Everything is set to Change

di _C a m i l l a_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nome su cento ***
Capitolo 2: *** incontri e scontri ***



Capitolo 1
*** Un nome su cento ***



 

EVERYTHING IS SET TO CHANGE

Sono passati venticinque anni. Venticinque anni dalla prima Edizione della Memoria. Venticinque anni da quando dodici tributi entrarono nell'arena, fratello e sorella da ogni distretto. Fu una crudeltà e uno scempio.
Oggi sapremo in cosa consiste la nuova Edizione, sicuramente qualcosa di cruento. Gli ultimi Hunger Games devono essere stati piuttosto noiosi, perchè girano voci che Capitol City reclami sangue e, molto probabilmente, ne avrà.
Mi siedo sul pavimento freddo della nostra umile casetta, abbracciata alla mia gemella per riscaldarmi un poco. Accendiamo il piccolo e malconcio televisore e trattengo il fiato appena sento l' inno di Capitol. Ed ecco Snow, fasciato da un elegante completo di velluto. Digrigno i denti, solo la giacca basterebbe a sfamare il Distretto dodici al completo. Cesar Flickerman è al suo fianco, il volto sempre più sfigurato dalla chirurgia plastica incorniciato dai patetici riccioli rosa. Rosa. Un colore più stupido non poteva sceglierlo.
Le mani inguantate nel presidente pescano dalla boccia,senza tante esitazioni, un bigliettino, che il nostro “caro” presidente apre. Per un attimo, tanto veloce da pensare di essermelo solo immaginato, un sorrisetto gli compare sul volto, trascinato subito via dalla sua maschera impassibile. << signori e signore, quest'anno, per ricordare ai nostri distretti l'importanza -attimo di silenzio, per sottolineare la parola- del sacrificio – altra pausa- non due ma quattro tributi verranno estratti per avere l'onore di conquistasi fama e gloria nell'arena>>. Lo sapevo, volevano spettacolo e sangue, panem et circenses, no?
Mia inizia a tremare, i miei genitori si guardano preoccupati. C'è la possibilità, remota ma plausibile, che perdano entrambe le loro figlie.
<< Maysilee porta via tua sorella, devo scambiare due parole con papà>>. Uscendo sento mamma scoppiare in lacrime e voglio piangere anche io. Ma non posso, sono sempre stata la sorella forte, su cui fare affidamento>> deposito mia sorella in lacrime i camera e sguscio fuori, nell'aria tersa di prima mattina. Fiumi di persone sciamano verso il lavoro, giù alle miniere. Raggiungo la farmacia dove mi attende Natalie, la figlia del proprietario. Chiacchieriamo un po', per sciogliere la tensione, ma inevitabilmente la conversazione si posa sulla mietitura, ormai prossima. Dopo poco mi congedo, torno a casa.


Pochi giorni dopo...
oggi è il giorno della mietitura. Io e mia sorella vestiamo abiti semplici, di un azzurro sporco e un cerchietto in testa. Siamo fortunate, la nostra famiglia è piuttosto benestante, sempre tenendo conto degli standard del dodici. Non ricordo di aver mai patito particolarmente la fame o di essere dimagrita tanto da sembrare un' ombra, come accade ai figli degli abitanti del Giacimento.
Prendo per mano mia sorella, ci avviamo nella stessa piazza si svolge da anni la Mietitura, dove troviamo Natalie, in disparte, sta tremando, cosi come la mia gemellina. Le prendo per mano e quella stretta cerchiamo di rassicurarci il più possibile, di infondere tutto l'amore che proviamo l'una per l'altra. Eris, la donna accompagnatrice del nostro distretto, sale barcollando sul palco. È una donna grassa, stipata nell'abito verde semi- trasparente che lascia intravedere un po' troppo.
Dopo il solito filmato continua con la stessa formula di tutti gli anni. << Benvenuti, benvenuti. che possa la fortuna SEMPRE essere a vostro favore. come sempre, prima le signore>>. Dopo vari svolazzi della mano dentro alla boccia, estrae due nomi.
<< Sarah Hunted>> Giacimento, di sicuro. Magra e spaurita, non sopravviverà al bagno di sangue. Sicuro. << eeee... >> stringo forte le mani << Maysilee Dormer>> per un attimo penso di essere al sicuro, di essere sopravvissuta alla Mietitura. Poi mi rendo conto che è il mio nome. Mi sciolgo dall'intreccio di mani e salgo sul palco. Ora vorrei piangere. In fondo il mio nome sarebbe comparso solo poche volte. O cosi credevo, la fortuna non è stata a mio favore. Guardo i due ragazzi mietuti salire sul palco, il primo molto simile a Sarah, Giacimento pure lui. Ma la mia attenzione viene catturata dall'alto, un giovane dall'aria scostante e di bell'aspetto. Haymitch mi pare si chiami.
Ora riesco però a pensare soltanto ad un'unica cosa... faccio parte degli Hunger Games.  






