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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Prologo *** Capitolo 2: *** L'avventura inizia. *** Capitolo 3: *** il falso rapimento e la rabbia del cavagliere *** Capitolo 4: *** Gli strani discorsi di Takao e di Kai *** Capitolo 5: *** le sorprese dei boschi... *** Capitolo 6: *** Le tigri bianche e la lancia del fulmine ***
Eccomi ritornato con una saga in stile fantasy-epico
Eccomi
ritornato con una saga in stile fantasy-epico. La storia è parecchio
complicata, specie per gli “intrecci” e la presenza di quasi tutti i
protagonisti delle tre serie. Ho mantenuto i caratteri originali dei
protagonisti (non solo dal punto di vista psicologico, ma anche da quello
fisico) e i legami che si sono creati tra loro (esempio: Vorkov è il cattivo
che vuole catturare gli animali sacri. I quattro protagonisti si conoscono già
ecc.).Avrò anche occasione di creare
delle storie d’amore… (vedi Kai x Hilary, Kenny x
Emily…).
Ah, un piccolo particolare: in questa
fic le trottole non esistono…quindi se siete degli appassionati di questo gioco
che cercano dettagli di lotte mi dispiace deludervi…
dico sul serio!…
… … … …
e va bene…
ma poi non dite che non vi avevo avvisato!
Le trottole saranno sostituite da armi belliche medievali,
studiate apposta per i personaggi.
La foresta intorno al castello è
molto vasta, il suo silenzio può sembrare inquietante se non addirittura
straziante, e solo poche anime riescono a sentirne il pianto, e raramente anche
le voci…
-No
padre, non puoi farmi questo!- le urla della giovane nobile si propagarono per
tutto il castello, quasi a cercare un’approvazione da qualcuno, ma il silenzio
dei presenti era l’unica risposta che riceveva. La principessa era portata
nelle sue stanze da due guardie, incuranti delle urla disperate della ragazza.
La stanza della principessa Hilary era piena d’abiti costosi e gioielli, nel
centro della camera un letto di color rosa con tanto di tendine ai lati. Un
enorme specchio sulla parete rifletteva il viso in lacrime della ragazza, che
ancora sconvolta si lasciava pettinare i capelli da una serva. Non riusciva
ancora a crederci… il suo adorato padre l’aveva promessa in sposa senza il suo
consenso. L’idea di dover sposare il proprio miglior amico le faceva ribrezzo,
anche perché odiava molti aspetti di quest’ultimo.Gli voleva bene, certo,ma come amico! Non riusciva ad immaginarsi
moglie di Takao, anche se era un cavaliere imperiale o, come diceva suo padre,
il futuro successore al trono.
-Io
non posso accettare questa decisione. –annunciò la ragazza.
-Ma
signorina…- pronunciò a bassa voce la serva, ma lo sguardo di dolore e
supplicazione della ragazza non le fece finire la frase.
-Voglio
scappare.- disse tra i singhiozzi la principessa.
La
serva non osò replicare.
-Promettimi
che non ne farai parola con nessuno- disse la ragazza asciugandosi le lacrime.
-Io…-
la serva ebbe qualche momento di esitazione- …Glielo prometti, signorina!-la
sua voce si fece più decisa.
Hilary, scese con fatica lungo il muro di
quel casello, che ormai per lei rappresentava il luogo dove gettare la propria
vita. Non vedeva l’ora di abbandonare per sempre quel luogo, anche se un
profondo senso di nostalgia cominciava a crescere in lei. Un cavallo bianco
l’attendeva sul retro del castello. Finalmente poteva andare in contro alla
propria libertà.
***
Un ragazzo dai lineamenti
infantili attraversava il sentiero che conduceva al castello con molta
rapidità, come se percorresse quella strada tutti i giorni. Era un ragazzo
basso, con i capelli di un castano chiaro che gli scendevano fin sopra gli
occhi, era vestito comunemente nonostante fosse cresciuto in una chiesa. In
mano teneva una busta bianca, una lettera, che si stava affrettando a portare a
palazzo.
-Hey,
Kenny! – una voce al quanto irritante fermò il passo deciso del ragazzino.
-Ah,
Takao, sei tu! Mi hai spaventato!- Mormorò il giovinetto.
Si
trovava di fronte ad un ragazzo a cavallo, con lunghi capelli neri (blu?)
legati in una coda, uno strano cappello ed un sorriso entusiasta stampato in
faccia. Questi era un suo carissimo amico, il fratello di uno dei più famosi
cavalieri di tutto il regno.
-Eh,
eh il bosco è pericoloso anche di giorno, sai?-gli disse Takao con tono
sarcastico.
-Non
prendermi in giro! Non è tanto normale sbucare così all’improvviso, lo
sai!-affermò il piccoletto adirato.
-Stai
andando a palazzo?- chiese Takao sorpreso.
-beh,
sì. Sono stato convocato per un’udienza con il re. A quanto ho capito, si
tratta di qualcosa d’importante, e…-
-Riguarda
la guerra in corso?- lo interrompe l’altro ragazzo assumendo un’aria seria.
-Non
ne sono sicuro, ma credo di sì. –rispose il ragazzo dai lineamenti infantili.
-Salì!-
disse quello a cavallo ritrovando il proprio buon umore- Ti darò un passaggio,
sono curioso di sapere le novità!
Beh, questo è l’inizio… piano piano le storie si incroceranno e
arriveranno nuovi personaggi…
Eccomi ritornato con una saga in stile fantasy-epico
Ecco il secondo capitolo.
Piccolo avvertimento: è un po’ violento verso la fine -_^
Grazie a:Lenn chan , Ria(sono uomo al 100%, umano un po’ meno, però…),Kayx_Chan01(è vero,
ci siamo sentiti per le fan art su “un richiamo irrevocabile”à adoro questa fic X°°°Dà di Lenn chanà vi assicuro che non è pubblicità
oculta!!!à_C_””” ), Jaly Chan e Hilary14!!
Finalmente i due ragazzi a cavallo arrivarono al palazzo.
Era una struttura molto bella, e altrettanto sorvegliata, sorgeva accanto al
bosco, su un alto colle. Le due persone entrarono, senza essere fermate dalle
guardie. All’ingresso del castello, li attendeva un altro giovane uomo. Il suo
abito arancio e verde si faceva notare molto facilmente tra i muri gialli del
palazzo.
-Max!-
un urlo di gioia si espanse per il palazzo fino a quel momento deserto.
-Ciao,
Takao!- disse con calma il biondino nell’attesa..
-Quanto
tempo! È dall’ultimo torneo che non ti ho più visto!!- il moretto entusiasta si
precipitò dal suo amico- Come mai sei qui?
-Ah,
sono qui in visita, Ditenji mi ha convocato. – quel chiamare il re per nome era
tipico di Max, anche perché era uno dei suoi migliori amici. Poi, voltandosi
verso l’accompagnatore di Takao disse con lo stesso tono amichevole- Kenny, ci
sei anche tu!-
Il
ragazzino si avvicinò al suo interlocutore e guardandolo dritto negli occhi
disse: -Perché ci hanno convocato?
-Beh,
non saprei dirtelo…- Rispose Max al quanto sorpreso della schiettezza del
ragazzino.
