Hacerlo Para Mi - Jortini

di GeorgiaRose_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter One ***
Capitolo 2: *** Chapter Two ***
Capitolo 3: *** Chapter Three ***
Capitolo 4: *** Chapter Four ***
Capitolo 5: *** Chapter Five ***
Capitolo 6: *** Chapter Six ***
Capitolo 7: *** Chapter Seven ***
Capitolo 8: *** Chapter Eight ***
Capitolo 9: *** Chapter Nine ***
Capitolo 10: *** Chapter Ten ***
Capitolo 11: *** Chapter Eleven ***
Capitolo 12: *** Chapter Twelve ***
Capitolo 13: *** Chapter Thirteen ***
Capitolo 14: *** Chapter Fourteen ***
Capitolo 15: *** Chapter Fifteen ***
Capitolo 16: *** Chapter Sixteen ***
Capitolo 17: *** Chapter Seventeen ***
Capitolo 18: *** Chapter Eighteen ***
Capitolo 19: *** Chapter Nineteen ***
Capitolo 20: *** Chapter Twenty ***
Capitolo 21: *** Chapter Twenty-One ***
Capitolo 22: *** Chapter Twenty-Two ***
Capitolo 23: *** Chapter Twenty-Three ***
Capitolo 24: *** Chapter Twenty-Four ***
Capitolo 25: *** Chapter Twenty-Five ***
Capitolo 26: *** Chapter Twenty-Six ***
Capitolo 27: *** Chapter Twenty-Seven ***
Capitolo 28: *** Chapter Twenty-Eight ***
Capitolo 29: *** Chapter Twenty-Nine ***
Capitolo 30: *** Chapter Thirty - The End. ***



Capitolo 1
*** Chapter One ***


Io e papà siamo appena entrati nella nuova casa. E’ molto grande, infatti ha due piani, quattro camere al piano superiore con un bagno, e ampio soggiorno, cucina, sala da pranzo, e uno studio per papà al piano inferiore.

‘Lei è Olga, la nostra nuova domestica’ Mi dice mio padre indicando una signora robusta ‘Mentre lui è Roberto. Lo conosci già: è il mio collega di lavoro da sempre!’ Dice indicando un signore alto e magro accanto ad Olga ‘Vivranno con noi!’ Aggiunge dopo. Mi presento ad entrambi.
‘Ma che adorabile ragazza! Sicuramente avrai un fidanzato…’ Dice Olga sfacciatamente
‘No, ovviamente non ce l’ha!’ Risponde mio padre al posto mio. E’ molto “geloso” di me. ‘Scusala: a volte è un po’ invadente’ Mi dice riferendosi ad Olga
‘Ma come si permette? Io faccio un complimento a sua figlia e lei…’ Dice Olga, ma mio padre la interrompe
‘Scusa Olga… Adesso perché non va a preparare il pranzo?’ Domanda data l’ora.
Olga se ne va, guardando mio padre con sguardo omicida.
Salgo di sopra con la mia valigia, e apro la porta di quella che sarà la mia nuova camera. E’ molto spaziosa, con ampio letto, un gran armadio e una scrivania e il colore dominante è il rosa, il mio preferito. Metto la valigia sul letto e inizio a disfarla. Dopo poco Roberto mi raggiunge in camera, dicendomi che è arrivato il camion con le nostre cose. Corro di sotto ed esco fuori. Mi precipito al camion e mi faccio aiutare da Olga a prendere i pacchi della mia camera
‘Per quanto riguarda tuo padre, puoi dirmi perché prima ha reagito così?’ Mi chiede con gentilezza una volta essere tornata in camera, sistemando le varie cose.
‘Diciamo che papà verso l’argomento “ragazzi” è molto aggressivo… Non mi ha mai permesso di averne uno. Tutto quello che ho avuto è stata qualche storiella, di cui però papà non è a conoscenza’ Le confesso. Sento di potermi fidare di lei.
‘Quindi tu ancora non sai cos’è l’amore vero e proprio…’ Mi dice 
’Non proprio, ma spero di incontrare presto il principe azzurro che mi rubi il cuore’ Dico sognante .
Felipe, passando davanti alla mia camera, si accorge che io e Olga stiamo parlando di lui, e si sofferma ad ascoltare.
‘E oltre questo, com’è il rapporto con tuo padre?’ Mi chiede Olga cercando di conoscermi.
‘Be’, io e papà litighiamo in continuazione. Molte volte è per i continui viaggi o per l’argomento di prima. Ma in fondo gli voglio bene e spero che anche lui me ne voglia’
“E’ ovvio che ti voglio bene, molto più di quanto pensi piccola mia” Pensa Felipe, prima di tornare al pian terreno
‘E per quanto riguarda tua madre?’ Mi chiede ancora Olga
‘Non so quasi niente di lei… Papà è molto chiuso sull’argomento. So solo che le piaceva tanto cantare e infatti era una star internazionale, ma è morta proprio durante un tour, in un incidente, e mio padre da quel momento, al sol sentir pronunciare la parola “musica” va su tutte le furie’ Le spiego
‘Mi dispiace tanto… Ma non hai una famiglia, dei parenti?’
‘Purtoppo no, non che io sappia’
‘Be’, da oggi sarò io la tua famiglia’ Mi dice sorridendo
‘Grazie Olga’ Dico abbracciandola
‘Ti chiedo scusa: forse sono stata un po’ invadente?’
‘No, Olga, assolutamente! Mi ha fatto bene parlare con te!’

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Capitolo 2
*** Chapter Two ***


IL GIORNO DOPO

Dopo aver fatto una buona colazione, mio padre mi accompagna a scuola per firmare dei documenti. Poi, il preside mi scrive su un foglio il numero del mio armadietto con la combinazione e mi consegna il mio orario.
Dopo aver salutato mio padre, mi incammino per il corridoio cercando il mio armadietto: il 324.
‘324…324…’ Penso ad alta voce ‘Oh, eccolo!’. Inserisco la combinazione, ma l’armadietto non sembra avere l’intenzione di aprirsi.
“Avanti! Apriti stupido armadietto!” Penso, cercando di forzarlo.
‘Ehi! Che fai con il mio armadietto?’ Mi chiede un ragazzo alto, moro, con gli occhi verdi. Rimango subito incantata da quegli occhi.
‘Guarda che questo è il mio di armadietto!’ Dico convinta di me mostrandogli il foglietto
‘Non vorrei contraddirti, ma questo non è 324: è 423!’ Mi dice voltando il foglio
Bene! Prima figura di merda fatta! Complimenti Tini!
‘Oh, che sbadata! Devo essermi confusa…’ Mi giustifico
‘Sì… Se vieni con me ti mostro il tuo VERO armadietto.. Dovrebbe essere di là’ Mi dice con gentilezza
‘Sì, grazie!’ Gli sorrido.
Mi accompagna vicino ad un armadietto. 
‘Eccolo qui!’ Inserisce la combinazione, guardando sul foglio.
Bene! Ora sa anche la combinazione del mio armadietto!
‘Ecco fatto’ Dice aprendo l’armadietto vuoto.
‘Ti ringrazio’
‘Comunque io sono Jorge, Jorge Blanco’ Si presenta
‘Io sono Martina Stoessel, ma puoi chiamarmi semplicemente Tini’
‘Bene! Di che anno sei?’
‘Terzo!’
‘Anche io! Che coincidenza! Che materia hai alla prima ora?’
‘Storia’ Dico guardando l’orario
‘Grande! Anche io! Andiamo insieme, che ne dici?’
‘Certo…’ Dico arrossendo leggermente
Ma che mi prende? E’ un comune ragazzo… Sì, un comune ragazzo meraviglioso…
‘Sei nuova?’
‘Sì, sono arrivata solo ieri’ Gli rispondo
‘Yoyi!!!’ Ci interrompe una ragazza (http://img.sportmediaset.mediaset.it/binary/foto-web/2.$plit/C_29_fotogallery_1000377__ImageGallery__imageGalleryItem_16_image.jpg
‘Brenda!’ Le risponde lui
‘Chi è questa qui?’ Chiede indicandomi
‘Lei è Martina… Martina, lei è Brenda, la mia fidanzata’
Non ci credo: è fidanzato…
‘Piacere’ Mi dice lei con uno sguardo “Non guardarlo neanche: lui è mio”, come se mi avesse letto nel pensiero.
‘Andiamo in classe, Jorge!’ Lo costringe quasi
‘Sì, certo! Ci vediamo’ Mi dice prima di andarsene con quella gatta morta.
Subito si avvicinano a me tre ragazze.
‘Ma ti rendi conto con chi hai parlato?’ Mi chiede una, seguita dalle altre.
‘Ma voi chi siete?’ Chiedo a loro
‘Io sono Mechi, lei è Lodo e l’altra è Cande!’
‘Io sono Tini! Piacere a tutte!’
‘Ma tu hai capito che hai parlato con il ragazzo più popolare della scuola?’ Mi chiede Lodo
‘Davvero?’ Domando incredula
‘Sì! Hai parlato con Jorge Blanco: un sogno per tutte le ragazze!’ Mi dice Mechi
‘Ma è fidanzato…’ Dico leggermente triste
‘Sì, con quella gatta morta di Brenda…’ Dice Cande
‘Io non mi fido di quella lì; c’è gente a scuola che dice che lo tradisce’ Aggiunge Lodo
‘Ma a me sembra che lei ci tenga molto’ Dico la mia opinione
‘Fa tutto quello solo per farsi notare dagli altri ragazzi e per essere popolare: è ovvio’ Dice Mechi
Suona la campanella: è ora di entrare in classe
‘Io ho matematica… E voi?’ Chiede Mechi
‘Anche io ho matematica! Andiamo?’ Le chiede Cande
‘Certo!’ Le risponde Mechi, prima di incamminarsi con lei
‘Tu che hai?’ Mi chiede Lodo
‘Storia!’ Le rispondo prontamente
‘Bene! Anche io! Andiamo’ Mi dice prima di incamminarci verso l’aula
Entriamo e noto subito Jorge seduto accanto a Brenda al secondo banco. Mi siedo con Lodo all’ultimo banco. Entra il professore.
‘Buongiorno!’ Dice con tono autoritario
‘Buongiorno’ Rispondiamo noi in coro
‘Sbaglio o da oggi abbiamo una nuova alunna?’ Chiede guardando sul registro di classe ‘Martina Stoessel, giusto?’
‘Sì…’ Rispondo a voce bassa
‘Piacere! Io sono il professor Martins e insegno storia! Perché non si presenta alla classe?’
Eccolo! Uno dei momenti che odio di più di quei trasferimenti… Il presentarsi alla classe, con gli altri che ti ridono dietro… E la cosa più brutta è che l’avrei dovuto fare con tutti i professori.
‘E che dovrei dire?’ 
‘Non so… Ad esempio da dove viene’
‘Vengo dall’Europa, Madrid precisamente… Mio padre è un commercialista, e ci siamo trasferiti a causa del suo lavoro’
‘E sua madre?’ Mi chiede il professore che mi dà del lei. 
‘Io non ho una madre’
‘Che intende dire?’
‘Mia madre è morta in un incidente quando avevo all’incirca quattro anni’  La classe rimane sorpresa da questa dura rivelazione
‘Capisco… Bene! Benvenuta in questa scuola’ Dice impassibile
Il professore inizia con la lezione.
‘Non sapevo avessi perso tua madre. Mi dispiace’ Mi sussurra Lodo durante la lezione
‘Già… Ma raccontami di più di questo Jorge.. Perché è così popolare?’
‘Perché ti interessa così tanto?’
‘Semplice curiosità’
‘E’ il capitano della squadra di basket della scuola… Lo sport è molto importante in questa scuola, mentre la sua fidanzata Brenda è il capo delle cheerleaders’
‘Oh, capisco’
‘Credo di aver capito perché ti interessa sapere di Jorge…’
‘Stoessel, Comello silenzio!’ Ci richiama il professore
‘Ne parliamo dopo’ Mi sussurra lasciandomi con la curiosità
Si fa ora di pranzo ed entro in mensa accompagnata da Mechi, Lodo e Cande.
La mensa è molto grande e c’è una specie di piano rialzato dove siedono i più popolari, infatti è dove ci sono Jorge e Brenda con degli amici.
Ci avviciniamo ad altri ragazzi.
‘Ragazzi lei è Tini! Una nuova ragazza della scuola!’ Dice Mechi presentandomi
‘Loro sono Samuel, Alba, e Xabi, il fidanzato di Lodo, Facu, il fidanzato di Cande, e Pablo, il mio fidanzato.. Perciò questi ultimi tre non guardarli proprio perché sono già impegnati!’ Mi dice Mechi sedendosi accanto a Pablo, mentre io mi siedo accanto a Lodo.
‘Non preoccuparti: la nostra Tini ha adocchiato qualcun altro’ Dice Lodo
‘Che?’ Chiedo stranita
‘Di già? E chi?’ Chiede Mechi molto curiosa
‘Ma nessuno!’ Affermo
‘Avete presente il capitano della squadra di basket, con cui oggi ha parlato…’ Dice Lodo
‘No! Davvero ti piace Jorge?’ Mi chiede Cande
‘Ma anche no… Certo, è carino, ma lui è già impegnato’ Dico
‘Sì, va bene…’ Dice Mechi con uno strano sorriso
‘Ragazze è la verità’ Urlo quasi
‘Ok, ok… Ti crediamo, non urlare!’ Mi dice Cande
‘Figo a ore dieci!!’ Dice Alba
Ci voltiamo e vediamo Jorge venire verso il nostro tavolo, ma diretto precisamente verso di me.
‘Secondo voi cosa vuole?’ Chiedo quasi andando nel panico
‘Ok! Stai calma! Di sicuro vuole semplicemente parlare e fare la tua conoscenza’ Mi tranquillizza Mechi
‘Ehi!’ Mi dice Jorge una volta arrivato.
‘Ciao! Che ci fai qui?’ Gli chiedo fingendo di non averlo visto
‘Volevo chiederti scusa per essermene andato così stamattina, ma sai, Brenda è molto gelosa e impulsiva a volte’ Mi dice con gentilezza
‘Non devi scusarti: non mi sono offesa’ Lo rassicuro, mentre gli altri rimangono in silenzio
‘Davvero? Meglio così… Allora ci vediamo?’ Mi chiede
‘Certo!’
Mi sorride per poi andarsene.
‘Hai visto come è stato dolce?’ Mi chiede Lodo
‘Secondo me è cotto!’ Deduce Mechi
‘Che?’ Le domando
‘Sì… Jorge non fa così con tutte…. E’ un caso eccezionale’ Aggiunge
‘Ha voluto soltanto essere gentile’ Cerco di autoconvincermi
‘Anche per me c’è qualcosa di più’ Dice Xabi che fino a quel momento era stato in silenzio
‘Ma perché?’ Chiedo non capendo
‘Conosco Jorge dal primo anno, perché  anche io sto nella squadra di basket e ti assicuro che di solito non si comporta così e ovviamente lui non è innamorato di Brenda, ma lo fa solo per abitudine, oramai stanno da circa due anni insieme’ Dice con decisione
‘Ok, non mettetemi strane idee in testa!’ Dico 
‘Vediamo le cose come vanno!’ Dice Lodo
ORE 15.30
Apro la porta di casa. Mio padre è già sull’uscio della porta.
‘Passata bene la giornata?’ Mi chiede
‘Sì, papà’
‘Sono contento! Se non sei troppo stanca, che dici di andare a visitare i vicini?’
‘No, certo! Possiamo andare’
E’ il solito rituale di papà… Appena arrivati si devono conoscere i vicini. 
Usciamo di casa e bussiamo prima alla porta della casa alla nostra destra.
Ci apre un ragazzo sui 22-23 anni, alto, moro, con occhi azzurri, davvero un gran figo!! (http://pbs.twimg.com/media/BNMyMWpCIAAetPL.jpg:large
Ma qui sono tutti bellissimi?
‘Voi siete?’ Ci chiede
‘Piacere! Io sono Felipe, mentre lei è mia figlia Martina! Siamo i nuovi vicini’
‘Oh, piacere mio’ Dice squadrandomi da capo a piedi e mordendosi il labbro inferiore ‘Io sono Dean’
‘C’è anche qualcun altro in casa con te?’ Chiede mio padre
‘No! Vivo da solo!’ Afferma il ragazzo
‘Oh, bene!’ Dice mio padre ‘Per qualsiasi cosa siamo nella nuova casa alla tua sinistra
‘Certo! Arrivederci!’ Dice a mio padre ‘Ciao bellissima’ Dice poi a me.
Mio padre sta per tornare indietro sicuramente per dirgli qualcosa ma riesco a fermarlo in tempo.
Bussiamo alla porta della casa della nostra sinistra e questa volta ci apre Jorge.
‘Jorge?’ Mi viene spontaneo da chiedere
‘Tini? Che ci fai qui?’ Chiede stranito
‘Sono la nuova vicina!’ affermo al settimo cielo
‘Davvero?’ Chiede sorpreso ma allo stesso tempo contento
Annuisco
‘Vi conoscete?’ Chiede papà
‘Sì, papà… E’ un mio nuovo compagno di scuola’
‘Ah, piacere. Io sono Felipe’
‘Jorge’ Si presenta quello schianto di ragazzo.
Ma che dico? No, lui non mi piace! Non può piacermi!
‘Mamma ci sono i vicini!’ Jorge chiama sua madre che scende in fretta le scale.
‘Ana?’ Chiede mio padre appena la vede
‘Felipe? Non ci credo, sei davvero tu?’ Gli chiede incredula
‘Sì!’
 Si abbracciano
‘E tu sei la piccola Martina? Quanto sei cresciuta!!!’ Mi dice 
‘E lui è Jorge! Tuo figlio!!!’ Dice mio padre
‘Qualcuno mi spiega questa storia?’ Domando non capendoci niente
‘Sono d’accordo’ Dice Jorge
Che carino: è d’accordo con me! Tini smettila!
Ci fanno entrare e mi siedo sul divano accanto a Jorge, mentre Felipe e Ana si siedono sulle sedie accanto al tavolo.
‘Vedi Tini, tu sei nata a Buenos Aires…’ E’ vero! Me ne sono completamente dimenticata! ‘E quando sei nata Ana era la migliore amica di tua madre Mara.. Infatti, lei è la tua matrigna!’ Mi spiega mio padre
‘Matrigna?’ Domando
‘Esatto!’ Dice Ana
‘Non capisco: perché poi siamo andati via da Buenos Aires?’
‘Subito dopo la morte di tua madre, tuo padre ha desiderato scappare da questa città… Non voleva più vederla’ Mi spiega invece Ana
‘Non so cosa mi abbia fatto tornare…’ Aggiunge mio padre
‘Quindi io e Jorge ci conoscevamo già?’ Domando
‘Già’
Sorridiamo entrambi a quest’affermazione
‘Forse ho dei vecchi album da qualche parte…’ Dice prima di salire di sopra.. Dopo poco torna con due album fotografici. Si siede tra me e Jorge.
‘Ecco qui!’ Dice indicando una foto in cui c’erano Ana, mio padre, mia madre, un signore che suppongo sia il padre di Jorge, e due bambini che si tengono per mano.
‘Questi siete tu e Jorge’ Dice papà indicando i due bambini.
‘Qua avevate tre anni e dicevate a tutti di essere innamorati e fidanzati’ Dice Ana ridacchiando.
Io e Jorge ci guardiamo imbarazzati l’uno negli occhi dell’altro. Sarei rimasta per ore a guardare i suoi occhi.
‘E’ davvero una gran coincidenza il fatto che voi siate i nostri vicini e che Jorge sia un compagno di scuola di Tini’ Dice mio padre. ‘Ma dov’è Andres?’
‘Ecco.. Mia madre e papà hanno divorziato cinque anni fa e lui se n’è andato a New York…’ Risponde Jorge. Questa cosa mi colpisce parecchio: io non ho una madre e lui non ha un padre, cioè, lo ha, ma non vicino a lui.
‘Oh, mi dispiace…’ Dice papà
‘Lo abbiamo superato da tempo’ Risponde Ana per rassicurarlo.
‘Meglio se ora andiamo’ Continua papà alzandosi.
Lui e Ana si abbracciano, poi toccò a me. Ana mi abbraccia quasi da stritolarmi.
‘Sono contenta di averti ritrovata’ Le confesso
‘Anche io’ Mi dice dolcemente
‘Ci vediamo domani a scuola, giusto?’ Mi chiede Jorge
‘Sì, certo…’
‘Potreste andare insieme!’ Propone Ana
‘Sì, perché no?! Ti passo a prendere per le 7.45’ Mi dice sorridendo Jorge.
Ricambio il sorriso.
‘A domani!’ Mi dice ancora una volta
‘A domani’

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Capitolo 3
*** Chapter Three ***


IL GIORNO DOPO
Dopo aver fatto colazione, mi siedo sul divano, aspettando ansiosamente l’arrivo di Jorge.
‘Ma quindi oggi esci con un ragazzo!’ Esclama Olga sedendosi accanto a me
‘No… andiamo semplicemente insieme a scuola’
‘Quindi esci con un ragazzo…’ Insiste lei
‘No… Non è un appuntamento. Lo faremo tutte le mattine’
‘Non sei più nella pelle, vero?’
‘Come?’
‘Hai un visino da innamorata!’
‘No, Jorge non mi piace… E poi è già fidanzato’
‘Come vuoi tu, ma ricorda che per qualsiasi cosa io ci sono’
‘Sì, grazie Olga’
Suona il campanello. Guardo l’ora. E’ lui.
Olga va ad aprire.
‘Buongiorno’ Dice Jorge con un sorriso smagliante ‘Sono qui per Tini… E’ pronta?’ Già ha iniziato a chiamarmi Tini… Solo i veri amici lo fanno.
‘Sono pronta Jorge’ Dico alzandomi dal divano
‘Oh, sei lì’ Mi nota
‘Io vado a pulire la cucina’ Olga trova una scusa per lasciarci soli
‘Un attimo solo che prendo la borsa… Accomodati’ Gli dico gentilmente
Chiude la porta. Salgo di sopra e prendo il mio zaino, per poi scendere di nuovo di sotto. Lo trovo a guardare alcuni libri.
‘Andiamo?’ Gli chiedo
‘Certo!’ Mi sorride.
Stiamo per uscire di casa quando mio padre esce dal suo studio.
‘Tini si esce senza salutare?’ Mi dice con tono quasi scherzoso
Sospiro.
Si avvicina a me e mi bacia la guancia
‘Passa una bella giornata’
‘Anche tu papà’
‘Arrivederci Jorge’
‘Arrivederci signore’
Usciamo di casa, ma il nostro cammino viene interrotto da Dean, intento a fare da giardiniere.
‘Ehi bellezza! Dove vai?’ Mi chiede con voce sensuale mettendo in mostra i muscoli
‘A scuola Dean’
‘Oh… Spero che tu ti diverta nonostante il luogo’ Mi dice
‘Tini dobbiamo andare o faremo tardi’ Mi avverte Jorge infastidito da non so cosa
‘Sì.. Ciao Dean’ Lo saluto
‘Ciao bellissima’
Io e Jorge ci incamminiamo di nuovo
‘Lo conosco quello lì, è meglio non stargli molto vicino!!’ Dice quasi da geloso
‘Perché?’
‘Non è un ragazzo raccomandabile!’
‘Per ora si è mostrato un bravo ragazzo!’
‘Poi non dire che io non ti ho avvertita!’
‘Ma cambiamo discorso… Parlami un po’ di te…’
‘Sono capitano della squadra di Basket!’
‘Questo già lo sapevo! Qualcos’altro?’
‘Amo cantare!’
‘Davvero?’
‘Già!’ Dice deciso
‘E perché non partecipi allo spettacolo di metà anno?’ Gli chiedo. Eravamo all’inizio del mese di Giugno (A Buenos Aires a Giugno è inverno), quindi lo spettacolo sarebbe stato di lì a poco.
‘Perché mi rovinerebbe la reputazione…’
‘Come?’ Chiedo facendo finta di non aver capito.
‘Be’, cerca di capirmi! Sono il ragazzo più popolare della scuola, non posso fare certe cose…’ Mi confessa
‘Quindi tu stai rinunciando alla tua passione solo per difendere la tua reputazione?’ Chiedo incredula
‘Vedo che hai capito!’ Dice con quel suo sorriso smagliante.
‘No, ma…’ Mi interrompe
‘Ti prego, non parliamone! Tu, piuttosto! Non hai una passione?’
‘Diciamo che io ho viaggiato molto e non ho mai avuto la possibilità di coltivare una passione; non ho mai provato a fare niente.’
‘Perché non proviamo?’
‘Che intendi dire?’ Gli chiedo non capendo
‘Vediamo se hai la mia stessa passione: prova a cantare’ Dice proseguendo il suo discorso, ignorando la mia domanda
‘No! Io non so cantare’
‘Come fai a saperlo se non hai mai provato?’ Mi chiede guardandomi con quel suo sguardo che adoro.
‘No, Jorge! Non voglio cantare!’
‘Va bene… Non ti arrabbiare’
Per il resto del tragitto Jorge continua a farmi scherzi stupidi, ma è anche per questo che lui mi piac… No! Non mi piace! Lui non mi piace! Sì, certo…
Arriviamo fuori scuola e troviamo una specie di schieramento.
Da una parte Brenda con le sue amiche e amici popolari e dall’altra parte i “Buoni”, la maggioranza, tra cui erano anche i miei nuovi amici.
‘Yoyi!!!’ Si avvicina a noi Brenda
‘Amore buongiorno!!!’ Le dice
‘Ci vediamo dopo Tini’ Mi dice Jorge con un sorriso prima di allontanarsi con Brenda.
Subito le ragazze si avvicinano a me e cominciano a farmi domande su domande. Ci avviciniamo al loro muretto, che oramai è diventato anche mio, e ci sediamo. Racconto loro tutto quello che avevo saputo il giorno prima e che Jorge mi avrebbe accompagnato a scuola tutti i giorni.
‘No! La madre di Jorge è la tua matrigna!?’  Dice Cande incredula.
‘Esatto! Sono contenta perché ho trovato un pezzo della mia famiglia… Io credevo di avere solo mio padre, e invece non è così: ho Ana e forse anche Jorge’
‘Leva quell’”forse”!’ Mi ordina Lodo
‘Diccelo una volta per tutte Tini! Ti piace Jorge?’ Mi domanda Mechi
Mi mordo il labbro inferiore guardando verso di lui, che è vicino Brenda, ma in questo momento riesco a vedere solo lui, solo Jorge. Non mi interessa di tutto il resto. Vedo che ride, scherza e subito il sorriso spunta anche sulla mia faccia, come se fosse contagioso. Ma forse è la forza dell’amore. Se uno è felice, è felice anche l’altro. Se uno è triste, è triste anche l’altro.
‘Allora?’ Insiste Lodo
‘Sì…’ Dico a bassa voce
Le ragazze si mettono quasi ad urlare.
‘Lo sapevamo! Era chiaro!’ Afferma Cande
‘Davvero si vede così tanto?’
‘Si vede lontano un miglio!’ Mi dice Lodo
‘Ma cosa ti piace di lui?’ Mi domanda curiosa Mechi
‘Il suo sorriso, i suoi occhi, il suo senso dell’umorismo, i suoi capelli…’
‘Ragazza tu sei cotta!!!’ Afferma Cande
‘Ma non ho nessuna possibilità con lui’ Dico rassegnata
‘Perché dici così?’ Mi chiede Mechi
‘Lui è fidanzato…’
‘Ma le cose possono cambiare: devi solo essere tu a volerlo! Devi combattere per quello che vuoi, lui sicuramente si accorgerà di te’ Afferma decisa Cande
Suona la campanella ed entriamo nelle nostre classi. Guardo l’orario: matematica! Che palle! Ho già fatto matematica ieri e quella professoressa, la Sinneghan, è stata tutta l’ora incazzata! Entro in classe di malavoglia e con me ci sono anche Mechi, Cande, Lodo e Jorge… Mechi, Cande e Lodo si siedono in un banco a tre, in modo da far sedere Jorge accanto a me.
La professoressa entra in classe, oggi abbiamo due ore con lei.
Passo mezz’ora delle due ore solo a pensare a quella frase di Cande “Devi essere solo tu a volerlo!”, quando la professoressa mi richiama.
‘Stoessel potrebbe stare un po’ attenta?’ Mi urla con quella sua voce fastidiosa
‘Ma cosa mi urla?’ Le dico garbatamente
Quando sono arrabbiata, nervosa o pensierosa dimentico completamente le buone maniere.
‘Ma come si permette? E’ appena arrivata è già pensa di fare i comodi suoi? Ma lo sa che la prima impressione è tutto?’ Continua ad urlare
‘Non le dico cosa penso di lei… Ma vorrei darle un consiglio: lo sa che fare sesso ringiovanisce e rende più felici le persone?’ Ottima mossa Tini! Tutta la classe scoppiò a ridere.
‘E questo cosa c’entra?’
‘Lei è sempre incazzata! Non ha mai pensato di trovarsi uno scopa-amico?’ Continuo e la classe comincia a ridere ancora più forte. Tra tutte le risate riconosco quella di Jorge… E’ davvero bellissima!
‘Stoessel fuori!’ Mi ordina
‘Grazie prof! Non avevo proprio voglia di fare matematica!’ Dico alzandomi prima di uscire fuori.
‘Blanco la vuole seguire anche lei?’ La professoressa richiama anche Jorge, che continuava a ridere.
‘Ma che ho fatto io?’ Protesta
‘Fuori anche lei! Presto!’
‘Bho…’  Commenta Jorge uscendo fuori.
‘Che ci fai qui?’ Gli chiedo appena esce dall’aula
‘Mi ha cacciato fuori’
‘E perché?’
‘E chi lo sa? Tutta la classe stava ridendo, ma lei ha cacciato proprio me!’
Nonostante l’odio che provo verso di lei, ringrazio la professoressa.
‘A proposito: nessuno ha mai avuto il coraggio di dirle una cosa del genere! Hai fatto proprio bene!’ Si congratula
‘Diciamo che a volte mi dimentico delle buone maniere…’
Io e Jorge passiamo il resto delle due ore fuori dall’aula a chiacchierare e a scherzare. Stare con lui mi fa bene.
Al suono della seconda campanella, Mechi, Cande e Lodo escono di corsa dicendoci che la prof ci deve parlare.
Io e Jorge aspettiamo che escano tutti dall’aula, per poi entrare.
‘Stoessel non pensare che la passi liscia per quello che ha fatto oggi! Al professore di commedia serve un aiuto a sistemare il teatro dopo le prove del musical di metà anno! Quindi dopo le lezioni dovrà rimanere ad aiutarlo! Dalle 15.30 a fin quando non terminerà!’
‘Prof. ma non è giusto!’ Mi lamento
‘Ci pensava due volte prima di fare quello che ha fatto!’ Dice con tono arrogante
‘E per quanto riguarda lei Blanco, un altro errore e avrà quello che si merita!’
Jorge mi guardò un attimo…
‘No, professoressa! Aiuterò anche io il professore!’ Afferma deciso
‘Come?’ Chiede sorpresa
‘Voglio aiutare anche io il professore a mettere a posto il teatro!’
Rimasi sorpresa da quel suo gesto.
‘Ok! Come desidera Blanco! Comincerete stesso oggi!’
Lasciammo l’aula della professoressa
‘Perché lo hai fatto Jorge?’
‘Perché non voglio che tu stia da sola in teatro…’
‘Davvero? Che dolce!’ Commento. Lui sorride ‘Ma non avresti dovuto farlo!’
‘Ho deciso così e ormai non posso più tornare indietro’
Si fa ora di pranzo e mi siedo insieme ai miei amici, mentre Jorge è ovviamente con Brenda.
‘Tini cosa voleva la prof oggi?’ Mi chiede Mechi
‘Dovrò restare tutti i giorni dopo scuola a pulire il teatro…’
‘No!!! Mi dispiace per te!’ Mi dice Lodo
‘A me no!’ Affermo
‘Come?’ Mi domandano tutti
‘Resterò tutti i giorni, ma con Jorge!!!’
‘Rimane anche Jorge?’ mi chiede stranita Alba
‘Sì!!! In realtà all’inizio la prof gli aveva solo detto di comportarsi bene, ma lui ha detto di volermi aiutare per non farmi stare da sola!!!’ Dico al settimo cielo
‘Cavolo! Davvero Jorge ha fatto questo? WOW!’ Commento Pablo
‘Perché?’
‘Non è da Jorge! Lui non farebbe mai una cosa del genere per una ragazza a meno che ella non gli interessi…’ Continua Facu
‘Ma io non gli interesso!’
‘Perché dici così? Non è detto!! Questa è un’opportunità per fare la tua mossa!’ Mi sprona Cande
‘Sì! Hai ragione!’
ORE 15.35
Dopo aver chiamato mio padre e averlo avvertito, mi avvio in teatro.
Entro e vedo il prof Mazzini sul palco, insieme a due ragazzi, un maschio e una femmina. Lui è alto, moro con gli occhi chiari, ma non riesco a definire bene il colore da lontano. Lei è bionda, anch'ella con gli occhi chiari, un po’ bassina e magra.
‘No, Stephie! La parte è sbagliata! Lo spettacolo è tra tre settimane e lei non ha ancora imparato la parte!’ Il professore rimprovera la ragazza che è sul palco.
Mi avvicino ad una ragazza che è seduta in platea.
‘Piacere! Sono Martina!’ Mi presento
‘Piacere! Lucia!’ Mi dice con un gran sorriso
‘Tu fai parte dello spettacolo?’ Le chiedo
‘Sì! Faccio la parte di Francesca! Tu, invece?’
‘Io non faccio parte del teatro… La prof Sinneghan mi ha messo in punizione per averle detto di trovarsi uno scopa-amico…’
‘Wow! La conosco quell’arpia e hai fatto proprio bene a dirglielo!’ Si congratula
‘Sì, lo so! Comunque ora devo rimanere tutti i giorni qui a sistemare il teatro dopo le prove’
‘Ma ne è valsa la pena…’
‘Sì! Assolutamente sì!’
‘Sei nuova? Non ti ho masi vista da queste parti…’
‘Sono arrivata ieri!’
‘Sei arrivata ieri e già sei in punizione! Complimenti!’ Scherza
Rido.
‘Chi sono i due ragazzi sul palco?’
‘Lui si chiama Josh, mentre lei è Stephie! Sono i due protagonisti dello spettacolo!’
‘E perché il professore prima ha rimproverato la ragazza?’
‘E’ la più brava tra noi a cantare, ma è una scansa-fatiche e dopo due mesi non ha ancora imparato la parte!!!’
‘E perché non cerca un rimpiazzo? Ad esempio potrebbe mettere te a fare la protagonista e cercare qualcun altro che prende il ruolo di Francesca’ Propongo
‘Il professore ha un modo di pensare un po’ strano… Ogni impegno preso si deve portare a termine! Io ho preso l’impegno di fare Francesca e devo fare Francesca!’
‘Mi racconti un po’ la trama dello show?’
‘Come avrai capito è un Musical! La storia ha come protagonista una ragazza, Violetta, che è indecisa tra due ragazzi, Leon e Federico… Alla fine però vince l’amore con Leon!’
‘Quindi è una storia romantica! Mi piacciono tanto!’
Lei annuisce
‘E tu chi interpreti?’
‘Sono la migliore amica della protagonista!’
‘Capito!’
Ad un certo punto delle mani si posizionano sui miei occhi.
‘Chi sono?’ Mi chiede una voce maschile che riconoscerei tra mille
‘Non lo so… Un indizio?’ Scherzo, mentre Lucia rimane a bocca aperta vedendo Jorge.
‘Sono un bel ragazzo!’
‘Dean?’ Scherzo ancora
‘Che c’entra ora Dean?’ Chiede infastidito sedendosi accanto a me.
‘Jorge stavo solo scherzando… Non c’è bisogno di arrabbiarsi’
‘Silenzio! Devo decidere se perdonarti oppure no!’ Dice con tono autoritario
‘Va bene! Oggi sono buono, ti perdono!’ Dice abbracciandomi
Sorrido. Lo adoro troppo!!!
Lucia fa una finta tosse per farsi notare.
‘Ah.. Jorge, lei è Lucia ed è una partecipante allo show!’ Gli presento la mia nuova a amica.
‘Piacere’ Le dice stringendole la mano.
‘Vado ad avvertire il professore che siamo arrivati!’ Dice prima di alzarsi.
Il prof, infatti, era sceso dal palco e stava dando alcune indicazioni a Josh.
‘Non ci credo: tu conosci Jorge Blanco!!!’ Dice Lucia al settimo cielo
‘Sì…’
‘Quel ragazzo è stupendo…’ La interrompo
‘Ehi! Non lo guardare nemmeno!’ Dico seria
‘Perché?’
‘Lascia perdere!’ Mi affretto a dire
‘Ah, lo hai già adocchiato’ Capisce immediatamente
‘Io non ho adocchiato nessuno!’
‘Sì, ok… Voglio solo dirti che per me sareste una belle coppia!’
DUE ORE DOPO
Ormai tutti se ne sono andati, ci siamo solo io e Jorge sul palco mentre sistemiamo dei microfoni, mentre il professore è andato a sistemare la sua classe.
‘Jorge..’
‘Sì?’
‘Qui c’è una chitarra, la sai suonare?’
‘Certo!’
‘Mi canti qualcosa? Ti prego!!’
‘No, meglio di no!’
‘Perché? Qui non ti sente nessuno! Siamo solo io e te!!’
Fa un sospiro.
‘E va bene! Ma a una sola condizione!’
‘Quale?’
‘Tu canti con me!’
‘No, meglio di no’
‘Perché no?’
‘Perché io non so cantare!’
‘Chi te lo dice? Non hai mai provato!’
‘Appunto! Ho paura di fare una figuraccia!’
‘Ma dai! Ti giuro che non rido!’ Dice sedendosi con la chitarra e prendendo un foglio dalla tasca.
‘E va bene… Ma solo una volta!’
‘Solo una…’ ‘Questo è il testo!’ Dice indicando il foglio. ‘Ho appena segnato le tue parti! Io canto tutto il tempo! Tu devi solo seguirmi, va bene?’
Annuisco.
https://www.youtube.com/watch?v=gaUyb3dtDZ0 (Immaginate che la donna sia Tini e che canti esclusivamente insieme a Jorge)
La sua voce è davvero angelica; il mio cuore è come se volesse rompermi il petto, per quanto batte forte.
‘Tini ma sei bravissima!’ Si congratula dopo aver cantato
‘No… Non è vero’
‘Sì! Ti dico che sei bravissima! Devi dedicarti al canto!!!’
‘Se è per questo anche tu dovresti dedicarti al canto’
‘Io gioco a basket, questa è l’altra mia passione e sto cercando di coltivarla… Ma tu, tu hai una voce spettacolare e tutto il mondo deve conoscerla’
‘Smettila di dire stupidaggini’
Ad un certo punto vediamo il professore correre velocemente verso di noi, alla velocità della luce.
‘Tu! Tu! Tu! Tu!’ Ripete mentre corre
Raggiunge il palco.
‘Tu puoi salvare lo spettacolo!’ Dice indicandomi
‘Che?’ Chiedo non capendo
‘Potresti sostituire la protagonista! Di solito il mio motto è “quando si inizia una cosa bisogna portarla a termine” ma quella ragazza rischia di rovinare lo show!!! Ti ho sentita cantare e sei più che brava’
‘No! Io non sostituisco nessuno!’
‘Come? E perché?’
‘Perché io non so..’ Jorge, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, mi interrompe
‘Non provare a dire che non sai cantare perché ti abbiamo sentita entrambi!’
‘Stavo dicendo che non ho mai recitato e non credo di saperlo fare…’
‘Con la tua voce la recitazione passerà in secondo piano! Ti prego!!!’ Cerca di convincermi il professore
Wow! Sono davvero così brava a cantare come mi stanno dicendo? Forse avrò preso questa dote da mia madre.
‘Io non lo so… Credo di doverci pensare…’
‘Fallo per me!’ Mi dice Jorge ad un certo punto, guardandomi profondamente negli occhi.
In un istante i miei occhi sono come catturati dai suoi. Eh, sì! Io amo Jorge! Non può essere altrimenti!
‘Sì..’ Dico ancora guardandolo negli occhi
‘Sì, cosa?’ Mi chiede insistente il professore
‘Sì! Va bene! Accetto!!’
Il professore comincia a fare salti di gioia.
‘Bene! Lo show è salvo!!!’ ‘Tieni! Ecco le canzoni e il copione! Le lezioni ci saranno tutti i giorni dalle 15.00 alle 18.00! E ovviamente voi due siete esonerati dalla punizione!’ Dice il prof
‘Bene!’ Esulto, specialmente per l’ultima parte!
‘Ora potete anche andare!’ Dice con un sorriso che parte da un orecchio e raggiunge l’altro.
Prendiamo le nostre cose ed usciamo dalla scuola.
‘Allora… Non sei contenta? Hai ottenuto la parte di protagonista senza neanche volerlo’ Mi dice lungo il tragitto verso casa.
‘Sì, certo! Ma sono un po’ preoccupata’
‘E come mai?’
‘Per due motivi. Il primo è lo show: ho paura di sbagliare qualcosa, non ho mai cantato davanti un pubblico… Potrei sbagliare una nota, cadere mentre cammino…’ Mi interrompe
‘Non devi preoccuparti: tu devi solo fare quello che sai fare e non devi pensare al resto. Ti assicuro che non ci sarà alcun problema del genere’
Lui riesce a capirmi, nonostante ci conosciamo solo da due giorni…
‘E il secondo è mio padre’
‘Tuo padre?’ Chiede
‘Sì! Sai, mia madre è morta durante un tour, in un incidente..’
‘Sì, questo lo so, ma non capisco il collegamento’
‘Mio padre dal quel momento è ostile verso la musica… Non si può neanche pronunciare questa parola che mio padre va in tilt’
‘Non devi preoccuparti neanche di lui. Se a te piace cantare, non può costringerti a non farlo! Sarebbe come vietare agli uccelli di volare! Tuo padre deve solo capirlo e tu devi dargli una mano’
‘In che modo?’
‘Aiutarlo a capire…’ Dice ridendo leggermente.
‘Grazie Jorge!’
‘Vieni qui!’ Mi dice aprendo le braccia.
Mi butto tra le sue braccia, come se in questo momento fosse una necessità.
‘Va meglio?’ Mi chiede gentilmente
‘Molto meglio!’ Dico prima di riprendere a camminare.
Arriviamo a casa mia e busso al campanello. Mi apre Roberto.
‘Finalmente sei tornata!! Jorge entra! C’è anche tua madre!’
Io e Jorge entriamo e vediamo Ana seduta sul divano. Jorge si siede accanto a lei, e anche io.
‘Jorge!! Tini!! Si può sapere perché la prof vi ha messo in punizione?’
‘Ecco… Diciamo che è successa una cosa…’ Cerco di non dire quello che è successo realmente.
‘Va bene! Ho capito che non lo vuoi dire!’ Dice Ana
‘Grazie…’
Olga entra nella stanza
‘La mia piccolina è tornata!!’
‘Olga dov’è papà?’  Chiedo non vedendolo
‘E’ nel suo ufficio! Sta parlando con dei clienti… Allora io vado a preparare qualche cosa per gli ospiti’
‘Non ce n’è il bisogno Olga’ Dice gentilmente Ana
‘Non importa! E’ il mio lavoro!’ Dice prima di tornare in cucina
‘Eccomi qui!’ Dice mio padre dopo essere uscito dal suo studio ‘Di che stavate parlando?’
‘Niente di importante!’ Dice Ana
‘In realtà io dovrei dire una cosa importante…’ Dico guardando Jorge. Lui mi capisce al volo.
‘Cosa? Non ti sei mica fidanzata!?’
‘No, papà! Niente del genere!’
‘Ah! Bene!’
Racconto a lui e Ana dello show e la reazione di mio padre fu immediata.
‘No! Martina! NO!’ Quando mi chiamava per nome completo e non “Tini” o “piccolina” voleva dire che era arrabbiato, se poi usava il nome completo, voleva dire che era accecato dalla rabbia.
‘Ma perché no papà?’
‘Perché ho detto di no! Sai che la musica non è consentita!’
‘Non ti capisco! Perché lo fai papà?’
‘Di che parli?’
‘Cerchi in continuazione di rovinarmi la vita! Mi privi di tutto! Hai presente cosa vuol dire avere un’amica? Io non ne ho mai avuta una per più di due mesi! Tu e i tuoi continui viaggi! Non ho mai avuto un ragazzo per più di una settimana, papà! Perché tu lo cacciavi di casa non appena lo vedevi! Io non ho più una mamma, te ne sei dimenticato? Avrei bisogno di un padre che mi capisca, che mi aiuti… Ma tu non riesci proprio! Discutiamo in continuazione e io sono stanca! Non ce la faccio più!’ Dico con le lacrime agli occhi, prima di salire le scale.
‘Martina vieni immediatamente qui! Non abbiamo finito di parlare! Martina Stoessel è un ordine!!’ Ma io fingo di non ascoltarlo, entrando nella mia camera e buttandomi sul letto, iniziando a piangere.
‘Non credi di essere stato un po’ duro?’ Chiede Ana a mio padre, che intanto è seduto sul divano, mentre Jorge non spicca parola.
‘No! Deve capire che non tutto è concesso!’
‘Non tutto è concesso? Ma l’ha ascoltata? Da quello che ho capito non le ha mai concesso di fare niente!’ Dice Jorge stufo alzando un po’ la voce.
‘Jorge calmati!’ Gli ordina Ana.
‘No! Non mi calmo! Se le piace fare una cosa, perché non la può fare?’
‘Lo faccio solo per il suo bene!’ Dice Felipe
‘Il suo bene? L’ha vista? Stava piangendo e scommetto che anche ora lo starà facendo! Se questo vuol dire “Stare bene”…’
‘Un giorno mi ringrazierà!’
‘Ringraziarla… E di cosa? Per averla tenuta in una campana di vetro?’ Dice alzando la voce.
‘Adesso basta Jorge! Calmati!’ Gli dice Ana.
‘Jorge ha ragione’ Dice ad un tratto Felipe ‘E’ vero... Ma sapete, crescere una figlia da solo è difficile, specie se è femmina. Io ho cercato di farlo, ma non ci sono riuscito. La realtà è che io le ho privato di avere un fidanzato, degli amici, solo perché la volevo solo per me, forse per colmare il vuoto lasciato da mia moglie. Ma ora ho capito che non può… Lei non può colmare lo spazio della madre, purtroppo. Sono stato solo un egoista e non ho pensato a lei… Credevo di farlo per il suo bene, ma, per come sono andate le cose, non è affatto così. Non volevo che lei partecipasse a quello show perché associo la musica alla morte di Maria, quindi ho paura che possa succedere anche a lei, e solo ora mi rendo conto che è una cosa alquanto stupida.’ Spiega mio padre con le lacrime agli occhi
‘Non è stupido, Felipe!’ Cerca di tranquillizzarlo Ana ‘E’ normale! La perdita di Maria è stata per tutti un grande colpo, ma c’è bisogno di andare avanti’
‘Ho deciso di tornare a Buenos Aires perché sentivo che c’era qualcosa… Non so spiegarlo bene, ma ho capito che ho fatto bene! Perché tornare qui mi ha condotto a voi due e forse da oggi il rapporto con mia figlia migliorerà. Vi ringrazio’ Dice sorridendo
‘Ma quindi Tini può partecipare allo Spettacolo?’ Chiede Jorge
‘…Sì!’ Dice Felipe rendendo pieno di gioia Jorge
‘Lei dovrebbe ascoltarla cantare! Ha una voce bellissima! Sono rimasto anche io sconvolto’ Dice Jorge al settimo cielo
‘Avrà preso dalla madre!!’ Dice Ana
‘Bene! Allora vado a parlare con lei’ Dice Jorge ma Felipe lo ferma.
‘No! La conosco bene e in questo momento è arrabbiata e non ascolterà nessuno neanche se sono buone notizie… Quindi ti consiglio di non andare’
‘Volete cenare qui?’ Chiede mio padre ai due ospiti che accettano subito il suo invito
DUE ORE DOPO
Sono ancora in camera mia… Non sono neanche scesa per cenare, mi si è chiuso lo stomaco.
Bussano alla porta.
‘Vai via!’ Dico immaginando sia mio padre.
‘Va bene, vado!’ Sento Jorge da dietro la porta. Mi precipito e la apro bloccandolo. In mano ha un vassoio con un piatto coperto.
‘Ti ho portato la cena!’ Dice sorridendo
Ci sediamo sul letto l’uno di fronte all’altro e scopre il piatto.
‘Grazie, ma non ho fame!’ Lo ringrazio
‘Devi mangiare qualcosa! Fallo per me’ Dice facendo il muso
Quella frase, “Fallo per me”… Non riesco mai a dire no!
‘Va bene! Ma solo per te!’
‘Ti devo imboccare?’
‘No! Che domande sono?’ Chiedo stranita
‘Era una domanda di gentilezza…’ Dice come se fosse ovvio
‘Lasciamo perdere che è meglio’
‘Posso farti una domanda un po’ più “privata”?’ Chiedo dopo aver finito di mangiare
‘Certo!’
‘Ma tu ami Brenda?’
Che ti viene in testa Tini? Sei un’idiota! Sarai stata rinconglionita dalla sua bellezza!!
‘Oh… Posso dirti la verità?’
‘E’ quella che voglio sapere’
‘Oramai più che amore, è abitudine…’ Proprio come aveva detto Xabi ‘Stiamo da tanto insieme…’
‘Ma perché non la lasci se non la ami?’
‘Non lo so… Ora basta con le domande’ Dice per cambiare discorso ‘Sono qui per darti una buona notizia!’
‘Che buona notizia?’
‘Ho parlato con tuo padre e mi ha detto che d’ora in poi sarà meno possessivo e che potrai avere un ragazzo se lo vorrai. Inoltre ha detto che puoi partecipare allo show!’
‘Davvero?’ Chiedo sorpresa e incredula allo stesso tempo
‘Sì! Davvero!’ Dice sorridendo
Mi alzo di scatto ed esco dalla stanza. Jorge mi segue.
Scendo velocemente le scale e nel soggiorno trovo Roberto e Olga
‘Dov’è papà?’
‘E’ in cucina con Ana!’
Mi precipito in cucina con Jorge sempre dietro e vedo papà e Ana che parlano tranquillamente mentre prendono un caffè.
‘Papà!!’ Dico abbracciandolo
‘Ehi! Stai meglio ora?’
‘Sì! Molto meglio! Grazie!!!’ Capisce al volo a cosa mi riferisco
‘Prego tesoro mio! Ti voglio bene!’
‘Anche io ti voglio bene papà!’ 

 

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Capitolo 4
*** Chapter Four ***


IL GIORNO DOPO
Sono appena arrivata a scuola con Jorge e vado verso il mio gruppo, mentre lui raggiunge Brenda.
‘Buongiorno!’ Dico appena sono da loro
‘Buongiorno!’ Dicono in coro
‘Ci sono novità con Jorge?’ Mi chiede Cande immediatamente
‘Che tipo di novità dovrebbero esserci?’
‘Ma come? Non hai ancora fatto niente?’ Mi chiede delusa
‘No…’
Il suono della campanella mi salva da quella situazione ed entriamo nelle classi.
Prima ora: matematica!
“Ancora?” Penso non appena guardo l’orario “Ne vedremo delle belle.”
Io, Lodo, Mechi, Cande, Jorge e Brenda entriamo in classe.
‘Stoessel! Primo banco!’ Mi dice la prof appena entro.
‘Certo!’ Dico cercando di contenermi. Mi siedo al banco, mentre le ragazze si siedono dietro di me e Jorge e Brenda in un banco in un'altra fila.
Quando sono entrati tutti gli alunni mi guardo dietro e noto Stephie vicino ad un ragazzo (http://blog.sight-management.com/wp-content/uploads/2012/03/Vladimir-Ivanov1.jpg);  sono abbracciati quindi deduco che siano fidanzati.
‘Signorina Stoessel, vorrei dirle una cosa’ ‘Non pensi che dato che ora è la protagonista dello show sia esonerata dalla sua punizione’
La classe rimane sorpresa da questa rivelazione: “protagonista dello show”.
‘Mi dispiace contraddirla, ma sono io la protagonista’ Interviene Stephie
‘Ma come? Non lo sa? Il professore ha trovato un rimpiazzo, non so precisamente il perché… Ma so che il rimpiazzo è la signorina qui presente’ Dice indicandomi.
‘Come?’ Chiede Stephie incredula
‘Ha sentito bene! E ora iniziamo la lezione… Aprite il libro a pagina 69!’
Alla fine della lezione, esco dall’aula, dirigendomi verso l’aula della mia prossima ora, ma vengo fermata da Stephie e quel ragazzo
‘Quindi mi hai rubato il posto!’
‘Non l’ho rubato! Sei tu che non sei stata all’altezza di occuparlo: il professore ha preferito cercare qualcuno di meglio!’
‘Non osare parlarle in questo modo!’ Interviene il ragazzo
‘E chi sei tu per darmi ordini?’
‘Sono Michael, il suo ragazzo, e non devi permetterti di fare i comodi tuoi!’ Continua
‘Altrimenti?’
‘Altrimenti…’ Viene interrotto
‘Tini perché non te ne vai? Risolvo io qui!’ Mi dice Jorge gentilmente. I suoi occhi mi guardano come se questo che ha appena detto sia un ordine. Alzo gli occhi al cielo e vado verso l’aula di chimica, ma in realtà, dopo aver svoltato l’angolo lì vicino, mi fermo ad ascoltare.
‘Ehi, Blanco! Che sei intervenuto a fare?’ Chiede Michael
‘Non provare neanche a sfiorarla con un dito che te la vedrai con me!’ Dice minaccioso.
Mi sta difendendo!!! Vuol dire che lui a me ci tiene!!
‘Sto tremando dalla paura!!’
‘Io ti ho avvertito!’
Me ne vado prima che Jorge mi possa vedere, poi, dopo uno sguardo di odio tra lui e Michael, va via anche lui.
Bene! Lo scontro è ufficialmente aperto…
Si fa ora di pranzo ed entro in mensa. Dopo aver preso il mio piatto, mi siedo con i miei amici.
‘E’ vero quello che ha detto la professoressa?’ Mi chiede Mechi
‘Di che parli?’
‘Sei davvero la protagonista dello Show?’ Aggiunge Cande
‘Sì…’
‘E che aspettavi a dircelo?!’ Mi chiede Lodo
‘Non sapevo sapessi cantare’ Mi dice Alba
‘Nemmeno io…’
‘Come?’ Chiede non capendo
‘Lunga storia’ ‘Non capisco perché quell’arpia della Sinneghan ce l’abbia così tanto con me’
‘Diciamo che non sei stata così educata ieri’ Mi ricorda Lodo
‘Credo che se la sia legata al dito’ Aggiunge Cande
‘Non avrei dovuto farlo, vero?’
‘Cosa? No, hai fatto benissimo!’ Si congratula Mechi
‘Come ci si sente a dover cantare davanti a un pubblico?’ Mi chiede curioso Xabi
‘Non ci avevo ancora pensato… Dovrò cantare davanti a moltissima gente!!’
‘Non devi preoccuparti… Se il professore ti ha dato il ruolo di protagonista, vuol dire che sai cantare, quindi non devi avere problemi!’ Mi rassicura Pablo.
I miei nuovi amici sono tutti gentilissimi con me, come se li conoscessi da una vita!
‘Tini!!! Posso sedermi con te?’ Mi chiede Lucia con il suo pranzo in mano
‘Certo!’ Le faccio spazio e lei si accomoda.
‘Ragazzi, lei è Lucia ed interpreta Francesca nello Show! E’ la migliore amica della protagonista, quindi di me!’
‘A proposito Tini, ho saputo la bella notizia!!!’ Mi dice Lucia dopo essersi presentata a tutti ed essersi seduta ‘Ma come è successo?’ Mi chiede
‘Lunga storia….’ Dico anche a lei
‘Sei troppo vaga!!’ Mi rimprovera
‘L’importante è che quella Stephie non ci sia più!’
ORE 15.45
Entro nel teatro e il professore corre verso di me.
‘Bene! Sei arrivata!! Hai letto i copioni?’ Mi chiede subito
‘Sì, li ho letti!’ Mento.. Con quello che è successo ieri non sono riuscita a leggere nulla.
‘Meglio così, ma oggi proveremo le canzoni!’
Faccio un sospiro di sollievo e mi avvio sul palco dove sono già tutti i ragazzi che dovranno prendere parte allo spettacolo, mentre Jorge è seduto in platea che mi guarda con un gran sorriso, come per darmi supporto.
Ricambio il sorriso.
‘Bene ragazzi! Lei è Martina, la nuova protagonista!’ Mi presenta il professore.
Saluto tutti e mi metto accanto a Josh.
‘Piacere!’ Mi dice gentilmente. Ore che è più vicino a me posso dire che ha gli occhi azzurri che vanno nel verde, sono davvero bellissimi (http://userserve-ak.last.fm/serve/500/69709518/Dean+Geyer+DeanGeyer.jpg).
Tutti i ragazzi qui sono meravigliosi: Jorge, Dean, Josh e anche un po’ quel Michael, solo che lui ha un carattere di merda, a differenza degli altri. Cioè, Josh e Dean li conosco da poco, ma il primo sembra gentile, lo capisco dal modo di fare, dal tono della voce; mentre il secondo sembra solo un po’ montato, ma alla fine anche lui è un bravo ragazzo, anche se Jorge mi ha detto di starci alla larga. Ecco… Manca lui, Jorge, colui che mi ha rubato il cuore, e spero che prima o poi se ne renda conto. Lui è un ragazzo allegro, divertente, che ha sempre il sorriso sulle labbra, non sembra mai arrabbiato, è scherzoso, e, infine, per quanto sono riuscita a capire, è un ragazzo determinato, una delle sue qualità migliori.
‘Allora! Ricapitoliamo in modo che anche Martina capisca il tutto. Lo spettacolo sarà tra due settimane e mezzo…’ Così poco? ‘So che ti sembra poco, ma è così. Sarà il 27 Giugno , alle 20.30, e saranno invitati i familiari e gli alunni della scuola, chiunque vuole può venire!!’ Mi informa il professore. ‘Ci saranno due tempi da 40 minuti ciascuno, più o meno. In questi, le canzoni da cantare saranno quindici, tra cui quattro di gruppo, quattro che canterai tu da solista, due che canterà Josh da solista, una che canterete tu e Lucia, una che canteranno Josh, Ruggero…’ Dice indicando un ragazzo accanto a Josh, che nello show avrebbe interpretato Federico, il rivale di Leon ‘…e gli altri ragazzi, una in cui ci sarà un duetto tra te e Ruggero e altre due che canterete tu e Josh!’ Continua a dirmi il professore. ‘è tutto chiaro?’
‘Certo!’
‘Bene! Iniziamo dal duetto tra te e Ruggero… Non dovete recitarlo, ma solo provarlo. Non ti preoccupare, ok?’
Faccio un respiro.
‘Certo…’
Tutti scendono dal palco, tranne me e Ruggero che mi guarda con un gran sorriso per rassicurarmi. Abbiamo i testi con le nostre parti tra le mani.
‘La prima parte fa così’ Dice il professore accendendo lo stereo e facendoci ascoltare la canzone originale ‘Bene! Quando volete iniziate!’ Ci avverte il professore
Devo cantare davanti a tutti. Tini ce la puoi fare! Ce la puoi fare…
Ruggero si posiziona al piano e io mi metto accanto a lui.
‘Pronta?’
Annuisco.
(https://www.youtube.com/watch?v=z3BYFD2jRz0)
Cantare mi esce naturale, come se l’avessi sempre fatto. E’ un’emozione straordinaria.
‘Bravi! Davvero complimenti Martina! Per non avere mai cantato se la cava molto bene!!’ Si congratula il professore.
‘La ringrazio!’
‘Bene! E ora continuiamo a provare!’
DUE ORE DOPO
Arriviamo quasi alla fine, manca solo un pezzo da provare ed è uno di quello di Josh, lui però comincia anche a ballare, conoscendo già la coreografia. Purtroppo, durante il ballo, inciampa tra i fili delle casse e cade giù dal palco (?). Il professore subito si avvicina per vedere la situazione, ma dalle urla di Josh si capisce che non sta bene.
‘Chiamate un ambulanza, presto!!’ Urla il professore.
L’ambulanza arriva dopo pochi minuti ed il professore si avvicina ad uno degli infermieri per chiedergli della situazione di Josh.
‘Cosa è successo?’
‘Il ragazzo ha subito una lesione. Cioè l’osso del ginocchio si è spostato, per fortuna non rotto. In circa tre settimane dovrebbe tornare tutto apposto!’
‘Tre settimane?’ Chiede il professore sbalordito.
’Esatto!’ Dice l’infermiere prima di portare via Josh.
‘Serve un rimpiazzo!’ Dice disperato il professore. ‘Non possiamo rimandare tutto!! Ma allo stesso tempo non c’è tempo per trovare un'altra persona!’
Al professore venne un colpo di genio.
‘Jorge! Jorge!’ Si avvicina a lui. ‘Jorge, ti prego, puoi rimpiazzare Josh nello Show??’
Cosa?
‘Chi? Io?’ Chiede Jorge, non aspettandosi quella proposta.
‘Sì! Tu! Ti ho sentito cantare e sei davvero bravo! E poi tu e Tini insieme fate scintille!!’ Rimango sorpresa da quest’affermazione… “fate scintille”
‘No! Io non sarei capace di fare una cosa del genere, e poi ho le partite di basket e in più gli allenamenti!!’ Ribatte Jorge
‘Potrai andare a fare gli allenamenti, ma ti prego partecipa allo Show!! Tu e Tini sarete anche esonerati dalla punizione, parlerò io con la Sinneghan!!’ Lo implora il professore
Jorge mi guarda un attimo con uno sguardo “Sai che non posso”.
Mi avvicino a lui.
‘Fallo per me!’ Gli dico decisa. Non so perché abbia fatto una cosa del genere, non riuscirò mai a capirlo.
Lui mi guarda profondamente negli occhi per due o tre secondi, poi sospira.
‘Va bene! Lo farò!’ Dice semplicemente
‘Evviva!!! Lo spettacolo si farà!!!!’ Esulta il professore
Mi viene d’impulso abbracciare Jorge e lui ricambiò senza problemi l’abbraccio.
Io e Jorge saremo i due protagonisti, in una storia d’amore!!!! Ma la cosa più bella è che lui lo farà solo ed esclusivamente PER ME.

