Malata d'amore

di Love Auslly Ita
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1°capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° capitolo ***



Capitolo 1
*** 1°capitolo ***


1°capitolo

Laura Marano è una cara ragazza. Non la conosce assolutamente nessuno,è quasi invisibile agli occhi degli altri.
Quest’estate per lei non sarà come le altre:suo padre ha deciso di farle passare i giorni di luglio in una clinica psichiatrica. È considerata da tutti una depressa;solo perché non adora stare in mezzo alla gente,ma consumare un libro in un magazzino.
Lei ,pur leggendo tanto,non ama lo studio né la scuola,odia alzarsi la mattina per dirigersi in quel ‘’carcere minorile’’ come lo definiva lei;era un tipo piuttosto aggressivo: nel corso di cinque anni del liceo aveva fatto a botte circa otto volte ed aveva imbrattato più di una volta i muri dei bagno con frasi del tipo’’Professor Tinari=merda’’.
E stavolta il padre ne aveva abbastanza dei suoi comportamenti anticonformisti e delle sue ragazzate. Avrebbe passato il resto dell’estate in quel luogo.
‘’Il professor Tinari ha detto che durante l’estate dovrai rilassarti’’ ripetè il pdre per l’ennesima volta.
‘’Ma perché in questo posto?’’ domandò Laura’’Non sono pazza’’ affermò infuriata.
‘’Lo so,tesoro’’ esclamò l’uomo lasciandole un bacio sulla guancia’’Ma almeno qui starai tranquilla’’ continuò l’uomo sulla quarantina.
Lei amava suo padre,ma si lasciava convincere fin troppo dalle parole altrui,avrebbe solo dovuto fidarsi della propria figlia;non ricorrere a certe soluzioni.
‘’Quel porco di Tinari non poteva rimanersene zitto!’’ esclamò lei.
‘’Tesoro mio,hai imbrattato la sua casa con disegni di peni ed altre immagini oscene’’ la riprese il padre.
Laura non aveva detto a nessuno che quella sera non era sola,ma in compagnia del suo fidanzato:Alex,,e del suo gruppo di amici. Avevano deciso quel giorno stesso che la sera avrebbero fatto uno scherzo epico che sarebbe entrato nella storia: così si erano procurati spray indelebili e si erano diretti a casa del loro professore di chimica,per rovinare tutti i muri. Purtroppo Laura fu colta con le mani nel sacco,essendo l’unica a non esser riuscita a scappare in tempo,mentre gli altri corsero via come fulmini senza aspettarla o aiutarla.
Il padre non sapeva nulla della sua relazione con questo diciottenne;erano fidanzati da un anno o poco più:lui era una brezza d’aria fresca nella sua vita,la spingeva a rischiare e a non aver paura del pericolo. Era alto e un po’ goffo;aveva il corpo ripieno di tatuaggi e questo la attraeva come una calamita,ed era un ribelle,aveva anche l’aspetto di un ribelle:indossava giubbotti di pelle nera ed anelli di acciaio fuso all’argento.
I due avevano evitato i contatti negli ultimi due giorni,per non destare sospetti e Laura se ne era presa le conseguenze senza dire una parola. Aveva inviato un messaggio al ragazzo con scritto ‘’Papà mi ha bloccato in un manicomio’’.
‘’Uff’’ sbuffò la ragazza prendendo le valige dal bagagliaio,lasciò un bacio sulla guancia del padre e si diresse alle scale per raggiungere l’entrata della ‘’Clinica Santa Eufemia’’.


