Volleyball: Mushroom High

di nikolorien
(/viewuser.php?uid=128561)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo anno scolastico ***
Capitolo 2: *** MH Volley ***
Capitolo 3: *** Il primo ostacolo ***
Capitolo 4: *** Roberto ***
Capitolo 5: *** Momenti ***
Capitolo 6: *** Talenti ***
Capitolo 7: *** Una partita facile? ***
Capitolo 8: *** Misteri e apparizioni ***



Capitolo 1
*** Un nuovo anno scolastico ***


NOTA D'AUTORE
Salve a tutti! Questa è la mia prima fan-fiction. Non so se riuscirò a portrla a termine, ma per ora quel che ho scritto mi piace e vorrei farlo leggere anche a voi :) in base al vostro consenso/dissenso vedrò se continuare o meno!
Diciamo che quello che bisogna sapere è detto nell'introduzione. Tuttavia, ho creato un sistema scolastico un po' particolare, che vi sarà reso più chiaro dai personaggi stessi nel corso della fiction. Vi basti sapere per ora che dopo le medie si passa al Ginnasio, uguale per tutti gli studenti, poi in base ai propri interessi si possono scegliere, nella Mushroom High, tre diversi indirizzi con diverse materie. Ma come funziona vi sarà più chiaro già a partire da questo capitolo pilota. Spero che gradirete, buona lettura!
 

CAPITOLO I

 

L'estate era finita, ancora una volta. In questo periodo il grigiore settembrino comincia piano piano ad insinuarsi nelle vite di ogni abitante del Regno dei Funghi, ma quelli che ne soffrono di più sono certamente le e gli studenti che tornano ai corsi. L'ultimo primo giorno di scuola non è mai piaciuto a nessuno. A nessuno, tranne che a Luigi, il cui volto sprizzante di entusiasmo era in gran contrasto con quello di Mario, che invece mogio mogio veniva trascinato dal fratello verso l'edificio scolastico.
«Luigi, ma che è tutta 'sta fretta, oh?!? Siamo in anticipo di un quarto d'ora!»
«Dai Mario, non fare il rompiballe, abbiamo appuntamento con Peach, Daisy e Toadrico al Vivian!»
Il Vivian era il piccolo bar davanti al Mushroom High, il liceo frequentato dai nostri amici. Era un posto molto pulito in stile diner, con i tavoli, le sedie ed i divani tutti sulle tonalità del blu petrolio. Naturalmente, essendo un locale dalle modeste dimensioni ed essendo frequentato da tutta la scuola, ogni mattina prima dell'inizio delle lezioni era sempre abbastanza affollato. Tuttavia Luigi e gli altri riuscivano, non si sa bene come, a prendere sempre lo stesso tavolo vicino al bancone sarà perché il proprietario del bar, Mister T, un uomo tondo con due grandi baffi bianche sulla cinquantina, era molto affezionato ai ragazzi e faceva trovare sempre loro il tavolo preferito libero. Li accolse come sempre con un gran sorriso:
«Buon giorno ragazzi, e ben tornati a scuola! Come sono andate le vacanze, Daisy?»
«Come potrebbero mai essere andate signor T? Le ho passate a studiare… sono stata bocciata in Funghese e Biologia!»
Mister T rise «Ohohoh, Daisy, te le porti ogni anno a settembre! Però da quel che vedo te la sei cavata ugualmente!»
«Sì, ci vuole altro per fermarmi!»
Tutti risero. I ragazzi e le ragazze presero posto e cominciarono a parlare del più e del meno, di come fossero andate le vacanze… finche un grosso Koopa si avvicinò al tavolo.
«Ehi Peach!» fece Bowser «Passata una bella estate?»
«Sì Bowser, grazie! Anche tu?»
«Bhe sì, ho passato una settimana sulla nave di mio zio nel mare di Fagiolandia, poi sono andato nella casa di mio padre a Delfinia… è stato un po' noioso forse»
«Senti come se la tira» sbruffò Mario «tanto lo sappiamo che hai fatto tutto questo da solo perché non hai amici»
«Qualche problema, tappo?» chiese Bowser «nessuno ti ha interpellato!»
«Ragazzi smettetela!» intervenne Peach «non è vero che Bowser non ha amici, io sono sua amica!»
«Peach, non hai bisogno di fare la carità a questo mostro…» disse Mario. Bowser si offese visibilmente, e se ne andò voltandosi «Ci vediamo dentro Peach, scusa» Peach provò a chiamarlo per farlo rimanere, ma Bowser si era già confuso tra la folla.
«Mario» disse Peach arrabbiata «non sei stato per niente carino, per usare un eufemismo!»
«Ma Peach, è un idiota!»
«Sì, sarà pure un tipo semplice, ma con me è sempre stato gentile!»
«Mario» si intromise Luigi «sappiamo benissimo tutti dei trascorsi tra te e Bowser, ma non è un buon motivo per fare lo stronzo ogni volta!»
«Neanche a me sta simpatico, ma mi limito a non esserci amica» sentenziò Daisy
«Vabbè regà, basta così, non mi va di parlarne» concluse Mario.
Il locale intanto cominciava a svuotarsi: le lezioni stavano per cominciare. Luigi si guardò intorno «Forse dovremmo andare… voi che avete in prima?»
«Tubologia 3, per fortuna» disse Mario
«Io e Peach invece abbiamo Funghese Antico 4, porco goomba! Tu, Luigi?»
«Io inizio con Gestione 1! Non vedo l'ora di iniziare a studiarla...»
«Ah, quindi alla fine hai deciso di prendere come sesta materia Gestione! Anche io vorrei prenderla l'anno prossimo,» disse Peach curiosa «però dicono sia molto impegnativa…»
«Eh, lo scopriremo!»
«Vabbé Lu', tu sei bravissimo e te la caverai senz'altro benissimo!» disse Daisy «Ed anche tu Peach fai poco la modesta che l'anno scorso sei passata con la media del Fiore, ed avevi Stella in Funghese… io invece sono stata rimandata in quella materia del cavolo con un Goomba ed in Biologia con con un Foglia!»
«Certo comunque che la professoressa Tubolette te lo poteva mettere un Fungo… alla fine mi avevi detto che avevi preso nel secondo quadrimestre due Foglia ed un Fiore!» disse Mario
«Sarà perché le ho risposto male un paio di volte…» provò a giustificare Daisy, e Peach restò allibita
«Un paio di volte?! Ti avrà buttato fuori almeno venti!»
Parlando dell'accidentata carriera scolastica di Daisy i ragazzi entrarono senza accorgersene nella scuola. Appena entrati da una parte vi era davanti un corridoio lunghissimo che finiva con una scalinata per i piani superiori, dall'altra ai lati due corridoi più piccoli sui quali si affacciavano le classi del Ginnasio. Essendo i nostri e le nostre studenti dei Corsi Triennali, proseguirono dritto ed andarono al piano superiore. Cercarono l'aula dove dovevano andare e si salutarono.

Si ritrovarono per l'intervallo. Mario e Luigi, siccome stavano all'ultimo anno, godevano dei Privilegi dei Senior, ai quali era permesso uscire dal perimetro scolastico durante l'intervallo. I due fratelli ne approfittarono per andare al Vivian. Peach e Daisy rimasero invece a chiacchierare per i corridoi. Stavano parlando appoggiate ad una colonna, ognuna mangiando il proprio fungo brioche.
«Da quest'anno dobbiamo scegliere per forza un'attività pomeridiana, hai sentito Peach?» disse Daisy
«Sì, ma ancora non ho deciso… tu che pensavi?»
«Io non lo so! Ci stanno un sacco di cose ed è pieno di gente in giro che cerca di convincerti ad andare nel loro club, ma non ho trovato nulla che mi interessi ancora…»
«Io mi iscriverei volentieri ad un club di pallavolo» disse arrossendo
«Pallavolo Peach?» fece Daisy, interrogativa «Interessante… in effetti non mi è mai dispiaciuta!»
«Purtroppo però non ci sta neanche un gruppo… penso che siamo l'unica scuola, cavolo!»
«Ma che, davvero?»
«Già… ti ricordi quando alle media andavamo alla Palestra Cobalto e seguivamo le lezioni di volley? Io mi divertivo tantissimo!»
«Sì, hai ragione!» risero. Poi si guardarono e sconsolate pensarono che non avrebbero mai potuto giocare a pallavolo in quella scuola, e che avrebbero fatto meglio a trovarsi qualcos'altro da fare. Ma improvvisamente a Daisy si illuminarono gli occhi.
«Ehi Peach, chi ti dice che non esiste un gruppo di pallavolo?»
«Bhe, ho visto l'elenco delle attività extracurricolari e non…» Daisy poi la interruppe bruscamente
«…e non esiste ancora
Peach la guardò un po' sbigottita, all'inizio, ma poi sorrisero entrambe. La campanella suonò, e corsero a lezione con la promessa di riparlarne.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** MH Volley ***


NOTE DELL'AUTORE
Questo capitolo è abbastanza breve, ma tutto ciò è voluto: vorrei snellire il più possibile l'antefatto per proiettarvi subito nel vivo della storia.
Non mi dilungo oltre: buona lettura!

