Senza speranza

di Kelly_Moira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


-Chantal smettila di comportarti così, è solo colpa tua..- non gli lasciai finire la frase che gli urlai in faccia – Si, certo, è colpa mia se tu dici di amare me ma stai con un altra, è colpa mia – mi morsi il labbro con violenza tanto da farmi uscire il sangue per la rabbia - e chissà cosa ci fai! – strinsi i pugni e mi si piombò addosso spingendomi contro il muro e baciandomi, inizialmente cercai di opporre resistenza ma era impossibile con quelle labbra, nel giro di mezzo secondo mi ritrovai la sua lingua contro la mia, mi sfilò la maglietta e a quel punto mi prese in braccio portandomi in camera.
Mi svegliai abbracciata a Jake completamente nudi, erano ormai le otto di sera e sarei dovuta ritornare a casa, ma mio fratello Christian non aveva ancora chiamato quindi probabilmente era dalla sua fidanzata, la mia attenzione però ritornò subito sul ragazzo addormentato che avevo a fianco a me.. sapeva perfettamente come farsi perdonare ma non si poteva andare per sempre avanti così, però in quel momento non avevo voglia di discutere ancora con lui, mi fidavo quando mi diceva che con la sua “ragazza” non faceva niente..però si sa, concedere la propria verginità ad un ragazzo che si ama ma che non ci appartiene del tutto, beh, è difficile non pensare certe cose. Quei pensieri però svanirono subito, quando si mosse per stringermi di più a se, aprì gli occhi e mi guardò per poi baciarmi dolcemente sulle labbra, amavo sentire il suo calore sulla mia pelle, amavo il modo in cui si muoveva delicatamente e senza togliermi gli occhi di dosso, amavo tutte le parole dolci che mi diceva, amavo i suoi “ti amo” sussurrati all’orecchio, amavo lui. E lui amava me, ne ero convinta, il semplice motivo per cui non lasciava la sua ragazza è che aveva paura della sua reazione, aveva paura a spezzare tutte quelle promesse che le aveva fatto, ma lo sapeva molte bene che questa storia non poteva durare ancora per molto. Mi mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi sorrise – Questa sera, gliene parlo. Te lo prometto piccola. – annuii sorridendo e appoggiai poi la fronte contro il suo petto, tenendomi una mano sulla schiena con l’altra raggiunse il telefono che aveva sul comodino, lo mise all’altezza del mio sguardo in modo che potessi vederlo, non m’interessava leggere i suoi messaggi sinceramente ma amavo quando lo faceva era come se volesse dirmi ‘amo solo te e non ho nulla da nasconderti’, rispose ad un po’ di messaggi e solo uno era della sua ‘ragazza’ in cui gli diceva che sarebbe andata da lui un po’ più tardi per via di una ricerca che stava svolgendo all’università. Mi venne un groppo alla gola, mi sentivo uno schifo, era anche un po’ colpa mia tutta quella situazione e non volevo che nessuno soffrisse a causa mia, volevo dirglielo a Jake in quel momento ma mi trattenni, non volevo peggiorare tutto quando eravamo ormai vicini a stare insieme senza nasconderci. Proprio in quel momento squillò il mio cellulare, indossai gli slip e mi alzai di colpo mentre Jake mi seguiva con lo sguardo, presi il telefono, era  Christian, feci un profondo respiro e schiacciai la cornetta verde, neanche il tempo di portarmelo all’orecchio che Christian iniziò subito ad urlare, Jake sentiva tutto e mi guardava con un’aria divertita, gli feci la linguaccia e ascoltai mio fratello – Dove cazzo sei Chantal? Sono quasi le nove, e non sei ancora a casa! Ti rendi conto? Domani.. – Lo interruppi – Si Chris, arrivo – Lo sentii continuare ad urlare ma gli attaccai il telefono in faccia. Mi girai verso Jake che mi guardava con un’aria afflitta – Devi proprio ritornare? – annuii e mi avvicinai a lui per stampargli un bacio sulle labbra – Ci rivediamo domani – Gli feci l’occhiolino e finii di vestirmi – Vorrei poterti portare a casa io ma.. – annuii, sapevo già cosa volesse dire. – Ci vediamo domani tranquillo – sorrise – Vengo a prenderti dopo scuola – fece l’occhiolino ed io uscii poi di casa sorridendo e m’incamminai. Ci misi circa 10 minuti ad arrivare a casa, erano ormai le nove e mezza e Christian, ci avrei scommesso la vita, era