Amor ch'a nullo amato amar perdona di roxrox (/viewuser.php?uid=37617)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Capitolo
1
Quella che scese dall’aereo non era una ragazza comune.
Oh, certo, l’aspetto traeva in inganno: non aveva fluenti
capelli biondi, ma una anonima chioma castana, anche se liscia e
morbida, e gli occhi marroni difficilmente mostravano quei riflessi
verdi che si potevano notare solo osservandoli da vicino; il fisico non
era certo una 42 con un seno da paura, ma una più abbondante
46, ed i seni, anche se ben proporzionati, erano piccoli, quelli
classici delle coppe di champagne, come le piaceva giocosamente
puntualizzare.
Eppure il volto era decisamente gradevole, e quegli occhi nascondevano
un luccichio vivace, selvaggio, e le mani ben curate non stavano mai
ferme, e non per nervosismo (oh, quello c’era, era evidente,
ma certamente non era la causa principale), ma per un continuo
gesticolare mentre parlava.
Si aggirò per l’aeroporto di Atene con aria un
po’ smarrita, le scritte in greco non la aiutavano di sicuro,
ma riuscì in qualche modo a recuperare le sue due valigie ed
il suo borsone e si avviò nel caos della città,
con solo una cartina e un biglietto con un indirizzo come compagni,
nemmeno tanto utili.
- La fa facile, lui – borbottava mentre girava nuovamente la
cartina per capire che via le stesse davanti – “
Sì sì, giri di qua, poi vai di là, e
segui la direzione del Partenone fino a qui, poi non seguirla
più e vai a destra, sali e scendi, poi prendi la seconda, mi
raccomando non la prima, a sinistra…” Io mica ci
vivo, ad Atene! Lui ci abita ormai da anni, ma io non ho idea di come
arrivare a quello stupido bar! Non poteva venirmi a prendere
all’aeroporto? Ma no, lui aveva da fare con quella
multimilionaria a cui fa da maggiordomo, mica ha tempo di venire a
prendere la nipote… Bah… - sollevò gli
occhi al cielo quando una goccia cadde sulla cartina, sfumando i
contorni – Ma bene! Comincia anche a piovere…! Ed
io ovviamente sono senza ombrello! – si voltò
guardando le valigie, dei trolley di tela, ed il borsone, assumendo una
espressione sconsolata al pensiero dell’acqua che anche loro
avrebbero preso – Beh, almeno non fa freddo… -
Le ultime parole famose… Nel giro di dieci minuti la pioggia
scendeva abbondantissima e la temperatura era calata di parecchio. Lei,
che spaventata dal tanto decantato caldo di Atene aveva indossato solo
una maglietta ed un paio di leggeri pantaloni alla pescatora, ora era
zuppa e tremava di freddo. Si era irrimediabilmente persa, anche se
ogni tanto si rifugiava sotto una sporgenza per ritirare fuori la
cartina, ormai quasi inservibile, e illeggibile, e cercare di capirci
qualcosa.
Ad un certo punto la pioggia aumentò ancora di
intensità, ed iniziarono a cadere i primi piccoli chicchi di
grandine. Perfetto… Iniziò a correre a testa
bassa per cercare un riparo ed evitare almeno quelli, quando
improvvisamente sbattè contro qualcuno, ed il contraccolpo
mandò entrambi per terra.
- Perdonami… Ti ho fatto male? – la ragazza
sollevò gli occhi e si trovò davanti due
splendenti pozze di smeraldo. Un ragazzo le si era accucciato davanti
coprendola con il proprio ombrello ed ora la guardava preoccupato. La
ragazza tirò un sospiro di sollievo accorgendosi di non
essere più sotto l’acqua e sorrise:
- No, non mi sono fatta nulla – accettò la mano
che le veniva offerta e si fece aiutare ad alzarsi – Scusami,
stavo correndo senza guardare dove andavo –
- Lo immagino, con tutta questa acqua e senza ombrello! Dove stavi
andando? –
- Ed io che ne so? Ho solo un indirizzo, ma non ho idea di dove sia, mi
sono persa… -
E gli porse il bigliettino. Lui lesse l’indirizzo, ed
immediatamente tornò serio ed il suo volto assunse
un’espressione attenta. Ma fu solo un attimo. Poi sorrise:
- Beh, io so dov’è, se vuoi ti ci accompagno
–
Gli occhi di lei si illuminarono di speranza:
- Davvero sai dov’è? E davvero mi ci
accompagneresti? –
- Certo! Se tu accetti l’aiuto di un estraneo… -
- In questo momento accetterei l’aiuto di chiunque! Comunque
– tese la mano – io mi chiamo Rossella –
- Shun – sorrise lui – Così non siamo
più estranei –
Risero insieme, poi lui si caricò in spalla il fradicio
borsone e, presa una delle due valigie, le fece un cenno e sorridendo
si avviò. Lei prese l’altra e ricambiando il
sorriso gli si affiancò, camminando finalmente al riparo
dalla pioggia, che continuava imperterrita a scendere.
Ciao!
E' la prima volta che mi cimento con un mostro sacro come Saint Seiya,
che ha segnato la mia adolescenza e la mia giovinezza, e non sono
sicura di essere all'altezza!
Questo primo capitolo fa un po' da prologo, ecco perchè
è così breve, gli altri saranno più
lunghi...
Vi prego, lasciatemi una recensioncina per dirmi cosa ne pensate, se
posso continuare o se è maglio che lasci stare...
Baci baci a tutti!
RoxRox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Capitolo
2
La pioggia si era ormai ridotta a poche goccioline quando svoltarono
l’ennesimo angolo, e Shun si voltò verso Rossella:
- Eccoci – disse indicando un grazioso locale poco
più avanti – il posto che cerchi è
laggiù –
Lei guardò nella direzione che lui le indicava, ed un attimo
dopo aveva abbandonato la valigia e stava correndo chiamando:
- Zio Tatsumi! Zio Tatsumi! –
Un uomo pelato comodamente seduto ad un tavolino coperto leggendo il
giornale si voltò nella direzione del grido e si
alzò immediatamente aprendo le braccia:
- Rossella! Finalmente sei arrivata! –
Lei gli si gettò al collo e lo abbracciò; poi si
staccò da lui e mise un broncio scherzoso:
- Ma bravo! Lasciami da sola nel caos di Atene! Starei ancora girando
in tondo se non fosse stato per… Oh cielo! L’ho
lasciato solo con le valigie! – si guardò intorno,
e vide Shun che si avvicinava sorridente, anche se evidentemente molto
sorpreso – Zio, ti presento Shun. E’ lui che mi ha
salvata. E Shun, lui è mio zio Tatsumi –
- Ci conosciamo già… - rispose Shun –
“Zio” Tatsumi? –
- Eh… sì… lei è mia nipote
Rossella… Viene… a vivere con me, al
Santuario… -
- Santuario? – chiese Rossella –
Cos’è? –
- A quanto pare – rispose Shun sempre più sorpreso
– il nome della tua prossima casa… -
- Ehi, fermi un attimo! Mi mettete a vivere in un santuario? –
- Eh, no, aspetta, il Grande Tempio non è esattamente
l’idea che hai tu di santuario… -
- Forse è meglio – si intromise Tatsumi
– che andiamo. Vedrai alcune cose strane, ma non ti
preoccupare, tra poco ti porterò da Lady Saori Kido, e lei
ti spiegherà tutto… Shun, ci puoi accompagnare?
–
- Certo, ho già finito quelle due commissioni che mi erano
state affidate, e stavo tornando quando ho incontrato lei –
Tatsumi sorrise e con un movimento improvviso sollevò
Rossella da terra:
- Ehi! Rimettimi giù subito! Non ho più quattro
anni! – protestò contorcendosi per scendere dalle
braccia dello zio.
- E stai tranquilla! Dobbiamo attraversare un passaggio che non
è consentito alla gente comune… -
Rossella si bloccò immediatamente:
- Passaggio non consentito alla gente comune? Ma… stiamo
scherzando? Che ti salta in mente? –
- Non ti preoccupare, poi capirai tutto. Ora limitati ad attaccarti al
mio collo e chiudi gli occhi, non sarà una esperienza
piacevole per te che non sei abituata –
- Umpf… - sbuffò lei, ma fece quello che le era
stato detto. Improvvisamente una forte vertigine la assalì,
e dovette lottare per combattere la nausea.
Ma tutto durò un attimo. Quando riuscì a riaprire
gli occhi, davanti a sé vide uno spettacolo grandioso. Una
enorme spianata ricoperta di rovine di antichi templi greci si stendeva
ai suoi piedi, con una grandiosa arena al centro, contornata da gradoni
sulla cui sommità si trovava una sorta di trono coperto;
altri piccoli ring erano disseminati tra una rovina e
l’altra. Alla sua destra si trovavano un paio di agglomerati
di casupole, che sembravano due minuscoli villaggetti. Ma quello che la
colpì di più fu l’imponente scalinata
che si trovava di fronte a lei, scavata nella roccia
dall’altra parte della spianata. Una serie interminabile di
scalini portava a dodici (anzi no! Erano tredici!) templi greci
perfettamente conservati, costruiti su delle spianate che si aprivano
ad intervalli regolari. Quello più in alto era grandioso,
grande almeno cinque volte gli altri, e sorgeva dietro una enorme
statua di Atena (o almeno, sembrava Atena) che dominava tutta la zona.
Rossella sgranò gli occhi per la sorpresa, e
sobbalzò addirittura quando si accorse che il luogo
brulicava di vita, anche se non come se la sarebbe aspettata: nei vari
piccoli ring c’erano delle persone che combattevano, si
sentivano delle urla in lontananza, e degli strani personaggi si
aggiravano per la spianata… sembravano quasi soldati, anche
se le loro divise non somigliavano neppure lontanamente a qualunque
immagine potesse avere lei dei soldati.
Voltò lo sguardo esterrefatta verso lo zio, che guardava
quella meraviglia come se fosse una cosa di tutti i giorni:
- Beh, eccoci – disse Tatsumi ponendola a terra, leggermente
imbarazzato – Questa è casa mia –
- Cosa? – esclamò lei voltandosi di scatto
– Tu vivi qui? E dove? –
- Lassù – rispose lo zio con noncuranza puntando
il dito. Rossella quasi svenne quando capì che stava
indicando proprio l’enorme tempio che si trovava in cima alla
scalinata – E io dovrei arrampicarmi fin lassù????
Con tutto il mio bagaglio???? Ma mi ci vorranno almeno quattro giorni!
–
Shun rise e si avvicinò a lei con fare sbarazzino:
- Per prima cosa i bagagli li sto portando io e non tu, e non
preoccuparti, non te li mollo, e poi non dovrai fare quelle scale,
quelle sono di rappresentanza. Se guardi sotto,
c’è un’altra strada più
piccola e molto più facile – Rossella
strizzò gli occhi nel caldo sole del pomeriggio
(perché nel frattempo la pioggia era passata ed era tornato
quel sole caldo ed accecante che meglio si addiceva ad Atene) e
notò la stradina che gli indicava Shun.
Ormai rassegnata a non capire nulla fino a che Lady Saori Kido non le
avesse spiegato tutto si incamminò insieme ai suoi due
accompagnatori.
Notò che effettivamente quella strada era molto
più agevole di quanto non sembrasse, ed arrivò
senza problemi al tempio.
- Aspetta qui – le disse Tatsumi – vado ad avvisare
Lady Saori che sei arrivata –
Respirò di sollievo quando entrò nella fresca
penombra del porticato, ma un brivido la costrinse ad uscire nuovamente
in cerca del sole: aveva dimenticato che indossava la maglietta e i
pantaloni ancora bagnati dalla pioggia torrenziale di poco prima.
- Non ti preoccupare – sorrise Shun avvicinandosi –
ti asciugherai velocemente. Qui fa molto caldo, e temporali come quello
che hai visto sono particolarmente rari –
Rossella lo guardò con occhi strani: sarebbero stati
diffidenti, se quella vocina interna non le avesse ribadito che da lui
non veniva alcun pericolo:
- Tu fai parte di tutto questo? –
- Eh sì – sospirò il ragazzo sedendosi
su uno dei gradini, subito imitato da lei.
- Immagino che vista la reticenza di mio zio tu non possa dirmi niente,
vero? –
- Purtroppo no, ma credo che saprai tutto molto presto, appena
conoscerai Lady Saori. Ma puoi raccontarmi qualcosa di te, se ti va
–
- Che cosa c’è da dire? Sono italiana, nata e
cresciuta a Brescia con una lontana zia, e non ho altri parenti, oltre
a zio Tatsumi. Un mese fa lei è morta – gli occhi
le si velarono di lacrime – ed io sono rimasta con una sua
cara amica fino a che zio Tatsumi non è riuscito a sbrigare
tutta una serie di pratiche che mi permettessero di essere affidata a
lui… Ed eccomi qui –
- Quindi non hai genitori… -
- Non li ho mai conosciuti. Quando sono morti io ero molto piccola, e
non li ricordo. Ho solo alcune loro foto… -
- Rossella – la chiamò dall’ombra la
profonda voce di Tatsumi – Lady Saori ti aspetta –
- Scusami – disse la ragazza a Shun alzandosi. Lui le sorrise
e le fece un cenno di saluto, e la seguì con gli occhi
mentre lei spariva all’interno del tempio.
- Ehi Shun! – si sentì chiamare da dietro
– già di ritorno? –
- Ioria! – rispose voltandosi e salutando i tre ragazzi che
si avvicinavano – Già, ho fatto in fretta; per
fortuna in posta non c’era coda –
- Ah – disse un altro – è incredibile
che noi, nobili Saint di Atena, siamo costretti a fare code in posta
come comuni mortali –
- Milo – lo redarguì il terzo – forse
qui siamo delle personalità, ma ricordati che al di fuori
del Santuario siamo solo comuni mortali –
- Lo so, Camus – rispose Milo tirando fuori la lingua
– Ad ogni modo – si rivolse nuovamente a Shun
– chi era quella ragazza con cui parlavi un attimo fa? Non
credo di averla mai vista –
- E’ la nipote di Tatsumi, appena arrivata
dall’Italia - rispose Shun con semplicità, sapendo
l’effetto che avrebbe fatto l’informazione.
- Coooooooosa? – esplose Ioria –
Quell’orso di Tatsumi ha una nipote? –
- E così carina poi? – disse Milo
- Ma – lo guardò Camus – anche quella?
Capisco che tu abbia la tendenza a volere ogni donna capace di
respirare nel raggio di 1000 chilometri, ma di solito ti lanci su
quelle decisamente più longilinee… -
- Tu non capisci niente! Ma l’hai vista bene in faccia? Hai
guardato come si muove? Te lo dico io, quella lì
è adrenalina pura! – era talmente infervorato dal
discorso da non accorgersi dell’occhiata assassina che il
dolce visino di Shun era stato in grado di lanciargli.
Rossella uscì dall’ufficio di Lady Saori con in
testa una confusione terribile. Non aveva ancora deciso se essere
più sorpresa, divertita, arrabbiata o infastidita. Quella
brutta oca della Kido! Si sentiva male al pensiero di doverla venerare
come una dea.
- Vedi – le aveva detto con aria di superiorità,
come se stesse spiegando un’ovvia verità ad una
bambina deficiente – Io non sono solo quella che vedi. In
realtà io sono la reincarnazione della dea Atena, e questo
è il mio Santuario, in cui abitano anche i miei Cavalieri. I
dodici templi che hai visto venendo qui sono le abitazioni dei dodici
cavalieri d’oro, ed inoltre da quanto mi ha detto Tatsumi hai
già conosciuto Shun, cavaliere di Andromeda; conoscerai
anche suo fratello, Ikki di Phoenix, e Marin e Shaina,
dell’Aquila e dell’Ofiuco. Devi sapere
che… – mentre raccontava Rossella era quasi
scoppiata a ridere. Più volte. Cos’era, uno
scherzo? Fantomatiche divinità scese sulla terra e
reincarnatesi in ignari esseri umani per contendersi il dominio
dell’umanità, Cavalieri (o Saint, come li chiamava
qualche volta) che combattevano e si uccidevano tra di loro, qualche
resurrezione ogni tanto…. Certo… E Superman e i
Transformers quando arrivano?
Ma più il racconto andava avanti più si rendeva
conto che non solo Saori credeva a ciò che diceva, ma che
era effettivamente credibile! Forse era quello strano posto che faceva
effetti strani alla sua psiche…
Non appena la brutta oca la aveva congedata dicendo che aveva da fare
ma che sperava che si sarebbe trovata bene lì
(“Starò sicuramente benissimo se non
avrò più nulla a che fare con te”) e si
era ritrovata nel corridoio, aveva tirato un sospiro di sollievo e si
era appoggiata contro il muro di pietra, scivolando lentamente a terra,
cercando di mettere ordine tra i suoi pensieri. Tatsumi, che la stava
aspettando, si avvicinò sollecito:
- Tutto bene? – le chiese. Lei girò appena il capo
guardandolo negli occhi:
- E tu vivi e lavori da sempre in questo covo di pazzi? Al servizio di
quella lì dentro? Come fai a sopportarla da così
tanto tempo? –
- Vacci piano con certe espressioni! Sì,
d’accordo, forse non è la persona più
simpatica e socievole di questo mondo… -
- Forse????? –
- … ma è pur sempre una dea, e una bambina che si
è ritrovata in mano qualcosa più grande di lei da
poter gestire… -
- Oh sì, sai che fatica gestire un impero
multimiliardario... Decidere come spendere tutti quei soldi deve essere
sfiancante… E credendosi una dea? Mi sa che questa ha un
po’ di megalomania da smaltire… -
- Senti, so che per te è tutto nuovo e strano, ma quello che
ti ha detto è vero… Allora facciamo
così – rispose allo sguardo perplesso ed ironico
della ragazza – dacci per qualche giorno il beneficio del
dubbio, se vuoi fingi di star vivendo in un sogno… O in una
favola… Poi deciderai a cosa credere –
A Rossella parve un compromesso accettabile, soprattutto
perché non voleva credere che il suo adorato zio fosse un
pazzo da manicomio:
- D’accordo-
Tatsumi sorrise:
- Ora immagino che vorrai riposare. Ho già fatto portare le
tue valigie nella tua camera. Ti ci accompagno, se vuoi –
- Ti ringrazio, ma preferisco visitare questo mio
“sogno”… Sono effettivamente un
po’ curiosa… Se tu devi tornare alle tue faccende
non preoccuparti, credo di potermi muovere da sola, e soprattutto sono
sicura di essere in grado di ritrovare questo posto –
- Beh, sì, in effetti ho un po’ da
fare… -
- Allora tranquillo, e lasciami gironzolare da sola… -
- Una sola cosa: se vuoi scendere la scalinata dalla parte dei templi,
sappi che sono tutti abitati, e che prima di passare dovrai chiedere il
permesso al Saint che lo abita… - Rossella lo
guardò storta – Ricorda il nostro
compromesso… -
- Allora ripasserò dalla strada che abbiamo fatto prima,
così almeno per il momento non avrò problemi. Poi
mi farò spiegare bene come si fa –
salutò lo zio agitando la mano e corse via velocemente.
Tatsumi rimase a guardarla fino a che non svoltò
l’angolo, poi sospirò e riprese le sue faccende.
Rossella respirò a pieni polmoni quando si
ritrovò all’esterno, sotto il porticato del
tempio, o meglio, delle Tredicesima Casa dello Zodiaco, come le aveva
detto Lady Saori.
Si risedette sui gradini e guardò la scalinata, senza
però vederla realmente. Aveva bisogno di stare tranquilla,
di capire che cosa stava succedendo, di classificare la
situazione…
Non si era neppure accorta che qualcuno si stava avvicinando a lei con
un sorriso, e sussultò quando le venne posata una mano sulla
spalla:
- Shun! – esclamò con un sorriso. Non avrebbe
saputo dire perché, ma l’intrusione del ragazzo
nella sua tanto agognata solitudine non le dava alcun fastidio.
- Scusami, non volevo spaventarti – Shun si sedette accanto a
lei, in una posizione molto simile a quella che avevano prima
– Un soldino per i tuoi pensieri –
- Beh, piacerebbe sapere anche a me cosa pensare…
E’ tutto… talmente strano… Fino a ieri
ero una normalissima studentessa, ed ora mi ritrovo catapultata in un
mondo che sembra una favola per bambini e che mi viene spacciato come
vero… E se fosse vero sarebbe tutto terribilmente serio e
pericoloso… Perché da come me l’ha
spacciato quella… - lo guardò –
Immagino che nemmeno davanti a te si possa parlare male di Saori
Kido…-
Shun sorrise, complice:
- Ecco, diciamo che io non posso farlo, ma tecnicamente è ad
Atena che dobbiamo rispetto, non alla sua reincarnazione… -
- E vabbè… Da come me l’ha spacciata
quella simpaticona di Saori, qui la gente muore davvero…
Quella blaterava di Cavalieri ed armature, e gerarchie, e dei, e cosmi,
e… Confesso che mi sono domandata che fine avesse fatto
Batman… E mio zio complice di tutto questo… -
- Solo complice? – lo sguardo di Shun era perso nel vuoto,
come se ricordasse qualcosa – Per la verità, tuo
zio ed il nonno di Saori, Mitsumasa Kido, sono coloro che hanno dato
origine alla maggior parte di tutto questo… -
- Ma bene! Anche questo! Io credevo di avere uno zio mito, e mi ritrovo
uno zio mitomane… -
Shun rise. Quella ragazza lo stupiva ogni momento di più:
- Senti, manca ancora qualche ora alla cena. Forse faresti meglio a
riposarti un po’, ma se preferisci fare un giro ti posso
accompagnare, e spiegarti qualcosa… -
- Riposare? Meglio di no, sono troppo curiosa di vedere questo
stranissimo posto. Se hai voglia di regalarmi un po’ di
tempo, mi farebbe molto piacere avere un accompagnatore. Mi basta
tornare un’ora prima di cena, giusto per fare una doccia e
cambiarmi –
Shun si alzò e le porse la mano:
- Vogliamo andare, mademoiselle? –
Ciao a tutti! Ho aggiornato velocemente ma non fateci l'abitudine, per
il prossimo capitolo ci vorrà qualche giorno in
più...
Che bello, così tante recensioni in così poco
tempo per una esordiente...! Da novellina, potrei anche montarmi la
testa... :-)
Adesso la situazione è anora un po' statica, ma devo
introdurre storia e personaggi, presto succederà
qualcosa in più...
Ma passiamo ai ringraziamenti:
HOPE87: Ma
come siamo curiosi...! Io mica svelo tutte le mie carte tutte insieme,
altrimenti non mi leggete più... :-) Comunque non ho ancora
deciso esattamente che personaggi inserire, la storia nella mia testa
ha solo i punti fondamentali, e nemmeno troppo precisi, ma credo che
alcuni Gold ci saranno... Ho certe simpatie personali da
accontentare... Spero che ti piaccia ancora, e che continui a
leggermi...
Snow Fox:
Che bello, ci sei anche tu!!!! Devo dire che come lettrice e pigrissima
recensitrice (ma ora mi sto impegnando di più, ho visto
quanto fa piacere riceverne...) bazzico questo posto da parecchio, e tu
sei un po' un mio piccolo mito! Avere recensioni da te è un
onore! Spero di continuare a piacerti, perderti mi dispiacerebbe
moltissimo... Eh sì, mi serviva inserire un nuovo
personaggio, ma non volevo entrare in motivazioni banali trite e
ritrite, volevo cambiare un po', e Tatsumi mi è sembrata una
scelta alternativa... Anche perchè mi è molto
simpatico nella sua eccentricità, e mi spiace che sia sempre
dimenticato o bistrattato... :-) Resisti, i Gold non sono ancora
arrivati, ma nel prossimo capitolo potrei soddisfare le tue
richieste... :-) Grazie ancora, ciao!
Engel: Con
una recensione così mi sento una vera scrittrice! Spero che
tu sia ancora invogliata a leggere, e la mia storia continui a
piacerti...!
bellissima90: Ah, ti
piace Shun? Ma... per caso sei gelosa? No perchè, sai, lui
è mio... :-) Spero che tu continui a tenerci compagnia.
Grazie, ciao!
Nemeryal:
Spero che anche il secondo capitolo ti piaccia come il primo!
Un ringraziamento particolare anche a dark_innocence!
Alla prossima, baci baci a tutti!!!
RoxRox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo
3
Si avviarono per la lunga scalinata. Shun le aveva detto che le avrebbe
fatto conoscere i dodici custodi delle case dello Zodiaco, i Cavalieri
d’Oro:
- Vedi, quando un nemico attacca il Santuario, è sempre ad
Atena che vuole arrivare, e quella stradina viene resa completamente
impraticabile grazie alle doti di due Cavalieri d’Oro, Shaka
della Vergine e Mur dell’Ariete, li conoscerai dopo,
così per raggiungere ad Atena sono costretti ad attraversare
le dodici case dello Zodiaco, e a sconfiggere i dodici Gold Saints
–
- E… sono forti? –
- Più di quanto tu possa immaginare, anche se
l’aspetto di qualcuno potrebbe farti pensare altrimenti. Tra
poco arriveremo da Aphrodite di Pesci, che ti farà capire
cosa intendo –
Arrivarono all’ingresso della dodicesima casa, e Shun
chiamò ad alta voce, facendo sobbalzare Rossella:
- Shun di Andromeda chiede ad Aphrodite di Pesci il permesso di
attraversare la sua casa – Rossella lo guardò
esterrefatta: che diavolo aveva da gridare così?
– Vedi – le spiegò – nessuno
può attraversare una Casa dello Zodiaco senza il permesso
del suo proprietario, soprattutto se lui è presente, quindi
bisogna chiederlo –
- Per passare sotto un porticato? E urlando in questo modo? –
- Già, mia cara – si intromise una voce dolce ma
stranamente effeminata. Voltandosi, Rossella vide uno strano
personaggio, un ragazzo dall’aspetto efebico, che si muoveva
verso di loro. Quando si avvicinò notò che le sue
lunghe braccia snelle, lasciate scoperte da una magliettina bianca,
erano in realtà molto muscolose. Ma… quello era
lucidalabbra??????????
Il nuovo arrivato chinò il capo in segno di saluto:
- Bentornato Shun. E… questa signorina? –
- Ti presento Rossella, la nipote di Tatsumi, che è venuta
ad abitare qui. La sto portando a conoscere il santuario e tutti i
custodi delle dodici case –
- Nipote di Tatsumi? E come è possibile che un uomo come lui
abbia una nipote così? – si inchinò
galantemente e le fece il baciamano, facendola arrossire violentemente
– sono felice di conoscervi, signorina, e consentitemi di
dire che date le vostre parentele mi avete piacevolmente stupito
–
- Oh mio Dio, no, vi prego! - esclamò Rossella –
Non sono una autorità o cose simili, quindi niente
baciamano, e datemi del tu! –
- Fine e modesta… Siete sicuri che sia la nipote di Tatsumi?
Comunque, va bene, ti darò del tu, ma tu devi fare
altrettanto. Passate pure, la strada delle dodici case è
lunga –
Si salutarono ed uscirono, ricominciando la discesa:
- La prossima casa – riprese a spiegare Shun –
è abitata da Camus di Acquarius. E’ un uomo
strano, schivo e riservato, può sembrare più
gelido di un ghiacciolo, ma se ti prende in simpatia è in
grado di essere divertentissimo – poi alzando la voce - Shun
di Andromeda chiede a Camus di Acquarius il permesso di attraversare la
sua casa –
- Certo che ti do il permesso – il cavaliere di Acquarius
spuntò fuori da dietro una colonna.
“Oh, ora sì che ragioniamo…”
pensò Rossella mentre squadrava con occhio critico e
soddisfatto le spalle ampie e muscolose, e le gambe splendidamente
fasciate dai jeans del cavaliere della undicesima casa.
- Così è questa la famosa nipote di Tatsumi?
–
- Ah, appena arrivata e sono già così famosa?
–
Camus si avvicinò con un sorriso:
– Ti abbiamo intravista prima, quando sei arrivata e stavi
entrando nella tredicesima casa, così abbiamo chiesto a Shun
chi eri –
- Ah, meno male, temevo di essermi già fatta
riconoscere… Eh sì che pensavo di essermi
comportata bene finora… -
- Nessun problema, credo che avremo modo di conoscerci meglio, se resti
qui – si rivolse a Shun – le stai facendo conoscere
tutti i Cavalieri d’Oro? –
- Già… così prende confidenza con il
posto –
- Hai fatto bene. Passate pure – si avvicinò a
Rossella con aria maliziosa e le strizzò l’occhio
– Se fossi in te farei molta attenzione al cavaliere
dell’ottava casa, ha la sgradevole tendenza a provarci con
tutte –
Rossella arrossì:
- Grazie del consiglio –
Si avviarono nuovamente e raggiunsero la decima casa:
- Qui abita Shura di Capricorn. Non preoccuparti se praticamente non ti
rivolge la parola, è particolarmente taciturno con tutti.
Non è cattiveria o menefreghismo, semplicemente reputa che
sia inutile parlare se non ha qualcosa di particolarmente rilevante da
dire. Ma attenta: sente tutto e ricorda tutto! – si
avvicinò all’ingresso - Shun di Andromeda chiede a
Shura di Capricorn il permesso di attraversare la sua casa –
- Concesso – rispose una voce dal marcato accento spagnolo, e
poco dopo apparve il cavaliere di Capricorn.
“Andiamo sempre meglio…”
pensò Rossella deliziata mentre notava il fisico ben
scolpito.
- E questa? – chiese a Shun
- Lei è Rossella, la nipote di Tatsumi, appena arrivata
dall’Italia –
Il sopracciglio di Shura si alzò leggermente in segno di
sorpresa, ma con un leggero sorriso le tese la mano:
- Piacere di conoscerti –
- Il piacere è tutto mio – rispose Rossella
stringendola. Senza un’altra parola si fece di lato
permettendo loro di passare.
- Beh, decisamente gli sei simpatica – disse Shun mentre
usciti dalla decima casa si incamminavano verso la nona.
- Ah sì? – rispose lei incredula – A me
non è sembrato… -
- Ti ho detto quanto è taciturno, no? Ma a te ha sorriso,
decisamente non è una cosa che riserva a tutti. Comunque, il
prossimo è Micene di Sagitter, uno dei cavalieri
più cari ad Atena. Quando era una neonata ha salvato Saori
dal Cavaliere di Gemini, Saga, che conoscerai dopo, che voleva
ucciderla perché la sua parte cattiva aveva preso il
sopravvento, trasformandolo in Arles. Fu lui ad affidarla a Mitsumasa
Kido, che diede inizio a tutto questo. Ai tempi ci rimise la vita, poi
dopo l’ultima guerra è stato riportato in vita
insieme a tutti gli altri –
- Con grande dispiacere di Seiya, che mirava alla mia armatura
– rise una voce dietro di loro che fece sobbalzare Rossella.
Si voltò e vide un altro fisico statuario:
“Decisamente, la morte gli ha fatto solo del
bene…”
Il cavaliere si avvicinò ancora sogghignando:
- Ciao Shun –
- Ciao Micene. Stavamo giusto venendo da te –
Il cavaliere si inchinò leggermente davanti alla ragazza:
- Perdonatemi, ma non credo di conoscere il vostro nome –
- Lei è Rossella, nipote di Tatsumi. Vivrà qui al
Santuario –
- Benissimo, è sempre un piacere conoscere una bella
fanciulla! Perdonatemi, spero di non avervi offeso – Rossella
avvampò quando anche Micene le fece il baciamano:
- No, vi prego! – offesa per essere stata chiamata
“bella fanciulla”? Magari le fosse stato detto
più spesso! – Niente baciamano! E se non vi
dispiace, datemi del tu; credo che la mia permanenza non
sarà breve, e preferisco non perdermi in forme di cortesia!
–
- Dritta al sodo, vero? D’accordo, ma tu fai altrettanto. Se
volete passare fate pure, scusatemi se non vi accompagno, ma mi stavo
allenando… -
- Nessun problema – disse Shun, e si avviò con
Rossella.
- Chi è Seiya? Non l’ho ancora visto, vero?
Però deve avermelo nominato Saori… Circa un
migliaio di volte… Volevo chiederti di lui ancora prima, ma
poi abbiamo iniziato a conoscere tutti… -
Shun scoppiò a ridere:
- Seiya è uno di noi, semplici Cavalieri di Bronzo. Molte
volte l’armatura del Sagittario, ben più potente
della sua di Pegasus, è giunta in suo aiuto durante le
nostre battaglie, e così lui ormai credeva di essersela
accaparrata. Saori ha una particolare predilezione per lui, ma ormai
è accasato con Shaina, anche se non si sono ancora
sposati… E probabilmente non lo faranno mai… Ma
non lo conoscerai per ora, è rimasto a Nuova Luxor per
gestire alcuni affari della fondazione Kido - continuarono la discesa
ed arrivarono all’ottava casa – E qui conoscerai
Milo. Attenta, perché Camus non scherzava quando parlava di
lui – alzò la voce verso l’ingresso -
Shun di Andromeda chiede a Milo di Scorpio il permesso di attraversare
la sua casa –
- Oh, molto bene! Mi domandavo quando sareste arrivati! –
“Evvai con la sfilata dei bei fusti!” Rossella
notava piacevolmente come nonostante i muscoli i Cavalieri restassero
snelli e ben fatti, non come certi pompati che notava nella palestra
dove andava qualche volta, grossi e sgraziati.
- Così ho l’onore di conoscere la nipote di
Tatsumi – disse Milo guardandola con aria critica e
soffermandosi insistentemente sul seno. Rossella avvampò, si
sentiva spogliata da capo a piedi – Spero che avremo la
possibilità di conoscerci meglio… Magari in
privato… -
Coooooooooooosa???????? Altro che provarci con tutte! Rossella si
spostò involontariamente verso Shun, mentre il suo volto
assumeva un vivace colore violetto. Ma questo era pazzo!
Rossella guardò Shun:
“Portami via di qui…” imploravano i suoi
occhi.
- Sì, magari un’altra volta – il tono di
Shun era insolitamente duro, e stupì persino la ragazza
– Ora ci lasci passare ed andare da Dohko? –
- Prego, non c’è problema – si fece da
parte, ma i suoi occhi incrociarono ancora quelli di Rossella
– Dolcezza, spero di poterti rivedere ancora…
Potrei stupirti… -
Appena fuori la ragazza sospirò:
- Ma quello lì è matto! Manco mi conosce!
–
- Per Milo non è necessario conoscere una ragazza per
provarci… Ma stai tranquilla, si diverte ed è
molto vivace, ma è assolutamente innocuo, non si sognerebbe
mai di farti fare qualcosa contro la tua volontà…
In questo è un vero gentiluomo –
- Solo in questo, però! –
Continuarono a scendere, fino alla settima casa:
- Qui abita Dohko. Non si direbbe, ma ha quasi 250 anni, ed
è il nostro Gran Sacerdote –
- Gran Sacerdote? – chiese Rossella, che aveva preferito
glissare sui 250 anni.
- Significa che è colui che rappresenta la voce di Atena
sulla Terra, se Atena non è presente. In questi anni in cui
c’è Saori, lui è di fatto la seconda
autorità al santuario – alzò la voce -
Shun di Andromeda chiede a Dohko di Libra il permesso di attraversare
la sua casa –
- Shun! Ben tornato! –
“Alla faccia del vecchietto!” Questo era
però più piantato degli altri, forse a causa
dell’altezza leggermente inferiore.
- Gran Sacerdote – vedendo Shun inchinarsi leggermente,
Rossella lo imitò.
- Shun – sbottò il
“vecchietto” alzando gli occhi al cielo –
quante volte vi ho detto che io non sono Atena, e che davanti a me non
dovete inchinarvi? E nemmeno voi, signorina, anche se ancora non so chi
siete –
- Perdonami, Dohko, ma proprio non ci riesco, mi viene spontaneo
omaggiarti… Comunque, questa è Rossella, nipote
di Tatsumi –
- Oh, sei arrivata finalmente! Lady Saori mi aveva avvisato del tuo
arrivo. Spero che ti troverai bene qui –
- Lo spero anch’io – rispose Rossella, ed era
sincera, nonostante tutte le riserve che aveva.
- Beh, vi lascio andare, avete ancora sei case da visitare, e, se
volete scusarmi, io ho un po’ di lavoro da sbrigare
–
- Grazie Dohko – e ripresero il loro cammino.
Rossella stava ormai iniziando a fare un po’ di confusione
con i nomi e i cavalieri che aveva incontrato, ma non aveva dubbi sul
fatto che li avrebbe conosciuti tutti meglio prima o poi.
- Questa è la casa di Shaka di Virgo. E’ uno
strano personaggio, passa la maggior parte del tempo a meditare, ma
è in grado di leggerti fino in fondo all’anima, e
possiede poteri portentosi – si avvicinò
all’ingresso - Shun di Andromeda chiede a Shaka di Virgo il
permesso di attraversare la sua casa –
- Permesso accordato, ma non sei solo. Chi c’è con
te? –
A Rossella quasi venne un colpo:
“Oddio, e questo splendore da dove esce…? Se solo
aprisse gli occhi… Ma come fa a vedere dove va?
Perché non sbatte contro ogni colonna?”
Ma non ebbe il tempo nemmeno di formulare questo pensiero che Shaka si
immobilizzò di fronte a lei, e si sentì
stranamente a disagio. Improvvisamente il Cavaliere aprì gli
occhi, e lei si trovò ad annegare in due iridi azzurre come
il cielo più terso… Eppure non riusciva a stare
tranquilla, aveva l’impressione che stesse davvero frugando
fino in fondo alla sua anima… Avrebbe voluto scostarsi,
spostare lo sguardo da quegli occhi ammalianti, ma non ci
riusciva…
- C’è qualcosa che non va, nobile Shaka?
– si intromise Shun spezzando l’incanto.
Immediatamente Shaka richiuse gli occhi.
- No, nulla. Passate pure – e si fece da parte.
- Cosa mi ha fatto? – chiese Rossella una volta fuori
– Ho creduto che stesse cercando di soggiogarmi, o qualcosa
di simile… Mi guardava dritta negli occhi come se volesse
leggermi dentro, ed io non riuscivo a staccare lo sguardo… -
- Francamente non lo so – rispose Shun –
E’ la prima volta che lo vedo agire
così… Ma lui ha sempre un buon motivo per fare
ciò che fa, non è mai avventato, magari stava
solo cercando di capire chi gli stava davanti –
- Ma se non ha voluto nemmeno sapere chi ero! –
- Anche su questo hai ragione… Non lo so, onestamente ho
sempre fatto fatica a capire il suo modo di fare. Ma non ti
preoccupare, se non ti ha attaccato non c’è nulla
da temere –
“Attaccato? E perché avrebbe dovuto? Ho
l’aspetto di un criminale? Di un serial killer,
forse?”
- Eccoci alla quinta casa. Qui abita Ioria, fratello di Micene, lo hai
già incontrato, ricordi? –
- Micene… Micene… - fece Rossella pensierosa. Poi
si illuminò improvvisamente – Ah sì!
E’ quello a cui il cocco di Saori voleva fregare
l’armatura! – si rese conto di ciò che
aveva detto solo dopo che le parole le erano uscite di bocca. Se la
coprì con una mano, pigolando –
Scusate… - ma una risata possente le fece fare un balzo. Ma
allora era una mania di famiglia!
Si voltò e vide un cavaliere che rideva a crepapelle,
appoggiato ad un masso come per sostenersi. Probabilmente senza quello
si sarebbe rotolato in terra dalle risate.
- Tosta questa! – riuscì a dire mentre cercava di
smettere di ridere, e la cosa non gli veniva molto bene - Deve essere
una caratteristica comune degli Italiani! Decisamente sei proprio la
nipote di Tatsumi, stessa franchezza! Andrai d’accordo con
Death Mask, poco ma sicuro! Comunque – si avvicinò
dopo essersi asciugato gli occhi lacrimanti – io sono Ioria
di Leo. Ti ho vista arrivare oggi, è per questo che so chi
sei. E non preoccuparti di ciò che hai detto, hai solo dato
voce a quello che pensano in tanti, qui al Santuario – le
porse la mano e Rossella la strinse, più tranquilla. Il
cavaliere aveva una presa salda ma calda e sincera
- Rossella -
- Piacere di conoscerti. Sono felice che tu sia qui, magari porterai un
po’ di vivacità in questo mortorio –
Rossella arrossì di nuovo. Ormai il suo viso non aveva
più nemmeno il tempo di tornare di un colorito normale - La
stai portando a conoscere il Santuario, immagino – si rivolse
il Cavaliere di Leo a Shun.
- Sì, stiamo scendendo tutte le case -
- Allora non vi trattengo oltre, passate pure. Rossella, spero che ti
troverai bene qui -
Continuarono a scendere, ormai erano vicini alla fine, mancavano solo
quattro templi.
- Adesso arriveremo alla quarta casa, dove abita Death Mask di Cancer.
E’ meglio che ti avvisi, non è una casa come le
altre. Vedi, Death Mask, molti anni fa, quando ancora non aveva
esattamente capito cosa volesse dire essere Cavaliere d’Oro
di Atena, era particolarmente crudele, spesso uccideva anche donne e
bambini se intralciavano anche per poco quello che doveva fare, e si
gloriava di questa sua crudeltà, tanto che aveva riempito la
sua casa di “trofei di guerra”, chiamiamoli
così, cioè aveva appeso alle mura tutte le teste
di coloro che aveva ucciso. Tornato dall’Ade, ravvedutosi, ha
avuto il permesso di togliere tutte le teste e seppellirle come si
vede, ma a perenne monito nel porticato di ingresso sono state
riprodotte nella pietra, per ricordargli sempre e comunque
ciò che era stato. Quelle che vedrai sono tutte sculture
nella pietra -
- Uhm… Devo proprio? -
- Temo di sì, se vogliamo passare questa casa. Ma non ti
preoccupare – questa frase l’aveva ormai sentita
troppe volte perché potesse avere un qualche potere
consolante – adesso è un uomo nuovo, anche se un
po’ particolare. E’ Italiano, come te –
- Non sempre la cosa è un pregio… -
- Oh, andiamo, non lo pensi davvero… Comunque, il suo vero
nome è Angelo, ma non farti sentire da lui a chiamarlo
così, altrimenti potresti non arrivare viva al minuto
successivo… - sorrise e si avvicinarono - Shun di Andromeda
chiede a Death Mask di Cancer il permesso di attraversare la sua casa -
- E cosa ti fa credere di meritartelo? -
“Uhm… Sarà cattivo, ma anche questo non
è affatto male…” pensava Rossella,
anche se si sentiva un po’ intimidita, mentre il Cavaliere si
avvicinava a loro, un ghigno divertito sul volto.
- E questa chi è? Da dove salta fuori? -
- Ti presento Rossella, la nipote di Tatsumi, appena arrivata
dall’Italia -
- Ah! La nipote di quella sottospecie di toporagno pelato? Beh, ragazza
mia, spero che tu sia molto diversa da lui, o con me non avrai vita
facile… Anche tu Italiana? E di dove? -
- Brescia -
- Toh, una polentona! -
- Toh, un terrone! -
- Touché – ed il Cavaliere scoppiò a
ridere – Sì, con una come te potrei anche andare
d’accordo. Ti sei appena conquistata il permesso per tutti e
due di passare –
Si infilarono sotto il porticato, e nonostante le rassicurazioni
Rossella fu spaventata da ciò che vedeva. Anche se Shun le
aveva detto che erano solo scolpite nella pietra, quelle teste
sembravano vere e le richiamavano alla mente immagini di anime dannate.
Se ne avesse avuto il coraggio, si sarebbe rifugiata tra le braccia di
Shun e avrebbe nascosto il volto nel suo petto. Il ragazzo comprese la
sua paura e le cinse le spalle con un braccio, accelerando il
più possibile il passo per uscire velocemente da
lì. Solo quando fu all’esterno la ragazza si
accorse che stava tremando violentemente.
- Tranquilla… E’ tutto finito… -
- Non… entrerò… mai…
più… in… quel…
posto… -
- Non pensavo che ti avrebbe fatto queste effetto…
Scusa… -
- Non è certo colpa tua… - si riscosse e
raddrizzò le spalle, cercando di sorridere –
Vogliamo continuare? –
- Certo. La prossima casa ha due abitanti, Saga e Kanon di Gemini. In
realtà il vero Cavaliere di Gemini e custode della casa
è Saga, e Kanon, suo gemello, ha la carica di Generale degli
Abissi, Cavaliere di Nettuno, ma al momento della guerra con Hades Saga
era morto e l’armatura di Gemini, più potente, si
è messa al servizio di Kanon, così ora i due
gemelli vivono insieme, dato che il regno subacqueo di Nettuno
è stato distrutto –
- Ma… non mi hai parlato prima di questo Saga? –
- Sì. Il Cavaliere di Gemini, esattamente come la sua
costellazione guida, presentava due personalità diverse, una
buona ed una cattiva. Molti anni fa, quando Lady Saori era appena nata,
improvvisamente la parte cattiva prese il sopravvento, trasformandolo
in Arles, e tentò di ucciderla. Come ti ho detto, solo
l’intervento di Micene riuscì a scongiurare il
delitto. Ma allora nessuno comprese quello che era successo, tutti
cedettero che Micene avesse rapito la bambina, ed Arles ha potuto
regnare indisturbato sul Grande Tempio per anni. Lui fu il primo nemico
che affrontammo da Cavalieri –
- Ehi, frena! Voi avete affrontato i Cavalieri d’Oro?
Ma… un attimo… voi chi? –
- Lady Saori ti avrà raccontato delle gerarchie di
Cavalieri. Noi, come ti dicevo, siamo Cavalieri di Bronzo, anche se qui
ad Atene ci siamo solo io e mio fratello Ikki. Gli altri, Hyoga, Shiriu
e Seiya sono a Nuova Luxor a gestire alcuni importanti affari della
Fondazione. Qualche anno fa abbiamo assaltato il Grande Tempio
perché Lady Saori, venuta per parlamentare con Arles, era
stata colpita dalla freccia di Betelgeuse, un altro Cavaliere, e solo
Arles poteva salvarla –
- Non per sembrare irriverente, ma… non era più
semplice cercare un ospedale? –
- Gli effetti di un colpo di un Cavaliere non sono curabili da normali
medici, almeno non quelli di questo tipo –
Rossella preferì lasciar cadere la cosa, ma non era affatto
convinta:
- E il fratello? Kanon, giusto? –
- Anche Kanon ci ha dato qualche problema. E’ stato lui a
provocare i problemi che abbiamo avuto ad Asgard, e a risvegliare
Nettuno, tra l’altro pensando di controllarlo…
Illuso… Ma quando Hades ci ha attaccato Kanon ci ha offerto
il suo aiuto, ed è diventato il nuovo Cavaliere di Gemini
–
- Ma… Certo, io sono appena arrivata e non ho il diritto di
immischiarmi, ma… vi fidate a tenere qui due che hanno
cercato di far fuori Lady Saori? –
Gli occhi di Shun divennero improvvisamente sfuggenti, e sul suo volto
si dipinse una espressione triste:
- A volte gli sbagli possono essere perdonati… Anche se chi
li ha commessi non sempre lo merita… -
- Non sempre chi sbaglia fa un errore – disse una voce di
lato, che li fece sobbalzare entrambi. Un Cavaliere camminava verso di
loro – a volte si agisce contro la propria volontà
– si fermò a pochi passi, e guardò
fisso Shun – forse è meglio che qualcuno se lo
ricordi, prima di sentirsi qualcosa che non è –
- Non importa quello che uno vuole, ma quello che fa –
- Anche quando non è padrone di sé? -
Rossella ebbe l’impressione che davanti ai suoi occhi si
stesse svolgendo una storia da cui lei era completamente esclusa. Non
era sicura che l’oggetto del dialogo tra i due Cavalieri
fosse lo stesso di quando lei stava parlando con Shun.
- Anche se uno non è padrone di sé, le sue azioni
hanno delle conseguenze… -
- Sai perfettamente che non è così – si
intromise una terza voce, e la ragazza rimase a bocca aperta.
“D’accordo, Shun mi ha detto che sono gemelli, ma
due meraviglie identiche insieme sono un po’
troppo… Se solo capissi di cosa stanno
parlando…”
- E’ una discussione inutile – disse il primo
gemello guardando il secondo – Se una persona non riesce a
perdonare se stessa non potrà mai né accettare
né capire il perdono degli altri… -
- Hai ragione Saga… Ma vorrei tanto che smettesse di
torturarsi così… - sembrò accorgersi
solo in quel momento che Shun non era da solo – E tu chi sei?
–
- Rossella – rispose lei tendendo la mano, scoprendosi
più intraprendente di quanto pensasse – Sono
appena arrivata dall’Italia, e temo che mi fermerò
per un po’ –
- E cosa ci fai qui? –
- Sono venuta da mio zio Tatsumi – simpatico, lei si era
presentata, ma lui se ne guardava bene! La ragazza si sentì
un po’ a disagio, oltre che molto infastidita. Ma quello che
era stato chiamato Saga si avvicinò a lei con un sorriso:
- Perdona la cafonaggine di mio fratello Kanon. Io mi chiamo Saga, e
scusa se ti abbiamo ignorato finora –
- Nessun problema – sorrise. Beh, questo almeno era
gentile…
- Hai detto che sei appena arrivata dall’Italia? E’
davvero un bel paese, ma spero che tu possa trovare anche qui dei bei
posti… -
- Lo spero anch’io… In effetti il paesaggio che ho
visto quando sono arrivata era veramente mozzafiato… -
- Sì, il Grande Tempio fa questa impressione… Ma
ti accorgerai che qui è tutto molto meno solenne e grandioso
di quanto sembra, e che si può essere molto più
rilassati di quanto non sei tu adesso… Immagino –
si rivolse ancora a Shun – che vogliate passare per
completare la discesa… -
- Sì, le sto facendo conoscere tutti voi Gold… -
- Più che giusto. Passate pure – e con un leggero
inchino rivolto a Rossella si fece da parte con un sorriso, subito
imitato dal gemello.
- Acido… - commentò la ragazza quando
all’esterno della terza casa.
- Sì, Kanon ha un carattere molto scontroso… -
- Beh – ci aveva preso gusto – Chi è il
prossimo? –
- Aldebaran del Toro. Non ti spaventare quando lo vedi, è
solo un orsacchiottone! – si avvicinò alla seconda
casa - Shun di Andromeda chiede a Aldebaran del Toro il permesso di
attraversare la sua casa –
- Shun! Quanto tempo! –
“Orsacchiottone?!? Questo qui è un grizzly! Devo
buttarmi a terra e fingere di essere morta?” Rossella era
rimasta di mezzo passo dietro a Shun, ed alla vista del Cavaliere del
Toro aveva cercato riparo dietro le spalle dietro il proprio
accompagnatore.
- Qual buon vento ti porta qui? –
- Sto facendo fare a Rossella il giro turistico delle dodici case, per
farvi conoscere tutti. E’ appena arrivata e
resterà qui per parecchio… -
- Oh, un nuovo arrivo! Fantastico! Propongo una cena di benvenuto!
Domani sera, mi raccomando, sarai l’ospite d’onore!
-
- Beh… Grazie! Se mi sarà permesso… -
- Stai scherzando? Guarda che anche se non sembra qui Lady Saori ha
poco potere! Immagino che tu alloggi alla tredicesima… - si
avvicinò a lei, che ancora non era uscita del tutto da
dietro la schiena di Shun, con fare cospiratore, abbassando la voce
– Non penserai mica di dover chiedere il permesso a
Miss-Sono-Figa-Solo-Io ogni volta che ti vuoi muovere? Se è
così, potrei venire io a prenderti di peso… - le
fece l’occhiolino, e Rossella scoppiò a ridere,
divertita:
- E va bene! Se mi volete, sarò dei vostri! –
- Certo che ti vogliamo! Ah, Shun, verrete anche tu e quella mummia di
tuo fratello, vero? -
- Certo che ci saremo -
- Oh bene, ci sarà da magiare per un esercito! Scusate, vi
sto trattenendo, potete passare, ovviamente! –
Mentre si allontanavano la voce di Aldebaran li raggiunse ancora:
- Ah, Rossella, spero che tu regga l’alcol! Perché
alle mie cene sono banditi gli analcolici! –
La ragazza rise agitando la mano in segno di saluto.
“Uno normale no, vero?”
- E siamo arrivati all’ultima casa! Qui abita… -
- Pistaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!! –
Rossella venne travolta da una sorta di piccolo ciclone, e con un urlo
cadde seduta sulle scalinate – Oooooopssss!!!!!!!! Scusate!
–
- Kiki… - Shun sorrise con un sospiro esasperato, ed
aiutò la ragazza ad alzarsi – Tutto bene?
–
- Sì… -
- E tu chi sei? – chiese Kiki guardandola.
- Kiki, prima di fare domande chiedi scusa –
l’ultimo Cavaliere stava venendo verso di loro. Indossava un
abito molto simile a quelli dei monaci tibetani, ed in fronte aveva due
nei molto simili a quelli del bambinetto, che ora la guardava
evidentemente curioso.
- Hai ragione Mur – giunse le mani e si inchinò
leggermente – Domando scusa. Ora mi dici chi sei? –
- Mi chiamo Rossella. E tu? –
- Kiki, e sono il fratello del Grande Mur, e il futuro cavaliere di
Ariete –
- Ehi, soldo di cacio! Abbassa la cresta! – rise Shun
scompigliandogli i capelli – Ciao Mur –
- Ciao Shun. E… questa signorina? –
- Ti presento Rossella, nipote di Tatsumi. E’ appena arrivata
dall’Italia, e vivrà qui –
- Cosa? – si intromise Kiki – Quella sottospecie di
scimmione ha una nipote? E sei tu? –
- Kiki, smettila di essere impertinente! Rossella, sono felice di
conoscerti –
- Il piacere è tutto mio –
- Hai già conosciuto gli altri Cavalieri d’Oro?
–
- Tutti, abbiamo appena finito la scalinata –
- Quindi ora dovete risalire… -
- Cosa? – si voltò verso Shun – Non
potremmo riprendere la stradina? –
- Certo che riprenderemo la stradina! Non sono così carogna
da farti rifare la salita! –
- Se volete – sorrise Kiki – vi riporto su io!
–
- Certo – rise lei – e come? Mi ci porti in
braccio? –
- No, ti ci teletrasporto! –
La ragazza guardò Shun:
- Sta… scherzando… vero? –
- Adesso te lo dimostro! – esclamò il bambino, e
prese lei e Shun per mano. L’ultima cosa che vide fu Mur che
alzava la mano, salutando, poi ebbe l’impressione di venire
risucchiata in uno strettissimo tubo. Un attimo dopo era nuovamente
davanti alla tredicesima casa, mentre artigliava con terrore la mano di
Kiki.
- Ehi, lasciami, mi fai male! –
Lei lo lasciò immediatamente e si girò, mentre
lui la guardava sogghignando:
- Visto? Non stavo scherzando! – e con un saluto
sparì.
Questo era davvero troppo! Rimase immobile per più di un
minuto, guardando fissamente il punto in cui il bambino era sparito.
Ciao a tutti! Volevo aspettare qualche giorno e tenervi un po' sulle
spine, ma il capitolo è venuto pronto prima del previsto, e
non ho resistito... Prendetela come una sorta di piccolo regalo per
utti coloro che hanno ricominciato la scuola, così vi
distraete un po'... :-)
E' un po' lungo, e forse qualcuno adesso ha bisogno di una sveglia, ma
non mi piaceva l'idea di interrompere a metà la sfilata dei
Gold...
Chiedo scusa per aver usato i nomi italiani per Micene e Ioria, ma
Aiolos e Aiolia mi hanno sempre fatto venire l'orchite... :-)
Vabbè, devo passare ai ringraziamenti:
Nemeryal:
Grazie dei complimenti! Nemmeno io ho mai amato Saori (non si nota?)...
Non ci sono ancora sviluppi significativi, ma una sfilata di Gold la
voglio anch'io, e poi mi serviva per introdurre i vari personaggi...
Spero che anche qui ti sia divertita. A presto, ciao!
Snow Fox:
Hai visto? Ci sono anche i tuoi amatissimi Gold! del resto, sono
notevolmente più interessanti di quel nullafacente di Seiya!
:-) Devo ammettere che essendo ancora alle prime armi tutti questi
personaggi non saranno facili da gestire, quindi dovrò
probabilmente lasciarne qualcuno in ombra... Qualche consiglio? Che so,
qualcuno che vorresti più di altri? Fammi sapere, alla
prossima, ciao!
HOPE87:
Parentela alternativa, vero? Spero che continui a leggermi, e a farmi
sapere cosa ne pensi!
bellissima90:
Sono contenta che ti sia piaciuto anche il seguito! Eh sì,
"Quella brutta oca della Kido" ci stava proprio bene, è una
frase di cui vado fiera...! Spero che anche il terzo capitolo sia
interessante... Fammi sapere, ciao!
LeFleurDuMal:
Oh beh, avevo già pubblicato il secondo capitolo, ti
rispondo ora... Spero che tu sia ancora qui, e che non mi abbia
abbandonata prima... Grazie anche a te, spero di averti divertito
ancora un po'...!
Grazie anche a tutti quelli che leggono in silenzio!
Ciao ciao!
RoxRox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Capitolo
4
Shun le si avvicinò e le pose una mano sul braccio:
- Ehi! Ci sei? –
Rossella voltò la testa per guardarlo:
- E’… sparito… -
- Sì, probabilmente si è teletrasportato a casa
– lei continuò a guardarlo con la stessa
espressione smarrita e sorpresa – D’accordo, forse
è meglio se adesso vai un po’ a riposare. Manca
quasi un’ora e mezza alla cena –
- Sì, forse è meglio – si riscosse lei
– Ma… non so dov’è la mia
camera! –
- Vieni… - la guidò dentro e trovarono
immediatamente una cameriera – Scusa… sai qual
è la stanza che è stata preparata per la nipote
di Tatsumi? –
- Oh sì, signor Shun! E’ la camera degli ospiti
che si trova esattamente di fronte alla vostra! –
- Grazie – si rivolse a Rossella – Vieni, ti ci
porto io –
Si infilarono in un dedalo di corridoi:
- Eccoci qui – le indicò una porta – La
mia stanza è questa di fronte. Se vuoi, verrò a
chiamarti quando è ora di andare a cena… -
- Grazie, mi aiuteresti, non sono sicura di essere in grado di muovermi
in questo palazzo senza un aiuto… -
- Allora a dopo –
Rossella aprì la porta ed osservò la propria
camera: non era molto grande, ma spaziosa. Il letto addossato alla
parete di fronte alla porta era illuminato dalla luce morente del sole
che entrava da una finestra a sinistra, davanti a cui stavano una
morbida poltrona ed un simpatico pouf. Un armadio ed una scrivania
completavano l’arredamento, ed una porta al fondo del letto
conduceva ad un ampio bagno dalle piastrelle azzurre. Le valigie ed il
borsone erano stati lasciati sul pavimento davanti
all’armadio.
Rossella aprì le cerniere dei due trolley e tirò
fuori tutti i suoi abiti, senza per il momento preoccuparsi di metterli
via, ma facendo in modo che prendessero un po’ di aria; aveva
dimenticato che il temporale aveva bagnato tutto. Estrasse tutto anche
dal borsone, e fece lo stesso con gli asciugamani e
l’accappatoio.
Quando andò in bagno si accorse che erano già
stati messi accappatoi, spugnoni e asciugamani di ogni genere, tutti
morbidissimi, e che l’armadietto sotto il lavandino era pieno
di ogni genere di bagnoschiuma, shampoo e balsamo. Decise di provarne
uno e si infilò sotto la doccia. L’acqua calda
ebbe il potere di scioglierle tutti i muscoli, non si era accorta di
essere così tesa, decisamente quel posto era strano e ancora
non ci si sentiva a suo agio come probabilmente avrebbe
dovuto… Forse avrebbe avuto bisogno di un bagno, calda acqua
schiumosa in cui immergersi ed addormentarsi… Ma ora non
aveva tempo, doveva uscire e trovare qualcosa da mettersi, e magari
stendersi qualche minuto sul letto; l’idea di visitare il
luogo invece di riposarsi non era stata male, però ora
doveva fare i conti con la stanchezza che iniziava a serpeggiare nelle
gambe e nella schiena.
Si fermò in accappatoio sulla porta del bagno, le mani sui
fianchi, gettando un’occhiata agli abiti sparsi:
- Bene, ed ora cosa mi metto? –
Se Lady Saori si fosse vestita come quel pomeriggio (e la ragazza non
aveva dubbi al riguardo) sarebbe stato difficile per Rossella riuscire
ad essere all’altezza: di certo tra i suoi abiti non
c’era nulla che somigliasse anche vagamente a quella sorta di
tenda da circo…
Oh beh, qualcosa di carino lo avrebbe trovato. Alla fine
optò per una gonna al ginocchio marrone con sottili ricami
beige e bianco che la avvolgeva morbidamente e le svolazzava intorno
mentre camminava, e le abbinò una maglia senza maniche a
collo alto dello stesso colore. Completò il tutto con un
filo di trucco e una lunga collana a pietre grosse; nulla di
particolarmente prezioso, ma ci teneva a vivacizzare un po’
il suo aspetto.
Quando Shun bussò alla sua porta e lei uscì, si
conquistò una occhiata ammirata, che la fece arrossire di
piacere.
- Stasera siamo solo io e te – le disse Shun. Mio fratello
è in missione per Atena e ha fatto sapere che
tornerà domani, Lady Saori sta concludendo una riunione, e
poi ha una cena mondana come proprietaria della fondazione Kido, e tuo
zio la deve accompagnare e farle da autista… Mi dispiace,
così sembra che tu venga snobbata, ma ti garantisco che non
è affatto così, qui è più
che naturale essere in pochi, anche se il Santuario è molto
abitato… -
- Non c’è problema – rispose lei. In
realtà la compagnia del ragazzo le era più che
gradita, ed era felice di poter trascorrere qualche ora con lui.
- Oh dei! - esclamò lui all’improvviso battendosi
una mano sulla fronte – ho dimenticato una cosa in camera!
Aspettami qui, torno subito! – e corse via. Rossella scosse
la testa e sorrise appoggiandosi alla parete. Non si era accorta che la
porta lì accanto era socchiusa e ne usciva un filo di luce.
Ma dopo poco sentì delle voci, e udì
distintamente pronunciare il suo nome. Si avvicinò cercando
di fare meno rumore possibile e sbirciò
all’interno.
- …che non ci darà alcun problema, e non capisco
a cosa sono dovute le preoccupazioni del Cavaliere di Virgo –
aveva parlato uno dei Cavalieri d’oro, quello leggermente
più tarchiato degli altri. Era nella stanza assieme al
Cavaliere che sembrava una Barbie, quello che andava in giro ad occhi
chiusi, forse si chiamava Shaka, ed a Lady Saori.
- Dea Atena – disse Shaka – perché avete
accettato che una comune mortale entrasse a far parte di questo mondo?
–
- Inizialmente ero contraria, anche se non avevo il coraggio di dirlo a
Tatsumi, ma quando ho avuto in mano la lettera che lei aveva scritto
allo zio ho sentito… - guardò Shaka –
lo hai sentito anche tu, vero? –
- Sì –
- Cosa avete sentito? – chiese l’altro Cavaliere.
- Un cosmo –
- Un… cosa? –
- Non sono sicuro che fosse esattamente un cosmo – il
Cavaliere guardò Lady Saori, che annuì
– Era certamente un’energia molto potente, ma un
cosmo si sviluppa con il tempo e l’allenamento
costante… E qualunque cosa sia, senza dubbio lei non ne
è consapevole… -
Rossella sobbalzò quando sentì dei passi che si
avvicinavano di corsa; si spostò di scatto dalla porta, e
vide Shun che correva verso di lei:
- Scusa – disse avvicinandosi – una ancella mi ha
prestato un libro, e glielo devo dare da almeno una settimana, ma me ne
dimentico sempre… – si fermò: lei lo
stava guardando, ma sembrava non prestargli alcuna attenzione
– Ehi… C’è qualcosa che non
va? –
- No… Va tutto… tutto bene… -
Si diressero verso la sala da pranzo, ma avvicinandosi la ragazza
sentì un vivace chiacchiericcio, che si alzava man mano di
volume.
- Ehi, è arrivata! – la voce possente di Ioria
(uhm… sì, doveva essere questo il
nome…) si levò sopra tutte le altre, e molte paia
di occhi si voltarono verso di lei, che arrossì vistosamente
– Per la nuova arrivata, hip hip… -
- Urrà! –
- Hip hip… -
- Urrà! –
Rossella guardò Shun con aria smarrita, ma lui, anche se
sorpreso da tutto questo, la rassicurò e sorrise.
- So che ti avevo detto che la festa era domani – disse
Aldebaran avvicinandosi e porgendole un bicchiere una bevanda rosata
non meglio definita, ma dall’aspetto poco innocuo –
ma abbiamo saputo che stasera Lady Saori era in giro e che Ikki era in
ritardo, quindi abbiamo deciso di anticiparla ad oggi, giusto per non
farti sentire sola ed abbandonata! –
- Vi ringrazio… - riuscì solo a dire la ragazza,
un po’ frastornata.
