L'ultimo anno al liceo

di bolt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La rappresentazione teatrale ***
Capitolo 2: *** Preparativi per la rappresentazione ***
Capitolo 3: *** Sorprese sul palco ***
Capitolo 4: *** Le misteriose risate di Sasuke ***
Capitolo 5: *** Inviti ***
Capitolo 6: *** Cose molto imbarazzanti ***
Capitolo 7: *** Cuccioli e sorprese ***
Capitolo 8: *** Divertimento ***
Capitolo 9: *** Paura, sicurezza e amore ***
Capitolo 10: *** Vittoria ***
Capitolo 11: *** La nuova insegnante ***
Capitolo 12: *** L'idea dei padri ***
Capitolo 13: *** Cena di famiglia- parte 1 ***
Capitolo 14: *** Cena di famiglia- parte 2 ***
Capitolo 15: *** Fuga nelle fogne ***
Capitolo 16: *** Abbracci ***
Capitolo 17: *** Lacrime e chiarimenti ***
Capitolo 18: *** Tanti problemi ***
Capitolo 19: *** Incubi e sogni ***
Capitolo 20: *** Un fratellone premuroso ***
Capitolo 21: *** Comprensione e amore ***
Capitolo 22: *** Weekend insieme ***
Capitolo 23: *** Domenica movimentata ***
Capitolo 24: *** Stupidi scherzi ***
Capitolo 25: *** Allenamenti e progetti ***
Capitolo 26: *** Visite in ospedale ***
Capitolo 27: *** Non pensare troppo ***
Capitolo 28: *** In scena - I parte ***
Capitolo 29: *** In scena - II parte ***
Capitolo 30: *** L'inizio di una lunga convivenza ***



Capitolo 1
*** La rappresentazione teatrale ***


Tokyo, venerdì pomeriggio
In un liceo di Tokyo era appena suonata la campanella che annunciava la fine delle lezioni e l’inizio del weekend.
Una giovane ragazza all’ultimo anno di liceo stava uscendo dalla sua classe per avviarsi verso casa quando qualcuno la fece cadere a terra.
-Guardate un po’ la piccola Hyuga non riesce neanche a reggersi in piedi- disse un ragazzo dai capelli arancioni.
-Hyuga sei un’imbranata- disse una ragazza rossa.
-Dovresti fare una lezione su come si cammina. Sei una vera stupida- aggiunse un ragazzo con i capelli biondi.
Hinata veniva infastidita ogni giorno da un gruppetto di amici che frequentava la sua stessa classe. Erano almeno in otto a prenderla in giro e lei non ne comprendeva i motivi. Era dall’anno prima che era iniziata quella storia. Ogni giorno trovavano un modo per farla sentire una nullità. Eppure lei non gli aveva fatto niente. Non aveva mai parlato con quei ragazzi e non le interessava farlo.
-Pain, Karin, Sasori smettete di darle fastidio. Chi l’ha spinta a terra?
-Noi non abbiamo fatto niente- disse Sasori.
-Quella ragazza è un imbranata totale, è caduta da sola. Lasciala perdere Sasuke- disse Karin.
-Dammi la mano che ti aiuto a rialzarti.
-No, grazie. Ce la faccio da sola.
Hinata raccolse tutti i suoi libri da terra e raggiunse la sua amica Ten Ten nel cortile della scuola. Anche Ten Ten faceva parte della sua classe e qualche volta anche lei era presa di mira da alcuni studenti. Erano amiche fin dalle medie e ogni giorno tornavano a casa insieme.
-Che caratterino- disse Sasuke riferendosi alla giovane Hyuga.
-A chi ti riferisci Sasuke?
-Naruto sei ancora qui? Non eri andato a parlare con il professor Kakashi per la rappresentazione teatrale?
-Ho fatto. L’ho convinto ad aiutarci. Lunedì ci metteremo d’accordo con alcuni docenti per stabilire cosa rappresentare a fine anno. Allora di chi parlavi?
-Karin e gli altri hanno infastidito di nuovo la Hyuga. Volevo aiutarla ad alzarsi ma le mi ha detto che ce la faceva da sola.
-Hinata fa parte del club di recitazione insieme a me e Ten Ten, la conosco bene. Andiamo in classe insieme dalle medie. È una ragazza dolcissima, se ti ha risposto in quel modo ci deve un motivo.
-Quale motivo ci potrebbe essere? È stata solo sgarbata.
-Secondo me ti ha risposto in quel modo perché sapeva che se l’aiutavi il gruppetto di Karin avrebbe preso di mira anche te. Hinata non sa che con te non se la prenderebbero mai. L’altra volta Ten Ten l’ha difesa nell’ora di ginnastica e Karin e altre due ragazze le hanno messo della terra nella cartella. Hinata si è sentita in colpa.
-Perché ce l’hanno con Hinata?
-Perché sono dei bulli. Se la prendono con chi gli capita a tiro. Due anni fa se la prendevano con me, poi fu il turno di Ten Ten e ora tocca a Hinata. Qualche volta ancora se la prendono con Ten Ten e le fanno qualche piccolo scherzo come la terra nella cartella o gli nascondono le scarpe da ginnastica. Ma con Hinata esagerano, arrivano ad insultarla davanti a tutta la classe.
-Come mai non se la prendono più con te? Come hai fatto a farli tacere?
-Sasuke sono tuo amico non mi farebbero mai uno sgarbo. Per qualche strano motivo ti temono.
-Allora basterà che io faccia amicizia con Hinata per farli smettere.
-Sasuke se ti vedono parlare con lei la situazione peggiorerà. A Karin e alle altre ragazze del gruppo non piace quando parli con altre studentesse. L’altro giorno ti hanno visto parlare con Lucy della classe accanto e le hanno messo dei vermi nelle scarpe.
-Perché non ne sapevo niente?
-Sei troppo preso da te stesso. Scherzo. Perché vuoi aiutare Hinata?
-Sono in classe con lei dall’anno scorso e vedo come la trattano. Non capisco perché la trattino con tanta cattiveria. Non mi sembra corretto.
-Solo per questo motivo?
-Cosa vuoi insinuare Naruto?
-Non ti intrometti mai nelle faccende degli altri. Mi sembra strano tutto questo tuo interesse per Hinata. Ti ho visto mercoledì.
-Cosa avresti visto?
-Karin ha messo un topo morto nell’armadietto di Hinata. Mentre non c’era nessuno nel corridoio hai scassinato l’armadietto di Hinata e hai tolto il topo.
-Mi hai scoperto. Non volevo che si spaventasse.
-Quando Sasori voleva lanciarle dei palloncini d’acqua dalla finestra, tu li hai fatti scoppiare con uno spillo. Sasori si è bagnato tutto e non si è accorto che eri stato tu. Era lunedì scorso se non sbaglio.
-Basta con l’elenco Naruto. Inizi a scocciarmi.
-Fai sempre così quando ti colgo in fragrante. Domani è sabato e non c’è scuola. Io,Ten Ten e Hinata ci incontriamo a casa mia per cercare di scegliere un’opera adatta da rappresentare a fine anno. Vuoi venire? Dopo tutto a inizio anno ti sei iscritto al nostro club. Non sei mai venuto alle riunioni ma almeno una presenza all’anno è d’obbligo.
-Verrò se ci tieni tanto. Lo faccio solo in nome della nostra amicizia. E poi sai benissimo che mi sono iscritto al tuo club perché gli altri mi annoiavano o erano pieni di ragazzine che urlavano ogni volta che mi vedevano. Almeno con te so che il divertimento è assicurato.
-Ci credo. È un piacere farla ridere monsieur Uchiha. Ora devo scappare a casa. Devo dire alla mamma che domani ho tre ospiti nel pomeriggio. Ci vediamo alle tre alla villa.
-Va bene.
 
Naruto uscì dalla scuola e si avviò verso casa. Intanto Sasuke si era messo ad ascoltare cosa avevano intenzione di fare Karin e i suoi amici.
-Lunedì quando Hinata arriva a scuola gettiamole della vernice addosso.
-Sasori non è originale. Mettiamo in giro una voce su di lei. Tutti si allontaneranno dalla piccola Hyuga dopo che tutta la scuola saprà che è strana. Basta vedere che frequenta il club di recitazione.
-Karin sei un genio- disse Sasori.
-Ragazzi non provate a dire una sola parola negativa su Hinata- disse Sasuke con occhi freddissimi.
Sasori ebbe paura e Karin annuì senza dire una parola. Naruto per una volta aveva avuto ragione, il gruppetto di Karin lo temeva.
-Dite ai vostri amici che sono andati via di non infastidire la Hyuga.
-Come vuoi Sasuke. Non voglio di certo vedere il tuo bel viso imbronciato per causa nostra.
-Karin è inutile fare la ruffiana, ti ho già detto che non sei il mio tipo- disse Sasuke.
Il ragazzo andò via.
-Sasuke è bellissimo.
-Karin non ti sembra strana la richiesta che ci ha fatto?
-No, avrà detto in quel modo per paura che ci mettiamo nei guai. So che lunedì Naruto, Ten Ten e Hinata devono parlare con il professor Kakashi per la rappresentazione di fine anno. Forse Sasuke teme che qualcuno spifferi quello che facciamo al professore. Dopo martedì potremo riprendere a farle i dispetti.
-Karin sei furbissima. Chiamo gli altri per raccontargli tutto- disse Sasori.
-Ci vediamo lunedì ragazzi- disse Karin.
-Ok.
 
Hinata era appena rientrata a casa e aveva trovato suo padre che discuteva di affari con suo cugino Neji.
-Buonasera papà. Buonasera Neji.
-Hinata sei rientrata presto oggi.
-Non avevo le attività del club oggi.
-Bambina mia oggi ho concluso un affare e ho avuto un premio.
-Sono contenta per te papà. Hai lavorato tantissimo all’affare con gli americani.
-Devo ringraziare Neji per l’aiuto che mi ha dato. Infatti ho diviso il premio con lui.
-Sono venuto qui per rifiutare quando ho visto l’assegno sulla scrivania ma tuo padre non mi ascolta.
-Papà da quando Neji lavora con te sei meno stanco. Sono felice. Ti ringrazio per l’aiuto che gli dai cugino.
-Di niente Hinata. Tuo padre mi ha fatto entrare nell’azienda dopo che mi sono laureato e sono diventato il suo assistente personale. Mi trovo benissimo a lavorare con lui. Ho fatto un po’ di sbagli all’inizio. Poi tuo padre mi ha aiutato e mi sono abituato a lavorare ai suoi ritmi.
-Devi accettare l’assegno o mi offendo.
-Va bene zio.
-Vi hanno dato un premio grande?
-Piccola mia ho ottenuto trentamila dollari come premio.
-Sono tantissimi soldi. Sono contenta per te papà. Complimenti!
-Li ho già depositati in banca. Potrai andare all’università senza problemi.
-Grazie papà.
-Hinata hai già deciso quale università frequentare?- chiese Neji.
-Credo che resterò a Tokyo. Ci sono ottime facoltà.
-Tuo padre mi ha detto che hai voti altissimi. La tua ammissione all’università è assicurata.
-Me l’hanno detto anche alcuni professori. Neji resti a cena.
-No, devo correre in banca a depositare l’assegno e poi devo scappare a casa. La mamma sarà preoccupata. Sono un adulto ma mi tratta come un bambino.
-Salutami la zia.
-Va bene. A presto zio! A presto Hinata!
-Papà cosa vuoi che ti prepari per cena?
-Ho fatto la spesa prima di tornare a casa e la dispensa è strapiena quindi puoi cucinare di tutto.
-Papà toccava a me andare a fare la spesa.
-Hinata devi studiare e hai gli impegni del club. Per una volta ho voluto fare qualcosa al tuo posto. Tu ti occupi sempre della casa. Come è andata a scuola?
-Bene. Ho preso un nove nella verifica di letteratura inglese.
-Brava. Puoi cucinare lo stufato. Adoro come lo prepari con le verdure.
-Ok, stasera si mangia stufato. Faccio anche delle polpette di riso. Hanabi ne va matta.
-Tua sorella è in camera sua con delle amiche. È nella fase dei videogiochi da ragazze. Alcune volte dimentico che ha undici anni. Come dimentico che tu tra poco farai diciotto anni.
-Papà mancano alcuni mesi al mio compleanno. Siamo solo a febbraio.
-Alla fine dell’anno avrai gli esami per il diploma. So già cosa regalarti per il diploma. Resterai sorpresa quando vedrai il mio regalo.
-Papà non dovevi disturbarti. Ti avevo chiesto di non farmi regali per la fine dell’anno.
-Te lo meriti.
-Vado a cucinare o si farà tardi.
Verso le sette e trenta Hinata ricevette la telefonata di Ten Ten.
-Ten Ten cosa fai? Hai pensato a qualche opera da rappresentare?
-Hinata scusa se ti chiamo all’ora di cena ma devo dirti una cosa terribile.
-Ten Ten cosa è successo?
-Mi sono ammalata. Ho la febbre alta e non posso uscire per due giorni.
-Ten Ten come faremo a decidere le opere adatte alla rappresentazione e quelle da scartare senza di te.
-Mi dispiace Hinata. Dovrai farcela anche per me. Non concedere niente a Naruto. Sono sicura che quando saprà che non ci sono cercherà di convincerti a rappresentare qualcosa sulle arti marziali. Non permettere a Naruto di imporsi. Si approfitterà della tua bontà.
-Cercherò di imporre le nostre idee. Non sarà facile.
-Lo so amica mia. Quel ragazzo è furbo come una volpe. Cercherà di convincerti facendo appello al tuo lato tenero. Devi rispondere di no quando ti propone delle opere strane.
-Ten Ten devo proporre qualcosa per controbattere alle sue opere.
-Ho fatto una lista che ti ho inviato via mail. Stampale e portala con te domani. Ho incluso nella lista Romeo e Giulietta.
-Vuoi davvero cercare di convincere il professore a rappresentare quella tragedia?
-Secondo me è perfetta per il nostro ultimo anno. Se riesco a convincere Kakashi e Naruto tutto andrà bene. Ho già in mente chi sarà la protagonista.
-Non è un po’ prematuro visto che ancora bisogna convincere Naruto e il professore.
-Insieme ce la possiamo fare.
Hinata attaccò il telefono e andò a stampare la lista delle opere scelte da Ten Ten. Erano tutte bellissime opere ma la ragazza sapeva che la sua amica voleva rappresentare la tragedia di Shakespeare. Ci teneva tantissimo.
 
Il giorno dopo
Pomeriggio
-Papà scappo altrimenti arrivo in ritardo. Hanabi è al piano di sopra a fare i compiti.
-Va bene Hinata. Torna per dieci.
-Papà non starò fuori così tanto.
-Non si sa mai. So che le riunioni del club vi prendono molto tempo.
Hinata uscì di corsa da casa. La villa di Naruto non era lontana da casa sua ma ci volevano quindici minuti a piedi e erano le due e trenta.
 
Din don
-Naruto la tua amica Hinata è arrivata.
-Mamma non farla aspettare fuori.
-Entra pure cara.
-Buonasera signora. Le ho portato una torta fatta in casa.
-Grazie cara. Naruto mi aveva detto che sei una bravissima cuoca.
-Non esageriamo. Diciamo che me la cavo bene.
-Mamma non le credere. Hinata è troppo modesta. Tu sei una cuoca eccellente. Sapessi che piatti strani cucina mia madre. Sarebbe capace anche di bruciare un uovo fritto.
-Naruto avvicinati così ti sculaccio per bene.
Naruto si nascose dietro Hinata poiché la madre aveva un coltello enorme in mano.
-Perdono mammina.
-Così va meglio. Potete mettervi a parlare in salotto, io non vi disturberò. Tra poco vi porto la merenda.
-Grazie signora.
Naruto e Hinata si accomodarono sul divano in salotto e iniziarono a discutere delle possibili opere da rappresentare.
-Ten Ten mi ha chiamato ieri sera e mi ha detto che tu avevi la lista delle opere che ha scelto.
-Eccola.
-Cosa? Non c’è neanche un’opera di arti marziali. Ten Ten è crudele.
-No, lei vuole solo che il nostro ultimo anno sia stupendo. Vuole rappresentare qualcosa di spettacolare.
-Ten Ten ti ha detto di non ascoltarmi vero?
-Cosa? No, lei ha detto solo che devo esprimere anche le mie idee per lo spettacolo.
-Non ti preoccupare Hinata, ho capito. Però lunedì mi scontrerò con lei e il professore. Non la farò vincere.
Ora Hinata capiva perché Ten Ten l’aveva avvertita. Naruto era molto cocciuto e non cedeva facilmente.
Din don.
-Tesoro c’è il tuo amico Sasuke fuori la porta. Vai ad aprire così vi porto la merenda.
-Corro. Aspettami qui Hinata. Dobbiamo parlare di altre cose per la rappresentazione.
Naruto aprì la porta e fece entrare Sasuke.
-Andiamo in salotto a parlare.
-Ciao Hinata.
La ragazza si alzò in piedi e salutò Sasuke con la mano.
-Bene possiamo continuare a parlare della rappresentazione. Devi sapere che Ten Ten vuole farci mettere in scena Romeo e Giulietta. Conoscendola bene riuscirà a convincere il professor Kakashi. Per favore amico mio aiutami.
-Secondo me è un’ottima scelta.
-Noooo. Ti sei venduto al nemico. Ten Ten ha chiamato anche te vero?
-Sì, ieri sera mi ha chiamato per dirmi che stava male. Mi ha confessato che vuole mettere in scena una tragedia di Shakespeare.
-Sono finito. Se si vota io sono in minoranza. Va bene accetto la tragedia, tanto è inutile discutere con voi. Avete in mente qualche idea?
-Ten Ten mi ha detto che vuole occuparsi della regia- disse Hinata.
-Sono d’accordo. Cosa ne pensi Sasuke?
-Per me va bene.
-Ieri sera mi ha anche detto che sa chi potrebbe fare la protagonista.
-Io so cosa ha in mente quella despota- disse Naruto ridendo.
-Ecco le vostre fette di torta. Qui c’è il succo di frutta. Buon appetito. Io torno in cucina a sistemare gli scaffali.
-Grazie signora- disse Hinata.
-Naruto cosa pensi che abbia escogitato la regista?
-Credo che voglia far interpretare Giulietta a una delle nostre compagne di classe.
-Sei un genio Naruto.
-Non prendermi in giro Sasuke.
-Sei uno zuccone.
-Non litigate. Voi chi vedreste nella parte di Romeo?
-Io ho detto a Ten Ten che non farò il protagonista. Troppe battute da imparare.
-Sei sempre il solito Naruto. Ten Ten non ti sceglierà mai come Romeo se dici certe sciocchezze.
-Meglio così amico mio.
-Ho mandato un messaggio a Ten Ten e le ho scritto che Naruto è d’accordo con la sua scelta. Lei mi ha risposto che vorrebbe chiedere a Sasuke di interpretare Romeo.
-Ottima scelta. Per una volta sono d’accordo con la despota. Hinata manca il tuo voto. Chi scegli come Romeo?
-Per me va bene Sasuke. Ha buona memoria, per lui sarà facile imparare le battute.
-Abbiamo già un protagonista. Che bello, meno lavoro da fare.
-Io non ho accettato.
-Stai pur certo che ti convincerà Ten Ten lunedì. Ti farà accettare e tu non saprai neanche come ha fatto.
-Ten Ten mi ha scritto che è contenta della votazione.
-Questo mi sembra un complotto contro la mia persona.
-No, sei il più adatto per quel ruolo. Sei intelligente, hai una bella presenza e hai un gran fascino.
-Hyuga non ti ho mai sentito parlare tanto.
-Scusate.
-Hinata non devi scusarti. Sasuke intendeva dire che di solito sei silenziosa in classe. Lui non viene mai alle riunioni del club e non sa che hai molte buone idee. Spiegati meglio quando parli, non vedi che la metti in imbarazzo.
-Taci testa quadra. Questa torta è ottima, fai i complimenti a tua madre più tardi.
-La torta l’ha portata Hinata.
-Dove l’hai comprata. Erano anni che non assaggiavo un dolce tanto buono.
-Devi sapere che Sasuke non va pazzo per i dolci.
-Sono contenta che ti piaccia.
-Il dolce lo ha preparato Hinata. È una brava cuoca.
-Davvero? Complimenti!
-Grazie.
Hinata era diventata completamente rossa. Non era abituata a ricevere tanti complimenti.
-Hinata ti senti bene? Non è che hai la febbre?
-No, sto bene.
-Naruto non farla agitare con le tue domande. A volte sei un po’ invadente.
Sasuke e Naruto erano molto amici e si capiva da come litigavano. Si punzecchiavano in continuazione ma senza cattiveria.
-Siete davvero buffi.
-Allora sai come si ride Hyuga. A scuola sei sempre triste. Dovresti lasciar perdere quello che ti dicono i nostri compagni in classe.
-Sasuke non cacciare questa storia.
-Io li sto ignorando, non ti devi preoccupare. Non faccio neanche più caso alle loro parole.
-Bene. Se ti dicono qualche altra cosa riferiscimelo e io gli tapperò la bocca.
-Non lo fare per favore. Non voglio che se la prendano anche con te.
Hinata si alzò in piedi di scatto, salutò Naruto e sua madre e corse via.
-Sasuke dovevi stare zitto. Non le piace parlare di quei bulletti. Nel weekend ha un po’ di pace e tu le vai a dire certe sciocchezze. Lo sa che deve ignorarli ma non è sempre facile.
-Lunedì mi scuserò con lei.
-Bene. Ora finiamo di mangiare la torta.
-Sei un ingordo Naruto.
Sasuke per la prima volta in vita sua si era sentito insicuro. Aveva fatto agitare una ragazza a causa delle sue parole. Non capiva perché ma si sentiva in colpa.
 

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Capitolo 2
*** Preparativi per la rappresentazione ***


Lunedì mattina
Ricreazione
Hinata, Ten Ten e Naruto stavano mangiando insieme in classe quando un ragazzo si avvicinò al loro gruppetto.
Sasuke si era avvicinato al gruppo di Naruto visto che non c’era nessuno in classe. Il gruppetto di Karin andava sempre a mangiare sul tetto durante la pausa pranzo.
-Hinata volevo chiederti scusa per quello che ho detto sabato.
-Non ti preoccupare. Ora allontanati, non vorrei che quei ragazzi ti prendessero di mira a causa mia.
-Non mi importa se mi criticano perché parlo con voi. Stavate parlando della rappresentazione teatrale vero?
-Sì, accomodati protagonista. Dopo tutto sei il quarto membro del club- disse Ten Ten.
-Ten Ten devo parlarti di questa cosa del protagonista. Io non ho mai  accettato.
-Hinata mi ha detto che avete votato. Ora dovrò solo convincere il professore a farci rappresentare Romeo e Giulietta.
-Chi interpreterà Giulietta?- domandò Naruto.
-Io sono esclusa visto che sarò la regista e dovrò occuparmi di tutta la direzione. Sarà un lavoraccio dirigere tanti studenti. Ho pensato che una delle nostre compagne potrebbe fare Giulietta. Basterà indire delle audizioni nella palestra della scuola.
-Mi avevi detto che avevi già pensato a una protagonista.
-Naruto non ti agitare. L’avevo proposto alla nostra amica Temari ma si è rifiutata. Dice che ci aiuterà con le scenografie. Avevo pensato a lei perché è bravissima nella recitazione. So che da bambina ha girato diversi spot pubblicitari.
-Peccato che abbia rifiutato- disse Hinata.
-Se il professor Kakashi ci dice di sì, domani possiamo iniziare le audizioni. Però dovrò far partecipare tutte le ragazze della scuola.
-Sapete che parteciperanno anche Karin, Sakura e Ino?
-Lo so Sasuke. Non posso vietare loro di fare l’audizione.
-Se scegliete una di loro io non farò Romeo.
-Non ti preoccupare Sasuke, dubito che quelle tre sappiano recitare bene Shakespeare.
-Sei più pungente di me.
-Lo so bene Sasuke. Hinata vuoi occuparti dei costumi?
-Con piacere. Ho già in mente qualche disegno per la rappresentazione. Non vi preoccupate rispecchierò i costumi dell’epoca. Sarà difficile fare i vestiti per le ragazze ma ci metterò tutto il mio impegno.
-Grazie Hina-chan. Sei dolcissima.
-Ten Ten mi stai strozzando.
-Oh scusa. Sei così dolce che non posso fare a meno di stringerti.
-Lo faccio anche io.
-Naruto non ci provare. L’ultima volta che hai tentato di abbracciarla l’hai fatta cadere a terra.
-Non lo faccio più. Uffa come sei cattiva Ten Ten.
-Sei un imbranato Naruto. Combini sempre guai.
 
Dopo le lezioni Ten Ten riuscì a convincere il professor Kakashi a mettere in scena la tragedia di Shakespeare con la promessa di tenere a bada Naruto.
-Ce l’abbiamo fatta Hina- chan. Ho già appeso il volantino per le audizioni per i vari ruoli. Domani pomeriggio si inizia. Devi venire anche tu Uchiha. Se manchi vengo a casa tua e dico a tua madre dei casini che hai fatto con Naruto.
-Tranquilla ci sarò. Credo che mi divertirò domani.
 
Il giorno dopo
Martedì pomeriggio
Hinata, Ten Ten, Naruto e Sasuke avevano allestito un piccolo palco provvisorio per le audizioni e si erano seduti dietro un tavolo per scrivere i nomi dei candidati più bravi.
-Avanti il primo- disse Ten Ten.
-Ciao Choji sei venuto qui per le audizioni?
-No, volevo propormi per aiutarvi con le scenografie.
-Grazie Choji, sei un amico. Ti metto nella lista degli aiutanti.
-A domani.
-Choji è bravissimo nei lavori manuali.
-Le iniziano a brillare gli occhi come l’anno scorso. O peggio.
-Hai detto qualcosa Naruto?
-No, niente.
-Il prossimo.
-Ci sono io mia cara regista Ten Ten. Quando ho saputo che tu eri la regista ho subito pensato che questa rappresentazione sarà un successo.
-Certo Karin. Basta con le sviolinate. Inizia a recitare la prima scena di Giulietta. Il testo è sul leggio.
Karin iniziò a leggere la sua parte ma era un disastro.
-Prova con un’altra scena.
Non era cambiato nulla.
-Basta, ho sentito abbastanza. Per sapere chi sarà Giulietta dovrai aspettare domani. Ciao.
-Ciao amica mia.
-Non sopporto le ruffiane. Naruto cosa voti?
-No, non sa recitare proprio.
-Sasuke tocca a te?
-Ci farebbe sfigurare davanti a tutti gli spettatori.
-Tocca a te Hinata? Non essere buona.
-Non è adatta per interpretare Giulietta.
-Votazioni concluse. La prossima- urlò Ten Ten.
-Salve amici. Sono qui per il ruolo di Giulietta.
-Recita Ino.
Ino interpretava Giulietta in modo antipatico. La faceva sembrare una ragazza che pensava solo all’estetica.
-Grazie. I risultati li saprai domani. Votate prima che perda la calma.
Per Ino era un altro no.
Quel pomeriggio si presentarono alle audizioni più di trenta ragazzi per i ruoli maschili ma solo tre ragazze per la parte di Giulietta. Tutte le ragazze che erano andate in palestra si erano proposte per altre parti femminili.
-Il prossimo.
-Ciao amici.
-Perfetto anche lei si presenta per fare Giulietta. La mia risposta è no.
-Sasuke non puoi votare senza ascoltarla. Non è corretto.
-Sei troppo buona Hinata. Quella è una delle ragazze che ti prende in giro.
Sakura iniziò a recitare ma Ten Ten non era contenta.
-Puoi andare saprai i risultati domani.
-Grazie amici.
-La sua Giulietta era vuota.
-Hai ragione Hinata. Ora sono nei guai. Ho scelto tutti personaggi tranne Giulietta. Credo che dovremo votare per una di quelle tre.
-Ten Ten so che ti sembrerà strano ma credo che Karin abbia detto alle ragazze della scuola di non presentarsi per la parte principale.
-Lo temo anche io Sasuke.
-Abbiamo un’ultima ragazza da ascoltare.
-Hai in mente qualcuno che non tema quelle arpie? Sasuke sei il mio salvatore. Dimmi dove si trova questa ragazza e corro a chiamarla.
-Si trova in palestra.
-Bene. Cosa? Ho capito cosa hai in mente.
-Hinata potresti salire sul palco per prendermi il copione.
-Certo.
Naruto non stava capendo niente. Sasuke e Ten Ten tramavano qualcosa ma non capiva di cosa si trattava.
-Hinata potresti leggermi qualche riga della scena del balcone.
-Perché?
-Vorrei controllare se ho stampato il testo giusto. Per favore leggi recitando.
-Ten Ten sei strana.
-Per favore Hinata.
-Solo perché me lo chiedi con quegli occhi.
-Grazie Hina-chan.
Hinata iniziò a recitare e lasciò la regista, Naruto e Sasuke a bocca aperta.
-Lei è perfetta.
-Sasuke non farti illusioni, non accetterà mai. Hinata è troppo timida. Si vergogna di recitare in pubblico.
-Quello le passerà. Farò in modo che non abbia più paura di recitare in pubblico.
-Sasuke sei un po’ troppo presuntuoso per i miei gusti.
-Se io e Hinata proviamo insieme e lei guadagna fiducia in sé stessa le verrà facile recitare in pubblico.
-Tutto questo lo fai per la rappresentazione o perché ti piace Hinata?
-Signorina regista non faccia la saputella. Voglio solo che Hinata sia più sicura. È una ragazza straordinaria.
-Ho capito Uchiha. Hinata sarai la nostra Giulietta.
-No, Ten Ten non posso. Sai che ho paura di recitare in pubblico.
-Con molte prove la paura volerà via come una farfalla in primavera. I ruoli sono tutti stabiliti. Che giornata pesante. Si torna a casa.
-Mi avete incastrata.
-Sarai perfetta come protagonista. Grazie Hina-chan. Si torna a casa. Ho bisogno di una bella dormita. Domani provvederò a informare il professore. Devo dirgli chi ho scelto per i vari ruoli. Sarà contento di sapere che il suo studente migliore interpreterà Romeo.
-Ten Ten non riesco a capirti. Una volta mi urli contro e un’altra mi lodi.
-Non fraintendere Uchiha. Riconosco solo il tuo talento. Durante le prove ti terrò sotto controllo con Naruto. Guai a te se fai piangere Hinata.
-Non è mia intenzione.
-Il tuo fan club ci proverà quando sapranno che interpreta Giulietta.
-Non le diranno niente se io gli dico di tacere.
I ragazzi si avviarono tutti verso casa. Il giorno dopo li aspettava un bel compito in classe di storia e l’inizio dei preparativi per la rappresentazione.
 
Il giorno dopo
Karin quasi sveniva dopo aver letto il foglio appeso in bacheca.
-Ino leggi qui.
-Hanno scelto la Hyuga come protagonista. L’ho letto poco fa insieme a Sakura. Sasuke ci ha avvertiti di non darle fastidio o si infurierà con noi.
-Che pizza. Non possiamo farle i dispetti altrimenti Sasuke non ci parla. Non potrei vivere senza sentire la sua voce- disse Karin.
-Sasuke ha detto a Sakura che vuole che la rappresentazione sia un successo. La nostra classe parteciperà al concorso Nazionale per la migliore rappresentazione di fine anno. Ci sono più di trenta scuole ammesse al concorso.
-Vuoi dire che vinceremo un premio?
-Così ha detto Sasuke.
-Devo correre a dire agli altri di lasciar perdere la Hyuga per tutto il periodo delle prove.
-Ci vediamo in classe Karin.
 
Intanto Sasuke parlava con Naruto nella loro classe.
-Li hai convinti a lasciar perdere Hinata con la scusa del concorso.
-So che farebbero qualsiasi cosa pur di vincere il premio della gara nazionale. Sanno che la classe finirà su un giornale prestigioso. Vorranno farsi un po’ di pubblicità.
-Sei un genio Sasuke.
-Lo so.
-Uchiha hai imparato le battute della prima scena?
-Sì, regista despota.
-Noi due andremo d’accordo durante le prove.
-Sasuke ti consiglio di portarti dei tappi per le orecchie da domani perché Ten Ten urlerà come una matta. Vuole che tutto sia perfetto. Meno male che Hinata la tiene a bada.
-Naruto sai che Choji ha convinto Shikamaru ad aiutarci con la scenografia. Scatterà anche delle splendide foto con la sua nuova macchina fotografica.
-Perfetto. Devi sapere che Shikamaru è un genio con telecamere e macchine fotografiche.
-Natuto me lo hai presentato due mesi fa e mi hai raccontato tutta la sua vita. Non ricordi?
-Giusto. Per le luci abbiamo il fidato Rock Lee.
-Naruto sei un ottimo amico. Alla fine dell’anno ti regalerò una torta.
-Troppo gentile Ten Ten.
I preparativi per la rappresentazione proseguivano a gonfie vele e Ten Ten era intenzionata ad aggiudicarsi il premio della gara nazionale mettendo in scena un capolavoro. Sapeva che il suo ultimo anno al liceo sarebbe stato spettacolare.

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Capitolo 3
*** Sorprese sul palco ***


Mercoledì mattina
Il professor Iruka era appena rientrato in classe e aveva distribuito i compiti di storia ai ragazzi.
-Ho corretto tutti i compiti di storia. Devo dire che alcuni di voi hanno fatto dei miglioramenti notevoli. Bravo Naruto.
-Evviva ho preso otto.
-Naruto non si urla in classe. Modera l’emozione.
-Scusi professor Iruka.
Dopo aver consegnato a tutti i loro compiti il professor Iruka spiegò la nuova lezione di storia.
Al suono della campanella i ragazzi corsero fuori l’aula per andare a comprare il pranzo. Intanto Naruto, Ten Ten e Hinata restavano in classe per parlare della rappresentazione.
-Ten Ten mi dai una delle tue polpette?
-Naruto sei un ingordo. Ti sei appena mangiato il tuo pranzo e non sei ancora sazio. Prendine una e poi parliamo della rappresentazione. Dove è finito il tuo amico?
-Credo che Karin lo abbia incastrato e lo abbia trascinato sul tetto.
-Poverino, ora dovrà pranzare con il gruppetto dei ragazzacci. Hinata sei un po’ pallida, stai bene?
-Sì, pensavo solo a una cosa.
-Dimmi tutto Hina-chan.
-Sarò adatta a fare Giulietta. Siete proprio sicuri?
-Sono sicurissima amica mia. Noi vinceremo il concorso. La nostra scuola non lo vince da trenta anni. È ora di riportare il  premio nel nostro liceo.
-Sei sempre ottimista Ten Ten. Vorrei avere un briciolo della tua determinazione e del tuo coraggio.
-Hinata hai tantissime qualità e non te ne accorgi. Devi solo avere un po’ di fiducia in te stessa.
-Ci proverò amica mia. Anche io voglio che la rappresentazione venga bene.
-Naruto ti sei preso la frittata nel cestino del pranzo di Hinata. Non ti sazi mai.
-Non ho resistito. Hinata cucina talmente bene che mi è venuta voglia di prendere qualcosa dal suo cestino.
-Prendi anche una polpetta di carne. Le ho fatte questa mattina per mio padre. Ne ho preparate troppe e ho deciso di portarle a scuola per il pranzo. So che mangi tanto.
-Sei un angelo Hinata- disse Naruto con gli occhi luccicanti.
Sasuke tornò in classe sconvolto.
-Cosa ti è successo Uchiha?
-Sono stato seduto fra tre ragazze molto ossessive. Hanno cercato di farmi mangiare tre cestini per il pranzo. Sono dovuto scappare per mangiare in pace.
-Quello è il tuo pranzo?
-Qualcosa da ridire regista.
-Non è salutare mangiare con i panini ogni giorno.
-Non mi importa. Non ho tempo per prepararmi il pranzo la mattina visto che mi devo allenare. Mia madre lavora, non posso di certo chiederle di prepararmi il cestino per la scuola.
-Prendi una polpetta o due dal mio cestino. Ne ho tante, questa mattina non ho calcolato bene la quantità degli ingredienti visto che ero di fretta.
-Grazie Hinata.
Sasuke assaggiò una polpetta di carne e poi ne prese subito un’altra. La Hyuga era veramente un’ottima cuoca.
-Sono sazio.
-Lo credo, ti sei mangiato metà del cestino di Hinata e metà del mio.
-Naruto sei sempre il solito.
-Sasuke non sgridarmi anche tu. Io ho bisogno di energie durante la giornata.
-Non ti preoccupare Naruto. Ho portato degli snack per più tardi. Mio padre ha fatto una grande spesa l’altro giorno e ho preso qualcosa dalla dispensa.
-Hina-chan sei mitica. Hai portato anche le mie patatine preferite. C’è anche la cioccolata al latte.
-Contieni Naruto. Oggi ti farò lavorare il doppio durante le prove- disse Ten Ten lanciandogli un’occhiataccia.
-Povero me. Credo che oggi pomeriggio tornerò a casa sfinito.
Scoppiarono tutti a ridere. Naruto era sempre il solito, faceva sempre ridere tutti.
 
Nel pomeriggio
-Bene ragazzi, iniziamo dalla prima scena.
Ten Ten aveva scelto dei ragazzi in altre classi come comparse altrimenti la rappresentazione non sarebbe riuscita. Aveva anche dovuto dare dei ruoli a Sakura, Ino e Karin. In più, Ten Ten aveva rivisto le battute qua e là con il permesso del professor Kakashi. Secondo la ragazza qualche scena andava ritoccata per attirare l’attenzione degli spettatori.
-Naruto bada che il tuo Mercuzio deve essere perfetto.
-Lo so. Lasciami recitare.
-Non sei in questa scena. Voglio prima che le comparse si abituino al palcoscenico. Scendi e vieni ad aiutarmi a controllare la situazione.
-Arrivo.
-Karin quando cammini devi farlo con più eleganza. Sei una dama che va al ballo.
-Va bene. Ma voglio che il mio vestito sia perfetto. Il più bello di tutti.
-Non ti preoccupare i vestiti saranno magnifici. Ora camminate avanti e indietro per il palco. Devo vedere come vi muovete tutti insieme. Ricordate che siamo in un’altra epoca quindi dovete essere cordiali nei modi di fare. Per ora immaginate una sala da ballo piena di fiori e di cose da mangiare. Naruto non andare verso la borsa di Hinata o ti prendo a calci.
-Sei crudele regista.
-Faccio solo il mio lavoro. Tu non fare l’ingordo.
Le prove procedevano bene finché non arrivarono Sasori e Pein a disturbare.
-Regista come mai noi non abbiamo una parte?
-Sasori voi siete gli addetti alle scenografie insieme a Choji, Jerard, Ling e Mitsuki. Ve ne ho parlato questa mattina in classe. Come avevo capito non mi avete proprio ascoltato.
-Noi vogliamo una parte. Non ci piace ritagliare cose o sporcarci le mani di vernice.
-Smettetela di fare i bambini capricciosi. Andate ad aiutare Choji a dipingere gli alberi per la scenografia esterna.
-Non possiamo seguire quello che ci dice quel cic …..
Prima che Sasori terminasse la frase, Naruto gli tappò la bocca con una mano.
-Non dire quella parola in presenza di Choji. Lo dico per il tuo bene.
Sasori si liberò dalla morsa di Naruto e si girò verso di lui con fare minaccioso.
-Uzumaki come ti  sei permesso di tapparmi la bocca.
-Ti ho appena salvato.
-Sasori smettila di fare casino e torna a casa con Pein. Domani tornerete a lavorare con Choji senza fare storie.
-Va bene Uchiha. Mi sembra che tu ti stia rammollendo uscendo con questi tre.
-Non sono affari vostri con chi esco.
Sasori e il suo amico andarono via e Ten Ten disse a tutti gli altri che potevano tornare a casa. Avrebbero ripreso le prove venerdì pomeriggio.
-Domani non si può provare visto che alcuni studenti hanno le attività dei club sportivi. Sono solo le quattro quindi possiamo restare in palestra a provare una delle vostre scene.
-Ten Ten anche Sasuke e Hinata saranno stanchi.
-Non credo. Oggi hanno provato solo le comparse visto che quei due ragazzini hanno interrotto le prove. Vi va di rimanere fino alle cinque?
-Sì, chiamo un attimo mio padre per dirgli che torno più tardi.
-Va bene Hina- chan. Ma io non torno a casa questa sera. Mi viene a prendere mio fratello perché andiamo a casa dei nonni a cenare.
-Non ti preoccupare posso tornare a casa da sola. Non devo fare tanta strada.
-Hinata sarà buio quando usciremo da scuola, non mi va che torni a casa da sola.
-Ci sono abituata. Spesso dopo la scuola andavo a fare la spesa, non ricordi.
-Mi arrendo. Sei davvero temeraria Hinata- disse Ten Ten abbracciando l’amica.
Hinata chiamò il padre e gli disse che tornava tardi. Lui gli disse di stare attenta e di non preoccuparsi per la cena. Avrebbe preso qualcosa in rosticceria o in pizzeria.
 
Dopo aver chiamato il padre Hinata salì sul palco per provare la sua prima scena.
-Con voi due voglio cominciare dall’incontro tra Romeo e Giulietta.
-Ten Ten non dovrebbero iniziare dalle prime battute.
-Naruto sono io la regista quindi decido cosa voglio guardare prima.
-Va bene capo.
Naruto si sedette sotto il palco provvisorio in palestra e attese che Ten Ten desse il via per l’inizio delle prove.
-Iniziate pure ragazzi.
Sasuke iniziò a dire le sue battute e si avvicinò a Hinata. Poi le prese la mano e la strinse. Hinata era spiazzata, non si aspettava una cosa del genere. Le girava la testa per l’agitazione.
-Hinata ti senti bene?
-Sì, scusate.
-Sasuke ripeti tutto dall’inizio.
-Ok.
Sasuke iniziò dall’inizio. Hinata era agitata ma non ne capiva il motivo. Non c’erano tante persone che la guardavano. Fece un bel respiro e riuscì a dire la sua battuta ma la regista urlò stop.
-Hinata devi guardarlo quando dici la tua battuta. Sei una ragazza timida ma allo stesso tempo sei incantata dal suo sguardo.
-Ci riprovo.
Hinata riprese dall’ultima battuta e riuscì a dirla guardando Sasuke negli occhi. Poi la ragazza cadde a terra.
-Hinata cosa succede?- domandò l’amica.
-Solo un capogiro. Scusate.
-Non è colpa tua. Oggi hai mangiato poco.
-Non credo sia per quello Ten Ten. Forse ho un po’ di anemia.
-Può essere. Sasuke potresti aiutarla e farla sedere da qualche parte. Io e Naruto andiamo a prendere acqua e zucchero.
I due corsero verso la scuola mentre Sasuke prendeva Hinata in braccio e la portava su una delle sedie nella palestra.
-Sei sicura di stare bene?
-Sì, grazie per l’aiuto.
-Hinata se vuoi ti porto in infermieria.
-No, sto bene. E poi a questa ora sarà chiusa.
-Hinata devo chiederti una cosa importante.
-Dimmi.
-Recita la tua parte adesso. Non c’è nessuno che ti guarda, puoi farlo anche da seduta.
Sasuke iniziò a dire la sua parte e Hinata rimase sorpresa. Le parole le uscirono facilmente. Non aveva alcun timore di dire le sue battute.
Sasuke e Hinata stavano recitando la parte dell’incontro fra Romeo e Giulietta senza intoppi.
Ten Ten e Naruto arrivarono fuori la palestra e sentirono i due ragazzi che recitavano. La regista restò a bocca aperta. La sua migliore amica non aveva timore e non balbettava dicendo le battute. C’era un’atmosfera magica fra i due. Ora Ten Ten era convinta che Hinata era la Giulietta perfetta, timida, coraggiosa e bella e forte. Hinata non si rendeva neanche conto di aver appena superato la sua paura.
-Bravi. Hina-chan ce l’hai fatta.
-Di cosa parli Ten Ten?
-Non ti sei resa conto di niente perché ti sei completamente immersa nella parte. Hai appena recitato senza la minima interruzione. Sei stata manifica.
-Grazie. Non pensavo di essere stata tanto brava.
-Sei una Giulietta perfetta amica mia. Non è vero Naruto?
-La regista ha ragione. Non ti ho mai visto parlare in modo così sicuro. A parte durante le interrogazioni.
-Tu cosa ne pensi Uchiha?
-Penso che sia tardi. È l’ora di tornare a casa o ci chiuderanno nella palestra.
-Corriamo fuori o ci chiudono veramente qui dentro.
I ragazzi afferrarono le loro cartelle e si fiondarono fuori la palestra.
Al cancello della scuola Ten Ten salutò tutti mentre Naruto si diresse verso casa sua.
-Hyuga dove si trova casa tua?
-Da quella parte. Perché?
-Ti accompagno visto che casa mia è nella stessa direzione.
-Ne sei sicuro? Non è che lo fai per farmi un piacere.
-No, casa mia è veramente da quella parte. Andiamo.
Hinata e Sasuke si incamminarono verso casa. A metà strada il ragazzo iniziò a dire qualcosa.
-Magari abitiamo nello stesso quartiere e non ce ne siamo mai accorti.
-Fino a poco tempo fa tu non parlavi con me e Ten Ten. Hai un amnesia per caso?
-Non mi sono mai interessato alle attività del club. Naruto ha insistito tanto e ho voluto partecipare. E poi c’è qualcuno che mi incuriosisce molto nel club.
-Lo so, Ten Ten sa essere molto simpatica e testarda. Molti ragazzi le fanno la corte ma lei rifiuta ogni dichiarazione. Dice di essere impegnata con un ragazzo che tiene segreto. Non le piace che le ragazze della scuola sappiano dei suoi affari privati.
-Hyuga non sapevo che tu parlassi tanto.
-Mi puoi chiamare Hinata. Siamo diventati amici o sbaglio?
-Diciamo di sì. Comunque la persona che mi incuriosisce non è Ten Ten.
-Allora vuoi vedere la prossima trovata di Naruto.
-Hyuga mi riferivo a te.
-Io non sono divertente. Cosa ti incuriosisce di me?
-Il tuo carattere nascosto. Sei buffissima. Arrossisci sempre così quando parli con un ragazzo.
-Nessuno mi aveva mai detto certe cose.
-Ih ih ih. Avevo ragione sei interessante Hyuga.
Hinata non aveva mai visto ridere Sasuke. Si comportava in modo strano quel pomeriggio e lei non poteva fare a meno di arrossire.
-Io abito qui.
-Allora abitiamo veramente nello stesso quartiere. Io abito nella villa laggiù.
-Quella villa con il giardino enorme è della tua famiglia? Non lo sapevo. Mio padre conosce le persone che vivono lì. Tuo padre è un suo amico.
-Non sapevo che mio padre conoscesse il tuo. Allora prima o poi ci vedremo a cena. A domani Hyuga.
-A domani.
Hinata corse in casa e chiuse la porta accasciandosi a terra. Sasuke l’aveva proprio scombussolata. Non capiva più niente.

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Capitolo 4
*** Le misteriose risate di Sasuke ***


Hinata era appena rientrata a casa e aveva il cuore a mille. Non poteva credere di aver parlato tanto con Sasuke Uchiha.
-Hinata cosa ci fai a terra davanti la porta dell’ingresso?
-Nulla papà. Come è andata la giornata?
-Bene. Sei sicura di non avere la febbre, sei molto rossa.
-Papà non preoccuparti, sto benissimo. Cosa hai preso per cena?
-Pizza.
-Grazie papà. Vado a cambiarmi e scendo a sistemare.
-Hinata fai i compiti. Mi sembra che la casa sia in ordine. Ti chiamo io quando torna Hanabi dagli allenamenti di pallavolo.
-Chi va a prenderla?
-Torna con la madre della sua migliore amica.
-Allora vado in camera mia a fare i compiti.
Hinata salì in camera e iniziò a fare i compiti di letteratura. Poi si fermò a guardare il paesaggio fuori la finestra. Dalla sua camera poteva vedere villa Uchiha. Chissà cosa combinava Sasuke in quel momento. Che andava a pensare.
 
Intanto a villa Uchiha
-Tesoro sono tornata da lavoro. Ti sei messo a studiare in cucina.
-Devo controllare la cena.
-Sei un figlio adorabile Sasuke. Cosa stai cucinando di buono?
-Minestrone.
-Molto salutare. Come sono andate le prove di oggi?
-Benissimo- disse Sasuke sorridendo.
La madre notò subito quel sorriso sul viso del figlio. Non era cosa da tutti i giorni vedere Sasuke sorridere.
-Cosa è successo di tanto bello?
-Mi sono divertito durante le prove. Non pensavo che ci fossero persone tanto interessanti nella mia scuola.
-Ti sei divertito a causa di qualcosa che ha fatto il tuo amico Naruto?
-No, lui questa volta non ha fatto nulla di strano. Diciamo che ho conosciuto una persona molto buffa.
-Sasuke hai conosciuto una ragazza che ti piace. Che meraviglia.
-Mamma non ho detto nulla del genere. Non iniziare a fantasticare. Volevo chiederti una cosa.
-Dimmi figliolo.
-Papà conosce un uomo che porta il cognome Hyuga?
-Sì, è uno dei suoi migliori amici.  Si conoscono dalle superiori. Qualche volta hanno anche concluso degli affari insieme per le rispettive aziende. Altre volte sono stati avversari. Ma sono sempre rimasti amici. Qualche volta Hiashi è venuto a prendere il tè qui per parlare con tuo padre. Non li hai mai visti insieme perché tuo padre lo fa accomodare nello studio. So anche che Hiashi abita a poche case di distanza dalla nostra. Perché mi hai fatto questa domanda?
-Per curiosità.
-Oggi sei un pochino strano Sasuke. Non è che hai la febbre?
-Mamma sto benissimo. Vado al piano di sopra a finire i compiti. Il minestrone è pronto. Quando rientra papà chiamami.
 
Verso le otto e trenta Ten Ten chiamò Hinata al telefono.
-Hina- chan come va?
-Bene. Ten Ten ci siamo viste qualche ora fa a scuola.
-Ti ho vista tornare a casa con Sasuke e mi sono preoccupata. Non è che ti ha detto qualcosa di sgradevole?
-No, mi ha solo accompagnata a casa. È stato gentile a modo suo.
-Hinata sembra che tu ti senta a tuo agio quando parli con lui.
-Sto bene anche quando parlo con te e Naruto.
-Noi ci conosciamo da anni, siamo amiche. Ma Sasuke Uchiha non ha mai dato confidenza a nessuno. Almeno così mi ha raccontato Naruto quando gli ho detto di aver visto che Sasuke ti scortava a casa. Lui mi ha affermato che è una cosa impossibile. Sasuke non fa mai queste cose galanti.
-Ten Ten non fraintendere. Sasuke ha voluto solo fare un gesto carino. Ho scoperto che abita veramente nel mio quartiere quindi non gli pesava accompagnarmi.
-Capisco. Cosa ti ha detto mentre tornavate a casa?
-Nulla.
-Hinata forza dimmi cosa ha detto quel musone.
-Ha fatto un discorso strano. Non ho capito cosa voleva dire. Ci ha tenuto a farmi sapere che sono interessante. Secondo te cosa ha voluto dire?
-Quel ragazzo è davvero furbo. Stai attenta Hina-chan o ti ruberà il cuore.
-Ten Ten non esagerare. Non credo proprio di essere il suo tipo.
-Cambiamo discorso. Oggi sei stata meravigliosa durante le prove. Abbiamo buone possibilità di vincere con te e lo scorbutico.
-Grazie per la fiducia. Spero di non deluderti amica mia.
-Sono sicura che ce la farai. Questa rappresentazione ti farà guadagnare fiducia in te stessa.
-Hai ragione. Oggi mi sono sentita sicura mentre recitavo. È una bella sensazione. Non avevo paura di niente e di nessuno.
-Benissimo. Ora ti lascio tesoro. Devo andare a lavare i piatti. Ci vediamo domani a scuola.
-Va bene. Buonanotte Ten Ten.
-Buonanotte Hinata. Non sognare troppo Sasuke.
-Cosa dici?
-Niente, scherzavo.
Hinata attaccò e corse a finire i compiti. Aveva messo in ordine la cucina e ora doveva solo finire di studiare.
 
Il giorno dopo
-Hinata hai studiato per la verifica di geografia di domani?
-Certo Ten Ten. Stasera dovrò solo ripassare. Perché mi fissi in quel modo?
-Perché continui a fissare la porta della classe. Aspetti qualcuno?
-No, Ten Ten sei alquanto maliziosa questa mattina.
-Credi. Io ti trovo pensierosa.
-Salve ragazze. Come state?
-Naruto non c’è bisogno di urlare.
-Sempre a criticare regista. Salvami tu Hinata.
-Naruto oggi ti ho portato una frittata tutta per te. L’ho messa in mezzo ad un panino. Tieni.
-Sai che adoro i panini con la frittata. Grazie- disse Naruto stringendo il panino fra le mani.
-Naruto devi mangiarlo durante la pausa pranzo non appena mattina.
-Giusto. Non abbiamo ancora iniziato la prima lezione. A volte dimentico anche la testa.
-Buongiorno Naruto.
-Ciao Sasuke.
-Salve regista.
-Tu non ridi mai Uchiha?
-Non è nella mia indole- disse Sasuke facendo l’occhiolino a Hinata.
La ragazza divenne completamente rossa e abbozzò un ciao con la mano verso il ragazzo moro.
-Buongiorno principessa- disse Sasuke abbassandosi vicino all’orecchio della Hyuga.
Hinata voleva sprofondare. Non capiva proprio perché Sasuke facesse in quel modo. Doveva aver battuto la testa.
-Sasuke oggi pomeriggio non ci sono le prove ma noi ci riuniamo nell’aula del nostro club per decidere alcune cose sui vestiti e sulla scenografia. Vieni anche tu?
-Questo è un ordine regista?
-Esatto. Se non vieni non ti farò provare con Hinata per una settimana.
-Allora sono costretto a venire. Non vorrei mai che per colpa mia la rappresentazione fosse un fiasco.
Ten Ten aveva capito dalle prove del giorno prima che Sasuke aveva un interesse per la sua migliore amica. Adorava stuzzicarlo per metterlo alla prova. Era bastato dirgli che non avrebbe provato con Hinata per farlo andare alle loro riunioni. Le cose iniziavano a essere interessanti.
 
Nel pomeriggio
Hinata e Ten Ten erano nell’aula del club di recitazione a decidere come sistemare i vestiti.
-Il professor Kakashi mi ha detto che nel magazzino delle attrezzature ci sono dei vecchi vestiti. Dice che ce ne sono di tutti i tipi. Voglio che i vestiti dei personaggi principali siano nuovi. Potremmo affittarli o comprarli in qualche modo. Anzi mi piacerebbe che tutti i vestiti fossero nuovi.
-Io potrei preparare i vestiti di Romeo e Giulietta.
-Hinata è un lavoro enorme.
-Non mi pesa. Basta trovare le stoffe giuste. Ho anche dei soldi da parte.
-Va bene. Io allora cercherò degli abiti in centro. Naruto mi ha detto che sua zia dirige un negozio di vestiti antichi. Ha un po’ di tutto.  Magari se convinciamo la signora a farci lo sconto riusciamo a comprare i vestiti facendo una colletta. Manderò Naruto in centro più tardi. Sei sicura di volerti occupare di due vestiti?
-Sono convinta. Avevo pensato di farli secondo questi disegni.
-Hinata sono splendidi. Quando hai trovato il tempo di disegnare?
-Sono quattro giorni che ci lavoro.
-Hina-chan sei fantastica. Se hai bisogno di qualcosa dimmelo.
-Va bene regista. Vado un attimo a vedere se posso recuperare qualche vestito nel magazzino. Lo potrei rimettere a nuovo con qualche ritocco.
-Ottima idea. Io aspetto i due ritardatari così li aggiorno.
-Non dire niente sui vestiti dei protagonisti, voglio che sia una sorpresa.
-Resteranno a bocca aperta. Li aggiornerò sulle altre decisioni.
Hinata corse verso il magazzino.
Naruto e Sasuke arrivarono nella sede del club dieci minuti dopo.
-Voi siete già qui.
-Naruto, Sasuke siete in ritardo. Dovrei mettervi in punizione.
-Per favore non lo fare. Saresti capace di mandarmi dalla vecchia per punirmi.
-La prossima volta non arrivare in ritardo. Vale lo stesso per te Sasuke.
-Dove è andata Hinata?- domandò Sasuke.
Il ragazzo aveva completamente ignorato la minaccia di Ten Ten. La ragazza con le cipolle intuì che il moro era preoccupato per l’amica. Adorava i risvolti romantici.  
-Nel magazzino delle attrezzature vicino la palestra. Ci sono dei vestiti lì. Voleva controllare se si possono aggiustare. Dovrebbe tornare a momenti.
 
Hinata non riusciva a uscire dal magazzino perché qualcuno aveva chiuso la porta dall’esterno. La ragazza aveva provato a urlare ma non la sentiva nessuno.
-Ho lasciato il cellulare nella cartella. Ora come faccio ad uscire da qui. La finestra è troppo piccola per passarci. Non vedo altre uscite.
 
