Maybe it was only a dream

di BRETELLE31
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sorpresa ***
Capitolo 2: *** Incontri ***
Capitolo 3: *** Scelte e guai in vista ***
Capitolo 4: *** Il bacio amichevole ***
Capitolo 5: *** Chi trova un amico trova un tesoro ***
Capitolo 6: *** Un musical speciale ***
Capitolo 8: *** Un punto in più per Louis Tomlinson ***
Capitolo 8: *** La casa dei principi infermi ***



Capitolo 1
*** La sorpresa ***


“No, ti ho detto che non mi va, non voglio partecipare. Non vedi che sono un’incapace???” urlai in faccia a Ron. Frequento il terzo anno di una scuola di canto e recitazione nella periferia di Londra, in cui mi sono trasferita due anni fa, dall’Italia, con il mio migliore amico Ron, o meglio, Rosso. Lui è un bravissimo attore, infatti ho già immaginato più volte le impronte delle sue mani e dei suoi piedi a Hollywood:”Hands and feet of Ronald Weasley, the most famous actor of Great Britain.” A questo pensiero molte volte ci rido su, perché svitato com’è non credo riuscirebbe ad arrivare a certi livelli, però sono fiduciosa.
Dicevo, lui è un bravo attore, mentre io sono arrivata qua con l’idea di saper cantare e recitare, ma mi sono sbagliata. Ron mi tira sempre su il morale dicendo che solo io la penso così, e che invece riesco a cavarmela bene, però in realtà non è poi tutto rose e fiori. Per esempio, l’altro giorno, prima lezione di canto dell’anno delle classi terze. Sono rimasta sbalordita a vedere così tanti ragazzi maschi, oltre che ragazze femmine. In particolare c’era un gruppetto di cinque ragazzi inglesi abbastanza (o meglio, molto) carini e molto bravi ad esibirsi. Li chiamano “One Direction” e sono tra i ragazzi più seguiti e ammirati della scuola, ma Ron mi dice sempre di non stargli dietro perché sono pericolosi. Io non ho ancora capito cosa intende per pericolosi, però sono carini…. Penso si chiamino Louis, Harry, Niall, Liam e Zayn, ma non ho ancora fatto conoscenza con loro. Durante la prima lezione di canto, ognuno doveva esibirsi con una canzone a piacere davanti a tutti gli altri studenti, poi il professor Potter avrebbe dovuto darci una valutazione e in seguito a questo avrebbe scelto i dodici cantanti migliori per la “sorpresa”. I cosidetti “One Direction” si esibivano come band, perciò se veniva eliminato uno di loro, di conseguenza venivano eliminati tutti gli altri. Furono i primi a prendere parte alla “gara” e cantarono “What Makes You Beautiful” la canzone che loro definivano “il nostro miglior successo di sempre”. Bè, devo dire che ci sapevano fare, avevano delle voci inconfondibili. Zayn era l’unico che riusciva a fare gli acuti (e che brividi!), Louis era quello con la voce più dolce, Niall (che ho scoperto provenire dall’Irlanda), suonava la chitarra, mentre Harry e Liam erano le voci principali. Ricevettero tutti quanti un bel dieci e se lo meritavano! Mentre cantavano mi infusero una strana sensazione: sembrava quasi che la canzone era dedicata a me, soprattutto mentre dicevano:”You don’t know, ohoh, you don’t know you’re beautiful.” A questo pensiero sono arrossita e mi sentivo osservata da tutti. Che figuraccia! Ron dal vetro della porta mi vide in quello stato, quindi entrò in aula e mi prese per un braccio:” Non dirmi che ora piacciono anche a te, Martha?”. “No, tranquillo, è solo che…” dissi io, mentendo. Il prof mi chiamò.
Venne quindi il mio turno. Ansia. Panico. Non posso farcela, pensavo. Su un palco. Davanti a tutti. No, mai. Il professor Potter mi aiutò a salire sul palco e comiciò a dire:”Bene,….”. “Come ti chiami?” mi chiese a bassa voce nell’orecchio. “Bene, Martha è la nostra seconda concorrente, che ci vorrà cantare…” “Che cosa canti?” mi chiese a bassa voce di nuovo nell’orecchio. Il professor Potter era un tipo un po’insicuro. “Martha ci canterà ‘Party in the U.S.A.’ della famosissima cantante Miley Cyrus. Prego.”
Oh, God.
Iniziai a cantare con una voce tremolante:”I ho-opped of-f the pla-ane at LA wi-ith a dream-m and a cardi-igain…”. Avevo paura di cosa potesse pensare la gente di me, ma in questo stato sicuramente avrei peggiorato la situazione. Ron mi guardava come spettatore e mi faceva dei gesti, come per dire:” Dai che ce la fai!” Quindi rivolsi il mio sguardo ai One Direction per vedere cosa ne pensavano, ma ci rimasi male perché facevano tutti di “no” con la testa e se ne andarono fuori. Sicuramente non mi aspettavo di meglio dopo ciò che non stavo facendo. Louis perciò gridò:”Non sono venuto ad un funerale, scusate. Volevo divertirmi, invece… Esco e poi torno, professor Potter.” Il professore impaurito com’era da quei cinque ragazzi, non potè che farli uscire. Io decisi di smettere di cantare e scappai piangendo fuori dall’aula.
Non so quante figuracce in una volta avrò fatto.
“Il prossimo” disse il professor Potter con un’aria da svampito. Penso che non lo capirò mai quel maledetto insegnante. Al posto di aiutarti e darti una mano, dà il permesso ad un gruppo di cinque ragazzini di uscire perché ne è impaurito. Ma di cosa ha paura? Solo perché loro si fanno vedere superiori, allora devi sottostare a loro? No, tu sei il professore e sei tu che comandi qui. Punto.
Ron mi inseguì fino alle scale d’ingresso della scuola, dove ero seduta a piangere tra me e me. “ Miseriaccia, ma che cosa hai fatto Martha??? Io lo sapevo che sarebbe andata a finire così. Sono loro che t’importunano, eh? Hai paura del loro giudizio perciò fai queste figuracce?...”
“No, non è così…” cercai di dire. “Eh, fammi finire per favore. Tu sei capacissima di cantare, è solo che hai paura di stare su un palco e per di più di quei cinque idioti. Se non ci fossero loro, tu ce l’avresti fatta benissimo. So che tu sai cantare e non ti devi fare problemi quando riconosci che la tua voce è all’altezza. Mi capisci?” Ron cercava di consolarmi come meglio poteva.
“Sì, grazie Ron. Hai ragione. Da sempre ho paura del palco e questo lo sai anche tu, però da lassù sono stata tentata e ho incrociato i loro sguardi per capire cosa ne pensavano, ma ho rovinato tutto. Ora sarò lo zimbello della scuola, tutti mi derideranno per quello che ho fatto, compresi loro cinque. Sono arrabbiata con Louis però, più di tutti, perché ha detto che gli è sembrato di essere ad un funerale. Ma si può? Non gli do torto, ovviamente, ma poteva solo pensarlo, almeno. Con lui farò i conti più tardi.”
A fine gara erano risultati i nomi dei dodici vincenti: i One Direction (ovviamente) e altri sette ragazzi della scuola; una certa Katy, Perrie, Jade, Jasy, Luke, Demetria e Selena.
Come si poteva già intuire, io non ero una dei ragazzi prescelti. Che schifo! Un sogno infranto. Un momento. Il professore non ha neanche detto qual era la “sorpresa” per cui aveva scelto dodici cantanti…. Boh.

