Let's get married!

di Pchan05
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Passato, presente, futuro ***
Capitolo 2: *** Posta per i coniugi....Saotome ***
Capitolo 3: *** "Questa proposta s' ha da fare" ***
Capitolo 4: *** L'(in)atteso annuncio ***
Capitolo 5: *** Un contratto....ben fatto ***
Capitolo 6: *** Addio al celi-nubilato ***
Capitolo 7: *** The wedding date ***
Capitolo 8: *** Una pepata luna di miele ***
Capitolo 9: *** Cena con sorpresa ***
Capitolo 10: *** Da te o da me? ***
Capitolo 11: *** Arti marziali con amore ***
Capitolo 12: *** Intense emozioni ***
Capitolo 13: *** Celate menzogne ***
Capitolo 14: *** "Per sempre" ***



Capitolo 1
*** Passato, presente, futuro ***


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"La mia follia ha il tuo nome, il mio amore la tua anima, la mia vita il tuo futuro, la nostra felicità il motivo di tutto " 
Fran Tarel
 

 

Non aveva mai avuto problemi a svegliarsi presto, le piaceva alzarsi di buonora, ma quella mattina non avrebbe voluto abbandonare il tepore che la avvolgeva.
Così, stanca di sentire il trillo della sveglia, si giro' sul lato sinistro  e nel disattivare quel rumore ripetitivo, echeggiante, maldestramente urto', con la mano, una  pila di vecchi tomi di letteratura antica giapponese, facendoli cadere.
Con poco garbo li raccolse, ma, come una calamita, i  suoi occhi caddero su una  foto, nascosta tra le pagine di uno dei libri.
In quello scatto vi erano impressi due giovani vestiti da sposi.
Lei splendida, eterea, in quell'abito senza spalline e dalla gonna semi- vaporosa di un colore bianco con sfumature gialle, il suo colore preferito; lui impeccabile, maestoso  in quel completo grigio scuro, il cui taglio, sebbene fosse possibile,  valorizzava ancor di più quel corpo definito, scolpito da anni di duro allenamento.
Entrambi gli sposi sorridevano, mentre si scambiavano uno sguardo carico di affetto o almeno così poteva sembrare.
In effetti il matrimonio è uno dei giorni più belli nella vita di una coppia, ma in quel caso non si poteva essere tanto certi, poiché la coppia in questione era formata da Ranma Saotome ed Akane Tendo  ed il loro matrimonio non rappresentava il coronamento di un amore, bensì una farsa.
Akane,  rigirando la foto tra le mani e facendo scivolare il dito indice su quella immagine colorata, non pote' fare a meno di pensare al passato, appena un lustro.
Solo cinque anni prima le cose avevano preso una piega inaspettata, inevitabile. Il destino aveva giocato un ennesimo brutto tiro a quei due ragazzi orgogliosi, testardi, ma inconsciamente presi l'uno dall altra.
Era stato disastroso, umiliante, frustrante, mai un tentativo di unire due giovani fu più sbagliato.
Consapevoli di aver bisogno di cambiare vita, fare nuove esperienze, spezzare quell' ingombrante cordone ombelicale, ma soprattutto riprendere in mano le loro vite, sebbene i loro sentimenti fossero profondi,   i due fidanzatini , dopo il non matrimonio, avevano deciso che, per il loro bene,  era giusto lasciarsi.
È inutile dire che i genitori dei due ragazzi non avevano preso con gioia la notizia e a loro si erano unite una dispiaciuta Nodoka e un'intramontabile speranzosa degli happy ending alias Kasumi Tendo. L'unica che riusciva a scorgere una parvenza di sensatezza  in quella decisione era la mezzana, Nabiki, che, da quel momento, diventò la confidente numero uno di sua sorella minore.
Akane avrebbe  messo le mani sul fuoco, la decisione voluta da entrambi di rompere il fidanzamento  era irrevocabile, e non  a caso, negli anni che seguirono le mancate nozze, quasi  tutti i parenti, amici, nemici, conoscenti si erano abituati all'idea. Ogni cosa aveva preso il giusto posto, c'era un insolito equilibrio che regnava fra i più squinternati abitanti di Nerima. Ma la più giovane delle Tendo su tale riflessione sospirò, poiché mai pensiero fu più sbagliato.
Infatti, dopo soli cinque anni tutto veniva stravolto, di nuovo
Il destino aveva deciso, senza chiedere permesso a nessuno, come suo solito fare, di mettersi di nuovo in moto per sconvolgere la vita dei due ex promessi.
La vita è proprio bizzarra,  imprevedibile,  ma forse è proprio questo che la rende affascinante, unica, da vivere assaporandone tutte le sfumature.
Chi avrebbe mai immaginato che una banalissima lettera, ricevuta in uno di quei giorni un po'anonimi, senza tante sfumature avrebbe potuto stravolgere la vita di due persone. Proprio come uno tsunami, che improvvisamente si abbatte sulla terraferma distruggendo ogni cosa come fosse sabbia morbida,   così quella missiva aveva abbattuto tutte le certezze, sicurezze, barriere difensive  che Ranma ed Akane si erano volutamente costruiti nel tempo.
I pensieri di Akane furono interrotti dallo squillo del telefono, riportandola bruscamente al suo  presente.

-Sei a casa e ancora a dormire- la sua voce era come sempre cristallina, tonante, a tratti fastidiosa , considerando l'ora 
-No Nabiki, sono sveglia già da un po'- le aveva risposto rassegnata, già sapendo cosa volesse sua sorella con quella telefonata
-Mi auguro che lui sia lì, con te- era volutamente provocatoria
La bella mora guardò  la metà del letto vuota e sospirando pesantemente rispose senza neanche pensarci -No!- fu una risposta secca, lapidaria che non ammetteva repliche, ma Nabiki non era di quell'avviso
-Allora, visto che sei sola, muoviti a venire da me, voglio tutti i dettagli e non dimenticare la colazione-
-Nabiki ti prego possiamo rimandare a dopo? In realtà io....- ma non era riuscita a terminare la frase
-Scordatelo, se non vieni da me, mi fiondo in casa tua, allora?-
-Va bene, anche se non ho nulla da dirti,  credo che tu già sappia tutto- 
-Questo lascialo decidere a me, voglio i dettagli carina,  mi spettano- quando la mezzana decideva o voleva qualcosa diventava inflessibile e quello era uno di quei casi

La telefonata terminò e Akane, riposando la foto tra le pagine di quel libro, scosto' le coperte per alzarsi. Una doccia l'avrebbe aiutata ad affrontare quella lunga, ineluttabile chiacchierata.
 
 
Mentre si rivestiva, ripensando all'interrogatorio minuzioso a cui l'avrebbe sottoposta Nabiki Holmes, la mora fu inaspettatamente, quanto piacevolmente, avvolta da due braccia. Le conosceva bene, conosceva bene l'uomo che la stava cingendo. Il suo profumo lo avrebbe riconosciuto ad occhi chiusi. Sapeva di maschio, di bosco, di mare, di sicurezza, sapeva soprattutto di lui.
Sospirando Akane non aveva dubbi. Quella era la scelta giusta. 
Lui era la sua più sana follia, essenza della sua anima, il motivo della pura, unica felicità, il suo passato, il suo presente, il suo futuro.*
Voleva essere contenta, amata, serena e sapeva che solo quel ragazzo le avrebbe assicurato tutto ciò che lei si aspettava da una relazione appagante,  disarmante, non imposta ma scelta nella piena consapevolezza da parte di entrambi.
Aveva sofferto, lottato per quell'amore, aveva provato anche a non dar retta al suo cuore, ignorando i propri sentimenti, ma il destino ancora una volta l'aveva messa dinanzi ad un bivio e così c'era stata la scelta. Aveva optato per l'unico , vero SUO uomo.
 Lo sapeva che con quella decisione avrebbe spezzato il cuore dell'altro, ma non poteva fare altrimenti. Un giorno, forse, lui l'avrebbe capita, perdonata.
Mentre la bella mora si perdeva in quelle flebili speranze, le labbra carnose del suo amato presero a stuzzicarle il collo, la spalla la clavicola. Lei   adorava quel suo modo di fare, la trascinava in un luogo tutto loro dove nessuno aveva accesso, così,  istintivamente, aveva inclinato la testa verso sinistra, pronta a deliziarsi di quelle voluttuose attenzioni

-Kami Akane, mi allontano giusto il tempo di comprare la colazione e tu già ti rivesti?- la voce era bassa, sensuale, calda
-Devo andare da Nabiki, mi ha appenna telefonato e non vuole sentire scuse, sai com'è fatta- ormai stordita, aveva iniziato ad avere difficoltà a concretizzare in suoni i suoi stessi pensieri 
-Chiamala e dille che vai oggi-e mentre parlava non smetteva di baciarla
-Sai che verrebbe qui, meglio togliersi il dente- ma Akane non era tanto sicura di quelle parole pronunciate in un caldo, piacevole sospiro. Così, nonostante la  mente le dicesse altro, con il corpo si staccò da quel giovane  che tanto desiderava, finendo di vestirsi.
-Facciamo almeno colazione insieme, ho comprato i croissant al cioccolato, i tuoi preferiti-voleva dissuaderla in tutti i modi, ma non ci fu verso. Nabiki, in effetti, non vedendola arrivare, si sarebbe presentata in quella casa, come una furia.
-Immagino la tua idea di colazione....a letto e credimi sono tentata, ma mi seccherebbe  trovarmi mia sorella che, come dire, ci becca mentre gustiamo il nostro pasto mattutino in posizioni mmhhh come dire imbarazzanti- lo aveva detto con voce suadente e senza smettere di guardalo con malizia.
-Non credo sia il tipo che si scandalizzi facilmente, conoscendola potrebbe anche deliziarsi dello spettacolino,  riprendendo il tutto, mentre sgranocchia qualche biscotto- rideva nel vedere la faccia di Akane sbigottita da quella possibile evenienza
-Farò finta di non aver ascoltato-
Abbottonata totalmete la camicetta, si indirizzo' verso l'uscita girandosi,  ancora una volta, verso il volto di lui che ancora, con lo sguardo, la supplicava di ripensarci.
-Prometto che appena ritorno riprenderemo da dove abbiamo lasciato, ci metto poco, dai non mettermi il broncio- aveva simulato la tipica epressione infantile. Poi, con passo felino,  si era di nuovo, pericolosamente,  avvicinata a quella irresistibile tentazione, ma, ancora una volta il volto di sua sorella si insinuo' nei suoi pensieri, così,  pensò bene di spezzare l'incantesimo.
-Tu, intanto, ammazza il tempo facendo  un pieno di zuccheri, credo ti servirà altra energia- e sotto lo sguardo fintamente deluso di lui aveva preso dalla confezione un croissant e lo aveva portato alla bocca del codinato con fare provocatorio, ma nel contempo giocoso.
Lui le sorrise ed annuendo la lasciò uscire, con una promessa
-Ti do un'ora non di più, tu però ricordami di uccidere tua sorella! Tranquilla, sarò veloce e indolore- gliel'aveva detto facendole un occhiolino ed incrociando le braccia, mentre sul volto si era disegnato un lieve ghigno.
 Akane si allontanava sempre di più guardandolo con finto cipiglio per quell' ultima, poco felice, affermazione.

Osservando la sinuosa figura di lei lasciare la stanza, quel ragazzo non poteva non sorridere. 
Aveva ottenuto ciò che più desiderava, la SUA donna. 
Lei era la sua più sana follia, essenza della sua anima, il motivo della pura, unica felicità.* 
Sebbene, un mese prima, quella stramba lettera aveva rimescolato le vite di alcuni abitanti di Nerima, niente e nessuno avrebbe potuto rovinare un rapporto consolidato come il loro. Avevano un passato forte, intenso, il presente, invece, lo avrebbero  costruito attimo per attimo, non ne aveva dubbi , guadagnandosi un futuro pieno di speranze,  un futuro, finalmente, felice,  tutto loro.
 
 
 

                                                                                          ************


 
Intanto su un aereo un bellissimo, quanto nostalgico ragazzo dai capelli corvini ripensava a quanto aveva perso.
Amava veramente Akane, per lei avrebbe dato la vita, ma il destino non aveva voluto.
Le loro strade si erano separate e non certo per sua volontà.  
Mestamente ripenso' ad un mese prima. Tutto andava bene nella sua vita, si sentiva forte, appagato,sicuro. 
Poi, quella dannata lettera.
Un banale foglio di carta, con sopra quattro righe, aveva stravolto la vita di non poche persone. 
Tutto doveva essere uno scherzo o meglio una farsa, per non parlare di quell'assurdo matrimonio. Doveva durare poco, giusto il tempo di vincere un premio e poi tutto sarebbe tornato come prima. Ma, stupidamente, i soggetti coinvolti in quella assurda, bislacca recita non avevano fatto i conti con i  loro sentimenti. O meglio con il destino. E la buffonata si era tramutata in un incubo dal quale non ti risvegli, perché maledettamente reale.
E pensare che lo avevano avvisato, ma lui non aveva dato retta a quelle voci. 
Credeva troppo in quell'amore, nulla avrebbe potuto osteggiarli e invece si sbagliava, di grosso.
Lo aveva sottovalutato,  credeva non fosse un vero, degno rivale, non poteva esserlo, non doveva,  ma soprattutto non credeva potesse esistere un  amore tanto forte come quello che legava la più coraggiosa, altruista, bellissima ragazza mai conosciuta  a quel giovane uomo da lui tanto odiato. 
Strinse forte la mano destra, accartocciando sempre più quella lettera. 
Ormai era l'unica cosa che gli era rimasta come prova tangibile di quella assurda quanto vera storia.  L'avrebbe conservata per molto, non tanto per farsi male, quanto per ricordarsi che non sempre l'amore vince. 
Sì,  perché,  nonostante tutto, anche il loro era amore.
Purtroppo, però,  non era stato lui la scelta di Akane. Avevano avuto un  passato ricco, intenso, travolgente, ma non un presente, figurarsi un futuro.
Ora l'unica cosa che quel triste, sconfitto giovane uomo in viaggio si augurava era un  domani migliore.
Un domani dove, sperava,   avrebbe dimenticato quel sordo dolore che lo accompagnava da giorni per buttarsi, finalmente,in  un amore unico, folle, felice, vero, duraturo, SUO.
 

 
 
 
 
 


 
NOTE
Ciao  a tutti! 
Ebbene sì,  anch'io ho voluto cimentarmi nello scrivere una storia su una delle coppie più amate.
Il tutto sarà molto OOC e vedrà i protagonisti in vesti più adulte.
Spero con questa breve introduzione, volutamente ambientata in "medias res", di avervi incuriosito. 
Le frasi con * riprendono la citazione in alto
Ringrazio di cuore Spirit per il disegno che fa da copertina. Almeno se non vi è piciuto quanto letto, potrete certamente deliziarvi col suo superlativo disegno!
Un pensiero particolare va alla bellissima Ele.
Signorinella hai visto alla fine l 'ho scritta, quindi ritengo giusto dedicarti questa ff. Sperando che ti piaccia, Miss CraccoXD!
Credo di aver detto tutto, quindi mando a tutte  un grosso bacio virtuale. Ovviamente se lo becca chi è arrivata a leggere quest'ultima riga ;P
 
PS ho riletto la storia, ma, dato che faccio sempre le cose alla velocità di Speedy Gonzales, mi scuso se ci sono errori. 
Pia

 

 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Posta per i coniugi....Saotome ***


 "E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me ,comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta di aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello. MAI"
      H. HESSE
 

                                                                                                                              

 
 
 
 
Circa un mese prima
 
 
Quella mattina ci sarebbe stato un importante incontro di lavoro. 
Uno degli imprenditori più influenti di Tokyo, per  organizzare  un meeting con esponenti dell'alta finanza, non aveva dubbi, voleva una  professionista del settore. 
Ergo, aveva scelto lei, Nabiki Tendo. 
La mezzana era diventata una affermata PR, era davvero in gamba ed il suo fiuto per gli affari le aveva reso l'ascesa, nel mondo del lavoro, più veloce.
 Sapeva sempre come  condurre il gioco, ostentando le sue peculiarità: sicurezza, tenacia, carisma, professionalità,  arguzia, sensualità. 
Un buon mix che  sapeva sempre equilibrare,  specie quando voleva dare scaccomatto. 
Già,  perché per Nabiki la vita era un continua partita. "E lei, da ogni sfida, voleva sempre uscirne vittoriosa". 
Quel giorno aveva optato per una longuette nera, camicia bianca avvitata, portata sbottonata per i primi tre bottoncini, mostrando un principio di giuntura del seno alto e sodo e per completare delle bellissime Louboutin,  in tinta con la gonna, tacco 12.
Un' ultima occhiata  allo specchio, poche gocce del suo profumo tra i seni e dietro ai lobi delle orecchie, adornati con luccicanti punti luce, era perfetta.
Prese la borsa griffata e l’immancabile 24 ore con tutto ciò che le occorreva per il colloquio. 
Era uscita con largo anticipo, perché,  prima dell'incontro con il facoltoso imprenditore,  avrebbe dovuto fare  una deviazione a casa di suo padre e poi sarebbe andata da sua sorella minore per fare colazione, insieme. Una piacevole abitudine, che appena potevano si concedevano. 
Anche per un semplice caffè, si incontravano per scambiarsi consigli e confidenze, anche se in realtà chi dispensava perle di saggezza, come le definiva, talvolta, ironicamente la piccola Tendo, era Nabiki.
 
 
 
 
-Papà,  Signor Genma, siete in casa?- 
-Sì Nabiki, entra pure-
-Allora cosa c'è di tanto urgente?-
-È arrivata!-
Non avevano aggiunto altro, bastava il loro sguardo serio, deciso, di chi sa che quello è l'ultimo tentativo.
-Perfetto, ora non ci resta che dare il via alle danze e mi raccomando se solo vi azzardate a fare qualche sciocchezza, ve ne farò veramente pentire, questa volta!  Akane e Ranma devono pensare che voi siete all' oscuro di tutto, altrimenti addio piano-  
Mentre lo diceva, guardava in maniera  complice Nodoka,  che lucidava, intanto, la sua inseparabile katana.
Se c'era una cosa che  la bellissima PR odiava era essere ostacolata, specie quando teneva particolarmente alla riuscita di un suo piano, e quello era uno dei casi.
Dal loro canto, i due giocatori di shogi sapevano quanto Nabiki potesse diventare pericolosa, senza contare che questa volta era appoggiata anche dalla signora Saotome, quindi, i due vecchi compari, deglutendo rumorosamente, annuirono  precisando che,  questa volta, non avrebbero combinato guai.
La castana li squadrò dalla testa ai piedi, in modo torvo, e senza aggiungere altro lasciò casa Tendo.
-Amico mio, speriamo che questa volta funzioni, anche perché è l'ultima possibilità che ci resta per avere un erede-
-In caso contrario preferisci morire per mano di Nabiki o per quella di quei due ingrati di Ranma ed Akane?-
-Non saprei Saotome, non saprei- mentre si accarezzava il mento con la mano, Soun si mostrava fintamente pensieroso su chi preferisse avere come carnefice, mentre, invece, iniziava a prendere, sul serio, l'ipotesi di una possibile fuga in qualche luogo sperduto nel mondo.
-Oh Tendo, nel caso il piano fallisse, io invece preferirei  morirei facendo seppuku, come un vero eroe- i suoi occhiali scintillarono, mentre lo sguardo era serio, imperturbabile, voleva apparire sicuro, ma in realtà anch'egli stava già meditando  un'ipotetica fuga,  verso un altrettanto posto,  sconosciuto, persino ai più impavidi esploratori.
-Se fossi in voi non commetterei errori!-
Con quella sua voce dolce ma sicura,  Nodoka aveva attirato l'attenzione dei due  
-Anche perché potreste morire per mano mia e vi assicuro, sarebbe una morte dolorosa, agonizzante! Più volte vi siete intromessi nella vita di quei due, impedendone un avvicinamento, con il vostro modo privo di tatto, invadente, assurdo. Questa volta non lo permetterò!-
La katana era sguainata, brillante, minacciosa.
-Ovviamente nessun angolo di questa Terra, neanche il più recondito,  potrebbe salvarvi, poiché io vi troverei!-
Come avesse fatto a leggere nel loro pensiero, ancora non riuscivano a capacitarsi, che avessero pensato ad alta voce?
-Per chi ci hai preso moglie! Siamo valorosi combattenti di arti marziali indiscriminate e mai potremmo scappare, sottraendoci alle nostre eventuali colpe! Non abbiamo mai pensato di tentare la fuga. Diglielo anche tu Soun mi sono mai nascosto da mia moglie?-
-Amico mio ma che assurdità vai blaterando,ehehehe- 
L'amico si lisciava il sottile baffetto, mentre un grosso gocciolone pendeva dietro al suo capo, ripensando a tutte le  volte in cui, in realtà,  il compagno pelato si era trasformato in panda per sfuggire alla mogliettina. Ma questo ovviamente non lo avrebbe mai detto.
Lo sguardo glaciale, disgustato che diede loro Nodoka fece capire che la discussione era terminata.
Poi,  per il loro bene, scambiandosi uno sguardo d'intesa, in silenzio, ripresero  la loro quotidiana  partita, come se nulla fosse.



************
 
 
 
 
Era già il sesto giro dell'isolato, macinava chilometri con la corsa.
Durante quella abitudinaria attività mattutina pensava a mille cose: al lavoro , agli amici, al suo amore e inspiegabilmente pensava anche ad un baka di sua conoscenza.
Anche se non erano più fidanzati, Akane e Ranma avevano deciso di gestire insieme la palestra. 
Lei si occupava dei più giovani, il moro di quelli più esperti, anche se non mancavano richieste di lezioni private da parte di leziose e procaci donne, più interessate al fascinoso artista che alla nobile disciplina delle arti marziali. 
Quello era uno dei motivi di litigio sulla gestione della palestra, anche perché, secondo Akane, il dojo perdeva di credibilità,  mentre, per il giovane combattente,  l'unico a perdere occasioni allettanti, come le definiva provocatoriamente, era lui.
La faceva sempre innervosire, il loro rapporto era rimasto bellicoso, erano caratterialmente incompatibili. Ma,  nonostante tutti i continui litigi, di una cosa la piccola Tendo era certa, se ci fossero stati problemi, anche solo ipotetici,  lui per lei ci sarebbe sempre stato, anteponendola, senza il minimo dubbio, a qualsiasi cosa o persona.
Si fermò per prendere fiato e prima di tornare a casa decise di fare un salto da sua sorella Kasumi, la sua abitazione era a pochi passi.
-Kasumi, sono io-
-Vieni Akane, entra pure- 
 Da quando la maggiore delle Tendo era diventata la Signora Tofu aveva lasciato casa paterna.
Kasumi era rimasta quella di sempre, anzi era divenuta ancora più dolce, materna.
Mentre le due sorelle si salutavano con un bacio, una piccola, graziosissima bimba, di appena tre anni, si avvicinò alla sua zia preferita, tirandole i pantaloni della tuta per ricevere le dovute attenzioni.
-Amore sei qui-
 La mora adorava sua nipote, era bella come la mamma, sensibile come il padre, ma testarda, orgogliosa e coraggiosa come la zia, che in quel momento la coccolava teneramente.
-Zia Akane mi porti con te?- 
La piccola sperava tanto in una risposta affermativa, ma, Kasumi la interruppe  con la sua proverbiale dolcezza, dicendole che non poteva poiché  doveva andare a scuola.
Emi non era tanto contenta di quanto appena detto dalla sua dolcissima mamma, ma, senza troppi capricci,  scese dalle braccia della zia per andare prepararsi.
-Allora Akane perché una di queste sere non vieni a cena da noi con Ranma, è da un po' che non stiamo tutti insieme. Pensa  proprio l'altra sera Ono ha chiesto di voi-
-Kasumi ti ricordo che il mio ragazzo non è Ranma-
 La maggiore sperava sempre in un riavvicinamento tra i due.
-Lo so Akane è solo che Emi adora tanto quando ci siete entrambi  e poi non credo che sia vietato uscire una sera senza il proprio ragazzo.
Ovviamente,  potresti portare anche lui, ma credo che si sentirebbe messo in disparte. Conosci quella peste di mia figlia, vuole le attenzioni tue e di Ranma solo per lei ed il tuo ragazzo non vorrei si indispettisse-
La materna sorella Tendo aveva un modo di fare e dire le cose,  che nessuno avrebbe mai potuto contraddirla.
-Va bene, magari una di queste sere, ma lo faccio solo per Emi-
Akane amava veramente quello scricciolo di bambina e sperava un giorno, semmai fosse diventata mamma, di avere una bimba proprio come la sua nipotina.
-Ono è in ospedale? -
-Già, ultimamente è molto impegnato, ma dirò che sei passata-
-Dagli un bacio da parte mia. Ora sarà meglio che  vada, non voglio iniziare la giornata scusandomi con il gran capo Nabiki. Mi aspetta a casa per la  colazione-
-Emi amore ciao,  prometto che verrò presto a trovarti. Kasumi quando me la porterai in palestra?- 
-Oh Akane è ancora così piccola-
-Sciocchezze, ha l' età giusta e poi sarebbe perfetta-
-Ok, ti prometto che ci penserò-
-Guarda che non mollo, mia nipote sarà un' abilissima artista marziale-
-Non ne dubito, pensa che, proprio ieri, la maestra mi ha convocata perché ha picchiato un amichetto. Lei si è semplicemente giustificata dicendo che il malcapitato è prepotente ed arrogante-
-Praticamente un baka e ha fatto bene-
-Akane non sta bene che una signorina si comporti così-
-Kasumi hai sempre detto lo stesso a me eppure non mi sembra  che io manchi di femminilità e ho anche un ragazzo bellissimo- 
Era fiera della maturità e sicurezza che negli anni aveva acquisito. 
-Akane, Emi sarà anche mia figlia, ma caratterialmente ti somiglia così tanto- 
La signora Tofu sorrideva, in fondo le piaceva l'idea che sua figlia somigliasse a sua sorella, caratterialmente. Akane era forte, caparbia, testarda, coraggiosa ma nel contempo dolce, fragile, altruista, sincera.
-Beh...... è un bene no?-
-Si, Akane lo è. Mi raccomando riguardati e mangia!-
La bella moretta salutò la sorella e la nipotina per, poi, dirigersi verso casa.
 
 
 
 
 
Fu accolta dal piacevole, intenso, avvolgente aroma del caffè e dall'odore dolce di croissant al cioccolato, bianco e nero, appena sfornati.
-Akane ma dove ti eri cacciata?  Lo sai che oggi ho un importante appuntamento di lavoro-
Per fortuna la mezzana aveva le chiavi, quindi,  aveva già preparato il tutto.
-Lo so ma, trovandomi in zona,  sono passata a salutare Emi, la adoro! E poi so che hai tutto sotto controllo, non per niente sei la migliore- le fece l'occhiolino.
-Ovvio che sono la migliore e comunque anche io, ruffianella, amo nostra nipote. Stavo pensando una cosa sorellina, ma se adori tanto i bambini, perché non ne fai uno tutto tuo? Magari con uno palestrato, affascinante e con un buffo codino-
C'era malizia  e provocazione nella sua voce
-Quando la smetterete di far finta che io non abbia un ragazzo, eppure sto con lui da quasi un anno-
 Testarda ed impulsiva com'era, non avrebbe mai smesso di rispondere alle continue provocazioni.
Nabiki la scrutò con lo sguardo di una che la sa lunga
-Sarà... a  proposito, sorellina,  prima di venire qui  sono stata da papà per un salutino e mi ha dato la posta del dojo, tieni- 
-Grazie, poggiala lì-
Arrivava sempre parecchia corrispondenza, bollette, pubblicità e richieste da parte di sponsor, ma stavolta tra le varie buste ce n’era una di un colore inusuale.
 Akane non fece tanto caso a quella strana lettera, anche perché non aveva tempo per leggere in quel momento, così accantonò le missive. In serata, con calma, avrebbe letto.
-Allora,  come va con Daiki?-
Durante la colazione parlavano di tutto, specie della loro vita sentimentale.
Da qualche mese la mezzana frequentava un noto avvocato di Tokyo di nome Daiki Tachemaru, era uno dei migliori nel suo campo,  difficilmente perdeva una causa.
 Era specializzato in cause divorziste e contratti pre-matrimoniali.
Daiki,  oltre ad essere un abiIissimo e rinomato legale, era un uomo molto affascinante. 
Aveva conosciuto qualche mese prima Nabiki, durante un evento organizzato proprio dalla mezzana.
Tempo di un  drink e, tra i due, era subito scattata la scintilla.
-Benissimo, va tutto a gonfie vele, a letto, poi,è un portento! Senza contare che,  wow, madre natura è stata davvero generosa con lui. Non credo di mollarlo e quando mi ricapita uno così??-  
Sapeva che la sorella ancora si imbarazzava a parlare di certe cose, ma lei lo faceva apposta, la stuzzicava, si divertiva a vederla in difficoltà.
-Non ti ho chiesto i dettagli sulla vostra vita sessuale, né sulle sue misure, ma,  semplicemente, come va tra voi-
-Su Akane cosa te ne fai di uno solo moine e coccole? Il sesso è fondamentale e se lui non è bravo a letto allora meglio mollare. Ad ogni modo, tutto a gonfie vele. Tu, piuttosto, ancora non lo hai fatto, quando lo molli?- 
Era palese, a Nabiki non piaceva il ragazzo di Akane e non faceva nulla per nascondere questa ovvietà, senza contare che  era schietta e diretta e diceva, sempre, ciò che pensava.
-Premesso che non farlo non è motivo per mollare qualcuno. Comunque, cara Nabiki, non tutte siamo come te, io do ancora valore a certe cose e voglio aspettare il momento giusto-
Anche se cresciuta, Akane era rimasta una ragazza ingenua, senza malizia, pudica.
-Ma anch'io do valore a certe cose sorellina, anzi, molto valore.  In quanto a te, quello che cerco di farti capire da una vita è che, se la persona con cui stai non è quella giusta,  il momento non arriverà mai- 
-Se solo non avessi pregiudizi nei suoi confronti e lo conoscessi un po' meglio,  capiresti che è quello adatto per me-
- Non mi serve tempo per conoscerlo e non sono tipa da pregiudizi, lo sai bene. Ribadisco e sottoscrivo, lui non è quello giusto!-
-Come fai ad essere così sicura?-
- Semplice, rispondi a questa elementare domanda: quando sei con lui hai le farfalle nello stomaco, le mani sudate, le gambe che ti tremano e la testa che gira, specie quando ti bacia?- 
-Vorrei farti notare che non sono più un'adolescente, e comunque i suoi baci mi piacciono-
-È qui che ti sbagli. Non è una questione di baci che piacciono e  no, non conta l'età per farti impazzire l'ormone. 
Il tuo belloccio non ti ha mi provocato un tale turbinio di emozioni e mai succederà. Da quando ho memoria, solo uno è stato in grado di mandarti in tilt..... vuoi un aiutino.....R-... R-... Ra-.....?
-Spiritosa, ma sono spiacente di rivelarti che l'unica cosa che suscitava in me quello zoticone era rabbia e nervosismo-
-Ma davvero? Strano- indice e pollice della mano destra facevano da incavo dove poggiava il mento,  lo sguardo era rivolto in alto intenta a riflettere, mentre le labbra arricciate si muovevano verso destra e sinistra. Ovviamente, la stava schernendo. 
-Akane aiutami a ricordare, per piacere, chi diceva "il mio Ranma passerà la vigilia di Natale con me" o chi si era precipitata in un parco per far pace con il suddetto fanciullo o crepava di gelosia, quando una cinesina ammiccante e prorompente gli si strusciava addosso? Continuo....??"
-Oh Nabiki, che c'entra, ero una ragazzina sprovveduta ed orgogliosa, ora le cose sono cambiate. 
Tra Ranma e me c'è semplicemente amicizia. Ci vogliamo bene come fratello e sorella e questo è quanto-
La sorella più grande  sapeva che la piccola stava mentendo, ma decise di sorvolare. 
Quello non era il momento di intavolare una conversazione che non avrebbe condotto da nessuna parte.
Tempi maturi e propizi sarebbero arrivati molto presto. 
Malgrado tutto, durante quella chiacchieratissima colazione, Nabiki avrebbe, ancora, battuto un po' il ferro. 
Sua sorella doveva comprendere che il suo idilliaco  ragazzo  non faceva affatto per lei. 
-Va bene , ma  signorinella, dimmi, ora che sei grande da comprendere i tuoi sentimenti, potresti togliermi una semplice curiosità....Ti sei mai svegliata di notte facendo pensieri sconci sul tuo uomo?-
-Nabiki finiscila, stai esagerando. So dove vuoi arrivare con questi stupidi giochetti. Non ho bisogno di pensieri sconci per sapere che  lui va bene per me e che con lui avrò la mia prima volta. Ho bisogno solo di tempo, voglio che sia perfetto-
-A parte il fatto che le prime volte non sono,  quasi mai,  perfette. Sono dolorose, deludenti e .... devi avere una seconda e una terza e una quarta, insomma tante volte,  per avere la perfezione, sorellina-   Le aveva fatto l'occhiolino, del resto lei in quel campo era più esperta
 -Ma se vuoi che sia  indimenticabile, da sogno, lo dovrai fare con l'uomo che ami, che  ti scombussola, che riesce ad alienarti dal resto del mondo. Ti prego non guardarmi come un'invasata. Ti dico ciò perché non voglio che tu un giorno possa pentirtene-
-Nabiki ti prego. Io sono sicura che la prima volta non resterò delusa e non me ne pentirò-
-Io resto del parere  che il tuo lui è più un amico, un confidente, ma non il compagno di vita adatto per te-
-E sentiamo  Miss Freud, chi sarebbe adatto per me? E non farmi quel nome!-
-Ok niente nomi. Per te va bene qualcuno che sia in grado di  far incontrare l'inferno e il paradiso che sono in te, facendoti battere il cuore all'impazzata, senza contare che deve essere dannatamente sexy.
- Ho già una persona accanto così-
-Sei più stolta di quanto pensassi.  Il tuo ragazzo sarà anche di bell'aspetto....mmmhhh ora che ci penso, non ti sembra un caso Akane che il tuo fidanzatino somigli a qualcuno di nostra conoscenza?-
-Nabiki sono diversissimi, ti prego non scherzare, avere occhi blu e capelli scuri raccolti in un codino,non rende tutti uguali, sai?-
-Se lo dici tu!  Sai cosa c'è di sbagliato nel tuo ragazzo? Lui  ti tratta troppo  come una principessina  e ti dice sempre sì, mentre a te occorre uno  più  rude, più vero, meno noioso-
-Nabiki non hai mai pensato che al mio fianco voglia proprio uno che mia faccia sentire una principessa e vivere come in una favola?-
-Oh Kami, ma ti senti? Tu non sei una fanciulla indifesa che se ne sta buona buona aspettando il suo prode cavaliere.
Se proprio vuoi vivere una favola fa che sia moderna e trovati un principe alternativo.  Per intenderci, tu non sei la principessa Sissi o Biancaneve che canta con gli uccelli, anche se, devo ammettere che, a furia di frequentare qualcuno, non  mi stupirei a vederti parlare con gli animaletti-
-Nabiki- 
- OK scusa, sto divagando, comunque,  tu sei più una....-
-Cenerentola-
-No-
-Ariel la sirenetta-
-Noooooo-
-Bel-
-No, no e no tu sei più una, una, una..... Fiona, e come compagno ci vuole uno  come , come....-
-Shrek-
-Appunto-
-...........sbaglio, Genoveffa, o mi hai appena paragonata ad una principessa orchessa e il principe a me predestinato è uno zoticone, cavernicolo,  verde, bruttino,  che si porta dietro un odore nauseabondo e  fa rutti e puzze in quantità?- 
Era sblordita, non poteva crederci. Sua sorella l'aveva paragonata ad un'orchessa  con degno compagno.
 -Sì tesorino e per la cronaca preferisco Anastasia-
-Sta' calma Akane, inspira, respira...... in ogni caso, io non sono Fiona. Mi vedi verde, per caso? 
-Beh, tu ovviamente sei meno verde e più snella, ma converrai che per una come te il noioso principe azzurro non va bene, meglio il verde, ma esilarante orco-
-Questo è il tuo stupido parere e poi smettila con questi colori, mi stai facendo impazzire. 
Nabiki, forse non ti è chiaro un particolare, a me piace il mio ragazzo,  non è noioso ed io  lo trovo molto, molto eccitante, ah l'ho detto!-
-Ah ti eccita, bene bene, e sentiamo, se hai al tuo fianco un fustacchione tanto erotico,come mai spesso ti soffermi,  di nascosto,   a  fare uno scanner visivo ad un codinato, amante delle arti marziali.  E non dire che non lo guardi, perché ti ho beccata io, furbastra. Ammettilo che lo trovi maledettamente sexy-  
-Ti sbagli-
-Ipocrita! Dannazione apri gli occhi, ma soprattutto sii sincera con te stessa-
-Nabiki, apprezzo che  ti preoccupi per me, sul serio, ma io come compagno voglio un uomo dolce, sensibile, premuroso, e credo di averlo trovato, anzi ne sono certa. Ti sei fatta dei film su me e Ranma assurdi. Lui non desidera me cosi come io no  desidero lui-
-Questo è quello che volete credere e far credere. In passato sono stata la prima ad appoggiare la vostra scelta di lasciarvi, ma poi vi ho osservato Akane. Lo vedo come vi guardate, come vi intendete anche senza parlare, come vi completate-
-Va bene, forse è meglio chiuderla qui- 
Era stremata, non ne poteva più
- Nabiki, su una cosa concordiamo, anch'io voglio essere felice e farò di tutto per esserlo, te lo prometto. Ma sarò io a decidere con chi. Ora se mi vuoi scusare, tu hai un importante impegno di lavoro ed io devo correre al dojo- 
La stava letteralmente cacciando di casa
-Va bene, ho capito,  vado via...ah sorellina?-
-Che vuoi?- sapeva che sarebbe arrivata un'ultima, piccante battutina
-Il dojo, per due amanti delle arti marziali, è perfetto, un po'scomodo forse, ma ribadisco perfetto! Ciao Fiona, porta i miei saluti a Shrek-
-Sparisci ora!-  anche se infastidita, non poteva non ridere sui modi disinibiti e provocatori di sua sorella. Sapeva che le voleva bene e  avrebbe fatto di tutto per vederla felice. 
 
 
 
 
 
*********
 
 
 
 
 
La lezione era terminata e lui,  impeccabile come sempre, stava salutando i suoi allievi.
Ranma era proprio bravo nel suo lavoro senza contare che era veramente bello. 
Una volta andati via tutti i ragazzi, aveva il vizio di levarsi l' immancabile,  eterna casacca dal taglio cinese.  Sembrava un bronzo di Riace. Quel corpo pareva disegnato. Ogni muscolo era ben delineato, senza contare che il sudore faceva apparire quel torso,ancora, più definito.
Senza poterne fare a meno Akane, attratta come una falena alla luce, ne osservò i bicipiti, i deltoidi, per poi passare ai pettorali, scendendo sugli addominali fino a quelle sensualissime  fossette, poste tra la fine dei muscoli obliqui laterali dell'addome e inguine, nascoste per metà  dall'elastico dei pantaloni della tuta. 
Il volto, poi che dire, era perfetto.
Conosceva a memoria ogni suo tratto, ma ciò che più amava erano quegli occhi tanto rassicuranti e caldi come un placido, primaverile specchio lacustre, quanto profondi e tempestosi come il mare  in inverno.
Crescendo, i lineamenti erano divenuti più marcati, definiti. Non era più il sedicenne, sbarbatello, affascinante. Ora quel ragazzo col codino era diventato un uomo. Un bellissimo, affascinante giovane uomo
Distogliendo velocemente lo sguardo,  per evitare di farsi beccare, ricordando, con imbarazzo,  le parole della sorella, Akane si era avvicinata per salutarlo e chiedergli se era tutto a posto. 
-Già qui maschiaccio ?-
Erano cresciuti, maturati, ma il modo in cui si rivolgevano, l'uno all'altra,  non era per nulla cambiato.
-Ho lezione tra circa mezz'ora, allora non hai risposto tutto bene?
-Ovviamente, avevi dubbi? La presunzione era  prerogativa del carattere del fascinoso artista, anzi con gli anni la ostentava ancor di più e questo era uno dei tanti difetti  che, Akane, mal tollerava.
Decise di ignorarlo, già aveva dato con sua sorella Nabiki, così iniziò  a preparare il dojo per la sua lezione.
Mentre Ranma raccoglieva le ultime cose, osservava la ragazza, che aveva deciso di non cogliere le sue provocazioni.
Anche lui, appena poteva, senza farsene accorgere,  si deliziava nel guardarla.
Era davvero incantevole Akane. Crescendo, i tratti le si erano ingentiliti, affinati, rendendola, semmai possibile, ancor più bella.  I capelli adesso li portava appena sotto le spalle, anche se, durante le lezioni, li raccoglieva in una coda alta.  Quel top portato appena sopra l' ombelico fasciava un seno non troppo grosso, ma alto,sodo, perfetto. Il ventre era piatto, la curva dei fianchi era sinuosa, i  glutei, una delle parti del corpo che il codinato preferiva, erano alti, compatti, messi in evidenza dai suoi stretti pantajazz, portati a vita bassa. Le gambe erano snelle, tornite, lunghe. Il viso, poi, era indescrivibile.
Aveva un  incarnato perfetto, liscio come la porcellana, conosceva a memoria ogni tratto di quel volto, ma ciò a cui Ranma  non si sarebbe mai abituato era il suo sorriso. Radioso, splendente, coinvolgente, da togliere il fiato.
 Ranma guardandola non poteva far a meno di pensare che, la allora acerba, violenta, dispettosa sedicenne, fosse diventata una donna. Una bellissima, affascinante, giovane donna.
Senza pensarci un secondo, dopo aver effettuato quella piacevole panoramica, prese a stuzzicarla. 
Adorava le sue espressioni, non poteva farne a meno. Adorava soprattutto quelle smorfie che faceva quando si innervosiva.
-In genere, quando una donna è nervosetta è perché il suo compagno non riesce a soddisfarla, ancora niente? Il dottorino dovrebbe  parlare meno con i topini e giocare di più col suo uccellino! -
Lei iniziò a lanciargli lance di fuoco, il suo sguardo avrebbe incenerito gran parte della foresta amazzonica,  ma la cosa non sorbì l'effetto sperato, o meglio non del tutto,  infatti il moro continuò.
-Cosa c' è, stanotte  Dolittle era troppo preso a parlare con Stuart Little, anziché dedicarti le dovute attenzioni, maschiaccio?-
Ranma, più degli altri Tendo odiava il compagno di Akane, l'unica cosa buona era che tra i due non ci fosse stato niente che andasse oltre delle semplici effusioni, qualche bacio intenso e dormire, di tanto in tanto, nello stesso letto. 
 Ne valeva sempre la pena sganciare qualche yen a Nabiki per quelle piccanti, piacevoli rivelazioni sulla sorella Tendo da lui preferita. 
Ranma non poteva accettare il fatto che una ragazza bella, intelligente e dedita alle arti marziali avesse per fidanzato uno che, anziché praticare quella nobile disciplina sportiva, aveva scelto di   diventare un veterinario. 
Lei meritava di meglio.
Certo, il giovane Saotome era il migliore in piazza, ma  di sicuro,  ci sarebbe pur stato qualcuno, di gran lunga, migliore del dottorino.
 La realtà era, però,  un'altra. Nessuno, per Ranma, sarebbe stato all'altezza della sua Akane, ma questo non gliel' avrebbe mai detto. 
La ragazza, intanto, stava veramente provando ad ignorarlo, si era messa anche a canticchiare un motivetto nella sua mente per non sentirlo, ma la pazienza non era il suo forte, così esplose.
 -Ok  Ranma si dà il caso che già abbia dato stamattina con mia sorella, quindi ti  sarei infinitamente grata se non ti ci mettessi pure tu.
 E comunque per la cronaca, anche se non sono fattacci tuoi,  io sono pienamente appagata dal mio uomo e non per quello che pensi tu, pervertito del cavolo! 
Ti faccio presente che alcune ragazze gradiscono anche altri tipi di attenzioni e sono affascinate da uomini che sanno prenderti mentalmente.  Ed infine, vorrei chiarirti, una volta per tutte, che il  mio brillantissimo fidanzato, il cui nome non è Dolittle, non  parla con i topi. Se qui c' è qualcuno che parla con le tope in tailleur e tacchi alti  quello sei tu, stupido! E ora vai via prima che ti faccia fare un bel volo, facendoti finire sulla cima dell' albero più alto di Nerima a parlare anche con Cip e Ciop!-  
Aveva detto tutto con impeto e senza respirare. Non avrebbe ammesso repliche. 
-Va bene maschiaccio come vuoi, vado via, oggi sei davvero intrattabile,  peggio degli altri giorni.  Capisco che stare vicino a persone strane ti possa far male, ma tranquilla ho un amico strizzacervelli, poche sedute, qualche pasticcona e tutto finirà. Ah, per la cronaca,  le tope a cui tu alludi, quelle  con  cui mi intrattengo, non parlano, fanno altro!-
-Sparisci, stupido maniaco, degenerato e le pasticcone prendile tu!-
Con sorriso sghembo e sguardo malizioso, raccolse la casacca da terra e la gettò con noncuranza sulla spalla, guadagnandosi l' uscita.
Akane lo guardava truce. Ma, poi,  d'improvviso, l'espressione cambiò. Era più forte di lei, doveva chiederglielo. 
-Ehi Ranma, un'ultima cosa-
L'artista, a quel richiamo, non poté che bloccarsi. 
- Beh,  ecco,  tu mi conosci un po', ormai, forse meglio di chiunque altro, quindi pensavo.....-  si contorceva le dita, lo sguardo era basso e l'espressione  da bambina indifesa la rendeva ancor più  ammaliante.  E lui, inconsapevolmente, ne restava soggiogato, sempre.
-Akane mica si tratta di una proposta indecente?- 
Al codinato piaceva troppo vederla in difficoltà e poi, sdrammatizzando, l'avrebbe fatta innervosire, liberandola da quella situazione disagevole. Infatti,  la reazione non tardò
- Possibile che tu sia sempre così maniaco, volevo semplicemente farti una domanda, tu però non ridere ok?- 
-Ok, sarò serio, spara- la guardava con dolcezza. 
-Secondo te, se io fossi .... sì se fossi una ....  una principessa, hai presente quelle dei cartoni che spesso Emi ci fa vedere....beh, sì insomma, chi sarei secondo te?-  
Le ultime parole le disse, quasi, mangiandosele
-Principessa dici....non è che intendi sorellastra o parenti affini?-  
-No baka, intendo proprio principessa, qualcosa non va, sei sordo per caso? -
-Ovvio che no, ma stai calmina, vediamo...-  ci stava pensando,  poi, come chi è colpito da improvvisa illuminazione, schiocco' le dita, pronto a dare il responso. Lei, invece, conoscendolo, si pentì all'istante della domanda. 
- Ci sono Akane! Come si chiama il cartone  che, ultimamente,  ho visto con Emi? Quello dove la principessa veniva salvata da un drago, sì quella che poi doveva sposare quel tizio bassotto, ma poi aveva optato per l'altro, quello un po' più rude, particolare, ma almeno altino...-
-Starai mica parlando di Shrek, Ranma?-
-Sì,  Shrek, ecco come si chiamava il cartone, ma non ricordo il nome di lei...- 
 Voleva prenderla in giro e ci riusciva sempre. Senza contare che Akane gli forniva spunti su piatti d'argento.
- E secondo te io sarei Fiona, un’orchessa. Hai parlato con Nabiki,  dì la verità...degni compari-
- Ma dai Akane,  mica ho bisogno di consultarmi con tua sorella. Anche un cieco vedrebbe che tu e Fiona avete molto in comune-
La sprovveduta ragazza per un attimo sussultò, magari,Ranma la stava paragonando a quella particolare principessa e non all'orchessa. Ma subito dovette ricredersi
-Non c'è dubbio, avete la stessa vita larga, lo stesso carattere e la stessa femminilità!-
Ecco appunto,  poteva mai un insensibile, dal microscopico cervello dire una cosa sensata? 
La faccia della mora era livida di rabbia
-Ah, Akane, tu però sei più acida e rospetta-
-Ranmaaaa!!!-
 Aveva talmente urlato quel nome, tanto da  essere sentita anche su Marte
Il ragazzo aveva guadagnato l'uscita del dojo, guardando ancora divertito il suo preferito oggetto di scherno. 
Gli piaceva battibeccare con lei, non poteva farne a meno, ma nonostante i continui litigi sapeva benissimo che in fondo, se ci fossero stati problemi, anche solo ipotetici,  lei per lui ci sarebbe sempre stata, anteponendolo, senza il minimo dubbio, a qualsiasi cosa o persona.
 
 
 
 
 
************
 
 
 
 
 
La giornata era stata lunga e faticosa, così finalmente, arrivata a casa si spogliò, indossando una tuta e versandosi un bicchiere di vino rosè.
Prese il telefono e compose velocemente un numero
-Ciao amore,  tutto bene? -
-Ora che ti sento va meglio, tu Akane,  invece, hai una voce stanchissima-
-Beh, diciamo che la giornata non è stata delle più piacevoli, ma è terminata-
-Vuoi che faccia un salto da te prima di andare a lavoro?-
Quella sera aveva il turno di notte.
-No, non preoccuparti, anche se la tentazione di un tuo massaggio è forte, ma domani ti voglio qui-
-Tranquilla, sarò tutto tuo-
-Ok, allora a domani-
-Notte piccina-
-Notte amore-
-Ah, amore,  scusami un'ultima cosa- tentennò 
-Dimmi Akane- 
-Tu, tu non parli con gli animali ve-vero?-
Aveva capito chi era il genio che aveva insidiato quel tarlo nella mente della sua amata e lei da ingenua aveva abboccato, ma decise di stare al gioco
-Beh, in realtà sì, altrimenti come farei a capire cos' hanno quei poveri animaletti- era estremamente serio
-..........-
-Akane ci sei ?- gli scappò un mezzo accenno di risata
-Mi stai prendendo in  giro, vero? Ma tu sei un, sei un, un.....guarda non ho parole -
-Scusa amore ma sei così ingenua e poi meritavi una lezioncina.  Quante volte ti ho detto di non dare corda a Mister  muscolo con un solo neurone-  
Neanche lui sopportava Ranma, fondamentalmente era geloso. Era geloso del rapporto che legava la sua ragazza a quel Casanova incallito, che già una volta aveva impedito loro di stare insieme, ma non gliel'avrebbe più permesso. No, questa volta avrebbe difeso a tutti i costi il rapporto con Akane.
-Dai non te la prendere,  lo sai che quel baka si diverte a prendermi in giro. Il fatto è che in una giornata posso sopportare o lui o Nabiki, entrambi è dura- sorrideva.
- In quanto a te, gelosone, domani faremo i conti. Le mie coccole te le dovrai sudare-
-Ma davvero, lo sai che adoro le sfide, specie quando so di vincere-
- Questa volta non sarei sicuro , se fossi in te-
-Ora devo proprio andare , tu signorinella  riposati e recupera le forze. Domani te ne serviranno tante-
-Ah,  prima di andare vorrei dirti un' ultima cosa, veramente è più una domanda-
-Dimmi-
-Se fossi una principessa delle fiabe, per te chi sarei?-
-Una principessa dici?.....Direi  Cenerentola. Ingenua, amorevole, parla con gli animali ed ha anche una sorellastra-
L’antipatia tra lui e Nabiki era reciproca. Akane sorrise scuotendo la testa.
-Ti adoro lo sai-
-Io di più,  non dubitarne mai-
Quel ragazzo era davvero innamorato ed avrebbe veramente fatto di tutto per  Akane.
-Buon lavoro, amore-
-Notte piccina-
Riagganciarono, con un felice sorriso.
 
 
 
Dopo quella piacevole telefonata, sorseggiando il suo bicchiere di vino, la dolce moretta iniziò a leggere la posta, ma il suo sguardo fu subito rapito da una  lettera. 
La busta era di un colore amaranto, ma quello che la incuriosiva era il nome dei destinatari "Sig Ranma Saotome e consorte"- 
Il viso della piccola Tendo assunse una smorfia assurda, gli occhi erano sgranati, la mascella allargata a dismisura e, poi, quando iniziò ad immaginarsi quello zuccone sposato,  non poté fare a meno di ridere. 
Non lo immaginava proprio uno spocchioso, maschilista come Ranma accasato come un bravo maritino, devoto e fedele. No, era impensabile.
Aprì d' istinto la missiva, ma quel che lesse la lasciò in uno stato di catalessi, per più di cinque minuti. 
 
"Gentili Signor Ranma Saotome e Signora Akane Saotome siete stati scelti per partecipare alla quindicesima edizione del Concorso "Arti marziali con amore".
Ricordiamo che per vincere il premio, la coppia partecipante dovrà distinguersi per affinità  sentimentale e lavorativa.
I concorrenti, non solo dovranno dimostrare di essere la coppia perfetta, manifestando sintonia, complicità, intesa, amore,  ma dovranno distinguersi anche nel lavoro,  avvalorando di saper gestire brillantemente il dojo di proprietà e di possedere abilità nel combattimento. 
 Il premio consisterà nella vincita in denaro di 25 milioni di yen."
 
Akane si  girò guardandosi intorno, alla ricerca di una telecamera e di qualcuno che sbucasse dal nulla dicendo:"Tranquilla è una candid", ma niente.
Guardava la lettera, incredula, basita, dicendo a bassa voce 
-È uno scherzo, ovvio uno scherzo, Akane non può essere altrimenti- lo ripeteva come un mantra.
 
Mentre cercava di riprendersi da quella scioccante notizia, un flashback la riportò alla realtà. 
 Aveva ricordato che sua sorella Nabiki si stava interessando di organizzare un evento,  che riguardasse le arti marziali e giovani coppie di sposi combattenti. 
Gliene aveva frettolosamente parlato qualche settimana prima, durante una delle loro colazioni.
Come un automa prese il telefono e chiamò la causa della sua improvvisa emicrania.
-Pronto?-
-NA-BI-KI!!!- la voce era bassa, minacciosa,  tetra, furiosa
-Ciao sorellina tutto bene? Hai un po'di raucedine? 
-Nabiki io ti ammazzo!! Ma come hai potuto, sei impazzita?? E scommetto che c' entrano anche quei due incoscienti di papà e Genma, vero? 
Ma quando capirete che io ho già un compagno e che caso voglia non sia  Ranma?? Ma dico io, iscriverci ad un concorso per dimostrare cosa, noi non siamo una coppia, siamo solo soci e amici. E poi mi spieghi come hai solo minimamente pensato a questo diabolico piano, anzi, no, non voglio saperlo. Voglio solo sentirti dire che è uno stupidissimo scherzo, forza dillo è uno scherzo vero? Non può essere altrimenti, dai burlona ed io quasi quasi ci cascavo!-  
Ormai parlava a raffica, peggio di una mitragliatrice, da svariati minuti e Nabiki, conoscendola, la stava facendo sfogare per farle scemare la rabbia.
 Intanto, con nonchalance, semisdraiata sul suo divano, con il telefono incastrato tra la spalla ed il mento, terminava di limarsi le unghie.
Quando Akane,  per esigenze vitali riprese a respirare, la mezzana decise che era il momento di parlare.
- Perfetto, ora che hai finito mi ascolti. Non è uno scherzo, ti racconterò tutto ma tu non interrompermi, chiaro?
-Ma tu sentila la signorina ha anche delle pretese. Parla,  tanto morirai, comunque, per mano mia e sul necrologio scriverò "Lascia questa valle di lacrime Nabiki Tendo, la traditrice di sua sorella Akane"
- Simpatica, questa me la devo segnare- 
Era snervante il suo modo di non cogliere le provocazioni, per Akane era sempre stato un mistero, visto che lei non  riusciva ad arrivare al numero cinque che già partiva come un razzo per rispondere, a tono, alle varie punzecchiature.
-Punto primo, quei due sciagurati di papà e amico Fritz non c'entrano niente, l' idea di iscrivervi al concorso è stata mia.
Punto secondo, la coppia deve lavorare insieme e praticare le arti marziali, quindi  il tuo dottorino è, ovviamente, fuori dai giochi.
Punto terzo,  la vincita consiste in una somma pazzesca che  divideremo in tre- 
Aveva precisato la divisione equa, tanto per non smentirsi
-Possibile che tu non riesca a pensare  che al denaro?-
-Lo sai sorellina il mio motto...le tre S: "Soldi, Sesso e Successo"
-Strano, io avrei detto "Serpe, Succhiasoldi, Satanassa!"- 
-Credo che Ranma inizi ad avere una brutta influenza sul tuo linguaggio- 
Voleva provocarla, presto avrebbe ceduto. La conosceva troppo bene.
-Aaahhhhhhhhhh! Sei irrecuperabile e comunque, ammesso e non concesso  che tu stia facendo tutto questo a solo scopo di lucro,  non ti è chiara una cosa, i requisiti indicano esplicitamente che io e quello zuccone dobbiamo essere sposati! Ma guarda caso, ora mi dirai che tu non  avevi notato questo effimero particolare, vero?-
-Suvvia Akane, cosa vuoi che sia  un matrimonio. Non è altro che un banale pezzo di carta, un contratto semplicissimo, sottoscritto da un uomo e una donna-
La mezzana era sempre stata molto più cinica, rispetto alle sue sorelle.
-Nabiki se non erro esiste un libro,  considerato per molti religiosi il Libro dei libri, ed inizia proprio con un uomo e una donna, ma poi guarda caso termina con l' Apocalisse!
 Quindi ti sarei grata di non semplificare il tutto facendo  esempi che hanno per soggetti un uomo e una donna. Senza contare che l'uomo e la donna in questione  siamo io e quel baka, per cui scenario apocalittico assicurato!-
- Oh Akane,  tranquilla, poi tu mica sei cattolica. Comunque,  da quando un codinato in  vesti femminili in sella ad un panda è arrivato a casa nostra, altro che situazioni apocalittiche....i 4 cavalieri stessi rabbrividirebbero! 
Io resto sempre del parere che la fine del mondo arriverà quando tu ti deciderai a farlo...capisci a cosa mi riferisco....-
-Non credo tu sia nelle condizioni di parlare di sesso con me , ora!-
-Come vuoi, ma ritornando al progettino sarà un matrimonio davvero intimo, sobrio, semplice. Organizzerò io il tutto-
-Ma tu sei fuori?- Non poteva crederci, dava già tutto per scontato
-Ma quanto sei antica. Ripeto sorellina sarà una semplice formalità. Ti spiego come funziona, ascoltami-
-Nabiki,  il matrimonio è un vincolo sacro, non una cosa da fare sapendo che l'inchiostro della firma non avrà neanche tempo di asciugarsi che sarà già sostituita da quella per il  divorzio-
-Ma nel vostro caso non sarà un matrimonio canonico, convenzionale e con l'aiuto mio e di Daiki tutto andrà bene.-
La PR aveva calcolato, diabolicamente, ogni cosa, mentre l'ignara sorella la ascoltava temendone le conseguenze.
- Il mio bell'avvocatino vi aiuterà a redigere un contratto pre-matrimoniale in modo da evitare malintesi, mentre, con il mio aiuto, imparerete a fingere, apparendo agli occhi di tutti come una, anzi, LA coppia perfetta.
Per quanto concerne il combattimento,  Ranma non avrà bisogno di aiuto, dato che è il numero uno.
Per la gestione del dojo, nulla da eccepire.
 Quindi vincere il premio sarà un gioco da ragazzi.  
Terminato il concorso, vi lasciate. Addio,  ciao, auf wiedersehen, au revoir,  sempre , ovviamente, che non abbiate cambiato idea. Sai il matrimonio, la luna di miele, l'adrenalina, la vincita, lui che ci sa fare e, poi, fattore principale, siete pazzi l'uno dell' altra.-
-Ah,  ma  se è tutto qui,  potevi dirlo prima! Io  sposo  quello scimmione, partecipiamo al concorso dove tutti ci vedranno come una, anzi LA perfetta coppia di piccioncini, Ranma, poi, è un asso nel combattimento, così facilmente vinciamo la congrua sommetta. Infine, ci lasciamo. Addio, ciao, auf wiedersehen, au revoir. Sempre se,  non ci rendiamo conto che siamo follemente innamorati. Sai la luna di miele, il matrimonio, noi  soli soletti, lui che ci sa fare ed io che sono allocca, giusto?-
Stava letteralmente facendo il verso alla sorella.
- Vedo che inizi a ragionare e ti ripeto, vi aiuterò io....tengo troppo al premio, certo tre settimane per fare il tutto non sono tante, ma io sono il meglio, quindi, sì ce la posso fare- 
Conosceva troppo bene l' ingenua sorella, ancora poche, semplici parole dette al momento giusto ed avrebbe ceduto.
Intanto la vena sulla tempia di Akane pulsava sempre di più, sembrava volesse esploderle un embolo.
-È proprio questo che mi spaventa: il fatto che sia TU ad aiutarci e poi  come credi che possa convincere quello zuccone,  senza fraintendimenti? -
-Non è lui il genio dei fraintendimenti- ulteriore frecciatina - Senza contare che ha uno spirito goliardico, adora i combattimenti, mangiare a sbafo, vincere tanti soldini fa gola a tutti e, poi,  sarebbe l'occasione per stare con te,facendo crepare di gelosia il tuo dottorino-
-Ecco appunto, altro nodo cruciale, con   il mio ragazzo come la metti, Einstein?-
-Gli parli del premio,  insisti sul fatto che  è una farsa, quindi non c'è nulla da preoccuparsi e, poi, gli fai capire che con quei soldi potreste anche sposarvi- 
Era proprio brava con le parole, aveva reso tutto così semplice. Non per niente nel campo lavorativo era una delle migliori, ma Akane era ancora, troppo dubbiosa.
-Tu credi che questo possa indurlo ad accettare senza problemi, sai bene quanto detesti Ranma-
-E non è l'unico- anche se aveva farfugliato, il commento non era sfuggito alla bella moretta
- Nabiki, tieniteli per te i tuoi commenti fuori luogo,  comunque non sarà semplice parlargliene, non credo di poterlo convincere-
- Oh, Akane, possibile che debba dirti tutto io, se non riesci a persuaderlo farai uso di un'arma infallibile..hai presente, si insomma ciò che manda un  uomo in  estasi rendendolo privo di qualsiasi capacita intellettiva, portandolo ad assecondare qualsiasi tuo volere?-
-Eh?- 
Era troppo scioccata per giocare agli indovinelli con  la sorella.
-Oh Kami aiutatemi voi. Si chiamano tette Akane*, fidati, indurrebbero anche il più ostinato degli uomini ad accettare qualsiasi cosa-
-Nabiki, io non uso queste armi-
-Male, molto male, comunque se hai finito io dovrei andare. Il mio uomo reclama le mie tette ed io il suo, beh hai capito insomma...-
-Tu sei da curare sorella, dico sul serio-
-Quando anche tu scoprirai il piacere del sesso maledirai il tempo perso. Ora fatti una bella dormita, domani vedrai tutto sotto un'altra prospettiva-
Esausta e stremata dal mal di testa, riagganciò.
Continuava a fissare quella lettera.
In fondo era una farsa dalla durata di poche settimane e con il premio avrebbe ridato lustro al dojo e magari sposato il suo bel ragazzo.
 Se da un lato, quel mefistofelico piano ordito dalla sorella lo trovava profondamente sbagliato, tanto da turbarla, dall'altro canto  un' intima vocina la invogliava a considerare l'idea di accettare quella strana proposta.  
Pian piano , stanca di riflettere sul da farsi, si addormentò con un' unica certezza, l' indomani ne avrebbe parlato sia con un baka di sua conoscenza, sia col suo affascinante fidanzato, non prima, però, di aver spedito la sua amorevole sorellina nel regno dell'oltretomba,  a scambiare due chiacchiere, col padrone di casa. 
 
 
Note
 
Ciao a tutti!
Il secondo capitolo è senza dubbio più lunghetto del primo.
Mi sono dilungata troppo con i dialoghi…… spero vi piaccia.  Qualsiasi tipo di opinione è graditissima.
Per prima cosa ringrazio la mia splendida beta "Eleonora", che mi supporta e, soprattutto, sopporta ♥♥♥
Un grazie sincero va , poi, a tutte le persone che hanno letto il primo capitolo, a chi ha avuto voglia e tempo di commentare e a chi ha inserito la mia ff tra le storie da seguire /ricordare/preferite.  ♡♡♡♡♡♡♡♡
La frase con * non è mia.  Il film da cui l’ho presa è “Erin Brockovich…”
La lettera è arrivata a destinazione. Cosa accadrà e quali saranno le reazioni di Ranma e del misterioso fidanzatino di Akane? Nel prossimo capitolo non solo risponderò a questa domanda, ma svelero' anche chi è il fortunato ragazzo della piccola Tendo.
Spero di avervi incuriosito abbastanza.
 
Un grosso bacio, Pia
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** "Questa proposta s' ha da fare" ***


 
Le decisioni sono un modo per definire se stessi, sono il modo per dare vita e significato ai sogni. Sono il modo per farci diventare ciò che vogliamo.
         Serigio Bambarén "Il delfino"
 
 
 
Aveva preso un'aspirina per placare il suo mal di testa e delle gocce di bach per l'ansia. Ma non era servito a molto.
Guardava il soffitto, le palpebre si chiudevano per poi riaprirsi più nervose e veloci del solito. Le mani incrociate. I pollici si rigiravano prima in un verso poi nell'altro. Le gambe, una sull'altra, si muovevano tremanti, spasmodiche.
Non aveva dormito granché.
Di scatto si era girata verso il comodino sperando fosse stato tutto un incubo, ma la lettera era lì, proprio dove l'aveva lasciata.
 Il suo desiderio non era stato esaudito.
 Come un trailer di un film le varie immagini si susseguirono nella mente: il concorso, la sorella che aveva ordito un piano machiavellico e diabolicamente intrecciato, il danaroso premio, il presunto matrimonio con Ranma e poi Lui. Come l'avrebbe presa?
Anche se non voleva, doveva alzars i e affrontare il tutto.
Parlarne. Scegliere. Decidere.
A passi di bradipo andò in bagno.
Il getto dell'acqua che scendeva dal soffione era rilassante, ma nel contempo rigenerante. L'abitacolo della doccia era appannato, l'acqua le scorreva lungo il corpo. Sperava le portasse via ogni dubbio, paura, incertezza.
Non riusciva a capacitarsene, si sentiva torturata dai suoi stessi pensieri.
Come poteva una parte di lei prendere in considerazione l'idea di accettare?
Già, perché partecipare al concorso, non la riteneva una cosa del tutto assurdo. Anzi aveva addirittura pensato che sarebbe stata un'esperienza da raccontare un giorno ai nipoti, forse.
Si era rivestita ed aveva nuovamente riletto la lettera. Ormai la conosceva a memoria.
Farlo o non farlo. Accettare o non accettare. Si. No.
 Questo atroce dubbio amletico la stava dilaniando.
Dopo ore e ore, in quella mescolanza di riflessioni di sole due cose la piccola Tendo era certa….la prima è che non sarebbe stata una semplice esperienza come voleva farle credere la sorella.
 Avrebbero dovuto fingere con tutti: con i genitori, con gli amici, con gli estranei.
 Un po' come indossare una maschera, anche se è proprio quando si ha una maschera che si rivela la verità* o almeno così aveva letto da qualche parte.
La seconda ferma conclusione era che di sicuro non ci sarebbero state complicazioni. Lei e Ranma non si amavano.
Era maturata, cresciuta, più sicura.
 Ora si sentiva in grado di palesare a tutti i suoi veri sentimenti.
Al termine della competizione non aveva dubbi. Ogni cosa sarebbe ritornata al proprio posto.
 Un po' come cancellare uno sbaglio con la gomma. E tutti avrebbero accettato la sua scelta, LUI quello dolce e presente, l’unico che non l’avrebbe fatta mai soffrire.
Ciò nonostante, ad una domanda non riusciva a dare risposta.
Se era una stupidata, una recita dalla durata di poche settimane di cui sarebbe rimasto solo un goliardico ricordo, allora perché il pensiero di lei e Ranma di nuovo insieme, le dava una sproporzionata carica di adrenalina?
 Perché si sentiva così maledettamente viva, eccitata come non le capitava da tanto?
Voleva parlare subito con il suo ragazzo, ma sapeva che era ancora a lavoro.
Così, stanca di attendere oltre, decise di andare a far visita ad un maniaco di sua conoscenza. Era presto, lo sapeva, ma valeva la pena toglierli qualche ora di sonno.
 Del resto lei non aveva chiuso occhio per tutta la notte, quindi era giusto che anche quel baka avesse i suoi cinque minuti di emicrania, semmai l'avesse avuta.
 
 
 
***********
 
 
Il Sole attraversava prepotentemente le tende illuminando la camera.
Un affascinante ragazzo stava beatamente dormendo.
 Era supino dai modi leggermente scomposti. I capelli legati gli ricadevano disordinati su spalla e viso. La bocca socchiusa. Si udiva appena il suo respiro.
D'un tratto il giovane fu destato dal suo sonno.
 Qualcosa o meglio qualcuna lo stava sensualmente toccando.
Alzò lievemente il capo e la guardò, poi ricordò ogni cosa.
Aveva conosciuto quella ragazza qualche giorno prima, durante una lezione.
Poi una telefonata, si erano visti per un aperitivo e da lì a fare sesso il passo fu breve.
La nottata era stata intensa, fantasiosa, lunga.
Ora quella disinibita fanciulla stava perlustrando con le sue unghie centimetro per centimetro il suo corpo possente.
Collo, spalle, pettorali, addome scolpito.
La sua gamba esile, tornita strusciava contro quella di lui muscolosa, lunga, dura come una roccia.
I suoi occhi da gatta  lo guardavano e lui in quello sguardo poteva leggere a lettere cubitali una calda richiesta “TI VOGLIO, PRENDIMI!”
Lentamente, con modi esperti, scese lungo quelle provocanti fossette appena sopra l'inguine per poi aggrapparsi alla sua eccitata virilità.
Il corvino abbassò la testa, sospirando.
Fu un attimo e lei si portò a cavalcioni sopra di lui. Era proprio brava a muoversi. Sapeva far danzare quel formoso corpo in una maniera disarmante.
Il ragazzo aveva chiuso gli occhi mentre si beava di quei gesti lascivi.
Non gli piaceva stare troppo fermo, così, con un colpo di reni, cambiò la posizione sovrastando ora quel corpo tentatore.
Stava iniziando a scaldarsi.
La baciava e con la mano racchiudeva uno dei seni grandi e dalla punta inturgidita.
La mente sempre più annebbiata, il respiro di lei più voglioso, intenso, poi d'un tratto ciò che non ti aspetti.
Una voce a lui fin troppo familiare lo bloccò.
-Ranma ci sei?-
Per pochi secondi si perse guardando nel vuoto.
Possibile che in momenti particolari, avendo davanti tanta mercanzia, immaginava un maschiaccio che lo chiamava?
Si ridestò  pensando che non fosse possibile e riprese con più foga a baciare quelle labbra bramose.
Poi ancora quel richiamo.
-Ranma, sei in casa?-
Questa volta era sicuro, non era un'allucinazione era lei. Akane.
La sua voce sembrava tesa, nervosa. Il ragazzo imprecò mentalmente.
La ignara, voluttuosa ragazza, intanto, presa com'era si dimenava, le semplici carezze e le scie che riceveva con la lingua di quel maschione non le bastavano, voleva di più.
Il codinato, suo malgrado, si trovò ad un bivio. Una scelta. Chi?
Da un lato scegliere di restarsene a letto continuando ciò che aveva iniziato con una promettente attrice di film hard.
Dall'altro correre da un maschiaccio promettente attrice di film d'azione.
Il corvino cercò di ascoltare ciò che gli urlava la testolina posta sotto l' ombelico. Ma non ci riuscì. Fu questione di secondi. Vinse la vocina che invocava dal cuore.
Così, senza perdersi in chiacchiere e spiegazioni, si staccò da quel corpo procace ed ammiccante.
-Scusami un attimo-
Senza neanche guardarla, raccolse velocemente da terra i pantaloni che indossava il giorno prima.
-Dove vai? -   
La ragazza era scioccata non capiva il perché di quella brusca interruzione.
-Faccio subito c'è una persona alla porta, sento che vuole e torno, perdonami ma altrimenti non ci riesco-
-Devi proprio andare, dai resta con me, ignoralo io ho da dirti qualcosa di più interessante-  la voce era suadente, tipica di chi fa della sensualità il suo modus vivendi.
 Si era messa seduta senza coprirsi mentre con un dito si carezzava il profilo di un seno. Di certo non era pudica e mostrava fieramente le sue generosità femminili.
Ranma sorrise, la proposta era davvero allettante, me niente lo avrebbe distolto dal suo genere cinematografico preferito.
-Non ho dubbi, ma vedi la persona che è alla porta è un tipetto alquanto irascibile e se non vedessi che vuole me la farebbe cavare come minimo  con un bel volo per i cieli di Nerima, dopo avermi fatto un occhio nero-
Rideva, non poteva farne a meno quando parlava del suo maschiaccio violento e per niente femminile.
-Mamma mia tipetto pericoloso il tuo amico-
-Veramente è una lei-
La ragazza rimase basita.
Una come lei, emblema di femminilità e concupiscenza, non poteva certo immaginarsi che una ragazza si comportasse come un maschio mancato. Non sia mai!
Così Ranma si allontanò da quella stanza ed aprì la porta.
Lui a torso nudo, scalzo, con addosso solo i jeans. Sexy.
Akane fece scorrere il suo sguardo su quel corpo atletico dalle spalle fino a quelle fossette che tanto amava. Poi si destò, quello non era il momento di mettersi a fare la guardona. Happosay, pensò, ne sarebbe stato fiero.
Si fissarono un attimo, studiandosi. Capendosi.
-Tempismo perfetto  maschiaccio, ma lo sai che ore sono? Buongiorno!! –
Con un braccio si era appoggiato alla porta non del tutto aperta mettendo in bella mostra quei bicipiti contratti che sembravano volessero scoppiare. Il timbro di voce mal velava il tono fintamente irritato
-Ah, ma allora sei in casa e che ci vuole a rispondere? Giorno a te-
Sarcastica e sottile come sempre.
Lo squadrava, lo conosceva fin troppo bene, aveva intuito che non fosse solo. Glielo leggeva negli occhi.
-Si sono a casa e vorrei rientrare, se non ti dispiace- la stava incitando con le mani a venire al dunque
-Interrotto qualcosa Casanova?- 
Sbirciava dietro la porta cercando di vedere la tipa di turno
-Sì bimbetta quindi vieni al sodo-
Sapeva che quando la chiamava in quel modo le dava fastidio.
Akane sospirò, tesa com'era non diede peso all'allusione del codinato, non sapeva davvero da dove cominciare e le serviva tempo.
Non avrebbe potuto parlare lì, in quel momento e con una sconosciuta che attendeva il ritorno del principe quasi, anzi per niente azzurro.
-Ranma io devo parlarti di...- infatti, non terminò la frase che un' esile, maliarda figura apparve dietro all'artista con indosso la camicia di lui sbottonata tanto da mostrare buona parte del seno. Portò le sue braccia ad avvolgere quel possente torace che poco prima la sovrastava, senza preoccuparsi dello sguardo lievemente schifato della piccola Tendo.
-Ranma perché non rientri, mi sento sola....e poi dovremmo finire un discorsetto-
La ragazza guardò Akane facendole intuire che era di troppo.
La mora incrocio' le braccia, guardò prima lui, poi lei. Si ricordava era un'allieva. Ranma era il solito.
-Scusa ma tu non sei quella che qualche giorno fa ha prenotato una lezione.....privata?-
-Oh sì e devo dire che ho fatto benissimo, anzi credo ne prenoterò altre, con lui ovviamente-  rideva come un 'oca.
-Davvero e sentiamo su cosa si è basata la prima lezione?-
-Akane, giusto un po' di posizioni, sai è inesperta- intervenne Ranma
- Strano non l'avrei detto e sentiamo quali posizioni le hai mostrato. Aspetta no, non dirmelo quelle orizzontali vero zuccone?-
-Ma n-no che dici?-
Ranma era imbarazzato. Non voleva che Akane lo immaginasse a fare determinate cose.  Forse perché provava troppo rispetto  per l'ingenua fanciulla.
Intanto si grattava il capo cercando un modo per togliere tutti dall'impasse che si era creato.
Come al solito Akane prese la parola.
-Scusate non volevo interrompere la vostra lezione.....pratica. Ranma devo parlarti di lavoro, appena puoi chiamami-
- È tutto tuo! - disse poi rivolgendosi alla procace ragazza, la quale di rimando le sbandierava un sorriso vittorioso ed uno sguardo che diceva "Sparisci carina, con lui non ho ancora terminato e tu sei di troppo".
Akane per un inspiegabile motivo provava sempre  fastidio nel vedere ragazze così sfacciate mangiarsi letteralmente il palestrato.
 Ovviamente non perché provasse qualcosa per Ranma, ma perché lui poteva meritare di meglio, sebbene fosse un baka degno erede di Happosay.
Tempo di un piccolo inchino per scusarsi ancora e si voltò, stava per andarsene, ma il palestrato la fermò per un braccio.
Non avrebbe mai permesso ad Akane di andare via in quello stato.
Era turbata, la conosceva troppo bene e lui non poteva permetterle di affrontare qualsiasi cosa fosse, da sola.
Senza molto tatto si voltò verso la disinibita messalina alle sue spalle e le chiese di aspettarlo dentro. La risposta che ebbe fu un'occhiataccia. Rientrò in casa imbufalita.
-Ehi, si può sapere che è successo, stai bene vuoi entrare?-
-No Ranma, tranquillo è tutto ok, devo solo parlarti di una cosa ma posso aspettare. Non vorrei interrompere la vostra riedizione del Kamasutra-
-Akane smettila, non interrompi niente!-
Sembrava infastidito. Come poteva credere che l'avrebbe mandata via in quello stato?
-Lei può attendere, tu invece mi sembri nervosa, qualcosa di sicuro è successo non mentirmi - trapelava apprensione.
-Facciamo così, quando hai finito mi chiami va bene?-
Gli aveva sorriso, ma non era la solita espressione gioiosa solare, era spenta, preoccupata.
-Sicura?-
La piccola Tendo aveva, semplicemente, annuito con la testa.
-Allora dammi un' oretta -
Poi, per farle piegare in su gli angoli della bocca aveva finto di guardare dentro e aveva detto
- No, meglio un paio d' ore. Non sia mai che poi in giro si dica che Ranma Saotome non faccia le cose per bene! -
Ci era riuscito, l'aveva fatta ridere, beccandosi anche dello stupido maniaco. Se ne sarebbe presi altri cento di insulti da quella forte, fragile ragazza, in cambio di un suo sorriso.
-Ci vediamo al parco. Ti aspetto-
-Non mancherò maschiaccio-
 
 
******
 
 
Mentre passeggiava per Nerima, Akane si mangiucchiava le unghie.
 Non riusciva a calmarsi.
Si sentiva troppo nervosa.
 Aveva bisogno di sfogarsi e chissà quando Ranma sarebbe arrivato.
 Pensava a chi chiamare, ma nessuno andava bene.
Nabiki l' avrebbe fatta agitare ancora di più.
Kasumi si sarebbe sconvolta. Per lei sposarsi senza amore era impensabile.
Quei due pazzi genitori avrebbero già preparato l'altare.
Nodoka, per quanto materna e gentile, la metteva un po' a disagio. Era pur sempre la madre dell'ipotetico sposo.
L'unico che l'avrebbe potuta tranquillizzare era il suo ragazzo.
 Sapeva che solitamente dopo il turno di notte dormiva tutta la mattinata, ma magari era fortunata, era ancora sveglio. Decise di chiamarlo.
-Ehi ciao, pensavo proprio a te-
-Ciao, il lavoro tutto bene?-
-Sì amore a parte qualche emergenza, ma tutto bene. Tu devi andare al dojo, hai lezione?-
- Sì oggi, volevo giusto sentirti e sapere se stasera ci vediamo-
- Hai dubbi?-
- Allora a dopo....- tentenno'
-Akane cosa c'è, ti conosco-
-Stasera devo parlarti di una questione importante-
-Ehi, tutto bene è successo qualcosa? Mi stai facendo preoccupare-
-No tranquillo, si tratta di una cosa che se va per il verso giusto, sarà un beneficio per tutti -
-Tutti?-
-Sì, poi ti spiego-
-Allora verso le sette da te-
-Ti aspetto-
-Akane ti amo-
-Lo so-
 
 
*********
 
 
Neanche mezz'ora e la bella mora fu raggiunta dal palestrato codinato.
-Già qui e cosa ne hai fatto del "...non sia mai che Ranma Saotome non faccia le cose per bene...."- lo stava letteralmente schernendo.
-Spiritosa è tutta colpa tua, a quanto pare la signorina si è innervosita, non ha gradito che le abbia chiesto qualche minuto per ascoltarti. Mi devi un piacere-
-Un piacere e perché? -
-Una performance mancata! -
-Ranma mi sa che Jessica Rabbit se n'è andata perché forse ha trovato tanta dinamite e poca miccia-
Le piaceva prenderlo in giro sulla sua virilità, ancor più da quando si era liberato dalla maledizione.
-Guarda che la miccia c'è e se non fossi un maschiaccio senza sex appeal ti direi di accenderla. Tu invece pensa a quella del tuo dottorino sempre se la trovi...tzè!!-
Si offendeva sempre quando veniva preso in giro in quel modo, la sua mascolinità non andava toccata, mai!
 - Ha ha! Comunque davvero sbalorditiva la tua nuova conquista. Ti sei superato. È davvero un bel mix: cervello di gallina, risata da oca e molto topa. Complimenti ottima scelta-
-Gelosetta?-
-Ti piacerebbe, Ranma-
-Si guarda non ci dormo, vita larga-
-Baka, vita larga a chi? E comunque quante volte zuccone che non sei altro, ti ho detto di non provarci con le allieve? -
-Non è colpa mia se mi trovano irresistibile-
Aveva allargato le braccia per farsi ammirare, mentre un ghigno malizioso si disegnava sul suo volto.
- Va bene Casanova , ma sappi che se siamo qui non è per parlare delle tue maialate. Devo dirti una cosa che ti leverà il respiro più di una performance che si rispetti-
-E tu che ne sai che levano il respiro?-
Un dubbio lo assalì
-Ehi, non sarò ancora entrata nel club delle non più vergini, ma qualcosa la intuisco, come mi fai sprovveduta-
Era arrossita a quell'affermazione, ma non voleva sembrare tanto ingenua e inesperta.
Il moro la guardava affascinato, era proprio unica quella ragazza.
-Quindi il dottorino non ti ha tesserata ancora, bene!-
Per lui era una gioia sapere che la piccola era ancora una casta verginella, Akane non era come le altre, non aveva dubbi.
-Ranma più cresci e più peggiori, poi cosa c'è ti dà fastidio pensare che io faccia......??-
-Credimi maschiaccio quello che fai in camera da letto non mi interessa affatto. È solo che certe cose si fanno con calma e dopo aver riflettuto tanto e poi tu sei ancora una bambinetta ingenua-
- Ha parlato la star del porno-
- Beh in effetti me la cavicchio, ma parliamo di cose serie hai fatto colazione?-
Aveva volutamente cambiato discorso. Con Akane proprio non ci riusciva ad affrontare certi argomenti.
-Non ancora-
-Dai vieni, oggi mi sento buono, offro io-
-Oh ma che galante-
Si avviarono al loro bar, prendendo posto in un angolo più riservato.
Dopo aver consumato brioche e caffè la curiosità del codinato iniziò a bussare, insistente.
Allora signorinella abbiamo mangiato e tu hai glissato, ora mi dici cos'è questa cosa che dovrebbe farmi mancare il respiro e che ti crea ansia?-
Qualsiasi cosa, avrebbe risolto lui i problemi di Akane, cascasse il mondo.
La bella moretta non sapeva davvero da dove iniziare, pensò bene di mostrargli la lettera.
-Ieri Nabiki mi ha portato la posta e c'era questa lettera indirizzata ai....coniugi Saotome-
- E che c'entrano papà e mamma col dojo-
Si schiarì meglio la voce
-Coniugi Ranma Saotome e Akane Tendo-
Come colto da scarica elettrica prese la lettera da quelle piccole mani e iniziò a leggerla velocemente, più volte.
Non se ne capacitava. Non parlava, aveva avuto  un improvviso calo di salivazione.
-E' uno scherzo vero? Quei due ubriaconi stavolta me la pagano! E se te l'ha portata la iena c'entra anche lei?-
-No, non è uno scherzo. No, i nostri genitori non sanno nulla. Sì Nabiki ne è l'artefice- 
Mentre parlava in maniera telegrafica lui  la guardava, la scrutava, un dubbio si insinuava tra i suoi pensieri.
-Basterà strapparla e fare finta che non sia mai arrivata-
-Certo potremmo, ma potremmo anche, magari, sai.....- si contorceva nervosamente indice e pollice di entrambe le mani, ma non riusciva a formulare frase completa e soprattutto di senso compiuto.
-Dì un po' maschiaccio non è per caso che tua sorella sia riuscita a farti il lavaggio del cervello?-
Akane voleva apparire sicura, non gestibile da nessuno,  tanto meno dalla sorella, così con sguardo convinto e serio parlò
-Ti sbagli Ranma, non mi sono fatta plagiare da nessuno, arrivo da sola alle mie conclusioni e ho ragionato. Il premio è considerevole e per ottenerlo basterà fingere per poche settimane-
Era riuscita a dire ciò che pensava.
-E da quando sei così attaccata ai soldi?-
-Ho un po' di cosucce che intendo realizzare, senza contare che potrei dare lustro al dojo. A te non farebbero comodo un po' di soldini?-
-Ovviamente, ma per vincerli c’è un piccolo particolare, dovremmo essere sposati e lì non si può fingere, genio-
-Sarebbe un finto matrimonio-
-I matrimoni sono questioni serie, vere-
-Non ti facevo così antico-
Voleva sembrare sicura, libera da preconcetti, cercava di ricordare le parole della sorella
-Ma davvero, allora illuminami Miss purezza tutta d'un tratto emancipata-
-Dunque ascoltami maschilista troglodita, ci sposiamo, tanto è un formale contratto. Con l'aiuto di Nabiki,fingiamo di essere la coppia perfetta.  Per quanto riguarda il combattimento sei il numero uno, quindi vincere il premio sarà un gioco da ragazzi.
 Al termine dei giochi ci dividiamo la congrua sommetta e, ovviamente, divorziamo. Addio, ciao, auf wiedersehen, au revoir, chiaro?-
Stentava anche lei a credere di aver ripetuto le stesse parole della mezzana.
Ranma la guardò per tutto il tempo in religioso silenzio, poi fece scorrere per un attimo indice e pollice sugli occhi, prese un sospiro, la riguardò e con assoluta calma si avvicinò poggiandole le mani sulle spalle
-Nabiki esci da questo corpo!-
Imitava la classica scena del film "L'esorcista", la stava leggermente scuotendo, scoppiando poi in una fragorosa risata.
-Non posso crederci, ti sei fatta fregare! Con queste parole ti ha convinta-
Akane si appoggiò sconfitta e stanca alla spalliera della sedia
-Già è una stupidaggine vero? –
Iniziò a ridere anche lei, rendendosi conto di quanto fosse tutto assurdo.
-Kami Ranma e pensare che non ho chiuso occhio, ho ancora un mal di testa pazzesco e no so davvero cosa fare.  Il fatto è che quel premio è così allettante. Poi se ci pensi  sarebbe un'esperienza nuova, diversa, tu, inoltre, avresti modo di combattere e farti conoscere da pezzi grossi-
 Cercava di incoraggiarlo.
 In fin dei conti  tutti ci avrebbero guadagnato qualcosa. Almeno ci sperava.
Per qualche minuto calò il silenzio, lei guardandosi intorno, lui scrutando la lettera e di sottecchi la fanciulla seduta di fronte.
Però quel silenzio stava logorando Akane, così decise di spezzarlo.
-Ti prego parla, dì qualcosa, anche una stupidaggine megagalattica, ma parlami. Possiamo anche stracciarla questa dannata busta, far finta che non sia mai arrivata, ma fai qualcosa-
-C'è un fondo di sensatezza in tutto ciò, vorrei però pensarci un pochetto. Sai i matrimoni sono comunque cose serie, anche se gli sposi sono due stravaganti tipi come il sottoscritto e la qui presente regina dei fraintendimenti-
Lo guardò incurvando l'arcata sopraccigliare dell'occhio sinistro e incrociando le braccia, ma sapeva che aveva maledettamente ragione.
-Prenditi tutto il tempo che vuoi. Sappi, però che la gara è tra meno di un mese e noi per allora se decidiamo....-
Non fini la frase, lui aveva capito!
Aveva pagato il conto e l' aveva salutata dandole un bacio sulla guancia.
-Akane lui lo sa?-
-Gliene parlerò stasera- trapelava timore e preoccupazione
-Tranquilla non la prenderà male, al massimo verrà in luna di miele con noi e dormirà tra noi due-
-Baka non scherzare!!! -
-E chi scherza, ti immagini a dormire con uno che parla con il mio uccellone la notte?-
-Ranma sei insopportabile, non ti picchio  perché non ne ho la forza e comunque niente luna di miele e niente dormire insieme. Scordatelo!!-
-Ovvio maschiaccio scherzavo, il sesso non sarebbe nel pacchetto, non con te-
Le fece l' occhiolino e andò via, mentre lei preoccupata per la sicura non felice reazione del suo uomo, si avviò verso casa.
 