Nell’aula del club di recitazione
-Strano Hinata non è ancora tornata. Sono passati venti minuti.
-Vado a controllare.
-Grazie Sasuke.
Il ragazzo corse giù per le scale della scuola e uscì nel cortile. Quando arrivò davanti il magazzino vide che la porta era sbarrata con un asse di legno.
Il ragazzo tolse l’asse e aprì la porta.
-Hinata sei qui?
-Sasuke. Finalmente qualcuno è venuto ad aprire la porta. Ho urlato per diversi minuti. La porta deve essersi rotta visto che non riuscivo ad aprirla. Dovevo stare più attenta.
-Hinata non è colpa tua. Qualcuno ti ha chiusa qui dentro di proposito. La porta era sbarrata.
-Chi potrebbe fare una cosa tanto crudele?
-Conosco due o tre persone capaci di questo e altro. La cosa importante è che tu stia bene. Non ti hanno fatto male vero?
-Io non ho visto nessuno. Sono entrata qui a controllare i costumi per la rappresentazione e la porta si è chiusa.
-Usciamo prima che qualcuno torni qui.
Sasuke prese Hinata per mano e la portò fuori il magazzino.
-Grazie per avermi salvata.
-Per me è stato un piacere mia Giulietta.
Hinata divenne rossa come un peperone. Mentre salivano le scale della scuola Hinata si bloccò di colpo.
-Pensi che lo abbiano fatto per sabotare la rappresentazione?
-Non credo. Penso volessero farti un dispetto.
-Meno male. Non voglio che qualcuno rovini la rappresentazione a Ten Ten. Ci tiene molto.
-Sei molto dolce Hinata.
I due tornarono nell’aula del club e Ten Ten si lanciò sull’amica per abbracciarla.
-Hinata dove eri finita?
-Qualcuno l’ha rinchiusa nel magazzino.
-Hai visto qualcuno Uchiha?
-Purtroppo quando sono arrivato non c’era più nessuno.
-Ti devo un favore Uchiha. Hai salvato la dolcissima Hinata. Ti strillerò di meno durante le prove.
-Troppo gentile regista. Perché non mi offri un gelato visto che consumo un sacco di energie per mettere in scena questa rappresentazione.
-Il gelato non te lo pago. Però puoi mangiare i biscotti che ho dato a Naruto prima che li finisca.
-Non ci pensare proprio Sasuke. Ten Ten mi ha portato solo tre biscotti.
-Non voglio i tuoi biscotti.
-Sasuke prendi questi. Li ho fatti questa mattina. Sono biscotti con le gocce di cioccolato. Ce ne sono per tutti quindi serviti pure.
-Grazie Hyuga.
-Buoni i biscotti di Hinata.
Sasuke bloccò Naruto con una mossa di judo e lo mise a terra.
-Hai già mangiato abbastanza. Avrai altri biscotti dopo aver finito di dipingere quel muro finto.
-Non bastava la regista despota ora abbiamo anche l’amico duro e severo.
Ten Ten scoppiò a ridere.
-Ben ti sta Naruto. Quel muro deve essere finito per oggi.
-Mi metto subito a lavoro.
I ragazzi restarono a scuola fino alle cinque.
-Direi che ora possiamo andare a casa.
-Finalmente.
-Ten Ten anche oggi vai dai tuoi nonni?
-Sì, mi dispiace non fare due chiacchiere con te mentre torniamo a casa.
-Sarà per la prossima settimana. So che tieni molto ad andare a trovare i tuoi nonni.
-Li adoro. Ieri mi hanno fatto trovare un torta al cioccolato come sorpresa.
-Vai matta per le torte alla crema e al cioccolato.
-Esatto. Ci vediamo domani Hinata.
-A domani.
-Ciao Sasuke. Ciao Hinata.
-A domani Naruto- disse Hinata.
Sasuke si limitò a salutare con la mano.
-Allora siamo di nuovo soli Hyuga.
-Perché ti comporti così?
-Cosa vuoi dire?
-Naruto dice che non è da te accompagnare le ragazze a casa.
-Naruto parla troppo. Mi fa piacere accompagnarti a casa.
-Scusa. A volte dubito della bontà delle persone. Ti devo sembrare una persona orribile in questo momento.
-Mi sembri solo una ragazza carina che viene presa in giro da persone insicure. È logico che tu faccia fatica a fidarti delle persone visto come ti trattano quei ragazzacci. Sono sicuro che sia stato uno di loro a chiuderti nel magazzino.
-Ciò non toglie che non avrei dovuto dubitare di te. Grazie per oggi.
-Se vuoi per farti perdonare puoi prepararmi il pranzo per domani.
-Certo. Cosa preferisci?
-Ih ih. Intendevo questo quando dicevo che sei buffa. Io scherzavo Hinata. Non mi devi delle scuse.
-Per favore accetta il pranzo che ti porterò domani.
-Se me lo chiedi guardandomi in quel modo non posso fare altro che accettare. Grazie.
Hinata sorrise verso Sasuke e il ragazzo ricambiò. Quella ragazza lo faceva scongelare.
-Siamo arrivati. Ci vediamo domani.
-Ehi ragazzino.
Hinata vide il padre che usciva di casa e rimase un po’ perplessa.
-Buonasera signore.
-Tu sei il figlio di Fugaku Uchiha.
-Sì, signore.
-Avevo visto giusto. Avete gli stesse occhi e gli stessi capelli. Forse tu hai una capigliatura più folta. Tuo padre mi aveva detto che facevi lo stesso liceo di mia figlia ma non sapevo che vi conosceste.
-Io e sua figlia frequentiamo la medesima classe. Facciamo anche parte dello stesso club.
-Non lo sapevo. Una sera potremmo invitarlo a cena.
-Padre dici sul serio?
-Certo figliola. Dopo tutto Fugaku mi ha invitato tante volte. È ora di ricambiare.
-Non serve signore.
-Non ti preoccupare ragazzo, mia figlia è una brava cuoca. Quando possiamo invitarlo?
-Papà domani parti per un viaggio di lavoro e starai via per cinque giorni. Hanabi starà con la zia. Quindi possiamo fare fra due settimane.
-Per te va bene giovanotto?
-Va benissimo signore. A presto. A domani Hinata.
-A domani Sasuke.
Hinata e suo padre rientrarono in casa mentre Sasuke si dirigeva verso villa Uchiha.
 
Sasuke era appena rientrato a casa quando vide una ragazza bionda che assomigliava a Ino nel salotto. Corse in cucina e vide sua madre che preparava il tè.
-Mamma cosa ci fa Ino Yamanaka nel nostro salotto?
-Non è una tua amica? Mi ha detto che voleva parlarti di una cosa per la scuola e l’ho fatta accomodare nel salotto.
-Ino è una delle ragazze che mi corteggiano da anni. Dille che torno tardi e mandala a casa.
-Va bene tesoro. Non è una brutta ragazza, potresti darle una chance.
-Non mi interessa. Vado in camera a fare i compiti. E poi devi sapere che quella ragazza è dispettosa. Hai presente la figlia di Hiashi Hyuga?
-Sì, la piccola Hinata.
-Mamma, Hinata ha la mia età.
-Lo so.
-Ino spesso si burla di lei.
-Certe cose non le ammetto. Le dirò che torni tardi. Corri in camera tesoro.
Mikoto andò in salotto e disse a Ino che Sasuke sarebbe rimasto fuori a dormire da un amico.
-Quel ragazzo mi fa disperare. Mi avverte sempre all’ultimo momento quando resta fuori con gli amici. Per non parlare di quando Naruto viene qui. Insieme quei due mi mettono la casa a soqquadro.
-Allora gli parlerò domani a scuola. Arrivederci signora.
-Arrivederci signorina.
-Finalmente è andata via. Mamma non fare entrare le mie compagne di classe.
-Se venisse a trovarti Hinata, cosa dovrei fare?
-Lei può entrare.
-Devo dire a tuo padre di invitare la famiglia Hyuga a cena.
-Buffa coincidenza. Oggi il padre di Hinata mi ha invitato a cena fra due settimane. Non è che avete parlato?
-No, io parlo di rado con Hiashi. È tuo padre che gli telefona spesso. Lo incontra anche in ufficio. Credo che vadano anche agli incontri di karate e judo insieme. Sono dei fan accaniti.
-Questa storia puzza di bruciato.
-Figliolo vedi complotti ovunque. Stai sereno.
-Non so se posso fidarmi se fai quella faccia.
 
Il giorno dopo
Hinata era appena entrata in classe. Ten Ten era già seduta al suo posto e Naruto le stava raccontando qualcosa. La sua amica sembrava allegra quella mattina. Mentre andava verso il suo banco Hinata cadde a terra. Qualcuno le aveva messo lo sgambetto. Tutto il contenuto del suo cestino per il pranzo era finito a terra. Ora era immangiabile.
Sasuke arrivò in classe proprio in quel momento. Vide Hinata che raccoglieva qualcosa da terra con un fazzoletto.
-Hina-chan stai bene?
-Sì, Ten Ten.
-Meno male non ti sei fatta niente. La divisa non è rovinata.
-Sto bene. Grazie per la premura amica mia.
Sasuke si avvicinò a Karin e le sussurrò qualcosa nell’orecchio. Ten Ten vide Karin sbiancare e capì che Sasuke doveva averla spaventata in qualche modo.
-Cosa le hai detto Uchiha?
-Non posso dirtelo regista. È un segreto.
-Uchiha inizio a pensare che tu abbia un interesse per la mia migliore amica. Mi sto sbagliando?
-Non credo che verrò a dirlo a te.
-Stai attento a come ti comporti con lei. È una ragazza molto sensibile. Non giocare con i suoi sentimenti o ti spaccherò quel faccino.
-Che paura.
-Amico io non la farei arrabbiare. Comunque Ten Ten ha ragione. Non dare false speranze a Hinata. Lei non è mai stata fidanzata. Non prenderla in giro per favore.
-Naruto non sapevo fossi tanto sensibile.
-Ci tengo ai miei amici.
-Che voi ci crediate o no, io non voglio prenderla in giro.
-Uchiha hai appena ammesso che hai un interesse per Hinata.
-Ten Ten non ti dirò niente. Arrenditi.
Le lezioni iniziarono con la verifica di geografia. Poi ci furono l’ora di letteratura e quella di matematica.
 
All’ora di pranzo.
-Naruto come mai hai il cestino del pranzo tanto pieno?
-Mia madre questa mattina era di ottimo umore e mi ha preparato un sacco di cose. Ieri mio padre le ha fatto un regalo spettacolare. Una vacanza a Madrid.
-Tua madre deve essere al settimo cielo.
-Esatto. Mi ha preparato un pranzo spettacolare e mi ha riempito di snack per il pomeriggio. Ten Ten anche tu hai il cestino strapieno.
-I nonni dicono che devo mangiare tanto.
Mentre Naruto e Ten Ten erano distratti Hinata si era avvicinata a Sasuke.
-Visto che i nostri compagni di classe sono usciti ti posso dare il cestino per il pranzo che ti avevo promesso. Per fortuna questo non è caduto per terra.
-Grazie Hinata. Tu cosa mangerai?
-Andrò a prendermi un panino.
Hinata corse fuori la classe con il portafoglio in mano. Non aveva dato neanche il tempo di replicare al moro.
-Hinata ti ha portato un pranzo. Ci siamo persi qualcosa?
-Naruto, Ten Ten non vi fate mai i fatti vostri. Ieri mi aveva detto che mi avrebbe preparato qualcosa per scusarsi. Mi ha frainteso. Io volevo solo scherzare.
-Hinata ti ha detto che non si fida facilmente delle persone e tu volevi fare una battuta. Lei deve aver capito che ti eri arrabbiato.
-Non è proprio così. Ci sei quasi.
-Potevi lasciarle quel pranzo per galanteria.
-Non mi ha dato il tempo di replicare.
-Hinata è fatta così. Quando fa una promessa, la mantiene.
La mora era tornata in classe con un panino e quattro bibite.
-Vi ho preso qualcosa da bere.
-Grazie Hina- chan.
-Hinata potresti farmi l’onore di mangiare al mio banco.
-Cosa? Non stiamo provando vero?
-Ih ih ih. Sei incredibile. Ih ih ih. Non riesco a smettere di ridere.
Naruto non poteva credere ai suoi occhi Sasuke stava ridendo. Il mondo si era capovolto.

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Capitolo 5
*** Inviti ***


Hinata era rimasta sorpresa dalla richiesta di Sasuke.
-Hyuga siediti vicino a me. Non ti mangio.
Hinata si accomodò vicino al banco di Sasuke con il suo panino in mano.
-Vuoi un po’ del mio pranzo.
-No, mi basta il panino. Grazie lo stesso.
Naruto si girò verso Ten Ten con una faccia stranissima.
-Cosa vuoi chiedermi Naruto?
-Hai visto cosa ha fatto prima?
-Intendi dire quando Sasuke ha iniziato a ridere. Credo che il tuo amico sia interessato alla nostra Hinata.
-Dici sul serio?
-Non ti sei accorto che ogni volta che quel bulletti le fanno i dispetti, lui interviene e li spaventa.
-Non mi ero reso conto che provava qualcosa per Hinata.
-Io non ho detto che prova qualcosa. Credo che la trovi simpatica. Forse in futuro si trasformerà in qualcosa di più.
-Secondo me ha una cotta per Hinata ma non vuole ammetterlo.
-Allora perché la stuzzica dicendole cose strane?
-Hai appena detto che si rivolge a Hinata con frasi strane. La punzecchia. Questo è il modo di fare di Sasuke. Lui non fa mai capire cosa prova. Se parla tanto con la nostra amica sente di potersi fidare di lei.
-Vedremo cosa succederà durante le prove nei prossimi mesi.
 
Hinata e Sasuke stavano parlando dell’invito a cena del signor Hyuga.
-Secondo me i nostri genitori si sono messi d’accordo.
-Per quale motivo?
-Mia madre pensa che io sia interessato a te. Forse vuole che io esca con te e lo ha fatto sapere a tuo padre.
-Tua madre deve essersi sbagliata. Io non sono proprio il tuo tipo.
-Cosa te lo fa pensare Hyuga? Se ti dicessi che domani sono libero e voglio portarti a mangiare una pizza.
-Verrei volentieri. Sono sola in casa e non mi va di passare il weekend in una casa vuota.
-Allora ci vediamo domani mattina alle undici davanti il cancello di casa tua.
-Va bene.
Hinata aveva accettato senza capirne il motivo. Più tempo passava con Sasuke più voleva conoscerlo.
 
Nel pomeriggio
Ten Ten aveva raggruppato tutte le comparse. Le aveva fatte girare per un’ora nella palestra. Intanto Hinata e Sasuke erano andati insieme a cercare i vecchi costumi.
-Ten Ten ha detto che dovrebbero essere qui. L’altro giorno mi sono spaventata quando si è chiusa la porta e ho smesso di cercarli.
-Li cercheremo insieme.
Deidara e Pein pensavano che la ragazza fosse sola e entrarono nel magazzino.
-Hinata abbiamo compagnia. Resta dietro di me.
Il magazzino era al buio visto che la lampadina era fulminate e Deidara non si era accorto della presenza del moro.
-Ehi ragazzina dove ti sei nascosta. Forza imbranata vieni fuori.
-Deidara usa un linguaggio più cortese con la signorina.
-Sasuke cosa ci fai qui?
-Aiuto la mia amica per la rappresentazione.
-Karin mi aveva detto che la mocciosa era sola.
-Cosa volevi fare Deidara?
-Niente. Volevamo solo spaventarla un po’.
-Come avete fatto l’altro giorno.
-Non so di cosa stai parlando. Me ne vado. Vieni Pein.
-Deidara non azzardarti ad avvicinarti a lei. Te ne potresti pentire.
-Non mi piace il tono che usi Sasuke.
-A me non piace come trattate la mia amica. Quindi dici a tutti i membri di non farle altri scherzi. Siete insopportabili.
-Agli altri non piaceranno le tue parole.
-Non mi importa.
Pein e Deidara corsero via e Sasuke si girò verso Hinata.
-Non ti daranno fastidio.
-Grazie. Non dovevi farlo per me. Potrebbero prenderti di mira a causa mia.
-Non lo faranno.
-Quel tipo è il più pericoloso vero?
-Non lo so. Non li conosco bene.
-Mi ha fatto venire i brividi. Ho avuto l’impressione che volesse qualcosa da me.
Sasuke sapeva cosa voleva fare Deidara ma non voleva spaventare Hinata.
-Non ti farà niente principessa.
-Grazie.
Hinata e Sasuke trovarono dei vecchi costumi ma erano tutti rovinati.
- Speriamo che gli altri partecipino alla colletta per comprare dei nuovi costumi.
-Vedrai che riusciremo a trovare tutto il materiale che ci serve per la rappresentazione. Ricordati che Ten Ten sa come ottenere le cose.
-Non si arrende mai finché non ha raggiunto il suo obiettivo. È una regista bravissima.
-Torniamo alle prove principessa.
-Va bene Romeo.
-Anche questa si può considerare una prova. Romeo che protegge Giulietta dai nemici.
-Hai ragione. Vuoi sembrare burbero ma in realtà sei dolce come il tuo personaggio.
-Forse è stata la Giulietta che ha scelto la regista a farmi diventare più tenero.
Hinata arrossì di colpo e Sasuke dovette sorreggerla per non farla cadere a terra.
-Hyuga non svenire o Ten Ten penserà che sia colpa mia.
-Scusa Sasuke mi hanno ceduto le ginocchia.
I due ragazzi rientrarono nella palestra e videro che la regista stava facendo correre Naruto avanti e indietro.
-Forza pelandrone corri. Sei un attore e devi immedesimarti nella parte. Sei al seguito di Romeo e devi stare attento che nessuno gli faccia male. Vi allenate insieme ogni tanto e poi combinate delle marachelle. Voi altri continuate a ballare. Non voglio vedervi inciampare durante la rappresentazione. Se sbagliamo qualcosa non riusciremo a vincere. Ho sentito dire che altre scuole rappresentano “Piccole donne” o “Cime tempestose”. Sono molto bravi. Quindi impegnatevi.
-Sì, capo- dissero in coro le comparse e gli altri attori.
-Hinata hai trovato qualcosa di utile?
-Niente.
-Proverò a chiedere a Naruto se può accompagnarci al negozio di sua zia. Vi va di andarci dopo le prove?
-Sono con te.
-Uchiha?
-Vengo, tanto non ho altro da fare.
-Ehi regista. Come mai Gulietta non prova?
-Sta cercando i vestiti per voi Ino. Non essere impertinente.
-Io sarei una Giulietta migliore.
-Non dire sciocchezze Ino. Sei troppo vanitosa per fare la protagonista. Torna alle prove. Hinata non ci fare caso.
-Ten Ten ti dispiace se provo alcune battute. Non mi sento sicura su alcune scene.
-Va bene. Ma non ti fare turbare dalle parole di quella ragazza.
-Non ti preoccupare per quello.
Hinata prese un fiore di quelli che aveva portato Ten Ten e lo strinse forte fra le mani. Voleva far capire alla regista che quello era il dono che le aveva fatto il suo Romeo prima di fuggire.
-Hinata è stata una scena bellissima. Hai centrato in pieno quello che volevo trasmettere agli spettatori, l’amore di Giulietta per il suo amato. Ora fai lo stesso casanova. Voglio un Romeo pieno di affetto per la sua dolcissima fidanzata. Come inizieresti? Quale espressione farai quando la vedrai la prima volta?
-Stai a vedere.
Sasuke si nascose dietro le tende del palcoscenico provvisorio e ne uscì all’improvviso. Uscito dal nascondiglio Sasuke iniziò a fissare la folla quando vide Hinata. La sua Giulietta era lì e lo attendeva.
-Wow. Naruto non mi avevi detto che recitava così bene- disse Ten Ten a bassa voce.
-Non sapevo che sapesse farlo. E poi non ti sembra una scena un po’ strana. A me sembra tutto vero.
-Tu dici?
-Guarda come la fissa. È completamente rapito dalla bellezza di Giulietta.
-Io volevo proprio questo nella prima scena. Farà capire al pubblico la nascita dell’amore tra i due ragazzi.
Ten Ten iniziò ad urlare che le prove erano finite e cacciò tutti dalla palestra. Era orario di chiusura per la scuola.
 
Sasuke, Naruto, Hinata e Ten Ten andarono verso il centro per cercare qualche vestito a buon prezzo.
-Naruto dove si trova il negozio di tua zia?
-Da questa parte.
I quattro ragazzi entrarono in un negozio in uno dei vicoli del centro. Era davvero bello. C’erano vestiti di ogni taglia e di ogni epoca. Sembrava un museo dei vestiti.
-Naruto sei sicuro di non aver sbagliato posto?
-Tranquilla regista. Sembra un museo ma laggiù ci sono anche abiti più moderni. Mia zia fornisce vestiti alle compagnie teatrali e vende anche ai ragazzi.
-Ciao Naruto.
-Ciao zia.
-Questi ragazzi sono quelli del tuo club vero?
-Sì, volevamo chiederti se avevi dei vestiti scontati da prestarci. Ci servono per la tragedia di Romeo e Giulietta.
-Forse ho qualcosa in magazzino. Vi potrei fare uno sconto.
-La ringrazio infinitamente signora.
-Da come ti entusiasmi deduco che sei la regista.
-Esatto.
-Mi presento sono Miss Kurenai. È un piacere conoscere gli amici di Naruto. Parla molto di voi quando mi aiuta a sistemare gli scaffali in negozio. È un bravo ragazzo. Ragazzi avvicinatevi anche voi al bancone. Voi due dovete essere Romeo e Giulietta.
-Sì, signora.
-Sasuke puoi chiamarmi Kurenai. So il tuo nome perché Naruto spesso parla di te. La ragazza al tuo fianco deve essere la dolce Hinata.
-Piacere di conoscerla.
-Hai davvero molta grazia. Hai scelto bene i tuoi protagonisti regista.
-Grazie signora Kurenai.
-Vado a cercare qualcosa in magazzino.
Miss Kurenai tornò dopo dieci minuti. Intanto i ragazzi si erano seduti su un divanetto nel negozio.
-Allora ragazzi cosa ne dite di questo vestito per Mercuzio.
-Io dovrei indossare questa cosa?
-Certo Naruto. Prima i ragazzi si vestivano così.
-Signora Kurenai questo vestito è perfetto per Naruto. È anche del colore giusto. Gli starà benissimo.
-Ho anche il cappello e la spada. Questo costume è stato usato per una rappresentazione venti anni fa. L’epoca è giusta, ho controllato su un libro che ho in magazzino. Costumi d’epoca. Quel libro mi ha salvata da un sacco di figuracce con i costumisti di teatro.
-Quanto costa?
-Visto che è per Naruto ve lo regalo. So che avete un budget limitato.
-Grazie mille signora- disse Ten Ten stringendole la mano.
-Cosa altro vi serve?
-Avete qualcosa di adatto per il vestito della madre di Giulietta.
-Questo dovrebbe essere perfetto. Ho anche qualcosa per gli altri genitori.
-Wow. Bellissimi- disse Ten Ten.
-Questo potrebbe essere il vestito perfetto per Giulietta sul balcone dopo che avrà tolto l’abito del ballo.
-Avete ragione. Giulietta dovrà cambiare almeno quattro abiti. Uno ce l’abbiamo, ne mancano tre. La stessa cosa vale per Romeo.
-Questi vanno bene?
-Sono bellissimi per gli ultimi atti. Grazie signora. Quanto le dobbiamo?
-Per lei sono solo cinquanta dollari.
I ragazzi misero insieme i soldi e raggiunsero la quota. Per fortuna la signora Kurenai era stata gentile.
-Possiamo passare lunedì a ritirarli?
-Certo. Ve li metto da parte. A presto ragazzi. Se avete bisogno di altre cose tornate a trovarmi.
-Grazie signora- dissero in coro i ragazzi.
Mancavano ancora molte cose da sistemare ma ora i ragazzi sapevano di poter contare sulla signora Kurenai.
-Ci vediamo lunedì ragazzi. Devo andare dai miei nonni. Hinata ti chiamo questa sera.
-Va bene Ten Ten. Sono sola in casa e non troverai il telefono occupato.
-A lunedì ragazzi.
Si salutarono tutti e ognuno prese la propria strada per tornare a casa.
-Anche oggi siamo soli lungo il tragitto per tornare a casa.
-Ti dispiace?
-No, sono contento di stare un po’ solo con te. Mi sento libero di parlare con te.
-Vuoi dire che adesso posso definirti un mio amico.
-Lo siamo da giorni. Non te ne eri accorta.
Sasuke e Hinata arrivarono davanti casa Hyuga.
-Sasuke vuoi entrare a prendere un tè? Non c’è mio padre e non avrai il terzo grado.
-Che sollievo. Accetto volentieri l’invito.
Sasuke si fermò un attimo fuori per chiamare la madre. Doveva avvertirla che tornava tardi.
-Accomodati. Arrivo subito.
Sasuke si mise seduto sul divano e osservò la stanza. Era piena di foto di Hinata con sua sorella e suo padre.
-Ecco il tè. Spero ti piaccia il tè alla menta. Ho dimenticato di chiederti come lo preferivi.
-Va benissimo. Tua madre non vive con voi?
-Mia madre non c’è più- disse Hinata rattristandosi.
-Perdonami non lo sapevo. Non volevo farti pensare a una cosa triste.
-Purtroppo ricordo poco di mia madre. Ero piccola quando è morta. Pensa che Hanabi aveva un anno. Lei ricorda a malapena la voce e il viso della mamma. Ma parliamo di altro. Sono contenta per oggi.
-Con Ten Ten come capo riusciremo ad avere tutte le attrezzature e i costumi in poco tempo.
-Ce la faremo per tutta la scuola.
-Sei ottimista. Hinata se qualcuno dei nostri compagni di classe ti infastidisce devi dirmelo. Ho visto come ti trattano e non lo tollero.
-Sasuke non fare niente di avventato. Hai già fatto tanto per me. Mi hai salvata due volte e mi hai anche difesa. Questo è abbastanza.
-Ricordati che ti difenderò sempre.
-Grazie.
-Sembriamo proprio Romeo e Giulietta. Lui che si batte per lei.
-Sasuke sei un ragazzo speciale, non ti nascondere dietro quel carattere burbero che cacci di continuo.
-Ti sono simpatico vero?
-Certo. A parte Naruto, sei il primo ragazzo che prende le mie parti a scuola. Gli altri hanno tutti paura del gruppetto di Karin.
-Hinata starai bene qui da sola?
-Sì, non è la prima volta che resto a casa senza mio padre e mia sorella.
-Visto che sono già le sei e trenta e è venerdì perché non vieni da me a cena. Domani non c’è scuola.
-Mi hai già invitata domani per pranzo. Non voglio disturbarti troppo.
-Vai a cambiarti, io ti aspetto qui. Non ammetto rifiuti.
-Grazie. Cercherò di fare in fretta.
Hinata salì al piano di sopra e indossò un vestito lilla. Poi prese delle ballerine e se le infilò ai piedi. Infine si mise un filo di trucco e un po’ di rossetto sulle labbra.
 
Hinata scese le scale e trovò Sasuke seduto sul divano. Quando la vide rimase basito. Era bellissima senza la divisa scolastica. Quel vestito faceva risaltare tutte le sue curve.
-Vogliamo andare.
-Sì, le chiavi, la borsa, il cellulare e i fazzoletti. Ho tutto. Andiamo.
I due si incamminarono verso casa Uchiha ma non si erano accorti che si stavano stringendo la mano.
L’unica cosa a cui pensava Sasuke era come evitare le domande della madre. Sicuramente a cena avrebbe insinuato qualcosa sul rapporto fra lui e Hinata. Ormai era fatta. E poi voleva passare più tempo possibile con la persona che lo incuriosiva talmente tanto da lasciarlo senza fiato.

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Capitolo 6
*** Cose molto imbarazzanti ***


Sette di sera
Hinata e Sasuke erano davanti a villa Uchiha. Il ragazzo aprì la porta di casa e fece entrare prima Hinata.
-Ti avverto in anticipo che mia madre a volte è un po’ invadente.
-Non fa niente se mi fa qualche domanda.
-Visto che ti ho portata a casa, mia madre penserà che sei una specie di fidanzata. Non ho mai portato altre ragazze in casa mia.
-Noi gli diremo la verità. Siamo amici.
-Hinata sei veramente incredibile. Ti agiti per i complimenti e non per una madre super invadente.
-Deve essere bello avere qualcuno che ti fa tante domande sulla tua vita scolastica. Non voglio dire che mio padre non si interessa a me. Lui si preoccupa, mi chiede come sto e tante altre cose. Ma il rapporto con una madre è diverso.
-Ti ho fatto ripensare a tua madre, mi dispiace.
-Non fa niente.
Sasuke fece accomodare Hinata in un grande salone e andò in cucina a vedere cosa combinava sua madre.
-Sei tornato piccolo mio. La tua ospite dove l’hai lasciata?
-Hinata è nel salone. Mamma non riempirla di domande o la metterai a disagio. Inoltre, non insinuare niente o rischi di farla agitare.
-Voglio solo conoscere la figlia di Hiashi.
-Non l’hai mai conosciuta?
-L’ho tenuta fra le braccia più volte quando aveva un anno e poi l’ho rivista quando aveva tre anni. Sua madre veniva spesso a trovarmi. Ricordo che a tre anni tu la infastidivi sempre e Hinata correva a nascondersi dietro la madre. Era già timidissima.
-Non ricordo di aver giocato con lei.
-Questo è normale. Avevi solo tre anni.
Mikoto andò nel salone e si avvicinò alla ragazza.
-Ciao Hinata. Non ti ricorderai di me. Quando eri piccola spesso ti ho tenuta in braccio.
-Voi siete la signora che spesso compare nelle foto di mia madre. Avete fatto le scuole insieme a mia madre vero?
-Sì, cara. Allora sai chi sono.
-Vi ho riconosciuta perché ho svogliato gli album vecchi di mia madre centinaia di volte. Voi comparite in più di cinquanta foto.
-Io e tua madre eravamo molto amiche.
-Come mio padre è amico di vostro marito.
-Sì, li lega una passione per le arti marziali e per gli affari. Dimmi cara come si comporta mio figlio a scuola?
-Sasuke è uno studente modello. È bravissimo in tutte le materie e eccelle in molti sport.
-Intendevo dire come si comporta con gli amici.
-Sasuke è un buon amico. Si può sempre contare su di lui- disse Hinata arrossendo.
Sasuke si portò una mano sul viso. La madre stava facendo agitare Hinata. Rischiava di farla svenire se continuava con il terzo grado.
-Mamma qualcosa bolle in cucina.
-Scusami cara, torno subito.
Sasuke si sedette vicino a Hinata e le prese la mano.
-Se non vuoi le dico di smettere con tutte queste domande.
-No, tua madre è molto simpatica. Non mi dispiace se mi fa tante domande. Forse non dovevo dirgli che sei un ragazzo gentile.
-Ih ih ih. Hinata ti preoccupava parlare di me. Mi stai facendo dei complimenti quindi puoi continuare. Non so perché ma tu parli sempre bene di me.
-So che non sei scorbutico come vuoi apparire.
Mikoto si avvicinò in punta di piedi al salone e vide che suo figlio rideva. Non lo aveva mai visto così spensierato e rilassato con una ragazza. Di solito teneva la guardia alta e non invitava mai nessuno a casa. Hinata doveva aver trovato un modo per fare breccia nel suo cuore. E poi vide che Sasuke stringeva la mano di Hinata mentre parlava, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Non si era sbagliata, il figlio aveva un interesse per quella ragazza.
Sasuke e Hinata continuavano a parlare mentre Mikoto li osservava e scattava qualche foto di nascosto. Poi sentì la porta d’ingresso e nascose la macchina fotografica nella tasca del suo grembiule da cucina.
-Ciao mamma. Cosa fai in mezzo al corridoio di ingresso?
-Guarda in salotto.
Itachi si affacciò sulla porta che dava sul salone e vide Sasuke in compagnia di una ragazza che lui conosceva.
-Cosa ci fa Sasuke con la piccola Hinata?
-L’altro giorno ho scoperto che Sasuke e Hinata frequentano la stessa classe. Come sai tuo fratello non parla spesso della sua scuola o dei suoi compagni.
-Non lo sapevo neanche io. Eppure qualche volta mi è capitato di accompagnare Sasuke a scuola. Sono diventati amici a quanto pare. Se Sasuke l’ha portata a casa deve essere un’amica molto speciale.
-Tu pensi?
-Mamma lo pensi anche tu o non avresti scattato delle foto.
-Mi hai beccata.
Itachi entrò nel salone e salutò Hinata.
-Ciao piccola Hinata.
-Buonasera signor Itachi.
-Tu conosci mio fratello?
-Tuo fratello spesso veniva a casa mia per parlare di affari con mio padre o mio cugino Neji. L’ho conosciuto due anni fa.
-Sei cresciuta in questi mesi. Credo che sia passato quasi un anno dall’ultima volta che ti ho vista. Sono stato molto occupato per degli affari. Non ho avuto più opportunità di lavorare con tuo padre- disse Itachi facendo una carezza sulla testa di Hinata.
-Sapevo che Sasuke aveva un fratello ma non sapevo che era lei.
-Hinata ti ho già detto di darmi del tu. Fratellino sei fortunato ad avere in classe una ragazza diligente come Hinata. Allora fate la stessa classe. Come va il mio fratellino a scuola?
-Sasuke è bravissimo. I professori dicono che riuscirà ad entrare in una delle migliori università della nazione.
-Complimenti Sasuke.
-Potevi dirmi che conoscevi il signor Hyuga e che era amico di nostro padre.
-Non abbiamo mai cacciato questo argomento. Tu neanche ricordi che prima veniva a trovarci spessissimo con sua moglie. Continua a venire vero mamma?
-Sì, Hiashi e tuo padre spesso si incontrano per andare a guardare gli incontri di judo. Altre volte si mettono a discutere di affari nell’ufficio o a giocare a scacchi. Sono molto competitivi su certe cose.
-Non è che mio padre ha rotto qualcosa?
-No, cara. È stato mio marito a spaccare due cornici nell’ufficio. Non ama perdere.
-Neanche mio padre.
-Sono due bambinoni su certe questioni. Ci vuole pazienza. Tra poco metterò la cena a tavola. Intanto voi potete continuare a parlare. Itachi viene ad aiutarmi ad apparecchiare.
-Arrivo. A dopo ragazzi.
Hinata notò che Sasuke si era incupito.
-Va tutto bene?
-Mio fratello si tiene sempre tutto dentro. Non parla mai.
-Sasuke sembra che ti preoccupa qualcosa.
-Le ragazze spesso di innamorano di Itachi quando lo vedono.
-Io non sono innamorata di Itachi- rispose Hinata in modo schietto e deciso.
Non sapeva il motivo ma aveva sentito che doveva mettere in chiaro le cose. Aveva sentito l’impulso di dare una spiegazione a Sasuke.
-Hinata perché mi hai risposto che non ti piace mio fratello?
-Non lo so. Ma io non sono infatuata di lui. E poi sei tu che hai formulato quella frase strana sulle ragazze che si innamorano di tuo fratello. Pensavo che tu avessi capito che anche io miravo a lui.
-Non l’ho mai pensato.
In realtà Sasuke aveva detto quella frase di proposito. Come si aspettava Hinata era stata schietta e sincera. Ammirava suo fratello ma non era amore. Sasuke sapeva bene di chi era innamorata la ragazza.
-Sei troppo ingenua Hyuga.
-Mi vuoi prendere in giro anche tu?
-Non lo farei mai mia Giulietta- disse Sasuke baciandole la mano.
Hinata divenne rossa come un peperone e sprofondò nei cuscini del divano. Proprio in quel momento Mikoto andò a chiamare i ragazzi.
-Santo cielo. Cosa è successo a Hinata?
-Niente mamma. Arriviamo subito.
-Sasuke spero che tu non ne abbia combinata un’altra delle tue.
-Mamma non ti preoccupare.
Mikoto tornò in cucina e Sasuke fece alzare Hinata dal divano.
-Tutto bene?
-Sì, sono solo scivolata.
-Ih ih. Sei scivolata sul divano. Sei buffissima Hyuga.
-Vedi che mi prendi in giro.
-Ti trovo semplicemente divertente. Non è cosa da tutti farmi ridere. Credo che tu sia l’unica che ci riesce.
-Cosa vuoi dire?
-Lo scoprirai con il tempo principessa.
Sasuke scortò Hinata in cucina e la fece accomodare di fianco alla madre.
-Spero ti piaccia il ramen.
-Sì, lo mangio spesso quando esco con Ten Ten e Naruto.
-Quel ragazzo sarebbe capace di vivere di solo ramen- disse Sasuke scocciato.
-Obbliga anche te a mangiare ramen.
-Direi che mi trascina nel suo ristorante preferito e poi mi fa pagare il conto.
-Figliolo anche Naruto ha una parte nella rappresentazione teatrale?
-Sì. Fa la parte del miglior amico di Romeo.
-Che coincidenza.
-Mamma non credo alle coincidenze. La regista lo ha fatto di proposito perché dice che io e Naruto abbiamo una bella amicizia.
-Deve essere proprio talentuosa questa ragazza.
-Ten Ten è una delle migliori studentesse dell’ultimo anno- disse Hinata.
-So che i migliori studenti dell’ultimo anno dopo il diploma riceveranno un premio in soldi. Una sorta di borsa di studio per entrare all’università- disse Itachi.
-La preside un mese fa ha annunciato che alla fine dell’anno i migliori studenti riceveranno mille dollari a testa. Credo che sarà come l’anno scorso. I due studenti dell’ultimo anno con i voti migliori dell’ultimo anno e il voto maggiore del diploma prenderanno i soldi.
-Solo due studenti. Ci sarà molta competizione nella vostra classe- disse Mikoto.
-Alcuni studenti dicono che non c’è possibilità di vincere perché un importo è già di Sasuke- disse Hinata.
-Sapevo che mio figlio era bravo ma non che era uno dei migliori di tutta la scuola.
-Lui ha i voti più alti di tutta la scuola. Riesce a farsi mettere voti altissimi anche dal temutissimo professor Orochimaru.
-Lo ricordo bene. Non metteva mai più di otto in pagella- disse Itachi.
-Allora anche quando andavi a scuola tu faceva così.
-Certo. Ricordo che faceva di tutto per metterci in difficoltà. Lo fa anche con voi piccola Hinata?
-Lo fa soprattutto con le ragazze.
-Quel professore è un despota. Riesce a far arrabbiare persino il professor Asuma che è noto per la sua pazienza e la sua calma- disse Sasuke.
-Le cose non cambiano mai in quel liceo. Ci sono ancora i miei vecchi professori. Asuma, Orochimaru, Sarutobi. C’è anche il professor Jiraya?
-Sì, spesso corteggia le professoresse ma non si avvicina mai alla preside Tsunade.
-C’è ancora lei a dirigere la scuola. La crudele regina di ghiaccio. Avete anche il professor Kakashi?
-Sì, lo adorano tutti gli studenti- disse Hinata.
Finito il ramen la madre di Sasuke mise a tavola una splendida crostata al cioccolato.
-Itachi taglia la crostata mentre prendo i piattini.
-Preferite fette piccole o fette grandi?
-Itachi hanno bisogno di energie, taglia delle belle fette.
-Ok.
Hinata si fermò a chiacchierare con Sasuke e sua madre fino alle nove. Poi il ragazzo la riaccompagnò a casa.
-Ci vediamo domani alle undici Hyuga.
-Va bene. Quasi dimenticavo.
Hinata si avvicinò a Sasuke e lo baciò sulla guancia.
-Grazie per tutto Sasuke. Sogni d’oro- disse la ragazza correndo in casa.
-Notte principessa- urlò Sasuke.
Hinata chiuse la porta a chiave e corse in camera sua. Non sapeva cosa le era preso. Come le era venuto in mente. Aveva baciato il ragazzo più corteggiato della scuola. Era un bacio sulla guancia ma era pur sempre una dimostrazione d’amore. Hinata avrebbe voluto sprofondare.
Il giorno dopo
Hinata si era alzata alle otto nonostante non ci fosse la scuola. Andò in bagno per farsi una doccia e per calmarsi. Aveva pensato tutta la notte a Sasuke. Si stava accorgendo di provare qualcosa per quel ragazzo che era sempre tanto gentile nei suoi confronti. Sicuramente lui la considerava solo una sempliciotta. Lei di certo non era all’altezza del ragazzo più bello e affascinante della scuola.
Hinata pianse per quindici minuti sotto la doccia e poi decise di smettere di fare la piagnucolona. Doveva essere forte.
Quella mattina decide di indossare il vestito azzurro che le arrivava fino alle ginocchia e di legare i capelli in una treccia che le ricadeva sulla spalla. Legò l’estremità della treccia con un nastro azzurro e indossò un paio di ballerine nere. Poi decise di mettere un ombretto rosa e un po’ di rossetto dello stesso colore. Infine si spruzzò due gocce di profumo all’iris. Ora era pronta. Ci aveva messo più di un’ora a prepararsi. Ci teneva a fare bella figura con  Sasuke. Per fortuna suo padre non c’era o le avrebbe fatto il terzo grado vedendola uscire in quel modo.
Hinata afferrò una borsetta bianca con sopra una rosa azzurra e ci mise portafoglio, chiavi, cellulare, specchietto, fazzoletti, salviettine imbevute, gomme e caramelle. Finalmente era pronta per uscire.
 
Erano le undici e venti e Hinata decise di andare ad aspettare fuori. Chiuse la porta a chiave e si avviò verso il cancello. Con sua grande sorpresa trovò Sasuke ad aspettarla. Prima che potesse aprire la bocca Sasuke la precedette.
-Non vedevo l’ora di vederti e sono arrivato prima. Sei bellissima.
-Grazie. Anche tu stai bene.
-Allora ti piaccio anche senza divisa.
-Sì, no. Che mi fai dire. Ogni volta che sto vicino a te mi agito.
-Forse hai una cotta per me?
Hinata divenne rossissima. Sapeva che il ragazzo adorava punzecchiarla e a lei non dava per niente fastidio.
-Andiamo signorina. Prima tappa, un giretto al parco. Il sabato mattina c’è pochissima gente.
Sasuke e Hinata camminavano per la strada per raggiungere il parco del quartiere quando in un vicolo incontrarono due motociclisti con il casco in testa.
-Signorinella dacci la borsa.
-Levatevi dai piedi scocciatori.
-Ragazzino non fare l’eroe o ti facciamo a pezzi.
-Sasuke non fare pazzie.
-Tranquilla, non mi accadrà niente. Deidara, Pein andate via. Vi ho riconosciuti.
-Non sappiamo proprio chi siano i due ragazzi che hai chiamato.
-Siete voi due. Smettetela di fare stupidaggini e tornate a casa a studiare. Ogni sabato fate qualche scherzetto alla gente di questo quartiere. Ma non pensavo che rapinaste anche la gente. Siete dei criminali.
-Ci ha scoperti purtroppo. Con te non ci divertiamo mai. Dacci i vostri soldi e ce ne andiamo- disse Deidara togliendosi il casco.
-Te lo scordi.
-Allora lasciaci la ragazza.
-Mai. Sparite prima che mi arrabbi sul serio.
-Andiamocene a modo nostro Pein.
Deidara si rimise il casco e accese la sua moto. Poi partì a tutta velocità verso Hinata e Sasuke. Il moro si buttò sulla ragazza e rotolò verso il margine della strada.
Deidara e Pein scapparono via senza accertarsi di come stessero i due ragazzi.
-Stai bene Hinata? Hinata rispondimi per favore.
La ragazza era svenuta per lo shock e non accennava a riprendersi. Sasuke la prese in braccio e la portò a casa sua.
Arrivato a casa chiamò la madre.
-Mamma aiutami per favore.
-Oh no. Cosa è successo. Un pazzo ci è venuto addosso con la moto.
-Non l’avrà investita?
-No, mi sono buttato su di lei e mi sono scansato dalla strada.
-Sarà svenuta per la paura. Povera ragazza. Ha una sbucciatura sul ginocchio destro e un taglietto sul braccio sinistro. Nulla di serio. Guarda come si è rovinato il suo vestito. Doveva aver impiegato ore a prepararsi per l’appuntamento.
-Maledetto bastardo. Se le succede qualcosa lo faccio a pezzi.
-Sasuke Uchiha modera il linguaggio in casa- strillò il padre.
-Tesoro potevi restare un altro po’ a letto visto che ieri hai lavorato fino a tardi.
-Ho sentito Sasuke che urlava e ho pensato di scendere. Questa non è la figlia di Hiashi?
-Sì, è Hinata.
-Quando Hiashi scoprirà che è svenuta farà a pezzi chi l’ha ridotta in questo modo. È molto apprensivo come padre.
-Gli spiegherò tutto- disse Sasuke.
Il ragazzo andò con il padre nel suo studio e chiamò il signor Hyuga. Hiashi capì subito che Sasuke aveva salvato sua figlia e lo ringraziò. Poi gli disse di badare a lei in sua assenza. In seguito, Sasuke passò il telefono al padre che continuò a parlare con Hiashi.
-Finché non torni tua figlia può restare a casa mia.
-Grazie Fugaku.
-Non ti preoccupare. So che faresti lo stesso per mio figlio. Porta a termine il tuo affare e stai tranquillo. So che l’azienda per cui lavori ti ha affidato un affare delicato.
-Ti devo un favore Fugaku.
-Lascia perdere. Ti chiamo domani.
-Va bene. Fammi sapere quando si riprende mia figlia.
-Ti manderò una mail più tardi.
Fugaku attaccò il telefono e andò in salotto. Hinata si era svegliata e stava piangendo tra le braccia di Mikoto.
-Povera piccola. Su calmati. Lo so che hai avuto molta paura. Ti va una bella cioccolata calda?
-Sì, grazie.
Mentre Mikoto e Fugaku andavano in cucina, Sasuke si sedette vicino a Hinata.
-Ti fa male qualcosa?
-No, non ho sbattuto da nessuna parte. Ho solo qualche graffio. Grazie per avermi salvata. Mi sarei fatta male seriamente se tu non fossi intervenuto.
-Ti ho già detto l’altro giorno che non permetterò che ti facciano male.
-Piangevo perché avevo paura per te. Per colpa mia ti hanno preso di mira.
-Hinata mi avrebbero aggredito anche se tu non ci fossi stata. Non dire mai più che è colpa tua.
Sasuke baciò la fronte della ragazza e lei si rilassò.
-Questo era per farti capire che ci sarò sempre per te. Se vuoi sfogarti puoi chiamarmi. Se vuoi divertirti puoi venire a trovarmi. Se hai voglia di darmi un altro bacio puoi farlo.
Hinata divenne di nuovo rossa.
-Questo è sleale Sasuke- disse Hinata coprendosi la faccia con un cuscino.
-Abbiamo detto a tuo padre che finché non torna puoi dormire qui. Più tardi ti accompagno a prendere un po’ di cose.
-Sei sicuro che non distubo?
-Per niente. Abbiamo quattro camere per gli ospiti. Però se preferisci puoi dormire con me?
Hinata questa volta divenne viola. Voleva sparire. Sasuke sicuramente aveva notato che era imbarazzata. Quelli passati a casa Uchiha sarebbero stati i giorni più lunghi e imbarazzanti della sua vita.

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Capitolo 7
*** Cuccioli e sorprese ***


Sasuke aveva accompagnato Hinata a casa per prendere qualche vestito, i libri e altri oggetti vari.
-Sei sicura di stare bene?
-Sì, grazie. Aspettami qui. Vado in camera mia a riempire il borsone e scendo.
-Fai con calma. Ormai lo abbiamo saltato il pranzo.
Hinata scese al piano di sotto con un borsone e due zainetti.
-Hai preso tutto?
-Sì. Mi dispiace che quei teppisti ci abbiano rovinato la giornata.
-Ce ne saranno altre principessa. Dovrò solo chiederti di uscire di nuovo.
-Lo farai?
-Sarei un pazzo se non lo facessi.
Sasuke prese il borsone e gli zaini della ragazza e si diressero verso villa Uchiha. Arrivati lì Mokoto mostrò a Hinata la sua stanza.
-Grazie per l’ospitalità signora.
-Di niente cara. Mi fa piacere ospitare la figlia della mia vecchia amica. Le assomigli moltissimo in certe cose.
-Con la differenza che mia madre non era insicura e tanto timida come me.
-Hinata con il tempo vedrai che cambierai. Hai già fatto grandi passi avanti. Prima non riuscivi a parlare con i ragazzi vero? Ora resti ore a chiacchierare con mio figlio.
-Vostro figlio mi fa sentire a mio agio.
-Strano. Di solito le persone hanno paura di lui.
-Io non credo. Forse è solo un po’ imbronciato. A volte fa la parte del ragazzaccio per spaventare i bulletti ma non ha fini cattivi.
-Non sapevo che mio figlio fosse diventato il paladino della scuola.
-Mi ha difesa più volte. Gli devo tanto.
-Hinata sei tutta rossa. Non è che ti senti male?
-No, sto bene.
-Tra poco si cena. Puoi fare un bagno se ti va. I maschietti sono tutti al piano di sotto ad apparecchiare.
-Grazie signora.
Alle sette e trenta erano tutti seduti a tavola per cenare.
Sasuke non faceva che fissare Hinata e la ragazza era diventata rossa come un peperone.
-Mentre io lavo i piatti voi andate a vedervi un bel film nella sala.
-Se non vi dispiace io e Hinata andiamo a guardare un film in camera mia.
-Va bene caro. Prendi i pop-corn sopra il tavolo. Li ho fatti per voi. Ci sono anche delle bibite.
-Grazie signora.
Hinata e Sasuke andarono nella camera del ragazzo e misero un dvd.
-Spero che ti piacciano i film del terrore?
-No, mi fanno paura.
-Tranquilla c’è il tuo eroe che ti protegge?
-Dove si è nascosto?
-Vedo che inizi a fare le battute. Devo averti contagiata. Per quello che hai detto ti meriti una punizione. Un po’ di solletico.
-No, niente solletico.
Sasuke iniziò a fare il solletico a Hinata.
-Basta non ce la faccio più. Per favore basta.
-Smetto. Godiamoci il film del terrore.
Per tutta la durata del film Hinata restò con il viso incollato sul petto di Sasuke. I film del terrore le facevano veramente paura.
-Hinata cosa ti prende?
-Non mi dire che ora ucciderà la ragazza?
-Credo di sì.
Hinata si strinse a Sasuke e chiuse gli occhi.
-Hinata è tutto finto.
-Non riesco a guardare. Mi dispiace.
-Se mi stai così vicina mi fa piacere. Ci scaldiamo a vicenda.
-Sasuke hai messo questo film di proposito. Ora te lo faccio io il solletico.
In un attimo Sasuke e Hinata si ritrovarono in una posizione imbarazzante. Hinata era distesa sul ragazzo e lui la stringeva per la vita.
-Perdonami, mi tolgo subito.
-Restiamo così un altro po’.
-Sasuke se entrasse tua madre potrebbe fraintendere.
-Mia madre non entra mai nella mia camera senza bussare.
-Sono pesante.
-Non dire sciocchezze. Ti ho portata in braccio per molti metri per tornare a casa e non mi sono stancato. Non so perché ma averti vicina mi fa sentire bene.
-Nessuno mi ha mai detto una cosa del genre.
-Abituati te lo dirò spessissimo. Ti dirò anche che sei la ragazza più bella del mondo.
Hinata arrossì e nascose il viso sul petto del ragazzo.
-Non serve nascondersi, so che sei tutta rossa a causa mia.
I due ragazzi restarono distesi sul letto senza dire niente per un’ora. Sapere di essere uno vicino all’altra gli bastava.
Fu Hinata a interrompere il silenzio.
-Ti devo dire grazie per tutto.
-Non serve. Per te darei la mia vita.
I visi dei ragazzi erano vicinissimi e stavano per scambiarsi un bacio. All’improvviso qualcuno bussò alla porta e Hinata si rimise seduta composta.
-Avanti.
-Ancora siete svegli ragazzi. Lo so che domani è domenica ma non esagerate. Domani dovete fare i compiti.
-Mamma sono solo le undici.
-Ho interrotto qualcosa?
-No, mamma. Chiudi la porta.
-Ho capito. Non fate le ore piccole. Avrete tanto tempo per stare insieme.
Mikoto chiuse la porta e i ragazzi scoppiarono a ridere.
-Mia madre ha un tempismo perfetto.
-Sasuke credo …
-Shhh. Lascia parlare me Hinata. Penso che da questa sera in poi il nostro rapporto cambierà in positivo. In poche parole mi sono innamorato di te Hyuga.
Hinata sgranò gli occhi e iniziò a piangere.
-Ora perché piangi?
-Non pensavo di essere corrisposta. Non credevo proprio di essere il tuo tipo.
-Io ti avevo detto di non pensare a certe cose. Hinata sei la ragazza perfetta per me. Siamo una combinazione perfetta di arroganza e dolcezza, sfrontatezza e timidezza.
-Sasuke ti voglio bene.
-Piccola ti adoro. Vieni qui che ti abbraccio.
Sasuke afferrò Hinata per la vita e la strinse forte.
-Che ne dici se domani andiamo in centro?
-Perché non andiamo al parco degli animali? So che domani c’è lo sconto sul biglietto d’ingresso e mi piace tantissimo guardare gli animali. Dicono che hanno aggiunto una vasca con delle tartarughe enormi. E poi c’è un recinto pieno di cuccioli di animali che si possono toccare.
-Andremo lì. Domani faremo quello che vuoi.
-Grazie Sasuke- disse Hinata dandogli un bacio sulla guancia.
-Hyuga allora mi vuoi fare diventare matto.
Sasuke strinse Hinata e le baciò la fronte.
-Aspetterò il momento giusto per darti il primo bacio. Voglio che tu ti senta pronta.
-Grazie Sasuke. Io penso che quando arriverà quel momento accadrà e basta.
Hinata si congedò dal ragazzo e andò in camera sua. Il cuore le batteva a mille. Era accaduto tutto in una serata. Era riuscita a dimostrare a Sasuke che gli voleva bene. Lui era il suo tutto.
 
Il giorno dopo
Alle nove Hinata era già pronta per uscire. Aveva indossato una gonna blu e una camicetta bianca. Aveva legato i capelli in una treccia e poi si era messa un filo di trucco e il suo solito profumo.
-Buongiorno principessa- disse Sasuke incontrandola davanti le scale.
-Stai benissimo Sasuke.
-Mi sono fatto bello per te. Però sfigurerò con te vicino. Sicuramente si gireranno tutti a guardarti.
-No, è impossibile. Di solito le persone fissano te.
-Hinata possibile che non ti accorgi di quanto tu sia affascinante.
-Scusate se interrompo il vostro colloquio amoroso ma dovrei scendere a fare colazione.
Hinata divenne rossa e si aggrappò al braccio del ragazzo.
-Siete già a quel punto. Bravi.
Itachi scese in cucina mentre Hinata si chiedeva cosa avesse voluto dire.
-Mio fratello ha capito che siamo già fidanzati. Non si aspettava che io mi facessi avanti tanto presto. Scendiamo a mangiare prima che si finiscano tutto.
-Arrivo.
-Buongiorno ragazzi. Hai dormito bene Hinata?
-Veramente ero un po’ agitata.
-Forse il letto non era abbastanza soffice?
-No, non è per il materasso o la stanza. Non so come spiegarlo.
-Ho capito cara, non c’è bisogno di spiegazioni. Tu e mio figlio dovete aver parlato di cose bellissime ieri sera. Cose così belle che non ti hanno fatto dormire.
-Sì, forse questa è la spiegazione adatta.
-Hinata sei sempre molto sincera. Mio figlio è fortunato ad averti incontrata.
-Mi lusingano le vostre parole signora.
-Forza mangiate o arriverete tardi al parco degli animali.
-Mamma come fai a sapere che andiamo lì? Non mi avrai spiato?
-No, questa mattina ho sentito in televisione che si possono accarezzare i cuccioli di alcuni animali e ho pensato che Hinata sarebbe voluta andare lì.
-La tua scusa non è convincente.
-Sasuke pensi troppo- disse Mikoto.
-Andiamo Hinata.
-Arrivederci signora.
-A stasera ragazzi. Che bella coppia.
 
Hinata e Sasuke presero l’autobus vicino casa e scesero alla fermata davanti il parco.
-Me lo ricordavo più piccolo.
-Sul volantino dice che hanno aggiunto molti animali e hanno allargato il parco grazie alle donazioni.
Sasuke comprò due biglietti e poi entrò nel parco con la ragazza.
-Che carini. Guarda Sasuke sono dei piccoli di tigre. Guarda come giocano.
-Sei entusiasta. Andiamo a vedere laggiù.
-Qui dice che è la fossa dei leoni. Saranno nascosti.
-Il leone è dietro quella roccia.
-Hai ragione. È enorme, non vorrei trovarmi mai davanti a lui. Qui di fianco ci sono le scimmie. Ciao piccoline.
-Ragazzi se volete potete dare loro una banana. Ecco prendete queste due.
-Davvero possiamo?
-Certo signorina.
Hinata prese la frutta e infilò la mano nella gabbia. Una scimmietta si avvicinò e le rubò dalla mano il frutto.
-Quella peste che ti si è avvicinata è Sciatty, è una vera giocherellona. Fa ridere anche le persone più tristi.
-Guardate sta facendo delle acrobazie per noi.
Hinata si stava divertendo moltissimo. A Sasuke piaceva vederla ridere, era stupenda.
-Hinata il recinto con i cuccioli è laggiù e non c’è molta gente visto che è domenica mattina. Ci andiamo subito?
-Solo se entri con me.
-Va bene.
Un dipendente del parco aprì il cancello e fece entrare Sasuke e Hinata nel recinto.
-Come potete vedere nel recinto i cuccioli sono divisi da staccionate molto basse per non farli litigare tra loro. Potete scavalcare i recinti piccoli e toccare tutti i cuccioli che volete. Potete restare quanto volete.
-Grazie signore.
-Di niente.
-Da quale iniziamo Sasuke?
-Direi di cominciare dall’orsetto. Se lo tengono qui di certo non morde.
-Ciao piccolino. Qui c’è scritto che si chiama Ted. Sei un bellissimo maschietto. Ciao.
-Sembra che tu gli piaccia. O ti ha scambiata per la sua balia.
Hinata scavalcò il piccolo recinto e andò verso un cucciolo di panda.
-Ciao piccolo. Come sei triste, scommetto che vorresti essere libero vero?
-Si è aggrappato alla tua gonna. Abbiamo capito che questi cuccioli ti adorano. Sarà perché li tratti con tanto amore a differenza di altre persone. Non c’è tanta gente che si ferma a coccolarli.
-Lo sto notando. È strano, sono tanto carini e non fanno male a nessuno. E poi ci sono tre addetti che li sorvegliano.
Sasuke e Hinata restarono tre ore nel recinto dei cuccioli e poi andarono verso la vasca delle tartarughe.
-Sono magnifiche. A parte in televisione, non ne ho mai viste di così grandi.
-Dicono che queste creature vivono per migliaia di anni. Alcuni credono che abbiano delle doti magiche. Ci sono molte leggende. Ho una sorpresa per te, vieni.
Sasuke strinse la mano di Hinata e la portò davanti un edificio enorme nel parco.
-Non sapevo che ci fosse un edificio così grande in questo parco. Cosa c’è dentro?
-La mia sorpresa. Chiudi gli occhi.
Sasuke comprò due biglietti all’ingresso e spinse Hinata dentro.
-Puoi aprire gli occhi.
-Quella sotto le gradinate è una vasca enorme per i delfini.
-Esatto. Ho un amico che lavora qui e mi ha detto che se compravo i biglietti all’ingresso mi avrebbe permesso di accarezzare i delfini.
-Davvero?
-Sì, scendiamo.
Hinata era già contentissima di come stava andando la giornata e ora Sasuke le aveva fatto quella splendida sorpresa. Era un ragazzo speciale.
 