- Ah no, niente ringraziamenti! Qui siamo tutti amici ed abbiamo tutti
voglia di divertirci, vero ragazzi? – Un coro di consensi gli
rispose a gran voce – Mancano solo Shaka e Dohko, che sono in
riunione, quindi se all’ospite d’onore non
dispiace, vorremmo aspettarli prima di metterci a tavola. Ma in
compenso l’aperitivo che ha preparato Micene è una
delizia, e gli stuzzichini di Kiki sono buoni come sempre! Non ti
preoccupare, qui sono tutti cibi abbondantemente collaudati da
centinaia di cene, non c’è nulla di velenoso o di
poco commestibile! –
Rinfrancata, Rossella assaggiò un sorso di aperitivo,
esibendosi immediatamente in una serie di smorfie poco eleganti. Una
delizia? Qual cocktail era una vera e propria bomba alcolica!
- Ehi, Micene! Il tuo aperitivo ha colpito ancora! –
- Oh, fantastico! Allora, ti piace? –
- E’ delizioso, davvero - rispose la ragazza cercando di
riprendere fiato – ma vi prego, datemi qualcosa da mangiare,
o sarò ubriaca prima degli antipasti! –
- Ecco qui – disse Kiki porgendole un vassoio.
Nell’altra mano aveva un bicchiere pieno di qualcosa molto
somigliante alla coca-cola. Beh, almeno lui non beveva
alcolici…
- Sei molto più bella di oggi pomeriggio – la voce
suadente che usciva da una bocca pericolosamente vicina al suo orecchio
la fece sobbalzare, e quasi si strozzò con la pizzetta
– Spero di non doverti far ubriacare per avere le tue
attenzioni… -
- Milo, piantala! – Camus corse in aiuto di una stupefatta
Rossella, che ancora non si capacitava della sfacciataggine del
Cavaliere. Temeva che non ci sarebbe riuscita nemmeno dopo cento
bicchieri di quello splendido aperitivo – Lasciala stare,
è già abbastanza spaesata, se la tratti
così fuggirà dal Santuario entro mezzanotte!
–
- Noooo, un’altra Cenerentola che sfugge dalle mie mani! Non
lo posso permettere! –
Tra le risate generali Ioria si avvicinò a Rossella tenendo
per mano un’altra ragazza ed accompagnato da una terza (o
almeno immaginava che fossero tali, dato che avevano il viso
completamente coperto da una maschera di lucente argento):
- Rossella, ti presento Marin e Shaina. Sono sacerdotesse Guerriero al
servizio della dea Atena –
- Siamo Cavalieri d’Argento, non sacerdotesse… -
sibilò quella che era stata indicata con il nome di Shaina
voltando il viso verso il Cavaliere d’Oro.
- Ehi, che caratterino! – esclamò Cancer (Death
Mask era un nome che proprio non riusciva a digerire), che si era
avvicinato – Decisamente noi Italiani sappiamo farci
riconoscere! - Rossella la guardò stupefatta:
un’altra Italiana? E che diavolo di nome era Shaina? Nata da
due figli dei fiori fatti e strafatti al momento di andare
all’anagrafe?
- Lascia stare Shaina – disse l’altra, con una voce
decisamente più dolce tendendole la mano – Ha
qualche problema con i maschi, che non sono capaci di accettarci come
Cavalieri, e preferiscono chiamarci Sacerdotesse Guerriero…
Comunque io sono Marin –
- Nonché – si intromise Milo mettendo un braccio
attorno alle spalle di Ioria – la fidanzata del nostro
Cavaliere del Leone! –
Ioria arrossì violentemente, ed anche Marin
abbassò leggermente il volto, come se si sentisse intimidita.
- Milo, se non la smetti di mettere tutti in imbarazzo ti caccio fuori
prima degli antipasti! –
- Uffa Camus! Non si può più nemmeno ridere un
po’! –
In quel momento Dohko e Shaka entrarono nella sala:
- Oh, bene, siete arrivati anche voi! – Aldebaran
voltò la testa e cacciò un urlo che mise a dura
prova le orecchie di tutti coloro che erano nelle vicinanze –
Shuuuuuraaaaaaa!!!!! Sono arrivati! –
- Abbassa la voce… - supplicò un nervoso Shaka.
Si diressero al grande tavolo imbandito, e finalmente Rossella
potè riavvicinarsi a Shun, che ormai vedeva come unica
ancora di salvezza in quel girotondo di facce, nomi e voci:
- Ti prego – gli sussurrò – Non mi
lasciare più da sola in questa confusione… -
Shun sorrise:
- Tranquilla… Qui sembrano tutti un po’ suonati,
ma ti divertirai stasera –
Shura entrò nella sala seguito da alcune ancelle che
reggevano quelle che erano inequivocabilmente paellere e basie piene di
sangria.
- Shura è spagnolo – spiegò Dohko a
Rossella servendole la prima porzione – e quando facciamo
queste enormi cene per festeggiare qualcosa spesso gli chiediamo di
preparare la paella, dato che a noi tutti piace molto. Spero che anche
tu la apprezzerai –
- Scherzi? Mi piace da morire! – disse lei mandando
giù un sorso di sangria, anche quella decisamente alcolica.
La paella si rivelò qualcosa di eccezionale, e tutti si
servirono di più porzioni, mentre chiacchieravano ed
innaffiavano il tutto con litri e litri di sangria.
Rossella ebbe modo di conoscerli tutti un po’ meglio, e si
accorse che in effetti Milo nonostante le sue avances era
più innocuo del previsto, soprattutto se accanto a lui
c’era Camus a calmarne i bollenti spiriti, che Aphrodite era
un po’ strano ma decisamente simpatico, e notò
come anche il pacato Mur ed il taciturno Shura con una buona dose di
alcol in corpo diventavano compagnoni quasi come Aldebaran, che non
taceva un solo secondo. Shaina e Cancer si stuzzicavavano in
continuazione, ma non c’era cattiveria nelle loro parole,
mentre Saga, seduto accanto a Rossella dall’altro lato di
Shun, raccontava divertenti aneddoti riguardanti il fratello, che
sbuffava in continuazione, ma senza essere realmente offeso.
L’unica incognita era rimasta Shaka, che benché si
divertisse anch’egli come gli altri (ma con molta
più moderazione… Rossella notò che non
aveva bevuto più di due bicchieri di vino) ogni tanto le
riservava una occhiata penetrante (occhiata è un
po’ grosso… diciamo che socchiudeva gli occhi
voltando il viso nella sua direzione); si sentì controllata,
e la cosa non le piaceva per niente, ma ormai anche lei aveva qualche
bicchiere di alcol in corpo, e non si curò particolarmente
di lui, concentrandosi sulla follia della festa.
- Ehi, dolcezza, come va? –
Rossella si voltò di scatto:
- Milo, se non la smetti di prendermi di sorpresa arrivandomi alle
spalle… -
- Sì? Dimmi, che cosa mi fai? Potrebbe piacermi… -
- Milo, piantala! – Camus, che tu sia benedetto…
Sempre più veloce!
La verità è che finchè non sono
oberata di studio dall'università mi sto divertendo ad
andare avanti, sono già al capitolo 9 (come sono carogna...
ve lo dico anche...) e non resisto a lasciarvi la suspance, ho troppa
voglia di continuare e sapere cosa ne pensate! Anche perchè
per me scrivere una fic è qualcosa di nuovo, e mi sto
divertendo tantssimo...
D'accordo, fondamentalmente non sta ancora succedendo niente di
speciale, ma non preoccupatevi, presto la situazione si
movimenterà un po'...
Oggi ho tanti ringraziamenti da fare, sono contentissima che siate
sempre di più!!!
HOPE87:
Grazie per le tue belle parole! Eh sì, un confronto tra
Italiani ci stava benissimo, soprattutto visto il caratterino di Death
Mask... Ed ho sempre avuto l'impressione che l'idea di feasta di
Aldebaran sia molto geografica, qualcosa di simile a "Fiumi di alcol e
montagne di cibo"... hi hi hi... Spero che continui a leggermi... Alla
prossima!
hinayuki:
Che bello, un nuovo arrivo! Benvenuta! Eh, spiacente per te, ma la
scrittrice sono io, e Shun è mio... :-)))) Spero che
resterai con noi, a presto!
Nemeryal: La
sfilata dei Gold non è male, vero? Io credo che Death sia
più autoironico di quanto non si pensi, in fondo noi
Italiani siamo tutti un po' così, no? E poi aveva provocato,
credo che con il carattere che ha si sarebbe divertito più
che infuriato per una risposta così a tono... E' solo il mio
parere, però mi piaceva vederlo un po' meno permaloso...
Fammi sapere cosa ne pensi, ciao!
Snow Fox:
Tranquilla, il tuo Shakino non te lo tocca nessuno (almeno per il
momento... hi hi hi...). La narrazione va un po' a rilento, ma mi
piaceva l'idea di vedere tutti impegnati in attività
quotidiane (se una mega cena con paella e sangria può essere
definita attività quotidiana...) prima di lanciarli nella
mischia... E poi non sono convinta che le scene dei combattimenti mi
vengano molto bene... Spero che comunque ti sia piaciuto anche questo
capitolo... Grazie per i complimenti, mi fanno molto piacere... A
presto, ciao!
bellissima90:
Ho un odio viscerale verso Saori... proprio non la digerisco... E
invece una passione selvaggia per Shun... Non si nota? :-) Grazie, e
continua a leggermi! Ciao!
anzy:
Fantastico, una delle mie scrittrici preferite che mi recensisce! Quale
onore! Visto, qui si spiegano i dubbi di Shaka... un pochino... Eh, non
posso svelare tutto subito, altrimenti scoprite tutto e semttete di
leggermi... :-) Spero che anche questa continuazione ti piaccia, e che
resterai con noi... Alla prossima!
Sabry92: Che
bello, tra i preferiti! Grazie grazie! Eccoti il seguito, spero che ti
piaccia! Ciao!
Già che ci sono, ne approfitto per ringraziare quelli che mi
hanno messa tra i preferiti. Grazie dunque a dark_innocence, hinayuki, HOPE87, Nemeryal, Sabry92 e Snow Fox. Mi sento
onorata di essere con voi.
Grazie anche a coloro che leggono in silenzio, so che ci siete e vi
ringrazio per la fiducia!
Alla prossima, ciao ciao a tutti!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Capitolo
5
Rossella si stese beatamente nel letto, tirandosi il lenzuolo fino allo
stomaco ed incrociando le braccia dietro la nuca. Sorrise. La sangria
le rendeva la testa un po’ leggera, ma si sentiva bene, ed in
pace con il mondo. Sì, quello era un posto in cui non le
sarebbe dispiaciuto affatto vivere, anche se la situazione sembrava
ancora molto ridicola.
La conversazione a cui aveva assistito non vista prima di cena le aveva
dato la conferma che il Grande Tempio era solo un manicomio senza
medici.
Quella sorta di Barbie (Shun a cena le aveva detto che era
indiano… ceeeeeeerto… biondo con gli occhi
azzurri… il vero indiano doc!) aveva detto a Lady Saori che
lei aveva un cosmo! Ma se lei nemmeno sapeva cosa fosse, un cosmo! Non
sapeva nemmeno se averne uno fosse una cosa buona o cattiva! Ci mancava
solo il pazzo dedito agli allucinogeni…
Avrebbe voluto chiedere spiegazioni allo zio o a Shun, ma si aspettava
uscite visionarie da parte di entrambi… Del resto, meglio da
loro che da tanti altri…
Ma non è che adesso l’avrebbero messa sotto
sorveglianza speciale perché il biondino si era fatto strane
idee guardandola negli occhi? Perché poteva accettare molte
cose, ma il pedinamento no!
Però quel bel Cavaliere… Essere pedinata da lui
non le sarebbe affatto dispiaciuto!
Era così dolce… Non aveva fatto nulla di
particolare, nulla che forse lei stessa non avrebbe fatto se le parti
fossero state invertite, eppure lei aveva avuto l’impressione
che quello fosse un trattamento speciale… E non era
importante che facesse così con tutti, che qualunque cosa
dicesse o facesse dava l’impressione a chiunque di essere
unico…
Oggi ho un turuturuturu
per la testa...
che fa turuturuturu e
non mi passa
lo fa sempre quando esci
un po' da solo...
ed io resto pressappoco
dove sono.
Se potessi fermerei i
tuoi passi in un momento
e scoprire dove sei se
mi stai portando dentro
meno male che tra noi
sta nascendo un sentimento
che fa turuturuturu
turuturuturutu…
Shun girovagava avanti e indietro per la camera, cercando di
dimenticare quello splendido volto. Aveva bevuto fino quasi a
stordirsi, sperando di cancellarlo dalla sua mente, ma era ancora
lì, e gli impediva di dormire, o anche solo di stendersi e
riposare…
Io vorrei chiamarti ma
non ho una scusa
e hai sbagliato a darmi
il numero di casa
non riesco a immaginarti
tutta sola...
che peccato che non te
l'ho detto ancora
che non sto mangiando
più che non vedo più gli amici
che mi manchi solo tu le
tue mani i tuoi sorrisi
ma qualcosa tra di noi
può succedere lo stesso
non ci arrenderemo mai
fino a che sarà successo.
Questo turuturuturu
nella testa
mi fa troppo male e
adesso dico basta
e c'e' un turuturu nella
vita mia
che cancella tutta la
malinconia…
Quando le parlava la guardava negli occhi, sinceri e limpidi, e il suo
volto era talmente espressivo… Le era parso di potergli
leggere in faccia ogni pensiero, ogni sensazione… Eppure
allo stesso tempo sentiva che le più profonde erano
veramente impenetrabili, ed una conversazione che aveva sentito le
avevano fatto capire come in realtà dietro quegli occhi
splendidi si nascondesse una storia che lei ancora non conosceva, ed un
tormento probabilmente non ancora placato…
Da domani
proverò a sentirmi un po' diversa
a me piaci come sei
meglio se resti la stessa
da domani
canterò sottovoce una canzone...
e quando io la
sentirò sarò cotto di emozione...
T'innamorerai
dovessi attendere altri
due secoli
e allontanerai......
questo turuturuturu
turuturuturutu
Improvvisamente provò il desiderio di averlo ancora accanto,
e sperò che la gentilezza che le aveva dimostrato quel
giorno non fosse dettata solo dall’entusiasmo del nuovo
arrivo…
Se c'e' ancora un
turuturu per la testa (per la testa)
è
perchè se t'innamori quello resta
Ogni giorno viene a
farti compagnia...
neanche il vento se lo
può portare via
e non chiedermi cos'e'
questo vuoto nella mente
perchè sei
vicino a me anche quando sei distante
troveremo dentro noi
qualche cosa d'importante
con un turuturuturu
turuturuturutu
D’accordo, lo aveva appena conosciuto, forse era il caso di
aspettare un attimo prima di decidere che era l’uomo della
sua vita, però… Le dava un senso di sicurezza, di
protezione, era riuscito a farla sentire importante… Pochi
ci erano riusciti come lui…
Questo turuturuturu
nella testa
che ci prende come un
gioco fatto apposta...
da domani scoprirai che
rimane solamente
turuturuturuturu
turuturutu…
L’aria ancora fresca del primo mattino entrò dalle
finestre aperte e si insinuò tra le tende accostate
diffondendosi nella camera e solleticando il volto di Rossella che
sospirò serena, non più addormentata ma non
ancora sveglia. Si stava godendo il dormiveglia, prima di ritrovarsi in
quella strana realtà che si era dipanata attorno a lei.
Si mise seduta ed aprì gli occhi stiracchiandosi, quando un
leggero bussare alla porta la destò completamente.
- Un momento… - sì alzò ed
afferrò una maglietta ed un paio di pantaloncini, che
usò per sostituire rapidamente la corta e leggera camicia da
notte che indossava. Andò ad aprire, trovandosi Shun davanti.
- Ti ho svegliata? –
- Quasi… ma già mi stavo alzando… -
- Ero venuto a proporti, se ti va, una colazione insieme. Mio fratello
Ikki è arrivato stamattina all’alba e si sta
facendo una sana doccia rigeneratrice, poi mangerà con noi,
ha una fame da lupo… -
- L’idea della colazione mi piace molto, ma ti chiedo qualche
minuto per prepararmi, sono appena uscita dal letto… -
- Nessun problema, sto aspettando anche Ikki… -
Quando uscì dalla camera, Rossella vide che Shun era
già di fuori che chiacchierava con un altro fisicaccio
statuario, ma dall’aria particolarmente ombrosa e cupa.
- Ah, eccoti qui – le disse sorridendo – Questo
è mio fratello Ikki. Lei è Rossella –
Ikki si limitò ad un grugnito, seguito da un –
Andiamo? – mentre già si incamminava verso la sala
da pranzo.
“Cafone…”
- Eh no! – Shun lo superò e gli si
bloccò davanti, un’espressione battagliera dipinta
sul volto che scrutava il fratello ansiosamente – Smettila di
essere così antipatico! Lei non ha colpa di ciò
che ci è stato fatto, non ha scelto lei la famiglia in cui
nascere – “Ecco che ricominciamo con i
misteri…” – quindi scusati e vedi di
comportarti come si deve! –
Ikki lo guardò un attimo; sembrava stupito. Poi
sbuffò e si voltò evidentemente di malavoglia:
- Scusami – disse con voce profonda – ma sono
appena tornato e sono molto stanco –
Rossella strinse la mano che le veniva porta e sorrise, anche se un
velo di ironia era facilmente individuabile nel suo sguardo:
- Nessun problema, ma non sei obbligato a fingere di trovarmi
simpatica; puoi continuare a parlarmi a grugniti, se è
questa la reazione che ti ispiro –
- Beh, per lo meno sei franca e schietta come tuo zio – non
la conosceva, quindi non si accorse che la sua mano tremava
leggermente. Ma Shun vide che l’espressione della ragazza era
forzata, come se volesse nascondere qualcosa. Era da suo fratello
trattare così la gente, e il fatto che Rossella fosse la
nipote di Tatsumi portava all’esasperazione il suo carattere
scostante. Ma la ragazza non poteva sapere tutto questo, ed era rimasta
ferita dal comportamento di Ikki. Sospirò, e si
affiancò a lei seguendolo.
La colazione si era svolta senza altri incidenti diplomatici, anche se
non c’erano state particolari conversazioni. Per lo
più era Shun che con il suo chiacchiericcio vivace evitava
il silenzio di tomba, mentre Rossella ed Ikki, la prima intimidita ed
il secondo infastidito, rispondevano a monosillabi.
Non appena ebbe finito di bere il suo caffèlatte Ikki si
alzò e se ne andò grugnendo qualcosa sul fatto
che doveva riferire alla dea. L’atmosfera divenne
improvvisamente molto più rilassata, e questo
creò in Rossella uno strano senso di colpa:
- Scusami se non sei riuscito a parlare tranquillamente con tuo
fratello… Ho come l’impressione di non essergli
particolarmente simpatica… -
- Non è colpa tua. Il suo carattere è
così, non si sbottona mai con nessuno, spesso nemmeno con
me. A volte tratta così perfino Lady Saori… -
- Uhm… allora comincia già a piacermi di
più! – Risero. Poi la ragazza tornò
improvvisamente seria – Posso chiederti una cosa? –
- Certo –
- Ecco… Prima, quando ci hai presentati e lui non mi ha
nemmeno rivolto la parola, lo hai fermato dicendo che non avevo scelto
io la famiglia in cui nascere, e che non era colpa mia di
ciò che vi era stato fatto… Cosa vi è
stato fatto? Cosa c’entra mio zio? –
perché era evidente che era a lui che si riferivano.
Shun abbassò gli occhi sul suo the; quando parlò
la sua voce era poco più che un sussurro:
- A quanto pare Lady Saori non ti ha raccontato questa parte della
storia. Io e mio fratello Ikki, come tutti noi Cavalieri di Bronzo,
siamo stati prelevati da bambini dagli orfanotrofi in cui eravamo per
essere portati nella tenuta di Mitsumasa Kido per essere allevati.
Quella che all’inizio era sembrata la più grande
fortuna si rivelò ben presto un incubo: venimmo obbligati ad
imparare ogni tecnica di combattimento possibile ed immaginabile, e
fummo sottoposti ad esercizi sempre più massacranti; io e
Seiya eravamo i più piccoli, ed avevamo solo sei anni, Ikki
il più grande, e di anni ne aveva otto. E’
difficile immaginare cosa fosse la nostra vita, se non lo si
è provato sulla propria pelle. Io ero decisamente il
più debole lì dentro, e spesso venivo malmenato
dagli altri fino a che mio fratello non veniva a salvarmi. E’
sempre stato un ribelle, e non ha mai accettato
l’autorità di Mitsumasa Kido, tantomeno del suo
braccio destro, tuo zio Tatsumi. Spesso li sfidava apertamente, e tuo
zio, che imponeva la disciplina con le frustate, gliele ha suonate
pesantemente molte volte... Non è facile da far capire a chi
non c’è stato… Poi siamo stati mandati
nei luoghi più sperduti della Terra per diventare Cavalieri,
ed io e lui siamo stati separati per la prima volta nella vita, e non
ci siamo visti né abbiamo saputo nulla l’uno
dell’altro per sei lunghissimi anni. Non sapevo nemmeno se
fosse vivo o morto… Il suo addestramento è stato
terribile, di gran lunga peggiore di quello sopportato da tutti quanti
noi, e lo ha cambiato profondamente. Quando è tornato a
Luxor era irriconoscibile, odiava tutto e tutti, ha cercato di uccidere
anche me. Ma siamo riusciti a parlare con lui, ed abbiamo scoperto cosa
lo aveva reso così: aveva scoperto la verità
sulla nostra nascita, cioè che siamo tutti figli di
Mitsumasa Kido, anche se abbiamo madri diverse, e che lui ci aveva
messo al mondo con il solo scopo di creare una schiera di combattenti
da mettere al servizio della dea Atena, di Lady Saori. Lo shock per
questa notizia per mio fratello era stato abbastanza forte da fargli
abbassare completamente le difese e permettere ad Arles, allora
già Grande Sacerdote, di manipolare la sua mente e renderlo
nemico persino del proprio fratello. Siamo riusciti a salvarlo, ma Ikki
non ha mai perdonato né Mitsumasa Kido né tuo zio
Tatsumi, nemmeno dopo il suo ritorno da Cavaliere. Tu sei sua nipote,
puoi capire perché con te si comporti
così… -
- Già…Non posso credere che mio zio sia
l’aguzzino di cui parli… Certo, io non
l’ho visto molto spesso, ma con me è sempre
stato… dolce, gentile, divertente… -
- Non eri un ragazzino da mandare al massacro per recuperare delle
armature… -
Improvvisamente Shun balzò in piedi e si fece attento,
guardandosi intorno. Pochissimi secondi dopo un fragoroso boato
squassò la sala, che venne scossa come se ci fosse un
terremoto. Shun si voltò verso Rossella e le disse:
- Corri immediatamente nella tua camera e chiuditici dentro il
più in fretta possibile. Non uscirne per nessun motivo al
mondo! Svelta, vai! – e senza attendere la sua risposta corse
via. Rossella non ne era sicura, ma aveva avuto l’impressione
che un alone rosato lo avvolgesse, ed avrebbe giurato che prima di
scomparire oltre la porta il suo corpo si fosse ricoperto di una
corazza in metallo lucente.
Senza nemmeno pensare di ubbidirgli, la ragazza si avviò
verso l’esterno; voleva assolutamente vedere cosa stava
succedendo, ed era sicura che in quel momento avrebbe capito se tutto
quello che le stava intorno era realtà oppure no.
Si fermò improvvisamente sulla soglia, restando nella
penombra del portico, in cima ai pochi scalini che portavano
all’interno della Tredicesima Casa.
Rimase immobile a guardare quella massa di uomini con i corpi ricoperti
da armature (cielo, erano davvero armature!) che combattevano.
Riconobbe sulla sinistra Shun e suo fratello Ikki, le cui armature
erano violetto ed arancione, e si avvide che tutti i Cavalieri
d’Oro avevano davvero armature d’oro. Gli altri
erano ricoperti da corazze scure, se non avessero mandato strani
bagliori sinistri avrebbe detto che erano nere. I Cavalieri del Grande
Tempio erano schierati a difesa di Saori Kido, che stava a
metà scalinata, poco sotto di lei, circondata da un bagliore
dorato e con in mano uno strano oggetto, una via di mezzo tra uno
scettro ed una alabarda. I nemici erano decine e decine, ma i Cavalieri
di Atena se la battevano alla grande, anche se il Milo aveva
già un braccio ferito (“Ma quello è
sangue vero!!!!!!!!”) ed uno dei due gemelli era in terra e
scuoteva la testa intontito, protetto nel frattempo
dall’altro.
All’estrema destra c’era anche Kiki (“Ma
qui combattono anche i bambini! Ma siamo impazziti???”);
nonostante non colpisse nessuno ne teneva tranquillamente a bada tre
continuando a teletrasportarsi. Suo fratello era poco lontano, con le
braccia tese davanti a sè, ed aguzzando la vista Rossella
vide una sorta di cupola trasparente che respingeva tutti i colpi (o
almeno sembravano delle sorte di colpi, proiettili…) che i
nemici lanciavano verso di loro, riuscendo però a proteggere
solo metà dei compagni, che nel frattempo erano liberi di
attaccare.
Dall’altra parte accanto ad Ikki e Shun si trovavano Camus,
che combatteva scatenando tempeste di ghiaccio, Ioria e Marin, i due
gemelli e Shura, che menava il braccio come se fosse una spada, e a
giudicare dalle ferite che si aprivano sui nemici lo era davvero. Shun
ed Ikki combattevano spalla a spalla, proteggendosi a vicenda, Shun
mulinando una catena (“come diavolo fa a farle fare quei
movimenti?”) e Ikki lanciando uragani infuocati.
Alla ragazza fu chiaro immediatamente che i Cavalieri Neri erano
decisamente troppi, ormai anche il secondo gemello ed il fratello
dell’arciere erano stati atterrati, e la situazione stava
velocemente degenerando. Improvvisamente una sorta di vortice nero si
scagliò su Shun ed Ikki, travolgendoli.
- Nooooooo!!!!!! – Rossella si accorse in ritardo che
l’urlo era uscito dalla sua bocca, stava già
correndo verso di loro, stranamente conscia di ciò che
doveva fare.
Si mise in mezzo al gruppo, davanti a Shun ed Ikki, ed alzò
le braccia tese congiungendo i polsi sopra la propria testa, le mani
aperte verso l’alto. Dalle sue dita si sprigionò
una cupola molto simile a quella che aveva generato il Cavaliere
d’Oro, solo più scura, come se fosse un vetro
affumicato, e con quella protesse tutti i combattenti che le erano
attorno, e che ora la guardavano con occhi sbarrati. I Cavalieri Neri
si accorsero ben presto che quell’ostacolo era impenetrabile
almeno quanto l’altro. Continuando a sostenere la protezione
con la sinistra, la ragazza spostò la mano destra e, sempre
tenendola aperta, la portò all’altezza delle
spalle. Sul palmo si formò un globo pulsante di energia, che
con un movimento fulmineo scagliò contro i nemici,
eliminandone parecchi contemporaneamente. Gli altri, rimasti sconvolti
dall’enorme potenza sprigionata, esattamente come i Cavalieri
alleati, veloci come erano arrivati si voltarono e scomparvero. La
barriera sostenuta da Rossella a poco a poco tremolò e
scomparve, mentre lei cadeva svenuta tra le braccia tese di Shun,
pronte a riceverla.
Buooooooooooooooooooooooooooooooooooooongiorno a tutti!
Giornata uggiosissima qui a casa mia, ma io sono di ottimo umore e ho
deciso di regalarvi un altro capitolo in anticipo. Vi prego, non
cancellate il mio buonumore! :-)
La canzone è Turuturu, di Francesco Boccia e Giada Caliendo,
Sanremo 2001. Eh sì, perdonatemi ma sono caduta anch'io
nella trappola delle song-fic... :-) Se potete, ascoltatela mentre
leggete quella parte, il duetto rende perfettamente l'idea delle due
emozioni che si incrociano...
Visto, la situazione si è movimentata un po'... D'accordo,
la mia abilità come narratrice di battaglie lascia
tristemente a desiderare, ma dato che si parla dal punto di vista di
una che di battaglie tra Cavalieri non ne ha mai nemmeno sentito
parlare ho pensato che anche se ero imprecisa non era un problema,
tanto lei non ne sa nulla... ;-)
Vabbbeeeeeeeeeene, passiamo ai ringraziamenti:
Piccolabulba:
Benvenuta! Sono contenta che anche tu abbia deciso di percorrere un
pezzettino di strada con noi! Spero che continuerai, mi interessa il
tuo parere! Alla prossima!
HOPE87: Ecco
fresca fresca una evoluzione... Forse sto scadendo nel banale, ma
bisognava pur dare un senso alla presenza di Rossella al Grande Tempio,
no? Cominciamo col farle salvare qualche chiappa dorata... :-) Fammi
sapere cosa te ne pare di questo capitolo... Grazie, ciao!
Snow Fox:
Grazie davvero per le tue parole! Capitolo corto, chiedo venia, e il
prossimo lo sarà ancora di più (e roxrox si
sparge la cenere sul capo...) ma tante cose capitano tutte insieme, non
posso mica farvi sapere tutto subito... :-) Temo di essere diventata un
po' smielosa, ma un pochino di zucchero ci vuole sempre, no? Grazie
ancora, a presto! Ciao!
anzy: Vita
quotidiana in questo capitolo pochina, spiacente, ma anche a me piace
molto, e ce n'è altra in arrivo... Sono avanti di parecchi
capitoli con la scrittura, ma sto organizzando anche un paio di feste
di compleanno (ops... una anticipazione... ma non dirlo a nessuno...
ssshhhh...)... :-) Grazie per le tue parole, alla prossima!
Nemeryal: Mi
sono informata da Shura per la sangria, ma non ne è sicuro
nemmeno lui... Forse erano i fumi dell'alcol, devo aspettare che sia
passata la sbronza... Ma mi ha detto di avere perso il conto intorno
alla trentina di litri... Poi è stato placcato da Aldebaran
e Ioria che gli hanno intimato di rivelare segreti di stato... Pare si
vergognino a far sapere quanto sono spugne, evidentemente credono che
nuoccia alla loro reputazione di impavidi Cavalieri di Atena... :-) Ho
già deciso cosa farne del cosmo di Rossella, ma ancora non
so come... Boh, ci penserò... Alla prossima, ciao!
Sabri92:
Grazie per i complimenti! Potrei anche montarmi la testa... :-) Ecco un
altro aggiornamento, spero sia abbastanza presto
(pietàààààààà...
sono avanti, ma con un capitolo al giorno non vi sto dietro... )... :-)
Spero ti piaccia anche questo capitolo! A presto, ciao!!!
Grazie anche a Killkenny,
che mi ha inserita fra i preferiti!
Grazie a tutti, alla prossima! Ciao ciao!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Capitolo
6
Tutti i Cavalieri che avevano partecipato alla battaglia, ancora con
indosso le loro armature, si erano riuniti nella sala del consiglio
insieme a Lady Saori.
Rossella era stata sollevata da un esterrefatto Shun e portata nella
propria camera, dove era stata depositata nel letto ed affidata alle
cure di Tatsumi, disperato per quello che era successo alla sua
nipotina.
Ora si guardavano l’un l’altro, indecisi,
aspettando che fosse la dea a parlare.
- Cavalieri – esordì Lady Saori –
immagino che quello che è successo oggi abbia stupito voi
come me –
- Milady – intervenne Micene – cosa credete che sia
accaduto? –
- E’ evidente – disse Dohko – che il
cosmo che covava dentro di lei è improvvisamente esploso
–
- Ma – obiettò Aldebaran – un cosmo non
è qualcosa che esplode improvvisamente! Lo sappiamo tutti,
è qualcosa che si risveglia piano piano, e va coltivato a
lungo prima che raggiunga una potenza simile! E non può
essere nascosto! Nessuno di noi lo aveva percepito ieri, quando
è arrivata! –
- Io sì – si voltarono tutti verso Shaka,
interdetti – Ieri sera ne ho parlato con Lady Saori, ma
avevamo deciso di lasciar svolgere gli eventi prima di fare qualunque
cosa, anche perchè io non ero sicuro di aver percepito un
cosmo, proprio per i motivi che ha appena espresso Aldebaran –
- C’è un solo modo – si intromise Saga
– perché lei abbia un cosmo pur non essendo un
cavaliere… –
- Ma non è possibile! – esplose Camus –
Dovrebbe essere… -
- Una divinità – concluse per lui il gemello.
- Milady – chiese Mur, pacato – Voi in quanto dea
siete in grado di sentirlo. Di fronte a chi ci troviamo? –
- Non te lo so dire Mur. Non sono in grado di percepire il cosmo di una
divinità, a meno che non si sia risvegliata, e non sento
nulla del genere. Inoltre, nessuno dei miei sigilli è in
procinto di perdere la sua efficacia, e sento che nessuno è
stato rimosso. Non può essere una divinità, ma
non ho idea di cosa possa significare il suo cosmo. Non saprei davvero
–
- La solita buona a nulla… - borbottò Ikki,
guadagnandosi una occhiata esterrefatta da parte del fratello e una
gomitata nelle costole da Ioria, che aveva sentito tutto e certamente
condivideva, ma non era questo né il momento né
il luogo.
- Purtroppo – riprese Dohko – il suo cosmo si
è spento quando lei è svenuta, e
tutt’ora non è percepibile… E non credo
che Rossella, almeno per il momento, possa richiamarlo a comando
–
- C’è un’altra possibilità,
che non abbiamo considerato – disse Kanon, attirandosi
l’attenzione di tutti – Potrebbe essere un
emissario di qualche nemico, con l’ordine di infiltrarsi tra
di noi, e potrebbe essere talmente potente da averci nascosto
consapevolmente il cosmo… -
- Ma stiamo scherzando? – esplose Milo, anticipando Shun, che
aveva già aperto bocca – D’accordo, la
conosciamo da poco, ma c’è qualcuno di noi che
potrebbe credere che sia un nemico? O che sia anche solo vagamente
consapevole di quello che è successo? Andiamo, si destreggia
tra le nostre leggende e i racconti delle nostre avventure con una
goffaggine degna di una persona comune! –
- Era spaventata… - mormorò Shun – Da
quando è arrivata qui oscilla tra il terrore e
l’incredulità per quello che vede… No,
decisamente questa è la prima volta che ha a che fare con il
nostro mondo –
- E poi – disse Ioria – E’ venuta in
nostro soccorso, e ci ha salvato. Se fosse stata nostra nemica e
dovesse nascondere la sua natura, non credete che sarebbe rimasta
nell’ombra, senza intervenire? -
- Già... Ha salvato voi, ma si è ben guardata
dall'aiutare me... - commentò Saori a bassa voce, inacidita.
- Forse non vi rendete conto – stava dicendo Shaka
– che quella di Kanon al momento è
l’unica spiegazione plausibile –
- Figuriamoci – Aldebaran corse in aiuto del compagno
dell’ottava casa – Noi siamo qui in tredici, senza
contare Shun ed Ikki, e nessuno di noi Cavalieri d’Oro oltre
a te sarebbe stato in grado di percepire un cosmo di questa potenza
posseduto consapevolmente anche se celato? E' vero che sei notevolmente
più sensitivo di noi, ma non ti siamo così
inferiori! –
- D’accordo – si intromise Shura,
lasciando tutti di sasso: da quando in qua dava la sua opinione in una
discussione del genere? – Quello che dice Kanon potrebbe
essere sensato, anche se non lo condivido, ma se così non
fosse, Rossella va per lo meno protetta –
Shun sospirò: finalmente qualcuno che si preoccupava di lei,
non solo del suo cosmo.
-E va anche addestrata – concordò Micene
– Immagino che non ci vorrà molto a Shaka per
capire se quando combatte o impara a padroneggiare il cosmo fa finta o
meno – l’interessato sbuffò, ma fu
costretto ad ammettere che quella di Micene era la soluzione migliore:
- Va bene. Domani inizierà -
- Ma – si intromise nuovamente Shun, a cui l’idea
dell’addestramento non andava particolarmente a genio
– non si potrebbe aspettare qualche giorno prima di iniziare?
E’ arrivata ieri e gliene sono già successe di
tutti i colori… Qualche giorno in più per
riprendersi non farà poi tutta questa differenza, vero?
–
- Shun ha ragione – disse Saga – di certo
avrà bisogno di capire quello che è successo, e
qualche giorno di attesa magari potrà anche aiutarci a
capire cosa fare –
- Allora siamo tutti d’accordo – concluse Lady
Saori con un tono che si assumeva pienamente il merito della decisione
– Shun, a te il compito di dirle tutto; scegli tu il modo ed
il momento. Ora parliamo di coloro che ci hanno attaccato: Shaka, tu
hai qualche idea? –
- No milady. Come avete detto voi, i vostri sigilli sono ancora tutti
al loro posto, e a parte Rossella non ho percepito alcun cosmo talmente
potente da farmi capire che li avesse mandati. Questi erano
evidentemente semplici combattenti mandati a saggiare le nostre difese,
non erano particolarmente forti, anche se molto numerosi -
- Già, nemmeno io ho percepito nulla, anche se mentre voi
combattevate cercavo l’origine dei loro poteri; chiunque
fosse, era ben nascosto –
- Come dicevo prima riguardo all’esser buona a
nulla… - grugnì Ikki.
- Ikki, smettila! – sibilò Ioria.
- Ora come ora – disse Dohko, sconsolato – Non
sappiamo nulla e non possiamo sapere nulla, dato che sparendo sono
riusciti anche a cancellare ogni traccia del loro cosmo e del percorso
che hanno fatto… Possiamo solo aspettare che facciano la
prossima mossa –
- Sempre che non si siano spaventati – intervenne Death Mask
sogghignando – alla vista della esagerata potenza che la
nostra Rossella ha saputo scatenare! –
- Io non ci conterei… - mormorò il Grande
Sacerdote.
- Bene, allora non ci rimane che aspettare –
esclamò Lady Saori concludendo la riunione - Ora io ho
bisogno di riposare – Si alzò e se ne
andò, praticamente senza salutare, ed appena fuori dalla
porta la sua voce raggiunse i Cavalieri – Chiamatemi Tatsumi!
Ho bisogno di un bagno caldo! Il più in fretta possibile!
–
- Tatsumi? – chiese a mezza voce Ioria a Shura – Ma
non era il caso di lasciarlo da Rossella? – ma Shura si
limitò a fare spallucce.
- Ehi! – Ikki bloccò Shun per un braccio mentre
già si stava allontanando – Dove credi di andare?
–
- Da Rossella… Voglio vedere come sta… E dato che
Tatsumi è stato chiamato da Lady Saori non voglio lasciarla
sola… -
- Certo, certo… Ehi, Mur? Ci fai un favore? Potresti andare
da Rossella per un po’? E’ meglio che non resti
sola, ed io devo parlare con Shun un attimo… -
- Certo Ikki, nessun problema –
Ikki si voltò verso il fratello con uno strano ghigno sul
volto:
- E adesso tu vieni con me – lo trascinò senza
troppi complimenti all’esterno della tredicesima, sul retro,
dove nessuno sarebbe venuto a disturbarli.
- Insomma! – esplose Shun strappando il braccio dalla ferrea
morsa di Ikki – Si può sapere che
c’è? –
Ikki lo guardò con occhi penetranti:
- Chi è quella ragazza per te? – Shun, preso in
contropiede, non seppe come rispondere:
- Che cosa intendi? –
- Cosa provi per lei? –
- Ma… è arrivata ieri, era spaesata e sola, quasi
abbandonata a se stessa in un mondo di cui non sospettava nemmeno
l’esistenza, ho cercato di renderle il meno doloroso
possibile lo shock… -
- Non mi hai risposto –
- Volevo solo aiutarla, starle vicino, farle sentire che non era
completamente sola… -
- Non mi hai risposto –
- Cosa vuoi sentirti dire? – il tono del dolce Cavaliere di
Andromeda ora era nervoso, ed anche parecchio stizzito.
- Voglio che tu mi risponda sinceramente. Stamattina quando sono
arrivato mi hai immediatamente parlato di lei, quando l’ho
salutata come mio solito mi hai fermato e sgridato… Non ti
sei mai permesso di dirmi certe cose in quel modo! Non che la cosa mi
crei qualche problema, sarebbe ora che tirassi fuori un po’
di grinta con me, ma quel comportamento non è decisamente da
te! E, guarda caso, lei è intervenuta giusto nel momento in
cui tu eri in pericolo, non quando sono stati feriti Milo, o Kanon, o
Micene o Saga… Poi adesso, mentre eravamo riuniti,
l’hai difesa contro Shaka e Kanon, anche se aiutato da Milo,
e poi ti sei messo contro Micene per farle ritardare l’inizio
dell’addestramento… da quando hai abbastanza
faccia tosta da contrastare dei Cavalieri d’Oro nelle
riunioni ufficiali? Anche questo non sarebbe certo un male, ma anche
questo non è affatto da te! E questa forza ti salta fuori
solo quando si parla di lei! Ora rispondimi onestamente, e smettila di
fare giri di parole: cosa provi per lei? –
- Io… non ne sono sicuro… So solo che ieri,
quando l’ho vista sotto la pioggia, bagnata come un pulcino,
mi ha fatto immediatamente una tenerezza infinita, e sicuramente
all’inizio volevo solo aiutarla un po’, renderle
meno traumatico l’ingresso al Grande Tempio… ma
quando Milo parlando con Camus gli ha detto qualcosa riguardo al fatto
che fosse adrenalina pura, ho provato una fitta allo
stomaco… credo fosse gelosia… Poi nella discesa
delle case ci ha provato con lei, ed io avrei voluto spaccargli la
faccia, e cancellare quel suo sorrisetto compiaciuto… e alla
quarta casa, era talmente terrorizzata da tutte quelle teste, ed io ho
sentito l’impellente bisogno di proteggerla… avrei
voluto prenderla in braccio, nasconderle il volto contro di me e
correre fuori, per toglierle quegli orrori da davanti agli
occhi… Ma dovevi vedere come ha risposto a tono a tutti, non
si è fatta intimorire da nessuno… Ha tenuto testa
perfino a Death Mask, prima di vedere la sua casa… Quando ho
dovuto salutarla perché voleva cambiarsi e fare la doccia ho
avuto l’impressione che mi fosse stato levato il sole, ed era
solo un’ora per farsi una doccia… Alla festa ho
bevuto tantissimo, perché cercavo solo di non pensare a
lei… e stanotte, nonostante tutto l’alcol che mi
girava in corpo, non sono riuscito a dormire che per poche ore, il suo
viso continuava ad aleggiarmi davanti, risentivo la sua
voce… Stamattina non vedevo l’ora di
rivederla… e mentre combattevo riuscivo solo a pensare che
non dovevo permettere a quei Cavalieri di entrare alla tredicesima,
perché dentro c’era lei, ed avrebbero potuto farle
del male, e non si sarebbe saputa difendere… -
Il sorriso di Ikki era quasi esasperato:
- Sei completamente andato… Ma – lo prese per le
braccia e lo guardò dritto negli occhi, con una durezza
insolita perfino per lui – tu sai che non puoi, vero?
–
- Perché no? –
- Come se non conoscessi le ferree regole che governano questo
modo… -
- Lei è una di noi! – si scrollò di
dosso le braccia del fratello, e lo fronteggiò con una
espressione battagliera.
- No che non lo è! –
- Lo è diventata ieri nel momento in cui ha messo piede nel
Grande Tempio! –
- No, e tu lo sai benissimo, ed anche questa storia del
cosmo… Possibile che tu non capisca? –
- E’ te che non capisco! Cos’hai contro di lei?
–
- Ma guardati! Quando mai abbiamo litigato così? Ti sta
trasformando! Non sei più tu! –
Shun si morse il labbro. No, non voleva piangere, non adesso:
- Perché mi stai facendo tutto questo? -
- Perché voglio proteggerti. Non sappiamo nulla di lei, e
potrebbe farti molto male… E sai bene che adesso non sto
parlando di battaglie, o di male fisico… Ho paura che ti
faccia del male qui – e con tenerezza gli posò la
mano sul torace, all’altezza del cuore – Non sai
nemmeno cosa prova per te… - la voce si era addolcita
– Io ti ho sempre spronato ad avere un po’ di
grinta, ad essere più forte, ma non puoi farlo solo per lei,
perché questo ti rende ancora più fragile di
quanto tu non sia mai stato… devi dimenticarla,
finché sei in tempo… -
- E’ già tardi… Ma non mi importa. Ci
penserò quando si presenteranno i problemi. E poi stiamo
facendo un discorso che non ha senso, perché lei potrebbe
non volermi… -
Ikki sospirò, sconsolato. Era inutile discuterne, lo spirito
di suo fratello era già indissolubilmente legato a quella
strana ragazza; Ikki sperava solo che Shun non ne uscisse peggio di
prima. Lo abbracciò, cercando di trasmettergli tutto
quell’affetto che non riusciva a comunicargli:
- Promettimi solo che non ti illuderai. E ricordati sempre che
qualunque cosa accada io sono tuo fratello, e sono sempre dalla tua
parte. Quando vorrai, io sarò qui –
- Grazie –
Si staccarono, ed Ikki cercò di sorridere:
- Ora vai da lei, non inizierai certo bene se si trova accanto qualcun
altro. Sempre che Kiki non l’abbia già svegliata
con tutto il trambusto che solo lui riesce a creare… -
Shun ricambiò il sorriso e corse dentro, dirigendosi alla
camera di Rossella.
Ciao a tutti! Sono un po' in ritardo rispetto al mio solito, ma
è stata una settimana campale, è ricominciato
tutto e il tempo scarseggia un po'...
Cooooooooooooooooooooooomunque, bando alle ciance e ciancio alle bande
(ehm... va bene... basta cene con alcol il sabato sera...), passo
subito ai ringraziamenti. Che bello, siete sempre di più!!!
Snow Fox:
Grazie per i complimenti! Qui riguardo a Rossella ci sono supposizioni,
ipotesi, idee... scegli tu quella che ti piace, ma non è
detto che ci sia la verità... hi hi hi... Alla prossima,
ciao!
HOPE87:
Spiacente, pochi sviluppi, solo tante idee... Del resto, se vi dicessi
tutto subito non sarebbe affatto divertente, no? :-) Sono contenta che
ti piaccia Shaka Barbie, temevo fosse un po' azzardato, ma
effettivamente le somiglia moltissimo! Fammi sapere, ciao!
Gufo_Tave:
Benvenuto! In effetti la mia conoscenza di Saint Seiya è
limitata all'anime e poco altro, quello che so del manga è
estrapolato da varie fanfiction... Mi serviva che il cosmo venisse
mostrato in fretta perchè ho tutta una serie di sviluppi che
partono da questo, ma non ti preoccupare, non ci saranno solo mazzate,
Rossella è un peperino e lo dimostrerà presto!
Alla prossima, fami sapere che ne pensi!
piccolabulma:
Ma io mica te li porto via i Gold! Piacciono tanto anche a me... Grazie
per le tue parole, ciao!
kura92: Che
bello, nuovi arrivi! Benvenuta! Grazie per i complimenti, in effetti mi
ci sto impegnando parecchio... E Milady la odio talmente che credo non
sarà mai particolarmente simpatica... Alla prossima, ciao!
anzy: Shaka
vede tutto! Magari interpreta male, ma vede tutto! Eh sì, mi
serve un po' d'amore, altrimenti sai che noia? Movimentiamo un pochino
la cosa... :-) Grazie per i complimenti, ciao!
bellissima90:
Neesun problema, a volte anch'io sono talmente presa da tutto che mi
perdo via e sfuggo la recensione di un capitolo, dato che ho il tempo a
mala pena di leggerlo... Basta che tu ci sia e legga (anche se la
recensione fa sempre piacere...)... :-) Grazie per i complimenti, alla
prossima!
Nemeryal: Ho
letto e riletto tutto il capitolo più volte, ma qualcosa
scappa sempre... Ci ho messo un po' di più a pubblicare
questo capitolo, ma vedrò di farmi perdonare con la
velocità del prossimo... Grazie, ciao!
Sabry92:
Grazie per le tue parole! So che non sono stata molto veloce, ma l'uni
ormai mi prende tantissimo... Grazie ancora, alla prossima!
Grazie anche a tutti quelli che continuano a leggere in silenzio! Ciao
ciao!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Capitolo
7
Si ritrovò a galleggiare sulla superficie della
realtà, e socchiuse faticosamente gli occhi; lui era
appoggiato allo stipite della finestra, con le mani in tasca, e
guardava fuori con gli occhi persi nel vuoto. Sembrava combattuto, e
preoccupato. Avrebbe voluto chiamarlo, farsi raccontare cosa lo turbava
e consolarlo, coccolarlo fino a che si fosse rasserenato e le avesse
regalato uno dei suoi splendidi sorrisi, ma era così
stanca… Richiuse gli occhi, e scivolò nuovamente
nel sonno.
Quando riprese consapevolezza di ciò che le stava intorno e
riuscì a riaprire gli occhi, vide Shun seduto su una sedia
accanto al suo letto, che le sorrideva.
- Come ti senti, bella addormentata? – le chiese.
- Stanca… - rispose lei, e cercò di alzarsi, ma
la stanza prese improvvisamente a girare. Sentì Shun che le
passava un braccio attorno alle spalle e la sosteneva, mentre con
l’altra mano le sistemava i cuscini dietro la schiena, poi la
riadagiò con attenzione e le posò una mano fresca
sulla fronte:
- Stai tranquilla, la febbre se ne è andata, ma adesso devi
riposare –
- Che cosa è successo? –
- Se fossi un cavaliere, diremmo che hai utilizzato il cosmo per
venirci in aiuto… Ma non sei un Cavaliere, e possiamo solo
dire che sei venuta in nostro aiuto utilizzando misteriosamente una
potenza molto simile a quello che noi chiamiamo cosmo –
- Il… cosmo…? –
- Già… Non sai nulla del cosmo, vero? –
- No, ma… Ecco… Ieri sera, prima di
cena… quando ti stavo aspettando mentre eri andato a
prendere il libro… Ho… sentito Lady Saori in
riunione con Shaka e Dohko… E Shaka diceva di aver sentito
un cosmo in me, anche se non ne era sicuro… Io non ci
credevo, pensavo che avesse avuto le allucinazioni… Non so
nemmeno cos’è… -
- Se vuoi te lo spiego… ma forse è meglio che tu
ora riposi… per il momento non c’è
nulla di cui tu ti debba preoccupare… -
- Ma mi prometti che dopo me lo spieghi? –
- Promesso. –
Se anche avesse voluto dormire non avrebbe potuto. Un leggero bussare
alla porta richiamò l’attenzione di entrambi, e la
testa di Micene fece capolino dal corridoio:
- Ah, allora ti sei svegliata! – si voltò e
parlò con qualcuno – E’ sveglia,
avvisate Aldebaran che porti il vassoio con il cibo –
- Yuhuuuu!!!! – urlarono le voci di Milo e Kiki, subito
zittite da un colpo, anche se Rossella non avrebbe saputo dire di cosa.
- Milo, la smetti di fare il bambino? –
- Kiki, la finisci con tutto questo chiasso? –
- Venite dentro – chiamò la ragazza –
non state lì fuori –
Nella stanza dopo Micene entrarono Milo e Kiki, immediatamente seguiti
da Camus e Mur; poi in ordine sparso tutti gli altri, tranne Aldebaran
e Kanon.
- Ci siete tutti? – Rossella era decisamente stupita.
- Certo che ci siamo tutti! – Ioria sorrise – Manca
solo Kanon che è andato a chiamare Aldebaran, che ti stava
preparando qualcosa da mangiare, immagino che il tuo ultimo pasto sia
stato la colazione… -
- E che ore sono? –
- E’ mattina, bellezza –
“Eccolo che ritorna… Almeno sono stesa e non
può arrivarmi alle spalle… Ma che fa??? Si sta
avvicinando un po’ troppo…”
- Milo, stalle lontano… E’ convalescente, non ha
la forza di respingere le tue avances… -
- Ma Camus, io facevo conto esattamente su questo! –
- Ed io faccio conto sul fatto che siamo qui in tanti, e ti facciamo
fuori prima che tu possa muovere un dito! –
- Umpf… - Milo si mise in un angolo incrociando le braccia e
mettendo un broncio che era tutto tranne che offeso o arrabbiato. Quasi
quasi gli scappava da ridere…
- Ehi, un momento! E’ mattina, cioè… -
- Hai dormito quasi 24 ore – concluse per lei Micene,
sorridendo.
- Allora – le chiese Saga avvicinandosi – Come ti
senti? –
- Francamente ancora un po’ stanca, ma sto bene –
- Eccoci qua! – Aldebaran e Kanon entrarono nella stanza. Il
Cavaliere del Toro reggeva un vassoio con due piatti, una bottiglia di
coca cola e un bicchiere; uno splendido profumino si sparse per la
camera.
- Uhm… che meraviglia…
cos’è? –
- Il mio speciale spezzatino ai funghi del dopo-battaglia, ed una fetta
di torta al cioccolato. Devi riprendere le forze! –
- Ma qui c’è da mangiare per sei! –
- Eh sì, lo so, le mie porzioni sono sempre un po’
abbondanti, ma ti garantisco che una volta assaggiato non riuscirai a
non finire tutto –
Milo si avvicinò con un’espressione famelica sul
volto:
- Dolcezza, se vuoi posso farti compagnia… -
- Milo, piantala… C’è la colazione per
tutti di là! –
- Oh, ma scommetto che questo è più
buono… Sicuramente la compagnia è
migliore… -
- Milo, se non la smetti sarò costretto a congelarti
determinate parti che non nomino in presenza di una signora –
- Eh no! I gioielli no! –
- Allora lasciala stare! –
Altra risata collettiva. Poi Micene si rivolse nuovamente a Rossella:
- Ora è meglio se ti lasciamo in pace, se la cosa non ti
offende, ma hai bisogno di mangiare e di riposarti, e dubito che con
noi qui ci riusciresti –
- Grazie a tutti, siete stati molto gentili –
- Nessun problema, era nostro dovere – rispose Aldebaran
– Mangia, e se ne vuoi ancora basta che mi mandi Shun con il
piatto vuoto, provvederò io stesso a riempirlo come si deve
–
Uscirono tutti, lasciandoli nuovamente soli. Rossella si
avventò sullo spezzatino, non si era accorta di avere
così fame, e trovò che era davvero delizioso:
- Ma… tu non vai a fare colazione? – chiese a Shun
tra un boccone e l’altro.
- Io ho già mangiato prima, non ti preoccupare –
Chiacchierarono di tutto e di niente intanto che lei mangiava, poi
quando ebbe finito anche la enorme fetta di torta (mai e poi mai
avrebbe pensato che il suo stomaco fosse in grado di contenere
così tanto cibo!) Shun le portò via il vassoio e
la aiutò a stendersi di nuovo:
- Ora cerca di dormire –
- E basta dormire! Sono stanca, ma non ho sonno. Parliamo di
qualcosa… Raccontami cosa ti preoccupava prima… -
- Prima…? –
- Beh, in effetti non so quanto prima… Vedi, io mi sono
svegliata un attimo, e ti ho visto alla finestra, con gli occhi nel
vuoto. Volevo chiamarti e chiederti perché eri
così triste, ma avevo tanto sonno, e mi sono riaddormentata
subito… -
Shun sorrise tristemente e si alzò, andando alla finestra ed
assumendo la stessa posizione:
- Tu… - parve mancargli il coraggio, ma poi trasse un
profondo respiro – Tu credi nel colpo di fulmine? –
- Colpo di fulmine? –
- All’amore a prima vista? Credi possibile che qualcuno si
possa innamorare in modo talmente veloce da non ricordare un solo
istante in cui si sia conosciuta una persona senza amarla? –
Se ci credeva? Le era appena successo…
- Sì… -
Lui si riavvicinò e si sedette sul bordo del letto,
prendendole una mano; tremava, ma quando parlò la guardava
dritta negli occhi:
- Perché… Vedi… Io credo di essermi
innamorato di te quando ci siamo incontrati, ieri, sotto la
pioggia… -
Non riuscì a rispondere subito. Lo stava dicendo davvero? Lo
stava dicendo a lei? Lasciò che quelle parole si
distendessero su di loro, come se non volesse far passare quel momento
magico.
Ma lui fraintese, e voltò il capo verso la finestra:
- Scusa, non dovevo dirtelo… Lascia stare… Fai
finta che io non abbia detto nulla… -
Rossella strinse leggermente la sua mano, e gli pose l’altra
sulla guancia, costringendolo dolcemente a voltarsi:
- Sai perchè ti ho detto che credo nell’amore a
prima vista? – lui non disse nulla, ma la guardava con gli
occhi lucidi – Perché ieri, quando ti ho visto, ho
capito che tu sei colui che ho sempre cercato… - gli
scappò un singhiozzo, e lei sorrise, mentre una lacrima le
usciva dagli occhi – Ti amo… -
Allora anche lui sorrise, incredulo. Non parlò, non ne aveva
la forza, ma si portò la sua mano alla bocca e la
baciò teneramente, bagnandola di pianto.
- Ehi, che fai? Piangi adesso, quando bisogna ridere? –
- Non sono il solo, vedo – rise lui tra le lacrime.
Avvicinò il proprio volto a quello di lei, adagio, per non
spaventarla, e le diede un bacio leggero, solo sfiorandole le labbra, e
il suo cuore fece un salto quando si accorse che lei rispondeva.
Rimasero così per un attimo, guardandosi in silenzio, poi
lei gli cinse il collo con le braccia e lo attrasse nuovamente a
sé, in un bacio più profondo e passionale;
socchiuse le labbra e lo lasciò entrare, iniziando una danza
vecchia di secoli, due anime che si fondevano in un unico respiro.
Oggi
Non ho che un canto
Canto
Solo per te…
Senti
Con quanto amore
Questo mio cuore
Batte per te…
Oggi
Come d'incanto
Canto
Solo per te…
Oggi
Che ti ho trovata
Mia amata
Resta con me…
Quando si separarono per mancanza di fiato lui rimase lì,
appoggiato sui gomiti per non pesarle, mentre le labbra ancora si
sfioravano.
- Amore mio… - mormorò in un sospiro –
Amore mio… Non avrei mai sperato in tanta
felicità… -
- Chiamami ancora così… Ti prego… -
- Amore mio… Amore mio… Amore mio… -
fu interrotto da un altro bacio, che chiedeva tanto e donava
tantissimo. Rossella non era mai stata così tra le braccia
di un ragazzo, mai e poi mai si era innamorata in questo modo. Shun
nascose la testa nell’incavo del suo collo, e lei
ricordò un brandello della Divina Commedia, che in quel
momento sembrava essere stato scritto apposta per loro:
Amor, ch'a nullo amato
amar perdona,
mi prese del costui
piacer sì forte,
che, come vedi, ancor
non m'abbandona.
Lo strinse ancora di più, come se temesse di vederselo
scappare. Ma lui pareva non avere alcuna intenzione di muoversi. Chiuse
gli occhi, assaporando quel momento perfetto. Non seppe nemmeno dire
come fu possibile, ma scivolò lentamente nel sonno.
- Allora, come sta la nostra malat… Ops… -
Aldebaran, con la sua solita irruenza, aveva spalancato la porta con un
calcio dopo essere riuscito in qualche modo ad abbassare la maniglia
con il gomito. Stava portando un vassoio con il pranzo per Rossella.
La ragazza e Shun si svegliarono in quel momento, e lui si
sollevò di scatto, tenendola per mano, e gemendo per le
proteste della propria schiena, irritata per la posizione che aveva
tenuto troppo a lungo.
- Scusate… - pigolò Aldebaran, cercando di farsi
piccolo piccolo e riuscendoci molto male, vista la mole.
- Aldebaran, che succede? – la voce di Ioria si fece sentire,
e la sua testa spuntò nel vano della porta –
Ma… abbiamo… interrotto qualcosa? –
I due innamorati erano rossi come il fuoco.
- Eh, temo di sì – rispose Aldebaran, sorridendo
– Mi sa che noi due siamo i primi a scoprire una nuova
storia… -
- Oh beh, allora – il Cavaliere del Leone si
avvicinò al letto – permettetemi di farvi i miei
complimenti! – tese la mano e Shun la strinse, un
po’ imbarazzato – Ci sei riuscito anche tu, eh,
piccolo? Devo dire che hai scelto molto bene! Oh, perdonatemi, devo
imparare che non posso più dire certe cose – si
inchinò leggermente davanti a Rossella – Ormai sei
impegnata, e non è rispettoso. Scusami –
- Nessun problema – esclamò lei, e Shun
annuì.
- Comunque – si intromise nuovamente Aldebaran – Io
ti ho portato il pranzo, e Ioria pensava di farti un po’ di
compagnia intanto che portavo Shun a mangiare, ma forse è
meglio che porti un altro vassoio anche per lui… -
- Ma… siete sempre qui? – si voltò
verso Shun – Da come mi avevi parlato la prima sera avevo
capito che ognuno restava nella propria casa –
- Beh, vedi – le spiegò Ioria – In
effetti di solito è così, perché le
nostre case non sono grandi, ma quando Milady è in viaggio
ci trasferiamo tutti alla tredicesima, è immensa,
c’è posto per tutti, e stiamo un po’ in
compagnia –
- Milady è in viaggio? In effetti non l’ho
più vista dalla battaglia… -
- Già, è partita ieri pomeriggio per trovare una
spiegazione all’attacco di ieri mattina. Credo un giro degli
oracoli di Grecia, o qualcosa del genere. Non ha voluto nessun
Cavaliere, in compenso si è trascinata dietro tuo zio. Ha
deciso che avrebbe dato meno nell’occhio viaggiando come una
normale riccona in vacanza piuttosto che come una dea. Contenta
lei… -
- E quindi – riprese Aldebaran – abbiamo preso
possesso della casa, del parco e della cucina –
- Ehi voi due! – la voce di Milo eruppe gioiosa dal corridoio
– Siete ancora vivi? Vi stiamo aspettando… - Milo
entrò nella stanza – Abbiamo fame! Ehi, ciao
splendore, come va? –
- Milo, fossi in te la smetterei – rise Ioria.
- E perché? Magari faccio colpo… -
- Troppo tardi –
- Perché troppo… - la voce di Milo si spense,
mentre notava Shun seduto sul letto e le sue mani intrecciate a quelle
della ragazza – Ah, ora capisco! Piccola sottospecie di
marmocchio, mi hai appena soffiato la conquista! Accidenti ragazzi,
complimentissimi! Sono davvero felice per voi! – era sincero,
e si vedeva.
- Grazie Milo – disse Rossella.
- Adesso non posso più provarci… Umpf…
vabbè, troverò qualcun altro…
Però… Amici? – tese la mano speranzoso
verso di lei, che la prese sorridendo:
- Amici –
- Bene, ora che abbiamo espletato tutte le formalità,
andiamo? Ho fame! –
- Shun – chiese Aldebaran – vuoi che porti anche a
te un vassoio con il pranzo o vieni a mangiare con noi? –
- Vai – lo anticipò Rossella – Non
morirò di certo! –
- Resto io con lei, non ti preoccupare – disse Ioria.
- Ma… e tu non mangi? –
- Ho già pranzato, ho fatto apposta per non lasciarti sola
–
Shun si avvicinò a lei e le depose un leggero bacio a fior
di labbra:
- Allora io vado. Non temere, torno presto –
- Torna pieno e per me è sufficiente –
Risero, e i tre Cavalieri uscirono, lasciando soli Ioria e Rossella.
- Tu sai – disse il Cavaliere del Leone posandole il vassoio
in grembo – di averlo appena mandato in pasto ai lupi?
–
Lo guardò interrogativa:
- Cioè? –
- Beh, sei qui da poco ma ti sarai di certo fatta una idea del
carattere di Aldebaran e Milo. Cosa credi che faranno a Shun,
supportati dagli altri, appena arriveranno dando la notizia che voi due
vi siete messi insieme? –
- Oh cielo!!! –
Rieccomi qui!
Uff... che fatica questo capitolo... Sono stata brava, dai, ho
aggiornato in fretta, vero?
Finalmente succede qualcosa di concreto! :-) Sì, lo so che
molti di voi amano i Gold ed avrebbero preferito risvolti diversi, ma
qui ormai ciascuno fa quello che vuole, io non ho più il
controllo della situazione... E poi la cosa non mi dispiace affatto...
:-)
La canzone si intitola "La canzone del principe" in Biancaneve, della
Disney; è un po' smielosa, ma rende bene il colpo di fulmine
di cui si parla...
I versi sono tratti dal quinto canto dell'Inferno della Divina
Commedia, il canto di Paolo e Francesca. Non mi è mai venuta
bene la "traduzione", ma potrebbe suonare più o meno
così:
Amore, che non permette
a nessun amato di non riamare a sua volta,
mi fece innamorare
così tanto di lui
che, come vedi, anche
qui lo amo tantissimo
Ovviamente i miei ricordi di Divina Commedia risalgono a... ...anta
anni fa, sono ben accette correzioni... :-)
Ora i ringraziamenti:
anzy: Uhm...
un Glod innamorato è in cantiere, ma dovrai aspettare un
pochino... Mi serve che accadano ancora due o tre cosette prima... :-)
Ma vedrò di divertirti, spero che non mi abbandonerai...
Fammi sapere, ciao!
Nemeryal: Eh
già, ho sempre pensato che Ikki, pur con il suo modo di fare
acido e scontroso, lì dentro sia l'unico con un po' di
realismo quando si parla di Saori Kido... Ah, dimenticavo, se vuoi
meditare Shaka ha detto che ti aspetta!!! :-) Alla prossima!
HOPE87: Ehi,
quanti complimenti! Qui mi monto la testa... :-) Death è un
fenomeno, vero? Non può essere altro, visto che è
Italiano (ehm... un po' di patriottismo non guasta mai...)!