 
 
*********
 
 
 
-Pronto?-
-Vipera truccata dove sei?
-Ma buongiorno anche a te Ranma, sto andando da Daiki, che vuoi?-
-Parlarti e subito, quindi ora gira culetto e tacchi delle tue stramaledettissime scarpe firmate e torna a casa-
-Nervosetto, lo hai saputo vero?-
-Nabiki devo parlarti guardandoti in faccia, ci vediamo a casa tua, sbrigati!-
La mezzana non aveva avuto neanche il tempo di replicare, sapeva che il codinato diventava ancora più impulsivo quando era leggermente furioso. Ma sapeva soprattutto che il suo nervosismo non era dovuto tanto alla notizia quanto al fatto che l'artista non sopportava vedere Akane turbata. E quel piano aveva portato la piccola, ingenua ragazza in uno stato di accentuata agitazione.
- Possibile che quei due testoni non si decidano una buona volta ad ammettere quanto siano pazzi l'uno dell'altra? Ah Nabiki porta pazienza. Dovranno farmi un mezzo busto e ogni mattina passare a lucidarlo e inchinarsi. Lo pretendo!-
Parlava da sola.
Questa volta, anche a costo di fare carte false avrebbe fatto aprire gli occhi ai due più ostinati zucconi di Nerima, ma soprattutto il loro cuore.
Ancheggiando ritornò a casa.
Era  arrivata e Ranma la stava già aspettando appoggiato alla porta.
 La gamba destra incrociava la sinistra, le mani in tasca, indossava un paio di jeans anonimi per chiunque, ma non per lui. La maglietta nera aderiva perfettamente al torace membruto. Gli occhi nascosti dalla frangia non nascondevano il suo nervosismo.
-Con calma Nabiki, potresti sciuparti?-
-Ringrazia i Kami che sono qui, entra e poco sarcasmo baby, dovresti essermi riconoscente per quello che accadrà-
Ranma allargò le braccia in senso di arresa
-E cosa dovrebbe accadere, sentiamo-
-Aspetta preparo un tè, tu siediti e non toccare nulla, intesi?-
Ranma si sedette sul braccio del divano, era nuovo, portava ancora la copertura in plastica
Nabiki rientrò con due tazze fumanti della giallognola bevanda profumata, ma ciò che vide la fece andar fuori dai gangheri
-Alzati subito e ti risparmierò la vita-
-Ehi, hai detto tu che potevo sedermi-
-Zoticone, ci sono sei sedie e tu che fai scegli il mio divano nuovo? Ma lo sai che Daiki ed io ancora dobbiamo provarlo? –
Per “sondarlo” non intendeva il semplice sedersi e Ranma lo aveva ben inteso.
Stanco di replicare si sedette su una sedia.
-Questa sedia va bene Crudelia? L'hai testata?-
-Tutte caprone- Non si sarebbe mai vergognata.
-Ti prego non vorrei dare di stomaco-
-Non fare il casto con me....non ti si addice. Ma veniamo al sodo, scommetto che vuoi sapere tutto- gli fece l'occhiolino.
Quella ragazza soffriva certamente di qualche patologia che portava allo sdoppiamento della personalità. Non poteva essere diversamente.
-Alcune settimane fa ho avuto come nuovo ingaggio organizzare il concorso "Arti marziali con amore".
Sapendo del premio ho pensato bene che tu e Akane mi avre....-
La interruppe
-Dannazione Nabiki non fare questi giochetti con me! Perché?-
-Sei tanto perspicace eppure la cosa più ovvia non la capisci?-
La voce della PR era alta, rasentava una crisi isterica.
Il moro, dal suo canto, la guardava incapace di arrivare al dunque.
Con Akane aveva intenzionalmente sorvolato su quei dettagli importanti, ma col codinato era pronta a rivelare tutto. Lo conosceva. Avrebbe accettato.
-Maledizione Ranma quando, una buona volta, tu e quella testarda di mia sorella non vi deciderete a darvi una fottutissima possibilità? Tu in tutti questi anni anni hai fatto il galletto ripassandoti tante pollastrelle ma senza trovarne una che durasse una settimana. Mia sorella, lei genio tra i geni, dal suo canto che fa, decide di cedere alle lusinghe del dottorino. Nonostante le vostre inette scelte di vita e lo scarso modo in cui cercate di nasconderlo siete gelosi l'uno dell'altra e sai perché? Perché non potete immaginarvi con altre persone. Vi siete lasciati cinque anni fa a causa del vostro stupidissimo orgoglio. Direi che ora siete grandicelli abbastanza per metterlo da parte ed accettare i vostri sentimenti-
Smise di parlare senza mai abbassare lo sguardo.
-Nabiki lo hai detto tu, sono trascorsi cinque anni, possibile che non ve ne facciate una ragione, non vi rassegnate? Se avessimo voluto tua sorella ed io staremmo insieme-
-Ranma fattelo dire, sarai anche bravo a letto ma per quanto riguarda le questioni amorose rimani il solito demente di una volta-
-Tu sei impazzita!-
-Può essere, allora se mi sto sbagliando non ti costerà nulla partecipare al concorso ed assecondare questa povera folle-
-E tu credi che uno stupido concorso, che prevede un matrimonio più falso del made in China, possa cambiare qualcosa? Se non ricordi ti rinfresco la memoria ex cognatina. Ci hanno già provato i nostri vecchi a metterci insieme ed i risultati sono ovvi a tutti, è stata una bomba atomica. Per non parlare della sofferenza causata a tua sorella. Non voglio che debba di nuovo soffrire. Non lo potrei più permettere.-
-Questa volta non accadrà. Comunque toglimi una curiosità come mai ti sta tanto a cuore non voler vedere Akane soffrire?-
-Perché lei è...è...-
-Perché la ami stolto e non aggiungere altro! Comunque anche lei ti ama se ti può consolare-
Ranma era senza parole. Aveva portato una mano sul volto come segno di rassegnazione. Nabiki era proprio tenace.
-Ok viperetta, dando per vero quello che dici, cosa ti rende così sicura che questa volta sarà diverso?-
-Perché ora non sarà un' imposizione fatta a due acerbi, ostinati diciottenni.  Ora sarà una vostra scelta. Sarete solo voi a decidere del vostro futuro sentimentale. Sì le nozze inizialmente avranno il sapore di una recita, ma poi ci sarà il dopo. Pensa siete fortunati. Avrete modo di sondare il matrimonio, una sorta di prova. Lo dovrebbero fare tutti. Se va bene si resta sposati altrimenti ciao, sotto a chi tocca. –
 Il cinismo non mancava mai, era parte di lei.
Il palestrato la guardava basito. Per come la cosa gli era stata spiegata non faceva una grinza.
-Ora Ranma prendila così, se mi sto sbagliando ci ritroveremo con qualche soldo in più ed una nuova esperienza alle spalle. Ma se ho ragione,...... SE HO RAGIONE dovrete a me la vostra felicità!-
-E tu in cambio, nel caso fosse vero la seconda ipotesi, cosa otterresti, perché ci tieni così tanto?-
-La felicità di mia sorella-
Non ci fu esitazione nella risposta della mezzana.
-Mio padre ci ha cresciuto nel migliore dei modi dicendoci e ricordandoci che mamma ci avrebbe voluto vedere realizzate, felici con la persona giusta. Kasumi ha trovato la sua strada, io la mia, ma lei rischia di buttare tutto alle ortiche e per cosa poi, per quel suo stupido orgoglio. Quindi ti chiedo solo di vivere queste poche settimane intensamente. Ve lo dovete-
-Apprezzo che tu voglia cosi bene ad Akane, del resto non sarebbe ammesso il contrario. Come si può non volerle bene?-Aveva riso.
 -Nabiki, devo concedertelo sei piacevolmente diabolica -
-Ranma, stai facendo la scelta giusta-
-Chi o cosa ti fa pensare che abbia scelto di accettare?? -
-È vero potresti scegliere di non accettare, ma vedi Ranma le decisioni che prendiamo non sono altro che la via per ottenere ciò che veramente desideriamo ed io so per certo che desideri mia sorella, anche se non me lo ammetterai. Non ora, non qui con me!-
-Non è detto che vada come tu hai tramato! -
-Per mal che vada avrai fatto crepare il dottorino di gelosia-
-Ora non rovinarmi la giornata parlandomi di Dolittle. Cosa ci troverà tua sorella. Non pratica arti marziali e dannatamente sdolcinato, bleah, parla con gli animali ed è insopportabile, noioso, scontato-
Teatralmente elencava sulle dita i difetti del fidanzato di Akane spalancando poi le braccia e assumendo un'espressione disgustata.
-Tutto ciò che non sei tu, ecco cosa ci trova. Perciò non è quello giusto, per lei. Tu invece cosa ci trovi in quelle che ti ripassi?-
-Sono fanciulle così bisognose di affetto-
Ironizzava e gli piaceva tanto atteggiarsi a macho sexy
-Io vedo solo oche degne di calcare palcoscenici hard-
-È un lavoro sporco, qualcuno si deve pur sacrificare, poi se ci ricavo qualche ora di piacere fisico, tanto meglio. Sono pur sempre un uomo io!-
-Già, ma niente amore, giusto ragazza col codino?-
-Stupida! Lo sai che la maledizione mi ha abbandonato da un po' di anni-
-Lo so eri una fonte inesauribile di guadagno, non è che per caso ci ripensi, magari vi mando in viaggio di nozze in Cina-
-Non scherzare iena!-
-Tranquillo, per mia sorella voglio il meglio, vuoi perdere la tua virilità proprio con lei?!- Gli fece un occhiolino.
-Sono sempre del parere che stai facendo i conti senza l'oste, comunque voglio proprio divertirmi. Se metti che devo combattere e mangiare a sbafo cosa voglio di più?-
-Essere felici! Amare ed essere amati, finalmente-
-Però Daiki ha una buona influenza su di te...sei diventata così romanticona, iena ma romanticona-
-Hai detto bene non dimenticare che sono sempre io ....falla soffrire e farai i conti con me-
-Comunque vadano le cose tra me e tua sorella una cosa è certa, non la farei mai soffrire, mai!-
-Lo so-
Si fissarono per pochi secondi.
- Bene, ora se permetti devo andare dal mio uomo-
Si erano salutati.
L’indomani Ranma sarebbe passato da Akane per comunicarle la sua decisione.
Aveva scelto.
In fondo partecipare a quello strano concorso cosa avrebbe mai potuto creare? Avrebbero vinto, si sarebbero fatti qualche risata e poi tutto sarebbe ritornato alla normalità. Anche se.....sorrise sbarazzandosi velocemente del pensiero riguardante l'idea di lui e del maschiaccio, insieme. Di nuovo.
 
 
 
**********
 
 
Aveva guardato ancora una volta l'orologio, erano ormai le sette.
Il cuore le tamburellava forte, l'ansia era incontenibile.
Un bussare alla porta. Era arrivato, puntuale come sempre.
Akane sospirando gli aveva aperto.
Lui era lì impeccabile e sorridente.
 Indossava pantaloni scuri e camicia azzurra con le maniche risvoltate.
Quel ragazzo era proprio bello. Alto, prestante, sicuro di sé, occhi penetranti e amava pazzamente la sua ragazza.
-Ciao-
-Ciao-
Si erano teneramente scambiati un bacio semplice, ma carico di amore
-Mmhhhh che profumino!! Cosa c' è di buono?-
-Ho ordinato cinese-
-Wow allora devo aspettarmi una notizia bomba-
Gli piaceva la cucina cinese senza contare che Akane aveva scrupolosamente addobbato la tavola e organizzato tutto con dovizia di particolari.
Quello che più colpiva era l'atmosfera calda ed invitante.
La stanza era illuminata dalle sole luci delle candele sparse un po' ovunque.
La ragazza versò in due bicchieri cristallini un po' di quel liquido cremisi da lui preferito, offrendogliene uno.
Con dolcezza lo aveva preso per mano ed invitato a sedersi con lei sul divano.
Era tesa e lui lo aveva notato.
-Prima di mangiare ti va di parlare? -
-Ok, sentiamo cosa ti tormenta, poi però voglio le tue attenzioni solo per me va bene?- Si era avvicinato e stava riempiendo di mordaci ma intense coccole quel suo collo invitante.
Lei lo lasciava fare, le piaceva farsi stuzzicare quella parte del corpo, ma il pensiero di ciò che doveva dirgli la fece trasalire.
 A malincuore si allontanò da quella bocca e quelle mani tanto delicate quanto eccitanti. Non sapendo da dove iniziare, pensò bene di comportarsi come aveva fatto già in mattinata con Ranma.
Gli mostrò la lettera.
-Ieri Nabiki è venuta da me per la colazione e mi ha consegnato la posta del dojo. C 'era una strana lettera....-
Non riusciva a parlare, la voce era tremante.
-Amore sai che puoi dirmi tutto, non preoccuparti, su da qui vediamo cosa c'è di tanto sconvolgente in questa busta-
Voleva ironizzare, quanto avrebbe rimpianto quel suo sarcasmo.
Aveva letto il nome dei destinatari, poi, prendendo il foglio dalla busta, aveva iniziato a leggere.
Gli occhi si muovevano velocemente dall'alto al basso e al termine di quanto scritto aveva girato il foglio come per leggere:" tranquillo è uno scherzo!" Ma niente.
Poi aveva guardato negli occhi la sua bella per scorgervi un cenno di burla, ma ancora nulla.
-Akane aiutami a capire, perché non ci arrivo- ora la sua voce appariva esitante, incredula.
-Non c' è tanto da capire, vedi Nabiki ha iscritto Ranma e me a questo concorso, secondo lei partecipiamo, vinciamo e ci becchiamo i soldi, tutto qui-
Aveva volontariamente tralasciato la parte più importante e soprattutto voleva far sembrare la cosa quanto più innocua, sempliciotta possibile.
-Ah, niente da capire, solo una stupida garetta tra coppie che praticano arti marziali, ovvio, com'è che non ci sono arrivato? Hai soltanto omesso un piccolo particolare, in questa bravata le coppie devono essere sposate. Peccato però che il tuo maritino non sarò io, ma quello!-
Iniziava ad alzare la voce e non era da lui.
-Calmati ti prego, il matrimonio sarà una farsa, ovviamente. Ranma ed io non vivremo neanche insieme-
-Oh, ma che sollievo! La mia ragazza si sposa con uno di cui non tollero neanche sentire il nome, ma io devo stare calmo perché non condivideranno il tetto coniugale. Ma ti senti Akane? A me non sembri neanche tu, Nabiki ha fatto proprio un buon lavoro-
-Ovvio che sono io, possibile che tu non riesca a vedere oltre le apparenze-
-Scusa tanto se non riesco ad essere lungimirante e sfido chiunque altro ad essere capace di vedere "oltre le apparenze"-
Si era alzato di scatto e le ultime parole le aveva pronunciate virgolettandole con le dita.
La discussione stava prendendo senza dubbio una piega esasperante dai toni alterati.
-Per favore cerchiamo di calmarci, siamo qui anche per decidere il da farsi-
- Strano Akane ma da  come parli a me sembra che tu abbia già deciso. Quindi illuminami perchè veramente non riesco a capire su cosa dobbiamo incentrare la nostra conversazione-
-Non ho deciso ancora niente e se la smettessi di ostinarti potremmo con calma ragionare-
-Tu dici ragionare, va bene proviamo un po' a ripetere il tutto ....arriva un invito per partecipare ad un evento riservato a giovani a coppie di sposini dedite alle arti marziali. La mia dolce metà partecipa con il suo muscoloso maritino che non sono io. Mhhh vediamo- si toccava il mento fingendo di pensare
-Perdonami, sarò diventato di colpo deficiente ma non riesco proprio a fare simili riflessioni-
Il tono di voce era indurito, lo sguardo assottigliato. Era proprio furioso
-Non vuoi proprio sforzati vero? Ormai il tuo unico pensiero è sempre il solito Ranma, Ranma e sempre, dannazione, Ranma-
- Forse perché a differenza tua lo vedo per ciò che è realmente. Magari perché già una volta a causa sua non sono riuscito ad averti. Mi dispiace ma io non riesco proprio ad accettare che lui farà sempre parte della tua vita. Sapere che lui sarà sempre un persona importante per te-
-Oh Kami, quante volte te lo devo ripetere. È vero Ranma farà sempre parte della mia vita, ma non come pensi tu. Io sto con te, ho scelto te ma a quanto pare tu tendi facilmente a dimenticarlo. Perché ti impunti eppure non mi sembra ti abbia mai dato motivo per dubitare di me. Come possiamo andare avanti, costruire qualcosa di più solido, importante se non riesci a fidarti di me? -
Non riusciva a guardarla, le mani gli tremavano. Sapeva che aveva ragione ma proprio non ce la faceva ad accettare la sua amicizia con il giovane Saotome.
-Ti prego guardami, ignora il resto e volgi la tue attenzioni su noi. Pensa che al termine di tutto potremo dedicarci al nostro vero matrimonio-
Era stremata, stanca,  avrebbe fatto di tutto per convincerlo, ma la strada era in salita.
- Mi chiedi di avere fiducia, Akane sai benissimo che di te ne ho tanta, ma di lui no! Sarà sempre un matrimonio e lo sai come la penso a riguardo-
Non lo avrebbe mai accettato.
-Ma in questo caso vedilo per quello che è ovvero un banalissimo, inutile dettaglio-
-Le unioni consacrate non sono stupidi dettagli e poi sentiamo, magari sarà un futile dettaglio anche la prima notte di nozze e di conseguenza  finirci a letto giusto?-
A quel delirio frustrato si udì un solo sordo rumore.
Lo aveva schiaffeggiato.
Si guardavano sconfitti, amareggiati, delusi. Poi la piccola Tendo parlò.
-Scusami non volevo. Se non vuoi non se ne farà nulla, ma ti prego non guardarmi così, non lo merito-
-Devo andare, ho bisogno di stare da solo-
Prima di uscire da quella casa però prese un bel respiro e le fece una domanda.  
-Lui già lo sa vero?-
-S....Sì -
-Come vedi hai ritenuto opportuno parlarne prima con lui. Poi mi parli di fiducia?-
- Tu eri stanco venivi da lavoro ed io volevo parlartene con calma perciò ho aspettato-
-Quanta premura grazie! Ma come vedi avete già deciso ed io sono solo uno spettatore a cui hai dato la lieta novella. Congratulazioni!-
-Ti sbagli, questo è quello che vuoi credere. La mia parola non ti basta più, allora ho ragione quando dico che di me non ti fidi-
Voleva farlo reagire e soprattutto non voleva andasse via.
-Sai Akane si dice che ogni nostra decisione non è altro che il modo per dare vita ai nostri sogni. Decidere non è altro che il primo passo per realizzare ciò che veramente vogliamo.
Ah Akane, la fiducia....si guadagna!-
 
Era andato via,mentre la piccola Tendo, incapace di proferire verbo e paralizzata di fronte a quella velata realtà, si lasciava andare in un pianto liberatorio.
L'unico suono straziato e rotto dal pianto che emise fu il nome di quel giovane - "....Shinnosuke......"-
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti
Se siete arrivate qui avete letto di sicuro un nome. “Shinnosuke
Avevate capito che parlavo di lui vero?
So che qualcuna mi odierà ma io adoro troppo questo personaggio. E’ l’unico che sia riuscito a mettere i bastoni fra le ruote al nostro bellissimo Ranma. Ci riuscirà anche questa volta?
Non scrivo altro in merito, non voglio fare ulteriori danni XD….ciao Arianna!
(Spalle e collo sono tutti per te Vale )
Spero vi sia piaciuta.
Ringrazio la mia bellissima beta “Ele-fossette dipendente” senza la quale dovrei rileggere il tutto almeno altre 70 mila volte <3
Un grazie di cuore  a tutte le persone che leggono la storia, che trovano tempo e voglia di commentare e che l’hanno inserita  tra le seguite/preferite/da ricordare
 
*Citazione di Oscar wilde
 
Alla prossima. Baci Pia
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** L'(in)atteso annuncio ***


 
Fra un uomo e una donna non può esserci amicizia.
 Vi può essere passione, ostilità, adorazione, ma non amicizia!
O. Wilde
 
 
Senza fretta aveva aperto prima un occhio poi l'altro.
La testa era appoggiata sulle braccia incrociate poste sul tavolo. Esausta, svuotata, era crollata.
Con tutta la forza cercò di alzare il capo, mentre le mani poste ai lati del piccolo naso con le dita che finivano nella frangia spettinata lo sorreggevano.
 Era ancora troppo scossa.
Shinnosuke era andato via furioso. Non si era mai comportato così.
Voleva chiamarlo, parlargli ma soprattutto doveva farlo ragionare.
Partecipare al concorso rappresentava un banco di prova ma la piccola Tendo sapeva che lo avrebbero di sicuro superato. Ne era convinta.
Completamente immersa in tortuosi pensieri si era estraniata dal mondo, ma il campanello della porta la richiamò alla realtà.
Si accese una vivida speranza. Era tornato.
 Di corsa era andata ad aprire ma non era lui.
-Ah, sei tu- il tono era sommesso.
Appoggiato all'uscio Ranma dondolava dinanzi al volto di Akane un sacchetto che conteneva indubbiamente qualcosa da mettere sotto i denti.
Le sorrideva sornione ma fu questione di secondi.
La vide e istintivamente strinse le labbra cancellando quel ghigno. Le mani furono chiuse a pugno così forte da far sbiancare le nocche, mentre sugli avambracci iniziavano a far bella mostra le vene per la tensione a cui erano sottoposti i muscoli.
Il volto della piccola Tendo era rigato da strisce nerastre, gli occhi erano arrossati, segnati da due cerchi violacei, le labbra piccole ma piene apparivano ora secche, mangiucchiate dal troppo nervosismo.
Aveva pianto e anche tanto.
In passato il codinato le aveva fatto versare  lacrime troppe volte ed ora immaginare che qualcun altro la facesse piangere ancora lo mandava letteralmente in bestia.
Dentro di lui sentiva il sangue ribollire al punto da divampare in un incendio alimentato da confusione, frustrazione, rabbia.
Nessuno poteva ridurre Akane in quel modo.
Se avesse avuto dinanzi la causa di quelle stille amare lo avrebbe ucciso, ma non era lì.
Così per placare il terremoto di pensieri che stava mettendo a dura prova la sua pazienza si impose un'apparente, tumultuosa calma.
Inspirò un grosso quantitativo di ossigeno e parlò, cercando di sdrammatizzare.
- Maschiaccio colazione a domicilio....wow, oggi sei proprio uno splendore fattelo dire-
La ragazza, irruente per natura, aveva semplicemente sospirato, lo guardava ma non riusciva a parlare e con un lento movimento gli aveva fatto spazio per entrare.
-Glielo hai detto vero?-
Aveva annuito e non aveva aggiunto altro, l' unica cosa che voleva in quel momento era essere abbracciata. Aveva bisogno di calore, di amore, di sicurezza.
Come se l'avesse letta nel pensiero lui la strinse a sè.
Avrebbe preso tutte le sue sofferenze se fosse stato possibile.
 Ora teneva quel minuto corpo tra le sue braccia. Il mento era appoggiato sul corvino caschetto. La grande mano scivolava sulla schiena delicata dall'alto al basso.
Lei si lasciava cullare, coccolare.
Si sentiva sollevata, non era più sola e con Ranma al suo fianco, ne era certa, non lo sarebbe mai stata.
Non si sarebbe mai allontanato ma voleva farle cancellare i segni di quel disastroso incontro, cosi si staccò.
Sentire freddo per entrambi fu inevitabile.
Lei distolse lo sguardo, sapeva di essere in condizioni pietose, ma il codinato la fece voltare verso di lui aiutandosi con un dito posto sotto al mento, portando i loro sguardi a posarsi nuovamente l'uno dentro l'altro.
-Perché non ti sciacqui il volto mentre preparo il caffè e dopo ne parliamo?-
Gli aveva obbedito regalandogli un flebile sorriso.
 Non era da lei essere così remissiva ma la discussione avuta col suo fidanzato l'aveva prosciugata di tutta la sua linfa vitale.
In bagno si era guardata allo specchio, indubbiamente era un mostro.
Si era lavata il  viso con acqua gelida ma non era servito a granché.
Il bel palestrato, intanto, stava cercando di non pensare al pietoso stato in cui la mora versava ma tutto intorno lo riportava alla sera precedente.
 Akane aveva curato ogni dettaglio.
Voleva essere carina, gentile e sorrise a quel pensiero, ma quel maledetto aveva fatto ben altro. L'aveva fatta soffrire.
Era ritornata in cucina, lui la guardava in silenzio mentre lei gli si affiancata. In quel momento gli sembrò ancor più piccola.
-Allora vuoi parlarne?-
-Ieri sai che dovevo incontrarmi con Shin e raccontargli della lettera, ma non riuscivo a dirglielo, così gliel'ho mostrata- la voce era incerta, tremante ma voleva sfogarsi con qualcuno e chi meglio del suo migliore amico?
-Non l'ha presa bene vero?-
Aveva mosso la testa in senso di diniego.
-Dagli tempo- Gli costavano molto quelle parole. Di Shinnosuke non gliene importava nulla. Lo avrebbe volentieri spedito a far compagnia agli animali giganti a suon di calci nel deretano e non solo.
-Maledizione Ranma dovevi vederlo. Non mi ha lasciato tempo di spiegare. Ci siamo detti cose che...che....- le lacrime bagnavano nuovamente il suo viso, mentre il labbro inferiore veniva ancora una volta preso di mira dalla sua perfetta dentatura.
-Shhhh, tranquilla vedrai si sistemerà tutto-
 L' aveva ancora una volta attirata al suo atletico corpo, mentre con le mani le teneva il volto per guardarla negli occhi e con i pollici cercava di levare via i segni della sua tristezza.
- Mi ha accusato di cose assurde che non credo di meritare. Non gli ho mai dato motivo di dubitare, perché? -
-Akane non è facile accettare una proposta del genere. Metti in conto che tra lui e me non corre buon sangue-
Di certo il sangue al dottorino glielo avrebbe fatto cacciare dalla bocca, ma ora doveva dedicare tutte le sue attenzioni esclusivamente a lei.
-Il punto non è il vostro rapporto, ma quello che c'è tra me e lui. Non si fida ed è andato via senza lasciarmi spiegare. Non lo aveva mai fatto prima-
-È arrabbiato, vedrai che tornerà e ti chiederà scusa. Pensa a quanto tempo ti è stato dietro, credi che rinuncerà così facilmente a te?-
- Lo sai ha addirittura insinuato che dopo le nozze io e te di sicuro finiremo a letto insieme.  Questa è la conferma che non ha capito un tubo-
-È soltanto geloso e un idiota  aggiungerei. Uno come me a letto con un maschiaccio come te, impossibile-
Doveva farla ridere. Voleva bearsi di quel sorriso che tanto amava. Nessuno doveva toglierglielo.
-Baka rischi grosso lo sai?-
C’ era riuscito, la piccola Tendo aveva riso e lui con lei.
-Se il compenso è un tuo sorriso ne vale la pena Akane-
-Stupido....- il tono era dolce, lo aveva stretto a sé come il tesoro più prezioso, poi aveva alzato lo sguardo perdendosi in quelle pozze blu che tanto amava.
-Ehi Ranma,....come mai sei passato?-
L'aveva semplicemente guardata. Fra loro era così non occorrevano parole.
-Sei qui per dirmi cosa hai deciso giusto?-
Aveva annuito.
-E.....-
-Non credo sia il caso di parlarne ora-
Facciamo così, faccio una doccia, tu mi pulisci un po' la cucina e poi parliamo ok?-
- Cosa? La cucina? E chi ti dice che lo farò? -
-Dai sono reduce da una nottataccia e tu sei il mio migliore amico e....- aveva simulato un broncio e occhi da cerbiatta, mentre con l'indice disegnava cerchi immaginari su quell'atletico torace.
-Tua sorella ha una pessima influenza su di te-
-Però funziona devo ammetterlo!- Aveva di nuovo sorriso. Era irresistibile.
-Ora muoviti prima che cambi idea, comunque toglimi una curiosità, che volevi fare con tutte queste candele, dargli fuoco?-
-Stupido si chiama romanticismo-
-Un maschiaccio romantico... ora sì che le ho sentite tutte-
-Ah ah, detto da te che potresti impersonare alla perfezione l' Uomo Ghiaccio -
-Forse vorrai dire l' Uomo Torcia...dato che ho tanto di quel fuoco bimbetta!!-
-Addirittura!! Ma bada a non accenderti perché io non ti spegnerei-
-Una racchia  come te non sarebbe in grado di spegnere un  fiammifero-
-Ma sentilo.... mi spiace deluderti perché sono tante le cose che non sai di me e ora guai se aggiungi altro....torno subito scemo-
Ridendo era andata via mentre il bel moro la guardava estasiato.
 Akane si sbagliava perché lui la conosceva fin troppo bene.
 
 Dopo la doccia l'ingenua moretta si accorse di non aver preso il cambio e,  per andare in camera sua,  avrebbe dovuto attraversare la cucina.
Avvolta da un telo striminzito, a passo veloce si indirizzò verso la camera da letto, ma incontrare il codinato fu inevitabile.
 Lo sguardo del corvino istintivamente contemplò quel corpo sinuoso.
I suoi occhi non poterono non fermarsi sul seno. Quel pezzo di stoffa sottile e ormai bagnato mostrava troppo, più del dovuto.
-Ranma sbaglio o mi stai guardando le tette?-
Voleva apparire infastidita ma in realtà le faceva piacere notare che il codinato mostrasse interesse per le sue curve.
- Meline Akane, meline-
Dal suo canto il ragazzo cercava di ironizzare, ma in volto un lieve rossore non celava il suo imbarazzo.
-Oh Kami stai sbavando e per tua informazione non sono meline!!-
-Ok scusa, nespoline va meglio?-
-Stupido maniaco ti faccio vedere io le nespoline-
-Va bene mi sacrifico fammi vedere, se vuoi, poi, ti mostro il frutto della passione-
-Ma io ti ammazzo!!!-
Mentre lei lo rincorreva attorno al tavolo lui si beava dalla sua risata argentina, cristallina.
Tra loro era così. Bastava poco per gioire e scherzare.
La loro circolare corsa, però,  fu interrotta dal campanello di casa che quella mattina non sembrava trovare pace.
Era Shinnosuke.
Il dottore non poté far a meno di far rimbalzare i suoi bellissimi occhi azzurri da quell'odioso ammasso di muscoli, alla sua ragazza coperta da un microscopico asciugamano.
Tremava dalla rabbia.
-Lui cosa ci fa qui? E tu perché non sei vestita?-
Akane, temendo di essere fraintesa e soprattutto che quei due venissero alle mani, cercò di spiegargli che Ranma era arrivato qualche minuto prima ma il palestrato la anticipò.
- Tranquillo dottorino  sono venuto di mia iniziativa, dovevo dirle una cosa. In quanto al fatto che non sia vestita sei proprio uno stupido se credi che io e lei....- Gli bastava un piccolo passo falso e lo avrebbe volentieri pestato. Doveva pagare.
- Essere chiamato stupido da te è un complimento, comunque ora devo parlare con la mia ragazza DA SOLO! – Il tono di voce non ammetteva repliche mentre con la mano lo invitava, con poco garbo, ad andarsene.
L' aria era tesa come il filo di un rasoio. Palpabile.
Ranma sorrise, le mani gli prudevano, voleva picchiarlo, fargli scontare tutte le lacrime di Akane ma per un attimo, un solo istante, guardò la ragazza che tacitamente lo implorava di andare via e ogni proposito bellicoso venne meno.
-Akane ti chiamo dopo-  Le aveva dato un bacio sotto lo sguardo furioso del veterinario che lui aveva ricambiato in modo altrettanto truce, ed era andato via.
 
 
 
Anche l'aspetto di Shinnosuke non era dei migliori.
I vestiti erano sgualciti, sul viso l'ombra della barba era evidente , gli occhi erano spenti, tristi. Neanche lui aveva avuto una nottata tranquilla.
Guardava la sua ragazza e voleva semplicemente abbracciarla, ma prima dovevano chiarirsi, affrontare la questione.
- Ti dispiace se mi vesto un attimo, c'è del caffè se ne vuoi-  aveva detto di sì con la testa.
Cinque minuti dopo ed erano l'uno di fronte all'altra. Non sapeva da dove iniziare ma lui cominciò per primo.
-Cosa doveva dirti sempre se è lecito chiedertelo?- La gelosia offuscava la sua lucidità.
-Aspetta non dirmelo è venuto per la storia di quel dannatissimo concorso giusto? -
-Shin ti prego....lasciami parlare- la fissava. Era stanco.
Temeva per il loro futuro sentimentale e soprattutto detestava il giovane Saotome.
- Ranma è venuto per comunicarmi la sua decisione, ma non ne abbiamo ancora parlato. Ora ti prego ascoltami e cerca di non fraintendermi-  lo supplicava con lo sguardo.
-Non so cosa lui abbia deciso ma so quello che farò io.... parteciperò al concorso. So che non è quello che vuoi, ma devo! Lo devo a me! Ho riflettuto tanto ed ho capito che se mi vuoi bene devi fidarti. Hai ragione quando dici che la fiducia va guadagnata e ti assicuro che farò del tutto per meritarmela. Ti dimostrerò che niente mi farà allontanare da te. Tu però.....- la interruppe
-Akane, in queste ore anch'io non ho fatto altro che riflettere. So che quello che provi per me è sincero e so che non avrei motivo per non fidarmi di te ma credi è difficile, io....io ho paura. Già una volta ci ha divisi- era indifeso, vulnerabile e odiava sentirsi così.
-Ma ora è diverso. Io amo te ed è con te che voglio stare. Ranma sarà sempre un amico per me e niente più-
-Io non credo nell'amicizia tra un uomo ed una donna e consentimi di aggiungere che lo scimmione non ti vede come amica. Maledizione se solo ci prova....- si era appoggiato con le mani allo schienale di una sedia stringendolo con tutta la forza rimasta.
- Ranma non farà nulla. Se avesse voluto lo avrebbe fatto tempo fa. E comunque ti sbagli perché tra un uomo e una donna ci può essere amicizia- Nelle sue parole vi era dolcezza e convinzione.
-Amore mio quanto sei ingenua! - Era davvero unica quella ragazza.
-Sai poi cosa mi fa più rabbia? Sapere che alle spalle di tutto c'è tua sorella e...e l'idea di voi due sposati proprio non l' accetto!-
-Shin guardami- lo fissava cercando di trasmettergli tutto l'amore che in quel momento provava.
-Non permetterò a nessuno di dividerci né tanto meno  a Nabiki.
E per la questione matrimonio ricordati che durerà poche settimane, neanche il tempo di metabolizzare che già sarà tutto finito, anzi ti dico che per non avere complicazioni Ranma ed io firmeremo un contratto prematrimoniale-
-Da chi andrete?-
-Daiki-
-Daiki? Ecco lo sapevo!-
-È un bravo legale ed è onesto-
-Onesto dici....hai mai visto l'avvocato del diavolo?-
-Tesoro tu vedi troppi film-
Ormai aveva deciso e lui non poteva che lasciarla fare. Di certo avrebbe tenuto d'occhio la PR ed il suo acerrimo rivale.
-Leggilo bene promettimelo-
-Tranquillo, non firmerò nulla se solo avrò il minimo sentore di complotto-
-Ok-
-Shin...-
-Mhh...-
-Grazie! È di questo che ho bisogno-
-Spero di non pentirmene Akane. In quanto al tuo amichetto...-
-Sshhhh. Non roviniamoci la mattinata. Ora ci siamo solo io e te- gli aveva buttato le braccia al collo giocando con il suo codino.
Intanto Shinnosuke desideroso di riappropriarsi di quelle invitanti labbra rosse, le prese il volto con entrambe le mani e la baciò.
 Dapprima fu tenero, dolce, ma per un’ inesplicabile alchimia divenne man mano passionale, avido, bramoso.
Passò una mano tra i neri capelli facendola reclinare la testa mentre si inebriava di quel sapore che tanto gli piaceva.
Un gesto rapido e la spinse incastrandola tra il suo corpo ed il mobile della cucina.
Il respiro era corto. La desiderava, voleva lambire centimetro per centimetro quel corpo perfetto. Dal suo canto la mora lo incitava ad andare oltre. Ricambiava ogni gesto, carezza, con ardore.
Amava quel ragazzo e avrebbe fatto di tutto per farglielo capire.
Le mani di Akane si appoggiarono sui pettorali scolpiti. Voleva toccare la sua pelle, cosi iniziò a sbottonargli la camicia.
Lui aveva chiuso gli occhi e la lasciava fare inebriandosi di quel delicato tocco.
Quando giunse all'ultimo bottone si tolse la blusa con un gesto stizzito, buttandola a terra.
 Le dita affusolate di lei esploravano quel vigoroso addome ben disegnato.
  Il dottore non resisteva più, stava scoppiando.
 Le sue grandi mani scivolarono dai fianchi sinuosi ai glutei.
Li strinse smanioso e la alzò facendola sedere sul piano della cucina.
Fu un attimo.
Sentire la virilità eccitata spingere contro il suo bacino le fece sgranare gli occhi per poi richiuderli. Non era più tempo per i ripensamenti. Era giusto così.
Si strinse ancor più a lui mentre la divorava famelico di baci.
Le aveva sfilato la maglia lasciandola in reggiseno mentre con la lingua disegnava il contorno di quel sottilissimo indumento.
Con una mano stuzzicava la punta di un seno mentre l'altra pizzicava il lato esterno della gamba sinistra.
Un gemito le era scappato, mentre la schiena si inarcava facendola avvicinare sempre più a quel mascolino corpo.
Ma il destino non era con loro.....il cellulare della piccola iniziò a squillare.
Si fermarono ansimando.
Shinnosuke la guardò rendendosi conto che mancava veramente poco per sconfinare.
 Poi non si sarebbe tornati più indietro.
-Dovresti rispondere…-
-Dopo vedrò il numero- non voleva smettere.
-Akane credimi ti desidero ma non così!-
Non sapeva neanche lui dove avesse preso tanta forza per fermarsi. Ma la amava e Akane meritava una prima volta migliore, romantica e non dettata dalla passione del momento.
Le passò il telefono con un sorriso rassegnato mentre appoggiava le braccia muscolose al piano del mobile, imprigionando quel corpo che prima stava assaggiando avidamente.
Lei si limitò a prendere l'apparecchio.
Solo una persona realmente innamorata si sarebbe fermata. Ecco perché era quello giusto!
-Pronto-
-Bambina sono io, tutto bene? -
-Si papà, dimmi- il tono era annoiato, infastidito.
-Mi ha chiamato la signora Hoshimoto e vorrebbe iscrivere i suoi tre figli. Due con te e uno con Ranma. Vorrebbe parlare con voi sarà qui tra un'ora-
-Non puoi chiamare Ranma?-
-Ci sto provando ma non riesco a contattarlo-
-........- non parlava, guardava lui che le sorrise, facendole capire che era tutto ok.
-Akane ci sei?-
-Si papà ci sono, sarò lì tra un'ora-
-A dopo bambina mia-
-Mi dispiace ....- la voce era bassa e lo osservava mortificata.
-È lavoro tranquilla, capisco. Credo che questa telefonata sia stata provvidenziale, non avrei resistito oltre. Ma ti prometto che riprenderemo il discorso in maniera diversa. Ora sarà meglio che vada, sei una tentazione  troppo grande. Ti chiamo più tardi-
Si era rimesso la camicia. Un altro bacio ed era andato.
La piccola aveva portato una mano sul cuore. Batteva ancora forte, aveva provato desiderio, voglia di donarsi. Si sentiva però stranamente sollevata. Shinnosuke aveva ragione, la loro prima volta doveva essere diversa.
 
 
*********
 
 
Dopo l'appuntamento di lavoro Akane si recò da Ranma.
Sperava di trovarlo a casa e soprattutto si augurava di non scoprirlo in compagnia di nessuna femme fatale.
Per fortuna c'era ed era solo.
-Ehi, che fine hai fatto, perché non rispondi al telefono?-
-Volevo stare un po' per i fatti miei- Fu lapidario.
Era teso, non aveva mandato giù il fatto di aver lasciato Akane da sola con lo smemorato.
La guardava. Cercava di trapassarle la testa per leggere nei suoi pensieri.
-Allora hai chiarito?-
Aveva annuito
-Sicuro, tutto bene?-
-Sì, ha capito che non si può  perdere l'occasione di guadagnare un po' di soldi che potrebbero concretizzare qualche desiderio per una stupida gelosia. Gli ho spiegato che lo amo e che non lo tradirei mai. Ma deve accettare il fatto che tu farai sempre parte della mia vita. Sei il mio migliore amico. Quindi non deve aver timore-
-Tutto qui? -
-Beh, non proprio-
-Che altro?-
-..... È che...Ranma senti io....io vorrei sapere una cosa. So che dovrei magari parlarne....con Nabiki, ma ho bisogno di sapere. Poi anche tu sei esperto in materia e sei il mio migliore amico, quindi...-
Si girò di scatto.
-Akane ....in cosa sarei esperto? - Iniziava a preoccuparsi.
-Qua-quando due persone, si quando due persone fanno....- non le usciva
-Akane cosa hai fatto? – Si stava agitando. Non era buon segno.
-Stavamo per farlo....- lo disse tutto d' un fiato e senza guardarlo. Non ci riusciva.
A quella notizia le labbra del moro disegnarono un cerchio perfetto, degno di Giotto e il cuore per un attimo cessò di battere. Ebbe la forza di dire poche parole cercando di mascherare il tremolio della voce.
-Cosa vuol dire “stavate”?- l'aveva presa per le spalle e l'aveva fatta voltare verso di lui. Doveva guardarla in faccia.
-Sì stavamo...sai un uomo, una donna e....- ma perché non ci riusciva? Erano amici potevano parlare di tutto.
-Non ti ho chiesto una descrizione della scena ...ma cosa diamine significa STA-VA-MO?- Aveva volutamente scandito l'ultima parola.
-Stavamo Ranma voce del verbo stare, modo indicativo...-
-Akane sto perdendo la pazienza, non fare la cretina, non ora!-
-Stavamo per fare l'amore e  siamo stati interrotti!- L'agonia era terminata.
L'artista chiuse gli occhi portandosi sopra indice e pollice. I nervi contratti si stavano lentamente rilassando. Dentro di sé ringraziava tutti i Kami per quell'interruzione.
 Inspirò ed espirò per alcune volte poi cercò di carpire quante più informazioni possibili.
-Cosa vuoi sapere?-
-Cosa hai provato la prima volta?-
- Non credo di essere la persona più indicata per risponderti. So solo che la tua prima volta non deve essere del freddo sesso. Quindi non correre!-
-Io non corro-
-Ti sta pressando?-
-Noooo! -
-Ma stamattina, cavoli, non dovevate solo parlare?-
-Infatti, ci siamo chiariti e poi ....-
-E poi ha pensato bene di saltarti addosso-
-Ma cosa dici? Sei impazzito?-
-Akane ti rammento che ti ho trovata in uno stato pietoso, eri emotivamente fragile-
-Shin non avrebbe mai abusato di me-
-Shin non avrebbe mai abusato di me- le fece il verso
-Ranma ma che diamine ti prende?-
-Non capisco come mai si sia deciso proprio stamattina!- Non riusciva ad accettarlo.
-Ma che dici, è capitato senza deciderlo, anzi lui si è fermato mentre io....-
-Ok forse è meglio che ne parli con Nabiki. Io sono la persona meno indicata-
-Perché? Cosa ti dà fastidio. Non dirmi che ti scandalizzi per così poco! -
-Non è questione di scandalizzarsi-
-Ovviamente, visto che sei abituato a scene molto più piccanti con le tue donnette- Era furiosa ed anche stranamente gelosa.
-Non è la stessa cosa-
-Perché cosa c'è di diverso? Tu puoi andare a letto con chiunque mentre io non posso farlo con il mio ragazzo?-
-È meglio chiuderla qui-
-Dannazione, ma perché devi sempre decidere tu?-
-Akane ti prego finiscila, non insistere-
-Ah non devo insistere, il maschio comanda e la femmina deve ubbid...-
-Cazzo Akane ho detto basta!- Trasalì non si aspettava una risposta tanto impetuosa.
Passarono alcuni interminabili minuti in silenzio.
Non si guardavano ma dentro di loro fremevano dalla voglia di riappacificarsi.
-Scusami- la corvina parlò per prima, non ce la faceva più a tenergli il muso.
-No, scusami tu e che sono un po' teso. Non dirmi che sei passata solo per questo ?- Cercò di smorzare i toni cambiando discorso.
Odiava discutere con Akane e soprattutto alzare il tono di voce con lei.
-Beh Ranma, in verità se sono qui è per un discorso che abbiamo troncato stamattina. Adesso tocca a noi due chiarirci-
Aveva messo sul tavolo la lettera e lo aveva guardato.
Il codinato la seguiva con lo sguardo ma non con la mente.
Non riusciva a smettere di pensare che il dottorino ci era andato vicino. Che l'aveva toccata, baciata e stava per fare l'amore con lei.
Perché? Perché gli dava così fastidio? In fondo lei era la sua migliore amica, nulla più.
-Ranma ci sei?- Aveva sventolato la sua mano per richiamarlo alla realtà.
-Si... dicevi?-
-Vuoi che ripassi in un altro momento?-
-No...tu cosa vuoi fare Akane ?-
- Io...io ci sto-
-Sei convinta? - Non lo dava a vedere, ma era contento.
-Sono irremovibile-
Calò di nuovo il silenzio.
-Se non è troppo vorrei sapere cosa hai deciso tu - era nervosa.
-Vuoi proprio saperlo?-
-Si....-  ma lui non rispondeva.
-Non vuoi vero?-
-C' ho riflettuto molto-
-E...- lo faceva apposta
-Vediamo... come posso dirtelo-
Pensava che le stesse indorando la pillola.
-Ok, ci sono- Ora più che mai era convinto. Avrebbe sposato Akane. Doveva tenerla lontano da quel polpo allupato.
-Lascia stare Ranma non c'è bisogno che...-
-Posso parlare, ho il permesso? - Aveva alzato un indice per zittirla.
-Sì, purché sia in giornata- era al limite.
Teatralmente Ranma si era inginocchiato  prendendole le mani.
-Maschiaccio vuoi avere l'onore di diventare la signora Saotome? -  
Akane era incredula, emozionata, il cuore mancò un battito, sorrise.  Tutto era così assurdo. Poi realizzò cosa il codinato aveva detto. Non si smentiva mai.
-Ma in genere non sono i maschi ad avere l'onore?-
-Bimbetta ma mi hai visto? L'onore non può essere che tuo!-
Akane si accigliò mentre lui rideva. Amava quelle faccette.
-Aspetta manca una cosa-
Akane si girò. Lo guardava, non capiva cosa potesse mancare mentre il cuore non cessava di galoppare.
 Come mai quella reazione se era una finzione? Non sapeva rispondersi e non voleva farlo. Voleva godersi a pieno quella incantevole scena che solo  Ranma le avrebbe potuto regalare.
Il codinato si era voltato verso il tavolo prendendo alcuni fili di rame, di quelli che richiudono le confezioni di alimenti.
Li aveva attorcigliati formando un cerchietto, poi aveva delicatamente preso la mano sinistra della moretta e con galanteria glielo aveva infilato all'anulare.
-Ecco! Ora è perfetto. Ti aspettavi una dichiarazione con tanto di anello?-
-Non è che così mi abituerò al lusso?- Guardava quel groviglio ramato sul suo dito. Rideva come una matta.
-Mi spiace ma non potrà mai accadere visto che il mio prezioso gioiello sarà sottochiave....ricordi? Nel pacchetto niente sesso con te!-  Le aveva strizzato l'occhio mentre si rialzava incrociando le braccia.
-Oh, ma che morte atroce che mi infliggi, come farò....? - Aveva portato una mano sul cuore simulando un dolore acuto.
-Meditazione piccina. Allora non hai risposto....lo vuoi?-
-Beh visto che non ho niente di meglio da fare direi di sì, va bene, accetto!- Fingeva indifferenza.
-Mamma sono un fremito....-
-Scemo-
-Vieni qui maschiaccio, così ti voglio combattiva e sorridente. Soprattutto la prima notte -
-Baka scordatelo e poi il tuo gioiellino sarà ben custodito, giusto? -
-Potresti trovare la chiave se ti impegni-
-Devi trovare prima tu quella della mia cintura di castità-
-Non ne ho bisogno, conosco a memoria tutte le puntate di Lupin e saprei scassinare il più serrato dei cauvou-
-Wow, ma se tu sei Lupin io allora sono Margot-
-Non credo potresti esserlo-
-Perché io sono acqua e sapone e tanto, tanto ingenua vero?-
-No maschiaccio è per via delle meline, ricordi?-
-Ma che scemo! - Si era girata offesa
- E va bene, vieni qui... ma sarai Margottina non di più-  
Non se l'era fatto dire due volte. Si erano abbracciati teneramente.
-È una pazzia vero?-
-Già, ma noi siamo abituati a cose peggiori-
-Non ci resta che dirlo al mondo-
-Iniziamo con la nostra scalmanata famiglia-
-Magari stasera andiamo da loro-
-Come vuoi maschiaccio-
 
 
********
 
 
Ranma aveva chiamato Nabiki per informarla sugli ultimi avvenimenti.
-Ehi puoi parlare?-
-Se hai buone notizie, sì-
-Parteciperemo al concorso. Ora tocca dirlo ai vecchi-
-In questo caso organizzerò tutto io. Tu pensa solo ad andare a prendere mia sorella. Ci vediamo da papà stasera-
-Ah Ranma, Akane glielo ha detto a Mr simpatia?- 
-Già e credimi gli spaccherei volentieri la faccia-
-Non l' ha presa bene?-
-Di come l'ha presa lui non me ne frega niente, il fatto è che l'ha fatta piangere e poi...-
-Poi?-
-.........-
-Ehi, ci sei?-
-Stavano per farlo!-
-Cooosa, come, quando?!-
-Manca solo chi, dove e perché. Genio che vuoi i dettagli?-
-Einstein e tu?-
-Io cosa, mica ero lì-
-Come lo sai?-
-Secondo te?-
-Ranma non rispondermi con altre domande. Riesci a formulare una frase di senso compiuto? -
-Me lo ha detto Akane. Pensa voleva sapere cosa avevo provato io la prima volta-
-E tu?-
-Colombo ma la smetti?-
-Dannazione ti ho detto rispondi!!!-
-Le ho consigliato di non correre e di parlare con te!-
-Hai fatto una cosa sensata. Ranma sbaglio o ti rode un po'?-
-Nabiki, Akane è vulnerabile. Non si rende conto e pensa solo a compiacere quel maledetto-
-Quindi la tua non è gelosia??-
-Geloso io del maschiaccio? Figuriamoci-
-E com'è che ti dà tanto fastidio?-
-Te l'ho detto, perché lui ne sta approfittando e tua sorella stupida com'è ci è cascata con tutte le scarpe-
-Ma davvero...che amico premuroso che sei. Comunque tranquillo parlerò con quella sprovveduta, tu invece pensa a come levare i sassolini dalle tue scarpe-
-Credimi fosse l'ultima cosa che faccio farò capire a tua sorella che lui non va bene per lei-
-E già che ti trovi cerca di farle comprendere che quello giusto sei tu-
-Nabiki...-
-Va bene....poi ne riparliamo. Ora scusa ma devo fare un po' di cose. Ah Ranma,  mi raccomando ricordatevi che nessuno sa che è una farsa-
-Tranquilla saremo bravi, ci scambieranno per due piccioncini-
-Non ne dubito....e visto che ci siete non dimenticate di tubare -
-Ciao vipera-
-Ciao gelosone!-
 
 
*********
 
 
 
Emi era sul triciclo e girava intorno al giardino di casa sua dribblando fra alberi e siepi. Solare come ogni bambina di quell'età ma sveglia, furbetta.
Di tanto in tanto la mamma le inviava sguardi d'amore che la piccola ricambiava. Si sentiva protetta, al sicuro.
A tavola, con la maggiore delle Tendo, Nodoka e Nabiki sorseggiavano un aromatissimo tè ai frutti rossi. Parlavano dell'argomento della settima: le imminenti nozze tra Ranma e Akane.
-Allora Nabiki sei sicura che hanno accettato?-
-Si Kasumi ho avuto la conferma stamattina. Stasera verranno a cena da papà per comunicarlo-
-Spero solo che stavolta vada tutto per il meglio. Ricordo ancora il dolore di nostra sorella quando il matrimonio è fallito-
-Senza contare sorellona che quello zuccone, scusa Nodoka- la dolcissima donna le aveva semplicemente sorriso -Ha ritrattato l'unico ti amo tacitamente detto su quel dannato monte cinese-
- Come biasimare la scelta di Akane. Per una donna essere trattata in quel modo il giorno delle nozze..... Mio figlio poi era troppo giovane, inesperto, confuso e quindi ha pensato bene di appoggiare la decisione di rompere il fidanzamento-
-Già...- intervenne mestamente Kasumi con gli occhi lucidi
- Che stupidi, credevano che annullando il fidanzamento avrebbero cancellato i loro sentimenti-
-Ora perché credi che sarà diverso Nabiki?-
-Libero arbitrio sorellona. Ora saranno i loro cuori a scegliere-
- E se non funzionasse?-
-Funzionerà, deve funzionare. Si amano troppo per lasciarsi scappare un' altra occasione...l'ultima!-
-Nabiki sai quanto io voglia vedere mio figlio insieme a vostra sorella, ma non credo sarà semplice come dici...esternamente mi assomiglia ma dentro è tutto suo padre. Maledetto DNA-
-Senza contare che Akane ora sta con Shinnosuke- Kasumi nella sua ingenuità era sempre così schietta.
-In effetti ed  è più furbo di quello che credevo...-
-Perché cosa è successo?- Chiese preoccupata la signora Saotome.
-Niente tranquilla , quel dottorino dalla labile memoria sarà anche una mina vagante ma io troverò un modo per tenerlo il più lontano possibile-
Non poteva dire che la mattina lui ed Akane stavano per fare l'amore. Erano pur sempre racconti personali.
-Nabiki non sta bene parlare in questo modo delle disgrazie altrui, poverino mi dispiace-
-Kasumi è per il bene di nostro sorella. Vuoi lui o Ranma come cognato?-
-Shinnosuke è un bravo ragazzo ma non è Ranma-
-Allora è deciso niente dovrà interferire e soprattutto niente ripensamenti!-
-E se Akane ci odiasse?-  La signora Tofu era davvero preoccupata.
-Non lo farà. Stiamo regalando ad entrambi la felicita su un piatto d'argento, anzi d'oro! Dopo stasera non resterà che farli firmare il contratto prematrimoniale preparato da Daiki-
-E tu pensi che loro lo faranno senza leggere?-
-Li conosco bene, firmeranno- le due sorelle conversavano mentre la Signora Saotome ascoltava in silenzio.
-A proposito non dimenticarti di comprare un regalino per l'addio al nubilato-
-Nodoka sicura di non voler venire?-
-Sì Kasumi preferisco restare con Emi.-
-Nodoka sarai una nonna eccezionale-
-Non vedo l'ora! Intanto mi gusto Emi-
-Mamma chi è che darà un nipotino a nonna Nodoka?-
-Emi cosa dici tesoro?- La maggiore delle Tendo dimenticava che nelle vene della piccola scorreva anche il sangue della sorella mezzana.
-Kasumi non nascondere alla bambina che Akane potrebbe....-
-Ma sono zia Akane e zio Ranma che bello!!!-
-Nabiki guarda che combini. Emi tesoro non è così...-
Fu inevitabile scoppiare a ridere, quello scricciolo era sbalorditivo. Nella sua ingenuità aveva centrato il punto.
 
 
*******
 
 
 
Ranma, come da accordi era passato a prendere Akane. I due erano tesi, dire ai loro parenti di quel matrimonio sapeva di assurdo.
-Tranquilla Akane vedrai che la cena non durerà tanto, sentiranno la notizia, tempo di esultare, fare qualche commentino e potremo ritornare a casa-
-Mi consola il fatto che potrò stare un po' con Emi. Quella bambina è un sogno non trovi?-
-Già. Akane quando sei con lei sei diversa. Sei così dolce e attenta. La guardi in un modo, credo che un giorno sarai una brava mamma-
-Lo pensi sul serio?-  il codinato aveva semplicemente annuito.
- A volte fantastico su quando avrò un figlio e mi piacerebbe averne una come Emi, chissà-
-Non ho dubbi, mi dispiace solo una cosa-
-Cosa?-
-Che la poverina avrà come mamma una che non sa fare neanche una omelette, piccina- rideva
-Baka....allora vorrà dire che mi aiuterà mio marito.... Shinnosuke è bravo a cucinare- rabbrividì al pensiero del maschiaccio e del dottorino sposati.
Intanto tra una chiacchiera e l'altra erano giunti a casa Tendo.
Avevano salutato tutti e si erano seduti a tavola pronti a gustare le prelibatezze di Nodoka e Kasumi.
-Allora ragazzi tutto bene? Dovete dirci qualcosa che riguarda il dojo?-
Tendo sembrava serio e convinto. Non poteva sbagliare specie perché la katana di Nodoka era in bella vista.
-Niente di che Soun è solo che io e Akane abbiamo deciso che.... ci sposiamo... settimana prossima- Lo aveva detto come se stesse parlando di una lezione da impartire ai suoi allievi, mentre fagocitava in maniera scomposta la sua porzione di riso.
Silenzio, nessuno parlava.
I due vecchi amici avrebbero voluto urlare e ringraziare i Kami, ma non si muovevano. Aspettavano un segnale mentre un gocciolone pendeva dietro al capo.
-Oh, ma davvero?- Nabiki ruppe il silenzio.
- E come mai vi siete decisi e soprattutto cosa ne hai fatto del dottorino Akane?-
Ancora silenzio.
Ranma pensò che i problemi mentali dell'inetto di Ryugenzawa dovevano essere virali. Nabiki era stata infettata visto che mostrava segni di evidente amnesia.
-Nabiki, con Shinnosuke non ha funzionato. Vedi io e Ranma abbiamo capito che tra noi non c'era solo amicizia e quindi...- Akane cercò di reggere l'assurdo gioco della sorella ma non avrebbe resistito oltre.
-Quindi abbiamo deciso di sposarci. Cosa c'è? Avete provato a metterci insieme per tanti anni e ora che lo decidiamo noi non dite nulla?- Ranma l'aveva tolta dall'imbarazzo.
-Ma è bellissimo-
Kasumi applaudiva mostrando la sua incontenibile felicità.
Il segnale era arrivato, così finalmente anche i due compari poterono esultare urlando frasi senza senso su futuri eredi e nuove parentele.
Nodoka e Nabiki guardavano i due ragazzi.
 L'una con amore l'altra con fare furbo e malizioso.
L'unica che sembrava non capire ma se ne stava gioiosa sulle gambe della zia era la piccola Emi.
 
 
Mentre festeggiavano per le imminenti nozze la piccola Tofu aveva sbadatamente versato dell'acqua addosso ad Akane.
-Scusa zia Akane non l' ho fatto apposta-
-Tranquilla amore non è successo nulla ora si asciuga-
-Perché non vai in camera tua e ti cambi? È rimasto qualcosa - intervenne la maggiore con il suo proverbiale fare materno.
Akane era salita sopra.
 La camera era rimasta come l' aveva lasciata. C' era ancora il suo odore. Quanti ricordi.
 Aveva fissato la finestra che era stata testimone di tanti incontri/scontri con Ranma.
Quante volte si era ritrovata a spiarlo mentre si allenava. Gli piaceva osservarlo di nascosto. Era un modo di stare vicini pur stando lontano.
Cacciò quei pensieri ed iniziò a cercare una maglia.
Indossava un top merlettato a mo' di bustino molto stretto. Non aveva la lampo e  toglierlo sarebbe stata un' impresa.
Prese i lembi della parte inferiore dell'indumento e cercò di sfilarlo ma rimase bloccata.
Le mani erano sopra la testa incrociate e l'aderente canotta era ripiegata a metà lasciandole scoperta la pancia e coprendole seno e faccia.
Invano cercava di liberarsi dimenandosi, ma complicava sempre più le cose.
Intanto Ranma, stanco di sorbirsi gli assurdi sproloqui su nipotini e notti peccaminose, non vedendola scendere aveva pensato bene di salire per controllare.
Aveva aperto la porta della camera con ancora la papera gialla con il suo nome.
 Quante volte quell'animaletto legnoso era stato sul punto di sfracellarsi a terra tanta era la forza con cui Akane sbatteva  la porta.
Quanti ricordi gli affiorarono velocemente. Uno in particolare: lei che lo spiava quando si allenava. Gli piaceva sapere che la fanciulla di nascosto lo guardasse, era un modo per stare vicini pur stando lontano.
Ma poi si destò e quel che vide non poté trattenerlo dal ridere.
-Kami-sama Akane sei talmente impedita che non riesci a togliere neanche un maglia, come puoi pensare di fare del sesso? Dovresti vederti sei una bambinona!!-
Avrebbe fatto di tutto per distoglierla dal commettere quel passo. Shinnosuke avrebbe avuto vita difficile.
-Zitto baka e dammi una mano poi ti faccio vedere io la bambinona!! E quello che faccio col mio uomo sono affaracci miei. Lo sapevo che non dovevo dirtelo!-
-Uomo, che parolone per uno che non ricorda neanche di averlo, sempre che ne sia provvisto! -
-Fidati ce l'ha-
-Ehi, e tu che ne sai? Non hai detto che non ....? Fino a che punto si è spinto.....?- Il suo occhio destro fu colpito da un tic.
-Lo so e basta e ora, porcaccia la miseria, mi vuoi aiutare? Soffoco-
-Si è tolto i pantaloni?-
Aveva ignorato la richiesta di aiuto, c'era in ballo una questione ben più seria della sua carenza d'ossigeno.
-No!! Era eccitato baka lo trovi strano?-
-Le bambinette non dovrebbero parlare così...tu non hai idea di quello che dici-
-Ranma insomma smettila! O mi aiuti o te ne vai-
-Va bene sta ferma...-
Non poteva fare a meno di guardarla. Il suo odore delizioso gli aveva invaso le  narici. La pelle era nivea, liscia, vellutata.
 Nonostante la situazione comica Akane era incantevole e la cosa più assurda era che lei non si rendesse conto di quanto fosse sensuale e carismatica.
 Lentamente riuscì ad alzarle il top portandoglielo sopra la testa. Stava per sfilarglielo, ma restò incastrato con l'orologio in un filo della canotta stretta. I loro corpi erano vicini e non poterono fare a meno di sentirsi.
Doveva togliersi da quella situazione di stallo.
-Però carino il reggiseno bianco a cuoricini rosa, molto sexy! Ed io che credevo indossassi la biancheria alla Bridget Jones-
-Ranma giuro che appena mi libero....e poi non uso i mutandoni se è quello che stai insinuando-
-Beh dovresti, con il sederone che ti ritrovi-
-Ranma smettila-
Si contorceva facendo maggior danno.
-Va bene, va bene, vieni qui-
-Ranma maledizione ma che ci vuole?-
-Ferma maschiaccio ma proprio questo coso dovevi mettere? Le ciccione dovrebbero indossare cose larghe e non di due taglie in meno-
-Ancora con questa cicciona! Sei tu ad essere impedito, vorrei sapere come fai a spogliare le tue pantegane-
-Si dà il caso che mi venga facile! È  con te che ho problemi-
-Allora vattene stupido- era lievemente irritata, possibile che non la considerasse minimamente come donna? Eppure non era male.
-Me ne andrei se riuscissi a liberarmi- sapeva che non era affatto grassa ma doveva distrarsi o qualcuno di sua conoscenza avrebbe alzato la testa.
Poi l'assurdo,  inciamparono finendo a terra l' uno sopra l' altra.
Le loro mani erano intrecciate, i  respiri si mescolavano perdendosi sui loro volti, si guardavano, il cuore batteva e non parlavano. Non pensavano a nulla e per un attimo il mondo cessò di esistere.
Nel cadere avevano fatto non poco rumore così tutti erano saliti, preoccupati.
Dinanzi a quello spettacolo equivocabile le reazioni non tardarono.
Kasumi bendò con la mano Emi.
I due genitori sproloquiavano, l'uno enfatizzando la mascolinità del figlio, l'altro urlando di aspettare il matrimonio. Era pur sempre la sua piccina.
Nabiki e Nodoka, capendo il malinteso, si guardavano complici. Di sicuro non sarebbero mancate situazioni per avvicinarli. Il vento soffiava a loro favore e avrebbero sfruttato ogni folata, infatti....
 
-Però voi due , capisco che vi dovete sposare ma farlo con impeto nella camera dove dormiva Akane... ma quanta fantasia! Peccato che abbia lasciato a casa la digitale-
-Nabiki!!!- urlarono da terra entrambi.
-Ragazzi potevate chiudere la porta a chiave-
-Mamma anche tu?-
-Mammina cosa fanno zio Ranma e zia Akane?-
La furbetta sbirciava tra le dita non serrate bene di Kasumi.
-Ehm...Emi andiamo giù, zia Akane a zio Ranma stanno provando una nuova tecnica di ...arti marziali-
-Sì e la chiameranno “come fare un bambino” -  intervenne la mezzana.
-Nabiki ma che dici?-  Soun aveva la voce spettrale, stava per trasformarsi in  oni.
-Su amico mio è inevitabile! È pur sempre mio figlio- poi mettendosi una mano vicino alla bocca per non farsi sentire si era rivolto ad un Ranma shockato -Fatti onore figliolo!-
-Genma ma è impazzito! Ranma di' qualcosa- Il volto di Akane faceva invidia ad un pomodoro maturo.
-Non è come sembra, non è come sembra!!!- Il codinato urlava ma ormai tutti si erano avviati al piano di sotto, presi dalle loro convinzioni.
Rimasero nuovamente loro due da soli. Si osservavano perplessi. Poi sfilandole del tutto la maglia  l' aiutò a rialzarsi.
-Ma vedi tu se per colpa di un maschiaccio devo trovarmi sempre in queste situazioni. Tieni! –
Le aveva passato il cambio mentre si girava dall'altro lato.
-La colpa è tua che non sai sfilare un top-
Akane si era messa velocemente la t-shirt pulita.
-Puoi girarti. Grazie-
Si erano di nuovo guardati ma non resistettero... scoppiarono a ridere. In effetti la situazione era imbarazzante ma molto, molto comica.
 
Erano tornati giù cercando di fare gli indifferenti, ma non in quella casa, non con quei soggetti. 
-Però, veloci!-
-Nabiki, Ranma mi stava aiutando a togliermi il top perché ero rimasta bloccata, smettila con queste battute fuori luogo. Possibile che pensiate subito a male?-
-Già come se fosse possibile fare qualcosa con il masch...- si morse la lingua e si beccò un calcio dalla furba sorella Tendo.
-Intendevo che non potrei mai fare nulla in casa con tutti voi e non prima delle nozze- Aveva bisogno di acqua.
-Zio Ranma, zia Akane è vero che presto mi darete un cuginetto?- Dalla padella alla brace.
Ranma spruzzò in faccia a Genma tutto il contenuto della fresca bevanda che aveva appena portato alla bocca.
-Che cavolo figliolo ma contieniti! Capisco che fremi dalla voglia di fare un figlio....-
-Che dici? Padre degenere!-
-Cosa c'è Ranma, hai problemi ad ingravidare mia figlia?-
-Ma n-no Soun co-cosa  vai a pensare?-
-Ma insomma smettetela, abbiamo detto che ci sposiamo poi penseremo al resto-
 Akane era imbarazzata ma doveva levare lo zuccone dai guai.
-Come arrivano i bimbi zio Ranma?-
A quanto pare Emi non era dell'avviso di porre fine allo show.
-Si Ranma, come arrivano?- Intervenne Nabiki. Voleva fargli scontare la gaffe e divertirsi ancora un po' alle sue spalle.
-Vedi Emi in genere li porta la cicogna ma non sempre- Se la iena voleva la guerra avrebbe trovato un acerrimo nemico al fronte.
-Che vuol dire?- Era così angelica ed adorabile.
-Devi sapere tesoro che sulle nuvole vivono le anime dei bimbi che devono venire al mondo. Quando uno di loro sceglie i genitori con cui stare chiama una cicogna per farsi condurre da loro. Ma per i bambini più birbantelli è un po' diverso-
-Perché, che succede zio?-
-In quel caso non sono portati dalla cicogna-
-Ah no, davvero, e chi li porta?-
-L'avvoltoio e tua zia Nabiki ne è la prova vivente!-
-Davvero?!- La bimba affascinata dal racconto guardava la mezzana in maniera incredula.
-Ranma non raccontare frottole alla bimba-
-Mamma ma.....- provò a replicare mentre lui e la castana si guardavano in cagnesco.
-Vedi Emi, amore, devi comprendere che tuo zio finge di essere un idiota perché così crede di mascherare la sua natura-
-E quale sarebbe serpe?-
- Che sei un cretino!-
Poi la provvidenziale Kasumi ristabilì l'equilibrio e tra una chiacchiera ed una risata la serata giunse al termine.
Prima di salutarsi Nabiki, in disparte, aveva ricordato ai due novelli promessi che l'indomani li avrebbe voluti a casa sua, a colazione, per accordarsi sui preparativi e sull'appuntamento con Daiki.
 
 
Ranma aveva riaccompagnato Akane a casa
-È andata-
-Già...-
-Ora restano i preparativi e poi....-
-Ti prego non mi far pensare. Nabiki mi ha anticipato che organizzerà lei il tutto e non so se sarà un bene o meno.  Spero solo che si mantenga sul semplice-
-Ma sì tranquilla, sarà sobria come una drag queen-
-Ranma, ti prego...- rideva e rabbrividiva al solo pensiero.
-Allora maschiaccio, a domani-
-A domani- L'aveva baciata sulla guancia e prima di andare si era voltato un' ultima volta.
-Akane-
-Mmhhh-
-Nabiki lo sa che non avrai bisogno di fronzoli, a te non servono....sarai bella sempre, comunque- Non sapeva perché ma doveva dirglielo.
-Davvero?- Lui aveva semplicemente annuito e lei sapeva che non mentiva, lo conosceva fin troppo bene. Ranma non era tipo da complimenti, da tempo non gliene faceva.
Era una bellissima ragazza ne riceveva tanti di elogi, eppure con il codinato la reazione era sempre la stessa. Il cuore batteva all'impazzata e lo stomaco sembrava invaso da milioni di farfalle.
Non parlò ma gli sorrise.
Quello era uno di quei sorrisi in grado di illuminare una notte buia.
 
 
********
 
 
Arrivato a casa sua, il codinato ripensava alla cena e soprattutto alla strana sensazione che aveva provato con Akane.
Quella ragazza era diversa dalle altre, lo sapeva. Ma le sensazioni che provava nel vederla o semplicemente toccarla lo destabilizzavano.
-Colpa di questa storia, maledizione. Ma che mi prende stiamo parlando del maschiaccio senza sex appeal. È di Akane che si tratta ed io davanti a lei sembro uno stupido adolescente in calore. Su Ranma riprenditi- Parlava da solo.
 Non poteva smettere di pensare al suo profumo, alla sua pelle, alla sua innocenza.
Eppure aveva visto tanti corpi di procaci ragazze completamente nude. Ma nessuna aveva suscitato in lui ciò che risvegliava Akane.
Era dinanzi la porta di casa sua e aveva introdotto la chiave nella serratura. Ma sapeva che la serata purtroppo non era ancora conclusa.
Del resto se lo aspettava. Quello scontro doveva pur avvenire.
-Ti decidi a venire fuori? È  da un po' che mi segui-
Era sempre presuntuoso con i suoi rivali, ma con lui non si risparmiava. Lo odiava. Non lo tollerava. Senza contare che con quel suo modo di fare aveva fatto breccia nel cuore di Akane. Immaginare, poi, che avrebbe potuto averla in tutti i sensi, lo mandava letteralmente in bestia.
-Saotome devo parlarti-
-Che vuoi?! -
-Se fossi in te metterei via quel sorriso da spaccone, non sarò tanto dolce-
-Oh cielo che paura-
Si guardavano, si detestavano, nessuno era intenzionato a cedere, non questa volta.
-Ti illudi se credi che basterà un piano organizzato da Nabiki ed il tuo finto faccino da buon amico per farmi fuori. Stavolta non sarà come allora, te l'assicuro. Akane te la puoi scordare, lei È MIA!..........-
 
 
 
 
Ciao a tutti!
Questo capitolo è lunghissimo, ma non mi piaceva l’idea di dividerlo a metà.
Spero vivamente di non avervi annoiato.
La notizia è quasi di dominio pubblico. Chi manca?
Per quanto riguarda il finale, beh dovevo pur trovare un motivo per tenervi sulle spine…..
Cosa succederà? Mi auguro di aver destato ancora una volta la vostra  curiosità XD.
 
Ringraziamenti:
Ele!!!! Lo so, lo so mi dici che non devo….ma io lo faccio, la mia gratitudine te la meriti tutta <3
Un grazie di cuore come sempre va alle persone che mettono la storia tra le seguite/ preferite/da ricordare, a chi semplicemente  legge e soprattutto a chi trova tempo e voglia di commentare.
La vostra opinione per me è fondamentale, mi orienta e dà spunti interessanti.
Credo di aver detto tutto, quindi se vi va, vi aspetto al prossimo capitolo.
Baci Pia ;)
 
 
 
P.S.Ciao Vale....io sto ancora aspettando XD Prendi questo mio aggiornamento come personale regalino per il tuo compleanno. Augurissimi!  

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Capitolo 5
*** Un contratto....ben fatto ***


 
…Ho messo via un pò di legnate
i segni quelli non si può
che non è il male nè la botta
ma purtroppo il livido.
Ho messo via un bel pò di foto
che prenderanno polvere
sia su rimorsi che rimpianti
che rancori e sui perchè …
…Ho messo via un bel pò di cose
ma non mi spiego mai il perchè
io non riesca a metter via te!...
Ho messo via  Ligabue
 
 
....Akane te la puoi scordare, lei è MIA! ...
-Ripetitelo più volte al giorno, prima e dopo i pasti, magari finisci per crederci-
-Rassegnati Saotome. Tra me e te non c'è partita.
-Shinnosuke credimi sono stanco, ho avuto una giornata pesante e non voglio concludere sporcandomi le mani con il tuo sangue-
-Sei troppo sicuro di te, potrei sempre spaccartelo io il musetto-  Il veterinario questa volta non scherzava.
-Ma davvero? Ti faccio notate che ora non c'è Akane a difenderti, come allora a Ryugenzawa-
-Ed io ti faccio presente che ora sono nel pieno delle mie forze-
Erano l' uno di fronte all' altro disposti a tutto pur di difendere ciò che avevano di più caro.
-Sto perdendo realmente la pazienza, arriva al dunque e poi vattene -
-Credi che basti un ignobile piano come quello ordito da Nabiki per portarmi via la mia ragazza?- Quello che innervosiva di più il giovane Saotome non erano tanto le parole del dottorino, quanto la calma e l'ostentata sicurezza con cui le diceva.
- Tu sei completamente pazzo. Vedi piani e congiure da ogni parte. Tutte le botte ricevute in testa iniziano a dare i loro segni- Ranma invece non riusciva a contenere la sua irruenza.
-Credimi sono fin troppo lucido. Puoi fingere con gli altri ma so bene cosa provi per Akane e non ti permetterò di sfruttare la situazione -
-Ma ti senti? Io non ho bisogno di sfruttare nulla. Se avessi voluto, Akane starebbe con me già da un pezzo-
-Non sta con te perché cinque anni fa ha deciso di mollarti-
-Sei male informato. La decisione di rompere il fidanzamento è stata presa da entrambi -
-Perché lei non ti ha lasciato altra scelta. Hai avuto la tua occasione e l'hai sprecata. Ora lasciaci in pace e vivi la tua vita. Una vita senza Akane-
-Illuso! Lei farà sempre parte della mia vita come io della sua. Nessuno potrà cancellare quello che c'è tra noi. Alla fine sarai tu a vivere senza di lei e te ne andrai con la coda tra le gambe, dottorino-
-Chi questa volta andrà via sconfitto non sarò io. Scommettiamo?-
-Io non scommetto su Akane pivello. E se credi di poterla manovrare dicendo  chi  deve far parte della sua vita allora non la conosci affatto. Lei è uno spirito libero, non può essere domata e per essere felice ha bisogno di avere accanto un vero uomo, altrettanto selvaggio*. Uno che la capisca, la stimoli, la renda viva-
-E ovviamente lo spirito indomito, il maschio della situazione, quello giusto per lei saresti tu. Stolto, Non te la cederò mai-
- Non servirà. Akane ha sempre avuto l'indole della crocerossina ma presto si sveglierà e sarà lei a mollarti scopettone-
-Sei ridicolo. Prendimi in giro pure quanto vuoi ma la verità è una sola: lei sta con me! Ha scelto me!-
-Se hai finito vorrei andare a dormire. Sai da domani ho un matrimonio da organizzare ...il mio! Hai saputo che mi sposo vero? La sposa forse la conosci...ops ma è Akane! Cosa dicevi? Chi è che aveva scelto?-
-Si presterà anche a questa pagliacciata facendoti illudere per pochissime settimane, ma io l'avrò per il resto della vita. Lei è me che ama. Ba-cia il sottoscritto. De-si-de-ra il sottoscritto! –
Ogni parola scandita chiaramente giungeva come una stilettata al cuore del palestrato. Era tutto dannatamente vero. Akane con quel maledetto stava anche per farci l'amore. Fu pervaso da rabbia, frustrazione, angoscia. Era un vulcano sul punto di esplodere.
-Shinnosuke...sparisci!!! - La voce era bassa, minacciosa, roca, gli occhi divenuti rossi per il sangue affluito troppo in fretta al cervello erano ridotti a due fessure, scariche di adreanalina saettavano dalla testa ai piedi. Non avrebbe retto oltre.
-Come immaginavo. La verità fa male. Saotome ricordatelo, questa volta non finirà come a Ryugenzawa!- Lo guardò sfidandolo ancora mentre un ghigno vittorioso si disegnava sul suo bel viso. Poi sparì.
 -Bastardo! -La sua mano serrata a pugno si scagliò contro la parete. Varie crepe si diramarono senza ordine. Altro che Orochi stavolta Ranma avrebbe dovuto combattere con un mostro più temibile. I suoi sentimenti troppo a lungo repressi.
 
 
Entrò in casa furioso, sembrava un leone in gabbia. Per scaricarsi decise di farsi una doccia.
Tolse i vestiti, sciolse i capelli e completamente nudo andò in bagno.
Nella testa rimbombavano le parole del suo rivale.
Era vero, lo smemorato stava con Akane e Ranma non lo tollerava, non più.
Quanto avrebbe voluto spaccargli la faccia ed ogni singolo osso.
Non sapeva ancora cosa realmente provasse per la dolce mora ma di una cosa era ormai sicuro : era follemente, pazzamente geloso. Nessuno doveva toccare Akane!
Addentrato nei meandri dei suoi pensieri aveva portato le mani, di cui una livida, in avanti appoggiandole contro le piastrelle giallo ocra dell'interno doccia.
Le braccia possenti mostravano l'evidente tensione. Ogni muscolo era in rilievo: bicipiti, tricipiti e trapezi disegnavano distese collinari asimmetriche.
Il capo era abbassato in avanti e alcune ciocche corvine si attaccavano ai lati del volto dai tratti angelici.
Gli occhi, così come la mascella, erano serrati. Inspirando dal naso ed espirando dalle labbra cercava di regolarizzare la respirazione.
Rivoli d’ acqua cadevano dalle spalle per percorrere la linea tortuosa di deltoidi e dorsali.
 Ogni insenatura di quel maestoso e virile corpo era invasa da miriadi di gocce cristalline, pure.
Le fossette grondanti d’ acqua, che si innestavano nei fianchi, delimitavano il confine tra parte alta e bassa di un uomo anatomicamente perfetto.
Stanco di quella postura si era eretto alzando ora la testa verso il soffitto.
Cercava di risvegliarsi dal lieve intorpidimento che la posizione precedente gli aveva lasciato.
Un braccio era stato portato lungo il lato destro del corpo con la mano chiusa a pugno, mentre l'altro arto era piegato per permettere alla mancina di posarsi su uno dei pettorali alti, larghi e ben definiti.
La schiena diritta terminava in una piacevole curvatura nella zona lombare creando un arco perfetto, mentre i glutei sodi e duri sovrastavano le gambe diritte, lunghe, energiche, marmoree.
La doccia aveva portato via un po' di tensione e rigidità , ma soprattutto lo aveva illuminato! Tutto era più nitido.
Ranma crescendo aveva imparato a fare a meno delle illusioni, di consigli, ad accantonare rimpianti e rimorsi. Tutto era ben riposto in un cassettino della sua memoria. Tutto tranne una cosa. Ci aveva provato non una, ma mille e più volte. Ora più che mai ne era certo. Mai avrebbe potuto mettere via dalla propria vita la piccola Tendo!
Lei era la sua amica, la sua confidente, la sua consigliera. Ma al corvino questo non bastava più. La rivoleva nella sua vita come donna, come compagna di vita. Akane doveva riprendere quel posto che le spettava di diritto. Non perché era stato imposto da due stravaganti genitori, ma perche si appartenevano da sempre. Erano predestinati.
Solo con lei Ranma si sentiva completo. Erano due angeli con una sola ala. Per volare dovevano stare insieme.**
A quel pensiero spalancò gli occhi.
Doveva dirglielo. Ma quando? Come? E soprattutto lei come avrebbe reagito?
 
 
Non completamente asciutto si avvolse con un telo che ricopriva la parte bassa della sua atletica corporatura nascondendo appena le forme della sua mascolinità ,mentre un altro asciugamano più piccolo, che aveva usato per tamponare i capelli, lo aveva portato attorno al collo. Si recò in camera gettandosi con poca grazia sul letto.
Voleva parlare con qualcuno e chi meglio di un vecchio amico? D'altronde aveva bisogno anche di un testimone.
 
-Ehi amico, disturbo?-
-Maledizione Ranma ma lo sai che ore sono?-
-Non dirmi che dormivi?-
-Mi alzo presto tutte le mattine, ho un figlio che al posto del cuore ha le pile ricaricabili e una moglie da soddisfare io!-
- Soddisfare… ora l' hai sparata grossa-
-Guarda sono troppo stanco e non meriti risposta. Cosa c'è stasera ti hanno dato buca le tue amichette, cominci a fare cilecca mio caro toro di Nerima?-
-Stasera lo tengo a riposo. Ogni tanto ne ha bisogno visto i ritmi serrati a cui lo sottopongo-
-Ti prego ho ancora la cena sullo stomaco-
-Cosa hai mangiato? Maiale in crosta?-
-Spiritoso- Conosceva bene il codinato e sapeva dal tono di voce che qualcosa non andava -Allora come ti butta?-
-Benino, sai dojo, lavoro, le solite cose però....  dovrei chiederti un piacere-
-Dimmi se posso lo sai che ti aiuto volentieri anche se avanzo un bel po' di favori....e panini...-
-Ancora con questa storia? -Sogghignava -Settimana prossima per qualche giorno sei libero?-
-Beh, credo di sì perché?-
-Tu, il bambino e la tua dolce mogliettina dovreste venire a Nerima-
-È successo qualcosa?-
-Tranquillo, ho solo bisogno di....un testimone!-
-Un.....che?-
-Testimone idiota! Sai di quelli che affiancano gli sposi il giorno delle nozze?-
-Oh Kami ti sposi!?- Si mise seduto. Doveva essere certo che non stesse sognando.
-Sì, giovedì prossimo-
-E chi è la folle, la conosco?-
-Direi di sì- sorrise
-È di Nerima?-
-Fuoco-
-È bella?-
-Fuochissimo-
-Dolce?-
-Fuochino annacquato-
-Cucina bene?-
-Acqua, anzi oceano-
-Bellissima, di Nerima, non tanto dolce, che non sa cucinare chi cav.....o cacchio… non mi dire! È la dolce, splendida, incantevole, ingenua....-
-Guarda che se ti sente tua moglie poi sono affaracci tuoi -rideva -Comunque sì mi sposo con il mio maschiaccio-
-Brutto figlio di una buona donna, ma com’ è successo?-
-È una storia lunga te la spiego quando vieni, sempre se accetti-
-E me lo chiedi? Non mi perderei il matrimonio del secolo per niente al mondo-
-Allora ci vediamo, ci conto. Starete dai Tendo per qualche giorno ovviamente-
-Non vedo l' ora. Notte amico-
-Notte a te! Ah,  grazie Pchan!-
-Ma vaffa....-e riattaccarono
Quella telefonata lo aveva di certo sollevato.
Sorridendo Ranma non potè fare a meno di ricordare.
Dopo il matrimonio fallito molti equilibri a Nerima si erano rotti.
Lui, Ryoga e Mousse erano partiti per risolvere la questione maledizione.
Erano andati in Cina e dopo varie peripezie erano riusciti a bagnarsi nella Nan Nichuan.
Al ritorno l’ex porcellino decise di seguire la sua strada con Akari. Si erano sposati ed ora avevano un figlio, Riku.
Shan- pu dopo l'ennesimo rifiuto da parte del codinato aveva capito che mai sarebbe diventata la signora Saotome, così aveva deciso di chiarire con le amazzoni. Mousse l'aveva seguita e con lui Obaba. Raramente si facevano vivi.
Ukyo viaggiava molto per lavoro. Era diventata una cuoca affermata. Anche lei si era rassegnata accontentandosi di essere un’ amica per il palestrato.
Akane iniziò ad essere corteggiata da Shinnosuke che si era trovato a Tokyo per studi. Lei alla fine aveva ceduto alle avances del dottore. A quel pensiero il corvino digrignò i denti. Era stato davvero cieco per tutto quel tempo.
 L'immagine eterea della mora lo accompagnò fra le braccia di morfeo.
 
 
***********
 
La mattina Akane si era recata in anticipo da Nabiki.
Stavano sorseggiando un bollente caffè e lentamente mangiavano una brioche alla marmellata. Ranma non era ancora arrivato.
La mezzana stava studiando la sua preda. Doveva capire fin dove la sorella si fosse spinta col dottorino e soprattutto cosa l'avesse portata a compiere quel gesto avventato. Aveva aspettato tanto ed ora si concedeva a Dolittle senza nemmeno consultarsi con la sorella esperta. Qualcosa non quadrava.
-Akane allora non mi dici nulla di nuovo? -
-Sai sto per sposarmi con un ragazzo che pratica arti marziali e credo tu conosca, ti va bene come notizia?- La stava schernendo.
-E ....il lontano parente di Cita come l' ha presa?-
-Chi?-
-Il dottorino -
-Shinnosuke, è questo il suo nome Nabiki-
-E io che ho detto!?-
-Lasciamo stare. Secondo te come l' ha presa?-
-Non so dimmelo tu-
-È stato contento, mi ha fatto le congratulazioni e si è proposto per fare da testimone a Ranma-
-Però, non pensavo fosse così intelligente!! Lo avevo sottovalutato. Ricordami di regalargli uno scopettone nuovo-
-Come poteva reagire scusa? Male no!!! E poi non gli serve lo scopettone. Non lo usa più da quando ha lasciato Ryugenzawa-
-Mi sembrava strano che fosse diventato arguto. E nulla più hai da dirmi sorellina adorata???- La guardava in modo indagatorio.
-Che vuoi sapere?!-
-Come ce l' ha-
-Cosa?-
-Lo scopettino!!-
-Nabikiiiii!!!-
-Che c'è non dirmi che il polpo ne è sprovvisto-
-Oh Kami aiutatemi voi-
-Ha iniziato ad allungare i tentacoli e non solo direi-
-Ma tu che ne sai? Aspetta non dirmelo....Ranma-
-C' era anche Ranma!? Akane mi stupisci! Farlo la prima volta con due maschioni. Wow menage a trois-
-Ma quale trois-
-Già come pensavo una come te a stento si cimentata col missionario-
-Mission che?-
-Mission impossible in effetti..... per portarti a letto...-
-Spiritosa-
-Comunque non mi hai risposto-
-E va bene impicciona. Dopo esserci chiariti ci siamo baciati ed è diventato sempre più passionale....mentre ci stavamo lasciando andare siamo stati interrotti da una telefonata di papà. Io non volevo rispondere ma lui mi ha detto che la prima volta deve essere diversa, così si è fermato. Tutto qui. Soddisfatta? Ah e non è ino!-
-Che hai provato?- Non  le importava nulla della descrizione della scena del crimine, nè se fosse ino od one, voleva sapere altro.
-Voglia...piacere- era arrossita
-E....?!-
-E....!?-
-E..........????-
-Nabiki basta con queste e ! Che cavolo dovevo provare scusa....tu dovresti saperlo-
-Adrenalina, passione, ardore, desiderio, piacere, estasi, alienazione, incontenibile follia, amore!- Lo diceva con enfasi e sensualità mentre la sorella sgranava gli occhi.
-Beh, se considero che.... in effetti.... forse, ma davvero si prova tutto questo?- Era sbalorditiva nella sua ingenuità.
-Come credevo, hai provato solo voglia per soddisfare un bisogno fisico.
-Guarda che non dovevo andare in bagno-
-Piccola ti sei fatta trascinare dalla passione del momento e dalla voglia di rincuorare il tuo dottorino-
-Avrei provato tutto ciò che hai elencato se non ci avessero interrotto, non credi?-
-Illusa. Non serve continuare o farlo per ore. Queste sensazioni le provi già con un bacio e solo se sei realmente, irrimediabilmente innamorata-
-E qui casca l' asino, ci risiamo. Io ovviamente non amo Shin-
-Però, acuta Akane! -
-Nabiki.... tu veramente provi quel turbinio di emozioni?-
-Solo con Daiki-
-Allora vuol dire che lo ami- credeva di metterla in difficoltà
-Si, ma acqua in bocca, ho una reputazione io!-
-Scema. Lo ammetti? -
-Già. Come potrei non amarlo. Akane....-
-Sì?-
-Mi ha chiesto di sposarlo-
-Oh Kami, Nabiki ma è meraviglioso!!!- Corse ad abbracciarla. Era veramente felice per quella testa calda.
-Ma lo faremo tra qualche mese, non dirlo a nessuno-
-Nabiki...meriti il meglio e Daiki saprà renderti felice-
-E tu ricordati queste parole piccola...casacca cinese ti renderà felice, non scopettone-
Poi qualcosa aveva destato la curiosità della mezzana.
-Fammi un po' vedere e questo..- aveva indicato l'anello di rame fatto da Ranma
-Non è nulla… me lo ha messo quel baka... -aveva nascosto la mano sotto al tavolo e si era stoppata. Non sapeva cosa dire.
-Come mai non l'hai tolto?-
-L' Ho...l' ho dimenticato-
-E il dottorino cosa ha detto quando l'ha visto...?- Era talmente vistoso che non si poteva nasconderlo.
-Non ci ha fatto caso eravamo presi da altro-
-Non ne dubito. Però noto che ti stai nabikizzando-
-Chi si sta nabikizzando iena?- Ranma era arrivato. Aveva salutato la padrona di casa e dato un bacio tra i capelli alla sua futura sposa.
Le due sorelle si guardarono
-Niente che ti riguardi capoccione-
-Capisco cose da femminucce. Serpe cosa hai di buono da sgranocchiare?-
-Perché non lo chiedi alla tua fidanzatina. È lei che ti deve curare e coccolare!!-
-Maschiaccio cosa mangio?-
-Oh Fred quello che vuoi? Un' ala di pterodattilo va bene? E dove hai messo la clava zoticone?-
-Wilma mangio tutto tranne cose cucinate da te e la clava donna è al solito posto. La vuoi lucidare?-
-Lucidarla. Ma come, per uno che la usa tanto non ci dovrebbe essere polvere-
-Mi piace giocare alla lampada di Aladino. Tu invece pensa alle tue ragnatele. Vuoi una mano a liberartene?-
-Ti sbagli per le ragnatele-
-Hai ragione, punta di ruggine?-
-Tranquillo c'è chi sarà disposto ad aiutarmi ad eliminarla nel caso ci fosse-
-Ah certo dimenticavo Mr scopettone sulle spalle, lui sì che saprà aiutarti!-
-Meglio lui che qualcun altro. Tu invece pensa alle le tue squillette da quattro soldi-
La discussione stava prendendo una piega non buona.
-Allora ragazzi, avrete modo di giocare a fare gli sposini gelosi in un altro momento, ora parliamo di cose serie: i preparativi. Ho già chiamato Pierre-
-Pierre? E chi è?- Intervenne Akane ignorando il codinato.
-Il Wedding Planner!-
-Wedd... weddi... weddin...- il moro incespicava. Non riusciva proprio a pronunciare parole che non fossero giapponesi.
-Organizzatore di matrimoni, fesso!-
-E parla chiaro!-
-Allora ho bisogno di farvi poche domande, rispondete-
-Per me è indifferente fai scegliere al maschiaccio. Anzi no, perché non fai tu? Con i suoi gusti scambierebbero il matrimonio per una pacchiana festa in maschera-
-Baka mi stai dicendo che non ho gusto e senso estetico?-
-Bingo maschiaccio!- Stavano rimbeccandosi. Era più forte di loro.
-Allora sorellina romantico o sexy?- Ancora una volta la castana li stroncò. Se quei due avessero canalizzato il loro punzecchiarsi in baci altro che passione che sarebbe esplosa!
-Non molto romantico e per nulla sexy. Semplice-
-Orientale o stile occidentale?-
-Occidentale - guardava Ranma sperando di scorgere un cenno di consenso, ma il codinato era intento a ingozzarsi con la brioche.
-Invitati più o meno di cento?-
-Meno di venti-
-Testimoni... avete provveduto?
-Io sì-
-E chi è?- Chiese la piccola Tendo.
-Una mia amichetta-  rise guardando la faccia livida di Akane.
-Stai scherzando?-
-Perché ti darebbe fastidio?-
-Anche se si tratta di un finto matrimonio non voglio che si trasformi in una casa d'appuntamenti -
-Hai ragione, tu preferisci lo zoo-
-Ranma la smetti?- lo ammoni Nabiki
-Ryoga scema - Akane si rilassò ed il palestrato non potè non ghignare.
-Io ho scelto te Nabiki se non ci sono problemi-
-Va bene ma niente regalo extra-
-Tranquilla non rischierai il fallimento-
-Per la location villa al mare o ristorante in campagna?-
-Il dojo- risposero entrambi.
-Perfetto come immaginavo-
-Ranma tu domani andrai con Daiki a scegliere vestito e comprare gli anelli, Akane tu verrai con me per il vestito-
-Perché con Daiki?-
-Il mio uomo ha ottimo gusto e non vorrei rischiare di avere lo sposo in jeans. Mi raccomando per le vere non ti sprecare-
I due promessi si guardarono ricordando il giorno della proposta. Poi gli occhi del codinato si spostarono sulla mano di Akane e sul dito faceva bella mostra il groviglio di rame.
-Non lo hai tolto?- Chiese a bassa voce, toccandolo.
-Beh, io l' ho dimenticato - e arrossì - Ma ora lo tolgo -
-No! Tienilo... per piacere!- La osservò con tenerezza. La ragazza sorrise ma poi anche lei non potè fare a meno di notare la mano contusa di Ranma.
-Cosa ti è successo ?- La accarezzava dolcemente. Era preoccupata.
-Niente mi stavo allenando e per sbaglio ho dato un pugno alla parete-
-Ranma sei il solito impulsivo –
La mezzana capì che stava mentendo e dopo avrebbe indagato, intanto sorrideva guardandoli. Quei due passavano dal battibbeccare allo scambiarsi sguardi e gesti teneri. Come facevano a non rendersi conto dei loro sentimenti? O meglio, non erano stufi di nasconderli? Poi ebbe una brillante idea. L’ ennesima.
-Un' ultima cosa...- la guardarono
-Dovrete scrivervi le promesse-
-Cosa?-
-Sì, le promesse che vi scambierete durante la cerimonia-
-E non può scriverle Pierre, a che cavolo ci serve altrimenti?-
-Zuccone, Pierre serve a me. Non posso fare tutto da sola. Alle promesse ci dovrete pensare voi –
-Nabiki ma saranno piene di baka e maschiaccio e altri insulti-
-Saranno le vostre, saranno vere. Vi consiglio quando le scriverete di pensare a quello che siete stati ieri, a come siete oggi e come vi vedrete domani-
-Ma...-
-Niente ma, questa è l' unica cosa che vi chiedo-
Si guardarono e sospirando annuirono.
-Se hai finito andrei. Ho delle commissioni da sbrigare e lezione al dojo. Ranma passi a prendermi?-
-Alle cinque va bene?-
-Ok, ti aspetto e non tardare come tuo solito-
-Va bene madame. Allora vado anch' io-
-No, tu no. Devo chiederti delle cose che la sposa non può sentire- Strizzò l'occhio alla sorella.
-Allora ciao- salutò entrambi con un bacio e uscì.
-Che vuoi serpe?-
-La parete ha ricevuto un pugno ma a chi era destinato?-
-Shinnosuke, ieri è passato a casa a ricordarmi che Akane è una sua proprietà-
-Perché non hai pestato lui?-
-Tua sorella non me lo avrebbe perdonato-
-Ripensandoci...hai fatto bene. Avrai modo per fargli capire quanto si sbaglia-
Lo guardava era pensieroso. Con gli anni anche il loro rapporto era cambiato, Nabiki lo considerava come un fratello e Ranma spesso si confidava con la mezzana, specie se l' oggetto della confidenza era una ragazza poco femminile di loro conoscenza.
-Che c'è? Ti conosco...-
-Niente è che...lasciamo stare dai-
-Vuota il sacco Ranma-
-È una follia lo so...ma....-
-Vuoi parlare o devo torturati?- Lo sapeva. Il codinato era giunto a dama.
-Io la rivoglio, la rivoglio nella mia vita e non come amica- La guardò. Era serio come mai lo era stato in vita sua.
-Finalmente ti sei deciso ad ammettere che la ami zuccone! E da quando se posso chiedertelo?- Nabiki aspettava da tanto quell'ammissione.
-Non so quando sia successo, forse la prima volta quando io e quel folle di mio padre siamo piombati a casa vostra. Nell' istante in cui ho posato i miei occhi nei suoi non ho capito nulla. So solo che sono stato assorbito e proiettato in un’ altra realtà dove non riesco a fare a meno di lei. Potranno passare anni ma è sempre lo stesso con Akane. Ho provato ad andare avanti ma non ci riesco. Se questo è amore, allora sì Nabiki io sono follemente innamorato di quel maschiaccio violento...del MIO maschiaccio!-
-Non ho mai avuto dubbi capoccione-
Fecero una pausa.
-E se lei lo amasse veramente, intendo il dottorino? - Era strano ma stavolta Ranma non mostrava la sua faccia da spaccone. Era timoroso, preoccupato.
-No! Lei ama te, solo che per arrivare alle tue conclusioni ha bisogno di più tempo. Ha paura e non puoi darle torto. Troppe Shan- pu ha visto passare nel tuo letto.... –
-Nabiki lo sai che con Shan pu...-
-Non devi convincere me, ma lei. La cinesina ha pensato bene di farle ultimo dispetto prima di andare via-
-E se non mi perdonasse, se non volesse credermi? Poi ora c'è quel maledetto tutto moine. Maledizione stavano per farlo e sai come la pensa Akane, non lo avrebbe mai assecondato se non lo amasse- non la mandava proprio giù quella storia.
-Di sicuro una piccolissima parte di lei prova dell' affetto ma non amore-
-Come fai ad essere così sicura?-
-Non volendo me lo ha confermato stamattina-
-Mmhhhh-
-Mi ha detto che quando stavano per farlo lei non ha provato nulla, se non semplice passione dettata dal momento. Stavolta papà è stato provvidenziale. Quella sciocca se ne sarebbe pentita per tutta la vita-
-Cosa faccio Nabiki ?-
-Sposala e rendila felice. In quanto al dottorino capirà e se ne farà una ragione-
-E lei? Se non capirà, se non mi vorrà?-
- Non potrebbe mai, fai parte di lei. Fidati non ti lascerà andare. Tu intanto cerca di riconquistarla-
-E come? Con Akane è sempre tutto così complicato ed io non faccio che cazzate-
-Sii te stesso Ranma . Sii il Ranma che lei ha sempre amato e sempre amerà e...-
-E cosa?-
-Falla ingelosire, ma senza strafare, altrimenti ti assicuro che il tuo genio della lampada non vedrà mai la luce-
-Ok, allora non sarà difficile. In quanto al genio è andato in letargo- sorrise era più fiducioso. Il suo unico obiettivo era riconquistare la ragazza dagli occhi nocciola.
-Nabiki-
-Si ?-
-Daiki è un uomo fortunato !-
-Anche mia sorella-
 
 
 
***********
 
 
 
Ranma era arrivato a casa Tendo con circa un'ora di anticipo. Voleva approfittarne per salutare la mamma che non vedeva da un po' di giorni.
Passando per il cortile di casa Tendo il codinato non potè fare a meno di soffermarsi sull' uscio della palestra per rimirare la bella mora intenta a riporre via gli atrezzi. Era leggermente stanca.
Metteva sempre tutta se stessa nelle lezioni. Insegnare a bambini di una certa età era piacevole ma nel contempo molto impegnativo.
Era davvero incantevole la sua Akane.
Mentre la osservava notò un allievo della giovane donna che le si stava avvicinando con passo incerto.
Keita era un ragazzino vivace. Aveva i capelli mori e un bellissimo paio di occhi blu. Era indisponente ma coraggioso e pronto ad aiutare i più deboli. Voleva essere sempre il primo ed aveva una cotta per la sua maestra di arti marziali. Era l'allievo preferito della piccola Tendo, forse perché, inconsciamente, le ricordava vagamente qualcuno.
-Ciao Akane, allora.... io vado-
-Ciao Keita alla settimana prossima-
-Akane...-
-Sì ?-
-Beh, volevo solo dirti che oggi sei stata bravissima e sei bellissima, come sempre-
Akane si era inginocchiata per raggiungere l'altezza del bambino.
-Grazie ma devo dire che tu sei un bravissimo allievo ed anche molto galante- rideva mentre il bimbo arrossiva leggermente.
-Akane...-
-Dimmi-
-Io da grande...... voglio sposarti- A quelle parole il codinato sorrise e si avvicinò ai due.  Tra pochi giorni avrebbe veramente sposato quella bellissima creatura. Il cuore gli si riempì di un inspiegabile calore.
-Tesoro sei davvero carino e credimi sono onor-...Ranma la interruppe
-Per la cronaca nanerottolo Akane è troppo vecchia, non sa cucinare, è un maschiaccio violento e cosa più importante lei è già impegnata-
-La vuoi tutta per te vero sensei? Beh, dovrai farti da parte perche lei sposerà me!- Ranma guardò il bambino con occhi spalancati. Gli ricordava qualcuno a lui non tanto simpatico.
-Io ti consiglio di filare a casa sgorbietto prima che mammina si preoccupi-
-Tze… sono un uomo io e non ho orari - Akane sorrise. Quel bambino era davvero unico.
-Tesoro so che non hai orari ma la mamma potrebbe aver bisogno del suo ometto-
-Va bene Akane come vuoi- il bimbo si allontanò sfidando Ranma con lo sguardo.
-Ma hai visto come mi ha guardato? Quel bambino lo faccio a polpette Akane-
-Ranma non so chi è più infantile se Keita o tu- rideva
-Stupida io non mi comporto come un moccioso è lui che mi sfida-
-Va bene come dici tu, ora vado a prepararmi ...poppante- andò via lanciandogli un asciugamano
-Ehi... -sorrise nel vederla uscire dalla palestra.
 