--------

CAPITOLO II

Era l'alba di un nuovo giorno sul Regno dei Funghi. Due esili figure camminavano sul sentiero che porta alla famosa Mushroom High, le loro lunghe ombre proiettate dalla luce del sole che sorge. Avevano in mano una scatola ciascuna.
Qualche ora dopo, al Vivian Bar, Mario e Luigi siedono al solito posto. Peach e Daisy non si vedono.
«Ma che fine hanno fatto?» esordì Mario «dov'è Peach?»
«Ah non so» rispose Luigi «comunque non ci eravamo dati appuntamento… magari sono in ritardo!»
Dopo aver atteso altri cinque minuti, i due fratelli decisero di entrare per non fare ritardo. Appena salite le scale videro i corridoi dei Corsi Triennali tappezzati di volantini rossi e bianchi:

 

CLUB DI PALLAVOLO
Ci piace la pallavolo, ma non abbiamo mai potuto giocarci
perché la nostra scuola è sprovvista di una squadra e
delle attrezzature necessarie. Fondando un club riceveremmo
i fondi necessari per avviare una squadra!
Vieni a trovarci domani stesso!

Aula 13, primo piano
Per maggiori informazioni rivolgersi a

Peach Toadstool, SF II
Daisy di Sarasaland, SF II

 

«Pallavolo?» Esclamò Mario, interrogativo «è dalle medie che quelle due non toccano la palla!»
Luigi rise: «Dai, chiederemo loro di più durante l'intervallo…»
«Anche subito» disse Mario, indicando Daisy che stava passando «Ehi Daisy! Che è 'sta roba?»
«Mario! Luigi! Avete visto? Che ne pensate? Verrete a trovarci domani?»
Mario rise fragorosamente «Daisy, lo sanno tutti che la pallavolo è uno sport da femmine!»
Luigi storse il naso «Veramente si sa benissimo che è uno sport perfettamente bilanciato, ma siccome non c'è contatto fisico la maggior parte delle persone pensa che sia uno sport per rammolliti!»
«Luigi ha ragione» concordò Daisy «quello che dici tu è un banale luogo comune!»
«Bha chiamalo come ti pare, io mi astengo!» disse Mario alzando le mani
«Sai che ti dico Daisy? Io domani ci sarò!» risolse Luigi
«Davvero? Oh, fantastico!!» A Daisy brillarono gli occhi «ora ne mancano solo altri tre! Comunque, caro Mario, Peach avrebbe tanto voluto che tu partecipassi…»
«Non mi inganni così Daisy! Non mi va. Scusate, ma ho Tubologia 3 adesso, il nuovo professore è un fiscale del cazzo. Ciaociao!» Mario si congedò.

 

«Oh, cavolo, nessuno vuole giocare a pallavolo qui?» Pensò Peach, che stava aspettando da sola in aula tredici. Daisy non era ancora comparsa. Tuttavia, Bowser passò per caso davanti l'aula e vide Peach seduta su un banco con la faccia sconsolata.
«Ehi Peach!» la chiamò Bowser, sorridendo «va tutto bene? Ho visto il tuo volantino!»
«Eh, insomma, non si è presentato ancora nessuno. Daisy aveva detto che mi avrebbe raggiunta invece persino lei è in ritardo…»
«Oh… mi dispiace! Vedrai che qualcuno verrà!» cercò così di consolarla Bowser
«Stavo pensando… a te non piace proprio la pallavolo?» chiese Peach
«Ehm, veramente io sarei iscritto al club di dama… anche se in effetti non facciamo riunioni da un po'…» borbottò Bowser. Poi vide il volto cupo di Peach, e disse risoluto «però va bene dai, la dama fa schifo! Mi iscrivo, dove devo firmare?»
A Peach si illuminarono gli occhi «Davvero Bowser? Oh, grazie tante!» e lo abbracciò forte. Bowser rimase di stucco, ed ebbe una strana sensazione di calore. L'abbraccio durò un momento di troppo, perché Bowser sembrò un po' imbarazzato ed era tutto rosso in volto. Firmò. Poi arrivarono Daisy, Luigi, Toadrico e Mario, che appena vide il Koopa si adombrò.
«Alla buon'ora!» fece Peach a Daisy «per fortuna sono riuscita a reclutare un giocatore!» disse con un sorriso infinito, e la rabbia di Mario crebbe ancora «Mario! Luigi! Toadrico! Ci siete pure voi?» chiese entusiasta, e Daisy rispose «Luigi e Toadrico si sono detti disponibili, ma…» «… ma Mario ancora di più!» interruppe subito Daisy il ragazzo in rosso «dove devo firmare?»

La riunione costituente durò un bel po' di tempo, la maggior parte del quale servì a decidere il nome della squadra, anche se alla fine si decise di chiamarla semplicemente MH Volley. Il giorno degli allenamenti fu fissato a martedì, con inizio dalla settima successiva. Il preside provvide a comprare reti e palloni. La rete più buona che avevano era un po' sgangherata ma tutto sommato accettabile. I palloni usati ma in regola. Le ragazze disegnarono da sole le linee del campo dentro quelle preesistenti del campo da basket.

Era tutto pronto, doveva solo arrivare martedì.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il primo ostacolo ***


NOTE DELL'AUTORE
Carissimi, eccoci qui con un altro capitolo! È, ehm, anche questo un po' breve... mi rifarò col quarto, non vi preoccupate! Stiamo cominciando ad entrare nel vivo della vicenda. Hope you all like! Buona lettura :)

-----------

CAPITOLO 3

Era passato il primo week-end dell'anno. Quel lunedì delle nuvole offuscavano leggermente la luce del sole, e si poteva sentire come il caldo estivo stesse lasciando pian piano il posto ai colori dell'autunno.
Immersi nel rumore studentesco del Vivian Daisy, Peach, Mario, Luigi e Toadrico sedevano al solito posto.
Mister T si avvicinò con un vassoio «Ecco qua cinque belle fette della mia torta speciale! Ci ho spolverato sopra un po' di Super Fungo, ma non ditelo a nessuno» disse facendo l'occhiolino a Daisy. Lei, Mario e Peach risposero ringraziando con un gran sorriso, mentre Luigi e Toadrico erano chini sui propri libri, borbottando qualcosa fra di loro.
«Luigi! Toadrico! Potreste almeno ringraziare!» li rimproverò Peach «non avete neanche notato la torta!»
«Ah! Er, scusi signor T, eravamo troppo concentrati…» giustificò Luigi «grazie, naturalmente!»
«Ohohoh» fece Mister T con la sua classica e profonda risata «non preoccupatevi. Non siete riusciti a finire i compiti per casa?»
«Uff, la verità è che quest'anno Funghese Antico è davvero difficile» fece Toadrico «ieri ci mancava solo una riga da tradurre ma eravamo troppo stanchi! Ma per fortuna ora abbiamo finito…»
«Luigi, ma davvero, per una misera riga ti rovini già da subito la mattinata?» fece Daisy «fai come me: fai i compiti solo nei giorni dispari!» tutti risero e mangiarono la torta in un sol boccone, dopodiché corsero dentro.

«Non ci posso credere» fece Daisy «ho già preso un Goomba in Funghese Antico!»
«Continua a fare i compiti nei giorni dispari…» la rimproverò Peach «comunque! Domani è il grande giorno! Pronta per l’inizio degli allenamenti?»
«Oddio, speriamo vada tutto bene… ah, dopo scuola dobbiamo sistemare le ultime cose dal preside!»
«Ah già, è vero! Tanto si tratta solo di formalità, no?» disse Daisy.
La campanella suonò con estremo rammarico delle ragazze che, rassegnate, rientrarono in classe.