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Capitolo 5
*** Chapter Five ***


QUATTRO GIORNI DOPO-SABATO-ORE 7.53
Tutti, ormai, sanno che Jorge interpreterà “Leon” nello spettacolo, infatti, per tutti, è come uno scoop. In particolare, Brenda non sembra essere molto contenta, mentre i miei compagni sono molto felici per me.
Io e Jorge stiamo andando, come al solito, insieme a scuola.
‘Le prove dello spettacolo stanno andando benissimo e poi le coreografie sono abbastanza facili!!’ Commenta lui
‘Sì, hai ragione… Dove pensi si svolgerà lo spettacolo??’
‘Sicuramente nel teatro della scuola! E’ molto grande e poi la nostra scuola ha molti fondi: è una delle scuole migliori di Buenos Aires.’ In effetti nella nostra scuola non si badava a spese e il teatro era almeno per 600 persone.
‘Peccato! Avrei tanto voluto avere l’occasione per visitare un po’ la città’
‘Sei a Buenos Aires da quasi una settimana e ancora la devi visitare?’ Chiede sbalordito
‘Già’
‘Dobbiamo rimediare subito! Oggi si fanno solo le prime tre ore! Dopo la scuola ti porto a fare un giro turistico per la città e non accetto un “no” come risposta!’ Dice prima di andare verso Brenda e i suoi amici, non dandomi la possibilità di dire una parola.
TRE ORE DOPO
Usciamo da scuola, finalmente! Non vedo l’ora di questo tour per la città con Jorge. Lo cerco con lo sguardo e dopo qualche minuto, lo trovo! Anche Mechi, Lodo e Cande lo notano.
‘Buona fortuna!!’ Mi dice la prima
‘Divertitevi!!’ Mi augura Lodo.
‘E mi raccomando: oggi è il giorno giusto per fare la tua mossa!’ Mi fa l’occhiolino Cande prima di andarsene insieme alle altre.
Jorge si avvicina.
‘Pronta?’
Annuisco e ci incamminiamo verso la stazione del Bus, almeno così credo io.
Chiamo mio padre, che all’inizio e contrario all’idea, ma poi riesco a convincerlo.
Mi fermo alla stazione.
‘Perché ti sei fermata?’ Mi chiede non capendo.
‘Il bus passa di qui.’ Dico indicando il cartello con tono ovvio.
‘Ma non c’è bisogno del bus.. Andremo in moto.’
‘Moto?’
‘Sì. La mia moto.’
Arriviamo a casa sua e prende la moto dal Garage. È di colore rosso sgargiante.
‘Questa si può guidare a partire da 16 anni’ Mi informa.
Mi dà il casco rosso, mentre lui ne indossa uno blu.
‘Fortuna che ho due caschi.’
Saliamo in moto e partiamo.
‘Allora: durante le lezioni ho fatto una scaletta! La prima meta è “il Cabildo”’ Mi informa una volta arrivati.
‘Cos’è?’ Chiedo curiosa
‘Lo vedrai!’ Mi dice con gran sorriso.
Passiamo la mattina tra questi monumenti ed edifici. Jorge è una persona molto colta su tutto e io adoro ascoltarlo. Si fa ora di pranzo.
‘Credo che sia arrivata l’ora di tornare a casa’ Lo avverto mostrandogli l’ora sul cellulare.
‘Sì, ma ci sarebbe un’altra cosa da vedere… Ma è uno spettacolo molto più bello visto di sera’
‘Ma Jorge non possiamo aspettare fino a stasera!’
‘Potremmo invece’
‘E chi lo sente mio padre?’
‘Andiamo!!! Lo convinco io!!!’
‘No! Jorge! Ci provo da sola…’
Chiamo mio padre che, stranamente, non fa tante storie.
‘Come possiamo passare il pomeriggio?’ Gli chiedo entusiasta al pensiero di passare un intero pomeriggio con lui.
‘Potremo andare ad un parco giochi!!!’
‘Jorge ma è per bambini!’
‘No, non lo è!’
‘Va bene…’
Prendiamo la moto ed arriviamo al parco giochi. Paghiamo ed entriamo.
‘Jorge guarda! C’è la ruota panoramica!!! Andiamoci, ti prego!!!’
‘Menomale che era per bambini!’
‘Dai, vieni!!’ Gli dico prendendogli il braccio e fare in modo che camminasse.
Dopo aver fatto la fila, saliamo su una delle “navette”.
‘E’ bellissima la città vista da qui!!’ Commento
FLASHBACK
Eravamo sulla ruota panoramica, eravamo in sei: io, che avevo circa quattro anni, mio padre, mia madre, Ana, Jorge e un’altra signora, che non riconosco. E’ bionda e somiglia molto a mia madre. Rida e scherza con tutti, mentre io e Jorge giocavamo con degli strani oggetti.
‘Angela!’ La chiama mio padre…
FINE FLASHBACK
Dannazione! Ero sul punto di scoprire qualcosa sul mio passato! Mio padre non mi ha mai rivelato niente sulla mia famiglia: mi ha tenuti nascosti Ana, Jorge… Perché non avrebbe potuto nascondermi anche qualcun altro, qualche altra cosa?
Chi è quella donna? Perché era con noi? Forse mi faccio troppe domande. Probabilmente era solo una loro amica di Buenos Aires.
‘Tini! Ci sei ancora?’ Mi domanda Jorge distogliendomi dai miei pensieri.
‘Sì, scusa… Che dicevi?’
‘Niente di importante’ Mi rassicura
Scendiamo dalla ruota panoramica. E’ stato utile salirci sopra, ma allo stesso tempo mi ha confuso parecchio.
‘Tini, stai bene?’ Mi chiede Jorge
‘Sì, certo! Perché?’
‘E’ da quando siamo saliti sulla ruota che sei su un altro pianeta. C’è qualcosa che non va?’
Sospiro, poi decido di raccontargli il tutto.
‘Tini non pensarci troppo! Se tuo padre ti nasconde qualcosa, prima o poi salirà a galla, proprio come è successo per quanto riguarda me e mia madre’
‘Tu non conosci nessuno qui a Buenos Aires di nome Angela, bionda?’
‘No, purtroppo’ Sospiro ‘Non pensarci, ok?’
‘Ok’
‘Un abbraccio potrebbe servire?’ Mi chiede allargando le braccia. Amo questo suo modo di fare e amo i suoi abbracci, quindi accetto senza neanche pensarci.
‘Non hai fame?’ Mi chiede sciogliendo l’abbraccio.
‘Abbastanza…’
‘Che ne dici di un gelato?’
‘Non potrebbe esserci idea migliore!!’
Dopo aver preso il gelato ci incamminiamo per la prossima giostra.
‘Sei una mangiona! Lo hai già finito!! Io lo ho ancora qui tutto intero!!’
‘Forse perché io ne ho preso uno piccolo ad un gusto, tu ne hai preso uno grande con tre gusti! E poi sei già a metà!! Qui il mangione sei tu!’
‘No, non è vero!!’
In un momento mi ha fatto dimenticare di mio padre, dei suoi segreti e di tutto il resto. Amo Jorge anche per questo, riesce sempre, in qualsiasi circostanza, a farmi tornare il sorriso.
‘Jorge! La casa degli specchi!!’
‘Vuoi farci un giro?’
‘Magari!!’
Entriamo nella casa e all’inizio, mentre cammino tra i vari specchi, Jorge è accanto a me; ma poi, ad un certo punto, lui non c’è più.
‘Jorge, dove sei finito?’
Lo cerco, ma sono in mezzo a centinaia di specchi.
‘Jorge!’ Urlo. Nessuna risposta.
Corro, ma non trovo la via d’uscita.
‘Jorge! Dove sei?’ Urlo ancora, ma lui non si fa vivo.
Comincio ad avere paura, paura di non riuscire più ad uscire da lì.
Corro ancora disperatamente, ma lui non c’è.
Ad un certo punto, vado contro qualcuno.
‘Ehi! Che magnifica sorpresa!!’ Mi dice lui con un gran sorriso ‘Proprio oggi ho deciso di venire a fare un giro al parco giochi e incontro te… Buffa la vita, vero?’
‘Dean! E’ stata una fortuna incontrarti!!’ Dico abbracciandolo. In questo momento avrei abbracciato chiunque mi fosse amico, avendo una paura pazzesca. Ma proprio in questo momento, Jorge ci raggiunge e, avendoci visti, se ne va con sguardo deluso. Io e Dean continuiamo a parlare, non avendolo visto.
‘Che succede? Perché sei così sudata e con l’affanno?’
‘Ecco, diciamo che credevo di essermi persa, ma per fortuna sei arrivato tu!’
‘Anche per me è stata una fortuna incontrarti, ma per altri motivi…’ Dice vago.
Lo guardo stranita, ma lui mi fa cenno di lasciar perdere.
Mi accompagna all’uscita di quella “giostra”.
‘E’ così bello rivedere il sole! Ho avuto una paura incredibile!’
‘Ora che sei con me non devi più avere paura, per alcun motivo’
Lascio perdere quello che ha appena detto e mi concentro su Jorge. E’ possibile che si sia volatilizzato?
‘Cosa ti preoccupa?’ Chiede come se mi avesse letto nel pensiero.
‘Be’, ero qui con Jorge…’ Subito si irrigidisce ‘…ed ero con lui in quella casa, ma poi l’ho perso, come avrai capito, e ora non so dove sia finito’
‘Che aspetti? Prova a chiamarlo!’
Prendo immediatamente il cellulare e compongo il suo numero, che ho già imparato a memoria. Non risponde.
‘Non mi risponde!’ Dico preoccupata
‘Forse vuole stare un po’ da solo, o, molto evidentemente, si era stancato di stare con te’
No, Jorge non è il tipo…
‘Non credo’
‘Be’, proverai a richiamarlo più tardi, Jorge sa badare a se stesso, ma dato che ora siamo qui, che dici di andare a fare un giro insieme?’
‘Sì, va bene’ Di certo non voglio stare da sola.
Dean mi sorride, poi mi poggia il braccio sulla vita, in modo da camminare abbracciati, come se fossimo fidanzati. Non so perché faccia così, e mi sento un po’ in imbarazzo.
‘Se ti do fastidio, dillo pure’ Dice gentilmente
‘Non mi dai fastidio, non preoccuparti’
Jorge sta stornando indietro. E’ un po’ triste per avermi lasciata da sola; ma poi vede me e Dean in quel modo e comincia a credere che stiamo insieme! A questo punto è deciso ad andarsene e non fare ritorno, in modo da non disturbarci.
QUATTRO ORE DOPO-ORE 18.00
Comincia ad esserci il tramonto e sono molto più preoccupata per Jorge. Ho passato il pomeriggio in compagnia di Dean, cercando di non pensarci, ma lui è il centro dei miei pensieri.
Provo a richiamarlo decine di volte, ma ancora nessuna risposta.
‘Sono preoccupata!’
‘Non devi esserlo! Ti ho già detto che Jorge è abbastanza grande da saper badare a sé stesso! Ora pensiamo a noi’ Che intende dire?
Si posiziona davanti a me. Siamo veramente vicini, a pochi centimetri. Lui comincia ad avvicinarsi di più mordendosi il labbro inferiore, ma io non mi allontano, come se volessi provare. Come se avessi il bisogno di provare. Ormai siamo solo a pochi millimetri che ci separano, quando lui elimina la distanza tra noi, con un bacio. All’inizio il bacio è bello e ci sto, ma poi sento qualcosa dentro di me che mi fa staccare. E’ come se stessi facendo un torto a qualcuno, a lui, a Jorge.
‘Scusa, non avrei dovuto…’ Dice dispiaciuto
‘Devo andare’ Dico prima di correre via
‘Aspetta!’ Urla inutilmente ‘Dannazione!!’
Corro, senza una meta precisa, è il mio cuore che mi guida.
Perché ho fatto quello che ho fatto? Perché l’ho lasciato fare? Ma in fondo non dovrei essere dispiaciuta, è solo un bacio. Ma perché ho avuto quella strana sensazione? C’è un qualcosa che lega me e Jorge, si tratta forse di amore? Non credo, lui non è innamorato di me, purtroppo.
Continuo a correre, quando mi fermo davanti al mare, alla spiaggia. E’ isolata, c’è solo un ragazzo seduto a terra, con le ginocchia piegate, i capelli scompigliati dal vento e lo sguardo fisso verso il mare: Jorge. Il mio viso si illumina appena lo vedo. Corro verso lui.
‘Jorge! Non hai idea di quanto ero preoccupata!!’ Dico accasciandomi a terra e abbracciandolo. Lui rimane impassibile, non esprime una sola emozione. Continua a guardare fisso il mare.
‘Quando sono triste o arrabbiato, vengo sempre qui a guardare il mare: mi tranquillizza’
‘Tu sei triste o arrabbiato?’ Chiedo stranita
‘Come ti sentiresti se la persona che ami più al mondo sta con un altro ragazzo?’
‘Come? Parli di Brenda? E’ successo qualcosa che non so?’
Si volta verso di me.
‘No, no e no!! Non sto parlando di Brenda!!’
‘E di chi? Scusa tu e lei non siete fidanzati?’
‘Io e lei ci siamo lasciati’
‘Quando?’
‘Ieri. Ha detto che il canto non fa bene per una persona “popolare” e mi ha piantato’
‘Jorge mi dispiace tanto’ “Fingo”
‘A me no!’
‘Come?’
‘Io non amo Brenda! Ora ho solo un peso in meno’
Decido di non andare avanti sull’argomento, ma di capire di chi parlava prima, della “persona che ama più al mondo”.
‘Posso sapere chi è la persona per cui sei triste?’
‘Meglio di no… Non ci sarebbe futuro per me e lei’
‘Quindi sei innamorato di una ragazza’ Deduco
‘Esatto’
Grande! Non hai proprio possibilità Tini!
‘E perché non c’è futuro per voi?’
‘Oggi l’ho vista col suo fidanzato’
‘Oh, ho capito’
‘Ti prego, non parliamone più’
‘Come vuoi… Posso sapere un’altra cosa?’
Annuisce.
‘Perché te ne sei andato? E perché non hai risposto alle mie chiamate? Te ne avrò fatte migliaia.’
‘Posso non rispondere? Ti prego…’
Da questa sua risposta capisco che c’è qualcosa di più.
‘Come preferisci Jorge, non farò più domande’
Si alza e io lo seguo a ruota.  Ci avviciniamo alla moto e partiamo.
In tutto il viaggio di ritorno lui non spicca parola. E’ veramente distrutto, ma io non posso fare niente per farlo stare meglio e questo fa stare male anche me, non riesco a vederlo così.
Arriviamo alle nostre case.
‘Ci vediamo…’ Gli dico un po’imbarazzata.
‘Sì…’  Risponde lui alla stessa maniera.
Dean esce frettolosamente dalla sua casa e si avvicina a noi.
‘Tini possiamo parlare un attimo?’ Mi chiede con l’affanno
‘Dean veramente io…’
‘Parlate pure, io vado a casa’ Dice Jorge prima di allontanarsi. Non riesce neanche ad immaginare una chiacchierata tra me e Dean, con baci e carezze, quindi si allontana col cuore spezzato.
‘Dimmi’
‘Per quanto riguarda la questione di oggi, mi dispiace tanto, so che non avrei dovuto…’ Dice riferendosi al bacio, ma lo interrompo.
‘Non preoccuparti Dean, facciamo finta che non sia successo nulla e amici come prima’
‘No!’ Rimango stranita dalla sua reazione ‘E’ questa la questione: non voglio essere un tuo amico, o almeno non solo. Io voglio essere qualcosa di più, perché io… Io ti amo, Tini. Ti amo dal primo momento che ti ho vista!’ Sono spiazzata, non avrei mai immaginato questa rivelazione. Anche se avrei dovuto immaginarlo da quello che è successo questo pomeriggio.
‘Dean, io… Io non credo che questo possa diventare realtà’ Gli dico sicura
‘E perché?’
‘Voglio essere sincera con te: sono innamorata di un altro ragazzo’
‘E’ Jorge, vero?’
‘Come hai fatto a capirlo?’
‘Oggi pomeriggio. Eri davvero preoccupata; e poi lo capisco da come parli di lui, da quella luce che c’è nei tuoi occhi quando dici il suo nome… Da tutte queste piccole cose’
‘Mi dispiace Dean’
‘Anche a me… Ma voglio dirti che cercherò di non mettermi in mezzo tra voi due e che continuerò a chiamarti “Bellissima”’
Rido.
‘Non preoccuparti Dean: non potresti metterti in mezzo. Jorge è innamorato di un’altra’
‘Un’altra? Ma come è possibile? Ha te davanti e lui guarda altre ragazze?!’
Alzo le spalle.
‘Ma questo vuol dire che ho ancora una possibilità! Posso ancora farti cambiare idea’
‘Fa come credi Dean’
‘Ma questo è fantastico. Cioè, almeno per me’
‘A domani Dean’
‘A domani bellissima’
Entro in casa e mio padre mi viene ad abbracciare come se fossi appena tornata da una guerra.
‘Sei tornata! Non sai quanto sono felice di vederti!’
‘Papà anche io sono contenta di vederti’ So che gli fa piacere sentirselo dire da me.
‘Vieni! Olga ha appena finito di preparare la cena’
‘No, papà. Vado a dormire. Sono stanchissima, è stata una lunga giornata’ Dico salendo le scale.
‘Ma non puoi andare a letto senza cena’
‘Non preoccuparti papà, a domani’
Entro in camera e mi cambio immediatamente, per poi infilarmi sotto le coperte.
Per tutta la notte non riesco a chiudere occhio, proprio come Jorge. Ci giriamo continuamente nel letto, io pensando a lui e lui pensando a “quella ragazza”.
Nessuno dei due sa che siamo perdutamente innamorati l’uno dell’altra.

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Capitolo 6
*** Chapter Six ***


Mi sveglio verso le 9.30 e, dopo essermi cambiata, scendo di sotto a fare colazione. Ho una gran fame, molto probabilmente perché ieri sera non ho cenato.
‘Buongiorno!’ Dico sedendomi al tavolo, dove c’è già mio padre.
‘Buongiorno amore… Oggi va meglio rispetto a ieri?’
‘Sì, grazie papà!’
‘Olga ha preparato il tuo dolce preferito’
‘Oh, bene!’
Dopo aver fatto colazione, salgo in camera mia e chiamo Mechi.
‘Pronto’ Risponde
‘Mechi!!’
‘Tini dimmi tutto’
‘Hai da fare?’
‘No… Hai intenzione di uscire?’
‘Sì, magari andare a fare due passi… Mi annoio troppo a casa da sola’
‘Certo! Così mi racconti anche come è andata ieri con Jorge’
‘Ho tanto da raccontarti…’
‘Positivo o negativo?’
‘Non so se quello che è successo sia positivo o negativo…’ Confesso
‘Sono da te tra dieci minuti! Fatti trovare pronta’ Dice come un ordine. Freme dalla voglia di sapere quello che è successo.
‘Va bene! A tra poco!’ Stacco.
Controllo l’orologio: 10.30. Di già?
Preparo la borsa e prendo qualche moneta. Poi scendo di sotto e trovo mio padre, Ana e Jorge in soggiorno.
‘Tini oggi abbiamo due ospiti a pranzo’ Mi avverte mio padre.
‘Oh, bene. Ma io ora sto uscendo…’
‘E dove vai?’ Mi chiede immediatamente mio padre.
“Uscirà con il suo fidanzato”  Pensa Jorge quasi disgustato.
‘Esco con una mia amica, andiamo a fare due passi’
Bussano alla porta.
‘Ecco, sarà lei..’ Dico andando ad aprire, ma non è Mechi quella che mi ritrovo davanti.
‘Ciao bellissima’
‘Dean! Che ci fai qui? Entra’
‘No… Volevo solo chiederti di uscire con me questa mattina’
‘Mi dispiace, ma ho già un impegno… Possiamo fare più tardi se vuoi…’
‘Ehi! Che ci fai tu qui?’ Chiede mio padre con tono indagatore, quasi aggressivo.
‘Buongiorno signore’
‘La consiglio di tornare a casa Dean…’
‘Ma perché papà?’
‘Non voglio che litighi con tuo padre… Ci vediamo più tardi’ Dice prima di andarsene.
‘Ma lo hai per vizio!’
‘Felipe non credi di avere un po’ esagerato?’ Chiede Ana
‘Assolutamente! Tini è piccola per certe cose!’ Risponde
‘Piccola? Ho diciassette anni, non sei!’
Bussano nuovamente alla porta e questa volta è Mechi. E’ arrivata al momento giusto. Mi salva da questa situazione.
‘Arrivederci a tutti!’ Dico prima di uscire
‘Ciao Tini’ Mi saluta Ana, mentre Jorge e papà non aprono bocca.
‘Sbaglio o quello era Jorge?’ Mi chiede Mechi.
‘Non sbagli.. Oggi pranza a casa mia’
‘Ma come? Hai la possibilità di trascorrere dell’altro tempo con Jorge e tu te ne esci??’
‘Diciamo che Jorge si sta comportando in modo strano con me ultimamente’
‘Ehi bellissima, passa una buona giornata’ Mi fa l’occhiolino Dean che è nel suo giardino
‘Anche tu Dean’ Dico prima di allontanarmi con Mechi
‘Chi è quello? E perché ti ha chiamata “bellissima”??’ Chiede immediatamente
‘Lui è Dean, il mio vicino, ed è innamorato di me’
‘Come? E come lo hai saputo? Insomma, quante cose sono successe ieri che non so?’
‘Calmati! Ora ti spiego!’
Mi siedo ad una panchina e lei mi segue.
Le racconto tutto quello che è successo ieri e lei ascolta attentamente ogni mia parola.
‘Jorge e Brenda si sono lasciati? Jorge è innamorato di un’altra? E tu ieri ti sei baciata con quel Dean?’ Urla alla fine
‘Non urlare! E comunque la risposta è sì a tutte le domande!’
‘Wow! Aspetta un attimo! Jorge dice che la ragazza che ama è fidanzata, giusto?’
‘Sì…’
‘E tu ieri hai passato il pomeriggio con Dean…’
‘E quindi?’
‘Jorge non ha voluto risponderti quando gli hai chiesto perché si è allontanato…’
‘Non capisco dove tu voglia arrivare’
‘Lui quasi non ti rivolge più la parola e ieri sera ha lasciato che tu parlassi tranquillamente con Dean e se n’è andato per non “disturbare”…’
‘Mi vuoi dire quello che stai pensando??’ Dico quasi da isterica
‘Ma non capisci??’
‘No!’
‘Jorge è innamorato di te!’
‘Come? Ma questo non è possibile!’
‘Perché? Le cose combaciano!’
‘Ma io non sono fidanzata!!’
‘E se Jorge ti avesse vista mentre baciavi Dean? Non ci avevi pensato, vero?’
‘No… Ma questo comunque non è possibile! Jorge non può essersi innamorato di me dal giorno alla sera! Ieri mattina si comportava come se niente fosse!’
‘Jorge sa nascondere bene le cose, ma, a quanto pare, ieri il dolore per te è stato così forte che non è riuscito a trattenersi!’
‘Non mi mettere strane idee in testa, ti prego!’
‘Ma come? Tu devi andare da Jorge e dirgli che lo ami prima che sia troppo tardi!’
‘No! Mechi non lo farò!’
‘Proprio non ti capisco! Tini non puoi nascondere i tuoi sentimenti per l’eternità!’
‘Prima o poi lo dimenticherò!’
‘Tu davvero vuoi dimenticarlo? Senti, ho visto come lo guardi! Ti brillano gli occhi! Non è una semplice cotta!’
‘Ma…’
‘Basta Tini!’
‘No! Dico io basta a te! Non glielo dirò! Il caso è chiuso!’
‘Poi non dire che non ti avevo avvertito!’
DUE ORE DOPO
Si fa ora di pranzo e, dopo aver salutato Mechi, torno a casa.
Apro la porta e ritrovo tutto come avevo lasciato: mio padre, Jorge e Ana.
Ana e mio padre parlano tranquillamente, mentre Jorge è in un mondo tutto suo. Appena entro mio padre mi guarda dispiaciuto.
‘Bentornata’ Mi dice Ana con un gran sorriso
‘Grazie’ Rispondo
‘Tini mi dispiace per la reazione di prima’ Si scusa mio padre. Non me lo sarei mai aspettata. Mio padre che si scusa? Dove è finito il mio vero papà??
‘Avrai capito che è stata un po’ esagerata’
‘Sì. Ti ho già chiesto scusa, non parliamone più, ok?’
No che non è ok… Lui fa sempre così. Combina qualche guaio e poi crede che scusandosi le cose cambino… Ma non è così!
Cerco di mantenere la calma e lascio perdere. Mi volto verso Jorge, che non mi ha degnato di uno sguardo, ma poi alza il viso ma avrei preferito non lo facesse. I suoi occhi sono freddi verso di me. In questo momento avrei bisogno di un suo abbraccio, ma lui è distrutto ed arrabbiato con me per qualche motivo. Non capisco perché si comporta così, fino a ieri mattina era tutto apposto. Cosa è cambiato?? So solo che lui sta male e che io sto male con lui. Mi manca…
‘Ok, papà… Come vuoi…’
Sto per salire, ma qualcosa mi blocca.
‘Jorge puoi salire un attimo di sopra con me?’ Chiedo. Queste parole sono uscite dalla mia bocca senza un comando. Perché l’ho fatto?
Sospira. Si alza e poi mi segue.
Entriamo nella mia stanza e lui chiude la porta.
Ci sediamo sul letto l’uno di fronte all’altro.
‘Cosa c’è?’ Chiede come se nulla fosse.
‘Jorge come cosa c’è? Ultimamente mi stai trattando uno schifo! Ci vediamo e non mi saluti, mi guardi con uno sguardo che non ne parliamo proprio! Posso sapere il perché?’
‘…’
‘Jorge perché non rispondi? Cosa c’è? Il rospo ti ha mangiato la lingua? Credi che a me questa situazione faccia bene? NO, Jorge! Io ci sto male perché ho bisogno di te come amico! Ma tu sei impassibile!’
‘Non voglio farti stare male’ Dice guardando a terra
‘E allora puoi, per piacere, dirmi che ti sta succedendo?’
‘Niente! Non succede niente! E’ un periodo un po’ strano e sono un po’ giù, tutto qui’
‘Ma te la devi prendere proprio con me?’
‘Mi dispiace….’ ‘Meglio che ora vada’ Dice alzandosi ‘Ah, un’altra cosa… Non potrò più accompagnarti a scuola perché devo uscire prima per un servizio…’ Sento odore di scusa.
‘Si, ok, Jorge vai!’ Gli ordino arrabbiata.
Mi guarda dispiaciuto.
Appena esce mi butto sul letto. Sono veramente triste. Non capisco perché mi fa questo, non capisco perché è cambiato da un giorno all’altro. Andava tutto bene, perché è successo, perché? Io lo amo, come fa a non capirlo? Non posso stare senza di lui, ma lui non lo capisce o, molto semplicemente, non vuole capire.
Passo due ore in camera a piangere, salto addirittura il pranzo. Il pensiero di averlo di fronte con quel suo sguardo freddo mi distrugge. Bussano alla porta.
‘Chi è?’
‘Sono Ana, posso?’
Ho bisogno di sfogarmi, quindi la lascio passare.
‘Ehi. Che succede?’ Chiede avendomi visti con gli occhi lucidi. Si siede sul letto, dove io sono stesa.
Decido di raccontarle tutto. Di lei posso fidarmi, nonostante sia la madre del ragazzo che amo.
Le racconto del primo incontro con Jorge, di come mi ha rubato il cuore, di Brenda, dello show, di Dean, di tutto quello che è successo ieri e della freddezza di Jorge di oggi.
Alla fine mi sorride.
‘Tu davvero stai così per mio figlio?’
Annuisco.
‘Ma non devi! Nessuno si merita le tue lacrime!’
‘Ma io proprio non ce la faccio! Non capisco perché lui mi tratti così! Non capisco come possa essere cambiato da un giorno all’altro!’
‘E parlami un po’ di questo Dean… Ieri vi siete baciati!!’
‘Sì…’
‘E cosa hai provato? Dai, racconta!!’
‘E’ stato strano, ma bello… Ma, sento che manca qualcosa. Come se non ci fosse quella scintilla che ti fa capire che lui è quello giusto!’
‘Capisco cosa vuoi dire! E’ successo molte volte anche a me! Il primo con cui è successo è stato tuo padre!’
‘Mio padre?’
‘Sì! Io e tuo padre stavamo insieme ai tempi del College!’
‘Wow! Cioè davvero?’
‘Sì!’
‘E poi cosa è successo? Come mio padre si è messo con mia madre?’
‘Litigavamo in continuazione e alla fine abbiamo messo un punto alla storia. Tua madre l’ho conosciuta al ballo del College. Era una ragazza molto elegante e tuo padre fu colpito da lei. Io invece incontrai Andres, il padre di Jorge’
‘E alla fine siete rimasti in buoni rapporti…’
‘Io sono diventata la migliore amica di tua madre e sono diventata la tua madrina… So che è un po’ strana come storia ma è così’
Rido.
‘Ma non stavamo parlando di te?’ Chiede Ana ‘Senti! Secondo me devi fregartene di quello che fa mio figlio e pensare di più a te stessa. Jorge non ti parla, non ti guarda? Non farlo neanche tu! Ignoralo! Anzi, prova ad uscire con altri ragazzi! Sbaglio o quel Dean oggi ti ha chiesto di uscire?’
‘Sì, ma lui ha 23 anni…’
‘Questo è un guaio, ma l’amore non ha età! Quindi buttati, poi parlerò io con tuo padre!’
‘Sì?’
‘Sì!! Sbrigati, vai da Dean!!’
Mi alzo e mi rifaccio il trucco velocemente, mi sistemo i vestiti e prendo la borsa e il cellulare.
‘Come sto?’ Chiedo alla fine
‘Stupenda! Molto meglio che con quelle lacrime!’
Scendo di sotto seguita da Ana. Nel soggiorno ci sono mio padre e Jorge che parlano tra di loro.
‘Finalmente ti rivediamo!’ Mi dice mio padre.
‘Sto uscendo’ Annuncio
‘E dove hai intenzione di andare signorina?’
‘Papà ricominci?’
‘Dai Felipe, lasciala andare!’ Interviene Ana
‘Ma c’è Jorge qui. Potrebbe trascorrere del tempo con lui e invece esce!’
‘Non è una buona idea….’ Dico
‘Perché? Ci sono problemi tra voi?’ Chiede mio padre.
‘No, signore. Nessun problema!’ Si affretta a rispondere Jorge
‘E allora perché non potete trascorrere del tempo insieme?’
‘Papà si è fatto tardi, devo uscire. Torno presto, ciao a tutti.’ Dico velocemente prima di chiudere la porta.
‘Sicuro che vada tutto bene?’ Chiede ancora mio padre a Jorge
Lui annuisce da perfetto attore.
Esco di casa ed entro nel giardino di Dean. E’ molto ben curato e ha dei fiori stupendi.
Busso alla porta, un po’ agitata.
Lui apre la porta e appena mi vede fa un sorriso a trentadue denti.
‘Ma che magnifica sorpresa!’
‘Ciao Dean’
‘Che ci fai qui?’
‘Sbaglio o questa mattina mi hai detto che volevi uscire? Be’, sono pronta. Andiamo?’
‘Davvero? No, Cioè, davvero?’
‘Sì! Che c’è di strano?’
‘No, assolutamente niente. Prendo la giacca e sono da te’
Dopo due minuti è pronto e chiude la porta.
‘Dove andiamo?’ Chiede.
‘Direi solo di fare due passi…’
‘D’accordissimo’
‘Dimmi un po’, come va la vita?’ Mi chiede.
‘Direi bene! A scuola per ora ho la media del 7 e tra due settimane ci sarà uno show, di cui sarò la protagonista!’
‘Oh! Bene! Cos’è? Un Musical?’
‘Esatto!’
‘Sai cantare?’
‘Molti mi dicono che sono brava, ma io canto da solo pochi giorni’
‘Scommetto che sei bravissima!’
‘Come fai a dirlo se non mi hai mai sentita?’
‘Tu sei brava in qualsiasi cosa tu faccia! Quindi sarai brava anche nel canto. E poi se sei la protagonista ci sarà un motivo’
Sorrido.
‘Tu, invece? Che cosa fai nella vita?’
‘Sono un giardiniere. Ma per lo più faccio decorazioni floreali’
‘Ecco perché il tuo giardino è così bello!’
‘Ti ringrazio!’ ‘Un fioraio! Vieni con me!’ Dice prendendomi per mano e iniziando a correre verso il negozio.
Entra, mentre io lo aspetto fuori.. Esce dopo pochi minuti e si presenta con un tulipano arancione-rosa.
C’è una lista sulla porta con il linguaggio dei fiori. Cerco il tulipano: “Pochi ne sono a conoscenza, ma in realtà è il tulipano il fiore dell’amore, superando addirittura la rosa rossa. Se siete davvero innamorati, è il fiore giusto da regalare al/alla tuo/a amato/a”
Wow! E’ stato così carino a regalarmene uno.
‘Ti piace?’
‘E’ bellissimo! Grazie!’
‘Prego…’
Passiamo il resto della giornata a camminare, a ridere, a parlare… Sto bene con lui, e in poche ore mi ha fatto completamente dimenticare di Jorge e di tutti i nostri problemi.
Si fanno le 19.00 ed è ora di tornare a casa, purtroppo.
Fuori il portone di casa sua mi fermo.
‘Non posso accompagnarti fino a fuori casa?’ Chiede
‘Meglio di no… Mio padre è un po’ possessivo’
‘Possessivo?’
‘Lascia perdere…’
‘A che ora esci domani da scuola?’
‘Verso le 17.30’
‘Perfetto!’
‘Che vuoi fare?’ Chiedo preoccupata.
‘Niente… Non ti preoccupare’
‘Comunque… non voglio che tu venga fuori casa mia perché lì non potrei fare questo’ Dico lentamente avvicinandomi.
Lui all’inizio è un po’ confuso, ma gli chiarisco le idee, baciandolo. Un semplice bacio a stampo.
‘A domani Dean’ Gli dico sorridendo
‘A domani’ Mi dice imbambolato.
Mi allontano con ancora il suo sapore sulle labbra. Lui è il ragazzo giusto per dimenticare Jorge, che mi sta trattando una merda a differenza sua.
Apro la porta di casa con ancora il tulipano in mano, non lo avevo lasciato per tutto il pomeriggio.
Nel soggiorno trovo, stranamente, solo Jorge.
Mi avvicino alle scale, passandogli davanti, ma non guardandolo nemmeno.
‘Almeno si saluta’ Subito comincia a sbraitare.
‘Se non lo fai tu, non capisco perché dovrei farlo io!’
‘Cos’è quello?’ Chiede indicando il tulipano.
‘E’ un tulipano…’
‘Sì, questo lo vedo! Chi te lo ha dato?’
‘Non credo che questi siano affari che ti riguardano!’
Mio padre e Ana ci raggiungono.
‘Sì che mi rigurdano!’ Chiede alzando la voce.
‘E perché?’ Chiedo urlando.
‘…’ Non parla
‘Sei un idiota!’ Dico prima di correre in camera mia.
Ana mi segue e bussa alla porta.
‘Chi è?’ Dico distesa sul letto con le lacrime agli occhi.
‘Ana. Posso?’
‘E’ aperto’
Apre la porta e la chiude alle sue spalle. Mi raggiunge su letto.
‘Ehi… Che è successo?’
‘Non lo so. Semplicemente non lo so! So solo che non lo voglio più vedere, non voglio più sentirlo nominare, non voglio amarlo più!’ Dico decisa ‘Hai visto anche tu come mi parla, come mi guarda… Non ce la faccio più! Voglio far finta che di lui non mi importi niente, ma non ci riesco! Neanche a fare finta! Ho cercato di ignorarlo, ma lui… ‘ Non riesco più a parlare su quel punto, quindi cambio argomento ‘Perché sta succedendo tutto così in fretta? Perché è cambiato così tanto in poche ore??’ Dico piangendo e singhiozzando, alle volte. Sempre le stesse domande a cui non riesco a dare risposta.
‘Adesso basta piangere. Hai detto di non volerlo più vedere, nominare… Allora non parlare più di lui, ti fa solo male. Anche se non riesci ad ignorarlo, lo devi fare. Per te e per il tuo bene! Devi far finta che lui non esista!’
‘Ma come faccio?’
‘Devi essere più forte! Le cose si aggiusteranno col tempo!’
‘Grazie’ Dico abbracciandola. Sa sempre che parole usare, ormai la considero come una seconda madre, o meglio, prima madre… Dato che la mia mamma non c’è più.
‘Adesso non parliamo più di lui, ma di un’altra persona… Come è andata con Dean??’ Chiede con la curiosità al massimo.
‘E’ andata bene…’
‘Voglio i particolari!’
Dopo averle raccontato tutto, torna a casa sua con colui che non voglio nominare.
Decido di chiamare Mechi…
‘Tini!’ Risponde
‘Mechi! Per quanto riguarda il piccolo litigio di oggi, volevo chiederti scusa. Non devo essere stata molto educata…’
‘No, non lo sei stata. Ma alla fine ci siamo divertite! E accetto le tue scuse…’
‘Grazie!’
‘Come è andata oggi pomeriggio con Jorge?’
‘Non. Nominare. Quel. Nome.’
‘Scusa… Non deve essere andata bene’
‘La solita storia…’
‘E cosa hai fatto?’
‘Oggi pomeriggio sono uscita con Dean e mi ha regalato un tulipano…’ Mi interrompe
‘Frena! Sei uscita con Dean’
‘Sì! Cosa c’è di strano?’
‘Niente, niente… Vai avanti’
‘Dean mi ha regalato un tulipano’
‘Che carino!’
‘Sì… E quanto siamo tornati l’ho baciato’
‘Baciato?’ Chiede allarmata
‘Sì… Ma è stato solo un piccolo bacio a stampo. Niente di che’
‘Ok, ok… E poi?’
‘E poi quando sono entrata a casa Jorge era in soggiorno e mi ha come aggredito per non averlo salutato. Ha cambiato discorso chiedendomi chi mi avesse regalato un tulipano e io gli ho risposto “semplicemente” che non sono affari che gli riguardano!’
‘E lui?’ Chiede come se stesse vedendo un film
‘E lui mi dice che invece SONO affari che gli riguardano!’
‘Ma come?’
‘Gli ho chiesto spiegazioni, ma non ha risposto’
‘E…?’ Chiede credendo ci sia un continuo
‘E basta. Fine della storia.’
‘Allora, ascoltami! Devi ignorarlo! Devi. Totalmente. Ignorarlo. Proprio come lui fa con te!’
‘Sì, lo so… Ho già parlato con Ana a riguardo’
‘La madre di Jorge, giusto?’
‘Sì. Lei sa che mi piace “quel ragazzo”’ Dico non pronunciando il suo nome
‘Bene… E per quanto riguarda Dean?’
‘Dean… Dean è un bravissimo ragazzo, e riesce a tirarmi su di morale, a non farmi pensare a “quel ragazzo”….’
‘E’ un buon candidato per dimenticarlo’
‘Direi di sì’
‘Fantastico!’
‘Ora vado… A domani Mechi’
‘A domani’

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Capitolo 7
*** Chapter Seven ***


Mi sveglio alla solita ora a causa della sveglia: è ora di andare a scuola!
Mi alzo di malavoglia, come al solito. Dopo essermi vestita, lavata e truccata scendo di sotto per la colazione.
‘Buongiorno!’ Saluto mio padre, Olga e Roberto che sono seduti al tavolo.
‘Buongiorno!’ Dicono in coro
‘Hai dormito bene?’ Mi domanda mio padre, premuroso.
‘Sì, grazie’ Gli dico sorridendo.
Dopo aver fatto colazione e aver preparato la borsa, mi siedo sul divano in attesa di Jorge.
Aspetto per dieci minuti, ma non sembra arrivare.
Sono le 7.55… Non è da lui fare tardi! Poi mi torna tutto in mente. “Ah, giusto… Lui non verrà” Penso con un briciolo di malinconia.
Mi alzo di fretta, dato che mancano pochi minuti al suono della campanella. Prendo la borsa, saluto tutti ed esco di casa. Dean mi ferma.
‘Ciao bellissima. Passa una buona giornata’ Mi dice sorridendo
‘Grazie! Anche tu!’ Dico prima di ricominciare a correre.
‘Ci vediamo dopo!’ E’ strano questo che ha appena detto, ma non mi fermo molto a pensare e continuo a correre.
Quando arrivo a scuola sono le 8.10. Per mia sfortuna alla prima ora ho matematica. Quell’arpia della Sinneghan ce l’ho otto ore alla settimana!
Entro in classe con l’affanno.
‘Stoessel è in ritardo!’ Mi rimprovera urlando.
‘Ma lei urla in continuazione!’ La critico. Fa finta di non aver sentito.
‘Mendoza in fondo!’ Ordina a una ragazza seduta al primo banco che subito esegue gli ordini.
‘Stoessel primo banco!’ Ordina poi a me.
‘Certo…’
‘Ah! La sa la novità?’
‘Che novità?’
‘Volevo avvertire anche Blanco!’ Dice dato che anche Jorge è a lezione.
Ma di che parla?
‘Il professor Mazzini è malato e lo sostituirò io per questi tre giorni che si è preso, almeno per quanto riguarda le prove’
Cosa? Con lei finirò per impazzire!!!
Si fa ora di pranzo e con Mechi, Cande e Lodo entro in mensa. Mentre cammino tra i vari tavoli con il mio pranzo tra le mani, Jorge mi passa accanto. C’è freddezza tra di noi e lui non mi degna neanche di uno sguardo e anche io cerco di ignorarlo.
‘Come mai questa freddezza tra voi due?’ Mi chiede Cande una volta al nostro tavolo.
‘Ah, giusto… Voi non sapete niente’ Dico riferendomi al gruppo ad eccezione di Mechi.
‘A che ti riferisci?’ Mi chiede Lucia che ci ha da poco raggiunti.
Gli spiego tutto quello che è successo. L’ora libera che abbiamo per il pranzo passa con le mie spiegazioni. 
‘Quindi Jorge non ti rivolge la parola? E’ innamorato di un’altra? Lui e Brenda si sono lasciati? Tu esci con un ragazzo chiamato Dean??’ Chiede Cande
‘Esatto!’
‘Ma come è possibile?’ Chiede Pablo non capendo
Faccio spallucce. Non so che tipo di spiegazione dare per Jorge.
‘Non te lo ha ancora detto?’ Mi chiede Xabi che fino a quel momento era stato in silenzio.
‘Di che parli??’ Chiedo non capendo.
‘Niente! Deve essere lui a dirtelo!’ Mi risponde immediatamente
‘A dirmi cosa?’
Suona la campanella.
‘Sei stato salvato!’ Gli dico prima di alzarmi e dirigermi verso l’aula di geografia.
‘Di che parli amore?’ Gli chiede Lodo.
‘La ragazza di cui è innamorato Jorge è Tini!’ Confessa.
‘Come?’ Chiedono tutti increduli.
‘Sì! Me lo ha detto venerdì agli allenamenti di basket…’ Continua Xabi
‘Il giorno prima che è successo tutto’ Ricorda Mechi.
‘Ma quindi Jorge ama Tini e Tini ama Jorge!’ Anche Alba ci arriva.
‘Sì!’ Dice Xabi
‘Dobbiamo farli mettere insieme! Nessuno dei due confesserà quello che prova per l’altro!’ Interviene Cande
‘Io avrei un’idea!’ Attira l’attenzione Lucia ‘Lo spettacolo!’
‘Lo spettacolo?’ Chiedono tutti straniti
Lei annuisce sorridendo.
ORE 15.30
Esco da scuola per salutare i miei amici, dato che io devo rimanere per fare le prove.
‘Tini, ma quello lì non è…?’ Mi chiede Mechi
‘Dean!’
Corro da lui e lo abbraccio.
‘Ciao bellissima!’ Mi dice col suo solito tono.
‘Che ci fai qui?’
‘Piaciuta la sorpresa?’ Mi chiede sorridendo.
‘Certo!’
Vedo Jorge uscire dalla scuola che ci nota subito.
‘Dean baciami!’ Gli ordino. Non so cosa mi sia preso. L’ho detto senza pensare e non so il perché, anche se capisco che c’entra Jorge, forse per fargli un dispetto.
‘Che?’ Chiede non capendo
‘Baciami! Ne ho bisogno!’ Continuo.
Si morde il labbro inferiore a causa di quello che sta per fare. Si avvicina lentamente, poi le nostre labbra si uniscono.
Ora Jorge è sicuro di quello che ha sempre pensato. Si avvia verso il teatro, dispiaciuto, disgustato, arrabbiato allo stesso tempo.
La lingua di Dean chiede accesso alla mia bocca e non gli viene negato. Le nostre lingue iniziano a giocherellare tra di loro (?). Poi, dopo qualche minuto, il bacio viene a termine.
Mi sorride e io ricambio.
‘E’ stato bellissimo!’
‘Anche per me!’ Dico, anche se non è proprio così. Sento sempre che manca qualcosa in lui, ma non metto in discussione che io provi qualcosa, ma non forte quanto quello che provo per Jorge, che è qualcosa di unico, inimmaginabile.
‘Devo andare Dean’ Gli comunico.
‘Ci vediamo dopo?’
‘Certo!’ Mi allontano.
Mechi, Cande  e Lodo si avvicinano a me.
‘Ma che mi combini?’ Mi urla quasi Cande.
‘Jorge vi ha visti e se ne è andato con una faccia che faceva tenerezza ai poveri senzatetto!’ Continua Lodo.
‘Non mi parlare di Jorge! Non mi importa niente di lui!’ Le dico camminando verso il teatro.
‘Come non ti importa niente? Tu lo ami Tini!’ Mi dice Mechi.
‘Perché continuate a parlare di lui? Basta!’ Dico prima di allontanarmi definitivamente.
‘Credo che dovremmo seguire l’idea di Lucia perché Tini non è intenzionata a dirglielo e Jorge crede che lei e Dean stiano insieme!’ Dice Mechi.
Raggiungo il teatro.
In questi giorni ho dato uno sguardo al copione e ho imparato le prime scene.
‘Oh! Bene! Ci siamo tutti! La prossima volta arrivi in orario Stoessel!’ Mi urla la Sinneghan.
Me ne sono completamente dimenticata! Il prof è malato e lei lo sostituirà.
‘Partiamo dalla prima scena!’ Annuncia la professoressa.
Lo spettacolo partirà con una mia canzone, “Hoy somos mas”, seguita da altre due canzoni ì: “Tienes el talento” e “Euforia”.  Poi continuerà con una scena tra me e Lucia, o meglio, tra Violetta e Francesca che serve a far capire al pubblico la trama dello show.
Proviamo le tre canzoni e, grazie alla coreografa, capisco velocemente la coreografia. Ho sempre saputo ballare, quindi mi riesce facile.
Nella scena tra me e Lucia la prof. ci ferma in continuazione. Mi dice sempre che sbaglio posizione o battuta, anche se non è affatto così. Le sto proprio antipatica.
Proviamo poi una delle canzoni tra me e Jorge… Sono un po’ nervosa.
Ci sediamo su una panchina, perché non abbiamo ancora imparato la coreografia di questa canzone e Jorge accompagna con la chitarra.
(https://www.youtube.com/watch?v=toOXPKoR25c)
Anche se abbiamo iniziato ad “odiarci” da un po’, la canzone ci viene naturale, come se quello che stessimo dicendo sia vero e, dato che è una canzone d’amore, adoro questa sensazione.
‘Bene! E a questo punto ci sarà il bacio!’ Afferma la professoressa.
Io e Jorge ci guardiamo “terrorizzati”.
‘Bacio?’ Chiediamo insieme. Nessuno dei due ne era a conoscenza fino a questo momento.
‘Sì! Ma lo avete letto il copione? E’ esplicitamente scritto “La scena termina con un bacio tra i due protagonisti”’ Afferma la professoressa
‘Per oggi le prove sono finite’ Dice dopo due ore che andiamo avanti.
Scendo dal palco e Lucia si avvicina a me.
‘Tu e Jorge siete carinissimi insieme!’ Mi dice con gran sorriso
‘No, non lo siamo!’ Affermo convinta
‘Ma andiamo! Avete cantato quella canzone come se al mondo ci siate solo voi… Non so come spiegarlo, sembravate realmente innamorati’
‘Lucia ti ci metti anche tu? Basta!’ Sono nervosa. ‘Scusa, non volevo prendermela con te, ma è stata una lunga giornata e voglio andare a casa…’ Mi scuso
‘Non preoccuparti. Lo capisco’
‘E poi ho appena scoperto che dovrò baciare Jorge nello spettacolo!’ Dico mettendomi le mani nei capelli.
‘E non è una cosa bella? Tu non ami Jorge?’
‘No! Io non amo Jorge!’
‘Non mentire a te stessa!’
Sospiro.
‘Sto cercando di dimenticarlo quindi…’
‘Va bene, va bene’
‘Vado a casa. A domani.’ Dico prima di fare pochi passi, infatti vengo fermata.
‘Stoessel dove crede di andare? Si è dimenticata di dover sistemare? Anche lei Blanco!’
E’ vero! Lei è ancora convinta che io e Jorge rimaniamo dopo le prove. E’ il professore che ci copre! Per oggi ci toccherà restare.
Tutti lasciano il teatro e rimaniamo solo io e Jorge.
Per tutto il tempo che impieghiamo a pulire non ci guardiamo minimamente. Rimaniamo in silenzio tutto il tempo. Vorrei tanto dirgli qualcosa, parlare a non finire proprio come facevamo fino a qualche giorno fa. Cosa è cambiato PER LUI??
Terminiamo e, nonostante abbiamo lo stesso tragitto da fare, lui prende una strada diversa per tornare a casa. Per non sentirsi in imbarazzo? Sicuro.
Mentre torno a casa vedo Dean nel suo giardino che legge un libro. Nonostante il suo fare da duro è una persona molto colta.
‘Dean!’
‘Ciao bellissima!’ Dice posando il libro sulla sdraio sulla quale era seduto poco prima.
Si avvicina a me e poggia i gomiti sulla staccionate, davanti a me.
Mi bacia dolcemente a stampo per poi sorridermi.
‘Sai che qui non possiamo!!’ Lo rimprovero.
‘E’ stato solo un bacio… Niente di più’
‘Questa volta te la faccio passare, ma non farlo più qui!’
‘Come vuoi!’ Dice pochi secondi prima di ri-baciarmi. ‘È stato l’ultimo!!’ Dice prima che potessi rimproverarlo una seconda volta.
‘A domani Dean’
‘Come? Stasera non ci vediamo?’
‘Non mi sembra che tu mi abbia chiesto di uscire…’
‘Vuoi uscire con me stasera?’ Mi chiede immediatamente
‘Non so.. Devo controllare l’agenda’
‘Ma andiamo!’
‘Stavo scherzando! Certo!’
‘Ti passo a prendere alle 21.00’
‘Perfetto! A stasera’ Gli dico sorridendo.
Entro in casa. Saluto mio padre, Olga e Roberto per poi salire di sopra.
Mentre cerco qualcosa di decente da mettermi, ricevo una telefonata da Mechi. Rispondo quasi subito.
‘Tini! Come è andata la giornata al teatro?’
‘Non bene!’
‘Che è successo?’
‘Prima di tutto sono dovuta rimanere a pulire il teatro dopo le prove a causa della Sinneghan con Jorge! Non mi ha rivolto la parola neanche per un secondo!’
“Non capisco perché fa così… Se lui la ama perché la evita?” Pensa Mechi.
‘Mechi ci sei ancora?’ Chiedo non sentendola parlare per qualche secondo.
‘Sì, certo!!!’
‘Ma non è finita qui. Ho scoperto che nello spettacolo ci sarà un bacio tra me e lui!!!’
‘Un bacio??? Dovresti esserne contenta!’
‘Assolutamente! Noi non ci rivolgiamo neanche la parola, come potremo mai riuscire a baciarci??’
‘Tini tu lo ami!’
‘E questo cosa c’entra? È lui che mi odia!’
‘Sono sicura che non è così! C’è sicuramente una spiegazione!’ Cerca di tranquillizzarmi.
‘No! Lui mi ha detto semplicemente che è un brutto periodo, ma non è così! Non credo che per questo non mi parlerebbe nemmeno. Ci sto male Mechi. Ho bisogno di lui, ma non vuole capirlo. Anzi, mi tratta peggio giorno dopo giorno!!! Sono stanca! Non ce la faccio più!!’ Dico con le lacrime agli occhi.
‘Adesso calmati! So che ci stai male ma devi cercare di…’ La interrompo.
‘Non ci riesco! Ho provato di tutto per dimenticarlo, ignorarlo. Ma non ce la faccio! È più forte di me’
‘Tini ti devi calmare! Non è il modo giusto per affrontare la situazione!’
‘Ma…’ Cerco di parlare, ma lei mi interrompe.
‘Niente “ma” e niente “però”! Ti devi calmare! Pensa ad altro… Parliamo di Dean!’
‘Mi ha chiesto di uscire stasera’
‘Ed ha accettato?’
‘Sì…’
‘Secondo me non avresti dovuto farlo!’
‘E perché?’ Chiedo non capendo.
‘Così lo illudi soltanto! Tu non sei innamorata di lui!’
‘Sto cercando di dimenticarmi dell’”altra persona”!’
‘Sì, ma non puoi baciarlo davanti a tutti e fargli credere che ti stai dimenticando di Jorge, perché non è assolutamente così!’
Mi dispiace ammetterlo, ma ha ragione…
‘Sì, ma…’ Mi interrompe nuovamente
‘Ti ho già detto che non deve esserci nessun “ma”!!’
‘E quindi che dovrei fare?’
‘Devi seguire il tuo cuore! È la soluzione migliore ormai! Devi dirgli se lo ami o se non lo ami! Devi essere chiara con lui! E la stessa cosa deve essere con Jorge! Non puoi stare tra loro due! Devi prendere una decisione!’
‘Va bene! Ho capito! A domani Mechi!’
‘Riflettici su! A domani!’
Attacco e butto il telefono sul letto. Mi ci butto sopra e sprofondo la testa nel cuscino.
Devo scegliere tra un ragazzo che mi ama, ma non che io amo allo stesso modo e un ragazzo che amo con tutto il cuore, ma che mi evita.
Dopo un’ora a rimuginare su questo argomento, prendo la mia decisione.
Scendo di sotto e avverto mio padre che sarei tornata a minuti, infatti ho intenzione di uscire.
Esco di casa e, dopo aver fatto pochi passi, busso alla porta di Dean. Mi apre con un gran sorriso.
‘Ehi! Che ci fai qui?’ Mi chiede.
‘Ciao Dean… Dovrei parlarti’
‘Certo! Entra’ Mi propone.
‘No. Meglio se resto qui’
‘Come preferisci… Di che devi parlarmi?’
‘Ecco.. È un po’ difficile da dire.’
‘Non preoccuparti’ Mi rassicura.
‘Ecco… Diciamo che ho deciso che è meglio se prendiamo le distanze.’
‘Come?’ Non capisce.
‘Secondo me è meglio se non usciamo stasera e che è meglio se non ci baciamo più o cose del genere…’
‘Hai cambiato idea all’improvviso?’
‘No, ci ho solo riflettuto. Io amo Jorge e non voglio metterti idee in testa per poi farti star male. Non metto in dubbio che io provi qualcosa per te, ma sicuramente non è amore. Per ora è meglio così. Semplici amici.’
‘…’ Non risponde
‘Per te va bene?’ Chiedo
‘Certo. Come preferisci.’ Dice ‘Per ora rimaniamo amici e stasera niente uscita. Spero che riuscirai a dimenticare una persona che non ti merita.’
Gli sorrido.
‘Lo spero anch’io’
‘Ah. Un’altra cosa. Verrò comunque al tuo spettacolo’
‘Come vuoi…’ ‘A domani allora…’

‘Sì. Ciao bellissima’

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Capitolo 8
*** Chapter Eight ***


