Country Lil Love Story

di CathlinB
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** june - behind blue eyes- the who ***
Capitolo 2: *** i don't wont to miss a thing - aerosmith ***
Capitolo 3: *** a few days later - the holidays begin slowly ***
Capitolo 4: *** call me for dinner, honey, i'll be there - country pie - bob diylan ***
Capitolo 5: *** on the horse ***
Capitolo 6: *** july 4 ***
Capitolo 7: *** Paul it's ain't easy - guns 'n roses ***
Capitolo 8: *** wild wild lover - the nitemares ***
Capitolo 9: *** cigarettes ***
Capitolo 10: *** my one desire - the stray cats ***
Capitolo 11: *** wet t-shirt on cadillac ranch ***
Capitolo 12: *** luke ***
Capitolo 13: *** and the devil went down into Paul ***
Capitolo 14: *** rebel soul tour - concert in illinois ***
Capitolo 15: *** flame of love - imelda may ***
Capitolo 16: *** wild is the wind - jon bon jovi ***
Capitolo 17: *** piece of my heart - instrumental ***
Capitolo 18: *** looking Cath ***
Capitolo 19: *** looking Cath under the starry sky ***
Capitolo 20: *** give me love under the starry sky ***
Capitolo 21: *** summertime - jon bon jovi ***
Capitolo 22: *** can't help falling in love with u - elvis ***
Capitolo 23: *** my beautifull best friend ***
Capitolo 24: *** don't stop dreaming ***
Capitolo 25: *** don't stop dreaming on the train that takes me away from you ***
Capitolo 26: *** big black car - bigstar ***
Capitolo 27: *** let your coscience be your guide - marvin gaye ***
Capitolo 28: *** this guy's in love with u - petula clark ***
Capitolo 29: *** look at them ***
Capitolo 30: *** be my confidant ***
Capitolo 31: *** good girl love bad boy ***
Capitolo 32: *** wicked game - chris isaak ***
Capitolo 33: *** i can't loose my mind - clockers ***
Capitolo 34: *** i cannot hide what's on my mind - black veil bride ***
Capitolo 35: *** all of me - john legend ***
Capitolo 36: *** i've already died and are in heaven ***
Capitolo 37: *** six feet under ***
Capitolo 38: *** whiskey on my fingers ***
Capitolo 39: *** i don't wanna be your friend, i wanna kiss your lips ***
Capitolo 40: *** my favorite game - the bosshoss ***
Capitolo 41: *** hangdog ***
Capitolo 42: *** hangdog #2 ***
Capitolo 43: *** all I want r your kisses ***
Capitolo 44: *** countdown ***
Capitolo 45: *** love & dirty roads ***
Capitolo 46: *** seminole wind - john anderson ***
Capitolo 47: *** torment & pleasure ***
Capitolo 48: *** rough & ready - trace atkins ~ rough & charming ~ ***
Capitolo 49: *** time vanishes again ***
Capitolo 50: *** come back now ***
Capitolo 51: *** la storia rieditata ***
Capitolo 52: *** cover ***



Capitolo 1
*** june - behind blue eyes- the who ***


È da poco iniziata l'estate, la scuola è definitivamente finita e sono cominciate le vacanze...prima di andare al college. Sono più di due anni che non torno nel ranch dei nonni, dove ho vissuto fino a quando mia mamma, divorziata, si è risposata con un tipo di Chicago ed entrambe ci siamo trasferite in quella metropoli.
Durante quei due e passa anni, sono sempre stati i nonni e venirci a trovare, così non ho più avuto la possibilità di tornare a trovare gli amici d'infanzia.
'Qualcuno di loro' è sempre stato  poco propenso ad usare la tecnologia per mantenere i contatti, anche se ho, agli inizi, provato...altre, poco a poco, prese della loro vita, come io dalla mia, sono diventate fantasmi.
Ora sto tornando.
Ho preso l'aereo fino alla città più vicina al paesino dei nonni. Dall'aeroporto ho passato un'altra ora in pullman ed ora sono piuttosto stanca. Non vedo l'ora di scendere e sgranchirmi le gambe intorpidite, salire sul pickup (perchè qui tutti hanno il pickup! è un must campagnolo!) di chi mi verrà a prendermi al centro del paese e farmi altre 15 miglia circa fino a casa.
Fino a pochi anni prima ero una ragazzina pelle e ossa, piatta come una tavola da stiro e con la fissa del seno grosso che non avevo. Un piccolo maschiaccio con un corto caschetto riccio e ribelle.
Ora, a 18 anni, mi considero una ragazza carina, slanciata, magra ma non troppo, con lunghi capelli castano chiari ricci. Sono tranquilla del mio aspetto, senza grandi ossessioni e fissazioni. Una normalissima ragazza.
Il pullman entra in paese e il cuore inizia a battermi forte.
Fuori dal finestrino la main ave è come la ricordo, senza nessun cambiamento radicale: il ristorante, il bar, la farmacia, la parrucchiera, i pickup parcheggiati ai lati della strada, gente che passeggia tranquilla...Niente è cambiato.
A pochi metri dalla fermata, mi vibra il cellulare. Un sms della nonna:'Viene a prenderti Paul'.
Nonostante l'aria condizionata, mi viene caldo.
Non e' possibile! Perché proprio lui?
I primi tempi a Chicago gli avevo scritto varie e.mail, ma lui non aveva mai risposto! Era il mio migliore amico in assoluto, eravamo stati inseparabili fin da piccoli! Ero rimasta molto male, non me lo ero aspettato un comportamento simile da lui, non scrivermi mai una volta, non chiamarmi... All'epoca avevo chiesto qualcosa alla nonna, ma lei mi aveva confermato che era sempre tutto normale.
Ero un po' risentita di quel suo comportamento menefreghista nei miei confronti e la mia amicizia si era un po' raffreddata, anche se ci stavo ancora male.
E adesso la nonna manda lui a prendermi! Mi imbarazza doverlo incontrare! Bhe sara' meglio far finta di nulla, essere indifferente almeno in apparenza!
Il pullman si ferma. Faccio scendere tutti per avere il tempo di calmarmi un po'.
Mi alzo e scendo con la mia maxi borsa in spalla...mi guardo intorno, ma non vedo nessuno che possa essere Paul.
C'è diversa gente lì intorno, ma nessun ragazzo alto e magro con i capelli biondi di media lunghezza.
Mi guardo intorno; fa caldo lì fuori, quanto dovrò aspettare?
"Cathrin!" un voce bassa, molto maschile e leggermente roca mi chiama. 
Come Cathrin? Nessuno mi chiama col mio nome per esteso! Mi giro.
Davanti a me c'è un ragazzo alto, magro ma muscoloso, un cappello da cowboy e i capelli biondi cortissimi, una siga tra le labbra. In poche parole un gran figo.
Ci fissiamo per un momento.
"Sei Paul!" constato dopo un attimo di esitazione. Bhe si è lui, ma com'è cambiato rispetto al ragazzino che conoscevo io!
Non mi risponde neanche. Va invece a ritirare l'unica valigia rimasta nel portabagagli del pullman e la carica sul suo pickup rosso senza dire una parola.
A me non rimane altro da fare che salire sul sedile del passeggero e aspettare che mi porti a casa.
"Che cambiamento che hai fatto!" sono così sorpresa che quel tipo...così figo...sia il mio vecchio amico Paul!!! Mi sento in imbarazzo vicino lui.
Dovo aggiungere che è diventato anche un musone e che se la tira...ma per il momento preferisco tenerlo per me questo commento acido. "Non ti avevo riconosciuto subito".
"Anche tu sei cambiata" dice con una voce calda che non riconosco e dandomi appena un'occhiata di traverso, ma dove aver già notato tutto quello che c'è da notare.
Cavoli! Mi sono proprio mancati quei posti. Mi è mancato tutto quanto, anche le cose che meno amavo. I primi mesi a Chicago ho sofferto per il trasferimento...ma col tempo la grande città ti assorbe completamente.
"Mi mancava tanto questo posto! E i primi mesi non facevo altro che aspettare tue e.mail!" eccolo! col cavolo che l'argomento è morto e sepolto! Un pò di risentimento cova ancora sotto la brace.
"...e tu non mi hai mai risposto!" aggiunge lui secco.
Cosa???
"Ti scrivevo quasi ogni giorno! Avrò scritto un milione di mail, e tu non mi hai mai risposto! Non ho mai ricevuto niente da te! Non mi piaceva stare a Chicago, e tu non mi scrivevi!"
"TU non mi hai mai scritto!" ribadisce lui.
Ci guardiamo per un attimo.
"IO" sottolinea nuovamente "Ti scrivevo tutte le sere. Avevamo fatto un patto e tu non mi hai mai risposto. Alla fine mi sono stufato!" sembra arrabbiato.
"Io non ho mai ricevuto nulla..." ero rimasta così male all'epoca, e adesso scoprire che uno stupido problema di uno dei due comp. aveva creato quel pasticcio... (credevo che perdere la posta succedesse solo nell'epoca della posta cartacea... :-P ). È l'unica spiegazione plausibile a quel pasticcio.
Sembra ancora arrabbiato; ma non ha capito che è stato tutto un disguido?
.
C...o!! stupido comp di m...a! l'ho quasi odiata per non avermi mai scritto! pensavo mi avesse dimenticato! ero così deluso....ma sua nonna non mi diceva mai nulla quando andavo ad aiutarli alla fattoria, tutto sembrava andare bene. scemo che sono stato...potevo chiedere alla nonna...le ho persino fregato una foto di Cath...
.
Alla fattoria scarica velocemente i bagagli e se ne va senza quasi salutare, declinando l'invito a cena "come hai bei vecchi tempi".
Così a cena, davanti a una bella bistecca, commento con la nonna "E' cambiato Paul! In macchina non ha detto una parola!" a parte il mezzo battibecco che non racconto alla nonna!
"...e si..." sogghigna lei come se sapesse qualcosa d'altro. Mi insospettisce la cosa.

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Capitolo 2
*** i don't wont to miss a thing - aerosmith ***


Mi sveglio al rombo di un motore. Guardo giù verso il cortile dalla finestra della mia cameretta e vedo il pickup di Paul. Il nonno sta parlando con lui mentre si avviano verso la stalla.
Mi lavo e mi vesto, poi scendo in cucina per fare colazione. La nonna è in cucina, col suo immancabile grembiule a quadretti bianchi e rossi, pronta a prepararmi una super colazione, come faceva una volta.
"Che ci fa Paul così presto, qui?" mi siedo al mio solito posto. Che bella sensazione essere tornata a casa! Perché questa, infondo, è la mia casa, dove sono cresciuta e ho trascorso i momenti più belli della mia vita. E, nonostante siano passati più di due anni lontano da qui, mi sembra di non essermene mai andata. Mi passa una ciotola piena dei miei cereali preferiti, ma sul ripiano della cucina, dietro di lei, c'è anche un piatto pieno di pancake e succo d'acero. Mi vuole rimpinzare come un maialino, la nonna!
"E' venuto per cambiare i ferri a un cavallo!" spiega la nonna mentre mi guarda mangiare "Tuo nonno è rimasto sorpreso!"
"Perché? Perché sa ferrare i cavalli?"
"Oh Cath! Sei proprio come tuo nonno! Non vedete le cose più ovvie!" alzo le sopracciglia a quel commento...cosa dovrei vedere? "Comunque Paul in questi anni si è messo a lavorare sodo nella fattoria di suo padre. E' davvero in gamba: ce l'ha nel sangue. Ed è diventato un uomo...non è più il ragazzo di una volta!"
"Ah lo vedo! Prima non se la tirava tanto...." e mi infilo un cucchiaio pieno di cereali in bocca.
La nonna  sbuffa e scuote la testa divertita.
Esco di casa e facendo finta di niente entro nella stalla per vedere cosa fa Paul.
Mi rendo conto con imbarazzo di essere vestita un po'....insomma short di jeans corti corti e una canotta...esattamente come mi vestivo una volta, ma adesso davanti a lui mi imbarazza! Che scema che sono!
Lui è li, di spalle che lavora, mi sente, ma fa finta di niente.
Ca...fa se ne sta li dietro di me a guardare. e io scemo non ho chiuso occhio per trovare una scusa per venire qui stamattina. che c...o di scusa....ferrare il suo cavallo che non monta da anni...magari non le interessa neanche più cavalcare. fa caldo. sarò diventato rosso. se mi giro lo vede. datti una calmata stronzo...dovevo rimanere a casa, col casino di lavoro che ho da fare. e quello scemo di Mike mi prende pure in giro..."ahhh è tornata cath!".
"Che cavallo mi ferri? una bravo, eh! sono 2 anni che non monto!" dico perché riconosco la cavalla che i miei avevano acquistato per me, prima che ci trasferissimo a Chicago.
"Lei andrà bene! E' tranquilla e non si spaventa. Si chiama Claire, dovresti ricordarla." sta pulendo uno zoccolo con un punteruolo per togliere lo sporco in eccesso.
Vado a sedermi vicino alla cavalla, mentre lui lavora. Mi è sempre piaciuto guardare gli altri lavorare, ma divento una bestia quando sono gli altri a osservare me quando faccio qualcosa.
Bhe proviamo a fare conversazione. Una volta non era difficile parlare con lui, anche se parlavo quasi sempre io, lui almeno era moooolto più partecipe. Ora non è più così facile...
"Come mai non sei andato al college? Mi sembrava che i tuoi ci tenessero!" wow che fantasia!
"Troppo lavoro. Abbiamo comprato altra terra e li ho convinti che era meglio se restavo ad aiutarli. E poi non mi è mai piaciuto studiare".
Io invece ricordo che era bravo a scuola.
"Hai tanto lavoro oggi?" chiedo per sondare la disponibilità.
"Si un po'"
Peccato! Qui non ho la macchina ed è indispensabile in un posto così lontano dal paese. Speravo in un passaggio fino al paese nel pomeriggio per vedere se trovavo qualche vecchia amica, fare un giro al centro commerciale più vicino,  prendere da bere qualcosa nel locale dove ci ritrovavano sempre una volta. Pazienza!
Resto lì finché non finisce, senza dir più nulla.
Si raddrizza e dopo aver riportato la cavalla nel suo box e averla strigliata velocemente, si gira verso di me, guardandomi per la prima volta quella mattina.
"Sai che sei davvero cambiato tanto?!" gli dico osservandolo. Lui non risponde "Sei più... muscoloso" ...e senza pensarci allungo un braccio e con un dito gli tocco i pettorali nascosti dalla camicia "E fumi anche! E sei molto più serio e silenzioso!" mi sembrava di sfotterlo, ma stavo dicendo la verità, e, peggio ancora, continuavo a toccarlo col dito come se fosse uno strano oggetto.
"Se la smetti con questo dito...." si sposta "Anche tu sei cambiata"
"Ah si??? E come?" 
Mi prende la mano per tenerla ferma, visto che continuo a pungolarlo. Sono proprio noiosa quando mi ci metto!
"Prima sembravi un maschio. Adesso un po' meno!"
Faccio il broncio. Come 'un po' meno'??? Chissà cosa mi aspettavo!
"Cosa? Ho tutte le curve al posto giusto, i capelli lunghi, mi trucco e porto pure la gonna e le scarpe col tacco! A Chicago mi venivano dietro un mucchio di ragazzi!"
Fa una falsa risata sarcastica, una palese presa in giro, e se ne va a parlare col nonno.
 

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Capitolo 3
*** a few days later - the holidays begin slowly ***


Per tre giorni sono rimasta nel ranch senza mai uscire...una noia! Non che non ci sia niente da fare o niente di divertente, ma dopo un po' mi è venuta voglia di uscire per chiacchierare con qualcuno. Non ho i numeri di cellulare di nessuna delle mie vecchie amiche, né di Paul, e non sono sulla guida.  Nella rimessa ho adocchiato la vecchia Ford di mamma, ma credo sia troppo malconcia e non mi fido a tirarla fuori.
Un pomeriggio, dopo pranzo, arriva Paul col suo pickup. Deve andare in un magazzino a prendere del materiale ed è passato a chiedere al nonno se ha bisogno di qualcosa.
Il nonno, senza preavviso, esce fuori con un :"Cath, sono tre giorni che non esci, perché non vai anche tu?"
Non è che muoio dalla voglia, ma alla fine mi ritrovo sulla macchina con Paul. Cioè: si che ho voglia di uscire, ma non tanto con Paul in un magazzino! Ma almeno esco dal ranch e chissà se poi in giro non incontro qualcuna....bisogna andare a cercare, non aspettare che il divertimento ti passi sotto i piedi!
Per ripicca mi vesto in modo decisamente femminile, non per fare colpo su di lui, ma per fargli rimangiare quel sorriso sarcastico di un paio di giorni prima. Una gonna sopra il ginocchio ampia e di cotone, un top che mette in evidenza la mia 3° abbondante (aiutato da un reggiseno tutto pizzo nero di  Victoria's) e i miei adorati boots.
Mi sono anche tirata su i capelli in una linea morbida, solo con qualche ciocca sciolta, un po' di matita, mascara e lipgloss.
Così non può più dire che sembro un maschio!
"Come mai non sei venuta in paese ieri? Le ragazze ti aspettavano tutte!"
"Non ho la macchina..." mi sembra la cosa più ovvia!
"Cosa? E quella dei tuoi nonni?"
Ops! Non avevo pensato di chiederglielo perché mi dà l'idea comunque di essere troppo dipendente, in più i nonni sono strafelici che sono li con loro e io anche. Mi son voluta godere la loro compagnia!
"Nella rimessa ho visto la vecchia Ford di mia mamma, ma non so se funziona ancora...'
Rimane zitto per un po'. Il posto è più lontano di quel che pensavo.
Che silenzio imbarazzante. La radio è accesa e ho il finestrino giù con l'aria che mi scompiglia i capelli. Il profumo del vento è come il profumo della terra e dell'erba.
Si accende una siga e ogni tanto vedo che mi guarda di sottecchi.
Bhe anche io lo guardo cercando di non farmi beccare. E' proprio un bel ragazzo. Altro che il ragazzino che ricordavo.
A dir la verità da ragazzina, prima di trasferirmi, non lo avevo mai guardato come un se fosse un ragazzo. Era Paul e basta, il mio migliore amico, il mio alter ego, quello con cui condividevo le avventure. Adesso invece.....più lo guardo e più mi accorgo di quanto è bello, con un certo fascino tenebroso....il cuore inizia a palpitare...
"Ce l'hai la ragazza?" butto lì tanto per rompere il silenzio. Mi sforzo ad essere sfacciata come una volta, ma è difficile....dentro sono in subbuglio. Poi per darmi un contegno e nascondere l'imbarazzo per la domanda, sposto il canale della radio. Non mi piace quello che sta passando; giro finché non trovo un segnale che sta trasmettendo Kid Rock... questo va meglio.
"No"
"E come mai?"
"Non c'è nessuna che mi piace".
Oh! bho magari non in paese, ma di sicuro qui in giro ci sarà qualcuna.....nei locali o in città dove so che va ogni tanto...
"Mi sembra strano, sai?! Ma non dico una fissa! Anche solo una con cui ti vedi ogni tanto, giusto per...."
Sto scemo sta sogghignando!
"Non c'è nessuna" e continua a sogghignare "E tu ce l'hai il ragazzo?"
"No" borbotto e poi mi sembra di dovermi giustificare perché ho la sensazione che non avere il ragazzo a18 anni sia un po' da sfigati....anche se è solo una mia impressione "L'avevo, ma ci siamo lasciati qualche mese fa" oddio era meglio non dirlo. Ora si che mi sento sfigata.
"E allora perché ti sembra strano che io non abbia la ragazza?"
Ohhhh e adesso che dico? La verità o una balla? Bhe proviamo con una tattica cristallina basata su sincerità e onestà come solo un vero amico può permettersi (o un adulatore). Mi faccio coraggio e fingo di essere sfacciata e genuina e ingenua come lo era un pó di tempo fa. Solo che adesso non mi viene più naturale e dentro sono tutta un subbuglio e, sapendo io di essere in subbuglio, ho la sensazione assurda che anche lui se ne accorga.
"....perché sei un bel ragazzo!" si gira e mi guarda sorpreso e io mi sento bruciare "Pensavo ci fossero file di ragazze che ti venivano dietro, e, invece, sembra che lavori sempre"
"E così mi trovi bello?"
Che rabbia! Adesso mi prenderà in giro e se faccio vedere che me la prendo peggioro la situazione!
"Non posso mica dire il contrario! Non sembri più neanche il Paul che conoscevo"
Mi guarda per un attimo e poi torna a concentrarsi sulla strada e si accende una siga. Che silenzio!

wow. mi trova bello. wow però non vuol dire per forza che le piaccio. devo fumarmi un'altra siga. non riesco neanche a guardare dove vado. e poi. c..o. è diventata proprio una gran figa. non riesco a toglierle gli occhi di dosso. con quella maglietta ha due...merda....se se ne accorge mi fa nero conoscendola.
 

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Capitolo 4
*** call me for dinner, honey, i'll be there - country pie - bob diylan ***


Tornando verso casa passiamo dal paese e mi lascia nel piccolo ristorante dove lavora una mia vecchia amica e dove si ritrovano sempre le altre ragazze. Dice che mi viene a riprendere appena finisce una commissione.
Trovo AnnBeth dietro il bancone da bar e seduta su uno sgabello c'è Elisabeth (qui in paese hanno una fantasia con i nomi....). Sono contente di vedermi, e pure io....finalmente.
Dopo baci e abbracci, spettegoliamo un po' o meglio mi aggiornano sulle novità del paese: chi sta con chi, chi si è lasciato, qualche scandaletto, outing inaspettati....peggio di una soap sudamericana. Ma alla fine mi accorgo che tra tutti questi scandaletti e amori e tragedie, non fanno mai il nome di Paul.
"Ma com'è che non nominate mai Paul?"
Mi guardano un attimo.
"E' vero!" fa AnnBeth come se avesse ricevuto una rivelazione dal cielo "Paul non è mai stato con nessuna di noi!"
"Hai ragione, non ci avevo fatto caso, ma Paul, che si sappia, non ha mai avuto nessuna ragazza"
"Già già.. neanche quando ha frequentato per qualche mese il college in città! Dicevano che le ragazze gli andavano dietro, ma lui non le considerava."
"A meno che non preferisca quelle più 'vecchie' ...o magari i maschi?" Elisabeth sgrana gli occhi a quest'ultima sua uscita.
"Ma va, non è tipo da maschioni! Piuttosto l'anno scorso dicevano che andava a casa di quella tipa separata che veniva da Minneapolis! Quella che è rimasta qui solo per qualche mese. Diceva che andava a casa sua a farle dei lavoretti....cosa aveva lei? 36-38 anni? Poi è sparita"
"E' tornato il marito a prenderla e portarla a casa" Annbeth ed Elisabeth si danno botta e risposta ed io le ascolto, interessata e curiosa.
"Dite che era innamorato di lei?"
"Bho? Non credo! Comunque Paul non sai mai cosa gli passa per la testa. Per me la usava e non gli è importato nulla quando se ne è andata."
"E' un tipo strano! I ragazzi lo trovano fico, ed è un gran figo detto fra noi, ma quando esce sembra stare sempre un po' per conto suo."
"Ma tu che lo conosci bene...è sempre stato così?"
Ci penso su un attimo.... "Io lo conoscevo una volta, ma mi sembrava normale anche se non scherzava molto...Non ci siamo mai sentiti in questi anni e bho, non so, ma non lo riconosco più... magari sono io, che so! Anche d'aspetto è cambiato....quando è venuto a prendermi al pullman non l'ho nemmeno riconosciuto!"
Dopo un paio d'ore torna e invece di portarmi subito a casa, mi offre la cena! Sono basita! Rimango li a bocca aperta per un paio buoni di minuti prima di dire Ok. Le altre lo guardano incantate. Io sono un po' perplessa. Mi sembra un uomo adulto anche se ha solo 2 anni più di me, e mi mette un po' soggezione. E' il primo ragazzo che mi invita a cena, anche se questo invito non ha niente di romantico o di secondi fini. 
Ci sediamo uno di fronte all'altra. Non so cosa dire e lui non parla.
cosa m'è saltato in mente di invitarla a cena. non so che c....o dire. devo farmi una siga. non volevo portarla a casa subito. ma potevo fare un giro più lungo piuttosto che starmene qui senza dir niente. c...o pure lei che prima non la smetteva mai di parlare ora sta zitta.
Quando fa per accendersi la siga, il padre di AnnBeth gli urla da dietro il bancone che lì non può fumare. Tiene comunque tra le labbra la sigaretta spenta.
"E' da tanto che fumi?" per fortuna, qualcosa da dire!
"Da qualche anno"
"Da prima che io partissi?" non me ne ero accorta.
"Ti da fastidio il fumo?"
"Un po'...nei luoghi chiusi" in realtà mi da fastidio sempre."Ehmmmm non ho i soldi per pagare..." dico vergognadomi. Sono uscita senza niente, mi sento come una bambina piccolina. 
"Ti ho invitata io. Non devi pagare tu!"
AnnBeth ci guarda sfacciatamente da dietro il bancone, il mento appoggiato a una mano mentre Paul mangia tranquillamente la sua bistecca con patatine e la sua birra. Io spilucco un po' di verdure.
"Sei proprio diventata una di città"
Sussulto.
"Che???"
"Mangi solo verdura! Non ti piace più la carne?" il suo tentativo di fare conversazione mi imbarazza come i suoi silenzi. "Mangia!" e mi allunga un boccone della bistecca sulla sua forchetta. Lo guardo e credo proprio di aver cambiato colore. AnnBeth, che non ha smesso di osservarci, si mette le mani davanti la bocca per nascondere una O perfetta. Apro la bocca e mangio il boccone che mi allunga. Oddio che imbarazzo!
deficiente che sono. stronzo e rinco. imbecille. cosa c....o sto facendo? guarda che bocca che ha! me la mangerei tutta. e rossa così è ancora più carina. merda. quella stronza di annbeth  lo andrà a raccontare a tutti adesso. è lì che ci fissa come una scema. 
"Buona" commento guardando le verdure che ho ordinato io e che mi è passata la voglia di mangiare.
"Sei cambiata Cathrin!" mi dice quasi sussurrando. Non credo a quello che sento.
"Non sono cambiata IO!" bhe sono tornata me stessa. Tono esageratamente permaloso. Mi fa un mezzo sorriso.

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Capitolo 5
*** on the horse ***


Me ne sto seduta in veranda col gatto sulle ginocchia.
Il nonno e Paul stanno sistemando un trattore (con i pezzi che siamo andati a prendere ieri), vicino al capanno degli attrezzi, alla'ombra di un vecchio albero; lui e il nonno vanno proprio d'accordo.
Arriva la nonna con un vassoio carico di bottiglie di birra e una brocca di limonata ghiacciate.
"E' cresciuto, vero? Non è più quel ragazzino a cui stavi sempre appiccicata come un'ombra!" ma perché ce l'ha sempre con sto discorso che è cresciuto???
"Mhhhhh....si, ma era lui che mi stava appiccicato!"
"E' cambiato, è un uomo, ora!" nonna, ma cosa vuoi dire? Che discorsi fai?
"Lui dice che sono cambiata io!" dico fingendomi offesa.
"Meno male che sei cresciuta anche tu!" mi sorride "Ragazzi! Venite, c'è la birra"
Arrivano entrambi pulendosi le mani in un vecchio asciugamano. Salgono in veranda tutti sudati, ma la maglietta appiccicata alla pelle di Paul sembra trasparente e mi ricorda quei concorsi da 'miss magliettabagnata' che ho visto una volta alla tele. Si vede tutto....bevo un gran sorso di limonata per rinfrescarmi.
Chiacchierano tra di loro del lavoro, senza badare a me, così inizio a sentirmi invisibile e decido di fare una passeggiata col nostro gatto di casa che mi segue ovunque vado.
Giro senza meta e senza pensieri per un po' nella campagna intorno la fattoria e quando inizia ad esser tardi, mi accorgo che mi sta raggiungendo qualcuno a cavallo. Si ferma vicino a me: non dovrei neanche dirlo perché ovviamente è Paul con il cavallo del nonno.
"Lo so, lo so! E' tardi e sono lontana da casa e il nonno si è preoccupato e ti ha mandato a prendermi...."
Mi fa salire dietro di lui, col il gatto davanti. Mi sento appiccicosa e impolverata e probabilmente puzzo di sudore. Che figura!
"Mi ha mandato tua nonna..."
Ah davvero? Il tipo più apprensivo è il nonno...non immaginavo anche la nonna...
A casa corro a farmi la doccia. Quando scendo è ora di cena e Paul si ferma da noi! Cavoli! Non c'è limite alle brutte figure! Perché sono scesa giù di corsa con ancora i capelli umidi tirati su, una canotta super aderente senza reggiseno sotto (quindi correndo e scendendo a salti la scala tutte le tette mi ballano) e degli short di cotone elasticizzato. Il mio completo per la nanna!

ohhhh. cavoli le ballano mi sento un po' rigido vorrei tanto poter fumare

E Paul è lì seduto proprio di fronte la scala da dove saltello per scendere.
I nonni chiacchierano del più e del meno, io invece rispondo a monosillabe senza alzare la testa. E' così interessante la greca intorno al bordo del piatto!!!
Finito di mangiare Paul scappa via con la causa che è tardi (!!!).

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Capitolo 6
*** july 4 ***


Per il 4 luglio io e le mie amiche abbiamo deciso di andare nel pomeriggio al fiume a fare prima il bagno e poi un piccolo barbeque e guardare da lì i fuochi d'artificio che sparano in paese.
In teoria dovremmo essere in 5...in realtà c'è stato un passaparola illegale tra le altre e così adesso, sui sassi e la sabbia del fiume a prendere il sole e a fare il bagno e a chiacchierare e bere birra ghiacciata, siamo una trentina. Alcuni li conosco, altri vengono da piccoli centri vicini. 
Io, le 4B (AnnBeth, Elizabeth, MariBeth e BettyLee...ho già detto che non hanno molta fantasia in paese. Della mia classe ero l'unica con un nome diverso, capelli diversi, vestiti diversi) e un paio di altre ragazze ce ne stiamo straiate sui nostri teli, sopra scomodissimi sassi, a cercar di prendere il sole.
Gli altri sono anche loro divisi in gruppetti, la maggior parte stanno già bevendo di brutto e dalle casse di una macchina esce musica assordante. Qualcuno ha già acceso un grill per far cuocere la carne....però: sono organizzati!
Arriva anche il pickup rosso di Paul. Lui, suo fratello Mike e un amico. Oggi fa vacanza, imbronciato come sempre!
Occhiali da sole a goccia, siga in bocca, camicia aperta e boxer scuri....sembra un attore bello e dannato. Un modello in posa per un servizio fotografico.
Alcune ragazzine con micro costumini dai colori sgargianti e piene di gingilli gli si avvicinano e gli si strusciano contro; chiocciano come gallinelle impazzite, ma lui sembra infastidito e fa di tutto per ignorarle. Poi le manda via in malo modo. 
Seduto sui sassi finisce la siga, si toglie la camicia, gli occhiali e con una corsa si tuffa nel fiume.
Possibile che sia la stessa persona che conoscevo io? Per me il vero Paul è stato rapito dagli alieni e al suo posto hanno messo un replicante! Più ci penso e più ne sono convinta. E pensare che una volta gli confidavo i miei segreti.....mi viene un brivido...di terrore e di orrore a pensare 'cosa' gli ho confidato...!
Esce dall'acqua, si infila gli occhiali e si accende un'altra siga proteggendo la fiamma con la mano. Si siede sui sassi per asciugarsi al sole, i gomiti appoggiati a terra e la testa reclinata indietro, mettendo in evidenza una strepitosa tartaruga brillante di goccioline d'acqua che scendono sui fianchi.
Ma quello ha intenzione di farsi violentare da tutte le femmine presenti!!!
Non so l'effetto che fa sulle altre, ma io devo deglutire.
Due ragazzine tornano all'attacco! E mica sono timide! Una si siede a fianco, gamba contro gamba. Si accarezza la gamba e nel farlo sfiora quella di Paul. L'altra, invece, la 'vedo' dire (le ho letto il labiale) qualcosa sui bei muscoli e sulla palestra e poi la vedo che gli accarezza i pettorali come per accertarsi della solidità.
Mi giro verso le altre un po' turbata e chiedo "Ma avete visto quelle ragazzine?" mi guardano e sembrano non capire, poi si girano verso di lui.
"Oh dici per le ragazzine? Ma ne ha sempre qualcuna intorno che ci prova!"
Oh davvero?
"Ma quando era ancora qui, non era così!"
"Ma si che era lo stesso! Aveva già delle ragazzine che gli andavano dietro." dice una che non conosco bene. "Qui tutte, prima o poi ci abbiamo provato con lui"
Mi agito sull'asciugamano steso sui sassi non molto comodi "Tutte? Come: siete state tutte con lui?" non credo alle mie orecchie! Ma l'altro giorno Annbeth non aveva detto che nessuna di loro era mai uscita con lui?
"Ma no, noi ci provavamo, ma nessuna è riuscita ad uscire con lui"
"E poi era nella quadra di football..."
"E già nelle medie aveva le ragazzine che gli correvano dietro...." Adesso parlano tra di loro ricordando gli anni del liceo finito da poco.
Io non mi ero mai accorta che qualcuna andasse dietro a Paul, forse perché stavamo insieme solo fuori da scuola. Però, come dice la nonna, io non mi accorgo mai di quello che mi accade intorno e sono sempre stata un maschiaccio, per cui certe cose neanche mi interessavano. Ho scoperto che i maschi sono l'altra metà del cielo solo dopo essermi trasferita a Chicago. Prima erano solo compagni alla pari di giochi.
Bhe lì al fiume c'è stato il botto!
Mi vengono vicino alcuni ragazzi....sono la novità... e alcuni miei ex compagni delle medie fanno fatica a riconoscermi. Un paio ci provano, ma non li considero proprio. Rimango tutta la sera a guardare i fuochi con le ragazze. Loro dicono di essere stufe dei soliti maschi di queste parti, ma la verità è che metà di loro si sposeranno proprio con questi .

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Capitolo 7
*** Paul it's ain't easy - guns 'n roses ***


4luglio

Non volevo venire. Mike mi ha trascinato al fiume  volevo andare alla fattoria dei nonni   mi dice. Dai che ti diverti di più che c...o fai sempre da quei vecchi   



Merda è li con le amiche   non l'ho vista finché  quelle oche no mi si sono appicicate addosso. Non le sopporto  ste stronzette in calore  sto finendo le siga  meglio che mi tuffo   magari l'acqua redda mi aiuta

Stoscemo di Mike è proprio una carogna. Scommetto che lo sapeva che lei era qui  fa il cretino con le altre mentre la sua ragazza è via  adesso lo affogo

Di nuovo ste piattole  neanche in acqua mi lasciano in pace   è più faticoso tenere a bada ste ragazzine che far la lotta con gli altri  almeno gli altri non cercano  di infilarti le mani dentro il costume

C...o   continua a guardare...  adesso  che c...o le stan dicendo quelle oche ridacchiano come scene

Facciamoci una birra    guarda quegli stronzi che ci provano    scommetto che non hanno capito che è cath   pure Luke  merda lui no per favore....se ci sta con lui sono fritto  chissà se ha capito chi è 



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Capitolo 8
*** wild wild lover - the nitemares ***


Nei giorni successivi viene in fattoria ad aiutare il nonno.
Che sia a torso nudo, con la maglietta o col giubbotto o la tuta da lavoro, non ha importanza: mi immagino sempre i suoi pettorali e la sua tartaruga bagnati dall'acqua del fiume. Mi preoccupa questa fissazione: può essere il sintomo di una cotta galattica! A volte lo spio dalla finestra della mia camera, altre volte sono più sfacciata e vado a sedermi vicino a dove sta lavorando, sopratutto se c'è il nonno. Capisco che mi sto comportando in modo strano, ma non riesco a fare diversamente.
Accompagno il nonno da un rivenditore e tornando a casa ci fermiamo in un distributore con market e bar. Vado a curiosare tra i giornali. Suona la campanella della porta e vedo entrare Paul. Lo seguo con gli occhi. Non mi ha ancora visto. Va a prendersi una birra gelata dal frigo. Lì c'è anche una strafiga bionda, forse sui 25 - 27 anni, con short e canotta neri e anfibi, qualche tatuaggio sparso e l'aria da dura.
"Paul!" grida lei sorridendo, come se lui non la vedesse che è li davanti "Quanto tempo!" e gli dà una palpatina al sedere. Lui scatta in avanti come una molla e si guarda in giro. Io, che sono già in parte coperta dagli scaffali, mi nascondo la faccia dietro una rivista (pessima scelta, oltretutto, è di camion). Non credo che mi abbia vista o riconosciuta.
Ohsignore francie  cosa ho fatto di male per incontrarla proprio ora  c'è la macchina del nonno  speriamo che non capisca chi è sta scema  speriamo che sia da solo   se c'è anche la nonna sono fottuto  lei capisce tutto  speriamo che non si metta a fare la matta.  
"Ehi Paul! Mi manca tanto il tuo bel culetto sodo! Che ne dici di venire da me una di queste sere?" gorgheggia con voce squillante! Ha l'aria da dura, ma a sentirla parlare mi sembra più un tipo alla Marylin Monroe. Credo che la sentano in tutto il market! Paul le prende le mani per tenergliele ferme, sembrano tentacoli di un polipo, e capisco che sottovoce le dice di star ferma "Dai, è da un pezzo che non ci divertiamo più" e visto che ha le mani bloccate, cerca di strusciarsi contro, mentre Paul indietreggia.
Oh mamma mia mi vien da ridere! Faccio fatica a trattenermi dallo scoppiare in una sonora risata.
Poi sbuca il nonno e lo vede e, tontolone, va incontro a Paul tutto sorridente. Lo chiama tutto contento.
Paul sbianca e mentre si gira verso il nonno incrocia i miei occhi che sbucano da sopra la rivista. Mi bucano come un mirino al laser, tanto è penetrante il suo sguardo. Mi sento male per lui, ma mi fa troppo ridere. Lo vedo diventare paonazzo e per un attimo ho l'impressione che stia barcollando. Poi infila gli occhiali da sole, da le spalle alla tipa e la ignora completamente come se non la conoscesse. Lei mette il broncio, ma deve aver capito che è ora di andarsene. Uh uh uh che ridere! Ora ho qualcosa per sfotterlo.
Il nonno si mette a chiacchierare del più e del meno; credo che non si sia accorto di nulla, che anima candida! Per di più lo invita a mangiare con noi al dinner li vicino. Sarà un luuuungo pranzo.
A tavola mi viene continuamente da ridacchiare; perfino il nonno se ne accorge e mi chiede se va tutto bene. Paul è davanti a me imbronciato e un paio di volte mi tira un calcio sotto il tavolo.
"Smettila di ridere!" mi sibila da dietro il menù, quando il nonno si allontana per andare in bagno.
"Certo, bel culetto sodo!" non riesco a smettere di ridere. Mi fa male la pancia. Diventa viola. Mi sto proprio divertendo come una matta. È da secoli che non rido così tanto. 
A letto, la sera, rido ancora! Ahahahahahah bel culetto sodo!
Sono rovinato  mi sfotterà da qui all'eternità  peggior figura di merda non potevo farla

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Capitolo 9
*** cigarettes ***


La sera dopo esco con le amiche a ballare in un locale con musica dal vivo lì vicino e dove si ritrovano sempre. C'è la solita compagnia di ragazzi, quella che ho visto al fiume. Non c'è molta altra scelta. E' arrivato anche Paul con due, a quanto pare i suoi migliori amici, da come si comportano. La serata passa bene: beviamo e balliamo. Bhe non è che io bevo molto, visto che una birra basta e avanza a ubriacarmi. Le altre sono spugne. Tracannano superalcolici uno dietro l'altro. Qualcuna ha già infilato la lingua in bocca al ragazzo più vicino e dai bagni chiusi a chiave si sentono risucchi. Diventa tardi e mi accorto che chelemie amiche sono tutte accoppiate...cavoli, non sapevo di questa 'usanza' del rimorchio d'obbligo. Va bhe qualcuno si e' avvicinato, ma l'ho mandato via immediatamente infastidita.

Mi ritrovo a guardarmi in giro per vedere se c'è qualcuno libero per portarmi a casa. Qui urge la macchina. Qualcuno appoggia la mano sulla mia spalla; mi giro ed è Paul.

"Andiamo a casa" mi fa. Non è un invito, è un ordine. Non muoio dalla voglia di stare con lui, ma è tardi e le altre hanno trovato qualcosa di meglio da fare. Lo seguo nel parcheggio. E' venuto con un suo amico, quindi anche lui si deve far scarrozzare a casa. Il suo amico ci vede e sorride.

"Prego! Qui vicino a me, al posto d'onore" mi fa indicando mi il posto centrale dell'unico sedile anteriore. In tre siamo un po' stretti, ma casa di Paul è vicina. Dopo saremo più comodi" non so cosa pensare...

Paul mi prende per un braccio e abbassandosi verso di me, mi sussurra all'orecchio "quando scendo io, scendi anche tu"

Mi siedo tra loro due. Si sta un po'stretti, in effetti, fa caldo e le mie ginocchia sfregano contro quelle di Paul e del suo amico. Le spalle si urtano a ogni sobbalzo, e mi pare che stia prendendo tanti sobbalzi....

Ho posato le mani sulle gambe, perché non so dove altro metterle. Meno male la macchina ha il cambio automantico, altre menti avrebbe potuto toccarmi con la mano le gambe ogni volta. La radio trasmette ancora Kid Rock.



Non resisto  ho una voglia matta di toccarle le gambe  che buon profumo ha  siga siga siga dove vi ho messo



Paul si muove un po' rovistando delle tasche. Mi sfiora il braccio e il fianco. Mi viene un brivido. Si porta una siga alla bocca (ehm carnose, morbide e un po' imbronciate. Stanotte me le sogno)

"Nonaccenderla qui dentro" gli fa l'amico. Lui la tiene penzoloni dallelabbra senza accenderla e guarda fuori del finestrino laterale la notte che ci scorre a fianco.

Arriviamo nel cortile della casa di Paul. Lui scende e mi tiene la portiera aperta.

"Porto io a casa Cath! Chiudi quella porta" dice l'amico.

Paul rimane lì con la portiera aperta e mi guarda. Guardo uno e poi l'altro...

"E'meglio se mi accompagna Paul...i nonni lo conoscono..."

Appena chiude lo sportello, l'altro parte sgommando un po' e alzando un gran polverone. Sono un po' frastornata: è successo qualcosa che non ho capito bene.

"Ma s'è incazzato?"chiedo.

Toglie la siga spenta dalla bocca, mi guarda e accenna un sorriso.

"Si, un po'"

Mah!?!



Per un attimo ho pensato che volesse andare con lui  mah credo che non abbia capito bene cosa sarebbe successo   certo che in ste cose è proprio ingenua  un gran fisico ma è rimasta bambina  una bambina che vorrei pasticciare tutta



"A proposito: non posso usare la macchina, dobbiamo andare a piedi"

Ma ho i tacchi! E la strada è buia!

Prende una torcia e ci in camminiamo. Mi lamento un po' dei tacchi e alla fine tolgo le scarpe. Camminiamo in silenzio, fianco a fianco. Poi mi viene in mente che avevo già vissuto una situazione simile insieme a lui quando io avevo 11 anni. Glielo ricordo e lui si mette a ridere. Era inverno ed io ero partita per una delle mie solite avventure, solo che avevo ritardato troppo e la nonna lo aveva mandato a prendemi.

Arriviamo a casa mia, saliamo i gradini e ci fermiamo sotto il portico.

Prendo le chiavi e le inserisco nella serratura. Mi giro e lui è proprio dietro di me. Ci guardiamo negli occhi. Socchiudo la bocca come per dire qualcosa, ma non dico niente.