All’uscita di scuola, Luigi, Peach e Daisy stavano aspettando che Mario uscisse per salutarsi tutti quanti. Uscì dal portone in compagnia di un ragazzo.
«Oggi all’interrogazione di Pratiche Idrauliche le hai detto tutto, porco goomba! Hai studiato tanto?» chiese Mario, complimentandosi, al ragazzo
«Bhe un po’, sì…» rispose l’altro «però almeno così non se ne riparla per almeno due settimane, deve finire il giro!»
«Ah vabbé, sei stato furbo, la prossima settimana abbiamo pure tre pratiche… magari anche io mi faccio interrogare prima di venerdì»
«Eh sì, ti conviene… se vuoi ti do una mano a ripetere!»
«Oh, magari! Sei un grande Marco!» disse Mario sorridendo. Poi raggiunsero Luigi e le altre «ragazzi, questo è Marco, è venuto quest’anno e sta con me all’AB1»
«Oh, piacere!» disse Marco, stringendo la mano alle nuove persone conosciute.
«Piacere!» fece Luigi. Constatò che Marco era alto quanto lui, magro ma atletico, con dei begli occhi neri e profondi, neri come i capelli.
«Comunque vado un po’ di fretta… va bene domani pomeriggio per studiare assieme PI2, Mario?» chiese Marco prima di congedarsi
«Ehm… guarda…» disse Mario gettando un’occhiata agli amici, per poi continuare a voce più bassa «domani ho da fare, scusa! Facciamo un altro giorno, se non ti spiace»
«Oh, va bene!» face Marco «Sono davvero in ritardo ora, devo andare. Ciao a tutti!» e così si congedò
«Che c’è, Mario» disse Daisy con aria di sfida «hai paura di di a Marco che stai in una squadra di pallavolo?»
«Non so di cosa tu stia parlando, Daisy» sbuffò Mario «ora andiamo, Luigi, devo fare tutte quelle cose per PI1. Ciao ciao!» e con alati passi in quattro e quattr’otto se ne andò, trascinando via il povero Luigi che sarebbe rimasto volentieri a scambiare altre due chiacchiere colle ragazze.

«Ma come, signor preside!» disse Daisy alzando la voce e sbattendo le mani sulla cattedra «non è giusto!»
«Signorina» fece il preside dietro la scrivania «sa benissimo che abbiamo fondi limitati. Per fornire le attrezzature abbiamo già tolto abbastanza finanziamenti alla squadra di calcio, che ha già portato un discreto numero di onorificenze alla scuola…»
«Esatto!» fece Wario, con un ghigno malefico stampato in volto «abbiamo già vinto molti tornei!»
«Non mi sembra un motivo giusto per abolire la nostra squadra!» obiettò Peach
«Infatti non la sto abolendo» disse il preside «se però non otterrete un risultato soddisfacente al torneo del distretto, sarò costretto a prendere i provvedimenti di cui parlavo poc’anzi. Non ci saranno alternative, ed è la mia ultima parola!»
La squadra non era neanche al suo primo allenamento, e già rischiava di essere sciolta. Daisy e Peach, sconsolate, si avviarono verso casa. Avrebbero avuto molto lavoro da fare nel prossimo mese.

------

NOTE 
♫♬♪

1.
Corso AB per l'abilitazione alle Opere Idrauliche del Regno. È il corso frequentato da Mario e Marco.
2. Sigla per i corsi di Pratiche Idrauliche frequentati dagli studenti del corso AB

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Roberto ***


NOTA DELL'AUTORE

Salve a tutti! Eccomi col quarto capitolo!Finalmente iniziano gli allenamenti… e tutto ciò che ne consegue! Buona lettura, spero vi piaccia ;)
P.S. Ditemi voi se è necessario inserire un'appendice dove vengono spiegati ruoli e regole della pallavolo, se non capite qualcosa comunque sarò disponibile a spiegarlo tramite messaggistica privata od in risposta ad una domanda posta in una recensione :)


CAPITOLO 4

«Forza con quelle flessioni!» disse l'uomo ad alta voce «ve ne manca solo un'altra serie!»
«Roberto» fece Mario «stiamo qui da due ore e non abbiamo ancora toccato la palla!»
«Pazienta ancora un altro po'» fece Roberto «se non ti va, quella è la porta!» e la indicò.
Tutti ammutolirono all'istante. Certo che il nuovo allenatore era proprio severo, in neanche due ore già stava morendo… chissà che con la palla non sarebbe stato più clemente!
Pensò con ogni probabilità Luigi, che fu molto sollevato quando l'allenatore fischiò la fine dell'ultima serie.
«Faremo un allenamento di questo tipo sempre prima di prendere la palla!» disse Roberto «vedrete che ben presto sarete abituati… serve per la resistenza in campo.» concluse
«Orbene, prima di prendere la palla vorrei farvi alcune domande: c'è qualcuno che abbia già giocato a pallavolo, in questa palestra?» Peach e Daisy alzarono entrambe le mani «Bene!» fece Roberto «che ruolo ricoprivate?»
«Eravamo tutte e due dei martelli!» rispose prontamente Peach
Martelli? Ma stavano giocando a pallavolo oppure stavano ad un'altra lezione di pratiche idrauliche? Pensava verosimilmente Mario, vista la sua faccia, che venne prontamente notata da Roberto, il quale chiese «vedo alcune facce un po' sbigottite… chi invece non ha mai sentito nulla delle regole della pallavolo?»
Parlarono tutti insieme per una mezzora: presto le regole ed i ruoli furono chiari a tutti e sei i nuovi giocatori. Roberto li fece esercitare tutti con un'allenamento unico: fecero lanci a due mani, spiegò loro come palleggiare, li fece esercitare col bagher, li iniziò alla battuta e fece provare a tutti le schiacciate dai lati della prima linea.
«Ragazzi» disse Roberto prima di congedarli «c'è ancora molto lavoro da fare. Tuttavia, noto con piacere che siete tutti e sei abbastanza portati, ed imparate in fretta… complimenti!» quindi sorrise «la prossima settimana decideremo i ruoli. Potete andare!»
Gli piaceva Roberto, sapeva essere e duro e gratificante. Era il suo ideale di allenatore! Si sarebbe trovato molto bene con lui. Questo pensò Toadrico quando lasciò la palestra.
Egli, Peach, Luigi, Mario, e Daisy decisero di fare una capata al Vivian prima di tornare a casa. Mister T li accolse con la solita risata «Ohohoh, ragazzi1 Come è andato il primo allenamento?»
«Abbastanza bene» disse Daisy «il signor Spadaccini è un allenatore molto competente!»
«Era pure una star della pallavolo Juniores!» rivelò Mister T «purtroppo alla finale del campionato nazionale si infortunò gravemente al malleolo… e non poté più giocare» disse poi, cupo «frequentavamo entrambi l'AB!»
«La prossima settimana decideremo i ruoli» fece Mario «io sarò di sicuro un martello, me lo sento!» disse con gli occhi che brillavano
«Io invece vorrei essere un libero» fece Toadrico
«Sarebbe il ruolo perfetto per te!» disse Daisy
«Perché sono basso?» chiese ridendo Toadrico «guarda che mi offendo!»
«Ma no, io volevo dire… bhe.. sì!» E scoppiarono tutti a ridere «comunque è il tuo ruolo anche perché sei molto veloce, e colla ricezione te la cavi già discretamente!»
«Tsk» fece Mario con un'espressione quasi di disprezzo «se io gioco a pallavolo non è certo per stare tutto in tempo in seconda linea a prendere le bombe degli altri! Voglio essere un martello, è l'unico ruolo per un vero uomo!» concluse poi. Gli altri lo guardarono con fare interrogativo, poi Luigi disse sarcasticamente «Bhe, perché giustamente Daisy e Peach, che saranno sicuramente martelli, sono dei veri uomini!»
Tutti risero, poi Peach diede il cinque a Luigi dicendo «Hai proprio ragione Luigi! Mario, non dire stupidaggini, dai!» Mario si incupì. Aveva fatto una figura barbina con Peach, doveva rimediare in qualsiasi modo! Pensò tornando a casa con la faccia sconsolata.

E Bowser? Era già tornato al proprio castello. Se l'era cavata più che bene all'allenamento, di sicuro molto meglio di quel tappo di Mario. Quanto lo odiava! Non poteva sopportare che lui, il suo acerrimo nemico, insidiasse Peach. Peach doveva essere sua! Sentiva che la ragazza però avrebbe fatto la giusta scelta: Mario non era altro che un pallone gonfiato; invece lui sapeva essere all'occorrenza molto premuroso. Cavolo, aveva addirittura lasciato il club di dama per aiutarla in quest'insulsa pallavolo! Insulsa? Oh, beh, alla fine neanche troppo: era rimasto abbastanza affascinato da quello strano sport. Comunque, ora aveva preso un impegno con la sua amata: lo avrebbe onorato a qualsiasi costo; sarebbe stato il migliore, qualsiasi ruolo gli fosse stato assegnato.
Alla faccia di quell'idiota di Mario!
Tali, se non proprio questi, erano i pensieri del principe Koopa che, stanco, mangiò una sommaria cena ed andò a coricarsi.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Momenti ***


NOTA DELL'AUTORE
Come richiesto, in questo capitolo allego un'appendice con spiegati i ruoli e la terminologia pallavolistica qui usata. Non aggiungo altro. Buona lettura!




