Come conquistare il cuore di una rossa?

di Melany Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ottima combinazione. ***
Capitolo 2: *** Con chi esce la Evans? ***
Capitolo 3: *** Una delle parti più belle di me. ***
Capitolo 4: *** Addio Charlus ***
Capitolo 5: *** "Expecto patronum!" ***
Capitolo 6: *** Posso farti una domanda? ***
Capitolo 7: *** La svolta. ***
Capitolo 8: *** La parola a... ***
Capitolo 9: *** Una giornata magnifica. ***
Capitolo 10: *** "È stata decisamente una bella giornata." ***
Capitolo 11: *** "Non sei un problema." ***
Capitolo 12: *** New life ***
Capitolo 13: *** Aria di sfide. ***
Capitolo 14: *** "Sei pronta Lily?" ***
Capitolo 15: *** Fiducia ***
Capitolo 16: *** I Malandrini. ***
Capitolo 17: *** Lettere. ***
Capitolo 18: *** Neve...a catinelle. ***
Capitolo 19: *** Chiacchierate serie. ***



Capitolo 1
*** Ottima combinazione. ***


1) Ottima combinazione.
Una ragazza dai capelli rosso fuoco e gli occhi verdi mi sta fissando. L'ho appena fatta arrabbiare. È l'ultimo giorno di scuola del nostro sesto anno e anche oggi le ho chiesto di uscire con me, magari di incontrarci qualche giorno quando saremo in vacanza. Ma lei, per l'ennesima volta, mi ha schiaffeggiato davanti a tutti, io sto continuando a sorridere beffardo e me ne vado. Quest'estate lei non mi penserà a me come un ragazzo dolce e simpatico ma mi penserà. Forse il prossimo anno potrà finalmente cambiare idea su di me.


"Ramoso, lo so che è ormai è il terzo anno che abito a casa tua, ma non posso fare a meno di ringraziare te e la tua famiglia!" Sirius è come me. Può sembrare un bastardo, non solo con le donne, ma quando sta con noi, i Malandrini, si apre e diventa dolce. Lo so qual è il suo problema, ha bisogno di una figura femminile che si occupi di lui, la madre non lo ha mai aiutato molto. Lui sta con tante ragazze, solo per dimenticarne una. Mary MacDonald. L'ha notata dal secondo anno, lei aveva sorriso a lui con degli occhi sereni. Lui se ne è innamorato. E io lo capisco. Perché come mi hanno fatto capire i miei amici, da quando ho conosciuto la Evans me ne sono innamorato. Questo è il mio punto debole, quasi tutti gli studenti di Hogwarts, Lily compresa, pensano che per me la rossa sia solo un gioco. Lo pensavo anche io ma era una sciocchezza. Non ho nessuna intenzione di accettare un altro "no" e un altro schiaffo, il prossimo anno mi dirà un "sì". Devo crescere e maturare, così lei mi accetterà. Non posso essere un bambino per sempre.


Siamo sull'espresso per tornare a Londra, io abito in campagna, vicino a Londra, però in una casa isolata.
"Ragazzi quest'estate dobbiamo vederci assolutamente." Dice il piccolo Peter, ha la nostra età, fa parte dei Malandrini, ha un naso piccolo, occhi vispi e timidi.
"Certo!" Risponde Sirius, lui ha i capelli ricci, un po' lunghi ma gli stanno bene. Io annuisco.
"Remus, tu?" Chiedo io.
"Per me va bene, James." Risponde lui. Qualcuno bussa alla porta e entra una ragazza bionda alta, seguita da una ragazza con in capelli neri e da una dea: la Evans.
"Ciao ragazzi." Saluta la bionda.
"Mary, non puoi stare senza di me. Ammettilo." Dice Sirius con un brillante sorriso.
Alice, la ragazza dai capelli neri, si siede sulle gambe di Frank, che si trovava con noi nella carrozza. Mary si siede tra Sirius e Peter, mentre l'unica a rimanere in piedi, è la più timida e sorride come se fosse un po' a disagio.
"Evans, siediti qui!" Le urlo io e lei ci pensa un po' e poi accetta. Si siede accanto a me accavallando le gambe e i suoi capelli sfiorano il mio viso. È bellissima.
"Voi cosa farete quest'estate?" Chiede curiosa Mary.
"Io vado a casa mia e ci resto per qualche settimana, poi i miei mi portano dai miei zii." Dice Peter tutto d'un fiato.
"Io sto con i miei genitori." Dice Remus, sappiamo che odia parlare della sua famiglia e quindi non chiediamo altro.
"Io e Sirius passeremo l'estate a giocare a Quidditch a casa dei miei genitori, sarà magnifico." Dico io entusiasta.
"Io andrò al mare con la mia famiglia." Dice Mary. Le famiglie di maghi non vanno molto al mare, infatti io ci sarò stato tre volte in diciassette anni, però Mary è una Nata Babbana, la sua famiglia si comporta diversamente dalle nostre.
"Alice?" Chiede Remus.
"Oh! Andrò prima in montagna coi miei, poi io e Frank andiamo insieme in spiaggia." Dice Alice e Frank sorride dicendo "Andremo tre settimane in Italia."
"Lily manchi solo tu!" Dice Remus e Peter gli fa l'eco "Eh già, Evans. Manchi solo tu!"
"Io torno dai miei genitori e c'è il matrimonio di mia sorella.."
Mi sembra un po' vaga ma tutti hanno dei problemi con le proprie famiglie. Vedo Mary e Alice che sorridono a Lily gentili e comprensive.
Il treno si è fermato e tutti noi ci affrettiamo a scendere. Vedo i miei genitori che aspettano me e Sirius, li andiamo ad abbracciare e io credo che anche loro pensino che Sirius sia uno della nostra famiglia. Remus sta andando via coi genitori. Peter è scomparso, non ci trovo niente di strano considerando quanto è piccolo. Mary abbraccia i genitori e la sorella. Frank e Alice vanno dalle loro famiglie che stanno chiacchierando insieme. Lily corre ad abbracciare la madre e il padre, ma c'è un'altra persona con i capelli neri e corti, vedo che Lily cerca di abbracciarla, ma la ragazza non glielo permette e si scosta. La Evans ha gli occhi lucidi, come se stesse per piangere, e io non posso vederla triste.


Domani è il 1^ Settembre. Inizia il mio settimo e ultimo anno. Sono spaventato. Devo dare il massimo per imparare a combattere il Signore Oscuro e per conquistare Lily Evans. Lei è la ragazza fatta solo per me.
"Jamie! Vai a dormire! È tardi e ti devi alzare presto!" Mia mamma urla. Mamma si chiama Dorea Black, ora Potter. Mia mamma è severa ma molto dolce, è la prozia di Sirius ma lui la chiama o zia o mamma. La adora. E poi c'è mio padre, Charlus Potter, anche lui ama il Quidditch. I miei genitori sono veramente fantastici e nonostante siano entrambi purosangue gli piacciono anche i Babbani, infatti a loro piace già Lily, anche se non la conoscono. Gli ho parlato tanto di lei, dei suoi capelli rossi e quei bellissimi occhi verdi, quel sorriso luminoso che fa sorridere anche gli altri.
"Jamie." Entra mamma nella mia camera "Sirius è a dormire! Dormi anche tu. 'Notte."
"'Notte mamma. Saluta papà. E Sirius."


"Buongiorno."
"Buongiorno Jamie." Mi saluta mio padre.
"'Giorno." Dice mia madre.
Entra in cucina Sirius, sussurra un "Ciao" e si siede.
"Tutto bene?" Mia madre si avvicina a Sirius.
"Sono stato sveglio tutta la notte. Per pensare a cosa dire a Mary, tutta la notte sveglio e non so ancora cosa dirle." Dice Felpato scoraggiato.
"E tu, Jamie, sai cosa dire a Lily?" Chiede curiosa mia madre.
"No."
"È quasi ora di andare!" Grida mio padre "E state tranquilli troverete tutti e due cosa dire alle vostre ragazze." Papà ci sorride e quando siamo rimasti solo io e lui a finire la colazione mi dice "Sai...occhi verdi e capelli rossi: ottima combinazione."

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Capitolo 2
*** Con chi esce la Evans? ***


2) Con chi esce la Evans?
Io e Sirius stiamo aspettando alla stazione di vedere i nostri amici. Vedo una ragazza timida che si avvicina a noi. Sorrido a Lily, è sempre bello vederla.
"Ciao Potter, Black. Salve Signora e Signor Potter." Saluta lei.
"Ma che ragazza ben educata!" Dice mia madre.
"Veramente gentile. Tu devi essere Lily?" Dice mio padre entusiasta.
"Ehm...sì. " dice lei un po' in imbarazzo.
"Nostro figlio ha proprio buon gusto, Charlie!" Dice mamma con gli occhi illuminati.
"Io sono Charlus e lei è Dorea." Stringono tutti e due la mano a Lily "I tuoi genitori, dove sono? Li vorremmo conoscere. E la tua futura ragazza, Sir? Vogliamo conoscere anche lei!"
"Mio marito tende a straparlare. Ma è vero che vorremmo conoscerli i tuoi." Dice mamma.
"Mmm...sono..."
"Lily!" Urla la madre della Rossa.
"Sono qua."
"Salve. Sono Charlus Potter, lei è Dorea, mia moglie. C'è nostro figlio James e il nostro figlio adottivo Sirius." Stringe le mani a Micaela e Simon, mentre la ragazzina accanto a loro non degna papà di uno sguardo.
"E...chi è la ragazza? Tua sorella, Lily?" Domanda mamma.
"Sì. Lei è Petunia." Dice Lily, evidentemente in imbarazzo.
"Sono venuta qui, ma non ho nessuna intenzione di stringere le mani a dei mostri." Dice quell'irritante ragazzina.
"Mamma, papà. Ciao!" Dice Lily e li abbraccia di nuovo, saluta i miei genitori e se ne va. Anche io saluto tutti e la seguo. Entro nella carrozza dove l'ho vista entrare. È seduta e piange, tanto, troppo.
"Lily."
"Hai sentito? Ci ha chiamati "mostri"?" Continua a piangere, a singhiozzare.
"Ma...tua sorella se si è sposata quest'estate perché è venuta?"
"Perché i miei genitori se non fosse venuta, non avrebbero più parlato né a lei né al marito."
Singhiozza mentre parla.
"Come fai a sapere che si sposava?"
"L'hai detto tu quando tornavamo da Hogwarts." 
"Mi ascoltavi veramente?" Sembra stupita. Ascolto ogni sua parola, la sua voce è musica, è droga.
"Io ti ascolto sempre." 
Lei rimane in silenzio ancora per un po'. Io guardo fuori dalle tendine "Sirius ha fatto conoscere Mary a papà e a mamma. Sta arrivando."
Lei è intenta a fissare un punto casuale rannicchiata in sé stessa.
Sono stato fino ad adesso seduto di fronte a lei ma adesso mi alzo e vado accanto a lei. Lei mi guarda.
"Ti rendi conto che sei bella anche quando piangi? Ma ora smettila, stanno arrivando gli altri." Lei si asciuga le lacrime e gli altri entrano. Sirius si lamenta "Abbiamo bussato a quindici cabine prima di questa, una ci ha provato con me! Era del primo anno, è stato terribile! Non sapevo come allontanarla!" Tutti ridono. E si siedono ai soliti posti: Remus, Peter, Alice sopra a Frank, Marlene McKinnon da una parte, Lily, Io, Sirius e Mary dall'altra. Lily continua a guardare fuori dal finestrino le sussurro un "Tutto bene?".
"A Sirius piace Mary?" Resto impietrito.
"No."
"Sì, invece. Perché tuo padre ha detto che voleva conoscere la ragazza che gli piace e tu hai detto prima che Sirius stava arrivando perché aveva presentato ai tuoi genitori Mary."
"È vero. Ma non puoi dire niente." Mi ritrovo costretto ad ammettere. Continuiamo a sussurrare tutti e due. 
"È una delle mie migliori amiche."
"No."
"Quando glielo dirò, mi sentirò in colpa per te, quindi chiedimi qualsiasi cosa vuoi." Sussurra lei così dolcemente, il suo respiro sul mio collo.
"Non voglio niente."
"Invece sì. Pensavo veramente che tu mi chiedessi di uscire."
"Lily, non voglio uscire con te solo per un accordo o perché tu non ti senta in colpa. Voglio uscire con te e voglio che lo desideri anche tu. Su questo ci sto ancora lavorando."
"Stai lavorando sul fatto che voglia anche io uscire con te?"
"Sì, Evans, sì."
"Ehm ehm. Di che parlate voi due chiede Alice.
"Niente Ali. Allora come sono andate le vostre vacanze?" Chiede Lily.
Tutti noi ci immergiamo in una conversazione sulla nostra estate.


"Sirius? È una settimana che ormai siamo ad Hogwarts e la Evans non mi vuole parlare. Insomma io l'ho aiutata e consolata. E lei? Fa come se non esistessi!" Sto urlando come un pazzo. Io e Sirius stavamo parlando nel nostro dormitorio prima che io iniziassi a gridare.
"Parla con Mary. Lei può aiutarti. Magari le puoi chiedere anche un'altra cosa: cioè che ne pensa del fatto che mi piace."
La Evans aveva detto a Sirius che aveva raccontato il suo segreto a Mary.
"Ma...cosa le dico? <>? Cosa ne pensi, Sir?"
Sirius è abbastanza depresso e quando è depresso sta sempre a letto e non vuole partecipare agli scherzi a quei dannati Serpeverde.
"Gli devi parlare con calma, senza metterle pressione. Ora vai! Muoviti, Ramoso. Vai a parlarle!" Sirius mi caccia fuori dalla nostra stanza.


"MacDonald!" Grido io. L'ho cercata per tutto il castello e solo dopo ho capito di cercarla all'esterno. Infatti, si trovava stesa per terra, da sola, vicino al lago. Mi stendo vicino a lei.
"Potter. Non ho alcuna voglia di parlare con una persona di te."
Mary non è vestita con l'uniforme, proprio perché è Sabato, il nostro giorno libero, insieme alla Domenica, però la Domenica dobbiamo studiare mentre il Sabato ci diamo alla pazza gioia. Infatti, questa sera io e Sirius abbiamo organizzato una festa. Mary ha un vestito rosa che finisce fino alle cosce. Le sta molto bene.
"Mary. È urgente."
"Hhh...che vuoi?"
"Prima domanda: cosa ne pensi di...Sirius?"
Lei arrossisce e resta paralizzata.
"Cosa?" Chiede lei sbalordita.
"Non è una domanda difficile. Che ne pensi d lui? È bello per te?"
"Scommetto che nella tua mente stai dicendo <>." Dice lei cercando di imitarmi.
"Questo l'hai detto tu! Non io!" Dico io in tono scherzoso, lei mi guarda male ma alla fine sorride.
"È carino, molto."
"Ehm...e vorresti fidanzarti con lui?"
"No. Se non matura un po' assolutamente no."
"Okey. Seconda domanda: perché Lily mi evita?"
"Vuoi veramente sapere la risposta?" Mi dice lei dopo qualche secondo di silenzio.
"Sì."
"Ha iniziato a vedere una persona."
Credo di non respirare più come respiravo prima. Lily è fidanzata.
"Oh." È l'unica cosa che riesco a dire. Me ne vado senza nemmeno né salutare né ringraziare.


"Ramoso? Non hai toccato cibo! Che hai?" Mi chiede Remus preoccupato.
"Ne ero convinto." Sussurro io.
"Di cosa?" Domanda Codaliscia.
Sirius fa un urlo di protesta. Quando sto per iniziare a raccontare arrivano Lily e Alice.
"Ciao ragazzi!" Gridano insieme e si siedono al tavolo grifondoro.
"Lily, come stai? Hai avuto una bella giornata?" Chiedo io. Mi chiedo perché non me lo abbia detto, non sono né il suo ragazzo e neanche un suo amico ma sa che mi piace.
"Potter, non chiamarmi Lily! Sto benissimo anche se non ne ho idea perché me lo chiedi."
"James lo chiede perché oggi ti ha visto con un ragazzo." Dice Sirius. Che grande! Le devo far ammettere che esce con qualcuno. Lei diventa tutta rossa.
"Non so di cosa parli, Black." Risponde lei scorbutica.
"Parlo del ragazzo con cui esci, Evans." Marca in modo particolare il suo cognome. Il suo viso diventa rosso fuoco come i suoi bellissimi capelli e sono ancora più in evidenza gli occhi verdi.
"Mary." Dice semplicemente lei e si alza dal tavolo, esce dalla Sala Grande velocemente e a grandi passi.
"Che ne sa che è stata Mary a dirlo a James?" Chiede Peter.
"Perché lo ha detto questa mattina solo a due persone: Mary e me. Io sono stata con lei tutto il giorno...quindi..." Risponde prontamente Alice.
"Come si chiama?" Chiedo io.
"Potter, no. Non te lo dirò solo perché tu possa andare a picchiarlo!"
"Alice. Sei la ragazza di Frank. Io sono amico di Frank. AIUTAMI!"
"No, James. Posso dirti che non fa parte dei Grifondoro."
E se fosse un Serpeverde? Lily non potrebbe mai uscire con uno di loro. E se invece uscisse con Piton? E se lo ha perdonato dopo quello che lui le ha detto?
"Alice. Chi è?" Chiedono gli altri Malandrini in coro.
"Scusate. Io non ho fame." Alice era arrivata da due minuti e se ne  era già andata senza dirmi niente.


"E ti ha detto che devo maturare?" Chiede incredulo Sirius.
"Sì." Dico io annoiato. Sarà la quinta volta che glielo ripeto.
"E come faccio?"
"Prova a iniziare con il non fare gli scherzi." Propone Remus.
Tutti, compreso Lunastorta, ridiamo.
"Ciao ragazzi." Saluta Frank e senza neanche cambiarsi si infila nel suo letto.
"Tutto bene, Frankie?" Chiedo io.
"Io e Alice abbiamo litigato." Sbuffa lui.
"Mi dispiace." Dice Sirius.
"Dovrebbe dispiacere a te, James. Considerando che è per colpa tua!"
Tutti rimangono sorpresi dall'esclamazione di Frank.
"Perché mia?"
"Non ti ricordi cosa mi hai chiesto giorni fa?"
Me lo ricordo.
Eravamo entrambi in Sala Comune a studiare e io mi lamentavo come sempre per la Evans, che distruggeva il mio cuore non parlandomi. Frank stanco di sentirmi mi chiede se mi poteva aiutare in qualche modo. Ho risposta che avrebbe potuto chiedere ad Alice, avrebbe potuto indagare attraverso la sua ragazza.
Avevano litigato davvero per quello?
"Io non capisco. Cosa è successo?"
"Eravamo in Sala Comune, l'ho trovata lì quando ha detto di non avere fame, allora le ho chiesto se ti avrebbe potuto dare una mano con Lily e lei mi ha iniziato a dire di finirla di stare sempre dalla parte dei miei amici e di lasciare in pace Lily. E se ne è andata."
"Ma non pensarci. Poi ora abbiamo una festa che ci aspetta." Dice Sirius.
"Cosa?!" Rispondono gli altri.
"Io e Sir l'abbiamo organizzata prima."
"Ma non dovevate maturare?" Chiede Remus ridendo.
Tutti scendiamo e andiamo a divertirci.


Angolo autrice: Ciao a tutti. Il capitolo mi sembra molto lungo, ma forse è un'impressione mia. Lily sta uscendo con qualcun altro e James è geloso. Il prossimo capitolo non so quando lo pubblicherò, spero il prima possibile, recensite che mi fa piacere.

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Capitolo 3
*** Una delle parti più belle di me. ***


3) Una delle parti più belle di me.
La festa è finita alle tre di notte, tutti sono stanchi e stanno andando a dormire, al contrario io resto in Sala Comune su una delle poltrone. Mi dispiace tanto per Frank e Alice. Sento di essere il solo colpevole di questa situazione. Ero così ostinato a voler saper cosa aveva la Evans r adesso per colpa mia due dei miei cari amici hanno litigato. Sono una coppia bellissima. Mi dispiace perché Frank mi ha raccontato dell'estate meravigliosa che hanno passato. Quelle tre settimane a Porto Cesareo in Puglia. Mi ha detto con un tono di gioia che si sono divertiti da matti, hanno nuotato in quell'acqua limpida e forse sono invidioso. Vorrei anche io avere una ragazza, rincorrerla per la spiaggia e tirarle la sabbia come Frank fa con Alice. Anche la mia estate è stata fantastica. Io e Sirius abbiamo giocato a Quidditch, eravamo sempre fuori, nel campo fuori casa mia, io vincevo, Sirius imprecava a bassa voce. Sento un'aria fresca e vedo che c'è una finestra aperta, all'improvviso un gufo entra da quella finestra, emettendo strani versi. Ha con sé una lettera e si posa accanto a me. Afferro la lettera e lo caccio. Era una lettera di mamma. 
"Caro James,
Sei mio figlio. Sei sempre stato un ragazzo sveglio e odio mentirti, come odio mentire a Sirius. Oggi ero a casa, preparavo la cena per Charlus, hanno bussato alla porta, mi chiedo perché papà dovesse bussare, sono andata ad aprire. Era Jody Potter, tua zia. Piangeva. Mi ha detto una cosa a cui non volevo credere. Vorrei dirtelo di persona ma non posso, tu sei ad Hogwarts. Papà non c'è più. Se n'è andato per sempre e credimi mentre scrivo questa lettera, sto cercando di non piangere. Scusa amore mio.Vorrei mandare una lettera anche a Sirius ma è brutto sapere che ha perso un altro genitore. Se voleste entrambi tornare per un po' a casa non esitate a chiederlo, prima del funerale.
La Mamma."
Non può essere.
È una bugia.
Non è vero.
Non è morto.
"Devi accettare la verità." Mi dice una voce nella testa.
No, non posso accettarlo.
"Devi." Dice quella voce.
Era morto. L'avevo perso. Per sempre. Il mio punto di riferimento. Lui era un auror, io volevo diventare come lui, lo voglio ancora. Ora ho paura, significa che potrei perdere in qualsiasi momento anche la mamma. Non riesco a pensarci. Sento le lacrime scorrere sul mio viso, ho bisogno di urlare, di sfogarmi. Respiro a fatica.



Entro nel dormitorio, sento di avere gli occhi rossi e gonfi. Mi arriva una boccata di aria fresca. Non so cosa fare. Parlare con Sirius? Devo farlo, ma adesso non ci riesco, non posso svegliarlo e dirgli: "Papà e morto!". Sarei crudele. Troppo crudele. Non posso dirgli una cosa del genere.
Vado in bagno, mi spoglio e mi faccio una doccia. Do pugni al muro e strillo sotto voce. Mio padre non può essere morto, doveva vedere me e Lily insieme, Sirius e Mary insieme. Doveva.
L'acqua mi scorre sul viso e su tutto il corpo. Le mie lacrime si mescolano con l'acqua della doccia. Credo di non sapere più come si respira, perché sento un peso nel petto. Esco dalla doccia e mi vesto. Cerco di non fare rumore. Ritorno nel dormitorio, accendo una candela (credo sia profumata perché emana un odore di fiori). Il dolore al petto diminuisce un poco. Mi siedo sul letto e apro il cassetto in cui tengo tutti i miei ricordi, il primo boccino sgraffignato, lo specchio che uso per comunicare con Felpato quando siamo in punizioni diverse e le foto sia con i Malandrini e Frank e sia con la mia famiglia. Le prendo. C'è una foto di me, da piccolino, avrò avuto quattro o cinque anni, con gli occhiali, i capelli spettinati e un sorriso pazzo sul volto, papà mi stava spettinando i capelli e rideva, la mamma, invece, aveva il viso rosso di rabbia e ci intimava di smetterla. Quella foto mi faceva avere un sorriso scemo sul volto. Un'altra foto raffigurava me, che sistemavo la cucina, perché avevo buttato tutta la farina per terra per aiutare mamma a fare un dolce (l'avevo detto che non doveva farmi cucinare). Poi c'è una foto dove ci siamo io e Sirius, l'aveva scattata papà quella foto, la prima volta che Felpato era venuto a casa per l'estate. Mi ricordo che mamma e papà si erano innamorati di lui, avevano sempre voluto un altro figlio, ma quando sono nato io, hanno capito che sarebbero impazziti. La quarta foto era una foto scattata al mio compleanno, avevo invitato tutti i Grifondoro, quella era l'unica foto dove c'era anche Lily. Era la festa del sesto anno, il 27 Marzo, l'avevo organizzata in Sala Comune. Ecco la foto di noi Malandrini e di Frank. Era poco prima delle vacanze di Natale, eravamo tutti sporchi di neve, sorrido a quel ricordo. L'ultima foto raffigura la mia famiglia: papà, mamma, Sirius e me. Sorridiamo tutti, era la foto scattata il giorno in cui Sirius era venuto a vivere da noi. Avevo troppe poche foto, le fotografie mi aiutano, mi fanno rivivere momenti che non vivrò mai più. Quando andrò a casa a Natale chiederò a mamma tutte le foto, di quando sono nato, di quando ho preso la spilla di Prefetto, di ogni momento della mia vita che ho condiviso con le persone che amo. Immagino mamma che piange mentre cucina, mentre cerca di dormire, mentre fa il bucato, mentre guarda le fotografie con suo marito. Poi penso al funerale, non vorrei andare ma devo onorare la morte di papà, ha sacrificato la sua vita per cercare di proteggere i maghi e i babbani da Voldemort e i Mangiamorte. Devo dirlo a Sirius. Lui deve saperlo.
Deve.
È inutile pensare a queste cose adesso, soffio sulla fiamma della candela e mi accascio sul mio letto, dopo aver rimesso le foto al proprio posto. Non posso pensarci adesso. Voglio dormire. Dormire e non svegliarmi più ma un guerriero si sveglia e si rialza sempre.
Sempre.
Papà avrebbe voluto che io fossi una persona coraggiosa e forte, lo sarò. Tra questi pensieri mi addormento.