Si era lavata e vestita ed aveva raggiunto il corvino che in salone sorseggiava un tè e parlava con la madre.
Era sempre contenta quando vedeva il palestrato parlare con la mamma. Quanto tempo avevano perso.
-Pronta maschiaccio?-
-Andiamo baka-
-Dove andate di bello?- Chiese Nodoka
-I preparativi per il matrimonio sai.... -
La signora Saotome sorrise, sapeva dell' appuntamento col legale. Stavano proprio bene insieme. Li vide uscire augurando loro una piacevole giornata.
 
************
 
Akane e Ranma erano arrivati da Daiki. Sedevano in sala attesa aspettando il loro turno.
Di sottecchi ogni tanto il codinato guardava la mora che leggeva con interesse una rivista di cucina, era sempre la solita. Non ci riusciva ma non avrebbe mollato. Sorrise alla sua tenacia e testardaggine.
La voce della segretaria li fece voltare.
-Signori Saotome, l’ avvocato Tachemaru vi attende- Mentre la graziosa signorina faceva loro strada Akane prese istintivamente la mano di Ranma che con dolcezza gliela strinse.
-Ranma, Akane  entrate pure- Daiki li fece accomodare su due morbide poltrone allineate di fronte alla sua posta dietro l' imponente scrivania.
Akane si soffermò un attimo a scrutarlo. Ora capiva perche Nabiki se lo teneva stretto. Oltre al suo carattere sicuro, dolce, deciso e alle sue doti nascoste tanto decantate da quella stregaccia della sorella, quell’uomo era proprio bello.
Era alto e prestante al punto giusto. L' avvocato era solito allenare il suo corpo due, tre volte a settimana.
I capelli erano corti ,folti e neri come la notte. Il ciuffo frontale era alzato dal gel. Gli occhi erano scuri, profondi e aveva un naso lineare e labbra a forma di cuore contornati da un accenno di barba curata. L’ incarnato era dorato. La ragazza fu distolta dai suoi pensieri dalla voce calda e mielata del legale.
-Allora ragazzi è tutto pronto, ma prima vorrei darvi alcune delucidazioni.  Come mi avete chiesto ho preparato un contratto per il vostro matrimonio di apparenza
Akane era nervosa e si contorceva smaniosa le mani. Ranma notandola gliele riprese cercando di farla calmare. La guardò per trasmetterle sicurezza. Lui era lì con lei.
-Con questo accordo ho cercato di pianificare il vostro divorzio. Mi spiego. Dopo il concorso verrete qui e di comune assenso dichiarerete di aver fatto uno sbaglio. In quel caso chiederemo l'annullamento. I vostri beni non saranno toccati e le cose saranno più semplici visto che non avete figli. Se non avete domande potete anche firmare qui e tutto sarà risolto-
Si rigirava la stilografica tra le dita in attesa di porre fine a quello stillicidio.
Odiava mentire ai suoi clienti. Non lo riteneva deontologico. Aveva sempre vinto le sue cause grazie alla sua bravura e professionalità.
Akane lo guardò e prese il fascicolo tra le mani lievemente tremanti.
 -Potrei leggerlo?-
-Certo-
Iniziò in silenzio, era una pratica corposa.
-Potresti leggere ad alta voce , sai per Ranma, cosi velocizziamo-
-Oh sì scusate -
Dopo le prime due pagine Daiki pensò bene di trovare una soluzione. Non doveva farla arrivare alle clausole.
-Facciamo così, vuoi leggerlo con calma e ripassi tra una settimana?-
-No è impossibile, c'è il matrimonio-
-Ha già dimenticavo...Il fatto è che ho un cliente tra un quarto d' ora-
-Io firmo, per me non ci sono problemi- intervenne Ranma - Su Akane cosa può esserci di oscuro. Ci sposiamo e dopo qualche settimana addio, ciao, auf wiedersehen, au revoir..ricordi?- La stava stuzzicando.
-Akane perdonami ma non ti vedo molto convinta. Se mi permetti un consiglio, forse non dovreste farlo...-
-No! -Risposero entrambi all’unisono.Si guardarono e sorrisero.
- Ranma ha ragione cosa potrebbe esserci di strano, allora firmiamo-
-Prima i maschiacci-
-Baka hai bisogno di vedere come si firma?-
-Ah ah, donna porta rispetto per il tuo uomo-
-Già dimenticavo chi è che ha la clava-
-E guarda se non pensa sempre allo stesso...-
-Maniaco muoviti che Daiki ha da fare-
Intanto l' avvocato li guardava sorridendo.
-Allora ci vediamo al matrimonio. Ranma con te, invece, domani per il vestito-
- Ciao amico a domani-
-Ciao Daiki e grazie ancora-
-Di niente Akane-
 
Appena i due ignari ragazzi uscirono fece capolino la PR che si era nascosta dietro la parete di cartongesso, che delimitava lo studio dalla stanza degli archivi.
-Allora cosa ne pensi, è come dicevo?-
-Sono talmente innamorati persi l'uno dell' altra che anche un cieco lo vedrebbe. Il problema è che sono troppo ostinati. Tua sorella mi ha fatto temere il peggio. Ringraziando i Kami Ranma l'ha distolta dal leggere-
-Ranma ha ammesso i suoi sentimenti-
-Davvero?-
-Sì, mi ha chiaramente detto che la rivuole nella sua vita. Speriamo che mia sorella rinsavisca presto. Ha poche settimane per riuscirci-
-Il problema resta il fidanzato di Akane-
- E tu mi aiuterai a tenerlo fuori dai piedi-
-Nabiki sai come la penso nell' intromettermi nella vita altrui-
-Stiamo parlando di mia sorella e della sua felicità-
-Deve scegliere lei, non tu-
-Ma sarà lei a scegliere, noi le daremo solo una piccola spinta nella giusta direzione. Intanto la castana iniziò da dietro a sbottonargli la camicia.
-Nabiki....cosa sta frullando nella tua deliziosa testolina?- Il legale emise un sospiro.
-Niente, ti rendo solo chiaro il concetto.... io ti do un input e tu sei libero di decidere cosa fare...- la voce era sensuale, sussurrata, voluttuosa. Con le sue mani curate gli toccava il torace virile e scolpito, mentre con la bocca lasciava ardenti baci dal collo fino al lobo dell’orecchio.
Daiki senza pensarci un attimo alzò il telefono e chiamò la segretaria.
-Kaori prenditi mezz'ora di pausa e annulla il prossimo appuntamento- Tempo di abbassare la cornetta e si voltò verso la mezzana.
Le sbottonò con impeto la camicetta e le abbassò le coppe del reggiseno di pizzo verde. Famelico iniziò a baciarle i seni che fuoriuscivano prorompenti dal sottile tessuto, mentre lei lo avvicinava a sè tirandolo per i capelli. Stanco di trattenersi la prese in braccio a cavalcioni portandola sul divano in pelle, continuando a baciarla voracemente.
Nabiki iniziò a slacciargli i pantaloni fino ad abbassarli a metà coscia mentre lui con fervore le alzò la gonna spostandole leggermente il perizoma.
Una sola spinta ed entrò in lei.
Con le grosse mani appoggiate sui glutei la aiutava a muoversi, mentre l’astuta ragazza si inarcava con la schiena inebriandosi di quella virile lunghezza, che le danzava dentro ritmicamente.
La stanza in breve si riempì di gemiti e sospiri. Entrambi raggiunsero il culmine del piacere.
Con il fiato corto Daiki si avvicinò all' orecchio di Nabiki, mordendole delicatamente il lobo.
-Se si tratta di una spinta piccola, allora credo di poterti aiutare mia incantevole tentatrice-
-Non ne dubitavo amore mio- Rideva posando lo sguardo in quegli occhi dardeggianti e ancora languidi per la passione provata.
-Ti amo bellissima maliarda-
-Ti amo anch' io mio focoso cavaliere -
 
 
********
 
 
Ranma e Akane  si stavano avviando verso casa.
-Ti va di cenare con me maschiaccio?-
-Mi spiace ma mi aspetta Shin a casa sua, per cenare insieme -
-Cenare, io direi che ha ben altro in mente- Ranma storse il naso accigliandosi mentre la mora lo osservava.
-E che cosa, sentiamo -
-Magari continuare quello che ha interrotto-
-Non mi aspetta per portarmi a letto e pure se fosse non capisco perchè ti scaldi tanto, lui è il mio ragazzo-
-Io non mi sto scaldando è solo che... mi andava di cenare in compagnia, tutto qui-
-Compagnia…. perché non te la fai dare da una delle tue amichette brave a scaldarti il letto? Cosa c'è stasera nessuna è disponibile?-
-Stai insinuando che ti chiedo di uscire soltanto quando non ho alternative?-
-No, è che....-
-È cosa?- Davvero pensava che lui la usasse per riempire i suoi vuoti....questo era il colmo. -Non ti ho mai usata, anzi al contrario ho sempre abbandonato le mie compagnie per correre da te - Era vero e lei lo sapeva.
-Scusami Ranma è che questa storia del matrimonio, il contratto e tutto il resto mi fa dire cose che non penso. È come se la mia vita fosse di nuovo manovrata-
-Tranquilla, nessuno ti sta manovrando o obbligando. Poche settimane e ti libererai del sottoscritto e potrai fare quello che vuoi, anzi puoi già farlo! Forza, corri dal dottorino- fece per andarsene era furioso.
-Ranma, magari possiamo cenare insieme domani?- Suonava quasi come una supplica.
-Non lo so se sarò libero. Mi spiace ma le tue prestazioni amorose le dovrai confidare a qualcun altro-
-Coooosa? Scusa non pensavo ti desse tanto fastidio ascoltarmi-
-Più che fastidio quando mi racconti quelle cose direi nausea, perdonami-
-L'avevo dimenticato che il signorino è abituato a vere donne, mentre per la sottoscritta che è un maschiaccio, senza sex appeal, per niente femminile, prova disgusto ad immaginarla nel fare determinate cose. Scusami, la prossima volta eviterò di far contorcere il tuo povero stomaco- Era furiosa e delusa. Possibile che Ranma non si accorgesse che anche lei era una ragazza? Con uno sforzo immane ricacciò dietro le lacrime. Non voleva dargli la soddisfazione di vederla debole per l' ennesima volta. Ancora una volta, le sue insicurezze le offuscavano la realtà. Si voltò e fece per andarsene ma Ranma la fermò per un braccio.
-Come al solito rigiri la frittata intendendo ciò che ti fa più comodo-
-Ah davvero e cosa volevi dirmi ?-
-Mi dà fastidio sapere che Dolittle allunghi le mani-
-Perché?-
-Perché tu non puoi-
-Non posso e perché? Dannazione, rispondi una buona volta-
-Non sei pronta-
-Io non sono pronta! Certo dimenticavo sono una bimbetta sprovveduta-
-Akane non mettermi in bocca parole che non ho detto-
-Non le hai dette ma le pensi...buona serata Ranma- gli voltò le spalle incamminandosi.
-Akane ... Akane - Provò a chiamarla ma lei aveva voltato l'angolo ignorandolo.
Malintesi, quel dannato orgoglio e la gelosia impedirono a quei due testoni di parlarsi, distorcendo ancora una volta la realtà.
 
 
 
********
 
 
Non aveva aperto neanche la porta completamente che con impeto gli si era buttata addosso, baciandolo freneticamente.
-Finalmente, non resistevo più-
-Questo sì che è un saluto accogliente. Tutto bene da Daiki?-
-Si tranquillo nulla di oscuro. Lord Daiki Fener e la signora del male Nabiki non tramano alla nostre spalle- rideva nel prenderlo in giro -Il pianeta è salvo mio signore-
-Simpatica...vieni qui principessa Leila-  le prese i polsi portandoglieli dietro la schiena. Si avvicinò alle sue lebbra tenendosi a qualche centimetro di distanza. Mentre lei cercava di baciarlo lui si ritraeva con sensualità.
-Questa è la punizione, guardare ma non toccare-
-Ma davvero …–
Akane decise di stare al gioco. Con Shinnosuke si sentiva bella ed eccitante. Si leccò le labbra e iniziò a guardarlo con il suo ingenuo, tentarore sguardo da cerbiatta.
Pochi secondi e Shinnosuke non avrebbe retto. Infatti la baciò febbrilmente.
-Tu sei una ragazzaccia-
-Io davvero? Ma no, cosa dici?- Le risate dei due si diffondevano per la stanza.
Come loro abitudine, dopo aver cenato, si accoccolarono sul divano, chiacchierando amorevolmente. Stavano veramente bene insieme.
-Cos' è questo?- Chiese d' un tratto Shinnosuke prendendo il dito anulare della mora.
-Niente è.... è un giochino che mi ha dato Emi-
Non riusciva a credere a sé  stessa, aveva mentito. Perché? E soprattutto perché diamine portava ancora quella specie di  anello?
-È proprio una coccolona quella bambina. Un giorno se saremo fortunati avremo un figlio come la tua dolcissima nipotina-
-Già- era troppo imbarazzata ed ancora shockata per quella bugia. Guardò l'orologio e si accorse che era tardi.
-Amore ora devo proprio andare, domani ho una giornata pienissima-
-Sicura di non voler dormire qui?-
-Dormire?-
-Ti prometto che faccio il bravo, guarda mi lego anche le mani, va bene?- Simulò il gesto portandosi le mani incrociate dietro la schiena.
-Non sono le tue mani a preoccuparmi, mio bel dottore sexy-
-Allora lo ricordi ancora il nostro ultimo discorsetto?-
-Sì e ti prometto che presto lo riprenderemo-
-Non vedo l'ora. Vuoi che ti accompagni?- La prese tra le braccia.
-Tranquillo sono due passi. Ti chiamo domani- Un ultimo bacio e andò via.
Mentre ritornava a casa la Tendo, guardandosi quel groviglio sul dito, ancora non si capacitava per la menzogna detta al suo ragazzo, poi ripensò alla discussione avuta col codinato. Forse aveva esagerato, così decise di chiamarlo, anche se quel baka non se lo meritava. Chissà se si  era calmato.
Ranma, nel frattempo, si trovava in un bar. Voleva ed aveva bisogno di distrarsi. Una fanciulla appariscente da abiti succinti gli si avvicinò.
-Mi offri da bere?-
-Koaru vedi cosa prende la signora-
-Kiss in the dark. Allora cosa ci fa uno come te tutto soletto?-
-Quello che ci fa una come te- lo disse continuando a bere la sua bibita, senza guardarla.
-Abito a pochi isolati da qui, ti va di accompagnarmi?- Era chiaro che voleva ben altro che essere accompagnata. A quelle parole Ranma la guardò e sorrise. Era un bel bocconcino. Un po' volgarotta ma gli avrebbe potuto offrire tanto per una sera.
Era davvero allettato, ma Akane si insinuò, prepotente, nei suoi pensieri.
-Credimi, sarei tentato e se ti avessi incontrata sere fa non avrei esitato ma.....-
-Ma c'è una lei che però ora non è qui-
-Già -strinse il bicchiere quasi vuoto. Se avesse fatto un po’ più forza lo avrebbe spaccato.
-Lei non verrebbe mai a saperlo- si umettò le labbra sensualmente. Poi guardò il telefono di lui che vibrando si illuminò di blu.
-Ranma...-
-Akane, che c'è?- Il solo sentire la sua voce lo aveva riportato sulla terra ma doveva tenerla sulle spine....Nabiki aveva ragione.
-Dove sei?-
-In un bar- era freddo e telegrafico.
Mentre parlava a telefono la provocante ragazza gli si avvicinò.
-Allora maschione ne hai per molto? -Akane non potè non ascoltare.
-Ranma scusa… pensavo fossi solo e....divertiti- attaccò senza velare una punta di gelosia.
Il corvino ghignò, poi prese delle banconote e pagò le consumazioni.
-Ehi, che fai te ne vai?-
-Scusami dolcezza, ma vedi sono stufo di finte compagnie.....Ranma Saotome è fuori dai giochi- E con fare spavaldo uscì dal locale.
 
 
Lungo la strada del ritorno il fascinoso artista attraversò il viale adiacente il parco e la vide. Sorrise incantato.
Akane era piacevole come una giornata fresca e solare da trascorrere al mare.
Era come la prima pioggia autunnale, come il primo gelato.
Era come il sorriso di un bambino che estasiato ammira il primo arcobaleno.
Akane era sempre una meravigliosa prima volta.
 
Era seduta sulla solita altalena. Lui la affiancò e la guardò ma lei non ricambiò. Era furiosa.
-Le bambinette a quest'ora non dovrebbero starsene in giro da sole-
-Che ci fai qui, pensavo fossi in piacevole compagnia-
-Non era tanto piacevole . E tu non dovevi stare col dottorino?-
-Domani ho molte cose da fare e ho bisogno di riposare-
-Mentre lì non avresti riposato...-
-Ranma ti prego, lasciami in pace -
Si alzò per andarsene ma fu bloccata. Questa volta lo avrebbe ascoltato.
-Perche mi hai attaccato il telefono in faccia?-
-Non volevo disturbare. Tu perché prima hai reagito male?-
-Dolittle mi dà sui nervi -
-È il mio ragazzo-
-Non mi piace, lo sai come la penso. Lui non fa per te e...-
-Ed io non sono una donna da poter fare certe cose, lo so non ripetermelo-
-Credi che sia questo a darmi fastidio...stupida?- Akane incrociò le braccia, poi voltando il viso per non guardarlo e assumendo un tono infantile non riuscì a contenere i suoi pensieri.
-Allora spiegami-
-Tu sei troppo per lui....sei troppo per chiunque...- sorrise
-Neanche a me piacciono le tue ragazze, però non dico nulla....- lui la osservò non convinto
-Nulla?...-
-Ok, ma è giusto qualche commentino innocente-
-Innocente….ma se  sono così carucce e premurose-
-Stupido- Sorrise abbassando la testa - Potresti avere di meglio-
-Un giorno troverò quella giusta o magari l' ho già trovata-
Lo guardò in religioso silenzio mentre il cuore accelerava inspiegabilmente i battiti.
-Vieni qui maschiaccio- Non resistette più e l'abbracciò.
-Allora stasera Mr scopettone ha avuto un altro due di picche-
-Ranmaaaa, non mi piace quando lo chiami così e poi credo che per una degna prima volta ci voglia il giusto tempo no?-
- Già maschiaccio, soprattutto perché quel poverino dovrà avere tanta pazienza per levarti tutta la ragnatela ...-
Rideva mentre la ragazza lo rincorreva, urlandogli improperi alquanto coloriti.
Ranma ne era fermamente convinto. L'avrebbe riconquistata.
Restava solo un ultimo ostacolo. Shinnosuke.
Il codinato sapeva che non gli avrebbe reso le cose semplici.
Ma lui con le sfide ci andava a nozze!
 
 

*Sex and the city

** L. De Crescenzo

 
 
 
 
 
Entriamo nel vivo!
Piaciuta la new entry? Ryoga non poteva mancare.
Ele dolce mia beta….grazie come sempre!...Akane chi ti ricorda?
Arianna la tua simpatia non sai quante volte mi ha ispirata…;). Ci sentiamo in chat.
VioletLumos “toro di Nerima” ti dice nulla ? Grazie!
 
Sarò noiosa, ma grazie come sempre a chi preferisce, segue e/o ricorda.
Un affettuoso ringraziamento a chi ha sempre voglia e tempo di commentare!
 
P.S. Ele, Arianna spero la doccetta sia stata di vostro gradimento! Andavano bene le fossette?
Adesso alzi la mano destra  chi non ha desiderato per un attimino essere in doccia con Ranma…
se ci sono maschietti non amanti del genere non me ne vogliate.
Per ogni mano alzata ci dovrebbe essere un commentino.... giusto per XD  Mi fa piacere sapere cosa pensate quindi suvvia non siate timidi hehehe!
Alla prossima. Baci Pia
 
 

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Capitolo 6
*** Addio al celi-nubilato ***


 
Baby, take off your coat, real slow
baby, take off your shoes
I’ll help you take off your shoes
baby, take off your dress...
you give me reason to live
you can leave your hat on!
….Suspicious minds are talking
that’s right, they’ll tear us apart
they don’t believe in this love of ours
they don’t know what love is
they don’t know what love is
I know what love is
you can leave your hat on
 
You can leave your hat on   J. Cocker
 






 
Fleure blanche era l'atelier più rinomato di Tokyo.
Era un palazzo a tre piani. Sarebbe stato impossibile non trovare un vestito con annessi accessori. Nabiki sapeva bene dove spendere i soldini.
- Commente êtes-vous mia sublime Nabikì?-
-Je suis très bien Pierre e tu?-
- Quando ti vedo sempre bene mon amour-
Il wedding planner scelto da Nabiki era il meglio che la piazza potesse offrire. Si conoscevano da un po' e in passato avevano anche collaborato  per qualche evento della Tokyo mondana.
Era un uomo di aspetto piacente, moro, con folte sopracciglia e dal sorriso enigmatico. Era eccentrico, simpaticissimo e carismatico. Nel vestirsi curava sempre i minimi dettagli. Quel giorno indossava  un completo interamente bianco, fatta eccezione per  la cravatta rosso fuoco che faceva pendant con la fascia del panama messo di sbieco ed il fiore appariscente che sbucava dal taschino della costosissima giacca avvitata.   Parlava marcando il suo accento francese, per lui era “très chic”.Doveva sempre distinguersi dalla massa ed era fierissimo della sua omosessualità. Adorava la mezzana.  Arguta, sexy, provocante, disinibita, bellissima. L'unico neo era che fosse una donna.
-Allora Pierre ascoltami bene, tra un po' arriverà mia sorella e dobbiamo renderla perfetta. Hai visto le foto?-
-Ma oui mon cher e devo dire che è veramente délicieux. Lui invece Ranmà è...è oh mon dieu DI VI N- Si sventolava con un ventaglio rosso con ideogrammi dorati- Ripetimi perché non posso vestirlo per il matrimonio Nabikì-
-Perché anziché vestirlo lo spoglieresti,  eccola è arrivata!-
Akane indossava dei semplici jeans ed una t-shirt bianca. Ai piedi delle sneackers anonime. Lei era l' opposto di Pierre e della sorella, ma nonostante tutto era incantevole e il wedding planner lo notò subito.
-Ciao Nabiki, che hai da guardare sono in orario?-
-Buongiorno acida, Pierre lei è la mia sorellina, Akane lui è l' uomo che farà il miracolo, il celestiale Pierre- La mora la guardò torva, mentre il personal stylist si crogiolava per l'appellativo datogli dalla PR.
L' elegante parigino girò per un paio di volte intorno a quell'anonima ragazza.
Aveva portato la mano destra sulla guancia, la gamba sinistra era leggermente spostata più in avanti rispetto all'altra, le labbra erano arricciate e lo sguardo socchiuso. La stava studiando per la trasformazione.
-Devo ammettere che la sostanza c'è, ma lavorandoci trasformeremo questa paperà in un grazioso cigno-
-Ehi  papera a chi?-
-Sshhhh Akane non disturbare il maestro- Nabiki aveva prontamente zittito la corvina che si era schiacciata il volto con  la mano. Era lì da un paio di minuti ed era già esausta.
-Allora mia petit Akanè-
-A-Ka-ne, non Akanè-
-Ed io che ho detto...Nabikì fattelo dire, tua sorella non ha preso neanche un mignolo della tua classe-
-Lo so, ma vedi tu puoi farcela, sei l'unico!-
-Sarà un'impresa titanica ma lo faccio solo per te petit fleur-
-Scusate non vorrei spezzare l'idillio ma avrei un pochino fretta dato che ho lezione tra un paio d'ore-
-Scordatelo! Le ho fatte annullare, oggi sei impegnata con me!- Il tono che usò non ammetteva repliche
-Ma...-
-Niente ma e non lagnarti, dovresti ringraziare le sacre divinità per le attenzioni che riceverai oggi, fidati perché il lavoro duro spetterà a noi!-
-Oh Kami cosa ho fatto di male?-
-Bando alle chiacchierè, il tempo per IL SOTTOSCRITTO è danaro- marcò volutamente le ultime parole. Era lui il professionista. - Che colore per il vestito Akanè?-
-Mi chiamerà sempre così vero?- Chiese alla sorella già sapendo la risposta
-Ma oui Akanè e poi è cosi très divin, ti fa meno maschiaccio- la mezzana se la rideva
-Simpatica...il colore.... bianco, anzi mi scusi biancò-
-No stupidina non si dice biancò ma blanc...  che dire " like a virgin"*- guardò la castana ghignando. Lui ovviamente sapeva
-"Touched for the very first time..." *- Nabiki stava intonando la celebre canzone mentre giocherellava con la lungha e preziosissima collana di perle nere provenienti dai mari del sud
-Ehi voi due, per caso insinuate?- Non ebbe risposta, l'avevano volutamente ignorata.
-Chantal, Jasmine, Cocò su forza portatemi lo stand con gli abiti blancs dell' ultima collezione- aveva chiamato le sue commesse battendo le mani perfettamente curate. Sulle unghie aveva anche una leggera passata di smalto trasparente.
-Akanè tu intanto inizia a spogliarti- la invitò svolazzando la mano sinistra
-Cosaaaa, qui, ora?! -
-Mon petit tranquilla il tuo Pierre non ama le butterfly- aveva portato le punte delle dita della mano sinistra sulla bocca per nascondere un risolino.
-Akane muoviti!- Ordinò perentoria la castana.
-E va bene -
Si era spogliata restando in reggiseno e slip bianchi, mentre Nabiki e Pierre si addentravano in una delle loro piacevolissime conversazioni. Argomento centrale il sesso.
-Nabikì che mi racconti? In giro si dice che stai con quel mega fusto di Daikì? Non ci posso credere lui è così trés homme!-
-Sempre ben informato Pierre-
-Ovvio petit e dimmi ti piace sempre colorare*?-
-Sì lo sai che colorerei tutti i giorni*..Adoro i pennelli, specie quelli grandi-
-E Daikì come dipinge?-
-Lui è formidable.....usa sempre tecniche nuove-
-Oh mon dieu che uomo, sicura che sia etero etero?-
-Si mon amì, rassegnati-
-Insomma voi due la finite sembrate Michelangelo e Raffaello versione hard?- La ragazza era scandalizzata.
-No puoi capire petit Akanè sono in un periodo di secca*-
-Diciamo anche siccità* Pierre, suvvia passerà -La pr lo consolava carezzandogli leggermente la spalla mentre il personal stylist assumeva un' aria afflitta. Poi sospirando aveva voltato lo sguardo sulla piccola Tendo per iniziare la sua opera pia ma quel che vide gli causò un' involontaria apertura della mascella fino ai piedi...
-Oh mon die, mon DIEU, MON DIEU!!! Cosa devono guardare i miei occhi!?- Urlava come un'isterica
 -Trésor tua sorella ha bisogno di un corso accelerato di lingerie e tecniche di seduzione. Sicuro che sia sangue del tuo sangue? Ma dove fa shopping sul catalogo "mia nonnà e le sue mutànd?"-
-Ahimè è mia sorella, ma provvederò Pierre...mi aspetta un lavoraccio lo so - intervenne la mondana Tendo con voce afflitta
-Ehi cosa c'è che non va nel mio intimo?- Allargò le braccia guardandosi. Indossava un reggiseno beige senza coppe che modellassero le sue rotondità e degli slip leggermente a vita alta, con sopra il disegno di una rana scolorita.
-Petit Akanè cosa non va chiedi? L'underwear di una suora è più eccitante e...e... - lo sguardo dello stilista andò più a fondo verso la zona intima -Oh no no no no no! Questo è davvero  troppo!  Mi sento male, vi prego non posso tollerarlo, Nabikì tua sorella deve assolutamente fare amicizia con Lady épilacion- La ragazza si guardò in quel punto ed in effetti l'inguine era un pò folto.
-Lo so Pierre, per questo ho prenotato da Sasha per una brasilian Style come si deve- era sempre più mortificata.
-Ehi, ma la smettete! Sono depilata! Cosa c'è che non va? E poi che c' entrano le brasiliane? - I due la guardavano esterrefatti, sarebbe stato un lavoro immane, non vi era dubbio.
-Akanè lasciati dire una cosa da uno un tantinello più esperto... meglio la sedia elettrica che la foresta amazzonica-
Esagerato! Io non ho la foresta amazzonica , il fatto è che forse tu non sei abituato perché....perché hai altro lì?-
-Avrò per mia sfortuna un tubicino al posto della passerottina, ma sono comunque più depilato di te parente del cugino It. Spiegami una cosa, come caspita riesci ad accavallare le gambe*? Vuoi che quel poverino di Ranmà noleggi una scavatrice per trovartela?- Nabiki se la rideva mentre Akane arrossiva a dismisura.
-Io...lui...noi...sì... anzi no...Nabiki ma dì qualcosa!?-  La conversazione sul disboscamento della piccola Tendo per fortuna fu interrotta dall'ingresso delle commesse, vestite ugualmente con un elegante tailleur blu e con la medesima pettinatura, una coda alta e perfetta.
Lo stand lunghissimo era colmo di tantissimi abiti di ogni genere.
Lo stilista iniziò a scegliere il modello per la mora.
-Tieni prova questo- era un abito lunghissimo e fasciato.
-Sembro un bignè nel buco della toppa*- commentò Akane una volta indossato. Non le piaceva o meglio non lo sentiva suo.
-Prova quest'altro- era largo, forse troppo.
-Ora sono una meringa- anche Nabiki annuì, in effetti era troppo pomposo.
Continuò cosi per altre decine di vestiti.
-Maledizione Akane hai provato tutto lo showroom e non hai fatto altro che lagnarti: troppo lungo, troppo corto, mi ingrassa, non ho tette, troppo scollato, sembro una suora, no una nuvola, troppo semplice, troppo Marilin, troppo sirena, troppo troppo, ma è assurdo!- Nabiki era allo stremo delle forze e della pazienza. Pierre la appoggiava con il movimento in alto e basso della testa.
Si trovavano in quell'atelier da circa tre ore, Akane aveva provato una quantità sproporzionata di abiti ma nessuno le andava a genio
-Questo perché non te ne fregava niente del matrimonio. Avevi detto che qualsiasi vestito sarebbe andato bene-
-Che c'entra....visto che ci sono ne voglio uno carino.. già sarà uno strazio, almeno fammi indossare un abito decente- sembrava una bambina che non riusciva a trovare la bambola tanto desiderata
-Strazio? Sposare quel mega fusto? Oh mon petit tu sei letteralmente cieca. Cosa darei per essere al tuo posto!-
-Beh, se ci tieni sposalo tu quel baka …!-
-Ah fidati lo farei, ma so che al bel Ranmà piacciono troppo le croustilles-
-Le Crousti...che?-
-La fichetta Akane!-
Intervenne laconica la mezzana con sguardo provocatorio mentre la piccola ingenua rimase per qualche secondo con la bocca spalancata. Quei due insieme facevano paura. Avrebbero potuto benissimo condurre insieme uno spettacolo preserale che di solito guardava " New monster"
-Oh Nabikì, che spreco per il genere umano-
-Ma che dite? La smettete? Che c'avrà di tanto speciale.....-  cercò di riprendersi. Voleva mostrarsi all'altezza di quella ambigua conversazione.
-.......O tua sorella appartiene al mio club oppure inizio a dare un senso al perchè l'altro lo chiamate scopettone- Nabiki aveva parlato sicuramente troppo.
-Innanzitutto si chiama Shinnosuke e poi non sono cose che ti riguardano- si voltò guardando la sorella trucemente.
-Scusa l'abitudine...Pierre pensiamo al vestito- con disinvoltura Nabiki cambiò discorso
-Ok,... petit come lo vorresti? Vai con i dettagli-
La piccola Tendo sospirò,  poi cercando di trovare le parole adatte iniziò a spiegare come si immaginava vestita da sposa.
-Io ho sempre pensato che l'abito debba rispecchiare la personalità di chi lo indossa. Deve essere....deve essere....deve rispecchiare la mia anima. Dolce, fragile, forte, mascolina, vivace, simpatica, particolare, unica. Insomma quando lo vedrò saprò che è quello giusto - Nabiki sorrise.
-Vediamo un po'- Il francese si massaggiava il mento pensando a voce alta
 - Ma sì forse se... ragazze portatemi lo stand con la collezione di Docile e Gattoni, Mr Equino, Red cupido, .... e anche Pucci e don Luigiò-
Era in azione e neanche stavolta avrebbe fallito. Le due sorelle lo guardavano una ammirandolo, l'altra con fare diffidente.
-Troppo blu, troppo rosso, troppo selvaggio, troppo geisha... - faceva scivolare sulla gelida asta d'acciaio le varie grucce poi...
-Eccolo....- lo prese -È lui il tuo abito Akanè, ne sono certo come il mio amore per i maschioni!-
Le aveva alzato la sottilissima chiusura lampo che sarebbe poi stata nascosta dietro minuscoli, preziosissimi bottoncini.
-E voilà, voltati- Era da togliere il fiato. Pierre era davvero il numero uno.
Nabiki senza parlare restò per qualche secondo a contemplarla mentre Akane aspettava il verdetto con ansia ed impazienza
-Allora?-
Il vestito che il francese aveva scelto era davvero unico: primaverile, fresco, delizioso, sembrava disegnato apposta per la dolcissima mora.
Lo scollo a barca leggermente a cuore fasciava, con due sottilissimi lembi di tessuto semitrasparente, i lati delle piccolissime spalle. Il semplice bustino avvolgeva il vitino da vespa confinando in un gonnone semi vaporoso, formato da tanti sovrapposti lunghi petali di chiffon. Ma il pezzo forte era il colore: bianco seta tendente ad una tenue sfumatura giallo pastello.
-Akane.....sei bellissima- Fu l'unica cosa che la mezzana riuscì a dire, mentre gli occhi incredibilmente le si velavano per la commozione.
-Nabiki dici sul serio?- La fece voltare verso il maestoso specchio. Una lacrima solitaria le scese velocemente. Era davvero perfetta.
Con delicatezza Pierre le alzò qualche ciocca laterale
-Metteremo nei capelli qualche bocciolo di candido fleur .
-Metti questi- le passò dei guanti velati che arrivavano ai polsi. Il wedding planner era soddisfatto. Missione compiuta.
-Lo stenderai!-
-Per lui sarò sempre un maschiaccio sgraziato- c'era tristezza nelle sue parole
-Tu non capirai mai nulla del genere maschile- Akane Trasalì. Forse in effetti con quel vestito...chissà Ranma cosa avrebbe indossato. Sorrise nell'immaginare quello zuccone vestito come un pinguino.
-Dai rivestiti ci aspetta Sasha-
-Pierre grazie non so come avrei fatto senza di te!-
-Tranquilla Nabikì, ma se ci tieni a sdebitarti puoi sempre farmi uscire con il tuo belle fiancé-
-Je suis désolé monellaccio ma i pennelli non li presto, ci vediamo domani- strizzò l'occhio  e uscì soddisfatta.
 
 
 
 
Mentre stavano andando al centro estetico Akane si lasciò andare in una delle sue confidenze. Ne aveva bisogno e con chi meglio della navigata sorella?
-Nabiki...-
-Sì Akane-
-Ho deciso!-
-Ti sei convinta per la ceretta total nude?-
-Mmmhhh.... -
-Già come pensavo!- La pr conosceva quello sguardo
-Credo che domani sera sarà il momento giusto.....- la mezzana spalancò gli occhi. Si prese un minuto di tempo per riflettere sul da farsi. Dirle che era presto non avrebbe sortito l' effetto sperato.
-Sei sicura?-
-S-Sì-
-Beh se è così allora...Lady épilacion cade a pennello-
-Non mi dici altro?-
-Cosa dovrei dirti se hai deciso...-
-Sì ma di solito cerchi di destarmi quando si tratta di me e Shinnosuke- si vedeva lontano un miglio che era insicura.
-Prima o poi lo faresti comunque- se era il fuoco che voleva l'avrebbe incenerita.
-Quindi sei d'accordo con me?-
-Certo! - Nabiki gongolava, aveva centrato il bersaglio -Sentiamo come lo immagini?-
- Vorrei....vorrei fargli una specie di regalino per la sua pazienza, poi mi fa sentire sempre sexy e bella-
-Perché lo sei-
-Ma Ranma....-si bloccò.
-Che c'entra Ranma, non è con lui che devi farlo e non è lui il tuo ragazzo. Che ti frega di cosa pensa quello zuccone-
-Niente, hai ragione- ma gli occhi dicevano altro.
-Cosa mi consiglieresti per renderlo perfetto?-
-Perfetto dici?- Non a caso si trovavano davanti ad una cineteca.
-Aspettami un attimo qui- Impiegò neanche cinque minuti.
-Guardalo e metti in pratica la scena clou-
-Nabiki ma sei matta?-
-Vuoi che sia perfetto? Vuoi fargli un regalino? Allora fallo. Nel pomeriggio ti manderò l'occorrente ok?-
-Beh sei tu l' esperta, mi imbarazza un po' ma comunque voglio provarci. Pensi che a lui piacerà?-
-Oh sì tanto, fidati- Se la rideva. Quel piano era eccellente.
 
 
 
-Tesoro ti affido mia sorella, falla nuova!. Mi raccomando per la brasiliana style è la sua prima volta-
Tranquilla Nabiki è in buone mani-
 L' estetista sembrava la sorella gemella di una famosissima bambola di plastica.
-Nabiki scusa, mi spieghi cosa diamine intendi per brasiliana?-
-Piccola, brasilian style vuol dire ripulita totale. Nuda come un bebè-
Akane si portò una mano alla bocca sconvolta
-No, no e no te lo scordi! Io mai!-Poi la guardò -Ma anche tu quindi...sei come Emi!-
-Si più o meno...sai le misure sono un po' diverse-
-E...e...Daiki non dice nulla?-
-Scherzi. Piccina fatti dire una cosa : ai maschietti piace di più il total nude-
-Davvero? E perché?-
Sospirò, la sorella necessitava davvero di un corso accelerato, soprattutto per il sesso.
-Devi sapere Akane che agli uomini  non piace ritrovarsi pieni di peletti-
-Scusa perché il coso...si insomma quello mica ha le mani che può tirarli?-
Era sorprendentemente pura.
-No tesoro ma ci sono alcune parti dove danno fastidio e non ci sono mani comunque-
-Tipo? -Se aveva un difetto quello era sicuramente la curiosità, mentre Nabiki in fatto di pazienza e tatto era sprovvista dalla nascita
-La lingua Akane!-
-Oh, oh cavolo!- Era basita, incredula, allibita, shockata -T-tu e Daiki, si lui, tu, insomma fate...-
-Akane respira.....calma....su tranquilla piccina. Kasumi ti sta rovinando. Vedrai che quando capiterà anche a te non potrai più farne a meno!-
-Shin che mi fa questo? Oh no è impossibile!?-
-Ma io non parlavo di Shin!-
-NABIKI ti sto dicendo che io lo farò solo col mio ragazzo-
-Si scusa mi ero distratta, toh è il tuo turno, dai entra- Abilmente, ancora una volta glissò.
-Devo proprio?-
-Suvvia Akane non farà tanto male e poi vuoi stupirlo?- Le fece l' occhiolino.
Sospirando seguì Sasha. Se ne sarebbe pentita lo sapeva.
 
 
Mentre aspettava la sorella, la mezzana inizio ad atture il piano " eliminare lo scopettone"
-Daiki-
-Sì bellissima?-
-Abbiamo un problema, un grosso problema-
-Amore non ti sei mai lamentata-
-Ehi, smettila di fare lo scemo, non è il momento!-
-E va bene, cosa c'è? -
-Mia sorella ha deciso che dopo l'addio al nubilato vuole concedersi per la prima volta -
-Wow e secondo te che possiamo fare? È adulta abbastanza e non puoi evitarlo-
-Ti sbagli! Ti ricordi della spinta?-  Lui sospirò
-Parla ti ascolto-
-Sei ancora in contatto con quel tizio appassionato di cani e gatti?-
-Sì perché?-
-Porterai con te il dottorino al party e poi con una scusa, verso fine serata lo farai chiamare dal tuo amico dicendo che ha bisogno di un veterinario.  Il damerino preso dal senso del lavoro non dirà di no e così sarà impegnato per due, tre ore. Una volta sparito tu manderai sai chi a casa di Akane per dirle dell'inconveniente.
-Filerebbe pure il piano ma sai che Ranma e Shinnosuke si odiano e metterli insieme nella stessa stanza non è una buona idea -
-Con Ranma parlerò io, mentre al dottorino gli dirai che così avrà modo di controllare il suo rivale-
-Dannazione Nabiki la vedo così complicata e poi odio le manipolazioni-
- Allora ascoltami bene tesoruccio, sto organizzando un matrimonio lampo in pochi giorni, Akane è alquanto difficile da gestire e tu non devi darmi noie altrimenti mi verrà il nervoso, da lì mi scoppierà un mal di testa e sai quando una donna ha mal di testa cosa non fa....-
-Oh insomma Nabiki tanti giri di parole per dirmi che non me la dai? -
-Bingo-
-Va bene ricattatrice, mi arrendo, hai vinto-
-Non avevo dubbi!-
-.......Amore?-
-Che c'è! -
 -Sai che ti adoro specie quando fai la cattivella vero?-
-Lo so-
-A proposito sei nei paraggi?-
-Sono da Sasha, sto aspettando Akane, ma ci vorrà un po'-
-Allora perché non fai un salto da me un attimo, magari ti faccio passare il nervoso mentre tu mi dai ulteriori delucidazioni sul piano...-
Nabiki guardò l'orologio e sorrise maliziosa
-Ho giusto mezz'ora mio tenebroso principe del foro...tempo di una telefonata e arrivo!-
 
 
************
 
 
 
-È permesso? Possiamo entrare?- La voce era inconfondibile.
-Sono arrivati!-
Ranma insieme a Nodoka corse incontro ai graditi ospiti. Da tempo non si vedevano ed era veramente felice di poter passare un po' di tempo con quel buontempone di Ryoga.
-Wow, puntuale! Com' è che non ti sei perso? Questo sì che è un miracolo!-
-Brutto scimmione che non sei altro è cosi che accogli il tuo migliore amico? - Si erano abbracciati
-Akari vieni qui e abbraccia un vero uomo!- Rideva
-Giù le mani da mia moglie-
-Ehi, ancora non capisco come questo splendore ti abbia sposato?!-
-Ranma tu sei un gentiluomo come sempre- intervenne la ragazza
-Akari non lo pompare altrimenti il suo ego  sovrasterà la Terra-
-Amore lo sai che per me esisti solo tu...mio porcellino-
-Ecco lo sapevo , io mi chiamo ...-
-Pchan-
-Ranma vuoi che Akane diventi vedova prima del tempo?- Ridevano di gusto.
-Oh ma guarda qui chi c'è- Il codinato abbassò lo sguardo. Quel bambino era tenero e carinissimo, uguale a Ryoga, ma non glielo avrebbe mai detto -Ometto vieni qui-  come se fosse una piuma lo prese in braccio
-Akari fattelo dire è bello come te...peccato che abbia quel padre-
-Ranma maledetto ma se è uguale a me, vero Rikuccio?-
-Tranquilli ragazzi avrete tempo per giocare...Akari, Ryoga non restate sulla porta- una felicissima Nodoka fece accomodare gli ospiti
-Nodoka sei incantevole come sempre-
-Ryoga tu sempre un cavaliere-
-Ma sprovvisto di cavallo e bussola- intervenne il palestrato
-Dannato...-
-Salve signora Saotome, grazie mille per l' ospitalità-
-Grazie a voi per essere qui Akari. Ranma non stava più nella pelle. Non si sarebbe mai sposato senza avere accanto il suo migliore amico -
-Ovvio altrimenti come mi avresti preparato il mio piatto preferito mamma? ..Maiale in salsa rosa-
-Ranma porti ancora il babydoll la sera?-
-Ranma li portavi?- Chiese la madre sconvolta
-M-ma no mamma! Ehi tu...Ryoga un'altra battuta del genere e....-
-Facciamo così, Akari tu e Riku venite con me a gustare un buon tè e i biscottini appena sfornati, mentre loro due andranno a farsi una bella chiacchierata, ne hanno bisogno. Che ne dite?-
Tutti annuirono,  la madre del moro era sempre stata una donna saggia.
 
 
 
-Allora cosa mi racconti?- Erano seduti ad un tavolino di un bar del posto, attendendo un caffè.
-Cosa vuoi sapere?-
-Il motivo della tua felicità? Mi manca un tassello -
-È una storia lunga -
-Non ho altro da fare se non il testimone a tempo pieno, quindi vai spara-
Ranma iniziò a raccontare ogni cosa. Il concorso, di come Akane gliel'aveva proposto, di Nabiki, di lui che aveva accettato, della proposta di matrimonio, fino a parlargli di Shinnosuke e del loro ultimo scontro.
-E questo è quanto -
-Amico se vuoi sapere come la penso, prendi questa occasione come un regalo del destino. Non fare quella faccia, so quello che provavi per Akane e ancora oggi, nonostante la tua fama di impenitente Casanova, non l'hai ancora dimenticata....e come potresti. Siete due anime gemelle. Detto questo hai un solo problema...-
-Lo so quel malefico scopettone e lei tra l'altro è convinta che sia quello giusto e sai Ryoga la parte assurda di tutto ciò qual è? Che una parte di me non può darle torto ma....-
-Ehi ma che ne hai fatto del Ranma Saotome brutto, spavaldo, spaccone che conosco? Ti fai mettere ko da un veterinario! Questa è bella.-
-È più complicato di quel che sembra!-
-Ranma guardami prima che ti pesti a sangue, tu sei quello giusto e nessun altro. Adoro mia moglie e lo sai, ma se ho lasciato Akane è perché stesse con te e non con un cura animali.- Aveva allargato le braccia
-Tu mi avresti lasciato Akane ma davvero?-
-Certo!  Ma parliamo di cose serie. Io credo che il problema vero non sia lui ma lei! Non sarà facile convincerla-
-Già, ma io la riconquisterò costi quel che costi-
-Allora conta pure su di me amico!-
-Ryoga......grazie-
-Ehi, ora non fare la femminuccia-
-Pchan ti faccio al forno!-
-Ha ha... intanto raccontami qualcosa di Akane, non la vedo da un po' e scommetto che è diventata ancora più bella-
-Lei....lei è il solito maschiaccio, senza sex appeal più violenta del Giappone, senza grazia e femminilità e non riuscirebbe neanche a cucinare un uovo senza scottarsi, non ha senso estetico e goffa ed è...è....indiscutibilmente incantevole la Mia Akane !- Sospirò.
-Però sentirtelo dire fa strano-
- Vorrei che anche lei lo sapesse-
-E quando glielo dici stupido?-
- Non saprei come o meglio da dove iniziare-
-Ho un'illuminazione,sposala!- Rideva sgranocchiando una nocciolina
-Però, è una  buona idea, magari ti darò ascolto..... -
-Ranma...-
-.......-
-Ti rendi conto che sarà un matrimonio unico?-
-Dici?!-
-Certo. Hai mai visto delle nozze dove il testimone è più bello dello sposo? Sfigurerai amico mio-
-Ryoga sogna -e ridendo andarono a casa.
 
 
 
-Scusa un attimo devo rispondere....'giorno vipera-
-Ehi ascoltami e presta bene attenzione ho poco tempo-
-Serpe cos'è questa fretta ti ha morso una tarantola?-
-Ringrazia mia sorella altrimenti col cavolo che ti chiamavo citrullo. Allora dicevo, stasera dopo la festa vai a casa di Akane...- la bloccò
-E che ci devo fare dal maschiaccio?-
-Ranma quando parlo non  fiatare o ti faccio diventare un eunuco quando ti vedo-
-Eu..euco... eu che? -
-Eunuco!!!-
-Ryoga cosa significa eunuco?- Si voltò verso il compagno in cerca di una spiegazione.
-Credo... sì aspetta..... l'ho letto una volta da qualche parte e mi sembra e..oh oh cacchio!.-
-Bravo porcellino, sei sempre stato più svelto- Nabiki aveva ascoltato tutto
-Dice che sei un porcellino sveglio...-
-Ehi succhia soldi! Ciao anche a te-
-Insomma si può sapere chi diamine sono questi eunuchi??-
- Ciuco, eunuchi sono quelli a cui hanno tolto il pistolino-
 Si portò la mano sulla virilità assopita mentre l' ex maialotto lo guardava preoccupato annuendo. Poi la sua spavalderia bussò insistente come sempre.
-Ma allora non c'è di che preoccuparsi-
-Ranma che cavolo dici? Sta dicendo che vuole evirarti-
-Ryoga ha parlato di pistolino...io ho un cannone!- Rideva
-Buon per mia sorella, comunque mi stai facendo perdere tempo e per colpa tua rischio di non dedicare molto tempo al mio uomo-  la castana riprese in mano la conversazione.
-Capirai?! Ma non te ne fai troppe al giorno?-
-Invidioso eh? Com'è averlo messo a cuccia per un po'?-
-Che cavolo dovevi dirmi?- Era lievemente irritato
-Allora dicevo, andrai da Akane e quando  lei risponderà al citofono non dirai chi sei,  salirai e basta. Poi seguirai le indicazioni ok?-
-Senti io non ci sto capendo nulla, penso che...-
-Tu non sei nato per pensare, fa quello che ti ho detto e basta.  Ah un' altra cosa, stasera al party verrà anche il dottorino. -
-Che cosa, ma stai scherzando vero?-
-Niente affatto e guai se fai casini-
-Io non ce lo voglio-
-Ranma non iniziare a fare il moccioso con me! Lui verrà e tu starai buono ok? La rivuoi con te, rispondi?-
-Ma lui che c'entra...-
-Se ho deciso di farlo venire è perché ho i miei buoni motivi, fidati! Un' ultimissima cosa, procurati del ghiaccio, da Akane ti servirà! - Rideva
- Che deve farmi un occhio nero?-
-Oh non è per l'occhio che ti servirà ma per il tuo genietto...la lampada rischierà di prendere fuoco....ciao maschione- ridendo riagganciò
Il moro era stranito.
-Ehi amico tutto bene ?-
-Nabiki, quella ragazza più passa il tempo e più mi convinco che sia stata rapita dagli alieni-
-Che ti ha detto?-
-Che stasera devo andare da Akane , che all'addio al celibato dovrò sorbirmi lo smemorato e che devo procurarmi del ghiaccio perché la lampada prenderà fuoco-
-Lampada, ghiaccio, ma stai bene?-
-Non credo....-
-Comunque conoscendo la iena.....fossi in te farei come dice lei...chissà che non ti faccia trovare una sorpresa...di fuoco!- Il ragazzo sghignazzava mettendo in mostra i suoi simpaticissimi canini-
 
 
************
 
 
La mattina del party Shinnosuke era andato da Akane per fare colazione, insieme.
-'Giorno amore-
-'Giorno! Tutto bene? Ma come siamo allegri?-
-Ieri mi ha chiamato Daiki...-
-E cosa voleva?-
-Mi ha invitato all'addio al celibato del tuo amichetto -
-È stato gentile da parte sua no?-
-Dici...io sono convinto che lui e la tua dolcissima sorellastra stiano tramando qualcosa-
-Io invece credo che non sia male come idea. Lo fanno per non escluderti e poi puoi approfittarne per vedere con i tuoi occhi che Ranma si divertirà con qualche procace signorina. Mi farebbe piacere sapere che proviate ad andare d'accordo-
-Akane io e lui...non andremo mai d'accordo, scordatelo!-
-E dai che ti costa?-
-Non farmi il broncio da bimbetta capricciosa e vieni qui - la fece sedere sulle sue gambe e iniziò a baciarla
-Shin io...ora …..-  tra un bacio e l'altro provava a parlare
-Tranquilla Akane non vado oltre, voglio solo stare un po' con la mia bellissima ragazza-
-Lo so e anch'io voglio stare col mio sexy dottorino, però devo andare da Nabiki-
-Ancora?-
-Sai i preparativi...-
-Lo vedi ti stia monopolizzando per tenerti lontano da me! Ti ripeto non mi fido di lei e  poi devi per forza andare a questa stupida festa? Il vero addio al nubilato devi farlo quando ci sposeremo noi!-
-Lo so! Ma Nabiki dice che per rendere tutto credibile si deve fare,  prometto che farò la brava. Vuoi farlo  tu lo spogliarello, che ne dici?-
- Lo sapevo, ha preso uno spogliarellista, non bastava Mr tutto muscoli ma zero neuroni. Potrebbe fare l'idraulico sai? Già me lo immagino "Piccola vieni qui che ti libero dall'ingorgo"!- Provò pessimamente ad imitare voce e movenze
-Non farti sentire, lui ... è il più grande artista marziale di arti indiscriminate mai esistito- imitò la voce del palestrato ridendo.
-Solo perché io ho cambiato mestiere....-
-Ti adoro quando fai il gelosone. Perché stasera dopo il party non vieni da me......-
-Per dormire?-
-Ma vediamo...dipende... potresti anche restare piacevolmente sorpreso -lo iniziò a baciare con più ardore
Poi si fermò -Ora fila, il resto stasera-
-Ma io non ho capito bene, puoi ripetere?- E la ribaciò
- Ora basta, vai che altrimenti non combino più nulla- lo accompagnò alla porta
-Akane ma per sorpresa intendi....-
-Curiosone...stasera scoprirai.-




***********
 
 

La sera del party era arrivata.  la minore delle sorelle Tendo si era recata a casa di Nabiki e ad accoglierla      c'erano Kasumi, Akari, Yuka, Sayuri ed altre cinque ragazze, che lei e la castana avevano conosciuto dopo il liceo. La mezzana aveva addobbato il salone con striscioni e palloncini con su scritto: "ripensaci....sei in tempo! "
Akane per l'occasione aveva indossato un tubino color fragola tenuto su da due spalline sottilissime. Il taglio era diritto e terminava a metà coscia . In testa le avevano messo un velo corto mantenuto da un cerchietto a forma di corna rosse. Era veramente bellissima.
 
-Tu sei folle-
-Dai Akane rilassati questo è il tuo addio al nubilato e non solo.  Ti aspetta una serata indimenticabile, per non parlare della nottata- Le aveva strizzato l'occhio facendola arrossire
-Scema-
-Tranquilla piccina, su mettiti al centro e  prendi una caramellina- l'ignara ragazza, attorniata dalle altre fanciulle, allungò la mano ma  prima di metterla in bocca la osservò bene. Aveva una strana forma
-Ma che razza di caramella è?- Aveva la forma fallica.
-Mi raccomando succhiala lentamente- la provocò la castana.
-Oh Kami ma è.. è... Kasumi non mangiarla!-
-Perchè Akane? È così gustosa- la maggiore non aveva neanche fatto caso alla forma - Sa di banana-
Mentre tutte le altre se la ridevano, la piccola lanciò il sacchetto addosso alla mezzana che ne raccolse una e con malizia la porto alla bocca, offrendone con allusività alle altre ragazze.
-Tesoro sicura di non volerne neanche una? Non sai che ti perdi, vedi nostra sorella com'è disinvolta? Mi sa che con Ono ha fatto pratica- Era unica, la regina dell'ambiguità.
-Pratica per cosa Nabiki?- Kasumi invece era l'opposto.
-Parlo di esperienza nel saggiare... i frutti esotici Kasumi-
-Beh sì in effetti me la cavo -
 Era impossibile non ridere. Vedere Kasumi che inconsapevole si deliziava con quelle lussuriose caramelle era da filmare.
-Nabiki sei perfida- Intervenne Akari
-Tu non fare la santarellina Signora Hibiki porcellona -
Tra una risata e l'altra si erano accomodate, era il momento dei regali.
-Coraggio Akane sono tutti tuoi e fanne buon uso-
-Se sono come le caramelle immagino.....-
-Oh no andiamo sul serio qui- disse Yuka
-Vediamo... questo è "il libro della perfetta mogliettina " Kasumi sei adorabile grazie...speriamo ne sarò capace-
-Lo sarai tesoro-
-Apri questo, è mio- La moglie di Ryoga le diede il suo pacchetto.
-Carino, io adoro il rosa -
-Guarda dietro- era un completino intimo dove però lo slip era arricchito da una graziosissima coda da maialina
-Akari...ma dove lo hai trovato? Allora Nabiki ha ragione!!-
-Tesoro con il mio porcellino non potrebbe essere altrimenti-
-Ti crediamo in parola-aggiunse Sayuri
Seguirono fantasiosi babydolls e completini intimi di vari colori.
-E con questo abbiamo finito- Nabiki le porse una mega scatolona. Era il suo regalo.
-Ho paura ad aprirlo-
-Faccio io?-
-No la festa è mia...vediamo allora... vitamine dell'amore?-
-Avrai bisogno di tanta energia-
-In effetti Ranma è sempre stato tanto in salute-
-Kasumi ora ti ci metti pure tu?-
-Sorellina dai lo sai come arrivano i figli mica crederai alla storia che ha raccontato il tuo fidanzato sulla cicogna e avvoltoi?-
-No ma...bambini...noi....- l'argomento figli era davvero troppo!
-Continua dai....-intervenne Nabiki togliendola dall'imbarazzo
-Completo nero super sexy con tanto di manette, frustino e kamasutra allegato, ma sei impazzita? Mi sposo mica vado su un set a luci rosse!!-
-Oh sarà peggio fidati-
-Cheeeee?-
-Vai avanti...apri questo-
-Cento preservativi ai vari gusti?- Akane li guardò e con la sua proverbiale ingenuità si rivolse alla mezzana
-Nabiki ma perché alla frutta, mica devo mangiarli...-
- Mangiarli no, ma se vuoi dare un assaggino....-
Akane era sconvolta ....ricordò la conversazione sul total nude look.
-Quelli alla menta sono i miei preferiti-
-Akari ma che dici?!-
-Mi piace la sensazione di fresco. Ryoga è così focoso-
-Oh Kami, anche tu?-
-Tesoro ti ho detto che è fantastico...poi mi darai ragione- le sussurrò la castana all'orecchio
La mora preferì continuare ad aprire i regali.
-E questo cos'è..."Storia delle fossette dal Big Bang ai giorni nostri"**-
-Con un fustacchione come Ranma devi essere preparata sulle fossette- Nabiki era sbalorditiva
-Ma dove li trovi?-
-Lo ha scritto una mia carissima amica...è un'esperta nel settore, comunque leggilo, lo farai impazzire!-
-Mi sa che con te sarò io ad impazzire-
 
Bussarono alla porta.
-È Arrivato... accomodatevi-
-Chi?- Chiese una preoccupata Akane
-La tua sorpresa migliore! Siediti lì e aspetta -
 
Tutto d' un tratto la stanza diventò buia. Alcune ragazze  emisero un gridolino. Lo aspettavano con ansia. Poi un fascio di luce messo in un punto strategico lo irraggiò....
Davanti a loro vi era un mega fusto scalzo, con addosso  pantaloni e giacca  da smoking pronto per dar via allo show.
Aveva il capo lievemente abbassato, gli occhi guardavano la futura sposa.
Sulle note di “Hot stuff “ il ragazzo iniziò ballare sensualmente.
Nabiki ridacchiava, mentre Akane era rossa come un pomodoro.
 Kasumi si era coperta gli occhi ma sbirciava di tanto in tanto.
 Akari e le altre urlavano come pazze scalmanate.  Qualcuna aveva addirittura urlato " sei bellissimo uhuh....ti vogliamo Nudo!"
Iniziò ad accontentarle. Tolse la giacca restando con un gilet appena abbottonato. In pochi minuti levò anche quello rimanendo con un minuscolo papillon rosso. I pettorali ultra scolpiti e lucidati con olio si contraevano alternandosi.
Diede le spalle alle trafelate, turbolenti pulzelle e con un solo strappo  fu la volta dei pantaloni.
 Il fondo schiena era depilato e sulle natiche divise dal filo dello striminzito tanga nero c'era una  scritta: su una TOUCH e sull'altra ME .
Si voltò di scatto mostrando un carico sporgente.
Dinanzi a quella evidente protuberanza Kasumi iniziò ad andare in iperventilazione
-Tranquilla sorellona respira qui.... brava- La pr cercava di calmarla, facendola respirare in un sacchetto di carta.
-Nabiki ma lui è..è tanto, mentre Ono è...è -
-Non preoccuparti non è Ono ad avere il problema...-se la rideva. Povero Ono se avesse saputo!
 Nel frattempo il dotato modello si era avvicinato al suo pubblico assatanato.
 Chi toccava bicipiti, chi pettorali, chi addominali, qualcuna aveva dato retta alla scritta sul didietro.
Ma lui era lì per la sposa!
Lo stripper si era diretto verso il centro della stanza dove era seduta una paralizzata Akane.
Aveva sensualmente preso per le mani la ragazza col velo facendola alzare, mentre la musica scemava..
-Ciao bella sposina- la voce era bassa, calda, eccitante...forse troppo - Come ti chiami?-
 La mora aveva guardato Nabiki che con le mani la incitava a rispondere. Ormai non le restava che giocare
-A-Akane-
-Bene dolcissima Akane scaldiamoci un po', ti piace quello che vedi?-
-Oh  Kami beh... direi... direi di sì - era rossa all'inverosimile e si stava sforzando di non guardarlo dall'ombelico in giù.
 Le ragazze ridevano prendendola in giro.
-Akane guardalo bene nelle...sfere degli occhi...- qualcuna aveva detto...
-Pesca una pallina...Akane- qualcun'altra aggiunse
-Sai come mi chiamo?-
-N-no- era diventata balbuziente. Ne era certa.
-Isidoro pacco d'oro- poi con un gesto fulmineo l' aveva fatta girare avvicinandosi pericolosamente al suo fondo schiena , mentre la piccola voleva morire dalla vergogna
-Uh uh forza sorellina fai vedere chi sei...!-
-Nabiki ma che dici?-
-Ah Kasumi fa la brava dopo tocca a te!-
La maggiore era sconvolta. Riprese a respirare nel sacchetto.
-Allora sposina  facciamo un gioco.. cosa ci può essere dietro di te?- Si strusciava lussuriosamente
-Io... io... vi prego aiutatemi-
-Isidoro vacci piano...il marito picchia duro-
-Come vuoi panterona!-
Il tempo pareva infinito ma l' agonia terminò.
-Sposina, signorine, è stato un onore-  prima di sparire nel buio levò via il perizoma coprendosi subito  l'enorme fardello con le mani.
 Un'ovazione voluttuosa accompagnò l'uscita del ragazzo preso in affitto dalla PR.
 
 Si era fatto tardi, così Akane, ancora sconvolta, decise di ritornare a casa.
-Ragazze io non so come ringraziarvi, di tutto...Nabiki poi facciamo i conti-
Salutò e andò via.
Ora l'attendeva un altro show che aveva lei per protagonista.

Nabiki, come da manuale mandò un sms per dare conferma al suo avvocato
 
 
 
****************
 
 
In un club riservato, alcuni uomini stavano prendendo parte ad un' altra festa molto hot...

Ranma, arrivato con Ryoga, era stato accolto da Daiki, Hiroshi, Daisuke, qualche allievo più intimo e poi c'era lui... Shinnosuke. 
Fra i due ci fu il tempo di uno sguardo di puro odio e poi indifferenza totale.

Il codinato era affascinantissimo. Aveva optato per un look total black. I pantaloni cadevano perfettamente mentre la giacca sbottonata mostrava una t-shirt strettissima. Lo scollo appena a V enfatizzava un collo possente, mascolino.
Il ragazzo fu invitato a  sedersi su una specie di trono per poter comodamente scartare dei regalini velatamente provocatori.
-Tieni ti servirà-
-Pesetti per allenare il mio amichetto Ryoga?-
-Sei o non sei uno sportivo? Un po' di massa muscolare non ti farà male-
-È sempre in forma! È il mio muscolo più grande!- Si beava allargando le braccia.
-Ignorante non è un muscolo ma un organo complesso- lo rimbeccò acidamente Shinnosuke
-Per essere un eunuco sei molto informato, dottorino- lo scimmiottò usando il nuovo termine che aveva imparato grazie alla mezzana
-Eunuco? Vogliamo chiedere alla MIA donna se lo sono?- Lo stava letteralmente provocando
-Ranma ci sono altri regali- intervenne saggiamente Daiki mentre il codinato fulminava il veterinario con lo sguardo.
-Forza sensei apri il nostro!!-
Nella scatola da parte dei suoi allievi vi erano barrette super energetiche allo zabaione, guaranà, ginseng e pappa reale.
-Con voi poi facciamo i conti-
-Dai Ranma ti alleni sempre duro, vuoi venire meno proprio con la sposina?-
Shinnosuke sembrava avesse iniziato a fumare, dato che nubi tossiche fuoriuscivano dalle sue narici.
-Slip allo zucchero da mordere e mangiare..... Hiroshi, Daisuke siete tremendi!-
-Ehi alle donne fa sempre piacere quando gli regali l'intimo....gustatelo Ranma- ridevano incuranti del dottorino.
-Non so perché ma Nabiki mi ha detto di regalarti questi...- Daiki passò al codinato il suo regalo sghignazzando.
Erano uno spolverino per ragnatele e olio antiruggine.
Il codinato scoppiò in una fragorosa risata ricordando la piccante conversazione avuta qualche giorno prima con la sua ingenua moretta.
-Ringrazia quel geniaccio della tua ragazza, questi di sicuro mi serviranno-
Persino il veterinario gli aveva fatto un regalo, su consiglio di Daiki. In fondo lui era un signore ed era superiore al palestrato.
-E questa che diamine sarebbe?- Il festeggiato la guardò con circospezione.
-Ranma è una cintura di castità per maschietti con tanto di chiave- spiegò il legale
-Mi spiace deluderti ma credo che tu l'abbia presa della tua misura. La S per me non va bene, occorre una XXXL- disse rivolgendosi ad un furente Shinnosuke.
-Sei patetico-
-OK...ok - Ryoga intervenne prontamente per smorzare i toni
-Ranmuccio siediti perché al mio segnale si scatenerà l'inferno!***-
-Pchan non chiamarmi così-
-Siediti!-
 
“Sweet dreams (are made of this)” diede il via allo spettacolo tanto atteso dal testosteronico pubblico.
Le luci si abbassarono, mente un fascio di luce fredda mostrava a malapena una figura vestita a metà.
Il cappello, modello maschile a fascia larga, le copriva ed ombreggiava il volto. Aveva una giacca taglio uomo.  La cravatta nera le scendeva sulla bianca camicia lievemente lunga. Le autoreggenti velavano delle gambe perfette, ai piedi un semplice paio di décolleté in tinta con la giacca, dal tacco vertiginoso.
Tempo di qualche fischio ululato e la fanciulla alzò la testa incamminandosi verso i ragazzi con passo sensuale. Si era  fermata vicino ad un grosso palo lucido, a pochi metri dalla sedia di Ranma.
La ragazza cominciò a ballare sinuosamente. Si abbassava sulle gambe portando le mani sulle ginocchia per aprire e chiudere dall'esterno verso l'interno . Piano piano si era rialzata inarcando la schiena e pronunciando il sedere a mandolino. Si toccava lascivamente provocandoli.
L'ormone steroideo stava raggiungendo livelli esponenziali.
Di tanto in tanto Ranma guardava di sottecchi lo smemorato. Nonostante stesse osservando quella figura non sembrava affatto rapito, aveva mantenuto un certo controllo.  Amava veramente Akane. Era un degno rivale.
La stripper con maestria si era avvinghiata al palo toccandolo, carezzandolo, girandoci attorno.
 Iniziò a liberarsi di qualche indumento. Tolse la giacca e poi la cravatta che usò per massaggiarsi la zona più intima, facendola slittare in avanti e indietro con movimenti eccitanti.
Fu la volta della camicia mentre con camminata ondulatoria passava fra i ragazzi.
La spogliarellista ora si mostrava con un tanga striminzito fatto di pailette luccicanti mentre la parte più rosacea del procace seno era coperta da una stoffa autoadesiva, arricchita da un pendolo multi filo color oro.
 Era il momento di scaldare lo sposo.
 Senza pudore si mise a cavalcioni sul codinato che le intimò di fare la brava.
-Ranma tutto qui?....Non ti ho insegnato proprio nulla- Gli gridò goliardicamente Ryoga. Lui lo guardò con complicità. 
Si strusciava, lo accarezzava poi voluttuosamente  gli tolse la maglia mentre i compagni lo incoraggiavano con epiteti che rasentavano il pornografico.
Si alzò e portò il piede  tra le gambe del fortunato festeggiato fino a sfiorargli la virilità. Lo invitò a toglierle scarpa e sfilarle la calza.
Con maestria e movimenti esperti ubbidì. Prima la sinistra, poi la destra.
Era bella, sensuale, ammiccante ma nonostante tutto Ranma, a differenza dei suoi allievi e dei compagni del liceo, non sembrava eccitato. Era come le altre.
Shinnosuke lo notò. Lo odiò, ma Akane se la poteva scordare.
Lo spettacolo, nonostante il malcontento generale, finì.
La ragazza prese il rossetto e scrisse il numero del suo cellulare sul torace del moro invitandolo a telefonarla, magari per completare la serata. Li salutò e sparì.
Mentre Ranma si rimetteva la maglietta gli altri cercavano di riprendersi.
-Però amico ti stai conservando per la sposina!!- Giocherellò Hiroshi
-Ci credo, aspetta questo momento…da quanti anni...- Daisuke fu pronto ad intervenire
Shinnosuke li guardò trucemente.
-Quello che succede tra me e il maschiaccio non è affar vostro- cercò di stoppare il discorso. Non voleva rovinarsi la serata.  Non vedeva l'ora di incontrarla.

La festa stava volgendo al termine.  Shinnosuke si allontanò per rispondere ad una telefonata.
Mesto si rivolse a Daiki.
-Ehi ti spiace farmi un favore?-
-Certo, dimmi?-
- Purtroppo devo correre in ambulatorio per un' emergenza, dovevo però passare da Akane ma non ce la faccio e non riesco a mettermi in contatto con lei. Potresti avvisarla tu per me?-
 La ragazza aveva spento il cellulare e messo il telefono di casa fuori posto, su consiglio della sorella, per non avere inopportune interruzioni.
-Tranquillo devo passare da Nabiki, l'avviso io-
-Grazie-  Uscì dal locale senza curarsi di salutare il futuro sposo che però aveva notato ogni cosa.
-Ranma-
-Si?-
-Salutami la mia cognatina-
-A buon rendere. Tu dai un bacio alla mia iena preferita-
-Ok ora corri...prima che la iena ci ammazzi entrambi!-
-Ah, Daiki-
-Sì?-
-Perché il ghiaccio..?-
-Capirai....-
 
 
**************


-Chi è?- 
-Io- non aggiunse altro.
Come previsto dalla PR il codinato trovò la porta aperta ed a lumeggiare la stanza poche candele. Notò un biglietto in bella mostra con su scritto 'Camera da letto"....."Ti aspetto!"  Lo accartocciò contrariato  pensando che era stato scritto per lo smemorato.
La stanza era scarsamente illuminata, vi era solo una lampada rivolta verso un pannello semi-trasparente. Akane lo sentì entrare.
-Siediti - non aggiunse altro
Ranma senza parlare si accomodò levandosi la giacca. Iniziava a sentire stranamente caldo.
Davanti a lui vi era persino una scodellina con dei pop corn... aveva pensato a tutto.
La mora pigiò play e la musica di "9 settimane e mezzo" si propagò per l'intero ambiente.

Si era nascosta dietro al pannello di carta di riso totalmente bianco. Nabiki era stata di parola, aveva provveduto a tutto.
La ragazza provò a dare una sbirciatina ma non vide nulla, così fece un saluto muovendo la mano e si girò di schiena.
Con calma iniziò a sciogliere il nodo del foulard e prima di buttarlo a terra prese i lembi delle due estremità per farlo scivolare più volte dietro al suo collo, mentre i glutei ondeggiavano da destra a sinistra.
Passò a sbottonare l'aderente giacca gessata. Ranma si strozzò.  Il sorriso iniziò a spegnersi.
Akane usci dal pannello ma per fortuna, avendo il fascio di luce bianchissima su di lei, non poteva guardare oltre il suo naso.
L'artista fascinoso si mise più comodo. 
Lentamente la piccola Tendo sfilò tutta la giacca lasciando la parte superiore coperta da una sottoveste di seta bianca, che fasciava di pizzo francese il seno.
Non c'erano dubbi Nabiki aveva proprio gusto specie con la lingerie.
Ranma inspiegabilmente non riusciva più a contenersi. Come poteva quel maschiaccio causargli ciò senza neanche sfiorarlo? Aveva da poco assistito allo stripteas di una professionista, ma vederlo fare dalla mora non aveva metro di paragone.
Akane si voltò nuovamente di spalle sorreggendosi alla fredda parete con le sue braccia, continuando ad ancheggiare lussuriosamente. Si sentiva sexy, bella e si stava divertendo.
Sfilò adagio i corti guanti e simulando il gesto di un caw boy che gioca col suo lazzo, li lanciò via.
La voce roca del cantante stornava il ritornello erotico, invogliante a continuare.
La longuette scivolò per le curve sinuose dei fianchi e, carezzando le tornite gambe, andò a fare compagnia agli altri capi. Era totalmente in sottoveste. Un angelo.
Il codinato era inebriato ed arrabbiato nel contempo. Possibile che quella scema avesse fatto tutto questo per quel demente di veterinario? Provò a calmarsi. Inspirò cercando di imprimere ogni immagine e ogni gesto che la piccola gli stava regalando. Lui ora era lì. Per fortuna.
 Avrebbe fatto una statua d'oro a Nabiki che in questo momento vedeva come angelo del focolare, vestita candidamente con tanto di aureola ed ali.
 Akane aveva portato i capelli in alto con le mani e si stava avvicinando pericolosamente con passo felino.
Si sedette su una dura scatola messa forse per quello scopo.
Accavallando a turno le cosce, tolse con calma esasperante prima le scarpe, e subito dopo le autoreggenti a rete color crema, mostrando le gambe liscissime, nivee, perfette.
Poi fece quello che il codinato si augurò non facesse. Tolse la sottana restando con un intimo talmente striminzito e tendente al trasparente che non averlo avrebbe fatto meno danno.
Ranma abbassò la testa, aveva il fiato corto.
Era troppo, altro che bagno nei mari del nord con tanto di iceberg. Adesso capiva il perché del ghiaccio. Perché non l'aveva portato? Si maledì.
 Ma il meglio o il peggio doveva ancora arrivare...
La sexy ragazzina violenta si sedette su di lui a cavalcioni e con non poco imbarazzo gli tolse la maglia.
Stesse movenze, simili gesti, diverse reazioni. Lei non era come le altre.
Iniziò a baciargli il collo.
Se quei semplici baci gli stavano mandando il cervello in tilt, cosa avrebbe fatto se le loro lingue si fossero accarezzate?
 Sperò che lo baciasse, pregò che non lo facesse.
Non lì, non così, non sapendo che non era lui.
Akane intanto continuava con la sua seduzione toccandogli l' addome scolpito.
Scese con i polpastrelli dai pettorali fino all'ombelico sentendo la mascolina pelle vibrare ad ogni suo tocco. Ranma era pietrificato e maledettamente eccitato. Era andato...Il suo amichetto proprio non ne voleva sapere di starsene a cuccia.
 In mente provava a ripetersi le tabelline per distrarsi...."9x9 farà 81..."**** "merda da quando Akane è così...??"
La musica finì e con lei la danza erotica.
-Piaciuto?- Gli sussurrò all'orecchio per poi morderglielo lascivamente.
Emise solo un sospiro muovendo la testa in modo affermativo.
Continuava a straziarlo di baci sul collo, spalla, orecchio.
Lui la stringeva per i fianchi. Troppo.
Gli occhi erano chiusi. Non  avrebbe retto molto. Infatti, lentamente la avvicinò alla sua rocciosa mascolinità.
Il contatto li fece rabbrividire entrambi.
Akane sorrise. Altro che Isidoro....il suo uomo non aveva nulla da invidiargli, anche se non lo ricordava così...l'ultima volta forse ero meno eccitato.
- Amore... ma hai ripreso la palestra?. Mi piaci più....muscoloso...e hai un nuovo profumo? È cosi sexy! Non cambiarlo , sei così, così...-
-Virile!!!- Era il momento di scoprire le carte. Anche in quel caso sarebbe servito il ghiaccio, pensò.
Akane notò una voce familiare, diversa da quella del suo ragazzo. Non poteva essere.
-Sh-Sh- Shinnosuke???-
-Ehi così mi offendi!- Rispose in modo spavaldo cercando di riprendere lucidità.
-Ra -Ra -RANMA! - La voce era spettrale, bassa, minacciosa.
-Sì, sono io in carne, ossa e bandiera alta maschiaccio!- Non la mollava. La teneva ancora ben salda tra le braccia, avvicinandola a lui ancor di più. E lei lo sentì, nuovamente.
Si divincolò da quella ferrea morsa alzandosi velocemente.
-Oh Kami...oh Kami....oh Kami-....-
Mentre invocava le sacre divinità sperando fosse un incubo, riprese la sottana buttata a terra e la indossò velocemente. Poi accese la luce e l'incubo era ancora lì, seduto. Non poteva ancora alzarsi, qualcuno di sua conoscenza non ne voleva proprio sapere di ritornare a nanna.  Aveva messo sulle gambe la giacca per coprirsi.

-Ma che cavolo ci fai qui?-
- Il tuo ragazzo mi manda a dirti che non può venire perché c'è stato un contrattempo con il lavoro- il tono era beffardo.
-E tu hai pensato bene di goderti lo spettacolo prima di parlare?-
-Beh è pur sempre il mio addio al celibato maschiaccio -
-Sei il solito pervertito, non ti è bastato quello che ti hanno organizzato gli altri depravati dei tuoi compari?-
-E tu allora cara Kim Basinger dei poveri!? Cosa volevi fare?  Anzi no risparmiami stupida!- La  rabbia prese il sopravvento sull'eccitazione. Fu doloroso ricordare che lo spettacolino era riservato al dottorino.
-Ti rendi conto che se non fossi venuto, tu e quello scopettone cosa avreste combinato?-
Akane porto le mani sul volto .
-E allora? Sai bene che io e lui lo faremo prima o poi-
-E non puoi aspettare il poi?- Doveva calmarsi quello non era il metodo giusto.
-E quando sentiamo?-
-Che so magari una decina d'anni?-
-Ah verso i 33 andrebbe bene dici?-  Lo stava provocando
-No hai ragione, facciamo 40 e non se ne parla più!-
-Tu sei fuori!-
-Io non capisco perché tutta questa fretta! Non è niente di che sai?- Mentiva spudoratamente.
-Ma davvero? Nabiki dice il contrario!-
-Da quando dai retta a quello che dice la iena?-
-E tu allora? Perché lo fai?- Stava diventando brava a rigirare la frittata.
-Perché è un esercizio che allena tutti i muscoli!-
-Ma davvero..allora potrebbe andare bene anche per me. Dici sempre che sono fuori forma!-
-La vipera sta facendo un buon lavoro....Touché! Comunque no, per te non va bene- l'ultima parola doveva essere sua.
-E perché sentiamo Mr so tutto!-
-Semplice, lo scopettone ...non capisce nulla di arti marziali, non per niente cura i suoi simili!-
-Ranma credimi non meriti neanche che ti si risponda-
-Ovvio perché ho ragione-
Akane lo guardò afflitta scuotendo la testa. All'improvviso il sangue si tramutò in magma incandescente, stava per esplodere. Lui era ancora senza maglia e notò un numero di telefono scritto con il rossetto
-Che cosa è questo?- Puntò un dito sul torso incriminato
- Se non ricordi anch'io ero al mio addio al celibato e non è colpa mia se sono  irresistibile- Doveva giocare d' astuzia, ora era il suo turno di muovere gli scacchi. -Anzi visto che lo spettacolino è finito, andrei.  C'è una  festa privata che aspetta solo me, a casa mia, maschiaccio-
Si stava avviando all'uscita.... tre, due, uno…
-Ranma...-
- Che vuoi?-
-N-non…puoi andartene-
-Davvero e perché? - tirò verso l'esterno un lato della bocca.
-Perché... perché se vado in bianco io ci vai anche tu !-  Si complimentò con sé stessa.
- Akane tu vai in bianco da quando sei nata!!-
-Sì ma stasera....- Si morse la lingua
-E sentiamo perché dovrei accontentarti ?- Sorvolò sull'ultima, infelice dichiarazione a metà.
- Visto che tu hai guardato il mio spettacolino ora è il mio turno di.....-
Il codinato le si avvicinò troppo, le portò una ciocca dietro ai capelli  e maliziosamente iniziò a provocarla, togliendole il respiro.
- Maschiaccio tu lo sai che stai rischiando grosso?-
-Davvero? Io voglio solo divertirmi un po' baka! Vediamo se anche tu sei all'altezza.....- Cercò di riprendere un comportamento più decoroso.
-Chi ti dice che tu sia stata brava?-
- Il tuo amichetto- Rideva
- Stai parlando del mio cobra...? Beh, lui ha vita propria, alza la testa e zac miete vittime-
-Io ti consiglio di mettere un  guinzaglio al tuo pitone e tenerlo sotto chiave....-
-Ti ha sconvolto vero? Non posso darti torto bimbetta, passare da un passerotto ad un' aquila reale è devastante lo so, ma non farti strani pensieri....-
-Ma che citrullo...tu sottovaluti troppo il mio ragazzo e comunque io per divertimento intendevo mangiare del semplice gelato in compagnia. Sei tu che hai pensato a male-
-Vediamo.... gustare due piccole palline di gelato con la mia….amica maschiaccio o saggiare due enormi tette con la panna di una bambolona sexy. Tu che mi consigli? – Era stato volutamente provocante.
 Akane lo guardò. 
- Hai ragione, scusami . Se devi andare vai...tranquillo... ci sentiamo ...- stava rientrando. Lui fermò la porta con la mano.
- Che gusti hai?- Lei sorrise
- Il tuo preferito -
-Variegato all'amarena.....come potrei rifiutare- sorrise come solo lui sapeva fare.
Le mise una braccio intorno al collo ed entrarono
 
 
-9 settimane e mezzo ….!!!- La guardava sornione mentre, comodamente seduto sul divano, portava una cucchiaiata di gelato alla bocca.
-Eh già....-
– Nabiki giusto? - Lei annuì ancora imbarazzata
- Ricordati che da sposati ne voglio uno ogni sera-
-Tu sei un guardone depravato! E stavolta sono io a ricordarti che lo spettacolo non è incluso nel contratto. Questa sera sei stato fortunato-
-Fortunata sarai stata tu....-
-Sei convinto?-
-- Amore... ma hai ripreso la palestra?. Mi piaci più....muscoloso...e hai cambiato profumo? È cosi sexy! Non cambiarlo, sei così, così...- lo disse in falsetto cercando di imitare la  voce della mora mentre portava i pugni sotto al mento e simulava i gesti di una timida verginella.
- Scemo! - Gli diede le spalle. Non riusciva a guardarlo. Lui si avvicinò abbracciandola da dietro, respirandone il suo profumo.
- Akane ...-
-….-
-Vieni dal tuo Isidoro- Entrambi si erano raccontati delle feste a cui avevano preso parte come ospiti d'onore.
-Baka...a proposito le macchie di rossetto sono difficili da togliere-
 Si levò la maglia sorprendendola.
-Ch-che combini?- Ancora una volta si soffermò a guardarlo. Era come sempre, maledettamente perfetto.
-Akane vieni qui- La stuzzicò asciugandole la bocca
-Ma che fai?-
-Hai un po' di bavetta- rideva
-Ti piacerebbe? -
 Sorrise prendendo un fazzoletto di carta. Iniziò a pulirsi, estendendo la macchia rossa su gran parte del torace.
-Così non lo leverai mai...aspetta- ritornò con dei dischetti di cotone intrisi di latte detergente
-Vieni qua-
La ragazza eliminò accuratamente la scritta rossa con molto imbarazzo. Per tutto il tempo evitò di
guardarlo negli occhi, mentre il codinato gioiva per quelle piacevoli attenzioni. Il tocco era delicato. Gli dava emozioni che lei neanche immaginava di donargli.
-Oh, ma ora come la chiamerai?- Le piaceva provocarlo.
-Non preoccuparti lo so a memoria - L'ingenua fanciulla istintivamente  lo scrutò perplessa.
-Sto scherzando stupida!-
-Per me....-  sospirò  contenta, ma notando la reazione, lui lo fu ancor di più.
-Comunque posso dirti una cosa?-
-Dimmi..-
-Come spogliarellista non sei stata niente male e la cosa più bella sai qual è?-
-Sono tutta orecchi Signor esperto di strip...-
-Che il dottorino non ha visto nulla!- Rideva mentre lei  iniziava una lotta con i cuscini.
 
 
-La sai una cosa baka? -
-......-
-Credo che  essere tua moglie, anche se per poco tempo, sarà un' avventura non del tutto malvagia!- Sorrise, riprendendo fiato.
-Lo sai, stavo pensando anch'io alla stessa cosa, maschiaccio!-
C'era una velata dichiarazione in quelle asserzioni.
Continuando a gustare il gelato dalla stessa vaschetta, si guardarono senza aggiungere altro.
Quel silenzio diceva più di ciò che avrebbero potuto esprimere mille parole.
 
Era stata  la più piacevole, simpatica, movimentata festa di addio al nubilato che si potesse ricevere.
 Con Shin, poi, avrebbe recuperato.  Ne era certa.
 
 
 
* Sex and the city
**Sweetyartemisia <3
***Gladiatore
****Non ci resta che piangere
 
 
 
 
 
Ciao a tutti.
Spero che la festa sia stata di vostro gradimento ;)
Forse qualche graziosa signorinella sperava di gustare uno spogliarello fatto dal nostro codinato o  una scenata di gelosia (Ciao Vale, il richiamo a collo e bicipiti l’ ho messo dai…sono tutti per te<3). Prometto che in futuro rimedierò XD Però ho fatto la brava….Shin non si è spogliato :P
 
Come sempre ringrazio la mia Beta che nonostante stia studiando senza sosta e con profondo interesse un... emh il russo ;) non mi abbandona mai! Ciao Akanuccia.
 
Grazie a chi legge, preferisce, segue e /o ricorda.
 
Infine un mega GRAZIE a chi ha sempre voglia e tempo di recensire! Le vostre opinioni sono importantissime<3
 
PS Arianna la SIAE ha bussato per riscuotere XD Poi in privato ti racconto!
Alla prossima. Baci Pia
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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Capitolo 7
*** The wedding date ***


 
 
 
 
…Se mi guardi negli occhi
Cercami il cuore
Non perderti nei suoi riflessi
Non mi comprare niente
Sorriderò se ti accorgi di me fra la gente
Sì che è importante
Che io sia per te in ogni posto
In ogni caso quella di sempre
L'Anima osa
E' lei che si perde
Poi si ritrova
E come balla
Quando si accorge che sei lì a guardarla
Non mi portare niente
Mi basta fermare insieme a te un istante
E se mi riesce
Poi ti saprò riconoscere anche tra mille tempeste
Un bacio è come il vento
Quando soffia piano però muove tutto quanto

E un'anima forte che non ha paura
Quando ti cerca è soltanto perché lei ti vuole ancora…
 
 
L’anima vola   ELISA


 
 
 
 
Era ancora assonnato e mentre sorreggeva la sua fumante tazza di caffè caldo aprì la porta. Dinanzi
si trovò l’ultima persona che sperava gli avrebbe fatto visita.
 
- È uno scherzo vero? Che vuoi?-
 
-È un dispiacere anche per me credimi, ma ti devo parlare-
 
-Io non ho nulla da dirti-
 
-Ho detto parlarti non ascoltarti- le piaceva puntualizzare l’ovvio.
 
-Hai cinque minuti non di più-
 
-Credimi se riuscirò, anche di meno- con un semplice gesto della mano la fece accomodare.
 
Nabiki per un attimo si soffermò a guardarlo. Non poteva negarlo era un bel ragazzo.
Indossava dei boxer strettissimi colore grigio scuro e  una t-shirt nera aderente che metteva in risalto
un corpo ancora molto allenato. Sembrava il manichino di una nota casa di biancheria intima.
I capelli erano lievemente arruffati e l'aria ancora assopita lo rendeva dolce ma nel contempo sexy.
 
-Devo dire che mia sorella ha gusto!-
 
-Se sei qui per complimentarti sulle scelte amorose di tua sorella puoi anche levare le tende e   
comunque tu non sei il mio tipo-
 
-Tranquillo sarai anche un bel vedere ma io sono abituata al top- lui la guardò con indifferenza. Del
suo parere non gli interessava nulla.
 
La mezzana si avvicinò al piano della cucina prendendo la caraffa ancora fumante dell’amara 
 bevanda e se ne versò una tazza.
 
-Però lo sai fare! Altro punto a tuo favore-
 
- So fare questo ed altro…..Akane lo sa! –
 
-Oh, so bene che ultimamente stai…come dire…allungando i tentacoli-
 
-Quello che accade tra me e tua sorella non è affar tuo- sapeva troppo per i suoi gusti.
 
-Quello che NON accade vorrai dire- sghignazzò continuando a sorseggiare dalla bianca tazza.
 
-Maledizione Nabiki i cinque minuti sono passati!! –
 
-Va bene vengo al dunque...sai che oggi c'è il matrimonio vero?-
 
-La pagliacciata vorrai dire- sorrise sbuffando dal naso
 
-In effetti avremmo bisogno di un clown…-
 
-Saotome non ti basta?-
 
-Ma lui sarà impegnato con la…sposina-
 
-Attenta, sono delicato di stomaco, poi vedrò Akane in serata. Partiremo per un viaggetto. In effetti è così che si conclude un matrimonio, giusto?- Era sicuro di sé.
 
