Come cane e gatto.

di Adelasia__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Crostata di lamponi ***
Capitolo 2: *** Ancora ***
Capitolo 3: *** 15 anni. ***



Capitolo 1
*** Crostata di lamponi ***


I Weasley, Harry, Ron, Hermione, Moody, Tonks  e Lupin stanno uscendo dal San Mungo il giorno di Natale,  dopo la visita al signor Weasley (Harry Potter e l’Ordine della Fenice).
 
Il gruppetto uscì dal San Mungo con gli umori più disparati.
Fred e George scherzavano tra di loro, facendo impazzire come al solito la signora Weasley.  Tonks li osservava divertita in coda alla compagnia mentre Moody procedeva guardingo verso la testa del corteo.
Harry continuava a pensare all’incontro con i genitori di Neville e per poco non si accorse che il gruppo si stava muovendo in direzione del luogo dove era stata parcheggiata l’auto. Anche la madre e il padre di Neville erano membri dell’Ordine al tempo dei suoi genitori. Si chiese se il loro fosse forse un destino peggiore della morte.

Ma un altro fatto distraete nuovamente Harry dai propri pensieri.
Tra le tante persone che il gruppo incrociava sul marciapiede, una di queste si era bloccata di botto a poco  più di mezzo metro da Lupin.
Il braccio di Moody che impugnava la  bacchetta ben nascosta sotto la giacca, si irrigidì e la destra di Lupin si portò in traiettoria della  tasca.

La figura, immobile davanti a lui, indossava un cappotto babbano con un ampio cappuccio che le nascondeva per buona parte il viso.
 – Remus – disse  una voce tremante, palesemente femminile.
 Scostò di poco il cappuccio affinché solo il professore  potesse vederla meglio in faccia.
– Non può essere…  –
Lupin spalancò gli occhi come se avesse appena visto un fantasma.
  La ragazza davanti a lui era davvero chi pensava fosse?
– Quale è stata l’ultima cosa che mi hai preparato  prima di sparire? - chiese, la mano ormai in tasca, stretta intorno alla bacchetta.
– Una crostata di lamponi, la tua preferita – disse la donna incappucciata rivelando un sorriso.
 Lupin rilassò le spalle e in un millesimo di secondo si ritrovò tra le braccia la ragazza che rideva con gli occhi lucidi.
– Non è possibile…tu…tu eri morta.–
– Beh, sono troppo poco pallida per essere un infero e un po’ troppo corporea per essere un fantasma, non trovi? – disse facendogli l’occhiolino.
– Se non fossi tanto felice quanto incredulo di vederti ti prenderei a schiaffi! – la minacciò ridendo. – Tutti questi anni… credevamo che quel mangiamorte ti avesse uccisa –.
– È stato come morire… dover fuggire in quel modo da voi, fingere il mio decesso…emm, ma forse questo non è il luogo più adatto per raccontarti com’è andata – aggiunse  quasi imbarazzata, rendendosi conto di quanto si fossero isolati da tutto il resto e di come il gruppo gli osservasse più che perplesso da quando la scena aveva avuto inizio.
– Può ben dirlo, signorina.– grugnì Moody. – Garantisci per lei, Remus?–.
– Certamente!–
– Allora andiamo, siamo quasi arrivati –.

Nonostante il passeggero inatteso, entrarono tutti più che comodamente all’interno dell’auto. Il mago che l’aveva incantata aveva compiuto un lavoro migliore del previsto.
Appena chiusa la portiera, la ragazza si sfilò il cappuccio.
Apparve una folta chioma  disordinata di capelli color corteccia.  Quel colore infatti, non poteva essere
semplicemente definito castano. La tonalità e le sfumature portavano immediatamente alla mente l’immagine del tronco vivo di un albero. Da quella zazzera, spuntavano appena due orecchie leggermente appuntite. Ma ad attirare veramente l’attenzione su di lei erano gli occhi. Le iridi di due colori differenti: una color terra,  l’altra verde menta.
Hermione trattenne a stento un gridolino eccitato. –Scusi la domanda diretta ma lei è un elfo silvano?–
– Un  mezz’elfo  per la precisione. – rispose con un sorriso. – …e l’emozione  del momento mi ha fatto
scordare di presentarmi, scusate! Io sono Susan…– .
Alla vista di Harry che si stava sedendo, di ritorno dai sedili anteriori, si bloccò di botto.
– Per la Madre, sei identico a James. Tranne per gli occhi…ma te l’avranno detto in tanti. – disse con gli occhi improvvisamente lucidi, visibilmente controllando l’istinto di abbracciarlo.