Però devo dire che Ikki mi preoccupava un po', avevo paura
di avere un pochino esagerato... Anche se in effetti è
esattamente quello che avrebbe detto e fatto... :-) Fammi sapere, ciao!
bellissima90:
Shun innamorato è una meraviglia, vero? Dolce e tenero... E
di questa dichiarazione che te ne pare? Mi è venuta bene?
Alla prossima, ciao!
Sabri92:
L'inutilità di Milady è evidente da sempre, e a
me piace tantissimo sottolinearla, perchè le voglio
taaaaaaaaaaaaaaaaaanto bene... hi hi hi... Fammi sapere se ti
è piaciuto anche questo capitolo, ciao!
Gufo_Tave:
Saori insopportabile nella mia testa ha una lunga storia. La
reincarnazione degli dei mi ha sempre affascinato, perchè
non ho mai capito se sono loro o no a decidere in chi reincarnarsi: nel
secondo caso Atena può solo maledire il destino, nel primo
caso trovo che non abbia fatto una scelta degna della dea della
saggezza. Obiettivamente, Saori non è molto sveglia (una che
scrive al capo dei nemici per informarlo che sta arrivando con quattro
sfigati (di cui uno cieco, non dimentichiamolo...) ad invadere il
territorio nemico, estremamente ben difeso, o che va in un posto come
Asgard vestita con l'abito più leggero e scollato esistente
in circolazione, o che da sola si reca da Nettuno e si fa rinchiudere
in una torre che nemmeno Raperonzolo è così
scema, molti neuroni in testa non li ha...), le va bene solo
perchè ha cinque sfigati (quattro... Ikki mi ha sempre dato
da pensare...) pronti a farsi riempire di mazzate per aiutarla quando
ormai è troppo tardi e i casini li ha combinati tutti. Io ho
sempre l'impressione di vedere la dea Atena che quando capitano queste
cose alza gli occhi al cielo e scuote la testa esasperata, dicendo cosa
del tipo "Oh, divino padre Zeus, ma perchè proprio a me?";
poi è ovvio che la aiuta, non ha molta scelta, non
può lasciare che facciano fuori la sua reincarnazione,
altrimenti poi deve nascere e crescere di nuovo, è un
casino... Quando la dea interverrà, Saori si
dimostrerà molto più adulta, ma altrimenti, per
come la vedo io, è solo una arrogante ragazzina viziata,
abituata ad ottenere quello che vuole, ma non abbastanza furba da
ottenerlo da sola... Lo so, sono un po' cattiva... Ma così
è anche più divertente... :-) Oh, beh, fammi
sapere che ne pensi... Alla porssima, ciao!
Snow Fox:
Grazie per le tue parole! Che bello, quanti complimenti! Quanto al
rivoltarsi, credo che tu abbia proprio ragione (anticipazione...
shhhhhh!!!!!), qui l'unica che riesce ancora mantenere il controllo di
Rossella è la sottoscritta, i Gold sicuramente lo perderanno
molto presto... :-) Fammi sapere se questo capitolo ti è
piaciuto, ho faticato un po' e ame piace, ma non sono sicurissima di
come sia venuto... Grazie ancora, alla prossima! Ciao!
Grazie anche a tutti coloro che continuano a leggere in silenzio!
Ciao ciao!
roxrox
Campagna di Promozione Sociale – Messaggio No Profit:
Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
farai felice milioni di scrittori.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Capitolo
8
La sera era splendida, piena di stelle. Rossella la ammirava mentre,
distesa sul dondolo nel giardino posto sul retro della tredicesima, si
lasciava coccolare da Shun abbracciato a lei.
- Devo… dirti una cosa… -
Lei si sollevò e lo guardò negli occhi:
- Come siamo seri… -
- E’ una cosa seria –
Si ridistese, e poggiò la testa sul suo petto:
- Dimmi… -
- Ricordi ieri, quando abbiamo parlato del cosmo? –
- Certo. Vuoi spiegarmelo adesso? –
- Sì. Devi sapere tutto – prese fiato ed
iniziò a raccontare – Noi Cavalieri abbiamo poteri
particolari, li hai visti l’altra mattina durante
l’attacco, che ci vengono dalla padronanza del cosmo, una
emanazione dell’energia stellare che fa parte di noi sin
dalla nascita. Ciascuno di noi ha un determinato destino, dato dal
cosmo, e la nostra potenza deriva dalla capacità di
utilizzarlo. Tuttavia esso va conseguito, conquistato, e coltivato, con
anni e anni di addestramento alla lotta, con te stesso e con gli altri.
Solo le persone in cui le divinità si incarnano possiedono
un cosmo sin dalla nascita, senza bisogno di acquisirlo, ma quando lo
usano ne sono consapevoli, perché la divinità si
è risvegliata in loro… Tu sei un caso anomalo:
certamente il tuo cosmo, quando è esploso per venirci in
aiuto, è di inaudita potenza, ma l’hai usato senza
esserne consapevole, senza che alcuna divinità si sia
risvegliata in te. Tuttavia, l’unica cosa che si
può fare adesso è aiutarti ad imparare ad usarlo.
Dovrai sottoporti ad allenamenti, del corpo e dello spirito, e tutti i
Cavalieri d’Oro hanno dato la loro disponibilità
ad insegnarti –
- Ehi, aspetta! Non ho capito: cosa vi aspettate che faccia? –
- Diventerai una allieva del Grande Tempio a tutti gli effetti,
più o meno. Durante il giorno allenerai il tuo corpo, la
sera la mente. Io non sono molto d’accordo, onestamente, ma
è una decisione che ha preso il consiglio dei Gold Saints
presieduto da Atena, ed io non ho voce in capitolo –
- D’accordo… ma esattamente, in concreto, cosa
dovrei fare? Allenamenti tipo corsa, sollevamento pesi, addominali e
simili? –
- Anche, ma non solo. L’allenamento per il corpo è
puramente fisico, e coinvolge tutti i muscoli, anche quelli di cui non
conosci nemmeno l’esistenza –
- E quello dello spirito? Della mente? –
- Durante quelli imparerai a richiamare a te il cosmo e a
padroneggiarlo, oltre ad imparare tutto sulla storia e la mitologia,
greca e non –
- Tu… sarai con me? –
- Non sempre. Ognuno di noi avrà un compito ben preciso, ma
ancora non so quale sarà il mio. Però la sera,
quando avrai finito tutto, io sarò lì ad
aspettarti –
- Immagino… di non avere scelta… -
- Temo di no… E non sai quanto mi dispiace… -
- Quando dovrò cominciare? –
- Dopodomani, ma puoi aspettare ancora qualche giorno se preferisci
–
- No… No, va bene dopodomani – alzò il
volto e lo guardò con un sorriso – Ma domani tu
sarai tutto per me! –
- Agli ordini! –
Gli sorrise, poi tornò a posarsi sul suo petto, chiudendo
gli occhi:
- Ho paura… -
La strinse più forte, accarezzandole i capelli, mormorandole
una vecchia canzone:
Io sono qui, dai non
piangere
Stringiti a me,
più che puoi
Io ti
proteggerò, non temere
Non piangere, sono qui
Ci sono io e d'ora in poi
Fra le mie braccia al
caldo dormirai
Il nostro nodo non si
scioglie
Nessuno mai, lo
farà
Perchè tu
sarai
Nel mio cuore sei
Da adesso in poi
Per sempre ci sarai
Sei dentro me
E chi mi dice no
Non sa che ci sarai,
sempre
Sempre!
- Andrà tutto bene, non aver paura… -
- Cooooosa? State scherzando vero? Non se ne parla nemmeno! Io quella
cosa non la metto! –
Rossella incrociò le braccia e si preparò alla
lotta. Già al mattino aveva dovuto indossare quel ridicolo
costume da bagno con una fascia alla vita che le era stato spacciato
come divisa da allenamento, e non ci si trovava affatto a suo agio, e
la colazione, dopo i fasti dei giorni precedenti, le era parsa
veramente ridicola: Micene le aveva posto davanti una tazza di latte in
cui aveva messo 20 grammi (“Ma li sta pesando con la
bilancina digitale!!!”) di muesli (“Non mi
è mai piaciuto il muesli! Sa di cartone!”), due
fette biscottate integrali con la marmellata (“Marmellata
è un eufemismo! Diciamo che hanno preso le due fette e gli
hanno messo davanti il barattolo dicendo – Questa
è marmellata -!!!!”) e una pera (“Non si
può una pesca? Una mela? Un paio di albicocche? Non ho mai
sopportato la pera!”), e lei aveva dovuto mangiare tutto
sotto lo sguardo attento del Cavaliere, mentre Aldebaran la guardava
con occhi tristi e comprensivi. Ma quando si era presentata
nell’arena e Shaina e Marin le avevano messo davanti quella
orribile maschera era esplosa.
- Rossella, cerca di ragionare – le stava dicendo Ioria, che
si stava allenando poco lontano ed era accorso alle urla – Le
sacerdotesse guerriero devono mettersi la maschera…
E’ la legge! –
- Sai cosa me ne frega della vostra legge? –
- E’ stata decisa da Atena secoli fa… -
- Sì, quando le donne erano un oggetto dell’uomo!
E immagino che Lady Saori se ne sia ben guardata
dall’annullarla! Perché, quando lei è
l’unica a potersi far vedere da tutti i Cavalieri? –
- Adesso smettila di essere irriverente! –
- Come se non lo pensassi anche tu! –
- Quello che penso io non conta. Questa è la legge, e non
puoi disubbidire -
- No! No! No! E ancora no! –
- Ma… -
- Senti – lo interruppe, esasperata –
perché mai dovrei nascondermi quando mi avete vista fino ad
ora? Sapete tutti com’è la mia faccia! –
- Non è per noi, ma per il nemico… Non deve
pensare che perché sei una donna… -
- Ah sì, e sarebbe questa maschera ad impedirgli di capire
che sono una donna… Non queste due tette che mi spuntano
fuori, anche se di poco, non il mio corpo, che è coperto da
un ridicolo costume da bagno e non da una armatura come la vostra!
E’ la mia faccia il problema, ovvio! –
- Non capisci, è per la vostra sicurezza… -
- Ma certo, per la mia sicurezza, come ho fatto a non pensarci prima?
Quando mi troverò davanti qualcuno che cerca di farmi fuori
non recriminerò di non avere un po’ di metallo
addosso che mi protegge, ma ringrazierò di avere la faccia
coperta da una maschera! Così il mio bel nasino non si
romperà! Fa nulla se poi magari passerò i miei
giorni su una sedia a rotelle perché mi hanno spezzato la
spina dorsale, l’importante è che non si rovini il
mio bel faccino! E certo la regola ridicola che gli uomini che mi
vedono devono essere uccisi o amati è per la nostra
sicurezza con il nemico! Ma andiamo! –
- Ora basta, signorinella! Apprezzo il tuo carattere e la tua grinta,
ma le regole sono regole, e vanno rispettate –
- Sappi che per mettermi quella cosa dovrai farlo con la forza, e se
non vuoi che me la levi dovrai incollarmela alla faccia e far sparire
tutti i solventi nel raggio di centinaia di chilometri,
perché io non ho intenzione di indossarla! E se questo
è il problema, farò in modo che ogni Cavaliere
del Grande Tempio mi veda. Cosa farete allora? Vi innamorerete tutti di
me? O dovrò farvi fuori tutti? Così o
diventerò l’amante collettiva dei Cavalieri
d’Oro oppure dovrete suicidarvi tutti, dato che dubito di
riuscire a farvi anche un solo graffio!
- Cos’è questo fracasso? – Kanon si era
avvicinato insieme a Shaka senza che nessuno se ne accorgesse
– Pensavo di dover dare una mano per i primi allenamenti, ed
invece trovo in scena una bella tragedia greca! –
- Oh, eccoli qui, altri due! Volete anche voi la vostra dose di insulti
o credete di poter dividere quella di Ioria? –
- Che sta succedendo? – chiese Shaka a Ioria.
- Non vuole mettere la maschera sacerdotale… -
- Ah, si chiama così? Maschera sacerdotale? -
Rossella era ormai inarrestabile, probabilmente la sentivano fino ad
Atene - Ma come, Shaina, tu che ieri hai quasi mangiato questo
bellimbusto perchè ti ha chiamata sacerdotessa guerriero e
non Cavaliere d’Argento, porti senza problemi una cosa
chiamata maschera sacerdotale? Come puoi accettare questa insulsa legge
maschilista? Un po’ di coerenza! –
- Hai ragione! – a sorpresa, quella che le era venuta in
aiuto era stata Marin.
- Marin? – Ioria era esterrefatto – Cosa stai
dicendo? –
- Che ha ragione. E che né io né le mie allieve
porteremo più questo arnese – e mentre lo diceva
si levò la maschera. Kanon e Shaka si voltarono, fulminei.
- Andiamo, Kanon. Hai intenzione di darmi le spalle per tutta la vita?
– il tono era dolce, ma fermo e sicuro.
- Non intendo mancare di rispetto né a te né a
Ioria… –
- E credi che sia questo il modo di rispettarmi? Forse io non ti
rispetto perché vedo la tua faccia? O forse tu non rispetti
Lady Saori perché vedi la sua? –
- Avete ragione! Mi sono nascosta anche troppo a lungo dietro questo
coso – Shaina levò la propria maschera, ed anche
Ioria si voltò velocemente.
- Ioria… - Marin si avvicinò al proprio uomo
– anche tu ti abbassi a questo? –
- Ti ci abbassavi anche tu fino a mezz’ora fa… -
- E’ vero, ma se ci pensi un attimo Rossella ha ragione. Non
è certo una maschera che decreta il nostro valore, o che ci
protegge in battaglia, ed io dubito che la dea Atena abbia da ridire se
chiediamo di essere trattate normalmente, senza essere costrette a
nasconderci, come se il fatto di essere donna fosse una colpa da
espiare… -
Ioria restava sulle sue, ma nel suo cuore capiva perfettamente le loro
ragioni, e le condivideva.
- Voi sapete – disse Shaka solenne – che questo
vostro comportamento verrà portato all’attenzione
della dea Atena, che deciderà cosa fare di voi? –
- La dea Atena – rispose Shaina irritata – non
tornerà prima di domani, e nel frattempo noi e tutte le
nostre allieve ci saremo fatte vedere da tutti i soldati ed i Cavalieri
presenti al Santuario. E se ci sarà da difenderci, intendo
farlo davanti alla dea Atena, non davanti a Saori Kido! –
- D’accordo, se è questa la vostra
decisione… -
- Lo è! –
Senza un’altra parola il Cavaliere della Vergine si
incamminò per tornare alla sua Casa. Ioria e Kanon
però erano rimasti, perplessi. Il primo a cedere fu il
Cavaliere del Leone, che con un sospiro si voltò e tese la
mano a Shaina:
- D’accordo. E ci tengo a precisare che per quanto mi
riguarda voi siete le stesse, con o senza quell’arnese
– Shaina la strinse, con un sorriso:
- Ti ringrazio, Ioria –
- Questa cosa decreterà la mia rovina completa… -
mormorò Kanon – Ma del resto ne ho già
combinate tali e tante… Una in più non
farà questa gran differenza… - si
girò, e per la prima volta guardò in faccia le
due donne – Va bene. Avete vinto voi. E se sarà
necessario avrete il mio appoggio davanti a Lady Saori –
- Ovviamente anche il mio – si associò Ioria.
Marin sorrise, ed avvicinatasi allacciò la propria mano a
quella di lui.
- Beh, ora è meglio che ce ne andiamo – riprese
Kanon - o Rossella non inizierà mai il suo allenamento. A
stasera, buon lavoro! – e con un gesto di saluto Kanon si
allontanò, seguito da Ioria.
Le tre donne rimasero a guardarli mentre se ne andavano, poi Rossella
sospirò e si sedette su un masso con l’aria
abbattuta:
- Ragazze… scusatemi… Io… Io non
volevo mettervi contro tutto il Grande Tempio…
Io… Non pensavo che le cose sarebbero degenerate
così… -
- Non è colpa tua – Marin si sedette accanto a lei
e le circondò le spalle con un braccio – La scelta
è stata nostra. Anzi, dobbiamo ringraziarti
perché ci hai dato la forza di ribellarci a questa regola
ingiusta. E se devo essere onesta un po’ mi vergogno di avere
aspettato fino ad ora –
- Ed io – concordò Shaina – mi vergogno
profondamente per la mia ipocrisia e la mia vigliaccheria, che a parole
mi portava a battermi perché fossimo considerate Cavalieri,
ma accettava che fossimo oppresse così… Per
fortuna qualcuno mi ha aperto gli occhi, e sono fiera che sia stata una
Italiana, come me –
Rossella sorrise, ma tornò immediatamente cupa:
- Ed ora cosa succederà? –
- Per il momento nulla – rispose Shaina –
Fortunatamente l’egocentrismo di Lady Saori ha fatto in modo
che nessuna decisione possa essere presa in sua assenza. Oh
sì, potrebbero imprigionare tutte le donne del Santuario, ma
dubito che Ioria e Shun lo permetterebbero, e sono convinta che anche
altri Cavalieri d’Oro ci sosterranno. Milo, per esempio, ma
anche Camus e Micene… Ah sì, Aldebaran,
certamente… Ho parecchi dubbi su Shura e Aphrodite, ma credo
che Saga potrebbe essere dalla nostra parte… -
- Comunque bisogna aspettare il rientro di Lady Saori, anche se sarei
pronta a giurare che Shaka cercherà di anticiparlo il
più possibile… -
- Beh – esclamò Shaina con un sorriso, che si
rivelava davvero bello, ora che era visibile – è
meglio andare a parlare con le nostre allieve, prima che riescano a
levarcele dalle mani! Rossella, non ti dispiace, vero, se il tuo
allenamento ritarda di un giorno? –
- Quella stupida ragazzina viziata! – sibilò
furioso Shaka, camminando tanto velocemente da non guardarsi nemmeno
intorno.
- Shaka! – la voce di Mur, che si avvicinava insieme a Shun e
a Death Mask, interruppe i suoi furiosi sproloqui – Con chi
ce l’hai? –
Shaka si bloccò di scatto, voltandosi verso i tre, i pugni
chiusi che tremavano. La cosa li stupì non poco, che non lo
avevano mai visto in quello stato.
- Cosa succede, Shaka? – Shun si era accostato a lui,
solerte, per aiutarlo, ma Shaka si era allontanato di scatto:
- E’ successo che la tua Rossella è sotto
allenamento da meno di mezza giornata ed ha già combinato un
guaio come non se ne vedono da secoli! –
- Shaka, spiegati! –
- Ha provocato la rivolta delle sacerdotesse guerriero! Si è
rifiutata di indossare la maschera sacerdotale, e Marin e Shaina
l’hanno imitata, levandosi la loro, e hanno detto che le loro
allieve faranno altrettanto! Ora stanno girando tutte per il Santuario
senza maschera, e vi garantisco che sono in pochi a non guardarle!
–
- Oh, finalmente! – esclamò il Cavaliere del
Cancro, scoppiando a ridere – Era ora che qualcuna si
rendesse conto dell’idiozia della maschera! Ci voleva proprio
una Italiana sveglia come lei per aprire gli occhi di tutte! –
- Forse tu non ti rendi conto – la voce di Shaka fremeva
d’ira – che stanno violando una delle leggi
più antiche e salde del Grande Tempio! –
- Andiamo, Shaka – Death Mask era sempre più
divertito – Qui c’è gente che ha fatto
ben di peggio! E noi lo sappiamo benissimo, dato che gli siamo andati
dietro per 13 anni! Ti garantisco che quello che abbiamo combinato noi,
cercando di far fuori la nostra dea, è molto ma molto
peggiore di alcune donne che si rifiutano di indossare una stupida
maschera! –
- Immagino che tu – disse Shaka rivolgendosi a Shun
– intenda difendere quella ragazzina, dato che stai con
lei… -
- Shaka, io nutro un profondo rispetto per te – gli occhi di
Shun mandavano lampi minacciosi, che nessuno aveva mai visto
– ma smettila di giudicare, non sei né la dea
Atena né il Grande Sacerdote! – Mur lo
guardò sorpreso, mentre Shaka sorrise ironicamente:
- Vedo che la sua cattiva influenza ha già fatto parecchi
danni… -
Shun fece un solo movimento prima di essere afferrato saldamente per le
braccia da Mur:
- Lascia stare, Shun. Hai detto giusto, non sta a lui giudicare, e
finché la dea Atena ed il consiglio dei Cavalieri non
decideranno in merito, le sue sono solo parole –
- Mur… Anche tu stai dalla sua parte? –
- Io non sto dalla parte di nessuno, per il momento preferisco tenere
per me ciò che penso –
- Bene. Credo di non avere altro da dire. Buona giornata – e
detto questo Shaka voltò loro le spalle e se ne
andò.
- Accidenti! – rise nuovamente Death Mask battendo una mano
sulla spalla di Shun – Te la sei scelta tosta! Questa qui se
vuole ci mette in riga tutti! Se ci si mette d’impegno
diventa lei il capo, altro che Lady Saori! Si fa eleggere nuova dea
Atena! Su su, niente muso – consolò Shun, che
stava ad occhi bassi e sembrava preoccupato – Non vedo dove
stia la differenza, Shaina è micidiale con o senza la
maschera, ed anche Marin; francamente, mi stupisce che abbiano
accettato la cosa per così tanto tempo. Quando si
dovrà decidere qualcosa, dato che Shaka metterà
in piedi sicuramente un bel mulino, sarà certamente nel
consiglio dei Cavalieri, e per quanto mi riguarda voterò per
le ragazze. Non sia mai che lasci in difficoltà due mie
compatriote! –
- Death Mask ha ragione – lo sostenne Mur – Mi
rendo conto che è una legge dettata dalla stessa Atena
secoli fa, ma da allora le donne sono cambiate, e noi anche, e non
è certo una maschera a decretarne il valore. Io credo
– disse con un sorriso e ponendosi davanti a Shun e
obbligandolo ad alzare lo sguardo – che dovresti essere fiero
di lei: si è messa contro tutto il Grande Tempio per una
cosa in cui credeva profondamente, ed è qui solo da
pochissimi giorni! –
- Io sono fiero di lei – I suoi occhi avevano ripreso a
lampeggiare. Lo era davvero, e disprezzava che qualcuno potesse credere
il contrario – Da quando è arrivata ha dato prova
di una forza d’animo e di un coraggio che ho visto in poche
persone. Ha sfilato davanti a dodici Gold Saint senza battere ciglio!
Ha chiamato “terrone” Death Mask! E lui
l’ha apprezzata per questo! Quanti sono ancora vivi dopo
averlo provocato? Ed ha sovvertito una legge vecchia di secoli! Pensi
che non sia fiero di lei? Come potrei non esserlo? –
riabbassò gli occhi, nascondendo le lacrime - Ma sono anche
molto preoccupato. Non sono convinto che sia pienamente consapevole di
quello che è successo, e l’ira di Shaka
è pericolosa –
- Ma no! – Death Mask proprio non vedeva il problema
– Shaka è solo molto bigotto e legato alle
apparenze! Ma vedrai, basterà che abbia la garanzia che
tutto questo non disturberà la sua meditazione e gli
passerà presto! –
- Death è un po’ brusco – riprese Mur
– ma non ha torto. Vedrai, andrà tutto bene
–
Ciao a tutti!
Qui mi sono divertita. Visto Rossella che peperino? Quattro minuti di
addrestramento e scatena una rivolta... Questa è difficile
da tenere buona...
La canzone è "Sei dentro me", tratta da Tarzan, della Disney.
Rispondendo a chi me l'ha chiesto, io ho msn, il mio contatto
è rossellaromani@gmail.com . Se volete farvi sentire siete i
benvenuti, ma fatevi riconoscere, perchè sono diffidente per
natura, e tendo a rifiutare i contatti se non so chi sono... :-)
Oh beh, è ora di ringraziamenti:
Snow Fox:
Parlavamo di perdere il controllo... Chiedo scusa, ho detto a Shaka di
essere un po' più flessibile, non lo volevo così
cattivo, ma non mi ha ascoltato... Anch'io ho perso il controllo della
situazione, ormai ciascuno fa quello che vuole... Uhm, di Ikki non so
ancora nulla, devo domandare... (roxrox si volta e caccia un urlo)
"Heeeeeeeeeei, Ikkiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!! Ci sei? Mi servi!!!" :-)
Alla prossima, baci baci!
whitesary:
Benvenuta! Ho notato questa cosuccia, Milo ci prova con tutte, grande
DonGiovanni... ma alla fine non conclude mai! Poverino,
bisognerà rimediare, in qualche modo... Bah, ci penseremo...
Quanto al chi è Rossella, credo che dovrete restare sulla
graticola ancora per un po'... Se rivelo subito il mistero dove sta il
divertimento? :-) Continua a seguirmi, e fammi sapere che ne pensi!
Alla prossima, ciao!
HOPE87: La
verità? Per me i titoli sono un incubo! Anche
perchè quando inzio a scrivere spesso non so dove voglio
andare a parare, e quindi per me è difficilissimo decidere a
priori... Oh beh, speriamo che non sia troppo tirato per i capelli...
Anch'io credo che Shun lì dentro sia il più
umano, gli altri in alcuni pezzi mi sembrano più che altro
fanatici drogati... Non dimentichiamo che a 13 anni, dopo Nettuno, si
ritrovano non si sa bene quanti omicidi sulla coscienza... Io al loro
posto a 13 anni avrei dato fuori di matto... :-) Spero che questa
evoluzione ti piaccia... Fammi sapere, ciao!
Gufo_Tave:
Hai la capacità di mandarmi in crisi. Sì, la
storia è ambientata qualche anno dopo Hades,
perchè dovrebbe essere subito dopo? Cosa ho detto che te lo
faccia pensare? Sei incredibile, io sono avanti con la scrittura di
parecchi capitoli, in modo da poterli continuare a rileggere per essere
sicura di non perdere nulla in coerenza e narrazione, perchè
tutto sia perfetto, poi arrivi tu e mi metti in crisi... Ottimo, dico
davvero, perchè mi dai la possibilità di mettermi
sempre in discussione, di non adagiarmi mai in quello che sto
scrivendo... Grazie! Non mi abbandonare, please... Fammi sapere cosa ne
pensi anche di questo capitolo... Alla prossima, ciao!
Sabri92:
Povero Milo, sempre in bianco... Eh no, non gli si può dare
una donna fissa, o perde tutto il suo fascino... :-) Alla prossima,
ciao!
bellissima90:
Grazie per i complimenti, in effetti su quel capitolo ci ho sudato
parecchio... :-) Certo che ho msn, ho messo il mio contatto subito
prima dei ringraziamenti. Fatti sentire, mi raccomando, ciao!
Nemeryal:
Quanto alla durata della felice situazione, non ho ancora deciso, ma in
genere amo i lieti fini, anche se a volte ho una idea tutta mia di
"lieto fine"... hi hi hi... Ecco qui un altro velocissimo
aggiornamento, spero che ti soddisfi! Fammi sapere, ciao!
anzy: Saori
in viaggio per l'eternità... Uhm... idea allettante...
Però mi serve in alcuni punti... E poi mi diverto a farla
passare per la multimilionaria viziata... Potrei farla tornare solo in
quei momenti... uhm... ci penserò... :-) Intanto, che ne
dici di questa rivolta? Alla prossima, ciao!
NinfaDellaTerra:
Benvenuta! Grazie per i tuoi complimenti, fanno sempre piacere!
Sarò felice se continuerai a seguirmi, e felicissima se
riuscirai anche a lasciarmi una recensioncina ogni tanto, per farmi
sapere cosa ne pensi... Grazie ancora, ciao!
Grazie anche a quelli che leggono in silenzio!
A presto, ciao a tutti!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Capitolo
9
Rossella rientrò alla tredicesima solo nel tardo pomeriggio,
e trovò Shun, solo, ad attenderla sotto il porticato. Le
andò incontro di corsa e le cinse la vita, coinvolgendola in
un bacio dolcissimo.
- La mia piccola eroina – rise leggermente quando si
fermarono per riprendere fiato, ma continuando ad abbracciarla
– Una giornata di allenamento e hai già scatenato
una rivoluzione! Decisamente, non sei destinata a passare inosservata!
–
Rossella iniziò a tremare e si strinse di più nel
suo abbraccio:
- Ho messo le altre ragazze nei guai. Io… Io non volevo
creare tutti questi problemi, ma quella maschera proprio non riuscivo
ad accettarla, ma non chiedevo che anche Marin e Shaina facessero come
me, certo, un po’ le ho provocate, ma non pensavo che mi
avrebbero seguito, e che avrebbero coinvolto tutte le altre…
Ma – rialzò gli occhi, e luccicavano intensamente
– dovevi vedere come erano felici! Siamo andate in giro
dappertutto, ed erano tutte senza maschera, ed erano felicissime! Non
le ho mai conosciute prima, ma era come se si fossero liberate di
pesantissime catene! Era come se avessero appena finito di scontare una
condanna… Io… io non so cosa
succederà, ma tutto questo è accaduto per colpa
mia, ed intendo assumermene tutta la responsabilità,
pagherò ciò che mi spetta, accetterò
di buon grado qualunque punizione, ma ti prego, se puoi al consiglio
dei Gold Saints fai in modo che loro restino libere da
quell’arnese… Non voglio che siano loro a pagare
per un mio errore… Ora che conoscono la libertà
non potete rimetterle in catene… La colpa è tutta
mia, loro non c’entrano nulla, ma non obbligatele a rimettere
quegli affari… - singhiozzò e nascose il volto
nel petto di Shun. Lui la strinse e chinò il volto, fino a
sfiorarle l’orecchio con le labbra.
– Non temere – le sussurrò
– Io ti difenderò fino all’ultimo, e
difenderò quella libertà che hai donato alle
altre. Te lo prometto – sorrise e la sollevò tra
le braccia, senza alcuno sforzo – Ora però ti
porto in camera. Così potrai riposarti un po’
prima di cena –
- Cena… uhm… vista la colazione promette
poco… Chi ha cucinato? –
- Micene –
- Appunto… -
- Oh, suvvia… -
- Tu mangerai quello che mangio io? –
- Assolutamente no! Per noi cucina Aldebaran! –
- Come volevasi dimostrare… -
Erano arrivati alla camera della ragazza:
- Fammi scendere, ho bisogno di una doccia e di stendermi un
po’ –
Lo baciò con passione ed entrò.
Shun rimase un momento a fissare la porta chiusa, poi si
avviò per dirigersi all’esterno della casa.
- Shun! – la voce di Camus lo raggiunse dall’altro
estremo del corridoio – Milady ha appena convocato il
consiglio dei Cavalieri d’Oro, e tu e tuo fratello siete
stati invitati a partecipare –
- Milady ha… Ehi, un momento! Milady è in
viaggio, e non tornerà prima di domani! –
- Credo che Shaka l’abbia richiamata… -
- Questa storia della rivolta delle donne lo ha proprio mandato in
bestia –
- Già… Andiamo… -
- Shun! – la voce arrabbiatissima di Tatsumi lo
colpì come una pugnalata e lo fece sobbalzare. Fece un cenno
al Cavaliere di Acquarius, che continuò verso la sala del
consiglio, e si voltò, molto lentamente:
- Tatsumi… -
- A quanto pare qui sei l’unico che possa dirmi cosa sta
succedendo, dato che nessuno sembra considerarmi!
Cos’è questa storia? Ti sei fidanzato con
Rossella? Avete deciso di farla allenare come una allieva del Grande
Tempio? Ha scatenato una rivolta? E tu, che a quanto pare le vuoi bene,
HAI PERMESSO TUTTO QUESTO? –
- Tatsumi, ti prego, calmati… Sì, è
tutto vero: io e Rossella stiamo insieme, e lei stamattina ha iniziato
l’addestramento, come era stato deciso all’ultimo
consiglio dei Cavalieri d’Oro nel quale, te lo ricordo, io
non ho voce in capitolo, decisione con cui, per la cronaca, non sono
d’accordo. Stamattina si è rifiutata di indossare
la maschera sacerdotale e deve aver scatenato un bel putiferio, dato
che Shaina e Marin, e poi tutte le altre donne del Santuario,
l’hanno seguita ed imitata, togliendola. Questo ha provocato
le ire di Shaka, immagino che sia stato lui a richiamarvi con un giorno
di anticipo –
- E… adesso? Cosa succederà? –
- Credo che dipenda tutto da come si svolgerà il consiglio
che Lady Saori ha appena convocato –
Tatsumi abbassò lo sguardo, incerto:
- Shun… So di non avere l’autorità
né la confidenza per chiedertelo… Ma…
per favore… Aiutala come puoi… -
Il Cavaliere di Andromeda sorrise, intenerito da quella evidente
manifestazione di affetto, tanto strana in un uomo come lui:
- Certo Tatsumi… Farò tutto quello che
posso… -
Fece un cenno di saluto e con una corsetta leggera raggiunse Camus, che
pur continuando a camminare aveva rallentato considerevolmente
l’andatura. Entrarono insieme nella sala del consiglio, e si
accorsero di essere gli ultimi.
- Allora Cavalieri – esordì immediatamente Lady
Saori non appena i due si furono seduti – Shaka mi ha
contattato e detto cosa sta succedendo, ed io sono tornata in fretta e
furia. Allora, come possiamo sedare questa rivolta? –
- Milady – chiese titubante Ioria – siamo sicuri
che questa sia una rivolta da sedare? –
Lady Saori lo fulminò con lo sguardo:
- Non credo che il tuo sia un punto di vista obiettivo –
- Forse il suo no, Milady – disse Milo – ma il
nostro sì. Ed io personalmente non vedo il problema
–
- Già – commentò Shaka sarcastico
– Altre donne con cui provarci… -
- Per quanto la cosa sembri disturbarti – rispose Milo,
piccato – Ci sono momenti in cui ragiono anche con la testa,
non solo con il pisello! –
- Non si direbbe… -
- Sembra quasi un complimento, detto da uno che il pisello non sa
nemmeno dove si trovi…! –
- Ora basta! – si intromise Lady Saori – Qui non
stiamo parlando delle capacità sessuali di Milo o di Shaka,
ma di una persona che è arrivata da pochissimi giorni e
già pensa di poter fare come se fosse a casa sua, e trascina
altre nelle sue folli idee! –
“ E’ già diventata solo ‘una
persona’…” pensò Shun,
sconsolato.
- Ma Milady – obiettò Camus – Se le
sacerdotesse guerriero chiedono di non portare più la
maschera, dato che era nata esclusivamente per il loro vantaggio, che
problemi ci sono a… -
- Qui nessuno ha chiesto! Sono state circuite, si sono prese
libertà e diritti che non avevano ed adesso pretendono anche
di avere ragione! –
- Ma è esattamente questo il fatto! –
esclamò Ioria – Perché non possono
avere la libertà ed il diritto di mostrare, se vogliono, il
loro volto? Non è certo quella maschera che le
può aiutare, in nessun caso! –
- E non sono state circuite – continuò Kanon.
- Oh certo! – Shaka non mollava la presa – Il fatto
che quella lì fosse presente ed avesse appena finito di
inveire contro quella maschera, contro Ioria, contro di te e contro di
me ed avesse appena detto loro quanto fosse ingiusta questa legge e
quanto fossero ipocrite ed incoerenti ad accettarla è stato
solo un caso! Loro stamattina si sarebbero rivoltate ugualmente!
–
“ ‘Quella lì’ ha un
nome…” Shun si stava innervosendo non poco, e solo
la salda presenza di Mur al suo fianco gli impediva di prendere a pugni
Shaka. Anche Milo aveva cercato di saltare al collo del Cavaliere della
Vergine, ma Camus lo aveva prontamente fermato afferrandolo per un
polso.
- Non ho detto che Rossella sia estranea alla cosa –
spiegò Kanon, a cui il ragionamento sembrava tanto chiaro da
non capire come mai fosse necessaria quella precisazione – Ho
solo detto che Shaina e Marin sono abbastanza forti ed intelligenti da
non essere circuite da nessuno. E’ ovvio che sono anche
abbastanza intelligenti da capire quando sono nel torto quando vengono
loro mostrate delle ragioni più valide. Solo gli idioti non
cambiano mai idea -
- Che le ragioni siano valide o meno, non avevano nessun diritto di
prendersi certe libertà, né di disubbidire in
modo così palese ad una legge così chiara!
–
- Il fatto – riprese Ioria – che la legge fosse
chiara non vuol dire che fosse giusta! –
- E’ stata dettata dalla dea della Giustizia, questo dovrebbe
far pensare… -
- Ma è stata fatta centinaia di anni fa, e la condizione
femminile era molto diversa! –
- Anche Nettuno aveva delle combattenti donne, combattevano con
l’armatura e non portavano la maschera… - disse
Kanon, più a se stesso che agli altri.
- Nettuno – ricordò Shaka – E’
stato sconfitto da cinque ragazzini… - Micene
fermò Ikki ponendogli una mano sulla spalla, e Camus
afferrò nuovamente il polso di Milo.
- Anche il Grande Tempio! – Saga corse in aiuto del gemello -
E i ragazzini in questione erano decisamente più inesperti!
E Nettuno non era risvegliato completamente! –
- Inoltre – riprese Kanon – Qualcuno avrebbe il
coraggio di dire che Nettuno è stato sconfitto
perché le sue Sirene combattevano senza maschera? -
- E’ una legge vecchia di secoli – Lady Saori si
stava arrabbiando: mai e poi mai avrebbe pensato di trovare tanta
opposizione tra i suoi Saints - e non posso permettere che una
ragazzina arrivi e faccia a modo suo! -
- Io qui di ragazzina ne vedo una sola, ed anche parecchio
viziata… - borbottò Ikki, a voce abbastanza alta
perché fosse impossibile ignorarlo.
- Ikki! Finora ho sempre finto di non sentire i tuoi commenti, ma
questo è decisamente troppo! –
- Ma no, Milady! Quello che Ikki voleva dire… -
- Quello che volevo dire, Micene, era esattamente questo. In questo
momento ho l’impressione di non avere a che fare con la dea
Atena, ma con la multimilionaria Saori Kido, che vede in quello che
è successo solo un attentato alla propria indiscussa
autorità, e non quello che è, cioè un
atto disperato di donne esasperate da una usanza ingiusta –
- Ikki! – Lady Saori era paonazza dalla rabbia.
- Milady – si intromise Mur, pacato – Ikki forse ha
esagerato, ma penso che l’iniquità di questa legge
sia sotto gli occhi di tutti… -
- E’ strano come solo adesso vi accorgiate di quanto fosse
ingiusta questa cosa… -
- L’uomo, Milady – si difese Aldebaran, contrito
– ha la bruttissima abitudine di non interessarsi di nulla
che non lo riguardi direttamente. Fino a che la cosa non è
esplosa, con molta probabilità nessuno di noi si era mai
posto la questione –
- Giusta o ingiusta – rincarò Shaka –
era una legge, ed è stata completamente ignorata ed
infranta, e chi lo ha fatto deve essere punito! –
- E vorreste decidere la punizione – Shun non riusciva
più a trattenersi – senza prima avere sentito le
dirette interessate? Qui si sta celebrando un vero processo, ma
qualcuno ha ascoltato le imputate cosa hanno da dire? –
- Ho l’impressione – Aphrodite parlò per
la prima volta, ma la sua voce grondava cattiveria – che
abbiano già detto e fatto abbastanza, e che le loro ragioni
siano piuttosto chiare! –
- Eccone un altro che vede le donne come nemiche…
Chissà perché… - il Cavaliere della
Fenice sembrava piuttosto malizioso.
- Ikki, non esagerare! –
- Andiamo Micene, ho ragione o no? –
- Ciò non toglie – stava dicendo Shun –
che comunque dovrebbero essere qui e difendersi! –
- Non ce n’è bisogno! –
liquidò la faccenda Lady Saori – E’
indiscutibile che abbiano trasgredito, indipendentemente dalle loro
ragioni –
- Allora parlerò io per Rossella - Shun lo avrebbe evitato
ad ogni costo, ma sapeva che lei non gliel’avrebbe mai
perdonato se non l’avesse fatto - Sapeva che non le sarebbe
stato permesso spiegarsi, e mi ha chiesto dirvi che si rende conto che
la colpa di tutto questo è sua, e che è pronta ad
accettare qualunque punizione il consiglio decida di
infliggerle… -
- Allora sa perfettamente di avere sbagliato… - sorrise
crudelmente Aphrodite. Milo venne fermato un’altra volta.
- Tuttavia – continuò Shun come se non avesse
parlato – chiede che alle altre donne non venga tolta la
libertà che si sono conquistate levandosi la maschera. Non
trova giusto che paghino loro per un errore suo, e non vuole che ora
che hanno conosciuto la libertà vengano rimesse in catene
–
- Non credo – rispose altezzosamente Lady Saori - che sia
nella possibilità di dettare condizioni –
- Ma Milady… - cominciò Milo.
- No! Shaka, tu cosa proponi? –
- Per come la vedo io – disse Shaka – Quello che
hanno fatto è alto tradimento, e vanno punite di conseguenza
–
- Ma stiamo scherzando! – esplosero contemporaneamente
Aldebaran e Milo (Camus ormai non lo lasciava più), mentre
Micene commentava, esterrefatto:
- La punizione per l’alto tradimento è
l’incarcerazione e poi la messa a morte… -
- … tramite tortura… - concluse Saga, guardando
inorridito il Cavaliere della Vergine.
- Dovrete passare sul mio cadavere! – urlò Shun,
agghiacciato, mentre Mur lo tratteneva.
- E sul mio! – gli venne in aiuto Ioria.
- Nessun problema, se è questo che volete… - il
volto di Shaka era impassibile.
- Shaka, sei forse impazzito? – Camus non riconosceva il
compagno e rimpiangeva di aver trattenuto Milo per tutto quel tempo
– Ti rendi conto di quello che stai dicendo? –
- E tu ti rendi conto di quello che è successo? Se
permettiamo a quella ragazzina di farla franca nessuno
rispetterà più alcuna legge, e regnerà
l’anarchia! –
- Ma tra farla franca e la morte per alto tradimento
c’è un abisso! –
- Punirne uno per educarne cento… - commentò
serafico Aphrodite.
- Ma qui siamo alla follia! – Death Mask era finalmente
intervenuto e guardava i compagni, stupito – Ma voi gli
permettete ancora di parlare? –
- Qui ognuno può parlare finchè vuole –
- Allora parliamo di un gruppo di Cavalieri d’Oro che ha
acclamato Grande Sacerdote un uomo che ha cercato di far fuori la dea
Atena bambina e che ha ucciso e dichiarato traditore l’unico
che l’aveva salvata! E parliamo di quando tredici anni dopo
hanno cercato nuovamente di eliminarla, e con lei quei cinque sfigati
che erano gli unici ad averla riconosciuta… -
- Qui non si sta parlando di questo… -
- Eh già! Non sia mai che qualcuno ti faccia notare il tuo
terribile sbaglio! Qui dentro a parte Mur, Micene e Dohko siamo tutti
colpevoli, e di un reato molto più grave di una
dichiarazione di indipendenza! Stai attento, Shaka, perché
se continuerai con questa idea io pretenderò ed
otterrò che tutti noi veniamo puniti nello stesso modo, per
un tradimento molto più alto! –
- Nessuno di noi allora aveva motivo di credere… -
- Sei un bugiardo, e menti sapendo di mentire! Non crederai davvero che
la dea Atena avrebbe ordinato quello che ci diceva Arles! Che la dea
della Giustizia avrebbe mai chiesto tutta quella violenza, quella
cattiveria! Lo credevamo perché ci faceva comodo,
perché amavamo quello che facevamo, o perché
credere in Lady Saori avrebbe scombussolato tutto ciò in cui
credevamo, avrebbe scosso il nostro nido in cui ci eravamo mollemente
adagiati, ci avrebbe costretto a pensare e ad ammettere il nostro
errore, ammettere di essere stati una manica di teste di cazzo che sono
corse dietro a un maniaco assassino! Non avrai mai davvero creduto che
Atena ci avrebbe veramente chiesto di uccidere una ragazzina e cinque
Cavalieri di Bronzo che ci fanno un baffo! – né
Ikki né Shun reagirono a quell’insulto - Non avrai
mica pensato in quei momenti che quelli fossero in grado di
sconfiggerci perché ci erano superiori! Andiamo! Ci hanno
sconfitto e hanno fatto fuori alcuni di noi perché la dea
stessa combatteva dalla loro parte! E’ stato facile, dopo,
saltare sul carro del vincitore, vero? Una azione degna di quei beceri
cretini che eravamo diventati! E parliamo del dopo, perché
fermarci a quell’episodio? Ricordiamo che alla terza casa
alloggia uno che accecato dalla megalomania ha cercato di annegare
l’umanità intera, e pensava di prendere per il
culo ben due divinità! – Kanon non si scompose
nemmeno - Parliamo di quando Asgard e Nettuno hanno cercato di
distruggere l’umanità: dov’erano i prodi
Cavalieri d’Oro sopravvissuti? Qui, a leccarsi le ferite e
aspettare che i cinque Cavalierini di Bronzo facessero il lavoro
sporco, mentre la dea rischiava la pelle! Tanto noi siamo i nobili
Cavalieri d’Oro, che le patate bollenti se le prendano gli
altri! -
- Death Mask, non ti permetto di… -
- Non sei ancora tu il capo qui! E non puoi permettere o vietare niente
a nessuno! –
- Ma io sì! – esclamò Lady Saori
– E ti ordino di smettere di rivangare il passato e
rinfacciare a tutti i propri errori! Sono stati tutti perdonati,
è inutile continuare a parlarne –
- Ma allora – si intromise Milo – perché
questi no? Ha ragione Death Mask, in confronto ai nostri sono solo
sciocchezze! –
- Milo – disse Aphrodite – qui non sei tu a
decidere cosa è grave e cosa no… -
- Io no, ma il consiglio dei Cavalieri d’Oro sì!
Atena è la dea della giustizia! Votiamo, e
deciderà la maggioranza! Io voto per perdonarle e lasciarle
senza maschera, come vogliono loro! –
- Anch’io – si associò Ioria.
- Anch’io – concordarono contemporaneamente Camus e
Aldebaran.
- Anch’io – assentirono Death Mask e Kanon.
- Anch’io – fu d’accordo Micene.
“Siamo a sette…” contava febbrilmente
Shun
- Per quanto mi riguarda – disse Mur – esattamente
come noi, hanno il diritto di essere libere da quella costrizione, se
è così che la percepiscono –
“ Otto… Abbiamo la maggioranza… ma
serve che sia schiacciante per convincere Milady…”
- In un altro contesto – dichiarò Shura
– avrei dato ragione a Shaka. Ma ho l’impressione
che Rossella sappia esattamente quello che fa, e sento che ci si
può fidare di lei. Anche per me possono continuare
così –
“Non è possibile… anche
Shura… Nove…”
- Io sono d’accordo con gli altri –
concordò Saga – ho commesso troppi errori nella
mia vita per non essere in grado di perdonare quelli degli
altri… -
“Dieci… forse ce la facciamo…”
- Io no – il primo a votare contro fu Aphrodite –
Trovo che la dea Atena non possa sentirsi obbligata a perdonare dei
torti solo perché ne ha già perdonati altri. Di
questo passo cadremo nell’anarchia. Io voto per la soluzione
di Shaka –
“Maledetto Aphrodite… Che fastidio ti
può dare tutto questo?”
Si voltarono tutti verso Dohko: lui era l’unico che ancora
non aveva detto nulla:
- Per come la vedo io – disse il Grande Sacerdote, sospirando
– le ragazze hanno sicuramente infranto la legge, e devono
essere punite… - “Dohko… Tu
no…” – Ma è anche vero che il
loro è fondamentalmente un peccato veniale, anche
perché non hanno fatto del male a nessuno, hanno solo
rincorso una libertà che non era mai stata loro concessa. Si
potrebbe giungere ad un compromesso: Rossella, come ha chiesto lei
stessa, verrà punita per tutte, ma, anche in considerazione
che ha compiuto un gesto di grande nobiltà ponendosi a
difesa di tutte le altre anche nella punizione, io proporrei qualcosa
di più leggero, certamente non la punizione
dell’alto tradimento… -
- Cavalieri – la voce di Lady Saori era infinitamente dolce,
molto diversa da quella isterica da ragazzina viziata che la aveva
caratterizzata per tutta la riunione. Si resero tutti immediatamente
conto che finalmente era intervenuta la dea Atena – Dobbiamo
solo ringraziare l’intervento di Rossella, che ha portato
alla nostra attenzione questo spinoso problema, di cui tutti si erano
dimenticati. Le sacerdotesse guerriero devono avere il diritto di
scegliere la vita che vogliono, ed essere donna non è
sicuramente una colpa da espiare. Ma Rossella deve ricordare che
qualunque azione, qui ha delle conseguenze. La soluzione del Cavaliere
di Libra è certamente la migliore e, come lei ha chiesto,
non comporterà problemi alle altre donne. Ioria, Micene,
sarete voi gli esecutori –
Ciao a tutti!
Meglio mettere le cose in chiaro prima che qualcuno se la prenda con
me: non è colpa mia! Hanno fatto tutto da soli! Io mi ci
sono messa d'impegno prima del consiglio, li ho presi in parte uno per
uno raccomandandomi al loro buon senso, ma questi Cavalieri sono
più testardi di una mandria di muli...
Shaka manco mi ha ascoltato. Si è girato dall'altra aprte e
mi ha detto "Non sono affari tuoi"... Simpatico...
Milady poi... non avevo nemmeno iniziato a parlare che mi ha riempita
di insulti, come se la rivolta l'avessi decisa io... :-)
L'unico che mi ha dato ascolto è stato Camus, che si
è messo accanto a Milo e lo ha tenuto buono, ma credo che lo
avrebbe fatto comunque...
Volevo aspettare fino a domani per aggiornare, ma è in
arrivo un malanno con i fiocchi, sono in fase di cova, e ho preferito
farlo oggi prima di diventare una sorta di zombie vagante, cosa che,
sono sicura, accadrà entro poche ore...
Dicevamo, passiamo ai ringraziamenti:
Nemeryal:
Sto organizzando le elezioni per la nuova Atena, visto come
è andata la riunione credo che avremmo una maggioranza
schiacciante... :-) Alla prossima, ciao!
HOPE87:
Francamente mi sono sempre domandata perchè le sacerdotesse
guerriero, e soprattutto Shaina, così suscettibile sulla sua
condizione femminile, avessero sempre accettato la maschera... Non mi
è mai parsa una cosa giusta, e così ho posto
rimedio come potevo... Che ne dici?
NinfaDellaTerra:
La regola della maschera mi ha sempre fatto veinre l'orticaria! Non
vedevo l'ora di eliminarla... :-) E una bella rivolta popolare era
davvero quello che ci voleva... :-) Cosa ne dici della riunione? Fammi
sapere, alla prossima, ciao!
Snow Fox:
Non è colpa mia! Shaka ha fatto tutto da solo! Io ho cercato
di farlo ragionare, ma non mi ha dato ascolto! Scusa scusa scusa...
Comunque, mi piacerebbe tantissimo eliminare la Kido, ma mi serve in
alcuni punti... Però le voglio così bene che la
utilizzerò il meno possibile... :-) Fammi sapere se ti viene
un'idea per tranquillizzare Shaka, ormai è incontrollabile!
:-) Alla prossima, ciao ciao!
bellissima90:
Il Grande Tempio è decisamente in pericolo, c'è
in giro una pazza scatenata che fomenta le rivoluzioni... E la cosa
più bella è che le massime autorità le
danno ascolto e si rivoltano con lei!!! :-) Cercano di tenersela buona,
ma non è tanto facile... :-)
Sabri92: Se
Rossella facesse la brava allieva diligente non sarebbe interessante,
giusto? Bisogna movimentare un po' la situazione, altrimenti ci si
annoia... :-) Alla prossima, ciao!
Gufo_Tave:
Come hai visto la Kido non è stata contenta, ma la dea Atena
ha fatto sentire la sua voce. Non credo che sarà mai
d'accordo con le silver, in fondo vede minacciata la sua posizione di
supremazia come unica donna completamente visibile... uhm... vedremo...
Dimmi, cosa ne pensi di questa riunione?
anzy: Shaka
non si è comportato molto bene... lo so... Chissà
se riuscirò a fargli cambiare idea... Mah, vedremo... Non
c'è bisogno di tener testa alla Kido, ci pensano i Cavalieri
a proteggerla... Però potrei farle incontrare... uhm...
prevedo scene isteriche con tirate di capelli... uhm... potrei
pensarci... :-) Alla prossima, ciao!
Grazie anche, come al solito, a tutti coloro che leggono in silenzio!
Ciao a tutti!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Capitolo
10
Rossella esitò un attimo solo prima di aprire la porta, alla
quale Shun aveva bussato. Ormai era scesa la notte, e lei praticamente
non metteva nulla in bocca da quella frugale colazione, ma non aveva
fame, passeggiava solo su e giù nella camera. Suo zio
Tatsumi era andato a salutarla e le aveva tenuto compagnia per un
po’, facendosi raccontare tutto e rassicurandola su
ciò che sarebbe successo, ma nemmeno lui era troppo
convinto: sapeva che molti Cavalieri d’Oro
l’avrebbero difesa, ma conosceva anche molto bene il
carattere viziato ed egocentrico di Lady Saori, che mai e poi mai
avrebbe accettato di essere scavalcata così. Poi aveva
dovuto salutarla, richiamato dalle mille incombenze della tredicesima
casa, e lei era rimasta sola con i suoi pensieri, temendo la punizione
ma non rimpiangendo nulla di ciò che aveva fatto o detto
quel giorno. Il discreto bussare di Shun l’aveva fatta
sobbalzare, nel suo nervosismo.
- Allora? – chiese, scrutando ansiosamente il volto del
compagno.
- Le ragazze sono state perdonate, e potranno restare senza maschera,
se è questo che desiderano –
- Evviva! – Rossella gli si gettò al collo con un
grido di gioia, ma lui la spostò da sé
guardandola dritta negli occhi:
- Non è finita –
- Verrò punita, vero? –
- Sì –
- Beh, non fa niente, l’importante è che le altre
non abbiano problemi e che non debbano rimettere quell’arnese
infernale –
Al Cavaliere di Andromeda vennero le lacrime agli occhi nel sentire
queste parole. Quella ragazza era veramente eccezionale!
- Tu sai che qui al Grande Tempio le punizioni possono essere
terribili? –
Ma lei sostenne il suo sguardo con coraggio:
- Non importa, purché le altre non ci vadano di mezzo
–
Lui la strinse forte, nascondendo il viso nella sua spalla e ricordando
quello che aveva detto la dea Atena: “Da domani, per due
settimane, Rossella verrà sottoposta non
all’allenamento che era stato deciso per lei, ma a quello
pesantissimo riservato solo a coloro che sono destinati a diventare
Cavalieri d’Oro; non la ucciderà, per due sole
settimane, ma la farà faticare parecchio, e soffrire un
po’, ma alla fine ne trarrà comunque un
guadagno”
- Allora? – la voce tremante di Rossella lo
strappò dai suoi pensieri e lo fece sorridere leggermente:
allora aveva paura anche lei! Non era completamente incosciente! La
guardò:
- Da domani verrai allenata da Ioria e Micene, ma non nel modo che era
stato previsto per te. Per due settimane subirai
l’allenamento per diventare Cavaliere d’Oro
–
Rossella era incredula:
- Tutto qui? Io pensavo torture inimmaginabili, carcere a vita,
decapitazione… –
- Aspetta a dirlo! Assaggerai un po’ di
quell’inferno di cui ti ho parlato; forse rimpiangerai il
carcere a vita e le torture… -
- Beh, qualunque cosa sia, durerà solo due settimane, no?
Sono solo quattordici giorni, sopravvivrò e ne
uscirò più forte! Forse un po’
smontata, ma più forte! –
Shun sorrise: decisamente, nulla poteva scalfirla! Temeva che non si
rendesse pienamente conto di quello a cui andava incontro, ma per
quella sera preferì non infierire oltre, avrebbe avuto tempo
di capire cosa volesse dire un addestramento da Cavaliere
d’Oro. Chinò il volto e la baciò
dolcemente, lasciando poi la sua bocca per stuzzicarle il collo con le
labbra, mentre le mani vagavano sulla sua schiena; la sentì
ansimare leggermente mentre si aggrappava alle sue spalle e nascondeva
il viso nel suo petto. Dovette staccarsi, a malincuore:
- Beh, ora andiamo a cena. E’ parecchio tardi, ma immagino
che tu non abbia nemmeno pranzato, vero? –
- In effetti, la tensione mi aveva tolto la fame, ma ora che sono
più tranquilla ricomincio a sentire i crampi!
Chissà cosa mi toccherà trangugiare! Micene come
nutrizionista è un gran bastardo! –
Shun rise di gusto:
- Andiamo, Ikki ci sta aspettando! –
Uscirono e si diressero verso la sala da pranzo, quando incontrarono
Aldebaran:
- Oh, eccovi qui! Stavo venendo a vedere se avevate intenzione di
venire a mangiare! E’ tutto pronto! –
- Tutto… pronto? – chiese stupita Rossella.
- Sì… beh, vedi, Lady Saori è
inviperita per l’intervento della dea Atena che le ha tolto
di mano la decisione, ed ha preferito uscire per cenare ad Atene. Credo
che non vorrà vederti per lungo tempo! Allora, venite?
Volevamo organizzare una festa, ma visto quello che ti aspetta abbiamo
preferito lasciarti riposare, e festeggeremo quando sarà
tutto finito –
- Al? – Micene si avvicinò, accompagnato da Ioria
– Andiamo, o Rossella non riposerà mai! Domani
avrà bisogno di essere fresca come una rosa, o non
arriverà viva all’ora di pranzo! Ciao Rossella!
–
- Devo ringraziarvi. Io già temevo punizioni
terribili… -
- Aspetta a ringraziarci! – rise Ioria – Da domani
saremo i tuoi peggiori nemici! Finirai per odiarci a morte! –
- Per stasera – aggiunse Micene – la cena
è un po’ più abbondante del dovuto, ma
hai bisogno di rimetterti in forze! –
- Shaka ed Aphrodite se ne sono andati subito dopo la riunione
– disse Ioria a Shun – quindi abbiamo deciso che il
compito di sorvegliare il cosmo di Rossella lo svolgerà Mur,
saprà certamente farlo al meglio. Tu procura solo di tenere
Lady Saori lontano da lei, agli altri due penseremo noi. A domani
–
Salutarono e se ne andarono.
Rossella guardò Shun; non sorrideva più tanto:
- C’è qualcosa che ancora non mi hai detto? Cosa
è successo in quella stanza? –
- Lady Saori non ha gradito quello che hai fatto, si è, come
dire?, sentita levare la sedia da sotto, temeva che non venisse
più riconosciuta la sua autorità e voleva a tutti
i costi punirti in modo esemplare, dando corda a Shaka, che ha chiesto
per te la pena peggiore, quella prevista per alto
tradimento… -
- E… qual è questa pena? –
- Meglio che tu non lo sappia. Comunque, a parte Aphrodite, che era
d’accordo con loro, tutti gli altri Cavalieri vi hanno difeso
con le unghie e con i denti, Death Mask ha fatto una filippica
incredibile per uno con il suo carattere, e Milo in alcuni momenti ha
cercato di saltare al collo di Shaka, e probabilmente ci sarebbe
riuscito se Camus non lo avesse regolarmente fermato…
Comunque, hanno votato per decidere cosa fare, e quando è
stato il turno di Lady Saori, che ha ovviamente l’ultima
parola, è subentrata la dea Atena. Lei vi ha perdonate, e ha
dato la possibilità a tutte le sacerdotesse guerriero di
vivere come meglio credono e ti ha ringraziato perché grazie
a te si è evidenziato questo problema. Ti ha dato questa
punizione perché tu ti possa ricordare che ogni azione qui
ha delle conseguenze, ma ha fatto in modo che, pur soffrendo un
po’, questa cosa possa risultare costruttiva per te, che
già sei sotto addestramento –
- Perché non mi vuoi dire che punizione ha chiesto per me
Shaka? –
- L’alto tradimento è ciò che di peggio
si possa commettere, soprattutto in un posto come questo… Le
condanne sono esemplari… -
- E cioè… -
- Vieni rinchiuso in una prigione, e torturato pubblicamente fino alla
morte. E ti garantisco che si può sopravvivere per
settimane… Ma non ti preoccupare – Rossella era
diventata improvvisamente pallida – è una condanna
che non viene eseguita da tantissimo tempo… Probabilmente
Arles ne ha fatta qualcuna, ma a parte lui sono decenni, se non secoli,
che nessuno viene più punito in questo modo… -
- Io non capisco… Cosa le ho fatto? Sono qui da
così poco, ci saremo viste sì e no un quarto
d’ora in tutto… Perché mi odia
così tanto? D’accordo, non è che io la
adori, anzi, ma di certo non le auguro quello che ha cercato di
farmi… -
- Io credo che ti tema –
- Me? E’ l’incarnazione di Atena, la donna
più potente di questo posto, è multimilionaria e
potentissima anche nel modo comune, e ha paura di me? E’
impazzita? Stai vaneggiando… -
- Ha paura perché non sa chi sei, se rappresenti una
minaccia o un alleato. E probabilmente ha paura anche di te come donna,
perché l’hai sfidata apertamente, ed ora
l’hai addirittura avuta vinta contro di lei…
Sarà anche una reincarnazione, ma resta pur sempre una
donna, una multimilionaria abituata ad avere tutto e tutti ai propri
piedi… Tu sei la prima a dimostrarle che non è
così… -
- Ma… Mi hai detto che anche tuo fratello spesso la tratta
male… -
- Ikki non ha peli sulla lingua, e appena può la provoca,
verissimo, ma esattamente come tutti noi Cavalieri appena chiama
corriamo da lei per proteggere la nostra dea… Tu invece
l’hai ignorata, quando l’altro giorno sei scesa in
campo non hai difeso lei, ma noi, e non l’ha digerito
–
- Non so esattamente quello che ho fatto, ma credo di aver notato che
quelli in pericolo eravate voi, non lei… -
- E non l’ha mandata giù… Ma non
c’è problema, capirà, anche se forse
non sarete mai grandi amiche… Coraggio, andiamo, credo che
Ikki si sia già mangiato anche la mia parte, e poi tu devi
dormire! –
Il sole non aveva nemmeno fatto capolino all’orizzonte quando
la porta di Rossella fu spalancata con fracasso, svegliandola
improvvisamente:
- Allora? – tuonò Ioria – Ancora nel
letto? In piedi, ti voglio all’ingresso tra non
più di cinque minuti, o vengo io a prenderti! E domani vedi
di farti trovare pronta! – ed uscì sbattendo la
porta. Rossella, non ancora del tutto sveglia, diede
un’occhiata all’orologio: le cinque e un quarto del
mattino! Era uno scherzo, vero?
- Non sento che ti alzi! – la voce del Cavaliere del Leone la
raggiunse trapanandole le orecchie, anche se si trovava
all’esterno della stanza – Dico sul serio quando
parlo di cinque minuti! Veloce, se non vuoi allenarti tutta la giornata
in mutande davanti al Grande Tempio, chissà che non sia un
nuovo atto di libertà, dopo la maschera! Agile, i minuti
sono diventati quattro! –
Non stava scherzando! Rossella si fiondò in bagno e si
lavò velocissimamente, indossando il ridicolo costume da
sacerdotessa guerriero. Uscì dalla stanza appena in tempo,
mentre Ioria si preparava a dare un calcio alla porta.
- Alleluja! Ma domani ti voglio pronta e all’arena a
quest’ora! – le lanciò un cucchiaino e
le porse uno yoghurt con quella che sembrava la stessa
quantità di muesli del mattino prima – Mangia
intanto che andiamo, siamo già in ritardo –
“In ritardo? Alle cinque del mattino? Temo che queste
settimane saranno peggio di quel che credevo…”
Si ficcò in bocca la colazione il più velocemente
possibile intanto che correva per stare dietro a Ioria, che sembrava
aver inserito il turbo. Arrivarono ad una delle arene dove li aspettava
Micene, con le braccia incrociate e battendo nervosamente il piede a
terra; in mano teneva una lunga frusta:
- Era ora! – esclamò quando li vide arrivare
– Vi eravate persi per strada? –
- Ho dovuto tirarla giù dal letto, dormiva ancora –
- Imparerà presto. Per il momento – si rivolse
alla ragazza – inizia a correre intorno all’arena,
e modula la velocità secondo quanto ti diciamo noi
–
- Per quanto devo correre? –
- Tu comincia, te lo diciamo noi quando smettere; inizia con una corsa
leggera, giusto per scaldarti –
Rossella iniziò a correre.
- Ho detto corsa leggera, non passeggiata nei boschi con una tartaruga!
Su, un po’ di ritmo! Hop! Hop! Hop! – sottolineava
ogni parola con uno schiocco di frusta.
“E questa la chiama corsa leggera? Io schianto fra venti
passi!”
- Non ti ho dato il permesso di rallentare! Pensa solo a mettere un
piede davanti all’altro, qualunque altro pensiero consuma
energia utile! Bene, ora che ti sei scaldata aumenta la
velocità, arriviamo ad una andatura media! Andatura media,
ho detto! Accelera! –
“Accelerare ancora? Ma io già non ce la faccio
più…!”
