Tutta colpa di Barbra.

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO

-Rachel Berry- una ragazzina di tredici anni sgusciò dalla folla e si avvicinò alla donna seria che l’aveva chiamata, Santana l’aveva notata subito, con i suoi occhi castani e il suo naso esposto, ma perfetto per lei, la ragazza si sedette sullo sgabello e la vide mordersi un labbro nervosa, la donna che le stava accanto, che si era presentata come Professoressa McGranitt, le mise un cappello sul capo che all’improvviso spalancò una piega che sembrava fosse una bocca –mhh, vediamo un po’, Rachel Berry, brillante e dal cuore d’oro, direi che ti troverai benissimo fra … i Grifondoro!- un boato si sentì per la grande sala, Santana si girò, le urla provenivano da un tavolo dove c’erano seduti dei ragazzi con le uniformi di colori fra il rosso e l’oro, Santana ritornò a guardare la professoressa che leggeva l’elenco per la milionesima volta –Quinn Fabrey- una ragazzina bionda con gli occhi verdi e il sorriso dolcissimo avanzo fin vicino lo sgabello –Tassorosso!- aveva urlato il cappello, la ragazza andò a sedersi al tavolo della sua casa con un sorriso soddisfatto sul viso –Brittany Susan Pierce- un’altra ragazzina bionda corse verso il cappello, aveva degli occhi azzurri che a Santana sembravano due pezzi di cielo –Grifondoro- aveva gridato il cappello, il grido felice della ragazzina lo aveva accompagnato, seguirono Mercedes Jones, corvonero, poteva sembrare molto ironica la cosa, dato che la ragazza era di colore, poi ci fu una ragazza dai tratti orientali e dei lunghi capelli tinti di nero, Tina Choen-Chang si chiamava, lei andò a finire nei tassorosso. Dopo una certa Rebecca Jackson, Serpeverde, si sentì un attimo di silenzio –Santana Lopez- la latina si guardò intorno e deglutendo si avvicinò al cappello –cos’abbiamo qui- il cappello fece una piccola pausa –astuzia, furbizia..- stava per continuare ma Santana si lasciò scappare un sussurro –non serpeverde, non serpeverde- continuò –sei sicura? Del resto i Malfoy sono tuoi cugini lontani- Santana scosse la testa continuando a ripetere “non serpeverde” –dato che in te vedo anche forza e bontà direi che va bene, Grifondoro- Santana chiuse gli occhi e sospirò  una volta essere scesa da quello sgabello, arrivò al tavolo della sua casa, tutti le sorrisero e si sedette accanto a quella ragazza bionda dagli occhi azzurri –Brittany- le allungò la mano, Santana la accettò –Santana- le sorrise –dai mangiamo muoio di fame- disse la ragazza bionda.
 
Dopo qualche ora si erano ritrovate nei loro dormitori del primo piano, Santana aveva il letto accanto a quello di Brittany e di quella ragazza con il naso grande, Rachel, sembrava si chiamasse, sentirono un urlo e Santana si precipitò a vedere che fosse successo, Brittany era seduta a terra con una gabbia fra le mani –che succede Brittany?- Santana le si avvicinò –Lord T è scappato- Santana alzò un sopracciglio –chi è Lord T?- tutte le ragazze si erano precipitate da Brittany –il mio gatto- si sentì un miagolio –credo di averlo trovato- una voce dolce si sentì alle spalle delle ragazze, la ragazza si fece avanti con il micione in braccio –oddio, grazie- la ragazza sorrise dolcemente a Brittany –io sono Rachel comunque- la ragazza le porse una mano –Brittany- gliela strinse la bionda –che animali avete voi altre?- Rachel si guardò intorno –io ho un gufo, si chiama Civ-  una ragazza di nome Kitty si avvicinò, Santana non l’aveva vista all’assegnazione, forse era successo dopo di lei –ho un gatto anch’io si chiama Barbra- sbottò Rachel –e tu Santana?- tutti si girarono verso la latina, si ritrovò tutti quegli occhi addosso –una civetta - disse seccata per poi gettarsi a letto e fare finta di dormire, non era il tipo di persona che faceva amicizia, aveva un carattere chiuso e acido, non parlava liberamente di sé –io vengo dall’Irlanda- sentì Brittany sbottare mentre accarezzava il suo gatto –io sono di Lima, Ohio- la voce acuta di Kitty rimbombò nelle orecchie di Santana –io di New York, infatti sognavo di diventare una star di Broadway prima di scoprire che ero una strega, sapete New York è fan..- Santana sbuffò –io sto cercando di dormire- sbottò Santana cercando di contenere la stizza –scusaci…- Rachel fece per chiederle come si chiamava –Santana- sbottò la ragazza –andiamo San non fare la brontolona- Brittany le si avvicinò tutta sorridente, Santana non sopportava chi gli metteva dei nomignoli ma era troppo stanca per pensarci, sbuffò e si mise a sedere –di dove sei Santana?- Rachel le sorrise, Santana venne colpita da quel sorriso così grande –non lo so- le ragazze spalancarono la bocca –va bene, i miei genitori sono stati uccisi e mi ha cresciuto una mia zia a Porto Rico- Brittany spalancò la bocca –sei ispanica?- saltellò –si, e sono anche stanca, quindi- Rachel la fermò prima che potesse addormentarsi –cos’è successo alla tua famiglia?- Rachel le si avvicinò rivolgendosi a lei in modo molto dolce –non mi va di parlarne, buona notte ragazze- cercò di risedersi –buona notte ragazza misteriosa ispanica- Rachel le disse per poi scoppiare a ridere, un sorriso comparve sul viso della ragazza, sorriso che si fece ancora più forte quando Brittany le schioccò un bacio su una tempia, si conoscevano appena, ma quella ragazza già le stava simpatica.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

Penultimo anno alla scuola di Magia e stregoneria di Hogwards, le nostre ragazze sono cresciute in fretta, sviluppando amicizie e amori diversi. Brittany e Santana erano diventate amiche molto strette con il tempo, e Santana provava qualcosa di più, solo che la bionda non lo sapeva, le altre ragazze del suo stesso anno, Rachel e Kitty erano amiche con Brittany, ma Santana non aveva allacciato mai i rapporti con le due, le stavano simpatiche e tutto, ma non riusciva a rapportarsi, non le conosceva, non sapeva neanche com’è che la pensavano, Rachel aveva fatto amicizia con la ragazza del corvonero, Mercedes, con Tina e con un ragazzo dei Grifondoro arrivato al secondo anno dalla scuola russa, dato che era gay si era dovuto trasferire, Kurt si chiamava, Santana lo ammirava tantissimo, era stato coraggioso ad ammettere la sua diversità, mentre lei proprio non riusciva ad ammetterlo, non riusciva neanche a dire a Brittany di essersi innamorata di lei. Erano appena scese dal treno, Santana e Brittany come sempre camminavano e ridacchiavano da sole, mentre Rachel le fissava da lontano con Kurt alle sue spalle –quella Lopez è davvero strana- Mercedes annuì all’affermazione di Kurt –io credo che sia semplicemente triste- Rachel ricevette degli sguardi incuriositi da parte dei suoi amici –hei Berry attenta con quel nasone- un ragazzo molto alto dei serpeverde la spinse –hei Karofsky lasciala in pace!- urlò una voce, ma nessuno sapeva di chi fosse, nessuno tranne il ragazzo, che appena la sentì se ne andò, si girarono e dietro di loro apparvero due ragazzi –Ciao, scusami in anticipo lui è un po’ cretino, io sono Finn- un ragazzone alto con la divisa dei serpeverde le porse la mano –io sono Blaine- un ragazzo dei tassorosso la porse a Kurt sorridendogli, quando i ragazzi andarono via Rachel rimase a fissare il ragazzone per un bel po’ di tempo –cosa ci fa quello lì nei serpeverde?- Kurt guardò l’amica –si dice che l’abbiano incastrato, è uno dei migliori giocatori di Quiddic della scuola e l’hanno voluto loro- Rachel spalancò la bocca –non è come gli altri- Rachel si avviò verso l’entrata –ti piace- Tina la prese un po’ in giro.
Iniziarono a mangiare dopo aver assistito alle assegnazioni della casa, era sempre bello vedere il modo in cui lo facevano, Rachel era seduta accanto a Kurt e Mercedes, che si era seduta accanto ai ragazzi dato che aveva già finito la sua cena, Rachel  guardava il ragazzone alto dall’altro lato della stanza che giocava con il cibo nel piatto, Kurt e Mercedes parlavano con Brittany difronte a loro, mentre Santana era imbambolata a guardare il profilo di Rachel, le labbra carnose e grandi, il naso esposto, gli occhi castani e profondi, intenti a guardare qualcuno, Santana si sporse verso la ragazza e vide che fissava un ragazzone alto dei Serpeverde arrivato l’anno prima, diede un calcio leggero alla ragazza per non farle del male, Rachel si girò di scatto guardando Santana che le fece un gesto con la testa, Rachel si girò verso Kurt che la stava guardando –Rachel mi stai ascoltando?- Santana rise senza farsi vedere –scusa Kurt stavo pensando ad altro, dicevi?- Kurt alzò gli occhi al cielo –ti ho chiesto che hai fatto durante le vacanze- tutti gli occhi erano puntati su di lei –niente le solite cose, sono stata a casa e ho girato per New York- tornò  a guardare il ragazzo, non fece neanche caso alle storie fantastiche che raccontavano gli altri sulle loro vacanze, ascoltò involontariamente il racconto di Santana –sono stata dai miei nonni, mi hanno raccontato dei miei, e sai tutte quelle cose così- Rachel si girò verso la ragazza che aveva abbassato la testa sul piatto cercando di mangiare qualcosa, giurò di aver visto una lacrima scorrerle su viso –Rachel posso parlarti?- sentì qualcuno che le punzecchiava una spalla, si girò e si ritrovò a sorridere vedendo il ragazzo che fino a poco fa aveva guardato intensamente –volevo chiederti se- si guardò intorno, sentendo gli occhi degli altri ragazzi addosso –se ti andava di andarci a prendere una burrobirra un giorno di questi- il ragazzo sorrise –certo, perché no, che ne dici di domani?- Finn annuì –ci vediamo domani allora- Rachel gli sorrise e gli schioccò un bacio sulla guancia. Il ragazzo andò a sedersi –stai arrossendo Berry sei imbarazzante- la guardò divertita Santana –hei Lopez!- la latina alzò la testa verso un ragazzo dei corvonero  -cosa vuoi Puck?- disse scocciata, il ragazzo si aggiustò la cresta che aveva in mezzo alla testa e le sorrise –conosco un amico, Puckzilla, mi ha detto che vorrebbe conoscerti- Santana alzò un sopracciglio –di al tuo amico Puckzilla di stare lontano da me e dalla mia casa, altrimenti ti strappo quello scoiattolo morto che ti ritrovi sulla testa- si alzò con fare minaccioso –va bene ho capito, ciao Lopez- il ragazzo tornò al suo tavolo e appena Santana si sedette ci fu silenzio, finchè non scoppiarono tutti a ridere –osso duro la Lopez- disse Mercedes facendola sorridere –non sapete con chi state parlando- si indicò un dito al petto con fare superiore.
Dopo un’ora tutti erano tornati al dormitorio, tutti tranne Santana che stava nella sala di ritrovo dei Grifondoro, leggeva un libro di babbanologia, o meglio cercava di leggerlo, aveva gli occhi puntati sulle parole, ma si limitava semplicemente a guardarlo il libro, aveva troppi pensieri, lei, Brittany, la sua sessualità, i suoi genitori, Rachel, perché mai poi stava pensando a quella ragazza? Tutto era troppo per lei, si perse nei suoi pensieri e si svegliò solo quando il fuoco che aveva creato con la magia si era spento, si rese conto che era tardi, era notte inoltrata, quindi chiuse il libro con un tonfo e lo posò sulla scrivania, stava per tornare nel dormitorio, quando un miagolio la fece voltare –chi c’è?- di nuovo un rumore –Professoressa McGranitt?- Santana si girò di nuovo intorno, sussultò quando sentì qualcosa di peloso farle le fusa vicino la sua gamba, abbassò lo sguardo e sorrise –Barbra che ci fai qui?- prese la gatta e iniziò ad accarezzarla –farai preoccupare Rachel se scappi all’improvviso- la gatta non faceva che farle le fusa –appunto, mi sono preoccupata- Santana sussultò guardando il gatto per essere sicura che non avesse parlato –scusa ti ho spaventata- sentì di nuovo quella voce dolce e si girò alle sue spalle, sorrise quando vide la sua compagna di  “casa” stropicciarsi gli occhi, aveva un pigiama rosa con i cuoricini, mentre Santana indossava ancora la divisa –tieni Berry- le porse la gatta –io ho un nome Santana, lo sai vero?- la latina le sorrise e alzò un sopracciglio –davvero credevo che il tuo nome fosse Berry e il tuo cognome Hobbit- Rachel alzò gli occhi al cielo –prima di tutto lo so che sai come mi chiamo, secondo non ho i piedi pieni di peli quindi non sono un Hobbit, terzo..- Santana sbuffò –mi sono persa al “prima di tutto”- si massaggiò il collo e fece per andare nei dormitori –Babbanologia? Che stupidaggine quella materia- Rachel lesse il titolo del libro che Santana aveva posato poco prima –cosa? È la materia migliore del mondo!- Santana si girò scattando –è la più noiosa Santana- sghignazzò Rachel –ora se non ti dispiace vado a dormire- passò accanto alla ragazza sorridendole, Santana rimase a fissarle i capelli che ondeggiavano perfettamente al tempo con i suoi fianchi –ah, Santana- la latina scosse la testa e fissò la faccia di Rachel –credo che dovresti dirlo a Brittany- la ragazza ebrea sorrise e si chiuse la porta del dormitorio alle spalle, lasciando Santana imbambolata a pensare le parole che le aveva appena detto Rachel, rimase con la bocca spalancata, non poteva crederci, era leggermente impossibile che lo avesse capito, scosse la testa e la seguì nel dormitorio, entrò giusto in tempo per vederla entrare nel piccolo bagno che c’era nel dormitorio, la seguì e chiuse il bagno a chiave –chi te l’ha detto?- le si avvicinò minacciosa –Santana esci dal bagno!- le urlò imbarazzata –shh le altre si sveglieranno- la rassicurò –chi te l’ha detto Be..Rachel- la ragazza ebrea sorrise –in questi cinque anni non siamo mai state legate io e te- Santana alzò gli occhi al cielo, si sedette sapendo che il racconto di Rachel sarebbe andato per le lunghe –ma ho imparato a capirti tramite gli occhi, le espressioni, i movimenti- Santana sbuffò –vai al punto- Rachel la guardò scocciata –ho visto come guardi lei e ho visto come guardi le altre persone, tutto qua- Santana sospirò –quindi lo sai solo tu?- Rachel annuì –scusa ma ora vorrei andare a dormire- Santana annuì e la lasciò andare. Si sdraiò sul suo letto e cercò di chiudere gli occhi, cercò di dormire ma non ci riuscì, così si limitò a guardare Brittany e alcune volte Rachel.
-Santana?- la latina alzò gli occhi al cielo e fece finta di dormire –lo so che sei sveglia- sbuffò e si girò verso la ragazza –che c’è Berry? Sono le cinque di mattina, domani ho le audizioni per la squadra di Quiddic, squadra di cui fai parte anche te, lasciami dormire- la guardò, con la testa poggiata sul cuscino mentre fissava il soffitto con la sua gatta in mano, trovò per la prima volta quegli occhi, così concentrati a fissare qualcosa che neanche esisteva, per la prima volta scoprì la bellezza che celava sotto quella facciata egocentrica –perché non riesci a dormire?- le chiese la ragazza ebrea iniziando ad accarezzare il gatto –non è ora di fare conversazioni Berry- Santana si rituffò fra le coperte –io lo so che non sei così- disse distratta l’altra ragazza –davvero? Allora come sono? Non lo so neanche io, dimmelo te come sono- sbottò Santana innervosita, guardò l’espressione dell’altra ragazza e si pentì di aver parlato in quel modo –scusa- disse sotto voce per non farsi sentire –non importa- Rachel si girò dandole le spalle, Santana sbuffò, le diede le spalle anche lei, però le dispiaceva, non voleva trattarla in quel modo, poi neanche sapeva perché le importava tanto di Rachel, quella ragazza che non aveva mai conosciuto per davvero.
 Le prime luci dell’alba arrivarono prima che Santana potesse rendersene conto, aprì gli occhi, aveva dormito pochissimo quella notte, si ritrovò subito un peso sullo stomaco, ridusse gli occhi ad una fessura e riconobbe una palla di pelo appallottolata sulla sua pancia, sorrise e si mise a sedere cercando però di non svegliare la gatta, l’accarezzo dolcemente, guardò verso Brittany, la sua espressione beata in un sonno tranquillo, i capelli biondi lasciati sul cuscino, un braccio sotto la testa e l’altra mano accanto alle labbra con il pollice in bocca, sorrise e quasi involontariamente, come se non lo avesse detto il cervello ma il cuore si girò verso Rachel, continuando ad accarezzare Barbra, si ritrovò gli occhi della ragazza cioccolato addosso, in un espressione concentrata, un labbro più esposto di un altro andava a creare un broncio dolcissimo, Santana voleva dirle qualcosa di acido, ma incantata da quei occhi si limitò a sorriderle, mostrando le sue fossette, Rachel sorrise di rimando –le piaci- indicò con la testa la gatta per poi stiracchiarsi –no, credo solo che abbia bisogno di coccole, io non piaccio a nessuno- Santana guardò avanti a sé –se ti mostrassi per quella che se veramente credo che piaceresti a molte persone- Rachel si alzò dal letto e le prese la gatta dalle braccia –ancora con questa storia Berry?- la latina tornò acida di botto –scusa, vado ci vediamo sul campo di Quiddic fra mezz’ora- la ragazza le sorrise  e si chiuse la porta del bagno alle spalle, Santana si gettò sul letto affondando la testa nel suo cuscino, pensò alle parole dette dalla ragazza, possibile che Rachel riuscisse a leggerle dentro?
 
-va bene, dopo una lunga riflessione durata un’ora fra me e la Berry- Rachel sbuffò –mi chiamo Rachel- disse acida –si come ti pare, fra me e Rachel, abbiamo stabilito che a far parte delle squadra saranno- Santana prese un pezzo di carta e iniziò a leggere –Faccia da tricheco Spoling a porta- un ragazzetto sorridente andò accanto a Rachel –cacciatori :l’Hobbit accanto a me- Rachel alzò gli occhi al cielo –Kurt Porcellana Hummel e quella sotto specie di zucchina- due ragazzi si avvicinarono a Rachel –come battitori i gemelli Stuart e come cercatore io- Santana smise di leggere –mi dispiace per tutti quelli che non sono stati presi, potrete sempre riprovare il prossimo anno- Santana accennò un sorriso e si girò verso Rachel –abbiamo finito- sbuffò massaggiandosi la fronte –Kurt! Hey Kurt!- un ragazzetto abbastanza basso con delle sopracciglia a trapezio e i capelli pieni di gel si avvicinò alla squadra –Blaine!- Kurt gli andò vicino abbracciandolo –sei stato magnifico, giocheremo contro allora- il ragazzo con gli occhi azzurri  annuì –Kurt dobbiamo andare a lezione- Santana si avvicinò al ragazzo –Piacere Blaine, sono un amico di Kurt- Santana lo fissò da testa a piedi –avrei giurato che fossi un parente della Berry- Blaine la fissò un po’ interrogativo –va bene Santana, andiamo, Kurt ci seguirà dopo- Rachel la prese per le spalle –non farci caso- disse sotto voce verso il ragazzo arrivato da poco.
-lasciami Berry, non voglio andarci con te a lezione- Rachel alzò gli occhi al cielo –sembri una bambina, muoviti che facciamo tardi- Santana sbuffò –ma io odio divinazione- si fermò in mezzo al corridoio –ti prego Santana muoviti- la prese per un braccio e la tirò –ciao Brittany convinci questa caprona ad andare a lezione- Rachel bloccò la bionda che salterellava per il corridoio sorridente –andiamo Sannie, ti spieghiamo tutto io e Rach, forza vieni, non è la stessa cosa senza di te- appena la ragazza si avvicinò per lasciarle un bacio sulla guancia Santana si sciolse e si aprì un sorriso immenso sul volto, sentì Rachel sghignazzare e le diede una gomitata rivolgendole uno sguardo di fuoco.
La lezione si era svolta proprio come Santana se lo aspettava, una noia assoluta per tutto il tempo, vedere quella professoressa strana che parlava a tazze piene di caffe e a sfere di vetro la faceva sentire come se fosse la cosa più ridicola del mondo, l’unica cosa positiva era che Brittany si stringeva a lei ogni volta che la professoressa leggeva una tazza, Rachel invece per tutta la lezione era rimasta a fissare Finn dall’altro lato della stanza che cercava di capirne qualcosa dato che girava e rigirava la sua tazza –Berry smettila di sbavare- Santana le diede un piccolo calcio e la fece tornare a guardare le ragazze, il suo sguardo cadde sulla mano di Brittany, intenta a fissare la prof, che stringeva quella di Santana, Rachel sorrise e guardò Santana –no, nessuna domanda- sussurrò continuando a stringere la mano della bionda accanto a lei. Ora si ritrovava da sola con Brittany nella sala di ritrovo dei Grifondoro, a quell’orario la sala era vuota, per lo più i ragazzi si recavano a cena ma Santana e Brittany si persero fra i libri e le scartoffie da studiare –non ci capisco niente di questa roba babbana- chiuse il libro di botto andando con la testa all’indietro –vuoi che ti aiuti?- Santana alzò la testa dal libro e le sorrise, Brittany si limitò ad annuire e si avvicinò alla ragazza –ecco vedi, questa è una lavatrice- Santana puntò il dito verso la figura –serve a lavare i tessuti con una forza centrifuga- Santana aveva la testa abbassata verso il libro –è come quando fai una capriola in acqua Britt- Santana alzò lo sguardo ritrovandosi persa negli occhi azzurro cielo della ragazza, rimase per un attimo a guardarla, desiderava tanto avvicinarsi  e schioccarle un bacio, era talmente innamorata che neanche la sua corazza riusciva ad allontanarla da lei –è come quando hai le farfalle nello stomaco?- domandò Brittany a bassa voce avvicinandosi al viso della ragazza –si una cosa del genere- Santana si ritrovò così vicina alla ragazza che poteva sentire il suo profumo dolce, sembrava quasi zucchero –Britt io devo dirti una cosa- Santana si avvicinò un altro po’, la ragazza bionda puntò i suoi occhi azzurri prima sulle labbra della latina e poi verso i due pozzi neri che aveva come occhi, sembrava quasi che anche lei volesse baciarla –io da un po’ ho capito che..- non riuscì a continuare perché si sentì un tonfo, la porta posta dopo il quadro con la parola d’ordine sbatte fortissimo, rivelando una ragazza bassina in lacrime tutta sporca , Santana si spostò di scatto dal viso di Brittany e puntò lo sguardo verso la ragazza che era appena entrata – Rachel?- Santana si alzò per fissare meglio la ragazza che alzò la testa –scusate ragazze- la ragazza ebrea corse verso i dormitori, Santana guardò Brittany che fece per alzarsi –no, vado io- le sorrise –cerca di capire cos’è questa lavatrice- le fece un occhiolino e si avviò al dormitorio. Appena si chiuse la porta trovò la ragazza seduta a terra con le ginocchia al petto e la testa sulle gambe, Santana le si sedette accanto, non disse una parola, si limitò semplicemente a farle capire con la sua presenza che lei ci sarebbe stata –scusa se vi ho interrotte, ho visto come vi guardavate- Santana si fece rossa di botto –io.. cioè noi.. non fa niente Rachel- rispose impacciata –ma che ti è successo?- la guardò meglio, i capelli pieni di liquido rosa come i vestiti –stavo andando all’appuntamento con Finn, ma dei ragazzi del serpeverde mi hanno bloccata e con la magia hanno fatto comparire delle granite- Rachel scoppiò di nuovo a piangere –io non so perché mi fanno questo, non gli ho fatto niente, dicono che voglio uscire con Finn per fargli una magia e per evitare che giochi bene- Rachel alzò per un attimo lo sguardo verso Santana, la vide concentrata verso qualcosa, abbassò di nuovo lo sguardo ma un braccio sulla sua spalla la fece sorridere, Santana le aveva allungato un braccio a cingerle le spalle e l’aveva stretta facendo attenzione a non sporcarsi, dopo qualche minuto Rachel sentì che quel calore proiettato dal braccio sulla sua spalla era sparito, alzò la testa e si ritrovò Santana in piedi che le tendeva una mano con un sorriso sul viso –Berry alzati, datti una ripulita e poi andiamo a farci un giro per il castello- Rachel le sorrise –l’ho già visitato tutto- Santana si chinò –anche io, ma l’ho fatto da sola- si alzò di nuovo e le tese la mano –allora?- Rachel sorrise e le prese la mano andando a farsi una doccia. Santana si era seduta sul letto ad aspettare Rachel, non sapeva quello che stava facendo, non sapeva perché, sapeva solo di aver lasciato la bionda di cui si era innamorata a studiare mentre lei si era precipitata ad aiutare una ragazza che sapeva solo si chiamasse Rachel e che venisse da New York, sentì la porta aprirsi leggermente e una ciocca bionda apparire –San dov’è Rachel?- Brittany si sedette accanto alla ragazza –in bagno, quando finisce andiamo a farci un giro per il castello, vuoi venire?- chiese timida –no grazie, sono stanca, buona notte- le schioccò un bacio e corse a letto, Santana si toccò la guancia per assicurarsi che quel bacio fosse stato reale, qualcosa iniziò a muoversi nel suo petto, forse era il suo cuore che tremava, sapeva solo che Brittany era la sua vittoria in una vita di sconfitte –sono pronta- Rachel uscì dal bagno sorridente, Santana come risposta si mise un dito sulle labbra e indicò Brittany, Rachel alzò le mani e si diresse verso i corridoi seguita da Santana.
 
