Come cane e gatto. di Adelasia__ (/viewuser.php?uid=540799)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Crostata di lamponi ***
Capitolo 2: *** Ancora ***
Capitolo 3: *** 15 anni. ***
Capitolo 1 *** Crostata di lamponi ***
I Weasley, Harry, Ron, Hermione,
Moody, Tonks e Lupin stanno uscendo dal San Mungo il giorno
di Natale, dopo la visita al signor Weasley (Harry Potter e
l’Ordine della Fenice).
Il gruppetto
uscì dal San Mungo con gli umori più disparati.
Fred e
George scherzavano tra di loro, facendo impazzire come al solito la
signora Weasley. Tonks li osservava divertita in coda alla
compagnia mentre Moody procedeva guardingo verso la testa del corteo.
Harry
continuava a pensare all’incontro con i genitori di Neville e
per poco non si accorse che il gruppo si stava muovendo
in direzione del luogo dove era stata parcheggiata l’auto.
Anche la madre e il padre di Neville erano
membri dell’Ordine al tempo dei suoi genitori. Si chiese se
il loro fosse forse un destino peggiore della morte.
Ma un altro
fatto distraete nuovamente Harry dai propri pensieri.
Tra le tante
persone che il gruppo incrociava sul marciapiede, una di queste si era
bloccata di botto a poco più di mezzo metro da
Lupin.
Il braccio
di Moody che impugnava la bacchetta ben nascosta sotto la
giacca, si irrigidì e la destra di Lupin si portò
in traiettoria della tasca.
La figura,
immobile davanti a lui, indossava un cappotto babbano con un
ampio cappuccio che le nascondeva per buona parte il viso.
–
Remus – disse una voce tremante, palesemente
femminile.
Scostò
di poco il cappuccio affinché solo il professore
potesse vederla meglio in faccia.
–
Non può essere… –
Lupin
spalancò gli occhi come se avesse appena visto un fantasma.
La ragazza davanti a lui era davvero chi pensava fosse?
–
Quale è stata l’ultima cosa che mi hai
preparato prima di sparire? - chiese, la mano ormai in tasca,
stretta intorno alla bacchetta.
–
Una crostata di lamponi, la tua preferita – disse la donna
incappucciata rivelando un sorriso.
Lupin
rilassò le spalle e in un millesimo di secondo si
ritrovò tra le braccia la ragazza che rideva con gli occhi
lucidi.
–
Non è possibile…tu…tu eri
morta.–
–
Beh, sono troppo poco pallida per essere un infero e un po’
troppo corporea per essere un fantasma, non trovi? – disse
facendogli l’occhiolino.
–
Se non fossi tanto felice quanto incredulo di vederti ti prenderei a
schiaffi! – la minacciò ridendo. – Tutti
questi anni… credevamo che quel mangiamorte ti avesse uccisa
–.
–
È stato come morire… dover fuggire in quel modo
da voi, fingere il mio decesso…emm, ma forse questo non
è il luogo più adatto per raccontarti
com’è andata – aggiunse quasi
imbarazzata, rendendosi conto di quanto si fossero
isolati da tutto il resto e di come il gruppo gli osservasse
più che perplesso da quando la scena aveva avuto inizio.
–
Può ben dirlo, signorina.– grugnì
Moody. – Garantisci per lei, Remus?–.
–
Certamente!–
–
Allora andiamo, siamo quasi arrivati –.
Nonostante
il passeggero inatteso, entrarono tutti più che comodamente
all’interno dell’auto. Il mago che
l’aveva incantata aveva compiuto un lavoro migliore del
previsto.
Appena
chiusa la portiera, la ragazza si sfilò il cappuccio.
Apparve una
folta chioma disordinata di capelli color
corteccia. Quel colore infatti, non poteva essere
semplicemente
definito castano. La tonalità e le sfumature portavano
immediatamente alla mente l’immagine del tronco vivo di un
albero. Da quella zazzera, spuntavano appena due orecchie leggermente
appuntite. Ma ad attirare veramente l’attenzione su di lei
erano gli occhi. Le iridi di due colori differenti: una color
terra, l’altra verde menta.
Hermione
trattenne a stento un gridolino eccitato. –Scusi la domanda
diretta ma lei è un elfo silvano?–
–
Un mezz’elfo per la precisione.
– rispose con un sorriso. – …e
l’emozione del momento mi ha fatto
scordare di
presentarmi, scusate! Io sono Susan…– .