"Ramoso!"
"Mmm..."
"Svegliati, Ramoso!"
"Lunastorta, giuro che quando mi riprendo da questo sonno, ti uccido!"
"Mi dispiace ma devi alzarti. È tardi."
"Ho sonno e non mi sento bene."
"Sarà l'effetto di quello che hai bevuto ieri." Esclama Peter.
Finalmente mi decido ad aprire gli occhi. Sbuffo un po' come un gatto che fa le fusa. Peter si sta vestendo, guardandosi allo specchio con aria vispa.
Sirius si sta specchiando, sorridendo come uno scemo, ammiccando verso sé stesso (sì, un po' narcisista.)
Remus, invece, è già pronto, come suo solito.
Io non riesco nemmeno ad alzarmi, sono ancora sconvolto da quello che è successo ieri sera (o questa mattina, non so esattamente che ore fossero).
"Ramoso, ti vedo veramente strano, stai bene?" Chiede preoccupato Remus.
La voce mi esce più debole di quello che speravo, è difficile parlare se penso a papà. Credo che alla domanda "stai bene?" io sia sbiancato perché Sirius dice "Sei veramente pallido!" Constata.
Ecco di nuovo il peso sul petto.
"Non mi sento bene."
"Come vuoi, dormi." Sussurra il minuscolo Peter e se ne vanno, salutandomi e dandomi pacche sulle spalle.
Mi rigiro più volte nel letto. Non ho ancora detto niente a Sirius. Quando lo saprà si sentirà perso, come mi sento io ora.
Mi addormento un po' e mi sveglio alle undici, le lezioni finiscono alle dodici e mezzo, quindi ho tempo di scrivere alla mamma. Prendo una pergamena, una piuma e l'inchiostro.
"Cara mamma,
So come ti stai sentendo, perché mi sento anche io così, come se avessi perso un organo o un arto. Come se mi avessero preso una delle parti più belle di me. Non l'ho ancora detto a Sirius. È già afflitto perché non sa come conquistare Mary, non posso dargli una tale delusione, ma so cosa dirai. Dirai <>. E lo so che devo ma è difficile accettare una perdita che non potrà mai essere sostituita. Mi manca già papà, verrò al funerale e ci verrà anche Sirius, ne sono certo. Dimmi quando sarà e dove. So che soffri e farei di tutto per toglierti (e togliermi) il dolore. Ciao mamma, ti voglio bene...non lasciarmi anche tu.
Tuo figlio James."
Mi vesto, mettendo l'uniforme e vado alla Guferia per spedire la lettera alla mamma. Mi guardo allo specchio, ho i capelli spettinati, le occhiaie, gli occhi rossi, il viso pallido. Mi sciacquo la faccia e cerco di fare un sorriso.



"Quindi ti piace lei?" Sta chiedendo Sirius a Remus mentre io entro nel dormitorio.
"Bhè..." Dice Remus un po' in imbarazzo "Sì. È carina, simpatica. Ha degli occhi celesti bellissimi e i capelli mori fino alle spalle! È la mia ragazza ideale!!" Strilla lui, entusiasta.
"E non vuoi chiederle di uscire?" Chiede Peter.
"Ehm...l'ultima ragazza che ho avuto è stata quella di Tassorosso e ci siamo lasciati perché credeva che se sparivo ogni luna piena era perché la tradivo!" Esclama un po' nervoso lui.
"Ciao Ramoso!" Dice Peter.
Respiro profondamente e mi preparo "Sir, ho bisogno di parlarti."
Lui mi guarda in modo strano e credo si interroghi mentalmente cosa abbia fatto perché il suo migliore amico gli dica <>
"Okay." Dice. Remus e Peter si alzano e se ne vanno.
"Cosa succede?" Domanda curioso ma un po' preoccupato.
"Ehm...so che con tuo padre hai avuto un rapporto...bizzarro. Insomma, lui era un Serpeverde, è un Mangiamorte. So che odi tutto quello che lui fa e quando i miei ti hanno accolto a casa nostra tu sei stato felicissimo, hai legato subito con mamma e papà. E..."
"Merlino, James! Che succede?!" Mi interrompe lui.
"Mamma non voleva dirtelo, perché ha pensato che non potessi perdere un altro genitore, dopo che hai perso i tuoi genitori che non ti hanno mai voluto veramente bene" forse sono troppo brutale ma lui non sembra prendersela "Papà è morto."
Mi studia e mi guarda negli occhi, sa che non sto mentendo. Vedo il buio nei suoi occhi e poi le lacrime, i singhiozzi. Prende dei vestiti (non riconosco di chi siano, anche io ho l' "acqua" negli occhi) e li lancia, urlando. Cerco di abbracciarlo ma mi respinge e se ne va dalla stanza. Capisco come sta, quando si perde chi si ama (e chi ti ama) ti senti diverso, strano, perso, triste.
È morto. È morto. È morto.
Queste parole mi rimbombano nella testa. Dirlo ad alta voce è come confermare ciò che è vero ma non voglio accettare. È come se io accettassi l'idea di lasciare andare mio padre.
Lui sarà sempre una parte di me, mi ricorderà di non fare stupidaggini.



"Ahahah".
È la sua risata, così musicale, così dolce.
"Potter, che vuoi?"
Ecco che si accorge della mia presenza in Sala Comune mentre io sono davanti a dove sono sedute Lily e Alice.
"Evans, non cercavo te."
Lei sembra stupita, forse deve esserlo.
"Cercavo Alice."
"Potter, non voglio assolutamente parlare con te!" Dice Alice con occhi di rabbia ma anche tristezza, lei e Frank non hanno fatto pace. Mi sento un po' in imbarazzo, un po' tanto in imbarazzo.
"Non è per quello che pensi. Per favore." Le parlo in un tono dolce per questo lei acconsente, quasi sorridendo. Lily saluta Alice con un bacio sulla guancia e se ne va. Rimango un po' deluso, volevo anche io un bacio dalla Evans, ma intuisco che lo ha fatto di proposito.
"Dopo che è morto tuo padre, pensi ancora alla Evans in quel modo?"
La vocina nella mia testa ha ragione. Sono un egoista.
Io mi siedo sul divano accanto ad Alice.
Mi fissa con uno sguardo interrogativo.
"Volevo dirti...mi dispiace. Non dovevo intromettermi. Mi dispiace. Per favore Ali, perdona Frank." Dico tutto d'un fiato.
Lei è un po' stupita.
"Mi hai chiamato <>?"
"Sì. La fidanzata di un mio caro amico, deve essere mia amica."
"Senti. Ho sempre pensato che condizionassi un po' Frank..."
"...non è così! È mio amico!" La interrompo io.
"Ora l'ho capito, Potter. Certo che perdonerò Frank e mi dispiace se ho pensato male di te...in...questi sette." Dice lei, ridendo, poi continua più seriamente "Pott...James, Lily è da quest'estate che esce con un ragazzo e quando l'hai consolata nel treno, lei si è sentita in colpa per il ragazzo che sta frequentando."
Sta cercando di non dire il nome del ragazzo.
"Ti ha raccontato del treno?"
"Sì."
"Perché allora si è lasciata consolare?"
"Perché si è lasciata andare alla tristezza. È una cosa normale." Dice lei in tono saggio.
"A me lei piace, dal primo anno." Confesso io.
"Ti piace veramente o è solo una cotta?"
"Io non credo esista una semplice cotta che dura quasi sette anni. Mi piace, all'inizio non ero convinto, poi i miei amici hanno iniziato a lamentarsi perché parlo troppo di Lily e allora, ho capito anche io che ne ero innamorato."
Forse mi sono aperto troppo. 
"Come puoi pensare ad una cosa del genere?! Ora!"
Mi sto iniziando a stufare di quella voce.
Mi vergogno un po' di me.
"Io tifo per te." Sbotta lei e invece di mettersi una mano davanti alla bocca, come per voler ritirare ciò che aveva detto, lei mi fa l'occhiolino e se ne va sorridendo.



"Dove diavolo è Sirius?!" Chiede impaziente Remus.
Questa notte ci sarà la luna piena e tutti noi Malandrini moriamo dalla voglia di trasformare (tutti tranne Lunastorta).
"Ragazzi io non vengo." Annuncio dopo qualche minuto avvolto nei miei pensieri.
"Come mai?" Chiede Peter.
"Non mi sento ancora bene."
"E immagino che non venga neanche Sirius. Noi, allora, andiamo. Dovresti andare in infermeria, Jamie." Consiglia Remus e se ne ne vanno, lasciandomi solo.
Jamie.
Così mi ci chiamano i miei genitori. E al pensiero che papà non mi ci potrà chiamare più, mi vengono i brividi.
Ma dov'è Sirius?
È tutto il pomeriggio che non lo vedo e anche a cena non c'era. Pensavo che lo dovevo lasciare in pace ma se non rientra in camera è un problema.
Mi stendo sul letto cercando di dormire, ma so che non ci riuscirò quindi penso.
Penso alla mamma.
Cosa starà facendo ora?
Si starà stendendo sul letto e osserverà lo spazio vuoto lasciato da papà?
Oppure starà bevendo un bicchiere di latte (come faceva sempre con papà) e guarderà la sedia dove era solito sedere?
Penso a papà.
Chissà dov'è ora?
Ecco, il dolore al petto.
Starà guardando me, la mamma, Sirius e tutti i suoi amici piangere per lui con aria colpevole?
Penso a Sirius.
Lo rivedo al secondo anno quando il padre lo era venuto a prendere per portarlo a casa. Il padre aveva un'aria severa e aveva dei baffi (che spero si sia tolto perché gli stavano davvero male), lo aveva strattonato e mi ricordo di averlo difeso.
"Gli fa male! La finisca!" Avevo urlato. Il padre mi aveva fatto paura come faceva (e fa) paura a Sirius. Lo rivedo nell'estate dopo aver finito il quarto anno, con uno zaino grosso e con l'aria di aver pianto, mi ricordo che ci ha supplicato di accoglierlo, i miei genitori non hanno protestato, né preteso che gli fosse raccontato quello che era successo, lo hanno accolto come un secondo figlio e io come un fratello. Perché Sirius è un fratello, ci proteggiamo a vicenda, ci consoliamo a vicenda. Lo devo trovare.



"Hai visto Sirius Black?" Chiedo ad ogni ragazza Grifondoro, che mi rispondono di "no" e ammiccano verso di me (anche le ragazze del primo).
Ed eccola lì. La ragazza che mi impedirà di cercare Sirius (e che mi impedirà di pensare).
"Lily?" Chiedo con un tono supplichevole.
"Potter. Vattene!" Dice esausta lei, cercando di non urlare.
Non mi vuole.
Se solo sapesse come sto soffrendo. Ma non voglio farle pena. Voglio solo compagnia, perché sono consapevole che quando Sirius non vuole farsi trovare, non si fa trovare.
"Potter?" Chiede lei preoccupata.
È seduta su una poltrona a leggere. Sospiro, mi siedo su una poltrona accanto e chiedo "Che leggi?"
Lei aggrotta la fronte "Un libro babbano."
"È bello?"
"Bello ma triste."
"Se è triste perché lo leggi?"
"Perché è quel dolore dolce, che ti fa bene, che ti fa commuovere, che ti rende felice."
"Come sei saggia!"
Mi guarda cercando di capire se c'è un velo di ironia nella frase appena detto.
La guardo anche io, mi specchio in quegli occhi verdi.
"Tutto bene, Potter? Sembri...spento." Pronuncia quell'ultima parola con un po' di tristezza.
"Hai mai perso qualcuno che amavi?" Chiedo io e lei con una faccia interrogativa dice "Ehm...vediamo...mia sorella, che tra parentesi mi odia, e il mio migliore amico che pensa di essere superiore a me, anche se è esattamente come me!" Sospira.
Vedo la tristezza nei suoi occhi, il dolore.
"Io dico...perdere per non rivedere mai più."
"Oh." È sorpresa, i suoi occhi trasmettono preoccupazione e un po' di terrore. "Allora no."
"James, posso parlarti?"
Una voce da dietro.
"Grazie a Merlino. Sirius, ero preoccupato!"
Salutiamo Lily e saliamo nel dormitorio.
"Dimmi, Sir."
"Fa tanto male il petto." Mi dice con un aspetto disperato.
"Succede anche a me." Il respiro mi si affannoso.
"Vorrei...solo...che non facesse così male." Si sta mordendo le labbra.
"Se fa male, significa che gli volevi bene." Dico io convinto.
"Lo so ma...non lo sopporto. Non ce la faccio."
"Devi. Ci faremo forza. Siamo o no amici?"
Sto cercando di non piangere, tutto quello che sta succedendo è davvero pesante.
Lui annuisce energicamente e poi dice "È la prima volta che ti vedo parlare civilmente con la Evans."
Sorrido.
"È vero. Però mi sento in colpa. Non posso permettermi di essere felice quando mio padre è morto."
"La felicità spetta a tutti, secondo quanto dice Dorea, Charlus era felice e vorrebbe che lo fossimo anche noi. E lo saremo. Tu con Lily, io con Mary!" Dice lui allegro, le tracce di dolore sono scomparse, è così Sirius si tiene tutto dentro.
"Domani prima di lezione..." Inizia Sirius.
"Aspetta, Sir. Non so quando sono i funerali ma ci andremo, vero?"
"Certo." Dice lui, ma è chiaro che vuole schivare l'argomento.
Dopo qualche oretta di chiacchiera io chiedo curioso a Felpato "Chi è la ragazza che piace a Remus?"
"Marlene McKinnon."
"Non ci credo!"
Sono stupito. Marlene è sempre stata innamorata del suo ragazzo fin dal secondo anno, Arthur Abbot. Remus che era sempre così leale si era innamorato di una ragazza fidanzata?
"Sì. Abbot , che è Tassorosso, ha detto che si sono lasciati e quindi Rem ci vuole provare."
"Ma alla McKinnon piace Remus?"
"Bè...chi non si innamorerebbe di Remus? Il bravo, gentile, dolce, altruista Malandrino." Dice lui in tono scherzoso però ci crede veramente. A chi non piacerebbe Lunastorta?
"Sir, è meglio se andiamo a dormire. Domani vorrei andare a lezione."
"Ma tu hai mangiato?" Chiede con un sorriso malandrino.
"In effetti no." Ammetto io.
Non avevo sentito il bisogno di mangiare. Ero stato tutto il giorno o a letto, o in giro per Hogwarts o ad aspettare un'altra lettera della mamma. Certo, avevo anche parlato con Alice (con la quale sono diventato amico) e con Lily (la nostra prima conversazione in cui non ci insultiamo!).
"Perfetto. Questo significa solo: cucine!" Esclama lui e si dirige fuori dal dormitorio, io lo seguo.



Angolo autrice: Ciao a tutti. Mi piace questo capitolo. E forse non è molto "Jamyloso" ma ho provato ad inserire un momento con Lily. Recensite, per favore.
E ringrazio: FrancescaPotter, Felix_Felicis00 e mikymusic per aver recensito.
Ringrazio anche Anonimadelirante, Delta_Mi, Felix_Felicis00, GiadaHP, Lily_Ginny, Marty Evans e roselibonscarpotley per aver messo le storie tra le seguite.
Ringrazio mikymusic per aver inserito la storia nelle preferite.
Spero di pubblicare il secondo capitolo presto!

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Capitolo 4
*** Addio Charlus ***


4) Addio Charlus
"Ha dato la vita per la battaglia contro Colui che non deve essere nominato. Charlus Potter era un grande auror, tutti lo devono rispettare, anche se ora non c'è più."
Parlava un collega di papà, un auror.
Siamo in un giardino enorme, addobbato in modo elegante, ci sono tutte le persone del ministero, papà era uno che si sapeva far amare, i miei compagni di scuola (anche alcuni Serpeverde), la famiglia di mia mamma e di papà. Jody Potter, mia zia, piange. Helena, la nonna, abbraccia la mamma.
Tutti mi chiedono come sto, ma io non ne ho idea di come io stia. Ho sempre quell'orribile dolore al petto, le gambe fanno fatica a reggermi in piedi, perché le ultime notti non ho dormito molto, le spalle si fanno pesanti, gli occhi non riescono a stare aperti e sono allagati di lacrime, le mani tremano. Emotivamente, invece, sto peggio. Ogni volta che vado a dormire ho mille pensieri. Penso a quando mi addormenterò e mi risveglierò, mentre mio padre non si sveglierà più. Penso a quando siamo arrivati, io e Sirius, a casa e la mamma ci ha abbracciati, quell'abbraccio che racchiudeva tutto l'amore, il dolore, l'oscurità che l'avvolgeva. Penso a Lily, alla nostra prima vera conversazione, a quando ha saputo della morte di papà, è salita nel dormitorio quando ero solo. Era bellissima come sempre, i capelli legati in una coda alta. Mi ha guardato e si è seduta sul letto di Peter, mi ha detto "Dovevo capirlo che parlavi di tuo padre, insomma, ho visto che stavi male e quando abbiamo parlato civilmente, ho pensato "deve stare proprio male"!" Ha riso, che bella la sua risata. Io non ho risposto e ho girato lo sguardo alla finestra, ha continuato "Mi spiace tanto. Non so cosa farei se mio padre dovesse..." L'ho guardata era difficile dire "morte" davanti a qualcuno che l'ha subita da parte di qualcuno caro. "Non sono d'aiuto. Scusa."
Il suo sguardo era su di me. Non riuscivo a dirle niente, non riuscivo a non pensare a papà. "Verrò al funerale." Io ho annuito facendo un mezzo sorriso.
"Tornerai a casa?"
Dovevo rispondere, cercai di trovare la voce ma me ne venne poca "Sì, domani."
"Ti lascio solo." Mi ha detto, mi sembrava che nella sua voce c'era un po' di dispiacere.
"Grazie."  Le ho detto così piano che in un momento pensai che non mi avesse sentito ma lei mi sorrise. Merlino, che sorriso! Mi toglieva il fiato.
Penso a Sirius. Sempre strano, buio, è da giorni che non mangiamo in Sala Grande ma di nascosto nelle cucine.
Penso a Remus. È stato, negli ultimi giorni, così tormentato per la questione della luna piena e quando ha saputo, perché glielo ha detto Sirius, ci è rimasto malissimo. Ci ha abbracciati e cercato in tutti i modi di tirarci su, ma a nessuno dei due andava di fare scherzi.
Penso a Peter, che ultimamente ci evita, sparisce. E noi non capiamo dove diavolo va.
E con tutti questi pensieri è difficile dormire.
"Qualcuno vorrebbe dire qualcosa?"
Sento dire.
Me l'ero già preparato, un discorso. Quindi mi alzo in piedi, prendo la mia bacchetta e urlo "Sonorus." Prendo fiato e cerco di non piangere affondando le unghie nei palmi.
"Mio padre era il migliore. Mi ricordo che quando ero bambino mi portava un regalo quando tornava dal lavoro. Gli vedevo alcuni graffi e mi preoccupavo, però da grande volevo che quei graffi un giorno fossero i miei. Volevo, e voglio, diventare un auror. Cosicché lui sarà fiero di me. Voglio sposarmi e avere una famiglia, voglio essere un buon padre come lo era lui. Vorrei tanto essere felice come lo era lui, perché so che era veramente felice con la sua famiglia. Papà, spero che mi guarderai quando mi sposerò, quando avrò i miei due figli, quando diventerò auror, quando prenderò i M.A.G.O. Quando sarò felice."
Ce l'ho fatta. Ho espresso per la prima volta di fronte a tanta gente le mie emozioni.
Vado a sedermi in una delle sedie in prima fila.
Sirius si alza un po' titubante.
Fa lo stesso incantesimo con la bacchetta e inizia a parlare.
"Odio parlare davanti alle persone. Ma Dorea ha detto che sarebbe stato liberatorio." La mamma aveva ragione, quando mi sono aperto davanti a tutti è stato come sfogarmi. E ho iniziato ad accettare la sua morte e un po' del dolore, non dico che è sparito, ma si è alleviato. "Non ho intenzione di dire granché perché non ne sarei capace. Quindi voglio solo dire a Charlus: grazie di essere stato come un padre per me e avermi trattato come un figlio." Lui torna seduto accanto a me.
Anche la mamma raggiunge la piazzola per parlare.
So come si sente. Con un peso nel petto.
"Io e Charlie" le lacrime le scorrono sul viso "abbiamo condiviso una vita assieme, lo conoscevo da quando eravamo piccoli. Eravamo entrambi Grifondoro. Siamo...eravamo entrambi auror. Quando è nato James il nostro matrimonio è stato sempre più felice ma diverso. Ci siamo trovati in disaccordo in ogni cosa. E era bellissimo litigare e far pace, litigare e far pace. E ora so che non potrò più baciarlo né    abbracciarlo. È dura ora." Piange così tanto. Si riavvia verso il suo posto. Si alza la zia. Ha i capelli in ordine ma gli occhi rossi. "Mio fratello era il ragazzo più pazzo che io abbia mai conosciuto e, tra parentesi, Jamie sei uguale a lui." Io sorrido, ho sempre amato mia zia. "Charlie era il mio unico fratello e più litigavamo più ci volevamo bene. Lui mi difendeva sempre, ero la sua sorellina e sarò sempre sua sorella, e gli vorrò sempre un mondo di bene e so che mi proteggerà. Perché è così che fa la mia famiglia, ci proteggiamo anche se non siamo più vicini." La zia l'ho sempre considerata una persona forte e si vedeva che cercava di non piangere.
Parlano anche i colleghi di papà, gli dicono quanto è valoroso, spericolato, gentile, generoso. Dopo il funerale tutti andiamo a casa mia perché è stata organizzata un pranzo. Lo odio. Odio che la gente venga da noi dopo il funerale di mio padre ma la mamma ha voluto così, non voleva restare sola in questo momento.



"James, mi dispiace tanto." È quello che mi sento dire da quasi ogni persona qui, mi sto veramente stufando. Me ne vado in giardino e mi siedo sul prato. Sono così esausto, mi sento tanto triste.
"È scortese, tanto scortese da parte tua, James Potter, andartene così da questo pranzo."
La riconosco dalla voce.
Lily Evans.
Mi giro. È così bella. Sempre.
"Evans, per quanto io muoia dalla voglia di parlare con te, devi andartene."
Non voglio parlare con nessuno. Voglio smettere di sentire gli stupidi dispiaceri delle persone. Voglio solo un po' di silenzio, un po' di pace.
"Ma come puoi non mostrare mai il tuo lato buono?" Mi chiede lei guardandomi male.
"Già come puoi James?" Quella voce, non ne posso più di quella voce.
"Lily. Siamo al pranzo del funerale di mio padre. Tu come puoi dirmi di mostrare il mio lato buono quando mio padre è morto!" Strillo come un pazzo.
L'avevo detto. Un'altra volta. Papà era morto. Morto. Ma sarebbe restato sempre con me. Forse stavo iniziando a tenerlo semplicemente nel cuore mentre lui se ne è andato via da me.
Lily resta zitta e impietrita. C'è il vento che le scompiglia i capelli mentre lei cerca di sistemarli.
"Scusa. Ma devi imparare a non nascondere come ti senti. Io lo so ciò che provi. Ma non per questo devi allontanarti dai tuoi amici." Mi dice lei con un tono particolarmente dolce.
"E tu? Come mai sei gentile con me?" Chiedo io.
Insomma, Lily Evans non mi ha mai aiutato, non mi ha mai degnato di uno sguardo se non per sgridarmi o insultarmi, non mi ha mai consolato, non mi ha mai parlato con la dolcezza con cui mi parla adesso.
"Vorrei avvicinarmi a te dopo quello che ti è successo." Dice lei imbarazzata, infatti le guance si tingono di rosso "Potremmo essere amici, Potter. Ho notato che tu è da un po' che non fai il cretino, non fai scherzi né ai Serpeverde né a nessun altro. Quindi...vorrei almeno provare a conoscerti, perché la morte ti cambia."
È vero la morte cambia. Ho notato il cambiamento in tante persone quando sono morti a loro i propri cari. Ma la morte di mio papà oltre a farmi maturare, mi ha fatto capire di essere forte e soprattutto di dover essere gentile, come lo era lui, e di dover mostrare i miei pregi a tutti, non solo il lato cattivo e Malandrino.
"Non so come tu lo sappia ma è bello quello che hai detto." Ammetto e lei sorride.
"Quindi siamo quasi amici?" Mi domanda lei sorridendomi con un sorriso malandrino (non dovrebbe essere il contrario?).
"Quasi amici." Affermo io e dopo esserci guardati intensamente torniamo dentro.



"Mamma, la mia valigia è pronta." Affermo io. Sono stato quasi un'ora a riuscire a preparare quella valigia. Mentre Sirius l'aveva preparata ieri e ora era in giardino a deprimersi.
"Tesoro, tutto bene?" Mi chiede.
Dalla sua voce capisco che è esausta, rispondere a tutte le lettere di condoglianze, preparare la cena e le camere per i parenti che sono voluti restare per aiutare mamma ma che le creano solo fastidio, il bucato da lavare. È stancante per una donna di quasi quaranta anni.
"Posso chiederti una cosa?" Cerco di evitare di rispondere alla sua domanda. Lei annuisce.
"È egoista da parte mia pensare a cercare di farmi più amica possibile Lily in questo momento?"
"No, non lo è. Devi essere felice."
"Ma...se le facessi solo pena?"
Ho paura. Paura che Lily voglia essere mia amica solo perché io sto male e quando avrò superato il dolore forse lei mi odierà di nuovo.
"Se le fai solo pena, non devi neanche pensare a lei in un modo che non sia da semplice compagna. Ma ho parlato ieri più volte con lei, ed è troppo gentile per dimostrarsi così cattiva da fingersi tua amica per poi odiarti. Okay?"
"Okay. Grazie mamma." Le sorrido e corro di sopra a prendere la valigia, è l'ora di tornare a Hogwarts.