-stavi per dirglielo vero?- Rachel sbottò quando si ritrovarono al corridoio del terzo piano –cosa?-  Santana fece finta di non capire –lo sai cosa- rispose ovvia la ragazza al suo fianco –oddio Berry, mi stai facendo il lavaggio del cervello, sei una ficcanaso, mi stai infastidendo, che ti importa della mia vita, ti basta già la tua- Santana gesticolò nervosamente –tu non sai niente di me!- Rachel la puntò e iniziò a camminare più svelta stringendosi alla sua tunica, Santana sbuffò e la rincorse –aspetta- la bloccò per un braccio e la fece girare –in cinque anni io e te ci siamo limitate al buongiorno, qualche offesa durante gli allenamenti e alla buonanotte, non ci conosciamo, ma vorrei che lo facessimo, vogliamo iniziare da capo- Santana le sorrise –inizio io?- chiese sorridente Rachel –la solita prima donna- la latina la prese un po’ in giro facendola ridere –mi chiamo Rachel Berry, vengo da New York, un quartiere vicino Broadway dove vivevano delle streghe, mia madre era una di loro, una grande strega, era un auror,  smise di esserlo però quando dovette partorire me, avevo due sorelle,  Megan e Madison. Un giorno loro e mia madre stavano andando a diagon alley, mia sorella sbagliò a pronunciare e si ritrovarono in un quartiere malfamato, mia madre cercò di difendere le mie due sorelle, ma qualcuno le colpì con l’avada kedavra . Da quel giorno ho vissuto con mio padre e il suo compagno, sì era gay e in un momento di debolezza insieme a mia madre mi avevano concepito, i miei due padri mi tennero allo scuro dalla magia fino ai miei dodici anni, poi a tredici sono arrivata qui e, beh, ho incontrato una ragazza, è bellissima, i suoi occhi sono neri come un pozzo, il naso perfetto diversamente dal mio, le labbra carnose e due fossette dolcissime che si rivelano ogni volta che mi sorride, la pelle ambrata e i capelli lunghi corvini. La prima sera che la vidi all’assegnazione non potei fare a meno di vedere il suo viso preoccupato e sentii le sue parole “non serpeverde”, il capello parlante l’accontentò e la ragazza finì nella mia stessa casa- fece una pausa per riprendere fiato –quella sera nei dormitori cercammo di conoscerci, però di quella ragazza sapevo solo il nome e le origini, e sapevo che i suoi genitori erano morti. Dopo cinque anni ho imparato a conoscerla solo guardandola, quando si imbarazza gira lo sguardo e scaccia via i pensieri con una mano come fosse una mosca, quando ride mette la lingua fra i denti e quando è nervosa si mangia il labbro. Ho notato che non mostra mai a nessuno com’è fatta davvero, si nasconde sempre, però io l’ho capito sai, lo so che lei è una vera grifondoro, gentile e tenera, follemente innamorata della sua compagna di “casa”, non lo ammette perché ha paura di come possa reagire le persone e per questo ogni giorno lotta contro sé stessa, demolendosi- Rachel finì il suo racconto girandosi verso Santana che guardava il pavimento e nascondeva il sorriso –hai raccontato tutto tu, ma non sai tutto di me- Rachel alzò un sopracciglio, vide la ragazza sedersi su uno degli archi posti lungo il porticato che dava nel cortile –quando avevo sei anni i miei genitori, babbani, vennero presi d’ostaggio in una rapina, mio padre era un medico e mia madre un’infermiera, c’ero anche io con loro e quando mi dissero di non muovermi io feci l’effetto contrario, corsi verso un telefono e chiamai la polizia, sentii mia madre urlare il mio nome, poi tre colpi di pistola, rientrai nella banca correndo e vidi il corpo di mia madre e quello di mio padre stesi a terra, con un colpo alla testa per mio padre e due al torace per mia madre, i ladri fuggirono e io corsi verso di loro, cercai di svegliarli ma come risposta ebbi una carezza e del sangue sulle mani. Da quel giorno ho imparato  a cavarmela da sola, non ho più dimostrato come sono davvero- Santana singhiozzò asciugandosi una lacrima –è la prima volta che la racc..- non finì di parlare perché Rachel l’aveva stretta in un abbraccio, Santana per un attimo esitò a ricambiare, ma poi sorrise alla ragazza e la strinse forte quasi sollevandola da terra. Durante i racconti non si erano accorte di essere arrivate davanti al quadro della donna che chiedeva la parola d’ordine Rachel borbottò qualcosa e il quadro come per magia, si fa per dire, si aprì. Santana e Rachel andarono nei dormitori, Kitty e Brittany già dormivano, così decisero di spogliarsi e addormentarsi.
Poco prima di chiudere gli occhi Santana sentì un calore sulla sua guancia –ora ti conosco davvero la ragazza strana dei grifondoro. Buona notte - sentì la voce di Rachel e sorrise –Buona notte Rachel Osservatrice Berry- sentì ridere l’altra ragazza e si addormentò.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

-Sannie! Hey Sannie!- Santana si sentì chiamare e si rigirò fra le coperte –Andiamo San- sentì ancora, poi uno sbuffò, si coprì la testa con la coperte –Rachel! Santana non si vuole svegliare- Santana sbuffò –Britt lasciala dormire, è domenica- Santana spalancò gli occhi “è domenica” pensò, ma poi si disse che non gliene fregava e chiuse di nuovo gli occhi –ma sta nevicando!- sentì dei passi –Brittany sarà solo il preside con una mag..- le parole morirono in bocca alla ragazza, che si era bloccata davanti la finestra, osservando un meraviglioso paesaggio bianco –Kitty dov’è?- Brittany si guardò in torno –ha detto che usciva con Puckerman- Santana sentì il nome del ragazzo e sbuffò –state un po’ zitte- disse con ancora la voce impastata dal sonno, sentì un urletto felice dall’altra parte della coperta e sorrise capendo che era stata Brittany –si è svegliata!- si mise a sedere sbadigliando –buongiorno- Rachel le sorrise –Berry- le fece un cenno con la testa sorridendole –Sanniee andiamo a giocare con la neve- Brittany salterellò –certo, dammi il tempo di prepararmi- si guardarono un attimo –ehm, io vado prendetevi tutto il tempo che vi serve io, ehm, ciao- Rachel sorrise ammiccando a Santana che la guardò con sguardo assassino, ormai da quando avevano stretto i rapporti quella sera nei corridoi Rachel faceva di tutto per farle rimanere sole. Dopo neanche un ora entrambe erano stese sulla neve –San facciamo l’angelo?- la bionda iniziò ad aprire e chiudere le gambe, mentre le braccia andavano verso l’alto e il basso –non hai bisogno della neve per esserlo- Santana spalancò gli occhi appena si rese conto di quello che aveva appena detto, anche Brittany se ne era accorta infatti si alzò e si mise seduta accanto all’altra che continuava a fissare il cielo –che hai detto?- fece finta di non aver capito, la fissò intensamente –io.. niente- sorrise Santana, che si allontanò dalla ragazza –io.. devo andare- disse staccando le parole, era rimasta bloccata dall’improvviso avvicinamento della ragazza, si alzò di scatto dalla neve e si avviò all’entrata –Santana aspetta- sentì Brittany urlare ma non le diede ascolto, corse e basta, qualche lacrima le solcava il viso e non sapeva neanche perché, sentiva una strana sensazione, qualcosa più grande di lei, voleva baciarla, l’amava, ma non reggeva, non ce l’avrebbe fatta, per Brittany era diverso, a lei non interessava, era una di quelle persone che pensano solo ad essere felici, Santana invece, lei pensava a quello che avrebbe detto il resto del mondo se lei avesse rivelato di essere ,diciamo diversa. Nella sua corsa aveva urtato contro diverse persone, finchè non trovò Rachel, seduta nel cortile della scuola, mentre parlava con Kurt, Rachel si era trovata a girare lo sguardo per caso, aveva subito trovato quegli occhi neri che erano lucidi dalle lacrime –scusami Kurt- si alzò come ipnotizzata e andò verso la ragazza, la trovò poco dopo nei bagni delle ragazze che sclerava in spagnolo –Santana?- bussò ad una delle porte –va via- le disse, Rachel non rispose, si limitò ad aspettare accanto al rubinetto, dopo poco sentì la porta scattare, Santana uscì da uno dei bagni con gli occhi ancora lucidi, le gote rosse e le labbra gonfie –che successo?- Rachel le si avvicinò –sei ancora qui?- Santana si rivolse alla ragazza con un tono acido, Rachel non potè fare a meno di annuire consapevole e fece per uscire dal bagno. Stava sull’uscio della porta quando qualcuno la bloccò per un polso, si girò e si ritrovò Santana che la fissava, stava per parlare ma Rachel la strinse in un abbraccio che durò qualche minuto, nel bagno regnava il silenzio, si sentivano solo i singhiozzi di Santana –che ne dici di andare a fare un giro?- Rachel le sorrise –ho una voglia matta di burro birra- Santana annuì –si andiamo- le ragazze uscirono dal bagno e si diressero ad Hogsmeat, era domenica e le lezioni non c’erano.
 