Corse, corse, corse fino a che credette che le stesse scoppiando il
cuore, ma nemmeno allora le venne permesso di rallentare. Non seppe per
quanto fosse andata avanti, controllata dai due e rimproverata
aspramente appena rallentava leggermente, ma finalmente Micene le
permise di fermarsi, e cadde carponi, concentrandosi solo per riuscire
a respirare.
- Non penserai mica di riposare, vero? Forza, in piedi, bevi un sorso
di questo e prendi i manubri – le porse una borraccia piena
di uno strano liquido dolciastro e indicò dei pesi posti
poco lontano. Provò a sollevarli, ma riuscì a
tirarne su uno solo, mettendoci tutta se stessa. Ioria
sbuffò e sollevò l’altro,
mettendoglielo in mano, raddrizzandole la schiena. La ragazza ebbe
l’impressione che le braccia si stessero allungando:
- Ora sollevali piegando le braccia e portali alle spalle,
così – e le mostrò il movimento.
“La fa facile, lui mi ha fatto vedere senza avere in mano
niente… Ma questi cosi pesano…”
- No no no, assolutamente no! La schiena va tenuta ferma e dritta,
devono lavorare solo le braccia! Usa questo – e le pose un
bastone sotto le ascelle e sopra il seno, in modo che le braccia lo
tenessero fermo, e le prese le spalle – Non deve cadere! E
adesso solleva le braccia! Dovrai farlo almeno cinquanta volte, prima
di passare al prossimo esercizio! –
“Allora il prossimo esercizio lo faremo molto
tardi…” ma ci si mise d’impegno, e ce la
fece per quasi quindici volte, prima che le sue dita cedessero e i pesi
cadessero a terra con fracasso.
- D’accordo, come prima volta può bastare, ora
vieni – le lasciarono bere ancora un sorso e la condussero ad
una sbarra posta a tre metri dal suolo; ce la appesero in modo che solo
i piedi a martello la sostenessero e le impedissero di cadere
– Ora un po’ di addominali. Iniziamo con qualcosa
di leggero. Tirati su per cinquecento volte; contiamo noi. Uno! Due!
Veloce, questa è un’anda da lumache! Tre! Quattro!
Cinque! –
Shun osservava da lontano Ioria e Micene che la facevano faticare. Si
era alzato alle otto, e uscendo nel cortile della tredicesima aveva
visto Rossella che correva in una delle arene, un’espressione
distrutta sul viso. Aveva fatto colazione e si era seduto su
un’altura poco lontano, in modo che non lo potesse vedere, e
cercando di comunicarle un po’ di forza, facendo di nascosto
il tifo per lei, spronandola quando sembrava cedere, stringendo i pugni
quando la vedeva cadere.
Verso fine mattinata venne raggiunto da Mur, che gli si
avvicinò sorridendo, alcuni panini in una cesta che portava
appesa al braccio:
- Ti ho portato qualcosa da mangiare. Ti ho visto talmente concentrato
che non credo che ti sposterai di qui per andare a pranzo, vero?
–
- So che è giusto che sia così, ma non so per
quanto resisterà ancora, fa così
caldo… Ogni tanto le gettano un secchio di acqua sulla
testa, credo per rinfrescarla, ma non ha mai fatto nulla che somigli ad
un addestramento, e questo… -
- Sei qui a controllare che non la uccidano? –
- Beh, spero proprio che si fermino prima! –
- Abbiamo passato tutti l’addestramento, vedrai, il suo cosmo
la sosterrà –
- Lo stai sorvegliando? Mi hanno detto che ti sei assunto il compito di
Shaka… -
- Sì, e non ci vuole molto per capire che non ha la
benché minima idea di cosa sia, certamente non lo sta
tenendo celato. Un paio di volte credo che le sia venuto in aiuto,
giusto per non farla cedere completamente, ma di sicuro lei non lo sa,
non lo ha richiamato volontariamente. Francamente, non so come facesse
Shaka a credere che lo stesse nascondendo… -
- Ti ringrazio per ciò che hai detto ieri, al consiglio. Per
un attimo ho avuto davvero paura per lei –
- E allora perché l’hai esposta così,
domandando che fosse l’unica ad essere punita? –
- Non avrei mai voluto farlo, credimi, ma me l’aveva chiesto
espressamente, e non so come avrebbe reagito se non l’avessi
detto… Hai visto com’è il suo
carattere… -
- Già, probabilmente non te l’avrebbe mai
perdonato. Ma forse è stato un bene, ha portato dalla sua
parte gli indecisi. Dohko probabilmente avrebbe comunque votato per
lei, ma certamente Shura mi ha stupito –
- In effetti nemmeno io mi aspettavo il suo appoggio… -
- Già… Ha detto chiaro e tondo il motivo del suo
voto, e credo di non averlo mai sentito porre tanta fiducia in
qualcuno. Rossella lo ha certamente colpito particolarmente -
- Va bene. Ecco il tuo pranzo – Rossella non riusciva a
credere che le fosse finalmente permesso di sedersi. Micene le pose in
grembo una grossa ciotola con dentro vari tipi di verdure, qualche
crostino e parecchi pezzi di carne, cotta anche se fredda; anche se non
c’era traccia di condimento, vista la colazione non poteva
certo lamentarsi!
Micene e Ioria si sedettero in terra davanti a lei, mangiando qualcosa
di molto simile al suo pranzo, anche se decisamente più
abbondante.
- Non parlare – disse Micene – e mangia. Risparmia
anche la più piccola goccia di energia –
- Ci dispiace – aggiunse Ioria – di essere
così cattivi, ma è quello che ci è
stato ordinato di fare, ed anche noi siamo stati trattati nello stesso
modo. Pensa, io addirittura da lui! – rise, indicando il
fratello – E’ stato lui a farmi da maestro per
anni, prima che Arles prendesse il potere, e ti garantisco che mi
trattava esattamente come noi ora trattiamo te. Ti prego, non volercene
– Rossella si limitò ad annuire e sorridere,
continuando a masticare.
- Piano, piano, so che hai fame ma non ingozzarti o oggi pomeriggio
vomiterai tutto! E ti garantisco che se tirerai su il pranzo non ti
verrà dato qualcosa per sostituirlo! –
- Ora ci fermiamo e ti facciamo riposare un’ora, pranzo
compreso, poi ricominceremo. So che probabilmente senti di non averne
la forza, ma ogni tanto anche mentre riposi piega e distendi gambe e
braccia e muovi un po’ le spalle, o dopo sarai completamente
bloccata dai dolori, e noi saremo costretti ad essere più
bastardi di stamattina –
Rossella finì di mangiare e si stese all’ombra su
uno dei gradoni dell’arena, badando però a fare
come le era stato detto, anche se non era sicura di averne
l’energia. Avrebbe tanto voluto non rialzarsi più.
In effetti all’ombra si stava decisamente bene, e lei era
tanto stanca… Forse un pisolino, giusto dieci
minuti…
Non era nemmeno riuscita a finire di formulare il pensiero che
l’ennesima secchiata d’acqua le cadde sulla testa:
- Non ci pensare nemmeno! – esclamò Ioria
– Qui non è permesso dormire! Dove credi di
essere, alle Seychelles a fare una vacanza? Su, in piedi, è
ora di ricominciare! -
Ciao a tutti!
Sono un po' in ritardo per i miei canoni, week-end di fuoco... E il
prossimo sarà anche peggio...
Coooooooooooooooooooooooomunque, ho tantissimi ringraziamenti da fare,
meglio che mi ci metta subitissimo!
NinfaDellaTerra:
Grazie per i complimenti! Avevo paura che l'intervento della dea
sembrasse un po' troppo opportuno e tirato per i capelli, ma del resto
bisognava proprio che qualcuno facesse capire a Saori che stava dicendo
solo idiozie... Il problema è che poi lei se l'è
presa... :-) Che ne dici della punizione? Fammi sapere, ciao!
Snow Fox:
Cosa ne dici della punizione? Ti soddisfa? Quanto a Shaka non sono
ancora sicura di come reagirà a tutto questo... Ho provato a
chiederglielo, ma era molto arrabbiato... Potrebbe cambiare sponda...
Uhm... Shaka che si allea con i cattivi per vendetta...
Chissà se ne sarebbe capace... Potrei mandargli un sicario a
corromperlo, magari... hi hi hi... Fammi sapere che ne pensi di questo
capitolo, alla prossima, ciao!
Nemeryal:
Grazie per le tue parole, sono contenta di essere riuscita a ricreare
così bene la scena... In effetti era tutta nella mia testa,
ho solo trascritto quello che succedeva... :-) Dimmi se ti è
piaciuto anche questo capitolo... Grazie ancora, ciao!
anzy: Eh
sì, Death è davvero un grande! Del resto,
è Italiano! Un bel monumentino ci starebbe bene... che so,
al posto della statua di Atena... hi hi hi... :-) Quanto a Shaka...
Proverò a parlargli di nuovo, magari mi ascolta... uhm... ci
credo poco... Alla prossima, ciao!
bellissima90:
già guarita, grazie, i miei raffreddori sono micidiali ma
fortunatamente brevi... :-) Cancer è un mito, vero?
Finalmente che qualcuno dice la verità senza veli! Grazie
per i complimenti, alla prossima, ciao!
HOPE87: Non
ho mai creduto che Shaka sia un mostro, ma l'ho sempre visto come uno
molto bigotto, statico, difficilmente in grado di accettare i
cambiamenti. E' per questo che secondo me ha seguito Arles, era
più comodo, meno "rivoluzionario", più
tradizionale... Non vedo altro motivo per cui avrebbe dovuto obbedire
ad un personaggio tanto strano ed ambiguo, con la sua incredibile
sensibilità si sarà pur accorto che qualcosa non
andava, ma probabilmente ha reputato più facile non porsi
domande, restare nella tradizione... Ed è per questo che
è stato così cattivo, perchè
è stata sovvertita una legge vecchia di secoli, e
probabilmente è stato un po' troppo per lui... Ma
è comunque un uomo ragionevole, ci penserà
sopra... Alla prossima, ciao!!!
Gufo_Tave:
Per quanto riguarda il discorso di Death, è esattamente
lì che volevo arrivare. Volevo che fosse uno che non ci si
aspetta, uno come lui, fuori di testa, a far capire la situazione a
Shaka, bigotto e ligio al dovere fino all'eccesso. Mi serviva uno che
fosse stato dalla parte di Arles, perchè la cosa non
sembrasse una predica vanesia (del tipo"io sono più figo di
te perchè avevo capito tutto e quindi ho ragione") e per
potersi esporre meglio per quanto riguada la punizione, caliente e
vivace per arrabbiarsi come si deve con Shaka, non legato a una
sacerdotessa perchè non sembrasse un "conflitto di
interessi", e Milo era già tenuto buono da Camus, mentre
Death era libero... E si era già abbondantemente esposto nel
pomeriggio, con Shun e Mur... Mi è sembrata la scelta
più logica, anche se un po' strana... Tutto qui... Alla
prossima, fammi sapere cosa ne pensi, ciao!
Sabri92:
Tirare i capelli alla Milady... Grande idea... Vediamo se riesco a
provocare un bell'incidente diplomatico... :-) Alla prossima, ciao!
whitesary:
Che ne dici della punizione? Te gusta la sveglia alle 5 del mattino? Eh
già, avevo notato che al Santuario in molte cose sono
indietro di secoli, serviva un po' di modernizzazione... :-) Fammi
sapere cosa ne pensi, alla prossima, ciao!
Come al solito, grazie anche a tutti quelli che leggono in silenzio!
Ciao a tutti!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Capitolo
11
Il sole era già tramontato quando Rossella, barcollando,
salì i gradini che portavano alla tredicesima casa, dove
Shun la aspettava trepidante. Gli era stato categoricamente vietato di
aiutarla fino a che non fosse arrivata all’ingresso, e lei lo
sapeva, ma mancavano solo pochi passi, poi ci avrebbe pensato
lui… Accidenti, quanto era lontano…
Shun la guardava avvicinarsi tendendole le braccia. Già
sorridevano entrambi quando lei parve perdere completamente anche
quelle poche forze che le restavano. Lui dimenticò allora
ogni divieto, e corse a sorreggere il corpo devastato della sua donna,
che si afflosciò svenuta tra le sue braccia.
Quando riaprì gli occhi si trovava nella propria stanza, e
vide Shun che sonnecchiava sulla sedia della scrivania, che aveva
portato accanto al letto. La camera era debolmente illuminata, e
notò che l’abat-jour era stata tolta dal comodino
e posata in terra, in modo che la luce non le desse fastidio. Sorrise e
cercò di girarsi per mettersi su un fianco, ma una fitta
improvvisa alla schiena le strappò un gemito. Shun si
svegliò immediatamente e si chinò su di lei:
- Allora? Come ti senti? –
- Se riuscissi a muovermi – si lamentò lei con una
smorfia di dolore – te lo direi… Ma in questo
momento non riesco a trovare un punto che non mi faccia terribilmente
male… -
- Coraggio, bevi questo… - le versò qualcosa da
un thermos e la sollevò tenendole un braccio attorno alle
spalle, mentre con l’altro le portava la tazza alla bocca
– E’ calda, ma non dovrebbe scottare… -
- Cos’è? –
- Camomilla. Non ti farà passare il dolore, per quello non
posso far nulla, ma almeno ti aiuterà a riposare –
- Non avete una aspirina? Un antidolorifico? –
- Non posso dartene, l’addestramento dei Cavalieri
d’Oro… -
- D’accordo, ho capito… - bevve lentamente, ed in
effetti si accorse che la aiutava a rilassarsi, anche se i dolori
rimanevano. Si lasciò distendere nuovamente:
- Grazie… -
Shun sorrise:
- Ti ho già caricato la sveglia; un quarto d’ora
per prepararti è sufficiente? –
- Fai venti minuti, non so con che velocità
riuscirò a muovermi… -
- D’accordo. Ora dormi – le posò un
bacio leggero sulle labbra e si alzò, spegnendo la lampada.
Quando aprì la porta la luce del corridoio lo
illuminò mentre le mandava un altro bacio, accompagnandolo
con la mano. Rossella sorrise e chiuse gli occhi, addormentandosi quasi
immediatamente.
Micene si avvicinò a Shun con un sorriso, mentre lui
controllava Rossella dalla sua solita postazione. Aveva lasciato la
ragazza alle cure di Ioria, che la stava impegnando in un combattimento
di lotta libera, e non le risparmiava nulla, anche se lei sembrava
determinata a non dargliela vinta:
- Se la cava bene, vero? –
- Beh, la sera non è così combattiva…
Però c’è da dire che negli ultimi
giorni quando rientra la sera non sembra più alle soglie
dell’Ade… Sta migliorando –
- Sta abituandosi ai ritmi che le imponiamo. E’ davvero
brava. Non è facile, certo, ma bisogna ammettere che per una
che non aveva mai fatto un addestramento prima della settimana scorsa
se la cava bene. Anche Ioria è d’accordo con me.
Se la punizione fosse durata di più, avrebbe potuto
diventare un’ottima erede per qualcuno di noi. E tu la stai
aiutando tantissimo –
- Che vuoi dire? –
- Che sta lottando per te. Sa che sei qui e la osservi –
Shun ebbe un moto di sorpresa; era consapevole del fatto che Rossella
avrebbe dovuto essere sola, e non doveva assolutamente sapere della sua
presenza – Micene, ti giuro che… -
- So che non le hai detto niente – lo interruppe lui, con un
sorriso – Credo che ti abbia sentito, in uno dei momenti in
cui la sostieni –
- Non capisco… -
- Già, probabilmente nemmeno te ne accorgi, ma il tuo cosmo
si espande incredibilmente quando la vedi in difficoltà. Lei
non è consapevole del proprio, ma probabilmente in alcuni
momenti percepisce il tuo, e ha compreso da dove arriva. Spesso quando
inizio a credere che non ce la faccia più la vedo guardare
in questa direzione, e solo allora si rialza –
- Me ne devo andare? –
- No. Ho notato che ha iniziato a sopportare molto meglio
l’addestramento da quando sa che tu sei qui. Non sarebbe
regolamentare fino in fondo, ma non è un Cavaliere
d’Oro e un aiutino non guasta mai. Del resto, tutti noi
abbiamo lottato per qualcuno, quando eravamo solo allievi e non ce la
facevamo più. Non vedo perché lei non possa
–
- Già… – Shun ricordava quando,
all’Isola di Andromeda, pensava solo a tornare a casa per
riabbracciare il suo fratellone. Rimasero in silenzio per qualche
minuto, osservandola, poi Micene fece quella domanda che gli bruciava
tanto:
– Tu la ami davvero? –
Shun lo guardò, sbalordito da tanta franchezza:
- Perché mi fai questa domanda, di cui conosci
già la risposta? –
- Credo… Non lo so. Forse per sicurezza. L’ho
conosciuta bene in questi giorni, ed ho imparato ad apprezzare la sua
determinazione e la sua forza d’animo. Ho capito quanto
c’è in lei, quanto grande sia il suo cuore, quanto
coraggio sia capace di tirar fuori anche quando sembra che non ce la
faccia più, da qualche parte trova sempre un pochino di
grinta che la spinge ad andare avanti, a non mollare mai. Da tempo non
vedevo una persona così, e ho iniziato ad invidiarti un
po’, perché lei è tua. Ma quello che
sto cercando di dirti è che tutta questa forza è
anche e soprattutto merito tuo, perché si vede che lo fa per
te. Quando riesce in qualcosa che non si aspettava, quando sa di aver
fatto un passo in più, cerca sempre con lo sguardo questo
punto, come se volesse farti vedere quanto è brava
–
Shun lo guardava con occhi sgranati:
- Micene, io… -
- Non ti sto dicendo che mi sono innamorato di lei, questo no, non
resisteremmo un’ora, ha lo stesso carattere forte di mio
fratello, mi ritroverei a pensare di avere a che fare con lui, e Ioria
da solo mi basta ed avanza. Ma mi sono affezionato molto a lei, la
considero un po’ la mia sorellina; ho capito che tutto
ciò che fa, che è, che è diventata in
questi tempi, dipende da te, solo ed esclusivamente da te. Se ha
ottenuto dei successi in queste due settimane è stato
perché vuole renderti orgoglioso, fiero di lei. Non farle
del male, perché la uccideresti. E allora verrò a
prenderti, e te la farò pagare cara –
Il cavaliere di Andromeda era stupito dalle parole di Micene. Non
credeva che si sarebbe mai aperto così con lui; non era
sicuro che gli facessero piacere le sue velate minacce, ma era
orgoglioso che una ragazza incredibile come Rossella avesse scelto di
stare con lui.
- Stai pregando affinché tutto questo non le serva a nulla,
vero? – Micene entrò di forza nei suoi pensieri,
cambiando repentinamente argomento.
- Che vuoi dire? –
- Che speri che non debba mai avere nulla a che fare con combattimenti.
Mi sbaglio? –
- No. Vorrei solo che sia felice, e non è felice di dover
combattere quando non è più un gioco. La guerra
non è nella sua natura –
- Non lo è nemmeno nella tua, eppure sei Cavaliere di
Andromeda –
- E tutte le volte che sarà necessario indosserò
la mia armatura e combatterò per Atena, ma questo non
significa che sia felice, che la notte a volte non senta ancora le voci
di coloro che ho ucciso, o che mi stia bene il mio destino. Lo accetto,
perché non ho altra scelta, ma non lo auguro a nessuno,
tantomeno a lei –
- Ehi, voi due! – la voce di Milo li fece sobbalzare, non si
erano nemmeno accorti che si stava avvicinando – Ma bravo
Micene, abbandoni tuo fratello con quel peperino? Guarda che se lo
mangia! –
- Ioria è in grado di difendersi benissimo da solo
– rise Micene, recuperando improvvisamente quella maschera
che aveva per un attimo deposto.
- Ah sì? Eravate talmente presi da non esservi accorti di
niente? Guardate là – i due seguirono la direzione
indicata e videro il Cavaliere del Leone che si dimenava in
difficoltà, mentre Rossella gli era saltata alle spalle,
aggrappandosi al suo collo da dietro – Non è
particolarmente ortodosso, ma certamente con Ioria è un
metodo efficace! –
Micene si alzò con un sorriso:
- E’ meglio che vada a dare una mano a mio fratello, prima
che la sua autostima diminuisca pericolosamente al pensiero di essere
stato battuto da una mezza cartuccia! Milo, a stasera, Shun, ricorda
quello che ti ho detto – e con un saluto tornò
verso l’arena. Milo si lasciò cadere a terra
accanto al Cavaliere di Andromeda:
- Allora? Come se la cava la nostra allieva rivoluzionaria? –
- Lo vedi da te, meglio di quanto avessi immaginato fino a pochi giorni
fa –
- Ormai mancano solo quattro giorni prima della fine della punizione,
poi potrà darsi alla pazza gioia! Non che
l’addestramento che avevamo preparato per lei sia facile, ma
in confronto a questo le sembrerà una passeggiata!
–
- Già… -
- Senti, ti cercavo perché mercoledì prossimo
è il compleanno di Aldebaran, e vorremmo organizzargli una
festa, ma lui non deve saperne niente –
- E tu credi che non sapendo nulla non si auto-organizzerà
il party di compleanno? –
- Me l’ha già fatto notare Camus, quindi ho deciso
che gli si farà sapere che organizziamo una festa ma non gli
diremo altro. Abbiamo saputo che Milady tanto per cambiare non
sarà presente perché sarà in giro per
affari, o qualche cena mondana o non so cosa, quindi la organizzeremo
alla piscina della tredicesima, che ne dici? Una cosa del tipo: lo
bendiamo così non sa dove lo stiamo portando e poi lo
facciamo volare in acqua vestito! –
- Sai che te la farà pagare? –
- Se riesce a prendermi… Beh, ora ti saluto, ho preso
l’incarico di organizzare tutto e mi faccio aiutare da Camus,
ma devo fare una marea di acquisti, quindi scappo. Ciao! –
Dalla casa della Vergine il biondo Cavaliere osservava silenziosamente
quello che succedeva all’arena. Lo faceva da più
di dieci giorni ormai, e scrutava attentamente qualunque movimento
della ragazza che faticava. Doveva farlo, perché si era
preso l’impegno di controllare il suo cosmo, anche se sapeva
che il compito era stato affidato anche a Mur, eppure non era sicuro
che a tenerlo lì fosse solo senso del dovere. Non sapeva
perché lo faceva… curiosità, forse.
Quella ragazzina era stata in grado di sovvertire l’ordine al
Grande Tempio, aveva fatto di testa sua ed aveva vinto, aveva convinto
persino la dea Atena, e lui ci aveva fatto la figura
dell’idiota bigotto. La odiava. Doveva odiarla.
Eppure…
Eppure.
Aveva iniziato a controllarla già il primo giorno della sua
punizione, quando all’alba era stata trascinata
nell’arena e messa a correre per ore. Aveva provato un
incredibile compiacimento quando l’aveva vista cadere, in
difficoltà, sul viso una espressione che definire disperata
voleva dire usare un eufemismo, sogghignando al pensiero che non
sarebbe mai arrivata viva alla sera, forse nemmeno all’ora di
pranzo e aspettando di vederla cedere definitivamente e implorare
pietà; Ioria e Micene potevano volerle bene, ma avevano
preso sul serio il loro compito e non le stavano risparmiando nulla. Ma
era miracolosamente arrivata viva a mezzogiorno, e poi
all’ora di cena, ed era sopravvissuta anche alle ultime ore,
in cui si sfruttava la luce morente del sole per fare ancora qualche
esercizio; era svenuta solo a pochi passi dalla tredicesima casa, dove
Shun si era affrettato a raccoglierla come se fosse stata un fantoccio.
Non sarebbe resistita un altro giorno a questi ritmi, ne era sicuro, e
già pregustava la sua resa finale.
Ma il giorno dopo aveva resistito, ed anche quello dopo ancora, ed
insieme alla rabbia in Shaka aveva iniziato a serpeggiare anche
qualcos’altro. Non era ancora pronto ad ammetterlo con se
stesso, ma aveva cominciato ad apprezzarla, ad ammirarla
perché non cedeva mai: non permetteva alle sue gambe di
piegarsi ed abbandonarla, non lasciava che la sue braccia smettessero
di flettersi o di tenere in mano i pesi, e i suoi addominali lavoravano
anche dopo una intera giornata di fatiche.
Dopo qualche giorno la curiosità aveva avuto il sopravvento,
e non visto si era avvicinato all’arena
dell’addestramento, celando il proprio cosmo
perché nessuno lo notasse. Rossella aveva appena finito di
correre, ed era stata appesa a testa in giù per i consueti
500 addominali, ma quella mattina Micene aveva aggiunto un peso da 20
kg, che lei avrebbe dovuto tenere tra le braccia incrociate sul petto.
Ne aveva fatte un centinaio prima di iniziare a cedere sotto il peso
maggiore, e faticava a completare il movimento; era rimasta a
metà, i muscoli che tremavano per lo sforzo. Ioria le si era
avvicinato, beffardo:
- Non sei più così baldanzosa come
l’altra mattina, eh? Non sei più convinta di avere
avuto una grande idea portando le altre donne alla rivolta, vero? Pensa
che ora loro sono in giro a godersela, mentre tu sei qui, punita per
tutte. Ah sì, è stata proprio una trovata
geniale! –
Lei non aveva ceduto, ma lo aveva guardato con uno sguardo che ne se
fosse stata capace sarebbe stato carico d’odio. Allora Micene
si era affiancato al fratello:
- Forse – gli aveva detto, ed in quel momento Shaka si era
accorto del tranello – sarebbe meglio che smettessimo con
lei. Potremmo parlare alla dea Atena, e chiedere che anche le altre
vengano punite, in modo che la sua punizione si alleggerisca un
po’… Magari potrebbe addirittura decidere che la
sua è finita… -
Ma Rossella lo aveva interrotto, trovando il fiato non si sa dove:
- Scordatevelo! –
- Ma Rossella – aveva ricominciato Micene – Forse
sarebbe davvero meglio così. Del resto, le altre sono
più avvezze di te alla fatica dell’addestramento,
soffrirebbero di meno, basterebbe una tua parola per far finire
tutto… -
- Mai! Lascia stare le altre e veditela con me! –
Shaka era rimasto stupito da quelle parole. Per lui che quelle
situazioni le aveva vissute era chiaro che Ioria e Micene non stessero
facendo sul serio, che non volevano davvero interrompere il suo
addestramento e scaricare tutto sulle altre donne, la loro era solo una
provocazione, ma lei non poteva sapere che l’addestramento di
un Cavaliere d’Oro è anche psicologico, la
possibilità di riuscita dipendeva proprio dal fatto che
l’allievo non ne fosse a conoscenza… Quelle parole
lei le aveva dette perché ci credeva davvero… Era
davvero disposta a sacrificarsi per le altre, anche ora che sapeva
quanto era dura la punizione…
Alla fine della prima settimana si era ritrovato suo malgrado a fare il
tifo per lei.
Ma non era ancora pronto per accettare la cosa.
Ed ora, che la punizione era quasi finita, si domandava che cosa fosse
quella nuova sensazione che stava nascendo in lui, questo suo bisogno
di tenerla controllata, questa sua necessità di vederla,
l’ansia che lo prendeva la notte, che si calmava solo al
mattino, quando lei scendeva nell’arena…
Ma ancora non era pronto per ricominciare.
Ciao a tutti!
Fresca fresca dal ritorno dalle ferie (week-end in montagna per
festeggiare l'anniversario con il mio Marco... hi hi hi...) vi regalo
un altro capitoletto! Spero che vi piaccia di più
dell'ultimo, ho notato che non aveva riscosso un grande successo...
Ogni scrittore ha le sue piccole defaillance (ammetto che non
convinceva nemmeno me, ma non ho saputo fare di meglio)... Questo mi
è venuto un po' meglio, anche se non succede nulla di
particolare... Però prometto che nel prossimo (che
è già scritto da mooooooooolto tempo...)
arriverà un po' d'azione...
Rossella migliora, eh? Potrei farla diventare un Cavaliere d'Oro...
Però dovrei eliminarne almeno uno... E visto che Rossella
è un leone... NOOOOOOOOOO, Ioria nooooooo...
Però il suo cosmo...
Uhm...
Dal prossimo capitolo comincerò a seminare indizi per capire
chi è la suffragetta del Santuario (grazie Snow Fox...) e
partirà il toto-Rossella... Vediamo quanto sono brava come
giallista... :-)
Vabbè, passiamo ai mille ringraziamenti:
HOPE87: Uhm,
sì, effettivamente a Rossella è andata meglio del
previsto, ho preferito evitarle carcere e torture... Così,
giusto perchè sono buona... :-) Vedi, ti dicevo che Shaka
è una persona ragionevole... vediamo coma si
evolverà la cosa... Alla prossima, ciao!
NinfaDellaTerra:
Arrivare fino alla fine tutta intera non lo so, per il momento
però Rossella se la batte bene... Che ne dici? Quanto a
Saori, sto meditando l'eliminazione fisica... Sì, lo so che
non si può, ma potrei, che so, inventarmi una legge ad hoc
per destituirla... uhm... ci penserò... :-) Alla prossima,
ciao!
whitesary:
Tranquilla, non ho nessuna intenzione di portarti via il tuo Shurino...
:-) Semplicemente prova una certa qual simpatia per la nuova arrivata,
meditavo di sfruttarlo come amico, ascoltatore, accompagnatore o
qualunque altra cosa mi venga in mente, ma come amante lo lascio a te,
ti viene sicuramente meglio... :-) Avevi già fatto
un'ipotesi riguardo Rossella, ma se vuoi dal prossimo capitolo puoi
cambiare idea o specificare meglio... Fammi sapere che ne dici, ciao!
ArabianPhoenix:
Mi spiace che la storia ora ti piaccia meno, anche io mi divertivo a
sconvolgere Rossella con tutte le stranezze del Grande Tempio, ma
obiettivamente quando ad un certo punto inizia ad ambientarsi non
può più restare una persona comune... E quanto
all'essere "speciale", ho voluto dare un pizzico di "Saint Seiya",
aggiungendo almeno un po' di azione, qualche nemico... Spero di farti
cambiare idea, e che Rossella ti piaccia sempre di più...
Fammi sapere, ciao!
bellissima90:
Tanto Rossella è più tosta di tutti loro messi
insieme, infatti ha già fatto il callo all'addestramento...
hi hi hi... Non riusciranno mai a smontarla... Alla prossima, ciao!
anzy: Shaka
qui c'è, ma miglioriamo decisamente... Mi ci sono volute ore
di sfiancante trattativa e tre sedute dallo psicanalista, ma forse si
è calmato... :-) Vedremo... ;-) Che ne pensi di questo
cambiamento, te gusta il nuovo Shaka? Fammi sapere, un bacio!
Nemeryal:
Grazie per i complimenti! Beh, la mia prof delle medie devo dire che
non aveva la frusta ma poco ci mancava... :-) Alla prossima, ciao ciao!
Sabri92:
Stanchissima finite le due settimane? Questa è stanchissima
finito il primo giorno, altro che due settimane!!! :-) Vediamo se
sopravviverà... Alla prossima, ciao!
Snow Fox:
Vabbbbbeeeene... Vorrà dire che Shaka lo terrò
fedele alla dea Atena... Per il momento sta già cambiando un
po'... Ma non è ancora convinto del tutto... Magari
scoprendo la vera identità di Rossella... Tra mooooolto
tempo, per il momento solo piccolissimi indizi... :-) Che ne dici della
sua redenzione? Ce lo vedi nascosto dietro un albero ad origliare
l'addestramento? Io se lo beccassi così, stile 007, lo
prenderei in giro fino alla morte... :-) Fammi sapere se ti
è piaciuto il capitolo, alla prossima, un bacio!
Come al solito, grazie anche a tutti coloro che leggono in silenzio!
Alla prossima, ciao ciao!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
Capitolo
12
Rossella si presentò all’arena in perfetto orario,
come riusciva a fare già dal secondo giorno di
addestramento, ma quella mattina aveva un’aria quasi beata
sul volto.
- Beh? – le chiese Ioria – Come mai
quell’aria felice? –
- Oggi – rispose lei – è
l’ultimo giorno di punizione, da stasera il vostro compito di
torturatori sarà ufficialmente finito! –
- Ah, e la cosa ti galvanizza, vero? –
- Molto, perché da domani potrò ricominciare a
trattarvi come facevo prima, e non sarò più
obbligata a tacere qualunque cosa mi dite, come se foste le
più grandi autorità della mia vita! Ve le
farò purgare tutte queste due settimane d’inferno!
–
- Ah, andiamo, non sono state poi così male! –
- Oh sì, invece! Per prima cosa la sveglia è a un
orario improponibile, soprattutto perché l’ora
della nanna arriva molto tardi, e la sera quasi non riesco nemmeno a
farmi una doccia prima di andare a dormire, il cibo è
ridicolo, poco e insipido, però in compenso non mi avete
fatto mancare la fatica. Non ho mai corso per più di 10
minuti, quando giocavo a pallavolo e mi reputavo più che
allenata, e qui la prima mattina mi avete fatto trottare per quasi tre
ore! Poi non ho nemmeno potuto riposare, ma mi è toccato
fare mille altre cose, mi avete messo in mano dei pesi che ho creduto
mi si staccassero le braccia, mi avete appesa via tipo
salame… E poi ho dovuto imparare la lotta libera, il
pugilato, il karatè, il karamè e
quant’altro, e in tutto questo mai una volta che mi si
dicesse “va bene”! Mai! Ci sono stati momenti che
ho dubitato di arrivare viva al giorno successivo! –
- Esagerata… Comunque la punizione non è ancora
finita, e posso ancora divertirmi un po’… Si
parlava di corsa, no? Su, inizia a correre! Hop! Hop! Hop! –
L’ora di cena era quasi finita quando Micene e Ioria le si
avvicinarono con un sorriso:
- Allora – chiese Micene – come ti senti?
–
- Come una su cui è appena passato un rullo compressore,
grazie –
- Sempre la solita esagerata… -
- Scherzi? Credo di non essere più in grado di fare nemmeno
un passo! –
- Beh – rise Ioria – allora non ti farà
niente finire qui oggi, vero? –
- Ma… l’addestramento del dopo-cena? –
- Un po’ di riposo ogni tanto ci vuole, anche a noi era
concesso. Direi che per oggi può bastare così. Tu
che ne dici, Micene? –
- Sì, sono d’accordo con te… - si
chinò verso di lei con un sorriso e l’aria da
cospiratore – La verità è che stasera
Ioria vuole portare a cena Marin, ma è una
sorpresa,e quindi gli serve l’alibi della tua
punizione perché lei non sospetti niente…
Comunque, questo è l’ultimo giorno, quindi la tua
punizione è ufficialmente finita. Vai pure dal tuo Shun,
sicuramente ti sta aspettando –
Rossella sorrise, e dopo averli ringraziati entrambi corse via.
Ioria e Micene rimasero un attimo ad osservarla allontanarsi:
- E diceva di essere talmente stanca da non riuscire più a
fare nemmeno un passo…! -
Rossella correva, aveva solo voglia di arrivare da Shun e di
abbracciarlo. Quando lo vide cercò di andare addirittura
più veloce, solo per raggiungerlo prima. Gli volò
tra le braccia con una risata, e lo baciò con entusiasmo.
- Che succede? – chiese lui, stupito.
- Nulla. Sono solo felice –
- E perché tutta questa gioia? –
- Perché sono qui con te – rispose lei con un tono
che non capiva come mai ci fosse bisogno di una spiegazione
così logica – E tu non sei contento di vedermi?
– il bacio che lui le diede fu una risposta più
che sufficiente. Schiuse le labbra per lasciarlo entrare, ed
intrecciò le mani ai suoi capelli. Senza interrompere il
bacio lui la sollevò e la portò poco lontano,
all’ombra di un grande albero, dove si sedette
sull’erba soffice dietro una roccia, al riparo da sguardi
indiscreti, tenendola sulle proprie gambe. Le sue mani vagavano sul
corpo di lei, sul viso, sulle spalle, sulle braccia, sui fianchi.
Quando raggiunsero il seno e lo sfiorarono da sopra la divisa da
addestramento, fu costretta a staccarsi dalle sue labbra lasciandosi
sfuggire un sospiro ed iniziando ad ansimare leggermente, nascondendo
il volto nel collo di lui, che continuò a baciarla,
mordicchiandole il lobo dell’orecchio. Ma nel momento in cui
le sue dita si infilarono sotto la stoffa per accarezzare la pelle nuda
Rossella si irrigidì improvvisamente, e Shun si
fermò:
- Scusami… Sono un animale… -
- No no, non è colpa tua, sono io che… - non ebbe
il coraggio di continuare.
- Ho fatto qualcosa che non va? –
- No, è che… Vedi, io non ho mai avuto un
ragazzo, non ho mai… Non sono mai andata oltre qualche
bacio… -
Shun la abbracciò, stringendola teneramente:
- Non ti preoccupare… Anche per me tu sei la
prima… Aspetterò, non ti farei nulla che non vuoi
–
- Perdonami se non so essere adeguata… -
- Non pensarlo nemmeno! – le carezzò una guancia,
sorridendo - A me basta che tu sia qui, con me, tutto il resto non
conta – lei si raggomitolò sul suo petto,
rannicchiandosi con un sorriso – Ora… devi tornare
giù e concludere l’allenamento? –
- No… Micene mi ha regalato la serata, la mia punizione
è finita –
- Fantastico! Allora, cosa vuoi fare nelle tue prime ore da guerriera
libera? –
- Per prima cosa stasera voglio levarmi questo ridicolo costume e farmi
una doccia come si deve, e metterci almeno un’ora! Anzi,
forse sarebbe meglio un bagno pieno di schiuma… Poi domani
voglio rilassarmi e stendermi a prendere il sole, e dormire se mi viene
sonno, e stare con te finché non ti stancherai di dovermi
sopportare… -
- Beh, cominciamo con il bagno, poi domani si vedrà
–
Rossella sgranò gli occhi, sorpresa, quando Shun le
mostrò l’immensa piscina che si trovava nel parco
della tredicesima casa. La sera prima ci aveva messo davvero
più di un’ora per farsi il bagno, si era
crogiolata nella schiuma fino a che l’acqua si era
raffreddata, poi si era rivestita e, raggiuntolo, avevano trascorso
insieme la serata.
Quella mattina le aveva promesso il giorno più noioso e
rilassante della sua vita.
- E’ meraviglioso… Come è possibile che
qui ci fosse un posto così bello ed io non lo avessi ancora
visto? –
- Eri impegnata con l’addestramento… -
- E’ davvero un bel posto… -
- Sì, Milady ha voluto a tutti i costi che ci fosse una
piscina per potersi rilassare, e noi la sfruttiamo adeguatamente. Ha
perfino fatto costruire quel piccolo capanno, c’è
un armadio pieno di morbidissimi salviettoni ed anche un bagno, sai,
è bene non affaticarsi troppo per raggiungere la
casa… -
- Oh, poverini… - rise lei.
Si stese su una sdraio e chiuse gli occhi, mentre Shun si avvicinava
con in mano una bottiglietta di crema solare:
- Qui il sole picchia duro – le spiegò –
te ne sarai accorta in questi giorni… Non puoi pensare di
stenderti al sole così, in pantaloncini e costume, senza un
minimo di protezione – la fece alzare seduta e si mise dietro
la sua schiena iniziando a stendere la crema sulle spalle. Rossella
chiuse gli occhi, deliziata da quel contatto, che le trasmetteva
brividi di piacere lungo la spina dorsale. Le dispiacque quando il
massaggio si fermò.
- Grazie… -
- Ora stenditi e prendi tutto il sole che vuoi –
- Ma tu non andartene… -
- Non me ne vado, resto qui con te – le prese la mano ed
iniziò a carezzarne il dorso, con un movimento che lei
trovò estremamente rilassante.
- Ma… dove sono tutti? – chiese poco dopo con voce
impastata - So che Milady non c’è, e di solito i
Gold traslocano qui in questi casi… Dove sono spariti?
–
- Oh beh, ricordi la festa che Aldebaran ti aveva promesso per la fine
della punizione? –
- Io non dimentico niente –
- Nemmeno lui. Credo che sia in giro a fare compere, insieme a Milo e
Camus, che ne approfittano per organizzare la sua festa di compleanno,
anche se non capisco come possano riuscirci senza che lui se ne
accorga; Shaka e Aphrodite sono ancora abbastanza offesi, e almeno con
te non vogliono avere nulla a che fare, Mur credo che sia in
meditazione… Gli altri non lo so, ma temo non tarderanno di
molto. Inizia a fare molto caldo, vedrai che prima o poi si
ricorderanno di questa piscina! –
- Uhm… sì… - mugugnò lei
ormai praticamente addormentata – Dovrò trovare
anch’io un regalo per Aldebaran… -
Si trovava in un posto
sconosciuto, buio e freddo, ed aveva paura. Una figura avanzava verso
di lei, i lunghi capelli agitati da un vento che Rossella non
percepiva.
- Chi sei? –
volle chiedere, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.
- Non ha importanza
– rispose una voce di donna, come se avesse sentito la
domanda – Verrò da te, e allora mi
riconoscerai… Il mio signore sarà molto
contento… Perché finalmente ti ha
trovata… -
Rossella avrebbe voluto
chiedere chi era il suo signore, e cosa volesse da lei, ma ancora una
volta non riuscì a parlare.
- Lo saprai presto
– quella donna sembrava sapesse leggerle dentro –
Ma non potrai fare nulla… Non prima del mio
arrivo… E’ inutile… Puoi solo
aspettare… -
Un immenso dolore
esplose nella sua testa, e cadde in ginocchio, urlando.
- Rossella! Rossella! Stai calma! – la voce di Shun
entrò di forza nel suo cervello, ed aprì
faticosamente gli occhi. Si ritrovò stretta tra le sue
braccia, le mani chiuse a pugno sulle tempie, tremante. La vista era un
po’ annebbiata, ma riconobbe attorno a sé i volti
di Mur, Aldebaran, Milo e Camus. Il Cavaliere dell’Ariete la
teneva per le spalle, e sprigionava un leggero alone d’oro.
- Cosa… Cosa è successo? –
mormorò spossata, cercando di lottare contro la nausea che
l’aveva assalita.
- Il tuo cosmo è esploso all’improvviso
– le spiegò Shun – hai iniziato a
gridare, e non riuscivamo a calmarti né a
svegliarti… Per fortuna è arrivato Mur, che ci ha
dato una mano… -
- Puoi raccontarci cosa è accaduto? – le chiese il
Cavaliere dell’Ariete, mantenendo il tono di voce il
più neutro e pacato possibile, per non spaventarla.
- Io… non lo so… Stavamo parlando, e ho chiesto
come mai non c’era nessuno di voi, e Shun mi ha detto che
eravate tutti affaccendati ma che vi sareste ricordati della piscina e
sareste arrivati presto, poi… credo di essermi
addormentata… e… c’era una
donna… - improvvisamente sgranò gli occhi e corse
al bagno, dove miracolosamente riuscì da arrivare prima di
cadere in ginocchio e rimettere anche l’anima, piangendo di
paura e di vergogna. Una mano fresca le si posò sulla
fronte, sostenendola, mentre un braccio le cingeva protettivo la vita.
- Coraggio… - mormorò Shun – Va tutto
bene… - Sentì altre voci, ed immaginò
confusamente che altri Cavalieri d’Oro avessero sentito
esplodere il suo cosmo e fossero accorsi per vedere che cosa fosse
successo.
- Mi… Mi dispiace… - balbettò, in
lacrime.
Shun la strinse leggermente:
- Stai tranquilla… Non c’è nulla di cui
tu debba scusarti… -
- Va un po’ meglio, ora? – le chiese Mur,
accovacciato accanto a lei.
- Non… non ne sono sicura… - la stanza girava
vorticosamente, e faticava persino a tener dritta la testa. La nausea
era ancora forte, ma il suo stomaco per il momento sembrava aver deciso
di restare al suo posto – Ho freddo… - I Cavalieri
si guardarono, interdetti: quel giorno faceva molto caldo, e il bagno
era addirittura un forno. Qualcuno passò a Shun un telo da
bagno, in assenza di qualcosa di meglio, e lui glielo
drappeggiò intorno alle spalle. Non riusciva a smettere di
piangere.
- Cerca di calmarti – disse il Cavaliere d’Oro - se
ti agiti sarà solo peggio. Qualunque cosa sia accaduta,
è tutto finito, ci siamo qui noi. Stavi parlando di una
donna… - Rossella parve ricordare improvvisamente, e la
nausea l’assalì di nuovo. Udì Milo
borbottare irosamente qualcosa sul fatto che sarebbe stato utile
l’aiuto di Shaka, e Camus rimproverarlo aspramente a bassa
voce, ricordandogli quello che Shaka pensava di lei.
- Mur – Micene… Questo era Micene…
Quando era arrivato? – Non sarebbe il caso di lasciarla
riposare adesso? Ci racconterà tutto quando starà
meglio… -
- Purtroppo, Micene – anche Dohko era lì
– non è così. Qualunque cosa sia stata,
probabilmente in ogni momento le farà
quest’effetto. E poi potrebbe aiutarci a capire qualcosa
riguardo quelli che ci hanno attaccato tempo fa, e alla natura del suo
cosmo. E a quel punto forse noi potremmo aiutare lei… -
- Ma guardala! – esclamò Milo - E’ uno
straccio! –
Rossella infatti era rimasta completamente senza forze.
L’unico motivo per cui non si era ancora afflosciata a terra
erano le braccia di Shun che la sorreggevano.
- Ho freddo… - mormorò di nuovo – Ho
tanto freddo… -
Sembrava quasi che non fosse cosciente di quello che le capitava
intorno, lo sguardo perso nel vuoto.
- Rossella… - Mur le si avvicinò ancora, e le
pose una mano sulla guancia, come per richiamare la sua attenzione. Gli
occhi della ragazza si volsero verso di lui, e parvero riacquistare un
po’ di lucidità – So che per te
è difficilissimo, e, credimi, non te lo chiederei se non lo
reputassimo così importante… Ti prego, riesci a
ricordarti e raccontarci quello che hai visto? –
- Io… - la sua voce era a mala pena udibile – ero
in un posto buio, ma non sapevo dove… Faceva
freddo… La donna… ha detto che… il suo
signore… sarebbe stato contento, perché mi aveva
trovata… Non so cosa volesse, non me l’ha voluto
dire… Ha detto… che potevo solo
aspettare… E poi ho sentito un dolore terribile alla
testa… -
- Va bene… Adesso calmati e riposa – il Cavaliere
dell’Ariete le prese un polso, e sprigionò
nuovamente quel bagliore dorato. Rossella chiuse gli occhi e si
abbandonò all’abbraccio di Shun – Ora
sta dormendo – riprese Mur alzandosi – E’
finita, ha solo bisogno di riprendere le forze –
- E di scaldarsi – mormorò Shun, stringendola
– E’ gelata… -
- Portala fuori e tienila coperta e al sole, vedrai che
passerà tutto –
- Ti aiuto io – si avvicinò Ikki quando Shun si fu
seduto tenendola sulle gambe. Gli si sedette accanto e prese le mani
della ragazza tra le sue, concentrandosi e sprigionando quel calore
tanto caratteristico del suo cosmo. Shun sentì a poco a poco
il tremore di Rossella placarsi, e la sua pelle riacquistare un
po’ di tepore, mentre il suo volto, prima tanto pallido, si
accendeva di un tenue rosato. Micene nel frattempo era corso in casa ed
era tornato con una coperta pesante, che sostituì al telo da
bagno.
Shun alzò gli occhi verso suo fratello quando
lasciò le mani della ragazza:
- Grazie, fratellone –
- Non mi devi ringraziare – il suo sorriso complice aveva un
che di malizioso - Ma forse sarà meglio che io faccia un
discorsetto a questa ragazzina, quando si riprenderà. Non le
lascio in mano il mio fratellino così impunemente, se la
dovrà vedere con me –
Quando si svegliò, Rossella si accorse di essere seduta
sulle gambe di Shun, raggomitolata tra le sue braccia, mentre lui la
accarezzava da sopra un plaid di lana. Stava molto meglio, anche se si
rendeva conto che avrebbe dovuto sentire molto più caldo.
Alzò il volto e incontrò gli occhi di Shun, che
sorrise:
- Ehi, piccola… Come va? – le chiese, sfiorandole
il naso con il proprio.
- Bene… credo… -
- Hai ancora freddo? –
- No… però non togliermi la coperta, sto bene
così… Cosa mi ha fatto Mur? –
- Non conosco pienamente i suoi poteri, ma ti ha aiutato a dormire,
così hai potuto recuperare un po’ di forze
–
- Mi sento così… stupida… ho avuto una
reazione esagerata… Sono mortificata… -
- Shh… - le pose un dito sulle labbra, dolcemente - Non dire
queste cose… Non è colpa tua… -
- Ehi, splendore, ti sei svegliata! – la voce di Milo era
sempre allegra e scherzosa, ma le parve un po’ giù
di tono. Solo in quel momento si accorse che alcuni Gold erano
lì con loro – Allora, come ti senti? –
- Meglio, Milo, grazie –
- Ci hai fatti spaventare – disse Micene, avvicinandosi a lei
– Ma l’importante è che ti sia svegliata
–
Mur le prese una mano da sotto la coperta e le sentì il
polso:
- Il battito va meglio, ora è regolare. Tranquilla, anche il
freddo passerà presto del tutto – le disse, prima
di ricoprirla.
- Accidenti! – esclamò Aldebaran con una risata,
cercando di sdrammatizzare – Io già stavo
anticipando a oggi la festa per la fine della tua punizione, mi
toccherà spostarla di nuovo a domani! Però non
farmi altri scherzi, o morirò di paura, e mi
toccherà annegare tutto in litri e litri di alcol!
–
- Ma allora – rispose Milo, che aveva capito il gioco del
compagno e voleva dargli man forte – tu vivi nel terrore!
Visti gli ettolitri che scoli ogni volta! –
- E piantala di sfottere! Non è che tu sia astemio!
–
Risero tutti. Poi Camus si voltò nuovamente verso Rossella:
- Ora che vediamo che ti sei ripresa è meglio se ce ne
andiamo, così puoi riposarti e riprendere le energie. Tanto
siamo sicuri di lasciarti in buone mani –
- Mi dispiace che ve ne andiate per me, restate, io tornerò
in camera -
- E’ meglio di no, almeno ancora per un po’
– disse Dohko – Qui resti al sole, e in Grecia
è molto caldo, anche se a te al momento non sembra, e ti
aiuterà a scaldarti. Se riesci, prova a dormire ancora un
po’, ti farà solo bene –
I Gold Saints salutarono i due e se ne andarono, lasciandoli soli.
- E io che volevo una noiosissima giornata rilassante –
- Il giorno non è ancora a metà, e non intendo
lasciarti fare altro se non restare qui con me. Vedrai, ti annoierai a
morte –
Ciao a tutti!
Finalmente ancora un po' di azione! Poca, ma un pochino
c'è...
E cominciamo con gli indizi... Ne avevo messo qualcuno anche prima, ma
sono talmente ridicoli da dire qualcosa solo a me che so tutto e ho le
idee piuttosto chiare...
Invece adesso, con calma, mi raccomando, non voglio svelare tutto
subito, inizio a mettere qualcosina... A poco a poco, chissà
se qualcuno capisce qualcosa...
Ah, ovviamente, giusto per non rovinare la sorpresa a tutti, se
qualcuno indovina non lo verrà a sapere fino al momento
opportuno... Eventualmente studierò una serie di premi ad
hoc... :-)
Bene, iniziamo con i ringraziamenti:
NinfaDellaTerra:
D'accordo, Shaka non era simpaticissimo, ma siamo seri, qualcuno
davvero si aspettava che non avrebbe ricominciato a ragionare? Ci
è voluto un po' perchè capisse, ma il suo
orgoglio è grande, chissà quanto ci
metterà ad ammettere di aver sbagliato... ;-) Che ne dici di
questi indizi? Fammi sapere, bacio!
whitesary:
La punizione è finita, ma i casini continuano... Altrimenti
dove starebbe il divertimento? :-) No, dai, mi piace tanto Ioria, non
sono molto ispirata a sostituirlo, e poi per Rossella ho altri
progetti... :-) Ti viene permesso anche di rimangiarti tutto e cambiare
idea su Rossella, più volte se vuoi, sei una donna,
è un tuo diritto... ;-) Alla prossima, ciao!!!
anzy: Beh,
se è Shaka, io credo che dovremmo far scegliere a lei, no?
Ma chissà se è lui... E poi, perchè
sminuire così quel povero Shun? Anche lui, in fondo,
è una divinità... :-) Grazie per avermi messa tra
i tuoi autori preferiti, tutta questa stima da parte di una che scrive
così bene come te mi onora!!! (inchino) Hai già
qualche idea su Rossella? Sono molto curiosa di sapere come la pensi...
Grazie ancora, alla prossima, un bacio!
HOPE87: Al
è di stazza più grande, ma gli altri sono 12...
Senza contare Shun e Ikki... Mah, vedremo... :-) Ora qualche sviluppo
c'è, hai già pensato qualcosa? ;-) Fammi sapere,
ciao!!!
ArabianPhoenix:
Non mi offendo, se accettassi solo le critiche inneggianti e positive
non sarei molto obiettiva, mentre invece tutto serve per migliorare,
giusto? Capisco quello che intendi, e forse hai ragione, ma questa
è una storia che ho in testa da tantissimi anni, quando
ancora non sapevo dell'esistenza delle fanfic e credevo di essere solo
una un po' svitata che sognava sui cartoni animati... Certo, metterla
sulla carta mi ha obbligata a studiare molte più cose che
nei sogni possono restare nebulose ed indefinite, ed essendo la prima
volta ho preferito attenermi il più possibile a quello che
avevo in testa, per semplificarmi un po' il lavoro... Però
hai ragione, e l'ingenuità della Rossella dei primi capitoli
non mi dispiaceva affatto... Potrei anche pensare di sviluppare un
personaggio così in una prossima fic, quando avrò
più dimestichezza con la capacità di inventare e
raccontare, se reputate che, finita questa, possa continuare a
scrivere... Alla fine farò un piccolo sondaggio... :-) Ci
proverò, promesso! ;-) Alla prossima, grazie per i tuoi
consigli, ciao!
bellissima90:
Grazie per i complimenti! Mi raccomando, se hai qualche idea partecipa
anche tu al toto-Rossella!!! ;-) Fammi sapere, ciao!
Sabri92:
Punizione finita... Ma i problemi continuano... E iniziano gli
indizi... Qualche idea? Fammi sapere, alla prossima, ciao!!!
Nemeryal:
Shaka... mah, ancora non si sa... In fondo è molto
orgoglioso, gli ci vorrà un po' di tempo per ammettere di
avere sbagliato... Già stavolta non si è fatto
vedere... Chissà... ;-) Idee rguardo a Rossella? Fammi
sapere, un bacio!
Snow Fox: Eh
sì, sapevo che Shaka che ricomincia a ragionare ti avrebbe
fatto piacere... :-) Nemmeno io lo amavo particolarmente
così incazzoso, ma per come lo percepisco io la sua era
l'unica reazione possibile a quello che era successo... Anche se
è una persona ragionevole, e prima o poi avrebbe capito da
solo... Infatti... Allora, che ne dici dell'attacco a Rossella? Hai
qualche idea al riguardo? Fammi sapere, alla prossima, bacio bacio!
Grazie anche a tutti quelli che continuano a leggere in silenzio!
Ciao ciao!
roxrox
Campagna di
Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
Capitolo
13
Camus afferrò Milo per un braccio, mentre il Cavaliere di
Scorpio si accingeva a scendere la scalinata delle dodici case,
un’aria battagliera dipinta sul viso:
- Dove vai con quella faccia? –
- A prendere Shaka per il collo! – esclamò Milo
rabbioso – Dov’era oggi, mentre Rossella stava
male? –
- Milo – disse Dohko conciliante – non possiamo
pretendere che… -
- Palle! Sappiamo tutti perfettamente che in questi casi è
lui quello che sa cosa fare! Per fortuna anche Mur è
riuscito a fronteggiare la situazione, ma non fingiamo di essere tutti
scemi! Oggi serviva il suo aiuto, e lui se ne è fregato per
una stupida ripicca! I bambini che hanno appena iniziato
l’addestramento sono più maturi del nobile
Cavaliere di Virgo! –
- Milo ha ragione! – concordò Aldebaran.
- Lo so che Milo ha ragione – insistette Dohko – ma
cosa pensate di risolvere andando da Shaka? Fareste solo il suo gioco,
coglierebbe la palla al balzo per mostrare come Rossella sia pericolosa
perché semina zizzania tra noi. Volete regalargli questa
possibilità? –
- No… - compresero il ragionamento del Cavaliere di Libra, e
rinunciarono al loro intento, pur non essendo completamente convinti.
Nessuno si accorse del biondo Cavaliere d’Oro che li
osservava da dietro un masso, le mani tremanti strette a pugno.
Rossella si riprese un poco per volta, e a metà pomeriggio
già aveva la forza per lamentarsi del pranzo:
- Pranzo… io ho rimesso l’anima, ho lo stomaco
vuoto e voi mi avete rifilato una minestrina… Di questo
passo morirò di fame… -
- E smettila di stressare! – la rimproverò
scherzosamente Ioria, che era venuto insieme a Micene per vedere come
stava – Dopo quell’attacco di nausea cosa volevi,
un po’ del leggerissimo spezzatino ai funghi di Aldebaran?
–
- Beh, sarebbe stato decisamente meglio! –
- Certo, e sicuramente il tuo stomaco non si sarebbe ribellato!
–
- Il mio stomaco, mio caro, ha passato di molto peggio! E non mi ha mai
abbandonata, mai! –
- Stamattina non sembravi dello stesso avviso! –
sottolineò Micene, guadagnandosi una linguaccia - E comunque
lo spezzatino con i funghi non si può, altrimenti mandi al
diavolo le ultime due settimane di lavoro! –
- Te le do io le due settimane di lavoro! Nutrizionista dei miei
stivali! Due settimane di digiuno e schiavismo sono state! E non
preoccupatevi, che ve la faccio pagare! –
- Ah sì? – riprese Ioria ironicamente –
E come, di grazia? –
- Vedi di fare poco il bullo, tu! Non vorrei ricordarti che qualche
giorno fa il tuo ego è stato distrutto da una che ti ha
battuto nella lotta libera! –
- Adesso non spararle così grosse! Ti sei attaccata al mio
collo prendendomi slealmente alle spalle mentre bevevo! –
- “Mai abbassare la guardia! E’ quello il momento
in cui il nemico ti attacca” – citò lei
con aria fintamente pomposa - Non l’hai detto tu? Predichi
bene e razzoli male! –
- Ha ragione – si intromise Micene posando sogghignando una
mano sulla spalla del fratello – Bisogna dare il buon esempio
agli allievi –
- Ma certo, tutti contro di me! –
La discussione si concluse con una risata.
Shun dopo cena la riaccompagnò in camera, ignorando le sue
proteste:
- E’ ancora presto! Non ho sonno! –
- Sembri quei bambini piccoli dei film – le disse - che non
vogliono mai andare a letto! Dovresti dormire un po’. Oggi
sei rimasta sveglia tutto il giorno, anche se ti era stato detto di
dormire, non hai ancora recuperato completamente le forze –
Rossella lo guardò con occhi sgranati mentre si sedeva sul
letto. Sembrava spaventata:
- Io… Non sono sicura di voler dormire… Ho
paura… Se quella poi torna…? –
Shun le sorrise, accovacciandosi di fronte a lei:
- Non tornerà. Te lo prometto. Resto io, porterò
la poltrona vicino al tuo letto, e dormirò qui, con te.
Così se torna la caccio via – Rossella si accorse
di essere trattata come una bambina di due anni che ha paura del buio,
ma in quel momento non le importava, anzi, si sentiva protetta ed amata.
- Non… non voglio che tu dorma su quella
poltrona… E’ tanto scomoda, ti spezzerai la
schiena! –
- Non ti preoccupare, sono un Cavaliere di Atena, ho sopportato cose
molto peggiori! E in questo momento non intendo lasciarti sola, quindi
non credo che tu abbia molta scelta, dovrai sopportarmi –
- Allora… - abbassò lo sguardo ed
avvampò furiosamente, poggiando una mano sulle coperte
– Se vuoi… potresti… dormire
qui… con me… -
Shun per un attimo rimase senza parole: aveva sentito bene? Lei gli
stava chiedendo di…
- Ma solo se vuoi… - si affrettò ad aggiungere
Rossella, imbarazzatissima, a disagio. Lui con un sorriso la fece
alzare in piedi, abbracciandola:
- Certo che voglio… - le mormorò, chinando il
volto fino a che le sue labbra non sfiorarono l’orecchio di
lei. Rossella si strinse ancora di più a lui.
Poi si staccarono, e lei andò in bagno per preparasi. Quando
uscì indossava una leggera camicia da notte rosata, mentre
Shun portava solo un paio di pantaloncini. Il ragazzo guardandola
restò senza fiato, sentiva il respiro faticare ad uscire
dalla propria gola:
- Sei bellissima… - lei arrossì leggermente, con
un sorriso, ed osservò il suo petto nudo. Shun se ne accorse:
- Qui le notti sono molto calde… - disse, scusandosi
– Vado a prendere una maglietta… –
- No… -
Rossella gli si avvicinò, e gli prese le mani, tremando
leggermente. Alzò il volto, guardandolo, e negli occhi di
Shun vide la sua stessa emozione. Sorrise, e lo baciò,
alzandosi leggermente sulle punte. Lui la sollevò e la
posò sul letto, stendendosi accanto a lei, sostenendosi su
un gomito. Le passò una mano dietro il collo, accarezzandole
dolcemente la nuca, e la baciò con passione mentre
l’altra mano scorreva tremante sul suo braccio nudo.
Potrei stare ore e ore qui
ad accarezzare
la tua bocca ed i tuoi
zigomi
senza mai parlare,
senz'ascoltare altro
nient'altro che
il tuo respiro crescere,
senza sentire altro che
noi
nient'altro che noi.
Le mani di lei esploravano il suo corpo, trasmettendogli scariche di
piacere lungo la schiena. Shun lasciò la sua bocca e
iniziò a baciarla sulla pelle delicata della gola,
sentendola ansimare leggermente. Le sue mani raggiunsero il seno, e lei
fremette di piacere, con un sospiro, mentre gli accarezzava la schiena
scolpita, disegnando le linee dei suoi muscoli.
L’accarezzò lungo la gamba, portando con
sé la camicia da notte, e gliela sfilò da sopra
la testa, lasciandola solo con gli slip.
Rimase immobile per un attimo a guardarla, incantato da ciò
che aveva tra le braccia, quasi incredulo. Poi le sue labbra la
cercarono di nuovo, e si chiusero su un capezzolo, iniziando a
succhiarlo e a giocarci con una dolcezza ed un ardore infiniti, senza
fermarsi mai, mentre una mano sfiorava l’altro seno,
leggerissima e irresistibile, con la stessa passione trattenuta e
assetata.
Potrei stare fermo immobile
solo con te addosso
a guardare le tue
palpebre
chiudersi ad ogni passo
della mia mano lenta che
scivola
sulla tua pelle umida
senza sentire altro che
noi
nient'altro che noi.
Mentre la sua bocca tornava alle labbra di lei, la sua mano si
abbassò lentamente, arrivando a sfiorare la sua
femminilità e strappandole un sospiro di piacere.
Allora fu lei a posare la propria mano sul suo petto, accarezzandolo,
sfiorandogli languidamente i capezzoli, e facendogli mancare il fiato,
mentre scendeva. Lo sfiorò con movimenti inesperti, senza
guardarlo, finché non sentì la mano di lui sulla
sua.
Alzò gli occhi fino ad incontrare i suoi, e riprese
coraggio, abbracciandolo e stringendolo ancora, baciandolo sul collo e
sul petto, facendolo impazzire, finchè anche le ultime
barriere degli indumenti caddero, e Shun si stese su di lei. Vide la
paura nel suo sguardo:
- Sei sicura? – le chiese in un sussurro, temendo di farle
male. Ma lei sorrise, e lo strinse ancora di più. Shun le si
avvicinò e le sfiorò le gambe, senza lasciare i
suoi occhi un istante, ed entrò in lei con un tremito.
Le sfuggì un gemito, e lui accostò il viso al
suo, sentendolo bagnato di pianto, e si fermò. Ma da quel
gemito di dolore ne nacque presto uno di piacere, e un altro, e un
altro ancora, mentre lui iniziava a muoversi. E quelle sensazioni la
rapirono, portandole via la ragione e soffiando sulla sua pelle un
ardore che travolse anche lui. Si abbandonarono insieme, in un
abbraccio infinito, e la stanza si riempì di tremiti e
sospiri in un delirio sommesso che li portò a toccare le
vette più alte della felicità, in una esplosione
di luce che nessuno dei due aveva mai conosciuto.
Non c'è niente al
mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te,
che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente
al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come
quando siamo noi,
nient'altro che noi.
Rimasero immobili, quasi incapaci di reagire a tanta emozione. Shun
posò la testa sul suo seno, e sorrise sentendo i battiti del
suo cuore impazzito, mentre lei lo accarezzava, in silenzio.
- Ti amo… - sussurrò, in un soffio che lui
sentì a mala pena. Alzò la testa, e a Rossella
parve di annegare in quel mare di smeraldo. Shun si sollevò
e la baciò teneramente:
- Ti amo anch’io… -
La avvolse in un abbraccio dolcissimo, come a volerla nascondere e
proteggere dal mondo intero, e lei si rannicchiò contro il
suo petto, posandogli una mano sul fianco, appisolandosi poco dopo. Lui
rimase sveglio, accarezzandole i capelli per farle sentire la sua
presenza.