"James, grazie per quello che hai fatto con Alice."
Frank mi sorride, ha fatto pace con Alice, lo ho capito da come ha iniziato a saltellare per il dormitorio. Sono felice perché ho rimediato ad un casino che avevo provocato. 
"Ti avrebbe perdonato lo stesso, anche se io non ci avessi parlato." Ammetto.
Ho ragione e lo sa anche lui. Lei lo ama troppo per rovinare un rapporto per una sciocchezza.
"Lo so, ma ti sei dimostrato un amico." Mi abbraccia e io ricambio. 
Fa sempre piacere sentirsi dire di essere un buon amico.
"Mi ha baciato e poi siamo stati insieme, capito in che senso?"
Annuisco.
"Poi mi ha detto che mi ama e che le dispiaceva aver litigato con me e io le ho detto che non importava e che la amo anche io." Sorride sempre i più.
Voglio sentirmi anche io come si sente lui: amato, innamorato e completo.


Note dell'autrice: Il capitolo non è molto lungo ma parzialmente mi piace. Tutti che piangono per la morte di Charlus (parenti, amici, colleghi e così via). James e Lily che sono amici e James che ha paura di questa amicizia. Dorea che é (logicamente) triste e James che le chiede consiglio.
Quando parlano ho voluto inserire quell' "okay?" "Okay", come su Colpa delle stelle, chi lo ha letto?
James sta veramente male e ho cercato di descriverlo proprio distrutto e un po' si sente in colpa perché quando è morto il padre non vuole pensare a conquistare la Evans. L'ultima scena è tra James e Frank per far risolvere le cose tra lui e Alice. Recensite per favore e grazie a chi ha recensito e inserito la storia tra le preferite, seguite, ricordate. Ciao ❤️.

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Capitolo 5
*** "Expecto patronum!" ***


6) "Expecto patronum!" 
"Jamie, chi era la bambina rossa che hai salutato alla stazione? Quella che ha sbuffato."
Papà.
È bello sentire di nuovo la sua voce, anche se solo in sogno. Più che sogno, è un ricordo, sotto forma di sogno.
"Lily Evans. Mi odia. Hai visto quanto è carina?"
Mi ricordo questo giorno. Papà e mamma mi erano venuti a prendere alla fine del terzo anno, Sirius ancora non era venuto a vivere da noi ma li conosceva, e loro gli erano già tanto affezionati. Papà annuisce e la mamma gli da una botta, per fare la finta gelosa.
Eravamo a cena. La cena che mamma adora preparare.
Quel ricordo svanisce e vedo mio padre allontanarsi.
"Papà, papà, papà, papà, papà, papà!" Non so quante volte strillo quella parola. "Non te ne andare ancora."
È angosciante.
Papà è scomparso. Se ne è andato. Via. Di nuovo.
Mi sveglio all'improvviso. Gli occhi socchiusi. Frank e Remus sono chini su di me, Peter dorme e Sirius non c'è.
"Ei. Ramoso! Svegliati." Mi dice Remus.
Sono sveglio. 
Ma richiudo gli occhi, ho il respiro veloce.
Non voglio aprire gli occhi, cerco di ritrovare il volto di mio padre, di ritornare nel sogno, sentire la sua voce.
Ma non ci riesco. Non posso tornare nel sogno.
"Venga, venga."
Sirius. Ma a chi lo dice?
Apro gli occhi lentamente. Madama Chips si china su di me.
"Potter?"
"Mmm."
"Black ha detto che non riuscivano a svegliarla e che chiamava una persona."
"Papà." Mormoro io.
"Se vuole che la porto in infermeria..."
"No. Sto bene."
Madama Chips non è convinta ma mi lascia stare e annuisce quasi impercettibilmente. Se ne va.
"Tutto bene?"
"Si, Frankie. Tornate a dormire."
Guardo l'orologio. Sono le due del mattina.
"Scusate."
"Tranquillo." Mi dice Sirius. E tornano a dormire.
Ieri sera siamo stati fino a mezzanotte a finire i compiti. Saranno tutti stanchi, io li ho svegliati. Non riesco a sentirmi in colpa perché li risveglierei mille volte se questo significa vedere di nuovo mio padre.


"Dovete pensare ad un ricordo forte, importante nella vostra vita."
L'incanto patronus. Il professor Montrer ce lo ha fatto studiare, prima di farci eseguire gli incantesimi ce li fa studiare.
"Ma potete pensare anche una persona a cui volete bene. O un vostro sogno, l'importante non è il pensiero ma le emozioni che vi suscita." Continua il professore di Difesa contro la Arti Oscure.
Si sente un coro di «Expecto Patronum».
«Pensa James.
La mamma che ti prende in braccio, papà che ti stropiccia i capelli, i Malandrini che ridono insieme a te.»
Grido "Expecto Patronum!".
Qualcosa esce dalla mia bacchetta: qualche scintilla e un po' di polverina. Poi nient'altro.
Serve un ricordo più forte.
«Lily che ti sorride. Ti parla per la prima volta, sei felice anche se ti sgrida.»
No.
«Pensa. La felicità di mamma e papà quando hanno scoperto che sei diventato prefetto e caposcuola. Loro sorridono fieri, mamma ti prepara la cena, papà ti abbraccia.»
"Expecto patronum!"
Scintille e forse più polvere argentea.
«Hai vinto la tua prima partita di Quidditch al secondo anno. I Grifondoro hanno vinto grazie a te. Scrivi ai tuoi genitori. Loro ti spediscono una strillettera. Te la ricordi ancora: la mamma diceva "Amore mio, sono fierissima di te!" e papà che esclamava allegro "Si vede fai parte dei Potter!" Vedi la Evans che sorride, sorride a te, cerchi delle spiegazioni al suo sorriso e l'unica che trovi è che è felice per te.»
"Expecto patronum!" Grido sempre più forte.
Vedo una testa di qualche animale, so quale animale devo aspettarmi, un cervo. Sono un animago quindi deve comparire l'animale in cui mi trasformo.
Ecco anche delle zampe. Ma all'improvviso diminuisce e scompare piano piano.
Il professore si avvicina a me.
"C'eri quasi ma il pensiero deve essere qualcosa a cui ti aggrappi. Riprova."
«Pensa a te. Tra qualche anno con alcune cicatrici, sei diventato auror. Apri la porta di una bella casa, due bambini, un bambino e una bambina, ti corrono incontro. Il bambino, il più grande ha i tuoi capelli neri e gli occhi verdi di Lily. Mentre la bambina è più piccolina, ha lunghi capelli rossi, come Lily, e occhi marroni, color nocciola, i tuoi occhi. Ti abbracciano. Tu li prendi in braccio e li poggi sul tavolo della cucina. Una dea dai capelli rossi e gli occhi verdi ti si avvicina e ti bacia sorridendo. Tu e Lily avete una famiglia. Siete felici.»
"Expecto patronum!"
So che questa volta ci riuscirò, lo sento.
E infatti ecco il cervo che mi aspettavo di vedere. Avanza, fa qualche giro. Sento gli sguardi di tutti su di me,  devo essere il primo a esserci riuscito. Mi sento affaticato, è difficile mantenere la mano ferma. Il cervo scompare ma tutti applaudono, perfino alcuni Serpeverde, io sorrido.
Piton mi fissa per un po', poi si volta e continua a provare l'incantesimo. I miei amici mi abbracciano. Lily mi sorride, come lo fanno Mary, Marlene, Alice e le altre ragazze.



Babbanologia. Non mi piace per niente, la seguo dal quinto anno solo perché la segue Lily, Sirius non mi ha voluto accompagnare in questa pazzia. Remus, invece, la segue dal terzo. Per quanto riguarda Peter, sta saltando tante lezioni. Ci evita e quindi non gli abbiamo potuto parlare di Emmeline.
"Il telefono è un apparecchio che vi permetterà di comunicare..." La voce delle professoressa Charity Burbage diminuisce nella mia testa fino a scomparire. Prendo un foglio e inizio a scrivere.
"Cara mamma, questa notte ho sognato papà ed ho imprecato ad alta voce di non andarsene di nuovo, l'ho chiamato tante volte. Mi manca come so che manca a te.
Oggi sono stato a lezione di Difesa contro le Arti Oscure, ho evocato un Patrono, è un cervo. Tutti mi hanno applaudito, anche Lily. Mi hai detto di non sentirmi in colpa e di provare a conquistare il suo cuore, infatti sto cercando di riprendere la mia vita ma ogni volta che penso a papà sto male.
La buona notizia è che Lily esce con un babbano e ha detto che dovrà lasciarlo e che c'è una possibilità. Per un «noi». Scommetto che vuoi sapere come sta Sirius, lo vedo meglio, è dispiaciuto perché Mary non gli ha fatto le condoglianze ma Lily mi ha detto che è solo perché è orgogliosa. A Mary piace Sir. Quando l'ho detto a Felpato ha saltato come un pazzo. Spero che presto anche io piacerò a Lily. Ciao mamma, ti voglio tanto bene. Spero che tu stia meglio.
Spero che stia meglio tutta la famiglia.
James."
Finito di scrivere, piego il foglio e lo metto nella mia borsa.
"Dovete studiare da pagina 394 fino alla fine del capitolo." La lezione è finita, tutti si alzano ed escono. È stata la prima lezione in cui non ho guardato Lily Evans.


Salgo in dormitorio, per oggi le lezioni sono finalmente finite. Apro la porte e vedo Sirius, seduto sul suo letto che si tortura le mani. Remus è seduto sul mio letto e guarda Sirius come uno spettatore.
"Che succede?" Chiedo un po' preoccupato.
"Mary sta per venire qua, le ho chiesto se potevamo parlare." Dice lui.
"Quindi dobbiamo andarcene?" Deduco io.
"No, vi nasconderete sotto il tuo mantello dell'invisibilità e ascolterete tutto."
Scherza? Dal tono sembra sarcastico.
Guardo Remus. Lui scrolla le spalle.
"Dai nascondetevi." Ci porge il mio mantello, non mi metto ad arrabbiarmi con lui per averlo preso senza il mio permesso, quello succederà successivamente.
Prendo il mantello e io e Remus ci nascondiamo sotto di esso.
Aspettiamo una decina di minuti, nei quali: Sirius si rovina le mani per l'agitazione mentre io e Remus bisbigliamo.
Si sentono dei passi ed ecco che entra Mary, con i capelli biondi legati in una coda alta, il trucco sugli occhi molto pesante, l'uniforme (la gonna piuttosto corta, quasi tutte le ragazze della scuola ce l'hanno così). Saluta Sirius con un gesto leggero della mano e si siede sul letto.
"Come tu sai" inizia Sirius "Tu hai detto a Lily che io ti piaccio, Lily lo ha detto a James, James lo ha detto a Sirius, cioè me!"
"Peggio delle vecchiette pettegole!" Commenta acida Mary.
"Sei sempre più simpatica." Dice sarcastico Sirius. "Ora, tu a me piaci, quindi..."
"Aspetta." Lo interrompe Mary "Se James ti ha detto che mi piaci, ti avrà anche detto che non voglio stare con te perché sei immaturo."
"Mi ha detto anche quello." Conferma lui. "Ma anche che tu sei così tanto orgogliosa da non avermi nemmeno fatto le condoglianze."
"Per quello mi dispiace. Lo so quanto volevi bene al papà di James, era come se fosse tuo padre. Quando ne parlavate, eravate così orgogliosi. Forse pensi che io sia senza cuore ma non è così. Mi dispiace tanto per quello che ti è successo, non so cosa si prova a perdere un genitore, forse potrei provarlo presto..." Mary viene interrotta bruscamente da Sirius "Non pensare a cose così negative."
Lei ha la risposta pronta "Tu hai introdotto l'argomento, tu mi ci stai facendo pensare!" Marca con molta enfasi quei «tu». "E odio quando mi interrompono mentre parlo." Specifica lei.
"Anche io lo odio. E tu lo hai fatto." Dice Sirius.
Tutti e due hanno un sorriso di sfida sul volto.
"Comunque non penso tu sia senza cuore." Sirius sorride.
"Oh grazie.." Risponde lei "Non so se accettarlo come un complimento, ma va bene."
Tutti e due ridono.
Non ho mai pensato veramente alla loro coppia. Starebbero bene insieme.
"Senti..." Dice lei incerta "so che stai maturando. Quindi hai grandi possibilità di stare con me, ma quando mi conoscerai veramente cambierai idea, io sono insopportabile."
"Oh no! Non cambierò idea." Lui lo dice con tono sicuro, così sicuro che lei annuisce e sorride.
"Sono contenta di aver fatto questa conversazione. Ciao Black."
Lei se ne va, lasciando lui con un sorriso stampato sul volto.
Io e Remus ci togliamo il mantello.
"Non ti è andata male, eh?" Constata Rem.
"No, non gli è andata male per niente." Confermo io.
"Per niente." Ripete Sirius.


"Sei qui! Ti abbiamo cercato per tutta Hogwarts!" Urlo io.
"E anche tutta Hogsmeade!" Dice Sirius.
Parliamo con Peter, che è steso sul letto tranquillamente.
"Scusate, che c'è?" Chiede lui in tono innocente.
"Ti sei lasciato con Emmeline?" Chiede Remus arrabbiato.
"Dal tuo tono intuisco che lo sai già!" Dice lui in tono sicuro ma le mani gli tremano.
Tutti lo guardiamo stupito.
"Ma che ti è successo, Coda?" Chiede Sirius dispiaciuto.
"Mi dispiace, sono solo agitato. Emmeline mi ha distrutto." Confessa lui.
"Ma l'hai lasciata tu." Affermo io.
"Lo so. Mi piace ancora ma è diverso ora."
"Cosa è diverso ora?!" Chiede Remus con insolita rabbia.
"Nessuno...nessuno...nessuno!" Urla lui piagnucolando.
Sono confuso.
"Nessuno mi tratta come merito. Nessuno! Anche voi pensate di essere migliori di me!!" Peter sembra fuori di sé. "È sempre stato così solo non me ne sono mai accorto."
"Ma cosa dici?" Chiedo io "Pet, sei un amico leale, tutti ti vogliamo bene, capito?! E noi crediamo che siamo migliori di te, forse è il contrario. Io ti voglio bene, noi te ne vogliamo. Capito?" Gli do una pacca amichevole sulla spalla, lui sorride.
"Siamo I Malandrini, sempre uniti. Ci vogliamo veramente bene." Dice Sirius.
"Peter, torna in te! Ti vogliamo bene. Chiarisci con Emmeline, lei sta male e anche tu." Lo consola Remus.
Peter sorride e ci abbraccia uno ad uno, ringraziandoci.


Angolo autrice: Ciao. Non sono soddisfatta di questo capitolo, cioè della parte finale 👎.
Allora il sogno è un momento che ho amato.
E la lezione di difesa contro le arti oscuri l'ho voluta inserire, non so precisamente in che età si studia l'expecto patrono, quindi mi spiace se ho sbagliato, non credo lo dica nei libri (personalmente non lo ricordo, può darsi che mi sbagli).
La lettera a Dorea la amo, perché mi piace il legame che ha con Jamie. Ho finalmente inserito una scena di Mary e Sirius (Amen!!).
Ed ecco arrivata l'ultima parte: non mi piace, ogni volta che la rileggo mi sembra peggio, ma credo che debba andare così, Peter non è completamente convinto che non lo trattino inferiormente ma vuole crederci, forse lo sto facendo odiare ma è un personaggio di cui odio scrivere, perché lo odio! Odio parlare di lui e James amici perché lo ha tradito e gli ha distrutto la famiglia! Odio parlare di lui e Sirius perché lo ha fatto passare 12 ANNI AD AZKABAN SENZA MOTIVO ACCUSATO DI QUALCOSA CHE NON AVEVA FATTO E NON AVREBBE MAI FATTO, GLI HA FATTO PERDERE UNA GRANDE FAMIGLIA COME I POTTER (scusate se difendo così tanto Sirius, ma è il mio personaggio preferito). Odio parlare di Peter e Remus perché lui gli ha fatto credere di aver perso tre amici (James lo ha perso, Sirius si pensa che abbia tradito J&L quindi ha tradito anche Remus e Peter che pensa sia morto, io parlo di prima del Prigioniero di Azkaban).
Forse non avete capito niente del mio sclero momentaneo, perdonatemi 😊.
LEGGETE E RECENSITE! Ciaoo ❤️.
Ringrazio le persone che hanno messo la storia tra le preferite, ricordate e seguite e chi ha recensito. Un bacio.
~Melany

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Capitolo 6
*** Posso farti una domanda? ***


5) Posso farti una domanda?
La Sala Comune è completamente vuota ad eccezione di una ragazza, che legge un libro sorridendo.
"Evans?" Chiedo io con un sorriso malandrino sul volto.
Lei alza la testa, curiosa.
"Potter!" Esclama. "Ti vedo...dimagrito. E questo mi preoccupa considerando che non ti vedo ai pasti da un po'!" Osserva.
Ha ragione: sono dimagrito, il viso è più pallido e magro. Le braccia e le gambe sono sempre muscolose (per via degli allenamenti di quidditch).
"Mmm...è vero. Ultimamente non ho molta fame." Ammetto.
"Non vai in Sala Grande ma nelle cucine."
«Beccato!» Mi dice la vocina nella testa.
"Posso farti una domanda?" Chiedo io. Non le posso chiedere con chi è fidanzata, non me lo direbbe mai. Le posso provare a chiedere se ha fatto pace con Piton, forse è con lui che è fidanzata. Non lo so.
"Sì."
Temevo che la sua risposta fosse un "no" ma non è così e forse sarebbe stato meglio.
"Ramoso! Dai. Dobbiamo andare!" Entra Sirius in Sala Comune e mi prende per la manica, trascinandomi in dormitorio, io faccio un segno di saluto a Lily.
"Che vuoi?" Chiedo un po' scocciato.
"Usciamo con due ragazze."
"Cosa?"
Lui inizia prende dei pantaloni grigi e una maglietta blu e va in bagno a cambiarsi.
"Usciamo con due ragazze." Ripete lui dal bagno.
"Ma cosa diavolo hai in testa? Usciamo quando sono diventato amico di Lily Evans?! È un passo per conquistarla!" Sbotto io.
Lui esce dal bagno e mi dice "Per ora ti limiti a farla ingelosire. Vestiti."
"Chi sono le ragazze?"
"Lo scoprirai, ti aspetto in Sala Comune." Se ne va. Sospiro, speriamo che Lily non sappia niente anche se lei sta con il tipo misterioso quindi...ho tutto il diritto di uscire e divertirmi! Prendo dei jeans e una maglietta nera. Mi guardo allo specchio: il volto sembra aver acquistato un po' di colore, le occhiaie sono sparite, sto migliorando e guarendo, il dolore al petto è sempre più lieve ma quando ci penso diventa un po' più forte. Sono passate due settimane dal funerale e quindi un mese dall'inizio della scuola. Oggi è Sabato, ciò vuol dire che domani starò tutto il giorno a studiare, perché oggi ho pensato a divertirmi.


"Ma Felpato, dove andiamo?" Chiedo io quando arrivo in Sala Comune e mentre ci dirigiamo fuori.
"A incontrare le ragazze." Ripete lui.
"Merlino, dove?!"
"Lo troverai ridicolo ma loro hanno voluto questo."
Sirius mi guarda con un punto di domanda stampato sul viso e la mia faccia, credo sia un misto di paura per dove stiamo andando io e Sirius, afflizione per dover uscire con una ragazza che non sia la Evans e un po' di felicità perché è da un po' che non esco con qualche ragazza.
"Ma tu non volevi stare con Mary?" Chiedo io sorpreso.
"Si. Ma se per adesso non vuole significa che posso uscire con chi voglio. E la stessa cosa vale per te!"
"Ma non conquisterai mai Mary, come io non conquisterò Lily, se esci con altre ragazze." Dico deciso. 
"Ma Mary mi sta facendo impazzire! È come se non le importasse di me! Non mi ha detto «mi dispiace» per la morte di Charlie, l'unica persona da cui volevo sentire quel «mi dispiace» non l'ho sentito. Ne avevo bisogno. 
Evidentemente non le piaccio, io ho capito che lei è una persona dura a volte acida ma non é cattiva e se non sta male per me significa che non le piaccio, che mi odia." Sirius esclama disperato tutto d'un fiato.
"Mary non è cattiva, ma credo che se per sei anni che lei ha litigato con te è difficile venire ad un tratto a rammaricarsi." Lui sembra rincuorato da quello che ho detto. Lo penso veramente. Mi ricordo tutte quelle volte che Mary ha affatturato me e Sirius perché le avevamo fatto un piccolo scherzo. Mary è una persona gentile, l'ho notato quando parla con le sue amiche, le aiuta, ed è brava in tutte le materie, ma mai come Lily, lei  ama studiare, leggere, fare i compiti.
"Se tu ami Mary, perché ormai si è capito che la ami, non fare sciocchezze, aspettala e forse lei capirà che sei cambiato e ti vorrà bene." Dico io. È la stessa strategia che sto usando con Lily, e se lei capisce che sono maturato, lei mi darà un'opportunità.
Lui ci pensa un po', sa che ho ragione.
"Diamo buca alle ragazze?" Dice infine.
"Sì. Insomma noi abbiamo la fama dei bastardi, dobbiamo mantenerla!" Dico io ridendo, anche lui ride.
Mentre ci incamminiamo di nuovo verso la sala comune io domando "Ma dove saremmo dovuti andare con le ragazze? E chi erano?"
"Erano del terzo anno e dovevamo andare a guardare le stelle." Lui ride, che sciocchezza! Le stelle?! Al primo appuntamento a guardare le stelle, io con Lily lo farei. Sempre, con lei andrei ovunque, anche se mi portasse a cena dai genitori di Piton (forse è esagerato).
"Lo considerano romantico." continua lui.
"Ma a guardare le stelle ci si va con un fidanzato, non con delle persone che neanche conosci." Ribatto. La nostra conversazione sulle stelle va avanti per un bel po'.


"Okay, basta non ce la faccio più." Sirius appoggia il libro per terra e sospira.
"Ma non abbiamo finito!" Si lamenta Remus.
"Finiremo dopo." Propone Peter con voce esile.
"Va bene." Acconsente Lunastorta.
"Perché invece di studiare, Rem, non vai a chiedere a Marlene di uscire?" Chiedo io. A volte sono così mi impiccio negli affari degli altri, è un mio difetto ma in questo caso, come nella maggior parte dei casi, è fatto con affetto.
"E perché tu non lo chiedi a Lily?" Ribatte Rem.
"Io con la Evans sto lavorando. Tu, invece, non hai fatto niente per farti notare da Marlene." Dico.
"È laggiù!" Sirius indica Marlene.
"Vai a parlarle." Lo incoraggio. Noto che Peter non ci sta guardando né, credo, ascoltando. Non so cosa gli prende ultimamente, è da tanto che non sta con noi, quando gli proviamo a chiedere cos'ha ci dice che tutto va bene, che non è strano, lo stiamo solo immaginando (cosa di cui dubito fortemente).
"Vai a parlarle." Ripeto.
Lui si alza insicuro e respira a fondo. Remus è il tipico ragazzo serio che in fondo sa divertirsi. Ha avuto qualche ragazza precedentemente ma di nessuna parlava come parla ora di Marlene. Si avvia verso degli alberi, dove su uno c'è Marlene che studia e a volte alza il viso per ripetere la lezione a bassa voce.
Sirius fa un incantesimo per poter sentire ciò che dicono.
"Ciao Marlene."
"Ehi Rem, tutto bene?"
"Sì. Te?" Lo vedo che si sfrega le mani perché è agitato.
"Tutto okay." Lei gli sorride.
"Senti ti posso fare una domanda?"
"Certo! Dimmi."
Questo è il momento in cui tutti tratteniamo il respiro, io e Sirius perché ci chiediamo se le chiederà di uscire, Remus che si chiede se riuscirà a chiederle di uscire e Marlene che si chiede cosa voglia Remus e magari in segreto spera che le chieda di uscire.
"Ti...ti va Sabato di andare a Hogsmeade? Insieme?" Vedo il sollievo nei suoi occhi per essere riuscito a dirglielo e la tristezza se risponderà di no.
Marlene ha dei capelli marroni fino alle spalle, porta la gonna fino alle ginocchia, come Lily, al contrario delle altre ragazze che la portano fin sopra alle cosce.
«Perché ogni cosa che fai/pensi/dici metti in mezzo Lily?»
La voce ha ragione, ma non posso fare a meno di pensare a Lily.
"Va bene."
Sono talmente immerso nei miei pensieri che quasi non sento la risposta di Marlene.
Remus è visibilmente contento e inizia a dire "Grazie! Grazie, veramente..." Marlene lo interrompe con la sua risata e Rem rimane fisso a guardarla sorridendo.
"Alle cinque all'ingresso?" Chiede Marlene.
"Facciamo alle quattro."
"Okay, ora devo continuare a studiare."
Remus la saluta e torna da noi con un sorriso stampato in faccia "Mi ha detto che va bene!" Si siede.
"Lo sappiamo." Dice Sir.
"Avete ascoltato, vero?"
"Certo." Faccio un sorriso malandrino.
"Siamo felici per te." Esclama Felpato.
"Grazie."
"Codaliscia, non sei felice per me?"
"Sì!" Sorride Peter. Un sorriso distante. 
"Peter, ma che ti prende?" Chiedo. Ce lo deve dire, siamo suoi amici.
"Niente, non mi prende niente, Potter!" Urla.
Tutti abbiamo una faccia sorpresa. Qualsiasi cosa sia deve essere grave, non mi ha mai chiamato «Potter», mi ha sempre chiamato «James» o «Ramoso» mai «Potter».
"Potter?" Gridano Remus e Sirius insieme dopo un attimo di stupore.
Lui rimane un po' impietrito ma poi si riprende "Dai ragazzi, era uno scherzo!" Ride. Non credo fosse uno scherzo ma non faccio in tempo a dirlo perché lui se ne sta andando. Ci saluta frettolosamente e si incammina verso il castello.
"Cosa diavolo gli prende?!" Chiedo io.
"Non ne ho idea." Risponde Remus. "Dovremmo parlarne con Em." Propone Sirius.
«Em» è Emmeline Vance, la ragazza di Codaliscia. Fa il sesto anno, ha i capelli lunghi e neri con la frangetta. È anche simpatica.