Harry guardava lei e Lupin confuso.
– Harry – disse il professore con uno dei suoi rassicuranti sorrisi - Lei è tua madrina. -

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Capitolo 2
*** Ancora ***


 
Nota pre-lettura: da questo capitolo in poi, all’interno del capitolo stesso, cambierò spesso tipo di narratore e punto di vista. Ci tengo a dirlo prima, in quanto intendo evitare di indicare in maniera esplicita il cambio di prospettiva poiché vorrei che siano i pensieri stessi del personaggio, soprattutto quando scriverò in prima persona, a far intuire a chi appartiene il punto di vista. Insomma: fatemi sapere se l’esperimento funziona e il capitolo è comprensibile …o se al contrario risulta fastidioso e poco comprensibile :D

Per ora, buona lettura ;)    

 
- M-mia madrina? –
- Si, Harry. – rispose Susan con un mezzo sorriso. - Una  pessima madrina… - aggiunse duramente.  – Ci sarei dovuta essere… Tutti questi anni… Sprecati in vani tentativi di negoziazione con i silvani… Non son stata buona manco in quelli. Ho fallito. E Voldemort è tornato. –
Sul viso della donna si leggeva la profonda frustrazione che la tormentava.
I passeggeri dell’auto, scossi per un attimo al nome di Tu-sai-chi, la  guardarono incuriositi, invitandola a continuare.
- È una lunga storia… - gli avvertì.
- Allora forse è meglio se aspettiamo ad arrivare al Quartier Generale. Sirius vorrà sapere quanto me che fine hai fatto tutti questi anni. – disse Remus.
- Sirius?! – gli occhi della mezzelfo si dilatarono e la sua voce salì di due toni - È da voi??-
-Si. O per meglio dire, noi siamo da lui. - disse Lupin divertito dalla reazione dell’amica.
-Vuoi dire che… -
-Esattamente -
La mezzelfo scoppiò a ridere. - Per la Madre… gli avi di Sirius si rivolteranno nella tomba! -
 
- Aspetta, aspetta, aspetta…lascia che lo prepari psicologicamente! Almeno a lui che è possibile, cercherei di evitare l’infarto! - esclamò Remus con un sorriso, trattenendomi all’ingresso del numero 12 di Grimmauld Place.
Appena varcata la soglia (dopo aver ottenuto in tempo record la possibilità d’accesso da Silente) il nervosismo aveva iniziato a impossessarsi di me. Di lì a poco avrei rivisto Sirius. Dopo 15 anni. 15 anni. Dopo tutto questo tempo, cosa avrebbe pensato di me?

- Remus, cos’è tutto questo mistero?! Sputa il rospo - guardai perplesso uno dei miei migliori amici che, mal celando euforia, mi parlava di un incontro inaspettato  avvenuto poco prima senza però rivelarmi esplicitamente chi fosse l’oggetto della questione e come mai ci tenesse tanto a raccontami subito l’accaduto.
- E va bene, basta, vada per il metodo diretto - si arrese con un sorriso, poi aggiunse alzando la voce - Susan vieni!-
- Susan??! -  conosceva solo una ragazza con quel nome ma non poteva, non poteva essere lei. – Remus, cosa diavolo… -
Il suo cuore perse un colpo. Anzi due, tre, quattro. E ne avrebbe persi ancora se non avesse costretto se stesso a rimanere cosciente. Susan Potter era lì, davanti a lui. Un sogno, un’ allucinazione, un miraggio… non poteva essere lei. Il corpo dell’unica donna che avesse mai amato era stato sepolto 15 anni prima davanti ai suoi occhi.
- Non può essere… - era pietrificato, non riusciva a capacitarsi del fatto che lei fosse reale e non frutto della sua immaginazione.

- Lunastorta ha detto la stessa identica cosa…l’ho sempre detto che passare tempo insieme vi fa male - risposi ironica cercando di dissimulare la voce rotta, dato che nulla potevo fare per nascondere gli occhi lucidi.

