Ti riporterò da me

di Emma_blue
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un lampo nel buio ***
Capitolo 2: *** ricordare ***
Capitolo 3: *** Belle ***
Capitolo 4: *** usciamo ? ***
Capitolo 5: *** la fretta è cattiva consigliera ***
Capitolo 6: *** andando avanti ***
Capitolo 7: *** in trappola ***
Capitolo 8: *** tortura ***
Capitolo 9: *** Mio ***



Capitolo 1
*** un lampo nel buio ***


Il colpo di pistola ancora mi rimbomba nelle orecchie, non ho potuto fare niente per impedirlo, è accaduto tutto cosi velocemente.
Eravamo al confine della città, stavamo parlando e in un attimo era lì tra le mie braccia, la ferita che perdeva molto sangue, troppo sangue, Hook era stato investito pochi secondi dopo da una macchina sbucata da chissà dove.
Dopo di quello ricordo davvero poco, la corsa in ospedale, le sirene dell’ambulanza, le infermiere intorno a me, David, Snow e Emma che mi parlavano per capire cos’era successo.
“Eravamo al confine, Hook è comparso dal bosco e ha sparato” riprendo fiato “ ha…ha…ha attraversato il confine…”
“Ha attraversato il confine ?” chiesero tutti sconvolti
“Si…” sussurro, ancora non mi sembra vero, ha barcollato solo per un secondo per il colpo ricevuto alla spalla, un solo passo fuori, e poi di nuovo dentro.

Sappiamo tutti cosa succede se si passa oltre la linea arancione, si perdono i ricordi della propria vita passata, si ritorna a come si era durante la maledizione, non c’è rimedio…



“Questo è un guaio, un grosso guaio” dice David guardando verso Snow e Emma.

Ricominciano a parlottare tra di loro, ma io smetto d’ascoltare,mentre continuo a pensare a questo arriva Whale a passo svelto.

“Come stanno?” chiede subito Emma
“Il tizio sconosciuto in macchina è grave, ha parecchie lesioni interne, deve essere operato d’urgenza, il pirata ha parecchie contusioni e qualche costola rotta, ma se la caverà”


A quel punto mi avvicino anche io, ho bisogno di sapere
“E…”
“La ferita alla spalla non è grave, il proiettile è entrato e uscito, non ci sono lesioni ai muscoli, si rimetterà presto. Solo non capisco continua a chiedere che è successo e usa davvero un tono strano, come se non ricordasse l’incidente. Ho fatto una tac alla testa per vedere se c’erano traumi, ma non è saltato fuori nulla”
“…ha superato il confine” dico in un sussurro
“Ah… capisco, questo è un bel problema. Avverto subito il personale ospedaliero, penso sia il caso di non dare troppe informazioni al momento, dico bene?”
“Si, aal momento è meglio non dire troppo, se chiede ancora qualcosa di solo che c’è stato un incidente, per il resto ci inventeremo qualcosa”
“Capito” Whale si avvia nelle varie sale di visita

Mi sento toccare il braccio leggermente, Snow cerca il mio sguardo ancora perso nel punto il cui Whale è sparito.
“Hey, va tutto bene, sistemeremo tutto te lo prometto” mi dice dolcemente.

È preoccupata e si vede lontano un miglio. Whale torna verso di noi con uno sguardo ansioso: “abbiamo dovuto usare dei tranquillanti, continuava a urlare e agitarsi, ora dorme”
“Posso…”
“Seconda stanza a destra”

Mi avvio piano verso la stanza, il tragitto sembra infinito, non so più che pensare non so che fare, mentre apro la porta mi aspetto quasi di vedere il suo sorriso accogliermi, spero di vedere i suoi occhi accendersi di quella luce calda che riserva solo a me. Niente di tutto questo succede, mentre chiudo la porta alle spalle vedo la sua figura immobile tra le lenzuola, il respiro regolare, gli occhi chiusi. Mi avvicino e prendo la sua mano, inizio a piangere in silenzio.

“Oh Rumple cosa devo fare ora?” chiedo disperatamente, ma non ricevo risposta.
Rumple ora non può sentirmi
Rumple ora non c’è più
Ora c’è solo Mr Gold 


























Angolo autrice :
Salve, è la prima volta che scrivo una nota personale, ma per questa storia mi sembra doveroso farlo.
Come potete vedere il finale della puntata è un pò "diverso" ( non picchiatemi vi prego D:), la scena iniziale l'ho collocata pochi secondi prima che Rumple si metta lo scialle di Bae, lui non portava lo scialle e quindi nel momento in cui ha attraversato il confine ha perso la memoria.
Un bacio a tutti :) 

Emma_blue

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Capitolo 2
*** ricordare ***


Whale mi ha fatto andare a casa per la notte, ho protestato animatamente, volevo stare in ospedale vicino a Rumple, ma il dottore mi ha fatto notare che sarebbe stato inutile, lui non ha idea di chi sia, e se nello svegliarsi mi avesse trovato li avrebbe sicuramente fatto troppe domande alle quali al momento non posso rispondere.


Alle 8 in punto sono davanti alle porte dell’ospedale, all’entrata incontro David, Snow e Emma.
“Buongiorno “mi saluta dolcemente Snow.
“Buongiorno, ci sono novità?”
“il tizio della macchina ha superato l’intervento e Hook stà fin troppo bene per i miei gusti” dice alla fine amaramente Emma con sguardo irritato.
“E Rumple?”
“Stà bene, Whale lo stà guardando giusto adesso”


Sospiro leggermente, ho passato tutta la notte sveglia, da una parte ansiosa di vederlo, dall’altra terrorizzata. Whale si avvicina a noi ha l’aria preoccupata.
“Vuole uscire”
“Chi?”
“Gold…dice di stare benissimo e che vuole uscire immediatamente”
“Perfetto e ora che facciamo?” chiede David.
“Ci parlo io” rispondo sicura.
“Belle…lui non sa chi sei”
“Lo so, ma sono sempre stata in grado di gestirlo, anche quando era il signore oscuro, credo che Mr Gold non possa essere peggio”
“Sei sicura di sentirtela ?” mi chiede Snow.
“Si, mi inventerò qualcosa per giustificare la mia presenza, ma io… devo vederlo” dico in un sussurro alla fine.
“Va bene” mi dice Whale  “vai pure, ma comunque fagli presente che fino all’una non potremmo dimetterlo”
“Ok”


Mi avvicino alla stanza, come ieri il tragitto sembra infinito. Quando sono davanti alla porta busso leggermente.
“Avanti” risponde una voce seccata da dietro la porta “e lei chi è?”
Mi si stringe il cuore a sentire quelle parole, i suoi occhi sono puntati su di me freddi e diffidenti, non ha mai avuto quello sguardo, neanche quando eravamo al castello oscuro.
“Buongiorno… io…io…”
“Lei cosa?”
“Mi chiamo Belle” dico tutto d’un fiato “sono qui per…per assisterla”
“Assistermi?”
“Si…vede, in seguito all’incidente non potrà muovere il braccio per parecchie settimane, e visto che si tratta del braccio che usa, l’ospedale ha pensato che le potesse servire un aiuto per le varie questioni quotidiane, come…come… il guidare, il cucinare ecc”  ho detto tutto alla velocità della luce, non sono neanche sicura che mi abbia capito.
“Non ho bisogno di una badante” mi dice stizzito.
“Non sono una badante, sono … solo un aiuto”
“Devo essere molto importante se mi hanno mandato lei, non ho mai sentito parlare di un servizio del genere da parte di un ospedale” mi dice canzonatorio.
“Si lo è…cioè voglio dire lei è il signor Gold, è risaputo che lei è un uomo importante”  ok mi prenderà sicuramente per pazza.
“Mmh… non ho capito il suo nome”
“Belle…Belle…French”
“Come il fioraio?”
“Si… sono sua figlia”
“Non sapevo che French avesse una figlia” mi dice guardingo.
“Vivevo a Boston prima, sono tornata da poco”
“Capisco” continua a fissarmi non molto convinto “bhe visto che è qui per aiutarmi dica al dottor Whale che voglio essere dimesso immediatamente”
Mi viene quasi da ridere, è cosi autoritario anche con un orrendo camice d’ospedale giallo, i capelli spettinati e la barba non fatta.
“Mi dia del tu la prego, e il dottor Whale mi ha detto di dirle che potrà essere dimesso per l’una”
“Bene  cara, sarebbe allora cosi cortese da farmi avere i miei vestiti?”
“Purtroppo sono inutilizzabili, il fango e il sangue li hanno rovinati”
“Dannazione, dovrei andare a casa a prenderne degli altri, non posso uscire da qui in questo stato”
“Se mi da le chiavi di casa posso passare io a prenderle un cambio e se mi da il permesso posso prendere anche la macchina per portarla a casa dopo”
Mi fissa per un po’ attento inclinando leggermente la testa, posso solo immaginare che gli stia passando per la testa in questo momento. Dopo  un tempo che sembra eterno, ricomincia a parlare.
“Molto bene cara, si faccia dare i miei oggetti personali dalle infermiere, presumo lei sappia dove abito”
“Certamente” non ho bisogno di farmi dare le chiavi le ho già, Rumple me le ha date tempo fa. Anche se non abitavamo insieme ha voluto che le avessi per qualsiasi necessità, ma di sicuro a LUI non ho intenzione di dirlo.
“Perfetto, l’ aspetto qui all’una in punto, non accetterò un solo minuto di ritardo” mi dice duro.
“Va bene, buona giornata Mr Gold” mentre mi appresto ad uscire mi richiama
“Non le consiglio di far sciocchezze, come ad esempio rubare qualcosa da casa mia, cara, le conseguenze potrebbero essere  spiacevoli sia per lei che per la sua famiglia. Nessuno ruba a Mr Gold” usa un tono aggressivo mentre mi parla.
“Posso immaginarlo” rispondo, sorridendogli leggermente.
“E ora perché sorride?” chiede confuso “sono serio”
“Lo so bene” e con un cenno lo saluto ed esco.