Alla vista
di Harry che si stava sedendo, di ritorno dai sedili anteriori, si
bloccò di botto.
– Per la Madre, sei identico a James. Tranne per gli
occhi…ma te l’avranno detto in tanti. –
disse con gli occhi improvvisamente lucidi, visibilmente controllando
l’istinto di abbracciarlo.
Harry
guardava lei e Lupin confuso.
–
Harry – disse il professore con uno dei suoi rassicuranti
sorrisi - Lei è tua madrina. -
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Capitolo 2 *** Ancora ***
Nota pre-lettura: da
questo capitolo in poi, all’interno del capitolo stesso,
cambierò spesso tipo di narratore e punto
di vista. Ci tengo a dirlo prima, in quanto intendo evitare di indicare
in maniera esplicita il cambio
di prospettiva poiché vorrei che siano i pensieri stessi del
personaggio, soprattutto quando
scriverò in prima persona, a far intuire a chi appartiene il
punto di vista. Insomma: fatemi sapere se
l’esperimento funziona e il capitolo è
comprensibile …o se al contrario risulta fastidioso e poco comprensibile
:D
Per ora, buona lettura
;)
-
M-mia madrina? –
-
Si, Harry. – rispose Susan con un mezzo sorriso. -
Una pessima madrina… - aggiunse
duramente. – Ci sarei dovuta
essere… Tutti questi anni… Sprecati in vani
tentativi di negoziazione con i silvani… Non son stata buona manco
in quelli. Ho fallito. E Voldemort è tornato. –
Sul
viso della donna si leggeva la profonda frustrazione che la tormentava.
I
passeggeri dell’auto, scossi per un attimo al nome di
Tu-sai-chi, la guardarono incuriositi, invitandola a
continuare.
-
È una lunga storia… - gli avvertì.
-
Allora forse è meglio se aspettiamo ad arrivare al Quartier
Generale. Sirius vorrà sapere quanto me che fine hai fatto
tutti questi anni. – disse Remus.
-
Sirius?! – gli occhi della mezzelfo si dilatarono e la sua
voce salì di due toni - È da voi??-
-Si.
O per meglio dire, noi siamo da lui. - disse Lupin divertito dalla
reazione dell’amica.
-Vuoi
dire che… -
-Esattamente
-
La
mezzelfo scoppiò a ridere. - Per la Madre… gli
avi di Sirius si rivolteranno nella tomba! -
-
Aspetta, aspetta, aspetta…lascia che lo prepari
psicologicamente! Almeno a lui che è possibile, cercherei di
evitare l’infarto! - esclamò Remus con un sorriso,
trattenendomi all’ingresso del numero 12 di Grimmauld Place.
Appena
varcata la soglia (dopo aver ottenuto in tempo record la
possibilità d’accesso da Silente) il nervosismo aveva
iniziato a impossessarsi di me. Di lì a poco avrei rivisto
Sirius. Dopo 15 anni. 15 anni. Dopo tutto
questo tempo, cosa avrebbe pensato di me?
-
Remus, cos’è tutto questo mistero?! Sputa il rospo
- guardai perplesso uno dei miei migliori amici che, mal celando
euforia, mi parlava di un incontro inaspettato avvenuto poco
prima senza però rivelarmi esplicitamente chi
fosse l’oggetto della questione e come mai ci tenesse tanto a
raccontami subito l’accaduto.
-
E va bene, basta, vada per il metodo diretto - si arrese con un
sorriso, poi aggiunse alzando la voce - Susan vieni!-
-
Susan??! - conosceva solo una ragazza con quel nome ma non
poteva, non poteva essere lei. – Remus, cosa
diavolo… -
Il
suo cuore perse un colpo. Anzi due, tre, quattro. E ne avrebbe persi
ancora se non avesse costretto se stesso a rimanere
cosciente. Susan Potter era lì, davanti a lui. Un sogno,
un’ allucinazione, un miraggio…
non poteva essere lei. Il corpo dell’unica donna che avesse
mai amato era stato sepolto 15 anni prima davanti ai
suoi occhi.
-
Non può essere… - era pietrificato, non riusciva
a capacitarsi del fatto che lei fosse reale e non frutto della sua
immaginazione.