‘’Laura Marano’’ chiamò una signora in tunica bianca drizzando lo sguardo verso la sala d’aspetto.
‘’Si,sono io’’ pronunciò la ragazza alzando una mano scocciata.
Avanzò verso la donna che con brutalità le legò un braccialetto con su scritto ‘’365’’ al braccio.
‘’La tua stanza è la 365,la tua coinquilina è Raini Rodriguez,buona permanenza!’’ esclamò con finto entusiasmo.
‘’Grazie’’ affermò Laura con una punta di disprezzo.
Riprese in mano i suoi bagagli e si recò nella sua camera osservano i cartellini d’oro che erano affissi alle porte con sopra il numero.
365.Eccola.Era arrivata.
Aprì la porta e fu sopraffatta da una massa di capelli ricci,doveva essere Raini la ragazza che l’infermiera le aveva citato poco prima all’uscita.
‘’Ciao’’ esclamò la riccia contenta.
‘’Ciao’’ disse Laura completamente indifferente.
‘’Sei Laura,giusto?’’ domandò la ragazza,irritando Laura.
‘’Si’’ esclamò sillabando.
‘’Ehm io sono Raini,piacere’’ affermò la riccia tendendole la mano.
‘’Per me non è un piacere’’ disse acidamente evitando evidentemente l’approccio della ragazza.
Raini era una ragazza dolcissima,lei non era né vendicativa né problematica;se la lasciavi accanto alla macchinetta del caffè la ritrovavi lì,era un tipo fedele,per l’appunto era fidanzata con un certo Calum da più di quattro anni che ogni tanto le faceva visita alla clinica e si fermava a dormire lì.
Era una ragazza apparentemente perfetta,il suo unico difetto riguardava la sua anormale ossessione per i cellulari o qualsiasi altro congegno  elettronico;una volta acceso il computer o il telefono non se ne allontanava,preferiva aggiornare il suo stato,aggiungere una foto piuttosto che passeggiare all’aria aperta.
I suoi genitori si trovarono d’accordo con Calum sul fatto che lei non potesse trascorrere il tempo in quel modo,che doveva vivere la sua adolescenza come una persona normale. Erano tre anni che si recava alla clinica per ‘’disintossicarsi’’,ma ogni qualvolta ne usciva ricominciava la sua ossessione;a quel punto autonomamente decise di rinchiudersi lì per il resto dell’estate ricevendo soltanto le visite del fidanzato.
‘’Ah,va bene’’ rispose la ragazza tristemente.
‘’sai dove posso andare a fumare?’’ chiese Laura spiegando i vestiti che aveva in valigia.
‘’Qui non si può fumare’’ affermò la ragazza teneramente.
‘’Che rottura,non si può fare nulla’’ disse la castana come un rimprovero.
Laura aveva il vizio del fumo,ma non perché volesse bensì perché ormai era diventata una malsana abitudine;aveva iniziato a quindici anni quando conobbe Alex e gli amici del ragazzo.
‘’Dai fatti una sola sigaretta’’ le sussurrò all’orecchio procurandole un leggero brivido.
Una sigaretta,divennero due,poi tre,poi iniziò a fumarne una al termine di ogni ora scolastica e aveva ormai perso il conto di quante ne avesse fumate nel corso di un anno. I suoi polmoni erano probabilmente ridotti a due enormi posacenere.
Una vibrazione partì nella tasca dei suoi pantaloni. Quella vibrazione fu successa da ‘’Love Song’’ cantata da Taylor Swift ed immediatamente capì che il ragazzo all’altro capo del telefono era Alex;anche perché fu proprio lui a scegliere quella suoneria per il suo nome,la sera del loro primo appuntamento.
Osservò lo schermo del con scritto ‘’Amore’’,premette sul tasto ‘’Rispondi’’ avviandosi verso l’uscita per poter parlare tranquillamente in corridoio.
‘’Ma quello è un Iphone? Me lo presti?’’ domandò la coinquilina confermando la sua ossessione verso la tecnologia.
Laura non gli diede attenzione,uscì dalla camera ponendosi il cellulare al lobo dell’orecchio.
‘’Pronto’’ sentì dall’altro capo.
‘’Alex,amore mio’’ esclamò la ragazza con un certo sollievo nel sentire  la voce del ragazzo.
‘’Piccola,come stai?’’ chiese preoccupato.
‘’Bene,questo posto è un mortorio’’ rispose.
‘’Ma non avrai mica raccontato che c’eravamo anche noi?’’ domandò ansioso.
‘’No,non lo avrei mai fatto’’ lo rassicurò.
‘’Bene,ti amo piccola’’esclamò.
‘’Anche io’’ disse la ragazza convinta di quelle parole.
Loro due si erano innamorati pazzamente dal primo sguardo.
Passavano le giornate a tenersi per mano e a baciarsi senza mai allontanarsi.
Lei per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa,anche perdere la propria vita sociale.
Ma lui avrebbe fatto lo stesso? 

Ciao a tutti ragazzi,sono di nuovo qui con una nuova storia. 
è solo una prova,non so nemmeno se sarò in grado di continuarla comunque avevo una voglia matta di postarla anche perchè non so per quale ragion,ma stavolta sono davvero fiera del mio lavoro..non so se pervoi è lo stesso. 
Spero che recensirete in ogni caso,grazie a tutti per l'attenzione. 
Vi voglio bene,baci 

 

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Capitolo 2
*** 2° capitolo ***