Una
guardia si avvicinò ai ragazzi e fece cenno di seguirla. I ragazzi, portati
dalla guardia, entrarono nella stanza del re. Daitenji era seduto su una
poltrona rossa, e la sua espressione non preannunciava nulla di buono. Li
invitò a sedersi su un divano, e abbassando la testa, cominciò a parlare.
-Beh,
se vi ho convocato fin qui, un motivo c’è…
-Riguarda
forse Vorcov?- domandò Kenny a bruciapelo.
-Veramente,
sì… conoscete già la nostra situazione, il mio territorio è molto ambito da
Vorcov, ma… sono sicuro che voi, non conoscete il vero motivo…
-Certo
che lo conosciamo, Vorcov è un uomo pronto a tutto pur di espandere il proprio
dominio, e sarebbe pronto anche a distruggere completamente il vostro regno a
costo di conquistarlo!- si alzò improvvisamente Takao in uno scatto d’ira.
-calmati
Takao -cercò di fermarlo Max- sono sicuro che Daitenji ci spiegherà tutto.
-Max
ha ragione…- pronunciò il vecchietto a bassa voce- non è quello l’obiettivo di
Vorcov… In realtà, nelle mie terre è nascosto qualcosa, che è in grado di dare ad
un comune essere umano il potere di esaudire ogni suo desiderio…-
I
ragazzi guardarono il vecchio con espressione sbalordita. Era la prima volta
che quel vecchietto tanto simpatico parlava di una cosa tanto assurda.
-vedete…
in queste terre, è custodita una chiave in grado di conferire questo potere…
***
Il cavallo
galoppava molto velocemente, schivando tutti gli ostacoli con molta facilità,
il suo colorito bianco neve attirava non poca attenzione su di sé. In groppa al
cavallo, Hilary aveva un’espressione preoccupata: era la prima volta che usciva
dal proprio palazzo senza scorta, e per di più, era scappata volontariamente.
Cosa le avrebbe detto suo padre non appena l’avrebbero trovata? No, non voleva
neanche pensarci, era ovvio che l’avrebbero costretta a sposarsi! “è per questo
motivo, che non dovranno trovarmi Mai!” pensò Hilary mentre ordinava al cavallo
di aumentare la velocità.
Ormai le tenebre
erano imminenti. La giovane principessa, stanca del viaggio, si era accostata
presso un ruscello che sgorgava presso un monte che spesso si trovava ad
osservare dalla finestra del suo castello. Ciò significava che era ormai
lontana da suo padre.
“Non ci metteranno molto a capire che sono fuggita” pensò
Hilary, mentre cercava di sistemarsi sotto un grande albero “Sicuramente
domattina manderanno delle scorte a cercarmi…”.
I suoi pensieri furono interrotti da delle voci rozze che
si avvicinavano sempre di più. La ragazza si alzò di scatto, e nascondendosi
dietro l’albero, rimase ad osservare. Tre uomini alti e armati si avvicinarono
al ruscello.
-Ma guarda che bel cavallino…- disse quello che sembrava
essere il capo, per via dell’armatura più appariscente.
-Guarda, capo, quant’è bianco!- disse un altro-
Sicuramente lo venderemo a buon prezzo!-
Il terzo uomo si avvicinò al cavallo per prenderlo.
-Un cavallo cosi è molto femminile…- riprese il capo-…qui
ci deve per forza essere il padrone. Trovatelo!-ordinò.
-Si, sì lo sappiamo, se è uomo, lo uccidiamo, se è donna,
è nostra!-disse il terzo uomo con un sorriso maligno in faccia.
“Briganti…” era la prima parola che venne in mente a
Hilary nell’istante in cui sentì quel discorso.
I due uomini si misero al lavoro. Erano piuttosto
imbranati, al contrario del loro capo, che sembrava spiccare d’intelligenza. Il
capo non partecipò alle ricerche, ma rimanendo a guardare quel meraviglioso
purosangue, notò dietro l’albero una veste di color rosa, ricamata con fiori
bianchi e rossi.
Hilary non fece in tempo a capire la situazione,
quand’ecco spuntare da dietro di lei un orribile uomo intenzionato ad
afferrarla. La ragazza emise un grido di paura, e tirando involontariamente un
pugno in faccia all’aggressore, cominciò a correre a valle.
-Prendetela!- urlò l’uomo con intensa rabbia.
La ragazza correva con tutta la forza che aveva, e
nemmeno i fitti rami del bosco riuscivano a fermarla. I suoi inseguitori, però
erano solo due, fatto che le fece pensare ad una via di fuga sicura. Aveva
ragione: ai due uomini cominciavano a mancare la forze, in fondo, Hilary era famosa
per la sua resistenza. La ragazza si fermò a prendere fiato, quand’ecco
spuntarle d’avanti il capo dei briganti in groppa al corsiero bianco. La
ragazza, dalla sorpresa, cadde a terra.
-Sappi che non ti risparmierò per quello che hai
fatto!-Disse l’uomo indicando il suo naso scomposto, alzando contemporaneamente
la spada sopra la testa della ragazza.
Era la fine…
Ma… il brigante non fece in tempo a concludere la sua
losca azione, che una freccia gli si conficcò nel collo, facendo strada ad una
gran quantità di sangue che andò a cadere addosso al bianchissimo manto del
cavallo. Hilary spalancò gli occhi, incredula e spaventata.
Lentamente si girò, e vide le sagome degli altri due
briganti uccisi nello stesso modo.
La sua attenzione si spostò su una quarta figura in cima
ad un colle che con l’arco in mano, che la fissava. La vista della ragazza,
cominciò ad annebbiarsi di fronte a quella figura che le si avvicinava sempre
più.
Svenne, senza vedere in volto il proprio salvatore…
Continua…
Questo è solo l’inizio…ha,ha,ha…(coug,coug) scusate se
mi lascio trasportare. Comunque, mi fa piacere che a molti di voi, piace questo
genere! Vedrò di aggiornare prima possibile._C_
Capitolo 3 *** il falso rapimento e la rabbia del cavagliere ***
***
Ecco il terzo capitolo. Ringrazio Francesca Akira89 per avermi fatto notare
l’errore! Vedi, pensavo che lo sapeste già…chi è l’unico personaggio che ha i
capelli sopra gli occhi, è basso e assomiglia terribilmente ad un mollusco? Il
prof K (Kenny è il suo nome in inglese)!!! Comunque, non è un rifacimento di
Ivanhoe (non ti preoccupare, so di chi parli… messer diseredato, vero?), perché
io inserirò anche degli elementi fantastici… Più avanti arriverà anche Yury,
per la gioia delle sue fan (a me non va tanto a genio_ /_) …
Ringrazio Killkenny, hermy91, Hilary14, Kagome 13,
Hila92(a-a-a-amore 0////0), Lenn chan, lucy-92, Ria, Kayx_Chan01(uomo sadico... umh... è un’idea… comunque,
quando ti ho mandato io un’e-mail, mi ha risposto il tuo operatore dicendo che
non ha trovato l’indirizzo, non so se x te è lo stesso…poi controllo…)
Grazie a tutti -^_^- per i commenti! Sono davvero molto
felice che abbiate notato questa ‘strana’ storia…
I
tre ragazzi uscirono dalla stanza reale scortati da una guardia. Il loro volto
esprimeva una strana espressione di confusione, accompagnata da un velo di
impazienza ed entusiasmo. Nessuno dei tre pronunciò parola. Forse era la
sconcertezza, o forse l’euforia ad impedirgli di parlare, ma sicuramente era
qualcosa di molto forte.