Potrei perdermi guardandoti
mentre stai dormendo,
col tuo corpo che
muovendosi
sembra stia cercando
anche nel sonno di
avvicinarsi a me,
quasi fosse impossibile
per te sentire altro che
noi,
nient'altro che noi.
Non riusciva a smettere di guardarla, di ammirare quella meraviglia che
stava stringendo. Il suo volto era sereno nel sonno, beato, e Shun non
si capacitava del fatto che si fosse donata a lui, a lui…
Non avrebbe mai sperato in una tale fortuna, in una tale
gioia…
Non c'è niente al
mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te,
che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente
al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come
quando siamo noi,
nient'altro che noi.
Piano, per non svegliarla, le pose un leggero bacio sulle labbra, e
rimase in silenzio, continuando ad accarezzarla, finchè il
sonno non ebbe il sopravvento, e si addormentò.
Eccomi qui!
Fiuuuuu.......... che faticaccia questo capitolo... Giorni e giorni di
scritture, letture, ripensamenti, risistemazioni, riletture...
Il fatto è che non ero mai pienamente soddisfatta, ho sempre
l'impressione di aver tralasciato qualcosa, di aver esagerato,
è faticoso non scadere nel volgare e descrivere tutte quelle
sensazioni... Ma tra voi c'è chi lo sa molto meglio di me...
:-)
La canzone è "Nient'altro che noi" degli 883 (spiacente, ma
Max Pezzali non riesco a concepirlo, per me è ancora 883...
:-P )
Se devo essere onesta è il capitolo che mi preoccupa di
più, non perchè a me non piaccia, ma
perchè mi rendo conto che tematiche come questa sono
difficli da trattare... Please, fatemi sapere che ne pensate, sono
ansiosissima!!!
Spero che vi piaccia, ho fatto davvero del mio meglio...
Passiamo ai ringraziamenti: invoco il vostro perdono se sono
velocissima, ma ho 1000 e 1000 cose da fare con la tesi, se volessi
dedicarvi ringraziamenti più lunghi dovrei pubblicare fra
tre giorni (perchè da ora e per tutto domani e dopodomani
sono irrintracciabile, irraggiungibile, indisturbabile, insopportabile,
ecc.). Prometto che mi farò perdonare la prossima volta...
Snow Fox:
Vabbene, oggi niente indizi (ma ne arriveranno tanti nei prossimi
capitoli, basta leggere tra tutte le righe, non limitarsi alle cose
evidenti... hi hi hi...), solo tanto tanto zucchero... :-) Che ne dici?
Mi è venuto almeno un pochino bene? Fammi sapere, un bacio!
bellissima90:
Quanto a chi è il signore, come minacciato, non dico nulla a
nessuno, vi lascio solo fare ipotesi... Cosa ne dici? Alla prossima,
ciao!
Nemeryal:
Come promesso, vi lascio solo a divertirvi con le idee, non faccio
sapere chi indovina (se qualcuno indovina) e chi no... Intanto mi
diverto con questo capitolo con tanto amore... Dimmi se ti è
piaciuto, alla prossima, ciao!
HOPE87: Che
Rossella non debba essere sottoposta ad altri stress è tutto
da vedere... Credo che mi divertirò molto a fargliene
capitare di tutti i colori... ;-) Per il momento il solo stress che si
ritrova è davvero piacevole... :-) Fammi sapere cosa ne
pensi, ciao!
Sabri92: Non
ho aggiornato proprio prestissimo, ma garantisco che è il
massimo che posso fare al momento... Che ne dici di questo capitolo?
Alla prossima, ciao!
anzy: E tu
come facevi a sapere che Shaka era in giro nascosto??????? Sono
così prevedibile??? Sigh sob... :-( :-) Pochi risvolti in
questo capitolo, ma un po' di miele non guasta mai... Chiedo scusa per
aver sfruttato il tuo metodo per descrivere una scena così,
ma avevo trovato che era davvero dolce intervallare brani di una
canzone con le azioni, soprattutto quando si adattano perfettamente a
ciò che sta succedendo... Spero che tu non ti sia offesa,
altrimenti provvederò a cambiare e riscrivere il capitolo
immediatamente (please, no... l'ho riscritto talmente tante volte che
non sarei in grado di rimetterci mano... ma se tu vuoi lo
farò prestissimo!)... Fammi sapere, alla prossima, un bacio!
NinfaDellaTerra:
E l'attimo di pace per stare insieme è arrivato... Basta
chiedere... ;-) Pochi sviluppi, però un capitolo di pausa
ogni tanto ci vuole... :-) Dimmi se ti è piaciuto, alla
prossima, ciao!
Grazie anche a chi continua a leggere in silenzio!
Ciao ciao a tutti!!!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
Capitolo
14
La sensazione più forte che provò Rossella al
risveglio fu la sua presenza addosso. Il suo respiro regolare e sicuro,
il suo braccio che l’avvolgeva ancora. Rimase senza muoversi,
con gli occhi chiusi nel primo albeggiare, per non doversi privare di
quel contatto, perché non si svegliasse anche lui. Riprese
sonno di nuovo, facendoglisi più accanto.
La luce del mattino fece capolino tra le tende, accarezzando il volto
dei due giovani addormentati, ancora abbracciati.
Il primo ad aprire gli occhi fu Shun, che rimase immobile, per non
svegliare Rossella, assaporando la meravigliosa sensazione che gli dava
il suo corpo, ancora nudo sotto le coperte. Sospirò,
respirando il suo profumo, desiderando di non doversi più
alzare da lì. Lei sembrò reagire ed aggrapparsi
appena a lui, nel sonno, quasi con timore. Lui la strinse leggermente;
accarezzare le sue braccia, la sua schiena, la sua pelle delicata, era
un contatto intenso, a cui non sapeva abituarsi.
La sentì svegliarsi a poco a poco, e rimase fermo, come in
ascolto. Lo baciava. Aveva iniziato sfiorandolo appena con le labbra,
senza volerlo quasi, fino a che venne presa da una dolce frenesia. La
lasciò fare, e con gli occhi chiusi abbandonò il
capo all’indietro, sul cuscino. La volle ancora, e lei gli si
offrì con un amore e una fiducia che lo commossero
profondamente.
- Dobbiamo alzarci – mormorò lui, controvoglia.
- No… - mugolò lei, stringendolo ancora
– Non voglio… -
- Nemmeno io lo vorrei, ma non possiamo restare qui tutto il giorno
–
- Perché no? –
- Prima di tutto perché se tuo zio per sbaglio viene a darti
il buongiorno e vedere come stai e mi trova qui, probabilmente mi fa
tutto quello che non è riuscito a farmi anni fa, poi
perché se Ikki non mi vede per tutta la mattina senza sapere
dove sono gli viene una sincope, anche se finge di disinteressarsi di
tutto e di tutti, se poi scopre che ho dormito qui prima che lui abbia
il pieno controllo della situazione ci fa fuori entrambi. Inoltre oggi
ricominci l’addestramento, ricordi? Ti è stato
dato un solo giorno di riposo, e Micene ti aspetta con la colazione
–
- No, la colazione di Micene no… -
- Oh, andiamo, quante storie… -
- Già, tanto tu mangi e bevi quello che vuoi, sono io quella
messa a dieta… -
- Non sono io quello che deve buttare giù la
ciccia… -
- Eh già, perché stanotte tutta la mia ciccia ti
faceva proprio schifo! – arrossì vistosamente. Non
avrebbe creduto di essere così sfacciata!
Ma Shun rise, dandole un buffetto sul naso:
- Sai perfettamente che per quanto mi riguarda puoi anche essere una
botte, ma l’alimentazione che ti riserva Micene ti serve per
sopportare meglio l’addestramento, per arrivare a mezzogiorno
senza essere morta! –
- D’accordo… chi mi tocca oggi? –
- Aldebaran. Milo e Camus hanno chiesto espressamente che sia tenuto
lontano, per potergli preparare la festa senza averlo tra i piedi
–
- E quindi lo avete rifilato a me… Spero almeno di fargli un
po’ pena… -
- Vedrai che ti sembrerà un giochetto, abituata come sei a
Ioria e Micene. Su, in piedi! –
Rimase ad ammirarla mentre con uno sbuffo usciva dal letto e si
dirigeva in bagno, combattendo contro il desiderio di raggiungerla e
stringerla a sé, per farla nuovamente sua.
Rientrando nella propria camera per vestirsi, non si accorse del
leggerissimo rumore dovuto a un passo irrequieto nella stanza accanto.
Aldebaran la raggiunse con un gran sorriso, agitando la mano in segno
di saluto:
- Accidenti, mi avevano detto che sei particolarmente puntuale, ma mi
ero dimenticato che di solito non lo sono io! Pronta per iniziare?
–
- Ovviamente! – rise lei, contagiata dall’allegria
dell’ilare Cavaliere del Toro.
- Bene, allora seguimi! – si caricò in spalla una
strana borsa oblunga e un cesto chiuso, e si avviò a passo
svelto. Rossella gli corse dietro, incuriosita.
- Ma… non ci alleniamo nell’arena? –
- Oggi no. Ho deciso di portarti in un posto diverso, ho bisogno di
materiale che all’arena non c’è. Ma
veloce, se scoprono dove stiamo andando non tutti saranno
d’accordo –
Camminarono spediti per un po’, inoltrandosi nei boschi del
Santuario, fino a che Aldebaran si fermò improvvisamente:
- Eccoci qui! – Rossella si guardò intorno,
estasiata. Il bosco si era improvvisamente interrotto per lasciare
spazio ad un’ampia radura, con al centro un piccolo ma
meraviglioso laghetto. Il ruscello che lo alimentava gorgogliava felice
poco lontano, e gli scogli che decoravano le rive sembravano fatte
apposta per sedersi e non far nulla, se non godersi la meravigliosa
giornata di sole.
- Ma – protestò Rossella – sei un
po’ carogna! Mi porti in questo posto fantastico, che sembra
uscito da un libro di fiabe, dove viene voglia solo di riposarsi e
ascoltare il canto degli uccellini, e io mi ci dovrei allenare?
–
- E chi ha parlato di allenarsi? – ghignò
Aldebaran, aprendo la sacca ed estraendo due canne da pesca
telescopiche, che allungò con un unico gesto fluido.
- Tu… - Rossella era stupefatta – Tu non vuoi
allenarmi? –
- Non oggi. Trovo che due settimane di addestramento da Cavaliere
d’Oro contornate da strane visioni meritino ben
più di una misera giornata di riposo. Quindi oggi
l’addestramento verterà sull’imparare la
sacra virtù della pazienza nell’attesa che i pesci
abbocchino, e la capacità di non lasciarsi abbattere se per
caso non abboccano affondando i dispiaceri in un gustoso pic-nic, alla
faccia di Micene che vuole affamarti! –
- Oh, mi piace il programma per oggi… Magari Micene e Ioria
ne avessero previsti di così interessanti! –
- Già… beh, non sono sicuro che sarebbero
d’accordo… Comunque – le si
posizionò alle spalle, mettendole la canna in mano e
tenendole le dita per mostrare come doveva fare – ho
già messo l’esca in modo che non si stacchi,
questo è una lezione successiva, per ora impariamo le
basi… Lascia il filo libero di muoversi, per il momento:
devi lanciare l’esca, e deve andare sufficientemente lontano
dalla riva. Ora piegati all’indietro e sposta le braccia,
così… Adesso dai un colpo secco… Hop!
Perfetto! E’abbastanza lontana, forse un pochino troppo,
allora ruota la manovella un pochino… Ecco, così
va bene… Ora non ti resta che aspettare che i pesci
abbocchino – le si mise accanto e fece lo stesso con la
propria canna, e si sedette pesantemente al suolo. Lei lo
imitò subito.
- Dici che non ci cercherà nessuno? –
- Ho detto a Milo che volevo insegnarti a muoverti velocemente in
presenza di ostacoli, e che ti avrei portata nel bosco. A lui e Camus
non è sembrato vero non avermi tra i piedi tutta la
giornata, e hanno detto che avrebbero avvisato tutti, e sono sicuro che
lo faranno, dato che hanno bisogno di aiuto per prepararmi la festa e
cercheranno di coinvolgere più persone possibile. Ho detto
anche che finito il tuo addestramento oggi pomeriggio mi sarei chiuso
in casa ad ascoltare musica perché ho voglia di riposare,
giusto per lasciarli in pace. Mi hanno convinto ad unire la mia festa
di compleanno con quella per la fine della tua punizione, ma
così non mi lasciano fare niente… Ehi, senti, non
è che tu sai cosa hanno in mente? –
- Certo che lo so! L’hanno detto a tutti, così ci
possiamo preparare di conseguenza! –
- E non potresti dirlo anche a me? –
- No. Che sorpresa sarebbe? –
- Umpf… Nessuno mi capisce… -
- Andiamo! Ti dico solo che ti piacerà… -
Rimasero in silenzio per un po’, rilassati.
All’improvviso la canna di Rossella ebbe uno scossone:
- Ehi! Credo che abbia abboccato! –
- Fantastico! Questa è la fortuna dei principianti! A volte
resto qui giorni interi senza che un solo pesciolino si faccia vedere!
–
- Sì, va bene, ma smettila di parlare e dammi una mano! Cosa
devo fare? –
- Non tirare ancora così forte, il pesce ancora non ha
capito cosa lo aspetta, approfittane per avvolgere a poco a poco il
filo, avvicinalo alla riva… Brava,
così… piano… -
- Non lo tengo più! –
- Eccoci, ora sta lottando per la sopravvivenza. Non farti prendere dal
panico. Avvicinalo ancora un po’, non mollare il
filo… Bravissima… Ora tira su la canna, decisa ma
senza strappi, o ci scappa… Meraviglioso! Guarda
com’è grosso! Portalo qui sulla riva, veloce,
prima che rompa il filo! Perfetto! Ora ci penso io! –
Lo afferrò con mano salda, e gli diede un solo colpo in
testa, con un grosso pezzo di legno. Il pesce smise immediatamente di
divincolarsi.
- Fantastico, oggi si prospetta un ottimo pranzetto! Devo preparare il
fuoco… -
Rossella era inorridita:
- L’hai… l’hai ucciso…?
–
- E come credi che avremmo potuto mangiarlo, vivo? –
- No, ma… -
- La maggior parte di ciò che mangi è stato vivo
fino a poco tempo prima, ne sei consapevole? –
- Sì, è solo che vederlo vivo… E il
pensiero di mangiarlo… E’ un po’
ipocrita, lo so… ma non sono sicura di riuscirci, dopo
averlo visto vivo e guizzante… -
- Senti, la cosa è molto semplice: o tu o loro. Tu sei
Italiana: mors tua vita mea, come dicevano i Romani –
- Avevamo i panini… -
- E da dove vengono il prosciutto e il tonno che ci sono dentro? E la
maionese, non è fatta da uova? –
- Hai ragione, lo so… E’ che non ho visto gli
animali vivi, prima che li uccidessero, tutto qui… -
- Non ti preoccupare, vedrai che quando lo avrai assaggiato cucinato
sul fuoco come so fare io ti dimenticherai di quando era vivo, anzi, ti
congratulerai con te stessa per esserti conquistata il pranzo con le
tue mani! –
Si alzò e tornò poco dopo con le braccia cariche
di rami, che pose in terra, tenendone parecchi da parte. In capo ad
alcuni minuti un fuoco scoppiettava allegro, e il pesce, infilzato da
uno spiedino e sostenuto da una struttura improvvisata, iniziava a
cuocere.
- Bene, molto bene, verrà pronto giusto in tempo per
l’ora di pranzo! –
La raggiunse e si sedette nuovamente accanto a lei, sorridendole.
Rossella ricambiò il sorriso e si distese, le braccia dietro
la testa, guardando il cielo, azzurro e limpido:
- Tu sei diverso da tutti gli altri – disse
all’improvviso, pensosa - A nessun altro sarebbe venuto in
mente di nasconderci per passare la giornata pescando, invece di
continuare il mio addestramento. Magari Milo o Ioria potrebbero essere
d’accordo sul fatto che una giornata sola di riposo
è poco, ma non si sarebbero mai sognati di trasgredire
così. Eppure ciò che hai fatto oggi è
così da te… - voltò lo sguardo fino ad
incontrare gli occhi del Cavaliere del Toro, che sfuggì i
suoi occhi, perdendosi nelle increspature delle onde.
- Lo so, sono un po’ particolare… - disse,
stranamente riflessivo – La verità è
che, nonostante le apparenze, nella mia testa girano pensieri che
nessun Cavaliere di Atena dovrebbe avere – Rossella si rimise
seduta e rimase in silenzio, aspettando il seguito –
E’ capitato ancora che mi chiedessi perché devo
combattere. Non mi sognerei mai, bada bene, di non farlo, ma non
capisco perché devo
farlo. Non sono sicuro di riuscire a spiegarlo, ma vorrei aver avuto,
una volta nella vita, una scelta. Vorrei aver potuto decidere se
combattere o se arrendermi. Non mi sarei mai comunque tirato indietro,
ma avrei preferito che mi fosse data la possibilità di
scegliere. Lo so che è il mio destino e che posso solo
chinare la testa, ma… - si voltò, guardandola
– Forse è per questo che a volte mi nascondo qui
per giornate intere, che ti ci ho portata oggi, che ho trasgredito. In
qualche modo riaffermo la mia libertà, la mia
facoltà di scegliere… Una volta ogni tanto
è un bene iniziare dal niente e arrivare al niente, senza un
punto di partenza né una meta… Dà la
possibilità di rimettere ordine nella testa, nella
vita… Spesso aiuta anche a capire, a comprendere quali sono
le vere priorità, quali sono quelle cose che si stanno
ergendo a dei della propria vita, quando invece sono solo false
realtà… Il mio maestro, anni fa, mi disse che il
cosmo è dato dalle stelle, e che queste stelle non si
trovano solo nel cielo, dove tutti le possono vedere. Le stelle vere,
quelle che danno la forza ad un Cavaliere, non sono in cielo, ma nel
cuore. Qui ho la possibilità di ritrovare me stesso, di
ritrovare le mie stelle… - rise leggermente, tornando a
guardare il lago – Lo so che per te è difficile,
perché ancora non sei in grado di comprendere il tuo cosmo,
però spero che in qualche modo tu possa capirmi…
-
Rossella lo guardava, meravigliata. Sentiva di sapere esattamente cosa
stava dicendo, lo comprendeva più di quanto lui potesse
immaginare. Avrebbe voluto comunicarglielo, senza sembrare solo
accondiscendente… Ed improvvisamente si rese conto di essere
in grado di farlo. Percepiva dentro di sé una energia
diversa, con una intensità ed una consapevolezza che la
stupivano. Posò la mano sul possente braccio di lui e si
concentrò, cercando di avvolgerlo. Il risultato fu
nettamente inferiore a ciò che avrebbe voluto ottenere, ma
riuscì comunque ad entrare in sintonia con lui, anche se non
seppe come.
Aldebaran si voltò di scatto, un’espressione
stupefatta sul volto. Rossella sentì che le forze le
venivano meno, ed il legame improvvisamente si spezzò. La
ragazza ebbe un capogiro. Impallidì, ed Aldebaran si
affrettò a prenderla per le braccia sostenendola:
- Sei… sei stata tu? L’hai fatto apposta?
–
- Sì… Credo di sì… -
mormorò lei, con difficoltà –
Ma… adesso… -
- Tranquilla, non dire niente – la distese ed
afferrò il cestino, armeggiando all’interno,
tirando fuori una tavoletta di cioccolato, da cui staccò
alcuni pezzi – Ecco – le disse, sollevandola
tenendole un braccio attorno alle spalle e mettendogliene uno in bocca
– mangia questo, vedrai che ti riprenderai velocemente
–
Al terzo boccone Rossella riprese un po’ di colore, e fu in
grado di restare seduta senza aiuto.
- Ma… - chiese al Cavaliere del Toro –
Cos’è successo? Ho creduto di svenire… -
- Hai… hai espanso leggermente il tuo cosmo. Dimmi,
l’hai fatto consapevolmente? Volevi farlo? –
- Sì… volevo farti sapere che capivo esattamente
quello che dicevi, e ho percepito questa strana energia, e ho cercato
di farla sentire anche a te… poi mi è girata la
testa… -
- Non mi stupisce. Non hai mai provato a maneggiare il cosmo, e non sei
abituata. Non sembra, ma richiede un enorme dispendio di energie, e se
si è all’inizio non si riesce a controllarlo.
Quello che mi stupisce è che tu sia riuscita a richiamarlo,
dato che se non sbaglio nessuno ancora ti ha insegnato come fare
–
- Non saprei… Era lì… mi serviva,
l’ho usato… Non so nemmeno io come ho
fatto… -
- Beh, devo dire che sei eccezionale! Sei riuscita in qualcosa di
grandioso! –
Rossella arrossì vistosamente:
- Grazie… -
- Uhm… - Aldebaran si voltò, cambiando
improvvisamente argomento – Che profumino… Credo
proprio che il pesce sia pronto! – guardò
l’orologio – Giusto giusto per pranzo! –
si alzò e andò a prenderlo, tornando con in mano
anche il cesto – Fammi un favore, che non posso mollare il
pesce… Qui dentro ci sono una tovaglia e alcuni piatti,
tirali fuori. Ottimo, adesso posso spellare il pesce, così
poi ce lo mangiamo. E’ un po’ poco per due, ma ho
qui panini e torte salate per sfamare tutto il Santuario, non resteremo
affamati! Poi dopo pranzo ti riporto a casa, così magari ti
riposi un pochino, o vai a fare un giro ad Atene, non sei
più uscita dal Grande Tempio dal giorno del tuo arrivo,
vero? –
- Milo! Milo! Dove diavolo sei sparito? – la voce di Ioria
echeggiava per la tredicesima casa.
- Cos’è tutto questo casino? Piantala un
po’, sono qui! - Il Cavaliere di Scorpio comparve da dietro
un angolo con le braccia cariche di festoni – Piuttosto,
dammi una mano! –
- Fai sparire tutto, Aldebaran sta tornando con Rossella! –
- Ma aveva detto che si sarebbe ritappato in casa oggi pomeriggio!
–
- Sì, ma prima vuole riportare l’allieva! Basta
che non ti fai vedere, Rossella sa che deve impedirgli di entrare!
–
- Va bene. Avvisatemi quando posso ricominciare –
Rossella dopo aver salutato Aldebaran corse tra le braccia di Shun,
fermo all’ingresso sotto il porticato:
- Allora – sorrise lui a bassa voce, stringendola –
come è andata questa sessione di allenamento pescaiolo?
–
- Ma come! Tu lo sai? –
- Aldebaran mi ha avvisato, ma lo so solo io –
Rossella rise. Era una situazione che la divertiva molto:
- Beh, visto che lo sai non devo nemmeno fingere di essere stanca
morta… Senti, hai voglia di accompagnarmi ad Atene? Devo
trovare un regalo per Aldebaran, e non sono ancora riuscita a visitare
la città… -
- Certamente! –
Fu costretta a riattraversare il passaggio di collegamento tra le due
realtà come il primo giorno, ma dovette ammettere che in
effetti le sensazioni che si provano non sono piacevoli ma nemmeno
terribili.
Arrivata nel centro della città, finalmente libera
dall’incubo della cartina e del bar da trovare, si
lanciò immediatamente nell’esplorazione di
qualunque cosa vedesse. Per prima cosa volle visitare il Partenone,
davanti al quale rimase immobile, a bocca aperta: i suoi studi di
storia dell’arte e storia dell’architettura, che
lei adorava, l’avevano preparata a tanta
grandiosità, ma dal vero era una visione che mozzava il
fiato. Finita la visita si infilò nei vicoli della
città vecchia, con un entusiasmo contagioso, guardando
deliziata ogni negozietto, ogni anfratto, ogni angolino. Shun faticava
a starle dietro.
- Non ho ancora trovato il regalo per Aldebaran! –
esclamò dopo ore. Il pomeriggio volgeva ormai al termine, e
non aveva trovato nulla che la soddisfacesse. Shun le aveva ripetuto
più volte che non era consuetudine che tutti facessero un
regalo al festeggiato, solitamente ci pensavano solo i più
vicini a lui:
- Hai presente quanti siamo? Spenderemmo una fortuna in regali!
–
- Sarà, ma io sono abituata a fare almeno un pensiero per il
compleanno, e ad Aldebaran non rinuncio –
Improvvisamente notò un piccolo negozio di musica, molto
diverso dai grandi megastore moderni. Una saletta era piena fino al
soffitto di cd di cantanti di molte nazionalità, vecchi e
giovani, compresi quelli italiani. Ricordò quello che le
aveva detto quella mattina e, come se fosse stata folgorata,
improvvisamente seppe qual era il regalo giusto.
Rientrarono giusto in tempo per prepararsi per la cena.
- Ci vediamo tra un’ora… - disse Shun, baciandola
lievemente.
- Non vuoi… Non vuoi venire con me? –
- Non abbiamo tempo -
- Ma un’ora è così tanto… -
- Vorrà dire che farò una doccia velocissima e
poi verrò qui a tenerti compagnia intanto che finisci di
prepararti –
- Allora ti aspetto… -
Stava uscendo dal bagno coperta solo da un accappatoio, quando
sentì bussare.
- Non devi più bussare quando vuoi entrare! –
aprì la porta ridendo, ma smise immediatamente quando si
accorse che fuori non c’era Shun – Ikki!
–
Improvvisamente lui distolse lo sguardo, e Rossella si accorse di
quello che indossava. Si rese conto che la cintura allentata nascondeva
ben poco, e arrossì vistosamente, mentre voltatasi si
copriva il più possibile.
- Scusami – disse – Non… pensavo che
fossi tu… -
- Già… - mormorò lui, accigliato
– Vedo… -
Rossella afferrò al volo qualcosa per coprirsi e si
rifugiò in bagno, da cui uscì poco dopo con
indosso un paio di pantaloni sportivi ed una maglietta gialla.
- Comunque – riprese – Cosa volevi? –
- Parlarti –
Rossella si sedette sul letto e gli indicò la poltrona:
- Dimmi –
- Stanotte mio fratello non ha dormito in camera sua, ci è
tornato solo poco prima di colazione. Non voglio – disse
precipitosamente, mentre lei già apriva la bocca –
sentire nulla riguardo a cosa avete o non avete fatto stanotte, o se lo
avete fatto, o altre cose simili. Voglio mettere subito le carte in
tavola, giusto per essere chiaro: tu non mi piaci. Non è una
cosa personale, bada bene. Non mi piaci perché sei la nipote
di Tatsumi, e nonostante siano passati tanti anni tuo zio mi ha fatto
troppo male perché io ti possa accettare. Non mi piaci
perché sei arrivata come un ciclone e hai preso in mano la
vita di mio fratello come se fosse di tua proprietà, e
l’hai appesa ad un filo, che puoi tagliare a tuo piacimento,
precipitandolo in un baratro da cui non so se uscirebbe. Ma ti ammiro,
anche, perché hai dimostrato un carisma e un carattere che
pochi qui possono vantare, perché da sola hai saputo tenere
testa a tredici Cavalieri d’Oro, hai conquistato il rispetto
di Death Mask senza uccidere nessuno, e hai detto a Shaka il fatto suo,
sei stata in grado di dimostrare a tutti in maniera inequivocabile che
non sempre il pensiero di Lady Saori coincide con quello della dea
Atena, impresa che a me, onestamente, non era mai riuscita. Io ammiro
Rossella, ma odio la nipote di Tatsumi e la fidanzata di mio fratello
–
La ragazza tacque. Non sapeva cosa avrebbe potuto dire.
- Ma è giusto che tu sappia di Shun alcune cose che lui non
ti direbbe mai. Io non ti conosco a sufficienza per sapere quello che
sei, ma Shun non è uno che puoi avere e poi buttare quando
non ti serve più. Lui ha sempre visto solo il buono in ogni
persona, ma quando si lega a qualcuno lo fa donandosi completamente,
ciecamente. Se potesse, prenderebbe tutto il male del mondo sulle
proprie spalle pur di donare un solo minuto di felicità a
coloro che ama. E’ la persona più fragile che
conosca; non fargli del male, perché lo uccideresti
–
- Io… io non voglio fargli del male… -
- Non è così facile. L’anima di Shun
è martoriata da ferite che non mostra, ma che lo straziano.
Anni fa, te l’avranno detto, combattemmo contro Hades,
signore degli Inferi, e tutti i Cavalieri d’Oro hanno perso
la vita perché noi potessimo raggiungere e salvare la dea
Atena. Quello che probabilmente nessuno ti ha detto è che
Hades aveva scelto il corpo di uno di noi per reincarnarsi in
quest’epoca: Shun –
- Shun è… un dio? –
- No, non esattamente. Vedi, si diventa dei quando lo spirito della
divinità stessa si risveglia. Lady Saori, ad esempio,
è una divinità perché lo spirito di
Atena si è risvegliato dentro di lei, ed agisce attraverso
il suo corpo. Questo è accaduto anche con Shun. Ma Hades
è stato sconfitto, ucciso definitivamente –
“Un dio per definizione non può essere
ucciso… Mah…” - Tecnicamente Hades non
esiste più, Shun è tornato ad essere il Cavaliere
che avevamo sempre conosciuto, ha perso ogni facoltà divina,
perché lo spirito di Hades è morto. La stessa
cosa è successo a Julian Kedives, reincarnazione di Nettuno,
e con Erii e Discordia, ma con loro è stato diverso,
perché gli spiriti delle divinità non sono stati
uccisi, ma nuovamente rinchiusi in un’anfora
– “Uno spirito rinchiuso in
un’anfora… Cos’è, la nuova
versione del genio della lampada di Aladino?” –
quindi loro hanno conservato il loro cosmo divino, ma questa
è una cosa che al momento non ci interessa. Quando Hades si
è impadronito di Shun, la sua anima si è come
spezzata: comprendeva quello che il Signore degli Inferi voleva fare,
cioè distruggere l’umanità, ma non
poteva reagire a ciò che succedeva. Da solo ha provato a
sconfiggere Hades, ha aspettato che io gli fossi di fronte per
ribellarsi a lui, era anche disposto a sacrificare la propria vita
perché io potessi ucciderlo… Ma non ci sono
riuscito, e l’ho lasciato solo a combattere contro se stesso
e contro un dio… Allora fu Atena, aiutata da Shaka, a
salvarlo, a cacciare lo spirito di Hades dal suo corpo, e lui ha
continuato a combattere per lei, con noi, con una determinazione che ci
ha stupito, ma probabilmente la rabbia, l’umiliazione, il
dispiacere di essere stato la culla di un così terribile
dio, lo spronava ad essere forte come non mai. Ma non si è
mai perdonato. Nessuno ha mai pensato di accusarlo di nulla,
perché lui non ha alcuna colpa, anzi, si è
opposto più che poteva, ma continua a sentire il peso di
tutto questo, e ancora si ritiene responsabile –
- Ecco di cosa parlavano Saga e Kanon… - mormorò
Rossella, più a se stessa che a Ikki.
- Cosa? Come hai detto? –
- Il giorno che sono arrivata, quando ho conosciuto i Cavalieri
d’Oro, ho chiesto a Shun se era sensato tenere al Grande
Tempio Saga e Kanon dopo che avevano cercato di uccidere Lady Saori;
lui mi ha risposto che a volte gli sbagli possono essere perdonati,
anche se chi li ha commessi non lo merita, e a questo punto sono
arrivati Saga e Kanon, e sono finiti in un discorso che allora non ho
capito. Dicevano che quando uno non è padrone di
sé, quando agisce contro la propria volontà, non
può essere considerato colpevole, ma che se non fosse stato
in grado di perdonarsi non avrebbe mai capito il perdono degli
altri… E invece Shun parlava di conseguenze, che ci sono
spesso indipendentemente dalla volontà di
qualcuno… O qualcosa del genere… Era di questo
che parlavano, vero? –
- Sì. Shun si sente responsabile per tutto ciò
che è successo, e ancora oggi teme che Hades possa tornare e
reclamarlo. E’ stato difficilissimo per lui quando tornammo
dagli Inferi, in alcuni momenti ho temuto davvero di perderlo.
Sembrava… spento. C’è voluto tantissimo
tempo perché il suo sorriso tornasse ad essere luminoso come
lo ricordavamo, e i suoi occhi si accendessero nuovamente di quelle
stelle che solo lui sapeva donare al mondo – di scatto
rialzò il volto e la fissò negli occhi,
minaccioso. Le sue iridi blu erano cupe come la notte – Non
permetterò a nessuno di distruggerlo nuovamente. Se sarai in
grado di farlo felice io diventerò il tuo più
grande ammiratore, ma se oserai farlo soffrire, se gli darai anche un
solo minuto di dolore, allora ti giuro che ti verrò a
prendere, ti inseguirò fino in capo al mondo, sono stato
anche oltre, e te la farò pagare, ti farò
rimpiangere di non essertene rimasta in Italia! –
improvvisamente perdette tutta la sua boria, e i suoi occhi si fecero
sfuggenti – Ti prego, non fargli del male, non lo
sopporterebbe… E io non posso accettare che lui perda di
nuovo quella luce che ha tanto faticosamente ritrovato… Ti
prego, rendilo felice, perché è colui che al
mondo lo merita di più… - i suoi occhi si erano
riempiti di lacrime, che faticava a trattenere. Si voltò,
cercando di nascondendole. Rossella finse di non avvedersene, si
alzò e si mise di fronte a lui, immobile, finché
non alzò il volto, guardandola.
- Pur reputando che questi non siano fino in fondo affari tuoi, ma ben
conoscendo, anche se sono qui da poco, il profondo legame che ti unisce
a tuo fratello, voglio risponderti. Io non so cosa
succederà, non conosco ancora a sufficienza questo mondo per
fare promesse che non potrei mantenere, ma ti giuro che il mio amore
per Shun saprà essere più forte di ogni
avversità, e che farò di tutto per renderlo
felice, lo avrei fatto anche se tu non fossi mai venuto a parlarmi. So
che tu sei in grado di leggere nella mente delle persone. Se vuoi,
fallo con me, e ti accorgerai che sono sincera –
Ikki sorrise e si alzò a sua volta:
- Non ho bisogno di entrare nella tua mente per leggere quello che i
tuoi occhi in questo momento stanno urlando. So che sei sincera,
probabilmente lo sapevo anche prima di venire qui, ma sentivo il
bisogno di raccontarti tutto questo – le fece
l’occhiolino, un gesto decisamente poco da lui, che la
sorprese – e di farti sapere che ti tengo d’occhio,
sei una sorvegliata speciale –
- Che intendi fare? – chiese lei giocosa, ora che la tensione
si era un po’ allentata – Pedinarmi? –
- Non serve, Shun è un libro aperto per me. Mi basta
guardarlo negli occhi. E poi ho di meglio da fare che pedinare due
piccioncini come voi –
Ciao a tutti!
Rieccomi qui. Va bene, altro capitolo riflessivo di transizione in cui
non succede niente di particolare, ma mi faccio perdonare facendolo
lungo, il più lungo di tutta la fic... Perdonata? :-)
Anche il prossimo sarà così, avviso,
però tenere sempre la tensione dopo un po' stufa... ;-)
Visto? Ikki li ha beccati al volo... Peggio di una madre... ;-)
Dunque: si sta preparando una festa di compleanno, chissà
come la prenderà Aldebaran quando scoprirà cosa
stanno architettando alle sue spalle... hi hi hi...
Non ho mai visto Atene (e mi vergogno...) se non in fotografia, e
purtroppo la mia conoscenza del Partenone è puramente
accademica, quindi non mi sono arrischiata a descrivere qualcosa di
più preciso...
Ed ora vediamo quanto sono obsoleta nelle mie conoscenze... Qualcuno ha
capito il regalo per Aldy? (Ah, per la cronaca, la risposta generica
"cd" non vale, dato che ho chiaramente dettoche negozio è...)
Raga, siamo arrivati a 100 recensioni tonde tonde!!! Grazia grazie
grazie a tutti!!! (inchino) Non so dirvi quanto mi aiutino ad andare
avanti! Siete il mio sostegno! Grazie grazie! (altro inchino)
Ora, i ringraziamenti:
bellissima90:
Grazie per i complimenti! Che dici di questo capitolo di chiarimenti?
Alla prossima, ciao!
ayay:
Benvenuta! Ti ringrazio per i complimenti, mi hanno fatto molto
piacere. Anche a me piacciono le storie yaoi, ma non sono certamente in
grado di scriverne... Ed ho una insana passione per Shun, da sempre,
sin da quando ero bambina... La mia prima eroina non poteva che essere
sua... :-) Non ti preoccupare per lo spoiler, il meglio deve ancora
arrivare... Sarò contentissima se mi leggerai dall'inizio e
se continuerai a seguirmi... :-) Alla prossima, ciao!
anzy: Grazie
per la benedizione! Onestamente, temevo proprio che potessi offenderti,
ero parecchio preoccupata... Spero che ti sia piaciuto anche questo
capitolo, anche se non c'è nulla di particolare rilievo...
Che ne dici di questo chiarimento di Ikki? Fammi sapere, ciao!
HOPE87:
Grazie per le tue parole! Anche la mia vita è costellata di
canzoni degli 883, non potevo non utilizzare almeno una loro canzone...
Quando è uscita "Hanno ucciso l'uomo ragno" avevo 9 anni,
giusto in tempo per iniziare ad ascoltare musica... Sono felice che il
capitolo scorso ti sia piaciuto, devo ammettere che rileggerloha fatto
sorridere anche me... Ma io l'ho scritto, non faccio testo... ;-) E di
questo che ne dici? Alla prossima, ciao!
Nemeryal: Ho
avuto paura... Fan scatenata in azione... :-) Sono contenta di aver
scelto una canzone che ti piace, devo dire che a me è sempre
sembrata scritta per un momento del genere... Tenera, dolce, un po'
diversa dai classici 883, ma tanto tanto bella... Grazie per i
complimenti, alla prossima, ciao!
Sabri92:
Nessun problema per la lunghezza dei commenti, basta che ci siano! ;-)
Non sempre si ha molto da dire, ma per chi scrive a volte è
sufficiente sapere se è piaciuto o meno, e in cosa si
può migliorare... Sono sicura che mi puoi capire... ;-) Alla
prossima, ciao!
NinfaDellaTerra:
Oh sì, Rossella è stata molto contenta della
pausa! :-) Il dialogo con Ioria e Micene mi è venuto
praticamente di getto, una sorta di trasposizione dell'ultima volta
(unica, negli ultimi... 20 anni...) in cui ho fatto indigestione... Io
avevo fame, e mi davano la minestrina... E non mi davano il permesso di
mangiare, anche se protestavo... Povera Rossella, come la capisco...
;-) Grazie per i complimenti, alla prossima!
Snow Fox:
Capitolo lungo, so che a te piacciono, sei contenta? :-) Comunque...
Shaka era effettivamente un po' seccatello per le parole di Milo... Ma
sai, sentirsi dare del bambino immaturo quando sei il nobile Shaka
della Vergine, e a parlare è Milo di Scorpio (a cui voglio
tanto bene, ma è pur sempre Milo...) forse un po' di
incazzatura te la dà... :-) Dai, non te la prendere, credo
che Shaka si redimerà presto (anticipazione... e anche di
due capitoli... shhh...)... ;-) Grazie di esserci sempre, alla
prossima, un bacio!
whitesary:
Fico... Mi piace sentirmi dire che qualcuno si è emozionato
leggendo quello che ho scritto... Grazie!!! :-) Mi sto lanciando
anch'io nei capitoli nullafaccentisti, ogni tanto ci vogliono per
alleggerire la trama... Che ne dici, ho esagerato? Fammi sapere, ciao!!!
Come al solito, grazie anche a quelli che leggono in silenzio!
Baci baci a tutti!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Capitolo 15 ***
Capitolo 15
Shun aprì gli occhi ancora assonnati, svegliato dalla luce
del mattino che entrava attraverso le tende non ben chiuse. Sorrise e
strinse Rossella a sé, baciandola lievemente. Aveva passato
anche quella notte nella sua camera.
Era felice, come non ricordava di essere mai stato. Vegliò
con amore il risveglio della ragazza, tenendola abbracciata e
carezzandola dolcemente.
- Buongiorno – la salutò, quando finalmente anche
lei parve acquistare un po’ di lucidità
– Dormito bene? –
- Mai stata meglio – rispose lei con lo stesso tono languido,
portandogli le braccia dietro al collo e attirandolo a sé in
un bacio lunghissimo.
- Non mi stancherei mai di te – le mormorò, le
labbra che ancora si sfioravano.
- Nemmeno io… Non lo so perché, ma ho la
sensazione che io e te siamo nati per stare insieme, come se fossimo
destinati da sempre a trovarci… -
- Hai ragione… E’ come se io in tutti questi anni
avessi aspettato solo te… E’ questo che ho sentito
quel primo giorno, là, sotto la pioggia… Come se
avessi incontrato il mio destino… -
- Già… Quanto vorrei essere il tuo destino, il
tuo futuro… -
- Lo sei… Ti amo… Ti amo tanto… Non
vorrei nessun altro al mio fianco… - e la baciò
ancora, desiderando di non staccarsi mai.
Avrebbero voluto crogiolarsi nel tepore dei loro corpi per ancora un
po’, ma Milo era stato irremovibile, e li voleva tutti pronti
e scattanti alle otto per cucinare e finire di preparare la festa.
Rossella scelse un costume vivace, azzurro a striature blu, che
coprì con un leggero pareo in tinta, e si mostrò
a Shun, che nel frattempo aveva indossato un boxer hawaiano.
- Sei... un incanto... - la ragazza arrossì, con un sorriso.
- Grazie... Ma - rise, coprendosi giocosamente con le braccia - togli
gli occhi di lì! Mi hai vista anche con molto meno, non vedo
motivo di fare quella faccia! -
- Oh, io invece lo vedo eccome... - rise anche lui, cingendole la vita
e nascondendo il volto nei suoi capelli - Hai un buonissimo profumo...
-
Lei si lasciò andare nel suo abbraccio, facendosi coccolare
in silenzio. Maledizione a Milo e alle sue manie mattutine...
- Dobbiamo andare... - mormorò Shun poco dopo.
- Umpf... - sbuffò lei, ma si arrese.
Si diresse in cucina per dare una mano, ma appena mise piede nella
stanza fu praticamente atterrata da Marin e Shaina, che le saltarono al
collo, ridendo:
- Eccola qui la nostra salvatrice! – esclamò
Shaina – Finalmente posso rivederti e ringraziarti! Ci avrai
preso per delle ingrate, ma non è stata colpa nostra!
–
- Ci era stato categoricamente vietato – spiegò
Marin – di avvicinarci a te durante la tua punizione,
perché dovevi essere lasciata completamente sola, e Micene
aveva in mente non so quale giochetto sadico psicologico riguardante il
fatto che potevi passarci la tua punizione, o qualcosa del genere. Ci
hanno permesso di avere a che fare con te solo da oggi –
- Non vi preoccupate. Allora, come va? –
- Benissimo! – rise Shaina. Sembrava che con la maschera le
fosse stata tolta anche quella patina di durezza e cattiveria che
usciva ogni tanto insieme alla grinta. Ora era solare e spigliata
– Shaka e Aphrodite sono divertentissimi, perché
continuano a voltarsi, ma tutto il resto del Grande Tempio ha accettato
la cosa, soprattutto quando si è sparsa la voce
dell’intervento di Atena. L’altro giorno Shura mi
ha sfidato, ha detto che aveva bisogno di un controllo, e alla fine ha
dovuto ammettere che con o senza maschera sono comunque un avversario
temibile, e mi ha stretto la mano. Le nostre ragazze sono bravissime,
sembra che la libertà da quell’arnese le abbia
rese ancora più forti e determinate, altro che quei quattro
pivelli allenati dai Cavalieri d’Argento uomini! –
- Abbiamo seguito i tuoi allenamenti da lontano – disse Marin
- Ioria ogni sera mi raccontava i tuoi progressi, e devo dire che lo
hai sorpreso. Devi essere stata davvero brava, per resistere
così bene come mi diceva –
- Ah, Ioria esagerava. Il primo giorno non sono riuscita ad arrivare
all’ingresso della tredicesima come mi era stato imposto,
sono svenuta prima e Shun è dovuto venire a
prendermi… -
- A pochi passi dall’arrivo! –
- Sì, ma non è che gli altri giorni sia stata
molto meglio! Ho creduto davvero di lasciarci la pelle in
quell’arena! –
- Ne sei uscita viva, no? – Shaina le circondò le
spalle con un braccio. Sembrava incapace di smettere di sorridere
– Questo è quello che conta, nessuno si aspettava
o pretendeva che diventassi un Cavaliere d’Oro! –
- Oh, eccole qui le mie tre cuoche di fiducia! –
esclamò Milo entrando in compagnia di Kiki, Shura, Ioria e
Saga.
“Oh, cielo, tutti in boxer sono da infarto!”
“Rossella, calma i bollenti spiriti, ricordati che sei
occupata…”
“Sì, ma essere occupata non significa essermi
improvvisamente staccata gli occhi dalla testa!”
– Questi quattro oggi sono relegati al ruolo di sguatteri e
camerieri, usateli come vi pare… ma solo per mansioni
culinarie! – le tre ragazze arrossirono leggermente quando
compresero il doppio senso.
- Milo – il ghigno di Ioria era decisamente poco rassicurante
– che ne dici se adesso vado in cerca di Camus e lo porto qui
raccontandogli quello che hai appena detto in presenza di tre signore,
così poi lui ti insegna un po’ di educazione a
suon di ghiaccioli? –
- Come siete monotoni! Che avrò detto poi di male?
–
Risero tutti.
- Su su, Milo – disse infine Shaina, pratica –
fuori dai piedi, o qui non finiamo più! Rossella, come te la
cavi in cucina? –
- Oh beh, chi ha assaggiato i miei piatti dice che sono molto
brava… Ho poca fantasia, lo ammetto, ma se mi dai una
ricetta sono in grado di preparare qualunque cosa, e parecchie cosine
interessanti le ricordo a memoria –
- Molto bene. Allora che ne dici, per il momento…
Uhm… sai fare la pasta fredda? –
- Certo! Nessun problema! Ma che faccio intanto che l’acqua
si scalda? –
- Fatti aiutare da Shura e prepara qualche antipasto. Ricordi qualcosa
di particolare dall’Italia? –
- Sì. Non sono ricette tipiche italiane, ma venivano sempre
bene –
- Benissimo! Quella porta lì conduce alla dispensa,
è fornitissima e Milo ha messo moltissime altre scorte,
quindi probabilmente c’è tutto quello che puoi
desiderare. Shura, qui con lei! Ioria, veditela con Marin per il
secondo. Mi raccomando, come ha detto Milo, tutta roba fredda! Saga, tu
darai una mano a me per il dolce! Kiki, tu darai una mano a tutti, a
seconda di chi avrà bisogno -
Cucinarono chiacchierando allegramente, e perfino Shura ogni tanto fece
sentire la propria voce.
Quando fu tutto pronto, quando anche l’ultimo festone fu
attaccato, l’ultimo salatino messo al suo posto, Milo e Camus
andarono a prendere Aldebaran. Li videro arrivare qualche minuto dopo
trascinando con cautela il Cavaliere del Toro, bendato. Quando furono
vicino alla piscina Ioria e Micene gli si misero alle spalle, e insieme
al silenzioso “tre” i quattro spinsero Aldebaran,
che cadde in acqua con un urlo, mentre tutti attorno ridevano divertiti.
- Buon compleanno! – esclamarono in coro mentre riemergeva,
sputando acqua.
- Siete delle carogne! – rise lui, agitando un pugno
– buttarmi in acqua vestito, ma vi pare il caso? –
- Oh, poverino, ti sei bagnato tutto… - disse Milo, con aria
fintamente tenera, prendendo un telo da bagno – Dai bambino,
vieni fuori che la mamma ti asciuga, altrimenti ti beccherai un
raffreddore… -
- Adesso te lo do io il raffreddore! – Aldebaran con un balzo
si issò seduto sul bordo della vasca - E’ stata
una idea tua, vero? –
- Ehi, piano ad uscire, o ci svuoterai la piscina! Già il
livello dell’acqua si è abbassato di una spanna!
–
- Te la faccio vedere io la piscina! – lo rincorse ridendo
fino a che non riuscì ad agguantarlo, e a quel punto
sollevarlo e buttarlo in acqua fu un attimo – E voi tutti
d’accordo, vero? Ma bravi! – con un’altra
risata sollevò al volo Rossella e la mandò al
seguito di Milo, prima ancora che lei si rendesse conto di quello che
le stava succedendo – Così impari –
disse, quando la sua testa uscì dall’acqua
– a non dirmi cosa mi aspetta! – lei lo
schizzò allegramente, bagnando anche quelli che erano
attorno a lui.
Sembrò che fosse stato dato il segnale di
“via”. In un attimo tutti si tuffarono e la festa
iniziò definitivamente. Ioria accese uno stereo ultramoderno
collegato a degli altoparlanti ed inserì vari cd,
programmandolo in modo da farli andare uno dopo l’altro.
- Ecco – disse soddisfatto – così ne
avremo per un po’ di ore! –
Si rise e si scherzò per tutta la giornata, mangiando
avidamente tutto ciò che era stato preparato. Nessuno parve
preoccuparsi dell’assenza di Shaka e Aphrodite.
- Ehi, ma queste tortine al formaggio sono buonissime! –
- Le ha fatte Rossella, che ne dici? –
- Dico che abbiamo trovato una nuova cuoca per le nostre cene!
–
- Già! Hai sentito la pasta fredda che meraviglia?
–
- L’ha fatta lei anche quella? Ecco perché
sembrava diversa, non è la solita! E io che già
stavo andando da Shaina per congratularmi per la nuova ricetta! Non che
la tua, Shaina, sia da meno… –
- E assaggia queste sorte di involtini al prosciutto con dentro i
wurstel! La nuova cuoca va tenuta per le occasioni importanti!
–
- Come siete esagerati! Non ho fatto nulla di speciale! –
- Marin, anche il tuo polpettone è sempre favoloso!
–
- E questa cosa macinata cos’è? –
- E’ carne alla tartara, ignorante! –
- Guarda che qui mica siamo tutti Italiani come te, Death Mask!
–
- E la torta quando arriva? –
- Quella dopo, la teniamo per merenda! –
Verso fine pomeriggio Rossella si avvicinò ad Aldebaran, che
stava cambiando i cd nello stereo, con in mano un pacchettino, che gli
porse:
- Shun mi ha detto che spesso non vi affannate per i regali di
compleanno, ma io ho voluto lo stesso farti un pensiero… -
gli disse, arrossendo leggermente.
- Davvero? Davvero mi hai fatto un regalo? Oh, grazie, non dovevi, non
dovevi assolutamente! Sei stata carinissima! –
Lo aprì, e la carta rotta rivelò un cd. La
copertina mostrava una lunga strada scura, come quelle dei deserti
americani, ed effettivamente il paesaggio attorno richiamava quelle
lande desolate; in primo piano un paio di gambe decisamente robuste
correvano, sembravano voler uscire, i piedi illuminati dalla luce di un
improbabile faretto posto nell’angolo in alto a sinistra,
contornato dalla scritta “New Trolls”. Lungo il
bordo superiore correva un’altra scritta, decisamente
stupefacente: Aldebaran.
- Non è un disco personalizzato –
spiegò Rossella – Non del tutto, almeno. I New
Trolls sono un gruppo italiano di qualche decennio fa, e alla fine
degli anni Settanta hanno scritto questa canzone, che si chiama proprio
come te. Non ci crederai, ma dice cose molto simili a quelle che mi hai
detto tu ieri in riva al lago. Mi è tornata in mente davanti
ad un negozio di musica, e ho avuto l’impressione che ci
fosse lo zampino del Destino, come se loro l’avessero scritta
ascoltando le tue parole… -
Aldebaran era rimasto affascinato dalla spiegazione. Immediatamente
afferrò un paio di cuffie ed inserì il cd nello
stereo, facendo uscire la musica in modo che la sentisse solo lui:
No
La pace intorno a me
Non bastava
più
Là
Sentivo marinai che
cantavano
Aldebaran
Andare andare andare
lontano sempre
Aldebaran
Dal niente si parti'
verso il niente
Quanti? Non lo so.
Anch'io
Avrò il
diritto anch'io di decidere
Se
Ho voglia di sparare o
di arrendermi
Aldebaran
Più in alto
in alto in alto dei falsi dei
Aldebaran
Mi ha messo in tasca
trenta denari
Ma non miei
Dove sei?
Come sei?
Se ci sei
Terra dei fratelli miei
Dove sei?
Come sei?
Terra dove
vivrò con
Lei
E col suo corpo che
vuole vivere
Lei
Che ha ancora poesie da
comprendere
Aldebaran
E sento sento sento nel
cuore stelle
Aldebaran
Antiche misteriose
sorelle
Sempre Sempre
Là
Dove sei?
Come sei?
Se ci sei
Terra dei fratelli miei
Dove sei?
Come sei?
Se ci sei
Terra dei fratelli
miei…
Aldebaran rialzò lo sguardo, guardandola sorpreso:
- Sembrano… proprio le mie parole… -
- Già… E’ per quello che ho pensato al
Destino… -
Il Cavaliere de Toro si alzò e la abbracciò forte
forte, minacciando di stritolarle qualche costola:
- Grazie, grazie infinite. E’ stato un gesto davvero bello,
è un regalo che mi piace tantissimo, la ascolterò
molto spesso a casa, quando nessuno mi sente… -
- Sarà il nostro piccolo segreto – rispose lei,
con un sorriso.
- Ehi, voi – si avvicinò Milo – avete
finito di tubare? Eh eh eh, mia cara, non si fa, tu sei occupata,
guarda che lo dico a Shun che ti sei imboscata con un altro
Cavaliere… -
- Ci mancherebbe altro – rise Aldebaran –
E’ la volta buona che quel soldo di cacio fa davvero del male
a qualcuno! No no, grazie, ci tengo alla pelle – si
inchinò scherzosamente davanti a Rossella –
Madamigella, vi prego di perdonarmi, ma il mio smisurato egoismo mi
porta ad avere uno strano affetto per la mia testa, che reputo stia
benissimo in cima al mio collo, ragion per cui dovrò
rinunciare a voi, se non voglio che mi venga staccata di netto dalla
Catena di Andromeda! –
Ciao ciao a tutti!
Finalmente la festa di compleanno che progetto da almeno 5 capitoli!!!
Sempre di corsissima (pietà, lunedì ho un esame
importantissimo!!!!!!!!!!!!!!), salto tutti i convenevoli e passo
direttamente ai ringraziamenti:
NinfaDellaTerra:
Grazie grazie! Vedi, Al non è che non sia per gli
allenamenti spacca-schiena, Al non è per gli allenamenti!
Punto! :-) Cooooooooooooomunque, anche Ikki mi aveva dato un po' da
pensare, tanta riflessività e un discorso tanto lungo non
è precisamente da lui, ma per il suo fratellino questo ed
altro! E poi la spiegazione mi serviva anche per altri motivi... Ehm...
Dovevo... giustificare alcune cosucce che accadono più
tardi... (????????) Ma non posso dire di più... Hi hi hi...
Grazie ancora, alla prossima, ciao!!!
HOPE87:
Anche io adoro queste parentesi in cui succede poco a livello di azione
ma i personaggi si delineano meglio... Per alcuni quetsi momenti sono
un po' pallosi, ma invece mi piace vedere cosa c'è oltre le
armature, come hai detto tu... Che dici della festa in piscina? Fammi
sapere, alla prossima, ciao!!!
Snow Fox: Eh
sì, per fortuna che la ragazza fa progressi da sola,
perchè se sono tutti scansafatiche come Al stiamo freschi...
hi hi hi... :-) Devo dirti la verità, anche a me Ikki non
aveva convinto fino in fondo... Lui è più per i
grugniti più che per i discorsi lunghi... Però ho
tentato di renderlo sufficientemente acido per ciò che non
riguardava Shun, ho deciso che per il suo fratellino sarebbe anche
stato disposto ad articolare frasi di più di tre sillabe...
E poi mi serviva un po' di spiegazione... Ehm... Come dicevo prima,
devo giustificare un paio di cosette che accadono più
tardi... E mi servivano alcune piccole precisazioni... Sai, quando
qualche capitolo fa si parlava di indizi... ;-)
Cooooooooooooooooooooooooooomunque, dopo questo ultimo capitoletto
nullafacente, prometto che nel prossimo ci sarà un po'
più di azione... E credo anche un po' più di
Shaka... ;-) Fammi sapere che ne pensi, un bacio!!!
Sabri92:
Carino Al, vero? Per fortuna che c'è lui, altrimenti qui
Rossella me la smontano, e poi come faccio a farla arrivare alla fine
della fic? ;-) Ti chiedo scusa se non mi sono fatta sentire, ma sono
presissima (se non passo l'esame di lunesì la mia laurea
slitta di tre (TRE!!!!!!!!!!!!!!!!) mesi... Ho scritto queste risposte
stanotte intorno alle due, le ho riprese in mano adesso solo per
aggiungere questo pezzettino... Credo che entrerò in crisi
mistica e clausura forzata fino a lunedì sera... Poi
prometto che ti rispondo... :-) A presto, ciao!!!
Nemeryal:
Nessun problema per il ritardo, di nervi messi a dura prova ne so
qualcosa... ;-) Capito Ikki? Se c'è di mezzo Shun
è peggio di un segugio! Subito al sodo e subito sulla pista
giusta!!! Hi hi hi... Va bene, i miei gusti musicali sono obsoleti,
credo che Aldebaran sia addirittura antecedente al pescatore, e temo di
non pochi anni... Oh beh, era una vita che sognavo che qualcuno gliela
regalasse, è fatta apposta per lui... :-) Che dici, un po'
troppo tirata? Fammi sapere, un bacio!!!
anzy: Ikki
aveva fumato...? Uhm, effettivamente per non uccidere Rossella dopo
aver fatto quello che ha fatto con Shun... forse sì... :-)
Grazie per i complimenti, graditissimi come sempre... E...
sì, forse è anche merito di Al se Rossella fa
progressi... Però diciamolo, anche Rossella non è
male!!! ;-) Vabbene, la pianto... Ti piace la festa in piscina? Fammi
sapere che ne pensi, e grazie per esserci sempre, un bacio!!!
Ah dimenticavo, la canzone è "Aldebaran", dei New Trolls,
caso mai ce ne fosse bisogno.
Come al solito, grazie anche a tutti quelli che continuano a leggere in
silenzio.
Alla prossima, ciao!!!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
Capitolo
16
Rossella si godeva la festa e quella girandola di facce, risate,
battute, senza ascoltare veramente nessun discorso, captando solo
qualche brandello qua e là. Poco lontano Milo stava
raccontando a Marin della magra figura fatta da Ioria durante la sua
punizione, quando gli era saltata al collo; Ioria sbuffava e pretendeva
di avere ragione:
- E’ stata una mossa sleale, io stavo bevendo e lei mi
è saltata addosso mentre ero di spalle! –
- Certo, certo… Il grande Cavaliere del Leone messo in
difficoltà da una allieva…
C’è di che chiedere scusa alla dea
Atena… - La sua voce le giungeva ovattata, come se si stesse
immergendo in acqua, i suoni si affievolivano sempre di
più…
- Ehi, tutto bene? – la voce di Micene la riportò
alla realtà, disperdendo il torpore. Le aveva posato una
mano sulla spalla, preoccupato – Qualcosa non va? –
- No… No, assolutamente no, Micene, tutto a posto
–
- Meno male, avevi lo sguardo perso nel vuoto… -
- Nessun problema – prese in mano la bottiglia che aveva
davanti – Il vino è finito… -
- Vado a prenderne dell’altro – disse Saga,
accennando ad alzarsi.
- No, no, resta seduto tranquillo, ci penso io – gli fece
l’occhiolino - così cammino un po’ e
vedo di far arrivare tutto il cibo al mio stomaco, prima che decida di
cambiare strada e tornare indietro… -
Si avviò con un sorriso verso la cucina. I rumori attorno a
lei ricominciarono a sfumare, la vista le si offuscò in una
nebbia sempre più densa…
- No… non adesso… - mormorò, cercando
di mantenere il controllo. Ma sentiva che stava perdendo sempre
più il contatto con la realtà, le gambe stavano
cedendo… La bottiglia le cadde di mano…
Era ancora
lì, nello stesso posto della prima volta, ed aveva ancora
più freddo. La donna le si avvicinava sempre di
più, ora poteva vederla in faccia, anche se nella penombra i
suoi lineamenti erano poco distinguibili. Era giovane, e sembrava anche
bella, ma Rossella provava un terrore senza eguali alla sua vista. Le
porse qualcosa, un frutto, ma lei si ritrasse.
Aprì la
bocca, ma anche in questo caso non uscì alcun suono:
- Cosa vuoi da me?
Perché non mi lasci in pace? – avrebbe voluto
domandarle.
- Non posso ancora
dirtelo – rispose la donna, che continuava a sapere
esattamente cosa Rossella chiedeva – ma lo saprai presto,
molto presto… perché sto venendo a
prenderti… -
Rossella scosse
violentemente il capo: mai e poi mai l’avrebbe convinta a
seguirla, ovunque avesse voluto portarla.
- Forse non hai capito
– rise, e la sua risata era terribilmente crudele –
ma non hai alcuna scelta… L’unico che
può decidere per te è il mio signore, e lui ti
vuole…E se qualcuno cercherà di opporsi a me
troverà la morte, non sarebbe la prima volta che chi mi
ostacola perisce… Il mio signore e padrone ti ha trovata, ma
ancora non ha capito quanto sei preziosa… E allora
tornerà da me, quando ti offrirò a lui su un
piatto d’argento… Non hai scelta… Sto
arrivando… -
- Vattene… -
con un enorme sforzo riuscì a parlare, il suo roco sussurro
si trasformò a poco a poco in un urlo disperato –
Vattene, vattene, vattene!!!!!!!!! –
- Vatteneeeee!!!! – urlava con quanto fiato aveva in gola,
incurante delle braccia che la stringevano.
- Rossella! Rossella! Ti prego, ti prego, calmati! Sono qui, calmati!
– la voce di Shun la riportò alla
realtà. Si accorse di essere in terra, in ginocchio sul
pavimento della piscina della tredicesima casa. Shun la stringeva, e
attorno a sé vide tutti gli altri Cavalieri d’Oro.
Mur, come la volta precedente, la teneva per le braccia, ed ebbe
l’impressione che fosse stato lui a portarla via da
quell’incubo.
- Era ancora lei? – le chiese pratico Dhoko.
- Sì… - tremava con forza, non avrebbe saputo
dire se più per la paura o per il freddo.
- Che ti ha detto? – questo era Mur, che si era inginocchiato
di fronte a lei.
Rossella scosse il capo, violentemente. Tutto ciò che voleva
era scacciare quell’orrenda visione.
- No, no, no… -
- Stai calma… Va tutto bene… - la voce di Mur,
soffice e pacata, ebbe il potere di tranquillizzarla, solo per un
momento.
- Mi ha detto… - mormorò con orrore –
che verrà a prendermi… Che non ho scelta, che
dovrò andare con lei… - si aggrappò a
Shun, come se fosse la sua sola ancora di salvezza – Io non
voglio andare con lei, mi ha detto che non ho scelta, ma non
voglio… No! - improvvisamente lo respinse, alzandosi in
piedi e barcollando pericolosamente – No! Stammi lontano!
Statemi lontani tutti! –
- Che succede? – Shun le si avvicinò, ma lei si
scostò come se fosse veleno, gli occhi spalancati e fissi:
– Non mi toccare! – la sua voce era ormai un urlo
isterico, stridulo – Statemi lontani! Vi ucciderà
se cercherete di aiutarmi! L’ha già fatto, mi ha
detto che l’ha già fatto! – le forze le
vennero meno, e sarebbe crollata a terra se Shun non si fosse lanciato
su di lei, sostenendola ed accompagnandola mentre si lasciava cadere
seduta – Lasciami… - mormorò con un
filo di voce – Lasciami… non voglio che ti faccia
del male… -
- Non me ne farà. Ti proteggerò io… -
- No… Non le lascerò farti del male… -
la voce scemò e si abbandonò tra le sue braccia,
gli occhi aperti e vuoti.
- Mur! – Shun era terrorizzato, e non solo lui. Mur si
chinò accanto a lei e si concentrò, poi si
voltò improvvisamente verso i Cavalieri d’Oro
presenti, come per valutarli:
- Saga! Dohko! Aiutatemi! – sollevò Rossella e si
sedette su una sdraio, tenendola sulle gambe. I due Cavalieri gli si
avvicinarono e si sedettero di fronte a lui:
- La sua anima è persa chissà dove, bisogna
trovarla, ma da solo non riesco. Dohko, dammi la tua forza, Saga,
guidami! – insieme espansero i loro cosmi, mentre gli altri
li guardavano con occhi sbarrati. Poco dopo Mur riaprì gli
occhi – Non ci riesco! Qualcuno vada a chiamare Shaka!
Portatelo qui, anche con la forza! E’ l’unico che
può aiutarla! –
- Non ce n’è bisogno – la voce di Shaka
fermò Milo e Ioria che già stavano correndo
– sono qui – si affiancò a Mur e
posò una mano sulla fronte di Rossella, espandendo il suo
cosmo, poi voltò il viso verso Shun – Noi non
bastiamo. La tua catena è in grado di trovare chiunque
dovunque. Aiutaci –
Allora anche Shun si unì a loro. Una evanescente catena
prese forma attorno a lui e si arrotolò attorno al polso di
Shaka, avvolgendoli.