 
 
 
Mancano quindici minuti all’una e io sono fuori dalla stanza di Rumple, gli ho portato un cambio e qualcosa per darsi una pulita. Ho quasi pianto quando sono entrata in casa sua, mi tornano alla mente cosi tanti ricordi.
“Miss French”
Faccio quasi fatica a capire che stà parlando con me quando mi chiama. French è il cognome che Regina ha dato durante la maledizione a mio padre, usarlo in questa circostanza mi pare normale, ma mi suona comunque strano.
“Può chiamarmi Belle se vuole, miss French mi sembra troppo formale”
“Non penso che siamo nelle condizioni d’intimità necessarie per darci del tu cara, io non la conosco”
“Per ora, ma ci conosceremo” dico sorridendo leggermente.
“Si si certo, come preferisce. Visto che è qui per aiutarmi mi dia una mano a mettere la giacca”
“Certamente” mi avvicino e l’aiuto a mettere una manica, l’altra parte l’appoggio delicatamente al braccio fasciato, per qualche secondo mi concedo di chiudere gli occhi e sentire il suo profumo, non cambia mai, è sempre lo stesso.
 
“Allora ci siamo capiti, non può fare assolutamente nessun tipo di sforzo chiaro? È stato fortunato ad non aver riportato lesioni gravi, ma è comunque una brutta ferita”
Whale stà spiegando a Rumple cosa deve fare, dal cambio del bendaggio alle medicine che deve prendere, ascolto attentamente anche io, visto che dovrò occuparmene, in fondo sono L’AIUTANTE di Mr Gold.
“Si, ho capito perfettamente anche se ancora mi è oscuro il motivo di questo mio incidente”
“Gliel’abbiamo già spiegato: un pazzo è andato in giro per la città armato, lei deve essere incappato nel suo tragitto per sbaglio” la versione che abbiamo concordato con gli altri è questa, ma risulta assurda anche a me, figuriamoci a lui.
“Dovrò parlare con lo sceriffo Graham”
“Mr Gold… lo sceriffo è morto l’anno scorso, attacco di cuore”
“L’anno scorso ? ma…ma io non ricordo” dice confuso Rumple.
“Si, è l’effetto della caduta che ha avuto durante l’incidente, ha sbattuto la testa”
“Sono confuso” continua pensieroso.
“È normale, i ricordi torneranno mano a mano, comunque il nuovo sceriffo si chiama Emma Swan, e sono sicuro che risponderà a tutte le sue domande” termina Whale con un sorriso talmente tirato, che ho quasi paura che gli si spezzi la faccia.
“Bene… miss French possiamo andare”
“Si mr Gold” mentre spingo la carrozzella fino all’uscita vedo Whale lanciarmi un occhiata, come a voler dire ‘buona fortuna’. Lasciamo la carrozzina ad un infermiera che ci ha seguito fuori e Gold sale in macchina svelto. Ho dovuto prendere la sua Cadillac io non ho una macchina mia, fortunatamente Rumple mi ha insegnato a guidare.
“Vuole fermarsi da qualche parte prima di andare a casa?” mi informo.
“Si, passi dal mio negozio voglio dare un occhiata”


Arrivati al negozio apro la porta e mi scanso per farlo passare, lo seguo subito dopo, lo vedo fare un giro attento ad ogni oggetto, sembra perso in un mondo tutto suo.
“Manca qualcosa…” dice sovra pensiero.
“Come ?”
“Ho detto che manca qualcosa”
“Cosa?”
“La tazzina… quella bianca con i disegni blu” dice tenendosi una mano vicino alla tempia, come se si stesse sforzando di ricordare.
A sentire nominare la nostra tazzina il mio cuore salta un battito, è possibile che ricordi?
“Parla…parla della tazzina sbeccata?” chiedo titubante.
Lui si gira verso di me immediatamente, “e lei che ne sa di quella tazzina?” mi chiede quasi ringhiando, con gli occhi stretti in due fessure.
“Io …io l'ho vista a casa sua prima, era nella teca che ha in soggiorno, mi è rimasta impressa perché era molto carina ma era rovinata, mi… mi sono chiesta perché la tenesse”
“È a casa?” dice quasi sollevato.
“Si nella sua teca in soggiorno come le dicevo”
“Bene” dice alla fine calmo con lo sguardo perso.
“Come mai è cosi importante? È una tazza” dico esitante, voglio sapere cosa ricorda.
“Non è solo una tazza” mi risponde sgarbatamente "è...è speciale” sussurra
“Perché?”
“Non lo ricordo… ma da quando ne ho memoria quell’oggetto riusciva a calmarmi” Poi, come se si fosse reso conto di essersi aperto troppo, lo sguardo cambia, i lineamenti, che si erano addolciti mentre spiegava, tornano freddi e irritati.
“Mi porti a casa ora miss French, sono stanco e voglio riposare” dice avviandosi all’uscita.



Il tragitto dal negozio a casa lo passiamo in religioso silenzio, lui perso a contemplare il paesaggio fuori dal finestrino, io con una speranza in più nel cuore, < se si ricorda della nostra tazzina, potrò anche fargli ricordare di noi>


















Angolo dell'autrice:
Inizio con il ringraziare tutti quelli che hanno commentato Euridice100, zavarix, padme83, claraoswald, davvero davvero grazie :D
E un grande ringraziamento anche a voi lettori silenziosi.
Spero che anche questo capitolo vi piaccia
un bacio a presto  :*

Emma_blue

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Capitolo 3
*** Belle ***


In via eccezionale posto il terzo capitolo oggi, non so se mi sarà possibile farlo questo week end , al massimo ne troverete due questa settimana.
a presto :*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Rumple entra in casa e immediatamente si dirige verso il bagno al piano di sopra, io lo seguo in silenzio. Lo vedo andare verso la doccia e aprirla, fa per togliersi la giacca ma gli scappa un gemito di dolore nel muovere la spalla, mi avvicino immediatamente ad aiutarlo.
“Lasci faccio io” gli sfilo la giacca e l’appoggio al mobiletto lì vicino.
Mentre rialzo lo sguardo lo sorprendo a fissarmi pensieroso “posso …posso aiutarla con altro?”
“La cravatta…l’infermiera che mi ha aiutato mentre lei era fuori dalla stanza me l’ha allacciata, ma faccio fatica al momento a toglierla”
Come a rallentatore avvicino le mani al nodo, lo sciolgo con calma e gli sfilo la cravatta dalla camicia. Ho già compiuto questi gesti, mi sembra passata una vita.

Alzo gli occhi e lo guardo fisso, quegli occhi color cioccolato con delle piccole schegge color caramello sono la calamita più forte che esista per me, ma non vedo più la luce di prima, ora vedo solo il sospetto e la confusione e questa cosa mi lacera l’anima.
Rapidamente mi sposto, prendo di nuovo in mano la giacca e velocemente esco dal bagno, prima di uscire mi giro verso Rumple che ancora mi fissa.
“Se non ha bisogno d’altro metterò queste cose nella sua stanza, mentre lei si fa la doccia, pensavo di preparare il pranzo se è d’accordo”
“Si va bene, ci metterò poco” e detto questo mi da le spalle.
Dopo che ho chiuso la porta del bagno, mi ci appoggio con un sospiro, con passo lento mi avvio in cucina immersa nei miei pensieri.
 
 


"Miss French”
Il pranzo ormai è quasi pronto quando Rumple mi chiama. Svelta salgo al piano di sopra, si è spostato in camera, stò per aprire la porta che la sua voce mi ferma.
“Aspetti miss French non… non sono presentabile adeguatamente”
“In che senso mr Gold?”
“Non indosso nulla sopra, mettermi i pantaloni non è stato un problema, ma dopo la doccia il mio braccio necessita di una nuova fasciatura e io non riesco a farla, mi servirebbe il suo aiuto, solo volevo avvertirla prima della incresciosa situazione”
Mi scappa un sorrisino, il mio Rumple è sempre stato un gentiluomo.
“Mr Gold se non è un problema per lei, non lo è neanche per me. Per quanto mi riguarda questa cosa l’avevo messa in conto visto l’entità della sua ferita”
“Già…giusto, bhe allora miss French entri e si renda utile”
Apro piano la porta e lo trovo seduto sul letto con su solo i pantaloni neri e nient’altro. I capelli sono ancora bagnati dopo la doccia, li ha tirati indietro per non farli cadere sul viso, si è anche fatto la barba vedo, non deve essere stato facile con un braccio solo. Il mio cuore accelera i battiti nel vederlo cosi, un tempo mi sarei avvicinata e l’avrei baciato subito, lui mi avrebbe circondato la vita con le braccia e mi avrebbe fatto stendere dolcemente mentre mi riempiva il collo e il viso di baci e poi…scuoto la testa velocemente, non è il momento di pensare a certe cose, l’uomo che ho davanti non è il mio Rumple è una persona che non mi conosce e che io non conosco.
Mr Gold non mi guarda mentre entro, sembra concentratissimo a guardare qualcosa ai suoi piedi. Vicino a lui sul letto vedo le bende e la pomata che gli hanno dato all’ospedale per fare in modo che la ferita non si infetti. Sposto lo sguardo alla sua spalla e il mio cuore si stringe, c’è una cicatrice rosa che spicca prepotente contro lo sfondo della sua pelle pallida. Mi siedo vicino a lui, che ancora non mi guarda, non so se è imbarazzato per il modo in cui si presenta o arrabbiato perché vede che non riesce a fare tutto da solo.
 