-
Lunastorta ha detto la stessa identica cosa…l’ho
sempre detto che passare tempo insieme vi fa male - risposi ironica
cercando di dissimulare la voce rotta, dato che nulla potevo fare per
nascondere gli occhi lucidi.
-
Sue, dopo 15 anni, credevo avessi smesso di dire idiozie! - la
rimproverò scherzosamente, cominciando a riprendersi dallo
shock iniziale.
Era
lei, ed era reale, non avevo più alcun dubbio. Riempii in un
attimo lo spazio che ci separava. Ci abbracciammo di
slancio, ridendo come ragazzini. Dio, quella risata. Mi sentii inondare
il petto da una dolcezza che non
assaporavo da anni. Esattamente da 15 anni. Mi mancò
nuovamente il fiato. Dopo tutto questo
tempo… era possibile che l’amassi ancora?
Quando
ci separammo il cuore non voleva smettere di battermi
all’impazzata. Ebbi un capogiro e le gambe mi si fecero molli.
Sirius mi afferrò appena in tempo.
-
Ehi, basta cercare di farti fuori - mi sussurrò dolcemente
con un sorriso.
Ricambiai
incapace di formulare parola, i nostri visi a distanza ravvicinata. I
suoi lineamenti erano diventati
più adulti, aveva acquistato qualche ruga e qualche capello
bianco ma i suoi occhi erano gli stessi. I
pozzi profondi nei quali ero persa da sempre, non erano cambiati.
Fissavano dritti i miei permettendomi
ancora una volta di attraversargli l’animo. E il suo animo
era lo stesso. Certo, più carico di sofferenze,
ma i 12 anni ad Azkaban non l’avevano corrotto. E a
quel punto fui invasa dalla consapevolezza che,
per tutti quegli anni, non avevo mai smesso di amarlo.
-
A tavola! – la voce della signora Weasley proveniente dalla
cucina li face tornare alla realtà. I due si allontanarono
con un briciolo di
imbarazzo.
-
Rimani per cena, cara?- chiese premurosa Molly entrando nella sala e
apparentemente non notando l’espressione
divertita e soddisfatta di Remus che se ne stava in disparte.
-
Più che volentieri, grazie - rispose Susan con un largo
sorriso.
Angolino
dell’autrice:
Salve
a tutt*! Pian piano la storia sta prendendo forma… non sono
troppo soddisfatta di questo capitolo ma spero di
migliorare man a mano che andrò avanti. E spero, prima o
poi, di riuscire a capire come funziona questo
maledetto codice html!!! In ogni caso, commenti e critiche costruttive
sono più che ben accette!
;)
Per
ora, fino al prossimo aggiornamento… *Fatto il
misfatto!*
_Silvia_
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Capitolo 3 *** 15 anni. ***
"Look into my
eyes, it's
where my demons hide.
Don't get too close,
it's dark inside:
it's where my demons hide"
_Imagine Dragons_
- Sue, ora ci spieghi come
diavolo hai fatto a essere morta ma a non esserlo? -
La cena era
trascorsa allegra tra un piatto di stufato e un bicchiere di vino
aromatizzato del 1600 che Sirius aveva tirato fuori per l'occasione da
un mobiletto polveroso. Ma quando anche della famosa torta al rabarbaro
della signora Weasley non erano rimaste che bricciole, Sirius non
riuscì a trattenersi dall'aprire l'argomento.
Susan,
seduta vicino al fuoco, distese le braccia sulle ginocchia e
inspirò profondamente. Come nel tentativo di riempirsi,
oltre i polmoni di aria, anche del coraggio necessario per rievocare
ciò che era accaduto parecchi anni prima. Calò il
silenzio.
- Erano
tempi bui - iniziò guardando prima Sirius e Remus, poi Harry
e gli altri - agivo in incognito per conto di Silente nel tentativo di
istaurare un'alleanza con gli elfi nella lotta contro Voldemort. Ero
una componente dell'Ordine non ufficiale, coloro che conoscevano le mie
attività si potevano contare sulle dita di una mano...-
disse in risposta alle facce interrogative di metà
dell'Ordine. - La mia non-ufficilità era fondamentale per
salvaguardare la segretezza della missione. Silente era certo che se
Voldemort ne fosse venuto a conoscenza, avrebbe cercato di portarmi
dalla sua parte e se non ci fosse riuscito mi avrebbe uccisa. Anche se
da viva gli sarei stata decisamente più utile: gli elfi non
si sono mai interessati alle guerre dei maghi o delle altre creature.