Vorrei vorrei vorrei   sono sicuro che lo vuole anche lei  no no non posso non ora



Paul fa un lungo sospiro e poi si gira, scende le scale della veranda e senza più girarsi verso di me mi augura buona notte.

Cosa mi aspettavo? Il bacio della buona notte? Siiiiii non so perché, ma volevo il bacio della buonanotte di Paul. Ho aspettato ad entrare in casa apposta, ho socchiuso le labbra....non l'ha capito? O mi considera ancora piccola?

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Capitolo 10
*** my one desire - the stray cats ***


Inizio a tormentarlo. Ogni volta che viene da me in fattoria, vado a vedere cosa fa, chiacchero, gli faccio piccoli dispetti (solletico, pugni sulla spalla). Mi rendo vagamente conto che è un modo per attirare la sua attenzione, ma non riesco a farne a meno. E mi accorgo che ogni giorno aspetto che arrivi lui, perchè lo voglio vedere. In poche parole mi comporto come quando ero alle elementari. Lui sopporta e ogni tanto abbozza un sorriso.
La sera ormai esco sempre e a casa mi riporta sempre lui. Non si fida di nessuno.
Tutta la compagnia inizia a pensare che ci imboschiamo sicuramente, ma non è affatto vero. Magari....Mi lascia sempre davanti casa e appena richiudo la porta alle spalle, se ne va. Non scende neanche dal pickup. Dopo...non so cosa fa, se torna dagli amici o se ne va da qualche parte per conto suo.
Le amiche mi hanno chiesto cosa facciamo e sono rimaste incredule quando ho detto la verità.
"Avrà saputo che Rob ti ha puntata e magari lo fa per proteggerti. In fondo siete proprio amici" mi dice una 4B. Questa mi giunge nuova. 
Tornando a casa gli chiedo "ma dopo che mi lasci, dove vai? Esci di nuovo?"
Si accende una siga e abbassa il finestrino.
"A volte torno a casa, altre esco. Dipende cosa devo fare il mattino dopo."
"Mi fai fare un tiro?" voglio provare. L'odore non mi piace, però fa tanto figo!
Mi guarda e poi si toglie la siga dalla bocca (meravigliosa bocca) tenendola tra due dita e l'allunga verso me. Allungo la mano per prenderla e gli sfioro la punta delle dita con le mie.
"Sai che gli altri pensano che ci imboschiamo?" dico. Mi guarda le labbra socchiuse.
"Lascia che dicano" sussurra.
Mi porto la siga alla bocca, aspiro...e poi inizio a tossire e star male e tossire ancora!
"Ehi calma calma! Non devi aspirare così se non sei abituata!"
Bleah che schifo! Gliela ripasso subito e lui si mette a ridere.
"Non c'è niente da ridere! Che schifo! Non hai niente da bere?"
Mi indica dietro. Guardo: c'è una cassa di birra.
"Che te ne fai di tutta sta birra?"
"Per quando vado ad imboscarmi!" sorride. Stasera è particolarmente di buon umore. Che carino e tenero è quando sorride.
"E con chi ti imboschi?" lo so che non me lo dirà mai "Secondo me tu non sei tipo da imboscarti. Sei più da motel!"
Sogghigna divertito "Ma davvero? Ho la faccia da motel, dici?"
"Motel o camera da letto di qualche divorziata!"
Ride di gusto. "Oddio! Le divorziate di sto buco sono tutte dei cessi! Non ho così cattivo gusto e neanche così allupato".
"Ma non sò! Nessuno sa niente di te!"
"Credimi: ho abbastanza fascino da riuscire a sedurre qualunque ragazza!"
"Ti chiamerò modesto...Dai, perché non vuoi far sapere a nessuno se frequenti delle ragazze? Una volta mi raccontavi tutto, eri senza segreti" mi avvicino un pò facendo al dolce "Ora, invece, sei tutto un segreto".
Cerca di riaccendersi una siga, ma gliela tolgo dalla bocca.
"Basta siga per stasera, non ne posso più di fumo" ho capito com'è: quando è imbarazzato, nervoso o a disagio, si fuma le sigarette. Cambia posizione sul sedile...visto? Senza siga non ha più il suo scudo.
"Cathrin...ho sempre avuto dei segreti! Sopratutto con te!"
Rimango li perplessa e delusa. Credevo fossimo amici per la pelle.
Arriviamo a casa, ma non ho voglia di andare a dormire. "Facciamo ancora un giro?" gli chiedo, ma non sembra averne tanta voglia "Oh scusa, forse hai un appuntamento segreto...." ecco tornata la mia io acida. Tergiversa un pò, poi sospira.
"Non ho nessun appuntamento. Facciamo sto giro"
Ascoltiamo musica senza parlare, poi mi accorgo che ha imboccato una stradina sterrata. Attraversa un boschetto e poi sbuca su una piccola radura sulla riva di un laghetto. L'erba intorno è altissima, perlopiù sterpaglia, ma in mezzo è bassa con i segni delle ruote, dove non cresce quasi niente. Davanti a noi c'è subito la riva erbosa. Si ferma a pochi passi dalla riva. Wow che bel posto! Il cielo è pieno di stelle, tra l'erba si vedono le lucciole e dalla riva si sente in gracidare delle rane.
"Questo è uno dei miei segreti! Vengo qui a pensare e bere birra. ...da solo"
Apre una birra, ne beve un sorso e poi me la passa. La prendo e bevo anch'io. Ci passiamo così un paio di bottiglie e io sono già out.
"Non hai mai portato nessuna, qui?" è un bel posto dove imboscarsi, strano non trovare nessun altro! Mi fa segno di no con la testa. "Neanche quella tipa tutta in nero che ho visto l'altro giorno?" la curiosità mi divora...ma vah! Mi guarda scazzato. Si starà pentendo di essersi lasciato convincere a fare un giro.
"No, sopratutto lei no!"
"A cosa pensi quando sei qui?"
Alza le spalle "Sogni, desideri...."
"Qualche desiderio si è avverato?" gli occhi diventano pesanti, non reggo la birra.
"Uno....uno e mezzo" dice guardandomi negli occhi.
"Mi piace quel 'mezzo'. Vuol dire che ci hai pensato proprio tanto e che sei sicuro di quello che desideri".
Cerco di sembrare sana e in me, ma è dura e l'alcool mi sta togliendo inibizioni e imbarazzo. Ridacchio, mi appoggio bene con la schiena al sedile e butto indietro la testa, rimanendo voltata verso di lui. Con la mano gli accarezzo la guancia e sento pungere la barba: è così chiara che sembra quasi non esserci. Inizio a provare cose per Paul che non c'entrano niente con l'amicizia.
Chiudo gli occhi. "Come sei cambiato: non sei più il mio Paul!" dico con rammarico. Il braccio si fa pesante e la mano mi scivola sulla sua coscia.
"Sono ubriaca...non riesco più a stare sveglia....." e poi scivolo, non so dove....

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Capitolo 11
*** wet t-shirt on cadillac ranch ***


Mi sveglio nel mio letto. In qualche modo la notte precedente sono riuscita ad entrare in casa e salire le scale. È già giorno inoltrato e la luce forte del sole entra dalla finestra colpendomi in pieno. Giù in cortile sento rumori e chiacchiere. Ho un terribile mal di testa, meglio prendere qualcosa subito: non mi piace soffrire per niente.
A pranzo chiedo ai nonni se posso vedere se la vecchia Ford funziona ancora, perché vorrei poterla usare per uscire ed essere indipendente. È ferma da un paio d'anni. Nonno dice che nel pomeriggio viene Paul ad aiutarlo e che quando ha finito con lui, mi può aiutare a controllarla. Commento sarcastica che sa fare proprio tutto...ma non farsi una ragazza...Il nonno ci pensa su e poi conferma pensieroso che non ha mai sentito parlarne in giro.
"Oh....ma una ragazza che gli piace c'è! Sono sicura che ne è anche innamorato!" sorniona.
Io e il nonno ci giriamo a guardarla contemporaneamente e gli chiediamo: "Come fai a saperlo?"
Alza le spalle e sorride.
"Chi è lo deve dire lui...e per sapere che è innamorato basta guardarlo! Ma voi due non vedete a un centimetro dal vostro naso!"
Dopo un'oretta passata in camera mia ad ascoltare musica con i.pod e a leggere un romanzo d'amore scaricato sul tablet, mi decido a scendere nella rimessa e spingo fuori a forza di braccia la Ford. La piazzo vicino alla pompa dell'acqua. L'aspiro dentro, la spolvero e cerco di dare una pulita ai sedili, poi mi organizzo con spugna e secchiello pieno di acqua e shampoo per lavarla fuori. Con la canna la bagno, la insapono bene e strofino per togliere polvere e macchie accumulate nel tempo. Inizio a schiacquarla col getto d'acqua.
Passa il cane e inizio a spruzzarlo facendolo scappare via. Passa la gatta, la spruzzo e schizza via anche lei. Ihih mi sto divertendo.
Passa Paul...non resisto e lo spruzzo! Non dice niente, ma l'ho lavato a metà. Si gira come se niente fosse, ma ha un secchiello in mano che sta riempiendo d'acqua. E viene verso di me!!! Maledetto, vuole vendicarsi! Lo spruzzo ancora, per tenerlo lontano. È completamente bagnato, ma si sta ancora avvicinando. Scappo via, ma mi insegue, e finisco spalle al muro in un'angolo contro la staccionata e mi blocca. Incrocio le braccia davanti, abbasso la testa e stringo gli occhi in attesa, mentre continuo a dirgli "non farlo, non farlo!".....poi mi arriva la secchiellata! Una cascata che mi infradicia completamene.
Mi chiede se ne voglio ancora, poi sta li a fissarmi mentre mi scosto i capelli bagnati dalla faccia.
Lo guardo anch'io, poi capisco dove sta fissando. 
La maglietta bianca che ho indosso è completamente bagnata e sotto non ho il reggiseno. È trasparente, peggio che se fossi senza (l'acqua gelida mi ha pure indurito i capezzoli) e lui sta li a guardare come un'ebete.
Divento viola!
"Smettila di guardarmi, cretino!" gli sibilo contro e cerco di coprirmi con le braccia col risultato di alzare di più il seno.
"Potresti partecipare a miss maglietta bagnata...." dice sbattendo le palpebre un paio di volte.
"Scemo!" è la mia risposta e scappo in casa ad asciugarmi e cambiarmi.
Quando torno fuori Paul, ancora bagnato, ha finito di controllare la Ford.
"Non ci resta che fare un giro di prova!" dice. Ha tolto la maglietta e gli stivali, mettendoli al sole ad asciugare. Ma quelli messi peggio sono i pantaloni, che non ha tolto.
"Dovevi mettere ad asciugare i pantaloni" dico scherzando.
"Non credo che hai tuoi nonni faccia piacere vedermi girare in mutande" in effetti...
Saliamo e partiamo. Sul suo sedile ha messo un asciugamano che gli ha dato la nonna per non bagnare. Mi sento quasi in colpa.
"Scusa, non dovevo bagnarti così tanto!" mi allungo verso di lui "E grazie" gli do un bacio sulla guancia "Per avermi sistemato l'auto!"
Si tocca la guancia"E questo cos'è?"
"Per avermi sistemato l'auto" 
"Stai per caso cercando di flirtare con me?" ma ma ma mi prende anche in giro?
"Non sto flirtando con te, era solo un modo per ringraziarti! Non ti bacerò mai più".

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Capitolo 12
*** luke ***


Ho capito di piacere a un paio di ragazzi perché quando vengono vicini e iniziano a parlare con me, le mie amiche ridacchiano, si danno gomitate e fanno le stupide. Bhe fa sempre piacere sapere di piacere: quelle che fanno le snob e dicono il contrario sono solo false. Anche se uno è un cesso e ti viene dietro....può dar fastidio perché non piace, ma in fondo un po' di compiacimento c'è.
Uno dei due è il cugino di Paul, Luke. Ha un anno in più di Paul ed è molto diverso dal cugino. Tanto per cominciare quanto più Paul è biondo, tanto più Luke è scuro di capelli: castano scuro, leggermente ondulati che però porta tagliati come Paul. Un bel fisico e uno sguardo e un sorriso magnetici. Quando ti guarda sembra un incantatore, quasi che ti voglia ipnotizzare. Uno sguardo che però rivolge solo alle ragazze, quando si accorge di essere osservato. Ha gli occhi che brillano come due smeraldi che risaltano tantissimo con quella chioma scura. E un sorriso caldo, affascinante e 'sincero'. La cosa che però lo differenzia davvero da Paul è il carattere: allegro, socievole, cordiale. Un tipo a cui piace scherzare. E infatti è sempre lì a scherzare con tutte le ragazze.
Io e un paio di amiche andiamo al cinema a vedere un film su vampiri e licantropi. Forse siamo un pò grandine, ma ci siamo innamorate di questi personaggi dal libro letto lo scorso anno, e così adesso andiamo a sospirare al cinema. Si aggrega anche Luke. Dice che è curioso di vedere questo film....mah!
Si siede vicino a me....storto un pò il naso, ma va bhe...
La prima metà del film la passo scomoda...per non appoggiare i gomiti al bracciolo dove li tiene Luke, mi tocca tenerli stretti contro di me. Mi capita un paio di volte di sbirciare Luke e, secondo me, si sta annoiando da morire! Cavoli suoi che è voluto venire!
Durante l'intervallo mi avvicino e sussurro "Ti stai annoiando a morte, vero?".
"Proprio a morte no" sussurra con fare cospiratore "Ma mi annoierei meno se tu appoggiassi i gomiti sul bracciolo!".
Ahah mi metto a ridere....
Mi metto comoda e quando, durante il 2' tempo, sento che strofina piano piano la sua mano contro il lato esterno della mia, gli sussurro "Non farti strane idee, se non tolgo la mano!"
"Tranquilla" mi dice "Io non penso niente!".
Sorrido, ma intanto mi stringe il mignolo e non lo molla fino alla fine del film.
"Cos'è?" indico la sua mano "Hai paura?"
"Si, tanta...." e mi fa due occhi da gatto con gli stivali.
Dopo il film andiamo a cena e alla fine lui vuole pagare per me! E no, non è così che funziona! Questo non è un appuntamento! Almeno per me! Anche se le altre e Luke sono d'accordo, per me non è niente, quindi Non Deve Pagarmi la Cena.
Fuori del ristorante, le altre si defilano in fretta con la scusa di un appuntamento lì vicino con i loro ragazzi. Me l'hanno combinata proprio bene!
Luke, comunque, è una compagnia piacevole, è sciolto nel chiacchierare. È divertente giocare a flirtare, basta che capisca che è solo un gioco.
Per quanto sia attratta da Paul, lui non chiacchiera e non flirta, si rende solo antipatico e chiuso in se stesso. Anzi: è ermeticamente chiuso in se stesso. Forse è timido, o non gliene frega niente di niente. Non so cosa pensare! E se flirta....bhe, lo fa in un modo strano che io non capisco!
Mando un sms alle amiche - me la pagherete! -
"Le stai minacciando?" chiede vedendomi messaggiare con un faccia truce. Cerca di curiosare sul display e poi ride.
"Mi avete fatto proprio un bello scherzo! Tutti insieme!" ringhio, ma non sono veramente arrabbiata.
"Era l'unico modo! Hai sempre Paul intorno!"
"Ma va" taglio corto "E ricordati che questo non è un appuntamento, anche se sei sempre lì che cerchi di prendermi la mano!"
Mentre sfarfallo la mano per evitare la sua.
"No, no! Me lo ricordo! Il tuo sguardo è sufficiente per far scappare un leone!"
"Non ho lo sguardo così truce..." chissà... Cerco di rilassare i muscoli facciali, facendo smorfie terribili. Ride come un matto. Purtroppo sono venuta in macchina con le altre e adesso mi tocca farmi accompagnare a casa da lui.
Arrivati a casa, mi chiede il bacio della buona notte. Lo guardo. La luce della veranda è accesa, ma non credo che i nonni siano ancora svegli.
"Ma non era un appuntamento!" dico agitandomi sul sedile del furgone.
"No, ma un bacino piccolo...qui..." mi indica la guancia col dito "Da amici! Se ti sei divertita almeno un po'...dai!"
Lui insiste ridendo; io ci penso un po'! Ma si, va bhe! Gli do un bacio sulla guancia.
Occhi dolci e scintillanti....
Mi spiazza, mi fa un effetto strano.
"Non fare quegli occhi con me!" allarmata per l'effetto che mi hanno fatto alle budella.
"Quali occhi?" ridacchia, ma lo fa apposta!
"Ti ho già visto fare quegli occhi alle ragazze! Ma con me non attacca!" mi metto sulla difensiva.
"Sei uno spasso, Cath! E mi piace da morire!" adesso ride proprio di gusto.
"Tu fai gli occhi dolci a tutte!" lo accuso, ma in realtà mi sto divertendo.
"No, non a tutte! A pochissime, in realtà!" torna serio di colpo.
"Ma io ti ho già visto farli!"
"Forse li facevo a te, non credi?"
Mi lascia senza parole. Ci voglio credere o no?
È lusinghiero, però!

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Capitolo 13
*** and the devil went down into Paul ***


Il giorno dopo Luke mi manda un SMS; una delle solite frasi dolci che usano i ragazzi e che mi fanno venire il diabete! Per tutta risposta, gli ho rimandato un -anche il cell. ti sei fatto dare? - e alle mie anche traditrici - oltre al cinema, gli avete dato il mio cell.! Traditrici! - 
Ma perché vogliono che mi metta con lui? È carino e simpatico, ma non mi interessa!
Non sono il genere che va facilmente col primo che le fa un pò di feste! Non so bene neanch'io cosa sto cercando o aspettando!
Comunque Luke continua a tempestarmi di SMS tutto il giorno! Ad alcuni rispondo, altri li ignoro proprio, ma sono sempre simpatici e divertenti. Evidentemente conquista le ragazze con la simpatia! 
Al tramonto arriva Paul. Noi abbiamo appena finito di mangiare e il nonno gli offre una birra.
Io e lui ci sediamo sul dondolo del portico, dalla finestra filtra la luce della cucina; tra le tendine si vede  la nonna che sparecchia e il nonno guarda il telegiornale. Il cielo all'orizzonte è di un rosso intenso che sfuma all'arancione e poi al turchese fino a diventare nero, tempestato di stelle scintillanti come diamanti. La brezza che viene da ovest è calda e asciutta e porta il profumo del grande tiglio cresciuto di fronte la casa; il cane ogni tanto abbaia a qualcosa che si muove oltre il recinto.
Chiacchero mentre lui beve...gli racconto la storia della sera prima, del cellulare (ma non di tutti gli sms che mi ha mandato). Non fa una piega.
mi fa andare fuori di testa. c...o con Luke no. non lo regno quello stronzo. cosa c...o gli interessa di cath....non gli è mai interessata. perché ora viene a rompere i marroni
Finisce la birra e poi, guardandomi (ero seduta al suo fianco sul dondolo), mi chiede:
"Viene a prenderti lui, stasera?" infastidito.
"No, perché?" che razza di domanda.
"Dopo l'appuntamento di ieri, poteva essere ovvio!"
"Non era un appuntamento!"...non capisco...
"Allora perché me l'hai raccontato?"
??? Casco dalle nuvole! Non lo seguo!
"Perché.... Ti ho sempre raccontato tutto....è solo una cosa che mi è capitata e mi andava di raccontartela! Sai più cose tu di me di chiunque altro..." si, anche cose imbarazzanti che col tempo mi sono pentita amaramente di avergliele confidate.
"Già, certo! So tutto...fino a che non sei andata a Chicago!" non capisco bene perché, ma è proprio scazzato!
Che? Ma dà i numeri? Cosa sta dicendo? Non riesco proprio a seguirlo!
"Ma sei ancora arrabbiato per le mail?" non so che altro pensare!
"No!" stringe gli occhi come per concentrarsi "Però, se hai intenzione di uscire o divertirti con lui, non chiedermi di farti da autista e farti scarrozzare! Chiama le tue amiche o chiama lui!".
Mi alzo in piedi e sono piuttosto offesa.
"Per ora non ho intenzione di uscire con Luke, e non capisco perché fai tante storie per quello che ti ho raccontato! In realtà pensavo che ti saresti fatto una risata e che mi avresti presa in giro! E scusami se fin'ora ti ho 'costretto' a venirmi a prendere e portarmi in giro! Non avevo capito che ti desse tanto fastidio! Posso benissimo uscire da sola con la macchina, ora!".
Apro la porta della cucina con foga e lì dietro trovo il nonno in attesa...evidentemente la nonna l'ha trattenuto quando ha sentito che alzavo la voce con Paul.
merda è incazzata. non ho più capito niente. non ho fatto altro che blaterare cose senza senso  
Me ne vado in camera mia, che è proprio sopra il portico, per cambiarmi e uscire! Col cavolo che me ne sto a casa! Chiamo le amiche che mi vengono a prendere (le stesse che mi hanno tradita!) - si, ho la macchina, ma il nonno è protettivo e, per ora, non mi lascia guidare di sera!!! -. Esco e mi diverto alla faccia sua!
La finestra è aperta. Sento la nonna che parla con Paul. Non capisco tutto, ma solo pezzi del dialogo. Qualcosa tipo "...non è cambiata...non si accorge...." cosa cavolo gli sta dicendo di me?!? Poi sento sbattere la portiera del pickup e la sgommata.
Sono incazzata nera con Paul!!!

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Capitolo 14
*** rebel soul tour - concert in illinois ***


Al solito locale io e Paul ci ignoriamo (come sempre, comunque). Anche se ho affermato di non avere intenzione di uscire con Luke, lui è sempre li vicino a scherzare e ridere ed è divertente. Balliamo per gran parte della serata. Alla fine le ragazze se ne sono andate con i ragazzi lasciandomi nuovamente a piedi! (Acci al nonno che per ora non vuole lasciarmi usare la macchina! devo convincerlo assolutamente).
"C...o! Belle amiche!"
Luke mi sta a fianco in silenzio. Ora sono veramente incazzata: mi hanno di nuovo piantata li da sola con Luke, le stronze!
Ora come faccio a tornare a casa? Mi tocca chiedere a Luke, anche se li vicino, al biliardo, c'è Paul...neanche morta vado da lui a chiedergli un passaggio!
Mi giro verso Luke che se ne sta li serio a guardarmi con quegli occhi. Mi da fastidio la cosa....
"Ti posso accompagnare io, se ti fidi!" e mi fa quegli occhi da mozzare il fiato.
No, non mi fido! Non mi fido proprio per colpa di quegli occhi. Non mi fido di me stessa, è questo il problema!
Non c'è nessun motivo per trovarlo antipatico e fastidioso, è simpatico e la compagnia piacevole.
La sera dopo non esco. Al mattino successivo trovo un paio di sms di Luke spediti intorno mezzanotte - non esci? - vengo a prenderti io, se vuoi - 
Il nonno continua a non lasciarmi prendere la Ford di sera e mi tocca stare chiusa in casa per un paio di giorni. Rabbia! Non chiamo più quelle cretine. Piuttosto passo l'estate da eremita!
Di Paul nessuna traccia! Permaloso, il tipo! Ha fatto una toccata con fuga una mattina per aiutare il nonno e non mi ha neanche considerata....come se non esistessi.
Invece arriva Luke di sua iniziativa a prendermi.
Io non voglio uscire, ma la nonna insiste tanto da mettermi in imbarazzo e, quindi, devo accettare. Ha 2 biglietti per un concerto rock a circa 40 miglia da noi. 
Mi infilo un paio di jeans attillati, quasi una seconda pelle, i boots bassi, una maglietta nera, il giubbotto e una borsa capiente (deve contenere tutto l'occorrente per soppravvivere) comoda e trendy. Mi faccio un trucco rockettaro (smocked eyes), tiro su i capelli e partiamo.
Dopo un pò Luke mi fa "Stai bene così. Sei molto rock!"
Lo ringrazio senza sforzarmi troppo. E siccome non sono geneticamente capace a stare zitta gli chiedo come ha avuto i biglietti. Sicuramente non sono la prima scelta, perlomeno è questa la sensazione che ho! Non può averli presi solo con la speranza di invitarmi e che avrei accettato, così all'ultimo momento.
"Ah si, hanno una lunga storia!" fa un sorriso "Me li ha dati Mike" il fratello maggiore di Paul? "Doveva andarci con la sua ragazza, ma non ha potuto, così li ha dati a me stamattina! Volevo chiamarti per invitati, ma poi ho pensato che avresti trovato mille scuse per non venire, sapendolo in anticipo" ha pure ragione...cavolo mi ha già inquadrata! "Veramente i biglietti li ha comprati Paul la settimana scorsa!"
Una tegolata in testa! Li ha comprati Paul?
"E con chi voleva andarci?"
"Ah non lo so! Nessuno di noi era d'accordo per andare al concerto con lui! Li ha dati ieri a Mike, perché lui non ci andava più!"
Ma guarda! Ironia della sorte!
Quasi quasi domani ricomincio a parlargli e gli dico che al concerto ci siamo andati io e Luke, alla faccia sua! Che iena!
Il concerto è una speciale di festival di gruppi che fanno cover di rocker genere Kid Rock e simili. È un genere che mi piace, anche se a vedermi non si direbbe. E meno male: pensa se era di musica rap o pop....! Mi è andata bene!
Mi diverto e Luke è davvero simpatico e carino! Mi tiene persino per mano per non perdermi nella calca di ragazzi urlanti e sudati! A parer mio è tutta una scusa.... Mi scateno a ballare e cantare le canzoni che conosco, finendo più volte addosso a Luke che si diverte a sorreggermi! Penso che si stia divertendo anche lui...sicuramente più che al cinema! E quando suonano ballad mi fa gli occhi dolci e cerca di abbracciarmi, come le coppie vicino a noi!
Il pomeriggio dopo tutti sanno che sono andata al concerto con Luke. Probabilmente anche Paul, perché è venuto in fattoria ed è più scontroso del solito. Anche il nonno se ne è accorto (che non si accorge mai di niente! Per lui la vita è meravigliosa e senza problemi), è rimasto confuso tutto il giorno.

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Capitolo 15
*** flame of love - imelda may ***



Il pomeriggio dopo tutti sanno che sono andata al concerto con Luke. Probabilmente anche Paul, perché è venuto in fattoria ed è più scontroso del solito. Anche il nonno se ne è accorto (che non si accorge mai di niente! Per lui la vita è meravigliosa e senza problemi), è rimasto confuso tutto il giorno.
Agli inizi gli sono andata vicino con l'intenzione di fare la carognetta e dirgli del concerto. A volte emerge qualcosa di sadico in me!
Siamo nella scuderia e gli vado dietro in modo sfacciato, petulante; poi, con le mani dietro la schiena e l'aria falsamente svagata, inizio a canticchiare alcune canzoni sentite al concerto. A me la rabbiatura della litigata è passata da un pezzo e sesto ancora sulle mie è solo'per orgoglio...in realtà muoio dalla voglia di parlargli!
Mi appoggio a una parete.
"Ieri sera..." ho appena iniziato che Paul mi piomba addosso come una furia. Mi prende un colpo per la sorpresa che sbatto anche la testa contro il legno della parete. Sbatte le mani sul legno all'altezza dei miei occhi e io rimango paralizzata a fissarlo nei suoi. E'così vicino che mi sfiora tutto il corpo col suo. Se non avesse quello sguardo feroce, sarebbe anche bello sentirlo così vicino....caldo...
Batte i pugni ancora una volta alla parete. Si fa più vicino e mi sussurra/sibila all'orecchio "Come hai detto tu l'altro giorno....mi dai fastidio"
Rimane lì fermo, le labbra a un cm dal mio orecchio. Mi ha un po' spaventata, ma...bhe, insomma, mi piace sentirlo così vicino...ho le farfalle nella pancia e sento il suo fiato sul collo...

mi piace mi piace. sono uno stronzo

Sbatto un paio di volte le palpebre, credo mi siano venuti gli occhi rossi.
"Non ci credo..." sussurro io. L'altra volta avevo parlato in un momento di stizza...ovvio che non pensassi veramente a quello che gli avevo detto...
"Sei così diverso...non ci reso che tu sia combinato così tanto..." il cuore mi batte all'impazzata e il suo odore mi piace da morire...
"Se tu non te ne fossi andata..."
Giro leggermente la testa verso di lui e gli sfioro la guancia senza volerlo. Sento il pizzicore della barba. Si gira velocemente anche lui e alla'improvviso le labbra si sfiorano. Per un istante sento le sue labbra premere contro le mie labbra...calde e morbide...
Mi sta baciando sul serio?
Poi si scosta all'improvviso dalla mia bocca e mi fissa negli occhi. Non ha più lo sguardo arrabbiato.
Ho il cuore che batte talmente forte da farmi venire il fiatone. Chissà se se ne è accorto?
Vorrei aggrapparmi alla sua maglietta, ma non oso. Mi sento le guance bruciare.
"Perché sei arrabbiato con me?"
Continua a guardarmi negli occhi e io cerco di sostenere lo sguardo.
"Non sono arrabbiato con te!"la sua voce è più gentile e dolce "E non sono cambiato tanto come pensi te. Sono solo cresciuto e reagisco diversamente, ma dentro...non è cambiato niente!"

perché non capisce quello che provo per lei  da sempre  anche prima che se ne andasse  

In tanti anni che lo conosco, questo è il momento in cui Paul è stato più intimo con me. Io gli ho sempre aperto il mio cuore, inondandolo tante volte, di parole; ma lui non si è mai confidato...anche ora...non lo capisco...so solo che non mi sono mai accorta di non conoscerlo!
"Io credo..." con le mani gli sfioro la vita, appena sopra la cintura. Trattiene il respiro di scatto e lo sento tendersi "...di non conoscerti affatto!"
Forse gli piaccio...ma perché allora è sempre così chiuso?

Se il nonno non avesse fatto rumore lì fuori... Paul scatta indietro, lontano da me, come una scheggia...chissà cosa sarebbe accaduto dopo...

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Capitolo 16
*** wild is the wind - jon bon jovi ***



In camera mia continuo a pensare e ripensare con il cuore a mille.
Io e Paul ci siamo baciati! Paul ed io....mi sembra una cosa così strana, non reale... Ma il bacio c'è stato veramente, o me lo sono immaginata?
Ad interrompere i sogni ci pensa un sms di Luke - posso passare a prenderti? - No assolutamente! Mi invento una scusa mettendo in mezzo i nonni. Ma figurati se esco con te ora che non riesco a smettere di pensare a Paul!
Giù in cucina mia nonna sta cercando di convincere Paul a rimanere a cena, ma lui non accetta e se ne va via in fretta.
Mi sarebbe piaciuto se si fosse fermato, ma sarebbe stato anche imbarazzante!
Poi ho iniziato ad avere altri dubbi: e se il bacio me lo sono immaginato solo io? E se Paul si è scostato così velocemente perché in realtà non voleva baciarmi?
Ossignore quanti problemi con sto ragazzo che si tiene tutto dentro e non mi chiarisce mai nulla!

Per due giorni non si fa vedere!
Non so proprio più cosa pensare!

Mi sono stufata: prendo il cavallo e vado a farmi una passeggiata. Vagabondo un po' e poi mi accorgo di trovarmi sulla strada che porta a casa di Paul....anzi: ci sono già davanti! Incontro Mike che mi dice che Paul è a Coldwater (una località li vicina) con le macchine ( intende dire il trattore). Mi imbarazzo.
"No, sono passata di qua per caso" tutti pensano sempre che stia in qualche modo cercando Paul. Se vado a qualche parte chiunque mi dice che Paul non è li o che è da qualche parte...come se io viva solo per lui....bho forse inconsciamente...."Non voglio vedere Paul....tanto non ci capiamo più! Più stiamo lontani e meglio è!"
"Non mi dire che voi due avete litigato?!"
"Sembra di si...ultimamente tutto quello che dico o faccio lo fa arrabbiare! A me non sembra di essere tanto diversa da prima..."
Lui mi soqquadra e poi sogghigna un po' "Oh si che sei cambiata...e non sai quanto!"
Mike mi ha sempre messo un po' in soggezione. Da piccola mi prendeva in giro, perche' volevo fare come i maschi; da adolescente avevo imparato a rispondergli, ma se potevo lo evitavo come la peste. E poco prima di partire per Chicago ho avuto una piccola e brevissima cotta per lui. Quindi, in ogni caso, mi sento in soggezione in sua presenza.
Mi accorgo di aver parlato troppo, mi sto confidando con lui? Mi sono sempre confidata solo con Paul, ma questa volta la causa dei miei problemi è proprio lui...un fratello vale l'altro?
Arrossisco pensando che intenda al mio aspetto fisico ( e si li sono cambiata...prima mi chiamava asse da recinti)
"Non è quello il punto...non capisco cos'a' in testa, è un enigma! Poi litiga per una stupidaggine!"
"Oh si! Mr Enigma come lo chiama mamma!" e si a una risata.
Allora non sono solo io a non capirlo!
In quel momento dalla stalla esce Luke! (l'origine dei miei problemi?)
Si avvicina e prende per le briglia il mio cavallo. Non so se ha sentito quello che abbiamo detto io e Mike, ma solo l'ideanon mi piace. In un certosenso sono protettiva nei confronti di Paul.
Luke è come al solito super affascinante: sguardo penetrante, sorriso sulle labbra...e quando ti guarda...ti senti unica e speciale! Ma tra lui e Paul c'è una specie di rivalità, non corre buon sangue, a quanto ho capito. Per questo mi sento un po'a disagio con lui.
Mike si allontana. Luke mi guarda sorridente.
Meglio andarsene!
Tiro le briglia, saluto e me ne vado. Sento Luke che mi chiama, ma non mi volto.
Faccio un giro lungo, ma alla fine mi trovo a Coldwater. Vedo il grosso trattore verde e giallo fermo vicino la strada. Mi avvicino. Paul sta trafficando intorno al trattore.
"Ciao!" dico io "Qualcosa non va?"
Mi guarda. E' un po' sporco di grasso nero.
"Dovresti portarmi a casa."
Mh mi viene fuori una smorfia. A casa sua ci sono Mike e Luke....ai quali ho detto che era meglio se stavo lontano da Paul! Però...
"Sali"
Sale in sella dietro di me e capisco che cerca di star mi scostato più che può.
Dopo un po' gli dico "Ci sono appena stata: ci sono Mike e Luke" magari adesso si arrabbia perché ho nominato Luke...
Silenzio.
Alla deviazione tra casa mia e casa sua mi sento sfiorare in braccio e il respiro caldo sul collo (sto diventando troppo sensibile). Paul si sporge leggermente in avanti, mi prende le redini e gira il cavallo verso casa mia.
"Andiamo da te" mi sento sussurrare nell'orecchio. Cos'ha da sussurrare che tanto non c'è anima viva qui intorno...
Ecco! Questo è il Paul che conosco. Il Paul che mi capisce senza dover dire nulla!
Alle mie spalle conduce lui il cavallo al passo tranquillo di una passeggiata. Sento la schiena calda al contatto col suo petto. Mi scosta i capelli e poi lo sento imprecare a bassa voce perché ha dimenticato le sigarette sul trattore.
"Il fumo nuoce gravemente alla salute!" recito come è scritto sui pacchetti, per prenderlo un po' in giro.

Ohmerda merda merda le siga se sto qui ancora un po' scoppio non resisto merda merda

Dopo 5 minuti smonta da cavallo e, tenendo le briglia, gli cammina davanti.
"Perché sei sceso?" gli chiedo io. Che senso ha andare a piedi se c'è il cavallo?
Alza le spalle senza girarsi verso di me.
"Ho bisogno di sgranchirmi le gambe" è un po'rosso in faccia.
"Ma se sali facciamo prima..."
Alza di nuovo le spalle e si passa una mano tra i capelli "Non ho fretta e poi siamo quasi arrivati".
Si, siamo arrivati...un miglio e ci siamo...
Prende gli attrezzi che gli servono, li carica sulla mia macchina e poi mi dice di andare con lui. Si dirige poi verso un'officina.
Apro tutto il finestrino e i capelli mi volano intorno al viso. Fa veramente caldo oggi. Si sentono le cicale frinire e ogni tanto un rivolo d'aria alza un po' di polvere dalla strada sterrata. Non lo guardo, ma con la coda dell'occhio noto che lui ogni tanto si gira verso come. 
In officina si fa dare una sigaretta. L'accende. I ragazzi scherzano e gli passano dei pezzi di ricambio. Gli offrono un'altra siga che accende non appena saliamo in macchina.
Per strada rompe il silenzio.
"Non voglio più litigare con te"
Lo guardo senza dire nulla. I capelli mi volano da tutte le parti.
"Non mi piace..." la siga ancora tra le labbra. Allunga la mano e con la punta delle dita mi scosta una ciocca di capelli dal viso. Le dita mi sfiorano la guancia in una carezza lieve.
Arrossiamo entrambi, ma lui la mano non la toglie subito dai miei capelli. Indugia dietro il mio orecchio.
Siamo fermi a un passaggio livello in mezzo alla campagna. Sta arrivando un treno merci. Mi giro dall'altra parte per evitare altro imbarazzo...ma la sua mano scivola dai miei capelli fin sulla spalla, lungo il braccio. Mi vengono i brividi e una strana fitta mi attraversa il corpo finendo giù, in basso...
Il treno sta passando e lo sferragliare sui binari è assordante. Capisco che sta dicendo qualcosa, ma non so cosa, o non voglio saperlo...dal labiale credo che stia dicendo qualcosa come 'i'm sorry' (o 'i love you'?).
Il treno è passato e le sbarre si alzano. 

Non ha capito  non ha capito  glielo leggo in faccia che non ha capito cosa le ho detto  basta  lasciamo stare  facciamo finta che non abbia detto niente   tutto come prima

A Coldwater ci lasciamo.


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Capitolo 17
*** piece of my heart - instrumental ***



Mi trilla il cell buttato sul sedile di pelle rossa della ford. Sto tornando da Coldwater. I finestrini aperti. Chi mi chiama a quest'ora? Un sms. Guardo. Numero sconosciuto! Chi cavolo è?
- passo a prenderti stasera   paul- 
Oh! Ha il cellulare??? Non gliel'ho mai visto! E ha anche il mio numero!
- non sapevo avessi il cell! - 
- a volte serve - 
- non ti ho mai visto usarlo! - 
- ...non mi hai mai visto fare tante cose... -
Ohhhh sta flirtando con me via sms?
- devo recuperare tempo, allora! - invio...ohmamma! Sto flirtando anch'io con lui! Con i doppi sensi, anche! 
- posso dedicarti tutto il tempo che vuoi - 
Le farfalle impazziscono. 
Sono imbarazzata e lusingata. 
Cosa gli rispondo adesso? La metto, come al mio solito, sullo scherzo? O faccio la gatta morta....naaaa non è il mio stile! Atteniamoci a quella che sono! Tanto non sono capace a fare diversamente...
- :-) Ma sei proprio tu, o è uno scherzo? - 
Aspetto. Nessuna risposta. Ecco: come far scappare gli aspiranti innamorati! La mia specialità!
Ancora non risponde. Ogni tanto controllo il display, casomai mi sia sfuggito un trillo.
La suoneria mi fa fare un salto immaginario sul sedile. Le farfalle, invece, saltano e si spingono davvero, come nei concerti punk.
"Sono io, sta tranquilla"
Oddio la voce di Paul al telefono! Mi sciolgo dentro, in fondo in fondo.
"Ehm no...sai...mi sembra già strano che hai il cell. e poi mi mandi quei messaggi..."
"Passo a prenderti stasera" chiude la telefonata bruscamente. Sono in subbuglio.
Entro in casa e devo essere un po' strana (io mi sento frastornata). La nonna mi guarda incuriosita. Meglio darsi una rinfrescata. Salgo in camera e mentre mi vesto rileggo gli sms.
- decisamente non ti riconosco. Non sei più il mio paul di una volta - invio senza rileggere e pensare a cosa ho scritto.
Vado sotto la doccia, mi lavo, mi vesto e scendo per la cena. Corro su di nuovo a cambiarmi per la serata. Il display si illumina.
- forse tu mi immaginavi diverso, ma io sono sempre uguale + o -   -
Vedo le tende illuminarsi alla luce dei fanali di una macchina; dev'essere lui.
- forse - rispondo.
Scendo e lui è in cucina con i nonni, seduto sul divano, col cell. in mano e un sogghigno strano.
"Cath! Esci con quelli?!" mi fa il nonno che è seduto sul divano a fianco di Paul. Quelli cosa? Mi ha strappato dal mio mondo virtuale..."Non sono un po' corti?" si riferisce agli short di jeans.
Me li guardo: cos'hanno che non va? Sono sempre vestita così: stivali da cowboy, short, maglietta e una grossa borsa. Per uscire con gli amici al solito bar vanno benone!
"Ma esco con gli amici, vanno più che benone! Mica mi devo mettere in tiro!"
Il nonno, che strano!, ce l'ha con i miei pantaloncini e non demorde.
"Sono corti, fai vedere tutte le gambe e qualche ragazzo potrebbe farsi venire strane idee!" il nonno che fa certe osservazioni è imbarazzante!
"Ma nonno!" mi guardo in giro in cerca di aiuto. Paul è quasi invisibile, sprofondato com'è nel divano; la nonna ridacchia "Ma dai che nessuno mi guarda! E poi sono con Paul" lo indico col braccio.
Il nonno si gira verso di lui e lo scruta in modo strano, dubbioso se fidarsi o meno. Credo che Paul abbia voglia di non esser presente. Si alza e si avvicina alla porta.Diventa serio serio.
"Le assicuro che nessuno si farà strane idee su Catherin, stasera!"
Il nonno lo studia un attimo.
"Neanche tu, spero!" esclama imperioso.
Paul arrossisce lievemente, colto di sorpresa. Non credo a quello che sto ascoltando. La nonna, accidenti, se la sta spassando a spese nostre!
"Neanch'io, signore!"
Che vergogna! Vorrei sprofondare, ma è meglio scappare fuori. Paul mi segue a ruota. Appena fuori casa sento la nonna che scoppia a ridere "Hai spaventato a morte quel ragazzo! 'Neanch'io, signore!'" dice imitando Paul.
Mentre ci avviciniamo al pick-up sento ancora qualche piccolo scambio di battute "Mi hai messo tu la pulce nell'orecchio su di lui, altrementi io non...." Paul accende il motore e partiamo.
Si accende una siga, ovvio... Siamo entrambi imbarazzatissimi.