Il tempo passa in fretta e arriviamo al giorno dello Show.
Tra me e Jorge la situazione è sempre la stessa, purtroppo. Non ci parliamo quasi mai, solo se siamo obbligati, casi eccezionali. Ma ovviamente non sono riuscita a dimenticarmi di lui in queste poche settimane che sono trascorse.
Per quanto riguarda Dean, siamo rimasti in buoni rapporti. Lo considero un buon amico, ma niente di più.
Mi sveglio al solito orario e come al solito mi vesto, lavo e trucco.
Scendo di sotto e vedo mio padre, Olga e Roberto seduti al tavolo. Solita Routine di tutti i giorni.
Mi siedo al mio posto.
‘Buongiorno!’ Saluto tutti
‘Buongiorno!’
‘La mia bambina si è svegliata! Oggi è un giorno importante e la tua Olga ti ha preparato qualcosa di speciale!!!’ Dice Olga prima di avviarsi in cucina.
‘Nervosa?’ Mi chiede mio padre.
‘Un po’…’
‘Andrà tutto bene! Mi sembri tanto tua madre prima di ogni show…’ Dice papà ricordando i vecchi tempi.
Olga torna in sala da pranzo con tanti piatti diversi: torta al cioccolato, cupcake alla crema e chi più ne ha, più ne metta.
‘Ecco qui!!’ Afferma lei.
‘Posso?’ Chiede Roberto indicando i bignè al cioccolato.
‘Assolutamente no! Questo è tutto per la mia piccolina!’ Dice Olga, guardando Roberto con sguardo assassino.
‘Olga ma questo è troppo per me! Mi basta un Cupcake’ Dico prendendone uno prima di alzarmi e salire di sopra.
‘Non offenderti! Non mangia mai tanto!!’ Mio padre consola Olga che è rimasta un po’ male.
‘Adesso posso?’ Chiede ancora Roberto.
‘No!’ Afferma ancora Olga.
Prendo la mia borsa che è più leggera del solito. Infatti questa mattina coloro che devono prendere parte allo spettacolo sono esonerati dalle lezioni!
Dopo aver salutato mio padre e Olga e Roberto mi avvio verso scuola.
Arrivo con dieci minuti di anticipo. Mi incammino verso il mio gruppo.
‘Ehi!!! Pronta per lo Show?’ Mi chiede immediatamente Mechi
‘Sì! Come no! Sento che sto per avere una crisi di panico’
‘Non ti devi preoccupare! Se sei la protagonista vuol dire che sei brava!’ Mi tranquillizza Cande.
‘Cosa ti fa più paura?’ Mi chiede Lodo
‘Dovrò baciare Jorge! Ma ve lo immaginate?’ Chiedo mentre guardo Jorge che è seduto dall’altro lato dell’entrata di scuola tra i suoi compagni di squadra tra qui anche Xabi.
‘Non sarà così terribile!’ Mi dice Alba.
‘Buongiorno!’ Dice Lucia che ci ha appena raggiunti
‘Giorno!’ 
‘Cos’è questa faccia? Oggi c’è lo show! Dovresti essere contenta!!!’  Afferma Lucia.
‘È un po’ tanto nervosa per il bacio’ La informa Cande.
‘Non preoccuparti: andrà tutto bene!’ Mi rassicura anche lei.
ORE 17.30
Abbiamo provato tutto lo Show e più volte le varie coreografie e canzoni. Nel pomeriggio sono arrivati i tecnici e hanno sistemato i microfoni, le luci, gli effetti speciali e le varie telecamere, dato che se ne farà un DVD.
Per fortuna il prof non ci ha fatto provare il bacio. 
Arrivano anche  i truccatori e parrucchieri. Inoltre, sono stati chiamati alcuni ballerini protagonisti che dovranno solamente fare qualche coreografia, senza recitare e cantare. Questa scuola è una delle più ricche e non ha badato a spese. Infatti il teatro può ospitare circa 800 persone.
(https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQiSUZSMSueAdAYoZxKyVu6QTWsZdSTLBMV8axEeV11MCftAuGl)
Dopo averci truccati, pettinati e vestiti si fanno le 19.00.  Lo spettacolo inizierà tra pochi minuti.
Mi affaccio per vedere il numero di persone di fronte alla quale dovrò esibirmi. Il teatro è pieno tra ragazze e ragazzi che sono qui per vedere Jorge e famiglie.
Inizio ad andare nel panico.
‘Tini stai calma. Puoi farcela’ Dico a me stessa.
‘È tutto apposto?’ Mi chiede una voce familiare, che non sento da tempo. Mi volto. Jorge.
‘Sì… Certo’
‘Non mentire. Sei nervosa. Ammettilo.’
‘Ok. Forse un po’’ Ammetto
‘È naturale… Ti voglio dare un consiglio. Quando sei sul palco guarda qualcuno in platea che ti inspira sicurezza. Ad esempio tu potresti guardare il tuo fidanzato!’ Afferma
‘Il mio che? Io non ho un fidanzato!’
‘Come? Ma io ho visto te e Dean…’ Lo interrompo
‘Sì, io e Dean ci siamo baciati. Ma è successo solo due o tre volte. Ma è finita lì’
‘Quindi tu sei single?’
Annuisco. Mi abbraccia.
‘Mi hai reso il ragazzo più felice del mondo!!’
‘E perché?’
‘Lascia perdere. Ora cambiamo metodo. Vai lì fuori e fai quello che sai fare, dimostra a tutti che sai cantare, ballare, recitare come nessun altro. Brillerai!’ Jorge è l’unica persona che riesce sempre a tranquillizzarmi, nonostante tutto quello che abbiamo passato.
***
Felipe, Ana, Olga e Roberto sono seduti in prima fila e parlano tranquillamente tra di loro.
Il professor Mazzini raggiunge il palco e subito si sente un gran applauso con urla e fischia.
‘Buonasera!!!’ urla il professore ‘Wow! Ne siete moltissimi! Meglio così! Più persone vedranno il fantastico Musical che abbiamo organizzato quest’anno!!! Voglio solo raccontarvi un po’ la trama: c’è una ragazza di nome Violetta che frequenta insieme ai suoi compagni una scuola di canto e ballo: lo Studio 21! In questa scuola due ragazzi si innamorano di lei: Leon e Federico. Leon è il classico “figo della scuola” che tutte vogliono e che farebbero di tutto per lui; mentre Federico è un ragazzo semplice, dolce, ma allo stesso tempo sa il fatto suo! Bene! Questa sera scopriremo se Violetta sceglierà Leon o Federico. Guardate fino all’ultimo per scoprirlo!!!’ Il pubblico applaude e il prof. lascia il palco. 
Le luci si spengono e salgo sulla struttura a forma di nuvola che inizia a salire. Quando sono nella posizione giusta lo show inizia!
(https://www.youtube.com/watch?v=s4GLGfy5auc
https://www.youtube.com/watch?v=C5QjACI8Wpg
https://www.youtube.com/watch?v=Af7CXvb5XG8
Dopo aver cantato la prima parte della prima canzone guardo Jorge. Il suo sguardo mi rassicura.
Inoltre, c’è un grande schermo sullo sfondo che mostra quello che la telecamera sta riprendendo.
Dopo le prime tre canzoni le luci si spengono. Tutti scendono dal palco a mia eccezione. Mi siedo velocemente sulla panchina che è presente sul palco e prendo un diario nelle vicinanze con una penna glitterata. Mi metto a “scrivere”.
Le luci si accendono.
‘Violetta! Violetta!!!!’ Urla Lucia entrando in scena nei panni di Francesca.
‘Francesca calma! Cosa c’è?’ Chiedo posando il diario sulla panchina.
‘Hai scelto??’ Chiede insistente.
‘Cosa?’ Chiedo non capendo.
‘Come cosa? Federico o Leon? Tutta la scuola ne è a conoscenza. Avanti! Chi hai scelto????’
‘Non è così facile. Non si tratta di scegliere cosa mangiare a colazione!’ Dico alzandomi
‘Scherzi? Io ci metto anni a scegliere cosa mangiare a colazione!!!’ Lei mi segue.
‘Tu sei un caso a parte!’ Dico facendo ridacchiare il pubblico.
‘Tornando a te, Federico o Leon?’
‘Ti ho già detto che non lo so!’
‘Guarda: arriva Federico!!’ Dice indicando Ruggero che è appena entrato in scena con dei fiori in mano.
‘Vi lascio da soli’ Dice quasi maliziosamente.
‘No! Francesca!’ Urlo disperatamente, ma ormai ha già abbandonato la scena.
‘Ma che fantastica sorpresa! In realtà cercavo proprio te’ Mi dice Ruggero avvicinandosi. 
‘Ah, sì?’ 
‘Certo! Chi altro se no? Questi sono tuoi!’ Dice dandomi i fiori.
‘Oh, grazie. Sono bellissimi’ Dico prendendo i fiori dalle sue mani. Li poggio sulla panchina.
Mi prende le mani.
‘Tu sei bellissima!’ Mi dice dolcemente ‘Ci dovrebbe essere una persona che te lo ricordi tutti i giorni. E quella persona potrei essere io’ Dice prima di avvicinarsi lentamente. È intenzionato a baciarmi. Sentiamo delle urla e capiamo che Jorge è appena entrato in scena.
Sentiamo una finta tosse e ci stacchiamo immediatamente.
‘Leon non è come sembra’ Dico avvicinandomi a lui che ha una faccia per niente accogliente.
‘Perché gli dai spiegazioni? Non è mica il tuo fidanzato?’ Chiede Ruggero 
‘Sì, ma…’ Jorge mi interrompe.
‘Non ti intromettere tu!’ Dice aggressivo a Ruggero.
‘Altrimenti che mi fai?’ Lo provoca l’altro.
‘Ti converrebbe non saperlo!’
La situazione è questa: Jorge e Ruggero l’uno di fronte all’altro a circa trenta centimetri di distanza e io al “centro”.
‘Ragazzi basta!!’ Urlo per farli smettere. 
‘L’hai fatta arrabbiare! Contento?’ Chiede Jorge nei panni di Leon.
‘È stata colpa tua! Sei stato tu ad averci interrotti!’
‘Ho detto basta!’ ‘Lasciatemi da sola! Adesso!’ Dico per farli smettere.
Si guardano arrabbiati per poi andare entrambi per la loro strada, uno da una parte e uno dall’altra.
(https://www.youtube.com/watch?v=zY9eU82WGxk ) 
Dopo la mia esibizione il pubblico applaude molto più forte di quanto mi aspettassi. Volto lo sguardo verso mio padre che è seduto in prima fila insieme ad Ana, Olga e Roberto. Mi guarda fiero, con gli occhi lucidi. Per lui deve essere stato un duro colpo sentirmi cantare dopo quello che è successo alla mamma. In prima fila noto anche Mechi, Cande e Lodo e tutti gli altri. 
Jorge entra in scena.
‘Violetta’ Mi chiama
Mi volto verso di lui.
‘So che vuoi stare da sola e tutto il resto ma volevo chiederti scusa.’ Mi dice dispiaciuto
‘Per cosa?’ Chiedo non capendo.
‘Per prima… Federico. Ma è lui che mi provoca.’
‘Non preoccuparti Leon. Non è colpa tua’ Dico sedendomi sull’altalena. Lui mi segue.
‘Non hai idea di quanta voglia ho di baciarti’ Mi dice. ‘Scusa! Non avrei dovuto’ Si corregge. ‘Ma sai che ti amo’ Continua
‘Leon, io..’ Mi mette un dito sulle labbra.
‘Non dire niente. Non c’è bisogno di dire niente’ Mi dice.
(https://www.youtube.com/watch?v=vcDgZIiwiCw
Le nostre mani intrecciate, la mia testa sulla sua spalla, le parole della canzone.. È tutto così perfetto, ma finzione, purtroppo.
Alla fine della canzone l’altalena scende lentamente.
‘Devo andare Leon…’ Dico per non parlare di quello che è appena successo
‘È quello che è successo? Non dici niente?’ Mi chiede non capendo
‘No.. Molto semplicemente perché non so che dirti’ Dico prima di uscire di scena.
(https://www.youtube.com/watch?v=Lx5zz5Kxcng)
Mentre  Jorge canta la sua canzone si sentono le urla di “miliardi” di ragazze. Questo mi fa parecchio ingelosire anche se il rapporto tra me e Jorge non è dei migliori, ma il mio amore per lui è vivo come il primo giorno.
Quando Jorge finisce di cantare le luci si spengono ed entriamo tutti in scena.
‘Bene, ragazzi! Domani c’è lo spettacolo di fine anno! Siete pronti?’ Chiede un ragazzo di nome Adam che interpreta Pablo, il direttore dello Studio 21! (http://img2.wikia.nocookie.net/__cb20131011215544/the-tomorrow-people/images/d/d5/Luke_Mitchell_036.jpg
‘Sì!’ Diciamo in coro.
‘Bene! Ricapitoliamo lo spettacolo: si aprirà con la canzone di gruppo; poi ci sarà la canzone da solista di Violetta; per poi passare alla canzone di gruppo di Leon,  Federico, Maxi, Broduey e Andres; la canzone da solista di Leon e per finire il duetto tra Violetta e Federico! È tutto chiaro?’ Chiede Adam
‘Sì!’ Diciamo ancora una volta
‘Bene! Adesso andate a casa e fate una bella dormita! Vi voglio carichi per domani mattina!!’ Dice ancora.
Tutti scendono dal palco tranne Jorge, Tomas che interpreta Maxi e Manuel che interpreta Broduey; si siedono sulla panchina e iniziano a parlare tra di loro.
‘Ti dispiace?’ Chiede Manuel a Jorge.
‘Per cosa?’ Chiede non capendo.
‘Per il fatto che Violetta dovrà cantare con Federico domani!’
‘Be’, un po’ sì… Ma è stato Pablo a decidere!’
‘Ti piace, eh?’ Chiede Tomas
‘No… Non gli piace… Lui ne è totalmente cotto!!’ Afferma Manuel.
‘Dai ragazzi, smettetela un po’!!’ Supplica  Jorge.
‘Sta arrivando!’ Dice Tomas indicando me e Lucia che siamo appena entrate in scena. 
Il palco si “divide in due”. Cioè, le luci si spengono dalla parte dei ragazzi che restano immobili, mentre io e Lucia facciamo la nostra scena.
‘Sei nervosa per domani?’ Mi chiede Lucia
‘No, un po’, abbastanza, sì…’ Dico velocemente
‘E perché? Va bene che ti devi esibire davanti a centinaia di persone, ma sei brava: andrà tutto bene’
‘Sì, ma dovrò duettare con Federico!’ Affermo
‘E qual è il problema?’ Chiede non capendo.
‘Non so… Sono preoccupata. Ho come un brutto presentimento’
‘Non pensarci. Andrà tutto bene.’ Mi tranquillizza. ‘E per quanto riguarda Leon?’
‘Non so che dirti…’
Questa volta è la parte mia e di Lucia ad oscurarsi, mentre i ragazzi riprendono a recitare.
‘E che dovrei fare?’ Chiede Leon
‘Vai a parlarle! Dai!!!’ Dice Tomas.
‘No… Non saprei cosa dirle!’ Afferma Leon sicuro.
‘Come? Tu devi andare lì e dirle quello che provi! Adesso!’ Lo obbliga Manuel
‘No, ragazzi meglio di no!’
‘Sei un vero e proprio fifone!’ Afferma Tomas per far svegliare Jorge e farlo venire a parlare con me.
‘Io non sono un fifone!’ Contraddice Jorge
‘Dimostralo!’ Lo sfida Tomas.
‘Come vuoi!’ Dice Jorge alzandosi.  
Entrambe le parti del palco si illuminano e io e Lucia iniziamo a dire cose incomprensibili tra di noi.
Jorge si sistema i vestiti e poi si incammina verso di me, mentre Tomas e Manuel lasciano la scena.
‘Violetta!’ Mi chiama Jorge. Riesco a distinguere le urla di Mechi, Cande e Lodo in prima fila. Sono davvero uniche.
‘Possiamo parlare?’ Mi chiede.
‘Io vi lascio soli…’ Dice Lucia che in realtà rimane poco dietro il sipario chiuso, in modo da far vedere al pubblico che lei guarda tutta la scena.
‘Cosa c’è?’ Chiedo un po’ timida.
‘Volevo solo dirti che sto aspettando ancora una risposta…’ Mi dice
‘Sì… Ma è complicato…’
‘Non credo che lo sia… Esiste solo un amore vero e proprio, non puoi essere confusa tra due ragazzi. Ce n’è soltanto uno che ti fa battere veramente il cuore’ Mi dice avvicinandosi.
‘Sì, ma io non riesco a capire chi è…’
‘Devi solo cercare in fondo al tuo cuore… Troverai la risposta’ Mi dice sorridendo.
‘Grazie Leon’ Lo ringrazio.
Mi sorride per poi andarsene.
‘Ma è stato adorabile!!!’ Dice Lucia entrando in scena.
‘Tu non te ne eri andata??’ 
‘Sì… Certo… Ho visto tutta la scena e lui è stato carinissimo!! Allora, hai scelto lui?’ Mi chiede insistente
‘Ti ho già detto che non lo so!’ Dico sedendomi sulla panchina.
‘Non lo sai… Facciamo in questo modo: cosa ti piace di Federico?’ Chiede sedendosi accanto a me.
‘Federico è dolce… Mi fa sentire unica al mondo, stupenda…’
‘E Leon?’
‘Leon. Non so esprimere quello che provo per lui, è come se stessi sulle nuvole quando mi parla, quando mi sfiora…’ Dico con gli occhi sognanti e con tanto sentimento, come se stessi parlando di Jorge.
‘Sai, da quello che hai detto credo che ci sia una preferenza verso una persona…’
‘E chi?’
‘Ma come? Verso Leon!’
‘Non lo so…’
‘Ma non sai mai niente?’ Dice facendo ridere il pubblico.
‘E se la mettiamo su un piano estetico? Chi è il più bello secondo te?’ Mi chiede ancora
‘Leon è il più bello!’
‘Io avrei scelto Federico, ma sei tu a scegliere, no?’
‘Leon è più bello!’
‘Federico!’
‘Leon!’ Ribatto.
‘Federico!’
‘Leon!’
‘Ok, basta! Hai vinto!’ Dice per farmi tacere ‘Devo tornare a casa…’ Dice alzandosi.
‘Francesca…’
‘Sì?’ Chiede girandosi.
‘Grazie.’
Mi sorride per poi voltarsi di nuovo e fare qualche passo.  Ma si gira ancora una volta.
‘Sai, ho ancora qualche minuto’ Mi dice
’Pensi a quello che penso io?’ Le chiedo alzandomi.
Annuisce.
(https://www.youtube.com/watch?v=-vzmEHG8zws)       
Usciamo di scena e sullo schermo appare la scritta “Fine primo atto”.
Si chiude il sipario.
Fuori alle quinte, diretta verso il mio “camerino” per cambiarmi, Jorge mi ferma.
‘Ehi! Sei stata bravissima!’ Mi dice sorridendo.
‘Tutto grazie a te’
‘No, hai fatto tutto tu’ Mi dice 
‘Martina! Presto! Tra pochi minuti ricomincia!’ Mi avverte il professore.
‘Devo andare!’ Dico a Jorge prima di correre verso il mio vestito.
Dopo qualche minuto le luci si riaccendono e tutti saliamo sul palco. Io sono vicino a Lucia. 
‘Ragazzi! È il grande giorno! Avete dormito bene? Avete ripetuto le canzoni? E le coreografie?’ Ci chiede Adam nei panni di Pablo.
‘Sì!’ Diciamo in coro. 
‘Perfetto! Mancano pochi minuti all’inizio dello Show. Andate sul palco e date il massimo e ricordate che Insieme Siamo Migliori!!!’
Vedo Jorge che sta venendo verso di me, ma viene fermato da Ruggero che mi raggiunge pochi secondi prima di lui. Jorge si volta sconsolato.
‘Sei nervosa?’ Mi chiede.
‘Io? No! Perché dovrei esserlo?’ Gli chiedo mentendo
‘Appunto! Sei troppo brava per aver paura di esibirti davanti a qualche centinaio di persone…’ 
‘Grazie!’
Mi sorride per poi andare verso Andres.
Vedo Jorge che parla con Tomas e Manuel e mi avvicino a loro.
‘Che hai in mente amico?’ Chiede Andres a Ruggero, ma ovviamente noi altri non sentiamo niente e fingiamo di parlare tra di noi.
‘Come?’ Chiede facendo finta di non capire.
‘Non fare finta di non capire! Ti conosco bene! Tu hai un piano..’
‘Ebbene sì. Hai indovinato!’
‘Sarebbe?’
‘L’ultima canzone sarà quella cantata da me e Violetta, giusto?’
‘Giusto…’
‘Bene! Dopo la canzone io ho intenzione di baciarla in modo da farle capire chi ama veramente’
‘Sei tremendo amico!’
‘È solo un modo per farle dimenticare completamente Leon!’ Dice prima di scendere dal palco insieme ad Andres.
‘Leon! Ho visto che ti stavi avvicinando pochi secondi fa… Volevi dirmi qualcosa?’ Gli chiedo. Immediatamente Tomas e Manuel ci lasciano e vanno dagli altri, dall’altra parte del palco.
‘Niente di importante. Volevo solo sapere se eri nervosa per lo Show…’
‘Sì, abbastanza’
‘Non devi preoccuparti. Pensa di essere solo tu, magari nella tua camera da letto, non so dove canti di solito’ Dice ridacchiando ‘Forse potresti guardare qualcuno che ti ispira fiducia nel pubblico… Non so, i tuoi genitori, ad esempio…’
‘Ecco, sai che mia madre non c’è più…’ Mi interrompe.
‘Sì, sì… Non andare avanti. Hai ragione. Scusa… Potresti guardare me.’ Dice con sguardo profondo.
‘Ragazzi è il momento!’ Annuncia Adam che non permette a me e Jorge di continuare a parlare. 
Scendiamo dal palco e le luci si spengono. Prendiamo l’occorrente dietro le quinte per poi risalire.
(https://www.youtube.com/watch?v=2N4yqsaHt0k
Dopo la canzone le luci si spengono. E scendiamo sul palco per poi risalire urlando, ridendo, saltando…
‘Ragazzi siete stati meravigliosi!!!’ Si congratula Adam
‘Visto? È andato tutto bene!’ Mi dice Jorge
‘Solo perché c’eri tu al mio fianco’ Gli dico sorridendo.
‘Violetta ancora qui? Tocca a te adesso! Vai!!!’ Mi avverte Adam
(https://www.youtube.com/watch?v=sCXg2S2ikYU
Mentre io mi esibisco, Jorge, Ruggero, Tomas , Manuel e Andres ne approfittano per cambiarsi, dato che subito dopo sarebbe toccato a loro.
Appena finisco la canzone, scendo di sotto con il “diamante” e il palco si chiude sopra di me. Sento la base della musica dei ragazzi mentre mi cambio per l’ultima volta.
(https://www.youtube.com/watch?v=WhJ67AevIHg)
Quando i ragazzi risalgono sul palco, siamo tutti ad aspettarli.
‘Adesso tocca a Leon!!!’
‘Sì, un secondo’ Dice ‘Violetta, la canzone è dedicata a te’ Mi dice sorridendo per poi riscendere dal palco.
‘Vieni!’ Mi trascina Lucia
‘Dove andiamo?’
‘A vedere Leon che canta la canzone!!’ Dice trascinandomi.
Dopo che tutti sono scesi, con le luci spente, Jorge risale sul palco e io e Lucia ci mettiamo poco dietro al sipario in modo che il pubblico ci veda.
(https://www.youtube.com/watch?v=7yoCnDO2sT4)
Al minuto 0:41 Jorge mi nota dietro al sipario e comincia ad avvicinarsi.
Si posiziona davanti a me, mi prende le mani, e mi trascina con lui sul palco e comincia a cantarmi la canzone. È davvero molto romantico. Mi perdo nei suoi occhi, canta la canzone come se non fosse una semplice canzone, anzi, c’è del sentimento in quello che dice.
Al minuto 2:20 si siede ai piedi del palco, a poca distanza dalla prima fila. Mi prende la mano e mi aiuta a sedermi. Alla fine della canzone si avvicina sempre più: vuole baciarmi. Siamo a due centimetri di distanza ma le luci si spengono e lo perdo di vista. Mi alzo velocemente e scendo nuovamente dal palco.
Dopo esserci risalita, Jorge è insieme a tutti gli altri.
‘Complimenti Leon. Non hai mai cantato una canzone così bene in vita tua. Hai brillato su quel palco, ma forse dobbiamo ringraziare Violetta’ Afferma Adam.
‘Probabilmente’ Dice Jorge
‘Hai baciato Leon!!’ Mi sussurra Lucia.
‘No! Non l’ho baciato!’
‘Come non l’hai baciato? Io vi ho visti! Eravate lì, a pochi centimetri di distanza’
‘Sì, lo so meglio di te! Ma non ci siamo baciati!!!’
‘Ma come?’
‘Hai capito bene!’
‘E siamo già arrivati alla canzone finale: Violetta, Federico, tocca a voi!!’
(https://www.youtube.com/watch?v=I2yVJnqdR38)
Al minuto 2:20 una nube di nebbia che esce dal pavimento (?) invade il palco in modo da permettere lo scambio tra Ruggero e Jorge. 
Alla fine della canzone, Ruggero si avvicina sempre più intento a baciarmi, ma lo allontano. Mi guarda disorientato, poi scendiamo dal palco.
‘Ragazzi devo davvero congratularmi con tutti voi! È stato uno spettacolo davvero straordinario! Per oggi potete andare! Domani lo spettacolo si ripeterà, come già sapete!’ Ci dice Adam, prima di scendere dal palco.
‘Violetta’ Si avvicina a me Ruggero ‘Non capisco, perché mi hai allontanato?’
‘Perché… Perché ho fatto finalmente la mia scelta Ruggero…’
‘Credo di aver capito che la tua scelta non sono io’
‘Mi dispiace…’
Mi guarda sconsolato per poi scendere dal palco, insieme agli altri, ad eccezione di Lucia che corre verso di me.
‘Amica!! Ma cosa è successo su quel palco?’
‘Federico. Ha. Tentato. Di. Baciarmi.’
‘Wow! È il secondo che oggi ci prova… E cosa è successo ora? Si sono spente le luci, avete fatto testa e testa…?’ La interrompo
‘L’ho respinto’
‘L’hai respinto?’ Chiede stranita.
‘Sì!’ Faccio un respiro profondo. ‘Ho fatto la mia scelta Francesca.’
‘Oddio! Non dirmi che…?!’
‘Io amo Leon!’ Il pubblico applaude.
Mi urla contro abbracciandomi.
‘Dov’è? Lo deve sapere!’ urla.
‘Calma! Non so dove sia andato’
‘Io vado a cercarlo! Tu non ti muovere di qui!’ Dice prima di scendere dal palco.
Inizio a cantare una canzone e sullo sfondo si vedono dei video che abbiamo girato il giorno prima, io e Jorge, che rappresenta “la storia di Violetta e Leon”.
(https://www.youtube.com/watch?v=HWS8V3pN1Ac)
Dopo la canzone Jorge sale sul palco.
‘Violetta! Mi ha detto Francesca che mi volevi parlare…’
‘Sì.’ Mi avvicino a lui ‘Non so perché alla fine non ci siamo baciati dopo la tua canzone, ma sai sarebbe stata una cosa che mi sarebbe piaciuta, tanto….’
‘Non ti capisco…’
‘Durante la canzone con Federico ho immaginato te al suo posto… Ho cantato a te quella canzone.’
‘Continuo a non capire’ (Hai bisogno che ti faccia un disegno?)
‘Sono io che ho capito una cosa…’
‘Cosa?’ Mi chiede non capendo.
Gli prendo le mani e comincio ad avere le farfalle nello stomaco.
‘Ho capito che ti amo Leon’ Il suo sguardo si illumina.
‘Che? Davvero?’
‘Sì, Leon davvero! Ti amo, ti amo, ti amo!’
‘Anche io ti amo Violetta’
‘Sì, questo già lo sapevo’ Gli dico mentre parte la base di una canzone.
(https://www.youtube.com/watch?v=4ji09BAwgpE)
Mentre cantiamo non seguiamo neanche la coreografia che avevamo deciso con il professore: siamo troppo presi dalla canzone. La stiamo cantando l’uno all’altro e ci dimentichiamo del resto del mondo.
Quando terminiamo è il momento del bacio, sono nervosa. Ma ci interrompono.
Chi? Lucia, Ruggero, Adam, Tomas e tutti gli altri.
‘Salve! Abbiamo interrotto qualcosa? Sicuramente!’ Dice Lucia.
Non capisco… Questa parte non c’è nel copione.
‘Bene! Bene! Cosa abbiamo qui? Jorge e Martina…’
Capisco ancora meno.
‘Lucia che fai?’ Chiedo appunto.
‘Spiego al pubblico cosa succede..’
‘Buonasera! Io sono Lucia.. ‘ Presenta tutti gli altri e poi arriva a noi due. ‘E infine ci sono Martina e Jorge’
‘Sì, li conosciamo i nostri nomi…’ Le dico facendo ridacchiare il pubblico.
‘Noi questa sera abbiamo deciso di interrompere lo Show perché abbiamo una missione. La missione è far mettere insieme questi due qui che sanno i loro nomi’ Dice “copiandomi” la battuta.
‘”Mettere insieme”?’ Chiede Jorge.
‘Sì! Voi non lo sapete, ma vi amate a vicenda. È chiaro a tutti! Vero?’
Tutto il pubblico alza un grande “Sì”.
Stavo cominciando a sentirmi in imbarazzo.
‘Al mio tre inizia a correre’ Mi dice Jorge facendomi ridere.
‘Quindi noi siamo qui fino a quando non lo ammettete, tanto abbiamo tutta la sera…’
‘Ok. Non so se tutta questa storia sia vera, ma credo sia arrivato il momento di dirtelo. Deve essere il maschio il primo a farsi avanti, giusto?’ Mi dice Jorge.
‘Oooooh’ Il pubblico 
Jorge fa un respiro profondo.
‘Ti amo Tini’ Dice poi. Non credo di aver sentito bene. Forse è un sogno… Jorge ha davvero detto che mi ama?
‘Che?’ Sussurro con quel poco di voce che riesco a cacciar fuori.
‘Ti amo. Due semplici parole. Ti. Amo’ Ripete 
‘Anche… Anche io ti amo Jorge’
Il pubblico comincia ad applaudire e ad urlare.
‘Ce l’abbiamo fatta dopo un mese!!!!’ Urla Lucia.
‘Una canzone per festeggiare?’ Chiede Ruggero.
‘La canzone finale?’
‘Sì, Tini. La canzone finale.’
Sono un po’ scombussolata. È successo tutto così in fretta.
Si spengono le luci e ci mettiamo in posizione. Tutto il pubblico si alza.
(https://www.youtube.com/watch?v=7fJrG2-eQCA)
Alla fine della canzone Jorge mi prende per i fianchi e mi bacia, davanti a tutti. Il nostro primo bacio. È un semplice bacio a stampo, ma mi fa provare emozioni mai provate prima, né con Dean né con altri.
Il professore ci raggiunge sul palco.
‘Complimenti a tutti ragazzi!’ Urla il professore. ‘Siamo arrivati alla fine dello spettacolo e spero sia piaciuto a tutti!!’ 
Il pubblico urla.
‘Bene! Volevo presentarvi il “cast” di questo spettacolo’
Comincia a presentare i vari ragazzi. 
Manchiamo solo io e Jorge.
‘Ma vorrei fare un applauso speciale a due ragazzi che oltre ad essersi innamorati, hanno imparato il copione, le coreografie, i testi delle canzoni in sole due settimane. Signori e Signore Leon e Violetta, Jorge e Martina’ Ci presenta il professore e subito partono le urla e l’applauso da parte del pubblico.
Lucia si avvicina a Jorge e gli sussurra qualcosa che purtroppo non riesco a capire. Jorge scende dal palco.
‘Inoltre, ringrazio tutti voi che stasera avete in qualche modo partecipato al nostro spettacolo, ci avete incitati, applauditi, credo che vi siate anche un po’ divertiti… Ringrazio i tecnici, i ballerini professionisti, i parrucchieri, truccatori, stilisti e tutti coloro che hanno aiutato nell’organizzazione dello Show!’ Continua il prof
Jorge torna sul palco con qualcosa dietro la schiena. È di profilo, quindi non riesco a vedere cosa, mentre il pubblico lo vede chiaramente.
‘Che hai dietro la schiena?’ Chiedo 
‘Niente’ Mi dice.
‘Dai Jorge, lo vedo che hai qualcosa…’
Fa un sospiro.
‘Tieni’ Dice allungando il braccio con un bouquet di rose rosse, i miei fiori preferiti.
‘È per me?’
‘Per chi altri se no?’ 
Il pubblico applaude.
‘Oh, ma che scena romantica!!!’ Urla il professore.
Apro il piccolo biglietto che c’è vicino e lo leggo in mente.
“Per Tini. Ti ho amata dal primo momento che ti ho vista. Il tuo Jorge.” Questo dice il biglietto.
Gli sorrido e lui ricambia.
‘Bene! Credo sia arrivato il momento di salutarci!’ Annuncia il professore ‘È stato davvero un piacere essere qui con voi stasera!! Arrivederci a tutti!’ 
Il professore si mette tra me e Jorge e facciamo un inchino finale tutti insieme. Il sipario si chiude e scendiamo dal palco.
Appena sono dietro le quinte, abbraccio Jorge. Ne ho il bisogno.
‘Non ci posso credere…’
‘A cosa?’ Chiede sciogliendo l’abbraccio.
Appoggio i fiori sul comodino lì vicino.
‘Jorge non hai idea da quanto tempo io ti ami e finalmente stiamo insieme…’
‘Da quanto tempo mi ami?’ Chiede sorpreso.
‘Ti amo dal primo momento che ti ho visto… Vicino all’armadietto. Io e Dean ci siamo lasciati, cioè non è che siamo mai stati insieme, ma ci siamo allontanati perché gli ho detto chiaramente di amare un altro, di amare te.’
‘E lui?’
‘E lui mi ha capito..’
Mi abbraccia.
‘Ora sei tutta mia, vero?’
‘Solo tua Jorge.’ Dico prima di baciarlo. Un altro bacio a stampo. Non riusciamo ad andare oltre perché sentiamo delle voci a noi familiari.
‘Jorge! Tini!’ Ci chiama Ana.
‘Siamo qui!’ Urlo.
‘Ehi!’ Mi dice Ana abbracciandomi. Insieme a lei ci sono Olga, Roberto e anche i miei amici.
‘Abbiamo interrotto qualcosa?’ Mi chiede Mechi curiosa
‘No! Niente…’
‘La mia piccolina si è fidanzata!! Fatemi passare! Devo abbracciare la mia piccolina!’ Urla quasi Olga che si fa spazio tra gli altri per poi abbracciarmi.
‘Olga!!’
Lancia un’occhiata a Jorge.
‘Ti tengo d’occhio ragazzo!’ Gli dice.
Poi vengono da noi Mechi, Cande e Lodo.
Urlano mentre mi abbracciano tutte.
‘Finalmente vi siete messi insieme. Ci volevamo noi!’
‘Voi sapevate tutto, vero?’ Chiedo
‘Sì… Diciamo che abbiamo dato una mano a Lucia…’ Dice Lodo.
Decido di lasciar perdere perché dovrei solo ringraziarle.
‘Ci sono anche io che ti voglio salutare…’ Dice un ragazzo che non mi sarei mai immaginata lontanamente sarebbe venuto.
‘Dean! Che ci fai qui?’
‘Ti avevo detto che sarei venuto…’
‘Sì. È vero.’
‘Siete stati davvero bravi su quel palco e complimenti per la sorpresa finale. Ora levo il disturbo… Mi sento come un terzo incomodo. ..’
‘Sì. Ciao’ Gli dice Jorge mettendomi un braccio intorno al collo come per dire “È mia!”
‘Arrivederci a tutti’ Dice prima di andarsene.
‘Ana dov’è papà?’
‘Ti aspetta fuori…’ Mi informa.
‘Fuori?’
Lei annuisce.
‘Meglio se ora andiamo… Aspettiamo che vi cambiate e tutto.’ Ci dice Ana.
‘Sì, a dopo’ Le dico sorridendo.
Xabi si avvicina a Jorge.
‘Alla fine ce l’hai fatta amico!’ Gli dice.
‘Finalmente!’
‘Di che parlate?’ Chiedo non capendo.
‘Niente. Niente…’ Si affretta a dire Jorge.
I ragazzi se ne vanno.
‘Dove eravamo?’ Chiede Jorge avvicinandosi a me.
‘Non lo so… Dove eravamo?’ Chiedo scherzando allontanandomi.
‘Ci stavamo baciando…’ Dice Jorge chiaramente
‘Non ricordo. Io ricordo che stavo andando nel camerino a cambiarmi…’ Jorge mi interrompe.
‘Non è quello che ricordo io…’ Mi dice.
‘Ci vediamo dopo, ok?’ Gli dico.
‘Va bene…’
Prendo i fiori e mi allontano con un gran sorriso.
Entro nel camerino, mio e di Lucia, dove lei già si sta cambiando.
‘Ehi! Ma chi si vede! Finito di sbaciucchiarti con Jorge?’ Mi chiede scherzando.
‘Non ci stavamo sbaciucchiando!’
Ride.
‘Piaciuta la sorpresa?’ Mi chiede.
‘Ma che avete combinato tu e gli altri? Come avete fatto a convincere il professore…?’ Mi interrompe.
‘Abbiamo i nostri metodi’ Mi dice sorridendo.
‘E i fiori?’
‘Li ho preparati io dietro le quinte. Quando il professore è salito sul palco, ho detto a Jorge che li avrebbe trovati con una penna e un biglietto. Quello che ha scritto, è stato tutto di testa sua.’
‘Non ci credo ancora!!!’
‘Che ti ha scritto?’ Chiede curiosa.
‘“Per Tini. Ti ho amata dal primo momento che ti ho vista. Il tuo Jorge.”’ Dico leggendo il biglietto.
‘Che carino!’ Dice sorridendo.
‘Ti dovrei ringraziare…’
‘Sì. Dovresti. Se non fosse stato per me chissà quando vi sareste messi insieme. Chissà se sarebbe mai successo!’
‘Grazie’
Mi cambio, prendo la borsa e raggiungo gli altri fuori.
‘Eccomi qui!’ Annuncio. 
Ci sono tutti tranne Jorge. Qualcuno mi tocca la spalla e mi volto. Mi ritrovo davanti Josh con le stampelle e il gesso al piede.
Durante queste due settimane ho stretto una grande amicizia con lui. Ho avuto modo di raccontargli tutta la storia con Jorge e con Dean e mi è stato di gran aiuto, mi ha ascoltato.
‘Ehi!’ Dico abbracciandolo.
‘Hai visto che alla fine ce l’hai fatta?!’ Dice riferendosi a Jorge.
‘Sì! Non mi sembra ancora vero! È successo tutto così in fretta!’
‘Di che parlate?’ Mi chiede Lodo avvicinandosi.
Anche i ragazzi del mio gruppo hanno conosciuto Josh.
‘Niente.’ 
‘Lo Show è andato meglio di quanto mi aspettassi.’ Mi dice.
‘Sì, e mi dispiace dirtelo, ma sono quasi contenta che ti sia fatto male.’
‘Lo immaginavo’
Lascio Josh a parlare con i ragazzi e mi avvicino a mio padre che fino a questo momento è stato in silenzio.
‘Papà!’ Lo abbraccio. ‘Piaciuto lo spettacolo?’ Chiedo poi.
‘E me lo chiedi?! È stato bellissimo. Mi è sembrato di vedere tua madre. Un’emozione incredibile. Avete la stessa identica voce!’
‘Quindi ti è piaciuto…!’
‘Sì. Tini mi è piaciuto’ Dice prima che io l’abbracci.
Anche Jorge ci raggiunge.
‘Salve!’ Gli dico e lui mi risponde con un sorriso.
‘Ragazzi perché non venite tutti da me?’ Chiedo a tutti
‘Tini….’ 
‘Dai, papà! Ti prego! La casa è grande. Non daremo fastidio. Ci metteremo in camera mia. Niente di più.’
‘Stasera sono buono e li lascio venire. Ma solo per questa…’ Lo interrompo abbracciandolo.
‘Papà sei il migliore! Allora, venite?’
Tutti acconsentono. 
Mio padre, Ana, Olga e Roberto tornano a casa in auto, mentre noi ragazzi, cioè io, Jorge, Cande, Facu, Xabi, Lodo, Mechi, Pablo, Alba, Samuel, Lucia e Josh decidiamo di andare a piedi.
Sono tutti avanti a me e a Jorge, che ci teniamo per mano.
‘Sai, è un po’ strano…’ Mi dice.
‘Cosa?’ 
‘Il fatto che stiamo insieme… Non me lo sarei mai aspettato. È strano.’ Ripete.
‘Anche a me non sembra vero. Insomma, è successo tutto velocissimamente, da un momento all’altro. Ci siamo ritrovati che ci “odiavamo” ad..’ Mi interrompe.
‘Io non ti ho mai odiato.’
‘Che? Jorge non mi rivolgevi la parola, mi ignoravi…’
‘Scusa. Non deve essere stata una bella cosa. Ma stavo cercando di dimenticarti Capiscimi, io credevo che stessi con Dean.’ Mi spiega.
‘Sì. Ma quello non era il modo giusto di affrontare la cosa. Io ci sono stata male, Jorge!’
‘Sì. E ti chiedo scusa anche per questo. L’ultima cosa che voglio al mondo è che tu stia male per colpa mia. Non voglio farti soffrire, non me lo perdonerei mai. Ti amo troppo’ Dice fermandosi dinanzi a me. 
Che belle parole pronunciate da lui!
‘Non ho capito bene l’ultima parte… Puoi ripetere?’
‘..Non me lo perdonerei mai…’
‘No. Quello che hai detto dopo’ Dico avvicinandomi.
‘Ti amo troppo’ Dice.
Le mie labbra si avvicinano alle sue e si toccano per la terza volta, ma questa volta è un bacio vero e proprio. Finalmente! Subito sento le farfalle nello stomaco, è un’emozione che non credevo esistesse. Eccezionale!
Ci stacchiamo.
‘Non ho capito neanche questo… Puoi ripetere?’ Chiedo ancora.
‘Non c’è bisogno di chiederlo’ Dice prima di baciarmi ancora.
‘Almeno lasciala respirare Jorge!!’ Sentiamo la voce di Xabi, seguita dalle risate degli altri. Immediatamente ci stacchiamo.
‘Avete interrotto un momento romantico!’ Urla Jorge.
‘Scusa amico!’ Urla Xabi.
‘Anche io ti amo Jorge.’ Gli sussurro mentre torniamo dagli altri.
Finalmente arriviamo a casa, e mentre cerco le chiavi per aprire la porta, ci raggiunge Dean.
‘Ehi bellissima!’ Urla. Subito guardo Jorge che ha uno sguardo trucidante.
‘Cos’è quella faccia Jorge? L’ho sempre chiamata così. Non credo sia un problema!’ Scherza ancora.
Jorge sta per raggiungerlo, ma gli metto una mano avanti alla pancia in modo da fermarlo.
‘Dean meglio se ora torni a casa. Ci vediamo domani…’ Dico per far calmare le acque.
‘Sì, certo. Ciao bellissima!’ Dice prima di andarsene.
‘Quello lì non l’ho mai digerito!’ Mi dice Jorge mentre apro la porta.
‘Oh! Jorge è geloso!!’ Dice ad alta voce Xabi facendo ridere gli altri.
‘Non è il momento Xabi!’ Dice Jorge.
Apro la porta un po’ nervosa e lascio passare tutti.
‘Date le vostre cose ad Olga.’ Dico chiudendo la porta.
Olga è nel soggiorno quindi raccoglie i cappotti di tutti, mentre Ana e mio padre sono sul divano a parlare tra di loro.
Jorge cammina velocemente di sopra.
‘Jorge dove vai?’ Gli chiedo. Non mi risponde.
Lo seguo di sopra, ma si chiude in bagno. 
‘Già il primo litigio?’ Chiede Ana.
I ragazzi annuiscono.
‘Motivo?’
‘Dean’ Dice Mechi.
‘A proposito di Tini e Jorge…’ Inizia Felipe
‘Oh, non ti ci mettere anche tu!’ Dice Ana.
‘Io stavo solo dicendo che ho deciso di dare un’occasione a tuo figlio, ma vedo che la sta già sprecando…’ Si giustifica Felipe.
‘Si aggiusterà tutto’ Dice Ana.
Jorge è chiuso in bagno con lo sguardo rivolto verso lo specchio. Io non lo conosco bene fino in fondo. Non sono a conoscenza di un suo lato un po’ testardo, lui si arrabbia molto facilmente e se una cosa è sua, non gliela si deve toccare.
Busso continuamente alla porta.
‘Jorge apri, ti prego.’ Ripeto.
‘Posso sapere qual è il problema?’ Chiedo con la speranza in una risposta, che però non arriva.
Passano minuti, dieci, forse quindici.
‘Va bene. Ho capito. Vuoi stare da solo… Quando hai finito di fare il muto, io e i ragazzi siamo in camera’
Torno in soggiorno dove mio padre e Ana stanno raccontando ai miei amici dei vecchi ricordi di me e Jorge.
‘…Jorge andava in giro a dire a tutti che aveva trovato una fidanzata. Ripeteva in continuazione “Tini è la mia fidanzata” e se qualcuno la toccava, o la accarezzava, abbracciava diceva “Non la toccare. È mia”’ Sento raccontare Ana facendo ridacchiare i miei compagni.
‘Che state dicendo a mia insaputa?’ Chiedo scendendo le scale.
‘Niente. Stavamo solo intrattenendo gli ospiti’ Mi dice mio padre.
‘Jorge?’ Mi chiede Lucia.
‘In bagno… Andiamo di sopra?’ I miei amici cominciano a salire le scale.
‘Olga ci prepari qualcosa da mangiare?’ 
‘Certo piccolina!’ Mi risponde sorridendo.
Entriamo in camera.
‘Che facciamo?’ Chiedo sedendomi sul letto, mentre gli altri si siedono a terra.
‘Film?’ Propone Samuel.
‘Sono le 22.30. Non credo che riusciremo a finire di vederlo!’
‘Hai qualche gioco di società?’ Chiede Pablo.
‘No…’
‘Obbligo o verità?’ Propone Lucia. 
‘Sì. Dai!!’ 
Accettiamo la proposta di Lucia e iniziamo a giocare, mentre mangiamo vari stuzzichini portatici da Olga insieme a dell’aranciata.
‘Mechi obbligo o verità?’ Chiede Lucia
‘...Mmm… Obbligo!’ Sceglie lei.
‘Ti obbligo a…’ Veniamo interrotti da Jorge che entra in camera. Soffermiamo lo sguardo su di lui, che si siede tranquillamente tra Xabi e Lucia.
‘Che state facendo?’ Chiede come se nulla fosse successo.
Perché fai così Jorge?
‘Obbligo o verità.’ Dice Lucia.
‘Bene! Gioco anche io!’ Dice.
‘Va bene! Toccava a Tini!’ Lo informa Lucia
‘A me? Ma non era il turno di…?’ Mi interrompe.
‘No! Toccava a te!’ Capisco subito che ha qualcosa in mente.
‘Bene! Tini, obbligo o verità?’ Mi chiede Lucia.
‘Obbligo!’
‘Ti obbligo a scegliere verità!’ Mi dice.
‘Ma questo non è giusto!’
‘Sì, che lo è!’
‘Verità…’ Mi rassegno. Ha sicuramente qualcosa in mente.
‘Come hai capito di essere innamorata di Jorge?’ Mi chiede. Mi sarei aspettata tutte le domande del mondo, tranne questa. Ha intenzione di farci fare pace.
Jorge drizza le orecchie come per sentire bene quello che sto per dire.
‘È una domanda abbastanza semplice.’ Mi dice.
‘Sì, semplicissima…. Non so come io lo abbia capito. È successo e basta. Mi sono innamorata dei suoi occhi verdi. Del suo naso. Del suo mento. Delle sue guance. Delle sue mani grandi. Delle sue spalle. Del suo portamento. Del suo sorriso. Della sua fronte. Della sua calda voce. Del suo respiro. Del suo sbadiglio. Del suo modo di guardarmi. Del suo modo di giocare. Del suo modo di criticare. Di sorridere. Di ridere. Di salutarmi. Di scrivere. Mi sono innamorata del suo sguardo perso. Profondo. Magnetico. Pensieroso. Malizioso. Soddisfatto. Triste. Deluso. Sereno. Felice. Mi sono innamorata del colore dei suoi capelli. Della sua pelle. Della sua anima. Di tutte le parole che sono state dette, pronunciate. Dei suoi silenzi, anche. Mi sono innamorata del suo profumo. Del suo odore anche quando non lo ha. Mi sono innamorata della pazienza che ha per le sue cose. Mi sono innamorata persino quando ha iniziato a non parlarmi più. Quando invece avrei dovuto solo serbare odio e rancore, io continuavo ad amare. Continuo ad amarlo anche se mi ha inflitto tanto male e ne è uscito indenne. Senza alcun graffio o livido. Io mi sono innamorata semplicemente di lui. Tutto qui.’
Jorge mi guarda con un semplice sorriso.
‘Ho risposto. Andiamo avanti?’ Chiedo, dato che è regnato il silenzio per qualche secondo.
‘Sì, certo’ Mi dice Lucia.
Si fanno le 00.00 e i genitori dei ragazzi li passano a prendere. Quindi a casa rimaniamo solo io e Jorge che siamo nella mia camera, e Ana, mio padre, Olga e Roberto che sono invece ancora in soggiorno.
Mi stendo sul mio letto e mi giro dal lato opposto a quello di Jorge. Lo sento sedersi dall’altra parte, si stende accanto a me e inizia a guardare nel vuoto. Il letto è di una piazza e mezza quindi ci stiamo bene entrambi.
‘È vero quello che hai detto? Prima, su di me?’ Chiede.
‘Sì.’ Rispondo semplicemente
‘Tu non provi niente per Dean?’
‘Jorge, ma…’ Mi interrompe.
‘Rispondi’ Mi ordina con voce tranquilla.
‘No.’ 
‘Mi dispiace per prima. Ma se una cosa è mia non me la si deve toccare. Non può chiamarti “bellissima” in mia presenza, non può farlo neanche quando non ci sono!’
‘Jorge sei geloso?’ Gli chiedo voltandomi verso di lui.
‘No.’
‘Mi fa piacere che lo sei’ Dico ignorando la sua risposta.
Si avvicina a me e mi abbraccia da dietro.
‘Domani dirò a Dean di starti alla larga!’
‘No! Jorge! Non lo farai!’
‘No, non lo farò…’ Dice con voce debole.
Passano pochi minuti e mi addormento tra le sue braccia, mentre lui rimane a guardarmi.
La porta si apre e Jorge si volta verso di essa. È Felipe.
Ho sempre avuto il sonno leggero, quindi mi sveglio ma faccio finta di dormire ancora.
‘Jorge!’ Lo chiama papà.
‘Signore stavo andando via…’ Lo informa.
‘No! Dato che domani è domenica ho deciso insieme a tua madre di farti rimanere a dormire qui…’
‘Che? Davvero? E mia madre?’
‘È già nella camera degli ospiti..’
‘Oh. Bene! La ringrazio.’
‘Dammi anche del tu Jorge’
‘Certo! Grazie!’
Mio padre si volta e sta per aprire la porta, ma si gira ancora una volta.
‘Mmmh, Jorge. Non farla soffrire. Non… non se lo merita. Anche perché poi te la dovrai vedere con me’
‘Non ti preoccupare. Non succederà’
‘Bene! Mi fido Jorge.’ Dice mio padre prima di uscire dalla camera.
Jorge riprende quello che stava facendo prima di essere interrotto, quando cade anche lui in un sonno profondo.

 

*Angolo autrice*
Bene! Salve! Inizio col ringraziare le recensioni al capitolo precedente. Ci ho creduto fin dall'inizio e alla fine sono arrivate. 
Ora parliamo del capitolo.. I nostri Jortini stanno finalmente insieme, alèèè. Anche se Jorge inizia già a mostrare la sua gelosia per via di Dean, ma a quanto pare, per ora, e sottolineo il "per ora", tra lui e Tini va tutto bene. Il pericolo è proprio dietro l'angolo e capirete di cosa parlo nei prossimi capitoli.
Questo è abbastanza lungo, soprattuto per via dello spettacolo. D'altronde le canzoni sono necessarie u.u
Vi chiedo scusa se ci sono errori grammaticali o di distrazione, ma a volte mi capita di ignorarli.
Per chi volesse, questo è il mio Twitter :D 
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Okey!!! Aspetto le vostre recensioni, non deludetemi!!
Smack Smack

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Capitolo 9
*** Chapter Nine ***


Jorge si sveglia alle 9.30, mentre io sono ancora nel mondo dei sogni. Dopo aver lasciato un bacio sulla mia guancia, esce dalla stanza.
Entra in bagno, dandosi una sistemata, poi scende di sotto.
Al tavolo per la colazione sono già tutti presenti.
‘Buongiorno!’ Dice sedendosi.
‘Buongiorno’ Gli rispondono in coro.
‘Tini?’ Gli chiede Felipe.
‘Dorme.’ Risponde semplicemente.
‘Per quanto riguarda questa storia… Voi sapevate qualcosa?’ Chiede Jorge.
‘No. Assolutamente’ Risponde mio padre.
‘In realtà io sapevo tutto.’ Confessa Ana.
‘Come? E perché non me lo hai detto?’
‘Andiamo Jorge! Di certo non potevo dirtelo!’ Gli dice Ana.
‘E che ti diceva? Ora lo puoi dire…’ Chiede curioso al massimo.
‘Non ti dirò niente, Jorge.’
***
Quando mi sveglio Jorge non è al mio fianco. Mi dispiace non trovarlo accanto a me…
Mi alzo, mi cambio, mi lavo e trucco, poi scendo di sotto.
‘Buongiorno!’ Dico entrando in sala da pranzo.
‘Buongiorno!’
‘Buongiorno’ Mi dice Jorge dolcemente una volta che mi sono seduta al mio solito posto, accanto a lui.
‘Avete impegni per oggi?’ Chiede mio padre.
‘Sì!’ Risponde Jorge. Lo guardo confusa.
‘Ti porto da una parte…’ Chiarisce.
‘Sì, abbiamo impegni…’
‘Basta che tornate per pranzo!’ Ci dice Felipe.
Dopo aver fatto colazione, usciamo di casa.
‘Non mi hai ancora salutato..’ Mi dice.
‘Come? Ho detto “buongior..’ Mi interrompe baciandomi.
‘Ora mi hai salutato’ Dice mentre io ricambio il sorriso.
‘Ci fermiamo un attimo a casa mia? Vorrei farmi una doccia e cambiarmi… È un problema?’
‘No, assolutamente.’ Sorrido.
Apre la porta di casa e, dopo aver preso quello che gli serve, entra in bagno. Ho la possibilità di dare uno sguardo in casa sua. Nel soggiorno mi soffermo a guardare delle foto poste su un comodino. Ci sono foto di Jorge da piccolo, alcune con lui e sua madre e tante altre… Ma una in particolare attira la mia attenzione: raffigura tre donne: Ana, mia madre e un’altra che mi sembra di aver già visto. Levo la cornice. Sul fondo della foto c’è scritto: Ana, Maria e Angela 15/06/2001. Angela! È la donna di quella visione, ma perché è con mia madre e Ana? Grazie alla fotografia capisco che ha intorno ai diciotto anni... Ora ne avrà ventotto, ventinove. Ma a quel tempo era solo una ragazzina...
Poso la foto nella cornice e salgo al piano di sopra. Trovo la camera di Jorge: è molto ordinata. C’è una scrivania e il letto a una chiazza e mezza è posto al centro. Su di esso ci sono due chitarre, una elettrica e una acustica, attaccate alla parete e su degli scaffali ci sono due palle da Basket e diversi trofei.
Passano diversi minuti, quando Jorge entra in camera. Indossa solo il pantalone e le scarpe ed ha il ciuffo sistemato.
‘Oh, sei qui… Pensavo di trovarti giù.’
‘Stavo dando un’occhiata in giro…’
Ha gli addominali quasi del tutto scolpiti, sicuramente per lo sport che pratica.
Indossa velocemente una camicia e poi usciamo di casa. 
Mi prende la mano; sento un brivido attraversarmi tutto il corpo.
‘Dove mi porti?’ Chiede curiosa.
‘È una sorpresa…’ Mi lascia con la curiosità.
Jorge apre il garage e mette in moto.
Indosso il casco e salgo anch’io.
Arriviamo.
Mi sembra di aver già visto questo posto…
‘Vieni?’ Mi chiede riprendendomi la mano.
Annuisco.
Iniziamo a camminare, quando arriviamo a destinazione e ricordo tutto. Ci troviamo in quella spiaggia dove Jorge cominciò a non parlarmi più. Quel giorno, quella freddezza, Dean…
‘Ricordi?’ Mi chiede.
‘Sì.’
Ci avviciniamo alla riva.
‘Qui è iniziato tutto e qui deve finire una volta per tutte!’
‘Di che parli?’
Si volta verso di me.
‘Tini quel giorno parlavo di te, la ragazza di cui sono innamorato.. Ho visto te e Dean insieme e credevo che voi due steste insieme… Mi dispiace se ho iniziato a trattarti male, a non parlarti più, ad essere freddo nei tuoi confronti, ma come ti ho già detto, lo facevo per dimenticarti, ma non ci sono riuscito.’
‘Jorge..’ Mi interrompe.
‘No. Aspetta… Fammi finire.’
‘Non è stata Brenda a lasciare me, sono stato io a lasciare lei… L’ho fatto perché mi sentivo in trappola, ma in fondo io non l’ho mai amata. Non l’ho mai amata quanto io amo te. Ora ti sto dicendo questo per farti capire come sono andate realmente le cose e mi dispiace anche per averti mentito, ma l’ho trovato opportuno. E voglio anche dirti che le cose che hai detto ieri non le ho dimenticate. Ho ascoltato attentamente quello che hai detto e sono davvero felice che tu prova certe cose per me. Ti amo con tutto il mio cuore, non riesco a descrivere quello che provo per te, a differenza tua. Ti dico semplicemente che mi piace tutto, anche i difetti, anche se per me tu sei perfetta.’ Fa un sorriso finale. ‘Ecco, ora puoi parlare’
‘Non so che dirti Jorge’ Dico stupita con un sorriso a trentadue denti.
‘Allora non dire niente’ Dice prima di avvicinarsi a me e baciarmi.
‘Tini vuoi essere la mia fidanzata?’ Mi chiede poi.
È vero: lui non me lo aveva ancora chiesto, quindi teoricamente io e Jorge non stiamo ancora insieme.
‘Jorge e me lo chiedi?’
‘Non hai risposto ancora però’
‘Sì! Jorge! Cento e mille volte sì!’ Dico prima di baciarlo.
‘Oggi, 28 Giugno, il mio sogno si è realizzato’ Mi dice sorridendo.
‘Anche il mio Jorge.’ Lo ribacio.
‘E, un’altra cosa: io ti amo di più’ Gli dico
‘Impossibile!’
‘Scommettiamo?’
‘No… Non voglio vederti perdere’
‘Oppure hai solo paura’ Lo sfido.
‘No! Perché io ti amo di più!’
‘No! Io!’
‘Io!’
‘Io!’ Ribatto.
‘Io! Posso continuare all’infinito.. Lo sai vero?’
‘Ok, va bene. Hai vinto’ Mi rassegno.
Mi prende per mano e iniziamo una romantica camminata sulla spiaggia.
Si fanno le 13.00 ed è il momento di tornare a casa. Partiamo in moto.
‘Devo fare una cosa a casa… Comincia ad avviarti, ok?’ Mi mente Jorge una volta fuori casa.
‘Certo! Va bene’ Mi avvio.
Lui, invece di andare a casa sua come mi ha fatto credere, bussa alla porta di Dean.
‘Oh, che strano trovarti qui’ Gli dice appena apre la porta.
‘Non è strano!’
‘Dimmi Jorge. Sono tutto orecchi’
‘Non devi comportarti così con Tini!’
‘Così come?’ Chiede non capendo.
‘Come se fossi il suo fidanzato.. Non puoi chiamarla “bellissima” e flirtare con lei come se nulla fosse!’
‘Ehi! Amico calma! Tini non prova niente per me quindi non c’è pericolo. Va bene? Non ho alcuna possibilità con lei, ti ama troppo, io lo so. Quindi smettila di parlarmi in questo modo e di perdere tempo’ Gli dice prima di chiudere la porta.
***
Rientro in casa e Olga mi accoglie con un gran abbraccio.
‘Dov’è Jorge?’ Mi chiede Ana entrando nel soggiorno.
‘Ha detto di dover fare una cosa.’
‘Come avete trascorso la mattinata?’ Chiede curiosa.
‘Abbiamo fatto una romantica passeggiata sulla spiaggia.’ Penso ancora a quel momento così speciale.
‘Sono contenta: finalmente ti vedo sorridere. Ero stanca di vedere quei lacrimoni!’ Dice con un sorriso che parte da un orecchio e arriva all’altro.
‘Anche io non ne potevo più.’ Sentiamo il campanello.
‘Ecco! Sarà lui!’ Dico mentre Olga va ad aprire.
Jorge entra in soggiorno.
‘Ehi! Mi sono perso qualcosa?’ Chiede.
‘No… Niente. Che dovevi fare?’
‘Niente, lascia perdere’
Dopo pranzo io e Jorge torniamo in camera mia, di sopra.
‘Jorge che facciamo?’ Chiedo.
‘Film?’
‘No, dai. Qualcosa di più bello…’
‘Qualche gioco?’
‘No… Qualcosa di più eccitante…’ Mi guarda sorpreso con sguardo malizioso.
‘Jorge non pensare male!!’ Gli urlo. Inizia a ridere.
‘È un po’ presto, non credi?’ Dico ridendo.
‘Per me quando vuoi!’ Dice.
‘Jorge!!’ Lo rimprovero per poi scoppiare a ridere, seguita da lui.
‘Ok, va bene. Torniamo sulla Terra.’ Dice facendo un respiro per smettere di ridere. Ricevo una telefonata: Lodo.
‘Pronto’ Rispondo.
‘Tini! È tutto apposto? Che fai?’
‘Sì, tutto bene. Sono con Jorge.’
‘Mica ho interrotto qualcosa?’
‘No! Cosa volevi interrompere?’
‘Ok, va bene… Volevo chiederti, cioè chiedervi, se stasera vi va di andare in discoteca tutti insieme.’
‘Discoteca?!’ Ci penso qualche secondo ‘Sì, per me va bene e credo che anche per Jorge non ci siano problemi’
‘Perfetto! Vi passiamo a prendere io e Xabi verso le 22.00. Va bene?’
‘Sì. Perfetto.’
‘Bene! A dopo allora!’
‘A dopo!’
Attacca.
‘Che voleva?’ Mi chiede Jorge.
‘Stasera andiamo in discoteca. Ti va bene?’
‘Discoteca?! Ma neanche per sogno!’
‘Perché?’
‘Non hai idea di quello che succede lì dentro. Droghe, alcool, ragazzi ovunque!’
In effetti non sono mai stata in una discoteca vera e propria.
‘Andiamo Jorge.. Starò con te… Non ti fidi neanche di te stesso?’
‘A che ora?’ Si rassegna
‘Ci passano a prendere Lodo e Xabi alle 22.00’ Lo informo.
‘Ok. Perfetto, ma chi ci verrà a prendere al ritorno?’
Non ci ho pensato…
Scendo di sotto, ma stranamente non trovo nessuno in soggiorno. Entro in cucina, seguita da Jorge. Olga è indaffarata a pulire, mentre scambia qualche parola con Roberto.
‘Tini! Qualche problema?’ Mi chiede Olga
‘No. Dov’è papà?’
‘Lui e la signora Ana sono andati a fare due passi’
‘Oh.. E a che ora torneranno?’
‘Credo verso le 23.00…’
Guardo l’orario: 17.30. Abbiamo finito di mangiare parecchio tardi.
‘Ecco… Stasera io e Jorge dovremmo uscire verso le 22.00…’ Olga mi interrompe.
‘Serata romantica?’
‘No, Olga, nessuna serata romantica… Usciamo con dei nostri amici.’ Riprendo il discorso ‘.. e volevo chiedere a papà se mi poteva venire a prendere, ma dato che non c’è io e Jorge resteremo qui, e non ci divertiremo da soli…’ Inizio ad inventare cose inimmaginabili, mentre Jorge se la ride sotto i baffi ‘…io speravo di poter uscire con i miei amici, ma non sarà così…’
‘Ok, ok… Posso venire a prendervi io!’ Mi dice Roberto.
‘Davvero? Oh, ti ringrazio.. Parlate voi con papà?’
‘Sì, Tini. parliamo noi con tuo padre’
‘Grazie!!’ Dico abbracciando entrambi.
Io e Jorge risaliamo di sopra.
‘Sei unica!’ Dice Jorge chiudendo la porta.
‘Grazie!’
‘Che facciamo mentre aspettiamo che vengano? Abbiamo ancora qualche ora’
‘Come che facciamo? Scegliamo cosa devo mettermi! Ovvio!’
‘Scherzi.’ Dice serio.
‘No! Ovviamente no!’
‘Sportivo o elegante?’ ‘Che dici di vestirci abbinato?’ Gli chiedo.
‘Vestirci abbinato? Non è un po’ esagerato?’
‘Ma anche no. Secondo me a te sta bene il blu…’
‘Non ho niente di blu’
‘È praticamente impossibile. Tutti i maschi hanno qualcosa di blu nel loro armadio. Altrimenti potresti metterti qualcosa di viola, abbinato ad un cappello che ti copra non tutta, ma quasi, la faccia di un giallo fluorescente. Magari stile Star Wars! Ti starebbe divinamente ed è perfetto per una serata con gli amici!’
Mi guarda quasi terrorizzato e, non resistendo alla sua faccia, scoppio a ridere.
‘Cosa c’è da ridere?’
‘Dovresti vedere la tua faccia!’
‘Era uno scherzo?’
Annuisco mentre non riesco a finire di ridere.
‘Ero uno scherzo, eh?’ Mi dice buttandomi sul letto iniziando a farmi il solletico.
‘Ora te lo faccio vedere io lo scherzo!’ Dice continuando nella sua opera (?).
Quando ci troviamo faccia a faccia ed entrambi veniamo come ipnotizzati dagli occhi dell’altro, quindi io smetto di ridere e lui finisce di farmi il solletico.
‘Finito?’ Chiedo.
Lui annuisce.
‘Che fai? Ti alzi o dobbiamo aspettare che..’ Mi interrompe.
‘Prima mi baci e poi mi alzo!’ Dice avvicinandosi.
‘Altrimenti?’ Chiedo mentre lui si avvicina ancora.
‘Non c’è bisogno di chiedertelo…’ Dice ignorando la mia domanda prima di baciarmi.
Bussano alla porta e ci stacchiamo immediatamente, sedendoci poi in modo corretto sul letto. Roberto entra in camera.
‘Ragazzi volevo sapere verso che ora dovrei venire a prendervi…’
‘Non so Roberto, ma non credo troppo tardi perché per come è fatto papà… E poi domani c’è scuola.. Io direi di chiamarti quando saremo lì…’
‘Ok. Perfetto. Adesso vi lascio, avrò sicuramente interrotto qualcosa…’ Dice facendo l’occhiolino a Jorge, che fa una leggera risata.
Ma pensano tutti alla stessa cosa?!
Roberto esce.
‘Ma che ti ridi?’ Chiedo colpendo Jorge con un cuscino.
‘Andiamo, è divertente’
‘No! Non lo è…’ Smette di ridere.
‘E comunque mi hai fatto male!’
‘Scusa, non lo faccio più’ Dico prendendolo in giro.
‘Jorge ..’ Divento seria.
‘Che c’è?’ Chiede mettendo la sua mano sulla mia sul letto.
‘Non sai quanto io possa essere felice in questo momento… Ti amo troppo Jorge’ Gli confesso.
‘E tu non sai quanto mi possa aver reso felice quello che hai appena detto.’ Risponde con voce calda. Adoro la sua voce.
Verso le 20.30 Jorge torna a casa per prepararsi.
Faccio una veloce doccia e dopo circa trenta minuti riesco a scegliere cosa  mettere(http://weheartit.com/entry/95367011/search?context_type=search&context_user=maggies12&query=vestiti+da+discoteca).
Alle 21.50 Jorge è in soggiorno, ma Olga lo informa che mi sto ancora preparando, infatti devo ancora finire di truccarmi e sistemarmi i capelli.
Opto per un trucco semplice: matita, mascara e rossetto di un rosso non troppo accesso, mentre lascio i capelli al naturale:: un po’ mossi.
Prendo la pochette nera e scendo di sotto. Vedo Jorge in soggiorno (http://28.media.tumblr.com/tumblr_l64egjpaQb1qcx7mgo1_500.jpg) (senza bretelle e gilè) che mi guarda con la bocca aperta.
‘Ehi!’
‘Sei bellissima! Devo stare molto attento stasera’ Sorrido e mi avvicino a lui.
‘Tanto io amo solo te’ Gli dico prima di baciarlo. Nonostante i tacchi alti, non riesco ancora a raggiungerlo per quanto riguarda l’altezza.
Il cellulare squilla: Lodo. Sono arrivati.
Saluto Olga e Roberto, prendiamo i cappotti, ed usciamo di casa.
Vediamo la macchina di Xabi dall’altra parte della strada (http://image.nanopress.it/motori/fotogallery/628X0/675/maserati-grancabrio-vista-dallalto.jpg) Dalla sua macchina capisco che la sua famiglia è molto ricca.. Lui e Lodo sono seduti avanti, quindi io e Jorge ci sediamo nei due posti dietro.
‘Buonasera!’ Dico appena entro in macchina, seguita da Jorge. Xabi parte.
‘Siete pronti a divertirvi?’ Strilla Lodo, anche a causa della musica alta.
‘Ovvio!’ Dico
‘Chi saremo?’ Chiede Jorge.
‘Noi quattro, Mechi, Pablo, Cande, Facu, Samuel, Alba, Lucia e Ruggero!’ Mi informa Lodo.
‘Ruggero?’ Chiedo sorpresa.
‘Sì! Lui e Samuel sono amici e ha deciso di invitare anche lui!’
Il viaggio dura circa venti minuti. Xabi parcheggia davanti ad un grande edificio che ha una gran folla davanti.
Vedo l’insegna “Hasta Lo Strip”.
Ci mettiamo in fila. Dopo pochi minuti ci raggiungono anche gli altri.
Sono un po’ nervosa: non ho mai avuto la possibilità di mettere piede in una discoteca per via di mio padre. Ma per fortuna con me c’è Jorge.
Mi avvicino mentre sta parlando con gli altri e mi metto a braccetto. Lui fa finta di niente, come se fosse una cosa normale. È così bello!
Dopo circa dieci minuti entriamo. All’inizio è tutto buio, ma si sente già la musica alta. Attraversiamo il velo iniziale ed entriamo nella folla di persone che sta già ballando. Ci sono luci di tutti i tipi. Sul fondo c’è un bar, accanto al DJ, e ai lati ci sono dei divanetti. Accanto al DJ, inoltre, c’è una scala. Non so precisamente a dove porti. Attraversiamo metà pista, per poi trovare un divanetto vuoto. Ruggero, Samuel, Jorge, Pablo, Facu e anche Lucia si buttano all’interno della pista e io, Mechi, Cande, Lodo e Alba, che ci siamo appena sedute, li perdiamo di vista.
‘Non ti piacciono le discoteche Tini?’ Mi chiede Alba alzando la voce a causa della musica.
‘Non ci sono mai stata. Questa è la prima volta.’ Mi guardano stranite ‘Mio padre è supermegaiper protettivo nei miei confronti. Non mi ha mai permesso di avere un ragazzo. Mi sorprendo ancora per Jorge.’ Chiarisco loro le idee.
‘Sei felice, vero?’ Mi chiedono in comitiva.
‘Ragazze è ovvio!’
‘Siamo molto contente per te Tini!’ Mi dice Mechi.
‘Anche se dovrei ringraziare voi per quello che è successo!’
‘Sì, e anche più di una volta!’ Afferma Cande facendo ridere tutte.
Ci prendiamo qualcosa da bere. Io prendo un drink analcolico, mentre le altre bevono qualcosa di alcolico, ma comunque non troppo forte.
Passa circa un’ora e tutti i ragazzi decidono di tornare da noi, tutti ad eccezione di Jorge che sembra non voler tornare. Menomale che doveva stare con me.
‘Xabi, sai che fine ha fatto Jorge?’ Gli chiedo.
‘No. L’ho lasciato circa venti minuti fa vicino al DJ. Potrebbe essere ancora lì.’ Mi informa.
‘Vado a dare un’occhiata’ Dico a tutti.
Mi faccio spazio tra la folla, ma quando arriva vicino al DJ, Jorge non è nei paraggi. Continuo a camminare, ma senza risultati.
Inizio a preoccuparmi… Che sia da qualche parte con chissà quale ragazza? No, Tini… Non farti strani film in testa! Jorge ti ama, giusto?
Mi avvicino ai divanetti al lato opposto ai miei amici, ed è qui che vedo Jorge con un ragazza. Lei ha un drink in mano, sembra una ragazza di 20-21 anni. È bionda, alta, ha un bel corpo, formosa al punto giusto, insomma, tutto quello che un ragazzo può desiderare.
I miei occhi vengono come impossessati dalla rabbia. Sì, ora sono arrabbiata.
Torno dagli altri.
‘Lo hai trovato?’ Mi chiede Xabi.
‘Sì. È con una ragazza.’
‘Oh, Tini…’ Inizia a parlare, ma lo interrompo.
‘No! Non preoccuparti.’
‘Che vuoi fare?’ Mi chiede.
‘Ho solo intenzione di ripagarlo con la stessa carta’ Dico immaginando la scena e allontanandomi.
Vado al bar e chiedo un altro drink analcolico. C’è un ragazzo accanto a me, seduto su uno sgabello che beve una vodka. È molto carino. L’occasione giusta per vendicarmi di Jorge.
‘Ciao’ Lo saluto
‘Ciao..’
‘Io sono Tini… Tu sei?’
‘Damien’
‘Piacere! So che non ci conosciamo neanche da un minuto, ma mi potresti fare un favore?’
‘Che genere di favore?’ Mi sembra molto gentile dalla faccia, quella di un ragazzo per bene.
‘Ecco… Lo vedi quello lì?’ Gli chiedo indicando Jorge ancora in compagnia di quella gatta morta. Lui annuisce. ‘È il mio ragazzo. Devi darmi una mano a farlo ingelosire’
‘Io?’
‘Sì, tu! Vedi, lui sta facendo il cascamorto con quella là e voglio ricambiare con la stessa carta!’
‘E che cosa dovrei fare?’
‘Non so.. Magari saliamo sul cubo e balliamo insieme….’
‘No. Questo non è proprio possibile!’ Mi dice immediatamente.
Mi è sembrato da subito un ragazzo alquanto timido.
‘Perché no? Allora balliamo insieme qui. Magari ti avvicini un po’, ma non devi fare niente di che… Cioè non voglio tradirlo, è solo per dargli una lezione’ Chiarisco.
Fa un respiro profondo.
‘E va ben…’ Non lo faccio neanche terminare.
‘Perfetto!’ Dico prendendolo per un braccio e trascinandolo in un punto della pista abbastanza vicino a Jorge, in modo che ci guardi.
Era appena iniziata questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=yyDUC1LUXSU
Perfetta per la situazione! Iniziamo a ballare.
Nel frattempo Jorge si è allontanato da quella ragazza ed è tornato dagli altri.
‘Ragazzi, ma Tini?’ Chiede non vedendomi.
‘Non lo sappiamo. Ti dico solo che ti ha visto con una ragazza e non era molto contenta.’ Lo informa Xabi.
‘Dannazione’
Comincia a cercarmi nella sala, quando mi trova. Si avvicina.
‘Scusa, puoi lasciarmi da solo con lei?’ Chiede a Damien, mettendosi quasi tra me e lui.
Damien mi guarda, non sapendo che fare.
‘No! Damien resta qui! Tu torna da quella gatta morta!’ Intervengo.
‘Ma almeno lasciami spiegare.’
Faccio un cenno a Damien. Si allontana.
‘Possiamo andare fuori? Qui la musica è troppo alta!’ Urla.
Lo seguo fuori, dove c’è un piccolo spazio con delle panchine, stranamente  vuoto.
‘Ti ascolto.’ Gli dico quasi fredda.
‘Tini… Hai ragione ad essere arrabbiata. Ma non so perché l’ho fatto…’
‘Questo è tutto quello che mi sai dire?’
‘Cos’altro dovrei dire?’
‘Magari perché eri con lei e non con me!’
‘Te l’ho già detto: non so cosa mi sia preso! E comunque anche tu dovresti darmi delle spiegazioni!’
‘Riguardo a cosa?’ Chiedo non capendo
‘Perché eri con quel Damien, Damian o come caspita si chiama?’
‘Forse perché ho visto te con quella bionda tinta!’
‘Non era il modo giusto per affrontare la situazione!’ Mi critica.
‘Basta Jorge. Sono stanca!’ Dico prima di voltarmi.
‘Non te ne andare, ti prego’ Dice con voce leggermente smorzata.
‘Che dovrei fare?’ Gli chiedo voltandomi verso di lui.
‘Credo che stiamo facendo una questione inutile. La stiamo facendo diventare una cosa troppo grande. Io ho sbagliato. Tu hai sbagliato. Non parliamone più.’
‘Tu pensi che in questo modo la cosa si risolva?’
Tini ma perché sei così? Ti sta chiaramente implorando di correre da lui e di baciarlo! Sono troppo orgogliosa!
‘Lo spero.’
‘Prima voglio delle spiegazioni!’ Ripeto.
‘Non ti so dare spiegazioni perché non capisco come io abbia potuto fare una cosa del genere sapendo che ti amo più di ogni altra cosa al mondo! Mi sono, non so, lasciato trasportare!’ Si avvicina un po’ a me mentre parla, ma non me ne rendo conto. Ora siamo solo a circa trenta centimetri di distanza, mentre prima ci dividevano pochi passi.
‘Jorge per l’ennesima volta non so che dirti!’
‘Allora non dire niente! Sai che basta un gesto, QUEL gesto, e tutto tornerà a posto!’ Chiaro: un bacio.
Non so che fare, quindi decido di seguire il mio istinto. Quindi mi avvicino e mi alzo leggermente sulle punte per poi baciarlo. Ogni volta che le nostre labbra si toccano è un’emozione unica.
Ci stacchiamo.
‘Non farlo più Jorge. Ti prego.’ Gli dico a bassa voce
‘Per la prima volta ho provato cosa vuol dire quasi perderti… Non lo farò mai più. Per me esisti solo tu.’
‘Ti amo Jorge’
‘Anche io ti amo.’
Entriamo dentro e Jorge mi dice di dover andare a fare una cosa. Mi fido di lui e lo lascio andare, mentre io raggiungo gli altri.
‘È tutto apposto?’ Mi chiede Xabi.
Annuisco.
‘È il momento di tranquillizzare le acque! Uomini prendete la vostra ragazza e scaldatevi sulla pista da ballo!’ Annuncia il DJ che dà due minuti a tutti prima di mettere la canzone.
‘Mi concedi questo ballo?’ Chiede quel ragazzo occhi smeraldo inchinandosi.
Gli prendo la mano e mi alzo dallo sgabello.
Parte questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=GFQYaoiIFh8
‘Mi perdoni del tutto?’ Mi chiede mentre iniziamo a ballare.
‘Già ti ho perdonato.’
‘Bene. Meglio così.’
‘Non parliamone più. Sei d’accordo?’ Propongo.
‘Sì. Sempre d’accordo con te.’ Dice avvicinandosi per poi baciarmi.
‘Tutto bene quel che finisce bene!’ Dice Xabi vedendo la scena.
***
Sono le 23.00 quando Felipe rientra in casa. Ha trascorso l’intero pomeriggio con Ana. Per lui stare con lei è come tornare ai vecchi tempi e per la prima volta, dopo la morte di Maria, ha trascorso un pomeriggio dimenticandosi di tutto, lontano da tutti. Solo lui e Ana che gli fa provare sensazioni uniche.
Olga e Roberto sentono la porta, quindi si affrettano ad entrare in soggiorno.
‘Buonasera signore’ Lo saluta Olga.
‘Buonasera Olga. Roberto. Tini sta dormendo?’
‘Non proprio..’ Dice Roberto, già pauroso.
‘E che sta facendo?’
‘È uscita signore.’ Lo informa Olga.
‘Come è uscita?’ Chiede sbalordito.
‘Con Jorge e degli amici’
‘E dove sono andati?’
‘Non lo sappiamo’ Dice Roberto.
‘E a che ora torneranno?’ Chiede Felipe.
‘Li andrò a prendere io Felipe. Mi chiamerà lei quando sarà ora. Stai tranquillo, ok? È un’innocua uscita con gli amici. Non ti devi preoccupare.’ Lo informa Roberto.
‘Il mio povero cuore’ Dice Felipe con una mano sul petto. ‘Passatemi un cellulare! La devo chiamare, presto!’
‘No! Tu non chiamerai nessuno!’ Gli ordina Roberto.
ORE 00.30
‘Che ore sono? Ma quando tornano?’ Chiede impaziente Felipe.
‘Roberto è andato a prenderli circa dieci minuti fa! Ora si calmi!’ Gli dice Olga.
Si sente un giro nella serratura e Felipe si affretta ad entrare in soggiorno.
‘E Tini?’ Chiede vedendo solo Roberto.
‘È qui fuori con Jorge. Due minuti ed entra. Lasciali un po’ soli, ok?’
***
Io e Jorge siamo fuori la porta di casa mia. Roberto ci ha appena lasciati e ci ha dato il “permesso” di stare un po’ soli.
‘Allora ci vediamo domani?’ Mi chiede tenendomi le mani.
Annuisco.
‘Mi mancherai.’
Sorrido.
‘Ti vengo a prendere, eh! Al solito orario.’
‘Ma quindi il “non venirmi a prendere” era solo un altro modo per evitarmi!’
‘Be’… Sì. Scusa.’
‘È passato ormai.’
Mi bacia.
‘A domani’
‘A domani!’


 

*Angolo autrice*
Bene bene!! Eccomi qui con il nuovo capitolo dedicato interamente ai nostri Jortini *-* La parte iniziale mi fa davvero scogliere awaw Sulla spiaggia *-* e si fidanzano, ho deciso di mettere anche una data precisa
Poi, serata movimentata in discoteca tra quella ragazza e Damien (quando ho scritto questo capitolo non sapevo ancora che sarebbe entrato Damien Lauretta nel cast e quindi non l'ho immaginato per niente con il suo aspetto, ma, se volete, voi potete farlo, in modo da dargli un volto). Sinceramente, non so se lui ci sarà nei prossimi capitoli e soprattutto, se sarà contro o con il nostro Jorge, vedrò.
Abbiamo anche avuto, però, un momento Fana (?) o Anelipe (?) ahaahah Non so come chiamare la coppia Ana+Felipe, datemi voi un'idea!! E ancora una volta, si nota la gelosia del padre verso la figlia.
Per il momento, i capitoli sono incentrati soprattutto su queste due coppie, ma in fututo mi inventerò qualcosa anche per gli altri, sicuramente non possono fare da cornice u.u
Beneeeeee! Questo è il mio Twitter per qualsiasi cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Ah! Ancora una cosa: ringrazio coloro che hanno recensito e chi ha messo la storia tra le prefrite e le seguite! Davvero! Grazie mille :D
Credo di aver finito!! Il prossimo capitolo domani ;)
Smack Smack.

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Capitolo 10
*** Chapter Ten ***


Sono appena uscita di casa. Jorge mi è venuto a prendere, come aveva promesso.