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Capitolo 8
*** Divertimento ***


Hinata e Sasuke erano davanti la vasca dei delfini e attendevano il ragazzo che si occupava degli spettacoli.
-Sasuke scusa il ritardo. Mi hanno incastrato due foche. Ho dovuto farle mangiare, sono molto capricciose.
-Devono essere carinissime.
-Questa è Hinata.
-Piacere di conoscerla.
-Il piacere è tutto mio. Hai buon gusto Sasuke.
-Se dici certe cose la farai arrossire. Non sei cambiato per niente.
-Neanche tu. Purtroppo non posso restare perché devo pulire il magazzino prima di sera. Vi seguirà il mio amico. Vi presento l’istruttore Gaara. Si occupa del programma per bambini con i delfini. Qualsiasi cosa chiedete a lui.
L’amico di Sasuke andò via e Gaara invitò i due ragazzi ad avvicinarsi alla vasca. Poi un delfino mise il muso fuori dall’acqua.
-Non riesco ad avvicinarmi più di così.
-Hinata hai paura di qualcosa?
-L’acqua è troppo alta.
-Cerca di superare la tua paura- disse Sasuke preoccupato.
Non aveva idea che Hinata avesse paura dell’acqua alta.
Gaara mostrò a Hinata come doveva avvicinarsi alla vasca senza aver paura di cadere. Spesso usava quel metodo con i bambini e era sempre efficace. La ragazza riuscì a sedersi sul bordo della vasca e Sasuke le si posizionò accanto stringendole la mano.
Il delfino mise di nuovo il muso fuori dalla vasca e spruzzò dell’acqua addosso a Sasuke.
-Vuol dire che gli sei simpatico. Lui si chiama Sole. Signorina il delfino vuole farsi toccare da lei. Vede come allunga il muso verso di lei.
-Ci provo.
Hinata allungò la mano e toccò il delfino.
-Sei proprio bello.
-Credo che Sole vi adori. Non si lascia toccare così neanche da me. Di solito si nasconde quando vede gli estranei. È difficile farlo lavorare con i bambini. Gli altri delfini, al contrario, sono più socievoli.
-Scusi signor Gaara. È normale se il delfino mi fissa.
-Si deve essere accorto che siete una persona vicina alla signorina Hinata. Forse è un po’ geloso.
Sasuke accarezzò il delfino e si mise a fissarlo.
-Lei è la mia fidanzata piccolino.
Il delfino iniziò a muovere la coda e a buttare acqua addosso a Sasuke.
-Vuoi la guerra.
Sasuke iniziò a schizzare sul delfino come un bambino. Hinata non riusciva a smettere di ridere. Sasuke era geloso del delfino. Era buffissimo.
-Sasuke ti sei bagnato tutto.
-Ti sei divertita a vedermi combattere  con questo furbetto.
-Eri troppo buffo.
-Se volete posso darvi delle tute e farvi entrare in acqua con loro.
-No, grazie. Non sono brava a nuotare. Se vuoi puoi entrare tu.
-Non sarebbe divertente senza di te.
Sasuke e Hinata rimasero con i delfini per un’altra ora. Mentre stavano seduti sul bordo della vasca Sole tentò più volte di buttare Sasuke in acqua.
Dopo la visita ai delfini, Gaara portò i due ragazzi alla vasca delle foche.
-Che carine.
-Non posso farvi superare il recinto perché questi animali sono un po’ dispettosi a volte.
-A me sembrano dolcissime.
-Ora vi porto a vedere i cuccioli di tartaruga. Sono nati meno di un mese fa. Da questa parte.
Gaara guidò Sasuke e Hinata verso una vasca in una grande stanza. Era stato riprodotto un grande habitat marino.
-Guardate nell’acqua.
-Sono bellissime.
-Purtroppo alcuni piccoli sono morti su una spiaggia inquinata. Sono rimasti incagliati in dei rifiuti. La spiaggia era sporchissima. Siamo arrivati appena in tempo per salvare questi cuccioli. Qui curiamo anche gli animali e cerchiamo di farli sentire a casa.
-Deve essere un lavoro impegnativo.
-Per fortuna siamo in tanti. Abbiamo trovato anche due veterinari in più. Hanno deciso di aiutarci perché hanno saputo che avevamo solo un veterinario e non ce la faceva a seguire tutti gli animali. In più, ci sono dei volontari. Grazie a queste persone il parco degli animali è rimasto aperto.
-Avevo sentito che un mese fa lo volevano chiudere.
-Poi è arrivata una donazione di centomila dollari e siamo riusciti a ristrutturare alcune parti del parco.
-Ho notato che sono raddoppiate anche le visite.
-Non ti sfugge niente Sasuke. Grazie alla promozione della domenica abbiamo molti più visitatori rispetto a prima.  Con i soldi ricavati dai biglietti riusciamo a pagare gli stipendi di tutti i dipendenti del parco e comprare il cibo per gli animali. Ora devo tornare a lavoro quindi vi riaccompagno fuori.
-Grazie per la visita signor Gaara.
-Di niente signorina.
Sasuke e Hinata finirono di girare il parco e poi andarono in un caffè a mangiare qualcosa.
-Dividiamo una crȇpe al cioccolato?
-Va bene.
Sasuke e Hinata mangiarono tranquilli e parlarono della rappresentazione.
-Secondo te riuscirò a essere una brava Giulietta?
-Sarai perfetta, mi fido di te. Non ti accorgi nemmeno di quanto tu sia straordinaria.
-Lei sarebbe straordinaria? Non si sa neanche vestire.
-Karin taci.
-Ho detto solo la verità. Comunque dovresti stare attento a chi frequenti spesso a casa di questa ragazza entrano dei ragazzi. Ho anche le prove.
-Mi spiate? Come vi permettete.
-Karin sei una maleducata. Ti sei messa a scattare foto fuori casa di Hinata. Non ti vergogni neanche un po’?
-No, avevo il dovere di mostrarti le prove che Hinata è una ragazza facile.
Sasuke si alzò in piedi e si avvicinò a Karin.
-Prova a ridirlo e te la faccio pagare. So che le donne non si toccano ma ho sai che ho altri metodi per vendicarmi.
-Guarda queste foto se non mi credi. Ci sono anche gli orari di entrata e uscita dalla casa.
Hinata si avvicinò a Sasuke e guardò le foto.
-Questo è mio cugino Neji e viene a casa per lavorare con mio padre. Questo ragazzo è il fratello di Sasuke e questo è Ko, un altro collega di mio padre.
-Tutte invenzioni.
-Questo è mio fratello Itachi e spesso lavora con il signor Hiashi. Non credi alle mie parole?
-Forse mi sono sbagliata su questo ragazzo. Ma gli altri?
-Hinata non ti deve spiegazioni. Ti ha già detto chi sono, ora sparisci.
Karin andò via arrabbiata e Hinata si sedette per non crollare a terra. Non capiva come mai quelle ragazze la odiassero tanto.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?- disse Hinata con le lacrime agli occhi.
-No, sei fantastica piccola. Non devi dare retta a quello che ti dicono quelle arpie. Non creduto nemmeno un secondo alle parole di Karin. So che come sei veramente piccola.
Sasuke strinse forte Hinata e le asciugò le lacrime dal viso.
-Le lacrime non si addicono al tuo bel viso.
-Grazie Sasuke.
Hinata e Sasuke tornarono a casa e si misero a fare i compiti per il giorno dopo.
-Ho finito tutti gli esercizi e domani non ci sono interrogazioni.
-Sasuke non ti starai lamentando.
-No, sono contento di aver finito presto per poter stare con te.
Sasuke sapeva che poteva abbracciare la ragazza tranquillamente in camera sua. Non li guardava nessuno.
-Sediamoci sul letto staremo più comodi.
Sasuke poggiò la schiena alla parete e poi fece sedere Hinata davanti a lui facendole poggiare la schiena al suo petto e cingendole la vita con le braccia.
-Stai comoda?
-Mi sento la principessa di un castello.
-Quindi io dovrei essere il tuo principe.
-Sei un principe perfetto. Mi basta pensare a come mi difendi per sentirmi meglio.
-Non è bello come ti trattano. Non li sopporto.
-Sasuke perché ti sei interessato a me?
-Perché sei dolce, bella e mi piace da impazzire il tuo lato buffo. Ti amo, non dimenticarlo.
Hinata si girò verso Sasuke e lui la strinse forte. I loro visi erano a pochi centimetri e le loro labbra quasi si sfioravano. Sasuke si fece avanti e poggiò le sue labbra su quelle di Hinata.
La ragazza pensava di essere in un sogno ma sentiva il calore di Sasuke quindi era tutto vero. Il suo primo bacio era con il ragazzo che amava da impazzire.
I due si staccarono per riprendere fiato e si fissarono per diversi minuti. Ancora non potevano credere di essersi baciati. O meglio Hinata non era sicura che fosse tutto vero. Era stato meraviglioso come un bel sogno.
Sasuke sorprese Hinata e la baciò di nuovo.
-Hinata potrei baciarti per tutto il giorno. Baci benissimo.
-Io non ho mai baciato nessuno.
-Lo so Hinata. Ti ho dato il primo bacio e ne sono felice. Ciò non toglie che mi togli il fiato quando le nostre labbra si incontrano.
Hinata divenne rossa come un pomodoro maturo e nascose il viso sul petto del ragazzo.
-Sei proprio carina quando diventi rossa.
-Di chi è la colpa secondo te?
-Di certo mia.
Per sbaglio Mikoto entrò nella stanza del figlio senza bussare e trovò i due ragazzi abbracciati.
-Scusate non volevo disturbarvi.
Hinata divenne ancora più rossa. La madre di Sasuke doveva sicuramente averla scambiata per una ragazzaccia senza buone maniere.
-Mamma potevi bussare.
-Figliolo non eravate mica nudi. Dovevo solo dirvi che fra trenta minuti si cena. A dopo.
Mikoto chiuse la porta e tornò in cucina.
-Perdonami Hinata. Non sapevo che mia madre sarebbe entrata in camera in quel modo.
-Non ti preoccupare.
-Hinata mia madre non pensa che tu sia una ragazza maleducata perché eri fra le mie braccia. Lei appoggia il nostro rapporto.
-Mi hai letto nel pensiero.
-Imparo a capirti dai gesti che fai. Quando ti dico cose strane o ti faccio i complimenti diventi rossa. Metti il broncio quando ti punzecchio e resti sorpresa quando prendo le tue difese.
-Non sono abituata a essere difesa in quel modo. Nessun ragazzo è mai stato carino con me.
-Dovrai abituarti alle mie attenzioni perché ne avrai tante. Ti amo.
-Anche io ti amo Sasuke.
Hinata andò a cambiarsi per la cena e Sasuke cacciò dall’armadio il suo cambio. Dopo qualche minuto scesero al piano di sotto per aiutare Mikoto ad apparecchiare la tavola.
-Vedo che siete allegri. Dovete dirmi qualcosa?
-Mamma lo sai benissimo cosa è successo.
-Mi piacerebbe sentirlo da te.
-Mi arrendo, se inizio a discutere con te questa sera non si cena. Io e Hinata ci siamo fidanzati- disse il ragazzo stringendo la mano della mora.
-Sono felicissima- disse Mikoto lanciandosi su Hinata e abbracciandola.
-Sapevo che avresti reagito così.
-Sasuke non puoi tenerla sempre tutta per te. Potrai venire qui tutte le volte che vuoi mia cara.
-Grazie signora.
-Mamma perché ci sono solo tre piatti sul tavolo?
-Tuo fratello è partito per lavoro con tuo padre.
-Non ho sentito che parlavano di un viaggio per affari.
-Li hanno chiamati questa mattina mentre eravate al parco. Ora devono lavorare anche di domenica, quei due mi faranno impazzire. Lavoro e solo lavoro.
-Quando torneranno?
-Fra una settimana.
-Come sospettavo. Non ho fame, vado in camera mia.
-Sasuke non puoi restare a digiuno.
Sasuke corse in camera sua. Hinata non capiva cosa era successo. Poi ci pensò su e capì.
-Scusi signora, posso andare a parlare con lui?
-Certo cara. Credo tu sia l’unica che possa calmarlo.
Hinata salì le scale e bussò alla porta della stanza del ragazzo. Non ricevendo risposta decise di entrare lo stesso.
-Sasuke, perché stai al buio? Non si vede niente.
Hinata inciampò a qualcosa e rischiò di cadere a terra e farsi male. Fortunatamente qualcosa attutì il colpo.
-Hinata non mi fare prendere certi colpi. Non voglio che tu ti faccia male per colpa mia.
-Sasuke mi hai fatto da cuscino.
-Come minimo, stavi per cadere per causa mia. Non ti sei fatta male vero?
-No, Sasuke perché sei arrabbiato?
-Sai che domani ho un incontro di judo. Mi alleno da anni per fare gare. Domani ci sarà la finale delle regionali.
-Mi hai detto che ti sei allenato molto per partecipare a queste gare. Vai in palestra almeno tre volte a settimane verso il tardo pomeriggio. Con il tuo allenatore avete deciso di iscrivervi alle gare. Con il passare degli anni sei diventato più bravo e sei arrivato alle regionali. Quindi sei dispiaciuto che tuo padre non verrà all’incontro. So che non sarà la stessa cosa ma io ci sarò e farò il tifo per te.
-Ti sbagli. Ormai sei importante per me e la tua presenza conta moltissimo per l’esito della mia gara. Con te ad incitarmi sono sicuro che vincerò l’incontro di judo.
-Ti è tornato il sorriso.
-Come fai a saperlo se la lice è spenta.
-Anche io imparo a  capire come reagisci dai tuoi piccoli gesti. Mi hai stretta più forte in un certo momento e hai fatto un bel sospiro.
-Il sospiro era perché mi capisci sempre. Grazie per essere salita fino alla mia camera.
Sasuke aiutò Hinata a rialzarsi e poi scesero in cucina per cenare.
Mikoto era più serena. Hinata aveva un effetto portentoso su suo figlio.  In pochi minuti era riuscita a calmarlo e a farlo scendere per cenare.
-Sasuke verrò a vederti domani. Devo portare qualcosa?
-No, mamma. Devo solo fare una gara di judo, poi tornerò a casa.
-Se vinci ci sarà una premiazione vero? Devo ricordarmi la macchina fotografica.
-Avete ragione signora Mikoto. Meno male che ho messo in borsa la mia macchina fotografica prima di venire qui. Non ti dispiace se ti faccio delle foto prima e dopo l’incontro vero?
-Puoi fare tutte le foto che vuoi.
-Siete davvero dolci insieme. Vi faccio una foto.
-Mamma cosa combini. Aspetta un attimo. Quante foto ci hai già scattato?
-Qualcuna.
-Avrai completato un album con i nostri nomi. Dove lo hai nascosto?
-Tranquillo, te lo farò vedere quando l’avrò completato.
-Lo sapevo.
Hinata e Sasuke finirono di cenare e poi andarono a prepararsi le cartelle per la scuola.
-Buonanotte principessa.
-Buonotte Sasuke.
Il giorno dopo i due ragazzi avrebbero dovuto sopportare l’interrogatorio dei loro amici. Sicuramente si sarebbero accorti del cambiamento nel loro rapporto.
 
 

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Capitolo 9
*** Paura, sicurezza e amore ***


Lunedì mattina
Sasuke e Hinata erano appena entrati in classe e avevano due sorrisi enormi sul volto. Ten Ten si catapultò sull’amica e la strinse forte.
-Stai bene Hinata? Quando mi hai spedito il messaggio che avevi avuto un piccolo incidente mi sono preoccupata.
-Non ti preoccupare Ten Ten, Sasuke mi ha salvata.
Ten Ten si avvicinò a Sasuke e gli diede una pacca sulla spalla.
-Grazie per averla protetta.
-Di niente. Naruto perché quella pacca?
-Ten Ten dimostra così il suo affetto. Ci tiene molto a Hinata e non vuole che le accada qualcosa di brutto. Ti sei guadagnato la sua amicizia. Ora Ten Ten si fida di te.
-Ten Ten devo dirti una cosa importante.
-Dimmi pure Hina-chan.
-Non so come spiegartelo. Io e Sasuke ci siamo fidanzati. Ci siamo anche baciati.
-Hinata questa è una notizia favolosa. Finalmente hai trovato il tuo grande amore. Sapevo che prima o poi qualcuno ti avrebbe corteggiata. Sei troppo bella e dolce per restare sola.
-Ten Ten non esagerare. Non sono così bella.
-Scommetto che Sasuke te lo ha ripetuto per più volte questo weekend.
Hinata divenne completamente rossa e confermò i sospetti dell’amica.
-Hina-chan sei un tesoro quando diventi rossa.
Sasuke arrivò alle spalle di Hinata e lastrinse.
-Non ti prendere troppe confidenze regista.
-Si geloso Uchiha? Con me il vostro segreto è al sicuro. Ho capito che non vuoi che le arpie sappiano di voi. Temi che possano fare pressioni su Hinata.
-Ti ringrazio. Quelle ragazze sono capaci di qualsiasi cosa.
-Soprattutto quando si tratta di te. Quattro mesi fa hanno costretto una ragazza a entrare in un armadietto della palestra perché ti aveva parlato.
-Mi ricordo bene quel giorno. Karin ha rischiato la sospensione. Si è salvata solo perché suo padre è una persona influente. Tranquilla piccola non ti faranno niente.
-Mi fido di te e non ho paura di loro.
-Sei fantastica.
-Non ci sto capendo niente.
-Sei la solita testa quadra Naruto. Hinata e Sasuke sono fidanzati ma non devi andarlo a raccontare a tutta la scuola.
-Ok regista. Bel colpo amico mio.
Sasuke sentì le voci delle oche e si staccò da Hinata.
-Più tardi ti terrò stretta per ore- disse il moro nell’orecchio della fidanzata.
-Hinata ti senti bene?
-Sì.
-Quel ragazzo ti fa piace proprio.
-Non mi sono mai sentita tanto bene in vita mia.
-Questo è amore Hinata. È stato bello baciarlo?
-Magnifico. Non sapevo che si potessero provare tante sensazioni tutte insieme. Mi ha abbracciata e mi ha tenuta stretta per diversi minuti. È stato un weekend splendido.
Iniziarono le lezioni e Hinata si trovò a fissare più volte il ragazzo. Ora doveva pensare alle lezioni o l’avrebbero rimproverata.
 
A pranzo
-Finalmente quelle smorfiose sono andate via. Hinata vado a prendere qualche bibita per tutti e quattro, vuoi qualcosa in particolare?
-Va bene l’acqua grazie.
-Torno subito piccola.
-A noi non chiedi niente amico mio.
-So che tu bevi il tè freddo durante il pranzo e so che la regista vuole l’aranciata. Vieni ad aiutarmi.
-Arrivo.
Mentre Hinata e Ten Ten chiacchieravano, i due ragazzi andarono alle macchinette. Lì trovarono Karin e due amiche che si appiccicarono subito a Sasuke.
-Ci sei mancato durante il weekend. Oggi pomeriggio non ci sono le prove e andiamo al karaoke, ti va di venire con noi?
Karin si avvicinò a Sasuke e gli mise una mano sul petto.
-Potremo andare in albergo dopo il karaoke.
-Mi dispiace Karin sono già impegnato. Ho un incontro di judo.
-Allora perché non ci andiamo domani mentre gli altri provano. Tanto non gli serviamo. E poi quella Giulietta è così noiosa.
-No, grazie. Ora sparite.
-Sarà per la prossima volta. Non riuscirai a scapparmi per sempre.
-Questo lo pensi tu.
Sasuke era irritato. Non solo doveva sopportare le loro chiacchiere, ora gli si appiccicavano anche addosso. Se Hinata avesse visto quella scena avrebbe potuto fraintendere. Anche se non pensava che la ragazza avrebbe mai dubitato di lui. Era la dolcezza fatta a persona. Non voleva assolutamente deluderla.
Sasuke e Naruto tornarono in classe e mangiarono con Ten Ten e Hinata. Poi le lezioni ricominciarono. Quel giorno avevano anche ginnastica e per Sasuke era un’ottima occasione per scaricare la tensione a poche ore dall’incontro di judo.
Il professore divise i maschi dalle ragazze e li divise in squadre.
-Forza ragazzi. Vi siete riscaldati abbastanza. I ragazzi possono giocare nel campo da calcio divisi in squadre da sette mentre le ragazze giocheranno a pallavolo. Siete dodici quindi sarà una partita equilibrata. Potete iniziare le partite. Io vi guarderò dalla panchina vicino le borracce. Non giocate in modo scorretto e non chiacchierate.
Il professor Asuma era un vero despota quando si trattava di educazione fisica. Quando le ragazze venivano a sapere di averlo come insegnante di ginnastica svenivano.
-Siamo di nuovo contro la squadra di Deidara e Sasori.
-Li faremo a pezzi come sempre.
-Ma non distrarti troppo a guardare Hinata in pantaloncini e maglietta o perderemo.
-Naruto taci e gioca.
Le partite iniziarono e il professore non distoglieva mai lo sguardo dai suoi allievi.
-Vinceremo noi Ino. Schiacciate sulla piccola Hinata, non è abbastanza resistente per resistere ad attacchi continui. Ino batterà per prima poi sarà il turno di Sakura- disse Karin.
-Va bene- disse Ino.
-La Hyuga non ha scampo.
Nell’altra metà del campo.
-Hinata credo che atterrano su di te.
-Vogliono farmi stancare.
-Cercheremo di coprirti sulle palle recuperabili.
-Non ti preoccupare Te Ten, sai che non mi faccio schiacciare da nessuno. Se vogliono battere su di me sono pronta a ricevere tutte le loro schiacciate e le loro battute.
-Questo spirito combattivo è ammirevole Hina-chan ma se ti stanchi troppo dimmelo.
-Sì.
Ino tirò la palla su Hinata che la recuperò facilmente e la passò a Ten Ten che l’alzò per un’altra compagna.
-Punto. Batti cinque Hinata.
-Evviva.
Ten Ten andò alla battuta e mirò a Karin. La ragazza recuperò la palla e la lanciò verso Sakura che schiacciò su Hinata. La mora riuscì a prendere la palla sulla seconda linea e la lanciò verso l’amica che segnò un punto con una splendida schiacciata.
Intanto nel campetto da calcio.
-Sasuke hai segnato un bellissimo goal ma attento a Deidara.
-Hai notato anche tu che cerca di farmi male alla gamba. È entrato in scivolata su di me un po’ troppe volte. Però ciò che mi preoccupa di più sono le ragazze che si accaniscono su Hinata. Schiacciano tutte su di lei.
-Tentano di stancarla.
-Accanirsi così su una loro compagna di classe è disgustoso.
-Se sapessero che state insieme farebbero peggio.
-Per questo non devono saperlo. Voglio proteggerla. Non voglio che per colpa mia la prendano di mira.
-Io e Ten Ten non permetteremo a nessuno di far piangere la piccola Hinata.
-Naruto la conosci bene?
-Chi?
-Hinata, baka.
-Sì, sono un po’ di anni che siamo in classe insieme. Anche Ten Ten la conosce da tanto. Perché me lo chiedi?
-Vorrei fare un regalo a Hinata ma non so cosa prenderle.
-Ah Ah. Tu chiedi un consiglio a me. Strano.
-Piantala di sbraitare e spremiti le meningi.
-A Hinata piacerà qualsiasi cosa tu gli regali. Non è una ragazza che pretende un gioiello come regalo. Sai che non ha mai avuto un ragazzo vero?
-Sì, me l’ha detto. Mi sembra strano.
-Hinata è sempre stata presa di mira per la sua gentilezza. Si fidava troppo delle persone che non facevano che parlare male di lei alle spalle. Delle amiche alle medie avevano bisogno di lei per un progetto di scienze, le hanno fatto preparare tutto da sola e poi si sono prese il merito. Il giorno dopo non hanno fatto altro che parlare male di lei. Hinata non pianse quella volta perché con lei c’era Ten Ten. Da allora sono inseparabili.
-Non sapevo le avessero fatto una cosa tanto brutta.
-Questa è solo una delle tante storie. Con il tempo Hinata ha iniziato a fidarsi poco delle persone. Lo avrai capito parlandoci.
-Come mai si è fidata di me?
-Sasuke non lo starai chiedendo a me? Sarò anche forte, bello e talentuoso ma non so poco sulle questioni di cuore. Le ragazze escono con me per due o tre volte e poi spariscono nel nulla. Neanche una telefonata.
-Tu ti fai sfruttare troppo. Ogni volta che esci con una ragazza le compri un sacco di vestiti e bigiotteria. Loro se ne approfittano.
-Dovrei essere più duro, questa è la tua tecnica. Ancora non mi spiego come ha fatto Hinata a prendersi una cotta per te. Sei un tipo losco.
-Naruto pensa a giocare.
 
Nel campo di pallavolo
Il primo set era stato vinto dalla squadra di Hinata e Ten Ten. Ora le ragazze iniziavano il secondo set. Le avevano stracciate per 25 a 10.
Purtroppo durante il secondo incontro gli attacchi su Hinata vennero intensificati. Karin le tirò una schiacciata che le finì sul viso.
-Hinata tutto bene?
-Sì, non è nulla.
Asuma si era distratto per parlare con miss Kurenai che era andata a scuola per portare alcuni vestiti per la rappresentazione e non aveva visto niente.
-Karin lo hai fatto di proposito.
-Non hai prove cipollona. Tutto è lecito per vincere.
Hinata si rimise in piedi e disse all’amica di non preoccuparsi.
Con un colpo da maestra Ten Ten fece tre punti di seguito con le sole battute da fondo campo.
-Non mi lascerò battere da due nullità.
Sakura alzò la palla per Karin che schiacciò con tutta la sua forza su Hinata che non riuscì a prendere la palla.
-Vi distruggerò bruttine.
-Karin smettila di offendere e pensa a giocare. State perdendo.
Karin ribolliva per la rabbia, odiava perdere.
Alla fine della partita la squadra di Hinata vinse tre set a zero. Anche la squadra di Sasuke vinse il loro match di calcio.
Prima di tornare negli spogliatoi Karin lancio una pallonata allo stomaco di Hinata mentre era intenta a parlare con l’amica. Hinata cadde a terra dolorante. Prima la botta in faccia e poi allo stomaco.
Sasuke aveva visto Karin che lanciava la palla ma non era arrivato in tempo. La sua fidanzata era a terra e Ten Ten le reggeva la testa.
Il professor Asuma spedì Karin dalla preside insieme alle sue amichette.
-Qualcuno aiuti Hinata ad andare in infermeria- disse Asuma.
Sasuke si avvicinò alla ragazza e la prese in braccio.
-La porto io dall’infermiera della scuola.
-Grazie Sasuke. Gli altri tutti di corsa a cambiarsi e poi in classe. Muoversi.
Sasuke si era diretto verso la scuola con in braccio Hinata.
-Mi dispiace causarti tanti problemi.
-Sciocca questa non è una seccatura per me. Non ho saputo proteggerti.
-Non è colpa tua, dovevo stare attenta. Forse Karin voleva solo mettere la palla nel cesto e ha sbagliato la mira.
-Non giustificarla. È meschina e basta.
Sasuke entrò nell’infermeria e la responsabile gli disse di poggiare Hinata sul letto.
-Ora puoi tornare in classe Sasuke.
-A dopo Hinata.
-A dopo.
L’infermiera visitò Hinata e vide che a parte qualche livido stava bene.
-Fortunatamente non ti ha colpita in un punto delicato. Un po’ più a destra e poteva farti male seriamente. Stai bene cara.
-Grazie signorina.
Ten Ten aveva riportato la divisa di Hinata in infermeria e poi era tornata in classe.
-Puoi cambiarti qui cara.
-Grazie. Posso tornare in classe?
-No, ho già informato i professori. Salterai l’ultima ora per riposare. Non posso permettere che una delle studentesse svenga in classe.
-Sto bene.
-Devi riposare almeno un’ora. Ora stenditi e chiudi gli occhi.
-Va bene.
Alla fine delle lezioni Sasuke andò a prendere Hinata in infermeria.
-Ciao Sasuke.
-Come sta Hinata?
-Bene. È sveglia, puoi entrare.
-Ciao piccola.
-Sei venuto a prendermi.
-Sì, vogliamo andare?
-Sbrighiamoci o faremo tardi al tuo incontro. Devi scaldarti.
-Abbiamo ancora tempo. Possiamo fare tutto con calma.
 
Hinata e Sasuke arrivarono alla palestra di judo verso le quattro. Sasuke andò a cambiarsi e lasciò Hinata vicino alla panchina della sua squadra.
Intanto i ragazzi della palestra avversaria si scaldavano vicino la loro panchina. La palestra era ancora vuota. C’erano giusto i partecipanti alle finali e i loro amici.
-Ehi chi è quel bocconcino vicino la panchina dei nostri avversari.
-Non lo so. Dalla divisa che porta è una studentessa del liceo. Non iniziare a fare casini Obito. Sei all’università non ti pare che sia un po’ piccola per te.
-Sicuramente fa l’ultimo anno di liceo, avrà 18 anni e io ho solo 27 anni. Sono ancora giovane.
-Fa come ti pare ma se la nostra palestra perde per colpa tua ti sbatto fuori dalla squadra di judo. Abbiamo faticato per arrivare a questi livelli.
-Siete arrivati qui solo grazie a me.
-Il solito presuntuoso.
Obito si avvicinò a Hinata e provò a baciarle la mano. Lei si scansò e si allontanò.
-Signorina perché scappa? Non mi dica che ha paura di me? Non le faccio niente.
-Mi  lasci in pace.
-Volevo solo chiederle di uscire signorina.
-Sono già fidanzata. Arrivederci.
Obito l’afferrò per un braccio e la strinse per la vita. Hinata tentava di divincolarsi ma quel bruto era troppo forte per lei. Doveva essere uno degli avversari di Sasuke.
-Lascia subito andare la mia fidanzata.
-Quindi sei la ragazza del mio avversario. Che spreco. Questo bel corpo nelle mani di un ragazzino inesperto.
-Mi lasci subito.
Sasuke si avvicinò all’uomo e afferrò Hinata per un braccio. La ragazza si aggrappò a Sasuke e riuscì a liberarsi dalla presa.
-Non sai come si trattano le ragazze per caso. Sei un vigliacco. Quello che si dice di te è vero.
-Ti batterò Sasuke e dimostrerò a questo bocconcino che sono migliore di te.
Hinata si strinse forte a Sasuke. Aveva paura di quel ragazzo, non le piaceva per niente.
-Sasuke.
-Ci sono io, non ti toccherà più.
Hinata si sedette vicino a Sasuke prima dell’incontro. Il ragazzo voleva averla vicino, quel giorno ne aveva passate fin troppe.

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Capitolo 10
*** Vittoria ***


Lunedì pomeriggio
Hinata era con Sasuke alla palestra di judo dove si sarebbero tenute le finali del campionato regionale. Era un po’ agitata perché l’avversario di Sasuke non smetteva un attimo di fissarla mentre si riscaldava per l’incontro.
-Sasuke dovrai combattere contro quel ragazzo?
-Sì, se passo il penultimo incontro lui sarà il mio avversario nella finalissima che si terrà verso le sette.
-Non mi piace come mi guarda.
-Non ti darà più fastidio, te lo prometto. Voglio batterlo per dargli una lezione. Mi hanno detto che fa la corte a tutte le ragazze carine agli incontri di judo e purtroppo molte ci cascano. Quando si è stancato di loro le lascia e loro soffrono. In più, so che usa dei metodi alquanto sleali per battere i suoi avversari. Prima degli incontri cerca di confonderli o di provocarli a parole. Dicono che sia un abile manipolatore e un abile stratega. Lui è il campione regionale in carica. L’anno scorso ha perso solo un incontro durante il primo scontro che non è squalificante.
-Sasuke non farti male e non lasciarti provocare.
-Starò attento.
Obito si avvicinò alla panchina avversaria per studiare gli avversari. Non riusciva a capire come poteva colpire Sasuke. Sapeva di essere più forte del ragazzo fisicamente ma quel ragazzo aveva qualcosa che lo irritava. Sembrava nascondere una mossa segreta.
-Mi hanno detto che sarai il mio avversario nella finalissima. Non avete chance di competere contro la mia palestra.
-Non mi interessa quello che dici.
-Sei un tipo di poche parole. Siete degli illusi se pensate di vincere la finale regionale, sei troppo gracilino. Renditi conto che hai persone più grande e forti come avversari quindi vai a casa dalla mamma.
-Mi scusi signore. È scorretto provocare gli avversari. È un atto da vigliacchi. Se vincete così ogni incontro non sono medaglie guadagnate le vostre.
-Ragazzina sei la prima che mi resiste tanto e osa rispondermi in questo modo.
-Non permetto a nessuno di insultare Sasuke.
-Hai una ragazza molto interessante. Mi stuzzichi ragazzina.
-Voi siete solo un vigliacco secondo il mio modesto parere.
-Devi essere una fidanzatina modello se il ragazzo resta con te.
Sasuke si frappose davanti Hinata e guardò Obito in malo modo.
-Non offenderla. Quando si parla di me puoi dire quello che vuoi ma lei lasciala fuori da questa storia.
-Ho appena trovato il modo per vincere.
Obito si allontanò ridendo e Hinata si avvicinò a Sasuke stringendogli la mano.
-Mi dispiace. Forse è meglio se vado a casa.
-No, resta. Sei la mia forza. Non preoccuparti per quello che dice quel ragazzo, non mi lascerò provocare. Grazie per aver parlato in mio favore- disse Sasuke accarezzando una guancia della ragazza.
-Non mi piace come ti parla.
-Sei più forte di quello che credi. Ten Ten ti avrebbe fatto un applauso per quello che hai fatto. Hai appena affrontato un ragazzo di quasi un metro e ottanta, muscoloso e forte senza la minima paura.
-Ho reagito senza pensare. Non voglio che qualcuno ti tratti male. Ho fatto semplicemente quello che tu fai per me ogni volta.
-Non vedo l’ora di tornare a casa per poterti baciare.
-Sasuke cosa dici? Ora perché fai così?
-Sei una vera calamita per me. Mi attiri come se fossi un magnete.
Hinata era diventata tutta rossa e non riusciva a restare calma.
-Sei troppo carina.
-Grazie.
Sasuke si preparò per la penultima gara. Si sentiva pronto e aveva tutte le intenzioni di arrivare alla finalissima.
-Buona fortuna Sasuke.
-Grazie piccola. Ho chiesto all’allenatore di farti restare seduta sulla nostra panchina così nessuno ti darà fastidio.
-Faccio il tufo per te.
-Vincerò questo incontro e poi mi concentrerò sulla finale.
Sasuke salì sul tappeto per l’incontro. Il suo avversario era molto alto e muscoloso. Sasuke doveva osservare per bene le mosse dell’uomo che aveva davanti per coglierlo di sorpresa e trovare i suoi punti scoperti. Doveva colpirlo prima che lui avesse avuto il tempo di contrattaccare.
L’incontro inizio in maniera travolgente. Sasuke dovette schivare una serie di colpi dell’avversario. Erano mosse lente e facilmente prevedibili ma erano colpi molto forti. Se l’avversario lo colpiva poteva spaccargli un braccio.
Hinata temeva che Sasuke si stancasse troppo. L’avversario che aveva davanti non gli concedeva un attimo di respiro. Sasuke lo colpì due volte e guadagnò dei punti. Per l’avversario era difficile prevedere le mosse del moro.
Sasuke aveva vinto l’incontro usando la sua velocità e colpendo l’avversario in punti molto scoperti. La tecnica dell’avversario lasciava molto a desiderare. Giocava di potenza ma non usava il cervello.
Sasuke tornò alla sua panchina e l’allenatore gli strinse la mano.
-Sei il primo della mia palestra che arriva in finale. Bravo ragazzo. Essendo arrivati in finali daranno alla palestra un premio di duemila dollari.
-Sono contento. Potrete comprare le nuove attrezzature per i bambini.
Hinata era fiera di Sasuke. Sapeva sempre cosa dire e era un ragazzo gentile e affidabile. Aveva vinto tutti gli incontri anche per far vincere un premio in denaro alla palestra così da comprare nuove cose per i bambini che si allenavano lì.
-Complimenti Sasuke.
-Il tuo sorriso è il premio migliore che potessi ricevere. Me ne regalerai un altro se vinco la finalissima.
-Quanti ne vuoi.
Un uomo si avvicinò ai due ragazzi e iniziò a fissarli.
-Lei non sorriderà per te perché perderai ragazzino.
-Signore lasci in pace Sasuke. Deve concentrarsi per l’incontro.
-Ragazzina dalla lingua lunga non dovresti parlare così allo zio del tuo fidanzato.
-Zio Madara non dovresti essere negli Stati Uniti con tua moglie?
-Sono due anni che sono tornato. Alleno i miei campioni per grandi gare a livello regionale e nazionale. Non hai chance contro Obito.
-La smetta di sottovalutare Sasuke.
-Taci mocciosa o ci penso io a metterti in riga.
-Non osare mettere le mani su di lei. Sempre pronto ad alzare le mani zio, non sei cambiato per niente. Scommetto che tua moglie ti ha lasciato perché hai continuato a picchiarla.
-Mia moglie mi ha lasciato perché ha deciso di aprire un ristorante in America e io non volevo restare con lei. Qui sono felice e guadagno moltissimi soldi nella mia palestra.
-Immagino quali metodi usi per allenare i tuoi allievi. Mio padre mi ha raccontato come lo trattavi dopo la morte dei suoi genitori.
-Tuo padre doveva crescere in fretta per amministrare i beni ereditati dai genitori o avrebbe perso tutto.
-Tu gli hai rubato tutto quello che i suoi gli avevano lasciato approfittandoti della sua indole buona.
-Tuo padre è diventato un uomo duro e potente grazie a me.
Sasuke stava tremando per la rabbia causa dell’uomo che aveva davanti. Hinata non sopportava di vederlo in quello stato. La ragazza gli poggiò una mano sulla spalla e lui la strinse.
-Sto bene piccola. Grazie per la premura.
Sasuke aveva intuito subito che la ragazza era preoccupata per lui.
Madara si allontanò dai ragazzi e si mise a parlare con Obito.
-Voglio che massacri quel moccioso. Devi colpire in modo duro.
-Quel ragazzo è veloce, non sarà facile.
-Se perdiamo sarà solo per colpa tua. Quel bambinetto non può battere uno grande e grosso come te. Fa solo il liceo quindi vedi di non deludermi.
-Il secondo allenatore mi aveva detto di non esagerare.
-Sono io il capo, tu obbedisci e basta.
-Cosa ottengo in cambio?
-Ti piace quella ragazza vero? So di chi si tratta e dove abita.
-Bene. Sbatterò il ragazzino a terra in pochi minuti. Mi dica è una vendetta personale contro suo padre?
-Non sono affari tuoi Obito. Pensa a combattere.
 
Intanto la madre di Sasuke si era avvicinata alla panchina dove il figlio stava seduto.
-Piccolo mio complimenti per la gara.
-Mamma dove eri seduta?
-Mi sono messa laggiù.
-Quella è la parte degli avversari.
-Mi sono messa lì per spiare tuo zio. Appena l’ho visto sapevo che tramava qualcosa di losco. Ho visto che cercava di farti perdere la calma, non è cambiato per niente. Hinata ti dispiace se parlo un attimo con mio figlio?
-No, si figuri signora.
-Vieni con me Sasuke.
-Cosa c’è mamma?
-Tuo zio vuole che quel gigante ti distrugga. Gli ha detto di andarci pesante, devi stare attento o ti spaccherà qualche osso.
-Quel pazzo obbedisce ciecamente a Madara solo per soldi e fama.
-Tuo zio gli ha dato un incentivo- disse Mikoto guardando Hinata.
-Questo no. Lei non deve rimanere coinvolta nelle sporche faccende dello zio.
-Devi proteggerla, tuo zio sa dove abita.
-Quel bastardo non è riuscito a piegare mio padre e ora ci prova con me. Non abbasserò mai la testa di fronte a lui.
-Bravo piccolo mio. Fatti forza e vinci l’incontro. Per te stesso e per lei. Ho notato che è in ansia per te. Dopo l’incontro venite a casa, sarete soli. Io e tuo padre andiamo a cena fuori per festeggiare un affare andato a buon fine. Mentre tuo fratello è fuori per lavoro.
-Papà torna stasera?
-Sì, ha finito prima grazie all’aiuto di tuo fratello. Ti augura buona fortuna.
-Bene. Vincerò e darò una bella lezione allo zio anche per mio padre.
-Sei un figlio ammirevole.
-Ora torno da Hinata.
-Io vado a sedermi da qualche parte.
-Non avvicinarti allo zio. Sa come far sentire male la gente. È più velenoso di un cobra.
-Tranquillo ho i miei artigli. Ha già provato a scoraggiarmi in passato ma non ci è riuscito grazie a tuo padre. Fai in modo che non distrugga il tuo bel rapporto con Hinata o lei soffrirà.
-Nessuno mi separerà dalla mia Hinata, te lo assicuro.
-Sei adorabile Sasuke. Non ti ho mai visto così preso da una persona. Deve avere qualcosa di molto speciale.
-Lei mi capisce sempre.
Mikoto trovò un posto sugli spalti e attese il momento della finale.
-Tutto bene Sasuke? Qualcosa non va?
-Niente piccola. Mia madre voleva farmi le solite raccomandazioni da genitore apprensivo. Mi ha detto di non farmi spaccare le ossa. Perché quella faccia?
-Ho una brutta sensazione. Non farti male per favore.
-Ti dedicherò la vittoria. Ora devo salire sul tappeto. Aspettami qui.
-Aspetta un attimo.
La ragazza si lanciò su Sasuke e lo baciò sulla bocca.
-Hinata non è da te fare certe cose davanti a tutti.
-Per te farei di tutto.
-Sei fantastica.
Sasuke corse sul tappeto e si mise in posizione.
-Gioco pulito- disse l’arbitro.
-Ti spaccherò le ossa piccolino. La tua ragazza dovrà venire a trovarti in ospedale. Sarà sola soletta mentre torna a casa.
-Tocca Hinata e non avrai luoghi dove nasconderti. Per lei arriverei fino in capo al mondo.
-L’amore rende le persone stupide pivello.
-Silenzio Madara- urlò l’arbitro.
I due campioni si inchinarono e iniziò l’incontro. Sasuke evitò i primi colpi ma Obito riuscì a prenderlo per il kimono e lo atterrò.
Hinata si alzò in piedi e sussultò. Temeva che Sasuke si fosse fatto male. Fortunatamente il ragazzo si alzò in fretta. L’incontro riprese e Sasuke fu abilissimo nell’individuare il punto debole dell’avversario. Restava scoperto sul fianco destro ogni volta che attaccava frontalmente. In più, abbassava la guardia spesso pensando di non dover temere niente da un liceale.
Sasuke mise a terra il suo avversario con una mossa a sorpresa. Il suo allenatore si alzò dalla panchina e rimase sorpreso, non gli aveva mai insegnato quella mossa di judo.
Sasuke ora sapeva perché in tutti quegli anni il padre lo aveva allenato anche a casa. Le sue lezioni erano state utilissime.
Madara stava ribollendo per la rabbia. Un gracilino che metteva a terra il campione. Era assurdo. Non sapeva che Sasuke fosse già a un livello così alto.  Entro un anno sarebbe stato capace di partecipare addirittura alle nazionali e non andava bene per i suoi affari. La sua palestra avrebbe perso clienti. Madara adorava guadagnare e spendere molti soldi e non ci voleva rinunciare a causa di una gara. Per di più con quel moccioso aveva dei conti in sospeso legati alle dispute familiari.
Sasuke mise di nuovo a terra Obito ma dovette fare un grande sforzo questa volta. Obito aveva una grande resistenza e era molto allenato. Ogni volta che Sasuke provava a colpirlo sul petto era come scontrarsi con un macigno.
Erano passati diversi minuti e l’incontro sembrava interminabile. I ragazzi si colpivano a vicenda e erano stremati.
-Prima o poi dovrai cedere. Se mi lasci la ragazza forse ti lascio vincere.
-Scordatelo. Non mi piacciono per niente le persone che usano gli altri solo per divertimento.
-Vuoi farmi credere che stai con lei perché ti piace per come è dentro? Io credo che tu le abbia guardato il fisico prima di decidere di uscire con lei.
-Io non esco con Hinata per il suo corpo. Lei non è un oggetto.
Sasuke mise a terra Obito e questa volta l’avversario avvertì il colpo assestato sul fianco.
-Bastardello inizi a prevedere le mie mosse e sei anche più veloce. Hai dosato le tue forze per la fine dell’incontro mentre io ho consumato tutte le energie. Sei un ottimo stratega ma sei troppo debole per me.
-Io non direi. Stai iniziando a cedere. È vero io non sono forte come te ma tanti piccoli colpi assestati nel modo giusto e nello stesso punto fanno stancare l’avversario. Questa è una regola delle arti marziali, devi giocare d’astuzia se l’avversario è un energumeno o è più forte.
L’arbitro dichiarò la fine dell’incontro. Sasuke aveva vinto perché aveva messo Obito a terra più volte.
Il ragazzo ringraziò il pubblico e poi corse da Hinata.
-Sasuke. Ti fa male qualcosa?
-No, sto benissimo.
-Sicuro?
-Sì, piccola. Ora ci sarà la premiazione.
-Prendo la macchina fotografica. Complimenti!
Sasuke venne premiato con una bellissima medaglia mentre alla sua palestra andava la coppa. L’allenatore si complimentò con lui e poi lasciò che il ragazzo si prendesse gli applausi del pubblico.
Madara era furioso.
-Come hai fatto a perdere contro quel pivello? È una nullità.
-Ora che è distratto me la prendo io una bella rivincita.
Obito corse verso Hinata. Sasuke stava scattando le foto con arbitri, maestri e avversari e non si era accorto di niente.
-Ragazzina a noi due. Non c’è nessuno qui a proteggerti perché sono tutti abbagliati  dal tuo bello.
-Se ne vada. Non desidero parlare con voi, siete un villano. Accettate la sconfitta con dignità. Nella vita bisogna anche saper perdere.
-Tu ne sai qualcosa di sconfitte vero? Forse non sei apprezzata a scuola?
-Non sono affari vostri.
Hinata si guardava intorno per attirare l’attenzione di Sasuke ma il ragazzo era circondato da una folla.
-Non cercare aiuto, non serve a niente.
-Se non la smette di disturbarmi mi metto a urlare.
-Non avresti il coraggio di disturbare la premiazione del tuo bello.
Obito stava per afferrare Hinata per un braccio quando un ragazzo moro lo bloccò mettendosi davanti la ragazza.
-Ti ha detto più volte di andare via, ti consiglio di farlo.
-Tu chi saresti? Un momento assomigli a quel ragazzino. Devi essere anche tu un parente del mio allenatore.
-Io sono il fratello maggiore di Sasuke.
-Vi dividere la pollastrella.
Sasuke arrivò alle spalle di Obito e gli disse qualcosa nell’orecchio.
-Mi sembrava di averti detto di non offendere Hinata.
-Non mi sono accorto del tuo arrivo.
-Sei troppo stanco dopo l’incontro.
-Come mai l’angioletto ti sconvolge tanto?
-Allontanati Obito o sarò costretto a reagire per autodifesa.
Obito andò via e Sasuke si lanciò su Hinata stringendola più forte che poteva.
-Tutto bene?
-Ora sì. Come si sta bene fra le tue grandi braccia.
-Ragazzi ci sono anche io.
-Scusi Itachi. Grazie per avermi salvata.
-Di nulla piccola Hinata. Ma ti abituerai mai a darmi del tu.
-Non penso.
-Sono venuto a prendervi. Dove si è cacciata la mamma?
-Lassù a scattare foto. Ma non eri partito per lavoro.
-Non ho potuto perché mi hanno richiamato dall’azienda per un guaio in uno dei contratti. Ora tutto è risolto.
-Tesoro sei arrivato puntuale. Che bravo fratello maggiore. Quando arriviamo a casa ti faccio vedere le foto. Io e tuo padre stasera usciamo per una serata romantica. Tu vai da qualche parte vero?
Itachi intuì che la madre lo voleva fuori casa per far restare soli i piccioncini.
-Io andrò da un amico per una cena.
Sasuke aveva intuito che la madre aveva organizzato qualcosa per quella sera e non gli dispiaceva. Voleva proprio restare da solo con la sua bella fidanzata.
 
Arrivati a casa, Sasuke corse a farsi una doccia mentre sua madre andava in camera a prepararsi per la cena romantica con il marito.
-Tesoro metti la cravatta si va in un ristorante esclusivo.
-Va bene tesoro. Sei stupenda con il vestito nero.
-Grazie tesoro.
-Mamma chiudete la porta se dovete scambiarvi queste battutine.
-Non facciamo nulla di diverso da quello che fai con Hinata. Tranne che per una cosa.
-Ho capito, non serve che mi ripeti quella lezione. Ricordo bene il giorno in cui mi hai fatto il discorsetto. Mi hai tenuto tre ore chiuso in cucina e hai parlato solo tu.
-Era mio dovere di madre.
-Quella era una nuova forma di tortura non autorizzata.
Anche Hinata si era fatta il bagno. Mikoto l’afferrò per un braccio mentre la ragazza non si era ancora vestita e la trascinò in camera sua.
-Ti ho messo questo vestito sul tuo letto per stasera.
-Non posso indossarlo, è troppo bello e elegante.
-Quando l’ho visto in vetrina ho pensato che era perfetto per te.
-Grazie ma è troppo per me. Non ho mai indossato nulla del genere.
-Provalo.
Hinata si infilò il vestito e vide che le stava bene.
-Sei perfetta. Siediti davanti allo specchio così ti aggiusto i capelli e ti trucco un pochino.
-Grazie per la gentilezza.
Dopo un’ora Mikoto scese al piano di sotto per uscire. Dopo qualche minuto anche Itachi uscì di corsa con un pacco di documenti in mano.
La casa era vuota. Ora c’erano solo Hinata e Sasuke. La ragazza si sentiva davvero strana quella sera. Aveva il presentimento che sarebbe accaduto qualcosa. Ma non sapeva se bello o brutto.
Hinata scese le scale e raggiunse Sasuke nella sala. Quando il moro la vide si alzò e spalancò la bocca. Era un angelo, un miraggio, una musa.
-Sei bellissima.
-Grazie.
Sasuke prese la ragazza per mano e la fece sedere sul divano.
-Tua madre mi ha regalato il vestito. Non credi che sia troppo corto?
-Hai delle bellissime gambe, ti sta bene.
Hinata arrossì a quel complimento.
-Mi ha fatto vedere anche come si cammina con questi tacchi alti ma non ci sono abituata. Di solito metto tacchi molto più bassi o le ballerine.
-Mia madre esagera certe volte.
-Lei è stata molto gentile. Mi è sembrato di fare queste cose con mia madre. Purtroppo non le potrò mai fare con lei.
-Hinata ti manca vero?
-Sì.
Sasuke strinse forte la ragazza.
-Con te mi sento sempre meglio. Mi fai passare ogni tristezza. Grazie.
-Per me è un piacere tenerti stretta fra le braccia.
Sasuke e Hinata cenarono e poi si misero a guardare un film. In realtà, più che guardare il film Sasuke ammirava Hinata. Avrebbe potuto perdere la testa.
Il ragazzo prese il viso di Hinata fra le sue mani e la baciò. La mora avvertì subito che il bacio era diverso. Era carico di passione.
-Non riesco a staccare gli occhi dal tuo viso piccola.
-Sasuke.
Sentendo il suo nome pronunciato con quella voce calda e suadente, Sasuke intrappolò di nuovo le labbra della ragazza nelle sue. Questa volta il ragazzo insinuò la lingua nella bocca della ragazza in cerca della sua. Hinata non riuscì a trattenersi e iniziò un gioco di lingue.
-Wow se non mi fermo rischio di impazzire. Sei troppo bella.
I due ragazzi passarono il resto della serata a chiacchierare della scuola e dei loro passatempi. Per fortuna non avevano compiti per il giorno dopo o la serata sarebbe stata rovinata.

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Capitolo 11
*** La nuova insegnante ***


Il mattino dopo l’incontro di judo
Hinata e Sasuke fecero colazione e corsero a scuola. Quando arrivarono davanti la classe videro Karin e le sue amiche che parlavano tra loro. Non appena avvistarono Sasuke, si fiondarono su di lui come condor a caccia.
Il gruppetto di ragazze circondò Sasuke e Hinata entrò in classe. La ragazza venne bloccata davanti al suo banco da Deidara.
-Salve Hyuga. Come mai oggi non nascondi i tuoi occhi dietro la frangetta? Guarda che nessuno si potrebbe mai fidanzare con te anche se cambi pettinatura.
-Deidara lasciala in pace.
-Sasuke sei sempre fra i piedi. Era una conversazione privata tra me e la mocciosa. Non ti intromettere.
-Smetti di infastidirla.
-Sempre a fare il cavaliere con le cause perse.
 
Durante la pausa pranzo le ragazze del gruppetto restarono in classe a infastidire Sasuke e Hinata non poté mangiare con lui.
-Hina-chan stai bene?
-Sì, scusa mi sono distratta. Cosa dicevi.
-Miss Kurenai è stata così gentile da portarci altri vestiti. Non vedo l’ora di farveli provare.
-Quando vuoi fare le prove?
-Naruto non parlare con la bocca piena.
-Sì, capo.
Karin si avvicinò ai ragazzi del club di recitazione e diede due inviti a Naruto e Ten Ten.
-Questi sono per voi. Venite alla mia feste per i diciotto anni, sarà spettacolare. Tu non sei invitata pezzente. Sei così brutta che spaventeresti i miei ospiti.
-Chiedi scusa alla mia amica.
-Mai. È una nullità e io non mi abbasso a chiederle scusa.
Ten Ten stracciò l’invito alla festa di fronte la rossa.
-Non vengo alla tua festa di falsi. Addio.
-Neanche io ci vengo- disse Naruto strappando l’invito.
-Ve perderete il party migliore di questa classe.
-Sono contenta di perderlo. Ora vattene strega.
-Va la farò pagare.
-Non ci spaventi.
Karin si avvicinò a Sasuke che era circondato dalle sue amiche e gli diede l’invito. Il moro senza aprire l’invito lo strappò in mille pezzi.
-La tua festa non mi interessa. Ho delle cose da fare.
-Se non ti piacciono le feste rumorose possiamo passare una romantica serata a casa mia.
-La mia risposta è no.
 
Nel pomeriggio Hinata e Sasuke provarono i vestiti di Romeo e Giulietta.
-Hina-chan sei splendida con il vestito per la scena del balcone. Secondo te come sta Sasuke?
-Hinata potrebbe indossare qualsiasi cosa.
La mora divenne paonazza.
-Sasuke esagera.
-No, dico semplicemente la verità.
Ten Ten legò i capelli di Hinata in una treccia che legò con un nastro.
-Credo che così sei perfetta. La rappresentazione sarà un successo con te come protagonista. Naruto sei carino anche tu con quel vestito azzurro da damerino.
-Non sono un pagliaccio. Questa roba deve andare così stretta.
-Non ti lamentare testa quadra, tanto muori a un certo punto della tragedia.
-Grazie regista, tu si che sai come tirarmi su il morale. Questa roba pizzica, non so come farò a recitare con questi vestiti.
-Ce la farai o ti spenno.
Sasuke e Hinata stavano ridendo per la scena comica che si era creata fra i loro amici.
Poi la mora si avvicinò a Sasuke e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio.
-Il vestito da Romeo ti dona.
-Grazie piccola.
-Voi due smettetela di sussurrarvi parole dolci e andate a cambiarvi. Ci sono delle arpie che vengono da questa parte.
-Vieni piccola.
Sasuke e Hinata andarono nei camerini installati da Naruto e Ten Ten nella palestra e si rimisero i loro vestiti.
-Sasuke siamo qui per vedere come stai in costume.
-Mi dispiace ragazze ma sono già vestito.
-Noi volevamo ammirarti nei panni di Romeo.
-Mi potrete vedere durante la rappresentazione di fine anno. Pensate a prepararvi bene o fare brutta figura davanti a tutta la scuola.
Hinata uscì dal camerino e vide Sasuke circondato dal solito gruppetto. Ormai sapeva che lo facevano tutti i giorni e non ci stava a pensare troppo. Poteva impazzire se restava a guardare ogni minimo movimento di quelle pazze. Si fidava di Sasuke e sapeva che non l’avrebbe tradita.
 