-Voi…
voi che ne pensate…-Max irruppe nel silenzio che si era creato.
Kenny
si volto verso il biondino, e aprendo un libro che teneva in mano disse con
tono molto basso:-Non sono sicuro se credere a queste favole…
-Beh,
comunque sia, non possiamo tradire il re!- disse Takao molto deciso- lui conta
su di noi, e poi… non vedo l’ora di partire!!!-una risata elettrizzante
accompagnò quest’ultima frase.
-Ah,
vedendo il tuo entusiasmo non posso fare a meno di imitarti!- replicò Max
sorridendo.
-
Beh, allora cosa aspettiamo?-Il moretto entusiasta si mise a correre per
prendere il set da viaggio, che tanto scrupolosamente conservava per i tragitti
lunghi.
-Ma
Takao…
-Eddai,
Kenny, non è mica un suicidio!-scherzò Takao.
Era
la prima volta che partiva per una missione così importante, e non sarebbero
stati di certo i dubbi di Kenny a fermarlo!
In
quell’istante una figura femminile si avvicinò ai tre amici con molta fretta.
Era la signora Keiko (chi si ricorda della dolce maestria di Takao?N.d.A.), e
aveva un messaggio urgente per Takao.
-Per
me?? E cosa sarà mai?-disse Takao con tono ironico.
-Ecco,
questa lettera è da parte del padre della principessa Hilary…
A
Takao venne una fitta al cuore.
-Che
sia successo qualcosa?-domandò Max preoccupato.
Takao
strappò la lettera dalle mani della donna e aprendo molto rapidamente la busta
lesse la spiacevole notizia.Il ragazzo abbassò la tasta e arrotolò il pezzo di
carta nella mano destra.
-Takao…-
iniziò Kenny, ma fu interrotto da una pacca sulla spalla da parte di Max.
-Hilary…
lei, l’ hanno rapita!- disse il moro senza alzare la testa, con serietà che non
si addiceva al suo solito carattere solare.
-Chiunque
sia…io lo trovero!-alzo la testa, il suo volto appariva con un’espressione di
rabbia e dolore messe insieme- E allora lo ucciderò!
Il
ragazzo corse via lungo il corridoio seguito dagli sguardi spaventati dei suoi
compagni, stupiti per le parole appena sentite.
***
Hilary, aprì lentamente gli
occhi. Aveva un gran mal di testa, e a svegliarla fu una sensazione di bagnato
sulla fronte. Principalmente, per via del buio non riusciva a vedere molto bene
ciò che la circondava, ma poi, cominciò a distinguere una fiamma accesa, e con
questa un uomo. La persona che si trovava davanti a lei, non parlò, ma si
limitò a togliere dalla fronte della ragazza il fazzoletto viola che teneva in
mano. Era un uomo alto, con indosso un mantello grigio scuro che copriva la
testa e parte del volto, aveva degli occhi grigio-porpora e una ciocca di
capelli grigio scuro che copriva la fronte. Hilary era seduta accanto ad un
albero con la schiena appoggiata al trono, e non riusciva a distogliere lo
sguardo da quell’occhio di un colore così particolare. La ragazza dopo un primo
momento di calma, si accorse della situazione in cui si trovava, lasciando
spazio all’ansia che in breve tempo si impadronì completamente del suo volto.
L’uomo, sembrò accorgersene, e con tono freddo le chiese:
-Faccio
così tanta paura?
La
ragazza non rispose, incantata dalla glaciale e profonda voce del suo
interlocutore. Non aveva mai sentito una voce così, una voce che sembrava
soffocarla.
L’uomo,
non sentendo risposta, girò la testa in un’altra direzione, e alzandosi
lentamente, si sedette dall’altro lato del terreno che illuminava il fuoco. In
quell’istante la giovane principessa si accorse di aver ferito lo sconosciuto. Dopo
qualche istante di esitazione si alzò, ma si accorse che lentamente qualcosa le
scivolò di dosso. Era un mantello rosso-porpora, con cui lo sconosciuto l’aveva
coperta, probabilmente per proteggerla dal freddo della notte. Aveva sentito
parlare di capi di vestiario di questo colore, ma aveva anche sentito dire che
si trattava di oggetti molto rari. I suoi pensieri, però dopo non molto si
concentrarono nuovamente sul ragazzo che in quel momento si trovava dietro una
barriera di fuoco. A guardarlo, a Hilary venne all’improvviso il desiderio di
sentire ancora una volta quella voce…
La
ragazza percorse la stessa strada che il misterioso uomo aveva fatto poco fa, e
ci si sedette accanto. L’uomo girò la tesata in direzione della ragazza, come
aspettando una risposta alla domanda precedente.
-Io…Io
volevo ringraziarti…-disse la ragazza a bassa voce, quasi senza farsi sentire.
L’uomo
annui, senza tuttavia rispondere.
-Tu,
come ti chiami?- chiese la ragazza più convinta.
-Mh?-annui
di nuovo con tono interrogativo.
-Beh,
intendo, ce l’hai un nome, vero?-
-Kai…-rispose
il ragazzo abbassando il cappuccio del mantello. -Tu?
-I-Io
sono Hilary- arrossi la giovane vedendo il bel viso del ragazzo che si trovava accanto,
ma soprattutto notando i suoi capelli bicolore, grigi e neri.
-Hai
fame?-domandò il ragazzo con quella voce sempre calma.
-beh,
ecco…- era vero, non aveva mangiato da un giorno intero, ma le mancava il
coraggio di dirglielo.
-Andiamo.
-si alzò il ragazzo dirigendosi verso il suo cavallo grigio-conosco una locanda
qui vicino.
-si-
sorrise la ragazza, seguendo il misterioso Kai.
Continua…
Spero
vi sia piaciuto!
Ps. Il mio computer non ha i caratteri slavi, perciò
faccio come posso =_= :
Baljshoe spasibo vsem vam!!! ß (in russo: grazie a
tutti ^_-)
Capitolo 4 *** Gli strani discorsi di Takao e di Kai ***
Ecco il quarto capitolo, scusate se non aggiorno da
molto, ma il mio pc ha avuto qualche piccolo problemino…(sorvoliamo=_=sapete
non è facile quando il virus attacca l’antivirus e ti blocca l’intero
sistema!!! è_è)
Garazie a: Killkenny (mi sa che hai ragione…), Lucy-92,Hila92(
Tesooo? O////O), Francesca Akira 89 (nel prox cap), Jaly chan, Lenn chan (la
mia idol-/////-), Fire Angel, Ria(faccina stupito-imbarazzato), Seiko, Kaiyoko,
Kayx_chan01( non ti preoccupare è tutto ok^_^). Grazie davvero!