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Capitolo 2
*** Incontri ***


Passavo i giorni e le settimane a studiare nel mio cottage londinese che condividevo con Rosso. Lui oramai non si faceva più problemi per me, sapeva però che prima o poi avrei avuto anch’io la mia occasione per spaccare e far vedere la vera Martha. Ron partecipava ai corsi di recitazione ed era stato scelto come protagonista per mettere in scena una commedia romantica. Complimenti Ron! Lo dico però con un po’ di rammarico perché come sempre nella mia vita ho avuto occasioni e non le ho sfruttate, non ho mai avuto un fidanzato e c’è mia madre che rompe tutte le sere al telefono chiedendomi:”Allora come va con il tuo Ronald?” A me non piace Rosso, è solo il mio migliore amico, tutto qua. Sì è carino, ma non penso faccia per me. Per fortuna però qui a Londra ho trovato delle amiche simpaticissime tra cui Perrie e Katy e inoltre Ellie che viene dalla Corea; è una ragazza gentilissima e studia recitazione insieme a Ron. Il problema di queste mie amiche è che sono tutte fidanzate e quando dobbiamo uscire, sono l’unica babbea senza compagno, ma loro hanno intenzione, prima della fine dell’anno, di trovarmene uno. Perrie esce con uno dei One Direction, Zayn… (beata lei :D); Katy sta con un certo Michael ed Ellie è fidanzata con Josh, il batterista dei One Direction.
“Ehi ciao, funerale!” mi disse Louis qualche mese dopo a scuola. “Ah, ciao. Sei tu quello che ha avuto l’idea di deridermi davanti a tutti quel giorno, eh? Ma non ti vergogni, non ti vergogni?” e lo presi per le bretelle.
Subito intervenì Harry a dividerci:”Louis ma che stai facendo? Lasciala stare. Non si toccano le ragazze neanche con un fiore!” “Ma è lei che mi sta tocca… lasciamo stare,va” disse Louis.
“Grazie mille… eh, come ti chiami?” dissi. “Io sono Harry, Harry Styles, il Riccio. Piacere. E tu devi essere Martha, giusto?” “Indovinato” e arrossii. “Oh, ma guarda come ci prova il ragazzo… eh Harry, lo sanno tutti che hai preso una cotta…” iniziò a dire Louis, il solito cretino. “Zittisciti ti prego. Comunque…” e iniziò ad alzare il tono di voce “lo sanno tutti che hai preso anche tu una cotta per Martha, vero Louis?” replicò Harry. “Ch-che cosa? Da quando…” disse Louis balbettando e scappò via.
“Tranquilla Martha sei solo un’amica per ora. Comunque se hai bisogno qualche consiglio sui canti o roba del genere, chiamami.” disse Harry  dopo avermi messo un bigliettino nella tasca della giacca che avevo indosso.
A casa ne riparlai con Ron:” Wow. Non ci posso credere! Ron, ho il numero di Harry Styles, il cantante dei One Direction e sembra che ho fatto colpo anche su Louis… Ron, Ron, ma mi stai seguendo?”
“Certo che ti sto seguendo, mia cara, ma non mi sembra opportuno chiedere aiuto a uno come lui. Hai detto di aver fatto colpo su chi?, Luis?” disse Ron dall’aria scocciata.
“Penso di aver fatto colpo su Louis, comunque, non su Luis. Cos’è, non ti va che io inizi a frequentare alcuni membri dei 1D?” gli chiesi. “Da quando in qua tutta questa confidenza, … i 1D!” replicò Ron ancora più scocciato e si chiuse in camera.
Ron era geloso, me lo sentivo. Forse era per questo che li definiva “pericolosi”. Diciamo che in quel momento ero ancora eccitata da quel ragazzo riccio che mi diceva: “Tranquilla Martha sei solo un’amica per ora. Comunque se hai bisogno qualche consiglio sui canti o roba del genere, chiamami.” Oh, tesoro, certo che ti chiamerò!
Penso che la mia vita da quel giorno abbia cominciato a svegliarsi tutte le mattine con il piede giusto.
Qualche giorno più tardi il professor Potter mi chiamò in segreteria:” Vieni, entra pure Martha. Accomodati. Senti, ti ho chiamato per farti una proposta. Sì lo so che non è da me fare certe cose, però in questo caso è necessario.” Sinceramente non sapevo se essere spaventata o emozionata per ciò che aveva da dirmi. Avevo solo le mani un po’ sudate, tutto qua.
“Quindi, Martha, il provino del mese scorso non è andato un granchè bene e tu lo sai, ma io vedo qualcosa in te di speciale, me lo sento. Perciò, non so se hai saputo che Demetria, una delle ragazze prescelte, ha dovuto rifiutare di partecipare al mio corso per motivi familiari, per cui deve andarsene da Londra. Allora ho subito pensato a te. Che ne pensi? Ti piacerebbe sostituire Demetria?” mi spiegò il professore con tutta la calma del mondo.
“Bè, ecco, io…. io non so se ne sono all’altezza; Demetria è bravissima in confronto a me, fa certi acuti, e io non potrei mai arrivare al suo livello, quindi passare da lei, a me, bè, mi sembra un po’ sprecato, non trova?” dissi io, sconcertata dall’offerta che mi aveva proposto il prof.
“Ascolta, Martha. Io non ho scelto Demetria per gli acuti o per le sue capacità. Io ho votato per lei usando l’inganno. Ecco, in realtà io sapevo già che lei doveva andarsene e tu, tu mi avevi colpito, pur la tua terribile performance. Sì lo so, sono stato uno stupido, ho imbrogliato tutti in questo modo, però ti ho sentito cantare un giorno prima di entrare nella classe del professor Piton e mi hai rapito.” il professore aveva le lacrime agli occhi.
“Capisco la sua situazione. Bè allora ci devo pensare un po’ su perché non so se potrei partecipare a….” dissi ma non teminai la frase perché:” Ma mi scusi, a che cosa, noi 12 ragazzi dovremmo partecipare?”
“Ho organizzato un bellissimo musical di beneficienza, da mettere in scena l’ultimo giorno di scuola. Ti piace come idea?” disse il professore con il morale un po’ più alto.
“Sì, l’idea mi piace, ma non so se ne sarò in grado…” dissi in tono dispiaciuto.
“Tranquilla, hai tutto il tempo che vuoi per pensare. Ora se non ti dispiace avrei lezione, ciao Martha.” e mi abbandonò in segreteria.