maledettamente incazzato. Cercai di entra in casa senza far rumore, ma quando mi rigirai dopo aver chiuso la porta era davanti a me. – Ciao fratellone, come stai? – sorrisi anche se ero consapevole di aver peggiorato la situazione – Fratellone un corno Chantal, rientro una volta tardi dal lavoro e tu – scoppiai a ridere – si dal lavoro Chris – continuai a ridere e andai in cucina per farmi un panino – com’è andata? Ci hai dato dentro? – era furioso a quel punto e iniziò ad urlare – CHANTAL! Smettila di fare la spiritosa, ti rendi conto di che ore sono? – Rimasi impassibile e continuai a farmi il panino, mi tirò uno schiaffo sulle mani e mi cadde così a terra il mio capolavoro – Ahia, cazzo Chris! – mi massaggiai la mano, penso si stesse trattenendo più a lungo possibile ma dovevo far finta di niente, non doveva sapere con chi fossi. – Allora Chantal, con chi eri? Dimmelo. Non esci da questa cucina finchè non me lo dici. – alzai un sopracciglio – Senti, carissimo. Domani ho scuola e ho bisogno di dormire – non sembrò smuoversi di un solo millimetro – Allora, non te lo ripeto più. Con chi cazzo eri Chantal? – sospirai alzando gli occhi al cielo e raccolsi il panino, ormai diventato una specie di frittata, da terra. A quel punto mi alzò il mento con il dito in modo che lo guardassi dritto negli occhi, girai gli occhi – Ero con un amico. Contento ora? – Mi liberai dalla presa e andai su spedita in camera dopo aver buttato via il panino. Non lo sopportavo quando faceva così. Poco prima che chiusi la porta me lo ritrovai ancora davanti. – Cosa vuoi adesso? – strinse la mascella e mi guardò in cagnesco – Hai 16 anni e fai già la troia Chantal? – spalancai gli occhi – Come mi hai chiamata? Come cazzo ti permetti. – Gli tirai uno schiaffo, e chiusi poi la porta. Per lui ero una troia adesso. Mi addormentai di sasso sul letto.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Era tutto buio, iniziai ad urlare Christian sperando che qualcuno mi rispondesse, ma niente. Mi misi a camminare completamente immersa nell’oscurità… ad un certo punto vedo un ragazzo abbastanza alto e muscoloso di spalle, mi avvicinai di più, era Jake. Gli corsi incontro ma mi fermai di colpo quando vidi che un’altra ragazza si stava dirigendo verso di lui e teneva per mano un bambino, probabilmente era la sorella con il nipote anche se non mi pareva avesse fratelli e sorelle. Ripresi a correre verso di lui ma proprio in quel momento un rumore fastidioso mi fece ritornare alla realtà, era la sveglia. Mi svegliai aprendo lentamente gli occhi, mi guardai ed ero ancora vestita come la sera prima, mi ricordai della breve litigata con Chris e spensi poi la sveglia. Avevo in mente l’immagine di Jake con quella ragazza che teneva un bambino per mano, scossi la testa – Probabilmente sto impazzendo, non è possibile. – Dissi a me stessa e mi alzai, presi una maglietta pulita e un paio di jeans per cambiarmi e prepararmi per andare a scuola. Nel giro di cinque minuti ero già pronta, scesi giù in cugina e vidi Christian al bancone a fare colazione, stava bevendo il suo cappuccino. Lo abbracciai da dietro sperando non fosse ancora incazzato – Buongiorno fratellone caro – mi prese le braccia e le spostò senza dire niente – incazzato anche oggi? Che novità. – sospirai e mi preparai il due fette di pane con la Nutella, mi sedetti di fronte a lui ma non mi rivolse neanche una parola. Dopo qualche secondo si alzò ed uscì di casa, senza salutare e sbattendo la porta – Buona giornata anche a te. – finii di mangiare e sistemai la cucina, presi il mio zaino ed uscii chiudendo la porta a chiave. Andai alla fermata e c’era Samantha seduta, era la mia migliore amica, poteva sembrare un po’ svampita ma era semplicemente fantastica e per ogni cosa c’era sempre. Le andai incontro la salutai con un bacio sulla guancia – Ciao Sam – sorrisi e lei ricambiò – Ciao tesoro!! Con Jake ieri com’è andata? – in quel momento arrivò l’autobus, salimmo e ci sedemmo. – Beh.. direi piuttosto bene, ieri ha detto che gliene avrebbe parlato e che oggi verrà a prendermi dopo scuola – sorrisi compiaciuta e Sam mi abbracciò – Finalmente! Si è deciso. – annuii.