Nessuno si mosse, mentre i cinque Cavalieri sembravano lottare contro
qualcosa più grande di loro. Dopo parecchi minuti i loro
cosmi si spensero, e si guardarono, esausti.
- L’ho trovata – disse Shaka – ma non
riesco a raggiungerla, come se fosse protetta da una energia
sconosciuta. Da solo non ce la farò mai, ho bisogno della
potenza dei Cavalieri d’Oro. Dobbiamo indossare le nostre
armature e combattere contro chiunque le impedisca di tornare
– Una luce dorata li avvolse, e le armature ricoprirono i
loro corpi – Marin, Shaina, mantenete il contatto con noi, ci
aiuterete a tornare. Ikki, proteggi Rossella mentre noi combattiamo,
Shun, guidaci di nuovo a lei –
La videro, lontana, nel cosmo infinito e buio, mentre la Catena di
Andromeda li aiutava a raggiungerla. Attorno a lei si dipanava una
strana realtà, un giardino, un frutteto, forse. Era
raggomitolata in posizione fetale, poggiata su quello che sembrava un
cuscino di semi rossi e stelle lucenti.
Era circondata da Cavalieri, gli stessi che li avevano attaccati
settimane prima.
- Dobbiamo combattere contro di loro – la voce di Shaka li
raggiunse senza che egli avesse aperto bocca – o non
riusciremo mai a salvarla –
- Finalmente un po’ di movimento! – Death non
sarebbe mai cambiato…
Ikki teneva le mani di Rossella tra le sue, infondendo calore alle
membra gelate, e intanto teneva d’occhio gli altri Cavalieri.
Vedeva talvolta aprirsi delle ferite sui loro corpi, i visi solcati
ogni tanto da smorfie di dolore. Avrebbe dato qualunque cosa per
potersi unire a loro, e già due volte Kiki lo aveva fermato,
ricordandogli che da solo non sarebbe mai riuscito a trovarli, e che il
lui serviva lì, per aiutare Rossella. Solo il suo profondo
affetto per Shun lo aveva convinto a non fare di testa sua e a
rimanere, per proteggere la donna che lui amava.
Non seppe per quanto tempo rimase lì, immobile, controllando
la ragazza e allo stesso tempo i combattenti, aiutato da Kiki, che per
quel che poteva cercava di curare le ferite. Quando tutto
finì e i cosmi iniziarono a scemare era ormai notte fonda.
Ikki sentì che stavano tornando, tutti, e tirò un
sospiro di sollievo.
A poco a poco i Cavalieri d’Oro riaprirono gli occhi e
ripresero contatto con la realtà. Micene cadde in ginocchio,
le gambe non lo reggevano più, subito aiutato da Ioria.
Dohko sostenne Camus, che aveva una profonda ferita a un fianco, e lo
aiutò a sedersi, mentre Kiki si occupava della spalla di
Shura, in brutte condizioni.
Shun scrutava Mur con aria ansiosa, cercando di capire da lui le
condizioni di Rossella. Ma Mur improvvisamente sorrise, mentre gli
occhi vuoti della ragazza a poco a poco riacquistavano un po’
di luce, e iniziavano a muoversi, guardandosi intorno, finalmente
lucidi. Quando riconobbero Shun il suo volto parve illuminarsi e
cercò di parlare, ma lui le posò dolcemente un
dito sulle labbra:
- Shh… Non sforzarti, non dire niente. Va tutto bene.
E’ finita –
- Ora – disse Shaka, guardandola – ha solo bisogno
di riposare. Mur, puoi pensarci tu? –
- Certo –
- Bene – Shaka si alzò – non ho
più nulla da fare, qui –
- Aspetta! – Shun lo rincorse e gli si pose davanti,
sbarrandogli il passo – Perché l’hai
aiutata? –
- Avresti preferito che non lo facessi? –
- No, certo che no… Ma le è già
capitato, e la prima volta non c’eri –
- Voi non mi avete visto, ma non vuol dire che non c’ero. Ho
semplicemente accertato che Mur avesse la situazione sotto controllo, e
ho appurato che il mio intervento non fosse necessario. Se
avrò altro da dire, lo dirò a lei, in privato, e
a lei soltanto –
Shun aveva le lacrime agli occhi:
- Grazie… -
Shaka annuì:
- Ora portala nel letto e tienila al caldo, per lei non sarà
semplice ma le passerà tutto. Comincio ad avere una mezza
idea su chi possa esserci dietro, ho sentito lo strascico di un cosmo
che credo di conoscere, anche se non capisco cosa possa volere da lei.
Non sono sicuro di nulla, per il momento. Ora sarebbe meglio che ce ne
andassimo tutti, i feriti hanno bisogno di riposare e Rossella di
dormire – detto questo superò Shun e se ne
andò.
Quando riprese contatto con la realtà si trovò
nel suo letto, coperta, tra le braccia di Shun. La sveglia luminosa sul
comodino indicava le quattro, e la stanza era immersa nella penombra;
la luce della luna entrava dalle tende lasciate aperte.
Ricordò quello che era successo (o quasi tutto…
qua e là aveva dei vuoti strani…), e con i
ricordi tornò anche il terrore, che le serrò lo
stomaco in una morsa dolorosa, che quasi le impediva di respirare. Si
strinse maggiormente nell’abbraccio di Shun e
iniziò a piangere, senza riuscire a trattenersi, cercando di
restare immobile in silenzio il più possibile.
A poco a poco sentì che lui la teneva con più
forza, e iniziò ad accarezzarle dolcemente i capelli:
- Scusami – singhiozzò lei – non volevo
svegliarti… -
- Non ti preoccupare, non mi hai svegliato… Che succede,
piccola? –
- Mi dispiace… Mi dispiace tanto… -
- Non c’è nulla per cui tu debba dispiacerti
–
- Io… non riuscivo a reagire… Insomma, lei era
lì, e rideva… E io non riuscivo a farla
smettere… E poi è diventato tutto buio, e faceva
così freddo… Non vi vedevo, ma sentivo i vostri
cosmi… Oh cielo! Micene! E Shura e Camus! Come stanno?
–
- Stanno bene, stai tranquilla… -
- Io… non volevo… mettervi in
pericolo… Avevo… tanta paura… Quella
voleva portarmi via… non so dove... ma non ci volevo
andare… E… mi ha detto che ucciderà
chiunque cercherà di ostacolarla… che ha
già ucciso… E io non voglio che ti faccia del
male… -
- Non me ne farà –
- Ma era così forte… Tu non l’hai
sentita… Io… non voglio andare con lei, ma non
voglio nemmeno che ti faccia qualcosa… -
- Non ti preoccupare, per me. Non le permetterò di portarti
via –
- Non volevo mettervi in pericolo… Non voglio che corriate
dei rischi per me… Non per colpa mia… -
- Shh… Non dire queste cose… Non è
colpa tua, e lo sai bene… -
- Ho anche rovinato la festa di Aldebaran… Adesso mi
odierà… -
- Ma no, la festa stava per finire… E poi io non credo che
Aldebaran sia in grado di odiare qualcuno… Tanto meno
te… -
Ma Rossella non riusciva a smettere di piangere, i suoi singhiozzi si
facevano sempre più disperati. Shun la strinse di
più, carezzandole la schiena, espandendo leggermente il
proprio cosmo cercando di infonderle un po’ di pace.
Il sole spuntava ormai all’orizzonte quando, spossata,
riuscì a riaddormentarsi.
Shaka misurava a grandi passi la propria camera, nella sesta casa. La
sua straordinaria sensibilità gli permetteva di percepire,
anche in lontananza, le emozioni di Rossella. Si era svegliato nel
cuore della notte avvertendo in lei una profonda angoscia, un terrore
senza fine.
Era spaventata, impaurita. Probabilmente stava recriminando di non
essere rimasta in Italia, nel suo mondo comune, lontana da tutto questo.
Sentiva accanto a lei il cosmo di Shun, increspato ad avvolgerla,
nascondendola al mondo.
Lo invidiò. Provò improvvisamente un moto
d’odio verso di lui, perché poteva stringerla,
coccolarla, rassicurarla. Avrebbe voluto poterci riuscire lui.
No.
Non lui.
Non lei.
Non poteva. Lui era un Cavaliere d’Oro, e Rossella era legata
ad un altro. Rispettava troppo entrambi per mettersi in mezzo.
Eppure avrebbe tanto voluto essere lì a proteggerla da tutto
e da tutti, anche da se stessa. Sentiva che insieme alla paura in
Rossella si agitavano altri sentimenti: tristezza, rabbia, ansia,
rimorso…
Rimorso!
Come era possibile? In tutto quello che era successo lei era
probabilmente quella che aveva meno responsabilità: si era
ritrovata catapultata in una realtà che non concepiva
neppure, e adesso subiva attacchi da entità sconosciute, una
strana donna che la voleva…
E quella donna…
Quel cosmo…
Erano convinti che fosse stato sconfitto. Era stato sconfitto. Non era
pensabile che fosse tornato. E poi, cosa poteva volere da Rossella?
No, non poteva essere lui.
Ma lei?
Più ci pensava, più si rendeva conto di non aver
mai saputo che fine avesse fatto.
Che ne era stato di lei dopo? Nessuno l’aveva più
vista da quando…
Era sopravvissuta?
Ma Rossella non poteva aver nulla a che fare con loro, era stata una
comune mortale fino a così poco tempo prima…
Doveva assolutamente esserci un’altra spiegazione.
Hola!
Riacquistata un po' di calma (il mio esame è andato male, e
sono stata intrattabile per due giorni, poi mia mamma
martedì pomeriggio esasperata dopo l'ennesima crisi di
pianto di un'oretta buona - del tipo "Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!
Non mi laureeerò mai... Adesso mi ritiro perchè
è destino che non passi quest'esame...
Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!" - mi ha portata di peso
fuori di casa a fare un giro e prendere un po' d'aria accompagnandola a
fare due spese, e mi sono ripresa un po'... e ieri ho completato
l'opera con un bel massaggio completo con olii essenziali che i miei
amici, Dio li benedica, mi hanno regalato per il mio compleanno... ora
sono come nuova...) e di ottimismo, mi accingo a pubblicare un altro
capitolo... in anticipo, tanto per gradire...
Finalmente un altro po' di azione!
Ammettetelo, gli ultimi capitoli vi avevano fatto venire un po' di
latte alle ginocchia... Ma a me piace un po' di calma e fancazzismo
ogni tanto, quindi continuerete a sorbirveli... ;-)
E spargiamo un po' di indizi a nastro (che peraltro ci sono anche nei
capitoli di fancazzismo, casomai qualcuno non si fosse ancora stancato
del toto-Rossella...), così, giusto per divertirci un po'...
Non c'è una parola che non sia stata ponderata come si
deve...
Ah dimenticavo, faccio un appello a tutti gli autori: tra qualche
capitolo sposterò la scena in un posto bellissimo realmente
esistente, e mi piacerebbe infilare qualche immagine... Si
può? Come posso fare, basta lasciarla nel testo e pensa a
tutto l'html o devo fare qualcosa di particolare? se qualcuno lo
sapesse, please, mi renderebbe molto più facile la
narrazione...
Dicevamo, anche questa volta devo fare 1000 ringraziamenti, forse
è il caso che mi ci metta, visto che di solito ci metto ore
a rispondere e ringraziare tutti e a completare lo spazio autrice...
Nemeryal:
Grazie grazie grazie!!! Saori non è crepata... peccato...
Comunque, putroppo i New Trolls sono conosciuti da pochissimi giovani,
sono un gruppo troppo vechio per interessare a qualcuno che non sia
io... Sono cresciuta con gli anni '60, mio papà me li ha
fatti ascoltare tutti molto bene, li conosco molto meglio dei cantanti
giovani... che per la maggior parte non mi piacciono nemmeno un po'...
Un po' alternativa la sottoscritta... Pensa che il mio fidanzato,
convintissimo ascoltatore di sola musica metal, quest'anno a luglio
come regalo di compleanno mi ha portato di sorpresa ad un concerto dei
Pooh (che io semplicemente venero...) all'Arena di Verona...
C'è chi lo sta deridendo ancora adesso... ;-)
Vabbeeeeeeeeeene, comunque, a parte i miei obsoleti gusti musicali, che
ne dici di questo nuovo attacco? Non svelo ancora tutto, ma qualcosa si
capisce... Forse... Alla prossima, grazie ancora, ciao!!!
anzy: Grazie
per i complimenti!!! Per Aphrodite non so che dirti, solitamente quando
cerco di chiedergli qualcosa si limita a girarsi dall'altra parte con
un grugnito... devo dire che in quei momenti i quanto a cafonaggine fa
una accanita concorrenza ad Ikki... Ma per Shaka io credo che c'entri
una cosuccia insignificante chiamata "orgoglio"... Del resto, ce lo
vedi Shaka che chiede scusa (che so, "Raga', scusate, sono stato un
coglione"...)? Io francamente no... Ma dagli un po' di tempo, magari
poi si scioglie un pochino... Già qui, in fondo, ha
riallacciato un po' i rapporti... Non molto, ma diamogli tempo... Fammi
sapere che ne pensi, alla prossima, un bacio!!!
Snow Fox:
Allora, come è andato il tuo esame? Io preferisco non
pensarci, e dediacrmi a faccende decisamente più piacevoli
(che comprendono, tra l'altro, ricerche per la tesi, non sono
così lavativa...), almeno fino a domenica... poi ci
penserò... Cooooooooooomunque, ho sempre avuto un debole per
Al, è taaaaaaaaaaaaaaanto orsacchiottone...
Vabbè, Shaka un saltino alla festa l'ha fatto...
Più o meno... ;-) Eh sì, l'orgoglio fa male, e
Shaka ne sa qualcosa... hi hi hi... Staremo a vedere, chissà
cosa succederà... A presto, un bacio!!!
Gufo_Tave:
Ma ciao! Bentornato! Allora non mi hai abbandonata, continui a
leggermi... Eh, vedi, il problema è che in casa mia la
canzone esiste almeno in sei cassette differenti (eh sì, da
me si ascoltano ancora tante cassette), più un paio di cd...
Difficilmente capisco quanto una canzone del genere sia rara,
soprattutto quando mi piace così tanto... E poi aspettavo di
infilarla più o meno dal terzo capitolo... ;-) Grazie per i
tuoi complimenti, a presto, ciao!!!
whitesary:
Grazie grazie grazie!!! Una festa in piscina è proprio
quello che ci vuole, la progetto più o meno da 10
capitoli... Non aspettavo altro... hi hi hi... Bene bene, sono contenta
che ti sia piaciuta... :-) Vabbè, un intervento inopportuno
l'ha rovinata, ma del resto non si può avere tutto dalla
vita, no? Beh, fammi sapere che ne pensi di questo attacco... Alla
prossima, un bacio!!!
Sabri92:
L'esame è andato male, così mi sono buttata su
attività decisamente più piacevoli, riuscendo ad
aggiornare in anticipo... soddisfatta? ;-) Alla prossima, ciao!!!
NinfaDellaTerra:
Grazie per i complimenti, fanno sempre piacere!!! Ehm, per il finale
devo ammettere che non è proprio tuttissima farina del mio
sacco... La battuta di Al riguardo alla testa sul collo viene da un
grande maestro, Alexandre Dumas, che ne "I tre moschettieri" ad un
certo punto la fa dire ad Athos... Non so dire in quale occasione,
credo durante un duello o qualcosa di simile, l'ho letta che avevo
sì e no 12 anni, ma mi è piaciuta talmente tanto
che mi è sempre rimasta impressa... e mi è
sembrata davvero adatta alla situazione... Eh sì, ormai
tutti sanno quanto Shun sia pericoloso... Uhm, no, forse tutti tutti
no... Forse qualcuno presto deciderà di correre il rischio
(anticipazione... shh!!!)... Mah, vedremo... ;-) Grazie ancora, a
presto, un bacio!!!
bellissima90:
Grazie grazie grazie!!! Shun era sempre lì, accanto alla sua
bella, dove sennò? Non l'ho messo in cucina, non so
perchè, lo vedevo meglio a farsi schiavizzare da Milo ad
attaccare festoni... Grazie ancora, a presto, ciao!!!
HOPE87: Come
facevi a sapere che era la quiete prima della tempesta??? Sono
così prevedibile??? Umpf... >:-( Oh beh, credo che i
momenti tranquilli stiano per finire definitivamente... Prima o poi...
Bisognerà pur far avanzare la storia e svelare i misteri,
no? ;-) Prima o poi... Già Shaka ha qualche ideuzza,
chissà se ha ragione... ;-) Grazie per i tuoi complimenti,
alla prossima, ciao!!!
Come sempre, grazie anche a tutti coloro che leggono in silenzio!!!
A presto, baci baci a tutti!!!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** Capitolo 17 ***
Capitolo
17
Vennero svegliati entrambi da un allegro bussare alla porta:
- Ehi, splendore! – esclamò la vivace voce di Milo
– Sei presentabile? Possiamo entrare? –
- Ehm… solo un attimo, Milo! – rispose Rossella
frettolosamente, mentre uscivano dal letto e si rivestivano velocemente
– Ciao! – sorrise, aprendogli la porta e vedendo
anche Mur, Shura e Camus con lui.
- Non volevamo disturbarti, ma ho bussato alla camera di Shun per
sapere come stavi, e non mi ha risposto… - vide Shun poco
dietro di lei – Eh già! Che scemo, potevamo anche
arrivarci! –
- Parla per te – rise Camus accanto a lui – Se non
sbaglio Shura non più di un minuto fa ha detto che
probabilmente Shun aveva preferito restare con lei la notte, visto
quello che ha passato ieri sera… Comunque, come stai?
–
- Meglio, molto meglio, grazie. Ma non restate lì impalati,
venite dentro! Scusate il disordine, ma credo di essere la persona meno
ordinata del pianeta! –
- Questo lo dici tu! – Milo si guardò intorno. La
stanza non era certo immacolata, ma nulla di paragonabile ad alcune
camere in alcuni templi! – Solo perché non sei mai
stata in casa di Death Mask o di Aldebaran! –
- O di Milo! – concluse Camus guadagnandosi una linguaccia,
mentre Rossella si adombrava:
- Aldebaran ce l’ha con me, vero? Per quello che è
successo alla sua festa? –
- Stai scherzando? L’unico motivo per cui non è
qui è che stamattina Mur non è riuscito a
svegliarlo perché si trovava ancora in fase post-sbornia!
Probabilmente non lo vedremo in piedi fino a metà
pomeriggio! –
- E voi come state? Ieri mentre combattevate… -
- Tutto bene – sorrise Camus, sollevando leggermente la
maglietta e mostrando una bianca fasciatura, mentre Shura le faceva
l’occhiolino, muovendo il braccio, la spalla ancora
leggermente bluastra – E’ dura abbatterci!
–
- Mi dispiace, è stata tutta colpa mia, ho combinato un
casino… -
- Non pensarlo nemmeno! – la interruppe Shura – Non
voglio sentire nulla del genere, e sono sicuro che anche gli altri la
pensano come me –
- Assolutamente sì! – concordò Milo,
battendo un pugno sulla scrivania, su cui stava seduto – Ti
vieto di dire ancora idiozie simili! Mi innervosisce sentire sparare
stupidaggini, soprattutto se lo fa una donna! -
- Sappiamo – disse Mur – che sei ancora stanca, ma
siamo venuti a chiederti un sacrificio – Rossella lo
guardò con aria interrogativa – Devi continuare
l’addestramento, con me. Chiunque sia quella donna,
è in grado di attaccarti, non solo a livello fisico, e di
farti del male. Forse abbiamo aspettato perfino troppo, ma devi
imparare ad utilizzare il cosmo, a sentirlo, ad usarlo per combattere.
Aldebaran mi ha detto che sei stata in grado di evocarlo autonomamente,
ma devi imparare a maneggiarlo, a controllarlo, per contrastare chi ti
minaccia –
- Ma – obiettò Shun – non potresti
aspettare un po’? Ha bisogno di riposare, è
distrutta! –
- No Shun – lo fermò Rossella – Mur ha
ragione, non posso pretendere che voi mi aiutiate sempre e comunque,
non posso continuare a mettervi in pericolo così. Sono
pronta per iniziare, anche adesso se Mur ritiene che sia il momento
adatto. Ma, vi prego, prima fatemi mangiare qualcosa, sto morendo di
fame! –
Mur rise:
- Nessun problema. Ti aspetto tra un’ora
all’ingresso – sorrise con aria birichina, tanto
strana sul suo volto tranquillo – Vediamo se riesco a farti
imparare abbastanza da svegliare Aldebaran! –
Shaka sorrise. Ecco, ci era riuscita.
Sapeva che avevano deciso di farle riprendere l’addestramento
non appena si fosse svegliata, ed aveva sentito che il cosmo della
ragazza si stava riaccendendo sotto il suo controllo ancora immaturo ed
indeciso. Ma con il passare delle ore Rossella aveva acquisito
sicurezza, ed ora era riuscita a richiamarlo, espanderlo leggermente e
spegnerlo. Certo, era ancora presto per dire che aveva imparato a
controllarlo, ma stava migliorando rapidamente, e prometteva molto bene.
Il Cavaliere della Vergine scrollò la testa. Doveva
smetterla. Non era suo diritto origliare le lezioni della ragazza, e
non era certo lui a doversi compiacere dei suoi successi.
Ma sapeva ormai che non poteva più mentire, almeno a se
stesso. Uscì all’esterno della casa della Vergine,
e individuò Shun in un attimo. Era lì, seduto
sulla sua solita altura, concentrato al massimo per percepire ogni
variazione del cosmo ancora incerto di Rossella.
Shaka sospirò e con un sorriso rientrò nel fresco
del porticato, scuotendo la testa:
- Decisamente, sto invecchiando, se permetto a certi sentimenti di
distrarmi dal mio impegno! Forse è meglio se mi dedico un
po’ alla meditazione, è tanto tempo che la
trascuro! –
Ma non riuscì a concentrarsi, né a meditare.
Rossella respirò soddisfatta ribaltandosi
all’indietro fino a trovarsi distesa, mentre Mur si sedeva
accanto a lei con un sorriso:
- Uhm… Sì, dai, come inizio può
andare… -
- Come inizio può andare??? Ma sei impazzito??? Io sto
soffrendo da morire, ho fatto cose fantastiche e tu mi dici solo
“come inizio può andare”??? –
- Non avrai mica pensato di essere immediatamente padrona del tuo
cosmo? Ti sei montata la testa per caso? –
- Non pretendevo di “essere immediatamente padrona del
cosmo”, ma un “ben fatto” potevi anche
regalarmelo! –
- E quando mai Ioria o Micene te l’hanno detto? Ancora non
hai imparato com’è l’addestramento?
–
- Ma il loro era da Cavaliere d’Oro! Questo no! –
- L’addestramento è l’addestramento
–
- Umpf… Qui mi fregano… -
- Smettila di lamentarti e tirati su. Non penserai mica di riuscire a
fare qualcosa così sdraiata? –
- Ancora??? –
Shun sussultò vedendo Shaka avvicinarsi; quel Cavaliere
aveva la capacità di muoversi senza che nessuno se ne
accorgesse. Sorrise, un po’ timoroso. Non era ancora sicuro
di come comportarsi con il biondo Cavaliere d’Oro.
Shaka si mise accanto a lui, restando in piedi e voltando il viso verso
l’arena:
- Sta acquistando sicurezza – disse soltanto. Shun
annuì:
– Presto maneggerà il proprio cosmo come un
normale Cavaliere –
La osservarono per qualche minuto senza parlare, poi Shun ruppe il
silenzio:
- Grazie per quello che hai fatto l’altro giorno –
- Stai ringraziando personalmente tutti i Cavalieri d’Oro?
–
- Cosa? No, io… -
- E allora non farlo nemmeno con me. Non ho fatto nulla che chiunque di
loro se ne avesse avute le capacità non avrebbe fatto. Che
tu ti senta in dovere di ringraziarmi a causa di quello che
è successo al consiglio dei Cavalieri d’Oro depone
a mio sfavore, e non a mio vantaggio. Io… -
sospirò - Ho anch’io un orgoglio, e molto maggiore
di quanti di voi possano immaginare. Non è facile per me
ammettere di aver sbagliato. Ma ho tenuto d’occhio Rossella
nelle ultime settimane, un po’ perché era mio
dovere, anche se mi sono accorto che Mur mi ha sostituito facendo un
lavoro egregio, un po’ perché lei mi incuriosiva.
Tu la seguivi dalla collina, io dalla mia casa, da cui vedevo
l’arena dell’addestramento. Continuo a non
condividere pienamente la decisione del consiglio, ma la ammiro,
perché ha sopportato tutto con grande forza
d’animo. Ed anche adesso, sta affrontando quello che le
capita con coraggio –
- L’altro giorno hai detto che forse sapevi chi
c’era dietro tutto questo, ma che non eri sicuro…
-
- E non lo sono tutt’ora. La verità è
che ho sentito un cosmo che già conoscevo, e ho la certezza
su chi ne sia il proprietario, ma sono anche certo che la risposta
più logica a quel cosmo è anche impossibile
–
- Perdonami, Shaka, ma non capisco –
Shaka si voltò verso di lui, gli occhi sempre chiusi. Se
nemmeno Shun aveva sentito nulla, le sue supposizioni erano confermate.
Doveva per forza esserci un’altra spiegazione.
- Non ti chiedo di capire, non ora. Preferisco non dire nulla
apertamente, finchè non so cosa sta succedendo –
Shun non replicò. Avrebbe voluto far notare a Shaka che se
avesse detto quello che pensava, forse altri avrebbero trovato quella
soluzione che a lui sfuggiva, perché il cervello di ognuno
funziona diversamente, ma aveva imparato con il tempo che era inutile
pressarlo, non avrebbe parlato. Così si limitò a
guardare nuovamente verso l’arena, dove Rossella era
concentratissima.
- Lo sai, vero, che lo fa per te? – Shun chiuse gli occhi, un
po’ seccato. Possibile che tutti credessero di doverglielo
puntualizzare, come se lui non fosse in grado da solo di capirlo? - Tu
sei la sua forza, lo vedrebbe anche un cieco, e per questo ti invidio
tantissimo – Si voltò a guardarlo con sorpresa.
Cosa stava cercando di dirgli?
- Shaka… -
- Non voglio metterti i bastoni tra le ruote, non ne ho mai avuta
l’intenzione –
Perché tu, io
lo so,
sei migliore di me.
Perché tu le
darai
tutto quello che hai.
Perché,
finché vivrai,
amerai solo lei,
non farò
niente per
riportarla da me.
Il Cavaliere di Virgo guardava dritto davanti a sé, gli
occhi aperti persi nel vuoto, segno che in quel momento le sue difese
erano completamente abbassate.
Riderà,
riderà, riderà,
tu falla ridere
perché,
riderà,
riderà, riderà,
ha pianto troppo insieme
a me.
– Ho perso ancora prima di iniziare a competere con te, ma
non posso più fingere che queste emozioni non esistano in
me, anche se ho cercato di soffocarle, ed era giusto che almeno tu
sapessi che cosa mi ha spinto a cambiare idea su di lei –
Anche se
soffrirò
più di quello
che so.
Anche se già
lo so
che io mi
pentirò.
Anche se lei per me
lascerebbe anche te,
non farò
niente per
riportarla da me.
Fece un cenno di saluto e se ne andò, veloce come era
arrivato.
Shun lo guardò allontanarsi, e con orrore si rese conto di
avere un rivale. Un rivale che decisamente lo batteva in tutto. Lui non
era affatto all’altezza del Cavaliere della Vergine, e temeva
il momento in cui lei avesse capito che c’era di molto
meglio. Si sentì improvvisamente debole ed indifeso, e
capì cosa preoccupasse Ikki quando aveva detto che la forza
che gli dava lei era solo una fragilità più
grande. Ma non poteva farci nulla, lui la amava alla follia.
Non poteva vivere con quella paura. Lei doveva essere libera di
scegliere Shaka, se era questo che voleva.
- Sceglierà lui… Non ho la benché
minima speranza contro un Cavaliere d’Oro come
Shaka… -
Ikki sospirò. Shun piangeva sul suo petto, mormorando ogni
tanto qualche frase smozzicata.
Aveva bussato alla sua porta che era quasi ora di cena, e lui era
appena uscito dalla doccia. Aveva accolto in modo brusco il visitatore
inopportuno, salvo poi addolcirsi quando il suo adorato fratellino lo
aveva guardato con occhi lucidi e gli aveva chiesto
“Aiutami…”. Gli aveva raccontato quello
che era successo, quello che gli aveva detto Shaka, ed ora piangeva,
perché contro di lui non poteva nulla. Ricordargli che il
Cavaliere di Virgo si era fatto volontariamente da parte aveva solo
peggiorato le cose, perché Shun si sentiva in colpa:
Rossella aveva il diritto di scegliere, non potevano farlo loro al
posto suo.
- Parla con lei – il tono deciso di Shun stupì non
poco il Cavaliere della Vergine. Lo aveva trovato all’esterno
della sesta casa quando al mattino era uscito per iniziare la giornata
con la sua consueta passeggiata nei boschi del Santuario, a contatto
con la natura.
- Che cosa stai dicendo? –
- Che devi parlare con lei. Dirle tutto. Lasciare che sia lei a
scegliere, sarebbe egoistico farlo al posto suo –
- Io non intendo… -
- Senti, Shaka, credi che per me sia facile? Venirti a dire queste cose
quando tu per primo ti eri tirato indietro? No, non lo è,
sono giorni che ci penso, ma non posso vivere con la consapevolezza di
aver scelto al posto suo, non voglio privarla di nessuna
libertà. Quindi le parlerai, e sarà lei a
scegliere, non noi –
Ma se tu l'amerai
un po' meno di me.
Ma se tu cambierai
e un altr'uomo sarai.
Ma se tu sciuperai
quel che ho fatto per
lei,
giuro che
tornerò
e la
riprenderò.
Riderà,
riderà, riderà,
tu falla ridere
perché,
riderà,
riderà, riderà,
ha pianto troppo insieme
a me.
- Shun – Shaka si era avvicinato con fare quasi paterno
– perché vuoi tutto questo?
Cos’è, una prova d’amore che le chiedi?
–
- Una prova d’amore? No, Shaka, ma non siamo noi a dover
decidere del suo futuro e della sua vita. Ha una testa, e ha dimostrato
di saperla usare. Sa quello che vuole, ma bisogna darle la
possibilità di sceglierlo –
Ciao a tutti!!!
Scopriamo un po' le carte... Qualcun altro si fa avanti,
chissà...
Temo che il mio Shaka sia un po' OOC, ma mi ero impelagata in questa
faccenda senza sapere come risolverla, e ora non so più come
venirne fuori...
Pietààààààààà...
La canzone è "Riderà", di Little Tony (sempre
perchè i miei gusti musicali sono moooooooooooooolto
recenti...).
Come mio solito ultimamente sono di frettissima, quindi passo
dierattmente ai ringraziamenti:
Sabaku no Yugy:
Benvenuta! Eh sì, una fic su Shun in cui non viene ritratto
come il dolcissimo amante di Hyoga ci voleva... Erano sempre
così, si iniziava a scadere nel monotono... ;-) Alla
prossima, ciao!!!
bellissima90:
Credi che Shaka e Rossella non starebbero bene insieme? Uhm... beh, in
effetti credo che lei lo lincerebbe una volta ogni tre giorni per le
sue idee bigotte, ma magari... un compromesso... una volta cede uno,
una volta cede l'altra... vedremo, vedremo... Basta leggere i prossimi
capitoli... ;-) A presto, ciao!!!
Nemeryal:
Ah, vedo che non sono solo i miei neuroni che si mettono in sciopero...
Bene, temevo di essere l'unica... :-) Beh, che dici, dopo questo
capitolo hanno partorito qualcosa? Fammi sapere, un bacio!!!
Gufo_Tave:
Devo confessarti una cosa: io la scena del combattimento l'avevo
scritta. Poi l'ho riletta. E l'ho cancellata. Poi l'ho riscritta, l'ho
riletta e l'ho corretta. Poi l'ho riletta e l'ho cancellata. L'ho fatto
quattro o cinque volte, ma ammetto che proprio le battaglie ancora non
mi vengono bene, quindi ho preferito lasciare un po' tutto aleatorio,
lotte tra cosmi, senza entrare nello specifico. Tra qualche capitolo mi
toccherà imparare a descriverle come si deve, ma ancora mi
mancano delle capacità di base, e mi ci sto impegnando...
Migliorerò, promesso, e tra poco voleranno un po' di
legnate, parola di giovane marmotta! :-) A presto, ciao!!!
Sabri92:
Ammetto di non aver capito nulla della tua spiegazione, per la
verità metà delle parole che hai scritto mi sono
completamente sconosciute, le mie conoscenze di Internet rasentano lo
zero... Sono stata in grado di pubblicare solo perchè da
questo sito ho potuto scaricare Nvu (che Dio lo benedica) che fa tutto
da solo, devo solo fare copia-incolla, non so nemmeno esattamente cosa
sia l'html (e il mio fidanzato è un programmatore laureato
in informatica... sigh sob... come mi vergogno...). Francamente speravo
che fosse più semplice... Boh, vedrò di fare
qualche prova... Grazie comunque, alla prossima, ciao!!!
NinfaDellaTerra:
Ma non vale! Tutti mi dite "ho un'idea", "ci penso ma non lo dico",
"chissà se è chi dico io", ma nessuno che si
sbilancia!!! Uffa, io non mi diverto!!! Come faccio poi alla fine a
mandare il premio a chi ha indovinato??? Uffa... ;-) Comunque, che de
dici del biondino a caso che si è fatto avanti? ;-) Fammi
sapere, a presto, un bacio!!!
anzy: Adesso
non esageriamo, i triangoli amorosi non li so gestire, ci ho provato ma
la conclusione non mi sta venendo come vorrei, decisamente a te vengono
molto meglio (invidia...)... Forse è meglio che mi dedichi
ad altri tipi di narrazione... :-(( Comunque tra poco questa
agonia finirà, e tornerò su terreni che mi sono
più consoni... ;-) Alla prossima, un bacio!!!
HOPE87:
Uhm... sì, in effetti questi sentimenti terreni non sono
proprio da Shaka, vero? Vedremo come evolverà la cosa... ;-)
A presto, un bacio!!!
Come sempre, grazie anche a quelli che leggono in silenzio!!!
Ciao ciao!!!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Capitolo 18 ***
Capitolo
18
L’addestramento era appena iniziato quando Shaka
arrivò all’arena e si avvicinò a Mur,
mormorandogli qualcosa che Rossella non riuscì a
distinguere. Il Cavaliere dell’Ariete annuì e se
ne andò.
Shaka allora sospirò e si avvicinò a lei,
sedendole accanto. Poggiò i gomiti sulle ginocchia, ma non
ebbe il coraggio di voltarsi verso di lei:
- Devo parlarti, ma quello che ti sto per dire non ha nulla a che fare
con l’addestramento –
- Io… devo ringraziarti, per quello che hai fatto qualche
giorno fa, anche se non mi reputi la persona più simpatica
del Grande Tempio... –
- Non mi devi ringraziare, ho fatto solo il mio dovere. Ma ti devo
chiedere scusa. Per me non è stato facile accettare che
venissero sovvertite delle tradizioni vecchie di secoli, e tu lo hai
fatto nel modo che reputavo peggiore. Non sono stato in grado di
guardare più in là del mio naso, e per questo mi
vergogno. Avevo un compito, quello di sorvegliare il tuo cosmo, e ho
portato tutti gli altri a credere che non l’avrei
fatto… mi sono comportato in modo da dare una opinione di me
che mi mortifica incredibilmente, mi sento umiliato dal mio stesso
atteggiamento. E quello che mi dà più sui nervi
è che non l’ho capito da solo, chiudendomi nella
mia casa, ma tenendoti d’occhio durante la tua punizione, e
aspettando con ansia il momento in cui saresti crollata, e divertendomi
un mondo quando sembravi non farcela più. Mi irritava
terribilmente vederti resistere, e solo dopo qualche giorno mi
è venuto in mente che forse la tua resistenza non era
dettata dal caso, che nascondevi molto più di quanto ero
stato capace di vedere. Ma c’è di peggio
–
Rossella rimase immobile. Avrebbe voluto alleggerire la situazione, non
reputava così terribile la colpa di Shaka, tutti possono
fare un errore di valutazione… Lei stessa nella propria vita
ne aveva fatti tantissimi, e trovava che cambiare idea fosse solo segno
di maturità. Eppure in qualche modo sapeva che non era
questo che il Cavaliere d’Oro voleva sentirsi dire; percepiva
che tutto ciò con cui voleva riconciliarsi fosse solo la
propria coscienza, aveva l’impressione che non avrebbe saputo
che farsene del suo perdono.
- In queste settimane – continuò lui - ho imparato
a conoscerti, ed ho iniziato ad apprezzarti molto più di
quanto facessi prima. Sono un vigliacco, Rossella, e so che mi odierai
per ciò che sto per farti, ma mi sono innamorato di te. Sono
consapevole dell’esistenza di Shun nella tua vita, ma non ci
posso fare niente… -
Rossella era stupefatta: mai avrebbe immaginato tutto questo.
Il nobile Shaka, colui che per tutto quel tempo si era rifiutato
persino di guardarla in faccia, si stava aprendo con lei e le stava
dicendo di amarla.
Aveva chiesto per lei la pena di morte, l’aveva disprezzata
perché aveva incitato le sacerdotesse alla
rivolta…
Ed ora diceva di amarla.
L'aveva odiata, perché lei lo aveva reso ridicolo davanti
alla dea Atena, e gli aveva fatto fare una pessima figura...
Ed ora diceva di amarla.
Le aveva appena confessato di aver passato i primi giorni della sua
punizione nell’attesa che lei cedesse per potersi per lo meno
fare due risate alle sue spalle…
Ed ora diceva di amarla.
Non si era mai fidato di lei per via di questo maledetto cosmo
sconosciuto…
Ed ora diceva di amarla.
C’era qualcosa che non andava, lo conosceva poco ma capiva
che quello che Shaka le aveva appena detto non era da lui. Sentiva che
la situazione che stava vivendo per lui era più unica che
rara, e non sapeva come comportarsi. Il conflitto interno di Shaka le
sembrava ora talmente evidente che si domandò come avesse
potuto non notarlo prima, e la sua angoscia la raggiungeva a ondate
gelide, facendola sentire quasi inadeguata. Non sapeva come aiutarlo,
cosa fare, cosa dire.
Quasi in trance si alzò, e parlò, senza guardarlo:
- Scusami, io… ho bisogno di riflettere… - e
senza riuscire a dire altro corse via.
Non sapeva dove stava andando, solo che aveva bisogno di estraniarsi da
tutto e da tutti. Dopo un po’ si guardò intorno, e
si accorse di essersi addentrata in una zona tranquilla, solitaria,
dove non era mai stata. Il sole filtrava giocoso tra le foglie degli
alberi che la sovrastavano, e il fresco venticello le accarezzava i
capelli raccolti in una coda di cavallo ormai distrutta.
Si perse per un istante a guardare le arene in lontananza, qua e
là vedeva ragazzini che si allenavano, e i soldati
camminavano tranquillamente. Ma fu questione di un attimo,
perché quello che era successo poco prima la
colpì nuovamente, come un pugno in pieno stomaco.
Ma perché, maledizione, Shaka le aveva detto quelle cose?
Che gli era saltato in mente? D’accordo che la linea tra
amore e odio secondo alcuni è molto sottile, ma
così le sembrava decisamente troppo. Non sapeva cosa fare.
Presa dalla rabbia e dalla frustrazione diede un calcio ad un masso che
si trovava lì, e non poté trattenere una
imprecazione, sedendosi sull’erba e massaggiandosi il piede
dolorante. Sentì una risatina leggera e si voltò
di scatto, vedendo Shura spuntare da un sentiero poco lontano.
- Che personcina fine… - scherzò lui.
- Shura, scusami ma non è il momento –
posò lo sguardo a terra e si rinchiuse in se stessa.
Sentì il Cavaliere avvicinarsi e sedersi accanto a lei,
senza una parola. Lo guardò con la coda
dell’occhio, curiosa – Beh? – chiese dopo
un po’ – vuoi restare qui tutto il giorno?
–
- Se sarà necessario… -
Rossella alzò gli occhi al cielo:
- Shura, per favore, cosa vuoi da me? –
- Offrirti due orecchie. E una spalla, se ti serve – lei lo
guardò interrogativa – Non parlo molto, lo avrai
notato. Ma sono un ottimo ascoltatore, se ce n’è
bisogno, so mantenere i segreti e all’occorrenza credo che le
mie spalle siano ottime per piangere –
- Io… -
Shura si voltò a guardarla con un mezzo sorriso, ma non
disse nulla. Allora lei prese un respiro profondo, per riordinare le
idee, e iniziò a parlare:
- Shaka è venuto a parlarmi. Mi ha detto… varie
cose, riguardo al fatto della maschera e
quant’altro… Si è scusato, e sembrava
vergognarsi terribilmente per tutto quello che è successo.
Si stava facendo venire delle paranoie di dimensioni esagerate, aveva
fatto un errore di valutazione, e che sarà mai! Poi invece
smette di scusarsi e bel bello mi dice di essersi innamorato di me! Ti
rendi conto? Questo qui prima passa le sue giornate escogitando il modo
di farmi fuori, e poi mi fa una dichiarazione! E adesso ovviamente devo
rispondergli! E quello che mi fa più paura è che
non so cosa dirgli! Cioè, non ho dubbi su Shun, per
l’amor del Cielo, non è certo quello il problema,
è che non so come dirlo a Shaka! Lo conosco talmente poco, e
certamente non si è reso molto simpatico ai miei occhi, ma
prima mi ha fatto pena… Sembrava una divinità
ascetica scesa tra i comuni mortali e spaesata al cospetto dei normali
sentimenti… Sul momento non ho avuto il coraggio di dirgli
la verità, cioè che non è lui quello
che voglio, e sono scappata via, ma devo affrontarlo, e non sono sicura
di averne voglia… Cosa dovrei dirgli, che lui già
non sa? Cosa vuole sentirsi dire di nuovo? Cosa crede, che solo
perché lui è un Cavaliere d’Oro possa
avere più opportunità con me? E cosa gli fa
credere che il fatto che lui venga e si scusi cambi immediatamente la
situazione? Fino a ieri lui era il mio peggior nemico, aspettava solo
di farmi la pelle, non può aspettarsi che la mia
considerazione di lui cambi da un minuto all’altro
perché si è degnato di considerarmi un essere
umano! Insomma, lui può cambiare idea tutte le volte che
vuole, ci mancherebbe, solo gli stupidi non lo fanno mai, ma per lo
meno potrebbe evitare di coinvolgermi nei suoi cambi di umore!
– tacque, respirando con un lieve affanno. La rabbia stava
montando velocemente dentro di lei, e non voleva più
arginarla, l’aveva fatto per troppo tempo – Ho
l’impressione di non avere più in mano la mia
vita. Ciascuno fa di me quello che vuole, tutti mi dicono cosa devo
fare, tutti si aspettano qualcosa da me. Fino a poco fa passavo le mie
giornate studiando e lavorando per mantenermi gli studi, e la sera
quando potevo uscivo con gli amici, come una normalissima ragazza, poi
sono stata trascinata in questa gabbia di matti, coinvolta in giochetti
di potere di fantomatiche divinità, c’è
una pazza che mi viene a trovare nei sogni, e io devo accettare tutto
senza battere ciglio! Ad un certo punto avete deciso che io dovevo
allenarmi… Io non volevo allenarmi! Non volevo fare
l’addestramento! Voi avete deciso tutto, chiusi in quella
stramaledetta sala del consiglio, e mi avete detto quello che avrei
dovuto fare! Nessuno che si sia domandato cosa volevo fare! Qualcuno si
è posto il problema di domandarmi il mio parere? O anche
solo di spiegarmi cosa stava succedendo? No, avete dato per scontato
che avrei fatto come avevate deciso! Nemmeno dopo che ho detto
“va bene” vi siete calmati! Un semplice
addestramento in tuta e maglietta non potevo farlo, mi è
toccato mettere quel ridicolo costume da bagno, e poi pretendevate che
mi mettessi una maledettissima maschera! E non solo come divisa da
allenamento, ma per tutta la vita! E quando mi sono ribellata sono
stata punita pesantemente, c’era chi invocava la mia morte!
Mi avete messa a dieta! Io che non sono mai stata capace di fare una
dieta, che non ho mai voluto farne una, che ho sempre creduto che se
qualcuno mi voleva davvero mi avrebbe preso sia che fossi stata una 38
o una 50! E io non volevo allenarmi! Mi avete messo con due pazzi
scatenati a faticare, e mi avete fatto imparare a combattere! Io, che
nonostante il mio carattere e la mia testardaggine non ho mai voluto
alzare le mani su niente e nessuno! Poi arriva la pazza che si infratta
nella mia psiche, ormai la follia dilagante mi ha contagiato, e mi
mettete a faticare nuovamente per dominare il mio cosmo! Ma io ancora
non ho capito che diavolo sia questo cosmo, o a cosa potrebbe servirmi
nella vita! E in tutto questo, in tutta questa pantomima in cui solo
voi sembrate detenere la verità, che a me ovviamente non
è dato conoscere, non c’è stato un cane
che si sia preoccupato di come la penso io! Non uno che mi abbia detto
“Sai, Rossella, noi stiamo facendo quello che ci pare e piace
di te e della tua vita, ma tu che ne dici”? E non ti
azzardare a dire che l’hanno fatto anche con voi,
perché io non sono una di voi! E’ chiaro? Io non
sono una di voi! Non ho nulla di speciale come voi, non sono nulla!
E’ ora che la smettiate di considerarmi al vostro livello,
perché non lo sono! E non voglio esserlo! Voglio solo
tornare ad essere quella che ero prima… - la voce, dopo aver
urlato fino a quel momento, scemò, fino a ridursi a un
sussurro, e due lacrime rotolarono sulle sue guance.
Shura non disse nulla, ma posò una mano sulla sua testa e la
guidò verso di lui, finché Rossella non si
trovò a singhiozzare sulla sua spalla, smozzicando ogni
tanto qualche frase incoerente. Era uno sfogo che si teneva dentro da
un po’, e che non riusciva e non voleva esternare, ma ora si
sentiva già meglio. Sapeva di non avere risolto nulla, ma
almeno aveva buttato fuori tutto, e forse avrebbe potuto ricominciare
più serenamente… forse.
Continuò a piangere finché i singhiozzi non
cessarono da soli, lasciandola spossata, quasi assonnata, e in tutto
quel tempo il Cavaliere d’Oro non si era mosso, sopportando
in silenzio tutto quanto. Si staccò da lui, ora leggermente
imbarazzata, e guardò fisso davanti a sé:
- Scusa. Non volevo aggredirti così, è solo che
avevo accumulato troppo, e quando ho iniziato a buttare fuori i miei
pensieri non sono più riuscita a fermarmi… -
- Va meglio ora? – il tono di Shura la fece voltare,
sorpresa. Si aspettava che si fosse un po’ risentito, del
resto aveva appena finito di insultare tutto ciò a cui lui
apparteneva… Invece la sua voce era calma, quasi dolce, come
se tutto ciò che lei aveva appena detto non lo riguardasse.
- Ma… -
- Ti avevo detto che so mantenere i segreti, vero? Se serve, li so
mantenere anche con me stesso – le fece
l’occhiolino, con un sorriso leggero. Allora anche Rossella
sorrise – Allora, va meglio? –
- Molto meglio, grazie. I problemi non si sono risolti, ma per lo meno
si sono molto ridimensionati –
- Meglio così – si alzò, sogghignando
al suo sguardo interrogativo – Credo che il mio compito sia
finito. Ora tutto ciò di cui hai bisogno è
restare sola con te stessa – prima di andarsene la
guardò un attimo – Non ho l’abitudine di
dare la mia opinione quando non è richiesta, ma una cosa
sola te la devo dire: tu sei una di noi, e sei speciale, esattamente
come tutti – si avviò verso il sentiero da cui era
arrivato.
- Shura? – il Cavaliere si voltò di tre quarti
– Grazie… -
Shura sorrise ancora e con un saluto scherzoso se ne andò.
Era passato parecchio tempo dalla chiacchierata con Shaka, il sole
mattutino aveva ormai lasciato il posto ad un caldissimo pomeriggio
quando Rossella si decise ad abbandonare il suo angolo di
tranquillità per tornare verso le dodici case.
Doveva parlare con Shaka, questo era evidente, quindi si diresse verso
la casa della Vergine, quando notò che il biondo Cavaliere
non si era mosso da dove lei lo aveva lasciato: era ancora
all’arena, nella stessa posizione del mattino.
Lo raggiunse, e lui sollevò il volto, sentendola avvicinarsi:
- Sei… ancora qui… - disse lei –
Pensavo fossi andato a casa… -
- Aspettavo te –
- Cosa ti fa credere che sarei tornata? –
- Non sei una a cui piace lasciare qualcosa in sospeso. Non sapevo
quanto ci sarebbe voluto, ma ero certo che saresti tornata qui
–
Si sedette accanto a lui, incerta su cosa dire. Si era preparata un
discorso, non troppo crudele ma nemmeno troppo buonista,
l’ipocrisia si sarebbe sentita a distanza di miglia, ma ora
le frasi tanto perfette che si era studiata si erano scomposte, e nella
sua testa fluttuavano vorticosamente parole senza alcun filo logico.
Tuttavia si rendeva conto perfettamente di non poter restare
lì in silenzio. Gli posò una mano sul braccio, e
lui si voltò:
- Shaka, non posso negare che ciò che mi hai detto
stamattina mi lusinga tantissimo, e ti ringrazio di volermi
così bene, ma io non posso. Anche se volessi, non riuscirei
mai a renderti felice come meriteresti, perché non provo per
te un sentimento così profondo… Non sai quanto mi
dispiace farti male, ma amo Shun, e non potrei mai fingere –
- Lo so – il sorriso di Shaka era triste – Sapevo
di non avere alcuna possibilità con te, e sono pronto a
farmi da parte. Solo, ti prego, considerami un amico, dimentica, se
puoi, quello che ti ho fatto finora, e fingi che queste conversazioni
non siano mai avvenute –
- Certo, se è questo che vuoi –
- E… non raccontarlo a nessuno, se puoi. L’unico
che ha il diritto di sapere, Shun, sa già tutto –
- Shun lo sa? –
- Sì. Gli ho parlato qualche giorno fa, mentre tu ti
allenavi con Mur. Gli ho detto quello che provavo per te, mi sembrava
la cosa più corretta da fare, e l’ho rassicurato
sul fatto che mi sarei messo da parte, ma stamattina l’ho
trovato all’ingresso della sesta e ha voluto che ti dicessi
tutto. Ha detto… che tu dovevi essere libera di scegliere,
che non era giusto che fossimo noi a farlo per te… -
- Lui… ha detto questo? –
Shaka aprì gli occhi e la guardò intensamente:
- Ti ama al punto di lasciarti andare, se è quello che vuoi.
Uomini così al mondo ce ne sono pochi… -
Rossella sentì gli occhi riempirsi di lacrime, e la
assalì un profondo desiderio di correre da lui,
abbracciarlo, stringerlo forte forte…
- Vai da lui – la voce di Shaka la riportò alla
realtà.
- Ma… l’addestramento di oggi… Non ho
neppure iniziato… –
- Parlerò io con Mur, sono sicuro che per oggi
può bastare così –
Gli occhi le si illuminarono, e dopo aver sussurrato – Grazie
– corse via.
Shaka la guardò allontanarsi e sorrise:
- Decisamente, sto proprio invecchiando…! –
Si asciugò gli occhi, da cui era uscita una lacrima
capricciosa, e si voltò, andando in cerca del Cavaliere di
Ariete.
Mur lo vide avvicinarsi, e dalle spalle curve comprese che non era
andata bene. Shaka non gli aveva detto nulla riguardo
l’argomento di cui voleva parlare con Rossella, e
probabilmente chiunque altro avrebbe semplicemente pensato a delle
scuse riguardanti il suo comportamento, ma Mur grazie alla sua
sviluppatissima sensibilità, seconda solo a quella del
Cavaliere di Virgo, aveva capito che c’era sotto qualcosa di
molto più profondo. Da ore lo aspettava
all’ingresso della sua casa, sentiva che qualunque cosa fosse
successa il biondo avrebbe avuto bisogno di lui. Shaka gli si
affiancò:
- Non hai nulla da chiedermi? - Mur sorrise. Come aveva potuto pensare
che Shaka non avrebbe saputo che lui si era accorto dei suoi sentimenti?
- Non sta a me chiedere. Se qualcuno ha bisogno, sa che sono un buon
ascoltatore e che per un amico ci sono sempre -
- Ha fatto la sua scelta… - Lo sapeva, lo sapevano entrambi
che avrebbe scelto Shun, eppure Mur comprendeva come sotto sotto Shaka
ci avesse sperato – L’ho lasciata tornare a
casa… E’ corsa subito da lui… -
Mur rimase in silenzio. In quel momento nessuna parola sarebbe stata
adeguata.
- Probabilmente è giusto così, sembra proprio che
si siano trovati… Sono fatti l’uno per
l’altra, io non sarei in grado di farla veramente
felice… - il Cavaliere di Virgo si riscosse improvvisamente
e raddrizzò le spalle, pronto a riaffrontare il mondo, in
qualche modo – Probabilmente per me è solo una
sbandata passeggera, in questi ultimi tempi non riesco più a
meditare come si deve, e questo ha scombussolato il mio karma. Hai
voglia di tenermi un po’ compagnia durante la meditazione?
Sei l’unico che è in grado di farla come si deve,
e forse la tua presenza mi aiuterà a concentrarmi –
- Ma certo! – si avviarono entrambi verso il retro della
sesta casa, dove si trovava un tranquillissimo giardino.
Mur si sedette accanto a Shaka, che aveva già assunto la
posizione del loto, e chiuse gli occhi. Finse di non vedere che le
ciglia di Shaka erano bagnate di lacrime.
Ciao a tutti!
Eccoci di ritorno... Un po' di nodi che vengono al pettine...
Un bello sfogo era un po' che lo progettavo... Francamente l'avrei
visto meglio davanti alla Milady con tutti i Cavalieri che guardavano e
approvavano, ma poi ho notato che questo era davvero il momento
più adatto...
Andiamo, qualcuno aveva davvero
avuto qualche dubbio sul fatto che Rossella avrebbe scelto Shun? Con me
come autrice? ;-)
Giusto per sadismo, sul mio computer la fic è finalmente
finitaaaaaaa... Ma ve la darò a piccole dosi, come ho fatto
finora, mi devo regalare un po' di tempo per farmi venire ancora
l'ispirazione per qualcos'altro... E decidere tra un seguito e una cosa
totalmente nuova... ;-)
Parliamo di anticipazioni...
I prossimi due capitoli saranno fondamentali, si sveleranno tante cose,
tipo chi sono i cattivi e chi è Rossella... Ma chi vuole
sapere deve continuare a leggere, vi dico che si svela tutto ma la
soluzione non ve la dico... ;-)
In questo momento sono in università, quindi dovrei almeno
fingere di studiare, ma mi sono presa una pausa dopo pranzo (nella
attesa che il caffè faccia effetto... ma oggi, come dice il
dottor Wilson, Godot ci metterebbe di meno...). Quindi bando alle
ciance e ciancio alle bande (si parlava di caffè che non ha
ancora fatto effetto...), passiamo ai ringraziamenti:
Sabaku no Yugy:
Ecco chi l'ha spuntata... Vabbbeeeeeene, non ci sono particolari
sorprese, ma non potevo assolutamente abbandonare Shun, è
più forte di me... :-) E poi io lo preferisco a Shaka... ;-)
Che ne dici della decisione di Rossella? Fammi sapere, ciao!!!
NinfaDellaTerra:
Eh sì, ragazzi come Shun ce ne sono pochi... Io ne ho
trovato uno!!! (va bene, adesso la smetto di tirarmela selvaggiamente
perchè il mio fidanzato è da invidia...)... :-)
Ma come non deve essere facile scegliere tra Shaka e Shun?????????
Insomma, a me sembrava tanto banale, in fondo tu sceglieresti un figo
da panico, vero, ma che da quando ti conosce sta cercando ogni modo per
farti fuori, quando hai vicino un altro figo da panico (ammettiamolo,
io sono poco obiettiva, ma in fondo Shun ha poco da invidiare agli
altri...), che ti ama e ti adora, e che tu ami e adori? ;-) Oh beh...
;-) Cosa dici di questo sfogo esagerato? Qui qualcuno da fuori di
matto... Ma credo che chiunque sarebbe scoppiato prima o poi... ;-)
Fammi sapere, alla prossima, un bacio!!!
HOPE87: Ma
quale degno rivale...!!! Nemmeno sotto tortura... ;-) E poi, io
personalemnte non sopporterei di avere accanto uno che non posso
nemmeno guardare negli occhi... Sarebbe
terrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrribilmente frustrante... ;-) Quindi, tu che
dici della scelta? Te gusta? Alla prossima, un bacio!!!
Nemeryal:
Beh, Shun ha vinto... Sei soddisfatta? :-) Ma... secondo te Shaka si
arrenderà? ;-) Vedremo... A presto, ciao!!!
anzy: Beh,
io sono una che adora i lieti fini... C'è anche da dire che
spesso ho una idea tutta mia del lieto fine... ;-) Ma non posso
ammazzare nemmeno Lady Saori? Non si può fare una
eccezioncina-ina-ina, giusto per lei? ;-) Dimmi che pensi delle
evoluzioni del mio triangolino... A presto, un bacio!!!
bellissima90:
Ma come non ci sono mai su msn??? Sono connessa praticamente tutto il
giorno tutti i giorni! Infatti c'è già chi mi ha
contattata... Quindi sono sicura che l'inidrizzo che ti ho dato
è giusto... Comunque te lo scrivo ancora, prova a
controllare... rossellaromani@gmail.com ... In questo capitolo Shun non
c'è, so che la cosa ti dispiace, così mi scuso in
anticipo, ma tornerà presto, promesso! :-) Alla prossima,
ciao!!!
ti con zero:
Benvenuta! Ammetto che inserire Shaka in u triangolo amoroso mi aveva
lasciata un po' perplessa (perplessa di ciò che io ho
scritto... c'è taaaaaaaaaaaaaanto materiale per uno
psichiatra...), ma mi piaceva molto, viste le evoluzioni che stavo
dando, soprattutto perchè Shaka era imprevedibile nella sua
rabbia... E francamente in questa fic da tempo ho perso il controllo, i
personaggi fanno quello che vogliono, indipendentemente da
ciò che voglio io... :-) Spero che continuerai a seguirmi e
a farmi sapere come la pensi, ci tengo molto... A presto, ciao!!!
Sabri92:
Nessun problema, grazie lo stesso per l'aiuto... Ci proverò
quando sarà il momento, ho ancora un paio di capitoli prima
di scontrarmi con il problema... ;-) Grazie ancora, alla prossima,
ciao!!!
Come al solito, grazie anche a coloro che continuano a leggere in
silenzio!!!
Ciao ciao!!!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 19 *** Capitolo 19 ***
Capitolo
19
Rossella correva, correva, aveva l’impressione di volare.
Shun dall’ingresso della tredicesima casa la vide arrivare e
le andò incontro, con più calma, scrutandola
ansiosamente. Lei lo abbracciò con forza, poi si
scostò, guardandolo negli occhi:
- Ho parlato con Shaka. Perché hai voluto che mi dicesse
tutto? –
- Perché tu avevi… hai il diritto di sapere, e
devi essere libera di scegliere –
- Eri così sicuro che avrei scelto te? –
- Per la verità ero convinto che avresti preferito lui
–
- E allora perché… -
- Perché è una decisione solo tua; e se
sceglierai lui mi impegnerò per accettarlo, e
sarò felice se tu lo sarai –
La ragazza sorrise, commossa:
- Forse hai ragione. E’ una scelta solo mia. Ed io scelgo te,
se ancora mi vuoi – e di slancio lo baciò con
passione, le lacrime agli occhi. Le sue mani si infilarono velocemente
sotto la maglietta di lui, accarezzandone la pelle nuda e strappandogli
un gemito sorpreso; le sue labbra trasmettevano un’urgenza
che lo accese.
– Prendimi! Qui! Ora! Ti prego! –
Non se lo fece ripetere due volte e, sollevatala, la portò
nella propria camera.
Dopo rimasero abbracciati e immobili, l’una accanto
all’altro, alla luce morente del sole, assaporando le
emozioni appena provate.
Fu lei a rompere il silenzio, con un sospiro più profondo
degli altri, che li strappò al tenue torpore in cui erano
caduti:
- E’ stato bellissimo… -
- Sì… -
Sorrise, birichina:
- Dovrei fare in modo che tutti i Cavalieri d’Oro si
dichiarino con me, se poi finiamo così… -
- Uhm… -
- E poi passo a sedurre i Cavalieri d’Argento, e poi tutti i
vari soldati del Grande Tempio… -
- Non sono sicuro che sarei d’accordo… -
- Ma guarda che io sceglierei sempre te! –
Shun rise leggermente stringendola ancora di più ed
abbassando la voce, timoroso:
- Ho avuto tanta paura… -
- Non devi averne – sollevò la testa per guardarlo
negli occhi – Io sarò sempre al tuo fianco, te lo
prometto. Non ti abbandonerò mai, mai, te lo giuro
–
Shun vide il suo sguardo, e con una grandissima emozione invase il suo
cuore quando lesse che stava dicendo il vero. Le sorrise, sfiorandole
il naso con il proprio, in un tenero gesto che piano piano stava
diventando loro, e lei chiuse gli occhi, felice, accoccolandosi sul suo
petto.
- Rossella! –
- Zio Tatsumi! Allora siete tornati! –
- Sì, stamattina. Finalmente il giro delle visite agli
Oracoli di Grecia è finito –
- E avete scoperto qualcosa? –
- No, assolutamente nulla, abbiamo solo avuto risposte negative.
Sappiamo che nessun sigillo di Atena è stato rimosso prima
del tempo, che Nettuno è ancora rinchiuso
nell’anfora in fondo al mare, sorvegliato da Thetis, e Julian
Kedives vive da bravo nababbo insieme a Sorrento, il suo yacht
è attualmente ormeggiato a Creta e sta benone, Apollo e
Discordia non si sono ancora risvegliati, e pare che Zeus non sappia
nulla riguardo altre divinità… Almeno, a noi non
l’ha fatto sapere –
- Credi che sappia qualcosa ma non lo voglia dire? –
- No, non penso. Atena è la sua figlia prediletta, al
momento della sua vittoria contro Hades le ha concesso di riportare in
vita i propri Cavalieri… No, non credo che potrebbe fare
qualcosa contro di lei… Comunque, come vanno qui le cose?
–
- Meglio di quanto sembri. Sono successi un paio di casini, ma nulla di
grave. Mi hanno messo sotto addestramento, e dopo le due settimane da
Cavaliere d’Oro adesso da un po’ sono sotto le
grinfie di Mur per imparare a gestire il mio cosmo… Ci
avresti mai creduto, zio? Hai avuto a che fare con queste follie per
tutta la vita e non ti sei mai accorto che la tua stessa nipotina aveva
un cosmo… -
- Io vivo in questo mondo da tantissimi anni, ma non ho la
facoltà di percepire i cosmi, non avrei mai potuto capirlo
–
- Oh beh… Che ne dici di pranzare insieme? Ho migliaia di
cose da raccontarti… -
- Vorrei tanto, ma non posso… Sai, le mie
mansioni… -
- Andiamo, non hai nemmeno un’ora da regalarmi? Non ti
può sostituire nessuno per un pochino? –
- E va bene – si arrese Tatsumi con aria rassegnata, ma non
sembrava tanto infelice di abbandonare i propri compiti - ma temo che
dovremo andare ad Atene, se non vogliamo essere disturbati –
- Oh. Allora non possiamo restare soli. Ho il divieto assoluto di
uscire da sola dal Santuario… -
- Portiamo anche Shun! Sono sicuro che a te farebbe piacere,
così posso controllarvi insieme e fargli
l’interrogatorio riguardo voi due –
- Oh no! Ti prego, non metterlo in imbarazzo! Non fargli il classico
discorsetto da genitore, del tipo “Ma con lei che intenzioni
hai? Lei ha bisogno di uno serio, spero non mi
deluderai…”, perché guarda che ti
caccio e ti tolgo il saluto! –
Risero.
- Su – disse Tatsumi quando si furono calmati –
Andiamo a cercare Shun, ho fame! –
Uscendo dal Grande Tempio, nessuno dei tre si accorse delle nere figure
che li osservavano nascosti nella penombra.
Erano passate settimane dal primo attacco dei Cavalieri neri.
- Beh, Tatsumi, dovevi vederla attaccata al collo di Ioria! Sembrava
una sorta di medusa, era fantastica! –
- Ma davvero? – Tatsumi si voltò verso la nipote
con un sorriso – Ioria potrebbe volersi vendicare…
-
- Oh no, in fondo mi vuole bene, e poi è stata colpa sua che
si è distratto… - disse Rossella infilandosi la
forchetta in bocca - Uhm, questi gamberetti sono la fine del
mondo… -
- Non ti distrarre cambiando argomento – la
redarguì lo zio – Ti rendi conto di avere corso un
rischio enorme in quelle due settimane? –
- Assolutamente no, sono sicura che Ioria e Micene non avrebbero mai
fatto nulla per farmi davvero male… -
- Umpf… sarà… -
- Fidati, zio, sono sicura che tu parta prevenuto nei loro
confronti… -
- Io credo – rise Shun – che parta prevenuto nei
tuoi confronti. Mai nulla contro la sua nipotina! –
- Per la verità… Ehi! - venne interrotto dalla
improvvisa apparizione di un ragazzino – Kiki! Ti pare il
caso, qui in pubblico, di… -
- Non c’è tempo! – lo interruppe Kiki,
in fretta – E’ successo qualcosa al Santuario, e
Mur mi ha mandato a chiamarvi! Venite con me, vi teletrasporto io!