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Capitolo 18
*** looking Cath ***



La sera dopo, per ripicca, mi metto un abitino senza spalle in sangallo bianco, l'ampia gonna appena sopra il ginocchio con un'alta cintura a fascia marrone. I miei stivali da cowboy.
Paul questa volta rimane in veranda, lontano dal nonno, ad aspettarmi.
Come scendo, il nonno mi segue fuori e Paul scatta in piedi....manco avesse la coda di paglia!
"Cathrin! Non è un po'scollto quel vestito?" ci risiamo!
"Fa caldo, nonno!"
"Non sto dicendo che avrai freddo, ma che è troppo scollato!"
In effetti devo dire che il mio seno lo riempie parecchio, il corpetto del vestito.
"Metterò il giubbotto di Paul, allora! Ne ha sempre uno in macchina!"
Il nonno alza un sopraciglio, scettico.
"E perché non puoi metterne uno tuo?" alzo gli occhi al cielo e mi rassegno. Corro dentro a prendere il mio giubbotto, che ovviamente lascerò in macchina tutta la sera, e corro sul pick-up.
In macchina Paul ha già pronta una siga tra le labbra. E' un po' teso e imbarazzato.
"In effetti è piuttosto scollato il vestito!" sbotta dopo un po' sbirciandomi appena. Mi giro verso di lui e lo vedo teso e concentrato a guardar la strada.
"Ti ci metti anche tu? L'ho comprato con mia mamma e se a lei andava bene, deve andar bene anche agli altri!"
"Va benissimo...solo che è difficile guardare altrove!" mi lancia un'occhiata veloce al seno.
"Che?!"
Cerca di accendersi la siga, e il sapere che è imbarazzato mi dà fastidio. Gliela tolgo di bocca con due dita e nel farlo gli sfioro le labbra! Un brivido mi corre lungo le dita, la mano e per tutto il braccio.
"Allora?" incalzo facendo finta di niente.
"Mhhh ... è che hai un bel senoed è difficile concentrarsi su altro!" mormora lanciando velocemente occhiata al mio decolte'. Lo so che è 'leggermente' abbondante per quel vestito! Danno tutti i numeri in questi giorni: devo capire cosaha detto la nonna al nonno! Fin'ora non si è mai accorto di come mi vestivo!
Non so come rispondergli. Lo fisso per un po', poi mi giro verso il finestrino. Mi piacerebbe sapere cosa sta pensando.
Raggiungo le ragazze dentro al bar. Passo davanti al bancone e alla pista da ballo per raggiungerle al nostro solito tavolo.
Arriva un sms - sei straordinariamente fantastica, questa sera - Luke.
Vado a prendermi una birra e qualcuno cerca di offrirmela. Gli dico 'no, grazie'. Non mi piace che sconosciuti mi offrano da bere; mi embra che lo considerino come un baratto: tu mi paghi da bere e io in cambio sono carina con te! Mi sento precludere la libertà.
Rispondo all'sms in ritardo(potevo anche non rispondere, in realtà) - Si, il nuovo colore colore dei capelli è fantastico, vero? -. Alzo gli occhi e vedo da lontano Luke che apre l'sms e ridacchia.
Paul è a metà strada, tra me e Luke, appoggiato al bancone.

- i capelli non so, ma il vestito ti dona parecchio! - eccone un'altroche ce l'ha col mio vestito! Ho ato un'occhiara alle altre. Le ragazze indossano vestiti scollati quanto il mio!
- pfiuuu - gli rispondo.
- vieni a ballare - mi scrive come se fosse un ordine. 
- sono all'antica! Aspetto che un cavaliere mi inviti - le agazze mi chiedono con chi sto messaggiando tanto.
Dopo un attimo arriva Luke, mi tocca leggermnte la spalla per chiamarmi. Mi invita formalmente a ballare. Tutte ridacchiano. Ho già bevuto un po' e mi sento più disinibita (mi vergogno a ballare). Balliamo quasi tutta la sera.
Alla fine sono stanca. Lascio Luke per cercare Paul e farmi portare a casa. "Ti porto io" mi dice continuando a tenermi la mano mentre cerco di lasciare la pista. Mi segue. "No, no". Pual non lo trovo e per un attimo mi viene il panico pensando che se la sia presa perché ho ballato col cugino. Esco.
E' lì fuori con alcuni suoi amici. Lo chiamo mentre mi avvicino. Si girano tutti e noto che ognuno di loro si ta fumando una canna...in effetti c'è un profumino...! Mi avvicino a Paul e non resisto! Gli prendo con due dita la canna dalla bocca (ahimè lo ammetto: è un modo per sfiorargli la bocca). Lui socchiude gli occhi, languidi, mentre io mi faccio un paio di tiri. Un suo amico (quello grosso sul genere 'non avrò mai una ragazza, ma mi masturbo pensando alla ragazza degli altri) ridacchia un po' eccitato, un po' divertito.
Rimetto la canna in bocca a Paul. Lo sento trattenere il respiro, poi fa una lunga tirata stringendo il 'filtro' tra le labbra e senza togliere lo sguardo da me.
"Sono stanca" dico sorridente "portami a casa".

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Capitolo 19
*** looking Cath under the starry sky ***



"Sono stanca" dico sorridente "portami a casa".
Mi risponde con un semplice "Si" e gli altri ridacchiano. Figuriamoci se non ho capito a cosa stanno pensando!
Mi apre addirittura la portiera. Salgo, poi, bloccandogli la portiera aperta gli chiedo"Hai una canna?". Sembra pensarci un po' su.
"Ne vuoi una?"
"Si" non sono una fumatrice incallita di canne, ma ogni tanto ho dato qualche tiro con le amiche.
Va dai suoi amici, discutono un attimo, qualcuno fa una battuta, gli altri ridacchiano, Paul rimane impassibile e tira fuori il portafoglio. Torna indietro silenzioso e una volta seduto al volante, mi fa "la sai rollare o te la devo fare io?"
Giuro che non me l'aspettavo proprio che andasse veramente a comprare l'erba dai suoi amici. Non è molta: un tocchettino ne che andrà bene per un paio.
"Mah bhe falla tu, non è che io sia tanto brava..." le due volte che ho provato a farle, mi cadeva il tabacco da tutte le parti e non riuscivo a dare il giro iniziale alla cartina.
"Ok, allo stagno, però!"
Alzo le spalle "Va bene" un po' perplessa e un po' in soggezione.
Lungo la strada ci fermiamo a un distributore. Paul compra delle caramelle e dell'acqua. Poi imbocchiamo la strada sterrata che porta al suo posto segreto. Ferma il muso del pick-up a pochi passi dall'acqua, spegne i fanali e rimaniamo completamente al buio. E' buio pesto, non c'è neanche la luna in cielo ad illuminare. 
Non diciamo niente, guardo in giro fuori dal finestrino. Poi accende la luce e in un attimo rolla un paio di canne; alla fine col mento sopra la spalla, indica delle bottiglie di birra nascosta dietro i sedili.
Le prendo e poi, sogghignando, gli dico "Tu vuoi fatmi sballare con le canne e la birra!"
"Non sei obbligata..." mi guarda pensieroso. Sono un po' nervosa ed eccitata.
"Non sono una gran fumatrice, sai!? Mi bastano tre tiri e rido già come una matta! Non parliamo poi della birra...mi taglia le gambe al primo sorso!"
Scende e va sul cassone dietro. Quando mi apre la portiera mi dice di prendere le birre e di salire sul cassone. Ha steso una coperta che teneva dentro un contenitore sul cassone.
"Sei proprio attrezzato bene!" ci sdraiamo li e ci copriamo con un telo. C'è un po' d'aria e la brezza fa frusciare l'erba alta del campo vicino a noi. Accende la prima canna e poi me la passa. Ridacchio un po'. Faccio due tiri e tossisco. Mi vengono le lacrime agli occhi e la gola brucia un po'. Lo guardo come pr dire 'te l'avevo detto' e faccio un'altro tiro. Gliela passo. Intorno è tutto buio, ma la lucina della canna illumina fiocamente i suoi occhi che mi fissano.
Com'è belo stare lì! Alzo gli occhi e c'è un cielo stellato meraviglioso. Tutto è silenzio, solo il fruscio delle canne mosse dal vento e il gracidare di qualche temeraria rana. Chiudo gli occhi! Mi sento rilassata!
Poi mi sfiorano le labbra... un brivido mi percorre fino al basso ventre, così intenso che mi viene da stringere le gambe come se in quel modo potessi bloccarlo li e non farlo svanire. Spalanco gli occhi e mi sento il volto in fiamme. Paul è li di fianco, appoggiato ad un gomito che mi guarda. Tra le dita dell'altra mano ha la canna ed è col mignolo e l'anulare che mi ha sfiorato le labbra per chiamarmi. Lasciandogliela tra le sue dita, faccio un tiro.
"Non mi fa l'effetto di quando fumavo a Chicago" penso ad alta voce.
"Che effetto ti faceva?" mi chiede prendendo una bottiglia di birra. Mi vien da pensare che stasera sto esagerando!
"Ridevo come una matta" qui invece mi sento languida.
"Con chi fumavi"
"Con le amiche e un paio di compagni di scuola" uno di loro era stato per un po' il mio ragazzo, ma quando fumavamo eravamo sempre in compagnia.
"Dipenderà dalle persone con cui fumi..."
"Vuol dire che tu non mi fai ridere?"
Alza le spalle. "Per star bene con una persona, non è necessario ridere!" fa una pausa "non sei a tuo agio con me?"
Guardo il cielo.
"Si...a volte non so... è strano"
Fa un paio di tiri in silenzio.
"E' l'ultimo tiro: lo vuoi?" 
Guardo la canna che tiene tra le dita.
"Facciamo a metà"
Socchiude gli occhi, poi aspira fino in fondo al mozzicone che brilla al buio. Schiaccia il mozzicone contro un fianco di ferro del cassone trattenendo il fumo in bocca. Si abbassa su di me, preme le labbra sulle mie socchiuse (un nuovo brivido mi attraversa e devo piegare le gambe per l'intensità.... ha le labbra così morbide...) e lascia uscire il fumo che aveva trattenuto , nella mia bocca.
Si scosta da me un poco e io soffio fuori il fumo.
"Cathrin..." sussurra.
Si china nuovamente su di me e mi bacia. Prima dolcemente, un bacio timido, solo le labbra che si sfiorano. Chiudo gli occhi, ho la mente vuota. Gli passo le dita tra i capelli come pretendendo qualcosa di più. Il bacio si fa più affamato, vigoroso....e il brivido lungo la schiena e nel basso ventre non se ne va...gemo per il piacere che mi dà e i baci diventano più profondi, le lingue si sfiorano e si accarezzano. Mi passa una mano dietro la testa e sento il peso del suo corpo sopra il mio. Gli accarezzo la nuca, il collo, infilo le dita sotto la cintura, sotto l'elastico, gli sfioro la pelle delle chiappe e stringo. Mi bacia il collo, il bordo del vestito dove inizia la pelle morbida del seno, ma torna sempre affamato alla bocca...
Perdo il senso del tempo, non so quanto stiamo lì a baciarci.
All'improvviso lo spingo via...non è quello che volevo, non voglio allontanarmi dalla sua bocca, voglio i suoi baci, ma lo sto spingendo via... Punto entrambe le mani sul suo petto, per allontanarlo. Prova ancora a baciarmi, riesce ancora a sfiorarmi le labbra, mentre gli dico di riportarmi a casa. Mi guarda confuso con gli occhi lucidi e frastornati dai baci. Sussurra il mil nome, quasi ad implorarmi.
"Portami a casa" insisto.
In silenzio ci alziamo e sempre in silenzio mi porta a casa.
Si ferma davanti alla veranda. E' imbronciato, arrabbiato, deluso....non lo so. Lo guardo, ma lui non si volta verso di me. Forse è incazzato. Non riesco neanche a capire come sto io... Scivolo fuori dal pick-up e sussurro un veloce 'notte'. Non ho detto 'buona notte', perché non sarà una buona notte....solo notte!
I nonni dormono. Salgo veloce in camera mia; accendo la luce e mi svesto. Spengo e mi sdraio nel letto. Solo allora ento il motore del pick-up che si allontana. E' rimasto lì fin'ora....mi avrà sicuramente vista mentre mi svestivo.
Mi immergo nei miei pensieri.


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Capitolo 20
*** give me love under the starry sky ***



E' bella
Bellissima
E' lì stesa sulla coperta, avvolta nella mia vecchia trapunta...non smetterei mai di guardarla...con quegli occhi languidi e le labbra socchiuse...così carnose...vorrei mordergliele...fargliele diventar gonfie a forza di baci....quando mi sfiora le labbra con le sue dita....per togliermi la sigaretta...mi ribolle il sangue....finisce tutto giù...faccio fatica a trettenere un'erezione...ohcavoli le seghe che mi son fatto da quando è tornata...non faccio che pensare a lei...la voglio la voglio la voglio...mi guarda e mi sembra che mi voglia penetrare con i suoi occhi...la devo toccare....le labbra...le sogno anche di notte....gliele sfioro con la punta delle dita....sembra quasi addormentata...ohhh le bacia? è arrossita...mi guarda con gli occhi socchiusi...non sa' quanto è sexy così...mi fa impazzire...dividere quello che rimane della canna....oh si....le appoggio le labbra sulle sue...apre la bocca....mi prende dentro di lei....è morbida la sua bocca...non mi lascia andare...la voglio sentir tutta...il sapore della sua pelle...premuta contro di me....mi infila le mani sotto i jeans...le sue mani sulla mia pelle....non riesco più a trattenere l'erezione....è duro....mi fa quasi male....ma è bellissimo premere contro di lei....ancora....
Merda....mi spinge via....cos'ho fatto?  ti voglio ancora  ti prego....voglio sentire ancora il gusto dei tuoi baci...
Merda merda merda...cosa c'è che non va? che cazzo ho fatto? si è pentita? non voleva? eppure baciava divinamente...mi è sembrato che fosse eccitata anche lei...corre in casa...merda...si vede tutto dalla finestra della sua camera...merda...ce l'ho ancora duro...

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Capitolo 21
*** summertime - jon bon jovi ***



Mi terrà il broncio per quanto tempo, ora? Di nuovo....non riusciamo a capirci...IO non capisco lui, non so cosa prova, non so fino a che punto gli piaccio, non so cosa vuole da me! Mi ha baciata perché lo voleva o perché aveva bevuto e fumato?
La mattina dopo sono nel recinto dei cavalli a cazzeggiare, annoiata, quando vedo passare Paul ed entrare in casa. Lui non mi degna di un'occhiata e io faccio finta di niente...eppure solo a vederlo, un brivido mi scende lungo la schiena fino a sfarfallare giù in basso...
Nel pomeriggio sono talmente annoiata che decido di andare al centro commerciale a30 miglia da casa. Finalmente! In po' di sano consumismo in questa contea agricola dimenticata dal tempo! Mi sembra quasi di rinascere a vedere tanti negozi e tanta gente! Mi mancava l'atmosfera del centro commerciale, la gente che cazzeggia e non compra...
Passo un'ora in libreria senza neanche rendermene conto (come sempre), poi un bellissimo negozio di abbigliamento dove compro delle cosine proprio carine e sexy e, quindi, devo comprarmi anche delle scarpe o sandali nuovi che si abbinino! Ofcourse! C'è un bellissimo negozio di scarpe lì vicino....devo proprio entrare! Sono così presa dai miei acquisti che vado quasi a sbattere contro uno!
Ahhhhnzi! Contro Paul, che sta uscendo dalla parafarmacia con un sacchetto in mano! Sono sorpresa a vederlo qui, nel centro commerciale!
Arrossisce lievemente e mi saluta, d'istinto. Poi diventa pensieroso. Da un'occhiata in giro.
"Con chi sei venuta!"
"Sono da sola!"
"Con la macchina?" oh che noioso che sei! Lo so che non sei molto convinto del mio modo di guidare, perché anche se ho la patente, fin'ora ho guidato pochissime volte.
"Che noioso che sei!" sbotto io. Non sopporto una predica da lui. Comandavo io, una volta! "Sei diventato una pizza! Sei sempre tutto serio, tutto d'un pezzo! Ma rilassati un po', qualche volta!"
Alza un sopraciglio, poi anche l'altro, sbigottito.
"E così sarei noioso e una pizza!"
"Si! Stai sempre li a controllare cosa faccio, cosa non faccio, a dirmi se posso uscire con Luke o no, mi controlli quando ballo...neanche se fossi il mio ragazzo!"
"Con Luke...?!" sibila, come se quello che ho detto avesse un significato molto più ambiguo di quello che è realmente!
"Eri più simpatico, prima!" lo incalzo.
"Ero più simpatico prima..." e non ripetere tutto quello che dico... "Ero più simpatico quando ti accontentavo in tutte le tue cavolate da bambina?"
Spalanco gli occhi "le mie cavolate da bambina?" ma come....
"Come quando, per rinfrescarti la memoria, hai deciso di andare a cavallo in pieno inverno fino al lago! Sbaglio o tu avevi 12 anni e andavi alle medie...io ne avevo 14 ed ero nella squadra di football del liceo. Mi sono beccato la polmonite per accompagnarti che avevi insistito tanto. Ho perso un mese di allenamento e 2 partite...i miei amici (tra cui il tuo adorato Luke) ridono ancora di quella storia! Ti sono sempre venuto dietro come un cagnolino e adesso mi trovi noioso? E poi, un momento! Tutta sta incazzatura perché ti ho chiesto come sei venuta qui?"
Ehhhh si, forse ho esagerato! C'è gente che passa e ci guarda, che figura! Adesso mi rendo conto di essere stata un po' isterica....
"Cos'è: sindrome premestruale?" acido.
Che...che...che stronzo!
Si abbassa verso di me e mi sussurra ad un'orecchio, soffiandoci dentro.
"O è perché ieri ci siamo baciati?" vorrei nascondermi.
"Ehi! Piccioncini!!!"
Oh cavoli! Chi ci ha beccati?
Annbeth ed Elisabeth, con un paio di ragazzi che vedo spesso la sera, si avvicinano. Non so se essere contenta del loro arrivo, o no! Spero solo che non abbiamo visto tutta la scena! Anche Paul sembra non capire se è infastidito o meno!
"Sempre insieme, voi due! Proprio come hai vecchi tempi!" sorride Elisabeth.
Borbotto un "Già!"
"Non è che sotto sotto c'è qualcosa?" mi fa l'occhiolino Elisabeth.
"Ma va! Potrei essere sua sorella!" mi sbrigo a rispondere e poi lancio un'occhiataccia a Paul che becco a leccarsi le labbra con la punta della lingua. Argh di nuovo le farfalle! Lo ha fatto apposta, lo scemo! Mi fa l'occhiolino....distolgo in fretta lo sguardo, mentre mi sento avvampare. Me la pagherai Paul, me la pagherai!
Passiamo il resto della giornata al centro con loro. Per fortuna le ragazze parlano abbastanza anche per noi. Paul continua a stropicciare il sacchetto della parafarmacia...
Da li decidiamo di andare direttamente al solito locale: stasera c'è una festa a cui parteciperà tutto il paese. Commento che sono uscita con le infradito e mi oiacerebbe mettere ai piedi qualcosa di meglio...Annbeth dice che tanto non devo fare colpo su nessuno e che quelli a cui piaccio, vado bene così e mi strizza l'occhio indicando con la testa Paul. Io sbuffo.
Vado in maccina e dopo poco noto che un pick-up rosso mi segue! Ma non si fida proprio di me! Cosa crede? Che faccio un incidente, che non so la strada?

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Capitolo 22
*** can't help falling in love with u - elvis ***



Fuori dal locale gli amici di iei di Paul ridacchiano vedendoci arrivare insieme. Mi sbrigo ad entrare intuendo che stanno per fare qualche commento idiota.
Dentro c'è molta più gente del solito, quasi tutte coppie e di una certa età. C'è una festa country stasera, con balli di coppia e di fila. Ci sono tutti i genitori, nonni e zii dei miei amici, quindi fanno tutti i bravi... Ci sono anche i miei nonni che ballano!
Mi si avvicina Luke (il mio tormento, la causa dei miei guai) col suo sorriso affascinante e mi invita a ballare. Dico di no, non mi va di ballare, sopratutto con lui.
"I tuoi nonni ci tengono!" sbircio la pista da ballo e vedo i nonni che ci guardano con un sorriso esplicito tampato in faccia. Sbuffo.
"Credo che se non balli ora con me, verrà tuo nonno a farti ballare! E io dovrò far ballare tua nonna!" continua Luke sempre sorridente. Sbuffo di nuovo, ma mi alzo per ballare; potrebbe accadere veramente e l'idea di ballare col nonno mi entusiasma ancor meno che ballare con Luke.
Balla bene. Accidenti se balla bene! Mi fa girare per la pista come se fossi una piuma, anziché un piombino... Il fatto è che qui da piccoli ci hanno tutti costretti a prendere lezioni di ballo! Mi guardo i piedi: ho le ciabatte infradito...come si fa a ballare con le infradito? Inciampero' e mi pesteranno i piedi. Alzo lo sguardo e incrocio gli occhi di Luke.
"Non farmi quegli occhi!" lo avviso e lui mi ricambia con un sorriso ancora più affascinante e due occhi languidi da mozzare il respiro. "Ho le infradito...non pestarmi i piedi!" lo avviso...anche se non sarà lui a pestarmi i piedi!
Dopo qualche ballo non ne posso più delle ciabatte. Accenno a Luke che mi fermo, che ne ho basta e non ballo più, ma lui si fa prestare gli stivali da Beth e mi costringe a ballare ancora. Si balla decisamente meglio...così si che è piacevole...è piacevole anche stare abbracciata a Luke. Stringe forte la vita così da essere uniti ed ssere un corpo solo in movimento. Luke è instancabile e balla davvero bene e io gli vado dietro anche se è dai tempi delle medie che non ballo. Però con lui non misento completamente a mio agio! E' divertente, socievole, si sa divertire, è solare, simpatico, è bello, ha tanti pregi, ma non riesco a fidarmi completamente di lui.
Balliamo finche anche la band non si ferma per una pausa. Andiamo a sederci al bancone del bar e sono stanchissima, ma soddisfatta e contenta! Il ballo scaricatutte le tensioni!
"Wow" dico appoggiandomi all'indietro con i gomiti sul bancone "Ti piace ballare!" osservo.
Luke fa un sorriso sornione li accanto a me.
"Solo con certe dame!"
Eccolo che ricomincia! Gli lancio un'occhiataccia. "Non ricominciare!" lo avverto e intasnto mi porge un bicchiere con qualcosa di colorato dentro.
"A fare cosa?" fa l'innocentino, ma i suoi occhi mandano schintille.
"E' meglio che vada a recuperare le mie infradito" cerco con lo sguardo Beth. Anche Luke si gira verso la sala per individuare la mia custode delle infradito.
"Non balli più?'
"Oh io ballerei, ma i miei piedi qui dentro si stanno liquefacendo! Dovevo venire con i miei sandali!"
Luke fa una sonora risata. "Certo che con delle uscite del genere non riesci ad affascinare nessuno!" gli ridono anche gli occhi e gli vedo spuntare una lacrima.
"Ma io non devo afdascinare nessuno, e non ne ho neppure voglia!"
C'è troppa confusione e rumore qui dentro. Scendo dallo sgabello, gli faccio la lingua e poi esco dal locale a prendere un po' d'aria fresca. E' buio, ma il piccolo giardino e il parcheggio sono illuminati dai lampioni.
Mi siedo su una panchina lontano da tutti, sotto un gazebo, e mi tolgo gli stivali! Almeno li non rischio di far morire nessuno! Non si sa mai... Un po' più lontano c'è Paul con i suoi soliti amici. Fumano e chiaccherano conuna bottiglia di birra in mano.
I miei piedi scalzi stanno cantando una lode al Signore! Li allungo sulla panca, perché mi fanno male le gambe.
Arriva Luke con le mie infradito e si siede accanto a me, dalla parte dove ho allungato le gambe. Faccio per spostarle, ma lui mi afferra le caviglie e si mette i miei piedi sulle sue gambe... Io vorrei sprofondare...se puzzano (e non lo so) faccio una figura di merda! La butto sullo scherzo.
"Guarda che non so se ti conviene..." dico alludendo al propabile odore. Lui inizia a massaggiarmeli e io divento viola.
Sorride divertito. "Certo che sei cambiata proprio poco!"
Faccio una smorfia come oer dire 'ma cosa dici!"
Con farecospiratorio, mi dice "Sei sempre un maschiaccio!" e mi strizza l'occhio. Il massaggio hai piedi mi sta facendo sciogliere, ma cerco di non darlo a vedere.
"Non sono un maschiaccio! Ma è inutile fare tanto le smorfiose davanti ai ragazzi e poi, quando si è sole, parlare come uno scaricatore di porto! E poi smettila di massaggiarmi i piedi!"
"Non ti piace?" sorride.
Ci penso un attimo "Certo che mi piace, ma è imbarazzante!" Luke scoppia a ridere e tutti quelli fuori si girano verso di noi per un attimo. "...e cerca di non attirare troppo l'attenzione!" aggiungo.
"Peccato che te ne sei andata! Mi sarebbe piaciuto farti tribolare un po' alle superiori!"
"Ma se non sapevi neanche chi ero!"
"Oh si che lo sapevo! Ci siamo sempre chiesti tutti, all'epoca, cosa diavolo ci vedeva in te Paul!"
"Non ci vedeva niente! Eravamo amici e basta!"
Fa un sorriso un po' di traverso "Ti era sempre attaccato alle gonne...metaforicamente parlando" mi fa l'occhilino "Tu portavi sempre i pantaloni!" e mi da un colpetto al naso con l'indice. Me lo strofino con una mezza smorfia. "E non aveva mai un momento per noi! Sempre a correr dietro ai tuoi capricci!"
Rimango a bocca aperta! Era questo che pensavano gli altri? Le stesse parole di Paul!
"Non facevo i capricci!" mi difendo "Non l'ho mai costretto a fare qualcosa!" ...credo...
Gli fisso le mani. Mi sta massaggiando le caviglie e sta salendo verso il poolpaccio. Con le sue chiacchere mi ha distratto!
"Togli quelle mani da lì!'
Ride nuovamente e tutti tornano a girarsi verso di noi. Ha una risata troppo coinvolgente e attira sempre l'attenzione.
"Agli ordini!" ride "Pero' i tuoi piedini non li togli dalle mie gambe..vuoi ancora che te li massaggi?" divento di tutti i colori. In effetti il massaggio ai piedi mi piace tanto... Faccio per toglierli, ma lui me li tiene.
"Dai, chemioiace massaggiare i oiedi delle belle ragazze...sopratutto di quelle che mi fanno divertire!"
"Sei tutto scemo, tu!" facio un mezzo broncio "Sei uno di quelli fissati con i piedi?"
"No! Sono solo fissato con le ragazze belle e simpatiche!"
"Smettila di flirtare!"
"Perché? E' piacevole!" si è piacevole " Ti da fastidio?"
"Si" rispondo decisa, ma non è vero! Solo che HO deciso che non voglio flirtare con lui e anche se mi piace, non voglio stare al gioco.
"Non è vero. Lo capisco quando dici bugie!" sorride...cavolo! Ma mi legge nella mente, questo qui? E' tutto l'opposto di Paul! Accidenti: che sia lui il tipo giusto per me? Credo che dovrò farmi un bell'esame di coscienza, stasera....accettare lo scontroso, incomprensibile Paul...o il divertente, solare, affascinante Luke? Se il mio giudizio si basa sugli aggettivi, ha già vinto Luke! Se ascolto il cuore....
"E comunque...perché ho l'impressione che te e Paul non andate tanto d'accordo?"
Alza le spalle "Oh bhe...non c'è un vero motivo. Non ci siamo mai sopportati, neanche da piccoli. E' a pelle! Ma ci hai visti? Siamo uno l'opposto del'altro, in tutto!" si, di quello me ne ero accorta...
"Ma siete cugini"
"E con ciò? Non sopporto i tipi sempre seri, che stanno sempre sulle loro e non si divertono...Guardalo adesso: è sempre lì con quei quattro a fumare e bere, non lo vedi ridere neanche con quelli, non è mai entrato a far ballare qualche bella ragazza, e sempre a casa a lavorare. Tutti lavoriamo,ma lui non molla proprio mai! Ok girano voci che frequenta delle tipe più grandi in città ma, cavolo, ha 20 anni! Potrebbe divertirsi un po' di più!"
Mhhhhh in effetti...ma io l'ho visto anche sciogliersi un po', rilassarsi...ed è davvero dolce! Però anche Luke non ha tutti i torti...ha descritto proprio bene suo cugino! Ci penso un po'...lo guardo con lo sguardo perso nei miei pensieri. Paul è sotto unlampione mentre noi siamo inun angolo riparato dalla luce. Luke continua ad accarezarmi i piedi e io sto rilassando forse un po' troppo. Gli occhi iniziano a diventare pesanti. Qualcuno esce dal locale e lascia la porta aperta. Si sente la musica...un lento. Elvis...Can't Help Falling in Love...
Apro un occhio...ho avuto una strana sensazione...un soffio...Luke è chino sui miei piedi e mi bacia la punta delle dita...ohhhh ho sentito un soffio caldo e umido, un brivido lungo la gamba. 
Metà cervello sta godendo e si scioglie.
L'altra metà mi mette in allerta come il suono di un allarme. 'Non va, non va bene così' continua a ripetermi.
"Luke, cosa fai?" ho sonno e la voce è impastata per quello che ho bevuto. Ero quasi addormentata, prima che mi baciasse i piedi. Con la bocca calda e umida ancora stretta sulle punta delle mie dita del piede, alza gli occhi verso di me e mi sorride, scoprendo i denti e mordicchiandomi appena la pelle. Un brivido si dirama come un'edera sulla mia schiena. Non va bene, ma non riesco ad obbligarmi a togliere il piede...
"Sei bravo con le ragazze..." ma cosa sto dicendo? "Ne avrai una valanga" non mi smentisco mai....che imbarazzo...
Si guarda intorno "Io vedo solo te...." ohhh non vale! Sorride.
"Luke, smettila, per favore!" sospiro.
"Sei un ossoduro, eh?"

"Cathrin!" 

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Capitolo 23
*** my beautifull best friend ***



"Cathrin!" una voce forte e cupa, arrabbiata.
Sono mezza addormentata e cullata dalle carezze di Luke. Che spavento! Ha pronunciato il mio nome per intero. Davanti a noi, che ci guarda dall'alto, c'è Paul! Con una faccia....ohssignore! Cos'ha visto? Mi sveglio di colpo e salto su in piedi come una molla! Sono a piedi scalzi per terra. Mi sento in colpa come se fossi stata beccata da un fidanzato....ma non è il mio fidanzato...non mi devo sentire in colpa!
"Che diavolo stai facendo?" mi guarda i piedi. Io non so che dire, balbetto. Luke ci guarda con due occhi enormi, si trattiene dal ridere, credo!
"Ehhh mi facevano male i piedi e mi stavo addormentando..." credo di aver balbettato qualcosa del genere.
Lancia un'occhiata di fuoco a Luke, mi prende per il polso e mi trascina via. Mi porta lontano dagli altri.
"Ma che stavi facendo?" si gira verso di me mentre ancora mi sta trascinando via.
"Eh? Ma te l'ho detto..." mi appoggio al muro del locale, o meglio, mi spinge contro il muro. Siamo in un'angolo buio, dietro il locale, in mezzo a della sterpaglia incolta.
"Devi stare lontana da Luke! Non hai ancora capito che ci sta provando?" è proprio arrabbiato!
"Certo che l'ho capito! Ed è pure bravo a flirtare! Mica come qualcun altro!"
Shock...lui, non io! Mi blocca al muro, le mani all'altezza dei miei occhi. Si avvicina al mio volto...
"Sei proprio dura, eh?" ha gli occhi che lanciano fiamme e brillano....e che labbra...mi mordo il labbro inferiore. Lo nota. "Non voglio che Luke ti giri intorno, capito? E neanche gli altri ragazzi!". Sto per chiedergli 'perché', ma lasciamo perdere, va. Lo guardo male, faccio il broncio con le labbra.
"Merda!" batte una manata contro il muro "Sono innamorato di te, hai capito?" mi guarda negli occhi e non è più arrabbiato, sembra solo triste "E non voglio che Luke o altri ti girino intorno!"
Non ho capito bene....sento un vuoto nel mio cervello. Non riesco ad assimilare bene ciò che ha detto. Mi mordo nuovamente il labbro....e i suoi occhi seguono il movimento. Poi mi bacia con forza, facendomi sbattere la testa contro il muro. Con una mano mi prende per i capelli e me li tira un po' per farmi alzare la testa e baciarmi meglio. Mi aggrappo hai suoi fianchi e cerco di spingerlo via, ma lui si schiaccia contro di me...e, cavolo, ce l'ha duro!!!
"Paul..."mormoro in un attimo di respiro. I suoi baci sono tanto profondi che all'inizio faccio fatica a respirare. Mi piace, mi piace, mi piace essere baciata così. Mi sento strana. Il mio corpo si rilassa e i suoi baci diventano meno violenti, più dolci. Gli passo le dita nei capelli. Mi sembra strano, come se fosse la prima volta che lo bacio.... Sono frastornata, mi gira la testa, non so da quanto tempo siamo li dietro.
Si allontana all'improvviso. Sono stravolta, credo che si veda bene dalla mia faccia. Anche lui è stravolto. Ci guardiamo senza dirci nulla.
"Ti porto a casa!" dice perentorio aggiustandosi i pantaloni. Di sfuggita noto che è ancora molto eccitato. Mi prende per mano (ha paura che scappo?) e andiamo al parcheggio.
"Ah....ma ho la macchina!" me ne ero dimenticata.
"Domani veniamo a prenderla!" mi comanda a bacchetta. Mi fermo vicino al suo pick-up. Lui è già alla portiera.
"Ehi io non voglio andare già a casa!" mi ribello. Veramente il mio pensiero è stato 'i nonni sono vecchi e sono ancora qui e io dovrei andare a casa?' mai e poi mai....mi sa che non ho capito niente, comunque!
Lui mi guarda con sguardo indecifrabile (o forse sta cercando di capirmi, o forse ha capito che non ho capito), poi sospira e si passa una mano sul viso, rassegnato.
"Non ho voglia di tornare a casa. Ho voglia di ballare. E se non vuoi che balli con Luke, balli tu con me!" mi giro e parto spedita verso il locale. Appena entro dentro, mi trovo Paul alle spalle e mi segue fin sulla pista da ballo. Mi prende tra le braccia e iniziamo a ballare. Alcuni ci guardano. Non hanno mai visto Paul ballare. Anche i nonni ci guardano. Alcuni loro amici si chinano verso di loro per fare qualche commento. Mi sembra che tutti ce l'abbiamo con noi. La nonna sorride sorniona, il nonno sembra quasi non averci fatto caso. Non è che facendo ballare Paul è come se ci fossimo fidanzati? No, perché io non ho neanche capito se adesso stiamo insieme o no...in fondo mi ha solo detto che è innamorato di me, non mi ha chiesto di uscire insieme!
Paul è un po' rigido, ma balla bene. Anche se non come Luke.
"Sai che sei proprio viziata?" mi dice all'orecchio. Arriccio il naso.
"E perché sarei viziata?".
"Oh, lascia perdere, Cath!" dice spazientito."Per favore, andiamo via da qui!"
Uff e va bene. Tanto ballare con lui non mi esalta tanto e sono imbarazzata. Andiamo al bancone a bere qualcosa. Io un cocktail dolce e lui una birra.
Arrivano Beth e Annbeth e, con un mezzo sorriso, prendono anche loro da bere. Beth mi guarda, da un sorso al suo cocktail e poi mi chiede:
"Si festeggia qualcosa?"
"No, perché?" rispondo un po' acidina.
"Niente, niente" fa la vaga.
Arriva Luke con la sua aria beffarda. Chissà cosa pensa, che Paul mi ha trascinato via in quel modo, portandomi dietro il locale...perché lui ha visto dove mi portava... "Ehi, ossoduro! Hai ancora voglia di ballare? Che bevi?" prende una cannuccia e la immerge nel mio bicchiere. "Mh bollicine dolci e pompelmo....ti assomiglia...rischi di ubriacarti senza accorgertene!"
"Mi sa che ubriaca lo sono già" rispondo. E' la verità: inizia a girarmi la testa. Guardo Paul "E' meglio se mi porti a casa tu!" gli dico cercando di rimediare alla gaffe di prima. Gli appoggio la mano sulla coscia, per enfatizzare. Attraverso la stoffa ento il muscolo contrarsi. Gli sguardi di entrambi scivolano sulla mia mano. E' un po' troppo 'in su'...la tolgo di scatto.

Ci raggiungono i nonni: vogliono che torni a casa con loro! Ah!
Salva?

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Capitolo 24
*** don't stop dreaming ***



Mi sveglio al suono del cellulare. E' da un po' che ento un suono fastidioso e persistente, ma sono talmente stanca che non sono riuscita a svegliarmi. Mi sono addormentata tardi e il sonno è stato agitato...m'è sembrato a un certo punto di star ancora baciando Paul...
Quando finalmente riesco a svegliarmi abbastanza per rispondere al telefono, mi assale la voce di mia madre. Mi frastorna talmente con la sua raffica di parole, che agli inizi non capisco. Le dico di ripetere.
"E' da ieri sera che ti cerco! Dov'eri?"
"Ma ...ad una festa, con i nonni!"
"Potevi rispondere!"
"C'era la musica! Non si sentiva niente"
"Mi ha chiamato tuo padre!"
Oh oh!
"Vuole vederti! Vuole che tu vada da lui per un po' di tempo!"
Salto su dal letto.
"No!" urlo "Sono più di due anni che non venivo dai nonni! Voglio stare qui!"
"Cath! Solo pochi giorni! Vuole vederti! E' tuo padre!" cerca di essere accondiscendente.
"Mi ha vista alla festa del diploma!"
"Cath!" 
"Non ci vado! Mi avevi detto che per questa estate potevo scegliere io dove andare! E ho deciso di stare qui!"
"Ha già preso i biglietti del treno. Te li ha mandati via e.mail! Controlla! Credo che abbia prenotato per le 12.45! Ti conviene sbrigarti!" posa il telefono senza salutare, perché altrimenti avrei continuato a protestare e discutere.
Uffa, non ci voleva! E' inutile che provo a chiamare papà! Tanto so già che come sento la sua voce abbasso la testa e dico 'si, papà'!
Controllo la prenotazipne on.line! Cavolo! Non ho molto tempo per preparare la borsa e arrivare alla stazione (che dista 40miglia da qui)! Mi porto solo uno zaino con poche cose...così, spero, non mi costringa a passare il resto delle vacanze con lui e la sua compagna!
Vado giù di corsa ad avvisare i nonni! Mi devono accompagnare!
Ci prepariamo il più in fretta possibile e alle 10.00 siamo già tutti e tre in macchina pronti per partire! In macchina mando un sms a Paul spiegandogli che sono dovuta partire all'improvviso e perché! Sono sicura che lo leggerà stasera. Invece dopo pochi secondi ricevo la sua risposta "Promettimi che torni!"
Mi fa male pensare di averlo lsciato così all'improvviso. Dopo quello che ha detto ieri sera! Mi sembra di averlo ingannato e tradito! Mi sento in colpa, ma non è dipeso da me!
Cap 22 leggere

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Capitolo 25
*** don't stop dreaming on the train that takes me away from you ***



5 giorni! Sono riuscita ad eludere le richieste insistenti di mio padre e della sua nuova compagna di ndare in vacanza con loro.
5 giorni e sono riuscita a riprendere il treno e tornare in campagna, dai nonni e da Paul!
Non ho avvisato nessuno del mio ritorno. Sono così contenta che voglio fare una sorpresa a tutti!
Per la 2' volta questa estate scendo dal pullman di linea che mi ha portato dalla stazione al paese.
Sono più agitata della prima volta. Ho le farfalle che mi fanno impazzire nello stomaco. Spero quasi che per una misteriosa coincidenza Paul sia in paese. Mi vede, ci salutiamo, ci baciamo e mi riporta a casa col suo pick-up rosso un po' datato. L'ho sognato in tutte le salse il mio incontro con Paul, durante il viaggio di ritorno.
Come capisco che siamo entrati nella contea, controllo in giro se per caso vedo un pick-up rosso... Ho immaginato anche un incontro alternativo: vedo il furgone di Paul sulla strada, mi incollo al vetro e anche lui mi vede. Fa fermare il pullman e io scendo....
Entriamo in paese e mi sembra che le farfalle vogliano uscire dall'ombelico! Non vedo niente di rosso in giro....
Ci speravo proprio!
Scendo e prendo il mio zaino. Sono l'unica a scendere qui. E' già il tramonto. Il sole, all'orizzonte, è rosso fuoco e tinge il cielo e le nuvole di una sfumatura leggermente più chiara. E' appena passata l'ora di cena e in giro non c'è quasi nessuno!
Mh...dovrò telefonare ai nonni per farmi venire a prendere e addio sorpresa!
Rovisto nella borsa...è un pozzo: trovo di tutto tranne il cell.
Quattro paia di stivali da cowboy escono dal locale di Annbeth.....io sono ferma proprio lì davanti, la testa infilata nella borsa. Gli stivali si avvicinano a me!
"Cath!" esclama il proprietario di un paio di stivali...

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Capitolo 26
*** big black car - bigstar ***



Alzo gli occhi e.....oh!
Sul viso mi si dipingono varie espressioni: sorpresa, piacere, delusione, seccatura, imbarazzo.
E.....wow è davvero bello!
Mike e Luke!
Di peggio non poteva capitare! Il fratello che mi ha sempre messo in soggezzione con le sue battute e il cugino affascinante di cui Paul è geloso!
"Guarda guarda! E' tornata Cath!" Mike ridacchia e passa un braccio sulle spalle di Luke, che da parte sua se ne sta li come un ebete a guardarmi "Sarai contento, adesso!"
Luke ha uno sguardo...dire che è estatico è troppo, ma ha il sorriso fino alle orecchie e gli occhi brillano. Al commento di Mike si riprende e cerca di darsi un contegno.
"Sei tornata, allora!"
Mhmhh faccio un cenno con la testa.
Stiamo lì in piedi come tre fessi? Mike da una pacca sulle spalle di Luke.
"Mi sa che Cath ha bisognodi un passaggio!" dice facendomi l'occhiolino "Io non posso accompagnarla! Pensaci tu!" mi da un pizzicotto sulla guancia e guardandomi fissa, aggiunge "E occhio a Luke! Non fidarti troppo di lui!"
Ci lascia soli!
"Allora...ti sta venendo a prendere qualcuno?"
Ancora con la mano nella borsa, sento tra le dita la forma dura del cell! Cavolo: non potevo rovarlo 5 min. prima? Lo tiro fuori.
"Stavo per telefonare hai nonni...." intanto compongo il numero di casa che suona libero e nessuno risponde. Lui sta li a guardarmi. Provo il cell di nonna...e anche li nessuno risponde..."Non risponde nessuno....." dico sconsolata " Saranno fuori e non sentono...." il passaggio da lui è l'ultima cosa che mi aspettavo! Più che altro perché ho un po' di istinto di sopravvivenza! Meglio essere prudenti! Non tanto perché con Luke rischio chissà che....
"Ti accompagno io, allora!" e mi indica la sua auto parcheggiata lì vicino. La macchina di Luke è nera, decapottabile, moderna. Non sembra proprio il tipo di auto di un country boy! Okay! Accetto l'invito perché comincia a fare tardi e a scurirsi il cielo.
Devo dire che di Luke so poco.....credo che lavori nel ranch con suo padre....
"Wow che macchina!" dico sedendomi sui bassi sedili di pelle nera "Non sembra la macchina di un cowboy, questa!"
Sorride e socchiude gli occhi! Ma perché fa sempre così? Ogni cosa che dico sembra sempre che lui voglia flirtare! (O è solo una mia impressione? Sono fissata?)
Lui parla (parla più di me - e questa è già una cosa che non ci rende compatibili), ma poco a poco cerco di girare il discorso su di lui...non è difficile, visto come ama parlare!
"Ah si? Vai al college?" non me lo aspettavo! Qui la maggior parte dei ragazzi rimane ad aiutare in famiglia.
Ridacchia divertito.
"Si, perché?! Pensi che un redneck non possa andare al college?"
"No, no! Solo pensavo che avessi scelto di rimanere ad aiutare in fattoria come Mike e Paul".
"E invece ho preferito andare al college a studiare...dopo la laurea vedremo...se tornare qua e trasferirmi in città".
"E cosa studi?"
"Veterinaria"
Oh wow! Impegnativo! Sono rimasta colpita. Per quello che rispetto tutti gli altri ragazzi del posto che sono rimasti qui ad aiutare l'attività di famiglia, lui mi è sempre sembrato così diverso! Ha uno stile un po' più raffinato, meno cafone e rozzo.
Bhe...non tutti sono rozzi e cafoni....
"E tu dove ti sei iscritta?"
"A Chicago. Così non devo andare in un dormitorio o spendere soldi per un appartamento in comune conperfetti sconosciuti! ....l'hanno deciso i miei...io ci sarei andata volentieri...ma è più comodo così!"
"E cosa hai scelto?"
Ecco....qui mi vergogno un po' dirlo, visto che lui ha scelto veterinaria. Faccio un sorriso amaro.
"Mh...storia, scrittura creativa, critica letteraria....cose così" mi vergogno.....
"Ah bello!" dice solo! Lo so cosa pensa delle materie che ho scelto: solo le schiappe e chi non ha voglia di studiare sceglie questo indirizzo....alla fine non diventi niente! Hai solo un foglio di carta che dice che hai finito gli studi in quell'università e ti permette di avere un lavoro (quale? non hai specializzazione!) decente.