L’uomo
salì sul cavallo, porgendo una mano alla ragazza. Hilary si guardò intorno
cercando con lo sguardo il suo cavallo bianco, che sicuramente doveva essere
scappato in seguito allo scontro nel bosco, ma si sa, la speranza è l’ultima a
morire. Dopo qualche istante porse la mano al ragazzo a cavallo, che con molta
facilità la sollevò da terra e la fece sedere davanti a lui, in modo da tenerla
tra le braccia. La principessa arrossì lievemente, e cercò di non darlo a
vedere. –Vai- ordinò il ragazzo al cavallo, sbattendo le gambe sui fianchi di
quest’ultimo. L’improvvisa partenza, fece scivolare la testa di Hilary sul suo
petto, cosa che sembrava non dispiacere al ragazzo. Hilary, quasi
immediatamente si staccò dal petto di Kai, con in viso un’espressione imbarazzata.
La sua attenzione fu attratta dall’equipaggiamento di cui era fornito il
ragazzo: sul lato destro del cavallo era appeso un sacco da viaggio con dentro
ogni tipo d’armi. La più vistosa era indubbiamente una faretra piena di frecce
dalle piume rosse, con accanto un arco decorato rosso e nero con dei motivetti
in oro. La ragazza, notò anche ce l’uomo aveva al fianco una spada, che però
non distinse bene, siccome si trovava sotto il mantello del ragazzo.
Ormai,
si distinguevano delle luci al di là del bosco.
***
Max si portò una mano alla testa, scompigliandosi i
capelli, mentre rivolgeva un’occhiata preoccupata a Kenny.
-Credi
che ci dobbiamo preoccupare?-gli chiese allora.
-Non
so che dire…-guardò Takao, che in lontananza cercava disperatamente di equipaggiare
il suo cavallo- è strano che ci ha fatto partire già a quest’ora di sera, ma il
fatto che non andrà a cercare Hilary mi preoccupa ancora di più…
-Mah,
non sai mai cosa gli passa per la testa!- ribadì Max con tono ironico mentre
indicava con lo sguardo Takao che discuteva animamene con il suo cavallo
(scommetto che il cavallo ha ragione_C_N.d.A.).
-Però,
conoscendo Takao, credo che dietro a questo c’è un valido motivo…-disse il
ragazzino affondando la faccia in un libro che teneva aperto in mano.
-Eh?-
Fece il biondino con tono interrogativo.
-voglio
dire… prima minaccia di uccidere la persona che ha rapito Hilary, e poi non si
degna nemmeno di andarla a cercare…
-
Takao è fatto così-lo interrompe Max sorridendo- Non ha per niente abbandonato
l’idea di cercare la sua Hilary, solo che lo farà contemporaneamente al suo
dovere.
-certo…devi
avere ragione…-disse dubbioso il piccoletto.
-A
proposito, com’è che si chiama quel luogo dove dobbiamo andare? Qualcosa come
il villaggio della tigre stanca?
-Tigre
BIANCA- gli urlò contro il piccoletto, sentendosi offeso dall’ironia
dell’amico. Nonostante fosse cresciuto senza genitori, Kenny aveva studiato
moltissimo, e il suo amore per i libri era inestimabile. Gli scherzi di Max lo
facevano innervosire non poco, specie se avevano come scopo quello di insultare
la cultura.
-Va
bene, va bene, ho capito…- disse Max ridendo tra se e se.
-Allora,
ragazzi, siamo pronti?- Takao li raggiunse con il suo solito sorrisino in
faccia e un ottimismo invidiabile che sbucava da tutti i fori.
-Sì-
gli rispose Max contagiato da tutto questo buon umore.
-Allora…-Takao
salì in groppa al suo cavallo molto faticosamente.Era noto che i due (animali)
non andavano molto d’accordo
-Sì
parte!- concluse la frase indicando con un dito il buio sentiero nel bosco.
***
“Che
strano posto…” pensò la ragazza vedendo l’enorme cancello di ferro presso il
quale si fermò il cavallo di Kai. Si trovava davanti ad un edificio scuro, con
poche finestre, e circondato da un fitto strato di bosco. Kai discese da cavallo
aiutando la ragazza a venir giù, per poi dirigersi verso la scura porta di
legno dell’edificio. A differenza di quel che poteva sembrare, quel posto era
molto accogliente, una vasta sala era disparsa di tavolini in legno,
accuratamente decorati, delle fiasche luci di candela illuminavano tutta la
stanza. Una ragazza dai capelli e dagli occhi rossi si avvicinò ai due.
-Desiderate?
- chiese la ragazza con tono servizievole, guardando Kai, che nel frattempo si
era messo nuovamente il cappuccio.
-Un
tavolo e una stanza- le rispose il ragazzo freddamente, dando alla giovane di
fronte a lui un sacchetto scuro con dentro del denaro.
La
donna sorrise amichevolmente: - Io sono la proprietaria del locale, il mio nome
è Salima. Prego da questa parte…- la ragazza si diresse verso un punto in della
stanza in cui iniziavano delle scale. Kai e Hilary la seguirono. Salima aprì
una porta decorata in legno in fondo al corridoio –La cena sarà pronta tra
poco, vi aspettiamo. -detto questo la ragazza si allontanò di nuovo, lasciando
i due soli in quella stanza. Era una stanza molto accogliente, aveva due letti
paralleli agli angoli della stanza, al centro del muro c’era una grande
finestra e i mobiletti in legno presenti contenevano ciascuno una candela per
illuminare al meglio la stanza. Kai si diresse verso la finestra e si appoggiò
sul davanzale. Hilary, si avviò verso il letto sulla destra e ci si sedette
elegantemente. Il ragazzo si tolse il mantello e lo poggiò sull’altro letto. I
vestiti del ragazzo erano di tonalità viola, un completo cavalleresco con i
margini delle maniche e il colletto rossi, che incantò la ragazza. Kai incrociò
le braccia sul petto e continuò a fissare un punto indefinito fuori della
finestra.
-Signor
Kai… - cominciò Hilary.
Il ragazzo
non si voltò.
-Volevo
chiederle, beh insomma, perché ha deciso di aiutarmi in quell’occasione?-il
tono della ragazza si abbassò notevolmente.
-Volevi
forse farla finita?- le rispose il ragazzo freddamente.
-No,
non è questo…- abbassò la testa, “forse sarebbe stato meglio”pensò. – Solo che…
lei avrebbe potuto anche ignorarmi, e invece…
-Ti
ho preso con me. -
-già…-
disse con un’espressione triste in volto.
-Sei
libera di andartene quando vuoi. –disse di spalle - anche ora.
-Io
non volevo dire questo…-
Kai
non le rispose.
-Che
ne dice di andare di sotto per la cena?- gli chiese per cambiare argomento.
-Non
ho fame. –rispose Kai con distacco- vacci da sola.