- Sue, dopo 15 anni, credevo avessi smesso di dire idiozie! - la rimproverò scherzosamente, cominciando a riprendersi dallo shock iniziale.
Era lei, ed era reale, non avevo più alcun dubbio. Riempii in un attimo lo spazio che ci separava. Ci abbracciammo di slancio, ridendo come ragazzini. Dio, quella risata. Mi sentii inondare il petto da una dolcezza che non assaporavo da anni. Esattamente da 15 anni. Mi mancò nuovamente il fiato. Dopo tutto questo tempo… era possibile che l’amassi ancora?

Quando ci separammo il cuore non voleva smettere di battermi all’impazzata. Ebbi un capogiro e le gambe mi si fecero molli. Sirius mi afferrò appena in tempo.
- Ehi, basta cercare di farti fuori - mi sussurrò dolcemente con un sorriso.
Ricambiai incapace di formulare parola, i nostri visi a distanza ravvicinata. I suoi lineamenti erano diventati più adulti, aveva acquistato qualche ruga e qualche capello bianco ma i suoi occhi erano gli stessi.  I pozzi profondi nei quali ero persa da sempre, non erano cambiati. Fissavano dritti i miei  permettendomi ancora una volta di attraversargli l’animo. E il suo animo era lo stesso. Certo, più carico di sofferenze, ma  i 12 anni ad Azkaban non l’avevano corrotto. E a quel punto fui invasa dalla consapevolezza che, per tutti quegli anni, non avevo mai smesso di amarlo.

- A tavola! – la voce della signora Weasley proveniente dalla cucina li face tornare alla realtà. I due si allontanarono con un briciolo di imbarazzo.                                                
- Rimani per cena, cara?- chiese premurosa Molly entrando nella sala e apparentemente non  notando  l’espressione divertita e soddisfatta di Remus che se ne stava in disparte.
- Più che volentieri, grazie - rispose Susan con un largo sorriso.
 
Angolino dell’autrice:

Salve a tutt*! Pian piano la storia sta prendendo forma… non sono troppo soddisfatta di questo capitolo ma spero di migliorare man a mano che andrò avanti. E spero, prima o poi, di riuscire a capire come funziona questo maledetto codice html!!! In ogni caso, commenti e critiche costruttive sono più che ben accette! ;)                                                                

Per ora, fino al prossimo aggiornamento… *Fatto il misfatto!*                            _Silvia_

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Capitolo 3
*** 15 anni. ***


                                                                                                                                     
"Look into my eyes, it's
where my demons hide.
Don't get too close,
it's dark inside:
it's where my demons hide"
_Imagine Dragons_




- Sue, ora ci spieghi come diavolo hai fatto a essere morta ma a non esserlo? -


La cena era trascorsa allegra tra un piatto di stufato e un bicchiere di vino aromatizzato del 1600 che Sirius aveva tirato fuori per l'occasione da un mobiletto polveroso. Ma quando anche della famosa torta al rabarbaro della signora Weasley non erano rimaste che bricciole, Sirius non riuscì a trattenersi dall'aprire l'argomento.

Susan, seduta vicino al fuoco, distese le braccia sulle ginocchia e inspirò profondamente. Come nel tentativo di riempirsi, oltre i polmoni di aria, anche del coraggio necessario per rievocare ciò che era accaduto parecchi anni prima. Calò il silenzio.