La casa dei nonni è tutta spenta e il cane è tranquillo nella sua cuccia (sinonimo che i  casa o nel cortile non c'è nessuno). Fantastico! Sono lì in veranda al buio che cerco le chiavi di scorta, con Luke sui gradini che mi osserva, appoggiato alla ringhiera. Non le trovo!
"Forse so dove sono i tuoi nonni"
Me lo dice adesso? Vorrei strozzarlo! Poteva dirlo subito invece di farmi disperare alla ricerca della chiave per 15 minuti!
Mi porta al 'Lame horse' (che è il nome del locale dove andiamo di solito e si balla......dove Paul ha detto di essere innamorato di me).
Mi tremano le gambe!

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Capitolo 27
*** let your coscience be your guide - marvin gaye ***



"Ehi" dice entusiasta Luke "L'altra sera, dopo che Paul ti ha trascinata via da me..." ohsignore! Deglutisco e mi viene caldo. Mi giro dall'altra parte per non farmi vedere in faccia. Mi son venute in mente due cose che si sono sovrapposte: Luke che mi bacia le dita dei piedi e Paul che mi bacia col cazzo duro premuto sul mio ventre!
Primo: perché cavolo Luke mi ha baciato i piedi? Dei piedi, poi! I piedi!!! Poteva prendermi la mano e baciarla....baciare i piedi è un gesto così intimo, allusivo, perverso....
Salto su all'improvviso.
"Perché mi hai baciato i piedi?" sono quasi arrabbiata, anche se ci ho messo diversi giorni per realizzare che è stato troppo avventato! E, anzi, me ne sono resa completamente conto solo ora, che sono dinuovo davanti a lui e stiamo andando al locale, dove ci saranno tutti quelli che erano presenti l'altra sera....e che, magari, hanno visto....
Mi guarda sbigottito con quegli occhioni spalancati per lo stupore e la bocca a O! ....un'altra arma impropria....sarebbe da denunciare! Tra occhi, bocca e sorriso....per non parlare del resto del fisico....
Sta parcheggiando! Vorrei non scendere più! Infatti non scendo finché non mi da una risposta! Poi vedremo come prenderla! Lo lascio senza parole, poi balbetta qualcosa di incoerente tra cui, l'unica cosa che capisco bene, è 'perché mi piace'.
"Ma che razza di risposta" anche se ad essere obbiettivi, è la risposta più giusta ed onesta che si può dare!
"E' al limite della decenza! E' quasi perverso...li davanti a tutti, poi!"
Si riscuote.
"Eh dai! Perverso! Non esagerare! Sarò stato imprudente e avventato, ma non perverso!"
Mi avvio nel parcheggio, verso l'entrata. Luke mi viene dietro sorridendo. Il momento di stupore è già passato per lui.
"Perché l'hai fatto? C'era un mucchio di gente che ci guardava!"
Mi prende per una spalla, mi ferma e mi fa girare. Mi guarda con quei suoi occhi scintillanti e languidi. Il parcheggio è ooco illuminato e i pochi lampioni diffondono una luce gialla, che colora ogni cosa.
"E tu perché hai lasciato che ti baciassi?"
Ohsignore! Son fottuta! Cosa posso ribattere? Provo con una scusa, una balla e mi difendo arrampicandomi sugli specchi? No, no, non dico niente! Non gli do la soddisfazione di sentirsi dire che mi piaceva e che me ne sono altamente fregata se gli altri ci vedevano! 
Mi giro ed entro spedita nel locale. Luke mi segue a poca distanza, sorridente e rilassato! E' intelligente e furbo: ha sicuramente capito perché non gli ho risposto!
Trovo i nonni che sono sorpresi e contenti di vedere che sono tornata. Poi raggiungo le ragazze che mi abbracciano felici di vedermi.
Mi giro e il sorriso mi muore sulle labbra...poco più in là Paul e Luke stanno parlando e, mentre Luke è tutto contento e soddisfatto, Paul ha uno sguardo impassibile!
Si gira e mi guarda e mi sento ghiacciare la schiena!
Litigare un'altra volta con lui....no, per favore! Non me ho proprio voglia!
Nella mia mente cerco di autoconvincermi di non rispondere male a Paul se mi dice qualcosa che mi irrita. A dir la verità sono già irritata: mi è bastatolo sguardo di ghiaccio!
Perché è così possessivo? Non sono la sua ragazza! Avermi baciata e detto che mi ama non mi ha trasformata automaticamente nella sua ragazza! E se anche lo fossi, mica può obbligarmi a non parlare e a non frequentare nessuno!

Cazzo c'è sempre di mezzo luke  ma non ha ancora capito cosa provo  baciarla e dirle che la amo non è abbastanza per farle capire cosa sento per lei  merda  mi è mancata un casino questa settimana  avevo paura che non tornasse più  e la voglio la voglio   la voglio tutta mia  è bellissima  son sicuro che adesso viene qui a fare a botte per come l'ho guardata  cazzo ma luke è stronzo è venuto qua tutto contento a dirmi che aveva portato cath  e io non l'avevo ancora vista  è sempre li a voler competere su ogni cosa per far vedere che è migliore e più bravo...merda delle altre stronzate non mi frega niente  ma di cath...di come fa con cath non lo sopporto  lei è mia e di nessun altro

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Capitolo 28
*** this guy's in love with u - petula clark ***


Comunque...ignorarlo per paura del suo sguardo di ghiaccio non posso!
La sala è poco illuminata, ma vedo chiaramente che mi fissa mentre mi avvicino. Ho deciso di andare a salutarlo e fare finta che non sia successo niente di male.....come infatti è accaduto! Ahia! Ho la coda di paglia? Mi sento in colpa senza aver fatto niente? E' lui che mi a sentire inutilmente in colpa!
"Ciao!" dico con finto menefreghismo, ma ugualmente un pochino emozionata. Rivederlo mi a uno strano effetto."Sorpresa! Sono tornata! Come promesso!"
Faccio finta che Luke non sia li al suo fianco a guardarmi mentre faccio la carina con Paul. Gli sfodero il mio sorriso più irresistibile e affascinante (almeno credo).
Il ghiaccio nei suoi occhi inizia a creparsi, poi lo vedo letteralmente barcollare e all'improvviso muta completamente sguardo. Mi fa un sorriso appena accennato, dolcissimo. Ci siamo entrambi dimenticati completamente che Luke è li che ci osserva.
"Come promesso..." mormora.
Uh non mi aspettavo un cambiamento così repentino! Mi ha spiazzata! Pensavo di arrivare li e dover fare a pugni! Luke sembra a disagio, magari si sente come il terzo incomodo!
"Vi lascio soli, piccioncini!" dice con un sorriso acido mentre si allontana e riuscendo a far staccare i nostri sguardi per un attimo. Solo una frazione di secondo, poi come due calamite, i nostri occhi tornano a cercarsi.
"Potevi chiamarmi...."
"Volevo fare una sorpresa!"
"Che combinazione!"
"Pura coincidenza...."
Ci siamo detti tutto....con quattro frasi ci siamo chiariti per la prima volta dopo tanto tempo.
Mi offre da bere, ma io non ho ancora cenato e muoio di fame. Ordino un hamburger e quando cerco di pagare, lui è più veloce di me.
"Non devi pagarmi la cena! Me l'hai già offerta una volta e non ho ancora ricambiato!"
Mi guarda come se avessi detto la cosa più strana del mondo "Ma tu non devi ricambiare..." 
"Eh dai!" addento l'hamburger e mi cola un po' di salsa da un lato della bocca "Si che devo ricambiare!"
Con un dito mi pulisce dalla salsa il lato della bocca. Mi guarda con quegli occhi penetranti, azzurrissimi, chiari come l'acqua. Sono talmente concentrata su di noi che non sento più la musica, il brusio né la vicinanza con le altre persone. Siamo solo io e lui in tutto il mondo.
Si porta il dito alla bocca e lo succhia leggermente, per pulirlo....fisso il dito dentro la sua bocca come ipnotizzata, dimenticando mi del panino che ho in mano. 
"Tu non dovrai ricambiarmi mai niente...."
Ohsignore fammi respirare! Ho capito male o tra le righe ha detto quello che credo?
Ritorno nel mondo, nella sala dalle luci soffuse e dal brusio della incessante. Finisco l'hamburger.
"Come mai tutti qui?"cambio discorso.
"C'è la riunione per il festival" spiega guardandosi scrutando in giro per la sala come alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Sembra imbarazzato o a disagio.
E' vero! Ricordo che c'era sempre un festival che attirava un mucchio di gente dagli altri paesi. C'era un luna park, bancarelle di ogni tipo, concerti e balli, bbq.... I nonni una volta facevano parte del comitato organizzativo, e, a quanto pare, ancora adesso!
"E tu? Sei nel comitato?"
"No....sono per il rodeo....mi sono iscritto a delle gare!"
Oh wow! Già, c'era anche il rodeo.... Ogni anno il nostro paese ospitava una tappa di uno dei vari campionati minori di rodeo a cui partecipano gli aspiranti professionisti e semplici appassionati, come Paul. I dilettanti partecipano a questi circuiti minori nella speranza di vincere almeno 25.000$, requisito minimo per entrar a far parte della PRCA e diventare professionista.
"Fai il rodeo? E a quale gara ti sei iscritto?"
"Oh niente di che! Faccio la Saddle Bronc Riding..." a lui sembra una cosa da poco, ma per me è una gran figata! Da piccola mi ero innamorata di un famoso cowboy e avevo appeso al muro della mia cameretta un suo poster! Il primo poster che ho appeso....era di un cowboy! Aveva i baffi...allora si usava così! Camicia a quadri blu, jeans e boots. Era appoggiato a una staccionata, col cappello in testa e le dita in tasca....andavo a letto e lo guardavo! Avevo 9 anni!

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Capitolo 29
*** look at them ***


Eccolo là  scommetto che non si è oerso neanche una battuta tra me e cath  
- ehi luke mi serve lo zaino di cath - non ho voglia di star troppo con lui  
- perché non è venuta lei? -
- lo zaino - taglio corto  sto stronzo la tira sempre per le lunghe
- va bhe uff vieni è in macchina  sei rimasto fregato eh? se ne torna a casa con i nonni- lo sapevo che ha osservato tutto  
- smettila di prendere in giro cath - mi da proprio sui nervi
- perché pensi che la stia prendendo in giro? - fa gli occhioni con me sto cretino mi prende pure per il culo
- perché ti conosco - mi passa la borsa
- sentimi bene: a te non ti sopporto, ma non vuol dire che la sto prendendo in giro solo per farti dispetto, visto che ci sbavi dietro da una vita. magari piace anche a me, cath - 
- balle! stai alla larga da lei! ti ho avvertito! - ora mi fa girare veramente i coglioni  mi vien voglia di spaccargli quella faccia da stronzo che si ritrova   si avvicina mike  si mette in mezzo e ci spinge via puntandoci le mani sul petto
- ehi voi due! state alzando un po' troppo la voce! la volete piantare di litigare? - mike mi fulmina con lo sguardo  per ora sto zitto
- sto coglione di tuo fratello mi vuole proibire di stare con cath - 
mike lo guarda e poi guarda me  poi posa nuovamente lo sguardo su luke
- ma tu con lei fai sul serio o è solo per far imbestialire paul? -
mi sorprende! sembra che per una volta mike stia dalla mia parte...anche se in modo strano  di solito loro due fanno coppia...
- ma che cazzo stai dicendo anche tu? hai visto che razza di figa è diventata? dai che pure tu la mangi con gli occhi! - mike ignora volutamente l'ultimo commento  sa che mi ribolle il sangue sapere che altri mettono gli occhi su di lei
mike strattona la camicia di luke con aria minacciosa  io inizio ad insultare luke  l'altra mano di mike è ancora premuta sul mio petto, braccio teso  per tenermi lontano  tra i nostri amici lui è l'unico che riesce a tenermi testa in uno scontro  
- è la ragazza di paul, chiaro?! - 
- la ragazza di paul....e tu credi che cath lo sappia? sveglia! cath non ha ancora capito di essere la tua ragazza! -
mike deve mollare la presa su luke oer tenermi fermo con entrambe le mani
voglio rompergli quella faccia da angelo che si ritrova  voglio tappargli quella bocca da cui esce solo merda
- piantala di metterti in mezzo a loro due - dice mike rivolto a luke - e tu! è di cath quella borsa? -
mi guardo le mani: sto stringendo la borsa di cath come se fosse il collo di luke
- porta a cath sta cazo di borsa  è in macchina con i nonni che stanmo aspettando  ero venuto qui a vedere perché ci mettevi così tanto - 
mi spinge via
fulmino luke ancora una volta

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Capitolo 30
*** be my confidant ***


Io e i nonni stiamo aspettando in macchina da un po'. Paul aveva detto che tornava subito e invece..... Il nonno inizia a brontolare solo perché ha un urgente bisogno. La nonna è scesa dalla macchina e sembra guardare lontano, in una direzione precisa. Io sono stanca morta e mi sto addormentando sul sedile posteriore. Poi sento la voce di Paul e mi sveglio subito. Sta dando lo zaino alla nonna.
"Tutto bene?" chiede lei. Non vedo Paul. Sono appoggiata dall'altra parte del sedile. Mi sposto verso di loro.
"Vi ho visti....." inizia a dire la nonna a Pail, ma quando mi affaccio al finestrino, Paul si gira di scatto verso me e la nonna lascia in sospeso la frase. Cos'è? Hanno dei segreti?
"Bhe...buonanotte! Ci vediamo domani!" taglia coto Paul infilando le mani nelle tasche dei jeans e allontanandosi. Ha una faccia strana.
La nonna sale in macchina e mi passa lo zaino. Il nonno finalmente parte.
"Ma voi due avete dei segreti?" chiedo....così tanto per sapere. Lei ridacchia.
"Ohhh un mucchio di segreti!" mi orende anche in giro!
Uffa! Che razza di nonna!
.
La mattina dopo, mentre faccio colazione con una montagna di pancake che adoro, la nonna mi gira attorno facendo finta di essere indaffarata. Ho capito che vuole chiedermi qualcosa, ma non osa! Veramente anch'io avrei qualcosa da chiederle....e non so da dove cominciare!
Poi si siede davanti a me, appoggia i gomiti al tavolo e mi guarda sorridente. 
"Allora....è successo qualcosa?"
Alzo gli occhi dalla mia colazione.
"Quando?" non so se intende dire la settimana scorsa, mentre ero da mio padre o ieri sera.
"Nessuno ti ha fatto dichiarazioni?" 
Oh quello vuole sapere! Allora sa qualcosa! Non sta più nella pelle e vuole sapere da me cosa è successo!.
"Perché me lo chiedi? 'Qualcuno' ti ha detto qualcosa?" faccio la vaga.
"No! Ma ho due buoni occhi e delle buone orecchie e sto attenta a come si comportano gli altri! Faccio 2+2 e trovo la soluzione!"
Mah, secondo me, invece, qualcuno le ha confidato qualcosa.
"Dimmi un po': Paul o Luke?"
Aggrotto la fronte "Luke?"
Ahhh mi sono tradita da sola!
"Bhe sai: io tifo per Paul, ma anche Luke è un bel ragazzo. E' educato, studia, ha davanti a se un ottimo futuro...non ho mai sentito parlare male di lui...."
La guardo imbarazzata. Che discorsi mi fa di prima mattina? 
"Luke è divertente e simpatico, ma non sono tanto a mio agio con lui. Sto sempre un po' sulle spine. Lui ci prova sempre..." la nonna raddrizzale antenne "Nel senso che flirta parecchio, niente di più" non le dico della scena imbarazzante dei piedi e speriamo che nessuno glielo abbia riferito.
"E Paul?"
"Paul è sempre arrabbiato e imbronciato" tranne alcune volte che invece l'ho ritrovato rilassato e dolce, ma non vado di certo a raccontarglielo! Per quando possa confidarmi con mia nonna, certe cose non si dicono, sono personali. Se si dice tutto, la propria vita diventa vuota.
"Lo sai che ieri sera hanno litigato, Paul e Luke?"
Quando? Non mi sono accorta di niente! Faccio di no con la testa.
"Quando Paul è andato a prenderti la borsa, nel parcheggio" dormivo....ecco perché la nonna guardava in un punto preciso!
"E ti sembra strano che sia arrabbiato?"
"Bhe non so dire esattamente se è arrabbiato, ma è chiuso, nervoso, fuma sempre! Io non faccio mica niente di male! Insomma, secondo lui non dovrei più parlare con Luke, ma mica ci faccio niente di male se ci parlo e basta! Paul è sempre silenzioso e invece Luke mi fa ridere! Paul è lunatico! ..e l'altra sera, prima di partire, ha detto che mi ama..." l'ho detto! Sono riuscita a dirglielo! La nonna sgrana gli occhi per la sorpresa.
"E' riuscito a dirtelo?"
Adesso sorpresa sono io. Come 'è riuscito a dirtelo'? Lo sapeva già che voleva dirmelo?
"E' da una vita che vuole dirtelo, ma dice che tu sei sempre così sfuggente!"
Sfuggente? In che senso? A me non sembra che che abbia mai cercato di dirmi qualcosa di così importante e io sia scappata a gambe levate! Insomma: ha avuto parecchie occasioni per dirmelo! Siamo stati tante volte da soli!
"Io non sono sfuggente! Sarà lui che aveva paura di dirlo...e poi sono tornata adesso, dopo due anni! Come fa a dire che mi ama in così poco tempo? Non ci siamo ne parlati ne visti per tanto tempo e all'improvviso dice che mi ama? Non è che ha preso un abbaglio e questa è solo una cotta?"
"Oh no Cath! Prima ti voleva bene, ma credo che in questi due anni abbia capito che eri importante per lui..."
"Allora perché non mi ha mai chiamata nel frattempo? Poteva chiederti il numero di telefono!" la nonna alza le spalle.
"E tu perché non hai mai chiesto a me il suo numero, mentre eri a Chicago? Forse non osava, visto che tu sembravi esserti dimenticata di lui!" non mi ero dimenticata...anch'io non osavo fare la prima mossa, speravo che la facesse lui...visto che è un maschio. Mi rendo conto solo ora che già due anni fa speravo che lui si comportasse da principe azzurro. E forse lui, conoscendomi come maschiaccio, avrà pensato che se mi chiamava mi sarei messa a ridere e prenderlo in giro perché faceva lo sdolcinato con me.
"L'anno scorso avevo appeso una tua fotografia al frigo. Una piccola foto che ti avevo fatto una volta che ero venuta a trovarvi su a Chicago!" guardo il frigo ed è pieno di foto mie, a tutte le età. "Non me ne sono accorta subito, perché ci sono tante foto...ma un giorno l'ho cercata perché volevo farla vedere a una mia amica...e la foto non c'era più. Poi mi sono ricordata che tempo prima Paul era entrato e si era messo a guardare le tue foto appese. Io ero uscita dalla cucina e quando sono rientrata ho trovato le foto un po' spostate...ho pensato solo che Paul avesse guardato e sistemato e foto come capitava...ma la tua foto è sparita quel giorno!"
Allora Paul ha rubato una mia foto! Ci penso su un po'. 
"Siamo sempre stati amici...è difficile pensare che per lui è diverso! E' strano....mi ci devo abituare!"
"Ti posso dare un consiglio da vecchia nonna? Non tirare troppo la corda...rischi che si spezza e dopo non puoi più aggiustarla! Non puoi pretendere che Paul ti corra dietro tutta la vita, mentre tu continui tranquillamente con la tua".

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Capitolo 31
*** good girl love bad boy ***


Dopo colazione esco in veranda.
Non mi sembra ancora vero di essere riuscita a tornare qui dai nonni. Mio padre era proprio furioso che non stavo con lui, però aveva deciso tutto da solo, aveva fatto i suoi programmi senza consultarmi e visto che ora sono grande posso decidere per me. Cosa avrei fatto in vacanza con lui e la sua compagna, da sola? Ma ti immagini in albergo con loro che fanno gli innamoratini e io li a portar candela di mio padre!!!
Sono ancora in pigiama e mi sto godendo sul dondolo l'atmosfera calma e rilassata del ranch dei nonni. La storia della foto rubata da Paul mi ha fatto quasi venir voglia di mandargliene una mia su WA, come un selfi, uno scherzetto cretino, per vedere se capisce che so della foto. Io non ho questa abitudine di fotogravare qualunque cosa faccio, ma le altre e le mie amiche a Chicago, si. Quando apro inst o gli altri social a cui siamo tutte iscritte, compaiono raffiche di foto di gente che conosco...le mie non ci sono mai. A meno che non me le facciano gli altri.... La mia migliore amica di Chicago continua a chiedermi di mandarle foto di Paul e Luke; visto che ogni tanto ci messaggiamo oppure ci chiamiamo per una chiaccherata, gliene ho parlato e lei è curiosa di vedere come sono...Mi faccio qualche foto di prova; sono sempre sconvolta. Lasciamo perdere, va, che è meglio! 
Mi emoziona l'idea di rivederlo stasera....
Mi arriva un sms.
-ho ancora qualche chance! Ci vediamo alla festa? - e figurarsi se quando penso a Paul non compare in qualche modo Luke! Che chance ha? Di che parla?
- non so a cosa ti riferisci! :-P  - non ho proprio capito cosa intende, ma non voglio passare per la tonta che non capisce i messaggi, così aggiungo lo smile con la lingua.
- ho capito che fai finta di aver capito! - 
Oh caspita! Sono così facile da leggere? 
- ti conquisterò -
Ridacchio. Sto tipo mi fa divertire anche quando mi irrita!
- hai cominciato col piede sbagliato! - non puoi dire a una tizia 'ti conquisterò'! Non sono una fortezza!
- hai ragione! Non dovevo farti ridere la prima volta che ti ho incontrato...dovevo usare l'altra tattica, dovevo fare l'uomo cupo e problematico - mhhh mi sa che allude a Paul....
- oh non è per quello! Non mi piace quel 'ti conquisterò' - 
- ahhh mi adeguo!...so che a voi ragazze piacciono i cattivi ragazzi! - 
- A me non piacciono i cattivi ragazzi! - 
- invece ho scoperto che alle brave ragazze piacciono i cattivi ragazzi - 
- bhe io sono una brava ragazza, ma visto che tutti considerano te un bravo ragazzo, secondo la tua teoria non siamo fatti per stare insieme - 
Aspetto un attimo la sua risposta....forse l'ho smontato?
- io sono Loki l'ingannatore! Mi travesto da bravo ragazzo per carpire la fiducia delle ragazze e poi farle mie! ;-) -
- seee tu hai visto gli Avengers ieri sera.... Ti saluto! Vado via! - è tardi, fra poco vengono Annbeth e Beth a prendermi per andare in città (quella grande, vera) per fare un pó di shopping in vista del festival.
- dai, stai ancora un pó ui con me! Mi sto annoiando in questo pucomdi paese...dove vai? -
Mi prudono le mani! Vorrei non rispondere, ma è più forte di me! Devo rispondere! Non riesco a evitare di rispondere quando mi fanno una domanda, anche quando sono inopportune!
- con le ragazze a fare compere. Non so dove. Da SOLE - aggiungo alla fine evidenziando 'da sole' così forse capisce che non ci deve venire nessun altro...cioè lui non è gradito! Adesso il mio timore è che decida di farsi un giretto con noi...visto che si sta annoiando...
Spengo il cellulare, perché se voglio esser sicura di essere pronta per quando arrivano le ragazze, devo evitare di farmi coinvolgere in altre chiacchere con Luke.
Mezzora dopo arrivano. Andiamo in un grosso centro commerciale a cercare qualche bel vestitino...visto che arriveranno tanti ragazzi da altre zone. Loro, le ragazze, vogliono far colpo per evitare di sposarsi con i ragazzi del paese...bhe...andar via dal proprio paese è la grande aspirazione di tutte, peccato che in questo kodo finiscono semplicemente in un'altro paese in tutto e per tutt uguale al nostro, solo a qualche decina di miglia di distanza...
A pranzo ci fermiamo in un ristorantino all'interno del centro commerciale. Abbiamo fatto acquisti folli e ancora non abbiamo finito.
Tra una chiacchera e l'altra il discorso finisce inevitabilmente su Paul... Hanno saputo dello scambio di battute che ha avuto con Luke e credono che io sappia qualcosa.
"Non so niente! Io ero in macchina a dormire!" insisto perché non ci vogliono credere!
"Uffa! Da te non si riesce mai a sapere niente! Ma si può sapere se c'è qualcosa tra te e Paul?"
"Ma non c'è niente...." uhhhh la bocca della verità! 
"A me ultimamente è sembrato un pó fuori di testa! Non è che si è dichiarato e tu l'hai respinto? Conoscendolo pr strambo che è, potrebbe dar fuori di brutto!"
"Ma non è strambo, non esagerare!" poverino! Ma se è tanto dolce e tenero....quando non fa il tenebroso! A volte mi da l'idea di un pulcino bagnato......incazzato!
"Rispondi alla mi domanda!"
Nicchio un pó. Giocherello con la cannuccia nel bicchiere di tonica con ghiaccio e limone. Cerco di perder tempo e non rispondere. 
"Allora? Si è dichiarato e l'hai respinto?"
"Ehh.....Non l'ho respinto..."
Si illuminano gli occhi a entrambe! Forse, per la prima volta, riescono a carpirmi un pettegolezzo e che, per di più, mi riguarda.
"Si è dichiarato e state insieme!" esulta Annbeth!
"Ma no, non stiamo insieme!"
Si afflosciano come due palloncini bucati.
"Ma si è dichiarato?"
"Eh.....qualcosa del genere...." sto sul vago, ma in realtà si è dichiarato proprio enza mezzi termini! "Ma non mi ha chiesto niente, perciò non so..."
"Me se ti chiedeva di stare insieme? Cosa avresti detto?"
"Boh, non so..."
"Ma ti piace?"
"Tu conosci qualcuna a cui Paul non piace? Ha un fisico pazzesco ed è bello...e se non fosse che siamo amici da sempre, qualche volta m'è venuta voglia di saltargli addosso e violentarlo....ma...non sò! È sempre così cupo, serio e musone.."
Annbeth sospira con lo sguardo trasognato.
"Anch'io qualche volta ho sognato di violentarlo...l'ultimo anno di liceo, quando giocava a rugby, andavo a vederlo e poi di notte sognavo di bloccarlo negli spogliatoi...."
Beth la guarda schifata e divertita "che porcona che sei!" le dice.
"Senti chi parla! Proprio tu che sei sempre corsa dietro a tutti e tre!" ehm...tutti e tre? "Comunque...quando poi viene alla tavola calda con quella faccia seria e perennemente incazzata....mi mette in soggezzione!"
"Bhe io credo che Paul non avrebbe niente in contrario se tu ogni tanto glimsaltassi addosso!" mi dice Beth.
Arriccio il naso....lo so che non aspetta altro, ma non voglio scoprire tutte le carte con le ragazze. Che si immaginino pure quello che vogliono....tanto lo fanmo già!
"Senti: tanto ormai lo abbiamo capito tutti che è innamorato di te! E se a te piace, ma lui non ha il coraggio di fare la prima mossa, ci devi pensare tu! Mica vuoi lasciarti fuggire un tipo del genere!?! Anche fosse solo per un'avventura estiva..."
"Oh che noiose che siete!" scherzo mentre mangiucchio un'insalata. L'hamburger di ieri era lo ripago con due giorni di dieta a fare la capretta. "Perché volete proprio che mi metta con lui?"
"Perché se no fra un pó dai i numeri a forza di correrti dietro! Non è mai stato tanto tenero con noi ragazze, ci ha sempre ignorato alla grande! Solo con te si comporta diversamente!"
Oh che barba! Le stesse parole della nonna! Ma è così evidente? Non ho voglia di dare mille volte la stessa spiegazione sul perché e percome faccio fatica ad accettare che Paul sia innamorato di me e che, pur piacendomi, non riesco ad aprirmi a lui. Quasi quasi scrivo una nota sullo 'stato' di FB e lo pubblico, almeno i miei amici smettono di chiederrmelo. A dir la verità non sono riuscita ancora a capirmi bene neanch'io! Sono un pó confusa!

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Capitolo 32
*** wicked game - chris isaak ***




"Ehi! Ma che belle ragazze!" 
Un'allegra voce maschile squilla alle mie spalle. Mi viene un colpo! Riconoscerei questa voce tra mille. Le ragazze, che di fronte a me vedono benissimo chi si sta avvicinando, gli sorridono e lo salutano con la mano. Beth gli dice di venire a sedersi con noi, allegra. Annbeth ha l'aria divertita e colpevole di chi si aspetta una giornata memorabile. La guardo male. Anzi malissimo. La fulmino e lei mi ricambia facendomi due occhioni da Bambi.
Siamo seduta ad un tavolo da quattro e il posto accanto al mio è vuoto. Luke si infila tra la panca e il tavolo. Merda! Dovevo occupare il posto con le borse, ma è troppo tardi! Dovevo pensarci prima. Ormai è seduto. Fa pure l'occhiolino ad Ann! È lì seduto accanto a me, allegro e sorridente, un figo da paura! Ogni volta che lo vedo, mi chiedo perché sono così ostile nei suoi confronti! Dovrei saltargli addosso, altro ché! ....ma poi vedo Paul e mi ribolle il sangue, mi sfarfalla lo stomaco fino a farmi venire la nausea, e capisco perché non salto addosso a Luke.
Mi giro a 3/4 verso di lui, continuando a giocare con la cannuccia.
"E tu cosa fai qui?" ha capito benissimo il significato dell'ultimo sms. Alza le spalle sorridendo e sorseggia qualcosa dal bicchiere di carta che ha in mano.
"Sono venuto a far compere, come voi, signorine!"
"Che combinazione! Proprio nello stesso centro commerciale dove siamo noi....con tutti quelli che ci sono..." faccio un pó di ironia.
"Sapevo che qui avrei trovato delle ragazze belle e carine con cui fare un pó di conversazione e passare una piacevole giornata!" sorride e gli sorridono anche gli occhi "E comunque sono venuto anche per aprire l'appartamento che divido con i miei amici al campus...oggi arriva un nuovo coinquilino" ma dai! Ha l'appartamento qui in città per andare all'università. Ma che fortunato che è!
"Davvero hai un nuovo coinquilino? Poi ce lo presenti? Gli altri due non sono un gran che..." Beth è sempre molto interessata a Luke, nonostante abbia una mezza storia, tipo tira e molla, con un ragazzo in paese. 
"Abiti in città mentre vai al college? Ma se siamo vicinissimi!" a me sembra strano che per circa 40miglia abbia deciso di venire ad abitare qui. Io, a Chicago, da casa mia al campus dove mi sono iscritta, impiego più tempo per il viaggio che loro qui...
"Vivere da soli è più divertente e comunque d'inverno, quando nevica, si rischia di trovarsi bloccati per strada. Certe lezioni, poi, hanno orari assurdi!" ci racconta un pó di aneddoti sulla sua vita al campus e sulla sua facoltà. È un bravo oratore, pendiamo tutte dalle sue labbra, chi per un motivo, chi per altro. Beth, che è seduta di fronte a me, non gli stacca gli occhi da dosso; io, invece, sono curiosa dovendo iniziare quest'anno a frequentare il college. Oltretutto inizio ad avere una certa idea...ma non so ancora se sarà possibile. Mi devo informare.
Sono così concentrata su quello che dice, che solo dopo un pó mi accorgo di avvertire una sensazione di calore sulla mia gamba. Sotto il tavolo, al riparo da sguardi indiscreti, Luke sta facendo dondolare a destra e a sinistra la gamba, sfiorando continuamente la mia coscia nuda.
Beth continua a fargli domande sul campus e Luke chiacchera tranquillamente. La sua gamba preme contro la mia. Non la dondola più. Forse, notando che non ho reagito, ha preso coraggio ed ha deciso di osare un contatto maggiore. Ha anche messo i bermuda, così è la sua pelle contro la mia. È calda. Un calore estraneo che mi scalda. Non mi scosto. Socchiude gli occhi e noto che mi sta guardando di nascosto. Si starà chiedendo perché non reagisco.
Sto ancora bevendo, la cannuccia tra le labbra. Alzo il bicchiere di carta e mi giro verso di lui. Lo ascolto con la sua gamba premuta contro la mia. Tiro fuori la cannuccia dal bicchiere con un gesto secco e lo schizzo con la poca tonica rimasta dentro. Come se non lo avessi fatto apposta, solo un incidente. Lui ride e ha una bella risata, cristallina, lo sguardo sorpreso e limpido, pulito. Non so cosa fanno le altre. Io sono concentrata su Luke.
Ha goccioline brillanti sul viso e sui capelli scuri. Beth gli passa un tovagliolo di carta. La gamba, però, non la sposta. Io sono seduta sul bordo, al mio posto. È lui che deve spostarsi e continua a non farlo. Anzi: si avvicina ancora più a me. Con la scusa che siamo seduti su una panca, scivola ancora più vicino a me, adesso siamo spalla contro spalla. Ancora un pó e mi butta giù.
Lui continua a chiaccherare come se niente fosse, è un gran chiaccherone, non so dove vada a trovare tante parole e così tanti argomenti. Sta incantando Beth che è seduta difronte a me. Lei gli pende dalle labba, mentre Annbeth ridacchia appoggiata allo schienale della sedia. Mi sa che lei ha capito cosa sta succedendo. Luke si allunga sul tavolo, di traverso, per essere più vicino a Beth. In realtà mi sta addosso. Beth si allunga anche lei. Ancora un pó e si toccano le teste. È completamente presa dalle sue chiacchere. Ha sempre avuto un debole per lui.
Io faccio finta di niente, anche se la sua gamba, adesso, oltre a premere contro, va anche su e giù, come se cercasse di accarezarmi.
Luke allunga il braccio verso Beth e le scosta una ciocca di capelli dal viso e gliela passa dieto l'orecchio. Credo che lei sia venuta.... Annbeth nasconde una risatina dietro il bicchiere di carta.
Abbassa il braccio e lo porta sotto il tavolo. Mi sento la sua mano calda sul ginocchio. Ho un leggero sobbalzo, quasi impercettibile, a quel tocco, ma rimango ferma come se non stia succedendo nulla. La mano sale sulla coscia. Socchiudo gli occhi, mentre penso a vendicarmi. Lui continua imperterrito a chiaccherare con Beth.
Bevo un pò aspirando la tonica con la cannuccia, poi, tenendola piena di liquido, la faccio scattare verso Luke, come avevo fatto prima, solo bagnandolo con molta più tonica. Alcune gocce finiscono sui vestiti. Lui sorride e mi lancia uno sguardo malizioso.
"Cath, smettila di bagnarlo!"salta su irritata Beth. Le ho interrotto il momento magico, ma non sa il perché. Mi giro a guardarla.
"Ti stava ipnotizzando, non te ne sei accorta? Con i suoi begli occhi avrebbe potuto incantarti e fare di te quello che vuole!" scherzo con voce misteriosa, un pó teatrale. Annbeth è piegata in due dal ridere.
Luke afferra un tovagliolo di carta.
"Guarda! Hai bagnato tutto!" mi accusa.
Guardo l'imbottitura di plastica della panca e ovviamente è asciuttissima. Lui fa finta di asciugare.
"Di bagnato qui c'è qualcosa d'altro, non la panca!" sbuffo. Annbeth fra un pó muore qui dalle risate. Mi sento sfiorare la coscia. 
"Guarda! Ti sei bagnata anche tu!" fa l'innocentino e intanto con il dorso della mano mi strofina la gamba.
"Ho guarda: mi è avanzato un muccio di ghiaccio...." avrei una certa idea su come usare tutto questo ghiaccio.
Annbeth si mette la mano sulla bocca per soffocare la risata. Luke mi guarda un pó in apprensione.
"Cathlin smettila di scherzare! Non sei cambiata! Sei sempre li a fare stupidi scherzi come i maschi e a interrompere e infastidire le persone!" caspita come sé incazzata! Blocco la mano traditrice di Luke.
"Scusa Beth! Non volevo interrompervi! Volevo solo evitare di farti cadere nelle mani di questo seduttore.... Sbaglio o tu un ragazzo ce l'hai già?" si azzittisce e cambia atteggiamento. Io sto solo scherzando, ma mi sa che lei l'ha presa seriamente.
"Non mi avresti rovesciato il ghiaccio veramente, vero?" i suoi occhioni sono....
"Dipende da te!" gli do un pizzicotto alla mano ancora sotto il tavolo. Scatta.
"Ma tu vuoi la guerra!" si massaggia dove l'ho pizzicato. No che non la voglio la guerra! Voglio solo che mi lasci stare e invece, ogni cosa che faccio per farlo smettere mi si ritorce contro e trova sempre nuovi modi per mettermi le mani addosso e toccarmi un pó.
"Non voglio la guerra!" ma mi metto sulla difensiva. Non si sa mai come abbia intenzione di attaccarmi "Peace and Love" declamo alzando indice e medio in segno di V come facevano gli hippie negli anni '70.
Mi pizzica i fianchi per farmi solletico che io soffro da matti. Inizio ad agitarmi gli giro le spalle per potermi alzare dal tavolo e allontanarmi, ma lui mi abbraccia e mi tiene ferma continuando a farmi solletico. Mi sta facendo morire....non riesco a smettere di ridere e lui affonda la testa tra i miei capelli e la spalla. Gli blocco le mani e riesco a liberarmi dall'abbraccio. Mi giro verso di lui e riprendo fiato. I suoi occhi sono a pochi centimetri dai miei.
"Adesso smettila, per favore!"

 

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Capitolo 33
*** i can't loose my mind - clockers ***


Si scosta e mi guarda soddisfatto.
"Però ti ho fatto ridere!"
"Ma non mi avevi detto che avresti cambiato tattica? Che volevi calarti nel personaggio cupo e problematico, in un cattivo ragazzo?"
"Eh si, ma non ci riesco! Preferisco far ridere le ragazze, invece di tormentarle e farle sentire in colpa e a disagio!"
Non so! Forse io ho la coda di paglia, ma quando usa certi aggettivi ho sempre l'impressiome che si stia riferendo a Paul.
Scatta un flash. Mi giro e Annbeth ci sta fotografando col cellulare. Non mi piace. Ha il vizio di postare sui social ogni cosa che fa e che vede e sicuramente pubblicherà anche questa foto. Ne verrà fuori un casino, ne sono sicura, perché tutti la vedranno e finirà col vederla anche Paul, e lui mi ha già detto chiaro e tondo che non sopporta il cugino. Se vede sta foto trarrà le conclusioni sbagliate e, come l'altra volta per il cinema, finiremo per litigare. È geloso e non si fida. Il problema, la cosa che più mi da fastidio è che non è che non si fida solo di Luke, non si fida neanche di me! È questo che mi da fastidio e mi preoccupa! Se è così adesso, che non siamo una coppia, figuriamoci come sarà se ci mettiamo insieme! Non potrò piu parlare con nessuno, non potrò più uscire di casa...! Gli devo assolutamente parlare, spiegargli che non accetto che si comporti in modo tanto possessivo.

Quando, a Chicago, mi sono messa ad uscire con quel mio compagno di scuola, presa dall'entusiasmo e dalla cotta, ho iniziato a tralasciare i miei interessi e i miei hobby, per seguire lui. Ero io che mi adattavo ai suoi gusti, che lo seguivo e lui era contento, perché credeva che andassimo d'accordo avendo gli stessi gusti. Non era vero che avessimo gli stessi gusti. Però non è che le cose che facevo con lui non mi piacessero o mi annoiassero; sono curiosa e quindi mi piace scoprire tutto. Ma per lui (come ho notato è per tutti i maschi) esisteva SOLO il suo mondo, le sue passioni. Prima venivano i suoi interessi e poi, forse, i miei. Una volta che gli ho chiesto di fare una cosa insieme a me, ha rifiutato categoricamemte. Non gli piaceva, lo annoiava e quindi non è venuto. Non gli importava neanche stare con me; gli importava solo che si sarebbe annoiato. Insomma: io lo seguivo nei suoi interessi perché volevo stare in sua compagnia e condividere le esperienze. Per me il mio mondo era allargato anche al suo, o a quello delle amiche...per lui il suo mondo era solo il suo ed escludeva a priori la possibilità di interagire con i mondi altrui.
In quel periodo mia mamma mi disse una cosa che, al momento, mi diede parecchio fastidio. Mi disse di 'non mettermi in gabbia da sola', perché gli uomini si abituamo così e saranno convinti che è quello che piace a te e non accetteranno cambiamenti.
Io sono convinta che per riuscire da subito, quando si è stra-innamorati e non si capisce più niente, a far valere anche i propri interessi e a rendere partecipe il proprio compagno, nel sangue si debbano avere dosi massicce di testosterone. (Il che farebbe di una ragazza un maschio e quindi è un controsenso). Credo che le ragazze non riusciranno mai completamente a non accantonare i propri interessi.