L’ora di storia sembrava infinita, continuavo a guardare l’orologio e il prof continuava a dire parole e migliaia di date, ma non riuscivo a seguirlo. Guardavo fuori dalla finestra e l’unica cosa che mi veniva in mente era Jake con quella ragazza, avrei comunque avuto la possibilità di chiedergli di più tra poco. Suonò finalmente la campanella e aspettai Sam al suo armadietto, prima di uscire di scuola e di andare da Jake volevo dirgli del sogno. Arrivò con il libro di matematica e aprii l’armadietto.
 – Senti Sam – si girò verso di me – Si? –
-Stanotte ho fatto un sogno strano.. – mentre uscivamo da scuola le raccontai del sogno e infine scoppiò a ridere – Sei troppo paranoica ragazza, vedrai che è solo uno stupido sogno, se proprio vuoi toglierti questo peso ora parlagliene – fece cenno con la testa verso l’auto di Jake da lui scese appena mi vide e si diresse verso di me, mi girai verso di lui e me lo ritrovai a pochi passi da me. – Bene, allora ci vediamo stasera, ciao tesoro – mi baciò la guancia e salutò poi Jake. Lui mi sollevò da terra e mi baciò – Eccomi qui, come promesso – Sorrise e mi riappoggiò a terra – Bravo – ridacchiai e andammo verso la macchina, durante il viaggio di ritorno gli raccontai di quello che avevo fatto a scuola e della litigata di ieri sera con Christian – ma sai la cosa più buffa? – risi, anche se ero leggermente nervosa, e mi girai verso di lui – Cosa piccola? – sorrise guardandomi per un istante e tornare poi con lo sguardo sulla strada – Stanotte ho fatto un sogno strano, era tutto buio e ad un certo punto appari tu e con te c’è una ragazza che tiene per mano un bambino – scossi la testa e ridacchiai per calmare l’ansia – che cosa stupida vero? – Jake si accostò con l’auto e si girò verso di me, mi sorrise e iniziò a baciarmi, c’era qualcosa che non andava, perché faceva così adesso? Le avevo appena raccontato questo sogno e non aveva detto niente. Mi nascondeva qualcosa così lo allontanai spingendolo via con le mani – Jake… perché fai così? – non disse niente e si appoggiò al sedile facendo un lungo sospiro – Chantal io.. – lo guardai e le lacrime iniziarono a riempirmi gli occhi – io cosa Jake? Cosa non mi hai detto? – sollevai il mio zaino e me lo strinsi al petto guardandolo, non potevo crederci, non volevo crederci. – quel sogno è vero da una parte.. – ero praticamente immobile, non riuscivo a reagire, le lacrime iniziarono a scendermi lungo il viso mentre guardavo un punto non preciso davanti a me – però io voglio stare con te, me l’ha detto ieri sera e non sono riuscito a dirglielo, mi dispiace.. ma ti prometto che lo farò – mi accarezzò la guancia e mi girò il viso verso di lui – mi hai mentito – dissi con un filo di voce, mentre le lacrime non si fermavano – no no, non ti ho mentito, solo che… - liberai il viso dalla sua presa – solo che cosa? Jake, ti facevi con me e stavi anche con lei. Altro che ‘con lei non faccio niente piccola, ci sei solo tu’ – strinsi i pugni e aprii la portiera – sei uno stronzo. – feci sbattere la portiera e me ne andai via, mentre Jake faceva lo stesso con l’auto, avevo ragione io, mi ha solo usata. Mi misi seduta sul ciglio della strada mentre guardavo davanti a me con le lacrime che scendevano senza fermarsi, mi ha usata fino adesso, rimasi seduta lì per circa dieci minuti anche se a me sembrò un’eternità. Mi alzai in piedi e camminai verso casa con lo sguardo verso il basso, “mi ha usata” nella mia testa c’erano solo queste tre parole.