Ci avviamo verso scuola.
‘Ti sono mancato?’ Chiede prendendomi la mano.
‘Dipende. Io sono mancata a te?’ Chiedo sorridendo e guardandolo negli occhi.
‘Ovvio!’ Dice sorridendo, un sorriso che mi contagia subito.
‘Anche tu mi sei mancato!’ Poggio la testa sulla sua spalla.
Raggiungiamo scuola e ci salutiamo con un bacio a stampo. Poi lui va dai suoi amici e io da Mechi, Cande e Lodo.
‘Buongiorno!’ Saluto tutte che intanto stanno parlando tra di loro.
‘Ehi! Tini!!’ Mi saluta Lodo molto eccitata.
‘Tini abbiamo una domanda da farti da tipo Sabato sera!’ Mi dice Cande
‘Che domanda?’
‘Ma poi, cosa avete fatto tu e Jorge quando noi ce ne siamo andate da casa tua Sabato?’ Mi chiede impaziente.
‘Io e Jorge ci siamo addormentati abbracciati. Il giorno dopo ha mangiato da me.’ Le informo
‘Solo dormito?’ Mi chiede Mechi.
‘Sì, perché?’
‘Ecco.. noi pensavamo che aveste fatto qualcosa in più’ Mi dice Lodo
‘Cosa intendi per “qualcosa in più”?’ Chiedo non capendo.
‘Andiamo, Tini! Non è così difficile da capire!’ Dice Cande.
‘Ah. No, avete pensato male. E poi, non credo che sarei riuscita a fare quello che pensate…’ Dico un po’ a bassa voce.
‘E perché?’ Chiede Mechi
‘Ecco.. io.. sono… vergine…’ Dico con una mano davanti alla bocca sempre più a bassa voce.
‘Come? Non ho capito.’ Dice Lodo
Abbasso la voce e chiudo gli occhi. Faccio un respiro.
Mi avvicino a loro.
‘Sono vergine’
Rimangono sbalordite.
‘Ho sentito bene?’ Chiede Mechi.
Mi limito ad annuire.
‘Ma come è possibile? Tu sei così una bella ragazza’ Mi dice Lodo.
‘Mio padre. Mi ha sempre impedito di avere un ragazzo e di certo non potevo andare col primo che capita. Mi sorprendo ancora per Jorge.’
‘Allora Jorge sarà il primo…’ Mi dice Cande sorridendo.
***
Jorge è con il suo gruppo di amici, tra cui anche Xabi, Tomas (http://data3.whicdn.com/images/68489179/large.jpg)  e Manuel (http://24.media.tumblr.com/tumblr_mej1egKk5A1rjjp7uo1_500.png)
‘Allora vi siete divertiti Sabato sera tu e Tini?’ Chiede Xabi a Jorge.
‘Sabato sera? Che è successo Sabato sera? Perché siamo sempre gli ultimi a sapere le cose?’ Chiede Tomas
‘Io e Jorge e dei nostri amici siamo andati a casa di Tini Sabato dopo lo spettacolo…’ Spiega Xabi
‘Comunque no! Non è successo niente!’ Afferma Jorge deciso.
‘Ma come no? Lei è così bella e tu non ne approfitti!’ Ribatte Tomas.
‘Ma di che cosa devo approfittare? Lei mi piace davvero e voglio andarci piano!’
‘È proprio vero: chi ha il pane non ha i denti!’ Dice Manuel ricambiato da Jorge con uno sguardo per niente accogliente.
Suona la campanella. Entriamo nelle rispettive aule.
‘Stoessel primo banco!’ Mi ordina la Sinneghan appena entro.
‘Certo…’ Dico cercando di mantenere la calma.
Mi ha preso di mira…
Mi siedo. Vedo Jorge entrare in classe e mi nota immediatamente. Si siede accanto a me con un gran sorriso che ricambio.
La mattinata passa in fretta ed arriviamo ad ora di pranzo. Vedo i miei amici seduti ai soliti posti e mi avvicino, mentre Jorge ancora deve arrivare.
Tra di loro ci sono anche Lucia, Ruggero e Josh, che ormai posso paragonare ad un migliore amico.
‘Josh hai finalmente tolto il gesso!’ Noto quasi subito.
‘Sì! Proprio ieri sono andato dal medico con la convinzione di dover fare una specie di controllo, ma il medico mi ha detto che non era più necessario tenere il gesso.’
Vedo Jorge entrare in mensa, seguito da Brenda, ma non si considerano minimamente.
‘È arrivato il tuo principe azzurro’ Mi dice Josh.
Jorge si avvicina a noi con il suo pranzo.
‘Che ci fate seduti qui?’ Ci chiede.
‘E dove ci dovremmo sedere? A terra?’ Ironizza Mechi.
‘Adesso voi vi alzate e venite tutti con me!’ Ci ordina Jorge ‘Forza!’
Ci alziamo tutti e seguiamo Jorge fin sopra a quel “piano rialzato” dove di solito siedono i popolari, dove infatti vidi Jorge e Brenda insieme il primo giorno.
‘Questi sono i vostri nuovi posti!’ Dice indicando un tavolo piuttosto lungo.
‘Davvero?’ Chiedo sorpresa.
‘Certo!’ Dice Jorge sedendosi a capo tavola.
Anche tutti noi prendiamo posto.
Siamo a due tavoli di distanza da quello delle cheerleaders e vedo Brenda in compagnia di un ragazzo (https://31.media.tumblr.com/90d872ff64ccf210c5dc04e23e39c0a8/tumblr_inline_mxrufr8pQX1r33elt.png).
‘Jorge’
‘Sì?’
‘Chi è quel ragazzo?’ Chiedo indicandolo.
‘Perché ti interessa?’ Mi chiede non capendo.
‘Non c’è un motivo in particolare…’ Spiego
‘Si chiama Diego. È il fratello di Brenda. Per quanto io ne sappia è tornato qualche giorno fa da uno scambio culturale in Spagna’
‘Ah… ok’
‘A proposito di Brenda, dovrei dirti una cosa’ Mi dice Jorge facendomi preoccupare.
‘Cosa?’
‘Prima mi ha detto che dopo mi deve parlare..’
‘Ah..’
‘Quindi dovrai tornare a casa da sola. Non so quanto ci vorrà’ Mi informa
‘Ok, va bene.. Non preoccuparti’
‘Per te è un problema?’ Mi chiede
‘No no’
Io e le altre ci scambiamo uno sguardo d’intesa. Hanno capito subito quello che ho intenzione di fare: seguirlo e vedere cosa succede con Brenda.
Si fanno le 15:30 ed usciamo da scuola. Saluto Jorge ed aspetto che si allontani.
Poi, io, Lodo, Mechi, Cande e Lucia, che ormai è entrata a far parte del nostro gruppo, indossiamo degli occhiali scuri che Lodo ha sempre nell’armadietto, e seguiamo Jorge dietro al cortile, dove Brenda lo sta già aspettando.
Ci posizioniamo dietro a dei cespugli, ma non troppo lontano, in modo da riuscire a capire quello che dicono.
‘Finalmente sei arrivato!’ Le dice lei avvicinandosi.
‘Sì. Che cosa vuoi?’ Le chiede Jorge freddo.
‘Sai che sei molto bello? Non posso credere che tu sia con quella lì.’
‘Primo: lei ha un nome. Secondo: non ho tempo da perdere, dimmi cosa vuoi!’
‘Prima rispondi a una domanda: lei è uguale a me?’ Chiede avvicinandosi a lui. Sono naso a naso.
‘Ragazze trattenetemi’ Dico alle altre. ‘Respingila Jorge. Ti prego!’
‘No.. Direi che Tini non è proprio come te.’
Brenda fa un sorriso soddisfatto.
‘È cento volte meglio!’ Continua Jorge.
‘Io non ne sarei così sicura…’ Dice avvicinandosi ancora di più.
‘Non mi importa quello che pensi tu. Io ti ho detto la verità. È tutto qui tutto quello che mi dovevi dire?’
Brenda annuisce.
‘Bene! Ciao!’ Dice Jorge allontanandosi.
‘Ti riconquisterò Jorge! Fosse l’ultima cosa che faccio!’ Riesco a sentire le parole di Brenda prima di andare via assieme alle altre.
‘Ragazze ma avete sentito che ha detto Brenda?’ Chiedo con le mani nei capelli.
‘Sì… Ma tu non devi preoccuparti!’ Mi tranquillizza Mechi.
‘Ti aiuteremo noi e ti terremo al corrente di tutto quello che dice e fa Brenda.’ Mi dice Lucia.
‘Come fai a sapere tutto quello che dice o fa?’ Chiedo non capendo.
‘È un modo di dire…’
La guardiamo strane.
‘O no?’
Lodo riceve un messaggio.
‘Ragazze devo andare.’ Ci dice una volta letto con faccia preoccupata.
‘È successo qualcosa?’ Chiede Cande.
‘No, non vi preoccupate. Ci vediamo domani.’ Dice prima di allontanarsi.
‘Era preoccupata o sbaglio?’ Chiedo alle altre.
‘Non sbagli…’ Dice Mechi.
‘Sarà sicuramente successo qualcosa..’ È convinta Cande.
‘Magari con Xabi’
‘Potrebbe…’ Dice Lucia.
Circa venti minuti dopo sono arrivata alla mia via e, con grande “fortuna”, incontro Dean.
‘Ehi bellissima!’
‘Dean non chiamarmi più così, ti prego. Ho già avuto problemi con Jorge per questo’
‘Ma io ti devo dare un soprannome adatto a te e quale è migliore di “bellissima”?’
‘Ti ringrazio per il complimento, ma sto parlando sul serio!’
‘Ok, va bene… Troverò un altro soprannome..’
‘Tini va benissimo’
‘Va bene “Tini”’
‘Al tuo ragazzo dà fastidio anche se ti do un semplice abbraccio?’ Mi chiede
‘Credo di sì, ma per questa volta rischiamo.’ Dico prima di abbracciare Dean.
***
‘Diego quella lì è la ragazza di Jorge!’ Dice Brenda a suo fratello. Entrambi sono nascosti per bene dietro un muretto, ma riescono a vedere la scena tra me e Dean.
‘Sì. Anche oggi li ho visti insieme. Ma chi è quello con lei?’
‘Si chiama Dean.. Sono stati insieme poco prima che si mettesse con Jorge.’
‘Ma sai tutto!’ Dice Diego incredulo.
‘Mi sono informata per bene!’
‘È una bella ragazza… Ora capisco perché Jorge sta con lei…’ Commenta Diego
‘Sì, ok ok. Ora conosci sia Jorge che Tini. Quale sarà la mossa per far tornare Jorge tra le mia braccia?’  Brenda lo interrompe.
‘Credo che la cosa migliore sia che quei due si lascino.. Lui sarà triste, no? E chi ci sarà a consolarlo? Tu!’
‘Sì.. L’idea è buona… Ma come farli lasciare?’
‘Per farli lasciare c’è bisogno di tante piccole cose che mischiate tutte insieme creino un guaio enorme!’
‘Bene! Ma non hai ancora detto nessuna di queste “piccole cose”’ Gli fa notare Brenda.
‘Potrei farle perdere la verginità.’
‘Credi che funzionerà?’
‘È comunque un tradimento!’
‘Va bene! Ma come ci riuscirai?’
‘Ho i mie metodi!’ Dice convinto di sé Diego ‘E comunque ho anche un’altra idea! Giusto per iniziare…’

 

*Angolo autrice*
Sono tornata con un nuovo capitolo!! Vi sono mancata? Questo è un po' più corto rispetto agli altri, ma spero comunque vi sia piaciuto.
Analizziamo un po' il capitoletto... Jorge ha dovuto parlare con Brenda e Tini, Lodo, Mechi, Cande e Lucia lo seguono, ovviamente. Ma per fortuna Jorge resta lucido e non commette nessun errore. Voto a favore di Jorge!! 
Ecco di chi parlavo con 'Pericolo dietro l'angolo'.. Esatto! Diego e Brenda (Mi dispiace aver messo Diego dalla parte dei cattivi, ma mi sembrava il più adatto). I due hanno un terribile piano pe far lasciare Jorge e Tini, ma avrà un buon risultato? Vedremo. Vi anticipo, però, che non saranno solo loro due a mettere i bastoni tra le ruote ai nostri Jortini, anzi, ci sono ancora due personaggi che vorranno vendicarsi e vi dico che già li abbiamo incontrati.. Ora ho detto troppo, ops! Ditemi le vostre ipotesi su questi altri due personaggi ;) 
Bene! Questo è il mio Twitter per qualunque cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Ringrazio ancora chi recensisce e chi ha messo la FF tra preferite/ricordate/seguite :D
Alla prossima!!
Smack Smack.

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Capitolo 11
*** Chapter Eleven ***


IL GIORNO DOPO
Sono fuori scuola con le ragazze che parliamo tranquillamente, mentre Jorge è con i suoi amici. Abbiamo provato più volte a chiedere a Lodo dell’accaduto di ieri, ma lei non vuole aprire bocca.
‘Ehi, Blanco! Vieni un attimo qua!’ Ordina Diego a Jorge.
Jorge si avvicina, con curiosità.
‘Cosa c’è Diego?’
‘Avrei una cosa da dirti sulla tua fidanzata’
‘Ah, sì? Be’, non mi interessa!’ Dice con l’intenzione di andarsene ma Diego lo prende per un braccio.
‘Secondo me ti interessa invece. Ascoltami, poi giudichi tu.’
Jorge incrocia le braccia e sospira.
‘Bene! Sai, secondo me dovresti stare più attento a lei… Ieri l’ho vista con un ragazzo, penso si chiamasse Dean, erano abbracciati…’
La faccia di Jorge diventa di colpo rigida.
‘Vedo che ti interessa… Be’, sai come si chiamano al mio paese le ragazze che stanno con due ragazzi contemporaneamente?’
‘Non provare nemmeno a dirlo!’
‘Altrimenti che mi fai?’ Lo sfida Diego
‘Non vorresti saperlo!’
‘La tua ragazza è una PUTTANA!’ Afferma Diego non seguendo il consiglio di Jorge.
Ma avrebbe fatto bene a tenere la bocca chiusa. Jorge sentendo pronunciare quella frase, diventa rosso di rabbia, butta Diego a terra e inizia a riempirlo di pugni, ma Diego non è tipo da “vittima”, quindi ricambia i colpi. Nasce una vera e prova rissa tra i due che vengono velocemente accerchiati dal resto della scuola.
‘Ma che sta succedendo?’ Chiedo essendo allo scuro di tutto.
‘Pare ci sia una rissa…’ Dice Lucia.
‘Andiamo a vedere! Mi piacciono queste cose!’ Afferma Cande.
Scendiamo dal muretto sul quale eravamo sedute poco prima e ci avviciniamo verso la massa di persone.
Riesco ad avvicinarmi un po’ di più.
‘Ragazze ma quello è Jorge!’ Affermo vedendo il mio fidanzato nel bel mezzo di una rissa con Diego.
Sono nel panico: ho paura che si faccia male; già gli scorre del sangue dal labbro inferiore.
Xabi e Ruggero riescono a fermare Jorge, bloccandolo per le braccia, mentre altri due ragazzi fermano Diego.
‘Prova a ripeterlo sei hai il coraggio!’ Jorge sfida Diego.
‘Puttana!’ Ripete quest’ultimo non contento.
Jorge cerca di liberarsi dalla presa dei suoi due compagni , dimenandosi, ma inutilmente.
‘Jorge adesso basta!’ Urla Xabi.
Il tutto viene interrotto dal preside.
‘Che sta succedendo qui?’ Chiede guardandosi intorno. ‘Una rissa, eh? Blanco, Dominguez in presidenza, subito! E voi altri in classe! Qui non c’è niente da vedere!’
Jorge si libera dalla presa di Xabi e Ruggero e segue il preside insieme a Diego che inizia a ridacchiare.
Il primo mi passa davanti e mi guarda velocemente con uno sguardo che non saprei classificare.
‘Dai Tini, andiamo in classe.’ Si avvicina a me Mechi.
‘Sì..’
Io e lei ci avviamo verso l’aula di tecnologia, mentre Cande, Lodo e Lucia hanno lezione di Scienze.
Jorge e Diego sono appena entrati in presidenza.
‘Si può sapere cosa è successo?’ Il preside chiede spiegazioni.
Jorge e Diego iniziano a parlare all’unisono.
‘Ehi, ehi! Uno alla volta! Diego…’
‘Ha iniziato lui spingendomi a terra!’
‘Lui mi ha provocato!’ Interviene Jorge.
‘Stop! Ho capito tutto! Ho solo una domanda: Blanco è stato lei a cominciare la rissa? Risponda sinceramente’
‘…Sì’ Afferma Jorge non potendo mentire.
‘Bene! Dominguez può andare!’ Dice il preside.
‘Ma non è giusto!’ Protesta Jorge.
‘Qui decido io cosa è giusto e cosa non è giusto! Dominguez può andare in infermeria e poi raggiungere i suoi compagni in classe’ Continua il preside.
‘Grazie.’ Sorride Diego prima di uscire.
‘Per quanto riguarda lei Blanco, è uno studente modello ed è inoltre il capitano della nostra squadra di basket ed è per questo che decido di non espellerla dalla squadra perché sa quanto è importante per noi lo sport.’
Jorge tira un sospiro di sollievo.
‘Ma devo comunque prendere provvedimenti..’
Il preside pensa per qualche secondo.
‘Tre giorni di sospensione!’ Dice iniziando a scrivere su un registro.
‘No!’ Dice Jorge
‘Sì. Ma non si preoccupi: non succederà niente alla sua pagella e a tutte quelle cose che riguardano l’andamento scolastico. Ora vada in infermeria e poi torni a casa e si ripresenti solo tra tre giorni! Io, intanto, avvertirò sua madre’
‘Va bene..’ Dice Jorge rassegnato alzandosi dalla sedia.
‘Arrivederci.’ Lo saluta il preside con un sorriso.
‘Arrivederci.’ Ricambia Jorge uscendo.
***
Sono nel bel mezzo di una noiosissima lezione di tecnologia.
Penso continuamente alla rissa di pochi minuti fa: cosa l’ha scatenata? Perché Diego ha detto “puttana”? Come sta Jorge? Quali provvedimenti avrà preso il preside?
I miei pensieri vengono interrotti dall’ingresso improvviso di Diego in classe. Ha solo qualche livido.
‘Ah, Dominguez! C’è anche lei! Prenda posto!’ Gli ordina il professore.
Diego si siede pochi posti avanti a me.
‘Diego.’ Lo chiamo sussurrando.
Si gira.
‘Jorge?’ Gli chiedo.
Si volta avanti ridacchiando.
Cos’ha da ridere? Gli ho solo chiesto di Jorge. Dovrò aspettare l’ora di pranzo per parlare con il diretto interessato e saperne di più, dato che non ho alcuna lezione con lui questa mattina.
***
Jorge entra in casa, aprendo la porta con le sue chiavi.
Sua madre Ana è sul divano in soggiorno ad attenderlo impaziente. Sente un giro nella serratura e si affretta ad andare nell’ingresso.
‘Jorge! Si può sapere cosa ti è preso?’ Gli chiede appena lo vede.
‘Hai saputo…’
‘Sì. Ho saputo! Mi ha chiamata il preside e sai che mi ha detto? Che sei stato sospeso per tre giorni a causa di una rissa! Sì! Ma si può sapere come ti è venuto in mente? Addirittura una sospensione!’
‘Prima di tutto calmati perché ha detto il preside che non sarebbe successo niente alla mia condotta perché sono uno studente modello e, tra parentesi, dovresti anche essere contenta per la sua affermazione’
‘Allora posso sapere come si è scatenata questa rissa?’ Chiede Ana cercando di non perdere la pazienza.
Jorge sospira.
‘Siediti.’ Le dice togliendosi la borsa a tracolla e poggiandola a terra.
Ana raggiunge il salotto e si siede. Jorge si posiziona avanti a lei, poggiandosi su un tavolino.
‘Diego, il fratello di Brenda..’ Ana è a conoscenza della relazione che c’è stata tra Jorge e quella gatta morta ‘… fuori scuola mia ha detto di aver visto, ieri pomeriggio, Tini.. con Dean. Fammi finire prima di trarre conclusioni affrettate. Ha detto che erano abbracciati ed ha creduto che Tini stesse con due ragazzi contemporaneamente…’ Mentre parla inizia a camminare avanti e indietro
‘Ma questo non..’ Interviene Ana.
‘Ho detto fammi finire!’ La interrompe Jorge ‘E quindi, per questo motivo, indovina come l’ha chiamata? No, ok. Non indovinare. Te lo dico. L’ha chiamata Puttana!’
‘Come?’
‘Puttana, mamma! Hai capito bene! Non ci ho visto più dalla rabbia! Non potevo trattenermi!’
‘Siediti’
Jorge si siede accanto a lei.
‘Hai agito per una buona causa. Hai difeso Tini e di questo ne sono contenta, ma non dovevi arrivare a picchiarlo.’
‘Mamma non ho potuto non fare niente. Cerca di capirmi.’
‘Va bene Jorge. Non fa niente. Ma la prossima volta, non so, reagisci a parole. Io un’altra sospensione non la reggo.’
‘Sì..’ Dice Jorge sorridendo. ‘Adesso però devo capire altre due cose!’
‘Cosa?’
‘Perché Tini era con Dean per cominciare.’
‘Jorge, Dean è il vicino.. È normale che si incontrino!’ Gli spiega Ana.
‘Sarà lei a darmi spiegazioni!’
‘E la seconda cosa?’ Chiede Ana rassegnata.
‘Diego, quando il professore ci ha chiesto di raggiungerlo in presidenza, rideva. Non ne capisco il motivo.’
‘È una cosa un po’ strana… In fondo anche lui poi è finito nei guai.’ Ragiona Ana.
‘Non proprio… Diego non è stato sospeso perché sono stato io a iniziare e lui si è soltanto difeso.’ Spiega Jorge.
‘Ah.. E se avesse detto quella cosa apposta?’
‘Come?’
‘Forse lui aveva già pensato che il preside avrebbe fatto quel ragionamento, quindi ha detto quello che ha detto solo per farti reagire e farti sospendere.’
‘Sì, può essere. Lui è il fratello di Brenda e di conseguenza sarebbe capace di fare di tutto. Ma perché voleva che venissi sospeso?’
‘Questo non lo so.’
‘Forse si è innamorato di Tini e ha fatto tutto questo per avere campo libero con lei. No, no! Deve capire che lei è solo mia.’
‘Ehi, Jorge! Non affrettare le cose. Vediamo cosa succede.’
‘Va bene..’ Si rassegna Jorge.
‘Sei innamorato, eh?’
Jorge si volta verso di lei, guardandola sorridendo.
***
Arriva ora di pranzo e mi affretto ad entrare in mensa.
Mi siedo al mio tavolo, dove gli altri hanno già preso posto… Tutti ad eccezione di Jorge.
‘Ragazzi ma avete visto Jorge?’ Chiedo a tutti.
‘No. Oggi avevamo gli allenamenti alla terza ora ma lui non si è fatto vedere.’ Mi spiega Xabi.
‘È molto strano.. Eppure Diego è qui ed ha anche partecipato alle lezioni.’ Dice Lodo
‘Non mi resta altro che andare a parlare con lui.’ Dico sul punto di alzarmi.
‘Aspetta! Che vuoi fare?’ Mi ferma Mechi.
‘Parlare con Diego.’ Le dico.
‘No, no, no! Ti ricordo che lì c’è anche Brenda!’
‘E allora? Non ho paura di quella lì. Non può farmi niente.’ Dico prima di allontanarmi e avvicinarmi al tavolo di Brenda e Diego.
‘Diego puoi dirmi che fine ha fatto Jorge?’
‘Puoi sempre chiederlo a lui. Io non ho tempo da perdere.’
‘Non è che perdi così tanto tempo a dirmi tre parole.’
Mi guarda ridacchiando.
‘Che hai da ridere?’ Chiedo non capendo il tuo atteggiamento.
‘Il tuo ragazzo è stato sospeso!’
“Sospeso.” Questa parola rimbomba nella mia testa.
‘Come?’
‘Hai capito bene! È stato sospeso. Ora puoi anche andare.’
Sto per tornare indietro non capacitandomi ancora della rivelazione che mi ha fatto Diego, ma qualcuno mi blocca.
‘Aspetta un attimo carina’ Dice Brenda alzandosi.
‘Cosa vuoi?’ Le chiedo con un tono non molto amichevole.
‘Voglio dirti che lo scontro è ufficialmente aperto.’ Mi informa.
‘Di che parli?’
‘Riuscirò a riconquistare Jorge e te lo porterò via.’
‘Buona fortuna’ Le dico prima di andarmene.
Brenda riprende posto.
‘Scusami…’
‘Chi sei tu?’ Chiede Brenda alla ragazza che l’ha appena chiamata.
‘Sono Stephie, piacere. E lui è il mio fidanzato Michael. Vedo che anche tu sei contro quella provincialotta!’ Le dice.
‘Perché? Tu cosa c’entri con Martina?’
‘Vedi, io avrei dovuto fare la parte della protagonista nello show e lei mi ha rubato il posto, quindi sono disposta a far di tutto per vendicarmi! Perché non ci alleiamo?’ Stephie spiega la situazione.
‘Interessante! Ma sai, io e mio fratello lavoriamo da soli, ma voglio darti un’occasione. Quindi, dovrai cercare di conquistare la mia fiducia!’
‘Certo! Alcun problema! Voi avete già un piano?’ Chiede Stephie curiosa.
‘Certo che abbiamo un piano.’ Interviene Diego ‘Ma te lo sveleremo solo quando avrai la nostra fiducia.’
‘Certo! Come preferite!’ Non obietta Stephie.
***
Arriva l’ultima ora.. Sono ancora sotto shock per la rivelazione di Diego. Come può Jorge essere stato sospeso??
Ritorno a sfracellarmi il cervello con continue domande.
Devo parlare con Jorge, è un’urgenza ormai!
ORE 15.30
Arriva la fine della giornata e Stephie sta tranquillamente camminando tra i corridoi per posare i suoi libri nell’armadietto.
Camminando, vede me e Lodo parlare e si ferma ad origliare, nascondendosi accuratamente.
‘Quindi stasera andiamo al Karaoke?’ Mi chiede Lodo.
‘Non so.. Devo prima risolvere questa situazione con Jorge.’
‘Va bene. Allora io e gli altri vi aspettiamo là.’
‘Sì.’ ‘Puoi ripetermi il nome del locale?’ Chiedo avendolo dimenticato.
‘Te l’ho ripetuto milioni di volte! Ma dove hai la testa?’ Mi chiede ironicamente.
‘Con Jorge.’ Rispondo.
‘Lo immaginavo… Il nome è “Vada a cantar”! Segnatelo prima di dimenticarlo di nuovo!’
‘Sì!’ Dico prima di scrivere il nome su uno dei miei quaderni ed anche Stephie prende nota.
Quest’ultima si allontana e compone un numero sul cellulare.
‘Brenda! Buone notizie…’ Dice con un sorriso soddisfatto.
***
Arrivo finalmente fuori casa di Jorge: ho aspettato questo momento per tutto il giorno.
Busso alla porta e mi apre Ana.
‘Tini! Entra! Jorge è in soggiorno.’
‘Sì. Grazie.’
Seguo Ana in soggiorno. Jorge sta comodamente guardando la televisione, quando mi vede la spegne immediatamente, alzandosi dal divano.
‘Io vi lascio soli’ Ci dice Ana allontanandosi.
‘Jorge dobbiamo parlare.’
‘Sì. Parla prima tu. Cosa vuoi?’ È freddo rispetto al solito.
‘Si può sapere il perché di quella rissa tra te e Diego? Ti è costata una sospensione!’
‘Vuoi sapere questo? Va bene. Rispondo. Diego ti ha chiamata “Puttana” e ho reagito. Questa è la risposta.’
Rimango sorpresa dalla sua rivelazione.. Perché Diego mi avrebbe chiamata in quel modo? Ma allo stesso tempo sono contenta, perché Jorge ha attaccato Diego solo per difendermi.
‘Vuoi sapere perché ti ha chiamato così? Subito! Ieri ti ha vista con Dean, eravate abbracciati, ed ha pensato che tu faccia come una specie di doppiogioco. Bene. Ho risposto. Ora rispondi tu a me: perché ieri eri con Dean?’
Ecco il perché della sua freddezza.. Dean.
‘Jorge, Dean è il vicino. È ovvio che io lo incontri.’
‘E perché eravate abbracciati?’
‘Jorge stai facendo una questione inutile. Era un abbraccio da amici!’
Sospira.
Mi avvicino e gli poggio le mani sulle spalle, unendolo poi dietro al suo collo.
‘Io ti amo.’ Gli dico.
‘Anche.. Anche io ti amo.’ Mi dice.
Lo abbraccio.
‘Stasera i ragazzi vanno ad un karaoke.. Andiamo anche noi?’ Gli chiedo con gentilezza.
‘Sì. Certo.’ Sorride debolmente sciogliendo l’abbraccio.
‘A che ora devo venire a prenderti?’
‘Verso le 20.00 andrà bene.’
‘Ok. Perfetto.’
‘Devo andare o mio padre mi crederà per dispersa.’
Mi sorride.
Gli do un bacio a stampo.
‘A dopo.’
Mi avvicino alla porta e la apro.
‘Mi mancherai.’ Mi dice sempre con quel suo sorriso smagliante che io ricambio prima di chiudere la porta alle mie spalle.
Nonostante quello che gli ho detto, Jorge non è ancora convinto che non ci sia niente tra me e Dean. Si fida di me. Ma il punto è che non si fida di lui. E inoltre, continua a pensare alla questione di Diego, torturandosi.
Rientro in casa.
‘Si può sapere dove eri finita? Stavo per chiamare i carabinieri!’ Mi critica subito mio padre.
‘Scusa papà. Ero da Jorge. La prossima volta ti avverto.’ Dico salendo le scale.
‘Sarà meglio.’
Entro in camera e mi affretto a prendere il cellulare per chiamare Mechi. Deve sapere di tutto quello che è successo.
‘Pronto.’ Mi risponde.
‘Mechi!’
‘Ehi! Dimmi tutto: che succede?’
Mi affretto a raccontarle del perché della rissa, di Jorge, della sua sospensione.
‘Diego ti ha chiamata putt..?’ Mi urla alla fine.
‘Sì.’ La interrompo.
‘Jorge è stato carino a difenderti.’
‘Sì.’ Dico mordendomi il labbro inferiore. ‘Ma gli è costata una sospensione…’
‘Certo. Ma tu non preoccuparti. E poi hai detto che Jorge ti ha perdonata per la questione di Dean. Quindi non hai proprio nulla di cui preoccuparti.’
‘Sì, ma non sono ancora convinta del tutto.’
‘Che intendi dire?’ Chiede spiegazioni.
‘Non so.. Era un po’…’ Mi fermo cercando aggettivi ‘.. freddo’ Continuo poi
‘Dici?’
‘Sì..’
‘Tini secondo me ti stai facendo troppi problemi, come fai sempre del resto… Non ti devi preoccupare, chiaro?’
‘Va bene..’
‘Quindi ci vediamo stasera?’
‘Sì.’
‘Perfetto.’
‘Senti.. Ancora una cosa’
‘Dimmi.’ Mi dice gentilmente.
‘Hai saputo niente di Lodo?’
‘A che ti riferisci?’
‘Ti ricordi quando eravamo con le altre e lei se ne andò senza dare spiegazioni? Ieri…’ Le chiarisco la cosa.
‘Ah, sì. Parli di quello…’
‘Già.’
‘No.. non so niente. Anche se è successo anche altre volte…  Se è accaduto qualcosa che dobbiamo sapere ce lo dirà lei. Lasciamole i suoi spazi.’
‘Ok. Sono d’accordo. Quando vorrà, ci parlerà lei’
‘Ora vado Tini. A stasera.’
‘A stasera.’ Riattacco.
Mi alzo da letto sul quale ero distesa poco prima. Mi avvicino al mio armadio.
Comincio a cercare qualcosa da mettere e riesco a trovarlo, dopo due ore.
Guardo l’orario: 18:30. Sono veramente in ritardo.
Poggio il vestito che ho scelto sul letto e vado in bagno per fare una calda doccia.
ORE 20:10
Finalmente ho finito di prepararmi. Jorge è giù che mi aspetta già da una decina di minuti. Lui è sempre puntuale, a differenza mia.
Scendo velocemente le scale.
Jorge si alza dal divano appena mi vede.
‘Ehi!’
‘Salve.’ Gli dico appena arrivata al piano terra.
‘Andiamo?’
‘Sì. Certo.’
Apro la porta e mi ritrovo avanti mio padre e.. Ana?
Stanno trascorrendo parecchio tempo insieme.. Magari potrebbe nascere qualcosa. Sarebbe bellissimo. Lui è sempre sorridente quando c’è lei e da quando l’ha rincontrata, è molto più ragionevole e non litighiamo quasi mai.
‘Tini! Ma dove state andando?’
‘Io e Jorge usciamo con dei nostri amici. Torniamo presto…’ Dico velocemente prima di chiudere la porta.
Saliamo in moto.
‘Tuo padre aveva una faccio da paura.’ Mi dice Jorge lungo il tragitto.
‘Sì. Sai come è fatto.’
Arriviamo fuori al locale.
Entriamo e vediamo in lontananza i nostri amici seduti su dei divanetti bianchi.
‘Salve!’ Dico sedendomi.
‘Tini! Pensavo non sareste più venuti.’ Mi dice Lodo.
‘Jorge! Mechi ci ha spiegato la situazione. Certo che l’hai combinata grossa!’ Gli dice Xabi
‘Non potevo fare altro ragazzi..’ Dice sedendosi.
‘Tini c’è una cosa che non ti renderà felice.’ Mi sussurra Lodo.
‘Cosa?’
‘Guarda lì chi c’è..’ Dice indicando un gruppo di persone composto da: Brenda, Diego, Stephie e quel Michael.
‘Che ci fanno loro qui?’ Dico quasi urlando, ma Lodo mi tappa la bocca in tempo.
‘Sh!’ Mi ordina.
‘Scommetto che stasera non succederà niente di buono…’
Dopo circa un’ora il presentatore chiama sul palco qualcuno che non mi sarei mai immaginata.
‘E ora chiamiamo sul palco un gruppo di ragazzi composto da Jorge, Ruggero, Xabiani, Samuel, Facundo, Josh e Pablo!’ Annuncia il presentatore.
‘Finalmente tocca a noi ragazzi!’ Dice Ruggero alzandosi.
‘Come? Voi sapete cantare?’ Chiedo a tutti esclusi Jorge, Ruggero e Josh.
‘Sta a vedere.’ Mi dice Xabi
(https://www.youtube.com/watch?v=NA3kj_4HYR4)
I ragazzi tornano al loro posto.
‘Complimenti ragazzi! Siete davvero bravi!’
‘Lo sappiamo!’ Si vanta Samuel.
‘A questo punto voglio cantare anche io!’ Dice Candelaria.
‘Non preoccuparti: ora dovrebbe toccare a noi!’ Dice Lodovica.
‘Come? Voi cantate?’ Chiedo.
‘Certo! Qui tutti cantano!’ Chiarisce Cande.
‘Davvero?’
Lodo annuisce.
‘Adesso invece è il turno di un quartetto: Lodovica, Candelaria, Alba e Martina!!!’
‘Sbaglio o ha chiamato anche me?’ Chiedo non capendo.
‘Certo, vieni!’ Dice Lodo tirandomi per un braccio
‘Ma se non so neanche che canzone avete scelto!’ Protesto.
‘C’è il Display con le parole! Avanti, vieni!’
Non sono d’accordo, ma praticamente mi trascinano sul palco.
(https://www.youtube.com/watch?v=4ml6kV-GuXA)
Torniamo al nostro posto.
‘Non sapevo sapeste cantare così bene!’ Mi congratulo
‘Che ti avevamo detto? Mi dice Cande.
‘Mechi e tu?’ Chiedo
‘No.. Io mi vergogno.’
‘Ma andiamo!!’
‘Meglio di no…’
‘Ma io sono stonata!’
‘È il karaoke! Non c’è bisogno di essere intonati!’ Spiego.
‘No! No voglio!’
‘Mechi ora dovrebbe toccare a noi!’ Dico dopo altre tre o quattro canzoni.
‘Cosa?’
‘Sì!’
‘No! Tini! Giuro che se ci chiama non ti rivolgo più la parola!’
‘Non ci credo!’
Il presentatore fa i nostri nomi.
‘Andiamo?’ Le chiedo.
Mechi si alza, un po’ timorosa.
‘Devi solo guardare il display e cantare leggendo le parole. Non preoccuparti, ok?’ Le dico una volta sul palco.
Annuisce.
Parte la base.
(https://www.youtube.com/watch?v=tgAalMmJThE)
Torniamo ai nostri posti.
‘E questo era che ti vergognavi!’
‘Bene! E adesso è invece arrivato il momento di una coppia! Chiamiamo sul palco Jorge e Tini.’
‘Che?’
‘Ci ho scritti io.. Andiamo?’
Annuisco sorridendo.
Mettono due sgabelli sul palco. Ci sediamo.
Parte la base.. La canzone è la stessa di quella che cantammo nello spettacolo.
(https://www.youtube.com/watch?v=nxxKuhutKeQ)
Durante la canzone gli poggio la mano sulla gamba e lui la poggia sulla mia mano.
***
Felipe non ce la fa più ad attendere sua figlia a casa. Quindi decide di chiamarla, nonostante Ana, che in questo momento è a casa, sia contro di lui.
‘Squilla..’
‘Pronto.’
‘Pronto? Chi sei?’ Chiede Felipe non avendo sentito la voce di sua figlia, bensì quella di un maschio.
‘Felipe? Sono Jorge.’
‘Ah, Jorge. Sei tu! Puoi passarmi mia figlia?’
‘Ehm, no.. In questo momento non può parlare.’ Infatti stavo cantando con Mechi in quel momento.
‘Come? E perché? Senti puoi dirmi dove siete?’
‘In un locale.. Si chiama “Vada a cantar”’
‘Okok. Va bene. Grazie.’ Attacca.
‘Che succede Felipe?’ chiede Ana.
‘Mia figlia non può parlare.. Che sarà successo? Devo andare a vedere!’ Dice alzandosi e uscendo di casa seguito da Ana.
Entra in macchina e, una volta arrivati, entra nel locale.
La scena che vede è davvero romantica: io e Jorge che cantiamo insieme.
Gli viene da sorridere vedendo quella scena.
Anche Ana entra nel locale.
Si avvicina a Felipe, anch’essa sorridendo.
‘Vedi Felipe: tua figlia sta bene. Cerca di fidarti di più di lei. Andiamo a casa, dai.’
‘Sì!’ Felipe segue Ana fuori.
***
‘Diego! È il momento di fare la tua mossa!’ Brenda avverte Diego, vedendo questa scena di me e Jorge.
‘Sì!’ Dice Diego alzandosi e andando a scrivere il suo nome nella lista del karaoke.
Finito di cantare, io e Jorge torniamo ai nostri posti.
Siamo molto vicini al palco, prima fila.
‘Ah! Ragazzi siete stati bravissimi! Insieme fate scintille!!’ Ci dice Lucia.
Noi sorridiamo guardandoci negli occhi.
‘Ora è il momento di Diego!’ Annuncia il presentatore.
‘Come? Diego sa cantare?’ Chiedo.
‘Certo! Come Brenda e gli altri.’ Mi dice Jorge.
‘Wow…’
(https://www.youtube.com/watch?v=YhZoZtdDZQg) (Immaginate non sia la stessa che cantano Ruggero e Tini allo spettacolo)
Per tutta la canzone Diego mi guarda.. Che mi voglia dire qualcosa?
Guardo Jorge.. La sua espressione non è per niente accogliente.
‘Vado un attimo in bagno.’ Dico alla fine della canzone, alzandomi.
‘Ti accompagno.’ Mi dice gentilmente Mechi.
‘No. Non c’è bisogno. Faccio in un minuto.’
Mi avvio verso il bagno.
Diego e Brenda si scambiano uno sguardo d’intesa, poi il primo mi segue.
Vado in bagno e mi sistemo il trucco. Il tutto in pochi minuti. Esco.
‘Ehi.’ Sento una voce familiare alle mie spalle che mi fa voltare.
È Diego poggiato al muro con le braccia incrociate.
Siamo nel corridoio tra i bagni e la sala principale.
‘Cosa vuoi, Diego?’ Chiedo fredda, quasi scocciata.
‘Ehi.. Cos’è quest’ostilità?’ Chiede avvicinandosi.
‘Piaciuta la canzone?’ Chiede poi.
‘Perché me l’hai dedicata?’ Evito la sua domanda.
‘Come perché? Sei una bella ragazza e.. ti ho vista lì e mi sono chiesto “perché non dedicargliela?”’
‘Voglio la verità Diego!’
‘La verità? La verità è che sono innamorato di te e farò di tutto pur di conquistarti.’
‘Non ci credo minimamente.’
‘Peccato.’ Fa una breve pausa ‘Ammettilo che ora vorresti baciarmi.’ Dice con quel suo sorriso tanto odioso stampato in faccia.
Siamo naso a naso.
Io sono in un angolo e lui mi copre quasi totalmente col suo corpo.
‘L’unica cosa che voglio ora è andarmene. Quindi, se mi fai passare…’
Ridacchia.
‘Mi sono sempre piaciute le sfide. Soprattutto se il premio è qualcosa che mi piace’ Dice con voce roca.
‘Fammi passare Diego.’
Allontana il braccio dal muro, lasciandomi spazio. Mi affretto ad andarmene.
‘Ti conquisterò’ Riesco a sentire prima di uscire dal corridoio ed entrare in sala.
Mi siedo al mio posto.
‘Come mai ci hai messo tanto?’ Mi chiede Jorge.
‘Erano occupati.’ Invento.
Jorge vede Diego uscire dal bagno. Sospetta qualcosa.
Si fanno le 23.00 e, dopo aver salutato tutti, io e Jorge saliamo in moto.
‘Cosa avete fatto tu e Diego in bagno?’ Mi chiede una volta arrivati.
‘Di che parli Jorge?’
‘Come di che parlo? Diego ti ha dedicato quella canzone e quando sei uscita dal bagno lui era dietro di te. Quindi, se faccio 1+1…’
‘Se fai 1+1 cosa, Jorge? Davvero ti fidi così poco di me?’
‘No, ma…’
‘La fiducia per me è una delle cose alla base del rapporto. Se non c’è fiducia allora per me non c’è niente!’
‘Io mi fido di te!’
‘E allora qual è il problema Jorge?’
‘È di lui che non mi fido.’
‘Sai cosa mi fa male? Mi stai mentendo Jorge.’ Mi guarda disorientato. ‘Tu non ti fidi di me, no.. Altrimenti non avresti pensato quello che hai pensato.’
‘Tini io non ho pensato niente. Solo che ho paura di perderti perché, credimi, non sono mai stato innamorato così tanto di qualcuno. Non sapevo nemmeno che si potesse amare fino a questo punto. Ed è per questo che…’
Lo interrompo, abbracciandolo. Lui ricambia.
‘Non dire più niente.. Sai che ti ha salvato l’ultima cosa che hai detto, vero?’
Sorride.
‘Non parliamone più, ok?’ Chiedo con un tono più tranquillo.
‘Ok.’
‘E, devi sapere, che io ti amo troppo quindi non potrai mai perdermi per qualcun altro. Capito?’
‘Capito.’ Dice sorridendo.
‘Domani mattina ti passo a prendere e ti accompagno a scuola.’
‘Va bene.’
Mi bacia.
‘A domani.’ Mi dice poi.
‘A domani.’ 

 

*Angolo autrice*
Eccomi qui con il nuovo capitolo!! È abbastanza lungo quindi non mi potete dire niente da questo punto di vista!
Analizziamolo per bene! Diego e Brenda hanno iniziato ad attuare il loro perfido piano... Infatti Diego e Jorge hanno una rissa che porta quest'ultimo ad una sospensione di tre giorni O.O
E in più Diego dedicata 'Yo soy asi' a Tini al karaoke provocando l'ira di Jorge... Baldracco di Diego! Dice pure a Tini che è innamorato di lei, ma noi sappiamo che è tutto un trucco.. Non ci freghi Diego!!
Inoltre, abbiamo scoperto gli altri due 'nemici': Stephie e Michael! Quindi ora sono cinque a mettere i bastoni tra le ruote ai nostri Jortini: Dean, Diego, Brenda e questi altri due. 
Abbiamo però una novità più piacevole: cantano tutti! Alèèè! Ovviamente in questa FF la musica non poteva mancare! 
Bene bene! Questo è il mio twitter per qualunque cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Alla prossima!!
Smack Smack.


 

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Capitolo 12
*** Chapter Twelve ***


Jorge si sveglia al solito orario.
Scende le scale e in cucina trova sua madre Ana a leggere il giornale mentre beve una tazza di tè.
‘Buongiorno mamma.’ La saluta dandole un bacio sulla guancia.
Jorge prende la sua tazza dal mobile e la riempie di latte. Si siede accanto alla madre.
‘Come è andata ieri sera?’ Chiede Ana.
Jorge non risponde: è troppo occupato a pensare ancora alla faccenda di Diego.
‘Jorge ci sei?’
‘…cosa?’
‘Credo che tu sia su un altro pianeta. Che ti prende?’
Jorge sospira.
‘Avevi ragione mamma.’ Dice poi.
‘A che ti riferisci?’
‘Diego è innamorato di Tini.’
‘Perché lo dici?’
‘Ieri sera le ha dedicato una canzone che parlava del fatto che lei con un bacio sarebbe stata per sempre innamorata di lui e tutte cose così.’
‘Oh, Jorge…’
‘Ma non è tutto. Dopo la canzone Tini è andata in bagno e Diego l’ha seguita. Poi sono usciti esattamente nello stesso momento.’
‘Credi si siano parlati?’ Gli chiede.
‘Non lo so.. Ieri sera, quando siamo arrivati a casa, l’ho chiesto a Tini ma lei ha negato e ha detto che dovrei fidarmi di più di lei.’
‘Su questo ha ragione.’
‘Ma io mi fido di lei. È di Diego che non mi fido.’
‘Capisco. Ma se ti fidi non dovresti essere preoccupato.’
Jorge guarda l’orario sul grande orologio nero appeso poco sopra la porta tra cucina e soggiorno.
‘Mamma è tardi. Ne riparliamo dopo, ok?’
‘Certo! Ma dove vai?’
‘Accompagno Tini a scuola e poi ho intenzione di farle una sorpresa, anche se non so ancora cosa.’
Ana sorride.
Jorge sale di sopra e si cambia velocemente (http://www.gingergeneration.it/wp-content/uploads/2013/10/jorge-blanco-leon-violetta-4.png)
Si sistema i capelli con la lacca, poi prende cellulare, chiavi di casa e portafogli. Dopo di che esce.
Bussa alla mia porta. Gli apro io tutta sorridente.
‘Ehi, andiamo?’ Mi chiede.
‘Certo!’ Gli dico. ‘Io esco.’ Annuncio a tutti dopo aver preso la mia borsa dal divano.
‘Tutto ok?’ Gli chiedo.
‘Sì! Perché?’
‘Sei strano.’
‘No.. Non lo sono per niente.’
‘Sarà..’
Non ne sono convinta.
‘Sai perché dico che sei strano?’ Chiedo all’entrata di scuola.
‘No.. Perché?’
‘Stiamo insieme da circa dieci minuti e non mi hai ancora baciato.’ Dico per non fargli sospettare nulla.
‘Oh, scusa. Rimedio subito.’ Dice prima di baciarmi.
‘Vado un po’ dai ragazzi prima di tornare a casa.’ Mi avverte.
‘Ok, va bene. Mi mancherai.’
Sorride. Poi si avvia verso i ragazzi, mentre io vado da Mechi, Cande, Lodo, Alba e Lucia.
‘Non sembra abbiano litigato.’ Dice Branda al fratello dopo aver guardato la scena tra me e Jorge.
‘Così sembra. Ma Jorge sospetta qualcosa. Ci metto la mano sul fuoco. E poi Tini ora crede che la amo.’ Dice il fratello sorridendo.
‘Buongiorno!’
‘Buongiorno Tini.’ Mi saluta Mechi seguita dalle altre.
‘Ma perché non siamo mai con i ragazzi di là?’
‘Perché siamo femmine e stare troppo con esseri come i maschi ci fonde il cervello.’ Mi spiega Lodo.
‘Ah, ecco.’
‘A te è tutto apposto con Jorge?’ Mi chiede Cande.
Sospiro.
‘Sì. Anche se lo sento un po’ distaccato. Come se sospettasse qualcosa. Dean, Diego…’
Suona la campanella e vedo Jorge allontanarsi, mentre i ragazzi entrano nell’edificio.
La giornata passa tranquilla, per fortuna.
Durante l’ora di pranzo, però, Diego si avvicina a me.
‘Salve.’ Mi dice con un sorrisetto prepotente.
‘Ciao.’ Lo saluto quasi ignorandolo.
‘Senti, se oggi non hai niente da fare, ti va di uscire con me?’
‘Dimmi che ho sentito male.’ Dico guardandolo seria.
‘Perché? Cosa c’è di male?’ Ridacchia.
‘Davvero me lo stai chiedendo?’
‘Solo da semplici amici, eh. Non capire male.’
‘Non mi sembra di averti mai detto di essere tua amica.’
‘Oh. A quanto pare fai la dura. Ma come ho già detto, mi piacciono le sfide. Prima o poi cederai. Ciao principessa. E.. ricorda: l’invito è sempre aperto.’
Si volta, andando verso il suo tavolo.
‘Ma è impazzito o cosa?’ Chiede Lucia.
‘Certo, Tini, che gli hai dato del filo da torcere.’ Commenta Lodo.
‘Io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, specialmente da quell’idiota.’
‘Lo dirai a Jorge?’ Mi chiede Cande.
‘Meglio di no: già è abbastanza preoccupato per questa storia di Diego…’
‘Vuoi dire che è geloso?’ Cerca chiarimenti Alba.
‘Già. Addirittura ieri mi ha fatto una scenata perché mi ha dedicato quella canzone e tutto il resto…’
‘Aspetta! Aspetta! Aspetta! Che intendi dire con “tutto il resto”?’ Chiede Mechi preoccupata.
Faccio un respiro profondo, poi decido di raccontargli il motivo della lite della sera precedente.
‘Quindi Diego è innamorato di te?’ Chiede sbalordito Xabi.
‘Sì! Ma vi prego ragazzi: non ditelo a Jorge! Comincerebbe a farsi film mentali e ad essere geloso inutilmente.’
‘Inutilmente? Sicura?’ Chiede un incredulo Xabi
‘Sicurissima! Io amo Jorge e su questo non ci piove!’ Dico sicura di me.
‘Meglio così!’ Commenta.
***
Ana e Felipe sono a casa Stoessel da soli.
‘Felipe cosa facciamo? I ragazzi non ci sono e Olga e Roberto sono fuori a pranzo…’
Finalmente Roberto si è deciso a invitare Olga a mangiare fuori. Sono tutti a conoscenza del fatto che Olga è innamorata di lui e che l’uomo ricambia.
‘Film?’ Propone Felipe.
‘Ottima idea! Dato che nessuno dei due è bravo in cucina, vado a preparare i popcorn! Tu invece scegli il film da vedere!’ Ordina la donna con un gran sorriso prima di avviarsi in cucina.
‘Che genere preferisci?’ Urla il commercialista dal soggiorno con in mano un paio di DVD.
‘Per me va bene qualunque cosa, ma forse è meglio l’Horror.’
Felipe sgrana gli occhi: è sempre stato terrorizzato da quel genere di film.
‘..o anche romantico’ Continua la donna.
Salvato in calcio d’angolo! Dovrà subirsi una commedia romantica, con tutte smancerie, ma sempre meglio di un film Horror.
Durante il film, casualmente, Ana finisce tra le mani di Felipe. Sono abbracciati, ma nessuno dei due ci fa caso.
‘È finito!’ Esclama l’uomo.
Non sentendo alcuna risposta, si volta verso di lei ed è ora che si accorge che lei sta dormendo tra le sue braccia, ma non si turba particolarmente, anzi.
Comincia ad accarezzarle dolcemente i capelli, sorridendo.
Nel periodo in cui sono stati insieme, molti anni fa, lui era sempre felice quando la donna dormiva tra le sue braccia, e ora quella sensazione si ripresentava.
Passano diversi minuti, quando anche lui cade in un sonno profondo.
***
Finalmente la giornata scolastica termina. Diego non si è fatto più vedere dall’ora di pranzo e questo è un bene: non sopporto quello scocciatore.
Esco dall’edificio in compagnia delle mie amiche, ma mi allontano quando vedo quel ragazzo dagli occhi smeraldo ad aspettarmi.
‘Amore! Non pensavo venissi!’ Gli corro incontro con aria sorpresa.
‘Be’.. Sorpresa!’
Sorrido.
‘È bello come mi hai chiamato.’ Commenta.
‘Come ti ho chiamato?’ Non ricordo.
Sorride.
‘Mi hai chiamato Amore!’ Dice soddisfatto.
‘Davvero? Non ci ho fatto caso.. È uscito naturale..’ Spiego.
‘E questo mi  rende ancora più felice.’
‘Vieni con me. Ho una sorpresa.’ Dice indirizzandosi verso la moto.
Saluto con la mano le ragazze che ricambiano sorridendo.
‘Dove andiamo?’ Chiedo infilandomi il casco.
‘Vedrai.’
Saliamo in moto. Arriviamo dopo circa dieci minuti.
‘Ma questo è il parco!’ Esclamo subito dopo essermi tolta il casco.
Jorge posa i due caschi e prende le chiavi, infilandosele nei pantaloni.
‘Esatto!’ Fa una piccola pausa. ‘Dai, vieni!’ Dice allungando la mano che io prontamente afferro.
Entriamo nel parco, quando mi dice di fermarmi.
‘Indossa questa!’ Dice consegnandomi una benda.
Sospiro.
‘Va bene…’
Indosso la benda facendo uno stretto nodo dietro la nuca.
‘Jorge non vedo niente!’ Dico allungando le mani cercando un appoggio.
‘È questo l’obiettivo della benda.’ Sorride.
Afferra la mia mano sinistra con la sua, mentre la destra la poggia dietro la mia schiena, in modo da sorreggermi per bene.
‘Non preoccuparti, ok? Ci sono io.’ Mi rassicura.
Annuisco.
‘Ma se cado?’
‘Ti ho detto di non preoccuparti. Ti fidi di me?’
‘Sì, Jorge.’ Sorride a questa mia affermazione.
‘Allora non devi preoccuparti. Fa quello che ti dico io.’
‘Va bene.’
‘Allora.. cammina. Piano.’ Eseguo gli ordini. ‘Ora andiamo un po’ verso sinistra.’ … ‘Attenzione alla pietra davanti a te.’ Parla lentamente e con voce bassa quasi come se quello che sta dicendo sia un sussurro.
‘Ci vuole ancora molto?’
‘No…’
‘Ecco! Ora puoi toglierti la benda.’ Mi avverte dopo pochi secondi.
‘Anzi, faccio io.’ Mi viene in aiuto vedendomi in difficoltà a causa del nodo troppo stretto.
Quando riesco a liberarmi da quel pezzo di stoffa quello che vedo è a dir poco fantastico: siamo sulla riva del laghetto al centro del parco; c’è una tovaglia stesa a terra con un cesto da picnic e più c’è una barca a remi con due giubbotti di salvataggio al suo interno già gonfiati.
‘Wow. Jorge!’
‘Ti piace?’
‘E me lo chiedi? È…’ Non trovo le parole giuste. ‘..è bellissimo!’ Commento prima di baciarlo.
‘Lieto che ti sia piaciuto.’
Mando un messaggio a mio padre per avvertirlo e poi spengo il cellulare: non voglio essere disturbata per nessuna ragione al mondo. Lo stesso fa Jorge.
Ci accomodiamo sulla tovaglia, seduti l’uno accanto all’altra con il cesto alla destra di Jorge.
‘Cosa hai preparato di buono?’ Chiedo curiosa.
‘Toast! Poi abbiamo frutta e acqua! Vuoi un toast?’
‘Certo!’
Mi dà uno dei quattro toast e anche lui ne prende uno.
‘Sei tutta sporca di maionese.’ Ridacchia.
‘Nel tuo baule hai anche i tovaglioli?’ Chiedo riferendomi al cesto da picnic.
‘Certo! Ma io avrei un’idea migliore…’ Dice prima di baciarmi, leccandomi ogni tanto dove sono sporca.
‘Jorge’ Sussurro il suo nome, mentre lui è impegnato a lasciarmi una scia di baci lungo il collo.
‘Ora sei pulita.’ Mi sussurra con voce suadente.
‘Jorge così mi farai impazzire!’ Dico riprendendo a mangiare.
‘È quello il mio intento!’ Dice sorridendo. ‘A differenza tua, io già sono pazzo.. di te.’
‘Oh, Jorge!’
***
Lodovica è appena tornata a casa. Subito la madre le viene incontro.
‘Ah! Finalmente sei tornata!’ Esclama la donna
‘Sì, scusa se ho fatto un po’ più tardi…’ Si scusa Lodo
‘Non preoccuparti. L’importante è che sei venuta in tempo.’
La ragazza sorride.
‘Lodo!’ La sorellina Ilaria di quattro anni corre verso di lei, con un sorriso stampato in faccia.
‘Ehi! Ti sono mancata?’ Chiede Lodo accasciandosi verso di lei.
‘Certo!’ L’abbraccia la bambina.
‘Allora io vado a fare le analisi. Tu tieni d’occhio Ilaria. Tuo padre dovrebbe tornare verso le 19:00, ma io credo di essere tornata per quell’ora.’ Avverte la madre Laura.
‘Va bene.’
La donna prende la borsa dal divano e si avvia verso la porta principale.
‘Mamma, tu stai bene vero?’ Chiede la ragazza preoccupata.
‘Certo! Sono solo delle analisi..’
‘Analisi che stai facendo da tre giorni ormai.’
‘Lodo non preoccuparti, ok?’
‘Va bene…’ Si rassegna Lodo, sapendo però che c’è qualcosa che non va.
***
Io e Jorge siamo ai piedi di un albero, seduti sulla tovaglia da picnic.
Jorge ha la schiena poggiata al tronco, mentre io sono stesa, con la testa poggiata sulle sue cosce.
‘Com’è bello questo posto Jorge!’
‘Sapevo che ti sarebbe piaciuto.’
Sorrido.
‘Sai che ti amo, vero?’ Chiedo.
‘Certo! Ma io di più!’
‘Nah…’ Scherzo.
‘Ti va di andare a fare un giro sulla barca?’ Propone.
‘Certo! Che l’hai preparata a fare, se no?’ Mi alzo immediatamente e lui fa lo stesso.
Indossiamo i due giubbotti e entriamo nella barca.
Jorge decide di remare, non vuole neanche essere aiutato.
Arriviamo al centro del lago; lui è allo stremo delle forze.
‘Dovevi farti aiutare! Qui ci sono quattro remi!’
Siamo l’uno di fronte all’altra, in modo da far mantenere in equilibrio la barca.
‘Ovvio che no!’
Sorrido.
‘Che tranquillità! Dovremo venirci più spesso.’
‘Quando vuoi! Tutto per te!’
‘Ma cosa ho fatto io per avere il ragazzo più dolce del mondo?’
‘Semplice: gli hai rubato il cuore con la tua bellezza, la tua semplicità, la tua forza…’
‘Ma andiamo Jorge! Oggi mi stai facendo scogliere!’
‘No! Io ti voglio qui intera! Non sciolta come un ghiacciolo in Estate!’ Si allarma.
‘Scemo!’
Passano diverse ore.. Due, Tre..
‘Jorge credo sia arrivato il momento di tornare a casa.’
‘No.. Ti prego!’ Dice con tono supplicante.
‘Jorge sono le..’ Guardo l’orologio. ‘..Caspita! Sono le 19:00! Mio padre mi starà dando per dispersa!! Presto! Jorge torna a riva.’
Jorge rema più forte che può e in circa quindici minuti arriviamo sulla riva.
Mettiamo la tovaglia all’interno della cesta e poi ci dileguiamo da lì.
Riusciamo ad arrivare a casa intorno alle 19:40.
‘Ti accompagno. Dirò a tuo padre che è stata colpa mia.’ Dice una volta fuori casa.
‘No, Jorge, non preoccuparti.’
‘Invece vengo!’
‘Come vuoi..’
Apro la porta e troviamo tutte le luci spente.
Cammino verso il divano.
‘Pap..’ Cerco di urlare, ma Jorge mi tappa la bocca con la mano.
Lo guardo confusa, poi indica il divano.
Ora capisco tutto.
Faccio segno ad Jorge di fare silenzio, poi mi avvicino a mio padre e ad Ana di soppiatto. I due piccioncini dormono abbracciati.
‘Li sveglio?’ Sussurro.
‘Piano.’
‘Papà..’ Sussurro, muovendolo leggermente con la mano, ma non sembra smuoversi. ‘Papà..’ Riprovo, questa volta alzando un po’ di più la voce, senza però alcun risultato. ‘Papà!’ Urlo alla fine.
I due si alzano agitati, ma ancora un po’ assonati.
‘Tini! Ma che ore sono?’ Chiede mio padre.
‘Le 20.00!’
‘Ci dobbiamo essere addormentati.’ Spiega Ana.
‘Sì.. Lo abbiamo notato.’ Dice Jorge.
‘Oh, Jorge ci sei anche tu!’ Nota la donna. ‘Meglio se ora andiamo a casa.’ Si avvia verso la porta e noi la seguiamo.
‘Be’, a domani.’ La saluta Felipe.
‘A domani.’ Ricambia Ana.
Io e Jorge stiamo per baciarci, ma sentiamo una finta tosse e ci allontaniamo.
‘Meglio che vado..’ Si volta Jorge.
‘Ecco! Bravo.’ Dice Felipe.
‘Ti chiamo dopo.’ Mi avverte Jorge.
Annuisco sorridendo.
‘A domani!’ Chiude la porta velocemente.
‘Papà!! Tu e Ana vi siete fidanzati! Sono felicissima!!’ Dico abbracciandolo.
‘No! Come ti viene in mente una cosa del genere?’ Chiede allontanandomi.
‘Stavate dormendo abbracciati..’
‘Ma questo non vuol dire nulla.. Stavamo guardando un film e ci siamo addormentati, non ci siamo neanche accorti di quella posizione..’ Mente Felipe.
‘Va bene. Non ti arrabbiare.’
‘Non sono arrabbiato.’ Sorride Felipe. ‘Tu ti sei divertita?’
‘E me lo chiedi? Jorge mi ha portata al parco.. Abbiamo mangiato e poi abbiamo fatto un giro in barca. È stato bellissimo.’
Mi padre mi guarda sorridendo.
‘Perché sorridi?’
‘Sono contento! Ti vedo sorridere e questo mi rende felice.’
‘Oh, papà!’ Lo abbraccio.
È proprio cambiato! E io con lui. Un anno fa non mi sarei mai sognata di raccontargli dei momenti con il mio fidanzato. Lui non ci concede ancora ‘effusioni’ davanti a lui, ma non si può dire che non abbia fatto progressi. Inoltre, non stiamo per niente litigando in questo periodo e dobbiamo solo ringraziare Ana e Jorge.
Sciolgo l’abbraccio ancora sorridendo.
‘Ma Olga e Roberto?’ Chiedo essendomi accorta ora che non ci sono in casa.
‘Non so.. È strano che ancora debbano tornare. Ora li chiamo, tu vai di sopra e chiama Jorge.’
Sorrido.
‘Va bene!!’ Dico già avviandomi verso la scala.
‘Ti voglio bene.’ Mi dice poi.
‘Anche io papà’
 

*Angolo autrice*
Ecco il dodicesimo capitolo!! Mi piace particolarmente: i nostri Jortini *-*
Ma andiamo per ordine! Jorge racconta alla madre le sue preoccupazioni. ana ci riflette e consiglia al figlio di fidarsi di più di Tini ed ha ragione u.u
Intanto, a scuola, Diego torna all'attacco, senza risultati però, ovviamente. Non hai alcuna chance Diego (per ora.. vedremo)
Poi arriva la scena Jortini *-* I due passano l'intero pomeriggio al parco!! Che carini awaw
C'è anche una scena Analipe (Alla fine ho deciso di chiamarli così). Felipe e Ana si addormentano abbracciati e Jorge e Tini li colgono sul fatto.
Infine, abbiamo scoperto che la madre di Lodovica deve fare continue visite e la ragazzuola (?) deve badare a sua sorella più piccola, mentre il padre è a lavoro. Quindi abbiamo anche saputo perché Lodo si allontana misteriosamente (?). Ma sarà qualcosa di grave il fatto della madre? Boh! Io non anticipo nulla u.u
Ah! Una cosa: non so se riuscirò a postare il prossimo capitolo domani perché fino al dodicesimo già li avevo pronti, ho dovuto solo fare qualche modifica, mentre il tredicesimo ancora lo devo scrivere, e in realtà non so neanche cosa succederà. Ma comunque cercherò di postarlo entro Mercoledì :D
Bene! Questo è il mio Twitter per qualunque cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Alla prossima! Smack Smack.

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Capitolo 13
*** Chapter Thirteen ***


Jorge si sveglia alla solita ora.
Scende in cucina dove, come ogni mattina, trova sua madre a leggere il giornale con una tazza di tè tra le mani.
-Buongiorno Jorge!
-Giorno- Risponde Jorge con la voce ancora impastata dal sonno.
-Come è andata ieri con Tini?
-Bene..- Si limita a rispondere, prendendo dal mobile la sua tazza.
-Dove l’hai portata? Che avete fatto? Vi siete divertiti?- Chiede Ana, eccitata.
-Calma! Io ti dico tutto ma a una condizione!- Dice furbamente il giovane sedendosi accanto a sua madre.
-Quale?
-Devi dirmi cosa c’è tra te e Felipe!
-Tra me e Felipe?- Ride Ana –Assolutamente niente!- Risponde poi.
-Non ci credo per niente! Sia io che Tini ieri vi abbiamo visti e stavate dormendo abbracciati come due piccioncini!
-Stavamo guardando un film e ci siamo addormentati… Non sapevamo di essere finiti in quella posizione!- Si giustifica lei.
-Io invece credo che tra voi due ci sia feeling.
-Ma no Jorge! Sarà sicuramente perché in passato…- Si interrompe.
-Perché in passato..?- La incita a continuare Jorge.
Ana decide di raccontargli della storia romantica che c’è stata tra lei e Felipe circa vent’anni prima; poi gli racconta del loro litigio; e infine dell’incontro con Maria.
-Tini ne è a conoscenza?
-Sì! E sai quando gliel’ho raccontato?
-Quando?- Chiede Jorge, curioso.
-Quando voi due ancora dovevate mettervi insieme, diversi giorni prima dello Show. Aveva appena litigato con te per via di Dean, mi sembra. La trovai in lacrime…
-Ehi, mamma! Già mi dispiace averla fatta piangere e soffrire! Non ricordarmelo, ti prego.
-Jorge te l’ho detto solo per farti capire quanto lei ci tenga a te e quanto ti ama. Per lei non c’è nessun Dean e nessun Diego, solo tu! Fidati di me!
Jorge sorride.
-Tornando a voi due.. Rispondi alle mie domande?
-Eh, no, cara mamma.. Tu mi hai raccontato la storia del passato! Non cosa sta succedendo nel presente!- Jorge è troppo furbo per fargliela.
-Nel presente? Ci stiamo riavvicinando, ma solo come amici, pio in futuro chissà..- Risponde la donna, vaga.
-Tu lo ami ancora?- Chiede direttamente Jorge.
-Sai che non ti so rispondere? Davvero, non lo so.
-Come non lo sai?
-Te l’ho detto.. Non lo so!
-Va bene. Ne riparliamo quando ne saprai di più.- Sorride il ragazzo.
Ana ricambia, annuendo.
-Comunque, per quanto riguarda me e Tini…
-Ah, finalmente!
-Ieri sono andato a prenderla all’uscita da scuola e l’ho portata al parco. Siamo arrivati in riva al lago, dove le ho fatto trovare una tovaglia da picnic stesa a terra con il cestino e una barca a remi. Abbiamo fatto merenda con i toast che avevo preparato e poi siamo stati sotto un albero per diverso tempo…
-Ah, che cosa romantica!- Commenta la donna facendo sorridere Jorge.
-E infine abbiamo fatto il giro sulla barca!- Conclude.
-E come è stata la giornata nel complesso?
-Davvero bellissima! Siamo stati insieme tutto il pomeriggio e non c’è stato nessun Dean, o Diego, o Brenda. Solo io, lei e il nostro amore.
-E così deve essere, sempre! Senti Jorge: Tini ti ama, te lo posso assicurare. Per lei, come ho già detto, esisti soltanto tu! Se prima o poi vi lascerete sarà solo per la tua gelosia. Quindi vedi di calmarti un po’, ok?
-Grazie mamma.- Sorride il ragazzo.
Jorge ha sempre considerato sua madre come un’amica, oltre che una madre. Sapeva sempre consigliargli la cosa giusta da fare e in più non lo giudicava mai.
Da quando lei e suo padre si sono lasciati, lui ha sempre sperato che sua madre trovasse qualcuno che potesse renderla felice un’altra volta e qualcuno che potesse proteggerla, quando lui non potrà più farlo.
È contento che si stia avvicinando di nuovo a Felipe, sembra un uomo sicuro di sé e in grado di riuscire a rendere di nuovo sua madre felice e in più è il padre della sua fidanzata, la sua Tini.
Invece, il rapporto con suo padre non è mai stato come quello tra un padre e un figlio, anzi. Quando l’uomo era a casa, a stento si parlavano, al massimo a tavola o si scambiavano un “Buongiorno” la mattina prima di uscire entrambi. Per Jorge si sta meglio senza di lui.
***
Ana e Felipe stanno passeggiando tranquillamente tra le strade di Buenos Aires. Sono le 10:00 e il sole picchia forte, nonostante la stagione.
-Felipe posso chiederti una cosa?
-Certo! Qualunque cosa!- Dice l’uomo con un sorriso rassicurante.
-Ecco.. Quando hai intenzione di parlare a Tini di Angela?
Felipe si irrigidisce subito sentendo il nome di quella donna.
-Non lo so… Ormai non ho più contatti con lei.. L’ultima volta che l’ho vista è stata quando sono partito con Tini verso Parigi, dopo la morte di Maria. Lei ci venne a salutare all’aeroporto, lo ricordo bene.
FLASHBACK
Felipe è in aeroporto con la sua piccola Martina, di 4 anni. Ha intenzione di scappare dalle sue frustrazioni, da Buenos Aires, da quella città che ormai non è più adatta alla crescita di sua figlia.
-Ti prego, aspetta!- La voce di una ragazza di diciotto anni lo bloccano.
Si volta immediatamente, è Angela.
-Non puoi portarla via! Ti prego!- Grida la ragazza piangendo.
-Ormai la scelta è presa! Ti ho chiesto più volte di venire con noi, ma hai sempre rifiutato. Sei abbastanza grande per prenderti le tue responsabilità ed affrontare le conseguenze delle tue decisioni. Mi dispiace.
FINE FLASHBACK
-Ma non puoi nascondere la verità a Tini per sempre!
-Per ora non le dirò niente! E, ti prego, non fallo neanche tu.
-Va bene, Felipe. Resterò in silenzio.
***
Martina è seduta al tavolo in mensa con il resto del gruppo, ma, come al solito, si avvicina lo scocciatore.
-Tini possiamo parlare?
-Prima di tutto, non ti ho mai dato il permesso di chiamarmi Tini. E, secondo, no: non possiamo parlare!- Dice Martina a Diego, piegatosi verso di lei per parlarle.
-Scusa, Martina.. Ma, per favore, è importante.
-Va bene! Parla!
-In privato.
Martina sospira, esasperata.
-Scusate un attimo.- Pronuncia Tini sotto lo sguardo soddisfatto di Diego.
I due vanno fuori dalla mensa, nel corridoio.
-Che c’è?
-Ecco. Tu mi piaci, Martina. Ma questo lo sai già. In realtà volevo chiederti se potevamo diventare, ecco, amici.. So che con il mio atteggiamento un po’ strano..- Tini lo interrompe.
-Particolare! Io direi particolare.
-Va bene.. So che con questo mio atteggiamento “particolare” non riuscirò a mostrarti veramente quello che provo. Quindi io vorrei esserti amico per dimostrarti che sotto le giacche di pelle, i pantaloni strappati, le borchie, c’è un ragazzo dolce che ama solo te.
La ragazza sospira.
-Finito?
Diego annuisce.
-Bene!- Fa per andarsene, ma Diego la blocca.
-Ti prego, dammi un’opportunità.
Tini lo guardo negli occhi neri. Sembrano sinceri, quindi vorrebbe accettare la sua “proposta”, ma allo stesso tempo non vorrebbe che fosse una trappola, quindi decide di agire d’astuzia.
-Va bene, Diego. Voglio darti un’opportunità! Ma dovrai dimostrarmi che posso fidarmi di te! Ma sappi che io non potrò mai amarti, è chiaro?
-Certo, Tini. Mi basta esserti amico.
La ragazza sorride prima di entrare in mensa.
Alla sua uscita, Diego sorride. Martina è caduta nella sua trappola: inizierà con esserle amico, e poi..
***
Lodovica rientra in casa e come al solito sua madre Laura le corre incontro.
-Lodovica! Bene! Io vado in ospedale! Bada a tua sorella, va bene?
-Mamma, ti prego. Dimmi cos’hai!
-Ti ho già detto che non è nulla di grave. Quante volte dovrò ripetertelo? Sono solo dei controlli..- La donna indossa un sorriso per essere il più tranquillizzante possibile.
-Mamma, adesso basta! Dimmi quello che hai! Non ce la faccio più.
La donna sospira.
-Siediti! Ho poco tempo, sbrigati..
Laura racconta a sua figlia i dubbi del sue medico e le sue preoccupazioni. Lodovica rimane sconcertata e impaurita dalla sua rivelazione.
***
Martina sta percorrendo la strada per tornare a casa da sola, non avendo trovato il suo ragazzo all’uscita da scuola.
Una volta fuori il suo viale, decide di passare per casa di Jorge, essendo un po’ preoccupata.
Bussa al campanello e le apre la sua madrina.
-Tini! Jorge è sul retro!
-Ah, grazie!
La donna chiude la porta.
Tini corre velocemente verso il retro della villetta, dove trova Jorge a fare due tiri con il pallone da basket e il canestro.
Vedere Jorge tutto sudato con la canotta che mette in vista gli addominali per via del sudore, è veramente troppo per lei. Quasi non resiste dal saltargli addosso ma per fortuna il suo buon senso ha la meglio.
Jorge fa l’ennesimo canestro, non essendosi ancora accorto della presenza della sua fidanzata che decide di applaudirgli per farlo “svegliare”.
-Tini! Sei già qua? Volevo venire a prenderti, ma non ho visto l’orario, mi dispiace.
Martina gli corre incontro.
-Non preoccuparti. La vista di te tutto sudato ha compensato non l’essermi venuto a prendermi.- Gli sussurra.
-La mia Tinita pervertita!!-
-Io non sono pervertita!- Urla quasi Tini.
-Ok, non urlare.- Ride –Spero solo che un giorno potrò avere il piacere di vederti nello stesso modo.- Le soffia a un centimetro dall’orecchio sinistro.
-Poi sono io la pervertita.- Ride.
-Ma per un maschio è normale avere certe “visioni”
-Ma la finisci? Cambiamo discorso che è meglio… È la prima volta che ti vedo giocare a basket!
-Davvero? Strano... Comunque la settimana prossima inizia il campionato e dato che tu sei la fidanzata del capitano, devi essere in prima fila a tutte le partite! Chiaro?
-Certo!
-Vuoi fare un tiro?
Tini annuisce, eccitata.
Jorge prende la palla che aveva lasciato cadere poco prima. Si posiziona dietro Tini, davanti al canestro. Le circonda la vita con le braccia, mantenendo allo stesso tempo le mani della ragazza e pallone.
-Devi fare in questo modo.- Jorge lancia piano il pallone, in modo da far vedere a Tini il movimento giusto da fare.
Lei cerca di ripeterlo più volte, senza avere però risultati.
-Non scoraggiarti! Prima o poi ci riuscirai.
-Ho capito perché sbaglio.
-E perché?
-Credo di essere distratta dall’allenatore.
-Ah, sì? È un ragazzo fortunato se ha ricevuto l’attenzione da una pupa come te.
-Pupa?- Chiede dandogli un pugno sulla spalla.
-Preferisci bambola?
-Jorge!- Critica.
-Scusa amore.- Le circonda la vita con le braccia per poi baciarla dolcemente.
-Perdonato.
-Novità a scuola?
Tini pensa qualche secondo, ma poi capisce che è meglio che Jorge non sappia della richiesta di Diego.
-Allora?
-Ehm, no! Niente.
-Sicura?- Chiede Jorge, poco convinto.
-Sì!- Risponde lei, cercando di essere il più convincente possibile.
-Va bene…- Lui riprende a tirare al canestro.
-Jorge…
-Sì?
-Ti ricordi di Angela, vero?
Il ragazzo si ferma immediatamente e prende a guardare la sua fidanzata negli occhi.
-Sì..
-Ecco, c’è una cosa che non ti ho detto.
-Cosa?
-Ti ricordi quando il giorno dopo lo Show, passammo a casa tua prima di uscire?
-Sì..
-Be’, quel giorno ho dato una sguardo in casa tua e c’era una foto.. Una foto con lei, mia madre e tua madre. Ho tolto la cornice e sul fondo della foto c’era una data. L’anno segnava il 2001.. Quello stesso anno è morta mia madre Jorge.
-Tini ti ho già detto che la verità salirà a galla…
-No, Jorge..- Lo interrompe la ragazza –Io voglio sapere, ho bisogno di sapere.
Jorge sospira.
-Voglio chiederti un favore.
-Qualunque cosa.
-Puoi chiedere a tua madre di quella donna? Per piacere, Jorge…
Il ragazzo le si avvicina.
-Lo farò. Se questo ti farà stare meglio, lo farò.- Dice dolcemente, facendo sorridere la sua fidanzata.