-Non ne sarei così convinta, fossi in te-
 
-Tu dici?-
 
-Come hai appena detto, sarete entrambi occupati a prendere un treno, ma per destinazioni diverse!-
 
-Di che diamine stai parlando?-
 
 -Mi spiace deluderti ma Akane sarà in viaggio con Ranma per la sua breve ma intensa luna di miele....-
 
-....Ma certo, adesso capisco perché tanta insistenza. Guarda caso l’altro ieri mi ha chiamato il primario di una notissima clinica ad Osaka ed ha insistito per conoscermi e guarda caso la partenza è prevista stasera. Tu non ne sai niente giusto?-
 
-E cosa vuoi che ne sappia io di cliniche ed animali!-
 
- Ti credi  furba vero? Ma Akane verrà con me-
-E tu pensi che rinuncerà al regalo fatto dal suo amatissimo papino per seguire TE in un noiosissimo incontro di lavoro?-
 
-Akane non mi ha detto nulla di questo viaggio-
 
-Perché ancora non lo sa, ti ho detto che è il regalo dei genitori, una sorpresa, shhhh- lo beffeggiava
 
-Una sorpresa ideata da una mente diabolica come la tua-
 
-Più che diabolica direi geniale, comunque se a te piace quel termine usalo pure- sghignazzava
 
-Ma davvero credi che un week-end possa cancellare quello che c’è tra me e Akane?-
 
-E tu davvero credi che il tuo sorriso ed i tuoi modi melensi possano cancellare quello che c’è tra   Ranma e Akane?-
 
-Tra loro non c’è più nulla, è finita tempo fa-
 
-No no no no no no – mosse l’indice in senso di diniego facendo schioccare in silenzio la lingua      - È  qui che ti sbagli dottorino, tra loro non è mai finita e mai finirà!-
 
-Possibile che tu non ti arrenda neanche dinanzi all’evidenza? Sei messa proprio male!-
 
-Veramente io non mi trovo tanto male- strizzò l’occhio dopo essersi rimirata
 
-Hai capito bene a cosa alludo. Perché ti ostini ancora? Eppure in passato lui l’ha fatta soffrire e  tanto direi. Dovresti volere il meglio per tua sorella-
 
- Hai ragione quello zuccone in passato l’ha fatta soffrire, ha sbagliato e non poche volte, ma anche mia sorella ha le sue colpe.-
 
-E allora perché tanta ostinazione Nabiki?-
 
-Una sola parola FELICITÀ o amore fai un po' tu-
 
-E lui è l’unico che può renderla felice mentre io no ovviamente!-
 
-Però, sei anche perspicace!-
 
-Tu invece mi deludi-
 
-Detto da te....-
 
-Sei troppo presuntuosa per i miei gusti, comunque illuminami su questo rapporto idilliaco-
 
- E va bene ma solo per questa volta- lui la guardò di sbieco....-Vedi Shinnosuke tu non c’eri e non  li hai mai visti insieme. Io non parlo di loro come una banale coppia, loro andavano oltre. Avrebbero rischiato la vita senza esitazione per aiutarsi-
 
-Hai detto bene, lei ha rischiato la vita per lui e non una sola volta-
 
-Ma anche Ranma se è per questo.....ti dice niente Orochi? Tu più di tutti dovresti saperlo...- lui la     guardò e in un flash ricordò quell'avventura stramba e pericolosissima.
 
-Anche io darei la vita per tua sorella, senza esitare un solo istante!-
 
-Perchè ti ostini? Perché Akane? Sei un bellissimo ragazzo, sei intelligente, sexy, non avresti problemi ad avere qualsiasi ragazza-
 
-Perché tua sorella è la mia felicità-
 
-No! Lei sarà la tua dannazione. Con me o senza di me tornerà prima o poi da Ranma e tu…-
-Da quando ti preoccupi per me?-
 
-Ma io non mi sto affatto preoccupando, ti sto solo risparmiando tempo-
 
-Questa volta a perdere tempo non sarò io. Credi che quattro chiacchiere messe su ad arte mi  indurranno a rinunciare alla persona più importante della mia vita? Ti sbagli Nabiki-
 
-Shin Shin Shin….tra due settimane di te resterà a stento il ricordo-
 
-Nabiki io non volevo ma a quanto pare devo scendere al tuo livello e iniziare a giocare con i tuoi    stessi mezzucci-
 
-Non mi minacciare dottorino….anche perché io non perdo mai!-
 
-Ma io non ti sto minacciando….il mio è un avvertimento. Vuoi la guerra e la avrai! Non credere     che mi risparmierò solo perché sei mia cognata-
 
-Non siamo parenti.-
 
-Ma smettila sei ridicola-
 
-Tu o io …dottoruncolo- era stufa. Era il momento di agire. - Ricordati poche settimane e sarai fuori, eliminato, game over!!-
 
-Il messaggio l’hai detto ora sparisci!-
 
-Buon week-end Shin e....divertiti ad Osaka! Non ti scomodare conosco l’uscita.-
 
Chiuse la porta e udì lo schianto. Shinnosuke aveva lanciato la sua tazza verso la porta, frantumandola.
 
-Mi dispiace ma un giorno mi ringrazierai ...-
 
-Dannata se credi di farmi fuori ti sbagli tu e quel maledettissimo Saotome....-
 
Corse a vestirsi, la partita non era chiusa. La mezzana aveva vinto una battaglia, non la guerra!
 
 
 
 
 
 
**********
 
 
 
 
 
-Ranma sbrigati, ma quanto ti ci vuole dannazione!-
 
-Porcellino non avere ansia sono io lo sposo-
 
Ranma quella mattina era stato più scrupoloso del solito. Aveva passato una crema balsamo dopo essersi rasato per bene e la doccia era stata più lunga del dovuto. Voleva essere impeccabile.
 
-Fai pure lo sbruffone ne riparleremo tra qualche ora –
 
Ryoga aveva dormito da Ranma. Avevano chiacchierato per quasi tutta la nottata e tra ricordi e film spinti, avevano piacevolmente trascorso la vigilia delle nozze.
 
-Chi sarà?- avevano bussato alla porta. L'ex vagabondo si era alzato curioso.
 
-Ryoga se è il postino firma tu, due minuti e sono pronto- gli disse il codinato
 
-Ma sei sicuro che il testimone debba apr.....-le parole gli morirono in bocca
 
-E tu che diavolo vuoi?-
 
-Chi è amico?- urlò dal bagno
 
-Ranma ma il tuo postino è uno che aveva il vizio di portarsi uno scopettone sulle spalle?-
 
-Ma che cavolo dici Pchan?- Uscì a controllare
 
Shinnosuke entrò senza chiedere permesso
 
-Saotome!!!-
 
-Toh, quale dispiacere.... il dottorino è venuto a farmi gli auguri di persona!-
 
-Cosa credi di fare?-
 
-Non ricordi….? Ah, già la tua memoria!! Comunque oggi mi sposo….con Akane!- Lo stava scimmiottando
 
-Non alludo a quello povero idiota ma al viaggio-
 
-Viaggio... ? Che? Sei fuso ...queste nozze ti hanno stravolto –
 
-Ma bene, bene a quanto pare ti ho rovinato la sorpresa... oh come mi dispiace!-
 
-Se mi dici di che diamine stai parlando...!-
 
-Dell’ultima idiozia messa su dal genio del male-
 
-Non parlare così di Nabiki non te lo consento-
 
-Siete due degni compari-
 
-Se la smettessi e arrivassi al sodo....avrei un po’ di fretta non voglio far tardi...il MIO maschiaccio mi aspetta-
 
-Lei non è e non sarà mai TUA anche se la iena ha pensato di farvi regalare dai vostri genitori un week-end romantico…il viaggio di nozze! - Lo disse disgustato
 
-Io adoro quella ragazza, è proprio una brava cognatina!- rise di gusto
 
-Siete patetici e stupidi-
 
-Ti ho detto di andarci  piano con le parole, non tollero che si manchi di rispetto ad una signora-
 
-Signora dici? Io direi figlia del diavolo, comunque Akane non gradirà questa sorpresa-
 
-Ma se ti dà tanto fastidio perché non ti aggreghi?....Viaggeremo in tre e dormiremo nello stesso letto, staremo un po’ strettini, ma....- Continuava a  beffeggiarlo.  Il veterinario digrignò i denti.
 
-Aspetta, aspetta... non vieni perché non puoi! Cosa c'è qualche animaletto ha fatto la pupù liquida e devi mettergli il tappo?- Rideva
 
-Loro hanno più cervello di te bestia! Comunque non servirà un week-end ad allontanarmi dalla mia donna-
 
-Scommettiamo?- La tensione stava raggiungendo i livelli massimi.
 
-Ragazzi calmiamoci- intervenne Ryoga che fino a quel momento aveva deciso di restarsene in        disparte.
 
-Hai chiamato i rinforzi… metti a cuccia il maiale-
 
-Ehi ma ce l’hai con me? Ranma ce l’ha con me? –
 
-Credo proprio di sì Ryoguccio- lo guardava complice.
 
-Guarda che non ci metto niente a prenderti a calci nel didietro e saranno così forti che dopo dovranno  ricucirtelo, scopettone smemorato!!-
 
-Se fossi in te c’andrei piano…lui è meno paziente di me e ti farebbe tanto male- aggiunse  Ranma
 
-Ma che paura!- Il dottore simulò il gesto di una persona spaventata. Non era tipo da lasciarsi intimorire.
 
-Non solo sei smemorato, ma anche stupido!-
 
-Detto da te....Ma tu davvero credi che lei cadrà ai tuoi piedi? Dopo quello che ha subito? –
 
-Vattene, te lo consiglio- si stava scaldando e non era buon segno
-Io non ho finito!-
 
-Tu dici?-
 
-Oh invece tu ora mi ascolterai con le buone o con le cattive-
 
-Scopettone vuoi davvero prenderle oggi...- Lo ignorò e vuotò il sacco
 
-Tu e Nabiki non siete tanto furbi come credete. Io non volevo ma ho dovuto fare una telefonatina-
 
-Al tuo strizzacervelli?-
 
- Ha ha ha. Se fossi in te leverei quel ghigno visto che avrai altro a cui pensare e non sarà divertente-
 
Smise di ridere. Iniziava ad avere un brutto sentore.
 
-Vedo che hai smesso di dire stupidaggini....-
 
-Senti dì quello che devi e poi aria...!!- intimò Ryoga al limite della pazienza
 
-Va bene.... Oggi la mia stupenda ragazza riceverà gli auguri da una gattina di tua conoscenza e le    ricorderà chi sei, dà un po’ un’occhiata.- Gli passò il telegramma che Akane avrebbe ricevuto in   mattinata.
 
Lo lesse, erano poche righe ma facevano tanto male. Il sangue del codinato si gelò. Akane non avrebbe retto. Il suo viso mostrava il suo timore. La sua più grande paura. Perderla.
 
-Cosa c'è, non ridi più...peccato che non ci sia qui anche la iena, quanto avrei voluto vedere la sua espressione.- Ora era lui a schernirlo. Avrebbe lottato con tutte le sue forze per Akane.
 
-Bastardo! Dici di volerle bene ma le riapri una vecchia ferita solo per una tua vendetta!-
 
- Proprio perché la amo le ricordo chi sei e cosa le hai fatto.-
 
-Io non ho fatto nulla!!!-
 
-Non è me che devi convincere-
 
-Non pensavo che saresti caduto così in basso-
 
-Parli proprio tu Ranma....Siete voi che mi avete costretto a giocare sporco. Mi spiace ma se credi   che con Akane metterai un’altra tacca sulla  lunga lista delle tue prede, ti sbagli.-
 
-Ma quale tacca e quale lista, tu stai delirando!-
 
-Avanti Saotome ho capito sai? Tu vuoi solo scopartela-
 
Se non ci fosse stato Ryoga lo avrebbe ucciso.
 
-Maledizione Ryoga lasciami, hai sentito quello che ha detto?-
 
-Ranma non ora-
 
-Bravo Ranma dai ascolto al tuo saggio amichetto. Ryoga visto che ci sei spiegagli che Akane   merita il meglio e non è certo lui. Secondo te lei, dovendo scegliere tra un brillante dottore in  carriera, intelligente, dolce, che non l’ha mai fatta soffrire e che la ama veramente, e uno stupido,     “trombaiolo” senza cervello che non si è mai dichiarato preferendole quattro sciacquette  insignifìcanti, facendola sempre soffrire, per chi opterà? Anche se hai poco sale in zucca la risposta  saprai dartela da solo-
 
-Vai a farti fottere! - Era  livido dalla rabbia.
 
-Oh io non andrò a fottere, ma farò di meglio, farò l’amore e con Akane, la mia ragazza!-
 
 Ormai il   palestrato non era più in sé. Rimbombavano nella mente quelle parole. Akane non si doveva toccare.
 
-Ranma, calmati non vuoi che Akane ti veda in queste condizioni? - Era un fascio di nervi.
 
-Shinnosuke adesso vattene e credimi io non ho nessuna sposina sull’altare che mi aspetta. Posso benissimo spaccarti il muso e non solo- Ryoga era allo stremo. Non avrebbe trattenuto il codinato oltre.
 
-Stai calmo, sto andando via.. Lui mi ha capito. Akane merita il meglio.-
 
Non parlava più, era tutto maledettamente vero.
 
-Congratulazioni goditi pure le nozze. Due settimane e sarai fuori dalla nostra vita per sempre.-
Uscì
 
 
Ranma si inginocchiò sbattendo i pugni sul pavimento, era furioso. Avrebbe voluto ribattere ma quel dannato aveva centrato il punto. Lui non era degno di Akane. Lei era troppo!
 
-Ryoga lui…lui ha ragione, io non la merito- Era distrutto, annientato
 
-Amico calmati non vorrai dar peso alle parole di un demente stupido e geloso! Ha paura-
 
-Ryoga non è lui a doversi preoccupare, ma io-
 
-Che ne hai fatto del Ranma Saotome che non si arrende mai….specie dinanzi alle sfide più dure?-
 
-Questa volta è diverso-
 
-Diverso...?-
 
-Ti rendi conto che Akane non appena leggerà quel maledetto biglietto....ho fatto tanto per costruire un rapporto decente e ora rischia di andare tutto a puttane-
 
-No, lei non ti metterà mai fuori dalla sua vita, e ora rialzati. Il posto di Akane è accanto a te- lo     guardò. Non poteva arrendersi, non ora a un passo dalle nozze.
 
-Ok…lotterò, per lei- sospirò poco convinto
 
-Cosi ti voglio! Ora vai a  riprenderti la tua donna o quant’è vero che mi chiamo…. –
 
-Pchan-
 
-Ryoga, fesso,mi chiamo Ryoga! Giuro che non ti rivolgerò mai più la parola!!-
 
-Su andiamo- sorrisero
 
-....Però un cazzotto potevi darglielo-
 
-Akari mi avrebbe massacrato. Ha detto che non devo essere violento altrimenti….-
 
-Capito, non ti fa ….-
 
-Intingere il wurstelone nel purè di patate-
 
-Ryoga sei proprio un porco-
 
-Senti chi parla. Muoviti che se ti va bene….-sghignazzò
 
La rabbia era sbollita ma l’ombra della preoccupazione aveva scelto come dimora fissa il cuore del codinato.
 
 
 
 
 
********
 
 
 
 
 
-Nabikì ma sei bellissima fatti guardare. Ma chi è quel genio che ti ha vestita- Pierre si beava del suo lavoro.
 
La castana indossava un abito scivolato di seta fino al ginocchio. Il dietro era profondamente scollato fino alla parte bassa della schiena. Scarpe e borsa erano in tinta con l’oro del vestito. Aveva appena alzato qualche ciocca laterale dei capelli mettendo in mostra il suo bellissimo viso.
Pierre invece quel giorno era vestito in un elegantissimo completo giacca, pantalone, e gilet prugna con riflessi rosa che richiamavano la cravatta posata sulla camicia nera.
Non avrebbe mai rinunciato ad essere estroso.
 
-Mio divin ho il migliore personal stylist del mondo!! Smack smack- Si erano baciati senza neanche   toccarsi le guance.
 
-Allora ti gusta mia belle?-
 
-Pierre è tutto incredibilmente.....eccezionale, non ho parole, non sembra neanche più casa di mio padre!!-
 
Il giardino era stato curato ed arricchito con fiori bianchi e gialli. Decine di camerieri  si davano da  fare per il catering del pranzo, che ci sarebbe stato dopo la funzione.
 
In posti strategici erano stati posizionati lunghi tavoli con pietanze francesi, italiane e tipiche del Giappone.
 
Il dojo era stato allestito in maniera impeccabile.  Piante e fiori adornavano gli angoli più vuoti. Le sedie per gli invitati erano  rivestite di una pregiata stoffa bianca, impreziosite da un fiocco giallo elegante che cadeva fluente  dietro lo schienale.
Un lunghissimo tappeto di tulle bianco a più strati ricoperto da tantissimi petali dai colori tenui, si   estendeva dall'entrata del dojo all’altare. Quest'ultimo era la perfetta cornice per un agognato “sì”.     Aveva la forma di un semicerchio ricoperto di iris e margheritine di colore  bianco e giallo. Da un   lato vi era l’altare con tutto l’occorrente per la cerimonia, dall'altro quattro sedie. Due messe    lateralmente per i testimoni e due sistemate una accanto all’altra per gli sposi.
 
 
 
Ryoga e Ranma erano arrivati.
 
-Oh mon dieu ho una visione celestiale Nabikì!! Non uno ma due fustacchioni!!-
 
-Sono Ranma ed il suo testimone Ryoga, che è etero-
 
-Lo immaginavo......-
 
-Ranma a quest’ora arrivi? Ti ricordo che sei tu che devi aspettare la sposa e non il contrario!!- La mezzana era agitatissima, anche se cercava di nasconderlo.
 
-Scusami ma ho avuto un contrattempo spiacevole e dalla labile memoria-
 
-È passato da te… ostinato il tipo-
 
-Si è scomodato per dirmi del viaggio…c’è altro che devo sapere Nabiki?-
 
-Ovvio che no- quello non era il momento per parlargli delle clausole del contratto, lo avrebbe fatto al ritorno del loro viaggio.
 
-Non dire nulla ad Akane, lasciale la sorpresa-
 
-Io non credo gradirà-
 
-Tu non preoccuparti, a lei ci penso io-
 
-Iena... non lo sottovalutare, ha iniziato ha giocare sporco-
 
-Che intendi?-
 
-Leggi qui...- le aveva passato la copia del telegramma che il veterinario si era premurato di fargli    leggere.
 
-Maledetto scopettone, questa me la paga!!- Era furiosa. Ora sì che non si sarebbe fatta più alcuno scrupolo.
 
-Nabiki, e se fosse lui quello giusto?-
 
-Non ti ci mettere anche tu-
 
-So che non vuoi sentirlo ma dovresti metterlo in conto....-
 
-Zuccone rispondimi: la ami?-
 
-Sì-
 
-E sei disposto a tutto per lei?-
 
-Ovvio-
 
-Allora lotta e conquistala!!-
 
-Io ce la metterò tutta ma...-
 
-Non voglio ma....Ora fila a vestirti!-
 
-Lo farei se trovassi il mio testimone- quel poverino di Ryoga era stato momentaneamente preso in ostaggio dal wedding planner.
 
 
 
 
-Ma lo sai che dovresti mettere il prezzo su questi muscolacci ?-Non smetteva di tastarlo.
-Giù le mani! Ma chi diavolo sei?-
 
-Oh mon petit io sono il wedding planner, ma tu puoi chiamarmi Pierre-
 
-Senti Pierre wedding planner, hai tre secondi per levarti dai piedi o giuro che…-
 
-Ti prego dimmi che mi sculacci! - L’ex vagabondo era allibito.
 
-Oh Kami ma cosa sei?-
 
-Lo vuoi scoprire?-
 
-N-Nooooo!!!!-
 
-Akari, Riku, NABIKIIIIIII!!!! - Era spaventato.
 
-Pierre lascia in pace il testimone-
 
-Ma Nabikì non facevo nulla di male, saggiavo la consistenza di….oh mon Dieu ho le vampate tu sei il fiancê, il superlatìv, l’irresistibile, il sublim, Ranmà-
 
-Continua, vai forte amico! - Era il solito vanesio.
 
-Olalà se mi dai la carica con il tuo spinotto vado ancora più forte!! - Il codinato guardò Nabiki con un pessimo presentimento.
 
-Già zuccone lui...come dire è....-
 
-Amore sono gay e tu mortalmente, noiosamente etero lo so. Ma non è che cambi idea?-
 
-Direi che NO!-
 
-Non sai che ti perdi-
 
-Preferisco perdere che prendere determinate…sorprese  -
 
- Ma io ho ne una bellissima - iniziò a toccarlo.
 
-Senti…coso se non la smetti  dimentico che sei un’amichetta di Nabiki e sono guai…grossi guai-
 
-Je ador gli uomini scurrili oui!! E adoro i guai grrrrossi !!- Era peggio di Nabiki con le frasi ambigue.
 
-Ed io che credevo di essere al sicuro senza Happosai? Ma questo è peggio senza dubbio-
 
-A proposito dov’è ?- Domandò il testimone.
 
-Viaggio di allenamento e raccolta di zuccherini per il suo  tesoro- il volto era disgustato.
 
-Chi è questo Happosaì?- Chiese il curioso francesino.
 
-Un tuo degno compare – Rispose il palestrato.
 
-Non direi a lui piacciono le femminucce- ironizzò Nabiki.
 
-Oh ti prego Nabikì a chi mi paragonate? Ad un vecchio maniaco etero  bavoso?-
 
Lo guardarono Pierre era unico.
 
-Che c’è? Cosa avrò mai detto?.....- Poi con indifferenze riprese col suo adorato sposo muscoloso    -....Ranmà allora mi mostri il tuo enorme problema? –
 
-Eh? Ancora?-
 
-Pierre contegno, Ranma, Ryoga via a cambiarvi!- La mezzana ristabilì l’ordine o quasi.
 
-Daikì Daikì! Ciao, come stai?- si avvicinò al legale che si era accostato alla sua dolce metà. Il personal stylist era davvero incorreggibile.
 
-Pierre quante volte ti devo dire che a me non piacciono gli orologi a pendolo? Sono più un tipo da  sveglia- al legale piaceva stuzzicarlo. In fondo il wedding planner era un tipo eccentrico ma sapeva fermarsi.... o così sperava.
 
-Io invece adoro quelli a  cucù…posso vedere il tuo orologione?-
 
-Per fargli fare cucù ho bisogno di una casetta –
 
-Ma io se è per quello ho un tunnel-
 
-Per lui sarebbe della morte e noi non vogliamo che muoia, vero Pierre? -Si intromise la mezzana
-Ma oui mon chere...però che spreco....-sbuffò pesantemente, il periodo di secca era destinato a continuare.
 
-Grazie amore- il fascinoso avvocato la abbracciò con impeto.
 
-Figurati, salvaguardo i miei interessi- si baciarono davanti ad un nauseato Pierre.
 
-Uffì tutti mi sfuggono. Ehi tu cosa fai con quella! Portala là! E tu quei fiori!! Nel dojo!! Su su scattare!! Se non ci fossi io....-  riprese a malincuore a dare le direttive.
 
 
********
 
 
 
 
 
-Allora come procede qui?- La castana era entrata in camera della sposa dove ad aiutarla c'erano Kasumi e Nodoka.
 
-Tutto bene capo- ridevano
 
-Spiritose-
 
-Dove sono Emi e Riku?- Chiese la maggiore.
 
-Con Ono ed Akari-
 
-Ecco fatto!- Nodoka aveva chiuso il vestito.
 
-Fatti vedere… oh Kami bambina sei meravigliosa!- La ammirò con sguardo sognante.
 
-Grazie Nodoka- la giovane sposa era imbarazzata.
 
-Piccola sei la figlia che non ho mai avuto. Ranma è fortunatissimo-
 
-Nodoka io non so che dire.....-
 
-Non devi dire nulla ma puoi fare una cosa…-
 
-Cosa?- Chiese trepidante.
 
-Fallo felice come lui farà felice te-
 
Lei annuì istintivamente.
 
-Ora vi lascio vado dal mio bambino- senza aggiungere altro la signora Saotome guardò la mezzana e uscì.
 
-Tieni Akane metti questo -era un punto luce, lo stesso che aveva indossato Kasumi il giorno delle sue nozze.
 
-Kasumi ma questo è… della mamma-
 
-Già lei non c’è ma con questo la sentirai vicina… oh Akane sarebbe fiera di te, sei bellissima- si abbracciarono mentre stille piene di ricordi scendevano lentamente.
 
-Adesso basta o si guasterà il trucco- Nabiki non poteva permettersi di ricordare, non ora. C’era  troppo in ballo.
 
-Nabiki ma insomma non c’è un matrimonio dove non si piange e non c’è funerale dove non si ride- disse la saggia sorella.
 
-A questo matrimonio non si piangerà Kasumi, bastano le lacrime di papà! A proposito puoi andare a chiamarlo…è ora-
 
-Ok vado- tempo di dare un altro bacio alla sorella e andò via.
 
-Sei pronta?-
 
-Credo di s-sì- con la castana non avrebbe finto.
-Tieni metti questa..-
 
-Ma Nabiki... - era un giarrettiera blu
 
-Certo! Non puoi sposarti senza qualcosa di blu, di vecchio, di nuovo, di prestato e di regalato-  contava sulla punta delle dita tutto ciò che non sarebbe mancato.
 
-Nabiki ma non ti sembra di esagerare per un matrimonio fasullo?- C'era una triste consapevolezza in quella frase.
 
-Sì ma gli altri non lo sanno- per le nozze della sorella aveva curato tutto. Sperava vivamente che    per Akane fossero le uniche.
 
 -Cosa c'è Akane?- La vedeva strana e sapeva il perché.
 
-Niente, è che  ho un peso qui, una specie di ansia – indicò la parte dello stomaco, ma il vuoto era all’altezza dell’organo posto più sopra, verso sinistra.
 
-Ansiosa per una farsa?- La bomba stava per scoppiare
 
-Mi conosci bene vero?-
 
-Già sputa il rospo…-
 
-Stamattina tra i vari auguri arrivati per posta c'era questo- glielo porse, era il biglietto della micetta spelacchiata.
 
"Conglatulazioni. Ci sei liuscita lagazza violenta. Ma allivi semple in litaldo.
Salai semple la seconda. Un bacio al  mio tenebloso scemone. Lui sa dove!" Shan pu.
 
Nabiki la guardò, Akane aveva lo sguardo basso e stava soffrendo.
 
-E allora?-
 
-Non hai letto?-
 
-Akane non permettere a nessuno di dirti che sei seconda, mai, specie il giorno delle tue nozze!-
 
-Ma in questo caso è un dato di fatto-
 
-Ho imparato una cosa nella vita...la gente dice tante cose e la maggior parte di esse non sono vere. Il più delle volte, anzi molto spesso, le apparenze ingannano. Pensa a quando tu e Ranma vi siete     incontrati, cosa ricordi?-
 
-Eravamo in palestra ad allenarci e lui era una ragazza-
 
-E dopo…-
 
La ragazza arrossi -Beh in bagno nudi...entrambi, solo che lui era un uomo-
 
-Quindi…-
 
-Ma è diverso, invece loro…io li ho visti-
 
-Non può essere un equivoco e come al solito tu hai frainteso?-
 
-Vorrei crederci…ma noi ci eravamo lasciati e lei non vedeva l’ora di...- tremava
 
-Credi sia davvero quel tipo di ragazzo? È di Ranma che stiamo parlando, comunque fossi in te ne  parlerei con lui una volta per tutte. Pensaci, che motivo avrebbe ora di mentirti?-
 
-Già in effetti-
 
-Ah Akane,  per una volta fidati!- Lei la guardò.
 
Ci avrebbe seriamente riflettuto.
 
 
 
-Sono io posso entrare?-
 
-Certo papà-
 
-Oh bambina mia sei…stupenda –
 
-Grazie –
 
-Buuaah buuaah –
 
-Ecco lo sapevo. Non mi allagare la camera –
 
-Nabiki almeno oggi ti prego…-
 
-E va bene ma con moderazione…- sorrise
 
-Ora vado prima che giù qualcuno combini qualche guaio…non tardate –
 
-Sei pronta?- Soun indossava un abito tradizionale giapponese da cerimonia scuro.
 
-Sì papà –
 
-Oh piccola mia… Tua madre...lei…- non resistette e pianse ancora.
 
-Papà mi sposo, non vado mica a morte!-
 
-Lo so.... è che sembra ieri che ti vedevo rincorrere i bambini nel parco e fare a botte come un maschiaccio......-
 
-Papààààààà!!-
 
-Akane voglio che però sappia una cosa - tirò su col naso
 
-Dimmi- alzò lo sguardo verso di lui.
 
-Quando ti ho forzato a fidanzarti con Ranma sono stato uno sprovveduto, un egoista-
 
-È acqua passata non preocc...-.la bloccò
 
-Ti prego ...-annuì per farlo parlare
 
-Ho sbagliato e di grosso perché non si può comandare al cuore...ma.. ma ora sono contento! Dovresti vederti piccola mia sei così raggiante, bella, unica e sai cosa mi fa pensare che lui è quello giusto?-
 
Lei lo guardò aspettando con impazienza che continuasse il discorso
 
 - Perché hai lo stesso sguardo di tua madre quando mi ha sposato e lo stesso che aveva quando siete nate tu e le tue sorelle. L'espressione che solo una persona innamorata può avere.-
 
Non parlò e il cuore prese a pompare velocemente, inspiegabilmente.
 
-Ora credo che possiamo andare e ricordati io sarò sempre il tuo papà-
 
Lo abbraccio forte.
 
-Grazie e hai ragione tu sarai sempre il mio solo, unico, meraviglioso  papà. Ti voglio bene-
 
-Anch'io piccina su... non facciamolo attendere più-
 
-Pensi che potrebbe cambiare  idea?-
 
-Non credo stavolta succederà e poi ci sono due mastini a braccarlo...Nabiki e Nodoka-
 
-Poveretto non ha scampo –ridevano
 
 
 
 
 
**********
 
 
 
 
 
Intanto in un’altra camera di casa Tendo…
 
-Allora figliolo sei emozionato?-
 
Ranma era alle prese con il nodo della cravatta mentre suo padre anziché aiutarlo si cimentava in una pantomimica conversazione padre-figlio davanti ad un incredulo ma divertito Ryoga.
 
-No perché dovrei essere nervoso? Sto solo per sposarmi!-
 
-Bravo le emozioni sono per le femminucce- Ranma lo guardò truce era il solito.
 
-Figliolo comunque da buon padre voglio illustrarti il vero senso del matrimonio -il corvino si ridestò, magari nella sua idiozia  poteva illuminarlo.
 
-Stasera dacci dentro, voglio l’erede!!-
 
-Ecco appunto! E questo sarebbe il senso del matrimonio?-
 
-Ovvio che no –
 
-Ah c’è altro -si portò una mano sul volto.
 
-Ranma lascialo parlare-
 
-Ryoga anche tu?- Se la rideva.
 
-Ricordati di darle sempre ragione-
 
-Se hai finito.....-
 
-No, ho appena iniziato-
 
-Andiamo bene-
 
-Nega sempre anche l’evidenza. Detto questo, tieni sempre a mente che tu sei l’uomo, quello che    porta i pantaloni. La donna deve sottostare ai tuoi ordini, illudila, falle credere che sia lei a condurre il gioco….-
 
In quel momento entrò Nodoka fasciata in un bellissimo kimono tradizionale verde speranza e lo squadrò
 
 - Emh.... amala figliolo! Trattala come una regina e segui sempre i suoi saggi consigli-
 
-Scusi ma cosa ne è stato dei pantaloni, dell'uomo, di illuderla...? – L’ex vagabondo si stava sbellicando dalle risate.
 
-Ryoga sei giovane ed inesperto! Alla mia età capirai. Ciao moglie sei bellissima, una dea, saggia…molto-
 
Sguainò la katana- Genma è meglio che tu vada ad aggiustarti i pantaloni e ricordati di intrattenere gli ospiti e non mangiare nulla, intesi?-
 
-Ce-Certo- e sotto le risa di Ranma e Ryoga uscì dicendo un’ ultima cosa  -Hanno sempre ragione, sempre!-
 
-Ryoga per favore potresti lasciarmi un minuto sola col mio bambino?-
 
-Certamente, a dopo amico! Ora sì che sei in buone mani-
 
La madre lo guardò con amore poi gli aggiustò lentamente il nodo largo della cravatta . Ranma era incantevole. Indossava un completo grigio fumè di una leggera trama lucida e sotto la giacca una   cravatta dalla tonalità più scura, ricoperta per metà dal gilet che fasciava elegantemente la camicia   bianca con collo alla diplomatica.
 
-Dovrei mettere anche questi - con voce esitante, diede alla madre un punto luce da mettere sul nodo della cravatta e un bocciolo giallo pastello.
 
-L’amichetta di Nabiki dice che devo metterli e non capisco il perché del fiore giallo-
-Capirai figliolo, capirai -sorrise.
 
Erano rimasti in silenzio per tutto il tempo.
 
-Allora come sto?-
 
-Sei bellissimo Ranma ma questo lo sai già- lo guardò furbamente -Ma dentro come stai? Qui intendo- poggiò una mano sul cuore del codinato.
 
-Come dovrei stare....sto semplicemente sposando un maschiaccio..- la guardò sospirando - Il mio maschiaccio-
 
-Tesoro ne avete passate tante insieme e fatti dire una cosa: tienitela stretta. So che molte volte, anzi  sempre, hanno cercato di mettervi insieme ma se siete qui ora lo state facendo perché lo volete         entrambi-
 
Ranma abbassò lo sguardo… era realmente cosi? Lei capì.
 
-Ranma non credo che la voglia di vincere uno stupido concorso per intascare un po' di soldini sia   un motivo tanto forte da indurre due ostinati ragazzi a sposarsi?-
 
-Mamma ma tu....??- Lei sapeva.
 
-Diciamo che una spintarella non guasta ma se c'è amore allora niente e nessuno potrà evitarlo. Dalle tempo e rassicurala! Ti ama sai?-
 
-Credi?-
 
-Ne sono certa-
 
-Quanto vorrei che fosse così semplice –
 
-Lo è più di quello che pensi. Credo di non avertelo mai detto ma lei mi piace tanto e sai perché…-
-Lo immagino, ma dimmelo lo stesso…-
 
-Perché non ha mai cercato di cambiarti accettandoti per quello che sei e nonostante tutto non ti ha mai messo fuori dalla sua vita. Avrebbe potuto ma non lo ha fatto cosi come non lo hai fatto tu!-
 
-Ma ora c'è lui...-
 
-Giusto, ma lei ora sta sposando te. Se fosse stato il contrario lo avrebbe fatto?-
 
-Se io fossi stato lo smemorato e per fortuna non lo sono, non lo avrei mai permesso.-
 
- Ecco la differenza. Ti sei dato la risposta. Una sola raccomandazione –
 
-.....-
 
-Falla felice…lei lo farà-
 
-Lo spero…mamma-
 
 
 
-Scusate non vorrei disturbare ma Nabiki dice che è ora. Nodoka ammirò Ryoga
 
-Fattelo dire hai un bel testimone- l'ex maialino indossava un abito della stessa stoffa del codinato ma blu notte
 
-Nodoka ho fatto di tutto per non farlo sfigurare ma è impossibile!-
 
-Lo vedo Ryoga, lo vedo- rideva. Quel ragazzo era un vero amico.
 
-Porcellino le vuoi avere ora, adesso? Ricorda le parole di Akari-
 
-Muoviti che tra qualche minuto non ti riuscirai a mantenere sulle tue gambe ...femminuccia-
 
-Forza andiamo o volete che salga Nabiki?-
 
-La iena no! -Dissero all'unisono e ridendo si avviarono nel dojo.
 
 
 
************
 
 
 
 
 
 
Gli invitati si erano accomodati e Ranma si trovava all'altare con il fidato testimone.
 
Emi e Riku vestiti da damigella e pagetto, entrarono tenendosi per mano. Era il momento, il mondo si oscurò. Ansia e tensione si impadronirono del fascinoso palestrato.
 
Le grandi mani erano sudate e un senso di vertigini lo attanagliò tanto da portarlo a sorreggersi a    Ryoga.
 
Tutto vorticava.
 
-Ryoga ora capisco perché quel giorno volevi ti raccontassi una barzelletta, dimmene una prima che…-
 
-Certo amico ne ho una fresca -e rise
 
-Che fai ridi prima di raccontarmela?-
 
-Il fatto è che è comicissima-
 
-Racconta muoviti- si stava sforzando, ma era veramente difficile.
 
-Sto pensando a stasera che non farai nulla!-
 
-Dannato così mi aiuti!!-
 
-Va bene pensa che…che è solo un giorno come un altro dove sposerai Akane - altro che aiuto!
 
-Grazie sei di supporto-
 
-Lo so-
 
-Hai ragione in fondo è del maschiaccio violento e senza grazia che stiamo parlando! Lei non potrebbe mai essere ........bellissima- le ultime parole le pronunciò sussurrandole perdendosi in quella visione.
 
-Amico sei fregato…- rise.
 
Lei era lì che si manteneva al braccio del padre. Eterea, pura, una fata dei boschi, un sogno. Il suo  sogno!
 
 
 
 
-Papà-
 
-Dimmi piccina-
 
-Ho un leggero tremolio…alle gambe, ti prego qualsiasi cosa non farmi cadere-
 
-Non potrei mai farlo figliola- delicatamente le accarezzò la manina coperta da un sottile guanto e con sguardo amorevole la rassicurò.
 
Respiro profondamente e lo vide. Si videro. Il mondo si eclissò. C’erano solo loro due.
Un ultimo passo e gli fu vicino. Ancora sguardi, sospiri, battiti di cuori, vibrazioni di anime.
 
 
-Ranma ti affido la mia bambina, non farmene pentire-
 
-Non lo farò Soun- le prese la mano e come un gentiluomo gliela baciò.
 
-Wow Daiki ti ha istruito bene!- Si sentiva una principessa.
 
-Già, è stato un maestro impeccabile- lui il suo principe.
 
 
 
Il sacerdote rischiarò la voce e diede inizio alla funzione.
 
Non aggiunsero altro, si guardavano di tanto in tanto. Troppe emozioni da gestire.
 
-Prima delle promesse Nabiki vuole dire una cosa agli sposi- Il sacerdote aveva invitato la mezzana accanto a lui.
La pr con sicurezza ed eleganza si voltò verso i due ragazzi parlò.
 
-Qualche giorno fa mi è capitato di leggere un libro con racconti zen e c’era una citazione. Zuccone non ridere…dicevo una citazione che calza a pennello. Descrive il vostro rapporto-
Si schiarì la voce ed inizio a leggere:
 
- «Due Ciliegi innamorati, nati distanti, si guardavano senza potersi toccare.
Li vide una Nuvola, che mossa a compassione, pianse dal dolore ed agitò le loro foglie.. ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Tempesta, che mossa a compassione, urlò dal dolore ed agitò i loro rami … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Montagna, che mossa a compassione, tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano, che sotto la terra, le radici dei Ciliegi erano intrecciate in un abbraccio senza tempo.»
 
In un rapporto a volte può capitare che persone impiccione possano cercare di intromettersi per       unire o separare due innamorati. Ma  ogni tentativo è inutile se loro hanno già deciso-
Ranma strinse la mano ad Akane che rispose senza la minima esitazione. Nabiki sorrise.
-Era questo il senso- entrambi capirono e la guardarono per poi posare i loro occhi sulle mani saldamente legate. Sorrisero senza slegarsi.
 
-Ora ragazzi le promesse-
 
Si girarono in modo speculare. Si strinsero ancora le mani, entrambe, come a volersi dare supporto. In quel preciso istante andarono oltre i loro volti riflessi nelle iridi colorate, per affondare  nella     loro essenza più intima.
Quanto bruciavano quelle parole che non avevano mai detto e ora non potevano più trattenerle. Le avrebbero tirate fuori come  luminosi lampi, facendole risuonare come tuoni.
 
-Tocca a me.....- inspirò e lasciò che i pensieri si tramutassero in fiumi di parole. -A volte mi è  capitato di leggere delle favole ad Emi e nel finale arriva sempre l’immancabile principe azzurro sul suo bel cavallo bianco che bacia la principessa e la conduce al castello. Si sposano e vivono per     sempre felici e contenti. Per noi non sarà così Akane, innanzitutto perché io non ho un cavallo, né un castello e poi tu sei la principessa Fiona ricordi?-
 
-Scemo...-
 
-Ah, non mi interrompere, dopo tocca  te....- la zittì dolcemente alzando il dito indice e posandolo  sulle sue labbra. Rise.
 
- Maschiaccio dicevo…. io non ti prometto ciò che non ho, né di essere quello che non sono, anche se come principe avrei il mio fascino…aahhh shhh - sorrideva, era troppo felice ed emozionato.
- Qualcuno di cui è meglio per lui non fare nomi mi ha consigliato di fingere… -
 
- Emh emh - Genma stranamente tossì nascondendosi dietro al vecchio consuocero mentre i due  sposini lo guardavano scuotendo il capo senza stupirsene.
 
-…Ma con te non lo farò. Forse mi risparmierei qualche occhio nero ma non ti ho mai mentito e mai  lo farò- Sapeva di una tacita ammissione. Lei trasalì.
-La vita è una complicata, lunga corsa ad ostacoli, ma noi siamo bravi a correre e a scansarli, specie se lo facciamo insieme. Io mi impegnerò a combattere ma tu lotta con me Akane, come abbiamo  sempre fatto. Solo così potrò vincere ogni mia paura-
 
-Miaoooo - lo schernì lei.
 
-Sciocca- lui la riprese fintamente offeso….  - Felini a parte ovviamente-  ghignò era impossibile
tenerle il broncio.
- Come si dice, nella buona sorte e nelle avversità, nella gioia e nelle difficoltà se tu ci sarai io ci sarò....sempre.- Sospirò pesantemente, c’era riuscito.
 
Akane non riuscì a trattenere una lacrima. La tolse velocemente come a voler nascondere le sue  emozioni ed i suoi pensieri. Appartenevano a lei e nessuno doveva sapere.
 
-Ora è il mio turno......Con te baka sarà un perenne combattimento…a quanto pare  ci piacciono        troppo visto che anche io non ho potuto fare a meno di parlarne... - ridacchiò mentre i loro sguardi  si perdevano ancora in recondite profondità dell'anima.
-…E non sarà facile prenderti per come sei. Sei pieno di difetti che nemmeno sai di avere…-
 
-Difetti, ma tutti perfetti!!-
 
-Ehi shhhh- alzò un pugno in segno di minaccia facendo ridere tutti, mentre il codinato simulava il  gesto di cucirsi le labbra carnose ed invitanti. Akane lo guardò divertita ed affascinata.
-…Sei capriccioso come un bambino, anzi peggio…- si ricordarono di Keita e risero ancora.
-…Vuoi sempre averla vinta. Sei egocentrico, spavaldo e prepotente. Ma al momento giusto tu diventi un altro. Buono, generoso, premuroso, perfetto...per me! Non mi aspetterò regali e nemmeno li voglio. Mi basta sapere che tu ci sarai in ogni momento, nel bene e nel male. Io dal mio canto sarò per te in ogni posto e resterò quella di sempre. Il tuo maschiaccio di sempre!-
 
Aveva terminato con voce incrinata. Le lacrime che con forza aveva trattenuto tra le ciglia ora scivolavano libere.
 
-Poi dici che non sei una bambinetta, la mia bellissima bambinetta- con i pollici gliele asciugò con   tutta la dolcezza possibile.
 
-Oh Ranma – immenso amore in un solo nome.
 
-No, sono il TUO verdissimo principe Shrek!-
 
Lei annuì senza esitazione. Lo era sempre stato.
 
 
 
-Le fedi, Riku- spinto dalla madre il piccolo portò gli anelli preso per mano da Emi.
 
-Riku non dormire e dammi la mano se no ti perdi come sempre -ridevano a sentirli
 
-In questo è tutto suo padre- aggiunse una sorridente Akari
 
-Poi facciamo i conti stasera, vediamo se mi perdo...hihihi-
 
- Non vedo l’ora porcellino- gli diede un bacio sulla guancia e ritornò al suo posto.
 
 
Ranma prese la vera e con delicatezza cercò la mano di Akane. Lei cercò di sfilare nuovamente  il  groviglio ramato. Lo portava ancora ma lui glielo impedì.
 
- No. Questo non levarlo mai!- Lei sorrise
 
-Maschiaccio con questo anello io ti sposo –
 
Poi stessa cosa fece Akane.
 
-Baka con questo anello io ti sposo-
 
-I nomi non si usano vero?- Il reverendo, nonostante i loro modi poco convenzionali, li guardava con tenerezza. Ne aveva viste tante di coppie ma loro trapelavano amore da ogni poro. Erano unici.
 
-Padre sorvoli- intervenne una commossa mezzana.
 
 
-Ranma e Akane o dovrei dire Baka e Maschiaccio, vi dichiaro marito e moglie..... puoi baciare la   sposa!-
 
Si guardarono perplessi non avevano messo in conto un bacio e poi davanti a tutti. Improvvisamente si sentirono nuovamente due adolescenti impacciati.
 
Ryoga spinse l’amico verso la sposa.
 
-Ranma se per un bacetto fai tanto il timido immagino stasera…- si guadagnò un’occhiataccia  imbarazzata dai due poveri ragazzi
 
-Muovetevi, il buffet non attende l’intera giornata ed io ho fame...- ironizzò Nabiki
 
Ranma lentamente si avvicinò.
 
-Mi sa che ci tocca-
 
-Se ci metti la lingua ti uccido- disse tra i denti stretti Akane.
 
-Tranquilla racchietta sarai tu a voler esplorare la mia bocca- silenziosamente la provocò.
 
-Nemmeno nei tuoi sogni maniaco-
 
Fecero  un altro passo. Tremavano e non era paura.
 
Annullarono le distanze toccandosi lievemente le labbra. Tra ovazioni, urla ed entusiastiche  affermazioni loro si isolarono.
 
Si sentirono trasportati in un'altra dimensione. Quel bacio sapeva di vento estivo, ma dalla potenza  del tornado più violento. Tutto dentro di loro si smosse. Ogni cellula, ogni goccia di sangue.  
Niente rispondeva ai loro comandi. Il cuore era impazzito, il resto offuscato, andato in tilt.
 
Si staccarono di poco e si guardarono ancora. Tacitamente d’accordo lei  richiuse gli occhi e lui la ribaciò di nuovo, dolcemente. Dovevano, volevano riassaporarsi. Le loro anime vibrarono, danzarono, si parlarono fino a toccarsi.
Non avrebbero più smesso.
 
-Ehi e questo perché non volevate baciarvi...il resto a stasera coniglietti- Nabiki spezzò l’incantesimo. Si voltarono imbarazzati verso amici e parenti e mano nella mano diedero via ai festeggiamenti.
 
Gli sposi furono invitati ad aprire le danze. Non si erano rivolti più la parola dal bacio.
Ranma la teneva stratta a sé.
 
-Mi eviterai ancora per molto?- La voce era calda e sussurrata.
 
-Io...io non ti sto evitando... è che gli invitati ...-  abbassò lo sguardo.
 
-Dai maschiaccio capisco che non sei abituata ma era un semplice bacio, non dirmi che sei ancora   sconvolta!-
 
-Ovviamente per te che sei abituato ad altro è un semplice bacio ma per me è un contatto intimo, importante- Non era il gesto in sé a destabilizzarla, ma quello era stato il loro primo, vero bacio.
 
E lui avrebbe voluto urlare che era ancora scosso da brividi, che gli era piaciuto ed avrebbe voluto   ancora assaporare quelle labbra. Ma non  poteva, non  lì. Perciò continuò con la recita.
 
-Contatto intimo dici...addirittura!-
 
-Già lo trovi assurdo?-
 
-No, anche perché baciare il sottoscritto è un onore- strizzò l'occhio.
 
-E baciare la sottoscritta è un miracolo per te. Io non sono sconvolta è che, è che...Shin- lo guardò.
 
-Capisco- si rabbuiò.
 
-Scusami io...-
 
-Akane non devi scusarti, poche settimane e tutto sarà finito-
 
-Ti secca... ti secca tanto avermi tra i piedi? So che mi consideri una palla al piede-
 
-Tu sarai sempre una rompiscatole, un'adorabile rompiscatole e no, non mi secca averti come zavorra- sorrise e a lei si scaldò il cuore.
 
-Prometto che non ti disturberò quando sarai in dolce compagnia- si morse un labbro.
 
-Però che mogliettina premurosa!-
 
-Scemo, tu però potresti mettere un fiocco legato alla porta come simbolo sì...quando....-
 
-Non sono tipo da fiocchi ma più da cappello- se solo lei avesse saputo.
 
-Dimenticavo....-
 
-Posso ballare con la sposa?- Ryoga si intromise nell'imbarazzante conversazione
 
-Allora Akane alla fine è andata come tutti si aspettavano?-
 
-Si sono tutti contenti-
 
-E tu Akane sei felice?-
 
-Sì lo sono Ryoga-
 
-Sono contento per voi-
 
-Grazie per essere venuto, lui ci teneva molto…e anche io ovviamente-
 
-Ovviamente…. Ti ama sai? Ti ama follemente. Non credo che esista qualcuno che possa amarti più  di quello stupido-
 
Akane lo guardò. Ryoga non sapeva dei retroscena. Quanto si sbagliava.
 
 
 
*****
 
 
-Forza Akane i maschietti aspettano con ansia questo momento…- 
 
-Nabiki ma di che cavolo parli?-
 
-È il momenti di farti levare dal tuo bel maritino la giarrettiera-
 
-Ma tu avevi detto che serviva qualcosa di blu...-
 
-Il blu piace tanto ai maschietti - c'era provocazione ed ambiguità in quella frase.
 
-Oh Kami e cosa dovrei fare?-
 
-Tu nulla ma Ranma....-
 
-Vieni mio sublim Ranmà, fatti legare.-
 
Ovviamente Pierre non si era lasciato scappare l'occasione  di legargli le mani con una cordicella marrone. Le teneva dietro la schiena.
 
-Ranmà non avrei sperato tanto neanche nei miei sogni più proibiti-
 
-Guarda che ho sempre i piedi liberi e sono bravissimo con i calci-
 
-Vogliamo giocare? Oh oui…-
 
-Piere fai il bravo- si intromise Daiki - Ti prometto che se ti comporti bene ti presenterò un mio amico...-
 
-E che ci faccio con un etero?-
 
-Ma lui è gay!-
 
-Davvero e com'è?-
 
-Tenebroso, affascinante, la copia sputata di George Michael-
 
-Oh dimmi che non stai scherzando!!-
 
-Non scherzo- e sorrise
 
-Nabikì il tuo uomo è divin-
 
-Lo so, lo so! Scusate ma devo badare a quei due imbranati-
 
 
-Ranma solo la bocca e niente mani –
 
Fece alzare il vestito della sorella fino alla giarrettiera, sotto le esclamazioni dei maschietti e  l'irritazione evidente di Ranma.
 
-Ehi voi ma proprio ora dovete guardare?-
 
-E dai Ranma facci almeno riempire gli occhi-
 
-Hiroshi se non la smetti, dopo ti riempio qualcos’altro-
 
-Ranma non  fare il geloso, ora l'hai sposata!!- Ironizzò Daisuke.
 
-Appunto è di mia moglie che parlate!-
 
-Guarda come lo dice bene Hiroshi…”mia moglie”-  lo stavano beffeggiando.
 
-Ranma dai ignorali- si intromise una divertita Akane.
 
 Il codinato ridendo si abbassò per sfilarle la giarrettiera. Il solo fatto che lui le si stesse avvicinando con le labbra, le provocò un brivido di  piacere.
 
-Maschiaccio buona, faccio subito...non ti emozionare-
 
Invece con calma esasperante, come fosse un bradipo, si beò di quella gamba morbida e tornita.
 
-Non ne approfittare maniaco e poi non mi sto emozionando...- Akane non poté non immaginare le carezze del codinato in altre parti del suo corpo. Arrossì a quel pensiero poco casto.
 
-Così non senti nulla? E va bene...-Le morse leggermente l'interno coscia e lei arrossì.
 
-Cosa dicevi signora Saotome?-
 
-Tu sei…sei…oh muoviti....Signor baka Saotome!- Risero e lui le sfilò l'indumento di pizzo.
Si alzò e lei la prese dalle sue labbra. Lo slegò.
 
-Sai maschiaccio, potrebbe essere interessante questa cordicella per le nostre notti di fuoco-
Lei arrossì
 
- R-ranma ma c-cosa dici?-
 
-Tranquilla respira...sto scherzando- Mentiva spudoratamente.
 
Image and video hosting by TinyPic Poi si voltò di spalle e lanciò il sexy indumento di pizzo. Daiki lo prese al volo sotto lo sguardo compiaciuto degli invitati.
 
-Amore guarda un po' che ho preso, mi sa che....-
 
-Mi sa cosa giovanotto?- Chiese Soun.
 
-Tra un paio di mesi ci sarà un altro matrimonio signor Tendo.- Lui non era come Ranma o Tofu.  Era sicuro, maturo e sapeva quello che voleva. Lui voleva Nabiki e non  avrebbe rinunciato a lei per nulla al mondo.
 
-Soun prepara i fazzoletti- ironizzò Genma.
 
-Ma che cavolo....?- Poi guardò la figlia e capì.
 
-Figliolo vieni domani e ne parleremo con calma-
 
-Ovvio papà! Posso chiamarla così vero?-
 
-Si...un legale in famiglia fa sempre comodo- si intromise Genma
 
-Genma è.....buuuah buuuah la mia bambina –
 
-Ecco ci risiamo....-
 
Mentre tutti ridevano, Daiki senza pensarci tanto prese con impeto la mezzana e la baciò.
 
-Daiki ma..-
 
-Tranquilla amore posso anche chiamarlo papà!-
 
-Che matto-
 
-Sì sono pazzamente e irrimediabilmente innamorato di te-
 
-Ehi voi due contegno!! Ci sono i bambini- intervenne Ryoga
 
-Ma ci sono anche i grandi-
 
-Nabikì sei terrible- si intromise il wedding planner.
 
-Lo hai visto bene?-
 
-Ma oui e non farmi pensare....tutte le fortune mon Dieu...-
 
Tra una risata e una battuta la festa volse  al termine.
 
 
 
 
 
************
 
 
 
 
 
Gli invitati erano andati via. Era il crepuscolo, gli sposi erano stanchi ma felici. Nabiki si avvicinò.
 
-Bene piccioncini questo è un ultimo regalo da parte di papà e dei genitori di Ranma- La guardarono, era una busta sottilissima.
 
-Su aprite-  era un week-end in un romantico resort. La partenza era prevista  per la stessa sera.
 
-Scusatemi- la sposina  prese la sorella sotto braccio e si mise in disparate.
 
-Cos'è questa storia?-
 
-È il regalo dei genitori, da me che vuoi?-
 
-Non posso andarci!-
 
-Se ti secca andare diglielo tu, vai forza!-
 
Akane guardò i genitori che stavano parlando con Ranma. Cosa avrebbe potuto dire?
 
-Non  dirmi che non ne sapevi nulla?-
 
-Ovvio che lo sapevo, l'ho prenotato io-
 
-Non ho neanche le valigie-
 
-Tranquilla ho provveduto io per entrambi - la mora scosse la testa. Erano le solite, machiavelliche manovre della sorella.
 
-E che ci hai messo?- Era preoccupata.
 
-Niente di che solita roba... tuta, scarpette, cosa dovevo metterci?-
 
-E con Shin come la metti maledizione?-
 
-Gli ho parlato stamattina, tra l’altro anche lui sarà impegnato per un viaggetto-
 
-Viaggetto?-
 
-Sì mi ha detto per un colloquio di lavoro ad Osaka-
 
-Osaka? Ma io non so nulla!-
 
-Lo ha saputo ieri, cosi ha detto –
 
-Lui sa del viaggio? Sarà furioso!!- Lo disse più a se stessa che alla sorella.
 
-Gli ho spiegato che è un regalo da parte dei genitori -
 
-Devo parlargli-
 
-Non ora-
 
-Dannazione Nabiki passami il cellulare-
 
-Lo farai al ritorno- quello non lo aveva previsto.
 
-Ho detto passami quel cazzo di telefono!-
 
 
Sotto lo sguardo perplesso di Ranma che si era avvicinato le passò il cellulare.
 
 
-Ciao Shin sono io, come stai?- Era titubante e  aveva la voce bassa.
 
-Io bene e lei signora Saotome?- Era furioso.
 
-Cosa stai facendo?- Cercò di non dare peso a quelle parole.
 
-Sto facendo le valigie, tu ancora non sei partita per la luna di miele col tuo maritino?-
 
-Shin smettila ti prego...a che ora hai il treno?-
 
-Tra tre ore circa-
 
-Non ti muovere sto arrivando-
 
 
 
-Nabiki io devo andare-
 
-Ora, ma sei impazzita?-
 
-Non so come farai ma tu mi hai messo in  questo casino e tu mi toglierai- poi lo guardò.
 
-Ranma scusami io....-
 
Lui si girò
 
-Vado a vestirmi- e non aggiunse altro.
 
 
 
 
********
 
 
 
 
Dopo neanche un quarto d'ora era pronta.
 
Uscì dalla sua stanza e trovò Nabiki ad aspettarla.
 
-Ho detto che il treno parte prima. Comunque lasciami dire che stai sbagliando su tutta la linea-
 
-Sbagliando dici? Nabiki questo matrimonio è tutta una farsa, ma mi sa che lo hai dimenticato-
 
-Come potrei me lo ricordi ogni cinque minuti! Sembra che più che me, stia cercando di convincere
 te stessa-
 
-Ma si può sapere dove vuoi arrivare e cosa vuoi da me?- Aveva allargato le braccia e non ne poteva proprio più.
 
-Perché Akane?-
 
-Perché cosa?-
 
-Perché Shinnosuke e non Ranma?-
 
-Proprio tu me lo chiedi?-
 
-Voglio sentirtelo dire-
 
-Tutte le volte che hai asciugato le mie lacrime in questa stanza non ti bastano come risposta?-
 
-Anche lui ha sofferto-
 
-Oh certo tra le gambe di qualcuna, poverino quanto mi dispiace…-
 
-Ognuno reagisce diversamente e poi cosa doveva fare? Lo avevi mollato-
 
-Ma certo e non se l’è fatto dire due volte…Piccino, sai come dev’essere stata dura per lui?!- Stava ironizzando ma avrebbe voluto dire ben altro.
 
-Se non volevi perché lo hai lasciato?-
 
-Perché lui non ha mai voluto me- Lo disse urlando e non era da lei.
 
La mezzana non replicò.
 
Ormai era irremovibile. Cosa avrebbe potuto fare? Lei niente, ma Ranma avrebbe ancora potuto giocare qualche carta.
 
-Scusami Nabiki non era mia intenzione alzare la voce. Il fatto è che…è che non voglio più essere un  dubbio, un passatempo, una seconda scelta. -
 
-E allora perché lo hai sposato senza esitazioni?-
 
-Non fare così, non con me Nabiki-
 
-Potrai mentire a tutti ma non a me e non a te stessa.-
 
-Mentire, io non sto mentendo…-
 
-Sorellina chi è innamorato, per non soffrire, finisce sempre con l’ingannare se stesso e di conseguenza gli altri*-
 
-Ti sbagli….Io non capisco perché non  puoi essere felice per me ed accettare semplicemente le mie scelte, o meglio lui.-
 
-Sai cosa penso del dottorino non farmelo ripetere-
 
-Dannazione Nabiki cosa faresti se ti dicessi in continuazione che Daiki non è quello giusto?-
-È un'altra cosa-
 
-No, ti sbagli. Lasciami vivere la mi vita e soprattutto fammi scegliere da sola...ti prego non costringermi ad allontanarti, non voglio-
 
-Akane io ti voglio bene e lo sai ma anche a costo di perderti farò di tutto per la tua felicità-
-Nabiki devo andare è tardi- sospirò esausta.
 
-Ascolta quello che ti dice il tuo cuore e non la tu testa- La lasciò con i suoi pensieri.
 
 
 
 
*******
 
 
Gli sposini salutarono i genitori e poi uscirono da casa Tendo. C'er una nera automobile provvista di autista  pronta a condurli in ogni dove.
 
Salirono.
 
-Ranma non devi per forza venire-
 
-E cosa devo dire che vado a piedi perché voglio fare due passi? Se non  ti sei resa conto ci stanno  ancora salutando-
 
-Ranma io...mi dispiace-
 
-E di cosa? Tranquilla, troverò un modo per non annoiarmi- Orgoglioso com'era non avrebbe mai detto che stava morendo, lentamente.
 
 
Arrivarono a casa del dottorino senza dirsi nulla più.
 
 
-Allora a dopo- era titubante. Lui neanche rispose.
 
-Credo che tu debba leggerlo- Non resistette, gli diede il telegramma. Lo lesse anche se già sapeva.
 
-Akane dopo cinque anni ancora con questa storia!-
 
-Ma quale storia...volevo solo dartelo, ti saluta...-
 
Ancora silenzio.
 
-Ci vediamo-
 
Si voltò e sparì.
 
 
 
 
 
********
 
 
 
 
-Shin, sono io-
 
Era bello come sempre e rassicurante. Si sentiva unica, la sola.
 
-Tutto bene il matrimonio?...Baciato lo sposo signora Saotome?- Il tono della voce non prometteva nulla di buono.
 
-Shin guardami, sulla carta risulterà così per qualche settimana, ma qui - indicò il cuore - C'è il tuo  nome e ci sarà per sempre-
 
L’abbracciò. Quanto l’aveva desiderata.
 
-Shin-
 
-......- la guardò in maniera disarmante.
 
-Fa' l'amore con me...ora-
 
-Akane ma....-
 
-Niente ma- lo baciò con impeto.
 
Si tolse la maglia restando con un reggiseno bianco di pizzo. Lo stesso che aveva indossato sotto al candido vestito da sposa.
 
Lui pian piano disegnò il profilo del seno per poi scendere lungo i fianchi. La voleva più di ogni cosa ed ora lei era lì, pronta a donarsi.
 
-Kami sei bellissima-
 
Lei sensualmente gli sfilò la maglia rimirandolo in tutta la sua bellezza e lo ribaciò.
 
-Amami adesso ti prego-
 
Lui senza farglielo ripetere la prese in braccio e la portò in camera. Lentamente la stese sul letto e   la guardò ancora e ancora. Non  ne avrebbe mai avuto abbastanza.
 
-Akane…. sei sicura?-
 
-Sì!-
 
 
 
 
 
************
 
 
 
 
 
Intanto ai piedi del palazzo, Ranma andava avanti e indietro marciando pesantemente come un soldato. Si sforzava di non pensare. Ma era difficile, la tentazione di salire era forte. Squillò il telefono.
 
-Nabiki non ora-
 
-È ancora su?-
 
-Secondo te?-
 
-Cooosa e da quanto tempo?-
 
-E io che ne so!!!- Mentiva spudoratamente.
 
-Ranma ma se avrai contato anche i secondi!!- Lo conosceva troppo bene.
 
-Circa un mezz'oretta - sospirò.
 
-Valla a prendere!-
 
-Scherzi vero?-
 
-Ranma muovi il tuo peloso fondo schiena-
 
-Io non ce l’ho peloso-
 
-Ti depili?-
 
-Che?-
 
-Non farmi divagare maledizione, muoviti –
 
-E va bene, ma che dico?- Sembrava un cucciolo spaurito.
 
-Che ne so… magari “Tutto bene?Occorre qualcosa? Pane, latte, uova?”-
 
-Mi prendi per il culo?-
 
-Ovvio-
 
-Non mi apriranno-
 
-E tu sfonda la porta-
 
-Che?-
 
- Tranquillo pago io-
 
-Dici sul serio?-
 
-Non esagerare-
 
-Davvero, cosa dico o faccio?-
 
-Ho un’ idea-
 
-Un’altra, pietà- intanto saliva le scale senza sosta.
 
- Ricordi il film che l’altro ieri stavano vedendo papà e Genma?-
 
-Quale?-
 
-Quello dove c’era quel tizio, sì il contadinotto con la  coppola che andava fino negli USA per recuperare il figlio avvocato?!-
 
-Tu stai impazzendo-
 
-Ma noooo che dici?-
 
-Nabiki io non mi metto a cantare-
 
-Ma gliele puoi suonare, con moderazione ovviamente-
 
-Proverò- Era arrivato.
 
-È aperto e non c’è nessuno-
 
-Prova in camera da letto, uno scontato come lui di sicuro l’avrà portata lì-
 
-Nabiki non posso-
 
-Oh sì che puoi e non aspettarti di vederli vestiti –
 
-Dici che lui si ricorda come fare, intendo a spogliarla?- Quanto lo sottovalutava.
 
-E se non ti sbrighi il dottorino dalla labile memoria si ricorderà anche la strada per la passerottina della tua mogliettina-
 
Era furente.
 
-Ti chiamo dopo-
 
-Ranma, Ranmaaaa!!?- Aveva riagganciato
 
 
 
 
 
 
 
 
L’aveva fatta sedere e si era messo in ginocchio dinanzi a lei.
 
La bella mora aveva gli occhi chiusi. Possibile che non riuscisse a non pensare a quel dannato telegramma? Basta era stufa, era il momento di voltare pagina, per sempre.
 
Il sexy dottore l’aveva avvolta  delicatamente tra le sue virili braccia cercando di slacciarle il reggiseno in pizzo francese....poi un tonfo.
 
Il veterinario si era ritrovato a terra.
 
Akane era basita, Shinnosuke shoccato, Ranma livido dalla rabbia.
 
-Ma che diamine.....?- Chiese perplesso rialzandosi.
 
-Levale le mani di dosso!!!-
 
-E tu da dove sbuchi?- Gli chiese con odio.
 
-Dalla porta e sono entrato qui, oh ma forse dovevo bussare? Scusate, toc toc è permesso?- Se non  avesse sdrammatizzato lo avrebbe ucciso in quel preciso momento.
 
-Ma chi ti credi di essere?-
 
-Il marito- nessuno fiatò.
 
-Il che....? Tu sei fuori-
 
-No, lo sei tu e da lei per fortuna! Akane rivestiti!!- Le ordinò perentorio.
 
-Cosa?- Era basita, allibita, stentava a credere ai suoi occhi.
 
-Ho detto mettiti quei fottutissimi vestiti o lo faccio io con le cattive-
 
-Tu non farai un bel niente- si intromise Shinnosuke.
 
-Stanne fuori-
 
-Scordatelo sei patetico, devo farti un disegno per metterti in quella zucca che lei vuole me?-
 
-Lei vuole te per quello stramaledettissimo telegramma-
 
-Ranma la smetti di dire idiozie?- Akane iniziava a prendere lucidità.
 
-Idiozie? Akane...sei libera di fare ciò che vuoi, ma dopo che mi avrai ascoltato. Merito di spiegarmi-
 
-Akane ma di che diamine sta parlando?-
 
-Di niente-
 
-Hai sentito,sono cose che riguardano me e mia moglie- lo guardò truce.
 
-Ora basta!- Il dottore perse le staffe e lo spinse contro il muro violentemente, prendendolo per il colletto.
 
-Conterò fino a tre e se non avrai levato le tue sudice mani dalla mia maglietta, non risponderò più di me-
 
-Ti aiuto io a contare: uno...- lo stava provocando. Lo scontro era inevitabile.
 
-Smettetela!!!- Akane urlò spaventata.
 
-Due...-
 
-Dannazione basta!!!- Li separò con forza guardandoli severamente.
 
-Ranma aspettami giù-
 
-Akane.....-
 
-Ho detto giù! Devo salutare il MIO ragazzo-
 
-Salutare non vuol dire scopare- Come in un film a rallentatore lo colpì. Ancora una volta aveva     scelto e non lui. Ancora una volta uno schiaffo a chiarire le cose.
 
-Ranma io..io..mi dispiace-
 
Si voltò avviandosi verso l’uscita.
 
-Scopettone la prossima volta non ci sarà la TUA RAGAZZA a salvarti il culo- Akane trasalì, non era mai stato così distaccato.
 
-Buon divertimento-
 
Andò via.
 
-...Ranma…-
 
 
 
 
*****
 
 
 
Si era rivestita.
 
-Shin io… devo andare-
 
-Ok-
 
Sospirò, era ancora scossa.
 
-La prossima volta ricordami di staccare telefoni, luce e chiudere bene la porta-
 
Lei mestamente sorrise.
 
-Akane....se solo ti sfiora-
 
-Non lo farà-
 
-Quello che ha fatto non ti basta a farti capire che ti vuole ancora?-
 
-No Shin lui non mi vuole, non mi ha mai voluta-
 
-Sei sicura? Io non ci metterei la mano sul fuoco-
 
-Sì io per lui sono una sfida, una sfida che non ha mai vinto....lui non mi ama, non mi ha mai amata-
C’era tristezza, dolore e delusione nelle sue parole, ma riuscì a nasconderlo.
 
-Perché non vieni con me?-
 
-Sai che sono tentata ma …non posso-
 
Era deluso ma rispettò la decisione.
 
-Ti chiamo dopo-
 
-Va bene-
 
Un bacio casto e si separarono.
 
 
 
 
 
************
 
 
 
-Ranma allora?-
 
-Nabiki non molli eh?-
 
-Dov’è?-
 
-Con lui...è finita-
 
-Ma di che parli-
 
-Se non fossi arrivato lo avrebbero fatto. Fine della storia-
 
-Ma non lo hanno fatto?!-
 
-Sono stufo Nabiki, quante altre volte vuoi impedirglielo?-
 
-Tutte le volte che sarà il caso!!-
 
-È finita, stop, mettici un punto. Ha scelto lui-
 
-E tu ti arrendi così?-
 
-Mi basta di sapere che è felice- Una dolorosa consapevolezza.
 
-Mi deludi-
 
-Sopravviverò-
 
-Così dimostri che lui è quello giusto- Cercava di farlo reagire.
 
-Lo è-
 
-Maledizione Ranma-
 
-Senti Nabiki sono stanco...davvero.Ci sentiamo- e riagganciò.
 
 
 
 
*********
 
 
 
 
 
Scese di corsa ma lui non c'era così si rivolse all'autista.
 
-Scusi ha per caso ha visto mio...mio marito?-
 
-Si è avviato in stazione signora –
 
-E potrebbe per favore accompagnarmici?-
 
-Certo, salga-
 
 
 
 
*********
 
 
Ne erano tanti e tutti uguali ma con l’aiuto di un fattorino riuscì a trovare il suo...il loro treno.
Cercò il numero della cabina indicata sul biglietto e lo vide. Era seduto mente guardava con lo sguardo perso e vacuo fuori dal finestrino. Chissà a cosa pensava e a chi?
 
 
-Ranma...-
 
-Non sei tenuta a venire, puoi andare con lui- la voce era bassa, atona.
 
-Ma…-
 
-Tranquilla se è per tuo padre troverò una scusa....- era freddo, spento, svuotato. Non la guardò neanche in volto. Rivedeva ancora lei mezza nuda tra le braccia del rivale. Troppo dolore.
 
Si sedette accanto a lui e il fischio del treno indicò la partenza.
 
-Perché non sei scesa?-
 
-Non mi andava di seguirlo in un noiosissimo viaggio di lavoro-
 
-Capisco.....-
 
-Ranma-
 
-Che c'è?-
 
-Scusami per prima..-
 
-Non devi scusarti tu ma io, non dovevo intromettermi-
 
-La prossima volta bussa- provò a stuzzicarlo.
 
-Non ci sarà una prossima volta- finalmente la guardò.
 
-Ehi ma che ti prende?-
 
-Akane ma cosa vuoi da me?-
 
-Voglio Ranma quello di sempre-
 
-Abituati a questo- trasalì poi squillo il telefono. Era lui.
 
-Vado fuori devo sgranchirmi le gambe-
 
Quando rientrò lei aveva terminato di parlare al telefono. Si sedette.
 
-Tieni è tuo –Le ridiede il telegramma. Lo aveva tenuto per mano tutto il tempo. Quel maledetto ci era riuscito.
 
-Che ne devo fare?- Odiava Shan pu, odiava non credergli e più di tutto odiava se stessa.
 
-Incornicialo,così magari tra qualche anno a furia di guardarlo forse capirai la verità- non aggiunse altro.
 
-E quale sarebbe la verità?-
 
-Non sei mai stata la seconda scelta- lo disse con una calma sconfortante.
 
-Non sono mai stata la tua scelta!!-
 
-Ed io sono mai stato la tua scelta?-
 
Sospirarono ancora.
 
Lui si voltò chiudendo gli occhi. Cosa dirle?
 
Lei non si rendeva neanche conto di quanto l’amasse e lui era troppo impedito ed insicuro per dirglielo. Si sbagliavano tutti. Lui non era alla sua altezza.
 
 
-Ranma stai dormendo?- Aveva un disperato bisogno di sentirlo, di giocare con lui, di ridere con lui.
Mosse la testa per dire no.
 
-Perché reagisci così?-
 
-Perché, mi chiedi perché?...Sono stufo Akane, stufo di non essere creduto, di sentirmi un cretino e   soprattutto di fare la figura dell’idiota facendo il geloso, quando poi tu non sei neanche la mia ragazza- scoppiò anche se con lei non avrebbe mai voluto.
 
-Hai ragione io non ti sono niente- poi pianse tanto e a lui si strinse il cuore.
 
-Akane.......-
 
-Lascia stare - si alzò per uscire fuori dalla cabina ma lui la fermò.
 
-Shhhh non merito le tue lacrime- l’abbracciò da dietro.
 
-Ma cosa diamine dici?- Si girò trovandosi stretta a lui e a guardarlo negli occhi.  -Ranma io…-
 
Lui la strinse ancora più a sé. Aveva un impellente bisogno di sentirla, di respirarla, di  viverla.
 
-Akane io non so cosa mi stia prendendo, ma impazzisco quando lui ti è vicino, quando ti sfiora, ti tocca, quando la tua bocca gli sorride per discorsi o battute che non ti ho fatto io** - lei lo guardò spalancando gli occhi.
-Tu sei un punto fisso per me e ti prego accettami per quello che sono, chiamami zuccone, geloso, maniaco, non importa, ma ti scongiuro qualsiasi cosa accada…non voglio perderti maschiaccio-
 
-Non voglio perderti neanche io stupido, qualsiasi cosa accada. Hai promesso ricordi?-
 
- … Nella gioia e nelle avversità ci sarò....se tu ci sarai…-
-…Io ci sarò sempre!- Terminò per lui. Si sorrisero teneramente.
 
-Stringimi forte! – Lui non esitò.
 
La baciò tra i capelli e lei lo lasciò fare. Quanto le era mancato il suo baka. Qualsiasi cosa ci fosse   tra loro non sarebbe mai finita. Ne era certa.
 
Si sedette tenendola in braccio. Lei si accoccolò sul suo cuore. Lentamente chiusero gli occhi lasciandosi cullare dal rumore del gigante di ferro che velocemente sfrecciava sui binari.
Destinazione honey moon.
 
 
*O. Wilde
**Mia Modà
 
 
 
 
 
 
 
 
E matrimonio fu. Non canonico, ma del resto si tratta di Ranma e Akane giusto?
Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento.
(Mi scuso se ci sono errori….provvederò a correggere).
 
La fanart stupenda è di Spirit99. La bravissima disegnatrice del fandom. Grazie <3 (Perdonami per il francese “Googleizzato” XD)
Biba ovviamente te lo dedico, come promesso. Shin a parte si intende ;)
Vale grazie per l’idea…. XD…mancano solo le fossette ma provvederò! Se te ne vengono altre….fammi sapere <3
Ele cara beta, grazie come sempre…..e non mi minacciare capito! Hehehehe Ti adoro! Ma Shin….
 
Grazie a chi ricorda/preferisce/segue e legge.
Lo sapete che adoro i vostri commenti quindi un mega kiss a chi ha sempre tempo e voglia per recensire.
 
Infine, e non per importanza, un grandissimo grazie a Faith84 che ha segnalato la mia storia tra le scelte!<3 DIVIN.
 
Alla prossima, baci Pia
 

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Capitolo 8
*** Una pepata luna di miele ***


 



 
Restiamo l'ultima notte distesi sul letto
Guardando all'insù
Senza parlare, che cose da dire
Adesso non servono più ….
… Sveglio, ma rimango muto
Trattengo il fiato come fai tu…
Sarò l'uomo che vuoi …
…Ogni volta che vorrai io ci sarò
Basterà un tuo solo cenno ed io verrò
Per te non avrò segreti
E poi ogni minuto
Ancora berrò
L'ultima goccia di te
In questo deserto che c’è
 
Segreti F. Renga



 
 
-Maschiaccio, siamo arrivati...dai apri gli occhi –
 
Erano giunti a destinazione in meno di due ore. Lentamente la stava svegliando. Si erano addormentati stretti l’uno nelle braccia dell’altra.
 
-Mmhhhh Ranma che c’è?-
 
-Dobbiamo scendere, il treno non ci aspetta- Le stava sussurrando quelle parole con calma, accarezzandole i capelli.
 
-Ma io sono stanca- mise il broncio accoccolandosi meglio in quelle possenti braccia che ancora la ancoravano.
 
-Dai non fare la bimbetta- sorrise. Era irresistibile. – Facciamo così, ti porto la valigia ma non di più-
 
- Ma quello era già previsto che lo facessi- lo guardò con un occhio chiuso e l'altro semiaperto.
 
-E chi lo dice? –
 
-Beh, perché, perché tu sei…-
 
-Non ci provare-
 
-Io stavo dicendo l’uomo, cosa pensavi?- Lo guardò con fare furbo.
 
-Nabiki sta avendo una pessima influenza su di te-
 
-Dici?-
 
-Andiamo su-
 
-Ranma…- lo chiamò sensualmente mentre si rialzava stiracchiandosi.
 
-Che c’è signorinella?- La conosceva come le sue tasche.
 
-Ma sbaglio ho sei ancora più muscoloso? E che spalle!-
 
-Da Pierre oltre al vestito hai comprato anche due etti di diabolica malizia?-
 
-Non mi serve Pierre ho il maestro-
 
-Già Nabiki-
 
-Maestro è maschile- lui la guardò
 
-Comunque non se ne parla-
 
- Ma dai Ranmuccio tu sei fortissimo mi puoi portare sulle spalle-
 
-Non chiamarmi Ranmuccio lo sai che non lo sopporto, mi sa di…-
 
-…Poco macho?- Sghignazzava.
 
- Infatti e per la cronaca sono fortissimo ma non un ciuco-
 
-Ma gli asini sono dotati sai…- il suo punto debole, la sua virilità.
 
-Lo sono di più gli stalloni ragazzaccia ed ora muoviti-
 
-E se ti chiamo stalloncino?-
 
- Ma che ne hai fatto dell'ingenua racchia?-
 
-Sai com’è mi adeguo.... da quando ho sposato un maniaco!-
 
-Shhhh. Non urlare troppo potrebbero sentirci...ho una reputazione io-
 
-Scusami tanto- si avviò offesa
 
-Ehi, signora Saotome, dove scappa….? Perché non si avvicina al suo bel maritino?- Lo disse a voce alta.
 
-E la tua reputazione?-
 
-Qui non conosco nessuno- la stava prendendo in giro.
 
-Ma potresti incontrare qualche simpatica signorina-
 
-Meglio di no-
 
Perché?-
 
-Ho fatto voto di castità… per un mese-
 
-Ma che scemo- ridevano -Oplà...-
 
-No, maschiaccio scendi dalle spalle-
 
-E dai ce la fai....maritino-
 
-Stregaccia-
 
Con le mani occupate dalle valigie prese in spalla fintamente scocciato la mora che si teneva saldamente avvinghiata.
 
 
 
 
 
 
********
 
 
 
 
Fuori dalla stazione trovarono un'auto per condurli all’hotel "Hot passion".
 
-Dai maschiaccio non farti influenzare dal nome, di sicuro sarà un piccolissimo albergo a carattere familiare con i classici comfort- ovviamente si sbagliava.
 
 
Nabiki aveva scelto per la loro breve luna di miele un vero angolo di paradiso all'insegna dell'eros.
 
L'albergo era una struttura appariscente ma ben curata a più piani, che affacciava direttamente sul mare. Era sì dotato di ogni comfort, ma non consono alle aspettative della corvina. Gli sposi nella camera trovarono ben altro.
 
 
-Ranma -
 
-Che c'è-
 
-Io  ho paura…chissà Nabiki cosa ci ha combinato-
 
-Ma dai maschiaccio in due giorni cosa avrà potuto organizzare?-
 
-Partiamo dalle valigie…? Non so cosa ci ha messo dentro ed ho timore ad aprirle-
 
-Al massimo sarà arricchita di qualche capo femminile-
 
-Cos'hai da dire sul mio guardaroba?-
 
-Sul mobile nulla, ma su quello che contiene....-
 
-Cosa? Sentiamo assistente di Pierre-
 
-Mon petit maschiacciò parlo di orrible tuton e mutandon- beffeggiava lo stilista assumendo una posa poco maschile mentre Akane lo guardava allibita.
 
-Baka si dà il caso che tu mi veda sempre in tuta ma in altre circostanze mi vesto in modo femminile e curo anche l’intimo-
 
-Ah dimenticavo per lo scopettone….-
 
-Non iniziare-
 
-Non sia mai, chi te lo tocca il TUO ragazzo- era ancora turbato.
 
-Ranma -sospirò
 
-Che vuoi racchia?-
 
-Possiamo cercare di non parlare di Shin in questi giorni?- Voleva veramente provare a non litigare.
 
-Tranquilla non voglio rovinarmi il soggiorno…al massimo lo penserò in bagno- era più forte di lui. Lo avrebbe disintegrato col solo pensiero.
 
-Quando…farai la doccia Ranmà? Pensavo fossero altri i tuoi gusti- cercò di sdrammatizzare mentre lui la guardava di sbieco.
 
-No, in caso di stitichezza...funziona-
 
-Sei…sei.....entriamo va!- Lui ghignò
 
 
 
 
-Buonasera- dissero timidamente. Era quasi  mezzanotte.
 
-Salve, avete una prenotazione?- Li invitò il cordialissimo direttore dell’albergo.
 
-S-sì-
 
-Cognome?-
 
-Saotome- si guardarono.
 
-Ma certo, gli sposini!! Augurissimi!!- arrossirono -Lei deve essere la sorella di Miss Nabiki- l'interessata annuì semplicemente
 
-Miss Tendo ed il Signor Daiki, nostri graditi ospiti, si sono premurati affinché vi garantissimo il meglio. Per qualunque cosa non esitate a comporre il numero della reception e non badate a spese, è tutto incluso-
 
-Grazie è gentilissimo-
 
-Taisuke, conduci i signori Saotome nella loro stanza -
 
-Camera signore?-
 
-La suite -
 
-Real oppure Imperial?-
 
-La Imperial... sono novelli sposi-
 
-Ahhh- il fattorino mostrò i denti in un mega sorriso guardando Ranma e Akane. Era un ragazzo dai capelli rossicci e dall’aria furbetta. Gli piaceva scherzare con le giovani coppie. Le mance erano cospicue.
 
-Seguitemi-
 
-Vieni maschiaccio- le strinse la mano conducendola dove indicava il rossiccio cameriere.
 
 
 
 
 
In ascensore il garçon cercò di rompere quell'imbarazzante silenzio.
 
 
-Domani la colazione dove gradite consumarla?-
 
-Maschiaccio che dici in camera va bene?-
 
-Sì dai baka così facciamo le cose con calma-
 
-Immagino, la notte è ancora giovane- aggiunse l’irriverente ragazzo con un sorriso sfacciatamente provocatorio.
 
-No guardi... non... non è, sì, cioè, oh Kami-  il volto della sposina aveva assunto un colorito rosso pomodoro, mentre il codinato ridacchiava.
 
-Amico falla abbondante- Ranma incalzò. Era stupefacente vedere la sua sposina imbarazzata.
 
-Non ne dubiti Signore, ma ora le serve qualcosa? Il barman prepara ottimi energetici-
 
-No, che non gli serve nulla!-
 
-Allora se ha già tutto ciò di cui ha bisogno....-
 
-Sì ho tutto grazie - e guardò Akane malizioso.
 
-Ranmaaaa!-
 
-Maschiaccio io alludevo al lettone per dormire-
 
-Se mi consente...complimenti per la scelta Signore- Anche per il ragazzo lentigginoso fu impossibile non restare incantato dalla bella mora.
 
-Parli della camera vero pivello?- Ranma era lievemente infastidito. Quel tipo aveva indugiato troppo sulle scoperte gambe della sua mogliettina.
 
-Prego Signor Saotome, diceva?-  Non riusciva a staccarsi con lo sguardo da quel corpo
 
-Moccioso se fossi in te smetterei di guardare- schioccò le nocche minaccioso.
 
-C-certo signore- Akane li guardava esterrefatta.
 
 
 
 
 
Con un click la porta della suite si aprì. La stanza era illuminata dalla luce calda degli appliques sapientemente posizionati. Il cameriere posò le valigie appena dopo il telaio della porta.
 
- Vi auguro un piacevole soggiorno, per qualsiasi cosa chiamate e ricordate.... la camera è insonorizzata- fece l'occhiolino allo sposo allungando la mano per la mancia. A malincuore il codinato diede qualche yen.
 
 
 
Akane mosse un piede per entrare in camera, ma il palestrato la vinse sul tempo prendendola in braccio
 
-Ranma ma che...?-
 
-L’ho visto fare- arrossì lievemente , quel gesto fu istintivo - Ma se non vuoi.... allora -cercò di metterla giù, lei si aggrappò al suo collo.
 
-Beh visto che ci siamo... entriamo- rise, le piacevano quelle attenzioni. Il corvino con un colpo di tallone richiuse la porta.
 
-Maritino cos'altro devo aspettarmi?- Lo stava provocando mentre si beava di quell'abbraccio deciso ma delicato.
 
-Visto che è tardi e tu sei una bimbetta, pigiamone e poi una favola prima di dormire-
 
-Ma come siamo spiritosi-
 
-Akane ma lo sai che pesi? Sei ingrassata?-
 
-Scemo fammi scendere-
 
-Ahhh la schiena...- la stava beffeggiando.
 
-Baka...- poi si guardò intorno -Ma che cavolo di camera è questa?- Akane era incredula ai suoi stessi occhi.
 
Le pareti erano bianche tranne quella dove vi era la testata del letto che era tendente al rosa e piena di autografi e frasi non molto caste. Di sicuro le avevano lasciare altre coppie prima di loro.
 
Il letto era enorme e rotondo. Le coperte erano bianche e profumate. Ai lati due comodini dalla stessa forma. Di fronte, appeso al muro, un mega schermo ultrapiatto di ultima generazione. Le finestre erano arricchite da sontuose tende cremisi.  Appesi in vari angoli c'erano dipinti a tema erotico. Alcuni erano immagini astratte, altri foto in bianco e nero. Akane si soffermò a guardarli.
 
-Oh Sante divinità questo è...è-
 
-Piccino direi...- Ranma si avvicinò alla ragazza guardando la stessa immagine. La stava schernendo.
 
-Piccino....? Scherzi è lungo quanto un palo della luce e spesso quanto un bicchiere....sarà di 16 cm ad occhio e croce- lo guardò incredula, dubbiosa. Inevitabile fu spostare il suo ingenuo sguardo al di sotto della cintura del moro.
 
-Vuoi farmi credere che...tu....-
 
-Modestamente....!- Rideva.
 
-Calmati Akane, respira- inspirò ed espirò- Ti sto prendendo in giro ovvio, sarebbe anormale- aprì la finestra, era troppo accaldata.
 
-Caldo racchietta?- Si stese sul circolare talamo seguendola con lo sguardo.
 
-Un po'- poi cercò di riprendersi. Una strana apertura attirò la sua attenzione. Era messa sopra al lettone.
 
-Ranma, guarda che strano quadro sembra una finestra....ma cosa è......ohhhhhh noooooo!!!!-
 
Ranma si sporse per vedere.
 
-Siiiiiiiiii- si stava sbellicando. Nabiki era davvero unica.
 
Era una finestra con vetro fisso che dava nel bagno.
 
-Ed io come mi lavo? E come .....no no no no no!!!-
 
-Tranquilla bimbetta non ti spierò.... ci sono cose più interessanti da guardare in questa camera - mostrò dei dvd messi sopra al comodino.
 
-Che sono?- Lesse dei titoli.
 
-"Doppio canale, inquiete casalinghe" - Lo guardò mentre lui la osservava sornione. Capì.
 
-Nooooo....buttale!!!- Gliele lanciò come se scottassero.
 
-Sei pazza? È  una collezione rara- le raccolse riponendole con cura dove le aveva trovate.
 
-Maniaco, tu e quella ninfomane di mia sorella...depravati ecco cosa siete- Si sedette sul letto.
 
Sui guanciali erano stati posati cioccolatini a forma di cuore e sul basso mobile, accanto al nuziale giaciglio, champagne e frutta fresca.
 
Non stando molto comoda notò che si era seduta su qualcosa, forse un cuscino.  Provò a toglierlo.
 
Lo osservò. Aveva la forma simile alle caramelline preferite dalla disinibita sorella. Akane sgranò gli occhi  rimirandolo meglio.
 
Il codinato a stento trattenne una risata. Come aveva fatto con i dvd fece la stessa cosa con quel morbido guanciale dalla forma fallica. Lo lanciò via come se fosse una bomba sul punto di esplodere.
 
-Dove sono finita....-
 
-Dai maschiaccio prendila per quello che è, uno scherzo tipico della iena- Rideva, era inevitabile. Quanto era bella la sua Akane.
 
-Ok apriamo le valigie che è meglio.... a proposito cosa intendeva Taisuke per insonorizzata?- Lo guardò inarcando un sopracciglio con paura, mentre il nervo pulsava come un tamburo e l'occhio era in preda ad un tic.
 
-Sono camere ovattate, dove non si sente nulla da fuori-
 
-A quello ci arrivavo anche io Einstein...non capisco a cosa possano servire!-
 
-Vuoi proprio saperlo?-
 
-Dalla tua espressione intelligente, mi aspetto il peggio, spara- era rassegnata
 
-Diciamo che tua sorella si augura che noi.... si... insomma....-
 
-Insomma cosa?-
 
-Cosa fanno due sposini?-
 
-Si rilassano, si divertono e....ahhh quello!-
 
-Brava quello-
 
-Sì ma perché insonorizzata?-
 
-Forse perché si urla-
 
-Come urla?- Era davvero ingenua.
 
-Akane devi sapere che ...lasciamo stare-
 
-Ehi non trattarmi da mocciosa-
 
-Ma lo sei!-
 
-No, semmai inesperta e ora parla- incrociando le braccia, assunse un tono da studentessa modello.
 
-La prima volta saprai che è un po’ doloroso...-
 
-Ma mica tanto da urlare?- C'era un po' di timore in quella domanda.
 
-Ovvio che no!-
 
-E allora?-
 
-Le volte successive, se lo fai con un amante focoso che sa dove prenderti, allora....-
 
-E parla...-  si stava spazientendo.
 
-La donna potrebbe non trattenersi e...- Era lievemente imbarazzato. Si trattava sempre del suo puro maschiaccio.
 
-E...-
 
-Gemere ad alta voce-
 
-Tipo?-
 
-Se vuoi te lo mostro....-
 
-Cheee?-
 
-Scema il dvd...-
 
-No grazie spiega tu...sei o non sei esperto...?- Lo sfidava.
 
-Ok tipo “ohhh, si, ancora, di più, più giù”- lo disse in falsetto dimenandosi.
 
-Addirittura?- Era basita
 
-Akane ma tu veramente non hai mai visto un film spinto?-
 
-Spinto nel senso di porno?-
 
-Beh sì!-
 
-No-
 
-Sicura di non volerlo vedere....anzi no!- Non era il caso.
 
-Perché, temi che possa vedere qualcosa di ....particolarmente grosso hehhe?-
 
-Se stai pensando al tuo dottorinio anche quello di Riku è più grosso-
 
-Sei convinto vero?-
 
-Akane lo hai visto?- La voce mal velava il suo peggior timore.
 
-Non ancora ma …sentito!-
 
-Di sicuro avrà messo qualcosa per farlo sembrare più grande -
 
-Ma che….piantala…aspetta un po’ allora tu....- scoppiò a ridere
 
-Ehi io cosa?-
 
-Usi il trucco, però!-
 
-Ma che scema se lo vedi ti spaventi!-
 
-Ha ha...-
 
-Piccina...non mi provocare! Non per niente mi chiamano il toro di Nerima-
 
-Lascia stare matador, non voglio sentire le tue idiozie su clave e genietti piccini piccini- lo beffeggiava
 
-Akane non mi tentare...-
 
-E va bene Ranmino-
 
-Come mi hai chiamata…nespolina?-
 
-A me sarà un dato di fatto…ma tu oh Kami che scoop-
 
-Scoop un corno!-
 
-Lasciamo perdere...io disfo le valigie-
 
-È meglio- Si sentiva offeso. L'avrebbe fatta ricredere. Anche sbavare.
 
Akane con timore aveva aperto la borsa mentre Ranma si era tolto con disinvoltura la maglia. Lei si incantò a guardarlo. Come faceva ad essere così perfetto? E poi quelle dannate fossette. Lui se ne accorse.
 
-Ti piace vero?
 
-C-cosa?-
 
-Quello che vedi...ma mi spiace per te, non puoi TOCCARE!- Marcò appositamente l'ultima parola, muovendo alternandoli i due pettorali.
 
-Non ti pavoneggiare ero sovrappensiero-
 
-Ah, si come no, comunque tranquilla puoi consolarti guardando-
 
-Ma smettila, tu invece con me non puoi né toccare né guardare!-
 
Il codinato in tutta risposta prese un albicocca che era nel cesto e la guardò per qualche secondo.
 
-Ed ora che fai baka? Non hai mai visto un'albicocca?-
 
- Così eviterò di osservare le tue nespoline..sono la stessa misura non trovi?-
 
-Stupido!-
 
-Però sono gustose....-
 
-Maniaco!- Rideva mentre lei lo guardava torva.
 
-Dai, invece di perdere tempo, vediamo il geniaccio cosa ti ha messo in valigia?-
 
-Oh sante divinità e questo cos’è?- Akane era sgomenta.
 
In una mano aveva dei reggiseni di pizzo semi trasparenti e nell'altra due perizomi striminziti.
 
-Mi sembra chiaro- il codinato ridacchiava- Da un lato hai dei regginespoline effetto taglia in più e nell’altra il filo interdentale di tarzan....piccolo per il tuo sederone direi!-
 
-Baka tu e lei maledetta!- Continuò a liberare il borsone. Ma non trovò nulla di "normale, sobrio".
 
C’era qualche vestito sexy, pantaloncini e canottiere scollate. Un paio di costumi, parei, scarpe dal tacco vertiginoso e...
 