Aprii la porta di casa e andai in cucina, presi una vaschetta di gelato e mi buttai sul divano mentre guardavo la tv cercando di non pensare a Jake, verso le sette e mezza arrivò Christian a casa, mi guardò piuttosto sorpreso – Già a casa? – lo ignorai e continuai a guardare la tv, sentire il suo discorso da persona adulta non mi andava ora. Mormorò qualcosa che non riuscii a capire e se ne andò, continuai a mangiare il gelato e a guardare la tv, erano più o meno le otto quando sentii suonare al campanello – Chan vai a vedere chi è, sto cucinando – girai gli occhi e sbuffando mi alzai e andai ad aprire – Ciao Sam – la feci entrare – Ciao tesoro – sorrisi sforzatamente e me ne ritornai sul divano dopo aver chiuso la porta, ripresi il mio gelato e continuai a mangiare, sentii Sam salutare Chris e poi si mise vicino a me. – Che succede Chantal? – tenni lo sguardo sulla tv – mi ha solo usata – Sam prese il telecomando e spense la tv per poi togliermi il gelato dalle mani – Di cosa parli? – girai lo sguardo – era tutto vero, il sogno era vero. – mi alzai e andai su in camera seguita da Sam, mi sedetti sul letto e strinsi il cuscino tra le braccia – perché non mi hai chiamata? Sarei venuta prima – alzai le spalle e la guardai con gli occhi gonfi per il troppo pianto – Christian non sa niente vero? Secondo me dovresti dirglielo Chan – scossi la testa – No, mai. Sono una troietta per lui che la da al primo che passa –
-Non è il primo che passa e tu lo sai bene, se davvero volevi darla al primo gliela davi pure a Nathan e a tutti gli altri prima di Jake. –
Sentii bussare la porta e subito dopo entrò Chris – Chantal cosa succede? – era una via di mezzo tra l’essere deluso e compassionevole. – Niente. – a quel punto Samantha mi salutò ed uscii per ritornarsene a casa, Christian si sedette vicino a me e mi guardò – Dimmi tutto, ieri sera non volevo dirti che sei una troia solo che.. – mi guardò la pancia – beh, sei piccola – spalancai gli occhi – oddio Christian, hai pensato che fossi incinta? – mi misi a ridere coprendomi la faccia con il cuscino – dai scema, non ho pensato che fossi incinta, però che già avevi.. insomma hai capito. – mi tolsi il cuscino e lo guardai – è vero – dissi piano guardandolo, lui chiuse gli occhi sospirando e li riaprì annuendo – allora cosa c’è che non va? – feci un lungo respiro e gli raccontai di tutta la storia tra me e Jake – Sono stata una stupida a fidarmi, lo so bene, però ero convinta fosse sincero, ma si vede che ha un talento d’attore molto sorprendente – Christian si vedeva che era deluso ma sapeva anche che non era il caso di farmi la ramanzina – Pensa solo a divertirti per un po’, lascia stare i ragazzi – annuii sorridendo e lo abbracciai.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Era già passata una settimana da quando avevo rotto con Jake, non mi aveva neanche inviato un messaggio ed io non avevo la minima intenzione di scrivergli. Stavo in cucina con Christian ad aiutarlo a preparare la cena, quella sera sarebbe venuta Sarah – Chris io esco con Sam, prepara solo per due – si girò verso di me – Ah.. speravo ci fossi anche tu – gli feci un sorrisetto – Meglio che vi lasci da soli – gli feci l’occhiolino e si mise a ridere scuotendo la testa, per poi ritornare con lo sguardo sul sugo che stava cuocendo.