CAPITOLO 5

Erano passati quattro giorni dal primo allenamento. Era domenica, il giorno più odiato dagli studenti: come ci si poteva riposare per bene, sapendo che il giorno dopo si deve andare a scuola? O meglio, nel caso di Daisy, come si poteva riposare sapendo che l'indomani sarebbe dovuta andare a scuola E aveva ancora tutti i compiti da finire? Sconsolata, alzò la cornetta del telefono azzurro che aveva sulla scrivania. Digitò dieci cifre ed aspettò i soliti squilli.
«Pronto? casa Mario!»
«Mario, sono Daisy! Ci sta tuo fratello?» chiese, sbrigativa
«Te lo passo subito» poi Daisy udì in lontananza «Luigiiiiiiii! Daisy ti cerca!»«Pronto, Daisy?»
«Luigi carissimo! Non è che mi potresti fare un favore…?»
«Vuoi che ti aiuti ancora con Funghese Antico?» chiese ironico il ragazzo
«Mi conosci proprio bene! Se prendi il libro dell'anno scorso, la versione sta a pagina 134… è di Tod il Giovane»
«Tod il Giovane?! Daisy, ma questo non lo danno neanche al primo anno!» sbraitò
«E daiiiii, non ho proprio voglia di farla da sola!» poi assunse un tono di voce smielatissimo «ti pregoooo…»
«Uffa, e va bene… ma la facciamo insieme, non ti aspettare che te la traduca tutta io! Inizia a leggere!»
«Ènde Tod ismèt gegelàsen…» lesse Daisy titubante«Intendi forse endé Tod ìsmet gegèlasen…» la corresse Luigi sconsolato
«Ma dai, stica degli accenti!» disse Daisy
«Bhe, endé vuol dire "quindi", mentre ènde "al diavolo". gegèlasen vuol dire "rise" e gegelàsen "che ha riso". Fai un po' tu…»
«Senti Luigi, poche chiacchiere e traduci!»

Cena di famiglia a casa di Toadrico. Ci stavano lo zio Todenrico, la zia Totilde, nonna Mimma, nonno Toadrico e naturalmente i genitori di Toadrico (il nostro). C'era anche la figlia di zio Toadenrico e zia Totilde, cugina di Toadrico, Toadogilla. Stava simpatica a Toadrico, ci era affezionato, ma non è che parlassero molto. Sarà stato perché lei era abbastanza timida. Un po' scontrosa, è vero. Oppure, sarà stato perché era alta più o meno due volte e mezzo Toadrico, il che rendeva la comunicazione di per sé abbastanza difficile. Tuttavia, quella sera Toadrico sedeva sulla poltrona, e Toadogilla a terra con la schiena sul divano azzurro, quindi la distanza verticale era abbastanza ridotta rispetto alla media, così provò a parlarle.
«Allora, Cilla» fece Toadrico, dopo cena «ti stai trovando bene a SF1 I?»
«Sì» disse Toadogilla«Hai fatto amicizia?»
«No» Seguirono attimi infiniti di silenzio imbarazzante.
Un attimo, ma Toadogilla era una promettente giocatrice di pallavolo!
«Ehi Cilla…»
«Sto guardando la TV» disse senza distogliere lo sguardo dallo schermo 
«Ah, scusa… ti volevo chiedere solo una cosa» disse un po' incerto «sai che a scuola ha aperto la squadra di pallavolo?» L'attenzione di Toadogilla fu subito catturata
«Davvero?»

«Sì» disse Toadrico «siamo solo in sei per ora… ci farebbe comodo una giocatrice in più…»
«Mh» fece Toadogilla «si può fare.»
Gli occhi di Toadrico si illuminarono «Davvero? Che bello! Sarei molto felice!» disse sorridendo «se ti va, ci alleniamo il martedì… promettimi che ci penserai!»
«Mh, sì, sì. Ora fammi finire di guardare la TV» concluse la toad. Toadrico notò come però la sua attenzione non era completamente riversata sullo schermo. Secondo lui, stava sicuramente pensando di tornare a giocare al suo sport preferito.

Finalmente Daisy aveva attaccato il telefono. Ci avevano messo due ore e mezza, ma Luigi preferiva di gran lunga spiegarle ogni singola cosa piuttosto che propinarle qualcosa da ricordare a memoria. Si sentiva abbastanza soddisfatto. Era anche riuscito a finire i propri compiti in molto meno tempo del previsto! Aveva del tempo libero, finalmente, dopo due settimane di scuola, aveva del tempo libero.
«Mario! Io esco a correre!» urlò Luigi dal piano terra «vieni con me?!»
«No!» rispose Mario gridando anche lui dal piano di sopra «Devo finire una pratica! Scusa!!!»
«OK!!! Ci vediamo a cena!» urlò infine Luigi, che in pochi minuti era già pronto per andare a correre. Uscì di casa a passo moderato, con gli auricolari nelle orecchie. In dieci minuti arrivò al castello di Peach, e si diresse in direzione del centro. Passò per il parchetto in cui di solito giocava da piccolo con Mario. Nel bel mezzo del giardino, vide non troppo distante una figura conosciuta: alto, occhi neri, capelli neri, barbetta… era Marco! Era… felice di vederlo? In ogni caso, decise di proseguire per la sua corsa, per non interrompere il ritmo. Tuttavia, per quanto poté continuò a guardare Marco che faceva degli esercizi di ginnastica. Marco notò Luigi, e lo salutò con un sorriso. Il ragazzo ricambiò con un cenno della mano, ma andò a sbattere rovinosamente contro un tubo verde che stava lì da anni. Cadde a terra all'indietro, inzuppandosi il didietro in una pozzanghera. Storditissimo, riprese un attimo conoscenza solo quando Marco gli tese una mano per aiutarlo «Luigi! Attento a dove vai! Stai bene?» chiese, premuroso.
Che figura di merda, pensò Luigi, difficilmente riscattabile!
«Oddio, che figuraccia! Giuro che non mi capita spesso» disse, mentre Marco lo aiutava a rialzarsi
«Bhe, vorrei vedere!» rise Marco
«Mi ero solo distratto un attimo e bam! Tubo verde» risero entrambi. Era simpatico, Marco
«Che stavi a guardà?» chiese il ragazzo
«Io… stavo…» Luigi esitò un attimo: non poteva dirgli che era andato a sbattere perché lo stava fissando! Sarebbe sembrato… strano? quindi optò per un banale «Stavo ammirando il bel tempo!» È vero, c'era il sole, ma non è che fosse tutta 'sta bella giornata… chissà… questo doveva pensare Marco, che alla risposta di Luigi fece un'espressione interrogativa e si guardò intorno. Ma poi sorrise «Certo! È proprio una bella giornata» disse infine, cordialmente.
Luigi si congedò un attimo dopo, dicendo che doveva finire il suo giro di corsa. Non riusciva a capire come Mario e Marco potessero essere diventati amici! Marco sorride sempre, Mario è un po' pesante; Marco è disponibile, Mario pensa spesso solo agli affari suoi… sembravano quasi opposti.

Tornato a casa, si fece la doccia e preparò la cena. Chiamò Mario, e cenarono assieme sul tavolo della cucina. Luigi chiese a Mario se avesse finito le pratiche di PI «Sìsì, domani farò un figurone» rispose il fratello in rosso «a te come è andata la corsa?» Luigi ripensò un attimo a quel che era accaduto, arrossì lievemente, e rispose senza pensarci troppo «Benissimo!»