Piano inizio a spalmare la pomata, lo vedo rabbrividire leggermente.
“Mi spiace”
“Non ha senso che sia lei a scusarsi, semplicemente la pomata è fredda e mi ha provocato un brivido”
“Ma lei non si rilassa mai ?” sgrano gli occhi appena la frase esce dalla mia bocca.
“Come prego?” finalmente alza la testa e mi guarda negli occhi, pieno di sdegno certo, ma almeno mi guarda.
“Le ho chiesto se lei non si rilassa mai” tanto vale buttarsi “non sono qui per farle del male o altro, ha subito un brutto incidente e io sono qui per aiutarla, lei non mi vuole qui? Bene ho capito, ho afferrato il concetto, ma mi spiace informarla che lei ha bisogno di me”
“E chi le dice che abbia bisogno di lei?”
“Non ha bisogno di me? Bene allora perché non si medica da solo ?”
Lui continua a fissarmi senza dire nulla, nei suoi occhi vedo la rabbia per le cose che gli ho detto. I secondi passano lenti e io sono quasi sicura che mi urlerà di andarmene, di sparire da casa sua.
Con un sospiro lui abbassa la testa, la sua voce mi prende alla sprovvista per il tono calmo che usa.
“Mi scuso per la mia maleducazione miss French, non sono abituato ad avere a che fare da vicino con le persone, neanche ad averci un contatto prolungato per così tanto tempo. Non le nasconderò che mi irrita molto dover chiedere aiuto a qualcuno, sono ancora confuso per quanto è successo, e vorrei ricambiare il favore all’uomo che mi ha fatto questo” si ferma un secondo “ma mi rendo conto che lei stà solo facendo il suo lavoro e io non le stò rendendo le cose facili con questo mio atteggiamento e di questo me ne scuso. Ho sempre ammirato la gente che svolge il proprio lavoro con professionalità  e responsabilità, cercherò di non comportarmi come un bambino capriccioso e di renderle il lavoro il meno gravoso possibile” alla fine del discorso rialza lo sguardo e torna a fissarmi negli occhi, sono rimasta senza parole, ma voglio raggiungere un'ultima meta oggi.
“Accetterò le sue scuse solo se promette che da questo momento mi chiamerà per nome, abbiamo un accordo?” dico sorridendo e porgendogli la mano.
“Accetto” dice ricambiando la stretta.
“Bene, allora ce ne dice se finiamo di medicarla e poi andiamo di sotto ? le ho preparato il pranzo meglio non sprecarlo”
“Ha ragione…Belle”

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Capitolo 4
*** usciamo ? ***


“ Come vanno le cose con Gold?” mi chiede Ruby mentre mi serve il mio solito thè freddo. Si siede un attimo davanti a me, il locale è tranquillo e questo ci concede di avere qualche minuto solo per noi.
“Bene, abbiamo avuto un po’ di attrito all’inizio, ma ora è tutto apposto”
“Sicura?”
“Non ti mentirò Ruby non è facile, ma è l’unica cosa che posso fare, non avevo altra scelta, non potevo lasciarlo solo”
“Lo ami davvero tanto” mi dice dolcemente.
“Si… non so come farò, ma gli ridarò la memoria, non posso stare senza di lui”
“Lo vuole un consiglio?”


Mi giro verso la voce che proviene dal bancone, Regina Mills.
“Da lei non particolarmente”
Sogghigna e si avvicina al mio tavolo “ posso immaginarlo, ma si fidi non la voglio prendere in giro, non ora che siamo in pericolo”


Cora, la madre di regina, è tornata, ha cercato di circuire la figlia per farla passare dalla sua parte e farsi dare una mano ad uccidere la famiglia Charming. Per fortuna di tutti, Regina non aveva accettato: se si fosse alleata con sua madre non avrebbe più riavuto Henry e se avesse fatto del male alla sua famiglia, il bambino non l’avrebbe mai perdonata.
“Sentiamo, quale sarebbe il consiglio?”
“Rumple è stato colpito da una maledizione giusto? Quello che deve fare è spezzarla”
“Non per offenderla, ma a questa conclusione ci sono arrivata anche io, il problema è che non so come spezzarla” dico sconsolata.
“Certo che sa come fare, la prima volta che ci siamo viste le dissi una cosa si ricorda?”
“Una marea di bugie?”
“Si si va bene, ma oltre a quelle?”
“Mi disse… IL BACIO DEL VERO AMORE” sono saltata sulla sedia e ho fatto prendere uno spavento assurdo a Ruby ma non posso credere di non averci pensato prima.
“Esattamente, i baci del vero amore possono spezzare QUALSIASI sortilegio”
“Quindi deve baciare Gold?” chiede Ruby confusa.
“Non è cosi semplice, i baci del vero amore sono potenti perché appunto vengono da uno dei sentimenti più puri e forti che esistano, in questo caso, purtroppo, solo Belle prova questo sentimento nei confronti di Rumple, lei deve fare in modo di farsi amare di nuovo da lui, quando succederà e si baceranno Rumple riavrà indietro i suoi ricordi”
“Come faccio a farlo innamorare ancora di me” dico sconsolata.
“Esattamente come ha fatto la prima volta”
Più facile a dirsi che a farsi, Mr Gold è una delle persone più schive che io conosco, ancora più di Rumple.
Saluto Ruby e ringrazio Regina, non ci avevo pensato… il bacio del vero amore… quella potrebbe essere davvero la soluzione, ma come faccio a far innamorare di me Mr Gold? Sinceramente non so neanche come ho fatto la prima volta. Lui mi ha sempre detto che mi ama, mai il perché.
Con mille domande in testa mi avvio verso casa sua, mi ha dato la Cadillac per spostarmi dicendo che cosi non sarei mai arrivata tardi da lui, e lui odia i ritardi.
Parcheggio la macchina nel vialetto, mentre entro in casa mi viene in mente la tipica frase da film “amore sono a casa”, ridacchio leggermente ma con malinconia.
 
Rumple è in sala seduto sul divano a leggere, Whale gli ha assolutamente proibito di andare in negozio e lavorare.
“Salve”
“Bentornata Belle” mi dice chiudendo il libro facendo segno di avvicinarmi, mi siedo sulla poltrona vicino al divano.
“Allora che ha fatto oggi?”
“Ho letto un po’ e basta, lei?”
“Ho fatto delle commissioni e poi sono stata da Granny’s per un thè freddo in compagnia di Ruby”
“Lei e miss Lucas siete amiche?”
“Si, quando sono tornata Ruby mi ha dato una mano ad ambientarmi ecc e da allora siamo diventate amiche”
“Capisco”
Cala il silenzio, e io continuo a pensare alle parole di Regina, devo farlo innamorare di me di nuovo, ma come faccio?
“Mr Gold, stasera per cena le andrebbe di uscire?”
“Già stufa di cucinarmi i pasti cara?”
“No no assolutamente, stavo solo pensando che è ormai una settimana che è rinchiuso in casa, fare due passi non può che farle bene”  gli sorrido leggermente, non so se accetterà, ma se devo farlo innamorare di me penso che il nostro appuntamento tipico, hamburger e thè freddo potrebbe essere un buon punto di partenza.
“Vuole uscire con me?”
“Se con uscire intende io e lei che, bhe, usciamo, si direi che è cosi” il mio sorriso si allarga, sembra sconvolto da una tale prospettiva.
“Lei sa chi sono io?” chiede confuso.
“Io si… e lei?”
“Non ho una bella reputazione mia cara, non credo che farsi vedere in giro con me sia salutare per lei”
“Non vedo il problema, siamo due persone che vanno fuori a mangiare qualcosa”
“…la gente potrebbe fraintendere”
“Se le persone fraintendono è un problema loro, per quanto mi riguarda stò semplicemente uscendo a mangiare qualcosa con il mio…” e qui mi blocco, stavo per dire fidanzato.
“Datore di lavoro” termina lui dopo poco.
“Si, esatto”
“Ed è per questo che la gente potrebbe fraintendere”
“Se la fa stare più tranquillo posso passare dall’ospedale e farmi dare una ricetta dal Dottor Whale < per mr Gold prescrivo ogni tanto una cena fuori e una passeggiata in compagnia di Belle French, esibire la ricetta se lo sconcerto popolare diventa insostenibile>” dico cercando di imitare Whale.
Ed è in questo momento che succede una cosa che non vedevo da tantissimo tempo, Rumple ride.
Si lascia andare ad una risata di cuore, che alla fine contagia anche me.
“Va bene mia cara ha vinto, stasera verrò con lei a cena fuori”
“Perfetto, facciamo alle 8 ? ci vediamo da Granny’s , adoro i suoi hamburger, a lei piacciono?”
“Si”
“Ottimo, allora ci vediamo dopo” stò per uscire saltellando da casa sua quando mi richiama “si?”
“Belle ,penso che abbia dimenticato che mi serve una mano per vestirmi, non sarò pronto se non mi aiuta lei”
“Ah già giusto, allora facciamo cosi, ora vado a casa, mi faccio una doccia e prendo dei vestiti per cambiarmi, quando si fa l’ora ci prepariamo insieme”
“Mi sembra una splendida idea”
“A tra poco mr Gold”
“A dopo Belle”

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Capitolo 5
*** la fretta è cattiva consigliera ***


Tengo la porta aperta per far entrare Rumple da Granny’s, c’è un sacco di gente stasera, fortuna ho chiamato Ruby per tenerci un tavolo.
 
“C'è tanta gente stasera” dico a Rumple mentre ci sediamo, lui galante aspetta che mi sieda io prima di prendere posto. “Si…vedo” è a disagio, continua a guardarsi intorno spaesato.
 