Erano circa le sette e mezza ed era già tutto pronto, Sarah sarebbe arrivata a momenti, me ne andai su in camera per prepararmi ad uscire, presi il cellulare e inviai un messaggio a Samantha “Passo da te tra mezz’ora, fatti trovare pronta!” qualche secondo dopo mi si illuminò il display “Certo tesoro” sorrisi e lo misi in borsa. Presi una maglietta, un paio di pantaloncini corti e una giacchetta senza maniche in jeans, mi vestii e ritornai giù da Chris, era già arrivata Sarah – Ciao Sarah – le sorrisi, devo ammettere che ero abbastanza gelosa di quella ragazza, mio fratello era solo mio. – Ciao Chantal – ricambiò anche lei il sorriso, anche se ero gelosa però sapevo che era una brava ragazza e Chris con lei era contento, quindi non mi lamentavo, diedi un bacio sulla guancia a Christian – Esco bro, ci vediamo più tardi – ricambiò il bacio – A dopo, divertiti – Mi misi la borsa sulla spalla ed uscii di casa chiudendo la porta. In dieci minuti fui a casa di Sam, bussai alla porta e mi venne ad aprire la madre – Ciao Chantal, tutto bene? – mi sorrise, era una donna dolcissima e invidiavo troppo Sam per questo – Sisi grazie e te? – ricambiai il sorriso – bene grazie, entra pure, Sam è su in camera che si sta cambiando vai pure – entrai ed andai su da Sam, bussai alla porta – Mamma, un secondo mi sto cambiando! – scoppiai a ridere – Cretina apri, sono io – ci fu un attimo di silenzio e poi mi venne ad aprire, stava in mutande e reggiseno – Non ti sei ancora vestita Samantha! – alzò le spalle – Non so cosa mettermi, cerca di capirmi! – Entrai in camera e guardai quello che aveva messo sul letto. Gli lanciai una maglietta leggermente scollata, un paio di pantaloncini e poi le indicai una felpa che aveva nell’armadio – E’ così complicato? – mi fece una smorfia e si vestii – Jake non si è fatto ancora sentire – si finii di vestire e si girò poi verso di me – Lascialo perdere dai, ora andiamo e ti diverti un po’. – Annuii sorridendole ed uscimmo di casa.
-Allora dove andiamo? – mi chiese
-Solito posto, almeno lì ci fanno prendere da bere. –
-Perfetto – mi prese per il sotto braccio – vamos! –
Arrivammo al locale, c’era la musica a palla e i tre quarti dei presenti erano già ubriachi, andammo verso il bancone e Sam ordinò due birre – Per questo giro offro io! – annuii e mi guardai intorno, non c’era nessuno che conoscevo, presi la mia birra e andai a sedermi ad un tavolo con Sam – Non c’è nessuno d’interessante stasera – dissi con un tono di voce abbastanza alto da farmi sentire nonostante la musica, Sam alzò le spalle e continuò a bere, avevo lo sguardo imbambolato verso uno seduto al tavolo di bigliardo, le tirai una gomitata – Ohi, bella addormentata! – sorrise continuando a guardare il ragazzo – Ma l’hai visto quello? – annuii e andai avanti a bere, dopo un po’ quel ragazzo si avvicinò a noi – E’ occupato ragazze? – Sam scosse la testa e si mise vicino a lei – Vabbè io vado al bagno – Sam non sembrava ascoltarmi, era troppo impegnata a parlare con quella nuova conoscenza, così mi alzai e mi diressi verso il bagno, mi lavai la faccia e sistemai il trucco guardandomi allo specchio. Uscii e me ne ritornai al tavolo ma Sam era sparita, era sulla pista con quel ragazzo a limonarsi. Bene, lei era già impegnata e non mi avrebbe cagata sicuramente per tutta la sera. Andai al bancone, presi un’altra birra ed uscii dal locale, entrai nel parlo e mi sedetti sull’erba davanti a un laghetto. Amavo il parco di sera, era tranquillo e tutto sembrava molto più lontano, la musica del locale faceva da eco e basta. Mi appoggiai al tronco di un albero e presi il telefono, guardavo le foto di me e Jake e le cancellavo, era passata solo una settimana ma a me sembrava un’eternità. Proprio in quel momento notai un ragazzo che lanciava sassi nell’acqua, sembrava stesse piangendo, lo guardavo incuriosita e poco dopo cadde di schiena sull’erba. – Vaffanculo! – Lo sentii urlare e poi si mise seduto guardando il laghetto, misi il cellulare in