Hey! Ciao a tutti!!! Questo è solo il secondo capitolo di questa storia e spero di aver fatto un buon lavoro almeno fin qua! Continuate a leggere e a breve pubblicherò il resto della storia che è in produzione! Scrivetemi e recensite per far sì che io capisca che tipo di 'scrittrice' sono.... Grazie Cory<3

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Capitolo 3
*** Scelte e guai in vista ***


“No, ti ho detto che non mi va, non voglio partecipare. Non vedi che sono un’incapace???” urlai in faccia a Ron. Gli dissi della proposta del professor Potter e lui reagì positivamente continuando ad insistere che avrei dovuto partecipare, ma io non ne volevo sapere. Non volevo fare altre brutte figure e rovinare tutto.
“ Miseriaccia, allora se non vuoi ascoltarmi, prova a chiamare il tuo amichetto, il “Riccio”, forse avrà qualche idea…” mi disse Ron arrabbiato e si chiuse in camera. Aveva ragione però, perché non ci ho pensato prima? Mi dispiaceva però vederlo triste e arrabbiato, avrei dovuto parlargli ma da stupida non lo feci e ho preferito parlare con il Riccio.
“Pronto? Ciao Harry, ti disturbo? Sono Martha avrei bisogno di un consiglio” dissi per telefono. “Oh, ciao Martha, non mi disturbi affatto. Dimmi tutto” rispose Harry. Dopo avergli spiegato tutto però gli ho parlato della situazione di Rosso:”C’è però un piccolo problema, Ron, il mio migliore amico. Lui è invidioso di te e degli altri quattro e non so cosa fare.”
“Senti Martha, riguardo al musical, io direi che tu dovresti partecipare. Se pensi di avere le qualità adatte e un’occasione da non perdere, perché rinunciare? Poi il prof ha tanta fiducia in te e non solo lui…. Mentre per la questione del tuo migliore amico, bhè non saprei, non vorrei dire niente di sbagliato, scusa” così Harry mi disse. “Ok, non preoccuparti per Ron, troverò io una soluzione. Comunque grazie per i consigli… Sarei felicissima di poter cantare con te e con gli altri ragazzi della band; inoltre nel gruppo dei 12 ci sono anche due delle mie migliori amiche…” risposi a Harry. “Bhè, allora a domani!” “A domani!”
Il giorno seguente io e Ron andammo a scuola separati, io in taxi e lui in pullman. Era ancora arrabbiato, ma non sapevo cosa dirgli.
A scuola riparlai con il professor Potter della questione musical:” Senta prof, ho preso una decisione: parteciperò al suo progetto riguardante il musical!”
“Benissimo Martha, sono contento! Quindi ci troveremo tutti i giorni nell’aula teatro dalle 2 alle 6 p.m. Qualche domanda?” chiese il prof.
“No, tutto ok. Grazie. Arrivederci” e me ne andai. Fuori dalla porta c’era Harry che origliava e quando uscii dall’aula mi saltò addosso:”Quindi alla fine ti sei decisa, eh? Complimenti, sono felice per te. Per festeggiare, ti va di uscire con me questa sera?” mi chiese il Riccio. Sfortunatamente mentre stavo per rispondere, passò dietro di noi Ron:” Ah, quindi stai cercando di fare colpo su Martha? Bhè, sinceramente non te la consiglierei perché stiamo già insieme. Mi dispiace,…” e scappò.
“C-cosa? Martha, non me l’hai mai detto!” disse Harry sbalordito. “Ma non è vero! Si è inventato tutto quanto perché è geloso! Ma cavolo, Ron! Mi deve sempre mettere in mezzo a pasticci! Scusa Harry, ma in questi giorni è un po’ furioso…” ero arrabbiata.
“Non me lo sarei mai aspettato da te, Martha! Questa sera niente festeggiamenti!” e se ne andò anche Harry furioso. Rimasi nel corridoio della scuola a fissare il vuoto. Comparirono Liam e Niall con Perrie e Katy:” Oh, ciao Martha! Giornata no?” disse Niall. “E voi cosa volete da me? Siete altri due di quei cinque frignoni? Levatevi” sbraitai contro Liam e Niall.
“Sì, siamo altri due di quei cinque frignoni, ma non pensiamo di essere frignoni. Dai, sediamoci” mi calmarono Liam e Niall in coro, i quali mi portarono a sedere nel bar della scuola. Perrie e Katy mi abbracciarono.
“Scusate, non volevo urlarvi contro. E’ solo che Louis mi prende in giro, Harry non mi crede e il mio migliore amico è arrabbiato con me perché è invidioso dei due frignoni. Non so più cosa fare. Menomale che ci siete voi. Sinceramente non so che tipi siete però sembrate due ragazzi alla mano, con cui si può parlare di tutto” e mi calmai.
Perrie e Katy :” Scusa Martha, ma dobbiamo andare, ci vediamo domani!” e se ne andarono. Liam e Niall mi presero un frappè e bevemmo per cancellare tutta la rabbia accumulata.
Niall mi disse con un fare tenero:” Senti, non preoccuparti per Louis; è un po’scontroso all’inizio con le persone che non conosce, ma poi si addolcisce… Sembra quasi che tu gli piaccia…”
Liam invece mi rassicurò:” Mentre per Harry tranquillizzati, fa così per attirarti a sé e per stare un po’al centro dell’attenzione, o meglio, dei tuoi pensieri. C’è solo un problema… sia Harry che Louis hanno una cotta per te, ma non te l’hanno ancora detto, quindi poi la scelta sarà tua… Sono due bravi ragazzi, ti puoi fidare di loro, però dovrai sceglierne solo uno.” Eh, come se fosse facile… Harry o Louis? Prima dovrò conoscerli meglio per capire chi mi potrebbe piacere. Sinceramente ora quello che mi attrae di più è il Riccio, però non si sa mai…
“Grazie mille per i vostri consigli. Ora dovrò conoscerli un po’ meglio e poi si vedrà. Vi farò sapere. Invece non so più come comportarmi con Ron. Non mi parla più, è triste e arrabbiato allo stesso tempo, non so che fare” confessai ai ragazzi.
Niall mi disse:” Secondo me è meglio se lo lasci in pace, si calmerà da solo. Fai qualcosa con lui per far sì che la tua attenzione ricada tutta su di lui. Mentre per la gelosia, ecco, se tu dovessi fare qualcosa, come ad esempio uscire, con Harry o Louis, diglielo immediatamente, non tenere nascosto niente con lui, se no sarebbe peggio.” “Ok. Grazie” dissi. “Bhè, ora è meglio se vada, Ron potrebbe preoccuparsi per me, o forse no… Ci vediamo domani e… salutatemi Harry e Louis” ricordai a Liam e Niall.
 