Emmeline sta insieme a delle sue amiche. Tutte del sesto anno ma non tutte Grifondoro. Una di quelle di Corvonero l'ho vista parlare con Lily, quindi devono essere amiche. Noi ci avviciniamo e le salutiamo, loro (tranne Em) si agitano e iniziano a dire "James, Sirius e Remus ci hanno salutato!" O cose simili.
Wow.
"Em, possiamo parlarti?" Chiede Sirius.
Lei annuisce e si allontana insieme a noi dalle sue amiche, che iniziano a spettegolare.
"Cosa c'è?" Chiede curiosa.
"Peter ti è sembrato strano ultimamente?" Chiedo.
"Come?" Lei è sorpresa e anche un po' arrabbiata.
"Ti è sembrato strano ultimamente?" Domanda Remus.
"Non lo vedo da una settimana e non capisco perché avrei dovuto vederlo considerando che mi ha lasciata." Dice tutto d'un fiato con le lacrime agli occhi.
"Ti ha lasciata?" Gridiamo in coro.
"Sì. Una settimana fa e non capisco nemmeno il perché, gli ho chiesto come stava e lui mi ha urlato contro e ha detto «è finita, Emmeline». E se ne è andato." Parla con una tristezza infinita, tiene tanto a Peter.
"Mi dispiace." Dice Remus.
"Senti non pensare che sia stato strano solo con te." Dico io.
"Già, tutto si sistemerà." Sirius cerca di autoconvincersi ma non è normale che Peter ci eviti, sparisce e ci nasconde le cose.
"Ragazzi io torno dalle mie amiche." Annuncia Emmeline e se ne va sorridendo amaramente. Sta proprio male.
"Peter ce lo poteva pure dire."
Sirius ha ragione: siamo suoi amici, dovevamo saperlo.


Sono disteso sul bordo del lago e con i piedi nudi nel lago.
Sto pensando.
Mi chiedo perché diavolo Peter non ci ha detto che si era lasciato con Emmeline?
Perché diavolo sparisce?
Perché ci evita?
Perché non ci racconta la verità?
Ho sempre pensato che Peter ci volesse bene e si fidasse di noi.
Mi ricordo i momenti passati a tutte le lune piene dal quinto anno in poi.
«Ma tu ti fidi di Peter come di Sirius o di Remus?»
Ecco la voce. Ma ora capisco cosa vuole dire.
Non mi sono mai confidato con Peter come con gli altri. Lo abbiamo trattato male, forse a volte escluso. Ma in tutti i momenti passati con i Malandrini c'è anche lui, sempre. E non capisco perché si stia sentendo offeso.
"Potter."
Mi giro. Penso subito a Peter, che mi ha chiamato così prima.
Ma la voce non è esile e maschile, ma è decisa e femminile.
"Evans."
"Ti cercavo. Black ha detto che eri qua." Sorride. Nonostante sia quasi sera la vedo benissimo.
"Dimmi."
Sono curioso. La Evans che mi cerca così calma è una novità.
"È ora di cena. Ho visto che stai giù, che sei dimagrito e...hai bisogno di mangiare." Dice lei.
"Non ho molta fame."
"Te la farai venire!" Mi prende la mano e cerca di alzarmi "Non riesco ad alzarti! Quindi provvedi da solo e...rimettiti le scarpe." Mi fa l'occhiolino e mi lascia la mano.
Io prendo la bacchetta e mi asciugo i piedi con un incantesimo, poi mi metto le scarpe.
"Posso farti una domanda?" Chiedo.
Lei annuisce.
"Mary...perché non ha nemmeno detto un «mi dispiace» a Sirius per quello che è successo a mio padre?"
Tutti sanno che Sirius vive da me e amava papà (e mamma).
"Perché Mary è Mary. È orgogliosa. Non vuole...odia cedere a sé stessa. Si è accorta che le piace Black e non vuole dimostrarlo, perché lo ha sempre odiato e deve mantenere...come dire...la reputazione." Spiega lei.
"Vale lo stesso per te?" Chiedo io. Mi attraversa un oscuro pensiero.
Lily non starà mai con me anche se in segreto mi ama, deve difendere ciò che gli altri pensano di lei. Caccio via dalla testa quest'orribile idea.
"Dici perché io prima ti odiavo e ora siamo amici?"
"Hai detto «prima»." Dico sorpreso io.
"Come?"
"Hai detto «prima» mi odiavi. Quindi ora no?"
"Gli amici non si odiano." Risponde lei semplicemente.
"Ma potremmo un giorno essere più di semplici amici?" La domanda mi è uscita prima che potessi fermarla. Avevo bisogno di saperlo. Volevo saperlo. Se la risposta era «no» sarebbe stato terribile ma lo avrei accettato e l'avrei (per quanto sarebbe stato difficile) dimenticata, sarei andato avanti. Se la risposta era «sì» significa che avrei potuto provarci e riuscirci a conquistare il suo cuore.
Lei mi guarda e io immergo lo sguardo nei suoi occhi verdi.
"Perché no, Potter? In fondo sei cambiato ultimamente." Mi fa l'occhiolino.
Non so come esprimere la mia gioia, la ragazza che amo da ben sei anni, mi ha detto che potremmo stare insieme un giorno. Ma anche adesso mi viene in mento un pensiero terribile.
"Posso fartene un'altra? Di domanda."
Annuisce anche questa volta.
"Mary ha detto che stai uscendo con qualcuno." Cerco di non sembrare troppo arrabbiato perché Lily Evans non è mia.
"È vero. Da quest'estate ma non potrà mai durare."
"Perché? Chi è?"
"È un amico babbano. Non sa niente di quello che sono e che voglio essere. Pensa che adesso io sia in America a studiare. Devo allontanarmi da lui." Dice lei con un velo di tristezza nella voce.
"Ti piace?" Chiedo agitato, ho paura della sua risposta.
"Non voglio essere cattiva ma è più una cosa estiva." Lo so che non vuole essere veramente cattiva.
Io sorrido. Ho davvero bisogno di Lily. La vita insieme a lei che ho immaginato deve esistere.
"Andiamo a mangiare?" Chiedo.
"Aspetta. Alice mi ha riferito ciò che vi siete detti. È la verità? Hai veramente una cotta per me?" Chiede, con quegli occhi curiosi e vispi.
"L'ho già detto ad Alice, non esiste una cotta che dura sei anni."
Non voglio parlarne per adesso. Mi incammino e noto che lei mi segue. Quella conversazione è finita. Andiamo insieme a mangiare.


"James, non puoi sapere quanto io ti odi!" Impreca Remus.
"Calmati, non è del tutto colpa mia. È Sirius che ha proposto di andare a parlare con Emmeline. Non io!" Mi giustifico. Tutti e tre ci siamo scordati di finire i compiti.
"Mi spiegate di che parlate?" Chiede Lily.
"Remus si è scordato di ricordarci di finire i compiti." Dice Sirius con le polpette in bocca. "Mmm...queste sono buonissime!" Esclama prendendone altre.
È da tanto che non mangia così bene, certo noi andiamo nelle cucine ma gli elfi non ci preparano mai tutte le cose che ci sono qui, per questo sono dimagrito. Ne ho prese anche io tante di polpette. Gli elfi fanno miracoli col cibo.
"Vuoi dire che è colpa mia?" Chiede Remus un po' arrabbiato.
"Un po'." Continua Felpato.
"Calmati, Rem. Ti vedo un po' agitato. Li faremo quando abbiamo finito, okay?"  Dico io. Lui annuisce e vedo che si rilassa.



Angolo autrice: Ciao a tutti. Mi piace questo capitolo avevo promesso che avrei cercato di mettere anche un po' di Sirius + Mary, non ci sono riuscita molto, non si sono parlati però comunque sia Sirius (<3) che James e in seguito Lily ne hanno parlato. Ho inserito Remus + Marlene, perché sinceramente li adoro. Per quello che sta succedendo a Peter, sto cercando di far capire che comunque ha dei dubbi su i suoi amici e che li evita. Mi sta simpatica Emmeline e spero di farla apparire più spesso. Questo capitolo è stato soprattutto dedicato a Remus e Peter, però ci sono i momenti con Lily che adoro. Poi recentemente ho scoperto l'esistenza di questo simbolo: «/» , per questo lo sto usando ogni volta che posso. Spero di pubblicare il prossimo capitolo presto. Recensite per favore. Ringrazio Anonimadelirante, Delta_Mi, Felix_Felicis00, GiadaHP, Lily_Ginny, Marty Evans, roselibonscarpotley, lily giulia potter e giulietta98 per aver inserito le storie tra le seguite. Ringrazio mikymusic per aver inserito la storia nelle preferite e infine ringrazio di nuovo Felix_Felicis00 per aver recensito lo scorso capitolo. Ciao a tutti ❤️, e mi raccomando leggete e recensite.

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Capitolo 7
*** La svolta. ***


7) La svolta.
"Caro James,
Il tuo male diminuisce perché non ti puoi sentire solo con tutte quelle persone ad Hogwarts, io mi sento sola perché non c'è nessuno qui a casa e ricordo ogni momento la sua assenza.
Non devi essere felice che Lily lasci il suo ragazzo, forse per lei è un dispiacere ma è difficile mandare avanti le storie tra Babbani e Maghi.
Io non sono sicura che lui la accetterebbe come strega.
Sono contenta che Sirius migliori.
Sto scrivendo in fretta perché sta arrivando Laila.
Ciao amore,
                                Mamma"

La lettera è arrivata questa mattina.
Laila è un'amica della mamma, la figlia viene qui a Hogwarts, sta nei Grifondoro. Si chiama Davina.
Davina ha i capelli neri e celesti, le stanno molto bene, è una ragazza simpatica e dolce. Gli occhi celeste chiaro.
Davina la conosco da quando ho sei anni, ha la mia età. Davina è una ragazza sempre allegra, mi ricordo che a volte giocavo con lei da bambino. Giocavamo a Quidditch, lei era una bravissima battitrice, io facevo il portiere, poi papà faceva un incantesimo che permetteva al pallone di volare, Davina lo lanciava e io lo prendevo, certo non è come il boccino d'oro ma più o meno.
Davina è una mia cara amica, non ho mai avuto altre intenzioni, sa di quanto io voglia stare con Lily, sa il dolore che ho provato per la morte di papà. Infatti, ultimamente passiamo tantissimo tempo insieme, studiamo e parliamo. Davina è un'amica che adoro, lei mi ha proposto di «usarla» per far ingelosire Lily. Non ho accettato, devo crescere e il primo passo per farlo l'ho già affrontato: il dolore. Il secondo è continuare ad avere un comportamento adatto ad un ragazzo di diciassette anni.


"Expecto patronum!"
Era la terza lezione straordinaria, cioè che capita eccezionalmente.
Sono felice di esserci riuscito alla prima lezione, lo sguardo di tutti era su di me perché ero stato l'unico a riuscirci.
Nella seconda lezione ci è riuscito anche Felpato, un bel cane nero era uscito dalla sua bacchetta.
Remus continuava a provarci ma era come se non volesse riuscirci, credo che non volesse vedere un lupo mannaro, ne ha parlato con il professore e lui ha detto di non fare un patrono corporeo, lui comunque è sembrato non riuscirci.
Neanche Peter ci è riuscito e si è un po' demoralizzato.
Lily ci provava tanto, la vedevo esausta, ma non riusciva.
Il Professore si è aspettava che alla terza (e ultima) lezione la maggior parte delle persone ci sarebbe riuscita.
Quindi iniziammo questa lezione, tutti urlavano, vedevo Frank che abbracciava Alice per consolarla, Mary urlava l'incantesimo, tutti cercavano di riuscirci. Poi c'eravamo io e Sirius che ad un colpo di bacchetta evocavamo il nostro patrono.
Ero un po' a disagio.
Il professore si avvicina a me e a Sir e ci dice di andare ad aiutare gli altri, non me lo feci ripetere due volte, andai da Lily in un attimo.
"Ti serve il mio aiuto?" Le sussurro sul collo.
"No, Potter." Con tono autoritario.
"Ti aiuto." Dico io, ignorando le parole che ha appena detto.
"Pensa ad un ricordo o ad un sogno, a me ha funzionato un sogno." Le dico.
"Cosa hai pensato?" Mi chiede lei.
"Oh...te lo dirò più avanti." Dico io misterioso. Lei fa una faccia curiosa ma poi le passa.
"Pensa ai momenti migliori passati con tua sorella, quando non litigavate."
Vedo che si sta concentrando, i suoi occhi si bagnano di lacrime.
Grida "Expecto patronum!".
Lily Evans è sempre stata una delle ragazze brave di tutta Hogwarts, Lily Evans è sempre state una delle ragazze che si impegna di più in tutta Hogwarts, proprio per questo ora è riuscita a fare un incantesimo piuttosto difficile come l'Incanto Patronus.
Solo che la sorpresa di Lily non è stata aver fatto un incantesimo tanto difficile, per quello lei è entusiasta e soddisfatta. La vera sorpresa è la forma del patronus. E aggiungo che è una sorpresa anche per me, una sorpresa molto piacevole.
Una cerva.
Una cerva.
Una cerva!
Il mio patrono è un cervo, il suo una cerva!
Per me è una notizia fantastica, ma Lily non sembra vederla allo stesso modo. Il suo volto è completamente rosso, come i suoi capelli.
Tutti stanno a guardare e aspettano che Lily dica qualcosa ma lei non sembra voler dire niente.
È solo stupita.
La lezione finisce, infatti il professore dice "Andate, andate."
Voglio parlare con Lily, qualcuno mi prende la mano e mi trascina via. Io continuo a guardare Lily allibito.
Davina continua a trascinarmi per la mano fuori dalla sala.
"Cosa fai?! Volevo solo parlarle!" Protesto.
Lei mi porta prima in Sala Comune, poi nel mio dormitorio, dove ancora non c'è nessuno.
"Ha appena evocato un patrono che è lo stesso animale, solo femmina, di quello del suo eterno nemico, ora suo amico, con cui forse potrà avere una relazione. La devi lasciar respirare." Mi urla lei.
Davina è una ragazza di bassa statura ma indipendente e autoritaria.
"Ma se il suo patrono è una cerva significa che...?" Chiedo io confuso.
Credo che significhi che le piaccio e che c'è più di una speranza.
Il mio sogno, quello con Lily e i nostri due figli, potrebbe realizzarsi fuori da Hogwarts.
"Significa che...insomma...le piaci. Anche se lei non se ne è resa conto fino ad adesso. Diventare tua amica è stata uno dei passi verso...l'amore." Dice, il suo tono è incerto ma lascio stare.
Davina è sempre stata una grande amica, mi ricordo quando insieme siamo andati in spiaggia e abbiamo fatto un bagno, il mare era mosso, e le onde ci arrivavano e ci facevano rotolare e noi cercavamo di restare a galla. Era una bella sensazione, cadere e poi sollevarsi, e poi ricadere, solo per rialzarsi. Ci andavamo quando non c'era il sole ma solo il vento, ed era in procinto di piovere, così non c'era quasi nessuno e il mare era più agitato.


Davina se ne è andata quando i ragazzi sono tornati.
Io mentre Remus e Sirius si preparavano alla cena con Lumacorno, da lui organizzata, scrivevo una lettera per mamma.
"Ciao mamma,
Lo sai il brutto della solitudine?
È che anche tra milioni di persone, amici, insegnanti, compagni, nemici (e così via), ti senti solo.
Fortunatamente ora non è il mio caso.
Oggi io, Remus e Sirius abbiamo la cena con Lumacorno, sarà una noia ma ci sarà anche Lily.
Remus è tutto agitato perché domani è Sabato.
Tu penserai «E allora?».
Ma domani per lui non è un Sabato qualunque, è il Sabato in cui esce con Marlene.
Sirius sta cercando di dimostrare a sé stesso che è maturato, per poi dimostrarlo (o sbatterlo in faccia) a Mary.
Davina, la figlia di Laila, mi sta molto vicino e mi sta aiutando con Lily.
Oggi alla lezione di Difesa contro le Arti Oscure, Lily ha evocato il suo Patrono: una cerva.
Il mio è un cervo! Sono fuori da me dalla felicità!
Ti saluto, mi devo preparare per la cena. Ciao mami.
                                              James"


"Ah. E Jasmine i tuoi genitori che lavoro fanno?" Chiede Lumacorno.
Siamo a cena, che è ottima. Ci sono molti ragazzi di tutte le case.
Di Grifondoro ci siamo io, Sir, Rem e Lily.
"Se ci fosse stata Mary, dopo avrei ballato con lei." Mi sussurra Sirius nell'orecchio.
"Dopo la storia del patrono, non so se posso ballare con Lily, o se lei voglia ballare con me." Rispondo io.
"Ah. Ti piace ancora Lily, quindi?"
«Cosa?!»
Pensa la vocina nella mia testa. È ovvio che mi piaccia Lily.
Che razza di domanda è?
"Certo. Ma cosa...? Perché?" Chiedo sbalordito.
"Passi molto tempo, ultimamente con Davina." Pronuncia quel nome in maniera, quasi sensuale.
"È solo un'amica."
Lui mi guarda storto.
"Solo amica. Niente di più." Rispondo io al suo sguardo interrogativo.
Non ho ascoltato la risposta che ha dato Jasmine, Corvonero.
Guardo Lily. Ha un vestito rosa, che termina sopra alle ginocchia, i capelli rossi in parte sono avvolti in una mezza coda e altri sono lasciati ricadere sulla schiena e sulle spalle.
È leggermente truccata.
Che bella!
"Se tutti avete finito di cenare, diamo inizio alle danze!" Urla Lumacorno e con un colpo di bacchetta sposta il tavolo e mette la musica.
Un ballo lento.
Io mi avvicino cautamente a Lily, lei si gira e mi guarda in cagnesco.
"Balli con me?" Le dico, il suo sguardo si addolcisce per un po'.
"No...non voglio..."
La interrompo "Dai, Evans."
Lei mi porge la mano e si lascia trasportare in mezzo alla pista.
Iniziamo a ballare, lei è piuttosto brava ma anche io me la cavo parecchio.
"Evans." Sussurrò sul suo collo "Non vorrei parlare di quello che so di cui non vuoi parlare ma ne ho bisogno."
La sua mano sulla mia spalla si irrigidisce e dopo qualche secondo risponde "Potter, di cosa vuoi parlare? Del mio patrono? Okay. È una cerva. Il tuo patrono? È un cervo. Pensi che io stia bene? No, non è così. Pensi che l'abbia presa bene? Anche qui c'è una risposta negativa. Pensi che io sia felice che tu e io siamo come uniti, che il nostro legame sia in qualche modo speciale? Sì, ne sono felice. Oggi dopo la lezione ho scritto una lettera a Mark, gli ho detto che non possiamo stare insieme, che odio la distanza e sono passata da grande stronza, ma avevo bisogno di andarmene da questo rapporto che mi pesava." Dice lei tutto d'un fiato.
Si è lasciata con il suo ragazzo, è felice del nostro legame.
Mi serve qualche secondo per digerire la notizia.
La musica finisce, lei si stacca da me, saluta tutti e va via, io la imito.


Sto inseguendo la Evans che se ne è andata dal ballo, vedo i suoi capelli che volteggiano.
Accelero il passo e la raggiungo, siamo in uno dei tanti corridoi di Hogwarts, la blocco.
"La finisci?" Grido esausto.
"No, Potter!" Una lacrima le bagna il viso.
Mi sento colpevole, non ho mai voluto farla piangere.
«Lo sai quante lacrime avrà versato per i tuoi scherzi?» dice la voce.
"Aspetta. Dimmi perché sei così arrabbiata con me!"
Lo dico con tono di supplica.
Lei lo nota, i suoi occhi mi guardano con tenerezza e compassione, sa che ho bisogno di saperlo.
Si asciuga la lacrima.
"All'inizio dell'anno pensavo fossi sempre lo stesso montato di questi sei anni, poi è successo che tu stavi male, abbiamo iniziato a parlare e a comprenderci, io ho capito il motivo del tuo dolore e ho conosciuto il James che soffriva e mi piaceva, anche se stava male. Poi mi sono iniziata a chiedere come facessero i tuoi amici a starti vicino per quasi sette anni, ti preoccupavi per loro, ed ho iniziato a capire che forse il James che faceva quegli stupidi scherzi idioti era una maschera, il James arrogante e sbruffone nascondeva un James simpatico e dolce. Non menefreghista come pensavo." Ha detto tutto così velocemente che adesso respira veloce.
Io sorrido.
"Quindi James" dice sorridendo a sua volta (Merlino che sorriso!) "Un giorno potremmo andare a Hogsmeade insieme."
"Certo, Evans." Ghigno, scherzando.
Lei ride.
"Perfetto."


"Come ha detto?!" Chiede Peter.
"Ha detto: Un giorno potremmo andare a Hogsmeade insieme. Vi rendete conto?!" Sono al settimo cielo.
Mi stendo sul letto mentre tutti i miei compagni di dormitorio dicono cose tipo "Dopo sei anni ci è riuscito!", "Il settimo anno è quello buono."


Angolo autrice: Ci ho messo parecchio per scrivere questo capitolo, scusate.
Allora le lettere di James e Dorea le amo sempre. È proprio il rapporto tra mamma e figlia che ho sempre immaginato (ti voglio bene mamma❤️, anche se non lo leggerai!)
Davina (ho preso il nome da The Originals ❤️) mi sta tanto simpatica e è SEMPLICEMENTE un'amica.
Lily ha capito grazie al suo patrono (grazie lily giulia potter) che le piace James.
James è felicissimo della notizia.
È stato difficile scrivere perché sono al mare e ho iniziato una nuova saga (Percy Jackson), in tipo sei giorni ho divorato due libri e ieri ho iniziato il terzo in più sono al mare.
Ringrazio Anonimadelirante, Delta_Mi, Felix_Felicis00, GiadaHP, Lily_Ginny, Marty Evans, roselibonscarpotley, lily giulia potter, giulietta98, Darkblu, lilely_01, Cristy98fantasy, antohjp e Cathy Linton per aver inserito la storia tra le seguite. Ringrazio mikymusic per aver inserito la storia nelle preferite. Ringrazio acherontamovebo per aver inserito la storia nelle ricordate.
Grazie a lily giulia potter per aver recensito lo scorso capitolo.
Recensite!!
~Melany

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Capitolo 8
*** La parola a... ***


8) La parola a...
Note dell'autrice: Questo capitolo è narrato da più punti di vista, non quello di James, ma di Lily, Remus, Sirius e Emmeline.
Buona lettura.
8-1) La parola a Lily.
James Potter è sempre stato il mio punto debole, odiavo parlare di lui e con lui.
E ora sono qua a parlargli civilmente e a chiedergli un appuntamento, un giorno a Hogsmeade.
Suona strano.
Gli confessato di aver lasciato Mark, lui sembrava felice, con uno sorriso stampato in faccia.
Aveva vinto, avevo accettato (proposto) di uscire con lui.
Mi sentivo ancora in colpa per Mark.
Lo avevo conosciuto quest'estate, si era trasferito con la famiglia, era venuto a casa nostra a cena qualche volta. Mi ha baciato e io non ho saputo respingerlo. Non siamo andati oltre: solo baci.
Mi piaceva.
Era un ragazzo simpatico.
Ma non avrebbe mai capito ciò che sono.
Tutte le mie amiche si chiedono il motivo per cui ultimamente faccio l'asociale. Non parlo con loro, se non per dire "Buongiorno" "Buonanotte". Quando mi hanno chiesto il perché del mio strano comportamento, io ho risposto "Sapete, sembrerà una cosa strana e forse difficile da accettare, anche per me, ma credo mi piaccia James Potter e negli ultimi giorni, che Merlino non senta ciò che sto per dire, sta occupando la mia mente."
Loro non sono sembrate stupite, lo sono state quando mi hanno riaccompagnato in camera dopo la terza lezione eccezionale di Difesa contro le Arti Oscure.
Io non sapevo cosa provavo in quel momento.
In un primo momento ero confusa e mi chiedevo cose molto intelligente come "Perché a me?". Poi da questa fase di stordimento temporaneo sono passata a dei momento in cui sul mio letto, distesa, mi ritrovavo a pensare a James e a quanto fosse bello (lo è sempre stato, se devo ammetterlo) e meno arrogante dei vecchi tempi.
In uno di quei momenti ho scritto la lettera a Mark.
"Caro Mark, è brutto scriverti una lettera per darti una brutta notizia ma  devo, non posso aspettare fino alle vacanze di inverno per dirtelo. Quindi te lo dico adesso, sembrerà scortese, ma non credo che io debba stare con te, né voglio farlo. Tu sei un ragazzo troppo differente da me, non mi capiresti mai.
Scusa, ti voglio vedere alle vacanze d'inverno, così parliamo. Ma da semplici amici che hanno avuto una breve relazione.
                                  Lily"
Ora mi sento ancora più in colpa, forse non dovrei inviarla ma è più forte di me. Scrivo l'indirizzo e cerco un gufo per spedirla.
 

Sono in Sala Comune, è finalmente Sabato e voglio dedicarmi alla lettura, ma sembra che il destino non voglia, prima Nelly (primo anno) mi aveva chiesto con due ragazze che non conoscevo aiuto con la storia della magia, poi Emmeline mi si era avvicinata per chiedermi cosa fare con Peter Minus, non che non mi stia simpatica Em, anzi tutt'altro, il problema è che quando leggo odio che la gente mi interrompa, le ho detto di parlarne con gli amici di Peter o direttamente con lui, mi ha ringraziato e se ne è andata sconsolata, ora a interrompere la mia lettura c'è James Potter.
È sicuro: il fato odia che il fatto che io legga il Sabato.
"Ciao, Lily."
Non mi da fastidio che sia venuto a cercarmi ma fingo di essere scocciata.
"Potter...che c'è?"
"Oh...Evans non dire che ti scoccia che io ti cerchi."
"Che c'è?" Mi lascio sfuggire un sorriso.
"Ti ricordo che hai detto che tu hai detto che vuoi uscire con me."
Faccio per interromperlo ma lui continua "Oggi ti va di uscire con me?"
È bello sentire quello che ha detto.
Sorrido.
Ho mal di stomaco.
Sono agitata.
Ma non voglio farlo notare.
"Vado a cambiarmi, dato che non posso leggere in pace."
"Non metterci troppo, Lils."