-Quella stupida non ha messo il pigiama?-
 
Ranma intanto si era avvicinato a guardare.
 
-C’è Akane solo che sono molto femminili- Rideva -Eccoli- erano baby dolls di colori e modelli diversi.
 
-E tu questi me li chiami pigiami?-
 
-Certo, anche se non so se ti andranno, forse saranno larghi sopra e stretti in basso-
 
-L'avevo dimenticato, il signorino frequenta solo top models a cui questi cosi stanno divinamente-
 
-No, non solo top models e poi la loro lingerie non la conosco, non ci ho mai fatto caso...non mi interessano queste cose ma il contenuto-
 
-Come sei profondo!!!-
 
-Io ho una teoria-
 
-Tu...con quella faccia- lui annuì ignorando la sua battuta sarcastica.
 
-Chi indossa capi particolari lo fa per distrarti...perché non c'è sostanza...ecco perché tua sorella...-
 
-Ma io abitualmente non indosso queste cose- sorrideva vittoriosa. Il codinato così si ricordò del suo casto intimo.
 
-Tu fai eccezione-
 
-Cosa vuoi dire, che io non ho sostanza?-
 
-Le bambinette sono piatte-
 
-Sarò anche piatta ma se non ricordo male l'ultima volta a casa del MIO uomo ti premeva farmi rivestire-
 
-A me non premeva nulla è che...è che ...tu stavi facendo una cosa sbagliata-
 
-Ripetitelo, così ti convinci.-
 
-Credi? Comunque aspetta, vedo nella mia borsa magari ti posso prestare una t-shirt bimbetta-
 
Cambiò discorso sotto lo sguardo  deluso di lei. 
 
Aprendo la valigia trovarono una lettera. Era di Nabiki. Akane la prese e la lesse ad alta voce. Tremava dalla rabbia.
 
 
"Ciao Akane, cognatino..piaciuta la camera? Piccola non lo ascoltare lui non è tanto dotato come dice...non farti prendere in giro. Mi sono data tanto da fare per le vostre valigie....
Sorellina, se stai cercando di farti prestare una t-shirt da Ranma sappi che non ne ho messe tante, forse una sola.  Puoi prenderla ma lui cosa indosserà domani?
Io ti consiglio di indossare la lingerie, è di Pierre bellissima vero? Comunque se non è di tuo gusto puoi dormire senza. In tal caso potresti dare uno schiaffo morale allo zuccone dimostrando che non sei solo nespoline e culone....Ranma so che  non consumerai con il tuo maschiaccio stasera…ma la speranza è l'ultima a morire. Abbi fede ragazzo! Divertitevi! Baci Nabiki".
 
-Cooosa??? Quando la vedo...... Lingerie, nespoline, culone, abbi fede.... poi faremo i conti arpia di una sorella e tu non ridere!- Stritolò il bigliettino della mezzana.
 
-Akane c'è un pacchetto vicino alla busta- lei lo aprì.
 
-Ranma e questi...?- Erano preservativi.
 
-Servono per il gavettone in spiaggia-
 
-Spiritoso-
 
-Con te a cosa servirebbero?-
 
-Potrei darglieli a Shin al mio ritorno....-
 
-Da qui- li prese in malo modo mettendoli via.
 
-E questa bottiglietta a che serve- non ne poteva più - Aspetta è per la battuta sulla ruggine vero?-
 
-No quello serve a... dammi non servirà-
 
-A....cosa non servirà?-
 
-A lubrificare-
 
-Quindi Nabiki usa...- pur conoscendo la sorella rimaneva sempre a bocca aperta.
 
-Lei sì gode  la vita…da ogni angolazione- ridacchiava.
 
-Baka...E... e tu?- Titubante, glielo chiese.
 
-Io cosa?-
 
-Be tu lo hai mai usato?-
 
-Secondo te?-
 
-Ho capito, lascia stare siete casi persi- D'improvviso si sentì inadeguata, inesperta, troppo.
 
-Se hai finito con le domande andrei a farmi una doccia-
 
-Sparisci!-
 
*****
 
 
Si era riflesso allo specchio beandosi della sua stessa immagine. Poi guardandosi intorno aveva notato che in quel bagno tutto era sistemato per due. Sorrise.
 
 Gli piaceva l'idea di condividere momenti con la sua verdognola principessa.
 
 Sfilò i pantaloni restando  in boxer bianchi con cuciture celesti.
 
 Prima di immergersi sotto il getto d'acqua decise di dare una sbirciatina dalla finestra. Lei era lì con una postura da bambina intenta a rimirare quei quadri lussuriosi.
 
Aveva la testa lievemente inclinata da un lato e con espressione sbalordita per le misure non tipicamente di un uomo normale, mangiucchiava una mela.
 
Lui rideva, era piacevolmente sexy nella sua purezza. Bussò dal vetro e lei si girò imbarazzata.
 
-Colta in FALLO!- Marcò l' ultima parola col labiale.
 
 -Baka!!- Si rigirò ridendo. Lui Ribussò.
 
-Che vuoi?-
 
-Non sbirciare...guardona-
 
-Dannato....-
 
-Ah Akane?-
 
-Che c'è ancora?-
 
-La doccia è per due!-
 
-Scordatelo manico che la faccia con te!-
 
-Ma che vai a pensare racchietta, poi dici che sono io il pervertito!-
 
-Ah e cosa intendevi sentiamo?- Incrociò le braccia aspettando.
 
-Volevo dire che finalmente potrai fare un doccia comoda...con i fianchi che ti ritrovi... -
 
-Cretino!- Gli lanciò la mela in parte mangiucchiata.
 
 Ridendo come un matto si mise sotto al soffione, senza chiudere il box della doccia. L' idea di essere sbirciato da Akane lo eccitava ma sapeva che lei non lo avrebbe mai fatto....
 
 
 
*******
 
 
 
-Maschiaccio il bagno è tutto tuo. Col solo telo avvolto intorno al bacino si stese sul letto. Lei lo guardò di sottecchi. Era oggettivamente bello, baka ma bello.
 
Prese l'intimo secondo lei meno sexy e si avviò nel bagno. Ritornò sui suoi passi affacciandosi dalla porta.
 
-Se ti becco a sbirciare ti uccido!-
 
-E cosa o meglio chi dovrei guardare?- Senza rispondergli entrò nella toilette imperiale.
 
Non convinta provò ad oscurare il vetro della finestra, ma inutilmente. Non le restò che ficcarsi sotto la doccia.
 
L'idea che Ranma la potesse guardare di nascosto la infastidiva ma nel contempo la eccitava. Magari avrebbe notato che anche lei era un belvedere. Sapeva, però, che lui non lo avrebbe mai fatto.
 
 
Dopo una buona mezz'ora  uscì avvolta da un cortissimo accappatoio. Lui comodamente steso indossava solo un paio di boxer neri. La osservò.
 
-Akane ma tu veramente non indossi nulla?-
 
-Depravato certo che sì, ma mi sono coperta ecco- Con fare nervoso strinse il nodo in vita.
 
-Ranma?...-
 
-.....-
 
-C'è un problema!-
 
-Lo possiamo risolvere domani? Sono un po' stanco!-
 
-No!!!-
 
-Cosa c'è?- Sbuffò
 
- La stanza!-
 
-Akane ma se è perfetta!-
 
-Genio manca una cosa!-
 
-Cosa?-
 
-Il tuo letto!- Lui la guardò...
 
-Cervellona si chiama camera matrimoniale perché ha un solo letto grande!-
 
-Intendevo il divano Einstein! Ahhhh va bene visto che non c'è dormirai....-
 
-Non pensarlo neanche! Io a terra non ci dormo!-
 
-Maledetta Nabiki. Questa storia inizia a darmi sui nervi.- Lui si corrucciò.
 
-Guarda che neanche io muoio dalla voglia di dormire con un maschio mancato!-
 
-Ed io con un maniaco!-
 
-Mettiti a letto e dormi!....Akane un ultimo dubbio...-
 
-....-.
 
-Russi?-
 
-Io? Ma che....- rideva
 
-E fai le puzzette?-
 
-Ranmaaaaaa!!!!-
 
-Sai Fiona le fa....-
 
-Sono esausta...non ti sopporto più!-
 
Prima di stendersi iniziò a dividere il letto con asciugamani e cuscini. Lui la guardava stranito
 
-Che fai?-
 
-Mi sembra ovvio, evito il peggio....non sia mai che durante uno dei tuoi depravati sogni ti venga in mente di allungare una mano.....ho detto MANO!-
 
-Lo sai che non allungo solo quelle....comunque fai bene non vorrei il sogno si tramutasse in un incubo-
 
-Sono una signora, non ti rispondo....-
 
 
 
 
Entrambi stesi pancia in su guardavano il soffitto.  Nonostante il precario divisorio erano al limite dell'imbarazzo.
 
Si spiavano di sottecchi poi non resistendo oltre il palestrato si alzò e si mise seduto di scatto.
 
-Ahhh, maledizione io non riesco a dormire!!!-
 
-Cosa c'è Ranma? Non mi dire che dormire con un maschiaccio ti crea problemi?- Quanto avrebbe voluto sentirsi dire che la trovava bella come le altre.
 
-Scema e che.... sarai anche una racchia ma resti sempre un essere umano appartenente al genere femminile.-
 
-Ma che zotico!!!- Si voltò offesa sul fianco. Lui si maledì. Come al solito per superare il disagio aveva esagerato.
 
-Ehi Akane?- Lei non rispose
 
-Dai non fare così-
 
-Lascia stare dormi!!!-
 
-Non mi dai il bacetto della buonanotte?- Non riusciva a tollerare che gli tenesse il punto.
 
-No papà!!!-
 
- E se ti racconto la favoletta???- Ancora nulla.
 
-Vediamo.... c'era una volta una ragazza tanto brutta, violenta e per nulla femminile- lei si girò guardandolo malissimo.
 
-Cosa c'è hai la coda di paglia?-
 
-Ranma tu vuoi arrivare a domani?-
 
-E chi mi ucciderebbe sentiamo?-
 
-Possibile che tu non veda nulla di buono in me?- Gli occhi le si erano leggermente velati di lacrime.
 
-Ma ovvio...lei lo guardò speranzosa - Io!-
 
-Quindi se ora io mi levassi il telo per te sarebbe tutto normale?- Voleva dimostrargli quanto si sbagliava.
 
-Certo, cosa dovrebbe cambiare?!- Deglutì, stava bluffando.
 
-Ok allora se per te non ci sono problemi...- si alzò dal letto guardandolo sensualmente.
 
-C-che fai?-
 
-Ho caldo- levò la spugnosa veste.
 
Ranma si era messo su un fianco sul bordo del letto, vedendola perse l'equilibrio cadendo a terra e facendola ridere. Akane era bellissima, lui lo sapeva solo che vederla così....
 
Aveva indossato un baby doll bianco con rifiniture rosa. Era semitrasparente e finiva a metà fondo schiena. I seni alti e sodi erano coperti da un delicato pizzo. Sotto portava  una culotte di colore rosa pastello. Femminilità, sensualità e purezza in un'unica persona.
 
-Ma sei scema!- La rimbeccò alzandosi mentre si massaggiava il didietro.
 
-Cosa c'è? Tanto sono un maschiaccio sgraziato anche se appartengo al genere femminile, giusto?- Lo provocava.
 
Il codinato imbarazzato come un bambino beccato con le mani nella marmellata cercò di reagire. Nonostante la stanchezza, tutto in lui prese vita, anche il suo Willie.
Fu colto da arsura e sudore.
 
- Ho... ho sete, vado a prendere dell'acqua - uscì velocemente non curandosi di essere in mutande.
 
Fuori incontrò il rossiccio cameriere.
 
-Serve qualcosa signore ?- Sghignazzava osservando lo sposino in preda ad una crisi di panico o da prestazione....
 
-A..Acqua!!!-
 
-Con ghiaccio???-
 
-Si tanto !-
 
Akane incuriosita dalle voci si affacciò alla porta.
 
-Ranma ma...?-
 
Il cameriere spalancò occhi e bocca di fronte a quell'eterea, magnifica ragazza.
 
-Oh Kami ho una...una visione!- Sussurrò Taisuke.
 
-Se non la smetti di mangiartela con gli occhi  ti faccio veramente vedere le divinità!! E tu stupida ti vuoi coprire?!-  Le si parò davanti mentre lei rideva. Le piaceva sentirsi bella per lui.
 
-Allora ghiaccio, diceva g-giusto?- Il garçon era basito, freddato.
 
-No! Ho cambiato idea...Aria, via, sciò!!- Se la caricò sulle spalle ed entrò.
 
-Buon divertimento sposini....- li salutò con un cenno della mano cercando di sbirciare ma si ritrovò l'impronta della porta sul naso. Sospirando andò via.
 
-Ma che modi....Ranma! Non dovevi bere?-
 
-Vado in bagno l'acqua è potabile, tu...tu mettiti questo !- Le ripassò il telo senza guardarla.
 
La mora gettò via l'accappatoio e si rimise al letto senza coprirsi. Quando ritornò in camera la vide.
 
-Akane ma...- il respiro si bloccò. Il cuore mancò un battito.
 
-Qual è il problema?- Fingeva ingenuità
 
-Il problema? Il mio amichetto è il problema!-
 
-Allora ti piaccio.... ammettilo-
 
-Io..io..- "sei stupenda, bellissima, non ho mai visto nulla di più bello in vita mia "avrebbe voluto urlarle...ma orgoglio e timidezza lo bloccarono, ancora.
 
-Devo dire che conciata così sei...carina... passabile- La guardò di sottecchi.
 
-Solo?-
 
-Sì perché? -
 
-Niente...- Lei offesa si girò di lato intenta a dormire. Non sarebbe mai stata il suo tipo. Spense la luce. La camera era rischiarata dalla luce argentea della luna piena.
 
-Akane?- Le sfiorò appena la spalla. Perché lei non capiva? Lo conosceva bene ma ciononostante quando si trattava dei loro sentimenti non lo comprendeva, non riusciva a leggergli l'anima.
 
-Che vuoi?- Era minacciosa. Si era umiliata per cosa?
 
-Dai?-
 
-Dai cosa?-
 
-Dai, non nel senso di me la dai... ma dai per dire?-
 
-Aaahhhhhh Ranma piantala! Dormi!-
 
-Ok sei arrabbiata, allora notte-
 
-Notte!-
 
-Maschiaccio?-
 
-Santi Kami sei peggio di una mosca fastidiosa...-
 
-Puoi accendere il climatizzatore... il telecomando è dal tuo lato?-
 
-Poi mi lasci dormire?-
 
-Promesso!-
 
La mora provò a pigiare qualche tasto del telecomando.
 
-Faccio io imbranata!-
 
-Zitto baka è difficile al buio..- premette il tasto errato del telecomando sbagliato.
 
-Oh Santi...- il letto prese a girare -Ranma ma che…che diamine succede?-
 
-Hai azionato il ruotare del letto genio!-
 
-Che stregoneria è questa?-
 
-Si chiama sesso alternativo...ma tanto che te lo spigo a fare....-
 
-Sesso che...oh Kami aiutatemi voi!-
 
-Scema- rideva -Stacca la spina!!!-
 
-Cosa?- Non riusciva a ragionare, poi il suo animo fanciullesco prese il sopravvento facendola ridere come una matta.
 
-Però è uno sballo!!!-
 
-Maschaiccio ma non è che vuoi provare a....-
 
-Se ti avvicini io ... ti.....- Non la smetteva di sorridere.
 
-Sicuro che non vuoi fare un giro sul cavallo???-
 
-Quale sentiamo?-
 
Lui la guardò sornione e poi volse lo sguardo alle parti basse.
 
-Appena fermo questo coso ti faccio diventare una giumenta!-
 
-Ehi ma non sono le femmine dei cavalli?-
 
-Già!!-
 
-Il mio gioiello non si tocca, è sacro!- Akane  riuscì a fermare il giro.
 
-Tranquillo, non ho la minima intenzione di sfiorarlo-
 
-Non sai che ti perdi....comunque......-
 
-Mhh?-
 
-Sei bellissima scema!- Si girò. Lei sorrise sporgendosi verso il suo baka.
 
-Ehi stallone?-
 
-Cosa c'è maschiaccio?-
 
-Grazie- gli posò un bacio sulla guancia.
 
-Prego- sorrise toccandosi il punto in cui era stato sfiorato. Se lo sarebbe fatto bastare per quella notte.
 
Con molta fatica si addormentarono.
 
 
 
 
Sabato
 
Ranma aveva aperto gli occhi e si era affacciato per controllare Akane. Lei aveva ancora gli occhi chiusi ma lo aveva sentito.
 
Un bussare alla porta lo fece sussultare. Era la colazione.
 
Akane si alzò mettendosi seduta.
 
-Buongiorno-
 
-Giorno maschiaccio-
 
Akane lo rimirò era sbalorditivo.
 
Aveva il codino in disordine e il resto dei capelli lievemente arruffati. Era leggermente sudato mettendo in risalto i suoi muscoli.
Sexy, era l' unico aggettivo che le veniva in mente. Vederlo senza canottiera e con solo i boxer le provocò un capogiro.
 
D' altro canto il codinato faticava a guardarla. Anche assonnata e con i capelli spettinati era uno spettacolo. Quel capo intimo, poi, le sembrava cucito addosso. Ogni curva era messa in rilievo.
 
 
-Potresti... coprirti per piacere?- Era troppo. Lei annuì.
 
Così mise un lenzuolo ed in silenzio mangiarono. Troppo imbarazzo, troppa tentazione.
 
*****
 
-Posso fare prima io? Tu in bagno impiegherai di sicuro più tempo-
 
-Ok- si ristese per aspettarlo. Poi fu colta da un impellente bisogno fisico. Aprì la porta del bagno.
 
Il codinato era dinanzi allo specchio, fresco di doccia con in vita un telo sottilissimo. I capelli erano umidi e sciolti.
 
Gli occhi della mora inevitabilmente si soffermarono sulle sensualissime fossette. Quanto avrebbe voluto accarezzarle e non solo quelle. "Che diavolo mi prende?" Neanche lei si capacitava di quei pensieri degni di Pierre ed Happosai messi insieme!
 
Lui si voltò con metà viso sporco di schiuma da barba. Stava finendo di radersi. La bocca gli si aprì automaticamente.
 
Alla luce del sole era ancora più bella.
 
Divertita gli portò due dita sotto al mento per fargli chiudere le labbra.
 
-Cosa c'è Casanova ti incanti a guardare un maschiaccio, allora è un vizio?-
 
-Maschiaccio è che... è che non sono abituato a vederti così, conciata  da... da ...da donna ecco-
 
-Se era un complimento grazie!!!-
 
-Figurati!-
 
-Hai finito?-
 
-Manca metà...-
 
-Dovrei andare in bagno un attimino, ti spiace?-
 
-Ok!-
 
*****
 
-Grazie…puoi rientrare. Ranma?-
 
-Sì?-
 
-Posso... posso fare io non l'ho mai fatto!-
 
-Cosa non hai mai fatto?- Era sensuale ed erotico.
 
-Radere un uomo!-
 
-Ehi? Non è che...?-
 
-Tranquillo non ti taglio- rise
 
Lui le porse il rasoio sedendosi su uno sgabello.
 
Il tocco era delicato, leggermente insicuro.
 
Era distante, così lui la prese per i fianchi facendola avvicinare quasi fino a sfiorarlo. Tremarono.
 
Lo sbarbò sotto gli occhi di lui sognanti ed eccitati.
 
-Ecco fatto- Era liscissimo, si toccò.
 
-Non c'è male!-
 
Lei gli posò un bacio....- Sei morbidissimo-
 
Stavano irreparabilmente sconfinando...
 
-Ci sono posti più morbidi!-
 
-Tipo?- Sussurrava
 
-Tipo...- sudava freddo- Il culetto di Emi!- Sospirò.
 
-Baka...-
 
Uscì dal bagno. Era accaldata, si sentiva strana, fitte al basso ventre si propagarono. Il codinato, invece, si sciacquò il volto con acqua gelata. Poi appoggiandosi con le mani al grande lavandino scosse la testa. Non ce la faceva più.
 
 
 
*******
 
 
 
-Buongiorno Akane dormito bene?-
 
-Brutta arpia quando ti vedo...!-
 
-Noto che hai gradito la lingerie e scommetto che hai messo quello bianco con le rifiniture rosa- lei si guardò incredula.
 
-Se ti stai chiedendo come lo so…tranquilla non ci sono telecamere ma conosco bene il tuo animo piccina... come so per certo che hai separato il letto usando cosa?-
 
-Cuscini e teli- afflitta sospirò.
 
-Appunto. E lui ?-
 
-Lui cosa?-
 
-Sbavava vero?-
 
-No-
 
-Sei una povera cieca sorella-
 
-Io vedo bene e sento anche tutti gli insulti che gentilmente mi regala-
 
-Stolta....Passamelo-
 
-...Ranma...Nabiki al telefono- Si avviò in bagno per prepararsi.
 
-Ciao cognatino…la doccia era abbastanza fredda?-
 
-Ehi iena, non serve.... cosa può farmi un maschiaccio?-
 
-Cosa avresti voluto farle tu semmai!!!- Sghignazzò.
 
-Già...-
 
-Bella vero?-
 
-Incantevole…la camera!-
 
-Mi raccomando…sfrutta i tuoi mezzi di seduzione-
 
-Sai che non lo farò-
 
-Sei proprio cotto!!!-
 
-Ehi!!!-
 
-Divertitevi e …dacci dentro se puoi!- Sorridendo riagganciò.
 
 
 
 
*******
 
Decisero di trascorrere la mattinata in giro visitando il posto. Ranma la seguiva ovunque senza lamentarsi molto. Era stufo di quella situazione, doveva parlarle, ma come? E soprattutto cosa dirle! Dopo aver  pranzato in un ristorantino locale tornarono in albergo
 
-Sbaglio o stamattina eri un po' pensieroso...-
 
-No, stanco...ho dormito poco- fingeva
 
-Perché non ti riposi allora?-
 
-E tu?-
 
-Io vado a farmi un bagno alle terme...questa struttura è stata costruita su una sorgente-
 
-Ok allora a dopo...stai attenta-
 
-Agli ordini papà!!!-
 
 
 
 
Il bagno l'aveva rilassata. Era stata davvero una buona idea. Pensò che anche quel baka avrebbe dovuto farlo, magari insieme. Arrossì a quel pensiero.
 
La mora aprì la porta della camera ma senza spalancarla totalmente, udì Ranma. Non era solo. Si avvicinò con l'orecchio. Temeva di guardare così si limitò ad ascoltare.
 
-Oh più giù.. così… oh sì quello è il punto. Non smettere, non ora, le tue mani sono magiche…-
 
La piccola Tendo sgranò gli occhi, era sconvolta ed arrabbiata, lui non poteva, non in camera loro e non durante la luna di miele. Entrò come una furia.
 
-Rrrranmaaaaa!!!!-
 
-Akane ma che hai da urlare!-
 
-Salve signora  Saotome! - La voce di una matura signora la ridestò.
 
-Bu-buongiorno e lei chi chi è?-
 
-La massaggiatrice dell’hotel…vuole approfittarne?-
 
Era una signora over size che superava da parecchio la cinquantina. Aveva labbra carnose, spalle nerborute e due grossissime mani. Ranma invece era disteso pancia in giù su un lettino trasportabile, coperto da un telo per nascondere le parti basse.
 
Sorrideva sornione. Akane era la regina dei fraintendimenti.
 
-La.. la ringrazio signora ma…- era al limite del ridicolo quella scena.
 
-Ehi bambola non sai cosa ti perdi… potete optare per il pacchetto "fuoco nel fuoco" per le coppie, è super afrodisiaco.
 
-Mi sa che sta già prendendo fuoco Zuiki ma io ci sto - Ghignava.
 
-Baka…. Io, io..io vado in bagno!-
 
-Akane la doccia falla fredda, calma i bollenti spiriti e seda la gelosia - scoppiò in una risata sguaiata. La mora ritornò indietro.
 
-Stupido maniaco non sono gelosa né accaldata e lei..lei...-
 
-Si piccina?-
 
-Aahhh lasci stare!- Andò in bagno per fare una doccia non fredda…ghiacciata. 
 
-Nervosetta la sposina-
 
-Non abbiamo ancora consumato-
 
-Ora capisco...-
 
-Ma recupereremo....presto! Dove eravamo rimasti Zuiki?- Sornione si ridistese godendosi il massaggio.
 
 
 
*******
 
 
-Calmati i bollori?-
 
-Io non ne ho ed ora se vuoi scusarmi devo fare una telefonata!- Doveva rendergli il dispetto.
 
Si sdraiò sul letto con solo il telo. Era ancora bagnata. Doveva provocarlo e farlo subire. La vendetta doveva essere lenta, succulenta, calda.
 
-Oh il dottor scopettone...non salutarmelo!!-
 
-Non dubitare, saremo impegnati a pensare ad altro....- lo guardò maliziosamente. Lui rabbrividì.
 
-Ciao tesoro tutto bene- la voce era sensuale. Troppo per i gusti del codinato.
 
"Ciao amore abbastanza tu?"
 
-Mi manchi …tanto-
 
"Sei sola?"
 
-Senza di te mi sento sempre sola...- Si era messa comoda assumendo una posizione sensuale, intanto Ranma si era steso accanto a lei facendo finta di leggere un manga.
 
"Cosa hai fatto...?"
 
-Sono appena uscita dalla doccia...ti pensavo!- Lascivamente si accarezzò un seno. Ranma deglutì a secco.
 
"Fa caldo lì?"
 
-E’ la tua voce che mi riscalda !!!- Il moro simulò un contato e lei rise silenziosamente. Il piano era perfetto.
 
"Mister unico neurone dov’è?"
 
-Pensa a me ora- sembrava stesse eccitandosi. Il sangue del codinato ribolliva.
 
-Se fossi qui ti farei quei grattini che ti piacciono tanto e ti bacerei il collo e quei pettorali  e magari potremmo continuare quello che...- ridacchiò.
 
Il viso del palestrato iniziò ad assumere mille sfumature della scala del cremisi…arancione, rosso chiaro, bordeaux, viola, nero, fumava! Come un treno a vapore prese di brusco quel telefono dalle mani della piccola Tendo.
 
-Ehi scopettone sentimi bene ora pensa a ripulire gli animaletti e portali a fare la pipì e lascia in pace mia moglie capito!!!-
 
Ancora furente ascoltò meglio la voce che proveniva dall'altro capo del telefono. Era femminile.
 
"Per parlare con un operatore prema il tasto 3, per riascoltare il messaggio il tasto 4."
 
Lui sconvolto la guardò. Si stava dimenando dalle risate.
 
-Mi... mi hai preso in giro!!!-
 
-Eh sì.....ehi scopettone-  gli stava   facendo il verso…-È mia moglie hahahah- non si fermava. Lacrimava dal troppo ridere.
 
-Ma brutta, racchia, maschiaccio…vieni qui - si mise sopra ed iniziò a solleticarla
 
-No, Ran... ma! No, ti pre- prego ha ha ha-
 
 Nel combattere il nodo dell' asciugamano si sciolse, mostrando un'Akane in tutto il suo naturale splendore.
 
-Oh oh capperi - La mora si ripiegò su se stessa mentre il palestrato si girò di scatto raccogliendole il telo.
 
-Sc- scusa io non ...-
 
-Girati sono coperta-
 
-La colpa è tua !!!-
 
-Mia! Sei tu il geloso!!!-
 
-E tu allora? Di una massaggiatrice che potrebbe essere mia madre!!!-
 
-Io non sono gelosa tu invece, fumavi dalla rabbia!!!-
 
-Che c'entra, è che mi dà fastidio passare per cornuto!-
 
-Cornuto? Ma ti senti? E poi perché sbavi....ne hai viste tante di donne nude!-
 
-Io non sbavo, mi sono voltato perché....per non spaventarmi!-
 
-Sei un baka!!! E per la cronaca sono contenta di avere un  ragazzo che è completamente il tuo opposto!-
 
Si alzò. Arrabbiata e ancora una volta delusa, andò a rivestirsi.
 
-Felice di saperlo-  Si limitò a rivestirsi. Avrebbero mai abbattuto quel muro di incomprensione?
 
 
 
 
 
 
 
******
 
 
 
Il moro Indossava un completo total black. Quel colore gli donava. La stava aspettando nella hall, la vide.
 
Era incantevole. Indossava un abito monospalla corto più del dovuto. La pelle nivea contrastava con il blu notte del vestito. Le scarpe modello open toe erano altissime. I capelli erano impreziositi da una mollettina che tirava su qualche ciocca. Molti si voltarono nel guardarla, era da capogiro e lui se ne accorse.
 
Si trovarono, si osservarono come solo ai loro occhi era concesso.
 
-Ciao-
 
-Ciao....sei bellissima!- Questa volta non esitò.
 
-Prima hai detto il contrario- Si morse un labbro.
 
-Maschiaccio possibile che dopo tutti questi anni non capisci quando ti prendo in giro?- La guardò con dolcezza e...amore.
 
-Sentirselo dire ogni tanto non guasta- lo osservò con intensità e...amore.
 
-Va bene, ma non  farci l'abitudine-
 
-Scemo....-
 
-Dai andiamo a cena...e metti questa- La coprì con la giacca.
 
-Ranma ma fa caldo- 
 
-Soffri in silenzio....sei troppo scoperta-
 
-Va bene gelosone!-  Sorrisero.
 
 
 
 
*********
 
 
 
 
 
-Signora lei cosa prende?-
 
-Il filetto di pesce grazie-
 
-Bene e lei signore?-
 
-Pollo…petto ovviamente!!!-
 
-Ah Kami sei assurdo!-
 
-Che vuoi è la parte che preferisco!-
 
-Non avevo dubbi!!!-
 
-Sbaglio o hai messo il reggiseno di Nabiki quello che fa le tettine più grosse???-
 
-Mi spiace deluderti ma non ho reggiseno!!-
 
Lui strabuzzò gli occhi.
 
-E quando ti sono cresciute le nespoline?-
 
-Le ho innaffiate stanotte, baka-
 
-Però....potevi farlo prima!!!-
 
-Vuoi provarci anche tu???-
 
-Sai che non ne ho bisogno- lei storse naso e bocca. Quella risposta era tipica del palestrato.
 
 
 
Tra varie battutine piccanti, risate, sguardi rubati e sospiri terminarono la cena.
 
 
********
 
 
 
Stavano passeggiando sulla spiaggia privata dell'hotel, in riva al mare. La serata era particolarmente calda.
La piccola Tendo, nonostante fosse astemia, aveva insistito per provare il vino della casa. Ora era leggermente su di giri.
 
-Andiamo a nanna bimbetta-
 
-No dai, non ho sonno! Facciamo qualcosa!-
 
-Cosa vuoi fare?-
 
-Qualcosa di insolito -
 
-Tu?-
 
-Sì io, perché cosa c'è che non va?-
 
-Niente è che sei troppo schematica, precisina...-
 
-Tu dici?-
 
-Non lo dico, è evidente!-
 
-Mettimi alla prova- Conosceva quello sguardo. Amava le sfide. Amava tutto di lei.
 
-Ok facciamo il bagno.....nudi- aggiunse con ghigno malizioso. Sapeva che non lo avrebbe mai fatto ma voleva stuzzicarla.
 
-Ci sto- Lentamente si abbassò la chiusura lampo del vestito
 
Ranma sgranò gli occhi...- Ma, ma A-Akane che fai?-
 
-Il bagno nuda e per farlo devo levare il vestito sciocchino- Rideva. Nonostante la luna alta e grossa il suo sorriso illuminò la spiaggia.
 
-Cosa c' è un pesce gatto ti ha mangiato la lingua?- Complice il vino e l'aria frizzante si sentiva libera, felice, vera e vogliosa di fare cose inaspettate.
 
Il vestito scivolò a terra, mentre lei di spalle si avviò in acqua. Ranma era  lì inerme come uno stoccafisso che la guardava.
 
-Che fai non vieni?- Non se lo fece ripetere due volte.
 
Si levò velocemente la maglia e i pantaloni. Arrivò di fianco a lei. Si era coperta i seni incrociando le braccia.
 
Voleva guardarla, eccome se ne era tentato, ma fissò l'orizzonte illuminato dal fascio lunare.
 
Piano piano Akane felice come una bimba fece altri passi. Si immerse fino a coprire le spalle. Sfilò gli slip lanciandoli sul bagnasciuga.
 
Ranma seguì la traiettoria delle mutandine .
 
-Allora artista marziale sto aspettando!-
 
-Cosa c'è ti serve un bagnino?-
 
-Spiacente ma qui tocco. Dai muoviti è caldissima l'acqua.-
 
Ranma guardandola tolse i boxer. Akane imbarazzata abbassò lo sguardo. Lui sorrise.
 
Era fantastica il suo maschiaccio. Si avvicinò.
 
-Perché hai abbassato lo sguardo?-
 
-Io, io non ho abbassato niente e poi cosa dovevo vedere?-
 
-Avresti potuto compararlo al quadro-
 
-Baka- si girò vero l'orizzonte ridendo.
 
-Allora chi è che non aveva il coraggio?-
 
-Cosa ne hai fatto della mia goffa racchietta?-
 
-Ci sono molte cose che non sai di me!-
 
-Perché non me le riveli!-
 
-Te le devi meritare!-
 
-Mi stai sfidando?- Si avvicinò, troppo. Era magia.
 
Poi, qualcosa strusciò  le gambe tornite della mora e d' istinto si avvinghiò al codinato.
 
-Ahhhhhh-
 
-Cosa c'è?-
 
-Qualcosa mi ha toccato la gamba!-
 
-Sarà stato un pesciolino Akane-
 
-Così grosso ...?-
 
Ranma si guardò in basso.  
 
-In effetti...-
 
-Scemo-
 
Si stava eccitando. Le gambe che ancoravano il suo corpo ed i morbidi seni appoggiati al suo scolpito torace non lo aiutavano.
 La mora sentì un lieve fastidio. Non immaginava fosse il caro amichetto del palestrato.
 
-Ranma scusa puoi spostare il braccio- fece per toglierlo.
 
Lui la guardò - Emh emh Akane.... non si stacca. Vorrei farlo sai per pettinarlo bene la sera ma non ci riesco.- Lei capì.
 
-Oh oh cacchio....-
 
-Si ma non lo chiamo così, si offende! Sai è un tipo sensibile- le strizzò l'occhio.
 
Lei si allontanò immediatamente guardandosi la mano.
 
-Ma è...-
 
-Enorme!-
 
-Sì cioè no! Sei un un maniaco Ranma. E  questo è perché non ti piaccio, figuriamoci...!-
 
-Infatti sta dormendo, immagina da sveglio- la scimmiottava. Era palese la sua eccitazione ma doveva far scemare la tensione.
 
-Scherzi vero? -
 
-Akane scusa, tu nuda ti avvinghi e lui vede un bel viso e vuole fare amicizia...che colpa ha se porge la mano? È educato sai?-
 
-La mano...?-Faticava a stargli dietro.
 
-Mano, braccia, TESTA- rideva.
 
-Guarda sei Pierre, Nabiki e Happosai messi insieme!-
 
-Dai smettila di parlare come un'ochetta, vieni facciamo una nuotata piombo girl-
 
-Sai che no so nuotare...-
 
-Ma come si fa a non saper ancora nuotare alla tua età!-
 
-E come si fa ad avere paura dei gatti alla tua età!-
 
-Ehi....giochi sporco!-
 
-Oh no seguo le tue regole!-
 
-Dai aggrappati alle spalle-
 
-Ma io sono... nuda-
 
-Anche io. Che c'è, già finito il tuo coraggio?- Possibile che non gli facesse alcun effetto?.
 
-Ok- si mise su di lui
 
Ranma si irrigidì lottando con tutte le sue forze. Sentire di nuovo il seno di Akane spingergli contro le spalle era piacere puro. Lei in quella posizione si beò del suo profumo.
 
-Eccoci, dai scendi-
 
-Cosa?-
 
-Dai ti tengo le mani-
 
Ora erano lì in mezzo al mare illuminati dall'astro d'argento e si guardavano. Fuori pace e serenità, dentro di loro caos, subbuglio di emozioni.
 
-Stai tremando...ritorniamo su-
 
-Anche tu tremi...-
 
Non era per il freddo che la loro pelle vibrava.
 
Si avvicinarono alla riva. Ancora quel turbinio di sentimenti.
 
-Aspetta qui prendo un telo per coprirti-
 
Lo vide uscire dall'acqua. Questa volta non  abbassò lo sguardo. Arrossendo scolpì nella mente quel corpo.
 
Il codinato rientrò in acqua allargando l'asciugamani con lo stemma della sontuosa struttura. La mora si alzò coprendosi velocemente. L'aria era così calda che subito si asciugarono.
 
-Dai sediamoci un po'- Non le avrebbe negato nulla.
 
Il moro si abbassò accogliendola su di lui. Lei si lasciò andare portando la testa all'indietro. Si lasciarono cullare ascoltando la voce del mare, i loro intensi respiri ed il battito impazzito dei loro cuori. Erano felici come mai in vita loro.
 
-Ranma-
 
-Dimmi- le voci erano basse, sussurrate, calde.
 
-Visto che siamo soli ti va se... ci confidiamo qualche piccolo segreto....- Doveva sapere e lui aveva capito.
 
-Ok inizia tu- la voce era sensuale e dolce.
 
-Cosa ci trovi...in lui?-
 
-Lui è....dolce, affettuoso, simpatico, mi fa sentire speciale, unica, amata e poi è un bel vedere!- Lo sguardo del fascinoso artista era triste. Quelle parole erano riservate al suo rivale.-Ora tocca a te!-
 
-Vediamo...mhh - Non ce la faceva - Hai avuto tante donne ma ti sei mai innamorato? -
 
-Di quelle che ho avuto, mai!-
 
-Perché? -
 
-Non ho mai trovato in loro quello che cercavo-
 
- E cosa cercavi....?- Si guardarono.
 
-Quante domande è il mio turno....- lei sorrise, aveva capito che aveva volontariamente glissato.
 
-Sei proprio sicura di volerci andare a letto?- La voce tremava.
 
-Lui mi ama-
 
-Non ti ho chiesto questo...-
 
-So che non  me ne pentirò...-
 
-Continui a non rispondermi-
 
-Ti ho risposto tra le righe, tocca a me....-  Non era più sicura di nulla. Ma ora era il momento di sapere.
 
-Sei... sei mai stato con Shan pu ? Intendo a letto- lo disse tutto d'un fiato era il momento di chiarirsi. Lui la guardò sospirando rassegnato. Le avrebbe mai creduto? Sperò con tutte le sue forze di sì.
 
-No!-  Secco, conciso, laconico le rispose.
 
-Ranma dai.... puoi dirmelo. Vi ho beccati...Lei era praticamente nuda e tu coperto da un microscopico straccetto-
 
-Akane ti racconterò come sono andate le cose a patto che tu mi creda e poi non ci ritorneremo più su-
 
-Se non vuoi parlare non fa nulla-
 
-No è giusto così!!- Prese un bel respiro e si lasciò andare al ricordo di quel spiacevole giorno.
 
Lei annuì -Guarda che me ne accorgo se dici bugie....-sorrise tristemente.
 
-Sono un libro aperto per te…lo sono sempre stato.- Respirò intensamente -Ci eravamo lasciati da un paio di settimane e loro....-
 
-Shan pu, Ukyo e Kodachi-
 
-Sì, continuavano a venirmi dietro così decisi di mettere le cose in chiaro. Le prime con cui parlai furono Ukyo e Kodachi fu dura ma si arresero. La pazza poi doveva partire per l’Europa e quindi....il lavoro fu agevolato-
 
-Ukyo?-
 
-Lei pianse- il suo sguardo si rattristò -Ma decise di restarmi accanto come amica o meglio una sorella, per sempre-
 
-E…e ...- Neanche più il nome riusciva a pronunciare. Lui la strinse di più a sé.
 
- Con Shan pu è stato più difficile. Quel giorno venne a casa e..iniziò con suo solito modo a strusciarsi addosso. Io e te avevamo di nuovo litigato, ricordo ancora il motivo.-
 
-La gestione del Dojo- Lei lo anticipò facendolo annuire.
 
-Io volevo portarlo avanti insieme a te sebbene non fossimo più.... ma eri ostinata, non volevi-
 
-Ero venuta da te per parlare, infatti-
 
-Ero teso e.... e lei iniziò a massaggiarmi la schiena...poi mi tolse la maglia - Akane deglutì in silenzio. Stava soffrendo.
 
-Era un piacere avere le sue mani addosso, c' ha sempre saputo fare...poi fu questione di secondi. Si levò il vestito restando con gli slip- Ad akane si fermò il respiro.
 
Lui non riusciva a guardarla in faccia. -Se vuoi mi fermo-
 
-No continua…è tutto a posto- Quando voleva era proprio brava a fingere e poi per quella storia non aveva più lacrime. Il moro mestamente riprese il discorso tenendola sempre tra le braccia e poggiando il mento sulla sua spalla.
 
-Iniziammo a baciarci. Mi piaceva, non pensavo a nulla…poi...poi dalla bocca scese al petto fino a scendere....-
 
-Ok ho capito-
 
-Non ho finito Akane- Il tono era vuoto ma deciso a rivelarle tutto. Lei lo guardò aspettando che l'agonia terminasse. -Io la fermai!-
 
-Tu...davvero?-
 
-Sì, Non volevo-
 
-Perché, cosa ti fece desistere...lei è sempre stata così bella e sicura e....-Non continuò.
 
"Perché ti ho sempre amato maschiaccio" le avrebbe voluto urlare ma non lo fece. Lei meritava una dichiarazione migliore.
 
-Non era giusto. Sarebbe stata una semplice scopata. La prima!-
 
-Per questo....-
 
-No Akane se avessi voluto l'avrei richiamata dopo!- Possibile che ancora fraintendeva. -Io non volevo lei, non voglio lei e mai la vorrò. Così la mandai via e andai a fare una doccia. Poi sei arrivata tu. Non so cosa  disse so solo che il tuo sguardo.....Non mi avevi mai guardato così- Solo il pensarlo gli fece male.
 
-Io...io mi sentii una stupida. Non disse nulla. Mi bastò guardarla e poi tu uscisti mezzo nudo. Lei mi osservava ridendo e pensai di avervi interrotto-
 
-Tu non hai mai avuto fiducia in me- la scostò alzandosi -So di non avermela meritata ma...non ti avrei mai fatto una cosa del genere!-
 
-Io…-
 
-Non mi crederai mai vero?-
 
-È tanto difficile fidarti di me...Perché di lui ti fidi e di me no? Cos'ha lui che io non ho! – Il suo tono si alzò lievemente.
 
-Ranma- Il fiato si fece corto. Era ad un bivio. Credergli e voltare pagina o dare retta a Shan pu.
 
-Lascia stare. Ti aspetto in camera -
 
-Ranma…-corse fermandolo per un braccio. Lui non si voltò.
 
-Io…ti credo- la guardò.
 
-Dici... dici sul serio?-
 
-Si, conosco quello sguardo. So che non stai mentendo - Aveva scelto.
 
Sospirò. Si sentì leggero. La prese in braccio. Si guardarono. Nudi, spogliati da ogni dubbio, incertezza, bugia. La strinse a sé per un tempo interminabile.
 
 
 
******
 
Quella sera mise un completino di pizzo azzurro. Il reggiseno a fascia manteneva alti i seni giovani ed invitanti, il tanga evidenziava il suo sedere a mandolino. Voleva farlo impazzire. Ci stava riuscendo. Si stese accanto a lui evitando di guardarlo.
 
-Ti....ti dona questo colore!-
 
-Ti piace...sul serio?-
 
-Sì. Stasera non dividi il letto?-
 
-No. So che non mi sfioreresti nemmeno col pensiero -
 
-Col pensiero no ma con...-
 
-Scemo.....
 
-Non ti sfiorerei non  perché non sei....- non ci riusciva.
 
-Tranquillo Ranma, per me vale tanto.....Notte – a lei non occorrevano parole, bastava un suo sguardo.
 
-Notte maschiaccio- Mano nella mano la sentì assopirsi. Prima di chiudere gli occhi ripensò ad una domanda a cui non aveva risposto. La osservò.
 
-.... Te Akane, ho sempre cercato te !- Sussurrando quelle parole si addormentò.
 
 
******
 
Intanto, a parecchi chilometri di distanza
 
 
 
-Non ti sei fatto più sentile-
 
-Non è me che devi telefonare!-
 
-Nelvosetto!-
 
-Che vuoi?
 
-Sapele la plossima mossa-
 
-Io allontano la mia ragazza da quel bastardo..tu fa quello che vuoi!-
 
-Abbiamo bisogno l'uno dell'altla....-
 
-Tu dici? Allora tienimelo lontano!-
 
-Considelalo fatto e tu tieniti stletta la lagazza violenta-
 
-Se hai finito?-
 
-So che mi chiamelai...ciao dottolino-
 
 
 
 
 
 
 
 
Domenica
 
 
La mattina si svegliarono avvinghiati. Lei aveva il suo capo posato sul torace virile, lui la stringeva forte. Le loro gambe erano intrecciate.
 
-Giorno Maschiaccio-
 
-Buongiorno...Scusa io...- cercò di allontanarsi.
 
-Vieni qui mi piace averti vicino-
 
-Sicuro non è che poi ...sai la tua reputazione...dormire con una racchietta- sorrise rituffandosi in quell'abbraccio
 
-Siamo soli e poi mi piacciono le racchiette-
 
-Dai vai a lavarti che poi scendiamo a fare colazione-
 
-Ok- le posò un bacio fra i capelli e si alzò.
 
-Guardare ma non toccare- girò su se stesso facendosi ammirare.
 
-Baka muoviti- gli lanciò un cuscino ridendo.
 
 
 
*****
 
 
 
Aveva indossato dei jeans scambiati ed una camicia blu risvoltata sulle braccia. Steso sul lettone ripensava al giorno trascorso. In sole 24 ore avevano provato di tutto: imbarazzo, curiosità, gelosia, tristezza, frustrazione, eccitazione, felicità, amore.
 
Il telefono squillò.
 
-Iena buongiorno-
 
-Non  mi hai mai chiamata così- la voce era inconfondibile. Si alzò dal letto allontanandosi dal bagno.
 
-Quale delle tre parole non hai capito?? NON CHIAMARMI PIÙ- si stava innervosendo
 
-Scemone lo so che ti piace schelzale-
 
-Shan pu sto per riagganciare-
 
-Cosa c'è la sposina già ti comanda a bacchetta....a proposito le è piaciuto il mio messaggio?-
 
-Tu e quel fottuto dottorino potevate risparmiarvelo, ma mi spiace per voi siamo più uniti di prima-
 
-Non sapevo che sposale qualcuno pel un concolso unisse tanto...- lei sapeva
 
-Sei ben informata....che vuoi?-
 
-Niente salutalti e ricoldalti che lei tolnelà da lui-
 
-Vedremo e visto che siete tanto in sintonia perché non ti metti con lui....sareste una bella coppietta-
 
-Pelchè non è lui che voglio e poi abbiamo un discolsetto da continuale-
 
-Scordatelo!-
 
-....Due settimane Lanma e ti piantelà-
 
-Vai a farti fottere!-
 
-Lo falemo insieme, contaci -riagganciò
 
-Dannata- Questa volta non avrebbe rovinato nulla.
 
 
******
 
 
 
 
La stava aspettando affacciato al balcone che dava sul mare.
Lei aveva fatto scorrere lo sguardo dalle spalle al sedere. Indubbiamente un belvedere. Sentì il suo profumo. Lo avrebbe riconosciuto fra tanti.
 
-Bel panorama vero Akane ?- Malizioso aveva sorriso.
 
-Bellissimo- aveva sussurrato.
 
-Lo so ho un bel fondo schiena-
 
-Baka intendevo il...panorama-
 
-Vieni qui maschiaccio- indossava una tutina elasticizzata a tre quarti senza spalline, rosa corallo. Una dea.
 
-Allora che te ne pare?-
 
-Stupenda...-
 
-Parli della vista?-Sorrise
 
-Sì parlo di quel che vedo...- Si persero nei loro occhi.
 
-Dovremmo...andare...-
 
-Ok- Quello non era il momento per dirle della telefonata, ma lo avrebbe fatto.
 
 
 
 
*******
 
Avevano deciso di noleggiare una moto e passare l'ultima mattinata scorrazzando per quel posto incantevole.
 
 
 
-Su, maschiaccio sali- Le porse il casco.
 
-Ma la sai portare?- Lui la guardò spavaldo. Non restò che montare su.
 
-Akane guarda che non morde la mia schiena, avvicinati- Era rigida e si teneva dritta.
 
-Sono un'artista marziale, ho un buon equilibrio, non c'è bisogno di mantenermi- accelerò di scatto e lei inevitabilmente si avvinghiò.
 
-Allora regina delle goffe imbranate cosa dicevi?- Rideva.
 
-Baka zitto- lo abbracciò inebriandosi di quel virile profumo e toccando la consistenza di quel membruto torace. Lui si sentiva protetto, caldo, a casa tra quelle esili braccia.
 
-Ranma potresti andare più piano...? Non la vedo stabile- si fermò di scatto.
 
-Che fai?- scese dal mezzo .
 
-Passa avanti-
 
-No...io...-
 
-Dai pochi metri- Le strizzò l'occhio. La mora pensò avesse fatto un corso perché ogni volta che faceva quel gesto era dannatamente sexy. Lei obbedì.
 
- Allora qui c'è il freno, qui la frizione e qui l'acceleratore.-
 
-Ok proviamo-
 
-Piano...così brava....- poi la ragazza aumentò la velocità e mostrando sicurezza si avviò spedita.
 
-Maschiaccio...ma tu...-
 
-Si baka la so portare- Rideva.
 
-Cosa dovevo aspettarmi da un maschiaccio....-
 
-Se ci riesci tu che sei baka....e non stringere troppo maniaco-
 
-Ieri ti ricordo che una signorinella nuda si era avvinghiata a me con la scusa di un pesciolino-
 
-Ranma io....smettila!- Ridendo e scherzando continuarono il loro giro turistico.
 
 
********
 
 
Era arrivato il momento della partenza che era prevista per le 16. 08.
 
 
Mi auguro che il breve soggiorno sia stato di vostro gradimento?-
 
-Sì, grazie tutto fantastico-
 
-Allora vi aspettiamo, magari per il vostro anniversario- Si guardarono.
 
-Perché no! Ah ci saluti Taisuke....-
 
-Lo farò-
 
 
********
 
 
 
Avevano preso posto. Shinnosuke le telefonò. Fu una breve conversazione.
 
-Amore quanto mi sei mancata, poche ore e ti rivedrò-
 
-Anche tu mi sei mancato- di sottecchi guardò Ranma era pensieroso.
 
-Stasera ti aspetto a casa!-
 
-Ok scusa ma devo andare...a dopo-
 
-Ciao-
 
-Akane..... ti amo-
 
-Anch'io-
 
 
 
 
 
Era immerso in chissà quali pensieri.
 
-Ranma-
 
-Mhh-
 
-Tutto bene?-
 
-Sì, pensavo ai vari impegni che ci aspettano-
 
-Però siamo stati bene vero?-
 
-Benissimo-
 
-Con chi parlavi stamattina?-
 
-Quando?-
 
-Quando ero in bagno...ho sentito il tuo telefono squillare-
 
-.....-
 
-Ah era una tua amichetta scusa-  lui la guardò
 
-Era Shan pu- lei si freddò - Akane non è come pensi-
 
-Non devi giustificarti. So che siete in contatto.....-
 
-Ma...-
 
-Ranma....puoi anche viverti la tua storia con lei, magari e alla luce del sole- si sentì di nuovo insicura. "Quante menzogne in quelle parole quante verità in quegli sguardi".
 
-Akane ma dici davvero?-
 
-Cambiamo discorso ti prego!-
 
-No che non lo cambio...allora ieri tutte quelle parole erano cosa? -
 
-Ranma io.... so che è la verità ma ciò non toglie che sto con Shin e tu....-
 
-Posso farmi chi voglio- si girò guardando fuori dal finestrino.
 
Il silenziò regnò per un po'.
 
 
********
 
 
 
-Ranma...-
 
-Cosa c'è-
 
-Scusami, hai ragione è solo che lei... -
 
-Non  metterla tra di noi ti prego-
 
-Ok ma avrò bisogno del tuo aiuto e di pazienza....sono la regina dei malintesi ricordi?
 
-Ed io il re dei pasticci!- Sorrisero.
 
 
-.....Hot passion...però non male, siamo stati bene... vero?-
 
-Sì....Nabiki ci ha fatto un bel regalo....Che ne pensi se magari qualche volta ci ritorniamo?-
 
-Perché no e magari rifare anche un bel bagno di notte ...nudi-
 
-Pervertito-
 
-Chi si è spogliata?-
 
-Scemo-
 
-Ranma...-
 
-Sì-
 
-Posso sedermi sulle tue gambe...?-
 
-Devi!-
 
-....Posso farti una domanda?- Senza guardarlo lo stringeva.
 
-Dimmi?-
 
-Quand'è che ti sei sentito felice...., perché io... ora lo sono, ora che sono con te- gli prese la mano guardandolo.
 
-Sono felice quando...quando sento la tua voce, quando mi chiami anche con quegli assurdi nomignoli. Io non so cosa mi prende ma quando si tratta di te, maschiaccio, sono sempre felice*- Ancora sguardi.
 
Come nel viaggio all'andata si accoccolò sul petto del codinato e lui la strinse come il più prezioso dei tesori.
 
La strada per  la felicità era tortuosa ed in salita, ma lui non si sarebbe arreso, mai.
 
 
 
 
C. L. Zafón*
 
 
Piaciuto il viaggetto?
Questa volta ci sono le fossette e non solo…va bene? Non farò  nomi. Ciao Ari, Ele, Vale, Anto….XD
Mi scuso se ci sono errori, provvederò a correggerli.
Un bacio  alla mia bellissima beta! Bella la frase!
Ari, tesorone, grazie! Come farei senza il tuo  estro?...Che ne pensi del nome dell’albergo?
Ho dato una sbirciata come mi hai consigliato….quanti ce ne sono?XD
 
Grazie come sempre a chi legge, preferisce, segue, ricorda.
Un mega grazie a chi ha tempo e voglia di lasciare qualche riga.
 
Alla prossima, bacioni Pia :*
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Cena con sorpresa ***


Ridere,
sarò sorpreso poi a vederti ridere
senza il bisogno poi di dover decidere
per chi, se non per me
e allora sarà facile…
…,e tu baciami qui, qui
che l'ultimo sia e poi che senso avrà,
tanto basta così, così
fermiamoci qui.
…Portami altrove,
portami dove non c'è nessuno che sappia di noi…


Basta così Negramaro/Elisa
 
 
 
 
Domenica. Ore 13.00
 
 
-Chi potrà essere......di sicuro non è Akane ...-
 
Pensieroso aprì la porta. Tempo pochi secondi e la richiuse con poca delicatezza.
 
Era di nuovo lei, impeccabile e bella come sempre con un sorriso malefico stampato sul volto.
 
-Ma che cafone....mi ha sbattuto la porta in faccia! Calma Nabiki tanto quello che gli dirai gli farà male, ma tanto male, più di un calcio sul suo ammuffito gioiellino-
 
Prese un respiro, si aggiustò i capelli e ribussò al campanello.
 
-Vattene!-
 
-Apri!-
 
-No!-
 
-Non fare il maleducato-
 
-E da quando conosci l'educazione?-
 
-Con le bestioline sono brava-
 
-Sparisci ho detto-
 
-Va bene....a mali estremi- Riprese a bussare il campanello ininterrottamente.
 
"Se credi di farmela smemoratino" Ghignava. Poi nessun rumore, Shinnosuke aveva staccato la corrente.
 
-Ma....brutto figlio di....ok. Hai vinto vado via. Bye bye dottorino-
 
Il veterinario senza scomporsi si mise a disfare la valigia canticchiando una canzoncina stramba.
-" Il coccodrillo come fa non c'è nessuno che lo sa...." Ah è andata via...che seccatrice è
peggio delle sorellastre di Cenerentola.- Poi pensò alla sua fidanzata - La mia principessa, staserà la rivedrò....-
 
Intanto la mezzana era scesa giù al palazzo. Stava escogitando un modo per fregare Mr scopettone, poi l'idea. Sbottonò sapientemente la camicia, si aggiustò il seno alzandoselo quasi fino in gola e ritoccò il rossetto. Una rimirata allo specchietto. Si mandò un bacio con tanto di rumore.
 
-Perfetta. Nabiki si va in scena. I Kami te le hanno date e questo è uno dei momenti per sfruttarle.-
 
Prese un respiro e si avvicinò a degli operai che stavano effettuando dei lavori di manutenzione in strada. 
 
-Scusi emh emh- richiamò l'attenzione del più giovane dei manovali sbattendo più volte le lunghe ciglia con fare suadente.
 
Il ragazzo si voltò. Lei inspirò pronunciando il seno.
 
-Sì......- bocca e occhi del ragazzo si spalancarono.
 
-Potrei chiederle un piacere?- Portò l'indice in bocca, socchiudendo gli occhi come la Monroe in una delle sue note gigantografie.
 
-Tutto....bambola- un fischio di approvazione collettivo si propagò.
 
-Vede io dovrei entrare in casa del mio quasi EX fidanzato, ma non vorrei farmi notare...beh credo mi tradisca e vorrei coglierlo sul fatto così posso lasciarlo e frequentare altre persone...come dire....più interessanti!- Gli fece l'occhiolino.
 
-Come posso aiutarti fata? -
 
-Mi segua- Sculettando si incamminò seguita dal ragazzone in tuta.
 
 
La cicala del campanello ridestò Shinnosuke.
 
-Nabiki ancora? -
 
-Signore siamo della MOS manutenzione ordinaria e straordinaria, dovremmo fare un rilievo...perdita di gas in zona- La mezzana da lontano lo seguiva ripetendo le stesse parole e annuendo con la testa. Il veterinario diffidente aprì uno spiraglio. La castana non avrebbe mai indossato un insignificante tutone di quattro taglie più grandi. Aprì completamente la porta.
 
-Mi scusi ma pensavo fosse una pazza scocciatr....- Non riuscì a terminare. Nabiki entrò in casa alla velocità della luce.
 
-Grazie Misoshi...-
 
-Ti aspetto bellezza?-
 
-No puoi andare...manderò una lettera al tuo capo per complimentarmi del tuo operato.-
 
Lo cacciò letteralmente chiudendo la porta non prima di avergli mandato un bacio volante sotto lo sguardo sbalordito del dottore.
 
-Proserpina perché non te ne ritorni nel tuo regno?-
 
-Sai com'è avevo voglia di visitare un posto un po' tetro, un tugurio, una noia mortale... casa tua insomma-
 
-Hai detto bene strega casa mia ed è proprietà privata-
 
-Ci dovresti scrivere “tana di devil Cita" fuori-
 
-Haha vattene!-
 
-Prima mi ascolterai con le buone o con le cattive-
 
-Sarei curioso di sentire queste cattive -
 
-Non ti sculaccerò se è questo che stai pensando-
 
-Nemmeno se fossi l'ultima donna sulla faccia della Terra mi farei toccare da te-
 
-Felice di sentirlo-
 
-Senti ho di meglio da fare quindi...-
 
-Sì lo so cinque minuti-
 
-Neanche mezzo secondo-
 
-Va bene allora non ti interesserà sapere che il contratto firmato dagli sposini...quello prematrimoniale ha delle clausole...particolari- Lui la guardò ma non era molto sorpreso. Da lei si sarebbe aspettato tutto.
 
-Cosa c'è il matrimonio non sarà valido finché non consumeranno?- La scherniva.
 
-Saranno obbligati a vivere insieme. Ora che te l'ho detto posso andare. A mai più rivederci- La bloccò.
 
-Tu non vai da nessuna parte. Ora ti spieghi e bene anche-
 
-Non azzardarti mai più a toccarmi.- Si guardò il punto del braccio dove era stata afferrata e si pulì come se si stesse spolverando.
 
-Hai ragione potrei rischiare l'orticaria o avvelenamento da contatto...-
 
-Bravo qualche risposta carina la sai dare....peccato, in altre circostanze mi saresti stato anche simpatico...pensa te-
 
-Parla-
 
-Va bene ti concedo due minutini-
 
-Non abusare della mia pazienza- lei palesemente lo ignorò.
 
-Sono vincolati ad una convivenza di sei mesi, altrimenti niente divorzio. In caso contrario niente soldi, niente annullamento e per risolvere il tutto dovranno sborsare tanti quattrini che non hanno- Rideva beffarda.
 
-Non ti credo-
 
-Leggi pure ho una copia. Pagina 37 quart'ultima riga...scritto in minuscolo-
 
Sfogliò velocemente il plico e lesse nel punto indicato.
 
-Gli sposi accettano di convivere per un perio.....- terminò la lettura in mente. La guardò. Era furioso. Gli occhi saettavano fulmini infuocati.
 
-Tu...tu-
-Io...io?-
 
-Chi li controllerà?-
 
-Sarò io il loro tutore mi spiace-
 
-Troverò un modo....fosse l'ultima cosa che faccio. Sarà Akane a lasciarlo vedrai-
 
-Oppure...lascerà te?- Lo scimmiottava.
 
-Dimentichi che al tuo amato mono neurone piacciono tanto le donnine dai tratti felini-Lo sguardo non prometteva niente di buono.
 
-Prova a fare qualche tua ignobile mossa e te la farò pagare amaramente e non scherzo-
 
-È inutile che mi minacci. Non mi fai paura...tu piuttosto dovresti averne di me!-
 
-Ma se non riusciresti a spaventare neanche una mosca- Non avrebbe mai mostrato le sue preoccupazioni.
 
-Nessuno mi proibirà di costruirmi un futuro con lei!-
 
-Futuro? Non puoi avere futuro se il passato sarà sempre presente* stupido!-
 
-Hai detto bene PASSATO-
 
-Ho anche detto presente memoria labile!-
 
-Ora va via- Prima di uscire lo riguardò.
 
-Ti tengo d'occhio! E tienitelo nei pantaloni il tuo amichetto...-
 
-Non ci impedirete di fare l'amore-
 
-Tu dici? Dimenticavo....non potranno consumare con altre persone...altra clausola...ops mi sarà sfuggito ma trovi tutto nel fascicolo....buona lettura-
 
-Indubbiamente tu e il tuo avvocatino l'avete studiata a tavolino ma la tua pecca è sottovalutarmi-
 
-No io non ti sottovaluto anzi...cosa c'è la cinesina ancora deve arrivare?-
 
-Chi cinesina?-
 
-Non fare lo gnorri con me....so che siete d'accordo per separarli....ma non ci riuscirete. Akane si è chiarita con Ranma sai? Lei gli crede!-
 
-Allora di cosa ti preoccupi, se imbecille Saotome si farà vedere in compagnia di una sua vecchia spasimante che problema c'è...è tutto chiarito no?-
 
-Tienila lontana da mia sorella....se solo la farai soffrire....-
 
-Cosa c'è regina del male sento un leggero tremolio nella tua voce? Preoccupata? Fai bene! E in quanto ad Akane io la amo più della mia vita, non sarò io a farla soffrire!- La condusse fuori l'uscio di casa, richiudendole la porta in faccia. La castana prese un  lungo respiro.
 
- Sei un osso duro scopettone ma mai quanto me. -
 
La pr sapeva che presto avrebbe rivisto un'ex gattina e che i problemi non sarebbero mancati. Il veterinario teneva veramente alla piccola Tendo e lei avrebbe dovuto fronteggiare una lunga battaglia. Prese il cellulare e chiamò Ryoga. Servivano rinforzi.
 
*****
 
-Ehi Akiro sono Shinnosuke come stai?-
 
-Bene amico tu?-
 
-Tutto bene, però mi servirebbe un piacere-
 
-Dimmi lo sai che ti devo mille favori-
 
-Conosci qualcuno degli organizzatori del concorso "Arti marziali con amore"?-
 
-Parli di quella gara che si tiene ogni tot anni per le coppie di artisti marziali?-
 
-Sì, quella-
 
-Sono in buoni rapporti con uno degli ideatori-
 
-Perfetto. Dovrebbe inserirmi una ragazza fra i membri della giuria. -
 
-Chi la tua bella fidanzata?-
 
-No, si tratta di una ragazza che non conosci-
 
-Ma ne capisce di lotta?-
 
-È un'amazzone-
 
-Ok fammi fare una telefonata. Dammi una mezz'ora-
 
 
Neanche trenta minuti dopo.
 
-Amico tutto ok. Falla presentare domani.-
 
-Grazie non sai che piacere che mi hai fatto-
 
-Quando vuoi.-
 
 
 
Compose un altro numero.
 
-Plonto- la voce era sensuale...da conato.
 
-Prepara le valigie...farai parte di una giuria-
 
-Cosa? E chi ti dice che voglia fallo?-
 
-Ti dirò un solo nome micetta...Saotome. Sarà uno dei partecipanti-
 
-Sono già lì-
 
-Non ne dubitavo. Troverai un biglietto aereo a tuo nome. Lo voglio fuori dalla mia vita e da quella di Akane-
 
-Tlanquillo me ne occupo io. Non sai da quanto aspettavo questo momento-
 
-Non sbagliare. Ah e stai lontano dalla mia ragazza intesi?-
 
-Non è lei che mi intelessa. A ploposito è ancola velginella.?-
 
-Non sono affari tuoi. -
 
-Come immaginavo. Il mio Lanma non è stato infettato-
 
-Bada a come parli....io non sono Ranma-
 
-Lo so....di Lanma ce n'è uno-
 
-Per fortuna. Sii puntuale- Riagganciò.
 
-Cosa ci tlovelanno in quel maschiaccio violento..Lanma allivo....-
 
 
*********
 
 
Tokyo stazione.
 
-Siamo arrivati...-
 
-Già-
 
Si guardarono senza dire altro. Entrambi avvertivano una strana sensazione. Ora non erano più soli e la cosa per un certo verso li turbava.
 
A pochi metri dall'uscita della stazione la videro. La mezzana vestita in un tubino verde bottiglia e con un paio di occhialoni scuri, se ne stava appoggiata al cofano di una scintillante Lotus grigia, con un mega cartello aspettandoli. "Bentornati piccioncini".
 
-Non sarà troppo piccola la scritta iena?- Rise dandole un bacio sulla guancia.
 
-Beh un pochino, allora come è andata?- Salutò la sorella.
 
-Noi poi facciamo due chiacchiere...- era fintamente arrabbiata.
 
-Su cosa Akanuccia?- Fingeva inconsapevolezza.
 
-Non chiamarmi così...ti dico solo alcune parole...tuta, pigiama, letto rotondo girevole e...-
 
-Divertimento- aggiunse la castana. Risero tutti e tre.
 
-Che matta-
 
-Dai che ti è piaciuta... su andiamo ci aspettano da papà per la cena-
 
-Prendiamo un taxi- aggiunse il palestrato - paghi tu ovviamente-
 
-Non ce n'è bisogno - aprì la portiera dell'auto su cui era appoggiata.
 
-E questa dove cavolo l' hai presa?- Il codinato era affascinato.
 
-Daiki...nuovo acquisto-
 
-Però l'avvocato ha gusto-
 
-Avevi dubbi?- Si guardò.
 
-Muoviti Diabolik...-
 
-Eva Kant zuccone- si avviarono verso casa del palestrato.
 
 
 
 
-Ranma porta la tua valigia su e fai in fretta- La mezzana era stata perentoria.
 
-Zì badrona- la stava schernendo.
 
Rimasero da sole -Allora sorellina cosa mi dici?-
 
-Niente di che- la corvina guardava fuori dal finestrino cercando di evitare lo sguardo della castana.
 
-Come ce l'ha?- Nabiki irruppe in quel silenzio con suo solito fare.
 
-Eeeeeehhh???!!!-
 
-Dai Akane di sicuro avrai dato una sbirciatina dal bagno?!-
 
-Nooo malata!!-
 
-Niente niente? Nemmeno una tastatina?- Sorrise.
 
-Cosa???- Si guardò la mano. La pr capì. Le bastava uno sguardo. Akane era sempre stata cristallina, troppo.
 
-L' ha, l'hai toccato... siiiii dimmi-
 
-No, non ho toccato nulla!!-
 
-Akane guardami ora!-  Categorica come sempre.
 
-Io... io aaahhhh Nabiki!!!!- Con la furba sorella non riusciva a tenere segreti.
 
-Com'è?- Sghignazzò.
 
- Non....Non l'ho visto ma... ma eravamo al mare!-
 
-Mare??!-
 
-Sì, bagno a mezzanotte- sorrise ricordando. Poi un leggero rossore le imporporò le guance e la sorella maggiore intuì.
 
-Mhhh....che costume avevi Akane ??-
 
-Costume dici?-
 
-Sì sai quei due minuscoli pezzi di stoffa che si indossano....- la interruppe.
 
-Smettila di fare la scema so cos'è un costume....-
 
-Il...- la guardò aspettando.
 
-Il?- La piccola non ricordava i colori...il suo cervello era in tilt, così pensò di fare la furba. -Giallo?!- Era dubbiosa, tremante nella voce.
 
-Giallo???-
 
-Sì giallo!!!- Assunse una parvenza di tono deciso.
 
-Intendi quello giallo con le conchigliette celesti?-
 
-S-sì quello- non le piaceva il modo in cui la castana la osservava.
 
-Akane?- Lo sguardo si assottigliò..."bingo!!!".
 
-D-dimmi Nabiki??-
 
-Ha ha ha ...eravate nudi vero??-
 
-Cosa??? Ma no che dici!!-
 
-Signorinella non c'era nessun costume giallo...quindi...parla-
 
-E va bene- sconfitta si sfogò -Mi ha sfidata dicendo che ero schematica e non avrei mai fatto nulla di audace... diciamo così-
 
-E???-
 
-E per dimostrargli che non è vero che sono noiosa e precisina....io...io  mi sono spogliata, andando in acqua..e lui...lui mi ha seguito e fine dei giochi!!!- Voleva stroncare la conversazione. Illusa.
 
-Oh no i giochi iniziano...ora. Come ce l'ha....l'hai sentito?-
 
-Non lo so!-
 
-Akane yuuuuu ci sei? Ti ricordi con chi sta parlando....?-
 
-Behhh che vuoi!!!??-
 
-Non iniziare a farmi la pecora, parla o chiedo a lui quando scende?-
 
-Ahhh maledetta...mi sono avvinghiata a lui perché...perché qualcosa mi ha strusciato una gamba.... forse un pesce!-
 
-Pesce grosso?-
 
-Scema!-
 
-Ti sei avvinghiata e....maledizione vuoi parlare?-
 
-E va bene.....credevo fosse il braccio e gliel'ho spostato, oh Kami che vergogna!!!-
 
-Cavolo un braccio.... allora è davvero dotato!!!-
 
-Nabiki ti prego!?- Era al limite dell'imbarazzo.
 
-Ok solo una domanda anzi due e poi taccio!-
 
-Promesso?-
 
-Sì. Ne avete parlato?- Lo sguardo di Nabiki si fece serio. La mora capì.
 
-Sì è tutto chiarito e voglio credergli.- L’espressione confermava la sua affermazione.
 
-Finalmente-
 
-Qual è l'altra domanda?-
 
-Cos'hai provato col bacio???-
 
-Quale bacio?-
 
-Non fare la finta tonta... al matrimonio-
 
-Cosa avrei dovuto provare? -
 
-Che so sensazione unica...da brivido...-
 
-Carino...- Mentiva.
 
-Solo???-
 
-Ok bello!-
 
-Sempre telegrafica!-
 
-Cosa dovrei dire?-
 
-Io direi dolce e nel contempo tempestoso come solo il primo bacio sa essere e carico di speranza affinché non sia l'ultimo-
 
-È l'ultimo! Ed ora ti dico solo un nome e la chiudiamo: Shinnosuke. Non commentare...anzi non vedo l'ora di vederlo.... stasera- Lo disse in un solo fiato per non farsi interrompere.
 
-Sì, sì certo....lo vedrai....-
 
-Cos'hai in mente?....Quello sguardo non mi piace..-
 
-Niente..... oh Ranma è arrivato- In silenzio si recarono sotto casa di Akane.
 
 
 
-Akane muoviti con la valigia...il mio tempo è denaro!!!-
 
-Non rompere!- Salì borbottando frasi incomprensibili.
 
 
-Allora cognatino puoi ....spostare il braccio?- Rise maliziosa. Lui la guardò ricordando.
 
-Tua sorella parla troppo! Comunque modestamente...-
 
-Modestamente un corno... non hai fatto nulla!!!-
 
-Cosa dovevo fare??-
 
-Non so...dirle cosa provi?-
 
-Non ce n'è stato modo...-
 
-Tanto grande e grosso e poi te la fai addosso!-
 
-Smettila va bene ?-
 
-Almeno avete chiarito-
 
-Almeno....- era preoccupato. Shan pu non si sarebbe arresa.
 
-Che c'è?-
 
-C'è che non mi fido di Shan pu....mi sta chiamando spesso e ha una voce...ho un cattivo presentimento Nabiki-
 
-Lei e il dottorino non ci renderanno le cose semplici-
 
-Al posto dello smemorato farei peggio!- La guardò.
 
-Ma non lo sei...anzi sei dall'altro lato quindi datti una mossa ok?- Lui annuì timoroso.
 
-Così non mi sei di aiuto....Come al solito devo fare tutto io...- Lo guardò di sottecchi.
 
-Cosa hai combinato?-
 
-Non avere fretta ....stasera avrai il dolcetto!!! Eccola è arrivata-
 
Destinazione casa Tendo.
 
 
 
*******
 
 
-Buaaaa buaaaaa bambina mia come sei cresciuta...sei una donna!!!-
 
-Papà ma sono stata via due giorni e poi prima cos'ero???-
 
-Un maschiaccio...-
 
-Baka zitto-
 
-Figliolo non parlare così di tua moglie...allora seguito i consigli del tuo saggio padre???-
 
-Ma sta zitto padre degenere!! Ciao mamma!-
 
-Ciao ragazzo mio, Akane. Siete stati bene?-
 
-Sì grazie Nodoka...-
 
-Zuccherino vieni qui….Akanuccia ma che mi combini?!- Un basso vecchietto dalla tutina viola si avvinghiò al sedere della sposina palpandolo.
 
-Aahhh!!!-
 
-Vecchio maniaco giù le mani...come osi!!!- Ranma era furioso.
 
-Non fare il marito geloso...lo sai che con il tuo atteggiamento rischi le corna?- Gracchiò una risata.
 
-Che???? Io ti.....-
 
-Fermati pivello- Lo bloccò con la punta della pipa, poi con fare saccente fece finta di odorare la piccola Tendo -Da te cosa dovevo aspettarmi...imbranato!-
 
-Cosa dice maestro?- Chiese un timoroso Genma affiancato da Soun.
 
Happosai si sedette a gambe incrociate e chiuse gli occhi. Inspirò del tabacco fumante  ed espirò facendo qualche cerchio di fumo.
 
-Non hanno consumato - I due consuoceri caddero scompostamente.
 
-Cosa non.... non può essere? Amico mio cosa ho fatto per meritare un figlio del genere?-
 
-Buaaaa la mia piccolina è ancora una bambina buaaaa-
 
-La piantate!?- Ranma iniziava a fumare per imbarazzo e rabbia parandosi dinanzi alla mogliettina. Nodoka sguainò la katana.
 
-Devo provare la lama?- Guardò minacciosa i due compari.
 
-Moglie posala, figlio è vero?-
 
-Fatevi gli affari vostri!!!-
 
-Assaggiate i ravioli - intervenne Kasumi che spezzò la tensione creatasi.
 
-Ciao zietti!!!- La bambina attaccata alla gonna della madre corse incontro agli sposini.
 
-Ciao Emi...scricciolo- Ranma la prese in braccio mentre Akane la riempiva di baci.
 
-Allora il cuginetto è in viaggio?-
 
-Non ancora piccola...va a giocare- Si guardarono arrossendo.
 
- Ono che dici?-
 
-Bene ragazzo- Ranma cercò di cambiare discorso ma la bambina non era di quell'avviso.
 
-Zia Akane dov'è la tua cicogna?-
 
-È ...è ammalata-  improvvisò la mora.
 
-Zio Ranma???-
 
-Si peste???- Iniziava a temerla. Quello sguardo assomigliava all'espressione della mezzana.
 
-Allora il tuo uccello non funziona?-
 
Ono sputò la bibita, mentre i futuri nonni affogavano sotto lo sguardo divertito di Nabiki.
 
-Oh Emi non è carino parlare in questo modo- Kasumi non si sarebbe mai scomposta.
 
-Emi ma che...??- Tofu, invece, era sul punto di esplodere.
 
-Papà zia Nabiki dice che la cicogna di zio Ranma è un po' tarda ed ora zia Akane mi ha detto che ha la bua...puoi guarirla tu?- Quella piccola era uno spasso.
 
-Io..io.....Nabiki???- Ono era rosso pomodoro.
 
-Che c'è la bambina chiedeva ed io .... ma scusate la cicogna cosa è?-
 
-Un uccellone- intervenne Happosai divertito.
 
-Vedete se lo dice il maestro che ha esperienza...-
 
-Kasumiiiii-
 
-Sì caro???-
 
-Emi dovrà frequentare tua sorella Nabiki solo in tua presenza d'ora in poi!!!-
 
-Dai caro è così carino che la nostra piccina sia sveglia-
 
-Amore non si tratta di sveglia...ma di...di...ahhhh lasciamo stare- Afflitto si lasciò andare imboccando un raviolo.
 
-Se fossi in voi la sorveglierei a vista ....- Aggiunse il palestrato mentre Akane annuiva stremata.
 
 
 
******
 
 
 
-Grazie della cena è stato tutto ottimo-
 
-Dove andate piccioncini?- Chiese Genma con fare sornione.
 
-Casa mia, ho tutto lì signor Saotome-
 
-Sicuro che non volete vivere qui?-
 
-Papà gli sposini devono stare da soli....per consumare-
 
-Nabiki anche tu???-
 
-Che c'è....su seguitemi vi do uno strappo-
 
 
******
 
-Allora vipera cosa dobbiamo aspettarci?- Akane si destò dai suoi pensieri guardando prima il moro e poi la sorella.
 
-Di cosa parlate...cosa dobbiamo aspettarci???- La sposina trapelava timore.
 
-Ascoltatemi e poi commenterete- Li guardò assumendo un'espressione seria.
 
-Mi spaventi!!!-
 
-Tranquilla sarò breve ed indolore- La piccola sospirò.
 
-Va bene...cosa devi dirci di tanto preoccupante....? No aspetta vuoi la prova che abbiamo consumato? Hehehe- Provò a prenderla in giro.
 
-Me la darete non dubitarne-
 
-Ehhh???-
 
-Nel contratto prematrimoniale c'è una clausola che vi obbliga a restare sposati per minimo sei mesi- Lo disse con indifferenza continuando a guidare.
 
-Cosa???- Dissero entrambi.
 
-Sei mesi di convivenza "obbligatoria" e poi potrete divorziare-
 
-Ma è uno scherzo?- La guardarono.
 
-No non lo è- Akane si appoggiò al sedile, svuotata.
 
-È impossibile, è un incubo, no non può essere...Ranma dimmelo anche tu???-
 
-Credo che sia tutto vero maschiaccio-
 
-Già e vi consiglio di non fare scherzi visto che io sarò il vostro tutore -
 
-Figuriamoci, da te cosa mi sarei dovuta aspettare!!!- L'aura combattiva di Akane iniziava a prendere vita. Stava lentamente realizzando. Ranma dal suo canto era scioccato ma stranamente tranquillo.
 
-Non lamentatevi, la colpa è vostra che non leggete ciò che firmate-
 
-Io andrò da un avvocato e non parlo di Daiki- Il moro non parlava. L'atteggiamento della piccola Tendo lo stava indisponendo.
 
-Accomodatevi, nessuno vi darà l' annullamento e per avviare qualsiasi richiesta legale ci vorranno tanti soldi. Daiki è un asso nel suo campo.-
 
-Lo sapevo, lo sapevo che c'era il trucco- Nabiki ignorava tutte le provocazioni.
 
-Akane calmati così non risolvi nulla- Ranma guardava complice la mezzana.
 
-Calmarmi dici? Proprio tu? Quel giorno sei stato il primo a dirmi di firmare perché non c'era nulla di preoccupante!-
 
-Ehi nessuno ti ha obbligata...eri con me o sbaglio...?- Il codinato si stava alterando.
 
-Maledizione....Oh Kami....- Urlò
 
-Cosa c'è maschiaccio?-
 
-Shinnosuke...- si portò una mano davanti alla bocca. Ranma si rabbuiò.
 
-Tranquilla lui già sa-
 
-Cosa?-
 
-Gliel'ho detto io- Lo disse con una fastidiosa semplicità.
 
-I fatti tuoi mai!!!-
 
-Ti agevolo il lavoro!-
 
-Dannazione Nabiki perché?-
 
-Dovere di sorella!-
 
-Intendo la clausola barra trappola-
 
-Daiki ha dimenticato di modificarla-
 
-Non dare la colpa a lui, tu invece...- Doveva stroncare la conversazione.
 
-Ah Akane cresci e assumiti le tue responsabilità...leggevi e questo non succedeva! Avete scelto di comune accordo il matrimonio, volete divorziare? Sei mesi...questo è quanto! Non farne una tragedia! E la colpa non è solo di Ranma ma di entrambi!- Aveva alzato il tono di voce.
 
-Questo è quanto...ma ti senti? Sai che ti dico...vedremo Nabiki...fammi scendere subito- L'auto accostò e lei uscì come una furia.
 
 
 
-Non così iena...non così- C'era un velo di tristezza nelle parole del fascinoso artista.
 
-Ranma - Respirò - Se non vuoi perderla, per sempre, datti una mossa, anche perché sta arrivando la tua gattina-
 
-Lei non è la mia....-
 
-È Akane che devi convincere. Giocheranno sporco lo sai. Il dottorino la ama sul serio ed è disposto a tutto. Tu Saotome a cosa sei disposto?-
 
-Darei la mia vita per lei-
 
-Inizia con andarle dietro, ora! Ah Ranma...-
 
-......-
 
-Buona fortuna...te ne servirà-
 
-Ciao cognatina-
 
 
 
 
-Maschiaccio...fermati, non correre-
 
-Che vuoi....sono, sono furiosa dannazione- il passo era veloce.
 
-Calmati...troveremo una soluzione -
 
- L'hai sentita no? Io la uccido....quella..quella...grrrrr non c'è soluzione e dovremo vivere sotto lo stesso tetto-
 
-Casa ti scoccia di più che ti abbia ingannato o che dovremo vivere insieme?-
 
-Ranma non ti ci mettere pure tu-
 
-Scusatemi tanto....tranquilla lo vedrai comunque il dottorino-
 
-Infatti sto andando da lui- Lo guardò mordendosi la lingua.
 
-Bene-
 
-BENE!- Si guardarono.
 
-Ranma io...-
 
-Vai tranquilla...- poi una voce li fece voltare.
 
-Saotome...Ranma Saotome -. Era una bella ragazza dai tratti euro asiatici.
 
Aveva capelli liscissimi neri e occhi verdi. Sinuosa e formosa. Elegante nel vestire. La piccola Tendo notò che non era la solita ragazza da una notte e via.
 
Lui la guardò mettendo a fuoco.
 
-Tanisha ma sei... sei tu?- Spalancò gli occhi.
 
-Sì come stai?- Si abbracciarono sotto lo sguardo di una basita Akane. Quella ragazza portava rogne e lei lo aveva capito.
 
-Bene- lo dissero insieme.
 
-Tu- parlarono nuovamente all'unisono.
 
-No parla tu dai...lo sai sono un cavaliere-
 
-Lo so....  sono qui per uno stage di lavoro-
 
-Wow sempre brillante - un colpo di tosse lo ridestò.
 
-Tanisha scusami lei è...è-
 
-Ciao sono Akane-
 
-Piacere...sempre in compagnia di belle donne tu...- Arrossì tornando a parlare col codinato. -In giro si dice che ti sei sposato?-
 
-Sì ma niente di serio..**-
 
-Che matto-
 
Akane era furiosa. Era appena stata definita.."niente di serio".
 
-Scusate io devo andare- il volto era abbassato e gli occhi ricoperti dalla frangia. Non era buon segno.
 
-Perché non vieni con noi a prendere un drink?- Chiese la ragazza.
 
-No, grazie. Devo andare ho un impegno a cui non posso mancare. Ciao Ranma- lo guardò ma lui non ricambiò. Era furioso.
 
-Allora Ranma mi fai compagnia?-
 
-Un drink insieme ad una stupenda ragazza? Ok!- Alzò la voce per farsi sentire prima  che la corvina svoltasse l'angolo.
 
-Sai che con me non funziona...perché non la fermi?-
 
-Perché dovrei?-
 
-Forse per il lampo di tristezza che ha attraversato i tuoi occhi quando ha detto "vado via" o perché magari è la sposina..-
 
-Lo hai capito eh? Sì lei è mia moglie ma è una situazione particolare...-
 
-Ti va di parlarne...a casa tua?-
 
-Perché no!- Si avviarono chiacchierando.
 
 
 
 
 
 
*****
 
 
 
La mezzana era ritornata a casa del padre. Aveva dimenticato le chiavi di casa.
 
-Fossi in te starei attenta...- stava fumando la pipa nella sua solita posizione.
 
-Maledizione Happosai mi hai spaventato!!- La ignorò.
 
-Avevo capito che qualcosa non quadrava... non era da loro- La pr capì che con il vecchio maestro era inutile fingere.
 
-Nessuno sa...- provò a dire.
 
-Davvero? Non farmi stupido. L'unica a non sapere è Akane....-
 
-Che vuoi?-
 
-Ho visto Shan pu in Cina...-
 
-E...?- Impercettibilmente tremò.
 
-E lo rivuole e se lo riprenderà-
 
-Davvero? Peccato che Ranma voglia mia sorella-
 
-Lo so che sono fatti per stare insieme ma...-
 
-Aiutami!!!- Non avrebbe usato sotterfugi.
 
-Cosa ci guadagno?- La guardò malizioso.
 
-No, scordatelo!!!-
 
-Tranquilla sei troppo acidognola...poco zuccherosa per i miei gusti-
 
-Sopravviverò...Che vuoi?-
 
-Zuccherini....tanti!! E devono essere caldi, indossati da procaci signorine- La pr storse la bocca disgustata.
 
-Ok posso accontentarti -
 
-Accordo fatto!!- La abbracciò.
 
-Grazie nonnino-
 
-Però le cose acerbe ripensandoci...-
 
-Sparisci!!!-
 
 
 
********
 
 
 
-Pierre -
 
-Oui petit-
 
-Devi farmi un favore...grosso-
 
-Oui ma veloce sono indaffarato con il MIO FIANCÈ-  Sghignazzava.
 
-Già dimenticavo il tuo nuovo giocattolino...-
 
-Nabikì allora...-
 
-Mi serve tutta la tua nuova collezione di intimo -
 
-Cosa hai in serbo per Daikì birbantella?-
 
-Mi serve per aiutare mia sorella...poi ti spiego-
 
-Ok hahaha p-passa do... "aspetta un momento"...passa domani- Il personal stylist era strano, parlava a singhiozzi alternando sorrisetti a lei noti, infatti la mezzana capì.
 
-Pierre ma stai.... pomiciando?-
 
-Ohhhh ouiiiii!!!-
 
-Quindi il periodo di secca è finito?-
 
-Sono in alta marea Nabikì hahahahah a domani- Riagganciò rubando un sorriso alla castana.
 
*******
 
 
Era arrivata a casa del suo fidanzato.
 
-Ciao-
 
-Ciao- L' aveva stretta tra le braccia e poi l' aveva baciata. Ma non era il solito bacio...aveva un retrogusto amaro.
 
-Senti io...- non aveva il coraggio.
 
-Lo so già, è passata Nabiki-
 
-Mi spiace avrei dovuto leggere è solo che...-
 
-Sei mesi, cazzo Akane!-
 
-Ci vedremo lo stesso-
 
-E lui dormirà con te...-
 
-No...non è così!-
 
-Io non ce la faccio più...-
 
-Shin mi vuoi...mi vuoi lasciare?-
 
-Non lo so più Akane cosa voglio!-
 
-È perché non sono venuta a letto con te...?- Si mangiò il labbro inferiore mentre lui la guardava incredulo.
 
-Credi questo.... pensi questo di me?-
 
-No è....che-
 
-Cosa... ti sta cambiando non lo vedi?-
 
-Non è come dici tu!-
 
-No dici...Credi che io voglia solo portarti a letto e lui..lui flirta con te giorno dopo giorno e più passa tempo più peggiora-
 
-Io non sto facendo nulla che possa farti preoccupare, cosa vuoi che faccia per fartelo capire?-
 
-Ritirati, rinuncia a questa stupida gara, ai soldi, al concorso, a lui-
 
-Lui farà sempre parte di me, è come un fratello lo sai!-
 
-I fratelli non ci provano-
 
-Shin ma che dici?-
 
-Lui non ti vede come una sorella!-
 
-Ma ti senti!!??-
 
-Akane ci sono degli avvocati in gamba, in 24 ore sarebbe tutto risolto-
 
-Shin ma è assurdo!-
 
-Akane, basta Ranma!-
 
-Shin ne abbiamo già parlato-
 
-Ma non era in programma che voi viveste insieme-
 
-È’ una convivenza forzata-
 
-Che consolazione! Sarò un cornuto forzato- aveva allargato le braccia. Era stufo.
 
-Shin smettila...-
 
-Se fossi tu al posto mio? Ci hai mai pensato?-
 
-Dovevi lamentarti prima-
 
-L'ho fatto ma tu non mi hai dato retta ed ora Nabiki...-
 
-Che c'entra? Sei ossessionato da lei-
 
-E tu da lui!-
 
-Sei ingiusto!-
 
-No, sono innamorato e tu?-
 
-Ovvio-
 
-Che bella risposta-
 
-Ovvio, sono innamorata di te!- Lui la guardò senza parlare. Non c'erano più parole. Parlavano i fatti.
 
-Forse è meglio che tu vada-
 
-Ti prego...-
 
-Akane è meglio così, temo di dire cose di cui potrei pentirmi-
 
-Avevo già pensato di andare da un legale- Cercò di calmarlo.
 
-Chi Daiki?-
 
-No, ne troverò un altro-
 
-Dovrai pagare e tanto-
 
-Non mi interessa-
 
-Smettila, hai fatto questo per i soldi e ora...-
 
-Ma tu.....-
 
-Ho solo bisogno di tempo-
 
-Io di te! Ora!-
 
-E quando io ho bisogno di te? Tu dove sei?-
 
-Sei ingiusto- il tremolio della voce era preludio di pianto. Ma lui non voleva vederla soffrire.
 
-Vieni qui- La abbracciò -Io non smetterò mai di amarti-
 
-Shin non parlarmi in questo modo- iniziò a piangere. Le asciugò le lacrime baciandole gli occhi.
 
-Dai ora vai-
 
-Ma domani ti vedrò?-
 
-Se tuo marito ti darà il permesso-
 
-Stai esagerando ora!-
 
-Meglio esagerare con chi amiamo o essere ignorati da chi amiamo? Rifletti signora Saotome-
 
-Ora basta!- Gli si buttò addosso abbracciandolo. Non ne poteva più -Io sono tua quando lo capirai-
 
-Quando sarai mia moglie!-
 
-Lo sarò presto-
 
-Me lo auguro Akane- La baciò sulla fronte. Poi andò via.
 
 
 
 
****
 
 
-Dottolino tutto bene?-
 
-Non è il momento-
 
-Dovresti scopale un po' di più… ah scusa dimenticavo...è velginella- sghignazzò.
 
-Io non mi accontento di quelle di seconda mano ed ora arriva al dunque-
 
-Ma che cavaliele...sono allivata comunque-
 
-Ascoltami domani vai da quel tizio di cui ti ho parlato e poi datti da fare! Ora quel bastardo vive con Akane-
 
-Come?-
 
-Un trucco di Nabiki...ma stavolta non l'avrà vinta-
 
-Immaginavo la succhiasoldi. Tlanquillo non è un ploblema!-
 
-Shan pu?-
 
-Si?-
 
-Non so come farai...gira nuda, dagli qualche polverina magica, scopatelo fa quello che vuoi ma lo voglio fuori dai piedi e lontano dalla mia donna!!!-
 
-Salai accontentato...quello scemone ha un debole per la sottoscritta- sorrise beffarda.
 
-Ci sentiamo- riagganciò. Ora non si sarebbe fatto più scrupoli.
 
*****
 
 
Stava per tornarsene a casa, la discussione con Shinnosuke l'aveva sfinita. Non sapeva più nulla. Continuare con quella farsa o annullare tutto?
Solo un pensiero non la abbandonava...chissà Ranma cosa stava combinando...quanto aveva bisogno di vederlo, sentirlo, prendersi in giro. Non riusciva a non pensarci. Trasalì allo squillo del telefono.
 
-Dove sei?- La mezzana la chiamò con numero privato.
 
-Sto andando a casa e poi con te non ci parlo traditrice-
 
-Parlato con scoppetton man?- La ignorò.
 
-Nabiki ma mi ascolti??-
 
-Si...certo...sai che fine ha fatto Ranma? Non mi risponde al cellulare e volevo avvisarlo che ci vediamo domani a casa tua alle 8.30-
 
-Non potrà mai risponderti il signorino è impegnato con una certa Tanisha...mi spieghi che razza di nome è Tanisha? Bleah-
 
-Sbaglio o sento una nota di gelosia?-
 
-Ti sbagli e poi non ti ci mettere anche tu ho appena finito di litigare con Shin-
 
-Bene...festeggiamo-
 
-Nabikiii!!!-
 
-Va bene a domani... Comunque fossi in te andrei dal tuo maritino e....salutami Tanisha...il nome mi sa di porcona!-
 
-Io non vado da nessuna parte e non saluto nessuno, capito? E poi non è tanto porca...ha poche tette!-
 
-Tesoro non ci vogliono tette enormi per far impazzire un uomo a letto....comunque contenta tu...- la mezzana aveva riagganciato lasciandola con atroci dubbi.
 
 
***


 
-Ehi zuccone-
 
-Nabiki che vuoi?-
 
-Scopatela e giuro che te lo taglio-
 
-Ma che...-
 
-Parlo della tua amichetta...Akane è furiosa...a proposito credo stia venendo da te-
 
-Davvero e con il dottorino?-
 
-Hanno litigato. Tu mi hai capito?-
 
-Si tranquilla il mio pistolino è in letargo te l'ho detto...scusa bussano alla porta sarà lei. Ciao Iena...a domani- Felice andò ad aprire.
 