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Capitolo 4
*** Il bacio amichevole ***


Appena arrivata a casa, Rosso mi saltò addosso:” Martha, Martha, non sai che bello! Io e la mia classe di recitazione siamo stati scelti per esibirci nella commedia romantica a Liverpool! Non è fantastico?”
“ Sì,…fantastico. Hai detto a Liverpool? E quanto starete via?” chiesi a Ron.
“Due settimane, sì, due settimane a Liverpool per mettere in scena la nostra commedia romantica. In tutto ciò, c’è anche compresa la gita di fine anno… Martha, non mi sembri così entusiasta. Non sei felice per me?” disse Ron, un po’ preoccupato.
“Sì, sono felice per te, ma non ti sembra un po’ troppo due settimane?” chiesi.
“Ma figurati…” rispose Rosso. “Mi mancherai…” e iniziai a piangere. Ron mise le sue braccia attorno a me e mi abbracciò come non aveva mai fatto.
“Senti Martha, scusa. Non volevo rovinare niente tra te e Harry, ma ero invidioso. Sei la mia migliore amica da tempo e mi dispiaceva che qualcun altro ti portasse via da me. Ma ora ho capito. Tu sei grande abbastanza per prendere le tue decisioni e io ti assicuro che non m’intrometterò mai più tra te e chiunque altro. Poi, tra l’altro, Ellie, la tua amica, si è lasciata con Josh e io le ho chiesto di uscire…” disse Ron arrossendo.
“Ah, ma guardalo qua il rubacuori. Senti, mi prometti che se tu dovessi avere una fidanzata e viceversa, tutto ciò non rovinerà mai la nostra amicizia?” dissi a Ron.
“Promesso.”
“Comunque per Liverpool, vai tranquillo, io mi arrangerò. Sì, mi mancherai, ma ci sentiremo tutti i giorni, ok?” e lo abbracciai di nuovo.
“Ma quando partite?” chiesi.
“Domani sera, quindi dovrei anche preparare la valigia… Però stasera per festeggiare la mia partenza, ti porterò in un ristorante cinese.”
“Ma Rosso, lo sai che io odio il cinese!” e risi.
“L’ho fatto apposta! Andremo a Covent Garden, in un bel ristorantino sciccoso. Pago io.” disse Ron con fare spiritoso.
“Bhè, ok. Senti, vorrei vestirmi in modo speciale. Cosa mi consigli?” chiesi a Rosso.
“Dato che a me piace il verde, vorrei vederti con un bell’abitino verde!” mi disse, sincero.
“Vada per l’abitino verde!” risposi.
Arrivammo a Covent Garden in double decker. Mangiammo in un ristorante al lume di candela e finita la cena camminammo lungo il Tamigi. Tornati a casa, nel nostro cottage, Ronald era un po’ su di giri. Continuava a trovare un certo contatto fisico con me: mi prendeva sempre per mano, mi abbracciò circa un centinaio di volte e mi prese in braccio.
“Ron, no dai, lasciami giù, per favore, fammi scendere!” urlai mentre mi faceva fare il giro della casa in braccio, come un papà che fa fare al figlio il gioco dell’aeroplanino.
Mi buttò sul divano e mi baciò.
Ma che stava facendo? Era impazzito? Glielo avevo appena detto che eravamo solo amici o no? Quale parte di ‘siamo solo amici’ non aveva compreso?
E’stato un bacio semplice e veloce, ma Ron mica era innamorato di Ellie?
“Scusa, eh, non volevo. Mi dispiace” disse Ron arrossendo e scappò in camera.
Lo inseguii e prima di entrare nella sua stanza mi disse:” Prendilo come un segno amichevole, ok?” e mi sbattè la porta in faccia.
 
Il giorno seguente Ron era agitato per la partenza per Liverpool e con me si comportò come al solito. Aveva forse già dimenticato l’accaduto della scorsa sera?
“Martha, senti, oggi potresti accompagnarmi tu all’aeroporto, dato che Ellie mi ha dato buca?” mi chiese Rosso.
“Certo. Ma come mai Ellie ti ha dato buca?” risposi e chiesi a Ron.
“Bhè ecco, credevo di poter avere una seconda chance con lei, invece il mio caro amico Erik ha preso una cotta per lei e così…” mi disse.
“Ah, ho capito. Ma non preoccuparti. Se è così significa che tu ti meriti di meglio! Dai Ron, hai solo diciassette anni e come me, alla fine, sei single, ma questo non ci deve far paura, non significa che siamo inferiori o  più deboli degli altri. Ciò vuol dire che siamo abbastanza forti da aspettare la persona giusa. Non credi?” gli dissi con parole sagge.
“Wow, che belle parole!” e rimase estasiato. “Sì, bellissime, ma per sfortuna non vengono da me. Me lo ha detto Niall l’altro giorno” confessai a Rosso.
 
A scuola Harry mi notò stranamente sola e pensierosa, perciò si avvicinò a me:” Hey, ciao Martha. Scusa per l’altro giorno. Io in realtà non ero arrabbiato con te; l’ho fatto solo per attirare un po’ la tua attenzione…”
“Ciao! Non preoccuparti, l’avevo capito…” replicai. In realtà me lo aveva confessato Niall. Dettagli…
“Senti, dovevamo festeggiare, ti ricordi, dato che sei entrata nel corso di musical e tra l’altro domani iniziano le prove, perciò va bene stasera?” mi chiese il Riccio.
“Oh, no, cavoli! Questa sera devo accompaganre Ron all’aeroporto perché parte per Liverpool e non posso non andare. Però se ti va puoi venire anche tu!” gli dissi.
“Bhè, mi farebbe piacere. Se volete posso accompagnarvi là con la mia macchina, dato che, non so se lo sai, ma ho iniziato la scuola da primino, perciò ho già diciotto anni. Poi ti riaccompagno a casa, se per te va bene.”
“Per me non c’è problema. Spero che Ron sia d’accordo…”
Gli scrissi un sms:
Ti dispiace se questa sera all’aeroporto ci accompagna Harry Styles, il cantante dei 1d? Dimmi che non ti dispiace per favore! :D”
“Non mi dispiace affatto se ci accompagna il ‘Riccio’, anzi… : (“
“Ok. E’un sì Harry. Se puoi farti trovare davanti a casa nostra per le 8 p.m. in Queen Victoria street. Ci faresti un favore” gli spiegai.
“Okkkk. Bhè, allora a più tardi Martha!” e attaccò.
 

