Alice and The Beatles

di McLennon___
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Paul ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Alice and The Beatles
 

Uscii di casa, senza farmi vedere dai miei, e andai al concerto dei miei idoli: i Beatles.
Il problema non era uscire, era ritornare in quella casa, con i miei genitori pronti a picchiarmi sapendo che ero uscita senza il loro permesso. 
Mi picchiavano per tutto, non ce la facevo più.
"Stasera dopo il concerto scappo" mi dissi, anche se non sapendo come potevo vivere.

Entrai, mi sedetti in prima fila, con fatica, ma riuscii.
Iniziarono a suonare.
Paul McCartney ogni tanto mi guardava, forse perchè ero l'unica a non urlare come tutte e tutti, ma non ero molto felice, comunque riuscii a godermi il concerto. Ne avevo già visto un altro, però non ero mai stata in prima fila, quel giorno avevo avuto fortuna.

Finirono, uscii praticamente ultima.
Tutti se ne andarono, io invece rimasi da sola seduta su una panchina davanti all'edificio dove si era appena svolto il concerto.
Guardai l'orologio: erano le 02:40 di notte, non volevo tornare a casa, no. Mi ero detta che dovevo scappare e quello volevo fare. Mi misi a piangere in silenzio.
Sapevo benissimo, che di lì a poco sarebbero usciti i Beatles, e se mi avrebbero vista lì avrei fatto una figura.. di merda, come dicono alcune mie amiche. Io non avevo l'abbitudine di imprecare, ogni tanto qualcosa mi scappava, ma non sempre. 
Ero in maniche corte, e iniziava a fare freddo, ero stata una stupida a non portarmi nulla dietro.
Senza che potessi alzarmi e andare via, uscirono i Beatles.
Paul McCartney smise di parlare, e mi guardò. Io non alzai gli occhi, stavo ancora piangendo.
"Ehi.. ma che ci fai qui a quest'ora? Vai a casa, ti prenderai un malann-.. ma tu stai piangengo!" Mi disse Paul, quasi sconvolto.
Mi strinsi più a me stessa per non farmi vedere troppo, ma Paul si sedette accanto a me e John mi guardò.
"Sai, prima ti guardavo, eri seduta in prima fila, e non gridavi come le altre ragazze, si vedeva che eri triste.. se non sono troppo scortese, posso chiederti come ti chiami?"
Alzai la testa e guardai Paul, poi dopo pochi secondi risposi: "Alice".
"Cazzo, Paul, non possiamo tenerla qui ancora allungo,  o si prenderà un malanno, oppure la rapisce qualcuno, qui le strade non sono molto sicure" Disse John voltandosi verso Paul.
"Ragazzi, muovetevi" disse Brian Epstein, il manager dei Beatles, affacciandosi da un finestrino dell'auto.
Paul, vedendomi tremare prese la sua giacca e me la porse.
"Alice, vai a casa, non puoi rimanere qui."
"NO! Io non ci torno da quei mostri di genitori." Risposi. Non volevo ritornarci, neanche morta.
Tutte quelle attenzioni dai ragazzi mi fecero tenerezza, ma non volevo averle, mi sentivo come.. come più importante delle altre ragazze, e non volevo esserlo.
Paul si rivolse a John e ai ragazzi,e disse: "La portiamo in hotel con noi"
"No.." Risposi, girandomi verso Paul. "..sarebbe una cosa più che sciocca. Lasciatemi qui, e andate, il vostro manager vi aspetta."
Paul voleva a tutti i costi farmi andare con loro, poi successivamente anche John. George e Ringo ormai dormivano in piedi, si vedeva che avevano sonno.
Paul mi prese per un braccio e mi fece alzare. Mi portarono in macchina, e mi sedetti accando a Paul e John, e mi addormentai.

-Hotel, 03:30 -
Paul mi aveva in braccio, stavo dormendo come un sasso.
"Paul, te la porti tu nel letto, vero? Perchè sennò non c'è spazio dove metterla a dormire" Disse John a bassa voce.
"Ok"
Mi mise sul suo letto togliendomi le scarpe, poi lui si mise di fianco a me, e si addormentò.