 
 
 
-Ranma sono io Akane- bussava con insistenza.
 
-Tanisha...-
 
-Sì...- la ragazza sorseggiava un bicchiere di tè freddo seduta sul divano del codinato.
 
-Mi faresti un piacere?-
 
-Dimmi-
 
-Fa finta che stavamo per farlo-
 
-Cosa?-
 
-Dai reggimi il gioco ...ti prego ne va del mio matrimonio.-
 
-Va bene- si tolse la camicetta, mentre il codinato levò la maglia e si sbottonò i pantaloni.
 
 
-Akane, hai sempre un buon tempismo!!!- Lei lo guardò.
 
-Tu stavi...-
 
-Secondo te?- Entrò come una furia.
 
-Amosha?-
 
-Sono Tanisha-
 
-Si come vuoi vattene!- Le fece segno con la mano.
 
-Cosa???-
 
-Vattene sono sua moglie ok? E sono facilmente irritabile-
 
-Ranma ma tu..- Era una brava attrice.
 
-Scusami avevo dimenticato questo particolare...- la mora lo prese per il codino.
 
-Particolare dici?-
 
-Eh...-
 
-Comunque Ranma è bellissima- la guardò sognante.
 
-Tanisha non esagerare-  Aggiunse il palestrato -E salutami la tua ragazza-
 
-Lo farò...- le fece l'occhiolino.
 
-Come ragazza???- Akane iniziava a sentire strane cose.
 
-Tesoro non mi piacciono i pistolini e comunque sei uno schianto- La piccola Tendo non respirò.
 
La bella fanciulla era andata via mentre la sposina era rimasta immobile. Sembrava una statua di sale.
 
-Tanisha è lesbica scema!- Rideva dimenandosi.
 
-Ma tu le voi proprio buscare vero?-
 
-Sei proprio una bambinetta! Ti ho preso in giro, con te è cosi divertente- la guardò. Sospirò.
 
-Non dovevi essere con lui?-
 
-Ci sono stata ma abbiamo litigato e..-
 
-E...-
 
-Voleva stare da solo-
 
-Ah e come mai sei passata?-
 
-Avevo bisogno del mio migliore amico anche se...-
 
-Anche se...?-
 
-È un baka che si diverte a prendermi in giro-
 
-Tu sei troppo gelosa migliore amica- la guardò sorridendo.
 
-Ranma ...se non fosse stata  lesbica lo avresti fatto?-
 
-No-
 
-Davvero?-
 
-Sì. Anche se è una farsa io sono fedele-
 
-Ma tu sentilo- lo scimmiottava ma sapeva che diceva il vero.
 
-Ancora non mi credi?- Un velo di preoccupazione scese sul suo bel volto.
 
-Si che ti credo, ma fa strano sentirtelo dire-
 
-Grazie del complimento- mise il broncio.
 
-Dai non mettermi il muso...almeno tu-
 
-Vieni ti riaccompagno a casa- squillò il telefono. -Aspetta maschiaccio vedo chi è?-
 
-Ok fa con comodo mi prendo del gelato...-
 
-Ryoga?-
 
-Ciao Ranmuccio!-
 
-Sono con Akane, che c'è?-
 
-Ah disturbo!- Rise.
 
-Magari...spara-
 
-Volevo avvisarti che verrò da te-
 
-Perché?-
 
-Wow come sei contento!-
 
-Lo sono ma non capisco-
 
-Ti dico poche parole....Nabiki, rinforzi, scopettone, Shan pu...-
 
-Ok e con Akari e Riku?-
 
-Resteranno a casa. Sai che mi devi sette notti di performance?-
 
-Ma dai se ne fai una al mese!-
 
-Un corno! Io sono sempre...-
 
-Un porcellino!- Rideva.
 
-Stupido ....a presto e salutami la passerottina di Akane...ah già non te la dà! Scusa hahaha-
 
-Ti uccido sai - riagganciò. Era felice di trascorrere altro tempo col suo amico di sempre.
 
 
 
-Maschiaccio ti saluta Ryoga,… buono il gelato?- La mora si era stesa sul divano.
 
-Passabile...tieni- Gliene diede un cucchiaio -Ranma?-
 
-Mh-
 
-Posso...posso dormire con te, stasera?- Evitò di guardarlo.
 
-Coosa?-
 
-Dai lo abbiamo già fatto!!-
 
-Perché?-
 
-Stasera non voglio stare da sola, ma se non vuoi...-
 
-Ad una sola condizione...- sorrise.
 
-Quale?-
 
-Dormi in intimo...-
 
-Baka!-
 
-Allora?-
 
-Nel tuo peccaminoso lettone, in intimo e poi se ti vengono strane idee?-
 
-Correrò il rischio...che dici?- La mora si alzò spogliandosi di spalle sotto gli occhi incantati del palestrato.
 
-Ranma...-
 
-S-sì?-
 
-L'ultimo che arriva...- lo guardò suadente -Compra la colazione domani- corse in camera ridendo.
 
-Ma brutta, racchia- la raggiunse spogliandosi.
 
 
 
Lei era a pancia in giù poggiata sui gomiti che lo osservava. Lui di fianco con la testa sorretta dalla mano. Parlavano senza mai smettere di guardarsi.
 
-Ranma-
 
-Tu...ricordi tutte quelle che...sì, che sono state in questo letto?-
 
-Akane...dai..-
 
-Che c'è non dirmi che ti vergogni?-
 
-No ma...-
 
-Allora?-
 
-Tutte quelle che sono state in questo letto erano le stesse...cambiava il nome ma non il genere-
 
-Wow...allora anche io...visto che...- lo stava provocando.
 
-No - lei spalancò gli occhi -Tu mai...sarai sempre e solo tu...il mio maschiaccio!- Glielo disse a bassa voce.
 
-Se è un complimento....mi piace- sorrise.
 
-Lo è!- Le portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Doveva cambiare discorso.
 
-Akane...-
 
-Che c'è?-
 
-Sai cosa sto pensando....-
 
-Scordatelo!!!-
 
-Ma quanto sei maliziosetta! So che muori dalla voglia ma io con te...ricordi...no no no
no-  mosse il dito indice beffeggiandola.
 
-Che morte crudele mi infliggi. Bakaaaa! Che vuoi?-
 
-Ho le lenzuola blu mare....-
 
-Allora?-
 
-È notte e possiamo far finta di fare il bagno...-
 
-Non capisco- invece aveva compreso ma le piaceva la sua espressone smaliziata, colorata di imbarazzo.
 
-Beh....facciamo il bagno nudi?-
 
-Dovrei spogliarmi???-
 
-Sì...ma se vuoi ti aiuto io...- le accarezzò il bordo del reggiseno dietro le spalle.
 
-Maniaco- rideva -Non dicevi che sono un maschiaccio piatto???-
 
-Non dicevo, lo sei!!-
 
-Allora perché???- Lo guardava incantata.
 
-A te piace dormire con me, a me piace fare il bagno nudo con te!-
 
-Davvero??? Sei un pervertito- Amava quelle piccanti provocazioni. Sapevano di loro, del loro mondo dove a nessuno era consentito entrare.
 
-Poi potremmo giocare...- si avvicinò accarezzandole il fianco e facendola rabbrividire.
 
-A cosa?- Seguiva il movimento del dito.
 
-A pescare...io metto il barracuda e tu mi devi acchiappare... con le mani-
 
-Ma smettila- rideva illuminandolo.
 
-Ok se non vuoi....- si stese pancia in su con le mani dietro la testa.
 
-Sai cosa mi piace in tutta questa situazione maschiaccio?- Osservava il soffitto.
 
-Cosa baka?- Lo guardò, non avrebbe mai smesso.
 
-Che io di te e Mr scopettone so tutto, mentre lui di noi non saprà mai nulla...nessuno saprà mai nulla- I loro occhi si incontrarono mentre il cuore di entrambi cominciò a pompare all'impazzata.
 
-Forse è meglio dormire...domani la iena ci aspetta a casa tua!-
 
-Ok- Lei si sporse per la buonanotte dandogli un bacio sulle labbra. Fu istintivo. Sgranarono gli occhi.
 
-Scusa ...scusa io...- Si girò per l'imbarazzo.
 
Lui la abbracciò da dietro. La desiderava, la amava eppure era tutto dannatamente difficile. Perché?
 
-Mi è piaciuto sai, come mi hai dato la buonanotte- La voce era roca, calda, aveva il potere di accarezzarla. La strinse di più. Lei non riusciva a parlare. L' unica cosa a cui pensava era alla consistenza di quelle labbra. Quanto avrebbe voluto assaggiarle. Respirò.
 
-Ranma non prendermi in giro...io-
 
-Non lo sto facendo e anzi ne voglio uno ogni sera- Lei si girò col capo.
 
-Che vergogna...-
 
-E di cosa mogliettina? Ora tocca a me - Si portò sopra di lei sorreggendosi sulle possenti braccia poste ai lati delle spalle della mora.
 
-Cosa?- Sussurrò. Si sentiva viva, eccitata e lui non era da meno.
 
-Darti il bacio! -Si avvicinò lentamente, pericolosamente.
 
-D-Dove?- Il cervello era completamente andato.
 
-Sulle nespoline posso???-
 
-Cooosa???-
 
-Dai scherzo...ma qui... Posso!- La ribaciò a stampo leccandole le labbra, delicatamente, soffermandosi più del dovuto.
 
-Sai di buono Akane- Sussurrava.
 
-Anche tu...- Riuscì a stento a pronunciare dopo essersi assaggiata le labbra ancora umide del bacio ricevuto.
 
Ne respirò il profumo senza scostarsi. Aveva appoggiato la fronte alla sua ed aveva gli occhi chiusi. Le loro bocche si sfioravano. Lei si beò di quelle attenzioni, mentre il fiato si faceva sempre più corto.
 
Dovevano staccarsi o non lo avrebbero più fatto.
 
-Ora credo sia meglio dormire.... - Lo disse con tono appena udibile.
 
-Direi...direi di sì- Non riuscivano a calmarsi.
 
Si girò portandosela con sé. Lei appoggiò la testa sul nudo torace.
 
-Ranma....-
 
-Mmhh...-
 
-Secondo te...noi cosa....cosa siamo?- Alzò lo sguardo verso lui.
 
-Marito e moglie?- Scherzò.
 
-Dai baka.....-
 
-Non lo so maschiaccio ma.....qualsiasi cosa noi siamo....-  la guardò con intensità - Mi piace- smise di respirare.
 
-.....Anche a me baka...anche a me!- Smise di parlare.
 
-Notte Akane-
 
-Notte Ranma-
 
Avvinghiata a lui fece quello che desiderava da tempo fare. Accarezzò l'addome virile lentamente, dai pettorali fino a giungere alle fossette laterali. Saliva e riscendeva, adagio, sfiorando l'elastico dei boxer tenuti troppo bassi. Il codinato invece le accarezzava la schiena percorrendo i fianchi e indugiando sul profilo di uno dei seni rinchiusi in un pizzo sottile. Ogni tanto le posava qualche bacio tra i capelli. Le loro gambe si incrociarono. La pelle vibrava a quei tocchi impercettibili, agognati. Non si guardarono più ma si sentirono, per tutta la notte.
 
Un altro passo verso la felicità era stato fatto. Si addormentarono sorridendo l'uno stretto all'altra. Quello era il loro mondo, nessuno avrebbe mai saputo!
 
 
* Sex and the city
** Tre uomini e una gamba
 
 
Quanto sono piccioncini e teneroni…non vi abituate!!! XD
Grazie alla mia dolcissima beta <3…sei contenta? Non cantar vittoria hahaha!
Arianna…mia incantevole musa…come farei senza le nostre piccanti conversazioni? Ci sentiamo in privato ;)
Grazie a chi legge, preferisce, segue, ricorda.
Un mega kiss a chi trova sempre tempo e voglia di lasciare la sua opinione. GRAZIE!!!
 
Scusate se ci sono errori, provvederò.
Alla prossima, bacioni Pia.
 
P.S Vale…ho postato…ora tocca a te….”rating rosso”, già sai ;)
 

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Capitolo 10
*** Da te o da me? ***


Un po' colpa mia…un po' colpa tua…
sposiamoci
In una bugia c'è la verità…di vivere.....
....Un po' colpa mia…un po' colpa tua…
tocchiamoci....
Giurami che…ti giuro che…non finirà
Perché quello che noi abbiamo dentro è grande…
 O perlomeno pari all'impossibile…
 Dicono che col tempo arriverò
 A far convivere io e te l'amore
 Dicono che per stare insieme a te
 Bisognerebbe darti e mai privarti…
Io ci voglio credere…e tu?
Io ci voglio credere…convivendo
Io ti voglio vivere..e tu?
Io ti voglio vivere convivendo....convivendo...
 
B. ANTONACCI   Convivendo
 
 
 
 
Tre giorni prima del concorso
 
 
 
Si era svegliato nella stessa posizione in cui si era addormentato. Aveva alzato leggermente il capo e lei era lì. Sorrise ricordando.
 
Gli stava saldamente avvinghiata con braccia e gambe. La testa era abbassata  ma poteva ben delinearne il profilo.
 Piccola, fragile, stupenda.
Sarebbe rimasto in quella posizione, abbracciato al suo maschiaccio per sempre, ma la persona che con insistenza bussava alla porta di casa non era di quell’avviso.
 
La scostò leggermente e scivolò via dal letto profumato di loro.
 
-Nabiki ti rendi conto di che ore sono?-
 
Il codinato con addosso solo dei boxer blu aveva aperto la porta. I capelli erano leggermente arruffati e la voce ancora impastata.
La mezzana incurante di quella statua greca entrò in casa. Per lei era come un fratello, in ogni senso.
 
-Sono le 7.30 e c'è un problema -
 
-Stamattina Daiki non ha fatto il suo dovere?- Sbuffò.
 
-Se è per quello due volte- sorrise maliziosamente per poi ritornare seria  -Il mio problema, anzi nostro è Akane, non ha dormito a casa sua-
 
-È adulta e vaccinata- rispose tranquillamente.
 
-Quindi se lei ha passato la notte da scopetton man non ti crea problemi? Pensavo tenessi alla purezza della tua mogliettina- il tono era acido e mentre parlava, in modo  indagatore,  iniziò a  guardarsi attorno.
Sul pavimento c'erano vestiti  lasciati sparpagliati. Sgranò gli occhi.
 
– Ti avevo detto zuccone di tenerlo in gabbia il tuo pistolino ma…- li osservò meglio mentre Ranma sorrideva scuotendo la testa -...aspetta un po', ma questi abiti sono di…-
 
-Abbassa la voce sta dormendo- c’era tenerezza nella sua voce.
 
-Allora voi due.....- sul suo volto si stampò un sorriso a 32 denti.
 
-Dormito Nabiki solo quello!-
 
-Bene bene iniziate a lasciarvi andare-
 
-Piano piano...-
 
- Bravo cognatino, hai fatto bene a chiederle di restare-
 
-Veramente è stata lei a chiedermelo-
 
-Davvero?- Lui annuì semplicemente. Lei sensualmente si avvicinò al codinato e con le mani sui fianchi ed il capo abbassato a mo' di maestrina si rivolse al gioiellino del moro.
 
-Tranquillo bello di zia, resisti un altro po’ è quasi cotta…-  Il codinato rimase basito. Nessuno aveva mai parlato al suo amichetto.
 
-Chi è cotta?- La sorella minore con indosso una t-shirt del moro li interruppe.
 
-Toh guarda che sorpresa! Sarò mica stata catapultata in una realtà alternativa?- Ironizzava con il suo solito fare.
 
-Ha ha Nabiki. Cosa vuoi?- Disse mentre sbadigliando si stiracchiava.
 
-Vi ho interrotto per caso?-
 
-Ehhh?!-
 
-Un pochino- rise lo sposo, la reazione della mora non sarebbe tardata.
 
-Ranma ma…-
 
-Non vi avrei mandato in viaggio di nozze se avessi saputo che avreste consumato la vostra passione nel lettone incriminato di Mr fossette-
 
-Noi? Ma che…Ranma parla!-
 
-Sì Ranma parla com’è stata mia sorella?- Gli fece l’occhiolino e lui l’assecondò.
 
-Una bomba sexy, una panterona, tua degna sorella- abbracciò la sposina da dietro e le posò un bacio sulla guancia.
 
-No, non è vero! Non abbiamo fatto nulla…- si divincolò da quella presa guardandolo truce.
 
-Ora fa così ma stanotte Nabiki…wow!!-
 
-Avete fatto anche QUELLA posizione?- Più la ignoravano e più lei si innervosiva.
 
-Sì cognatina e a più riprese!! È insaziabile-
 
-Di che posizione…e poi da quando la chiami cognatina? Dannazione smettetela!!!- Risero.
 
-Che avete da ridere???-
 
-Scema ti stiamo prendendo in giro!-
 
-Ma quanto siete spiritosi…comunque non è divertente-
 
-Certo…dovresti vedere la tua faccia …”io no no mai “- le fece il verso -Ovvio che non l'avresti fatto tonta!- Ironizzò la pr.
 
-Perché scusa poteva anche essere- alzò il mento sfidandola evitando di guardare Ranma.
 
-Primo perché mi avresti chiamata subito per dirmi come ce l’ha e come è stato e secondo lui non avrebbe decantato le vostre performance… non con te-
 
-Io ti avrei chiamato un corno! E poi mi spieghi perché lui non si sarebbe vantato?-
 
-Secondo te genio?-
 
-Già la solita solfa…perché sono un maschiaccio sgraziato di cui uno non si deve vantare ma vergognarsi tuttalpiù- il tono si abbassò. Quando avrebbe mollato le sue insicurezze?
 
-In effetti chi farebbe l’amore con una senza briciolo di sex appeal?- Il codinato la guardò sospirando tristemente. Avrebbe mai compreso?
 
-La cosa è recoproca tranquillo-
 
-Vado a vestirmi ...è meglio!!!-
 
-Quanto sei scema e cieca!!!- La castana non poté trattenersi.
 
-Sì sì…a me non sembra...vado a vestirmi anch'io- prese i suoi abiti ed andò in bagno.
 
-E pure sorda… ha detto amore non sesso!!- Le urlò da dietro.  Akane non si girò ma quelle parole le aprirono non solo gli occhi e le orecchie ma anche il cuore e la mente.
 
 
 
 
*****
 
-Sedetevi-
 
Stranamente ubbidirono. Si accomodarono sul divano evitando di toccarsi mentre la castana si era seduta su una sedia posta di fronte ai due incuriositi coniugi.
 
-Allora questo è il contratto da voi firmato, ho fatto una copia per ognuno.-
Gliele porse -Dovrete vivere insieme sotto lo stesso tetto ma questo già ve l'ho detto. Ora da bravi sposini decidete se qui o a casa di Akane-
 
-Da me ovviamente- lo dissero in coro. Si guardarono.
 
-No scordatelo-  Ripeterono nello stesso istante.
 
-Io qui non vengo!-
 
-Ed io a casa di un maschiaccio mai!-
 
-Capiresti cosa vuol dire la pulizia e l'ordine-
 
-Cos'ha che non va casa mia?-
 
-Cosa...scherzi??-
 
-Ok time out-
 
-Ranma sarebbe più consono che andassi tu da lei…per cavalleria-
 
-Cavalleria con un uomo mancato?-
 
-Ehi baka  ora mi dici uomo mancato?- L’allusione era alla notte appena trascorsa insieme. Si scrutarono.
 
-Perché cosa sei?- La stava volontariamente provocando.
 
-Mh vediamo un po'...a me piace fare il bagno nudo con te...ah no, aspetta, sai di buono Akane?- Nabiki sorrideva in silenzio. Non avrebbe mai spezzato quel momento.
 
-Chi mi ha dato un particolare bacio della buonanotte sulle labbra? E chi si è beata dei miei muscoli soffermandosi sulle mie sexy fossette?-
 
-Chi mi sfiorava il seno?-
 
-Chi si è avvinghiata come una cozza?-
 
-Chi mi baciava di tanto in tanto respirando il mio profumo?-
 
La mezzana decise di intervenire.
 
-Va bene abbiamo capito che stanotte avete flirtato ed alla grande...ma questo ovviamente è perché vi volete bene come fratello e sorella giusto?-
 
I due testoni si guardavano di sottecchi arrossendo lievemente. Ancora una volta Nabiki aveva centrato il punto.
 
-Nabiki noi non abbiamo flirtato- La sorella minore doveva rompere l'imbarazzo.
 
-Concordo...ci siamo semplicemente coccolati...ecco-
 
-Coccolati dite? Va bene allora vi dirò una cosa...tempo pochi giorni e farete l'amore come due ricci, scommettiamo?-
 
-Stai scherzando!?-
 
-Akane ti sembra che scherzi? Questa volta no! Poi mi direte. Ora torniamo al contratto avrei un po' fretta- I due non si guardarono ma potevano udire nitidamente il battito dei loro cuori.
 
-Allora Ranma entro stasera ti trasferirai da Akane-
 
-Va bene…ma-
 
-Ma ...-
 
-Voglio sentirmi come se stessi a casa mia-
 
-Ovviamente…sei o non sei l’uomo di casa?-
 
-Nabiki stai parlando di casa mia-
 
-Già iena in quella casa c'è già un uomo...-
 
-Ranma smettila! Akane per i prossimi sei mesi sarà casa vostra e poi finitela di fingere con me…porcellini-
 
-Come ci hai chiamato?-
 
-Tesorino fatti dire una cosa da chi ha più esperienza nel settore....quello che avete fatto stanotte e più eccitante ed intimo del sesso stesso. Ranma tu vuoi negarlo?-
 
-Io...io...- si girò dall'altro lato trovando interessante un angolo della casa.
 
-Mi hai risposto- ghignò.
 
-Nabiki non c'è nulla di eccitante nel dormire insieme- a braccia incrociate la corvina non mollava.
 
-Nel dormire insieme nulla, ma scambiarsi calde effusioni....- Il suo sguardo era provocatorio e volontariamente non terminò la frase.
 
-Nabiki sei...sei impossibile...ma non dovevamo parlare del contratto?- Anche la piccola si voltò dal lato opposto.
 
-Mi hai risposto anche tu.…allora vivrete insieme e Ranma dividerà tutto con te...spese, tetto, letto-  li guardò con allusività.
 
-Spese e tetto mi sta bene ma...-
 
-Anche il letto...come stanotte e non ammetto repliche. E comunque non dovreste avere problemi...in passato avete già vissuto nella stessa casa-
 
-Non è la stessa cosa iena-
 
-L' unica differenza è che sarete soli soletti e trallallero trallalà-
 
-Smettila...- Akane non la tollerava più.
 
-Altra cosa...niente sesso...-
 
-Ancora con questa storia?-
 
-Tu fammi finire…niente sesso.... con altri partners-
 
-Cosa? Ma io ho un altro partner!!!-
 
-Si ma se non hai fatto nulla fino ad oggi…non ti seccherà prolungare la castità…in quanto a te Ranma…-
 
-Ho capito…me lo taglio-
 
-Bravo cognatino-
 
-Tu non ci potrai controllare!- Akane fece un grosso errore.
 
-Non mi sfidare! Ti potrei portare dal ginecologo ogni settimana, anche tutti i giorni e...-il tono si inasprì- Fatti sverginare da Dolittle e il divorzio te lo sogni….- non avrebbe ammesso repliche.
 
-Sei... sei...-
 
-Un genio lo so- la beffeggiava.
 
-Se hai finito…devo andare in palestra-
 
-Un' ultima cosa…il sesso è vietato ma non fare l’amore!!-
 
-Non capisco?!- Ranma sorrise.
 
-Voi due potete darci dentro fino a fumare come ciminiere-
 
-Scordatelo!-
 
-È un suggerimento puoi prendere o lasciare…Con voi ho finito per il momento. Ranma questa è la chiave di casa...ah Akane...-
 
-Che vuoi?-
 
-Non potrai resistere a lungo... - le strizzò l’occhio -Ciao sposini- uscì di casa.
 
-Non commentare....stasera a casa MIA definiremo alcune cose- andò via lasciando da solo un divertito fascinoso palestrato.
 
-....A stasera maschiaccio!-
 
 
 
******
 
 
 
-Ranma sono a Tokyo, prendo un taxi e vado dai Tendo-
 
-No amico vieni a stare da me-
 
-Da te? E la sposina?-
 
-Abbiamo deciso di vivere a casa sua - Ryoga sghignazzò. - Altra pensata di quel geniaccio di Nabiki....nel contratto..- l’ ex vagabondo lo interruppe.
 
-Ranmuccio, la succhiasoldi mi ha detto tutto-
 
-Pchan non chiamarmi così!!-
 
-Va bene muccio- gli piaceva deriderlo con nomignoli non propriamente virili.
 
-Ha ha poi quando ti vedo....-
 
-Dove sei??-
 
-Sto entrando nella mia nuova casetta...-
 
-Lei ti sta attendendo a braccia aperte?-
 
-Figuriamoci, te la immagini il mio maschiaccio che fa la mogliettina premurosa? Comunque non la vedo e non la sento, sarà andata a fare la spesa-
 
-Attento ora dovrai mangiare la sua cucina!-
 
-Ti prego non ricordarmelo...-
 
-Pensa al lato positivo... dovrà curarti!-
 
-E cosa ci trovi di positivo?-
 
-Giocate al paziente e l' infermierina?-
 
-Non credo che lo farà- Sospirò rassegnato.
 
-Vedrai che cederà...Shan pu l'hai più sentita?-
 
-No ma non tarderà, lei e smemorando si faranno vivi presto!-
 
-Sono qui per questo amico!
 
-Lo so...grazie-
 
-Ah Ranma vuoi qualche consiglio sulla convivenza?-
 
-Spara, anche se conosco bene il mio maschiaccio e lei me!-
 
-Si ma ora sarete soli sarà diverso...-
 
-Cosa devo fare?-
 
-La questione non è cosa devi ma cosa NON devi fare! Non devi lasciare cose sparse per casa come intimo sporco, evita i rutti liberi e se tieni alla pelle abbassa sempre la fottutissima tavoletta del water...ci tengono, diventano belve- La voce era seria e decisa.
 
-Ok eviterò intimo a terra, rutti e tavoletta alzata.-
 
-Bene in questo modo ti risparmierai un bel po' di litigate!-
 
-Capirai...una in più una in meno....amico non vedo l'ora di vederti- rise.
 
-A dopo...mi devi una birra!-
 
 
******
 
 
Era entrato in casa. Aveva posato il borsone in camera di Akane. 
Si stese sul letto della mora respirandone il profumo. Tutto in quella casa sapeva di lei. Sorrise. Mirò la parete ricca di foto. Lei con i familiari, lei con gli allievi, lei con quel dannato dottorino. Ce n'era anche una dove si baciavano. Lo odiò.
Poi posò lo sguardo su delle foto poste nell'angolo opposto. Erano immagini che ritraevano loro due, il baka ed il maschiaccio. Sorrise. Erano al mare, al parco, in palestra, sorridenti....felici. Una in particolare attirò la sua attenzione: era una foto del loro matrimonio. Si sorprese nel vederla attaccata alla parete. Nei loro sguardi incatenati c'era una luce intensa a cui un occhio estraneo avrebbe dato un solo nome: amore.
Il suo cuore non cessava di pompare freneticamente.
Sperò vivamente di non uscire sconfitto da quella sfida. Non avrebbe mai amato nessun' altra .
 
Riprendendosi da quei pensieri si alzò dirigendosi in cucina. Prese del succo di frutta dal frigo bevendo direttamente dalla bottiglia, finendolo. Senza rifletterci troppo lo ripose dove l'aveva trovato.
Ritornò in camera per sistemare le ultime cose.
Akane era arrivata. Aperta la porta vide le luci accese il cuore tamburellò, Ranma era lì.
La gola era secca e così decise di bere, si fiondò nel frigo a prendere il suo succo ma la bottiglia era vuota.
 
 
-Ranmaaaaa!!!!-
 
-Maschiaccio che urli??!!- Uscì dalla stanza ignorando il perché di quel tono alto.
 
-Vai già a zonzo a casa mia e bevi anche il mio succo!-
 
-L'avevo detto io di stare a casa mia!!! Poi non dovevi fare la spesa? Facevi la scorta!-
 
-Infatti l'ho comprato!-
 
-Allora taci!-
 
-No! Qui ci sono le mie regole baka-
 
-Anche le mie- sospirarono.
 
-Così non andiamo da nessuna parte...-
 
-Mi sembra ovvio...che si fa?-
 
-Scriviamo delle regole!- La mora entusiasta di quella pensata batté il pugno destro sul palmo della mano sinistra.
 
-Ok!-
 
-Poso la spesa e poi ci mettiamo all'opera-
 
Il palestrato, mentre aspettava, decise di guardare un po' di tv.
 
-Maschiaccio dov'è il telecomando?-
 
-Cassetto destro della scrivania e lì devo trovarlo- Aveva parlato senza neanche guardarlo.
 
-E secondo te ogni volta che mi va di guardare la tv mi devo alzare?-
 
-Sì!-
 
-Una domanda!-
 
-Cosa c'è?- La voce ara atonale, inespressiva.
 
-Perché devo alzarmi per prendere una cosa che può stare sul divano?-
 
-Perché il posto è quel cassetto e tu puoi alzare le tue chiappette...ti farà bene-
 
-Non sono troppo dure dici...vuoi toccare?- Indicò il suo fondoschiena.
 
-Non ci tengo!- Mentiva, avrebbe volentieri dato una tastatina.
 
-Perché mi dà l' impressione di trovarmi in una casa di una matta?- La ignorò.
 
-Per tua informazione, questa è la casa di una signora....-
 
-Io vedo solo un maschiaccio!-
 
-Dicevo.... di una signora ordinata!- Decise di non cogliere la provocazione.
 
-Tu ha ha ha!!!-
 
-Baka e poi la tv rincitrullisce!!!-
 
-Il dottorino ne avrà fatto abuso!- Si pentì di averlo nominato.
 
-Smettila e poi a Ryugenzawa non c'è corrente, quindi....-
 
-Avrà sbattuto la testa allora....ah le trappole!!!- Sghignazzò.
 
-Ha ha...vieni sono pronta, ho carta e penna. -
 
Erano seduti al tavolo della cucina. Ranma aveva la testa appoggiata sulle mani messe a coppa e la guardava divertito, la mora con minuziosa precisione iniziava ad enucleare il regolamento che avrebbero dovuto rispettare.
 
-Numero uno io dormo sul letto tu....-
 
-Anche io! Quindi....-
 
-E va bene ma vestiti! In pigiama intendo-
 
-Ok, come pigiami vanno bene anche i babydolls di Nabiki- Le fece l'occhiolino.
 
-Scemo- sorrise. - Due, il telecomando non si tocca!-
 
-Ne comprerò uno mio-
 
-Come vuoi ma il mio resta là ed il tuo non lo voglio in giro-
 
-Ma....-
 
-Niente ma!-
 
-Tre, si mangia a tavola, gelato e pizza a parte e chi sporca pulisce!-
 
-Ok!-
 
-Ah proposito...per la cucina...-
 
-Insieme magari emh...-
 
-Tranquillo non ti avvelenerò!-
 
-Mi potresti curare dopo...staresti carina vestita da infermiera...- ricordò le parole dell’amico.
 
-Smettila pervertito, comunque cercherò di non avvicinarmi troppo ai fornelli.-
 
-Cucinerò io per lei madame!-
 
-Che cavaliere- risero.
 
-Dove eravamo rimasti...ah sì quattro, non voglio cose intime sporche in giro e ...-
 
-Lo so, alzo la tavoletta-
 
-Bravo!-
 
-Cinque, non portarti qui le donnine..per farci quelle cose....hai capito!-
 
-E tu niente smemoratini!- Finse un sorriso.
 
-Va bene!-
 
Avevano continuato ad oltranza trovando vari punti di incontro.
 
-Per il momento credo che possa  bastare così...man mano se sarà il caso le aggiungeremo, cosa ne pensi?-
 
-Va bene!-
 
 
 
 
 
 
La sera era arrivata in fretta.
 
-Ranma vado a fare una doccia, tu puoi mettere a riscaldare la cena che mi ha dato Kasumi?-
 
-Santa donna!!!-
 
-Hai detto qualcosa?-
 
-Nulla-
 
Mentre preparava la cena gli venne un bisogno impellente di fare la pipì.
 
-Akane?-
 
Lei canticchiava sotto la doccia. Non lo sentì neanche.
 
Non ce la faceva proprio più. In silenzio entrò ed evitando di guardare, la fece. Ritornò in cucina come se nulla fosse.
 
 
-Raaanmaaaaa!!!!-
 
-S-sì-
 
-Tu...tu sei entrato mentre ero a fare la doccia!!-
 
-No... che dici?-
 
-La tavoletta era alzata...quindi...e di sicuro avrai fatto il maniaco!!!- Aveva dimenticato di abbassarla. Si maledì.
 
-Ok ma sono entrato per il semplice fatto che non ce la facevo più...dovevo farla nel lavandino?-
 
-L'avresti fatta?? Oh Kami provaci e...-
 
-Allora smettila di lamentarti e per tua informazione non ho sbirciato...non l'avrei mai fatto!-
 
-Ovvio, come guardare una come me!-
 
-Ma si può sapere che vuoi?? Se lo faccio sono un malato, se non lo faccio è perché ti considero un uomo mancato, io non so come comportarmi con te!-
 
-Potresti essere te stesso-
 
-Chi ti dice che non lo sia?-
 
-Hai ragione sono io la stupida che mi aspetto da te un atteggiamento diverso....credendo che tu possa considerarmi una donna-
 
-È questo quello che pensi? Credi che io non ti consideri una donna?-
 
-Ma se non fai che ripetermelo ogni minuto!-
 
-Anche tu mi chiami baka ma non per questo mi sento stupido-
 
-Non  tutti abbiamo le tue certezze- I toni erano aspri.
 
-Va bene allora da oggi eviterò di chiamarti maschiaccio!-
 
-Non è quello-
 
-Allora cosa...spiegami!-Era stanco di quegli sbalzi d'umore.
 
-Lascia perdere...dove vai..?- Aveva aperto la porta.
 
-Esco, vado da Ryoga...la tua cena è pronta. Buon appetito. Ah Akane.....Nabiki ha ragione...-
 
-Su cosa?-
 
-Tu non sei solo cieca, ma anche sorda!- Andò via lasciandola sola con i suoi pensieri. In effetti in quel periodo e soprattutto con lui era diventata la regina dell'incoerenza.
 
 
******
 
-Allora come è stato il primo giorno di convivenza?-
 
-Non ne parliamo ti prego...è sempre convinta che non la vedrò mai come una donna e devo ringraziare me stesso-
 
-Datevi tempo...-
 
-Non abbiamo tempo....-
 
-Ranma...-
 
-....-
 
-Parlale! E se non riesci fallo con i fatti. Insomma devi darti non privarti-
 
-E come?
 
-Baciala!-
 
-E se lei...-
 
-Non chiederti se o cosa...fallo!-
 
-Ci proverò-
 
 
 
 
*****
 
 
 
Era rientrato a notte fonda. Lei era stesa nel letto. Dormiva.
Si spogliò e le si mise accanto.
 
-Dormi?- Non ebbe risposta.
 
-Mi domando quando riusciremo ad andare d'accordo....e soprattutto quando capirai...-
La mora non rispose ma ascoltò le parole sussurrate. Una lacrima silenziosa le rigò il volto.
 
-Notte...Akane- Si sporse per darle un bacio sulla fronte e vide quella stilla solitaria.
 
-Perché?-  Gliela asciugò con dolcezza. Lei apri gli occhi e girò il viso.
 
Con due dita prese il mento e la fece voltare.
 
-Perché ti ho chiesto?-
 
-Io ci sento e ci vedo....ho solo....paura!-
 
-Di me?-
 
-Di noi!-
 
-A questo siamo arrivati?-
 
-Non so più nulla, so solo che non mi hai...chiamato maschiaccio...vuol dire che ...ti stai stancando di...- la voce era spezzata.
 
-Shhh...non succederà mai MASCHIACCIO!- Marcò l'ultima parola.
 
-Abbracciami, baka- Stretti si addormentarono.
 
 
 
 
 
2 giorni prima della gara
 
 
La mattina  non era nel letto con lui.
 
-Akane? Akane..maschiaccio ci sei?- Non aveva avuto risposta. Sarebbe stato impossibile visto che la piccola Tendo era uscita a fare jogging.
 
-Chissà che fine ha fatto....forse aveva lezione...meglio così ho casa tutta per me-
 
Aveva fatto una doccia e ancora nudo ed umido si stava dirigendo in cucina per preparare una colazione mangiabile. Nello stesso istante la mora  rientrò.
 
L'incontro/scontro fu inevitabile.
 
-A-Akane!!!!!/R-Ranma!!!!!-
 
Entrambi avevano gridato il nome dell'altro con gli occhi sgranati e con il viso divenuto rosso per  la situazione particolarmente imbarazzante.
 
La sposina faceva rimbalzare il suo sguardo dagli occhi sorpresi del palestrato al suo amico lievemente assopito ma comunque pronto ad alzare la guardia.
 
Il corvino con la bocca aperta si era portato, dopo qualche secondo servito per riconnettere il cervello, le mani sul suo gioiellino lievemente richiamato all'attenti.
 
-Tu... tu ...tu sei ...impazzito!!!- Si era girata di scatto dandogli le spalle.
 
-Io e tu allora?- Si guardava intorno cercando qualcosa per coprirsi. Ma tutto era troppo lontano e muoversi non era la decisione più saggia.
 
-Kami Ranma non vivi da solo come cavolo giri?-
 
-Ti ho chiamata stamattina e visto che non rispondevi pensavo di essere solo, così...-
 
-Così hai pensato di trasformare la mia casa in una spiaggia nature-
 
-Ora è anche casa mia...pago le bollette e...-
 
-Ok ok calmiamoci.....- Cercò di aiutarsi con la respirazione. Davanti a lei vide lo sportello del forno lucido come uno specchio, la tentazione fu forte, sbirciò.
Ranma aveva portato le mani sui fianchi.
Il suo amichetto, data la situazione scomoda ma nel contempo eccitante, prendeva sempre più vita.
 
-Io sono calmo...- la voce tremante dichiarava altro.
 
-Davvero allora vai a prenderti un telo, ce ne sono tanti, e copriti....-
 
-Quale sentiamo padrona...?-
 
-C'è quello blu è bello grosso...oh Kami... cioè è grande, no volevo dire lungo! Oh cacchio insomma muoviti invece di startene lì con le mani sui fianchi...ops-
 
Ranma si accorse del suo riflesso sullo specchio del forno e di lei che non smetteva di fissarlo. Si sentiva studiato.
 
-Maschiaccio ma tu mi stai ammirando?- Sorrise sornione.
 
-Cosa???? I-Io no!!!-
 
-Sì invece, ti vedo dal forno!- Allungò il dito verso l'oggetto incriminato.
 
-No, ti s-sbagli!- Portò le mani sugli occhi.
 
-Ora dovresti rendermi lo spettacolo- Si avvicinò a lei lentamente.
 
-Che fai? Ti sento camminare!-
 
-Vengo a toglierti i vestiti così siamo pari!- Sghignazzò.
 
-Non ci provare!!!- Si girò per lanciargli lo strofinaccio e lo rivide.
 
-Oh Kami....- Si portò una mano sulla bocca.
 
-Ma è un vizio? Birbantella!-
 
-Dannazione Ranma sparisci!!!-
 
-Va bene...- Ridendo si girò con le mani alzate in segno di resa per andare in bagno a coprirsi.
 
L’ingenua fanciulla restò incantata a guardare quelle perfette, scolpite natiche.
 
-Akane lo stai rifacendo...- Lo disse mentre camminava lentamente.
 
-Cosa???-
 
-Guardarmi il culetto!!!-
 
-Bakaaa!!!- Rise -Nabiki... ho bisogno di lei. Oh mamma ....e chi se lo aspettava così...wow!!!-  
 
Col respiro corto cercava il cellulare. Il cuore pulsava e strani pensieri le rimbombavano in testa.
 
Il telefono della furba sorella si illuminò mostrando la figura della sposina.
 
-Emi tesoro puoi premere il tasto col microfono ...è tua zia Akane- la mezzana se ne stava seduta a leggere un giornale chiacchierando con Nodoka e Kasumi, mentre i due compari giocavano a shogi e Happosai stirava i suoi zuccherini.
 
-Sì zietta...Pronto?- Tanto era agitata non si accorse della voce candida della nipotina.
 
-Nabikiiii!-
 
-Akane ma ciao...- Capì che qualcosa la turbava.
 
-Ho bisogno di un consulto...uno dei tuoi...oh Kami- La castana capì...quella era una conversazione piccantina, la aspettava con impazienza. Si stava alzando per togliere il vivavoce ma non fece in tempo.
Intanto tutti i membri della famiglia volsero la loro attenzione alla voce della giovane sposa.
 
-Nabiki io... oh Sante divinità ... non fraintendere ma per sbaglio...insomma io... l'ho visto ed è...oh capperi è veramente grosso. Ma ce l'hanno tutti così?... Ok, un conto è toccarlo, un altro vederlo..- parlava a raffica senza riprendere fiato.
 
Soun e Genma interruppero la partita urlando "erede erede" abbracciandosi, dopo aver simulato una ola a più tempi.
 
Kasumi invano cercò di tappare le orecchie alla piccola Emi.
 
-Mamma cosa ha visto e toccato la zia di tanto grosso?-
 
-Tesoro emh...-
 
-La cicogna piccina- intervenne un malizioso Happosai.
 
-Papà ha aggiustato l'uccello di zio Ranma, allora.... siii avrò il cuginetto!!!- Saltellava gioiosa per tutta la casa.
 
-Emi vieni dalla nonnina a prendere un biscottino...- Nodoka cercò di aiutare Kasumi.
 
Nabiki ridendo prese il telefono. Il danno era fatto.
 
-Akane respira, calmati....-
 
-Ci sto provando...-
 
-Per primo sappi che non sono tutti dotati...quindi ritieniti fortunata, secondo sei seduta?-
 
-Perché?-
 
-Sono da papà e...-
 
-E...??- Fermò il respiro. Conosceva la sorella ed il tono usato non prometteva nulla di buono.
 
-Ci sono tutti!-
 
-Quindi? Non capisco!!!-
 
-Sei in vivavoce!-
 
-Va bene ma io....Oh oh oh!!!- La mascella arrivò ai piedi.
 
-Già- Un tonfo chiaro si udì. La mora cadde a terra in ginocchio.
 
-He he he presumo che avete sentito....allora.. ciao a tutti ci vediamo...- Cercando pietosamente di fingere indifferenza, decise di riagganciare.
Purtroppo per lei la conversazione non era destinata a terminare.
Poi si sarebbe scavata una fossa profonda per lei e la sorella.
 
-Zia Akane dai un bacio alla cicogna da parte mia!!!-
 
-Oh ...anche Emi...- Si portò una mano alla bocca mentre il colore del viso da rosso diventava bordeaux.
 
-Visto che ci sei, alla cicogna dai anche una calda stretta di collo piccina. Agli uccelli piace essere coccolati in quel punto- commentò lascivamente Happosai, ridacchiando delle sue battute.
 
-Happosai.....taci!- Il tono di Akane era tetro.
 
-La mia bambina sta per diventare una donna!?!?-
 
-Papà...-
 
-Akane saluta mio figlio...comunque sappi che è tutto suo padre hahaha!!-
 
-Genma...che vergogna- Scosse desolata il capo. C'erano proprio tutti.
 
-Ciao tesoro non ascoltarli ...divertitevi tu e Ranma- Nodoka era delicata e dolce come sempre.
 
-Akane sei in buone mani-
 
-Nodoka, Kasumi pure voi...-
 
Aveva ascoltato basita tutti i saluti e i consigli..
 
-Ci… ci sentiamo -
 
-Ciao sorellina ...spassatela mi raccomando!- Nabiki le diede il colpo di grazia.
 
-Nabiki-
 
-Si?-
 
-Ricordami di ucciderti- attaccò sprofondando sul pavimento.
 
 
 
 
 
Avevano fatto colazione evitando di guardarsi.
 
-Quanto durerà questo silenzio?-
 
-Taci...pervertito-
 
-Veramente sei tu che hai sbirciato...e ha ha ha- scoppiò a ridere. -Sei unica...come farai a farti vedere a casa da tuo padre ora ha ha ha-
 
-Tu sei....-
 
-Dotato lo so!-
 
-Possiamo smettere di parlarne...che vergogna...tutta colpa tua!! Se non andassi in giro nudo!-
 
-Va bene signorina come vuoi. Devo scendere maschiaccio ti serve qualcosa..camomilla?- La guardava divertito.
 
-No grazie...spiritoso!-
 
-Ok ci vediamo stasera...mogliettina, poi se vuoi riprendiamo il discorso...magari porgi i saluti come ti ha consigliato il vecchio maniaco- rise.
 
-Scordatelo...baka, pervertito- ricambiò il sorriso.
 
 
 
Tra equivoci e pensieri poco casti anche quella giornata era giunta al crepuscolo.
La mora aveva bisogno di rilassarsi. Decise per un bagno.
 
Era in camera sua per rivestirsi, ma presa dalle vecchie abitudini aveva lasciato la porta aperta. Indossava dei semplici slip azzurri.
 
Il codinato, che era appena rincasato, parlava a telefono con Ryoga.
 
-Insomma Ranma domani a che ora hai detto che dobbiamo andare a correre?-
 
-Pchan tranquillo facciamo alle....- la vide -...Alle tette meno...-
 
-Eh... tette? Ma che ora è?-
 
-Sette.... sì sette meno un quarto a dopo scusa.- chiuse mentre l'ex viaggiatore lo chiamava invano.
 
-Non mi puoi fare questo Akane- lo sussurrò a se stesso. Solo i Kami sapevano quanto la desiderasse. Non era semplice istinto carnale...ma voglia di condividere il più antico dei bisogni...amarsi totalmente nel modo più profondo...dolce...esigente...vitale come il respiro.
 
Era bellissima. Ma non riusciva ad abbassare lo sguardo anche se sapeva che era sbagliato. Aveva saggiato sulla sua pelle la morbidezza di quelle rotondità ma rivederle gli ricordò sensazioni inebrianti, cariche di adrenalina. Si sentiva come se stesse  saltando dal precipizio più profondo. Respirò, fu questione di attimi, lei lo vide.
 
-Ran...ma- istintivamente si lasciò ammirare per qualche secondo.
 
-Io sc- scusa io...- Stessa situazione imbarazzante, stesse reazioni, stessi pensieri. Ma non si girò. Lei si coprì incrociando le braccia sul seno.
 
-Poi dici a me di non girare nudo....Copriti maschiaccio!-
 
-Io non giro nuda...-
 
-Nooooo e quelle gemmine in fiore come le chiami?- Le indicò col dito.
 
-Cosa? Non sono gemmine e poi sono in camera....nostra- lo disse appena sussurrato. Deglutì.
 
-Già... nostra- Il cuore di Ranma esplose in una danza gioiosa e frenetica. Mai un aggettivo era stato più giusto.
 
-Vestiti su...- ma non andava via.
 
-Con te che mi guardi?-
 
-Non ti guardo!-
 
-Sì che lo stai facendo e stai sbavando!-
 
-Noooo.... e va bene lo sto facendo ma...anche tu lo hai fatto...quindi...-
 
-Quindi mi guardi solo per questo e non perché....- Si avvicinò a lui.
 
-Perché...- deglutì rumorosamente facendola ghignare.
 
-...Non perché mi trovi bella da togliere il fiato...-
 
-Ma che dici....- tremava. La mora si stava avvicinando sempre di più e lo sguardo era stranamente impudico per resisterle. Poi lo abbracciò come fece al mare.
 
-Dillo...dillo che mi trovi bella...almeno quanto le altre- lo guardò e lui rinacque.
 
-Io... io non ti trovo bella... ...- Le braccia virili con vita propria avvolsero quel soffice, esile corpo, mentre le loro fronti si toccarono - Oh Kami non fare così maschaiccio...la verità è che sei incantevole come nessuno mai lo è stato per me- la guardò. Poi posò gli occhi sulle labbra invitanti. Era il momento di dimostrarglielo.
 
Lei restò ferma...aspettava quel momento, lo voleva, niente esisteva più proprio come quel giorno durante lo scambio dei baci alle loro nozze. Stavano per annullare le distanze....tremavano... Poi quel dannato telefono trillò. L'incanto svanì.
Riconobbe la musica.
 
-Shin- sussurrò -Devo... rispondere- lo guardò -Io... io-
 
-Vai...preparo la cena- tristemente uscì. Avrebbe ripreso il discorso. Questa volta era sicuro.
 
 
-Ciao amore disturbo?-
 
-No dimmi...- era incerta e pensierosa.
 
-Stasera posso passare da te?-
 
-Ce-certo! Ti aspetto- Non riusciva a pensare ad altro che alle labbra del codinato. Si stavano per baciare. Mai con Shin si era sentita così.
 
-Akane tutto bene?-
 
-S-sì tranquillo...allora a dopo...-
 
 
 
-Kami che mi prende...io sto con Shinnosuke e lui...lui è il mio baka dannazione!-
 
 
 
 
 
Erano sul divano a guardare un po' di tv.
 
-Ma deve per forza venire? Avevamo detto di no!-
 
-Avevamo detto di no per il sesso, non per le visite...anche se....-
 
-Anche se cosa?- Lui iniziava a sudare freddo. -Non puoi!-
 
-Davvero? Sbaglio o mi stai impedendo qualcosa...-
 
-Sbagli maschiaccio...rispetto le regole...ma se vuoi chiamo delle mie amiche-
 
-Non lo faresti-
 
-Allora tu fa' la brava-
 
-Io sono brava e Shin...-
 
-Shhhhh....Non lo nominare..mi viene l'allergia....guarda il film-
 
-Ranma...sbaglio o prima mi stavi per baciare ed hai detto che mi trovi bella?- Lo voleva provocare, doveva riuscire a rubargli un bacio. Ora doveva capire cosa avrebbe provato. Era stanca di pensare e fantasticare.
 
-Ma c-che dici? Io non ricordo...-
 
-Ovviamente...tu non ricordi mai e poi non avresti il coraggio baka!-
 
-Stupida non tentarmi!!!-
 
-Ma davvero perché cosa faresti?-
 
-Sbaglio o mi stai chiedendo di baciarti?-
 
-Sei tu che ci stai provando da un po'...-
 
-Ok facciamo così, il primo che cede perde-
 
Si erano di nuovo avvicinati, si desideravano, si volevano.
 
Il respiro dell'uno era sull'altra, i centimetri che li distanziavano si riducevano sempre di più...poi una furia scagliò un cazzotto.
 Ranma era a terra con il labbro sanguinante.
 
-Oh Kami!- Akane non credeva ai suoi occhi.
 
Shinnosuke era entrato usando la sua chiave. Lo aveva colpito senza pensarci due volte. Era furioso.
 
-Che diavolo succede qui?- Urlò guardando prima la fidanzata poi il rivale.
 
Ranma si era alzato pronto a rispondere ma Akane con lo sguardo lo supplicò di non farlo. Lui tacitamente l'ascoltò.
 
-Niente...stavamo...guarda come sanguini vado a prendere del ghiaccio da Nabiki! Ora provate ad andare d'accordo, chiaro??!- Ignorò palesemente la domanda del dottore. Cosa gli avrebbe dovuto dire, che era stata lei a provocarlo? Si vergognò profondamente.
 
- Potreste stringervi la mano almeno? Mi allontanerei più tranquilla-
 
-Preferisco stringere un cactus che la sua mano- proferì il veterinario.
 
-Per una volta ti appoggio- Rispose il palestrato pulendosi un rivolo di sangue con la mano.
 
-Ok però basta pugni intesi?- Entrambi, sfidandosi con lo sguardo, annuirono.
 
********
 
 
La mora era corsa dalla sorella che abitava, per sua fortuna, a pochi passi da lei.
 
-Nabiki, Nabiki apri muoviti!!!- Aveva un po' di fiatone e bussava con insistenza.
 
-Akane ma che ti prende? -
 
-Ghiaccio...veloce non ho tempo!-
 
-Ma che...ti spieghi?-
 
-Shin ha dato un pugno a Ranma e...oh Kami ora come glielo spiego?-
 
-Cooosa?-
 
-Ci ha beccati mentre stavamo per...per baciarci! Che stupida che sono!-
 
-Che genio dirai!-
 
-Nabiki non ora...e muoviti non vorrei trovarli pieni di sangue-
 
-Al massimo potresti trovare Dolittle macinato ed impacchettato in una busta dell'immondizia ...ma non sarà una grave perdita...fidati!- Sghignazzava.
 
-Maledizione, non ora...Kami hai qualcosa per asciugarmi? Mi sudano le tette!!!-
 
-Tieni- Daiki che era stato in silenzio le passò un tovagliolo di carta -Calmati e tranquilla non si azzufferanno....non sono tanto stupidi...spero!-
 
-Non potrebbero essere come te? Sei un angelo-
 
-Tesoro lui è impegnato- ironizzò la castana.
 
-Nabiki non ce la faccio con quei due...figuriamoci con tre...non ti offendere Daiki-
 
-Tranquilla Akane....mi basta tua sorella- rise malizioso.
 
-Allora incanala le tue attenzioni su uno solo...tuo marito!-
 
-E ti pareva....ora vado...grazie-
 
 
-Daiki?- Alla compagna bastò un solo sguardo d’intesa.
 
-Ho capito, devi andare....torna presto!-
 
-Riscaldati ci metto poco.- Tempo di un bacio lussurioso e seguì la sorella.
 
 
******
 
 
Si erano seduti ai lati opposti del divano fingendo di guardare la TV. Si scrutavano di nascosto. Si sarebbero pestati a sangue se non ci fosse stata Akane.
 
-Come fai a farti voler bene da lei sei così...stupido- Iniziò il veterinario dopo alcuni minuti di silenzio.
 
-Non saprai mai nulla di noi..tu piuttosto sei così scontato, sdolcinato... da diabete-
 
-Io la chiamo dolce passione-
 
-Passione?? Tsk! Scambiarsi qualche bacetto non la definirei una cosa tanto travolgente....- sorrise sghembo.
 
-Se la smetteste di interromperci...-
 
-Forse Akane non vuole?- Lo provocava senza ritegno.
 
-Ma che devo fare per farti abbassare la cresta? Il pugno non ti è bastato?-
 
-Un giorno te lo restituirò...tranquillo e ti farò più male-
 
-Per darmelo vorrà dire che ti avrò fatto più male io- Lo guardò. Quel ragazzo al posto della lingua aveva una lama avvelenata.
 
-Vedremo..in tal caso aspettati il peggio...scopettone!-
 
-Forse dovresti aspettartelo tu..lo sai che Shan pu è a Nerima?-
 
-Bastardo...lo so che è opera tua-
 
-Cosa c'è paura di una tua spasimante?-
 
-No...non temo né te né la gattaccia!-
 
-Strano la tua espressione dice altro-
 
-Io provo solo schifo e pena per voi-
 
-No no! È proprio timore il tuo e fai bene. La micetta ha strane voglie sai?- Sorrideva con presunzione e un lieve cenno di cattiveria.
 
-Sei troppo sicuro...io non farò nulla di quello che vi aspettate, non con l'amazzone-
 
-Mentre con Akane non ti fermerai giusto?- Strinse i pugni.
 
-Quello che succederà tra me e mia moglie non ti riguarda-
 
-Ma sentiti, resti sempre uno sbruffone spavaldo..."mia moglie!" Non riempirti la bocca-
 
-Ma è quello che siamo...marito e moglie e tu non puoi farci nulla-
 
-Io ti vedo come intrattenimento momentaneo Saotome-
 
-Pensa quello che vuoi, intanto sei fuori dai giochi...-
 
-Non ti libererai di me facilmente. Sei mesi passeranno in fretta e lei diventerà MIA MOGLIE!-
 
-Scordatela! Rinuncia è meglio per tutti, soprattutto per te dottorino-
 
-È una minaccia?-
 
-Oh no, è una promessa. Farò di tutto per far durare queste nozze!-
 
-Ed io per farle fallire!-
 
-Non interferire Shinnosuke!- Si stava riscaldando.
 
-Parli proprio tu che l'hai sposata con l'inganno?-
 
-Quello che c'è tra noi è realtà-
 
-Una realtà che presto crollerà come un castello di sabbia!-
 
-Ti avviso, tornatene nella tua foresta!-
 
-Con mia moglie...presto!-
 
Akane rientrò bloccando l'animata conversazione.
 
-Ecco il ghiaccio. Nabiki non se lo fa mai mancare. Tieni Ranma. Shin allora?-
 
-Amore quando ti vedo tutto bene- la prese e la baciò davanti ad un irritato Ranma.
 
-Shin....non siamo soli- Akane era imbarazzata. Si sentiva stranamente a disagio.
 
Per completare il quadretto arrivò la PR.
 
-Si può sapere che sta succedendo?-
 
-Ma niente di preoccupante...Shin e Ranma....- la bloccò
 
-Cosa ci fa lui qui?-
 
-È il mio ragazzo Nabiki!-
 
-C'è un contratto da rispettare l'hai dimenticato?-
 
-Non puoi impedirmi di vederlo!
 
-Sentito? La mia ragazza vuole vedermi!- Aggiunse il veterinario stizzito da quell'assurda situazione..
 
-Se ci tieni al divorzio fuori dai piedi-
 
-Nabiki...ma...-
 
-Niente ma...Akane! Bye bye dottorino!-
 
-Va bene. Akane ti chiamo dopo- Tempo di un bacio e uscì non prima di aver detto l'ultima parola.
 
-Sei mesi Saotome e poi sarò io a dirti bye bye!-
 
 
 
-Lo sapete che avete interrotto me e il mio uomo mentre stavamo per divertirci...e non mi riferisco a pettinare le bambole...un giorno mi ripagherete con gli interessi!- La mezzana si rivolse ai due sposini.
 
-Nessuno ti ha chiamata-
 
-Akane...il ghiaccio fattelo tu la prossima volta...ed ora cura il tuo maritino- strizzò l'occhio ed andò dal suo maschione.
 
-
 
 
 
 
 
-Ranma ti fa ancora male?- Erano stesi sul letto l'uno di fronte l'altra.
 
-No tranquilla è un graffio-
 
-Mi spiace è colpa mia- abbassò lo sguardo.
 
-Visto che è colpa tua devi farti perdonare- la guardò con  dolcezza alzandole il volto con due dita.
 
-E come?-
 
-Dai un bacio sulla bua!- Sorrise.
 
-Ma...- Sgranò gli occhi, piacevolmente sorpresa.
 
-Forza- Si picchiettava le labbra lievemente arricciate per invitarla a fare quanto chiesto
 
-Ok ma tu...-
 
-Non ne approfitto- Sospirò.
 
Si avvicinò e lo baciò all'angolo dalla bocca. Si guardarono.
 
-Va bene così?- Aveva gli occhi socchiusi.
 
-Si può fare di meglio-
 
La prese per il capo avvicinandosi sempre più e senza pensarci eliminò le distanze.
Le mani della mora si intrecciarono nei capelli del corvino.
Iniziò leccandole sinuosamente le labbra, come aveva fatto qualche giorno prima. Però questa volta Akane schiuse la bocca e lui, piacevolmente sorpreso, piano piano le sfiorò la punta della lingua con la sua.
Affondavano lentamente  per poi ritirarsi.
Quel gioco, rincorrersi per poi ritornare sui propri passi, durò qualche secondo di troppo.
Brividi si propagarono per tutto il corpo.
Quando si staccarono erano entrambi col fiato corto e senza alcuna voglia di smettere, ma continuare li avrebbe portati sul punto del non ritorno e loro questo lo sapevano.
 
-R-Ranma- Alzò gli occhi e lo vide. Lui le stava sopra senza pesarle. Era evidente lo sforzo che i muscoli delle braccia stavano facendo. Accarezzò delicatamente quei possenti bicipiti facendolo leggermente sussultare.
 
-Mhhhh-
 
-Come va la bua?- Rideva mordicchiandosi il labbro inferiore.
 
-Decisamente meglio. Piaciuto questo bacio della buonanotte maschiaccio? -
 
-Sì baka!- Non tentennò.
 
-E a te....intendo baciarmi in questo modo?-
 
-Qualsiasi modo mi piacerà sempre!- Sorrisero con le labbra e col cuore.
 
-Io credo sia meglio dormire ora- Lei annuì semplicemente. Era eccitata e felice. Mai aveva provato tali sensazioni.
 
Come loro abitudine, si addormentarono abbracciati.
 
 
 
 
Il Giorno prima della gara
 
-Dove vai a quest'ora maschiaccio?- Ancora assonnato si mise seduto sul letto osservandola mentre si vestiva.
 
-Ho lezione, ci vediamo dopo-
 
-Niente bacio del buongiorno? Ho ancora male qui- Si indicò la bocca.
 
-Va bene-
 
Eccitato come un bambino aspettava con impazienza. La mora si avvicinò, era tentata ma non poteva esagerare. Era pur sempre fidanzata anche se le sue indecisioni erano aumentate in maniera esponenziale.
Shinnosuke o Ranma, il dubbio era logorante.
 
Lo prese per le orecchie e gli baciò la fronte.
 
-A dopo cucciolo-
 
-Ehi ma tu non sei Biancaneve!! Sei Fiona-
 
-Tu invece assomigli tanto a cucciolo sai ?- Sorrise.
 
-Cosa...non  è vero!! Le mie orecchie sono piccole, ho altro di grande...-
 
-Ti credo. Intanto alzati e pulisci casa...stallone.- Andò via lasciandolo imbronciato, deluso e solo in quel lettone.
 
 
*****
 
La lezione era da poco terminata e stava riponendo gli attrezzi quando una voce a lei purtroppo nota la fece voltare.
 
-Ciao lagazza violenta ci si vede?-
 
L'amazzone la sera prima si era accordata col veterinario. Ora  con passo felino avanzava verso la mora.
 
-Cosa vuoi Shan pu?-
 
-Plenotale una lezione plivata-
 
-Stai scherzando?-
 
-Ovvio che no! Stasela alle nove-
 
-Non lavoro a quell'ora-
 
-Sei violenta ed anche sciocca- ridacchiò come un'oca.- La lezione la voglio da Lanma!-
 
-Coosa?!-
 
-Hai capito bene e non puoi lifiutale...non falebbe bene sapello in gilo. Specie al concolso- L'aveva messa con le spalle al muro. Aveva ragione non poteva rifiutare e non avrebbe giovato al concorso. A malincuore prese l'appuntamento.
 
-Va bene... alle nove-
 
-Dì al mio Lanma di non taldale e .....non aspettallo alzata.. ciao ciao- Uscì ondeggiando come una serpe.
 
*****
 
-Ciao maschiaccio tutto bene?-
 
-Si perché? -
 
-Hai una faccia!- Non  avrebbe mai imparato a nascondere i propri sentimenti.
 
-Hai una...una lezione privata- Tentennò
 
-No Akane perché non hai rifiutato?-
 
-Non ho potuto era...era Shan pu. Ha detto che se avessi rifiutato avrebbe fatto una cattiva pubblicità sia nel quartiere che al concorso.- Lo disse senza alzare lo sguardo mentre gli occhi iniziavano a pizzicare.
 
A Ranma iniziò a pulsare la vena sulla tempia. La gattina stava affilando gli artigli.
 
-A che ora?-
 
-Alle nove-
 
-Vieni con me!- Non era una richiesta.
 
-Ranma no! Vai è lavoro. Poi non posso sempre farti da ombra a cosa servirebbe?- Voltò lo sguardo.
 
-Questa storia va risolta una volta e per tutte!!!- Arrabbiato uscì.
 
Chiamò Nabiki cercando consiglio.
 
 
 
-....Lo sapevo dannazione...dammi qualche minuto.-
 
Era stata di parola, neanche cinque minuti e lo aveva richiamato.
 
-Ranma, la gatta farà lezione con Happosai-
 
-Ma...-
 
-Tranquillo il nonnetto è stato pagato anticipatamente, torna da Akane e rassicurala!-
 
-Grazie-
 
*****
 
Dojo Tendo...ore 21.00
 
-Ciao bambolina-
 
-Non  toccalmi vecchiaccio, dov è Lanma?-
 
-Indisposizione, diarrea, vomito...Scegli tu.  In ogni caso io sono il suo maestro quindi ti assicurerò una lezione migliore. Nessuno avrà nulla da obiettare. Iniziamo...?- La voce era stridula, snervante.
 
-Vai al diavolo. Questa è opela della iena. Me la paghelete. Non cantate vittolia tloppo plesto...- Offesa uscì.
 
-Però non pensavo mollasse così presto...tanto meglio tornerò prima dai miei zuccherini-
 
 
*****
 
 
Akane si sforzava di guardare uno di quei film sdolcinati alla TV ma con la mente vagava. Poi dalla porta di casa si palesò l'oggetto dei suoi pensieri.
 
-Già qui e la lezione?-
 
-Tutto risolto. Si sta divertendo con Happosai- sorrise vittorioso.
 
-Ma lei...-
 
-Tranquilla è tutto ok. Idea del geniaccio di casa Tendo-
 
-Ranma ma...- Le si sedette accanto. Non ne voleva più parlare, non quella sera.
 
-Shhh cosa guardi?- Prese una cucchiaiata di gelato - Akane...il solito film romantico....Ma dopo scelgo io!!- La ragazza, finalmente rasserenata, si dedicò al lungometraggio.
 
 
 
-Perché terminano sempre con un bacio e non con il vivere insieme? Il dopo insomma- Stesa sul palestrato si lasciava andare ad assurdi commenti.
 
-Lo hanno fatto... si chiama porno!- Le accarezzava i capelli.
 
-Intendevo il dopo nozze baka!!!-
 
-Beh poi c'è la luna di miele quindi che cambia?-
 
-Possibile che tu pensi sempre al sesso? Come fai a farlo senza emozioni?-
 
-Chi ti dice che non mi emozioni? E poi lo dice la parola, sesso uguale niente implicazioni sentimentali, solo approccio fisico!-
 
-Ma così è freddo e distaccato come una partita di ping pong!-
 
-Ti va una partita?- Gli piaceva punzecchiarla...poi magari ci sarebbe scappato un altro bacio.
 
-Scemo scordatelo, neanche se fossi l' ultimo uomo. Dove vai ?- Si era alzato spostandola delicatamente.
 
-A uccidere gli altri uomini!!-
 
-Baka sei assurdo... se avessi lo scontrino ti porterei indietro!!*-
 
-Non ci credo- l'abbracciò sogghignando -Comunque noi facciamo peggio dei porno!-
 
-Scherzi? Farsi coccole non è pornografico!-
 
-Pomiciare è da malati! Lo ha detto anche Nabiki -
 
-Noi non pomiciamo affatto-
 
-Davvero... e strusciarsi, accarezzarsi e baciarsi alla francese come lo chiami?-
 
-Coccole da amici!!!-
 
-Io preludio per una notte infuocata!-
 
-Perché tu sei un pervertito-
 
-E tu che mi guardi la clava e magari muori dalla voglia di svegliare il genio?-
 
-Ancora con questa storia...e poi sei tu che ti sei imbambolato a guardare le mie nespoline e mi stuzzichi per curarti la bua- si divertivano a punzecchiarsi. Sarebbero passati volentieri dalle parole ai fatti.
 
 
 
 
 
Erano distesi a letto. Era piacevole chiacchierare prima di addormentarsi. Per loro era diventata una sorta di rito.
 
-Perché non  hai fatto la lezione privata a Shan pu.? Hai paura di non riuscire a mantenerti.?- Doveva chiederglielo.
 
-Per te io non sarò mai fedele?- Scosse la testa guardandola.
 
-Ranma tu non sei quel genere di uomo...come Shin - si morse la lingua.
 
-Perché...perché ti fidi ciecamente di lui mentre con me...- Alzò la voce mettendosi a sedere.
 
-Con te cosa?- Si alzò imitandolo.
 
-Con me non esiti a dubitare-
 
-Forse perché me ne hai dato sempre motivo?-
 
-È stato lui a chiamarla apri gli occhi!!!!- Esplose.
 
-Ma che vai blaterando?-
 
-È stato il tuo dottorino a chiamare Shan pu...per dividerci-
 
-Pure se fosse...- Non poteva crederci.
 
-Cosa? Lo giustifichi?-
 
-No, ma io sono la sua donna ed è giusto che faccia di tutto per tenermi stretta...  lui mi ama!-
 
-Già lui potrebbe anche uccidere qualcuno. Non avrebbe mai colpe- Si guardarono.
 
-Ranma non è semplice..tu...-
 
-Credevo che dopo quel bacio...-
 
-Quel bacio mi è servito a capire. E poi cosa credevi che lasciassi Shin...per...te- Sussurrò.
 
-Hai ragione. Che stupido. Come puoi lasciare il dottorino per uno che non vede l'ora di scoparsi tutte le donne del pianeta, specie Shan pu! Comunque, Akane, non giocare col fuoco...potresti scottarti!-
 
-Io non gioco, non l'ho mai fatto e in quanto a te...non serve ricordarti che sei sempre stato uno spirito libero!- Era scoraggiata. Stavano nuovamente litigando.
 
-Ok ho capito, notte Akane- Ancora una volta l'aveva chiamata per nome -Credo che dormirò sul divano-
 
-Fa pure- Non aggiunse altro ma il suo cuore la implorava di fermarlo.
 
Si rigirava pensandolo. Doveva arrabbiarsi con il veterinario ed invece era livida di rabbia col codinato. Lo voleva con sé.
 
-Ranma ...-
 
-Che c'è?-
 
-Vuoi ritornare di là ...con me- Aveva messo da parte il suo orgoglio.
 
-Che senso ha Akane? Perché non chiami il tuo Shin non dirò niente a Nabiki!!!Magari io chiamo Shan pu?!- Lui invece non ci riuscì. Lei non resistette. Si vestì
 
-Dove vai?-
 
-A casa di Shin ...hai casa libera fino a domani, puoi chiamarla... divertiti- Andò via con gli occhi lucidi, lui si maledisse.
 
 
 
Era andata a casa del suo ragazzo ma non lo trovò.
Il tarlo che Ranma le aveva insinuato non le dava tregua. Doveva sapere se veramente Shinnosuke si era messo d'accordo con Shan pu.
Decise di telefonargli.
 
-Shin?-
 
-Ciao tesoro-
 
-L' hai chiamata tu?- Il tono era basso, tetro.
 
-Chi?- Era stanco ma aveva capito.
 
-Non fingere di non capire!-
 
-Lui non ti ama è un libertino e solo così capirai-
 
-Cosa sei diventato?-
 
-Lo dici a me? Tu dormi con lui e i Kami solo sanno cosa altro lui prova a fare. Io cosa sono diventato? Sentiamo Akane Ti ha mai baciato?-
 
-Cosa?-
 
-Rispondi!-
 
-S..sì- rassegnata confermò.
 
-Bene, notte Akane....e per la cronaca chi dei due è cambiato non sono certo io! Non vado in giro a baciare le altre!-
 
-Shin shin....- aveva messo giù. Con la sua indecisione stava distruggendo il suo rapporto.
 Shinnosuke aveva ragione. Avrebbe messo le cose in chiaro con Ranma e col suo ragazzo.
 
 
 
*****
 
-Che diamine ci fai qui Ranma?- Era uscito. Aveva bisogno del suo amico.
 
-Secondo te Ryoga?-
 
-Litigato?-
 
-Come al solito lui è il buono ed io quello che si vuole scopare Shan  pu!-
 
-Zuccone il tuo passato ti frega...-
 
-Allora è inutile sperare-
 
-Se ti comporti così....-
 
-Ci provo ma...-
 
-Ma cosa...lei tornerà e non trovandoti a casa cosa deve pensare?-
 
-Non mi crederà mai!-
 
-Sforzati-
 
 
Esausto si addormentò sul divano della sua vecchia casa.
 
 
 
Mattina della gara  ore 6.00
 
Akane era rincasata ma il moro non c'era. Respirò provando dolore. Lui era con lei.
Lo vide rientrare stanco. Aveva dormito poco. Di sicuro aveva passato la nottata a divertirsi.
 
-Dove sei stato?- Sapeva che non ne aveva diritto ma glielo chiese.
 
-'Giorno a te!-
 
-Non mi hai risposto-
 
-Da Shan pu, ho seguito il tuo consiglio- Smise di respirare.
 
- Stai... stai dicendo sul serio?- Non aveva senso ma era tremendamente gelosa e si sentiva frustrata.
 
-Cambierebbe se dicessi che sono stato a casa mia, da Ryoga, mi crederesti? Ovvio che no perché credermi? Io sono Ranma non Shinnosuke.- Era triste ma sincero. Lei lo capì.
 
-Ti credo zuccone- sorrise. Finalmente.
 
-Grazie...A proposito nottata intensa?- Temeva.
 
-Si intensissima è stato un vero uomo- lo guardò. Doveva e voleva tenerlo sulle spine.
 
-Tu e lui?- Gli occhi si velarono di paura.
 
-Sì come da copione- Annuì con fare saccente.
 
-Almeno... è stato bravo, ti ha trattata con riguardo?- Si era voltato dall'altro lato. Il cuore si stava sgretolando. Lei era scoppiata a ridere.
 
-Cosa c'è di tanto divertente?- Con stizza si era girato per guardarla.
 
-Scusami nulla. Sì è stato un signore!!!-
 
-Senti... ho dormito male...vorrei farmi una doccia e...- Non ragionava più. L'unico pensiero è che l'aveva persa. Per sempre.
 
-Lui non c'era, aveva il turno ed ho dormito lì.-
 
-Cooosa?-
 
-Non ho fatto nulla baka!- Rise.
 
-Akane non fare più questi scherzi...io...- era troppo felice per continuare ad arrabbiarsi. L'abbracciò senza contare oltre il due.
 
-Ranma...-
 
-Mhhh-
 
-Avevi ragione, l'ha chiamata lui ma non  posso dargli torto. Io non  mi comporto certo meglio baciando un altro...-
 
-Io non  sono un  altro...-
 
-Sì ma..-
 
-Non aggiungere altro. Dai facciamo colazione e prepariamoci, ci aspetta un premio giusto?-
 
-Ok... prima stringimi!!!-
 
-Akane..-
 
-Si?-
 
-Grazie!!!-
 
-Per cosa?- Alzò il capo per osservarlo.
 
-Per essere così...Un puro, bellissimo, maschiaccio!!!-
 
-Il tuo maschiaccio!-
 
-Per sempre-

-Sempre....-
 
Doveva parlare e chiarirsi con Shinnosuke. Il suo baka stava diventando una tentazione troppo pericolosa. Non avrebbe resistito per molto.
 
 
*Film One day
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti.
 
Spero di non avervi annoiato…un pò lunghetto eh?
Akane è sempre più insicura….scegliere non è mai semplice.
Non mi dilungo….avete letto già tanto XD
 
Ele non l’ho accorciato va bene? Grazie di tutto bella beta!
 
Come di consueto grazie a chi legge, segue, preferisce, ricorda.
 
Un mega grazie a chi lascia il proprio segno!
 
Se ci sono errori perdonatemi, provvederò a correggerli.
 
Alla prossima. Baci Pia
 
 

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Capitolo 11
*** Arti marziali con amore ***


 
 
E se fosse per nostalgia
Tutta questa malinconia che mi prende
Tutte le sere
E se fosse la gelosia
Che mi fa vedere cose
Che esistono soltanto nella mia mente
E se fossero emozioni
Tutte quelle sensazioni di fastidio e di paura che ho ….
….E se fosse un´illusione
Tutta questa benedetta passione
Che per un istante mi ha portato via ….
 
Benedetta Passione L.Pausini
 
 
 
 
 
 
1 giorno
 
 
Dopo il loro abbraccio non avevano più parlato. Troppo presi dal rumore assordante dei loro pensieri.
Il moro aveva chiesto di entrare prima nel bagno, tanto per spezzare quell’assurdo quanto imbarazzante mutismo.
 
Ora la stava aspettando seduto scomposto sul divano.
 
-Akane ma quanto ti ci vuole?- Sbuffò ancora una volta.
 
-Ho finito ma quanta fretta...- Il tono dal bagno era ovattato ma spento. Lui lo percepì.
 
Sotto al tiepido getto del soffione si era lasciata andare ad un pianto liberatorio.
Ripensava agli ultimi avvenimenti e al suo comportamento con i due uomini più importanti della sua vita, escludendo il padre.
La sera prima aveva litigato sia con Ranma che con Shinnosuke.
Qualunque cosa dicesse o facesse sbagliava. Sempre. Era stanca.
Non ce la faceva più, quella situazione era dilaniante, logorante.
 Lei che era sempre stata cristallina, spontanea forse fin troppo, ma mai ipocrita. Non tollerava più il suo assurdo comportamento.
 
Mentre si rimirava allo specchio, persa in quelle frustranti riflessioni, una sola parola balenò riecheggiando nella sua testa e di riflesso nelle sue orecchie :"Squallida".
 
Squallida per il suo comportamento verso entrambi.
 
Squallida perché non sapeva cosa fare.
 
Squallida perché forse SAPEVA cosa fare ma aveva paura.
 
Squallida perché criticava le doppiogiochiste e lei ora si sentiva tale.
 
Squallida perché era diventata una  codarda dato che non metteva le cose in chiaro , anche perché sapeva che se l'avesse fatto tutto sarebbe inevitabilmente cambiato.
 
Ma la realtà era che tutto era già cambiato.
 
In quel preciso istante si diede coraggio. Prese un bel respiro, era giunto il momento.
Mettere le cose in chiaro. Comportarsi da persona matura e assumendosi tutte le responsabilità.
 
Doveva porre la parola fine e subito a quell'ambigua situazione che si era creata tra lei Ranma e Shinnosuke.
 
Maledetti triangoli.
 
Il triangolo era una figura geometrica che non le era mai piaciuta. In realtà non aveva mai amato studiare geometria ma il suo carattere precisino e da maestrina le imponeva di mantenere una media alta a scuola.
 
Il problema è che ora non si trattava di calcoli e figure geometriche ma di sentimenti e quindi non voleva né poteva sbagliare .
 
Da un lato c’era Shinnosuke. Era sempre stato un caro ragazzo, dolce, premuroso,  gentile e lei lo amava nel senso più puro del termine.
Era diventato un punto fermo della sua vita.
 
Il veterinario la rassicurava, le dava pace, stabilità e sebbene Nabiki dicesse il contrario era passionale, bello, carismatico. A lei piaceva sul serio.
 
 Shin meritava rispetto e sincerità.
 
 Non poteva più elargire baci a destra e a manca al codinato, non nel modo in cui spesso si trovavano a fare. Era diventato un gioco eccitante ma dannatamente pericoloso.
 
Ranma aveva ragione a giocare col  fuoco ci si poteva scottare e lei non voleva farsi male ma soprattutto non voleva farlo ai due fascinosi ragazzi che le stavano accanto.
 
Sei mesi erano tanti e non poteva pretendere che il suo ragazzo dal carattere mite la aspettasse. Non era giusto. Ma non voleva nemmeno mandarlo via.
 
Una pausa, ecco cosa chiedeva.
 
Non ne era molto convinta però anche perché “pausa” equivaleva ad un tacito addio. Ma cos’altro fare?
 
Nabiki era stata chiara. Non poteva frequentarlo, non in quel forzato semestre di matrimonio. Amicizia, ecco cosa gli avrebbe proposto, ma lui avrebbe accettato?
Doveva parlargli e lo avrebbe fatto entro la fine della giornata.
 
Ovviamente scegliere di lasciare il veterinario non avrebbe significato stare con Ranma, lei lo sapeva bene. Il suo baka, l’altro. Sorrise mestamente.
 
Amava Ranma , lo aveva sempre amato. Aveva provato a nascondere i suoi sentimenti ma gli argini che li confinavano rischiavano giorno dopo giorno di essere abbattuti, distruggendo ogni cosa. Distruggendo lei, le sue barriere che aveva nel tempo eretto, ma più di tutto il suo cuore che dopo il mancato matrimonio e la separazione aveva con fatica ricostruito coccio per coccio.
 
Era ora di smetterla. Basta situazioni imbarazzanti, frasi allusive e soprattutto basta con quei baci della buonanotte maledettamente appaganti. Davano dipendenza e lei non poteva permetterselo.
 
Ranma a differenza di  Shinnosuke non era per le relazioni serie, data la sua indole selvaggia, libera, indomabile.
Aveva su di lei l’effetto di una droga, la migliore che girasse sul mercato.
Fa male ma la tentazione è forte e nel momento di debolezza ci caschi.
Assaggiata una volta non si può farne più a meno. Entra subito nel sangue prendendoti anima e corpo.
Ma come ogni sostanza stupefacente deleteria, che ti uccide lentamente, l’effetto non dura a vita e dopo ti senti uno straccio peggio di prima, catapultata di nuovo in un limbo inappagante.
 
All’ennesimo richiamo del palestrato si riscosse.
 
 La scelta.
 
Nessuno dei due. O meglio entrambi ma come amici.
 
******
 
 
Erano usciti di casa consapevoli della meta. Ancora silenzio ma questa volta a romperlo fu la mora.
 
-Ranma-
 
-Dimmi- Camminava accanto a lei. Aveva notato il suo estraniarsi e aveva anche qualche spiacevole sentore. Il suo sesto senso era in allerta, preferì non  indagare.
 
-Ti spiace se prima di recarci al torneo passo da....da Shin - affrettò la voce sulle ultime parole. Era il turno del dottore, poi in serata avrebbe parlato col palestrato.
 
-Se devi- era atonale. Non aggiunse altro. “Sempre il dottorino. Quando scomparirà dalle nostre vite. Scomparirà mai ??” Questi i suoi pensieri rimbombanti.
 
-Io salgo, tu....-
 
-Tranquilla non vi disturberò...ti aspetto in quel bar ma non metterci troppo altrimenti...- Lei lo guardò allargando gli occhi -...Altrimenti mi avvio- Il cuore si fermò. Ranma era serio, distaccato, menefreghista.
 
A passi spediti la sposina scomparve.
 
 
*******
 
Aprì senza neanche chiedere chi fosse. Era esausto e provato. Si sorprese nel vederla.
 
-Ciao...non mi fai entrare...?- La voce era tremante. Lui era arrabbiato e lei non poteva biasimarlo. Lo guardò come la prima volta. Era veramente bello nonostante fosse stanco ed imbronciato.
 
 Le fece semplicemente spazio.
 
-Io.....- non sapeva da dove iniziare
 
-Sei venuta per mollarmi vero?- Diretto, velenoso, pungente.
 
-Shin…- Il veterinario non era mai stato uno stupido. Anzi.
 
-Avanti via il dente via il dolore, così sciogliendo il legame ti sentirai meno in colpa-
 
-Ma cosa? Colpa di cosa?- Era perplessa
 
-Già mi hai detto che ti ha baciato...quindi aspetti l’ok per andare oltre…- non la guardava, era di spalle. Soffriva.
 
-Shin non me lo merito-
 
-Ah scusami sei tu quella che soffre…allora com’è che mi stai scaricando? - Si girò, lo sguardo era vacuo.
 
-Shin basta ti prego! Permettimi di spiegarti- Lo stava implorando con voce e anima.
 
-Parla- sussurrò
 
-Sei mesi sono tanti e Nabiki non ci permetterà di vederci, non come fidanzati, ed io non posso pretendere che tu stia in un angolo ad aspettare. Quello che ti chiedo è di restarmi amico. Non voglio che tu esca dalla mia vita. Sai che sei importante per me-
Lo disse tutto d’un fiato mentre le gambe tremavano.
 
-Amico? Però, da fidanzato a cornuto per poi passare ad amico! Ho fatto progressi- La stava schernendo con una lieve rabbia mista a frustrazione.
 
-Non ti ho mai tradito e non è mia intenzione farlo – Il tono era serio ma risentito.
 
-Davvero? Ne sono lusingato. Quindi lui oltre al ruolo di finto maritino cosa sarà realmente per te?- Non ce la faceva ma doveva sapere.
 
-Io  non starò con Ranma, ti prego credimi. Io e lui saremo sempre e solo amici-
 
-Gli amici non si baciano!- Esplose.
 
-Ho sbagliato ed hai ragione ma se avessimo voluto saremmo passati al dopo bacio, questo non ti fa capire nulla?-
 
-Io so solo che ti avevo detto, implorato di fermarti perché sarebbe andata così ma tu….- non terminò.
 
-Shin forse sarebbe andata comunque così….- Era una triste ma vera constatazione. -Ti meriti accanto una persona completa che ti dia anima e corpo ed io ora non ne sarei capace. Forse è per questo che noi non….- continuò per lei
 
-Già, non abbiamo mai fatto l’amore- sospirò pesantemente. -La colpa è sua dannazione! Se non fosse mai comparso nella tua vita!!!- Era esasperato.
 
-Non c’entra niente Ranma, sono io il problema-
 
-Ti prego non difenderlo davanti a me, almeno questo risparmiamelo. So già come finirà Akane-
 
-Shin maledizione non rendere le cose più difficili di quello che sono-
 
-Mi stai dando il benservito e vuoi che sia tutto rose e fiori? Vuoi per caso le congratulazioni? Magari dei consigli su come conquistarlo…non ne hai bisogno- non era mai stato così pieno di risentimento nei suoi confronti.
 
-Io non ti do il benservito. Ti chiedo una pausa, non so più chi sono né cosa voglio. Credi che stare con Ranma sei mesi forzati sia una passeggiata?-
 
-Quanta sofferenza sei mesi con l’amore della tua vita?- Finse una risata.
 
-Lui non vuole me non mi ama!! Come devo fartelo capire!!!-
 
-E tu Akane cosa provi? Abbiamo capito che ti sei autoconvinta che quel mononeurone non ti ami ma tu cosa provi per lui e per cortesia sii sincera, me lo merito!-
 
-Io…io-
 
-Non continuare hai risposto. Te lo si legge in faccia. Ma sai una cosa? Lui ti farà soffrire e nel peggiore dei modi. Allora mi rimpiangerai.-
 
-Io ti rimpiangerò comunque - iniziò a versare lacrime. Lui non resistette, la amava troppo.
La abbracciò teneramente accarezzandole i capelli.
 
-Voglio solo che tu sappia un’ultima cosa… - la voce era incrinata, - Io ti aspetterò- la guardò in una maniera disarmante.
 
-Shin non voglio…non ti meriti questo. Non precluderti la felicità-
 
-Sei tu la mia felicità. So che tornerai.-
 
-Devo... andare- le lacrime erano un fiume in piena.
 
-Posso avere un ultimo bacio?-
 
-Sì-
 
Fu passionale, brutale, salato, ma erotico. La lasciò ad occhi serrati e con la bocca ancora socchiusa che pregustava gli ultimi effetti di quel gesto dal sapore di un triste addio.
 
-Ti amo Akane. - Lei annuì e piangendo uscì lasciandogli un vuoto che avrebbe colmato con la vendetta nei confronti del suo rivale.
 
 
 
“Niente per lui, niente per quel dannato palestrato.” L’occasione di rivalsa si materializzò davanti ai suoi occhi.
Non voleva giungere a tanto. La sua dolce Akane  avrebbe sofferto e non poco, ma quello era l’unico modo per farla ritornare sui suoi passi, scacciando per sempre il moro dalla sua vita. Dalla loro vita.
 
-Pelò ti ha mollato ploplio con teatlalità il maschiaccio- incrociò le braccia in attesa.
 
-Taci sei qui per eseguire il piano - Lo guardò. Il volto era cupo, minaccioso. Lei lo avrebbe assecondato senza alcuna remora.
 
-Sentiamo, come vuoi lecupelalla, con quelle foto che mi hai dato?-
 
-No Shan pu quelle sono un diversivo.- La voce era tetra e lo sguardo infuocato dalla rabbia. -Vedi la mia donna è solo confusa. Deve vedere apertamente chi è Ranma e tu mi aiuterai. Manderà al diavolo sorella, contratto e maritino-
 
Le spiegò il suo diabolico piano e sul viso della disinibita ragazza si disegnò un ghigno indegno, raccapricciante.
 
-Pelò non ti facevo così. Lei sofflilà sai?-
 
-E da quanto ti preoccupi di Akane?-
 
-Non mi pleoccupo anzi….sono eccitata all’idea.-
 
-Io non lo faccio per farla soffrire ma per farla rinsavire.-
 
-Sì sì come dici tu. Quando entro in scena?-
 
-Dopo la gara!!!-
 
-Va bene ho aspettato tanto, qualche giolno in più non cambia-
 
-Stai solo attenta a Nabiki.-
 
-La iena succhiasoldi non è un ploblema...io mi pleoccupo più della velginella....non è una santalellina come cledi….potlebbe poltalselo a letto in questi giolni-
 
-Non lo farà, la conosco bene. Ora vai si è fatto tardi-  strinse i pugni fino a farsi male. Quel pensiero lo uccideva.
 
-Ciao dottolino-
 
 
****
 
 
Si era seduto su un muretto vicino al bar. Non se ne sarebbe mai andato.
 
La vide. Il volto era ancora rigato.
 
-Akane ma tu......?-
 
-Ranma tutto bene, non chiedermi altro ti prego. Stasera Ok? - Non ce la faceva ad affrontare anche lui.
Il ragazzo annuì.
 
Non parlarono per tutto il tragitto in treno. Non le prese neanche la mano. Lei non glielo avrebbe permesso. Era fredda.
 
******
 
 
 
Per la location dell’atteso evento era stato scelto un lussuoso albergo alle porte di Tokyo.
 
Un grande giardino curatissimo recintava l’intera struttura.
Vi erano  piscine di varie forme e dimensioni e gazebi bianchi ad impreziosire la verde distesa.
Sulla parte laterale del maestoso hotel era stato, per l’occasione, allestito un tendone per le gare di combattimento.
A disposizione dei partecipanti c’era una mega palestra con ogni genere di attrezzatura, saune e centri massaggio.
Varie sale erano destinate alla ristorazione con innumerevoli pietanze prelibate.
 
Un paradiso terrestre.
 
-Allora Nabikì ripetimelo: perché sono qui?- Pierre, nei suoi soliti vestiti eccentrici, aveva accettato di accompagnare la mezzana.
 
-Avevo bisogno di un cavaliere e di aiuti….sai già la storia. Più occhi ci sono meglio è-
 
-Va bien ma perché non hai messo l’abito champagne petit?-
 
-Lo metto domani. Qui sono anche in vesti lavorative ed oggi fungo da hostess.- Aveva optato per un tubino scuro a maniche strette con immancabili décolleté in tinta.
 
-Scusa il telefono. Daiki dimmi?-
 
-Tesoro ho dato a Ryoga quello che serviva e l’ho messo come hai detto tu su un taxi...aspettalo, fuori-
 
-Grazie amore- sapeva che non l’avrebbe visto per la durata del concorso. -....Daiki…stanotte sei stato divino- sorrise maliziosa. Quell’uomo riusciva a  scaldarla ed appagarla  solo col tono vellutato della voce.
 
-Anche tu....non vedo l’ora di riprendere il discorsetto- Abbassò di proposito la voce rendendola ancora più sexy. Sapeva che così la faceva impazzire – Ah Nabiki…-
 
-Sì?-
 
-Ti amo-
 
-Anch’io- riagganciò.
 
 
 
-Vieni Pierre….lascia stare il sedere del cameriere, sembri Superman con la vista laser….-
 
-Ma hai visto che didietro? Dove andiamo?- sbuffò
 
-A prendere Ryoga-
 
-C’è anche lui!!! Oh ma io ti adooooro….- Si riprese
 
-Ehi sei fiancè!!-
 
-Ouì ma non è geloso- rise
 
 
Ryoga disorientato come al suo solito, scese dal taxi. Era  davvero un bel ragazzo e quella camicia bianca, lievemente stretta, metteva in evidenza la sua massa muscolare.
 
-Ryogà dove te ne vai con quei muscoli ondeggianti??*- Si gettò sul ragazzo iniziando a tastargli bicipiti e spalle.
 
-Di nuovo? Nabiki lui cosa ci fa qui?-
 
-Amore io sono da supporto....vuoi anche tu il mio sostegno?- Rispose Pierre al posto della castana che sghignazzava. Quei due formavano un quadro comico.
 
-Scordatelo e non toccare!!!!- Il francese lo ignorò continuando nella perlustrazione tattile di quel virile corpo.
 
-Mamma che durezza, una roccia! Non oso immaginare  il tuo amichetto…- guardò in basso
 
-Non immaginarlo ecco e non guardarlo….si spaventa al solo pensiero.-
 
- Si è ritirato nella tana…. vuoi che lo aiuti a mettere la testolina fuori?- Era sempre allusivo
 
-Non ti azzardare o ti stacco la tua di testolina!!!-
 
-Allora lo tocchi ouì-
 
-Scordatelo bbbbr dai i brividi sai?-
 
-Che amore ti sto eccitando vero?-
 
-Nabiki tienimelo lontano ti prego -
 
-Pierre fai il bravo…-.
 
-E va bene uffi, quante storie per una tastatina- si girò offeso mentre l’ex vagabondo impallidiva.
 
-Ciao Nabikuccia-
 
-Anche il maniaco?- Proferì il ragazzo ancora shoccato dalle attenzioni non richieste del parigino.
 
-Ehi porcello senza bussola cosa vuoi uno zuccherino rosa o giallo? Capisco, sei in astinenza senza la mogliettina- ridacchiò come suo solito mentre la pr si portava una mano sul volto. Dovevano aiutarla invece si stavano comportando come matti evasi dal manicomio.
 
-Facciamo un  bondage Ryogà con i reggiseni- riprese con le assurde avance il personal stylist
 
-Bonda....cosa??- non capiva più nulla.
 
-Ti vuole legare - sorrise  la ragazza
 
-Tu sei folle!!!-
 
-Ouì mi fai diventare pazzo-
 
-Ma io ti ammazzo-
 
-Si picchiami, fammi male-
 
-Calma Ryoga…. Respira- provò a calmarsi in preda al panico.
 
-Nabiki comunque io voglio un supplemento- aggiunse Happosai  guardando la stanca castana.
 
-Cosa Happosai?- In realtà se lo aspettava.
 
-Altri zuccherini…-
 
-Va bene. Pierre mi serve altra lingerie-
 
-La mia sublim collezione era per lui ?- Il francese guardò, con espressione scandalizzata, il vecchio maestro dalla testa ai piedi.
 