LE NOTE ♫♬♪
1Studi Fungosi: l'indirizzo preso da Peach, Daisy, Luigi, Toadrico e, ovviamente, Toadogilla




APPENDICE:
PALLEGGIATORE: È l'alzatore. Decide il tipo di alzata e chi schiaccierà. Sono richieste grandi abilità tecniche nel fondamentale del palleggio, fantasia e prontezza, poiché sono loro che decidono che tipo di tattica usare in ogni azione.
MARTELLO (O BANDA, O SCHIACCHIATORE LATERALE): Schiacciatore e difensore: in prima linea attacca dai lati (zone 2 e 4). In seconda linea difende. Deve essere bravo e nel fondamentale della schicciata ed in ricezione, anche se tende a specializzarsi in uno in particolare di questi ruoli
CENTRALE: Come ovvio, è lo schicciatore che schiaccia dal centro (zona 3). In difesa viene quasi sempre sostituito dal LIBERO, quindi non è richiesta grande abilità in ricezione. Tuttavia, deve essere alto ed avere buona elevazione, anche da fermo, perché a rete è il giocatore che in ogni caso deve opporre il muro. Effettua il primo tempo, ovvero una schiacciata su un'alzata veloce e bassa, che non permette alla difesa avversaria di organizzarsi benissimo.
LIBERO: Giocatore che deve essere più basso degli altri. Gioca solo in difesa (seconda linea) e sostituisce il CENTRALE quando esso passa in seconda linea. La sostituzione non è contata nelle tre massime che posso essere effettuate durante la partita. Deve essere padrone completo del bagher, perché oltre che a difendere è colui che deve alzare la palla quando il secondo passaggio non riesce ad arrivare al PALLEGGIATORE.
OPPOSTO: Schiacciatore opposto. Ma a cosa? Opposto all'alzatore. Effettua schiacciate dalla seconda linea: deve avere una grande elevazione e potenza fisica.
ZONE DEL CAMPO: Il campo da pallavolo è diviso in sei zone immaginarie, tre poste in prima linea e tre in seconda linea. I giocatori ruotano occupando le zone ogni volta che conquistano il servizio in senso orario.
La zona 1 è da quella da dove avviene il servizio, e di solito il centrale dopo esso è sostituito dal libero finché non ritorna in zona 4. Le altre zone sono numerate in ordine crescente seguendo senso antiorario. Qui sotto uno schema delle zone:


----------------
| 4  |  3 | 2  |
----------------
| 5  | 6  | 1  |

---------------------

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Talenti ***


VOLLEYBALL: MUSHROOM HIGH

NOTA DELL'AUTORE
Salve a tutti! Avevo pubblicato il capitolo senza aggiungere le adeguate note, quindi con questo edit aggiungo e questa nota e le note a piè di pagina mancanti. Finalmente un capitolo discretamente lungo! Buona lettura! 


CAPITOLO 6

 

Era giunta l'ora del secondo allenamento con Roberto. Il mister prima di iniziare diede un'ultima controllata alla scheda d'allenamento, ed in particolare alla scheda della nuova arrivata: ne rimase piacevolmente sorpreso, era un elemento molto conveniente per una squadra di principianti. Finì di alzare la rete e di mettere il cestino dei palloni in campo, quando entrarono subito tutti e sette i componenti della squadra, che si misero subito in riga salutando con un «Buongiorno Roberto!» al quale l'allenatore, compiaciuto, rispose con un sorriso «Buon giorno ragazzi!» per poi continuare, indicando l'alta toad «oggi abbiamo il piacere di dare il benvenuto a un nuovo elemento della nostra squadra… dite ciao a Toadogilla! ( - Cilla! chiamatemi Cilla, vi prego! - )
Toadogilla, a soli 16 anni è alta un metro e novanta. Ha già giocato giovanissima a pallavolo nella squadra dell'oratorio di Santa Bootilde da Ovillipoli, dove era stata notata dagli osservatori per il suo talento nel ruolo di centrale. Con la sua squadra vinse il torneo del distretto e si fermò alle semifinale delle provinciali. Sono sicuro che avremo molto da imparare da lei!» La povera Toadogilla, visibilmente imbarazzata, cercò di darsi un contegno assumendo un'espressione grave, che zittì senza parlare gli «ooh» di stupore degli altri. «Adesso, poche chiacchiere: giù con gli esercizi!»
Roberto li massacrò come l'ultima volta, ma stavolta Luigi resse molto meglio il colpo: tutte le corse che aveva fatto erano servite finalmente a qualcosa! Mario invece era già allo stremo delle forze; Bowser pure era abbastanza affaticato; Peach e Daisy erano praticamente morte; Toadrico non si sentiva più le braccia; ma Toadogilla, Toadogilla dopo le ultime serie di flessioni si tirò subito su e si guardò intorno. Tutti la guardarono come se avessero visto un alieno, e per non sfigurare Mario si alzò così di fretta che gli venne un capogiro che cercò di nascondere. Peach tuttavia lo notò e rise sotto i baffi.

«Molto bene ragazzi» esordì Roberto «Vi avevo detto che oggi avremmo deciso i ruoli…» subito calò il silenzio più totale «…vi vedo molto attenti! Va bene, iniziamo:
 Toadogilla - er, scusate - Cilla, naturalmente, sarà una centrale, vista la sua esperienza in questo ruolo e la sua statura elevata, ma su questo non c'erano dubbi. 
Peach, tu sarai un martello! Ho notato che non hai scordato il fondamentale della schiacciata, ma te la cavi di sicuro  anche in difesa col bagher. Questo ruolo è tuo! Viste le tue doti, io ti farei diventare il martello difensivo.
Daisy, per te vale lo stesso discorso, al contrario! Ho visto che te la cavi meglio nello schiacciare, ma sei un po' più carente nella ricezione, che tuttavia rimane decorosa. Anche tu sarai un martello.
Invece tu, Toadrico, sei perfetto per il ruolo del libero, non potevo chiedere di meglio! Sei agile e ti trovi già bene con la tecnica del bagher. Puoi fare grandi cose!
Bowser, vista la tua potenza innata, tu sarai il nostro opposto! Per schiacciare da fondo campo infatti ti servirà tutto il vigore possibile, e lo possiamo trovare solo in te.
Luigi, anche tu sei molto alto, ed hai un'elevazione eccezionale: la potenza fisica non estrema non ti nuocerà affatto, perché ho deciso che sarai un centrale come Cilla!
Invece tu, Mario, avrai un ruolo fondamentale» Mario, convinto di esser stato scelto martello, già avevo un sorrisetto soddisfatto stampato sulla faccia «sarai il regista della squadra: il nostro alzatore! Ho visto che ti riesce molto naturale il fondamentale del palleggio, molto pulito, la palla quasi non ruota su sé stessa quando la palleggi: è un talento! Molti giocatori professionisti hanno sudato per arrivare ad un tocco del genere.»
A Mario quasi cascò la mandibola a terra dallo stupore. Era stato nominato alzatore? Non avrebbe mai fatto neanche una schiacciata? Non ci poteva credere, ci doveva essere un errore «Come scusi?» chiese con un pizzico di stizza
«Non ti ricordi cos'è un palleggiatore? Ne avevamo parlato a lungo la scorsa volta…»
«Certo che mi ricordo!» rispose, acido «Ma non penso sia il ruolo che mi si confaccia meglio»
«Ed a quale pensavi, di grazia?» chiese Roberto con un sorriso di sfida
«Non so, almeno un martello…»
«Partiamo dal presupposto che le decisioni dell'allenatore non si discutono» disse, avvicinandosi a Mario «come vuoi che schiaccino gli attaccanti se l'alzata non è buona?»
«Bhe, ecco…»
«E poi, per fare il martello non sei abbastanza alto… Peach e Daisy invece sono magre e slanciate!»
A queste parole Mario si pietrificò. Gli aveva detto che era basso. E grasso! Davanti a Peach! Non ci poteva credere
«Comunque» proseguì Roberto «se non ti sta bene, quella è la porta…» disse indicando la porta.
Mario era troppo punto nel vivo per obiettare, e si limitò ad assentire col capo ed a tornare in riga. In un interminabile momento, ebbe mille pensieri. Alla fine, risolse che Roberto aveva ragione. Il palleggiatore era il ruolo che meglio gli si addiceva, e nel quale sarebbe riuscito meglio. E poi aveva un talento! Sarebbe stato il migliore, nel suo ruolo, aveva deciso. Oramai, in ogni caso, era inutile protestare, tanto valeva prenderla a bene.
«Detto questo» fece Roberto «via agli allenamenti con i fondamentali!»