-Hotel, 05:00-
Mi svegliai un po' assonnata, poi mi voltai, ero confusa, non sapevo dove fossi esattamente, quindi svegliai Paul, anche se avevo molta vergogna.
"P-paul.."
Lui si girò e mi guardò.
"Ehi, dimmi, c'è qualche problema?" Mi disse con un tono un po' preoccupato.
"N-no.. è che.. dove mi trovo..? E poi.. cioè.. ho dormito veramente con te..? Oddio.." Ero imbarazzata, avevo sempre sognato di dormire nel letto insieme a Paul, ma credevo che quel giorno non arrivasse mai.
Paul si mise a ridere a bassa voce "Ti trovi nel nostro hotel, e beh, se lo vuoi sapere, si, hai dormito con me"
"Sono imbarazzata..scusami.. "
"Stai tranquilla, ti capisco. Scusa se ti ho fatto dormire con i vestiti.. ma mi sembrava scortese metterti in biancheria intima senza il tuo permesso"
"Ohw.. beh.. grazie. E grazie anche per avermi fatto dormire qui.. ma non vi creerò altro disturbo, perchè stamattina me ne andrò."
Paul mi prese per un braccio "E dove andrai? Tu starai qui.. o almeno fino a che non ce ne torneremo tutti a casa.."
"Ma.."
"No, niente ma, tu starai qui. E ora, visto che non dormiamo, mi racconti un po' di te?" Mi chiese Paul, prendendomi una mano.
"Allora.. io sono Alice Williams, ho 19 anni e sono nata da madre italiana, e padre inglese. I miei hobby sono scrivere e suonare la chitarra. La mia vita è monotona.. non ho ancora un lavoro e i miei mi mantengono, oltretutto per loro sono ancora minorenne, mi trattano come se avessi 5 anni. Ho compiuto gli anni pochi mesi fa, ma loro continuano a trattarmi come uno schifo. Da quando avevo 9 anni hanno cominciato a picchiarmi, ma anche per nulla.. la mia vita l'ho vissuta malissimo.. una vita sprecata insomma.."
Paul mi guardò "Oddio.. mi dispiace.. sul serio.."
"Grazie.."
"Beh comunque, io sono Paul McCartney, faccio una vita monotona con 3 deficienti, fan da tutte le parti, urletti di qui, urletti di là, beh insomma, mi conosci" disse con tono scherzoso.
"E sei anche il beatle più carino, secondo me" Dissi ridendo.
"Se ti sente John potrebbe buttarti fuori a calci"
Ridemmo tutti e due, senza farci sentire dagli altri.
Ormai erano le 05:40.
"Ora dormiamo eh, che sennò domani mattina non ci svegliano neanche con la batteria di Ringo" disse abbracciandomi leggermente, poi ci addormentammo.

-Hotel, 08:40-
"Alice, è ora di alzarsi" Mi disse Paul, scrollandomi un po'.
"Ohw.. si, scusami" Dissi sedendomi sul letto e strofinandomi gli occhi.
Entrò nella camera John, senza bussare.
"BUONGIORNO GENTE!" Urlò, poi si rivolse a me "Alice, come stai? Hai dormito bene con Paul, oppure ha fatto il maniaco?"
"Non ascoltarlo" Mi disse Paul.
Mi alzai piano piano, ero ancora mezza addormentata, e con Paul arrivammo ad un tavolo, dove c'era la colazione pronta.
"Allora, cosa vuoi? C'è il latte, il caffè, il thè.."
"Paul, non ho molta fame.. mi basterebbe un po' di latte e basta, grazie" Risposi, avevo lo stomaco un po' sottosopra.
"No, devi mangiare, la colaz-.." Non fece in tempo a finire che continuai io: "La colazione è il pasto più importante della giornata e bla bla bla"
Si misero a ridere, e George stava per sputare il latte che stava bevendo.
Mi misi a ridere anche io, era come se ci conoscevamo da una vita.
Ci misimo a fare colazione, e Paul insistette a farmi mangiare almeno un biscotto.

-Hotel, 09:28-
Avevamo finito di fare colazione, e io mi andai a mettere a posto i capelli e a mettermi le scarpe, intanto entrò Paul in camera.
"Noi dobbiamo uscire, vieni con noi, va bene? Anche se spero non ti veda nessuno, soprattutto i giornalisti.." Mi disse Paul.
"No, io resto qui."
"No cara, potresti scappare in qualunque momento, e sai che non voglio."
"Dai Paul, non scappo, stai tranquillo!"
"Non ti credo. Vieni con noi." Insistette.
"Ok Paul, ma mettiti dei pantaloni però. Ok che voi maschi girate in mutande per casa, ma un po' di educazione quando c'è una ragazza!" Dissi ridendo.
Si mise a ridere anche Paul.

-Entrata dell'Hotel, 09:40-
"Allora, tu Alice uscirai con Brian nell'entrata dietro l'hotel, e salite in macchina, noi arriveremo poco dopo, ok?" Disse Paul.
"Ma, non è meglio che io resti qui in hotel? Tanto non scappo!"
"No, Aly, io volevo portarti a fare shopping!" Mi disse Ringo.
Mi misi a ridere. "Ohw, che dolce che sei Ringo, però.. io non ho neanche un penny.." Dissi.
"Stai tranquilla, pago io" Mi disse con un sorriso.
"No! Ringo, io non voglio! State facendo anche troppo per me, potete farmi dormire con voi, darmi da mangiare, ma darmi dei soldi per comprare qualcosa no!" Urlai. Non volevo, mi sembrava già scortese che restassi con loro.
"Dai, ora vai con Brian, ci vedremo dopo" Mi disse Paul. 