- Erano tempi bui - iniziò guardando prima Sirius e Remus, poi Harry e gli altri - agivo in incognito per conto di Silente nel tentativo di istaurare un'alleanza con gli elfi nella lotta contro Voldemort. Ero una componente dell'Ordine non ufficiale, coloro che conoscevano le mie attività si potevano contare sulle dita di una mano...- disse in risposta alle facce interrogative di metà dell'Ordine. - La mia non-ufficilità era fondamentale per salvaguardare la segretezza della missione. Silente era certo che se Voldemort ne fosse venuto a conoscenza, avrebbe cercato di portarmi dalla sua parte e se non ci fosse riuscito mi avrebbe uccisa. Anche se da viva gli sarei stata decisamente più utile: gli elfi non si sono mai interessati alle guerre dei maghi o delle altre creature. Vivono in luoghi nascosti, a cui possono accedere solo coloro che possiedono sangue elfico. I maghi, senza un invito particolare, potrebbero sbattere il naso contro la porta di una delle loro dimore e continuerebbero a non vederle. Come un qualsiasi babbano nei pressi di Hogwarts. Nemmeno un mago potente come Voldmort sarebbe riuscito a soggiogare la magia elfica. La maggior parte degli elfi si tiene isolata dal mondo esterno...anche per questo su di loro sono sempre girate parecchie leggende più o meno fondate che raccontano di poteri straordinari a loro attribuiti e della loro capacità di distillare e di estrarre da determinate piante sostanze uniche nel loro genere. Ma nonostante la segretezza della missione, Voldemort venne ugualmente a sapere cosa stavo tentando di fare. -

- Avresti dovuto accettare che uno di noi diventasse tuo Custode - disse Remus con una punta di rimprovero, approfittando della pausa dell'amica.

Susan scosse la testa. - Ciò avrebbe significato nascondermi e abbandonare la missione. Se io fossi riuscita nel mio intento, un'alleanza di questo tipo avrebbe potuto rivoltare i risultati della guerra a nostro favore. Al contrario, se lui fosse riuscito a trascinarmi nel lato oscuro, a quel punto la vittoria sarebbe stata nelle sue mani. Quando ormai sapevo che stavano venendo a prendermi...-

- Cosa?!- sbottò Sirius interrompendola - tu sapevi?? - i suoi occhi che chiedevano perché li avesse tenuti all'oscuro, esclusi.

Susan intrecciò il suo sguardo a quello di Sirius e Lupin, uscendo dal vuoto nel quale i suoi occhi si erano persi. - Riesco a perdonarmi di questo solo al pensiero che fosse l'unica soluzione possibile per proteggervi. A parte me, Silente era il solo a sapere, ma proprio perché era stato lui a informarmi. Archittettammo un piano. Un piano rischioso ma non avevo altra scelta. Preparammo un falso ricordo che vedeva protagonista la mia uccisione da parte del mangiamorte che sarebbe venuto a cercarmi. Non sapevamo chi sarebbe stato, così quando il caro vecchio Lucius venne a farmi visita, evitando non so' come i suoi Anatemi, lo Confusi, modificai il ricordo e glielo scagliai. Il Distillato della Morte Vivente face il resto. Per lui non ci furono più dubbi. Poteva dire al suo padrone che aveva compiuto il proprio dovere, che la mezzelfa non aveva voluto collaborare ed era stata eliminata - ancora il suo sguardo si perse oltre le fiamme del camino.

- Silente recuperò il mio corpo dalla tomba prima che il Distillato terminasse il suo effetto. Lasciai immediatamente il Paese e cominciai la mia opera di mediazione presso la comunità elfica più vicina a noi, quella dell'Irlanda del Nord. Mia madre provveniva da lì ma i suoi simili, ecco, non avevano esattamente accettato la sua scelta di vita. E io ne ero la prova vivente. - disse con un sorriso senza allegria.- Per questo motivo mi "trattennero" presso di loro più di quanto avevo previsto e non ottenni nessun tipo di collaborazione. Quando riaquistai la libertà, riuscii a mettermi in contatto con Silente. Mi mise al corrente dell'assassinio Lily e James avvenuto circa dieci anni prima. - Respirò profondamente, gli occhi velati di lacrime. - Ma non potevo ancora tornare. Silente mi aveva affidato un'altra missione. Fallito il tentativo di impossessarsi della pietra filosofale, Voldemort, o ciò che rimaneva di lui, sguinzagliò i margiamorte rimastigli fedeli alla ricerca di una linfa estremamente rara ma fondamentale per determinati tipi di magia nera. L'interno del calderone nel quale è stato gettato da Codaliscia ne era ricoperto - disse rivolgendosi a Harry. - Il Signore Oscuro si stava preparando a risorgere e la linfa di cui aveva bisogno veniva estratta abilmente dagli elfi silvani da millenni. Questa volta però aveva dalla sua parte un mezzelfo, trovato chissà dove. Riuscii a informare del pericolo gran parte delle comunità elfiche presenti in Europa ma il popolo di mia madre non mi diede ascolto. - fece una pausa, la frustrazione nella voce. - Non passò molto tempo che la linfa necessaria al rito venisse rubata.- Di nuovo la mezzelfa si perse nei suoi pensieri.

