Seven Sin

di Irene Adler
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gluttony-Gola (123 parole) ***
Capitolo 2: *** Lust-Lussuria ***
Capitolo 3: *** Greed-Avarizia ***



Capitolo 1
*** Gluttony-Gola (123 parole) ***



First Sin: Gluttony-Gola [123 parole]

by Irene Adler

 

Howard Link teneva sempre sotto stretto controllo Allen Walker: Quando il ragazzino andava a dormire si accertava di quando in quando che fosse ancora nel suo letto; in bagno lo seguiva come un ombra, con gran disappunto di questi; era arrivato addirittura ad accompagnarlo nelle missioni, per tenerlo d’occhio anche quando svolgeva i suoi compiti da esorcista.

Eppure Howard Link era pur sempre un uomo e, in quanto tale, imperfetto.

Grazie a questo semplice dato di fatto Allen Walker riusciva ad avere qualche attimo di pace fra un boccone e l’altro, mentre Link, al suo fianco, dedicava tutta la sua attenzione all’immensa pila di dolci davanti a se.

Dopotutto, grazie a  quel [loro] piccolo peccato di gola, la convivenza risultava decisamente meno burrascosa.
















Note dell'autrice: L'idea per questa mini-raccolta mi è venuta di getto, un lampo a ciel sereno, una manna dal cielo, siccome è da tempo che non mi viene l'ispirazione per scrivere. Solitamente mi faccio un sacco di problemi a pubblicare qualcosa, stavolta no. Mi butto e aspetto vostre recensioni, critiche e consigli per migliorarmi.

Irene Adler

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Capitolo 2
*** Lust-Lussuria ***



Pg: Sorpresa

Rating: Giallo

Genere: Introspettivo

Note: Accenni Lemon

Second Sin: Lust-Lussuria

 

Se l’era ripetuto più e più volte, ma tutti i suoi buoni propositi s’erano sempre infranti miseramente davanti alla realtà dei fatti.

Lui dopotutto era un uomo, ne aveva bisogno.

Se lo ripeteva ogni volta, quasi come giustificazione ai propri scarsi freni inibitori.

Sotto di sé la ragazza gemette appena, mordendosi il labbro inferiore, le guance imporporate dalla passione e dalla timidezza delle prime esperienze, i capelli scuri, mossi, sparsi sul cuscino.

Lei è solo un altro dei tuoi capricci, ti ripeti da quando sei entrato nella sua stanza, con chiare e ben poco caste intenzioni.

Solo un gioco, soltanto una delle molte donne finite fra le tue grinfie.

Te lo sei ripetuto fino alla nausea, mentre la baciavi con passione e le sfioravi la pelle sotto la camicia immacolata, avvertendo il suo respiro farsi più affannoso.

Non conta più il tuo ruolo, il suo, ciò che ne sarà di voi [se mai ci sarà un voi] dopo questa dannata guerra.

La lucidità mentale e la razionalità sono alla deriva in questa burrascosa passione.

Ti lecchi il labbro inferiore.

La fissi con gli occhi lucidi di lussuria.

Solo un altro dei tuoi giocattoli, solo un modo come un altro per dimenticare ciò che sei, ti ripeti, prima di affondare nuovamente il viso contro il suo petto.

La baci sul collo, scendi poi verso il basso.

Un giocattolo.

Lei annaspa in cerca d’aria.

 

[Sai che, dopotutto, stai mentendo a te stesso]

 

 

 

 




Note finali: Ok, la mia mente malata ha partorito questa…cosa. Inizialmente l’avevo concepita come una Lavi/Miranda (se di paring si può parlare, dato che la poveretta viene usata dal jr bookman per cose sconce XD), ma appena spostata mi sono resa conto che il protagonista poteva anche sembrare Tyki (Hiko, non mi uccidere ç_ç). Comunque…questa è la mia prima lemon…anche se è un accenno avrò riscritto il pezzo almeno 10 volte (tipa vergognosa -/////-) Spero che premierete questo sforzo con qualche recensione^^

Ringrazio moltissimo le tre persone che hanno lasciato una recensione al precedente capitolo e dedico questa drabble a loro. Le recensioni sono la linfa vitale di uno scrittore di ff, quindi è grazie a voi che sono riuscita a continuare questa raccolta e per questo vi ringrazio di cuore^^

Al prossimo capitolo!