2°capitolo

La telefonata terminò velocemente tra qualche parola dolce e qualche commento da parte del ragazzo riguardo alla sua permanenza lì.
‘’Ma tuo padre è proprio stronzo’’ affermò.
Aveva ragione;era stato spregevole a rinchiuderla lì dentro senza la possibilità di vivere l’adolescenza come le pareva.
‘’E quanto dovrai stare lì?’’ chiese.
‘’Per tutta l’estate,mi ha praticamente condannato a morte’’ esclamò totalmente disgustata.
‘’Che stronzo’’ disse lui ‘’Oh amore adesso devo andare,è tornato mio padre’’ esclamò prima di riattaccare velocemente la telefonata.
Il padre di Alex era un uomo abbastanza rigido da quello che il fidanzato le aveva raccontato,anche perché lei non lo aveva mai conosciuto. Alex si metteva vergogna di presentarla ai suoi familiari,ma per lei non era un problema. Per Laura,Alex era perfetto così com’era,infondo nemmeno lei lo aveva fatto conoscere ai suoi genitori,quindi perché preoccuparsi?
Subito dopo fece un sospiro e attraversò il corridoio per ritornare nella camera.
Appena entrò vide Raini distesa a peso morto sul letto con una smorfia depressa
‘’Che hai fatto fuori?’’ domandò curiosa.
‘’Non sono affari tuoi’’ disse scorbuticamente la castana.
‘’Allora me lo presti il cellulare,devo controllare solo una piccola cosa’’ mormorò la riccia in quanto avesse lasciato il suo Iphone a casa.
‘’Compratelo’’ rispose la ragazza freddamente.
Quel luogo era in contrasto con la personalità di Laura:lei era perennemente arrabbiata senza motivo ed ora che non poteva nemmeno fumare o passare il tempo con il suo fidanzato avrebbe voluto spaccare tutto ciò che la circondava.
‘’Cosa fate qui per divertirvi?’’ chiese la castana.
‘’Bhe possiamo vedere un film oppure fare un giro per il parco’’ esclamò Raini entusiasta.
‘’Roba da idioti,insomma’’ rispose lei.
Quest’affermazione rese la riccia immediatamente triste,ma a Laura non fregava nulla degli stati d’animo altrui;era una menefreghista e ne era estremamente consapevole,non avrebbe assolutamente cambiato il suo comportamento per altre persone. Era così,così e basta.
‘’Come mai sei qui?’’ chiese Raini cambiando discorso e tentando un altro approccio.
‘’Ma non pensi che siano esclusivamente fatti miei?’’ domandò Laura furiosa.
Raini evitò di rispondere,semplicemente sbuffò ed uscì dalla stanza per dirigersi alla mensa dove avrebbe consumato il pranzo,Laura non aveva alcuna voglia di mangiare,poi era certa che in quel posto servissero roba precotta e vecchia di qualche mese. Perché rischiare un intossicazione alimentare?


Durante l’ora del pranzo,non faceva altro che pensare ad Alex,teneva in mano una loro foto che si era portata di nascosto e che aveva tenuto in tasca per tutto il tempo; lui la abbracciava e pensava a quanto avrebbe voluto essere tra le sue braccia in quell’istante,almeno avrebbe sentito la sensazione di essere a casa.
Decise di chiamarlo per risentire la sua voce in quella giornata terribile.
Bip,Bip,Bip. Occupato.
La castana si innervosì e gli venne l’impulso di lanciare il telefono per aria,ma-al contrario-continuò a sentire quei suoni insistenti e continuava a richiamarlo senza attendere nemmeno due minuti,tra l’una e l’altra chiamata. Voleva solo avere sicurezza. E lui lo era.
Raini tornò dal pranzo ripresa dall’ultima discussione con la ragazza.
‘’Non vai a pranzo?’’ chiese la riccia.
‘’Non ho fame’’ rispose continuando a sostenere il cellulare accanto al lobo.
‘’A chi telefoni?’’ domandò con un po’ troppa curiosità,la quale fece scattare nella ragazza un improvvisa ira.
‘’Cavoli miei,perché non pensi un po’ ai tuoi?’’ urlò
Non è che cel’avesse con Raini in particolare,lei cel’aveva con tutti tranne che con Alex,lui lo amava.
Raini non rispose più,si mise tranquillamente a parlare al telefono con il suo ragazzo e Laura si irritò per il modo in cui loro due si amassero,anche perché era un modo a cui lei ed Alex non si avvicinavano neanche lontanamente.
‘’Potresti tapparti quella bocca?’’ chiese alla riccia continuando a sentire la segreteria all’altro capo del congegno.
La riccia continuò a parlare anche se con un tono meno arzillo e vivace,era paziente e non dava nulla per scontato,non avrebbe dato in escandescenze:non era nel suo stile.
Laura staccò il cellulare dall’orecchio,aspettando la sua telefonata ed origliò la telefonata dei due fidanzati.
Lei era così gentile e dolce e lui sembrava amarla molto. Perché lei ed Alex non erano così? Forse perché loro non erano sdolcinati,ma si amavano tanto.
Ne era convinta. Il loro amore era indistruttibile.