Lils.

Così mi chiamava Petunia, nelle giornate di sole mi diceva "Lils, andiamo a giocare?", quando l'aiutavo "Grazie, Lils.", nei momenti di dolcezza, di solito la sera, quando avevamo ancora la camera insieme "Ti voglio bene, Lils."
Non credo Potter lo abbia fatto apposta a chiamarmi così, non sa che lo detesto quel soprannome da quando Petunia ha passato dal chiamarmi «Lils» a «mostro».
"Non chiamarmi «Lils»." Vedo che ha un'espressione un po' avvilita.
Salgo in camera a cambiarmi.


Sono già passati quindici minuti da quando ho lasciato James in Sala Comune.
Non so cosa mettermi.
Poi arriva Marlene.
Marlene!
Mi sono totalmente dimenticata che ha l'appuntamento con Remus.
È agitata, si vede.
"Cosa mi metto?!" Urla in preda all'ansia.
"Abbiamo lo stesso problema. Oggi esco con Potter."
Lei è sorpresa.
"Merlino! Non ci credo! E non ci hai detto niente?!" Marlene sembra arrabbiata, ma lei non è mai arrabbiata veramente, è troppo buona per questo approva che a me piaccia Potter, non è prova rancore verso di lui anche se le faceva degli scherzi tremendi.
Le riassumo quello che è successo dopo la festa di Lumacorno e quello che ha detto Potter prima in Sala Comune.
"Oh! Okay. Quindi cosa diavolo ci mettiamo?!"
Se prima Marlene era in ansia, ora è in uno molto peggio.
"Rilassati."
Stiamo un altro quarto d'ora a scegliere i vestiti e ci incamminiamo in Sala Comune. Marlene ha messo un vestito rosa salmone lungo fino alle ginocchia e io...


8-2) La parola a Remus.
Devo stare calmo, James mi ha sempre detto che sono troppo agitato, che devo calmarmi.
Fosse una cosa facile!
Non lo è per niente.
Per niente.
Sto male.
Ho paura.
Non mi è mai successo con le altre (poche) ragazze con cui sono uscito.
Marlene è così speciale per me.
Mi piace quando sorride timidamente, quando studia.
E quanto è bella la sua espressione mentre legge!
Sorride, come se avesse una persona che lei ha perso fosse di nuovo davanti a lei.
E poi di colpo si rattrista, per colpa del libro.
È una ragazza così tenera.
E bella.
Non bellezza accecante e superficiale ma la bellezza sia interiore che esteriore, ma non è bella in modo eccessivo.
La aspetto all'ingresso del castello.
Sono già le quattro e un quarto.
Mi avrà dato buca?
Sì, mi ha dato buca.
Lei è sempre puntuale.
Invece eccola.
Ha un vestitino rosa, è splendida e così solare.
Mi sorride e mi saluta con la mano. Io le vado incontro.
"Ciao." Dice timidamente abbassando la testa.
"Ciao." Rispondo. Sono ancora agitato, forse più di prima.
"Andiamo?" Chiedo.
"Certo."
Spero che andrà bene, ma già averla vista sorridere come ha fatto prima va bene per me.


8-3) La parola a Sirius.
Remus oggi ha un appuntamento e James è andato a chiedere alla Evans di uscire, se lei ha accettato non lo so.
"Peter, secondo me gli ha detto di sì."
"Lo credo anche io." Dice.
"Ma Frank? Dov'è?"
"Ma dai, amico! Che domande sono? Sta con Alice!!" Ghigno io.
Anche Peter ride.
"Con Mary? Tutto bene? Hai fatto qualche passo in avanti?"
"No, non so cosa significhi la parola «maturare»." Rispondo un po' triste io.
"Devi semplicemente fare discorsi più profondi, devi saperla far sentire bella."
"Ma io non sono una persona romantica e sdolcinata!" Mi viene un conato di vomito solo a pensarci.
"Mi immagino te in versione sdolcinatezza allo stato puro" Ride Codaliscia "Ei Mary, lo sai che sei bella quasi come la mia moto!" Cerca di imitarmi.
Io gli tiro un cuscino ma rido anche io.
"Parliamo di te, Coda. Perché non parli con..." Mi blocco perché Emmeline si è materiallizzata davanti alla porta.
"Ciao." Dice lei timida "Devo parlare con te, Peter. E non mi importa se dirai che non vuoi, sei stanco con me o cose del genere, esigo parlare con te! Quindi Sirius, sparisci!"
Okay, non è più timida.
"Che caratterino!"  Bisbiglio a Codaliscia e me ne vado.


8-4) La parola a Emmeline.
Non credo di aver urlato così tanto in vita mia.
Non credo di essere mai stata così arrabbiata in vita mia.
"Em, volevo venire anche io a parlarti ma pensavo che mi avresti, come minimo cruciato." Dice Peter.
"Se continui a non volermi parlare e a ignorarmi come hai fatto negli ultimi tempi, puoi contarci che ti crucio!" Dico io.
Devo sfogarmi.
Quando mi ha lasciata mi ha fatto male.
Tanto.
"Mi dispiace di averti lasciato, ho fatto un errore, non dovevo e non volevo. È stato una cosa non programmata, stavo male e l'ho fatto. Me ne sono pentito e volevo stare di nuovo con te, ma non volevo venire a scusarmi, avevo un periodo un po' matto. Mi dispiace." Ammette lui.
A questo punto non resisto, dopo tutti i pianti fatti per lui, ho bisogno di sentire le sue labbra.
Lo bacio.
Lui risponde al bacio.
Credo che ci siamo rimessi insieme, sono felice e credo lo sia anche lui.


Angolo autrice: Questo è un capitolo particolare. Non è dal punto di vista di James ma di altri personaggi. Mi piace e spero piaccia anche a voi.
Per chiarire un po' le cose ho scritto questo e credo che successivamente (molto successivamente) ce ne saranno altri.
Mi è piaciuto narrare dal punto di vista dei personaggi.
Ho messo Emmeline per narrare per due motivi: 1) mi sta simpatica 2) non potevo narrare dal punto di vista di Minus.
Anche se odio Minus lo shippo con Emmeline, per questo li ho fatti rimettere insieme.
Remus e Marlene li adoro come coppia.
Sirius non ha avuto il suo momento con Mary perché credo che ancora sia troppo presto.
Recensite! Mi raccomando. Grazie a chi segue/recensisce/preferisce/ricorda la storia.
~Melany

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Capitolo 9
*** Una giornata magnifica. ***


9) Una giornata magnifica.
Quando arrivai a Hogwarts morivo dalla voglia di sapere dove sarei stato smistato.
Ero certo che sarei andato a Grifondoro, come papà.
Quando seppi di essere stato smistato nella casa che volevo fui felice, ma lo fui ancora di più quando realizzai che ero nella stessa casa della ragazza che avevo visto in treno, che parlava con Mocciosus.
Da piccola Lily aveva gli stessi capelli rossi solo più lunghi, aveva quella luce negli occhi, era una ragazzina tutta per bene, non che ora non lo sia, ma aveva l'aria da piccola bimba innocente, ma ora che ci penso anche adesso somiglia ad una bambina.
Ora la vedo scendere le scale della Sala Comune con un vestito verde.
È meravigliosa.
E pensare che sta scendendo quelle scale per venire ad un appuntamento con me.
Sono estasiato.
"Sei bellissima, Evans."
La guardo incantato, è sempre stata bella ma mai così tanto.
Il suo viso che prima mostrava qualche ruga per l'agitazione, si rilassa.
"Grazie."


"Allora Lily, dove vuoi andare?" Chiedo. Siamo arrivati a Hogsmeade e il primo negozio che vorrei visitare sarebbe Zonko, ma essendo in compagnia di una ragazza, e che questa ragazza è Lily Evans, voglio che scelga lei.
"Immagino tu voglia andare al negozio di scherzi." Dice lei, dando voce ai miei pensieri.
"In realtà sì, ma sono un gentiluomo quindi se vuoi andare per prima...da qualche altra parte..."
Lei sorride "Potter, ti accontento, non sono mai entrata da Zonko."
«Cosa?!» Urla la vocina nella mia testa.
"Come si fa a non essere mai stati curiosi di entrare dal miglior negozio di scherzi di tutto il mondo?" La guardo stupita.
Lei scrolla le spalle.
"Ei!" Fa un po' l'offesa. "Non tutti vogliono combinare guai!"
Alzo gli occhi al cielo e le dico di entrare nel negozio.


"Caccabombe?! Polvere ruttosa?! Vermi sibilanti?! Che orrore, Potter! Meno male che siamo usciti!" Esclama disgustata Lily.
"Esagerata! Zonko è il migliore nel fare scherzi...anche se a volte sono disgustosi." Concordo io.
"Sediamoci un attimo su quella panchina, se no tra poco vomito...devo togliermi dalla testa le pallottole puzzole."
Rido e la accompagno su una panchina.
"Evans, ho una domanda per te." Dico io dopo un po'.
"Illuminami, Potter."
"Come mai non hai mai fatto scherzi qui a Hogwarts o non ti sei mai divertita?" Pronuncio l'ultima parola con un velo di tristezza.
"Io mi sono divertita. Ma non come te. Io mi diverto a parlare con le mie amiche, non a fare insieme a loro scherzi crudeli. Mi diverto a leggere i libri, e non a rovinarli. Mi diverto così." Ha uno sguardo duro.
"Okay. Ma per me è strano."
"Anche tu per me sei strano, Potter."
"Oh che gentile!"
Ridiamo entrambi mentre passano dei ragazzini del secondo anno dicendo tutti eccitati "Oh Merlino, quelli sono Lily Evans e James Potter che ridono insieme!!"
Lily li guarda con sguardo omicida e io gli dico di andarsene. Loro si rattristano e se ne corrono via.
"Posso farti una domanda io, Potter?"
Annuisco.
"Chi è la ragazza che ti ha trascinato via dalla lezione di Difesa contro le Arti Oscure?" Chiede lei in tono un po'...scocciato? Insomma mi sembra gelosa. Ma forse è solo la mia immaginazione che vorrebbe che lei fosse veramente gelosa.
"Davina, una mia amica."
Qualche secondo di silenzio.
"E...stai bene? Per tuo padre."
Quella domanda è da tanto che non me la fanno. Non so come rispondere, mi fa sempre male pensare a mio padre, ma quando ci penso non posso smettere di farlo perché con lui ho tutti ricordi bellissimi. Ma è come se la sua morte sia passata in secondo piano, sono andato avanti e l'ho superata. E a me non piace perché mi sento in colpa verso di lui, non posso dimenticarlo.
Stare qui con Lily Evans è bello, ma se penso a lui, penso di offenderlo.
Non posso pensare all'amore quando mio padre non c'è più? No? Sono un egoista. 
"Bene." Mi limito a dire. "Andiamo ai tre manici di scopa?" Dico per cambiare argomento.
"Va bene."


"Una burrobirra e un bicchiere di whisky incendiario."
"James, sei venuto con Lily Evans?" Madama Rosmerta, una ragazza bionda e anche lei dagli occhi verdi parla piano per non farsi sentire da Lily.
"Già. Burrobirra e whisky incendiario." Ripeto.
"Sei troppo giovane per il whisky!"
"Hai capito subito che il whisky non era per la Evans!"
"Non ci vuole molto." Borbotta lei.
"Per favore."
"Va bene, ma solo un bicchiere. Te lo porto al tavolo." Sospira Rosmerta.
Torno al tavolo. "Ordinato."
"Dimmi, James" sottolinea il mio nome sorridendo "Hai mai avuto una ragazza seria? In senso...seria e non solo..."
Io la guardo in modo interrogativo ma con un sorriso malandrino.
"Hai capito Potter!"
Ghigno "No. Mai avuta. Saresti la prima." 
«Troppo presto!»
Forse la voce ha ragione. Forse è decisamente troppo presto per dirle una cosa del genere ma è la verità, sarebbe la prima ragazza con cui voglio avere un futuro.
Lei mi guarda un po' sorpresa.
"Sai...tu mi hai chiesto perché non mi sono mai divertita a scuola, io ti ho risposto che l'ho fatto, ed è vero ma...non sempre, come avrei sperato." Confessa lei.
"Perché? Cosa è successo?"
"Prima di tutto c'eri tu, che mi trattavi male, ci provavi con me e io odiavo che lo facessi perché...sembrava che lo facessi per scherzo e io volevo qualcuno che stesse con me davvero." Sbotta lei.
"Non l'ho mai fatto per scherzo, forse prima non l'avevo capito...ma avrei voluto veramente che accettassi."
«Ripeto: è troppo presto per dirle così!! Capiscilo!»
Lily mi guarda come se cercasse di trovare qualcosa di sensato da dire. Poi continua il suo discorso "Poi c'è stata Petunia, cercavo di scriverle delle lettere, cosa insensata che ora ho smesso di fare, lei mi scriveva semplicemente cose come «Non sei più mia sorella, sei un mostro!»".
Cerco di dire qualcosa ma lei mi precede "E poi Severus..."
"Maledetto Mocciosus!" La interrompo.
"Non sei divertente. È...era un mio amico...poi..." Sospira.
"Poi ti ha chiamato in «quel» modo." Completo io.
C'ero anche io quando al quinto anno Piton le ha urlato «Mezzosangue».
"Sai, quasi tutti i Serpeverde mi chiamano così, per questo sono una persona studiosa e anche, a volte, noiosa, rispettosa delle regole, voglio solo essere al livello dei Purosangue." Si rattrista.
"Tu sei al livello dei Purosangue, sei ad un livello perfino superiore. Sei la migliore strega di Hogwarts, escluso professoresse. Lily non pensare mai che tu sia inferiore ai Purosangue!" Sono allibito. Come può solo pensarlo?
"Grazie. Sei dolce."
"Lo so." Le faccio l'occhiolino e lei mi risponde con una linguaccia.
Intanto Madama Rosmerta ci ha portato le bevande ordinare.
"Come puoi bere il whisky incendiario?!" Chiede Lily.
"Ne vuoi un goccio?" Faccio un sorrisetto malandrino.
"Oh, taci!"
"Ero gentile!"
E ci ritroviamo di nuovo a ridere insieme.
"Dove andiamo ora?" Chiedo.
"Mielandia." Annuncia Lily convinta.
Sorrido "L'hai deciso tu!"


Per tutto il resto del pomeriggio assaggiamo i dolci di Mielandia e adesso è ora di tornare al castello.
"Mi sono divertita con te, James. Ma non osare raccontare a nessuno niente di quello che ti ho detto!"
"Tranquilla."
Si tocca i capelli come per strapparseli e io mi preoccupo.
"Tutto bene?"
Annuisce.
"Amo i tuoi capelli, così li strapperai."
Annuisce di nuovo ma non lascia in pace quei poveri capelli.
"Che hai?"
"Niente. Scusa." Finalmente mette le mani lungo i fianchi.
La studio.
Forse ha paura che io faccia qualcosa di sbagliato.
Forse ha paura che la baci.
Merlino, che faccio adesso?!
"A stasera a cena, ciao."
Se ne sta andando, da un lato sono felice, se lei non c'è non potrò fare stupidaggini, come baciarla, o peggio.
"Ciao." Mi da un bacio sulla guancia e se ne va.
Non so per quanto resto imbambolato ma sento Sirius che mi salta sulla schiena e mi chiede com'è andata.
"Probabilmente non mi laverò più la guancia!" Rispondo.
"Dopo ti resterà come i capelli di Mocciosus!" Rido e gli spiego tutto mentre andiamo al dormitorio.


Quella sera a cena Lily si sedette vicino a me, fu bello e avrei tanto voluto poter raccontare a mio padre tutto: l'appuntamento, la cena. Invece posso o parlare al cielo, o alla sua tomba o sperare che lui mi guardi dall'alto.
Ora sono tornato in camera, sono da solo, mi preparo a scrivere una lettera ma Remus viene qui, allora mi alzo dalla scrivania e vado sul letto.
"Sei qui, Ramoso. Sei andato via da cena con Sirius e non ti trovavo. Marlene mi ha detto che sei uscito con Lily. Come è andata?" Chiede.
È questo che adoro di Rem, lui ha passato una giornata con la ragazza che gli piace e invece di raccontare tutto, mi chiede di me.
"Oh benissimo. Dopo ti racconto. Ma prima voglio sapere di Marlene." Dico deciso.
Lunastorta sorride.
"Abbiamo parlato di tante cose, mi ha costretto ad andare a quella stupida sala da tè!"
"Veramente?!"
"Sì ma" si siede sul suo letto "Non si è comportata da smorfiosa appiccicosa, è stata dolce e carina. Siamo andati da Zonko e lei ha detto che lo adora! E...quando siamo tornati qua...mi sono detto "Coraggio! Baciala, Remus." E l'ho baciata e lei non mi ha allontanato ma mi ha baciato di sua volta e ha detto che potremmo studiare insieme." Dice Rem in un fiato.
"L'hai baciata?"
"Sì."
"E il vostro prossimo appuntamento sarà studiare insieme?" Lo cerco di imitare, senza molto successo.
So che a Remus piace studiare ma come appuntamento con una ragazza non è quello che immagino io.
Lui mi fulmina con lo sguardo "La baceresti anche tu Lily se ti fingessi interessato a studiare."
Colpito e affondato.
"Che ne sai che non l'ho baciata?"
"Se l'avessi fatto non saresti stato così stupito che ho baciato Marlene." Risponde.
Siamo due a zero per lui.
Forse ha ragione, devo cercare di interessarmi a quello che fa Lily. Dovrò andare in biblioteca.
Sospiro, mi alzo e dico "È sempre bello apprendere lezioni da te, amico!" Gli do una pacca sulla spalla e torno alla scrivania.
Prendo l'inchiostro e un foglio e inizio a scrivere. Rem va a cambiarsi in bagno.
"Cara mamma,
Come stai?
Io benissimo.
Ho avuto il primo appuntamento con Lily, siamo andati ad Hogsmeade.
Mi ha dato un bacio sulla guancia quando siamo tornati, non volevo rovinare tutto e baciarla.
Però ti confesso un mio timore: ho paura di trascurare la morte di papà , come se non fosse più importante, e di dedicarmi troppo alla conquista di Lily.
Aiutami a non sentirmi in colpa.
Sirius sta bene, gli ho raccontato tutto, è stato felice, ora non ne ho idea di dove sia, ha detto «vado a cercare di convincere a dire “sì, lo voglio” alla mia futura sposa», qui di credo sia con Mary.
Mamma ti saluto spero tu stia bene.
Ciao,
                        Tuo figlio James"



Angolo autrice: Ciao. Credo di essere più brava a narrare dalla parte di James che da quella di altri personaggi, ormai mi sono abituata a lui.
Comunque spero che questo capitolo sia migliore del precedente e non deluda nessuno *incrocia le dita*.
Viene descritto prevalentemente l'appuntamento di James e Lily, mi sembrava poco e allora ho aggiunto la conversazione tra Remus e James e la lettere a Dorea.
Spero vi piaccia e recensite!
Ringrazio le persone che seguono/preferiscono/ricordano/leggono la storia. Un grazie particolare a chi recensisce. Grazie a Cristy98fantasy e a lily giulia potter che hanno recensito lo scorso capitolo.
Recensite in tanti e se vi va passate sulla mia pagina di facebook dedicata ad Harry Potter e Hunger Games: https://m.facebook.com/profile.php?id=251209215019252 [Si chiama Vivi come Harry. Combatti come Katniss. (+ un infinito, che non riesco a fare)]. Ciao 😄

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Capitolo 10
*** "È stata decisamente una bella giornata." ***


10) "È stata decisamente una bella giornata."
È una bella giornata.
E in una così bella giornata, io sono a fare i compiti rinchiuso in Sala Comune con i Malandrini e Frank.
"Finalmente abbiamo finito!" Esclama Sirius contento.
"Io no, mi manca Babbanologia." Dico io, stanco.
"Colpa tua! Com'è che avevi detto? «Frequenterò Babbanologia, solo per Lily. Non è romantico?»" Mi ricorda Frank.
"Simpatico!" Lo punzecchio io.
"E per rispondere alla tua domanda fatta al terzo anno: no, non è romantico. È stolking."
"Remus, non fare così anche tu! E aiutami a fare Babbanologia!" Imploro un po' arrabbiato.
"Io l'ho fatta il giorno in cui ce l'ha assegnata la Prof."
"Traditore!" Fingo un tono arrabbiato ma accenno un sorriso. "Significa che chiederò a Lily di aiutarmi!" Mi rallegro per la mia idea. Prendo la mia roba e vado in biblioteca, dove so per certo che la troverò.
Infatti, eccola. Sta da sola su un tavolo con tanti libri, piuttosto grandi, sopra.
"Lily!" Strillo.
Tutti si girano verso di me, e mi rendo conto di aver fatto una sciocchezza, sono in una biblioteca.
Mi avvicino al suo tavolo e lei mi lancia un quaderno "Potter, non gridare! Cos'hai in testa? Hamburger?!" Sussurra Lily sgridandomi mentre io mi siedo di fronte a lei.
"Non ho la minima idea di cosa sia un hamburger."
"Certo, vieni a Babbanologia per divertimento? Per cosa?" Mi guarda con sguardo interrogativo.
"Non ho intenzione di rispondere." Cosa le dovrei dire?
«La frequento solo perché la frequenti tu.»? No. "Comunque sei arrivata al mio punto." Dico.
"Eh?"
"Sei arrivata a ciò di cui ti voglio parlare." Chiarisco.
"E sarebbe?"
"Babbanologia."
"No, Potter." Dice con sguardo duro. Sembra tanto arrabbiata, cosa che la rende molto carina.
"Cosa «no»?"
"Non ti aiuto." Ha intuito perfettamente cosa volessi dire.
"Ma...Lily...per favore!" La sto pregando, non credo di aver mai seguito una lezione di Babbanologia.
"Mi stai implorando?"
Annuisco.
"James Potter chiede aiuto alla sottoscritta?"
"Evans, devi farla così lunga?" Chiedo io. Il suo sguardo si intenerisce, deve aver notato i miei occhi imploranti.
"Okay. Facciamo Babbanologia insieme, visto che ci tieni tanto."
"Grande Lily!"
Lei sorride.
Remus ha ragione per conquistarla devo anche imparare a studiare con lei.


"Dai Evans. Ceniamo e poi andiamo a fare una passeggiata fuori."
Siamo rientrati dalla biblioteca e ora chiacchieriamo pacificamente ridendo e scherzando.
"Non voglio infrangere le regole!"
"Non le infrangeremo, torneremo prima delle dieci." Prometto io e lei si tranquillizza.
"Okay. Dai andiamo a cena!" Mi esorta.
"Aspetta, vado a chiamare gli altri." Le dico e mi avvicino alle scale.
"Okay, io vado dalle ragazze."


Entro nel dormitorio tutto fremente perché Lily ha accettato di venire a passeggiare, di sera, con me.
Ma appena entro mi accorgo che non sono solo.
Un ragazzo e una ragazza stanno in un angolo della stanza, la ragazza sta appoggiata al muro e lui la tiene per la vita con una mano e con l'altra le accarezza il viso. La bacia lentamente.
Sirius e Mary.
Mi fermo, dovrei andarmene, lo sto per fare ma anche Peter entra sbattendo la porta. Loro si accorgono di noi e si staccano.
Mary diventa improvvisamente rossa mentre Sirius sorride.
Si vede che è contento, finalmente ci è riuscito a baciare Mary.
"È ora di cena." Dico io, interrompendo il silenzio imbarazzante che si era creato.
"Oh. Gr-grazie. Io...io va-vado." Mary sembra sconvolta o forse è solo timida.
Si incammina verso la porta e Sirius ci rimane un po' male.
"Andiamo?" Peter cerca di sorridere.
"Certo." Dice Sirius e salta di gioia.


Incontriamo le ragazze di sotto, ci sono Lily, Alice, Marlene e Mary, insieme a Remus e Frank.
"Io vado a chiamare Emmeline, ci vediamo in Sala Grande." Dice Peter.
Marlene si avvicina a Remus e gli da un bacio sulla guancia.
Mary cerca di stare vicino ad Alice ma lei tiene la mano a Frank e quindi Mary li lascia stare da soli.
Lily si avvicina a me.
Vedo Sirius che sta con Mary, ma lei sembra distante.
"Hai saputo di Mary e Sirius?" Sussurro a Lily.
"Sì. Di' a lui di lasciarla in pace." Dice in tono autoritario.
"No."
"Lei sta male, è timida. Allontanala da Sirius." Ora cammina a testa bassa.
"Evans, potrebbe deluderti ma...no. Non rovinerò una bellissima storia d'amore. Okay?"
Lily mi guarda amareggiata e io le sorrido.
Finalmente siamo in Sala Grande, Mary sembra sollevata e va a sedersi, Alice le siede vicino e Frank accanto ad Alice.
Sirius rimane deluso, voleva evidentemente stare vicino a Mary ma lei si è seduta vicino ad una ragazza.
Io e Lily siamo vicini e Sirius vicino a me. Marlene e Remus se ne stanno accanto a Frank.
Iniziamo a mangiare, e tutti esclamano cose come "Buonissimo" "Squisito" "Grazie elfi!" "Per Merlino, che bontà" a bocca piena.
"Peter dovrebbe essere qua." Dice Sir.
È vero. Un po' mi preoccupo, forse inizierà a sparire e a chiamarmi «Potter».
Quel momento era stato particolarmente brutto. Peter, il ragazzo timido, si era trasformato in una iena, in quel attimo. Ricordo il disprezzo nei suoi occhi.
Cancello questo pensiero.
"Si sarà fermato con Emmeline."
Dico con un sorriso malandrino rivolto a Sirius come per dirgli «Capisci cosa intendo?»
Lui annuisce e ride.
"Domani abbiamo gli allenamenti, tra poco c'è la prima partita." Ci ricorda Hayley, portiere della squadra.
"Vero."
"Contro chi giocherete?" Domanda Lily curiosa.
"Contro Tassorosso." Dice Remus.
"James, hai pensato a chi può sostituire Michael come battitore?" Chiede Hayley.
Si aspetta che ci abbia pensato, tutti si aspettano che io ci abbia pensato, assolutamente falso. Sono il capitano e dovrei occuparmi della mia squadra.
Un pensiero mi balena nella mente.
"Sì." Rispondo dopo qualche secondo. "Ho un'amica, è molto brava."
"Perfetto. Come si chiama?"
"Davina Grace."
Lei sarebbe perfetta, ha sempre sognato di fare la battitrice nella squadra, ma è timida e non vuole ammetterlo.
"Chi c'è quest'anno nella squadra?" Domanda Mary.
"Io come battitore." Mette enfasi in quel «io» "Hayley come portiere. James come cercatore. Davina come battitrice. Joseph, Martha e Cam come cacciatori. Ho scordato qualcuno?" Sirius si rivolge a me. Io scuoto la testa.
"E siete preparati alla partita?" chiede Marlene.
"No." Rispondo io. Remus ride per la mia sincerità.
Ultimamente tutti (compreso io) hanno cercato di rimandare gli allenamenti e ne avremo fatti solo due o tre.
Finalmente arrivano Peter e Emmeline che ridono.
Sono sollevato.
Si siedono e iniziano a mangiare mentre parlottano e ridono.