-hei scusa- Santana e Rachel stavano scherzando e ridendo in un tavolo del locale, quando una ragazza le si avvicinò, Santana la riconobbe subito, l’aveva vista il primo anno alla selezione delle case, solo che il nome le sfuggiva –stai parlando con me?- Santana si indicò –si, sei Santana Lopez giusto?- la ragazza era abbastanza infuriata –si è lei, ma tu chi sei- Rachel si intromise ridusse gli occhi ad una fessura, la ragazza si sedette –prego accomodati- disse Santana ironica –non sono qui per fare amicizia, sono qui per dirti di lasciare in pace il mio ragazzo- Santana la guardò bene –sarebbe?- alzò un sopracciglio –Noah Puckerma- Santana scoppiò a ridere –quel pervertito è il tuo ragazzo? Ti sta ricattando per caso?- la ragazza era confusa –comunque non sono io che vado al letto con lui, direi che gli ho detto di lasciarmi in pace il primo giorno di scuola- la ragazza sembrò calmarsi –allora chi è? Mi hanno detto che è una dei grifondoro- Santana sembrò pensarci –non mi hai detto come ti chiami-Rachel disse sbuffando –fa silenzio Hobbit- Santana fulminò la ragazza con lo sguardo –non osare chiamarla così – si alzò Santana minacciosa –scusa stavo scherzando- la ragazza accennò un falso sorriso –mi chiamo Quinn Lucy Fabrey, Tassorosso- si indicò la divisa gialla e arancione –sei quella che è rimasta incinta il secondo anno? Per di più dallo stesso Puckerman?- Rachel le chiese con la bocca spalancata –si, sapete chi è questa ragazza che se la fa con quel bastardo del mio ragazzo?- Santana la guardò –Kitty Wilde- Quinn la guardò con un sopracciglio alzato –si è una poco di buono che sta nella nostra casa, sempre le gambe aperte- Santana fece ridere Rachel – va bene, grazie, scusate per come mi sono comportata, ciao ragazze- la biondina si alzò ed uscì dal locale –ma te come le sai quelle cose?- Santana si avvicinò a Rachel che aveva appena bevuto un lungo sorso di Burrobirra, la latina scoppiò a ridere –sono una ficcanaso ricordi, perché ridi?- la latina rise ancora e le si avvicinò –ch..che stai facendo?- Santana le passò un dito sulle labbra e sulla punta del naso –eri tutta sporca di schiuma- rise mostrandole le mani, Rachel scoppiò a ridere anche lei, una risata isterica, si era resa conto che quel piccolo contatto le aveva regalato milioni di brividi –perché non ci parli con Brittany?- Rachel evitò di guardala guardando verso la porta distrattamente –non ho niente da dirle- Santana aveva abbassato lo sguardo verso le sue mani –oh andiamo! Tu la ami come fai a non dirle niente!- posò un attimo lo sguardo su di lei per poi guardare la porta che si spalancò di botto, due ragazzi si tenevano per mano sorridenti, Rachel riconobbe subito i capelli biondi di Brittany e gli occhiali massicci del ragazzo dei tassorosso, Artie Abrams, Santana aveva visto lo sguardo strano di Rachel, e prima che quest’ultima potesse impedirglielo si girò a guardare, e orrore, Brittany beveva dallo stesso bicchiere del ragazzo con una cannuccia, i loro visi erano così vicini che a Santana salì la nausea, si girò di botto verso Rachel cercando di essere indifferente –ma quello non era il tipo con la sedia a rotelle?- Rachel la guardò un po’ sorpresa, non era la reazione che si aspettava, ma poi si ricordò, Santana era bravissima a mascherare le emozioni, e Rachel sapeva che odiava chi cercava di dirle come stava, quindi si limitò a giocare al suo stesso gioco –Madama Bumb gli ha fatto una magia, ora cammina, non è una cosa fantastica- Le sorrise –si, si- disse distratta Santana, era troppo impegnata a fissare i due, la gelosia iniziava a logorarle dentro, e ad un certo punto smise anche di ascoltare Rachel, nonostante, al contrario di come diceva, amasse sentire la sua voce –Santana? Mi stai ascoltando?- la latina si girò di botto, dato che Brittany l’aveva vista e stava andando a salutarle –fa qualcosa, falla andare via- le sussurrò, Rachel annuì –hei ragazze- entrambe risposero con un ciao sincronizzato –volete unirvi a me e Artie?- disse la bionda, Rachel e Santana si guardarono –no grazie Britt, dobbiamo andare- Rachel le sorrise e si alzò, prese la mano di Santana e si avviarono all’uscita. La latina guardò la mano di Rachel che stringeva la sua, quando ormai stavano fuori dal bar, e intorno a loro c’era neve, neve e ancora neve Rachel sciolse quell’abbraccio che le loro mani stavano compiendo, si mise le mani in tasca dato il freddo e si avviò al castello, con Santana alle calcagna, ancora scossa –Rachel che ti è preso?- le parlò quando ormai stavano nel giardino del castello, si sedettero su una panchina e la ragazza ebrea le sorrise –lo capirai fra poco- Santana alzò un sopracciglio, Rachel si limitò a indicare Brittany che le si avvicinava con la testa –io vado ci vediamo dopo- la ragazza ebrea le lasciò un bacio all’angolo della bocca, facendo rimanere Santana di stucco, non perché le aveva dato quel bacio, ma perché le sarebbe piaciuto riceverlo direttamente sulle labbra, scosse la testa e fece giusto in tempo a vedere Rachel che le faceva l’occhiolino e che le alzava un pollice , passò lo sguardo dall’amica allo sguardo di Brittany, guardava Rachel con odio e aveva i pugni stretti, Santana capì all’instante, infatti senza volerlo, la sua bacchetta si accese in un perfetto incanto lumos –che fai con Rachel?- Santana fece per alzarsi –non so di cosa stai parlando- disse distratta ma ridendo nella sua mente, doveva ringraziare quella nanetta –lo sai eccome- Brittany le lanciò uno sguardo di fuoco parandosi davanti a lei –ma non hai niente da fare con Artie? E poi da quanto è il tuo ragazzo?- Santana si tolse la neve dalla tunica e la sorpasso, dandole le spalle e sorridendo –gli ho detto che dovevo parlare con un’amica, stiamo insieme da una settimana- Santana smise di sorridere -non abbiamo finito io e te-la latina sentì una presa salda sul suo braccio, si girò e guardò Brittany – cosa vuoi? Che problemi hai? Stai con Artie che vuoi da me! Che ti interessa se mi interesso a Rachel- Santana si rese conto di aver divagato –ti interessa Rachel- la biondina concluse sconfitta, lasciando la presa sul braccio di Santana, annuì –ho capito- le sorrise e si avviò verso l’entrata –cosa? Che hai capito?- Santana la rincorse, iniziò a  stancarsi di questo continuo rincorrersi –io credevo che tu, che noi..- Santana sorrise debolmente, non la fece finire di parlare perché le si fiondò sulle labbra, le prese il viso fra le mani, le accarezzò le guance dolcemente, mentre Brittany sorpresa iniziò a ricambiare quel bacio, le allungo le mani fra i capelli e iniziò ad assaggiare più approfonditamente le labbra della latina –non mi interessa Rachel, cioè si, è mia amica, ma non mi interessa in quel senso- la latina le accarezzò una guancia appena si furono staccate –San noi non possiamo stare insieme- Brittany aggiunse cupa abbassando lo sguardo –si lo avevo immaginato- Santana sorrise falsamente –mi accontenterò di questo- le si avvicinò e le schioccò un altro bacio, si sorrisero e rimasero a parlare.
Nel frattempo Rachel le guardava da lontano, con un sorriso stampato sul viso, nonostante l’amarezza che le aveva provocato quei due baci, non se lo spiegava, era strano sentire quella strana sensazione che le logorava dentro –Ciao Rachel- un ragazzone le si fissò davanti coprendole la visuale su Santana e Brittany –cosa vuoi Finn?- Rachel non lo guardò –io non sapevo quello che ti hanno fatto gli altri- Rachel lo guardò –tu non lo sapevi?- il ragazzo scosse la testa –mi dispiace io..- Rachel si mise sulle punte e lo baciò, più per dimenticare l’amarezza che aveva dentro a causa di Santana che per altro, infatti potè notare subito che nessun brivido la scosse, ne le farfalle si sentivano, quel bacio così profondo non era niente rispetto a quel semplice bacio all’angolo della bocca dato a Santana, però lei doveva avere un modo per distarsi, qualcosa che non la facesse pensare a  quella ragazza cioccolato di cui stava iniziando a capire di provare qualcosa, il ragazzo si staccò per mancanza di ossigeno e le sorrise –Rach io ora devo andare- Finn le sorrise e si chinò a schioccarle un bacio, Rachel si limitò  a salutarlo con la mano. Si guardò intorno e constatò che ne Santana ne Brittany erano più nella zona, Rachel pensò che si fossero appartate, e l’amarezza tornò a farsi sentire con un peso sullo stomaco –Hei- Rachel sussultò –Santana mi hai spaventato!- Rachel le urlò innervosita –scusa- alzò le mani al cielo –allora cos’è che stavi facendo con quel balenottero?- Santana alzò un sopracciglio –non chiamarlo in quel modo! Abbiamo fatto pace e beh, ci siamo messi insieme- Rachel sorrise falsamente –oh, cioè OH! Ma ti sei dimenticata cosa ti hanno fatto i suoi compagni di casa?- Santana l’aggredì –ma lui non è come loro- ribattè Rachel-contenta te!- disse seccata la latina –tu e Brittany?- Santana mise una specie di broncio adorabile –ha quel bradipo come ragazzo e io non posso farci niente- si sfregò le mani e ci soffiò sopra dato il freddo –cosa? Ma è impazzita? Se avessi avuto io la sua possibilità ti avrei già sposato!- Rachel alzò il tono di voce, per poi arrossire e coprirsi la bocca, Santana scoppiò a ridere –farò finta di non aver sentito- le sorrise e le scompigliò i capelli –ci vediamo a cena- le schioccò un bacio e si avviò verso la sala grande. Rachel rimase a contemplare la sua guancia, dove ancora si sentiva il suo calore, dove pochi attimi prima c’erano le sue labbra, Rachel sorrise e corse a raggiungere l’amica.
-hei ragazze- sentirono una voce dolce provenire dalle loro spalle, si girarono di botto riconoscendo immediatamente la ragazza di Hogsmeat –Quinn- Rachel la salutò sorridendo –Fabrey- Santana si limitò ad un cenno con la testa –mi volevo scusare per quello che ho detto oggi, mi dispiace tantissimo- abbassò la testa –ho preso coraggio e ho lasciato Puck, e devo ringraziare voi ragazze- Rachel le sorrise e corse ad abbracciarla –roba di niente Fabrey- Santana si avviò verso all’entrata della sala grande –ma è sempre così?- Quinn chiese alla ragazza –direi che sei fortunata se non ti ha affibbiato un soprannome- entrambe risero –dai vieni ti presento gli altri- Rachel la prese per un polso e la portò a conoscere Mercedes, Kurt, Blaine, Brittany e infine Tina.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3
-Rachel diamine muoviti, facciamo tardi a lezione, saluta il tuo ragazzo balena e vieni con me a pozioni!- Santana le urlò dall’altro lato del corridoio, mentre parlava con Finn –scusala, è sempre nervosa quando va a pozioni, allora ci vediamo- Finn annuì e le schioccò un bacio, Santana intanto la aspettava con le braccia sui fianchi e un piede che sbatteva –avete finito di risucchiarvi a vicenda?- Rachel alzò gli occhi al cielo –ma te non ti stanchi mai di essere stronza?- Santana le sorrise –con te non sono stronza!- fece un piccolo broncio che agli occhi di Rachel era da baciare, ma si limitò ad abbracciarla fortemente –dov’è Brittany?- Rachel notò che non c’era la ragazza bionda con la latina, fece un sospiro di sollievo, odiava essere la terza incomoda, soprattutto se voleva che Brittany lo fosse –è rimasta a letto, ha la febbre, non lo so- Santana fece spallucce. In pochissimo tempo si ritrovarono nei sotterranei dietro il loro calderone pieno di cose puzzolenti –Santana sai dov’è Brittany?- una voce di un ragazzo si fece alta., nonostante fosse un sussurro, alle loro spalle –non lo so bradipo, è la tua ragazza non la mia- Santana gli rispose acida, tornando con la testa verso il suo calderone –è rimasta in stanza Artie, non si sente bene- Rachel le sorrise confortandolo, il ragazzo annuì e si allontano –potresti trattarlo bene almeno una volta?- Santana alzò un sopracciglio  -ma stai scherzando? Lui si è preso Brittany! Questo poi non è niente- Rachel la guardò sconvolta –Santana è stata Brittany a scegliere lui, non te l’ha portata via- Santana abbassò la testa, odiava non avere ragione –se non ci fosse stato lui però ora noi due stavamo insieme- Rachel la guardò confusa –ma mi prendi in giro? È dal secondo anno che ti sei innamorata! Sei stata codarda Santana che ci può fare Artie- Rachel le prese il mestolo dalle mani –fanculo Rachel!- la campanella finì quella lite durata troppo per i gusti di Rachel –ragazzi ci vediamo la prossima settimana, per oggi abbiamo finito- la voce di Lumacorno concesse ai ragazzi finalmente un po’ di tregua, prima di poter andare a lezione di difesa contro le arti oscure –Santana!- Rachel le corse dietro –Santana!- la ragazza non le rispose –sei una ragazza viziata e immatura!- le lanciò uno sguardo fulminante e si avviò alla lezione. Appena entrò si assicurò un posto accanto a Kurt, che fosse il più possibile lontano da Santana, odiava litigare con lei, ma certe volte proprio non la capiva –hai litigato con la tua ragazza?- Kurt le disse sghignazzando –cosa?- Rachel spalancò gli occhi –andiamo, si vede da un miglio che quella ragazza ti attrae- Rachel arrossì di botto –Kurt sei impazzito? Io sto con Finn!- Kurt alzò gli occhi al cielo –il mio gay radar non sbaglia mai- alzò un sopracciglio e le sorrise, lanciando uno sguardo consapevole a Santana, che in quel momento aveva iniziato a fissare Rachel con aria triste –avete litigato?- la latina sussultò –Hudson mi hai fatto crepare!- il ragazzo scoppiò a ridere –scusami Lopez, comunque so’ che non ne vale la pena litigare con lei, ci tiene a te, non fa altro che parlare di quello che fate- il ragazzo ammiccò sorridendole, Santana stava per proferire parola, ma il professore di difesa contro le arti oscure comparve da dietro una porta, non ricordava neanche il nome, si limitava semplicemente ad affibbiargli  un soprannome, ogni anno cambiavano, a cosa serviva ricordarsi i nomi? Ricordò il prof del primo anno, lo chiamava Frodo, per la sua altezza, e le scappò una risatina –Bene ragazzi, oggi faremo una simulazione sull’incanto Ardemonio- calò il silenzio nella stanza –chi sa cos’è?- si videro un paio di mani alzate, il professore però le ignorò –Lopez- indico la latina seduta accanto a Finn –non lo so, qualcosa che ha a che fare con il fuoco però è molto cattivo?- disse distrattamente –già proprio come te- si sentì nella stanza, Santana si guardò intorno con lo sguardo triste e la mano stretta intorno alla bacchetta –vuoi assaggiare un mio ardemonio per caso Azimio?- si alzò Santana guardando il ragazzo dei serpeverde –San calmati- la latina sentì subito una mano posarsi sulla sua spalla e si calmò all’istante, sorrise sentendo quel tono di voce –non toccarmi Berry- disse fredda nonostante il sorriso, si sedette di scatto, sprofondando su quella panca scomoda, avrebbe preferito trovarsi nel suo letto comodo accanto a Brittany, ma si trovava accanto a Finn che non faceva che russare –professore posso andare in bagno?- tutti si rivolsero verso di lei –prima faccia la simulazione- sorrise malignamente il professore, Santana avrebbe voluto fargliela in faccia una simulazione, con la sua bacchetta e la maledizione Crucio, scosse la testa pensando che era qualcosa di sporco, da Serpeverde, e lei non lo era. Spesso si fermava a pensare se fosse stato uno sbaglio finire fra i Grifondoro, se magari il cappello parlante avesse avuto ragione –Lopez mi sta ascoltando?- Santana scosse la testa ed annuì –arrivo- disse stanca, si alzò e si portò accanto al professore –servirà qualcun altro a fare compagnia la nostra cara Lopez- il professore le posò una mano su una spalla –Berry, che ne dici di venire tu?- Rachel alzò di scatto la testa, vide gli occhi esaltati del professore e quelli impassibili di Santana –va bene- si alzò e si pose accanto a Santana –va bene, non c’è bisogno che vi dica cosa dovete fare, ora oltrepasserete questa porta e contrattaccherete l’ Ardemonio che vi si offre, lavorando in squadra possibilmente, io e gli altri vi vedremo tramite degli aggeggi babbani che per magia fanno vedere l’immagine tramite degli specchietti- il professore prese la bacchetta –sono delle telecamere- sbuffò Santana, Rachel rise divertita –si quello che è, LUMOS!- una porta trasparente apparì appena dietro la cattedra –in bocca al lupo ragazze- il professore le sorrise e loro si avviarono in quel corridoio, tutto buio, finchè una dopo l’altra non si accesero delle fiaccole –dove siamo?- Santana si guardava intorno, Rachel era rimasta con la bocca aperta –questa è la camera dei segreti, cioè una riproduzione, perché la camera la può aprire solo l’erede di Salazar serpeverde, almeno credo- Rachel spiegò, ma Santana era rimasta con la bocca aperta e il dito che puntava qualcosa –un..un ba..basilisco di fuoco- Rachel guardò il punto che indicava Santana, spalancò la bocca, prima di emettere un urlo, prese il braccio di Santana e corse –non guardarlo- si ritrovarono in un vicolo cieco –è fatto di fuoco, non mi ucciderà- Santana fece spallucce –tu non guardarlo- la latina la guardò interrogativa –Avis!- Rachel puntò la bacchetta e uno stormo di uccelli si librò nell’aria e si diresse proprio verso un occhio del basilisco, appena il primo uccello venne visto da quella specie di animale, la sua pupilla scattò, creando una grande fiamma che polverizzo gli animali –Cazzo, Rachel corri- la spinse seguendola –che cosa facciamo?- Santana si guardò intorno, si ritrovarono sulla testa di una statua che assomigliava tanto alla statua della libertà di New York, almeno lì il basilisco non sarebbe arrivato –non lo so, dovrebbe esserci un incantesimo potente che distrugge il fuoco- Rachel si mise un dito sul mento –ce ne uno, ma non so se potrebbe funzionare- Santana la guardò alzando un sopracciglio –resta qui- le disse, Santana fece per bloccarla, ma la ragazza era già dietro all’animale –AQUA ERUCTO- urlò, Santana vide uscire dalla sua bacchetta uno schizzo d’acqua, molto potente, che colpì il serpentone giusto in un occhio, sorrise credendo che ce l’avevano fatta –non prenderla sotto gamba signorina Berry- disse la voce fuori campo del professore, Santana in quel momento vide il viso di Rachel e poi la sentì urlare, il basilisco si stava dirigendo verso di lei –Rachel scappa via da lì!- le urlò, la ragazza fu come svegliata dalla trans e corse verso di lei, ma proprio quando stava per raggiungerla il serpente le prese la tunica in bocca facendola bruciare, il tessuto prese fuoco velocemente e Rachel sentì le sue gambe ardere, fece un movimento veloce e si tolse la tunica, Santana doveva aiutarla, così pensò in fretta, impugnò la sua bacchetta –Carpe Retractum!- un braccio invisibile prese Rachel per il golfino e la tirò verso Santana, che dopo qualche minuto si ritrovò la ragazza seduta sulle sue cosce –la gamba- Rachel si indicò il polpaccio sinistro e Santana notò un rossore e subito le abbassò il calzettone –ti ha bruciata un bel po’ eh Berry?- Santana rise –sta zitta e dammi una mano- Rachel le diede una gomitata –un attimo, fammi trovare la bacchetta- si guardò intorno e raggiunse la bacchetta allungandosi facendo attenzione a non urtare con il polpaccio di Rachel –Epismedo- strinse la bacchetta e un flussò grigiastro andò a sbattere contro il polpaccio di Rachel –non è successo niente- guardò la ferita ed era ancora lì –magari perché blocca le emorragie! Provane un altro, fa male- Rachel strinse gli occhi e si morse un labro, Santana rimase incantata a guardarla, si lamentava come una bambina, era così bella, la latina scosse la testa e si riconcentrò sulla gamba della ragazza –emendo- strinse la bacchetta sperando che questo avesse funzionato, e fortunatamente, dopo poco tempo, la latina spostò la bacchetta e il polpaccio di Rachel tornò come nuovo, le alzò di nuovo quello che restava del calzettone e le sorrise ricevendo un sorriso di rimando. Sussultarono quando sentirono il verso di quell’animale che le stava ancora aspettando –credo che ci siamo dimenticate di questo dettaglio- Santana scoppiò a ridere, le scioccò un bacio sulla guancia  e corse verso il basilisco che ormai era mezzo cieco –hei cervello di gallina!- Santana produsse una bolla d’acqua e gliela gettò addosso, l’animale si girò e iniziò a strisciare verso di lei –Rachel fa presto ti prego- disse abbassa voce, sospirò però quando vide l’altra ragazza che si posizionava dietro l’animale con la bacchetta pronta –AQUA ERUCTO- urlarono insieme bloccando l’animale con dei forti getti d’acqua, Santana da un lato e Rachel dall’altro, più il tempo passava più il basilisco si indeboliva e più loro aumentavano la forza dei schizzi, finchè, quando ormai il basilisco era solo una scintilla, Santana per sbagliò cambiò la traiettoria del getto prendendo in pieno Rachel –scusa- disse scoppiando a ridere –te lo faccio vedere io scusa- iniziò a rincorrerla, finchè non caddero entrambe in una pozzanghera –hei guarda- Santana indicò una parte del muro che emanava una strana luce, si guardarono un attimo –Lumos!- urlarono entrambe, la porta si aprì facendole ritrovare nella loro classe, con i vestiti e i capelli bagnati –bene, vedo che siete tornate sane e salve, quindi, direi, CENTO PUNTI A GRIFONDORO- metà dell’aula battè le mani a Rachel e Santana che tornarono a sedersi.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4
-da quanto non parli con Brittany?- Rachel si ritrovò a domandare alla ragazza latina che la stava affiancando nei spogliatoi di Quiddic –da non so, molto tempo- Santana si tolse la divisa della squadra tornando nella sua tunica e nel suo golfino –non credi che sia peggio fare finta che lei non esista?- Rachel si era limitata a togliersi le protezioni marroni, adorava avere quella divisa, il golfino con una striscia d’oro che si allungava per tutto il suo petto e quei calzoncini panna aderenti le davano sicurezza, si sedette su una panca con la scopa al suo fianco –abbiamo vinto per quanto?- Rachel alzò gli occhi al cielo, odiava quando Santana cambiava discorso con un’altra domanda –hai preso il boccino d’oro quando io ho fatto il centocinquantesimo punto- Rachel mise la sua scopa al suo posto e tornò a sedersi sulla panca, chiudendo un attimo gli occhi –perché ti tieni sta divisa? Lo sai che non puoi andare a lezione vestita così vero?- Rachel sbuffò alzandosi –che mi importa, il minimo che possono fare è mandarmi dal preside- Santana la guardò con un sopracciglio alzato, per poi passare lo sguardo sul corpo della ragazza, pensò che quei vestiti attillati le mostravano le forme in modo perfetto, aveva un corpo da far paura “è un peccato nascondere un fisico come quello sotto una tunica” pensò, ma poi scosse la testa e quei pensieri poco casti che le si stavano formulando in testa scomparvero –che ti sta succedendo Rach?- Santana le si avvicinò, puntandole lo sguardo e attaccandosi come una calamita ai suoi occhi, Rachel boccheggiò qualche volta, finchè non ebbe il coraggio di parlare- io non..- la porta dello spogliatoio si aprì di botto facendo morire in gola le parole di Rachel, Santana si era ritrovata molto vicina alla ragazza e appena si era aperta la porta dello spogliatoio rivelando un’altra ragazza biondina che salterellava, si staccò di botto allontanandosi –Br..Brittany che ci fai qui?- la ragazza si fermò proprio fra Rachel e Santana –dobbiamo parlare- Rachel guardò la bionda, non era mai sembrata così seria in cinque anni –di..di cosa?- Santana lanciò uno sguardo a Rachel che fece spallucce –perché mi stai ignorando?- Santana deglutì –perché io..- non finì di parlare perché Brittany si era allungata verso di lei e aveva appoggiato le sue labbra su quelle della latina senza neanche preoccuparsi che Rachel fosse dietro di lei, Santana spalancò gli occhi, ma dopo un po’ li chiuse iniziando a ricambiare quel bacio. Rachel era rimasta bloccata a vederle, ancora scossa per la vicinanza di Santana qualche momento prima, si rese conto che stava difronte a due ragazze che si baciavano, una delle quali qualche minuto prima le aveva incollato gli occhi addosso, non riuscì a reggere quel peso, si girò e sembrando calma uscì dallo spogliatoio. Appena fuori la porta appoggiò le spalle contro il legno freddo e duro e guardò il soffitto lasciando andare qualche lacrima, si asciugò le guance con il golfino e camminò verso i dormitori –Signorina Berry quello non è un abbigliamento consono alle lezioni- Rachel non si girò per rispondere alla professoressa –lo so Professoressa McGranitt, sto andando a prendere la mia tunica dato che l’ho dimenticata- Rachel si girò un attimo sorridendole falsamente e poi continuò la sua corsa.
Arrivò nei dormitori e si gettò sul suo letto, la stanza era vuota, a quell’ora del pomeriggio tutti stavano a vedere la partita di Quiddic e subito dopo a lezione, Rachel però era troppo stanca per continuare ad ascoltare qualche professore parlare, quindi si era ritrovata a camminare per la sua stanza, finchè non si era stancata, si sedette sul letto di peso e sbuffò un paio di volte, indossava ancora la divisa e non aveva nessuna intenzione di toglierla, all’improvviso sentì un miagolio e la sua gatta fece un balzo saltando sul letto accanto alla ragazza –è tutta colpa tua! Se non fossi scappata quella sera non avremo mai stretto i rapporti! Vattene!- Rachel la fece scendere dal letto e si sdraiò, chiuse gli occhi ma non riuscì a dormire, dopo poco sentì picchiettare vicino la finestra, si avvicinò e aprì la finestra, un gelido vento di dicembre le arrivò alle ossa facendola rabbrividire, si guardò intorno e sbuffò notando che non c’era nessuno, tornò a sedersi ma sentì un verso che la fece sussultare, dopo poco un grande gufo le si parò davanti, lo riconobbe, il gufo di sua madre, che era diventato quello dei suoi genitori, parlava così con loro quando andava a scuola –ciao piccolo- gli accarezzò la testa e prese una lettera di suoi papà. La lesse e diceva che non ci sarebbero stati a casa per le vacanze, però lei ci sarebbe potuta andare a casa lo stesso, e che non doveva preoccuparsi perché sua nonna sarebbe andata spesso a vedere se le serviva qualcosa, sorrise perché sapeva che ancora qualche giorno e sarebbe potuta andare a casa, lontana da Santana –Rachel perché non mi hai aspettato?- la latina entrò in stanza quando ormai Rachel aveva finito di leggere quella piccola lettera –non stavi in buona compagnia?- accarezzò quel vecchio gufo per poi dargli qualcosa da mangiare, alzò lo sguardo verso Santana, aveva gli occhi che brillavano e un sorriso stampato sul viso –io devo portare il gufo dei miei alla torre dei gufi, ci vediamo dopo- Rachel si alzò e a si diresse alla porta –no aspetta, sei impazzita? Non puoi uscire con questo freddo con solo quei vestiti e per lo più da sola- Rachel alzò gli occhi al cielo –non sei mia madre- sbuffò –non preoccuparti vado con Finn- aggiunse in tono più dolce, Santana annuì poco convinta-va bene, ciao-.
 
-hai sentito quella strana storia sulle ragazze dei Grifondoro?- Rachel guardò Finn –quale storia?- il ragazzo le cinse le spalle –dicono che una delle ragazze del quinto sia gay- Rachel spalancò gli occhi –co..cosa ma che stupidaggine- Finn la guardò con un sopracciglio alzato –hei quale di voi è gay nasona?- i due ragazzi alzarono lo sguardo verso dei ragazzi che passavano per il corridoio, tutti serpeverde –andiamo ragazzi smettetela- Finn li guardò supplichevole –Finn preoccupati della tua ragazza, si dice che stesse parlando con quel ragazzo gay, quello con la faccia da tartarughina, su una ragazza- Rachel sbiancò e le venne in mente la conversazione con Kurt a lezione di difesa contro le arti oscure –ma che dite!- Finn sbuffò –andiamo Rachel- le mise una mano dietro la schiena e la riaccompagnò al dormitorio, dopo aver ricevuto un bacio dal suo ragazzo Rachel entrò nel dormitorio con le lacrime agli occhi, la sala grande era silenziosa e lei si sedette sul divano difronte al camino, scoppiò a piangere, si riferivano a Santana ovviamente, ma lei non poteva dirlo, doveva difenderla, alzò lo sguardo e si asciugò le lacrime –non posso permettere che le facciano del male- disse a bassa voce –parli da sola Rachel- la ragazza ebrea sussultò sentendo poco dopo un mantello che le cingeva le spalle –che ci fai ancora sveglia Santana?- si girò leggermente –ti stavo aspettando- si sedette accanto alla ragazza, che girò la testa per non farle vedere le lacrime –che ti è preso oggi? Guardami Rachel- le si avvicinò poggiando la sua mano su quella di Rachel –niente- disse –perché non mi guardi- la latina allungò una mano verso il mento di Rachel, la fece girare ritrovandosi a qualche centimetro dal suo volto, Santana deglutì e si allontanò velocemente, notò le sue guance bagnate e gli occhi che brillavano, ogni tanto qualche gemma liquida e salata le solcava le guance, aveva le labbra gonfie e la guance leggermente rosse –Rach ma tu stai piangendo- Santana le si avvicinò di nuovo –che successo?-  le prese il viso fra le mani e le asciugò le lacrime –dicono che una del quinto fra le Grifondoro è gay- Santana spalancò la bocca, le mani le caddero dal viso di Rachel –tutti credono sia io, perché mi hanno sentito parlare con Kurt di, ehm, perché mi hanno sentito parlare con Kurt- Santana alzò un sopracciglio –cosa? Devi difenderti Rachel!- Santana si alzò di scatto –faranno del male a te- si alzò anche la ragazza ebrea che le mise le mani sulle braccia –ma vedi che ti hanno fatto?- Santana intrecciò le sue dita a quelle di Rachel –non fa niente, sto bene- si asciugò l’ultima lacrima, per poi essere sommersa dalla stretta di Santana che le aveva schioccato un bacio fra i capelli, gustando subito il suo odore –fra un po’ ci saranno le vacanze Natalizie e non ci penseranno neanche più- Santana sciolse l’abbraccio e le porse una mano –andiamo a riposare?- Rachel annuì sorridendole e prendendole la mano.
 
-casa dolce casa!- urlò Rachel ritrovandosi fuori al suo attico di New York, dopo un lungo viaggio in aereo e uno nell’espresso di Hogwards poteva finalmente rilassarsi e godersi le vacanze, aveva trascinato il suo baule fino all’ultimo piano, dato che l’ascensore era occupato e non le andava di aspettare, era stanca morta, era partita da scuola di mattina e ora si ritrovava a casa che già era sera. Guardò la porta davanti a lei, ritagliata in legno con il numero “208” in oro. Iniziò  a cercare nella sua borsa le chiavi, sbuffò un paio di volte dato che non riusciva a trovarle, si guardò in torno e quando fu sicura che non c’era nessuno estrasse la bacchetta –accio chiavi- disse, ma niente, le chiavi non comparivano –dannato adduco maxima- sbuffò, si guardò di nuovo intorno e stanca puntò la bacchetta verso la serratura –Alohomora- la porta si aprì lentamente, facendo sospirare Rachel che corse all’interno della casa, sorrise e si gettò sul suo salotto –Baule locomotor- agitò la bacchetta e il baule si fece strada fino alla stanza di Rachel, la ragazza sospirò, sentì il telefono trillare  e corse verso di esso, ci mise qualche minuto per ricordarsi come si rispondeva –Casa Berry, chi parla?- Rachel si portò il cellulare portatile all’orecchio  sul divano –hei tesoro- Rachel riconobbe immediatamente la voce di suo padre –hei papà, salutami Hiram- sentì dall’altro lato un borbottio –allora dov’è che siete?-  Rachel si scostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio –in una città vicino Porto Rico- Rachel sorrise pensando che magari avrebbero potuto incontrare Santana, sorrise ancora di più al pensiero di Santana senza golfini e divise, con i suoi abiti, magari in costume –Rachel tesoro ti sei addormentata?- la ragazza scosse la testa per far scomparire il pensiero di Santana in costume –no papà, sono qui, scusami ho sonno, ora vado a farmi un bagno, sono appena tornata- la ragazza sentì i suoi papà salutarla e corse verso il bagno, sorrise vedendo la sua grande vasca idromassaggio, la preparò e dopo qualche minuto si gettò dentro, pensò a quello che avrebbe fatto nel suo attico per tutte le feste, le sembrò una cosa un po’ malinconica, ma almeno non sarebbe dovuta andare a lezione, e poteva usare la magia essendo sola.
-Rachel tesoro svegliati- la ragazza aprì gli occhi ritrovandosi una vecchietta adorabile che le accarezzava una guancia –nonna!- si alzò e corse ad abbracciarla –tutto bene tesoro?- Rachel annuì –ti ho preparato la cena- Rachel sorrise e si sedette a tavola, iniziò a mangiare –come va a scuola?- Rachel ingoiò il suo boccone –alla grande, abbiamo vinto la prima partita di Quidditch, io e Santana abbiamo scelto una squadra perfetta- prese un altro boccone –abbiamo affrontato un Ardemonio a forma di serpente di fuoco lo sai? E mi ha curato le scottature- la nonna annuì –tutto ciò l’hai fatto con questa Santana? Scusa ma non era quella ragazza che non si apriva?- Rachel annuì –abbiamo stretto molto i rapporti ultimamente- Rachel parlava di Santana in un modo così sognante che anche sua nonna se ne era accorta –sei sicura che sia solo un’amica?- Rachel quasi si strozzò –certo che lo è- disse convinta quando smise di tossire –va bene- disse la nonna, non ci credeva tanto –comunque, lo so che non è ancora Natale, ma ti ho fatto un regalo- la donna anziana si alzò dalla sedia e stiracchiandosi la schiena prese un piccolo baule –cos’è nonna?- la donna le sorrise – un piccolo molliccio, sono degli esseri che si trasformano in tutto ciò che ti fa paura- Rachel fece per aprire bocca –si lo so è spaventoso, ma se si usa l’incantesimo appropriato diventano divertenti- Rachel la guardò interrogativa –dai apri ti faccio vedere- Rachel aprì il baule e una creatura che cambiava forma velocemente si fece avanti, si ritrovò difronte sua nonna, che aveva preso la sua bacchetta , il molliccio si trasformò un serpente a sonagli enorme –ridiculus!- urlò la vecchietta, la coda del serpente fece una giravolta su se stesso ritrovandosi un nodo che gli bloccava la circolazione, Rachel scoppiò a ridere –grazie nonna- le si avvicinò abbracciandola –ora vai a dormire, io torno a casa che si è fatto tardi- Rachel le sorrise e le schioccò un bacio dirigendosi verso camera sua.
Rachel si alzò di cattivo umore quella mattina, si era dimenticata il chiasso che c’era a New York –ogni anno la stessa storia- disse ad alta voce, arrivò in bagno, si lavò la faccia e indossò una delle sue immense felpe, sentì il campanello suonare –arrivo- corse verso la porta, urtando con il piede contro il tavolino che stava davanti al divano –ma che diamine, chi l’ha messo lì- disse per poi arrivare saltellando alla porta –cosa c’è non..- si bloccò quando aprì la porta e non si ritrovò sua nonna –ciao- la voce dell’altra ragazza era timida e bassa –che ci fai qui Santana?- la guardò con la bocca spalancata e ancora il piede dolorante, si fece spazio per lasciarla andare –ho bisogno di parlare con qualcuno prima di tornare a scuola- Rachel la fece accomodare e le si sedette accanto –sei arrivata da Porto Rico solo per parlarmi?- Rachel la guardò sbalordita –non ho amiche nella mia citta, tutti mi definiscono come la ragazza strana che ha perso i genitori e che in inverno sparisce- disse con la voce tremante –cos’è successo?- Rachel la guardò intensamente –ho detto ai miei parenti che sono gay- Rachel sorrise –ora non ho più una casa, sono venuta a parlartene prima di partire per Hogwards, passerò lì le mie vacanze- Santana si alzò e si avvicinò alla porta –neanche per sogno, non ti lascerò andare a scuola a Natale, resta qui- Santana si girò –sto da sola almeno mi fai compagnia- le si avvicinò e l’abbracciò –è un periodo difficile, ti aiuterò io- Santana annuì –sei sicura che posso restare?- Rachel annuì –certo, fa come fossi a casa tua, dov’è il tuo baule?- Santana le sorrise –l’ho lasciato giù- Rachel le prese il polso e si fece seguire in cucina –manderò il portiere a prenderlo, nel frattempo che ti va di fare? Io stavo per fare colazione, vuoi che ti prepari qualcosa?- Santana scosse la testa –l’ho già fatta in aereo- le sorrise e si sedette su una delle sedie difronte a lei –perché non sei andata da Brittany?- Rachel le chiese all’improvviso –perché- Santana fece una pausa –non lo so, sarà che Britt vive in Irlanda, oppure perché volevo dirlo a te e basta- abbassò la voce all’ultima frase –cosa?- Rachel alzò la testa dal suo pancakes vegano –Rachel sta suonando il campanello- Santana si girò verso la porta –si, ho sentito, tornò subito, sarà la nonna- Rachel corse verso la porta –buongiorno tesoro- Santana sentì una voce dolce e delicata avvicinarsi sempre più alla cucina –oh salve, Rachel non mi avevi detto che avevi compagnia- Santana sorrise alla donna –no, è stata colpa mia, mi sono presentata qui senza preavviso, sono Santana comunque- la ragazza si alzò sorridendo alla donna –oh, allora sei tu Santana, la famosa Santana- Rachel fulminò sua nonna con lo sguardo –va bene, nonna come vedi sto bene ora puoi andare- Santana sghignazzò senza farsi sentire –si, vado, mi raccomando non fate troppe magie- la donna fece un occhiolino a Santana e andò via –è tua nonna?- Rachel annuì –siete uguali- Rachel le sorrise –assomigliavo a mia madre che era la perfetta copia della nonna, è una strega anche lei- Santana rimase un attimo in silenzio, comprese il tono malinconico di Rachel subito –cosa fai qui di solito per divertirti?- la ragazza ebrea le sorrise –canto, conosco una ragazza che mi fa accedere a Broadway tutte le volte che mi pare- Santana annuì –hai degli amici tu qui?- Rachel scosse la testa –ho litigato con la mia migliore amica l’ultimo anno di medie, e lei si è portata via tutte le mie amiche, quindi no, sono sola- la ragazza ebrea indossò le scarpe –dove vai?- Santana seguì tutti i suoi movimenti –Andiamo a divertirci a New York- le sorrise schioccandole un bacio sulla guancia