‘’Amore,quindi domani vieni a trovarmi?’’ domandò la riccia quasi a fine telefonata.
La risposta doveva essere positiva perché poco dopo aver chiuso la chiamata,iniziò a saltellare per tutta la stanza e a Laura fece pena quella scena. Soffocò una risata,solo per non umiliarla.
‘’Domani viene il mio fidanzato’’ continuò a ripetere senza sosta.
‘’si,ho capito’’ esclamò Laura annoiata.
‘’E tu sei fidanzata?’’ chiese Raini presa dall’emozione..
‘’Si una specie’’
E adesso perché aveva risposto così? Loro erano fidanzati da un anno,loro erano un coppia ufficiale ed era sicura che sarebbero rimasti insieme per l’eternità.
‘’Ma che ti interessa? Si,sono fidanzata..punto’’ ribadì irritata.
Parlare con altre persone la rendeva nervosa,ma in fondo non le interessava più di tanto. Non voleva amici,voleva che l’estate trascorresse più velocemente possibile così poteva tornare alla sua vita normale.
‘’E non viene a trovarti?’’ continuò irritandola ancora di più.
‘’Ma cosa diamine vuoi? Non ci conosciamo nemmeno da un giorno e già ti impicci,guarda la tua vita’’ sbottò facendola zittire.
Laura prese il cellulare e si avviò verso il corridoio. Arrivata fuori ricompose il numero di Alex ,che ormai sapeva a memoria, e attese una risposta.
‘’Piccola’’ disse semplicemente il ragazzo.
‘’Alex’’sussurrò’’ti ho lasciato 40 chiamate’’ continuò dopo aver ripreso fiato.
‘’Non avevo linea’’ si scusò nel modo più fasullo possibile,lei non credeva a quell’affermazione,Alex non era sempre stato sincero,ma in quel momento sentiva solo il bisogno di udire la sua voce roca.
‘’Non fa niente,amore’’ mormorò la ragazza con una voce che incarnava una certa ammirazione verso il ragazzo.
‘’Come mai mi chiamavi?’’ rantolò.
‘’perché volevo sapere se domani volessi venirmi a trovare’’ disse ricordando l’euforia della riccia ad apprendere che il giorno seguente il ragazzo sarebbe andato a farle visita. Voleva provare anche lei quell’emozione.
‘’Ma lo sai che non posso farlo,tuo padre potrebbe accorgersene e poi lo sai che ho lezione di chitarra’’ rispose supplicandola.
La castana si ricordò che lui tutti i mercoledì aveva lezione di chitarra,sognava di diventare un cantante e musicista;lei non si era mai opposta,amava quel suo lato un po’ metal,non gli avrebbe mai impedito di realizzare i suoi sogni.
‘’Si hai ragione’’ mormorò teneramente.
‘’Teneramente’’ non è un avverbio che si addice alla sua persona,solo il ragazzo riusciva a farla diventare dolce e quasi smielata.
‘’Adesso vado ti amo tanto’’ le disse.
Lei sorrise ‘’ti amo anch’io’’ rispose.
Anche se lo negava e se questa telefonata la distogliesse dai problemi di quella relazione,nella sua testa riecheggiava una domanda ‘’perché non aveva risposto?’’
Era andata più volte a casa sua quando il padre era a lavoro e ricordò che il suo telefono aveva una ricezione più che perfetta lì.
Comparve nella sua mente,la parola ‘’TRADIMENTO’’,cercò di eliminarla,ma in ogni caso era sempre lì che attendeva di uscire nel momento giusto.
Ebbene si,lui l’aveva tradita un paio di volte,ma chi non poteva sbagliare? Era comunque un essere umano, e tutti avevano il diritto di fare qualche errore.
Tutti meritavano una seconda possibilità,anche se nel suo caso si trattava di una settima o ottava. A lui bastava presentarsi fuori casa di Laura con un mazzo di rose o con un pacco di cioccolatini per essere perdonato,ormai aveva capito la tecnica per farsi perdonare. Andare lì con l’intenzione di sembrare patetico e fare uno di quei sorrisi da ‘’faccia di schiaffi’’ per entrare di nuovo a far parte della vita della ragazza.
L’aveva tradita con Meredith,la migliore amica di Laura. Entrambi avevano smesso di frequentarla da allora e continuarono a vivere la loro relazione come se nulla fosse successo,ma la castana non poteva negare di provare timore: timore che lui la tradisse di nuovo.
Come faceva ad essere certa che fosse fedele? 




Nuovo capitolo,ecco a voi..
questo capitolo non è uscito molto bene..ma vi confesso che ne sono molto fiera. 
Non so perchè,ma questa scrittura semplice e lineare (diciamo! xD) mi piace e mi fa capire che posso attuare diversi metodi di scrittura. 
Comunque al prossimo capitolo bacii! 

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