 

*Angolo autrice*
Salveeeee! Scusate il ritardo! Vi avevo parlato di Mercoledì e invece siamo arrivati a Sabato.. *si nasconde dietro un angolino*
Ma andiamo al capitolo!! Ancora una volta Jorge si confida con sua madre che sembra essere molto interessata alla vita sentimentale del figlio.. 
Poi.. Ricompare la misteriosa Angela! Ana chiede a Felipe di dire la verità a Tini, ma quale sarà la verità? Abbiamo anche un Flashback.. Voi chi credete che sia?
Intanto, Lodovica scopre quello che sta succedendo a sua madre, ma purtroppo noi non lo possiamo ancora sapere, che peccato!! Eh, vabbè...
A scuola Diego e Brenda escogitano un nuovo piano per avvicinarsi a Tini. Avrò un buon fine (per loro..)?
Il capitolo termina con i nostri due Jortini *-* Quanto possono essere adorabili?? Awaw. Muoio di dolcezza.
Tini fa Jorge una richiesta: indagare su Angela. Be', lui accetta senza problemi. Chi fidanzato sarebbe se non lo facesse?
Okey!! Credo che avrete notato che ho cambiato modo di scrivere... Inanzitutto sto scrivendo in terza persona.. E in più sono passata ai trattini. Sinceramente mi trovo meglio scrivendo così perché riesco a descrivere meglio cosa provano gli altri personaggi oltre a Tini. Ma se per voi non va bene, basta che me lo scrivete in una recensione che sono sempre gradite, anche quelle negative.
Bene bene! Cercherò di pubblicare il prossimo capitolo entro Martedì. Ci provo, ma non prometto niente.
Ringrazio ancora chi ha messo la FF tra preferite/seguite/ricordate. Grazie :D
Questo è il mio Twitter per qualunque cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Alla prossima!
Smack Smack.

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Capitolo 14
*** Chapter Fourteen ***


Tini sta aspettando l’arrivo del suo fidanzato per andare a scuola. È in un’ansia incredibile, credendo che Jorge abbia parlato con sua madre riguardo Angela. È convinta che quest’ultima faccia parte del suo passato e che suo padre le abbia nascosto qualcosa di vitale importanza.
Finalmente bussano alla porta. Si affretta ad aprire ed ad uscire, senza nemmeno salutare nessuno.
-Buongiorno! Andiamo di fretta oggi!- Afferma Jorge con tono scherzoso.
-Jorge hai parlato con tua madre?- Gli chiede, senza fare giri di parole.
-Ehm.. In realtà non ancora. Ho intenzione di parlarle stasera. Problemi?
Tini sospira.
-No. Aspetterò stasera per sapere.- C’è un breve momento di silenzio, poi Tini decide di cambiare discorso. –Oggi torni a scuola!
-Già, per fortuna! Non ce la facevo più a stare rintanato in casa.-
Arriviamo a scuola in anticipo, come al solito.
Mi bacia. Un bacio dolce ma allo stesso tempo passionale. Da mozzare il fiato.
-Ehi, calmati! O ci denunceranno per atti osceni in pubblico!- Dice Martina divertita.
-Scusa. È che tutti devono capire che sono tornato e che tu sei solo mia.
-Ma lo sanno già tutti dopo lo spettacolo!
-Cos’è che sanno?- Chiede Jorge; vuole sentirlo dire da lei.
-Che sono tua.
-Come?
-Sono tua Jorge.
Queste parole lo fanno sorridere.
-Ecco, brava! Ma comunque è meglio ricordarglielo ogni tanto.
Martina sorride. Le piace l’idea di “appartenere” a Jorge e che lui fosse sol suo.
Diego passa di lì e saluta la ragazza con un cenno della mano e un gran sorriso che lei ricambia, un po’ a disagio per la presenza di Jorge.
-Mi sono perso qualcosa?- Chiede infatti lui mentre Diego si allontana.
-Be’.. Ecco.. In realtà sì..- Balbetta quasi.
-Che è successo?
-Ecco.. Diego ieri mi ha chiesto di essere amici e io ho accettato.- Dice tutto d’un fiato ma Jorge sembra aver capito data la sua reazione.
-Cosa? Sai che lui non mi piace e che…- Tini lo interrompe.
-Guarda che gliel’ho detto che io amo e amerò sempre te. Non preoccuparti, ok?
Jorge si limita ad annuire, essendo incantato dagli color nocciola della ragazza che, nonostante il colore scuro, sembrano dirti un miliardo di cose contemporaneamente ma tra quelle, lui ne coglie una al volo: negli occhi di Tini legge, come se sia stata scritta con un pennarello indelebile, la parola “amore”.
Jorge non può non cedere e la bacia ancora una volta prima di allontanarsi per andare verso il suo gruppo.
Anche Martina raggiunge le sue amiche, con un sorriso a 32 denti.
-Buongiorno!- Saluta tutte, ma nota che manca qualcuno.
-Buongiorno.- Dicono Mechi, Cande, Alba e Lucia in coro.
-Ma Lodo?-
-Non lo sappiamo.. Di solito arriva sempre puntuale. Credo che oggi non verrà.- Dice Mechi, mentre le altre annuiscono alle sue parole.
-Oddio ragazze è arrivato!- Urla una ragazza. Le sue urla sono così forti che le fanno voltare.
Vedono un gruppo di ragazze di almeno 50 persone alle calcagna di Jorge.
-E quelle chi sono?- Chiede Martina sbarrando gli occhi.
-Qualcuno qui è geloso..- Dice Lucia facendo annuire le altre.
-Non fate le idiote e ditemi chi sono!- Chiede isterica.
-Giusto! Il campionato inizia la settimana prossima!- Dice Cande, ignorando la domanda di Martina.
-Mi volete dire chi sono?- Chiede quasi isterica.
-È il fan club di Jorge..- Dice Mechi come se fosse una cosa normale.
-Fun club?- Sbarra gli occhi.
-Sì! Vedi, Jorge e il suo fan club hanno, come dire stretto una specie di patto.- Dice Alba.
-Sì! Un patto. Il fan club “esiste” solo durante il campionato, mentre gli altri giorni Jorge può stare in pace.-  Informa Cande.
Giusto il tempo di ascoltarla, poi Martina corre verso Jorge.
-Salve! Jorge mi presenti le tue amiche?- Chiede cercando di stare il più tranquilla possibile, poggiando la mano destra sulla spalla sinistra di Jorge.
-Tini! Che ci fai qui?- Le chiede sorpreso.
-Voglio conoscere le tue numerose amiche. Non posso?- Chiede sottolineando la parola “numerose”.
-Be’, certo… Non so il nome di tutte loro in realtà. Conosco solo il loro.. capo?
-Capo va bene.- Gli dice una ragazza del gruppo, posta davanti a tutte le altre.
-Lei è Carolina.
-Carolina! Io invece sono Martina, la sua fidanzata!- Sottolinea la parola “fidanzata”.
-Sì, lo sappiamo! Noi sappiamo praticamente tutto di lui! È nato il 19 Dicembre del 1996. Gli piace cantare e ballare e giocare a basket. È figlio unico. I suoi genitori hanno divorziato da cinque anni. Il suo colore preferito è il verde, mentre il suo numero preferito è il 14, quello della sua maglia per giocare...- Cominciò Carolina a parlare, come una macchinetta.
-Ok. Va bene. Calmati!- La ferma Tini. –Jorge, andiamo?- Chiede poi.
-Sì, ma prima mi fermo un po’ con loro…
-Jorge!- Lo rimprovera lei, nervosa al massimo.
-E va bene.. Mi dispiace ragazze, ma purtroppo per me il “capo” è lei, quindi devo andare.- Si rassegna Jorge, dicendo però quelle parole con divertimento. Gli piace l’idea che la sua fidanzata sia gelosa.
Si sente un coro di ‘no’ proveniente da tutto il gruppo che avevano già preparato gadget con la faccia di Jorge sopra per gli autografi.
-Mi dispiace. Ci vediamo dopo.- Afferma Jorge prima di allontanarsi con Tini.
-Non c’era bisogno di fare quella scenata di gelosia…- Esclama.
-‘Scenata di gelosia’? Ma quale gelosia?- Chiede Martina.
-Sei gelosa, non fare la finta tonta.
-Ma non è vero!- Risponde.
Jorge si avvicina al suo orecchio.
-Sei ancora più sexi quando sei gelosa.- Le sussurra, prima di lasciarle un bacio sul collo, proprio sotto il lobo.
A quelle parole Martina sorride, non solo contenta per le parole del fidanzato, ma anche soddisfatta perché quella Carolina e tutte le altre non riceveranno mai dal ragazzo l’attenzione che ha lei.
-Ti amo.- Gli sussurra.
Anche Jorge sorride, poi raggiunge nuovamente i suoi amici.
***
Angela cammina tra le varie strade di Buenos Aires. È da poco tornata in città, infatti era partita per dimenticare tutto quello che riguarda la sua famiglia, ma senza ottenere risultati. Non sa ancora perché ha deciso di tornare, qualcosa l’ha attirata e, quando era a Roma, le ha suggerito di tornare in quella città, dove un tempo era felice con la sua vera famiglia. Vi starete chiedendo perché ho aggiunto a famiglia la parola ‘vera’. Forse è meglio che vi racconti di più…
Angela, fu abbandonata in un orfanotrofio appena nata: i suoi genitori erano troppo piccoli per prendersi cura di lei, solo dei ragazzini. Quindi, all’età di un anno, fu adottata da due venticinquenni che non potevano avere figli a causa della sterilità di lui. La bambina è cresciuta pensando che quella fosse la sua ‘vera’ famiglia, ma non era affatto così, come ho già detto. Quando poi compì 15 anni, i suoi genitori decisero di raccontarle la verità: era stata adottata. La ragazza non voleva accettarlo e si chiuse in sé stessa. Iniziò a non mangiare, a non uscire. Poi, dopo esattamente un mese, decise di riprendersi e di iniziare a cercare la sua ‘vera’ famiglia. La ragazza riuscì nel suo intento e la sua ‘vera’ famiglia era contenta di accoglierla. Anche Angela era contenta di aver ritrovato i suoi genitori e la sua piccola sorellina, perché capì le vere ragioni dei due per averla abbandonarla: erano troppo piccoli per prendersi cura di lei. Per due o tre anni la famiglia ha vissuto felice, ma ovviamente Angela viveva ancora con i suoi genitori adottivi a cui sarebbe stata grata per la vita. Ma, all’improvviso, il capofamiglia decise di partire per scappare da quella città. Allora la ragazza aveva solo 18 anni…
Bene, credo di avervi riferito già troppo.. Adesso torniamo alla realtà.
Angela cammina tra le varie strade di Buenos Aires, diretta verso l’Istituto Baldracchieri, dove avrebbe iniziato ad insegnare musica, sostituendo una professoressa entrata in maternità.
La Saramego attraversa la strada e si trova davanti all’immenso edificio, che ha anche un ampio giardino sfollato: è orario di lezioni e ognuno è nella propria classe.
Entra nella scuola e saluta con un sorriso ed un cenno della mano il bidello Esteban. Attende qualche minuto. Suona la campanella ed entra in classe, la sua prima classe, che per il momento è vuota.
Sistema la sua roba sulla cattedra e, a poco a poco, gli alunni entrano.
Martina ed Jorge entrano in aula mano nella mano e si seggono al primo banco. Iniziano a chiacchierare tra loro, quando la giovane alza gli occhi e si accorge della donna seduta dietro la cattedra. Non può davvero essere lei.
A cinque minuti dal suono della campanella, l’insegnante chiude la porta.
-Buongiorno a tutti. Sono la nuova professoressa Angela Saramego e sostituirò la professoressa Algieri che è entrata in maternità. Bene! Inizierò dall’appello.- Esclama lei, cercando di essere il più autoritaria possibile.
Iniziò ad elencare i vari alunni, quando un nome la colpisce.
-Blanco Jorge!
-Eccomi!- Il ragazzo alza la mano.
“Sarà solo un omonimo” Pensa la donna.
Continua con l’appello, ma un secondo nome la colpisce ancor più e, a quel punto, capisce che non può essere solo una coincidenza.
-Stoessel Martina!
-Sono io..- La ragazza alza la mano un po’ titubante, ancora sorpresa del fatto che quella sia la donna del suo Flashback.
L’ora di lezione passa velocemente, anche se l’insegnante sembra essere su un altro pianeta, infatti è proprio così. 
Al termine tutti gli alunni si volatizzano dall’aula, tranne Martina che si alza con l’intenzione di parlare con la Saramego. Quest’ultima alza gli occhi vedendola accanto alla sua cattedra.
-Devi dirmi qualcosa?- A differenza di tutti gli altri insegnanti, lei dà del tu agli alunni.
-In realtà sì..- Dice Tini, timidamente.
-Dimmi.
-Amore andiamo?- Jorge entra in aula e interrompe la breve, per ora, conversazione.
-Sì, adesso ti raggiungo. Aspettami fuori.- Dice la ragazza velocemente e Jorge ne coglie il nervosismo, conoscendola fin troppo bene.
Il ragazzo posa lo sguardo sull’insegnante per qualche secondo, poi ritorna sulla sua fidanzata.
-Va bene.- Sorride lui, prima di uscire e lasciare sole le due.
-Tu e Jorge state insieme?
-Sì. Da poco però.
-Se non posso troppo indiscreta o invadente, posso chiederti come è successo?- Chiede la donna per capirne di più.
-No, se vuole glielo racconto. Ho conosciuto Jorge il primo giorno che sono entrata in questa scuola. Lui è stato molto gentile con me e mi è sembrato addirittura di conoscerlo da sempre e infatti è proprio così…- Sorride la ragazza.
-Come?
-Be’, tornata a casa, ho scoperto che la madre di Jorge, Ana, è la mia madrina ed anche la migliore amica di mia madre, cioè.. Un tempo lo era.. Quindi io conosco Jorge praticamente dalla mia nascita.
-Che vuoi dire con ‘un tempo lo era’?- Si affretta a chiedere Angela, sempre più sicura di quello che sospetta.
-Mia madre è morta quando io avevo solo quattro anni in un incidente stradale. E quando successe, mi trasferì in Europa, con mio padre. Sono venuta a sapere di Jorge e Ana solo quando sono tornata qui, credo due mesi fa, più o meno.
Ecco! Adesso Angela è sicura della sua supposizione.
-Che mi dovevi dire?- Cambia discorso.
-Ecco.. Per caso io ti conosco già?
Angela si turba parecchio per questa domanda, nervosa per la risposta che deve dare. Non sa se dire la verità o meno.
-No, non mi sembra proprio. Mi dispiace.- Decide di mentire. Se Felipe ha deciso di non dire la verità alla ragazza, di certo non sarà lei a farlo.
-Ah, allora mi scusi. L’avrò scambiata per qualcun altro.- Si mortifica la ragazza.
-Non ti preoccupare.
Martina esce dall’aula dove Jorge la sta aspettando.
-Ehi! È tutto apposto?- Chiede il ragazzo
-Non proprio.
-Cosa è successo?
-Jorge.. Lei è la donna del mio ricordo. Lei è Angela.
-Angela dici?
-Sì!
-Ma ne sei sicura?
-Sicurissima.
-E cosa le hai detto prima?- Chiede ancora
-Se mi conosceva…
-Tini non credo possa rispondere a una domanda del genere. Tu, nel tuo ricordo, avevi solo tre, quattro anni. E sei così cresciuta…
-Non c’entra questo. Poteva ricordare il cognome ed anche il tuo Jorge: eri anche tu nel flashback.
-Quindi, mi è sembrato di capire, che ha negato.
-Già…- Risponde con tristezza.
-Ehi, ehi… Non essere triste. Stasera parlerò con mia madre e chiariremo questa storia. Capito?
-Jorge, abbracciami, ti prego.
-Abbraccio da orso!
Jorge abbraccia Martina con tutto l’amore possibile cercando di rassicurarla.
-Grazie.
-E di cosa?- Sorride lui. –Ti amo.
-Ti amo.
***
Jorge torna a casa intorno alle 19:00. Gli allenamenti sono molto più lunghi ora che il campionato si avvicina.
È impaziente di parlare con sua madre. Ha il bisogno di far star meglio la sua fidanzata.
-Bentornato!- L’accoglie Ana
-Mamma devo parlarti.- Dice serio.
-Cosa c’è?- Chiede, colpita da tutta quella serietà.
-Conosci Angela Saramego?- Jorge decide di usare questo nome. Nel caso di una negazione della donna, chiederà di una certa ‘Angela’.
-Perché me lo chiedi?- Chiede nervosamente.
-Rispondi e basta.
La donna sospira.
-Se io te lo racconto, mi prometti una cosa?
-Cosa?
-Non dire niente a Tini.
-Cosa? No! È lei che me lo ha chiesto! E poi è la mia fidanzata, le direi tutto comunque.
-Allora non posso risponderti.
-No! Ti prego, dimmelo.
Ana sospira ancora una volta.
-Perché ti ha chiesto di lei?
Jorge decide di raccontarle della storia del flashback al Luna Park e della foto. Infine, le racconta di questa mattina, dove hanno conosciuto Angela Saramengo.
-Capisco.
-Dimmi chi è. Per favore. Tini sta male e io non posso vederla così!
-Se dirai tutto a Tini non posso!
-Non glielo dirò. Mi inventerò qualcosa, ma dimmelo.
-Sei sicuro, Jorge? Questo implicherebbe mentirle…
-Lo so. Ma ho bisogno di sapere.
-È meglio che ti siedi.
Jorge non riesce a credere alla rivelazione che gli fa sua madre. Non riesce a credere che Felipe abbia nascosto una cosa così importante a sua figlia. Tini non è sola. O almeno non lo era. Adesso c’è lui, ma in passato, poteva contare anche su un’altra persona oltre suo padre, solo che lei non lo ha mai saputo: Angela.


 

*Angolo autrice*
Sono tornata!!!! Vi sono mancata??? Ovvio u.u Ci ho messo un po' a scriverlo, ma eccolo qui :D
Andiamo per ordine!! La scena tra Jorge e Tini mi fa impazzire, adoro il fatto del pennarello indelebile aaah :D
Poi, arriva Angela. Ve lo dico, mi ho dato una moltitudine di inidizi per capire chi è. È palesemente chiaro! lol Mi piace il punto dove il narratore interagisce col pubblico, forse inizierò a farlo più spesso... 
Il primo incontro tra Tini ed Angela! Che poi, proprio primo non è. Le due si conoscono da tanto... 
Infine, Jorge parla con Ana e viene a sapere chi è Angela rimanendo sconvolto. Ma Jorge manterrà la promessa o dirà tutto a Tini? Vedremo...
Ammetto che il capitolo è un po' corto e forse potrebbe essere considerato 'di passaggio', ma vi assicuro che o nel prossimo, o  nel sedicesimo sclererete (si dice così? lol) per gli Jortini, ve lo assicuro.
Bene! Questo è il mio Twitter per qualunque cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Alla prossima!!
Smack Smack.

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Capitolo 15
*** Chapter Fifteen ***


Martina si gira e rigira nel letto. È nervosa. Pensa in continuazione alla situazione di Angela.
Sospira, poi decide di prendere il cellulare. Manda un messaggio ad Jorge.
Dormi?”
Riceve subito la risposta.
No
Che hai scoperto su Angela?” Si affretta a chiedere.
Niente. Ne parliamo domani. Buonanotte.
Perché l’ha liquidata in quel modo? E perché è stato così freddo? Martina non se lo spiega e così, anche il resto della nottata, la passa insonne.
***
Martina sente il campanello suonare. Finalmente Jorge è venuto a prenderla.
Apre la porta e, come se fosse appena tornato da una guerra, lo abbraccia quasi stritolandolo, ma il ragazzo non ricambia.
-Andiamo.- Dice freddo.
La ragazza viene incuriosita da questo comportamento.
-Jorge, che hai?- Chiede mentre si incamminano, cercando il suo sguardo, ma il ragazzo è deciso a guardare a terra.
-Niente.
-Non puoi non avere niente.
-Ti dico che non ho niente!- Risponde aggressivo.
Perché Jorge si comporta così? Martina proprio non riesce a capirlo.
-Non ho scoperto niente riguardo Angela. Era sono un’amica.- Spiega Jorge.
-Un’amica?
-Esatto.
-Ne sei sicuro?
-Sì, Martina, Sì!
Addirittura chiamarla per nome intero…
Per tutto il tragitto Jorge non spicca parola e Tini fa lo stesso, ancora non capendo il comportamento del suo fidanzato.
-Jorge, adesso basta! Spiegami cos’hai!- Tini alza leggermente la voce, una volta arrivati nel cortile della scuola.
-Ti ho già detto che non ho niente!
-Niente? Hai gli occhi bassi, non parli, sei freddo.. Questo lo chiami niente?- Adesso è arrabbiata.
-Ce l’hai con me per qualcosa che ho fatto? Perché se è così, ti prego, dimmelo.- Dice, cercando di calmarsi.
-No! Non ce l’ho con te!
-Allora non ti capisco.
-Perché non c’è niente da capire! Sono solo nervoso! Punto. Fine della storia.- Anche Jorge adesso è diventato aggressivo, anche più di prima, riuscendo ad attirare l’attenzione di tutti i presenti.
-Che avete da guardare? Non c’è niente da vedere!- Urla, prima di allontanarsi e andare chissà dove. Ha bisogno di riflettere.
-Ehi, ma che è successo?- Mechi corre in aiuto dell’amica, seguita dalle altre.
-Non è successo niente.. Ho.. Ho bisogno di stare da sola.- Comunica Tini, riuscendo a trattenere le lacrime per un pelo.
Tre interlocutori però, hanno visto tutta la scena. Diego e Brenda sorridono soddisfatti.
-A quanto pare separarli non sarà così difficile!- Esclama il primo.
Angela, invece, è tesa. Non capisce perché Jorge abbia trattato così male la sua Martina.
***
Jorge entra come un razzo a scuola: ha intenzione di parlare con la Saramego.
La trova accanto alla macchinetta del caffè,  nel corridoio principale al primo piano.
-So tutto!
-Di che parli?- Chiede la donna non capendo, soffiando nel bicchiere.
-So tutto di lei, di Tini, di Felipe…
La donna diventa improvvisamente rigida.
-Glielo dovete dire!- Continua il ragazzo.
-A te chi lo ha detto?
-Mia madre.
-Tini lo sa?
-No!
-Jorge non glielo devi dire per nessuna ragione al mondo!
-Io non le dirò niente, lo farete tu e Felipe.
-No! Non possiamo! O almeno io non lo farò.
-Ti sei incontrata con Felipe?
-No! Lui non sa del mio ritorno a Buenos Aires…
-Come no?
-No! Non lo sa!
Proprio in questo momento Tini passa di lì.
Guarda i due con aria indagatrice, poi, dopo un veloce sguardo con Jorge, si volatilizza.
-Che è successo tra voi due?- Chiede Angela.
-Niente..
-Non mi sembrava niente…
-Sai, Tini ha preso da te.. Mi ha detto esattamente la stessa frase.- Sorride Jorge.
-Senti, adesso vai in classe. Ne riparleremo più tardi, ok?
-Va bene.
E così i due si separano.
***
Le prime quattro ore passano velocemente, per fortuna. Arriva l’ora di pranzo.
Angela cammina tranquillamente tra i corridoi quando vede Martina parlare con Candelaria. Si ferma ad origliare, anche se non dovrebbe.
-Tini che ti succede?- Chiede Cande.
-Niente! Non succede un bel niente!- Risponde Martina posando dei libri nell’armadietto.
-Perché tu e Jorge avete litigato fuori scuola?
-E se ti dicessi che non lo so? È nervoso per un motivo a me sconosciuto e se l’è presa con me. Io so solo che mi nasconde qualcosa che sono decisa a scoprire. Fosse l’ultima cosa che faccio!- Afferma Tini prima di allontanarsi seguita dalla Molfese.
Angela adesso capisce il motivo del litigio. Deve parlare con Jorge.
***
Brenda e Diego stanno passeggiando per i corridoi, quasi totalmente vuoti dato l’orario.
-Diego non stai concludendo un bel niente!- Si lamenta la prima.
-Io non sto concludendo niente? Perché tu stai andando alla grande nel tuo piano “conquistare Jorge…”
-Già.. Be’ il lato positivo è che oggi i due hanno litigato, quindi questo è il giorno giusto per attaccare!
-Che intendi fare?- Chiede Diego non capendo le intenzioni della sorella.
-Oggi non viene quell’uomo a fare lezione? Il psicologo…
-Quello che “ci aiuterà nei rapporti tra noi”..- Dice Diego gesticolando.
-Esatto! Nella palestra dopo pranzo…- Sorride Brenda.
***
Martina è appena arrivata in palestra in compagnia di Candelaria, Mercedes e Lucia per la lezione col psicologo.
Volta il capo verso destra e rimane sorpresa nel vedere Jorge e Angela parlare ancora una volta, sui grandi spalti.
Scambia uno sguardo con Jorge.
-Devo andare.- Comunica quest’ultimo alla Saramego.
La donna annuisce, avendo capito la situazione.
-Bene, ragazzi! Dato che siete tutti qui possiamo iniziare!- Esclama un uomo sulla trentina.Capelli neri, leggera barba e occhi piccoli, anch’essi neri.
Angela rimane subito colpita da quell’uomo che dice chiamarsi Pablo Galindo.
‘Pablo.. Che bel nome’ Sorride la donna.
-Siamo tutti presenti oggi?- Chiede il psicologo.
Ogni giorno un gruppo di trenta persone, quindici maschi e quindici femmine, si presenta da Pablo. Tutta la scuola è obbligata a partecipare. Oggi, nel gruppo, ci sono Martina, Mercedes, Candelaria, Lucia, Jorge, Brenda, Diego, Pablo, Facundo e Ruggero.
-Perfetto!
Pablo inizia un discorso sull’essere adolescenti, sul ribellarsi ai genitori, alle volte, sui vari rapporti che ci sono tra i ragazzi.
-…quindi, dovete fidarvi l’uno dell’altro. È questo che dà inizio ad una vera e propria amicizia. Quindi, per iniziare un qualsiasi altro gioco, dobbiamo prima risolvere un qualsiasi altro conflitto.Vediamo.. C’è qualcuno in conflitto tra di voi?
Silenzio.
-Andiamo, ragazzi. Sono qui per aiutarvi.
Silenzio.
-Non ci credo che nessuno di voi è…- Pablo viene interrotto da una voce.
-Io!- Esclama Brenda alzando la mano.
-Oh.. Con chi sei in conflitto.. Brenda?- L’uomo legge la targhetta col nome alla destra del petto.
-Con lei!- Indica Martina.
La ragazza rotea gli occhi.
-E come mai?- Pablo cerca di capirne di più.
-È una ruba- fidanzati!- Esclama sicura.
Martina alza ancora una volta gli occhi al cielo.
-Io e Jorge ci siamo messi insieme quando tu e lui avevate ormai rotto da tempo!- Martina cerca di stare calma.
-Sarà.. Ma comunque non mi sei mai piaciuta!
-Ok, va bene! Abbiamo la nostra prima coppia! Venite qui ragazze. -Pablo calma le acque.
Martina e Brenda camminano verso il professore.
-Allora, qualcun altro?- Chiede ad alta voce.
-Io!
-Oh, perfetto. Tu sei…?
-Diego! E sono in ‘conflitto’ con questo qui!- Dice incamminandosi verso Jorge.
-Jorge e Diego! Come mai siete in ‘conflitto’?
-Ci piace la stessa ragazza!- Afferma Diego facendo sbuffare Martina, un po’ imbarazzata per quella situazione anche straziante.
-Quindi qui siete tutti in conflitto per questioni amorose.- Sorride Pablo. –Parlavamo della fiducia. Quindi, adesso, vi mostro un esercizio. Sicuramente lo conoscete tutti, si chiama L’Esercizio della caduta.- Il professore pensa qualche secondo.- Signorina Saramego, può venire a darmi una mano?- Chiede il professore gentilmente ad Angela, intenta a leggere un libro nella sua ora libera.
-Ehm, certo.- Dice la donna un po’ in imbarazzo.
Raggiunge tutti e affianca Pablo.
-Uno dei due deve lasciarsi cadere all’indietro, sapendo già che colui dietro di lui lo prenderà.- Spiega l'uomo.
Il professore si lascia cadere, e Angela lo prende immediatamente.
-Ecco fatto! Allora, Brenda prende Martina e Jorge prende Diego.
Si posizionano, ma non va come previsto.
Martina e Diego si lasciano cadere, ma Brenda non è per niente intenzionata a prendere la ragazza. Quindi, Jorge si affretta a prendere la sua fidanzata, facendo poi cadere Diego.
Martina sente un brivido quando tocca quelle braccia. Capisce immediatamente che non si tratta di Brenda.
Una volta tornata in piedi, mentre gli altri soccorrono Diego, Martina scambia uno sguardo con Jorge, ma non freddo come quelli precedenti, ma dolce e romantico. Purtroppo, proprio durante quello scambio di sguardi, Diego si alza e velocemente scaglia un pugno ad Jorge in piena faccia. Il ragazzo cade, tanta della potenza di quel colpo e, addirittura, perde i sensi.
-Diego, sei impazzito? Qui si tratta di fiducia!- Urla il professore.
-È lui che non mi ha preso!-Urla Diego, mentre Martina è accasciata a terra, tenendo la testa di Jorge sulle sue gambe.
***
Lodovica è in ospedale. Questa volta ha deciso di accompagnare la madre per l’ultimo controllo, dove si saprà la verità.
La madre esce dallo studio del dottore. Sembra al settimo cielo.
-Allora?- La giovane si alza dalla sedia più impaziente che mai.
La donna sorride.
-Non è quello che si pensava.- Comunica Laura.
-Come?
-Buone notizie!
***
Martina è nell’infermeria della scuola, in una delle tre sale, dove il suo fidanzato ha appena ricevuto degli antidolorifici che dovrà prendere al suo risveglio.
La ragazza continua ad accarezzargli i capelli dolcemente, ammirandolo sorridendo.
Angela entra nella sala.
-Professoressa, come mai qui?
-Il professore Galindo è occupato con Diego in presidenza e dato che io ero l’unica professoressa presente, sono stata mandata qui.
-Ah, ho capito.- Dice Martina riprendendo ad accarezzare il ragazzo.
-Lo ami tanto, non è vero?
-Come?
-Si vede dal modo con cui lo guardi. Il tuo sguardo è così innamorato.
-Già…- Sorride Martina, voltandosi verso la Saramego.
-Tra poco arriva la madre.
La ragazza annuisce.
Anche l’infermiera fa capolino nella stanza.
-Ragazza, il tuo fidanzato deve riposare quindi sei pregata di uscire. E anche lei professoressa.
-Solo altri dieci minuti.- Insiste la ragazza.
-Va bene ma non un secondo di più.- Dice prima di uscire.
-Anche lei sa che state insieme?
-Già. Era presente praticamente tutta la scuola quando è successo
-Tutta la scuola?
-Sì, io e Jorge ci siamo messi insieme durante il musical di metà anno. Io e lui eravamo i due protagonisti e dei nostri amici hanno praticamente rivoluzionato la storia, salendo sul palco e dicendo che non sarebbero scesi fino a quando non ci saremmo confessati i nostri sentimenti e quindi adesso stiamo insieme.
-Che storia romantica!- Commenta l’insegnante. –Aspetta, hai detto un musical?! Tu canti?
-Già.. In realtà non lo sapevo neanche io. Jorge mi ha costretto a farlo e ha detto che ho una bella voce. Credo di averlo nel sangue perché mia madre era una cantante di successo.
-Già… Come dimenticarlo.- Dice la donna a bassa voce.
-Come?
-No, niente. Raccontami di tuo padre.- Cambia discorso.
-Mio padre è un commercialista. Quando mia madre morì partimmo per l’Europa. Poi per l’America Settentrionale. Andammo in Italia, Spagna, Francia, Stati Uniti… Quando iniziai a crescere, a diventare, diciamo, un po’ più grande, non mi permetteva di uscire. Solo per andare a scuola, sempre privata, intendiamoci. Poi, ha deciso di tornare a Buenos Aires e penso, o almeno credo, che rimarremo qui per sempre anche perché lui sembra più felice.
-Non hai fratelli, zii o qualche parente?
-No. Entrambi i miei genitori sono figli unici e i miei nonni sono morti ancor prima che nascessi.
-Ah, capisco.
-Tini…
La ragazza si volta di scatto sentendo il suo ragazzo chiamarla.
-Jorge! come stai?
-Adesso che ti vedo, sto bene.- Questa frase fa nascere un sorriso sul volto di Martina che abbraccia Jorge.
-Ahia, così mi stritoli!
-Scusa.- Si allontana.
-Non ho detto di staccarti.
Sentono un bussare alla porta.
Sono Ana e Felipe.
-Papà! Ci sei anche tu!- La ragazza corre ad abbracciare suo padre.
-Certo, tesoro.- L’uomo alza un secondo lo sguardo. –Angela?

 

*Angolo autrice*
Eccomi qui con un nuovo capitolo!! Che ne dite, vi piaceee? Ammetto che non è uno di quelli che mi è uscito meglio, ma ho poco tempo dato l'imminente inizio della scuola.. Aaah la scuola >.< Devo andare in primo liceo ahia.
Torniamo al capitolinoo. Jorge litiga con Tini (Baldracco...) e poi parla con Angela. La donna non sembra intenzionata a dire la verità alla ragazza (Baldracca anche lei u.u)
Poooi, Angela cammina tra i corridoi e origlia una conversazione tra Tini e Cande, ma niente di speciale alla fine.
Diego e Brenda che parlano bl bla bla Lodovica ha una buona notizia... Arriviamo al nuovo professore!! Esatto! Pabluccio!! Ha fatto breccia nel cuore della Saramego. Nascerà qualcosa tra i due? Ma soprattutto, vi piace questa coppia??
Arriviamo alla parte finale. Esercizio della fiducia. Jorge salva ala sua fidanzata da un'imminente caduta , ma il 'povero' Diego gli scaglia un pugno... Non si fa Diegoooooo
In infermeria Angela chiede ancora più informazoni a Tini e, con quella frase di Jorge, i nostri Jortini sembrano aver fatto pace.  Infine, arrivano Felipe e Ana. Cosa succederà ora che Felipe, Ana ed Angela si sono rincontrati?? Chi è Angela?? Sarebbe bello se scriveste le voste supposizioni una bella recensione, sono sempre molto accolte ahah. Perfetto!
Questo è il mio Twitter per una qualunque cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Okeyy, alla prossima!!
Smack Smack.



 

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Capitolo 16
*** Chapter Sixteen ***


-Quindi, fatemi capire bene, Angela è la figlia di un’amica della mamma?
Martina è nel soggiorno di casa in compagnia del padre Felipe, di Jorge, Ana e Angela. Jorge è da poche ore uscito dall’infermeria.
-Sì, esatto.- Afferma il padre.
Questa storia sembra così contorta, così poco credibile per Martina. Non riesce a credere che Angela sia solo un’amica o una cosa del genere. Deve essere qualcosa di più, altrimenti non avrebbe avuto quel Flashback. Ma forse ci pensa troppo. Molto probabilmente le hanno detto la verità.
-Ok, va bene.- Sorride Tini. –Se volete parlare, io ed Jorge andiamo in camera. Così non vi disturberemo.- Dice alzandosi.
-Come in camera? Da soli?- Chiede Felipe.
-Certo papà. Perché?
-No, niente. Ma rimanete la porta aperta. Così, se passassi di lì, potrei vedere cosa state facendo.
-Cosa dovremo fare?- Ride la ragazza
-Non lo so. Ci sono tante cose che potreste fare. Io non…- L’uomo viene interrotto.
-Va bene. Andiamo.- Jorge prende per mano la sua fidanzata e la trascina sulle scale.
I due entrano in camera ma, a differenza di quanto detto a Felipe, Martina chiude la porta.
-Ti fa ancora male?- Chiede, accarezzando il livido sullo zigomo del ragazzo che, intanto, ha una ginocchio poggiato sul letto, mentre l’altra gamba è ancora retta e tocca terra.
-Un po’… Ma domani mi prendo la rivincita!
-No, Jorge. Tu non fai niente.
-Come? Ma non può trattarmi così! Non può farla franca.- Afferma convinto lui parlando del nemico Diego.
-Il preside già si sarà occupato di lui.
-Ok, non parliamone più… Occupiamoci di noi adesso.
-Di noi?- Chiede la ragazza.
-Esatto.- Le dice prima di cingerle la vita e lasciarle un delicato bacio.
-Credo di aver capito.- Sorride divertita la ragazza.
Un bacio. Un altro. Un altro ancora. Sempre più intensi e passionali. Ormai, Jorge è steso sul letto con Martina sotto di lui. Si stanno perdendo tra di loro e Jorge inizia ad esplorare il corpo di lei, infilando le mani sotto la sua camicetta.
Poi si blocca. Si ferma immediatamente, si alza, si ricompone, e porge le sue scuse alla ragazza.
-Scusa…- Dice, forse in imbarazzo, guardando oltre la finestra, alla destra del letto.
-Per cosa?- Martina lo raggiunge e gli poggia una mano sulla spalla sinistra.
-Non avrei dovuto. Ho affrettato le cose e ti chiedo scusa.- risponde, senza guardarla però negli occhi, ma continuando a scrutare il paesaggio.
-Jorge non hai fatto nulla che mi ha disturbato o infastidito, davvero.
-Sicura?- Chiede, questa volta voltandosi verso di lei.
-Sì, sicura.
Si avvicina a lui, gli prende il viso con le mani e lo bacia.
-Ti amo.- Sussurra.
-Anche io ti amo Tini. Molto più di quanto pensi.
Un bussare alla porta interrompe quel momento.
-Avanti.
-Ragazzi! Angela vorrebbe sentirvi cantare qualcosa. Siete disposti a farlo?- Chiede gentilmente Ana.
I due ragazzi si guardano un secondo negli occhi per poi dire un “Certo!” all’unisono.
Scendono velocemente le scale.
-Angela! Vuoi sentire qualcosa?- Chiede Martina avvicinandosi al pianoforte di un colore nero lucido.
-Sì. Mi piacerebbe. E poi io insegno musica. Se cantante bene potrei alzarvi il voto.- Fa l’occhiolino la donna.
-E che aspettiamo allora?- Ironizza la più piccola del gruppo.
Jorge si siede al piano e Martina gli si avvicina, mentre gli ultimi tre ascoltano attorno a loro.
-Nuestro camino?- Sussurra Jorge.
Tini annuisce.
Il ragazzo inizia a suonare una dolce melodia poi attaccano insieme.

INSIEME: Quiero mirarte, *Voglio guardarti*
quiero soñarte *Voglio sognarti*
vivir contigo cada instante. *Vivere con te in ogni istante*
Quiero abrazarte, *Voglio abbracciarti*
quiero besarte, *Voglio baciarti*
quiero tenerte junto a mí. *Voglio tenerti con me*
Pues amor el lo que siento. *Dunque è amore ciò che sento.*
Eres todo para mí. *Sei tutto per me.*
Quiero mirarte, *Voglio guardarti*
quiero soñarte, *Voglio sognarti*
vivir contigo cada instante. *Vivere con te in ogni istante*
Quiero abrazarte, *Voglio abbracciarti*
quiero besarte, *Voglio baciarti*
quiero tenerte junto a mí. *Voglio tenerti con me*
Tu eres lo que necesito. *Sei ciò di cui ho bisogno.*
Pues lo que siento es: *Dunque ciò che sento è:*
Amor. *Amore*

JORGE: En tus ojos veo el mundo de color. *Nei tuoi occhi vedo il mondo a colori*

TINI: En tus brazos descubrí yo el amor. *Fra le tue braccia ho scoperto l’amore.*

JORGE: ¿Verá en mi ella lo mismo? *Vedrà lei la stessa cosa in me?*

TINI: ¿Querrá el estar conmigo? *Vorrà lui stare con me?*

INSIEME: Dime que tu lates por mi también.*Dimmi che anche il tuo cuore batte per me.*

JORGE: Lo sentimos los dos, *Lo sentiamo entrambi,*

TINI: el corazón nos hablo *il cuore ci ha parlato*

INSIEME: y al oído suave nos susurró: *e all’orecchio soavemente ci ha sussurrato:*

TINI: Quiero mirarte, *Voglio guardarti*
quiero soñarte *Voglio sognarti*
vivir contigo cada instante. *Vivere con te in ogni istante*
Quiero abrazarte, *Voglio abbracciarti*
quiero besarte, *Voglio baciarti*
quiero tenerte junto a mí. *Voglio tenerti con me*
Pues amor el lo que siento. *Dunque è amore ciò che sento.*
Eres todo para mí. *Sei tutto per me.*

INSIEME: Quiero mirarte, *Voglio guardarti*
quiero soñarte *Voglio sognarti*
vivir contigo cada instante. *Vivere con te in ogni istante*
Quiero abrazarte, *Voglio abbracciarti*
quiero besarte, *Voglio baciarti*
quiero tenerte junto a mí. *Voglio tenerti con me*
Pues amor el lo que siento. *Dunque è amore ciò che sento.*
Eres todo para mí. *Sei tutto per me.*

Quiero mirarte, *Voglio guardarti*
quiero soñarte, *Voglio sognarti*
vivir contigo cada instante. *Vivere con te in ogni istante*
Quiero abrazarte, *Voglio abbracciarti*
quiero besarte, *Voglio baciarti*
quiero tenerte junto a mí. *Voglio tenerti con me*
Tu eres lo que necesito. *Sei ciò di cui ho bisogno.*
Pues lo que siento es: *Dunque ciò che sento è:*
Amor. *Amore*

Un applauso parte dal piccolo pubblico dei due ragazzi.
-Martina hai la stessa voce…- Angela inizia a pronunciare lentamente queste parole, ma viene interrotta.
-… di Maria!- Sorride l’uomo, provocando un sorriso anche sul viso della giovane Stoessel.
-Ti... anzi, vi è piaciuta?- Chiede lei.
-Sì, tantissimo. Mi sa che il voto in più ve lo metto.- Sorride divertita l’insegnante.
-Ah, sarebbe fantastico. Potresti anche parlare con quell’arpia della Sinneghan? Io e lei non andiamo molto d’accordo…- Chiede Tini.
-Ah, l’ho conosciuta ieri in sala professori. Una persona più antipatica di così non l’ho mai vista in vita mia e, voglio dire, io ho girato il mondo: conosco molte persone…- Ride la Saramego.
-È pronta la cena!- Urla Olga dalla cucina.
-Angela ovviamente tu ti fermi.- Sorride Felipe.
-In realtà avrei altri impegni…
-Sicuramente potrai rimandarli. Questa sera tu ti fermi e ceni con noi e non accetto un no come risposta.- Continua l’uomo, sedendosi a capotavola.
-Se proprio insiste.- Angela si siede accanto ad Ana.
-Ah, dammi del tu. Non sono tanto più grande di te!
-Certo. Scusami.
Olga porta la prima portata.
-È davvero squisito!- Afferma la Saramego.
Si sente il campanello.
-Vado io.- Tini si alza frettolosamente.
-Dean!- Urla poi.
-Ci mancava lo scocciatore di turno…- Commenta Jorge, in sala da pranzo.
-Chi è Dean?- Chiede la Saramego, non essendo a conoscenza della situazione.
-È il vicino.- Spiega Felipe.
-Nonché ex-fidanzato di Tini…- Esclama, parecchio scocciato, il ragazzo.
-Che vuol dire ex-fidanzato?- Felipe subito si porta una mano al cuore, iniziando ad avere il respiro affannato.
-Sì, è durata solo qualche giorno…- Informa, invece, Ana.
-Tu lo sapevi? Quel ragazzo ha cinque anni in più a Tini. Ti rendi conto?- Felipe inizia ad essere nervoso.
-E che sarà mai?
-Comunque non è più un problema perché Tini ora sta con me. Quindi, scusatemi…- Dice Jorge, prima di alzarsi e andare dalla sua fidanzata.
-Qualcuno qui è geloso.- Ride Angela.
-Sì. È la prima volta che vedo Jorge così innamorato. Quei due sono così carini insieme.
-Ehi! Smettiamola, per favore.- Supplica l’unico uomo presente facendo ridere le altre due.
-Buonasera!-  Jorge raggiunge Dean e Martina e stringe la sua fidanzata.
-Ah, sei anche tu in casa, Blanco…- Esclama Dean.
-Esatto! Tu, invece, non sei il benvenuto. Quindi puoi anche andare.- Afferma.
-Dai, Jorge, non trattarlo così. Non ha fatto niente di male.- Tini cerca di calmare la situazione.
-Che sei venuto a fare qui?- Chiede, ignorando la proposta della ragazza.
-Niente, solo a salutare. Vengo in pace.
-Bene! Come sei venuto, te ne puoi anche andare!
-Jorge, basta. Vai di là. Adesso arrivo.- Martina indica la sala da pranzo e, dopo aver dato uno sguardo omicida a Dean, Jorge esegue quanto richiesto.
-Scusalo…
-Non preoccuparti.- La interrompe Dean. –Io e lui non siamo mai andati molto d’accordo.- Precisa.
-Già..
-Comunque volevo anche chiederti di uscire qualche volta. Da amici, eh. Non fraintendere.
-Sì, mi piacerebbe. Ma credo che Jorge non sia molto d’accordo, quindi non mi sembra il caso…
-Va bene, ci ho provato.- Sorride rassicurando la ragazza. -Allora vado, altrimenti il tuo ragazzo arriva con il bazooka…- Ride. –Ciao bellissima.
Tini lo guarda con uno sguardo come a dire “Che ti avevo detto?”
-Ah, scusa. Ciao.. Tini.- Si corregge.
-Ciao Dean.- Sorride.
Dopo aver chiuso la porta, raggiunge la sala da pranzo, dove si risiede al suo posto.
-È tutto apposto?- Chiede Jorge, con fare indagatore.
-Certo! Ma la scenata di gelosia la potevi anche evitare.- Dice Tini ridendo sotto i baffi e provocando un risolio anche da parte delle due donne presenti, mentre Felipe fa finta di non ascoltare.
-Scenata di gelosia? Quale gelosia?- Chiede facendo il finto tonto.
-Ah, niente…
-Che voleva?
-Mi ha chiesto di uscire.
Jorge quasi non sputa l’acqua che aveva appena intrapreso a bere.
-Di uscire?- Chiede sbalordito.
-Esatto! Ovviamente da amici…- Afferma Tini con un sorriso.
-E tu che hai risposto?
-Sai, avrei anche potuto rispondere di sì, ma gli ho detto che il mio ragazzo è parecchio geloso e che quindi non posso uscire con lui.
-Ah, hai fatto bene!- Tira un sospiro di sollievo il ragazzo.
-Comunque è inutile che fai così. A me piace un altro, non Dean.
-Cosa? Chi? Quando? Dove? Perché?- Chiede Jorge velocemente.
-Forse lo conosci. È alto, castano, ha gli occhi verdi. Poi gioca a basket, canta e balla… Si chiama Jorge Blanco!
Quest’ultimo chiude gli occhi e inizia a dissentire leggermente con la testa.
-Sono un idiota.- Afferma.
-Sì, hai proprio ragione!- Esclama la ragazza.
Ama la gelosia del suo ragazzo. Già due o tre volte hanno litigato per questa questione, ma l’essere geloso lo rende così dolce anche se, a volte, è veramente eccessivo.

***

Xabiani sta facendo la sua solita corsetta lungo il lungo-mare. Gli è sempre servita per rilassarsi e per non pensare a nient’altro, se non alla musica da ascoltare.
Mentre corre, arrivato ormai agli ultimi cento metri, una figura seduta sulla spiaggia, con le ginocchia al petto, attira la sua attenzione.
Con un gesto quasi meccanico, si toglie le cuffie e le arrotola attorno al cellulare il quale mette dentro alla sacca anteriore dei pantaloncini.
Si avvicina a quella figura che ormai ha riconosciuto essere una ragazza, dai lunghi capelli biondi.
-Stai bene?- Le chiede, premuroso.
La sconosciuta si volta improvvisamente.
-Xabi? Ti prego, vattene! Non voglio che tu mi veda così!- Esclama, prima di rivoltarsi verso l’oceano.
-Mechi? Ma cosa...? Che ti è successo?- Il ragazzo ignora la sua proposta e si siede accanto a lei.
-Pablo...
-Avete litigato?
-No... Cioè, in un certo senso, sì... Se ne va. Torna in Spagna.
-Oh, mi dispiace.
-Già. Anche a me.- Afferma, lasciando che un’ennesima lacrima scenda, rigandole la guancia.
-Ehi! Non fare così. Se vi amate davvero, riuscirete ad abbattere la distanza.- Cerca di consolarla.
-Mi ha lasciata.
-Cosa?
-Ha detto che preferisce così.
-Oh. Dai, vieni qui.
La ragazza poggia la testa sulla spalla sinistra del ragazzo, mentre lui le ginge le spalle. Appena compiuto questo movimento, Xabiani sente un brivido percorrergli tutta la schiena. Cerca di non farci caso, ma sa di provare qualcosa per la biondina Lambre.
In fondo, appena conosciuti, lui si era subito interessato a Mercedes, e anche lui non sembrava esserle indifferente. Ma poi arrivò Pablo e tutto cambiò. Mercedes perse la testa per l’ultimo arrivato, mentre lui decise di mettersi con Lodovica, che l’aveva aiutato molto in quel periodo, pur non sapendo niente della storia Xabiani-Mercedes (Non credo di aver dissimulato bene, ma okey)
-Vedrai che si sistemerà tutto.

***

IL GIORNO DOPO
Lodovica è appena arrivata a scuola. È al settimo cielo per quella splendida notizia ricevuta il giorno prima.
Raggiunge le sue amiche che, vedendola arrivare, le corrono incontro e l'abbracciano
-Lodo! Non ti sei fatta più sentire! Ma che fine avevi fatto?- Chiede Mechi.
-Ho avuto una notizia bellissima!!! AH!!! Ma forse è meglio che parti dal principio… Ricordate quando, subito dopo le lezioni, mi volatizzavo nel nulla?
-Sì!- Rispondono tutte le altre in coro.
-Ecco.. Correvo a casa perché mia madre, ogni giorno, alle 16:00, aveva delle visite da fare e io dovevo badare a mia sorella più piccola. Dopo una settimana, presi coraggio e chiesi finalmente a mia madre cosa succedeva. E lei, mi disse… che molto probabilmente aveva un tumore all’utero…
-Ma è terribile!- Esclama Tini, portandosi una mano sulla bocca.
-Già! Quindi, in questi due giorni in cui sono stata assente, l'ho accompagnata in ospedale per gli ultimi accertamenti... I medici si sbagliavano.
-Che intendi dire?- Chiede spiegazioni Laura.
-Mia madre è incinta! Presto avrò una sorellina o un fratellino!
Cande, Mechi, Alba, Tini e Lucia, e alla fine anche Lodo, iniziarono a gioire saltellando e urlando, attirando addirittura l’attenzione degli altri studenti. Ma non gli importava, erano felici.

 

*Angolo autrice*
Eccomi qui!!! Ammetto che questo capitolo non è il massimo, è corto, scritto male, soprattutto l'ultima parte, e chi più ne ha più ne metta.. Ma chi di voi non ha sclerato per la parte iniziale con i nostri Jortini *-*? Aaaw Jorge è tanto dolce. Si è addirittura fermato quando stava per fare qualcosa che forse la sua fidanzata non è ancora pronta a fare (capite a me ahah)
È tornato Dean!! Non può stare nell'ombra tutto il tempo e quindi l'ho fatto comparire in questo capitolino, ma nulla di preoccupante. Ah,  quasi dimenticavo, Nuestro Camino *-* Aaah mi sto sciogliendo come un ghiacciolo al sole @-@
Poi, arriva la parte Xabiani-Mercedes... Pablo torna in Spagna e Xabiani è pronto a consolare la sua amica che, abbiamo scoperto che in passato è stata qualcosa di più per il mesicano Xabi. Coa succederà tra i due??
Infine, ma non meno importante, abbiamo saputo perché Lodo si volatizzava nel nulla dopo scuola, ma alla fine si è avuta la bella notizia aw. So che può semprare strano, ma davvero è successo che si scambiasse una cosa così bella con una così terribile, ma non vado oltre...
Va bene!!! Io il capitolo l'ho commentato, adesso fatemi sapere voi cosa ne pensate con una bella recensione!!
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito i capitoli precedenti e chi ha messo la FF tra le seguite/ricordate/preferite. Grazie di cuore a tutti :') Mi fate commuovere, baldracchi ahah Vi aime!
Questo è il mio twitter per qualunque cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Bien Bien, tanti baci e alla prossima!! 
Smack Smack.

 

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Capitolo 17
*** Chapter Seventeen ***


Martina e le sue cinque amiche camminano per i corridoi dirette verso la mensa. Sprizzano tutte felicità da tutti pori per la notizia ricevuta quella mattina da Lodovica. Infatti, quella sera stessa, grande festa a casa sua, anche se ‘grande festa’ non è il termine più appropriato infatti ci sarebbe stato solo il loro gruppo.
Entrano in mensa, prendono il loro pranzo e si avviano verso il tavolo dove tutti gli altri sono già seduti.
Mercedes oggi non è nelle condizioni migliori: questa mattina Pablo è partito per la Spagna. E in più continua a pensare a quel dolce momento con Xabiani. Ha paura di amarlo. Già, amarlo. Proprio come successe prima dell'arrivo di Pablo. E poi non vorrebbe fare un torto a una delle sue migliori amiche.
-Carina! Io e te dobbiamo parlare!- Brenda si pone davanti a Martina.
-Non ho tempo da perdere! Grazie!- Fa per andarsene, ma Brenda la blocca.
-Eh, no! Ho detto che dobbiamo parlare!
Martina sospira, poi fa cenno alle altre di andare dagi ragazzi.
Restate sole, Brenda inizia a parlare.
-Quante volte ti devo di lasciare in pace il mio ragazzo?
-Hai un ragazzo? Davvero? Be’, io non l’ho visto…
-Parlavo di Jorge!
-Jorge? Mi dispiace deluderti, ma Jorge è il mio ragazzo.
-Be’, presto sarà di nuovo mio!
-La speranza è l’ultima a morire Brenda… - Fa di nuovo per andarsene, ma, ancora una volta, Brenda la blocca versandole un bicchiere d’acqua in testa.
-Ti senti realizzata, adesso?- Chiede, rimanendo calma.
-Certo!
Ormai l’attenzione di tutti in messa è rivolta a loro.
Tini si gira verso sinistra. Alza un dito verso uno dei ragazzi seduti al tavolo, come per scusarsi per quello che sta per fare. Prende il tortino di mele dal vassoio e, con un veloce movimento, lo butta in piena faccia a Brenda.
-Ora sei più carina!- Afferma divertita.
-Jorge fermale prima che succeda un putiferio!- Afferma Lodo, quasi in preda al panico. Jorge si alza velocemente.
-Non avresti dovuto farlo!-Dice Brenda.
-Be’, quello che è fatto è fatto!
Brenda, in preda la rabbia, inizia a tirarle i capelli.
Proprio in questo momento arriva Jorge che riesce a dividerle, seguito dal preside.
-Stoessel! Dominguez! In presidenza, subito!
-Jorge, chiama Angela! Papà non lo deve sapere!- Sussurra Tini al suo fidanzato, prima di raggiungere la presidenza.
-Brenda è letteralmente impazzita!- Esclama Xabi, seduto tra Lodovica e Mercedes.
-Quella lì è imprevedibile, quando si tratta di Jorge!- Aggiunge Facu.
Xabi fa per prendere l’acqua, ma nel suo movimento un po’ impacciato, fa cadere la coca-cola della ragazza bionda sui suoi pantaloni neri.
-Oh, scusa! Non l’ho fatto apposta.
Mechi, si allontana leggermente con la sedia dal tavolo per iniziare a pulire.
-Oh, no. Faccio io!- Dice Xabi prima di prendere il fazzoletto dalle mani di Mercedes.
Eccolo! Il brivido! La scarica elettrica lungo la schiena. Questo è sempre stato quello che gli fa provare Mercedes.
-Lascia perdere Xabi, non fa niente.
Alzano la testa in contemporanea, perdendosi uno negli occhi dell’altro.
Perché deve succede tutto adesso? Adesso che c’è Lodovica?! Xabiani non sa che fare. Si volta velocemente verso gli altri, in imbarazzo. Stessa cosa Mercedes.

***

-Ragazze! Mi sorprendo del vostro comportamento!- Esclama il preside verso Martina e Brenda.
-È stata lei ad iniziare! Io non c’entro niente!- Esclama Tini in sua difesa.
In presidenza entra Angela, accompagnata da una signora dai lunghi capelli biondi.
-Professoressa Saramego! Come mai qui?- Chiede il preside Marshall
-Sono un’amica di famiglia degli Stoessel. Il signor Felipe non poteva e vi ho raggiunti io!- Afferma Angela mentre Martina ringrazia il cielo che sia arrivata in tempo.
-In effetti, il signor Stoessel non mi ha risposto… Va bene, iniziamo! Al telefono già ho informato la signora Dominguez dell’accaduto e credo che anche lei, professoressa Saramego, sappia cosa sia successo.
Angela annuisce.
-Bene! Devo prendere immediatamente provvedimenti! Quindi, io penso che una sospensione di due giorni vada benissimo!
-Cosa? Ha iniziato lei! Io non c’entro niente.- Ribatte Martina.
-Non è affatto vero!- Afferma Brenda.
-Non è vero? C’è un’intera mensa di alunni che può confermarlo!
-Ragazze! Per piacere… Io penso che, dato che non andate molto d’accordo, dobbiate imparare a collaborare! Niente sospensione ma, domani e dopodomani, resterete a scuola a pulire la mensa!
-Entrambe?- Chiede Brenda.
-Esatto!
-Ne vedremo delle belle…- Commenta Martina, portando gli occhi al cielo.
-Perfetto! E, vi prego, prendete provvedimenti anche a casa!- Il preside si rivolge, questa volta, alle due signore presenti.
-Sicuramente!- Esclama la signora Dominguez.
Le quattro donne escono dalla presidenza e dopo uno sguardo di odio con l’altra ragazza, Brenda va a casa accompagnata da sua madre.
-Si può sapere cosa ti è preso?- Chiede Angela
-È colpa sua! Io ho solo risposto!
-Almeno posso sapere perché avete litigato?
-Per il solito motivo: Jorge!
-Jorge?
-Sì! Ormai litigare con lei per questo motivo è all’ordine del giorno, praticamente lo ha scritto in agenda! Dice in continuazione che gliel’ho portato via e che presto se lo riprenderà, ma io non do molto peso alle sue parole.- Afferma Tini incamminandosi verso l’auto della Saramego.
-E fai bene!
Entrano in auto.
-Angie…- La ragazza la chiama, notando che la Saramego ha entrambe le mani sul manubrio ma non si decide a partire. Anzi, guarda verso un punto fisso.
Tini cerca di capire dove è rivolto il suo sguardo…
-Ah! Ti piace il professore!- Esclama divertita riferendosi a Galindo, che parlava con alcuni alunni fuori scuola.
-Angie!- Urla.
-Eh, cosa? Scusa…- Angela si sveglia dal suo ‘coma’.
-Ti eri incantata a fissare Galindo.
-Galindo? Cosa? No! Aspetta, come mi hai chiamato?
-Angie! Angela è troppo lungo. Ti dà fastidio?
-No, no. Non è questo. Mia madre mi chiamava sempre così.
-Ah, quindi va bene...
-Certo!- Sorride la Saramego.
-Ah, devo ringraziarti! Se non fosse stato per te, adesso starei a casa con papà che mi urla. A proposito, lui non deve sapere nulla!
-Sarò una tomba! Ma se lui ora crede che tu sia a scuola, dove ti porto?
-Potrei venire a casa tua? Ho bisogno di una doccia!
-Alcun problema!- L’insegnante mette in moto.

***

Aria e Felipe camminano a Buenos Aires. Ormai questa passeggiata mattutina è una routine.
-Ho intenzione di parlare con Martina!
-Saggia decisione, Felipe. Quando?
-Non lo so... Ho paura di come la prenda. Le nascondo Angela praticamente da quando è nata, perché, pensandoci, anche da bambina non sapeva chi fosse...

-Felipe, guarda!- La donna si avvicina al muretto, vicino al mare.
L’uomo si avvicina a lei che indica un punto. Un paio di delfini saltano a pelo d’acqua creando uno spettacolo meraviglioso.
-Sono bellissimi!- Esclama lei.
-Tu sei bellissima!- Afferma Felipe facendo sorridere la donna.
Si guardano qualche secondo negli occhi, quando lui inizia ad avvicinarsi. Pochi centimetri li dividono, distanza che molto presto cessa di esistere. Felipe poggia le sue labbra su quelle di Ana.
Baciare quelle labbra dopo tanto tempo provoca in lui un’emozione straordinaria, impossibile da descrivere. Dopo poco si stacca.
-Scusa! Non avrei dovuto!- Si scusa.
-No! Felipe, è stato bellissimo!- Esclama Ana per rassicurarlo -Io credo di amarti… Dopo tanto tempo io credo di amarti.
Felipe sorride.
-Anche io credo di amarti.- Dice prima di ribaciarla.

***

Ana, Felipe e Angela sono nel salotto di casa Stoessel. Ormai è sera e Martina è in camera sua a prepararsi per la grande festa.
-…e quindi adesso stiamo insieme!- Afferma Felipe stringendo la mano ad Ana.
-Ma è bellissimo! Sono contenta per voi! Ma Martina ed Jorge lo sanno?- Chiede Angela.
-No.. Stiamo aspettando il momento giusto per dirglielo…
-Certo! Ma non aspettate troppo o si arrabbieranno.
-No! Certo che no.
Bussano al campanello. Felipe fa per alzarsi ma le urla della figlia lo fermano.
-Vado io- Scende velocemente le scale.
Martina si sistema velocemente, guardandosi allo specchio, poi apre la porta trovandosi un Jorge Blanco sorridente davanti.
-Buonasera.- Esclama Jorge, entrando in casa.
-Sei bellissima.- Le sussurra, facendola sorridere.
-Noi usciamo!- esclama Tini.
-Cosa?-  Felipe si alza, poi incrocia le braccia dinanzi ai due ragazzi.
-Dove andate?- Chiede con tono autoritario e anche un po’ severo.
-Lodovica dà una festa e andiamo a casa sua…
-Una festa? Una festa significa tanti ragazzi. E tanti ragazzi significa…- Si blocca iniziando ad avere l’affanno.
-No! Ci saranno solo i nostri amici.
-Già! E comunque, finché ci sono io nessuno si avvicinerà a lei!- Afferma Jorge abbracciando la sua fidanzata per la vita e avvicinandola a sé, facendo sorridere le due donne alle spalle di Felipe. Quest'ultimo sembra cominciare a riavere un respiro normale.
-A che ora tornate?
-Non lo so.. Penso tra tre o quattro ore.
-Alle 23:00 ti voglio a casa signorina!- Esclama Felipe.
-No, andiamo papà! Facciamo a mezzanotte!
-Non se ne parla!
-E dai!- Lo supplica la ragazza.
-No!
-Dai Felipe. Martina starà con i suoi amici e si divertirà. Lasciala tornare quando vuole. È abbastanza grande!- Angela corre in aiuto della giovane.
-Lo dice anche Angie!
-E va bene! Ma non più tardi!
-Ah, grazie!

***

La festa è ormai iniziata da un’oretta. Xabiani cammina nel piccolo giardino di casa Comello, cercando un po’ di tranquillità. Gli è sempre piaciuto stare tra amici, divertirsi, ma questa sera è su un altro pianeta. Pensa in continuazione a Mercedes, cercando di capire a pieno i suoi sentimenti, che ormai non gli sono tanto chiari ma, in fondo, non lo sono mai stati.
-Xabi?
È lei.
-Mercedes.- Si limita a dire, come a salutarla, continuando a guardare dinanzi a sé.
-Lodo ti sta cercando ovunque.- Si avvicina a lui.
-Non dirle dove sono. Ho bisogno di pensare.
-Pensare a cosa?- Gli tocca la spalla destra.
-A noi.
-Con ‘noi’ intendi te e Lodovica?
-Assolutamente. Intendo me e te, Mercedes.- Si volta verso di lei.
-Con questo cosa intendi dire?
-Sono confuso. Ti prego, torna dentro.
-Non posso. Cosa vuoi dire?
-Voglio dire che il mio cuore è diviso a metà. Tra te e lei. E non riesco a capire chi sia la più importante.
-Cosa?
-Hai capito bene! Amo entrambe!
-Spero che presto prenderai una decisione, perché anche io credo di provare qualcosa di molto forte per te....- Si confida la ragazza. 
Xabiani a quell'informzaione sorride.

-Credo ci sia un solo modo per prendere una decisione. 
Xabi le prende il viso dalle mani e poggia la sua fronte su quella della ragazza, prima di unirsi a lei in un dolce bacio.
-Ho fatto la mia scelta Mercedes.

