amare, Zayn mi aveva insegnato a vivere.

Lo presi per mano e lo trascinai dentro, tutto il mondo doveva sapere che amavo Zayn Malik, tutto il mondo doveva sapere che amavo mio fratello.

"Vieni balliamo" gli afferro il braccio e lo trascino in pista, fra i ragazzi della scuola che ci guardavono curiosi.

"E' proprio necessario?" sussurra arrossendo.

"Si piccolo" ridacchio e lo bacio.

Resta impalato per un pò, poi ricambia e porta le mani sulle mie spalle, sento gli occhi di tutti puntati addosso, ma poco inporta, stavo baciando il mio Zayn ed ero in paradiso.

Louis.

Doveva essere mio quella sera stessa, basta aspettare. Scendiamo insieme dall'auto e mi prende per mano, dirige lui, non so dove stiamo andando e non mi sembra il percorso per la palestra. Mi porta nella bibleoteca abbandonata, era enorme, piena di libri di ogni genere forma e colore. L'odore di muffa rendeva l'aria magica e antica, quel luogo era rilassante.

"Lou, avevo imparato un discorso per chiederti di essere più che amici, ma l'ho socordato" si grattò la nuca imbarazzato. Ridacchiai leggermente.

"Quindi te lo dico senza giri di parole, vuoi essere il mio ragazzo?" gettò fuori l'aria e parve sollevato dopo avermi fatto l'attesissima domanda.

Ora toccava a me rispondere. E ovviamente la risposta fu sì, con tanto di abbraccio.

"Ti amo nano da giardino" ridacchia Harry.

"Anche io scimmietta" sbuffo per togliermi il ciuffo dagli occhi per poi alzarmi sulle punte e baciarlo. Poggia le mani sui miei fianchi e mi fà sbattere contro la parete, sende a baciarmi il collo e poi sale lasciando baci umidi sulla mascella arrivando alle labbra.

"H-haz" sospiro in estasi. Lui ridacchia e infila le mani sotto la camicia accarezzandomi l'addome. Sapevo dove voleva arrivare e non l'avrei di certo fermato, infondo, lo volevo anche io. Sbottonò i miei pantaloni e mi guardò imbarazzato come per chiedere il permesso, annuisco e lo bacio lentamente sentendo scendere piano la sua mano nei miei boxer. E sospiro, continuando a muovere le mie labbra e accarezzandole dolcemente con la lingua. La sua mano si muove lentamente, su e giù, su e giù, piano, come se avesse paura di farmi male, invece riusciva a farmi stare solo bene. Lo allontano di poco, mentre lui continua a muovere la mano aumentando il ritmo, inizio a sbottonargli la camicia togliendogliela poi definitivamente e lanciandola sul pavimento. Gli bacio le labbra il collo e traccio una scia di baci umidi lungo tutto il petto, mentre la stanza si riempie dei nostri sospiri e gemiti di piacere.

Zayn.

Non potrò mai dimenticare quella serata con Niall, era stata magnifica.

"Ha detto che mi ama" sussurro scuotendo la testa e sorridendo.

"Posso entrare?" dice Niall entrando in stanza.

"Sei già entrato" ridacchio.

"Giusto" sorride

"Volevo chiederti se ti va di dormire con me". Annuisco sorridendo e gli faccio spazio nel mio letto, ci distendiamo vicini a guardare il soffitto.

"Zayn ora non ti considero più solo un fratello" si gira a guardarmi.

"Nemmeno io" lo guardo.

"Vuoi essere il mio ragazzo Zay?" mi accarezza una guancia. Annuisco e lo bacio.

Guardo -o meglio- ammiro Niall dormire baciato dalla luce della luna che entra prepotente nella stanza, gli illumina il suo viso così dolce e i suoi capelli tutti disordinati e arruffati sul cuscino. Gli scosto lentamente il ciuffo dalla fronte per guardarlo meglio, era bellissimo. Ricordo il primo incontro con Niall, ero così imbarazzato e emozionato all'idea di avere un fratello, appena lo vidi capii subito di amarlo il suo viso da bambino non era mai cambiato col passare degli anni. Ricordo quando ci sedemmo sull'amaca in giardino, era il 24 agosto, il sole stava tramontando e lui mi diede un piccolo bacio sulla guancia dicendo che era contento di avere un fratello come me. Ricordo quando alle medie iniziò a essere freddo e distaccato, iniziai a farmi del male da solo, oltre al male che mi faceva lui involontariamente. E poi ricordo il liceo, i primi calci, i primi pugni e le prime minacce, Niall era cambiato, era diventato un'altra persona. Ed ora eccolo li, nel mio letto, che dormiva seneramente mentre io osservavo e ascoltavo i suoi respiri. Quanto potevo amarti mio dolce Niall? Tanto.

 

Salve mie care lettrici, ci tengo a ringraziarvi perchè aumentate sempre di più e la cosa mi fa tanto piacere.

Questo capitolo mi piace, come avete notato ho aggiunto un pezzo della canzone di Ed, io amo Ed e volevo "rendergli onore" in questa storia.

I Larry e gli Ziall si sono formati, che ne pensate di queste coppie?

E soprattutto vi piace questo capitolo? Date le pochissime recensioni non so se continuare a scrivere o meno, vorrei vedervi più attive sinceramente.

Mi aspetto almeno 4 recensioni per questo capitolo, o riuscirete a fare di meglio? (:

Conto su di voi! Alla prossima.

Eneysxx

 

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Capitolo 11
*** Avviso. ***


Chiedo umilmente scusa a tutte voi, è davvero poco maturo da parte mia appendere questa storia in questo modo ma ultimamente idee e voglia di scrivere non ne ho, credevo sarebbe durato solo pochi giorni il mio "blocco" ma come al solito sbagliavo. Forse riscriverò e migliorerò i capitoli per poi pubblicarli su wattpad. Grazie per il vostro supporto ragazze.

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