Ci alziamo e Beth dice che vuole andarsi a comprare un nuovo costume per la festa di domani sera. Accantono il pensiero della foto e mi lascio nuovamente coinvolgere dagli acquisti. Luke viene con noi, cosi gli mollo da portare un paio di borse, visto che lui vuole fare il carino e il galante con le ragazze.
Nel negozio c'è un bellissimo costume, mi piacerebbe prenderlo, ma è parecchio sexy, non so se è il caso. La mutandina è una T-string, con la fascia alta in vita e che lascia scoperto il lato b. Lo guardo e lo riguardo, ci giro intorno indecisa. Si avvicina Luke.
"Ti piace questo?" faccio di si con la testa, mentre continuo a rigirarlo sull'appendino.
"Fiuuu è sexy da morire! Per me ti sta d'incanto! Se lo metti domani sera, a parecchi verrà un colpo!"
Prendo anche un copri costume di pizzo nero semitrasparente e vado alla cassa.
Sono le 03.00 pm e Luke ha appuntamento con i suoi amici per conoscere il nuovo coinquilino, proprio lì al centro commerciale. Noi abbiamo finito gli acquisti. Ci chiede di andare con lui a incontrare gli altri, visto che Beth e Annbeth prima glielo hanno chiesto. Mentre ci avviciniamo ai suoi amici, mi si fa sempre più vicino. Va beh che mi aiuta a portare le borse....ahi sono quella che ha comprato più di tutte trasgredendo alla 1* legge sullo shoppong tra amiche: mai comprare più cose. Si deve sempre comprare lo stesso numero di cose delle amiche!
I suoi amici sono carini, ma niente di che, proprio come avevano detto le ragazze e il nuovo coinquilino è più insignificante ancora. Tutti e tre, però, sono piacevolmemte sorpresi di aver visto comparire Luke insieme a tre ragazze. Devono essere tipi che non hanno il rimorchio facile.
Luke mi presenta a tutti e tre e poi presenta le altre al nuovo inquilino. L'attenzione dei tre si punta tutta su Beth e Annbeth; evidentemente hanno notato che Luke ha marcato territorio su di me. Gli uomini sono proprio come gli animali! O loro, studiando veterinaria, un pó del comportamemto animalesco dovranno pur saperlo!
Quando ci salutiamo per tornare verso la macchina e ci vede arrancare (!!!) cariche di borse verso l'uscita, ci corre dietro e ci aiuta a portarne alcune, lasciando indietro i suoi amici a guardarlo come se fosse completamemte matto ad aiutarci.
Dopo aver caricato tutto in macchina, ci saluta. Si abbassa verso di me per un bacio sulla guancia. Mi stampa un gran bacio proprio al centro della guancia. Le labbra calde e umide mi fanno formicolare la pelle. Mi piace la sensazione che provo. Non me lo aspettavo il bacio e neanche potevo rifiutarlo, ma mi ha fatto piacere. Le altre le saluta con un semplice 'ciao ragazze' e poi corre dentro. 
"Gentile e premuroso, vero?" Annbeth mi guarda per valutare la mia reazione.
"Mhmh!" confermo salendo sul sedile posteriore della macchina "Certo che quei tre la dentro avranno seri problemi con le ragazze!"
"Dici perché non ci hanno aiutate a portare le borse? Ma se era tutta la mattina che giravamo con quelle borse!?"
"Ma se volevano rompere il ghiaccio e fare colpo su di voi, dovevano farlo! Avrebbero avuto più chance con voi. Per quanto una vuole essere indipendente, è carino e piacevole quando uno si dimostra premuroso nei tuoi confronti!"
"Non me l'aspettavo che la pensassi così! Eri un tale mschiaccio, una volta!"
Mi tirano sempre fuori sta storia del maschiaccio! Ma ero così tremenda?
"Ma non vi avrebbe fatto piacere? Un gesto di cortesia spontaneo? ...anche se con secondi fini, ma tanto si fa tutto per secondi fini...."
"Si....ma che hai oggi? Ti preoccupi per noi se tre neanderthaliani non ci hanno aiutato con le borse? Io mi preoccupo per te, invece, che devi tenere a bada i due cugini! Ti vengono tutti e due dietro e tu rimbalzi da uno all'altro come una pallina da ping-pong!"
"Io so chi mi piace....solo che l'altro ci dà giù di brutto per farmi cambiare idea! E qualcuna lo aiuta anche!"
"Io non nego che tifo per Luke" conferma Annbeth "A vedervi insieme, sembrate andare d'amore e d'accordo! Sembri anche più rilassata"
Non ho voglia di proseguire questo discorso. Se continuo a discuterne, finisco con l'essere più confusa ancora e rischio di venire influenzata. Io la mia opinione ce l'ho e....si, mi piace che mi corrano dietro!
E sto discorso che ero un maschiaccio....solo perché non giocavo alle barbie ed imparavo a spettegolare a 7 anni, ma mi arrampicavo sugli alberi o andavo in esplorazione per la campagna....non c'entra niente col piacere che si prova ad essere desiderata e oggetto di piccole attenzioni. Anzi...sono più maschiliste loro che si adeguano alla concezione misogina che ha imposto uno standard femminile.

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Capitolo 34
*** i cannot hide what's on my mind - black veil bride ***


Dopo cena...i nonni tendono a cenare molto presto, intorno alle 18.30! È ancora chiaro. Prendo il cavallo e vado a casa di Paul.
Mike è nel cortile; mi dice che Paul è nel fienile, poi prende il mio cavallo per le briglie e lo porta nel recinto.
Trovo Paul che sta ancora sistemando qualche piccolo attrezzo, vicino alle balle di fieno. Oggi hanno scaricato e sistemato tutto il giorno la paglia. È vestito da lavoro, è sudato e la maglietta grigia è umida di sudore e appicicata alla pelle. Mi da le spalle e non si è ancora accorto che sono entrata.
"Ciao" attiro la sua attenzione mentre entro. Tutto intorno è penombra. La luce filtra tra i pannelli di legno delle pareti. I raggi di luce colpiscono la terra, gli attrezzi, il fieno a intervalli regolari, affilati come la lama di una spada da samurai. Si gira. Appena mi vede fa un timido sorriso. Si sciuga la fronte imperlata di sudore con la manica della maglietta, fin sulla spalla. 
Adesso che sono qui, che gli sono davanti, non so più cosa dirgli, come dirgli tutto quello che ho pensato...
"Ciao! Sei tornata..." fa qualche passo per avvicinarsi a me, poi ci ripensa accorgendosi di essere sporco "Qui ho finito. Se aspetti un attimo vado a farmi una doccia e a cambiarmi...non credo di potermi avvicinare più di così!" sorride. Oddio: Paul che scherza mi fa un effetto strano!
"No, no aspetta!" lo fermo posandogli una mano sul petto, perché si sta già avviando verso l'uscio di legno che da sul cortile. "Sono venuta solo per dirti una cosa...veramente per chiarirci su una cosa!"
Aggrotta la fronte e il suo sguardo felice svanisce, sostituito da uno preoccupato, ma sta zitto in attesa di quello che devo dirgli. È sempre stato un buon ascoltatore, al contrario mio che mi sovrappongo in continuo ai discorsi delle altre persone.
"Ecco vedi.."mi sento rimbombare il cuore nelle orecchie " Non ho capito bene cosa siamo al momento noi due, però volevo dirti che io non posso..." è lì in piedi davanti a me, a un braccio di distanza e anche se siamo in penombra, giuro di averlo visto sbiancare. Mica mi sviene qui?! "Tu sei molto possessivo...e geloso e non capisco perché! Io non faccio niente di male se parlo o ballo con qualcun altro. Se non ti fidi di me e non mi permetti di fare le cose a modo mio e frequentare altri amici....non voglio finire in gabbia..." so di essermi espressa male e tutto d'un fiato, ma sono nervosa e mi sono dimenticata tutto il discorso che mi ero preparata! Era così bello e incisivo!
"Io mi fido di te" dice infine riprendendo fiato.
"Se tu ti arrabbi per delle cose stupide, come l'altra volta per il cinema, e poi per il concerto... Ci sono delle volte che le cose capitano e non ci posso fare niente, non le ho volute io! Ma tu ti arrabbi e mi fai sentire in colpa. Non voglio sentirmi in colpa per cose di cui non sono responsabile! Tu non vuoi che parli con Luke, ma se mi imbatto con lui, se siamo nel gruppo insieme o se le altre lo invitano senza dirmi niente...cosa posso farci? Non voglio avere sempre il timore di fare qualcosa che ti fa arrabbiare! Voglio essere tranquilla di poter parlare con chiunque e sapere che tu ti fidi di me....perché non mi interessa nessun altro!"
"C'è qualcosa d'altro he devi dirmi?"
Non ha colto il mio messaggio?

"Solo che oggi sono andata al centro commerciale con le ragazze e Annbeth ha fatto venire anche Luke, ma io non lo sapevo, e ci ha fatto una fotografia insieme mentre mi faceva il solletico e io cercavo di liberarmi!" tutto d'un fiato. Ora respiro e aspetto la reazione.
Prende fiato e stringe i pugni.
"Ho già visto la foto. Mi è arrivata oggi pomeriggio" spalanco gli occhi incredula. Vedo che si trattiene, ma dopo qualche secondo si rilassa "Volevo far finta di niente..ma tu hai iniziato il discorso! E...." sembra pensarci su un attimo "...mi fido di te! Ma sono anche geloso. Geloso di tutti i momenti che non posso stare con te. Quando vorrei stare con te e non posso. E la storia con Luke...te l'ho già detto: tu non c'entri! Ma se a te è simpatico, non posso costringerti a evitarlo" mi sta facendo un'altra dichiarazione? È davvero così preso? Non credo di essere ancora pronta...
"Volevo solo dirtelo e, anche se siamo solo amici, non mi piace che ti arrabbi con me. Mi mette tristezza litigare con.....non hai niente di cui essere geloso!" non sono brava a dichiararmi, non ho il coraggio, ma spero che almeno capisca qualcosa di quello che intendo dire.... Ho quasi la nausea dall'agitazione.
"Siamo solo amici?!" mormora socchiudendo gli occhi come se cercasse di memorizzare la frase, il suo significato. Ha capito solo quello? È l'unica cosa che ho detto che l'ha colpito? Non so più cosa dire, cosa fare....mi prende l'ansia. Voglio sbrigarmi ad andar via. Non era così che sarebbe dovuta andare...non avevo previsto tutto questo ingarbugliamento!
"Eh credo...adesso vado! Ciao" scappo via, perché la Cath infantile si è impossessata di me e sentire Paul che si dichiara un'altra volta mi ha spiazzata e non sono più in grado di ragionare.
Dovevo stare lì, saltargli addosso, sporcarmi e baciarlo fino a domani mattina! Ma sono una cretina e nei momenti topici mi viene paura e me la svigno!
Corro fuori, al recinto dei cavalli. Mi trovo davanti Mike che si insospettisce subito.
"Cosa ti ha detto quel cretino?" Mi prende per un braccio cercando di farmi voltare, ma non voglio che mi veda rossa in faccia...tanto ha capito lo stesso che qualcosa è andato storto. Tengo la testa bassa e salgo in groppa al cavallo e me ne vado velocemente.

"Razza di imbecille!" Mike entra come una furia  io sono ancora lì immobile a meditare su quello che ci siamo detti "Cosa diavolo le hai detto?"
"Fatti i c...i tuoi" non sono in vena di discutere con lui.
"Se è venuta qui preoccupata a raccontarti della foto con Luke, sapendo che sei geloso marcio, è perchè non ti considera solo un'amico!" ma che ca..o ne sa lui della foto? Ci ha sentiti? "Magari si aspettava che glielo chiedessi, finalmente, di mettervi insieme!"
Cosa... Cosa ha detto lei? 
"No, la conosco! Non è ancora pronta."
"Ma che c..o fai? Parli da solo? Stai cercando
di convincerti? Se aspetti ancora un pó la perdi veramente! Datti una mossa!"
Merda...Luke mettendosi sempre in mezzo rende tutto più difficile...
Però lei...ha detto che non le interessa nessun altro....che non ho nessun motivo per essere geloso...oh merda! Devo andare...

 

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Capitolo 35
*** all of me - john legend ***


Fuori dal ranch rallento il cavallo. Non ho voglia di tornare subito a casa: prima devo calmarmi un pó, altrimenti la nonna si accorge subito che è successo qualcosa.
Sento un cavallo avvicinarsi alle mie spalle....immagino già chi sia. Mi giro ed è Paul in sella a uno dei suoi. Il mio cuore ha un sobbalzo. Avrei quasi voglia di spronare il mio cavallo e volare via, ma mi sembra tanto un comportamento stupido...un'altra fuga! Fuggo sempre! Stavolta affronto il mulino a vento! 
E una fuga adesso, comunque, mi sa tanto da filmetto d'amore inquieto anni '50, dove la bella e orgogliosa protagonista sfugge dal suo amato per ripicca, al galoppo per boschi e colline e, infine, quando Si fa raggiungere ( perché SI fa sempre raggiungere), il tipo l'afferra per le braccia con violenza, la strattona un pó e poi la bacia contorcendosi tutto...e lei, che fino a quel momento ha lottato come una furia, si scioglie (ma non stava scappando? Al cinema si sono ridotti a replicare il corteggiamento delle scimmie?) non divaghiamo!
Si affianca al mio cavallo e, forse per paura che scappi di nuovo, afferra le briglie velocemente allungandosi verso di me. Ha due occhioni grossi, quasi spaventati.
"Non scappo!" borbotto. Guarda le briglie e poi di nuovo me. I suoi occhi sono di nuovo due fessure indecifrabili. Eh si, aveva proprio paura che scappassi.
"Andiamo, ti accompagno a casa!" dice dolcemente, facendo girare il suo cavallo e tirando le briglie del mio, che lo segue docilmente....
"Non ho voglia di andare a casa subito. Voglio fare un giro" si, preferirei anche starmene da sola in questo momento. È l'ora del giorno che preferisco: il sole sta per tramontare e il cielo inizia a sfumarsi di nero. La luna è già sorta, pallida; a est, nell'arco di cielo già immerso nella notte, compaiono le prime stelle. L'aria ha un profumo diverso dal resto del giorno; alberi e fiori ed erbe emanano tutta la loro fragranza. Un ultimo richiamo prima del sonno. Gli uccelli si preparano alla notte, tra le foglie degli alberi, cantanto la loro canzone della buona notte. Chissà cosa si dicono? Forse pregano, oppure spettegolano su quello successo nella giornata. O magari fanno l'appello, si contano come i soldati dopo una missione per vedere chi è caduto sul campo di battaglia.
"Allora vieni! Ti porto in un bel posto".
Lasciamo la strada e tagliamo per un prato. I cavalli vanno al passo e noi siamo silenziosi. Più avanti c'è un boschetto; ci addentriamo nella fitta vegetazione seguendo in fila indiana un sentiero. Paul davanti a farmi strada, io dietro. Ogni tanto si gira appena, come per assicurarsi che io sia ancora li con lui. In fondo al sentiero c'è un laghetto. I raggi del sole calante colpiscono le piccole onde facendo brillare tutto, nuvole di libellule volano a pelo dell'acqua e si posano sulle punte degli steli d'erba più alti.
"È lo stesso stagno del mio posto segreto" mi indica Paul. Scendiamo da cavallo e li lega entrambi ad un albero, vicino a tanta erba. "Solo dalla parte opposta"
"È bellissimo qui!" mi avvicino all'acqua e poco più in là c'è un vecchio pontile di legno. Un piccolo e poco utilizzato sentiero porta fino alla piccola radura agli inizi del pontile.
"Vieni, vediamo se il legno regge!" mi prende per mano e mi porta con sè. L'ha fatto senza pensarci e dopo un attimo si gira per accertarsi che non mi dia fastidio. È calda, la sua mano. Grande. Mi da una sensazione di sicurezza. Vorrei potermici accoccolare tutta dentro la sua mano! La stringo.
Mette un piede sulle assi, preme un pó per assicurarsi che regga. Scricchiolano, ma sembrano reggere. Sale con entrambi i piedi e poi mi tira a se. Salgo anch'io, anche se sotto di me sento scricchiolare e oscillare leggermente...proprio non avrei voglia di fare un bagno ora!
Arriviamo fino in fondo, mi tolgo le infradito e mi siedo. Immergo i piedi nell'acqua nera.
Paul rimane in piedi. Vedo che si toglie gli scarponi da lavoro e rimane scalzo, ma non si siede. Alzo gli occhi. Si sta sfilando la maglietta. Sbottona i pantaloni.
"Ma cosa fai?" imbarazzata nel vederlo spogliarsi.
Abbassa gli occhi su di me e sorride.
"Un tuffo! Ho lavorato tutto il giorno a scaricare e spostare le balle di fieno. La polvere mi dà fastidio!"
"Vuoi fare il bagno qui, ora? Ma è tardi, con cosa ti asciughi poi?"
Si sfila i pantaloni in un modo incredibilmente sexy e rimane in boxer. Cerco di non guardare tanto, ma di nascosto un paio di sbirciatine gliele do. Ha i boxer bassi in vita. Due fossette appena sopra le natiche.
L'unica altra volta che l'ho visto svestito è stato il 4 luglio, solo che i boxer allora erano un costume, questi, invece, sono biancheria intima.
Secondo me si è reso conto di essere sporco e sudato e non gli piace l'idea di starmi vicino così... è sempre stato molto attento alla pulizia, anche da bambini; si lavava ogni secondo, non amava stare sporco, mentre io, al contrario, se potevo mi rotolavo nel fango. Ma a me il suo leggero odore di sudore piace! È talmente lieve e al contempo personale e così intimo che vorrei annusargli la maglietta... A volte mi sorprendo a fare pensieri strani...
Si tuffa davanti a me schizzandomi appena. Quando riemerge è qualche piede più in là, immerso nell'acqua scura.
"Io non farei mai il bagno qui dentro..." mi inquieta non vedere il fondo. Non vedere il mio corpo e cosa succede sotto...forse sono troppo abituata all'acqua sterile e limpida delle piscine!
"Perché?"
"Se non vedo il fondo ho sempre la sensazione che qualcosa da sotto si avvicina per afferrarmi i piedi!" ride.
"Ma se venivamo sempre qui a fare il bagno, da piccoli!"
"Davvero?" mi guardo intorno "Me lo ricordavo più bello!" e ricordo che ci portavano le nostre mamme che erano molto amiche, sempre insieme a chiaccherare e ridere...per questo noi due siamo sempre stati insieme, anche da piccolissimi.
È il crepuscolo, fra poco non si vedrà più nulla; solo la luce bianca della luna quasi piena ci illuminerà.
Nuota verso di me e con la sola forza delle braccia, si issa sul ponile.
Miodio! Mi volto di scatto da una parte. I boxer chiari, bagnati, sono semitrasparenti e aderenti alle sue parti intime. Ma ho fatto in tempo a notare le perle d'acqua che gli scorrono sui pettorali e sulla tartaruga, fino giù, a scendere nella V più sexy mai vista, segnata al centro da una sottile losanga di lanetta bionda, e scomparire sotto la stoffa bagnata.
"Scusa" ride divertito. Lo sa? 
Si scuote un pó l'acqua da dosso, passa le mani nei corti capelli biondi e mille goccioline volano da tutte le parti. Si siede accanto a me, tenendo la gamba vicino a me piegata, come se volesse non far vedere... I peli appena visibili sulle gambe sono umidi. Ha un brivido di freddo.
"Te l'avevo detto che non era più ora!"
Fra poco sarà buio. Tra l'erba si vedono volare delle lucciole e qualche rana inizia a cantare. Poche, perché non è più stagione degli amori anche se fa ancora caldo. Paul è quasi asciutto.
"Io posso aspettare...." ha lo sguardo perso sul lago "Non ho fretta...lo sai che se hai bisogno io ci sono sempre. Anche adesso....quando avrai deciso, qualunque cosa, io sarò sempre qua".
Annuisco. Lo so che lui c'è sempre. Mi sta mancando, ora, non quando ero a Chicago. Mi sta mancando ora lo stare con lui spensierata e tranquilla come una volta; mi sta mancando ora qualcosa che non ho mai avuto con lui.
"E scusami se mi sono comportato da coglione, alcune volte!" sorrido. Si! Si è comportato da coglione in più di una situazione. Ma che ci devo fare? Paul è Paul! È il mio migliore amico, anche quando si comporta da coglione! Io adesso lo bacerei...ma lui sembra aver fatto un passo indietro in questo casino. È tornato alla modalità 'amico del cuore'.
Invece di baciarlo, mi appoggio alla sua spalla. Mi guarda incuriosito, poi alza il braccio e mi avvolge le spalle.
"Non voglio farti fretta...forzarti...per ora ricominciamo ad essere amici, ok?" invece io vorrei che mi chiedesse qualcosa d'altro...ma mi adeguo. Adesso siamo esattamente come un mese fa! In un limbo!
Gli cingo la vita e stiamo così per non so quanto, al buio.
"Mi sei mancato..." devo dirglielo...non resisto a tenerla per me questa malinconia che mi ha preso.
"Anche tu..."
~
ma io ho fretta invece  fra poco torna a chicago e la perderò di nuovo  e questa volta sarà peggio di prima  non riesco più a stare senza di lei  sto cercando di fare di tutto per conquistarla  anche fare il bagno nudo davanti a lei  ohsignore come mi sono ridotto  mi sento uno straccio  dai giochiamo ancora un pó a fare gli amici  se è questo che lei vuole  anche se piace anche me questo gioco  e ha posato la testa sulla mia spalla  e mi ha stretto il braccio intorno i fianchi  ma io vorrei molto di più e non oso  solo un bacio casto sulla nuca  non può arrabbiarsi per questo  anche se non mi sembra che le altre volte le sia dispiaciuto  anzi  o forse sto sbagliando tutto? devo essere più chiaro  dirle che voglio stare solo con lei e basta? Mike dirà che sono un cretino a questo punto  
~

Avrei voluto che mi chiedesse chiaramente di stare con lui, perché non ho capito se quando si è dichiarato la prima volta lui ha dato per sottinteso che stavamo insieme oppure no...adesso dice 'amici', ma io non volevo sentirmi dire 'amici'!  Oh avrei voglia di abbracciarlo e stringerlo. E lui invece pensa che voglio ancora giocare come una volta! E fra non molto dovrò tornare a Chicago....lo devo conquistare io? Devo essere più esplicita con lui? Mi devo comportare diversamente, essere più affettuosa? Forse così capirà?

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Capitolo 36
*** i've already died and are in heaven ***


È troppo tardi per rimanere ancora lì. I cavalli cominciano ad essere irrequieti. 
Si veste in fretta e torniamo nel boschetto a piedi, portando per la briglia i cavalli; si vede appena il sentiero. Mi accompagna fino a casa. I nonni sono seduti sulla veranda, alla luce di una lampada. La fantasia che mi era venuta in mente di Paul che mi da il bacio della buona notte, o che almeno mi abbraccia, svanisce. Il nonno ci viene incontro. È sempre così contento quando può parlare con Paul! Penso che lo consideri il figlio o il nipote maschio che non ha avuto!
Salgo in veranda con la nonna, mentre Paul porta il mio cavallo nella stalla e lo sistema. Non è che mi faccio servire e sono pigra: è lui che ha insistito dicendo che tanto era già sporco! Il nonno lo segue e inizia a chiaccherare....
.
A metà pomeriggio inizio a prepararmi per la festa a casa di una che conosco appena. Ho lavato i capelli e li ho raccolti in uno chignon morbido. Ho fatto lo scrub a tutto il corpo, ho dato lo smalto alle unghie di mani e piedi, anche se porto le unghie cortissime.  Ho messo la matita nera intorno gli occhi e il mascara waterproof. Ho indossato il costume nuovo (!!!) e poi ho passato mezz'ora a scegliere cosa mettere per uscire di casa. Qualcosa che sia casto per il controllo del nonno, ma abbastanza sexy da non sembrare pudichina.
Sento arrivare il pick-up di Paul. Mi sbrigo ad infilare asciugamano e copricostume nero (quello nuovo) dentro la mia super borsa, insieme al cambio di tutto.
Giù in veranda il nonno fa le raccomandazioni a Paul, perché ha capito che lui le rispetterà ciecamente, mentre se le fa a me, c'è il rischio che mi dimentichi casualmemte...di qualcosa. Sento che gli raccomanda di stare attento che gli altri ragazzi non mi importunino e di stare attento anche lui che non si deve far venire strane idee.
Esco di casa di corsa, con la borsa sulla spalla gonfia all'inverosimile.
"Nonno, dai!" mi esaspera sentirlo ripetere sempre le stesse raccomandazioni "io e Paul siamo solo amici! Smettila di fargli sempre le stesse raccomandazioni!".
"Anche tua nonna ed io eravamo solo amici prima di fidanzarci e sposarci!" la so già questa storia! Altro che solo amici...mica sono nata ieri che non so come vanno le cose!
"Ma io e Paul siamo Veramente Solo Amici! Allora: se si fermano anche le altre a dormire, mi posso fermare anch'io?" gliel'ho già chiesto ieri, ma non mi ha ancora dato una risposta.
"Se si ferma anche Paul...stai attento, vero Paul, che non le succeda nulla!?"
Salgo in macchina.
"Ti fidi di Paul e poi gli fai la ramanzina ogni volta che viene a prendermi? Sei sicuro che sia così affidabile?" lascio il nonno perplesso mentre ci allontaniamo.
"Perché gli hai detto una cosa simile?"
"Perché sono stufa di sentirlo ripeterti le stesse raccomandazioni ogni volta! E poi mi affida a te per la notte....per me ti considera un santo...se sapesse invece quello che fai! Gli verrebbe un colpo!"
"Ma io sono un santo!" sghignazza divertito.
"Tu? Ma se mi hai fatto ubriacare, mi hai dato da fumare erba e mi hai baciata, approfittandoti di me!"
"Erano baci casti..! Non ti ho neanche palpato!"
"A me non sembravano tanto casti..." se lui quei baci li considera casti, mi chiedo come saranno gli altri baci!
Prendo la borsa che avevo buttato dietro il sedile e tiro fuori il mio adorato copricostume di pizzo nero.
"Casa fai?" mi sbircia.
"Mi cambio! Tu guida!" inizio a sfilarmi la maglietta.
"Perché? Non vai bene così?"
"Per il nonno magari si! Ma ho comprato un vestitino che voglio assolutamente mettere!"
Mi contorco per togliere la maglietta, poi mi sbottono i pantaloncini e inizio a sfilarmeli. Lo so che ogni tanto Paul mi guarda, ma tanto dopo mi vedrà comunque in costume. Mi infilo il copricostume partendo dai piedi e per tirarlo su e sistemarlo devo alzare il sedere e girarmi di lato. Praticamente mostro tutto il mio lato B.
"Orcavacca!" esclama di botto Paul. Ho sbagliato a girarmi verso di lui, ma mi è venuto comodo!
"Io non ti porto alla festa conciata così!"
"Perché?" finisco di sistemarmi il vestitino sul seno. Il pizzo lascia intravedere molto più di quello che dovrebbe.
"Sei praticamente nuda! Il costume non ti copre nulla...è talmente minuscolo...e anche il vestito....più che coprirti, attira troppo l'attenzione!"
"Ma piantala! Anche le altre hanno costumi tipo il mio!" anche se inizio ad avere qualche dubbio. Forse ho esagerato...
"Non mi interessa delle altre!" si accende una sigaretta "O ti metti qualcosa che copre di più, o ti riporto a casa!"
"Non ho niente che copre di più e se mi riporti a casa, alla festa ci vado da sola con la mia macchina!"
"Ma rimettiti almeno i pantaloni e la maglietta" è esasperato, però la siga inizia a fare effetto e a calmarlo!
"Ma tanto dovrò togliermeli lo stesso, in piscina!"
Si rassegna perché sa che sono piuttosto testarda, ma le sigarette continuano ad accendersi e a bruciare troppo in fretta. Ha di nuovo lo sguardo incazzato, serio e severo... Si è rilassato per troppo poco tempo...giusto per 24 ore...
La piscina è un rettangolo scavato nel terreno, tutto intorno è prato. Si trova sul terreno dietro la casa e oltre è spazio aperto. Niente recinzioni o siepi. Da una parte c'è un gazebo dove hanno messo cibo e bevande. Dalla parte opposta c'è una specie di capanno in legno, lungo. In mezzo al campo c'è una catasta di legna. Sedie e sdrai sono distribuiti intorno alla vasca.
Alla festa raggiungo le ragazze...è tutta una serie di wow e di come stai bene! Mh, forse ho veramente esagerato nel vestirmi così provocante...le altre hanno dei costumi che coprono di più il lato B, ma ormai è fatta e devo fregarmene. Vado a posare la borsa e, tornando indietro verso il mio sdraio, dove ho già posato l'asciugamano, incrocio Luke. Ha sempre stampato in faccia quel suo bel sorriso solare che è un piacere da guardare. Mi prende per una mano e mi fa fare una giravolta.
"Wow sei uno spettacolo con questo vestito!" bofonchio un 'grazie'; poco più in là vedo Paul che ci osserva, con una siga in bocca e una bottiglia di birra in mano! Speriamo che non esageri con il bere..."...e dopo mi fai vedere come ti sta quel magnifico costume?" mi sta ancora tenendo la mano per aria per ammirare.
"Certo...se deciderò di fare il bagno!" ritorno a lui con lo sguardo.
"Vorrà dire che farò in modo che ti venga voglia di fare il bagno!" sorride ancora più malizioso. Maledetto! Sta tramando per farmi uno scherzo! Lo fulmino.
"Perderesti dei punti...e ne hai già pochissimi!" gli faccio un sorriso tirato e sarcastico. Ride ancora più forte.
"Se fossi il tuo ragazzo, non mi piacerebbe vederti andare in giro vestita così..." suadente e ruffiano. Guarda Paul da sopra la spalla "...in mezzo a questa mandria di redneck e cowboy!"
"Ma per ora io non ho il ragazzo, e se anche ne avessi uno, sicuramente si fiderebbe di me da non preoccuparsi per come vado vestita in piscina o con chi parlo" tolgo la mano dalla sua presa, seccata. Mi allontano un pó infastidita.
Passo davanti a Paul e lo ignoro.
Quasi tutti bevono come spugne; io e le ragazze chiaccheriamo sdraiate sugli sdrai finché i maschi non iniziano a tuffarsi e a spruzzarci. Iniziano a girare delle canne. Il sole cala oltre l'orizzonte e tutto intorno alla piscina e al gazebo si accendono lucine colorate come a Natale. La musica è a palla. Alcuni ragazzi trascinano le altre in acqua. A me non mi tocca nessuno...non è che abbia voglia di andare in acqua, però vedere che le alte giocano e io da sola sono rimasa su...dentro sono tutti a coppie...
Mi allontano un pó, vado a cercare da bere. Qualcuno mi afferra per la vita, mi solleva e mi trascina in acqua. Mi stringe a se quando, con lo slancio della corsa, ci tuffiamo. Riemergo aggrappata alle sue spalle. Accidenti a lui: ho ancora il vestito addosso!
"Questo adesso lo togliamo!" si immerge e afferra l'orlo del vestito. Alzo le braccia e me lo sfila. Lo butta sull'erba. Le goccioline d'acqua gli scorrono sul viso e s fermano sulla barba chiarissima, incolta di due giorni. Paul è davvero....pazzesco!
"Potevi aspettare che lo toglievo prima!"
Mi sorride senza dir niente...oh finalmente gli è passato il nervoso. Gli altri stanno facendo la battaglia: le ragazze in spalla hai maschi. Ci uniamo anche noi.
.
È mezzanotte. Qualcuno accende la catasta di legna. Andiamo tutti intorno a scaldarci un pó. Il fuoco è alto nel cielo, il legno resinoso scoppietta lanciando braschini incandescenti tutto intorno. Il calore brucia la pelle. Paul e altri ragazzi hanno portato delle sedie e si sono seduti intorno al fuoco, a distanza di sicurezza. Bevono e fumano. Altri sono seduti per terra. Alcuni sono avvinghiati alle loro ragazze, spalmate sopra di loro, intenti a baciarsi. Vorrei sedermi, ma non per terra. Sono ancora in costume e l'erba è fredda e mi da fastidio. Una birra e qualche tiro di canna mi danno coraggio. Vado da Paul e mi siedo sulle sue ginocchia. Lui sistema le gambe per essere entrambi piu comodi. Nel suo gruppo di amici c'è quel ciccione bavoso che ridacchia sempre quando mi vede. Che fastidio che mi da! Gli altri fanno finta di ignorarmi. Posa la bottiglia che aveva in mano e mi avvolge la vita col suo braccio. Tra le dita dell'altra mano ha una canna.
"Mi fai fare un tiro" chiedo, ma lui allunga il braccio dietro e allontana la mano.
"Hai già fumato abbastanza, per stasera!" lo guardo negli occhi, a pochi centimetri di distanza, implorandolo silenziosamente, ma lui mi fa non con la testa.
"Dai...." mi allungo per bloccargli il polso e prendere la siga. Riesco abbastanza facilmente a togliergliela di mano.
"Stasera Paul muore!" sento il commento del ciccione. Guardo Paul.....e mi rendo conto solo ora che ha il viso sprofondato nel mio seno. Mormora qualcosa, ancora immerso nel morbido 'sono già morto e sono in paradiso'. Mi scosto, gli do le spalle e mi fumo la canna guardando il falò. Gli altri intorno a noi si allontanano; sono l'unica femmina e non possono parlare liberamente o forse si sentono di troppo lì con noi due. Sento qualcosa premere sul sedere. Oh merda! Cerco d'alzarmi immediatamente, ma Paul mi stringe la vita e mi blocca attaccata a lui. Appoggia la fronte alla mia schiena.
"Non alzarti, per favore!"
"Ma sei cretino? Ce l'hai duro!" gli sibilo.
"Non posso farci niente! Aspetta un attimo che mi calmo...." cerco ancora di alzarmi, ma lui stringe più forte "Dai Cathrin!" oh che voce roca! "Non voglio che gli altri mi vedano così... Solo un attimo che mi calmo...."
Sto sulle spine...non è che mi sento proprio a mio agio seduta sopra la sua erezione, anche se di mezzo c'è il suo costume, perché il mio è proprio misero! Finisco la canna imbarazzata, con Paul che mi stringe e non riesce a calmarsi in fretta come vorrei.
"Sei un cretino...come pensi di calmarti se ti sto seduta sopra?"
"Si, lo so che sono un cretino...ma tu non ti muovere troppo!"

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Capitolo 37
*** six feet under ***


Arrivano le ragazze. Beth e Marybeth sono fumate e ubriache e scatenate; mi prendono per mano e mi alzano di peso, trascinandomi con loro. Paul non può far altro che lasciarmi andare. Mentre mi allontano mi giro a guardarlo: la bottiglia che aveva posato per terra ora la tiene tra le gambe con entrambe le mani.
Tanti se ne stanno andando via; altri hanno ceduto all'alcool e sono già svenuti su alcune sdraie. Luke da quando mi ha fatto fare la piroetta per ammirare il vestito non si è più avvicinato. Ho visto, però, che ha parlato quasi tutta la sera con una tipa abbronzatissima, abbastanza appariscente, che non ho mai visto! Evvai: forse ha trovato una nuova da conquistare!
"Chi è quella che parla con Luke?" le altre mi stanno portando al capanno dove dormiremo stanotte. Nessuna mi risponde.
Il capanno dentro è fantastico, carinissimo, da fotografare e fare un articolo sulle riviste di arredamento! Da fuori sembra un normalissimo capanno degli attrezzi, misura extramaxi...ma dentro è verniciato di verde pallido, intorno alle pareti sono appesi fili e fili di lucine. Le finestrelle sono addobbate con delle tende color pastello con piccoli fiorellini, bellissime, e sul pavimento sono stesi materassini e cuscini di ogni colore. C'è anche un frigorifero vintage e un'armadietto pieno di cose golose da mangiare.
Dopo i wow e mentre ci spogliamo per indossare qualcosa di più comodo, torno a chiedere della tipa appariscente con Luke.
"Dovrebbe essere la cugina di Tod" ma io non so chi è questo Tod...dicono che abita in un paese li vicino..."lei viene dalla California, mi sembra che si chiami Mallory"
Ci buttiamo sui materassi a chiaccherare. Siamo 7 ragazze e c'è ancora un mucchio di spazio. La tizia che ha organizzato la festa fa entrare il suo ragazzo. Poi entrano anche Luke e la tipa della California e si siedono vicino ad Annbeth a chiaccherare. Io sto sprofondando tra le braccia di Morfeo, mentre le altre sento che parlano di come organizzare qualcosa durante il festival. Si apre la porta e apro un occhio per vedere gli ultimi arrivi. Paul e un'altro tizio, infine entra uno che dovrebbe essere Tod.
Elisabeth cerca in tutti i modi di tenermi sveglia, ma io crollo in pochissimo tempo.
Mi sveglio con la luce del sole che mi batte sugli occhi. Mi guardo intorno e siamo rimaste solo noi ragazze, tranne Mallory, li a dormire al capanno. I maschi se ne sono già andati tutti. Guardo l'ora dal cellulare ed è già passato mezzogiorno! Le altre non accennano a svegliarsi, così, visto che sono appiedata...provo a telefonare a Paul per vedere se riesce a venirmi a prendere. Mi risponde con una voce strana, ma forse sono io un pó rintronata per aver sballato le ore di sonno. Mentre aspetto prendo qualcosa da mangiucciare dall'armadio.
Dopo neanche 10 minuti arriva il pick up rosso, esco e mi trovo davanti Mike. Ahehm...
"Su, sali! Ti accompagno io!" mi dice aprendo la portiera del passeggero dall'interno.
Però invece di portarmi verso casa, gira da un'altra parte....
"Dove vai?"
"Devo passare dai MacCallum, c'è Paul che si allena li. Devo finire di controllare una cosa e poi ti riaccompagno a casa" ah Paul si allena? Avviso i nonni della deviazione e il nonno, tutto tranquillo, mi dice 'ah si, si vai pure! C'è Paul che si allena!'...ma cos'è? Tutti sanno che cosa fa Paul?
Sobbalziamo un pó sul pick-up mentre percorriamo una strada non asfaltata, alzando un gran polverone dietro di noi. L'aria è secca e c'è un gran caldo, percui, visto che questo pick-up è 'vintage' e non ha l'aria condizionata funzionante, dobbiamo tenere i finestrini aperti. La strada è sempre più accidentata e si perde tra le colline sull'orizzonte.
"Fatto progressi!?" Mike ha la maglietta chiazzata di sudore e i jeans sporchi di terra.
"Quali progressi?" 
"Tu e Paul! Avete fatto qualche progresso la sera scorsa o niente, come immagino?" ridacchia divertito! Cavoli! Io già sto morendo di vergogna solo a stare in macchina con lui, e mi viene pure a fare queste domande?! Che fratello impertinente!
"E che tipo di progressi avrei dovuto fare con Paul?" sto sul vago, ma ho capito benissimo cosa intende. Guardo fuori dal finestrino. Poi cedo. "Siamo amici e basta".
Mi guarda pensieroso, poi si gratta il naso col mignolo sinistro =-O .
"Mio fratello dice che non sei ancora pronta per una relazione seria con lui!"
Lo guardo sbacalita, esterefatta, vorrei morire, m'è cascata la mandibola, non ha peli sulla lingua, al contrario di Paul che prima di dire qualcosa di imbarazzante se la taglia a morsi piuttosto, la lingua! Ma come fa a dire certe cose....così tranquillamemte, come se niente fosse, come se il linguaggio da romanzo rosa fosse consuetudine per lui?! Insomma: è un cowboy, uno zotico campagnolo.... Non so più cosa dire.
"Secondo me si sbaglia!" mi fa l'occhiolino "È talmente partito che non si accorge di niente, quando riguarda te. Pensa che sono venuto a sapere che prima di partire ti eri presa una cotta per me!" ohhhhh e questa come la sa? Non l'avevo confessata a nessuno! Si può essere ancora più imbarazzata di quello che sono già? Sprofondare sottoterra di 6 piedi è possibile?
"Ma figurati...." mormoro cercando di scansare l'argomento.
"Paul mi ha giurato che è così... Bhe, non proprio giurato! Peccato, però, che non me ne sono accorto...mica mi sarei comportato come lui!" oh che figura! Non voglio sentir uscire più niente da quella boccaccia; come faccio per farlo stare zitto? Alzo il volume della radio, ma non mi aiuta..."Tergiversa un pó troppo, secondo me. Dovrebbe essere un pó più ...rude! A voi ragazze piacciono i tipi rudi, no? Quelli che vi fanno sentire donne. Se facevo il cerebrale con la mia ragazza, a quest'ora mica stavamo insieme! Paul s'è fissato con sta storia che non sei ancora pronta, ma, cavolo! Se aspetta ancora un pó arriva qualcun altro! Giusto? Però non è mai stato il tipo da tirarsi indietro in certe situazioni. In città non ha mai fatto il timidino! Solo con te! Si vede che soffre della sindrome di Cath!" mi prende in giro e si fa una risata. Ovvio che da piccola avessi timore di lui!
"Tuo fratello è un cretino!" non voglio dirgli nulla su me e Paul, ma ho un bisogno matto di esprimere a qualcuno quello che provo e Mike, a forza di chiaccherare di Paul, mi ha tirato fuori quest'affermazione.
"Si, hai proprio ragione!"
"Fra poco dovrò tornare a Chicago...." che tristezza! Inizierà un capitolo della mia vita senza Paul. Mi rende triste pensarlo. Se solo lui si decidesse!
"Perché non fai tu la prima mossa?" mi suggerisce; ma mi imbarazza la cosa...non sono quel genere di ragazza che salta addosso hai maschi, preferisco che mi corteggino e mi vengano dietro. E si, mi piace farmi desiderare! Sarò all'antica, ma saltargli addosso come fanno tante, non fa per me. Tanto quelle tipe li sono da una botta e via, e io non voglio essere l'avventura di una notte.
Stiamo entrando nel ranch dei MacCallum. Svolta a sinistra, allontanandosi dagli edifici e parcheggia dietro la stalla. Si sentono dei rumori, il nitrire nervoso di un cavallo e lo scalpitio di zoccoli. Qualcuno seduto su un recinto di ferro urla qualcosa. C'è un movimento confuso, frenetico all'interno del recinto. Quattro o cinque ragazzi guardano verso una leggera nuvola di polvere che si alza da terra.
"Dovrò dare una svegliata a quel tonto. Eh, che ne dici?" mi passa un braccio sulle spalle mentre ci avviciniamo agli altri. Mi irrigidisco, perché tutta questa confidenza da parte di Mike, tutto questo suo parlare mi sorprende un pó.
Dentro il recinto c'è un cavallo non molto contento di essere lì e per terra, che si sta rialzando dalla polvere, c'è Paul, impolverato e sudato. Dunque è questo l'allenamento che sta facendo! Si prepara per il rodeo della prossima settimana. L'allenamento consiste nel riuscire a stare a cavallo, con una piccola sella e tenersi per delle briglie corte con una sola mano. L'altra mano dietro il corpo per bilanciarsi. La difficoltà è che il cavallo non ne vuole sapere, e non deve assolutamente esserne contento, altrimenti addio gara e spettacolo. Deve essere un bronco, non un docile cavallo domato: deve essere proprio selvatico! Due ragazzi vanno a prendere il cavallo nervoso e dopo un pó di corse, riescono a riportarlo nella gabbia dove, a cavallo delle sbarre di ferro, c'è già Paul che aspetta per saltare al volo in groppa e riprovare a stare in sella per più di 8 secondi. Prova la stessa seguenza altre due volte, finendo, come da copione, nella polvere. 
Mike ci riporta a casa. Io seduta in mezzo a loro due. Paul è distrutto, si vede che è faticoso montare un bronco; inizia a comparire un ematoma viola sullo zigomo. È sporco, sudato e impolverato e mi rendo conto che è imbarazzato per questo perché cerca di stare scostato da me più che può, anche se sul pickup è impossibile. Continuiamo a urtarci a causa degli scossoni della strada sterrata. Mike guida senza curarsi dei buchi, ha un mezzo sorriso stampato in faccia e il braccio fuori dal finestrino. Io temo che possa uscirsene con qualche stupidata. Paul fuma una sigaretta ed è silenzioso.
"Eravate carini, stamattina" ci giriamo a guardarlo entrambi, poi vengo investita da una nuvola di fumo. "Si, quando sono venuto a prenderti perché non rispondevi al cellulare...a dormire insieme nel capanno, abbracciati, a cucchiaio..." gli tiro un pugno di traverso allo stomaco. Incassa con un 'cough' e sghignazza, ma gli ho fatto solo solletico. Mi giro verso Paul.
"È cretino, tuo fratello!"
"Ahahah! Ha detto la stessa cosa di te mentre venivamo a vederti!"
"Lui è cretino in un'altro modo" gli poso senza pensarci la mano sulla coscia. Vedo gli occhi di Mike puntare la mia mano e tornare sulla strada dopo una frazione di secondo. Paul continua a fumare.