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5
-dove siamo Berry?- Rachel lasciò la mano della ragazza accanto a sé che si guardò intorno rimanendo a bocca aperta –questa è Broadway San- le sorrise, Santana si guardò intorno, quello era Broadway allora, pensò, era una grande e immensa strada dove c’erano teatri enormi, Santana rimase a guardarsi intorno finchè Rachel non la scosse per un braccio facendola svegliare dai suoi pensieri –dai seguimi- Rachel le sorrise e intrecciò le sue dita a quelle di Santana, la latina percepì immediatamente quel contatto così dolce ed intimo, perché si, spesso un abbraccio oppure una stretta di mano è più intima di un bacio. Le due ragazze si ritrovarono sul retro di uno strano locale, o un teatro,  Santana non ne aveva idea, vide solo Rachel avvicinarsi ad una porta –Sugar sono io, Rachel, Berry- la porta si aprì rivelando una ragazzina con i capelli tendenti al rossiccio e gli occhi castano chiaro, o almeno così credeva Santana dato che la ragazza indossava degli occhiali scuri- Rachel oddio che ci fai qui! Come va ad Hogwards?- l’abbracciò la ragazza –bene- disse malinconicamente –a te in Francia? Scusa non ricordo mai il nome- risero entrambe –bene- ci fu un attimo di silenzio, finchè Santana non si schiarì la voce –oh, ehm, lei è Santana una mia, ehm, amica- Rachel sorrise mentre Santana stringeva la mano a Sugar –Santana- disse seccamente –c’è qualcuno in teatro?- Sugar sembrò pensarci –no sono tutti in vacanza, volete entrare?- la ragazza fece un gesto con la mano –sono qui per questo- Rachel indicò Santana con gli occhi –ohoh, un appuntamento? Cavolo Rachel, non ci credo che una così sexy esca con te- Sugar aggiunse avvicinandosi all’orecchio della ragazza, Rachel spalancò gli occhi e diventò rossa – no,no che hai capito! Noi..noi sia..siamo solo amiche- Sugar sbuffò –la troverai una ragazza prima o poi- Rachel la guardò in cagnesco –sono ETERO!- urlò tanto che Santana si girò e la fissò interrogativa –certo, certo, hai ragione te, andiamo vi faccio strada- Sugar le portò in una grande sala, un palco immenso, proprio come Rachel se lo ricordava, Santana invece era rimasta a bocca aperta appena aveva solcato la soglia di quel palco, si guardò intorno e camminò per tutto il perimetro del palco per poi sedersi su una delle poltroncine con la faccia sconvolta –che c’è?- Rachel chiese preoccupata –è più comoda del mio letto- Rachel scoppiò a ridere e le si avvicinò –non sei mai andata a teatro?- Santana annuì –c’è differenza da Portorico e questo-  Rachel rise ancora più forte –perché siamo qui?- Santana la fissò, Rachel si sedette accanto alla ragazza –mia madre mi portò qui quando avevo sei anni, da quel giorno torno sempre, perché mi aiuta a pensare- si girò verso Santana che la stava guardando –e questo cosa ha a che fare con me?- Santana distolse lo sguardo, gli occhi di Rachel riuscivano a bucarle l’anima – credevo che potesse aiutarti-  Santana annuì leggermente sorridendole, finchè una domanda che si poneva da quando erano entrate a teatro non le uscì di bottò di bocca –chi è quella Sugar? Avevi detto di non avere più amiche qui-  Rachel sorrise –lei è molto più di un’amica- Santana spalancò la bocca leggermente –voi due avete..- fece diversi segni con le mani –no, che dici cretina!- Rachel scoppiò a ridere – siamo cresciute insieme, è come se fossimo sorelle- Santana sospirò di sollievo senza neanche rendersene conto, poi però si girò di scatto verso la ragazza –non hai mai avuto rapporti con una ragazza?- Rachel deglutì –un bacio- disse con voce timida abbassando lo sguardo –che tipo di bacio?- Rachel alzò lo sguardo, spalancò gli occhi quando si ritrovò il viso di Santana a pochi centimetri dal suo –un bacio v..vero-  Santana si avvicinò di più, i suoi occhi sembravano incollati a quelli di Rachel e viceversa –come vero?- Rachel si avvicinò di poco, quanto bastava per vedere la differenza fra l’iride nero e profondo di Santana e la sua pupilla, Santana invece riusciva a sentire il buon odore della ragazza tanto che pensava che ormai ne fosse drogata , all’improvviso una canzone e poi una voce rimbombò nella sala, Rachel si allontanò e scattò in piedi –cazzo! Avevo detto a Sugar di non mettere quella canzone!-  sclerò la ragazza , fece per avviarsi verso le quinte, ma una mano la bloccò per un polso –dimmi di chi è questa canzone! Chi la canta?- Santana aveva sentito quella voce e le aveva riempito il cuore, Rachel abbassò lo sguardo e sorridendo disse un “io” quasi impercettibile –cosa? Cavoli Rachel la tua voce è, woow, boom!- simulò un’esplosione con le mani  per poi sentire che la ragazza la stringeva –a nessuno piace la mia musica- Santana scosse la testa –io sono Santana, non nessuno- la latina si chinò e le schioccò un bacio su una guancia  -andiamo via ho fame- Santana la prese per il polso e la trascinò verso quella che sperava fosse l’uscita.
-oddio questi hot dog sono buonissimi- Santana addentò il suo panino –sei nella grande mela ci mancherebbe- Santana si guardò intorno- dofe sciamo?- Santana farfugliò qualcosa ancora con la bocca piena –Central Parc, finisci di mangiare Santana! Sei disgustosa!- Rachel scoppiò a ridere –hai della mostarda sulle labbra- le disse –dove?- Santana si allungò verso la ragazza per farsi pulire –qui- Rachel le pulì il labbro accarezzandolo e senza neanche accorgersene dei brividi passarono sul corpo di entrambe –io odio la natura sai?- Rachel sbuffò –andiamo San, come fai ad odiarla?- Rachel si sedette sul bordo di uno dei tanti laghi artificiali del parco –perché ogni cosa mi ricorda Brittany- disse sussurrando la latina, sperando che l’altra non l’avesse sentita, Rachel però l’aveva sentita anche se poco, un sorriso amaro le apparve sulle labbra –invece a me questo lago mi ricorda i tuoi occhi-  Santana alzò un sopracciglio –perché dovrebbe ricordarti i miei occhi? Insomma è di un azzurro cristallino, semmai dovrebbe ricordarti gli occhi di..- Rachel la bloccò prima che potesse continuare il discorso –potranno essere anche neri , ma sono profondi, come questo lago, come un abisso- Santana le sorrise –tu ricordi gli uccelli invece- Santana ascoltò per un attimo il dolce suono che riuscivano a produrre quegli animali –per il becco? Non è divertente- disse sbuffando –per il suono melodioso che riescono a fare- Santana si guardò intorno per poi scorgere un sorriso dolcissimo sul viso di Rachel.
-San dobbiamo tornare a casa- Rachel parlò dopo un po’ che le due avevano passato in silenzio a guardare il laghetto –va bene, ma dobbiamo tornare a piedi?- Rachel rise –si vede che sei Portoricana- si guardò intorno uscendo dal parco –TAXI!EHI!- urlò e dopo poco un auto gialla si fermò di botto davanti a loro.
 
-sono stanca morta- Rachel si buttò di getto sul divano appena furono tornate a casa-Fra qualche giorno è Natale- Santana saltellò –Rachel?- le si avvicinò rendendosi conto che si era addormentata, la guardò da vicino, le labbra piene dischiuse, gli occhi chiusi con la frangetta scompigliata su un lato, era l’unica persona a cui stava bene quella pettinatura secondo Santana, il naso un po’ esposto ma proporzionato al suo viso, Santana sapeva che Rachel non era una tipa notturna, quindi sorrise e le si avvicinò, le schioccò un bacio su una guancia, si sedette accanto  lei e poco dopo sentì Rachel poggiarsi sulla sua spalla, si addormentò con lei.
 
-no lasciatela in pace!- Santana si svegliò sussultando sentendo la ragazza parlare, si girò verso di lei e la fissò, aveva gli occhi ancora chiusi, ma alcune lacrime iniziavano a solcarle le guance –Britt lasciami, devo salvarla- sentì di nuovo e le scosse una spalla per svegliarla–non mi importa se non so come contrattaccare l’avada kedavra, devo fare qualcosa- Santana la guardò con occhi preoccupati, la ragazza stava piangendo –Rachel svegliati, non succede niente- le prese il viso fra le mani, asciugandole le gote–Sa..San- singhiozzò la ragazza, Santana l’abbracciò –svegliati, non è niente- la ragazza spalancò gli occhi, ancora con il respiro mozzato e le lacrime agli occhi, ritrovandosi nel soggiorno di casa sua con Santana che l’abbracciava, si staccò asciugandosi le ultime lacrime –che ti è successo?- Santana la guardò con occhi preoccupati –ho sognato V..voldemort, lui ti scagliava l’avada kedavra, non potevo difenderti perché Brittany mi teneva stretta- Rachel lasciò che un’ultima lacrima le rigasse il viso, ma Santana gliela bloccò sorridendole dolcemente, si alzò per prenderle un bicchiere d’acqua –grazie- Rachel lo bevve tutto d’un sorso e sembrò calmarsi, soprattutto quando l’altra ragazza le si avvicinò per abbracciarla –non provare mai più ad entrare nei miei sogni- Rachel rise lasciandole un bacio sul collo, Santana chiuse gli occhi e strinse un labbro per contenere un gemito che quel bacio le stava provocando –devi essere onorata a sognarmi, insomma con me i tuoi sogni diventeranno sexy- la ragazza si alzò e piegò le mani sui fianchi con un sopracciglio alzato –si certo, hai ragione- Rachel le scoppiò a ridere in faccia e si avviò a prendere il bauletto che qualche giorno prima le aveva portato sua nonna –stai insinuando che non sono sexy?- Rachel sentì la voce della ragazza che proveniva dal bagno –sto solo dicendo che te lo pensi troppo- l’ebrea tornò in soggiorno con il bauletto davanti gli occhi –Berry io dico solo la verità- Rachel sentì che Santana le stava di nuovo davanti, così si tolse il baule davanti agli occhi, spalancandoli e mordendosi un labbro, la ragazza era in intimo intenta a mettersi la maglia, la guardò da testa a piedi, passando lo sguardo dalle gambe snelle e sode, all’addome piatto con gli addominali pronunciati, il seno pieno fino ad arrivare al viso, che era coperto dalla maglia, Santana appena si infilò la maglia, guardò il viso di Rachel, scoppiò a ridere appena trovò l’espressione sconvolta della ragazza –e poi io non sono quella sexy- Rachel la guardò male –cosa c’è in quel coso?- Santana indicò il baule facendo finta di non aver ricevuto quello sguardo assassino da Rachel – un molliccio, sai si trasformano in..-  Santana la bloccò –lo so cosa sono, non ho bisogno della tua enciclopedia personale che nascondi sotto quella frangetta adorabile- Rachel sbuffò, sorridendo poi per l’aggettivo usato dalla latina sui suoi capelli –sai anche dell’incantesimo ridiculus?- Santana annuì –va bene, allora apri quel dannato baule- incrociò le braccia al petto, Santana sbuffò e aprì il baule, subito una massa molliccia, appunto, cambiò mille forme, finchè Rachel non si pose davanti ad esso e il molliccio si trasformò in una bacchetta che con uno scatto creò un lampo verde –ridiculus!- urlò Rachel, il lampo verde si trasformò immediatamente in un palloncino verde che a contatto con la bacchetta era scoppiato creando un tonfo, Santana corse verso il molliccio e lo rinchiuse nel baule, scoppiando a ridere poco dopo, Rachel invece era rimasta leggermente scossa –che c’è?- Santana se ne accorse e si avvicinò alla ragazza –io non credevo che si formasse una di quelle maledizioni- Santana la strinse –hanno ucciso tua madre vero?- Rachel annuì –va bene, ora aspetta- Santana le sorrise e corse verso il baule, lo aprì di nuovo e il molliccio si uniformò davanti a lei in un ape gigantesca –ridiculus!- dietro l’ape comparì un giornale gigante che la schiacciò, chiuse il baule di botto tornando verso Rachel che nel frattempo aveva sorriso –grazie- Rachel le sorrise –dopo domani è Natale dobbiamo andare a comprare i regali- Rachel andò nella sua stanza a prepararsi, mentre Santana rimaneva in soggiorno seduta sul divano, senti un picchiettio alla finestra e andò verso di essa, la aprì e riconobbe subito la civetta di Kurt, sorrise all’uccello e prese una lettera rossa fra le mani –una strillettera? Da Kurt?- guardò il volatile che fece un gesto con la testa come per annuire –Rachel è arrivata una lettera da Kurt- urlò e dopo poco si ritrovò l’altra ragazza dietro, sussultò –diamine Berry, non puoi smaterializzarti per arrivare dalla tua stanza a qui- Rachel rise, prendendo la lettera dalle mani di Santana –perché mai dovrebbe inviarmi una strillettera?- Santana fece spallucce, Rachel si rigirò la lettera fra le mani e dopo poco la aprì, la lettera si fece a forma di bocca e iniziò a parlare con una voce stridula –Ciao Rachel, so che forse questa cosa starà urlando, ma io ho un tono calmissimo- le due ragazze si guardarono –non so come si usano i cellulari e sono rimasto a scuola perché la mia famiglia sta in Russia, e beh, sia tutta la storia, volevo dirti di passare delle buone vacanze, mi manchi tanto, ciao- la lettera fece un sbuffo tornando chiusa in una busta –meno male che ha smesso altrimenti quella voce stridula l’avrei fatta a pezzetti- Rachel scoppiò a ridere e lasciò un bacio sulla guancia di Santana –andiamo a fare compere dai- la prese per un polso e si diressero fuori.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6
-Berry mi stai rapendo?- Rachel la guardò e scoppiò a ridere –ti piacerebbe, ma no, siamo nella Diagon Halley di New York- Rachel mostrò a Santana diversi negozi che all’apparenza erano normali, ma poi all’interno si entrava in un’altra dimensione –allora, io vado da questo lato e tu dall’altro, ci vediamo qui, fra un po’- Santana annuì e le sorrise, andando al lato opposto di Rachel, si ritrovò a pensare cosa potesse regalare alla ragazza, girò per diversi negozi –magari un golfino nuovo- si disse, ma poi scosse la testa, era un’idea davvero troppo babbana, Rachel era una stella, doveva farle un regalo alla sua altezza. Pensò alle passioni della ragazza;
  • Canto
  • Barbra
  • Quidditch
Si concentrò sugli ultimi due, sicuramente per il quidditch non ci sarebbero stati porblemi, ma per Barbra, come avrebbe fatto? Decise di pensarci dopo, entrò in un negozio dedicato allo sport magico, rimase  a bocca aperta, corse fra gli scaffali e scorse alcune divise, le venne in mente Rachel quando ne indossava una, si morse il labbro pensando a quanto le donavano, scosse la testa cercando di fermare quei pensieri che la stavano facendo confondere, girò intorno, finchè non trovò un boccino d’oro, un porta fortuna, sorrise e decise di prenderlo, si stava dirigendo alla cassa quando la sua attenzione fu presa da una scopa, era bellissima, di un giallo ocra, fiammante, con sul manico scritto Ninbus 4000, sorrise e l’ accarezzò piano, pensò alla scopa di Rachel, una Ninbus 2001 che nonostante la vecchiaia era sempre veloce, pensò alla faccia di Rachel quando avrebbe visto quella scopa, così, dimenticandosi del boccino, sorrise e corse verso l’uomo che stava dietro la cassa, un tipo strano e misterioso –salve, sono 100 dollari- l’uomo le sorrise –è per un ragazzo speciale?- Santana scosse la testa –per una ragazza- l’uomo le sorrise –oh, no, è solo un’amica- Santana abbassò lo sguardo imbarazzata –io so solo quello che vedo- l’uomo misterioso fece spallucce –cosa?-Santana alzò lo sguardo, ma l’uomo era scomparso, la latina ancora scossa da quelle parole  uscì dal negozio, cercò di concentrarsi sulla seconda parte del regalo per Rachel, Barbra. Si guardò intorno e sbuffando riprese a camminare.
 
Rachel nel frattempo si era fermata davanti alla vetrina di un negozio per animali, si ricordò di quanto Santana amasse la sua Barbra, così sorrise ed entrò, si ritrovò sommersa da un ambiente caldo, rispetto a fuori, con molte civette, gufi, ratti, rospi e infine diversi gatti, Rachel cercò fra gli scaffali, non era sicura di quale animale volesse prenderle, con i gufi e le civette aveva brutte esperienze, dato che la piccola civetta di Santana era morta un anno dopo il suo arrivo ad Hogwards, i ratti la infastidivano e i rospi facevano un forte disgusto ad entrambe, quello che restava erano i gatti, si stava guardando intorno fra gufi e civette quando i suoi occhi ricaddero su due occhioni uno verde e uno azzurro, che la guardavano con un musetto adorabile, si avvicinò e scorse un piccolo gatto con il pelo candido, sorrise vedendo che già il micio le faceva le fusa –Sarà perfetto per quella regina dei ghiacci- sorrise e corse a comprarlo. Dopo pochi minuti si ritrovò per strada con il micio in una gabbietta che miagolava, quando sentì silenzio si rese conto che il gatto si era addormentato, mentre lei continuava la sua ricerca ad un altro regalo per quella ragazza, cosa poteva regalarle? Di cosa aveva bisogno? Di Brittany che scegliesse lei? Oppure di una famiglia che capisse quando la latina era speciale? O qualcosa per far tornare i suoi genitori? Rachel si rese conto che non esisteva nessun oggetto per far avverare quelle cose di cui Santana aveva bisogno. Si fermò un attimo a pensare, Santana era un tipo silenzioso, scontroso e spesso acido, amava se stessa e spesso, anzi sempre, era stronza, ma poi se la si conosceva davvero diventava la ragazza dolce, insicura e alla ricerca d’affetto come tutte le altre. Santana era vetro, forte ma allo stesso tempo debole, questo lo aveva capito dalla prima volta in cui aveva visto i suoi occhi, quegli occhi profondi e a calamita, Rachel pensò a cosa potrebbe rendere perfetta quella ragazza, anche se lo era di già, così per caso si ritrovò davanti un negozio con diversi ciondoli magici, si ricordò di aver sentito una storia di sua nonna, su un ciondolo che aveva la forma di clessidra e poteva  portarti indietro nel tempo, si ricordò che sua nonna aveva un bracciale con una pietra di colore scuro, quasi nero, che ogni volta che la stringevi ti faceva vedere tutte le persone a cui tieni per davvero, Rachel sorrise ed entrò nel negozio alla ricerca di un ciondolo con quella pietra. Dopo ben un’ora passata a vivisezionare tutte le pietre ne trovò una, nera come la pece, la forma simile ad un ancora, la strinse e chiuse gli occhi, davanti le sembrò di vedere sua madre, i suoi due papà, Kurt e ovviamente Santana, sorrise ed aprì gli occhi, guardò soddisfatta la pietra e la comprò, uscì e dopo aver infilato il micio sotto il suo mantello dell’invisibilità si diresse al posto dove avrebbe dovuto incontrare Santana.
 
Santana cercava ovunque, ma di Barbra neanche l’ombra, eppure era strano perché tutti la conoscevano,  sbuffò un paio di volte e ci rinunciò, doveva tornare all’angolo, si era fatto tardi, così dopo quella lunga battaglia decise di infilare la Ninbus 4000 nella sua borsa, dove poco prima aveva usato un incantesimo espansione. Proprio quando stava arrivando all’angolo dove avrebbe visto Rachel un venditore ambulante le tagliò la strada , Star di Broadway, aveva scritto su un lato, Santana si precipitò verso l’uomo –avete qualcosa di Barbra?- l’omone le sorrise –mi è rimasta l’ultima copia di Funny Girl autografata- Santana sorrise e dopo aver pagato l’uomo gli schioccò un bacio su una guancia.
 