“Buonasera, benvenuti da Granny’s “ Ruby arriva sorridente
“ciao Belle”
“Ciao Ruby”
“Buonasera signor Gold”
“Buona… buona sera miss Lucas” risponde spiazzato dall’allegria che Ruby ha dimostrato nel salutarlo.
“Allora cosa vi porto ?”
“Mmh… due hamburgher, uno con cetriolini a parte e due thè freddi, grazie Ruby”
“Le vostre ordinazioni arrivano subito”
 
 
“Come sa come mangio l’hamburger?”
“Come?”
“Le ho chiesto… come fa a sapere come mangio l’hamburger” Rumple mi guarda attento e incuriosito, e adesso?
“Io…io gliel’ho sentito ordinare una volta qui da Granny’s, mi è rimasto impresso perché io odio i cetriolini” bevitela, bevitela, bevitela, bevitela
“Mmh…possibile”
 
Le ordinazioni arrivano poco dopo, durante la cena parliamo di tante cose, libri, musica, interessi, ed è un po’ come riscoprirlo di nuovo. È sempre stato un ottimo ascoltatore il mio Rumple e anche Gold non è diverso, è come essere di nuovo insieme, qualche volta ho dovuto mordermi la lingua per non lasciarmi sfuggire delle cose sul nostro passato.
“Sa c’è una cosa che non riesco a spiegarmi” esordisce dopo un po’.
“Cosa?”
“Come ha fatto a convincermi ad uscire stasera?”
“Con un antica formula magica, abracadabra e via mr Gold stasera è in mano mia ” dico facendo dei gesti con le mani, che solo dopo mi accorgo essere suoi, glieli ho visti fare mille volte al castello oscuro quando parlava.
 
Gold sogghigna “oh cara non può davvero credere alla magia”
“Certo che ci credo, lei no?”
“Assolutamente no, la magia la lascio ai bambini e ai ciarlatani delle fiere”
“Quindi lei mi considera una ciarlatana o una bambina?”
“Come ciarlatana sareste già fallita mia cara, le truffe vanno fatte a breve termine, quindi non mi rimane che la bambina”
“Ah sarei una bambina?”
“Diciamo una sognatrice?! È troppo grande per essere considerata una bambina anche se il suo sguardo potrebbe ingannare”
“Il mio sguardo?”
“Si, ha sempre l’aria di stare sulle nuvole, il suo sguardo si perde spesso all’orizzonte persa in chissà quali pensieri”
< i miei pensieri riguardano te, sempre e solo te> “ lo fa sembrare una cosa spiacevole”
“No al contrario, è bello guardarla, è come aria fresca dopo secoli chiusi in una stanza”
Mi blocco con il bicchiere a mezz’aria stupita. Anche lui sgrana gli occhi e distoglie lo sguardo, vedo lo sconcerto che piano piano si fa largo sul suo visto e giurerei di vederlo arrossire. Dopo poco, oltre allo sconcerto, si fa largo la confusione, lo vedo mentre sposta lo sguardo da destra a sinistra velocemente.
“Mi scusi Belle… io…io non so che mi è preso, non era mia intenzione metterla in imbarazzo con queste affermazioni fuori luogo”
“N…no…non si preoccupi mr Gold, devo dire che sono lusingata” penso che in questo momento sulla mia faccia potrei cucinarci un uovo da quanto sono arrossita, avrei una gran voglia di prendergli il viso tra le mani e baciarlo fino alla fine dei miei giorni.
“Lusingata?”
“Certo qualsiasi donna si sentirebbe lusingata descritta da un uomo come lei in questo modo”
“Un uomo come me cara?”
“Colto, posato…bello” ok, ora è ufficiale passatemi le uova, frittata per tutti Lo vedo fare quel sogghigno canzonatorio tipicamente suo mentre torna a guardarmi negli occhi
“oh cara le ho appena dato della sognatrice, ma il termine che le stà meglio è visionaria”
“Perché adesso sarei una visionaria?”
“Belle in nessun mondo un uomo come me può essere considerato bello”
“Per me lo siete” dico in un sussurro, il rosso che deve aver fatto largo sul mio viso ormai fa concorrenza a quello dei semafori ne sono sicura.
“Non lo pensa sul serio”
“Si…per me voi siete bello, dentro e fuori”
“Dentro mia cara?”
“Il vostro cuore”
“Io non ho un cuore”
“Invece si, tutti ne hanno uno”
“Una volta mi hanno detto che non si sa cosa c’è nel cuore di una persona finche non la conosci davvero, lei crede di conoscermi Belle?”
 
 
Non riesco a rispondergli, < non si sa cosa c’è nel cuore di una persona finche non la conosci davvero>, questa è una mia frase, gliela dissi quando incontrammo Robin Hood, oh Rumple amore mio ci sei ancora. Mentre allungo una mano per toccare la sua sul tavolo mi rovescio addosso il bicchiere di thè.
“Oddio che cos’ho fatto, mi spiace, l’ho sporcata?”
“No Belle non si preoccupi. Lei piuttosto si è rovinata il vestito” Noto con orrore una macchia enorme sulla gonna del mio vestito, per fortuna è thè.
“Non si preoccupi, faccio un salto in bagno e sistemo tutto” con gambe tremanti mi avvio verso il bagno delle signore.
Avevo ragione il rossore sul mio viso doveva essere molto intenso prima, ne vedo ancora qualche residuo sulle guance, sostituito dal bianco cadaverico di quando ho rovesciato il thè. Ma come faccio ad essere cosi sbadata tutte le volte?
 
Quando esco dal bagno vedo Rumple in piedi vicino al nostro tavolo, ha già addosso la giacca.
“Stavo pensando di andare a prendere un gelato, se per lei va bene”
“Va benissimo mr Gold, chiamo Ruby per il conto”
“Ho già provveduto io”
“Ma…ma io non ho pagato la mia parte”
" È mia ospite stasera”
“Ma io ho proposto la cena”
“E io provvedo ai conti” “Ma…”
“È inutile discuterne Belle, va bene cosi” mi fa cenno verso la porta, nel mettermi il cappotto vedo Ruby alzare i pollici verso l’altro, le sorrido e usciamo.
Abbiamo deciso di lasciare la macchina vicino al diner e di mangiare il gelato facendo una passeggiata, il chioschetto è vicino al negozio dei pegni. Rumple va matto per il gelato, lo mangiavamo tutti i giorni.
“A che state pensando?” la sua voce mi riscuote dai miei pensieri
“Se vi fa male il braccio”
“Non molto, ma d’altro canto tengo solo in mano un gelato, non faccio un grande sforzo”
“Giusto”
“Che progetti hai dopo che il lavoro con me sarà finito?”
“Tornerò al mio lavoro principale”
“Ovvero?”
“Io lavoro alla biblioteca ”
“Ma la biblioteca è chiusa da anni” mi dice confuso
. “Veramente è stata riaperta un po’ di tempo fa io ci lavoro da allora“
“La biblioteca è un mio immobile e non ricordo di aver dato il permesso per la riapertura o la ristrutturazione”
"Ehm…” cavolo “ io non lo so, ho solo risposto ad un bando che aveva messo fuori il comune, è cosi che ho avuto il lavoro”
“Questa cosa è assurda” sbotta di colpo sedendosi su una panchina del parco.
“Cosa ?”
“Tutta questa situazione, i ricordi che sono spariti, il mio incidente, che lasciatelo dire mi sembra assurdo, la gente, miss Lucas non mi ha mai sorriso in vita sua, mai, e sono andato a mangiare lì molte volte, e tu… Dio non so neanche come cominciare riguardo a te”
In pochi secondi è passato da voi al tu. “Che…che centro io?”
“Mi confondi, sono sempre stato un uomo solitario, non c’è mai stato nessuno nella mia vita e va benissimo così, e poi compari tu, con i tuoi sorrisi, le tue parole dolci, stasera mi hai detto persino che sono bello”
“È…è vero, sono sincera”
“Lo so, lo so dannazione che sei sincera, lo sento, ed è per quello che con te è difficile” dice alzandosi di scatto.
“Cosa? Cosa è difficile?” gli chiedo avvicinandomi.
“Essere distaccato, non lasciarmi coinvolgere da te. Da quando ho avuto l’incidente faccio strani sogni”
“Di che genere?”
“Sogno… me in un castello, vedo…vedo un sacco di persone vestite in modo strano, alcune volte ci sei anche tu” mi dice guardandomi terrorizzato “alcune volte hai un vestito tutto d’oro, altre uno azzurro, alcune volte leggi un libro, altre stai spolverando, ma sei sempre con me” sussurra guardandomi fisso. “Sarò sempre con te” bisbiglio avvicinandomi.
“Chi sei?” mi chiede guardandomi fisso negli occhi. Non riesco più a controllarmi, ormai solo un centimetro divide i nostri volti
“sono la donna che ti ha sempre amato” dico in un sussurro per poi baciarlo.
 