Il mattino dopo
Il professor Kakashi arrivò in classe puntuale quella mattina.
-Strano che il professore sia puntuale.
-Io sono sempre in orario Naruti.
-Accidenti mi ha sentito.
-Oggi devo presentarvi la supplente di educazione fisica. Il professor Asuma starà via per due mesi per motivi personali.
Le ragazze del gruppetto esultarono.
-Non pensata che la sua sostituta sia meno severa. Vi presento la professoressa Cathrine Mayer.
-Salve ragazzi. Siete numerosi. Credo che ci divertiremo insieme. Ci vediamo all’ultime ore per la vostra lezione di ginnastica.
-Sasuke sembra che tu abbia visto un fantasma- disse Naruto.
-Quella donna è l’ex fidanzata di mio fratello Itachi. Stavano insieme fino a un anno fa. Poi lei lo ha lasciato per un ricco imprenditore. Non mi piace per niente.
Sasuke guardò Hinata e gli sorrise per farle capire che non era preoccupato. La cosa non sfuggì alla professoressa.
 
All’ora di educazione fisica
-Visto che è la vostra ultima lezione della giornata possiamo fare molti esercizi. Correte per scaldarvi. Dieci giri del campo da calcio. Muoversi.
I ragazzi iniziarono a correre per tutto il campo. Sasuke era molto allenato e era il più veloce di tutti.
-Hinata dosa bene le energie.
-Va bene Sasuke.
Sasuke aveva completato i suoi giri in pochi minuti seguito da Naruto e da altri ragazzi. Intanto le ragazze continuavano a correre.
-Finalmente avete finito ragazze. Siete troppo lente, dovete velocizzarvi. Ino, Karin, Sakura a terra. Voglio venti piegamenti. Ten Ten usa quei pesi per rafforzare le tue braccia. Hyuga sei la più lenta della classe quindi devi fare altri venti giri di campo. Scattare. Voi ragazzi fate venti flessioni.
Sasuke si chiedeva perché quella donna avesse mentito. Hinata non era la più lenta della classe. Cosa aveva intenzione di fare?
-Ragazzi andate a giocare a calcio in quel campo laggiù. Ragazze al campo da pallavolo. Hyuga continua a correre. Siamo rimasti soli Sasuke. altre venti flessioni. Come sta tuo fratello?
-Meglio di voi. Finalmente è felice.
-Sasuke so che hai compiuto diciotto anni. Sei davvero un bel ragazzo.
-Non mi tocchi.
-Hai paura del contatto fisico? Non credo sia questo il motivo del tuo risentimento. Ce l’hai con me perché ho lasciato Itachi. Non potevo restare con lui non lo amavo più. Non ricordavo che tu avessi dei muscoli perfetti sulle braccia.
-Mi lasci in pace.
Hinata corse verso la professoressa e inciampò su un masso finendo addosso a Sasuke ancora a terra.
-Scusa.
-Hyuga sei un’imbranata. Potevi fare male al ragazzo.
-Gli ho chiesto scusa. Mi dispiace professoressa. Sono un po’ sbadata.
-Allora vedi di fare più attenzione.
La professoressa si allontanò e Sasuke aiutò Hinata a rialzarsi.
-Ti sei fatta male cadendo?
-No, perché sono inciampata di proposito.
-Hinata sei davvero furba.
-Mi sembrava che quella strega ti stesse troppo vicino. Era come se ci provasse con te.
-Voleva farlo ma non attacca con me.
 
Dopo la scuola Hinata e Sasuke andarono a prendere un gelato in centro dove incontrarono la professoressa che si sedette al loro tavolo.
-Lei non è gradita a questo tavolo.
-Sono la tua professoressa carino quindi porta rispetto. Che rapporto c’è fra voi due?
-Non sono affari suoi. Se ne vada.
La professoressa poggiò un braccio sulla spalla di Sasuke e tentò di baciarlo sulla guancia. Lui si scansò e andò a sedersi vicino a Hinata.
-Non ci provi mai più.
-A quanto vedo lei è la tua fidanzata. Vi farò sputare sangue durante le mie lezioni. Hyuga se non reggerai il ritmo degli altri ti darò un voto bassissimo. Non avrai più una bella media. Ah ah.
-Non ci provare. Hinata si impegna sempre in tutte le materie. Se osi fare qualcosa contro di lei te la faccio pagare.
-Vorresti andare dalla preside a dirgli che ti ho molestato o che torturo la tua fidanzata? Crederà a me o a un ragazzino viziato.
-La smetta di dare fastidio a Sasuke. Se è infelice cerchi un altro modo per sfogarsi- disse Hinata alzandosi in piedi.
-Piccolina le tue parole non mi fanno né caldo né freddo. A questo tavolo sei tu quella infelice e insicura. Basterà che io faccia due o tre mosse con il ragazzo qui presente per farti andare in pezzi.
-Lei non la devi coinvolgere. Scommetto che non appena hai saputo del posto di insegnante ti sei precipitata a scuola per farti inserire nella lista dei candidati. Cosa vuoi veramente? Il tuo ragazzo si è accorto di chi sei veramente?
-Tu sai chi sono vero?
-Una donna insensibile e viziata. Per me sei solo un’arpia senza cuore.
-Parole crudeli da un ragazzo tanto giovane. Come mai sei così cinico e spietato a diciotto anni? Sei frustrato per caso?
-Andiamo via Hinata, non ho voglia di restare davanti questa donna.
-Sai che posso vendicarmi vero?
-Contro di me puoi fare quello che vuoi ma fai qualcosa a Hinata e te ne pentirai.
-Non eri così quando ti ho conosciuto. Non ti ho mai visto difendere qualcuno con tanta intensità mentre stavo con tuo fratello. Sei cambiato ragazzino.
Sasuke strinse la mano di Hinata e uscì dal locale.
-Sasuke perché ce l’ha tanto con te?
-Non mi è mai piaciuta e l’ho detto a mio fratello quando stava con lei. Anche se è stata lei a lasciarlo mio fratello aveva capito chi era veramente. Voleva darle un’ultima possibilità ma poi ha terminato la loro storia da sola. Mio fratello aveva anche scoperto che lo aveva tradito per due volte. È una donna attaccata ai soldi e al potere. Pensa solo a sé stessa.
-Capisco.
-Non ti preoccupare per i tuoi voti. Tutti i professori sanno che ti impegni sempre. Non potrà fare niente da sola. La cosa che mi preoccupa è che quella donna ha sempre saputo convincere la gente a fare le cose più assurde.
-Se sei con me non mi spavento.
-Grazie per la fiducia piccola. Oggi ti ha fatta correre tantissimo.
-Non sono stanca. Mi servirà per rafforzare le ginocchia, a volte mi cedono per colpa di qualcuno.
-Chissà chi è questo ragazzo misterioso?
-Non ho mai detto che è un ragazzo.
-Vuoi fare la furbetta con me. So benissimo l’effetto che ti faccio. Se vuoi possiamo fare una prova.
Sasuke si avvicinò all’orecchio di Hinata e le sussurrò qualcosa. La ragazza dovette reggersi al braccio di Sasuke per non crollare a terra.
-Sasuke non puoi avvicinarti all’improvviso e dire certe cose.
-Visto che ti faccio un effetto strano.
-Per forza. Qualunque ragazza avrebbe le ginocchia molli, il formicolio allo stomaco e il viso rosso se il fidanzato le sussurrasse certe parole.
-Ti adoro piccola.
Sasuke e Hinata tornarono a casa e si misero a fare i compiti.
 
Dopo due ore
-Mio padre mi ha appena mandato un messaggio. Mi ha scritto che tornerà fra un giorno.
-Vorrei averti qui con me ancora a lungo. Però possiamo ancora fare i compiti insieme. Non abitiamo lontano e poi ti chiamerò ogni sera per augurarti sogni d’oro.
-Grazie Sasuke- disse Hinata poggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
Toc toc
-Avanti.
-Sasuke come mai non mi hai detto che la mia ex insegna nella tua scuola?
-Quella donna è arrivata solo oggi. Ha già iniziato a dettare le sue regole assurde.
-Ti ha minacciato?
-Non l’ha fatto direttamente a me. Ha cercato di spaventarmi minacciando Hinata.
-Ha anche fatto delle avance a Sasuke.
-Non ti preoccupare piccola Hinata, mio fratello non è il tipo da farsi prendere all’amo da una donna tanto superficiale. Ora ci penserò io a sistemarla. Non permetto a nessuno di fare cattiverie alle persone a cui tengo.
Itachi uscì dalla stanza e si recò al piano di sotto.
-Hinata so cosa vuole fare e devo andare con lui. Aspettami qui, tornerò presto.
-State attenti.
-Tranquilla piccola.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca e uscì dalla stanza di corsa.
-Io vengo con te.
-Fa come vuoi. È ora che quella donna sappia chi ha contro.
Sasuke e Itachi salirono in macchina e arrivarono davanti un appartamento in centro.
-Abita in un posto tanto lussuoso? Come fa con uno stipendio da insegnante?
-Il suo appartamento all’ultimo piano è pagato da uno dei suoi amanti.
Itachi era intenzionato a parlare con quella donna e a mettere le cose in chiaro. Nessuno minacciava i membri della sua famiglia. Era stato fin troppo buono con lei nonostante lo avesse tradito più volte.
 

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Capitolo 12
*** L'idea dei padri ***


Sasuke e Itachi erano arrivati davanti l’appartamento della professoressa Cathrine. Itachi voleva vedere con che coraggio gli avrebbe mentito.
Din don
-Arrivo.
La donna aprì la porta e si trovò davanti i due fratelli.
-Salve Itachi, sei venuto qui per fare pace con me?
-Ti sbagli. Non mi sono mai piaciute le donne come te. Devo dire che con me nascondevi bene la tuo vera indole. Ciò che non sapevi era che io avevo scoperto i tuoi tradimento.
-Non ci credo.
-La prima volta che mi hai tradito eri al Palace con un ricco esportatore di frutta. La seconda volta eri in un hotel a cinque stelle con un ricco imprenditore che si occupava di computer.
-Come fai a sapere tutto?
-Ho le mie fonti.
-Cosa ci fai qui? Vuoi vendicarti con ritardo?
-No, voglio solo chiederti di lasciare in pace mio fratello.
-Il piccolino ti ha raccontato tutto.
-Lui non mi ha detto niente.
-Allora deve essere stata la mocciosa.
-Rivolgiti in maniera appropriata a mio fratello e alla sua fidanzata. Non mi piace quando qualcuno li prende di mira.
-Sei venuto qui solo per dirmi di lasciare in pace la tua famiglia?
-Esatto. Non perdono che se la prende con la mia famiglia.
-Dovrò prendermela con la ragazzina per sfogarmi un po’.
-Lascia in pace Hinata.
-Sasuke che tempra, che audacia. Sei proprio innamorato di quella ragazza. Eppure in classe non è la più belle e tutti la prendono in giro.
-Voi non mi siete mai piaciuta perché giudicate le persone in modo superficiale come fanno i miei compagni di scuola.
-Che peccato che tu sia innamorato di lei. Insieme potevamo divertirci.
-Non cambi mai Cathrine.
-Itachi entra così parliamo un po’ da soli.
-I tuoi trucchi non funzionano con me o con mio fratello. Ce ne andiamo. Fai qualcosa a Hinata o a mio fratello e te ne pentirai amaramente. Mi conosci e sai che non scherzo mai. So essere crudele se qualcuno fa male alle persone a cui voglio bene.
-Accidenti a te dannato Uchiha. Accidenti a tutti e due. Non vi sopporto.
-La cosa è reciproca- rispose Itachi.
-Si può sapere perché difendi tanto tuo fratello e quella ragazzina?
-Sono persone importanti per me.
-Posso capire che difendi tuo fratello ma quella bambinetta. Si può sapere come ha fatto a entrare nelle vostre grazie? I tuoi non mi hanno mai sopportata fin dal primo incontro. Al contrario, accettano una ragazzina viziata.
Sasuke si avvicinò alla donna per mettere in chiaro le cose e la guardò malissimo.
-Hinata non è come te. È una persona buona senza secondi fini. La amo perché è sempre sincera e dolce.
-La distruggerai con il caratteraccio che ti ritrovi.
-Non sai niente di noi quindi non parlare.
-Ora che abbiamo chiarito le cose con te possiamo tornare a casa nostra. Ricorda quello che ti ho detto o rischi che i tuoi segreti vengano a galla. Addio- disse Itachi.
Sasuke e Itachi andarono verso la loro macchina e partirono verso casa.
 
Sette e trenta di sera
Sasuke entrò in casa e trovò Hinata e sua madre sedute sul divano. La mora si alzò e corse verso il ragazzo.
-Tutto bene- disse Sasuke accarezzando una guancia della ragazza.
Hinata tirò un sospiro di sollievo. Era felice che Sasuke avesse chiarito la situazione. Ora la professoressa non se la sarebbe più presa con lui. Già perché Hinata aveva paura che quella donna accusasse Sasuke di qualcosa che non aveva fatto.
Itachi entrò in casa e si avvicinò alla coppietta.
-Tranquilla Hinata, mio fratello si sa difendere. E poi non avrei mai permesso che una così bella coppia si sciogliesse per causa di una strega.
-Itachi sai che oggi sei strano. Non fai mai a nessuno tanti complimenti.
-Fratellino voglio solo il meglio per voi due. Non permetterò che qualcuno che conoscevo vi faccia del male.
Hinata e Sasuke ringraziarono Itachi e poi andarono ad apparecchiare la tavola per la cena.
-Itachi come mai sei stato tanto premuroso?
-Mamma non mi piace quando qualcuno se la prende con i miei cari. Quella donna è spregevole. Ho saputo che si è fatta dare ventimila dollari dal suo ex amante ricattandolo.
-Che crudeltà. Grazie per aver protetto Sasuke e Hinata.
-L’ho fatto con piacere.
-Tuo padre e Hiashi vogliono fare una cena di famiglia. Hanno capito che Hinata e Sasuke stanno bene insieme e vogliono ufficializzare il loro legame.
-Dovevi fermare papà. Scommetto che organizzerà una cena elegante in una sala privata. Potrebbe far sentire a disagio Hinata.
-Hai ragione quella ragazza è timidissima. Sicuramente dirà a suo padre che sta con Sasuke ma quando saprà della cena vorrò sprofondare. Dopo tutto quei due sono ancora al liceo.
-Conosci bene papà e Hiashi. Sono un po’ all’antica.
-Cercherò di frenarli in qualche modo. Purtroppo ho sentito tuo padre che chiamava Hiashi per decidere un ristorante dove organizzare la cena.
-Quando hanno intenzione di organizzarla?
-Per venerdì sera.
-Manca pochissimo.
-Domani Hiashi verrà a prendere Hinata e si metterà d’accordo con tuo padre. Quando quei due verranno a sapere della cena si sentiranno a disagio. Forse Sasuke non farà una piega ma Hinata si agiterà.
-Magari reagiranno bene.
-Itachi sei ottimista.
-Mamma guardali. Nonostante siano al liceo, sono più maturi di tanti adulti. Una ragazza vedendo Sasuke circondato da donne lo avrebbe già lasciato. La piccola Hinata, al contrario, si fida ciecamente di lui. Mio fratello la difende dai bulletti a scuola e la tratta come una principessa. Potrebbe esistere rapporto più bello.
-Sei molto saggio figlio mio.
Itachi salì di sopra a cambiarsi e Mikoto andò in cucina per finire di preparare la cena.
-Hinata tuo padre ha chiamato Fugaku prima. Verrà a prenderti domani pomeriggio.
-Grazie signora per avermi ospitata in casa vostra.
-Ormai fai parte della famiglia. Sarai sempre la benvenuta qui. Scommetto che mio figlio ti porterà spesso qui. Se hai bisogno di qualche consiglio da donna puoi chiamarmi a qualsiasi ora o venire qui.
-Grazie, sono contenta di avervi incontrata. Siete una donna fantastica.
Mikoto si avvicinò alla mora e la strinse forte.
-Hinata sei una ragazza speciale, ricordalo sempre. Prenditi cura di quel burbero di mio figlio. So che spesso ti farà arrabbiare in futuro ma cerca di perdonarlo. Non è un cattivo ragazzo, è solo un po’ orgoglioso.
-Grazie per i consigli signora, non li dimenticherò.
-Mamma non parlare a bassa voce in modo che io non senta la vostra conversazione.
-Silenzio signorino. Questi sono discorsi da donna.
-Con te non si può discutere.
Mikoto si staccò da Hinata e le diede una lieve spintarella facendola finire fra le braccia del figlio.
-Siete una coppia MERAVIGLIOSA. Ora finisco di preparare la cena o tuo padre si lamenterà per l’orario. Andate a cambiarvi.
Hinata e Sasuke salirono di sopra ma il moro spinse la ragazza nella sua camera.
-Non mi va di lasciarti andare in camera tua. Domani non sarai più qui e mi mancherai tantissimo.
-Ci vedremo tutti i giorni a scuola e per le prove della rappresentazione. Hai anche detto che faremo i compiti insieme.
-Non potrò più darti il bacio della buonanotte.
-Basta che mi mandi un messaggio. Saprò che mi stai pensando. Se non ti va, potrai sempre chiamarmi.
Hinata abbracciò Sasuke più forte che poteva.
-Sei così leggera e soffice che potrei trascinarti ovunque e baciarti per tutta la notte. Sei la mia Giulietta.
-Per fortuna noi non dobbiamo nasconderci come nella tragedia. A parte a scuola.
-Non voglio che ti prendano di mira. Se scoprissero che sei la mia fidanzata ti prenderebbero ancora di più in giro. Vorrebbero farti crollare per farti allontanare da me. Sono stanco che ti prendano in giro, non riescono a vedere quanto vali.
-Non mi importa delle loro opinioni. Ciò che conta di più per me sono le tue parole, i tuoi abbracci, i tuoi abbracci e le tue carezze. Adoro ogni cosa che fai.
-Grazie piccola.
 
Il mattino dopo
Sasuke e Hinata erano arrivati a scuola puntuali come sempre e si erano seduti ai loro banchi. Quella mattina li aspettava un’altra ora di educazione fisica con la nuova insegnante.
Durante l’ultima ora (lezione di ginnastica)
-Le ragazze devono fare dieci giri del campo da calcio. I ragazzi ne faranno quindici. Veloci, vi voglio da me entro quindici minuti.
Gli alunni fecero tutti i giri e poi la professoressa gli ordinò di fare un po’ di flessioni.
Alla fine della lezione tutti gli studenti andarono negli spogliatoi per cambiarsi.
-Hyuga, Ten Ten dovete raccogliere tutti gli attrezzi che abbiamo usato durante la lezione di oggi prima di andare a cambiarvi.
-Va bene professoressa- disse Ten Ten.
-Poi potete tornare a casa come gli altri visto che la campanella suona fra cinque minuti. Mi raccomando agli attrezzi, li voglio tutti in ordine.
La professoressa andò via e Hinata e l’amica si misero a raccogliere tutto.
-Mi dispiace Ten Ten.
-Quella strega ti ha presa di mira amica mia. Non la sopporto. Non vedo l’ora che torni il professor Asuma.
-Prima ti ho spiegato perché ce l’ha con me.
-Anche se tu non mi avessi raccontato la storia su di lei e Itachi l’avrei odiata. Come fa a prendersela con una ragazza dolce come te.
-Grazie amica mia.
-Di nulla.
Finito di sistemate tutto le due ragazze tornarono a cambiarsi. Come sospettavano tutte le ragazze erano andate via.
-Hinata cosa succede?
-Ero sicura di aver messo la mia divisa nell’armadietto. Non c’è più e era chiuso a chiave.
-Sono state quelle arpie.
-Non puoi saperlo Ten Ten.
-Hinata non essere tanto buona con loro. Purtroppo io non ho un cambio da prestarti.
-Non posso uscire per tornare a casa con la maglietta e il pantaloncino della tuta da ginnastica. Meno male che a casa ho due divise della scuola di scorta.
-Vado a vedere se trovo qualche vestito dentro la scuola.
-Grazie Ten Ten.
La ragazza corse verso la scuola e incontrò Naruto e Sasuke nel cortile.
-Hinata non era con te?
-Sì, la strega ci ha chiesto di mettere in ordine gli attrezzi di ginnastica e poi la divisa della scuola di Hinata è sparita dal suo armadietto. Anche le sue scarpe non ci sono più. Qualcuno le avrà fatto un brutto scherzo. Volevo cercare qualcosa dentro la scuola della sua misura.
-Lascia stare, non troverai niente. L’anno scorso Deidara mi ha fatto lo stesso scherzo. Ho cercato qualcosa nella scuola ma non c’era nessun vestito per ragazzi. Solo vestiti di scena. Mi ha salvato Sasuke con la sua divisa di scorta, la tiene sempre nell’armadietto.
Sasuke corse verso lo spogliatoio femminile senza dire niente ai suoi amici.
-Cosa gli è preso?
-Si preoccupa per Hinata amica mia. Che ragazzo apprensivo. Andiamo qui non c’è più bisogno di noi.
-Manderò un messaggio a Hinata per salutarla.
Hinata ricevette il messaggio di Ten Ten e le sembrò strano. Non l’avrebbe mai lasciata lì da sola. Poi vide Sasuke entrare nello spogliatoio.
-Sei sola?
-Sì, le altre sono andate a casa.
-Mostrami il tuo armadietto.
-Il quinto sulla destra.
-Non è forzato però dentro c’è un’unghia finta con dei disegni sopra. Tu non porti queste cose.
-No, non le ho mai portate. Mi sembra una delle unghie di Karin.
-Il mistero è risolto. Quella strega ti ha rubato i vestiti per farti uno scherzo e metterti in imbarazzo davanti a tutti. Forse ti aspettano davanti il cancello per scattarti delle foto in divisa da ginnastica. Deidara ha fatto così l’anno passato.
-Ora cosa faccio? Non ho una divisa di scorta o altri indumenti qui con me. Mi sono rimasti solo la cartella, i documenti, i libri, il cellulare e i soldi. Almeno quelli non li hanno presi.
-Indossa la mia divisa di scorta. La porto sempre nel mio borsone da ginnastica quando abbiamo lezione.
-Grazie.
Hinata andò a cambiarsi nel bagno mentre Sasuke l’aspettava fuori lo spogliatoio.
-Eccomi qua. Ho preso tutto. La divisa è molto larga ma andrà bene fino a casa.
-Sali sulle mie spalle.
-Stai scherzando? Sono pesante.
-No, sali. Dobbiamo uscire dal cortile di dietro della scuola e dovrò scavalcare la rete di sicurezza.
-Non puoi farlo con me addosso. È pericoloso.
-Ti fidi di me?
-Sì.
-Questo mi basta. Potrei scalare le montagne più alte per te.
-Grazie.
Hinata prese la sua cartella e quella del ragazzo. Poi salì sulla schiena del ragazzo che strinse le sue gambe.
-Stai comoda?
-Sì.
-Non ti lascio cadere, tranquilla.
-Mi fido di te ma la tua schiena ti farà male.
-Ho fatto sforzi maggiori nei miei diciotto anni.
Sasuke scavalcò la rete facilmente e iniziò a correre verso casa.
-Sei formidabile amore mio. Sembrava di volare.
-Gli allenamenti di arti marziali sono serviti. Ora ti porto a casa, tra poco torna tuo padre. Non voglio che ti veda con la mia divisa, potrebbe pensare male.
Arrivati a casa Uchiha, Sasuke corse di sopra con Hinata che si cambiò in fretta. Intanto il ragazzo andò in camera sua a levarsi la sua divisa. Dopo dieci minuti qualcuno suonò al campanello.
-Salve Hiashi. Accomodati. Sasuke e Hinata scenderanno subito. Sono corsi di sopra come furie.
-Eccoci qua- disse Sasuke.
Avevano fatto appena in tempo. Sasuke era sbiancato. Il padre di Hinata avrebbe potuto pensare di tutto vedendola con la sua divisa. Poteva addirittura ucciderlo.
-Padre ho preparato tutte le mie cose. Sono pronta per tornare a casa.
-Brava Hinata. Come mai siete così pensierosi?
-Niente papà. Abbiamo corso tanto oggi e siamo un po’ stanchi.
Hinata aveva detto la verità tralasciando il particolare della divisa. Suo padre avrebbe potuto fraintendere.
Fugaku rientrò proprio in quel momento e salutò con grande affetto Hiashi.
-Bentornato in città amico mio.
-Grazie Fugaku. Mi sono mancate le nostre partite di scacchi.
-Ti è mancato perdere. Ah ah.
-No, sei tu quello che perde sempre. Ti manca la giusta tattica.
-Questo lo pensi tu vecchietto.
-Ti ricordo che abbiamo la stessa età.
-Ora basta giocare, dobbiamo dire quella cosa ai nostri figli.
-Quasi la dimenticavo. Vuoi iniziare Fugaku?
-Volentieri Hiashi.
-Voi due verrete con noi a cena venerdì sera. Saremo noi due, voi due, Hanabi, Mikoto e Itachi.
-Cosa significa padre?
-Vogliamo solo festeggiare il vostro fidanzamento- disse Fugaku.
Per poco Hinata non cadeva a terra. Per fortuna Sasuke la prese in tempo. Era diventata completamente rossa e non riusciva a spiccicare una parola.
-Non sei felice di festeggiare insieme a noi piccola mia?
-Padre sono onorata di cenare con tutti voi.
-Basta voi due. Siete dei padri troppo ossessivi e all’antica. Ora andiamo in cucina a prendere un tè mentre i ragazzi si riprendono dalla notizia. Poverini li avete scioccati. Subito in cucina.
-Mikoto abbiamo capito.
-Non osare protestare Fugaku.
Sasuke e Hinata si sedettero nel salone e iniziarono a ridere. Non potevano ancora credere che i loro padri avessero organizzato una cena ufficiale. Erano nervosi ma allo stesso tempo felici. Almeno con loro non dovevano far finta di niente. Sentivano che il loro amore sarebbe cresciuto ancora di più.

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Capitolo 13
*** Cena di famiglia- parte 1 ***


Venerdì pomeriggio
Erano le cinque del pomeriggio e Hinata era a casa Uchiha. Mikoto le aveva detto che poteva aiutarla a vestirsi come aveva fatto qualche giorno prima. Hinata era stata felice di quella proposta. Era sicura che con l’aiuto di Mikoto non avrebbe fatto brutta figura.
-Hinata vieni nella camera degli ospiti, ho portato tutti i trucchi e gli accessori lì. I maschietti non ci disturberanno.
-Volevo dirle solo una cosa. Mia sorella non può venire a cena. Passerà la serata con i cugini in centro. Vanno a vedere un musical. Sono mesi che mia zia ha prenotato i biglietti per i suoi figli e mia sorella, non poteva dirle di no.
-Non ti preoccupare, tuo padre ha avvertito Fugaku ieri sera. Tua sorella dormirà da tua zia vero?
-Sì, passerà tutto il weekend da lei. Adora stare con i cugini.
-Capisco. Allora cosa vuoi indossare.
-Non so cosa mettere per una serata del genere.
-Mio figlio è il tuo primo amore vero?
Hinata arrossì di colpo e non riuscì a dire niente.
-Ti capisco cara. Anche io mi sentivo così quando ho incontrato Fugaku. Fu un momento magico.
-Io penso di essermi innamorata di Sasuke all’inizio di questo anno ma non volevo ammetterlo. Credevo di essere inadatta a lui. Paragonata a lui, io sono un’imbranata, goffa e timida ragazzina. Non ho molti pregi.
-Mia cara ti sottovaluti. So che sei una bravissima ragazza, studiosa e premurosa. Mio figlio deve aver capito subito che sei speciale.
-Pensa davvero che non deluderò Sasuke.
-Cara, è lui che dovrà stare attento a non fare il mascalzone o gli darò uno schiaffone.
-Lei è divertente. Oh scusi.
-Hinata puoi dire quello che vuoi davanti a me. Puoi anche strillare contro Sasuke se fa qualcosa di errato.
-Lui non fa mai niente di sbagliato.
-Ragazza mia tu sei proprio cotta. Arrossisci ogni volta che si parla di mio figlio. Vediamo un po’ cosa puoi indossare stasera.
-Mio padre metterà il kimono tradizionale perché dice che andremo in un ristorante molto vecchio.
-Anche Fugaku indosserà il kimono maschile. Dice che il ristorante è tradizionale ma bellissimo. Hanno prenotato all’ancien Japan.
-Quello non è uno dei ristoranti più cari della città?
-Mio marito ha affittato un’intera sala per tutta la sera. Dice che lui e Hiashi divideranno le spese per la sala e la cena.
-Mio padre si è lasciato trasportare di nuovo. Fa così anche quando esce con gli amici.
Mikoto corse fuori dalla stanza e andò in camera sua. Spalancò un vecchio baule e ne tirò fuori un bellissimo kimono.
-Questo kimono è perfetto per te. Me lo ha regalato tua madre quando frequentavamo il liceo. Non ho mai avuto l’occasione di indossarlo. Lo voglio donare a te, tanto a me non va più. Ormai sono una mamma.
-Non posso accettare un vostro ricordo.
-Sono sicura che tua madre sarebbe felice se lo avessi tu. Per favore indossalo stasera.
-Grazie, non so come ringraziarvi.
Hinata iniziò a piangere. Ogni volta che pensava alla madre era triste. Non aveva avuto neanche il tempo di conoscerla. Le mancava tantissimo.
Sasuke sentì qualcuno piangere e andò a bussare alla porta della camera degli ospiti.
-Mamma state bene?
-Tutto bene. Fila a vestirti con l’abito che ti ho messo sul letto.
-Non so perché devo mettere quel coso.
-Se non lo indossi, farai i conti con me.
 
Alle sette le donne erano pronte per uscire e gli uomini le aspettavano al piano di sotto.
Quando Hiashi vide la figlia stentò a riconoscerla.
-Tua figlia è magnifica Hiashi.
-Grazie Fugaku. Tua moglie è splendida come sempre.
-Grazie per il complimento Hiashi.
Sasuke era rimasto a bocca aperta. Hinata era un vero angelo. Non aveva parole per descriverla.
Hiashi diede una pacca sulla spalla del ragazzo e poi gli disse qualcosa a bassa voce.
-Fai soffrire mia figlia e ti darò una lezione che non scorderai per tutta la vita.
Sasuke deglutì rumorosamente e poi tornò a osservare la sua amata. Mai e poi mai avrebbe creato sofferenze alla sua principessa.
Mikoto si mise in mezzo a Fugaku e Hiashi e si fece scortare alla macchina.
-Sei meravigliosa sorellina.
-Grazie Itachi.
Il fratello maggiore raggiunse gli altri fuori mentre Sasuke stringeva la mano della fidanzata e la scortava fuori.
-Un’ultima cosa prima di entrare in macchina Sasuke. Chiudi la bocca e non sbavare fratellino, non è garbato di fronte a tuo suocero.
-Smettila di prendermi in giro Itachi.
Il fratello maggiore si stava divertendo un mondo a vedere le mille reazioni di Sasuke di fronte a quella situazione.
-Hinata prima di salire in macchina volevo dirti che sei bellissima.
-Tutto merito di tua madre.
-Hinata è merito tuo. Hai un’eleganza innata.
-Grazie. Stai benissimo vestito così.
-Credevo che gli abiti antichi mi rendessero vecchio.
-Non perdi mai il tuo sarcasmo. Ti adoro Sasuke Uchiha.
Hinata e Sasuke salirono nella macchina di Fugaku e tutti si diressero verso il ristorante.
-Meno male che ho una macchina a sei posti.
-Potevamo anche andare con due macchine per stare più comodi.
-Hiashi non dire sciocchezze. Se dovessimo ubriacarci sarà Itachi a guidare.
-Hinata credo che i nostri genitori alzeranno il gomito questa sera.
-Mio padre esagera certe volte. Spero che non parli a sproposito.
-Non è l’unico a parlare a vanvera quando beve. Mio padre è capace di mettersi a fare strani balli antichi.
-Sasuke, Hinata cosa farfugliate?- chiede Hiashi seduto davanti.
-Niente signore.
-Avevo ragione, i nostri figli stanno proprio bene insieme.
-L’ho detto io per primo.
-Non imbrogliare Hiashi. L’ultima volta che ti ho parlato mi hai fatto due o tre scenate. Tipo, non lascerò mia figlia al primo che la corteggia.
-Ora so che è in buone mani. Sono sicuro che tuo figlio la renderà felice.
Mikoto gli zittì subito e cambiò discorso. Quei due erano davvero impertinenti. Doveva sempre pensare a tutto lei.
 
Arrivati al ristorante Hiashi, Fugaku e Mikoto entrarono nella sala che avevano prenotato e videro che tutto era stato sistemato al meglio.
Intanto Sasuke e Hinata erano nel giardino del ristorante a prendere un po’ d’aria mentre Itachi si guardava intorno.
-Sasuke cosa credi che abbiano oraganizzato?
-Da mio padre ci si può aspettare di tutto. Entriamo prima che tuo padre venga fuori a cercarci e mi punti un coltello contro.
-Non lo farebbe mai. Sa che tengo moltissimo a te. Sasuke come mai non mi guardi?
-Quel kimono ti sta proprio bene. Sei veramente carina, potrei saltarti addosso se fossimo soli.
Hinata divenne rossissima e si strinse al braccio di Sasuke.
-Ti faccio sempre questo effetto. Sei adorabile.
-Sasuke sei sempre il solito.
I due innamorati entrarono nella sala e si accomodarono di fianco a Mikoto. La donna voleva tenerli lontani da Hiashi e Fugaku per non permettergli di escogitare qualcosa di imbarazzante. Povero Itachi gli toccava tenere a bada due padri super impiccioni.
-Allora ragazzi miei quando avete deciso di mettervi insieme?
-Fugaku non fare loro domande imbarazzanti. Ci diranno tutto con il tempo. Ora pensiamo a festeggiare questo grande avvenimento. Presto la famiglia Hyuga e la famiglia Uchiha saranno unite.
-Poi dici a me cara. Tu pensi già al loro matrimonio.
-Siete stati voi due a dire che sperate che dopo la laurea si sposino.
Hinata era in tilt, non riusciva a dire una parola mentre Sasuke si chiedeva perché quei tre si impicciavano tanto.
-Tutto bene Hinata?
-Sì, non sei almeno un po’ in imbarazzo?
-Sono abituato alle uscite dei miei genitori. Spesso mi mettono in imbarazzo facendo discorsi assurdi con i loro amici. Se vuoi possiamo fuggire?
-Non si può, sarebbe da maleducati. Si sono messi d’accordo per organizzare tutto questo in pochi giorni, diamogli un po’ di fiducia.
-Ti assicuro che stasera torneranno a casa brilli.
-Lo so.
-Siete una bellissima coppia. Mi ricordate i bei tempi al liceo.
-Hiashi ricordi ancora quando corteggiavi la tua bellissima moglie. Eppure pensavo fosse un ricordo difficile da sopportare. Quando eravate al liceo gli hai chiesto di uscire almeno trenta volte e lei ti ha sempre detto di no perché era fidanzata.
-Mia moglie era una donna caparbia e dolce. Al primo anno di università ho scoperto che i miei genitori mi avevano combinato il matrimonio con una ragazza molto ricca. Alla fine ho scoperto che era proprio tua madre figliola. Lei non usciva con me perché era già fidanzata ma non conosceva il suo futuro sposo. Per fortuna il destino ha voluto farci mettere insieme.
-Ricordo ancora che lei non voleva uscire con te perché diceva che era suo dovere rispettare il suo futuro marito. Quando ha scoperto che eri tu ha saltato per la gioia per due ore- disse Mikoto.
Hinata ascoltava i racconti del padre e dei genitori del ragazzo affascinata. Suo padre di solito non parlava mai del suo passato tanto facilmente. Con loro si sentiva a suo agio nel ricordare i vecchi tempi.
-Allora giovanotto come hai conquistato il cuore di mia figlia?
-L’ho salvata da alcuni brutti ceffi.
-Questo me lo ha detto anche tuo padre. Sei stato molto coraggioso. Mi complimento con te. L’hai già baciata?
Sasuke per poco non si strozzava con l’acqua mentre beveva.
-Hiashi non sono domande che si fanno ai ragazzi. Comunque so che si sono baciati almeno due volte.
-Mamma cosa racconti?
-Dico la verità. Eravate tanto carini abbracciati. Siete dolcissimi insieme.
Sasuke resisteva allo sguardo truce di Hiashi Hyuga. Aveva capito che era protettivo nei confronti della figlia e che non sarebbe stato facile stare da solo con lei. Hiashi lo avrebbe sicuramente controllato.
-Ora basta domande si mangia- disse Mikoto.
La cameriera portò sul tavolo vari tipi di antipasti di pesce e le bibite e poi uscì dalla sala.
-Papà non avrai esagerato con il cibo?
-No, questo è solo l’antipasto figliolo.
-Immaginavo.
Sasuke e Hinata iniziarono a mangiare e si ritrovarono a prendere le stesse cose. Avevano gli stessi gusti.
Sasuke vedendo Hinata in kimono ebbe una fantasia su di lei che lo imboccava. Però erano soli a tavola.
-Qualcosa non va Sasuke?
-No, stavo solo immaginando noi due da soli in una splendida casa. Questo è tutto.
-Fratellino sei sicuro di non aver immaginato qualcosa di più?
-Itachi non ti ci mettere anche tu. Bastano mamma e papà a parlare troppo.
-Il mio fratellino fa il finto timido di fronte la fidanzata. Come è diventato dolce.
Hinata strinse forte la mano di Sasuke e gli fece capire che anche lei era imbarazzata. Sasuke le sorrise e le donò un bacio sulla fronte. Mikoto scattò subito una foto per immortalare il momento romantico.
-Mamma ti sei portata dietro la macchina fotografica, sei incredibile.
-Voglio dei bei ricordi da condividere con mio marito quando sarò vecchia.
-Voi siete ancora giovane signora.
-Grazie cara ma presto mi trasformerò in una nonna. Deve accadere prima o poi nella vita.
-Sei sempre stupenda Mikoto.
-Grazie Fugaku.
 
Dopo quaranta minuti la cameriera ritirò i piatti degli antipasti e servì i primi.
-Visto che Hinata va matta per gli gnocchetti al ragù ho pensato di scegliere io i primi piatti. Spero vi piacciano gli gnocchi?
-Li ho assaggiati una sola volta ma dall’aspetto sembrano deliziosi- disse Mikoto.
-Non sapevo che qui facessero cucine non tradizionali.
-Ho fatto delle piccole richieste al cuoco amico mio.
-Sei il solito furfante Hiashi Hyuga.
-Grazie per aver pensato ai miei gusti padre.
-Per così poco tesoro mio. Vedrai cosa arriverà come dessert.
-Padre non avete esagerato vero?
-No, piccola mia. Mi sono contenuto con le spese.
 
Dopo aver mangiato il primo, Hinata e Sasuke uscirono a prendere una boccata d’aria nel giardino.
-Qui è splendido. Ho capito perché i nostri genitori ci hanno portato qui. Mio padre adora i posti antichi come questo.
-Lo stesso vale per l’integerrimo Fugaku Uchiha. Adora le tradizioni. Hanno voluto cenare insieme a noi per ufficializzare il nostro rapporto di fronte a tutta la famiglia.
-Sono felice di stare con te. Mi fai sentire sicura quando mi parli. Non dubito di me stessa quando mi stai accanto.
-Hinata sei la persona più dolce che esista. Sono felice di averti incontrata.
I due innamorati si sedettero su una panchina ad osservare le stelle. In realtà, Sasuke osservava Hinata ma lei non se ne era accorta.
-Hyuga mi piace molto di più guardare te.
-Sasuke come ti vengono in mente certe cose all’improvviso?
-Sarà la tua vicinanza.
Sasuke stava per poggiare le labbra su quelle della ragazza quando Hiashi si affacciò per dirgli che i secondi erano in tavola.
-Cosa facevate così vicini?
-Padre stavamo parlando.
-Capisco. Venite dentro o si raffredderà tutto.
I ragazzi scoppiarono a ridere, Sasuke si era salvato per un pelo.
-Se mi avesse visto baciarti mi avrebbe ucciso.
-Non dire sciocchezze. Al massimo ti avrebbe rincorso con un’ascia.
-Molto spiritosa Hyuga. Vieni.
Sasuke strinse la mano di Hinata e rientrarono nella sala. Si stavano tutti divertendo e si respirava un’atmosfera molto serena. Hiashi e Fugaku avevano già finito due bottiglie di sakè ma non ci facevano caso.

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Capitolo 14
*** Cena di famiglia- parte 2 ***


Sasuke e Hinata erano seduti di fronte al tavolo e guardavano i loro genitori che non facevano che scherzare su questioni di lavoro. Sasuke rimase sorpreso nel vedere il padre così a suo agio. Si stava divertendo un mondo con il padre della sua fidanzata. Forse non lo aveva mai visto con un’espressione tanto rilassata. A casa era completamente diverso e non esprimeva quasi mai le sue emozioni. Forse avevano messo qualcosa nel vino. Secondo Hinata neanche suo padre era così espansivo nella vita di tutti i giorni. Eppure quella sera tutto era diverso.
Hinata e Sasuke erano felici di vedere i loro genitori tanto allegri. Almeno per una volta non pensavano al lavoro e agli affari da sbrigare in fretta. Nonostante i due fossero sempre stati in competizione, riuscivano ad avere un dialogo sereno fuori dagli uffici.
-Dimmi Sasuke hai intenzione di andare all’università?
-Sì, signor Hiashi.
-Chiamami pure papà, ragazzo.
Per poco il ragazzo non si strozzava di nuovo. Erano già a quel punto. Dovevano aver messo davvero qualcosa nel sakè. Quella situazione era strana e imbarazzante.
-Dove vuoi andare?
-Frequenterò l’università di Tokyo. Ho già preso delle informazioni. I test di ammissione non sono semplici ma ce la posso fare.
-Sai già cosa vuoi fare?
Sasuke strinse forte la mano di Hinata sotto il tavolo per farle capire che la sua priorità era lei.
-Farò il test per entrare a economia e il test per chimica.
-Mio figlio è sempre stato bravissimo negli esperimenti. Se diventasse un grande scienziato non sarei dispiaciuto.
-Due scelte opposte. Cosa preferiresti?
-Hiashi come mai fai questo terzo grado a mio figlio?
-Padre posso rispondere, non torvo che siano domande invadenti. Preferirei prendere chimica. Poi potrei studiare anche fisica e altre discipline. Mi piacerebbe tantissimo lavorare in un laboratorio. Magari riuscirò ad entrare persino nella squadra della scientifica della città prendendo una specializzazione in criminologia.
-Hai un obiettivo preciso e per questo ti stimo. Ora so che potrò affidarti mia figlia.
Hinata divenne rossissima. Era contentissima che il padre approvasse il suo rapporto con il fidanzato. Però il genitore stava facendo un vero e proprio interrogatorio al suo amato.
-Cosa hai in mente di fare in futuro Hinata?
-Mi piacerebbe studiare lettere all’università di Tokyo. Vorrei diventare un’insegnante. Lavorare con i bambini sarebbe la cosa più bella.
-Anche tu hai uno scopo preciso. Complimenti!
Fugaku cacciò una scatola dalla tasca e la diede a Sasuke.
-Figliolo sai che io e tua madre abbiamo un appartamento grande in centro?
-Sì, quello vicino a tutte le università.
-Vogliamo regalarlo a te e Hinata. Potrete abitare lì per tutto il periodo universitario.
-Padre non posso accettare un regalo così grosso.
-Non fare storie Sasuke. Tua madre e io vogliamo il meglio per voi. Tanto quel posto è  vuoto da anni e non lo usiamo mai. Dovrete solo portarci la vostra roba a inizio settembre.
-Sono d’accordo con Fugaku. Potrai abitare con Sasuke quando inizierai l’università.
-Grazie padre.
-Ovviamente Fugaku mi ha assicurato che nell’appartamento ci sono tre camere. Quindi dormirete separati.
Hinata per poco non sveniva. Perché suo padre faceva quei discorsi imbarazzanti di fronte a tutti.
Sasuke avvolse la vita della ragazza con un braccio e l’avvicinò a sé.
-Hinata tutto bene?
-Sì, mi sento solo un po’ in imbarazzo per quello che ha detto mio padre.
-Tranquilla, non ha detto nulla di strano. Ormai quei due si sono messi in testa di interrogarci e non li ferma nessuno. Credo che questa cena durerà ancora a lungo.
-Non mi dispiace restare più tempo al tuo fianco.
-Hai detto una cosa meravigliosa piccola.
Sasuke baciò Hinata sulle labbra mentre i genitori erano andati fuori a prendere un po’ d’aria. Non avevano fatto altro che stare seduti fino al secondo. Gli serviva una sgranchita alle gambe.
-Sasuke se ci vedono cosa facciamo?
-Vedranno solo due ragazzi super innamorati.
-Hai sempre la risposta pronta. Sei incredibile.
-Ti amo Hinata.
-Anche io ti amo Sasuke, non dimenticarlo.
 
Dopo venti minuti la cameriera portò un dolce di media grandezze e i due piccioncini chiamarono i genitori che si erano messi a chiacchierare in giardino. Intanto Itachi aveva fatto due telefonate per lavoro.
-Avevi ragione cara, la torta è stupenda.
-Questa torta a cosa serve? Cosa si festeggia?
-Piccolo mio sei sempre troppo sospettoso.
-Mamma cosa state confabulando?
-Questa torta serve solo per festeggiare il vostro fidanzamento. Speriamo che un giorno vi sposiate.
Sasuke e Hinata sapevano fin dall’inizio che i genitori avrebbero esagerato durante la cena. Non avevano badato a spese. Non osavano immaginare cosa avrebbero fatto per il loro matrimonio.
Mikoto tagliò la torta personalmente e mise le fette nei piatti puliti. Intanto Fugaku e Hiashi continuavano a bere.
-Itachi basta con quel cellulare, rovinerai la serata ai ragazzi.
-Non si preoccupi signora. Il signor Itachi deve lavorare, capiamo se deve usare il cellulare.
-Grazie piccola Hinata. Ora lo poso, non devo finire tutto entro stasera. Mi chiedo come abbia fatto il mio fratellino scontroso e presuntuoso a conquistarti. Siete completamente diversi.
-Non ti fare domande su di noi, tanto non ti rispondo.
-Sei sempre il solito fratellino.
 
All’improvviso la cameriera entrò di corsa nella sala e si avvicinò a Fugaku.
-Signor Uchiha, un uomo molto arrabbiato la cerca all’ingresso. Afferma che se non esce subito verrà qui a prenderla con la forza.
-Vengo subito.
-Ti accompagno.
-Grazie Hiashi, te ne sono grato.
-Padre.
Hiashi lesse preoccupazione negli occhi della figlia e la rassicurò facendole una carezza sulla testa.
-Tranquilla figliola, non accadrà nulla di brutto.
Hiashi e Fugaku si recarono all’ingresso del ristorante ma non trovarono nessuno. La cameriera non sapeva dove era finito l’uomo che urlava. I due uomini però intuirono che quella era solo una trappola.
 
Nella sala
Due uomini erano entrati nella sala privata e puntavano due pistole contro Itachi, Sasuke, Mikoto e Hinata.
Non appena li aveva visti entrare Itachi si era posizionato davanti sua madre. Mentre Sasuke aveva nascosto Hinata dietro la sua schiena e le teneva la mano.
-Non mi avevi detto che Fugaku Uchiha aveva anche una figlia.
-Idiota. Quella è la figlia di Hiashi Hyuga. Oggi abbiamo due prede succulente nella nostra trappola. Siamo qui per vendicarci del bastardo che ci ha fatti cacciare dall’azienda dove lavoravamo.
-Mi ricordo di voi. Avete sottratto milioni dal fondo pensioni dell’azienda dove lavora mio padre.
-Allora ci conosci Itachi Uchiha. Tu sei il raccomandato dell’azienda.
-Sono entrato in una delle aziende più importanti del paese solo per merito.
-Non ce la beviamo. Ora che ci siamo vendichiamoci anche di Hiashi. Non ci ha voluti assumere nell’azienda dove lavora. Quattro anni fa era lui il responsabile delle assunzioni.
-Amico mio, Hiashi si occupava di molto di più delle assunzioni. Dirigeva anche gli affari dell’azienda. Lui e Fugaku sono conosciuti come gli squali degli affari. Fanno a pezzi tutti quelli che incontrano. Come mai siete tutti insieme in un ristorante costoso? C’è anche la torta. Cosa festeggiate?
-Parlate, il mio amico non è molto paziente.
-Lasciateci in pace. Siamo venuti qui per una cena tranquilla.
-La signora Uchiha ha fegato. Vediamo se parla se punto la pistola contro la tempia del suo secondogenito. Ah ah.
Un uomo si avvicinò a Sasuke e Hinata e iniziò a fissare la ragazza.
-Ehi guarda che bella figlia che ha Hiashi. Avrà più o meno diciotto anni. È giovane come piace a me.
L’uomo tentò di toccare Hinata ma Sasuke gli diede uno schiaffo sulla mano.
-Non provare a toccarla.
-Sei uno stupido moccioso. Ora ho capito perché siete tutti qui. Questi ragazzini si sono fidanzati. Che carini, peccato che questa serata non finirà come volevate. Aiutami a prendere i due ragazzini così ce ne andiamo. Signora non fiati o spariamo. Itachi non muoverti o il tuo fratellino finisce a terra con un buco in testa.
Un uomo afferrò Sasuke per le braccia e lo allontanò da Hinata. Mentre l’altro afferrò Hinata per la vita.
-Dite ai due potenti uomini d’affari che vogliamo centomila dollari per ogni ragazzo o ve li rimanderemo a pezzi. Ah ah.
-Grazie per averci ascoltati. Addio.
Gli uomini uscirono dal retro del ristorante e caricarono i due liceali su un furgone nero. Itachi riuscì a prendere la targa. Intanto Hiashi e Fugaku avevano chiamato la polizia credendo che i criminali fossero ancora dentro.
Mikoto e Itachi uscirono dal salone e dissero tutto agli agenti che erano appena arrivati. Hiashi e Fugaku si infuriarono.
-Se fanno del male a mia figlia non rispondo delle mie azioni.
-Si calmi signor Hyuga, non serve a niente perdere la calme. Vedrà che la polizia li ritroverà presto. E poi si fidi di mio fratello. Lui saprà proteggere Hinata. Non permetterà mai che qualcuno la ferisca.
 
Intanto sul furgone
-Piccola ti sei fatta male?
-Ho solo sbattuto la gamba quando mi ha scaraventata qui dentro. Nulla di grave.
Sasuke strinse forte la ragazza per farla sentire protetta.
-Nessuno ti farà del male. Ti difenderò da ogni pericolo.
-Per favore, non rischiare la tua vita per. Non sopporterei di vivere senza di te.
-Hinata nessuno può separarci.
Sasuke notò che la strada che stavano percorrendo si trovava fuori città e era disastrata. Le buche facevano sobbalzare il furgone. I due rapitori dovevano avere qualche terreno in qualche località sperduta fuori Tokyo.
Dopo un’ora il furgone si fermò e gli uomini fecero scendere i liceali.
-Entrate nel capanno. Muovetevi.
-Non ci vorrete lasciare qui dentro per tutta la notte. Si gela.
-Arrangiatevi viziati. Ah ah. Andiamo in casa a mangiare amico mio.
-A domani mocciosi.
Nel capanno faceva molto freddo essendo notte fonda. Hinata era in piedi davanti una finestrella minuscola e cercava di capire dove si trovavano. Intanto Sasuke cercava una via di fuga.
-Niente. Non riesco a trovare neanche un buco da cui uscire. Non posso neanche arrivare al soffitto per uscire da lassù, è troppo alto e non ce la farei con te addosso.
-Vai tu.
-Scherzi. Non ti lascio qui da sola.
-Sasuke devi correre a chiedere aiuto o ci faranno del male. Puoi farcela da solo.
-Non mi muovo senza di te. Mi dispiace ma non me la sento di lasciarti in questo postaccio. Se tornano a controllarci e non mi trovano, potrebbero farti del male. Non me lo perdonerei mai.
Sasuke strinse forte Hinata e notò che tremava vistosamente.
-Hai freddo?
-Ho tanta paura.
-Ci sono io qui con te, non ti succederà nulla di brutto.
Hinata tirò dei pugni senza alcuna forza sul petto del ragazzo.
-Sciocco devi scappare. Tremo perché ho paura che ti facciano male. Non voglio.
-Hinata pensi sempre agli altri. Ce la caveremo e torneremo a casa a bere della buona cioccolata calda.
-Sasuke grazie.
 
In città
-Fugaku si può sapere cosa hai fatto a quei due per farli arrivare a questo punto.
-Li ho cacciati dall’azienda perché avevano rubato tantissimi soldi dal fondo pensioni. Itachi li ha descritti alla polizia e sembrano proprio quei due mascalzoni. Ora è andato a prendere i loro fascicoli aziendali agli uffici così darà le loro foto agli agenti.
-Il mio bambino è stato rapito, non sopporto questa cosa. Ero lì e non ho potuto fare niente.
-Mikoto prima eri nervosa con me e ora ti deprimi. Vedrai che Sasuke tornerà a casa sano e salvo. Hiashi non ti preoccupare mio figlio proteggerà Hinata.
-Come farà a proteggerla se quei due gli puntano una pistola alla testa. Mia figlia starà tremando in questo momento. Se osano torcerle un capello li faccio a fette personalmente.
Itachi era tornato dagli uffici e aveva consegnato ai poliziotti i fascicoli dei rapitori.
-Hanno scoperto qualcosa di nuovo?
-No,figliolo.
-Mamma non piangere.
-Come fate a rimanere tanto calmi. Non hai sentito come quel pazzo si rivolgeva a Hinata. Se quello prova a toccarla sai cosa farà tuo fratello?
-Sasuke rischierebbe la sua vita per la piccola Hinata.
-Il mio bambino fa sempre di testa sua. Perché non hanno preso me invece dei ragazzi.
-Mikoto non dire sciocchezze. Sei importante per noi, se ti avessero rapita sarei impazzito.
-Fugaku non avresti forse preferito essere stato rapito al posto di tuo figlio?
-Sì.
Mikoto,Hiashi e Fugaku andarono tutti alla centrale di polizia mentre Itachi tornò a casa per aspettare eventuali chiamate dei rapitori.
 
Intanto nel capannone
-Hinata stai bene in questo modo?
-Sì, sono al caldo fra le tue braccia.
-Guardali lì, i due piccolini delle famiglie. Non sono teneri.
Un uomo si avvicinò ai liceali e afferrò Hinata per i capelli.
-Ahi, mi lasci.
-Non la tocchi bastardo.
L’altro uomo trattenne Sasuke per le braccia mentre il suo complice tagliava una ciocca dei capelli della ragazza.
-Fatto. Andiamo a spedire questa ai loro parenti prima che si allarmino.
Gli uomini chiusero la porta del capannone e salirono sul furgone.
-Se ne vanno. Piccola ti fa male qualcosa?
-No, mi ha solo tagliato una piccola ciocca di capelli.
-Io lo faccio a pezzi.
-Sasuke resta calmo. Prova a salire lassù e vai a cercare aiuto. Sbrigati perché ho una brutta sensazione.
-No, ti ho già detto che non ti lascio da sola in questo postaccio.
Hinata si buttò fra le braccia di Sasuke e iniziò a piangere. Era spaventatissima e temeva che qualcuno facesse del male al suo amato.
 