-hai trovato qualcosa?- Rachel le chiese una volta che furono tornate a casa –si, tu?- Rachel annuì dirigendosi verso la sala da bagno –mi faccio un bel bagno caldo- le urlò, Santana si sedette sul divano e sentì l’acqua scorrere e si rilassò, chiuse gli occhi, ma dovette riaprirli perché le parole di quell’uomo misterioso del negozio di sport le rimbombarono nella mente, deglutì capendo quello che intendeva, aveva uno sguardo che faceva capire di essere innamorata? Di Rachel poi? In effetti negli ultimi giorni le cose si erano sviluppate in modo strano, spesso si lanciavano sguardi ammiccanti, e spesso si erano ritrovate troppo vicine per essere in una “friendzone”. I suoi pensieri però furono interrotti da un miagolio improvviso –Barbra?- Santana si guardò in torno senza però vedere la gatta, sentì un miagolio provenire da dietro il camino e si avvicinò, riconobbe subito una parte opaca, non poteva che essere il mantello invisibile di Rachel, così dopo diversi tentativi, riuscì a prenderlo e scoprì una gabbietta con un bellissimo gatto bianco dentro, lo prese e sorridendo lo accarezzò –Berry?- la chiamò –cosa c’è? Vieni di qua- Santana si avviò al bagno, con gli occhi bassi a causa del piccolo gatto che continuava a farle le fusa –ho trovato quest..- le parole le morirono in gola prima di essere pronunciate, Santana alzò lo sguardò e si bloccò, Rachel stava nella vasca, ricoperta dalla schiuma, le braccia fuori si tenevano sul bordo e la testa, con i capelli legati, chinata all’indietro, Santana notò per prima le labbra, dischiuse leggermente , si morse un labbro fino a farselo quasi sanguinare, deglutì a vuoto quando Rachel la guardò –diamine! Dove l’hai preso! Era il mio regalo di Natale!- disse sbuffando, Santana però era rimasta bloccata in quella posizione –stai bene Santana?- la latina scosse la testa deglutendo –si sto bene- Santana si chinò e lasciò correre il gatto verso Barbra, la latina si rialzò spalancando gli occhi, vedendo che Rachel si era messa composta nella vasca, con l’acqua che le arrivava appena sul seno, Santana deglutì un’altra volta facendo scoppiare a ridere Rachel, che prese un asciugamano ed uscì –non credevo di farti quest’effetto- Santana boccheggiò per poi uscire dal bagno –sei una ragazza, e io sono lesbica, come credi che io debba reagire vedendoti mezza nuda- Rachel rise di nuovo –non ero nuda- Santana sbuffò e tornò a girarsi verso Rachel –non hai paura che io ti salti addosso?- Rachel si appoggiò allo stipite della porta –credo che sei tu ad avere paura di non riuscire a controllarti- disse tranquilla, Santana spalancò la bocca, per poi chiudere un attimo gli occhi, li riaprì, scorgendo un sorriso dolce sulle labbra di Rachel –che c’è? Ora perché mi sorridi?- Rachel le si avvicinò ancora in accappatoio –perché per la prima volta hai ammesso di essere quella che sei davanti a me- Santana deglutì facendo un passo indietro –va bene, stai tranquilla non lo dirò a nessuno- Rachel sbuffò dolcemente –forse ora è meglio che vado a vestirmi- Rachel si guardò un po’ imbarazzata, facendo ridere Santana –si ti aspetto- la latina si sedette e prese il suo gatto fra le braccia.
 
Rachel si guardò allo specchio con ancora l’asciugamano sul corpo, aveva le guance arrossate, forse per l’imbarazzo o per qualcosa che non sapeva neanche, i capelli legati  non le piacevano molto, soprattutto perché quella frangia non si teneva su, sbuffò e decise di indossare qualcosa di caldo, dato che faceva freddo. Indossata la sua felpa e il suo pantalone lungo tornò in soggiorno, accanto al camino, dove Santana era rimasta ad accarezzare il gatto, sorrise vedendo che si era già affezionata, le si avvicinò sentendola borbottare –che fai?- Rachel le si sedette accanto –cerco un nome per questo gatto- Santana le rivolse un sorriso che portò due fossette adorabili sulle sue guance –potresti chiamarlo Susan- Santana si girò verso Rachel con aria interrogativa  -ha un occhio come quello di Britt, i pelo candido come la sua pelle, Susan non è il suo secondo nome?- Santana le sorrise –preferisco chiamarlo Pezberry- Rachel ci pensò un attimo –sono i nostri cognomi uniti- Santana annuì –credo suoni meglio di Susan- Rachel le sorrise –come vuoi, faccio qualcosa da mangiare- Rachel si diresse in cucina con un sorriso stampato sul viso, mentre Santana rimase davanti al camino.
-Rachel! Rachel è Natale!- Rachel aprì gli occhi sentendo che qualcuno la scuoteva per un braccio, guardò l’ora, le undici, poi fissò Santana che era appena sgattaiolata via dalla sua stanza, la seguì e la trovò accanto all’albero che avevano preparato il giorno prima con diversi incantesimi –dai, apriamo i regali!- Santana saltellava, Rachel scoppiò a ridere –sembri proprio una bambina- Santana sbuffò e la guardò male –la nonna mi ha cucito uno dei suoi maglioni e ne ha fatto uno anche a te- gli mostrò un maglione con la R sopra e un altro con una S, Santana sorrise e lo prese fra le braccia odorandolo –sa di vaniglia- Rachel fece spallucce –la nonna la mette ovunque- Santana annuì –dai scarta i miei regali- Rachel annuì sorridendo, prima scartò la scopa e rimase a bocca aperta –ma quanto ti sarà costata?- Santana sbuffò –non fa niente, è Natale- le sorrise Rachel per poi aprire l’altro regalo, Santana non aspettava che quello, infatti Rachel lasciò che un urlo le scappasse quando vide l’autografo originale sulla copia di Funny Girl –grazie, grazie- si fiondò su Santana, iniziando a ricoprirle la guancia di baci, la latina scoppiò a ridere, ma dopo poco Rachel si staccò e  corse in stanza, la vide tornare con qualcosa in mano, Santana alzò un sopracciglio –girati e alza i capelli- Santana obbedì, sentendo poco dopo qualcosa di freddo sul collo –non è che vuoi strangolarmi Rachel?- come risposta ricevette una risata –ti piace?- Santana si avvicinò ad uno specchio e sorrise, una pietra nera come la pece le pendeva sul collo –stringila e chiudi gli occhi- Santana annuì e dopo averla stretta sentì un forte odore riempirle le narici, delle figure davanti a lei le si avvicinarono, i suoi genitori, li riconobbe subito, corsero ad abbracciarla, finchè non si staccò e vide una figura alle spalle dei suoi, era Brittany, la riconobbe dai capelli biondi e dal sorriso sognante, corse verso di lei e le schioccò un bacio, si rese conto presto che era un bacio finto, vuoto, perché non aveva provato niente, così aprì gli occhi, si ritrovò Rachel davanti, pensierosa che cercava di capire cosa stesse pensando –le lezioni iniziano fra tre giorni, sarà meglio preparare le valige- Rachel le sorrise e si avviò nella sua stanza, lasciando Santana con ancora quella pietra in mano.
 
-mi è mancato da morire questo posto- Rachel aprì la porta del dormitorio di botto –magari se forse vieni ad aiutarmi- la voce di Santana le arrivò opaca, Rachel sorrise quando si avvicinò a Santana che aveva il suo baule fra le braccia, Rachel fece un gesto con la bacchetta e il baule andò a sistemarsi proprio sopra al suo letto, fece la stessa cosa con il baule di Santana poi scese verso la sala grande, dove tutti i grifondoro erano tornati –c’è un gran chiasso oggi eh?- Rachel rise all’affermazione di Santana, dopo poco notò che aveva la collana che le aveva regalato al collo –allora ti è piaciuta?- Rachel gliela indicò –ma scherzi? È bellissima- Santana abbracciò la ragazza e strinse gli occhi per godersi il momento, sembrava che il chiasso attorno a loro fosse cessato, si staccarono sorridendosi, l’incanto finì però quando Santana sentì qualcuno schiarirsi la voce, si girò e trovò una Brittany alquanto nervosa che fissava le due ragazze che si stringevano, Santana si staccò da Rachel di botto –Br..Britt, ciao- Santana cercò di sorridere –possiamo parlare? In privato?- accentuò l’ultima frase –certo, Rach vado a prendere Pezberry e Barbra con Britt- Rachel le sorrise e si girò alla ricerca di Kurt. Santana e Brittany nel frattempo erano uscite dalla sala e si erano recate a prendere i due gatti –perché non hai risposto neanche ad una mia lettera?- Santana la fissò, non l’aveva mai vista così nervosa –perché non c’ero a casa, in realtà non è più la mia casa- Brittany sembrò calmarsi –cos’è successo San?- Santana la guardò un attimo, e poi incominciò a raccontarle tutto –sei stata con Rachel durante tutte le vacanze e non mi hai neanche avvisata?- sbottò Brittany, questa volta sembrava delusa più che innervosita –cosa avrei dovuto dirti? Non sarebbe cambiato niente, tu vivi in Olanda io a Portorico, l’amica più vicina che ho è Rachel quindi!- Santana rispose a tono, Brittany non rispose e si limitarono ad arrivare dagli animaletti in silenzio, fu Brittany a romperlo una volta che Santana ebbe Pezberry in braccio e Brittany Barbra –com’è che l’hai chiamato? Pezberry?- Santana annuì –me l’ha regalato Rachel, così ho unito i nostri cognomi- Brittany la guardò con un sopracciglio alzato, ma poi scosse la testa –mi puoi accompagnare verso il dormitorio dei Tassorosso? Dovrei vedere Artie- Santana quando sentì quel nome abbassò lo sguardo – state ancora insieme?- alzò lo sguardo e si ritrovò Brittany che la guardava dolcemente , la  bionda si limitò ad annuire –cos’avete fatto tu e Rachel?- nel tono della ragazza poteva esserci un misto di rabbia e gelosia, ma Santana rispose seccamente –niente, quello che si fa a Natale- la bionda la guardò un attimo –c’era anche il vischio?- Santana rise, ma poi vide che la ragazza era seria e tornò anche lei seria –se anche fosse?- disse altezzosa –niente, è solo che Rachel ultimamente ti guarda in un modo troppo..- Santana la fissò –troppo cosa?- Brittany si bloccò di botto in un angolo –troppo tutto- Santana rise –sei gelosa di Rachel? Davvero?- Brittany la spinse verso il muro avvicinandosi a lei –tu sei mia- le prese per i fianchi, si chinò verso le sue labbra e cominciò a baciarla, mentre le sue mani andavano su e giù per la schiena della latina, Santana per un attimo tenne gli occhi aperti, ma quando Brittany le morse un labbro li chiuse e lasciò che le loro lingue si incontrassero, sussultò quando sentì le mani della bionda che iniziavano a sbottonarle la camicia dopo che le aveva allargato la cravatta rossa e oro, stava per prenderla per i fianchi, quando Santana si staccò –cosa stiamo facendo?- allontanò la ragazza che la guardò confusa –tu cosa credi che stiamo facendo?- Brittany fece per riavvicinarsi, ma Santana la bloccò –tu devi scegliere Brittany- Santana le lasciò un bacio su una guancia e si avviò verso il suo dormitorio, aggiustandosi la camicia e la cravatta alla meglio, si era stancata di tutti quei giochetti, non era la seconda scelta di nessuno lei, Brittany doveva scegliere, o avere Santana o Artie, la latina mal grado sapeva già chi avrebbe scelto la bionda, e a quel pensiero le cadde una lacrima, la scacciò via, non doveva essere triste, lei era forte, sospirò e strinse per un attimo la collana che le aveva regalato Rachel, chiuse gli occhi e i suoi genitori ricomparvero a schioccarle un bacio su una guancia, aprì gli occhi, sapeva che quella volta Brittany non sarebbe arrivata. Si ritrovò fuori la sala grande immediatamente, decise di andare a dormire senza cena, sicura che nel dormitorio non ci fosse nessuno, ma appena salì sentì una voce da lontano, qualcuno cantava, era una voce melodiosa, riconobbe subito di chi si trattava, appena entrò si appoggiò allo stipite della porta e sorrise, la sua piccola Berry –aspetta, la mia?- pensò, ma poi scosse la testa, la Berry stava disfando il suo baule e canticchiava una canzone che Santana conosceva –I get so emotional, baby- si avvicinò senza farsi sentire si chinò e si avvicinò all’orecchio della ragazza –Every time I think of you- le cantò sotto voce, la ragazza sussultò e si girò di scatto, ritrovandosi Santana a qualche centimetro dal viso, Rachel sorrise –hai una bella voce- Santana si girò verso il suo baule –lo so- entrambe scoppiarono a ridere, per un attimo Santana dimenticò cosa fosse successo prima con Brittany, per un momento pensò solo alla voce di Rachel e di come potesse essere meravigliosa, ma poi i ricordi le tornarono in mente, e si gettò sul letto di peso, sbuffò un paio di volte e si mise una mano sugli occhi chiudendoli, dopo un sentì qualcuno che si sedeva accanto a lei, tolse la mano e vide Rachel che giocava con i suoi capelli corvini –che è successo con Brittany?- Santana si alzò sui gomiti, vide lo sguardo basso di Rachel, nella sua domanda c’era timore, ma Santana non sapeva di cosa –stavamo nel corridoio e lei ha iniziato a dire cose strane su di te- Rachel alzò di scatto lo sguardo –cose del tipo?- Santana si mise su un lato verso la ragazza –del tipo che mi guardi in un modo troppo tutto- Santana rise mentre Rachel perdeva il contatto visivo con gli occhi di Santana –davvero ha detto così?- Santana annuì –mi dispiace- Rachel sbuffò, ma una mano di Santana che le accarezzava una guancia la fece sorridere, la latina si fece più in la, lasciando che Rachel si sdraiasse accanto a lei, mentre continuava a raccontare quella piccola storia -..mi ha sbattuto verso il muro e ha iniziato a baciarmi con foga, molta foga, poi le sue m..- Rachel le mise una mano davanti la bocca –no, no, signorina, niente dettagli sconci- Santana rise allungandosi a schioccare un bacio sulla guancia della ragazza –l’ho staccata da me prima di arrivarci ai dettagli sconci- Rachel la guardò stranita –tu? Santana Lopez? Che si rifiuta di fare sesso?- Santana la guardò con sguardo assassino, mentre Rachel sorrideva e riprendeva a giocare distrattamente con i suoi capelli –le ho detto che deve scegliere e me ne sono andata- Rachel si mise a sedere per guardarla negli occhi –credi che sceglierà te?- Santana scosse la testa –non lo so- sbuffò la latina, Rachel tornò a sdraiarsi e appoggiò la sua testa sulla pancia della ragazza –come mai non sei a cena Berry?- Rachel scosse la testa –dovevo disfare il baule- Santana alzò un sopracciglio, nella voce di Rachel c’era qualcosa di strano, qualche parola non detta così la incitò a parlare stringendole una mano –e non mi andava di vedere tutti, insomma da quando sono partita quelle voci su di me sono aumentate- Santana si mise a sedere di botto, con gli occhi iniettati di rabbia –giuro che io li.. io.. troverò un modo per umiliarli!- Santana chiuse gli occhi ad una fessura, mentre  stringeva un pugno, così forte che le sue nocche ambrate diventarono presto bianche, Rachel sorrise ma poi scosse la testa, tirò la ragazza per un braccio e la fece stendere di nuovo accanto a lei –non importa, non fa niente, davvero, è per proteggere te- Santana le sorrise accarezzandole una guancia –e io che pensavo tu fossi egocentrica- Rachel sorrise –già- sospirò e guardò verso il soffitto, seguita da Santana. Stettero in silenzio per un po’ , non sapevano quanto, ma rimasero zitte a godersi ognuna la presenza dell’altra –oh ragazze vi stavo cercando- una vocina rimbombò per tutto il dormitorio, facendo svegliare le due ragazze che si misero sedute –ciao Kitty, cosa c’è?- Rachel le chiese sorridente –ho bisogno di voi, devo chiedere scusa a Quinn- Rachel sorrise e prese Santana per un braccio per farla alzare –va bene, arrivo, un attimo- sbuffò un paio di volte e dopo essersi coperta la camicia bianca con il suo golfino andò verso il dormitorio dei Tassorosso.
Per fortuna Quinn si trovava proprio fuori la sala di ritrovo, si era bloccata alla vista di Rachel e Santana –ciao ragazze- si avviò verso di loro, sorridendole con in mano la sua bacchetta –hei Quinn- dissero in coro le due amiche –ti abbiamo portato una persona- Quinn alzò un sopracciglio, finchè non vide Kitty, e i suoi occhi verdi si riempirono di rabbia –oh,oh calma Fabrey- Santana le andò in contro –vuole solo parlare- Kitty annuì –ciao, sai noi non ci conosciamo, però Puck mi ha parlato di te, sei la sua ragazza da tempo, almeno nella sua mente, e ultimamente mi aveva detto che le cose fra te e lui non andavano bene, quindi mi sono lasciata trasportare e ..- Quinn sbuffò –e te lo sei portata  a letto?- Quinn la guardò con sguardo assassino –no, mi sono fermata in tempo, è solo che volevo chiederti scusa personalmente perché credevo che fosse così, una cosa fra amici, sei tu la sua ragazza e lo sarai sempre, quando lui parla di te gli brillano gli occhi- Santana sorrise e pensò se anche a lei succedesse quando parlava di Brittany, Rachel le strinse la mano dandole segno che stavano pensando alla stessa cosa, solo che Rachel quando parlava di Finn non aveva nessun luccichio negli occhi, Quinn nel frattempo sembrava essersi calmata –accetti le mie scuse?- Kitty si avvicinò alla ragazza tendendole la mano –si, quello zuccone di Puck riceverà una bella strigliata- le ragazze scoppiarono a ridere e tornarono nei loro dormitori, per la strada incontrarono Brittany, si aggiunse a loro, ma con sorpresa di Rachel, si avvicinò a Kitty e non a Santana.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7
Un raggio di sole entrò nelle finestrone del dormitorio e andò ad infrangersi proprio contro il viso rilassato di Santana, la ragazza si girò un paio di volte, ma la luce non decideva ad andarsene, quindi sbuffando aprì gli occhi uno alla volta , si guardò intorno, sperò di vedere Rachel sveglia, ma la guardò appallottolata nel suo letto con Barbra che le faceva da peluche, sbuffò e si sentì immediatamente sola, finchè il suo gatto non le saltò in grembo –Pez fa silenzio dormono tutti- gli disse sotto voce per poi accarezzarlo dolcemente, amava quel gatto, il piccolo miagolò per poi saltare giù dal suo grembo ed avviarsi verso la scopa di Santana, la latina sorrise e accarezzò il gatto –già, credo che una volata mattutina mi farà bene- si alzò e cercando di non far rumore prese il maglioncino che le aveva regalato la nonna di Rachel e lo indossò, prese i calzoncini della divisa da Quidditch la sciarpa e munita di scopa si diresse verso il campo di Quidditch.
-Buongiorno Hagrid- salutò l’omone che gli ricambiò con un immenso sorriso fra l’enorme e folta barba –siamo mattinieri oggi Santana?- la latina gli sorrise –non riuscivo a dormire- l’omone annuì –vuoi una tazza di thè?- Santana scosse la testa –no grazie, ho voglia di fare qualche giro di campo- Hagrid annuì e le sorrise, prima che Santana potesse avviarsi verso il campo.
Appena si ritrovò al centro salì a cavallo della sua Firebolt 2.0 e fece alcuni giri di campo, per poi prendere una pluffa, tirò da vicino e prese un anello –sei brava Lopez- Santana quasi cadde dalla scopa, si girò e vide un ragazzo, alticcio con la divisa dei serpeverde, scese a terra e si avvicinò al ragazzo –buongiorno Smithe, non sono tanto brava è stata solo fortuna, preferisco il mio ruolo da cercatore- il ragazzo rise –allora Lopez che ci fai sveglia a quest’ora per lo più di Domenica- il ragazzo sorrise, uno di quei sorrisi che ti gelano dentro –non avevo sonno, e tu che ci fai qui Sebastian?- il ragazzo fece spallucce –faccio una passeggiata- si mise le mani nella tasca – vuoi vedermi giocare oppure cosa?- il ragazzo scosse la testa, sorridendo di nuovo, facendo gelare Santana –no, non ti preoccupare,  sto andando via, ma ho visto una ragazza avvicinarsi al campo- Santana alzò un sopracciglio, pensò, anzi sperò, non fosse Brittany –era bassina, un naso esposto, sai quella tipa li- Santana annuì –oh, la Berry- la latina disse tranquillamente, per poi riprendere il volo –allora ci vediamo alla partita Lopez- gli urlò il ragazzo, per poi smaterializzarsi dopo pochissimi secondi. Santana sbuffò e tornò a volare, provò  a tirare di nuovo la pluffa, ma con scarsi risultati, infatti andò a finire lontano dal terzo anello –bella mira- Santana si girò e vide Rachel sorriderle da lontano, in pochissimo tempo se la ritrovò accanto sulla scopa –buongiorno Berry- sbuffò Santana passandosi una mano fra i capelli –hei hei, siamo brontolone- Santana sorrise e le diede una spallata che la fece barcollare –aspetta ma quello non è il mio golfino?- Rachel glielo indicò  -no ma dai è il m..- non finì di parlare perché guardandolo meglio notò che anziché una S sopra c’era una R –oddio, scusami, ora vado a toglierlo- Rachel le sorrise e la bloccò per un braccio –puoi tenerlo, ti sta bene- Santana rise –facciamo due tiri?- Rachel si guardò intorno –ero venuta per stare un po’ sola, ma non fa niente- la latina la guardò, Rachel non voleva mai stare sola, il suo sguardo era strano –che succede?- Santana le si avvicinò con la scopa –io e Finn ci siamo lasciati- Santana quasi cadeva dalla scopa –cosa? Sembravate così affiatati ieri- Rachel sospirò –già- abbassò lo sguardò
FLASH BACK
-Rachel andiamo a fare un giro?- la ragazza ebrea si girò verso il ragazzo che teneva per mano, gli sorrise –certo- i due si avviarono al parco, arrivarono proprio difronte il salice, che in quel momento si stava contraendo, i due ragazzi si sorrisero –non abbiamo ancora parlato da quando siamo tornati- Rachel lo guardò –e di cosa dovremo parlare?- Finn fece spallucce –di quello che vuoi, come hai passato le vacanze?- Finn le sorrise –beh, New York, Broadway e Santana- Finn la guardò stupito –Santana?- Rachel annuì –tu come le hai passate?- Finn fece spallucce –a casa, a Liverpool, sono andato alla partita di Quidditch dell’Inghilterra, non puoi capire …- in quel momento Rachel non ascoltò più, era troppo presa dalla figura che le stava per passare accanto, con la divisa da Quidditch sembrava ancora più bella, ma poi scorse qualcuno al suo fianco e tutta la sua gioia si spense, la bionda e la mora passeggiavano insieme tenendosi per il mignolo, si girò di scatto verso Finn, gli sorrise e prese a baciarlo, si staccò solo quando si fu assicurata che sia Santana che Brittany si fossero una attimo fermate a guardarle, purtroppo quando si staccò, Finn si girò verso la latina e come un genio della lampada si illuminò –tu..tu mi hai preso in giro per tutto questo tempo?- Rachel lo guardò stranita –cosa?- Rachel si guardò intorno e prese Finn per un braccio, lo trasportò in un posto più sicuro per parlare –tu e Santana- Finn la indicò –a te p..piace?- il ragazzo la fissò, Rachel abbassò lo sguardo – non lo so- Finn le fece alzare lo sguardo –Finn, io non voglio usarti, ma non so cosa provo, credo di essermene …- Finn la bloccò –ho capito, è stato un piacere Rachel, addio- il ragazzo si girò e andò via –FINN!- Rachel lo chiamò –Finn!- lo richiamò ma ormai il ragazzo era scomparso fra gli alberi della foresta proibita.
FINE FLASHBACK
-Rachel mi stai ascoltando?- Santana la guardò  preoccupata –io..ehm, scusami San- la latina le sorrise e l’abbracciò da sopra la scopa –andrà tutto bene- Rachel la strinse forte e chiuse gli occhi beandosi dell’odore della latina sul suo golfino, pensò che ci avrebbe dormito anche la notte, in quel momento pensò alla domanda di Finn, si le piaceva, le piaceva da morire, avrebbe gradito magari di poterle schioccare un bacio su quelle labbra morbide, Santana si staccò, come se avesse sentito i pensieri di Rachel –non importa se ti ha
 lasciato, tu vali molto più di lui, e un giorno troverai qualcuno che ti merita- Santana le sorrise e all’improvviso si ritrovò così vicina al viso di Rachel da poter vedere che quel naso non era così grande come tutti dicevano –Santana?- la latina quasi cadde dalla scopa quando sentì Brittany sotto di lei, proprio a qualche metro, a terra che le fissava entrambe curiosa –ehm, scusa Rach, io devo ehm, andare- Santana stava per scendere quando Rachel la bloccò –ha scelto te?- le due si guardarono un attimo negli occhi, quando Santana sorrise la ragazza ebrea capì, così la lasciò andare e guardò avanti a sé, era felice, ma non poteva non essere amareggiata, non odiava Brittany, ma odiava se stessa, si sentiva come una codarda.
 