NOTA DELL' AUTRICE: Saaalve ragazzi/e. Vi è piaciuta la mia storia? questo è il primo capitolo, a breve pubblicherò gli altri.  Se volete commentate, fa sempre piacere e magari potreste darmi qualche consiglio, dato che è una delle prime storie che pubblico. grazie a tutti <3
_Camilla_00

 

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Capitolo 2
*** incontri e scontri ***


Erin, la nostra accompagnatrice, ci fa strada verso le stanze dove attenderemo eventuali visite, poi partiremo. Mi spaventa l'idea di chi troverò nella capitale, di come diventerò solo un burattino nelle loro mani. Una mossa sbagliata e i sottili fili che mi sorreggono si spezzeranno, così come la mia vita. Sono sul bordo di un baratro, un passo falso e precipiterò nel vuoto. Per sempre.

Proprio quando grosse perle luccicanti si fanno strada ai margini dei miei occhi, sento bussare alla porta. Mi vengono a trovare tutti, mia mamma, la mia sorellina, papà e Natalie. Quella manciata di minuti scaccia per per poco le tenebre che abbracciano il mio cuore e sento crescere nel petto la sottile convinzione di doverci provare, di provare a vincere per loro. Non voglio arrendermi, tuttavia so di avere poche speranze e sento il cuore incrinarsi un po' di più man mano che le visite proseguono e ogni volta che pronuncio quello che probabilmente sarà un addio, una crepa si apre nel mio cuore di ragazza.

Mi addormento subito e il mio sonno è punteggiato dagli incubi.

La mattia seguente Erin ci sveglia con un trillante << Buongiorno miei cari. Pronti, prontissimi per una giornata maaaestosa!! >> ha il vizio fastidioso di marcare troppo la lettera a.

raggiungiamo la stazione, preceduti dal ticchettio costante dei tacchi della nostra accompagnatrice, che con la sua abituale voce allegra ci illustra i lussi di cui potremo usufruire a Capitol City. Come se non ci stesse portando a morire.

Montiamo sul lussuoso treno che ci accompagnerà a Capitol. Nella sala da pranzo ci attende una donna, comodamente distesa sui cuscini. Avrà trenta anni, non di più. La donna ha una posa sicura di se, la stessa posa di chi sa di essere attraente. In effetti con i lunghi capelli neri, gli occhi verdi e le labbra gonfie è un vero splendore.

<< okay bellezze >> ride << io sono Ryila, la vostra mentore >> ammicca a Haymitch, il più attraente dei due ragazzi.

Dopo una risata roca aggiunge << tre di voi non hanno speranze >>. Sono più che sicura che guardi noi tre. << per vincere serve o fascino – scosta i lunghi capelli con un gesto sensuale- o qualche dote e voi tre - ci indica- non ne avete. - indica Haymitch- tu si, hai qualche speranza >> passa un dito intorno alle labbra come per correggere uno sbaffo invisibile nel rossetto rosso sangue e ci fa segno di accomodarci. << sapete fare qualcosa o siete solo i soliti ragazzetti incapaci? >> non la sopporto. Proprio non la sopporto. Ascolto distrattamente gli altri tributi, me e Haymitch esclusi, che fanno del proprio meglio per mettersi in bella luce per lei. Non lo capiscono proprio che Ryila non ha la minima intenzione di aiutarli? Ha già deciso chi proteggerà a tutti i costi e quel ragazzo è seduto accanto a me. Mi prendo qualche secondo per osservarlo meglio. È alto, ben piazzato, con le spalle larghe e i muscoli scolpiti che fanno capolino dalla camicia. Nonostante sia giovane è forte, si vede, e con i ricci biondo cenere e gli occhi del colore della foresta non farà fatica a trovare sponsor. Capisco perchè la mentore lo abbia scelto. Noi scompariamo e ci accartocciamo nella sua ombra. Mi alzo e faccio per allontanarmi, quando la voce di Ryila mi ricorre << dove scappi piccola? >> si alza e, con le movenze di una gatta, mi raggiunge. << sei troppo superiore per unirti a noi? Non sopravviverai neanche un giorno nell'arena >> le ultime parole me le sputa in faccia, prima di allontanarsi.

La imito ma nuovamente una voce mi inchioda sulla porta:<< ascoltami dolcezza... >>

 

 

 

 

nota dell'autrice: Saaalve a tutti. Anche se è un po' in ritardo (e anche vergognosamente corto, ma voi fate finta di nulla) in nuovo capitolo della mia storia “Everything is set to change” . Ringrazio moltissimo (e nuovamente) Drachen, per aver recensito. Un bacione a tutti.

C a m i l l a

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