Vivono in luoghi nascosti, a cui possono accedere solo coloro che
possiedono sangue elfico. I maghi, senza un invito particolare,
potrebbero sbattere il naso contro la porta di una delle loro dimore e
continuerebbero a non vederle. Come un qualsiasi babbano nei pressi di
Hogwarts. Nemmeno un mago potente come Voldmort sarebbe riuscito a
soggiogare la magia elfica. La maggior parte degli elfi si tiene
isolata dal mondo esterno...anche per questo su di loro sono sempre
girate parecchie leggende più o meno fondate che raccontano
di poteri straordinari a loro attribuiti e della loro
capacità di distillare e di estrarre da determinate piante
sostanze uniche nel loro genere. Ma nonostante la segretezza della
missione, Voldemort venne ugualmente a sapere cosa stavo tentando di
fare. -
- Avresti
dovuto accettare che uno di noi diventasse tuo Custode - disse Remus
con una punta di rimprovero, approfittando della pausa dell'amica.
Susan
scosse la testa. - Ciò avrebbe significato nascondermi e
abbandonare la missione. Se io fossi riuscita nel mio intento,
un'alleanza di questo tipo avrebbe potuto rivoltare i risultati della
guerra a nostro favore. Al contrario, se lui fosse riuscito a
trascinarmi nel lato oscuro, a quel punto la vittoria sarebbe stata
nelle sue mani. Quando ormai sapevo che stavano venendo a prendermi...-
- Cosa?!-
sbottò Sirius interrompendola - tu sapevi?? - i suoi occhi
che chiedevano perché li avesse tenuti all'oscuro, esclusi.
Susan
intrecciò il suo sguardo a quello di Sirius e Lupin, uscendo
dal vuoto nel quale i suoi occhi si erano persi. - Riesco a perdonarmi
di questo solo al pensiero che fosse l'unica soluzione possibile per
proteggervi. A parte me, Silente era il solo a sapere, ma proprio
perché era stato lui a informarmi. Archittettammo un piano.
Un piano rischioso ma non avevo altra scelta. Preparammo un falso
ricordo che vedeva protagonista la mia uccisione da parte del
mangiamorte che sarebbe venuto a cercarmi. Non sapevamo chi sarebbe
stato, così quando il caro vecchio Lucius venne a farmi
visita, evitando non so' come i suoi Anatemi, lo Confusi, modificai il
ricordo e glielo scagliai. Il Distillato della Morte Vivente face il
resto. Per lui non ci furono più dubbi. Poteva dire al suo
padrone che aveva compiuto il proprio dovere, che la mezzelfa non aveva
voluto collaborare ed era stata eliminata - ancora il suo sguardo si
perse oltre le fiamme del camino.
- Silente
recuperò il mio corpo dalla tomba prima che il Distillato
terminasse il suo effetto. Lasciai immediatamente il Paese e cominciai
la mia opera di mediazione presso la comunità elfica
più vicina a noi, quella dell'Irlanda del Nord. Mia madre
provveniva da lì ma i suoi simili, ecco, non avevano
esattamente accettato la sua scelta di vita. E io ne ero la prova
vivente. - disse con un sorriso senza allegria.- Per questo motivo mi
"trattennero" presso di loro più di quanto avevo previsto e
non ottenni nessun tipo di collaborazione. Quando riaquistai la
libertà, riuscii a mettermi in contatto con Silente. Mi mise
al corrente dell'assassinio Lily e James avvenuto circa dieci anni
prima. - Respirò profondamente, gli occhi velati di lacrime.
- Ma non potevo ancora tornare. Silente mi aveva affidato un'altra
missione. Fallito il tentativo di impossessarsi della pietra
filosofale, Voldemort, o ciò che rimaneva di lui,
sguinzagliò i margiamorte rimastigli fedeli alla ricerca di
una linfa estremamente rara ma fondamentale per determinati tipi di
magia nera. L'interno del calderone nel quale è stato
gettato da Codaliscia ne era ricoperto - disse rivolgendosi a Harry. -
Il Signore Oscuro si stava preparando a risorgere e la linfa di cui
aveva bisogno veniva estratta abilmente dagli elfi silvani da millenni.