 
Lo sento irrigidirsi appena, ma poi si lascia andare e risponde al mio bacio con passione, non riesco a controllare le lacrime che ora escono libere dai miei occhi chiusi, < oh amore mio quanto mi sei mancato>
Faccio per abbracciarlo, ma lui si stacca da me con un gemito di dolore, inavvertitamente ho toccato la sua spalla ferita.
“Scusami non l’ho fatto apposta” faccio per toccarlo ma lui fa un passo indietro.
“Rumple… cosa?”
“Chi diavolo è Rumple?” mi chiede duro.
“Tu…tu non ricordi?”
“Che cosa dovrei ricordare?”
“Hai detto che hai sognato il castello, gli abitanti…me…”
“Quelli erano sogni miss French” l’uso del mio cognome da parte sua mi strappa un brivido
. “Tu…tu…”
“Ritengo” inizia con tono freddo “ che il nostro rapporto dovrebbe concludersi qui”
“Mi stai licenziando?” non è possibile
“Preferirei che continuasse a parlare con me dandomi del lei, come le ho detto la prima volta, non siamo in confidenza”
“Ma dopo tutto quello che c’è stato…le…le nostre giornate, il…il bacio”
“Le giornate erano lavoro, solo lavoro, per quanto riguarda il bacio è stato un errore, un attimo di debolezza che non ricapiterà più”
“Un errore? Un attimo di debolezza? non puoi pensarlo davvero”
“Mi duole darvi questa delusione ma è cosi” mi guarda fisso con quegli occhi freddi che non fanno altro che distruggermi l’anima pezzo per pezzo.
“Il bacio doveva farti ricordare”
“Ricordare cosa?”
“Il nostro passato, noi…insieme” stò continuando a piangere non riesco a fermarmi
“Noi insieme? Vaneggiate miss French non c’è nessun NOI, non c’è mai stato e mai ci sarà”
"Si invece c’era, noi ci amavamo, ma tu non te lo ricordi”
“Non lo ricordo perché non è mai successo”
"Invece si e posso dimostrartelo”
“Mi illumini, come vorrebbe farlo?
“La tazzina”
“La tazzina?”
“Si, quella con il bordo sbeccato, la ruppi io anni fa quando mi portasti al tuo castello la prima volta, è l’unica che si è salvata di quel servizio da thè perché le altre le distruggesti tu dopo avermi rinchiuso nelle segrete perché pensavi che ti avessi ingannato…”
“Un castello? Le segrete? Ma dove pensa di essere in una favola?” mi dice canzonatorio, non mi crede.
“Il bacio del vero amore doveva funzionare, doveva farti ricordare chi sei”
“E sentiamo, chi sarei di grazia?”
“Rumplestilskin”
“Rumplestilskin? Oddio ma lei è pazza, mi stà dicendo che per lei io sarei il personaggio di una favola”
“Non per me…è quello che sei”
“Ora la smetta con tutte queste sciocchezze. Me ne torno a casa, la pregherei di riconsegnarmi le chiavi sia della mia abitazione che della macchina”
Riesco solo a stare li a fissarlo, lentamente tolgo dalla tasca del cappotto sia le chiavi di casa sua che le chiavi della macchina. Nel momento stesso in cui le prende si gira e se ne va.
 
 
Appena sparisce dalla mia vista mi accascio sulla panchina e piango disperata, piango tutte le lacrime che non ho versato in questi giorni, piango sui pezzi del mio cuore spezzato.
“Non smetterò mai di lottare per te Rumple, mai”

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Capitolo 6
*** andando avanti ***


Era mattina inoltrata ormai quando decisi di alzarmi dal letto. Trovai due messaggi sul mio cellulare, uno era di Ruby che mi chiedeva com’era andato il resto della serata, l’altro era di Whale: Rumple l’aveva chiamato per informarlo che non avrei più lavorato per lui e che sarebbe tornato alla sua solita vita e mi chiedeva che era successo.


Il bacio non aveva funzionato, ovviamente, avevo affrettato troppo i tempi, ma quando ho sentito dei suoi sogni mi sono illusa che sarebbero bastati, invece ho solo peggiorato la situazione. Con passo lento mi avvio di sotto, sono giorni che la biblioteca è chiusa, ho trascurato anche troppo il mio lavoro.
La giornata passa in modo tranquillo, Ruby all’una mi porta il pranzo e mi chiede spiegazioni, le racconto cos’è successo e quasi scoppio a piangere di nuovo.
 “Mi dispiace Belle”
 “Anche a me, ma per un attimo mi sono illusa che potesse funzionare, sono stata troppo frettolosa”
 “Rivuoi solo indietro il tuo amore, è normale”
“Sarà, ma avrei dovuto agire diversamente, ora sarà ancora più difficile, senza contare che di sicuro mi crederà pazza dopo quello che gli ho detto”
 “La speranza è l’ultima a morire Belle, se rivuoi indietro Gold di sicuro ci riuscirai, troverai il modo”
“…lo spero, senti potresti informare David e Snow di cosa è successo?! devono sapere che ormai Rumple non è più controllato”
 “Si certo ci penso io, ci vediamo dopo Belle”



La mia amica mi abbraccia e se ne va, io per tutto il pomeriggio vado avanti come un automa. I clienti entrano ed escono di continuo, ma io quasi non ci faccio più caso.
L’orario di chiusura è vicino quando sento la porta aprirsi, sospirando leggermente mi avvio alla reception. Nel superare l’ultimo scaffale rimango impietrita, Rumple o meglio Mr Gold è fermo al centro della stanza guardandosi intorno curioso.
 “Ehm…Mr Gold”
 “Salve miss French”
“Cosa …cosa ci fa qui?”
 “ volevo vedere la biblioteca, complimenti è molto bella”
 “La…la ringrazio”
“Da quando ne ho memoria non ricordo di averla mai vista aperta, ma era ora. La popolazione di Storybrooke dovrebbe iniziare a farsi una cultura”
Non riesco a parlare, mi sento tremendamente impacciata, non mi aspettavo di rivederlo così presto, non dopo ieri sera.
“Sa sono passato in comune stamattina, ho parlato con il sindaco Mills della biblioteca. A quanto pare, qualche mese fa, ho io stesso firmato i documenti per la riapertura dello stabile”
“Ah si ?”
“Già, io però non ho memoria di questo”
“L’incidente”
“L’incidente, l’incidente, continuate tutti a ripetermelo ma c’è qualcosa che non mi state dicendo. Quando questa mattina ho detto al dottor Whale che il nostro rapporto lavorativo si era concluso mi ha chiesto subito se ricordavo. Alla mia risposta negativa ha continuato dicendo che a suo avviso era meglio che io stessi vicino a lei ancora per un po’. Poi vado in comune e parlando con il sindaco della biblioteca mi chiede di lei e di come procede la mia guarigione. Allora, come in precedenza, rispondo che io e lei non intratteniamo più nessun rapporto lavorativo, ma che la mia guarigione procede bene. Immagini la mia sorpresa quando anche il sindaco mi consiglia di trattenerla al mio fianco ancora per un po’ di tempo”


 Posso capire che Whale abbia cercato di aiutarmi, ma anche Regina? Questo mi sconvolge sul serio.


“Non so che dirle Mr Gold, forse ritengono che io sia la persona migliore per aiutarla nella sua riabilitazione”
 “Questo è palese, solo mi chiedo perché” si avvicina di qualche passo verso di me, ormai pochi centimetri ci separano. Devo inclinare leggermente la testa per guardarlo negli occhi, anche con i tacchi sono più bassa di lui.
 “Perché lei, perché non qualcun altro, un' infermiera, un' altra assistente, perché proprio LEI”
“Perché io posso aiutarti a ricordare chi sei davvero” al diavolo i lei, il voi e il resto
 “Rumplestliskin” sussurra.
 “Che tu ci creda o no, è quello il tuo nome”
“Il mio nome è Robert Gold”
 “No, è Rumplestliskin. Questa vita, questo posto, sono tutti una bugia e tu lo sai, senti che c’è qualcosa che non va, qualcosa che non riesci a spiegarti”
 “Io …io non …”
 “Si si lo so, pensi che io sia pazza, che mi stia inventando tutto e se fossi nella tua stessa situazione la penserei come te, ma non è cosi, è tutto vero, quello che ti ho detto ieri sera è la verità”
“Lei mi ha detto che sono il personaggio di una favola, che vivevo in un castello e che … noi due stavamo insieme … io dovrei credere a tutto questo?”
“Si, perché è vero”
Mi guarda fisso ancora per qualche secondo i nostri sguardi non si spostano l’uno dall’altro, alla fine lui sospira e si volta per andarsene.
 “Devi ricordare” dico sussurrando.
 “Perché?" mi chiede con la mano sul pomello e lo sguardo rivolto alla porta.
 “Perchè io rivoglio il mio Rumple, rivoglio il mio vero amore”
“E se io non volessi?” mi chiede beffardo girandosi leggermente.
 “Allora ti rimarrà soltanto quel vuoto nel cuore… e una tazza dal bordo sbeccato”
Lo vedo sgranare gli occhi di scatto per poi andare fuori velocemente dalla porta.






 
Un'altra settimana passa lenta.
Ho visto Rumple solo per strada e una volta da Granny di sfuggita.
Non mi rivolge mai la parola direttamente, fa solo un cenno del capo in segno di saluto, quando non fa finta di non vedermi.

Ho deciso di lasciargli il suo spazio, è difficile, molto difficile, ma “fortunatamente” c’è qualcosa che mi distrae dalla situazione.
Cora è sparita dalla circolazione e questo ci preoccupa tutti.
Uncino è controllato 24 su 24 e continua a dire che non sa assolutamente dove si trova, ma fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Ora solo Regina può difenderci con il suo potere visto, che Rumple non sa neanche di averlo un potere.


 “Ci sono pattuglie ovunque, ma di lei nessuna traccia” David si siede pesantemente vicino a Snow, gli altri occupanti del tavolo siamo io, Emma e Regina.
“Mia madre è brava a non farsi trovare, questo suo periodo di pausa tra un attacco e l’altro non mi piace per niente”
“Sei sicura di non sapere cosa vuole esattamente?” chiede Emma.
“Miss Swan se mia madre mi avesse informato di ogni dettaglio del suo piano l’avrei già riferito ne può star certa, l’unica cosa che mi ha detto è che si vuole vendicare di Snow e del suo principe, non ha detto altro”
 “Tutta questa fatica per attaccare loro mi sembra esagerata, senza contare che si è alleata con Uncino, a che cosa le serviva?”
 “A portare qui i suoi ‘effetti personali’ a quanto pare” sospira stancamente Regina.
 Per ‘effetti personali’ intende il gigante che abbiamo trovato sulla nave di Uncino che ha cercato di uccidere David scambiandolo per il fratello. Fortunatamente l’abbiamo fermato.


 Gold era presente quando abbiamo tirato fuori Anton dal cratere, fortunatamente l’ha visto piccolo e non gigantesco che correva per la città.
Quando ha chiesto che succedeva, Emma ha detto che si trattava di esplosioni di tubature nel sottosuolo che ha provocato tutte quelle scosse di terremoto fino al cratere.
Rumple aveva una faccia sconvolta come se dicesse “ma seriamente credete che io posso anche solo prendere in considerazione una scusa del genere?”, ma non ha replicato. Si è girato ed è tornato in negozio, non mi ha rivolto l’attenzione neanche per un secondo e questo mi ha ferito.