*Angolo autrice*
Eccolo qui!! Yheeee Alloraaaaaaa è abbastanza lungo, dai. E poi succedono tante cose.
Partiamo dalla piccola rissa tra Brenda e Tini. Sono scoppiata a ridere immaginando la scena. Brenda con la faccia tutta sporca sarebbe da incorniciare. In presidenza si prende una decisione: per due giorni le ragazze dovranno collaborare. Ahia. Cosa succederà? Ah, no. Io lo so ahah
Il rapporto tra Angela e Martina diventa sempre più confidenziale. Ah, che carine. Ma ancora non si sa chi sia realmente Angela e dovrete aspettare ancora un po' per scoprirlo, ma non so precisamente quanti capitoli.
Poi, poi, poi... Finalmente si forma la coppia Anelipeeeee (Ana+Felipe lol) ahah vi piace questa coppicella?? Adesso Tini e Jorge sono pure fratellastri, ma non che ci frega? ahah no vabbè, carini gli Anelipe.
Ah, quasi dimenticavo. Angela guarda il nostro Pabluccio fuori scuola. Cosa succederà trai i due professori? Vedremo vedremo...
Infine, due momenti Mechiani *-* Il primo in mensa. Abbiamo scoperto che anche Mercedes prova qualcosa per il messicano aw
Il secondo si ha alla festa a casa di Lodovica, nel giardino. C'è il dolce bacio con cui ho sclerato e Xabi fa la sua scelta. Ma quale sarà?? Aspettate il prossimo capitolo ;)
Bien bien!! Mi aspetto tante recensioni, mi raccomando. Non deludetemi ;) Ringrazio di cuore chi ha aggiutno la storia tra le preferite/ricordate/seguite e chi ha recensito i capitoli precedenti. Grazie mille :*
Poi, questo è il mio profilo twitter per qualunque cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Tanti bacioni e alla prossimaaa.
Smack Smack.

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Capitolo 18
*** Chapter Eighteen ***


-Ho fatto la mia scelta Mercedes.
Attimi di silenzio passano lentamente per la ragazza che inizia a torturarsi una ciocca di capelli con le dita.
-Dì qualcosa, Xabi!
-È sbagliato!- Afferma lui, rivoltandosi verso il vuoto.
-Cosa è sbagliato?
-Il fatto che ti ami!
La ragazza inizia ad avere gli occhi lucidi per la gioia, ma subito si asciuga le poche lacrime uscite.
-Non è sbagliato. Non può essere sbagliato. Io e te ci amiamo! Si tratta di amore. Non può esserci nulla di sbagliato in questo!
Altri pochi secondi aiutano Xabiani a pensare alla cosa giusta da fare.
Si volta verso la ragazza. Si avvicina lentamente, le afferra le braccia per poi baciarla con foga.
-Quindi…
-Io ti amo Mercedes. Non voglio per nessuna ragione al mondo rinunciare a te.- Afferma Xabiani provocando un sorriso sul volto della ragazza che subito su fionda tra le sue braccia.
-Ma come faremo con Lodo…?- Inizia lei ma il ragazzo la interrompe.
-Ho bisogno di un po’ tempo… Sarà il nostro piccolo segreto.- Sorride.
***
Martina dorme tranquillamente nel suo letto, quando il campanello disturba il suo sonno. All’inizio decide di ignorarlo, continuando a dormire ma, mano a mano, diventa sempre più insistente e irritante.
Con molta malavoglia si alza dal letto e, come un cadavere, scende di sotto. Non pensa nemmeno che sono le tre di notte e che fuori a quella porta potrebbe esserci un ladro, un assassino o qualcun altro di pericolo. Apre e basta.
-Ehm. Ciao Tini. Possiamo entrare?- Chiede la madre di Jorge. Anche quest’ultimo è presente.
Entrambi hanno una valigia e sono quasi completamente bagnati.
Tini chiude la porta alle sue spalle sbadigliando, poi si butta a peso morto sul divano, continuando a dormire e facendo restare in due ospiti parecchio sorpresi.
Felipe scende velocemente le scale.
-Ana! Jorge! Cosa ci fate qui?
-Ehm, a quanto pare ci si è allagata la casa.- Spiega Ana.
-Cosa? E come è successo?
-Si è rotto uno dei tubi e per ora, se possiamo, ci fermiamo qui.
-Ma certo! Non c’è neanche bisogno di chiederlo. Potete restare quanto volete!- Esclama Felipe, contento al pensiero di avere la sua nuova fidanzata a casa con lui 24 ore su 24.
-Perfetto allora!- Esclama lei.
-Ehm, Felipe.. Ma è normale?- Jorge, stranito ma allo stesso tempo divertito, indicata Tini rannicchiata sul divano a dormire.
-Ehm, sì. Tini è un gran dormigliona. Già è tanto che sia scesa ad aprirvi. Anzi, è già tanto che abbia sentito il campanello.- Ride l’uomo.
-Meglio se la porto di sopra.- Il ragazzo si avvicina a Martina. Molto delicatamente la prende in braccio a mo’ di sposa per poi salire le scale.
La poggia sul letto, le rimbocca le coperte e con un sorriso da ebete le accarezza i capelli che le incorniciano il viso. Fa per andarsene, ma la voce della sua fidanzata lo blocca.
-Jorge… Resta un po’ qui...
-Ehi.. ma allora sei sveglia.
Tini annuisce lentamente, ancora un po’ addormentata. Fa spazio ad Jorge sotto le coperte e lui si stende accanto a lei.
-Io e mia madre resteremo un po’ qui…- Inizia lui, ma viene quasi subito interrotto.
-Sì, ho sentito.
-Non sei contenta?- Chiede, un po’ deluso.
-Certo che lo sono! Solo che sono un po’ stanca e non ho le energie per saltare dalla gioia. Tutto qui.- Dice facendo ridacchiare il fidanzato.
-Be’, ora ti faccio svegliare io.- Con uno slancio si mette a cavalcioni su di lei e con un movimento veloce abbassa le coperte fino ai piedi.
Inizia a lasciarle dei baci umidi sul collo. A questo contatto Martina si sveglia quasi immediatamente, chiudendo gli occhi e godendosi quel momento.
Jorge continua nella sua opera, fino ad arrivare alle sue labbra che inizia a baciare con foga, con passione e sempre più con trasporto. In un nanosecondo, la ragazza cambia la situazione. Adesso è lei sopra di lui, a cavalcioni. Anche lei inizia con dei leggeri baci sul collo, allo stesso tempo gli accarezza i capelli.
Jorge, facendosi prendere da quel momento, infila le mani sotto la maglietta di lei, che, essendo in pigiama, non indossa il reggiseno. Jorge ne approfitta e mentre lei è occupata a baciarlo, lui inizia ad accarezzarle i fianchi lentamente. Martina molto velocemente gli sfila la maglietta, vedendo per la prima volta quei magnifici pettorali. Continuando a baciarlo, glieli accarezza per poi tracciare le parti più marcate. Nonostante il suo caratterino per niente facile, non si sarebbe mai aspettata di fare una cosa del genere con così tanta determinazione.
Jorge, intanto, è arrivato ai seni ed è qui che si ferma. Sposta la ragazza velocemente da sopra di lui e si alza. Lo stava facendo, di nuovo. Si stava lasciando troppo andare.
Anche questa volta, Martina lo raggiunge, chiedendo spiegazioni.
-Jorge, si può sapere che ti è preso?
-Scusa.
-Scusa? Per cosa?
-Non avrei dovuto. L’ho fatto di nuovo.- Dice abbassando lo sguardo.
-Fatto cosa, Jorge?
-Meglio lasciar perdere. Buonanotte.- Fa per andarsene ma la ragazza lo blocca per un braccio.
-No. Adesso mi spieghi! È la seconda volta che ti fermi Jorge. Non capisco! Qual è il problema?- Chiede con voce alterata.
-È che…
-Cosa?- Insiste.
-È che so che tu non ti sei spinta mai troppo oltre con un ragazzo e il fatto che io debba essere il primo mi mette in agitazione. Ecco, l’ho detto.- Si avvicina a lei. Sono a due dita di distanza. -Io ci tengo troppo a te Tini e non voglio spingerti a fare qualcosa che non sei pronta a fare. Almeno, non ancora.
Tini sospira.
-Davvero è questo?
Jorge annuisce, mentre Tini sorride.
-Jorge, ancora una volta ti dico che non hai fatto niente che mi ha dato fastidio. E, la prossima volta, fermati solo se te lo dico io.
-Va bene.- Annuisce sorridendo e pronunciando queste parole con dolcezza.
-E comunque io non è che stasera volevo arrivare al sodo, eh.
Jorge ride di gusto.
-Sì, ma comunque era oltre il bacio.
-Va bene, ma adesso infilati la maglietta e vai a dormire nella camera degli ospiti perché se mio padre ti vede così in camera mia fa scoppiare il finimondo.
-Sì, ma almeno un bacio me lo dai?
Lo bacia molto dolcemente.
-Buonanotte.
-Notte.
***
-Martina… Martina… Dai, amore svegliati.
Tini si sente scuotere e apre leggermente gli occhi, trovandosi quel fusto del suo ragazzo davanti già vestito e pettinato.
-Buongiorno!- Sorride lui, mentre lei, aiutandosi con le braccia, si mette seduta.
-Ti ho portato la colazione!- Esclama porgendole un vassoio con ogni tipo di cibo.
-Ah, grazie mille.
-Non mi merito una ricompensa?- Chiede indicando le labbra.
Martina capisce al volo e lo bacia.
-Abbiamo parlato con l’idraulico. Ci vorrà come minimo una settimana per sistemare il danno, quindi starò qui con te per un bel po’.
-Sicuramente non ti caccio.- Ride lei prima di ribaciarlo.
-Io vado di sotto. Fai con calma, ok?
La ragazza annuisce e dopo aver lasciato un altro bacio sulle labbra di lei, Jorge esce dalla stanza.
***
Angela è a scuola, vicino alla macchinetta del caffè, proprio come ogni mattina.
Inserisce un Peso e clicca su ‘caffè medio’, ma la macchina non sembra voler attivarsi. Preme più volte, ma niente da fare.
-Stupida macchina!- Esclama colpendola con forza.
-Ehi, ehi! Se la tratta così non credo che le dia quello che vuole. Lasci fare a me.
Angela riconoscerebbe subito quell’uomo, Pablo Galindo.
-Sì, certo. Ma ho un po’ di problemi ultimamente.- Spiega riferendosi a Martina e Felipe.
-Magari le servirebbe sfogarsi. Potremmo andare a prendere un caffè dopo la scuola. Ma al bar, così non rischierà di rompere tutte le macchinette di Buenos Aires.- Esclama facendo ridere di gusto la donna.
-Purtroppo oggi ho da fare.
-Va bene, non si preoccupi. Comunque, ecco il suo caffè e il suo resto.- Dice porgendole un bicchierino con una stecca e qualche moneta.
-Non mi ha lasciato finire. Purtroppo oggi ho da fare ma domani sono liberissima.
-Allora perfetto! Domani mattina ci accorderemo sul luogo. A lei va bene?
-Va bene! Ma solo se mi dà del tu.
-Sì, certo! Ma le… scusa. Ma tu devi fare la stessa cosa.
-Sicuro, Pablo!
-Bene! Adesso devo andare. Tra poco suona la campanella ed ho alcune visite con degli alunni. Ci vediamo, ok?
La Saramego annuisce, prima di vedere il suo ‘amato’ allontanarsi.
***
Lodovica cerca ovunque il suo Xabiani fuori scuola. Ieri sera non l’ha minimamente calcolata e, ovviamente, vuole spiegazioni.
-Xabi!- Urla. –Scusa, hai visto Xabiani?- Chiede ad una ragazza che molto probabilmente non ha mai visto.
-Non so di chi tu stia parlando!- Esclama la sconosciuta prima di allontanarsi.
Tanto che è occupata, Lodovica non si accorge di un ragazzo che le va a sbattere contro, facendola cadere.
-Ma insomma! Non si vede più dove si mettono i piedi?- Urla isterica.
-Scusa! Non ti avevo visto! Vado di fretta. Lascia che ti dia una mano.- Esclama il ragazzo allungandole un braccio.
Lei alza la testa.
-Ruggero! Potevi anche fare più attenzione.- Afferma afferrando la sua mano e alzandosi.
-Scusa! Ma come ti ho detto vado di fretta. E comunque anche tu non mi hai visto.
-Sì, hai ragione… Ma non trovo Xabiani da nessuna parte! Ed è da ieri sera che non mi calcola!
-Ti va di parlarne?
-Non andavi di fretta?
-Ci sono sempre due minuti per un’amica che ha bisogno.
Lei sorride, arrossendo leggermente sulle guance e allo stesso tempo abbassando lo sguardo. Perché Ruggero le fa quest’effetto?
-Grazie.
-Allora, spiegami che è successo.- Dice appoggiandosi al muretto lì vicino, mentre Lodovica ci si siede.
-Ieri, alla festa, Xabiani ha iniziato a non parlarmi, ad evitarmi, ecco! Non risponde né alle mie chiamate né ai miei messaggi. Non capisco cosa gli sia preso, fino a ieri mattina andava tutto bene. Adesso che ci penso, ha iniziato ad evitarmi quando è tornato da una passeggiata in giardino.
-Come mai era in giardino?
-Non ne ho idea! Gli sono sempre piaciute le feste. Si comporta in modo strano e non so il perché.
-Sai, non credo che dovresti farti tutti questi problemi. Molto probabilmente avrà qualche problema a casa e l’è venuto a sapere solo ieri quando era in giardino. Per questo si è, diciamo, chiuso in sé stesso.
-E non me ne avrebbe parlato? Mi ha sempre detto tutto. E comunque si comporta male solo con me.
-Ah, allora è diverso. Non so davvero come aiutarti Lodo, mi dispiace.
-Non fa niente. Aspetterò e quando lo troverò, parlerò con lui.- Afferma scendendo dal muretto e Ruggero la segue.
-Sai, so come puoi aiutarmi!- Esclama lei.
-Come?
-Un abbraccio aiuta sempre.
Ruggero sorride per poi abbracciarla. Sulla schiena di entrambi scorre un brivido. Lodovica solo con Xabi ha provato questa sensazione. Adesso cosa sta succedendo con Ruggero?
-Adesso devo andare. Devo consegnare questa busta al preside!
Solo ora Lodovica si accorge che il ragazzo ha tra le mani una busta gialla.
-Cos’è?
-È una domanda d’ammissione. Mio fratello più piccolo si vuole iscrivere qui.
-A metà anno?
-Be’, lui inizialmente aveva fatto un’altra scelta. Ma, dopo aver visto lo spettacolo, ha capito che gli piace la musica. Sono davvero contentissimo per questo. E dato che qui si studia, mentre al liceo di prima no, adesso vuole venire qui e, dopo tanti indugi da parte dei miei genitori, finalmente ha ottenuto ciò che voleva. Ma devo davvero sbrigarmi.
-Non ti trattengo un secondo di più! Vai!- Gli dà un pacca sulla spalla sorridendo.
***
La giornata scorre tranquilla per tutti, ad eccezione di due persone: Martina e Brenda.
Entrambe pensano a quell’orribile punizione: dovranno collaborare.
Al termine delle lezioni, dallo sgabuzzino prendono tutto il necessario: detersivi, pezze, scopa, paletta…
Iniziano a pulire i tavoli.
-Ehi! Puoi fare più attenzione?- Chiede Brenda con fare aggressivo, alludendo al fatto che Martina stava rischiando di farla inciampare, quando lei non l’ha nemmeno sfiorata.
-Guarda che io non ti ho proprio toccata!
-Sì, certo… Che c’è? Mi vuoi togliere di mezzo così sarà più facile tenerti Jorge? Eh, no! Bella mia… Non ci..- Martina la interrompe.
-Senti, Brenda! Adesso basta! Mi hai veramente stufata! Io non piaccio a te e tu non piaci a me, ma dobbiamo collaborare, che ci piaccia o meno! Quindi, prendi questa pezza e inizia a pulire! E smettila di lamentarti! Grazie.
Brenda la guarda stizzita, ma poi esegue gli ordini, non potendo fare altrimenti.
Trascorre un’ora e mezza molto lentamente, in cui nessuna delle due osa prendere parola. Restano in silenzio.
Quando finalmente finiscono, dopo aver posato le varie cose nello sgabuzzino, escono dalla scuola.
-Amore! Cosa ci fai qui?- Martina corre incontro al suo fidanzato.
-Ehm… Sorpresa?
La ragazza ride.
-Ah, sei stato carinissimo ad essere venuto.
-Di niente.
La ragazza approfitta della presenza di Brenda per iniziare a baciare con foga il suo fidanzato, non lasciandolo nemmeno respirare. Jorge non è abituato a baciare così Tini, ma riesce a mantenere il passo, in fondo è un gran baciatore.
Una volta staccati, i due si sorridono.
-Andiamo?- Jorge le prende la mano.
Martina inizia a camminare, ma non prima di scambiarsi un ennesimo sguardo di odio con Brenda.


 

*Angolo autrice*
Finalmente, eccolo qui! *Alleluia Alleluia*. Allora, vi chiedo scusa per la lunga attesa di otto giorni. Pensavo di riuscire a pubblicarlo in settimana, ma mia madre stressa per via della scuola e solo ora sono riuscita a finire il cpaitolo. Davvero, scusa a tutti voi che la seguite.
Ora commentiamo il capitolo... Abbiamo avuto il momento Jortini, ma non è ancora arrivato il momento di sclerare per questo, andiamo con ordine lol.
Prima di tutto, abbiamo scoperto la scelta di Xabi... Mercedes!!!! E quindi abbiamo in nostri Mechiani!! Quanti di voi sono contenti? Per ora i due manterrano il segreto ma per quanto tempo?
Poi poi poi! Jorge e Ana si trasferiscono a casa Stoessel aw Chissà quante scene Jortini che avremo *Inizia ad immaginarle @-@* Non sono manco arrivati che già ne abbiamo avuto uno! Allora, chi ha sclerato per quella scena? *Alza la mano* Cavolo, carini i miei Jortini!!! E Jorge è dolcissimo, la sveglia pure con la colazione a letto. Lo vorrei io un ragazzo così. Tini, sei fortunata!
Poi, andiamo oltre... Scena Pangie *-* Io, personalmente, amo questa coppia. Prenderanno un caffè insieme... Aw
Abbiamo anche avuto una scena Lodoggero. La loro amicizia sta iniziando a formarsi, ma resterà tale o diventerà qualcos altro? Magari amore... Chissà..
Infine, vediamo Tini e Brenda alle prese con pezze e detersivi... Ma ve la immaginate la faccia di Brenda mentre Jorge e Tini si baciano? Ahah muoiooo
Allora!! Prima di tutto ringrazio chi ha messo la FF tra preferite/seguite/ricordate Grazie mille!!! E il capitolo precedente ha raggiunto 6 RECENSIONIII!! aaaaaah muoio!! E per questo, voglio darvi una piccola anticipazione su uno dei prossimi capitoli.... MMMMMh, pensiamo... Cosa posso dirvi??? Ah, sì! Qualcuno sarà coivolto in un incidente!!! *coro spaventato* ahah Okey, non so in che capitolo succederà, però. Ma sarà mortale?? E soprattutto chi sarà la povera vittima??? ahah come mi diverto, io so tutto lalalalala Fate le vostre supposizioni, eh! Magari in una bella recensioneeee olèè sìììì Recensiamo!!
Okey, devo veramente andare o mio padre mi prende e mi porta a letto minacciandomi con un fucile.
Baci a todossss 
Smack Smack.

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Capitolo 19
*** Chapter Nineteen ***


Martina è indaffarata a pulire un tavolo. Manca solo un’ora e poi sarà libera da quella tortura: stare con Brenda.
-Comunque, sappi che avrai Jorge non ancora per molto… Molto presto me lo riprenderò!- Esclama Brenda sicura di sé.
Tini è scocciata da questa storia. Brenda la tira sempre fuori e poi ripete sempre le stesse cose. “Me lo riprenderò!” “Me lo riprenderò!” “Me lo riprenderò”.
Cerca di stare calma. Di conseguenza, non risponde.
-Cos’è? Non hai niente da dire?
-Non sto in vena, Brenda! 
-Oppure, molto semplicemente, temi il confronto con me! Eh, sì! Lo sai anche tu che mi riprenderò Jorge!- Ancora? 
-Brenda ma perché cazzo non ti fai gli affari tuoi? Di cose da dire? Ne avrei una marea. Non hai idea di quante cose vorrei dire, vorrei urlare al mondo! Io non ho più una madre da quando avevo quattro anni! Ho sempre avuto solo ed esclusivamente mio padre che in più mi trattava come una bambola di porcellana! Non ho mai avuto un’amica o un fidanzato per poco più di tre settimane! Ho viaggiato in continuazione! E adesso vuoi venire tu che non sai un cazzo a giudicarmi?! Tu non sai niente e non devi rompermi le palle! Jorge è l’unico che riesce a capirmi, nonostante tutto. E cavolo accettalo! Io amo lui e lui ama me! Basta!- Scoppia. Si è liberata di tutto quello che la tormentava. È come se abbia trovato la chiave delle catene che la tenevano attaccata ad un muro. Forse non l’ha fatto con la persona migliore, ma era più forte di lei e doveva parlare.
Brenda sembra intimorita e anche mortificata.
-Scusa…- Martina ha sentito bene? Brenda Dominguez, la ragazza più popolare della scuola, si è appena scusata con lei?
-Cosa?
-Ti chiedo scusa. Io non lo sapevo. Non lo farò mai più.
Martina decide di stare zitta. Non sa che dire, che fare e neanche se crederle o meno.

***

Jorge è in palestra assieme alla squadra per allenarsi. Stanno facendo dei passaggi, lanciando ogni tanto la palla al canestro.
-Ehi, Blanco! Guarda chi è arrivata!
-È arrivata la fidanzatina!
Gli altri ragazzi cominciano a scherzare indicando verso l’ingresso. Jorge si volta. Una Tini tutta sorridente lo saluta con un gesto della mano. Il ragazzo si precipita da lei, lanciando a caso la palla che aveva in mano.
-E guardate come corre!!
-Neanche in partita corri così, Jorge!
Ovviamente, non possono mancare le prese in giro.
-Amore!- La saluta con un bacio dolce sulle labbra. –Che ci fai qui?
-Ho appena finito di pulire la mensa con Brenda e, ieri mi sei venuto a prendere tu e oggi sono venuta a prenderti io!- Sorride Martina.
-Oh, che dolce. Ma io finisco almeno tra un’oretta. Ci vorrà un po’.
-Non fa niente. Mi metto qui, buona buona, e ti guardo giocare.
-Sicura?
-Sì! Ho una cosa urgente da dirti!
-Urgente? Mi devo preoccupare?
-No, anzi!
-Ah, allora va bene. Se ti annoi torna pure a casa.
-Blanco.. Solo per fartelo capire… Ho il mio ragazzo completamente sudato dalla testa ai piedi davanti a me. Come posso annoiarmi?
Jorge sorride.
-La mia pervertita!
-Non sono pervertita!- Obietta lei, essendo comunque contenta dell’aggettivo con cui Jorge l’ha chiamata. Ovviamente non “pervertita”, ma “mia”.
L’ora passa velocemente. La squadra ha continuato a fare qualche tiro a canestro e poi hanno fatto una partita tra di loro.
-Allora ragazzi! La partita è domani!  E i titolari sono: Sanchez, Ponce De Leon, Gomez, Nunez e ovviamente Blanco! Per tutti gli altri: non vi scoraggiate, eh?- L’allenatore fa un sorriso per rassicurare gli altri 7 che dovranno restare in panchina. –Adesso andate a cambiarvi! E fate una bella dormita! Vi voglio carichi per domani pomeriggio!
I ragazzi si alzano dal pavimento sul quale erano seduti poco prima e procedono verso gli spogliatoi.
-Tini, il tempo di una doccia e sono da te!- Le fa l’occhiolino Jorge.
-Nessun problema!
Dieci minuti e Jorge raggiunge Tini sugli spalti. Indossa un maglioncino nero, dei jeans blu stretti e delle converse nere e in più la borsa a tracolla rossa.
-Eccomi qui! Allora, cosa dovevi dirmi?
-Che ne dici di andare a prendere qualcosa da bere? Te lo dico strada facendo.
-Okey!- Sorride il ragazzo.

***

Lodovica cammina tra le strade di Buenos Aires. Continua a pensare a Xabi che non le degna la parola da ormai due giorni. Si sente trascurata. Ha bisogno di sfogarsi, di parlare con qualcuno e chi migliore di Ruggero? 
Quando arriva a casa Pasquarelli, una donna bruna con un sorriso gentile le apre la porta.
-Ehm, mi scusi… Sto cercando Ruggero.
-Certo! Entra pure.
La donna si sposta per far passare Lodo, poi chiude la porta alle sue spalle.
-Ruggero è in camera sua al primo piano. L’ultima porta a destra.- Sorride la signora.
-Grazie. Molto gentile.
La ragazza sale le scale velocemente e, dopo aver passato l’intero corridoio, bussa all’ultima porta a destra. Oltre quest’ultima, si sente il frastuono di una chitarra elettrica. Lodovica apre la porta lentamente. Ruggero è voltato di spalle con le cuffie alle orecchie e la chitarra al collo. Lei entra in camera, chiude la porta e inizia a chiamarlo.
-Ruggero!- Urla staccandogli una cuffia dall’orecchio in modo da farlo sentire.
Subito il ragazzo si sistema. Posa la chitarra e lascia che le cuffie gli scivolino sul collo.
-Lodovica! Scusa se non ti ho sentito entrare. Cosa ci fai qui?
-Ho bisogno del tuo aiuto.
Il ragazzo sorride poi si siede sul letto e fa cenno a Lodovica di sedersi accanto a lui.
-Qual è il problema?- Chiede gentilmente.
-Ho bisogno di un abbraccio.
Ruggero, ancora una volta, sorride. 
-Vieni qui.- Dice, allargando le braccia.
-È ancora per Xabi, vero?- Chiede prima di staccarsi.
Lei annuisce.
-Praticamente con me è diventato un muto. Parla, ride e scherza con tutti tranne che con me.
-Dovresti parlargli.
-Come faccio se lui non vuole farlo?
-Mettilo alle strette! Non so… Attiralo in un qualche posto con una scusa, e gli costringi a parlare con te! Non può scappare all’infinito.
-Con una scusa?
-Sì! Magari chiedi a qualcuno di fingere un ‘Appuntamento’. Ma, all’ora dell’incontro, ti presenterai tu.
-Non credo di aver capito.
-Mi spiego meglio. Facciamo un esempio. Immaginiamo che io vado da Xabi e gli dico ‘Xabi, incontriamo alle 16:00 fuori la scuola. Devo dirti una cosa importante!”…- Dice facendo dei gesti strani e cambiando la voce, facendo anche ridere Lodovica.
-Non ridere! Sto cercando di farti capire.- Cerca di essere serio lui, ma ridendo comunque sotto i baffi. –Allora, dicevo… Dico a Xabi di incontrarci alle 16:00, ma invece ti presenterai tu e non io. Adesso hai capito?
-Sì! Ma davvero lo faresti per me?
-Cosa? No, il mio era solo un esempio. Chiedilo…- Ruggero cerca un'idea -Chiedilo ad Jorge: lui è più in confidenza con Xabiani!
-No! Ti prego Ruggero!- Implora facendo il labbruccio.
-E va bene! Ma solo perché me lo hai chiesto così!
-Ah, grazie mille!- Gli salta letteralmente addosso, abbracciandolo e facendolo quasi rimanere senz’aria.
-Prego! Questo ed altro per te.
Si staccano lentamente. Lodovica guarda le labbra rosee del ragazzo ed anche lui scruta il suo volto. Silenzio. Nessuno dei due spicca parola, troppo impegnati a guardarsi.
Ruggero si morde il labbro inferiore, chissà come sarebbe baciare quelle labbra, ma non può farlo. Le ha appena dato un consiglio per ‘far pace’ col suo ragazzo. Di certo non la bacia dopo questo. Ma, mentre lui pensa e ripensa, è lei che elimina la distanza tra loro, con un veloce, ma dolce bacio.
Lodovica si alza immediatamente dal letto.
-No, scusa! Io non volevo! Non so cosa mi sia preso!
Anche Ruggero si alza.
-Non preoccu…- Viene interrotto.
-No! Non dire niente. Scusa ancora!- Le ultime parole prima che lei corra fuori dalla stanza.
Ruggero si butta sul letto a pesa morto. Si accarezza le labbra per poi pensare e ripensare a quel bacio che ha sempre sognato con la sua Lodovica.

***

Angela e Pablo stanno prendendo un caffè, proprio come si sono detti ieri. Lei decaffeinato e lui macchiato.
-Allora, mi dici cosa ti preoccupa?
-No. Meglio di no! Non voglio coinvolgerti nei miei problemi.- Dice Angela con un sorriso. Anche se lo conosce da poco, sa di potersi fidare del professor Galindo, ma di certo non vuole metterlo al corrente di una questione che sta già creando troppi problemi.
-Andiamo, io sono un psicologo! Posso aiutarti!
-No. Non voglio essere un altro dei tuoi pazienti pazzi!
-Ehi! Quelli che ‘curo’ io non sono pazzi. Sono solo persone con dei problemi. Proprio come te. Io gli do consigli e gli dico come possono comportarsi. Niente di più. E comunque, con te, parlo più da amico che da professore.
-D’accordo. Ma non dovrai mai dire niente della questione!
-Tutto quello che mi dirai rimarrà tra me e te. Te lo prometto.

***

Jorge e Martina sono diretti verso il bar preferito di Jorge: il bar Blanco! E già! È un bar che ha il suo cognome ed è proprio per questo che lo preferisce. Per questa coincidenza, ha stretto amicizia col proprietario, Carlos.
-Come mai non mi hai mai portato in questo bar?
-Non ce n’è mai stata l’occasione.
-Sicuro? Non è che c’è qualcos’altro sotto?- Chiede Martina poco convinta.
Jorge tiene Martina per la vita.
-E cosa dovrebbe esserci?- Ride lui.
-Ah, io non lo so di certo! Tu puoi essere così misterioso a volte.
-Nah!- Ride ancora.
-E smettila di ridere!
-Scusa.
-Scuse accettate.- Dice lei prima di baciarlo dolcemente, ma continuando comunque a camminare.
Il bar non è molto distante dalla scuola e quindi arrivano quasi subito. 
Sulla strada c’è una grande insegna: “Bar Blanco”. E per l’entrata ci sono due o tre scalini.
Jorge saluta l’uomo dietro al bancone con un cenno della mano, poi si avvicina a lui. L’uomo è sulla quarantina, ma si porta molto giovane. Ha i capelli riccioluti, ma rasati ai lati e una leggera barba.
-Jorge! Da quanto tempo che non ti fai vedere!- Esclama Carlos.
-Eh, lo so. Ti chiedo scusa! Ma ultimamente ho avuto da fare!- Dice guardando Tini, gesto che Carlos coglie all’istante, mentre lei non ci fa molto caso.
Il signore la guarda da testa a piedi, come per capire chi è. Poi guarda la sua mano intrecciata a quella di Jorge ed allora annuisce.
-Ah! Tu devi essere Martina! L’ultima volta che Jorge è venuto qui non ha fatto altro che parlare di te!- Ridacchia lui.
-Molto piacere!
-Sei molto meglio di come ti ha descritto! 
-Posso chiederle una cosa?- Gli chiede.
-Certo! Ma solo se mi dai del tu.
-Sì, scusami! Comunque… Cos’è che diceva di me Jorge? 
-Tini!- La critica il ragazzo.
-Che c’è? Lo voglio sapere!
-Ma che t’importa? Dai, andiamo al tavolo che è meglio.
-No! Fermo!
-Diceva solo che sei bellissima e che ti ama. Ma molto probabilmente te lo dice anche ora.- Interviene Carlos.
-Quand’è l’ultima volta che sei venuto qui?- Chiede la ragazza ad Jorge.
-Prima dello show.- Risponde.
-Prima dello show?
-Sì. Prima dello show. Adesso andiamo.- È… imbarazzato.
-Carlos a me porta la solito aranciata. Tu cosa vuoi?- Jorge ordina.
-A me una limonata, grazie mille.- Risponde alla sua domanda.
Si siedono ad uno dei tavoli vicini.
-Si può sapere perché ti sei imbarazzato tanto?
-Non mi sono imbarazzato.- Subito si mette sulla difensiva.
-E invece sì.
-No!
-Sì!
-Ho detto no!
-Jorge non ti devi imbarazzare. Eri dolcissimo e tutt’ora lo sei!
Lui sorride.
-Ok, ma ora smettiamo di parlare di questo e, invece, dimmi quel che mi devi dire.
-Ok, allora, ero in mensa con Brenda e…- Si interrompe, guardando altrove.
-No! Ma quelli sono Angela e Galindo?- Chiede scioccata ma allo stesso contenta.
-Sì, e allora? Non c’è niente di strano.
-Aspettami qui!
Martina si alza, lasciando il povero Jorge da solo (lol). Si avvicina al tavolo dei due che continuano a parlare tranquilli, ma la realtà è che si sono accorti benissimo della presenza di Tini e di Jorge, già dalla loro entrata nel bar.
-Angie!
-Tini!
-Professor Galindo…- Lo saluta con un cenno della testa.
-Senti, mi chiedevo un po’… Perché questa sera non vieni a cenare a casa? Ci saranno anche Jorge e Ana, sai la loro casa si è allagata e quindi staranno da noi per una settimana. Vabbè, accetti l’invito?- Chiede velocemente.
-Ehi! Frena!- Ride Angela, mentre Pablo continua a guardare gli sguardi che lei si scambia con Martina. Oramai la donna gli ha detto tutta la verità. 
-Jorge ed Ana si sono trasferiti a casa Stoessel?
-Già!
-E scommetto che tu sarai contenta…- Sorride la donna.
-Contenta? A dire poco! Voglio dire, avrò Jorge a casa 24 ore su 24!
La Saramego sorride.
-Già, ma adesso, vorrei farti notare che Jorge, nonché tuo fidanzato, ti sta aspettando lì. Quindi dovresti andare da lui.
-Jorge può aspettare. Io non me ne vado di qui fino a quando non accetti il mio invito.
-Io veramente, adesso sto con Pablo…
-Prima di tutto ceniamo tra almeno due ore. E poi aggiungere due posti non sarà un problema. Quindi vi invito entrambi! Non potete dire di no.
-Per me non ci sono problemi.- Afferma Pablo.
-Perfetto! Allora vi aspetto entrambi a casa!
-Io in realtà non ho ancora…- Angela viene interrotta.
-A dopo!- Esclama Tini prima di allontanarsi e tornare al suo tavolo, dove Jorge l’accoglie con un sorriso.
-Cos’hai fatto tutto questo tempo?- Chiede lui.
-Stasera abbiamo due ospiti a cena!
-Parli di Galindo e Angela?
-Esatto!
Arrivano le bibite.
-Come mai li hai invitati?
-Non potevo?
-No, vabbè, figurati. Ma tuo padre lo sa?
-Glielo dirò quando arriveremo a casa.- Dice Tini iniziando a bere la sua limonata.
-Ok, adesso mi dici quella cosa…
-Sì! Hai ragione! Ero in mensa con Brenda, stavamo pulendo ed abbiamo iniziato a litigare…- Bevo un po’ di limonata dalla cannuccia.
-Tutto qui? Mi hai messo in ansia per questo? Ma se litigate tutti i giorni?- Si lamenta.
-Fammi finire! Abbiamo iniziato a litigare e mi sono stufata! Gliene ho dette quattro!
-Cosa le hai detto precisamente?
-Che ho i miei problemi, che lei non sa niente… Insomma, la sai la storia, no?
Ridacchia.
-E lei?
-Lei… Mi ha chiesto scusa!
Per poco Jorge non sputava l’aranciata.
-Cosa?
-Hai capito bene! Anche io ci sono rimasta di sasso. “Brenda che chiede scusa?”
-Devi aver fatto un discorso molto toccante…
-Le ho detto solo la verità! Ma comunque non so se crederle o meno. 
-Vedremo quel che succederà, no?
-Vedremo…

***

-…Ricordo che Jorge e Tini stavano insieme!- Dice Angela ricordando i vecchi tempi, quando Maria era ancora viva.
La cena è ormai finita e la ‘dolce famigliola’ è in soggiorno a parlare del più e del meno.
-Oddio, ‘stavano insieme’ è un’espressione troppo grande. Avevamo solo tre anni! Io non lo ricordo nemmeno!- Esclama Jorge facendo ridere tutti.
-Ragazzi sono le 23:00. Non è meglio che andiate a dormire?- Chiede Felipe.
-Ma andiamo papà! Facciamo così: rimaniamo un altro po’ qui e domani niente scuola!
-Come niente scuola!? Di sopra, filate!

Martina alza gli occhi al cielo, e dopo aver salutato tutti, i due salgono di sopra.
Appena entrati in camera, Jorge chiude la porta alle sue spalle, si avvicina a Tini e la ‘butta’ sul letto. Si stende su di lei. Il tutto molto velocemente.
-Jorge!- Martina è sorpresaa.
-Stavo pensando… Potremo riprendere a fare quello che abbiamo interrotto ieri.- Dice con voce sensuale.
-Mh, proposta allettante!
-Quindi accetti?
-Come potrei rifiutare?- A queste parole, il ragazzo si fionda sulle labbra di lei.
Le sbottona i primi bottoni della camicia, poi si ferma, ma non è come le altre volte. Si alza solo per chiudere la porta a chiave. Quando si volta, osserva la sua ragazza che intanto si è messa seduta. Guarda la sua scollatura, decisamente eccessiva a causa dei bottoni sbottonati. Non avrebbe ancora resistito ancora per molto. 
Si riaccascia su di lei e riprende a baciarla. 
-Per sicurezza.- Le sussurra, in un modo troppo sensuale per Tini. Vuole praticamente farle perdere la testa, ma non sa che è già riuscito nel suo intento.
Jorge continua a sbottonarle la camicia, questa volta arrivando fino alla fine. Poi gliela sfila. La guarda. "Oh, cazzo". Pensa. Un corpo senza imperfezioni. Troppo perfetto. Adesso c’è solo quel reggiseno nero di pizzo a coprirle il petto. Ha un desiderio tale di toglierglielo, ma non può. Non vuole che la loro prima volta sia così. Quella notte dovrà essere perfetta. E soprattutto, non dovranno esserci persone al piano di sotto. Jorge, per questa sera, si limiterà ad osservarla e a pensare a quel giorno tanto perfetto, bramando e sognando il corpo di Martina.
La sta guardando da decisamente troppo tempo. Tini abbassa lo sguardo, arrossendo leggermente.
-Sei stupenda.- Le sussurra all’orecchio.
Lei sorride, poi riprende a baciarlo, come se quello che stesse facendo sia aria per lei. Ha bisogno di lui, dei suoi baci, delle sue carezze, e sì, vuole fare l’amore con lui. Ormai è pronta.
-Tini, forse è meglio che vada.- Dice lui, alzandosi, ma lei lo blocca immediatamente, facendolo riaccasciare accanto a lei.
-Perché te ne vuoi andare? Non te l’ho chiesto io! Avevamo detto che…- Jorge la interrompe.
-Sì, lo so! Ma questa volta è diverso! Voglio andarmene perché non sono sicuro che riuscirò a fermarmi tra un po’.- Spiega, facendo ridere lei che, una volta essere tornata serie, si stende su di lui.
-Voglio fare l’amore con te Jorge.
Jorge rimane sorpreso, non se lo aspettava, ma poi torna sulla Terra e sorride.
-Anche io voglio fare l’amore con te, ma non è questo né il luogo né il momento. Ti ricordo che di sotto ci sono degli ospiti.
-Già, forse hai ragione.
-Quando saremo soli soletti, magari succederà.
-Ti amo.
-Anche io, ma ora, davvero, togliti da sopra di me. Sei troppo sexi e potrei cominciare a rispogliarti da un momento all’altro.
La ragazza ride.
-No! Io non sono sexi.
-Il mio ‘amico’ dice il contrario però!
Solo ora Tini si rende conto che una cosa dura preme sulle sue cosce. "Oddio." Adesso è imbarazzata.
-Forse è meglio che vai…- Dice cercando di non ridere.
-Ti amo.
-Anche io.
Jorge esce dalla stanza. 
Tini si cambia e si addormenta abbracciando il cuscino che ha ancora il profumo del suo amato Jorge.

 

*Angolo autrice*
Ehi ehi ehi!! Salve salvicchio!! Allora, piaciuto il capitoletto? Purtroppo con la scuola in settimana posso scrivere pochissimo e, quindi, solo adesso l'ho finito. Adesso commentiamolo un po' shallallala ahah
Mumble mumble... È molto Jortinoso *-* awwww ma andiamo con calma calmicchia (Ma che cazz..? lol) La prima scena è stata quella tra Brenda e Tini. Tini si è sfogata, aveva quelle cose dentro da tempo e le ha cacciate tutte fuori, forse con la persona sbagliata, maaaaa la nostra Brenda le ha chiesto scusa. Ma come? Brenda? Così rovini tutti i miei piani lol
La piccola scenetta in palestra, Jorge sudato ascoasidvhco8ayvgnayuv Sclero, ok.
Poi Poi Poi.... Scena Lodoggero. Lodo chiede consiglio a Ruggero e ci scappa anche un bacio ahia. E adesso che succede? Bho... lalalalalala
Veniamo a conoscenza del bar "Blanco" lol (L'idea del nome mi è venuta perché nella mia città c'è un bar che si chiama così xD lol) Carlos è amico di Jorge e bla bla bla 
Pablo viene a conoscenza di quello che è successo tempo prima e della vera identità di Angela. Sempre più persone lo sanno ad eccezione nostr.. cioè, vostra e di Tini. Sfigati. No vabbè, scherzo. Io vi aime. Dovete aspettare ancora un pochino per saperlo.
Infine abbiamo la scena Jortini da sclero. Io ho riso come una matta mentre la scrivevo ahah "l'amico" di Jorge è desideroso di Tini ahah Non è niente di volgare, eh.. È una cosa naturale u.u
Okkeeeeey Adesso voglio che voi commentiate il capitolo!! Recensite!! Qualcuno ha parlato di recensione? ahah  
Ringrazio chi ha recensito i capitoli precedenti e chi ha messo la FF tra seguite/ricordate/preferite! A voi vi amo ancora più! Shalla non è vero, ma ve lo faccio credere così recensite ahah Sono furba u.u
Okkkkkkkkkkkeeeeey Questo è il mio Twitter per qualsiasi cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Ah, un'altra cosa. Credo che la FF avrà intorno ai 30 capitoli, quindi c'è ancora un po' di tempo :D 
Al prossimo capitolo un bacio a todoss
Smack Smack

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Capitolo 20
*** Chapter Twenty ***


Jorge e fuori scuola con Xabi e gli altri. Non fa altro che pensare alla sera precedente: lui steso su Tini, lei in reggiseno… Si sta praticamente torturando con queste immagini. Inizia a cercarla con lo sguardo e quando la trova, non può far altro che sorridere. La ragazza sta ridendo, molto probabilmente per qualche battuta stupida di Lodo, o per qualche insulto sarcastico di Lucia. Jorge abbassa il capo, sorridendo ancor più. Se la persona che ami sta bene, stai bene anche tu. È proprio vero.
Ricomincia a squadrarla da capo a piedi, mordendosi il labbro inferiore.
-Jorge, ehi!- Lo scuote leggermente Xabi, allontanandosi dagli altri.
-Mh, cosa?- Finalmente inizia a guardarlo, distogliendo lo sguardo dalla sua fidanzata.
-Invece di spogliarla con gli occhi ogni giorno, perché non glielo dici che vuoi farlo con lei?- Chiede con un sorriso divertito.
-Ma di che parli?- Fa il finto tonto Jorge.
-Di Tini. Si vede lontano un miglio!
-Davvero si vede così tanto?
-Sì!- ride Xabiani.
-Be’, comunque ieri ci siamo quasi arrivati…
-Cosa? E me lo dici così? Ma soprattutto, perché ‘quasi’?
-C’erano più o meno sette persone al piano di sotto tra cui i nostri genitori. Non mi sembrava il caso.
-Se non ci fossero state persone al piano di sotto, credi che l’avreste fatto?- Chiede Xabi con la curiosità al massimo.
-Credo proprio di sì. È stato durissimo andarmene da quella stanza.
Xabi ride.
-Voi da quanto tempo state insieme?
-Da più o meno tre settimane.
-Quindi tra poco più di una settimana fate un mese… Ho un’idea!
-Quale?
-Sicuramente devi organizzare qualcosa per il mesiversario, no?
-Sì…- Dice Jorge ancora non capendo il piano dell’amico.
-Magari qualcosa di romantico, solo voi due e poi… Zack! Sarà il momento perfetto!
-Sai una cosa? Mi hai dato un’idea perfetta Xabi!
-Davvero? Ne sono contento!
-Sarà meraviglioso! Adesso però voglio fare io una domanda a te…
-Dimmi tutto!
-Come mai stai evitando Lodovica?
-Evitando? Ma non è vero!
-No? Ieri, dopo l’allenamento è venuta a cercarti e tu ti sei nascosto sotto al carrello del bidello… Questo come lo chiami? Rispondi solo a una domanda: ti vedi con un’altra Xabi?
Xabiani sospira. Non può nascondere niente al suo migliore amico. Annuisce.
-Cosa? La stai tradendo!? Xabiani!- Il suo tono è serio e arrabbiato, ma cerca comunque di non urlare.
-Jorge, ti prego… Non l’ho voluto io! Cioè sì… Ma è successo tutto all’improvviso! Mi sono innamorato di Mercedes e…- Jorge lo ferma.
-Mercedes? Quella Mercedes?- Jorge quasi sbianca a sentire quel nome.
-Sì, quella Mercedes!
-Glielo devi dire Xabi! Non volevo arrivare a tanto, ma se non lo farai tu, lo farò io.
-No, Jorge, ti prego! Mi serve del tempo!
-Tempo? Quale tempo, Xabi? La stai solo facendo soffrire così!
-Il fatto è che Mercedes è amica di Lodovica e.. Non vorrei che litigassero…
-Be’, dovevi pensarci prima di innamorarti! Adesso è troppo tardi.
Suona la campanella.
-Pensaci bene Xabi! Prima che sia troppo tardi! Capisci chi ami veramente e poi tronca con l’altra! Una delle due dovrà soffrire! Non puoi evitarlo! E sicuramente litigheranno!- Gli suggerisce il caro amico Jorge prima di avviarsi verso l’entrata.
Anche Xabiani stava andando verso la sua aula pensando alle parole del suo amico, quando una voce lo fa distogliere dai suoi pensieri.
-Xabi!!
-Dimmi Ruggero.
-Ehm, senti.. Devo dirti una cosa importante… Dopo la scuola, sul retro. Ok? Perfetto!- Ruggero non gli lascia neanche il tempo di proferire parola e se ne va con il sorriso sulle labbra.
-Dopo scuola. Sul retro. Ok…- Ripete Xabi allontanandosi.
Mentre si incammina verso la sua classe, l’italiano manda un messaggio a Lodo.
Xabi ti aspetta sul retro dopo le lezioni ;)

***

Martina è appena entrata in classe, in compagnia di Lodo. Vede il suo Jorge seduto all’ultimo banco, che le sorride da lontano, indicandole il posto accanto a lui.
Con un sorriso, Tini si avvia verso il banco, ma viene quasi immediatamente fermata.
-Stoessel, dove crede di andare? Primo banco, forza!- La Sinneghan ha una capacità di farla innervosire pari a 10000.
Esegue gli ordini.
-Vedo che non ha seguito il mio consiglio!- Esclama Tini quando ormai tutti sono entrati.
-Cosa intende dire?
-È ancora tutta incazzata! Gliel’ho detto! Uno scopa-amico può aiutarla!- Sorride soddisfatta Tini, facendo ridere la classe.
La Sinneghan cerca di mantenere la calma.
-Io non sono arrabbiata!
-La vena che le pulsa sul collo dice il contrario, però.- Dice Tini indicando il collo della signora.
-Stoessel, fuori! Immediatamente!- Urla quasi la professoressa.
-Così mi fa solo un piacere, lo sa questo, vero?- Ride Tini alzandosi. –Arrivederci!
Tini esce dall’aula. Questa Sinneghan è veramente insopportabile!
Oggi è Sabato e, per fortuna, si fanno solo tre ore. Nel pomeriggio ci sarebbe stata la prima partita di campionato e voleva fare qualcosa per il suo Jorge.
Entrò nella sala d’arte dove vide la professoressa Candal sistemare delle cose nell’armadietto.
-Professoressa…
-Martina, dimmi pure.- Anche la Candal è dai modi gentili e dà del tu agli alunni.
-Posso prendere un po’ di cose per fare un cartellone?
-Certo! Per cosa lo devi fare?
-Per la partita di questa sera!
-Se vuoi ti do una mano! Io ho solo l’ultima ora e ne stavo approfittando per dare una sistemata, se ti serve aiuto…- Tini la interrompe.
-No, non si preoccupi. Faccio da sola!
-Sei sicura?
-Sicura! E.. grazie mille!
Prende vari oggetti: un cartellone verde, uno rosso, pennarelli, pastelli, matite, gomme, vernice e chi più ne ha più ne metta.
Dopo circa un’ora e mezza finisce. La Sinneghan ha lezione per due ore il Sabato. Un vero strazio!
Tini è soddisfatta del suo lavoro: una palla di basket disegnata e colorata con la vernice in alto a destra, la scritta “Ti amo” in alto a sinistra, e la scritta rossa di cartoncino “Sei il migliore!” padroneggia il centro. Infine, con il pennarello nero, in basso a sinistra c’è la scritta “By Tini”.
È convinta che la squadra vincerà alla partita di questa sera e ovviamente crede che sarà grazie ad Jorge e questo è il motivo della scritta.
Un’ora e mezza passata perfettamente!

***

SOTTOFONDO: https://www.youtube.com/watch?v=5anLPw0Efmo
Xabiani è sul retro della scuola, proprio come detto da Ruggero. Gli allenamenti inizieranno tra mezz’ora, poi ci sarà un break e si riprenderà con il riscaldamento alle 18:00, un’ora prima della partita.
-Xabiani!- Xabi sente una voce femminile chiamarlo, una voce che conosce fin troppo bene…
-Lodo.- Dice sorpreso. –Ecco, io ora devo andare. Devo vedermi con Ruggero, ciao.- Dice velocemente. Nervi al massimo.
-No, Xabi!- Lo ferma lei per un braccio. –Ho chiesto io a Ruggero di farti venire qui! Devo capire che ti prende!
-Io? Io non ho niente, davvero! Ora devo andare!
-Xabi non puoi evitarmi per tutta la vita! Cosa ti prende? Ti prego dimmelo!
-Lodo, io…- Sta cercando una scusa, ma no. Non può più mentirle. Deve farlo per lei, per lui e per Mechi. –..io credo che sia arrivato il momento di finirla.
-Di che parli?
-Di noi, Lodo. Io credo di non amarti più come prima… Mi dispiace.
Le prime lacrime iniziano a scendere sul volto di lei, anche se dentro di lei, in fondo in fondo, sa che lei vuole e prova la stessa cosa.
-Rispondi solo ad una domanda, Xabi: c’è un’altra?- Chiede cercando di trattenere i singhiozzi.
Xabi si limita ad abbassare il capo. Non riesce a proferire parola. Sa di averla delusa, e questo lo distrugge. Gli fa male. Non vuole che lei soffra, figuriamoci se a causa sua. Lodovica ha sempre saputo risollevargli il morale quando era a terra, riusciva a farglielo portare al “cielo”. Solo con una risata gli risollevava la giornata. A lui sono sempre piaciuto le feste, ma è sempre stato, in fondo un tipo calmo, anche solitario a volte. Lodovica è riuscita a fargli capire che la vita è troppo breve per passarla da soli, che bisogna sempre pensare che, da un giorno all’altro, sarebbe arrivato qualcuno che avrebbe cambiato la sua vita, che lo avrebbe salvato da quella triste e solitaria. Lodovica è arrivata e lo ha salvato. Lodovica. Quel nome che è riuscito a farlo innamorare, ma forse, non era amore, era riconoscenza. Sì. Xabiani le sarebbe stato riconoscente per tutta la vita. È riuscita a portare il sole dove prima c’erano solo nuvole. Grazie a lei è entrato nella squadra di basket, che poi ha scoperto essere la sua passione; grazie a lei ha conosciuto Jorge, il suo migliore amico; grazie a lei ha ripreso a sorridere, prima pensava troppo a quella ragazza dai capelli biondi, che aveva conosciuto il primo anno, il primo giorno, alla prima ora, in aula di chimica; grazie a lei era riuscito a dimenticare Mercedes. Ed ora eccola lì. Quella ragazza che ha fatto tanto per lui, tanto forte, tanto paziente, sempre solare, sorridente, è davanti a Xabiani con il capo chino, gli occhi umidi e i pugni serrati.
-Lodo ti prego…- Xabi le tocca la spalla sinistra, ma la ragazza si ritira subito.
-Non toccarmi. Chi è, Xabi? Ti prego, dimmi chi è!- Ormai è scoppiata in un pianto liberatorio.
Proprio in questo momento arriva Mercedes, correndo all’impazzata, facendo svolazzare i boccoli biondi.
-Xabi!- Il suo sguardo si posa su Lodovica. –Gliel-gliel’hai d-detto?- Balbetta.
Lodovica alza gli occhi. Ha capito. Mercedes sa. Sa chi è. E lo ha capito anche lei. Mercedes, una delle sue migliori amiche, l’ha tradita. Si sente delusa da due delle persone più importanti della sua vita. Inizia a correre, senza una meta. In questo momento non vorrebbe esistere. Non vorrebbe essere da nessuna parte. Vorrebbe buttarsi giù da un ponte per farsi scivolare addosso tutti i problemi, come se una folata di vento riesca a portarli via. Vorrebbe non esserci cascata. Vorrebbe non essersi innamorata di quel ragazzo che sbavava dietro alla sua amica Mercedes. Forse, vorrebbe non aver mai conosciuto Mercedes. Forse, adesso non starebbe così male. Forse, sarebbe riuscita a superare tutto, da un giorno all’altro, se Mechi non fosse entrata a far parte della sua vita.
Ha bisogno di piangere, di sfogarsi. Ha bisogno di un abbraccio, di carezze, ha bisogno di una persona.  Ha bisogno di Ruggero.
STOP SOTTOFONDO

***

La partita di basket è appena iniziata. Martina, Felipe, Ana, Olgo, Roberto e Angela sodo seduti in prima ‘fila’. Tutti hanno qualche gadget della squadra, come un cappellino, una sciarpa o una bandiera. Tini, inoltre ha il cartellone che ha preparato questa mattina con tanta cura per il suo fidanzato.
-Blanco ha la palla. La passa velocemente a Sanchez, per voi fare uno scatto verso il canestro. Sanchez gli restituisce la palla, e… Canestro!- Afferma il telecronista.
Esultano! Jorge ha fatto l’ennesimo canestro. È davvero bravissimo.
Passano ancora i minuti, scorrono velocemente. Martina sente l’adrenalina scorrerle nelle vene.
-Ormai mancano gli ultimi quindici secondi. Per ora i Vodkal stanno vincendo per un punto! Ma i Wickets sicuramente non si arrenderanno e cercheranno di sfruttare al meglio i quindici secondi rimasti.- Dice ancora la voce che fuoriesce dall’altoparlante.
C’è un time-out. Le squadre si riuniscono vicino alle panchine, a cerchio.
-Allora, ragazzi! Siamo un punto sotto ma ce la possiamo fare. Dobbiamo credere in noi stessi, nelle nostre capacità e nella squadra!- Inizia Jorge..
Dopo circa due minuti si torna in campo.
Jorge riesce a prendere la palla dalle mani avversarie, e la passa a Xabi che sembra essere attento sulla partita, nonostante quanto successo questa mattina con Lodovica.
Ancora uno scambio di passaggi e poi Jorge si trova con il pallone. È a sette metri di distanza dal canestro. Non riuscirà ad andare più avanti con il pallone, davanti a lui la squadra avversaria sembra un esercito pronto ad attaccare, ma anche a difendere. Deve tirare.
5… Il tempo scorre. 
È titubante, ha paura di non farcela e deludere la squadra.
4… Manca poco. Ha paura, ma poi la sente. La sua voce. Martina.
-Forza, Jorge!- Urla la ragazza.
3…  Quella frase gli ha dato una forza inspiegabile. È come se fosse, in un qualche modo, rinato. È strano come una semplice frase, detta dalla persona giusta, possano cambiarti da un secondo all’altro.
2… Jorge si decide a tirare. La palla raggiunge il canestro. Il tiro è preciso, ma la sfera inizia a roteare.
1…  Il pubblico presente incrocia le dita, mentre il cuore di Jorge parte all’impazzata.
0… Il fischio della fine e l’ingresso del pallone nel canestro. Due cose all’unisono. È come se tutto intorno ad Jorge si fosse spento, va tutto a rallentatore, silenzio. Non sente niente. Guarda verso il tabellone. Vodkal: 63 Wickets: 65. Ce l’ha fatta. Ha vinto. Tutto si riaccende. Si sente portare in alto dalla squadra, che iniziano a farlo saltare sulle loro spalle.
-Chi vince?- Urla Jorge con il braccio proteso verso l’alto e il pugno chiuso.
-Wickets!- Urla il pubblico e la squadra in coro.
-Chi vince?- Urla ancora.
-Wickets!- Riceve la risposta.
Quando lo fanno scendere è tutto un fremito. Sente i brividi scorrergli lungo la schiena. Ha vinto. La prima partita. La più importante del campionato, anche più della finale.
Si sente abbracciare da dietro, da due braccia esili, ma allo stesso tempo forti. È la sua Tini.
-Amore!- Si volta verso di lei.
-Ah, Jorge sei stato grande!- Esclama lei, entusiasta.
-Be’, sì. L’ho ammetto!- Si vanta lui.
-E sei anche modesto, eh!- Scherza, invece, lei.
-Questo è per te!- Dice, cambiando discorso.
Jorge afferra il cartellone dalle mani della fidanzata, ancora arrotolato. Toglie l’elastico e lo apre. Rimane sbalordito. La palla da basket, la scritta al centro…
-Ti piace?
-È bellissimo!- Sorride lui ancora guardandolo. Quel ‘Ti amo’ in alto a sinistra è sicuramente la parte più bella. –Ma sei tu la migliore.- Dice avvicinandosi a lei e abbracciarla. Si guardano negli occhi, per poi baciarsi dolcemente.
-Ti amo, Tini. Più della mia stessa vita.


*Angolo autrice*
Ehi Ehi Ehi!! Anche se con un po' di ritardo, ecco il capitolo 20! Vi è piaciuto babbani? Spero di sì, anche se a me l'unica parte che mi è piaciuta è quella col sottofondo (è fondamentale, guai a voi se leggete quel pezzo senza sottofondo. Vi ammazzo. lol)
Però, andiamo per gradi!
Per prima cosa.... Aspettate, cosa succede per prima cosa? lol Ah, sì! Xabi e Jorge. Jorge fantastica sul corpo si Tini... Ma che baldracco pervertito che abbiamo qui! In più Xabi gi dà un'idea per il mesiversario *-* Che idea sarà? Ma, soprattutto, Jorge riuscirà a fare 'quello che vuole fare' con Tini? Ehi, porcelline (lol) state iniziando a pensare male, vero? ahahah sclero.
Okk, cambiamo scena. Tini fa le solie battute sarcastiche con la Sinneghan! ahia, la vipera la caccia fuori, ma Tini trova qualcosa da fare! Il cartellone per Jorgito @-@ aaaw Ma che doclezzaaaaa
Lodo-Xabiani-Mercedes. Eccoci arrivati alla scena che mi è piaciuta. Sono riuscita in un qualche modo ad esprimere cosa provono Xabi e Lodo e credo di esserci riuscita abbastanza bene, maaaaaa a giudicare siete voi quindi mi aspetto delle recensioni, eh!
Infine infineeeee Abbiamo la partituzzaaa. Premetto che io di Basket non ci capisco una mazza! Ho inventato tutto quello che ho scritto e, se avete notato, non ho usato parole tecniche o 'del campo' lol. I Wickets vincono!! Eh, sì, lo ammetto: ho chiesto il nome in prestito ad High School Musical lol. E poooooi, infine infine infine infineeeee, abbiamo una piccola scenetta Jortini. Tini gli dà il cartellone e poi quella frase di Jorge alla fine *-* Ah, e non dimentichiamoci che lui ha avuto il coraggio di tirare grazie a lei, eh! Sono troppo dolciosiiii!!! In questo capitolo niente Brenda e niente Diego, niente Stephie, niente Michael.. La situazione sembra bella per gli Jortini. Accemto il 'sembra'. Che Brenda stia ancora bramando contro quei due O.o? E chi lo sa, apparte me? ahah
Okkkkkkkkkkk, ditemi cosa ve ne pare del capitolo in una bella recensiosetta, gracias. E adesso mi volatilizzo perché l'angolo autrice sta diventando più lungo del capitolo, lol
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Tanti besosss!!

Smack Smack.

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Capitolo 21
*** Chapter Twenty-One ***


Lodovica ancora non può credere a quello che le è stato rivelato, non può credere che la sua ‘amica’ Mercedes le abbia mentito per tutto quel tempo.
Bussa con foga alla porta di casa Pasquarelli. Per fortuna è Ruggero ad aprirle, sembra sia solo in casa. Lodovica si butta praticamente tra le sue braccia. Ha bisogno di lui più che mai in questo momento. Il ragazzo sembra aver intuito la situazione e con il tacco del piede sinistro chiude la porta alle sue spalle, continuando a stringere Lodovica. Gli si stringe il cuore a sentire piangere la ragazza che ama, che ha sempre amato, che fino a qualche settimana prima spiava durante l’orario di pranzo, che ha sentito cantare una volta in una lezione di musica. La sua voce. Quanto gli può piacere la sua voce? Fin troppo. La voce di cui si è innamorato al primo ascolto, quella stessa voce, adesso non riesce ad uscire dalla ragazza che ama. Al contrario, dalla sua gola escono solo gemiti, di dolore, di rabbia, o anche di aiuto.
-Lodo, ti prego, calmati…
Lodovica si stacca lentamente da lui e inizia ad asciugarsi le lacrime con la manica destra del maglioncino che esce di poco dal cappotto.
-Scusa, che stupida che sono.- Sorride amaramente. –Forse è meglio che vada.
Una stupida. Già. Si sente una stupida perché sta piangendo per qualcuno che non la merita, che non la ama; si sente una stupida perché sta piangendo per qualcun’altro che invece l’ha tradita, che l’ha usata; e infine, si sente una stupida perché ha chiesto di farsi asciugare le lacrime ad un ragazzo che conosce a malapena, ma che le fa provare emozioni incredibili. 
-Non sei una stupida…- Sorride Ruggero, prendendole il viso tra le mani e asciugandole gli occhi umidi con i pollici. –Sei ingenua, puoi essere irresponsabile, a volte hai la testa tra le nuvole, ma no: non sei stupida.
-Come fai a dire questo se ci conosciamo da così poco?
Lui abbassa il capo sorridendo.
-Ti va di raccontarmi quello che è successo con Xabi?- Le chiede.
-Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda, Pasquarelli!- Dice lei. Senza neanche accorgersene ha smesso di piangere, le lacrime hanno lasciato spazio ad un sorriso smagliante, cosa che però Ruggero ha colto. È contento di riuscire a farle quest’effetto.
-Andiamo in cucina. Così ne parliamo davanti a una bevanda fresca.- Ruggero ignora quello che gli è stato appena detto e si avvia in cucina.
-Ruggero!- Protesta lei.
-Vieni!- Urla il ragazzo dalla cucina.
Lodovica alza gli occhi al cielo, sorridendo. In neanche trenta secondi Ruggero le ha fatto cambiare l’umore. Lo conosce da così poco eppure lo ama, ormai ne è sicura.

***

Martina è seduta sul divano di casa Sanchez con un cocktail alla fragola analcolico tra le mani. Si sta dando una festa, per la vittoria dei Wackets. Jorge è occupato a parlare con degli amici e lei preferisce stare sul divano ad aspettare, ma non mancano gli sguardi dolci tra i due ogni tanto.
Un ragazzo alto, capelli biondi, occhi marroni chiaro, le si siede accanto.
-Mi sembri annoiata.- Dice lui, per attaccare il discorso.
-Chi? Io? No..
-Sicura? Che ne dici di ballare un po’? Così ti distrai.
-No, non preoccuparti…- Gli risponde.
-Comunque mi sembra di averti già vista… Ma non mi viene il posto…- Continua lui.
-No, non ti conosco proprio.- Sorride leggermente Tini, dopo averlo squadrato un po’.
-Io invece ti dico di sì.. Ci siamo visti nei miei sogni migliori.- Tini uno più sbruffone di così non poteva trovarlo.
-Ah, sì! Nei miei incubi peggiori!- Dice lei, infastidita.
-Colpito e affondato!- Esclama lui, ridendo un po’ imbarazzato.
-Scusami, se non ti disturbo, vorrei parlare con la signorina.- la voce di un ragazzo li interrompe. 
-Mi dispiace, ma siamo occupati!- Lo scocciatore interviene, voltandosi verso il nuovo arrivato. Sbianca quasi dopo averlo visto.
-Che c’è? Adesso non fai più tanto lo sbruffone?- Ride. –Senti, si dia il caso che la ragazza è la mia fidanzata! Smamma!- Dice Jorge con tono autoritario.
-Ehm, scusa!- Il ragazzo subito corre via, spaventato conoscendo Jorge.
-È possibile che non ti possa lasciare sola un minuto?- Chiede Jorge esasperato, sedendosi accanto alla fidanzata. Quest’ultima scrolla le spalle.
-Dovrei attaccarti un cartello in fronte con su scritto “Proprietà privata!”- Sembra quasi serio.
-Sei fin troppo geloso, Jorge!- Ride.
-Non sono geloso! È solo che sei mia e nessun’altro deve toccarti!
-Che hai detto?
-Che nessuno deve toccarti..- Risponde.
-No. Prima.
-Che non sono geloso…?
-No, dopo.
-Che sei mia!
-Ah, allora lo sai!- Dice prima di baciarlo, lei. –Solo tua Jorge, solo ed unicamente tua. Non preoccuparti, hai capito?
Jorge sorride.
-Ti amo.
-Ti amo.- Sorride Tini.

***

Jorge e Tini rientrano in casa all’1:00, credendo di non trovare nessuno sveglio, ma a quanto pare si sbagliavano. Felipe ed Ana, infatti, sono in soggiorno.
-Tini, Jorge…- Felipe inizia a parlare.
-Andiamo, papà! Avevi detto che potevo tornare a che ora volevo, basta che era entro le 3:00!- Martina parte con la difensiva.
-Non vi vogliamo parlare di questo. Forse è meglio che vi sedete.- Informa Ana.
Jorge ha quasi timore per quello che Ana e Felipe devono dire. Che vogliano parlare a Tini di Angela? Probabilmente no… Ci sarebbe stata anche lei, e sicuramente la madre gliene avrebbe parlato; è una cosa troppo importante.
-Dite qualcosa! Non teneteci sulle spine!- Urla quasi Jorge.
-È un po’ difficile da di…- Felipe viene interrotto.
-Io e Felipe stiamo insieme!- Esclama Ana.
Entrambi i ragazzi sbarrano gli occhi, sono palesemente colpiti e sconvolti, ma dentro stanno già saltando dalla felicità.
-Ragazzi dite qualcosa, vi prego!
La prima ad alzarsi dal divano è Tini, che corre ad abbracciare il padre.
-Ah, sono così felice!- Esclama lei.
-Davvero?- Chiede Felipe, un po’ stupido.
-E me lo chiedi, papà? Sono felicissima!- Esclama prima di abbracciare anche Ana.
-Adesso ti devo chiamare ‘Mamma’?- chiede divertita.
-No, no! Chiamami Ana come fai sempre!- Sorride, per poi riabbracciare la figliastra.
Anche Jorge si alza dal divano ed abbraccia Felipe, per poi unire nell’abbraccio anche le due donne.
-Ehi, aspettate un attimo! Questo non comporterà cambiamenti al mio rapporto con Tini, vero? Voglio dire, saremo fratellastri. Ma non sarà un problema, vero? No, dico: io e lei continueremo a stare insieme, giusto?- Chiede Jorge, leggermente impaurito dalla risposta.
-Ehi, Jorge! Frena! Non farti problemi! Continuerete a stare insieme!- Lo rassicura Ana e Jorge tira un sospiro di sollievo.
Ormai Tini è la cosa a cui tiene di più, nessuno deve toccargliela o toglierla, potrebbe fare di tutto per lei.