-sì…-
annuì la ragazza mentre apriva la porta per poi richiuderla nuovamente dietro
di sé. Si appoggiò alla portone con la schiena e sospirò. Non aveva ancora
capito chi fosse questo Kai. Di lui conosceva solamente il nome. “Kai, non è né
un mestiere, né un passato, né un casato… È solo un nome…” pensava mentre
scendeva le scale. Mentre inevitabilmente andava incontro a qualcosa che
avrebbe preferito evitare…
Grazie
a tutti per aver letto, sono felice di ricevere tanti commenti^_^! Chissà cosa
accadrà alla piccola Hilary una volta scesa dalle scale? Chi incontrerà? Chi è
in realtà Salima? Perché possiede una locanda? Dov’è Takkino? Perché Kenny è
basso? Che sia sottosviluppato? (Comincio a divertirmi a fare delle domande
senza senso… ih.. ih… ih) Per avere le risposte a queste e altre domande,
seguite il proximo capitolo!!!! ^_-saluti Sessh (per chi interessa sul forum sono sesshopokky)
Sono
nuovamente tornato, di nuovo in ritardo, però sono io^_^. Questa volta ho fatto
un capitolo molto più lungo, spero che vi piacerà… E poi questa volta
incontreremo…
Grazie
a: Hila92(ok, non lo farò -_^), Francesca Akira89, Lenn-chan( *_*),Ria (non ti
preoccupare!), Fire Angel (il peso degli occhiali, eh? Magari troverò una
spiegazione anche a questo), Jaly Chan, Rika88 (ah, Rei…), Bia-chan, Seiko (
ah,ah sesshomaru ama le domande ^_^ ßsorrisino beota stile
Takkino), Kaiyoko.
***
La ragazza scese lentamente le scale. Non
aveva mai avuto a che fare con persone come quel Kai prima d’ora. Le era del
tutto estraneo, nonostante l’avesse salvata da morte certa. E la cosa più
brutta è che si rifiutava di spiegarle il perché. Sembrava quasi che stesse
nascondendo qualcosa, però… lo stava nascondendo a se stesso. Era ovvio, lui
stesso temeva la risposta che avrebbe dato alla ragazza.
-Buona
sera, signorina…- le si rivolse amichevolmente Salima.
-La
prego, mi chiami Hilary - le rispose la brunetta sorridendo.
-
D’accordo, Hilary…- il volto di Salima si illuminò con un sorriso amichevole e
allo stesso tempo molto ospitale.
-Beh,
in fondo abbiamo la stessa età - le rispose la brunetta replicando il sorriso.
Salima
si diresse verso un tavolo apparecchiato a dovere, facendo cenno a Hilary di
seguirla.
L’ambiente era del tutto diverso da quello del castello.
Sicuramente mancava il lusso cui era abituata… Ma nell’atmosfera c’era un’aria
piacevole che la faceva sentire a proprio agio. Avvicinatasi al tavolo, chiese
a Salima di tenerle compagnia, richiesta alla quale la rossa non seppe
rifiutare. Era raro che una forestiera si interessasse a parlarle, normalmente
i clienti che alloggiavano in quel posto evitavano anche solo di posare gli
occhi sulla padrona di casa.
-Senti, Hilary… cosa mi sai dire sul tuo ragazzo?-
Ad Hilary andò di traverso l’acqua che stava sorseggiando-
Quello, non è il mio ragazzo!- Rispose bruscamente non appena ripresasi.
-Beh, allora… il tuo compagno di viaggio.
La brunetta abbassò lo sguardo… cosa le poteva dire… che
stava per dormire nella stessa camera con un perfetto sconosciuto? Che
quell’uomo si rifiutava di tenere una conversazione con lei? O forse che Kai
aveva ammazzato tre uomini a sangue freddo?
-Sai -iniziò Salima accortasi dell’aria preoccupata di
Hilary – quel ragazzo viene spesso in questo posto… e con notevoli somme di
denaro…
-Davvero? –disse Hilary stupita.
-Si… girano voci che sia un mercenario…
-Mercenario?- la interruppe Hilary come a farle capire che
non sapeva assolutamente il significato della parola.
-Un mercenario…un soldato a pagamento- rispose la rossa
guardando la ragazza che si trovava davanti. Come poteva essere possibile che
non conoscesse questo termine? Nell’epoca di guerra in cui vivevano lo sapevano
praticamente tutti. Persino i bambini giocando usavano termini militari, eppure
quella moretta che aveva d’avanti… possibile che l’avessero tenuta all’oscuro
di una cosa simile…
-Beh, dall’arsenale di armi che si porta dietro, forse
potrebbe anche essere vero…
- Un arsenale di armi?
-Beh, si, si porta con se molte armi…- Hilary abbassò la
testa. In fondo, un mercenario è soprattutto una persona che uccide a
pagamento. Ecco il perché non ha provato il minimo rimorso a togliere la vita a
tre esseri viventi… e poi sicuramente non erano i primi… e, pensava, nemmeno
gli ultimi.
-Sembrerebbe una persona interessante…- sorrise maliziosa
Salima- è la prima volta che viene con qualcuno… e quindi pensavo che tu forse
lo conoscevi un po’ meglio…
-Io, veramente…- Hilary abbassò lo sguardo ulteriormente.
***
-Allora, caro il nostro professore? Visto che ci siamo
persi!- Takao sgridò il ragazzino che lo precedeva, e che con aria
intellettuale continuava a fissare una cartina all’apparenza illeggibile. Takao
fece avvicinare il proprio cavallo accanto a quello di Kenny, e sbirciò tra le
tante lettere illeggibili per intravedere qualche indicazione utile.
-Secondo i miei calcoli dovremmo essere vicini alla meta…-
il piccoletto si guardò nervosamente intorno, scorgendo, però solo una gran quantità
di alberi e cespugli.
-Dai, Takao, resta calmo, in fondo non è detto che
dobbiamo per forza arrivarci oggi.- disse Max per alleviare il nervosismo di
Takao.
-Io non ho tempo da perdere!- Il moretto con la coda
rivolse un’occhiata infastidita verso il biondino, che con un sorriso sulla
faccia lo fissava divertito.
-E cosa avresti da fare, tu?- gli chiese a qual punto.
-Beh, ecco io…- Takao non sapeva che rispondere…non voleva
dirgli la verità, anche se era così evidente.
-Guardate, delle luci!- urlò Kenny con esplicito
entusiasmo.
-Ah, che bello siamo arrivati!- sul volto del cavaliere
vestito di blu appari un sorriso entusiasta – Finalmente potrò incontrare
questo tizio!
-Il capovillaggio?- domando Max stupito… non sapeva il
perché Takao ci tenesse tanto ad incontrare il suo ‘amico di vecchia data’.
-chi altri se no?- rispose contento.
Il biondino non aveva davvero idea di chi si potesse
trattare.
-Beh, non startene lì impalato, andiamo- sottolineò
l’ultima parola con un’animazione fuori dal comune. Takao tirò un calcio ai
fianchi del proprio cavallo, che con estrema rapidità si mise a correre
velocemente verso la valle. Nella brusca partenza il moretto tirò una pacca
anche sul cavallo di Kenny, che si incamminò altrettanto velocemente.
-Hey, voi due è pericoloso correre nel bosco!- gli
rinfacciò il biondino infastidito di essere stato lasciato solo-…nel bosco, al
buio, e alla cieca.
-Ah, vi prego, fermate questo coso!!- continuava a
frignare Kenny in groppa al cavallo sempre più agitato. Takao, non accortosi
del danno provocato, continuava a ridere di gusto a questa scena tanto
divertente.
***
-Allora, cosa mi dici?- insistette Salima.
-no-non…-cerco di blaterare qualcosa Hilary, quando
all’improvviso la porta della locanda si spalancò lasciando le due ragazze
perplesse. Entrò un abominevole essere verde, dalle forme lontanamente umane.
-Che…che cos’è quello?- chiese Hilary spaventata.
Salima spalancò gli occhi, incredula. Un mostro nella sua
locanda. Un posto in cui non era ammesso alcun genere di creatura non umana.