-ciao Britt- Santana scese al volo dalla scopa venendo accolta dalle braccia della bionda –questo maglioncino?- la bionda alzò un sopracciglio –oddio tutte con questo maglione? Ho sbagliato a prendere credevo fosse il mio, ma è quello di Rachel, dopo vado a toglierlo- Brittany le prese la mano, facendo arrossire leggermente Santana –potrei togliertelo io- Santana spalancò gli occhi, mentre Brittany si avvicinava –Britt ci sono gli altri-  la bionda era ad un passo dalle sue labbra –è domenica mattina sono tutti ad Hogsmeat tranne Rachel che sta al campo di Quidditch- appoggiò le sue labbra su quelle della latina, spingendola verso il muro esterno della torre, si staccò un attimo e Santana la guardò intensamente –che c’è?- la latina sorrise e si avvicinò di nuovo alle sue labbra –niente, è che sei bellissima- la baciò di nuovo, questa volta facendo toccare le loro lingue, Santana le passò una mano sotto il maglioncino facendo gemere la ragazza, che passò a baciarle il collo fino ad arrivare alla scollatura del maglioncino di Rachel – Britt- sospirò Santana che tornò all’altezza delle labbra della ragazza, questa volta però ribaltarono le posizioni, Santana le prese in braccio senza mai smettere di baciarla, si sorrisero nel bacio, quando la ragazza la fece volteggiare –ho lasciato Artie- le disse quando si furono staccate, Santana sorrise e la prese per un braccio iniziando a correre per il corridoio, ogni tanto saltellavano, alcune volte ballavano, si sorridevano e ogni tanto si schioccavano baci, le loro risate risuonavano per tutto il corridoio del castello, arrivarono al bagno delle ragazze e Brittany prese per il braccio la ragazza latina attaccò il suo corpo a quello della ragazza, le accarezzò una guancia, Santana la baciò e poi la spinse verso il bagno.
-Rachel tutto bene?- la ragazza ebrea tirò su con il naso e si girò verso Kurt –si tutto okkey- andò via da quel corridoio, stava in biblioteca a leggere qualcosa sui doni della morte, quando aveva sentito delle risate, aveva iniziato a camminare verso il corridoio, aveva visto le due ragazze sorridersi, come due innamorate, quando le aveva viste sparire nel bagno delle ragazze, aveva sospirato in modo tremante  -vado Kurt, ho da studiare- Rachel non gli sorrise, si limitò a camminare velocemente per arrivare al dormitorio prima possibile, quando vi arrivò si gettò di peso sul letto, con il viso affondato nel cuscino per reprimere i singhiozzi –Rachel stai bene?- Kitty le si avvicinò –si tutto bene- disse con voce tremante –sei sicura?- annuì leggermente –io vado a Hogsmeat con Quinn, ci sentiamo dopo-  Kitty sentì un lieve “ciao” da parte della ragazza e uscì da quella stanza, incontrando poco dopo la ragazza bionda dei Tasso rosso. Rachel sbuffò e si girò con la pancia all’aria, aveva una mano sotto la testa e una sulla pancia con la bacchetta stretta, alzò la bacchetta e la mosse creando diverse luci, come delle lucciole, dopo poco si stancò anche delle lucciole e le fece scomparire sbuffando, sentì subito la sua gatta farle le fusa –Barbra va via!- la scacciò, ma la gatta con un abile mossa scanso il braccio di Rachel –è tutta colpa tua capisci!- la indicò furiosa per poi puntarle la bacchetta, la gatta non se lo fece dire due volte e saltò giù dal letto raggiungendo il gatto di Santana, Rachel sbuffò e con un movimento della bacchetta davanti a lei comparve  un foglio con una penna, si chinò su di esso e iniziò a scrivere qualcosa.
 
Santana rientrò nel dormitorio dopo qualche ora passata con Brittany, entrarono entrambe le ragazze mentre si tenevano per mano, Santana appena vide Rachel china sul foglio lasciò la mano di Brittany, ricevendo un’occhiata stranita da quest’ultima  -ciao ragazze- Rachel disse  a voce bassa senza mai alzare la testa –Rachel ti senti bene?- Santana le si avvicinò, ma ritirò la mano che stava allungando per alzarle la testa, quando vide la ragazza lanciarle uno sguardo  glaciale –ti hanno trasformato in un robot?- Brittany rise ma tornò in silenzio quando Santana le lanciò un’occhiata –io vado a cercare Kurt- Brittany baciò una guancia di Santana ed uscì dal dormitorio lasciando Santana e Rachel sole –cos’è successo?- Santana le si avvicinò –niente- disse seccamente continuando a scrivere su quel foglio con la sua penna –ti ho preso il tuo maglioncino- Rachel alzò gli occhi e trovò quelli di Santana, la latina quasi si impaurì dal modo in cui li vide, spenti e glaciali –si, ora lo metto-  Santana la guardò un attimo, poi scosse la testa, si tolse il maglioncino e glielo gettò contro, alzò uno spiffero d’aria, tanto da far alzare la frangia di Rachel e far vedere che le sue guance erano rigate, Santana rimase a guardarla per un attimo senza maglia –che stai facendo?- Rachel alzò la testa e fissò il corpo della latina, ne rimase incantata, scosse la testa e tornò sul suo foglio –che scrivi?- la latina le si avvicinò quando ormai si era infilata il suo maglioncino –non hai risposto alla mia domanda, niente comunque- disse seccata girandosi dall’altro lato –hei Rach ma che ti succede?- Santana le si avvicinò, poggiandole una mano su una spalla, Rachel non potè che bearsi di quel calore che le provocava quel semplice tocco, così tutte le sue difese caddero, si girò verso la ragazza e con le lacrime agli occhi venne sommersa dall’abbraccio e dal profumo di Santana –sh, andrà tutto bene- la cullò, Santana credeva che fosse per Finn, ma Rachel, lei sapeva bene che stava piangendo per la stessa persona che ora la stava abbracciando, non c’era niente da fare, Santana era la stessa persona che la salvava e che la distruggeva –hai saltato il pranzo?- Santana sciolse l’abbraccio scoppiando a ridere sentendo un rumore sospetto provenirle dallo stomaco –non avevo fame- Rachel sorrise, forse per la prima volta in quelle ore –che scrivevi?- Santana cercò di dare una sbirciata al foglio, ma la ragazza lo accartocciò e lo buttò proprio verso il letto della latina –capito, andiamo a cenare dai, domani abbiamo la partita e devi stare in forma- la latina si alzò e le tese la mano, Rachel la fissò un attimo negli occhi, si alzò, ma non intrecciò le sue dita a quelle di Santana, per la prima volta da mesi ormai, anzi sembrò scansarla –guarda che puoi tenermi la mano- Santana le si avvicinò stringendole il palmo –non voglio creare problemi fra te e Brittany- Rachel si allontanò dalla ragazza e si avviò verso la sala grande rimanendo Santana con la bocca spalancata, per fortuna per i corridoio incontrò Kurt che subito le si avvicinò prendendola a braccetto –e così ha vinto Brittany?- Rachel lo guardò –cosa stai dicendo Kurt?- sbuffò –si è presa il cuore di Santana- Rachel alzò gli occhi al cielo –è sempre stato suo- Rachel abbassò lo sguardo –oh ti sbagli cara- Kurt le sorrise, smisero di parlare, finchè non arrivarono al tavolo, Rachel guardava ovunque, sperando di non incontrare lo sguardo di Santana, pensava alle ultime parole di Kurt, non le veniva in mente nessuna soluzione –ragazzi, ho avuto un appuntamento!- Mercedes si avvicinò al tavolo dei grifondoro salterellando –spara Oprah, chi è il fortunato- Santana la incintò con una mano, l’altra la teneva sotto il tavolo, proprio come Brittany, Rachel pensò subito che le due si tenevano per mano, così sbuffò leggermente e si girò verso il tavolo dei serpeverde, riuscì ad intravedere Finn che la fissò, le regalò un leggero sorriso e si girò di nuovo verso i suoi compagni –Sam Evans- Brittany sputò l’acqua che aveva in bocca in faccia a Tina che si era appena seduta al tavolo –cavolo Brittany!- la ragazza prese a pulirsi mentre tutti scoppiavano a ridere –è il biondo dei Corvonero giusto?- Mercedes annuì –ma non è più piccolo di un anno?- Rachel parlò per la prima volta durante tutta la cena –si, ma che importa- Mercedes si sedette accanto a lei –e così Oprah e Bocca di Trota- Santana battè le mani –hei Lopez, tu più tosto quand’è che metterai la testa a posto- Santana abbassò lo sguardo e Brittany la guardò furtiva stringendole ancora di più la mano –ragazzi domani abbiamo la partita, Grifondoro contro Corvonero, dovete esserci tutti- Rachel salvò Santana da una risposta imbarazzante, la latina le sorrise con uno sguardo ricco di gratitudine, da quel momento iniziarono a parlare di Quidditch, finchè il preside non fece il suo solito discorso e congedò i ragazzi a tornare in camera per dormire.
-gran bella partita Rachel- Rory, uno dei giocatori si avvicinò a Rachel e le diede una pacca sulla spalla –io mi chiedevo se ti andasse di..- il ragazzo non finì di parlare perché Santana si avvicinò a Rachel –sparisci zucchina, devo fare quattro chiacchiere con la Berry- il ragazzo si dileguò –Santana mi stava chiedendo una cosa importante!- la latina sbuffò –io devo dirtene una più importante- Santana prese ad avvicinarsi, facendo rimanere Rachel bloccata contro il muro dei spogliatoi di Quidditch –perché mi stai evitando?- Rachel sbuffò –io non evito proprio nessuno, se non ti dispiace io ora vado a cercare Rory-  Santana la bloccò con un braccio sull’armadietto all’altezza della sua testa, avvicinando ancora di più i loro visi –perché mi stai evitando?- quasi le urlò, Rachel la fissò boccheggiando un paio di volte –io..- la salvò la voce di Quinn, che si avvicinava e che costrinse Santana ad allontanarsi da Rachel, che sospirò –Rachel, dovresti ehm, venire un attimo con me- Quinn abbassò la testa –cos’è successo Fabrey?- Santana la guardò scocciata per l’interruzione –venite con me e basta- Quinn prese per il polso entrambe, Rachel si chiedeva cosa mai fosse successo, ma quando arrivò al suo armadietto degli spogliatoi se ne rese conto, vide una scritta in rosso proprio sul legno liscio, lesse qualcosa, una scritta, qualcosa sui gay e gli occhi le si riempirono di lacrime, sentì la stretta di Santana sulle sue spalle, ma si divincolò, anche quell’umiliazione dopo tutti i soprannomi non l’avrebbe retta –va bene ora basta io…- Rachel bloccò Santana, sapeva cosa stava per dire ma non glielo permise –va tutto bene San- Rachel le sorrise, prima di scoppiare a piangere e corse via, Santana provò a seguirla, ma Brittany la  bloccò –lasciala andare, deve pensarci su, non credi?- Santana annuì e abbassando la testa si avviò alla lezione di Erbologia nella serra numero 7.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

Rachel non parlava con Santana da giorni ormai, si era stancata di vederla sorridere con Brittany, Santana non capiva, non poteva capire, la ragazza ebrea era perdutamente infatuata della latina, amava guardarla parlare, sorridere, soprattutto quando le spuntavano quelle fossette, amava sentirla cantare, ma amava anche quando rispondeva acidamente, a lei mancava, ma non sapeva come fare, per Rachel faceva troppo male vederla felice con qualcuno che non era lei. Ci si erano messi anche gli insulti dalla parte dell’ebrea, tutti continuavano a chiamarla in modi poco gradevoli, Rachel non riusciva a capire, se anche fosse stata lesbica, che problema c’era? Importa della persona che ci innamoriamo non di quello che è –Buongiorno- Santana interruppe i suoi pensieri  per la prima volta dopo giorni, sembrava che sentisse il bisogno di risentirla al suo fianco, Rachel lo avrebbe fatto volentieri, ma tutta questa storia le faceva troppo male, come se avesse avuto delle cicatrici profonde sul cuore, e ogni volta che vedeva la bionda salutare dolcemente la latina con una stretta di mano, queste ferite si riaprivano  -stai parlando con me?- Rachel si guardò intorno, stava in biblioteca, di prima mattina, dato che avevano un’ora di spacco, Santana si limitò ad annuire –oh ciao- Rachel non staccò gli occhi dal libro, ma dovette farlo perché Santana chiuse il libro facendole perdere il segno –va bene Berry-  la fissò –se non vuoi parlarmi perché non ti ho difesa quando ti insultano scusami, Rachel guardami- Rachel cercava di non fissare gli occhi di Santana –cosa stai dic..- Santana le mise un dito sulle labbra, guardandola negli occhi, entrambe senza rendersene conto avevano avuto una piccola scossa, tanto che Santana si guardò per un secondo il dito che aveva sfiorato le labbra di Rachel, scosse la testa e continuò –è colpa mia, scusami, cosa devo fare non ce la faccio più- abbassò lo sguardo e ma dovette rialzarlo, perché sentì una risata glaciale entrarle nelle orecchie, la risata contagiosa qual era quella di Rachel era scomparsa, ora si sentiva freddezza –tu non ce la fai più?- Rachel rise ancora –va bene, allora vallo a dire a tutti, cos’aspetti?- Santana si alzò quasi urlando –proprio non lo capisci eh?- Rachel sorrise glacialmente, prese il suo libro ed uscì dalla biblioteca. Santana sbuffò e calciò una sedia violentemente per poi delirare dato il dolore al piede –hei San stai bene?- Quinn le sorrise affacciandosi da uno scaffale –non ne parliamo Q.- Santana si passò una mano sul viso e si avvicinò alla ragazza bionda, che in quel momento aveva lasciato volare un libro per farlo mettere a posto nel suo scaffale –che succede?- Santana si appoggiò con una spalla ai libri di quello scaffale –non riesco a capire la Berry perché mi evita- Quinn rise –sei così ingenua Santana- la latina alzò un sopracciglio e sbuffò –anche te con sta storia? Ma cosa devo capire! Lei mi ignora e non so perché- Quinn scoppiò a ridere –credo che più che capire tu non vuoi ammettere- prese un paio di libri, rimanendo Santana con la bocca spalancata –ora scusami devo andare, Britt mi ha dato questo in caso ti avessi incontrata- le passò un biglietto ed uscì dalla biblioteca salutando qualche suo amico di casa, Santana sorrise vedendo il biglietto della sua ragazza, lo aprì e notò fosse scritto con i pastelli colorati –seconda ora pomeridiana, bagno delle ragazze, terzo piano, ti prego Sannie è urgente- la latina sorrise e si affrettò ad arrivare dalla ragazza.
-Britt?- Santana spalancò la porta con il fiatone dato dalla corsa, sentì una porta spalancarsi e una ragazza bionda con un sorrisone stampato sul viso uscì da uno dei bagni –sei arrivata!- Brittany si diresse salterellando verso la latina per poi abbracciarla –perché non avrei dovuto, allora qual è quest’emergenza?- Brittany si incupì immediatamente –credo che Lord T, sia un mangiamorte- Santana sorrise dall’ingenuità della sua ragazza, le si avvicinò e le lasciò un dolce bacio –la vita è sua, può farne ciò che gli pare- Santana si appoggiò con le braccia sul lavandino girata verso Brittany –ma non mi va di andarlo a trovare in quella prigione, mi fa paura- Santana sorrise di nuovo –ti accompagnerò io- si puntò un dito al petto e chiuse gli occhi, il tempo di riaprirli e Brittany si ritrovava proprio difronte  a lei a qualche centimetro dal suo viso –hei San, ci sarebbe anche un'altra emergenza- Brittany abbassò il tono di voce e si avvicinò sempre di più alle labbra della latina –Britt- Santana sospirò prima di ritrovarsi schiacciata al rubinetto con le labbra di Brittany attaccate alle sue e mentre le loro lingue facevano una danza, la latina ribaltò la situazione senza staccarsi da Brittany, facendola sedere sul rubinetto, con un gesto fulmineo le fece spalancare le gambe e si posizionò fra di esse, facendo combaciare i loro bacini, la bionda le sfilò prima il golfino, poi le allascò la cravatta, fece per toglierle la camicia, ma Santana la bloccò –sei sicura che non venga nessuno?- Brittany annuì e prima che Santana potesse parlare di nuovo la baciò, togliendole la camicia, rimase a fissare per un attimo l’addome della ragazza e poi iniziò a ricoprirle il collo di baci, Santana con difficoltà riuscì a spogliare la bionda,  le scappò un gemito perché Brittany aveva iniziato a succhiarle delle parti indefinite del collo, Santana si morse violentemente un labbro quasi a farselo sanguinare, quando senza neanche accorgersene Brittany aveva spinto il  ginocchio nudo contro la sua intimità, Santana allungò la sua mano per tutto l’addome liscio della ragazza fino ad arrivare all’intimità della bionda, con l’altra mano prese il viso di Brittany e se lo portò all’altezza della faccia, cominciò a baciarla e soffocarono i loro gemiti l’una nelle labbra dell’altra, per un momento Santana pensò che al posto delle labbra dolci e sottili di Brittany ci sarebbero potute anche essere quelle piene e grandi di Rachel, spalancò gli occhi al pensiero e scosse la testa, Brittany le lasciò un bacio sul collo e rincominciò a vestirsi, lanciò i vestiti a Santana che se li infilò alla meglio, uscirono entrambe dal bagno, dirigendosi in parti opposte però sorridendosi da lontano. Santana iniziò ad aggiustarsi la cravatta, aveva saltato un’ora di lezione, ma ne era valsa la pena.
 
Un’ora dopo stavano seduti al tavolo dei grifondoro, dove si erano aggiunti anche Quinn, Blaine, Tina e Mercedes. Santana e Brittany si erano sedute l’una difronte all’altra mentre Quinn spiegava a Santana cos’avevano fatto durante l’ora in cui lei aveva preferito fare sesso con la sua ragazza –e allora ci ha detto di dover imparare a trasformare i nostri calici in ratti, ma si può sapere come facciamo?- Quinn stava parlando ad alta voce gesticolando, con tutti gli altri ragazzi che si rivolgevano verso di lei, Santana la osservava mentre parlava  e sorrideva, poi scattò di botto, sentendo Brittany che le accarezzava una gamba con il piede –Santana? Sembra che hai visto un fantasma- Tina le passò una mano davanti agli occhi, mano che fu scacciata –sto bene Occhi a mandorla numero uno- lanciò uno sguardo assassino a Brittany che ghignava malefica –ragazzi ma avete visto Rachel?- Kurt alzò la voce –l’ultima volta che l’ho vista è stata in biblioteca oggi pomeriggio- Quinn annuì all’affermazione di Santana –dopo la lezione di trasfigurazione è corsa in bagno e non l’ha vista più nessuno- Santana sbiancò di botto e Brittany arrossì, pensarono entrambe alla stessa cosa, Rachel era corsa in bagno qualche minuto dopo la loro uscita, e se si fossero trattenute? Santana già immaginava la reazione della ragazza –è corsa in bagno perché i serpeverde le hanno gettato altre granite addosso- Blaine disse a bassa voce –sapete per quelle voci che girano – Santana alzò un sopracciglio –basta! Non sono vere quelle voci!- tutti notarono il tono innervosito di Santana, che in quel momento si alzò e fece per andare in coperta, ma qualcosa le fece gelare il sangue nelle vene, non sapeva cosa, ma un sentimento di agonia fece breccia nel suo cuore, si guardò intorno e dal viso di Brittany e degli altri capì che era lo stesso, poi vide i piatti e i calici riempirsi di ghiaccio e capì, scattò di botto e prendendo la mano di Brittany urlò ai suoi amici –venite con me!- Santana trascinò Brittany e gli altri nel dormitorio giusto in tempo per sentire il preside parlare –correte nei dormitori più vicini, non importa di che casa, fatelo e basta, c’è qualcosa di oscuro la fuori e alcuni di voi lo sanno- certo che lo sapeva, si trattava di un dissennatore, come fanno i dissennatori ad entrare ad Hogwards.
 
-che cos’è San?- Brittany si sedette sul letto con le lacrime agli occhi per la paura, nel dormitorio femminile delle grifondoro del quinto anno si ritrovarono, Santana, Brittany, Mercedes, Tina, Quinn, Kurt e Blaine –è un dissennatore- tutti rimasero in silenzio sconvolti, non si aspettavano che in un posto sicuro come quello arrivasse una creatura del genere –e ora che si fa?- Kurt si strinse in un piumone –fa sempre più freddo- Blaine strinse Kurt –Kitty dov’è?- Brittany piagnucolò –sta nel dormitorio dei Corvonero di seconda- disse Quinn leggendo una mappa –ma è QUELLA mappa?- Santana rimase a bocca aperta –si è la mappa del malandrino- Santana si avvicinò di scatto alla ragazza e lesse tutti i nomi –perfetto, Finn con i Tassorosso, Sam con i corvonero e Puck con i serpeverde- tutti sospirarono, ma Santana sbiancò e quasi svenne –che c’è?- Mercedes fece per avvicinarsi –R..Rachel- disse poco prima di sentire l’urlo di una donna, sentì il terreno cederle sotto i piedi, ma non svenì, si tappò le orecchie e si sedette a terra –Rachel…. mamma… papà- Santana strinse la collana nera che aveva al petto e chiuse gli occhi, i suoi genitori comparvero e corsero a tranquillizzarla –è solo un’illusione- le disse su madre prima che la latina aprisse di nuovo gli occhi –Santana? Stai bene?- Kurt le sorrise, la ragazza annuì leggermente, sentì un miagolio da sotto il suo letto e si girò, Barbra le indicava un pezzo di carta con il naso –cos’è Barbra?- Brittany lo prese fra le mani e prima che potesse aprirlo Santana lo prese barcollando –è di Rachel, dov’è Quinn?- Santana si girò verso la bionda con gli occhi verdi che era rimasta a guardare la mappa –Quinn?- provò a chiamare di nuovo –il diss.. Rach..- Santana scattò in piedi, prese la bacchetta e corse via dal dormitorio –ma dove vai è pericoloso- non ascoltò la voce di Tina, e corse più che poteva, con la speranza di riuscire ad arrivare in tempo, per la strada prese il foglio di carta di Rachel e lo aprì, lesse le righe e capì immediatamente si trattasse di una canzone, si chiamava Get It Right, in quel momento Santana ammise cosa cercava di farle capire Quinn, e se non fosse stato per il tremendo freddo che sentiva avesse anche sorriso .
 