–
- Ma… il conto… - Rossella si stupì di
un pensiero del genere, ma del resto avevano quasi finito…
- Non ti preoccupare, il proprietario di questo ristorantino ci
conosce, è capitato ancora che corressimo via, crede che
coloro che lavorano alla Fondazione Kido siano delle sorte di
assistenti sociali che accorrono alle emergenze, e non si pone
problemi, perché poi la Fondazione pensa sempre a pagare i
conti nel giro di un paio di giorni… -
- Andiamo? – Kiki si stava spazientendo. Senza attendere
ancora afferrò la mano di Rossella e di Shun, e attese solo
un attimo per permettere anche a Tatsumi di attaccarsi, per poi
concentrarsi e portare tutti alla tredicesima casa.
Videro Ikki che correva loro incontro:
- Eccovi, finalmente! Milady si sta innervosendo! –
- Che succede? –
- Francamente non lo so. Shaka ha convocato tutti alla tredicesima, ma
nessuno sa perché, so solo che ci vuole tutti presenti
–
- Bene, andiamo! – ma non riuscirono a muovere un altro
passo, perché una terribile esplosione squassò il
Santuario. Un secondo dopo tutti i Cavalieri d’Oro, ciascuno
con indosso la propria armatura, uscirono di corsa.
- Cosa è successo? – chiese Dohko.
La risposta venne da sola. Una trentina di Cavalieri neri, sempre gli
stessi, sciamarono su di loro, impegnandoli in ardui combattimenti
corpo a corpo.
- Tatsumi! – urlò Shun indossando la propria
corazza – Prendi Rossella e portala al sicuro! Subito!
–
- Fermo! – una voce imperiosa interruppe sul nascere la corsa
dell’uomo, e tutti si voltarono verso la misteriosa figura
che si stava avvicinando.
- E’… è lei! –
cercò di gridare Rossella, ma dalla sua bocca
uscì soltanto un gemito strozzato. Tuttavia tutti capirono,
e lo sgomento invase i loro cuori quando poterono vederla bene: i
lunghissimi capelli neri le arrivavano oltre la vita sottile, fasciata
da un lungo vestito nero che pareva un abito da sera. Gli occhi color
ametista erano incastonati in un viso tanto pallido da sembrare bianco,
e le mani tanto affusolare da parere quasi scheletriche tenevano uno
scettro che terminava con tre punte acuminate. Rideva.
- Pandora! – l’urlo di Ikki sovrastò
qualunque rumore.
- Cosa ci fa qui? – si domandò Ioria, parando un
colpo poco potente – Come è possibile che sia
ancora viva? –
- Sorpresi, Cavalieri? Pensavate di non vedermi mai più?
Illusi! Soldati, attaccateli! –
Mentre i Cavalieri rispondevano all’assalto, Pandora
sogghignò:
- Ed ora, dedichiamoci al nostro compito – sollevò
la mano destra, l’indice puntato verso l’alto
– Mia signora! Svegliatevi! –
Immediatamente un urlo risuonò nel Santuario. Shun si
voltò e vide Rossella che si contorceva per il dolore, le
mani alle tempie, circondata da lampi di energia oscura. Tatsumi era a
terra, e la guardava con orrore.
La chiamò e cercò di avvicinarsi a lei, ma era
come se una barriera si frapponesse fra loro.
- Cosa le stai facendo? – urlò con rabbia,
voltandosi verso Pandora – Lasciala stare! –
Ma la donna rise diabolicamente:
- Ma come? E’ per lei che sono venuta! E non me ne
andrò certo da sola! –
- NO!!! – Shun si lanciò verso Rossella, ma venne
immediatamente respinto. Cercò di raggiungerla con la
propria catena, ma neppure questa riuscì
nell’intento, mentre Pandora continuava a ridere:
- E’ inutile, fratellino, non ci riuscirai –
Shun si voltò verso di lei, la furia sul viso:
- Non ti azzardare mai più a chiamarmi fratellino! Io non
sono tuo fratello! Nebulosa di Andromeda! –
Ma la Nebulosa volteggiò attorno a Pandora senza farle nulla:
- Oh oh, come sei permaloso… Ma è inutile che ti
arrabbi, del resto sai perfettamente che io e te siamo
legati… -
- No! Non lo siamo più, e tu lo sai benissimo! Lasciala!
–
- Non se ne parla nemmeno, fratellino! – Shun
digrignò i denti, rabbioso.
- E’ me che vuoi? Ti stai vendicando di me? Se è
così lasciala, e veditela con me! Qualunque cosa tu le stia
facendo, falla a me! –
Ma Pandora sogghignò:
- Oltre che permaloso sei anche egocentrico! No, non voglio te, e non
è una vendetta… Tu sei stato una grandissima
delusione per me, ma con lei sarà diverso! La mia signora si
sta risvegliando, ed io la aiuterò ad abbattere le
resistenze che una misera mortale offre al suo ritorno! –
puntò le tre punte del suo scettro verso Rossella, e i lampi
di energia si avvicinarono di più a lei, che
continuò ad urlare – E allora mio fratello
tornerà da me, da noi… - mormorò, a
voce così bassa che nessuno poté sentirla.
Anche Shaka, liberatosi degli avversari, scagliò verso la
donna il suo Abbandono dell’Oriente, ma questo si
limitò ad avvolgerla e spegnersi, senza alcuna conseguenza.
- Ma cosa diavolo…? –
- Come è possibile? – chiese Milo accorrendo,
esterrefatto – Nemmeno tu, Shaka, sei riuscito a colpirla?
–
- No… Ma da cosa proviene quella immensa protezione?
–
Pandora non li degnava nemmeno di uno sguardo, era solo concentrata su
Rossella.
C’era qualcosa che non andava. Shun se ne accorse
guardandola; il suo volto aveva perso parte della baldanza iniziale, e
sembrava parecchio infastidito.
- Mia signora! Abbattete le resistenze di questa ragazzina!
Svegliatevi! – chiamò di nuovo. Shun
cercò di fermarla scagliandosi contro di lei, ma era
protetta da una barriera simile al Cristal Wall di Mur. Stranamente,
gli parve di essere respinto in modo fermo ma gentile, come se Pandora
non volesse fargli del male.
- Maledizione! – esclamò ancora Pandora
– Questa ragazzina è più forte del
previsto! Mi toccherà lavorare su di lei! – la
mano destra, ancora alzata, si aprì e con il braccio
iniziò un movimento rotatorio, da cui si dipanarono dei fili
di energia che avvolsero Rossella, come una catena.
“Proprio come se fosse la mia catena…”
pensò Shun con terrore, osservando il movimento ipnotico di
quei fili.
Improvvisamente Pandora scoppiò a ridere e chiuse la mano
con uno scatto secco. Immediatamente i fili si strinsero attorno alla
ragazza con una velocità sorprendente, come per stritolarla,
e scomparvero, portando con essi la prigioniera. Shun si
ritrovò ad osservare uno spazio vuoto.
- NOOOOOO!!!! – tutti i Cavalieri si voltarono, e compresero
quello che era successo. Shun si lanciò nuovamente verso
Pandora, e per l’ennesima volta venne respinto –
Maledetta! Dove l’hai portata? –
- Dove voi non potete trovarla. Ho bisogno di tempo per il ritorno
della mia signora, e non voglio essere disturbata da nessuno, tanto
meno da voi! Soldati, abbiamo fatto quello che dovevamo! Andiamocene!
– fece un gesto, e i lampi di energia avvolsero anche lei,
facendola sparire come avevano fatto con Rossella. I Cavalieri neri
corsero via con una velocità sorprendente, e prima che
qualcuno potesse fare un solo movimento erano scomparsi anche i loro
cosmi. In capo a pochi secondi nello spazio antistante la tredicesima
erano rimasti soltanto i Cavalieri di Atena e Tatsumi, che si
guardavano esterrefatti.
Eccomi qui!
Strappata alle mie sudate carte per pubblicare... Mi dispiace
tantissimo, è proprio una immane fatica... ;-)
Cooooooooooooooooooooooooooomunque, qualcosa si sta muovendo... Ancora
non si sa ufficialmente chi è Rossella, ma ormai
è evidente... ;-)
Passo di corsa ai ringraziamenti, scusatemi, sarò
velocissima ma sono come al solito di frettissimaaaaaaaaaaaaaaa...
HOPE87: Oh
miei dei, addirittura estasiata... (me arrossisce)... Grazie!!! :-))))
Allora, che ne dici del nuovo capitolo? Fammi sapere, un bacio!!!
Sabaku no Yugy:
Sadicamente, sono contentissima che tu resti sulle spine,
così so per certo che continuerai a leggere... hi hi hi...
Se vuoi, ti posso mandare Shaka, lo imballo, ci metto un bel fiocchetto
e te lo spedisco per Natale... ;-) Grazie, alla prossima, un bacio!!!
NinfaDellaTerra:
Eh sì, un bello sfogo ci voleva proprio... ;-) Quanto a
Shura, ci ho pensato parecchio prima di decidere con chi far sfogare
Rossella, ma ho appurato che lui era decisamente il più
adatto... Grazie dei complimenti, a presto, un bacio!!!
Nemeryal:
Sì, in effetti povero Shakino, poco abituato ad avere a che
fare con i sentimenti umani... Che ne dici del nuovo capitolo? Fammi
sapere, un bacio!!!
bellissima90:
Per forza bisognava scegliere Shun, non c'è paragone... :-)
Che dici del nuovo capitolo? A presto, ciao!!!
Sabri92:
Eccoci! Che dici, ho aggiornato abbastanza in fretta? ;-) Fammi sapere
che ne pensi, ciao!!!
Gufo_Tave:
Promesso, tra un po' vedrai un po' di combattimenti, quelli non li
posso evitare... Speriamo bene! Spero che mi farai sapere cosa ne
pensi! ;-) Alla prossima, ciao!!!
ti con zero:
Povero Shakino, vero? Sono sicura che troverà chi lo
consola... ;-) Che ne dici del seguito? Alla prossima, ciao!!!
Beatrix:
Benvenuta!!! Grazie per i mille complimenti, spero che continuerai a
seguirmi... ;-) A presto, ciao!!!
anzy: Beh,
la reazione di Shaka non è esattamente quella che ci si
aspettava, ma del resto anche lui è umano, e credo che
scontrarsi con i normali sentimenti lo abbia destabilizzato un
pochino... :-P Che ne dici di questo capitolo? A presto, un bacio!!!
Un ringraziamento particolare va anche a Martyx1988.
Come sempre, grazie anche a tutti coloro che leggono in silenzio!!!
Alla prossima, ciao ciao!!!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 20 *** Capitolo 20 ***
Capitolo
20
Shun sembrava non vedere più niente e nessuno, gli occhi
persi nel vuoto.
Ikki dopo la scomparsa dei nemici si era avvicinato al fratello, che
era caduto in ginocchio fissando il punto in cui pochi istanti prima si
trovava Rossella. Gli aveva posto le mani sulle spalle, cercando di
attirare la sua attenzione, ma Shun non aveva reagito. Aveva dovuto
sollevarlo quasi di peso e trascinarlo nella sala del Consiglio, dove
si era accasciato in silenzio su una sedia, indifferente a tutto.
Ora erano tutti riuniti, con indosso ancora le proprie armature, scossi.
- Cavalieri – chiese Lady Saori – Qualcuno di voi
sa spiegare cosa è successo? –
- Shaka prima dell’attacco ci aveva convocati tutti qui
– esclamò Micene – Immagino riguardasse
questo… -
- Sì – rispose Shaka – ma a questo punto
è totalmente inutile. Avevo riconosciuto il cosmo di
Pandora, ma ancora non avevo risposte. Ero convinto, come voi, che
fosse morta nella distruzione del regno di Hades, e comunque non capivo
cosa potesse volere da Rossella. Avevo aspettato il ritorno di Milady e
avevo chiesto una riunione del Consiglio per mettervi a conoscenza di
questo, e chiedere se qualcuno poteva avere qualche idea al riguardo,
molte teste ragionano meglio di una. Ma ora… -
- Come Pandora sia ancora viva al momento non è una
questione di grande importanza – disse Camus, meditabondo
– Bisogna capire cosa voglia da Rossella, perché
l’abbia rapita, possibilmente dove l’abbia
portata… -
- Credo sia indubbio – iniziò Saga – che
tutto questo sia legato al cosmo di Rossella, che ancora non siamo
stati in grado di riconoscere… -
- E’ possibile – domandò Dohko rivolto a
Lady Saori – che Hades sia tornato? –
- No – rispose prontamente Milady – Seiya
l’ha ucciso, su questo non ci sono dubbi, non può
assolutamente essere Hades –
- E poi – obiettò Shaka – Pandora
chiamava una donna, diceva “mia signora”; chiunque
stesse cercando di risvegliare, è sicuramente
un’entità femminile –
- Ed allora chi? – si intromise Ioria –
Un’altra divinità? –
- Poco probabile – disse Kanon – Rossella poneva
una strenua resistenza, Pandora non è riuscita nel suo
intento, ha detto che avrebbe dovuto lavorare su di lei, e nessuno
è mai riuscito ad opporsi al risveglio della
divinità che si era reincarnata. Nemmeno Shun, che
è un Cavaliere, ci era riuscito –
- Ma lo aveva contrastato… -
- Certo, ma non ha potuto nulla contro il suo risveglio, ha solo potuto
contrastarlo dopo. Il risveglio della divinità è
indipendente dalla forza o volontà di chi la ospita
–
- E’ emblematico – riprese Saga, più a
sé stesso che agli altri – che la
divinità reincarnata in Shun sia stata risvegliata da
Pandora, ed ora sia toccato a Rossella, che è la fidanzata
di Shun… -
- Che cosa vorresti dire? – sbottò Ikki
– Che Shun ha a che fare con tutto questo? –
- No, Ikki, nulla di tutto ciò. Solo… notavo
questa coincidenza, e mi domandavo se anche questo fa parte del puzzle
–
Gli occhi di Shun si illuminarono improvvisamente, e rialzò
di scatto la testa:
- Persefone! – esclamò.
- Cosa? – Milo lo guardò, stupito.
- C’è un’altra divinità
legata all’Oltretomba – ricordò Shaka -
Persefone, la moglie di Hades, figlia di Zeus e di Demetra, dea
dell’agricoltura e delle messi. Ai tempi del Mito, Hades si
invaghì di lei, e la rapì, portandola nel suo
regno per sposarla contro la sua volontà. La madre la
cercò per nove giorni prima di scoprire chi era il rapitore.
Adirata, abbandonò l’Olimpo e fece distendere
sulla Terra un eterno inverno, fino a che la questione venne posta al
sommo Zeus, che decretò che dovesse essere restituita alla
madre, a patto che non avesse mangiato nulla. La fanciulla era
effettivamente digiuna dal momento del rapimento, così Hades
la invitò a mangiare prima di tornare sulla Terra. Le venne
portata la cena, ma mangiò solo sei chicchi di melograno.
Non sapeva che chi mangia cibo dell’Oltretomba poi
è costretto a restarci per l’eternità.
Allo scatenarsi dell’ira di Demetra, Zeus decretò
che Persefone sarebbe rimasta con il marito per un numero di mesi pari
ai chicchi di melograno mangiati, e il resto dell’anno sulla
Terra con la madre. Da qui nacque il tradizionale ciclo delle stagioni,
che perdura ancora ora… -
- Ma – replicò Milo – abbiamo detto che
non può essere una divinità… -
- Abbiamo detto che è poco probabile, non che è
impossibile –
- Persefone… - ragionò Micene – la
moglie di Hades, come Rossella è la fidanzata di
Shun… Potrebbe sembrare… -
- Ma Persefone non si è risvegliata! –
esclamò Aldebaran - Non è tornata in vita! La dea
Atena avrebbe percepito il ritorno di una
divinità… -
- Aldebaran ha ragione… - mormorò Milady.
- Ma non per quanto riguarda Persefone – spiegò
Shun, pacato, gli occhi socchiusi come se stesse ricordando con fatica
– Durante la possessione di Hades, ho avuto accesso anche ai
suoi pensieri ed ai suoi ricordi. Quello che voleva fare, era aspettare
di avere la sovranità sulla Terra per poter risvegliare la
moglie ed offrirgliela in dono –
- Ma una divinità – affermò Dohko
– può essere risvegliata a comando solo se ai
tempi del mito è stata imprigionata dal sigillo di Atena. E
Persefone non è una di queste. Il suo risveglio deve essere
spontaneo –
- Invece no – insistette Shun – Ai tempi del Mito,
poco prima della sua disfatta totale, Hades chiese ed ottenne da Zeus
di poter controllare il sonno ed il risveglio della moglie. Persefone
venne addormentata dal marito, può essere risvegliata a
comando, ed è Hades che può farlo –
- Non capisco… - ammise Aldebaran.
- Shun dice il vero – disse Lady Saori –
L’accordo con Zeus prevedeva che Hades avrebbe addormentato
la moglie, e che avrebbe deciso quando avesse dovuto risvegliarsi, ma
anche che non avrebbe avuto potere sulla scelta della persona in cui si
sarebbe reincarnata. Probabilmente ha spiegato a Pandora come fare, e
lei ha continuato il suo compito anche dopo la morte di Hades, cercando
Persefone ed inducendo il suo risveglio. Vorrà continuare il
suo piano, per concludere quello che lui aveva cominciato –
- Dei dell’Olimpo… - mormorò Micene,
chiudendo gli occhi.
- Bisogna fermarla! – urlò Milo, scattando in
piedi – Dobbiamo fare qualcosa! –
- Calmati, Milo – lo fermò Mur, pacato –
Cosa vorresti fare? –
- Andare a cercarla! Fermare quel demone che la vuole! –
- E dove? Non abbiamo la benché minima idea di dove possa
essere –
- Hades aveva una base sulla Terra – disse Shun –
Ma non so dove, lui personalmente non ci è mai stato, e non
ne ha mai parlato con Pandora… -
- Forse – ragionò Camus – Shaka
può seguire la scia del cosmo di Pandora per trovare dove
sia… -
- Ci ho già provato – rispose Shaka - quando se ne
è andata, ma è scomparso troppo velocemente
–
- Quindi come facciamo? – chiese Ioria, rabbrividendo
– Ehi, ma che freddo! –
- Già – constatò Micene –
Come è possibile? Siamo a maggio, eppure quasi
improvvisamente l’aria si è fatta
gelata… -
- Camus, è un tuo scherzo, vero? – Milo si rivolse
al signore dei Ghiacci – Non è divertente, e non
mi sembra il momento… -
Il Cavaliere di Acquarius lo fulminò con lo sguardo:
- Ti sembro il tipo da fare certi scherzi in certi momenti? –
- Ma allora – si domandò Aldebaran –
cos’è questo freddo? –
- E’ la conferma – disse Mur, gli occhi
improvvisamente sgranati fissi nel vuoto – che avevamo
ragione riguardo a Rossella –
- Come? –
- Il ciclo delle stagioni è interrotto… Persefone
è tornata nell’Ade, e Demetra sta stendendo
l’inverno sulla Terra… E sarà sempre
peggio… -
- Vuoi dire – inorridì Milo – che
farà sempre più freddo? Fino a che non porteremo
via Rossella dalle mani di Pandora? –
- Temo di sì. E temo anche che se non faremo in fretta, la
Terra subirà un’altra glaciazione -
Quando si svegliò era distesa in un morbidissimo letto a
baldacchino. Indossava un’ampia vestaglia di seta azzurra, e
la biancheria del letto era candida. In lontananza sentiva una dolce
musica, sembrava un’arpa.
Cercò di mettersi a sedere, ma la stanza iniziò a
girare e ricadde sui cuscini.
Ricordava poco di quello che era successo: Kiki li aveva riportati al
Grande Tempio perché Shaka voleva una riunione, erano stati
attaccati da quella maledetta donna e dai suoi Cavalieri…
Dopo ricordava solo un terribile dolore alla testa, e dei lampi di luce
oscura… Ricordava confusamente di essersi domandata come
fosse possibile definire tutto quello “luce
oscura”… E poi il nulla, fino a quel momento.
Rimase immobile, fissando il drappeggio delle tende del letto, fino a
che non fu certa che la camera sarebbe rimasta ferma, poi si
alzò seduta e si guardò intorno. La stanza era
inequivocabilmente quella di un castello: le pareti erano coperte di
pannelli di legno scuro finemente scolpito in stile gotico, al di sopra
dei quali si trovavano affreschi con scene bucoliche, e del fuoco
scoppiettava in un caminetto di marmo bianco sulla parete di fronte a
lei. Il soffitto ligneo a cassettoni era dipinto, e
dall’ampia finestra aperta alla sua sinistra entrava un
venticello freddo. Un enorme candelabro dorato pendeva dal soffitto a
mo’ di lampadario, ed altre candele erano sostenute da bugie
dello stesso stile, incastonate in una ricca colonna al centro della
stanza. Il pavimento era formato da lastre di legno rossiccio.
Il mobilio era costituito da una cassapanca intagliata, un
inginocchiatoio, un mobile per la toeletta completato da un enorme
specchio e una scrivania antica a ribaltina, di quelle con molti
cassettini e nascondigli segreti.
“Oh dei, sono anni che sogno di poterne toccare
una!” Rossella si alzò per raggiungerla, ma il
contatto dei piedi con il pavimento gelido la costrinse immediatamente
a risedersi e sollevarli, riportandoli sotto le coperte. Non era il
freddo che si associa ad un pavimento, era un gelo che penetrava nelle
ossa, come se non avessero mai conosciuto il tepore…
Ricominciò a pensare lucidamente, e si stupì
della sua reazione davanti alla ribaltina: d’accordo, era
fantastico, ma si trovava in un posto sconosciuto, in mano a
chissà chi, e tutto ciò a cui riusciva a pensare
era quella strana scrivania…
Rise di sé, e cercò di ignorare la paura che
iniziava a serpeggiare nelle sue vene, ora che si rendeva conto della
situazione. Si obbligò a ricacciare indietro le lacrime che
stavano raggiungendo i suoi occhi, e cercò di ricordare
qualcosa degli insegnamenti di Mur, ma la sua mente era una tabula rasa.
“Calma. Calma”
Doveva tranquillizzarsi. Respirò profondamente, ma
servì a poco.
Aveva freddo. Un freddo incredibile. Sembrava che nel giro di
pochissimo la temperatura si fosse abbassata, e che continuasse a
scendere. Anche la luce esterna sembrava minore.
Sentì la porta alla sua destra che si apriva, e nella stanza
entrò un ragazzo esile e delicato. Indossava una corta
tunica nera, e i corti capelli scuri erano ricci e ben curati. Si
inchinò davanti a Rossella:
- Bensvegliata, mia signora –
- Chi sei? Cosa vuoi da me? Dove sono? –
Il viso innocente del ragazzo venne illuminato da uno strano ghigno
malefico, che gli tolse tutta la tenera bellezza che possedeva prima:
- Siete nella vostra nuova casa. Ma non temete: Lady Pandora presto
verrà da voi e vi spiegherà tutto. Il mio compito
qui è solo quello di sorvegliarvi fino al suo arrivo e di
esaudire i vostri desideri, o, per lo meno, quelli che sono
realizzabili… -
- Io non ho bisogno di nulla, solo di sapere cosa sta succedendo
–
- Con calma, mia signora, con calma. Avrete le vostre risposte, ma non
da me – dopo di che, si inchinò e si mise in un
angolo, in attesa, nel più profondo silenzio.
Rossella sospirò e si rannicchiò, portando le
ginocchia al petto e poggiandovi sopra il mento. La quiete di quel
posto, interrotta solo da quella maledetta arpa, lungi dal calmarla la
stava solo innervosendo, e la paura si stava trasformando in terrore,
anche se non lo avrebbe mai dimostrato a quello strano ragazzo
scheletrico, era sicura che ne avrebbe goduto. Si strinse ancora di
più le braccia attorno alle gambe, serrando la presa delle
dita per fermare il tremore che l’aveva assalita, cercando di
respirare profondamente e lentamente.
Qualche minuto dopo la musica si interruppe, e non passò
molto tempo prima che la porta della camera si riaprisse per lasciar
passare la donna dei suoi incubi.
- Stammi lontana! – urlò Rossella, accennando ad
alzarsi dal letto. Ma la donna rimase presso la porta, e si
inchinò leggermente.
- Mia signora… - disse – Sono felice che tu sia
finalmente qui –
- Io non sono la signora di nessuno, tanto meno tua! E poi…
qui dove? E tu chi sei? Cosa vuoi da me? –
- Una cosa alla volta – rispose la donna, senza muoversi
dalla porta – Il mio nome è Pandora, e sono la
sorella del Sire Hades, che è stato sconfitto ed ucciso anni
fa dai Cavalieri di Atena. Ma lui aveva un piano: voleva conquistare la
Terra, e donarla alla moglie, Persefone. Tu –
- Io? –
- Sei la reincarnazione della mia regina, la dea Persefone.
Toccherà a te concludere il progetto di tuo marito
–
- Mio marito???? –
- Avrebbe voluto la Terra solo per potertela offrire. Ora tocca a te
portare a termine il suo piano -
- Conquistare e distruggere la Terra? Scordatelo! –
- Non hai scelta. Presto Persefone si risveglierà e
prenderà possesso del tuo corpo, e non potrai fare altro che
ubbidirle. Potrai solo assecondarla. Ma non temere, non sarà
difficile: l’inverno sta già calando sulla Terra,
e presto avverrà una nuova glaciazione. Dovrai solo
aspettare –
- No! No, non lo farò mai –
- Te l’ho già detto più volte, non hai
scelta. Questo ragazzo si chiama Cereo e sarà il tuo servo
personale, se avrai bisogno di qualcosa basta che suoni quel
campanellino che vedi sul comodino, e lui sarà qui entro
pochi secondi. Ovviamente non puoi uscire da questa camera, ma
è solo per la tua sicurezza. Ora, se vuoi scusarmi, vado a
preparare tutto quello che può servire alla cerimonia del
risveglio – si inchinò nuovamente ed
uscì dalla stanza insieme al servo, lasciandola nuovamente
sola.
Ciaooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!
Ecco che si svela tutto!!!
D'accordo, lo ammetto, ho imbrogliato un po' le carte... Ma era
necessario, altrimenti la verità sarebbe saltata fuori
subito...
Mi piacerebbe mettermi qui e fare tutto un bell'elenco degli indizi che
avevo disseminato, spiegandoli uno per uno (anche perchè mi
ci sono impegnata parecchio...), ma ora che la verità
è venuta a galla alcuni sono veramente banali, altri un po'
meno, però si capiscono tutti...
Vabbbbbbbbbbbbbbeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeene, anche stavolta ho 1000
ringraziamenti da fare (inchino), quindi è meglio che mi ci
metta:
bellissima90:
Beh, tecnicamente "toccarlo" non lo ha ancora toccato... ;-) Grazie
mille per i complimenti, spero che tu abbia resistito fino ad ora!!!
;-) Che ne dici, ti piacciono le nuove elvoluzioni? Fammi sapere, un
bacio!!!
Sabaku no Yugy:
Eh, adesso, non esageriamo, addirittura due cavalieri per Natale... E
alle altre non pensi? Li vuoi tutti per te? ;-) Beh, che mi dici,
l'idea che ti eri fatta era giusta? A presto, un bacio!!!
Nemeryal:
Grazie! Quanto a trucidare Pandora, credo che troverai chi ti da una
mano... Alla prossima, ciao!!!
ti con zero:
Ti piace tanto Pandora? Contenta tu... Io francamente non l'ho mai
trovata molto simpatica, ma del resto i gusti sono gusti... :-) Quanto
a chi salverà chi... E' ancora tutto da vedere... ;-) A
presto, ciao!!!
HOPE87:
Già... Come ci faceva notare una mia vecchia profe di
letteratura amante di Leopardi (e lo infilava dovunque...), "non esiste
quiete senza la tempesta successiva"... Beh, quanto all'essere sadica,
voglio avere la certezza che continuiate a leggermi... Così
per lo meno lascio la curiosità su ciò che sta
succedendo... ;-) Che dici della vera identità di Rossella?
A presto, un bacio!!!
NinfaDellaTerra:
Ma grazie!!! Quanti complimenti, qui mi fanno arrossire... In fondo
Pandora non ha tutti i torti, le hanno portato via il fratellino, lo
rivuole... ;-) Beh, che dici di Rossella, la tua idea era giusta?
Grazie ancora, alla prossima, un bacio!!!
Sabri92:
Grazie... Prendere a calci Pandora... Uhm... Quale tentazione... Ma
prima di Pandora ho un altro paio di personcine da far prendere a
calci, ma ovviamente non faremo nomi, lasciamo tutto
all'immaginazione... ;-) Hai visto, sono riuscita a risolvere per le
immagini, non è esattamente come la volevo (non amo
interrompere il testo, la preferivo incorniciata, non in linea con il
testo, ma non si può aver tutto dalla vita...)!!! Che dici,
sono stata brava? Alla prossima, ciao!!!
Martyx1988:
Ma ciao!!! Allora dimmi, avevi capito giusto? Però
c'è da dire che non siete stati divertenti, mi dicevate
tutti "Ho un'idea, forse ho capito", ma nessuno ha fatto ipotesi... E
io non ho potuto sapere quanto sono brava come giallista... Umpf... :-)
Sono felice che ci sia anche tu e che la storia ti piaccia, alla
prossima, ciao!!!
anzy: Dove
diavolo è Saori? Mah, probabilmente dalla manicure... ;-)
Qui è meglio che altre divinità si organizzino,
se aspettiamo Saori temo che staremo freschi... Non prometto niente,
basta con le anticipazioni, manca troppo poco alla fine per potersi
sbilanciare, ormai... hi hi hi... Fammi sapere, a presto, un bacio!!!
Come sempre, grazie a coloro che continuano a leggermi in silenzio...
Alla prossima, ciao a tutti!!!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 21 *** Capitolo 21 ***
Capitolo
21
Rimasta sola, Rossella si alzò dal letto e, indossata una
pesante vestaglia trovata lì vicino e un paio di comodissime
e caldissime pantofole, camminò per la stanza, cercando di
calmarsi. Respirava lentamente e profondamente, anche se dalle sue
labbra usciva solo un rantolo tremante. Aveva paura.
Pandora le aveva detto che avrebbe solo potuto assecondare quella
maledetta divinità, che avrebbe distrutto la Terra. Anzi,
che bastava aspettare, perché stavano andando verso una
glaciazione. Una glaciazione!
Non sapeva capacitarsi di ciò che era successo. Fino a
pochissimo tempo prima era una semplicissima studentessa, ora si
ritrovava reincarnazione di una divinità… Che
conosceva solo grazie alla sua passione per la mitologia
greca…
Tutto questo era folle! Qui c’erano dei pazzi che volevano
distruggere il pianeta, che volevano farne un enorme freezer, e nessuno
poteva farci nulla!
Non voleva aiutarli, in nessun modo.
Iniziava a fare davvero freddo, il fuoco nella stanza combatteva una
lotta che aveva già perso. Avrebbe dovuto chiudere la
finestra, per cercare di lasciare fuori il gelo. Ma non era sicura che
sarebbe servito a qualcosa.
Si concentrò, cercando di individuare se ci fosse una
barriera per il proprio cosmo, ma senza espanderlo. Voleva evitare di
mostrare a quella donna di essere in grado di controllarlo. No, nessuna
barriera, di nessun genere, evidentemente non si aspettavano che fosse
capace di padroneggiarlo. Ma non reagì subito a quella
scoperta, voleva utilizzarlo solo quando fosse stata in grado di
raggiungere velocemente il Grande Tempio, perché era
consapevole del fatto che l’avrebbero fermata subito, e non
avrebbe più potuto provarci.
Si avvicinò alla finestra, e quello che vide la
stupì tantissimo.
Il castello, in pietra bianca, era posto sulla cima di un colle, e
davanti a sé poteva scorgere tutta la vallata circostante.
Si trovava in mezzo alle montagne, circondata da pini ed abeti
meravigliosi. Ai suoi piedi giaceva un piccolissimo villaggetto, forse
dieci case, ed un ampio parcheggio con qualche macchina. Sulla
sinistra, incastonato tra gli alberi, si snodava uno splendido
laghetto, azzurrissimo come il cielo, e in fondo spiccavano alti monti
ancora innevati. Sulla destra, su un colle molto più basso,
sorgeva un altro castello, simile all’idea comune che si ha
dei castelli medievali, quadrato con quattro torri merlate agli angoli;
la luce lo rendeva di un vivace giallo; oltre il castello, vide un
altro laghetto, più piccolo ma sempre bellissimo.
Rossella sorrise. Sapeva dove si trovava.
Ikki uscì all’esterno della tredicesima casa in
cerca del fratello. Lo vide poco lontano, accoccolato su una roccia, lo
sguardo perso nel vuoto. Dopo lo scioglimento del Consiglio (avevano
stabilito che Shaka e Mur avrebbero provato per tutta la notte ed il
giorno successivo a localizzare il cosmo di Rossella, sfruttando le
loro abilità psichiche) si era alzato senza una parola, ed
era uscito. Ma la temperatura si stava abbassando rapidamente, e lui
indossava ancora solo una maglietta.
Ikki gli si avvicinò, una felpa in mano, e gliela pose sulle
spalle. Shun voltò il capo verso di lui, ma parve non
vederlo, e dopo un attimo tornò a guardare davanti a
sé. Ikki gli si sedette accanto e gli circondò le
spalle con un braccio, protettivo.
- La troveranno – disse solo, a bassa voce, cercando di
essere rassicurante. Shun non rispose.
Rimasero immobili, in silenzio. Ikki studiò il
profilo del fratellino, preoccupato da quella mancanza di reazione.
Ricordava un solo altro momento in cui Shun si era rinchiuso
così in se stesso, escludendo tutto e tutti. Quando la
guerra con Hades era finita, si sentiva talmente colpevole per tutto
quello che era successo, da non avere nemmeno più il
coraggio di guardare qualcuno negli occhi; se ne stava per conto suo,
autoescludendosi per non far pesare a nessuno la propria presenza,
nascosto in un limbo di disperazione da cui sembrava non dovesse
più tornare. Era stato difficilissimo farlo uscire da quel
bozzolo che si era creato intorno, troppo spesso Ikki aveva temuto di
non rivedere più quello splendido sorriso.
Ed ora il suo volto aveva la stessa espressione di allora, gli stessi
occhi vuoti. No, ancora una volta no…
- Coraggio… Vedrai che Shaka e Mur riusciranno a sentire il
suo cosmo. Lei è forte, qualunque cosa accada
lotterà con le unghie e con i denti… - la sua
voce scemò fino a spegnersi. Non sapeva cosa dire per
scuoterlo. Tacque, cercando le parole giuste.
- Lei… me l’aveva promesso… - la voce
di Shun era fievole, come se venisse da molto lontano.
- Cosa ti aveva promesso? –
- Che sarebbe sempre stata al mio fianco, che non mi avrebbe mai
abbandonato… Me l’aveva promesso… -
- Ma lei non ti ha abbandonato, ne sono sicurissimo. Appena
potrà, tornerà da te… -
- Lo so – le lacrime iniziarono a bagnare il suo viso. Non
riusciva più a trattenerle – E’ di
questo che ho paura… Temo… che possa fare qualche
sciocchezza… -
Ikki lo strinse forte, ma Shun si crollò di dosso quel
contatto:
- Ikki… Lasciami stare, per favore… Lasciami
solo… Non… non ce la faccio… -
Un singhiozzo morbido gli sfuggì dalle labbra. Ikki
sospirò e lo abbracciò nuovamente, tirandolo
verso di sé. Shun si accorse di non avere la forza per
resistergli. Poggiò la testa sulla sua spalla e pianse,
sommessamente, come per non disturbare nessuno, nemmeno suo fratello.
Tremava, e Ikki rabbrividì: faceva sempre più
freddo.
- Shh… Tranquillo… Te lo prometto, la riporteremo
a casa… Non ti preoccupare… – gli
disse, ma non era convinto nemmeno lui – E’ una
ragazza intelligente, sono sicuro che saprà fare le scelte
giuste. Di sicuro sa che la stiamo cercando, e che deve solo
sopravvivere fino al nostro arrivo – la verità era
che anche lui temeva che Rossella si sarebbe esposta per cercare di
raggiungerli – Ti prego, stai tranquillo… Non
sopporto di vederti così… Te lo giuro,
tornerà da te, dovessi andare personalmente a prenderla nel
regno dell’Ade… -
Poi lo sentì irrigidirsi, e un secondo dopo comprese il
perché. Vennero entrambi investiti dal cosmo di Rossella,
dolce, vivace, avvolgente, ma allo stesso tempo terribilmente
impaziente:
- Shun… - lo chiamò lei.
- Rossella! – Shun si alzò immediatamente in
piedi, concentratissimo per non perdere il contatto con la sua amata
– Ma cosa… -
- Non c’è tempo! – esclamò
lei con tono di urgenza – La donna che mi ha rapita, Pandora,
mi ha raccontato che sono la reincarnazione di Persefone, ma che ancora
non si è risvegliata – le parole arrivavano
velocemente, si accavallavano l’una sull’altra,
come se fosse di fretta – Sono in Germania, nel castello di
Neuschwanstein, in Baviera -
Shun ebbe una fugace visione di una
elegante reggia bianca posta sulla cima di un colle, circondata da
splendidi alberi sempreverdi; l’unica nota di colore era la
parte di mura da cui si entrava nel cortile principale, in mattoni
rossi - Vuole far risvegliare Persefone con una cerimonia, ma non so
come, e se ci riuscirà ha parlato di una… - il
cosmo scomparve improvvisamente, di colpo, senza lasciare alcuna
traccia.
- Rossella! Rossella! – Shun urlò, disperato, ma
la sua voce si disperse nell’eco del Santuario.
Rossella venne scaraventata in terra da una potenza incredibile, e un
attimo dopo Cereo era seduto a cavalcioni su di lei, e le teneva una
mano sulla gola, stringendo e levandole il fiato. La guardava con occhi
cattivi, respirando affannosamente.
- Cosa è successo? – chiese la voce di Pandora
dalla porta. Si avvicinò a Rossella, scrutandola –
Sai controllare il tuo cosmo? Quel cosmo che ti viene dalla mia
signora? –
- Temo – disse Cereo – che abbia cercato di
raggiungere il Grande Tempio… -
- E ci è riuscita – concluse Pandora, furiosa. Si
chinò su di lei – Ma il contatto è
durato troppo poco perché chiunque di loro potesse risalire
a questo posto. Spiacente, ma hai fallito. Ed ora pagherai –
rimase interdetta quando vide negli occhi della ragazza una luce
strana. Avrebbe voluto credere che fosse paura, ma si rese velocemente
conto che era qualcosa di diverso – Tu sai dove siamo, vero?
– la sua voce era ormai un sibilo furibondo – Hai
riconosciuto il posto, e l’hai detto a loro. Vero? Vero?
–
- Come è possibile – chiese Cereo – che
sappia dove siamo? Nessuno gliel’ha detto! –
- Turismo… - mormorò solamente Pandora,
pensierosa. Si voltò improvvisamente, dando loro le spalle
– Lasciala respirare – sospirò
– Ormai il guaio è fatto –
girò il viso, guardandola nuovamente – Ma
è troppo tardi –
- Lo credi tu! – la interruppe Rossella, levandosi
faticosamente su un gomito – Non crederai di poter vincere
tanto facilmente! –
- Oh no, ho capito che non troverò alcuna collaborazione da
parte tua. Certo, sarebbe stato più semplice se tu non ti
fossi opposta, ma non ho bisogno di te per completare il mio piano
– ghignò, un’espressione crudele sul
viso – Ma ora dovrò richiamare i Cavalieri di
Persefone, non posso avvalermi del solo aiuto dei miei soldati. E sono
micidiali. Se i tuoi amici verranno qui, li uccideranno tutti, uno per
uno. Coloro che si mettono sulla mia strada muoiono, te
l’avevo già detto, ma hai voluto fare di testa
tua… Li hai appena condannati a morte –
- NO! – Rossella cercò di alzarsi per
raggiungerla, ma la mano di Cereo la riafferrò e la fece
cadere nuovamente a terra – No! Ti prego, lasciali stare!
Sono io quella che vuoi! Loro non c’entrano nulla! Per
favore… Per favore… –
- Dovevi pensarci prima. Ormai sono condannati, e la Terra con loro
– si avviò verso la porta – Chiama le
ancelle, e preparatela per la cerimonia. La mia signora si
risveglierà molto presto –
La lasciò lì, tremante, schiacciata sotto il peso
di Cereo (era incredibile come quell’essere scheletrico
potesse pesare così tanto), in lacrime, capace solo di
continuare a mormorare:
- Per favore… Per favore… -
- Che cosa è successo? – il primo ad arrivare fu
Camus. Shura e Micene erano dietro di lui – Ho sentito il
cosmo di Rossella, poi è scomparso
all’improvviso… -
- Ha chiamato Shun – rispose Ikki, guardando il fratello. Era
caduto in ginocchio, le mani in terra davanti a sé, in
lacrime – Non so cosa gli abbia detto, non ho sentito
più nulla, ma sembrava che avesse tantissima
fretta… -
Nel frattempo erano arrivati tutti i Cavalieri d’Oro, e Lady
Saori stava uscendo in quel momento dalla tredicesima casa,
accompagnata da Tasumi. Mur si avvicinò a Shun e gli si
accovacciò accanto, posandogli una mano sulla spalla. A quel
contatto Shun si riebbe immediatamente e scattò in piedi,
guardandoli tutti:
- So dov’è! Andiamo a prenderla –
- Dove? – chiesero all’unisono Ioria e Milo.
- In Germania, in Baviera, nel castello di Neuschwanstein. Rossella me
l’ha mostrato attraverso il cosmo. L’ho visto
–
- Andiamo, allora! –
- Fermi! – urlò Dohko, sovrastando le voci
concitate. Tutti si immobilizzarono, guardandolo – Bisogna
andare a salvarla, certamente, ma non possiamo andare tutti. Alcuni di
noi devono restare per proteggere il Santuario, non sappiamo cosa abbia
in mente Pandora –
- Io vado – disse Shun, e il suo tono, sebbene spento, non
ammetteva repliche.
- Vengo con te – si aggiunse Ikki.
- No, Ikki – lo fermò Dohko –
E’ bene che uno di voi due resti qui, sappiamo tutti che
riuscite facilmente a comunicare attraverso il vostro cosmo, e questa
vostra capacità ora è indispensabile per
mantenere i contatti –
- Io conosco un po’ di tedesco, sarà
più semplice per me. Vado io con Shun –
esclamò Milo.
- Anch’io – concordò Camus guardando
Milo – Hai bisogno di qualcuno che ti controlli –
si guadagnò una linguaccia.
- Avrete bisogno di me – disse Shaka.
- E di me – si associò Mur – Per noi
sarà più facile trovarla quando saremo
là –
- Non penserete di lasciarmi a casa! – ghignò
Death – Non abbandonerò una mia connazionale
quando per aiutarla c’è da menare le mani!
E’ un po’ che non faccio del sano movimento!
–
- Vengo anch’io – si aggregò Micene.
- Anch’io – rispose Ioria.
- Anche noi – disse una voce femminile dietro di loro. Si
voltarono, e videro Marin e Shaina che si avvicinavano.
- Una sola di voi – obiettò Dohko –
L’altra resterà qui a coordinare le sacerdotesse
guerriero, in caso di necessità –
- Allora vado io – Marin anticipò di un soffio
l’amica, che la guardò con aria risentita. Le fece
l’occhiolino, e l’altra si strinse nelle spalle.
- Non vorrete lasciarmi a casa, vero? – chiese Aldebaran
– Intendo venire non voi! –
- No, Aldebaran – obiettò Dohko – sono
già abbastanza. Resta qui –
- Non se ne parla nemmeno! Io non me ne resto qui con le mani in mano
mentre Rossella sta rischiando la pelle in Germania! Scordatevelo!
–
- Aldebaran, cerca di capire: se andassimo tutti lasceremmo il
Santuario senza difese, e chiunque potrebbe attaccarci. La dea Atena ha
bisogno di te qui –
- Non ti preoccupare, Al – disse la vocetta infantile di
Kiki. Tutti si voltarono verso di lui – andrò
anch’io, e ti terrò informato di tutto!
–
- No! – questa volta ad opporsi fu Shun – Non
permetterò che tu rischi così –
- Shun! – Kiki era indignato – Forse non ti ricordi
che se non fosse stato per me tu e gli altri Cavalieri di Bronzo
stareste ancora cercando di abbattere la prima colonna di Nettuno! Mi
credi davvero un bambino indifeso? –
- Non ho detto questo – Shun si inginocchiò
davanti a lui e gli posò le mani sulle spalle – Ma
nonostante tutto tu non sei un Cavaliere, e noi ancora non sappiamo
contro chi dovremo combattere. Rossella ti vuole molto bene, e non
perdonerebbe nessuno di noi se ti succedesse qualcosa. E poi, dato che
Mur e Shaka verranno con noi, tu servi qui, perché se
dovesse succedere qualcosa saresti l’unico in grado di
teletrasportarti per raggiungerci. Tu sei importantissimo, sei
l’unico che ci può avvisare –
Kiki incrociò le braccia, imbronciato:
- Va bene… Ho l’impressione di essere appena stato
fregato… - Shun sorrise, gli strizzò
l’occhio e si rialzò.
- D’accordo – riassunse Dohko – quindi
partiranno Shun, Milo e Camus, Shaka, Mur, Death Mask, Micene, Ioria e
Marin. Gli altri resteranno qui. Ma tutte le case devono essere
custodite, in caso di attacco… -
- Oh, per quanto mi riguarda – rispose subito Ioria
– sono sicuro che Ikki sarà un custode
eccezionale. L’armatura del Leone già una volta lo
aveva considerato degno di nota, non ho dubbi che anche la mia casa non
avrà problemi ad accettarlo! – Ikki mantenne la
sua aria ombrosa ed offesa ma ringraziò con un cenno del
capo. Shun, che lo conosceva bene, poté notare un fiero
lampo di orgoglio nei suoi occhi.
- Ho richiamato Seiya, Shiryu e Hyoga, che stanno tornando dal Giappone
– disse Lady Saori - Penseranno loro alle case di Sagitter,
Aries e Acquarius –
- Ehi! – protestò Kiki – Alla prima casa
ci sono già io! –
- Ma tu – spiegò Mur – devi essere
libero di teletrasportarti ed avvisare tutti, non puoi farlo se sei
impegnato a difendere la nostra casa. Shiryu ti aiuterà,
vedrai –
- A quanto pare – rise a mezza voce Ioria avvicinandosi
all’orecchio del fratello – Seiya si
ripiazzerà a casa tua… Stai attento,
perché potrebbe montarsi la testa e lanciarti qualche
malocchio, così da potercisi installare
definitivamente… - Micene non riuscì a trattenere
una risatina mentre gli piantava un gomito nelle costole, sibilando
qualcosa di poco comprensibile riguardo un maledetto moccioso viziato e
raccomandato.
- Bene – riprese Lady Saori – E per le altre case?
–
- Io e Saga siamo in due – propose Kanon – Potrei
pensare io all’ottava, se a Milo va bene –
- Non potevo chiedere di meglio – rispose il diretto
interessato, con un sorriso.
- Io – disse Death Mask – Non affiderei la mia casa
a nessuno che non sia Shaina! Ehi, Shaina, che ne dici? Andiamo,
tesoro, mi fido solo di te! –
- Solo se la smetti immediatamente di chiamarmi
“tesoro”! –
- Va bene, va bene… -
- Quindi, per la prima, la nona e la undicesima stanno arrivando, alla
quinta ci pensa Ikki, Kanon si sposta all’ottava, Shaina
andrà alla quarta… Manca solo la casa di Virgo
– contò Dohko.
- La mia casa – rispose Shaka con un sorriso serafico
– Non ha bisogno di altri custodi, sa benissimo difendersi da
sola in mia assenza –
- Molto bene, allora siamo a posto. Lady Saori, credete che possa
andare bene? –
- No che non va bene! – si intromise Tatsumi, attirando su di
sé gli sguardi di tutti – Vi siete dimenticati di
me? –
- Tatsumi! –
- Milady, vi prego, cercate di capirmi! Da quando Rossella è
arrivata qui, l’ho completamente trascurata. Tempo fa, quando
l’ho raggiunta per il funerale di mia sorella, le avevo
promesso che non sarebbe rimasta sola, poi l’ho trascinata
qui, in questo mondo che lei non immaginava neppure, e l’ho
praticamente abbandonata a se stessa. Ora lei è stata
portata via da una pazza assassina che vuole usarla solo per i suoi
scopi, e io non la abbandonerò un’altra volta!
–
- Ah – rise Death Mask – magari tutto quello che si
potrebbe dire di Pandora è che è una pazza
assassina! –
Shun gli lanciò una occhiataccia e si avvicinò a
Tatsumi e posandogli una mano sul braccio:
- Rossella non è da sola, e sa che non è colpa
tua se hai dovuto trascurarla. Non ti preoccupare, te la riporteremo
sana e salva –
Tatsumi lo guardò, e parve riprendere l’antica
boria che i Cavalieri di Bronzo ben ricordavano:
- Ti riterrò direttamente responsabile della sua vita
– poi si intristì nuovamente – Quando la
vedi, dille che le voglio bene –
Shun sorrise:
- Potrai farlo tu stesso quando la riporteremo a casa –
- Sì, ma… tu diglielo comunque –
Shun annuì e gli diede una pacca sulla spalla, voltandosi
poi verso gli altri:
- Andiamo? – chiese con tono impaziente.
Milady li salutò:
- Buona fortuna, Cavalieri. Il destino della Terra ancora una volta
è nelle vostre mani –
Ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!
So di essere in ritardo, chiedo venia, ma a casa mia Natale vuol dire
passare un numero imprecisato di giorni passati, nell'ordine, a: girare
i supermercati di mezza città in cerca di cibo, pulire a
fondo la casa, cucinare per il cenone, avere a che fare con parenti,
smazzarmi due messe di Natale (aiutando il coro oratoriale mi tocca sia
la mezzanotte che la mattina del 25), avere a che fare ancora con
parenti (ma di più del cenone) per tutta la giornata,
arrivare alla mattina del 26 che sono più morta che viva...
Se ci avessi pensato prima vi avrei fatto gli auguri di Natale lo
scorso capitolo, francamente non ricordavo che la vigilia era proprio
mercoledì...
Coooooooooooooooooooomunque, eccoci qui.
Per prima cosa preciso che il Castello di Neuschwanstein non
è una mia invenzione, la saga di Hades lo indica realmente
come base sulla terra di Pandora (lo si vede in molti episodi, e
siccome l'ho visitato parecchie volte l'ho riconosciuto subitissimo), e
quindi ho pensato di mantenere una certa continuità.
Casomai qualcuno le stesse aspettando, anticipo che nel prossimo
capitolo inizieranno le mazzate... Come dice Death, finalmente un po'
di sano movimento... ;-)
Ah, dimenticavo: dato che sembra che tutti aveste indovinato, ma
nessuno si è sbilanciato, il premio che avevo immaginato
(cioè, dato che si dimostrano sempre molto disponibili, una
schiera di Cavalieri d'Oro a disposizione per una intera giornata) me
lo cuccherò io... hi hi hi...
Bene, è il momento di passare ai ringraziamenti:
Sabaku no Yugy:
Beh, effettivamente Rossella e Shun non riescono a godersi cinque
minuti in santa pace... Eh, è il brutto problema di essere i
protagonisti di uan mia fic, non sono capace di tenere a freno gli
avvenimenti per un po', non c'è soddisfazione! ;-) Comunque,
cosa ne dici di questo nuovo capitolo, ti piace? Fammi sapere, un
bacione!!!
ti con zero:
Grazie! All'iniizo non pensavo di essere in grado di imparare come
inserire le foto, quindi per queste descrizioni mi ci sono impegnata
parecchio, pensando di doverci pensare da sola a caratterizzare tutti i
luoghi. Poi ho capito come si fa, ma ho pensato di lasciarle lo stesso,
perchè in fondo ci avevo faticato sopra... ;-) Grazie
ancora, alla prossima, un bacio!!!
Nemeryal:
Grazie! Casomai, se ti servise una mano con Pandora (che so, una mappa
per arrivare al suo nascondiglio segreto...) fammi sapere, che mi
metterò d'impegno per fartela avere... :-) Beh, per il
momento già ti ho dato nome e ubicazione, se volessi farci
un salto... hi hi hi... Grazie ancora, a presto, un bacio!!!
HOPE87:
Fantastico lo scoitattolino dell'era glaciale!!! Mi hai fatto ridere
tantissimo!!! Grazie grazie per i complimenti!!! :-) Vedo che inserire
un'immagine è piaciuto, quindi continuo, trovo che siano
luoghi che meritano di essere mostrati, decisamente!!! Ed ora che dici
di questi sviluppi? Sei d'accordo su chi parte e chi resta? A presto,
un bacione!!!
NinfaDellaTerra:
Grazie grazie!!! Eh sì, in effetti non credo che Pandora
avrà vita facile... :-) Persefone si è scelta un
bel peperino per la reincarnazione...Beh, vedremo... ;-) Che dici del
capitolo, ti piace? Fammi sapere, ciao!!!
Sabri92:
Grazie dei complimenti!!! Quanto a se Persefone tornerà,
come diceva una famosa canzone, "lo scopriremo solo vivendo"... ;-)
Alla prossima, un bacio!!!
Martyx1988:
Eh sì, lo so che non volevate rovinarvi la sorpresa, ma io
non mi sono divertita con le vostre ipotesi... Però adesso
mi spupazzo il vostro premio... hi hi hi... Alla prossima, ciao!!!
anzy: Shun e
i Gold arriveranno... sì, quanto al presto... beh,
è ancora tutto da vedere... ;-) Grazie per i complimenti, a
presto, un bacione!!!
Come sempre, grazie anche a quelli che continuano a leggere in
silenzio!!!
Ciao, e buon anno a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 22 *** Capitolo 22 ***
Capitolo
22
Non riusciva a capacitarsi di ciò che le stava succedendo.
Cereo l’aveva fatta cadere in uno strano torpore, che
l’aveva resa straordinariamente remissiva.
Era stata quindi circondata da ragazze magrissime (sembravano tutti
scheletrici in quel posto) che l’avevano svestita e lavata
utilizzando spugne imbevute di un’acqua profumata molto
sospetta. Poi le avevano fatto indossare un vestito che pareva un abito
da sposa, se non fosse stato per il colore, nero come la notte, e le
avevano acconciato i capelli. Una di loro, poi, l’aveva presa
per mano e l’aveva condotta lungo i corridoi del castello.
Camminando, Rossella aveva sentito che il suo cervello si stava
snebbiando, che stava riprendendo il comando del proprio corpo.
Tuttavia, continuò a seguire docilmente la ragazza, cercando
un modo per riuscire a sfuggire prima dell’arrivo dei
Cavalieri di Atena.
In quel momento l’ancella aprì una pesante porta e
la introdusse in un’ampia sala quadrata a doppia altezza. Al
piano inferiore correva un portico, mentre al piano superiore un
colonnato incorniciava delle grandi finestre. Le pareti erano
splendidamente decorate con motivi geometrici nella parte
più bassa, dipinte con figure religiose su sfondo oro al
piano più alto. Il soffitto a cupola rappresentava un cielo
notturno stellato. Dal centro pendeva un pesante lampadario a
candelabro, che terminava con un enorme cerchio d’oro
massiccio.
Ma Rossella non vide nulla di tutto questo: il suo sguardo era stato
immediatamente calamitato dalle finestre, l’unica via di fuga
che aveva visto.
Si guardò rapidamente intorno: non c’era nessuno,
ma già sentiva dei cosmi avvicinarsi. Doveva fare in fretta.
Con uno scatto liberò la mano dalla presa della ragazza, che
si voltò e lanciò un grido, stupefatta, poi
espanse il proprio cosmo più che poté nonostante
la barriera e spiccò un salto, puntando verso quel
meraviglioso azzurro che vedeva all’esterno.
Sentì qualcosa che si avvolgeva attorno alla caviglia, e il
suo volo venne interrotto a mezz’aria. Cadde pesantemente al
suolo, senza riuscire in alcun modo ad attutire il colpo, e un forte
dolore partì dal suo ginocchio destro, per poi spandersi in
tutto il corpo. Eppure sulla sua caviglia non c’era
nulla… Che cosa l’aveva fermata e riportata
indietro?
Alzò lo sguardo e vide Pandora che si avvicinava, il
tridente stretto nella mano, un fascio di energia simile ad una catena
che si stava a poco a poco spegnendo. Ecco cos’era stato.
Pandora portò il proprio viso a pochi centimetri dal suo.
Era furibonda e si vedeva chiaramente:
- Piccola, stupida ragazzina… Come hai potuto pensare di
fuggire? – la sua voce era poco più di un sibilo
– Inizi a stancarmi con tutti questi tuoi tentativi di
sottrarti a me… - La sollevò con uno scossone,
stringendole il braccio con forza, fino a farle male. Si
voltò e chiamò:
- Myntha! –
- Eccomi, Lady Pandora – Rossella sgranò gli
occhi. Nella sala era entrata una donna coperta da una armatura. Era
alta e magra, bionda, con gli occhi di un azzurro intenso, e la sua
corazza era di un vivace verde brillante; al centro della alta cintura
sembrava aprirsi un piccolo cerchio che ospitava delle piccole foglie
che emanavano un profumo penetrante.
- Menta… - mormorò Rossella, riconoscendolo.
- Già… Lei è Myntha, ninfa del Cocito,
comandante dei Cavalieri della mia signora Persefone, e responsabile
del suo risveglio. Le altre, che sono già state richiamate,
si sono poste a difesa del castello, e stanno aspettando i Cavalieri di
Atena –
- Le… altre? –
- Certo! I Cavalieri di Persefone sono tutte donne, non lo sapevi? Beh,
almeno i tuoi amici avranno la consolazione di essere uccisi da
splendide fanciulle… Ma forse questo, nel loro infinito ego
maschile, li farà solo sentire peggio! – Pandora
rise di gusto, poi la guardò con occhi penetranti,
sorridendole perfidamente, ed improvvisamente la ragazza si
piegò in due sotto la forza di un dolore lancinante che le
era esploso in testa, chiudendo gli occhi per escludere tutto
ciò che la circondava, cercando di arginare
quell’ondata di sofferenza.
Quando osò riaprirli si ritrovò a parecchi metri
dal suolo, e si accorse di essere legata al grosso lampadario, in una
posizione che ricordava fin troppo bene l’Uomo Vitruviano.
Pandora la guardava da sotto in su, un ghigno diabolico dipinto sul
volto.
- Cosa vuoi farmi? – le chiese – Tirami subito
giù! –
- Ora è tutto pronto – rispose – La
cerimonia può iniziare –
Si voltò verso Myntha, ed annuì. Il Cavaliere si
concentrò, e dalla sua cintura si sviluppò una
enorme quantità di menta, che cadde a terra ed
iniziò a crescere rigogliosa.
- Immagino – disse Pandora verso Rossella – che tu
conosca il mito di Myntha, vero? – visto che la ragazza
taceva, continuò – Era una ninfa, partorita nel
fiume infernale Cocito, di cui Hades si invaghì, facendone
la sua concubina; osò sfidare Persefone sul piano
sentimentale, erotico… Così la mia signora, per
vendetta, la fece a pezzi. Hades le consentì di trasformarsi
in erba profumata, ma Demetra, madre della mia signora, la
condannò alla sterilità, impedendole di produrre
frutti. Per riparare ai suoi errori, da allora il Cavaliere che la
rappresenta serve la mia signora Persefone, e le deve obbedienza
assoluta. Ma non ti illudere – ghignò –
sa perfettamente che tu ancora non sei la sua padrona, e quindi non
ubbidirà alle tue parole. Questa menta che sta nascendo sul
pavimento, ti sta già avvolgendo con la sua fredda
fragranza; presto crescerà al punto da riuscire a
raggiungerti ed avvolgerti, ed allora tutto il freddo ed il suo
penetrante odore raggiungeranno la tua anima, e risveglieranno la mia
signora. Solo lei riuscirà a distruggere i legami che ti
tengono appesa, ed allora rinascerà a nuova vita –
- Non riuscirai nel tuo intento! Mai! Non lo permetterò!
–
Pandora sbadigliò vistosamente:
- Ho perso il conto delle volte in cui ti ho detto che non hai scelta,
sono stanca anche di ripetertelo –
- Ma perché vuoi tutto questo? Hades è morto,
perché continui nel suo folle piano? –
Allora la donna, che già si stava dirigendo verso la porta,
si voltò verso di lei, e nei suoi occhi Rossella lesse la
pazzia:
- Hades non è morto! – “Ma allora quello
che mi ha detto Ikki…” – Si è
addormentato nuovamente, ed è tutta colpa del tuo fidanzato,
di quello stupido Cavaliere di Andromeda, che preferisce essere un
miserabile Saint di Atena piuttosto che il rifugio di un dio! Ma quando
la mia signora si sarà risvegliata, sarà lui a
tornare da me, perché la mia signora è anche la
donna che ama, ed allora capirà che voi siete da sempre
destinati a stare insieme, e sarà di nuovo il mio amato
fratello! Tu sei solo un effetto collaterale –
Rossella urlò, disperata, e cercò, dimenandosi in
ogni modo, di liberarsi. Ma Pandora pareva aver perso ormai ogni
interesse per lei, e dopo un veloce inchino uscì dalla
stanza, lasciandola sola in balia di Myntha.
La notte stava cedendo il posto ad una gelida alba nuvolosa quando
arrivarono in vista del castello.
- Wow – mormorò Milo, estasiato – Questo
posto è fantastico… -
- Questa – disse Mur, avviandosi verso una stradina
– è l’accesso principale. Milo, cosa
dice questo cartello? –
Milo si avvicinò a lui e tradusse:
- “Castello in restauro. Ci scusiamo per il
disagio”. Chiaro, breve e conciso, da bravi tedeschi.
Però, Pandora se l’è scelta bene la
base sulla Terra! –
- Ci sono più modi di raggiungere il castello –
constatò Shaka, gli occhi chiusi – Sarà
meglio dividerci, magari una via non è controllata, ma senza
restare soli, non sappiamo cosa ci aspetta. Muoviamoci a coppie
–
- D’accordo – concordò Ioria –
Io e Marin andremo attraverso il bosco –
- Scordatelo – si oppose la ragazza – Io con te non
ci vengo, penseresti solo a controllare me! Vado con Micene –
- Umpf… - sbuffò Ioria.
- Ioria, vengo io con te – disse Shaka.
- Io – dichiarò Death Mask – non ho
alcuna intenzione di trascinarmi dietro nessuno di voi!
Andrò da solo, me la caverò molto meglio!
–
- Va bene – accettò Mur - Io e Shun ci
avvicineremo da questa strada –
- Mi lasciate in balia di Camus? – si lamentò Milo
– Siete crudeli! –
- Smettila di stressare! Andiamo, su! –
- Ci ritroviamo da Rossella – salutò Mur, e corse
via con Shun. Gli altri si separarono velocemente.
Il sentiero si snodava del fitto bosco, e gli alberi folti nascondevano
la debole luce del mattino.
Micene camminava in silenzio, posando attentamente un piede davanti
all’altro, aguzzando la vista. Marin era giusto un passo
indietro, e si occupava di controllare i dintorni.
Improvvisamente la mano del Cavaliere d’Oro scattò
indietro, afferrando il polso della ragazza, immobilizzando entrambi.
- Che succede? – alitò Marin dopo qualche secondo.
- Una luce… là avanti… - allora anche
Marin avanzò leggermente, e la vide. Fievole,
lontana… verde? – Andiamo a vedere… -
Micene annuì e si avviarono ancora.
Non avevano fatto che pochi passi quando Marin gridò e si
lanciò senza preavviso su Micene, spingendolo e cadendo a
terra con lui, mentre un fascio di energia sfrecciava sopra le loro
teste e sradicava alcuni alberi dietro di loro.
- Grazie – disse il Cavaliere del Sagittario mettendosi in
ginocchio – Quel colpo mi avrebbe decapitato –
- Non credo che ci sarebbe riuscito – sorrise Marin
– Forse hai i riflessi meno pronti, ma ti muovi certamente
più velocemente di me –
- Ma che bel quadretto! – esplose una risata nel bosco
– Non avrei mai immaginato che i nobili Saint di Atena nel
loro eterno maschilismo si sarebbero abbassati a ringraziare una donna
–
- Chi sei? – chiese Micene rialzandosi – Fatti
vedere! –
- Non c’è bisogno di essere così
sgarbati! Basta chiedere… - e da dietro un albero
sbucò una aggraziata figura, protetta da una corazza che
alla fievole luce del sentiero poteva parere verde scuro.
- Una… donna? – balbettò Micene,
stupito.