tasca, finii la birra buttandola a terra e mi avvicinai a lui – Delusione d’amore pure tu? – si girò verso di me – Rimpiazzato in pieno – annuii e mi sedetti a fianco a lui – Stessa cosa successa a me una settimana fa, più o meno.. – mi guardò confuso – è una storia complicata lascia stare – annuì – la mia invece è molto semplice, stavamo insieme da otto mesi e nell’ultimo periodo si frequentava con un altro, uno schifo vero? – sghignazzò nervoso e si rigirò poi con lo sguardo verso l’acqua – io invece ho scoperto che quello che in teoria doveva essere il mio ragazzo aspetta un figlio da un’altra – si girò verso di me e spalancò gli occhi – Stai dicendo che ti ha tradita? – scossi la testa – In verità sono io quella con cui lui ha tradito la sua vera ragazza – si passò una mano nei capelli – quindi stai dicendo che tu eri l’amante di questo? – annuii e si mise a ridere – non ci credo. – sbarrai gli occhi e lo guardai – come non ci credi? Cioè.. fai bene a non farlo perché è veramente tutto molto complicato – sorrise incuriosito e mi guardò – racconta dai, tanto non ho nulla da perdere a stare qui – gli feci un debole sorriso e iniziai a raccontargli – in pratica, sette mesi fa conobbi sto ragazzo, iniziammo a frequentarci, poi mi disse che aveva già una ragazza, io essendo una stupida pensai che l’avrebbe lasciata ma non lo fece, dopo quattro mesi che ormai stavamo insieme – feci il segno con le dita come per mettere la parola “insieme” tra virgolette – non l’aveva ancora mollata, ero una stupida, lo so molto bene ma non capivo ancora come funzionavano le relazioni, cioè avevo avuto delle storielle ma niente di che, tra me e lui era una cosa seria – mi girai verso il lago e le lacrime mi riempirono gli occhi, m’interruppe – credo di aver capito, una settimana fa poi ti dice che aspetta un figlio dalla sua vera ragazza e ti molla – annuii e abbassai lo sguardo – Mi ha solo usata, ero solo un passatempo per lui, ma nel modo in cui si comportava con me.. – scossi la testa – non è possibile – con il palmo della mano mi asciugai le lacrime – scusami ma – mi sorrise e scosse la testa – Non ti preoccupare, lui comunque sia è stato un bastardo ad approfittarsene di te e mi dispiace, nessuna donna merita di essere trattata così – gli sorrisi, mi sentivo più leggera ad averne parlato con lui, e neanche sapevo il suo nome, proprio in quel momento mi allungò la mano, sembrava che mi avesse letto nel pensiero – Comunque piacere, io sono James Lewis – gli strinsi la mano e sorrisi – Piacere mio, io sono Chantal Russel – sorrise e mi strinse la mano – Chantal, me lo ricorderò sicuramente. – gli sorrisi e dopo un po’ mi squillò il telefono, era Sam – scusami un attimo – mi annuì e ritornò poi a guardare il laghetto, mi alzai in piedi e schiacciai sul tasto verde – Sam? Dimmi –
-Oddio Chantal! Dove cazzo sei? Sono ritornata al tavolo ed eri sparita. –
-Pure tu quando sono ritornata dal bagno eri sparita, eri impegnata a ballare con la new entry no? – sentii una risatina di sottofondo
-Si, scusami. Dai dove sei? Che è tardi e dobbiamo andare a casa, domani c’è scuola. –
-Sono al parco, ora ritorno al locale, aspettami lì – misi giù la cornetta e ritornai da James. – Io ora dovrei andare – sembrava dispiaciuto, si alzò in piedi – Posso accompagnarti a casa? -
-Ehm.. a dir la verità devo ritornare al locale – lo indicai con la mano – mi aspetta la mia migliore amica –
-Allora ti accompagno fino lì –
-Va bene – iniziammo a camminare – quanti anni hai? –
-Diciotto tu? –
-Sedici –
-Quindi vorresti dire che hai solo sedici anni e sei già stata un’amante – lo fulminai con lo sguardo e si mise a ridere alzando le mani – okay, va bene, non dico nulla –
-Meglio – risi – però è stata forte questa mia esperienza –