Dopo un'ora e mezza di fondamentali, provarono alcune semplici azioni.
«Allora Mario» disse Roberto «proviamo un'azione: tu ti trovi in zona1 due, Toadogilla, il centrale, in zona1 tre, mentre Daisy in zona1 4. hai a disposizione quindi due schiacciatori: puoi decidere se alzare un primo tempo2 in tre3 oppure un terzo tempo4 in quattro. Devi scegliere tu in base a come si dispone il muro avversario, al gioco che state facendo ed alla tua fantasia. Capirai meglio in partita!»
«Va bene» fece Mario «il primo tempo ancora non mi riesce bene, quindi penso che proverò la schiacciata classica con Daisy da quattro3
«Ecco» lo interruppe Roberto «stiamo in allenamento, non avere paura di sbagliare. Luigi, servi la palla!»
«Sì, mister!»
Luigi prese un pallone dal cestino e celermente andò dall'altra parte del campo. Si preparò, lanciò la palla e la colpì dall'alto effettuando un tiro deciso ma non troppo forte.
«Mia!» gridò Toadrico, che si posizionò in poco tempo sotto la traiettoria della sfera, riuscendola facilmente a ricevere e a passare in zona due, dove stava Mario. Il neo-palleggiatore effettuò un'alzata da terzo tempo in zona quattro, Daisy prese la rincorsa da fuori i bordi laterali e schiacciò una palla molto forte ed obliqua sulla diagonale.
Roberto rimase stupefatto: era la loro primissima azione, e l'avevano portata a compimento in modo pulito e senza esitazione.
«Bravi ragazzi!» disse battendo le mani «bravi davvero! Riproviamo, Mario, stavolta prova il primo tempo!»

Luigì battè di nuovo la palla. Toadrico ricevette bene come prima. Mario alzò una palla cortissima e bassissima in zona tre, proprio a pelo della rete, che Toadogilla in quattro e quattr'otto schiacciò a terra senza esitazione, con tempismo perfetto «La nostra Cilla non ci ha deluso! Complimenti a tutti e due! Visto, Mario, che ti riesce anche il primo tempo?»
Provarono anche le altre varianti: Luigi come centrale se la cavava egregiamente, anche se tecnicamente valeva di meno di Toadogilla aveva di sicuro una maggiore intesa col fratello. Peach invece non aveva mai sbagliato neanche una schiacciata, ma le sue erano meno potenti di quelle di Daisy. Toadrico si rivelò un ottimo libero.
«Ora, Mario, prova ad alzare qualche palla all'opposto!» ordinò Roberto. Mario fece una smorfia di dissenso: doveva alzare in seconda linea a Bowser.
Toadogilla battè la palla. Daisy difese, passando una precisa palla all'alzatore. Mario la alzò svogliatamente a Bowser, il quale schiacciò una palla che prese il nastro e rimbalzò all'indietro.
«Mario! Mi hai alzato male la palla!» ringhiò Bowser. Era vero
«Ops, scusa» disse Mario, fingendo dispiacere
Riprovarono altre volte: nessuna alzata era nemmeno lontanamente all'altezza di quelle precedenti.
«Mario!» gridò Marco «Perché non stai alzando a Bowser una palla neanche lontanamente decente?»
«Non so, forse le alzate in seconda non sono il mio forte…» tentò di scusarsi Mario, fingendo di cadere dalle nuvole
«Non ci credo, in allenamento ti riuscivano! Qualsiasi cosa sia, spero che tu sappia tenere le tue vicende personale FUORI DALLA SQUADRA!» tuonò infine. Bowser fu soddisfatto «La palla deve essere più alta, sta schiacciando da seconda linea, ha bisogno di colpire la palla in un punto più elevato rispetto ai martelli od ai centrali, ficcatelo in quella capoccia!»
Riprovarono. Mario, inviperito, riuscì ad alzare solo un paio di palle davvero buone. Bowser in queste rare occasioni lasciò tutti a bocca aperta: la potenza e la velocità di quelle schiacciate erano terrificanti. Pochi di sicuro sarebbero riusciti a riceverle. Questo, naturalmente, fece annerire ancora di più la bile di Mario che, finiti gli allenamenti, andò a casa senza salutare.
Il giorno dopo, erano tutti entusiasti della squadra: Peach e Daisy erano così felici che quando passavano per i corridoi tutti si giravano ad ascoltare la musichetta che si lasciavano dietro. Toadrico e Luigi erano molto più concentrati nello studio e non trovavano più Funghese Antico così pesante, ora che avevano una valvola di sfogo. Bowser non emetteva più quel calore infernale che emanava di solito. Toadogilla ogni tanto sorrideva anche. Mario, nonostante sapeva che sarebbe stato costretto ad alzare anche a Bowser, era soddisfatto. Tutti non vedevano l'ora di tornare ad allenarsi.
Perso in questi pensieri, Luigi stava cambiando aula per andare a Storia. Incontrò Mario e Marco che stavano facendo lo stesso per andare a PI
«Ciao Marco!» disse Luigi, con un sorriso a trentasette denti ed ignorando completamente Mario «Come va?»
«Ehi!» fece Marco, ricambiando il sorrisone «Tutto regolare… ci aspetta l'ultima pratica della settimana»
«Ciao Luigi…» provò a dire Mario, ma non fu calcolato né dall'amico né dal fratello, che passarono i successivi cinque minuti a chiacchierare e scherzare amabilmente.
«Ora devo andare ché sono in ritardo, mannaggia! Ci vediamo!» disse Luigi «Ciao!
«Ciao Luigi! Ci vediamo senz'altro!»
«Ciao Luigi…» sospirò Mario
«Ciao Mario!» urlò Daisy, irrompendo improvvisamente «Stavo cercando tutti i membri della squadra per dire che questo venerdì abbiamo una partita di prova! Siamo tutti convocati! Ciaoooo!» e corse via, lasciando Mario e Marco visibilmente scioccati
«Squadra? Che squadra?» fece Marco «Non me ne avevi mai parlato!»
«…Pallavolo» disse Mario, scocciatissimo «sto nella squadra della scuola»
Marco rimase sorpreso «Oh… fantastico! Bhe, è un'occasione per stare con quella che ti piace no? E poi la pallavolo è figa!»
«Bhe sì, sì» fece Mario, inorgoglito «diciamo che è un buon incentivo…»
«Luigi anche sta in squadra?» chiese
«Sì, anche lui. Vedo che andate molto d'accordo!» Marco a quest'affermazione arrossì un po'. Forse che Mario avesse capito?
«Bhe, sì… è simpatico! Dai, sbrighiamoci adesso, facciamo tardi!» e in poco tempo entrarono dentro l'aula, ed iniziarono a seguire la lezione.




LE NOTE ♫♬♪
1. Se non vi ricordate cosa sono le zone, guardate il capitolo 5 - appendice
2. Azione d'attacco eseguita dal centrale in zona 3. La palla è alzata appena sopra la rete e il centrale salta nel momento in cui l'alzatore tocca la palla, per effettuare un attacco veloce e fulmineo.
3. Naturalmente sottinteso zona
4. La palla alzata ai martelli in zona 2 o 4. Un palleggio molto alto per permettere agli schiacciatori laterali di prendere una buona rincorsa.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Una partita facile? ***


Ciao a tutti! Scusate la mia lunghissima assenza, ma avevo perso la vena dell'ispirazione, molto papale papale. Ecco quello che sono riuscito a fare in questo lunghissimo lasso di tempo. Spero di non aver perso la vostra fedeltà... in ogni caso non mi aspetto di riuscire a mantenere un ritmo regolare: mi dispiace! Buona lettura a tutt* :)