 

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Capitolo 15
*** Fuga nelle fogne ***


Notte fonda
Sasuke era riuscito a calmare Hinata e si erano messi a cercare un modo per scappare da quel luogo.
Nel capannone Sasuke aveva cercato più volte di sfondare la porta ma non c’era riuscito. Doveva trovare una via di fuga prima del ritorno dei rapitori.
-Hinata hai trovato qualcosa?
-Qui non ci passa neanche un topo e il muro è troppo spesso per essere sfondato.
-Accidenti, possibile che non ci sia una via di fuga in questo posto. Tra poco quei pazzi torneranno.
-Sasuke queste assi sul pavimento si muovono. Forse c’è un passaggio qui sotto.
-Hinata sei un genio. Ora stacco le assi e scendo a vedere dove porta il buco.
Sasuke usò tutta la forza per rimuovere le assi dal pavimento e si buttò nel buco.
-Qui sotto c’è un tunnel. Deve essere stato scavato moltissimi anni fa. Vieni, proviamo a vedere dove conduce, sarà meglio che rimanere nel capannone.
Sasuke aiutò Hinata a scendere nel tunnel e poi rimise le assi in ordine.
-Vado avanti io Hinata. Vienimi dietro. Mi dispiace doverti fare camminare a gattoni in un posto sudicio.
-Non ti preoccupare, sarei disposta a tutto pur di vederti in salvo.
Hinata e Sasuke camminarono nel tunnel per trenta minuti. I kimoni che indossavano non agevolavano i loro movimenti. In più, in quel luogo c’erano in setti e topo ovunque.
-Ah.
Sasuke si bloccò sentendo l’urlo di Hinata e le strinse la mano.
-Piccola solo un altro po’ e saremo fuori.
-Scusa, ho visto dei topi e ho urlato. Perdonami.
-Non ti preoccupare, puoi urlare se hai paura. Io ti sosterrò in ogni momento.
-Grazie.
Intanto alla centrale
-Avete trovato i ragazzi?
-Signor Fugaku le ricerche sono appena iniziate. Stiamo pattugliando tutte le strade incluse quelle in periferia- disse un poliziotto.
-Datevi da fare, non voglio che feriscano mio figlio o la sua ragazza.
-Signora nei casi di rapimento con richiesta di riscatto in pochi casi ci sono delle vittime. Di solito riusciamo a trovare le persone rapite in tempo.
-Cosa succede negli altri casi?
-A volte troviamo una delle vittime morta.
-Nooo.
-Agente non poteva tacere.
-Vostra moglie mi ha fatto una domanda e io ho il dovere di risponderle sinceramente.
-Quale delle due vittime perisce di solito?- chiese Hiashi.
-Signore la mia risposta non le piacerà. Voi siete il padre della ragazza vero?
-Sì. Cosa vuole dirmi?
-In tutti i casi di rapimento con vittime a cui ho assistito, la persona più debole moriva. A quanto mi hanno detto i signori Uchiha, il ragazzo ha fatto arti marziali e è molto forte di costituzione. Al contrario, vostra figlia non è una ragazza forte.
-Vuole insinuare che mia figlia è la vittima prestabilita?
-No, se riusciamo a trovarli prima che i rapitori perdano la pazienza si salveranno entrambi.
-E in caso contrario?
-Temo che vostra figlia corra più rischi rispetto a Sasuke Uchiha. Di solito i rapitori assillano la persona più debole e a volte la torturano solo per divertimento. Non sarà il vostro caso. Riusciremo a trovare i vostri figli.
-Lo spero. Mia figlia è importante per me, se le succedesse qualcosa non risponderei delle mie azioni.
-Si calmi signore, riusciremo a trovare vostra figlia.
L’agente uscì dalla sala colloqui e andò a vedere se c’erano novità importanti. Poi tornò nella stanza e fece vedere un pacchetto ai signori Uchiha e a Hiashi.
-Riconoscete questi capelli? Li hanno trovati davanti casa del signor Hyuga.
-Questa è una ciocca dei capelli di mia figlia.
-Ne è sicuro?
-Certo.
-Deve essere un avvertimento dei rapitori.
I signori Uchiha e Hiashi erano sempre più preoccupati per i figli.
 
Intanto nel tunnel
-Sasuke secondo te dove siamo?
-Non ne ho idea. Laggiù vedo qualcosa.
I due ragazzi scivolarono lungo uno scivolo d’acqua.
-Che puzza qui sotto.
-Hinata siamo finiti in una fogna. Se proseguiamo dritti dovremmo arrivare in citta.
-Dici sul serio?
-Sì, guardati in giro e vedi se trovi una mappa. Qualche volta qui sotto hanno attaccato delle mappe delle condotte principali delle fogne. Dovrebbe essere una lastra gigante con indicate tutte le vie della città con annessi tunnel fognari.
-Qui non vedo niente.
-Mi dispiace ma non ho niente per illuminare la zona. Aggrappati al mio braccio per non inciampare.
-Sì. Cosa era quel rumore?
-Devono esserci dei topi anche qui.
Hinata strinse forte il braccio del ragazzo. Sauke voleva portarla al più presto fuori da quel postaccio. Aveva respirato abbastanza puzza.
-Da quante ore camminiamo?
-Dal mio orologio da polso è quasi un’ora che siamo usciti dal tunnel. Sei stanca?
-Un pochino ma non voglio fermarmi. Ho paura che ci trovino.
 
I rapitori tornarono al capannone per scattare qualche foto ai ragazzi. Dovevano far capire alla polizia che erano vivi. Non trovandoli iniziarono a cercarli nei dintorni. Per fortuna non si erano accorti della via di fuga sotto il pavimento. Non dovevano conoscere bene quel capannone, doveva essere un rifugio provvisorio.
-Non li ho trovati nei campi? Tu hai scoperto qualcosa?
-Niente. Però ho un’idea. Abbiamo i cellulari dei ragazzini. Spacco quello della ragazza e lo invio alla centrale di polizia con una lettera anonima. Gli daremo un avvertimento.
-Cosa vuoi scrivere?
-Dateci centomila dollari o il ragazzo farà la fine della figlia del signor Hyuga.
-Vuoi fargli credere che è morta.
-Certo. Dopo aver guardato la ciocca di capelli si saranno spaventati a morte. Ci pagheranno subito se gli diamo una notizia sconcertante.
I rapitori scrissero un messaggio al computer e spaccarono il cellulare di Hinata. Poi si travestirono e portarono un pacco in città. Secondo loro il piano era perfetto.
 
Nelle fogne
-Anf anf.
-Hinata fermiamoci un attimo. Sei stanchissima.
-Non voglio.
-Devi riposare o non reggerai.
-Sasuke dovrò farti un regalo quando usciremo di qui. senza di te sarei impazzita e forse mi avrebbero uccisa.
-Non dirlo piccola. Non avrei mai permesso a nessuno di farti male. Sei troppo importante per me. Sei l’unica che non mi abbia giudicato dalle apparenze. Ti sei fidata di me nonostante il mio caratteraccio e non mi hai scansato come altri. Non ti rivolgi a me solo con scopi personali e questo mi piace.
-Sasuke dimentichi che mi hai protetta dai bulletti più e più volte. Questo prova che non sei un ragazzaccio. Sei un adorabile ragazzo sempre pronto ad aiutare gli altri.
-Puoi proseguire?
-Sì.
-Se vuoi ti porto sulla schiena?
-No, sto bene. Posso camminare ancora a lungo.
Sasuke e Hinata si allontanarono molto dal rifugio dei rapitori. Per fortuna quei pazzi non li cercavano più. Anche se i due ragazzi non lo sapevano.
 
Due ore dopo alla polizia arrivò un messaggio gravissimo. L’agente incaricato delle indagini portò il biglietto e il cellulare rotto al suo capo. Non sapevano come fare a dare quella notizia al signor Hyuga.
L’agente entrò nella stanza dei colloqui e fece sedere davanti il tavolo il signor Hyuga e i coniugi Uchiha.
-Signore sapete dirmi di chi è questo cellulare?
-Quello è il cellulare che ho comprato due anni fa a mia figlia.
-Ne è sicuro?
-Sì, mia figlia lo ha personalizzato attaccandoci dietro un adesivo che le aveva dato la sorellina. Lo riconosco.
-Mi dispiace dirvelo signor Hyuga ma vostra figlia è morta.
-Cosa? Non può essere.
-Il corpo non è stato trovato ma i rapitori ci hanno inviato questa lettera con tutti i dettagli della sua morte e con una richiesta di riscatto per il ragazzo. Ci hanno voluto dare la prova che non scherzano.
-La mia bambina non c’è più. Non ho potuto proteggerla dai pericoli della vita. Non può essere, tutto a causa del mio lavoro. Perché ha dovuto pagare lei per una cosa che riguardava me.
Hiashi sbatteva i pugni sul tavolo. Era affranto e furioso allo stesso tempo.
-Vi hanno detto dove si trova il corpo?
-Sì, sul retro del messaggio c’era una mappa con indicate le coordinate del luogo dove è stato lasciato il corpo. Una squadra della scientifica è partita per recuperare il corpo.
 
La squadra della scientifica arrivò sul luogo indicato sulla mappa e trovò un corpo carbonizzato in un furgone. Era irriconoscibile.
 
Dopo due ore
-La scientifica ha esaminato il luogo del ritrovamento e ha trovato un corpo.
-Voglio vedere mia figlia.
-Purtroppo non si può. Il medico legale deve esaminare il corpo che è carbonizzato ovunque.
-Hanno bruciato il corpo della mia piccola Hinata?
-Purtroppo sì. Gli uomini della scientifica hanno trovato questo fiocco sul furgone. Lo riconoscete?
-Questo è il fiocco con cui Hinata si legava sempre i capelli o lo appendeva alla borsa. Era una sorta di portafortuna.
Mikoto iniziò a piangere a dirotto e Fugaku l’accompagnò fuori mentre Hiashi parlava con l’agente.
-Cara fatti forza.
-La povera Hinata era ancora giovanissima. Sasuke non se lo perdonerà mai, uscirà distrutto da questa storia.
-Andrà avanti. Saprà lottare.
-Chi saprà lottare?
-Itachi come mai sei venuto qui?
-Non mi avete più chiamato e mi sono preoccupato padre. Cosa è successo? Perché piangete madre?
-Itachi siediti per favore.
-Padre ditemi cosa è successo. Sasuke sta bene?
-Per ora non abbiamo notizie di tuo fratello. Ci hanno solo chiesto di pagare un riscatto. Però Hinata è morta. Hanno trovato il suo corpo in un furgone.
Itachi uscì fuori dalla centrale di polizia di corsa e se ne andò in un vicolo a sbollire la rabbia.
-Piccola Hinata perché ti hanno fatto del male? Sono dei mostri. Come hanno fatto a prendersela con una persona innocente come te? Ora il mio fratellino avrà il cuore a pezzi per anni.
Nella centrale
-Non ho mai visto nostro figlio tanto arrabbiato.
-Itachi era affezionato a Hinata. Dopo tutto la conosceva fin da quando era piccola. Per lui era come una sorellina.
Hiashi uscì dalla sala colloqui e si mise seduto nella sala di fianco ai coniugi Uchiha.
-Mi hanno dato conferma che si tratta della mia bambina.
-Ci dispiace Hiashi- disse Mikoto in lacrime.
La polizia non poteva fare il test del dna viste le condizioni del corpo e neanche ricavare un calco dentario. Si basavano sul messaggio e il nastro e erano convinti che Hinata fosse morta.
 
Intanto nelle fogne
-Qui sotto fa freddissimo.
-Resisti un altro po’ Hinata.
Sasuke avvicinò Hinata a sé per farle un po’ di calore.
-Non posso fare di più, mi dispiace.
-Hai già fatto tanto.
-Sei fantastica Hinata. Non so cosa farei senza di te.
-Non dire sciocchezze. Te la sei cavata bene fino a oggi o sbaglio?
-Furbetta vuoi farmi dire qualcosa di strano secondo me.
-No, voglio solo che riconosci che sei molto intelligente e coraggioso.
-Passi alle lusinghe.
-Dico la verità.
I ragazzi cercavano di parlare per non pensare a quella brutta situazione. Ancora non erano riusciti a trovare un tombino da cui uscire e erano ore che camminavano. Ormai erano al limite.
 

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Capitolo 16
*** Abbracci ***


Sasuke e Hinata erano ancora nelle fogne e era mattino presto.
-Sono già le cinque del mattino. Dobbiamo trovare un tombino e uscire da questo posto.
-Sasuke stiamo andando nella direzione giusta?
-Credo di sì. Quei due criminali ci devono aver portato in un luogo lontano dalla città. Con il furgone ci vuole poco tempo per fare avanti e indietro ma a piedi ci si impiegano ore e ore. Sei stanca piccola?
-Ho sonno ma posso resistere.
-Non abbiamo dormito per scappare.
-Non potevamo fare altro. Quei due ci avrebbero fatto qualcosa pur di farsi pagare il riscatto.
-Non capisco come si faccia ad arrivare a rapire delle persone solo per soldi. Mio padre non li ha licenziati per un motivo sbagliato. Loro avevano rubato all’azienda, erano già dei criminali.
-Non so cosa pensare. Qualcosa deve averli fatti agire all’improvviso.
-Forse hanno saputo del premio aziendale che ha vinto mio padre la scorsa settimana. Gli hanno dato ventimila dollari per aver concluso cinque affari lo scorso mese. Ha fatto guadagnare all’azienda venti milioni di dollari.
-Credi che i rapitori avessero una talpa nell’azienda di tuo padre?
-Ne sono sicuro. Quando torneremo in città parlerò dei miei sospetti alla polizia.
-Ahi.
-Cosa c’è piccola?
-Sono inciampata su qualcosa.
-Ci sono dei pezzi di legno sul tragitto.
Sasuke aiutò la ragazza a rialzarsi e la strinse a sé.
-Ti prometto che ti condurrò fuori da qui sana e salva. Odio vederti triste.
-Grazie Sasuke.
I liceali ripresero a camminare e arrivarono sotto una scala.
-Lassù c’è un tombino. Arrampichiamoci su per la scala. Ce la fai?
-Sì, non vedo l’ora di uscire da qui sotto.
-Un piccolo sforzo e saremo fuori.
Sasuke aprì il tombino e vide che era vicino a dei palazzi in costruzione. Dovevano essere finiti nel nuovo quartiere residenziale di Tokyo. Non restava che camminare per arrivare vicino a qualche negozio per poi chiamare i genitori e la polizia. Per fortuna erano arrivati in città.
-Dammi la mano Hinata.
Sasuke aiutò Hinata ad uscire dal tombino e lo richiuse.
-Andiamo verso il centro. Ai primi negozi ci fermiamo e chiediamo di usare il telefono.
-Non abbiamo soldi. Credi che qualcuno ci lascerà usare il telefono senza vedere i nostri documenti. Siamo sporchi e potrebbero scambiarci per criminali o barboni.
-I nostri documenti devono essere rimasti al ristorante. Quando ci hanno presi ho lasciato scivolare il portafoglio a terra e la tua borsa era vicino al tavolo.
-Hai ragione. In quella che mi hanno preso i rapitori avevo solo il cellulare. La borsa con i soldi è rimasta al ristorante.
-Porti sempre due borse?
-Solo quando indosso il kimono. Una piccola per il cellulare e una più grande per documenti, soldi, trucchi e fazzoletti. Credi sia inutile?
-No, lo faceva anche mia madre quando era giovane. Ho visto più foto di lei al liceo. Durante i festival di fine anno indossava sempre un kimono e portava due borse.
-Forse in una teneva il set per il cucito. Mentre mi truccava tua madre mi ha detto che spesso al festival della scuola si occupava degli abiti delle rappresentazioni.
-Hai legato tantissimo con mia madre. Non è una cosa da tutti. Di solito lei è diffidente con gli altri.
-Io la trovo una donna straordinaria. Mi ha insegnato a cucinare la tua torta preferita.
-Mi vuoi prendere per la gola.
-Le ho chiesto io di insegnarmi a cucinare il tuo dolce preferito. Nel caso io ti facessi arrabbiare, ti chiederò scusa con un dolce.
-Non potresti mai farmi arrabbiare.
-Sono una ragazza piagnucolona e insicura. Secondo in futuro ti capiterà di arrabbiarti con me.
-Non potrei mai. Sei una persona fantastica perché non te ne accorgi?
-Sei tu a rendermi migliore.
Sasuke strinse la mano della ragazza e si incamminarono verso il centro.
-Guarda Hinata laggiù ci sono dei negozi aperti.
-Meno male che in questa zona aprono presto.
-Non ce ne siamo accorti ma sono già le otto del mattino.
I due ragazzi corsero verso il bar e chiesero al proprietario di usare il telefono. Per loro fortuna, il proprietario era una persona ragionevole e Sasuke riuscì a chiamare il cellulare del padre.
-Papà, sono Sasuke.
-Dove sei? Puoi parlare?
-Sì.
-Sei riuscito a scappare se mi stai chiamando da un telefono fisso. Come stai?
-Sto bene. Ho solo qualche graffio. Siamo in una bar vicino al nuovo quartiere in costruzione. Quello a est della città.
Fugaku era talmente felice che suo figlio fosse salvo che non aveva sentito le sue ultime parole. Sasuke aveva parlato al plurale.
-Sasuke ora veniamo a prenderti io e la mamma. Credo che verrà anche il poliziotto incaricato delle indagini per farti qualche domanda. Poi ti riporteremo a casa dove potrai riposare. Dopo quello che hai perso sarai distrutto.
-Padre di cosa parli?
-Lo so che sei sconvolto Sasuke. Stai tranquillo tra poco saremo lì.
 
Fugaku attaccò il telefono e corse ad avvisare il poliziotto che si occupava del caso. Mikoto era più serena dopo la telefonata del figlio.
Fugaku salì sulla sua macchina con Mikoto e Itachi mentre Hiashi salì sulla vettura del poliziotto. Voleva sapere come era morta sua figlia. Doveva sapere se aveva sofferto e se gli aveva detto qualcosa prima di morire.
 
Hinata e Sasuke stavano aspettando fuori dal bar. Non vedevano l’ora di riabbracciare i loro cari.
 
Dopo venti minuti
Mikoto scese dalla macchina di corsa e si fiondò sul figlio.
-Meno male, stai bene. Che brutti graffi.
-Per forza, ho camminato in un tunnel stretto e nelle fogne al buio.
-Hinata?
-Madre perché avete quella faccia?
-Ci avevano detto che Hinata era morta. Ho pianto tantissimo pensando a lei. Cara sono felicissima di vederti.
Mikoto strinse Hinata per darle conforto.
-Tuo padre sarà felice di vederti. Ha quasi spaccato la centrale di polizia per la rabbia.
Hinata vide il padre scendere dalla vettura della polizia e corse ad abbracciarlo.
-Padre.
-Sto impazzendo. Mi sembra di vedere e sentire la mia bambina.
-Signore dalla foto che mi avete dato, quella è vostra figlia.
Hiashi corse verso Hinata e la strinse forte.
-Piccola mia, mi avevano detto che eri morta. Ero disperato. Cosa avrei fatto senza di te.
-Padre ho avuto tanta paura.
Sasuke era felice di vedere Hinata riabbracciare suo padre. Poi qualcuno arrivò alle sue spalle. Era il padre.
-Figliolo sei stato bravissimo. Vi siete salvati e scommetto che è tutto merito tuo.
-Non esageriamo. Ci siamo salvati perché abbiamo trovato una via di fuga che neanche i rapitori conoscevano. Il loro rifugio doveva essere in un campo con una casa e un vecchio capannone. Sembrava un luogo abbandonato da anni.
Sasuke iniziò a raccontare tutto all’agente e poi venne interrogata anche Hinata. Mikoto informò Sasuke che i rapitori gli avevano fatto credere che Hinata era deceduta.
-Questo è crudele- disse Hinata sentendo tutto.
Sasuke le si avvicinò e la strinse a sé per la vita. Hinata poggiò la testa sulla spalla del ragazzo. Ne aveva passate fin troppe quel giorno. Era stanchissima e le braccia di Sasuke erano come un sostegno per lei. Lui era la sua roccia. Solo grazie a lui aveva potuto scappare da quei pazzi, gli doveva la vita.
-Bene per oggi è tutto. Verrò domani per farvi altre domande. Arriverò nel pomeriggio quindi fatevi trovare tutti a casa Uchiha. Non mancate.
Il poliziotto andò via e si avviarono tutti verso casa.
Mikoto, Fugaku e Hiashi stavano parlando in disparte mentre Hinata e Sasuke si sorreggevano a vicenda.
-Come ti senti piccola?
-Bene grazie a te.
-Avrei dovuto proteggerti meglio.
-Sasuke sei stato straordinario. Un altro al tuo posto sarebbe andato nel panico. Sei formidabile.
Hinata svenne fra le braccia di Sasuke. Doveva aver superato il suo limite. Il moro la prese in braccio e la portò fino alla macchina.
-Bravo fratellino. L’hai protetta con tutte le tue forze.
-Non avrei mai permesso che le facessero del male. Ora che l’ho trovata non la lascerò più andare.
-Inizi a capire cosa significa realmente amare incondizionatamente. Cosa ti ha fatto cambiare tanto?
-La domanda giusta è chi mi ha fatto capire il significato nascosto della parola amare. Hinata in pochi giorni mi ha fatto capire che bisogne fidarsi degli amici e aprirsi di più. Mi ha insegnato anche a sorridere.
-Questo è vero. Deve aver sudato parecchio per insegnarti a ridere.
-Molto spiritoso.
Salirono tutti sulla macchina del signor Uchiha e si avviarono verso casa. Arrivati davanti casa Hyuga, Hiashi aprì lo sportello e scese dalla macchina.
-Grazie per averla protetta Sasuke.
-Lo rifarei altre mille volte per lei.
Hiashi prese sua figlia in braccio e la portò in casa.
-Per favore quando Hinata si sveglia può dirle che passerò più tardi.
-Ottima idea ragazzo.
Fugaku ripartì e dopo qualche minuto erano tutti a villa Uchiha.
-Forza Sasuke vai a farti una bella doccia e poi a letto.
 
Intanto a casa Hyuga
Hinata si era svegliata e si era preparata un bagno caldo.
-Tutto bene bambina mia?
-Sì, papà. Mi faccio il bagno e poi mi infilo sotto le coperte.
Dopo quaranta minuti la ragazza era nel suo letto. Si addormentò subito data la stanchezza. Per tutta la mattina non fece che sognare il suo Sasuke.
 
Alle due del pomeriggio Sasuke era davanti casa Hyuga.
-Entra pure Sasuke. Hinata è ancora nel suo letto. Credo che non si sia svegliata.
-Dopo quello che ha passato è normale.
-Tu l’hai salvata e io te ne sarò grato per sempre. C’è qualcosa che posso fare per te?
-Potrei salire a vedere Hinata?
-Certo. Sarà felice di vederti. L’ultima volta che sono salito in camera sua ti chiamava nel sonno. Tu non dirle che te l’ho riferito.
-Non si preoccupi.
Sasuke salì le scale e aprì la porta della camera di Hinata. Era stesa sul letto più bella che mai. I capelli sparsi su tutto il cuscino e il viso d’angelo.
-Buongiorno principessa.
-Sasuke non sei andato a riposare a casa?
-Ho dormito fino a mezzogiorno e poi ho mangiato qualcosa. Sono le due piccola.
-Ho dormito tantissimo.
Hinata non osava scoprirsi visto che era in pigiama.
-Hai riposato bene amore mio?
-Sì, devi sapere che ti ho sognato.
-Anche io non ho fatto altro che pensarti. Abbiamo appena superato una situazione difficilissima. Siamo più uniti che mai.
-Nessuno può separarci.
-Sei splendida con il pigiama.
-Sasuke non burlarti di me. Mi sono appena svegliata e sarò orrenda.
-Sei favolosa.
Sasuke poggiò le labbra su quelle di Hinata e la sollevò dal letto prendendola in braccio.
-Sasuke mettimi giù. Sono in pigiama.
Hinata cacciò Sasuke fuori dalla camera e corse nel bagno della sua camera. Poi si vestì in fretta e si legò i capelli.
-Ora sono pronta.
-Sembravi una furia quando mi hai cacciato.
-Non ero uno spettacolo favoloso conciata in quel modo. Tu mi fai i complimenti perché sei di parte.
-Hinata sei bellissima in ogni momento. Non sei una ragazza che si mette quintali di trucco. Sei semplice e carinissima.
I due liceali scesero in cucina e trovarono dei dolcetti.
-Questi li ho comprati verso le undici di questa mattina. Sono i tuoi preferiti Hinata.
-Grazie papà. Non vorrai viziarmi?
-Ti soffocherò di attenzioni. In più, Sasuke ti terrà sotto controllo a scuola. Mi fido di lui.
-Non ho bisogno di essere controllata.
-Voglio solo sapere se stai male per qualche motivo. Hai passato dei brutti momenti e hai bisogno di compagnia e sicurezza.
-Grazie papà. Grazie Sasuke.
Proprio in quel momento qualcuno suonò al campanello.
-Buonasera signor Hyuga. Hinata è in casa?
-Sì, entrate pure.
Ten Ten corse in cucina e si buttò su Hinata.
-Hina-chan meno male che stai bene.
L’amica squadrà Hinata da capo a piedi per vedere se non avesse ferite.
-Mi sono spaventata tantissimo quando tuo padre mi ha raccontato l’accaduto. Dovevo assolutamente vederti.
-Grazie Ten Ten.
-Uchiha sono lieta che anche tu sia salvo.
-Grazie regista.
Naruto si fece avanti e diede un mazzo di fiori a Hinata.
-Mi hanno consigliato di portarti qualcosa per tirarti su il morale. So che ti piacciono i fiori e sono corso a comprarli. È stato difficile trovare un negozio aperto all’ora di pranzo.
-Grazie Naruto. Sono dei fiori meravigliosi.
-Amico mio, meno male che stai bene- disse Naruto abbracciando Sasuke.
-Non essere troppo appiccicoso.
-Mi hai fatto spaventare piccolo Uchiha.
-Naruto smettila con queste smancerie. Sto benissimo, non vedi.
Le due ragazze scoppiarono a ridere guardando la situazione comica che si era creata fra i due amici. Tutto era tornato alla normalità.

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Capitolo 17
*** Lacrime e chiarimenti ***


Lunedì mattina
Sasuke si era svegliato presto e aveva preparato la sua cartella per la scuola. Dopo colazione era uscito di corsa verso casa Hyuga. Lì davanti la sua bellissima principessa lo attendeva. Appena la ragazza vide il moro gli sorrise. Sasuke poteva anche sciogliersi guardando quel sorriso.
-Buongiorno Sasuke.
-Buongiorno Hinata. Ho fatto tardi?
-No, sono uscita prima di casa perché ero stanca di stare in casa.
-L’interrogatorio di sabato e domenica del poliziotto ti ha stancata?
-No, mi ha fatto tante domande ma lo capisco. Lui doveva fare il suo lavoro.
-Certe domande che mi ha fatto erano strane. Si domandava come avevamo fatto a fuggire così facilmente. Gli ho dovuto dire che è stata durissima ma non sembrava essere convinto della mia risposta.
-Vuoi dire che pensa che ci hanno lasciati fuggire?
-No, credo che pensi che qualcuno della famiglia ha convinto quei due pazzi a rapirci e poi a liberarci. Gli ho detto che non è possibile. Poi gli ho parlato dei miei sospetti su un complice nell’azienda di mio padre. Ha detto che indagherà nei prossimi giorni. Ora non pensiamo più a questa brutta storia e andiamo a scuola.
-Va bene. Non mi piace ricordare quei brutti momenti.
 
I due ragazzi arrivarono a scuola e Ten Ten saltò addosso a Hinata per abbracciarla.
-Devi farlo sempre regista?
-Silenzio musone. Abbraccio Hinata tutte le volte che voglio. La tua gelosia non è mio problema.
-Sempre la solita.
-Vieni a vedere cosa abbiamo trovato io e Naruto per acconciarti i capelli nella scena finale della rappresentazione.
-Questo fermaglio è meraviglioso.
-Un fermaglio a forma di fiore da mettere sui tuoi capelli per l’ultima scena.
-Ten Ten dove lo hai trovato? Sembra antico.
-Me lo ha regalato la mamma due anni fa. È un ricordo prezioso.
-Non posso indossare una cosa tanto importante per te.
-Tranquilla Hinata, i costumi e gli accessori sono nel nostro club e nessuno può toccarli visto che custodisco io la chiave.
-Posso anche mettere un semplice nastro.
-No, ho deciso che sistemerai i capelli con questo e non si discute.
-Con te non si può discutere Ten Ten, vinci sempre.
-Hina-chan quel burbero ti ha contagiata con le sue frasi.
-Non capisco.
-Quella che hai appena detto è una frase di Sasuke.
-Non ci ho fatto caso. Però è cero che perdo sempre nei confronti verbali con te. Solo quando si parla di cucina mi lasci vincere.
-Forse hai ragione. Sono un po’ dittatrice. Di cucina posso parlare poco perché non sono brava come te.
Iniziarono le lezioni e i ragazzi seguirono tutto con attenzione.
 
Nel pomeriggio
Ten Ten fece provare prima Naruto e poi fu il turno di Sasuke e Hinata.
-Voglio che abbozziate un lento per la scena al ballo.
-Ten Ten sei sicura?
-Certo amica mia. Sarete perfetti se ballate davanti la fontana del palazzo dei Capuleti.
Sasuke poggiò una mano sul fianco di Hinata e con l’altra strinse la mano della ragazza. Mentre Hinata poggiò la mano libera sulla spalla del moro. Ten Ten mise un cd nello stereo e premette play. C’era un atmosfera perfetta.
I due innamorati iniziarono a ballare il lento. Non riuscivano a distogliere lo sguardo l’uno dall’altra. Ten Ten si avvicinò alla coppia e spinse Hinata più vicina al ragazzo.
-Così si balla un lento.
Hinata era diventata completamente rossa. Stava ballando davanti a tantissimi studenti e un po’ si sentiva a disagio. Restava in piedi solo perché Sasuke la stringeva fra le sue braccia. Si sentiva protetta con lui.
-Va bene, basta per oggi. Potete tornare tutti a casa. Ottimo lavoro con quella scenografia. Il balcone è perfetto.
-Grazie capo- disse Choji.
 
Tornarono tutti a casa
Ten Ten salutò Hinata e Sasuke mentre Naruto andò a parlare con la preside per convincerla a dargli dei fondi in più per la rappresentazione. Dovevano ancora comprare molta vernice per le scenografie e dei vestito par altri personaggi. Non potevano dipendere dalla bontà della signora Kurenai.
I due innamorati stavano tornando a casa quando incontrarono Sakura e Karin.
-Allora volete spiegarci perché tornate sempre a casa insieme- urlò Karin rossa per la rabbia.
-Non sono affari che ti riguardano smorfiosa.
-Sasuke perché mi tratti in modo tanto freddo?
-Karin quando ti metterai in testa che non mi interessi. Lasciateci in pace, vogliamo tornare a casa.
-Sei crudele Sasuke. Noi ti abbiamo sempre amato e tu ci tratta in modo tanto crudele.
-Il vostro non è amore. Trovate la parola amore sul vocabolario e capirete cosa significa veramente. Andiamo Hinata.
-Ti assicuro che non ce lo porterai via viscida serpe. Ti assicuro che tutto quello che farai per conquistare Sasuke sarà inutile.
Il moro si avvicinò alla rossa con aria minacciosa.
-Non rivolgerti a lei con parole offensive.
-Sembra quasi che tu sia il suo fidanzato. La difendi sempre a scuola e l’altro giorno l’hai salvata da due motociclisti che correvano in moto.
-Tu come sai dei motociclisti? Non vivi nel mio quartiere e io non ne ho parlato con nessuno. Hinata non si confiderebbe mai con voi.
-Sakura lo ha sentito da Naruto e Ten Ten.
Capelli rosa confermò la frase della rossa.
-Risposta sbagliata Karin. Non è che hai convinto quel pazzo di Deidara a fare del male a Hinata?
-Non farei mai una cosa così crudele. Chi potrebbe mai voler spaventare una ragazza correndo con la moto o  rubandole i vestiti dall’armadietto.
-Sai anche della sparizione dei vestiti. Ho le prove che sei stata tu a orchestrare tutto. Non farlo mai più o te ne pentirai.
Karin e Sakura scapparono via e Sasuke tornò da Hinata.
-Ora sanno come stanno le cose e non ti daranno più fastidio.
-Grazie Sasuke.
Il ragazzo strinse la mano di Hinata e l’avvicinò a sé.
-Ci sarò sempre per te.
-Sasuke perché sei diventato tanto pensieroso?
-Qualcosa non mi quadra. Karin si è arresa troppo facilmente. Ha sempre detto che se una ragazza si fidanzava con me avrebbe reagito male. Ora che sa di noi mi aspettavo una sua brutta mosso. Al contrario, ha solo fatto due urli e se ne è andata.
-Non hai detto che chiarendo le cose con lei si è arresa.
-Non è da lei. È una ragazza furba. Temo che stia tramando qualcosa di losco con i suoi amici. Per ora non pensiamoci. Forse mi sto preoccupando senza motivo.
-Sasuke il tuo istinto non si è mai sbagliato.
-Vieni a casa mia Hinata. Lì parleremo senza essere disturbati.
-Va bene.
Sasuke iniziò a correre verso casa trascinandosi dietro la ragazza.
Arrivati a casa Sasuke fece accomodare Hinata in camera sua e le prese un succo di frutta e dei biscotti.
-Eccomi. Questi sono per te.
-Grazie. Avevo tanta fame. I tuoi genitori non ci sono?
-No, sono a lavoro. Credo che mio fratello sia al suo ufficio in centro.
Hinata divenne completamente rossa, era da sola in casa con il suo fidanzato. Era molto agitata.
-Hinata ti senti bene?
-Sì, ero solo sovrappensiero.
-Sasuke si sedette di fianco alla ragazza e la baciò sulla guancia. Hai paura di stare a casa da sola con me?
-No, con te sono a mio agio ma non posso fare a meno di diventare rossa. Mi fai venire le palpitazioni ogni volta che ti guardo.
-Sei dolcissima. Meno male che ti ho conquistata.
-Sasuke cosa volevi dirmi prima?
-Se qualcuno ti infastidisce devi dirmelo subito.
-Ti riferisci al gruppetto di Karin. Pensi che si accaniranno contro di me perché hanno scoperto che abbiamo un legame speciale. Io non credo che siano capaci di cose tanto crudeli.
-Hinata a volte sei troppo buona con le persone.
-Pensi che sia stupida?
-No, non l’ho pensato neanche per un secondo. Dai troppa fiducia alle persone. Alcune volte non se la meritano.
-Sasuke è successo qualcosa in passato che ti ha fatto soffrire? Qualcuno ha tradito la tua fiducia?
-Hinata ora anche tu mi leggi dentro. Ho diverse storie del mio passato da raccontarti ma non voglio angosciarti. Sono affari miei e non devi preoccuparti.
-Forse non ti fidi di me?
-Hinata, in genere, non mi fido di nessuno. 
-Allora non fa niente. Cercherò di non chiederti più certe cose.
-Hinata non fraintendere. Non è che io non mi fidi di te. È che certe cose sono troppo brutte per parlarne.
-Torno a casa a fare i compiti. Ci vediamo domani mattina.
-Va bene. A domani principessa.
-A domani Sasuke.
Hinata corse fuori da casa Uchiha proprio mentre Itachi stava rientrando.
-Buonasera signor Uchiha.
-Salve piccola Hinata. Vai di fretta?
-Sì, devo ancora fare i compiti e poi devo preparare la cena per mio padre. Scusi. Arrivederci.
La ragazza corse verso casa e Itachi andò verso la camera del fratello.
Toc Toc
-Avanti.
-Cosa hai combinato fratellino?
-Niente. A cosa ti riferisci?
-Hinata è corsa via da qui come se le fosse successo qualcosa di brutto.
-Non è successo nulla. Abbiamo parlato un po’ e poi è tornata a casa per fare i compiti. Non mi sembrava strana quando era qui.
-Fratellino hai ancora molto da imparare. Ti credevo più maturo rispetto ai ragazzi della tua età. Devi aver detto qualcosa che l’ha rattristata.
-Non mi sembra di aver detto nulla di sbagliato.
-Riflettici e chiedile scusa domani.
 
Due ore dopo
Hinata aveva finito i compiti e stava preparando la cena per il padre. Poi ricevette una telefonata da Ten Ten.
-Hina-chan hai risolto il problema di matematica numero 115?
-Sì, non era complicato.
-Me lo spiegherai domani vero?
-Volentieri.
-Hinata è successo qualcosa?
-No, perché me lo chiedi?
-Hai una voce strana. Sembra che tu abbia pianto.
-Non riuscivo a smettere di piangere dopo aver finito i compiti. Ho scoperto che Sasuke non si fida di me.
-Quello screanzato ha fatto cosa? Domani lo strozzo.
-No, per favore Ten Ten non dirgli niente. Lo capisco se non vuole raccontarmi delle cose. Ci vuole tempo per fidarsi di una persona.
-Non lo giustificare Hinata. Non ci sono scuse al suo comportamento. Odio quando qualcuno di fa piangere.
-Ora mi sono tranquillizzata. Ho capito che non sua la colpa. Forse non si fida di me perché io non gli ho dimostrato di potersi confidare. Dovrei fargli capire che so mantenere dei segreti.
-Hinata non dubitare di te stessa. Non è colpa tua se lui non si fida.
Le ragazze parlarono per trenta minuti e poi Hinata tornò a preparare la cena.
 
Il mattino dopo Hinata andò a scuola da sola. Sasuke arrivò in classe cinque minuti dopo di lei ma per sua sfortuna venne bloccato da Ten Ten che lo spinse nel corridoio.
-Che ti prende?
-Sei diventato pazzo?
-Si può sapere perché ce l’hai con me?
-Hai fatto piangere Hinata ieri sera.
-Hinata ha pianto? Perché?
-Stai scherzando. Le hai fatto capire che non ti fidi di lei.
-Era questo che la preoccupava tanto. Non le ho raccontato del mio passato e lei ha pensato che io credessi che lei fosse una chiacchierona. Sono stato uno sciocco. Hinata avrà dubitato di sé stessa. Devo chiarire subito.
-Corri principe azzurro.
 
Sasuke si avvicinò al banco di Hinata e si inginocchiò davanti a lei.
-Sasuke cosa fai? Tra poco arriveranno i nostri compagni di classe.
-Non mi importa. Perdonami se ti ho fatta piangere.
-Come fai a saperlo? È stata lei, si preoccupa sempre troppo per me.
-Mi perdoni?
-Non è colpa tua se ho pianto. Mi sono accorta di essere stata una sciocca a rattristarmi per una sciocchezza.
-Ti sbagli, io mi sono spiegato male ieri pomeriggio. La colpa è mia se hai pianto. Ti amo piccola.
Sasuke si alzò e strinse forte Hinata.
-Piccola mi fido ciecamente di te. Non volevo parlarti del mio passato per non rattristarti e non farti dubitare di me.
-Non ti giudicherei mai. Grazie per aver chiarito.
-Non potevo permettere che questi tuoi bellissimi occhi diventassero di nuovo rossi a causa delle lacrime. Ti amo.
Sasuke si era accorto di aver fatto un errore enorme e aveva rimediato. Sapere che Hinata soffriva a causa sua gli aveva fatto capire che doveva aprirsi con lei. Doveva liberarsi dalle catene del suo passato.

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Capitolo 18
*** Tanti problemi ***


Nel pomeriggio
Durante le prove della rappresentazione Ino, Sakura e Karin non fecero che spettegolare su Hinata. Il loro scopo era deconcentrarla per farle sbagliare la prima prova della scena del balcone.
-Voi tre smettete di chiacchierare ad alta voce. Mi infastidite- disse la regista.
-Scusi signorina regista- disse Karin ridendo.
-Con quelle tre è impossibile provare questa scena. Sono quaranta minuti che ci disturbano.
-Lo so Naruto ma non posso cacciarle visto che fanno parte della squadra. Potrebbero andare dai professori a lamentarsi di noi. Non voglio che la rappresentazione di fine anno venga annullata.
Hinata era al fianco di Sasuke ed era agitata. Non faceva che sbagliare le battute.
-Mi dispiace Sasuke.
-Tranquilla, è normale che tu sia distratta. Quelle oche non fanno che borbottare cose false e inutili, Cerca di non ascoltare le loro chiacchiere e le loro risate.
Karin si avvicinò lentamente a Sasuke e iniziò a ridere senza motivo.
-Cosa credi di fare?
-Su di te le mie lusinghe e la mia bellezza non hanno effetto. Ma le mie chiacchiere e i miei piani distruggono lei. Poverina non ce la fa più ad ascoltare le verità sul suo conto.
-Lasciala in pace prima che mi arrabbi sul serio.
-Cosa farai? Non puoi toccarmi o verrai sospeso.
-Sai benissimo che non picchio le donne ma ho altri metodi per farti tacere. Ti ho già detto che non scherzo mai quando si tratta del suo bene.
-Cosa ha di tanto speciale? Io sono cento volte più bella e attraente e continui a preferire lei. Preferivo di gran lunga il vecchio e freddo Sasuke Uchiha. L’anno scorso non la vedevi neanche.
-Karin non cercare di fare leva sul mio carattere freddo e distaccato. Mi hai preso per uno stupido. So benissimo che manipoli le persone in questo modo subdolo. Sei solo una ragazza egoista.
-Tu tornerai a essere quello di prima perché quello è il tuo vero io. Le persone non cambiano. Le spaccherai il cuore e poi andrai alla ricerca di una nuova preda.
-Taci Karin. Smettila di sputare veleno sugli altri e cambia modo di vivere. Sei diventata una strega.
-A me piace come sono adesso e riuscirò a conquistarti costi quel che costi. Quando punto la mia preda non la mollo finché non ci ho fatto quello che volevo.
Karin tornò dal suo gruppetto e Sasuke portò Hinata fuori dalla palestra. Doveva farla rilassare come poteva.
-Sono così bruttina?
-Hinata ancora li ascolti. Il loro intento è farti dubitare per farti sentire sempre più insicura. Puntano all’autodistruzione del nemico. Non si rendono conto di quanto fanno male le loro bugie e le loro macchinazioni. Sono solo liceali e si atteggiano a donne adulte e mature. Non lo sono per niente visto quello che combinano in giro per la scuola.
-Sono stanca di essere criticata da tutti loro. Quando inizio a essere sicura di me stessa, ecco che ricominciano le cattiverie. Eppure non mi sembra di aver fatto qualcosa a quelle ragazze.
-Devi ignorarle piccola. Ricordati che ci sono io per te e ci sarò sempre.
-Grazie.
Mentre Sasuke abbracciava Hinata, Deidara uscì dalla palestra.
-Se volete fare certe cose andate in qualche hotel. Ne conosco qualcuno qui vicino che posso consigliarvi.
-Non dire cose inutili Deidara. Apri la bocca solo per dargli fiato. Pensa un po’ ogni tanto forse farai bella figura.
-Sei sempre molto sicuro di te Uchiha. Sei l’opposto della tua ragazzina. Siete una coppia fatta male. Ah ah. Ragazzina quando sei nata deve essere andato storto qualcosa perché non sei per niente carina. Ah ah.
Sasuke si mise davanti a Hinata e prese Deidara per il colletto della divisa scolastica.
-Parlale di nuovo in quel modo e porterò alla preside le prove di quello che hai combinato qualche mese fa nella scuola.
-Come sai che sono stato io a far esplodere il laboratorio di chimica?
-Non lo sapevo ma adesso ho una registrazione con la tua confessione.
-Bastardo, sei più furbo di quanto pensassi. Karin non mi aveva detto che avevi degli assi nella manica.
-Karin non mi conosce per niente. Torniamo dentro Hinata.
-Non finisce qui.
-Ricordati che ho una prova contro di te. Anzi due. Ho anche una foto che ti ritrae mentre ci vieni addosso con la tua moto. Non provare a fare altre scorrettezze nella scuola o fuori o queste prove arriveranno a qualche autorità.
-So come farmi consegnare quelle prove da te.
Il moro si girò verso Deidara e lo guardò con astio. Il suo sguardo faceva veramente paura.
-Prova a coinvolgere la mia fidanzata in uno dei tuoi sporchi piani contro di me e non potrai nasconderti da nessuna parte.
Deidara andò via di corsa e i Hinata e Sasuke rientrarono nella palestra.
-Hai ascoltato tutto Naruto.
-Certo amico mio. Ora hai un testimone. Quel pazzo voleva coinvolgerti nei suoi piani sporchi. È un folle se pensa che tu ti faccia convincere a fare quello che vuole. Certo che quando lo hai guardato lo hai terrorizzato.
 
-Era quello il mio scopo. Non permetto a nessuno di far soffrire Hinata.
Dopo qualche minuto Ten Ten mandò tutti a casa mentre lei e gli altri membri del club di recitazione restarono a parlare dei costumi.
-La preside dice che può darci solo un piccolo budget per il resto delle scenografie. Per i costumi dovremo arrangiarci- disse Naruto.
-Sei sicuro di aver provato a convincerla in tutti i modi?
-Sì, l’ho anche supplicata. La prossima volta ci va Sasuke. Per poco quella vecchia non mi lanciava dalla finestra.
Hinata scoppiò a ridere.
-Scusate, ho immaginato la scena e non ho resistito.
-Se vuoi posso lanciarlo io fuori dalla palestra. Vederti ridere è bello.
-Sasuke sei impazzito. Mi faresti male.
-Scherzavo Naruto.
-Non ne sono tanto sicuro.
-Guardami in faccia, ti sembro il tipo che scaraventa gli amici fuori dalla finestra?
-Quel viso furbo non è convincente.
-Smettetela con i vostri bisticci da amiconi e torniamo alla riunione- disse Ten Ten.
-Potrei provare a cercare qualche stoffa al mercato che si fa sabato in centro e cucire qualche vestito in più.
-Non posso lasciare tutto il carico sulle tue spalle. Non è giusto.
-Questo è l’unico modo per portare in scena la rappresentazione. La signora Kurenai ci ha già regalato abbastanza vestiti. Poi ci ha scontato i vestiti dei protagonisti. Praticamente è come se li avessimo avuti gratis. Ho letto su internet che vestiti di quel genere costano almeno cento dollari l’uno.
-Hina-chan, purtroppo io non so cucire bene e non potrò aiutarti. Massimo arrivo a mettere qualche toppa ai pantaloni.
-Non ti preoccupare Ten Ten, ce la posso fare visto che mancano ancora diversi mesi alla fine della scuola.
-Sei grande Hinata- disse la castana abbracciando l’amica.
-Forse c’è una soluzione.
-Parla Uchiha.
-Calma regista. Mia madre cuce benissimo e forse può aiutare Hinata. Ha anche una stanza tutta per il cucito a casa.
-Dici sul serio Uchiha?
-Non scherzo mai despota.
-Non posso chiedere a tua madre. Lavora tanto e sarà stanca quando torna a casa.
-Mia madre sarà felice di aiutarti. Basta che tu le faccia vedere che genere di vestito deve cucire e lei lo farà in pochi giorni con la sua macchina per cucire. La sua stanza per il cucito è piena di ogni tipo di strumento per creare vestiti.
-Grazie Sasuke.
-Te l’ho detto già altre volte che non serve che mi ringrazi per ogni singola cosa- disse il moro baciando la mano della fidanzata.
Fra i due si era creata un’atmosfera stupenda. Sembravano le reincarnazioni di Romeo e Giulietta in persona.
-Scusate qui ci siamo anche noi- disse Naruto.
Ten Ten gli tirò una gomitata alla pancia e il ragazzo cadde a terra.
-Hai rovinato il momento testa quadra. Stavo riprendendo la scena per poi rifarla così alla rappresentazione.
-Sei sempre crudele con me.
-Te lo meriti testa quadra.
Hinata era rossissima mentre Sasuke si era seduto a guardare la scena girata dalla regista.
-Bella ripresa Ten Ten.
-Sono un vero genio con i filmati e le fotografie.
-Ten Ten va molto fiera delle sue riprese. Dovresti vedere quante cassette girate da lei ha nella sua stanza. Le ho viste tutte e sono stupende.
-Hinata esagera sempre con i complimenti. Se vuoi ne ho un filmato di Hinata in costume da bagno?
-No, Ten Ten non puoi fargli vedere quella registrazione. Ero orrenda due anni fa.
-Su Hina-chan, hai  sempre avuto un bel fisico.
-Credo che attenderò la nostra prima gita in piscina o al mare per vederla in costume. Scommetto che sei stupenda- disse Sasuke afferrando Hinata e facendola sedere sulle sue gambe.
-Sasuke che fai?
-Mi piace averti tutta per me.
-Ci sono Ten Ten e Naruto, è imbarazzante.
-Dovrai abituarti a queste scene visto che saremo Romeo e Giulietta.
Hinata si rassegnò e si lasciò stringere la vita dalle braccia muscolose di Sasuke. Il ragazzo si era tolto la giacca della divisa e i suoi muscoli si notavano di più. Hinata lo trovava talmente bello il suo fisico che a volte non riusciva a distogliere lo sguardo.
-Qualcosa non va piccola?
-No, tutto bene.
-Non è che pensavi a me?
-Sei sempre il solito Sasuke. Non so come fai ma sembra che tu mi legga nella mente.
-Ti sbagli. Eri così assorta a guardarmi che non ti sei resa conto che anche io mi ero incantato. Sei bellissima.
Ten Ten sospese la riunione per eccessiva dose di zuccheri e tornarono tutti a casa.
 
Il giorno dopo
Quella mattina il professor Kakashi elencò ai suoi studenti gli incarichi che avrebbero avuto durante la gita dell’ultimo anno. Avrebbero passato tre giorni a Kyoto per delle visite turistiche.
-Mi pare ovvio che chi causerà problemi verrà severamente punito- disse il professore.
-Sono stati già scelti gli insegnati che ci porteranno alla gita?
-Certo signorina Karin. Saremo io e la preside a occuparci della vostra classe.
-Non è possibile- borbottarono i membri del gruppo di Karin.
-Dalle vostre lamentele mi pare di capire che siate delusi. Volevate forse essere accompagnati dalla nuova professoressa. Mi dispiace, in quel periodo è occupata con delle conferenze.
Hinata era molto contenta e lo stesso valeva per Ten Ten. Al contrario, Naruto era viola per la paura. La vecchia lo avrebbe tenuto sotto controllo in ogni singolo momento.
-Naruto non disperare. Vedrai che la preside avrà da fare con quel gruppetto di arpie.
-Lo spero o mi sbranerà.
 
Pausa pranzo
Karin si avvicinò a Hinata, Sasuke. Ten Ten e Naruto e gli diede un’offerta di pace.
-Ieri mia madre ha fatto questi biscotti al cioccolato. Ne ha fatti troppi e ho pensato di offrirne qualcuno ai miei compagni di scuola. Prendetela come una sorta di simbolo che sancisca la pace fra i nostri gruppi.
-Sei molto gentile- disse Hinata.
-Cosa c’è sotto rossa?- domando Ten Ten.
-Sei troppo sospettosa. Voglio solo fare la pace con voi e i miei amici sono d’accordo con me.
Naruto, Ten Ten e Hinata presero un biscotto a testa.
-Posso chiederti una cosa Karin?
-Dimmi.
-Non ci sono le noci qui dentro vero?
-No, mia madre non usa mai le noci nei suoi dolci.
-Grazie.
Naruto addentò un biscotto e sentì uno strano gusto. Capì subito che Karin aveva mentito.
Sasuke guardò l’amico e vide che gli faceva dei segni strani. Capì all’istante che doveva strappare il biscotto a Hinata prima che lo mettesse in bocca. La ragazza stava per mordere il biscotto quando Sasuke si fiondò su di lei gettando a terra il dolce.
-Sasuke se volevi anche tu un biscotto potevi chiedermelo.
-Zitta Karin. Hai mentito. Naruto mi ha appena detto a gesti che dentro i biscotti ci sono le noci. Potevi far venire uno shock anafilattico a Hinata.
-Non sapevo fosse allergica alle noci?
-Io ti ho appena chiesto se c’erano delle noci dentro. Perché mi hai mentito?
-Su mangiando un biscotto non avresti avuto alcun problema. Ti saresti solo gonfiata un po’. Ah ah ah.
Hinata corse fuori dalla classe e Sasuke la seguì.
-Strega- disse Ten Ten.
-Non mi interessa come mi chiami.
-Poteva morire.
-Il mio medico dice che non muori per un morsetto di biscotti alle noci se sei allergico.
-Si sbaglia. Non provarci mai più o ti faccio a pezzi.
-Non mi fai paura cipollona.
-Arpia. Mettiti in testa che Sasuke non ti ama. Lui appartiene a Hinata e basta. Mentre lei appartiene a lui. Arrenditi.
Karin tornò dal suo gruppetto a mangiare il suo pranzo. Mentre Naruto e Ten Ten corsero a cercare i loro amici.
 
Sasuke trovò Hinata sul tetto della scuola e le si avvicinò lentamente.
-Sasuke perché quella ragazza ce l’ha tanto con me?
-Non è colpa tua. È solo gelosa.
Sasuke strinse forte Hinata.
-Per fortuna, ti ho tolto il biscotto appena in tempo. Come può aver pensato di farti una cosa tanto crudele. La sua cattiveria si spinge oltre ogni limite. Non la sopporto più.
-Grazie Sasuke. Avevi ragione, sono una vera baccalà. Credo a tutto quello che mi credono.
Sasuke non riuscì a trattenere una risata.
-Hinata sei tutto tranne che un pesce. Come ti vengono in mente certi paragoni. Ih ih. Sei unica, per questo mi devo essere innamorato di te.
-Hai sorriso per qualcosa che ho detto io. È fantastico.
-Piccola sei l’unica che mi fa ridere così.
-Sei l’unica che fa battere il cuore freddo del signorino Uchiha.
-Deidara non ti stanchi mai di scocciare la gente.
-Questa è la pausa pranzo e io e miei amici veniamo sempre qui per mangiare. Però oggi c’è anche il dessert. Che ne dite ragazzi?
-Ottima idea ragazzi.
-Sasuke andiamo via.
Deidara si avvicinò al moro e tentò di dargli un pugno ma il ragazzo lo schivò.
-Non hai chance contro di me e lo sai bene.
-Noi siamo in cinque. Tu sei solo.
-Hinata corri dentro la scuola.
-No, no, lei resta qui a divertirsi con noi.
Uno dei ragazzi allungò le mani verso la gonna di Hinata e Sasuke gli tirò un calcio per allontanarlo.
-Non ci provare. Dici ai tuoi amici di non toccarla o vi faccio male.
-State attenti ragazzi, è un campione di judo e karate. Allontanatelo dalla ragazza e avremo campo libero.
-Provate a toccarla e vi farete molto male. Non scherzo.
Un ragazzo colpì Sasuke al fianco mentre Deidara e Pein lo fronteggiavano di fronte. Sasuke cadde a terra.
-Vigliacchi affrontarlo in tre.
Hinata si mise in ginocchio vicino a Sasuke e lo soccorse.
-Sto bene piccola.
-Prendetela mentre lui è a terra.
Sasuke si mise davanti a Hinata e sferrò un calcio a Pein da terra.
-Vi ho detto di lasciarla in pace. Potete prendervela con me, lei non si tocca.
-Sasuke non ci interessi. Il nostro obiettivo è la ragazza. Quando la prendiamo in giro in classe mentiamo. Lei è una delle più belle ragazze della scuola. La sfottiamo solo per far piacere alla nostra amica Karin.
-Idioti.
-Non ti servirà offenderci. Hinata è una delle ragazza più ambite dagli studenti del liceo. Quando abbiamo saputo che era diventata la tua ragazza ci siamo arrabbiati. È uno spreco che lei sia tutta tua.
-Deidara torna in classe con i tuoi amici- urlò Naruto.
Intanto Ten Ten aveva raggiunto Sasuke e Hinata.
-Tutto bene?
-Sto bene grazie a Sasuke. Mi ha protetta in tutti i modi ma ora dobbiamo portarlo in infermeria. Lo hanno attaccato in tre e gli hanno sferrato un colpo al fianco.
-Non mi hanno fatto niente amore mio.
-Non discutere, ora ti portiamo in infermeria.
-Voi due sareste la cavalleria. Una ragazza magrolina e un pagliaccio.
Uno dei ragazzi provò a toccare Ten Ten ma Hinata le si mise davanti. Prontamente Sasuke lo spinse a terra con il palmo della mano.
-Hinata sei veloce quando si tratta di difendere gli altri. Non mi hai dato neanche il tempo di reagire. Sei stata brava.
-Grazie Sasuke.
Il professor Kakashi e la preside arrivarono sul tetto e fermarono Deidara e il suo gruppetto.
-Vi ho beccati ragazzini viziati. Tutti nel mio ufficio. Signorina Hyuga porti il signor Uchiha in infermeria e resti con lui fino alla fine delle lezioni. Ten Ten, Naruto subito in classe.
-Sì, preside.
 