"Sei mai stata qui fuori di notte?" Chiedo a Lily.
Siamo al lago, l'acqua, di giorno limpida, appare nera ma con riflessi splendenti. 
"No, tu, invece, immagino tante volte."
"Ci sono venuto qualche volta sì." Dico, ridendo con me stesso perché quel «qualche volta» corrisponde a molte, molte, molte volte.
Ci sono venuto talmente tante volte con delle ragazze, ma soprattutto con i Malandrini.
"Perché mi hai portata qui?" Chiede Lily, sedendosi sul bordo del lago mettendo i piedi nudi a bagno. Le scarpe stanno accanto a lei.
"Non ti piace?" Le dico intanto che mi siedo anche io.
"Non ho detto questo. Ho detto: perché mi hai portata qui?"
"Perché sapevo che ti sarebbe piaciuto e volevo stare un po' con te, Lils."
La vedo che si innervosisce,
Vedo che si punta le dita nel palmo delle mani, come per strapparsi la pelle.
Capisco qual è il problema.
Non vuole che la chiami «Lils» ma mi è venuto naturale. Non l'ho fatto apposta.
La sto provocando, e sto sbagliando a farlo, anche se non lo faccio volontariamente.
"Scusa." Abbasso la testa e guardo il lago.
Lei si stende e finalmente smette di farsi del male.
"Tu ti sei aperto tanto con me, mi hai mostrato come sei dolce e gentile. E io..."
"Lily, non importa se ora non ti apri con me, se non ti fidi di me, un giorno vorrei che tu lo facessi. Io aspetterò." Le dico dolcemente.
"Grazie. Mi dispiace di farti aspettare così a lungo." Sorride dispiaciuta e si rialza.
C'è un po' di vento e i capelli le vengono in faccia, le lentiggini rosse la fanno apparire una bambina.
Si asciuga i piedi e si mette le scarpe, io la imito.
"Vuoi già andare?"
"Sì. È tardi."
I nostri visi sono piuttosto vicini, quanto la vorrei baciare! Chi non vorrebbe? Lily è la ragazza più straordinaria che io abbia mai conosciuto. Vorrei baciarla, ma ho paura che mi respinga, oppure mi direbbe che è troppo presto. Lei è una ragazza così seria.
"Come vuoi, andiamo." Dico semplicemente.
Lei annuisce.
Ci incamminiamo verso il castello in silenzio. Non silenzio imbarazzante come quando non sai cosa dire, silenzio quando ognuno pensa a qualcosa che non vuole condividere con altri.
Io in questo momento penso a Lily, la Lily che conosco poco e che voglio conoscere di più.
La Lily che voglio baciare.
La Lily che voglio sposare.
La Lily che vorrei che diventasse mia.
Anche se con Lily non abbiamo chiarito se siamo amici o roba del genere, abbiamo passato molto tempo insieme.
Quindi...è stata decisamente una bella giornata.


Angolo autrice: Ciao a tutti.
Scusate se pubblico capitoli in tempi un po' distanti tra loro, ma la vacanza è vacanza e me la sto godendo, anche se sono a casa. Mi sto dedicando alla lettura e ad altri progetti...diciamo così.
Allora, il capitolo non mi fa così tanto schifo. Ma non mi piace nemmeno molto. L'inizio mi piace, l'ultima parte di James e Lily non mi convince. Vorrei tanto che si baciassero (anche James lo vuole) ma sto cercando di rimandare il momento e creare un po' di suspence *risata malefica*.
Non so quando aggiornerò, considerando che ci sono dei problemi a casa. Grazie per chi ha letto/recensito/seguito/preferito/ricordato la storia, non posso fare i nomi ora ma spero che la prossima volta vi ringrazierò come si deve. Un bacio ♥️
~Melany

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Capitolo 11
*** "Non sei un problema." ***


11) "Non sei un problema."
"Sbaglio o mi stai evitando, Evans?" Chiedo spavaldo.
Sono sicura che lei lo negherà ma ormai ne sono certo.
Lily Evans mi evita, quando la sono andata a salutare questa mattina, mi ha sorriso imbarazzata ed è tornata a chiacchierare con Mary, quando mi sono seduto accanto a lei a pranzo, anche in quel caso mi ha salutato ma poi ha iniziato a parlar con tutti (e quando intendo tutti significa tutte le persone che le siedono vicino tranne il sottoscritto), quando ho cercato di parlarle in Sala Comune ha detto che doveva scappare e se ne è corsa via da me.
Quindi è ovvio che ormai non voglia vedermi ma perché?
"No, non ti sto evitando."
Ghigno e le espongo quello che prima avevo solo pensato.
"Avevo da fare."
"Vuoi dire avevi meglio da fare che parlare con me?"
La fulmino con lo sguardo e lei sembra quasi sentirsi in colpa.
"Potter, perché trasformi le mie frasi in frasi che non ho detto né intendevo dire?"
Ha ragione, ho fatto questo.
Ma voglio che ammetta quello che ormai è chiaro a me.
"Lily, ho fatto qualcosa di sbagliato?"
"No, scusami. Ho dei problemi e non voglio che ti ci aggiunga anche tu."
"Stai dicendo che sono un problema?"
Mi guarda sorpresa come se non volesse dire quello che ha effettivamente detto.
"Ora non ho trasformato nessuna frase." Dico con tono arrabbiato.
"Potter senti..."
Non la sto a sentire e la interrompo "Ma che diavolo! Mi consideri un problema? Staresti meglio senza di me?!" Urlo. Per fortuna siamo in Sala Comune da soli, tutti sono a lezione mentre io ho trascinato Lily qua.
Non voglio sentire la sua risposta, quindi salgo in dormitorio, non mi volto a guardarla.


È pomeriggio, sono steso sul prato, non tento nemmeno di fare i compiti, non ci riuscirei con l'inferno che ho in testa.
"James" quasi non riconosco la voce, impossibile che sia sua.
Dopo quello che è successo mi chiama per nome?
"Evans." Cerco di fare l'indifferente.
"Non sei un problema, okay?"
"Sicura? Prima non sembrava."
"Potter" si stende vicino a me. "Un problema non rallegra la giornata alle persone. Quindi...non sei un problema."
È proprio vero: le parole sono in grado sia di provocare dolore che di alleviarlo.
Non riesco a trattenermi, ho bisogno di farlo.
Le accarezzo la guancia, con il mio viso sto sopra al suo e la bacio.
Mi godo il dolce effetto, ma non sono particolarmente sicuro finché non capisco che non mi vuole respingere.
Le nostre lingue e le nostre labbra si iniziano ad incastrare perfettamente.
L'unica cosa a cui penso è lei.
Quando pongo fine al bacio, lo faccio per non sembrare troppo frettoloso e non forzare Lily.
La guardo e fortunatamente sorride, stavolta è lei a baciarmi.
Io, come prima, dimentico tutto e penso solo a lei.



Angolo autrice: Ciao :D
Non mi faccio sentire da molto, ma mi sono scoraggiata perché nessuno ha recensito l'ultimo capitolo.
Ma mi sono fatta coraggio e ho scritto...questo.
È poco ma ho voluto pubblicare l'unica cosa che ho scritto riguardo a questa storia.
Ne approfitto per dire chiunque abbia Wattpad mi segua e legga la mia storia (non fantasy), mi chiamo: melanySB (ho l'immagine del profilo con una mini me creata con faceQ). Poi se volete mettete like alla pagina su facebook Vivi come Harry. Combatti come Katniss. (Alla fine il segno dell'infinito).
Poi...seguitemi anche su twitter: Meli K Black.
E se volete instagram: MELI_KILLER_B. Potete segurmi tranquillamente ho pubblicato due foto in...quattro mesi? Quindi sono innocua. 
Ciao a tutti :D
Avverto: non so se mai riuscirò a finire questa storia.
~melany

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Capitolo 12
*** New life ***


12) New life.
La mia vita è completamente stravolta.
Non faccio più scherzi, non tormento più i Serpeverde, non mi faccio mettere in punizione, non mi distraggo più al pensare a come conquistare la rossa, è già mia.
La vicinanza con Lily Evans mi fa solo bene.
Gli allenamenti di Quidditch vanno benissimo e si sta avvicinando la prima partita.
Sirius sta un po' giù ultimamente, Mary sta cercando di evitarlo, e ammetto che è molto brava a farlo.
Remus è impegnato con Marlene, passano moltissimo tempo insieme.
Peter, anche lui è felice con la sua ragazza.
Frank e Alice sono la solito coppia, non litigano mai, almeno non liti gravi, se no Frank ce lo direbbe.


"Sirius, guardare il fuoco seduti su una poltrona senza distogliere lo sguardo è da depressi." Dico mentre mi siedo sulla poltrona accanto a lui.
Lui non sembra avermi neanche percepito.
"Sir?" Gli do una pacca sulla spalla.
Lui mi guarda "Che c'è?"
"Abbiamo l'allenamento."
"Non ho voglia." Si accascia sulla poltrona, senza accennare a nessuna intenzione di alzarsi.
"Alzati."
Lui non mi degna più di uno sguardo.
"Sir! Parla con Mary, risolvi la situazione e alzati."
Si tira su di scatto e mi guarda "Parlarle? Se scappa in continuazione appena mi vede?"
"Parlerò con Lily che cercherà di dirle qualcosa!"
"Non mi serve che tu e la tua ragazza vi intromettiate!" Se ne va in dormitorio.
Non cerco di seguirlo, so che non servirebbe.


Dopo aver finito l'allenamento, senza Sirius, sono esausto mi cambio, faccio la doccia e risalgo al castello.
Vedo che la Evans (adoro chiamarla per cognome) si sta avvicinando.
Mi da un bacio sulla guancia dicendo "Ciao Potter." Evidentemente piace anche a lei.
"Come è andato l'allenamento?" Chiede.
"Intendi l'allenamento dove non c'era Sirius perché è arrabbiato con me perché Mary non gli parla?" Sorrido ironicamente.
"Intendevo proprio quello." Sorride anche lei.
"Senti sai dove è Mary?" Le domando.
"Wow, dopo due settimane insieme, chiedi già di un'altra?" Mette il broncio.
Oh, quanto è adorabile!
Rido "Devo parlarle di Sirius."
Lei annuisce e mi dice di seguirla.
"Domani ti va di andare ad Hogsmeade?"
"Certo, Ev."
"Smettila di chiamarmi «Ev», chiamami Evans, chiamami Lily, ma non Ev, è veramente irritante."
"Ma io adoro quanto ti arrabbi, mi guardi con quegli occhi verdi, con uno sguardo omicida e il labbro inferiore sopra a quello superiore. Mi piace quando lo fai, Ev." Sottolineo quella parola e lei fa esattamente l'espressione da me descritta.
"Oh finiscila!" Dice.
Arrivati da Mary, che sta in Sala Comune, distesa su un divano a leggere, mi da un bacio sulla guancia e se ne va.
Tutti ci osservano, ci siamo abituati, io e lei che stiamo insieme, è una cosa nuova per tutti.
"Ciao Mary." Mi siedo per terra davanti al divano.
Lei sussulta. "Potter, che vuoi?"
"Sai dove siamo?"
Mi guarda in cagnesco e dice "Pensavo fossi idiota ma non così tanto."
"Dimmi dove siamo." Insisto.
Lei sbuffa ma risponde "Nella Sala Comune dei Grifondoro."
"Quindi tu sei una Grifondoro?"
Lei mi guarda per un po' poi torna a leggere.
"Sono serio, appartieni a Grifondoro?"
"Potter. Che vuoi?" Marca il mio cognome in sengo di irritazione.
"Sei una Grifondoro. Essere Grifondoro vuol dire essere coraggiosi e evitare una persona perché ti ha baciata non è da coraggiosi."
Lei sembra ferita, si alza e se ne va. Ho colpito troppo forte il suo orgoglio, facendo capire, senza dirlo, che si sta comportando da codarda.
Forse ho peggiorato le cose.


Salgo le scale del dormitorio, impaziente di far pace con Sirius.
"Ciao Sir." Lo vedo disteso sul letto.
"Vattene." È arrabbiato.
"Vattene? Qui ci dormo anche io!" Dico indignato.
Lui sorride, mi si avvicina e mi abbraccia.
"Ma..?"
"Scherzavo. Ho sbagliato prima, ero un po' invidioso. Poi Mary mi ha detto..."
"Hai parlato con Mary?" Lo interrompo.
"Grazie a te, sì. Mi ha detto che le hai parlato, non so cosa gli hai detto ma è venuta qua."
Sono felicissimo, pensavo di aver peggiorato le cose.
"E che ha detto?"
"Mi ha detto che lei non si fida facilmente delle persone e che ha paura di fidarsi di me. Io ho detto che mi sarei comportato da uomo, lei ha riso, mi ha dato un bacio sulla guancia e se ne è andata."
"Sono felice." Dico realmente contento.
"Non so cosa sia cambiato tra noi, ma forse le cose stanno migliorando."
Sorrido e lo abbraccio.


Sono davanti al fuoco, Lily mi ha salutato ed è andata a dormire. Non abbiamo mai dormito insieme. Lei non ha mai fatto...quello. E io la aspetto e non voglio forzarla. La nostra relazione, stranamente per me, non è basata sul sesso.
Non faccio mai una cosa di troppo, la bacio delicatamente senza pretendere niente, la abbraccio dolcemente. Non voglio perderla.
È la prima ragazza seria che ho, e che voglio tenere per tutta la vita.
"James!"
"Davina, ciao."
"Tutto bene?"
"Sì, sì. Te?"
Lei sorride e si siede accanto a me.
"Mica tanto." La vedo distrutta.
"Che succede?" Le sorrido dolcemente.
"Ho preso un «accettabile»."
"Oooo. Davi, tranquilla, che sarà mai?"
"Odio prendere «accettabile». Mi sento inutile."
Rido e la abbraccio, è troppo ambiziosa.


Angolo autrice: Sono tornata, stranamente presto. Come state?
Il capitolo eccolo, l'ho fatto più lungo del precedente e mi piace. Recensite per favore, ringrazio tutti quello che leggono la storia, la recensiscono, la seguono, la preferiscono e la ricordano. Un bacio <3
~Melany

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Capitolo 13
*** Aria di sfide. ***


13) Aria di sfide.
"La Evans?" Chiede Sirius.
Siamo distesi, stravaccati, sui nostri letti.
"Non ne ho idea. Mi ha detto «Oggi ho da fare.»" Imitai, o almeno ci provai, la voce di Lily.
"Perché non l'hai seguita?"
Oh Sirius, questa sì che è una buona idea.
"Ti rendi conto di quello che dici. Ora mi è chiaro perché Mary non si fida di te."
Lui sbuffa.
"Questa pomeriggio c'è la partita. Almeno a quella verrà la Evans?"
"Non me lo ha detto."
L'inizio di una relazione è determinato dal periodo rosa e fiori, quel periodo è passato considerando che Lily già mi sta nascondendo qualcosa.
"Sono sicuro che lei..." Smetto di ascoltare Sirius che cerca di rassicurarmi. Penso a ieri sera. Ho scritto a mia madre, l'ultima volta che gli avevo scritto era quando le ho detto che sto con la Evans. Lei mi aveva risposto con una lettera di poche parole che ricordo dopo tre settimane "Amore mio, la felicità può essere nascosta, ma mai verrà coperta del tutto."
Questa frase mi fa pensare a papà, non vedo l'ora che ci siano le vacanze di Natale per andarlo a trovare. Mi manca, a volte gli parlo, nella mia mente. Gli racconto e scherzo con lui, immagino che lui possa rispondermi, ma non può, non potrà mai più.
"Ramoso..?" Sirius mi chiama attirando la mia attenzione, scarto il pensiero triste e mi concentro "Dimmi."
"Forse Lily sta perdendo interesse."
Avete presente quando senti di non riuscire più a respirare? Ecco. Ora mi sento così.
"Dici?"
"Forse. Ma puoi fare comunque qualcosa. Ascoltami se vinceremo la partita, puoi portarla al lago, insomma quale ragazza non desidera una serata al lago in compagnia di James Potter? Puoi dirle parole dolci. Sono sicuro che non ti lascerà."
"Oh Black, sei un fratello." Dico sorridendogli.
Qualcuno bussa alla porta.
"Avanti." Dico.
Lily Evans vestita con una gonna celeste, delle calze nere e un maglione blu scuro, si fa avanti in tutto il suo splendore.
"E-Evans. Che succede?" Lei mi guarda strano e io faccio lo stesso con Sirius per dirgli di andarsene. Lui afferra il concetto e ci saluta.
"Ciao." Dice lei, sembra in imbarazzo.
Sorrido. Ammetto di aver paura di quello che mi vuole dire.
"Vorrei chiederti una cosa. Un consiglio."
Un consiglio? Il mio cuore gioisce e lo fa anche la mia bocca, Lily se ne accorge e domanda "Perché sorridi?"
Scuoto la testa "Niente, tranquilla. Siediti" le indico il mio letto, dove si accomoda "Che consiglio mi devi chiedere?"
Mi siedo anche io.
"Tu sai che non parlo con Severus da due anni, per quello che mi ha detto." Diventa triste improvvisamente, i suoi occhi si spengono.
"Vuoi parlarmi di Mocciosus?"
Lei mi guarda e sembra che stia per scoppiare in lacrime.
Oh Merlino.
"Lily, scusa." Le poso una mano sulla spalla, lei la scrolla e sembra riacquistare il suo autocontrollo.
"Oggi mi ha parlato. Mi ha detto che sbaglio a stare con te e che vorrebbe tornare mio amico."
So benissimo che Mocciosus ama Lily.
Odio il fatto che Lily potrebbe lasciarmi.
Ma odio di più il fatto che potrebbe lasciarmi per Piton.
"Lily."
"So che tu non ci vai d'accordo..."
"Se ti rende felice tornare ad essere sua amica per me va bene." La interrompo.
Non mi pento di quello che ho detto, l'ho detto perché lo penso.
"Non voglio perdonarlo. Voglio solo capire perché lui mi ha detto che sei quello sbagliato. Insomma, lo so che tu sei stato un irrimediabile cretino ma so anche che non tu non sei come lui. Tu sei buono e non faresti mai quello che lui fa con la magia. Pratica la magia oscura. La sua aspirazione è diventare un Mangiamorte. Come può pensare che tu stia sbagliando, senza pensare a quanto sta sbagliando lui?"
È difficile seguirla. È vero facevo degli scherzi, ma mai potrei fare del male alle persone come fa Piton, mai potrei unirmi a quel suo gruppetto di ignoranti che seguono...Colui che non deve essere nominato.
"Lily, io non farò mai quello che fa lui."
Lei sorride "Lo so."
Mi abbraccia e sembra che il discorso sia finito lì.

 
"Siete pronti ragazzi? Dobbiamo distruggerli." Dico alla mia squadra prima di volare in campo.
La partita si svolge piuttosto velocemente. Davina segna sette volte, quando gioca sfoga tutto quello che ha in testa e inizia a segnare.
Io cerco il boccino d'oro che individuo quasi all'inizio della partita.
Competo con Mark Allow.
Mark è un ragazzo gigantesco, che sarebbe adatto a fare il battitore, ma anche come cercatore non è male.
Dopo quasi venti minuti, passati a inseguire il boccino d'oro, e a essere inseguito da Mark, allungo il braccio, mi sporgo dalla scopa e afferro il boccino. Tutti i Grifondoro iniziano a gioire. I Tassorosso applaudono per rispetto. I giocatori scendono per terra.
"Ei complimenti." Mi dice Mark, porgendomi la mano. Gliela stringo e lo abbraccio.
I miei compagni di squadra mi saltano addosso e sorrido al pensiero che papà possa essere fiero di me.


"Wow. James sei stato fantastico!" Lily mi vieni incontro abbracciandomi.
"Senti Evans, so che tu non hai mai infranto le regole, ma vorrei che per oggi facessi un'eccezione."
"Potter, odio infrangere le regole."
"Se lo farai scoprirai che ha un che do eccitante." Dico ghignando.
Lei ci pensa "Che cosa hai intenzione di fare?"
"Vieni con me nella Stanza delle Necessità." Le sorrido.
Lei sembra agitarsi "P-Perché? Che faremo lì?"
"Parleremo. Possiamo...leggere qualcosa insieme, o fare qualche gioco babbano." Continuo a sorridere, sembra veramente spaventata, ma annuisce.
Mi bacia sulle labbra e io la stringo a me, la sollevo e la tengo stretta a me.

Angolo autrice: Aggiorno sempre prima, mi stupisco di me stessa.
Credo di aver detto che forse non avrei continuato la storia, per adesso la sto continuando. :D
Ringrazio chi segue la storia:
1) alexdoesntknow
2) Anonimadelirante
3) antohjp
4) Cathy Linton
5) Cristy98fantasy
6) Darkblu
7) Delta_mi
8) Ele12
9) Fantasyme
10) Fay666 (perché questo numero?!)
11) Felix_Felicis00
12) GiadaHP
13) giulietta98
14) lilely_01
15) lily giulia potter
16) Lily_Ginny
17) Marty Evans
18) roselibonscarpotley
19) selenashulahoop
20) _imjusteri
Chi la ricorda:
1) fiore_di_cartapesta
2) silvia94
Chi la preferisce:
1) Angelina88
2) Arianna_gorgeousvamp
3) mikymusic
Chi la recensisce:
1) lily giulia potter
2) Cristy98fantasy
3) Angelina88
4) Felix_Felicis00
5) FrancescaPotter
6) mikymusic
Un bacio a tutti.
~melany

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Capitolo 14
*** "Sei pronta Lily?" ***


14) "Sei pronta Lily?"
"Come hai scoperto questa stanza?" Siamo nella stanza delle Necessità, lei è seduta su una poltrona.
Io invece gironzolo per la stanza.
"Mio padre al primo anno, alle vacanze di Natale, mi disse dell'esistenza di questa stanza, era un segreto, non dovevo dirlo a persone di cui non mi fidavo."
"Significa che di me ti fidi?" Chiede.
Mi immergo nei suoi occhi verdi.
"Oh Evans, hai bisogno di rassicurazione?"
Lei ride.
"Sei pronta?"
Lei annuisce.
Io prendo una borsa dove con l'aiuto della magia ho messo delle cose.
"Allora..." Tiro fuori una scatola da picnic "capisci perché non ti ho fatto andare a cena?"
Lei si siede a terra. Io la imito.
"Dove hai preso il cibo?"
"Dalle cucine, gli elfi mi adorano." Dico con naturalezza.
"Sei un irresponsabile!" Grida lei divertita.
"Non sei la prima persona che me lo dice."
"Non sarò neanche l'ultima."
Rido "Come sei simpatica. Hai fame?"
"Non mangio da quando ho pranzato, certo che ho fame." Storce la bocca in un modo così carino.
"Non fare l'antipatica, Ev." Dico per infastidirla.
Lei apre il cestino e prende i panini che ho fatto preparare, poi prende le patatine e li poggia su un vassoio, che aveva fatto apparire.
Prende una patatina fritta e me la tira. "Te l'ho detto che odio quel soprannome!"
Io rispondo all'attacco. "Colpisci di sorpresa, non vale!"
Continuiamo a tirarci le patatine finché non finiscono.
"Mi lasci mangiare almeno il panino?" Chiede lei con aria di superiorità.
"Sei tu che hai iniziato!"
"In realtà sei stato tu! Hai detto «Ev»." Dice il soprannome con una smorfia che mi fa ridere. "Perché ridi, Potter?"
"Niente."
Finiamo di mangiare.
"Cosa hai in programma per il resto della serata?"
Prendo di nuovo la borsa e stavolta tiro fuori "Monopoli", al vederlo Lily inizia a ridere "Hai deciso di perdere, James?"
"Come?"
"Non puoi competere con me a Monopoli. Ci gioco da quando ero piccola e non ho mai perso." Ghigna.
"C'è sempre una prima volta, Ev."