Questa volta però aveva dalla sua parte un mezzelfo, trovato
chissà dove. Riuscii a informare del pericolo gran parte
delle comunità elfiche presenti in Europa ma il popolo di
mia madre non mi diede ascolto. - fece una pausa, la frustrazione nella
voce. - Non passò molto tempo che la linfa necessaria al
rito venisse rubata.- Di nuovo la mezzelfa si perse nei suoi pensieri.
- Stavo per
concludere l'accordo secondo cui gli elfi della Foresta Nera mi
avrebbero aiutato a far ragionare gli irlandesi quando Silente mi fece
sapere che la missione era fallita. Mi disse che potevo, anzi DOVEVO
tornare. Sopratutto a causa del recente sviluppo degli eventi che...-
- Ragazzi,
credo sia ora che andiate a letto!- intervenne improvvisamente la
signora Weasley.
Al solito,
esplose un boato di disapprovazione.
- E no,
anche se siete maggiorenni Susan è stanca, basta
così per stanotte - aggiunse zittendo Fred e George prima
che riuscissero a replicare. Harry guardò Susan con sguardo
supplichevole. Quella della stanchezza era una scusa bella e buona ma
doveva ammettere che Molly, più o meno involontariamente, ci
aveva azzeccato. La stanchezza del viaggio e del racconto non certo
poco impegnativo, si stava facendo sentire. Perciò non
replicò ma rincuorò Harry sillabando un "domani",
nonostante sapesse che probabilmente non avrebbe potuto dirgli molto di
più di ciò che già sapeva.
Mentre i
gemelli, Ginny, Ron, Harry e Hermione salivano le scale protestando
ancora un po' e mantenendo l'attenzione di tutti su di loro, presi
coraggio e mi avvicinai a Remus. - Potrete mai perdonarmi? - sussurrai
sforzandomi di guardarlo negli occhi. Lui mi abbracciò. -
Non dire sciocchezze, Graffiante... - disse sorridendo dolcemente - non
era tua intenzione farci star male per te. E'stata una conseguenza del
tuo volerci proteggere, ora lo sappiamo - continuò
raccogliendo all'angolo del mio occhio la lacrima che non ero riuscita
a trattenere. Ecco perché Remus Lupin era il mio migliore
amico: sapeva sempre ciò che provavo veramente, anche quando
dicevo tutto il contrario o non parlavo affatto. Dopo 15 anni non aveva
smesso di esserlo. - ...vero Sirius? - aggiunse infine il mio caro
Lunastorta - Sirius? -.
Ma Sirius,
nonostante fosse seduto su una vecchia sedia poco lontano da loro, non
era in casa Black in quel momento. La sua mente stava vagando per
Godric's Hollow, riportando a galla un ricordo. Il ricordo di quella
vigilia di Natale di quindici anni prima.
Angolino dell'autrice:
Heilà!
:)
Prima di tutto mi
scuso per la "vacanza" più che prolungata ^^' non mi
preoccuperei del ritardo se non fosse che sono potuta rimanere
piacevolmente sorpresa del fatto che qualcuno sembrerebbe apprezzare
questo mio delirio, o comunque incuriosirlo tanto da sprecare qualche
minuto per leggerlo. Ciò mi ha spinto a continuare a
pubblicare, perciò rigrazio immensamente chi mi ha aggiunto
tra i seguiti (Angelux95,
anna hekla, BlackandLupin, celebrian, CheccaWeasleay, Darkblu,
Delta_Mi, giuliateramista, Goldenslumber14, july95, liliely_01,
LilithPotter, MirzamLupin), chi tra i ricordati (Goldenslumber14 e LilliLunastorta) e
chi tra le preferite (fremionemalfoy
e mijagi89).
Dulcis in fundu, ringrazio di cuore le recensitrici Jessica Green e Dora_Black! :)
Ringraziamenti fatti,
mi dedico alla storia.
Non è stato
un capitolo semplice, sia per quanto riguarda la scrittura sia per la
trama. Per la scrittura perché probabilmente sono ancora
arrugginita e nonostante abbia riletto, corretto e ricorretto il
capitolo varie volte sono ancora insoddisfatta. Per la trama, beh,
oltre a essere un capitolo pensantuccio spero di non aver osato troppo!
^^' Voi che dite? Spero mi farete sapere in tanti la vostra opinione:
commenti e critiche costruttive non possono che rendermi felice!
Detto questo, fino al
prossimo aggiornamento (un bel flashback)... *Fatto il misfatto!*
_Silvia_
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