Hinata aiutò Sasuke ad alzarsi e lo portò in infermeria.
-C’è qualcuno? Un ragazzo è stato colpito da alcuni teppisti.
-Eccomi. Salve ragazzi. Sono la sostituta del dottore. Siete i miei primi pazienti. Io sono la dottoressa Charlotte. Fai stendere il ragazzo sul lettino così lo visito. Poi torna in classe.
-Lei resta con me. Ordine della preside.
-Ok, se me lo dite voi. Vediamo cosa ti hanno fatto. Hai un bel livido sul fianco. Togli la maglietta, devo controllarti bene.
Hinata si voltò di spalle per non guardare Sasuke a petto nudo.
-Sei ancora giovane ragazzina. Ti vergogni di vederlo mezzo nudo.
-Lei si chiama Hinata, non ragazzina.
-Vedo che sei molto protettivo. Bravo ragazzo. Mi sembra che tu non abbia lesioni interne. Vediamo se trovo qualcosa con questo macchinario.
-Allora come sta?
-Niente di rotto, nessuna lesione. Sei stato fortunato visto che hai solo un livido. Sarebbe stato uno spreco vedere rovinato questo bel corpo. Fino alla fine delle lezioni puoi rimanere a riposare qui. Se vuoi puoi tornare in classe piccolina, mi occupo io del ragazzo.
-Preferisco rimanere con lui.
-Grazie Hinata- disse il moro facendo una carezza alla sua fidanzata.
-Vuoi che visiti anche te?
-No, sto benissimo.
La dottoressa uscì a fumare e Hinata si rilassò.
-Quella donna mi spaventa un po’.
-Non lasciarti toccare da lei, non mi piace.
-Sasuke la conosci per caso?
-Sì, purtroppo la conosco. Non voglio che ti visiti.
-Vuoi dirmi che è pericolosa. Perché l’hanno assunta in questa scuola.
-Suo padre è un uomo ricco e potente e lei fa sempre quello che vuole. Si è laureata in medicina in dieci anni. Intanto ha combinato vari guai nelle aziende della sua famiglia. Un giorno suo padre è venuto a casa nostra per una cena di affari con mio padre e l’ha portata con lui. Sono passati due anni da quel giorno. Lei aveva messo gli occhi su di me e io l’ho respinta. Lei mi voleva accusare di averla aggredita ma non ci è riuscita. Purtroppo a causa delle sue bugie mio padre non ha potuto concludere un affare da milioni. Il padre della dottoressa ha provato in tutti i modi a far licenziare mio padre e alla fine ci è riuscito. Quella strega ha fatto perdere il lavoro a mio padre. Poi un anno fa mio padre ha trovato un altro impiego nella stessa azienda dove lavorava in passato. Il suo capo si è pentito di averlo licenziato e lo ha riassunto con una promozione e un aumento di stipendio. Mio padre ha migliorato le finanze dell’azienda in pochi mesi.
-Non conoscevo questa storia. Mio padre non mi ha detto niente. Ma non mi parla mai del suo lavoro.
-Forse non vuole che ti preoccupi.
-Tuo padre non ti ha detto niente perché io ci ho provato con lui.
-Voi avete spiato una conversazione privata. Siete una maleducata.
-Ragazzina taci o ti inietto questa medicina nel braccio.
Sasuke si mise davanti a Hinata per difenderla.
-Scherzavo ragazzi. Non faccio certe cose o non potrei più praticare la professione medica. Certo che tu sei proprio bella come tua madre. Ho visto una sua foto sulla scrivania di tuo padre. Non so come mai ma Hiashi mi ha respinta.
-Mio padre non potrebbe mai avervi come fidanzata. Deve aver capito subito che siete una donna meschina e subdola.
-Povera piccola ingenua. Nel mondo degli affari tutte le donne sono come me. Forse tuo padre ha tradito la tua mammina in passato.
-Non infanghi mio padre.
-Che paura, la ragazzina si è arrabbiata.
-Smettila di parlare male di suo padre.
-Sasuke sei cambiato dall’ultima volta che ti ho visto. Allora è vera la voce che circola per la scuola. Il grande Sasuke Uchiha si è rammollito.
-Sasuke non è un rammollito, è un ragazzo speciale.
-Ti sei trovato una piccola fidanzata ingenua. Sei furbo Uchiha. Volevi una ragazza da manipolare fra le mani.
-Smettila di parlare non ti sopporto. Io amo Hinata.
-Ne dubito, tu non sai provare sentimenti.
-Si vede che non mi conosci. Vieni Hinata, andiamo a casa visto che le lezioni sono finite.
Hinata e Sasuke andarono a prendere le loro cartelle e poi tornarono a casa.
-Sasuke vuoi entrare a prendere un tè?
-Hinata ancora ti fidi di me?
-Che domande mi fai Sasuke? Mi fido ciecamente di te.
-Anche dopo tutto il veleno che hanno sputato Deidara, Karin e la dottoressa contro di me?
-Una volta un ragazzo mi ha detto che dovevo ignorare le chiacchiere.
-Hinata sei fantastica.
I due innamorati passarono tutto il pomeriggio a raccontarsi qualcosa sul loro passato. Hinata capì che Sasuke celava dei segreti nel suo cuore e comprese il motivo della freddezza del ragazzo.
 
 

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Capitolo 19
*** Incubi e sogni ***


Pomeriggio
Sasuke e Hinata erano a casa Hyuga
-Ecco il tè. Ti ho fatto quello alla menta.
-Va benissimo. Hinata abbiamo parlato per un’ora di quello che è successo prima che ti conoscessi e da allora non ti sei mai fermata un attimo.  Non è che ti ho scioccata?
-No, Sasuke. Non riesco a stare ferma perché sono agitata. Non so cosa dire in un’occasione del genere. Ho paura di sbagliare a parlare in questa situazione.
Sasuke si alzò dal divano e si avvicinò alla ragazza. Le prese la mano e la strinse forte.
-Qualsiasi cosa tu dica mi andrà più che bene. Puoi anche dire che sono stato uno sciocco o insultarmi.
-Che dici Sasuke. Non farei mai una cosa tanto vigliacca. Non è colpa tua se ti sono capitate certe cose.
-Non capisco come tu faccia a restarmi accanto dopo tutto quello che hai saputo?
-Sasuke è passato ora devi pensare al presente e al futuro. Io ti resterò sempre accanto.
-Hinata mi dispiace per quello che è successo sul tetto. Quei pazzi volevano farti male per vendicarsi di me.
-Smettila di addossarti tutte le colpe o prima o poi esploderai. Ricordati che con me puoi parlare di tutto.
I due ragazzi si sedettero sul divano e cercarono di rilassarsi dopo la brutta mattinata.
-Sasuke il fianco ti fa male?
-No, sono abituato a prendere colpi. Per fortuna non mi ha colpito in un punto delicato.
-Se io sapessi difendermi meglio non dovresti essere costretto a metterti davanti a me per proteggermi.
-Hinata è mio dovere tenerti al sicuro. Sei la mia splendida fidanzata e non permetto a nessuno di toccarti. 
Sasuke e Hinata passarono  il resto del pomeriggio a fare i compiti e a coccolarsi a vicenda.
Provata dagli episodi della giornata la ragazza si addormentò sulla spalla di Sasuke.
-Quanto vorrei tenerti al sicuro per sempre- disse Sasuke baciando sulla fronte la ragazza.
In quel momento il signor Hyuga rientrò in casa e vide i due ragazzi sul divano.
-Sasuke sei ancora qui. Non dovresti essere a casa per la cena.
-Non si preoccupi, sono solo le sette e a casa mia si cena verso le otto. Sono restato a fare i compiti con vostra figlia.
-Come mai Hinata dorme? Lo fa solo quando è stanchissima.
-Oggi a scuola un gruppo di bulletti ci ha aggredito. La preside è intervenuta e li ha puniti.
-Mia figlia viene presa di mira da ragazzini del liceo. Ecco perché quando torna a casa è sempre pensierosa.
-Non si preoccupi, non le hanno fatto male.
-Grazie per averla difesa. Grazie a te non ha danni fisici. Purtroppo è sempre insicura e se continuano a prenderla in giro la situazione non migliorerà presto. So benissimo che la mia bambina è fragile psicologicamente.
-Farò di tutto per proteggerla.
-Sei un ragazzo molto forte Sasuke. Mi fido di te, proteggi mia figlia o farai i conti con me.
Sasuke tornò a casa dopo aver steso Hinata sul divano e averle dato un bacio sulla guancia.
 
Entrato in casa trovò il padre seduto sul divano. Lui si sedette sulla poltrona capendo che Fugaku voleva
-Quella donna ti ha infastidito a scuola?
-Avete saputo che ora lavora nella mia scuola.  Come?
-Ho chiesto a un mio amico di darmi la lista dei dipendenti della scuola per assicurarmi che non ci fossero problemi. Questo mio amico mi ha detto che quella donna si è fatta assumere nella scuola di proposito. La preside non aveva scelto lei come sostituta per il dottore. Poi ha ricevuto una telefonata dal padre della dottoressa che ha insistito e alla fine ha dovuto darle quel posto.
-Sapevo che non era entrata nella scuola per puro caso.
-Vuole divertirsi a spese degli altri. Non c’è limite alla cattiveria di quella donna.
-Ho saputo che ci ha provato anche con il padre di Hinata.
-Sì, Hiashi me ne ha parlato quando è accaduto. Quella donna va a caccia di uomini ricchi o di ragazzi giovani. In giro si dice che siano il suo passatempo preferito. L’altro giorno un mio amico che lavora al Palace mi ha riferito che l’ha vista entrare nell’albergo con un ventenne dell’università di ingegneria. Eppure tutti sanno che è fidanzata con un ricco esportatore di materiali altamente tecnologici.
-Quella strega non è cambiata per niente. Il padre gli concede ogni capriccio e incolpa gli altri delle malefatte della figlia.
-Ho saputo che il padre ha fatto licenziare due operai di una sua ditta perché hanno lasciato sua figlia dopo che hanno scoperto che usciva con entrambi. Come è andata con la tua fidanzata? Le avrai dovuto raccontare tutto sulla dottoressa quando l’hai incontrata a scuola.
-Hinata sa tutto.
-Ti ha creduto o ti ha dato le colpe come hanno fatto tutti gli altri due anni fa? Se ti ha lasciato è una sciocca.
-No, padre. Hinata non mi ha detto niente. Non ha aperto bocca quando le ho raccontato della dottoressa, mi ha semplicemente ascoltato. Lei non è come tutte le altre ragazze che ho incontrato.
-Sasuke l’impeto che dimostri per difenderla è ammirevole. Sei scattato in piedi non appena ho pronunciato la parola sciocca. Fai queste uscite anche a scuola?
-Se insultano Hinata mi arrabbio. È più forte di me. Lei è fragile e indifesa e non  mi piace per niente come la trattano a scuola. È sempre dolce con tutti eppure ci sono alcuni individui che non fanno che prenderla in giro.
-Hinata è fortunata ad averti al suo fianco. Non tutte le ragazze della sua età hanno qualcuno che le difende dai bulletti. A volte devono sopportare per tanti anni senza poter dire niente perché tutti fanno il gioco dei bulli. Mi raccomando non abbandonare mai la tua fidanzata.
-Tengo troppo a Hinata per lasciarla sola.
Sasuke andò in cucina e iniziò a preparare la cena visto che sua madre non era ancora tornata dal lavoro.
-Fratellino di solito non cucini mai. Sei nervoso?
-No, voglio solo aiutare la mamma. Si stanca troppo.
-Questo ti fa onore Sasuke.
-Scusate se sono tornata tardi ragazzi. Ho visto che vostro padre è già tornato.
-Ciao mamma.
-Come sei vestito bene Itachi.
-Sono appena tornato dall’ufficio e ho trovato il  mio fratellino ai fornelli. Deve aver passato una brutta giornata a scuola.
-Lo sai anche tu che quella pazza è tornata.
-Fratellino sai benissimo che il professor Kakashi è un mio amico e ho ottimi rapporti con la preside del tuo liceo. So tutto quello che è successo questa mattina. Ti sei fatto onore oggi. Bravo. Come sta la piccola Hinata?
-Perché mi chiedete tutti come sta Hinata? Pensate forse che possa ferirla.
-No, però devi ammettere che poteva rimanere scioccata sapendo del tuo passato.
-Non voglio più parlare di questa storia.
-Basta discutere voi due. Devo farvi vedere cosa ho comprato mentre tornavo a casa.
-Mamma quello è un vestito da sera.
-Non è bellissimo. Rosso fuoco come piace a vostro padre. Lo metterò alla nostra prossima cena romantica e lo farò impazzire per me.
Sasuke si tappò le orecchie per non sentire certi discorsi e Itachi iniziò a leggere il giornale.
-Non mi state ascoltando.
-Non voglio sapere quello che fai con papà durante le vostre cene romantiche.
-Sasuke non essere così freddo con la tua mamma. Volevo solo farti vedere questo splendido vestito. Era scontato e non ho resistito. Cosa fa vostro padre chiuso nel suo studio?
-Sicuramente starà parlando con Hiashi Hyuga.
-Ne sei sicuro Itachi?
Sì, madre.
 
Dopo venti minuti Fugaku andò in cucina per la cena.
-Di cosa parlavi con Hiashi?
-Questioni di lavoro cara. Nulla che riguarda nostro figlio.
Cenarono tutti insieme e poi ognuno si ritirò nella propria stanza.
Verso le nove Sasuke chiamò Hinata al cellulare perché aveva bisogno di sentire la sua voce.
-Sono io piccola.
-Sasuke è successo qualcosa?
-No, volevo solo sentirti. Ascoltarti mi fa stare meglio.
-Sasuke sei sicuro che non c’è qualche problema?
-No, va tutto bene.
-Meno male. Ho dormito meravigliosamente questo pomeriggio. Mi sentivo protetta con te vicino.
-Sono contento che tu abbia riposato tranquilla. Ti ho fatto passare brutti momenti in questi giorni. Perdonami.
-Non ho nulla da perdonarti. Caso mai sono io che dovrei mettermi in ginocchio per ringraziarti. Mi proteggi sempre. Sei il mio principe sul cavallo nero.
-Trovi che mi si addica di più uno stallone nero?
-Sì, sei tornato sarcastico e malizioso. È bello sentire che non ti lasci abbattere dalle avversità.
-Tutto merito della mia splendida principessa.
-Esageri sempre Sasuke.
-Dormi bene piccola, ci vediamo domani mattina davanti casa tua. Sognami questa notte.
-Sasuke cosa dici?
-So che fai dei bei sogni sul mio conto.
-Io ti ho detto che ti ho sognato una volta.
-Piccola mi sa che sono stato nei tuoi sogni anche altre notti.
-Non capisco come tu faccia a sapere che ti ho sognato a petto nudo steso sulla spiaggia.
-E poi cosa è successo?
-Mi hai fatto raccontare il sogno senza che io volessi. Che imbarazzo. Usi delle strane tecniche ipnotiche?
-No, sei solo troppo sincera. Non riesci a nascondermi niente.
-Non voglio nasconderti nulla visto che sei il mio fidanzato. La sincerità è importante in un rapporto.
-Ho una fidanzata molto saggia. Hinata mi dici come continua il sogno?
-No, non posso, è troppo imbarazzante.
-Ih ih. Sei troppo forte piccola. Sogni d’ora amore mio.
-Buonanotte Sasuke.
Hinata si addormentò subito dopo aver attaccato e anche quella notte fece un bel sogno su Sasuke.
 

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Capitolo 20
*** Un fratellone premuroso ***


Come ogni mattina Sasuke e Hinata si erano incontrati davanti a casa Hyuga e erano andati a scuola insieme. Arrivati in classe Ten Ten si fiondò sull’amica e le mostrò i copioni aggiornati.
-Ho riflettuto tutta la notte e delle modifiche al testo erano obbligatorie. Dovevo adattare la tragedia a noi studenti. Altre scuole stanno mettendo in scena delle rappresentazione molto innovative.
-Regista la prego di non fiondarsi sulla mia fidanzata come una pazza.
Ten Ten si era buttata su Hinata con tutta la forza che aveva e l’aveva fatta cadere all’indietro. Per fortuna, Sasuke aveva attutito la caduta alla mora.
-Scusate quando sono entusiasta mi lascio trasportare.
-Non ti preoccupare Ten Ten. Sasuke si lamenta ma in realtà è felice di collaborare.
-Uchiha allora ce l’hai un cuore.
-Sì, ma è tutto per una sola persona.
-Non farti sentire dalle arpie o ti urleranno contro piangendo. Hanno perso il loro mito da quando stai con la mia amica.
-Da che parte stai?
-Da quella di Hinata. Fai soffrire la mia amica e ti spacco quel bel faccino.
-Che paura. Non farò soffrire Hinata, questa è una promessa.
All’improvviso venne dato un comunicato.
-Sasuke Uchiha è atteso dalla preside.
-Cosa hai combinato?
-Niente Naruto. Vado e torno. A dopo Hinata.
-Va bene.
Sasuke uscì dalla classe e si diresse verso l’ufficio della preside ma venne bloccato davanti l’infermeria e tirato dentro.
-Sasuke sei affascinante come sempre.
-Sapevo che eri tu, ho riconosciuto la tua voce. Cosa vuoi?
-Solo un po’ di coccole da parte tua.
-Sono uno studente e è vietato questo genere di rapporti.
-Non è che sei così freddo con me perché ti sei invaghito di una verginella.
-Pulisciti la bocca con il sapone prima di parlare della mia fidanzata.
-Quindi le vostre famiglie sanno del fidanzamento. Che carini.
La donna toccò il viso di Sasuke ma lui si scansò subito.
-Non provarci mai più.
-Potrei raccontare alla preside che mi hai molestata. Ormai hai diciotto anni e rischi.
-Allora tu dovrai spiegargli come mai in questa registrazione mi fai delle avances.
-Sei più furbo di quello che pensassi. Perché non vuoi stare un pochino con me?
-Ho lezione. Non scocciarmi mai più.
-Dirò alla tua ragazza cosa abbiamo fatto qui e lei mi crederà poiché ha un animo sensibile. Povera piccola, il suo primo amore le spezza il cuore. Già alcuni dei tuoi compagni di classe mi hanno detto che quella mocciosa è sempre stata presa in giro da tutti tranne che da due amici. Che sfigata.
-Prova ancora a parlare in quel modo di Hinata e ti faccio licenziare portando questo alla preside. Ho registrato ogni singolo secondo.
Sasuke uscì dall’infermeria sbattendo la porta e l’infermiera iniziò a mangiarsi le unghie per il nervosismo.
-Stupido ragazzino, nessuno ha mia osato resistermi tanto.
 
Sasuke era tornato in classe e si era seduto al suo posto. Le ore passarono in fretta e Sasuke non si era ancora calmato dopo il suo colloquio con la dottoressa.
Durante la pausa pranzo uscì dalla classe senza dire niente e senza mangiare.
-Cosa gli è preso?
-Non lo so regista. Tu sai qualcosa Hinata?
-No, non mi ha detto niente. Forse dovrei andare a cercarlo.
-No, deve aver ricevuta qualche brutta notizia. Meglio se lo lasci rilassare da solo. Fa sempre così quando si arrabbia.
-Seguirò il tuo consiglio Naruto.
 
Le lezioni ricominciarono e Sasuke rientrò in classe. Il moro non rivolse neanche uno sguardo verso la ragazza. Hinata era preoccupata. Per fortuna, quel pomeriggio non c’erano le prove. Sasuke non era proprio in vena di recitare.
All’uscita da scuola Sasuke tornò a casa da solo. Non aveva minimamente riflettuto per quanto era arrabbiato e si era dimenticato di Hinata.
-Quello scorbutico già se ne va. Non ti aspetta?
-Starà correndo a casa per una cosa urgente. Io posso tornare da sola. Il tragitto non è lungo.
-Non se ne parla. Ti accompagniamo io e Naruto. Tanto dobbiamo andare dalle tue parti per fare delle foto al parco.
-Mi fa piacere un po’ di compagnia.
 
Dopo essere tornata a casa Hinata provò a chiamare Sasuke sul cellulare ma suonava a vuoto.
-Starà facendo la doccia e non sente il cellulare. Visto che sono rientrata prima mi farò un bel bagno e poi farò i compiti.
 
A casa Uchiha
-Come mai sei già a casa Sasuke?
-Ho fatto una doccia e ho molti compiti da fare.
-Sei di cattivo umore.
-Quella donna è insopportabile.
-Ti ha fatto arrabbiare così tanto che sei tornato a casa senza pensare a Hinata.
Sasuke sgranò gli occhi. Suo fratello aveva ragione, si era dimenticato di Hinata. Quanto era stato sciocco. Poi vide che trenta minuti prima la sua ragazza lo aveva chiamato sul cellulare.
-Devo liberarmi di quella arpia. Mi spieghi perché se la prende con me?
-Sei giovane e bello fratellino.
-Non sei per niente spiritoso. Come mai non ci ha mai provato con te?
-Forse non sono il suo tipo.
-Quella donna voleva parlare con Hinata. Se le dice qualche bugia la manderà in confusione. Hinata è troppo fragile per sopportare altre bugie.
-Hai paura che ti lasci?
-Sì, non sono perfetto e non sono di certo il principe azzurro dei suoi sogni.
-Sasuke sei uno sciocco. Tu sottovaluti sempre la diretta interessata.
-Cosa vuoi dire?
-Tu stai sottovalutando Hinata. Lei ti capirà qualsiasi cosa accada.
Dopo la conversazione con il fratello, Sasuke si mise a fare i compiti nel salone mentre Itachi si sedette sulla poltrona a fare i compiti.
 
Alle cinque qualcuno suonò al campanello di casa Uchiha.
-Stai comodo vado io ad aprire- disse Itachi.
Il ragazzo andò verso la porta e vide che era Hinata.
-Salve piccola Hinata.
-Buonasera signor Itachi. Ho portato dei biscotti. Oggi Sasuke era strano e ho pensato di tirargli su il morale con questi. Li ho preparati venti minuti fa.
-Entra pure. Sasuke è nel salone.
-Ciao Sasuke.
-Hinata cosa ci fai qui?
-Ho pensato di prepararti dei biscotti. Ti ho visto triste oggi e ho pensato che qualche dolcetto ti avrebbe tirato su il morale.
-Hai avuto un bellissimo pensiero- disse Sasuke accarezzando una guancia della fidanzata.
-Signor Itachi ne può mangiare anche lei, ce ne sono tanti.
-Grazie piccola Hinata. Ne mangerò qualcuno in cucina. Vi lascio soli.
-Vi ho forse disturbati?
-Tu non disturbi mai amore mio. Questi biscotti sono ottimi. Itachi vai ad aprire hanno suonato al campanello.
-Corro.
-Salve Itachi. Sasuke è in casa?
-Mi dispiace ma è impegnato.
-Farò in un attimo.
La donna si fiondò in salotto e vide Sasuke e Hinata uno fra le braccia dell’altra. Le salì la rabbia. Come aveva fatto quella mocciosa a conquistarlo se non aveva un minimo di fascino.
-Cosa fai qui? Non sei gradita in questa casa?
-Devo dirti una cosa urgente. Riguarda il nostro futuro.
Hinata non capiva di cosa parlassero.
-Non c’è nessun noi.
-Guarda che non puoi lavartene le mani. Saresti un ipocrita. Io aspetto un figlio tuo.
Hinata sbiancò a quelle parole. Per poco non sveniva.
-Cosa farnetichi viziata.
-Non ricordi la notte di pura passione di due settimane fa all’albergo di mio padre. Lo abbiamo fatto quattro volte. Mi hai detto che ero irresistibile.
-Io non ho mai messo piede in quel posto.
Hinata non si reggeva più in piedi. Se non fosse stata fra le braccia di Sasuke sarebbe già crollata a terra.
-Vattene prima che chiami la polizia.
-Quindi non vuoi riconoscere il frutto del nostro amore.
-Non sono mai stato con te. Vai via.
-Ragazzina quel moccioso è venuto a letto con me e mi ha detto che tu sei insignificante per lui. Non vali niente e che sta con te per pietà.
-La smetta di dire cose tanto cattive. Sasuke non direbbe mai delle cose del genere. Se ne vada.
Sasuke rimase sorpreso dalla forza di carattere di Hinata. Fisicamente sembrava che stava per crollare ma aveva affrontato l’arpia a testa alta.
-Credi a un uomo. Si vede che non hai esperienza mocciosa. Sono tutti bugiardi.
-Lei è l’unica bugiarda. Non è incinta. È venuta qui a dirlo perché sapeva che io ero con Sasuke. Pensava che vi avrei lasciato campo libero con lui. Si sbagliava. Sasuke è mio e non lo cederò a nessuno.
-Esatto sono tuo e te lo ripeterò tutte le volte che vorrai. Sono tuo amore mio.
-Vedo che con voi i metodi soft non funzionano. Dovrò passare alle maniere forti. Farò licenziare i vostri padri e vi farò sospendere da scuola per maleducazione.
Itachi si avvicinò alla dottoressa e le disse qualcosa nell’orecchio. Lei corse via spaventata.
-Cosa le hai detto?
-Segreto. Godetevi il resto del pomeriggio insieme. Complimenti piccola Hinata, sei una vera guerriera.
-Mio fratello ti ha riempito di complimenti.
-Pensi sia strano?
-Sì, lui non fa mai tanti complimenti. Di solito non si lascia andare così tanto con le persone. Devi proprio essergli simpatica. Non sono geloso.
-Hai alterato il tuo tono quando lo hai detto. Sei sicuro di non essere infastidito.
-No, so che mio fratello tiene tantissimo a te. Mi ha spiegato che sei come una sorellina minore per lui. In effetti, tu sei diventata sua sorella essendoti fidanzata con me.
-Hai capito cosa ha detto alla dottoressa?
-Non ci pensare, non ho mai capito cosa ha nella testa Itachi.
-Parli di tuo fratello in modo molto carino.
-Non è vero.
-Invece sì. Vuoi sembrare distaccato ma in realtà gli vuoi tanto bene.
-Ora ti faccio vedere io. Riesci sempre a smascherarmi.
-No, basta solletico. Non ce la faccio più. Mi arrendo.
-Non smetto finché non mi hai dato un premio.
-Tutto quello che vuoi ma basta. Soffro troppo il solletico sui fianchi e sulla pancia.
-Quale pancia? Sei magrissima. Hai detto che posso avere quello che voglio vero?
-Cosa hai in mente? Quel sorrisetto malizioso non mi piace.
-Visto che è una bella giornata perché non faccio un tuffo nella piscina privata di casa.
-Avete una piscina?
-Sì, nel giardino di dietro. Non ti ci ho mai portata.
-Io non ho il costume e l’asciugamano.
-Ho il costume perfetto per te.
-Come?
-Vieni con me.
Sasuke strinse la mano di Hinata e la portò in camera sua.
-Apri il pacco.
Hinata trovò nel pacchetto un costume a due pezzi di colore azzurro.
-Non posso accettarlo, è troppo bello e sarà costoso.
-Hinata consideralo un regalo per il nostro fidanzamento.
-Sasuke qualsiasi cosa dirò non cambierai idea vero?
-No, vado a mettermi il costume in bagno, aspettami sotto le scale se fai prima. Sopra il letto c’è il tuo asciugamano.
Hinata accettò di andate in piscina con Sasuke ma sapeva che sarebbe svenuta vedendolo in costume. Doveva assolutamente rilassarsi o avrebbe fatto una figuraccia dietro l’altra.

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Capitolo 21
*** Comprensione e amore ***


Hinata aveva indossato il costume che le aveva regalato Sasuke. La cosa strana era che le andava perfettamente. Lei non aveva mai detto al ragazzo le misure dei suoi vestiti. Quel costume sembrava esserle stato cucito addosso.
Hinata si legò l’asciugamano alla vita e scese le scale. Sasuke ancora non era lì. Eppure pensava di averci messo molto tempo a cambiarsi.
-Sono qui Hinata.
La ragazza saltò in aria per lo spavento.
-Non farlo mai più. Poteva venirmi un infarto.
-Scusa piccola. Ero andato in cucina a prendere le bottigliette d’acqua. Possiamo andare nel giardino sul retro. Vedrai che ti piacerà.
Sasuke portò Hinata sul retro della casa e le mostrò il giardino con la piscina.
-Wow. Non trovo le parole per descrivere questo posto. C’è persino un gazebo con delle rose che si attorcigliano sulla struttura in legno.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto qui. Puoi venirci quando vuoi. Mi dispiace per quello che è successo con la dottoressa.
-Non devi dire niente, ho capito subito che mentiva. Siamo qui per nuotare o per pensare alle brutte cose?
-Hai ragione.
Hinata poggiò l’asciugamano su una sdraia e si sedette sul bordo della piscina con le gambe nell’acqua. Mentre Sasuke prima entrò nella piscina per abituarsi alla temperatura dell’acqua e poi andò sul trampolino.
-Ti mostrerò uno dei miei tuffi migliori.
-Non farti male per favore.
-Sono abituato a fare tuffi.
Sasuke si diede lo slancio e fece un tuffo perfetto. Hinata gli fece un applauso che durò diversi minuti.
-Grazie piccola.
-Oltre a essere bravo nella arti marziali, sei un ottimo tuffatore e nuotatore. Complimenti.
-Mi metti in imbarazzo se mi elogi tanto.
-In realtà, ti piacciono i complimenti.
-Adoro tutto ciò che dici.
Sasuke afferrò Hinata per i fianchi e la buttò in acqua.
-Sasuke lo hai fatto di proposito.
-Non avevi mica intenzione di restare sul bordo. Voglio nuotare un po’ con te.
-Io non sono brava come te. Resto a malapena a galla.
-Un motivo in più per tenerti vicina a me.
-Sasuke mi hai buttata in acqua per stringermi. Sei sempre il solito furbetto. Puoi abbracciarmi tutte le volte che vuoi.
-Hinata ti ho già detto che sei bellissima in costume.
-No, non me lo avevi ancora detto. Grazie.
Hinata distoglieva spesso lo sguardo perché era in imbarazzo e il moro se ne era accorto.
-Piccola qualcosa non va?
-No, stavo solo pensando a noi due. Siamo davvero una strana coppia.
-Cosa vuoi dire?
-Mi chiedo perché il ragazzo più affascinante della scuola sta con …
Sasuke aveva messo una mano sulla bocca di Hinata.
-Non dire niente piccola. Sto con la ragazza più affascinante della città. Non dire cose che non mi piacciono. Hinata perché ti sottovaluti sempre, sei una ragazza fantastica.
Sasuke strinse forte Hinata e la baciò sulla bocca.
-Vedi l’effetto che mi fai, non riesco a staccarmi da te.
-Cercherò di essere più sicura di me in futuro. Sono certa che con te ce la farò.
Sasuke e Hinata restarono in piscina per un’ora e si divertirono un mondo. Poi arrivò il padre del ragazzo.
-Sasuke non ti sembra che sia tardi.
-Stavamo solo facendo una nuotata e Hinata ha avvertito il padre che restava qui fino a tardi. Ti preoccupava questo?
-No, mi preoccupa la tua irruenza. Fai troppe cose di testa tua. Uscite dall’acqua e andate a cambiarvi, inizia a fare freddo.
-Padre siete di cattivo umore?
-Non sono affari tuoi.
Fugaku andò verso la cucinne mentre Sasuke aiutava Hinata ad uscire dalla piscina.
-Mi dispiace che per colpa mia ti abbia strillato. Mi hai invitata in piscina per divertirci e ci hanno sgridato.
-Lui è fatto in questo modo. Quando è arrabbiato per qualcosa se la prende con me. Non è colpa tua se ci ha sgridati. Andiamo a vestirci prima di beccarci un raffreddore.
Hinata andò in camera di Sasuke e si asciugò mentre Sasuke si cambiò nel bagno.
-Ho finito. Grazie per avermi prestato la stanza.
-Di niente piccola.
I due liceali scesero al piano di sotto e trovarono Fugaku che discuteva con Mikoto in cucina.
-Non può continuare così. Se resta lì quella donna cercherà di rovinarlo. Gli manderà all’aria il curriculum scolastico e addio università per lui.
-Fugaku non puoi cambiargli scuola solo per finire l’ultimo anno di liceo. Mancano pochi mesi al diploma.
-Tu non vuoi che cambi scuola per non allontanarlo dalla ragazza.
-Sai benissimo che si opporrà con tutte le sue forze. Lasciare la scuola per lui significherebbe abbandonare la fidanzata.
-Smettetela di litigare per una questione inutile. Io non lascio il mio liceo a causa di una pazza viziata.
-Il mio fratellino ha ragione. Ora che ha dimostrato la sua forza sarebbe inutile fare dei passi indietro. La dottoressa è sistemata per sempre, non darà più fastidio a Sasuke. Quindi state sereni. Piccola Hinata sei ancora qui. Mi scuso se hai assistito a un litigio. A presto- disse Itachi poggiando la mano sui capelli di Hinata e facendole una carezza.
-Tuo figlio è strano.
-Mikoto è anche tuo figlio.
-Ha preso quel carattere misterioso da suo padre non da sua madre, mi dispiace dirtelo tesoro. Non si sa mai quello che pensa.
-Madre accompagno Hinata a casa visto che sono le otto.
-Va bene. A presto Hinata.
-A presto Signori Uchiha.
I due uscirono dalla villa e si diressero verso casa Hyuga.
-Sono contenta che resterai al liceo. Mi saresti mancato troppo.
-Non me ne sarei mai andato lasciandoti sola. A me piace frequentare il nostro liceo. Ora che sto con te mi trovo ancora meglio.
-Nonostante tutte le corteggiatrici?
-Non scherzare, sai che sei l’unica che mi fa venire le palpitazioni.
-Lo so. Come so che quando ti circondano o ti fanno due moine non devo essere gelosa perché tu non cedi.
-Grazie per la fiducia. Siamo già arrivati e tuo padre ti aspetta dietro la porta.
-Forse era preoccupato. Eppure l’ho avvertito.
-Ti accompagno fino alla porta.
-Grazie.
Hinata aprì la porta e si trovò davanti il cugino.
-Neji stavi parlando con papà?
-Sì, dovevamo discutere di affari. Chi è il tuo amico?
-Lui è Sasuke Uchiha, il mio fidanzato.
-Tuo padre mi aveva detto che ti eri fatta rubare il cuore da un Uchiha ma non volevo crederci. Stai attenta cuginetta?
-Neji perché dici questo?
-Gli Uchiha sono freddi e calcolatori, sei sicura che ti ami veramente.
Sasuke si mise davanti a Hinata e fronteggiò Neji.
-Su di me puoi dire quello che vuoi ma non mettere il becco nel nostro rapporto.
-A quanto sembra tu ti sei invaghito realmente di mia cugina. O sei un bravo attore.
-Smettila Neji. Non trattarlo in modo brusco.
-Hinata sei troppo ingenua e ti farai male un giorno.
Neji andò via e Hiashi si presentò davanti la porta.
-Devi scusarlo Sasuke. Neji è diffidente con tutti poiché non ha avuto una vita facile. So bene che questo non lo giustifica ma forse riesci a capire il suo comportamento.
-Non si preoccupi. Ma non mi piace si intromette nel rapporto fra me e Hinata.
-Cercherò di parlare con Neji e gli spiegherò che sei un bravo ragazzo. È un impiegato eccellente ma con quel caratteraccio allontana le persone. Hinata vado in cucina a preparare la cena. Vieni lì dopo aver salutato Sasuke.
-Sì, padre. Mi dispiace per Neji.
-Non è colpa tua.
-Avrei potuto dirgli di tacere.
-Hinata ti sei comportata bene. Ci vediamo domani a scuola.
-Va bene.
Sasuke prese Hinata per un braccio e l’abbracciò forte.
-Ricordati che ti amo piccola.
-Sasuke ti amo anche io. Non mi importa quello che dicono gli altri su di te. Io mi fido. Nessuno può separarci.
-Nessuno amore mio. A domani.
Sasuke tornò a casa e sua madre non poté fare a meno di notare il sorrisetto sul suo viso.
-Cosa è successo in piscina con Hinata?
-Non è quello che credi.
-Sasuke non stavo pensando a quella cosa. So che è presto per la piccola Hinata. Sviene ogni volta che ti vede mezzo nudo.
-Mamma ci hai spiati in piscina.
-No, me lo ha detto tuo fratello.
-Non c’è un po’ di privacy in questa casa.
-Sasuke c’è qualcosa che non va? Quando sei con Hinata sei allegro e spensierato. Poi quando torni a casa e sei solo diventi pensieroso. Qualcosa ti dà fastidio?
-Sembro una cattiva persona?
-Chi ti ha fatto pensare questa cosa? Non sei mai insicuro.
-Non dubito di me. Sto riflettendo ad alta voce. Se la gente pensa che io sia un cattivo ragazzo che ha sempre un secondo fine questo si rifletterà su Hinata. Potrebbero pensare cose brutte anche su di lei e non mi piace.
-Vedrai che non accadrà. Tutti sanno che sei un bravo ragazzo. Forse sei un po’ scontroso, enigmatico, burbero, musone ma sei un ragazzo fantastico.
-Mamma voleva essere un modo per tirarmi su o darmi il colpo di grazia.
-Ho detto solo la verità. Ti voglio bene piccolo mio.
-Mamma non abbracciarmi. Mollami.
-Profumi di fiori di ciliegio. Deve essere lo shampoo che usa Hinata perché tu usi quello maschile. Siete proprio carini insieme.
-Mamma mi metti in imbarazzo.
-Che succede qui?
-Parlavo con mio figlio di alcuni affari di cuore. Cose fra mamma e figlio.
-Quindi io che sono il padre non posso saperle. Siete proprio strani voi due.
 
Il mattino dopo
Hinata e Sasuke erano appena arrivati a scuola e stavano per entrare in classe.
-Ten Ten non è ancora arrivata.
-Hinata guarda sul cellulare se hai un suo messaggio. È strano che la regista non sia ancora qui. Lei è sempre la prima ad arrivare.
-Hai ragione. Oh no, Ten Ten ha la febbre. Questo pomeriggio niente prove. Sua madre ha già avvisato i professori. Avranno appeso un avviso in bacheca per annullare le prove di oggi.
Hinata stava per entrare in classe ma Sasuke la trattenne.
-Ferma Hinata. Per terra c’è una corda.
-Cosa? Uno scherzo.
-Penso che quelle arpie abbiano messo un secchio sulla porta tutto per te. Entriamo dopo di loro quindi nascondiamoci.
-Non è giusto. Potrebbero farsi male.
-Hinata sei troppo buona. Vieni con me, ci nasconderemo laggiù.
Sasuke trascinò Hinata dietro una colonna e aspettò che arrivassero le arpie.
Entrarono in classe tutte insieme e cascarono nella loro stessa trappola.
-Ben gli sta. Ora possiamo andare in classe.
-Come hai fatto a scoprire la trappola?
-Sono stato io. Chi di spada ferisce di spada perisce. Cercate di non fare più scherzi alla mia fidanzata o vi ritroverete coperte di fango non di vernice.
Le ragazze corsero a cambiarsi nel bagno mentre Sasuke e Hinata si sedevano ai loro posti.
-Hinata tranquilla, hanno solo avuto quello che meritavano. Non è giusto che se la prendano con te.
-Hai ragione. Senza di te ora sarei piena di vernice blu.
Kakashi fece l’appello e poi informò gli alunni che le prove erano rimandate alla settimana prossima. Esultarono tutti tranne Naruto, Hinata e Sasuke. Loro si stavano impegnando tanto mentre i loro compagni non pensavano che al divertimento fuori la scuola.
Alla pausa pranzo
-Credo che noi e pochi altri siamo gli unici a tenere alla rappresentazione.
-Naruto te ne sei accorto.
-Sasuke mi spieghi perché non ti sei unito a uno dei club sportivi visto che sei tanto bravo?
-Ora cosa importa. Hai cambiato discorso Naruto.
-Vorrei solo sapere perché ti sei iscritto al nostro club?
-Naruto preferisco il club di recitazione. Punto e basta.
-La tua rispospa non è convincente.
-Vuoi proprio che lo dica Naruto. Odio che le ragazze mi stiano appiccicate. Se mi iscrivevo a uno dei club sportivi non me le sarei scollate di dosso.
-Ma l’anno scorso eri nel club di calcio.
-Naruto cosa vuoi che ti dica?
-La verità. Il fatto delle ragazze è solo una parte della tua ragione. Conterà il dieci percento.
-Naruto quando ti ci metti sei un rompiscatole al cubo.
-Lieto di esserlo amico mio. Anche Hinata vuole sapere perché collabori con noi.
-Io veramente non ho aperto bocca.
-Non la mettere in mezzo Naruto. Pensi che con lei mi convincerai a parlare.
-Mi hai beccato. Sei un vero Sherlock Holmes moderno. Sputa il rospo.
-Non dirò niente.
-Smettetela di bisticciare voi due. Qualsiasi motivo abbia spinto Sasuke a unirsi al club di recitazione, noi ne siamo felici. Grazie al suo aiuto possiamo portare in scena la rappresentazione.
-Hinata sei troppo buona con il mio amico. A volte bisogna trattarlo male o lo si vizia.
-Naruto la smetti di parlare a vanvera. Qui l’unico capriccioso sei tu. Vuoi che dica a Hinata cosa fai nel weekend?
-Non ci provare.
-Allora smettila di scocciarmi con le tue domande.
-Ih ih. Siete proprio simpatici. Nonostante litighiate spesso, riuscite sempre a tornare in buoni rapporti.
-In realtà i nostri sono solo scambi di opinione e punti di vista. Per lo più, io vorrei che il signorino imbronciato si apra di più con i suoi amici.
-Mentre voi finite la vostra conversazione vado a prendere dell’acqua alla macchinetta.
Hinata si alzò ma sentì qualcosa che tratteneva la gonna.
-Oh no. Qualcuno mi ha messo della gomma da masticare sulla sedia e mi si è appiccicata alla gonna della divisa. Che schifo. Ci metterò un sacco per toglierla tutta.
-Fa vedere piccola.
Sasuke fece girare Hinata e vide una gomma enorme appiccicata alla gonna.
-Immagino chi ha messo questa roba sulla tua sedia.
-Ci sono cascata come una sciocca. Non mi sono accorta di niente. Ora come faccio a camminare con questa cosa enorme sulla gonna. Non fa freddo e non portato la giacca.
Sasuke si alzò in piedi e si levò la giacca della divisa scolastica. Poi la legò intorno alla vita di Hinata.
-Nessuno vedrà la gomma se tieni questa legata alla vita.
-Non posso tenerla, si sporcherà- disse Hinata tentando di sciogliere il nodo.
Sasuke la bloccò afferrandole le mani da dietro e la strinse a sé.
-La giacca si può lavare. Voglio che tu ti senta a tuo agio amore mio.
-Grazie.
-Vado io a prendere l’acqua, qui sono di troppo.
-Grazie Naruto- disse Hinata imbarazzata.
-Karin non ha ancora capito che non tollero i suoi stupidi scherzi. Se vuole prendersela con me lo faccia ma deve lasciarti in pace. Sono veramente arrabbiato.
-Sasuke non fare niente, potresti rischiare di essere sospeso per più giorni.
-Perché non sospendono quelle arpie?
-Non abbiamo prove per incolparle di qualcosa e non è educazione fare la spia.
-Hinata a volte non capisco perché le tratti con tanto tatto. Non fraintendere, non è un rimprovero ma vorrei che per una volta loro pagassero per quello che ti hanno fatto in passato. Non meriti di essere presa in giro o di essere insultata.
-Lascia stare. Fra pochi mesi non sarò più costretta a vederle tutti i giorni.
-Ora che mi ci fai pensare. Ricordi la proposta di mio padre.
-Sì.
-Ci danno il permesso di vivere insieme. Accetterai?
-Certo. Non vedo l’ora di passare più tempo con te. Prometto che non ti darò fastidio mentre studi.
-Io potrei intrufolarmi in camera tua per guardarti mentre leggi, è più forte di me. Non posso fare a meno di fissarti.
-Sei sempre il solito.
 
Dopo la fine delle lezioni Sasuke e Hinata andarono a fare un giro in centro.
-Dove vuoi andare mia bella principessa?
-Che ne dici di andare in un negozio di musica o in un negozio di vestiti.
-Come vuole signorina.
-Voi siete sempre molto galante signor Uchiha.
-Così mi farai sentire vecchio Hinata. Il signor Uchiha è mio padre, al massimo mio fratello. Io ti sembro un quarantenne.
Hinata scoppiò a ridere.
-Mi fa male la pancia per le risate. Hai una faccia buffissima.
I due liceali entrarono in un negozio di musica e la mora notò che Sasuke era molto interessato a un cd di jazz.
-Trovato qualcosa di interessante?
-Sì, questo cd mi è sempre piaciuto. È la prima volta che ne trovo uno in versione integrale.
-Non sapevo ti piacesse il jazz.
-Adoro sia il jazz che il rock.
-Lo prendi?
-Forse. Farò un altro giro per il negozio per vedere se trovo qualcosa di più interessante.
Hinata prese il cd di jazz e andò a pagarlo. Sapeva che il suo fidanzato sarebbe uscito a mani vuote. Lo faceva sempre quando andavano per negozi.
 
Usciti dal negozio
-Hai comprato qualcosa?
-Sì, questo è per te.
-Mi hai preso il cd.
-Ogni volta che ti piace qualcosa non l’acquisti per qualche strano motivo. Per una volta ho voluto farti un regalo.
-Grazie amore mio.
-Non provare a farmi un altro regalo. Mi hai già comprato il costume.
-Ti potrei fare un regalo ogni giorno per renderti felice.
-La mia gioia sei tu. Tienilo sempre a mente.
Sasuke strinse la mano della ragazze e andarono verso un negozio di vestiti.
-Qui ci sono sempre degli ottimi sconti.
-Non ero mai entrato qui.
-Non è un negozio dove si trovano grandi firme quindi non credo che ti piaccia. Per favore solo un po’ di pazienza, prendo una maglietta e usciamo.
-Puoi fare con calma.
-Non mi va di farti aspettare, ti annoieresti.
-Darò un’occhiata anche io.
Ino e Karin videro Sasuke nel negozio e si fiondarono dentro.
-Ciao Sasuke.
-Questo non è il vostro genere di negozio, perché siete qui?
-Ti volevamo chiedere se vuoi venire con noi al karaoke.
-No, grazie.
-Sei in compagnia?
-No, ma voglio stare solo. Arrivederci.
-Abbiamo capito. Sei qui per comprare un regalo dozzinale per la tua ragazza che ha pochissimo stile. L’abbiamo vista in centro un mese fa e portava un orrendo vestitino viola. Una con le gambe come le sue non dovrebbe mettere vestiti che arrivano fino a sotto il ginocchio. Dovrebbe coprire anche le caviglie. Ah ah.
-Karin sparisci dalla mia vista prima che chiami la polizia. Disturbo alla quiete pubblica.
-Andiamo Ino.
Hinata tornò da Sasuke qualche minuto dopo.
-Tutto bene? Ti ho fatto aspettare tanto?
-No, andiamo.
Hinata pagò la maglietta e poi si diresse con il moro verso il supermercato. Fatta la spesa i due tornarono a casa. Sasuke aiutò Hinata a portare la spesa in casa e poi si preserò un tè.
-Buono questo tè. È diverso dal solito.
-È earl grey, mio padre lo ha preso in un negozio vicino alla sua azienda. Dice che vendono ogni genere di tè e sono tutti di ottima qualità.
-Anche i biscotti sono buoni. Quelli li ha portati ieri mio cugino.
Sasuke per poco non si strozzava.
-Non saranno intrisi di veleno?
-No, sciocco. Ne ho mangiati due questa mattina e sono ancora davanti a te.
Sasuke e Hinata finirono il tè e poi studiarono insieme. Erano due degli studenti migliori della scuola e tutti lo sapevano. Alcuni pensavano che a causa del rapporto che si era creato fra loro i loro voti sarebbero scesi ma si sbagliavano. Sasuke era ancora il più bravo della classe e Hinata una delle studentesse più brillanti.
 

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Capitolo 22
*** Weekend insieme ***


Venerdì pomeriggio
Hinata e Sasuke stavano studiando insieme per completare tutti i compiti entro sera. Volevano avere il weekend libero per trascorrerlo insieme. Come sempre Kakashi li aveva riempiti di traduzioni di letteratura giapponese. In più, dovevano fare un tema impegnativo sul loro futuro. Kakashi voleva che i suoi alunni descrivessero un loro ipotetico lavoro futuro. Dai temi avrebbe capito cosa volevano fare i ragazzi e poteva sapere come consigliarli al meglio.
La professoressa Shizune gli aveva dato degli esercizi di francese mentre il professore di matematica dei problemi molto difficili.
Dopo un intero pomeriggio immerso nei libri i due liceali avevano finito tutto.
-Ho finito anche il tema finalmente. Scusa se hai dovuto aspettare Sasuke. Sono lenta a ricopiare in bella.
-Ti perdono se mi fai leggere il tuo tema sul lavoro.
-Va bene. Però tu mi farai leggere il tuo.
-Scambio.
Sasuke lesse il tema della ragazza. Era lungo e dettagliato. Gli piaceva come scriveva e ogni riga che leggeva lo invogliava a continuare.
-Come ti sembra?
-Magnifico. Sono senza parole. Il mio ti piace?
-Non so come descrivere l’emozione che mi dai quando leggo le tue parole.
-Sei di parte Hinata.
-Potrei dire la stessa cosa di te.
-Come sempre hai ragione. Ora mettiamo in ordine i libri e scendiamo a cena. Mia madre ci avrà dati per dispersi. Dal profumo che si sente ha cucinato lo stufato.
-Adoro lo stufato di tua madre.
-Tu mangi di tutto.
-Mi trovi ingrassata?
-Per niente. E lo so bene visto che ti tocco sempre sui fianchi. Hinata sei diventata tutta rossa.
-Tu mi metti in imbarazzo di proposito.
-Adoro quando arrossisci per causa mia.
Sasuke stampò un baciò sulle labbra di Hinata e poi entrarono nella cucina di casa Uchiha.
-Avete finito i compiti?
-Sì, mamma. Nonostante le dure traduzioni del professor Hatake ce l’abbiamo fatta.
-Il grande genio del liceo che si lamenta.
-Itachi sei tornato presto anche se è venerdì.
-Mi mancava la tua cucina mamma. Oggi ho mangiato con un panino perché sono rimasto bloccato in ufficio. Ci sei anche tu piccola Hinata.
-Buonasera signor Itachi.
-Questa sera Hinata resta a cena con noi. Lei e Sasuke hanno studiato fino a cinque minuti fa. Come mai hai chiamato genio tuo fratello?
-Oggi mi ha chiamato il professor Hatake e mi ha detto che la dottoressa si è dimessa perché le hanno offerto un buon lavoro in Gran Bretagna. Mi ha anche parlato di Sasuke e mi ha detto che ha ottime possibilità di entrare nelle migliori università.
-Questo lo sapevo, non c’era bisogno che tu parlassi con il professore.
-In realtà, il professore mi ha chiamato per domandarmi di un affare. Ha investito un piccola percentuale dei suoi risparmi. Io gli ho dato conferma che ha fatto un buon investimento. Avrà un guadagno proficuo. Finalmente potrà andare in vacanza in Spagna. Sono anni che spera di andarci.
-Non voglio sentire cose sulla vita privata del professore. Già so troppo visto che Naruto mi assilla con i libri che legge e che compra da Jiraya.
-Il professore ancora compra i famosi libri di Jiraya. Le cose non cambiano proprio mai.
-Ora si mangia ragazzi.
Si sedettero tutti a tavola e mangiarono.
-Dove avete intenzione di andare domani?- domandò Mikoto.
-Non abbiamo fatto programmi mamma.
-Però volete passare tutti il sabato insieme. Perché non andate all’acquario? Un amico di vostro padre gli ha regalato due biglietti.
-Per te va bene Hinata?
-Sì, non sono mai andata lì.
-Bene.
-Mamma ho come la sensazione che ci sia qualcosa sotto. Hai esultato perché andiamo all’acquario. Non avrai elaborato qualche strano piano?
-No, tesoro. Non mi impiccio mai delle tue faccende private.
Sasuke era sicuro al cento percento che quei biglietti per l’acquario non erano sbucati per caso. La madre aveva qualcosa in mente e purtroppo comprendeva lui e Hinata. Ormai non poteva tirarsi indietro.
 
Il mattino dopo
Verso le nove Sasuke passò a prendere Hinata davanti casa Hyuga.
-Sei bellissima con quel vestito.
-Grazie.
Sasuke e Hinata andarono verso l’acquario. Arrivati lì riuscirono a entrare subito visto che non c’era la fila.
-Pensavo che questo posto fosse affollato il weekend- disse Hinata.
-Forse il sabato mattina non c’è molta affluenza. La maggior parte delle persone ci viene nel pomeriggio.
I due liceali iniziarono la visita e videro subito dei pesci molto colorati.
-Sono bellissimi. Certo che sono veloci.
-Guarda da questa parte ci sono delle tartarughe marine.
-Sono enormi. Questo posto è pieno di sorprese.
I due andarono avanti e videro gli squali.
Hinata poggiò il viso sul petto di Sasuke per non guardare.
-Ti fanno paura?
-Sì, non mi sono mai piaciuti questi animali. Non riesco proprio a guardarli.
-Andiamo avanti, ci sono i pesci pagliaccio e poi i delfini.
Hinata poggiò una mano sul vetro e un delfino si avvicinò come se volesse salutarla.
-Sembra che tu gli sia simpatica.
-Questi mammiferi sono socievoli con tutti.
-A me sembra che si stia mettendo in mostra per te.
-Ci sta salutando con la pinna. È proprio carino.
Alla fine della visita Sasuke e Hinata trovarono un ragazzo che li aspettava.
-Signori siete i signori Uchiha.
-In un certo senso. Perché?
-Oggi siete ospiti nel ristorante dell’acquario. È stato organizzato un pranzo tutto per voi.
-Grazie- disse Hinata.
Sasuke scommetteva che era opera di sua madre.
Hinata e Sasuke pranzarono al ristorante dell’acquario. C’erano persino i violini.
-Mia madre ha esagerato.
-La musica è bella e stiamo bene. Non ti piace il cibo?
-No, è tutto ottimo.
-Allora cosa c’è che non va?
-Non capisco perché mia madre si intrometta sempre.
-Ti vuole bene e vuole che tu abbia il meglio.
-Non pensiamoci. Cosa vuoi fare dopo? Sono ai vostri ordini signorina Hyuga.
-Vorrei fare qualcosa che piace a te. Fino ad ora siamo andati solo in posti che piacevano a me.
-Hinata ti ho detto che oggi faremo quello che vuoi tu.
-Io voglio fare qualcosa per te.
-Sei proprio cocciuta.
Finito il pranzo i ragazzi andarono verso fuori città. Sasuke adorava le moto e conosceva un posto dove poteva correre pagando il biglietto d’ingresso.
Arrivato alla pista il moro pagò due biglietti e si fece dare una tuta per correre. Il ragazzo andò a cambiarsi e poi si fece dare una moto.
-Stai attento Sasuke.
-Ci sono già venuto altre volte. Non ti preoccupare.
Hinata baciò Sasuke sulla bocca prima che indossasse il casco e poi lo vide salire in sella a una moto.
Sasuke fece cinque giri per scaldarsi e poi si avvicinò alla griglia di partenza dove c’era il proprietario della pista.
-Non ti vedevo qui da tanto tempo Uchiha.
-Sono venuto a vedere se ero ancora in grado di stare in sella a una moto.
-Mi sembri molto bravo. Vuoi ripensare alla mia proposta?
-No, mi dispiace, le corse per professionisti non mi interessano.
-Ho notato che si venuto in compagnia. È la tua nuova fiamma?
-La ragazza seduta sugli spalti è la mia fidanzata.
-Quindi fai sul serio con lei. Si molto cambiato dall’ultima volta che ti ho visto qui. Comunque devo avvertirti che oggi ci sono dei motociclisti un po’ pazzi sulla pista. Gli ho già ammoniti tre volte. Se continuo a correre in modo così pericoloso dovrò cacciarli. Disturbano gli altri clienti.
-Sono quei tre davanti il distributore di bibite?
-Sì, hanno affittato le moto più veloci e da questa mattina alle dieci non fanno che correre in modo irresponsabile. Dei clienti sono andati via a causa del loro atteggiamento. Hanno persino fatto finire un ragazzo fuori pista. Per fortuna non si è fatto male. Stai attento, adorano provocare le persone poiché si credono i migliori nelle corse. Se ti vedono correre bene sarai il loro prossimo bersaglio.
-Starò attento.
Sasuke salutò Hinata sugli spalti per farle capire che andava tutto bene. Poi decise di proporle qualcosa.
-Hinata ti andrebbe di provare?
-No, non sono capace di andare su quelle moto.
-Intendevo dietro di me. Ci sono delle tute da ragazza, basta che chiedi al proprietario.
-Va bene. Ma non andremo veloci vero?
-No, non voglio metterti paura.
Hinata chiese una tuta e corse a cambiarsi.
-Ti sta proprio bene. Hai delle curve favolose.
-Sasuke sei sempre il solito.
Hinata entrò sulla pista con Sasuke che la fece salire sulla sua moto.
-Mi raccomando Sasuke, attento a quei tre ragazzacci.
-Non si preoccupi. Starò molto attento visto che ho Hinata con me.
Sasuke accese la moto e fece una discreta partenza.
-Come ti sembra?
-A quanto andiamo?
-Ottanta. Vuoi che rallenti?
-No, va benissimo.
-Tieniti stretta a me.
-Sasuke non trovi che la moto dietro di noi sia troppo vicina.
-Deve essere uno dei ragazzi di cui parlava il proprietario. Cerca di sfidarmi.
-Ahhh.
-Hinata tutto bene?
-Sì, scusa se ho urlato. È regolare tallonarci con la moto?
-No, mi vuole provocare e cerca di farmi perdere il controllo della moto. Reggiti forte Hinata, devo andare più veloce.
-Sasuke non è meglio se mi fai scendere. Sono di troppo.
-No, siamo qui per divertirci e non mi farò rovinare la giornata da un arrogante che pensa che la pista sia tutta sua.
Sasuke aumentò la velocità e si staccò dal pazzo.
-Ci vengono dietro anche i suoi amici.
-Hinata non temere non succederà nulla di brutto. Ora ci fermiamo.
Sasuke si fermò sul bordo della pista e scese dalla moto. Poi aiutò Hinata a smontare dal mezzo.
-Hai avuto paura piccola?
-Un po’ ma ora sto bene. Ero preoccupata per te.
I due si tolsero i caschi e poi vennero raggiunti dai tre motociclisti.
-Ehi pupa perché non lasci il fifone e vieni a farti un giro con noi.
-Perché siete solo dei maleducati. Sasuke è centomila volte migliore di voi.
-Ehi ragazzi, la pupa fa la voce grossa con noi.
I ragazzi smontarono dalle moto e si avvicinarono a Hinata.
-Non pensarci nemmeno.
Sasuke si era messo davanti a Hinata e fronteggiava il motociclista capo.
-Deidara ora puoi toglierti il casco, non fai paura a nessuno.
-Hai capito subito che ero io.
-Chi potrebbe guidare una moto come un pazzo. Prendi le curve in modo troppo pericoloso e te l’ho visto fare centinaia di volte.
-Uchiha complimenti. Ora levati e fammi conversare con la Hyuga. Ho un conto in sospeso con lei.
-Puoi scordartelo.
-Uchiha sei affezionato alla pollastrella. È ora di staccarti da lei.
-Piantala di sbraitare Deidara. Lei è la mia fidanzata e non la lascerò mai. Sparite.
-Tutte le donne tradiscono e lei prima o poi ti lascerà per qualcuno più ricco.
-Io non so che tipo di ragazza tu abbia mai frequentato ma non puoi parlare di Hinata senza sapere niente. Taci o dovrò spaccarti la faccia. Qui posso affrontarti liberamente e sai benissimo chi vincerà.
-Sei stato chiaro Uchiha. Ma ricordati che lei non sarà mai quella perfetta per te. Tu vivi in un mondo spietato e crudele fatto di affari, scuola, lotte e corse mentre lei è la fragile figlia di un uomo d’affari.
-Deidara vuoi proprio che ti spacchi la faccia. Non ti intromettere nel nostro rapporto.
Deidara se ne andò dalla pista con i suoi amici e Hinata tirò un sospiro di sollievo.
-Grazie Sasuke.
-Non c’è bisogno che mi ringrazi piccola. Sai che ti difenderò sempre.
-Devo ringraziarti anche io Sasuke. Ora i miei clienti possono girare per la pista senza il rischio di essere tamponati da qualche teppista. Devi averli spaventati parecchio.
-Quelli vengono a scuola con me e so come prenderli. Non fanno che infastidire le persone per divertimento. Sanno di avere le spalle coperte e lo fanno di continuo.
-Mi pareva di aver riconosciuto uno dei ragazzi. Se non sbaglio il capo banda è uno Deidara, figlio di un famoso imprenditore ricchissimo.
-Purtroppo crede di poter fare quello che vuole perché suo padre possiede più di dieci aziende nel paese. Grazie per avermi permesso di tornare in pista. Non so quando tornerò ma questa pista è rimasta proprio come la ricordavo.
-Ho migliorato alcune parti e le barriere ma il resto è uguale. Torna a trovarmi quando vuoi Sasuke. Arrivederci signorina.
-Arrivederci.
Sasuke e Hinata andarono a cambiarsi e poi corsero a prendere l’autobus per il centro.
-Appena in tempo. Lo stavamo per perdere- disse Hinata con il fiatone.
-Ora cosa vuoi fare?
-Che ne dici se andiamo a prendere un bel gelato così ti ricarichi. Devi aver consumato molte energie in moto.
-Hai ragione. Dividiamo una coppa di gelato gigante.
-Cioccolato e panna?
-Tutti i gusti che vuoi piccola.
I due liceali scesero in centro e andarono verso una delle gelaterie preferite dal moro.
Entrati i due si sedettero a un tavolo in un angoletto.
-Qui non ci vede nessuno e evitiamo sorprese dalle arpie.
-Conosci bene questo posto.
-Mi ci nascondevo quando scappavo delle nostre compagne di classe il primo anno di liceo. Karin, Sakura e Ino mi ossessionano da anni.
-Hanno una cotta per il ragazzo più bello della scuola.
-Il ragazzo qui presente è innamorato di una sola bellissima fanciulla.
La cameriera prese l’ordinazione e portò una coppa grande di gelato ai due ragazzi.
-Sasuke non avrai esagerato?
-Hinata sai che quando faccio sport mangio il triplo.
-Mi lascerai un pochino di gelato?
-Certo.
I due innamorati si divertirono per tutto il resto del pomeriggio. Il giorno dopo li attendeva un altro giorno di divertimento insieme.
 