"No!" Urla la Evans.
"Sì sì." Ribatto io.
"Di nuovo no."
"Dovrai farlo."
"Ma rimarrò senza soldi! Dovrò ipotecare le ultime carte e perderei!"
"Hai fatto bene i conti, Evans."
"Non ti darò i soldi."
"Sei finita su Viale dei Giardini, paga!"
Lei con riluttanza fa quello che aveva previsto e finisce i soldi.
"Oh Lily, ti ricordi? Una volta hai detto..non ho mai perso. Le cose cambiano." Questa volta ghigno io.
Lei mi tira il tabellone e io le dico "Vacci piano Evans."
L'orologio segna la mezzanotte.
"Buon giorno, James." Scherza Lily.
"Buon giorno a te."
"Cos'altro hai?" Chiede.
"Sei pronta?"
"È la stessa domanda di prima. Sì!"
Riapro la borsa e prendo un album di fotografie.
"Che libro è?" Dico io.
"Non è un libro, mia cara dolce Evans. È un album. Ho deciso di aprirmi con te." Mi siedo accanto a lei.
"Vuoi farmi vedere le tue foto di quando eri piccolo?"
Apro l'album, la prima foto è un bambino con occhi spalancati che fissa l'obiettivo.
"Quanti anni avevi?"
"Tre."
La seconda foto è con la mamma, lei mi tiene in braccio.
"Ma come eri carino!"
"Scusa, come ero?" Esclamo indignato.
Lei mi tira un schiaffo giocoso.
Giro la pagina, questa foto era con papà.
"Era il mio compleanno."
Lily si appoggia alla mia spalla. "Lui è fiero di te, ne sono sicura."
"Avrei voluto che lo conoscessi meglio." Le dico.
Osservo il suo sorriso.
Io sfoglio le pagine, Lily fa dei commenti simpatici, andiamo avanti finché non finiamo l'album.
"James Potter, ora posso dire che eri bello da piccolo e lo sei anche da grande." Mi da un bacio sulla guancia.
Io la bacio invece sulle labbra.
Il bacio inizia come tenero, poi diventa più passionale.
Le bacio il collo, poi lei fa lo stesso, lasciando il segno ardente delle sue labbra sul mio collo.
Le mie mani vanno sulla sua maglietta, poi mi fermo di scatto.
Mi rendo conto di quello che stiamo facendo.
Se lei domani mattina si accorgesse di aver sbagliato, mi odierebbe e odierebbe sé stessa.
"Sei pronta Lily?" Le sussurro sulle labbra.
Lei annuisce e sposta le mani sulla mia camicia.
La inizia a sbottonare.
Io la guardo ancora preoccupato. Lei si ferma "Non preoccuparti, okay?"
Annuisco e la bacio.
Dopo esserci sbarazzati dei vestiti, ci troviamo. Mi rendo conto di cosa vuol dire veramente tutto questo, non ero mai stato così bene con le altre ragazze.
Lei si addormenta, io mi rivesto, la copro con la mia camicia e la abbraccio.


Mi sveglio, Lily dorme ancora, le accarezzo i capelli, è così tenera.
Ripenso a cosa è successo la sera prima (o questa mattina) la bacio sulla guancia.
Lei si sveglia, "Scusa ti ho svegliato."
Lei sbadiglia "Tranquillo." Mi bacia.
"Non ti sei pentita?"
"Se lo fossi, sarei già fuori di qui."
La stringo a me forte.
"Che ore sono?" Chiede preoccupata.
"Oh...non ne ho idea."
Le dieci e quaranta.
"Oh mio Dio!" Urla.
"Lily!"
Si riveste velocemente.
"Lily!"
Si cerca di sistemare.
"Lily!"
"Che cosa c'è?"
"È Domenica."
Il suo viso si rilassa. Lei si butta sopra a me aggredendomi.
"Che ti prende?"
"Dovevi dirmelo!"
"Non mi ascoltavi!" Ridiamo.
Lei mi bacia.


"No, aspetta. Lo avete fatto?" Chiede Sirius.
"Sì." Ripeto.
"Sono felicissimo per te, Ramoso." Lunastorta mi abbraccia.
"Grazie."
"Bravo James." Dice Peter.
"Grande fratello." Sirius mi vieni incontro e mi abbraccia anche lui.
"Sei un grande! Grande!" Continua a dire.
È proprio il giorno più bello della mia vita.


Angolo autrice: Ciao a tutti, scusate il ritardo. Ditemi quello che pensate di questo capitolo, ne ho bisogno. Non ho mai scritto "certe" scene. Potete trovarmi su:
1) facebook - Vivi come Harry. Combatti come Katniss. - https://www.facebook.com/pages/Got-a-secret-Can-you-keep-it/800162830006765
2) instagram - MELI_KILLER_B
3) twitter - Meli K Black
Ciao un bacio a tutti!
~melany

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Capitolo 15
*** Fiducia ***


15) Fiducia
"Sirius. Sono le tre! Che diavolo ci fai alzato?" Chiedo ad un Sirius che rientra adesso, con la delicatezza di un elefante in preda ad attacchi epilettici.
Ha indosso dei jeans strappati e una giacca di pelle nera.
Barcolla, cercando di avvicinarsi al letto. 
Farnetica qualche parola insensata.
Mi alzo e gli vado vicino.
"Sei ubriaco?" Chiedo sapendo già la risposta.
Biascica un «no».
"Ah no?" Rido.
Lo faccio stendere sul suo letto.
"Ne parliamo domani mattina, amico."
Si addormenta in un attimo.
Ultimamente lo vedo triste, Mary lo sta uccidendo, non lo considera più, si vede che ha paura a fidarsi e forse ha ragione.
Sirius è una persona incostante, quando soffre si fa del male e di conseguenza ne fa agli altri.
Come ora, si è ubriacato perché soffre, vuole evadere dalla realtà.
 
 
Sirius finalmente apre gli occhi.
"Buongiorno dolcezza." Sorrido io, davanti al suo letto.
Lui ha i capelli disordinati e le occhiaie.
"Che mi sono perso?" Chiede lui disorientato.
"Che sei un coglione!" È Remus a parlare, lui riesce sempre ad essere esplicito, ad arrivare al cuore ed è capace di farti sentire una vera merda.
"Sentite...siete miei amici, siete come miei fratelli. Ma non intromettete tra me e Mary."
"Sir" sono io a parlare "È questo il problema. Non esiste nessun «te e Mary» finché non le dimostri che si può fidare di te."
"E di sicuro non si può fidare di te dopo questa notte." Interviene Peter.
Sirius ci guarda stupido.
"Cosa ho fatto?"
"Ti sei ubriacato e chissà cos'altro!" Lo rimprovera Remus.
"Non ho tradito Mary, se stai insinuando questo." Si difende.
"Certo che non hai tradito Mary perché per tradire una persona, si deve stare con lei!" Sbotto io.
Lui si rattrista. "Io la voglio." Nel suo sguardo c'è dolore. Lo stesso dolore che gli ho visto negli occhi quando aveva litigato con i genitori ed era venuto ad abitare con noi.
"Lo so. Ma devi darle tempo. Dimostrale che la ami davvero."
Remus si avvicina a lui "Felpato. Calmati, okay? Sai che giorno è tra cinque giorni?"
Il giorno della luna piena.
"Illuminami." Dice Sirius.
"C'è la luna piena."
Non capisco dove vuole arrivare, in realtà dalle facce degli altri è ovvio che nessuno lo ha capito.
"Cosa succede con la luna piena?" Ci interroga Remus.
Ma che gli prende?
"Ma stai bene, Rem?" Chiede Peter, dando voce ai miei pensieri.
"Io mi trasformo con la luna piena, voi mi seguite, questo è il nostro segreto, forse il più grande, no?" Dice.
"Ancora non ti seguo." Domando.
"Tu" indicando Sirius "vuoi Mary, vuoi che lei si fidi di te di per farlo, devi affidarle qualcosa, affinché capisca che tu ti fidi di lei."
"E di conseguenza potrà fidarsi di me! Sei un genio Rem!" Grida Sirius entusiasta.
"Aspettate, se lui lo dice a Mary, io lo dico a Lily."
Lily non sa niente di questo. Ci frequentiamo da solo un mese, ma io mi sento in colpa a mentirle.
"Lo stesso vale per Em." Dice Peter.
"Okay. Io lo dico a Mar. Ma solo a loro. Deve restare un segreto, non deve saperlo tutta la scuola." Remus, è evidentemente preoccupato.
"Tranquillo." Dico.
 
 
Ci sediamo con le ragazze a colazione. Io bacio sulla guancia Lily.
"A lei non lo dici «buongiorno dolcezza»?" Scherza Sirius.
Rido. "Come?" Chiede Lily.
"Niente." Accarezzo la sua guancia e lei sorride.
"Finitela." Dice Mary.
È spesso con noi, ma non parla quasi mai e quando lo fa è acida.
"Mary, calmati. Stai esagerando." Le dice Lily. Mi perdo ad osservare i suoi occhi mentre addento una fetta di crostata.
"Mary, dopo posso parlarti?" Chiede Sirius. Lei sbuffa, si alza e se ne va.
"Era un «no»?" Ci domanda Sir.
"Non potrà ignorarti per sempre!" Sorrido tranquillizzante.
Lui sospira "Speriamo.."
"Lily, dopo pranzo possiamo fare una passeggiata?"
Lei mi guarda male. "Okay." E se ne scappa, senza salutarmi.
"Ma che diavolo prende a tutte?" Sbraito.
"Le ragazze sono impossibili!" Si lamenta Sirius.
"Ti sento Sir." Ride Marlene.
 
 
"Come mai volevi fare una passeggiata?" Chiede.
"Ci sediamo?" Le sorrido.
Lei si siede per terra e mi osserva. Ha uno sguardo così serio che mi viene da ridere.
"Volevo dirti..." Non riesco a terminare la frase perché Lily mi interrompe "Senti, James Potter, se ti sei stufato di me..." Questa volta la interrompo io "Stai scherzando?"
La bacio dolcemente. Come può venirle in mente una cosa simile?
Un ciuffo di capelli rossi le coprono un occhio, glielo scosto "Non devi nascondere certi occhi, Evans."
Lei ride. "Che mi volevi dire?"
"Non voglio che ti arrabbi con me." Le sorrido.
"Oh Merlino..che succede?"
Le racconto tutto sugli Animagus e su Remus.
Mentre le racconto la storia, a volte mi guarda stupita, altre volte annuisce, altre ancora scuote la testa.
Appena ho finito il racconto, mi fa "Tu...sei un cervo?" 
Mi viene da ridere.
"Bhe...momentaneamente no."
Lei ride.
Come è bella quando ride. Non mi trattengo e la bacio ancora.
"Potter."
"Dimmi Ev." Sussurro appoggiando la bocca al suo orecchio.
"Non adesso." Sorrido e le bacio il collo, poi mi allontano.
"Sei bellissima Lily." Le prendo la mano.
Lei me la stringe. Non sembra essere arrabbiata con me perché le ho mentito. In fondo perché dovrebbe esserlo? Non riguardava lei, riguardava me e i miei amici.
"So di non dovermi arrabbiare." Mi sorride affettuosa. Il vento le muove i suoi capelli rossi e lo stesso fa con i miei.
"Ma" continua "non mentirmi più, non farmi sentire esclusa."
Io la abbraccio, lei si lascia coccolare. È così tenera. "Va bene." Le dico mentre le bacio ogni parte del viso.
 
 
"Com'è andata?" Chiedo a Sirius appena entro in camera.
"Non ha voluto nemmeno ascoltarmi. Mi odia definitivamente."
"Io credo che nasconda il suo piacere per te, con l'odio. È più facile scappare, deve solo rendersene conto." Dico. Sono convinto di quello che ho detto anche se voglio consolarlo.
"Perché sono innamorato di lei?" Mi chiede.
"Credo che se non stessi soffrendo e io ti facessi questa domanda, tu risponderesti «perché ho buon gusto.»" gli sorrido e lui ricambia.
 
Angolo autrice: Scusate se aggiorno con così tanto ritardo ma ho avuto dei problemi.
Questo capitolo riguarda soprattuto Sirius e la sua amicizia con James.
Spero vi piaccia. Recensite!!
 

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Capitolo 16
*** I Malandrini. ***


16) I Malandrini.

Lily è distesa sopra di me. Le accarezzo i capelli rossi, le prendo una ciocca e ci gioco con le mani.

“Se ti dicessi che mi da fastidio che mi si tocchino i capelli?” mi stuzzica Lily.

“Ti direi di non privarmi di un simile piacere, Evans.” Lei ride.

“Tra quanto tornano gli altri?” chiede.

Oggi c’è la luna piena, gli altri sono usciti. io ho scelto di rimanere con Lily sul mio letto.

“Importa?” Faccio l’enigmatico.

“Sai Potter, vorrei farmi trovare vestita quando arrivano.” dice lei acida, ma vedo che sorride.

“Tranquilla, non tornano prima di mattina. E non capisco perché tu voglia rivestirti. Non ne comprendo proprio il motivo.” le sorrido maliziosamente.

“Potter, non fare il cretino.”

“Io dicevo sul serio, sei bellissima così, Lily.” le bacio il collo.

“James, no.” mugola quando le mie labbra vanno a toccare le sue.

“No?” le chiedo il permesso per continuare.

“Ancora? Non ti è bastato?”

“Tu non mi basti mai.” Lei mi bacia prima il collo, poi la guancia e finalmente le labbra, desiderose di lei.

“Neanche tu, se è per questo.” mi sussurra.

 

 

 

“Ti sei divertito con Lily? Mi aspettavo di trovarla qui.” Peter si siede sul letto.

“Tutti ce lo aspettavamo.” sottolinea Sirius.

“Non voleva farsi vedere di prima mattina nel mio letto da voi.” rispondo.

Remus mi passa accanto senza degnarmi di una parola. “Tutto bene?” gli domando. Con una mano si tocca la poca barba che ha. “Dovrei farmi la barba.” Si analizza viso.

“Oh ma così sembri più un lupo!” dice Sirius mimando un ululato.

Remus sorride sprezzante.

“Come è andata a voi?”

“Bene.” risponde Remus. Non mi guarda, cerca dei libri nella borsa.

“Sei già passato in infermeria?”

“Sì.”

“Rem, va tutto bene?”

“Sì.”

“Dicendo sì con quel tono mi confermi soltanto che c’è qualcosa che non va.”

“Lunastorta, sai che ti puoi confidare con noi.” sorride Peter.

“Ero soltanto pensieroso.” dice lui. Ora indossa l’uniforme, non mi sono nemmeno reso conto che si era cambiato, ero così preso da quel qualcosa che lo preoccupa.

Pensieroso? Ci crederò solo quando i capelli di Mocciosus non sembreranno fatti d’olio. So che sta male per qualcosa, lo percepisco.

“E allora dicci a cosa pensavi.” continuo io.

“Io vado a fare colazione, ci vediamo dopo!” Remus ci saluta e se ne va.

“Ma che gli prende?” chiedo esasperato. Sirius mi guarda, gli occhi neri che mi fissano. “Non ne ho idea, ma so cosa fare con Mary.”

“Oh illuminami su quest’idea assurda che ti è venuta in mente. Sono sicuro che fallirà e che sarà una pessima idea.” scherzo.

“Qui cambiamo argomento con più facilità di quanto io pensassi.” dice Peter. Noto i suoi occhi stanchi. “Vai a dormire, Pet.” dico sorridendo.

“La tua faccia fa veramente paura!” ride Sirius,

“Io direi che fa schifo.” rido io. “Se ti vede Emmeline con quella faccia scappa a gambe levate.”

Sia Sirius che Peter ridono.

“Ridete, idioti. Vorrei ricordarti Sirius che al contrario di Mary, Em è la mia fidanzata. E non è un’acida con il ciclo tutti i giorni.” Codaliscia si stende sul letto, esausto.

Sirius ride “Dormi e sogna la dolce Em!”

“Aveva ragione sugli argomenti, siamo passati da Remus a Mary, a Peter e poi a Emmeline in meno di un minuto.” dico io.

“Perché non torniamo a Mary?”

“Come vuoi. Raccontami. Quale idea idiota hai avuto questa volta?” chiedo per accontentarlo.

“Oh no.” sorride Sir “Devi chiedermi <>”

“Ma sei serio?” rido, mentre mi sfilo la maglietta del pigiama per mettermi la camicia bianca.

“Ti sembra che non lo sono?”

In effetti no. Ha gli occhi concentrati come quando pensa.

“Okay. Cosa farai con Mary?” Rinuncio io.

“Assolutamente niente.” Sirius si infila la cravatta.

“Ah. Cosa intendi dire con questo?” Per capire il suo piano, mi servirebbe qualche altra spiegazione.

“Lei non vuole che la corteggi. Io la stavo corteggiando e per lei ero indifferente. Se faccio l’indifferente anche io attirerò sicuramente la sua attenzione e…finalmente sarà mia. Mi sembra un’ottima idea.” 

“Ma pensaci un attimo” ribatto io “Se lei verrà da te solo perché non le presti più attenzione non è una stronza? E se tu non le presti attenzione, attirerai la sua attenzione, che vorrà sicuramente che tu abbia di nuovo attenzioni per lei, e poi quando riavrà la tua attenzione non ti degnerà più della sua attenzione.”

Lui ci pensa su un attimo e dice “Quante volte hai detto <> in una frase?”

“Parecchie. Ma l’ho fatto apposta.”

 

 

 

“Sapevo di trovarti qui.” sussurro all’orecchio della mia ragazza. Lily si gira e alza un sopracciglio “Ah sì?”

“Sì.” la bacio e mi siedo accanto a lei. “Che leggi?”

“Una cosa che ti farà davvero piacere.” Lily inarca un angolo della bocca.

“Non credo che qualsiasi cosa riguardi un libro possa farmi piacere.”

“Quando dici frasi di questo genere non capisco proprio perché stiamo assieme.” mi bacia.

Assaporo le sue labbra.

“Occhi verdi, mi dici che leggi?” le chiedo.

“Che c’è Potter, i tuoi muscoli non riescono ad alzare un libro aperto per vederne la copertina?”

“Sei simpaticissima Ev. I miei muscoli ne sono in grado, ma voglio che me lo dica tu.”
“Oh Dio!” esclama lei.

“Cosa?”

“Questo spiega tutto.” continua Lily con aria misteriosa.

“Cosa spiega?”

“Tu non leggi perché non sai leggere?”

Rido. “Evans, sappi che so leggere e sono anche molto sexy quando lo faccio.” ghigno soddisfatto della mia risposta.

“Manuale d’istruzione dello sport che ha conquistato il mondo di Hugo Ferdinand. Parla del Quidditch.” dice Lily felice.

“E come mai lo leggi?”

“Perché tu ami il Quidditch. Magari una volta ogni tanto ne possiamo parlare.”

Aspettate un attimo. Lily Evans (la mia ragazza, non devo dimenticarmi di specificarlo) sta leggendo un libro su uno sport che non sopporta solo perché a me avrebbe fatto piacere.

“Sei…magnifica, Lily. Grazie.” le bacio una guancia.

“Non c’è nessun problema.” mi bacia le labbra. Io la abbraccio forte, temendo di poterla perdere.

 

 

 

Remus è steso sull’erba. Io mi siedo accanto a lui, appoggiato ad un albero. Di fronte a noi c’è il lago. Un immenso lago. Mi piace osservarlo.

“Hai litigato con Marlene?” chiedo.

“No.”

“Con qualcuno di noi?”

“Sai, capisco che non ci credi, ma ho qualche amico che non sono i Malandrini.”

“Sì. Non ci credo.” Un momento di pausa e poi continuo, notando che non ha apprezzato la mia battuta. “Hai litigato con gli amici che non era conoscenza che tu avessi?”

“No.”

“Allora hai litigato con qualche Malandrino? O comunque sei arrabbiato con lui. Chi è? Sirius o Peter?” chiedo.

“Sei tu, idiota.” risponde Remus scontrosamente.

Non me l’aspettavo. Non mi aveva nemmeno sfiorato l’idea.

“Che cosa ho fatto?”

“James, stanotte hai saltato la Luna Piena per stare con Lily e…chissà quante altre Luna Piene salterai per stare con Lily.”

“Hai paura che io non sarò più un Malandrino?” chiedo. Che considerazione stupida. Io che non sono più un Malandrino? Mai.

“Sì.”

“Non succederà mai. Siamo quattro amici che erano destinati a incontrarsi e a essere temuti e amati per gli scherzi che avremmo organizzato. Mai e poi mai, io smetterò di essere un Malandrino.”

Lunastorta ride “Scusa, amico.”

“Non ti preoccupare.”

Ho parecchi sogni e parecchi dubbi sulla loro realizzazione ma sono sicuro che il mio sogno di restare sempre un Malandrino si realizzerà.

 

 

 

 

Note autrice:  Ciao a tutti. Dopo il 9 novembre (quando credo di aver postato il capitolo 15), ecco il capitolo 16!

Era da tanto che non scrivevo questa storia ma finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa e a fare il capitolo più lungo (brava, brava! *applausi*). Premetto che amo questo capitolo e spero che lo apprezzerete anche voi. Ho voluto concentrarmi su Remus/James ma soprattutto su James/Lily, volevo fare un capitolo che non fosse solo Jamiloso ma che nemmeno che non parlasse proprio della coppia. Quindi credo di aver fatto un buon lavoro. Ho riletto più volte e credo non ci siano errori di scrittura se ci sono segnalatemelo.

RECENSITE, AGGIUNGETE AI PREFERITI, RICORDATI E E SEGUITI LA STORIA, CONDIVIDETELA E non so cos’altro. Un bacio <3

-Melany

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Capitolo 17
*** Lettere. ***


17) Lettere.

“Ciao Jamie,

come stai figlio mio? 

Da tanto non ci vediamo ed è da tanto che voglio vederti. Finalmente è arrivato Dicembre, il mese da tutti tanto atteso. Che ne dici di tornare a casa per le vacanze di Natale?

Tu e Sirius ovviamente, ho scritto una lettera anche a lui.

Potete chiedere anche a Remus, Peter e a Frank di venire. Frank potrebbe portare la sua ragazza, così la tua Lily e la Mary di Sirius starebbero meglio. Chiedi anche alle fidanzate di Remus e Peter, farà piacere anche a loro. Chiedi anche a Davina, sarà felicissima.

La zia Jody vive qui da un po’ e sono sicura che le farà piacere avervi intorno! Mi sta aiutando molto con la casa, ha dato le dimissioni da Auror e non tocca più una bacchetta da quando tuo padre non c’è più. Sta male perché pensa che sia colpa sua se Charlus è morto, perché non è riuscito a proteggerlo quando erano in missione. Io non ci credo e cerco di convincerla, vorrei che mi aiutassi anche tu.

Rispondimi presto, Jamie.  

                                                                     Mamma”

 

La lettera è arrivata oggi a pranzo. Sono così eccitato di rivedere la mamma, i suoi occhi che sono anche i miei occhi, il suo sorriso, le sue parole confortanti, la sua risata terribilmente contagiosa, il suo strano modo di pronunciare il mio soprannome “Jamie”, il cibo che prepara i modo delizioso, i suoi balli mentre svolazza da una parte all’altra della cucina, i suoi urli (che lei chiama cantare) mentre fa il bucato. Mi manca tanto.

Ricordo un episodio da piccolo, la mamma preparava il pranzo, io e papà eravamo tornati da poco dopo una lunga passeggiata per raccogliere funghi.

Papà.

Ricordo ancor oggi che c’era un odore di carne di maiale. Mentre la mamma aspettava che la carne si cuocesse aveva iniziato a ballare con la scopa per passare il tempo, aveva fatto la salsa, il tango, il valzer, e noi la guardavamo stupiti, non si è accorta di noi finché non ce l’abbiamo fatta più e abbiamo riso. Lei era imbarazzata e noi l’abbiamo presa in giro per settimane.

Anche oggi mi viene da ridere a pensare a quel momento, ma non perché mi fa ridere che lei balli, ma perché colgo un cambiamento. La mamma spensierata mentre ballava e la mamma che piangeva invecchiata di anni al funerale di papà.

Vorrei tanto trovare la mamma spensierata e felice al mio ritorno, ma se non troverò la mamma che voglio, farò di tutto per riuscire a farla sorridere e a farla tornare quella di una volta.

 

 

“Amici! Grazie di essere qui!” urlo al dormitorio dei maschi. C’è Lily, con una maglietta azzurra e una gonna grigia con sotto delle calze, che esaltano le sue bellissime gambe, c’è Sirius, con gli occhi neri che mi fissano, sapendo già quello che ho da dire. C’è Remus che sta vicino a Marlene si tengono per mano. Alice è seduta sopra a Frank e parlottano dicendosi frasi sdolcinate. Peter e Emmeline ridono per chissà quale battuta. Mary è isolata, seduta sul davanzale, sembra annoiata, come se fosse costretta a stare qui.

“Manca ancora una persona e poi possiamo cominciare.”

“Cominciare cosa?” chiede Mary acida.

“Se non hai voglia di stare qui Mary puoi andartene, ok?” le dico arrabbiato. Nessuno la costringe a stare qui, le ho chiesto di venire per invitarla a casa mia, è un atto di gentilezza, ma evidentemente lei non sa cosa vuol dire gentilezza.

“Sono solo curiosa di sapere cosa vuoi. E poi Lily è stata chiara, mi ha implorato di venire.” Mary risponde come sempre scontrosamente. Abbassa la testa e si guarda le scarpe.

“Chi manca?” Gli occhi verdi di Lily trasmettono curiosità.

“Un’amica.” rispondo sorridendo.

Il suo sguardo diventa cupo ma cerca di sorridere.

La porta del dormitorio si apre. Una ragazza dai capelli neri sciolti entra affannata. “Oh James, scusa il ritardo!” mi abbraccia e io ricambio.

“Ma dove sono finite le ciocche celesti?” le chiedo curioso.

Quando si è fatta le ciocche celesti ne era felicissima, diceva che avrebbe tenuto sempre quei capelli, che erano i capelli perfetti per lei.

“Oh, mi ero stufata del celeste. Mi guardavo allo specchio e vedevo i miei occhi celesti e poi le ciocche celesti e ho iniziato ad odiare il celeste.” spiega Davina.

Io rido, lei è sempre così pazza e imprevedibile. Davina si gira, accorgendosi solo adesso degli altri “Oh ciao a tutti! Sono Davina!” I ragazzi si presentano e Davina si va a sedere vicino a Sirius.

“Vi ho chiamati qua, perché volevo proporvi di passare le migliori vacanze di Natale della vostra vita.” Inizio io.

“Tu ci hai fatto venire qua per parlare delle vacanze di Natale? Io pensavo fosse un argomento serio, sono corsa per parlare delle vacanze di Natale?” esclama Davina.

“Davvero ti aspettavi un argomento serio da James?” scherza Sirius. Davina ride alla sua battuta.

“Se avete finito, vado avanti. Vi dicevo” mi schiarisco la voce per sembrare più adulto “Per le vacanze di Natale siete invitati a casa mia! Due settimane, giorno e notte! Vi piace l’idea?”