-Sì hai anche tu la mia passione ?- Happosai lo schernì. Aveva ben intuito i gusti dell’eccentrico amico della mezzana.
 
-Io aborro questo scempio...che oscenità, che scandalo, che…non paragonarmi a te….io sono seta tu cotone scadente maniacò-
 
-Ehi non ti scaldare! Facciamo così: tu mi dai tanti zuccherini ed io ti do i boxer di Ryoga-
 
-Davvero? Tanto scadente come cotone non sei....-
 
-Io non vi do un bel niente, depravati-
 
-E magari foto di Ranma- aggiunse Nabiki -nudo con Ryoga mentre fanno la doccia - era assurdo non divertirsi.
 
-La smettete? Nabiki non scherzare-
 
-Oui ci sto!! Anche se  Ryogà, ti preferirei dal vivo -
 
Mentre scherzavano si avvicinò il nemico numero uno. Shan pu.
 
-Ma bene bene ci siete tutti. Salà più diveltente-
 
-È lei?- Indicò schifato.
 
-Sì Pierre.Che vuoi Shan pu? Non sei la benvenuta-
 
-Io sono memblo della giulia, dovlai soppoltalmi pel tutto il tempo succhiasoldi-
 
-Mi domando ancora come sia riuscita a diventare membro della giuria- proferì un pensieroso Ryoga
 
-Si sarà trombata qualcuno, ouì è una che la dà tranquillamente si vede…squillo di basso borgo- Pierre era unico.
 
-Senti  le dei cletini…-
 
-Sono una queen e l’unica cretinà ocà sei tu- in altre circostanze si sarebbero presi a capelli .
 
-Shan pu vattene- Nabiki voleva che Akane non la incontrasse. Non subito.
 
-Lui salà mio iena-
 
-Vedremo- Lo sguardo di entrambe era minaccioso.
 
-Lascia che ti dica una cosa….Sei indubbiamente carina ma non  hai classe, finezza, dolcezza. Per Ranmà ci vuole Akanè- non aveva resistito. La odiava. Era entrato di diritto nel club.
 
-E tu che ne sai-  lo guardò con sdegno.
 
-Sono un intenditore di pistolini e quello del bel Ranmà urla Akane Tendo, ma ancora più forte è l’urlo del suo cuore- La spiazzò.
 
-Non cantate vittolia….il dottolino saplà tenegli testa- andò via. La mezzana impercettibilmente si scosse. La cinesina aveva ragione.
 
***
 
 
Erano arrivati.
 
-Eccovi finalmente, Ranma vai a prendere il numero- Nabiki senza perdere tempo spedì il ragazzo fra la calca di gente. L’espressione cupa della sorella non le piaceva. L’aveva presa per un braccio e portata in disparte.
 
-Allora Akane cosa c’è?-
 
-Possiamo parlare dopo…ti prego-
 
-C’entra Ranma?-
 
-Anche- Era smaniosa.
 
-Parla dannazione-
 
-Ho lasciato Shin e non per Ranma. Ti prego ti dirò tutto ma non ora- gli occhi le si velarono e Nabiki allentò la presa.
 
 
***
 
 
-Tieni numero 15- Non aggiunse altro. Si scambiò un’occhiata d’intesa con la cognata e capì che doveva aspettarsi notizie non buone.
 
*****
 
Erano saliti nella loro camera. Ranma stufo di quel silenzio esacerbante sbottò.
 
-Insomma cos’hai?- Lei lo guardò. Si portò le mani sul volto e andò a sedersi sulla parte più esterna del grosso letto matrimoniale.
 
-Ho lasciato Shinnosuke.-
 
-Cosa?- Il cuore del codinato smise di battere per poi riprendere freneticamente.
 
-Ranma…puoi venire un attimo qui?- Si avvicinò titubante. Sapeva che non poteva essere tutto perfetto.
 
-Per suo rispetto gli ho chiesto di restare amici e ora tu, per mio rispetto, trattami come hai sempre fatto.- Era il suo turno.
 
-Ma..- gli portò un dito sulle labbra.
 
-Questa strana situazione ci ha fatto fare cose che…che normalmente non avremmo fatto, come baciarci. Sei mesi passeranno in fretta ed io e te torneremo ad essere il baka e il maschiaccio di sempre. Quindi smettila di recitare facendo il premuroso maritino.-
 
-Recitare???- Alzò lievemente la voce -Credi sul serio una cosa del genere? Mi stai dipingendo in una maniera schifosa!!!-
 
-Maledizione Ranma…a stento mi guardavi, torna a fare quello che facevi prima-
 
-Vuoi questo?- si guardarono -Sarai accontentata- uscì sbattendo la porta. La tensione era alle stelle. Preferì lasciarla da sola.
 
 
 
***
 
 
-Andiamo di male in peggio- Ranma aveva appena spiegato la conversazione avuta con la mora alla pr.
 
-È normale che agisca così-
 
-Normale dici?-
 
-Pensa che tu non la ami-
 
-Cazzo Nabiki mi sta facendo impazzire!!!-
 
-E lei come credi che stia?- La castana scattò, ma poi rendendosene conto, prese un sospiro per calmarsi -Senti Ranma io sto facendo del mio meglio ma Shan pu non mi convince e non ti aspettare che Shinnosuke accetti buono buono la decisione di mia sorella. In poche parole se non ti deciderai a parlarle ti troverai in un punto da cui sarà poi impossibile tornare indietro. Rifletti.-
 
***
 
Non era salito più in camera, così lei lo raggiunse nella sala convegno. Tutti i partecipanti dovevano trovarsi lì per ascoltare i membri della giuria pronunciarsi sul regolamento e sul calendario delle prove.
 
 
****
 
-Salve, benvenuti all’evento tanto atteso “Arti marziali con amore”- un grosso applauso coprì la voce del presidente della giuria tanto da farlo smettere di parlare per pochi istanti – Vista la vostra euforia non mi perderò in chiacchiere e vi parlerò del regolamento e del calendario delle prove.
 
Il presidente della giuria, prima di dettare le regole principali, aveva sottolineato che i partecipanti erano già stati osservati da lontano. I giudici sapevano come gestivano il dojo ed avevano interpellato allievi e persone esterne.
 
-Per quanto riguarda i combattimenti terremo conto di parametri quali:
 
  • Timing, ovvero il momento giusto per eseguire la tecnica;
  • Distanza che applicherete per gestire lo spazio;
  • Velocità di esecuzione;
  • Ritmo e adeguamento dei movimenti.-
 
Ranma ascoltava rapito. Era il suo campo e sapeva di essere forte senza però sottovalutare i rivali. Per trovarsi lì erano pur sempre degni avversari.
 
-Preoccupato?- La prima parola che si rivolgevano.
 
-Dovrei?- Era distaccato.
 
-So che sei bravo ma non sottovalutarli-
 
-Tu mi starai vicino?- Abbassò il muro
 
-Ovvio- Si sorrisero e finalmente si presero per mano mentre il Presidente continuava a parlare.
 
 
 
-Infine vi osserveremo come coppie. Vedremo la vostra sintonia, il feeling che vi lega e l’amore che traspare per quello che fate insieme-
 
-Ce la faremo maschiaccio- Le bisbigliò all’orecchio facendola rabbrividire.
 
-Lo so baka- Gli strinse di più la mano. Aveva urgente bisogno di un suo contatto.
 
-Al termine delle prove ci sarà la graduatoria finale- Furono distolti dalle ultime notizie che il presidente dava.
 
-La giuria è composta da vari membri. - Elencò i nomi. Erano dieci persone tra cui Shan pu . I due sposini udendo quel nome storsero il naso ridendo. Ranma le prese la mano e le baciò il dorso.
 
 
*****
 
Mentre Ranma osservava i primi combattimenti previsti da calendario,
Akane dall’enorme terrazza dell’albergo rimirava incantata il giardino.
 
-Allora possiamo parlare sorellina?- Nabiki si mise di fianco con le spalle verso il panorama. Lei sospirò e le spiegò l’intera conversazione avuta col dottore.
 
-Lo ami tanto vero?- La mora non volse lo sguardo verso la sorella ma si limitò a concretizzare i suoi pensieri e le sue paure. Era inutile nascondere, per Nabiki era un libro aperto.
 
-Ma lui non ama me-
 
-Akane perché ti fai del male ostinandoti?-
 
-Perché sono stanca- fissò gli occhi in quelli di lei -Con lui è come stare sull’orlo di un precipizio...sai che stando lì puoi cadere ma sei affascinata e non indietreggi, però un passo falso e… puoi morire....dal dolore- Aggiunse a bassa voce.
 
-L’ amore è un salto nel buio- le accarezzò i capelli sorridendole. Stava soffrendo e lei lo vedeva.
 
-Tu… tu con Daiki non hai provato questo... intendo il salto-
 
-Oh invece sì... Nessuno avrebbe scommesso su noi. Immagina: io machiavellica e lui odia le manipolazioni. Io bianco lui nero. Io riservata e calcolatrice, lui  aperto e imprevedibile, insomma due tipi opposti su cui non  punteresti neanche uno yen ed invece…-
 
-Lui è pazzo di te…-
 
-Ed io di lui. Ma all’inizio non lo sapevamo ed abbiamo rischiato. Detto questo lasciami dire che come sono sicura di me e Daiki lo sono di due zucconi che seppure continuano a darsi del baka e del maschiaccio, si amano da morire- Sorrise teneramente.
 
-Non lo so, io…a volte sembra come dici tu, altre invece…So di essere gelosa e di vedere cose che  non esistono. Shan pu ci prova e lui nemmeno la guarda, anzi. Sto impazzendo… Un attimo prima ho paura, un attimo dopo mi ritrovo in un mondo magico, illusorio,  fatto di carezze, baci, passione ….Nabiki… non credo di farcela stavolta.-
 
-Ascoltami, so che ti dispiace per Shinnosuke ma vivi questi tre giorni con lui. Ve lo dovete. Parla, scherza, ridi, arrabbiati ma vivi con lui intensamente senza precluderti nulla. Non ti sto dicendo di farci l’amore ma non respingerlo e soprattutto ricordati che lui non è bravo con le parole. Se al termine della gara non ti avrà convinto neanche con i gesti allora troveremo un modo per il divorzio ok?-
 
-Davvero…lo faresti?-
 
-Certo. Io voglio la tua felicità. Ricordati che non ti ha sposato per il concorso – Akane spalancò gli occhi.
 
-Grazie- La abbracciò con tutto l’affetto che custodiva nel cuore per la sua astuta sorella e lei ricambiò con la stessa intensità.
 
 
*****
 
Si era ritrovati sul tardi  nella loro stanza. Akane si era rintanata lì. Non aveva voglia né di mangiare né di vedere nessuno. Lui sarebbe presto rientrato.
 
Aveva un T-shirt lunga che copriva a stento metà cosce..lui in canottiera e boxer.
 
-Cosa cerchi?- Le era di fianco dinanzi al lavandino. La guardava estasiato. Aveva la testa nel beauty case.
 
-Lo spazzolino, dannazione credo di averlo dimenticato-
 
Lui aveva il suo pieno di dentifricio in mano. La guardò e tacitamente si capirono. Lei sorrise.
 
-Tieni fai prima tu-
 
-Grazie- Erano più intimi di quanto credessero.
 
-Ma setole morbide no?- La bocca era piena di pasta alla menta
 
-Io solo cose dure- le parlò con voce bassa e tono malizioso. Decise di lasciarsi andare seguendo i consigli della sorella.
 
-Scemo…per compensare?-
 
-Cosa dovrei compensare?-
 
-La tua clava-
 
-Scherzi vero? E poi chi lo ha definito grosso, paragonandolo ad un braccio?-
 
-Baka sei…-arrossì
 
-Le bambinette non dovrebbero provocare-
 
-Non pensavo che ti eccitassi con una bambinetta- si complimentò con sé stessa per la prontezza.
 
-Infatti non lo ero-
 
-Ma smettila- ridevano e scherzavano come solito.
 
-Akane…-
 
-….-
 
-Ora che non sei più fidanzata possiamo darci dentro?- La abbracciò da dietro
 
-Scemo ma che…?-
 
-Ehi hai dei doveri coniugali.- Incrociò le braccia alzando il mento
 
-Non scherzare e poi cosa c’è, ora sono diventata una come tante?- Lo disse senza neanche pensarci
 
-Maschiaccio Io…lo farei con te perché…- voltò lo sguardo e smise di parlare.
 
-Perché?-“ Parla Ranma ti prego” Sperava e supplicava nei suoi pensieri che lo facesse.
 
“Perché ti amo”. Lo pensò ma dalla sua bocca uscì altro -Non l’ho mai fatto con un  maschiaccio…e vorrei provare di tutto-
 
-Baka sei il solito pervertito- si guardarono sospirando.
 
 
 
Si misero stesi sul comodo lettone. Come loro abitudine parlarono del più e del meno fino a quando gli occhi non avrebbero ceduto per la stanchezza.
Avevano parlato dei vari combattimenti e di alcuni avversari. Poi la ragazza decise di dirottare la conversazione su argomenti più piccanti. Era curiosa marcia.
 
-Sei  mai stato con una ragazza vergine?- Lo disse a bruciapelo lasciandolo basito per  qualche secondo.
 
-No- Fu laconico
 
-Come mai?- Non avrebbe smesso.
 
-Mia scelta...troppo compromettente-
 
-Come facevi a sapere che non erano…?-
 
-Vergini?-Lei annui
 
-Si capisce dai loro atteggiamenti, da come parlano, guardano…-
 
-Allora su di me è evidente?- Lo guardò scrutandolo.
 
-Come un  marchio- rise con amore mentre le toglieva un ciuffo dal volto. Perché lo torturava in quel modo? La voleva e desiderava più dell’aria ma prima doveva farle sapere che ne era pazzamente innamorato.
 
-Non sei mai stato tentato di farlo con una che…?-
 
-Ma stasera cos’hai? Sembri l’ispettore Colombo- rise
 
-Rispondi!!!-
 
-Sì-
 
-Chi è, la conosco?-
 
-Sì ma ora dormi- doveva chiudere la conversazione. Temeva la sua reazione.
 
-Non vuoi dirmelo...Ukyo è lei vero?-
 
-Cosa???- Davvero credeva che lui potesse farlo con la cuoca che considerava una sorella?
 
-Dai ammettilo. Volevi farlo con Ukyo...-
 
-Nooooo Ukyo è come una sorella- Era sbalordito.
 
-E allora chi?-
 
-Akane dormi....non ora-
 
-E dai- diventava peggio di Emi. Si avvicinò torturandogli la guancia con un dito- Allora me lo dici…dai???-
 
-Con te- sbottò
 
-Con me...?- Annuì guardandola sorridere. Era incantevole. Bastava poco per farla felice.
 
-Allora un po' ti piaccio-
 
-Un pochino- sorrise. Pian piano si stava aprendo. Era maledettamente difficile parlare.
 
-Maschiaccio...senza sex appeal, vita larga, però non credevo ti piacesse questo genere di ragazza- lo canzonava
 
-Smettila-
 
-Perché, sennò che fai?- Senza farselo ripetere iniziò una guerra di cuscini e solletico. Si fermarono col respiro corto e ridendo ancora.
 
-Da quando non fai sesso?-
 
-Akane ma stasera cosa hai mangiato?-
 
-Nulla a dire il vero e poi quante storie…siamo marito e moglie non lo facciamo ma almeno parliamone-
 
-Vuoi farlo mogliettina?- La provocò avvicinandosi e facendola sussultare.
 
-Non ora maritino, ho mal di testa.-
 
-Brava, hai già imparato i clichè-
 
-Sì ma ora rispondi- piaceva ad entrambi quel piccante gioco.
 
-Dall’ultima volta che sei venuta a casa mia-
 
-Lei era… brava?- Un morso le attanagliò lo stomaco. Pensò fosse dovuto al suo digiuno.
 
-Sì abbastanza- la ragazza smise di chiacchierare -Cosa c’è Akane…-
 
-Chissà se quel giorno sarò… in grado sai..-
 
-Akane non preoccuparti…quando sarà il momento ti lascerai andare e sarai perfetta- sospirò. Tempo di uno sguardo.
 
-Credo sia meglio dormire altrimenti...Willie si sveglia ed io poi non riesco a tenerlo a bada-
 
-Allora notte! Non sia mai! Poi...proveresti cosa vuol dire farlo con una vergine-
 
-Akane....promettimi che lo farai con quello giusto e non per provare…-
 
-Promesso-
 
-Ok. -
 
-Notte - questa volta le posò un bacio all’angolo della bocca ma lei non aggiunse e non chiese altro. Si girarono di spalle.
 
La piccola  mora si riaddormentò ripensando a quella piccante conversazione. Chissà come sarebbe stato fare l’amore con Ranma. 
 
 
 
Si era svegliata di scatto. Lui era accanto che dormiva beato.
Lo scrutò. Era perfetto ed eccitante. Non riuscì a trattenersi.
Iniziò a sfiorarlo con un dito. Partì dalla punta del naso, scese sulle labbra socchiuse fino al torace. Sfiorò l’elastico dei boxer. Ritornò al viso delineando le labbra e le baciò leccandole.
Lui aprì gli occhi. Lei lo voleva, lo desiderava, lo guardava lasciva.
Aveva deciso, era pronta per il suo baka.
 
-Akane- La guardò incredulo
 
-Shhh…fammi tua, ora- Lo ribaciò con impeto
 
La prese e la fece girare con la schiena verso il materasso. Lui si portò su di lei.
I baci che le lasciava sul collo erano roventi, la mano dal ventre salì lentamente sul seno. Gemette e lui con lei.
 
Le sfiorò la sua parte più intima e lei non resistette inarcando la schiena.
 
-Adesso Ranma- Finalmente e lentamente scivolò in lei.
 
Si muoveva con calma dentro il suo corpo.
La guardava senza mai smettere. Negli occhi c’era passione, desiderio, voglia, tenerezza.
Le prese le mani intrecciandole continuando ad affondare in quel caldo corpo.
 
Ancora sospiri, gemiti strozzati.
 
-Sei mia finalmemte -
 
-Dimmelo, dimmelo che sono solo io-
 
-Lo sei sempre stata-
 
 
Riprese a sospirare più pesantemente. Il ventre era infiammato, fitte si propagavano per il corpo.
Si sentiva meravigliosamente strana e sul punto di esplodere. Lo guardò e lui la strinse di più
 
-Non fermarti- urlava suadente mentre si aggrappava al suo virile corpo con tutte le sue forze.
 
 
 
Intanto nella vita reale, fuori da quel meraviglioso sogno erotico, il codinato si era ridestato dal suo sonno.
Qualcosa o meglio la mano di qualcuna stava accarezzando il suo amichetto rendendolo pronto all’attenti.
 
Akane si era avvinghiata come una cozza muovendosi troppo lascivamente e ansimando in maniera inequivocabile. La sua mano era serrata sul pistolino di Ranma.
Iniziò a muoverla adagio.
 
-Oh Kami no, no Akane…o sì sì…ma che cacchio dico…A-Akane svegliati ti-ti prego- Iniziò a sudare freddo. Sarebbe morto di eccitamento trattenuto.
 
-Sante Divinità vi prego fate che stia sognando me… e vi prego fate che si svegli- Per sua fortuna le sue preghiere furono ascoltate.
 
Il suono della sveglia la fece svegliare.
 
Si alzò saltando come una molla.
 
Era madida, accaldata ed ancora frastornata ma le immagini del sogno si proiettarono chiare nella sua mente.
Mosse le dita intorpidite e sentì sotto di esse qualcosa di familiare.
 
Seguì con gli occhi la traiettoria del braccio e della mano. Stava stringendo qualcosa di troppo duro e grande. Ingoiò a secco. Non osava guardare.
 
Ranma era evidentemente eccitato. Si rese conto di cosa stesse stringendo ma era troppo tardi. Alzando lo sguardo vide il suo baka  che la guardava con lo sguardo socchiuso ed un ghigno malizioso. Era nei guai…grossi guai.
 
-Oh cacchio!!! Oh cacchio!!!!-
 
-Si quello è il suo nome piacere, ora…potresti levarla…la manina? Anche perché…- si stava divertendo anche se il suo amichetto pulsava in una maniera atroce provocandogli dolore.
 
Si girò imbarazzata togliendo la mano per poi farla scomparire nell’altra.
 
-Maniaco- l’attacco era la migliore difesa.
 
-Io? E tu che mi palpeggi!!! Cosa cercavi o meglio cosa sognavi?- sorrise sornione
 
-Ho sognato che ero…ero  sul bus e poi una…una fermata brusca…-
 
-E ti sei appesa alla maniglia. A che fermata scendi?-
 
-Baka io… io - si alzò di getto andando verso il bagno. Sarebbe voluta sprofondare sotto terra.
 
-Fredda Akane, anzi gelata la doccia!!- scoppiò in una fragorosa risata
 
-Comunque chi era?- Le urlò prima che si chiudesse nell’altra stanza.
 
-Chi era chi?- Tornò indietro. Non poteva dargliela vinta.
 
-Stavi facendo un sogno erotico è evidente…-
 
-Io e pure se fosse?-
 
-Non c’è nulla di male tutti i ragazzini in piena fase ormonale lo fanno-
 
-Io non sono un ragazzino…-
 
-Ok come vuoi, comunque mi devi la risposta-
 
-E chi lo dice?-
 
-Prima ho risposto ad un sacco delle tue domande…quindi...- Uno a zero per il moro.
 
-Pierre- Erano pari.
 
-Akane ma Pierre…-
 
-Ma io sono un maschiaccio...quindi- gli fece una linguaccia sapendo di averlo spiazzato
 
-Un giorno me lo dirai sai…-
 
-Un giorno chissà- e si diresse in bagno per la doccia gelida.
 
 
 
2 giorno
 
 
-Tutto bene sorellina?- Stavano facendo colazione in uno dei ristoranti del lussuoso albergo.
 
-Mh…-
 
-Cosa è successo o dovrei dire cosa non è successo?- lo disse col suo solito tono strafottente mentre sorseggiava uno schiumoso cappuccino.
 
-Niente-  ma questa volta non fu evasiva e telegrafica come suo solito.-Ieri ho sbagliato a non mangiare…il digiuno fa fare strani sogni…….- aveva bisogno di confidarsi con la sua saggia nonché esperta sorella.
 
-Strani?-
 
-Sì…ne ho fatto uno particolare…. - le guance si imporporarono e Nabiki ghignò comprendendo la natura di quel sogno.
 
-Sentiamo ….- la lasciò parlare
 
-Io ...stavo….stavo facendo l’amore- si appoggiò allo schienale della sedia con ancora in mano il croissant che stava sbriciolando per il nervosismo. La pr con lo sguardo insinuante e movimento della mano la invogliò a continuare.
 
-Era così reale, erotico e…e mi auguro che sia davvero così perché… cavolo non so più neanche cosa sto dicendo-
 
-Sì che lo è….meraviglioso, appagante, piacevole, dolce, intenso, dà assuefazione. Ma ora voglio sapere con chi?- La castana aveva iniziato con voce lasciva a spiegare cosa fosse o meglio cosa si provasse ma poi il tono era mutato per sapere ciò che la incuriosiva realmente.
 
-Non ricordo ero al buio- distolse lo sguardo
 
-Akane….eri nel tuo sogno quindi con chi lo hai fatto?- La guardò deglutendo a secco. La furba ragazza capì anche se non aveva tanti dubbi. Conosceva la sorella ed aveva detto di aver fatto l’amore.
 
-Va bene non vuoi fare nomi. È bravo anche nel sogno?-
 
-Sì- fu un flebile sussurro mentre si portava la mano sugli occhi.
 
-Perché ho il sospetto che ci sia altro?- La provocò posando la tazza svuotata sul piattino facendo un lieve rumore.
 
-Nabiki che figura di merda che ho fatto!- Incrociò le braccia sul tavolo poggiandoci la testa.
 
-Cosa hai combinato, gli sei veramente saltato addosso?- Sgranò gli occhi trattenendo un risata.
 
-No ma ho fatto credo di peggio….la sveglia è suonata ed io mi sono trovata con …-  non terminò.
 
-Con gli slip da cambiare?- Provò ad indovinare
 
-Nooooo-
 
-Allora?-
 
-Avevo…. la mano sul…- si morse il labbro inferiore
 
-Wow-
 
-Già!-
 
-Poverino!!!-
 
-Cosa poverino lui e io allora?-
 
-Tesoro non ti rendi conto…lo vuoi morto vero?-
 
-Perché?-
 
-Non contiamo che lui non ha rapporti da quasi un mese ma...la mattina il loro amichetto è il primo a svegliarsi ed è...molto sensibile- ammiccò.
 
-Me ne sono accorta- fu impossibile non ridere
 
-Comunque se vuoi un consiglio…. il primo orgasmo cerca di non averlo in sogno!-
 
-Scema….però credo di esserci andata vicino-
 
-Se vuoi completare a lui non dispiacerà-
 
-Smettila sei tremenda-
 
-Bonjour…tremenda per cosa?-
 
-Ciao Pierre mia sorella si stava tromb…-
 
-Nabiki!!!-
 
-Stava facendo l’amore con Ranma ma in un sogno- Akane era scioccata. Nabiki raccontava con tranquillità una cosa per lei intima.
 
-Akanè tranquillà non vergognarti….ma comunque hai un popò di maschio alpha nel lettone e tu ti sprechi nei sogni?- niente avrebbe scandalizzato il wedding planner.
 
-Cosa?? Ma la smettete!!!-
 
-Scusami ma io non riesco a fare un sogno erotico da un po’ e mi ritrovo in…-
 
-Non dirmelo, secca- era nauseata
 
-Ouì ouì…Se solo Ryoga fosse più aperto-
 
-Buongiorno cosa devo essere io…?-
 
-Aperto Ryogà -le sorelle ridevano ed Akane era sollevata di non essere più lei l’oggetto della conversazione.
 
-Senti coso io sono aperto ma il problema è che tu vuoi aprirmi una parte che per te è off limits-
 
-Non ti farò male-
 
-Io a te sì se non la smetti- Grugnì
 
-Buongiorno, cosa succede Ryoga?-  Ranma si sedette vicino ad Akane guardandola di sottecchi e sorridendo. La mora era ancora in imbarazzo e a lui piaceva vederla così.
 
-Ryogà  non vuole farsi esplorare- proferì Pierre in tutta tranquillità mentre l’ex vagabondo lo guardava allibito.
 
-Pierre, Ryoga esplora, non si fa esplorare- strizzò l’occhio all’amico
 
-Va bene faccio tutto anche il passivo ma perché non ci esploriamo tutti e tre?- Aprì la bocca per sorridere come se stesse facendo una visita odontoiatrica
 
-Nabiki mettigli una museruola- disse scocciato il codinato.
 
-Uffi ma quanto siete antichi, spero di trovarvi nei miei sogni….farò come fa Akanè- la ragazza si strozzò con l’ultimo sorso di latte. Ranma non si trattenne nel ridere.
 
-Scusate ho dimenticato una cosa in camera- si alzò di scatto
 
-Maschiaccio se vuoi ti aiuto a completare il sogno- Ghignò. Anche Ryoga capì scuotendo la testa.
 
-Baka zittoooo!!!!!!- Scomparve alla velocità della luce mentre sentiva gli altri sorridere ed il fascinoso artista la guardava  incantato come suo solito.
 
 
*****
 
 
La gara era ripresa.
 Era stata stilata una provvisoria graduatoria sulla gestione della palestra e i coniugi Saotome con sorpresa si ritrovarono tra i primi posti.
Si erano mostrati professionali, disponibili, preparati ed esaustivi nello spiegare le varie tecniche.
 
Stranamente Shan pu non aveva ancora fatto nulla di particolarmente provocatorio nei confronti del codinato. Questo era segno preoccupante per tutti.
 
Come da calendario iniziarono nuovi combattimenti.
 
Ranma e Akane superarono brillantemente le varie prove singole e di coppia.
Tra calci rotanti, tecniche delle castagne e mosse della scuola Saotome-Tendo, portarono facili vittorie svettando in graduatoria.
 
Al termine di ogni incontro lui la cercava con lo sguardo e lei con un sorriso lo ricambiava regalandogli pace e calore.
 
****
 
 
Prima di cena Akane era andata in giardino. Adorava quel posto e si fermava spesso a guardare incantata un albero di ciliegio. Era il suo preferito.
 
-Però, un maschiaccio che ama i fiori-
 
-Non ti stanchi mai?-
 
-Di cosa?-
 
-Prendermi in giro!-
 
-Mi piace…adoro litigare con te- lei lo guardò
 
-Non lo avevo capito- era infastidita ma lui la stupì cingendola da dietro.
 
-Mi piace litigare con te perché dopo ho una scusa per fare pace e vedere il tuo bellissimo sorriso-
 
-Ranma…- era senza parole e per intensissimi secondi si fissarono. Lui decise di distogliere lo sguardo. Quelle labbra erano troppo invitanti ma era presto per il bacio della buonanotte. Ebbe un’idea.
 
-Vuoi… vuoi giocare?-
 
-A cosa?-
 
-Nascondino-
 
-Ranma ma non siamo cresciutelli?-
 
-Dai! Anzi facciamo così, chi perde paga pegno- Era un eterno Peter Pan e a lei questo aspetto piaceva.
 
-E che pegno?-
 
-Un bacio- sorrisero. Era infantile sia il gioco sia il pegno, ma erano eccitati al solo pensiero di sfiorarsi le labbra.
 
-Ok conti tu però-
 
-No maschiaccio… io ho avuto l’idea-
 
-Uffa Ranma ma questo posto è immenso se poi non ti trovo o tu imbrogli?- cantilenò come una bimba
 
-Tu conta e non ti preoccupare! Dai girati- la ragazza obbedì ma prima di sparire il moro le disse una cosa che la fece sorridere e provare scariche elettriche per tutto il corpo.
-Akane…se non mi trovi…sono dietro al tuo albero-
 
Lo trovò lì. Lui la prese fra le braccia e col cuore a mille le posò un casto bacio sulle labbra, indugiando più del dovuto.
 
-Credo sia meglio andare- la voce di Akane era appena udibile. Anche un semplice bacio li disarmava.
 
Sorridenti più del solito e stretti l'uno all'altra entrarono nella opulenta struttura.
 
Mentre si avviavano alcuni membri della giuria avevano sorriso dinanzi a quella scena appuntando alcune cose sul loro block note. Solo due occhi non brillarono ma si infuocarono di rabbia. La cinesina non aveva gradito.
 
****
Erano al loro tavolo tutti insieme, chiacchierando e scherzando come al solito.
 
Shan pu con indosso un mini abito rosso fuoco degno di una squillo si era avvicinata suadente a Ranma.
 
-Posso accomodarmi?- Indicò una sedia vuota. La giuria poteva cenare con i vari gareggianti per osservare le coppie.
 
-Prego- con freddezza la fece accomodare Nabiki.
 
-Cledo che non falebbe piacele sapere che salti gli appuntamenti?- Lo disse incurante degli sguardi astiosi che i commensali le rivolgevano
 
-Ero indisposto e poi c’era il maestro.-
 
-Avevo chiesto di te. Potevi spostale l’appuntamento, comunque ne plendelò un altlo -ammiccò
 
-Fa’ come credi comunque è giusto che tu sappia che non  ne farò più di lezioni private... - Akane lo guardò incantata.
 
-Davvelo e come mai?-
 
-Il matrimonio cambia- Guardò Akane. Ancora una tacita dichiarazione.
 
-Se una pelsona è tonda non diventa quadla…tu mi capisci velo Lanma?- era provocante e sfacciata senza ritegno. Con il suo piede strusciò quello del codinato facendo in modo che Akane lo vedesse. Ranma si irrigidì. Non sapeva come fare per farla smettere. Nabiki capì e allungò la sua gamba dandole un calcio.
 
-Ahi-
 
-Scusami ho avuto un crampo…ne soffro, sai carenza di magnesio. Dovresti mettere del ghiaccio…potrebbe gonfiarsi. Happosai la accompagni tu…?-
 
-Vieni zuccherino che il nonnino ti massaggia la bua e ti racconta una favoletta-
 
-Scoldatelo- si alzò e andò via lievemente zoppicando e imprecando nella sua lingua d’origine.
 
La piccola Tendo non sorrise come gli altri. Quando sarebbe finito quel vergognoso  teatrino? E soprattutto fino a quando il codinato avrebbe resistito  alle palesi avances della sensuale amazzone?
 
-Scusate non ho molto appetito- si alzò e si incamminò verso il giardino. Ranma la guardò tristemente, sapeva che se l’avesse seguita  avrebbero litigato.
 
-Vado io Ranma tranquillo-
 
-Grazie Ryoga-
 
-Akane ….Ehi tutto bene?-
 
-Si sono solo stanca e ..stufa-
 
-Akane lo so che è uno zoticone ma ti vuole bene....sul serio-
 
-Bene,  Ryoga hai centrato il punto-
 
-Mh-
 
-Io voglio essere amata-
 
-Akane lui ti ama, non fraintendere come tuo solito-
 
-Fraintendere? Hai visto quando quella cretina gli ha fatti piedino lui cosa ha fatto?-
 
-Nulla!-
 
-Appunto nulla! Si è irrigidito come suo solito ed è dovuta intervenire Nabiki-
 
-Lo sai è impacciato -
 
-Impacciato dici? Si è scopato mezza Nerima e dintorni e mi chiedo quando…quando toccherà a Shan pu- ormai erano sussurri.
 
-Non lo farà lo sai. -
 
-Ora come ora non so più nulla.-
 
-Akane …non fare il suo gioco, non farti accecare dalla gelosia, ti dico solo questo.- Lei annuì ritornando in camera.
 
****
 
L’aveva raggiunta  non appena aveva saputo dal suo amico che si era allontanata.
 
-Ehi tutto bene?-
 
-Si sono solo un po’ stanca-
 
-E tesa-
 
-Quanto vorrei una bella vasca per un bagno caldo- decise di accantonare l’accaduto. Ma il sacco era colmo.
 
-Girati-
 
-Cosa?-
 
-Girati ti faccio un massaggio-
 
-Davvero?-
 
-Si come lo vuoi? Lussurioso, erotico, stimolante…-
 
-Ranma non devo prepararmi per un film porno-
 
-Ma ti preparo per un bel sogno hot- sghignazzò
 
-Baka…-
 
-Mi spiace per prima io volevo…-
 
-Non dire nulla ti prego. Lei con te ha questo potere-
 
-Non ha potere ti sbagli. Se non ho fatto nulla è perché ho paura di perdere il controllo-
 
-Ovvio-
 
-No, non in quel senso. Ho paura di sbagliare e diventare violento, darle uno schiaffo -
 
-Davvero?-
 
-Si Akane ti prego credimi…non la desidero e non la voglio-
 
-Non dovevi massaggiarmi?-
 
-Ok- capì che la conversazione era chiusa. La mise seduta tra le sue gambe .
 
Massaggiava lentamente dalle clavicole al collo per poi delineare la colonna vertebrale. Lei si stava lasciando andare. Aveva inclinato la testa.
 
-Ti piace?- Sussurrò ad un orecchio facendola rabbrividire. Annuì
 
-Ora puoi dormire-
 
-Già finito?-
 
-Sì maschiaccio-
 
-Uffa perché?-
 
-Perché tu ti rilassi mentre io…-
 
-Tu?- lo guardò con cipiglio
 
-Il mio pistolone vuole conoscere la tua…-
 
-Non dirlo-
 
-Perché poi mi sogni?-
 
-Chi ti dice che eri tu?-
 
-Il bus lo hai preso con me ammettilo. Anzi no, io ero il sexy autista…-
 
-Vedi troppi porno scemo, dormi-  ridevano scherzando
 
-Notte Akane -
 
Gli diede un bacio sulla guancia. Doveva parlare con lei assolutamente.
 
 
3 giorno
 
La mattina ci  sarebbero stati gli ultimi incontri, per Ranma e Akane l'ultimo combattimento in coppia.
 Il pomeriggio invece come da calendario sarebbe stato dedicato interamente all’osservazione dei coniugi.
 
 
****
 A colazione Nabiki per suo dispiacere fu raggiunta dalla cinesina.
 
-Non ho detto che potevi sederti-
 
-Non te l’ho chiesto….sono di passaggio. Ho una solplesina pel te succhiasoldi- la pr aveva capito. Era un altro dei suoi trucchi su suggerimento del dottorino.
 
 
-Shan pu non ti scoccia sentirti ridicola?-
 
-Se fossi in te non pallelei tloppo anzi gualda qui- Erano foto che ritraevano Shin e Akane in posizioni inequivocabili sul loro rapporto -Come cledi che leagilà la giulia....sposati pel convenienza!!-
 
Senza scomporsi la castana aprì la borsetta.
 
-Sai leggere vero?-
 
-Cosa sono le tue scuse pel iscitto?? hahaha-
 
-Sei messa proprio male…da ricovero....sono i tabulati delle tue telefonate con scopettone....c’è anche una telefonata fatta ad un tizio parente di un membro della  giuria Ti conviene smetterla.. Potrei mandarne una copia al tuo villaggio. Come sei caduta in basso per un uomo che non ti vuole ed ha sposato un’altra- sorrise beffarda
 
-Cledi che mi felmelò…che ci felmelemo?-
 
-Non so che altro di subdolo avete in mente ma la prossima volta non mi tratterrò. Lascia anzi lasciate in pace mia sorella ed il suo uomo-
 
-Suo quando se lo poltelà a letto-
 
-Per te si riduce tutto ad una squallida scopata vero? Non ti vergogni? Lui con te neanche quello ha fatto.-
 
-Lo falà plesto -
 
-Conosco Ranma…ama troppo mia sorella, si farebbe castrare piuttosto-
 
-Vedlemo Nabiki…vedlemo- andò via.
Sapeva che era pericolosa....Ranma doveva sbrigarsi e fare attenzione.
 
 
 
****
 
 
 
 
Ranma e Akane furono chiamati per l’ultimo incontro con dei rivali forti e spietati: la coppia Fugikama.  Avrebbe fatto di tutto per vincere il premio e per questo ascoltarono i consigli di Shan pu la quale eveva indicato il punto debole del codinato, la sua sposa.
 
 
Le prime a sfidarsi furono le donne.
Akane era seria, concentrata. Negli anni era migliorata grazie ai continui allenamenti con Ranma.
Le due combattenti si fronteggiarono per alcuni minuti ma lo scontro non durò molto.
La donna cercò di colpirla più volte con delle poderose gomitate evitate prontamente dalla bella mora che alla fine le scagliò un unico, potentissimo calcio diritto nello stomaco, vincendo.
Il moro era fiero di lei. Lo sarebbe sempre stato.
 
Era il turno dei mariti.
Si sfidavano con lo sguardo. Erano l’uno di fronte all’altro. Entrambi solo con i pantaloni. Erano due statue che stavano per confrontarsi. Due titani delle arti marziali.
La signora Fugikama mostrava fierezza ed ostentava sicurezza nei confronti del marito.
Akane per un attimo fu presa da un lampo di terrore ma quando vide Ranma e quello sguardo che aveva nei combattimenti più impegnativi si rassicurò.
Si ricordò di tutte le volte che aveva combattuto per salvarla e un inspiegabile senso di calore si diffuse attorno al suo cuore.
Il suo Ranma era il più forte e non avrebbe perso.
 
Sotaru Fugikama  partì per primo e con un veloce calcio lo fece cadere ma il codinato si rialzò velocemente sfoderando velocità, forza e resistenza.
Partì con la sua micidiale tecnica delle castagne stordendo il rivale.
Fugikama preso alla sprovvista e vedendo la forza abnorme del corvino giocò la sua carta
-La tua mogliettina è un bel bocconcino e ha l’aria di una a cui le piace giocare. Magari di nascosto potremmo divertirci…così come sta facendo con quel tizio…-
Ranma udendo quelle parole si girò per guardarla.
Fu il momento: il rivale gli si gettò addosso scagliando calci e pugni e ferendolo all’occhio e alla caviglia.
 
-Ranma!- Era la voce di Akane. Un semplice suono e uno sguardo d’intesa.
Fugikama aveva sbagliato i conti. Mai parlare a sproposito di Akane con Ranma
La sua aura combattiva divampò a limiti massimi. Si scagliò contro il rivale come una furia, scattando come un felino con un fulmineo calcio lo colpì al volto. Era di una forza e di una precisione incredibili. Fugikama fu scaraventato parecchi metri fuori dal quadrato.
Aveva vinto.
 
Si avvicinò e gli intimò un’ultima cosa
 
-Non azzardarti mai più a parlare di mia moglie- andò da lei che senza esitazione gli si buttò addosso.
 
-Akane dovresti correre...ma dovè?- Nabiki si guardava attorno
 
-Dal maritino- indicò Ryoga ridendo
 
-Dimentico quanto si amino-
 
-Devono solo capirlo o meglio lei-
 
 
****
 
La sera ci sarebbero state le ultime domande da parte della giuria per capire meglio le coppie e poi il responso.
 
Akane aveva indossato un vestito nero scollato sulla schiena. Ranma era impeccabile nel suo abito scuro. Tenebroso e sexy come sempre. La raggiunse sulla terrazza. Ormai quello era il posto preferito da Akane.
Le posò un lieve bacio sul collo facendola sussultare
 
-Dove sei stato?-
 
-Mi ha chiamato il presidente della giuria-
 
-Per farti qualche domanda su noi?-
 
-Si ma anche…- tentennò
 
-Cosa c’è?- prese un lungo respiro e parlò
 
-Mi hanno chiesto di partire per uno stage di un anno in Europa. Mi hanno visto combattere e li ho stupiti.-Sorrise di sbieco ma non era spavaldo come al solito.
 
-È una proposta che non puoi rifiutare- lo disse fingendo felicità ma si sentiva vuota, smarrita
 
-E il dojo?-
 
-Ci sono...io-
 
-Il dojo è nostro-
 
-Si ma...-
 
-E poi io…io non…-
 
Furono interrotti dalla gattaccia.
 
-Lanma…-
 
-Che vuoi stavamo parlando-
 
-Pallelete dopo ora devono dilti una cosa a ploposito dello stage, devi venile con me-
 
-Vai pure dai parliamo dopo- Akane aveva la vista appannata da un velo di lacrime e un enorme frastuono le impediva di essere lucida
 
-Vengo subito…promesso- le posò un bacio all’angolo della bocca. Entro sera avrebbe parlato e si sarebbe dichiarato.
 
L’amazzone lo aveva portato dentro la palestra. Erano soli.
 
-Allora Shan pu dove sono gli altri?-
 
-Altli chi?-
 
-Sei la solita- stava guadagnando l’uscita.
 
-Dove vai Lanma?-
 
-Da mia moglie-
 
-Ma smettila scemone da quando non tocchi una vela donna?-
 
-L’ho sposata e stammi lontano - Si era avvicinata avvinghiandosi proprio come faceva quando erano due ragazzini ma stavolta fu diverso. Ranma, con la voce bassa, spettrale, le ordinò di allontanarsi mentre le prendeva i polsi stringendoli forse un po’ troppo per farla staccare.
 
-Quanto sei virile Lanma, adolo i maschioni violenti-
 
****
 
Intanto sulla terrazza
 
-Akanè che ci fai sola soletta mia petit?- Si asciugò velocemente una lacrima sfuggita.
 
-Scusami... è che sono una stupida.- Si lasciò andare in un pianto liberatorio. Pierre l’abbracciò cercando di consolarla. Era impossibile non volerle bene.
 
-Lascia che ti dica una cosa petit… ognuno è destinato ad incontrare un uomo o donna di cui si innamorerà follemente. Il più delle volte sarà un amore a senso unico ma capita di avere la fortuna che due anime gemelle si incontrino  proprio come voi due sciocchina. Non fatevi del male e vivetelo il vostro amore…quello che vi lega è bellissimo nonché unico. Non permettere a qualche zoccolà di distruggere quello che c’è tra te e Ranmà-
 
-Ho perso la speranza Pierre-
 
-I desideri si realizzano quando abbiamo perso la speranza. Ora corri da lui. Non lasciarlo in balia di quella micia spelacchiata.-
 
-Grazie Pierre-
 
****
 
Akane istintivamente si diresse verso il dojo. Se dovevano parlare di stage li avrebbe trovati lì. Aprì la porta e li vide.
 Déjà- vu.
Proprio come quando erano due acerbi sedicenni.
Lei si strusciava e lui non se ne liberava. Si sentì di nuovo una stupida e le insicurezze la investirono con la stessa  sensazione che dà un pugno allo stomaco.
Stavolta però non sarebbe scappata, avrebbe affrontato le sue paure.
Disse poche parole.
 
-Cosa succede?-
 
-Akane non è…c-come pensi- si sentì uno stupido, bamboccione.
 
 La corvina lo ignorò scuotendo la testa. Solite scuse ma stavolta qualcosa la fece reagire.
 
-Vattene Shan pu o giuro che non rispondo di me- La cinese capì che non l’avrebbe spuntata quindi decise di ritirarsi.
 
-Ti lascio al maschiaccio e ad un altla notte vuota ed in bianco....-
 
-Vuoi fargli compagnia?- Stupida, si maledì.
 
-Saplei coccolallo ed amallo come una vela donna non come una stupida velginella che se la tila tanto.....la mora strinse i pugni.
 
-Sarò anche una verginella ma ho una dignità e ora fuori!!!-
 
-Lanma....la mogliettina leclama il suo finto malitino...non ti ci abituale...plesto salà mio- ancheggiando uscì.
 
 
-Akane non darle retta non crederai mica…- Era di spalle. Decise di non rispondere ma di proiettare la conversazione su un sentiero altrettanto tortuoso, interrompendolo.
 
-Allora a quando la partenza?-
 
-Io io…-
 
-Non  ti preoccupare parlerò con Nabiki e Daiki troverà  un modo- Lo disse più a se stessa che a lui. La guardò.
 
-Io non partirò e non per il contratto a meno che tu non venga con me-
 
-Ho il dojo. Tu parti pure, non sprecare questa occasione.- fredda, spietata, distaccata.
 
-Quindi stai dicendo che non ti importa sapere che vado via per un anno o più. Tu non mi vuoi vero? Intendo non mi vuoi nella tua vita-
 
-Io voglio solo essere…-
 
-Lo so felice, serena, tranquilla e bla bla bla- era stufo.
 
-Ehi  non  trattarmi con sufficienza-
 
-Io non lo faccio -
 
-Davvero e cosa c’è di strano a voler essere felici e sereni?-
 
-Nulla ma tu cerchi altro-
 
-Cosa sentiamo?-
 
-Adrenalina, caos, brividi, combattimenti, litigate con me, una vita con me!- Lo disse.
 
-Non capisci nulla anche se sei stato una ragazza e ne hai scopate tante- si morse la lingua.
 
-Non nulla, io non capisco te-
 
-Ed io te Ranma -si stavano arrabbiando avvicinandosi inconsapevolmente. I loro corpi erano due magneti di polo opposto.
 
-Se fossi più chiara e non avessi la tendenza a fraintendere ogni cosa-
 
-Fraintendere… ti stava avvinghiata come al solito e tu ad arrancare scuse assurde come un sedicenne stupido in calore-
 
-Possibile che in tanti anni con me non sei mai stata carina? Mai una parola dolce....non mi hai mai capito, dando sempre la colpa a me. Non posso farci nulla se a differenza tua Shan pu mi trova irresistibile….- si maledì mentalmente. Che stupido.
 
-E va da lei...muoviti ti aspetta, stasera ti farebbe passare una notte indimenticabile, perché passare ore con una come me, per nulla carina,  che neanche sa come farlo....-Urlavano tanto da far bruciare la gola.
 
-Forse perché sono stufo di semplici scopate-
 
-Ah certo il matrimonio ti ha fatto scoprire romantico e ora vuoi trovare la donna della tua vita-
 
-E anche se fosse?- aveva allargato le braccia.
 
-Sei poco credibile Mr libertino-
 
-Anche tu se e per questo quando parli di vita serena da brava mogliettina-
 
-Perché qual è il problema?-
 
-Tu non sei Kasumi cazzo sei Akane -
 
-E tu non sei Tofu ma il solito baka-
 
-Maschiaccio-
 
-Zoticone-
 
-Ma non la pianti mai con questa boccaccia?-
 
-Se me l’hanno data la uso come voglio -
 
-E usala bene allora!- si avvento e la baciò con impeto. Poi ancora ansante si staccò succhiandole il labbro inferiore.
 
Akane era sconvolta, vibrava era in tumulto lui a pochi centimetri. Respiravano a fatica. Non ci pensò oltre lo riprese per il colletto e lo ribaciò con lo stesso impeto.
 
Fu un bacio lungo, passionale, bramato, agognato.
 
Le loro bocche combaciavano alla perfezione. Non era il solito bacio che si erano scambiati per la buonanotte. Nulla di lontanamente immaginabile.
 
Da quel contatto scariche adrenaliniche divamparono per tutto il corpo.
 
Erano vogliosi, affamati.
 
Lei sapeva di frutta esotica, dolce, succosa. Lui sapeva di maschio dal  sapore forte, deciso.
 
Le loro lingue giocavano, si rincorrevano.
 
Né l’uno né l’ altra era intenzionato a smettere. Quel contatto caldo e umido li stava proiettando in una realtà alternativa.
 
Nella foga si erano lasciati scappare gemiti e li avevano ingoiati gettandoli nella loro essenza più intima.
Le mani vagavano: incerte quelle di lei, smaniose quelle di lui.
 
Si stavano consumando l’uno nella bocca dell’altra.
 
Ma Akane per un solo secondo si ridestò tanto da farle ricordare delle sue incertezze, paure, gelosie.
 
Si staccò bruscamente o meglio lo spinse lontano da sé.
 
-Ma cosa…?- Ranma ancora sconvolto da tanta passione non si capacitava.
 Un attimo prima si trovava dinanzi ai cancelli del Nirvana, un attimo dopo pronto a varcare la porta degli inferi.
 
 
 
 
 L’ espressione di Akane si era repentinamente incupita.
 
-Scusami io...-
 
-Perchè ti scusi...- respiravano ancora a fatica. La voce era bassa, gutturale.
 
-Non succederà più, non dovrà accadere più Ranma -
 
-Ma Akane...-
 
-Ranma...promettimi che non succederà più- era una supplica rivolta più a se stessa.
 
-È per prima?-
 
-No....-
 
-Allora cosa....non capisco è quello che vogliamo...dannazione non ero il solo ad aver perso la ragione..era passione, è passione la nostra- lei lo guardò scuotendo lievemente la testa.
 
-Hai ragione lo volevamo entrambi ma per ragioni diverse ma non è passione è solo illusione. La realtà è diversa, è un’altra. Quello che io...quello che io voglio....non è lo stesso che vuoi tu...- Sussurrò.
 
-Ma che dici?-
 
-Ranma non potrai mai....non potrai mai darmi ciò che voglio-
La voce tremava. Si era girata con gli occhi pieni di stille pronte a cadere.
 Un'altra crepa sul cuore di entrambi, un altro passo che li allontanava.
Uscì lasciandolo da solo, attonito.
 
-Ti sbagli....-sussurrò, ma era tardi lei non lo avrebbe ascoltato. Era andata via.
 
 
 
-Si può sapere che fine avete fatto?- Nabiki era leggermente furiosa. Aveva incontrato Akane in giardino . -Tra un po’ nomineranno i vincitori- poi la guardò, stava piangendo.
 
-Akane ma cosa…?-
 
-Ti prego io…io devo andare, perdonami…trova una soluzione me l’hai promesso!-Sparì.
 
Tempo di alzare lo sguardo e vide il cognato correre nella sua direzione.
 
-Dov’è?-
 
-Sta ritornando a casa. Non so cosa sia successo ma corri da lei…troverò io una scusa nel caso foste voi i vincitori.... sbrigati!-
 
-Grazie -
 
 
 
-Te l’avevo detto di non cantale vittolia- Da dietro un albero uscì Shan pu che aveva visto e sentito tutto.
 
-La partita non è terminata Shan pu - la lasciò sghignazzare da sola mentre prendeva il telefono per inviare un messaggio a Shinnosuke.
 
La corvina non aggiunse altro. Allontanandosi dall'amazzone pregò le sante Divinità per un ultimo miracolo.
 
 
 
*Hercules cartone animato
 
 
Eccoci qui. Ciao a tutti.
Non so perché ma scrivere capitoli lunghissimi mi viene facile ma con le note sono una frana. Quindi perdonatemi se sono scontata e ripetitiva.
 
Grazie alla mia bella beta. <3 Dopo l’8 ti chiamerò Dott.ssa Beta;)
Grazie alla mia dolcissima Musa Ari. Le tue parole e le tue ricerche sono fondamentali <3
Grazie a chi legge, segue, preferisce e ricorda.<3
Grazie, grazie, grazie a chi commenta. <3
Un grazie  di cuore va ad Antonella84 e Lallywhite per aver segnalato la mia storia. <3
 
Spero di non avervi deluso per la parte riguardante i combattimenti....non sono tanto ferrata in quel campoXD
Scusate se ci sono errori, come sempre provvederò.
Vi aspetto alla prossima....;)
Baci Pia.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 12
*** Intense emozioni ***


 
 
Se, ti chiedessero se c'è,
qualcuno che ti ha amata
al punto di pensare che poi in cambio non voleva niente,
tranne fossi felice,
che ti lasciasse in pace
e di riaverlo accanto per fargli capire che per te,
non è mai abbastanza,
no non è mai abbastanza,
scusa se ti interrompo,
ma forse non ti rendi conto che per me,
non esiste il mondo
perché per prima esisti tu.

Tu che mi attraversi e tu,
tu che di stelle vesti il cielo
e mi convinci che di te non ne avrò mai abbastanza.
E tu,
ciò che poi non ti aspetti,
tu che piangi e non nascondi niente,
neanche quando dici che hai sbagliato e vuoi cambiare,
tu, così forte e sola, tu...

Tu, così diversa e uguale,
tu campo di girasoli
accendi i miei sorrisi,
quando prima di spogliarti dici che,
di me tu ti vergogni e
cambi espressione e dici amami più forte
e fai tremare il mondo,
ma non capisci che,
non esiste il mondo,
perchè per prima esisti tu.
 
Non è mai abbastanza  Modà
 
 
 
 
 
Mentre veniva decretata la coppia vincitrice Akane, stanca e frustrata, era corsa su un taxi ma Ranma era stato altrettanto veloce nel raggiungerla.
 
-Vorrei stare da sola- evitò di guardarlo. Ormai il suo volto era una commistione di righe nere per via del trucco sbavato e stille salate che non la smettevano di scendere copiose dai suoi meravigliosi ma, in quel momento, tristi occhi.
 
-Devo tornare anch’io a casa- alzò le spalle cercando di non far sfociare la conversazione in un’ennesima litigata
 
-Ci potevi tornare domani- cercò di darsi un contegno ma la voce usciva a singhiozzi.
 
Per il codinato fu un supplizio non stringerla fra le braccia ma la conosceva, l’avrebbe spinto fuori dall’autoveicolo. Decise di agire d’astuzia.
 
-Voglio farlo ora, vuoi impedirmi anche questo?-
 
-Cosa ti starei impedendo?- lo guardò. Non serviva a nulla nascondersi. La sua voce ed i suoi singulti l’avevano già smascherata.
 
-Lo sai…-
 
-Scusa tanto…puoi andare da lei se ti devi sfogare- c’era rabbia e delusione nelle sue parole. Non voleva più parlare così si girò dall’altro lato.
 
-Non devo sfogare un bel nulla e non voglio lei dannazione! Io voglio….-
 
-Dove vi porto?- dopo un colpetto di tosse per rompere quel momento imbarazzante l’autista parlò. I ragazzi lo osservarono ed il codinato decise ancora una volta di rinviare la chiacchierata. Farlo in un taxi non era il massimo.
 
-Nerima questo è l’indirizzo grazie-
 
Proseguirono in completo silenzio
 
 
 
 
*******
 
 
 
-La coppia vincitrice è.......I Fugikama!-
 
Avevano  un sorriso da far invidia agli attori dello spot di un noto dentifricio e si erano posizionati accanto al presidente della giuria. Si erano accaparrati la tanto agognata coppa e l’assegnino da tanti zeri.
 
-Cosa? Ma scherzano vero?- Ryoga non credeva a quanto aveva udito. -Anche un somaro capirebbe che hanno barato, non meritano di vincere!-
 
-Avevi dubbi? Quella dannata non ha fatto altro che abbassare i voti che meritavano Ranma e Akane . La sua motivazione è che non erano in sintonia secondo lei.-
 
Nabiki apparentemente tranquilla, dentro era sul punto di esplodere. Non solo il suo piano di unire la sorella ed il palestrato faceva acqua da ogni parte, ma aveva visto sfumare l’occasione di guadagnare un bel gruzzoletto. 
 
-L'ho detto io che è una zoccolà da quattro soldi-
 
-Ehi io i miei zuccherini li voglio comunque!!!- L’unico che sembrava non fare una grinza era il vecchio maestro.
 
-Happosai ti sembra il momento?? Dannato maniaco.-
 
-Senti porcello io il mio lavoro l’ho fatto ed ora riscuoto. Per quanto riguarda i due sposini non temete, lo vedrebbero anche due ciechi che appena avranno la prima occasione si salteranno addosso e ci daranno dentro come ricci-
 
-Lo spero Happosai…-Nabiki era incerta. Non era da lei. La stanchezza avanzava sempre più.
 Si guardarono senza dire altro.
 
-...Sartina vengo da te domani?- Il maestro non resisteva. Il suo tesoro valeva più di ogni silenzio.
 
-Come mi hai chiamato oscenità?? - Pierre lo guardò di sbieco.
 
-Sar- ti- na- rideva
 
-Oh mon dieù io lo uccido-
 
-Pierre ti prego non vi ci mettete pure voi!!-
 
-Va bien petit ma mi devi un grosso favore....tu nanerottolo non ti azzardare a venire al mio atelier...darò tutto a Nabikì. Ryogà ovviamente tu sei il benvenuto…potrei mostrarti la mia collezione di….-
 
-Farfalle?- il vecchio maniaco lo schernì .
 
-Ma no, pesciolini sgorbio!!-
 
-Sono un tipo da “alle”  non da “ini “ok?- proferì l’ex vagabondo sbandierando la sua mascolinità.
 
-Se lo dici tu -storse il naso
 
-Siete ancola qui blanco di scemi?- disse sardonica e melliflua la cinese appena arrivata vicino al gruppo.
 
-Shan pu sei una maledetta opportunista…-
 
-Senti senti l’amico dei maialini...Pelchè non tolni dalla mogliettina?-
 
-Non parlare di mia moglie e se torno o non torno non sono affari tuoi!-
 
-Ovviamente ho altlo a cui pensale….e voi non mi impedirete di liplendelmi il mio Lanma... che stupidi-
 
-Di tuo c’è solo la volgarità e un marciapiede dove battere se vuoi-  ridacchiò il francese
 
-Io non battelò un marciapiede ma il mio uomo sì e plesto dilei….la gala è finita ed anche i vostli stupidi giochetti…-
 
-Ma non ti rendi conto che lui le è corso dietro? La gara è terminata ma non il loro amore cretina!- Nabiki stava perdendo le staffe. Respirò.
 
-Sensi di colpa e olgoglio maschile…-
 
-Ma che dici….sei assurda e patetica- aggiunse Hibiki
 
-Patetici salete voi! Quando capilete che pel lui Akane è una sfida...vuole poltalsela a letto, nulla più. Fallo con una velginella insomma e poi avlà me, una vela donna!- Il suo ego era incontenibile.
 
-Donnà pfu…ribadisco zoccolà e di basso livello....sei messa proprio male!- lo guardò torvo ma non replicò. Doveva attuare il suo piano.
 
-Gualda non ti lispondo  neanche. Lidete pule ma alla fine lidelò io....Ola devo andale....lei lo lespingelà come al solito e io….- volontariamente non completò la frase.
 
-Nabiki ferma!- per un pelo fu bloccata dalle possenti braccia di Ryoga. L’avrebbe fatta a pezzi stavolta.
 
-Shan pu ti farò pagare ogni cosa…stai lontana da loro!! È l’ultima volta che te lo dico!-
 
-Hai capito anche tu che è l’ultima velo?- La mezzana la guardò cercando di carpire qualche informazione. Sapeva che lei ed il dottorino avrebbero fatto qualcosa di pesante.
 
-Ultima perché andrai via?- cercò di nascondere un leggere tremolio.
 Quanto avrebbe voluto al suo fianco Daiki in quel momento. Il suo porto calmo che la rassicurava e la spronava a raggiungere i suoi traguardi senza esitazione.
 
-Sì…ma con Lanma.  Salà l’ultima sela pel i tuoi sposini che si sono uniti in un finto matlimonio –
 
-Di finto ci sei solo tu Barbie girl!!- lo stilista lo disse con aria annoiata guardandosi le unghie laccate di smalto trasparente.
 
-Flancesino del cavolo sono vele le mie tette…-
 
-Si vede sono appese!!-
 
-Cooosa?-
 
-Ouì e hai anche la cellulite!!!-
 
-Schelzi? -Si ridestò -Vedlemo cosa ne pensa Lanma bye bye sfigati!- E andò via toccandosi il seno  alzandoselo lievemente.
 
*******
 
-Signorina Tendo posso dirle una parola?- Era il presidente della giuria
 
-Signor Toshimoto certo…- si avviò con lui verso un tavolinetto ai margini.
 
-Mi spiace per sua sorella e suo cognato ma a quanto pare non erano tanto simpatici ad un membro della giuria- la guardò intensamente. Forse aveva ascoltato tutto e la castana intelligente com’era non aggiunse altro. Annuì semplicemente.
 
-Comunque- pulendosi gli occhiali continuò -Per me sono loro i veri vincitori. So che è un contentino ma volevo lo sapesse-
 
-Grazie- si alzò per raggiungere  gli altri.
 
-Un’ ultima cosa…Riferisca al Signor Saotome di valutare il discorso sullo stage, quel ragazzo è un portento però lo vedo insicuro…-
 
-Non vuole lasciare la moglie…non sono mai stati a lungo distanti-
 
-Capisco, comunque se ci ripensa sa dove trovarmi. Me li saluti e grazie ancora per il suo impeccabile lavoro-
 
 
 
 
********
 
 
 
-Shinnosuke- la voce era starnazzante e fastidiosa.
 
-Che vuoi? Ho detto di non telefonarmi- il dottore invece sbottò in maniera tetra e scocciata.
 
-Lei ora è scappata a casa ma lui l’ha raggiunta....intervengo!-
 
-No, passa da me- fu categorico e minaccioso
 
-Non capisco pelchè non posso andale dal mio Lanma…- la interruppe bruscamente
 
-Ho detto no! Sei sorda oltre ad essere stupida!??- sapeva che non era il caso metterselo contro quindi non diede risposta ma deviò con suo solito modo.
 
-Mica ci hai ripensato?- lo schernì lievemente
 
-Ho detto passa da me - riagganciò
 
“Dannato io non mi felmelò!”
 
 
 
 
****
 
 
 Shan pu senza esitare si era recata a casa  del dottore. Il tono di voce non le era piaciuto affatto.
Non avrebbe mollato, non ora che Ranma era a un passo dal commettere l’errore più grande della sua vita
 
-Allola dottolino- incrociò le braccia e alzò il mento.
 
-Non se ne fa più nulla Shan pu-
 
-Coooosa??? Sei impazzito velo?-
 
-Niente affatto, ci ho pensato e non voglio che Akane soffra per causa mia-
 
-Quindi la dai vinta a Lanma…sai che se la scopelà velo?…Magali lo sta già facendo- doveva spingerlo a reagire. Lui strine i pugni.
 
-Si accorgerà di chi ha accanto anche senza le nostre schifose manipolazioni-
 
-Tloppo taldi, io agilò-
 
-Sta lontana da Akane! Per quanto riguarda quello smidollato, invece, scopatelo pure per quel che mi riguarda, tanto se non sarai tu sarà un’altra e lei lo capirà e tornerà da me-
 
-Potlemmo afflettale i tempi, il tuo piano è pelfetto.-
 
-Io non posso farle del male perché la amo. Ora sparisci-
 
-Come vuoi ma sappi che se ci lipenselai io salò semple disponibile. -
 
-Non ci sperare!-
 
-Dannazione! Ma spiegami cos’ha quel maschiaccio violento che attila tanto voi maschietti-
 
La scrutò. Poi prese un lungo respiro e distendendo i tratti del volto si lasciò andare ricordando il periodo trascorso con la piccola Tendo.
 
-Lei è semplicemente lei. Bella, pura, fresca, genuina, altruista, coraggiosa. Nessuna è come lei.- Si illuminò, l’amava sul serio.- Io la riconquisterò ma in altri modi-
 
-Contento tu. Aspettati il peggio..... In tal caso sai dove tlovalmi…bye bye-
 
 
 
******
 
 
La mezzana decise che era inutile trascorrere un’altra notte in quel lussuoso albergo, poi capì che era meglio non scoraggiarsi e mettersi in moto. Magari quella sera Ranma avrebbe veramente trovato il coraggio e si sarebbe finalmente dichiarato salvando almeno il suo rapporto con la sorella minore. Quindi doveva tenere d’occhio il problema numero uno: la ragazza dai capelli color lavanda.
 
-Noi ora seguiremo e spieremo Shan  pu- aveva passato ai suoi compari due impermeabili anonimi e occhialoni grandi.
 
-Cosa Nabikì ma perché?? E poi non indosso questo scempio- Guardò quel capo scialbo con espressione corrucciata. Per lui era un vero affronto.
 
-Pierre non devi sfilare quindi non rompere-
 
-Nabikì sto per arrabbiarmi e lo sai che non lo tollero!! Mi si formano delle rughette sulla fronte-
 
-Le rughette sono sexy per un uomo, fanno vissuto e macho- l’ex vagabondo mostrò con fierezza le sue linee d’espressione con tanto di sguardo tenebroso.
 
-Ryogà , mamma se mi guardi così mi vengono le vampate! Comunque io non voglio fare il macho ma voglio essere un micetto…posso graffiarti?- Simulò le fusa di un gatto artigliando la sua mano fin troppo curata.
 
-Pierre non ora!- Sbottò la castana. Dovevano raggiungere l’amazzone e al più presto.
 
-Neanche dopo se è per questo- aggiunse Hibiki
 
-Ma perché?-
 
-SMETTETELA!- li richiamò come una madre richiama i figli che litigano in continuazione.
 
La guardarono perplessi. Quella non era la solita pr.
In genere era sicura di sé e sapeva bene cosa fare, invece adesso era palese la sua incertezza, soprattutto sull’esito del suo machiavellico piano.
 
La castana non tardò a comprendere che aveva usato un tono troppo aspro proprio con chi non se lo meritava. In fondo quei due erano lì per aiutarla. Quindi decise di scusarsi.
 
-Perdonatemi ma non abbiamo tempo. La gattaccia e quel maledetto veterinario hanno in mente qualcosa di subdolo ed io devo tenerli lontano proprio ora che Ranma parlerà con mia sorella-
 
-Cosa ti fa pensare che stasera si deciderà?-
 
-Ryoga se non lo fa lo scuoio-
 
-Ti aiuto-
 
-Vi prego non fate del male al mio Ranmà- i due ragazzi scossero la testa sorridendo alla comicità innata del wedding planner e poi, imbacuccati in quegli strani e impersonali impermeabili, si avviarono.
 
 
 
 
****
 
 
 
Per i tre compari non fu difficile capire le intenzioni della cinesina.
Si erano recati sotto casa dell’ex ragazzo di Akane.
 
-Lo sapevo!! Chissà cos’hanno in mente....aspetteremo qui, non voglio perderli di vista- Era stata categorica come suo solito.
 
-Ryoga mentre aspettiamo mi fai toccare il pistolino? Giochiamo a fare i cow boy… bang bang!- gli strizzò l’occhio.
 
-Bang bang…- era scioccato e non capiva l’allusività.
 
-Ma dai maschione, giusto qualche colpetto…così nell’attesa ci divertiamo-
 
-Io non voglio divertirmi con te!! Vuoi capire che mi piacciono le donne e non i maschi???-
 
-Metto una parrucca e tette finte-
 
-Ma come fai ad essere bravo nel tuo campo se non capisci le regole elementari?-
 
-Quali?-
 
-Io maschio volere donna-
 
-Ed io accontentare te maschione-
 
-E come se non hai quello che voglio?-
 
-Io sono più donna di una vera donna…le apparenze ingannano scioccone-
 
-Quello- indicò la virilità del parigino- -non è apparenza –
 
-Ovvio! Neanche il tuo è apparenza o forse sì.... posso vedere?-
 
-Senti Pierre ascoltami bene e non te lo ripeterò più… ENNE- O, NO! Io non voglio esperienze omosessuali ok??!-
 
-Ma se non lo provi come puoi saperlo?-
 
-Non lo voglio provare! Io voglio solo fare del sano, peccaminoso sesso con mia moglie-
 
-Farlo con me sarebbe peccaminoso, violento e piccante-ammiccò
 
-Ok Nabiki toglimelo dalle scatole-
 
-Su Ryoga fatti dare una toccatina che la smette- doveva pur trovare un modo di passare il tempo mentre aspettava, così decise di divertirsi con quei due piacevolissimi compagni di avventura.
 
-Succhiasoldi manco morto-
 
-Mamma che scocciatura Hibiki una palpata non è la fine del mondo-
 
-Fatti toccare tu iena-
 
-Ok, Pierre vuoi toccarmi le tette?-
 
-No Nabikì non mi piacciono- assunse un tono infantile
 
-E a me non  piaci tu! Capisci ora?- Ryoga era sul punto di esplodere
 
-Sei cattivo-
 
-Sì e perfido –
 
-E va bien Ryogà…ma  nemmeno una tastatina ina ina??-
 
-Noooooo- si girò di spalle. Errore. Una mano scivolò sul suo didietro massiccio
 
-Oh oh- una gocciolina scese sulla fronte - Nabiki mi…mi hai toccato tu vero?-
 
-Io e perché mai…se voglio toccare un uomo so dove andare e che uomo direi!-
 
-Perché ho una mano che …-si girò
 
-Maledetto di un depravato- Pierre fingeva di spolverare il retro dei pantaloni del povero ragazzo. Indugiando forse troppo per una normale scrollatina di polvere.
 
-Suvvia Ryogà ti stavo spolverando il pantalone, era sporco! Ora fammi vedere avanti ho uno spolverino infallibile-
 
-Io… io me ne vado….-
 
-Pierre smettila, Ryoga piantala… - poi la vide.
Shan pu sinuosa nel camminare, si stava allontanando dalla casa del dottorino.
 
-Eccola sta andando via-
 
-Ma perché non la fermiamo?-
 
-Non deve sapere potrebbe essere controproducente-
 
-Ma se va da Akane la leghiamo come un salame!-  sottolineò il muscoloso ragazzo.
 
Così continuarono a seguirla.
 
 
 
*****
 
 
 
La sposina non aveva aperto più bocca per tutto il tragitto.
 
Era entrata in casa raggiunta dal codinato. Era il momento di vuotare il sacco, doveva parlare, dirglielo.
 
-Non potrai continuare a far finta che non esista-
 
-Sì che posso, lo sto facendo- parlò senza degnarlo di uno sguardo. Con calma si tolse le scarpe dal tacco vertiginoso sedendosi sul divano per massaggiarsi  i piedi.
 
Era furiosa soprattutto con se stessa.
 
Ancora una volta si era lasciata andare baciandolo. In più c’era l’incognita Shan pu. Perché non riusciva ad essere superiore?
 
 
-Dai qua-
 
-Faccio da sola-
 
-Non fare la mocciosa-
 
-Non atteggiarti ad uomo e comunque sono i miei piedi e me li massaggio da me-
 
-Non sei nelle condizioni fisiche per controbattere- con forza glieli prese ed iniziò ad accarezzarli. La mora cercò di scalciare ma il palestrato era indubbiamente più forte e lei troppo spossata, quindi si arrese.
 
Per un solo istante chiuse gli occhi beandosi di quelle piacevoli attenzioni. Quanto avrebbe voluto che Ranma le massaggiasse ogni singolo centimetro di pelle.
 
Come un fulmineo lampo a ciel sereno si ridestò.
 
 
La vicinanza con il fascinoso artista la rendeva troppo peccaminosa. Per stroncare quelle libidinose intenzioni intavolò una conversazione che di piacevole non aveva nulla.
 
- Presto Nabiki troverà una soluzione e torneremo alla vita di prima- il tono era sommesso
 
-E quale sarebbe la vita di prima?-
 
-Stai scherzando vero?-
 
-No Akane sentiamo cosa eravamo prima?- la stava volutamente provocando.
 
-Amici ovvio!-
 
-Io non  direi-
 
-Ah no, soci allora va bene?- incrociò le braccia indispettita.
 
-Neanche e se ti sforzi ci arrivi-
 
-Allora dillo tu forza cosa caspita eravamo...-
 
-Semplicemente noi! Ranma e Akane, il Baka ed il maschiaccio-
 
-Ah sì ora è ovvio-
 
-Ma davvero non  ci arrivi dannazione?-
 
-Senti Ranma sono stanca ed ho un  mal di testa pazzesco quindi smettiamola con queste cavolate!-
 
 
-Queste non sono fottutissime stronzate Akane- aveva risposto senza riflettere. Deglutì vedendo la mora sussultare
 
-E perché sentiamo?-
 
Ranma la guardò. Ora o mai più. Prese un lungo respiro e si lasciò andare con voce tremante.
 
-Ok …Sai bene che quello che è successo…- lo interruppe
 
-Alludi al bacio...è stato un momento di debolezza-
 
-Debolezza un corno! Debolezza è quando succede una sola volta e non  come è accaduto a noi....che alla prima occasione ci avvinghiamo con una scusa o l'altra-
 
-Avvinghiamo ...coooosa?-
 
-Ok ti rinfresco la memoria...i baci della buonanotte, le carezze , gli sguardi, le gelosie continuo?-
 
-Va bene diciamo che ci siamo lasciati un pò andare-
 
-Sì e anche tanto specie con  l'ultimo bacio ma anche quello è stata una semplice dimostrazione d'affetto tra due vecchi amici giusto?-
 
-E allora cosa è stato sentiamo…perché mi hai baciata maledizione?-
 
-Innanzitutto CI siamo baciati e poi perché…non c’è un fottuto perché, so solo che lo volevamo entrambi-
 
-Non è una risposta, PERCHE' MI HAI BACIATA RANMA??- tolse i piedi dalle mani calde del ragazzo approfittando del momento di distrazione. Sentirsi toccare non la rendeva lucida.
 
-Perché ti desideravo, ti desidero come TU desideri me e se non mi avessi respinto e avuto i tuoi soliti ripensamenti ora staremmo…-
 
-Staremmo cosa...credi che sarei venuta a letto con te? È stata una follia. Sei davvero convinto che smani dalla voglia di farlo con te?-
 
-Sì ne sono convinto-
 
-Mi spiace deluderti ma io non sono come quelle che ti ripassi...non sono come Shan pu-
 
-E qui ti volevo!! Shan pu sempre lei, ancora lei-
 
-Ranma sono stanca smettiamola- si stava rifugiando nella loro camera da letto.
 
-Smettiamola, ma certo si scappa Akane! Va via, non  affrontare mai una conversazione!-
 
Il corvino sapeva i punti deboli della sposina. Mai darle della codarda. Infatti tornò sui propri passi.
 
-Per tua informazione non sono io quella che scappa-
 
-Ma davvero e allora affrontami una volte per tutte-
 
-Vuoi batterti con me ora?-
 
-Si ma non con le mani, voglio parlare, definire la nostra situazione-
 
-Nostra….situazione? Ma dove vuoi arrivare?-
 
-A farti ragionare testona, a farti capire!-
 
-Ok allora cosa siamo illuminami forza mio affettuoso amico!-
 
-Non fare la cretina, io le amiche non le sposo-
 
-Hai ragione, mi hai…ci siamo sposati per quello stramaledetto concorso-
 
-Dillo all’infinito, magari come barzelletta ti farà ridere bimbetta- Si sfidavano con sguardi e parole taglienti.
 
-Senti sei frustrante ed insopportabile e poi dai a me della bimbetta quando proprio tu non  sai come agire o parlare…comportandoti come un stoccafisso rincitrullito che non riesce a togliersi di dosso una stupida oca –
 
-Ti ho già detto che non reagisco perché…-
 
-Ma smettila a chi vuoi darla a bere si vede lontano un miglio che lei ti eccita-
 
-Ah davvero? E da quando sei così esperta sul mio amichetto? Non dirmelo da quando ti sei aggrappata mentre mi sognavi vero?- Era terribilmente spaccone  ed arrogante
 
-Non è te che ho sognato mi spiace deluderti ma non sei il mio sogno erotico!-
 
-Ovvio perché lo sono nella realtà, ammettilo che mi vuoi ora-
 
-…Io ..io….non ti voglio e  non ti sopporto più!!- aveva colto il segno
 
-Maledizione! Se non mi sopporti allora vattene forza-
 
-Stupido questa è casa mia! Se non te ne sei reso conto sei tu che te ne devi andare-
 
-Io non me ne vado da qui, non me ne vado da noi!-
 
-Non esiste un noi Ranma, non è mai esistito dannazione! -Era esasperata  ma non era la sola in quella stanza.
 
-Ah no e allora dimmi qui, adesso che quando ti tocco non provi nulla, che quando ti bacio non senti nulla!-
 
-È assurdo!! Parli di baci, di noi, quando non c'è niente di concreto, solo se, ma e forse e litigi... sì perchè non facciamo altro che litigare-
 
-È vero, non possiamo fare a meno di litigare ma è il nostro modo di parlare-
 
-Parlare wow che spessore intellettuale che dimostriamo e cosa ci diremmo Einstein?-
 
-Ci tieni tanto a saperlo ed allora apri le orecchie perche stavolta non mi tirerò indietro maschiaccio.-
 
-Ranma finiscila di fare lo stupido- gli aveva puntato l'indice contro il muscoloso torace
 
- Ecco vedi? Tu mi dai del baka, stupido, depravato ed io ti do della testarda, per nulla carina e violenta ma non importa e sai perché?- ormai urlavano a più non posso
 
-Perché anche se ti offendo ed in un nano secondo ti riprendi spedendomi a fare un viaggetto per Nerima a salutare Cip e Ciop, alla fine restiamo sempre insieme, uniti-
 
-Wow che rapporto idilliaco il nostro-
 
-Già. Il nostro rapporto è unico e lo sai anche tu-
 
-Ok allora fammi vedere se ho capito... non  siamo nè amici nè soci ...ma siamo uniti…mh allora....ma certo! Che stupida come ho fatto a non pensarci prima! Noi siamo tipo fratello e sorella?-
 
-Sei proprio scema!-sbottò frustrato
 
-Detto da te!!-
 
-Sarò uno stupido ma almeno io ho aperto gli occhi-
 
-E cosa stai vedendo sentiamo?!-
 
-Io…io vedo un baka che non ha mai avuto il coraggio di dire la verità e quindi ha scelto la via più semplice, quella della menzogna  passando di letto in letto- lei storse il naso facendolo sorridere  -Invece, quello che volevo era sotto al mio naso ma avevo commesso troppi errori e così l’ho perso … ho perso... te.- Le ultime parole furono appena pronunciate. Akane smise di respirare.
 
-Volevi me….ma allora…perché mi hai lasciata andare, perché non hai lottato?-
 
-Ti avevo fatto del male e meritavi di meglio, così ho accettato le tue condizioni e abbiamo rotto il fidanzamento. Ho accettato di restarti accanto come amico e socio perché era l’unico modo per starti vicino, ma così facendo  ho commesso un errore peggiore…credevo di poter resistere ma non ce l’ho fatta. E sai perché? Perché mi faceva male vederti accanto ad uno che non sa minimamente cosa meriti-
 
-E sentiamo cosa merito?- Non si divertiva a vederlo in difficoltà ma doveva farlo parlare.
 
Si avvicinò facendo intrecciare le loro mani.
 
-Tu meriti qualcuno che ti chiami maschiaccio per  nulla sexy e violento pur sapendo che non è la verità ma lo dice perché gli piace vedere la tua espressione. Ti si gonfiano le guance e diventano rosse e gli occhi ti si illuminano ancora di più mentre arricci il naso. Lo fai sempre quando qualcosa ti dà fastidio- non poté non sorridere, quello era un suo vezzo - Inoltre meriti un uomo che ti dica costantemente che non riesce ad immaginare la propria vita senza di te. Che stia sempre, incondizionatamente accanto a te e quando non avrai più la forza di gestire il dojo  aprirai con lui…-
 
- Un ristorante?- sorrise, lo stava schernendo.
 
-No quello no! Forse è meglio un’enoteca- la strinse fra le braccia continuando
 
-Ogni anno lui proverà ad insegnarti a nuotare e tu gli insegnerai a pattinare. Sarà il tuo fedele compagno e padre dei figli che avrete.- arrossì a quel pensiero.
 
Era spavaldo con tutti ma con la piccola Tendo ritornava il solito impacciato, stupido ragazzo imbranato.
 
-Akane quello che sto cercando di dirti è che vorrei essere io quell’uomo, perché non ti vedo nè come amica, nè come socia e tantomeno come una sorella. Io una sorella non la sogno la notte, non la desidero ardentemente, non aspetto che mi sorrida illuminando i miei passi e soprattutto io un' amica o sorella non….non la amo come amo te- lo aveva detto.
 
Era scivolato rapidamente sulle ultime parole sussurrandole.
 
Tenerle dentro gli faceva troppo male. Si era liberato ma un senso di pesantezza attanagliava ancora stomaco e cuore.
Cosa avrebbe risposto lei? Abbassò lo sguardo. Non aveva più barriere.
 
-Tu…tu mi ami Ranma?- Una lacrima solitaria era scivolata sul suo viso felicemente sconvolto.
 
-Sì da sempre, da quando mi hai provocato un tremendo mal di testa schiacciandomi sotto al tavolino del soggiorno di tuo padre- rise massaggiandosi il capo, incatenando ancora una volta i loro occhi.
 
-Mi avevi provocato dicendo che avevi un fisico meglio del mio-
 
-Ma era la verità!-
 
-Cosa? Ancora?-
 
-No, la verità è che mi ero eccitato come un mandrillo vedendoti nuda nel bagno ma non potevo certo dirtelo-
 
-Ho ragione a darti del pervertito-
 
-Ehi sono un uomo e comunque anche tu mi hai guardato!-
 
-Era la prima volta che vedevo un uomo nudo- abbassò lo sguardo mentre le gote si tingevano di rosso
 
-Ne hai visti altri…?-
 
-No scemo-
 
-Bene altrimenti li avrei sterminati-
 
-Gelosone-
 
-Nessuno deve guardarti o toccarti-
 
-Perché non me lo hai mai detto che mi ami?-
 
-Non sono bravo con le parole ma con i gesti invece…-
 
-Cazzo Ranma due fottutissime parole cosa ci voleva a dirle?!- c’era dolcezza in quel rimprovero
 
-E tu Akane non me lo hai mai detto anche se sono due fottutissime parole, come mai?-
 
-Io…-
 
-Sto aspettando, dillo ora- la stava implorando ma lei esitò troppo perdendosi in quelle pozze marine che da sempre l’avevano stregata.
 
-Perchè non è quello che provi per me....vero? -
 
Voleva urlargli il suo amore ma le parole non riuscivano a venir fuori.
 
-Il tuo silenzio mi ha risposto.- Si girò tremando.
 
Lei non lo amava. Il suo cuore si stava sgretolando.
 
-Scusa io… forse è meglio che vada a dormire a casa mia perdonami ma…- non fece neanche due passi.
 
-Aspetta- si bloccò e non solo col corpo ma anche cuore e respiro cessarono la loro libera corsa.
 
-Io...io non ti ho ancora risposto. Non ti ho detto chi merito o meglio chi voglio al mio fianco- il codinato si girò nuovamente, incastrando i suoi occhi tempestosi in quelli di lei.
 
-Akane dimmelo…ti prego- la stava implorando.
 
La corvina prese un lungo respiro e definitivamente, con tutta la forza e coraggio che possedeva, ruppe il lucchetto che da tempo serrava le catene che cingevano il suo cuore.
 
-Merito…anzi no, io voglio un baka che non fa altro che dirmi che sono un maschiaccio privo di fascino e che nonostante sia una cuoca non tanto brava...- lui alzò un sopracciglio e lei si corresse
 
-Ok, al mio fianco voglio e merito uno stupido che pur sapendo che sono una frana come cuoca mangia tutto anche se poi dovrà sorbirsi un tremendo mal di pancia e questo solo per farmi felice- sorrise col cuore.
 
-Perché forse è la cosa che più preme a quel povero uomo...la tua felicità!-
 
-Non ho finito...voglio e merito un pervertito che, anche se continua a offendermi, riesce come nessuno,  facendo leva solo con i suoi fugaci sguardi e la sua morbosa gelosia, a farmi sentire vera, bella, sexy-
 
-Perchè lo sei e sei solo mia!!- l’aveva stretta a sé intensamente. Con una mano le stava accarezzando il volto con l’altra la teneva salda per la schiena.
 
-E poi mi piace quando mi guardi e magari pensi cose sconce baka- sorrise illuminandosi.
 
-E non hai idea di quante ne abbia pensate-
 
-Baka, maniaco-ridacchiò sprofondando il viso in quel mascolino, scolpito petto.
 
-Akane allora se non ho capito male.... è me che vuoi giusto?-Voleva una chiara conferma. Ne aveva bisogno come l'aria.
 
- La verità è che ti ho aspettato tacitamente durante questi lunghissimi anni. Ho provato a rifarmi una vita e a dimenticarti ma non ci sono mai riuscita e sai perché? -
 
-Dimmelo ti prego...- la strinse ancora di più poggiando il suo mento sui capelli corvini e lucenti, mentre con  gli occhi chiusi respirava la sua essenza.
 
- Io…io ti ho sempre amato Ranma .E la risposta è sì...è te che voglio...per sempre!-
 
 
Lui sorrise sciogliendosi.
 
-Ti prego ridimmelo-
 
-Ti amo baka, ti amo da sempre, da quando ti ho spaccato il tavolo in testa- sorrise incatenando lo specchio color miele della sua anima in quello ceruleo di lui, mentre piangeva di gioia.
 
-Però, un mal di  testa è servito a qualcosa…-
 
-A cosa?-
 
-A far innamorare due  stupidi, testoni, orgogliosi-
 
-Un po’ come una freccia di Cupido-
 
-Avrebbe fatto meno male-
 
-Non lamentarti come una femminuccia-
 
-Piccola sai bene che sono un vero UOMO-
 
-Lo so e ora mio cavernicolo uomo potresti baciarmi?- si avvicinò, distanziando di  pochi millimetri, a quella bocca invitante e saporita, provocandolo.
 
-Non tentarmi DONNA-
 
In quell’istante il codinato ripensò ad una frase che aveva letto su un fogliettino nascosto dentro ad un cioccolatino.
 
L’unico modo per resistere ad una tentazione è cedervi* e Akane era l’unica sua vera più grande tentazione.
 
Cedette.
 
Si baciarono.
 
Dapprima il bacio fu dolce, casto, lento.
 
Si mordicchiavano le labbra toccandosi lievemente con la lingua poi  man mano divenne passionale intenso, lussurioso.
 
Akane intrecciò le mani nei capelli legati in quel buffo codino stringendoli con desiderio, mentre lui la avvolgeva in un possente abbraccio con mani smaniose, tentatrici. La accarezzava famelicamente dalla schiena ai glutei.
 
Si staccarono ansanti.
 
Lui poggiò la sua fronte contro quella di lei sussurrando su quelle labbra carnose che ancora anelava.
 
-Akane forse è il caso di fermarci perché…-
 
-Perchè già sei sazio di me?- sorrise mordendosi il labbro inferiore. Sapeva che stava giocando col fuoco ma decise che era arrivata ora di scottarsi.
 
-Akane....lo sai il perchè...fermami ora ti prego....dopo io....-
 
Chiuse gli occhi aspettando che lei lo respingesse. La desiderava ma non sarebbe andato oltre, non senza il suo permesso. Ma lei ancora una volta lo sorprese.
 
-Amami Ranma, amami-
 
-Ti amerei comunque anche se…- lo interruppe
 
-Lo so, ma voglio essere tua ora- la guardò oltrepassandole l’anima.
 
-Si-sicura? Io posso…-
 
-Non mi vuoi baka?- sorrise
 
-Lo sai che ti desidero-
 
-Allora amami ed insegnami ad amarti… in quel senso- lui annuì.
 
La prese per le natiche in braccio e la condusse in camera mentre non smettevano di baciarsi.
 
La adagiò sul letto.
 
Sapeva di fresco, di pulito, di Akane.
 
Le sfilò il vestito con una lentezza esasperante osservandola centimetro per centimetro.
 
Lei si voltò coprendosi con le mani.
 
-Puoi…puoi chiudere la finestra?- La luce argentea della luna rischiarava tiepidamente la stanza permettendo di distinguere i loro corpi. Non riusciva a guardarlo. Si sentiva inadeguta, non all'altezza, ma si sbagliava.
 
-Perché?- le alzò il volto aiutandosi con due dita poste sotto al mento.
 
-Io..io mi vergogno-
 
Adorava quel suo modo pudico e puro. Era nel contempo donna e bambina.
 
-Non devi Akane non di me…sei bellissima!! Kami....io cosa ho fatto per meritarti ? Sei troppo per me- lei lo guardò incantata.
 
-Amami Ranma…amami con tutta la forza e il desiderio che hai, così come farò io- 
 
Forse era lui, forse ciò che lo circondava, ma tremò.
 
-Sei il mio mondo Akane…solo e sempre tu!-
 
Lo strinse a sé.
 
 Era un marasma di sentimenti.
 Paura, emozione, passione, desiderio, ansia ma il sentimento che sovrastava era l’amore.
 
Si riabbassò su di lei, voleva saggiarla ancora e ancora.
 
Intanto Akane presa dal desiderio e dall’incontenibile voglia di toccargli la pelle aveva iniziato a sbottonargli la camicia.
Gliela sfilò.
 
Si erano issati mettendosi in posizione seduta. Si scrutavano senza mai smettere di toccarsi.
 
Lei delineava ogni singolo muscolo di quel possente corpo.
 
Lui le aveva slacciato il reggiseno rimanendo ammaliato.
 
Ne aveva viste tante ma nessuna come lei lo prendeva, lo stregava, lo portava all'inferno e  in paradiso in un unico viaggio.
 
L’aveva fatta ridistendere e aveva ricominciato a baciarla.
Bocca, collo, spalle, seni, poi si era soffermato a giocare col suo ombelico guardandola.
 
Era così bella.
 
 I capelli lievemente arruffati,  le gote arrossate, la bocca leggermente socchiusa e gonfia per tutti quei baci roventi che si erano scambiati, il fiato corto e quelle due pozze nocciola languide per il piacere che provava  lo guardavano con amore spingendolo a continuare.
 
Non ce la faceva più, voleva altro, cosi sensualmente le aveva sfilato l’ultimo indumento.
 
Baciò tutto di lei e quando si addentrò nei sentieri più intimi  sentendola gemere intensamente capì cosa volesse dire amare e non fare sesso.
 
Il suo unico scopo era darle piacere. Di solito pensava egoisticamente al suo di piacere ma non con lei.
 
Il solo sentirla ansimare e pronunciare lussuriosamente il suo nome lo ripagava.
 
Lentamente risalì cercando la sua bocca.
 
Akane lo stringeva avidamente e sentendo il suo sapore sulla lingua di lui si eccitò ancora di più.
 
Voleva ripagarlo.
 
Voleva sentirgli pronunciare il suo nome lascivamente. Gioiva nel sapere che era la causa del suo piacere.
 
Gli aveva sorriso e presa da coraggio aveva iniziato a sbottonargli i pantaloni. 
 
I suoi gesti erano impacciati ma carichi di sensualità e desiderio. Così lui l’aveva aiutata e si era completamente privato di tutto.
 
Si era steso di fianco, erano ora l’uno di fronte all’altra, si osservavano famelici, si volevano.
 
Lei non pensava più, l’ unica cosa che sapeva di volere era lui, lo aveva sempre voluto negandolo a tutti ma soprattutto a se stessa.
 
Il tempo dei ripensamenti era finito, Ranma era la sua unica certezza. La sua droga ed ora era in circolo. Non si sarebbe mai più disintossicata.
 
Le mani di lei vagavano su di lui incerte ma vogliose di toccarlo e di scoprirlo
 
Con non poco imbarazzo gli toccò la dura virilità con i polpastrelli e  lui la lasciò fare, chiudendo gli occhi e respirando affannosamente.
Il capo era rivolto indietro mentre con le grandi mani stringeva le gialle lenzuola.
 
Non era più il Ranma sbruffone che faceva battutine stupide. Era Ranma innamorato della sua Akane e che non avrebbe fatto o detto niente che avesse potuto offenderla ,scoraggiarla.
 
Quella era la sua prima volta tutto doveva essere perfetto.
 
Le prese la mano e la portò sulla sua evidente ed incontenibile eccitazione facendola muovere dall'alto verso il basso, con una lentezza esasperante.
 
La pelle liscia, calda era bollente ma lei continuava a farsi guidare, ne voleva sempre di più.
 
Non c’era più imbarazzo e lei si lasciò trasportare da mille emozioni.
 
Le carezze diventarono più avvolgenti aumentando a dismisura lussuriosi sospiri troppo a lungo trattenuti.
 
Lei lo guardava, non sapeva se era giusto cosi tentennò.
 
-Non…non  fermarti…. mi piace. Qualsiasi  cosa tu mi farai per me andrà bene- la voce era roca, gutturale.
 
Lo stava conducendo al piacere puro ma non voleva, non ancora, così con un colpo di reni invertì le posizioni.
 
La sovrastava.
 
Le braccia erano ai lati del volto mentre la bocca ingorda non si saziava di quella di lei.
 
La mascolinità pulsante spingeva sulla coscia della mora facendola ribollire come lava.
 
Si fermò un attimo, aveva bisogno di riprendersi. Era troppo.
 
I loro cuori galoppavano come stalloni selvaggi.
 
Si fermò ad osservarla ancora e ancora.
 
-Tutto questo merita ogni singolo istante che ho atteso per averti- il dito indice era poggiato sulle labbra, muovendolo sensualmente saggiando col tatto la morbida consistenza.
 
Con foga riprese a baciarla, toccarla, respirarla.
 
Ogni carezza un sogno, ogni bacio una scia rovente, ogni sussurro ansimato un tacito ti amo.
 