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Capitolo 5
*** Chi trova un amico trova un tesoro ***


Tornata a casa, trovai Ron alle prese con la sua valigia:” Miseriaccia! Ma vuoi stare piegata?”
“Oh, ciao Rosso! Vedo che hai da fare con una… maglietta?” dissi in modo ironico.
“Esattamente! E’possibile? Piego una maglietta e mentre la metto in valigia si disfa… Qualcuno mi aiutiii!” disse Ron disperato.
Lo aiutai a finire la valigia e poi gli chiesi:” Senti Ron, sei sicuro che non ti dia fastidio che ci accompagni Harry all’aeroporto? Sii sincero.”
“E’ ovvio che mi dà fastidio. A me quello lì non mi sta mica simpatico; per di più quando fa il finto arrabbiato, solo per attirarti a lui…” confessò lui.
“E tu come fai a saperlo?”
“Me lo ha detto Louis, l’altro giorno. Lui sì che è un tipo gentile. Pensavo peggio dopo la figuraccia che ti aveva fatto fare. E’ok. Siamo ottimi amici” e io rimasi a bocca aperta.
“S-sei sicuro di quello che stai dicendo? A me Louis incute un po’ di timore…”
“Tranquilla è uno alla mano. L’unico difetto che ha è che continua a chiedermi di te perché dice che assomigli alla sua precedente fidanzata, una certa Eleanor” mi disse.
Continuò a parlarmi di Louis finchè non suonò Harry alla porta:” Buonasera a tutti! Siamo pronti per ‘imbarcarci’ passeggeri? Oh, ma Lei è Martha, la mia passeggera preferita” e mi abbracciò.
“E tu devi essere…”
Ron fece una smorfia di disgusto:” Io sono colui che devi accompagnare all’aeroporto se non vuoi che perda l’aereo!”
“Bene, allora caricate i bagagli in macchina e partiamo” disse il Riccio sistemandosi il codino. Non mi ero ancora accorta che Harry si stava facendo crescere i capelli fino a riuscire a legarli in un codino. Molte volte li teneva a posto con una bandana e in quel caso era molto sexy.
Il viaggio non fu molto lungo. All’aeroporto ci fu il momento dei saluti:” Ciao Ronald, buon viaggio. Divertiti a Liverpool!” disse Harry.
Io cercai di trattenere le lacrime. Non potevo sopportare di vivere due settimane a casa da sola. Lui purchè testardo, era comunque il mio migliore amico. Gli diedi un abbraccio che sembrò durare un’infinità di tempo:” Mi raccomando Ron, divertiti e recita bene. So che sei un bravo attore! Trovati una ragazza già che ci sei… Mi mancherai. Una sera sì e una no però ci sentiamo, d’accordo?” e gli diedi un bacio sulla guancia.
“Stai serena, Martha. Modestamente so che ti mancherò tantissimo, ma tu hai tanti altri amici e una ‘bella’ compagnia al tua fianco, perciò starai alla grande. Comunque ok, ci sentiamo anche tramite Whatsapp…” e mi rassicurò. Lo vidi allontanarsi e mi mancava di già. Tornando in macchina, Harry vide le mie lacrime salate scivolarmi sul volto:”Che hai Martha? Ti vedo piuttosto triste.”
“Sì, hai ragione. E’ che, ok, tutti i giorni vengo a scuola e ho la compagnia necessaria, ma tra poco ci sono le vacanze per  S. Paul e ho paura di sentirmi sola. So che ti potrebbe venire da ridere perché è una paura assurda, ma sono fatta così” gli dissi.
“Bhè, se è così, potremmo passare insieme le vacanze, no? Che cosa ne pensi? Non mi sto auto-invitando, però se ti va potrei venire a vivere a casa tua per questo arco di tempo, finchè Ronald non torna. Sai la mia casa è infestata da quattro ragazzi super-agitati perciò non lo consiglierei come un bel posto dove passare le vacanze…” e arrossii.
“Bene, allora cosa aspetti? Dove sono i tuoi bagagli?” e ridemmo insieme mentre Harry a momenti poteva fare un incidente autostradale.
 
A casa diedi la stanza di Ron a Riccio e vedemmo insieme un film in soggiorno accompagnato da un po’ di pop corn. Mi addormentai sul divano ed Harry mi riportò nella mia stanza per riposare meglio:”Ecco, sdraiati qui, è più comodo. Buonanotte Martha.”
La mattina seguente Harry mi portò a scuola con la sua auto (era una 500 color salvia, la mia preferita!) e dopo le lezioni mattutine arrivò il turno della prima prova per il musical con il professor Potter.
Pranzai nel bar della scuola con le mie migliori amiche, Perrie e Katy: “Allora come va con Zayn, Perrie?” le chiesi.
“Tutto alla grande! Questo pomeriggio poi, per la prima volta in pubblico, canterò con lui e spero tanto che a voi due piaccia la mia voce…” rispose Perrie.
“Mentre tu Katy, con Michael, eh, eh…” la stuzzicai.
“Eh, eh, cosa? E’ da poco che ci frequentiamo e siamo usciti insieme un paio di volte, tutto qua” disse Katy.
“Io non sarei sicura che sia tutto qua… Dai, oramai lo sanno tutti che è una cosa seria e che vivete insieme, no?” e Katy si arrabbiò:“Non vorrei tirare in ballo l’argomento, se non ti dispiace Martha. A proposito, lo sanno tutti che Harry ora vive con te, non è così?”.
“C-come lo sapete?” dissi sbalordita.
“E’ semplice. Harry tweetta e noi leggiamo” disse Katy “ e poi Zayn me lo aveva già riferito…” continuò Perrie.
“Ma che… ok va bene. Harry vivrà a casa mia, finchè Ron non torna da Liverpool. Mi sentivo sola, perciò Harry si è offerto di farmi compagnia. E’ un buon amico, tutto qua” confessai.
“Se, se, tutto qua. Comunque dovresti uscire con Louis. Si dice in giro che vorrebbe fissare un appuntamento con te” disse Katy.
Per fortuna non feci in tempo a rispondere che il professor Potter entrò al bar e ci chiese se poteva parlarci, in privato.  
 