- Stavo per concludere l'accordo secondo cui gli elfi della Foresta Nera mi avrebbero aiutato a far ragionare gli irlandesi quando Silente mi fece sapere che la missione era fallita. Mi disse che potevo, anzi DOVEVO tornare. Sopratutto a causa del recente sviluppo degli eventi che...-

- Ragazzi, credo sia ora che andiate a letto!- intervenne improvvisamente la signora Weasley.
Al solito, esplose un boato di disapprovazione.
- E no, anche se siete maggiorenni Susan è stanca, basta così per stanotte - aggiunse zittendo Fred e George prima che riuscissero a replicare. Harry guardò Susan con sguardo supplichevole. Quella della stanchezza era una scusa bella e buona ma doveva ammettere che Molly, più o meno involontariamente, ci aveva azzeccato. La stanchezza del viaggio e del racconto non certo poco impegnativo, si stava facendo sentire. Perciò non replicò ma rincuorò Harry sillabando un "domani", nonostante sapesse che probabilmente non avrebbe potuto dirgli molto di più di ciò che già sapeva.

Mentre i gemelli, Ginny, Ron, Harry e Hermione salivano le scale protestando ancora un po' e mantenendo l'attenzione di tutti su di loro, presi coraggio e mi avvicinai a Remus. - Potrete mai perdonarmi? - sussurrai sforzandomi di guardarlo negli occhi. Lui mi abbracciò. - Non dire sciocchezze, Graffiante... - disse sorridendo dolcemente - non era tua intenzione farci star male per te. E'stata una conseguenza del tuo volerci proteggere, ora lo sappiamo - continuò raccogliendo all'angolo del mio occhio la lacrima che non ero riuscita a trattenere. Ecco perché Remus Lupin era il mio migliore amico: sapeva sempre ciò che provavo veramente, anche quando dicevo tutto il contrario o non parlavo affatto. Dopo 15 anni non aveva smesso di esserlo. - ...vero Sirius? - aggiunse infine il mio caro Lunastorta - Sirius? -.

Ma Sirius, nonostante fosse seduto su una vecchia sedia poco lontano da loro, non era in casa Black in quel momento. La sua mente stava vagando per Godric's Hollow, riportando a galla un ricordo. Il ricordo di quella vigilia di Natale di quindici anni prima.  




Angolino dell'autrice:

Heilà! :)
Prima di tutto mi scuso per la "vacanza" più che prolungata ^^' non mi preoccuperei del ritardo se non fosse che sono potuta rimanere piacevolmente sorpresa del fatto che qualcuno sembrerebbe apprezzare questo mio delirio, o comunque incuriosirlo tanto da sprecare qualche minuto per leggerlo. Ciò mi ha spinto a continuare a pubblicare, perciò rigrazio immensamente chi mi ha aggiunto tra i seguiti (Angelux95, anna hekla, BlackandLupin, celebrian, CheccaWeasleay, Darkblu, Delta_Mi, giuliateramista, Goldenslumber14, july95, liliely_01, LilithPotter, MirzamLupin), chi tra i ricordati (Goldenslumber14 e LilliLunastorta) e chi tra le preferite (fremionemalfoy e mijagi89). Dulcis in fundu, ringrazio di cuore le recensitrici Jessica Green e Dora_Black! :)
Ringraziamenti fatti, mi dedico alla storia.
Non è stato un capitolo semplice, sia per quanto riguarda la scrittura sia per la trama. Per la scrittura perché probabilmente sono ancora arrugginita e nonostante abbia riletto, corretto e ricorretto il capitolo varie volte sono ancora insoddisfatta. Per la trama, beh, oltre a essere un capitolo pensantuccio spero di non aver osato troppo! ^^' Voi che dite? Spero mi farete sapere in tanti la vostra opinione: commenti e critiche costruttive non possono che rendermi felice!
Detto questo, fino al prossimo aggiornamento (un bel flashback)... *Fatto il misfatto!*

_Silvia_  

   

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