Mi guardano stupiti.

Io osservo la reazione di Lily, sorride. So che è felice di passare le vacanze con me, ma è anche felice di non dover tornare a casa.

Tutti accettano, perfino Mary, che se ne va subito dopo aver detto “Sì, grazie. Mi fa piacere.” So che c’è lo zampino di Lily, infatti prima le ho viste parlare.

 

 

 

“James, dimmi una cosa.” inizia Davina. Siamo seduti vicini a Storia della Magia.

“Che c’è?” chiedo.

“Ma…Mary e Sirius..?” lascia una domanda in sospeso.

“Non cercare di capire quello che non capiscono nemmeno loro.” rispondo.

“Oh come sei saggio!” scherza lei. “Ma davvero…si piacciono? Sono innamorati?”

Oh Davina. No!

“Perché lo vuoi sapere?” Cerco di indagare su una cosa che ormai mi pare ovvia.

“Curiosità.” risponde lei vaga. I suoi occhi tornano a concentrarsi sul professore che parla.

“O interesse.” sussurro.

“Non sono in fondo la stessa cosa?” ride.

“Per me no. La tua non è semplice curiosità. Non mi hai chiesto di Remus e Marlene, né di Peter e Emmeline, tu mi hai chiesto subito di Sirius. Questo è interesse sulla sua situazione sentimentale.

“Ti sbagli.” afferma Davina. Non vuole ammetterlo.

“Davi, ho capito.”

“E se, invece, mi piacesse Mary?”

“Ti piace Mary?”

“No.” Davina scrive qualcosa sul suo quaderno.

“Non lo dirò a Sirius.” le prometto.

Davina alza la testa verso di me “Non osare farlo!”

“Che cos’è questo brusio?” chiede il Professore. “Potter e Jones volete una segnalazione?”

Davina sembra non essere intenzionata a parlare quindi intervengo io “Ci scusi, Professore.”

 

 

 

Cerco di raggiungere la Evans che cammina velocemente con i libri sottobraccio.

Le corro dietro finché non la raggiungo. “Sono tornati i vecchi tempi, Evans. Quelli in cui tu mi eviti.”

Lei si gira e mi guarda confusa. “Sai, mi dispiace dirtelo ma il mio mondo non gira attorno a te.”

Toccante, Evans.

“Wow, che parole tenere!”

Le accarezzo una guancia, lei abbassa il mento. “Che hai, Ev?”

“Pott, non ho niente.” mi guarda con una faccia sorridente, un sorriso malandrino.

Mi viene da ridere. “Okay, allora facciamo una passeggiata?”

“No. Ma puoi chiederlo a Davina!” continua a sorridermi spavalda.

Non ci credo. LILY EVANS GELOSA? Lily Evans è gelosa! La caposcuola dei Grifondoro, la bellissima ragazza dagli occhi verdi, la fortunatissima ragazza di James Potter è gelosa!

“Sei seria Evans?”

“Certo che sì!”

“Sei gelosa?” Non credevo che potesse essere possibile.

“No! Puoi fare quello che vuoi con lei! Puoi dirle tutte le cose tenere che dici a me! Puoi…” la interrompo baciandola. Lei prima è ostile, poi contraccambia il bacio. Mi mette una mano tra i capelli spettinati, e io le accarezzo dolcemente i suoi capelli rossi. Mi tocca i riccioli mentre continuiamo a baciarci, fregandocene degli sguardi e dei commenti della gente attorno.

 

 

 

“Cara Mamma,

non vedo l’ora di rivederti! Finalmente! Mi manchi tantissimo! Vengono tutti a casa, sono sicuro che ci divertiremo. Mamma, grazie di aver concesso a me e a Sirius queste vacanze, so che è difficile per te anche solo svegliarti la mattina, senza Papà al tuo fianco. Ma svegliati per me, per Sirius, per Jody, perché abbiamo tanto bisogno di te! Un bacione mamma, ci vediamo!

                                                                     

                                                                        Il tuo James”

 

 

ANGOLO AUTRICE: Ciao a tutti! Dopo un giorno dall’aggiornamento del capitolo, ecco che ne arriva un altro!

Ho deciso di reintrodurre tanti personaggi (Dorea, Jody e Davina). E sì, sto considerando davvero l’idea di mettere Sirius e Davina assieme!

Il prossimo capitolo penso che sarà proprio sulle vacanze di Natale, e se mi va ce ne saranno più di uno di capitoli su quest’argomento.

L’argomento principale del racconto è il rapporto James-Dorea infatti si inizia con una lettera tra loro due e si conclude con una lettera sempre tra loro due.

Ho voluto inserirci anche Davina perché mi mancava come personaggio, ammetto che non era prevista inizialmente, ma poi ho detto “Perché no?”

La parte di James e Lily in cui Lily è gelosa mi piace tanto, volevo far capire che non solo James tiene a Lily, ma anche viceversa.

Grazie Lordy Voldy _girl per aver recensito e grazie a tutti per aver letto lo scorso capitolo!

-melany

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Capitolo 18
*** Neve...a catinelle. ***


18) Neve..a catinelle!

Siamo appena scesi dal treno e ci dirigiamo verso mia madre.

Un sorriso si apre sulle mie labbra.

La mamma, una signora mora con occhi color nocciola, ci saluta.

Accanto a lei, una ragazza più giovane con capelli scuri.

Mi avvicino a loro velocemente, lasciando indietro gli altri. Una parola si forma sulla mia bocca: “mamma”.

La abbraccio forte. Le mie braccia dietro la sua schiena la tengono stretta. Mi sento come un bambino che si è fatto male e corre da sua madre perché è lì che si sente al sicuro. Non sono più un bambino ma tra le braccia di mia madre mi sento bene. I miei dubbi, le mie preoccupazioni spariscono. “Oh tesoro!” dice lei entusiasta. Mi stacco e passo ad abbracciare zia Jody.

Sirius abbraccia la mamma e poi la zia.

“Oh come sono felice!” strilla mia madre.

Eccola, la mamma allegra, spensierata, felice di rivedere suo figlio, con suo marito non più accanto ma nel cuore.

“Allora, io e te, Lily ci conosciamo già. Lo stesso vale per te, Mary cara.” dice mia madre.

“Salve signora Potter!” salutano entrambe.

“Poi, ovviamente ci sono Remus e Peter, cosa farebbero i miei figli senza di voi?”

I miei figli. Sorrido e vedo che lo fa anche Sirius. La mamma ci tratta entrambi come suoi figli, esattamente come io e Sirius ci trattiamo come fratelli.

La mamma abbraccia Rem e Peter.

“Poi chi abbiamo qui? Oh, Davi!” La mamma abbraccia entusiasta Davina “Bambina mia, come sei cresciuta! E voi siete Marlene e Emmeline, vero? Poi Alice e Frank. Lei” indicando la zia” è Jody.”.

I ragazzi salutano.

“Useremo una passaporta, siete pronti?”

 

 

 

 

Il giardino di casa è completamente bianco.

La neve è dappertutto, ricopre la casa, il prato, gli alberi, la cassetta della posta (completamente inutile per i Maghi, ma ai Babbani dobbiamo apparire completamente normali).

Noto che i vicini hanno cambiato macchina, considerando che quella precedente io e Sirius gli abbiamo tirato un pallone troppo forte. I vicini sono anche loro dei maghi, sono marito e moglie. Si sono trasferiti da poco, non sono abituati alla presenza di bambini, e io e Sirius li abbiamo un po’ spaventati con la nostra eccentricità.

“Wow, gli Emmiss si sono fatti una macchina nuova!” dice Sirius dando voce ai miei pensieri “Evidentemente non gli piaceva andare in giro con una macchina affossata.” rido io.

Sirius si rivolge agli altri “Oh, quell’incidente! Forse è colpa nostra!”

Gli altri ridacchiano.

Io vado accanto a Lily e la prendo per mano “Sono sicuro che ti piacerà la casa!” 

Gli occhi di Lily mi fissano, sbatte ogni tanto le lunghe ciglia. “Mi fa piacere vedere James Potter felice di tornare a casa, abbracciare sua madre, come fosse un bambino!” scherza lei.

“Oh piccola Lils, vuoi la guerra? L’avrai, ragazzina!” Afferro Lily per i fianchi e la prendo in braccio. Lei emette degli urli striduli che mi fanno ridere ancora di più. Gli altri mi guardano cercando di capire le mie intenzioni.

Poggio Lily per terra e prima che possa alzarsi, le riempio di neve la faccia.

Sirius inizia a lanciare palle di neve a chiunque. Davina lo osserva divertita finché non arriva anche a lei la sua dose di neve.

Mi distraggo un attimo a guardarli, forse più di un attimo ma è un attimo di troppo. Sento la neve gelata sulla guancia. Lily si è riuscita ad alzare e corre via spargendo neve su Alice e Mary, loro a loro volta si vendicano su Lily, ma non si limitano a lei, iniziano a tirare palle di neve a chiunque, perfino a mia madre e alla zia.

Io rido, afferro mucchi di neve e prima di andare all’attacco grido “L’inferno ha inizio!”

La neve vola in aria di continuo. I destinatari la ricevono e ne rilanciano a loro volta.

Tutti vengono coinvolti in questo gioco delirante.

“James” urla Frank “se fossi in te smetterei di ridere, non vorrei che ti arrivasse la neve in bocca.”

“Suona tanto come una minaccia Frankie!” mi lancio all’inseguimento sfrenato di Frank. Lui riesce a farla franca e a tirarmi varie palle di neve che vanno a spiaccicarsi sul mio giacchetto. 

Vedo un’infreddolita Lily che cerca di ammucchiare la neve. Io le vado vicino “Serve aiuto, principessa?”

“Sì, Potter. Mi chiedevo…perché tu sia tanto ingenuo da pensare che mi serva una mano!” La neve arriva sul mio viso, improvvisamente.

Invece di vendicarmi vado da mia madre e la inondo di neve.

“Oh Jamie sei finito!”

 

 

Mia madre ci ha mandato a cambiarci nelle nostre camere e ci ha preparato delle cioccolate calde, niente di più appropriato.

Prima di scendere passo nella camera di Sirius “Ehi amico!”

Sirius indossa un maglione e un paio di jeans.

“Jam, dimmi.”

“L’hai vista Mary? Sembra che finalmente non si sia annoiata.” Lo dico con disprezzo, si è comportata ultimamente con Sirius senza nessun motivo. Non capisco perché dubiti così di lui.

Insomma capisco Sirius le ha fatto scherzi per anni, ma mai con tale cattiveria da non essere perdonato.

“Sai, so che sembrerò incoerente, perché dicevo che mi piaceva tanto, e mi piace ancora, credo…però sto notando in lei tanti difetti che prima non notavo. Insomma è venuta a casa tua per le vacanze di Natale nonostante ti tratti male a scuola. Sembra sempre essere indifferente alle cose, come se non la riguardassero.” sbotta Sirius.

So che è arrabbiato. E ha ragione. Perché Mary non vuole parlare con lui? Che cosa le ha fatto di male?

“Sei arrabbiato con lei?”

“Non lo so. Ma so che non la guardo più con gli stessi occhi di prima.” risponde lui. Sembra triste, come se il pensiero di non volere più bene a Mary come prima lo spaventasse.

“Forse a forza di fare l’indifferente con lei, lo sei diventato davvero. O forse ti sei stufato che sia sempre tu a dover cercare lei, vuoi che sia il contrario. Che sia lei a cercare te, che ti dimostri che ti vuole bene.” rifletto io con gli occhi fissi sulla sciarpa di Grifondoro appesa alla parete.

Lui ci pensa “E se fosse questo il punto…”

“Cioè?”

“Lei davvero mi vuole bene? Ci tiene davvero a me? O tutto quello che sto facendo è inutile? Insomma ci siamo baciati, ma da allora mi evita come la peste quindi forse pensa che sia stato il più grande errore della sua vita.” Sirius prende in mano una foto, ci siamo io e lui, alla nostra prima partita di Quidditch, salutiamo la telecamera. L’ha scattata Remus.

“Devi chiederlo.”

“Lo farei se mi parlasse.”

“Le cercherò di parlare io. Spero che almeno mi stia a sentire e non si metta a correre per casa urlando che le sto dando fastidio!” rido io e faccio ridere anche Sirius.

 

 

 

 

“Mamma, questa cena è squisita! Non sai quanto mi sei mancata!” esclamo io.

“Ti è mancata lei o la sua cucina?” ride la zia.

“Tutte e due.” ammetto.

“Sapevo che vi sarebbe piaciuta.” La mamma sfodera un sorriso.

La zia Jody si alza da tavola “E ora il piatto migliore! Quello preparato da me!”

Che strano. La mamma aveva scritto che la zia stava male, si sentiva in colpa. Ma ora mi sembra che stia benissimo. Sembra la solita zia Jody. La solita ragazza di venticinque anni. La solita persona che conosco.

Sirius lancia un urlo “Non dirmelo! Ci scommetto la bacchetta che è” si ferma un attimo che fa restare tutti con la bocca aperta in attesa della battuta “un dolce preso dal supermercato e che Jody ci sta spacciando per suo!”

Tutti ridono, compresa la zia Jody.

“Vi giuro che l’ho cucinato io!” si difende.

 

 

 

Tutti stiamo andando a dormire.

“Ehi, posso dormire con te?” mi chiede Lily.

“Sì” le dico “Aspettami in camera, arrivo subito.” le bacio una guancia e mi dirigo ancora verso la cucina.

“Zia, posso parlarti?” La zia mi segue, felice di dover smettere di pulire.

“Che succede, nipote?” scherza lei.

I suoi capelli scuri le coprono un po’ il viso.

“Mamma mi ha scritto che stavi male, ti sentivi in colpa. Per…la morte di papà.” Osservo la sua reazione.

Spalanca gli occhi e sembra un po’ a disagio. Non dice niente quindi continuo io “Volevo dirti che pensavo di trovarti distrutta, invece sembri stare meglio che mai. Quindi piangi se vuoi, sfogati, non fingere di stare bene.”

Lei accenna un sorriso “James, qui nessuno sta bene. Né io né tua madre. Cosa ti aspettavi di vederci versare lacrime di continuo? No, non solo perché non possiamo continuare così per il resto della vita che abbiamo scoperto quando può essere corta…”

La interrompo “Non dire così.”
“Ma è così!” urla lei. “Prima o poi tutti faremo la fine di Charlie, alcuni più prima che poi.” C’è amarezza nella sua voce.

“Quindi” continua lei “abbiamo deciso di provare a stare meglio per quello ma anche per te e per Sirius. Perché siete troppo giovani per affrontare un simile dolore, volevamo fingerci felici davanti a noi. Poi però non è stato una cosa di finzione, abbiamo davvero riso e ci siamo divertite sinceramente.”

“Zia, ti voglio bene.” la abbraccio.

Vado a salutare anche la mamma e poi me ne vado in camera mia.

Trovo Lily in pigiama, stesa sul letto che legge un libro. “Ciao.” la saluto.

Mi cambio e le vado vicino. “È ancora il libro del Quidditch?”

“No, quello l’ho finito. È un’altro.” lo chiude e lo posa sul mio comodino. “Dove sei andato?”

“Ho parlato con mia zia.”

“Tutto bene?”

“Sì. Ti sei divertita?”

“Tantissimo.” mi bacia.

Le accarezzo la guancia con una mano e l’altra mano la passo tra i suoi capelli. 

“Mi fai impazzire” le sussurro contro il suo collo.

“Anche tu.” mi abbraccia.

 

 

 

Angolo autrice: CIAO A TUTTI. ED ED ECCO DOPO UN SOLO GIORNO (ANCORA MI SORPRENDO DI ME STESSA) IL CAPITOLO 18.

LE VACANZE DI NATALE SONO ARRIVATE! (QUANTO VORREI CHE TORNASSERO ANCHE QUI!)

MI È PIAICIUTO SCRIVERE LA CONVERSAZIONE TRA JAMES E SIRIUS E QUELLA TRA JODY E JAMES. AMO TUTTI E TRE I PERSONAGGI E VORREI CHE JODY AVESSE UN RUOLO MAGGIORE.

L’ULTIMA (PICCOLA) PARTE È DEDICATA AI JAMILY CHE NON POTEVANO NON AVERE UNA PARTE TUTTA PER LORO, ANCHE SE BREVE.

AL PROSSIMO CAPITOLO!

-melany

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Capitolo 19
*** Chiacchierate serie. ***


19) Chiacchierate serie.

Era inverno. Non un normale inverno. Niente neve. Niente pioggia. Qualche raggio di sole arriva sulla casetta dei Potter, lontana da Londra, e da tutte le altre cittadine. Quella casa così familiare, ma diversa, in pochi dettagli, pochi piccoli dettagli che solo chi ci viveva da anni poteva notare. Le  tende della stanza superiore sono blu, il colore preferito di mio padre, e quello che da quando lui non c’è più mia mamma ha abolito. Il giardino era ben curato, segno che la mamma a quei tempi era felice, e lo curava con tutto il suo amore. 

“No, Jamie! Torna qui!” urlava papà. La sua voce, un tempo così familiare, ora è quasi estranea.

Un piccolo me volava sulla scopa giocattolo, ci sapeva andare anche bene.

Una voce ancor più straniera ma perfino cattiva penetra nelle mie orecchie.

“Non tornerà mai.”

È la mia coscienza, ne sono certo, solo con una voce mascherata. Lei mi fa rendere conto che non c’è più speranza. 

Nel mio ricordo, ormai distrutto da quella voce, vedo due donne stese a terra.

Mi avvicino a loro, curioso. Sono immobili a terra, i volti scuri.

Sono morte.

Solo ora mi rendo conto chi sono. Mia madre e Lily.

Sono morte.

E la voce che riprende “Non torneranno mai” e ride.

 

 

Mi sveglio di soprassalto. Sono tutto sudato. Lily accanto a me e dorme ancora. La lascio dormire e mi alzo. Vado in cucina per prendere un bicchiere d’acqua per potermi calmare.

Trovo mia madre in cucina, indaffarata a cucinare la colazione.

“Mamma.”

Lei si gira sorpresa “Jamie? Sono le sei e tu sei sveglio? Non ci credo.”

Rido, mi conosce davvero bene, d’altronde ho passato con lei tutta la mia vita.

“Mamma…” ho bisogno di parlarle. “Posso parlarti di una cosa?”

“Oh Jamie certo!” Mi sorride felice, sono sicuro che dopo la nostra chiacchierata perderà quel sorriso, e mi dispiace, ma devo parlarle.

“Mamma, so che soffri e ti ringrazio di fingere che non sia così davanti a me e ai miei amici. Ma vorrei che ti aprissi con me. Sono tuo figlio. Posso consolarti, apriti con me! Piangi con me!”

La mamma si toglie il grembiule, smette di cucinare e si avvicina a me. Mi guarda.

Il suo sguardo è triste, quasi vuoto.

“Tesoro, non posso piangere con te, non posso crollare davanti a te.”

“Sì, mamma. Ci rialzeremo insieme.”

La vedo tremare, si appoggia alla sedia.

“Jamie, non chiedermi di soffrire quando cerco di non farlo.”

“A volte serve piangere, serve a sfogarsi!”

Lei mi abbraccia, non piange, non singhiozza, mi abbraccia e basta.

 

 

“Dorea, sei una dea del cibo!” grida Remus entusiasta.

“Rendi la colazione un pasto non opzionale!” concorda Frank.

Siamo seduti tutti attorno al tavolo, Jody sembra di buon umore, e anche la mamma.

“Oh, cari! Sono felice che vi piaccia!” Mia madre ha i capelli marroni raccolti in una coda, fatta svogliatamente. Indossa il grembiule rosa che le avevamo regalato io e papà, quello con scritto “Alla migliore moglie e mamma”. Glielo avevamo regalato al suo compleanno, lei lo aveva visto ed era saltata in aria con gioia. Era felicissima.

“Io e Lily oggi non ci siamo!” dico con del cibo ancora in bocca.

“Oh, meglio non sapere dove andrete…o cosa farete!” ride la zia Jody.

Lily arrossisce, io le sorrido.

Quella mattina io e Lily avevamo parlato, negli ultimi giorni di vacanza era stata strana, stanca e finalmente le avevo chiesto cosa c’era che non andava.

Lei si era stretta nelle coperte.

Avevo cercato di abbracciarla, lei si era allontanata ma poi mi aveva spiegato “Volevo…ecco…parlare con mia sorella, avrei dovuto parlare anche con il mio ex ragazzo, ma non ce la faccio, voglio solo parlare con mia sorella e con i miei genitori.”

“Vuol dire che oggi io e te ci faremo una bella gita dai tuoi genitori!” 

“Sei sicuro? Cioè..sarà un’impresa!” lei sospira e si butta nel letto esausta.

“Essere stanca di mattina è un brutto segno, lo sai?” scherzo.

Odio vedere Lily così, certo non dico che non sia tenera e bellissima con il broncio avvolta nelle coperte, però so che è triste, so che soffre. Uno dei miei sogni fin da quando ho capito di essermene innamorato era quello di consolarla e di farla ridere, anche quando l’unica cosa che riesce a fare è piangere.

“La vecchiaia fa brutti scherzi!” continuo io, e finalmente i lati della sua bocca si alzano, il sorriso non dura molto, però è un sorriso vero.

“Comunque ho conosciuto i tuoi genitori, sono delle brave persone!”

“Lo so, sono adorabili…”

“…come la figlia!” la interrompo e le do un bacio sulla guancia.

“Il problema è mia sorella.”

La guardo, nei suoi occhi verdi vedo dolore, ripenserà a ricordi solo a lei e a sua sorella conosciuti, a quanto si volevano bene.

“Ci…ci considera mostri.” trattiene le lacrime.

“Sai che non lo siamo, vero? Non siamo mostri, tu in particolar modo.”

Lei mi sorride “Davvero, verresti con me?”

Mi avvicino a lei e le sussurro sulla sua guancia “Certo.”

 

 

Siamo arrivati a casa di Lily con una passaporta.

Dall’esterno è meravigliosa. Una normale casetta inglese.

“Sei pronta?” chiedo a Lily.

“Per niente.” I capelli si sono scompigliati, e lei ha un che di selvaggio.

Mi avvicino a lei, e la bacio. Le sussurro sulle labbra “Sei forte, Evans.”

Lei fa uno di quei sorrisi meravigliosi e si incammina verso il cancello, io la seguo.

“Lily!” Una voce maschile urla. Mi giro subito preoccupato per chi possa essere.

Lei si gira e borbotta un “Non ci credo, non è possibile”

Il ragazzo biondo si avvicina a noi.

“Non sapevo fossi tornata Lily.”

Quel ragazzo sembra volere una spiegazione, la continua a guardare. E io faccio lo stesso, completamente confuso.

E mi scatta una domanda.

La reprimo.

Non è possibile. Non possiamo aver incontrato proprio lui.

“Mark!”

Ecco, come temevo. È il suo ragazzo. Ex ragazzo! Perché il suo ragazzo sono io.

“Io sono James.” dico completamente in imbarazzo.

Mark mi guarda appena “Lily, cosa è successo? Tu ed io stavamo assieme. Qual è stato il problema?”

“Mi dispiace. Era…difficile. Questa cosa a distanza.” dice lei con estrema difficoltà.

“E adesso stai con questo?”

Io mi avvicino a lui, in modo arrogante, quasi come se lo volessi picchiare.

“James, no!” Lily mi tira per un braccio.

“Mark. Voglio essere sincera con te.”

Vuole dirgli di Hogwarts?

La guardo preoccupato, lei annuisce come per dire di stare tranquillo.

“Mi dispiace tanto per quello che è successo. Ma non…provavo più quello che ho provato quest’estate. O forse mi sono accorta che non ho mai provato per te quello che avrei voluto provare per un ragazzo.” sospira lei.

“E stai con lui?”

“Sì. James è fantastico.” dice e io non riesco a smettere di sorridere pensando “Ha scelto me.”

“James non era quello arrogante che ti dava fastidio?” chiede Mark arrabbiato.

Sta cercando di farci litigare?

Devo intervenire. “Ho fatto degli errori, mi sono già scusato con Lily. Ora lei sta con me, e finché la rendo felice non ho intenzione di lasciarla andare. Evita di cercare di lanciare scintille per far scoppiare il fuoco.”

Che frase ho detto?

Ma lui sembra avermi capito.

“Lily, sei una stronza, stai pure con questo coglione siete fatti l’una per l’altro!” urla e se ne va.

Lily sembra triste. “No, Ev. Non pensare a quello che ti ha detto. Non è vero.”

“Ha ragione. L’ho lasciato per una lettera. Sono una stronza.” Sta piangendo.

La abbraccio, lei si scansa. “No, lasciami. Come ho potuto lasciarlo per una lettera?”

“Lily pensavi di fare bene, non lo volevi fare soffrire ulteriormente.”

“Sono stata egoista.” dice rammaricandosi con sé stessa.

“Pensare a sé stessi non vuol dire per forza essere egoisti.” la cerco di nuovo di abbracciare, e lei sta volta me lo lascia fare.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE: PERDONATEMI, DAVVERO. MI DISPIACE PER QUESTI DUE MESI DI INATTIVITÀ.

PARLIAMO DEL CAPITOLO.

AMO IL SOGNO DI JAMES, AMO QUANDO RIPENSA A SUO PADRE, E VOLEVO CHE IL PADRE RIMANESSE UNA PRESENZA IMPORTANTE PER JAMES.

HO AMATO SCRIVERE IL DIALOGO TRA DOREA E JAMES.

MARK È TORNATO, MA PENSO PER UN SOLO CAPITOLO. 

JAMES E LILY HANNO AVUTO, NON SO NEMMENO COME CHIAMARLO,  “LITIGIO” MA HANNO FATTO PACE, MOLTO VELOCEMENTE. HO PENSATO DI FARLI LITIGARE, MA QUANDO LILY ANDRÀ DAI SUOI GENITORI E DA SUA SORELLA VOLEVO CHE CI FOSSE.

CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO.

-MELANY

 

 

 
 

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