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Capitolo 6
*** Un musical speciale ***


Ho sempre notato che il professor Potter era un tipo strano, ma tutto ciò aveva un perché.
“Scusate ragazze se interrompo la vostra discussione, ma penso che voi mi possiate aiutare, dato che non ho nessuno su cui contare.”
“Ok, professore, ci dica” dicemmo in coro io, Perrie e Katy.
“Bene. Ecco, non so se lo sapete, ma sono separato da mia moglie da poco ed è per questo che a lezione mi vedete sempre così vago e indeciso. Penso sempre a Lili… Io sto male e vorrei tanto che voi ragazze mi aiutaste a trovare una soluzione, uno svago. Già il musical è un modo per non pensare e sono grato che voi ne facciate parte!”
“ Bhè ecco, io non sono una persona brava a consigliare però credo che se lei lo ha lasciato,è perché Lei si merita di meglio, no?” dissi al prof. Questa frase l’avevo detta anche a Ron un po’di giorni fa…
“Precisamente! Perciò non è che voi conoscete qualche single…” cominciò il professor Potter.
“Ma prof!” esclamammo io, Perrie e Katy in coro.
“Prima di tutto deve dimenticare sua moglie, se questo è uno dei suoi obiettivi…” disse Katy.
“Poi deve trovare, oltre al musical, un altro svago, come ad esempio uno sport dato che Lei è giovane. Che ne pensa del tennis, o del nuoto?” continuò Perrie.
“Ottimo, ragazze! Penso che con il vostro sostegno riuscirò a dimenticare Lili e a dedicarmi di più a me stesso. Grazie mille! E ora, in aula per la prima prova!” disse il prof entusiasta.
“Certo, non vediamo l’ora! Un ultimo consiglio però. A lezione cerchi di farsi vedere allegro e felice di ciò che sta facendo e questo non vale solo a scuola. Se si comporterà così anche fuori, riuscirà ad attirare anche buoni amici…” gli confidai.
 
“Hey, ciao Martha!” mi salutò Louis appena entrata nell’aula teatro. Strano, ma vero!
“Oh, ciao Louis!” ricambiai.
“Senti, a fine lezione potrei parlarti, se non ti dispiace?” mi chiese Lou.
“O-ok” risposi. Ero ancora agitata mentre gli parlavo perché m’incuteva sempre un po’ di timore, ma non sapevo ancora perché.
 
Wow! Prima prova per il musical. Ero così emozionata di poter far sentire la mia vera voce e non quello schifo del provino. Dovevo finalmente far vedere la vera me. Presi posto vicino alle mie migliori amiche.
“Bene, buongiorno ragazzi! Benvenuti alla prima prova per il musical. Non so se lo sapete, ma la vostra compagna Demetria ha dovuto rinunciare al musical perché si è dovuta trasferire, perciò ha preso il suo posto Martha” cominciò a dire il professor Potter e Harry mi fece l’occhiolino. Riuscii a vederlo dato che era seduto qualchce posto più in là del mio.
Il prof Potter era molto in forma mentre cominciò a parlare:“Quindi, cominciamo! Il musical è una grande ‘festa musicale’ come mi piace descriverlo, perché riunisce tante sonorità e voci differenti. Qui non esisteranno gruppi o cantanti solisti, ma ci sarà solamente un grande insieme formato da dodici ragazzi in gamba, cioè voi!”
“Il tema del musical sarà la Pace che domina sulla guerra perché questo argomento mi è molto a cuore ed è importantissimo per molte parti nel mondo in cui ci sono ancora conflitti; perciò vorrei mettere in scena canzoni famose che tutti possano aver già sentito. Lo spettacolo servirà per incentivare le persone a spendere qualche soldo in più a favore della pace, infatti il ricavato verrà consegnato ad un’associazione per la Pace londinese. Vi può piacere come idea?”
Rispondemmo tutti “sì” in coro dato che eravamo consalpevoli che quello che dovevamo affrontare sarebbe stata un’esperienza grandiosa e per di più ero felicissima di poter aiutare questo grande mondo facendo qualcosa per gli altri.
“Allora, per prima cosa, i canti li deciderete voi, però vi ricordo che in un musical non bisogna solamente cantare, ma c’è bisogno anche di muoversi sul palco in modo coordinato…” continuò a spiegare il prof.
“Grandioso!” esclamò Perrie. I One Direction si girarono tutti dalla sua parte e la guardarono come per dirle:” Ma sei impazzita? Muoversi sul palco in modo coordinato significa ballare!” e a loro non piaceva affatto ballare. Diciamo che anch’io e il ballo non andiamo tanto d’accordo, preferisco muovermi di qua e di là come mi pare, però le regole sono regole!
“Non vi preoccupate, il ballo è l’ultima cosa. Ora dovete cominciare a proporre canzoni” spiegò il professore.
“Che ne pensate di ‘Some nights’ dei F.U.N.?” disse Luke.
“ Invece io, professore, e il mio gruppo, stiamo scrivendo una canzone che parla della guerra e dei soldati, si chiama ‘Salute’. Questo sarebbe un bel modo anche per pubblicizzare il nostro nuovo singolo” disse Perrie.
“Perfetto! Queste due canzoni riguardano la guerra, ok, però, mi servirebbe anche parlare della pace. In totale le canzoni saranno circa una decina” esclamò il professor Potter.
“Che ne dice di ‘We are the world’ di Michael Jackson?” disse Louis.
“Canzone superba. E oltretutto è a più voci. Bravo Louis” rispose il professore.
Mentre Louis rispose mi venne in mente ciò che mi aveva chiesto prima:”Senti, a fine lezione potrei parlarti, se non ti dispiace?” e poi ciò che mi aveva detto Katy:” Comunque dovresti uscire con Louis. Si dice in giro che vorrebbe fissare un appuntamento con te”. Stavo cercando di riunire le carte e capire cosa voleva da me quel ragazzetto.
 

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Capitolo 8
*** Un punto in più per Louis Tomlinson ***