-Uscita secondaria, 09:55-
Io e Brian uscimmo, e mi fece entrare in macchina, poi lui andò dai ragazzi, e mi lasciò lì ad aspettare.

-Entrata dell'hotel, 10:01-
"Brian, dove hai lasciato Alice?" Chiese John a Brian.
"L'ho lasciata in macchina ad aspettarci" Rispose l'uomo.
"Muoviamoci a fare 'sta intervista con i giornalisti, poi andiamo alla macchina" Disse George.
Uscirono, e l'intervista durò circa 20 minuti.
Io ero in macchina sdraiata sul sedile che riposavo, poi mi sedevo, mi mangiavo le unghie, insomma, cercavo qualcosa da fare, senza risultati.

-Uscita secondaria, 10:29-
Arrivarono i ragazzi, quindi feci spazio.
Ero seduta in mezzo a Paul e John, invece nel sedile davanti c'era George, Ringo e Brian.
"Ragazzi, io e Aly andiamo a fare compere, voi invece vi spaccherete di lavoro" Disse Ringo con un sorriso a mille denti.
"Pff" Sbuffarono in segno di menefreghismo i ragazzi.

Fecero scendere me e Ringo davanti a un negozio.
"Ringo, ma tu come farai? Se ti vedono ti saltano addosso!" Dissi.
John gli porse il suo cappello.
Ringo si mise il cappello e disse: "Chiamami Richard, sono in incognito"
Risero tutti, poi i ragazzi se ne andarono e noi entrammo nel negozio.
Ringo mi fece provare mille o più vestiti, di tutti i colori e modelli immaginabili. Io cercavo vestiti che non costassero tanto, Ringo il contrario: andava a prendere i vestiti che costavano di più. 
Alla fine Ringo mi comprò 3 vestiti, tra cui uno costava abbastanza.

-Fuori dal negozio, 11:28-
"Grazie Richard, sei stato gentilissimo!" Dissi abbracciandolo, era dolcissimo.
"Ma figurati, è stato un piacere! Tra poco credo che ci verranno a prendere i ragazzi, intanto, vuoi andare a bere qualcosa al bar qui vicino?" Mi chiese.
"Va bene" Risposi.

-Bar, 11:30-
"Ringo, parlo io, che sennò ti riconoscono" Dissi.
Arrivò la cameriera, era abbastanza magra, aveva i capelli biondi legati, e aveva un sorriso quasi perfetto.
"Volete qualcosa, signori?" Ci chiese.
Ringo si coprì con il cappello.
"Mh.. per me un bicchiere d'acqua, per il mio amico un caffè, grazie" Dissi.
La ragazza continuava a fissare Ringo, poi mi accorsi che guardava gli anelli. Lo aveva riconosciuto di sicuro.
"Ma.. ma lui è Rin..-"
"STIA ZITTA PER L'AMOR DI DIO!" Urlai.
"Oh.. si, mi scusi, ora le porto subito quel che ha richiesto" Disse, correndo via.
"Perfetto, mi ha riconosciuto.. ora speriamo che non lo dica al mondo intero.." Disse Ringo preoccupato, intanto entrarono i ragazzi, tutti e 3 con il cappello, Paul aveva anche degli occhiali da sole.
"Ehi, avete fatto compere?" Chiese sedendosi, John.
Gli feci vedere la borsa con i vestiti.
Arrivò la cameriera, che ci aveva portato il caffè e il bicchiere d'acqua. Appoggiò il vassoio sul tavolo, e tra poco non svenne, gridando la fatidica frase: "I BEATLES!!"
Tutti guardarono il nostro tavolo, e si sentivano dei mormorii tra la gente, ma noi ce ne fregammo.
"S-scusatemi..mi è scappato.." Disse la cameriera con aria di scuse ai ragazzi.
"Eh.. fa lo stesso. Potrebbe portarci 3 caffè e anche un panino per George?" Chiese John.
"Certo"

-Bar, 12:00-
Dopo un po' di chiacchiere ci dirigemmo alla macchina, e andammo verso l'hotel.
"Ringo"
"Si, dimmi Aly" Rispose.
"Mentre tu eri a vedere dei vestiti per me ti ho comprato una cosa" Dissi.
Presi un anello che era incartato in una bustina.
"Uuhuh l'anello di fidanzamento!" Disse John.
"Smettila" Urlai. "Visto che a Ringo piacciono gli anelli.. ho pensato di regalargliene uno. Ho guardato nelle tasche e avevo un po' di soldi, non erano tanti, ma sono bastati per comprare questo"
"Non dovevi" Mi disse Ringo mettendosi l'anello. "Grazie, sei gentilissima"
"E' un modo per ringraziarti dei vestiti" Dissi.