-Cosa sei venuto a fare, mostro! –Chiese la rossa con aria
minacciosa- Vattene!
Il mostro aveva una carnagione verdastra, con moltissime
rughe. Le sue gambe erano praticamente inesistenti, e la testa, superava le
dimensioni normali di almeno il doppio. Aveva addosso diverse armature e
qualche straccio di vestito, che probabilmente aveva sottratto alle proprie
vittime. I suoi occhi, affamati, in cerca di morte, fissavano le due ragazze
con una certa continuità.
-Uh,uh,uh…- rise - io…voglio soltanto la tua carne!- disse
saltando addosso alla ragazza con una velocità sovrannaturale. Salima fece per
scansarsi, ma i lunghi artigli del mostro erano già conficcati nel legno della
porta, impedendo alla giovane qualsiasi via di fuga. La ragazza spaventata
guardò il mostro in faccia, scorgendo sul volto di quest’ultimo un sorriso
divertito, che incorniciava una lunga fila di denti affilati, dello stesso
colore della sua pelle. La ragazza terrorizzata non riusciva più a spostarsi,
il suo corpo le permetteva soltanto di scivolare giù, lungo la parete, con le
ultime forze rimaste prima di svenire. Salima senti un’assordante rumore
provenire da dietro il mostro: Hilary aveva lanciato una sedia sulla schiena
dell’essere deforme.
-Ma guarda un altro spuntino…- il mostro sembrava più
divertito di prima, a tal punto da voltare le spalle alla rossa. Hilary
indietreggiò, lo spavento era forte, doveva ammetterlo, il cuore le sembrava
esplodere, mentre la creatura si avvicinava sempre più.
-stai giù!- si sentì un urlo dalle scale.
La ragazza immobilizzata dalla paura non riuscì a muovere
un passo. La voce che aveva sentito poco fa, l’avrebbe riconosciuta tra mille…
Da dietro l’orribile creatura comparì improvvisamente Kai,
con una mano appoggiata sul fodero della spada che non aveva ancora sguainato.
Stava correndo verso di lei, oltrepassando la creatura verde con eccezionale
rapidità. Non appena accanto alla ragazza la spinse bruscamente a terra.
-Chi ti credi di essere!- urlo il mostro con rabbia,
mentre allungava la mano verso il ragazzo ancora di spalle. Hilary, a terra
spaventata, senti sul proprio volto qualche goccia di liquido caldo umido. Apri
gli occhi. Guardò attentamente la scena che si presentava davanti ai suoi
occhi. Kai aveva sguainato la spada e la teneva con entrambe le mani, come se
facesse fatica anche a stare in piedi, mentre il mostro soddisfatto si leccava
gli artigli della zampa destra, sporchi di sangue. La brunetta, avvicinò
lentamente la mano alla propria guancia e sfiorando il liquido rosso guardò
immediatamente la spalla di Kai.
-Sangue- fu l’unica cosa che seppe dire. Le aveva fatto da
scudo. L’aveva salvata di nuovo.
-Ah, ah, ah…-rise il mostro- lo sai che non sei per niente
male? -disse rivolto a Kai, che nonostante la profonda ferita mostrava un volto
impassibile.
-Davvero molto allettante…- continuò - potrei anche…
***
-Guarda cosa hai combinato!- disse il biondino seccato,
mentre cercava di aiutare Kenny con tutti i mezzi possibili.
-Scusa, io non volevo- gli rispose Takao dispiaciuto con
aria imbronciata.
-Beh, è ovvio che non volevi, spingere la nostra unica
guida a cavalcare! Lo sai benissimo che non è capace!- lo sgridò Max
ulteriormente.
-Uff… non è di certo colpa mia se quello lì no è capace a
frenare!- rispose il moretto indicando con un dito Kenni svenuto a terra.
-e questo ti sembra un valido motivo per attentare alla
sua vita?- gli chiese Max sull’orlo di una crisi di nervi. Era impossibile
cercare di trattare con uno così! Takao si lascio scivolare lungo un albero,
scocciato.
-Hey, voi!- si rivolse a loro una figura maschile in
penombra. Takao seduto per terra alzò lo sguardo verso il suo interlocutore.
-Cosa ci fate qui?- gli chiese quella persona.
-Ma tu…- balbettò Takao osservando meglio quella persona
dai tratti famigliari.
-Takao? Tu qui?- il tono dello sconosciuto sembrava farsi
più cordiale.
continua…
Per questa volta basta… non sono abituato a scrivere
così tanto ç_ç
Capitolo 6 *** Le tigri bianche e la lancia del fulmine ***
Un altro capitolo… scusate il ritardo!!! Questo periodo è
stato critico e ho avuto davvero pochissimo tempo per scrivere. Mi spiace di
non aver potuto aggiornare prima! Perdonatemi!!
Una piccola anticipazione? Non sono sicuro di aver
riprodotto nel modo esatto il carattere di Rei… non sono molto pratico di
questo personaggio…forse è la volta buona per esercitarmi…
Grazie
a: mewsana, Rika88, super gaia, Lenn chan, Hilary14 (ho in mente altro… e poi
chi ti ha detto che Takao e Kai non si conoscono?), Blue crystal (fa sempre
piacere un lettore in più^_-), Kayx_chan_01 (puntuale, eh? -_-), Fire Angel,
Francesca akira89 (chiedo umilmente perdono), kaiyoko, Bia-chan.
-Ma tu…- balbettò Takao
osservando meglio quella persona dai tratti famigliari.
-Takao? Tu qui?- il tono
dello sconosciuto sembrava farsi più cordiale.
-Rei!-
il volto di Takao si illuminò improvvisamente con un sorriso. Si alzò
velocemente da terra, e corse incontro al ragazzo che aveva di fronte per
abbracciarlo.
-Ehm,
Takao…- cominciò a parlare il ragazzo con il codino- anche io sono felice di
vederti, ma potresti almeno lasciarmi respirare?
Il
moretto si accorse di essersi aggrappato al collo dell’amico con una certa
insistenza, e lasciò la presa. Ma come poteva trattenersi di fronte ad un compagno
che non vedeva da quasi due anni? L’amico di Takao era di origine cinese, con
un lungo codino che gli scendeva fino alle ginocchia e una fascetta rossa sulla
fronte. Portava una lunga tunica bianca con orli giallastri e dei pantaloni blu
notte, molto comodi e spaziosi.
-Rei?-
chiese Max che fino ad allora era rimasto in silenzio ad osservare la scena.
-Ci
si rivede eh?- sorrise Rei.
-Ah,
ora capisco chi è l’amico di cui parlava Takao… Allora alla fine ce l’hai fatta
a diventare il capovillaggio!
-Come
vedi...- sorrise nuovamente.
-Ma
voi due vi conoscete?- chiese Takao sorpreso dalle parole dei due.
-Ah,
è vero, tu non lo sai, ma Max ed io ci siamo conosciuti al torneo della
Famiglia Giules.
-Già,
e Rei mi ha battuto nelle semifinali…- continuò Max imbarazzato.
-Ora
si spiega tutto… avrei voluto esserci anch’io!- si lamentò Takao in un secondo
momento.
-Non
prendertela per così poco… potrai sempre rifarti l’anno prossimo!- lo
tranquillizzò Rei.