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Capitolo 23
*** Domenica movimentata ***


Domenica mattina
Alle nove di mattina Sasuke passò a prendere Hinata a casa Hyuga. Quando il ragazzo arrivò davanti casa Hyuga vide il signor Hiashi fuori la porta con la sorella minore della fidanzata.
-Buongiorno Sasuke. Sei venuto a prendere mia figlia?
-Sì, signor Hiashi.
-Scenderà fra qualche minuto. Posso chiederti un favore. Visto che andate verso il centro, potreste accompagnare Hanabi a casa della zia?
-Con piacere.
-L’ho già detto a Hinata. Sapevo che non mi avresti detto di no.
Hinata scese in fretta le scale di casa e uscì dalla porta. Quando Sasuke la vide per poco non le saltava addosso. Meno male che c’era il padre in giardino.
-Padre vi avevo detto di non sforzare la schiena. Dovevo piantare io i fiori in giardino.
-Tranquilla Hinata, devo solo stare inginocchiato e scavare qualche buca per metterci i fiori. Starò bene. Vai con Sasuke e divertiti.
-Il medico ti ha detto di riposare.
-Lo hai saputo piccola mia.
-Mi ha chiamato ieri sera sapendo che non ti saresti concesso neanche un giorno di vacanza dal lavoro.
-Non posso, la mia azienda deve concludere un affare importante la prossima settimana. Lo sto curando personalmente e non posso affidare i documenti ad altri. È un affare troppo delicato per farlo seguire da novellini.
-Padre state cacciando ogni genere di scusa. Ora vi alzate da terra e filate a dormire, senza discutere.
-Vedi cosa mi tocca sopportare Sasuke. Una figlia autoritaria che non mi ascolta.
Hiashi salutò le figlie e poi ritornò in casa.
-Sei stata brava a far tornare tuo padre in casa.
-Fa il burbero all’inizio ma poi capisce che dico certe cose solo per il suo bene.
-Sei molto premurosa.
-Grazie- disse la ragazza arrossendo.
-Hinata sbrighiamoci ad andare a casa della zia.
-Arriviamo Hanabi. Sei troppo impaziente.
-Ho detto alla zia che l’avrei aiutata a preparare dei dolci. Sai che mi diverto con lei.
-Però quando sono io a preparare i dolci non mi aiuti mai.
-Tu li prepari sempre quando ho tanti compiti.
-L’altro giorno hai detto a papà che preferisci preparare i dolci con la zia perché io sono noiosa.
-Non fai che parlare della tua scuola e della rappresentazione. A casa della zia sono sempre io a parlare.
-Hanabi ammetti che ti piace stare al centro dell’attenzione un pochino?
-Forse. Lui non parla.
-Certo che parla. Hanabi non essere maleducata.
-Non fa niente, non mi offendo Hinata.
-Ti sei scelta un fidanzato strano e tenebroso. Lo ha detto anche nostro cugino Neji.
-Non devi ascoltare tutto quello che dice Neji. A volte sbaglia.
 
Arrivati davanti l’appartamento della zia, Hinata suonò il campanello.
-Mamma vado io. Chi è?
-Hanabi.
Neji aprì la porta e si ritrovò davanti Hanabi, Hinata e Sasuke.
-La zia è dentro?
-Sì, entra pure Hanabi. Ti aspetta in cucina. Tu non vuoi entrare Hinata?
-No, grazie. Io e Sasuke andiamo in giro questa mattina. Ringrazia la zia. Hanabi era entusiasta di aiutarla a fare i dolci.
-Uchiha tratta bene mia cugina, è una ragazza fantastica.
-Lo so.
-A presto Neji.
-A presto Hinata. Attenta a non soffrire.
Neji aveva detto l’ultima frase a bassa voce. Temeva sul serio che la cugina si sarebbe scottata a stare con Sasuke Uchiha.
 
Hinata e Sasuke camminavano verso l’area dei negozi.
-Cosa hai in mente di fare oggi?
-Faremo quello che capita. Per una volta non voglio programmare tutto.
-Mi sorprendi Uchiha. Il super precisino che gira a casaccio per la città.
-Non sono precisino.
-Se sbagli a scrivere una parola su un tema lo ricopi dal principio su un foglio pulito.
-Qui qualcuno mi studia a fondo.
-Voglio sapere tutto del ragazzo che amo.
Sasuke strinse la mano di Hinata e la trascinò in un negozio di vestiti.
-Ieri sono andato su internet e ho trovato questo negozio. C’è ogni genere di vestito, dal più caro al più economico. Possiamo restare qui per ore se vuoi.
-Grazie Sasuke.
Il moro si sedette fuori un camerino femminile mentre Hinata si provava alcuni vestiti.
-Come mi sta questo bianco?
-Bene. Perché non provi quello azzurro corto?
-Io non metto mai abiti che arrivano sopra al ginocchio. Non credo di essere adatta a portare quel genere di vestiti.
-Prova questo solo per me.
-Lo provo solo, non pensare che lo prenderò. E non pensare un solo secondo di regalarmelo.
-Ti aspetto qui.
Sasuke guardò verso l’entrata del negozio e vide entrare Karin e le sue amiche. Per non farsi vedere entrò di corsa nel camerino di Hinata tappandole la bocca.
-Sono io piccola- disse Sasuke togliendo la mano dalla bocca della mora.
Hinata si coprì con il vestito che si era appena tolta poiché era rimasta in intimo.
-Sasuke cosa ci fai qui?
-Sono entrate le tre arpie. Non posso farmi vedere o non me le scollerò mai da dosso.
-Non guardarmi.
-Ho chiuso gli occhi tranquilla.
Hinata aveva il cuore che batteva a mille e era tutta rossa. Sasuke si accorse subito che la ragazza era agitata e la strinse forte a sé facendole poggiare la testa sul suo petto.
-Non ti preoccupare piccola, ho gli occhi chiusi.
-Sasuke a volte fai delle cose un po’ impulsive.
-Hai ragione.
-Mi rivesto e usciamo dal negozio.
-Non compri niente?
-Se andiamo alla cassa ci vedranno sicuramente e ci rovineranno la giornata. Torneremo un’altra volta qui.
-Volevo tanto vederti con il vestitino azzurro. Sai che il completo intimo azzurro ti sta benissimo.
-Sasuke mi hai vista mezza nuda.
-Ho dato solo un’occhiata. Sei irresistibile amore mio.
-Non aprire gli occhi mentre mi vesto.
-Come vuoi.
Sasuke per poco non perdeva il controllo. Hinata aveva un corpo divino. Aveva la schiena liscia e bianca, il seno era abbondante nonostante lei fosse magrissima e aveva due gambe snelle da modella. L’avrebbe baciata su tutto il corpo se fossero stati a casa da soli.
Hinata si era vestita in fretta mentre Sasuke controllava la situazione fuori il camerino.
-Possiamo passare da quel corridoio.
Sasuke strinse la mano di Hinata e camminarono verso l’uscita del negozio.
-Ci conviene evitare i negozi dove vanno quelle ragazze.
-Allora dobbiamo evitare tutti  i negozi di vestiti di marca- disse Hinata.
-Vedo che sai dove vanno.
-Da quando sono in classe con loro non le ho mai viste indossare un capo non firmato.
-Andiamo a fare colazione così staremo da soli.
Sasuke trascinò Hinata in un caffè e si presero due cappuccini extra e due croissant.
-Conosci molti locali in città.
-Mi piace andare nei caffè a sperimentare. In alcuni locali fanno dei dolcetti squisiti.
-Sei un golosone.
-Piccola mi prendi in giro.
-Un po’.
-Dovrò punirti.
Sasuke avvicinò la sedia di Hinata alla sua e baciò la ragazza sulla bocca.
-Sasuke ci guardano tutti.
-Non fa niente.
Dopo aver mangiato i due se ne andarono nel parco vicino casa e si sedettero su una panchina.
-Qui si sta in pace.
-Ti sei divertita?
-Sì, però non entrare più nel camerino femminile di un negozio.
-Non ho visto niente.
-Ti sta crescendo il naso. Sapevi di che colore ho l’intimo- disse Hinata balbettando.
-Sei carina quando diventi rossa.
Dopo un’ora Sasuke riaccompagnò Hinata a casa.
-Vuoi aiutarmi a piantare quei fiori?
-Volentieri.
Hinata andò a cambiarsi mentre Sasuke iniziava a scavare delle buche per i fiori nel giardino.
-Ti ho fatto aspettare, scusa.
Hinata mise sulla testa di Sasuke un cappello con la visiera.
-Così non prenderai un’insolazione. Oggi fa molto caldo. Sei bravissimo.
-A casa mi occupo spesso del giardino. Ci dividiamo i compiti. L’importante è non toccare le rose della mamma.
Il padre di Hinata sentì delle voci in giardino e si affacciò alla finestra della sua camera. Vide sua figlia che piantava i fiori in giardino con il figlio di Fugaku. Erano proprio una bella coppia. Aveva visto giusto. I due si completavano a vicenda. Hiashi era sicuro che con Sasuke sua figlia non avrebbe sofferto. Nonostante Sasuke avesse un carattere forte non cercava mai di sopraffare quello della figlia. La capiva nonostante lei fosse timidissima. Avevano un rapporto invidiabile per essere due liceali.
-Mi sento un tantino osservato.
-Siamo in giardino, ci vedono i vicini se si affacciano dalle finestre.
-No, credo che tuo padre ci osservi dalla sua camera.
-Forse lo abbiamo svegliato parlando ad alta voce. Non ti preoccupare non uscirà fuori rincorrendoti con un’ascia.
-Non è quello che mi preoccupa. Vorrei sapere se tuo padre la pensa come tuo cugino.
-Sasuke smettila di pensare alle parole di Neji. Se mio padre la pensasse come mio cugino mi avrebbe proibito di vederti. Credo che mio padre si sia affezionato a te.
-Sai che lui e mio padre erano avversari al liceo?
-Mio padre mi ha raccontato qualcosa. Sono appassionati di arti marziali fin dal liceo.
-Tuo padre non si allena più?
-Fino a qualche mese fa lo faceva poi il dottore gli ha proibito ogni sforzo alla schiena.
-Capisco. Anche mio padre ha dovuto riposare per dei mesi a causa degli sforzi che faceva con la schiena. Mia madre ha dovuto obbligarlo, è un testone.
-Da come parli dei tuoi genitori si capisce che gli vuoi molto bene.  Sei un ragazzo eccezionale.
-Sei sempre troppo buona con me.
Qualcuno entrò nel cancello di casa Hyuga senza curarsi dei due ragazzi.
-Scusi cerca qualcuno?
-Non sono affari tuoi ragazzina.
Il ragazzo suonò al campanello e Hiashi aprì la porta.
-Cosa vuoi? È domenica e non lavoro.
-Il signor Reikage vorrebbe parlare con lei dell’affare con i francesi. È una cosa urgente.
-Avevo detto al presidente che me ne sarei occupato lunedì.
-Il presidente dice che i francesi vogliono incontrarvi oggi in azienda o salterà l’affare da due milioni di dollari.
-Arrivo subito.
-Padre dovete riposare. Avete lavorato duramente tutta la settimana.
-Non ti preoccupare Hinata, si tratta solo di firmare un contratto.
Hinata e Sasuke rientrarono in casa e si pulirono le mani. Intanto Hiashi usciva con l’uomo che lo aveva disturbato.
-Hinata se tuo padre dice che non è stancante puoi credergli.
-Fa sempre così. Ogni volta che lo chiamano lui corre a porre rimedio agli errori degli altri. Non capisce che lui e Hanabi sono gli unici parenti stretti che mi sono rimasti. Cosa farei senza di lui.
Sasuke strinse forte Hinata e la lasciò sfogare. La ragazza aveva già perso la madre e non voleva veder morire anche il padre. Il dottore diceva che Hiashi doveva riposare o avrebbe avuto un collasso che lo avrebbe obbligato a letto per più di un mese o peggio.
-Se hai bisogno di qualcosa io ci sarò sempre per te.
-Grazie Sasuke.
 
Nel pomeriggio
Sasuke aveva avvertito sua madre che avrebbe passato tutta la giornata a casa di Hinata.
-Piccola sei preoccupata?
-Sono le cinque e ancora non torna. Sono tre o quattro ore che è via.
-Vedrai che lo avranno trattenuto i colleghi in ufficio.
-Di domenica ci sarà solo lui in ufficio. Lui, l’uomo antipatico che è venuto prima e i clienti francesi. Speriamo che l’affare vada a buon fine.
-Tuo padre è un esperto, andrà tutto bene.
-Grazie per essere rimasto con me.
-Mi piacerebbe passare tutto il tempo con te ma non posso. Non vedo l’ora di andare a vivere con te.
-Sasuke pensi che supereremo ogni difficoltà?
-Se restiamo uniti possiamo fare tutto.
Hinata e Sasuke si misero sul divano a guardare un film. Sasuke teneva la ragazza stretta a sé. Adoravano passare del tempo da soli anche se non facevano nulla di particolare.
I due liceali si addormentarono insieme sul divano. Sasuke aveva il braccio dietro il collo della fidanzata e le faceva da cuscino. Lei si era girata verso di lui e teneva le sue mani sul petto del ragazzo. Insieme si sentivano sicuri e nessuno poteva disturbarli nella quiete di casa Hyuga.
 
 

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Capitolo 24
*** Stupidi scherzi ***


Sasuke e Hinata erano ancora stesi sul divano quando Hiashi Hyuga entrò dalla porta e li vide.
-Ragazzi sono le sette di domenica sera e già dormite.
Sasuke si svegliò sentendo la voce del signor Hyuga e sbiancò. Era in una posizione non poco imbarazzante con sua figlia. Sasuke era steso sul divano e Hinata stava sopra di lui e dormiva tranquilla. Niente sembrava turbarla. Nel sonno i due ragazzi dovevano aver cambiato posizione. Eppure Sasuke non si era accorto di avere Hinata addosso. Ormai la sua presenza era una cosa normale e naturale per lui.
-Signor Hyuga ci siamo addormentati mentre guardavamo un film.
Hinata aprì gli occhi e vide il padre davanti al divano. Notò che la fissava con stupore. Poi capì il motivo di quello sguardo.
-Padre ci siamo solo addormentati.
-Lo so Hinata, non ti preoccupare. Mi fido ciecamente di te. Forse devo preoccuparmi di Sasuke visto quella mano sul tuo fianco ma non più di tanto. Dopo tutto siete fidanzati. Ah ah.
-Padre come mai siete così allegro?- domandò Hinata rialzandosi e sistemandosi il vestito.
-Ho firmato il contratto con i francesi e il proprietario della multinazionale per cui lavoro mi ha dato un altro premio di quattromila dollari.
-Complimenti padre.
-Ora potrò comprarti un nuovo computer piccola mia.
-Padre quello che possiedo va più che bene. Quei soldi potete anche metterli in banca fra i vostri risparmi.
-Una parte la metterò in banca e con l’altra farò un regalo a te e a Hanabi. Ora vado a cambiarmi tesoro. Stasera si ordina pizza.
Hinata e Sasuke si guardarono per capire qualcosa.
-Mio padre non sembrava in sé.
-Volevo chiederti come mai fosse così strano ma vedo che neanche tu ne conosci il  motivo. Quando l’ho visto davanti a noi pensavo mi volesse uccidere.
-Non esagerare. Mio padre non lo farebbe mai, penso che lui si sia affezionato a te.
-Sono contento che non si sia infuriato.
-Sasuke lo hai detto prima, nessuno può separarci e mio padre l’ha capito.
-Hai ragione piccola. Ti amo- disse Sasuke baciando Hinata sulla bocca.
Sasuke salutò Hinata e tornò a casa. Si sarebbero rivisti la mattina seguente per andare a scuola.
-Padre non dovresti riposare.
-Sasuke è andato via?
-Sì. Preparo la cena e ve la porto in camera.
-Grazie figliola. Finalmente posso stendere le gambe.
-Vi fanno male?
-No, sono solo un po’ stanco. Non essere apprensiva Hinata, sto bene.
-Mi fido padre. Però vi prego non vi sforzate troppo.
La ragazza scese al piano di sotto e preparò una zuppa calda al padre.
Dopo trenta minuti portò la zuppa al padre e lo trovò a guardare dei documenti per il lavoro.
-Avevi detto che volevi riposare.
-Avevo dimenticato di sistemare questi ordini.
-Ora basta. Mangiate la zuppa e guardate un po’ di televisione. Non voglio vederti a lavorare. Mi farai impazzire un giorno.
-Ti preoccupi troppo figliola, sono pieno di energie.
-Secondo il dottore dovete riposare e lo farete. Più tardi vengo a ritirare il piatto sporco. Buon appetito.
 
Il giorno dopo
Hinata aspettava Sasuke davanti il cancello di casa sua. Dopo cinque minuti lo vide arrivare di corsa seguito da Karin e Ino.
-Buongiorno Hinata.
-Buongiorno Sasuke.
-Mi aspettavano fuori casa per darmi la cioccolata. Volevano festeggiare il giorno in cui mi hanno visto la prima volta. Dobbiamo correre piccola.
Hinata non aveva capito molto. Sasuke le strinse la mano e iniziò a scappare verso la scuola.
 
Arrivato in classe i due liceali avevano il fiatone.
-Sembra che qualcuno abbia dovuto affrontare degli ostacoli questa mattina.
-Non sei spiritosa regista.
-Cosa c’è Uchiha delle arpie erano nascoste vicino casa tua?
-Come lo sai?
-Ieri sera Karin ha pubblicato su internet un annuncio in cui diceva di voler festeggiare la prima volta che ti ha visto. Che schifezza. Ne ha di tempo da perdere quella ragazza.
-Ten Ten sei guarita completamente?
-Certo Hina-chan. Le prove non possono essere rimandate ancora. Oggi proverete di nuovo la scena del ballo. Sarà una prova avvincente. Mentre gli altri continueranno a sistemare le varie scenografie.
 
Nel pomeriggio
Choji e alcuni studenti dell’ultimo anno stavano sistemando la scenografia per la sala da ballo quando all’improvviso si sentì qualcuno urlare.
-Non sopporto il sangue. Qualcuno mi aiuti? Devo correre in infermeria ma ho male alla gamba.
Karin stava facendo una scenata per un graffietto alla gamba.
Ten Ten si avvicinò alla rossa con la cassetta dei medicinali e i cerotti ma la ragazza la spinse lontano.
-Non voglio che mi disinfetti il graffio. Voglio un ragazzo che mi porti in infermeria.
Ten Ten prese il disinfettante e lo spruzzo sul graffio di Karin.
-Ahiiii.
-Visto era solo un graffio. Smettila di frignare e torna a dipingere.
-Sei brutale.
-Lieta di esserlo con te. Dopo quello che hai fatto passare alla mia amica meriteresti di peggio.
-Sei una strega Ten Ten. Non intrometterti nelle mie faccende o dirò a Deidara di darti una bella lezione.
-Stai attenta a come parli con la mia amica.
-Eccola qui, la piccola Hyuga che fa la voce grossa con me. Dove hai trovato il coraggio di mettere la tua brutta faccia fuori dal letto. Sembri un mostriciattolo oggi.
-Le tue parole non mi feriscono per niente.
-Piccola Hyuga sei diventata più forte e non piangi più solo perché hai Sasuke al tuo fianco. Prima o poi lui si stancherà di te e vorrà noi.
Sasuke stava chiacchierando con Naruto della gara di karate dei campioni giapponesi trasmessa in televisione la sera prima quando vide Karin parlare con la sua fidanzata.
-Quella arpia non perde tempo per infastidire Hinata.
-Sasuke non puoi intervenire sempre o non la smetteranno mai con lei. Se la stava cavando bene.
-Non puoi pretendere che me ne resti fermo qui mentre Karin insulta la ragazza che amo.
-Quando si tratta di Hinata ti infiammi.
-Lo faresti anche tu se avessi la fidanzata.
 
Intanto Karin continuava a insultare Hinata sul suo aspetto fisico.
-Sei grassa, hai le gambe grosse e hai dei capelli orribili.
-Ti ripeto che la tua opinione non mi interessa.
-Guarda che lo pensa mezza scuola.
-Non mi importa. Andiamo a finire le prove Ten Ten.
Hinata si girò dando le spalle a Karin e andò verso Sasuke.
-Tutto bene piccola?
-Sì, spero di averle fatto capire che non mi tocca quello che pensa.
-Visto come si è infuriata credo che abbia compreso che i suoi insulti non ti scalfiscono. Sei stata bravissima- disse Sasuke baciando la mano di Hinata.
-L’amore ti riduce proprio il cervello Uchiha.
-Deidara cosa vuoi adesso? Dobbiamo provare quindi sparisci.
-Uchiha anche io faccio parte del gruppo che organizza la rappresentazione quindi posso stare in palestra.
-Puoi stare qui ma devi tacere se dalla tua bocca escono solo stupidi commenti.
-Ho dato solo la mia opinione. Il rapporto con la qui presente ti sta rovinando. E poi tutti dicono che non è alla tua altezza.
-Deidara sparisci prima che ti prenda a pugni.
-Sono libero di dire quello che voglio.
Deidara andò verso Karin e iniziarono a ridere.
-Sasuke sto bene- disse Hinata poggiando la testa sul petto del ragazzo.
-Se vuoi andiamo fuori a prendere un po’ di aria.
-No, voglio solo provare. Abbiamo perso già troppi giorni. Voglio che Ten Ten rimanga colpita. Dobbiamo assolutamente vincere il primo premio alla gara delle rappresentazioni teatrali, lei ci tiene tantissimo.
-Sei un’amica straordinaria.
I due iniziarono a provare e la regista li trovava semplicemente perfetti. Hinata aveva una luce negli occhi che Ten Ten non sapeva spiegare. Non capiva se era passione o furore. L’amore per Sasuke la rendeva più radiosa e forte.
 
Finite le prove Hinata e Sasuke si avviarono verso casa mano nella mano. Ormai per loro era una cosa naturale.
-Se ti ha dato fastidio quello che ha detto Deidara posso tornare indietro e fargli un occhio nero.
-No, non voglio che ti faccia male.
-Sarebbe lui a farsi male.
-Lo so Sasuke ma visto quanto è sleale quel ragazzo potrebbe chiamare i suoi amici. Non voglio che ti picchino in gruppo. Le botte non sono mai una soluzione. E poi basta che tu mi resti accanto e niente può scalfirmi.
-Sei dolcissima piccola.
Arrivati davanti casa Hyuga, Sasuke salutò Hinata con un bacio e si avviò verso casa.
Hinata entrò in casa e non trovò nessuno. Corse al piano di sopra a farsi la doccia e poi si mise a fare i compiti.
 
Dopo due ore sui libri Hinata scese al piano di sotto e iniziò a preparare la cena.
-Hinata sei in casa?
-Padre sono in cucina.
-Cosa prepari di buono?
-Merluzzo al forno. C’è anche della macedonia di frutta come dessert.
-Grazie piccola mia.
-Oggi non doveva tornare Hanabi?
-La sono andata a prendere ma ha iniziato a fare i capricci. La zia ha detto che può rimanere da lei per qualche altro giorno. Ormai la roba della scuola e metà del suo guardaroba sono a casa della zia.
-Padre non dovreste dargliele tutte vinte. Non è la prima volta che Hanabi si comporta in questo modo.
-Lo so ma le voglio troppo bene per vederla piangere.
-Sei davvero buono papà.
-Vado a fare un bagno. Chiamami quando è pronto.
-Come vuoi padre.
Mentre finiva di cucinare Hinata sentì il telefono di casa squillare.
-Qui casa Hyuga.
-Parlo con la signorina Hyuga?
-Chi parla?
-Sono un vostro ammiratore. Stai attenta se non vuoi farti male. Ah ah.
L’uomo al telefono attaccò e Hinata cadde a terra. Chi poteva minacciarla? Non aveva mai fatto male a nessuno. La ragazza fece un grande respiro e tornò in cucina. Poi vide che il cellulare vibrava. Aveva ricevuto un messaggio. Quando la ragazza vide il display sbiancò. Sullo schermo c’era la foto di un corvo morto.
 
Dopo aver cenato Hinata si chiuse in camera e chiamò Sasuke con il cellulare. Gli raccontò tutto.
Sasuke corse a casa Hyuga e chiese al signor Hyuga il permesso di parlare qualche minuto con sua figlia.
-Puoi restare quanto vuoi Sasuke. Hinata è in camera sua.
-Grazie.
Sasuke andò in camera della ragazza e la vide seduta sul letto con il cuscino sulla faccia.
-Hinata ti ha chiamata di nuovo?
-No- disse Hinata singhiozzando.
Sasuke si sedette sul letto e spostò il cuscino dalla faccia della ragazza. Poi  la strinse a sé.
-Quel numero da cui hai ricevuto la foto è di Deidara, me l’ha riferito Naruto dopo una piccola indagine.
-Ho avuto tanta paura.
-Quel folle cerca di spaventarti per divertirsi. Stai tranquilla, ti proteggerò io.
-Grazie Sasuke. Purtroppo non riesco a smettere di tremare.
Sasuke tenne Hinata fra le sue braccia per più di trenta minuti finché la ragazza non si addormentò.
-Hinata non permetterò a nessuno di farti del male. Sei la persona più gentile, onesta e altruista che io abbia mai incontrato. Non ti perderò a causa degli scherzi di qualche ragazzino. Farò di tutto per tenerti al sicuro.

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Capitolo 25
*** Allenamenti e progetti ***


Il giorno dopo
A scuola
Hinata era seduta al suo banco e seguiva la lezione con attenzione. Ogni tanto Sasuke la guardava per vedere come stava. La sera prima la ragazza si era spaventata tantissimo. Solo un idiota come Deidara poteva inviarle una foto orribile per spaventarla. Era tranquillo in classe come se non avesse fatto niente. Non sapeva ancora che Sasuke lo aveva smascherato. Pensava di certo che Hinata per la paura si fosse chiusa in camera e non avesse detto niente a nessuno.
Quel bulletto doveva essere rimasto scioccato vedendo Hinata entrare in classe quella mattina.
 
Durante la pausa pranzo
-Hinata cosa hai di buono nel cestino del pranzo?- domandò Sasuke sedendosi accanto alla fidanzata.
-Qualcosa per te Sasuke. Frittata ripiena.
-Grazie.
-Devo ringraziarti per ieri sera. Cucinarti la frittata è il minimo.
-Hinata ti ho già detto che per te ci sarò sempre.
-Grazie Sasuke- disse Hinata poggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
-Naruto non li trovi carini insieme?
-Di chi parli?
-Naruto sei una testa quadra. Parlavo di Hinata e Sasuke.
-Sono una bella coppia.
-Naruto mi nascondi qualcosa?
-Niente regista.
Il biondo cercò di andarsene ma Ten Ten lo trattenne per la giacca della divisa.
-Parla o ti faccio a pezzi.
-Ieri Deidara ha inviato questa foto a Hinata.
-Quel mostro bastardo. Lo trito con le mie mani.
Naruto dovette tenere Ten Ten per le braccia per non farla salire sul tetto a picchiare Deidara.
-Aiutami Sasuke. Non la riesco a trattenere. È una furia.
-Cosa hai combinato Naruto. L’hai fatta arrabbiare di nuovo?
-No, le ho solo detto della foto.
Ten Ten si staccò da Naruto e corse ad abbracciare Hinata.
-La prossima volta chiamami. Lo strozzo con le mie mani quel verme.
-Sto bene amica mia. Sasuke ieri sera mi è rimasto vicino.
-Non ti avrà fatto delle avance? Scherzo.
Hinata strinse forte l’amica per ringraziarla. Erano tutti così premurosi con lei che non sapeva come poterli ringraziare.
-Anche io voglio un abbraccio- disse Naruto avvicinandosi alle due ragazze.
Sasuke prese l’amico per la giacca e lo guardò storto.
-Non ci provare.
-Sei geloso?
-No, ma non fare quello che avevi in mente.
 
Dopo la scuola
Sasuke, Hinata, Ten Ten e Naruto parlavano nel cortile della scuola quando Deidara e Sasori si avvicinarono in modo minaccioso.
-Salve falliti. Meno male che oggi non ci sono le prove o mi sarei annoiato ad ascoltarvi.
-Sparisci teppista o ti cambio i connotati- disse Ten Ten
-La ragazza con le cipolle pensa di farmi paura. Sasori che ne dici se li spaventiamo un po’, giusto per divertirci qualche minuto.
-Deidara sei un folle.
-Il grande Sasuke Uchiha che sta con tre falliti. Un tempo non eri così patetico.
-Non mi importa quello che dici. Se ti azzardi ancora a mandare delle foto orribili alla mia fidanzata ti faccio a pezzi.
-Hai scoperto che sono stato io. Sei più abile di quanto pensassi. Ero indeciso sulla foto da mandargli. Karin mi aveva consigliato la foto di un organo maschile ma poi ho pensato che l’avrei fatta eccitare. Il mio intento era spaventarla e penso di esserci riuscito.
Sasuke si avvicinò a Deidara e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio.
-Non provarci mai più. Non devi mai più parlare male di Hinata o inviarle foto orrende o provare a toccarla. Se ti azzardi a fare qualcosa contro di lei spedirò alla polizia le foto che ho su di te e i tuoi amici.
-Maledetto, hai ancora quelle foto.
-Dici ai tuoi amici bulletti di lasciare in pace Hinata o sarai tu a pagarne le conseguenze.
-Proprio non ti capisco Uchiha. Avevi ai tuoi piedi tutte le ragazze della scuola e potevi divertirti con loro. Però hai scelto quella.
-Bada a come parli. Non mi interessano le altre. L’unica che voglio al mio fianco è Hinata.
-L’amore ti ha reso cieco.
-Ti sbagli. Hinata mi ha reso migliore.
Sasuke tornò da Hinata le strinse la mano e si avviarono insieme verso casa.
Finalmente Deidara aveva capito che doveva lasciare in pace Sasuke e Hinata o rischiava di finire in una squallida cella. Sapeva che Sasuke non scherzava mai. Se avesse voluto lo avrebbe potuto anche sbattere a terra e umiliarlo davanti a tutta la scuola. Fortunatamente per lui, Sasuke aveva deciso di non spaccargli la faccia.
 
Mentre tornavano a casa Hinata non proferì parola. Non voleva chiedere niente a Sasuke perché sembrava furioso.
Arrivati davanti casa Hyuga, Hinata salutò Sasuke ma lui non le lasciò la mano.
-Hinata per favore vieni a casa mia. Non mi va di stare da solo.
-Va bene. Chiamo mio padre e gli dico che passo il pomeriggio da te.
Hinata fece una chiamata e poi andò a villa Uchiha con Sasuke.
-Accomodati pure.
-Sasuke c’è qualcosa che non va?
Il ragazzo si sedette di fianco a Hinata sul divano e poggiò la sua testa sulla spalla della ragazza.
-Sei sicura di voler stare con una ragazzaccio come me?
-Sicurissima. Hai dei ripensamenti. Non ti piaccio più?
-No, ti amo da impazzire e non riesco a stare senza di te. Ma stare con me ti ha causato solo guai. Karin, Deidara, la dottoressa ricca.
-Smettila. Non è colpa tua se quelle persone se la prendono con noi.
-Se la prendono con te. Hai passato brutti momenti a causa loro.
-Tu mi sei restato accanto e sei stato la mia forza. Sasuke sei il mio tutto quindi smettila di colpevolizzarti per le azioni folli commesse da altri.
-Sapevo che mi avresti tirato su il morale. Vedi che non posso fare a meno di te.
-Come io non posso passare le giornate senza vederti.
Sasuke baciò Hinata sulle labbra e la strinse forte. Averla fra le sue braccia lo faceva sentire benissimo. Era tutta sua e nessuno poteva rompere l’incantesimo che si era creato fra loro.
-Sai una cosa piccola, dopo gli esami ce ne andiamo al mare o in montagna e passiamo qualche giorno da soli.
-Dovrò prima chiedere il permesso a mio padre.
-Non ci avevo pensato. Hiashi non ti farà mai venire da sola con me.
-Secondo me ci darà il suo consenso.
-Non vorrei che tuo padre fraintendesse le mie intenzioni.
-Cosa vuoi dire?
-Niente. Non badare a quello che ho detto. Vuoi qualcosa da mangiare o da bere. C’è del gelato nel congelatore.
-Vorrei solo un bicchiere d’acqua.
-Te lo porto subito.
Sasuke portò l’acqua a Hinata e poi si misero a studiare per il giorno dopo. Kakashi li aveva di nuovo riempiti di compiti.
 
Dopo qualche ora di studio Sasuke portò Hinata a casa Hyuga. Lì i ragazzi finirono i compiti.
Verso le sei Hiashi rientrò a casa e trovò i due ragazzi concentrati sui compiti.
-Bentornato padre.
-Non volevo disturbarvi.
-Abbiamo finito tutti i compiti. Stavamo solo confrontando i procedimenti di alcuni problemi di matematica. Cosa hai dietro la schiena?
- Un’orchidea per te.
-Grazie padre, è bellissima. La metterò sul tavolo del salone e me ne prenderò cura. La mamma adorava questi fiori.
-Vedo che te lo ricordi cara.
-Non potrei mai scordarlo. Padre posso farvi una richiesta?
-Certo Hinata.
-Questa estate potrei fare un viaggio con Sasuke? Si tratta solo di qualche giorno di vacanza.
-Dove vuoi andare Uchiha?
-Si tratta di una gita al mare o in montagna. Mio padre ha diverse case sparse per il Giappone. Potrei anche far visitare a Hinata diverse città.
-Una gita turistica. L’idea non è male Uchiha. Sei furbo come tuo padre, ragazzo.
Sasuke non sapeva se quello voleva essere un complimento o una frecciatina.
-Non so se posso fidarmi a mandarti in giro da sola con un ragazzo. Restereste tutto il tempo da soli in località lontane da qui. Non so proprio cosa fare.
-Padre non corro nessun pericolo con Sasuke.
-Ne sono certo. Però un uomo può cacciare dei tentacoli che avvolgono una ragazza quando è innamorato.
-Non farei mai qualcosa che Hinata non vuole.
-Ah ah. Ragazzo sei ancora giovane. Piccola mia puoi andare con lui in vacanza. Volevo solo metterlo alla prova.
-Padre non dovreste fare certe cose. Sapete bene di potervi fidare di lui. Mi ha protetta più volte.
-Piccola mia non puoi pretendere che io non mi preoccupi per te.
-Lo so padre. Però sapete bene che Sasuke non è il tipo che si approfitta delle situazioni.
-Cercherò di fidarmi di lui. Dopo tutto Fugaku mi ha riferito che Sasuke è un ragazzo modello nella scuola. Quindi sei il migliore studente del liceo, complimenti. Hinata non poteva trovare ragazzo migliore.
-Grazie signore.
-Padre prima gli volete mettere paura e poi lo lodare. Non ti capisco proprio oggi.
-Ora devo tornare a casa o mia madre mi darà per disperso. A domani Hinata. Arrivederci signore.
-Arrivederci Sasuke.
Il moro uscì da casa Hyuga e tornò a villa Uchiha.
 
Un mese dopo
Fra scuola, prove e allenamenti di arti marziali Sasuke aveva passato pochissimo tempo con la sua Hinata in quel mese. La vedeva solo a scuola e per le prove della rappresentazione. In più, il suo allenatore di arti marziali lo aveva iscritto ad altre gare e doveva allenarsi tantissimo dopo la scuola.
Era sabato mattina quando Hinata ricevette un messaggio sul cellulare. Era Sasuke.
-Questa mattina mi alleno in palestra ma oggi pomeriggio sono tutto tuo. A dopo.
Hinata rispose subito al messaggio. Dopo un mese finalmente usciva con il suo amato.
-Ci vediamo davanti casa mia alle quattro.
-A dopo principessa. Ti amo.
-Buon allenamento. Ti amo anche io.
 
In palestra
Sasuke posa il telefono e torna ad allenarti o ti faccio restare qui anche oggi pomeriggio.
-Mi sono allenato tantissimo in questo ultimo mese e mi merito un po’ di riposo.
-La verità è che vuoi passare del tempo con la tua ragazza. Vi farà solo bene stare un po’ lontani. Mi hanno riferito che lei era diventata molto appiccicosa.
-Non si impicci dei miei affari privati. Il mio rapporto con Hinata mi piace e non permetto a nessuno di criticarlo.
-Ricordati che puoi avere una ragazza ma non devi trascurare gli allenamenti o perderai le prossime gare.
-Vincerò le gare per non permettere la chiusura della palestra. Dopo la mia ultima gara, molti ragazzi di questo quartiere si sono iscritti. Grazie alle vincite delle gare potremo anche creare un corso per i ragazzi che non possono permettersi la palestra. Un corso di autodifesa totalmente gratuito. O un corso di box, so che molti ragazzi adorano questo sport.
-Sei ottimista Uchiha. Dovrai vincere almeno tre gare per creare un programma gratuito per i ragazzi più poveri della città.
-Ce la farò.
-Inizio a pensare che la tua ragazza ti abbia riempito la testa inutili speranze.
-Questo progetto ve lo avevo già raccontato due anni fa. Sono anni che mi alleno per vincere le gare e realizzare qualcosa per i ragazzi più bisognosi.
-Se sei sicuro di potercela fare ti appoggio.
-Grazie allenatore.
 
Nel pomeriggio
Alle quattro Sasuke era davanti a casa di Hinata. Quando la vide uscire dalla porta le corse incontro e la prese in braccio.
-Mi sei mancata.
-Ci siamo visti ieri a scuola.
-A scuola non potevo di certo stringerti in questo modo.
-Sasuke la nostra vicina ci guarda dal suo giardino.
-Andiamo al parco, lì staremo tranquilli.
Pochi minuti a piedi e i due ragazzi erano al parco.
-Deidara ti ha più infastidita?
-No, stranamente nessuno del loro gruppo mi prende più in giro.
-Finalmente hanno capito che non devono prenderti di mira.
-Devi averlo spaventato tantissimo per far bloccare l’intero gruppetto.
-Ho i miei metodi.
-Disse il principe tenebroso e imbronciato.
-Mi prendi in giro. Ho un’arma che ti farà smettere di burlarti di me principessa.
-Non ci provare.
Hinata iniziò a correre per il parco e Sasuke le andò dietro.
-Non ho scampo, sei più veloce. Mi arrendo se prometti di non usare la tua arma segreta.
-Niente da fare. Devi pagare penitenza.
Sasuke afferrò Hinata per un braccio e si sedette su una panchine. Poi la fece sedere sulle sue gambe con il viso rivolto verso di lui.
-Sasuke questa posizione è imbarazzante.
-Per niente. Non c’è nessuno nei dintorni. È l’ora della punizione.
-No, niente solletico.
Sasuke poggiò le sue labbra su quelle della ragazza e la baciò per diversi minuti.
-Avevo dimenticato di dover respirare. Mi fai perdere la testa piccola.
-Se questa era la punizione ne voglia un’altra.
-Come desideri mia principessa.
Sasuke e Hinata passarono tutto il pomeriggio al parco. Parlarono del loro futuro e che fra meno di tre mesi il liceo sarebbe terminato per loro. Ormai la rappresentazione teatrale e gli esami erano vicini.

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Capitolo 26
*** Visite in ospedale ***


A un mese dalla rappresentazione teatrale a scuola
Hinata, Naruto e Ten Ten erano in palestra e stavano sistemando le scenografie dietro il palco. Il professor Kakashi aveva fatto montare in palestra un grande palco in vista della rappresentazione. La palestra era enorme e poteva accogliere studenti, professori e genitori.
-Il professor Kakashi ha detto che il palco nasconde una botola nascosta per gli effetti speciali. Ha fatto montare tutto secondo i tuoi ordini Ten Ten- disse Naruto.
-Bene. Hinata hai portato i vestiti?
-Sì. Questo è quello per Romeo al ballo.
-Hinata è favoloso. Sembra un vero vestito di quel tempo.
-Questo è quello di Giulietta al ballo.
-Sei stata bravissima. Questi vestiti sono stupendi. Come hai fatto con le misure di Sasuke?
-Le ho prese mentre dormiva. Voglio che sia una sorpresa.
-Non si è accorto che stavi cucendo alcuni vestiti?
-Non credo. Non mi ha detto niente e ho iniziato tre mesi fa a cucire gli abiti che mi erano stati assegnati. Ho anche aggiustato gli abiti delle nobili che compaiono nella prima e seconda scena.
-Non so cosa avrei fatto senza di te Hina-chan.
-Ten Ten la rappresentazione non si sarebbe fatta senza di te. È merito tuo se siamo riusciti a completare tutto in tempo. Con forza e autorità sei riuscita a far collaborare tutti.
-Quanto sei dolce con me Hina-chan. Ora che Sasuke è partito, posso abbracciarti quanto voglio. Quanto tornerà mister scontroso?
-L’ultima gara del suo girone c’è stata ieri. Quindi tornerà domani pomeriggio. Domani sera ci vediamo visto che è sabato.
-Quanto tempo è stato fuori città?
-Una settimana. La preside gli ha dato un permesso per saltare una settimana di lezioni visto i suoi voti.
-La vecchia concede spesso dei permessi se si tratta di gare sportive.
-Naruto non dovresti continuare a chiamare la preside in quel modo. È normale che ti cacci fuori dal suo ufficio se ti comporti in questo modo.
-Ten Ten non mi capisci per niente. La vecchia ce l’ha con me.
-Non esagerare. Sei il solito buffone. Hinata digli qualcosa.
-Non posso entrare nelle sue vicende personali.
-Lei è una ragazza gentile e dolce a differenza di qualcuno.
Ten Ten prese una mazza di legno e iniziò a rincorrere Naruto per tutta la palestra.
-Vieni qui pagliaccio.
-Fossi matto.
-Quei due vanno sempre così d’accordo?
-Professor Kakashi cosa ci fa qui?
-Sono venuto a controllare come procedevano le cose. Vedo che avete sistemato le scenografie e i costumi dietro il palco. Avete finito di preparare tutto in tempo, bravi.
-Dobbiamo solo fare qualche altra prova e poi saremo pronti.
-Bene. Conto su di voi per la riuscita del festival di fine anno. So che allestirete anche un buffet alla fine della rappresentazione. Siete stati molto bravi nonostante il budget limitato.
-Abbiamo potuto fare tutto grazie al vostro supporto.
-Godetevi questi momenti perché fra poco avrete gli esami. A presto ragazzi!
-A lunedì professore.
Dopo aver chiuso la palestra a chiave i tre ragazzi consegnarono le chiavi al bidello e tornarono a casa.
 
Entrata in casa Hinata ricevette una chiamata da Sasuke.
-Hinata devo parlarti.
-Dimmi.
-Non torno domani. Quelli della palestra vogliono restare a Kyoto per festeggiare la vittoria e io non ho un passaggio.
-Non fa niente. Vai con loro e festeggia la vittoria. Ho visto l’incontro su internet, sei stato molto bravo.
-Grazie. Ci vediamo domenica mattina.
-Va bene. A domenica
-A domenica piccola.
Hinata mise giù il telefono e iniziò a pulire casa. Fra compiti, prove e spese per casa non aveva più messo in ordine o spolverato.
Dopo un’ora Hinata aveva sistemato tutto il piano terra della casa. Poi era passa al piano di sopra. Hanabi aveva lasciato tutte le sue cose sparse per la camera, era davvero disordinata.
Trascorse due ore Hinata si mise a fare i compiti.
 
Alle sette e trenta Hinata si preoccupò non vedendo suo padre. Non le aveva detto che sarebbe tornato tardi. Ma forse lo avevano trattenuto a una riunione e non aveva potuto chiamare casa.
Hinata scese le scale per andare a preparare la cena. Arrivata in cucina le girò la testa, si aggrappò alla sedia per reggersi in piedi ma cadde a terra svenuta.
 
Intanto a Kyoto
-Sasuke cosa ci fai nel giardino del ristorante? Vieni dentro e festeggia con noi.
-Arrivo. Che strano mi è sembrato di sentire Hinata. Mi manca così tanto che la sogno ad occhi aperti.
Sasuke rientrò nel ristorante e si sedette al tavolo con i suoi amici della palestra.
-Oggi ci sono anche le danzatrici al ristorante. Guarda che belle Sasuke.
-Non mi interessa.
-Il nostro campione è così preso dalla fidanzata che non vede altre donne.
-Esatto. Quindi non mi scocciate.
Sasuke mangiò qualcosa e poi si ritirò nella sua stanza. Non gli andava proprio di guardare le ragazze che ballavano. Hinata lo avrebbe sicuramente strillato. La ragazza gli avrebbe detto che poteva guardare lo spettacolo perché a lei non dava fastidio. Ma lui preferiva dormire e sognare la sua bella.
 
Domenica mattina
Sasuke era appena rientrato a casa. Aveva portato i suoi borsoni in camera, aveva messo i vestiti sporchi nel cesto della biancheria e si era fatto una doccia. Dopo essersi vestito scese in cucina ma non trovò nessuno. Poi vide sua madre in giardino.
-Mamma sono tornato.
Mikoto corse ad abbracciarlo.
-Dove sono papà e Itachi?
-Tuo padre sta dormendo mentre Itachi si sta vestendo per uscire. Sasuke devo dirti una cosa urgente.
-Non può aspettare. Voglio fare una sorpresa a Hinata.
-Devo parlarti di Hinata.
Il moro vide la faccia della madre e capì che era successo qualcosa.
-Madre cosa è successo?
-Sasuke siediti.
-Non voglio sedermi. Cosa è successo a Hinata?
-Hinata è in ospedale. Venerdì sera Hiashi è rientrato tardi e l’ha trovata sul pavimento della cucina. All’inizio pensava fosse svenuta per la stanchezza. Vedendo che non si riprendeva, ha chiamato un’ambulanza.
-Perché non me l’hai detto ieri? Ecco perché non rispondeva al cellulare.
-Il telefono di Hinata lo ha preso Hiashi. Ha pensato che qualcuno potesse chiamarla. Non ti ha risposto perché non ce la faceva a parlare. Ieri tuo padre è andato in ospedale e ha trovato Hiashi distrutto. Non sembrava lui. Ieri mattina le analisi di Hinata non erano ancora pronte quindi non sappiamo perché è svenuta.
-Corro in ospedale.
-Vai con Itachi. Si sta vestendo per andare da Hiashi. Sasuke un’ultima cosa. Hinata ieri non si era ancora svegliata.
-Cosa? Vuoi dire che non riprende i sensi da venerdì sera?
-Purtroppo sì.
 
Itachi scese le scale e vide suo fratello.
-Andiamo fratellino. Ci vediamo dopo madre.
-Fatemi sapere qualcosa?
-Lo farò madre.
 
Arrivati in ospedale Sasuke corse al banco informazioni e si fece indicare la stanza di Hinata. Lì davanti vide Naruto e Ten Ten.
-Sasuke sei tornato- disse Naruto.
-Sapete qualcosa?
-No, il padre sta parlando con il dottore da due ore. Sono dentro quella stanza. Hinata è qui. Si è svegliata questa mattina alle sei ma l’infermiera non ci fa entrare. Sono le undici e non ci dicono niente.
-Calmati Ten Ten.
-Non posso calmarmi visto che la mia migliore amica è in un letto di ospedale da due giorni. Come fai a stare così calmo Naruto? E tu fidanzatino?
-Ten Ten non te la prendere con lui.
-Hinata si è stancata tanto negli ultimi giorni e solo per lui.
-Zitta Ten Ten. Sai che Hinata non vuole che lui lo sappia.
-Sapere cosa Naruto?
-Niente. Non posso dirtelo o Hinata mi fa a pezzi.
-Hinata non farebbe male a una mosca. Dimmi cosa mi nascondi.
-No, posso dirti solo che Hinata voleva farti una sorpresa per la rappresentazione e una per il compleanno. Ten Ten non lo accusare. Hinata non è svenuta per causa sua.
-Lo so, scusate. È anche colpa mia se Hinata si è affaticata. Le ho dato troppo compiti per la rappresentazione.
-Ragazzi vi ringrazio per essere venuti a trovare mia figlia. Non è colpa vostra se mia figlia è qui. Smettete di biasimarvi. Se mia figlia vi sente vi dirà lo stesso. L’infermiera ha detto che potete vederla.
Ten Ten e Naruto si precipitarono nella stanza e strinsero la loro amica.
 
Sasuke fu diretto e chiese spiegazioni al signor Hiashi. Itachi era con loro. Sapeva che suo fratello non se ne sarebbe andato senza una risposta.
-Cosa è successo venerdì?
-Hinata ha perso i sensi venerdì sera. Quando sono tornato a casa erano le dieci e l’ho trovata stesa sul pavimento della cucina. Non ero con lei nel momento del bisogno. Ora il medico mi ha detto che Hinata ha il diabete. Sono rimasto sorpreso. Il dottore mi ha detto che può venire a qualsiasi età. A volte colpisce anche i bambini.
Sasuke non riuscì a dire niente.
-Avete detto a Hinata il risultato delle analisi?
-Non ancora. Non so se le dirò questa cosa.
-State scherzando. Deve saperlo. Dovrà anche fare la cura come pensate di nasconderlo.
-Hai ragione Sasuke. Capisco perché mia figlia si è innamorata di te.
 
Dopo un’ora Ten Ten e Naruto tornarono a casa e il padre di Hinata entrò nella stanza per dirle tutto. Sasuke aspettò fuori per consentire al genitore di spiegare tutto alla figlia. Era un momento tra padre e figlie e lui sarebbe stato di troppo.
Il moro decise di andare a comprare degli iris a Hinata. Sapeva che fuori l’ospedale c’era sempre una gentile signora che vendeva fiori.
Tornato davanti la stanza della ragazza trovò il signor Hiashi che chiacchierava con Itachi.
-Ora puoi entrare Sasuke. Hinata sta bene.
Sasuke entrò nella stanza e vide Hinata seduta sul letto. Quando la ragazza lo vide sorrise.
-Sei venuto.
-Non potevo lasciarti sola. Questi sono per te.
-Sono meravigliosi. Mi dispiace ma non posso offrirti niente. Ten Ten aveva portato dei biscotti ma li ha mangiati tutti Naruto. E poi saprai che devo stare attenta a quello che mangio. Ora avrai una ragazza problematica.
-Hinata non pensare neanche un secondo che ti lascerò per il motivo che ti ha condotta in ospedale.
-Vuoi restare con me?
-Certo. Pensavi che ti avrei abbandonata. Ti sembro un ragazzo tanto superficiale?
-No, sono una sciocca. Ho avuto paura quando sono caduta a terra. Mi sentivo malissimo e non c’era nessuno.
-Mi dispiace. Non c’ero nel momento del bisogno.
-Non è colpa tua. Mi basta che tu sia qui adesso.
Sasuke strinse forte Hinata. Il moro restò tutta la giornata con la fidanzata.
-Ti hanno detto quando ti dimettono?
-Purtroppo domani e martedì devo saltare la scuola e le prove. Però mercoledì tornerò a casa piena di energie. Mi potresti portare i compiti martedì così non resterò indietro. Fra poco abbiamo anche gli esami quindi devo restare in pari con il programma dei professori.
-Verrò a trovarti tutti i giorni.
-No, non voglio che ti stanchi.
-Non puoi impedirmelo Hinata. Non ti vedevo da una settimana e mi sei mancata tantissimo. Ci vediamo domani- disse Sasuke dando un bacio alla ragazza.
-Sogni d’oro Sasuke.
-A domani amore mio.
Sasuke si avviò verso casa con suo fratello. Era rimasto tutto il pomeriggio a parlare con il signor Hiashi.
Una volta a casa Sasuke raccontò tutto alla madre e poi se ne andò a dormire senza toccare cibo. Era davvero preoccupato per Hinata. Eppure la ragazza era stata così forte. Non doveva perdere la sua solita calma di fronte a lei o l’avrebbe fatta preoccupare. Sarebbe stato forte per entrambi. Ormai lei era diventata la sua forza.

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Capitolo 27
*** Non pensare troppo ***


Giovedì mattina
Dopo tre giorni Hinata era tornata a scuola. Non appena Ten Ten la vide davanti la porta della classe le saltò addosso.
-Hinata mi sei mancata tanto.
-Ci siamo viste martedì a casa mia.
-A scuola con questi due scemi ci si annoia.
-Chi sarebbe lo scemo?
-Tu e quel broncio sauro accanto alla mia amica.
Sasuke fece finta di non sentire la regista mentre Naruto iniziò a sbraitare con lei.
-Per favore piccola cerca di fermarli. Sono tre giorni che vanno avanti così, non li sopporto.
-Ten Ten ha rincorso Naruto con una spada di plastica e una corda per saltare?
-Sì, come lo sai? Non ricordo di avertelo detto.
-Quando Ten Ten perde la pazienza cerca di legare Naruto. Lui le fa sempre perdere la pazienza.
-Anche a me. Pensi che rincorrerlo con una spada finta in mano lo spaventi?
-No, lui ha paura di Ten Ten. La regista si infuria se Naruto fa il buffone durante le prove.
-Hinata anche il tuo fidanzato mi fa paura quando si arrabbia.
-Io non ti ho mai legato a una sedia.
-Uchiha l’ho dovuto legare per far procedere le prove. Naruto non è mai serio. Non so come farà a interpretare Mercuzio quando muore.
-Mi hai scelto tu per quel ruolo.
-Sei l’unico che faccia ridere tutta la scuola. Il ruolo di Mercuzio è divertente e drammatico allo stesso tempo. Hinata ti sei riposata abbastanza in questi giorni?
-Per tre giorni non ho fatto altro che stare a letto e ricopiare i vostri appunti. Ho studiato anche per gli esami.
-Hina-chan conoscendoti non avrai riposato per niente.
-Ho riposato tantissimo. Sasuke veniva a controllarmi tutti i pomeriggi.
-Farei di tutto per la mia bellissima fidanzata.
 
Nel pomeriggio i ragazzi provarono le prime scene per la rappresentazione e tutto andò bene.
-Hinata sei stata fantastica. Ho fatto bene a scegliere te come Giulietta.
-Ten Ten sei troppo buona.
-Come farò senza di te?
-Ci vedremo ancora. Potremo uscire insieme quando vuoi.
-No, non potremo passare tanto tempo insieme. Io andrò a studiare all’università di Londra. Ho buone possibilità di entrarci. Per sicurezza farò anche i test per entrare a Oxford e Cambridge. Sono tutte ottime università e sai che lì avrò più possibilità di diventare un’esperta regista o produttrice. Prima prenderò la laurea in economia e poi via verso il mondo del cinema.
-So che anche l’economia è la tua passione. Sono contenta per te Ten Ten.
Hinata corse fuori la palestra e Sasuke la seguì.
-Penso che da oggi Hinata mi odierà.
-No, ci è solo rimasta male. Non ti vedrà per molto tempo, è normale che sia triste.
 