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Capitolo 38
*** whiskey on my fingers ***


Fare torte da vendere durante il festival! Vogliono, no, anzi, hanno già montato uno stand nella zona della fiera dove venderemo le torte per tutti e 5 i giorni del festival! Per me sono matte: come facciamo a produrre tante torte così? Non abbiamo macchinari e attrezzature da pasticcieria capaci di produrre quantità elevate in una sola volta! Forse non si rendono conto. A parte il fatto che io sono negata in cucina...alle medie, una volta mi hanno fatto partecipare ad un corso di economia domestica ed è stato un disastro! L'unica cosa che mi piace cucinare sono i Brownies, nella mia variante alla crema di whiskey....sono la fine del mondo! Mah, io preparo un pó di brownies e bon, le altre si aggiustano se vogliono passare giorno e notte a cucinare! Io voglio divertimi! Al massimo posso aiutarle a vendere nello stand!
Meglio comunque lo stand di torte che quello che una ha proposto: uno stand dove far pagare i maschi per un nostro bacio! Ma scherziamo? È antediluviano e sessista, come fare la prostituta, a parte il fatto che sarebbero venuti solo mostriciattoli e poveri sfigati.
Io voglio andare a vedere le gare del rodeo, ascoltare il concerto country-rock, girare tra le giostre, mangiare schifezze, comprare souvenir e ballare!
Le giostre stanno già arrivando e si sono piazzate in un campo incolto in fondo al paese; poco più in là la struttura del campo sportivo della scuola con le gradinate è stata adibita a zona rodeo, anche se intorno alla parte del campo senza gradinate stanno sistemando altre recinzioni metalliche, gabbie e corridoi per far passare gli animali. Intorno uno spiazzale è adibito a parcheggio camper dei concorrenti e del resto dell'organizzazione. Dalla parte opposta, abbastanza lontano, il palco per il concerto è stato montato e tra la zona concerto e il luna park, c'è la zona stand. Il programma prevede per i primi tre giorni le gare di rodeo, il quarto il concerto e l'ultimo giorno le premiazioni ufficiali del rodeo e delle varie gare (torte, animali domestici, ortaggio più grosso, di abbuffata e di lancio del ferro di cavallo); infine fuochi d'artificio e lancio delle lanterne volanti. Non ricordavo che il festival fosse così ben strutturato ed organizzato! È un lavorone che impegna gli organizzatori in modo notevole per quasi tutto l'anno, e anche parecchio costoso! Per questo organizzano vendite tipo quelle delle torte o oggetti come maglie e bigiotteria varia create da casalinghe annoiate che passano l'inverno a creare considerandosi artiste e che mettono poi in vendita le loro creazioni, dividendo i profitti.

In cucina mi sto infarinando tutta, nonostante la nonna mi abbia dato un suo grembiule. Col forno acceso si muore di caldo e a forza di passarmi il braccio sulla fronte per togliere i capelli e asciugare il sudore, mi sono infarinata la faccia. Entro domani mattina devo aver finito un notevole numero di brownies, alcuni già pronti; in freezer c'è già dell'altro impasto surgelato pronto per essere cucinato (non so come verrà perché non ho mai provato a surgelarlo). La nonna i giorni scorsi ha già preparato l'impasto per i suoi super biscotti al cioccolato e stasera, quando avrò finito io, cucinerà lei. Ho già sfornato due grosse teglie. Poi mi toccherà anche incartarle, quando saranno fredde. Ma che lavoraccio! La nonna sogghigna alla mia impeditaggine ai fornelli, però so che i dolci mi sono venuti perfetti! Semplicemente ho poca manualità con tutti gli attrezzi. Sono talmente concentrata sulla teglia bollente che tengo con i guantoni da forno, che non mi accorgo dell'arrivo del nonno e di Paul. Entrano in silenzio. Mi giro e me li trovo li davanti alla porta che mi guardano; il nonno con un'espressione tra il preoccupato e il sorpreso. Ovviamente la sua candidaggine (?!) salta fuori in modo imprevisto.
"Paul, quando ti sposerai con lei, credo che toccherà a te cucinare...ti consiglio di farti insegnare da tua mamma!" lo so che sembra una battuta, ma vi assicuro che il nonno non è tipo da battute spiritose e ironiche! Lui è un'anima candida, quello che dice è quello che pensa seriamente! Ed ha un'espressione talmente innocente che non ci si riesce ad arrabbiarsi.
"Nonno!!!" urlo soffiando un pó di farina..."Perché dici che mi sposerò con Paul??? Siamo solo amici!" speriamo che il bianco della farina abbia attenuato il rosso che si è diffuso dalla testa ai piedi!
Il nonno ci guarda imbarazzato, mentre Paul fruga nelle tasche. Lo so cosa sta cercando!
"Davvero siete solo amici? Io credevo che fosse il tuo ragazzo! Ti viene sempre a prendere per uscire, sei sempre su che ti prepari per ore e ore, lo segui ovunque.." muoio! Si è accorto di tutte queste cose, il nonno? "Non lo seguo!" m'è uscita una voce acida da paura e stridula "E se viene a prendermi lui è perché tu non mi lasci pendere la macchina la sera, da sola!" accidenti: ora che ho impostato il mio rapporto con Paul come sola amicizia, ho l'impressione che tutto intorno a me stia precipitanto e complottando. "Ma la nonna mi ha detto..." la nonna interviene velocemente interrompendolo a metà frase.
"Su caro, vieni di là un attimo che ti spiego due cose..." lo prende a braccetto e lo trascina via nell'altra stanza, chiudendosi dietro la porta. Chissà cosa stava per dire a proposito della nonna?
Rimango li difronte a Paul con la teglia in mano, ancora paonazza. 
"Mia madre ha detto di passare da lei" sua mamma? È tutta l'estate che sono qui e non sono mai andata a trovarla! Le poche volte che sono andata a casa di Paul, non sono mai entrata in casa, ma anche sua mamma non è mai uscita! "Sono venuto a prenderti. Se ti dai una spolverata..." sogghigna lo scemo.
"Ho le torte in forno!" rispondo acida al suo commento. Metto il broncio.
Gira intorno al tavolo e mi raggiunge. Prende in mano la teglia, ormai tiepida, e la posa sul piwno di lavoro vicino all'altra. Ha lo zigomo viola, tendente al giallo verde, regalino dell'altro giorno del bronco che ha provato a cavalcare. Mi toglie un pó di farina dalla guancia e sento un brivido. See, altro che: forse devo fare come ha detto Mike, prendere io l'iniziativa. Ma chi è tra noi due che l'altro giorno al laghetto ha detto 'amici'? A dir la verità non lo ricordo tanto chiaramente! Io ricordo solo che era un figo pazzesco ed ero in subbuglio! 
"Prima inforno le altre e taglio queste!" indicando le torte appena sfornate.
"Sembrano buone!" le guarda con desiderio.
"Certo che sono buone! Sono strepitose!" perché sembra dubitarne?
"Il nonno non sembra convinto. Ha già assaggiato qualcosa preparato da te?" occhio che ho il coltello in mano...potrei usarlo...
"No! È solo prevenuto perché, per preparare, faccio un pó di disastro...ma sono buonissime!"
"Mhh! Dovrò veramente imparare io a cucinare?" stupido! Prendo un boccone di brownies dalla tortiera con due dita e glielo infilo in bocca, un pó rozzamente, ma le sue labbra sfiorano le mie dita. Labbra calde e morbide. Oh No, ancora un brivido lungo la schiena che finisce giù giù in fondo. Mi giro velocemente, dandogli le spalle, e continuo a tagliare cubetti di torta. Ho fatto una cavolata a infilargli in quel modo la torta in bocca; più che altro il modo come l'ho fatto. Ma qualche volta non posso essere un pó più femminile, affascinante, sexy? Oltretutto il pezzo è talmente grosso che si è ritrovato la bocca piena!
"È buona! Forse non dovrò imparare a cucinare!" lo sento dire alle mie spalle. Non voglio neanche girarmi, ma sento che mi slaccia il grembiule. Lo lascio fare giusto per non fare la figura della bambina isterica, però mi esce lo stesso un "Ehi!", ma più di sorpresa che di stizza.
"Dobbiamo andare: mia mamma sta aspettando, ricordi?" mi sfiora il collo e poi i capelli mentre mi sfila dalla testa la pettorina del grembiule. Ma perché lui è così maledettamente sexy in ogni cosa che fa? Io sono un bisonte in confronto! 
Ho la faccia infarinata e le punta delle dite impiastricciate di pasta.
"Devo lavarmi" mi giro verso il lavandino con le mani a mezz'aria, ma lui mi prende per un polso e mi gira verso di sé.
"È un peccato lavare via un dolce così buono" lo guardo senza capire cosa intende dire. Si avvicina la mia mano alla sua bocca e mi lecca la punta delle dita, succhiandole leggermente. Spalanco gli occhi sorpresa e sbalordita, poi tolgo di scatto la mano dalla sua presa e la lavo sotto il getto d'acqua del rubinetto.
Mi posa le mani in vita, stringedo e premendo la punta delle dita sulla mia pelle. Sono bollenti. Senti tutto il suo corpo contro il mio, caldo, e mi preme contro il mobile del lavandino. Mi sfiora l'orecchio, stringendolo leggermente con le labbra. Un bacio leggero dietro e un sussurro "Sei bellissima" mi solletica il collo. Sto per socchiudere gli occhi e lasciarmi andare. Vorrei essere una roccia, ma non ci riesco. Forse ha ragione Mike; devo fare la prima mossa, o almeno non scappare quando la fa lui... Le sue mani iniziano a spostarsi, ad accarezzarmi la vita e il ventre.
Un cigolio dalla stanza accanto mi sveglia. Schizzo fouri dalla cucina come un fulmine, lasciando l'acqua del rubinetto aperta.
Dalla veranda sento la nonna chiedere a Paul se va tutto bene. Lui chiude l'acqua ed esce.
"Segui tu le torte in forno! Io vado a casa di Paul un attimo" urlo alla nonna. Non riesco a rallentare i battiti del cuore e sento ancora le sue labbra sulla mia pelle.

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Capitolo 39
*** i don't wanna be your friend, i wanna kiss your lips ***


Mi raggiunge lentamente sul pickup. Sembra dolorante quando cammina. Partiamo. Non so cosa dire, sono ancora scombussolata. Mi rendo conto di non essermi pulita la faccia dalla farina. Inizio a strofinarmi con le mani, sperando di riuscire a toglierla tutta.

la nonna ci ha visti   ahhh cavolo  mi sembra di avere ancora la sua pelle sulle mani e le labbra mi bruciano  non resisto più  non riesco più a trattenermi  ogni volta è peggio della precedente  le avevo detto amici per ora ma non ci riesco  vorrei tenerla sempre vicino a me  sempre più vicino  

"Ma sei ubriaco o fumato?" non è mai stato così intraprendente, anche se lo so che si è sempre trattenuto. Per questo oggi mi sembra strano...deve aver preso qualcosa per forza! Non mi risponde, è sovrappensiero! Chissà cosa sta pensando, visto come imbroncia le labbra...oh cavoli! Vorrei baciargliele! Forse è vero che devo svegliarmi io, altrimenti qui non ci sblocchiamo da questa situazione; altrimenti non ottengo nulla.

"Ehi! Ma sei ubriaco o fumato...o entrambe le cose?" gli richiedo. Sussulta e si gira verso di me. Occhi socchiusi e labbra imbronciate: ma si rende conto che con quell'espressione si mette in pericolo?

"Nessuna delle due" tira fuori una siga da un pacchetto tutto schiacciato. La tiene tra le dita, mentre cerca l'accendino.

"Non fumare" lo dico, lo dico, coraggio, diciamoglielo apposta "Non mi piace il gusto..." mi guarda. Certo che ha capito a cosa alludo. La butta via, fuori dal finestrino. Poche miglia e poi siamo a casa sua. Sterza bruscamente e si ferma oltre il ciglio della strada, all'ombra di alcuni grandi alberi. 

"Cath, non riesco più..."

Non so come è successo, ma mi ritrovo sdraiata sul sedile, mi tiene per i polsi, sopra la mia testa e il suo corpo premuto sul mio. Lo guardo negli occhi, poi mi bacia. Affonda nella mia bocca ed ha un gusto dolce. Non è un bacio delicato e gentile. Intreccio le gambe intorno i suoi fianchi, vorrei avere le mani libere per infilare le dita nei suoi capelli, ma continua a tenermele bloccate. Non posso far nient'altro che baciarlo come lui bacia me. Subire i sui baci, la sua passione. Si scosta e mi guarda con occhi lucidi.

"Non riesco più a trattenermi, Cath. Impazzisco se non sto con te. Non riesco più a controllare il mio corpo, quando ti vedo o ti penso" non voglio che smetta di baciarmi. Lo stringo tra le gambe, gemo di disappunto e lui riprende a baciarmi.

Quando baci una persona con passione, un unico bacio diventa infinito. Il tempo assume significati diversi, perde la sua funzione, si annulla. Apri gli occhi e, per un solo bacio che pare essere durato un istante, non vedi più il sole, ma le prime stelle. Un unico bacio ti rende sordo e insensibile ad ogni cosa, tranne che alla bocca che ti bacia. Assapori ogni cosa di quella bocca, la esplori, la gusti, la mangi, non vorresti mai staccarti da lei. Non respiri neanche più.

Si stacca da me all'improvviso. Si tira su, appoggiandosi sui gomiti e lasciandomi libere le mani intorpidite. Ha gli occhi lucidi e febbricitanti. Probabilmente i miei sono come i suoi.

"Agli altri puoi continuare a dire che siamo amici, ma io non riesco più a giocare a fare l'amico e basta".

"Si" non parlare e continua a baciare. Infilo le mani nei suoi capelli corti, cerco di tirarlo verso di me. Fa forza, non riesco ad abbassarlo.

"Ho bisogno di averti vicina, di toccarti. Non riesco più a controllare il mio corpo quando sono vicino a te."

"Smettila di parlare" gli metto un dito sulla bocca. Gli ho già detto di si, non capisce? Lo porto verso di me, non voglio smettere e per una volta al diavolo la responsabilità e il dovere prima del piacere. 

Mi piace star li e gustarmi la sua bocca, l'odore della sua pelle e i capelli soffici tra le dita. Ho perso tutta l'estate, quando invece avrei potuto godermelo da subito. Ma forse è meglio così. 

Tonk qualcosa ha battuto sulla lamiera del pickup. Paul si alza sui gomiti, in allerta. Tonk un'altro colpo, dietro sul cassone. "Ehi Paul, sei tu?" una voce maschile anziana. Paul si siede precipitosamente al suo posto, sistemandosi con le mani i capelli. Io mi tiro su a sedere, cercando di darmi una sistemata. Ma entrambi abbiamo le labbra gonfie e gli occhi lucidi.

"Paul!" la voce si avvicina continuando a dare colpetti al pickup. Paul si affaccia al finestrino.

"Matthew" lo conosce?

"Paul, cosa fai fermo qua?" compare il mezzo busto dello sceriffo, con tanto di cappello e baffoni grigi. Guarda dentro e mi nota, anche se io cerco di farmi piccola piccola e sprofondare nel sedile. "Signorina?! Tutto bene?" chiede con tono indagatore. Mi giro a guardarlo un attimo, vorrei tanto che non mi riconoscesse. Mormoro un debole si. Paul ci osserva. "La stava importunando?" oh cavoli che domanda!

"No!" esclamo convinta.

Mi osserva ancora un pó con la fronte corrugata e un'espressione seria. Poi lo sguardo gli si illumina.

"Per la miseria! Ma sei la nipote di Thomas!" ecco, mi ha riconosciuta! Sono fregata adesso! Speriamo che non lo vada a raccontare ai miei nonni! E invece avendomi riconosciuta, sembra che abbia accantonato tutta la questione di averci trovato fermi sul ciglio della strada a limonare e inizia a chiedere a Paul del rodeo. Paul scende dal pickup a chiacchierare; sento poco di quello che dicono, tranne qualche raccomandazione sul non fermarsi più per strada a baciarci.

"Non è che adesso lo va subito a dire hai miei nonni?" chiedo io ansiosa.

"No, non preoccuparti!" Paul è calmo e rilassato, quasi divertito.

"Come fai ad esserne sicuro? Che gli hai detto?"

"Gli ho detto che ci siamo appena messi insieme e che vorremmo essere noi a dirlo agli altri.." mi guarda sorridente e con gli occhi che brillano. Ha lo sguardo felice.

Faccio un Oh! e poi sorrido anch'io, più che altro contagiata dal suo sorriso.

Nella mente continua a girarmi la frase che ha appena pronunciato 'ci siamo messi insieme'...'ci siamo messi insieme'...'ci siamo messi insieme'...

Allunga il braccio e mi passa la mano dietro la testa, avvicinandomi a lui. Mi dà un lungo bacio in bocca, soddisfatto. È il bacio che suggella il nostro stare insieme, come un sigillo di rossa ceralacca su un documento di inestimabile valore.

~~

Nelle ultime 4 miglia verso casa sua mi tiene la mano e ogni tanto la bacia. Mi sembra così stranamente romantico e dolce...come un pasticcino alla crema! 

Davanti la porta chiusa di casa mi stringe e mi bacia con passione. Devo dire che mi sento ancora frastornata, mi gira un pó la testa, non capisco se per l'emozione/agitazione o è stata la mancanza di ossigeno mentre ci baciavamo prima in macchina.

La maniglia gira e si stacca velocemente...mi lascia anche la mano che mi ha tenuto fino ad ora intrecciata alle sue dita. Sua mamma mi corre incontro per salutarmi. Mi vergogno da matti perché in tutto questo tempo non sono mai venuta a trovarla. Mi vergogno anche perché adesso sto con Paul.

Sto con Paul...sto con Paul...questa frase continua a rimbombarmi nel cervello! Ma davvero sto con Paul? 

C'è anche Mike, seduto stravaccato sul divano davanti la tele. Ci osserva attentamente, non ci toglie gli occhi di dosso. Prima guarda Paul che lo ignora (volutamente?) e poi me! Non riesco a far finta di niente, mi imbarazza essere osservata così sfacciatamente. La mamma di Paul mi da dei porta torte; ne ha preparate una marea anche lei e mi consegna la prima trance, già pronta, da portare allo stand domani mattina.

Mike si alza e ci raggiunge dietro l'isola. Mi passa a fianco ed io mi irrigidisco. Mi urta la spalla.

"C'è qualcosa di diverso nell'aria..." mi sussurra mentre gli altri non guardano. Mi paralizzo. Spero di non esser diventata troppo rossa. Non sta nemmeno scherzando: ha una faccia così seria!

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Capitolo 40
*** my favorite game - the bosshoss ***


Che notte agitata! Credo di aver passato la notte a rotolarmi sul cuscino pensando fosse Paul! Sono talmente immersa nelle sensazioni che mi hanno impresso i suoi baci che non riesco distinguere la realtà dal sogno. Così al mattino mi ritrovo abbracciata stretta stretta al cuscino e mi sembra di aver lasciato solo un minuto fa la bocca di Paul. Sono stanca morta! E oggi inizia anche il festival!

Devo portare tutte le mie torte al banchetto, ma ci sono anche quelle di nonna e della mamma di Paul....che chissà perché le ha date a me, visto che poteva benissimo farle portare da Paul o Mike!!! Prendo il furgone del nonno, che ha ripulito ieri, e lo carico con tutti i contenitori. Devo guidare attentamente altrimenti mi si rovescia tutto.

Allo stand non sono la prima ad arrivare...anzi, a dir la verità sono già tutte li a preparare e disporre in bella vista le proprie torte! Ecco che comincia la gara a chi vende di più i propri dolci... e si contano anche quante torte ha portato una e quante l'altra! Ahhhh è meglio se me ne sto alla larga il più possibile da queste beghe. 

La gente va e viene, in attesa del rodeo, dopo pranzo. A quel punto mi farò sostituire alle vendite. Non mi voglio perdere il rodeo.

Sento mormorare un paio di ragazze nello stand. Mi chiamano. Sono seduta di spalle, dietro dei ripiani pieni di torte. Mi affaccio per vedere cosa vogliono e mi dicono "Paul ti vuole". Lì fuori c'è un cowboy figo da paura col appello calato sugli occhi e la sigaretta in bocca. Mi viene caldo, credo di essere arrossita e mi sfarfalla lo stomaco. Vorrei saltargli addosso, ma non li davanti a tutti. Ha i jeans stretti e l'interno coscia fasciato dai chaps. Il pacco in evidenza....

Un paio di ragazzine che stanno girando li intorno gli si avvicinano e vogliono farsi una foto con lui. Tante signore che passano si girano a guardarlo. Mi inorgogliosisce che sia così ammirato! Cerco di sembrare la stessa Cath di prima e che lui sia lo stesso Paul di prima....anche se non mi sento più la stessa! Adesso lui è mio, ma forse mi sento così solo perché ci siamo appena messi insieme...poi ci farò l'abitudine. Lo vedo arrossire leggermente da sotto la tesa del cappello, fa un lungo tiro con la sigaretta...ah deve essere agitato o nervoso! 

"Wow stai bene vestito così!' sta così bene ed è così sexy che non ho potuto fare a meno di dirglielo! Mi sento una cretina, ma non potevo non accennarglielo! In realtà, nelle mia mente stavo pensando 'cazzo quanto è bello vorrei saltargli addosso e scoparmelo vestito così' e intanto le farfalle fanno a pugni e prendono a calci il mio basso ventre. "Si girano tutte a guardarti!" lo canzono un pó per sdrammatizzare l'imbarazzo e far scemare la voglia di scoparmelo. Non sono per niente sensuale e affascinante! Sob sob!

"Mh si" borbotta a bocca chiusa per non far cadere la sigaretta a cui aspira con avidità.

Mi allungo sul bancone e gli prendo dalle labbra la sigaretta! Basta fumare! La strofino sulla terra per spegnerla. 

"Puoi lasciare le torte per un pó?" chiede guardando le altre ragazze. Sorrido: certo che posso lasciare le torte!

Elisabeth ci viene vicino.

"Certo che lasci le torte! Siamo già troppe qui!"mi slaccia il grembiule e si avvicina all'orecchio "Ho visto come vi siete guardati....sbrigati ad andare e non far la timida!" mi sussurra. Sto per protestare, ma lei mi spinge fuori. È così evidente?

"Vieni" mi sorride e tenendomi per mano mi porta lontano dalla fiera. Immagino che le altre ci guardino meravigliate e curiose. Passiamo dietro le gradinate e giriamo intorno ad alcuni recinti. Ci sono diversi cowboy che parlano tra di loro. Un paio salutano Paul. Gli animali sono un pó nervosi. Con i chaps addosso cammina a gambe larghe e in quel momento mi sembra un vero cowboy del far west, uno di quelli che dopo aver passato una stagione a radunare e spostare le mandrie, torna in paese a riposarsi e viene sfidato a duello. Mi piace bardato così, sembra quasi un guerriero. Lo fa sembrare un vero duro, uno che nella vita ha già passato di tutto, temprato dal lavoro e dal tempo. Ho la passione delle divise. Ha il cappello d'obbligo, calato sugli occhi, e i guanti di cuoio. I chaps gli incorniciano il sedere....un bel sedere.... Mi trascina fino in mezzo i camper e si infila tra due di loro. Mi blocca contro il pannello bianco e ondulato di uno dei camper, preme il suo corpo contro il mio. Butta indietro il cappello e sfila i guanti, infilandoseli poi nelle tasche posteriori dei jeans. Sorrido a tutta la scena.

"Cosa vuoi fare?" sorrido maliziosa, socchiudendo gli occhi e invitandolo con la bocca appena aperta.

Mi passa una mano tra i capelli della nuca, tira leggermente per farmi alzare il mento poi preme con forza la sua bocca contro la mia. Bacia con passione, quasi volesse divorarmi. L'altra mano è in esplorazione. Preme il seno strizzato nel vestito, poi scende, alza la gonna e passa la mano sulla coscia, in alto, fino a toccare il bordo delle mutandine. Accarezza, preme, affonda le dita nella carne, ma non va mai sotto il bordo di pizzo. Rimane castamente sopra, oltre. Mi stringe una chiappa fino a farmi gemere e la cosa lo eccita ancora di più. Affonda ancora più avidamente nella mia bocca, non lasciandomi più respirare. Con le gambe leggermente flesse preme il suo bacino con forza contro il mio. Gli prendo il viso tra le mani e lo allontano leggermente, per respirare. Ha gli occhi lucidi e le labbra turgide.

"Mi fai impazzire, Cathrin! Ho voglia di te!" spinge per cercare di baciarmi ancora. Mi morde il labbro, la mano sotto la gonna avanza verso l'interno coscia e sale verso il triangolino. Mi stizza di nuovo una chiappa.

Si stacca dalla mia bocca e si inginocchia davanti a me. Faccio appena in tempo a realizzare la situazione, che infila la testa sotto la gonna. Sento il respiro caldo sulla pelle, le dita premere e accarezzare all'interno coscia. Oddio cosa vuol fare lì fuori?

"Paul! Paul! Paul no! Possono vederci..." sono in allarme, sono esposta, chiunque passi da li mi può vedere. Eppure mi sto sciogliendo solo sentendo il suo fiato caldo e le labbra umide sulla pelle sottile e sensibile della coscia....più su non va...mi sfiora solo una volta, sopra la stoffa tesa, col pollice...e quello che ho provato.... Una scossa, un brivido, una sensazione di caldo si è irradiato nel basso ventre. Ho sentito scendermi una goccia calda. Ho bagnato le mutandine. È la prima volta che un ragazzo mi si infila tra le gambe...lo saprà? Le sensazioni sono a mille, è tutto nuovo quello che provo, ogni neurone del mio corpo è impazzito e concentrato sul punto dove Paul passa le labbra, la lingua. Chiudo gli occhi....se non vedo, gli altri non mi vedono... No, che assurdità!

"Paul..." mormoro ancora, sono in estasi, ma sono anche in allerta. Più in la, oltre un camper, sento delle voci. Passano due uomini, in lontananza. Sono quasi eccitata all'idea che possano vederci... Paul emerge dalle mie gambe, mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Una campana rintocca tre volte. Respira. Mi guarda con occhi febbricitanti.

"Devo andare" dice ma non si sposta. La campana è il richiamo per dare l'inizio al rodeo.

Per mano torniamo indietro. Vicino ai recinti si gira, mi prende il viso e mi da un ultimo bacio. Parecchi cowboy ci vedono, ma non dovrebbe esserci nessuno che ci conosce. Vado a sedermi sugli spalti in basso, così vicina alla pista da sentire l'odore della polvere. 

C'è la sfilata e un piccolo spettacolo di clown. La musica e l'inno. Poi iniziano le gare vere e proprie.

Davanti me, vicino alle transenne, passa Luke. Si sbraccia per attirare la mia attenzione, che è concentrata su quello che accade in pista e le gabbie in fondo, dove escono gli animali e i cowboy per entrare nel rodeo. Sto cercando di individuare Paul, ma tutti hanno il cappello in testa ed è difficile. Ha la camicia rossa, gilet e chaps di pelle, cappello bianco...ma da dove sono non lo riconosco. I salti e le sbracciate di Luke a pochi metri da me attirano finalmente la mia attenzione. Lo saluto con la mano, poco interessata, ma lui scavalca le transenne e sale sulla prima gradinata, venendo a sedersi accanto a me.

"Che ci fai qui da sola?" mi chiede come al solito sorridente. Strano...il suo sorriso affascinante non mi fa alcun effetto oggi!

Lo guardo annoiata; cosa devo fare li, secondo lui?

"Guardo lo spettacolo!"

"E le tue amiche?" arriccia il naso divertito.

"Sono alle torte. A loro non interessa il rodeo....solo il dopo rodeo!" già, mi hanno parlato di andare dopo il rodeo al locale perché si sarebbero radunati li tutti i partecipanti da via. Le ragazze sono interessate a conoscere i nuovi tipi, altro che le loro acrobazie! Le uniche evoluzioni a cui sono interessate sono a letto.

"Come mai tu sei dentro i recinti?" gli chiedo incuriosita. In effetti prima era dentro, nella zona solo per gli addetti ed autorizzati!

"Faccio parte dello staff veterinario! Una mia professoressa segue i rodei nei loro tour come responsabile e mi ha proposto di inserirmi....e andrà ad inserirlo nel mio curriculum, che non è male come cosa!"

Mh cavoli sa già con precisione cosa vuole! Io non lo so ancora! Ho scelto il corso di studi più semplice e lineare, quello generico, che tanto un lavoro lo trovo lo stesso. Però mi fanno invidia le persone che sanno quello che vogliono e tutti i loro sforzi sono i centrati al raggiungimento dell'obbiettivo che si sono prefissati. Fra 10 giorni devo tornare a Chicago e poi iniziare il college. Non sono proprio per niente convinta e non ho alcuna voglia di tornare a Chicago; là il futuro lo vedo nebuloso. Ci devo pensare su per bene.

"Guarda!" mi indica le gabbie "Adesso tocca a Paul!"

Guardo bene e a cavallo di una gabbia c'è in effetti uno vestito come Paul. Mi sembra di vedere anche Mike a terra vicino la gabbia dove c'è Paul. 

"Ma c'è anche Mike?" chiedo a Luke.

"Si, lo ha aiutato ad allenarsi. È lì a tenere l'animale e ad aiutarlo quando verrà disarcionato."

Una frazione di secondo dopo si apre la gabbia e salta fuori un bronco nervoso che corre fuori imbestialito. Sopra c'è Paul che con una sola mano si tiene a una cortissima briglia e con l'altra mantiene l'equilibrio. Con le gambe stringe i fianchi dell'animale cercando di non scivolare. Il tempo di capire che è lui che viene fatto volare in aria da uno strattone particolarmente violento. Cade a terra con un tonfo e subito corrono gli assistenti, tra cui Mike, per fermare il cavallo, mentre Paul si rannicchia e cerca di rotolare via dalle zampe del cavallo. Poi si alza. 

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Capitolo 41
*** hangdog ***


Scuote via la polvere con le mani dal giubbotto protettivo e sbatte il cappello su una gamba. Si avvicina alle gabbie e le scavalca agilmente, mentre il bronco che ha appena cavalcato viene riportato dietro nei recinti. Poi non lo vedo più.
"Bhe mica male come punteggio!" esclama Luke sempre al mio fianco. Guardo il tabellone col punteggio. Per quanto una volta fossi maschiaccio, non so molto dei rodei. So solo che più il tempo è sopra gli 8 secondi e meglio è. Poi se guardano anche il modo di cavalcare, la postura e altro non lo so. Sicuramente non si devono usare entrambe le mani per tenersi....ma solo una.
Non mi interessano gli altri concorrenti, quindi, piuttosto che starmene li con Luke, vado a dare il cambio a qualche ragazza nello stand delle torte. 
"Te ne vai già?" mi sembra deluso che me ne vado. Si alza dietro di me seguendomi giù per le gradinate.
"Si, do il cambio alle altre" mi sono accorta che è passato parecchio tempo da quando Paul è venuto a portarmi via dalle torte! Mi incammino verso la fiera e Luke mi accompagna. Ne farei volentieri a meno....
"Non sei obbligato ad accompagnarmi..." gli dico facendo la maleducata, anche se non vorrei...
"Figurati, mi fa piacere!" mi dispensa il suo magnifico sorriso. Ah fitta alla pancia. Non so cosa dire e lui, stranamente, se ne sta zitto al mio fianco.
"Ci stai provando ancora?" che faccia tosta che ho! Mi guarda con un sorriso sghembo "Guarda che perdi solo del tempo!" uomo avvisato, mezzo salvato. 
"Non sto sprecando tempo....con te non è mai sprecare tempo! Anzi: non è mai sprecare tempo quando si è in compagnia di qualcuno! È così brutto pensare che una persona sia tanto noiosa o fastidiosa da rendere il tempo con lei sprecato. È irrispettoso, privo di sensibilità e maleducato." se la sua tattica è farmisentire in colpa....ci sta riuscendo!
"È solo un modo di dire! Dovevi fare il filosofo...o l'avvocato!" dico spazientita. Non è possibile che insista ancora. Gliel'ho già spiegato che non sono interessata a lui. "Luke, ascolta: sei simpatico, bravo e un figo, ma non sono attratta così tanto da te! Se chiaccheriamo da amici mi va bene, ma nient'altro!"
"E io ti ripeto che la speranza è l'ultima a morire! Paul non fa per te per tanti motivi" continua a sorridermi affascinante e non mi fa alcun effetto. In più non sopporto le persone che pensano cosa sia meglio per te. Magari a lungo andare il loro presupposto si rivela reale, ma la vita riserva tante alternative che, comunue, non è detto che loro siano il meglio che ci può capitare! In questo momento Lui è il meglio per me: perché devo rinunciarci?
"Il tuo sorriso fascinoso non fa più effetto!" gli dico ironica. Il sorriso gli svanisce dalle labbra e mi guarda con occhi tristi. Anzi....sono gli stessi occhi di prima, solo che il sorriso li camuffava! Mi sgomenta un po' constatarlo. Forse il suo non era tutto uno scherzo, come ho spesso pensato. "Ho sempre avuto l'impressione che tutto questo fosse una specie di scherzo" rincaro la dose. Come si fa ad allontanare uno che ti viene dietro e non vuole cedere nonostante tutto senza diventare un pó cattivi e offensivi?
"Non sorridevo per affascianarti...e non è mai stato uno scherzo!" sembra pensarci un attimo "Forse agli inizi era più la curiosità, ma è cambiato tutto subito".
Mi fa sentire un verme. Credo anche di averlo leggero leggermente illuso in qualche occasione; ma c'è stato un breve momento che ho avuto qualche dubbio. Tutta questa atmosfera tesa non mi piace, mi intristisce....come mi hanno intristito le sue parole. 
Al banco mi infilo subito dietro a servire, per evitare altre parole. Annbeth, la sua sostenitrice, gli va subito vicino. Si allontanano di qualche passo e parlano. Con la coda dell'occhio vedo che Annbeth si gira un attimo verso di me, poi continuano a parlottare. Tra un cliente e una torta da incartare li guardo di nascosto. Sicuramente le sta raccontando tutto quello che ci siamo detti e lei le dirà che dopo pranzo mi sono allontanata con Paul.
Si avvicina Beth spavalda e curiosa. Ridacchia.
"Bhe, allora? Com'è andata con quel figaccione di Paul?" è proprio curiosa! 
"Bene! Ha montato il cavallo ed è caduto in un attimo! Non ho fatto neanche tempo a capire che era lui in sella!" scherzo sapendo bene a cosa allude lei. Però... con i doppi sensi potrebbe riassumere anche il nostro incontro tra i caravan! Mi da una gomitata complice e continua a ridacchiare.
"Eddai che ho capito tutto! E lui?" mi chiede indicando Luke. Alzo le spalle rasegnata.
"Mi ha visto sulle gradinate e mi ha raggiunto. Sono venuta via sperando che non mi seguisse e invece...." Beth li fissa apertamente. "Potrebbero anche complottare in maniera meno sfacciata!" sbotto vedendo che continuano a parlare fitto fitto, lei con una faccia seria e preoccupata! Ma preoccupata di che? Cosa le interesserà tanto a lei se io esco o no con lui? Rasenta quasi l'ossessione: ogni volta che usciamo tra noi ragazze e compare lui, di mezzo c'è sempre lo zampino di Annbeth.
Poi lui torna a sorridere, distende le braccia sopra la testa e si stiracchia. Ha di nuovo il suo sorriso affascinante e devo ammetterlo, è proprio carino! Come un'orsetto o un peluche. Lei, invece, è seria come prima.
"Bhe Signore!" Luke si gira verso di noi allegro come sempre "Vi lascio alle vostre torte! Vado a vedere se qualche rozzo cowboy ha maltrattato gli animali!" odio l'allusione al 'rozzo cowboy'! Le altre ragazze lo salutano tutte allegre e cinguettanti "Ci vediamo questa sera al '...' ho voglia di ballare!" che ci importa se ha voglia di ballare? 
"Mettiti delle scarpe comode, stasera! Mi sa che ballerai parecchio!" Beth ride come una scema della mia sorte.
"Sempre che decida di venire al '...'. Ma da che parte stai? Anche tu vuoi che esca con lui?" sto diventanto acida! Era iniziato tutto così bene stamattina...
"Non mi interessa se uscirai con Luke o Paul. L'importante è che tu scelga quello che ti piace di più"
"Ho già scelto!" rispondo seccata e lei ride. 
.
Torno a casa pe darmi una rinfrescata veloce dopo aver passato tutta la giornata tra la polvere e il caldo. In macchina, mentre torno a casa da sola, mi rilasso nel piu completo silnzio: niente musica e colonne sonore per accompagnarmi. Le mie orecchie e il mio cervello hanno bisogno di silenzio assoluto. Mi vibra il cellulare, è arrivato un sms.
- Vai al bar? Ci vediamo là dopo le 11pm - è Paul. Io abrei fatto a meno di uscire stasera....ma già le ragazze hanno insistito tanto perché uscissi per conoscere nuovi cowboy....adesso ci si mette anche Paul!
- Non riesci a venire prima? Le ragazze pretendono che stia con loro per conoscere 'nuovi cowboys'! - io l'ho avvisato, ma spero tanto che leggendo questo messaggio esca fuori il suo lato geloso e mi dica che mi raggiunge subito...
- Divertiti, allora! Io riesco a liberarmi solo dopo le 11. - ma come : divertiti? A rimorchiare altri cowboys? Cioè: io non rimorchierò proprio nessuno, ma le mie amiche si e ne troveranno certamente uno anche per me, volente o nolente!
- :'(  non puoi proprio venire prima? Io non ho voglia di rimorchiare altri cowboys! Me ne basta uno solo! - 
- Scusa. Riunione rodeo. Balla quanto vuoi. Ci vediamo dopo. - 
Ma com'è asciutto! Io cercavo di flirtare un pó e lui niente! Mi dice: balla con chi vuoi! Ma ci siamo appena messi insieme e mi dice ste cose? Non riesco proprio a capirlo: quando non stavamo insieme era geloso, ora no? 
.
Questa sera il locale è stracolmo di cowboys di tutte le età. Le ragazze mi trascinano dentro euforiche, mentre io vorrei essere da un'altra parte, con un'altra persona. Ma per ora non posso dire niente e, in più, l'altra persona mi ha detto di divertirmi a ballare con altri ragazzi! 
Nonostante ci ia moltissima gente riusciamo a sederci in un tavolino, un po strette, ma va bene comunque. Non so come funziona qui l'abbordaggio in queste occasioni, ma a quanto pare 5 ragazze sole non passano inosservate e subito qualcuno ci offre da bere. Pensavo fosse un cliquè di romanzi d'amore e invece accade veramente anche nel mondo reale. L'unica differenza è che questi due tipi che ci offrono da bere non sono per niente dei fotomodelli, anche se il fisico non è male! Ma noi siamo 5... Poi altri vengono ad invitarci a ballare...questo è già meglio! Ne rifiuto un paio che hanno la faccia da viscidoni, poi ne arriva uno carino, che avrà qualche anno più di noi, e accetto di ballare. Le altre stanno già ballando. Una ha anche accettato di ballare con uno dei tipi viscidoni e quando torna a sedersi ci racconta che quello ha cercato di toccarle il sedere. Il tipo carino mi chiede di ballare ancora. Chiacchera poco, non potrebbe neanche visto la musica alta e il brusio della gente. Ha un buon profumo e le mani ruvide sulla mia schiena. Stringe troppo per i miei gusti. Inizio a fargli domande...sfodero la mia tattica scaccia-ragazzi che ci provano: parlo del mio ragazzo! Li fa volare via immediatamente, di solito slacciano l'abbraccio e pian piano si volatilizzano, tranne pochissimi educati che si sentono imbarazzati e maleducati ad abbandonarti così su due piedi e allora sopportano di fare il confidente. Questo è uno di quei tipi educati che non ti abbandonano e mi diventa subito più simpatico. Poi una mano tocca la spalla del tipo. Luke vuole fare cambio dama e il tipo e costretto ad accettare. Non sono strafelice: era più facile da gestire l'altro ragazzo!

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Capitolo 42
*** hangdog #2 ***


Leggete prima il capitolo 41
"Stai cercando di evitarmi" mi dice all'orecchio per farsi sentire sopra la musica della band. Mi fa l'occhiolino e mi sorride. Perché deve sempre sorridere? Cerco di alzarmi in punta di piedi mentre balliamo per esser più vicina a lui e farmi sentire meglio, ma è costretto ad abbassarsi comunque verso di me. Non lo faccio apposta, ma nel movimento le mie labbra sfiorano il suo orecchio...lo sento sospirare leggermente.
"Non ti evito...voglio solo che tu capisca che mi piace di più un'altro!" come faccio a dire certe cose senza ferire? Questo continuo insistere è davvero irritante, quasi quasi gli dico che ormai stiamo insieme!
"Quando una cosa ti piace, fai di tutto per cercare di averla!"
"Non sono una cosa...." socchiude gli occhi e sorride di nuovo. Mi stringe più forte per non lasciarmi scappare appena finisce la musica e abbassa gli occhi su di me. Incrocio il suo sguardo e cerco di non farmi coinvolgere dai suoi occhioni dolci e sensuali. Porca miseria: o troppo o niente! L'abbraccio è così stretto e saldo che sono costretta a tenere la guancia appoggiata al suo petto. Gli sento il cuore battere. Ricomincia la musica e le luci si abbassano. Un lento: non ci voleva! Chi ha avuto la bella idea di richiedere una canzone d'amore proprio adesso? Nella penombra Luke china la testa verso di me e sento le sue labbra baciarmi i capelli. Sto sulle spine...insiste e non molla! Gli do un pizzicotto sulla schiena e lo sento ridacchiare. Mi sta distraendo e sbaglio anche i passi.
"Smettila" gli sussurro nell'orecchio, ma credo che non abbia sentito.
La canzone finisce e le luci si alzano abbastanza da riuscire a vedere con chiarezza i tavoli. Sembra non avere intenzione di lasciarmi andare. Lo spingo via con fatica e mi allontano. Torno al tavolo con le ragazze e non ho assolutamente voglia di parlare, anche se Beth mi tempesta di occhiate maliziose. Annbeth mi guarda impassibile...chissà cosa pensa?

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Capitolo 43
*** all I want r your kisses ***


Tiro fuori il cellulare dalla borsa. Controllo: ci sono 3 messaggi e 1 chiamata....tutti di Paul! Accidenti, ma che ore sono? Guardo il display: le 11.20 pm. Mi aveva detto di trovarci alle 11.00 in punto....non mi sono accorta del tempo che passava mentre ballavo con Luke e quel ragazzo. Non mi sembra di aver ballato tanto, solo tre o quattro canzoni!

Sull'ultimo sms c'è scritto: - non entro. troppa gente. Vieni fuori. - inviato alle 11.12. Cavolo, mi starà aspettando fuori chiedendosi cosa sto facendo, oppure è entrato e mi ha vista ballare con Luke mentre mi baciava i capelli?

"Beth! Hai visto Paul per caso?" le chiedo sperando che abbia sempre guardato verso l'ingresso...che cavolata che vado a pensare...ha un figaccione davanti a lei che le fa il filo e lei dovrebbe essere interessata all'ingresso? Scuote la testa in segno di diniego! Prendo la borsa ed esco a fatica dal locale. Fuori l'aria è pulita e fresca e si riesce a respirare. Mi guardo in giro, ma non vedo Paul. Un po' più in là vedo Mike abbracciato ad una tipa bassina e tracagnotta. Carina di viso, ma un po' volgare; credo sia la sua ragazza! Ma che gusti che ha Mike! Sto quasi per scadere in considerazioni stupide come pensare che un bel tipo debba per forza stare con delle belle ragazze, ma me ne pento ancor prima di formulare il pensiero! È una gran cretinata pensare così: uno sta con la persona con cui si trova più a suo agio! Lui la guarda sorridente e innamorato...si vede fin da dove mi trovo io. E pensare che con me fa sempre lo stronzetto!

- sono fuori, ma non ti vedo! - invio un sms a Paul. Speriamo che sia ancora nei paraggi! Inizio ad essere un pó in ansia...lo voglio vedere, ma temo che mi dica qualcosa per il ritardo o perché mi ha vista con Luke. Io ho la coscienza a posto, ma non so mica come la può prendere lui!

- vieni nel parcheggio. sono sulla mia macchina - leggo sul display. È una parola 'vieni nel parcheggio'! Non è mica piccolo e devo cercare un pickup rosso in mezzo a qualche decina di altri pickup!

Giro per qualche minuto tra le file di macchine parcheggiate e poco illuminate e inizio a perdere le speranze. Poi mi sento prendere per un braccio e sto per lanciare insulti (anche perché mi sono un po' spaventata).