“Qualche altra canzone? Dai ragazzi, non è possibile che non conosciate nessun pezzo sulla pace o riguardante la guerra!” disse il professore in modo frettoloso. Era agitato anche lui per il musical, però in modo positivo. Era cambiato.
“Ehi, prof! Ora che ci penso, ‘Imagine’ di John Lennon è perfetta” esclamò Jade.
“Esatto Jade, brava! Quindi siamo in parità. Due sulla pace e due sulla guerra. Altre due me ne servono…” disse l’insegnante.
“Ce ne è un’altra di Lennon, ‘Give peace a chance’. Mia madre l’ascoltava sempre quando ero nella sua pancia!” dissi.
“Ottimo!”
“’Hey brother’ di Avicii” esclamarono in coro Liam, Niall e Zayn.
“Perfetto ragazzi. Oggi qualche canzone l’abbiamo trovata. Ci vediamo la settimana prossima, dato che da domani è festa, dalle 2 alle 6 p.m. dove inizieremo a provare. Arrivederci” e il professore si congedò.
E ora è il momento di Louis. Accidenti, stavo sudando solamente perché un ragazzo avrebbe dovuto parlarmi. Sono matta. Oppure no.
“Eccoti qui Martha. Senti, ti va se ti riaccompagno a casa così possiamo chiacchierare?” mi chiese di fretta Louis.
“Oh, mi hai spaventata! Certo, ok. Aspetta che lo dico a Harry” gli dissi.
Gli scrissi un sms per fare più in fretta:
Mi accompagna a casa Louis. Dice che mi deve parlare. Ci vediamo dopo.”
“Ok. Tranquilla. Ho le chiavi. A dopo.”
Inizialmente era silenzioso e io pure. Che gli dicevo? Era lui che mi aveva invitata a riaccompagnarmi a casa.
Dopo qualche minuto ruppe il ghiaccio:”Allora Martha, Harry mi ha detto che per un po’ lui vive a casa tua. E’ così?”
“Sì, è così. Il mio migliore amico Ron è a Liverpool per una commedia e io mi sentivo sola, perciò lui si è offerto di stare con me qualche giorno…” gli dissi.
“Che bello, una commedia hai detto? Anche a me piace recitare, infatti qualche anno fa ho interpretato la parte del protagonista di ‘Grease’. Un’esperienza indimenticabile. Poi però mi sono iscritto al corso di canto perché ho conosciuto i ragazzi”
Sembrava più sciolto mentre parlava.
“Non ti ho mai visto recitare, però a cantare sei fantastico. Hai una voce così dolce…” gli confessai e arrossii.
“Oh, grazie! Bhè modestamente ciò che hai detto è vero. Mi dispiace di averti trattato male al provino, non era mia intenzione. Scusa. Io sono più bravo a fare il giullare. Ahahah” e rise.
Aveva una risata molto simpatica e per quel poco che lo conoscevo era un tipo socievole e scherzoso. Questo è poco ma sicuro. Un punto in più a Louis Tomlinson.
“Non mi ricordo chi, ma qualcuno mi ha detto che io assomiglio un po’ alla tua ex fidanzata Eleanor…”
Ero quasi gelosa mentre gli dicevo ciò. Non conoscevo bene il vero motivo, forse mi dava fastidio il fatto che aveva già avuto una fidanzata in passato…
“Sì, hai ragione. Forse perché tutte e due avete i capelli lunghi e mori e siete snelle allo stesso modo. Ma Eleanor oramai è acqua passata. Lei ha un anno in meno di me, cioè sedici, ma non era questo il problema. Non eravamo compatibili di carattere, io troppo giullare e lei troppo seriosa tanto da prendere sempre sul serio tutto quello che le dicevo” disse con un tocco di rimorso.
“Mi dispiace che sia finita male con lei. Ma sicuramente ti meriti di meglio!” gli dissi. Se non si è notato, è sempre la stessa frase che dico a chi ha avuto un/a ex. Penso che funzioni a tirare su il morale e farmi qualche amico in più!
Dopo ciò, silenzio tombale per qualche minuto. Sembravano passate ore. Dai cavolo Louis, dì qualcosa di stupido, usa quella lingua, mica sei un pagliaccio?
Intanto continuavamo a camminare e lui cercava una certa vicinanza con me, chissà…
“Senti, Martha, so che siamo giovani e per questo quello che ti devo dire è una cosa da prendere senza impegno, perciò…
MI PRESTERESTI UN PAIO DI BRETELLE?” e si mise a ridere. Inizialmente era così serio, ma poi si è lasciato andare.
“C-che cosa? Un paio di bretelle?? A me piacciono, non so se lo sai, ma sono da donna! Louis stai scherzando vero?” gli dissi esterrefatta.
“E’ovvio che sto scherzando, Mar!” disse chiamandomi con questo soprannome carino.
“Mar? Chi è Mar?” scherzai io.
“Lei, signorina!” rispose in tono regale.
“Oh, adesso si è trasformato in principe il signorino Tomlinson…” ribattei stando al gioco.
“Senti ti andrebbe se ci parlassimo come se io fossi un principe e tu la mia principessa da conquistare?” mi chiese Lou.
“Ok! Mi piace quest’idea. Sarà il nostro piccolo segreto” dichiarai a bassa voce.
“A proposito di quello che stavo dicendo prima, signorina… Qual è il suo cognome?” mi domandò Louis.
“Io sono la signorina Leger. Ho il papà inglese, mentre mia madre è italiana”
“Quindi, signorina Leger, so che siamo giovani e per questo quello che Le devo dire è una cosa da prendere senza impegno, perciò… “ dopo aver detto questo s’inchinò:
“Vuole diventare la mia fidanzata?” mi chiese Louis William Tomlinson.
Oh, cavolo.
Ok.
Louis è uno dei One Direction e chi potrebbe rifiutarlo? Ha degli occhi verdi intensi, è simpaticissimo e tutto ciò che vuoi, però ci conosciamo da pochissimo e poi ho le idee confuse. Prima c’era Harry, ora Lou ( che, diciamoci la verità, Louis è arrivato subito diritto al punto, ma sarà fatto così :D)…
E ora che gli dico? Lui ha detto senza impegno all’inizio perciò potrei spiegargli, però vedo che ci tiene a me e non vorei ferirlo…
“Louis ti dispiace se ci sediamo un secondo? Tanto siamo quasi arrivati a casa. Guarda, là c’è una panchina!” e lo presi per una mano cercando di tirarlo verso la seduta.
Gli sudava tutta la mano ma non capivo. Era emozionato oppure terrorizzato?
 
PS: L’età dei One Direction è puramente inventata come quella della protagonista e di Eleanor, quindi non concentratevi sull’età, hanno tutti 17 anni a parte Harry che ne ha 18 (perché ha fatto il primino, ricordate?). In questo capitolo Eleanor è messa in secondo piano e vista come ex, però io penso che sia una persona fantastica e che con Lou nella realtà ci stia benissimo!
Spero di non avervi annoiato e se è così vi prego di commentare la mia fanfiction.
Glazie!
Cory

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Capitolo 8
*** La casa dei principi infermi ***