Sasuke raggiunse Hinata e la strinse forte.
-Mi mancherà tantissimo.
-Lo so.
Hinata pianse per dieci minuti e poi si calmò.
-Mi dispiace, ti ho macchiato la camicia della divisa.
-Non fa niente. Forza andiamo a prendere le nostre cose e torniamo a casa.
-Pensi che Ten Ten mi odierà perché sono corsa fuori la palestra?
-No, è normale che tu sia triste.
-Grazie Sasuke.
Hinata e Sasuke presero la loro roba e andarono a casa. Ten Ten e Naruto erano già andati via. La castana non voleva turbare di più la sua amica.
 
Il giorno dopo Ten Ten e Hinata parlarono per ore dopo la scuola. Si promisero di scriversi almeno una mail a settimana e di sentirsi al telefono una volta al mese. La loro amicizia non si sarebbe intaccata a causa della lontananza.
-Tu e Ten Ten avete parlato per ore in palestra.
-Abbiamo chiarito. Meno male che oggi non c’erano le prove. Abbiamo potuto parlare in pace. Però tu e Naruto avete dovuto pulire il palco da soli.
-Più che pulire ho rincorso Naruto con la straccio in mano. Mi ha buttato un secchio di acqua addosso.
-Sei asciutto.
-Mi sono asciugato con il fono che Naruto tiene nel suo borsone. Naruto fa nuoto e spesso si fa la doccia in piscina. Quindi ha sempre il fono nel borsone.
-Naruto ci tiene alla sua chioma bionda.
-Lo hai notato. Ti senti bene Hinata?
-Sasuke ti preoccupi troppo.
-Non voglio vederti svenire da qualche parte.
-Sto bene.
I due salutarono i loro amici e tornarono a casa. Sasuke passò il pomeriggio a casa Hyuga. Il giorno dopo non avevano scuola e potevano anche rilassarsi.
-Sasuke questa mattina ho fatto dei biscotti per papà, ne vuoi un po’?
-No, grazie. Prendo solo un po’ di tè.
-Sasuke non è che non mangi i biscotti perché io devo stare attenta a quello che mangio. Il dottore ha detto che ogni tanto posso mangiare qualche biscotto ma devo tenere gli zuccheri sotto controllo. Quindi è preferibile che io mangi verdure, legumi e frutta. Pochi grassi. Dimagrirò un po’.
-Sei perfetta così come sei piccola.
-Sasuke ti devo far vedere una cosa.
Hinata afferrò Sasuke per un braccio e lo trascinò in camera sua.
-Avrei dovuto fartelo vedere solo una settimana prima della rappresentazione ma non resisto più. Questo sarà il tuo vestito per la scena del ballo.
-Hinata hai cucito un capolavoro. Dovresti farli vedere alla signora Kurenai dopo la rappresentazione. Sicuramente li venderebbe a qualche compagnia teatrale.
-Non esagerare. Nel negozio della zia di Naruto ci sono abiti stupendi delle migliori sartorie del paese. Non posso competere. Il vestito di Romeo l’ho cucito seguendo i tuoi gusti.
-Per questo è di questo colore scuro.
-So che non indossi mai abiti celesti, rossi o verdi. In poche parole preferisci gli abiti scuri.
-Vedo che mi conosci bene. Come hai fatto con le misure? Non ti ho detto neanche la mia taglia.
-Ho preso le tue misure mentre dormivi.
-Sei una furbetta. Come hai fatto a cucire tutto?
-Diciamo che sono rimasta sveglia alcune notti.
-Ti sei stancata vero?
-No, volevo finire in tempo per noi, Ten Ten e la scuola. Se la nostra rappresentazione avrà successo Ten Ten vincerà anche il premio come miglior regista teatrale.
-Vedrai che vinceremo. Ci siamo impegnati tantissimo per la riuscita del festival scolastico. Il nostro ultimo anno finirà in modo memorabile. Ne parleranno anche in futuro nella scuola.
-Sasuke vedo che sei diventato ottimista.
-No, sono sicuro delle mie capacità e di quelle dei miei amici.
Hinata preparò la cena con il ragazzo quella sera.
-Tuo padre non torna questa sera?
-Mio padre è a casa tua. Poco fa mi ha mandato un messaggio. Dice che si ferma a cena a casa tua perché sta giocando a scacchi con tuo padre e non vuole battere. Penso che sia lì da due ore. Avranno giocato tutto il pomeriggio a carte e a scacchi.
-Secondo me hanno anche parlato di noi. Come minimo avranno già prenotato il ristorante per il matrimonio.
-Non scherzare Sasuke.
-Che ne dici se domani andiamo da qualche parte?
-Cosa hai in mente?
-Una semplice gita al parco divertimenti fuori città.
-Accetto.
Sasuke e Hinata cenarono e poi il ragazzo tornò a casa.
 
Entrato nella villa trovò il padre di Hinata e Fugaku che giocavano ancora a scacchi.
-Mamma ancora giocano.
-Quei due staranno in salotto per ore. Hanno mangiato le polpette mentre giocavano a dama. Poi sono passati agli scacchi. Sono in parità quindi nessuno dei due vuole cedere. Sei preoccupato che Hinata sia sola in casa.
-Cosa dici? Mi ritiro in camera a fare i compiti. Domani starò tutto il giorno fuori con Hinata.
-Lo sospettavo. Ora il mio bambino entrerà in camera sua, prenderà il cellulare e chiamerà la sua ragazza.
 
Sasuke si cambiò e prese il cellulare per mandare un messaggio a Hinata.
-Ci vediamo domani alle nove davanti casa tua.
La ragazza rispose subito.
-Va bene. Sogni d’oro Sasuke.
-Buonanotte amore mio.
 
Il giorno dopo Hinata preparò il pranzo al sacco per lei e il fidanzato. Poi uscì di casa. Sasuke già l’aspettava fuori casa.
-Sei bellissima.
-Grazie. Ho messo i pantaloni visto che andiamo al parco giochi. So che ti piacciono le montagne russe.
-Vuoi salirci anche tu?
-Se sono con te non ho paura. Possiamo provare anche la nuova attrazione.
-Non so niente di una nuova attrazione.
-Ten Ten mi ha detto che una settimana fa è stata al parco giochi e c’era una nuova attrazione. Mi ha detto che una volta davanti il parco l’avrei notata.
-Non ci resta che andare al parco.
I due presero l’autobus e andarono verso il parco giochi. Una volta entrati videro una fila enorme per entrare in un grande tunnel.
-Quella deve essere la nuova attrazione.
-C’è scritto tunnel acquatico. Deve essere divertente. Vogliamo cominciare con quello?
-Certo principessa.
Sasuke e Hinata si misero in fila. Dopo trenta minuti riuscirono a salire su un carrello a due posti e iniziarono il giro sulla nuova attrazione.
-Meno male che ci hanno dato gli impermeabili. Ten Ten non mi aveva detto che mi sarei bagnata venendo qui.
-Hinata non guardare giù, il carrello sta salendo molto in alto e credo che tra poco andremo giù in picchiata.
-Wow siamo molto in alto.
-Si scende.
Hinata strinse la mano di Sasuke. Si sentiva più sicura.
 
Dopo due ore, i due innamorati avevano provato più di dieci attrazioni.
-Mi sono divertita tantissimo. Grazie.
-Vieni. Vincerò un premio per te.
Sasuke vinse un fiore per Hinata e lei lo ringraziò con un bacio.
 
Neji era al parco giochi con Hanabi e i suoi fratelli quando vide Hinata e Sasuke davanti a una bancarella.
-Neji c’è Hinata.
-L’ho vista Hanabi. Sai perché è con lui?
-Che domande strane fai. Quello è il suo fidanzato.
-Andiamo a salutarli bambini.
-Neji non possiamo disturbarli.
-Hanabi voglio solo fargli un saluto.
-Hinata siamo qui- strillò uno dei fratellini di Neji.
-Ciao. Hanabi anche tu qui.
-Sorellona è bello vederti in forma.
-Grazie Hanabi. Neji oggi fai il babysitter.
-La mamma mi ha incastrato.
-Cugina chi è lui? Chi è lui?
-Caro piccolo Kenji, lui è Sasuke Uchiha. È il mio fidanzato.
-Oh. È alto. A Neji non piace il tuo amico.
-Kenji non dire certe cose.
-Lo hai detto prima a Hanabi. Quindi è vero.
-Su non litigate. Kenji, Neji voleva dire che non conosce bene Sasuke e non sa cosa pensare di lui. Io ti posso dire che Sasuke è un ragazzo gentile e affidabile.
-Bravo- disse Kenji aggrappandosi alla gamba di Sasuke.
-Andiamo bambini. I piccioncini vogliono stare da soli. Attenta a non bruciarti con il fuoco cuginetta.
-Neji perché fai così?
-Forza Kenji abbiamo altri posti da visitare.
-Arrivo. Ciao, ciao.
 
Sasuke portò Hinata verso una panchina. Non aveva detto una parola da quando suo cugino se ne era andato.
-Hinata ti senti male?
-No, mi dispiace per come ti ha parlato Neji.
-Eri pensierosa per quello. Non ti preoccupare, sono abituato a essere trattato in questo modo.
-A me non piace.
 
Sasuke decise di portare Hinata al cinema per farla distrarre dai brutti pensieri.
-Potevamo anche restare al parco giochi.
-Avresti incontrato di nuovo Neji e pensato alle sue parole. Qui saremo solo io e tu.
-Un film di avventura.
-Pensavo volessi vedere qualcosa di romantico.
-Preferisco il nuovo film su Sherlock Holmes.
-Abbiamo gli stessi gusti.
Sasuke e Hinata passarono tutto il sabato in giro. Si divertirono moltissimo.

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Capitolo 28
*** In scena - I parte ***


Il giorno della rappresentazione teatrale
Hinata si era già vestita e era dietro le quinte.
-Hinata sei splendida.
-Grazie Ten Ten.
-Hai visto Sasuke?
-Sì, mi sembra che fosse nel camerino degli uomini con Naruto. Sei agitata perché questa mattina non lo hai ancora visto.
-Come fai a sapere che non siamo venuti a scuola insieme?
-Naruto mi ha detto che ti ha accompagnato tuo padre con la macchina.
-Sì, sta facendo un giro per la scuola. È con Hanabi e Neji. E poi sta facendo il giro del festival scolastico con il signor Uchiha. Chiacchiereranno fino all’inizio della rappresentazione.
-Mi immagino. I miei genitori hanno iniziato il giro del festival dalla nostra classe e hanno comprato tutte le mie foto.
-La nostra classe ha organizzato la vendita delle vecchie foto e poi ne scattano di nuove se si paga un dollaro. È stata un’idea bellissima.
-Per una volta Naruto ha avuto un’idea brillante.
-Ten Ten non sei troppo severa con lui?
-Per niente.
 
Sasuke e Naruto uscirono dal camerino e andarono dietro le quinte.
-Salve ragazze. Hinata sei proprio carina con quel vestito.
-Grazie Naruto.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la baciò sulla guancia. Il ragazzo non aveva detto niente ma Hinata aveva capito tutto dal gesto che aveva fatto.
-Stai benissimo Sasuke.
-Grazie Hinata.
-Siete una coppia perfetta come Romeo e Giulietta senza il finale tragico.
-Io come sto?
-Benino. Aggiustati quella cintura e abbottonati bene la giacca. Devi essere perfetto come Mercuzio.
-Che regista esigente.
-Tra venti minuti tutti in scena. Se non siete tutti pronti in cinque minuti vi strozzo. Sakura, Karin, Ino basta con il trucco. Non dovete sembrare dei pagliacci ma delle nobildonne.
-Noi sappiamo tutto di trucco quindi non puoi darci consigli regista- disse Karin.
-Se mi rovini la rappresentazione ti prendo a calci in scena- disse Ten Ten.
-Calmati.
-Non posso calmarmi con quelle ragazze. Come hai fatto a sopportarle in questi mesi? L’ho sempre detto che hai una pazienza infinita Hina-chan.
-Non devi agitarti amica mia. Vedrai che la tua rappresentazione sarà un successo. Persino Naruto sa tutte le sue battute a memoria.
-Hinata ora anche tu mi prendi in giro.
-No, intendevo dire che ti sei impegnato tantissimo.
-Hinata sei adorabile. Fatti dare un abbraccio.
Naruto si fiondò su Hinata per abbracciarla ma si ritrovò stretto a Sasuke.
-Potevi dirlo che volevi anche tu un abbraccio amico mio.
-Naruto staccati subito.
-Che carini gli amiconi- disse Ten Ten scattando due foto.
-Visto che hai la macchinetta digitale mi mandi le foto via mail.
-Certo Hina-chan. Le foto con Naruto e Sasuke me le vendo in classa dopo la rappresentazione. La signora Mikoto mi ha richiesto due copie di ogni foto di Sasuke.
-Mia madre esagera sempre.
Hinata iniziava a sentire la tensione. Sasule lo notò subito. Si avvicinò alla ragazza e la strinse forte.
-Andrai benissimo. Ti sei impegnata tanto per questa rappresentazione.
-Ho paura di sbagliare le battute o di dimenticare qualcosa.
-No, sei pronta. Devi solo essere più sicura di te stessa. Ricordati come sei stata brava a conquistarmi.
-Sasuke sei stato tu a fare la prima mossa.
-Solo perché ero stato incantato dal tuo fascino.
Hinata divenne completamente rossa e Ten Ten se ne accorse subito.
-Uchiha se le sussurri parole dolci prima dello spettacolo la mandi in confusione. Hai tempo per farla arrossire. Ora lasciala in pace.
-Sto bene Ten Ten. Grazie a lui tutta la tensione è sparita.
 
Dopo venti minuti iniziò la rappresentazione
I genitori di Sasuke e il padre di Hinata erano in terza fila. Mikoto aveva portato una macchina fotografica digitale e una telecamera. Anche Hiashi si era procurato una macchina fotografica per l’occasione. Hanabi, Neji e i cuginetti erano seduti in seconda fila di fianco alla preside e ad alcuni professori. Non mancava proprio nessuno.
-Ragazzi parto con l’introduzione. Gli attori della prima scena si preparino. Si inizia.
Ten Ten prese il microfono in mano e da dietro le quinte annunciò l’inizio dello spettacolo. Aveva scritto un’introduzione magnifica per l’inizio della tragedia.
 
Durante il primo atto della tragedia Romeo incontra Giulietta a una festa in maschera a casa dei Capuleti. All’inizio Romeo non voleva andare ma Mercuzio era riuscito a convincerlo. Al ballo Romeo incontra Giulietta.
Lo sguardo di Sasuke quando vide Hinata era così intenso che gli spettatori erano come ipnotizzati dalla scena. Erano talmente coinvolti dalla scena che non si sentiva neanche un rumore tra il pubblico.
-Wow. Ten Ten sei stata bravissima a farli provare se questo è il risultato.
-Grazie Choji.
Ten Ten non ricordava che la scena fosse così intensa da lasciare senza fiato. Era successo qualcosa tra Sasuke e Hinata che spingeva la gente a guardarli. Avevano qualcosa di magico.
Quando Sasuke si avvicinò a Hinata per chiederle un ballo, la ragazza si inchinò lievemente e dimostrò una tale grazia da sembrare realmente una nobildonna dell’epoca.
I due ragazzi si scambiano poche parole durante il ballo e si innamorano. Purtroppo prima della fine del ballo, la balia di Giulietta le rivela il nome di Romeo e il ragazzo apprende che la sua amata è la figlia dei Capuleti.
 
I personaggi andarono tutti dietro le quinte e il sipario si abbassò per dare modo di impostare la nuova scenografia. In due minuti Choji e gli altri studenti montarono tutto a perfezione.
-Choji sei un mago con chiodi e martello.
-Adoro questo genere di lavori. Grazie per l’opportunità Ten Ten. Mia madre già mia ha mandato un messaggio per complimentarsi delle scenografie del primo atto. Dice che è seduta vicino ai giudici e che sono entusiasti della tragedia.
-Choji grazie per l’informazione.
Ten Ten era al settimo cielo. Sapeva che avrebbe raggiunto il suo obiettivo visto il suo impegno.
-Ragazzi inizia il secondo atto. Romeo non esagerare quando sei in scena.
-Io non esagero mai.
-Come no. Appena le tue labbra toccheranno quelle di Hinata non la vorrai più mollare. Non farmi venire sul balcone a scollarti da lei con la forza.
-Sì, signora regista.
-Chissà come mai ma quel sorrisetto che hai sulle labbra non mi convince.
 
Inizio secondo atto
Romeo si congeda dai suoi amici e resta nel giardino dei Capuleti. Il ragazzo cerca di attirare l’attenzione di Giulietta che si affaccia al balcone della sua camera.
Quando il pubblico vede Sasuke arrampicarsi sull’albero che stava davanti il balcone rimane imbambolato. Ten Ten era riuscita nel suo intento. Sasuke aveva destato curiosità nel pubblico. Non vedevano l’ora di sentire le sue battute.
Sasuke e Hinata nei panni dei protagonisti della tragedia si dichiarano il loro amore.
Quando il moro iniziò a pronunciare le prime frasi sul balcone, Mikoto dovette estrarre un fazzoletto dalla borsetta e asciugarsi le lacrime. Hiashi era tanto orgoglioso della sua bambina, stava recitando benissimo. Sembrava la vera Giulietta in quella scena.
I due innamorati decidono di sposarsi di nascosto e chiedono aiuto alla balia.
 
Il sipario si abbassa e Sasuke e Hinata corrono a cambiarsi gli abiti.
-Muoversi, voglio subito gli abiti per il matrimonio segreto. La scenografia per la chiesa. Muoversi, siete troppo lenti.
Romeo e Giulietta sono di nuovo in scena e il sipario si rialza. I due si giurano amore eterno davanti al signore e a frate Lorenzo (Rock Lee). Sasuke baciò Hinata con una tale intensità da lasciare a bocca aperta tutto il pubblico.
 
Nella scena successiva Naruto recitò in modo perfetto. Il suo Mercuzio aveva fatto ridere e piangere due dei giudici del concorso scolastico. Mentre la preside era entusiasta. Finalmente Naruto aveva dimostrato il suo valore. Non era più il ragazzino scapestrato di qualche anno prima. Era maturato tantissimo. A causa dell’ira  Romeo uccide Tebaldo (Pein), cugino di Giulietta. Arriva il Principe che chiede spiegazioni sul duello. Benvolio cerca di scagionare Romeo ma donna Capuleti (Ino) mette in dubbio le sue parole. Il Principe decide di esiliare Romeo da Verona.
Romeo deve lasciare la città entro l’alba. Per la notte aveva trovato rifugio dal frate che lo aveva sposato.
Giulietta apprende che il cugino è morto e che Romeo deve fuggire da Verona. Ma vuole assolutamente incontrarlo per dirgli addio. Decide di dare il suo anello alla balia e di mandarla a chiamare il marito. La balia e frate Lorenzo decidono di far incontrare i due giovani.
 
Intanto Ten Ten aveva fatto montare un’altra scenografia di fianco al palco. Bastava spingere tutto davanti agli spettatori ed era pronta la scena successiva.
Quando entrarono in scena il conte Paride e i Capuleti, il pubblico iniziò a bisbigliare. L’incanto sembrava essersi spezzato.
Ten Ten dietro le quinte era agitatissima.
-Come temevo si nota troppo la differenza di recitazione fra Sasuke e gli altri attori. Il pubblico non è più attento come prima. Spero che Deidara non faccia casino come conte.
Il conte Paride era andato dai Capuleti per chiedere in sposa Giulietta. I genitori della ragazza accettarono di far sposare la figlia con il Conte quel giovedì, ignari che la ragazza fosse già sposata.
Dopo questa scena Ten Ten annuncia una breve pausa per dare tempo agli attori di cambiarsi e al pubblico di fare una pausa.
 
Dietro le quinte
-Ten Ten continui a guardare i giudici. Andrà tutto bene.
-Grazie Hina-chan. Però solo ora mi rendo conto che c’è un dislivello nella tragedia. Andrò un attimo a riflettere fuori.
-La regista non si sente bene?
-Sasuke abbiamo sbagliato qualcosa durante le prime scene?
-No, perché me lo chiedi?
-Ten Ten ha parlato di un dislivello nella tragedia.
-Naruto è andato a parlare con Ten Ten. Vedrai che le tirerà su il morale. Infatti eccoli di ritorno.
-Forza ragazzi tutti in posizione. Si ricomincia.
 
Sul palco era stata montata la scena della notte meravigliosa di Romeo e Giulietta. Ten Ten aveva riadattato la scena per i più giovani. Sasuke dimostrò tutto l’amore che aveva per la sua Hinata in quella scena come mai aveva fatto. Itachi lo guardava dall’entrata della palestra.
-Sei cresciuto fratellino. Finalmente hai capito l’importanza della vita. Ti sei lasciato i problemi alle spalle e hai trovato la ragione della tua vita. Non vedo l’ora di vedere cosa combinerai in futuro.
 
La scena tra Hinata e Sasuke durò circa dieci minuti. Le ragazze fra il pubblico erano incantate dalla bellezza di Sasuke. Mentre i ragazzi erano rapiti dalla grazia e dalla bellezza di Hinata.
Presto però l’amore tra i due sposini sarebbe finito in tragedia.
 
 

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Capitolo 29
*** In scena - II parte ***


La rappresentazione stava per finire e Hinata era agitata. Sasuke si stava cambiando nel camerino dei ragazzi quando sentì un urlo. Il ragazzo corse verso lo spogliatoio femminile e vide Ten Ten disperata.
-Cosa è successo?
-Ero venuta qui per vedere l’ultimo abito che doveva indossare Hinata per l’atto finale. Guarda qui.
-Il vestito di Giulietta per l’ultima scena è a brandelli.
-Chi può aver fatto una cosa del genere? Hinata resterà scioccata quando lo vedrà.
-Dove è andata?
-Mi sembra che sia vicino al distributore dell’acqua dietro le quinte. Mi ha detto che prima di cambiarsi voleva bere. Era molto agitata. Se vede il vestito in questo stato le prenderà un colpo.
-Tutte le ragazze potevano entrare in questa stanza e non ci sono le prove per trovare la responsabile.
-Pensi che qualcuno lo abbia fatto di proposito?
-Sì, regista.
-La tragedia è rovinata. Senza il vestito di Giulietta, Hinata non può entrare in scena con uno degli abiti di prima.
-Sasuke, Ten Ten perché siete nello spogliatoio femminile?
Sasuke andò verso Hinata e le strinse la mano.
-Cosa è successo? Mi fate preoccupare.
-Hinata il vestito che ti aveva regalato la signora Kurenai per la scena finale, è stato fatto a pezzi da qualcuno.
-La signora Kurenai ci aveva messo tanto per abbellirlo.
-Mi aspettavo che tu reagissi in modo tragico.
-Ten Ten non possiamo lasciarci abbattere a causa di un piccolo incidente.
Hinata andò verso il suo armadietto e tirò fuori un bellissimo abito bianco e lungo. Era decorato con un fiocco sulla vita ma era molto semplice.
-Quello dove lo hai preso?
-Ho cucito un abito in più per le emergenze.
Ten Ten era commossa. Corse verso Hinata e abbracciandola, la buttò a terra.
-Hinata sei fantastica. Muoversi tutti ai propri posti, emergenza finita. Hinata cambiati in fretta. Fra cinque minuti in scena.
La mora si vestì in due minuti. Quando uscì dal camerino Sasuke l’aspettava con un fiore in mano.
-Aspetta un momento.
Sasuke mise il fiore fra i capelli di Hinata e la baciò sulla guancia.
-Sei perfetta.
-Grazie Sasuke.
-Finiamo questa recita e andiamo un po’ in giro per la scuola. Mi hanno detto che ci sono un sacco di cose divertenti.
 
Hinata si stese su una lastra di marmo sul palcoscenico e si alzò il sipario.
Romeo entrò in scena e vide la sua Giulietta morta. Purtroppo il ragazzo non aveva ricevuto la lettera del sacerdote e non sapeva che la sua Giulietta stesse solo dormendo.
Romeo non voleva restare senza la sua Giulietta e si uccise. Poco dopo Giulietta si riprese e vide Romeo morto accanto a lei. Perché il destino era stato tanto crudele con loro. Desideravano solo amarsi in pace. Giulietta si pugnalò e morì accanto al suo Romeo.
Poco dopo le famiglie dei ragazzi sopraggiunsero sul luogo e capirono quale tremendi sbagli avevano commesso durante quegli anni. La guerra fra le due famiglie aveva condotto alla morte due giovani innamorati.
 
Appena si chiuse il sipario gli spettatori si alzarono in piedi e si misero a battere le mani. La tragedia era stata un successo. Ten Ten non riusciva a credere alle sue orecchie. Hinata l’abbracciò forte e le indicò i giudici del concorso. Erano in piedi e sorridevano. Dovevano essere rimasti impressionati dal lavoro svolto dai ragazzi in quei mesi.
-Brava Ten Ten. I giudici sono contenti del lavoro che hai svolto- disse il professor Kakashi.
-Dice davvero?
-Ho appena parlato con loro e dicono che sei candidata alla vittoria per la regia e per la migliore rappresentazione. Ora potete andate a salutare i vostri genitori ragazzi. Ottimo lavoro a tutti.
 
Hinata corse dal padre vestita da Giulietta mentre Sasuke scese dal palco e andò verso Mikoto e Fugaku.
-Bravo piccolo mio. Nell’ultima scena ho pensato che fossi morto realmente. Non ti muovevi di un millimetro.
-Mamma non esagerare.
Intanto Hiashi abbracciava Hinata.
-Sei stata bravissima piccola mia. Il bacio con Sasuke è stato troppo lungo ma farò i conti con lui più tardi.
-No, padre.
-Scherzavo piccola mia. Si vede lontano chilometri che quel ragazzo è pazzo d’amore per te. Sono sicuro che è il ragazzo giusto.
-Grazie padre.
Sasuke raggiunse Hinata.
-Con il vostro permesso signor Hyuga, vi rubo Hinata.
-Fai pure. Portala a casa entro le undici di sera.
-Va bene signore.
-Io farò un giro con i tuoi genitori. Tua madre mi ha detto che ha trovato delle foto con Hinata.
Sasuke si allontanò con la fidanzata e la portò verso il cortile della scuola.
-Mia madre ha comprato già cento foto. Me lo ha appena detto Naruto.
-Ti vuole molto bene.
-Lo so. Dove vuoi andare?
-Non ci cambiamo prima?
-Ten Ten ci ha chiesto di restare vestiti così per fare pubblicità alla nostra classe.
-Va bene. Andiamo a mangiare qualcosa. Ho molta fame.
-Offro io.
-Sasuke non è bello che paghi sempre tu.
-Abituati a questa cosa.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca e la ragazza divenne rossa.
-Fai sempre così per non farti rispondere. Dove mi stai trascinando?
-Al banchetto delle polpettine di carne. Ten Ten mi ha detto che Choji prepara delle polpette ottime.
Hinata e Sasuke si sedettero su un tavolino libero e ordinarono due porzioni di polpettine di carne. Choji gli servì subito e gli regalò due bibite.
-Siete stati bravissimi sul palco. Le bibite sono omaggio.
-Grazie Choji. Sei gentile.
-Per me è un piacere cucinare per la protagonista della tragedia.
-Choji se continui a farle i complimenti la farai svenire.
-Scusate, vi lascio soli.
-Avevi ragione, le polpettine sono ottime.
-Ho sempre ragione.
-Ecco Romeo che si trasforma nell’affascinante Sasuke, il mio bel principe.
-Quindi secondo te sono un principe. Andiamo, voglio fare una foto con te in classe e una davanti la scuola. Ho la macchina fotografica nell’armadietto.
-Me ne farai una copia?
-Certo.
Sasuke e Hinata si scattarono un sacco di foto quel giorno. Passarono la serata insieme e guardarono i fuochi d’artificio dal tetto della scuola. Tutto era stato perfetto quel giorno.
Alle dieci e trenta Sasuke riportò Hinata a casa.
-Grazie di tutto Sasuke. Oggi sono stata molto bene.
-Siamo morti e rinati. Bella come giornata.
-Hai ancora voglia di scherzare.
-Devo farlo adesso. Fra una settimana iniziano gli esami e sarò assillato da Naruto. Non mi darà un attimo di pace.
-Non avrai tempo per me.
-Ho sempre tempo per la mia splendida fidanzata.
Sasuke abbracciò forte Hinata e la baciò sulla bocca. Poi si staccarono e la ragazza si avvicinò alla porta di casa. Vide che era aperta e era strano. Suo padre non dimenticava mai di chiudere la porta. Hinata indietreggiò verso il cancello e Sasuke se ne accorse subito.
-Cosa succede Hinata?
-La porta è aperta. Mio padre non scorda mai di chiuderla.
-Resta dietro di me, controlliamo insieme. Tu dimmi se noti qualcosa di strano.
I due ragazzi entrarono in casa e videro il tavolino rotto e il divano spostato.
-Sembra che qualcuno ha lottato.
-Papà era a casa.
Sasuke strinse forte Hinata. La ragazza stava tremando.
-Vedrai che sta bene.
Poi sentirono la porta che si apriva. Sasuke spostò Hinata dietro la sua schiena per farle da scudo in caso di pericolo.
-Hinata sei in casa.
-Padre.
Hiashi accese la luce e vide la figlia dietro Sasuke.
-Mi dispiace se non ti ho avvertito Hinata. Quando sono tornato a casa, ho trovato un uomo in casa. Aveva in mano i vecchi gioielli di tua madre e l’ho atterrato con un colpo di judo. Poi l’uomo ha reagito e io mi sono difeso. Per questo motivo il salotto è in disordine. Ho chiamato la polizia e sono venuti a prendere il ladro. Sono dovuto andare in centrale a fare una dichiarazione.
-Padre sono felice che non vi siate fatto male. Dove è Hanabi?
-Neji dopo la tua recita l’ha portata a casa della zia.
-Meno male. Ho avuto tanta paura quando ho visto il salotto in disordine e la porta aperta.
-Grazie per averla accompagnata a casa Sasuke.
-Di niente signore.
-Ho visto che le facevi da scudo. Sei molto coraggioso ragazzo. Le battute che hai detto sul palco non erano finzione. Saresti davvero disposto a morire per lei.
-Padre cosa dite?
-Quello che dice tuo padre è vero. Darei la vita per tenere al sicuro Hinata.
-Ragazzi siete una coppia davvero strana. Non pensavo che la mia timida figlia ti facesse questo effetto. Tuo padre mi ha sempre detto che eri un ragazzo freddo e presuntuoso. Diceva che non eri mai interessato agli altri. Ora scopro che sei disposto a tutto per mia figlia. Bravo ragazzo. Domani dirò a tuo padre che si sbagliava. Buonanotte ragazzo.
-Buonanotte signor Hyuga.
-Vi concedo ancora trenta minuti. Mia figlia andrebbe in giro per la casa questa notte se non le permettessi di salutarti adeguatamente. Se hai bisogno di qualcosa Hinata sono in camera mia. Domani mattina resto a casa perché viene il fabbro. Tu dormi fino a tardi se vuoi. Penso a tutto io.
-Grazie padre.
 
Hinata abbracciò forte Sasuke per ringraziarlo. Senza di lui avrebbe pianto per ore accasciata sul pavimento.
-Sasuke starai sempre al mio fianco?
-Sempre. Buonanotte dolce Hinata.
-Buonanotte Sasuke.
Il moro tornò a casa tranquillo. L’indomani avrebbe rivisto la sua bellissima fidanzata e avrebbero studiato insieme per gli esami finali. Li attendeva un’intensa settimana di studio.
 
Il mattino dopo Hinata si alzò alle nove e iniziò subito a studiare letteratura. Poi ripassò un po’ di storia. Verso le undici qualcuno suonò al campanello.
-Entra pure Sasuke.
-Sono venuto a studiare con Hinata.
-Puoi andare di sopra. Dalle nove è alla sua scrivania.
-Grazie.
Sasuke salì di sopra e entrò nella camera della sua ragazza.
-Scusa il ritardo. Mi sono svegliato tardi.
-Non fa niente. Ho avuto il tempo di ripassare storia e non fare brutta figura con te.
-Sei più brava di me in storia. Non potresti mai sfigurare.
-Sei di parte.
-Dico la verità.
 
Verso le 13 Sasuke e Hinata pranzarono con la pizza che il padre della ragazza era uscito a comprare e poi si riposarono per un’oretta sul divano.
-La tua casa al mare è grande?
-Sì, perché me lo chiedi?
-Ho sentito tuo fratello che ne parlava qualche giorno fa.
-Di solito la usa per invitare i suoi colleghi di lavoro. Spesso ci fanno dei weekend insieme. Dicono che al mare ci sono più ragazze da conquistare.
-Gli amici di tuo fratello sono tutti single?
-Per loro scelta. Affermano che essere imprenditori single aiuta a conquistare le donne. A volte alcuni di loro sono maleducati.
-Itachi non mi sembra il tipo che pensa sempre alle donne.
-Infatti lui pensa tutto il tempo al lavoro. Mentre i suoi amici si divertono, lui conclude affari. Ci porterà lui alla casa al mare dopo gli esami. Ti fidi della sua guida?
-Sì.
Hinata aveva la testa poggiata sulla spalla di Sasuke e si stava rilassando.
-Non sono mai stata meglio. È bello passare il tempo con te.
-Presto vivremo insieme. Sei contenta?
-Sì.
All’improvviso si aprì la porta dell’ingresso e entrarono Hanabi e Neji.
-Ciao sorellona.
-Ciao Hanabi. Come è andata dalla zia?
-Bene. Vado in camera mia. Papà è nel suo studio?
-Sì, sta lavorando. Ciao Neji. Vuoi qualcosa da bere?
-No, vado via dopo aver salutato tuo padre.
Neji andò verso lo studio di Hiashi mentre Hinata si strinse a Sasuke.
-Mi dispiace che sia freddo con te.
-Non è colpa tua. Tranquilla.
Sasuke baciò Hinata sulla fronte, sulla guancia e infine sulla spalla.
-La smetti di fare cose inappropriate con mia cugina. Da quando sta con te è diventata più disobbediente e scostumata.
Sasuke si alzò e andò verso Neji.
-Puoi offendere me ma non provare mai più a parlare male di lei. Hinata non è cambiata. È sempre dolce e affidabile quindi smetti di avere il broncio con me e fidati di tua cugina.
-Neji, Sasuke ha ragione. Lui non è un cattivo ragazzo. Prova a fidarti un pochino.
-Zio come fate a fidarvi di un Uchiha.
-Non si giudicano le persone prima di conoscerle.
-Zio vi siete lasciato incantare dal suo sorriso da bravo ragazzo.
-No, Sasuke non ride molto come vedi. Mi ha dimostrato che tiene molto a Hinata.
-Mi fiderò del tuo giudizio zio. A presto.
Hiashi tornò nel suo studio mentre Sasuke e Hinata si misero a studiare geografia e storia.
Mancava una settimana agli scritti e si sarebbe conclusa la storia dei due innamorati al liceo.

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Capitolo 30
*** L'inizio di una lunga convivenza ***


Hinata e Sasuke avevano superato brillantemente l’esame finale al loro liceo. I due ragazzi avevano anche deciso l’università da frequentare. Però prima di rimettersi a studiare i due giovani innamorati avevano una settimana di vacanza. Avrebbero passato sette giorni alla casa al mare della famiglia Uchiha.
 
Era metà luglio e faceva caldissimo.
Sasuke aspettava davanti casa sua l’arrivo di Naruto. Aveva deciso di invitarlo alla casa al mare. Come sempre era in ritardo. Stava diventando peggio del professor Kakashi.
-Eccomi qua. Scusate il piccolo ritardo.
-Io e Itachi ti aspettiamo da trenta minuti. Hinata si sarà preoccupata non vedendoci arrivare.
-Allora partiamo subito.
-Arrivati alla casa al mare ti affogo con le mie mani.
-Non essere crudele Sasukino.
-Salite in macchina, si parte. Sasuke hai salutato la mamma.
-Sì, mi ha riempito di panini e biscotti da portare con noi. Andiamo, non voglio far aspettare ancora Hinata.
 
Arrivati davanti casa Hyuga, Sasuke scese dalla macchina e caricò la valigia della ragazza sulla vettura.
-Buogiorno Hinata. Ho saputo che hai preso il massimo agli esami. Complimenti.
-Grazie.
-Anche io sono stato brillante durante l’esame orale.
-Lo sappiamo Naruto. Hai lasciato a bocca aperta persino il professor Kakashi durante l’esame orale. Non poteva credere alle sue orecchie.
-Hai ragione Sasuke. Ho sentito il professor Kakashi due giorni fa e mi ha detto che siete stati molto bravi. Mi ha parlato anche di te Naruto.
-Scommetto che ha parlato di quanto sono stato bravo.
-Ha detto anche che hai esagerato con le battute.
Hinata scoppiò a ridere. Si ricordava bene l’esame di Naruto. Le professoresse avevano dovuto dirgli di frenarsi mentre parlava. Però la scena era stata comica e lui era imbarazzatissimo.
 
Naruto e Itachi discutevano del tipo di musica adatta da ascoltare in auto. Intanto Hinata si rilassava fra le braccia di Sasuke. Si sentiva sempre bene con lui al suo fianco.
-Pensi che abbia esagerato con i bagagli?
-Hai solo una valigia e uno zaino.
-Qui ho anche la mia borsa gigante.
-Ci sono le tue polpette di riso lì?
-Come fai a saperlo?
-Ho tirato a indovinare. Hinata sei contenta di iniziare l’università?
-Sì. Non vedo l’ora di trasferirmi con te.
-Anche io. Sarà una meravigliosa convivenza.
-Sai che mio padre potrebbe piombare da noi all’improvviso vero?
-Sì, mio padre farà lo stesso. Quei due si saranno messi d’accordo su questo punto.
-Sei preoccupato per qualcosa? Ti vedo pensieroso.
-No, niente. Pensavo di aver visto la macchina di qualcuno che conosco ma devo essermi sbagliato.
Sasuke mandò un messaggio sul cellulare di Naruto per capire se la sua impressione era giusta. Non voleva farsi sentire da Hinata.
Naruto gli rispose subito e confermò i suoi sospetti.
Sasuke strinse forte la mano di Hinata. La ragazza aveva capito che il moro le nascondeva qualcosa.
La ragazza poggiò la testa sulla spalla di Sasuke per fargli capire che lei c’era per lui. Poteva parlarle di qualsiasi cosa.
Hinata vide che Sasuke non apriva bocca e pensò di non continuare a insistere. Se Sasuke avesse ritenuto di doverle dire qualcosa lo avrebbe fatto.
 
Dopo due ore i ragazzi arrivarono alla casa al mare
Sasuke e Naruto scaricarono i bagagli e li portarono nelle stanze. Itachi parcheggiò nel garage mentre Hinata metteva in ordine la spesa in cucina e faceva un po’ di pulizie.
-Hinata corri di sopra.
-Arrivo.
La ragazza corse al piano di sopra dove Sasuke la trascinò in una camera gigantesca.
-Questa è la tua stanza. Affaccia sul mare. Qui potrai vedere il tramonto.
-Lo vedrai con me?
-Certo. Indossa il costume piccola, andiamo in spiaggia visto che sono solo le due del pomeriggio.
-Vi raggiungo subito al piano di sotto.
 
Itachi era appena entrato in casa e aveva subito indossato il suo costume.
-Tu non dovevi tornare in città?
-No, fratellino. Mi sono preso le ferie anticipate e resto qui con voi. So che sei preoccupato a causa della macchina che ci seguiva e non vuoi parlarne a Hinata.
-Non parlare ad alta voce. Non voglio rovinarle le vacanze.
-Perché dovresti rovinarmi le vacanze?
Hinata era sulle scale in bikini azzurro e con un pareo legato intorno alla vita.
-Wow. Sei bellissima.
-Grazie Sasuke. Di cosa parlavate.
-Nulla. Prendi la tua asciugamano e andiamo in spiaggia. Naruto è già lì. Ha montato l’ombrellone e ha portato giù le sdraie.
-Allora andiamo.
-Vi raggiungo subito.
-Va bene Itachi.
 
Hinata e Sasuke raggiunsero Naruto e posarono le loro cose sulle sdraie.
-Questa spiaggia è meravigliosa.
-Il bello è che possiamo starci solo noi. Nessuno può disturbarci qui.
Hinata si spalmò la crema solare sul viso e sulle spalle e poi invitò Sasuke a fare un bagno.
-L’acqua è limpidissima. Sasuke cosa guardi?
-Nulla.
-Forse non ti va di fare il bagno con me?
-No, sono felice di essere qui con te. Vedi la casa laggiù?
-Sì. Sembra che ci siano delle persone sulla terrazza.
-Prima Naruto ha visto la macchina di Kabuto entrare lì. Io l’ho vista in autostrada, non mi posso sbagliare. Quel pazzo deve aver comprato una casa al mare vicino a quella della mia famiglia per rovinarci le vacanze.
-Non ci rovinerà le vacanze. Insieme ci divertiamo sempre e non permetteremo a quel bullo di darci fastidio.
-Hai ragione. Dovresti essere arrabbiata perché non ti ho detto niente.
-No, ti conosco e so che non mi hai detto niente per non farmi preoccupare. E poi se Itachi è rimasto qui c’è un motivo. Aveva anche la valigia pronta nel portabagagli. Doveva aver saputo prima che Kabuto macchinava qualcosa.
-Mio fratello è incredibile. Deve aver tenuto sotto controllo Kabuto e i suoi amici.
-Ti vuole molto bene.
-Ci vuole bene. Devi sapere che si è affezionato anche a te. Per lui sei come una sorella minore. Andiamo a nuotare da quella parte.
-Sasuke posso aggrapparmi a te.  Non mi sento sicura a nuotare in mare.
-Ti stringo volentieri.
 
Hinata e Sasuke erano in acqua e nuotavano tranquilli. Intanto Naruto ne approfittava per fare qualche nuotata sotto la superficie dell’acqua.
-Naruto è molto bravo a nuotare.
-In passato faceva gare di nuoto. Poi ha smesso perché si è fatto male a una spalla. Diciamo che il vero motivo per cui ha smesso di gareggiare è una ragazza.
-Intendi dire la sua ex.
-Sì, ne sei a conoscenza?
-Ten Ten mi ha raccontato che lei lo ha lasciato per uno dei nostri compagni di classe. Non mi ha detto altro. Non voleva tradire la fiducia di Naruto.
-Quella ragazza non mi piaceva per niente. Stava con Naruto solo perché la riempiva di regali costosi.
-Mi dispiace per lui. Mi sembra un ragazzo tanto buono e gentile. Non capisco proprio come facciano a trattarlo male.
-Naruto non è più ingenuo come un tempo. Prima o poi troverà la ragazza giusta.
-Se ci sei riuscito tu, posso farcela anche io. Dopo tutto sono più bello dell’irresistibile Sasuke Uchiha.
-.Naruto non spiare le conversazioni altrui.
-Voi due siete sempre molto divertenti.
-Sasuke la tua bella non scappa. Potresti anche lasciarla un secondo.
-Scusa se monopolizzo Sasuke. Non sono molto brava nel nuoto e ho paura di affondare nelle zone dove non tocco.
-Non ti preoccupare Hinata. So che volete passare del tempo insieme. Non sono arrabbiato perché Sasuke sta tutto il tempo con te. Sono felice che voi siate così vicini. Erano anni che non vedevo Sasuke sorridere in questo modo.  Devo ringraziarti Hinata. Sei la cosa più bella che gli potesse capitare.
-Grazie Naruto.
-Non vuoi dirmi niente mister musone?
-No, non ho niente da dire Naruto.
-Non imparerai mai a esprimere i tuoi sentimenti. Meglio tornare a riva, ho notato che gli abitanti dell’altra casa nuotano verso questa parte.
-Torniamo alla casa. Lì staremo tranquilli.
 
Tornati in casa i ragazzi trovarono Itachi che cucinava.
-Siete rientrati presto.
-Pensavo ti venissi in spiaggia con noi.
-No, ho preferito restare qui a preparare una bella cenetta per tutti. Hinata il costume ti sta benissimo. Qualcuno potrebbe scambiarti per una modella. Tienila stretta Sasuke o te la ruberanno.
-Itachi non dire certe cose, la imbarazzi.
-Dico solo la verità fratellino.
 
Dopo essersi lavato e cambiato Naruto scese ad aiutare Itachi mentre Sasuke e Hinata si ritirarono nella camera del ragazzo.
-Sasuke pensi davvero che io sia bella?
-Mi conosci da tempo e sai che non faccio complimenti perché mi va di farlo. Sono convinto che tu sia la ragazza più bella che io abbia mai visto.
-Grazie.
Hinata si avvicinò a Sasuke e lo abbracciò. Il ragazzo prese la mora per la vita e la strinse più forte.
-Sasuke dovrei andare a fare una doccia.
-Profumi di pesca amore mio.
-Sasuke cosa stai facendo? Mi sento strana.
Il ragazzo stava baciando Hinata su tutto il collo e sulle spalle. Adorava toccarla e non riusciva a resisterle.
-Meglio che mi fermi o perderò il controllo e ti butterò sul mio letto.
-Sasuke sai che io non …
-Shhh. Non serve che tu dica niente Hinata. Aspetterò tutto il tempo che vuoi. Ti amo troppo per perderti per una sciocchezza.
-Ti amo tanto Sasuke.
La mora corse in bagno a farsi il bagno mentre Sasuke sbolliva. Era veramente teso. Ci era mancato poco che non le saltasse addosso. Nessuna ragazzo lo aveva mai portato fino a quel punto. Hinata aveva qualcosa di speciale che lo aveva portato a fidarsi di lei fin dal primo momento. Era la ragazza perfetta per lui. Anche se a volte pensava che lei a volte fosse troppo per lui. Si chiedeva come facesse a sopportarlo con quel brutto caratteraccio.
 
Dopo quaranta minuti, non vedendo Sasuke, Hinata andò nella sua camera.
-Sasuke posso entrare?
Non ricevendo risposta Hinata entrò nella camera del moro e lo trovò disteso sul letto con gli occhi chiusi. Si avvicinò e gli diede una carezza sulla guancia. Poi non facendo rumore si girò per uscire dalla stanza. Sasuke le afferrò il braccio e l’attirò a sé.
-Volevi fuggire da me?
-Pensavo stessi dormendo.
-Ho sentito la tua carezza.
-Mi dispiace averti svegliato.
-Non fa niente. Non sono qui per dormire. Voglio passare più tempo possibile con te. Quando inizierò l’università avrò moltissime cose da fare. Però prometto di non trascurarti.
-I nostri padri ci hanno dato il permesso di convivere. Ci vedremo tutti i giorni. Non mi sentirò mai trascurata.
-Sei sempre la solita ottimista. Ti adoro piccola.
-Piccioncini è pronta la cena. Scendete o preferite il servizio in camera.
-Non sei spiritoso Naruto. Arriviamo subito.
Hinata si rimise in piedi e si aggiustò il vestito.
-Hinata ti ho già detto che sei bellissima.
-Sì, ma adoro sentirtelo dire.
I due scesero in cucina e trovarono tutto in tavola.
-Finalmente siete arrivati. Mentre io e Itachi lavoravamo, voi dormivate.
-Non stavamo dormendo.
-Su Naruto non li sgridare. Dopo tutto Sasuke programma questa vacanza con lei da mesi.
-Itachi devi sempre spifferare tutti i miei segreti?
-Hinata deve sapere quanto tieni a lei.
-Lo so- disse timidamente la mora.
-Siete veramente una strana coppia. La timida e gentile Hinata con lo scorbutico e presuntuoso Sasuke Uchiha.
-Grazie per i complimenti Itachi.
-A tua disposizione Sasuke.
 
Dopo qualche minuto qualcuno bussò alla porta e Sasuke andò ad aprire.
-Salve Sasuke. Sono qui per invitarti alla mia festa sulla spiaggia.
-Puoi anche sparire Kabuto. Non ho nessuna intenzione di venire a casa tua. Addio.
Il moro sbatté la porta in faccia a Kabuto e tornò in cucina.
-Questa notte faranno una festa sulla spiaggia e faranno molto rumore. Che ne dite se andiamo in giro per il centro della città?
-Io passo. Domani ho un incontro di lavoro a un albergo qui vicino e devo alzarmi presto.
-Anche io passo. Primo non voglio fare il terzo incomodo. Secondo ho bisogno di riposare.
-Allora andremo io e te Hinata.
-Va bene.
Verso sera Hinata si mise un filo di trucco, due gocce di profumo e un nuovo vestito e raggiunse Sasuke al piano di sotto.
-Come sto?
-Sei stupenda.
-Grazie. Andiamo?
-Sì. A dopo ragazzi.
-Divertitevi- urlò Naruto.
 
Sasuke strinse la mano di Hinata e la portò verso il centro della città.
-Qui è pieno di bancarelle.
-Ogni estate qui c’è un festival. Ci sono bancarelle di ogni genere. Vendono cibi di ogni genere e oggetti artigianali.
-Meno male che mi sono ricordata di prendere i soldi. Prenderò dei regali per mia sorella, mio padre e Ten Ten.
-Pensi sempre agli altri. Sei carinissima.
Sasuke si fermò davanti a un banchetto di fiori e comprò un iris alla mora.
-Grazie Sasuke.
-Ti riempirò di regali questa sera.
-No, Sasuke a me basta stare con te per essere felice.
-Ogni tanto è giusto fare qualche regalo alla propria ragazza.
Sasuke comprò a Hinata un fermaglio per i suoi bellissimi capelli e bracciale con una h e una s.
-A volte mi sembra di non meritare tutte le tue attenzioni.
-Ti meriti molto di più Dolce Hinata.
-Oh no.
-Cosa c’è?
-Laggiù ci sono Kabuto e i suoi amici. Spero non ci abbiano visti.
-Torniamo a casa per un’altra strada.
Sasuke strinse forte la mano di Hinata e si incamminarono verso casa. Arrivati davanti il cancello della villa sul mare Kabuto afferrò Hinata per un braccio e l’allontanò dal moro.
-Guarda un po’ che bel bocconcino ci ha portato Sasuke.
-Lasciala verme.
-Non ti servirà a niente insultarmi. Carina ti va di venire con noi nella mia villa. Si trova a pochi metri da qui.
-Non andrei da nessuna parte con uno come te. Lasciami andare.
-Stupida puttanella con chi credi di avere a che fare.
Sasuke si scaraventò su Kabuto e lo buttò a terra con un calcio.
Hinata era libera e si nascose dietro Sasuke.
-Non ti azzardare mai più a toccarla o a chiamarla in quel modo spregevole.
-Sei sempre stato una spina nel fianco. Sei diventato peggiore quando ti sei messo con questa ragazzina. Prima non ci davi molto fastidio. Cosa ti ha fatto questa mora per farti rivoltare contro il mio gruppo.
-Ti sbagli Kabuto. Ho sempre combattuto contro i tuoi soprusi a scuola. Maltrattavi i più deboli solo per puro divertimento. Mentre io mi divertivo a vederti in punizione.
-Ti piaceva fare l’eroe. Mi hai impedito di denudare Choji. Mi hai impedito di spaventare le ragazze del primo anno nello spogliatoio del club di tennis. Sei sempre stato il paladino della scuola. Ma ora come farai a salvare la persona a cui tieni di più visto che siamo in cinque contro uno.
-Lui non è solo Kabuto.
-Uzumaki non ti vedevo dagli esami. Non mi spaventi per niente. Sei solo un debole.
-Ci sono anche io ragazzi. Se si tratta di fare a pugni sono piuttosto bravo.
-Itachi Uchiha. Pensavo fossi tornato a Tokyo.
-Te l’ho fatto credere. Comunque Sasuke vi metterebbe ko in cinque minuti. Dovresti sapere che è un campione. Ma tu avevi intenzione di prendere Hinata come ostaggio e di costringerlo a farsi prendere a calci e pugni.
-Sai tutto Uchiha. Andiamo via ragazzi, questi tipo mi annoiano.
Kabuto si allontanò dalla villa e rientrarono tutti in casa.
-Grazie per l’aiuto Itachi. Grazie anche a te Naruto.
-Hinata sono a vostra disposizione. Buonanotte.
-Puoi contare anche su di me Hinata.
-Grazie Naruto.
 
Sasuke trascinò in camera sua e la convinse a dormire con lui quella notte. Non voleva lasciarla sola. In realtà voleva sentirla vicina perché temeva di esplodere quella sera. Era così nervoso che poteva spaccare tutto.
-Sasuke non è colpa tua se Kabuto mi ha presa di mira.
-In questo momento potrei spaccare tutto quello che mi capita a tiro.
-Non serve arrabbiarsi. Stiamo tutti bene. Per me questa serata è stata magnifica. Per favore Sasuke non fare così.
-Mi dispiace Hinata.
La ragazza strinse Sasuke e lui si rilassò.
-Non so come farei senza di te. Mi tieni sempre a bada.
-Sasuke non devi perdere la calma per uno come Kabuto. Non serve a niente. Io ti amo troppo per vederti in quello stato.
-Hai ragione.
Hinata e Sasuke indossarono i loro pigiami e si misero a dormire.
-Sasuke grazie.
-Piccola non devi ringraziarmi. Farei di tutto per te. Non permetterò a nessuno di farti del male.
-L’ho sempre detto a Ten Ten che sei un ragazzo dolcissimo.
-Parlavi spesso di me con la tua amica despota.
-Ten Ten è la mia migliore amica è normale che io le parli del mio splendido fidanzato.
Sasuke strinse Hinata per la vita e l’avvicinò a sé. Poi la baciò con molto trasporto.
-Questo per cosa era?
-Un bacio perché mi sento un ragazzo fortunato ad averti al mio fianco.
 
Il giorno dopo
-Buongiorno mia principessa.
-Buongiorno Sasuke. Come ti senti questa mattina?
-Benissimo amore mio. Non vedo l’ora di fare una bella nuotata con te.
Toc toc
-Avanti.
-Sasuke c’è un problema, vieni a vedere.
-Arrivo subito.
Sasuke indossò qualcosa e corse nella sala della villa mentre Hinata si vestiva.
-Itachi è già uscito.
-Credo di sì. Sul frigo c’è un biglietto che dice che non tornerà per pranzo. Sono solo le nove e già è andato a lavoro.
-Cosa volevi farmi vedere?
-La spiaggia davanti la villa è invasa dagli amici di Kabuto e hanno lasciato cartacce e bottiglie ovunque.
-Vandali. Rovineranno questo tratto di spiaggia.
-Avranno lasciato anche sigarette sulla sabbia. Non potevano restare davanti la villa di Kabuto.
-Con loro non si può discutere, sono solo dei vandali. Oggi non possiamo andare a nuotare se restano lì.
-Cosa facciamo?
-Direi di uscire e andare in centro.
Hinata scese nella sala e vide Sasuke e Naruto che chiacchieravano davanti la finestra.
-Cosa succede? Siete pensierosi.
-Gli amici di Kabuto hanno invaso la spiaggia qui davanti. Ci stanno rovinando le vacanze.
-Sasuke ti stai innervosendo di nuovo.
-No, sono calmo piccola. Non sopporto quei tipi. Mi dispiace che le tue vacanze si stiano rivelando un fiasco.
-Non dire sciocchezze. Mi sto divertendo moltissimo nonostante le piccole interruzioni.
-Hinata afferrò la sua borsa e trascinò Sasuke e Naruto fuori casa.
-Dove andiamo?
-Prima a fare colazione poi troveremo qualche cosa di divertente da fare.
 
Arrivati in centro i tre ragazzi entrarono in un caffè e ordinarono dei cappuccini e dei cornetti.
Poi tutti e tre andarono al mercatino locale e si divertirono a girare per bancarelle. Verso le undici Naruto trascinò i suoi amici a una gara di moto fuori città.
-Naruto non vorrai andare su una di quelle?
-Certo piccola Hinata. Sono un professionista. Oggi mi batterò contro il campione locale. Basta iscriversi a questo banchetto. Vuoi gareggiare anche tu Sasuke?
-No, grazie. Mi siederò laggiù con Hinata.
Naruto si preparò per la gara mentre i suoi amici si sedevano sugli spalti.
-Sei sicuro che non si farà male?
-No, va in moto da molti anni.
-Mi sentirei un nodo alla gola se ti vedessi fare certi salti con la moto.
-Li ho fatti in passato.
-Non me ne hai mai parlato.
-Non ti preoccupare, non vado più in moto da molti mesi.
Hinata poggiò la testa sulla spalla di Sasuke e aspettarono l’inizio della gara.
-Anche voi qui.
-Allora mi stai seguendo Kabuto. Credo che chiamerò la polizia se continui.
-Ti sbagli, sono qui per vedere il mio amico che schiaccia Naruto.
-Io penso che Naruto batterà il tuo amico e vincerà quella coppa e il premio di cinquecento dollari.
Naruto vinse la gara e portò Hinata e Sasuke in un buon ristorante per festeggiare.
-Kabuto non credeva ai suoi occhi quando hai battuto il suo amico.
-Finalmente quel verme abbasserà la testa.
Hinata, Sasuke e Naruto passarono i giorni seguenti divertendosi un sacco. Dopo una settimana i tre tornarono a casa con Itachi e iniziarono i preparativi per iniziare l’università.
Un mese dopo gli esami del liceo Sasuke e Hinata sostennero gli esami per entrare all’università di Tokyo e riuscirono a iscriversi. Presto avrebbero realizzato i loro sogni.
Intanto Fugaku e Hiashi aiutarono Hinata e Sasuke a trasferirsi nel loro nuovo appartamento. Anche se Hiashi esagerò con i regali alla figlia. Televisore con schermo piatto per la sala, lettore dvd e televisore piccolo per la sua stanza. In più, il padre di Sasuke aveva fatto installare un impianto stereo e aveva fatto mettere un minifrigo nella camera del figlio.
I due ragazzi erano felici di andare a convivere e sapevano che avrebbero passato dei momenti splendidi insieme. Un futuro pieno di sorprese attendeva i due innamorati.

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