 “Comunque senza Regina e senza Uncino è sola e questo è un vantaggio per noi”
 “Mia madre è pericolosa SOPRATTUTTO da sola”
 “Si ma qui è in un posto che non conosce, è fuori dal suo ambiente” dico convinta "oltre e te ed Uncino non c’è nessuno che potrebbe aiutar…” mi blocco di colpo come fulminata.
“Belle? Belle che c’è?” mi chiede preoccupata Snow.
“Rumple…lei conosce Rumple”
 “Ma lui è senza memoria, non può fare niente per lei”
 “Lui no, ma il suo negozio si” dico alzandomi di scatto e correndo, spero di sbagliarmi.


Quasi buttiamo giù la porta quando entriamo al banco dei pegni, Rumple ci guarda malissimo “Sembra che quando io abbia comprato quel cartello con su scritto chiuso abbia sprecato il mio denaro”
“Gold dobbiamo parlare” Regina va diretta verso di lui “mia madre è stata qui?”
“Chi?”
“Mia madre…Cora”
 “Mi spiace sindaco, ma non so come sia fatta sua madre e non conosco nessuno con quel nome” dice facendo il giro del bancone e venendo verso di noi.
 “Maledizione, come facciamo a sapere se è stata qui se neanche si ricorda che faccia abbia” dice stizzito David guardandosi intorno.
“Non saprei, potreste provare a descrivermela per iniziare” dice Rumple deridendoci.
 A quel punto mi avvicino io “è una donna di mezza età, capelli castani, occhi scuri, bella” sussurro “dai modi gentili”
“Penso di aver capito di chi parlate, non sapevo che fosse sua madre sindaco”
“Si è mia madre, perché è stata qui? Cos’ha preso?”
 “Nulla, ha lasciato qualcosa veramente” detto questo si avvicina ad una scatola messa sopra la vetrinetta a destra. Dopo averla aperta ne tira fuori quello che sembra essere un mappamondo, solo che è tutto bianco opaco.
 “Mi ha lasciato questo oggetto dicendo che mi sarebbe servito e poi è sparita, ma con tutto il rispetto, per quanto quest’oggetto sia curioso non so che farmene”
“È un localizzatore” sussurra Regina avvicinandosi “con questo oggetto si possono trovare le persone con cui dividiamo il sangue, basta pungersi il dito con l’ago posto in cima e l’oggetto ci dirà dove si trova la persona che cerchiamo”
“Ma perché Cora avrebbe dato quest’oggetto a Gold?” chiede Snow confusa.
“Per ritrovare suo figlio” rispondo io.
 “Suo figlio?”
“Si, il figlio di Rumple è in questo mondo ecco il perché del maleficio e di tutto il resto, voleva ritrovarlo”
 “Ma perché aiutare Gold?”
“Non è un aiuto, è uno scambio” disse Regina avviandosi nel retro del negozio e iniziando ad aprire tutto gli sportelli che trovava.
“Che state facendo?” chiede irritato Rumple “signor sindaco è pregata di non frugare tra le mie cose”
“Si si certo Gold, fammi solo capire cosa cercava mia madre qui e me ne andrò” Regina inizia a frugare in lungo e in largo mentre noi aspettiamo, Rumple è sempre più spazientito.
“Così…ora salta fuori anche un figlio” mi chiede continuando a guardare però Regina.
“Si… hai un figlio”
 “E come si chiama?”
“Baelfire”
“Baelfire? Che razza di nome è?” mi chiede canzonatorio.
 “È il suo nome, ti è sempre piaciuto”
“E questo figlio è mio e suo?” mi chiede con una sfumatura di maliziosità del tutto nuova.
“Ehm… no… è tuo e di Milah, la tua ex moglie”
“Bene la trama si infittisce, ho anche un ex moglie. E di grazia dov’è il mio unicorno?”
 “Hai cercato di farmelo uccidere quando mi addestravi, ma non ti so dire se fosse tuo quell’animale o no” a rispondere è stata Regina, in un mobile vicino alla porta d’ingresso ha trovato la borsa di Rumple, dentro ci sono le pozioni e i vari ingredienti.
 “Manca qualcosa” dice Regina esaminando il contenuto.
 “Cosa?”
 “Sangue di chimera e occhio di vipera”
 “A cosa servono quelle cose?”
“Per il sortilegio del senza cuore”
 “E che effetti ha ?”
 “Serve a far si che qualcuno ti ami”
“Ma questo non va contro gli insegnamenti della magia?” chiede Emma sconvolta “niente amore, niente resurrezione”
“Si, ma questo incantesimo serve a fare in modo che quella persona sia obbligata ad amarti, non è vero amore, ma è comunque una cosa molto vicina”
 “E su chi dovrebbe usarlo Cora un incantesimo del genere?”
 “Su di me, mia madre ha intenzione di usarlo su di me, in modo tale da essere dalla sua parte e aiutarla con chissà quale cosa voglia fare”
“Ma siete tutti seri ?”
Rumple ci guarda tutti come se ci fossimo messi a parlare in una lingua straniera.
“Magie, sortilegi, pozioni, ma che cosa succede?”
 “Gold ora non abbiamo tempo di spiegare, ma la situazione è critica” dice Regina chiudendo la borsa di scatto e avviandosi all’uscita “per completare la pozione serve anche il cuore della persona che si odia di più”
“Quella sarei io presumo” risponde afflitta Snow.
“Si quindi ora dobbiamo mettere al sicuro te e alla svelta”
 “E Rumple?” chiedo angosciata “Cora si è già avvicinata una volta a lui, non voglio che lo faccia ancora”
“Bene, tu starai con lui, se Cora si avvicina ancora avvertici subito, non cercare di attaccarla ti farebbe del male… o peggio”
 “Va bene” non le permetterò di fare del male a Rumple.
“Scusatemi ma io non voglio assolutamente avere la compagnia di miss French”
“Mi spiace Gold o cosi o la sbatto in cella” dice dura Emma.
“Ah si? E con quale accusa ?”
“Una semplice custodia di 72 ore a titolo di precauzione. Un uomo come lei Gold ha sempre dei segreti, quindi decida o Belle o le sbarre”
“… va bene” Rumple si volta e sparisce dietro la tenda sul retro.
“Grazie” dico ad Emma.
 “Figurati, solo state attenti”
 “Non preoccuparti” David, Snow , Emma e Regina se ne vanno, io chiudo la porta a chiave e ci appoggio la fronte sospirando.



 

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Capitolo 7
*** in trappola ***


Dopo un'ora ricevo un messaggio da Emma, Cora ha cercato di prendere il cuore di Snow, fortunatamente Regina l’ha fermata.
Io sono rimasta in negozio con Rumple. Non mi ha rivolto la parola neanche una volta, si è messo a dare un'occhiata al contenuto della borsa che Regina ha trovato. Ha un' aria piuttosto buffa mentre esamina le varie ampolle, zampe ecc ecc..

“Non è possibile…” sussurra.
“Cosa?”
“Tutto questo…insomma non può essere vero, la magia non esiste, è un invenzione, non…”
 “La magia esiste, e tu la conosci bene, a dir la verità”
 “Io?”
“Nelle nostre terre tu sei conosciuto come il Signore Oscuro”
“Come?”
 “Sei uno dei maghi più potenti che esistano nella foresta incantata, anzi tu SEI il più potente” “Dovrei esserne lusingato?”
“Non saprei, vedila come vuoi”
 “E…e noi, nella FORESTA INCANTATA come ci siamo conosciuti?”
 “Bhe… mio padre ti fece chiamare per aiutarci a sconfiggere gli orchi nelle nostre terre, tu accettasti ma solo se io fossi venuta a lavorare per te come tua governante”
“E lei ha accettato?” è sconvolto.
 “Certo, ho salvato la mia terra e la mia gente, non mi pento di quello che ho fatto, e poi… ho conosciuto te” dico sussurrando alla fine.
“E… e per quanto riguarda mio figlio ? B… ehm”
 “Baelfire… quando aveva 14 anni cadde in un portale che lo portò qui. Tu eri da poco diventato il Signore Oscuro, ma da allora hai cercato tutti i modi possibili per ritrovarlo”
“…ho una moglie…”
 “Milah…lei…lei è morta molto tempo fa”
 “…”


Vedo lo sguardo scettico che ha, ma vedo anche la confusione e la voglia di credere che sia tutto vero.
“Non so davvero che pensare”
“Stai tranquillo, quando ti ritornerà la memoria sarà tutto più chiaro”
Il mio telefono si mette a suonare, è Emma.

“Pronto”
 “Belle, Regina è convinta che per stasera non ci saranno altri attacchi da parte di Cora, dice che ora potete andarvene dal negozio”
 “Va bene, grazie per avermi aggiornato” chiudo la chiamata e mi giro verso Rumple che mi fissa curioso.
“Hanno detto che possiamo andare, Cora non dovrebbe essere una minaccia per stasera”
“La madre del sindaco è molto pericolosa vedo, non me ne stupisco conoscendo la figlia, da qualcuno deve aver pur preso” mi dice sogghignando avvicinandosi all’uscita.