Irene Adler

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Capitolo 3
*** Greed-Avarizia ***



Pg: Kanda, altri

Rating: verde

Genere: Leggermente nonsense, introspettivo, malinconico.

Third Sin: Greed-Avarizia

 

 

“ Okaa-san, guarda il cielo! Cosa sono quelle cose piccole e luminose?”

“Quelle sono stelle tesoro…sono belle vero?”

“Si, Okaa-san!”

Kanda a quel tempo era solo Yuu-chan, solo un bambino come tanti.

A Yuu-chan piacevano le stelle, quei bottoni di luce dorata che spezzavano la monotonia del cielo notturno, così profondo ed indefinito.

Le amava.

Le amava davvero tanto.

 

 

“Yuu, dai vieni anche tu!”

Si voltò stizzito il giapponese.

“Non chiamarmi per nome, stupido Bookman”

Lavi gli sorrise, sporgendosi oltre le spalle di Allen, seduto al suo fianco con gli occhi rivolti al cielo.

“Coraggio, vieni qui con noi! Le stelle cadenti si vedono una sola volta all’anno, te le perderai!”

Gli occhi verdi del Bookman sondarono quelli pece del compagno.

 

“Sai piccolo mio…i tuoi occhi sono lucenti proprio come loro”

 

Distolse bruscamente lo sguardo Kanda, abbassando il volto e dando le spalle ai compagni.

 

 “Okaa-san, le stelle cadono solo una volta all’anno?”

“Certo, Yuu-chan…ogni anno, lo stesso giorno”

“Le vedremo sempre insieme, non è vero? Noi due da soli…”

“Promesso…solo noi due”

 

“Non m’interessa passare del tempo con voi!”disse brusco, iniziando ad allontanarsi.

Lavi sbuffò, mentre al suo fianco Allen gli diceva di lasciarlo perdere: Dovevano godersi la serata ed evidentemente a Kanda non piacevano cose infantili come osservare le stelle cadenti.

Linali, seduta di fianco ai due, sospirò, fissando la figura del giapponese sparire nell’Ordine.

Kanda in fondo amava le stelle.

Nonostante tutto, sotto quella scorza di freddezza e apatia, uno spaurito Yuu-chan viveva ancora e, come un bambino, s’aggrappava con tutte le sue forze a quel poco della sua innocenza [quella vera, che non mieteva ne vittime ne provocava dolore]che gli restava.

Per questo non donava mai il suo vero sguardo [brillante come le stelle, aveva detto sua madre], per questo, pur di non condividere quelle stelle [le sue, quelle della sua famiglia] , preferiva sparire nell’ombra, rinunciare ad esse, senza condividerle con altri.

Yuu-chan aveva tanto da dare, ma non concedeva nulla di sé agli altri; ne un sincero sorriso, ne il suo affetto, ne il suo sguardo, ne le sue stelle.

Linali lo osservò sparire nell’ombra.

Un’avarizia discreta e silenziosa come lui [come Kanda], radicata nel suo animo da tanto, troppo tempo.

Sospirò Linali.

Lei sarebbe stata al suo fianco, quando essa l’avrebbe, un giorno, sopraffatto.

“Guarda Linali, una stella cadente!”

Coraggio Kanda [Yuu-chan], esprimi un desiderio.










Note autrice: E' strana, ma, non sò perchè, mi piace *___* 

Greed in italiano stà sia per avidità che avarizia, due concetti molto legati, ma nello stesso tempo molto diversi; per Kanda ho trattato l'avarizia, perchè secondo me gli si addice molto.

Ringrazio Bulma 90 e Kaho_chan per aver recensito, fà sempre piacere ricevere complimenti e ancora di più dubbi, consigli o precisazioni.

Alla prossima,

Irene Adler

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