-che diavolo è questo fr..- Rachel uscì dal bagno con le lacrime agli occhi che le si congelavano quasi sul viso, le parole le morirono in gola, quando vide una creatura che si avvicinava a lei silenziosamente, un mantello lungo con il cappuccio nero, da cui si vedevano solo le mani uscire, mani terribili, ossee, e una bocca di uno scheletro, Rachel deglutì, più la creatura si avvicinava più la ragazza diventava angosciosa, prese la bacchetta dalla tasca  e la puntò –expecto patr..- non finì a dire la formula, perché il dissenatore si era avvicinato troppo e aveva iniziato a “succhiarle” tutto ciò che aveva di bello. All’improvviso le passarono davanti gli occhi tutti i momenti migliori della sua vita, il primo giorno ad Hogwards, l’arrivo di Kurt, le vacanze con Santana, l’amore per Santana, tutto all’improvviso scomparve, rimanendo una grossa voragine nel petto di Rachel, in quel momento la ragazza capì, ormai non aveva più niente di bello nel suo cuore, così si lasciò andare alla creatura –Expecto Patronum!- a Rachel le parole arrivarono ovattate, ma capì immediatamente di chi fosse, una pantera brillante corse per la stanza, andando ad infrangersi proprio contro il dissennatore che bruciato da quella luce scomparve nel vuoto –Rachel!- Santana corse verso Rachel e la prese al volo prima che potesse cadere, le fece appoggiare la testa sulle gambe e le accarezzò il viso sorridendole delicatamente –Santana?- la ragazza sbattè le palpebre un paio di volte –lasciami- Rachel fece per alzarsi, ma la latina la bloccò, facendola rimanere sdraiata - What have I don,e I wish I could run, away from this ship going under, just trying to help, hurt everyone else, now I feel the weight of the world is, on my shoulders, what can you do when your good isn’t good enough and all that you touch tumbles down?- le cantò, Rachel spalancò le labbra e sbarrò gli occhi, Santana le sorrise e le lasciò un bacio sulla fronte, la ragazza ebrea strinse forte gli occhi e lasciò che qualche lacrima le scappasse -What can you do when your good isn’t good enough and all that you touch tumbles down- Continuò  a canticchiarle, in quel momento Rachel aprì gli occhi e si ritrovò Santana a qualche centimetro dal viso -Oh how many times will it take to get it right?- questa volta fu Rachel a cantarle a qualche centimetro dalle sue labbra, si ritrovarono attaccate senza sapere come, in un bacio temuto ed aspettato, in quel momento Brittany scomparve e Santana sentì solo una sensazione alla bocca dello stomaco, come quando hai voglia di ridere, sentì diverse scosse per tutto il corpo, si rese conto che con Brittany non aveva mai provato quelle sensazioni, così si staccò, guardò un attimo Rachel negli occhi –Rachel io..- la ragazza ebrea si mise a sedere, Santana deglutì un paio di volte e stava per cedere, non riusciva a sostenere lo sguardo di Rachel, così si alzò e fece qualche passo per uscire dal bagno, tutto sotto lo sguardo confuso di Rachel, finchè la porta non tornò a spalancarsi e tutti i professori si ritrovarono le due ragazze una che vagava per il bagno e l’altra confusa –ragazze state bene?-  la professoressa McGranitt si fece avanti con la bacchetta illuminata dal lumos –s..si- balbettò Rachel –dov’è andato il dissennatore?- lo strano professore di difesa contro le arti oscure si fece avanti guardando la zona –Santana l’ha mandato via- Rachel puntò la latina che fece spallucce –l’incanto patronus funziona sempre- fu madama Bump a parlare. Dopo qualche minuto Santana e Rachel si ritrovarono in corridoio per poter tornare nei rispettivi dormitori, Rachel guardava attentamente Santana e tutte le sue mosse, la latina  andava più veloce possibile per non incontrare gli occhi della ragazza, così arrivarono al dormitorio in silenzio. Le abbracciarono tutti, Rachel cercava di non perdere Santana nella folla, ma quando Kurt era corso ad abbracciarla la latina era scomparsa dal suo campo visivo, vide che mancava anche Brittany, così pensò che le due si erano appartate e delusa sospirò prima di rientrare in camera. Stava per mandarla al diavolo ad alta voce quando si gettò di peso sul letto, ma si ammutolì quando vide Santana con gli occhi chiusi che stringeva la collana, ogni tanto qualche lacrima le rigava le guance.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

-Rachel stai bene?- Tina si sedette accanto alla ragazza sul prato di quella piccola collina, dove si poteva vedere in lontananza la casa fumante di Hagrid –sono due settimane che me lo chiedi, sto bene Tina- Rachel sorrise alla ragazza che la guardò dubbiosa –è che ti vedo triste, non vorrei che quel dissennatore ti abbia tolto tutta la felicità- la ragazza ebrea si alzò –sto bene- disse poco convinta per poi avviarsi da Hagrid –hai sentito Santana?- Tina le rivolse un sorriso, ma non fu quello a far bloccare la ragazza, quel nome, non lo sentiva pronunciare da tanto tempo, e soprattutto lei non lo pronunciava da tanto,  quando avevano smesso di parlarle la neve era già attecchita al suolo, e ora si stava sciogliendo, poi quel bacio, da quel bacio non si parlarono più, Rachel era delusa, perché Santana era stata codarda, e non riusciva ad ammettere che la ragazza le mancasse, e non poco –no, Tina- Rachel mandò un ultimo sguardo all’asiatica prima di avviarsi verso la capanna del gigante buono.
 
-grazie Hagri…- Santana si bloccò appena aprì la porta, ritrovandosi Rachel con il pugno a mezz’aria che la guardava scocciata, la latina le lanciò uno sguardo che poteva sembrare il più dispiaciuto di tutti, ma Rachel scosse la testa ed entrò nella capanna –sei venuta per lo stesso motivo di Santana?- la diva alzò un sopracciglio –cioè?- Hagrid la fece sedere –come affrontare qualcuno- Hagrid sospirò –lei dice che non sa cosa prova, ma si vede bene che ti ama, per Merlino, che mi venga un colpo, ma l’hai mai vista quando parla di te- Rachel abbassò lo sguardo nascondendo un lieve sorriso –e poi quella Brittany, pff, baggianate- sventolò una mano proprio sul suo naso –Santana non la ama, è solo un modo per divertirsi, è l’unica persona che non riesce a ferirla, invece tu- indicò la ragazza con quel suo indice gigante –tu si che puoi ferirla, e questo le fa paura- fece una pausa –ma non perdiamoci in chiacchiere, cos’è che volevi sapere?- Rachel sorrise – mi hai detto tutto quello che dovevo sapere- Hagrid rise –voi ragazzi di oggi siete proprio prevedibili, alla mia età non esistevano questi drammi, si andava da una persona e le si diceva che piaceva, e poi ci si metteva insieme- Rachel fece spallucce –potevi anche essere rifiutato- l’omone si battè le mani sulla pancia –dettagli- si accarezzo la folta barba –e poi si tratta di me e Santana, siamo due ragazze, non riescono ad accettare una coppia di persone non sposate figuriamoci una coppia dello stesso sesso- Rachel sbuffò –lo so, piccola diva, ma l’amore è più forte dei pregiudizi- Rachel si alzò –anche se l’amore non è ricambiato?- abbassò la testa e si diresse alla porta, Hagrid boccheggiò un paio di volte –è ora che io vada, fra un po’ c’è il coprifuoco, buona notte Hagrid- l’uomo la salutò con un cenno del capo e le aprì la porta.
 
Era buio e Rachel stava sfidando di nuovo le regole del coprifuoco, gironzolava per il castello alla ricerca di qualcosa da fare, non riusciva a dormire, aveva troppe cose a cui pensare, per il corridoio incontrò per caso Quinn e Puck che si tenevano per mano e che si scambiavano dolci baci, i due infatti dopo tanti litigi erano tornati insieme –ragazzi- Rachel fece un cenno con la testa e in cambio ricevette due sorrisi, era abituata ad incontrare coppiette la sera dopo l’ora di coprifuoco, tanto che non ci faceva più caso durante le sue passeggiate notturne,  però quella sera era diverso, vedere che tutti riuscivano ad essere felici tranne lei la faceva abbattere, sbuffò un paio di volte e si ritrovò in una zona del castello completamente buia –lumos- la sua bacchetta pensò a fare luce  e lei si accertò di non essere nel corridoio dove vigilava la professoressa McGranitt, puntò la bacchetta contro alcuni quadri –hei marmocchia qui cerchiamo di dormire- un uomo in un quadro le urlò e lei subito si scusò portandosi la bacchetta vicino al torace. Non sapeva dove fosse finchè una porta non apparve dal nulla, Rachel sorrise, l’aveva trovata, la stanza delle necessità, proprio come il primo anno. Aprì la porta e si ritrovò in una stanza immensa e buia, ma appena Rachel fece un passo delle fiaccole si accesero, rivelando al centro della stanza un immenso specchio. Rachel spalancò la bocca e accarezzò la cornice –Lo specchio delle Brame-  sospirò e si ritrasse in esso, vide la sua figura con quell’orribile pigiama tramutarsi, c’era sempre lei solo con la divisa da Quidditch, la sua tenuta preferita, e qualcuno che l’abbracciava da dietro e teneva la testa sul collo, dopo pochissimo  quella persona alzò la testa rivelando Santana , che le sorrideva e le schioccava un bacio sulla guancia, Rachel sussultò a quella vista e si girò di scatto smettendo di guardare lo specchio, si massaggiò una guancia sperando che quel piccolo bacio fosse vero –scusami credevo non ci fosse nessuno- Rachel si girò sentendo quella voce –Santana?- la latina sussultò e vide Rachel tendersi come una corda di un violino –io..ehm..devo andare- Santana si girò di nuovo e si avviò alla porta, uscì e trovò Brittany ad aspettarla –che ci fai qui Britt?- la bionda fece spallucce –ti ho visto sgattaiolare fuori e ho deciso di farti compagnia, come mai sei entrata qui?_ Santana le sorrise e le lasciò un bacio su una guancia –andiamo a dormire Brittany- Santana le prese la mano e mentre Brittany camminava guardava indietro verso la porta da dove era appena uscita e aveva lasciato Rachel, che nonostante quel pigiama rosa con i cuoricini era sempre impeccabile, anzi le era sembrata così dolce che si trattenne a stento a riempirla di baci, scosse la testa pensando che lei amava Brittany e che non doveva pensare a Rachel.
La ragazza nel frattempo era rimasta a contemplare lo spazio dove qualche minuto prima c’era Santana, si chiedeva se la stanza lo avesse fatto apposta, altra ragione non c’era se Santana era entrata proprio lì, senza Brittany poi, Rachel lo sapeva che c’era anche la bionda, perché sapeva che Santana non era solita uscire di sera da sola senza nessuno, di solito l’accompagnava lei, ma ora il suo posto era stato preso e ceduto a Brittany.
 
-Santana fai tardi a lezione- la latina si rigirò nel suo letto, era presto e quella notte aveva fatto davvero tardi, perché Brittany si era persa un paio di volte nel castello –lasciami dormire- sospirò mettendosi le coperte sul volto –alzati Lopez- KItty si avvicinò alla ragazza e le tolse le coperte di dosso –Kitty lasciami dormire- sbuffò - hai storia della magia con Rachel alla prima ora, muoviti- le arrivò un cuscino in pieno viso che la fece alzare e correre verso Kitty –giuro che ti …- non riuscì a finire la frase perché era suonata la sveglia, Santana alzò gli occhi al cielo, gettò una cuscinata a Kitty e si vestì –ci sentiamo a pranzo K.- Salutò la biondina e corse verso l’aula.
 
-Berry quando è stata fondata la prima scuola di Magia?- il professore/fantasma fece l’ennesima domanda a Rachel che era seduta come sempre, sfortunatamente, accanto a Santana, la Berry non aprì bocca e il professore scosse la testa –Rachel quand’è che hai smesso di studiare?- il professore sbuffò spazientito –non riesce a trovare una ragazza prof, è depressa- alla voce del ragazzo dei serpeverde si aggiunse un boato di risate da parte di tutta la classe –va bene, ora basta- Santana si alzò in piedi, innervosita –Rachel non è gay!-  la ragazza ebrea guardò confusa la latina che continuava a gesticolare –la ragazza gay del quinto anno sono io! Va bene? E ora smettetela prima che vi mandi una maledizione Crucio a tutti!- Santana si guardò intorno, il silenzio regnava adesso, anche il professore aveva spalancato al bocca all’affermazione di Santana –va bene, ragazzi, basta- la latina si sedette di peso sulla sedia sbuffando e continuò a seguire la lezione, ogni tanto vedeva qualcuno che le lanciava occhiatine sfuggenti, e lei inceneriva tutti con il suo sguardo nero di fuoco, faceva finta di non guardare Rachel, che la stava fissando con un certo interesse.
 
-perché l’hai fatto?- Rachel rincorse Santana quando ormai si ritrovarono fra i corridoi –Santana fermati- la latina non la stava a sentire, anzi aveva anche allungato il passo, trovandosi inspiegabilmente nei sotterranei, aveva pozioni dopo, ma era arrivata nell’ala sbagliata, sbuffò quando se ne rese conto e si fermò, sicura che ormai Rachel non la stesse seguendo più –perché?- sussultò sentendo la voce di Rachel alle sue spalle –Santana Lopez non sta in debito con nessuno-  Rachel sbuffò e scoppiò a ridere –smettila di mentirmi Santana!- la ragazza ebrea le puntò un dito contro  avvicinandosi notevolmente –è l’unica ragione per cui mi hai difesa?- Santana deglutì e cercò di guardare ovunque tranne che lei –Guardami! Perché mi hai difesa?- disse con tono alterato, prendendole il viso fra le mani e facendola girare verso di lei, ma lo sguardo di Santana vagava per la stanza –sei una codarda Santana- Rachel si allontanò stanca abbassando il tono di voce e lasciando il viso della latina, che a quelle parole abbassò lo sguardo, sentì Rachel tirare su con il naso e la guardò, stava piangendo, stava piangendo a causa sua, sentì il cuore chiudersi in una morsa, si precipitò verso una porta di quel sotterraneo con Rachel presa per il polso, aprì la porta trovandosi in un piccolo ripostiglio –ti ho difesa perché ti voglio bene- le disse seccamente –mi vuoi bene?- Rachel rise di nuovo, glacialmente –non ridermi in faccia, sono seria- Santana abbassò lo sguardo –dimmi che non provi niente e sparisco dalla tua vita- Santana alzò la testa di scatto trovando gli occhi di Rachel, abbassò subito lo sguardo e stette in silenzio, stava per formulare quelle parole, ma dalla sua bocca non uscì nessun suono, sapeva che se glielo avrebbe detto Rachel sarebbe scomparsa per davvero, ma non voleva che succedesse, non era vero che non provava niente, ma era complicato –Rachel io..- la latina alzò la testa cercando di parlare –non importa Santana, fa finta che io non sia mai esistita- Rachel si asciugò una lacrima –però lascia che io ti dica una cosa, sei un codarda- fece un passo verso di lei –egoista- un altro passo –e stronza, e io non so come ho fatto- un altro passo –a pensare che tu potessi provare qualcosa per qualcuno- si ritrovò davanti alla ragazza –che non sia tu!- si alzò sulle punte per arrivare alla sua altezza e sovrastarla di poco, Santana era rimasta stupita dalla rabbia che c’era in quelle parole, ora stava trattenendo le lacrime anche lei, non poteva lasciare che scorressero sul suo viso caldo, Rachel udì il silenzio della ragazza e si girò per uscire dalla porta, Santana non voleva che se ne andasse così senza neanche connettere il cervello le bloccò un polso e con una mossa furtiva si ritrovò ad accarezzarle le guance e a bloccare quelle lacrime, le labbra di Rachel erano tremanti dal pianto, e dopo essersi persa negli occhi cioccolato dell’ebrea, bloccò il tremolio posando le sue labbra su quelle della ragazza, le accarezzò il labbro con la lingua, per poi sentire Rachel che ricambiava il bacio e la stringeva, Rachel morse dolcemente il labbro della latina che sorrise lievemente, per poi staccarsi e far tornare lo sguardo deluso che aveva prima –Rachel io non posso, Brittany lei- Rachel si allontanò dalla ragazza –è questo il problema? Brittany? Santana sono stanca- Rachel sbuffò –sono stanca dei tuoi continui cambiamenti, un giorno baci Brittany, un altro vieni da me e mi canti una mia canzone e poi mi baci, poi mi incontri nella stanza delle necessità e subito dopo scappi via, e il giorno dopo torni a baciarmi? Hai paura Santana?- la latina deglutì –io non sono l’alternativa a nessuna ragazza, la seconda scelta di nessuno soprattutto non sono rifiutata per codardia- Rachel stanca la guardò male ed uscì dalla porta con un gran tonfo. Santana finalmente liberò le lacrime e lasciò un calcio ad una scopa vicina.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10

Santana sbuffò per l’ennesima volta, a quell’ora della sera poteva semplicemente stare nel suo letto con Pez a leggere, e invece si ritrovava nella sala dei trofei a lucidare tutte quelle dannate coppe, stava in punizione, non che fosse una cosa nuova. Ma l’avevano punita per una stupidaggine. Quando due giorni prima era uscita da quel ripostiglio dopo la discussione con Rachel, era andata a lezione di pozioni, aveva la rabbia che le scorreva nelle vene a causa della sua indecisione e codardia e per farla breve aveva fatto esplodere il suo calderone, inoltre la notizia che lei fosse gay si diffuse in tutto il castello in pochissimo tempo, tutti la guardavano già con occhi diversi e questo Santana non riusciva ad ammetterlo. Si ritrovò a lucidare il trofeo delle case e si chiese chi mai l’avesse vinto quest’anno quando una porta alle sue spalle si chiuse in un tonfo , si girò di scatto prendendo la bacchetta –chi c’è?- scese posò quello straccio che aveva usato per lucidare gli ultimi cento trofei e si diresse al centro della stanza guardandosi in torno, all’improvviso sentì un frusciò, poi un trofeo cadere, si girò di scatto e puntò la bacchetta –flipe..- stava per concludere l’incantesimo quando un ragazzo con la divisa dei Grifondoro si fece avanti rivelando un sorriso e due occhi azzurri –Santana sono io- il ragazzo sorrise, la latina socchiuse gli occhi e abbassò la bacchetta appena capì di chi si trattava –Kurt, mi hai fatto spaventare- la latina riprese a lucidare i trofei mentre il ragazzo la fissava –allora Hummel, che ci fai in giro?- Santana lo guardò un attimo per poi tornare a pulire i trofei –avevo un appuntamento notturno, e prima di tornare in coperta sapevo che una latina furibonda stava in punizione e sono passato a salutarla- il ragazzo si sedette a terra incrociando le gambe come un indiano –allora tu e Blaine state insieme?- Santana scese dalla scala e si stiracchiò –si, in un certo senso, tu e Brittany?- Santana deglutì –non lo so più- la latina fece per risalire sulla scala ma si guardò in torno –magari ti va di spiegarmi cosa succede?- Santana rise –si, nessuno si accorgerà che ho pulito qualche centinaio di trofei in meno, Kurt lo so che Rachel ti ha già raccontato tutto- il ragazzo annuì –non mi ha raccontato quello che pensi tu però- Santana lo guardò seria e si sedette di fronte anche lei in posizione indiana –io cosa penso? Che devo pensare Kurt, sono così confusa- la ragazza sbuffò mettendosi le mani fra i capelli –cosa provi quando stai con Brittany?- la ragazza provò a pensarci –sto bene- Kurt la guardò con un sopracciglio alzato –stai bene? Va bene, e cosa provi quando stai con Rachel?- Santana sembrò pensarci –mi sento a casa, la testa mi scoppia e lo stomaco fa giravolte su se stesso comprendendo il cuore, è come se tornassi a respirare dopo un periodo in apnea- Kurt sorrise –ti rendi conto che stai sorridendo e gli occhi ti brillano?- Santana spalancò gli occhi e Kurt scoppiò a ridere –non lo so, quando ho baciato la piccola Berry sembrava che il mondo non esistesse, mi sembra sempre fottutamente bella, anche con quel pigiama rosa con i cuori, e sappiamo entrambi che non è uno dei migliori- il ragazzo rise –mi viene sempre l’istinto di stringerla e di tenerla con me, e ho paura, una fottuta paura, paura che lei se ne vada, paura di essere troppo poco per lei. Invece con Brittany no, non ho paura, è dolce e simpatica, si è bellissima, ma la paragono a Quinn a Mercedes ma mai a Rachel, Brittany è una cosa diversa, con lei mi sento sicura, ma è come se una parte di me sia rimasta da qualche parte con Rachel e io non riesco più a prenderla, ormai sono parte di lei e lei è parte di me, e la cosa brutta è che Brittany non riuscirà mai a riempire quel vuoto che mi provoca la sua lontananza- Kurt sorrise ed annuì –si chiama amore questo lo sai vero Santana?- la ragazza deglutì  a vuoto e si alzò come per andare via –io sto con Brittany- il ragazzo sbuffò e la seguì –va bene, facciamo una specie di gioco, scrivi su un foglio tutti i difetti di ognuna delle due e poi vedremo cosa succederà- la latina annuì e si avviò ai dormitori seguita dal ragazzo.
 
Rachel stava studiando in biblioteca a quell’ora del pomeriggio, non riusciva proprio a capire la differenza fra le erbe degli umani e quelle dei maghi, sbuffò un paio di volte, si fece una crocchia improvvisata e si tolse la tunica rimanendo solo con il golfino e la camicia. Si accorse di alcune risatine e girò la testa di scatto, riconobbe immediatamente la figura della latina che leggeva un libro con Brittany che la provocava lasciandole baci sul collo, Santana cercava di allontanarla, ma la bionda si avvicinava sempre, e in quel preciso istante le aveva lasciato un bacio a fior di labbra, che aveva fatto innervosire Rachel –le stai fulminando con gli occhi- la ragazza ebrea sussultò tornando a portare gli occhi sul libro ignorando il ragazzo che si era appena seduto difronte a lei –cosa vuoi Kurt?- chiese dopo un po’ che il ragazzo la fissava –stai cercando di distruggere un Horcrux oppure stai studiando?- Rachel alzò un attimo lo sguardo, pietrificandolo con gli occhi –Kurt non hai risposto alla mia domanda- il ragazzo sbuffò –sto cercando di farti ragionare- Rachel sbuffò –cosa? Io di ragionare? Sbaglio o è lei che sta con una e bacia me?- lanciò un altro sguardo a Santana che aveva allontanato Brittany e aveva incominciato a sfogliare fra le pagine e a sbuffare –chi ti dice che parlavo di lei?- Kurt sorrise e Rachel spalancò gli occhi –io..io- Rachel boccheggiò, ma alla fine ci rinunciò e abbassò lo sguardo su un libro –è vero che vuoi partire?- Kurt le strinse una mano –l’ultimo anno lo farò a casa- Rachel deglutì trattenendo le lacrime –perché vuoi scappare?- Kurt la bloccò –non voglio scappare, io devo solo allontanarmi- Rachel si asciugò una lacrima –stai scappando invece, lo stai facendo anche adesso- Rachel guardò il ragazzo negli occhi lasciando le lacrime a rigarle il viso –lasciami in pace Kurt- la ragazza fece per andare via –non ti lascio in pace, va a parlare con lei- Rachel guardò la ragazza poi scosse la testa – non ha bisogno di me- Rachel sorrise malinconicamente –si invece- Kurt le sorrise e prese a cercare fra le tasche della sua tunica –dove l’ho messo- borbottò sotto lo sguardo interrogativo di Rachel –ieri notte ho parlato con Santana, è confusa, ma è evidente quello che prova per te, e le ho detto di fare una lista per scegliere, lei ha scritto i tuoi difetti e quelli di Brittany- Rachel lo guardò ancora confusa –e io che ci dovrei fare?- Kurt sbuffò e le porse il biglietto –leggi quello che ho letto io e capirai- Rachel sbuffò e prese il biglietto mettendolo nella tasca della sua tunica –ora devo andare- la ragazza uscì dalla biblioteca lanciando un ultimo sguardo alla latina, che proprio in quel momento si era messa a guardarla.
 
-Lady Hummel!- Santana gli urlò dopo averlo seguito a lungo nel corridoio, lo bloccò per la tunica e lo portò con sé –cosa vuoi Santana?- il ragazzo chiese impaurito quando si ritrovarono in un sotterraneo –cos’hai dato a Rachel?- il ragazzo deglutì –cosa le hai dato?- urlò la ragazza prendendo la bacchetta –io.. io le ho dato la tua lista- la latina sbuffò abbassando piano la bacchetta, diete un calcio ad una statua che si trovava li, facendosi male –perché? Chi te l’ha detto di farlo! Kurt lo capisci o no che io ho una ragazza? Se Brittany lo scoprisse sai come ci starebbe male?- il ragazzo annuì –si lo so, ma tu ami Rachel! Stai facendo del male a Rachel per non farlo a Brittany- Santana si sedette a terra mettendo le ginocchia al petto –credi che io non stia male?- ormai le loro urla avevano coperto il silenzio di quel sotterraneo vuoto –non dico questo, ma pensaci, Brittany ti ha fatto del male, Rachel ti ha sempre aiutata- Santana lo guardò –tu non sai un cazzo Kurt!- la ragazza si alzò furiosa e fece per andare via –so che Rachel vuole andare via- Santana si bloccò sull’uscio della porta – cosa?- si girò verso il ragazzo che le si avvicinò –farà l’ultimo anno a casa, lontana da tutti, lontana da te- Kurt la sorpassò andando via da quel posto, rimanendo una Santana con la bocca spalancata -Rachel va via- borbottò –Rachel va via!- alzò la voce per assimilare la cosa, si mise la testa fra le mani scoppiando a piangere, dopo poco iniziò a correre.
 