-In
fondo, anche il cavaliere più valoroso qualche volta soffre di raffreddore!-
rise Max.
-Non
vedo cosa ci trovi di divertente…- brontolò Takao offeso.
-Ormai
è buio, cosa né dite di passare la nottata al mio villaggio?-propose Rei ai
suoi amici, mentre posava gi occhi sulla sagoma di Kenny, con un’espressione
sorpresa.
-È
una lunga storia – sorrise nervosamente Max quasi leggendo nel pensiero del
cinese.
-Mh?
Cosa? Cosa è una lunga storia?- Takao non capiva di cosa stavano parlando i
due. Si era, ormai, completamente dimenticato di aver attentato alla vita di
Kenny… e poi di averlo nascosto in un cespuglio… e anche di averlo buttato nel
laghetto vicino per far sembrare un incidente l’accaduto. E tutto per
nasconderlo da Max, che lo avrebbe sicuramente rimproverato. Fortunatamente,
Max non era affatto il nobile viziato che sembrava a prima vista. Nonostante
avesse passato l’infanzia nel modo più spensierato e felice possibile, non
aveva mai mancato di rispetto a nessuna regola impostagli. Era ben educato,
molto cordiale con tutti e con tutto, e soprattutto estremamente ottimista.
Certo doveva ammettere che tra Max e Rei c’era una certa sintonia.
I
pensieri di Takao furono interrotti da una voce femminile al quanto irritante:
-Rei-kuuun*!!!!
– il canone di felicità che esprimeva quella singola frase faceva paura. Una
figura femminile dai lunghi capelli rosei stava correndo verso di loro, e
sventolava la mano destra in segno di saluto.
Improvvisamente,
il viso di Takao diventò dello stesso colore del cavallo di Hilary. Un bianco
intenso! Il suo corpo si paralizzò, e un senso di paura lo pervase. Aveva
davanti a sé la creatura più viscida di tutto il mondo, colei che aveva
popolato i suoi incubi più orrendi, la stessa persona che si era ripromessa di
ucciderlo, Maho.
***
-Davvero molto
allettante…- continuò - potrei anche…
-Scordatelo!-
proclamò Kai con autorità.
-Peccato
che non hai ascoltato la proposta… avrei potuto lasciarti vivere un po’ di
più…- si avvicinò ulteriormente a Kai.
-Sai,
i tipi come hanno un buon sapore…-continuò il mostro.
-Tsk,
stupido…- cominciò Kai – L’unica cosa che ti meriti di me è la morte!!!-
La
spada di Kai si ritrovò ben presto nel petto dell’essere, lasciando spazio a un
gorgo di sangue che non attendeva altro che uscire allo scoperto.
Hilary
osservava la scena con un senso di paura e di disgusto che la trapassavano ogni
qual volta che guardava il mostro. Ma la cosa che la infastidiva di più era
indubbiamente l’èspressione sul volto di Kai… così fredda, indifferente.
Il
mostro cadde a terra sporcando il bordo dei pantaloni di Kai con il suo sangue.
Il ragazzo, però non ci faceva caso, era più preoccupato di estrarre la spada
dal corpo della creatura, per poi ripulirla con gli abiti di quest’ultima. La
sua ferita, si era allargata con i bruschi movimenti, ma l’espressione del
ragazzo non mostrava alcun dolore. Hilary si alzò da terra, avvicinandosi al
ragazzo che stava già rimettendo la spada nel fodero.
-Signor
Kai…-cominciò a bassa voce.
-Sto
bene- le rispose schiettamente appoggiando la mano sulla ferita, come se le
avesse letto del pensiero.
-Ma…-
Hilary non sembrava convinta. Stava osservando la propria mano, ancora sporca
del sangue di quell’uomo- Signor Kai, si lasci medicare!- disse a Kai che stava
per salire le scale.
Il
ragazzo si voltò e indicando con lo sguardo Salima, disse: - Aiuta lei. Ne ha
più bisogno. -per poi sparire nello stretto corridoio che portava al secondo
piano.
Hilary
si precipitò in soccorso alla ragazza, che si riprese poco più tardi.
-Cosa
è successo qui?- chiese osservando la propria locanda quasi completamente
sporca di sangue, con un cadavere in mezzo alla sala. La reazione di Salima
tuttavia, non era cattiva, sembrava solo preoccupata del disordine combinato.
-Il
signor Kai ha abbattuto il mostro…- disse tristemente. Mentre parlava con la
ragazza i suoi pensieri erano rivolti a qualcun altro…
-Non
deve essere stato facile -suppose la rossa portandosi una mano alla fronte.
-Già…-
Hilary era del tutto assente.
-A
questo punto il resto spetta a me…-Salima si alzò dal suolo, e si diresse in
cucina per cercare qualcosa che la aiutasse a trasportare quel corpo fuori
dalla locanda.
-Vuoi
aiutarmi, Hilary?- si affacciò dalla porta della cucina.
-Io…-la
brunetta rimase soprappensiero per qualche istante- …io, purtroppo ho una cosa
da fare. –e si allontanò di corsa, diretta al secondo piano.
-ehm,
Salima, qui, c’è qualche disinfettante e delle bende?- si riaffacciò.
-Eh?
***
-Tuuu?-
la ragazza, che stava per saltare al collo del cinese col codino, si fermò
improvvisamente ad osservare con rabbia Takao. Il ragazzo, a sua volta,
sembrava impallidito ulteriormente. Entrambi, immobili si scambiavano sguardi
freddi, quello di Maho con un velo di rabbia, quello di Takao con un lenzuolo
di paura. Calò il silenzio più inquietante. La calma prima della tempesta. Ed
ecco il primo errore.
Takao
si era mosso per tentare di fuggire. Maho gli si precipitò dietro per
azzannarlo.
-Scusa,
Rei, ma che sta succedendo?- Max si avvicinò a Rei con sulle spalle Kenny.
-è una
storia lunga…-rispose il cinese imbarazzato.
-Ovvero-
insistette il biondo.
-
Beh…- Rei guardò nuovamente la faccia preoccupata di Max- ecco…nel nostro
villaggio… se una ragazza viene baciata da un uomo, questi deve sposarla…
-
Eh? E questo che c’entra?-
-In
caso contrario la donna in questione deve uccidere il “traditore”… altrimenti
non potrà mai più sposarsi. - Rei abbassò la testa.
-Eh?!-
Max spalancò gli occhi- Vorresti dire che Takao ha baciato quella ragazza?!
-Esattamente…-
sospirò.
-Quel
Takao, approfittare di una povera ragazza!- l’istinto cavalleresco del biondino
si risvegliava di colpo ogni qual volta sentiva di un abuso al gentil sesso.
-Credo che sarebbe il caso di andare ora…- Rei si
incamminò verso le luci al confine del bosco. Max seguì il cinese in silenzio,
mentre Takao continuava a nascondersi dietro al suo cavallo. L’animale però
sembrava collaborare con la ragazza (chissà perché poi…ndA).