-Fuori dall'hotel, 12:19-
"Aly, tu esci con me senza dare troppo nell'occhio, poi dopo escono i ragazzi" Mi disse Paul, scendendo.
Quando arrivammo tutti all'entrata ci dirigemmo nella stanza, dove alcuni camerieri avevano già portato da mangiare. Era bello vivere come i Beatles, hanno tutto a portata di mano, senza che nessuno dica nulla.
C'erano gli spaghetti con il sugo, uno dei miei piatti preferiti.
Appoggiai in camera di Paul la borsa con i vestiti, e ci sedemmo a mangiare. George era affamato, anche se aveva mangiato già un panino.
"George, vai piano! Mica scappano gli spaghetti!" Urlai per scherzare.
Con la bocca piena lui rispose: "Ho fameeeeee!"
Ridemmo tutti.
Era strano, i miei non mi avevano ancora mandato qualcuno a cercare.. forse stavano bene senza di me.

_______
Angolo autrice:
Eccomi qui con una nuova storia! :) Mi scuso se nel testo ci sono eventuali errori. Spero che la storia vi piaccia, anche se non credo sia bellissima, ma ho voluto provare. So già per certo che la storia avrà delle critiche, visto che io non sono una grande scrittrice, e la storia non è delle migliori, ma spero che in alcune parti vi piaccia (si spera ç_ç) xD
Un bacio a tutti, alla prossima!
- McLennon___

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Capitolo 2
*** Paul ***


Finimmo di pranzare, poi andai in camera per spostare la borsa dal letto di Paul e la misi per terra di fianco al letto.
Entrò Paul.
"Alice, oggi noi dobbiamo andare a provare, se ti lascio restare qui in hotel, o magari vai a fare un giro, mi prometti che non scappi? Ti prego, mi sono affezionato a te, e anche i ragazzi, non vogliamo che vai via."
Mi alzai dal letto, e abbracciai Paul. "Anche io mi sono affezionata a voi, e stai tranquillo, non scappo" Dissi sorridendo.
"Allora a dopo, ci vedremo per cena" Mi disse Paul chiudendo la porta.

-Hotel, 14:00-
Ormai era un oretta buona che i ragazzi erano andati, e doveva passare ancora tutto il pomeriggio, quindi mi cambiai, mi misi un vestito color pesca, mi legai i capelli in una coda e uscii.
Tutto sembrava diverso, anche se abitavo lì da anni. 
"Chissà cosa farò quando i ragazzi torneranno a casa" pensai. Anche se abitavano poco distanti da quella cittadina vicino Liverpool, era un orrore doverli lasciare, e tornare in quella casa.
Ormai è passato quasi un giorno dall'incontro, e mi ero già affezionata a loro: chi poteva mai immaginare che sarei andata a vivere con i Beatles? Oh, nessuno, soprattutto io.
Passeggiavo lungo le strade, e vedevo gente sorridente, mamme con i loro figli, papà che giocavano con i loro bambini. Magari io fossi stata così fortunata.
Di lì a poco sarei passata verso casa mia, ma non mi accorsi di questo, continuavo a pensare.
"Pensa se adesso non avrei conosciuto i ragazzi, ora potrei essere in strada senza casa, devo tutto a loro" Mi dissi, ero felice.
Ad un certo punto mi fermai di scatto, vidi mia madre che mi corse incontro urlandomi: "Oh, Alicee!"
Mi abbracciò, mi baciò, mi riempì di affetto come non aveva mai fatto.
"Oh, Alice, dove eri andata a cacciarti?! Mi hai fatto prendere un colpo al cuore! E questo vestito? Da dove salta fuori? Dove hai passato la notte?" Una sfilza di domande continue da parte di mia madre, forse si era preoccupata davvero, chi lo sa.
"Mamma.. calmati." Dissi, con un tono abbastanza freddo.
"Tesoro mio, mi sei mancata! Come faccio a calmarmi?!" Disse prendendomi le mani e stringenole forte.
"Mamma, ti sono mancata davvero?" Chiesi.
"Certo! Che domande fai?"
Davvero? Diceva sul serio? Mia madre ci teneva a me, ma non capivo perchè mi picchiasse.
"Ora però rispondi alle mie domande" Mi disse lei con un sorriso.
"Sai.. l'altra sera.. sono uscita, e ho deciso che volevo fare una vita per conto mio, solo che non sapevo dove andare.. e .. ho conosciuto dei ragazzi, i Beatles, che mi hanno ospitato, poi mi hanno regalato anche dei vestiti, sono stati gentilissimi. Quindi mamma, non so se tornerò a casa." Dissi.
"Vita mia.. sono felice, sul serio. Tu devi vivere, hai 19 anni, ed è ora che ti diverti. Sono stata una cattiva madre, lo so, ma per il tuo bene, non volevo che prendessi esempio dagli altri ragazzini.. tu sei diversa! Tu sei una ragazza perfetta, la mia adorata ragazza perfetta!" Mi abbracciò forte.
Mi scappò una lacrima. "Grazie mamma"
"Ora vieni a casa un attimo, ti preparo la valigia intanto che saluti papà"