Ci sedemmo.
“Parlando sul serio, sei sicuro di quello che mi hai appena chiesto?” gli domandai.
“Certamente. Era troppo tempo che mi tenevo dentro questa cosa, perciò mi sono deciso a farlo. Morivo dalla voglia di sapere una tua risposta” rispose il signorino.
“Allora…” e feci un profondo respiro per dire tutto in una volta. Penso di non aver mai provato ad essere in ansia come in questo momento. Avevo paura di farlo stare male, di rovinare i suoi sentimenti. In fondo gli volevo bene.
“Louis, noi ci conosciamo da pochissimo tempo e a dir la verità, inizialmente mi facevi un po’ paura per il tuo atteggiamento che avevi avuto con me il giorno del provino. Però poi sono arrivati i dubbi. I miei amici mi dicevano che tu avevi una cotta per me e che volevi fissare un appuntamento. Ron mi disse che tu e lui eravate diventati amici e che eri un tipo in gamba. Poi mi hai invitato a chiacchierare. E ora la domanda fatidica. Penso che per ora essere amici sarebbe il massimo, sarei contentissima di poter dividere parte della mia felicità e giovinezza con te. Cantare insieme per il musical o passare dei pomeriggi insieme. Sul serio. Credo che se diventasse una cosa seria, ci sarebbero dei problemi e potremmo arrivare a non parlarci più, capito? Non voglio rovinare i sentimenti di nessuno, perlopiù i tuoi, quindi…” e tacqui.
“E’ perché pensi ad Harry, non è così?” mi chiese in tono di sfida.
“No, assolutamente… cioè, sono confusa. E’ che lui è sempre stato così carino con me e la sua compagnia non mi è mai dispiaciuta e penso che ci sia attrazione reciproca. Però ora che ho conosciuto meglio te, le cose si complicano. Dovrei continuare a frequentarvi di più per capire chi siete, ok? Non ti sembra tutto un po’affrettato?” continuai.
“Sì, forse hai ragione. Il problema è che ho fatto tutto così di fretta per paura di perderti. Sai, non vorrei che succedesse come con Eleanor…” disse con tono triste.
“Se non ti dispiace, potrei sapere cos’è successo con la tua precedente fidanzata?” gli chiesi.
“Bhè, ecco, andava tutto liscio, anche se io ero sempre in giro per brevi tour e concerti nei pub con il gruppo e nel frattempo lei si trovava con un altro, un certo James. Quando l’ho saputo sono scoppiato, ci credi? Pensi di fare un lavoro per la tua famiglia, per aiutare chi vuoi bene e poi vieni ricompensato così?” e pianse.
Quelle parole mi avevano toccato. La sua fidanzata era una senza cuore, dai! Io non l’avrei mai fatto, giuro.
Lo abbracciai per consolarlo e per di più si mise a piovere. Dannazione! Per consolarlo ci voleva del sole, cavolo! Che tempo di…
“Senti Mar, ti dispiace se rimango un po’ a casa tua? Non mi sento molto in forma e non vorrei svenire sulla strada del ritorno a casa…” m’ interruppe Louis.
“Certo, tranquillo Lou. Per il suo ritorno a casa abbiamo già prenotato una carrozza” gli risposi e ci mettemmo a ridere, mentre la pioggia ci bagnava i volti.
Corremmo fino all’ingresso di casa e Harry ci aprì la porta con indosso una coperta e un termometro in bocca.
“Ma che hai Harry? Stai male pure tu?” gli chiesi.
“Penso di avere la febbre… e tu, Tommo? Malato?” domandò rivolto a Louis.
“Ho un raffreddore tremendo e i brividi” rispose.
“Perfetto! Io sarò la badante di questi principi infermi” dissi e risi mentre entravamo in casa e ci avvicinavamo al calduccio del camino. Vista con il camino acceso, il mio cottage sembrava molto familiare, come un nido riparatore.
Poetico.
 
Intanto le lezioni erano sospese per la festa di S.Paul e i due principini erano ancora “malati”. Alla fine Lou ha deciso di trasferirsi definitivamente a casa mia, dato che non ha intenzione di uscirne. Sarà fatto così, vive la vita giorno per giorno. Forte.
Ma il malato che intendo io è diverso da quello che intendono loro. Dico così perché un giorno tornando a casa li ho beccati a ridere e scherzare davanti alla Wii, mentre quando ci sono io a casa sono sempre sdraiati ognuno sul rispettivo letto o divano e si fanno servire come due pascià. Ehi! Ma chi sono io? Quando ho detto che facevo la badante stavo scherzando! Mi sa che mi hanno preso sul serio…
 
“Mar, ti suona il cellulare! Esci da quel bagno! Sei peggio di mio nonno!” urlò Lou.
“Eh, sto arrivando. Scusa se le signore di alto livello spendono tempo prezioso nel proprio bagno. E poi il mio è lussuoso!” gli risposi.
“Se, se. Vai a rispondere al telefono invece di perdere tempo con me!” ribattè.
Harry cominciò a girare per casa e trovò il mio telefonino squillante, perciò si decise a rispondere:
Oh, ciao Ronald. Come va la gita? Ti diverti?”
“Mi dici con chi sto parlando? Lo so che non sei Martha, miseriaccia! E comunque non è una gita!”
“Esatto. Io sono Harry, Harry Styles, il Riccio. Ora vivo qua a casa tua. Ti dispiace? Oh, c’è Martha, te la passo…”
“Harry, ma che cavolo… passa qua” e gli ritirai il telefono di mano. Louis intanto correva in giro per casa con una coperta a righe e rideva. Che bambinone!
“Pronto Ron, sono Martha. Scusami tanto, ma Harry ha deciso di farmi un po’ di compagnia mentre tu non ci sei, è per questo che ha risposto lui alla chiamata.”
“Infatti mi sembrava una voce già conosciuta, un po’ arrogante e ironica…”
“Smettila… Comunque, come procede lì?”
“Qui è ottimo. Bel tempo, prove per la commedia fantastiche, e giro della città un po’ noioso. E’ ok. E a Londra? Non dirmi che hai combinato qualcosa con quel capellone, altrimenti…”
“Altrimenti cosa? Comincia a preoccuparti di più di te stesso e trovati una ragazza. Qui mi diverto. Ah, ho conosciuto Louis. Avevi ragione, è un tipo in gamba e un tantino giullare. Inoltre abbiamo cominciato le prove per il musical. Qualche canzone c’è, va solo messa in pratica…”
“Ah. Comunque hai ragione, dovrei pensare a me stesso, ma non ce la faccio a non preoccuparmi per te. Sono felice però che ti stia divertendo! Scusa ma ora devo andare, c’è Johanna che mi chiama. Ci sentiamo presto. Ti ricordo però che tra una settimana sono lì, d’accordo? Ciaooo.”
“Eh, eh, Johanna… Ci sentiamo. Divertiti, ok? Ciao.”
Era abbastanza su di giri quando mi ha parlato di Johanna. Meglio per lui. Ho deciso di non dirgli che c’era anche Louis a casa, si sarebbe agitato ancora di più.
“Mentre telefonavo, sentivo come due ombre che incombevano su di me, chissà di chi erano…” dissi rivolta a due persone in particolare.
Harry e Louis mi guardavano con due facce innocenti, come per dire:”Perché di chi erano quelle due ombre? Noi non ne sappiamo niente.”
Simpatici.
“Martha, c’è un piccolo problema” disse Harry.
“Abbiamo saputo prima da Liam che non possiamo più rimanere qua con te” continuò Louis.
“C-che cosa?”
“Esatto Martha, dobbiamo andarcene”dissero in coro i ragazzi con un fare dispiaciuto.


Ehilà!
Dopo molto tempo, eccomi qui con l'ottavo capitolo della ff.
Non è molto rinomata come storia, ma chi l'ha letta l'ha apprezzata, quindi....
BUONA LETTURA!
Conny

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