"Ehi..." mi dice per rassicurarmi, forse intuendo la reazione che sto per avere. Tutta l'adrenalina se ne va in un attimo. Mi giro e Paul è lì che mi sorride, tenendomi ancora ferma per il braccio.

È così bella con questo sguardo un po' spaventato   non riesco a fare a meno di guardarla e sorridere  ed è così strano poterla abbracciare quando ne ho voglia  senza utilizzare sotterfugi e vedere che lei ricambia così calorosamente  non ho mai sperato tanto  l'ho sognato tante volte ma mai creduto veramente che potesse accadere

Mi appendo al suo collo in cerca delle sue labbra che continuano a sorridere. Non mi riconosco: io che cerco un bacio di Paul. Mi alzo in punta di piedi e gli sfioro il labbro inferiore. Se non si abbassa un po' non riesco a baciarlo per bene. 

"Perché sorridi?" gli chiedo. Mi stringe forte la vita con le sue braccia. Il mio corpo aderisce perfettamente al suo. Non vorrei mai dovermi staccare.

Mi guarda e continua a sorridere. Cerco di alzarmi ancora di più in punta di piedi....mi mancano le sue labbra, le voglio! Abbassa leggermente la testa e finalmente riesco a baciarlo. Calde e morbide labbra. Si stacca subito, divertito (forse, mi sembra) dalla mia insistenza per baciarlo. Gli sfioro la pelle della gola, dove è più delicata e sensibile. Sento e annuso l'odore della sua pelle. Niente profumi fasulli a coprire il suo odore eccitante. Mi piace un casino. Non resisto e gli passo la punta della lingua sulla pelle, per assaggiarlo. Lo bacio con le labbra umide.

"Dai, dimmi perché sorridi!" lo solletico con i baci sotto l'orrecchio, dove la pelle è sensibile. Alza le spalle e inclina rigido la testa...soffre il solletico....bene...pian piano inizio a scoprire le reazioni del suo corpo, i suoi punti sensibili. Gli piace. Mi accarezza la schiena con una mano.

"Pensavo....di dover fare la lotta con te ogni volta che volevo baciarti....invece..." invece sono io che gli salto addosso! È da luglio che voglio saltargli addosso, in realtà. Gli sposto con un dito il bordo del collo della maglietta e gli bacio l'incavo della spalla. Mi piace baciarlo, continuerei così sempre!

Non riesco più a pensare nulla  i baci di cath mi stordiscono  mi ubriacano  mi drogano  mi gira la testa e non so più neanche dove sono  non penso che caspisca l'effetto che mi fa  averla così vicino  sentire il suo profumo  sentire le sue labbra sulla mia pelle  gustarla e lasciarmi assaggiare  le gambe cedono ma devo resistere per sorreggerla  mi solletica e mi eccita  in un modo così diverso  così pulito  il calore del suo corpo  le sue mani aggrappate alle mie spalle

I fari di un pickup ci puntano contro, accecandomi per un istante. Rimango abbracciata a Paul, anche perché lui non mi lascia. Stringe così forte che quasi mi toglie il respiro. Si gira leggermente. Una sagoma scura si sporge dal finestrino. Non capisco chi sia. Socchiudo gli occhi per proteggermi dalla luce.

"Ehi piccioncini!" la voce forte di Mike mi fa trasalire...con tutta la gente che c'è qui stasera, proprio lui doveva beccarci? Paul fa una smorfia, ma non mi lascia andare, anche se io adesso cerco di liberarmi dall'abbraccio. Nascondo il viso sotto la spalla di Paul. Anche se non mi ha vista bene in faccia, so che mi ha riconosciuta...altrimenti non si sarebbe fermato a dir qualcosa a Paul. Vorrei sprofondare. Tutte le volte che mi ha preso in giro, anzi che Ci ha preso in giro, perché eravamo sempre insieme e le allusioni che tra noi due ci fosse qualcosa di diverso dalla semplice amicizia che andavo professando in giro....adesso si divertirà un mondo andare a raccontarlo a tutti. E stiamo insieme solo da.....solo da un giorno!!!

"Mike..."

"Lo sapevo che nell'aria c'era qualcosa di diverso! Già ieri sera....avevate qualcosa di diverso dal solito..." dentro il pickup qualcuno richiama Mike che si gira a parlare col passeggero. Spero sia la sua ragazza e non qualcun'altro che conosciamo "Divertitevi.....e....Paul....se hai bisogno di preservativi, chiamami!" qualcuno gli da una botta al braccio e lui parte con una risata. Mi fa proprio andare in bestia il modo di comportarsi di Mike! Mi imbarazza e mi mette in soggezzione. È stupido all'ennesima potenza. Ma saranno veramente fratelli? A Paul sembra che quelle battute stupide non abbiano fatto nè caldo, né freddo.

Mike mi ha rovinato la bella serata e mi ha fatto perder tempo. Si è fatto tardi e devo tornare a casa. Domani altra giornata massacrante a vender torte e Paul a gareggiare ancora.

Non voglio andarmene, ma devo. Un bacio e poi vado via. Un'altro e un'altro ancora! I baci sono come le ciliegie: uno tira l'altro! A forza di baci passa un'altra mezz'ora e adesso è davvero tardi. 

~

Mi sto assopendo, finalmente, nel mio letto. È stata una giornata lunghissima e intensa e sono stanchissima. Nonostante l'eccitazione per....per tutto, gli occhi mi si chiudono da soli. Credo che lo sognerò anche questa notte e domani mattina mi sveglierò abbracciata al cuscino tutto sbaciucchiato convinta di essermi rotolata nel letto con Paul! 

Forse sto già sognando! Mi sembra di sentirmi chiamare sommessamente e un rumore continuo, ritmato mi disturba. Vorrei aprire gli occhi, ma non ci riesco. Voglio convincermi che sia solo un sogno....il suono, il bussare però continua. Con uno sforzo apro un occhio e vedo un'ombra muoversi alla finestra. Salto su dal letto col cuore a cento, completamente sveglia. Quando ero ragazzina c'era sempre un ramo che, nelle notti di vento, batteva ritmicamente sul vetro. Ne avevo una paura folle, perchè la luce della luna proiettava in camera mia l'ombra dei rami più piccoli e mi sembravano dita contorte di streghe che volevano prendermi. Il nonno era stato costretto a tagliare quell'enorme ramo che si sviluppava dal tiglio piantato proprio di fronte casa. 

Mi avvicino al vetro e, illuminato dalla luna, vedo Paul accucciato sul tetto della veranda davanti la mia finestra. Mi fa un sorrisone e io lo guardo allibita. Il cuore, che già pompava a cento, adesso subisce un'accellerata pazzesca fino ad arrivare a mille! Se vado avanti così mi scoppia! 

Mi mima il gesto di aprire la finestra. Apro e lui entra in camera. Mi vien caldo e un'emozione incredibile mi attraversa tutto il corpo. Mi abbraccia e mi bacia il collo.

"Cosa fai qui?" sussurro.

"Non resistevo più, dovevo vederti!" continua a tenermi stretta e a baciarmi.

"Ma ci sono i nonni....se ci sentono...." riesco a liberarmi per un attimo dalla sua bocca. Per quanto adorino Paul, non credo che sarebbero contenti sapere che è in camera mia di notte...e forse neanche di giorno, sapendo che ora stiamo insieme!

Mi passa un dito sulla bocca, per farmi stare zitta.

"I nonni non lo sapranno mai" mormora "Se non facciamo rumore!" 

"Come hai fatto a salire?" prima di tagliare quel grosso ramo, ci eravamo divertiti alcune volte ad entrare o ad uscire dalla mia camera passando dal tetto e poi dal tiglio, quando giocavamo alle spie/esploratori. Ma senza ramo non ero più riuscita. 

"Mi sono arrampicato...la pianta è cresciuta" questo Paul è più simile a quello che avevo lasciato due anni fa. Più sorridente, meno nervoso, più premuroso. 

Mi scioglie dall'abbraccio e sorride.

"Voglio dormire con te!"

Lo guardo incredula, a bocca aperta e mi siedo sul letto. Non riesco neanche a protestare, anche se vorrei ricordargli che in fondo al corridoio c'è la camera dei nonni. Mormoro un 'ma...' mentre lui, in piedi di fronte a me, illuminato dalla luce lunare, si sfila la maglietta. Rimane a torso nudo per un attimo, poi slaccia i jeans e li lascia scendere fino alle caviglie nude. Si abbassa per sfilarli e li lascia per terra, vicino alla maglietta. Rimane in boxer.

"Ma non puoi rimanere qui tutta la notte! Se i nonni entrano in camera?"

"Shhhh tranquilla, non entrano!" mi prende per le spalle e mi fa sdraiare. Cedo docilmente e lui si accoccola al mio fianco. È bello sentire la sua pelle a contatto della mia. "Dormiamo solo....e domani all'alba esco prima che il nonno si alzi! Non lo saprà mai nessuno!" mi avvolge con le braccia e io poso la testa sulla sua spalla. È la prima volta che faccio qualcosa di così..... qualcosa di nascosto dai nonni, qualcosa che so che non dovrei fare. Non ho mai ceduto così facilmente alle richieste degli altri, sopratutto a richieste che so che mi potrebbero mettere nei guai! Anzi: non ho proprio mai ceduto a richieste rischiose! Mi bacia e mi lascio andare....stanotte non sarà solo un sogno. Mi passa vagamente per la testa a come farà ad andarsene domani mattina prima che si alzi il nonno, ma sono completamente rapita dai suo baci che non riesco a preoccuparmene e infine mi addormento legata a lui.

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Capitolo 44
*** countdown ***


Ho dormito come un ghiro! Mi sveglio abbracciata al cuscino. Lo sto stritolando e annusando: il buon odore di Paul. Mormoro un 'ciao' un po' roco e un po' dolce e socchiudo gli occhi. Nella stanza entra molta luce; gli scuranti non li ho tirati, ieri sera. Mi giro nel letto e non c'è nessun Paul a rispondere al mio saluto. Sono un po' delusa anche se dovevo immaginarlo che sarebbe andato via molto presto, prima che tutti si svegliassero. E sono anche un po' insoddisfatta....mi son trovata un cowboy pudico? Ci siamo limitati ai baci e qualche strusciatina, poi mi ha stretto forte, accarezzato un po' i capelli e....mi sono addormentata mentre mi diceva "Shhhh dormi ora!" Bhe io mi sono addormentata di botto.
In cortile qualcuno fa rumore, sento il motore di una macchina che frena. Il profumo di torte che cuociono pervade l'aria. Torte? Oh no, ancora un'altro giorno di torte! Uno, per me, basta e avanza! Dovevo alzarmi pima per cuocere gli impasti rimasti. Per fortuna ci ha pensato la nonna! 
Scendo ancora in stato comatoso, nonostante la doccia, e in cucina mi trovo davanti Paul che chiacchera con la nonna. Le farfalle sfarfallano impazzite e credo di essere ricoperta di un velo rosso che tiene molto caldo! Che strano pensare a Paul come al Mio Ragazzo e non come un amico. Prima di questa estate, anzi, prima di un mese fa circa, non ho mai pensato a lui come ad un ragazzo con cui tenersi per mano, abbracciarsi, baciarsi. 
Mi guarda e mi fa l'occhiolino, ma non si avicina e rimane vicino alla porta. Ho sempre più caldo. Lui sembra invece indifferente. La nonna mi guarda mentre mi siedo al tavolo e mi verso del caffè freddo nella tazza. Segue ogni mio movimento da quando sono entrata in cucina.
"Dormigliona!" dice infine dandomi le spalle come se nulla fosse; ma la conosco! Ha capito qualcosa. Ha tutti gli indizi: stato comatoso alle 10.00 di mattina, io che bevo caffè, rossore diffuso, Paul con un mezzo sorriso.... O forse ho la coda di paglia!
"Mi hai cotto le torte....grazie!" dico per sviare eventuali altri commenti. "Che due scatole ste torte! Ma non era meglio far che dare tutti noi un contributo per sovvenzionare il festival? Cinque giorni a cucinare e vendere torte è una faticaccia che non ne vale la pena!".
"Paul è venuto a prenderti per aiutarti a portare le torte". 
Ah si, ecco la scusa per essere tornato al ranch! In effetti una mano va proprio bene, sopratutto oggi.
Mormoro un grazie e abbasso gli occhi mentre bevo.
~
Mi prende la mano solo dopo esserci allontanati dal ranch. Come se i miei nonni possedessero la vista a raggi x per poter vedere le nostre mani intrecciate attraverso la lamiera. Mi bacia le dita e il palmo della mano. Un formicolio mi scende lungo il braccio.
"A che ora te ne sei andato?"
Sorride e mi guarda. "Verso le 06.00; non sono riuscito a svegliarmi prima"
Si sveglia sempre prima delle 06.00 per andare a curare gli animali nella stalla, prima di cominciare il resto della giornata. Come il nonno, d'altronde! Puoi non avere niente da fare per tutto il giorno, ma gli animali devono essere accuditi sempre alle stesse ore, quindi in qualsiasi periodo dell'anno la sveglia è sempre presto. Vuol dire che era già in ritardo ed è subito corso a casa nelle stalle a lavorare. Chissà se il nonno era già sveglio?
"Fra 8 giorni devo ritornare a Chicago" ho già iniziato a fare il conto alla rovescia. Non ne sono per niente contenta. Non ho più alcun interesse a tornare a casa....visto che ho sempre considerato questa casa mia. Ora ho un motivo in più per voler rimanere. Mi guarda, ma non dice niente. Fedele a se stesso sempre: consolare una cosa impossibile da consolare non serve a niente, è un inutile spreco di tempo. Agire. Creare un diversivo....direbbero i militari.
~
La giornata è nuovamente lunga a vender torte, ma questa è anche noiosa. Paul non lo vedo fino a sera, impegnato com'è nelle gare. Non viene neanche Luke a fare un giro in ricognizione. Ho provato quasi il desiderio di vedere Mike pur di movimentare un po' la giornata. 
A fine gare, però, mi trovo con Paul a uno stand di bbq del festival a cenare a base di patate, mais e costine. Non ci parliamo molto. Oggi giornata no per entrambi. Sta per finire l'ottavo giorno, ancora tre giorni di sta pizza di vendita di torte, e mi rimangono cinque giorni per stare con Paul....considerando che lui, comunque, deve lavorare. Ci ho pensato tutto il giorno e sono arrivata ad una decisione. Da domani rassegno le dimissioni dallo stand delle torte. Ho voglia di godermi il festival e tutto il resto. Ho voglia sopratutto di godermi Paul, che sia pudico, imbarazzato o che altro. E quel che sarà dopo, sarà!
Andiamo a sentire un gruppo. Nella confusione mi mette un baccio intorno le spalle. Mi piace il gesto, tra il protettivo e il possessivo, e mi sorprende anche, perché so che è sempre stato molto attento a non lasciar trapelare i suoi sentimenti verso di me. E mi sorprendo io che non ho mai amato questo genere di cose sdolcinate! Ahhhh mi sa che sono anch'io una ragazza da 'amore e matrimonio'! Non ci avrebbe mai scommesso nessuno!
Si allonta per comprare due birre e rimango lì ad ascoltare il gruppo in piedi in mezzo la folla. Una mano si posa sulla mia spalla. Mi giro....tho! E chi vuoi che sia in un momento come questo? Ha un sorriso diabolico, come se avesse appena scoperto un modo per fregare alla grande qualcuno! O come se avesse appena visto qualcosa da usare per sfottere alla grande qualcunA! Merda! Mi sa che ho fatto la faccia schifata.
"Ehi, non sei contenta di vedermi?" eh si devo aver fatto proprio una brutta espressione. Ride forte. "Mi era sembrato che ci fosse qualcosa di strano tra voi due!" ha gli occhi che gli brillano, come un bambino eccitato quando apre un regalo.
"Cosa c'è di strano?" vaga e gelida. Sondo.
"E dai, cognatina!" rabbrividisco a quel cognatina e cambio smorfia, mi sa che mi spaventa un po' quel titolo! "Te l'ho già detto un paio di giorni fa, che c'era nell'aria qualcosa di diverso! Paul è diverso, me ne sono accorto subito! Quindi voi due vi siete finalmente messi insieme come si deve!" mi mette un braccio intorno il collo, più da presa di lotta che da abbraccio. Con fatica riesco a tolglierlo, vagamente infastidita. 
"Si, ok! Stiamo insieme" inutile negarlo "Ma tu non andare a dirlo troppo in giro che tanto fra una settimana devo tornare a Chicago!" 
"Non rimani?" sembra veramente sorpreso "E come farete?" socchiude gli occhi pensieroso "Lo sai che così gli spezzi veramente il cuore!?" lo guardo sbalordita. Mike si preoccupa così tanto per Paul? Eludo l'ultima domanda/affermazione.
"Non so come faremo e comunque Paul lo sa benissimo che fra pochi giorni me ne devo andare! Non è una novità!" mi rimette il braccio intorno al collo, ma mi sembra più un gesto intimidatorio! 
"Bhe tu sei l'unica che accetto come cognata, anche perché così posso continuare a tormentarti, quindi cerca di trovare una soluzione che includa Paul nella tua vita o te la dovrai vedere con me! Ti seguirò in capo al mondo..." mi fa l'occhiolino, come se fosse uno scherzo, ma a me sembra la più tremenda delle minacce! Mike che mi perseguita per tutta la vita se non sto insieme a Paul? E se sto con Paul mi tormenta lo stesso? 
"Non c'è molta differenza tra le due soluzioni! Proponimi qualcosa di più allettante.....tipo che non mi romperai più le scatole se io e Paul continueremo a stare insieme!" ride forte, veramente divertito. Allenta la presa al collo e con la mano mi stringe la spalla delicatamente.
"Ok! Sarà dura, ma ci proverò, cognatina!" ride come uno scemo finché qualcuno vicino a noi non inizia a brontolare.
~
Andiamo col pickup al laghetto, al suo posto segreto, dove siamo andati diverse volte a fumare e a bere. Dove abbiamo limonato la prima volta per gioco.
Sdraiati sul pianale, sopra un trapuntino, Paul fuma una canna. Che bisogno ha di fumarsi una canna ora? Il cielo stellato è interrotto da macchie scure. Si sta rannuvolando e si sta alzando un leggero vento. Sento l'elettricità nell'aria e dentro di me. Non so dire se sono irrequieta, nervosa o cos'altro. E lui non fa niente....devo prendere in mano io la situazione, altrimenti non ci muoviamo da questo stallo. Ieri in mezzo ai caravan era un fuoco, ora mi sembra di essere una barca nel bel mezzo di una bonaccia!
Mi sdraio su di lui e gli blocco la mano con la siga tra le dita contro il pianale. 
"Perché fumi tanto?" lo accuso a due centimetri dalla sua bocca. La so la risposta, è una domanda retorica, un'accusa. Quando inizia a darmi una risposta, soffoco la sua prima parola con un bacio.
Allungo l'altra mano sui suoi pantaloni. Glieli slaccio e poi infilo la mano sotto...ha un brivido. È già eccitato.
Siamo arrivati qui che era mezzanotte passata.
Mi stacco dalle sue labbra e ci guardiamo per un istante negli occhi, mentre continuo ad accarezzarlo.
"Mancano 7 giorni....." mormoro....non so se lo capisce, ma voglio dirgli tutto con il mio countdown. Il tempo mi sta sfuggengo tra le dita, mi crea ansia, voglio fare tutto in questi pochi giorni che mi rimangono ed invece mi sembra di rimanere lì immobile. Sette giorni non sono l'eternità delle stelle. Ho l'impressione che questa estate mi sia scivolata via senza neanche essermene resa conto. Sono tesa, irrequieta, inquieta, mi sento formicolare ovunque.
Con un leggero grugnito tra le mie labbra, viene. La canna gli si è consumata tra le dita, senza essersene neanche accorto. Schiaccia il mozzicone sulla lamiera e si asciuga la pancia con uno straccio sporco di grasso nero. 
Mi sdraia sul trapuntino, mi bacia, gli lascio fare quel che vuole, come lui ha lasciato carta bianca a me, pochi istanti prima.
All'improvviso la tensione che ho accumulato nella giornata svanisce. L'irriquietezza, l'insoddisfazzione e il formicolio che provo da questa mattina scompaiono e.....wow! È delicato e deciso al tempostesso. E le stelle sono meravigliose!
Alla fine la sua bocca è più dolce di prima. Mi stiracchio..ora sto bene!

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Capitolo 45
*** love & dirty roads ***


Mattinata passata a far telefonate. Le altre ragazze sono un po' inviperite perché non le aiuto neanche un po', ma chi se ne frega! È una gran rottura di palle star lì dietro il banco tutto il tempo a vendere torte a gente che ti fa mille domande sugli ingredienti e poi si scandalizza che i tuoi ottimissimi brownies hanno come ingrediente segreto la crema di whiskey! Oggi sono carica come non mi capitava da qualche settimana! Ho voglia di far la lotta, picchiare qualcuno! No, scherzo! Ma sono comunque carica di adrenalina. Ho altro per la testa e in poche ore devo organizzare la mia vita, se ce la faccio!
Invio un paio di e.mail dal cellulare e adesso mi tocca aspettare.....è faticoso aspettare quando hai fretta e sei irrequieta. Occupiamo il tempo vendendo torte, almeno le altre la smettono di rompere. Ascolto i pettegolezzi: la notizia del giorno è che Luke oggi non c'è perché è andato all'Uni a sbrigare delle pratiche o qualcos'altro. Poi un paio di ragazzine mi girano le spalle e iniziano a parlottare...mica sapranno di me e Paul? Che Mike abbia diffuso la notizia? Rizzo le antenne, ma non capisco niente! 
All'ora di pranzo Paul oggi non si fa vedere...va bhe pazienza, anche perché mentre sono in uno stand di tacos con Beth ricevo un'e.mail! Wow proprio quella che aspettavo con più ansia!
"Ehhh Beth!" devo dirle che oggi vado via, senza però dirle dove vado "Guarda che oggi ho un impegno. Non torno allo stand, vado via subito!" mi guarda con sospetto.
"Se è perché ti devi vedere con Paul, per me va pure! Se le altre brontolano, chissenefrega!" sbotta con la bocca piena, mentre ci sediamo ad un tavolo.
La guardo sorpresa.
"Ma non mi devo vedere con Paul...."
"Oh Cath! Guarda che non sono tonta! Ho capito benissimo che ultimamente tu e Paul non siete più 'solo amici'!" mi fa l'occhiolino "E approvo su tutta la linea!" mi dà la sua benedizione con un gran sorriso.
"E lo ha capito qualcun altro.....secondo te?" indago.
"Mhhh non so! Io i miei sospetti me li son tenuti per me...e tu ora me li hai confermati!" acci...comunque continuare a nascondere tutto è impossibile! "Non so se qualcun altro ci ha fatto caso....io non ho sentito dire nulla in giro!"
Rimango in silenzio un po', mentre finisco di mangiare il tacos, e intanto penso a come organizzarmi questo pomeriggio.
"Senti....io adesso vado via subito! Comunque non è per vedermi con Paul! E se qualcuno ti chiede di me, di che non lo sai!"
"E infatti non lo so! Mica mi hai detto cosa devi fare!" mi sembra un po' risentita che non voglia dirle niente "Ma...proprio a tutti non devo dire niente?"
Mi alzo dalla sedia e prendo la borsa. "Si! Non devi dire niente proprio a nessuno! Dì solo che oggi dovevo andare via!"
"Sai che mi incuriosisci proprio? Dove devi andare di così segreto?"
Corro via prima di aver la tentazione di darle una spiegazione! Quando tutto sarà a posto come dico io, allora lo verranno a sapere per forza. Ma se non va in porto nulla del mio progetto, allora farò finta di niente.
~
Torno a casa di corsa. C'è solo la nonna e le accenno al mio progetto e all'appuntamento di oggi pomeriggio. I nonni sono gli unici a cui non devo chiedere il permesso di portare avanti questa cosa. Lo so già che loro sono daccordo e super felici se andasse come nei miei piani.
"Vuoi che ti accompagni? Magari con un adulto che ti supporta e ti fa da garante hai più possibilità!" si propone la nonna "Sentiamo cosa ti dicono e poi, se tutto va bene, ci penso io a parlare con tua mamma! Che poi è mia figlia e quindi mi deve dare ancora retta!" la nonna ha energia da vendere!
Ci penso mentre mi lavo e mi cambio cercando di rendere il mio aspetto il più possibile da brava ragazza.
Quando scendo, comunque, la nonna è già pronta per accompagnarmi; senza attendere la mia risposta ha deciso di venire anche lei.
~
Nel tardo pomeriggio ci avviamo verso casa. 
Soddisfatta.
Sono riuscita a risolvere la cosa così rapidamente che quasi non me ne rendo conto. 
"Non dire niente a nessuno!" dico alla nonna mentre lei guida sulla strada di ritorno. Sono stata così in tensione per tutto il pomeriggio, che quando mi hanno detto che tutto era risolto, l'adrenalina che avevo in corpo è svanita e mi sono ritrovata stanca morta. La nonna si è offerta di guidare vedendomi stravolta.
Inizia ad imbrunire e a fare più fresco. Le giornate si sono accorciate molto rispetto a giugno, quando sono arrivata dopo tanto tempo.
"Proprio a nessuno? Neanche al nonno?" 
"Bhe magari al nonno si...ma poi riesce a mantenere il segreto?" 
La nonna sorride. Lo sa anche lei che il nonno non riesce mai a mantenere un segreto!
"Comunque dovrò dirgli qualcosa..in fondo partecipa anche lui alla spesa! Ma farò in modo che se ne stia zitto zitto! Magari glielo dico fra un paio di settimane!"
"Magari fra un paio di settimane se ne accorge da solo...." ridacchio immaginandomi la sua faccia fra qualche settimana!
Mi rilasso finalmente sul sedile dell'auto. Accendo il cellulare che avevo tenuto spento fin'ora per non essere disturbata. Una raffica di trilli mi colpisce come una mitraglia. Controllo. Ho una decina di messaggi non letti e qualche chiamata persa! Dire qualche è un eufemismo! Ma dai!?!
- ho finito le gare. Puoi lasciare lo stand? - 04.38 p.m.
- ehi cath, puoi lasciare le torte? - 04.46 p.m.
Chiamata persa.
- ok vengo io allo stand - 05.03 p.m.
5 chiamate perse, tutte di Paul.
-ehi cath! Paul continua a chiedere. Sta diventando un po' irritato....non crede che io non so niente. Chiamalo, per favore! - 05.29 p.m. questo è di Beth.
Altre chiamate perse di Paul e una di Beth. E adesso sono le 07.08 p.m. Paul avrà dato di matto!
- sono venuto a casa tua. Anche tuo nonno non sa niente e tua nonna non c'è! Mi e venuto il dubbio che tu sia già partita per Chicago....ti prego non dirmi che te ne sei già andata.... - 06.11 p.m.
- ehi cath! Mica te ne sei già andata via? :-[ guai a te se lo hai fatto senza salutarci! - 06.15 Beth.
- ti informo che qualcuno qui dice che sei andata da Luke in città. Occhio che sta caxxata l'ha sentita anche Paul - 06.21p.m. Beth.
Ma che cavolo! Non posso star via qualche ora senza che venga fuori qualche casino!
"Ne hai ricevuti di messaggi!" la nonna mi guarda con la coda dell'occhio.
"Ma....mi sembra di essere controllata come un detenuto in libera uscita...."
"Paul?"
Annuisco. Un po' mi vergogno ad ammetterlo.
"Ha paura di perderti di nuovo!"
La nonna ha capito tutto, lo so, ma è così brava che non mi farà mai domande. Poi prende il suo cellulare e telefona al nonno per avvisarlo che stiamo tornando a casa. Mando un paio di messaggi per dire che sto tornando, almeno si calmano un po' le acque.
"Il nonno ha detto che c'è anche Paul a casa con lui ad aspettare. È li da un bel po'...dice che ha la faccia triste..."
Mi vien male! Adesso che arriviamo a casa cosa succederà? Mi farà una scenata? sarà incavolato e mi terrà il muso? mi farà una dichiarazione coi fiocchi davanti ai nonni? Faccio la faccia brutta.
"Se se ne è accorto il nonno.....è proprio a terra!" commenta sovrappensiero la nonna. Infierisce? Ecco la casa e la veranda illuminata. Al crepuscolo si nota così bene che sono entrambi seduti li ad aspettarci! La nonna svolta verso il cortile di fronte la casa.
"Siamo andate a fare delle commissioni e a coccolarci un po' in un centro estetico per stare insieme prima della tua partenza. Ok?" la nonna ha trovato la scusa giusta. Grande! A me sussubito era venuto in mente di dire che eravamo andate a fare compere...ma siamo tornate senza borse....
Il nonno ci viene incontro allegro e un po' in imbarazzo. Paul rimane in veranda ad accarezzare il cane immusonito.
"Di solito con Paul chiacchieriamo, ma stasera è così....silenzioso....mi ha messo a disagio, non sapevo più che fare. Meno male che siete tornate!" la nonna trascina in casa il nonno con la scusa che ha bisogno di aiuto per preparare la cena.
Rimango in piedi in veranda difronte a Paul. 
"Scusa...avrei..."
"Ho creduto veramente che te ne eri gia andata senza dirmi nulla!" tiene la testa bassa, lo sguardo rivolto verso il cane.
"Avrei dovuto avvisarti....ma è stato tutto improvviso..."
"Non so se riuscirò a sopportare la distanza..." 
"Cosa vuoi dire?" mi sta spaventando un po'.
"Voglio dire...tu sarai a Chicago e io sarò bloccato qui. Sarà come tre anni fa..."
"No! Tre anni fa eravamo solo amici, adesso stiamo insieme! È diverso! Verrò qui ogni week-end, per le feste...e ci telefoneremo!" ma che discorsi fa? Mi avvicino. Mi guarda.
"Sei stata via poche ore e mi sei mancata da morire. Non credo di riuscire a ..."
"Smettila di parlare così!" si è già arreso? Proprio adesso? Lo prendo per mano. "Andiamo al luna park!" cambiamo aria, facciamo qualcosa di diverso!
~
I colori, le luci e la musica assordante riscaldano il cuore nei momenti tristi...oppure ci fanno sentire ancora più soli.
Stasera mi mettono allegria, anche perché io so qualcosa che mi rende felice....se il tipo qui accanto la smette di essere così depresso e negativo.
Non voglio lasciarmi influenzare e invadere dalla tristezza. Piuttosto è lui che deve riprendersi. Saliamo sulla ruota panoramica.
A 18 metri da terra, in balia del vento e del manovratore, Paul mi abbraccia e mi stringe forte.
"Non mi lasciare" sussurra col viso affondato nella mia spalla.

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Capitolo 46
*** seminole wind - john anderson ***


La mia assenza per un pomeriggio soltanto, chissà perché, ha fatto impazzire tutti. Le chiacchiere sono dilagate a macchia d'olio, ma neanche una ha sfiorato minimamente la verità!
La più diffusa è quella che sostiene che abbia raggiunto Luke nel suo appartamento in città....per ovvi motivi! 
Credo che a un certo punto di ieri pomeriggio, anche Paul abbia iniziato a sospettarlo, ma poi mi ha vista tornare a casa con la nonna.
Sto facendo il conto alla rovescia: -6 alla partenza e 4* giorno di festival. Domani è l'ultimo. Uffa....giorni sprecati senza poter stare con Paul! Finito il festival mi rimangono solo 5 giorni (a dir la verità solo 4, perché parto la mattina del quinto) per stare con lui.
E sono di nuovo bloccata qui allo stand! Non ho la faccia molto allegra e tutti se ne sono accorti. 
A metà mattina passa Luke per salutare....non l'avesse fatto! Le ragazze sono tutte eccitate e curiose di sentire cosa ci diciamo, sicure del nostro incontro clandestino di ieri. E lui è proprio un bastardo perché è venuto a sapere delle chiacchere e adesso lo fa apposta a ronzarmi attorno più sfacciato di prima. Anche lui è un mistero....come tutti i ragazzi, d'altronde! Una volta è dolce e conprensivo e la volta dopo fa lo stronzetto... E poi dicono che siamo lunatiche noi ragazze!
Mi chiama per attirare la mia attenzione. Sono di spalle al bancone proprio per evitare certa gente. Faccio finta di essere impegnata in qualcosa (!!!! In cosa???) e di non sentire, nella speranza che se ne vada, ma una tizia mi viene vicino e mi avvisa che c'è 'uno figo che mi sta chiamando'. La tizia in questione conosce molto bene il pettegolezzo e Luke e lo fa apposta.
Mi avvicino a lui. "Ciao! Vuoi comprare una torta?" gli chiedo a bruciapelo. La sua espressione divertita e canzonatoria non cambia assolutamente. 
"No, grazie! Sono solo passato di qui per salutarti e fare due chiacchiere!" gira intorno al bancone e si avvicina a me. Non potrebbe venire dietro lo stand, ma nessuna dice niente perché sono tutte curiose.
"Credo che comunque dovresti comprare una torta....l'hanno già comprata tutti, una torta!" insisto.
"Non mi piacciono i dolci..."
"Insisto!" e gli piazzo tra le mani una torta a caso. Sogghigna e poi tira fuori i soldi.
"Com'è andata ieri? Ti sei divertita?" ecco lo sapevo che si sarebbe divertito a mie spese! Qualche giorno fa era così...comprensivo! A volte mi sembra come Dottor Jeckill e Mr. Hide.
"Mi sono divertita tantissimo...avresti dovuto esserci!" non credo di aver fatto una gran battuta, sopratutto non credo proprio di non essere riuscita a fermarlo. Anzi...ho dato il via ad altre frecciatine! Pessima strategia! Ecco perché sono negata a giocare a scacchi!
"Infatti qualcuno è convinto che ci siamo divertiti insieme!" mi pizzica una guancia "Ma io credo di sapere dove sei andata".
Mi massaggio la guancia pizzicata. Non è stato un pizzicotto leggero, mi ha proprio pizzicato come si deve e sono sicura di avere una bella macchia rossa sulla guancia!
"Oh! Vuoi diffondere un'altra chiacchiera? Accomodati pure. La fila è lunga!" sbuffo spazientita. Ma non se ne va?
"Non mi interessa dirla in giro, ma credo che tu sia andata alla Northern Iowa." dice abbassando la voce per non farsi sentire dalle tipe che ci stanno girando intorno. Lo guardo male.
"Questa è nuova....ne hai di fantasia!"
Si passa una mano nei capelli mentre con l'altra regge la torta. Sorride. "Non è fantasia...basta fare 2+2 e poi penso di conoscerti!"
"Sei proprio strano, tu!" mi giro di spalle per ignorarlo. E per un po' ci riesco anche, perché se ne sta zitto mentre servo un paio di clienti. Inizia ad alzarsi un vento freddo. 
"Ho litigato con Paul, questa mattina"
Lo guardo di sfuggita. La cosa mi interessa, ma non voglio darlo a vedere. Orgoglio. Sarà qualche cavolata di sicuro e comunque non posso neanche chiedere spiegazioni a Paul perché la parola 'Luke' è tabù con lui. Vede che non reagisco e tergiversa un po' lì dietro lo stand e quando finalmente capisce non gli do più corda, se ne va.
Poi è il turno di Beth. Vuole sapere cos'ho fatto ieri. È parecchio insistente, ma con lei è più facile raccontar balle, cioè quella che si è inventata la nonna, anche se quando mi chiede dov'è questo fantomatico centro estetico, annaspo un po'!
Le torte oggi si esauriscono presto, per fortuna, e andiamo tutte a mangiare in un bbq visto che Annbeth e un'altra hanno fatto amicizia con un paio di cuochi di quello stand. Quando ci vedono arrivare in massa (circa 8 ragazze) si sfregano le mani soddisfatti. Sono un po' vecchiotti per i nostri standard e barbuti, ma sono comunque dei figaccioni. Alcuni ragazzi della nostra compagnia ci raggiungono, anche se non apprezzano molto l'interesse delle altre verso i cuochi.
Chissà come è venuta fuori sta moda, tra i trentenni, di farsi crescere il barbone? Non sono bears, perché altrementi sarebbero pelosi ovunque e invece si depilano (chi non ha già la fortuna di essere glabbro) per far vedere i tatuaggi sparsi per il corpo. 
Gli altri ragazzi di me non si curano affatto. Effetto collaterale.
Ci raggiunge Paul. Spinge via un paio di tipe dalla panca e si siede vicino a me, senza salutarmi, né guardarmi. Le tipe si allontanano borbottando, ma non osano dire altro.
Passiamo la serata così, a bere birra e chiacchierare. Ma è dura far finta di nulla....sono tentata di mettergli una mano sulla gamba, vorrei che mi passasse il braccio intorno la vita, mi piacerebbe potermi appoggiare a lui....invece niente! Sediamo vicini vicini, le gambe si strusciano timide, le spalle si sfiorano. Come se fossimo ancora in fase di conoscenza. Beve e fuma, senza problemi, con i suoi amici lì vicino. Parlano delle gare. Lui è l'unico tra i ragazzi presenti ad aver partecipato al rodeo. I tipi del bbq lo sentono e se ne interessano subito, facendogli domande. Le ragazze che hanno puntato i cuochi hipster sono un po' nere.
A fine serata, quando però tutti sono ancora seduti a chiacchierare, si gira verso di me e mi guarda negli occhi. Io noto solo le sue labbra. Carnose, morbide, con quella piega imbronciata che mi piace tanto.
"Andiamo via" mi sussurra. Il mio universo è concentrato su quelle labbra. Non rispondo. "Hai bevuto troppo, non riesci a guidare" davvero? Due birre....si per me sono il limite massimo, prima di perdere coscienza di me stessa. In effetti il mondo è già da un po' che mi sembra strano!
"Ok" dico un po' svanita. Le due birre, accidenti!
Si alza per primo e dato che io sono un po' impacciata a scavalcare la panca, mi prende la mano per aiutarmi. Silenzio. Poi la risatina antipatica del suo amico ciccione. Ma questo me lo dovrò sorbire sempre, d'ora in poi?
Mi giro a salutare le ragazze. In fondo alla tavolata noto per la prima volta Luke. Ha un braccio intorno alla vita di una ragazzina e un'altra ce l'ha appesa al collo. Mi guarda in modo strano.
Siamo i primi ad andar via. Perciò tutti ci notano.
Dopo pochi passi, al buio sul terreno calpestato, tra gli stand ormai chiusi e spenti, mi prende per mano. Silenzioso, con l'eterna sigaretta in bocca, un passo davanti a me. Si gira appena, allunga il braccio indietro e mi prende la mano. La stringe forte e mi porta fino al suo pickup, dalla parte opposta della fiera. C'è un po' di vento, ma è ancora tiepido e piacevole, anche se presagisce il cambio di stagione. Nell'aria c'è profumo di terra e di stalla....un pochino, non fastidioso. 
Ho le gambe molli, sono assonnata e languida. Butto la testa indietro per ammirare il cielo e il velo di stelle. Mi lascio trascinare da Paul.
Sul pickup crolliamo e ci avvinghiamo uno all'altra. 
Non so quanto tempo stiamo li, sdraiati sul sedile, uno sopra l'altra. 

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Capitolo 47
*** torment & pleasure ***


Ultimo giorno del festival. Premiazione rodeo e concerto finale. Finalmente!
E per concludere....festa 'privata' alla spiaggia del fiume a fare falò e ubriacarsi. Vado con le ragazze, in macchina con Beth e altre 3. Nel baule due casse di birra e delle coperte. Ogni macchina porta il suo contributo. Musica a palla, erba e birra...il tema della festa notturna al fiume.
Non sono una grande festaiola, non mi butto mai nella mischia completamente. Rimango sempre un po' ai margini. Non faccio da tappezzeria per il semplice fatto che chi fa tappezzeria in realtà vuole partecipre alla festa, ma non la si fila nessuno ed è costretta/o a guardare da lontano. Io partecipo, ma non nella calca e non in modo estremo. Bhe, come quasi tutti/e a parte il solito gruppetto di esaltati che pensano di divertirsi solo se portano tutto all'estremo! Per me sta gente ha dei seri problemi di autostima che cerca di nasconderli esagerando tutto.
Dopo aver svoltato verso il fiume, spegniamo i fanali per percorrere la strada sterrata che ci porta alla spiaggia. Festa illegale. Percui meglio non farsi notare. Pochi metri dopo aver svoltato e spento le luci....non vediamo un caxx...o....salta fuori da un cespuglio un ragazzo con una torcia a luce blu puntata sul viso, urlando e ridendo in modo macabro. Ci fa prendere uno spavento pazzesco, urliamo come sceme per poi finire a insultarlo. 
"Ma guarda! Una macchina di ragazze....e tutte sole solette" altri insulti da parte delle ragazze. Punta la torcia dentro la macchina per guardare "mh c'è anche Cath!" fa una smorfia (e che cappero vuol dire?) "Cosa portate di bello?"
"Due casse di birra e coperte" dicono in coro Beth e un'altra.
Il tipo apprezza e ci invita a seguirlo. Fa lui la strada, puntando la torcia sul terreno.
Non immaginavo che fossero organizzati così bene! 
Parcheggiamo in un piccolo spiazzo sterrato e subito arrivano un paio di ragazzi a scaricare le casse. Noi portiamo le coperte. Fantastico il posto di notte, anche se non capisco perché tutte queste precauzioni con i fanali spenti se poi accendono un falò!
Bello il falò! Anche se non fa freddo mi ci fiondo subito vicino per sentire il calore! 
Mi guardo intorno: c'è la postazione birra, vicino a dei cespugli, dove hanno scaricato le varie casse (le nostre non sono le uniche) e dove chiunque può andare ad attingere; una zona con delle sedie pieghevoli; una zona con alcune coperte stese a terra e altre piegate sopra di esse. 
Le ragazze sono sedute su una coperta, relativamente vicine al falò, e già servite di birra. Noto che si stanno facendo girare una siga. Le raggiungo.
"Ehi! A me non offrite?" mi siedo con loro e mi passano la siga. Faccio un tiro e poi la passo. Un paio di tiri e mi vien sete. Vado a prendermi una birra. Mi guardo in giro; ne è arrivata di gente nel frattempo! La spiaggia si è riempita. Mi sembra che l'unico che manca sia Paul! Con una birra in mano torno verso la coperta. Qualcuno mi abbraccia da dietro, cingendomi le spalle. Per un attimo penso sia Paul, invece mi volto e mi ritrovo davanti gli occhi dolci di Luke.
"Sola?" mi soffia nell'orecchio. Va bhe che ho fumato e bevuto, ma non sono ancora così fuori di me da lasciarti prendere certe libertà! Cerco di liberarmi dall'abbraccio.
"Sono con le altre ragazze" indico la coperta e con fastidio scopro che è stata occupata in parte da tre maschi. Chi va via, perde il posto all'osteria.
"Sei uno spasso, Cath! Non hai ancora imparato la lezione?" ridacchia seguendo il mio dito e notando anche lui la scena che si sta svolgendo sulla 'mia' coperta! Faccio una smorfia.
"La teoria la so, ma poi mi lascio sempre fregare dalla pratica!" e si che questa estate me ne sono capitate di occasioni per mettere in pratica la teoria delle amiche traditrici e fedigrafe!
"Qui se sei una ragazza libera, sei automaticamente preda di qualcuno. È la legge del magazzinaggio. Last in first out. Se il magazzino è libero, lo devi subito occupare, anche se per una sola serata!"
"Come sei volgare, Luke!" lo guardo con un misto di disgusto e di sconforto.
"Non sono io che ho stabilito le regole!" si scusa sorridendo "Ma te non devi preoccuparti: a parte me, nessun altro verrà ad importunarti!"
"Wow! Che magnifica notizia!" devo aver fatto una smorfia non proprio lusinghiera.
"Almeno io ti faccio compagnia!" s'imbroncia leggermente risentito. In effetti ha ragione.
"Si, scusa!"
"Come?" chiede incredulo. Ha capito, ha capito, ma deve fare scena per farmi pesare il fatto di avergli dato ragione. "E comunque....nessun altro ragazzo dei dintorni oserebbe mai venire ad attaccar bottone con te!" mhhhh che brutta frase. Un sorso di birra per non prendermela.
"E perché? Sono così antipatica?"
"No, al contrario!" pizzicotto alla guancia seguito da un mio ahia. Gli è venuto sto vizio ultimamente "E solo che io non ho paura e non me ne frega niente!" 
"Paura di che?" non capisco....
"Paura di Paul!"
"E perché dovrebbero aver paura di lui? E io che c'entro, poi?"
Mi si avvicina ed istintivamente mi allontano un po'.
"Devi sapere che quando sei arrivata, Paul ha subito messo ben in chiaro le cose....quindi nessuno, o quasi, ci ha mai provato con te....tranne il sottoscritto a cui Paul sta enormemente sulle palle e quindi l'ho fatto...mhh un po' apposta. Ma ti ho già spiegato com'è andata!" magnifico: lusinghiero! "E anche se fino a poco tempo fa avevamo tutti dei dubbi su voi due...bhe! Ieri sera vi siete fatti beccare proprio come due ingenui!" mi sembra un tantino soddisfatto!?
"Ieri sera?" merda merda merda! Ci arrivo solo ora! Cazzarola! Siamo rimasti a limonare nel parcheggio e ci siamo persi in noi stessi, tanto da non accorgerci che poco dopo sono arrivati gli altri a prendere le loro macchine. "Perché a volte sei così stronzo e acido?" gli dico acida io. Non lo capisco: perché a volte è carino, gentile e premuroso; mentre altre volte è acido e stronzo? Era partito bene, prima, e adesso è così....così.... Grrrr che rabbia! Mi guarda sorpreso.
"Stronzo e acido? Guarda che ti dico solo la verità, al contrario di tanti rammolliti che preferiscono infarcire e dolcificare ogni cosa finendo col raccontare un sacco di bugie e falsità! Preferiresti che ti dicessi quanto sei figa solo per riuscire a darti una botta e via? Come fanno quelli là?' indica col mento gli altri ragazzi. Certo che non mi va un trattamento simile! Ma continuo a non capirlo e mi sembra lunatico. Il fatto che ogni volta rimarchi quanto gli stia sul c...o Paul....ovviamente non va a suo favore e mi irrita moltissimo! 
"E ti sembra che io mi sia mai comportata così?" il discorso sta trascendendo. Fa un gesto spazientito.
"Bha lascia perdere! Non capisco perché ti sia tanto appicicata a Paul! Non fa per te e non ti merita!"
"Bhe e io non capisco perché tu ogni volta insisti sempre col criticarlo e denigrarlo quando sai benissimo che a me piace e che gli voglio bene...sia prima di mettermi con lui, che dopo...." ops! Mi sono vagamente resa conto di averlo ammesso pubblicamente! Che nervi! Non me ne sono resa conto, ma ho già finito la birra. Mi guarda risentito e arrabbiato. Butta la sua bottiglia vuota a terra.
"Non capisci niente....come tutte le altre!" si allontana.
"Mi sembra che capisci poco pure tu!" gli grido dietro.
Ho bisogno di qualcosa per farmi passare il nervoso. Prendo un'altra birra e poi, non mi importa un accidenti, torno a sedermi sulla 'mia' coperta e chiedo ai tizi lì seduti (che cercano di entrare nel magazzino di Beth e delle altre) una canna. Che mi fumo da sola, alla faccia loro!
Mi sdraio sulla coperta e mi stringo nella felpa. Inizia a scendere l'umidità e fa un pochino freddo. La canna fa effetto; inizio a rilassarmi! Grande! Grande! Wooooow!