-Casa Williams, 14:40-
"Papà!" Urlai appena entrai in casa, lui corse ad abbracciarmi stringendomi forte. Non avevo mai visto i miei genitori così felici.
"Tesoro mio, mi hai fatto preoccupare" Disse mio padre, accarezandomi il viso.
Mi sedetti sul divano con lui, e gli raccontai tutto, mentre mia madre faceva la mia valigia.
"Sono un po' triste che te ne vai, ma anche felice, perchè so che te la caverai!"
"Grazie papà"
Scese mia madre, con una grossa valigia in mano, e me la porse, poi dalla tasca del suo vestito color verdastro mi diede un portafoglio, e mi disse che lì avevo abbastanza per comprarmi una casa tutta mia e per vivere.
Ero felicissima.
Salutai con tanti baci e carezze i miei, e mi dirisi all'hotel per portare la valigia, poi sarei andata dai ragazzi, volevo raccontare loro la notizia.

-Sala prove, 15:10-
Entrai nell'edificio, e salii le scale.
Arrivai alla porta dove i ragazzi stavano provando, e si sentii da fuori che cantavano: "She loves you".
Entrai piano piano senza far rumore, Paul si voltò un attimo e mi fece l'occhiolino.
Finirono.
"Alice! Che ci fai qui?" Mi chiese Paul, appoggiando il basso.
"Mi dispiace interrompervi, ma devo assolutamente dirvi una cosa!" Dissi con un sorriso a mille denti.
"Dai cazzo, spara! Non tenermi sulle spine!" Urlò John.
"Allora, ho incontrato i miei, e mi hanno dato dei soldi per comprarmi una casa tutta mia. Quindi quando arriverò a Liverpool mi comprerò subito la casa"
Paul mi guardò con un sorrisone, aveva avuto sicuramente qualche idea.
"Vicino a casa mia, c'è una casa in costruzione, quindi quando finiranno di costruire potresti comprarla" Disse Paul. In effetti si, aveva avuto un'idea più che geniale.
"Grazie Paul per l'informazione! Ci vediamo dopo, ciao ragazzi" Dissi scendendo le scale e uscendo dall'edificio.

-Hotel, 19:17-
Avevo passato tutto il pomeriggio fuori a passeggiare, poi ritornai in albergo e mi stesi sul letto.
Arrivarono i ragazzi.
"Sono stanchissimo, non credo di farcela stasera con il concerto" Era Ringo che si lamentava.
Entrò in camera Paul.
"Ehi" Lo salutai io, sedendomi sul letto.
"Quella valigia è tua?" Mi chiese guardando la valigia nera che stava a terra.
"Si"
"Quindi prima non stavi scherzando, vero? Vieni veramente a vivere a Liverpool?"
"Si! Non ti ho detto una bugia!"
Si sedette sul letto e mi abbracciò "Sono così felice!"
"RAGAZZI, C'E' LA CENA!" Urlò John per chiamarci, e andammo a mangiare.

-Hotel, 20:23-
Avevamo appena finito di cenare.
John si sedette in salotto a leggersi chissà quale rivista, Ringo parlava con George al tavolo, e Paul era con me in camera che preparava la roba da vestirsi.
"Stasera ti faccio sedere in prima fila, d'accordo?" Mi disse Paul.
"Ma io non ho il biglietto.."
"Non serve il biglietto se ti porto io!" Disse Paul, appoggiando la giacca sul letto.
"Paul, vai a farti il bagno?" Chiesi.
"Si"
"Fai presto perchè devo andarci anche io"
"Se vuoi puoi venire con me" Disse Paul facendo l'occhiolino, poi rise.
Mi misi a ridere anche io, mandandolo a quel paese.