La pelle era segnata dai loro denti. Si mangiavano letteralmente eccitandosi sempre più.
 
Tutti i  sensi erano attivati.
 
La vista
Si guardavano desiderosi. I loro corpi erano caldi, sudati, intrecciati, frementi.
 
Il tatto
Si toccavano esplorandosi. Si graffiavano per non far scomparire i segni di quelle voluttuose attenzioni.
 
Il gusto
Si gustavano famelici. Le lingue sapevano di loro e non ne avrebbero mai avuto abbastanza di saggiare, mordere quelle carni tremanti, vogliose, saporite.
 
L’udito
Si sentivano, godendo dei loro respiri e sussurri. In quella stanza riecheggiavano i loro gemiti fatti dei loro nomi, o invocazioni alle sante Divinità.
 
L’olfatto
Si odoravano inebriandosi e ubriacandosi dei loro profumi. I polmoni erano pieni, assuefatti di odori intimi, reconditi.
 
Il tasso erotico era esponenziale.
 
Il vero momento, quello in cui avrebbero scoperto di avere un ulteriore senso, il più importante, arrivò.
 
Le loro anime, i loro cuori, le loro menti si sarebbero unite incastrandosi alla perfezione.
Una perfezione che aveva un solo nome.
Amore.
 
 
Cercando il suo consenso che non tardò ad arrivare, Ranma si posizionò tra le sue gambe schiuse istintivamente.
 
Lei non disse nulla. Gli accarezzò i capelli sciogliendogli il codino e lui la lasciò fare. Capì.
 
Affondò in lei, lentamente.
 
Era la prima volta per entrambi. La prima volta che amavano incondizionatamente.
 
Akane chiuse gli occhi mentre un lieve gemito di dolore le sfuggì nella bocca di Ranma.
 
Si aggrappò con tutte le sue forze alle spalle del palestrato mentre le gambe lo avvolgevano ancorandolo.
 
Il dolore era forte, lacerante, intenso ma piacevole.
 
-Perdonami, tranquilla piccola ora passa. Ci sono io.- Si era fermato accarezzandola.
 
Non avrebbe continuato senza il suo ennesimo consenso.
 
Per lui non era facile. Era un tortura stare in quel caldo, stretto, accogliente corpo che aveva sempre desiderato, senza potersi muovere, ma restò paralizzato nonostante avesse voglia di entrare e uscire da lei per divenire un' unica cosa.
 
Le accarezzava i capelli, il volto. La baciava dalle labbra al collo.
 
La fece rilassare, così pian piano il dolore iniziò a scemare.
 
Akane mosse istintivamente il suo bacino verso quello del possente, virile ragazzo.
 
Sentì uno strano  peso al ventre, una voglia primordiale crescere in lei con strane fitte.
 
Era pervasa da scariche elettriche di piacere. Non riusciva a contenerle.
 
Brividi freddi e caldi si alternavano, così istintivamente iniziò ad allentare la presa ferrea  sulle spalle di lui.
 
Con le mani iniziò a salire e scendere come a fargli solletico fino a giungere su quei marmorei glutei.
 
Li strinse con entrambe le mani per poi spingerlo più dentro.
 
Ecco il segnale.
 
Ranma non se lo fece ripetere.
 
Iniziò di nuovo a muoversi dentro quel morbido corpo in modo lento, ritmico, sensuale, voluttuoso.
 
 La guardava negli occhi mentre ondeggiava con modulata cadenza.
 
Non avrebbe mai interrotto il contatto visivo. Voleva bearsi di ogni momento e lo stesso valeva per la fanciulla.
 
Il piacere aumentava sempre più e con esso l’ intensità dei movimenti, i respiri, i lussuriosi lamenti.
 
Poi capendo di essere entrambi al limite prese le mani di Akane intrecciandole e portandole sopra la testa.
 
Le fronti madide erano attaccate l’una all’altra.
 
Respiravano ma non  riuscivano a riprendere fiato.
 
-Ranma io…- non  capiva, si sentiva esplodere, dal basso una strana sensazione.
 
-È tutto a posto Akane, lasciati andare, fidati di me – sussurrò a stento. Le spinte divennero più decise, pofonde.
 
Così fece.
 
Lo ascoltò.
 
Si lasciò andare al più ancestrale dei piaceri mentre lui la marchiava col suo seme.
 
Insieme  varcarono finalmente i cancelli del Nirvana.
 
 
 
 
 
 
Quel letto disfatto non sapeva più di fresco ma di desiderio, passione, di Ranma e Akane.
 
 
La guardava, aveva ancora gli occhi chiusi e affannava.
 
Poi ridestandosi da quella esplosione sublime la piccola Tendo guardò il suo sexy marito.
 
Gli sorrideva e lui era beato, felice perché quel sorriso era suo, lei era sua.
 
Le diede un bacio. Questa volta soffice, casto ma intenso.
 
Si era girato portandola con se sul suo, petto. Le accarezzava lentamente la schiena.
 
Ripresero fiato ed anche l'uso della parola.
 
-Stai bene… hai male? Scusami se io....-
 
-Tranquillo Ranma mai stata meglio... Sul serio sei stato perfetto. –ridevano, si abbracciavano, si coccolavano.
 
Poteva uno zoticone, baka come Ranma essere nel contempo il ragazzo più dolce del mondo?
Beh Akane Tendo riusciva anche in questo.
 
E poteva Akane  un maschiaccio, violento e poco femminile divenire la donna più sensuale ed eccitante?
Beh Ranma Saotome con lei aveva questo potere. 
 
-E a te tutto bene Ranma?-
 
 Pensava di non essere stata all’altezza come...le altre e lui lo aveva intuito.
 
-Benissimo signora Saotome anzi devo dirle di andarci piano la prossima volta altrimenti rischia di farmi fuori....ah Akane...-
 
-Sì?-
 
-Ti amo-le sorrise con suo solito modo da spavaldo sciogliendola mentre la stringeva forte sul suo cuore. Quello era il suo posto e lo sarebbe sempre stato.
 
 
Continuarono a scherzare.
 
 
-Wow, Nabiki aveva ragione....cosa mi sono persa in questi anni!!-
 
-Dovresti ascoltare di più i consigli di tua sorella, è una donna molto saggia, specie quando parla bene del tuo maritino- sghignazzò.
 
-Ma lei alludeva al fatto che io dovessi avere esperienze mica parlava di te-
 
-Ritiro tutto....siete due streghe-
 
La risata argentina di lei riempiva tutta la stanza e il suo cuore.
 
 
 
Passarono del tempo a stringersi, accarezzarsi, ascoltare semplicemente i loro respiri.
 
 
 
-Allora hai fatto veramente pensieri sconci su di noi?- lo stuzzicava.
 
-Mica una volta-
 
-Pervertito-
 
-Questo pervertito ti fa impazzire dillo!!-
 
-Tanto-
 
-E tu?-
 
-Io cosa?-
 
-Hai mai fatto pensieri sconci ...su di noi a parte i sogni dove io ero l’autista?-
 
-Scemo-
 
-Allora ero io vero?-
 
-No Pierre-
 
-Maschiaccio…non scherzare-
 
-Ok baka ma non ti esaltare troppo-
 
-Mmmhhh lo sapevo e invece pensieri sconci?-
 
-Beh qualche volta di sfuggita-
 
-Ma sentila Miss “Oh cielo che oscenità” e sentiamo cosa pensavi?-
 
-Mi spiace ma dovrai meritartela questa confessione-
 
 
 
La solleticava, si divertivano.
 
 
 
Mai erano stati più felici di allora poi lui si fermò e la guardò carico di  desiderio. Non ne avrebbe avuto mai abbastanza.
 
-Akane non credevo che fare l’amore potesse essere così…-
 
-Così come?-
 
-Pieno…pieno qui- indicò il cuore -Ora sono completo….Ti amo maschiaccio-
 
-Ora sono completa…Ti amo anch’io baka.-
 
Lo avvolse in un bollente abbraccio mentre i suoi bellissimi occhi nocciola si velarono di esondanti lacrime di gioia.
 
 
Gliele aveva asciugate con i suoi baci. Sapeva che quelle stille erano cariche d'amore e per questo le assaporò tutte. Non avrebbe mai più dimenticato quel sapore.
 
 
 
 
 
 
-Signor Saotome ho una richiesta per lei- la voce era sommessa, erotica, ammaliante.
 
-Mmhhh-
 
-Visto che l'antipastino è stato pienamente di mio gusto mi chiedevo se nel menù ci fosse qualcos'altro che potesse colmare il mio languorino ovviamente sempre se non è troppo stanco per rimettersi ai fornelli- si portò a cavalcioni su di lui.
 
-Vediamo ci sarebbe il primo, il secondo, il contorno, dolce, frutta...-
 
-Menù completo wow quindi dovrò rinviare la dieta-
 
-Dieta..non ne hai bisogno sei perfetta...-
 
-E i fianchi larghi?-
 
-Sono giusti per contenere il mio amico tanto grande- ammiccò ridendo -Comunque se ti può consolare.... il mio è un menù magico...più mangi e più dimagrisci- riprese a baciarla e a toccarla con bramosia.
 
-Allora...possiamo iniziare adesso....-si lasciò andare rispondendo con la stessa intensità a quelle inebrianti attenzioni.
 
-Ovvio maschiaccio....l'antipastino è stato solo un riscaldamento e ora ti sto dando giusto il tempo di riprendere fiato, non si dica che Ranma Saotome non faccia le cose per bene con sua moglie-
 
-Ma sentilo- si alzò seduto tenendola stretta a cavalcioni sulle sue gambe. Erano al limite, pochi scherzi e piccanti frecciatine e si sarebbero amati ancora.
 
-Ricordati che io sono un uomo forte e virile e so come rendere felice la mia donna-
 
-E dimmi Fred la tua clava è pronta per essere riutilizzata?- si strusciò maliziosamente.
 
-Tu cosa ne dici mia provocante Wilma…- si mosse lievemente facendo sentire la sua eccitazione- le scappò un inequivocabile sospiro.
 
-Credo  che sia....pronta per l'uso- sussurrò infiammata.
 
Aveva inarcato la schiena in modo da sentirlo di più e lui la stava accontentando.
 
Image and video hosting by TinyPic -Vieni qui …..anch’io ti desidero signora Saotome- gli piaceva chiamarla cosi  l’aveva ribaciata dolcemente.
 
Poi aveva simulato il gong con la mano.
 
-Il primo è pronto per essere servito...lo gusti lentamente......-
 
-Non so se ci riuscirò sono affamata....di te!-
 
 
 
 
 
Continuarono ad amarsi per più volte. Non avrebbero mai smesso.
 
 
Dopo avera saggiato tante pietanze di quel succulento menù si ritrovarono di nuovo stesi con le gambe intrecciate, stanchi ma appagati.
 
Akane si era girata appoggiando, e facendo perfettamente combaciare, la sua sinuosa schiena a quel ventre scolpito, mascolino.
 
Lui l’aveva semplicemente avvolta con il suo possente braccio, intrecciando la mano a quella di lei.
 
Non dissero altro, parlavano i loro respiri.
 
Si addormentarono appagati, sereni, innamorati, felicemente insieme.
 
 
 
 
Image and video hosting by TinyPic *O. Wilde
 
 
 
 
Le fanart sono la prima di Spirit99 e quella in calce Annachan 13 Grazie grazie grazie
 
 
Ciao a tutti.
 
Dopo un capitolo del genere non aggiungo altro e non perché mi vergogno…sarei falsa a dire il contrario, ma semplicemente perché lascio a voi i commenti ;)
 
Grazie a chi legge, segue, preferisce e ricorda!
Grazie a chi esprime il proprio pensiero!
Grazie a chi mi supporta e sopporta in privato….Ari…sto ancora sbavando…mi hai capito vero? <3
Grazie Anto perché nonostante i tuoi impegni mi accontenti….sei bravissima!
Grazie alla mia Beta e pubblicamente rinnovo gli auguri…..bellissima Dott.ssa <3
 
 
Scusate se ci sono errori…come sempre provvederò.
 
Alla prossima baci Pia.
 
 

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Capitolo 13
*** Celate menzogne ***


Mi dipingo la faccia di un rosso vergogna
la menzogna che magistralmente hai saputo celare
e mai menzionare
piango segretamente le mie debolezze
mio malgrado, hai umiliato con malevolenza
la mia buona fede, la mia buona fede...
Vorrei cadere, vorrei librarmi
e lasciare al destino la scelta
decisione che allevia la pena
vorrei cadere oltre il confine
perdere il lume della ragione
e lentamente lasciarmi sedurre
riesco ancora a stupirmi tanta è l'ingenuità
é incredibile come sia riuscito a prenderti gioco di me

I Miei Complimenti

I Miei Complimenti...
"I miei complimenti"  M. Rei
 
 
 
 
 
 
 
Ore 9.00
 
I tiepidi raggi del sole prendevano il posto di quelli argentei della luna, colorando la stanza che era stata cornice di un amore intenso, vero, passionale, unico.
 
Ranma che dormiva beatamente fu colpito da un fascio di luce tiepido e dorato.
 
Aprì cautamente prima un occhio e poi l'altro. Istintivamente posò una mano su quelle pozze blu massaggiandole non molto delicatamente mentre uno sbadiglio silenzioso accompagnava quel gesto. 
 
Quella stessa mano risalì nei suoi capelli. Sciolti. In genere non li slegava a letto ma solo quando li lavava e fino alla sera precedente nessuna ragazza aveva mai osato toccare l'elastico che li annodava in una simpatica trecciolina.
 
Ma lei e soltanto LEI poteva tutto.
 
Alzò di pochi gradi il capo e la vide.
 
Non aveva sognato.
 
Sorrise in un modo disarmante, spensierato, incondizionato, appagato, felice.
 
Eterea dormiva con la testa china sul suo nudo, possente, delineato torace e le sue mani lo avvolgevano come il più soffice dei cuscini e il più prezioso dei tesori.
 
Le gambe erano ancora avvinghiate e il giallino lenzuolo copriva a stento la loro parte più intima.
 
Ricordò tutto.
 
La furiosa lite, la dichiarazione di un amore troppo a lungo celato, la voglia irrefrenabile di scoprirsi, amarsi con passione, audacia, inesperienza a più riprese e poi la tenerezza e l'agognato desiderio di addormentarsi l'uno nelle braccia dell'altra.
 
Le accarezzò lievemente i capelli e a quel contatto Akane aprì gli occhi.
 
Respirò a lungo il virile profumo poi posò qualche bacio tra i pettorali mentre le dita affusolate disegnavano figure astratte e senza guardarlo lo salutò.
 
-‘Giorno stallone- biascicò tra un bacio e una carezza
 
-‘Giorno puledrina- rispose provocandole un sorriso.
 
Dove posava baci casti lasciava anche una scia rovente con la punta della lingua e lui inspirando profondamente la lasciava fare, inebriandosi di quella visione unica, essenziale ed insostituibile.
 
Con la mano il codinao scendeva lentamente lungo la schiena ormai segnata da brividi che solo lui riusciva a provocare, per fermarsi su quei tondi e sodi glutei.
 
Li strinse delicatamente mentre la mora già in estasi continuava a mordicchiarlo, accarezzarlo, baciarlo, leccarlo.
 
-Nel tuo menù è prevista la colazione?- lo guardò con ghigno malizioso  mentre la voce era un sussurro suadente.
 
Lui si morse lievemente il labbro inferiore colto da evidente eccitazione.
 
-Ho tutto...devi solo scegliere… amore- con l'ultima parola impresse a fuoco i suoi occhi tempestosi in quelli caldi e languidi di lei.
 
Una semplice parola e il beffardo organo pulsante di entrambi, nascosto nella gabbia toracica, riprese a correre freneticamente.
 
-Inizierei con un caffè...schiumato- sorrise con le guance già imporporate.
 
-Allora dobbiamo shakerare un po'- fece allusivo e con occhi famelici.
 
-Non dimenticare una spolverata di cacao....fondente-
 
-Vuoi provarlo al peperoncino?-
 
-Con te proverei qualsiasi cosa...amore- ricambiò l'espressione con la stessa intensità facendolo sorridere non solo con la bocca ma anche con occhi e cuore.
 
Si portò a cavalcioni sulle sue gambe, vicino alla sua virilità.
 
-Serviti pure maschiaccio-
 
-Lo stesso vale per te mio bellissimo baka-
 
La prese per i fianchi e scivolò in lei dolcemente.
 
Lo sentì e con un ansito a stento trattenuto, con bramosia ed  ingordigia divorò la sua colazione calda e lussuriosa.
 
 
 
*****
 
 
 
-Nabiki mi spieghi perché siamo sotto casa di Akane? Shan pu è ritornata nella sua tana-
 
-Ryoga finché non si avvicinerà a quei due non avremo problemi-
 
-Se lo dici tu.....Nabikì ho bisogno di un bagno caldo e maschera per il viso...posso andare...?-
 
-Pierre mi spiace ma dovrai rimandare, ora aspettate qui e guai se fate rumore- Il tono di voce era bassissimo. Come una ladra aveva silenziosamente inserito la chiave nella toppa.
 
-Ma perché non possiamo entrare succhiasoldi?-
 
-Devo fare in silenzio e vedere cosa hanno combinato quei due...perciò buoni ed incrociate le dita che se siamo fortunati  stanno copulando mettendo in atto buona parte del kamasutra-
 
-Voglio copulare anch'io Nabikì-
 
-Scordatelo-
 
-Ryogà tranquillo ora come ora copulerei con chiunque abbia un bel sedere-
 
-Puoi stare davanti a me allora?-
 
-Cosa c'è vuoi vedere il mio culetto?-
 
-No voglio preservare il mio-
 
Mentre i due battibeccavano in silenzio la mezzana si era addentrata in punta di piedi in casa della sorella.
 
A pochi passi dalla camera da letto sentì sospiri a lei ben noti e un  ghigno sornione si disegnò sul suo volto.
 
"Se Akane non è in preda ad un altro sogno erotico, quei due stanno facendo parecchia ginnastica finalmente" mentre pensava socchiuse gli occhi avvicinandosi alla porta della camera da  letto.
 
Li vide.
 
La piccola Tendo si lasciava trasportare dal suo bel maritino in un'audace, lussuriosa cavalcata sensuale.
 
 La mezzana sgranò gli occhi e serrò la bocca con una mano per non urlare di gioia.
 
Era tentata di entrare e prenderli in giro ma temeva nella reazione dei due.
 
Erano pur sempre due abilissimi combattenti.
 
Tempo di riordinare le idee mettendo sull'attenti i suoi agguerritissimi neuroni e con cellulare alla mano scattò delle foto.
 
Sgattaiolò via agilmente.
 
Fuori dalla porta d'ingresso si lasciò andare in una risata con tanto di lacrime.
 
-Ehi, ma che ti prende iena....-
 
-Ryoga, Pierre non crederete alle vostre orecchie-
 
-Parla Nabikì-
 
-Ci stanno dando dentro-
 
-Wow...cioè sicura...hai visto...?- Ryoga era basito.
 
-Sì Ryoga....ho sentito strani lamenti e senza farmi notare, anche perché presi come sono dubito che si accorgessero di me, li ho beccati -
 
-Su Nabikì almeno deliziami sul mio bel Ranmà! Com'è quando si insomma lustra il suo biscionè?-
 
-Pierre è un po' difficile scorgere l'asta del tuo bel Ranmà se è dentro mia sorella-
 
-Insomma iena non parlare così di Akane e che diamine un po' di rispetto!!-
 
-Ok diciamo allora che la mia arrapatissima sorellina sta correndo sul suo Spirit cavallo selvaggio-
 
-Cacchio Nabikì adoro le posizioni animalesche-
 
-Pierre tu non ami i cavalli semmai cani e pecore-
 
-Ouì ma lo stallone è talmente erotico...concordi Ryogà?-
 
-A patto che ci sia la mia giumenta cosetto-
 
-Uffi...Nabikì racconta-
 
-Aspettate prima devo fare una cosa- Prese il telefono e con maestria inviò una foto che ritraeva i due piccioncini in posizioni erotiche alla gattaccia e al suo compare dottoruncolo.
 
Aveva aggiunto una semplice frase.
"Per voi patetici falliti i giochi sono finiti....game over!"
 
-Posso vedere?-
 
-Mi spiace Pierre ma né tu né Ryoga potete vedere quei due nudi in tale posizione...non è giusto-
 
-Ma tu li hai visti-
 
-Ed è il minimo dopo quello che mi hanno fatto passare. Ora tu Pierre puoi andare a casa a fare quel che vuoi, tu Ryoga salutami Akari ed io andrò a farmi consolare dal mio Daiki...ho bisogno anch'io di una sensuale galoppata con un bel cavallo indomito…. adoro l'ippoterapia- sorrise sorniona.
 
-Ehi iena e se Shan pu o Shinnosuke fanno qualcosa?-
 
-Troppo tardi, quei due zucconi ora non si lasceranno più, specie dopo aver provato lo zuccherino-
 
-Sicura?-
 
-Tranquillo Ryoga secondo te Akane lo avrebbe mai fatto se Ranma non  si fosse dichiarato? E poi credi che ora lui se la lascerà scappare...ora sono marito e moglie a tutti gli effetti-
 
-Speriamo bene ma se Shan pu o il dottorino vedendo la foto...-
 
-Ryoga tranquillo!!!....Niente paranoie. Ora andiamo a riposarci ce lo meritiamo-
 
-Nabikì tu e Daiki vi riposate?-
 
-Dopo aver fatto ore di ginnastica in genere sì....salutami il tuo fiancè quando lo vedi-
 
-Assurdo uno fidanzato fa il cascamorto con altri!!- Ryoga non passava sopra a certi comportamenti
 
-Ryogà  io sono per i rapporti aperti te l'ho detto-
 
-Che schifo….a mai più rivederci coso-
 
-Ti sbagli…mi rivedrai nei tuoi sogni, au revoir stallone-
 
 
 
*******
 
 
 
L'aveva presa in braccio e condotta sotto la doccia.
 
Con la stessa travolgente passione aveva  ripreso a baciarla.
 
-Ranma- parlò flebilmente.
 
-Mhhh- non si sarebbe staccato da quel caldo corpo neanche sotto tortura, continuando a stuzzicare con denti e lingua le punte inturgidite del suo provocante seno.
 
-Hai intenzione di battezzare tutti gli angoli della casa?-
 
-Ora dedichiamoci alla zona bagno maschiaccio-
 
-Baka ho lezione tra un paio d' ore- sorrise accaldata
 
-Due ore....ok allora solo la doccia-
 
-Scemo-
 
-Questo scemo ti fa impazzire...ammettilo...- riprese a mordere sensualmente le sue dolci colline innevate di rosa intenso.
 
-Oh sì- ributtò la testa indietro mentre si lasciava piacevolmente amare.
 
 
La prese per le natiche schiacciandola contro la fredda e piastrellata parete.
 
Akane gli si avvinghiò permettendogli con un'unica spinta di entrare in lei.
 
Ansimavano l'uno nella bocca dell'altro, presi dalla sensuale, ritmica danza che li coinvolgeva.
 
-Dimmelo….dimmelo Akane-
 
-C..Co…sa?-
 
-Che sei mia, so…solo mia!-
 
-Sono…so…no tua ba..ka-
 
-Sì mia...Ed io….solo…tuo maschia…ccio!!!-  poche ultime spinte e mentre lei si accasciava sulla spalla di lui mordendola per l'intenso spasmo dovuto all'orgasmo, lui la seguì poco dopo tenendola ancora salda al suo corpo.
 
 
 
 ******
 
 
 
Ore 11.00
 
 
Il cellulare trillò.
 
Fu un semplice squillo.
 
Era arrivato un messaggio.
 
Annoiato prese il telefono ed andò sull'icona dell'avvenuta notifica.
 
Era un sms della mezzana con tanto di allegato. Storse il naso. Voleva cestinarlo ma la curiosità spinse ad aprirlo.
 
Una foto.
 
 Ritraeva la sua ex ragazza avvinghiata in maniera inequivocabile al suo rivale.
 
Un solo schianto ed il cellulare si era sfracellato contro la porta.
 
Contemporaneamente suonarono al campanello.
 
Aprì. Il volto era tetro, livido.
 
Tempo di entrare in casa senza essere invitata e notò l'evidente fine che aveva subito la apparecchio tecnologico.
 
-L' hai licevuta velo?-
 
-Zitta!!!!-
 
-Ti avevo detto di muovelci ma tu niente...non volevi falla sofflile e invece lei  non ci ha pensato due volte-
 
-Non è stata lei a mandarmela ma quella dannata di Nabiki- la voce era tremante e lo sguardo vacuo. Contraddittorio in confronto al suo animo che ribolliva di rabbia e delusione.
 
-Comunque la tua bella lagazza si è data da fale....anche se con un maschione come il mio Lanma ela inevitabile-
 
-Shan pu vattene o non rispondo di me-
                                                                      
-Allola agiamo-
 
-Ti ho detto vattene e no!!! Non farò nulla- terminò sussurrando più a se stesso che alla ragazza dai capelli lavanda.
 
-Allola falò da sola-
 
Lui la guardò senza aggiungere altro, conducendola verso l'uscita.
 
-Tlanquillo non dovlai linglazialmi...lo faccio pel me- e sparì ancheggiando sinuosamente come suo solito.
 
Avrebbe potuto fermarla, avrebbe potuto telefonare alla mezzana o alla stessa Akane ma non fece nulla di tutto questo.
 
Sapeva quali fossero le intenzioni della cinesina ma non la ostacolò.
 
Se non fosse stata l'amazzone sarebbe stata un'altra. E lui non avrebbe comunque potuto far nulla.
 
Akane sapeva a cosa andava incontro. Doveva scegliere lui. Con lui soltanto si sarebbe dovuta donare la prima volta e tutte le altre. Ma aveva optato per il suo rivale. Ora ne avrebbe pagato le conseguenze.
 
Poi l' avrebbe consolata e riconquistata.
 
 
*****
 
 
Ore 12.00
 
-Maschiaccio dai non puoi rimandare la lezione?- Mostrava un finto broncio e cercava di dissuaderla anche se sapeva che la mora non l'avrebbe ascoltato.
 
La amava anche per questo.
 
-Baka ho già spostato gli appuntamenti per il Concorso....i piccoli mi aspettano!!!-
 
-Cavolo Akane ma c'è anche il tuo bel maritino che ti vuole….ho aspettato anche troppo-
 
-Maritino che ora si comporta come Emi- sorrise prendendogli il volto tra le mani per baciarlo dolcemente sulle labbra.
 
-Mi stai dando del poppante?-
 
-Già- sghignazzò mentre finiva di vestirsi e preparava la borsa.
 
-Però stanotte e stamattina questo baka bambinone ti ha fatto sospirare parecchio-
 
-Scemo- sorrise -Dai prometto che farò presto e anzi...aspettati una sorpresa-
 
-Davvero?- La osservava con malizia e sensualità mentre lei raggiante come non mai annuiva.
 
-E cosa dovrei aspettarmi mio bellissimo maschio mancato?-
 
-Se te lo dicessi non sarebbe più una sorpresa....fatti bello per me-
 
-Io sono sempre bello….-
 
-Già dimenticavo....sei sempre pieno di donnine che ti ronzano attorno- nonostante tutto la gelosia dimorava fissa nella piccola Tendo.
 
Si voltò per uscire ma il braccio muscoloso di lui la bloccò stringendola a sé.
 
-Gelosona lo sai che sono solo tuo e bello solo per te- le posò un bacio prolungato sulla clavicola facendola sospirare pesantemente.
 
-Promettimelo Ranma- si girò fissandolo intensamente.
 
-Akane ancora non mi credi? Eppure dopo quello che c'è stato, sì insomma, quello che ti ho detto e quello che abbiamo fatto... credevo che...-
 
-Ho solo bisogno di sicurezze…ti prego-
 
-Guardami maschiaccio- obbedì scrutandolo fin dentro l'anima -Ti amo e voglio solo te…credimi sono tuo come tu sei solo mia-
 
-Scusami è che….-
 
-Shhhh Ci vediamo dopo- finalmente sorrise.
 
-Non farò tardi- gli diede un bacio al quale il codinato rispose con un urgenza e passione.
 
La accompagnò alla porta e mentre la stava baciando ancora, la ragazza si destò come fosse stata scottata.
 
-Che c'è Akane?- aveva notato il suo sguardo preoccupato.
 
-Oh Kami Ranma noi...noi non ...-
 
-Noi cosa Akane?-
 
-Cavolo Ranma non abbiamo usato precauzioni!!!-
 
-Tutto qui?- sorrise alzano un sopracciglio divertito.
 
-Scusa tanto se per te è un'abitudine- restò basito per un attimo poi si sentì in dovere di rassicurala, ancora.
 
Non avrebbe mai smesso finché lei non avesse capito.
 
-Sciocca, ho sempre usato precauzioni ma con te non ho voluto!-
 
-Ah! E…p-perché?- era ingenua e disarmante. Le prese il viso e tra un chiarimento e l'altro la baciava alternando bocca, naso e collo mentre lei teneva gli occhi chiusi.
 
 Non si sarebbe mai stancata di quei modi in cui lui riusciva a proiettarla in un'altra dimensione.
 
Il tono di voce del corvino si abbassò quasi a diventare un sussurro.
 
-Primo: ti amo e con te non è stato sesso ma amore- bacio -Secondo: se scappa l' erede facciamo contenti i vecchi- bacio -Terzo: mi piace sentirti calda e umida per me- sorrise aspettandosi l'inevitabile reazione.
 
-Sei il solito maniaco - ma non si staccava da quel corpo possente.
 
-E tu non sei stata da meno mia sensuale pervertita-
 
-Ranma!!!- Nascose il viso nel suo torace troppo imbarazzata.
 
-Maschiaccio non devi vergognarti di me capito….?-
 
-Ok ah…Ranma?-
 
-Sì?-
 
-Ti amo e…anche io adoro sentirti- lo allacciò per il collo baciandolo dolcemente.
 
 
La guardò fin quando non spari dalla sua visuale.
 
 
********
 
Ore 13.00
 
 
Era arrivata al dojo e si era cambiata.
 
Mentre aspettava i suoi allievi chiamò la sorella.
Quella telefonata gliela doveva.
 
-Pronto?- ammiccante e sensuale come sempre, nonostante sapesse chi fosse dall'altro lato
 
-Nabiki sono...io-
 
-Akane sorellina adorata! Allora fatto pace col maritino?- la stava tacitamente schernendo senza dirle di averli visti un paio d'ore prima in una posizione peccaminosa quanto piacevole.
 
-Vedi sì...in realtà io e Ranma ci siamo chiariti e…-
 
-E piccina…?- rise
 
-Scema lo so che hai capito- conosceva la sorella come le sue tasche.
 
-Si ma voglio sentirlo da te. Dillo a Nabikuccia tua- sorrise
 
-Mi ha detto che mi ama-
 
-E…??-
 
-Noi ..noi…- la tolse dall'imbarazzo.
 
-Finalmente santi Kami vi siete decisi!!!-
 
-Scema smettila!!- sorrise contenta
 
-Allora Akane anche se poi da vicino mi darai tutti i particolari…-
 
-Coooosa???-
 
-Me li devi, comunque ora dimmi soltanto com'è stato il mio cognatino-
 
-È stato fantastico, premuroso, dolce, intenso.... oh Kami Nabiki proprio come dicevi ma mille volte meglio- sospirò ripensando al suo uomo.
 
-Quante volte è stato meraviglioso?- sorrise
 
-Cinque-
 
-Solo?-
 
-Ehi ma con chi te la fai?-
 
-Con uno che potrebbe tranquillamente fare il pornostar, comunque come prima volta può andare- era unica nel suo genere.
 
-Sei tremenda…e  Ranma ti pareggia, pensa che non  voleva neanche farmi venire a lezione-
 
-Immagino poverino! Gliel'hai fatta sudare ed ora lo lasci da solo-
 
-Ora faccio lezione e poi stasera gli faccio una sorpresa-
 
-Ma brava sorellina...mi raccomando ma con Ranma sei in buone mani e non solo-
 
-Ora devo andare- tentennò.
 
-Akane cosa c'è?-
 
-Niente è che ho solo uno strano presentimento…ho paura che questa mia...nostra felicità possa finire…-
 
-Akane lui ti ama, non farti divorare dalle tue incertezze-
 
-Lo so lui non fa altro che rassicurarmi ed è fantastico credimi e solo che…lei è ancora in giro e gli ronza sempre attorno-
 
-Se avesse voluto la gattaccia non avrebbe illuso te….è di Ranma che parliamo e sai quanto tiene alla tua felicità-
 
-Cavolo Nabiki lo so ma lei è così esperta mentre io...-
 
-Akane abbandona queste cacchio di paturnie...lui ti insegnerà. È o non è un bravo maestro?-
 
-Sì ma non vorrei si stufasse di me-
 
-Allora smetti di tormentarlo con le tue insicurezze e per quanto riguarda qualche trucchetto erotico rivolgiti a me sorellina-
 
-Nabikiiiiii-
 
-Ehi.....poi ne riparliamo, ora va a lezione ci sentiamo dopo-
 
- Nabiki...grazie-
 
-Di niente scema....ve lo meritate, non permettere a nessuno di intromettersi-
 
 
 
 
******
 
 
 
-Allora?- non aveva resistito, subito dopo la conversazione con la sorella lo aveva chiamato.
 
-Nabiki buongiorno- era felice e pimpante
 
-Ma come siamo allegri cognatino...piacevole nottata?-
 
-Ed anche mattinata aggiungerei-
 
-Akane mi ha detto anche se non mi ha raccontato i particolari, però  mi aspettavo qualcosa in più del cinque-
 
-Lasciala in pace e comunque per la cronaca è andata a lezione altrimenti avrei continuato- era un dolce rimprovero.
 
-Non ne dubito...-
 
-Sei tremenda povero Daiki-
 
-Povero...fortunato semmai!- sghignazzò.
 
-In effetti hai ragione iena…se non fosse stato per te…-
 
-Ehi non diventarmi sdolcinato-
 
-Non  sia mai….la mia dose di dolcezza è riservata esclusivamente al il mio maschiaccio-
 
-Maschiaccio che ti ha fatto lussuriosamente sudare parecchio- ammiccò.
 
-È sempre poco con la mia mogliettina-
 
-Non consumarmela-
 
-Ci proverò- sorrise
 
-Ah Ranma...Com'è fare l'amore?-
 
-Nabiki è....credimi le parole non renderebbero il concetto...so solo che sono pazzo di lei e godo nel vederla e sentirla godere-
 
-Ho sempre saputo che eri giusto per lei....Ciao cognatino-
 
-Ciao cognatina-
 
 
 
*******
 
 
 
 
Ore 14.00
 
 
Aveva terminato la prima lezione ma una visita inaspettata quanto indesiderata le rovinò la pausa.
 
-Lagazza violenta-
 
-Shan pu non sei la benvenuta- il tono mal celava il suo odio nei confronti di quella gatta morta
 
-Velamente io…-
 
-E niente lezioni private con Ranma, scordatelo lui è mio-
 
-Pelò, avete fatto ploglessi! Ma bene mi fa piacele pel te-
 
-Come mai non ti credo?-
 
-È blavo a letto velo è uno stallone?-
 
-Non sono affari tuoi-
 
-Ma io lo so com'è- fu volontariamente provocatoria
 
-È inutile non ti credo, lui non  ti vuole e non ti ha mai voluta-  Akane cercò di reprimere le sue incertezze
 
-Clogiolati nel tuo mondo di favole....lui si sta diveltendo ma vuole le donne vele passionali, sensuali e che ci sanno fale come me...non  le bimbette violente...sei un  capliccio…non ela mai stato con una verginella- Toccò il fondo.
 
-Vattene o non  rispondo di me- era un fascio di nervi.
 
-Sto tlemando....non cantal vittolia...vedlai....se fossi in  te lo lascelei, mi liaspalmielei tante umiliazioni-
 
-Fuori!- esplose.
 
Aspettò di nascosto come un avvoltoio l'arrivo di altri allievi e quando iniziò la seconda lezione della piccola Tendo andò negli spogliatoi. Trovò quello che cercava, il cellulare della ragazza lasciato nella sua borsa.
 
Non ci impiegò molto, scrisse un messaggio breve e poi dopo averlo inviato cancellò eventuali tracce.
 
 
 
 
*****
 
 
 
 
14.30
 
Ranma stava parlottando con il suo vecchio amico Ryoga.
 
-Amico sono felice per te, per voi-
 
-Grazie Ryoga non puoi immaginare come mi senta-
 
-Oh invece lo immagino eccome! Hai presente la mia mogliettina?- sorrise pensandola.
 
-Già e spero un giorno di avere un  marmocchietto come Emi o Riku…-
 
-Magari entrambi con un colpo solo-
 
-Così mia madre sarebbe fiera del suo ragazzo virile e quei due la smetterebbero di rompere con l'erede e soprattutto io....io ...-
 
-Tranquillo Ranma ora che hai Akane presto completerai il cerchio con un figlio -
 
-Già il frutto, l'essenza del nostro amore-
 
-Però l'amore ti rende saggio-
 
-No, è il mio maschiaccio che mi rende una persona migliore. Scusa il cellulare- Sorrise
 
"Ti aspetto a casa tua alle 17.00. Leggi e fai quello che ti chiedo....il tuo maschiaccio"
 
-Cosa c è?-
 
-Akane mi aspetta alle cinque a casa mia...una sorpresa credo…-
 
-Allora vatti a preparare e non farla aspettare.-
 
-Ti chiamo domani e ti accompagno in aeroporto-
 
-Ciao uomo fortunato-
 
 
 
 
*****
 
 
 
16, 30
 
 
Aveva usurato il pavimento della cucina.
 
Da ore andava avanti e indietro struggendosi nel rimorso. Sapeva cosa sarebbe successo e il pensiero di Akane distrutta dal dolore lo logorava.
 
Aveva ideato lui il piano ma poi aveva deciso di non metterlo in atto. Sapeva anche che l'amazzone era sul punto di distruggere i sentimenti della sua ex ragazza, così preso da un barlume di coscienza chiamò l'unica persona che poteva aiutarlo.
 
Aiutarlo ad evitare sofferenze alla donna che gli aveva rapito il cuore.
 
Preferiva saperla felice col suo rivale che distrutta e dilaniata per il suo egoismo.
 
Si maledì per non averci pensato prima pregando le Divinità di essere ancora in tempo.
 
-Nabiki-
 
-Che vuoi? Ancora non ti rassegni?-
 
-Sta zitta e ascoltami ti chiedo solo questo- la voce tremava e avvertì dolore e supplica
 
-Dimmi- era seria.
 
-Shan pu sta per ….-
 
-Parla dannazione- aveva capito.
 
-Chiamerà Akane facendola correre a casa di Saotome per farsi trovare insieme…-
 
-Impossibile Ranma non tradirebbe mai…mia sorella-
 
-Lui penserà che sia Akane…sarà bendato e…- spiegò il resto di quel diabolico piano.
 
-Siete due fottuti bastardi- Dimenticò le buone maniere.
 
-Nabiki merito il tuo disprezzo ma ora pensa a fermare Akane…non deve andare..-
 
 
Riagganciò chiamando subito la sorella.
 
Akane aveva terminato l'ultima lezione e dopo essersi lavata aveva ricevuto la telefonata della mezzana.
 
-Akane allora quando ci vediamo?- doveva trovare un modo per non farla andare a casa di Ranma.
 
-Nabiki stasera sto…-
 
-Lo so, sull'amichetto del tuo maritino-
 
-Nabikiiiii-
 
-Stasera lo vedrai! Ora perché non passi da me che ti costa?-
 
-Ehi tutto bene?- avvertì incertezza.
 
-Ma sì…certo-
 
-Scusa mi è arrivato un messaggio forse è lui aspetta in linea-
 
-Akane…Akane no ascolta…-urlò inutilmente era tardi.
 
Il mondo si fermò.
 
"Ola lui è con me sul divano di casa sua fla le mie gambe a godere con una vela donna"
 
-No no no no- Nabiki udì quel lamento frustrato e dolente.
 
-Akane maledizione rispondimi!-
 
-....-
 
-Akane ascoltami è una trappola- lei nemmeno più l'ascoltava.
 
-Nabiki….- iniziò a piangere e chiuse il telefono.
 
-Maledetta Shan pu questa volta non la passerai liscia- corse verso casa del codinato ma sapeva di essere troppo distante rispetto alla sorella. Non ce l'avrebbe mai fatta.
 
 
 
 
***
 
 
 
 
Era arrivato in anticipo smaniava dalla voglia di vederla e di fare l’amore con lei.
 
Trovò un  biglietto sul tavolo, poche parole.
 
“Spogliati, bendati e aspettami sul divano”.
 
Si guardò intorno incredulo ma obbedì.
 
 Era talmente eccitato che non si accorse neanche della grafia non tipica di Akane.
 
La cinesina che lo aveva spiato annullando la propria presenza uscì dalla stanza da letto.
 
Aveva legato i capelli per non scoprire subito le carte.
 
Lui percepì i passi e sorrise.
 
-Sei qui maschiaccio?- si sistemò meglio aspettando il caldo corpo di lei.
 
-Shhhhhh-
 
Shan pu si spogliò e gli lanciò prima lo striminzito abito e poi il perizoma, unico indumento intimo che indossava.
 
Il moro storse il naso. Il profumo era diverso ma pensò fosse un nuovo acquisto.
 
La cinesina intanto si inginocchiò ai suoi piedi e cominciò a toccarlo. A leccarlo.
 
Era eccitato, sorrideva ma quei tocchi così sicuri lo destabilizzarono.
 
-A-Akane tutto bene?- l'amazzone annuì semplicemente senza mai scostarsi da quel mascolino corpo.
 
-Non…non vuoi perdere tempo maschiaccio...posso togliere la benda sai che amo guardarti mentre godi per me, solo per me Akane- si sentiva strano. Qualcosa non lo convinceva.
 
La ragazza schioccò varie volte la lingua per indicare il diniego e continuò a baciarlo ed accarezzarlo lascivamente.
 
Gli tolse i boxer che aveva tenuto.
 
Era bello, sexy, uomo.
 
Iniziò a leccare la sua lunga mascolinità.
 
Il codinato non riusciva a lasciarsi andare. Akane non era ancora arrivata a quel contatto così audace e questo lo sconvolse non poco.
 
-A.. Akane wow io.... Aspetta...hai...hai cambiato profumo?- voleva fermarla ma aveva paura di offenderla.
 
La cinese per un istante si bloccò. Sorrise con cattiveria.
 
-Rimettiti quello che usi di solito, questo non mi piace e poi vieni qui voglio toccarti io-
 
Lo ignorò continuando a baciarlo.
 
-Ehi da q-quando sei così...così diversa...senti io levo la benda ok…- stava per toglierla.
 
Poi un bussare forte alla porta lo fece sussultare.
 
-Ranma!- la voce era rotta dal pianto e dal fiatone per la corsa. -Ranma apri lo so che ci se, apri!!!- Fu categorica.
 
Si gelò. Tolse fulmineamente la benda e la vide. Non era la sua Akane.
 
Shan pu sorrideva sardonica e melliflua mentre con passo felino si avviava alla porta.
 
-No, non aprire!- il palestrato scuoteva la testa. La sua più grande paura stava per concretizzarsi.
 
Conosceva l'epilogo.
 
-Pelchè mai così il maschiaccio ci lascia in pace-
 
Un click e si videro.
 
Il mondo si arrestò o forse erano i loro cuori, i loro respiri.
 
D'un tratto la mora fece rimbalzare il suo sguardo prima sul corvino e poi sull'amazzone.
 
Lui era lì sul divano nudo ed ancora lievemente eccitato e lei senza vergogna non provò neanche a coprirsi.
 
-Che vuoi maschiaccio ci distulbi...ti avevo detto che ti salesti umiliata-
 
Non l' ascoltò nemmeno.
 
Vedeva lui che impassibile come una statua la supplicava con lo sguardo di non crederle.
 
 Una lacrima le sfuggì ma le bastò a ridestarsi.
 
 Li guardò entrambi un’ultima volta e prima di sparire pronunciò una semplice parola
 
Scusatemi
 
 
 
Nabiki trafelata era arrivata.
 
Era tardi.
 
-Akane… Akane- ma lei non rispose andò via
 
La castana salì ed entrò.
 
La porta era socchiusa lui si stava rivestendo velocemente, doveva raggiungerla.
 
-Che diamine succede?- Ranma incrociò gli occhi furiosi della pr.
 
-Non è come credi-
 
-Ah no e come mai Ranma siete nudi e tu ancora eccitato??- non credeva ai propri occhi.
 
-Ho ricevuto questo dal cellulare di Akane, credevo fosse lei Nabiki! Ero bendato- parlava velocemente mentre indossava la maglia -Devo parlarle-
 
-Ora è furiosa -
 
-Lo so ma io…-
 
-Se tu avessi visto lei nuda con Shinnosuke cosa avresti fatto?-
 
-Io avrei cercato spiegazioni-
 
La cinese ridacchiò senza vergogna facendo voltare la furba sorella Tendo.
 
-Hai il coraggio di fiatare?- la mezzana le rivolse uno occhiata sprezzante.
 
-Ovvio...ah succhiasoldi ola si può dile game ovel- un tonfo e cadde a terra.
 
L'aveva schiaffeggiata tanto forte da romperle il labbro.
 
-Hai toccato mia sorella, la mia famiglia... ti avevo avvisato... io...- stava per scaraventarsi addosso ad un'incredula amazzone ma Ranma la bloccò.
 
-Shan pu… te lo dico una sola volta....sparisci perché la prossima volta lo schiaffo non lo riceverai da Nabiki ma da me e ti farò male, tanto che ti ci vorranno mesi per farti sparire i lividi. In genere non minaccio le donne ma tu sei feccia. Se Akane mi odierà per sempre ti rovinerò....non potrai più rientrare in patria perché alle tue amazzoni racconterò chi sei e cosa hai fatto. Mi fai schifo-
 
Andò via.
 
L'amazzone restò pietrificata, non tanto per le parole ma per lo sguardo di puro disprezzo che il fascinoso artista le aveva rivolto e per quel tono di voce calmo, serio ma carico di odio.
 
Era stata sconfitta. Per sempre.
 
-Hai vinto la battaglia .....loro potranno separarsi momentaneamente ma ....si ricongiungeranno, lo fanno sempre e sai perché? Perché si amano. Ma tu questo non lo saprai mai visto che non hai un cuore! Lo stesso Mousse ti ha abbandonata. Forse qualcuno, un pazzo potrebbe innamorarsi di te ma tu non capirai mai cosa vuol dire amare....se a Ranma fai schifo a me fai pena...sparisci da Nerima, non farti più vedere.-
 
Quello fu il colpo di grazia.
 
 
***
 
Correva senza più fiato.
 
Ogni muscolo bruciava.
 
Aveva bisogno di ossigeno, acqua, ma soprattutto di dimenticare.
 
Non lo vide e gli andò addosso.
 
-Attenzione-
 
-Scusi io…- piangeva e lui sapeva il perché, implicitamente ne era la causa.
 
Si detestava.
 
-Akane -
 
-Sh- Shin. Io...io…- si buttò su di lui e pianse tutte le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi.
 
-Tranquilla ora passa- la accarezzava come se fosse una bambina pensando a come dirle la verità. Lei lo avrebbe saputo. Meritava il suo odio.
 
-Che stupida si è preso gioco di me io… io- singhiozzava tremando.
 
-Ti va di fare due passi con me?-  Annui semplicemente.
 
Dopo metri consumati in silenzio il ragazzo di Ryugenzawa parlò.
 
-Devo partire -
 
-Quando?-
 
-Settimana prossima, ti ricordi quello stage di lavoro?-
 
-Sì- era triste.
 
-Ho avuto una buona proposta di lavoro-
 
-Per quanto tempo?-
 
-Minimo un anno poi se va bene passerò a tempo indeterminato-
 
-Proprio ora che ho bisogno di un...amico-
 
-Ci sarò sempre e poi puoi sempre venirmi a trovare… -
 
-Io….-
 
-Potresti distrarti, divertirti e passare del tempo insieme, senza impegno-
 
-Posso pensarci?-
 
-Tutto il tempo che vuoi.... - Sorrise finalmente.
 
-Grazie Shin ne ho bisogno…nonostante tutto per me ci sei sempre-
 
-Allora vuoi parlarne?-
 
Si sedette su una panchina e raccontò tutto dalla sua prima volta seguita alla dichiarazione, fino alla sorpresa amara.
 
-Sono una stupida-
 
-Non lo sei-
 
-Si che lo sono! Io gli ho creduto ed invece ero un suo giochino. Scopiamoci la verginella così avrò aggiunto una nuova tacca ed ora lui ….con lei… che….che schifo-
 
-Akane non è così ascolta…- voleva dirglielo ma lei lo bloccò.
 
-Shin andiamo a casa ti prego ho solo voglia di un bagno e di dormire-
 
-Ok...- con calma glielo avrebbe detto. Era ancora troppo scossa.
 
-Dai andiamo,  ti preparo anche una buona tisana-
 
 
 
 
****
 
 
 
 
Ranma era arrivato da un po'. Non sapendo dove cercarla aveva deciso di aspettarla a casa loro. Voleva credere che fosse così, che ci fosse ancora un loro.
 
Sentì la porta aprirsi e scattò in piedi come una molla.
 
-Akane io...ci sei anche tu- il sangue si gelò. Il suo rivale temibile era con  lei.
 
-Ranma che vuoi, cosa ci fai qui?- era fredda, scostante, impassibile ma dentro era l' opposto e urlava, gli implorava di abbracciarla, di confortarla, di amarla.
 
-Ci vivo Akane .. Shinnosuke lasciaci soli- lo guardò con puro odio.
 
-Vado in cucina -
 
-Non ha perso tempo-
 
-Shin è un mio amico - Lo guardava ma i suoi occhi urlavano delusione, sofferenza.
 
-Io… fammi spigare ti prego-
 
-Spiegare? Non c'è nulla da spiegare ho capito!!-
 
-E cosa hai capito stavolta sentiamo?- la voce era affranta.
 
-Ti sei preso gioco di me complimenti-
 
-Ma che diamine…?-
 
-Mi hai preso in giro, sei stato abile a mentire-
 
-Io non ti ho mentito…-
 
-Ranma!!!- lo zittì come mai prima di allora -Sono stata sciocca, debole, ti ho voluto credere ma ho sbagliato....però… posso rimediare-
 
-Akane sei nervosa e lo capisco- cercava con tutte le sue forze di restare calmo.
 
-No Ranma non è nervosismo, ho aperto gli occhi-
 
-Akane ti prego non correre a conclusioni sbagliate lasciami spiegare, stai facendo il suo gioco come cinque anni fa-
 
-Smettila di pregarmi, non funziona più ed ora non sono più una ingenua ragazzina- sbottò .-Vi ho visto dannazione, cos’è non ti ho soddisfatto e  ti serviva una vera donna giusto?-
 
-Akane non dire stupidaggini, sai bene quello che ho provato con te…credimi se ti dico che siamo stati ingannati io.....-
 
-Ingannati? Ranma la verità è che io sono stata un piacevole interludio per te...si la verginella da scopare tra le tante avventure piccanti-
 
-Stai sbagliando e di grosso…non avevo bisogno di farmi una verginella se è quello che credi. TI RIPETO che è stato un piano architettato da Shan pu e dal tuo amichetto, chiediglielo- si stava alterando. Non gli avrebbe mai creduto e lui non lo sopportava più.
 
-Tieni fuori Shinnosuke….la questione è tra me e te-
 
-Certo come al solito lo difendi sempre-
 
-Forse perché non l’ho mai beccato tra le gambe di un’altra-
 
-Non me la sono scopata e non ero tra le sue gambe-
 
-Perché vi ho interrotto…-
 
-Maledizione!!! Quando capirai che sono…siamo stati raggirati e poi dopo ieri pensi ancora che sia un fottuto bastardo…non ti avrei mai, MAI usata Akane lo sai, cazzo quel maledetto Ti Amo non significa nulla per te?-
 
-Ha tanto valore quello che ho detto IO ovviamente,  ma per te? Chi mi dice che tu non l’abbia detto tanto per…– scosse la testa in segno di resa.
 
-Non te lo consento! Non arriverei a tanto neanche col mio peggior nemico- Era offeso, deluso. Quelle parole erano stilettate al cuore. Lei lo sapeva.
 
-Va bene allora diciamo che anch'io dovevo farlo... sai intendo la prima volta...e tu sei stato un bravo maestro…ci siamo usati a vicenda, ti senti meglio?-
 
-Finiscila ti prego non merito questo-
 
-Dai Saotome smettila di fare il finto tonto ammetti che hai giocato, ora sarò pronta magari proprio con Shin- lo stava volutamente provocando. Voleva farlo soffrire almeno una minima parte di quanto stava soffrendo lei.
 
-Akane tu non sei …-
 
-Cosa una ragazza semplice, una poco di buono? Mi hai sempre sopravalutata-
 
-No, io so chi sei e questo teatrino non lo merito, nessuno dei due lo merita. Perché ci fai questo? Ora che…-
 
-Ora un corno…-
 
-OK sei arrabbiata  ne riparliamo domani-
 
-No! Ti dirò ora quello che farai e ascoltami perché non lo ripeterò un’altra volta- Il codinato deglutì. Era la fine. Lo capì dal suo sguardo. Aveva deciso per entrambi.
 
-Questa farsa termina qui. Mia sorella non farà obiezioni. Passa da Daiki domani e firma le carte per il divorzio-
 
-C-Cosa?-
 
-Hai capito bene-
 
-Ma non puoi ora poi che siamo…-
 
-Siamo cosa....È  buffo sai Ranma , tempo fa mi hai detto che non sapevamo cosa fossimo ma ci piaceva...quanto ti sbagliavi- sorrise amareggiata -Ora so cosa siamo e non mi piace…TU non mi piaci!-
 
-A questo siamo? Cosa ne hai fatto di quei fottuti propositi di superare insieme le avversità, di condividere con me la tua vita, di….- lo interruppe
 
-Tutti sbagliano. Ma si può rimediare. Ricordo quando ti ho detto di volere e meritare qualcuno a cui insegnare a pattinare, qualcuno con cui condividere gioie, dolori come figli e vecchiaia….beh ora so che non sei tu che voglio al mio fianco ed ora vattene-
 
-Io…..-Deglutì ormai erano alla frutta -Akane se uscirò da quella porta sarà per sempre-
 
-Mi stai minacciando?-
 
-No, sto solo dicendo che stiamo ancora in tempo per non buttare tutto a puttane-
 
-Lo hai già fatto quando mi hai umiliata con la tua gattina. –
 
-Credevo fossi tu ero bendato!-
 
-Io ti riconoscerei anche con una benda….smettila di prendermi in giro. Siamo diverse in tutto, profumo, corpo, movenze-
 
-Pensavo avessi cambiato profumo e…cazzo mi sarei fermato, stavo togliendo la benda e l’avrei vista perché non mi credi!!!-
 
-Non ci riesco,…. non voglio-
 
-Ok.- prese un lungo respiro.- Se non mi vuoi io…non ti cercherò più, sono stanco di non essere creduto…comunque sai hai ragione. Strano proprio ora che ci diciamo addio ti do ragione.-
 
Akane non parlava e non respirava. Aveva solo voglia di piangere ma per orgoglio ricacciò le lacrime. Un ultimo sforzo. Continuava a ripeterselo come un mantra.
 
-Se tu non mi reputi all’altezza di starti accanto IO non ti reputo all’altezza di starmi accanto. Ho fatto di tutto, convincerti che volevo solo te, avrei fatto di tutto per renderti felice, sarei morto per te ma tu non mi crederai mai. Neanche ora riesci a farlo, ora che ti parlo come non ho fatto mai-
 
-Crederti Ranma? Il punto non è crederti o meno ma la questione è che nella tua vita ci sono troppe Shan pu ed io non ce la faccio a sopportarlo...mi spiace- abbassò la testa sconfitta.
 
-No Akane il punto è che non mi ami abbastanza...io ho sempre lottato per noi ma tu...ti sei arresa prima ancora di lottare....anzi non  hai mai lottato sei sempre scappata. Hai mai difeso il tuo amore per me? Ti rispondo io MAI! A questo punto se tu sei stanca lo sono anch'io....e  sai una cosa…anche a me non piace quello che siamo ora…non mi piace quello che sei! Non abbiamo più nulla da dirci….Addio maschiaccio-
 
“Ti prego fermami, fermami amore mio siamo ancora in tempo” questo pensava mentre lasciava la casa del suo maschiaccio.
 
Non andartene, resta con me” ma non lo disse. Dannato orgoglio.
 
-Addio baka- sospirò
 
 
Ore 19.00
 
 
Addio
 
Una semplice parola che riecheggiava nella loro testa.
 
Una semplice parola e quel beffardo organo pulsante di entrambi, nascosto nella gabbia toracica, smise di battere.
 
Akane si accasciò a terra sconfitta, senza neanche più una lacrima da versare. Le aveva terminate.
 
Ranma correva via, lontano dal suo unico vero amore mentre gli occhi riversavano tutto il suo dolore.
 
Una cosa era certa: non avrebbero amato mai più perché nei loro cuori ci sarebbero stati sempre e soltanto loro.
 
Ranma e Akane.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti!!!
 
Non credo sia il caso di aggiungere altro se non i miei doverosi ringraziamenti….
 
Ele, grazie tesoro <3
Ari….ho voglia di una piccantissima chiacchierata con te ;)
Annina scusami per il ritardo XD
Grazie a chi legge, a chi segue, preferisce e ricorda e soprattutto grazie, grazie, grazie a chi lascia il suo pensiero.
 
Alla prossima….per il finale;)
Baci Pia
 
PS se ci sono errori come sempre mi scuso, provvederò
 
 

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Capitolo 14
*** "Per sempre" ***


 
Una lacrima va giù
Dagli occhi nella gola
Se sei tu
Che mi lasci sola…
…Adesso che vorrei
Sentire il tuo respiro
Su di me
Brivido divino
Che mi dai
Quando sei
Un dolcissimo
Dolore dentro
Dentro me
Fino a che
Siamo al limite del mondo io e te
Perché sai
Due innamorati come noi
Non si arrenderanno mai
Nemmeno quando una bugia
Ci ruba i sogni e l'allegria.

Due innamorati come noi
Indivisibili oramai
Stessi segreti, stessi guai
Per noi. …
…Tu dimmi solo che mi vuoi
Che noi non cambieremo mai
È tutto quello che vorrei …
…Siamo una cosa sola noi
E se mi guardi troverai
Due innamorati come noi
Indivisibili oramai
Solo noi



“Due innamorati come noi “ L. Pausini
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Akane stai bene?- Si era avvicinato timoroso
 
-Mh- era assente, svuotata.
 
-Akane mi ascolti?-
 
-Shin io… io vorrei…-
 
-Ok tranquilla..qualsiasi cosa chiamami- annuì semplicemente. La guardò un’ultima volta. Si sentiva un verme. Non voleva vederla in quello stato e non aveva fatto nulla. Odiava Saotome ma più di tutti ora odiava se stesso.
 
-Akane?-
 
-...-
 
-Odia me non lui- la mora sospirò appena mentre una fugace lacrima scendeva sulla guancia arrossata. Poi alzò gli occhi e lo vide. Una stretta allo stomaco. Quegli occhi erano blu come quelli del suo baka, ma non erano i suoi. Aveva ancora il suo profumo addosso ed il sapore sulle sue labbra, ma lui non c’era più.
 
-Non  potrei…-
 
-Io sono il mostro....io ho permesso…-   lo interruppe
 
-Shinnosuke- la voce era fredda, atona -Lo so che anche tu....l’ ho capito dai tuoi occhi quando ci siamo incontrati-
 
-Allora perché...perché lo hai lasciato andare?-
 
-Perché lui....lui non merita una come me ed io non merito lui e poi…è difficile da spiegare-
 
-Ma che diamine…?-
 
-Non basta l’amore Shin, siamo destinati a farci del male…-
 
-Akane …ora sei a pezzi, ma…-
 
-No Shinnosuke….ora vai ti prego-
 
-A domani piccola Akane-
 
 
 
 
*****
 
Rigirava il cellulare tra le mani. Avrebbe dovuto chiamarla prima ma non lo aveva fatto. Dannato orgoglio maschile. Poi si decise.
 
-Nabiki-
 
-Che vuoi non sono...- la interruppe
 
-Lei lo ha cacciato e lui....-
 
-Ed ora che c’ è ti senti in colpa?-
 
-Dannazione ho sbagliato!! Tu non sbagli mai?-
 
-Sì….purtroppo….ed ho sbagliato…. proprio con loro- il tono non era spavaldo e fiero come sempre ma sommesso.
 
- Ma Nabiki possiamo fare…?- lo stroncò
 
-No Shinnosuke non possiamo più nulla…ora sta tutto a loro-
 
-Nabiki io….amo tua sorella la amerò per sempre e se c’è una remotissima possibilità…io…-
 
-Dormici su- riagganciò
 
 
****
 
-Lanma- Con una semplice borsa Shan pu si era presentata dal codinato.
 
-Vattene -stava chiudendo la porta
 
-Ti plego, solo un minuto-
 
-Parla e poi va via- non la fece neanche accomodare
 
-La ami così tanto.... perché?- Lui la osservò. Nei suoi occhi c’era rassegnazione, consapevolezza. La cinesina sapeva di aver perso.
 
-Non c’ è un perché ed ora è tutto inutile, è finita contenta?-
 
-Lanma io ti amo sul selio-
 
-Mi ami e  mi hai reso la vita impossibile- il tono era tranquillo nonostante gli occhi dicessero il contrario.
 
-Cledevo…-
 
-Amare vuol dire rendere felice sai....e lei era la mia felicità-
 
-Ela?-
 
-Sì Shan pu era. Avete ottenuto quello che volevate tu ed il tuo compare-
 
-Lanma io salò semple del palele che quella giusta pel te sono io…ma- lo zittì sapeva che stava per esplodere -Lotta! Tu sei un combattente e liplenditi quello che ti spetta, liplenditi il maschiaccio se ti fa felice- abbassò lo sguardo
 
-Il mio maschiaccio- sorrise mestamente -È destino che non sia mio-
 
-Il destino ce lo cleiamo noi- si guardarono
 
-Stai partendo?-
 
-Litolno in Cina-
 
-Buona fortuna Shan pu-
 
-Addio Lanma-
 
La porta fu chiusa per sempre.
 
 
 
 
***
 
 
L’aeroporto era gremito ma lui si sentiva solo. Aveva insistito per accompagnare il suo amico di sempre. Gli dispiaceva che partisse.
 
-Ryoga grazie di tutto, salutami Akari e dai un bacio a Riku-
 
-Ranma ascolta…-
 
-No Ryoga ne abbiamo già parlato, ho deciso andrò via.... è giusto così-
 
-Ma voi siete…-
 
-Nulla, non siamo nulla. Credimi amico ci ho sperato fino alla fine ma a quanto pare….ora sono stanco, distrutto e voglio pensare a me –
 
-Stai sbagliando-
 
-Sono il re degli sbagli- allargò le braccia ironizzando
 
-E lei la regina degli equivoci. L’hai più sentita?-
 
-No! Ma la rivedrò in questi giorni da Daiki…per il divorzio-
 
-Siete proprio sicuri? Cioè perché non vi date tempo non è il caso di correre -
 
-È  lei che lo vuole e sai che ti dico è meglio così. Basta legami, finti legami-
 
-Lo sai che tra voi non era finzione-
 
-Amico quello che c’è tra te e tua moglie è realtà-
 
-Sì Ranma hai ragione ma…anche quello che ti lega con Akane. So che ora vi separerete ma un giorno…-
 
-Un giorno dici? Per ora un passo alla volta-
 
-Fa male vero?-
 
-Non sai quanto- lo guardò. Sorrise per  poi abbracciarlo.
 
 
 
****
 
Non si erano dati appuntamento.
 
In quei giorni non si erano visti né sentiti.
 
Lui stava seduto con i gomiti appoggiati sulle gambe ed il capo in basso. Le grandi mani erano intrecciate. Non pensava a nulla di particolare. L’avrebbe rivista. Doveva farsi forza.
 
-Salve ho un appuntamento con l’avvocato Tachemaru.-
 
-Lei è?-
 
-Tendo, Akane Tendo-
 
-Oh sì deve entrare con il Signor Saotome è lì-
 
Il corvino cessò di respirare. Quella voce non l’avrebbe mai dimenticata. Alzò lo sguardo. Si videro.
 
Lentamente si accomodò vicino al palestrato.
 
-C-Ciao Ranma-
 
-Akane- freddo, distaccato.
 
Non aggiunsero altro. Lo fecero i loro respiri ed i loro furtivi sguardi.
 
 
 
Daiki li aveva fatti entrare nel suo studio.
 
-Accomodatevi-
 
-Ti ringrazio so che sei impegnato-
 
-Per mia cognata questo ed altro- era affascinate e carismatico. Adesso capiva perché sua sorella ne fosse innamorata. Oltre ad essere bello, Tachemaru ci sapeva fare con i gesti, le parole, gli sguardi.
 
-Allora sicuri?-
 
-Sì- la voce della mora era flebile, tremante. Ranma annuì appena.
 
-Firmate qui-
 
-Se non c’è altro io andrei- il moro fu il primo ad alzarsi. L’avvocato lo bloccò parlando.
 
-So che Nabiki, la mia compagna, è invadente, calcolatrice, pragmatica- sorrise -In pratica il mio opposto ma lasciatemi dire una cosa…..- entrambi lo osservavano come se da quelle labbra dipendesse il loro futuro -State sbagliando!!!-
 
-Io…noi-
 
-Akane, né tu né lui dovete darmi spiegazioni….vi auguro di ritrovarvi, solo questo-
 
 
****
 
 
-Allora ciao- erano l’uno di fronte all’altra come due estranei.
 
-Ciao-
 
-Senti io.....si tratta del dojo- Ranma era nervoso e la voce gli tremava.
 
-Cosa? Hai bisogno di ferie?-
 
-Parto Akane, domani, quindi….credo che dovrai trovarti un altro socio- la ragazza non fiatò. Combatteva con la voglia esasperante di piangere.
 
-Dove….vai se posso chiedertelo- In realtà sapeva ma voleva sentire ancora la sua voce, incrociare i suoi occhi, sentire il suo profumo.
 
-Europa, lo stage-
 
-Capisco…allora  buona fortuna-
 
-In serata passerò da tuo padre, credo sia giusto-
 
-Come vuoi…io…io vado- si voltò in tempo. Il volto era bagnato. Lui la osservò ancora una volta. Da lontano.
 
 
 
 
 
***
 
Era passata da Kasumi. Aveva bisogno di chiacchiere futili per distrarsi e soprattutto di quello scricciolo di sua nipote.
 
-Ciao Emi-
 
-Ciao zietta e  zio Ranma?-
 
-Oh lui… lui verrà dopo- finse un sorriso
 
-Emi vai a giocare su, fammi stare un po’ con la mia sorellina- la maggiore delle Tendo era come sempre dolce, materna, comprensiva. Con lei quel giorno c’era anche Nodoka.
 
Entrambe sapevano tutto.
 
Nabiki si era premurata di dare la notizia della loro separazione.
 
-Ciao Akane  come stai?-
 
-Bene Signora Nodoka io…- non  riusciva a guardarla
 
-Akane sarai sempre una figlia per me anche se....-
 
-Grazie- la abbracciò e sul suo grembo riversò altre stille amare.
 
 
-È permesso?- la sua  voce la fece sussultare
 
-Vi prego io…non ce la faccio-
 
-Vai in camera mia Akane-
 
 
 
 
-Mamma, Kasumi-
 
-Ranma che bello vederti-
 
- Figliolo…-
 
-Io sono venuto per….- sospirò guardando quegli  occhi materni. Erano caldi, sinceri, rassicuranti -Mamma parto- aveva evitato quel discorso per non essere tormentato.
 
Voleva scappare lontano e spiegare il perché non lo aiutava.
 
-Cosa e come, quando?-
 
-Ho avuto un’ottima offerta di lavoro e mi conosceranno, combatterò e…viaggerò per l’Europa - “Andrò via da lei cercando di dimenticarla anche se….
 
- E Akane…a lei non pensi? Il dojo?- Ecco, tutto ciò che voleva evitare era racchiuso in quel nome “Akane
 
Intanto la mora ascoltava da quella stanza buia ogni parola che le trafiggeva l’anima.
 
-Lei non sarà sola, ci sarà Soun, papà, Happosay e poi lei è in gamba…-
 
-Ma non ci sarai tu…figliolo-
 
-Mamma…. Io non posso trattenerla e non posso restare- si lasciò andare confessando i suoi pensieri, i suoi sentimenti, le sue paure.
 
-Lei…deve…-
 
-Ranma caro lascia dirti solo una cosa….i dolori si sconfiggono insieme e non scappando-
 
-Mamma noi ci abbiamo provato…-
 
-Davvero? Io non posso obbligarti. Questa è la tua vita…ti dico solo di non sciuparla ma  vivila, sbaglia, cresci ma soprattutto abbi la forza di ricominciare magari parlando, perdonando gli errori altrui-
 
-Non dovresti dirlo a me….E comunque per questo vado via….per crescere, vivere, ricominciare- “Dimenticare
 
-Ranma, mia sorella è…-
 
-Kasumi lei è perfetta così com’è il problema siamo noi due insieme….-
 
-Ok ….questo viaggio credo che servirà a tutti, abbi cura di te-
 
-E voi di lei- Guadagnò l’uscita.
 
-Zio Ranma sei qui!!-
 
-Ciao scricciolo come stai?- la prese in braccio come se fosse una piuma. Quanto somigliava al suo maschiaccio. La strinse a sé intensamente.
 
-Zia Akane mi aveva detto che passavi-
 
-Lei…lei è qui?- si guardò intorno. Quanto avrebbe voluto incrociare il suo sguardo.
 
-Sì ti aspettava sai?-
 
-Sì….ora devo andare- la mise a terra baciandola tra i capelli. Sapeva di purezza –Emi-
 
-Sì zietto-
 
-Dai un bacio ad Akane e stringila forte come se fossi io-
 
-Ok ma torna presto così ci vediamo un cartone tutti e tre-
 
-Va bene- sorrise. Sapeva che non sarebbe tornato presto.
 
 
Il silenzio della camera dove si trovava Akane urlava, urlava quel nome che aveva perso.
 
 
 
-Akane è andato via- La piccola Tendo uscì silenziosa.
 
-Io devo andare….grazie di tutto-
 
-Akane, come Nodoka ha parlato con suo figlio lasciami dire una cosa- Kasumi incatenò i suoi occhi in quelli della sorella. Leggeva sofferenza e ciò la straziava.
 
-Lui sta andando avanti…..ci vuole provare. Non importa quello che è stato e non proiettarti nel futuro ma vivi il presente. Magari può succedere qualcosa di bello, di inaspettato, di….-
 
-Kasumi ti ringrazio ma io….distruggo tutto-
 
-No Akane…vedi sei impulsiva questo sì ma hai fatto innamorare di te un ragazzo come Ranma e non è vero che distruggi tutto…fai casini, sbagli ma si chiama vita-
 
-L’ho perso Kasumi, l’ho perso, che stupida… ho fatto tutto da sola-
 
-Glielo hai detto?-
 
-Cosa?-
 
-Quello che provi-
 
-Sa che lo amo ma poi gli ho detto che non lo voglio e…-
 
-Diglielo-
 
-Cosa?-
 
-Quello che provi, quello che ora leggo nei tuoi occhi. Ascolta quello che dice il tuo cuore. So che stai soffrendo ma provaci, sarà un’ennesima salita ma non rinunciare-
 
-Non servirà, non più-
 
-A lui forse non interesserà più ma a te sì. Almeno vivrai sapendo che ci hai provato e soprattutto che lui sa cosa senti-
 
-Kasumi….io ho preferito credere ad una bugia-
 
-Ed ora Akane non permettere ad una stupida bugia di rovinarti la vita. Hai ragione forse Ranma non tornerà più indietro, anzi non lo farà ma tu potrai chiudere con la consapevolezza che non sei una codarda, che hai lottato fino alla fine per lui…per te, per voi-
 
-Ci parlerò hai ragione- si abbracciarono. Finalmente tornò il sorriso.
 
 
 
 
 
***
 
Non fu facile parlare con Soun e suo padre. Ma lo fece. Stranamente quei due non fecero troppi commenti. Di sicuro c’era lo zampino di sua madre.
 
Anche la mezzana era stata stranamente accomodante. Non aveva insistito. Si era fatta da parte. Sembrava rassegnata, fredda, distaccata. Ancora riecheggiavano le sue parole vere ma dolorose.
 
-“Ci avete provato ma a quanto pare tra voi non c’è storia. Buon viaggio Ranma…ah non ti consentirò più di farla piangere”-
 
 
 
Ritornando a casa passò dinanzi all’ abitazione del suo rivale. Shinnosuke.
 
Lui ora avrebbe avuto la strada libera. L’avrebbe riconquistata, amata, avuta.
 
Un moto di rabbia dilaniò il suo corpo, senza pensarci troppo si trovò dinanzi la porta della casa del veterinario.
 
Shinnosuke aprì senza neanche chiedere chi fosse. Era un brutto vizio. Lo avrebbe perso.
 
Si trovò a terra. Quel colpo era forte, preciso, carico di rabbia, dolore, frustrazione.
 
-Saotome, ma che cavolo….?- col dorso della mano si ripulì il rivolo di sangue che usciva dal labbro rotto. Poi ricordò.
 
-“Un giorno te lo restituirò...tranquillo e ti farò più male-

-Per darmelo vorrà dire che ti avrò fatto più male io-

 
-Avevi ragione dottore, questo cazzotto fa più male a me…Rendila felice- il dottore si alzò di scatto
 
-Sei uno stupido Ranma.....è te che vuole-
 
-È  tardi per tutti e due...falla felice… almeno tu- era di spalle
 
-Va bene lo farò….visto che rinunci a lei io saprò prendermene cura- lo sfidò ma stavolta il codinato non reagì. Era annientato, sconfitto.
 
 
 
 
***
 
Shinnosuke era passato dalla sua ex fidanzata per salutarla. Stava partendo
 
-Shin entra-
 
-Sono passato per salutarti-
 
-Magari ti verrò a trovare-
 
-Lo hai più visto?-
 
-No, oggi so che parte anche lui-
 
-Perché non gli parli?-
 
-Passerò a salutarlo…dopo-
 
-È uno stupido….se non tornerà sui suoi passi io farò di tutto per farmi perdonare e riconquistarti-
 
-Dottore cosa c’è mi stai ricorteggiando?-
 
-Con te ne vale sempre la pena- gli accarezzò tristemente il volto -Peccato che io non sono il tuo “ne vale la pena”-
 
-Sei un ragazzo formidabile Shin….grazie di tutto-
 
-Ti chiamo-
 
-Ok-
 
Le prese la mano notando quello strano anello di rame.
 
-Questo non è di Emi vero?-
 
-No…me lo diede lui- si vergognò di quella bugia.
 
-Immaginavo-
 
-Scusami Shin sono orribile lo so…-
 
-No, sei innamorata… di uno stupido aggiungerei- sorrise
 
-Peccato che per me e Ranma non ci sarà un per sempre felici e contenti-
 
-Akane…l’amore vero non è quello delle favole. Non è dirsi continuamente “Ehi lo sai che ti amo? Corriamo sul cavallo bianco e raccogliamo margherite.” L’ amore vero è ridere insieme, scherzare, prendersi in giro, chiamarsi con assurdi nomignoli e scoprire i difetti dell’altro e accettarli come pregi...conoscere il peggio dell’altro e litigare ogni giorno per poi fare la pace-
 
-Shinnosuke…-
 
-Akane da quando ti ho incontrata e ti ho vista con lui ho capito tutto. Lo invidio sai?-
 
-Shinnosuke se solo io…-
 
-Magari senza Saotome tra i piedi- la schernì
 
-Stai attento ti prego-
 
 –Vado altrimenti cambio idea-
 
-Mi mancherai-
 
-Anche tu- le diede un bacio casto sulle labbra e andò via pensieroso. Una parte di lui urlava di non lasciarla. Di riprovarci.
 
 
 
 
 
***
 
Era arrivata da cinque minuti. Le gambe erano molli e le mani sudate.
Entro, gli parlo e vado via…forza Akane non sei una codarda” prese un respiro e bussò. Due brevi suoni.
 
Indossava una semplice tuta. Era bello, il suo baka, da togliere il fiato.
 
-Akane…-
 
-Posso… entrare?- le fece spazio
 
-Scusa il disordine…io stavo…-
 
-Lo so stai per partire non ti ruberò tempo-
 
-Tra cinque minuti arriva l’auto del Signor Toshimoto  -era apparentemente freddo ma la voce tremante lo tradiva.
 
-Ranma io....- prese un lungo respiro -Ti chiedo solo di non interrompermi perché non potrei farcela- lui annuì lasciando a lei la parola. Il cuore di entrambi batteva forte. Era assordante da  far male.
 
-So che non dovrei farlo, non ne ho il diritto ma….non ho più nulla da perdere.- una lacrima scese solitaria mentre altre venivano ingoiate insieme al dolore e alla paura.
 
-Scusami per tutto. Hai ragione non ho mai, mai combattuto realmente. Non come te, non come meritavi. Ancora una volta hanno vinto le mie paure, le mie incertezze ma… ma stavolta ho toccato il fondo. Vederti lì nudo con con lei mi ha fatto male…-
 
-Ti ho detto che credevo fossi tu- Il codinato si passò le mani sul volto come a voler cancellare la sofferenza. Fu un gesto inutile.
 
-Lo so me lo hai detto, tutti me l’ hanno detto e ho letto del piano…-
 
-Perciò sei qui…perché hai capito, perché hai letto, ma non perché mi hai creduto subito- lapidario, breve, vero. Lei chinò il capo.
 
-Anche questa volta ho permesso ad una bugia di vincere ma….ma anche se tu ora andrai via io non rinuncerò mai a noi. Le nostre anime saranno sempre legate, la voglia di te non passerà mai fino al mio ultimo respiro, non riuscirò mai a rassegnarmi a fare a meno di te-
 
-Akane ti prego….non puoi fare così- chiuse con forza gli occhi. Non poteva e non voleva cederle.
 
-Ranma…non andare via…io…-
 
-Akane no!- si girò. Era maledettamente difficile ma era stanco.
 
-Hai ragione non lo merito e perdonami ma io avevo bisogno di dirtelo. Di farti sapere che nonostante tutto anche se le nostre strade si divideranno tu per me resterai l’unico…non dimenticherò mai la tua voce, la tua pelle, i tuoi occhi, te Ranma! Ma soprattutto con me porterò sempre l’amore che mi hai dato.- un clacson li ridestò.
 
-È tardi…devo andare-
 
-….Perdonami… baka- si avviò verso la porta singhiozzando.
 
-Kami Akane non ti perdonerò mai!!! Tu non sei un amico che va perdonato…Quante volte ti ho scongiurato di credermi? È vero mi caccio in situazioni assurde ma tu non mi hai lasciato mai via di uscita. Hai sempre frainteso, mai una volta che avessi detto “Ranma hai ragione! Non è colpa tua.”  Credi che per me sia semplice….stare qui senza poterti abbracciare, baciare, fare l'amore con te? Io....non ce la faccio...avevamo giurato finché morte non ci avesse separato ma….la cosa buffa sai qual è…. ? Tu hai ucciso quello che c’era tra noi. Hai ucciso me!!! Avevi il mio cuore e lo hai fatto in mille pezzi-
 
-Ranma ti prego…io ho sbagliato-
 
-Non  ce la faccio più Akane... guardaci...guardami..io-
 
-Ti...ti ho perso, lo so-
 
-Scusami devo uscire- sospirò pesantemente.
 
Erano di spalle -..Ti amerò per sempre maschiaccio...senza un felice e contenti ma per sempre. Riguardati - andò via
 
Akane lo vide sparire dissolvendosi come neve al sole.
 
Perso....l’aveva perso e lei ne era stata la causa.
 
 
 
 
***
 
Era arrivato in aeroporto. Dopo i controlli ed il check in si era imbarcato. Sull’aereo non era solo. Aveva preso posto.
 
-Signor Toshimoto mi scusi del ritardo-
 
-Tutto bene figliolo?-
 
-Si credo di sì- ma il viso diceva altro. Si voltò verso il finestrino e velocemente col dorso della mano cancellò un’unica lacrima che era sconfinata da quegli occhi tempestosi.
 
-La ritroverà qui al suo ritorno e poi potrà raggiungerla-
 
-Chi?-
 
-Sua moglie- indicò la fede. Non l’aveva tolta.
 
Poi ricordò: Akane portava ancora l’anello ramato, sorrise ricordando quella stramba dichiarazione.
 
-Pronto a partire? Sa....magari se vuole è in tempo...-
 
-Tempo per cosa?-
 
- Saotome...più o meno alla sua età mi fu offerta una vantaggiosa occasione di lavoro....io l’afferrai al volo. All’epoca ero fidanzato e lei mi implorò di non partire ma io....avevamo discusso ferendoci con parole che non pensavamo, allontanandoci. Così impulsivamente scelsi la fama, il successo ed oggi sono quel che sono … ricco, potente ma ancora rimpiango quelle mani, quella voce, quelle litigate-
 
Ranma si raddrizzò sulla comoda seduta.
 
-Se potesse tornare indietro non partirebbe?-
 
-Forse no....sarei meno ricco, avrei avuto meno donne ma lei....lei valeva tutto ciò- si fermò un attimo per sorseggiare il suo whisky -Sua moglie vale tutto ciò?- sorrise sghembo aspettando una risposta che già conosceva.
 
-Io…lei.....-
 
-Cosa Ranma?-
 
-Beh io.....- per lui rispose il silenzio. Continuò a stuzzicarlo.
 
-Teme che sua moglie potrebbe tradirla?-
 
-Chi il mio maschiaccio...no!- poi capì che non era più suo.
 
-Allora si rilassi e si goda il viaggio-
 
-Signor Toshimoto-
 
-Mh-
 
-Posso farle una domanda?- lui annuì
 
-Ma lei ha veramente avuto tante donne?- in realtà non lo aveva visto preso dal gentil sesso.
 
-Ovviamente no figliolo lo sanno tutti che sono gay-
 
-Ma allora…?-
 
-Pierre è un mio caro amico...lui mi ha consigliato Miss Tendo come pr. Ieri mi ha telefonato  raccontandomi di una bella favola spiegandomi per sommi capi.- lo guardò sorridendo.
 
-Mi spiace contraddirla ma le favole non esistono ed io non credo nel vissero per sempre felici e contenti-
 
-No ha ragione, ma i veri amori esistono. Ora si riposi il viaggio è lungo-
 
 
 
In quel preciso istante, per ironia della sorte, anche il suo rivale in amore era su un aereo. La destinazione era diversa. Ma i loro cuori urlavano lo stesso nome: Akane.
 
 
***
 
 
-Ciao Akane come stai?-
 
Stava sul divano ripensando a quanto era accaduto nell’ultimo mese.
 
-Sono passata da lui…ma questa volta non ci sono riuscita- non aveva più lacrime ma dagli occhi si capiva quanto stesse soffrendo.
 
-Cosa ti aspettavi….hai spezzato la corda sorellina. Ti avevo avvisata.-
 
-Già tu sai sempre tutto vero?- la guardò con nervosismo.
 
-Non si tratta di sapere ma di riflettere e tu purtroppo sei impulsiva, lui uno zuccone quindi…-
 
-La prossima volta ascolterò la mia saggia sorella-
 
-Vieni qui scema- la strinse a sé accarezzandole con fare protettivo la testa. -Almeno ci hai provato-
 
-Che stupida che sono Nabiki- il tono era spento.
 
-Akane basta ora. Se lui ha deciso così non vuol dire che a te non tiene. Avete entrambi bisogno di spazio e soprattutto capire cosa in realtà volete. Anche se io ovviamente lo so-
 
-E sentiamo cosa vogliamo?-
 
-Stavolta non lo dirò mi spiace….lo capirete da soli…datti tempo è un buon rimedio-
 
-Gelato?-
 
-Perché no tanto poi stasera con Daiki smaltisco-
 
-Scema-
 
-Dai sorellina lo so che Ranma era bravo…non fare la santarellina con me anche se ora ti dovrai accontentare di qualche sogno hot- finalmente risero come ai vecchi tempi.
 
 Forse Nabiki aveva ragione. Il tempo l’avrebbe aiutata a superare.
 
 
 
 
***
 
Quella poltrona gli stava stretta.
 
Provò a respirare ma nulla. Bastava scendere da quell’aereo e recuperare il rapporto.
Quel volto, la sua voce, i suoi occhi.
 
Prima che la hostess iniziasse a parlare si alzò di scatto
 
-Mi spiace devo scendere io….-
 
-Signore ma l’aereo sta per partire-
 
-Devo scendere. ORA!-
 
I passeggeri lo guardavano in modo strano ma lui era abituato e non se ne curava. Il suo atteggiamento era stato sempre strambo.
 
Per lei avrebbe fatto tutto.
 
Lasciò di corsa l’imponente mezzo di trasporto e senza esitare chiamò un taxi raggiungendo la casa della piccola Tendo.
 
 
 
 
Doveva solo bussare e l’avrebbe rivista.
 
La maniglia si abbassò e lui indietreggiò. Era la mezzana. Stava andando via.
 
-Tu che ci fai qui non dovevi partire?- lo guardò da capo a piedi incrociando le braccia. Il tono era severo.
 
-Dovevo…-
 
-Sei così sicuro che lei….?-
 
-So solo che la rivoglio…il suo posto è con me- lo guardò per pochi istanti.
 
-Rendila felice….se lo merita-
 
-Hai da dire solo questo? Credevo mi odiassi...per come mi sono comportato-
 
-Mi vendicherò tranquillo ma lei ora ha bisogno di te….- strizzò l’occhio e sculettando andò via.
 
 
Bussò.
 
Akane aprì la porta e lo vide. Si videro.
 
-Ma….tu non dovevi...-era incredula.
 
-Ho dimenticato una cosa- sorrise avvicinandosi.
 
-Cosa….-
 
-Baciare la mia donna-
 
Fu lento, intenso, passionale e lei lo lasciò fare.
 
Lui era quello giusto. Lo sapeva.
 
 Sarebbe andata avanti costruendo giorno per giorno il loro futuro.
 
Si staccarono guardandosi intensamente mentre i loro corpi erano saldamente intrecciati.
 
-Akane...non esistono principi e principesse, né castelli o incantesimi ma....-
 
-Ma…-
 
-Esistiamo noi…per sempre-
 
-Per sempre-
Il mondo fu chiuso fuori.
 
Il giorno dopo avrebbero pensato al resto.
 
 
 
 
 
****
 
Il giorno dopo
 
“-Sei a casa e ancora a dormire- la sua voce era come sempre cristallina, tonante, a tratti fastidiosa , considerando l'ora.

-No Nabiki, sono sveglia già da un po'- le aveva risposto rassegnata, già sapendo cosa volesse sua sorella con quella telefonata
-Mi auguro che lui sia lì, con te- era volutamente provocatoria


La bella mora guardò la metà del letto vuota e sospirando pesantemente rispose senza neanche pensarci -No!- fu una risposta secca, lapidaria che non ammetteva repliche, ma Nabiki non era di quell'avviso

-Allora, visto che sei sola, muoviti a venire da me, voglio tutti i dettagli e non dimenticare la colazione-

-Nabiki ti prego possiamo rimandare a dopo? In realtà io....- ma non era riuscita a terminare la frase

-Scordatelo, se non vieni da me, mi fiondo in casa tua, allora?-

-Va bene, anche se non ho nulla da dirti, credo che tu già sappia tutto-

-Questo lascialo decidere a me, voglio i dettagli carina, mi spettano- quando la mezzana decideva o voleva qualcosa diventava inflessibile e quello era uno di quei casi.

La telefonata terminò e Akane, riposando la foto tra le pagine di quel libro, scosto' le coperte per alzarsi. Una doccia l'avrebbe aiutata ad affrontare quella lunga, ineluttabile chiacchierata.”

 
-E questo è quanto Nabiki- le aveva raccontato di lui. Della nottata passionale. Del fatto che ci volevano riprovare perché era giusto così. Poi trillò la sveglia.
 
-Tre, due, uno – la mezzana contava alla rovescia. Bussarono alla porta.
 
-Ma…?-
 
-Apri… avevi detto un’ora e il tuo uomo è qui-
 
Era lui.
 
-Iena....l’ ora è scaduta- prese il suo maschiaccio come un sacco di patate caricandosela sulla spalla
 
-Baka insomma….- rideva felice
 
-Niente ma… io uomo, tu donna e la clava indovina chi ce l’ ha? -malizioso ed allusivo come sempre.
 
-Scemo pensavo fosse a riposo-
 
-Ho ottimi tempi di recupero mio maschiaccio sexy-
 
-Ciao ragazzi-
 
-Ciao Daiki- l’avvocato sbadigliando era uscito dalla camera da letto. Si versò una fumante tazza di caffè dopo aver baciato la sua pr.
 
-Ragazzi solo tre giorni poi mi dovete un matrimonio…-
 
-Cosa ma noi...?- era strano sentir parlare Daiki  in quel modo
 
-Non il vostro... ma il nostro. Dovete dare una mano. Ah è per quanto riguarda voi... siete ancora sposati…i documenti li ho strappati- sorrise
 
-Ma come facevi…?-
 
-Akane ho qualche anno in più e poi ho sentito tua sorella che chiamava Pierre dicendo di telefonare ad un certo Toshimoto…-
 
-Serpe ma allora dietro c’eri tu…!!!-
 
-Ovviamente testoni….e smettetela di darmi incombenze. Dopo aver litigato fate del buon sesso anziché pensare di prendere un aereo ok?- sorrisero.
 
-Comunque, tanto per la cronaca Ranma, sai che lei continuerà sempre a fraintedere?- lo guardava provocandolo.
 
-Ed io continuerò sempre a scusarmi facendole capire che è un malinteso-  rispose con calma mentre con amore guardava la sua bella che penzolava dalla sua spalla.
 
-Lei ti picchierà e non ti parlerà...sai l'orgoglio- continuava a stuzzicarlo. Un po' se lo meritava.
 
-Io mi prenderò tutte le botte come ho sempre fatto e....- sospirò sorridendo - mi farò perdonare e lei lo farà come sempre e.....non aggiungere altro iena- la stroncò in tempo
- Niente e nessuno ci dividerà, mai!-
 
-Ti credo zuccone ed ora andate, su che ho da fare- gli sorrise. Poi guardò la sorella. Era veramente felice per lei. Per loro.
 
Senza farselo ripetere il codinato guadagnò l'uscita.- Ok Daiki tre giorni....cognata…. nessuna interruzione ho una casa da battezzare-
 
-Tre giorni non di più…buon sesso piccioncini e vi auguro tanti orgasmini-
 
-Nabikiiii!!!!!- Akane non si sarebbe mai abituata alla sfrontatezza della sorella. Ma l’ amava per questo.
 
-Vieni maschiaccio il tempo stringe- correndo felici come mai si rintanarono nella loro tana.
 
Avrebbero continuato a litigare, insultarsi, fraintendere, allontanarsi ma poi si sarebbero riavvicinati, perdonati, amati non come nelle favole ma come nella vita reale….per sempre.
 
Sì perché loro sarebbero stati per sempre il baka ed il maschiaccio.
 
 
 
***
 
-Allora?-
 
-Allora cosa?-
 
-Contenta futura signora Tachemaru?-
 
-Oh sì anche se ho bisogno di…
 
-Un massaggio?-
 
-No di una bella cavalcata stallone-
 
-Posso accontentarti...vieni sono già sellato-
 
-Non avevo dubbi-
 
-Sai mia bella giumenta…-
 
-Cosa?- Si lasciava andare a quelle mani calde ed esperte che la facevano impazzire
 
-Se non ci fossi....-
 
-Bisognerebbe inventarmi!!!!-
 
 
 
 
 
 
Ciaoooooooooo!
 
Come avete notato la ff termina qui……
 
Il mio intento era strapparvi qualche sorriso, farvi arrossire (con qualcuna so di esserci riuscita), imprecare nel senso buono del termine, innervosire, sospirare, sudare, immaginare…. insomma se ci sono riuscita sono contentissima.
 
Molti mi hanno chiesto un finale romantico, da favola ma alla fine ho scelto per un finale “vero”;)
 
Non esistono amori da favola, di carta per intenderci, ma amori reali....veri che combattono, litigano, si mandano a quel paese ma si ritrovano per poi amarsi con passione ed intensità come il primo giorno…. XD
 
Per i nostri amati zucconi mi piace pensarla così.....
 
Comunque se qualche giovincella è in cerca….il principe azzurro non esiste....ma gli stalloni sì XD
 
Con questa chicca vi do un arrivederci e vi auguro buone vacanze!!!
 
.
.
P.S se ve lo state chiedendo....il mio Daiki esiste....l’ ho sposato ;)
 
 
 
 
GRAZIE alla mia bravissima, paziente e  bella, e lo è sul serio, Beta Aron_oele Eleonora” <3
 
GRAZIE alla mia musa….Sweetyartemisia le tue parole (e non solo) mi hanno ispirata non poco <3
 
GRAZIE alla bravissima artista del fandom: Spirit “Antonella” i tuoi disegni hanno dato vita e colore alle mie parole
 
GRAZIE alle meravigliose autrici  che leggo con piacere, perchè davvero brave, che mi hanno seguita in questa folle avventura: Gretel85, Violet2013, InuAra, Faith84, Antonella84, VioletLumos, Lallywhite,  xingchan, Cerbiatta Cullen.
 
GRAZIE alla mia dolcissima mascotte Annachan 13
 
GRAZIE a chi ha lasciato la sua opinione facendomi gioire, riflettere, scrivere….
Andrex91, biba89, chidori89, Julius CX, ran_ko, babytvb81, Kimk,  lally_89, valuz86, rachel868, rita 76, , Alessia 1680, mki90, Shiori_, acrib, Icy_londoner.(se ho dimenticato qualcuno perdonatemi!!!)
 
GRAZIE a chi ha segnalato la storia tra le seguite, GRAZIE a chi ha letto silenziosamente, GRAZIE a chi mi ha inserito tra gli autori preferiti, GRAZIE a chi ha ricordato, preferito, seguito.
 
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE
Questa esperienza non la dimenticherò mai <3
 
Baci Pia
 
 
PS se ci sono errori come sempre provvederò ;)
 
 

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