CAPITOLO VII
 

Erano le nove del mattino di venerdì, la lezione di Funghese Antico era appena iniziata. Gli studenti e le studentitremavano in attesa dell'interrogazione più tosta del primo quadrimestre: il riepilogo di tutta la grammatica.
«Allora, vediamo...» fece la professoressa Spinotti, altera dalla sua cattedra «oggi per interrogare... lanceremo un bel dadoblocco!» così saltò su un interruttore lì vicino ed apparve accanto alla lavagna un blocco sospeso in aria, le cui facce cambiavano con l'immagine del volto di tutti gli studenti della classe.
«Vieni qui Daisy, ti do l'opportunità di decidere il tuo destino!» rise, malefica
«Così, prof, dà per scontato che io non sappia nulla nulla nulla! Non mi sembra giusto!»
«Non rispondere, vieni adesso stesso o ti butto fuori con un Goomba!»
Daisy, rassegnata, si posizionò sotto il blocco e saltò tre volte, come ordinato: gli interrogati furono Peach, Magnacarta e, naturalmente, Daisy stessa («Il dado è truccato, ci metto la mano sul fuoco!»)
«Bene bene, allora, Daisy, iniziamo proprio da te...» tutti quanti non aspettavano altro che di sentire un altro sfondone di Daisy
«Una domanda facile facile... declinami il plurale di Gumbah!»
Peach apparve preoccupata: era un nome della prima declinazione, facilissimo, ma avevano studiato la flessione in primo ginnasio... forse Daisy non lo avrebbe ricordato alla perfezione
«Allora...» iniziò Daisy, pensierosa «Gumbes... Gumbon... Gumbahi... poi... mmm...» si bloccò, ci pensò un attimo e poi le si illuminò il volto «...e poi è tutta uguale! Gumbes, Gumbes!» la classe applaudì, e Daisy fece un inchino plateale. La professoressa parve stizzita «Mh, un po' insicura eh!» criticò «è roba di quarto ginnasio!»
«Ho sbagliato qualcosa?» chiese Daisy, fingendo di cadere dalle nuvole
«Bhe, no... era giusta»
«E allora! Dovrebbe essere felice!» disse ridendo, e facendo tutti ridere.
L'interrogazione andò avanti. Peach ed il compagno risposero molto esaustivamente alle loro domande. Alle successive, Daisy ne sbagliò una, ne azzeccò a metà un'altra e ne rispose a due: un punteggio molto buono per la sua media, tutti non vedevano l'ora di sapere come avrebbe risposto all'ultima domanda. Peach e Magnacarta risposero bene a tutto, e presero Stella.
«Allora, molto bravi tutti e due, potete andare» fece la professoressa «ora, Daisy, prendiamo la versione di Tod il giovane di lunedì scorso» brusio generale: non chiedeva mai la versioni che avevano già corretto in classe! Daisy, rassegnata, prese il libro e lo aprì «Allora... Daisy carissima...» disse con un ghigno in volto «questo verbo... gegèlasen... dimmi da dove viene, il modo, il tempo, la persona e la diatesi!» Tutti rimasero agghiacciati. Peach non avrebbe saputo rispondere, ed era la più brava della classe in Funghese Antico!
«Gegelasen: viene da gelao, modo indicativo, tempo passato puntuale, terza persona singolare, diatesi attiva, e più precisamente è un verbo intransitivo!»
Silenzio di tomba: alla professoressa caddero gli occhiali dal naso per lo shock, Peach scoppiò a piangere dalla gioia e Magnacartà si rose le mani per non aver saputo una domanda alla quale Daisy sapevaa la risposta. Poi la classe scoppiò in un fragoroso battimani, tutti corsero ad abbracciare Daisy, ma non finì qui.

Ricreazione.

«Luigi!» urlò Daisy dal corridoio, abbracciandolo al collo «ho preso Fiore a Funghese Antico! Mi ha chiesto la versione di Tod il Giovane che abbiamo fatto insieme!»
Luigi ci mise un po' a capire quel che era appena successo, ma non appena lo capì, ricambiò l'affettuoso abbraccio e si mise a piangere.

Successivamente, appresero che la professoressa Spinotti aveva avuto un collasso, e che sarebbe rimasta a casa per la prossima settimana.
Daisy era la nuova eroina della scuola.

Seduti al Vivian stavano Peach, Daisy, Toadrico, Luigi, Mario, Bowser e Toadogilla, che prendevano qualcosa da bere prima della partita. «Ohohoh» fece Mister T, con la sua grassa risata «dovrò prendervi un tavolo più grande, se continuate a crescere in numero!»
«Alcuni non sono i benvenuti» fece Mario, tirando un'occhiataccia a Bowser
«Alludi a me?» chiese Bowser «peccato che sia l'unico opposto della squadra, gnè gnè!» e gli fece la linguaccia, facendo ridere Peach
«Daisy, ho sentito le tue prodezze!» disse Mister T dando una pacca sulla spalla alla ragazza «Complimenti!»
«Tsk, questo è niente signor T: all'interrogazione di Storia avremo un altro collasso se Luigi mi aiuta di nuovo!» tutti risero «Piuttosto, come la vedete la partita di oggi?» chiese il proprietario del bar
«Se qualcuno alzerà bene la palla, molto soddisfacente» fece Bowser, fulminando Mario con  lo sguardo, il quale sbuffò e si girò dall'altra parte
«Bowser, non iniziare pure tu!» fece Peach «non pensavo fossi anche te un'attaccabrighe!»
«Hai ragione Peach, scusa» fece il koopa. Mario divenne rosso di rabbia e di vergogna. Avrebbero visto alla partita chi sarebbe stato il migliore in campo!

L'arbitro fischiò, le squadre si misero ai loro posti. L'MH Volley iniziò con Luigi in panchina, sostituito in seconda linea da Toadrico.
L'altra squadra sembrava abbastanza agguerrita: non sarebbe stata una partita facilissima.
Gli avversari avevano il servizio. Battè la palla il centrale, che fece un servizio forte e deciso, che però Toadrico ricevette senza problemi.
Mario alzò un primo tempo a Toadogilla che mise la palla a terra, conquistando il primo punto. L'alzata di Mario era stata stupenda, e Toadogilla precisa come un robot. Il primo set andò avanti senza problemi: persero il servizio solo tre volte, toadogilla a muro era incontenibile. La ripresa finì infatti per venticinque a tre.

Il secondo set andò meno liscio del secondo: con Toadogilla fuori la squadra perdeva in tecnica, e Mario non stava alzando neanche una palla a Bowser. Il gioco si stava facendo monotono. Il set finì con venticinque a venti per l'MH Volley.
«Ragazzi, state giocando molto bene» fece Roberto «ma non basta, dovete variare il gioco!» poi si rivolse a Mario «questo è il tuo compito! stai alzando solo palle in prima linea! E' ovvio che se continui collo stesso gioco prima o poi gli avversari prenderanno le contromisure no? Alza qualche palla all'opposto!»
Il gioco riprese con Luigi al servizio: fece un ace. Il punto successivo andò però agli avversari, perché Peach non oppose un muro efficace, e la palla dopo aver toccato le sue mani andò fuori.
Quando ripresero il servizio il punteggio era di quattordici a sette per gli avversari: ormai Toadogilla ed il suo primo tempo erano diventati prevedibili, e Peach in prima linea non era efficace quanto Daisy, che per la rotazione stava in seconda. «Mario, alzami una palla o perdiamo il set!» disse Bowser, supplichevole
«Stai buono lì tu» disse Mario «stai facendo un ottimo lavoro in difesa, perché sprecare energie attaccando?»
«Ma che stai dicendo?» intervenne Peach
«Mario, aripijate!» urlò Luigi «vedi che poi fà!» aveva cominciato a parlare in romano, era davvero arrabbiato.
Il punteggio si portò a ventiquattro a venti per gli avversari. Peach ricevette la palla. Mario vide che l'unica opzione era far attaccare Bowser, perché Peach era fuori posizione e che gli avversari stavano preparando un muro a tre su Toadogilla. Ma non poteva alzarla a Bowser, mai!
Alzò una mezza palla a Cilla, che schiacciò un ottimo primo tempo, ma il muro a tre era troppo: la palla cadde a terra, e gli avversari vinsero il terzo set.
«Mario!» gridò Roberto «Hai visto che succede quando l'alzatore non collabora?»
«Toadogilla è più brava di Bowser, pensavo che...» «Pensavi un cazzo!» gridò ancora Roberto, facendo gelare il sangue a tutti i presenti «ti avevo avvertito, che dovevi alzare la palla a Bowser. Se avessi un altro alzatore ti avrei sostituito immediatamente!»
Mario a queste parole andò in bagno, irato. Come si era permesso?! Aprì l'acqua del lavandino e si sciacquò la faccia: più che per rinfrescarsi era per mascherare delle lacrime che gli stavano rigando la guancia.
Sull'uscio apperve Toadogilla
«Ciao» fece
«Ciao» fece Mario, tirando su col naso
«Stai così per quello che ti ha detto il mister, o per Bowser?» chiese. Mario non rispose
«Bhe... ti posso dire che quel che traspare... è solo che tu sei troppo infantile per giocare in una squadra» sentenziò. Mario la fissò «Come ti permetti?!» fece «ci conosciamo scusa?»
«Senti» disse pacatamente la toad «no, non ti conosco; però ci siamo ritrovati a giocare insieme in questa squadra, e dobbiamo fare di tutto per vincere. Non devi pensare solo a te stesso, ricordatelo. Non vuoi alzare a Bowser? Bene, ma sappi che così ci trascini giù tutti quanti. Compresa Peach, che si era data tanto da fare per mettere su questa squadra. Lo sai che se non torniamo con un risultato soddisfacente dal torneo la squadra verrà sciolta? Vogliamo perdere per questa stronzata una semplice partita di allenamento? Vuoi vanificare tutti gli sforzi di Peach e Daisy? Pensaci bene!» ed uscì.