-Santana che succede?- Quinn la vide da lontano mentre correva, la seguì, trovandola poco dopo seduta nel prato che guardava il salice piangente –niente Q.- la latina si asciugò l’ultima lacrima –stavi piangendo è impossibile che non sia successo niente- Quinn si sedette accanto alla ragazza –è per Rachel- aggiunse –vuole andare via- Quinn spalancò gli occhi –è tutta colpa mia!- Santana scoppiò a piangere di nuovo venendo accolta dalle braccia della bionda –puoi pur sempre rimediare le cose San- la latina la guardò –come?- la bionda sorrise e le asciugò il viso –lo sai bene come- ammiccò –ho paura- disse così sotto voce che Quinn non fu sicura di averla sentita –tu hai paura? Santana Lopez? Andiamo! Dov’è finita quella bambina che ha vinto contro il cappello parlante? Tu dovevi essere una serpeverde, ma eri troppo ostinata e hai vinto contro il cappello- Santana scattò in piedi –cosa? Ti ricordi la giornata delle assegnazioni?- Quinn annuì –ricordo come guardasti Brittany, e come guardasti Rachel- Santana annuì –era così nervosa che quel labbro fra un po’ se lo faceva sanguinare, era adorabile sin da tredicenne - la latina disse con aria sognante –Brittany non si mordeva un labbro..- Quinn la guardò interrogativa –oh, ehm, io non intendevo Brittany- Santana si grattò la nuca imbarazzata –lo avevo capito, io vado perché ho lezione- Quinn le sorrise e si tolse qualche filo d’erba che aveva sulla sua tunica –io credo che salterò questo pomeriggio di lezione fingendomi malata- Quinn rise e salutò la ragazza rimanendola sola a pensare, sembrava che oggi tutti vedevano quanto fosse vulnerabile, e la cosa non le piaceva affatto, aveva bisogno di schiarirsi le idee, doveva proprio-accio scopa- mugugnò con la bacchetta in mano, dopo pochissimi minuti la sua scopa arrivò proprio davanti a lei, e con un balzo vi si catapultò sopra, volando fino al campo di Quidditch nonostante fosse vietato volare nel castello.
 
Santana si ritrovò al centro del campo, non sapeva che fare da sola, di solito ci stava sempre con Rachel quando volevano volare, divertirsi, pensare o semplicemente sentire l’una la presenza dell’altra. La latina guardò il cielo e con uno scatto volò fin sopra le nuvole, guardò il panorama e sorrise, era davvero bello lassù, con il vento che le scompigliava i capelli e le nuvole come cuscino. Per uno scherzo del destino guardò giù e le sembrò che la testa le girasse, perse un attimo il controllo della situazione e si ritrovò a barcollare con la sua scopa, sbattè le palpebre un paio di volte e dopo un po’ riacquistò il controllo. Vide qualcuno che si avvicinava al campo e cercò la bacchetta per vedere meglio chi era, ma la bacchetta era scomparsa dalle sue tasche, guardò di nuovo verso il basso e la vide, a mezz’aria che cadeva verso il terreno, si gettò in picchiata verso il terreno e acquistò velocità subito, sentì l’aria entrarle nelle ossa, dovette socchiudere gli occhi perché avevano iniziato a lacrimarle, quando era arrivata quasi a terra fece una frenata che quasi non la fece inchiodare al terreno, ma fortunatamente era da tanto che andava sulla scopa ed aveva imparato a stare in equilibrio anche in situazioni del genere, scese dalla scopa e iniziò a cercare la bacchetta ovunque –dove diamine è finita- guardò il campo per intero –forse cercavi questa?- sussultò sentendo una voce alle sue spalle, poi dei passi, si girò e sorrise –Rachel- disse in un sospiro, si stava avvicinando con i suoi libri fra le mani e la bacchetta della latina posta sui libri, smise di sorridere quando scoprì lo sguardo freddo di Rachel –tieni- gliela porse e subito dopo si girò e si avviò fuori dal campo-Rachel aspetta- Santana la rincorse bloccandola per un braccio –ho lezione- la ragazza ebrea si girò di nuovo –non partire- la voce di Santana si inclinò sembrando quasi supplichevole –perché non dovrei? Dammi una buona ragione- Rachel la guardò –perché non vuoi- la ragazza ebrea scosse la testa –perché io non voglio- Santana si avvicinò –non è abbastanza- Rachel andò via, ma riuscì a sentire ugualmente una frase detta dalla latina –perché io ho bisogno di averti accanto- quella frase fu seguita da alcuni singhiozzi che compresero anche quelli di Rachel, andò via da quel campo cercando di  non girarsi, altrimenti non avrebbe retto e sarebbe corsa ad abbracciare la ragazza.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11

-sei ancora qui?- Kurt sorrise a Rachel che era seduta nella sala grande con quel fogliettino fra le mani che il ragazzo le aveva dato una settimana prima, lo girava e rigirava senza aprirlo e leggerlo –che aspetti a leggerlo?- Rachel alzò lo sguardo verso Kurt, scosse la testa ed andò a dormire. Appena entrò nel dormitorio potè notare il letto di Brittany e di Santana vuoto, sbuffò e si gettò di peso sul letto svegliando Kitty –Rachel sei tu?- la bionda si mise a sedere e si avvicinò a Rachel –sì, sono io, vai a dormire Kitty, è tardi- si stropicciò gli occhi dal sonno –le hai sentite quelle due?- Rachel alzò un sopracciglio –chi?- Kitty si sedette sul letto della ragazza in posizione indiana –Brittany e Santana- Rachel aveva uno sguardo interrogativo e prima che potesse chiedere cosa fosse successo Kitty le raccontò tutto –Stavo
tornando dalla sala grande, e ho sentito quelle due parlare…-



FLASHBACK
-Brittany io devo dirti una cosa- Santana fissò il pavimento di legno –vuoi lasciarmi?- Brittany la guardò intensamente –Britt io non..- la bionda bloccò Santana e continuò a parlare –non fa niente San, tu ti sei innamorata di Rachel, lo sapevo che sarebbe successo, è dal primo giorno che vi guardate in un modo troppo intenso, io ho lasciato Artie per te Santana! E tu mi ripaghi così? Innamorandoti di quella, non so neanche come definirla! Sei una stupida Santana, tu e la Berry!-  la latina strinse i pugni, se le meritava quelle parole, era vero, ma che poteva farci se si era innamorata di Rachel –tu mi hai fatto del male Brittany! Quando tu non c’eri chi c’era? C’era lei! E non dire che non è vero perché tutti sanno che Rachel ha fatto di tutto per aiutarmi invece tu te ne andavi girando con quel bradipo!- Santana iniziò a gesticolare –meglio un bradipo che una troia nasona!- Brittany le urlò e dopo poco si ritrovò la guancia dolorante, Santana la guardava con odio con ancora la mano alzata a mezz’aria –San io, non volevo scusa- la bionda si rese conto di quello che aveva detto e abbassò lo sguardo iniziando a piangere –lasciami sola Brittany- Santana si ricompose, la bionda scosse la testa –va bene, allora me ne vado io- Santana sorrise amaramente e prese la sua scopa volando fuori dalla finestra, qualche lacrima le cadde, ma ci pensò il vento a prosciugarle.
FINE FLASHBACK

-si sono lasciate?- Rachel perse il sonno che aveva –si, per te del resto, ma tu lo sapevi che stavano insieme?- Rachel sorrise a Kitty e la strinse forte, si staccò e le lasciò un bacio su una guancia –sai dove posso trovarla?- Kitty fece spallucce e indicò la finestra, Rachel le sorrise e prese la sua scopa, saltò al volo fuori dalla finestra e prese a fare il giro del castello, era sera e Santana non poteva essersi allontanata, Rachel si ricordò del biglietto e tenendosi in equilibrio sulla scopa lo prese dalla tasca del jeans.


Caro Kurt,
ho fatto proprio come mi hai detto, ho scelto di fare una lista sui difetti di Brittany e di Rachel, sono stata tutta la notte a rifletterci e alla fine ci sono riuscita.
  • Rachel è chiacchierona, bassina, logorante, secchiona, non fa che correggere le persone, egocentrica e ha dei gusti nel vestire davvero strani.
Rachel alzò un attimo gli occhi dal foglio, innervosendosi e manovrando la sua scopa per non finire contro una torre.
  • Brittany invece, beh, lei ha solo un difetto, non è Rachel.
Rachel lesse fin lì e sorrise, sorrise così forte che per poco non cadeva dalla scopa, continuò la sua corsa e cercò Santana fra un tetto  e l’altro, alla fine la vide, proprio sul tetto della torre di avvistamento.
 
Santana sbuffò un paio di volte e si strinse nella sua felpa, strinse quella collana che le aveva regalato Rachel fra le mani e chiuse gli occhi. Vide come sempre i suoi genitori, ma la cosa che la colpì di più fu il fatto che non c’era più Brittany ad aspettarla sorridente, ma Rachel, che le tendeva una mano, Santana la accettò sorridendo e scomparì nei suoi stessi pensieri con Rachel. Aprì gli occhi sorridendo e lasciando che una lacrima le scivolasse sul viso, alzò la testa e iniziò a fissare le stelle, si perse nel cielo quando sentì qualcuno che le copriva gli occhi con le mani, Santana sussultò e accarezzò quelle mani, riconoscendo immediatamente il tocco dolce e delicato di una ragazza –mhh, fammi pensare, sei Puck?- sentì la sua risata e poi finalmente riaprì gli occhi, trovandosi Rachel davanti che le sorrideva, la scopa posata più lontano e il foglio con la lista dei difetti in una mano –che ci fai qui?-  Santana si girò verso di lei –sai sono venuta a parlarti di tutti quei difetti- Rachel alzò un sopracciglio avvicinandosi a Santana –non ti piace come mi vesto?- mise il broncio facendo sorridere Santana –ti preferirei senza vestiti- Santana rise per poi ricevere uno scappellotto da Rachel su una spalla –ho lasciato Brittany- Rachel annuì –lo so- Santana iniziò ad avvicinarsi, le poggiò una mano sul viso accarezzandole una guancia –sai anche del perché?- Santana si avvicinò ancora di più, ormai stava ad un centimetro dal viso di Rachel –è il motivo per cui non dovrei partire- Rachel le allungò le mani sui fianchi, Santana si limitò ad annuire –dillo- Rachel le soffiò sulle sue labbra facendola rabbrividire –ti amo Rachel Berry, ti amo, e lo farò sempre- la ragazza sorrise e si tuffò sulle labbra della latina, Santana chiese il permesso per entrare nella sua bocca, permesso accordato, e la fece stendere, si mise a cavalcioni sopra di lei, iniziando a massaggiarle la pancia piatta da sotto la felpa, Rachel nel frattempo aveva intrecciato le gambe intorno al busto della latina e le mani le aveva allungate dietro la nuca, continuavano a baciarsi con calma, avevano tempo, ma il cielo si faceva sempre più scuro e iniziava a fare sempre più freddo –Rachel credo sia ora di tornare- Santana le disse sulle sue labbra per poi alzarsi e avere ancora Rachel in braccio –sei attaccata con la colla?-  le due si sorrisero, ma Rachel non smetteva di lasciarle baci sulla guancia e sul collo –ti ho aspettato per tanto tempo- le sussurrò facendola rabbrividire –ti amo Santana- le due si guardarono un attimo e si sorrisero, lasciandosi un ultimo bacio prima di tornare, in sella alle loro scope, nella stanza delle grifondoro.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Si, lo so, lo so. Uccidetemi pure, cioè sono in ritardo e non poco.
Avevo le idee stampate in mente, ma con altre tre storie e la scuola non ci capisco più niente. 
Ci sentiamo "giù".



 
CAPITOLO 12
-Buongiorno- Rachel aprì di poco gli occhi ritrovandosi la sua nuova ragazza a qualche centimetro dal suo viso –hei- mugugnò per poi girarsi dall’altro lato –andiamo alzati- Santana la scosse per un braccio –lasciami dormire- Rachel sbuffò spingendola via –va bene, vorrà dire che a lezione ci vado con Brittany- Santana sorrise malignamente, Rachel si alzò di scatto avvicinandosi alla ragazza, la bloccò per un braccio facendola girare –tu non ti muovi di un passo- Rachel sorrise maliziosamente avvicinandosi alla ragazza, facendo aderire i loro corpi –mi stai minacciando?- Santana sorrise prima che Rachel si avvicinasse e iniziasse a baciarla –buon mesiversario- pronunciò Santana appena si furono staccate –credevo te ne fossi dimenticata- Rachel sorrise e saltellò –andiamo a lezione- Santana intrecciò le sue dita a quelle di Rachel e si avviarono.
 
-che lezione noiosa- Rachel sbadigliò ormai fuori l’aula di storia della magia –dai non ci pensare, fra un po’ inizia l’estate e poi finalmente l’ultimo anno e non andremo più a scuola- Santana si appoggiò al muro sospirando felice –già, l’ultimo anno e poi tutto finisce- aggiunse Rachel a tono basso –cosa vuoi dire?- Santana le si avvicinò sorridendole teneramente –niente, andiamo, abbiamo gli allenamenti, domani c’è la finale- Rachel prese la sua ragazza per mano e si avviarono al campo da quidditch.
-Santana c’è qualcuno per te e Rachel- Kurt si avvicinò alle ragazze con la pluffa in mano vedendo Brittany da lontano, le due ragazze si guardarono e Santana alzò gli occhi al cielo –non essere cattiva Santana- Rachel le sorrise quando furono ad un passo da Brittany.
-ciao ragazze- la ragazza aveva lo sguardo fisso a terra, mentre Rachel era scesa dalla scopa e la fissava, Santana si era limitata a rimanere seduta sulla sua scopa a mezz’aria –ciao Brittany, devi dirci qualcosa?- Santana si stupì del tono calmo e tranquillo di Rachel, avrebbe dovuto urlarle contro, invece si stava comportando diversamente da come doveva-io, ehm, si, volevo chiedervi scusa ad entrambe, mi dispiace davvero molto, Santana aveva ragione in tutto quello che diceva, io però non vorrei perdere la vostra amicizia- Rachel le sorrise, invece Santana rimase impassibile –chi ci dice che non è un modo tuo per farci dividere?- la latina parlò per la prima volta tenendo le mani incrociate al petto e un sopracciglio alzato –San..- Rachel sussurrò ma Brittany la fermò –hai ragione, è una cosa stupida essere amica con la tua ex, ma io voglio farvi vedere che potete fidarvi di me, ve lo dimostrerò- Brittany alzò lo sguardo verso Santana che annuì –come vuoi- disse solamente, ma le lasciò un sorriso confortante mentre tornava a volare sulla scopa –scusami Britt ma devo andare ad allenarmi- la ragazza bionda annuì –vado anche io- disse prima di darle le spalle e camminare velocemente verso l’ingresso del castello.
Rachel tornò al fianco di Santana, che in quel momento stava coordinando i movimenti dei due battitori – credi che la perdoneremo mai?- Santana si girò verso Rachel –certo- Rachel sorrise e dopo che si furono schioccate un bacio presero  ad allenarsi per la finale del giorno seguente.
 
-gran bella partita! Abbiamo vinto il campionato- Rory alzò la coppa avvicinandosi a Rachel –per sette anni di fila- la ragazza sorrise stringendo la coppa che le aveva passato Rory –allora Rachel che ne dici di andare a festeggiare solo io e te- il ragazzo sorrise con fare suadente e si avvicinò alla ragazza –io..io- Rachel balbettò prima che qualcuno la prendesse per le spalle –mi dispiace ma Rachel è già impegnata- Santana sorrise alla sua ragazza e lanciò uno sguardo di sfida al ragazzo –va bene, allora ci sentiamo- il ragazzo andò via sbuffando –abbiamo vinto!- Rachel si girò verso Santana saltellando per poi saltarle addosso, la latina la prese al volo –placa l’entusiasmo Berry- le due scoppiarono a ridere –andiamo a darci una ripulita- Santana si guardò la divisa sporca d’erba –sei sicura che quel bolide non ti abbia fatto niente?- Rachel le sorrise quando furono arrivate negli spogliatoi –sicura- Santana sorrise posando la sua scopa –vado a farmi una doccia- la latina si sporse e le lasciò un bacio –Rachel!- Quinn entrò negli spogliatoi quando la ragazza si era seduta sulla panchina a riposarsi -hei Quinn- la ragazza ebrea sorrise leggermente chiudendo gli occhi un attimo –faticosa la partita eh?- Quinn scoppiò a ridere sedendosi accanto alla ragazza –si abbastanza- Rachel le sorrise –ma?- Quinn alzò un sopracciglio –ma cosa?- Rachel deglutì –cos’è che ti tormenta?- Rachel si guardò intorno –è Santana, ho paura che alla fine di tutto questo noi non saremo più niente- Quinn sorrise sedendosi accanto alla ragazza –non devi avere paura, non succederà, se ho imparato a conoscere Santana ho capito che non rinuncia facilmente alle cose a cui tiene, ma a proposito dov’è la latina?- Rachel indicò le docce da dove proveniva il rumore dell’acqua e si sentiva qualcuno cantare –canta sempre sotto la doccia?- Rachel soffocò una risata annuendo –come mai siete le uniche ragazze che stanno in questo spogliatoio?- Rachel fece spallucce –fanno la doccia nei dormitori la maggior parte- Quinn annuì –Fabrey che ci fai negli spogliatoi delle grifondoro?- Santana uscì in quel momento dalle docce con solo l’asciugamano a ricoprirle il corpo bagnato, Rachel deglutì a quella visione –ero venuta a farvi i complimenti e a parlare un po’ con Rachel, ora vado Puck mi starà aspettando, ci sentiamo- Quinn sorrise e uscì dallo spogliatoio ricevendo un sorriso da Santana, Rachel non fece neanche caso a Quinn, era troppo impegnata a guardare Santana che andava davanti e dietro per la stanza a cercare i suoi vestiti –hai visto la mia cravatta?- la latina guardò la sua ragazza ancora imbambolata, si chinò e le schioccò le dita davanti alla faccia –si, cosa? Io ehm, stavo guardando quel muro- Rachel la guardò ancora scossa –va bene, hai visto la mia cravatta?- Santana scoppiò a ridere –s..si, o no, non mi ricordo- Rachel si grattò una nuca sorridendo –Rachel ma che ti è successo?- Santana rideva ancora, la ragazza ebrea alzò un sopracciglio e indicò l’asciugamano di Santana che si era tolta poco prima per indossare la camicia, Santana rise e si avviò all’armadietto di legno –se vuoi te la faccio incorniciare- la latina non riusciva a frenare le risate, ma sussultò quando il suo armadietto si chiuse violentemente –che fai mi prendi in giro- Rachel aveva le braccia incrociate al petto, con la bacchetta stretta fra le mani, Santana rise e alzò le mani in segno di resa –ho trovato la tua cravatta- Rachel sorrise tendendo la bacchetta, a qualche metro di distanza c’era la cravatta d’oro e rossa della latina a mezz’aria che si muoveva a seconda del modo in cui Rachel muoveva la bacchetta –dammela- Santana alzò un braccio ma Rachel fece alzare la cravatta, la latina sbuffò saltando per cercare di prenderla, quando spiccò un salto abbastanza alto e la prese sorrise malignamente alla ragazza, ma Santana si stupì perché Rachel era scomparsa, si guardò intorno e sussultò quando la vide dietro di lei –non puoi smaterializzarti per farmi questi scherzi- Rachel rise e le allacciò la cravatta, trovandosi vicina alla ragazza, si guardarono un attimo negli occhi , Santana le poggiò una mano su una guancia  e si chinò per lasciarle un bacio, bacio che fu approfondito immediatamente da Rachel, la ragazza ebrea si ritrovò contro gli armadietti in un attimo, con Santana che le teneva una mano su un fianco e l’altra contro il legno dell’armadietto all’altezza della sua testa, Rachel si aggrappò alla ragazza con le gambe sui suoi fianchi e le braccia allungate dietro al collo della ragazza, Santana le morse un labbro e la sua mano entrò sotto il golfino a dell’altra arrivando all’altezza del pantalone super attillato della divisa di Rachel, quest’ultima le slacciò la camicia e iniziò a baciarle il collo, Santana strinse il suo labbro fra i denti per non lasciare che qualche strano suono le uscisse dalle labbra, sfilò il golfino rosso e d’oro a Rachel lanciandolo sulla panchina vicina –io devo dirti una cosa- Rachel si staccò dalla ragazza, che la fissò stranita –no vabbe, può anche aspettare- la ragazza ebrea tornò a baciare Santana che sorrise leggermente, in breve tempo si ritrovarono a godere entrambe del piacere dell’altra.
-ora dovrò farmi un’altra doccia- Santana sbuffò iniziando a rivestirsi, Rachel rise –ecco perché io ho aspettato- la latina le diede una spallata andando verso la doccia, le due si lavarono intonando qualche canzone e sorridendosi spesso –allora di cosa dovevi parlarmi- Santana si asciugò i capelli con un asciugamano – è meglio parlarne da un’altra parte- Rachel sorrise ormai pronta –va bene, aspetta che mi asciugo i capelli- Santana  prese la bacchetta e con uno strano incantesimo dalla punta della bacchetta uscì un flusso di aria calda –è stato fantastico- Rachel la guardò sorridendo –ne dubitavi?- Santana scoppiò a ridere ricevendo una spallata dalla sua ragazza –dico per davvero San- la latina le sorrise accarezzandole una guancia –è questo che si prova quando lo si fa con chi si ama- la latina scosse la bacchetta per interrompere l’incantesimo e si avviò alla porta con Rachel alle calcagna che sorrideva come un ebete.
 
-allora cosa c’è?- le due si ritrovarono sopra il tetto della torre dei gufi, da quando stavano insieme spesso andavano a guardare le stelle o semplicemente  a stare insieme senza nessuno che le disturbasse, sui tetti delle torri –io ho una cosa in testa da un po’ che mi tormenta- Rachel si mise a sedere guardando difronte  a sé con sguardo triste –sai che puoi dirmi tutto, sono tua amica oltre ad essere la tua ragazza- Rachel sorrise asciugandosi una piccola lacrima –ora perché piangi?- Santana le si avvicinò –è tutto fantastico, tu, noi, questa scuola, il cielo, ma quando tutto finirà, noi cosa faremo? Cosa saremo?- Santana sorrise alla domanda della ragazza e le asciugò una lacrima –chiudi gli occhi- Santana sorrise –cosa? Noi stavam..-  Santana scosse la testa –chiudi gli occhi- Rachel un po’ scossa li chiuse –ora immagina, sei a casa tua nel tuo attico di New York, hai appena finito di creare una pozione rigenerante quando la porta del tuo laboratorio si apre e una splendida bambina ispanica dagli occhi nocciola e un’adorabile neo su una guancia ti si avvicina e ti canta una canzoncina, sorridi e prendi in braccio la bambina, che si chiamerà, ehm- Rachel sorrise –Barbra- Santana alzò un sopracciglio ma poi sorrise –si Barbra, prenderai in braccio la bambina e la porterai in cucina a prepararle un tè, sarà vegana proprio come sua madre, all’improvviso però sentirai un botto provenire dal tuo camino e una donna comparire dal fuoco verde –la mamma più figa è tornata- urlerò appena sarò comparsa, ti lascerò un bacio e stringerò nostra figlia, e tu dirai..- Santana stava per finire la sua frase quando Rachel lasciò un’altra lacrima e sorrise –non sono mai stata felice come oggi- Rachel aprì gli occhi sorridendole –sarà questo il nostro futuro- Santana le sorrise stringendole una mano –ti amo Santana- Rachel le sorrise baciandola –anche io- Santana sorrise ricambiando il bacio.





Va bene, va bene, a me non è piaciuto, spero che per voi non sia lo stesso. Comunque avrete capito che è la fine della storia, non so però se scrivere un epilogo o lasciarla così, voi che dite?

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