***
Apri
la porta molto velocemente, ma con molta delicatezza. La persona che stava
cercando era sdraiata sul letto di sinistra, di spalle, quasi a nascondersi. O
meglio a nascondere il volto. Hilary gli si avvicinò, e si sedette sulla sedia
accanto al letto. Il ragazzo accanto a lei, seppur un assassino, l’aveva
salvata due volte, e non aveva ancora chiesto nulla in cambio. Si, perché se
qualcuno perde tempo con te, significa che vuole qualcosa in cambio. Lei era
cresciuta seguendo questo principio: dare per avere… dare denaro per ricevere
regali, sacrificare la vita per essere onorati, dare l’affetto per essere
premiati … ma poi… si è ritrovata lei stessa ad essere un oggetto! Si, per la
prima volta sapeva cosa si provava ad essere la merce. Chissà cosa aveva
promesso Takao a suo padre per averla… ormai da qualche tempo sapeva di essere
non indifferente al suo amico, ma… non voleva essere uno dei suoi tanti
capricci! E suo padre poi… come aveva potuto? Proprio lui che affermava di
volere solamente la sua felicità…
-
Signor Kai…- chiamò il ragazzo.
Quest’ultimo
si limitò ad annuire.
-Io,
volevo bendare la sua ferita.
-Non
ne ho alcun bisogno.- affermò Kai.
-Ma…-la
mano di Hilary si allungò alla spalla di Kai.
-Non
mi toccare!- Kai si alzò di scatto, slanciando bruscamente la mano verso il braccio
esteso di Hilary. Un colpo imprevisto si sentì nella camera. Hilary abbassò la
testa in modo da nascondere gli occhi sotto la frangetta. Si morse il labbro
inferiore e due lacrime si fecero spazio tra le guance. Le aveva fatto davvero
male.
-Io
non…- Kai si sentì disorientato di fronte alla reazione della ragazza –Non, non
piangere!
Hilary
sembrava non sentirlo, mentre si portava entrambe le mani al viso.
-Io
non volevo…- continuo Kai scendendo dal letto e cercando di consolare la
ragazza. Non lo voleva. Cosa gli era preso tutto ad un tratto? Aveva forse
paura…
-Per
favore, smettila di piangere. -le chiese più dolcemente.
-Signor
Kai…-pronunciò la moretta asciugandosi le lacrime- ora, mi permette di curarla?
Il
ragazzo guardò negli occhi la sua interlocutrice, sbuffando. Si sollevò in
piena altezza e cominciò a sbottonare la camicia, per poi sedersi sul letto.
Gettò la camicia sporca di sangue sulla sedia, mentre Hilary gli si sedeva
accanto con le bende in mano.
Perché
ha insistito tanto? Cosa la spingeva preoccuparsi così tanto per lui?
-Kai…-
pronunciò Hilary impressionata mentre osservava il dorso nudo del ragazzo. Era
ricoperto di cicatrici.
Il silenzio del ragazzo spinse Hilary a non soffermarsi sui particolari, ma
ad occuparsi della ferita più recente.
-Paura?- le chiese il ragazzo impassibile. Tutte quelle
ferite in una sola volta sarebbero state letali per qualsiasi essere umano.
-No.- rispose con fermezza Hilary, seppur con voce
tremane - stupore.
Le sottili mani della ragazza avvolgevano il suo torace,
mentre Kai sentiva sempre di più il profumo che emanavano i suoi capelli
castani, sempre più vicini.
Il ragazzo chiuse gli occhi e sul suo volto apparse un
sorriso quasi impercettibile.
***
-Eccoci
arrivati!-esclamò Rei non appena entrato nella capanna.
-Finalmente
siete tornati! Cominciavo a preoccuparmi per mia sorella!- Un ragazzo di media
altezza con delle sopracciglia enormi, stava seduto su una sedia di bambù, in
posizione di attesa. Aprì bocca come per iniziare una frase, quando si accorse
che con il capovillaggio era arrivato anche un biondo e un ferito.
-Buona
sera, Lai! Come mai sei ancora sveglio?-chiese Rei amichevolmente.
-Chi
sono quei due? –Domandò Lai.
-Ah,
ti ricordi di Max? Era insieme a noi al torneo dell’anno scorso, mentre quello
sulle sue spalle è l’amico di Takao.- il tono della voce di Rei, oltre alla
solita gentilezza, aveva anche un certo sarcasmo.
-T-t-takao!!!- le sopracciglia di lai si incurvarono in modo da
nascondere gli occhi -dimmi dov’è quel traditore!
-Dai,
Lai, non prenderla in questo modo, in fondo è un mio amico…- Lo interpellò in
tutta calma Rei.
Lai
lanciò n’occhiata minacciosa al capovillaggio e disse:- Solo perché è tuo amico
lo risparmierò… ma sappi che la prossima volta che lo incontro per lui è
finita!- detto questo incrociò le mani e rivolse un’occhiata fugace al biondo.
-Rei,
posso posare Kenny da qualche parte?- chiese sottovoce Max accortosi della
situazione di tensione creatasi.
-Certamente!
Te lo mostra Lai, io nel frattempo vado a recuperare Takao. E già che ci sono
chiedo a Maho di preparare la cena…
Max
osservò l’amico allontanarsi senza pronunciare parola.
La
notte era ormai scesa definitivamente, e Rei sentiva solo pochi animali agitarsi.
Si diresse verso una baracca di legno situata all’ingresso del villaggio. Non
sembrava un’abitazione, ma un luogo sacro, quasi come un tempio sulle montagne.
Sulle porte di tale costruzione c’erano incise parecchie sculture rappresentanti
tigri che cacciavano le più svariate prede. Rei spinse la porta con delicatezza,
ed entrò nella casetta. La stanza, illuminata solo da poche candele, lasciava intravedere
una figura umana di fronte ad un altare di ferro, su cui era posta una lancia.
-Lo
sapevo che saresti venuto qui.
-è da
un po’ che ti aspetto- Si lamentò la figura in penombra.
-Da
Takao, non è così grave, vedrai che riuscirò a convincere Maho a non ucciderti
a tutti i costi…
Il
moretto non rispose. Sapeva che Rei manteneva sempre la parola, tuttavia non
riusciva a togliersi dalla testa l’incidente successo anni fa.
-Senti,
Rei… La lancia…
-Si?
-Quella
è la lancia del fulmine vero?
-Esattamente,
l’ho ereditata con il titolo di capovillaggio.-sorrise il cinese.
-Se
io ti dicessi che quella lancia mi serve cosa mi risponderesti?
-Eh?-
si stupì il cinese- Ma Takao, dove vuoi arrivare?
L’espressione
del moro si fece più seria.
-Scegli,
o mi consegni la lancia…o mi vedrò costretto ad eliminarti.
Continua…
* il suffisso “-kun” è usato dai giapponesi per chiamare un
ragazzo (il mio secondo nik è sesshomaru-kun ^_^).Così come il famosissimo
“-chan” è usato per bambini e animali oppure tra fidanzati
Poi
c’è “-san”, ovvero forma rispettosa utilizzata nelle conversazioni con uomini e
donne adulti, “-sama”: forma molto rispettosa usata di solito per le persone
anziane ecc.
Uff, che fatica! Non venite a dirmi “è troppo corto”, ce la sto mettendo
davvero tutta!! Questa volta ho concesso più spazio al gruppo di Takao… Beh,
care fan-di-Rei, siete contente che finalmente sia arrivato anche lui ?
(fan-di-Rei picchiano sesshomaru@_@)