***

Diego e Brenda sono, come ogni sera, in camera di quest’ultima a parlare, a discutere di come è andata la giornata, se ci sono novità o cambiamenti nel loro piano.
-Quindi, se ho capito bene adesso fai finta di essere amica di Tini?- Chiede Diego, seduto sul letto di Brenda.
-Esatto! 
-Ma la cosa non è alquanto inutile?
-Certo che no! 
-Convinta tu…
-Ah, Diego… Ti ricordi del nostro piano?
-Sì…
-Lunedì! Lunedì lo attueremo.
-Non credo che riuscirò a portarmela a letto entro lunedì.
-Così mi deludi, fratellino! E comunque non mi riferivo a quello, ma all’altro piano, quello un po’ più ‘tranquillo’.
-Non so come fai a definirlo ‘tranquillo’- Ride Diego.
-Ricordi? Tante piccole cose formano un problema enorme!- Sorride Brenda.

***

LUNEDI’
-Martina… Martina..- Tini si sente scuotere. Apre leggermente gli occhi.
-Buongiorno amore!- La bacia dolcemente Jorge.
-Che ore sono?
-Le 7:00! È arrivato il momento di alzarsi! Dobbiamo andare a scuola!
-No, dai… Oggi non vengo!- Martina si rigira dall’altra parte.
-Va bene. Quindi nessuna sorpresa!
Tini alza la testa dal cuscino di scatto, mettendosi seduta.
-Quale sorpresa?
-Lo dovevi vedere all'uscita da scuola, ma dato che non vieni…- Jorge si avvia verso la porta.
-Dammi mezz’ora e sono pronta!- Esclama Tini, alzandosi.
-La colazione è sul comodino.- Sorride lui, indicando il vassoio.

***

Martina esce da scuola, impaziente di sapere di che sorpresa parlava il suo fidanzato. Si siede sugli scalini dell’ingresso, aspettando che Jorge esca, quando le si avvicina Brenda.
-Martina!
-Cosa vuoi, Brenda?
-Ho incontrato Jorge prima, ha detto che ti aspetta sul retro.- La informa, sorridendo.
-Ne sei sicura?- Chiede Tini, non ancora fiduciosa nel confronti della ragazza.
-Sì, sicurissima!
-Va bene… Grazie.- Dice Tini prima di allontanarsi.
E la fortuna, per Brenda, vuole che proprio quando Tini è abbastanza lontana Jorge esca da scuola. La Dominguez si scambia uno sguardo con il fratello maggiore, prima che quest’ultimo vada verso il retro.
-Jorge! Ho visto Tini! Mi ha detto che ti aspettava sul retro!
-Che strano… Le avevo detto di aspettarmi qui. Vabè, grazie Brenda.
Jorge si allontana.
SOTTOFONDO: https://www.youtube.com/watch?v=0G3_kG5FFfQ 
Quando arriva sul retro, in 1, in 2, in infiniti pezzi si spezza il suo cuore. Davanti a lui una scena davvero raccapricciante: Tini con le spalle al muro e Diego che la tiene per i fianchi. Ah, si stanno baciando.
Come può avergli fatto una cosa del genere? Tini non diceva di amarlo? Che era sua? Che non l’avrebbe mai lasciato? Che voleva fare l’amore con lui? Tutte palle. Lei adesso è lì, che si bacia con quel viscido di Diego. Lui lo sapeva, sapeva che Diego gliel’avrebbe portata via, sapeva che da un giorno all’altro Tini si sarebbe innamorata di lui, di quel verme, ma lui, Jorge, guardava da un’altra parte. È stato ingannato, ingannato da quegli occhi che sembravano così sinceri quando diceva quelle cose, ingannato da quelle labbra così morbide e piene d’amore quando la baciava, ingannato da quella ragazza che poteva sembrare forte all’apparenza, ma in realtà debole, dopo tutto quello che le è successo. Ma forse lei ha sempre indossato una maschera, forse voleva solo farsi più bella agli occhi di Diego, o magari a quelli di Dean, chissà. Tini è imprevedibile. Se la prendeva tanto quando lui commetteva uno sbaglio, quando, a quanto pare, è sempre stata lei a sbagliare, ad ingannare, già. “Perché?” Perché Tini gli ha fatto una cosa del genere? Perché l’ha tradito? Perché gli ha mentito? Perché l’ha usato? Perché l’ha INGANNATO? Perché?
Gli esce una lacrima, forse due. Diego si stacca sentendo quei gemiti e si volta, soddisfatto.
-Jorge!- Esclama Tini, sembra mortificata.
Il ragazzo fa retro front e inizia a camminare. Tini lo segue.
-Ti prego Jorge, fermati! Lasciami spiegare!- Urla Tini, ma il ragazzo sembra non volersi girare.
Ormai anche lei ha una lacrima che le riga il volto.
Jorge si volta di scatto.
-Spiegare cosa? Che mi hai tradito? Che dicevi di amare me, quando in realtà amavi lui? Che volevi fare l’amore con me, quando in realtà volevi lui? Che eri mia, quando in realtà appartenevi a lui da chissà quanto? Non eri tu quella che diceva che la cosa più importante è la fiducia? Io mi fidavo di te, Martina! Ma tu…- Si interrompe -Martina, cazzo! Perché? Perché lo hai fatto? Perché mi hai tradito? Hai idea di quanto tu mi abbia fatto male? Hai idea di quanto io stia soffrendo in questo momento? Hai idea di quanto io ti ami? A quanto pare non è abbastanza!- Martina decide di lasciarlo sfogare, ma Jorge non ha capito niente. È stato Diego a baciarla, lei non l’avrebbe mai fatto.
-Jorge, io…
-Basta, ti prego! Quello che ho visto mi ha fatto capire tutto! Ami lui! Hai scelto lui! Ok, basta! Fine della storia! Addio!
-No, addio un cazzo, Jorge! Io non amo lui! Io amo te! Come devo fartelo capire? Se io amassi lui, perché perdere tempo con te? Me lo sai dire? Dopo tutto quello che è successo non puoi venire a dire che io amo lui! Tutto ma non questo, Jorge!- Anche Martina decide di sfogarsi. “Ami lui!”… Come gli è saltato in mente?
Il ragazzo abbassa il capo. Tini gli si avvicina.
-Jorge, guardami.- Intreccia la mano destra con quella di Jorge, mentre con la mano sinistra gli alza il capo, per guardarlo negli occhi. –Io amo te! Hai capito?
Jorge ancora una volta abbassa il capo, e ritira la mano.
-Non mi hai sentito? Ho detto basta! Addio, Tini!- Ha il volto cupo.
Martina si morde il labbro inferiore, cercando di trattenere le lacrime, ma non riuscendo nel suo intento.
-Ah, e questi goditeli da sola!- Jorge prende dalla borsa una busta e la getta a terra, prima di allontanarsi.
Martina si abbassa, prende la busta e ne scopre il contenuto: una rosa rossa, una scatola di cioccolatini, e due biglietti del cinema. Non il massimo del romanticismo, ma sarebbe stato sicuramente tutto perfetto, perché ci sarebbero stati lei, lui e il loro amore. Ma ormai tutto è perduto. È troppo tardi.

 

*Angolo autrice*
Ehi ehi ehi!! Ciao chicassss!! Come state?? Io abbastanza bene, dai... Scommetto che adesso mi state mandando bestemmie di ogni tipo, ma lasciamo perdere lol
Partiamo dalla scena Lodoggero *-* Ma non sono dolciosi?? Ruggero ama Lodo da sempre e Lodo ammette a se stessa di amare Ruggero... Ma aw *-*
Poi poi poi! Volevate l'Jorge geloso? Lo avete avuto! Il cartello 'proprietà privata!' ahah 
Quando i due tornano a casa, Ana e Felipe gli rivelano che stanno insieme, e poi c'è il bell'abbraccio di famiglia. Carino, Jorge che si preoccupa del fatto che le cose tra lui e Tini cambino, awaw.
Abbiamo scoperto che Brenda ha mentito a Tini, non le è davvero 'amica', voglio direeeeee. 
Jorge prepara una sorpresa alla sua Tini, ma tutto va perduto, infatti.... Eh, no! L'ultima scena voglio che la commentiate voi! In una bella recensione, magari. 
Okk, fine della storia. Adesso che cosa succederà tra Lodo e Ruggero? Tini e Jorge torneranno insieme? Chi farà l'incidente? Sarà mortale? Ma soprattutto, chi è Angela????
Ciauuuu ragazzi!
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Baci!!
Smack Smack.

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Capitolo 22
*** Chapter Twenty-Two ***


-Niente da fare! Non risponde ancora!- Esclama Ana, in preda al panico.
Sono le 00:45 e Jorge non è ancora rientrato in casa da scuola.
Felipe e Ana cercano di inviargli messaggi e chiamarlo, ma senza ottenere risposta.
Martina è stesa sul divano con lo sguardo fisso sul soffitto bianco. I suoi occhi sono vuoti, non ha emozioni. È come se non fosse neanche preoccupata di quello che potrebbe essere successo a Jorge. In sottofondo sente le voci di Ana e Felipe ma non ci fa molto caso. Sente, ma non ascolta. È come se in questo momento non stesse neanche pensando… Se iniziasse a farlo, avrebbe solo pensieri negativi.
-Martina, dicci la verità. Tu sai qualcosa che noi non sappiamo!- Esclama Ana, avvicinandosi al divano, dove la giovane è stesa. Ma lei non risponde, non le rivolge nemmeno lo sguardo, troppo occupata ad ammirare quel soffitto bianco.
-Martina! Ti prego, rispondimi!- La donna è agitata, ma cerca di rimanere calma.
La ragazza gira lentamente il volto verso destra, guardando la donna. Dissente leggermente con la testa.
Proprio in questo momento si sentono due giri nella serratura.
È come se una scarica elettrica avesse attraversato tutto il corpo di Tini, la quale si alza immediatamente.
La porta si apre e lascia entrare la figura di Jorge, che poi chiude la porta alle sue spalle.
-Jorge, dio mio! Dove sei stato? Mi hai fatto preoccupare!- Ana gli corre incontro abbracciandolo.
-Scusa, mamma. Non si ripeterà più.- Dice il giovane ricambiando l’abbraccio.
-Jorge, la prossima volta avverti.- Afferma un Felipe rigido con le braccia incrociate.
-Sarà fatto Felipe, scusate ancora.- Dice Jorge sorridendo.
Un sorriso, anche un po’ finto, che scopare subito alla vista di Tini, che è rimasta in disparte.
Jorge le dà un veloce sguardo, per poi avviarsi verso le scale ma una voce lo blocca.
-Jorge! Possiamo parlare un attimo? Ti prego.- Martina lo ferma per un braccio.
-Non ho niente da dirti!
-Be’, io sì!
-E io non voglio ascoltarti!
La ragazza lascia la presa. Jorge sale le scale dopo aver esclamato un “Buonanotte”.
Tini abbassa il capo, stringendo leggermente i pugni.
-Tini, che è successo?- Ana le si avvicina.
-Non è successo niente! Lasciatemi in pace!- Urla quasi prima di salire  velocemente le scale e fiondarsi nella sua camera. Per poi scoppiare in un pianto liberatorio.

***

Martina si alza di soprassalto. Incubo. L’ennesimo della nottata. Guarda l’orario: 6:35. Solo 25 e suonerà la sveglia, inutile riaddormentarsi. Si alza dal letto con molta più malavoglia degli altri giorni: sa già che sarà una giornata da dimenticare per via di Jorge.
Scende le scale lentamente per poi entrare in cucina. Jorge è seduto al tavolo con lo sguardo verso il vuoto e una tazza di latte caldo tra le mani; si accorge dell’arriva della ragazza.
-Come mai già sveglia?- Le chiede con freddezza.
Sono uno di spalle all’altro.
-Incubi.- Si limita a rispondere lei, mentre versa il latte nella sua tazza rossa, per poi sedersi alla sinistra di Jorge.
-E tu?- Gli chiede, dopo un sorso di latte.
-Non sono riuscito a dormire…
Ovvio che non sia riuscito a dormire: ha avuto per tutta la notte il volto di Tini in testa… Ha pensato a lei e Diego, insieme. Magari mentre facevano quello che fino a qualche giorno fa lei faceva con lui. Eh, già.. Con questi pensieri non è proprio riuscito a chiudere occhio.
Passano diversi minuti tra silenzio, freddezza e anche un leggero imbarazzo, quando Jorge si decide a parlare.
-Ma adesso mi dovrò subire te e Diego che vi baciate fuori scuola o mi risparmiate lo strazio?- Chiede, facendo comparire un leggero sorriso amaro su volto di Tini e facendole scuotere la testa.
-Sei incredibile…- Commenta lei.
-Come?- Non si aspettava questa risposta.
-Come devo fartelo capire che io amo solo te? Ieri è stato Diego a baciarmi! Brenda mi ha detto che mi aspettavi sul retro e invece è arrivato lui. Be’, il resto lo sai già.- Dice convinta.
-Non mi sembrava che a te non piacessero quelle ‘attenzioni’ che Diego ti stava dando. Anzi, mi è sembrato che il bacio ti sia piaciuto, o sbaglio?
Tini batte un pugno sul tavolo, irritata.
-Dannazione, Jorge! Ma ti devo fare un disegno per fartelo capire? Amo te! Hai già dimenticato tutto quello che abbiamo fatto, tutto quello che ci siamo detti, …?- Martina inizia ad alzare la voce.
-A quanto pare sei stata tu a dimenticare tutto, proprio ieri…- Ribatte lui.
-Ma sei proprio di coccio! Ho a che fare con un testardo!- Commenta. –Ti faccio la stessa domanda di ieri: se io amassi lui, perché perdere tempo con te?
-Non lo so! Magari per farti bella a suoi occhi, per diventare popolare, non lo so! Ci possono essere tanti motivi!- Scoppia.
-Io stavo con te per un solo ed unico motivo: perché ti amavo! E ti amo ancora, e lo farò per sempre!
-Ragazzi ma cosa sono queste urla?- Un’assonnata, ma anche preoccupata, Ana arriva in cucina con indosso una vestaglia ed i capelli un po’ scombinati. La sua voce interrompe il battibecco dei due ragazzi, che intanto si sono alzati durante la discussione.
-Niente! Non è niente!- Urla Tini esasperata prima di tornare nella propria camera.
-Jorge, mi puoi per piacere spiegare cosa è successo?
-Avevo ragione, mamma!
-Cosa? Di che parli, Jorge?- Gli chiede avvicinandosi.
-Diego me l’ha portata via, me l’ha portata via!- Esclama avvicinandosi alla madre e facendo in modo che lei lo abbracciasse. Le prime lacrime hanno iniziato a scendere.
-Adesso ti siedi e mi spieghi cosa è successo. Hai capito? Dai, calmati.
Jorge annuisce e con il palmo della mano si asciuga le poche lacrime uscite per poi sedersi accanto alla madre.
Ana non ha mai visto il proprio figlio piangere, o meglio: non l’ha mai visto piangere per una ragazza. Sembra così vulnerabile adesso.
-Allora. Ieri avevo preparato una sorpresa per Tini… Le avevo detto che gliel’avrei data fuori scuola. All’uscita, vedo Brenda all’ingresso, ma nessuna traccia di Tini. Lei mi ha detto che mi stava aspettando sul retro…- Ana interrompe il figlio.
-Aspetta, aspetta! Brenda ti ha detto dove ti aspettava Tini? E tu le hai creduto?- Chiede Ana non capendo.
-Sì. Brenda sta cercando di essere migliore e ha addirittura chiesto scusa a Tini, ma non è questo il punto. Posso andare avanti?
-Vai…
-Arrivo sul retro e vedo Tini… e Diego…. Che si baciano. Adesso hai capito?
La madre sospira.
-Lei che ti ha detto?
-Che è stato lui a baciarla.
-E perché non le credi?
-Io…- Jorge non sa che rispondere. Perché non le ha creduto? –Io non lo so.- Riprende.
-Si può sapere qual è il problema? Tutti sappiamo che Diego è innamorato di Tini. Avrà colto il momento e l’avrà baciata…- Ana cerca di convincere il figlio.
-Ma lei sembrava ricambiare. Io.. non lo so.- Scuote il capo.
-Ehi, Jorge, guardami.- Ana avvicina la mano sinistra al volto del figlio, che si volta. Ha gli occhi lucidi. –Io conosco Tini, so cosa prova per te. Io c’ero quando non stavate ancora insieme, l’ho ascoltata mentre parlava di te, l’ho vista piangere perché credeva che tu non ricambiassi il suo amore, l’ho vista sorridere mentre parlava di te e diceva che sei un bel ragazzo, l’ho vista con gli occhi illuminati mentre ti guarda, l’ho vista mentre diceva davanti a tutti che ti ama, allo spettacolo…  Lei mi ha raccontato di Dean; mi ha detto che l’ha baciato, mentre pensava a te. Quindi, Jorge, qualunque scelta prenderai, di ‘perdonarla’ o meno, non dubitare mai del suo amore. Perché lei ti ama, credimi, io lo so. Mi hai capito?
Jorge annuisce, turbato dalle parole di sua madre.
-Grazie, mamma.- Il ragazzo si alza ed abbraccia sua madre. –Grazie.
-Io non ho fatto niente.- Sorride lei.

***

Angela è in sala professori con la sua tazza di caffè nero tra le mani. Sta controllando tranquillamente alcuni compiti, prima dell’inizio delle lezioni, quando un pimpante Galindo entra nella stanza.
-Buongiorno Angela.- La saluta, avvicinandosi alla macchinetta del caffè.
-Buongiorno!- Sorride lei prima di ritornare ai suoi conti.
-Va tutto bene?- Le chiede, dopo aver ritirato la propria tazza di caffè fumante dalla macchinetta.
-Sì, tutto benissimo.
-E con la storia di Martina?- Chiede lui prima di bere un sorso.
-Nessuna novità.- Dice facendo spallucce.
Suona la campanella.
Angela fa per alzarsi, non accorgendosi però del professor Galindo proprio alle sue spalle. Lo urta e, facendolo barcollare, un po’ del caffè cade dalla sua tazza.
-Oh, che sbadata!- Esclama lei, piegandosi e iniziando a pulire il pavimento con dei fazzoletti di carta.        
-Lasci perdere… Faccio io.- Esclama lui, prima di piegarsi.
Pulendo, i due si sfiorano leggermente le mani. Un brivido sulla schiena di entrambi li fa bloccare. Alzano lentamente il capo, specchiandosi l’uno negli occhi dell’altro. Com’ha fatto Pablo a non accorgersi della bellezza di quegli occhi? Tanto profondi e tanto misteriosi, così lucenti ma allo stesso tempo tanto cupi. Ma poi, cos’è stato quel brivido lungo la schiena?
-Scusi ancora!- Esclama la Saramego prima di rialzarsi, imbarazzata. Molto velocemente raccoglie tutte le sue carte e prende la sua borsa, prima di dire un –Buona giornata- e uscire da quella stanza.

***

-Tini ma si può sapere su che pianeta sei?- Urla Cande, in preda all’isteria. Sta parlando da circa dieci minuti di Ruggero, Lodo, Mechi e Xabi, ma la sua amica Tini sembra essere sotto shock.
-È sul pianeta “Jorge”!- Ride Lucia, seguita da Alba e la rossa.
-Cosa?- Chiede Tini, cupa in volto.
-Tini, sei sicura che vada tutto bene?- Chiede Lucia, adesso preoccupata.
-Certo, perché?
-Ti stavamo parlando di Xabi che ha lasciato Lodo per Mechi e tu sembri chissà dove!
-Xabi ha lasciato Lodo per Mechi? E io non ne sapevo niente?- Chiede Tini, sorpresa.
-Secondo te, perché qui adesso ci siamo solo noi quattro, mentre Lodo è con Ruggero e Mechi è con Xabi?- Chiede Alba, ovvia.
-Aspettate! Lodo adesso sta con Ruggero?- Chiede la ragazza, ancora più confusa.
-No! Diciamo però che adesso sono molto più vicini!- Dice Cande, indicando i due diretti interessati, che in questo momento sono seduti su una panchina a ridere e a scherzare.
-Adesso però ci dici cosa è successo con Jorge!- Esclama Lucia.
-Davvero, ragazze … Non è successo niente.
-Niente? Vorrei farti notare che non siete arrivati insieme a scuola, ma sei arrivata prima tu e poi luilui e al suo arrivo vi siete guardati per un secondo, ma non vi siete nemmeno salutati, e, ogni tanto, mentre stai ‘parlando’ con noi, gli lanci delle occhiate che sinceramente non saprei interpretare.- Dice Cande, ironica.
Tini sospira, rassegnandosi.
-Ci siamo lasciati…
-Che?- Urlano le tre all’unisono.
-Che cosa? Abbiamo fatto tutto un castello per farvi mettere insieme e dopo neanche un mese vi lasciate?- Urla Lucia.
-Sentite: ieri Diego mi ha baciata e lui ci ha visti. E adesso è arrabbiato e, sinceramente, non so nemmeno se mi perdonerà anche se io in fondo non ho fatto niente. Il problema è che stamattina abbiamo litigato di brutto, ha addirittura avuto il coraggio di dire che io sto con lui solo per interesse, ma è normale?
-Puoi ripetere le ultime 233 parole? Io mi sono fermata al “Diego mi ha baciata”.- Dice Alba. -Come? Dove? Quando? Perché?
Tini sospira ancora una volta.
-Jorge ieri voleva farmi una sorpresa; fuori scuola lo stavo aspettando, ma ho incontrato Brenda che mi ha detto che Jorge mi stava aspettando sul retro. Sono andata lì, ma dopo neanche dieci secondi è arrivato Diego.
-Quindi, se ho capito bene, Brenda ti ha detto che Jorge era sul retro, ma poi è arrivato Diego?- Chiede per capire meglio Cande
-Sì.
-Quella gatta morta non si arrende mai, eh?- Ironizza Lucia.
-Come?
-Ma perché? Non lo hai capito? Sarà sicuramente stato un piano di Brenda! Pensaci: lei ti dice di andare sul retro, ma poi arriva Diego e sicuramente Brenda avrà detto ad Jorge che eri lì e quando è arrivato ha visto te e Diego che vi baciavate! Ha fatto tutto per farvi litigare!- Sì, Lucia è proprio un genio.
Tini ci riflette un po’ su, guardando per terra. Dopo pochi secondi alza il capo.
-Io a quella lì la ammazzo!- Urla quasi.
-Dai, Tini, calmati! Sapevamo già che l’obiettivo di Brenda era quello…- Cande cerca di calmare l’amica, che sembra essere andata su tutte le furie.
-Io non la sopporto. Ha avuto la faccia tosta di chiedermi scusa, ma poi ha escogitato tutto…- Si interrompe. –No! Io l’ammazzo!- Ripete.
-Ammazzarla non servirà a molto, se non a mandarti in galera.- Ironizza ancora Lucia. –Il problema è farlo capire a Jorge!- Esclama.
-Jorge… Uno più testardo di così non potevo incontrarlo!
Suona la campanella.
-Meglio andare in classe, prima che tu vada in escandescenza.- Ride Cande.

***

Lodo e Ruggero sono al parco. Sono da poco usciti da scuola e hanno intenzione di fare una passeggiata prima di tornare alle rispettive case. In realtà l’idea è stata di Ruggero che ha pensato ad un modo per far distrarre l’amica, anche se lei sembra averlo superato nei pochi giorni passati. Ruggero ha capito che la cosa che le fa male non è il tradimento di Xabiani, benché quello di Mercedes.
-Ah, Ruggero! Le mele caramellate!
-Ne vuoi una?- Chiede lui.
-Ma tra poco dobbiamo mangiare…- Inizia lei, ma Ruggero è già davanti alla bancarella a pagare la mela. -Ruggero!
-Tieni! Non ringraziarmi!- Ride lui, porgendole la mela.
Si siedono ad un tavolo da pic-nic l’uno di fronte all’altra.
-Sai che sei bellissima?- Sorride Ruggero, guardandola.
La ragazza sorride abbassando il capo.
-E lo sai ancora di più quando arrossisci.- Continua lui. –Lodo, senti. So che adesso hai appena interrotto una relazione e non sei pronta per cominciarne un’altra, ma io volevo dirti che… Be’, tu mi piaci e…- Ruggero continua a parlare, ma la ragazza si è disconnetta a quelle tre parole “Tu mi piaci”. Davvero Ruggero prova per lei quello che lei prova per lui? Davvero lui vuole stare con lei?
-…E quindi va bene se mi dirai di no, ma volevo solo farti sapere che, sì, mi piaci e molto..- Ruggero alza lo sguardo, lo ha tenuto basso per tutto il tempo in cui ha parlato, forse per l’imbarazzo.
Lodovica lo guarda sorridente.
-E quindi?- Chiede lui, imbarazzato e nervoso.
-Perché non ci provi?
-Che significa?
-Chiedimi quello che vuoi, e poi vediamo io che ti rispondo.
Ruggero si alza e si siede accanto a lei.
-Penso che in questi casi non c'è bisogno delle parole, ma dei fatti.- Afferma, portandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Inizia ad avvicinarsi, prima di chiudere gli occhi. Sta per farlo. Sta per baciare Lodovica. Sta per baciare quelle labbra che brama da sempre.
Dopo pochi secondi, finalmente elimina la distanza tra di loro, baciandola. All’inizio è un bacio dolce, forse fin troppo, ma poi diventa sempre più passionale e carico d’amore.
Una volta staccati, Ruggero sorride.
-Quindi la risposta è sì?- Chiede speranzoso.
-Non mi hai fatto alcuna domanda.- Ride lei.
-Meglio che andiamo…
-Cosa?- A Lodovica esce spontanea questa domanda.
Ruggero la ribacia dolcemente e lentamente.
-Andiamo.- Sorride.
La ragazza annuisce per poi incamminarsi con il suo, ‘forse’, nuovo fidanzato.

 

*Angolo autirce*
Ehi ehi ehi!! Salve salvivvhio a tutti coloro che hanno il coraggio di leggere questa storia! Alloooraaaa, è vero.. Forse il capitolo è un po' corto e anche triste, almeno per gli Jortini, perché le cose tra i Lodoggero sembrano andare di bene in meglio *-* Finalmente si sono baciati, per la seconda volta, ma ok ahah Questa volta è stato molto meglio, no? Ammetto che per il fatto della mela caramellata ho preso spunto da una puntata in cui German compra la mela ad Angie (aw, che ricordi)
Io sono morta dalle risate rileggendo la parte Tini - Cande - Lucia - Alba ahah ma ve la immaginate Tini arrabbiata, che viene trattenuta dalle altre tre? Ma lol ahah 
Non dimentichiamoci del pezzetto Pangie, aw. Pablo sembra finalmente interessarsi alla bionda. Cosa succederà tra i dueee? Bhon bhon, lol.
Infine, le scene che voglio commentare per ultime sono le due Jortini. Che tristezza :'( Jorge ma come puoi pensare che Tini stia con te per interesse? Proprio un Testardo con la T maiuscola! Ana cerca di calmare gli animi e forse Jorge inizia a ragionare, ma chissà....
Okk, ringrazio per le 5 recensioni al capitolo precedente e chiunque abbia messo la FF tra preferite/seguite/ricordate :D Grazie mille a tutte/i lol
E proprio perché abbiamo raggiunto le 5 recensioni, voglio tornare al problema dell'incidente!!! E vi posso dire che a fare l'incidente sarà................................................................ Jortini! No, vabbè... A fare l'incidente è uno dei due Jortini, eh già :'( Tini o Jorge? Non vi anticipo niente più, chicos, già ho detto troppo ahah
Mi aspetto delle recensioni nonostante il capitolo un po' scadente, eh! Non deludetemi u.u Ma in fondo non lo fate mai :*
Questo è il mio twitter per qualunque cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Tanti baci a tutti! Alla prossimaaa!
Smack Smack.

 

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Capitolo 23
*** Chapter Twenty-Three ***


Jorge non riesce a dormire. Si rigira continuamente nel letto. Si arrotola nelle coperte. Cambia posizione. Anche stanotte manca qualcosa. Anche stanotte manca lei.
Quattro giorni. Quattro giorni che non si rivolgono più la parola; quattro giorni da quella litigata in cucina; cinque giorni dal bacio con Diego; cinque giorni senza il suo sorriso; cinque giorni senza i suoi occhi dolci che lo scrutano; cinque giorni senza i suoi baci; cinque giorni senza i suoi abbracci; cinque giorni senza le sue carezze; cinque giorni senza emozioni felici.
È venerdì, notte fonda, solo il giorno dopo, Jorge e Tini avrebbero fatto un mese insieme se lui non fosse stato così cocciuto da non riuscire a perdonarla. Ormai si è trasferito stabilmente a casa degli Stoessel, e adesso sta scrutando il soffitto della sua nuova camera ancora un po’ spoglia, ma col tempo l’avrebbe resa bella come la sua vecchia camera. “Ci conosciamo da tanto e vogliamo vivere insieme. Speriamo sarete felici.” Sono state queste le parole con la quale Ana e Felipe hanno comunicato ai due figli che avrebbero vissuto lì tutti e quattro insieme, sei se si contano anche Olga e Roberto. Ovviamente, entrambi i giovani obiettarono ma non c’è stato nulla da fare, decisione già presa.
Tornando al presente, Jorge scruta il soffitto della sua nuova camera. Sta pensando ovviamente alla sua Tini, tanto per cambiare. Sta pensando come sarebbe ribaciare le sue labbra; gli manca terribilmente. Mentre pensa al suo sorriso perfetto, gli balza in mente un’idea: e se andasse nella sua camera? Solo per pochi minuti, nessuno se ne accorgerà.
Molto velocemente si alza dal letto e si infila le pantofole. Esce dalla camera. Di soppiatto si avvicina alla porta della camera di Tini, accanto alla sua. Apre lentamente la maniglia, per poi chiudere la porta alle sue spalle.
Si avvicina al letto. Una Tini dal viso angelico sta dormendo beatamente con le coperte che le arrivano al collo. Jorge a quella vista sorride senza neanche rendersene conto.
Si accascia di fronte a lei, iniziando ad accarezzarle i capelli castani-biondi che le incorniciano il viso, continuando a sorridere. Nonostante la poca luce, Jorge vede dei rossori attorno agli occhi della ragazza, ma non ci fa molto caso, pensando che siano per il sonno. Per un attimo gli ritornano in mente le parole di sua madre “Non dubitare mai del suo amore. Perché lei ti ama, credimi, io lo so.”. Il ragazzo non sa che fare. È giorni che ci rimugina sopra, ma non riesce a prendere una decisione.
Chissà perché, gli viene in mente quel detto “Quando un amore finisce uno dei due soffre. Se non soffre nessuno, non è mai iniziato. Se soffrono entrambi, non è mai finito.”. Ma Tini soffre per lui? Non lo sa. Sa solo che in questi cinque giorni passati orribilmente, l’ha vista leggermente più cupa e, nonostante avessero litigato, Jorge le chiedeva spiegazioni per il suo stato d’animo, ma lei non ha mai risposto. Quindi, molto probabilmente, la risposta è sì: Tini soffre per lui. Ma perché non riesce a perdonarla, nonostante lui lo sappia? Forse perché non riesce a sopportare il fatto che qualcun altro abbia toccato qualcosa di suo e questo lo ha fatto imbestialire facendogli perdere la ragione, ma sarebbe troppo strano e troppo contorto. Jorge non potrebbe essere più confuso.

***

Xabi è ‘impegnato’ con Mercedes fuori scuola, vicino ad un muretto. Lei è spalle al muro, mentre lui la copra quasi totalmente con la sua figura. I due si stanno baciando appassionatamente,  ma se lo stanno permettendo solo perché sono più isolati rispetto agli altri alunni della scuola.
-Ti amo tanto, Mercedes.- Le dice tra un bacio e l’altro.
-Anche io, Xabiani.- Gli sorride sulla labbra lei.
I due sentono una finta tosse e si staccano immediatamente. Un imbarazzato Jorge chiede perdono.
-Scusate, non volevo interrompervi…- Comunica ai due con entrambe le mani nelle sacche dei jeans. –Ma.. ho bisogno di te.- Dice riferendosi al messicano, sussurrando leggermente.
-Proprio adesso, Jorge? Sono… impegnato.- Dice leggermente infastidito lui, indicando con un cenno della testa la ragazza al suo fianco.
-No, per me non è un problema. Ci vediamo più tardi, amore.- Gli dice Mercedes, lasciandogli un bacio a fior di labbra prima di allontanarsi.
Jorge si mette spalle al muro, e Xabi lo segue, mettendosi alla sua sinistra.
-Qual è il problema?- Chiede.
-Sempre lo stesso… Mi manca.
-Credo di aver capito che ti riferisci a Martina.
-Già. Stanotte sono andata in camera sua, l’ho osservata dormire per quasi tutta la nottata ed era così bella….- Dice con voce mielosa. –Dannazione, Xabi! Sto diventando un pazzo maniaco possessivo!- Esclama più aggressivo.
-Sono perfettamente d’accordo.- Ride lui. –Ma se stai così male, perché non corri da lei e glielo dici? È da stupidi stare qui con le mani in mano…
-Non posso, Xabi. Mi ha tradito, ha baciato un altro e per ‘un altro’ intendo Diego.
-Ah! Accidenti, Jorge!- Esclama esasperato. –Lo ha capito quasi tutta la scuola che è stato tutto un piano di Brenda per farvi litigare! Ti stai facendo film mentali su Diego e Tini, quando non c’è niente di vero! Lo sai cosa mi ha detto Mercedes su Tini?
-Cosa?- Chiede timoroso.
-Mi ha detto che piange quasi tutte le notti, e sai perché? Per te, Jorge! Per te! Sta male! Come fai a non capirlo?
A Jorge ritornano in mente delle immagini di quella notte: il rossore attorno agli occhi. Quindi erano per il pianto, e non per il sonno!
-Non voglio farla soffrire!
-Lo stai facendo Jorge! Cavolo, che aspetti? Tu stai soffrendo! Lei sta soffrendo! Devi dirle che la ami prima che sia troppo tardi!
Lui soffre… Tini soffre… E tutto questo per colpa di Brenda. Jorge deve fare una bella chiacchierata con lei, ma non è questo il momento.
-Dannazione, Xabi, hai ragione!
-Sì?- Chiede un po’ sorpreso dalla reazione dell’amico.
-Sì! Devo chiederle scusa e so già come fare!- Dice entusiasta –E voi tutti mi dovrete aiutare!

***

All’uscita da scuola, Angela cammina tra le varie strade di Buenos Aires in cerca del bar “Blanco”. Pablo le ha chiesto di uscire insieme questa mattina e lei non potrebbe essere più felice, da quanto si capisce dal suo sorriso a 32 denti.
Arriva nel bar per prima e si siede ad un tavolo per due. Dopo circa cinque minuti arriva il signor Galindo, affannato. Sembra abbia corso una maratona.
-Scusa il ritardo.- Riesce a dire tra vari sospiri. –Ma volevo prenderti questa.- Sorride dopo circa venti secondi, porgendo alla donna che gli è davanti, una rosa rossa.
-Oh, Pablo! Non avresti dovuto!- Gli dice, ma comunque accettando quel regalo romantico.
Anche Pablo prende posto e i due ordinano due bevande fresche.
-È davvero bellissima!- Esclama Angie guardando la rosa tra le proprie mani.
-Mai quanto te.- Le dice Pablo, facendole abbassare il capo e arrossire leggermente.
Come mai Pablo le sta porgendo tutte queste attenzioni? È da ieri mattina che è cambiato. Adesso è più… gentile, non che prima non lo fosse. Ma a lei non importa il perché. Queste attenzioni le piacciono, e molto.
Iniziano a parlare del più e del meno, quando, una volta arrivate le bibite, il signor Galindo se ne esce con una domanda un po’ invadente…
-Posso chiederle se in questo momento sei fidanzata?
-Cosa?- La Satimego arrossisce ancora.
-Ti ho chiesto se sei impegnata…- Le chiarisce, nervoso.
-Ehm.. no. Non sono impegnata.
-Ah, menomale!- Tira un sospiro di sollievo, lui.
-Cosa?- Adesso la Saramego sembra infastidita.
-Ehm, non volevo offenderti, scusa… È che…- Non sa se andare avanti con la spiegazione o meno, non sa se rivelarle quello che prova. Ha paura che lo respinga.
-È che…?- Lo incita a continuare lei, che pende dalle sue labbra in questo momento.
-Ecco… io… Io, diciamo che sto bene con te, quando ci sei… Sto bene se so che stai sorridendo. Ah, il tuo sorriso. Non ne ho mai visto uno così bello, davvero. Per non parlare dei tuoi occhi verdi, sono davvero bellissimi…- Pablo si rende conto delle parole che ha appena pronunciato. –Ehm, no, cioè… Volevo dire che…- Adesso è letteralmente imbarazzato.
Angela gli poggia la mano destra sulla sua, posata sul bancone.
-No, non continuare. Ho capito.- Sorride lei, col cuore a mille.
-No, è che io non so cosa mi stia prendendo, non ho mai provato questa sensazione…- In questo momento Pablo sembra un adolescente alle prese con i primi problemi amorosi.
-Davvero, Pablo, non continuare.- Sorride ancora la donna, stringendo la mano dell’uomo.
A quel contatto lui perde un battito, mentre lei lo guarda sicura e con il cuore che va a mille, ma cerca di non darlo a vedere. Pablo, anche se non lo sa, le ha appena confessato di amarla.

***

Jorge cammina tra i vari corridoi, alla ricerca di Brenda. Ha intenzione di mettere un punto a questa storia. Non ce la fa più, letteralmente.
Trova Brenda vicino al suo armadietto mentre si sistema i capelli guardando il suo riflesso nello specchietto attaccato all’anta.
-Brenda.
-Jorge, caro! Dimmi tutto!- Esclama chiudendo l’anta dell’armadietto e ritrovandosi di fronte a lui.
-Smettila di intrometterti nella mia vita!- Afferma lui.
-Cosa? Non ti capisco.
-Sto parlando di me, di Tini, di Diego e di tutto il resto. Smettila!
-Ma di che stai parlando, Jorge?- Continua a fare la finta tonta lei.
-Tu davvero vorresti stare con qualcuno che non ti ama? Con qualcuno che hai costretto ad amarti? Sì, esatto Brenda! Io non potrò mai amarti, e tu lo sai bene! Io amo Tini, fattene una ragione. Non lo sto dicendo per me, non lo sto dicendo per lei, ma lo sto dicendo per te! Solo ed unicamente per te! Io e lei ci amiamo e non ci separeremo per un tuo capriccio! Presto arriverà la persona giusta anche per te, ma sicuramente non sono io! Mi hai capito?
-Jorge, io…- Non sa che rispondere.
-Addio Brenda. Non cercarmi più. Fallo per il tuo bene.- Le comunica prima di allontanarsi.
La ragazza si poggia all’armadietto con le spalle. Tira un respiro profondo. Jorge ha ragione. Ha dannatamente ragione. Non la ama, lei non può farci nulla. Riuscirà a dimenticarlo? Chissà, forse sì o forse no. O forse arriverà una persona che riuscirà a farglielo dimenticare. O almeno lo spera. Ma per ora, l’importante è che ha finalmente capito. Ha capito che Jorge forse non l’ha mai amata, magari all’inizio, ma solo infatuazione. Ha capito che il suo piano con Diego è davvero inutile e anche strambo, meglio eliminarlo. Ha capito che forse Tini ne ha davvero passate troppe per soffrire ancora. Ha capito che lei e Jorge sono fatti per stare insieme, o almeno, ha capito che davvero Jorge non la potrà mai amare. E tutto questo nel giro di venti secondi. Si allontana dall’armadietto, proprio come Jorge inizia ad allontanarsi dal suo cuore.  


 

*Angolo autrice*
Ehi Ehi Ehi!! Ma quante belle cosuccie in questo capitolo *-* aaaw
Jorge nella camera di Tini, matonnaaaaaa. Ma non è una ragazzo dolcinoso? Sclero *-*
Abbiamo avuto una minuscola scena Mechiani interrotta dall'arrivo di Jorge, ma okey. Xabiani fa ragionare il nostro amico! *coro di alleluia* Adesso Jorge ha in mente un piano per farsi perdonare da Tini ma lo scopriremo solo la settimana prossima! O almeno, voi lo scoprirete la settimana prossima... Io so tutto lalalalalala
Scena Pangieeee! aaaaaaah, adorableeeeee adorableeeee (la conoscete la canzone? Forse no dato che l'ho inventata io xD lol) Pablo sta cercando di fare chiarezza con i propri sentimenti, aaaw. Le regala una rosa *-* Troppi scleri con questo capitolo ma nel prossimo sclererò (si dice così? lol) ancor più (ma parliamo dopo del prossimo capitolo).
Andando avanti, Jorge fa capire finalmente a  Brenda che lo deve lasciare in pace e *rullo di tamburi* Brenda rinuncia ad Jorge e al suo piano! Quanti cori di Alleluia? ahah, che bello! Ma ci stiamo dimenticando che ci sono ancora due persone che vogliono vendetta... *finta tosse* Stephie e Michael *finta tosse* oooookkkeeeey.
Avrete notate, credo, che in questo capitolo manca la nostra Tinita, se non nella scena in cui dorme ma vabbèè. Vi posso dire che nel prossimo capitolo sarà lei la protagonista, o meglio, saranno i Jortini i protagonisti *-* Sclero assicurato. Okk!
Ringrazio chiunque abbia recensito i capitoli precedenti e chi ha messo la FF tra seguite/ricordate/preferite! Grazie di cuore! E in più dedico questo capitolo alla mia amica Andreea (l'amore mio :*).
Bene! Questo è il mio twitter per qualunque cosa: https://twitter.com/Smile__Ever
Tanti baci e alla prossima!
Smack Smack.

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Capitolo 24
*** Chapter Twenty-Four ***


Oggi ho deciso di mettere all'inizio l'angolo autrice e questo perché voglio che siate solo voi a commentare questo capitolo, io non lo voglio fare ahah E il perché lo scoprirete solo alla fine. Vi dico solo che è molto Jortinosoooo aaaw Buona lettura.
Smack Smack.



Martina è ormai da due ore chiusa nella sua stanza. Le sue cinque “care” amiche l’hanno letteralmente scaricata lì dentro, chiudendo poi la porta a chiave. Sarebbe un normale Sabato, ma sente agitazione oltre alla porta, e anche qualche voce maschile, ma cerca di non farci caso.
Guarda l’orario: è appena passata la terza ora. Tre ore chiuse lì dentro. Sono le 21:00 ormai. Ma che staranno combinando lì fuori quelle cinque psicopatiche aiutate da “qualcuno”?
Si alza velocemente dal letto sul quale ha passato le ultime tre ore, si avvicina alla porta e inizia a bussare.
-Ragazze ma si può sapere che state combinando?- Chiede.
-Ehm, Tini… Solo altri due minuti, davvero…- Sente la voce di Lodo attraverso la porta.
-Ma che state facendo?
-Lo vedrai tra poco!- Urla un’eccitata Cande.
Passano ancora diversi minuti, quando Martina sente due giri nella serratura. La porta si apre e da dietro spuntano le sue cinque amiche che si affrettano a richiudere la porta alle loro spalle, prima che Martina possa vedere oltre.
-Ragazze, si può sapere che avete combinato? Ho passato tre ore qui dentro…
-Sì, Tini, e ti chiediamo scusa per questo. Ma, adesso, tu ci devi promettere una cosa. Ce la prometti?- Chiede Cande.
-Ma se non mi ha neanche detto cosa…
-Adesso noi ce ne andiamo- Inizia a spiegare Lucia. –Appena sentirai la porta di casa sbattere, potrai uscire… Anche se ti sembrerà strano fai tutto quello che c’è scritto, ti prego!
-“Tutto quello che c’è scritto”? Ma di che parlate?- Chiede una confusa Tini.
-Lo vedrai, ma tu ce lo prometti?- Chiede Mechi.
Tini sospira.
-Va bene, ve lo prometto.- Si rassegna lei.
-Perfetto! Ciao Tini!- La bacia sulla guancia Alba, seguita dalle altre quattro.
-Ah, e divertitevi!- Urla Lucia prima di uscire dalla camera.
-“Divertitevi”? Ma cosa…?- Tini non potrebbe essere più confusa.
Dopo circa trenta secondi sente la porta di casa sbattere. Le sue amiche se ne sono andate. Può uscire.
Si avvicina la porta e abbassa lentamente la maniglia per poi uscire. Vicino alla scalinata, trova un portacandele alto e, attaccato al corrimano, c’è un biglietto. Si avvicina immediatamente, per poi leggerlo.
“Se vuoi sapere dove andare
Alla fine della scala dovrai arrivare”
Cosa? Ok, è strano, e non poco.
Scende in fretta le scale, per poi trovare un altro biglietto sulla fine del corrimano.
“Indovina Indovinello:
Come si chiama il tuo ragazzo, quello bello?”
Ehm, ok… Possibile che si tratti di Jorge?
A pochi metri di distanza, vicino alla tenda, trova un altro biglietto.
“D’ora in poi sarà lui a parlare,
Ma, ci raccomando, non ti arrabbiare.
Oltre la porta dovrai andare,
per poi iniziare a camminare.”
Perfetto, deve uscire di casa. Fin qui ci è arrivata.
Prende il telefono, le sue chiavi e poi esce, di corsa.
Chiude la porta alle sue spalle e trova dei petali di rose rosse per terra.
Esce dal portone ed inizia a seguire quella scia e nota, vicino ad ogni albero del sentiero, circa dieci, un cuore di cartoncino rosso attaccato.
Si avvicina al primo albero e legge il biglietto.
“Ti chiedo scusa.” Dice semplicemente questo.
Si avvicina ad un altro albero.
“Ti chiedo scusa per non averti ascoltata.”
Poi..
“Ti chiedo scusa per non essermi fidato di te.”
“Ti chiedo scusa per averti aggredita.”
“Ti chiedo scusa per averti fatto soffrire.”
“Ti chiedo scusa perché ti amo.” È Jorge, niente più dubbi.
“Ti amo perché sei la persona più speciale che potessi incontrare.
Ti amo perché i tuoi abbracci mi fanno tremare le gambe.
Ti amo perché nei tuoi occhi potrei perdermi.
Ti amo perché sei unica al mondo.
Ti amo perché sei un sogno che si è realizzato.” Questo dice il settimo cuore rosso. Martina inizia ad avere gli occhi lucidi.
“Ti amo perché sei la persona che voglio al mio fianco per sempre.
Ti amo perché sai sempre come farmi sorridere.
Ti amo perché con te il tempo vola, e, senza te, sembra non passare mai.
Ti amo perché sono geloso da morire, ma allo stesso tempo mi fido di te in modo Assoluto.”
“Ti amo perché quando mi dici ti amo mi vengono gli occhi lucidi.
Ti amo perché non mi immagino senza te(e non voglio neanche provarci).”
“Ti amo perché sei tu.” Questo è quello che invece dice il penultimo cartoncino.
Martina si avvicina all’ultimo, sempre seguendo il percorso di petali di rose rosse.
“Se mi vuoi trovare, se mi vuoi perdonare, io ti sto aspettando. Nel luogo dove tutto è iniziato esattamente un mese fa.”
Buenos Aires, il centro. Il mare. Quel giorno dove Jorge le spiegò tutto, quel giorno tanto perfetto.
Deve arrivarci, deve farlo. È un obbligo.
Alza gli occhi e, guarda caso, c’è un taxi rosso. Ma da dove lo ha preso quello Jorge? Non importa… Si avvicina. Entra in auto e l’autista parte senza nemmeno ascoltare la destinazione.
Dopo circa venti o anche trenta minuti, il taxi si ferma e l’autista consegna un ennesimo biglietto a Tini.
“Ti amo.”
Martina legge queste due parole con il sorriso sulle labbra per poi mordersi il labbro inferiore. Sarà una bella serata.
Esce dal taxi e poggia i piedi su un tappeto di petali di rose rosse. Non può togliersi quel sorriso da ebete che le si è formato in faccia.
Si guarda intorno; non c’è nessuno, sembra quasi che Jorge abbia chiesto a tutti di stare a casa per non disturbare.
Continua a seguire il sentiero, anche se sa la strada a memoria.
Entra in spiaggia ed inizia a camminare sulla sabbia umida. Ad un certo punto si sente toccare la spalla; si volta e in men che non si dica si sente abbracciare da due forti braccia. Il suo odore. Quanto le è mancato?
Ricambia immediatamente l’abbraccio, che si scioglie poco dopo.
-Non posso credere che tu sia qui, davvero. Dopo quello che ti ho fatto passare, non so… Ti chiedo scusa...- La ragazza lo interrompe.
-Ti ho già perdonato, Jorge.- Soffia ad un millimetro dalle sue labbra.
Martina lo bacia. Quanto gli sono mancate quelle labbra?
Jorge ha passato tutta la mezza mattinata libera e il pomeriggio a prepararle una magnifica sorpresa qui al mare, ma ancora non è il momento di mostrargliela, mentre gli altri ragazzi si sono dedicati a sistemare la casa e i biglietti sugli alberi.
-Non lasciarmi più, Jorge!- Gli dice riabbracciandolo.
-Mai più, Amore, mai più.
Si prendono per mano per poi incamminarsi.
-Non me lo sarei mai aspettata!- Ammette lei -Quei bigliettini sono veramente bellissimi, Jorge.
-Se non fosse troppo banale, direi “Mai quanto te”, ma mi contengo.- Ride lui. –E comunque le sorprese non sono ancora finite.- Riprende.
-No?
-Assolutamente no! Vieni con me!- Dice iniziando a correre.
Corrono per forse dieci o venti minuti, ma Martina non se ne accorge, troppo occupata ad osservare il sorriso e gli occhi del suo perfetto ragazzo illuminati dalla Luna.
-Eccoci qui!- Dice indicando una casa.
-Che cos’è?
-Non vedi? È una casa. Fino a domani mattina è tutta nostra!- Dice lui, facendo arrossire Tini.
-Hai affittato una casa sulla spiaggia? Tu sei pazzo.
-Sì, hai ragione! Sono pazzo di te!- Le dice prima di prenderla per la vita e farla girare, per poi ribaciarla.
-Andiamo?
Lei annuisce.
La casa è a due piani. Al piano di sotto c’è il bagno, con una cucina ed un soggiorno illuminati da una luce soffusa rossa, che rende tutto molto romantico.
Mentre al piano di sopra c’è una camera da letto, un secondo bagno ed un terrazzino.
Quando entrano, Tini sente un profumo.
-Cos’è quest’odore?- Chiede, appunto.
Jorge sorride per poi allontanarsi. Lei lo segue. Appena entrano in cucina, la bocca della ragazza assume una perfetta forma di “O” per lo stupore.
-Wow, Jorge! Hai davvero fatto tutto questo?
Una tavola, due sedie, lume di candela.
-Questo ed altro per te!- Dice avvicinandosi al tavolo. Prende una sedia per poi allontanarla dal tavolo e permettere a Tini di sedersi.
-Che gentiluomo!- Dice, facendo sorridere il suo ragazzo.
-Buonasera signori! Questo è il vostro Menù!- Facundo entra in sala, vestito da perfetto cameriere.
-Facu?
-Sì, signorina?
-Ma sei tu?- Chiede, toccandogli gli strani baffi appiccicati proprio sotto al naso, ridendo anche leggermente.
-Certo che sì! E non mi tocchi i baffi!
Martina apre il Menù: solo due portate… Non può far altro che ordinarle.
Facundo si ritira, portando con sé anche i due Menù.
-Potevate anche evitare il Menù: ci sono solo due portate più il dolce!- Ride Tini.
-Abbiamo voluto essere professionali!- Esclama, facendo ridere la ragazza.
-Sei bellissima quando sorridi.
La ragazza abbassa il capo, arrossendo per l’ennesima volta.
-E lo sei ancora di più quando arrossisci.- Afferma, prendendole le mani al di sopra del tavolo. –Ti amo.
-Ti amo.- Risponde lei.
Questa volta ad entrare in sala è Xabi, anche lui vestito da perfetto cameriere, ma in più ha un cappello da aiuto-cuoco in testa.
-Ecco a voi, signori. Il cuoco spera che vi possa piacere!- Afferma prima di dileguarsi.
-Si può sapere chi è il cuoco?- Ride Tini.
-Lo vedrai.- Risponde prima di iniziare a mangiare.

***

Quando anche il dolce finisce nello stomaco dei due ragazzi, la tavola viene sparecchiata e tutto lo ‘staff’ esce dalla cucina.
Ruggero ha un cappello da cuoco in testa, mentre Facu è vestito da cameriere, infine Xabi, Samuel e Josh sono dei perfetti aiuto-cuochi.
-Speriamo che la cena sia stata gradita. Arrivederci, signori.- Saluta Ruggero, prima di andarsene seguito dagli altri.
-Ma che cosa avete escogitato?- Dice Tini  ridendo.
-Chiudi gli occhi.- Sussurra, ignorando la sua domanda.
-Cosa?
-Chiudi gli occhi.- Ripete e lei esegue gli ordini.
Jorge si alza lentamente per poi avvicinarsi a Tini, e accasciarsi dietro di lei, le sposta i capelli sulla spalla e prende dalla giacca un piccolo contenitore ricoperto di camoscio dal quale prende una collana che attacca poi al collo di Tini.
-Ti piace?
Una splendida collana d’argento. Il ciondolo è un infinito con la scritta “Ti amo” in basso a sinistra.
Tini si volta immediatamente per poi abbracciare il fidanzato.
-Ti amo tanto, Jorge.
-Anche io Tini, anche io.- Sorride lui.
-È davvero bellissima, ma io non ho nessun regalo per te…- Si mortifica lei.
-Ehi, il mio regalo sei tu.- Afferma, facendole ritornare immediatamente il sorriso.
-Non lasciarmi più Jorge.- Afferma, invece, lei, dopo averlo riabbracciato.
-Te l’ho già detto Tini: mai più.- Le dice, accarezzandole la testa.
-Andiamo di sopra?- Le chiede.
-Di sopra?
-Sì… C’è una sorpresa!- Esclama.
-Un’altra sorpresa?
-Certo, vieni!
La conduce al piano di sopra per poi uscire sul terrazzino poco dopo di lei.
-Jorge, mai qui è tutto buio!
-Aspetta!- Jorge si avvicina al davanzale, dal quale prende una busta trasparente con all’interno un qualcosa di bianco. La caccia fuori e Tini si rende conto che è una di quelle lanterne cinesi.
-Che ci scriviamo?- Chiede Jorge con un pennarello nero nella mano destra.
-Dai a me!- Esclama la ragazza prendendo il pennarello.
Disegna un cuore con una freccia e dentro ci scrive i loro nomi, e poi, fuori dal cuore, scrive ‘Per sempre’.
-Ti piace?- Chiede lei, sorridendo.
-Sì! Ma manca una cosa!- Le dice riprendendosi il pennarello.
-Cosa?
Jorge in basso a destra scrive “Un saluto a Maria!”, un gesto molto dolce da parte sua, come se la lanterna potesse raggiungerla lì in cielo e salutarla.
Martina lo abbraccia.
-Sì, adesso è proprio perfetta.- Afferma lui.
-Tu sei perfetto, Jorge.
-Non stai parlando con te stessa, Tini.- Scherza lui.
-Ma io non sono perfetta: quando sono sovrappensiero o nervosa, dimentico completamente le buone maniere, a volte mangio come un maiale, non sono per niente una figlia modello, e a volte posso essere egoista ed anche testarda, quindi non puoi dire che sono perfetta!- Esclama.
-Ehi, amore, tu sei perfetta così come sei. Altrimenti non ti amerei, no?- Le chiede dolcemente, facendole arrossire. Jorge sa che Tini arrossisce solo in via eccezionale, e quel piccolo gesto lo fa sempre emozionare.
Prende l’accendino rosso dalla tasca posteriore dei jeans e, dopo vari tentativi, riescono a far volare la lanterna.
Tini poggia la testa sulla spalla sinistra del suo fidanzato, mentre quest’ultimo le cinge la vita.
-È bellissima.- Sorride.
-Come ho già detto, direi volentieri che sei tu quella bellissima qui…- Tini lo interrompe.
-Ma smettila…
-Vorresti dire che non è vero? No, perché se è così hai bisogno di un oculista, la cosa è grave!- Ribatte serio.
-Scherzi.- Afferma lei, ridacchiando.
-Assolutamente.- Si avvicina, forse fin troppo. –Sei stupenda.- Dice, per poi baciarla con foga. Questo bacio è diverso dagli altri: è dolce, ma allo stesso tempo passionale, è carico d’amore, ma allo stesso tempo è ‘veloce’.
-Jorge…- Si ferma d’un tratto lei.
-Sì?
-Voglio essere tua.
-Cosa? Tu, dici…
-Fammi tua.
-Ma sei sicura?- Chiede lui, già al settimo cielo, ma se lei risponderà di no a questa domanda, sicuramente non la forzerà.
-Sì, Jorge sì!
La ribacia e in un battito di ciglia si ritrovano in camera da letto.
Per il momento è Jorge a dominare la situazione, ritrovandosi sopra di lei e alternando baci tra labbra e collo, il suo punto debole. Lui si leva in un millesimo di secondo la giacca nera, rimanendo in camicia aderente. -Ammetto che avrei preferito la togliessi prima la giacca.- Gli sussurra lei, facendolo avvampare leggermente. –Stoessel, bastava chiedere.- Le risponde per poi toglierle il maglioncino di lana. -Hai freddo?- Le chiede. -No…- Lui riprende a baciarla, accarezzandole allo stesso tempo i fianchi, mentre lei prende a sbottonargli la camicia. Quando finalmente gli stacca l’ultimo bottone, lui se la sfila alla velocità della luce, ma comunque non lasciando andare le labbra di lei. Martina inizia ad accarezzargli i pettorali, tracciandogli i punti più marcati, proprio come ha fatto la scorsa volta, solo che oggi andranno molto più oltre. -Tini, se non ti senti pronta puoi ancora dirlo. Per ora posso ancora trattenermi, ma non credo di poterlo più fare tra un po’.- Le confessa, staccandosi dalle sue labbra. Martina ribalta la situazione mettendosi a cavalcioni su di lui e prende a baciagli il collo e poi le labbra. –Ti basta come risposta?- Gli sussurra all’orecchio, con voce sensuale. –Ecco, adesso non posso più trattenermi.- Dice lui, prima di ribaltare ancora la situazione. Con un gesto veloce le toglie i pantaloni, senza neanche sbottonarglieli, troppo impegnato ad osservare il suo perfetto corpo, ancora troppo coperto per i suoi gusti. Riprende a baciarla. È lui a dominare il gioco. In pochissimo tempo le sue mani passano dai fianchi della ragazza alla sua schiena e in circa dieci secondi riesce a sganciarle il reggiseno che butta poi in chissà quale parte della stanza. Lei, d’istinto, si copre mai Jorge le sussurra all’orecchio –Non devi vergognarti, sei stupenda.- Martina sorride e lui, per non farla sentire troppo in imbarazzo, riprende a baciarla ma facendo cadere comunque l’occhio ogni tanto. È davvero bellissima. –Sei la cosa più bella che mi potesse capitare!- Queste e altre frasi le sussurra Jorge, per tutta la nottata. Quando finalmente vengono entrambi si accasciano l’uno accanto all’altro.
 –È stato stupendo, Jorge.- Gli dice, affannata.
-È stato amore, molto semplicemente.- Le dice poggiando la testa sotto il suo seno, mentre lei gli accarezza i capelli.
-Ti amo tanto, Jorge.- Gli sussurra per poi prendergli il volto tra le mani e portarlo all’altezza del suo. Lo bacia.
-Anche io, Martina.
Jorge l’abbraccia da dietro.
-Buon mesiversario, amore mio.

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Capitolo 25
*** Chapter Twenty-Five ***


Quando Jorge si sveglia, il sole è già alto nel cielo. Fa uno o due sbadigli, girandosi poi dalla parte opposta, ed è qui che si ricorda di quello che è successo la notte scorsa: Martina è stesa accanto a lui, ancora con gli occhi chiusi e sembra che abbia il sorriso sulle labbra. Sorride anche lui pensando a quello che è successo. Ancora non ci crede, ieri sera ha fatto pace con lei e poi ci ha fatto l’amore, sì, perché è stato amore. Con Brenda non ha mai provato quello che ha provato con lei. È stato completamente diverso, incredibile.

Prende il cellulare dal comodino per controllare l’ora: 11:10. In più trova sei chiamate perse da sua madre e due da Felipe. Dannazione.
Si volta di nuovo verso la sua fidanzata.
-Amore… Amore.
Dopo circa venti secondi Martina è con gli occhi aperti, che sbadiglia sorridendo.
-Buongiorno!- Esclama sbadigliando.
-Buongiorno, amore. Dormito bene?- Le chiede dopo aver lasciato un bacio sulle sue labbra.
-Certo, per quanto abbiamo dormito…- Afferma, facendo ridacchiare il ragazzo.
-Adesso sei tutta mia.- Afferma, sicuro.
-Non lo sono sempre stata?- Gli chiede.
-Certo! Ma ora lo sei ancora di più.- La bacia. –Nessuno deve avvicinarsi a te e, ripeto, nessuno!
-Dai, Jorge, adesso non diventare geloso per niente!
-Sai che ti dico? Sì, sono geloso! Sono gelosissimo di te! Quindi, al primo che ci prova, giuro che gli spezzo le gambine!- Esclama, facendola ridere di gusto. –Non ridere! Sono serio!
-Ti amo.
-Ti amo.- Sorride. –Però adesso sbrighiamoci che sono le 11:00 passate!- Dice prima di alzarsi e infilarsi i boxer. –Ho già trovato otto chiamate perse dai nostri genitori… Gli avevo detto che saremmo stati a casa per le 10:00 se non prima!
-Perché non li richiami? Saranno preoccupati, no?
-Ehm… no.- Afferma, abbottonandosi la camicia.
-Come no?
-È più bello rimanere nell’ombra.
-Nell’ombra? Siamo due ragazzi, mica due ladri?
Jorge sorride scuotendo il capo, dopo la buffa similitudine della fidanzata.
-Che ti ridi?
-Ti aspetto di sotto, amore!- Esclama prima di lasciarle l’ennesimo bacio.

***

-Non è normale che non siano ancora rientrati!- Un ansioso Felipe va avanti e indietro per il soggiorno di casa Stoessel – Blanco, mentre una rilassatissima Ana e i due ospiti sono seduti sul comodo divano.
-Andiamo, Felipe, calmati! Sono solo le 12:00!- La fidanzata cerca di tranquillizzarlo.
-Solo le 12:00? Ma come fai ad essere così tranquilla? Dovevano stare qui per le 10:00! Oh, ma quando arrivano io ad Jorge gliene dico quattro, eh! Già è tanto che gli abbia permesso di trascorrere la notte con Tini chissà dove, da soli! E sottolineo le parole “TRASCORRERE LA NOTTE DA SOLI”!
-Ah, ma allora è questo che ti preoccupa!
-E secondo te, cosa?
-Sei davvero buffo, Felipe. Sono ragazzi, è normale!
-Ma è normale, cosa? Cosa?
Si sentono due giri nella serratura, i due ragazzi stanno rientrando.
-Andiamo, Jorge! Mi ha guardata due secondi, la scenata di gelosia questa volta la potevi risparmiare!- Esclama Martina aprendo la porta, evidentemente divertita.
-Nessun individuo maschio ti deve guardare per più di sei secondi, a meno che non sia io!- Afferma Jorge.
-Adesso esageri!
-Quello lì ti ha guardata per otto secondi! Ho cercato di mantenere la calma durante il settimo secondo, ma poi non ho potuto più trattenermi!
-Jorge, “quello lì”, come lo chiami tu, è il barista! È ovvio che mi abbia guardata mentre decidevo cosa ordinare per colazione!
-Poteva almeno distogliere lo sguardo e guardare, che ne so, la replica della partita di football di ieri in televisione, ma no! Lui ha guardato te.
-Ma la finisci?
I due ragazzi sentono una finta tosse proveniente, sicuramente, dal padrone di casa.
-Ciao!- Esclama Tini, salutando il padre, la madrina e i suoi due insegnanti, Angela e Pablo.
-Come è andata?- Immediatamente Ana si avvicina ai due, sembra eccitata.
Martina e Jorge si guardano per qualche secondo, ma è lei a rispondere.
-È andata… bene! Sì, direi bene!
-Ti sono piaciute le sorprese?
-Voi lo sapevate?
-Certo che lo sapevo! Credo che avrei dato di matto se Jorge non mi avesse avvertito e se non ti avessi trovata a casa ieri sera.- Risponde Felipe.
-Sì, comunque è andata bene. Anzi, sono stanca. Ho bisogno di una bella doccia.
-Sì, anch’io.- Afferma il ragazzo.
-Vuoi andare prima tu?- Chiede Martina.
-No no! Vai prima tu, precedenza alle ragazze!
Tini sorride, prima di avviarsi di sopra.
-Mi mancherai.- Urla Jorge dal piano terra.
-Anche tu!- Si sente la risposta di Tini.
-Siete tornati insieme! Ah, che bello!- Un’eccitata Angela abbraccia Jorge.
-Angela! Come mai tu e Pablo siete qui?
-Li abbiamo invitati a pranzo!- Afferma Ana.
-Ah, e direte la verità a Tini?- I presenti abbassano il capo alla domanda di Jorge, forse in imbarazzo. –No, non gliela direte! Sentite, io non ce la faccio così, però! Lei deve sapere la verità! Ne ha bisogno! Io non posso più mentirle!
-Jorge, ti ricordo che sei stato tu a voler sapere!- Gli ricorda Ana.
-Sì, ma…- Il ragazzo viene interrotto.
-Niente ma! Quando sarà il momento glielo diremo, ma quel momento non è ancora arrivato!- Conclude Felipe.
-Io non vi capisco.- Afferma Jorge allargando le braccia, prima di salire nella sua stanza.

***

Martina scende in fretta le scale dopo aver fatto una doccia calda. Si è cambiata e ritruccata. Le ci voleva proprio.
-Jorge, il bagno è libe…- Fa per dire, ma si ferma immediatamente quando nota la non presenza del suo fidanzato in salotto. –Dov’è Jorge?- Chiede, infatti, agli altri presenti, ovvero suo padre, la sua madrina e i due insegnanti.
-È in camera sua.- La informa Ana con un sorriso.
-Ah, perfetto! Allora vado di sopra.
-Oh, Tini, dici ad Jorge di sbrigarsi perché tra poco è pronto il pranzo.- Le chiede gentilmente il padre.
-Certo!- Risponde prima di risalire le scale.
Bussa più volte alla porta di Jorge, ma non riceve risposta.
-Jorge, ci sei?
-Ehm, sì.- Finalmente il ragazzo si degna di parlare.
-Ah, finalmente parli. Potresti aprire la porta? Non è che mi piaccia molto parlarti così.
-Un secondo.
Due giri nella serratura e Jorge apre la porta.
-Dimmi.
-Stai… Stai bene?
-Sì, perché?
-Sei strano, un po’.. freddo.
-Freddo? No, ti assicuro di no. Mi dovevi dire qualcosa?
-Il bagno è libero.- Dice, ancora insicura sul comportamento del suo fidanzato. –Sbrigati perché tra poco è pronto.
-Perfetto, grazie.- Jorge rientra in camera, prende i vestiti puliti che ha precedentemente preparato dalla sedia e si avvia in corridoio, sorpassando la sua fidanzata senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
-Jorge, aspetta.- Lo ferma lei.
-Sì?
-Sei sicuro di stare bene?- Gli chiede avvicinandosi.
-Certo, non preoccuparti.- Afferma prima di entrare in bagno.
Ma, ovviamente, è palesemente chiaro che ha detto una bugia. Non sta affatto bene. Pensa e ripensa alla questione di Angela, al fatto che sta mentendo a Tini da troppo tempo. Quindi, no. Non sta affatto bene.
Martina ri-scende al piano di sotto, questa volta con meno entusiasmo rispetto alla precedente. Si butta a peso morto sul divano libero, mentre gli altri presenti la guardano con aria interrogativa.
-Tini, tutto ok?- Le chiede Ana avvicinandosi, insieme ad Angela, mentre Felipe e Pablo si avviano in cucina. Martina è seduta al centro, con Ana alla sua destra e Angela alla sua sinistra.
-Sì… Cioè, no. Non lo so nemmeno io.- Ammette.
-È successo qualcosa con Jorge? Non avete nemmeno fatto pace, che già litigate di nuovo?
-Non abbiamo litigato… È solo che lui è strano. Fino a mezz’ora fa andava tutto bene, ma quando sono andata di sopra era distaccato, freddo, come se mi nascondesse qualcosa.
Angela e Ana si scambiano uno sguardo d’intesa: hanno capito tutto.
-Dai, Tini, vedrai che si sistemerà tutto in nemmeno dieci minuti, Jorge è fatto così: un secondo prima è felice e il secondo dopo è triste.- La rassicura Ana.
-Sì?
-Sì.- Le risponde con un sorriso, prima di abbracciarla.
-Senti, Tini, parlando di Jorge… Possiamo sapere che avete fatto ieri di preciso?- Chiede la donna più grande.
-Cosa intendi con “di preciso”?
-Ehm, diciamo che eravate solo voi due, no? In una casa… E avete trascorso tutta la notte insieme, senza interruzioni o cose del genere. C’era il letto matrimonial…- Tini la blocca.
-Aspetta, aspetta, aspetta! Tu vuoi sapere se abbiamo fatto…- Tini si interrompe da sola questa volta, mentre Ana la guarda con uno sguardo che farebbe paura a chiunque, ma allo stesso tempo è molto divertente.
-Vedo che hai capito! Allora? Dai, a noi puoi dirlo! In fondo siamo parte della tua famiglia, no?
-Ehm, ok… Se vi dico di sì, non urlate, vero?- Chiede Tini, temendo che la risposta sia proprio un urlo, ma le due donne sembrano trattenersi, appunto, “sembrano”.
Infatti sia Ana che Angela iniziano a starnazzare come due oche.
-Calme, però!
-Ma è una notizia bellissima, Tini!- Le urla quasi Angie, prima di abbracciarla.
-Non mi stritolare, grazie.
-Scusa, ma sono contenta.- Sorride Angela.
-E come è stato? Rispondi!
-Mi sembri un’assatanata.- Ride Tini. –È stato bello.
Ancora una volta le due iniziando ad urlare come due civette.
-Ma si può sapere che succede qui?- Un preoccupato Felipe entra in salotto, seguito da Pablo.
Tini dà una gomitata ad entrambe le donne.
-Niente..- Mormora.
-Niente? E quelle urla?
-Ehm… Hanno visto un ragno…- Si inventa al momento Tini.
-Un ragno? Dove?
-No, l’ho… l’ho ucciso.
-Perfetto, allora. Ma io che pago a fare Olga?- Si lamenta. –Olga, ma insomma!- Urla rientrando in cucina.
-Non una parola con papà!- Sussurra Tini ad entrambe, prima di rialzarsi.
Proprio in quel momento, Jorge scende le scale con fare indifferente, oltrepassa il divano e passa accanto a Tini, ma sempre non guardandola nemmeno.
-Jorge…- Lo chiama la ragazza.
-Che c’è?
-Sei sicuro di stare bene?
-Certo…- Le risponde prima di avviarsi in cucina.
-Ma l’avete visto? A stento ha risposto!
-Dai, Tini, già ti ho detto che lui è fatto così, lascialo perdere.- Cerca ancora una volta di tranquillizzarla Ana.