Intanto che Paul fece il bagno, io, dalla mia valigia, presi un vestito color panna, con un filo che si legava alla vita dello stesso colore, e lo misi sul letto accanto alla roba di Paul.
Lui uscii dal bagno in accappatoio, dicendomi che potevo entrare.
"Guai a te se mi spii dalla serratura, se ci provi non ti ritrovi più le braccia" Dissi puntandogli il dito.
"Stai tranquilla, non sono così maniaco come John"

Quando mi ero spogliata, mi accorsi che non avevo preso l'accappatoio, e lì mi venne da imprecare mentalmente.
"PAUUULL!" Urlai.
"Dimmi" Mi disse appoggiandosi con l'orecchio alla porta del bagno.
"Mi porteresti l'accappatoio che è sopra il letto? Grazie. Ah si, e quando entri chiudi gli occhi, sono nuda."
"Ok ok"
Prese l'accappatoio, aprì la porta con gli occhi chiusi e me lo passò.
"Grazie"
"Posso guardare?" Mi disse per scherzare.
"ESCI." Risposi, chiudendogli la porta in faccia.

-Hotel, 20:40-
Io, Paul e Ringo eravamo gli unici pronti. George si stava facendo il bagno nella nostra doccia, John invece quella nel suo bagno.
"Daaiii, sti due, se non si muovono li lasciamo lì!" Disse arrabbiato, Ringo.
"Ma a che ora avete il concerto?" Chiesi.
"Alle 21:30, ma dobbiamo anche mettere a posto gli strumenti e provare un po', e se quei due non si muovono avremmo poco tempo" Rispose Paul, guardando l'orologio.
Brian era già giù alla macchina che ci aspettava.
"State tranquilli, ce la farete" Dissi, per fare un po' di sostegno ai ragazzi.
Ad un certo punto uscì George, che era già pronto, mancava John.
"JOHN, CAZZO MUOVITI, FACCIAMO TARDI!" Urlò Paul.
"ARRIVO, ARRIVO" Urlò John, imprecando in continuazione. Ad un certo punto uscì, quindi andammo alla macchina.

-In macchina, 21:00-
Arrivammo davanti all'edificio, che già pullulava di fans che urlavano vedendo la macchina.
"Paul, come facciamo con Alice? La vedranno tutti" Chiese George.
"Scenderà con noi, sai che me ne frega se la vedono tutti?" Disse Paul.
Saltò su Brian: "A te no, ma lo scandalo che puoi fare si! Sicuramente penseranno che sia la tua ragazza, e le salteranno addosso appena la vedono in giro, non pensi a questo?"
"E allora vuol dire che starò sempre con lei"
"Basta Paul, cercherò di scendere con Brian senza farmi vedere" Dissi a Paul in modo serio, non volevo che accadesse uno scandalo.
"No, tu scendi con me, ok?"
Quando la macchina si fermò mi prese per un braccio e mi tirò fuori dall'auto, portandomi con loro dentro, sotto gli occhi di tutti.
"Paul, che cazzo fai? Sei impazzito?" Gli dissi sotto voce.
"Paul, ma sei pazzo! Vedrai lo scandalo che farai!" Urlò Brian, dietro di lui.
"E' innamorato" Disse scherzando John, all'orecchio di George.
Tutti vacevano foto a me e Paul, che mi teneva per mano. Chissà cosa avranno pensato. "Sicuramente è la sua fidanzata!" Sentii dire nella folla.

-Sala del concerto, 21:20-
I ragazzi stavano provando "Ps. I Love You" per l'ultima volta.
Paul scese dal palco, e mi disse "Ci vediamo dopo. Ah si.. stai tranquilla, se i fan ti chiedono qualcosa tu non rispondergli, va bene? Controllerò ogni tanto che non ti saltino addosso.. quindi non preoccuparti" Mi strinse forte le mani.
"Grazie Paul.."

-Sala concerto, 21:40-
Ero seduta in prima fila, e avevo due ragazze di fianco, una a destra e una a sinistra che continuavano a torturarmi facendomi delle domande imbarazzati, per esempio se ho mai visto Paul nudo, se c'ho fatto l'amore, e tutte queste cose qui. Io ovviamente non gli davo retta, ma ad un certo punto gli dissi con tono stressato: "Basta, avete rotto, vorrei godermi il concerto se è possibile, grazie."
Da lì non mi tormentarono più, ma avevo lo stesso occhi puntati da ragazzine urlanti.
Ogni tanto Paul mi guardava, per vedere se era tutto a posto. Sinceramente stavo pensando cosa gli fosse passato di mente prima, a portarmi fuori dall'auto così, davanti a tutti, e tenendomi anche per mano. Sapeva benissimo che i fan mi avrebbero preso come la sua ragazza, e non capivo se l'avesse fatto proprio apposta a mostrarmi davanti a tutti. Ma non aveva senso.. sennò a quest'ora non controllerebbe che io stia bene e che nessuno mi dia fastidio. Era strano.