-Beh, non ne dubito – 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Nel tragitto dal parco al bar io e James parlammo del più e del meno, e impazzivo ogni volta che sorrideva aveva un sorriso che wow, era pazzesco. Mi meravigliai nel sapere che molte ragazze lo avevano lasciato, erano sicuramente zoccole. Arrivammo al bar e Samantha mi stava aspettando all’ingresso ancora con quel tipo, quando mi vide mi corse incontro e mi abbracciò – Dove cazzo eri Chantal! Mi sono spaventata- alzai le spalle – Scusa Sam, però non avevo voglia di stare lì – mi guardò – Beh, bastava dirmelo – alzai un sopracciglio e indicai con la testa in direzione del misterioso ragazzo, ridacchiò e mi avvicinò a lui – Carter lei è Chantal – mi indicò – Chantal lui è Carter – me lo indicò, annuì ma non gli tesi la mano, quel ragazzo avevo qualcosa che non mi piaceva. Mi girai verso James e gli feci segno di avvicinarsi – Lui invece è James –
Samantha l’aveva accompagnata a casa, in macchina, Carter. A me invece si era offerto James di riportarmi in moto, quando arrivammo a casa gli ridiedi indietro il casco e si strofinò la nuca con la mano –Ehm, ci vediamo anche domani vero?- lo guardai e sorrisi – Certo, tanto ormai sai dove abito. – Ridacchiò e mi baciò la guancia per poi risalire in moto, lo guardai andare via ed entrai in casa chiudendomi la porta alle spalle. C’era Christian sul divano a guardare la TV, probabilmente aveva già accompagnato a casa Sarah. – Chris sono ritornata – si girò verso di me – Ciao cucciola – sorrisi ed andai su di sopra, m’infilai a letto e poco dopo sentii il telefono vibrare, era Sam. Aprii il messaggio “E’ un amore Carter, mi ha riaccompagnata fino alla porta. Tu con quel James?”. Mi venne il voltastomaco al pensiero di Carter ma mi passò subito quando mi venne in mente il sorriso di James “Ci rivediamo domani, ora dormo buonanotte Sam <3” qualche secondo dopo ricevetti la sua risposta “Anche io domani con Carter! Poi raccontami tutto, buonanotte Chan <3”. Spensi il telefono e lo misi sul comodino, mi sentivo rilassata e felice.
La mattina dopo mi svegliò il rumore delle pentole che caddero, corsi giù in cucina e vidi Christian che raccoglieva delle cose da terra. –Chris tutto a posto?- si girò verso di me e sorrise – Si, mi sono solo cadute le pentole dalla mensola- scoppiai a ridere e lo aiutai a raccoglierle. – Allora ieri sera? Com’è andata con Sarah? – lo guardai divertita – Abbiamo mangiato, guardato un film poi ho dovuto riaccompagnarla a casa, stamattina doveva svegliarsi presto – annuì – che peccato. – Mi diede una gomitata affettuosa e rise.
Era appena passata l’una e mezza e me ne stavo sul divano a guardare la TV, Christian era uscito per andare a prendere il regalo per la sua ragazza, era già un anno che stavano insieme. Continuai a girare i canali della televisione, non c’era nulla di bello parte che tutti i vari programmi e soap opere,  presi in mano il telefono e non vidi neanche un messaggio “chissà dove è Samantha, sarà sicuramente con quel ragazzo” pensai e riappoggiai poi il cellulare sul divano. Non è che non mi convinceva quel Carter, cioè era proprio un bel ragazzo però aveva un qualcosa che non mi piaceva, scossi la testa, mi fidavo di Sam e so che non si sarebbe messa nei casini. Dieci minuti più tardi suonarono al campanello, mi alzai per andare a vedere chi fosse, era James. È venuto davvero alla fine, oddio… gli aprii –Hey James- sorrisi e lui ricambiò il sorriso – Ciao piccola, disturbo? – scossi la testa e lo feci entrare –Guardavo la tele ma non c’è nulla di interessante- mi sorrise – Allora ho fatto bene a venire – risi e gli feci strada verso la cucina – Vuoi qualcosa? – scosse la testa e si appoggiò con la spalla allo stipite della porte, mi versai un po’ di acqua nel bicchiere e la bevvi, sciacquai il bicchiere e lo riappoggiai sul davanzale con gli altri, mi girai verso James e si passò una mano tra i capelli – Beh… io volevo chiederti se hai voglia di venire con me a fare un giro, magari al parco o non so – annuii – Si va benissimo, vado a cambiarmi, cinque minuti e arrivo. Fai come se fossi a casa tua – corsi su di sopra a cambiarmi, mi misi un paio di jeans, una canottiera e ritornai da lui, era seduto sul divano e guardava la TV –Rieccomi- si girò verso di me e si alzò di colpo sorridendo e spegnendo la televisione – Avevi ragione, non c’è nulla di bello – indicò con la testa il televisore– Io ho sempre ragione, mh – si mise a ridere avvicinandosi a me – Poco modesta – alzai le spalle – Certo-, scrissi su un biglietto a Christian che ero in giro. Uscimmo poi di casa e mi diede un casco, salii in moto e iniziò a guidare verso il parco, nel giro di pochi minuti parcheggiò e mi fece scendere –Guido bene?