Mario era solo, la partita sarebbe ripresa tra cinque minuti.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Misteri e apparizioni ***


Eccomi qua dopo un altro periodo di assenza lunghissimo! Chissà quanti di voi ancora leggeranno questa fanfic... io intanto posto il mio lavoro, qualcuno lo leggerà... spero vi piaccia! Buona lettura :)
 



CAPITOLO 8

 

Mario uscì dal bagno. Sentiva delle voci provenire dallo spogliatoio delle ragazze.
«...Peach! Vedrai che ce la faremo. Abbi fiducia in Mario...»
«Sta rovinando tutto, Daisy!» singhiozzò Peach «Fa sempre così, penso solo a se stesso!»
«Ti vuole un mondo di bene… te lo dimostrerà»
Le ragazze uscirono e trovarono Mario nel corridoio. Peach, con il volto rigato di lacrime guardò Mario con uno sguardo d’ira profondo come Mario non aveva mai visto sul volto della ragazza.
«Dai fratellone, ora basta fare il bambino… fallo per lei almeno!» Fece Luigi dando una pacca sulla spalla al fratello. Toadrico gli sorrise, Daisy lo rassicurò, persino Roberto gli disse di tornare in campo e di mettercela tutta. La squadra, anche se stava giocando quasi apposta da fare schifo, lo sosteneva.
Bowser non si azzardò a tentare alcun approccio, anche se si vedeva lontano un miglio che si stava rodendo l’anima, visto che non stava giocando praticamente mai. Tuttavia, un qualsiasi suo intervento sarebbe stato controproducente.

I ragazzi ripresero posto in campo. Il servizio toccava a Luigi. Batté teso sul martello avversario, che ebbe qualche difficoltà a ricevere la palla, che venne rimandata dall’altra parte con una parabola facile da prevedere. Mario urlò a squarciagola «Libera2!» e lasciò la palla a Peach, che fece un appoggio perfetto all’alzatore. Mario saltò e fece per alzare a Daisy, ma all’ultimo momento mandò la palla dall’altra parte con un pallonetto e fece punto, lasciando gli avversari spiazzati. Uno a zero.

Il set andò avanti molto combattutamente. Nessuna delle due squadre era disposta a lasciare spazio all’avversario. Mario continuava a non alzare a Bowser, che andava innervosendosi sempre più. Tuttavia, gli altri stavano tenendo duro lo stesso: cercavano di variare i propri colpi ad ogni azione. Il set andò avanti fino al ventitrè a venti per i nostri, quando Roberto chiamò un time-out.
«Ragazzi, state giocando molto bene» disse Roberto «tuttavia, mi dispiace ma infierire: Mario, se non alzi la palla a Bowser per noi è finità. Hanno già recuperato quattro punti di fila, bisogna variare!»
Mario all’iniziò si incupì, ma poi disse risoluto «Va bene! Allora alzerò la palla migliore che tu abbia mai visto, però… » e si girò verso Bowser «se non andrà poi non vi lamentate!»
«Non ti preoccupare, tappo» rispose il koopa «vedrai di cosa sono capace!»

La partita riprese. La palla venne servita da Peach forse un po’ troppo facilmente, perché gli avversari riuscirono a ricostruire l’azione senza problemi. Attaccò il loro alto centrale un primo tempo magistrale, che venne però deviato dalle mani di Toadogilla. La palla schizzò via lontanissima, ma Toadrico fece uno scatto felino e riuscì a tenerla alta al centro del campo. Mario, non potendo alzare nelle migliori condizioni, optò per l’opzione più semplice: scaricare la palla al martello. Daisy prese una rincorsa chilometrica e sferrò un attacco potentissimo sulla parallela del campo: fece un punto magistrale.

Ventiquattro a venti.

Peach provò a fare una palla un po’ più potente, ma s’infranse lungo il nastro, regalando un punto agli avversari, che conquistarono anche il servizio.
Batté il palleggiatore avversario. La palla volò tesa verso Peach, che la prese senza problemi. Era un appoggio perfetto. Mario decise finalmente di alzare una palla all’indietro in seconda linea all’opposto. Tutti stavano guardando la palla che, immobile, usciva dalle mani del palleggiatore; ma Bowser dove era?
Aveva preso un rincorsa lunghissima. Saltò molto in alto, tanto che uscì con tutte le spalle dalla parte superiore della rete. Schiacciò una palla quasi verticale, potentissima, senza prendere la mira, dritta sul libero, che non riuscì a contenere l’impatto: cadde all’indietro e la palla schizzò contro il soffitto. I ragazzi vinsero il set, e scoppiarono in un esulto generale.
Il quinto set si svolse senza troppi problemi: gli avversari conquistarono solo sette punti, Bowser era incontenibile, e mario si era finalmente sbloccato: la squadra prometteva benissimo, tutti non vedevano l’ora di iniziare il torneo del distretto.

 

I ragazzi si salutarono fuori dalla palestra, ed ognuno andò in direzione della propria casa. Luigi stava rimproverando fraternamente Mario per il suo comportamento in campo quando si bloccò di colpo:
«Mario, che stupido! Ho dimenticato lo zaino in palestra!»
«Chi non ha testa abbia gambe! Ci vediamo a casa» fece Mario avviandosi senza neanche voltarsi
«Ammazza che infame! Ciao eh!» rispose il fratello, e fece dietro-front.
Entrò in palestra, prese quello che doveva prendere in tempo prima della chiusura ed uscì. passò davanti al Vivian, e pensò di entrare a salutare Mister T.
Quando stava per aprire la maniglia, vide dall’ampia finestra del locale Marco seduto ad un tavolo con un ragazzo biondo dai lineamenti molto delicati.
Luigi si allontanò un po’, per paura di essere visto dal compagno. I due ragazzi al tavolo sembravano stare discutendo di qualcosa di scottante, visto che avevano delle facce molto gravi. A Luigi sembrava di vedere che gli occhi di Marco fossero un po’ lucidi. Lo sconosciuto avvicinò la sua mano a quella di Marco, che ritrasse la propria. Non poteva sentire quello che dicevano, ma Luigi capì benissimo che Marco era ferito nel profondo. Poco dopo il ragazzo si alzò, lasciò dei soldi sul bancone di Mister T ed uscì.
Prima di poter fare qualcosa, Luigi fu visto da Marco il quale, dopo essersi asciugato gli occhi con la manica, andò verso di lui.
«Ciao Luigi» disse Marco «come stai?»
I suoi occhi erano rossissimi.
«Ehm… bene Marco, grazie! E tu…» Domanda stupida, ma ormai era fatta. Luigi arrossì
«Eh, insomma, così così»
«Mi dispiace! Non volevo… io… v-vuoi… parlarne?» Luigi iniziò a balbettare, Marco rise un po’
«Grazie Luigi» fece Marco «Sei fin troppo gentile… non voglio annoiarti con le mie storie»
«Ma dai… non mi annoi! Quando e se ti va, sai dove trovarmi»
Marco rimase colpito. Si conoscevano da poco tempo, però quelle parole gli sembravano sincere
«Io… devo andare ora… però grazie… lo terrò a mente!» Disse sorridendo «ci vediamo a scuola Luigi! Ciao!»
Corse via. Luigi rimase lì come una statua. Cosa era successo? Chi era quel ragazzo con cui stava Marco? Perché piangeva? Come si era permesso di farlo piangere? Doveva assolutamente saperne di più.
Quando il biondino uscì dal locale, il nostro lo guardò attentamente: era bello, alto e slanciato.
Sperando vivamente di sbagliarsi, Luigi si avviò verso casa, in preda a mille pensieri. Quel giorno non fece i compiti di Funghese Antico.

 

Squilla il telefono a casa Mario.
«Luigi vai tu!!!» Urlò Mario.
Il telefonò continuava a squillare, ma nessuno rispondeva
«Luigi!» gridò Mario ancora più forte. Forse non era ancora tornato a casa?
La porta si aprì.
«Mario! Non urlare, ti si sente dall’angolo!»
«Ah ciao Luigi! Pensavo fossi tornato» Il telefono riprese a squillare.
«Puoi rispondere tu? Io sto guardando la TV…» disse Mario in tono supplichevole
«Che pesaculo!» fece spazientito il fratello verde, andando a rispondere.
Alzò la cornetta e la portò all’orecchio «Pronto? Casa Mario, chi parla?»
La voce che rispose era alta e squillante, quasi fastidiosa alle orecchie del ragazzo. Ci volle qualche istante, ma alla fine Luigi capì. E non gli piacque affatto.

«Ciaociao! Sono Pauline, sono tornata! Ci sta Mariuccio?»

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2735605