Quando finirono e si alzarono tutti, fui circondata da ragazze che mi urlavano: "SEI LA FIDANZATA DI PAUL!!"
Si mise in mezzo Paul, tirandomi fuori e portandomi via in macchina con i ragazzi.

Per tutto il tragitto io e Paul non ci parlammo.

-Hotel, 01:10-
Mi ero appena fatta la doccia, e mentre Paul era in bagno mi stavo cambiando.

Quando fummo pronti per andare a letto dissi a Paul, mentre mi mettevo sotto le coperte: "Paul.. mi potresti spiegare perchè l'hai fatto?"
"Fatto cosa?" Chiese in tono confuso, ma sapevo benissimo che sapeva di cosa parlavo.
"Di oggi al concerto. Tirarmi fuori dalla macchina sotto gli occhi di tutti e prendendomi pure per mano." Risposi, in modo serio.
"Perchè, non posso?" Sembrava che lui la stesse prendendo alla leggera, ma io invece tutto il contrario.
"Paul, non fare il cretino, dimmi perchè l'hai fatto." Insistetti.
Paul senza rispondermi si coprì con le coperte e si mise a dormire.
"PAUL, RISPONDIMI." Dissi decisa.
Aspettai un po' di minuti, ma nulla.
"Pau-.." non feci in tempo a finire la frase che si era addormentato, e mi misi a ridere sotto voce. Mi faceva tenerezza, era dolce quando dormiva.
Mi misi sotto le coperte anche io, lo abbracciai e chiusi gli occhi.
Lui non stava affatto dormento, infatti appena io chiusi gli occhi restò a guardarmi per un po' di minuti, senza che io non me ne accorgessi.

-Camera, 6:08-
Mi svegliai di scatto, e provai ad alzarmi, ma vidi che avevo la testa di Paul sul mio petto.
Voltai piano piano la testa, senza muovere troppo il corpo, e guardai l'orologio da polso che avevo appoggiato sul comodino: Le 6:08. Era ancora presto.
Non riuscivo a resistere a non toccare i capelli corvini di Paul, quindi con delicatezza gli accarezzai la testa. Lui si mosse un po', borbottando qualcosa, spostando la sua mano sulla mia pancia. Stava ancora dormendo.
Sottovoce, senza svegliarlo, dissi: "Okay Paul.. anche se non mi senti, voglio dire cosa penso di te: Ci conosciamo da pochi giorni, e già mi stai facendo vivere qualcosa di bellissimo. Sai quante volte ho immaginato questa situazione? Tu con la testa sul mio petto, e io che ti coccolo. E chi se lo immaginava che fosse successo davvero?" Continuai ad accarezzargli i capelli, poi continuai a parlare: "Sei davvero un ragazzo d'oro, in pochi giorni sei riuscito a farmi divertire, a farmi vivere. Mi hai praticamente portato a vivere con te e con i ragazzi, mi hai fatto condividere il tuo letto, il tuo armadio, le tue cose.. Mi hai aiutata, sai? Anche molto. Non ti ringrazierò mai abbastanza. Ho intenzione di venire a Liverpool soprattutto per te, per fare cazzate con te, divertirmi, stare bene. Hai qualcosa che gli altri non hanno, sei più speciale insomma." Paul si svegliò, ma continuò ad ascoltarmi facendo finta di dormire. "Spero che quello che sto per dire non lo senta.. Sai cos'hai che gli altri non hanno? Hai il mio cuore. Paul, io sto bene con te, tanto. Non vorrei mai lasciarti" Paul fece un un sorriso a mille denti, ma io non mi accorsi di nulla, avevo già chiuso gli occhi per rimettermi a dormire.

-Camera, 9:00-
Mi svegliai con la faccia di Paul quasi attaccata alla mia che mi diceva che era ora di alzarsi.
"Buongiorno principessa" Mi disse dandomi un bacio sulla guancia.
"Buongiorno Paul.."
Mi alzai piano piano, barcollando perchè avevo ancora sonno.
Andammo al tavolo, dove George, come al solito, si stava bevendo una tazza gigante di latte con dei biscotti al cioccolato.
Non vidi Ringo.
"Buongiorno ragazzi.. ma Ringo? dov'è?"
"E' ancora a letto che russa" Mi rispose John.
"E non lo avete svegliato?!"
Andai a svegliare Ringo, che quando arrivò, imprecò contro John e George per non averlo svegliato prima.
"Dai Ringoo, oggi abbiamo la mattinata libera, quindi anche se ti alzavi tardi era lo stesso" Disse Paul ridendo.