 Lo seguo in silenzio, non so se ha creduto alle cose che gli ho detto, ma spero che almeno ci ragioni su.
“Bene, visto che per stasera a quanto pare non corriamo più PERICOLI, io me ne andrei a casa” mi dice Rumple.
“Certo, ma comunque mi sentirei più sicura nell’accompagnarti, non voglio rischiare”
“Non credo sia necessario che…”
 “Insisto” non lo lascerò andare in giro da solo, non stasera.
“…bene” mi risponde dopo una breve pausa e si avvia alla macchina.
 “Non ti fa bene guidare, dovresti far riposare il braccio ancora per un po’”
 Mi guarda leggermente irritato, non so se per il tu con cui mi stò rivolgendo a lui o per questa mia preoccupazione.
“Stò bene ormai sono quasi del tutto guarito”
 “Quasi”
“È comunque abbastanza”
Il tragitto fino a casa sua lo passiamo in assoluto silenzio. Mi è mancato, anche il solo stare qui vicino a lui in silenzio è una cosa enorme per me. Cosa darei per ricevere uno dei sui abbracci, sentire la sua voce che mi dice che andrà tutto bene, sentire le sue labbra sulle mie…


“Siamo arrivati” Il suo parlare mi distoglie dai miei tristi pensieri, guardo la casa davanti a me con un senso di enorme nostalgia.
“Ok, tu entra io torno al mio appartamento”
“Non avevo pensato al fatto che lei adesso dovrà tornare in città a piedi” mi dice con un espressione quasi colpevole sul viso.
 “Non importa va bene così, volevo vedere che tornavi a casa sano e salvo” e nel dirlo appoggio una mano sulla sua che tiene sul volate, i nostri sguardi si incrociano e mi sembra di morire, non vedo più la luce nei suoi occhi, ora sono vuoti, privi di qualcosa se non della diffidenza.
“Bene io vado” stò per scendere dalla macchina quando mi sento trattenere, abbasso lo sguardo e vedo la mano che poco prima ho toccato ora stringe il mio braccio con decisione.

Lentamente torno a guardarlo, lui dal canto suo non fa altro che fissare dritto davanti a se.
Dopo un tempo infinito si gira a guardarmi.
Dolcemente mi tira verso di se, il mio cuore inizia a battere all’impazzata, è cosi forte che ho paura che anche lui lo senta.
Lentamente avvicina il suo viso al mio, all’inizio mi sfiora appena le labbra, ma poi il bacio diventa più deciso.
Lo abbraccio con forza, come se stessi cadendo e lui fosse l’unico appiglio che c’è.

Non so dire da quanto ci stiamo baciando, intere stagioni possono essere passate che io non me ne accorgerei, qui stretta a lui, con le sue labbra sulle mie e il suo profumo intorno a me niente ha più importanza, solo io e lui contiamo ora, ma questo sogno finisce come è iniziato, mi stacco di scatto, lui mi guarda confuso.
“Belle…”
Stò ansiamando, fatico a prendere il respiro
 “Non posso” sussurro appiattendomi contro la portiera.
“Cosa?”
“Non posso… perché…perché mi hai baciato?”
“Io…non lo so”
“Ecco perché non posso, i nostri baci prima avevano un valore, un significato, ora… ora non sono niente, io non sono niente per te” Non mi risponde, ritorna a fissare fuori dal parabrezza il giardino di casa.

Esco dalla macchina di corsa e mi avvio a passo svelto verso casa mia.
Le lacrime iniziano ad uscire dagli occhi cosi dal nulla, non mi sono neanche resa conto di aver iniziato a piangere, non so per quanto potrò reggere ancora questa situazione.
 “Una bella ragazza come te non dovrebbe andarsene in giro tutta sola” Una voce maschile mi fa sobbalzare all’improvviso, dall’ombra appare Hook, sogghigna leggermente giocando con il suo uncino.
 “Che ci fai qui ? dovresti essere sotto sorveglianza”
 “Ma per favore, pensi seriamente che non sappia come scappare dalla guardia di un paio di nani? Sono un pirata tesoro”
“Cosa vuoi?” gli chiedo mentre lentamente indietreggio pronta a correre.
“Io da te niente, ma a quanto pare a lei servi”
“Lei…”
 “Buona sera mia cara”
Dall’ombra subito dietro ad Hook appare Cora.

Immediatamente mi giro e faccio per scappare, ma i miei piedi sono ancorati all’asfalto della strada, la strega mi ha immobilizzato.
“Cos’è tutta questa fretta, non è educato abbandonare una conversazione”
Cora mi si avvicina lentamente con passi studiati, sono in trappola.
 

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Capitolo 8
*** tortura ***


“Allora ragazzina dimmi: dove ha nascosto il pugnale Rumplestiltskin?”


Sono ore che Cora non fa che chiedermi del pugnale ma io non cedo, può continuare a torturarmi quanto vuole non saprà mai dove si trova.

“Stò iniziando a perdere la pazienza… Rumple aveva intenzione di lasciare la città e di sicuro non si sarebbe portato dietro quell’oggetto visto che all’esterno la magia non c’è e questo mondo è troppo imprevedibile”
Cora mi guarda dall’altro in basso con sufficienza, non fa altro che girare intorno alla sedia dove sono legata.
“Dov’è il pugnale?”
“Chi ti dice che io sappia dov’è?”
“Perché, mia cara, Rumple ti ama” l’ultima parola la dice in tono derisorio “e oltre a suo figlio, tu sei l’unica altra persona al mondo di cui si fida, e visto che tu non eri di sicuro la sua compagna di viaggio, l’unica altra cosa che potevi fare per renderti utile era quella di tener al sicuro il pugnale”
“Questo è quello che pensi tu” sussurro.
“No, questa è la verità”
Cora alza velocemente la mano verso di me, è lontana ma la mia gola viene stretta da una presa ferrea che mi blocca il respiro.

“Se vai avanti cosi la ucciderai”
La strega abbassa la mano girandosi verso la voce. Hook è appoggiato allo stipite della porta e gioca mollemente con il suo uncino.
“Ti stai forse preoccupando per lei?”
“Assolutamente no, ma se è vero che sa dov’è il pugnale ci serve più da viva che da morta”
“Io non so…”
“SILENZIO” 
Cora si rigira verso di me, i suoi occhi sono pozzi neri.
“Sono stata clemente con te piccola ma adesso sono stufa. Non vuoi dirmelo con le buone? Allora ricorrerò ad un altro genere di trattamento”
“Puoi usare tutte le torture che vuoi, ma non ti dirò nulla. Che io sappia o meno dove si trova il pugnale è irrilevante, TU NON LO SAPRAI MAI”
“Lo vedremo” il sorriso che mi rivolge mi fa gelare il sangue  “Hook caro potresti passarmi per piacere la mia sacchetta”


Hook si avvicina allo scrittoio e prende la sacchetta di Cora. Mentre la strega allunga la mano per prendere l’oggetto il capitano mi lancia uno sguardo strano.
“Hai fegato devo ammetterlo, molti dopo tutto questo tempo avrebbero già cantato”
“Potete torturarmi quanto volete, non vi dirò niente”
“Tu sei pazza” mi sfotte Hook.
“No, è innamorata” risponde Cora distrattamente. La vedo mischiare delle boccette
“Io continuo a dire che è pazza” borbotta l’uomo andando a sedersi poco lontano.
“Perché essere innamorata di lui mi renderebbe pazza?” lo sfido.
“Perché è un mostro”
“Anche tu lo sei ma Milah ti amava comunque”
“NON TI AZZARDARE A NOMINARE NEANCHE IL SUO NOME, TEMPO FA TI HO DETTO COS’E’ SUCCESSO E TU ANCORA SEI AL FIANCO DI QUELL’ASSASSINO”
“E CONTINUERO’ AD ESSERLO…l’uomo che ha ucciso il tuo amore è diverso dall’uomo che conosco io, è cambiato”
“Ragazzina quelli come Rumple e me non cambiano” mi dice Cora ridendo.
“Non osare paragonarti a lui” sibilo con rabbia “ tu crei distruzione per il gusto di farlo, lui non è cosi”
“Guardati attorno, queste persone, questa CITTA’ è qui per colpa di Rumple, ha reso tutti infelici”
“Tua figlia ha lanciato la maledizione”
“O perché Rumple l’ha convinta che fosse l’unico modo per avere il suo lieto fine, ma l’ha fatto solo perché cosi LUI potesse avere quello che vuole”
“Rivuole suo figlio…”
“E per questo ha rovinato la vita di mia figlia, reso orfana la salvatrice, e distrutto la vita di molti… pensi che solo perché lui aveva una NOBILE CAUSA questo lo giustifichi?”
“No…”
“Quindi bambina dimmi in cosa siamo diversi?”
Non ho mai analizzato così a fondo la situazione.
So che Rumple non è un santo, so quanto male ha fatto nella sua vita, ma so anche che può cambiare… io l’ho visto.


“Bene, ora torniamo alle cose serie. Te lo chiederò ancora una volta in modo calmo: dove si trova il pugnale di Rumplestiltskin?”
Il silenzio è l’unica cosa che ottiene da me.
“Come vuoi cara, ora userò le maniere forti” detto questo mi si avvicina “ Hook aprile la bocca”
Hook mi tiene la testa saldamente con la mano provvista di uncino, mentre con l’altra mi tiene aperta la bocca. Provo a liberarmi ma è tutto inutile. Cora mi versa in bocca un liquido giallo, provo a sputarlo ma non riesco, sento il liquido che lentamente scende in gola.
“Ottimo” dice la strega soddisfatta.
“CHE COSA MI HAI DATO?”
“Una pozione molto speciale, ogni volta che ti pongo una domanda tu risponderai sinceramente”
“Un siero della verità” sussurro terrorizzata.
“Esattamente” Cora sorride con finta dolcezza “ora mia cara per l’ultima volta…dov’è il pugnale di Rumple?”

Tengo la bocca chiusa o almeno è quello che penso, ma dopo pochi secondi sento la mia voce: “si trova nella biblioteca”
“Benissimo”
“MALEDETTA STREGA” le urlo addosso, dopo un secondo sento un dolore lancinante all’altezza della mia spalla, volto lo sguardo e vedo un taglio lungo e profondo “CHE COSA SUCCEDE?”
“Chiedo scusa mia cara mi sono dimenticata di dire che quella pozione non era un semplice siero della verità. Questa pozione possiamo dire che percepisce la rabbia, o meglio la frustrazione…ogni volta che tu rispondi ad una mia domanda a cui non vorresti dare una risposta, ti viene inferta una ferita. Mi sono spiegata?”
“Ogni…ogni volta che io ti rispondo mi ferisco” sussurro.