"Cathrin...."
Un tizio mi chiama, ma sembra lontano....mi giro verso la voce e mi trovo davanti un jeans e una t-shirt...mi riconnetto e mi rendo conto che è Paul. Gli sorrido. 
"Ma quanto hai fumato?" si abbassa verso di me, sembra preoccupato.
"Solo una più qualche tiro e una bottiglia di birra...." mi ricordo tutto con precisione, anche se un po' dilatato nel tempo. Ricordo anche che l'ultima volta che avevo gli occhi aperti, la coppia accanto a me stava pomiciando....
Allungo le braccia verso di lui, afferro la sua maglietta vicino al collo e poi lo tiro giù, verso la mia bocca. Lo voglio baciare e non me ne frega niente degli altri! Tanto, a quanto pare, lo sanno già e se non lo sanno lo scoprono ora!
"Non reggi proprio...." mi dice tra un bacio e l'altro. Ci copriamo con una coperta. Allungo le mani sul suo corpo e cerco la sua erezione nascosta sotto i jeans. Mugula. "No, ferma" la voce roca è poco convincente "Non mi toccare...smettila...non riesco più a trattenermi se fai così" ma io mi sto divertendo....
Qualcuno, ubriaco perso e senza compagnia, urla "tutti nudi al fiume!". Paul scatta in piedi. Un sacco di ragazzi si spogliano e corrono a gettarsi nelle acque del fiume. Mi siedo a guardare....non a guardare i ragazzi nudi, ma per vedere cosa combinano gettendosi nell'acqua fredda. In piedi accanto a me Paul lancia via i vestiti e poi corre nel fiume tenendosi il pacco. È la prima volta che vedo Paul nudo....diciamo che è la prima volta che vedo dei ragazzi completamente nudi! Ehi, c'è persino Luke nudo nell'acqua!
"Non ti sconvolgere troppo!" Beth è lì a fianco....allora è lei che pomiciava accanto a me! "È una tradizione, lo fanno tutti gli anni, da non so quanto tempo! Ho saputo che lo facevano già quando era giovane mia mamma".
Solo un paio di ragazze si uniscono al 'tutti nudi al fiume'.

Grazie  grazie  grazie   al tizio che ha gridato   ancora pochi minuti ed ero fregato  cazzo  sono in erezione continua da quando c'è lei   le seghe non servono a niente  e adesso che lei mi tocca è peggio ancora  non posso andare avanti così  devo  devo fare qualcosa  devo averla  o impazzisco   o vado dal dottore per farmi dare del bromuro  cosa cazzo farò quando lei non ci sarà più  

Dormo tutta la mattina. Mi gira un po' la testa. Sul cellulare non ho messaggi...peccato! Ho voglia di vederlo, devo approfittare di ogni secondo per stare con lui. In macchina mi sparo un cd country rock. Con i finestrini abbassati, l'aria nei capelli e in faccia per svegliarmi e scacciare la sensazione di intontimento e una bottiglietta d'acqua come colazione e pranzo.
Al ranch di Paul non trovo nessuno. Nessuna macchina parcheggiata fuori, nessuna porta aperta, nessun rumore in casa, nessun attrezzo nel cortile. A piedi giro intorno alla stalla dei cavalli e poi al fienile. Finalmente sento un rumore. Entro nel fienile, dove qualche giorno fa abbiamo bisticciato...mi sembra così lontano nel tempo quel giorno...come se fossero passati anni!
Chiamo piano e mi guardo attorno. Non vedo nessuno!
"Cathrin!" 
Alzo gli occhi e sul soppalco vedo Paul. Farfalle....
"Vieni su" mi dice indicandomi la scala a pioli.
Non ricordo di esser mai salita qui su da piccola. Avevamo tanti nascondigli segreti, ma non questo. Nel fienile dei miei nonni andavamo sempre, ma questo non lo ricordo. Andavamo a sdraiarci sul fieno e io ideavo le spedizioni oppure mangiavamo di nascosto i dolci 'rubati' in cucina dalla nonna....anche se crescendo mi è venuto il sospetto che la nonna ce li lasciasse apposta sul tavolo, in bella vista, appena sfornati!
"Stai lavorando" noto che è un po' sudato e tutta la paglia sistemata.
"Ero un po' indietro con i lavori..." si appoggia al tridente per riposarsi.
Guardo da una finestrella aperta.
"Gli altri dove sono?" intendo Mark, sua mamma, suo padre....
"In città.... Poi andranno a cena a casa di ....."
Lo guardo incuriosita.
"Mark le ha chiesto di sposarlo...." sembra imbarazzato lui. 
"Oh! Wow" dico senza entusiasmo. È carino, ma irritante! Cosa ci troverà di interessante in Mark, quella tipa?
Paul è li davanti a me e mi sembra sempre più imbarazzato. Sta mettendo a disagio anche me!
"Cathrin...scusa se sono sporco..."
Eh??? Ma cosa...?
Il tridente cade e Paul mi bacia. Un lungo bacio.
"Sei un cretino!" lo sfotto mentre mi bacia il collo e le farfalle impazziscono "Potresti anche esserti rotolato nel fango. Non mi importerebbe niente..." lo stringo tra le braccia. Di più non riesco a dire. Non riesco a fare una dichiarazione completa. Credo che il senso delle mie parole lo abbia capito, però.
"Mi spiaceva...." mormora sulle mie labbra "rovinarti questo bel vestitino....è quello che avevi quando sei arrivata..." ohhh se ne è accorto? Si è ricordato com'ero vestita al mio arrivo!
Lo trascino sulle balle di fieno, ci stendiamo sopra senza staccarci. Il tempo svanisce. I vestiti scompaiono, lanciati a destra e sinistra. Solo la sua camicia è sotto la mia schiena, per non pungermi con le cannuccie di paglia. Una sua accortezza.
"Paul....io non...." preme un dito sulla bocca, poi mi bacia.
"Shhhhh lo so, non dire niente..." e dopo tutto cambia...è una sensazione strana, dolorosa e piacevole. Immergo le unghie nella pelle della sua schiena e mi sento completa e distrutta. Le ossa e i muscoli indolenziti eppure è tutto così piacevole e appagante. 
Ci riposiamo avvinghiati. Ho sporcato la sua camicia. Sopra di me lo abbraccio, la sua pelle e calda e umida. Brucia. Mi tira indietro la testa per baciarmi meglio.
"Sei stata un tormento da quando sei tornata...un piacere e un tormento" non capisco, ma sono talmente stravolta e incantata dai suoi baci che quasi non faccio caso a quello che mi dice "Da quando ti ho vista scendere dal pullman...è da giugno che ce l'ho duro....qualsiasi cosa di te mi eccitava e non potevo fare niente e tu sembravi sfuggirmi tra le mani ogni volta che cercavo di averti solo per me!"
"Adesso sono qui e non scappo più...."
"Fra tre giorni te ne vai...." apro gli occhi. Mi assale un senso di tristezza e angoscia. Affonda il viso nei miei capelli e poi facciamo nuovamente l'amore.
"Tre giorni per recuperare il tempo perduto...."

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Capitolo 48
*** rough & ready - trace atkins ~ rough & charming ~ ***


Lascio scivolare l'acqua calda sulla mia pelle. La doccia è proprio quel che ci voleva, dopo tutto quel sesso sulla paglia. Anche se mi sono sentita ridicola e imbarazzata correre in tutta fretta dal fienile a casa sua con indosso solo la sua camicia...ormai sporca. Paul ha già finito la doccia, ma io ho preferito star sotto l'acqua ancora un po'.

Sono sceso in cucina a bere qualcosa e preparare uno spuntino per Cathrin solo con l'asciugamano umido intorno i fianchi, e chi arriva a rompere le scatole? Quel co...ne di Mike che non doveva essere qui fino a stasera tardi  ma che cazzo è tornato a fare a casa?  Mi becca piazzato così  
"Ehi Paul che cazzo fai in giro conciato così?" gira attorno alla penisola per guardarmi meglio. Sto stronzo non ha niente di meglio da fare? Non ho guardato dove Cath ha parcheggiato la Ford, chissà se si è già accorto che c'è anche lei? Di solito non gli sfugge niente!
"Che cazzo sei venuto a fare a casa? Non dovevi essere a cena dalla tua ragazza?" prendo una lattina di birra dal frigo e la bevo quasi tutta in un sorso. Mi mancano un po' di zuccheri. I capelli mi gocciolano sulle spalle, anche se li ho strofinati...mi sono cresciuti parecchio da giugno.
"Sono venuto a prendere una cosa che ho dimenticato....Che cazzo hai fatto sulla schiena?" mi rigiro di scatto. Ho cercato di non dargli di schiena...so di avere tante piccole mezzelune incise...e qualche riga rossa. Bruciavano mentre facevo la doccia, ma le adoro! Le ho anche sui fianchi, avrà visto quelle...a parte che sono pieno di lividi ed escoriazioni per le cadute da cavallo durante il rodeo. Ma Cath....mi ha inciso a fuoco i suoi marchi! 
"Non rompere i co..ni! Prendi quel che ti serve e poi togliti dai piedi!"
"Ehi ehi ehi! Hai portato a casa una ragazza, eh!" che culo, sembra non aver notato la macchina di Cath. Ride e sale su per la scala...oh merda! Su c'è lei, speriamo che non si incrocino! Non penso che sia così ignorante da andare ad aprire le porte! 


Sento salire Paul. Voglio asciugarmi i capelli, ma non trovo il phon. Mi avvolgo nell'asciugamano e apro la porta del bagno. 
Altro che Paul!
In corridoio c'è Mike. 
Si blocca proprio davanti a me, sorpreso....e figuriamoci se non dovevo fare una figura di merda anche in quest'occasione! L'ho lasciato senza parole. Diventa rosso e poi balbetta qualcosa di simile a un 'scusa'. Bhe, almeno questa volta non fa battute stupide! Chiudo di colpo la porta del bagno. E adesso quando riuscirò ad uscire di qui?

Lo vedo scendere tutto rosso in faccia. Beccati! Cath è mitica per fare figuraccie! Dovevo immaginarmelo! Mi guarda, ancora porpora. Si è imbarazzato? Questa è proprio nuova! Sto finendo la mia birra appoggiato al lavandino, per non mostrare la schiena martoriata....altrementi chissà che idee strampalate si fa venire!
"Non mi hai detto che era lei!" enfatizza il 'lei' e mi accusa.
"Non ti ho neanche detto che c'era una ragazza...speravo che non vi incontraste!" alzo le spalle.
"Ok. Allora adesso è ufficiale. È una cosa seria?!!" sembra nostro padre quando si preoccupava per le tipe che dicevano che frequentavo al college. Ha passato quattro mesi con la paura che mettessi incinta qualcuna. Quando ho deciso di lasciare il college e rimanere a casa ad aiutare, mi è sembrato quasi sollevato.
"Finché non parte...." dico amareggiato pensando che ci rimangono, solo per noi, due giorni. 
"Ok. Vedi di non farle troppo male!" mh? Si allontana in fretta verso la porta.
"È lei che fa del male a me...." mormoro poco prima che apra la porta per uscire. Voglio che mi senta, ma non voglio....non ho mai parlato così con mio fratello, non ci siamo mai confidati niente. Io farle del male? E come potrei? È lei che ha deciso di partire, che torna a Chicago per andare al college. Io rimango qui, pieno di posti che mi ricordano lei, col rammarico di non averle dato di più e la tristezza di non essere riuscito a inciderle in profondità il cuore tanto da farle cambiare idea e rimanere qui con me. Mi dovrò accontentare per un po' di vederla ogni tanto, durante le feste, finché non si stuferà e non verrà più. 
"Non essere egoista e non fare la vittima! Siete in due in questa storia!" cazzo, mi ha sentito ed ha anche capito cosa penso. È più intelligente di quel che da a vedere, o forse è perché è anche lui innamorato!
Salgo su a vedere come va. Sono sicuro che Cath è fuori di sé per esser stata vista da Mike....chissà poi come l'ha vista?
Apro la porta della camera e mi assale subito. È già vestita....che peccato....e i capelli appena umidi. La vista di Mike le ha fatto mettere il turbo! 
"Mike mi ha vista!" se avessi indosso una camicia o una maglia mi strattonerebbe, ma ho solo l'asciugamano intorno hai fianchi. "Mi ha vista.....nuda!" mi fa sorridere anche se ha la faccia mezza terrorizzata e mezza incazzata.
"Per quello è sceso tutto rosso in faccia....si sarà eccitato pure lui!" la canzono un po' per alleggerire l'atmosfera.
"Cretino!" mi piazza un pugno sulla spalla. Quando mi da del cretino, e non è la prima volta, la trovo ancora più dolce, lo dice in modo così convinto eppure mi sembra una parola d'amore, intima e familiare. Sono un cretino! Le sue carezze sono pugni sulla spalla. Anche se a volte mi becca più giù.
L'abbraccio e sono felice. Si divincola continuando a lamentarsi che Mike l'ha vista, che l'ha vista lì in casa, uscire da bagno, con solo l'asciugamano indosso, tutta bagnata e che, quindi, ha capito cosa avevamo fatto. 
Le bacio il collo, la stringo forte a me mentre lei lotta per liberarsi dall'abbraccio. Che testina che è! Mi sto eccitando di nuovo...
"Se ti da fastidio che ti ha vista, appena lo vedo gli cavo gli occhi!" scherzo. Ma ho l'impressione che mi abbia preso sul serio.
"Non è l'avermi vista nuda che mi da fastidio....è che ha capito cosa abbiamo fatto!" comunque si sta calmando, non si agita più tra le mie braccia e la sua mano sta iniziando ad accarezzarmi il petto e a scendere giù....
"E cosa c'è di male in quello che abbiamo fatto? Guarda che tutti sono convinti che è da tempo che scopiamo di nascosto!"
Mi guarda pensierosa e truce. "Ah si? Ecco perché i tuoi amici ciccioni e cannaioli ridacchiano sempre quando mi vedono!" mi da una strizzatina alle palle che non mi aspetto e mi fa saltare. La bacio per distrarla, ma non molla. E io sono fregato. Fottutamente fregato da lei.
"Adesso me la paghi!" dice prendendo gli angoli dell'asciugamano e trascinandomi verso il letto. Cammina all'indietro. Batte la testa contro la perlinatura del soffitto. Fa una smorfia. La mia camera è mansardata; il letto è nella parte più bassa del tetto, facile battere. E non è il suo forte essere sexy. Devo ammetterlo: in certe cose è un po' impedita....ma mi diverte tanto vedere le sue smorfie!


Come faccio a resistere a questi occhi e a questa bocca? Le sue labbra carnose e imbronciate anche quando sorridono sono così sexy! Lo trascino sul letto e un bacio tira l'altro. Alla fine mi ritrovo nuovamente senza mutandine e Paul mi sorride beato e stravolto.
Fuori inizia a scurirsi. Ci vestiamo velocemente, devo tornare a casa subito. 
Davanti la Ford si ferma. Mi trattiene in un abbraccio. Io vado a casa e lui...rimane lì da solo? Ma io non voglio lasciarlo!
"Vieni a cena dai nonni! Dai!" non ci vuole molto a convincerlo. Sale dalla parte del passeggero. Strano essere io alla guida.
Mi mette una mano tra le gambe e mi accarezza la pelle della coscia, però guarda fuori dal finestrino aperto, con una sigaretta in bocca.
"Vorrei che non te ne andassi" le parole si perdono nel vento e nel fumo di una boccata di tabacco
Che dirgli? Anch'io non vorrei andarmene, ma per ora ne sono costretta.
~
Come varco la soglia di casa, mi viene l'ansia. Speriamo che il nonno non parli troppo. Speriamo che la nonna lo avvisi di star zitto e di non toccare certi argomenti!
A cena siamo seduti uno di fronte all'altra, come sempre. Avrei voluto sedergli accanto, ma avrei dato troppo nell'occhio. Ci sediamo di fronte fin da bambini. 
Parlano e parlano. Il nonno e Paul non fanno altro che parlare di lavoro e di bestie e di trattori. Mi tolgo un infradito e allungo la gamba. Gliela infilo tra le gambe, con un colpetto. Ha un leggero sussulto, un attimo di distrazione. Mi lancia un'occhiata veloce. Da quando siamo entrati in casa ho l'impressione che cerchi in tutti i modi di non incrociare il mio sguardo. Che scemo: è in imbarazzo di fronte ai nonni! 
"Ti porto a casa!" dico dopo cena mentre ci dondoliamo sul dondolo della veranda mangiando una fetta di torta sfornata da poco. Devo dire che dopo aver sfornato e venduto tutte quelle torte, la cosa non mi entusiasma troppo! Lui sta bevendo una birra col nonno. E io friggo per la paura che il nonno parli troppo. Per questo ho deciso di andare via subito. 
Seduto accanto a me lo mangio con gli occhi, cercando di non farlo notare troppo. La maglietta rossa sbiadita gli mette in risalto i capelli biondissimi appena appena ondulati. Quando sono arrivata, circa due mesi e mezzo fa, aveva un taglio stile marines, talmente corti da non riuscire nemmeno a passargli le dita in mezzo. I jeans aderenti gli fasciano ben bene tutta l'attrezzatura e non solo. È una tentazione irresistibile, una prova di forza volontà straordinaria evitare di toccarlo.
"Ok" mi dice finendo di bere la birra.
Il nonno replica "Ma come? Vuoi già andare a casa?" per fortuna la nonna interviene da dentro richiedendo aiuto dal nonno. E lui, che è un vero gentiluomo, non si fa pregare e corre subito in aiuto della nonna. Non credo che abbia veramente bisogno di lui!
"Non fare troppo tardi, però!" si raccomanda lei dalla finestra "E comportatevi bene!" faccio finta di niente e scivolo giù dai gradini della veranda come se non avessi sentito nulla. Cosa ha capito? Qualcosa ha capito!
Andiamo al solito nostro locale.
Fuori ci sono già i suoi amici. Non capisco come mai uno strafigo come lui abbia amici così banali e sciatti, senza un minimo di sex-appeal! Cosa avranno in comune con lui per andare tanto daccordo? Almeno ad uno di loro, credo al ciccione, sono antipatica. O è geloso di me? Me ne rendo conto quando noto l'espressione che fanno quando vedono scendere Paul dal lato passeggero della mia macchina. Quando gli passiamo davanti per entrare, cercano di trattenerlo con le chiacchiere e l'offerta di una canna. 
Ma Paul entra con me, avvolgendomi le spalle con un braccio.
~
Il tempo in compagnia di Paul sembra volare. Passa troppo in fretta. Troppo rapidamente arriva il giorno della partenza.
Il nonno vorrebbe accompagnarmi lui alla stazione dei treni e ci rimane male quando gli dico che mi accompagna Paul. La nonna lo prende in disparte per spiegargli qualcosa. Per l'ultima ed ennesima volta, passo in rassegna a salutare tutti gli animali del ranch, uno ad uno senza escluderne nessuno. Mi sembrerebbe di fare un torto. Passo anche a dare un'ultima occhiata ad ogni luogo, tornato ormai familiare, come se non me ne fossi mai andata. La stalla, il recinto, il fienile, la rimessa dove ho trovato la vecchia Ford e dove adesso tornerà a riposare nuovamente, il grande tiglio vicino la finestra della mia camera.
Paul ha già caricato le mie valigie sul pickup e aspetta. Ieri sera ho salutato le ragazze e gli altri della compagnia. Ho persino salutato Mike con un bacio sulla guancia e lui mi ha sussurrato 'te lo tengo d'occhio io, il tuo Paul' facendomi imbarazzare da matti. Mancava solo Luke. Ieri sera, stranamente, non s'è fatto vivo.
Dobbiamo partire, altrementi facciamo tardi.
Con le lacrime agli occhi, chiudo la portiera del pickup e partiamo, lasciando dietro di noi una nuvola di polvere. È stata una dalle estati più secche degli ultimi anni.
Paul guida silenzioso, con la radio di sottofondo. Ha il cappello da cowboy calato sugli occhi, occhiali da sole e sigaretta in bocca. Proprio come quando sono arrivata. Ed è serio come allora. E come i primi giorni, le sue labbra attirano il mio sguardo, sempre. Quando, con la scusa di togliergli la sigaretta dalla bocca, cercavo di sfiorargliele. E la gola col pomo d'adamo appena accentuato e la pelle fine e sensibilissima. Le mani. Una sul volante e l'altra fuori dal finestrino, libera per poter tenere tra le dita la sigaretta.
Arriviamo in anticipo. Fermi nel parcheggio, mi guarda. Il sole è forte. Il calore sale dall'asfalto creando miraggi d'acqua.
"Non tornerai più, vero?"
Mi si stringe il cuore! Perché è così convinto che questa è la fine? Non è la fine! Assolutamente no! 
"Torno nei week-end, magari non tutti, ma torno sicuramente! E torno per il Ringraziamento e a Natale e in tutte le feste. E anche la prossima estate!" 
Io ho già preso la mia decisione! Non so se non dirgliela ora è un bene o un male. Vedremo! Ma io so cosa farò nelle prossime settimane! Non torno più indietro, non cambio idea!
Mi stringe forte affondando il viso nella mia spalla, tra i miei capelli.
"Promettimelo!" 
Credo stia facendo un grosso sforzo per non crollare lì davanti a me, davanti alla stazione.
"Promesso!" giuro "Appena posso, torno! E ci telefoniamo...questa volta non abbiamo nessuna scusa. Nessun e.mail sbagliata!" sorrido pensando alla gran stupidata dell'e.mail mai arrivate. Ma perché non ci era venuto in mente di telefonare alla nonna per avere una conferma? Stupidi ragazzini!
Sorride anche lui.
Sulla banchina, a quest'ora, ad aspettare il treno per Chicago, siamo in pochi. Paul ha portato le mie due borse. L'autoparlante annuncia l'arrivo del treno. Passano i primi vagoni alzando l'aria. 
Poi mi dà l'ultimo bacio.

This is the end

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Capitolo 49
*** time vanishes again ***


Sono di nuovo sul pullman che mi porta in paese. 

Mi è sembrata un'eternità questa assenza. Ho contato i giorni, le ore, i minuti ma il tempo non scorreva mai. Sono talmente agitata che non sento neanche la stanchezza del viaggio. Lo stesso viaggio di giugno.

Un'altra stagione. Le giornate sono più corte e il sole sta già tramontando. L'aria è limpida come solo ora lo può essere e il sole al tramonto, dietro lontane montagne, tinge tutto di rosso fuoco.

Guardo fuori incollata al finestrino. Mi viene in mente che in poco tempo questo tragitto l'ho già percorso due volte....questa è la terza!

Ho il cuore a mille, mi fa quasi male, e le farfalle sono impazzite nel mio stomaco. 

Sul pullman ho notato un ragazzo che l'estate scorsa ogni tanto lo vedevo al bar o al fiume a fare festa con gli altri. Mi ha vista anche lui mentre aspettavamo di salire. Ha alzato un sopraciglio, mi ha squadrata e non mi ha detto niente. Nel frattempo io gli ho detto un timido 'ciao', ma se sapevo che non mi avrebbe salutata, me lo sarei risparmiata anche io. Si è sdraiato in fondo e si è immerso nella musica che usciva dall'ipad. Dal giubbotto aperto ho visto che indossa la felpa della Northern....allora anche lui va lì all'uni! Sono comunque sicura che mi ha riconosciuta!

Paul mi manca da morire. Questa volta, però, ci siamo telefonati ogni giorno. Parecchi sms. Alcuni suoi sono venati di tristezza. Li ho conservati tutti, memorizzati su dropbox e ogni tanto vado a rileggermeli! Che sentimentalona che sono diventata, ora che sono innamorata!

Sono talmente distratta dal paesaggio e dall'ansia che non mi accorgo che il tipo che mi ha ignorato è venuto a sedersi accanto a me. C'è poca gente che viaggia a quest'ora e ognuno ha cercato di sedersi da solo, per i fatti suoi. Quindi il posto accanto al mio è libero.

Mi giro di scatto quando il tipo mi urta la gamba sedendosi.

"Ehi ciao!" mi dice "Tu sei Cath, vero?"

Annuisco.

"Ma non eri tornata a casa?"

Adesso che siamo quasi arrivati attacca bottone?

"Avevo voglia di rivedere i nonni...." dico indifferente con un'alzata di spalle.

Si mette a ridere "Ma dai non dir stronzate! Sei qui per Luke o Paul? Sai che non ho mai capito bene con chi te la facevi?" ma ma...ma che stronzo!

"Non me la facevo con nessuno dei due!" dico irritata. Si, era meglio se non lo salutavo. Magari mi avrebbe ignorata credendomi somigliante a qualcun'altra. "Perché non te ne torni al tuo posto a sentir la musica?" mi ha rovinato le farfalle, sto cretino!

"Wow che acida!" ride di nuovo, sembra quasi che mi stia prendendo per il culo....ne sono sicura, a dir la verità!

"Smamma!" con la mano gli faccio il gesto che deve allontanarsi. Non se ne va e, anzi, tira fuori dalla tasca interna del giubbotto un cellulare e inizia a pasticciarci sopra.

"Sono sicuro che a Luke verrà un colpo quando gli dico che sono con te!" che cavolo fa? Manda un sms a Luke? O cavoli! Addio sorpresa! Sicuro al 100% che Luke girerà subito la notizia a Paul! 

Mancano poche miglia e sono arrivata e questo mi rovina tutto!

"Ehi, ma vai alla Northern?" gli chiedo cercando di distrarlo. In effetti smette per un  attimo di digitare e si gira verso di me.

"Si, certo!"

Che peccato e che spreco. Mi toccherà incontrare ancora il tipo che mi conosce e mi sta rovinando la sorpresa tante altre volte!

"E com'è come insegnanti?"

"Perché me lo chiedi? Ti interessa?"

"No, sono solo curiosa!" non so cos'altro inventarmi!

"Vuoi sapere se c'è anche Luke, non è così?" il tipo mi ha involontariamente dato una mano. Non che mi interessi sapere di Luke, ma magari così si distrae e per un po' non manda più sms! Trattengo a malapena un 'non me ne frega un accidenti di luke' e gli faccio un sorriso tirato tirato.

"C'è veterinaria alla Northern?" gli chiedo ben sapendo cosa studia Luke.

"No" fa il tipo "Veterinaria è una uni a parte, in un'altra città" già, ora mi ricordo. Luke lo avevo incontrato nel centro commerciale di Ames dove aveva detto che condivideva un'appartamento con altri studenti. Quindi......wow sarà via adesso, così non rischio di incontrarlo! Grande notizia!!!

Il pullman è entrato in paese....mi sono persa un pezzo....volevo controllare!

"Ehi!" il tipo mi richiama. Avrei voglia di sbuffargli in faccia, ma mi trattengo. Continuo a guardare fuori per vedere se c'è qualche macchina conosciuta, ma non vedo niente "Guarda alla fermata!" esclama. Lui dal sedile sul corridoio vede bene davanti, dal parabrezza "Mi sembra che sia Paul quello!"

Il cuore accellera alla velocità della luce. Ho caldo e probabilmente sono anche diventata rossa. Mentre il pullman frena, il tipo mi lancia una rapida occhiata. Chissà se ha notato la mia agitazione? Si alza per primo "Ci vediamo, eh!?" mi saluta appena e poi scende, passando davanti a Paul senza neanche incrociare lo sguardo.

Mi metto in fila per ultima, cercando di rimandare per qualche secondo l'incontro, ma siamo solo in tre a scendere qui. Tocca già a me scendere. 

Mentre scendo i tre gradini il sorriso di Paul si fa sempre più aperto. Metto piede sull'asfalto e mi stringe in un abbraccio. 

Il cielo è blu oltremare, solo poche stelle sono già visibili. Le luci artificiali dei lampioni e dei due locali vicino alla fermata illuminano la strada creando poche ombre. L'aria è frizzante e mi pizzica la pelle del viso alleviando la vampata di calore che non mi lascia. ...e l'abbraccio di Paul è forte e caldo e il suo profumo mi avvolge facendomi sentire finalmente a casa. È il profumo più buono del mondo.

Quando allenta la stretta, riemergo dalla sua spalla e rimaniamo in piedi uno di fronte all'altro, imbarazzati.

"Ciao!" il sorriso sul volto di Paul non se ne va.

L'autista, vicino al bagagliaio aperto, brontola e attira la nostra attenzione. Deve ripartire ed io non ho ancora scaricato le mie valigie.

Che sensazione strana tornare qui dopo quasi un mese.

Credevo di riuscire a tornare prima, ma la battaglia con i miei genitori è stata lunga ed ardua. Ma alla fine ho vinto. Grazie hai nonni!

Sul pickup verso casa, le nostre mani appoggiate ognuna sulla coscia dell'altro. Mi piace sentire il calore delle sua pelle sotto la mia mno...e adoro sentire le sue dita che stringono la mia coscia.

Lo guardo incuriosita, ma lui come l'estate appena trascorsa, non dice niente.

"Non fumi più?' gli chiedo.

"Cerco di smettere" mi guarda come se volesse penetrarmi con gli occhi e io mi sento venir caldo in tutto il corpo. Vorrei saltargli addosso. Mi avvicino, gli stringo la coscia e gli soffio sul collo.

"Fai bene...non mi piace il sapore del fumo" gli passo le labba sulla pelle sensibile del collo e lo solletico con la punta della lingua. Irrigidisce la schiena e inclina un po' la testa verso di me.

"Cath, non ora" mormora.

La mia mano scivola lungo i suoi jeans e i suoi muscoli reagiscono. Alla fine trovo la cosa che mi fa impazzire e lo stringo. Che bella sensazione che ha la mia mano!

Ha un sussulto. Si gira e mi bacia con forza con quelle labbra turgide e perfette.

"Non ora. Per favore!" non si stacca dalla mia bocca, anche se con gli occhi controlla la strada.

"Andiamo al laghetto" insisto accarezzandolo e intrecciando la lingua alla sua. Sono...sono quanti giorni che lo desidero? Un mese? A volte mi sembrava di esplodere dalla gran voglia che avevo di lui. Ed ora che sono qui. Ora che posso toccarlo...

"Cath, ora no. Devo portarti dai nonni" si stacca dal mio bacio lasciandomi insoddisfatta. Delusa. 

"Adesso o fra mezz'ora non fa differenza..."

"Ho promesso che tornavamo subito. Non voglio deluderli"

Il mio basso ventre sta impazzendo, il cuore può scoppiare da un momento all'altro e lui non vuole deludere i miei nonni? Ma che cowboy ligio alla parola data. Insensibile.

Mi allontano altrimenti scoppio veramente a sentirlo tra le mie dita. 

Mi guarda con occhi febbricitanti. Faccio una smorfia.

"Dai Cath! Non fare così. Dopo cena usciamo. Tua nonna mi ha invitato a cena...non possiamo presentarci da lei e da tuo nonno dopo aver fatto sesso"

"Non puoi presentarti neanche così, però!" e con lo guardo gli indico i suoi jeans gonfi.

"Sto acendo una fatica pazzesca a trattenermi. Per favore, non complicarmi le cose ancora di più. Dopo, ti prometto..." mi supplica. 

Ok. Intendevo andare al laghetto. Devo rimandare tutto. Mando un sms alla nonna.

I nonni sono in veranda ad aspettarci. Mi vengono incontro felici ed entusiasti come se non mi vedessero da anni.

"Come avete fatto presto!" esclama la nonna. Lei si che è furba! Si immaginava che avremmo fatto una deviazione, invece quel bigotto di Paul ha preferito portarmi subito a casa. Il nonno sicuramente non ha colto l'allusioneed io ho preferito lasciar cadere l'argomento.

Il nonno continua a ripetere 'bravi, bravi, bravi'.

"Hai detto al nonno di stare zitto?" sussurro all'orecchio della nonna mentre mi abbraccia.

"Si, ma sai com'è! Non farci caso se gli sfugge qualcosa, non lo fa apposta!".

La serata si prevede lunga e sul filo del rasoio.

Seduti tutti a tavola, il nonno è incontenibile. Parla parla e parla. È entusiasta di tutto e immagino anche il perché. La nonna ogni tanto gli fa dei segnali con gli occhi, per rimetterlo sui giusti binarie lui, fedele, ripara subito e cambia strada. Sono abbastanza tranquilla perché la nonna riesce a gestirlo alla perfezione e riesco quasi a gustarmi la cena succulenta. Finchè non mi chiede, con la sua candida aria innocente, fino a quando intendo rimanere lì. Il boccone mi va di traverso. E mentre Paul guarda nel piatto, mi fa l'occhiolino. Pensa di essere stato forte ad esser riuscito evitare l'argomento tabù: ovvero sia la durata della mia permanenza lì da loro.

"Lunedì ho lezione. Non posso mancare" grugnisco. Come faccio a togliermi da questo ingarbuglio?

"Bene, bene! E a che ora hai la prima lezione?" sorride placido.

Ahhhh sospiro. "Alle 9,00, nonno!" sottolineo quel 'nonno' per fargli capire di stare zitto. Paul ci guarda.

"Dovrai alzarti presto allora!" e mi fa un'altro occhiolino. Ho capito che è curioso di vedere la reazione di Paul e mi vuol spingere a dir qualcosa. Ma io ho in mente un'altro piano che non prevede la sua presenza.

"Nonno, caro...aiutami un attimo a portare il dolce" interviene la nonna in mio aiuto alzandosi da tavola. Il nonno la segue senza indugi.

Paul mi guarda. Ha uno sguardo pensieroso.

"Mi devi dire qualcosa?"

"Mh no" non lo guardo in faccia altrimenti mi vien da ridere. Sembrerò sospetta, ma non posso farne a meno.

"È strano stasera tuo nonno" dice sottovoce per non farsi sentire dai nonni che stanno tagliando la torta appoggiati al ripiano della cucina.

"È come sempre" taglio corto io. Lui ci rimugina un po' su. Non è convinto, forse ha intuito qualcosa, ma non sorride. Forse ha frainteso tutto. Chi lo sa? È la punizione divina per non avermi portato al laghetto prima di cena. Lo faccio stare sulle spine ancora un po'.

"Dove stai andando?" gli chiedo notando che ha cambiato strada. So dove porta questa striscia d'asfalto. 

"Al laghetto..." mi guarda sorridente, uno sguardo limpido e speranzoso.

Ora mi porta al laghetto?

"No, no! Non dopo mangiato! Andiamo a bere qualcosa" quanto mi odio quando faccio la stronza così, ma quanto ci godo a torturarlo un po'!

"Ma prima volevi andare..." mi guarda nuovamente perplesso, imbronciando leggermente le labbra. Sto quasi per dirgli 'andiamo' solo per quelle labbra stupende. Ma non cedo, porto avanti il mio piano. Faccio un respiro profondo per scacciare tutto il rimescolamento nella mia pancia.

"Prima era prima. Adesso andiamo a farci un giro con gli altri".

Accendo la radio e cerco una stazione che trasmette rock. Lo vedo tastare con la mano nel portaoggetti della portiera e poi tira fuori un pacchetto di sigarette.

"Non avevi detto che stavi smettendo di fumare?" lo guardo incuriosita. Se fuma è agitato e nervoso. Lo è solo perché adesso non voglio andare al laghetto?

Si infila la sigaretta tra le labbra, cerca l'accendino senza trovarlo. Evidentemente non fumando più non lo tiene più in macchina. Stringe tra le labbra la siga e sta zitto. Sembra corrucciato. Bhe ha ragione. Dopo un mese che non ci vediamo mi sto comportando un po' da stronza solo perché prima non ha voluto portarmi al laghetto. 

Poi inchioda il pickup in mezzo la strada. È buio e solo i fanali illuminano il terreno. Le lucine del cruscotto illuminano lievemente il suo viso. Si gira verso di me.

"Cosa mi devi dire?" 

Scuoto la testa. "Non devo dirti niente..."

"È da quando ti ho portato dai nonni che ti comporti in modo strano. A cena neanche mi guardavi in faccia. Cosa c'è che non va?"

"Non c'è niente che non va"

"Fai la ripicca perché ti ho portato subito a casa?" incalza.

"Eh un pochino" sussurro un po' imbarazzata per essere stata sorpresa a fare i capricci come una bambina. Non è esattamente il ritorno a casa che mi ero sognata in questi ultimi giorni.

Se ne sta distante da me, la schiena appoggiata alla portiera, la sigaretta spenta tra le dita della mano appoggiata sul volante e l'altro braccio sullo schienale del sedile. Una gamba piegata sul sedile. Che posa sexy! 

"Allora? Un mese ti è bastato per scoprire che è meglio stare a Chicago?" sibila acido.

Il cervello mi si svuota completamente, ogni pensiero se ne vola via, come le farfalle nella pancia. Faccio fatica a prendere fiato.

"No..." ho un vuoto nella testa che non riesco a dare spiegazioni.

"Sei tornata per dirmi che non vuoi più che stiamo insieme? Sei tornata per questo?"

"No...." ho dato questa impressione? Non so come spiegarmi, ma sarebbe così semplice e facile ora dirgli la verità! Avevo pensato di rimandare tutto a domenica, prima di partire, e godermi un pochino quest'atmosfera in sospeso fra noi.

"Lo so che non è semplice stare lontani....ma non pensavo....dopo solo un mese" la sua voce inizia ad incrinarsi leggermente, come la prima crepa su una spessa lastra di ghiaccio. 

"Tu pensi che voglia lasciarti?" gli chiedo sorpresa. Non mi risponde, si limita a guardarmi. "Io volevo aspettare a dirtelo domenica..." inizio a dire mentre mi avvicino a lui. Mi guarda scuro in volto mentre gli tocco la gamba e mi allungo verso di lui "Mi sono iscritta alla Northern" accenno un sorriso "Volevo aspettare a dirtelo per farti una sorpresa".

Ancora non risponde. Gli tolgo la siga dalle dita e mi avvicino ancora di più, incastrandomi fra le sue gambe.

"È uno scherzo?" mi domanda infine ancora dubbioso.

"No. Mi sono iscritta alla Northern Iowa. D'ora in poi sto qui dai nonni. Non volevo più stare a Chicago. Così stiamo insieme sempre. Volevo farti una sorpresa, ma il nonno continuava a fare domande allusive"

"Non è uno scherzo" mi richiede serio.

Scuoto la testa.

I suoi occhi puntati nei miei. Mi passa una mano dietro la testa, intrecciando le dita nei miei capelli e mi trascina verso la sua bocca. Le bocche si uniscono e le lingue si intrecciano. Il suo sapore dolce mi invade l'anima e tutto il corpo. Il tempo svanisce un'altra volta, lì sul ciglio della strada. Ci perdiamo entrambi dentro di noi, io sono lui e lui è me. Sempre insieme. Da adesso in poi.

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Capitolo 50
*** come back now ***


Per chi avesse già letto il capitolo 49, si consiglia di rileggerlo. La prima parte è sempre uguale, ma ho aggiunto il finale. Come andrà a finire tra Cath e Paul? 
Fate un passo indietro e riprendete il capitolo 49!
Ora lancio un sondaggio.
1) Paul o Luke?
2) Esiste un racconto ambientato nel futuro....come ve lo immaginate?

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Capitolo 51
*** la storia rieditata ***


Ciao ragazze! Ho rieditato e (spero) migliorato la storia di Paul e Cath. Dopo averla riletta mi sono resa conto che in alcuni passaggi era un po' ...superficiale come narrazione, così ho cercato di migliorarla definendo meglio il personaggio di Paul, le ambientazioni e i sentimenti di Cath e un pochino anche Luke. Non è cambiata molto, diciamo poco poco. Percui da oggi... ...la storia di Paul e Cath è in vendita come ebook sui maggiori stores. Chi è interessato può cercarla su Amazon kindle; Kobo; lafeltrinelli; Ultimabooks. Siete state così carine qui con i vostri commenti che ...posso chiedervi se vi va...di lasciarmi qualche recensione? Senza obbligo d'acquisto! ;-) Grazie grazie grazie! Nota per gli amministratori. Se tutto ciò è vietato (pubblicità a me stessa), avvisatemi che tolgo immediatamente il capitolo in questione. Cathlin B

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Capitolo 52
*** cover ***


questa è la cover ufficiale utilizzata per la vendita online della storia su Amazon, Mondadori, lafeltrinelli, Ibs.

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