-Hotel, 9:20-
Dopo chiacchiere e fatto colazione, mi andai a cambiare in camera.
Feci vedere a Paul un vestito color arancione non troppo acceso, con dei ricami in fondo. "Ti piace?" Gli chiesi. Volevo avere un parere.
"Si, tanto tu stai bene con tutto" Mi rispose sorridendo.
"Grazie Paulie"

Quando io e Paul fummo pronti, uscimmo, solo noi due per i fatti nostri, gli altri restarono in hotel.
Quando arrivammo in strada Paul mi prese per mano, e mi chiese: "Dove andiamo?"
Andammo in un bar, dove, appena entrammo, ci fissarono tutti e cominciarono i pettegolezzi.
Ci sedemmo ad un tavolo, non molto distante dalla porta d'ingresso, e arrivò la cameriera, chiedendomi se ero veramente la fidanzata di Paul.
Non feci in tempo a rispondere, che Paul rispose per me, in una risposta che non mi aspettavo: "Si, e allora? C'è qualche problema?"
Guardai stranita Paul.
"Oh.. beh.. no, mi scusi.. Volete qualcosa?" Ci disse la cameriera.
Ordinammo, poi quando andò via, mi voltai verso Paul e gli dissi: "Perchè le hai detto che sono la tua fidanzata!?"
"Così" Rispose lui, senza pensarci un attimo. Lasciai perdere l'argomento, perchè sapevo che non mi avrebbe mai risposto in modo sincero.

-Bar, 9:50-
Avevamo appena finito di bere, e uscimmo dal bar.
Mentre camminavamo, non riuscivo a non pensare perchè avesse detto che ero la sua fidanzata. Poi la voce di Paul mi fece ritornare alla realtà: "Voglio comprarti una cosa" Mi disse tirandomi dentro a un negozio di gioielli.
"Paul.. ti prego, non qualcosa di costoso"
"Shh, scelgo io cosa prenderti"
Mi portò davanti a una vetrina con degli anelli esposti, poi mi chiese: "Quale preferisci?"
Guardai il prezzo, costavano tutti tantissimo.
"Paul.. costano troppo.." Gli dissi.
"Non me ne frega nulla se costano tanto"
Guardai bene, c'era un anello color argento che mi attirava, ma quando guardai il prezzo mi fece sobbalzare.
Paul aveva visto che guardai quell'anello, e mi disse, senza badare al prezzo: "Vuoi quello?"

Uscimmo dal negozio, e avevo già indosso l'anello che mi aveva regalato Paul.
"Grazie Paul, non so come sdebitarmi.." Gli dissi.
"Ma figurati, per me è un piacere"
Mi strinse la mano.

-Hotel, 10:14-
Ritornammo all'hotel, dove i ragazzi erano tutti usciti.
Intanto che Paul era sul divano a leggersi una rivista, io frugavo nella mia valigia, e trovai un diario, che avevo scritto quando avevo circa 16 anni.
Cominciai a leggere, e mi misi a ridere di quel che scrivevo: "Oggi Michael mi ha accompagnato a casa, che gentile! Sono proprio cotta di lui!!" 
Presi una penna, e iniziai a scrivere su una pagina.
"Caro diario, è da un po' di tempo che non scrivo più nulla. Ora ho 19 anni, e sono passati tanti tanti anni dall'ultima volta, devo raccontarti molto, come che tra un giorno andrò a vivere a Liverpool, ma oggi non voglio parlarti di questo.
Ti ricordi Michael? Bene, quel coglione non lo sento più.
Ora voglio parlarti di un ragazzo, invece, molto più gentile, e più romantico di Michael: Paul.
Oh si, quello dei Beatles.
Mi ha completamente rubato il cuore. Sai perchè vado a vivere a Liverpool? Per lui.
Pensa che stamattina ero nel suo letto accoccolata a lui, era bellissimo avere la sua testa sul mio petto, accarezzargli i suoi capelli, e sentire il suo dolce e caldo respiro mentre dorme."

Arrivò Paul in camera, e chiusi velocemente il diario, senza neanche finire di scrivere.
Mi alzai da terra, e guardai Paul, che si stava avvicinando a me.
"Paulie, che hai? Non stai bene?" Gli dissi.
Mi prese le mani, e appoggiò dolcemente le sue labbra sulle mie, in un dolce bacio.
Mi strinse a se, abbracciandomi.
"Aly, anche io ti amo" Mi disse.
"Hai sentito cosa ho detto stamattina..?" Chiesi.
"Si, amore mio"


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Angolo autrice:
Ciao a tutti! Scusatemi se la storia ha errori, ma purtroppo non sono molto pratica con le storie lunghe, e qualche errore ci sarà xD Spero che vi piaccia, anche se la storia non è delle migliori ^^
Un abbraccio,
- McLennon___

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