***

Dopo pranzo, intorno alle 17:00, Martina e il resto dei presenti in casa, ad eccezione di Olga e Roberto, sono in soggiorno, a parlare del più e del meno. Ma sia Jorge che Martina hanno la testa tra le nuvole: lui pensando alla questione di Angela, e lei pensando ad Jorge che a stento le parla.
Per un attimo a Martina passa per la testa che Jorge volesse solo ottenere una cosa, ma si toglie immediatamente dalla testa questo pensiero. Jorge non è assolutamente il tipo e poi quelle frasi che le diceva, quei baci che le dava, quegli sguardi che le dedicava erano veri, assolutamente veri. Si avvicina a lui.
-Jorge…
-Cosa c’è?
-Posso sapere che ti è preso?
-Niente, assolutamente niente.
-Niente? Dai, Jorge. A stento mi parli, durante il pranzo non hai detto niente, e adesso te ne stai qui a pensare a chissà cosa. Sei freddo, e io…- Tini viene interrotta.
-Hai ragione. Scusa, non so che mi sia preso, davvero. Ti chiedo scusa.- Le dice ottenendo un sorriso di risposta dalla ragazza.
-Ti amo.- Le sussurra.
-Ti amo.
Un bussare alla porta interrompe le chiacchiere degli adulti e quel momento di pace tra i due innamorati.
-Vado io. Afferma Tini prima di avviarsi verso la porta ed aprirla.
-Sorpresa!- Esclamano Mechi, Lodo, Xabi, Facu e tutti gli altri suoi amici.
-Ragazzi! Ma cosa ci fate qui?
-Secondo te? Vogliamo sapere l’esito della serata, no?- Afferma Ruggero entrando. –Ti ha trattata bene, sì?- Chiede a Tini. –Buon pomeriggio a tutti!- Esclama.
Anche Jorge raggiunge i suoi amici.
-Tini, tu adesso vieni con noi e ci racconti i dettagli, sì?- Afferma Lucia, prima di trascinare letteralmente Martina in camera aiutata dalle altre quattro.
-Tu, invece, vieni con noi!- Afferma Xabi, prendendo Jorge per un braccio.
-Prometto che non daremo fastidio.- Afferma Josh ai quattro adulti, quando ormai tutti i ragazzi sono al piano di sopra, prima di raggiungere gli altri in camera di Jorge. Lui è il più “educato” tra tutti.

***

-Allora, Tinucha, cosa è successo ieri? Rispondi immediatamente.- Dice Cande, quasi fosse una minaccia.
-Cosa volete che sia successo? Ho fatto il percorso coi cuori, ho raggiunto il mare, mi ha chiesto scusa, abbiamo cenato, mi ha dato il regalo…- Afferma stringendo la collana con l’infinito appesa al suo collo. -… abbiamo fatto volare la mongolfiera e poi…- Si ferma.
-E poi?- La incita a continuare Mechi.
-E poi abbiamo…- Si fa coraggio Martina, ma viene interrotta dall’ingresso di Olga in camera. La donna ha portato dei bicchieri di succhi d’arancia e qualche biscotto fatto in casa.
-Grazie mille, Olga. Sono davvero buonissimi!- Afferma Lodo addentando già il secondo biscotto.
-Di niente, ragazze. Per altro, basta chiamare.- Comunica loro prima di chiudere la porta alle sue spalle.
-Tini, potresti chiedere a Mechi di passarmi un bicchiere?- Chiede Lodo.
-Come?
-Hai capito bene.- Sorride l’italiana.
-Ma voi due ancora non vi parlate?- Chiede Tini, incredula.
-Praticamente non si parlano da quando Mechi e Xabi stanno insieme…- Sussurra la spagnola Alba a Martina.
-Ma andiamo, ragazze. Adesso siete di nuovo entrambe fidanzate e siete felici, perché portare rancore, Lodo?- Chiede Tini, cercando di far calmare le acque.
-Aspetta! Io non sono fidanzata!- Esclama Lodovica.
-Ah, no? E che mi dici di Ruggero?
-Be’, non siamo fidanzati, ci siamo frequentando. Sì, c’è stato qualche bacio…
-Il punto è –Martina interrompe l’italiana. –Il punto è che adesso, come ho già detto, sia tu che Mechi siete felici. Certo, lei sta con il tuo ex ragazzo, ma cosa può importare a te se stai con un altro? Che poi, ammettiamolo, hai sbagliato anche tu, Lodo. Nemmeno una settimana dopo la rottura, tu e Ruggero vi siete fidanzati...
-Iniziati a frequentare!- La corregge Lodo.
-Sì, iniziati a frequentare. Quindi, diciamocelo pure, non eri così innamorata di Xabiani.
-Io non sono arrabbiata perché sta con il mio ex, ma perché mi ha tradito!
-Lodo, ascoltami. È vero: non avrei dovuto baciare Xabi, quando stava ancora con te. Ma, sai com’è, i sentimenti hanno preso il sopravvento e io, davvero, non ho potuto ignorarli... Ti chiedo scusa, ma… E adesso non so neanche che dire, ma la realtà è che mi manchi. Mi mancano le risate insieme, le prese in giro, le foto, gli strambi pettegolezzi che inventavamo ogni giorno sugli altri, i pomeriggi al centro commerciale… E se dovrò lasciare Xabi per avere il tuo perdono, lo farò. Te lo giuro, io tra te e lui, per quanto io lo ami, sceglierei sempre te. Perché un fidanzato, lo abbiamo visto con te, non siamo sicuri che lo ameremo per la vita, ma un’amica sì. Io ho bisogno di te, Lodo, davvero. E non voglio perderti.- Mechi parla e parla, ascoltata da tutte le altre, compresa Lodovica.
-Anche… Anche io non voglio perderti ed ho bisogno di te.- Afferma una Lodovica con gli occhi lucidi, provocando il sorriso della bionda.
-Mi perdoni, Lodo?- Le chiede afferrandole le mani.
-Certo che ti perdono!- Afferma buttandosi letteralmente sull’amica.
-Ehi, anche io!- Esclama Lucia, buttandosi sulle amiche appena riconciliate.
Alba, Tini e Cande si guardano due secondi per poi buttarsi anch’esse sul letto con le altre tre.
-Ah, vi voglio bene ragazze!- Afferma Mercedes schiacciata dal peso delle amiche. –Ma ora alzatevi o non potrò più dimostrarvelo!- Le cinque si affrettano ad alzarsi per poi concludere con un abbraccio di gruppo.
-Ma noi non stavamo parlando di te, Tini?- Chiede Mercedes ancora con gli occhi lucidi.
-Giusto!- Esclama Lucia. –Dopo la lanterna cosa è successo?
Tini sospira.
-Io e Jorge abbiamo fatto l’amore. Ok, l’ho detto.- Afferma con gli occhi chiusi.
-Ah, non ci credo! Sono contentissima per te, Tinita!- L’abbraccia Cande, seguita dalle altre cinque.
-Non so come farei senza di voi, ragazze, davvero.

***

-Allora, Jorgito! Dicci tutto!- Afferma Xabi, buttandosi a sul letto del ragazzo.
-Che dovrei dirvi ragazzi? È andato tutto bene ed abbiamo fatto pace.
-Sì sì, ok. Ma noi, o almeno io, voglio sapere se è successo quello che tu desideravi tanto, se non ricordo male.- Dice Xabi, sollevando la testa e tenendosi per i gomiti.
-Ah, tu parli…- Dice Jorge, facendo annuire l’amico. –Sì, è successo!
Sussegue una serie di “E bravo Jorge!”, “Complimenti, amico”, “Così si fa” o un “Finalmente!”
-È com’è stato?
-Be’, sì, è stato bello. Anzi, non bello, è stato stupendo!
-Calma il tuo entusiasmo, amico.- Dice un divertito Ruggero.
-Adesso, però, devi dirci il voto.- Afferma Samu.
-Voto?
-Esatto! Devi dare il voto della prestazione, te lo ricordo. Noi l’abbiamo fatto e devi farlo anche tu!
-Oh, dovrei dare un voto a Tini? No, dai, ragazzi!
-Lo devi fare e subito!- Esclama Xabi.
-Se Brenda era da 8, Tini è da...- Lo incita Facu.
-Vediamo, credo un 9, no: è troppo poco. Direi 9 e mezzo, ma solo perché era la prima volta, Tini è da 10!- Afferma Jorge.
-Sì, l’abbiamo vista la cara Tinucha.- Afferma Samuel ottenendo uno sguardo suicida da parte di Jorge.
-Sentite, non una parola con lei o giuro che vi faccio male! Ve lo garantisco!- Esclama Jorge.
-Tranquillo, amico!- Sorride Xabi.

***

Stephie e Michael sono appena arrivati a casa Dominguez. Brenda li ha ‘convocati’ lì con urgenza: deve comunicare una cosa importante sia a loro che al fratello.
-Si può sapere il perché di tanta fretta?- Chiede il fratello Diego, accomodandosi sul comodo letto della sorella, seguito dai due ospiti.
-Ecco, il fatto è che io ho deciso di rinunciare al piano…- Dice Brenda.
-Cosa? Intendi quello di separare la coppietta tanto felice?- Chiede Diego.
-Esatto!
-Ma perché? Ormai ci siamo! Poco tempo e Jorge sarà tuo!
-No! Non sarà mai mio! Ho fatto questa scelta, fine della storia!- Afferma Brenda.
-Ma io voglio la mia vendetta!- Si decide a parlare Stephie.
-Senti, cosa, tu fai quello che vuoi, ma io sicuramente non parteciperò a nessun piano. Ho chiuso definitivamente con questa storia!
-Perfetto, non vedo perché siamo ancora qui! Arrivederci!- Esclama Michael prima di alzarsi dal letto e uscire dalla stanza, seguito dalla fidanzata.
-Ehi, posso sapere il perché?- Chiede Diego a Brenda, con tono pacato.
-Perché ho capito che loro due si amano e io non sono nessuno per separarli. Devo mettermi il cuore in pace. Io non potrò mai avere Jorge Blanco!


 

*Angolo autrice*
Ehi Ehi Ehi! Devo dirvi una cosa: per sbaglio ho cancellato l'angolo autrice e dato che è tardi e sto dormendo in piedi, non lo voglio riscrivere lol Quindi vi chiedo scusa per gli errori grammaticali che non ho ri-controllato e per il capitolo pietoso, ma okey. Inoltre, chiedo scusa per non aver risposto alle recensioni del precedente capitolo, chiedo scusa, veramente. Ma le ho lette, non preoccupatevi. Siete tutte dolcissime :*
Inoltre, voglio invitarvi a leggere la mia nuova FF "THE HINGER GAMES -Jortini" e magari lasciare anche lì una recensione, grazie mille in anticipo :D 
Tanti baci!!
Smack Smack.

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Capitolo 26
*** Chapter Twenty-Six ***


Maria è nel soggiorno di casa, con sua figlia Martina, di soli tre anni, tra le braccia. Sta aspettando l’arrivo di Angela e, nel frattempo, gioca con la più piccola di casa. -Chi è la bambina più bella?- Chiede facendo il solletico alla piccola e facendola ridere. Finalmente sente bussare alla porta: Angela è arrivata. In fretta e furia apre la porta, abbracciando poi la diciassettenne.
-Ah, Angela. Come sei bella!- Le dice la donna, osservandola da capo a piedi.
-Ah, grazie mille! Ma qui la più bella è questa qui!- Dice indicando la bambina.
-Sì, diventerà bella quanto sua sorella!- Esclama Maria, facendo ridere l’adolescente.

Martina si alza di soprassalto. Non era un sogno, sembrava un ricordo, di tanto tempo fa. “Diventerà bella quanto sua sorella!” Di chi parlava sua madre? Lei ha una sorella? Perché suo padre non gliel’ha detto? Deve assolutamente parlargli.
Quando la sveglia suona, Martina si alza immediatamente. Si cambia e si trucca in pochi minuti per poi scendere al piano di sotto, dove sono già tutti al tavolo a fare colazione.
-Buongiorno!- La saluta il padre.
-Papà, io ho una sorella?- Chiede immediatamente, ignorando totalmente il suo saluto. Tutti hanno una reazione un po’ strana, non aspettandosi chiaramente quella domanda. C’è chi, come Ana, rimane a guardare il vuoto o chi, come Felipe, sputa ciò che stava bevendo. Anche Angela è seduta al tavolo, ormai passa più tempo a casa Stoessel – Blanco che a casa sua.
-Come?- Chiede comunque il padre, sperando di aver capito male.
-Ripeto: io ho una sorella?
-Ma che domande mi fai?- Dice iniziando a ridere nervosamente. –Insomma, perché?
-Non importa il perché: rispondi!- Dice la giovane, irritata.
-Ma ovviamente no! Insomma, perché dovresti essere all’oscuro di una cosa del genere? Andiamo, Tini…
Martina alza lo sguardo, soffermandosi su Angela. La guarda per qualche secondo negli occhi ed anche la Saramego la guarda nervosamente. La ragazza ci riflette un po’ su… Era soltanto un sogno, non significa sia vero, anzi, c’è una probabilità su mille che sia accaduto veramente. Si avvia verso le scale.
-Non mangi?- Le chiede il padre.
-Non ho fame.- Dice alzando la voce prima di tornare in camera.
-Troppo codardi per dire la verità, eh?- Chiede Jorge, guardando gli altri tre presenti. –Scusate.- Dice alzandosi e raggiungere la fidanzata in corridoio.
-Tini, aspetta.- La blocca per un braccio e la fa voltare. –Che succede?
-Niente.
-Niente? Sai, ti conosco… Non è affatto niente.
Tini sospira.
-È che… ho fatto uno strano sogno, sembrava così reale..
-Me lo racconti?
-Sì, ma non credi staremmo più comodi seduti?- Gli chiede con un sorriso malizioso.
-Oh, mi piace quel sorriso! Vieni con me!- Le dice prendendola per mano ed entrando in camera sua in per poi chiudere la porta alle sue spalle.
Jorge si stende sul letto, seguito poi da Tini, la quale poggia il capo sulla spalla sinistra del suo ragazzo.
-Dimmi tutto, amore.
-Mi piace quando mi chiami amore!- Ammette lei.
-Sei il mio amore, ovvio che ti chiami così.- Afferma, facendole sorridere. Jorge ha questa strana capacità di farle tornare in un nanosecondo il sorriso.
-Tornando al sogno, io ero piccola ed ero con mia madre Maria. Bussano alla porta e ad entrare è Angela, ma non l’Angela di adesso, era molto più giovane, una diciottenne, praticamente. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo…
-Capito. E poi?
-Mi ha colpito una frase di mia madre. Ha detto, riferendosi a me, “diventerà bella quanto sua sorella!”. Hai capito? Ha nominato una sorella, ma io no…- Jorge la interrompe.
-Tini, ci stai pensando troppo. In fondo era solo un sogno. Va bene che fosse molto reale, ma era comunque un sogno, e sappiamo tutti che i sogni non esprimono la realtà.- Jorge si chiede come fa ad essere così bravo a recitare con la sua fidanzata. Le sta mentendo, di nuovo.
-Sì, molto probabilmente hai ragione.
-Ho sicuramente ragione!
-Va bene, hai ragione!- Ride lei.
-Oh, ma prima non hai fatto un sorriso un po’ pervertito?- Scherza lui, mettendosi su di lei ed iniziando a baciarle il collo.
-Pervertita io? Ma anche no.- Dice lei, sorridendo comunque per quelle attenzioni da parte del suo fidanzato. Già, suo. Jorge è completamente suo.
-A me sembrava molto pervertito! Chissà cosa ti passa in questa testolina!- Continua a scherzare lui, avvicinandosi questa volta al suo volto. Sono naso a naso, fino a quando Jorge non cancella le distanze tra loro, con un dolce bacio che diventa man mano più passionale.
Passati pochi minuti, si staccano di malavoglia.
-Ti amo tanto, Jorge.
-Io di più!
-No, io di più!
-Ti dico che io di più!
-Io ti amo di più! Non fiatare!- Ribatte lei.
-Va bene, hai vinto!
-Ecco, bravo!
-Ti ho solo lasciato vincere, Tinita.
-Uhm, e vediamo: come puoi dimostrarmi di provare più amore per me di quanto io ne provi per te?- Chiede incrociando le braccia sotto al seno, nonostante il poco spazio che Jorge le lascia stando su di lei.
-Perché tu sei la cosa più bella che mi sia capitata. Sei stata qualcosa che mi ha sconvolto del tutto la vita, qualcosa di incredibile che mi ha fatto diventare la persona più felice del mondo… Tu sei tutta la mia vita.
-Potrei dire le stesse cose parlando di te, Jorge.- Gli dice prima di allacciargli le mani al collo e baciarlo con passione.
-Faremo tardi a scuola, Tini.- Le dice tra un bacio e l’altro.
-Non importa.- Risponde lei, sorridendo sulle sue labbra per poi continuare a baciarlo.
-Meglio se andiamo, no?- Le chiede, facendola annuire, anche se sembra un po’ triste. –Magari riprendiamo più tardi.- Le sussurra facendola rabbrividire, prima di alzarsi ed uscire dalla camera.

***

-Allora hai capito bene?- Chiede Stephie al suo fidanzato Michael.
Sono fuori dalla scuola da pochi minuti e stanno escogitando un piano per una buona vendetta.
-Sì, ho capito. Devo stargli alle calcagna per scoprire qualcosa che possa farli litigare o danneggiare.
-Bravissimo, amore!
-Ma non credi che stiamo prolungando un po’ troppo questa storia? Insomma, all’inizio era divertente, ma adesso, a distanza di un mese, è diventata un po’ noioso. E poi, qualcuno finirà col farsi male.
-Sì, e quel qualcuno sarà Martina!
-Quando vuoi sai essere molto cocciuta, amore!- Osserva lui, sorridendo leggermente.

***

Jorge entra velocemente in aula di musica, per parlare con Angela.
-Dobbiamo parlare.- Le dice, appunto.
-Non potremmo farlo dopo? Ho lezione adesso.
-Ehm, no. È importante. Si tratta di Tini.
-Che è successo?- Sospira lei
-Vuoi sapere che è successo? Che sta male, sta soffrendo. E tutto per colpa vostra. Ma no, non ditele niente. Perché dovreste farlo? Vuoi sapere anche un’altra cosa? Stasera ti ha addirittura sognata, ti rendi conto?
-Jorge mi stai dicendo cose che già so, ma non per questo le dirò la verità.
-Non ci sarà bisogno che tu le dica la verità. Lo farò io, oggi pomeriggio, al bar Blanco. Siete ancora in tempo per dirglielo voi.
-Cosa? Jorge ma sei impazzito? È un compito nostro, non puoi…
-Non posso cosa?- La interrompe. –Lei sta soffrendo e io a vederla così non ce la faccio. Quindi, Tini arriverà alle 17:00 al bar, se volete essere voi stessi a dirle la verità magari presentatevi un po’ prima, sì? Magari intorno alle 16:00. Perfetto. Arrivederci, Angela.- Comunica Jorge, prima di uscire dall’aula ed allontanarsi.
Non sa che una terza persona ha sentito il tutto.

***

Le prime quattro ore di scuola passano velocemente, fortunatamente. Martina è vicino agli armadietti, posando i suoi libri. Ma gli arriva uno strano messaggio.

“Ti fidi tanto del tuo ragazzo? Be’, non dovresti.

                                        -Anonimo”

Tini si guarda intorno. Sembra non esserci nessuno.

“Chi sei?”

La risposta non tarda ad arrivare.

“Questo non è importante. Jorge Blanco mente. Bar Blanco, ore 16:00. Vedrai che ho ragione.

                                                                                  -Anonimo”

Martina non sa che fare. Jorge già le aveva dato appuntamento lì, ma un’ora dopo, alle 17:00. Che senso avrebbe andarci un’ora prima? Ma dall’altra parte, la curiosità di sapere che sta succedendo è troppo grande, e quindi non può fare altrimenti: si presenterà alle 16:00.
Quando anche l’ultima campanella suona, sono le 15:00.
Martina è fuori scuola con le sue amiche, per passare un po’ il tempo, quando finalmente le suona il cellulare: la sveglia. Sono le 16:50.
Arrivata al bar Blanco, vede vicino ad uno dei tavoli Jorge, Ana, suo padre Felipe ed Angela. Ma cosa ci fanno lì?
Decide di avvicinarsi, ma purtroppo le balza all’orecchio una frase del suo fidanzato, forse detta con un tono troppo alto.
-Non importa! Dovete dire a Tini che Angela è sua sorella!
Le si inumidiscono gli occhi, scende la prima lacrima, e di conseguenza esce il primo leggero singhiozzo.
-Tini…- Jorge si accorge della sua presenza, e fa voltare anche gli altri.
Martina si affretta ad uscire dal bar, non accorgendosi di essere seguita dagli altri quattro.
In questo momento non sa se è più arrabbiata o delusa. È stata tradita dalle tre persone del quale si fidava di più al mondo, ed anche Angela stava riuscendo ad ottenere la sua fiducia, ma ormai è troppo tardi.
-Martina, aspetta.- Si sente prendere per un braccio. È Jorge. –Lasciaci almeno spiegare!- Urla lui, ma Tini non si decide a voltarsi.
-Non mi toccare!- Urla invece lei, strattonandosi il braccio per far lasciare ad Jorge la presa. –Io mi fidavo di te e adesso…
-Lasciaci spiegare, ti prego.- Continua lui.
Tini dissente leggermente col capo, prima di allontanarsi, ma questa volta Jorge non tenta di fermarla. Forse ha solo bisogno di stare un po’ da sola.
La ragazza ha la vista annebbiata dalle lacrime, tanto da non accorgersi di star attraversando.
Una macchina. Dei clacson. Delle urla. Dei fari. Uno scontro. Il dolore. Il buio più totale.

 

*Angolo autrice*
Sorpresaaaaaa! Ho deciso di aggiornare oggi per scusarmi un po' per il capitolo non carinissimo di ieri anche se dalle recensioni sembra essere piaciuto, ma okey ahah Finalmente è arrivato il capitolo dell'incidente! E chi è la povera vittima? La nostra Martina! Porella lei, ha saputo nel modo peggiore la verità... A proposito della verità, abbiamo scoperto chi è Angela! Angela è la sorella maggiore di Tini! Un applauso e tanti complimenti a chi aveva indovinato. Comunque non mancano i momenti Jortini, aw che, vi avverto, dal prossimo capito scarseggieranno un po'... Adesso, cosa succederà a Tini? Ehm, bhoooo!!! Mi aspetto tante recensioni, chicas and chicos!! Perfetto!
Tanti besossss
Smack Smack.  

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Capitolo 27
*** Chapter Twenty-Seven ***


Jorge entra in ospedale seguito da Angela, Felipe ed Ana. È agitato. Circa trenta minuti fa la sua fidanzata è stata travolta da un’auto e lui ancora si deve rendere conto al 100% della situazione.
Raggiungono il terzo piano dove dicono di star portando la ragazza, che infatti, posta su un letto ospedaliero, sta venendo trasportata da alcuni medici ed infermieri.
-Mi dite che le sta succedendo?- Urla Felipe ai medici che preferiscono non parlare ma continuare a camminare velocemente per il corridoio trasportando con loro anche la paziente.
I medici entrano nell’ultima stanza per poi ‘serrare’ la porta. La situazione è grave.
-No! No! No!- Urla Jorge battendo i pugni sul muro con forza, quasi volesse abbatterlo, per poi sedersi su una delle sedie di fronte la stanza. La prima lacrima inizia a scendere.
-Jorge, ti prego, calmati!- Gli dice la madre, sedendosi accanto a lui.
-Mi dici come faccio a calmarmi?- Urla indicando la porta di fronte a lui. –Come faccio, eh?
-Urlare non serve a niente, Jorge!- Ana cerca di mantenere i nervi saldi. Sembra essere la più stabile nel corridoio. –Andrà tutto bene!
-Come fai a dirlo? Come fai?- Chiede con ormai le lacrime che gli annebbiano la vista. –È tutta colpa mia!- Ammette con le mani nei capelli.
-Jorge non è colpa tua!
-Sì, invece! Se non vi avessi invitati in quel bar non sarebbe mai successo!
-Se vogliamo dare la colpa a qualcuno, quel qualcuno sono io!- Ammette il padre che, nonostante la situazione, non versa una lacrima. –Avrei dovuto dire subito la verità su Angela. Se lo avessi fatto adesso…
-L’importante adesso non è di chi è la colpa!- Lo interrompe Angela. –Ormai è successo! Vi prego, smettetela!
Jorge sembra calmarsi leggermente, ma continua con il suo pianto silenzioso. Si piega verso sinistra, poggiando la testa sulla spalla della madre, mentre lei gli avvolge il braccio attorno al collo.
-Io la amo, mamma.- Dice tra un singhiozzo e l’altro.
-Lo so, Jorge.
-Non saprei che fare senza lei. Non voglio e non posso perderla.
-Non la perderai, Jorge.- Lo rassicura lei.

***

Jorge, Angela, Felipe ed Ana sono ancora in quel corridoio freddo e, dato il posto, orribile. È ormai un’ora che Martina è chiusa in quella stanza con i medici e i familiari non sanno che pensare.
Jorge sembra essere il messo peggio tra tutti. Ha gli occhi gonfi e rossi, i capelli scompigliati e il volto bagnato, ma pare si stia iniziando a calmare grazie alle parole confortevoli della madre. Ha il capo cupo, attento ad osservare le sue scarpe pur di non pensare, ma i rumore di passi, molti passi, lo portano ad alzare la testa. Lodovica, Mercedes, Xabiani, Facundo e tutti gli altri ragazzi sono appena entrati in corridoio. Jorge riabbassa immediatamente il capo.
-Come sta?- Chiede immediatamente Facundo appena arrivato.
-Non si sa ancora niente.- Li informa il padre.
-Ma voi come mai siete qui?- Chiede Ana ancora seduta accanto al figlio, con la mano destra sulla sua spalla, per dargli conforto.
-Mi ha chiamato Felipe.- Comunica Mercedes. –Gli avevo dato il mio numero per qualsiasi evenienza.
-Li ho chiamati prima. Ho ritenuto giusto che lo sapessero.- Spiega invece l’uomo.
Xabiani, guardando Ana, indica con un cenno della testa Jorge, come a chiedergli come sta. Lei dissente leggermente con la testa, facendo sospirare Xabiani.
Alcuni degli ultimi arrivati prendono posto, mentre altri preferiscono restare in piedi.
Anche un’altra persona sembra arrivare nel corridoio, ma questa volta non è nessuno degli amici di Jorge.
Dean.
Il ragazzo, Jorge, si alza immediatamente dalla sedia.
-Che ci fai qui?- Gli chiede.
-Di certo non sono venuto per te.
-Be’, comunque non sei il benvenuto.
-Ascoltami, io sono qui per Tini, è vero. So che sta male, ne hanno addirittura parlato al telegiornale. Sono venuto per dare conforto a lei, non per litigare con te.
Jorge si sposta leggermente verso destra, facendo passare il ragazzo.
Finalmente un medico, seguito da alcuni infermieri, esce dalla sala, di cui vengono aperte le porte ‘blindate’. Dietro queste c’è uno spazio aperto, poi una porta e una finestra dal quale non è possibile vedere molto a causa della tapparelle calate.
-Come sta?- Si affretta a chiedere il padre.
-Siete i parenti della ragazza?- Chiede il medico.
-Sono il padre, lei è la sorella…- Dice indicando Angela, facendo rimanere non poco scettici i ragazzi presenti ad eccezione di Jorge. –Come sta mia figlia?
Il medico sospira.
-C’è stato un trauma cranico-encefalico. Sembra essere lieve, per fortuna non grave. Ma ha portato ad un coma di cui non siamo ancora certi quali saranno le conseguenze, non sappiamo se la ragazza si sveglierà o.. Be’, morirà.
Anche alle ragazze da poco arrivate cadono le prime lacrime. C’è la possibilità che Martina muoia.
-Possiamo vederla?- Chiede il padre che comunque resta impassibile all’esterno. Tutti sanno che dentro lui sta peggio di Jorge. Ha già attraversato tutto questo. Ha già perso Maria. Se perdesse anche Martina, molto probabilmente non ce la farebbe.
-Sì, ma non più di uno alla volta.
-Noi non possiamo fare niente?- Tenta Ana.
-L’unica cosa che potete fare è starle vicino, parlarle, magari prenderle la mano o cose del genere… Dovete farle capire che voi ci siete, che siete con lei. Lei non può vedervi, ma sente ed ascolta tutto.
-Grazie mille.
-Di niente. Per qualsiasi cosa, o qualche cambiamento, vi avvertirò.- Dice prima di allontanarsi.
-Qualcuno vuole entrare?- Chiede Felipe a tutti gli altri che volgono lo sguardo ad Jorge.
-Perché guardate me?
-Vuoi entrare tu?- Gli chiede sua madre.
-Cosa? No, io non ce la faccio. Davvero, è meglio di no, almeno per ora.
-Ma, hai sentito il dottore, bisogna starle vicino…- Gli ricorda Xabi.
-Lo so, ma per ora non ce la faccio. Non insistite!
-Qualcuno di voi vuole entrare?- Chiede Felipe agli altri ragazzi presenti, tra cui anche Dean. Tutti annuiscono e uno per volta entrano tutti. C’è chi esce con le lacrime che scendono, come per le ragazze, e chi invece cerca di mantenere il sangue freddo, come i ragazzi.
-Come vi è sembrata?- Chiede alla fine Jorge, alzandosi.
-Perché non vai stesso tu a vedere?- Gli chiede Ruggero.
-Già ve l’ho detto.
-Jorge è come se stesse dormendo!
-Già vi ho detto di non insistere.
Xabi sospira, per poi rispondere.
-Ha una ferita alla testa e varie macchine attaccate al braccio e al petto, tra cui quella del battito cardiaco. E mi sembra di aver notato vari lividi sulle braccia.- Spiega il moro, facendo annuire Jorge ancora seduto.
Passa una settimana e la situazione non sembra migliorare. Jorge ogni sera “dorme” in camera di Tini, nel suo letto, sentendo il suo odore. Gli manca terribilmente, ma allo stesso tempo non ce la farebbe mai a vederla in quelle condizioni, su un letto d’ospedale. Passa tutto il giorno in quel corridoio, fuori quella stanza, come anche Angela, Ana e Felipe, mentre i ragazzi vengono sempre dopo scuola, e Dean si è fatto vedere un giorno sì e uno no.
-Jorge perché non entri un po’ tu?- Gli chiede sua madre. È pomeriggio e oggi sono presenti tutti, compreso Pablo, il fidanzato di Angela, nonché insegnante degli alunni.
-No, grazie.
-Perché no?
-Perché non ce la faccio! Fine della storia.
-Allora vai a casa! È inutile che stai qui!- Urla spazientita Ana, non ottenendo però risposta dal ragazzo.
Lui continua a pensare a quel magnifico sorriso della sua fidanzata che non vede da una settimana o ai suoi occhi che lo scrutano con amore. È tra questi pensieri che Jorge si addormenta su una scomoda sedia d’ospedale.
 
Quando Jorge si sveglia, sente agitazione. Ana è ancora seduta accanto a lui, ma Pablo, Felipe, Dean, e altri, vanno avanti e indietro per il corridoio, pensierosi.
-Che è successo?- Chiede ancora con voce assonnata.
-Pare che la situazione sia peggiorata.- Gli dice quasi in un sussurro Angela.
-Che significa?
-Non lo sappiamo. I medici sono entrati all’improvviso ed hanno serrato di nuovo la porta!- Gli comunica Ana.
Dopo diversi minuti, il medico esce da quella stanza.
-Che succede, dottore?- Gli chiede immediatamente Felipe.
-Non… Non ce l’ha fatta. 


 

*Angolo autrice*
Ehi Ehi Ehi! *Piange* È un capitolo tristissimo, lo ammetto. Affermo che non sono un medico e tutto quello che so è solo grazie ai film e a qualche ricerca su internet, quindi non sono sicura al 100% di quello che ha detto il medico, ma okey. Chiedo scusa se il capitolo è un po' corto, ma ho l'influenza e, se ce la faccio, aggiornerò domani o dopodomani, quindi non temete :D
Lasciate una bella recensione, voglio davvero sapere cosa ne pensate! E in più voglio ringraziarvi tantissimo perché il capitolo precedente ha raggiunto le 7 recensioni, aw :') 
In più, dedico questo capitolo a quelle pazze scatenate pervertite del gruppo di Whatsapp, tanti baci da Olaf!!
Smack Smack.

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Capitolo 28
*** Chapter Twenty-Eight ***


Quando Jorge si sveglia, sente agitazione. Ana è ancora seduta accanto a lui, ma Pablo, Felipe, Dean, e altri, vanno avanti e indietro per il corridoio, pensierosi.
-Che è successo?- Chiede ancora con voce assonnata.
-Pare che la situazione sia peggiorata.- Gli dice quasi in un sussurro Angela.
-Che significa?
-Non lo sappiamo. I medici sono entrati all’improvviso ed hanno serrato di nuovo la porta!- Gli comunica Ana.
Dopo diversi minuti, il medico esce da quella stanza.
-Che succede, dottore?- Gli chiede immediatamente Felipe.
-Non… Non ce l’ha fatta.
 
Jorge si sveglia di soprassalto. È stato solo uno stupidissimo incubo. Martina è ancora in quella stanza, ma non è morta, sta solo “dormendo”. La situazione è come l’aveva lasciata prima di addormentarsi: Ana accanto a lui, Felipe che va avanti e indietro, Dean in piedi, come anche Angela, Pablo e i ragazzi, mentre le ragazze sono sedute.
-Ci sono novità?- Chiede stropicciandosi leggermente gli occhi.
-No, Jorge. Hai dormito solo mezz’ora.
Il ragazzo annuisce, prima di alzarsi. È diretto verso quella porta che lo divide dalla sua fidanzata. Sta per entrare, ma si blocca. Si volta indietro, tutti lo stanno fissando.
-Scusate…- Dice prima di attraversare il corridoio ed uscire sul terrazzino.
-Proverò io a parlare con lui.- Comunica Dean agli prima di raggiungere Jorge.
-Che ti succede?- Gli chiede, accendendosi una sigaretta.
-A me? Niente…
-Perché non vuoi entrare in quella stanza? È come se stesse dormendo. Sai che lei ha bisogno di te adesso più che mai.
-No. Non voglio entrare.
-Perché ti dico una cosa e mi rispondi con un’altra? La verità è che sei un codardo. Lei è il tuo punto debole! Ti mostri forte all’apparenza, ma io so che dentro stai morendo. So che hai pianto, Jorge. E, credimi, lo farebbe anche lei nel sonno se venisse a sapere che non la stai supportando. Tu vuoi che si svegli, no?- Jorge annuisce, intimidito all’improvviso. –Bene! Per farlo devi entrare in quella fottuta stanza e parlare con lei. Devi avere coraggio! Magari non si sveglia perché non ti sente al suo fianco, come ti sentiresti se ti dicessero che è così, eh? Jorge nella vita bisogna provare! E se non va bene si riprova. Il risultato non è garantito a nessuno, ma per vivere bisogna provare. Mi hai capito?
Jorge ascolta attentamente le sue parole senza aprire bocca. Lo ascolta attentamente, sì, ma rimane concentrato su quelle parole che lo hanno colpito di più “Magari non si sveglia perché non ti sente al suo fianco”. Dentro di lui sente scattare qualcosa, è come un campanello d’allarme.
-Grazie.- Mormora, prima di rientrare e ritrovarsi in un millesimo di secondo di nuovo fuori quella porta.
Poggia la mano sulla maniglia fredda per poi guardarsi indietro. Tutti lo stanno di nuovo squadrando per capire se questa volta si tirerà indietro come la precedente, o se sarà abbastanza coraggioso da entrare. Be’, la risposta arriva poco dopo: Jorge apre la porta, per poi sparire.
SOTTOFONDO: https://www.youtube.com/watch?v=NG2zyeVRcbs
Lo spettacolo che si ritrova davanti è veramente orribile, il peggiore che abbia mai visto, probabilmente. La sua fidanzata è posta su un letto d’ospedale a destra della stanza, circondata da macchine di ogni tipo, tra cui Jorge riconosce quella del battito cardiaco che sembra andare regolarmente. Martina ha una benda sulla testa, e le macchine sono collegate, tramite dei fili trasparenti, al braccio e alle mani. La situazione è più o meno come quella descritta da Xabi una settimana fa.
Il ragazzo si avvicina al letto; sulla destra c’è uno sgabello sul quale si siede per poi afferrare la mano della ragazza e stringerla forte. È orribile non essere ricambiato in quella stretta.
-Ciao amore, sono io.- Sorride amaramente. –Sono Jorge… Ti devo chiedere scusa. Dean ha ragione: sono stato un codardo a non essere entrato. Ma sai, la realtà è che io non voglio che l’ultima vista che abbia di te sia in questo letto d’ospedale. Perché ho l’orribile paura che tu non ce la possa fare, e volevo ricordarti come la persona fantastica di una settimana fa, non avendo nella mente quest’orribile immagine di te. Sì, sono proprio un pessimista. Ma adesso che ti vedo, voglio dirti che io sono con te, che non ti lascerò, te lo prometto.- La prima lacrima inizia a scendere. Il solo pensiero di non poterla più toccare, non poterla più baciare, non poterla più accarezzare, non poter più cantare con lei, non poter più ascoltarla cantare, non poterla più abbracciare, non poter più fare l’amore con lei, non poter più ammirare quegli occhi o il suo sorriso, o anche non poterla più solamente guardare da lontano, lo distrugge. –Voglio dirti che ti amo e che devi essere forte, lo devi fare. Devi farlo in nome del nostro amore. Devi farlo per me. Sì, farlo per me. Perché io senza di te non so stare, davvero. Adesso sei qui e vederti così, davvero, mi si stringe il cuore. Non riesco...- Ha la voce strozzata da vari singhiozzi e da migliaia di lacrime che ormai gli rigano il volto. –Non riesco proprio. Ti prego, apri questi occhi. Fammi capire che ci sei, fallo per me o dovrò dire addio alla mia sanità mentale. Fallo per me.- Le lacrime sembrano iniziare a calmarsi. - È che non riesco ad immaginarmi senza di te, adesso. È che se penso a domani, ci sei anche tu... Fallo per me.- Si avvicina alla testa della ragazza per poi lasciare un bacio tra i capelli. –Ti amo.
La macchina del battito cardiaco inizia ad andare in tilt e in pochi secondi a Jorge viene chiesto di uscire da alcuni medici. Non sa che pensare, ma ubbidisce.
In quel corridoio c’è ancor più agitazione che nei giorni precedenti. Nessuno sa cosa stia succedendo dietro quella porta blindata. Quando finalmente, dopo circa una trentina di minuti, la porta viene aperta e tutti i medici ed infermieri escono.
Il medico si avvicina alla famiglia.
-Dottore come sta mia figlia?- Chiede nervosamente Felipe.
Ad Jorge sale il cuore in gola. Pensa a quell’incubo, sperando che l’esito non sia lo stesso.
-È fuori pericolo!- Sorride il dottore, provocandone uno anche sul volto di tutti i presenti.
Jorge si siede sulla sedia, con le mani tra i capelli, sorridendo. La sua Martina ce l’ha fatta. Ce l’ha fatta per lui.
-Si è svegliata. Riesce a parlare e sembra che il cervello non sia stato danneggiato in nessun punto. L’avevo detto che era lieve il colpo.- Sorride ancora il medico.
-Possiamo vederla?- Chiede Felipe.
-Certo, anzi, fate bene! Devo farle delle domande per assicurarmi che non abbia perso la memoria e mi servite anche voi. Seguitemi.
Il medico entra nella stanza che è abbastanza spaziosa, ma chiede a tutti di rimanere sull’uscio.
-Allora, il sono il medico Chaldez, tu mi sai dire il tuo nome?- Il dottore si avvicina a Tini.
-Martina…
Com’è bello risentire la sua voce. Tutti sono commossi.
-Bene! E quanti anni hai?
-17.
Martina sembra scombussolata. Si può capire. In più non ha più la benda alla testa.
-Perfetto! E sai perché ti trovi qui?
-Mi sembra un incidente. Una macchina…
-Come ti senti adesso?- Continua a chiedere il medico, alzandole il letto con il telecomando.
-Sono un po’ stanca e indolenzita, ma per il resto sto bene.
-E.. Loro li conosci?- Il medico indica gli altri presenti, facendo voltare Martina che sorride appena vede tutti lì per lei.
-Sì.
-E chi sono?
-Sono i miei amici, il mio fidanzato e la mia famiglia.
-Perfetto! Direi che ti ricordi tutto perfettamente!- Sorride il dottore. –Avete pochi minuti, poi potrà rimanere solo una persona. Ha bisogno di riposo.- Li avverte il medico prima di uscire.
-Ah, amica mia!- L’abbraccia Mercedes, seguita dalle altre e poi anche dai ragazzi, compreso Dean.
Poi tocca a Pablo, Ana, suo padre ad anche Angela. Martina si comporta come se quell’accaduto prima dell’incidente non fosse mai successo.
-E tu?- Chiede Martina ad Jorge.
Il ragazzo si avvicina lentamente per poi abbracciarla forte.
-Promettimi di non lasciarmi mai più!- Le dice.
-Mai più.- Sorride lei.
Troppo bello risentire il suo profumo, il suo corpo tra le sue braccia, la sua voce. Sembra quasi un sogno.
-Ti amo.- Le dice.
-Anche io.- Gli risponde ancora tra le sue braccia.
-Come ti senti?- Le chiede il padre una volta sciolto l’abbraccio.
-L’ho già detto. Sono un po’ intontita ma sto bene.
-Sei stata… cioè… in coma…- Balbetta quasi Felipe.
-Sì, lo so. Me l’hanno già comunicato, papà.
-Ehm, Tini, per quanto riguarda la situazione di Angela..
-No, papà.- Lo interrompe la ragazza. –Adesso sono stanca e non voglio pensare a niente. Riparliamone quando mi dimettono, vi prego.
Felipe annuisce.
-Jorge resti tu?
Il ragazzo annuisce, facendo sorridere la sua fidanzata.
-Tra un po’ vengo a darti il cambio, va bene?
-Sì, perfetto.
Jorge prende posto sullo sgabello, aspettando poi l’uscita di tutti. Quando i due ragazzi sono finalmente soli, il giovane le stringe la mano, questa volta è ricambiato, gesto che non gli fa togliere il sorriso dal volto.
-Mi sei mancata tanto.
-Anche tu, Jorge. Non ci crederai, ma, mentre “dormivo”, ho avuto come l’impressione di sentire il calore delle persone che mi circondavano. Ad esempio, se mio padre era accanto a me, lo sentivo. Se c’era Angela, sentivo Angela e così via. Non ti ho sentito fino a poco fa.
Jorge annuisce. Dean aveva ragione.
-Sì. Ti chiedo scusa, ma non ho avuto il coraggio di entrare. Ci sono riuscito solo oggi. Il fatto è che mi sono reso conto che tu sei il mio punto debole, è stato…
-Non pensiamoci più, Jorge.- Lo interrompe lei. –Adesso sto bene, tra non molto mi dimetteranno e torneremo alla vita di tutti i giorni.
-Promesso?
-Promesso.
-Ma quindi non sei arrabbiata?
-Parli.. Parli di Angela, giusto?
Jorge annuisce.
-Be’, Jorge non ho detto che ti ho perdonato.
-E quindi?
-E quindi, sì. Sono arrabbiata. Io davvero mi fidavo di te, Jorge. E mi hai nascosto qualcosa che dovevo sapere. Io davvero non posso credere che tu abbia fatto una cosa del genere. Mi hai tenuto all’oscuro…
-Sono stato obbligato.- La interrompe. –Non ho parlato solo perché mi hanno costretto. Credimi, io avrei voluto dirti la verità.
-Va bene, Jorge. Quello che ho detto a mio padre vale anche per te. Riparliamone quando tornerò a casa. Adesso sono stanca.
-Come preferisci. Ma adesso me lo dai un bacio?- Le chiede avvicinandosi.
-No. Te l’ho detto che sono arrabbiata. Non te lo meriti un bacio!
-Tanto so che non puoi resistermi.- Jorge si siede sul letto accanto a lei, per poi avvicinarsi ulteriormente. Si morde il labbro inferiore guardandole le labbra. Labbra che non bacia da una settimana.
-Invece posso resisterti.
-Puoi provarci, ma non ci riuscirai.- Le dice quando sono ormai a pochi centimetri di distanza.
-Ti amo.- Le sussurra per poi baciarla con amore. Lei non pone resistenza, anzi, risponde al bacio facendo sorridere il ragazzo sulle sue labbra.
-Sei bellissima.
-No. Specialmente adesso non lo sono per niente.
-Perché? Cos’hai adesso?
-Mi hai vista Jorge? Non mi lavo da una settimana.
-Sporca..- Le dice con voce roca ma allo stesso tempo scherzosa facendola ridere.
-È bellissima anche la tua risata.
-Tu sei bellissimo, Jorge.
-Anche questo è vero.- Dice, facendo ridere nuovamente la ragazza.
-La tua modestia mi commuove.- Gli dice prima di baciarlo.
-Non ho capito? Puoi ripetere?- Le chiede.
-Ho detto che la tua modestia mi commuove.
-No, questo l'ho capito. È quello che hai detto dopo...

Lei sorride per poi ribaciarlo.
-Non mi è ancora del tutto chiaro.
-Non ne hai mai abbastanza, tu!- Gli dice prima di riavvicinarsi e ribaciarlo.
Questa volta Jorge risponde con più passione. Quanto gli sono mancati questi baci.
-Di te e dei tuoi baci? Non ne avrò mai abbastanza. 


 

*Angolo autrice*
Ehi Ehi Ehi! Ce l'ho fattaaaa! Alèèèè!! Piaciuto questo capitolo? Aw, spero di sì! Abbiamo scoperto che era tutto un sogno di Jorge.. Secondo voi facevo morire la protagonista? lol Ringraziamo Dean che ha fatto ragionare Jorgito! 
Ok... Chi di voi non ha pianto quando Jorge ha parlato a Tini? Ma poi con quel sottofondo *--------* Sclero in tutte le lingue del mondo.
Infine particina Jortini, awawawawawawawawawaw. Ho detto che sono molto aw? Aw.
Il capitolo non è molto lungo ma spero vi sia piciuto lo stesso. Vi ricordo che ho l'influenza lol Vorrei anche dirvi che ormai mancano pochi capitoli... Eh, già! Non so ancora se il prossimo sarà l'ultimo + l'epilogo o se arriverò al trentesimo + l'epilogo, ma vi farò sapere lol
Anyway, vi ringrazio perché il capitolo precedente ha raggiunto 8 recensioni *-----------* Dolcesssssssaaaaaa (?) Siete dolcine, awaw
Per qualunque cosa, su twitter sono @Smile__Ever
Ciau bamboline (?)
Smack Smack. 

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Capitolo 29
*** Chapter Twenty-Nine ***


DUE SETTIMANE DOPO
Stephie e Michael sono fuori scuola attendendo l’inizio delle lezioni. Lui sta fumando la terza sigaretta, poggiato al suo motorino, mentre lei è occupata a limarsi le unghie.
-Amore.- La chiama lui, ma non sembra ottenere risposta. –Amore…- Riprova, facendo sobbalzare questa volta la ragazza.
-Che c’è, Michael?
-Ti vedo pensierosa oggi. Qualche problema?- Getta la sigaretta a terra, per poi avvicinarsi alla giovane.
-Oggi Martina uscirà dall’ospedale.
-E quindi?
-E quindi dobbiamo trovare un altro piano per fargliela pagare.
-Ancora con questa storia, Stephie? Dannazione! Ma lo sai che ha rischiato la vita per colpa nostra?! È finita in coma perché un’auto la buttata sotto! Non credi sia abbastanza?
-Odio quando mi urli contro!- Esclama lei.
-Stephie, davvero, promettimi che non le farai più niente.- Le dice prendendole le mani.
Stephie sospira, per poi annuire.
-Va bene… In fondo hai ragione. Averla mandata in coma credo che sia sufficiente.
-Me lo prometti?
Lei annuisce e Michael, come risposta, l’abbraccia sorridendo.
-Brava bambina.

***

Dopo tre settimane passate all’interno di una camera d’ospedale, Martina finalmente mette di nuovo piede all’interno della sua amata casa. Le due ultime settimane le ha passate prendendo vari farmaci e facendo esercizi di riabilitazioni. Potete immaginare la noia… Ma per fortuna al suo fianco c’è stato Jorge, che l’ha supportata e aiutata, sempre con quel bellissimo sorriso stampato in faccia, che riusciva a provocare anche quello della ragazza. In più, anche suo padre Felipe, Ana, Angela, ed anche a volte Pablo, le sono stati accanto.
Quando rientra in quella grande casa, Olga, seguita da Roberto, corre ad abbracciarla.
-Oh, piccolina mia! Quanto mi sei mancata!
-Olga!- Ricambia l’abbraccio Tini, prima di abbracciare anche Roberto.
-Come stai?
-Adesso bene.
-Ah, meno male. Quel cattivone del tuo papà mia ha chiuso in casa!
-Ehi, io sono qui.- Risponde Felipe alla provocazione della signora.
-E allora? Sarei potuta andare almeno una volta, ma lei non ha voluto!
-Sì, adesso non ci pensiamo più.- Dice l’uomo, stanco delle polemiche di Olga.
-Adesso ti vado a preparare il tuo dolce preferito! Va bene?
-Ah, sì! Grazie mille, Olga! In quell’ospedale sono andata avanti con brodini e verdure, mi ci vuole proprio un bel dolce!
-Perfetto, allora!- Comunica la signora per poi dileguarsi insieme al compagno Roberto.
-Tini, devo mostrarti una cosa… Vieni?- Le chiede gentilmente Jorge, già avviandosi verso le scale.
-Cosa?
-Sorpresa! Vieni, dai!
-Arrivo!- Esclama eccitata Tini, provocando un sorriso sul volto degli altri presenti in soggiorno, ovvero Felipe, Ana, Angela e Pablo.
Jorge sale in fretta le scale e Martina lo segue, più contenta che mai.
-Allora, chiudi gli occhi!- Afferma Jorge, davanti alla porta chiusa della camera della ragazza.
-Perché?
-Chiudili e basta.
-Uhm, e va bene…- Martina chiude gli occhi, continuando a sorridere.
Il ragazzo apre lentamente la porta e guida Martina verso l’interno della stanza, per poi allontanarsi da lei per chiudere la porta alle sue spalle.
-Perfetto! Ora puoi aprirli!
Martina apre gli occhi, ma davanti si trova solamente la sua scrivania, i suoi panni sulla sedia, quelli che aveva usato il giorno prima dell’incidente, il letto fatto. Insomma, tutto normale.
-Voltati!- Ride Jorge.
Martina esegue gli ordi e alla vista di quello striscione con la scritta “Bentornata amore” contornato da rose rosse, non può far altro che accentuare il suo sorriso.
-Bentornata!- Le si avvicina Jorge, porgendole l’ennesima rosa rossa.
-Be’, grazie!- Sorride lei, prendendo la rosa dalla mano destra del fidanzato, per poi baciarlo dolcemente. –Sei il miglior ragazzo del mondo.
-E tu sei la più bella!- Le dice lui, per poi ribaciarla.
Questo bacio è più passionale del precedente e c’è molto più trasporto. Martina si siede sul letto, continuando però a baciare Jorge, che si posiziona sopra di lei, e lascia perdere, letteralmente, la rosa che cade ai piedi del letto.
Jorge solleva leggermente la maglia della ragazza, iniziando ad accarezzarle il ventre, mentre con l’altra mano le sfiora la gamba.
-Non hai idea di quanto io ti voglia in questo momento.- Le dice una volta staccati.
-Dovrai aspettare un po’, Jorge.- Ride lei.
-Un po’ quanto?
-Si deve presentare l’occasione…
-L’occasione? E questa non ti sembra un’occasione?
-Con i nostri genitori di sotto? No, assolutamente.
-Mmh, aspetterò con ansia.- Le dice dopo averla baciata per l’ennesima volta.
-Andiamo di sotto.- Sorride lei, facendolo alzare.
I due ragazzi scendono le scale velocemente. In soggiorno, Ana, Angela, Felipe e Pablo stanno bevendo del caffè, parlando tranquillamente.
-Papà!- Attira l’attenzione Tini, avvicinandosi a suo padre, mentre Jorge si siede accanto a quest’ultimo.
-Dimmi tesoro.
-Credo che sia arrivato il momento di parlare.
-Sì…- Felipe si irrigidisce leggermente. Posa la tazza contenente ancora del caffè caldo sul tavolino dinanzi a lui, per poi volgere di nuovo lo sguardo a sua figlia, che è ancora in piedi.
-Che vuoi sapere?
-Tutto.
-Sì, mi sembra logico…- Commenta Felipe. –Io e tua madre, come mi sembra che già ti avesse anticipato Ana, ci siamo conosciuti al College… Avevamo più o meno 15 anni, secondo anno. All’età di 16 ci siamo messi insieme, ma non tutto andrò come previsto. Tua madre rimase incinta, di Angela. E data la nostra giovane età, dovemmo darla in adozione. Passarono dieci anni, io e tua madre ci sposammo ormai maturi, no? E dopo altri quattro anni nascesti tu.- Martina ascolta tutto per filo e per segno, senza distrarsi un solo secondo. –Ecco, dopo circa uno o due anni, ricomparì Angela nella nostra vita.
-Sì. Ormai avevo 15 anni e i miei genitori adottivi mi avevano spiegato di essere stata adottata.- Adesso è Angela a parlare. –Quindi, volli trovare la mia vera famiglia. E, fortunatamente, riuscì nel mio intento.- Sorride, ricordando i vecchi tempi.
-Ma poi ci fu quell’incidente.- Prende parola Ana. – Tuo padre scappò letteralmente da Buenos Aires.
-Angela aveva da poco compiuto 18 anni, e decise di rimanere qui, a Buenos Aires.- Continua a spiegare Felipe.
-Anche se in realtà dopo poco decisi di partire anch’io. Sono tornata solo un mese fa, quando ci siamo conosciuti. Sai, ti ho riconosciuta quasi subito; anche se un grande aiuto mi è stato dato dal nome.- Ride la più grande delle sorelle provocando un sorriso anche sul volto della più piccola.
-Jorge…
-Sì?
-Tu da quanto tempo lo sai?
-Ecco, non so… Più o meno un mese, un mese e mezzo, credo…
Tini annuisce.
-Io però non ho capito una cosa.
-Cosa?- Chiede Felipe.
-Perché non me lo hai detto, papà? Insomma, io pensavo di avere solo te… Ma torno a Buenos Aires, e scopro dell’esistenza di Ana e Jorge… A distanza di qualche mese, scopro di avere una sorella. Non so, magari tra un po’ scopro di avere dei nonni.- Ironizza la Stoessel. –Perché non me lo hai detto?
-E se ti dicessi che non lo so?
Martina assume un espressione stranita.
-Sì. Tu continuavi a crescere ed io non ho più avuto notizie di Angela. Diciamo che… non ci ho più pensato… E mi dispiace, sinceramente, anche per questo. Avrei dovuto portare Angela con me e adesso non staremmo a questo punto, non ci sarebbe stato l’incidente e tutto il resto appresso. Mi dispiace, Martina, davvero. Avrei dovuto dirtelo, ne sono consapevole, ma non so cosa mi sia preso. Ti prego, perdonami.- Felipe china il capo, iniziando a guardare le sue scarpe, mortificato.
Tini gli si avvicina e si posizione tra le sue gambe, che l’uomo ha leggermente divaricate. Posiziona le sue mani sulle spalle del padre, per poi alzargli il capo. Gli sorride, facendo sorridere anche lui, per poi abbracciarlo.
-Certo che ti perdono, papà.- Gli sussurra all’orecchio.


 

*Angolo autrice*
Ehi Ehi Ehi!! Scusate per il ritardo, scusate anche per la pietosità (?) del capitolo, e per la sua cortitudine (?)... Insomma, scusate un po' per tutto... Volevo dirvi che questo è stato l'ULTIMO capitolo... *Piange*... Eh, già! Adesso manca solo l'epilogo e la storia potrà ritenersi completa. Mi mancherà, lo ammetto.
Non ho molto tempo, quindi vi chiedo scusa anche per la pietosità (? pt.2) dell'angolo autrice, ma sono veramente stanca e tra poco cado a terra. Notte a tutte, chicas.
Per qualsiasi cosuccia, su Twitter sono @Smile__Ever
Bacini!
Smack Smack.

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Capitolo 30
*** Chapter Thirty - The End. ***


SEVENTEEN  MONTHS  LATER

Sono ormai passati diciassette mesi da quell’incidente. Diciassette mesi da quando Martina, Felipe ed Angela sono tornati ad essere una famiglia, insieme ad Ana, compagna di Felipe, ad Jorge, fidanzato della sorella più piccola, e a Pablo, compagno, invece, della più grande. I due ragazzi ormai sono insieme da tempo e si amano più che mai. Certo, non sono mancati i litigi, non sarebbero una vera coppia se non ci fossero, ma ovviamente nulla di grave. È Estate e i due tra qualche mese andranno all’ultimo anno di liceo. Continuano a frequentare i loro cari amici come Xabiani e Mercedes, che continuano a stare insieme, così come Ruggero e Lodovica e Candelaria e Facundo. Josh, invece, ha trovato l’amore con Lucia. Quest’ultima gli dà del filo da torcere ogni giorno, ma tutti sanno che lo ama alla follia. Samuel, invece, è finito a frequentarsi con Alba. Chi lo avrebbe mai detto? Sicuramente nessuno. Manca comunque qualcuno all’appello… I due che dicevano di amare, rispettivamente, Martina ed Jorge, alla fine sono finiti insieme! Esatto: Dean e Brenda! Entrambi hanno rinunciato all’amore dei due protagonisti già da tempo, ma solo due mesi fa il caro Dean ha deciso di dichiararsi e, anche se all’inizio Brenda non se lo filava minimamente, ha deciso di dargli un’opportunità. Strana la vita, vero? Diego, infine, è l’unico single, l’unico che non è “riuscito” ad innamorarsi. Lui è convinto che è giovane e che per ora può divertirsi, non c’è ancora il bisogno di trovare una fidanzata. Be’, contento lui…
Ma tornando alla nostra coppia principale, Jorge e Martina stanno camminando mano nella mano sulla spiaggia dove tutto è iniziato circa due anni fa. Stanno parlando del più e del meno. È sera e sono illuminati solo dalla poca luce della Luna.
-Jorge, non torniamo troppo tardi a casa… Sai, domani sarà una lunga giornata.- Informa Martina con un sorriso stampato sulle labbra.
-Certo!- Sorride lui. –Ma sono ancora le 22:00… Abbiamo ancora un po’ di tempo.- Dice, fermandosi a guardare il paesaggio e la ragazza lo affianca. –Ho sempre pensato che questo fosse il paesaggio più bello di Buenos Aires, e invece è il secondo.
-Il secondo? Qual è il primo?- Chiede lei, stranita.
Jorge si volta verso di lei, guardandola sorridendo.
-Lo sto guardando adesso.
Lei abbassa il capo sorridendo ed arrossendo leggermente. Jorge le si posiziona davanti. Le alza il capo, poggiandole la mano destra sul mento, per poi specchiarsi in quegli occhi color nocciola che tanto ama. –Sei bellissima.- Le sussurra all’orecchio, per poi baciarla con passione. Farfalle nello stomaco. Brividi lungo la spina dorsale. Non possono mai mancare quando la bacia, o quando semplicemente le sfiora la mano. A volte gli fa quasi paura quello che prova per lei, troppo grande ed immenso. Ma allo stesso tempo lo fa stare così bene; quando è con lei sente di poter toccare il cielo con un dito. Troppo complicato e complesso da spiegare. –Ho bisogno di te.- Le sussurra una volta staccati per poi ricominciare a baciarla. –Anch’io.- Gli risponde guardandolo negli occhi. –Perfetto.- Le sorride malizioso, ricominciando di nuovo a baciarla.
-Ma, aspetta, Jorge. Qui?- Lo interrompe lei.
-E allora?
-Ma… Se ci vedono?- Chiede Martina, poco convinta mentre il ragazzo è impegnato a lasciarle dei baci sul collo.
-È buio.. Chi vuoi che ci veda?- Chiede lui tra un bacio e l’altro.
-Meglio non rischiare, Jorge.- Lo ferma lei.
Jorge si guarda intorno, quando gli viene un’idea. –Vieni con me.- Le dice prima di iniziare a correre verso quelle cabine che servono per cambiarsi disposte sulla spiaggia in riga. Il giovane inizia a dare qualche spallata alla porta di una cabina, che cede poco dopo.
-Ti va bene?
-Va bene dovunque, se sto con te.- Gli sussurra all’orecchio prima di iniziare a baciarlo. –L’importante è che non ci vedano.- Sorride, provocando un ghigno anche sul volto del fidanzato.
I due si prendono per mano, prima di entrare in cabina. È Jorge a chiudere la porta alle sue spalle, facendo calare l’oscurità. Riescono a vedersi solo attraverso la fioca luce della Luna che entra dalla piccola finestrella in alto. Jorge le si avvicina, iniziando a baciarla sempre con più foga e, in poco tempo, la maglia di lei finisce sulla sabbia umida. Si stendono sulla piccola panchina presente. –Non siamo un po’ stretti qui sopra?- Chiede lei, guardandolo negli occhi. –Meglio, ti posso stare ancora più vicino.- Le sussurra all’orecchio prima di baciarle il lobo per poi continuare con una scia di baci lungo il collo. Intanto, lei gli sbottona il bottone della polo blu, e gliela sfila con un’eccitazione a mille. –È proprio una pazzia.- Gli dice. –Sono pazzo di te, quindi è tutto normale. Se non facessi pazzie non sarei pazzo.- La ragazza ride di gusto, ma non per molto a causa dei baci di Jorge, sempre più passionali. –Non mi stancherò mai di te. Sei fottutamente perfetta.- Jorge continua a baciarla, mentre le sbottona il pantalone, per poi farlo scivolare via. –Tu non sei da meno, Jorge.- Martina con uno slancio, ribalta la situazione. Adesso è lei ad essere a cavalcioni su di lui. Come sempre, col dito destro traccia le parti più marcate del torace del ragazzo, mentre lo guarda con desiderio e malizia. –Sì, sono decisamente pazzo.- Riprende lui, prima di ricominciare a baciare quelle labbra che tanto brama, ma non per molto, infatti Martina scende a baciargli il collo, poi il petto, fino ad arrivare all’ombelico, per poi risalire. –Se continui così non resisterò molto a lungo- Dice lui, provocando un ghigno soddisfatto sul volto di lei. Le piace tremendamente fargli questo effetto. Jorge decide di ribaltare nuovamente la situazione. –Voglio divertirmi un po’ io, adesso.- Le dice, prima di sganciarle il reggiseno che finisce in un luogo indefinito della cabina. Entrambi si desiderano follemente. Prende a baciarle il seno destro, massaggiando quello sinistro e con la mano destra le accarezza l’interno coscia. Solo quando Jorge si stacca leggermente per ricominciare a baciarle il collo, lei si accorge che lui indossa ancora i jeans. –Non va bene, Blanco, non va affatto bene.- Afferma, guardandolo. Lui, di risposta, sorride. Non potrebbe amarla di più. Quando si riprendono a baciare, Martina gli slaccia la cintura per poi farla finire, insieme ai pantaloni, sulla sabbia. Jorge le sfila l’ultimo indumento. Solo i boxer blu del ragazzo dividono i loro corpi. –Tini, per favore, liberami.- Le dice quasi stremato. –Oh, ma andiamo.. Ci vuole davvero così poco? Io volevo divertirmi un altro po’.- -Credimi, vederti così non è assolutamente poco.- Dopo la risposta del ragazzo, lei gli sfila velocemente l’ultimo indumento rimasto. –Pronta?- Le chiede facendola annuire. Jorge entra in lei. Un urlo di dolore parte dalla sua bocca, urlo che subito Jorge blocca con un bacio. –Vai.- Gli sussurra. Lui inizia a spingere, spinte che man mano diventano sempre più forti. Il dolore ha lasciato spazio al piacere e alla passione. –Ti amo, molto più della mia stessa vita.- Le dice, per poi ricominciare a baciarla. Quando raggiungono il massimo piacere, dato il poco spazio, Martina si distende su di lui, poggiando la testa sul petto del ragazzo, mentre quest’ultimo le cinge la vita con un braccio e con l’altra mano le accarezza i capelli. –Ogni volta è sempre più bello.- Annuisce lui, ed è vero. Ogni volta c’è quel qualcosa in più rispetto alla precedente. Ogni volta sembra la prima. –Ti amo decisamente troppo, Jorge Blanco.- -Anche io, Martina Stoessel.- Le sussurra per poi cadere entrambi in un sonno profondo.
 
La mattina dopo, è Jorge il primo a svegliarsi. Apre leggermente gli occhi, e come prima visione ha il corpo della sua splendida Tini su di lui. Be’, proprio un bel risveglio. È tutto dannatamente bello. Tini su di lui. I pochi raggi del sole che entrano dalla finestra. I vestiti sparsi sulla sabbia. Tutto così dannatamente stupendo e perfetto.
Allunga il braccio per prendere dalla tasca posteriore dei jeans il suo cellulare. Controlla l’orario: 7:54. Bene! Un momento… 7:54? Dannazione. In più trova sei chiamate perse da sua madre.
-Tini… Amore, per favore, svegliati.
-Mmhh…
-Tini, faremo tardi! Sono le 8:00!
-Cosa? Le 8:00?- Si alza immediatamente lei iniziando a vestirsi. –Dannazione, Jorge! Il matrimonio!
Esatto: il matrimonio! Questa mattina, finalmente, il signor Felipe Stoessel e la signora Ana Suarez convolano a nozze. Ma, a quanto pare, i due figli si sono completamente dimenticati a causa di quanto successo. Ma, in fondo, come dargli torto? Erano, come dire, occupati a fare altro.
-Tini, se ci uccideranno, sappi che ti ho sempre amata.- Le comunica, quando lei sta per infilarsi il casco della moto.
-Anche io, Jorge.
In fondo, i ragazzi non potrebbero essere più felici. Che importa che i genitori li ammazzeranno? Moriranno felici, insieme. Si amano, è questo quello che conta di più. E pensare che tutto è iniziato da uno spettacolo o, meglio, tutto è iniziato da uno semplice frase: “Fallo Per Me”.

*Angolo autrice*
Ehi Ehi Ehi! *Piange* E siamo arrivati alla fine di questa storiellaaaaaa! Spero davvero che vi sia piaciuta! E non smetterò mai di ringraziarvi per le recensioni, per le richieste su twitter (lol), per averla messa tra preferite/ricordate/seguite... Insomma, grazie un po' per tutto!
Vorrei dedicare questo capitolo alle ragazze del gruppo su Whatsapp! Tanti baci da Olaf, ragazze :*
Perfiettooooo! Alla prossima storia, chicas!
Tanti baci!
Smack Smack.

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