- alzai le spalle –Mh- ci mettemmo a ridere ed entrammo nel parco, eravamo di nuovo allo stesso posto della sera prima, dove ci eravamo conosciuti, davanti a quel laghetto, mentre camminavamo gli raccontai di come ero finita qui a New York a vivere solo con mio fratello, quando finii il mio interessantissimo racconto mi girai verso di lui –Ora raccontami tu qualcosa di te- mi guardò e sorrise –E cosa vuoi sapere?- guardai il laghetto e poi lui –Non saprei… magari se sei capace a nuotare- Lo spinsi dentro il laghetto e cadde in acqua ritornando su qualche secondo dopo sputando l’acqua –Che stronza!!- Scoppiò a ridere e mi prese poi la mano trascinando anche me in acqua, risalii di colpo -È gelata!!!- Urlai cercando di riscaldarmi – Vuoi la guerra cara Chantal? – risi – No no, non voglio la guerra, però almeno adesso so che sai nuotare – si mise a ridere – Sei scema, mi piace. – Sorrisi e mi prese per mano portandomi fuori dall’acqua, ci sedemmo sul prato al sole per cercare di asciugarci un po’, circa mezzoretta dopo iniziò a piovigginare –Oh no!- sbuffai e mi mise un braccio intorno alle spalle –Andiamo dai, io abito qui dietro – Mi alzai in piedi tenendomi stretta a lui e raggiungemmo la moto, mi fece sedere, salii anche lui e in meno di un minuto parcheggiò l’auto davanti una villetta, andammo a piedi verso la casa ed aprì la porta –Vieni, entra, vivo da solo- entrai, aveva una casa piuttosto piccola ma ben ordinato per essere di un ragazzo –Vieni- lo seguii su per le scale ed entrò in camera –Entra non ti faccio niente- rise ed entrai pure io, mi meravigliai nel vedere che aveva la camera più ordinata della mia, mi lanciò una maglietta –Cambiati così metto i tuoi vestiti ad asciugare bene, ti starà un po’ grande ma almeno ti copre- presi la maglietta sorridendo –Grazie e… mh... dov’è il bagno?- si girò verso di me, aveva in mano un paio di boxer e una canottiera -Nono tu cambiati pure qui che c’è più caldo- Sorrisi ed uscì chiudendo la porta, mi cambiai velocemente e mi guardai poi allo specchio, avrei potuto usare quella maglietta come camicia da notte, sentii bussare alla porta –Posso entrare?- raccolsi i vestiti da terra –Sisi entra- Appena entrato scoppiò a ridere –Te l’avevo detto che ti sarebbe stata larga- gli feci la linguaccia e mi prese i vestiti per poi stenderli.
Si sedette sul divano e mi fece segno di affiancarlo, mi misi vicino a lui e appoggiai la testa sulla sua spalla –Ehm, posso?- annuì e appoggiò poi la sua testa contro la mia –Non c’è neanche bisogno di chiedermelo- sorrisi e accese la televisione, stavano facendo un film, non so che cos’era ma non riuscii a concentrarmi nel vederlo, quel ragazzo affianco mi dava talmente tanta sicurezza che mi sembrava strano, l’avevo conosciuto solo la sera prima ma era come se fosse già diventato essenziale per me, andò a prendere in cucina le patatine e le mangiammo, appena fu distratto nascosi il pacchetto dietro di me e si mise a ridere –Dammi qui- si girò verso di me –Cosa?- gli dissi -E cosa!! Non fare finta di niente dai, mettile immediatamente qui- rise guardandomi-Non capisco, davvero. – A quel punto mi saltò addosso facendomi sdraiare sul divano e si prese le patatine guardandomi negli occhi –Ora capisci vero?- risi e lo guardai negli occhi, erano stupendi, due occhi di un color nocciola mai visto prima, mi sorrise e si rialzò poi imbarazzato quanto me iniziando a mangiare le patatine.

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