“Esattamente, ma ora andiamo alla biblioteca, ho qualcosa da prendere”

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Capitolo 9
*** Mio ***


Buongiorno a tutti*.
Con questo capitolo termino la mia storia.
Vorrei ringraziare tutti voi che mi avete seguito chi con i commenti e chi con solo la lettura, siete stati fantastici.
Un grazie enorme va alla mia amica Alice, senza di lei tutto questo non ci sarebbe ( come ogni cosa che scrivo), è il mio coraggio , la mia motivatrice, la mia correttrice di bozze, la mia organizzatrice di idee, grazie amica mia <3
Aspetto i vostri commenti,sia positivi che negativi.
a presto spero
baci
Emma_blue
 
 
 



Cora e Hook mi hanno portato alla biblioteca. Con un pigro gesto della mano la strega ha iniziato a rovesciare uno per uno gli scaffali, cercando il pugnale.
“Stiamo perdendo tempo, non lo troveremo mai cosi”
“Pazienza mio caro” risponde Cora continuando la sua opera “la pozione non sbaglia: se la ragazza ha detto che è qui allora si trova qui”
Hook si avvicina a me, con fare rabbioso mi strappa il bavaglio.
“Il pugnale dov’è?”
“Qui” rispondo in automatico e subito un altro taglio mi compare sul corpo, questa volta all’altezza dello stomaco.
“Stai mentendo?”
“No” questa volta mi ferisco all’altra spalla.
“Cosa ti ho detto caro ? la pozione non fallisce mai”



La mia mente è in sobbuglio. Non riesco a liberarmi dalle corde e le ferite mi fanno male, stò perdendo troppo sangue. Il pugnale è ben nascosto, non lo troveranno facilmente, ma prima che mi rivolgano altre domande devo riuscire a scappare.
Le corde sono legate strette e ogni mio sforzo sembra inutile, la fuga è il mio primo pensiero, il secondo è Rumple, non voglio che trovino il pugnale.
 
Rumple amore non è colpa mia, stò cercando di tenere duro per te, fino al mio ultimo respiro cercherò di proteggerti. Il mio unico rimpianto è di non averti visto un ultima volta, so già che da qui non uscirò viva.
Spero tu possa ricordare alla svelta, ricordati di Bae, della tua vita, ma ricordati anche di noi e di quanto tu mi abbia amato perché amore tu l’hai fatto, mi hai amato davvero.



“Bene qui non c’è”
Cora mi si avvicina proprio mentre termino i miei pensieri e il mio silenzioso addio a Rumple.
“Quindi ragazzina ricominciamo: dimmi ESATTAMENTE dove si trova il pugnale”

Ti amo Rumple

“È…”

Le mie parole si disperdono nel boato che proviene dalla porta che si spalanca di prepotenza.
Regina, Emma, Snow, David e Ruby entrano come delle furie.
Senza neanche il tempo di parlare, Regina scaglia una palla di fuoco in direzione di Cora, David si lancia in direzione di Hook e i due iniziano una battaglia a suon di spade. Snow, Emma e Ruby si avvicinano a me e mi liberano dalle corde.
“Belle stai bene?” mi chiede preoccupata Ruby notando il sangue sui miei vestiti
“Non molto, stò perdendo molto sangue” la pozione continua a fare effetto, fortunatamente non compare nessuna ferita queste sono domande a cui voglio rispondere.
“Che è successo?” chiede Emma spostandomi fuori dall'edificio dove la battaglia si svolge.
“Cora e Hook mi hanno rapita. Volevano sapere dove Rumple nasconde il pugnale, quando mi sono rifiutata, mi ha dato una pozione che ricorda il siero della verità, solo che ad ogni risposta che do la conseguenza è una ferita”
“Oddio quindi rispondendo alle nostre domande ti stiamo ferendo?” dice terrorizzata Snow.
“No no, funziona solo con risposte a domande che non voglio dare”
“Dobbiamo portarti in ospedale e alla svelta” dice Emma trascinandomi in direzione del suo maggiolino.
“No, devo…devo prendere il pugnale di Rumple, non voglio che lo abbiano loro” mi stacco decisa dalla presa dei Ruby e mi avvio verso la biblioteca.
“Belle non puoi entrare, rischierai di essere ferita” mi dice Snow cercando di riportarmi alla macchina.
“No io… io devo salvare Rumple”
“Mia cara quella che ha bisogno di essere salvata è lei”



Mi giro di scatto al suono della voce che ha parlato, Rumple è a pochi passi da noi, mi guarda attento. Passa lo sguardo sulle mie ferite e sul sangue che si allarga sempre di più sui miei vestiti.
“Rumple” sussurro facendo un passo verso di lui, ma sono troppo messa male. Inciampo subito, ma con mia sorpresa non finisco per terra, ma vengo sorretta da un paio di braccia magre ma forti che mi stringono con dolcezza.
“Belle” sussura Rumple con paura.
“Vogliono…vogliono il tuo pugnale… non… non “
“Shhh non parlare, dobbiamo portarti in ospedale”
“Non…c’è… tempo…il …pugnale”
“NON MI INTERESSA DEL PUGNALE DANNAZIONE”
“Invece deve…interessarti, se lo prenderanno …ti …ti potranno controllare, potrebbero…potrebbero farti fare cose orribili…e io… non …voglio”
“Belle perché…perché non hai detto dove si nascondeva quel dannato affare” Rumple piange… non credo di averlo mai visto piangere, le sue lacrime mi cadono piano sul viso, lui prontamente le toglie con il pollice.
“Perché io devo… proteggerti”
“Perché?”
“Perché…ti amo…e …lotterò sempre per te…sempre”
“Oh Belle…” Rumple sussurra il mio nome con disperazione avvicinando il viso, sento le sue labbra che come una carezza leggera sfiorano le mie.


E poi un onda di magia passa attraverso di noi e si allarga colpendo il paesaggio circostante.
Vedo Rumple aprire gli occhi prima confuso e poi consapevole.
“Belle…Belle amore mio”
“Rumple… tu … tu ricordi” dico sfiorandogli una guancia con la mano.
“Dio, Belle che ti hanno fatto…”
“Ora non … ha importanza… prendi il pugnale Cora lo cerca”
“La strega può aspettare. Ora devo occuparmi di te”
“Ho…ho sonno Rumple…”
“Ha perso troppo sangue Gold dobbiamo muoverci”
“Belle…Belle non chiudere gli occhi resta con me”
“Rumple… ti amo” sussurro prima di chiudere gli occhi.
 
Sento la sua voce ma è lontanissima, lui ricorda è questo l’importante , sono riuscita a proteggerlo.
 
 
Apro gli occhi lentamente, mi sembra di avere addosso alle palpebre chili di cemento.
La prima cosa che vedo quando finalmente riesco nell’impresa è un soffitto bianco, c’è odore di disinfettante nell’aria che ricordo molto bene.
“Sono all’ospedale” sussurro tra me e me.
“Si cara, nonostante ti abbia curato le ferite avevi perso troppo sangue”
Giro la testa di scatto, grande errore, questa inizia a girare come una trottola. Dopo due secondi metto a fuoco la stanza. Rumple è seduto sulla poltrona vicino al letto, ha l’aria stanca, la cravatta è appoggiata insieme alla giacca sul bracciolo, noto che la sua camicia ha i primi bottoni slacciati e dal suo viso vedo ancora la preoccupazione e la paura
“Cos…cos’è successo?”
“Cora è morta…Hook al momento non si trova”
“Tu…tu…”
“Se l’ho uccisa io ? No è stata Regina”
“Il pugnale…”
“È al sicuro…grazie a te”
“Mi dispiace… non volevo portarli alla biblioteca ma Cora mi aveva dato una pozione…”
“Lo so amore, va tutto bene, non pensarci più”
Mi si avvicina lentamente e si siede sul bordo del letto, con delicatezza mi prende la mano e la bacia, quasi piango, il mio Rumple è tornato.
“Amore potrai mai perdonarmi ?”
“Perdonarti?”
"Di come mi sono comportato. Ti ho trattato malissimo e credimi non volevo”
“Lo so, non è stata colpa tua, era l’effetto della maledizione”
“Già che tu hai spezzato, con il bacio del vero amore cara”
“Il bacio ha funzionato solo perché tu hai iniziato a corrispondermi”
“Arrivato a quel punto mi sembrava scontato. Una giovane donna, bella e intelligente che non faceva altro che venirmi dietro, nonostante i miei insulti, la mia freddezza e il mio cercare di allontanarla, rischia la vita per un oggetto che a quanto pare mi sarebbe stato fatale, se finito nelle mani sbagliate. Come si fa a non innamorarsi” mi dice facendomi l’occhiolino.
Sorrido finalmente felice, quanto mi è mancato.
“Rumple tu sai come hanno fatto a trovarmi gli altri?”
“Sono stato io, o meglio Mr Gold”
“Cosa?”
“Ero nel mio negozio e tu non ti sei fatta viva, e già di per sè l’ho considerato strano ma non ho voluto farci caso. Ma ad un certo punto ho sentito come un dolore vicino al cuore” nel dirlo prende le nostre mani insieme e le avvicina all’organo che ora batte furioso nel suo petto “ho capito che ti era successo qualcosa, poteva essere solo quello, e cosi ho avvertito lo sceriffo, loro si sono mosse subito per cercarti”
“Tu…tu sentivi che ero in pericolo?”
“La mia mente poteva averti cancellato, ma il mio cuore non potrebbe mai farlo”
Avvicino il suo viso al mio, il bacio che ci scambiamo ha il sapore salato delle lacrime, ma anche dolce del nostro amore.

“L’avevo detto che ti avrei riportato da me” sussurro finalmente felice tra le braccia del mio amore

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