- Sorpreso, Cavaliere? Il mio nome è Chloe del Verde
germoglio, Cavaliere di Persefone, e sono qui per impedirvi di
proseguire –
- Ti piacerebbe, eh? – ringhiò Marin.
- Incredibile, francamente mi stupisco che ti sia stato permesso di
venire! Credevo che i Cavalieri di Atena si fidassero solo di altri
uomini! Ma una volta non portavate la maschera per essere
più simili a loro? –
- La maschera non serve, quando una è in grado di dimostrare
il proprio potere! –
- Oh, su questo siamo d’accordo! Anzi, perché non
ti unisci a noi, e diventi cavaliere di Persefone? Sicuramente saresti
considerata meglio che tra le fila di Atena! –
- Non mi ci abbasserò mai! – il suo volto assunse
un’espressione ironica – Ma tu potresti provare un
po’ di solidarietà femminile, e lasciarci passare!
–
- Uhm… potrei… ma come la mettiamo con il tuo
amichetto? Decisamente lui non sarebbe soggetto alla mia
solidarietà femminile –
- E allora combatti con me e lasciala passare! – si intromise
Micene. Marin lo guardò con aria di rimprovero –
L’importante è che uno di noi vada avanti, se tu
riuscissi a superare questo ostacolo senza problemi sarebbe solo un
guadagno! –
- Ehi, frena, Cavaliere! Io non ho alcuna intenzione di far passare
nessuno, nemmeno questa donna! Devo vegliare il risveglio della mia
signora, e non posso permettere che venga disturbata da qualcuno
–
- Allora dovremo farlo con la forza! – esclamò
Marin, che aveva evidentemente perso la pazienza – Cometa
pungente! –
Ma Chloe si scansò facilmente.
- Oh oh, no mia cara, così non va bene! Questo colpo
è troppo simile al mio che vi ho lanciato poco fa
perché possa impensierirmi. Ma adesso è il mio
turno – giunse le mani davanti a sé e chiuse gli
occhi – Spirale della Vita! – una sfera di
incredibile potenza si lanciò ad altissima
velocità contro Marin, che non riuscì a reagire
in tempo e venne sbalzata indietro, finendo per picchiare con forza
contro il tronco di una quercia – Ed ora, il colpo di grazia!
–
Marin, incapace di muoversi, chiuse gli occhi. Ma il colpo non giunse
mai.
Quando li riaprì, vide Micene davanti a lei, le mani sul
tronco, come a sostenersi:
- Stai… bene? – le chiese, a fatica. Poi
crollò in ginocchio.
- Sei impazzito? – esclamò lei, sostenendolo
– Cosa ti è saltato in testa di proteggermi
così? –
Micene sorrise:
- Cosa credi che direbbe Ioria se lasciassi che ti succedesse qualcosa
mentre io resto illeso? –
- Sarebbe contento di riavere suo fratello sano e salvo… -
- Sì, solo per avere la soddisfazione di fami a pezzi con le
sue mani… -
- Ehm… Scusate… – si intromise Chloe,
con accento divertito – Se avete finito di amoreggiare, io
vorrei continuare, per potervi eliminare velocemente… -
- Adesso basta! – disse Marin, rialzandosi e ponendosi a
difesa di Micene – Abbiamo una missione da compiere, e ci
stai rallentando troppo! – il suo cosmo si espanse con
rabbia, e spiccò un salto – Volo
dell’Aquila Reale! – Un vortice avvolse Chloe e la
sollevò da terra, facendola poi ricadere violentemente al
suolo. Non si mosse più.
- Complimenti – mormorò Micene, meravigliato
– Non ho mai visto il Volo dell’Aquila Reale
così potente… -
- E’ la dimostrazione che Rossella aveva ragione. Non ho
bisogno di una maschera per combattere – si
avvicinò – Ce la fai a camminare? –
I primi fiocchi di neve iniziarono a cadere nel silenzio
dell’alba.
La strada principale era ampia ed asfaltata, rischiarata dalla luce
opaca che filtrava tra le nuvole, ma il bosco che la costeggiava era
fitto ed oscuro. Mur si bloccò all’improvviso,
tutti i sensi all’erta.
- C’è qualcuno – mormorò a
Shun guardando avanti – oltre quella curva. Procediamo con
cautela –
Si avvicinarono in silenzio, con attenzione, scrutando i dintorni, fino
a che scorsero un leggero bagliore. Oltre la curva videro una donna,
ricoperta da una armatura azzurro carico. L’elmo era ridotto
ad un semplice diadema sottile, quasi completamente ricoperto dagli
splendidi e lunghissimi capelli biondi. Era a pochi metri da loro,
seduta su un masso, le gambe raccolte contro il petto, le braccia che
avvolgevano le ginocchia, lo sguardo perso davanti a sé.
Pareva non essersi accorta dei due Cavalieri.
Shun ebbe un moto di sorpresa, guardandola. Mur si voltò
verso di lui con aria interrogativa.
- Sembra… -
- Non sembro, Cavaliere di Andromeda, sono – Diresse verso di
loro i suoi azzurrissimi occhi – Ero certa che mi avresti
riconosciuto, anche se non hai mai visto il mio corpo –
- Già… L’ultima volta che ci siamo
incontrati eri prigioniera di una pietra molto simile a questa
–
- Ma… Shun – chiese Mur – Chi
è questa donna? –
- Il mio nome è Euridice del Serpente, Cavaliere di
Persefone –
- Euridice? Ma non era la moglie di… –
- Si, Cavaliere. Mio marito è Orfeo della Lira, Cavaliere
d’Argento di Atena. Prigioniero con me nell’Ade sin
dai tempi del Mito, al momento della Guerra Sacra si finse alleato di
Hades e venne reclutato tra le sue file, ma al momento opportuno
aiutò Seiya e Shun a raggiungere il trono del re degli
Inferi, pagando questo tradimento con la vita. Per espiare la sua
colpa, io sono stata obbligata a divenire Cavaliere di Persefone.
Pandora mi ha dato l’ordine di fare in modo che nessuno
superi questo punto –
- Quindi – constatò Shun, triste – per
passare dovremo combattere contro di te? –
- No. Non vi ostacolerò in alcun modo –
- Ma… - mormorò Shun, stupito. Euridice sorrise:
- Sono Cavaliere di Persefone, non di Pandora. Questo significa che
prendo ordini solo dalla dea Persefone. E poi, mio marito è
stato ucciso dagli scagnozzi di Pandora perché aveva aiutato
i Cavalieri di Atena, come può quella donna pretendere ora
che io la affianchi e li combatta? Lo farò solo se e quando
la mia dea me lo ordinerà, ed anche allora avrò
tutte le mie remore. Quindi, Cavalieri, per il momento non intendo
intralciarvi -
- Euridice, io… -
- Colei che cercate è all’interno del castello,
nell’ampia sala centrale. Dovete sbrigarvi, se volete
salvarla, perché la Cerimonia è già
iniziata –
- Quale Cerimonia? –
- Per il risveglio della dea. Pandora ha chiamato a sé tutti
i Cavalieri di Persefone, e Myntha è colei a cui
è affidato il suo risveglio. Il freddo della pianta della
menta la sta avvolgendo, fino a che raggiungerà
l’anima della ragazza, in cui è nascosta
Persefone. A quel punto la dea tornerà tra noi –
- Per tutti gli dei… - mormorò Mur, spaventato.
- Pandora si aspetta che Persefone continui l’opera
distruttrice del marito – guardò Shun con occhi
penetranti – e spera che Hades torni da lei, per stare in
eterno con la moglie e la sorella –
- Ma… - Shun stava tremando – L’anima di
Hades è morta – si voltò verso Mur, il
terrore negli occhi – Lui… non può
tornare, vero? –
Il Cavaliere dell’Ariete gli posò una mano sulla
spalla, rassicurante:
- Hades è morto, non potrà mai tornare.
E’ impossibile –
- Ma… allora Pandora… -
- Pandora lo sa – riprese Euridice – ma non lo
vuole accettare. Spera che la realtà sia diversa da quella
che conosce. Per la verità, credo che non le importi nulla
di Persefone, se non come mezzo perché Hades torni da lei
–
- Quindi – mormorò Shun rabbioso, gli occhi bassi,
stringendo i pugni – E’ me che vuole. Sta usando
Rossella per arrivare a me! Bene – rialzò la
testa, una nuova determinazione nello sguardo –
pagherà anche per questo! Euridice, grazie, andiamo Mur!
– e corse via, senza nemmeno controllare che il compagno lo
stesse seguendo. Mur sospirò e gli si accodò.
Euridice rimase immobile, guardandoli allontanarsi:
- Buona fortuna, Cavalieri… -
Buon annooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!
Passata la sbornia (beh... qualcuno si sarà pur ubriacato...
sarete mica tutti bravi come me che ho bevuto solo un bicchiere di vino
e uno di spumante... ma solo perchè non ero molto ispirata
dall'alcol, solitamente sono un po' più spugna... sempre (o
quasi...) responsabilmente...) e smaltite le mancate ore di sonno, mi
riaccingo ad aggiornare, come una brava bambina...
Sono arrivate le mazzate!!! Yahuuuuuu!!!!!!!
D'accordo, non sono l'autrice ideale per scrivere di combattimenti,
decisamente mi vengono meglio altre tematiche, ma prima o poi mi
toccavano, non potevo proprio esimermi...
Prima che qualcuno si lamenti, lo so che la maggior parte di voi
preferisce i nomi inglesi dei colpi segreti dei Cavalieri, ma io devo
ammettere che mi risultano decisamente più suggestivi in
italiano... Ma so che alcuni sono decisamente ridicoli (va bene, lo so
che per il Sacro Acquarius proprio non vuol dire nulla, e Aurora
Execution è più bello... e nemmeno per il Sacro
Leo ha molto significato, almeno Lightning Volt dà l'idea di
cosa accade...)... Quindi, dopo attente riflessioni e lunghe
elucubrazioni, sono giunta ad un compromesso: restano in italiano, ma
verranno trasposti in inglese quelli veramente ridicoli... Chiedo
perdono a chi non sarà d'accordo...
Prima di riprendere a studiare (eh sì, nuovo anno, ma
vecchie materie di studio...) perdo ancora un pochino per ringraziare
tutti...
Sabaku no Yugy:
Ma a te Shaka e Death erano già in programma, non facevano
parte della gara, li ho fatti partire giusto stamattina, ho preferito
fargli passare le feste con gli altri... Fammi sapere quando arrivano,
mi raccomando!!! Alla prossima, un bacio!!!
Nemeryal:
D'accordo, lo ammetto, le scene di lotta non mi vengono molto bene...
:-((( Cerca di immaginarle almeno un po' più vivaci...
Chiedo perdono... ;-) A presto, un bacio!!!
ti con zero:
Ah, un momento: Seiya è stato richiamato dal Giappone (mi sa
che persino Lady Saori soffre di nostalgia...), non ho detto che si
avrà a che fare con lui... ;-) hi hi hi... Vedremo... Alla
prossima, ciao!!!
HOPE87:
Grazie grazie!!! Sono contenta che ti piaccia la squadra, devo
ammettere di averci ragionato parecchio su chi mandare e chi no...
Personalmente, avrei mobilitato l'intero Grande Tempio, poi Dohko mi ha
riportata alla ragione... umpf... Che ne dici di questo capitolo? Alla
prossima, un bacio!!!
NinfaDellaTerra:
Grazie!!! Sicuramente Pandora non si aspettava tanta resistenza, ma
temo che non abbia ancora capito fino in fondo con chi ha a che fare...
Bisogna provvedere... :-) Quanto a Shun, non ho mai amato molto come
viene spesso reso, un bamboccione incapace di fare qualunque cosa, ho
sempre reputato che sotto quella patina fragile ed insicura ci fosse
molto di più di quanto vedono tutti... Solo
perchè non ama combattere non significa che sia un
incapace!!! Grazie ancora, e a presto, un bacio!!!
Sabri92:
Ehm... onestamente... Hyoga c'è solo nominato... Non credo
di poter provvedere entro la fine della fic... però
provvederò nel seguito, se ci sarà... Alla
prossima, un bacio!!!
anzy:
Come??????????? Tutti possono eliminare qualcuno e io
no???????????????????????????? Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa,
non mi fanno divertireeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!! Sigh sob,
buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!! Comunque, ormai
è tutto scritto e non intendo cambiare... ;-) Fammi sapere
che ne pensi di questo capitolo, a presto, un bacio!!!
Martyx1988:
Onestamente, in un castello così ci starei volentierissimo
anch'io!!! Hai capito Pandora? Mica scema quella, cerca bene dove
piazzarsi!!! :-) Che dici di questo capitolo? Fammi sapere, alla
prossima, ciao!!!
bellissima90:
Grazie grazie... I complimenti fanno sempre piacere... Le foto sono
quasi finite, ma ho ancora giusto un paio di posticini che meritano di
essere visti... Alla prossima, un bacio!!!
Come sempre, grazie anche a quelli che leggono in silenzio!!!
Ciao ciao a tutti!!!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 23 *** Capitolo 23 ***
Capitolo
23
La menta si avvicinava velocemente. Rossella aveva sempre
più freddo, ed aveva l’impressione che
quell’odore pungente le si stesse infiltrando nelle ossa.
Li aveva sentiti, qualche tempo prima. Non li aveva riconosciuti tutti,
ancora non era così brava, ma era certa di percepire
chiaramente Micene e Ioria, ed anche Mur. E Shun. Quelli erano cosmi
che conosceva molto bene.
Aveva paura. Stava lottando perché Pandora non
l’avesse vinta, per se stessa ma anche per Shun. Non sapeva
quale fosse la verità tra la versione di Pandora e quella di
Ikki, ma non voleva scoprirlo, non voleva che si ripresentasse la
possibilità che Shun patisse di nuovo quell’orrore.
- Shun, ti prego vattene – implorava con un filo di voce,
ormai incapace di urlare – Ti prego, ti prego…
Vattene… -
- Sei un’idiota! – esplose Camus, furioso
– E io scemo che ti do ascolto! Ci siamo persi! –
- No! – rispose Milo, puntando il dito – Ecco il
castello! –
- Oltre che idiota sei pure cieco! Ma ti sei accorto che siamo sulla
collina sbagliata? –
- Abbiamo seguito la strada giusta! –
- Certo! Infatti siamo all’ingresso del castello! Che
cretino, possibile che non me ne sia accorto? –
- Cosa vuoi che ne sappia io, con tutta questa neve quasi non si
distingue la strada dall’erba del bosco! Sei tu il Signore
delle Energie Fredde, potresti anche darmi una mano! –
- Ah, adesso sarebbe anche colpa mia? Chi è quello che ha
deciso dove andare, che ha detto che conosce il tedesco e che quindi
è in grado di destreggiarsi tra tutti i cartelli dei
sentieri? -
Vennero interrotti da una risata cristallina:
- Ma che bello, ho anche lo spettacolino! Due soldatini che litigano!
–
Una ragazza spuntò fuori dietro un albero, un’aria
ironica e divertita dipinta sul volto.
- E tu chi saresti? – chiese Camus, preparandosi a difendersi.
- Il mio nome è Leucippe dell’Edera, Cavaliere di
Persefone, e sono qui per impedirvi di proseguire –
- Visto? – esclamò Milo, trionfante – Se
lei è qui non abbiamo certo sbagliato strada! –
- Oh, beh, devo ammettere che non è esattamente
così… - Leucippe aveva uno sguardo birichino
– Ero di guardia ad un accesso, ma vi ho visti prendere
un’altra strada, e dato che non conosco troppo bene queste
zone ho temuto sapeste un altro modo per avvicinarvi, così
vi ho seguiti fino ad ora –
- Se lei è qui non abbiamo sbagliato strada, vero?
– ringhiò Camus all’indirizzo di Milo
– Se non fosse che dobbiamo raggiungere Rossella, ti
eliminerei immediatamente… -
- Beh – riprese Leucippe – se vuoi, ti aiuto
io… E’ ovvio che poi eliminerei anche
te… -
- Ehi, frena dolcezza! Fino a che mi minaccia Camus non me la prendo,
ma… - fu costretto ad interrompersi per lanciarsi a terra,
evitando un globo di luce che il Cavaliere di Persefone aveva scagliato
contro di lui –
- Non chiamarmi dolcezza – sibilò Leucippe,
scandendo ogni parola – Non ti permettere mai più
di mancarmi di rispetto! Piega la testa davanti a colei che
decreterà la tua fine! –
- Tsè! Illusa… - sorrise Milo, rialzandosi
– Credi davvero che mi lascerò intimorire da te?
Ho sconfitto nemici peggiori di un semplice Cavaliere di una
divinità minore… - il globo di luce stavolta lo
colpì in pieno, mandandolo a sbattere violentemente contro
il tronco di un pino poco distante. La neve che si era depositata sui
rami gli cadde tutta sulla testa. Camus represse un sorriso, davanti a
quella sorta di pupazzo di neve che era il suo amico.
- Mai… insultare… la dea…
Persefone… davanti… a me! –
l’affanno di Leucippe era dovuto solo alla rabbia, era
più che evidente – Pagherai per la tua
arroganza!!! Rami di luce! –
Questa volta però non fu così semplice. Camus si
mise in mezzo, fermandola con una Polvere di Diamanti che le
imprigionò i piedi in un blocco di ghiaccio. Il Cavaliere di
Persefone li guardò, e sorrise ironicamente:
- Pensate che questo basti a fermarmi? – giunse le mani
davanti a sé - Forze della Terra, sostenetemi nella mia
lotta – recitò, come una litania - Forze della
Terra, sostenetemi nella mia lotta, forze della Terra, sostenetemi
nella mia lotta, forze della Terra, sostenetemi nella… -
solo in quel momento Milo si accorse che le sue gambe erano strette in
una morsa d’acciaio. Rami di edera erano spuntati dalla terra
e li stavano avvolgendo, stringendo sempre di più.
Arrivarono velocemente alla vita dei Cavalieri, che si dimenavano nel
vano tentativo di liberarsi.
- E’ inutile agitarsi così – rise
Leucippe – L’Edera ti si avvinghia addosso,
perché è l’unico modo per lei di
sopravvivere, e più vi muoverete più si
stringerà a voi, in una semplicissima lotta per la
sopravvivenza! Non avete scampo! –
- Camus… - rantolò Milo. I rami avevano
già raggiunto il suo torace, gli impedivano di respirare e
gli stringevano il diaframma, togliendogli quasi completamente la
parola – Stai… pronto… -
- Milo… fai attenzione… -
Milo sorrise, e puntò l’indice verso le proprie
gambe:
- Restrinction… - le Onde di Scorpio colpirono i rami che si
stavano avvinghiando ad entrambi. L’edera si
immobilizzò e si afflosciò al suolo. Camus si
ritrovò improvvisamente libero, e non si fece sfuggire
l’occasione, approfittando dello stupore di Leucippe:
- Aurora Execution! – la tempesta di ghiaccio si
abbatté sulla ragazza, che venne sollevata in aria e ricadde
pesantemente al suolo, completamente ricoperta di una gelida brina,
immobile.
Camus si rivolse allora al compagno, che si era lasciato cadere in
terra:
- Milo… - lo sollevò, sostenendogli le spalle con
un braccio – Che brutta idea che hai avuto…
Rivolgere contro te stesso le Onde di Scorpio… -
- Beh… Ci siamo liberati, no? –
- Già… Ed ora le tue gambe sono praticamente
paralizzate… -
- E’ solo un effetto temporaneo… Vai avanti, ti
raggiungerò più tardi, appena mi sarò
ripreso… -
- Certo… E pensi davvero che ti lascerei qui da solo? Forza
– lo aiutò ad alzarsi, e si passò il
suo braccio dietro il collo, sostenendolo – andremo avanti
insieme –
Death correva spavaldo nel bosco, i piedi che affondavano morbidamente
nella neve soffice. La penombra e l’incredibile quiete non lo
impensierivano minimamente, come neppure la possibilità di
trovare nemici sul proprio cammino. Anzi, aspettava che qualcuno si
facesse vedere, per poter menare le mani un po’.
Improvvisamente i suoi sensi allenatissimi percepirono qualcosa, e
spiccò un balzo, evitando una sfera di energia lanciata a
grande velocità verso di lui.
- Tutto qui? – rise quando ritoccò terra
– Chiunque tu sia, dovrai fare di meglio! Altrimenti, sai che
palle un combattimento tra noi due? Ti eliminerei subito, e non ci
sarebbe soddisfazione! –
- Fossi in te, Cavaliere, abbasserei la cresta! –
esclamò una voce femminile, mentre una figura si mostrava a
lui.
- Ma guarda! Una leggiadra fanciulla che cerca di sbarrarmi la strada!
–
- Non “cerco” di sbarrarti la strada, intendo
fermarti qui, e ucciderti, se sarà necessario! –
- Pensi davvero di riuscirci? Credi davvero di poter sconfiggere un
Cavaliere d’Oro di Atena? -
- Tsè! Mi avevano raccontato dell’imperante
maschilismo dei Cavalieri di Atena, ma non ci avevo creduto fino in
fondo… -
- Eh no, cocca! Mi si può dire di tutto, ma non che sono
maschilista! –
- Eh già, tu uccidi uomini e donne indistintamente! Basta
far fuori qualcuno, vero, nobile Cavaliere del Cancro? –
- Prima di tutto quei giorni sono passati, e poi, dato che a quanto
pare sai perfettamente chi sono, potresti presentarti? Sai, mi piace
sapere i nomi di quelli che elimino, così li posso scrivere
sul libro nero che ho a casa… -
- Libro nero? Enciclopedia, vorrai dire! Comunque, dato che lo vuoi
sapere, il mio nome è Leuce dell’Oceano, amante
del sire Hades e Cavaliere di Persefone –
- Cavaliere di Persefone? –
- Già. Noi Cavalieri di Persefone siamo tutte donne. La
nostra signora si fida delle altre donne, a differenza di Atena e della
sua altezzosa reincarnazione, che preferisce essere l’unica
gallina circondata da galletti! –
- Sai una cosa? Mi stai simpatica, sei sicuramente molto più
intelligente di tanti che girano nel Santuario di Atene, mi dispiace
doverti eliminare… Non è che puoi farti da parte
e lasciarmi passare? Sono sicuro che troverò qualcun altro
con cui menare le mani… -
- Non ti facevo così ingenuo. Pensi davvero che con un paio
di complimenti mi scioglierò come una qualunque donnetta
svenevole e ti lascerò passare? –
- Mai stato più sincero di adesso. E non ci avevo nemmeno
pensato. Le donne con cui ho a che fare certamente non si lasciano
intortare da due moine – scoppiò a ridere,
pensando all’espressione di Shaina se qualcuno avesse cercato
di fregarla così; probabilmente la cosa l’avrebbe
resa solo furiosa - Bene. Se abbiamo finito di dire idiozie io avrei un
po’ fretta, quindi decidi quello che vuoi fare –
- Ho già deciso! Vortice cristallino! – una
spirale d’acqua si abbatté su Death Mask,
scagliandolo a terra.
- Ehi – esclamò il Cavaliere d’Oro,
rialzandosi - Sei meglio di quanto credessi! –
- Avete la bruttissima tendenza a sottovalutare qualunque donna
vediate… -
- Ah sì? Vediamo! Strati di Spirito! – ma Leuce
parve sciogliersi in una piccola pozzanghera, fino a che gli Strati di
Spirito si affievolirono e sparirono, e lei riprese forma in un attimo:
- Quando si parlava di sottovalutare… Una sola cosa
può sconfiggermi, Cavaliere: un mio colpo, solo un vortice
d’acqua mi può colpire, e mi scioglierei in esso.
Ma non sarò mai così stupida… - uno
strano ghigno si dipinse sul volto di Death Mask – Ed
ora… Vortice Cristallino! –
- Per il Sacro Cancer! – con orrore, Leuce vide il proprio
colpo scontrarsi con il Sacro Cancer, e tornare indietro, verso di lei,
più potente di quando l’aveva lanciato. Con un
urlo, disparve nella spirale d’acqua che lei stessa aveva
creato. Cancer rimase solo:
- Ti avevo mal giudicato, Leuce – mormorò,
più a se stesso che alla scomparsa ragazza – Mai e
poi mai bisogna rivelare la propria debolezza ad un avversario, anche
se ritieni di averlo in pugno. E’ una delle prime cose che
insegnano quando diventi Cavaliere… Evidentemente, non eri
così intelligente come sembravi… -
Si riscosse, e ricominciò a correre.
Anche Ioria e Shaka si erano ritrovati su un’ampia strada
asfaltata. La candida neve continuava a cadere, e produceva un suono
ovattato sotto i loro piedi. Si muovevano con cautela, per evitare di
scivolare sul sottile strato di ghiaccio che si stava formando sulla
salita. Dietro una curva si fermarono improvvisamente, sorpresi.
Davanti a loro si trovava uno stretto ponte, che collegava la china con
il colle accanto. Quello era inequivocabilmente un turistico punto
panoramico, da quella posizione il castello era più visibile
e bello che mai.
- Accidenti – mormorò Ioria – se non
avessimo tutta questa fretta potrei restare qui tutto il giorno ad
ammirarlo… -
- Attento Ioria – disse Shaka, guardingo –
C’è qualcuno dall’altra parte del
ponte… -
- Complimenti Cavaliere – trillò una voce
argentina – Non immaginavo che riusciste ad accorgervi di
me… -
- Fatti vedere! – esclamò Ioria, pronto a
difendersi.
- Agli ordini! – dall’ombra uscì una
bellissima donna, con splendidi capelli rossi, che si confondevano con
l’armatura, del colore del fuoco. Il suo sorriso era
splendido, ma ironico – Soddisfatto di ciò che
vedi? –
- Chi sei? –
- Il mio nome è Kabeiraia del Papavero, Cavaliere di
Persefone –
- Cavaliere di Persefone? Una ragazza? –
- Certo. Siamo tutte donne, non lo sapevate? Persefone non è
Atena, che ama circondarsi di begli uomini, la mia signora è
fedele al Sire Hades, e ha fiducia in noi –
- Fatti da parte, ragazza, non ho intenzione di combattere contro una
donna! –
- E’ un vero peccato, sai? Perché la mia coscienza
non ha nulla da obiettare se elimino due uomini! –
scagliò verso di loro un’onda di luce, che
riuscirono ad evitare per un soffio – Ma come, tu non sei il
Cavaliere del Leone? Non sei fidanzato con una sacerdotessa guerriero?
Che direbbe se ti sentisse? O forse la tua è solo
galanteria? I galantuomini ormai sono talmente rari che dubito di
averne incontrato uno… Il tuo è solo ego
maschile, vero? –
- Non risponderle, Ioria – lo precedette Shaka –
Non provocarla ulteriormente, il suo cosmo è più
esteso e potente di quanto possa sembrare –
- Ma guarda, il bel Cavalierino invece si è accorto che non
sono da sottovalutare… Allora un po’ di cervello
al Santuario di Atene si trova… -
- Perché – le disse Shaka – invece di
chiacchierare non dimostri la tua potenza? –
- Basta chiedere! Semi di stelle! – una pioggia di piccoli
globi di energia si diresse verso di loro.
- Lightning Volt! – i due colpi si scontrarono, e Ioria
riuscì a contrastarla, ma alcuni frammenti riuscirono a
superare la sua barriera difensiva, e li colpirono –
Maledizione, Shaka, avevi ragione tu… -
- E questo – rise Kabeiraia – è solo
l’inizio… Oblio del papavero! – un dolce
profumo si disperse nell’aria, avvolgendo i due Cavalieri
d’Oro.
- Shaka… - chiamò Ioria, cadendo carponi
– le gambe… non mi reggono
più… - Shaka si lasciò cadere seduto e
incrociò le gambe, nella classica posizione del loto.
Portò le mani davanti a sé, accostandone i palmi:
- Abbandono dell’Oriente – un globo di energia si
formò tra le sue mani. Socchiuse gli occhi, e
lanciò il globo verso Kabeiraia. Sul volto del Cavaliere di
Persefone, colpita in pieno, si dipinse una espressione stupita. Poi
parve rasserenarsi, e chiuse gli occhi, cadendo dal ponte e
precipitando nello strapiombo senza emettere alcun suono.
Shaka si rialzò, chiudendo nuovamente gli occhi, e si
avvicinò a Ioria, tendendogli la mano:
- Tutto bene? –
- Sì, grazie… - Ioria accettò
l’aiuto e si rialzò – Ma… che
cos’era? –
- Molti Cavalieri utilizzano colpi non violenti, ma che sono anche
peggiori. Dal papavero si ottiene l’oppio, una droga in grado
di narcotizzare velocemente chiunque. Conoscevo questa tecnica, ecco
perché sono stato in grado di contrastarla. Forza, andiamo!
– Ioria annuì ed attraversarono il ponte,
continuando la corsa verso il castello.
Rossella spalancò gli occhi di scatto, quando
percepì che un gelido rametto di menta aveva raggiunto la
sua caviglia e le si stava avvolgendo attorno alla gamba. I lacci erano
strettissimi, e le avevano fermato la circolazione. Da tempo non
riusciva più a muovere le dita, completamente intorpidite.
Il freddo era sempre più intenso, e tremava violentemente.
Myntha la osservava impassibile e silenziosa, le braccia conserte,
appoggiata al muro, indifferente alla temperatura che si abbassava
sempre di più.
Riusciva a sentirli, ed erano tutti più o meno sani; Micene
sembrava un po’ malridotto, ma stava bene, Shun, Mur e Ioria
erano praticamente illesi; degli altri, riconosceva qualcuno malconcio,
ma non avrebbe saputo dire chi fosse. Dovevano andarsene, qualcuno
doveva assolutamente portare via Shun di lì, Pandora non
doveva riuscire a raggiungerlo. Mur era con lui. Forse attraverso il
cosmo avrebbe potuto parlargli…
Mur si fermò improvvisamente, e rimase immobile. Era sicuro
di aver sentito Rossella.
- Mur! - Shun, qualche passo avanti a lui, sembrava impaziente
– Perché ti sei fermato? Noi… - ma il
Cavaliere dell’Ariete sollevò di scatto una mano,
fermandolo:
- Un attimo. Un attimo solo… -
Rimase in silenzio, finché non la sentì di nuovo:
- Mur… -
- Rossella! – la chiamò telepaticamente,
attraverso il Cosmo – Non temere, stiamo arrivando
–
- No! Devi portare via Shun, subito! Pandora mi vuole solo per riavere
il fratello! Ikki mi ha detto che l’anima di Hades
è morta, ma Pandora è convinta che possa tornare!
Non dobbiamo permettere che questo possa accadere, Pandora non deve
raggiungere Shun! Portalo via! Ora! Dovete… - la voce
scemò, ed il cosmo di Rossella scomparve.
Mur rialzò la testa, e guardò Shun, incerto sul
da farsi.
- Non ci pensare nemmeno – lo anticipò il
Cavaliere di Andromeda.
- Di cosa parli? –
- Di Rossella. Non ti permetterò di portarmi via di qui,
qualunque cosa voglia da me Pandora –
- Ma… -
- Sì, ho sentito tutto. Ero troppo vicino a te, e il mio
legame con Rossella è troppo profondo perché non
sentissi quello che ti ha detto. E non me ne vado, non senza di lei.
Sono stato chiaro? –
Mur mantenne la sua impassibilità, ma sorrise dentro di
sé: quel ragazzino era cresciuto, ed aveva acquisito una
forza incredibile, finalmente si mostrava in tutto il suo coraggio.
Annuì:
- D’accordo –
Rossella si lasciò andare completamente, lasciando cadere la
testa e respirando a fatica. Ormai aveva quasi totalmente perso le
forze.
- Piccola stupida… - mormorò Myntha, senza
abbandonare la propria posizione – Cercare di comunicare con
loro attraverso il cosmo… Idiota… Ma questo
depone solo a nostro favore. Ti sei sforzata troppo, e ormai ti restano
pochissime energie… Mi sarà molto più
semplice, ora, raggiungere la tua anima. Hai solo accelerato il ritorno
della mia signora –
Delle lacrime uscirono dalle ciglia socchiuse di Rossella, e caddero
sulle piante sottostanti, due gocce di pioggia d’argento.
- Andate via… - implorò – Andate
via… -
Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!
Ciao a tutti!!!
Che dire? Le mazzate continuano a più non posso... ;-)
Ho dimenticato di dirlo lo scorso capitolo: i Cavalieri di Persefone
sono il frutto di una accurata ricerca mitologica fatta in un
pomeriggio in cui la voglia di studiare era ben oltre che sotto le
scarpe... Sono tutte figure in qualche modo legate a Persefone, e le
armature che indossano hanno tutte a che fare con il loro mito. Quanto
ai loro colpi segreti... no, quelli sono tutti frutto della mia
immaginazione... :-)
Oggi poco sproloquio post-capitolo, i miei esami si avvicinano e ho
pochissimo tempo, e siccome voglio ringraziare tutti uno per uno (e
oggi siete tantissimi... grazie... mi prostro davanti a ciascuno di
voi...), chiedo scusa per la brevità delle risposte e passo
direttamente ai miei recensori:
Sabaku no Yugy:
Sono felice che le mie combattenti ti siano piaciute, vedo che la
fatica viene premiata (d'accordo, la smetto di tirarmela da qui a
là in fondo...)... ;-) Beh, che ne dici? Le mazzate che
continuano ti piacciono? Alla prossima, un bacio!!!
HOPE87: Non
hai ancora finito la serie di Hades??? Ops... Scusa... Non ha pensato
ad avvertire dello spoiler, ho dato per scontato che tutti la
conosceste, anche perchè nessuno ha detto nulla quando Ikki
ha parlato a Rossella di Hades... Nè all'arrivo di
Pandora... Mi inginocchio e domando perdono... Se non sei troppo
arrabbiata con me, fammi sapere che ne dici di questo capitolo... A
presto, un bacio!!!
Nemeryal:
Grazie!!! Spero ti piaccia anche questo!!! Alla prossima, un bacio!!!
Beatrix:
Sì, in effetti nella serie di Hades non viene nemmeno citata
Persefone, ma il mito dice che lui l'amava profondamente... Ho provato
ad immaginare che lui invece si ricordasse della moglie, e che
l'aspettasse per regnare insieme... Vedremo come evolverà...
A presto, ciao!!!
Snow Fox:
Evviva, sei tornata!!! Lo ammetto, e tutti gli altri recensori mi
odieranno per questo, ma la tua defezione mi aveva fatto restare molto
male, mi dispiaceva non essere stata in grado di mantenere vivo il tuo
entusiasmo e la tua attenzione... Quindi quando ho visto la tua nuova
recensione mi sono messa a ballare per la stanza "Tattarà,
tattarà tattarattatataratatà tattaratatattarata
tattaratatatata..."; prendimi per scema ma è vero... :-) Ti
preeeeeeeeeego, non mi abbandonare più... A presto, un
bacio!!!
anzy: Grazie
grazie!!! Allora, capiamoci, io non ho detto niente riguardo brutte
fini, ho solo detto che amo i lieti fini (anche se a volte ho una idea
tutta mia di "lieto fine"...) e che sono infelice perchè non
mi fanno divertire eliminando qualcuno... Non ho detto che lo
farò nè che non lo farò... Uhm, mi
sono confusa da sola... ;-) Grazie ancora, alla prossima, un bacio!!!
ti con zero:
Grazie!!! Oh ma siete tutti fissati con le brutte fini!!! Mai detto
nulla del genere, nè in un senso nè nell'altro!!!
Noooooooooooooooooooooooooooooooooooo in ferie con Saori 24 ore su 24
nooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ti
preeeeeeeeeeeeeeego, potrei suicidarmi... Uhm, no, non è il
caso, però potrei eliminare lei... ;-) A presto, ciao ciao!!!
Sabri92: Eh,
per il momento Persefone dorme ancora, bisogna aspettare un po' per
vedere se i Cavalieri riescono a salvare la nostra eroina... Alla
prossima, un bacio!!!
NinfaDellaTerra:
Quanti complimenti!!! Grazie!!! Eh sì, il mio femminismo
imperante non avrebbe mai accettato un salvataggio completamente
maschile, nè una schiera di cavalieri uomini... Non so, mi
piaceva molto l'idea di avere combattenti femminili, giusto per
ricordare ai baldi giovanotti di Atena che anche le donne possono avere
due palle così... E quindi mi serviva Marin,
perchè non cascassero nell'equazione
donna-combattente=nemica... ;-) Grazie ancora, a presto, un bacio!!!
Gufo_Tave:
Grazie! Nessun problema con i nomi originali, mi ci destreggio
benissimo, ma ho solo una avversione personale per Aiolos e Aiolia...
Così, sono un po' particolare... ;-) Grazie ancora, alla
prossima, ciao!!!
Martyx1988:
Grazie!!! Non so come mi sia venuta l'idea di Euridice, ma è
sempre stato un personaggio mitologico che mi affascinava molto (uhm...
no, per la verità chi mi affascinava era il marito... da
piccola avevo un libro di racconti mitologici con immagini che
sembravano foto da tanto erano realistiche, e diventando adolescente ho
notato che Orfeo era da sbavo...), ho voluto darle una dimensione
un po' più corposa della sfigata imprigionata a
metà nella roccia... ;-) Grazie ancora, a presto, ciao!!!
RedStar12:
Benvenuta!!! E grazie per i complimenti!!! Eh sì, ho sempre
visto Pandora come un po' fulminata... E arrivata alla fine della serie
di Hades mi sono chiesta che fine avesse fatto, e cosa avrebbe detto
scoprendo che le avevano fatto fuori il fratellino numero 2 (dato che
il numero 1, Shun, aveva già levato le tende...).
Così, dato che il suo mi pareva un finale aperto, ho voluto
provare a vedere come sarebbe continuata... ;-) E ho sempre adorato
Marin, è un po' troppo smielosa per i miei gusti quando si
tratta di Seiya, però quando ci si mette sfodera una grinta
micicdiale!!! Grazie ancora, alla prossima, ciao!!!
Come sempre, grazie anche a coloro che continuano a leggermi in
silenzio!!!
Ciao ciao a tutti!!!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 24 *** Capitolo 24 ***
Capitolo
24
Ikki misurava a grandi passi il porticato della quinta casa. Non aveva
notizie di Shun da quando erano partiti, non riusciva a comunicare con
lui, e questo lo rendeva decisamente nervoso.
- Se continui così lascerai il solco nel pavimento, e Ioria
non ti ringrazierà – la voce di Dohko irruppe nei
suoi pensieri. Ikki non lo degnò neppure di uno sguardo, si
limitò a grugnire qualcosa di poco comprensibile –
Senti, lo so che sei arrabbiato perché non ti ho permesso di
andare con tuo fratello – solo a quel punto Ikki lo si
girò verso di lui, ma i suoi occhi erano colmi di furore e
di risentimento – ma ci sono molti motivi per cui ho preso
questa decisione. E’ vero che tu e lui comunicate molto
facilmente, e che in questo momento voi due siete il mezzo
più sicuro e veloce per metterci in contatto… -
- Non riesco a trovarlo, né a parlare con lui… -
- Ma sono sicuro che in caso di bisogno ci riuscirete. Comunque,
c’è un altro motivo per cui vi ho separati, e sono
sicuro che se ci pensi bene potrai capirlo anche tu –
Allora Ikki interruppe il suo avanti e indietro per rivolgere a Dohko
uno sguardo di fuoco:
- E’ ora che la smettiate tutti di considerare Shun come un
bambino! Ha passato momenti peggiori di molti Cavalieri
d’Oro, e ne è sempre uscito a testa alta! Non
è necessario che tu lo obblighi a muoversi da solo per
imparare che non deve fare affidamento su di me! E’ un
guerriero migliore di molti di noi, non ha bisogno della balia! Non ne
ha bisogno da molto tempo! –
- Questo io lo so, lo so perfettamente. Ma tu? –
Ikki rimase interdetto:
- Io… cosa? –
- Non ti ho impedito di andare per aiutare Shun, ma per aiutare te. Tra
tutti noi, tu sei probabilmente l’unico che non si fida
pienamente di tuo fratello. Tu cerchi ancora di stargli vicino, di
aiutarlo, ma non ti sei accorto che non ha più bisogno di
te, non sotto questo punto di vista. Obbligarti a lasciarlo andare da
solo è obbligarti a vedere che se la sa cavare benissimo
anche senza di te –
Ikki lo guardava stranito. Chinò la testa, senza sapere che
dire. Dohko si voltò, per tornare nella propria casa:
- Pensaci bene, Ikki di Phoenix, e capirai che ho ragione –
Iniziò a camminare, fino a che non sentì che lo
richiamava:
- Dohko… - il Grande Sacerdote si fermò, ma non
si girò verso di lui – Grazie… - Dohko
sorrise, ma Ikki lo vide solamente annuire, prima di ricominciare a
camminare.
Pandora era furiosa. Camminava con rabbia nel castello, diretta alla
sala centrale, dove si trovava la ragazza.
I Cavalieri di Atena avevano già eliminato quattro Cavalieri
di Persefone. Ragazzine incapaci! Va bene, la loro dea ancora non si
era risvegliata, non avevano, come gli altri, il suo cosmo a dare loro
la forza necessaria a sostenere un combattimento con un Cavaliere
d’Oro, ma non era indispensabile, non ancora almeno, che li
uccidessero, sarebbe stato sufficiente rallentarli e resistere
abbastanza per permettere a Persefone di risvegliarsi! A quel punto
sarebbero state in grado di combattere alla pari! E invece si erano
fatte uccidere una per una! Erano persino peggio degli Spectre di suo
fratello! Ed Euridice del Serpente aveva addirittura tradito!
Gliel’avrebbe fatta pagare, appena tutto fosse finito!
Ma ora non poteva pensarci, l’importante era che non
raggiungessero la ragazza prima del risveglio della sua signora. Se
fosse riuscita a riportare Persefone sulla Terra, tutti i loro sforzi
sarebbero stati vani.
Spalancò la porta con violenza:
- Allora? – chiese a Myntha – Quanto ci vuole
ancora? –
- Poco – rispose la ninfa – molto poco.
All’inizio ha cercato di opporsi, non mi è stato
facile penetrare la sua resistenza, ma poi ha cercato di comunicare con
qualcuno dei Cavalieri all’esterno, e si è giocata
le poche energie che le restavano. Ora è in mio completo
potere, presto l’avrò vinta anche
sull’istinto di sopravvivenza che caratterizza ogni mortale,
raggiungerò la sua anima e la dea Persefone
tornerà tra noi –
Pandora si voltò a guardare Rossella. Era ormai
completamente abbandonata, pallida come un cadavere, gli occhi
socchiusi ma vuoti, le membra scosse da un leggero tremito.
- Bene, molto bene… -
Shun e Mur si fermarono davanti al portale di ingresso.
- Eccoci - mormorò Shun – Rossella, sto arrivando
-
- Muoviamoci con prudenza – lo avvisò il Cavaliere
d’Oro – Dubito che non ci sia nessuno tra noi e
lei… -
Spinsero il pesante portone, e si ritrovarono nello splendido cortile
interno del castello. Si guardarono intorno, guardinghi, ma non
scorsero nessuno, anche se percepivano chiaramente un cosmo ostile.
- Ben arrivati, Cavalieri! – un’altra donna li
accolse. Si voltarono entrambi verso l’origine della voce, e
videro una figura che usciva dall’ombra di una porta in cima
ad una scalinata.
La sua armatura era grigio fumo, di poco più chiara dei
capelli, corti e neri. In mano teneva un piccolo falcetto.
- Chi sei? – chiese Mur, pronto a difendersi.
- Ma come siete curiosi, voi Cavalieri di Atena! Ci tenete proprio a
conoscere il nome di chi vi ucciderà? –
- Questo è ancora da vedere… -
- Se lo dite voi… Comunque il mio nome è Macaria
della Buona Morte, figlia di Hades e Cavaliere di Persefone. Con me non
sarà facile come con Euridice del Serpente, non vi
lascerò passare –
- Non è un problema – disse Shun, guadagnandosi
un’occhiata stupita da parte di Mur – Ti
elimineremo, se sarà necessario –
- Oh oh, ma guarda, il fratellino della signora Pandora ha abbandonato
la sua aria timida ed innocente ed ha tirato fuori le unghiette, come
un micino che difende la sua ciotola del latte… -
- Non reagire, Shun – lo fermò Mur afferrandolo
per un polso - Lo fa solo per provocarti… -
- E ci sta riuscendo benissimo… -
- Comunque – continuò Macaria - con me non
sarà semplice come immaginate… Sono figlia di un
dio, ho poteri che voi non potete nemmeno sognare… -
- Proviamo? – rispose Shun, rabbioso – Catena di
Andromeda! –
Macaria spiccò un balzo per evitarla, ma la catena, guidata
dalla abile mano del suo Cavaliere, cambiò repentinamente
direzione, e riuscì ad avvolgersi al falcetto della ragazza,
che sorrise malignamente:
- Tutto qui? – diede uno strattone alla catena, e la ruppe
senza alcuno sforzo, prima di ricadere elegantemente alla base della
scalinata. I due Cavalieri di Atena la guardarono con occhi sgranati
– Sorpresi? – sollevò la sua arma,
perché la potessero vedere bene – Questa
è la fedele miniatura della falce della Morte. Tutto
ciò che tocca con il suo filo muore. E’ stato un
giochino da nulla distruggere quella semplice catenella… Ma
ora tocca a me! - chiuse gli occhi, concentrandosi – Pioggia
di Meteoriti! –
- Crystal Wall! –
La barriera di Mur venne investita da una enorme quantità si
globi oscuri, che parevano non finire mai. Dopo poco il Muro di
Cristallo parve incrinarsi, e si frantumò. I due Cavalieri
vennero investiti dal colpo di Macaria, ed andarono a sbattere contro
il muro che era dietro di loro.
- Beh – rise Macaria - come Cavalieri non valete certo un
granché! Se gli altri sono come voi, mi domando come sia
possibile che le mie compagne siano state sconfitte… -
- Per le altre non so che dire – si intromise una voce
maschile dall’ingresso – ma posso dirti che Leuce
è stata tanto scema da raccontare ad un nemico il proprio
punto debole –
- Death Mask! – esclamò Mur.
- A quanto pare sono arrivato appena in tempo! –
- Ci siamo anche noi! –
- Marin! Micene! –
- Allora… - li guardò Macaria – Al
momento siete in cinque, di cui solo una donna… E immagino
che quelli che mancano siamo altri uomini –
- La cosa ti crea qualche problema? – chiese Marin,
combattiva.
- A me no, sicuramente, ma mi domando se ne crea a te! Uhm…
beh, in effetti perché dovrebbe? Unica fanciulla in mezzo a
tanti uomini… Chissà come ti piace… Te
li fai tutti nei momenti di pausa? –
- Assolutamente no! Lei è mia, e solo mia! –
- Ioria! Shaka! –
- Ioria, fatti da parte! – lo riprese Marin – So
difendermi da sola da certe accuse! –
- Ma guarda, a quanto pare il bel Cavalierino ti considera di sua
proprietà… -
- E lui è mio! Quando si ama è normale
considerare l’altro come una proprietà,
soprattutto in questi casi! Ma dubito che tu possa capire certe cose,
probabilmente non ti ha mai voluta nessuno! Tutta invidia… -
- Come osi? –
- Accidenti – rise la gioviale voce di Milo, che arrivava in
quel momento ancora sostenuto da Camus – A quanto pare ci
stiamo perdendo il divertimento! Vi abbiamo sentito urlare in fondo
alla strada! Classico battibecco tra donnette, sembrate la bella copia
di Lady Saori… -
- Milo! – esclamò Micene, correndo a dare il
cambio a Camus – Che cosa è successo? Come stai?
–
- Solo un piccolo incidente di percorso – rispose il
Cavaliere di Scorpio – Le mie gambe hanno bisogno di un
po’ di tempo per ricominciare a funzionare come
dovrebbero… -
- Milo – sibilò Marin – Se non ritiri
immediatamente ciò che hai detto, giuro che appena finito
tutto questo te la farò pagare, e le tue gambe avranno
bisogno di molto più che un po’ di tempo per
ricominciare a funzionare… -
- Ma quante storie! Litigavate come due galline! Lo ripeto, vi si
sentiva in fondo alla strada… -
- Adesso basta, cavalierucolo dei miei stivali… - esplose
Macaria, a cui non andava a genio essere presa in giro –
Pioggia di Meteoriti! –
- Crystal Wall! –
- E’ inutile, Cavaliere, hai già visto che il mio
colpo è più potente del tuo! Ma… che
succede? – infatti la Pioggia di Meteoriti era stata
completamente fermata dal Muro di Cristallo – Come
è possibile? –
- Mai usare lo stesso colpo per due volte con un Cavaliere, non te
l’ha mai detto nessuno? Ho già visto la tua
Pioggia di Meteoriti, fermarla è stato uno scherzo!
–
- Maledetto… Ma hai visto solo quella… -
ghignò la donna, sollevando il falcetto, fino a portarlo
davanti al proprio viso – Il mio colpo più potente
l’ho tenuto in serbo fino ad ora, per potervi eliminare tutti
insieme… -
- Ti piacerebbe, eh? – ringhiò Camus, richiamando
a sé il gelo nei dintorni senza sforzo alcuno, viste le
temperature che si stavano raggiungendo – Perché
non te la vedi con uno solo di noi, invece di sfidarci tutti insieme?
Sarebbe uno scontro alla pari! –
Macaria rise leggermente:
- Non penserai davvero che io sia così stupida da accettare
un compromesso del genere! Cosa farebbero gli altri? Resterebbero a
guardare? Oppure cercherebbero di sgusciarmi dalle mani per raggiungere
Pandora e la mia signora? Il mio compito non è solo
uccidervi, ma soprattutto tenervi lontani dalla sala del risveglio
più tempo possibile, per dare modo alla dea Persefone di
tornare sulla terra senza essere disturbata! –
- Shun… - mormorò Ioria, senza staccare gli occhi
da lei – Ascoltami bene: adesso noi attaccheremo tutti
insieme, e cercheremo di tenerla occupata in qualche modo. Tu pensa
solo a superarla e a raggiungere Rossella, sono stato chiaro?
–
- Ma… -
- Niente “ma”! Bisogna arrivare a Rossella prima
che Persefone si risvegli –
- Ioria ha ragione – concordò Shaka –
Mur, vai con lui. Cinque Cavalieri d’Oro ed una sacerdotessa
guerriero possono tener testa ad una semidea, anche se molto potente
come lei –
- Sei Cavalieri d’Oro – precisò Milo.
- Cinque – insisté Shaka - Non possiamo far conto
su di te, che non ti reggi neanche in piedi. Mur, stai pronto -
- Va bene – rispose solo Mur, e si spostò per
essere il più vicino possibile a Shun. Sapeva per certo che
il Cavaliere di Andromeda, nonostante tutto l’amore che
provava per Rossella, non avrebbe mai accettato di abbandonare i
compagni, e avrebbe probabilmente dovuto trascinarlo con la forza.
Macaria nel frattempo li osservava confabulare con aria ironica ed
annoiata, le braccia incrociate sul petto.
- Cavalieri, pronti? – urlò Micene –
Via! – ed insieme i sei Cavalieri d’Oro e Marin
espansero i loro cosmi e lanciarono i loro colpi migliori.
- Assalto della Buona Morte! – gridò Macaria,
contrastando da sola tutti i Cavalieri di Atena.
Contemporaneamente Mur afferrò il polso di Shun e corse
verso la scalinata, cercando di ignorare il più possibile
quello che stava accadendo poco lontano. Non erano ancora arrivati a
metà strada che il Cavaliere di Persefone, con un ghigno
perfido, lanciò il proprio falcetto, che atterrò
Camus solo toccandolo prima di proseguire la propria corsa verso Death
Mask.
- Nooo!!! – gridò Shun, e prima che Mur riuscisse
a fermarlo si staccò da lui e lanciò la sua
catena espandendo al massimo il proprio cosmo – Ritorna in
vita, Catena di Andromeda! –
Con una velocità sorprendente le cime distrutte si riunirono
nuovamente, e si allacciarono attorno al falcetto, fermandone la corsa;
prima di raggiungerlo la catena era diventata d’oro, come
tutta la sua armatura. Qualunque altro colpo perse di energia e si
spense, mentre tutto il cortile veniva invaso da una tempesta luminosa,
che aveva origine dal giovane Cavaliere di Andromeda. Il suo cosmo era
immenso, di una potenza che nessuno tra i presenti aveva mai visto in
lui. Persino Macaria era sorpresa, e preoccupata:
“Non mi avevano detto che i Cavalieri di Atena potessero
raggiungere questi livelli…Ha scatenato una bufera di
stelle, ampia e fatale come l’intero
universo…”
- Sorpresa? Le nostre armature sono state forgiate con il sangue stesso
di Atena, sono invincibili quando il nostro cosmo raggiunge il massimo!
Brucia, cosmo di Andromeda, brucia fino ai limiti estremi, ed abbatti
il nemico che mi sta d’innanzi… Nebulosa di
Andromeda! –
La nebulosa travolse Macaria, che urlò, ed avvolse gli altri
Cavalieri, senza recare loro alcun male, ma tutti poterono sentire
l’immenso potere che sprigionava.
A poco a poco la tempesta si acquietò, lasciando Macaria a
terra, immobile. Shun per un attimo barcollò
pericolosamente, ma si riprese repentinamente e si voltò
verso Mur, che qualche gradino più un alto lo guardava
stupefatto.
- Andiamo – disse solo, e ricominciò a correre
verso l’interno del castello, subito seguito dal Cavaliere
dell’Ariete.
Gli altri rimasero per un momento immobili, gli occhi fissi sul
Cavaliere di Bronzo che spariva di corsa oltre la porta.
- Accidenti… - mormorò Ioria, meravigliato.
- Quella Nebulosa era… micidiale… - disse Camus.
- Tutti noi insieme – concordò Marin –
non siamo riusciti a scalfire Macaria, che ci stava distruggendo, e lui
da solo l’ha sconfitta… -
- Non ho mai visto un colpo così potente… -
ammise Micene.
- Beh, ragazzi – rise Death Mask – quel soldo di
cacio ci ha surclassati tutti! –
- Quindi – esclamò Milo, riuscendo finalmente a
reggersi in piedi da solo – cosa vogliamo fare? Restiamo qui
a guardare o ci diamo da fare anche noi? –
Si guardarono l’un l’altro ed annuirono, prima di
iniziare a correre dietro a Shun e Mur, che già erano
scomparsi nel castello.
Correvano da parecchio quando Shun si fermò
all’improvviso, in mezzo al corridoio:
- Così è inutile! Questo castello è
troppo grosso, potremmo girare in tondo per ore… -
guardò la sua Catena.
- Shun, no! – lo fermò Mur – Ti sei
giocato troppe energie con quella Nebulosa nel cortile, il tuo cosmo
ora è troppo debole per chiedere un altro sforzo, e lo sai
benissimo, altrimenti non avresti aspettato fino ad ora per farti
aiutare dalla tua catena! –
- Non ha importanza… - sollevò gli occhi,
guardando il Cavaliere d’Oro – Se non dovessi
farcela, pensa tu a portare in salvo Rossella una volta che
l’abbiamo trovata – riluttante, Mur
annuì, mentre Shun richiamava nuovamente il potere delle
proprie stella – Vai, mia fedele Catena, trova Rossella e
conducici a lei il più velocemente possibile! –
immediatamente la Catena si tese, ed indicò una direzione
ben precisa. Ripresero a correre.
La menta raggiunse il suo collo, ormai l’aveva avvolta quasi
completamente. Rossella sentì un’altra essenza
agitarsi dentro di lei. Si rese conto che era ormai troppo tardi, non
sarebbero più arrivati in tempo. Sentì in
lontananza una risata stridula. Era finita.
- E’ lì! – Shun la vide, oltre il vano
di una porta aperta, appesa ad un lampadario, circondata ed avvolta da
una pianta verde brillante. Accelerò nuovamente –
Rossella! Sono qui! –
- Fermi, Cavalieri! – urlò Pandora, ponendosi
davanti a Mur e Shun, il tridente teso davanti a sé
– Non vi lascerò fare un passo di più!
–
- Crystal Wall! – la barriera di Mur si frappose fra loro e
la donna, che aveva lanciato verso di loro un globo di luce.
- Pandora, levati! – la voce di Shun era quasi un ruggito.
- Non ne ho la benché minima intenzione… La
cerimonia è quasi conclusa, non ti permetterò di
raggiungerla ora! –
- Questo lo vedremo! –
- Shun! – voltandosi, vide che tutti gli altri Cavalieri di
Atena li stavano raggiungendo.
- Lasciala a noi! – esclamò Micene – Tu
pensa solo a raggiungere Rossella –
Shun annuì e si accinse a superare Pandora, ma prima che
potesse fare un passo un boato esplose attorno a loro e un terremoto
squassò il castello.
Pandora scoppiò a ridere:
- Troppo tardi, Cavalieri! La mia signora si sta risvegliando!
–
Ciao a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!
Chiedo scusa se ci sono selvaggi errori di battitura, gammatica,
sintassi, ecc. ecc. ma è iniziato il periodo degli esami, ho
3 esami nei prossimi 10 giorni e sono
stresssssssssssssssssssssssatissssssssssimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Quindi invoco il vostro perdono anche se il prossimo aggiornamento
arriverà un po' in ritardo, am non so come farò,
probabilmente non avrò nemmeno il tempo di dormire...
Ho bisogno del vostro aiuto, devo indire un sondaggio: tempo fa, finita
questa fic, mi aveva intrigato l'idea di scriverne un seguito,
eprchè reputavo che ci fossero altre cose da raccontare.
Ma questo seguito, di cui ho ormai scritto una decina di capitoli, si
è evoluto in maniera un po' più tragica e noir
del previsto (l'ho intitolata "Toccare il fondo", fate un po' voi...),
e non sono molto convinta dall'idea di farne una storia a sè
stante. Ho pensato anche di postarlo dietro a questa, come una
continuazione, ma è molto diverso...
Quindi chiedo la vostra opinione: tenendo conto che il tenore narrativo
e le tematiche affrontate saranno molto diverse (ma il passaggio
è graduale), preferite che ne faccia una continuazione
(sapendo che potrei perdere lettori, ma fino a che non arrivo a zero la
cosa non mi importa, continuo per quelli che ci sono) o che la chiuda
qui, con gli ultimi due capitoli che mancano? Ed eventualmente, posto
che non eliminerò nessun Cavaliere che
sopravviverà a questa fic (beh, per il momento non l'ho
fatto), volete provare con una storia a se stante oppure mi lancio in
qualcosa di diverso, più leggero? Stavo anche cogitando una
fic un po' diversa, con un nuovo personaggio maschile, decisamente
più leggera, ma ho in mente giusto i primi due capitoli, non
so ancora da dove parto e dove voglio andare a parare, quindi mi
occorre un po' di tempo per gestire un minimo di trama...
Non so, ditemi voi, siete voi che leggerete, io sono solo una mano
scrivente e una mente fulminata... ;-)
Aiuuuuuuuuuuuuuutoooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tornando a noi, giusto perchè me l'avete fatto notare in
tanti, sì, avevo visto anch'io che i combattimenti sono un
po' troppo corti e sbrigativi, ma ammetto di non essere stata in grado
di fare di meglio, e mi sono inventata una spiegazione, cioè
che dato che Persefone non si è ancora risvegliata il suo
cosmo ancora non sostiene i propri Cavalieri, che risultano quindi
molto più deboli dei guerrieri di Atena, aiutati dalla dea.
Lo so che è un po' tirata, ma di meglio non sapevo fare,
decisamente mi vengono meglio altre situazioni... ;-)
Bah, passiamo ora ai ringraziamenti, prometto che è l'ultima
volta che sarò brevissima, ma ricordate i 3 esami in 10
giorni?
HOPE87:
Crepi il lupo! Grazie!!! Ehm... Rossella non ha resistito... ed ora
iniziano i casini... Fammi sapere che ne pensi, a presto, un bacio!!!
Snow Fox:
Grazie grazie!!! Spero che il tuo internet sopravviva, io non so come
farei senza, praticamente tra studio e cazzeggio ci passo gran parte
della giornata!!! Eh sì, ho un gran brutto difetto: sono una
femminista convinta, e non vedo eprchè solo i Cavalieri
debbano fare gli eroi... ;-) A presto, un bacio!!!
Gufo_Tave:
Grazie per i complimenti, come ho detto, mi sono resa conto che i
combattimenti sono un po' corti, ma proprio non ero capace di
inventarmi nulla di meglio... Grazie ancora, ciao!!!
Martyx1988:
Grazie grazie! Vediamo come faranno i nostri eroi a salvare (se la
salveranno...) la dolce pulzella... ;-) Fammi sapere se ti è
piaciuto anche questo capitolo, a presto, ciao!!!
RedStar12:
Grazie grazie!!! Si, Milo e Camus sono decisamente una forza, vero? E
poi, come già dicevo qualche capitolo fa, ma come??? Tutti
possono diverrtirsi eliminando qualcuno e io no??????????
Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, non mi fanno
divertireeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee... sigh sob,
buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!! ;-) Grazie
ancora, a preto, un bacio!!!
Nemeryal:
Grazie!!! Ma non temere, persto uno dei nomi del tuo libro nero
dovrà essere cancellato... Ma non ti dico quale... ;-) Alla
prossima, un bacio!!!
Sabaku no Yugy:
Ehm, c'è un piccolo problemino, che sfugge... Aphrodite
è ancora arrabbiatissimo con Rossella... Eh sì,
Shaka se l'è fatta passare perchè si è
innamorato, ma Aphro no... Ed è ancora lì che si
rode il fegato e medita vendetta... Grazie grazie, a presto, un bacio!!!
NinfaDellaTerra:
Grazie grazie!!! Eh sì, in fondo i Cavalieri sono un po'
galantuomini... O solo maschilisti? Preferisco lasciare aperta la
questione, che ognuno la pensi come vuole... ;-) Che ne dici di questo
capitolo? Ormai Persefone si sta risvegliando... Ops... ;-) Fammi
sapere, un bacio!!!
ti con zero:
Crepi il lupo, grazie!!! La fine non è lontana, spero che ti
gusti, sento Saori con il fiato sul collo... :-) Alla prossima, ciao
ciao!!!
Sabri92:
Grazie! La dea si sta
risvegliando... Ops... Sono arrivati tardi... Chissà come la
impaglieranno... :-) A presto, un bacio!!!
anzy: Ehm...
Sì, lo sapevo che erano un pochino brevi, ma come ho detto,
non riuscivo proprio a fare di meglio... Ma ho dato una spiegazione
plausibile, che dici, è un po' tirata per i capelli? Fammi
sapere, bacio bacio!!!
Beatrix:
Crepi il lupo, grazie!!! Sono contenta che vi piacciano tanto le parti
in cui tutti si saccano di botte, preferirei essere un po'
più abile a descriverle e magari a non farle finire nel giro
di poco, ma non si può aver tutto dalla vita, no? ;-) Grazie
ancora, alla prossima, ciaoooo!!!
whitesary:
Bentornata! Non ti preoccupare per l'assenza, a me basta che voi
continuiate a leggere e che la storia vi piaccia! :-) Mah, io Pandora
in un paradiso tropicale sdraiata sulla spiaggia a bere cocktail ce la
vedo francamente pochino, più che altro credo che si
prenderebbe delle scottature esagerate, con la pelle bianca bianca che
si ritrova... hi hi hi... Grazie, e a presto, ciao!!!
Come sempre, grazie a tutti quelli che leggono in silenzio!!!
Alla prossima, ciao ciao!!!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 25 *** Capitolo 25 ***
Capitolo 25
Shun vide con orrore Rossella circondata da ondate di energia oscura.
Tutte le piante che la avvolgevano si ritirarono da lei. I lacci che la
stringevano si sciolsero spontaneamente, ma lei rimase sospesa, mentre
i suoi capelli diventavano neri, agitati da una tempesta che si stava
scatenando nella stanza. Lentamente, con grazia, si posò sul
pavimento, ed aprì gli occhi. Enormi, neri, fissi nel nulla,
furiosi.
- No! – urlò Shun, e cercò di lanciarsi
verso di lei, ma Mur lo fermò, afferrandolo per le spalle.
- No, Shun, non puoi raggiungerla adesso, ora lei è
Persefone… -
- No! – il giovane Cavaliere di Bronzo di voltò
verso Mur, rabbioso – No, Rossella è ancora
lì, devo solo riuscire a… -
- Non puoi fare niente, non più –
replicò Shaka con voce pacata, ma fremente d’ira
– Siamo arrivati troppo tardi… -
- Esatto, Cavalieri! – rise nuovamente Pandora, poi si
voltò, ignorandoli, e si inginocchiò –
Dea Persefone, sono felice di vedervi nuovamente tra noi –
Persefone rivolse il proprio sguardo verso Pandora, e gli occhi si
ridussero a due fessure. Sollevò il braccio sinistro,
puntando l’indice verso di lei, e dal dito partì
una freccia di luce che la scagliò contro il muro, mentre i
Cavalieri di Atena guardavano stupefatti.
- Pandora… - la voce della dea era bassa e roca –
Perché mi hai risvegliato? Come hai osato fare
ciò che era consentito solo a un dio? E come hai potuto
pensare che io avrei continuato l’opera distruttrice di mio
marito, di colui che ancora fanciulla mi ha rapita da mia madre e
sposata con l’inganno, nonostante l’ordine diretto
del Padre Zeus? Io, che sono stata costretta a passare metà
della mia vita nell’Ade, quando fino a quel momento avevo
vissuto alla luce ed al calore del sole? Come hai potuto pensare che
sarei stata alleata di un simile mostro, che lo avrei aiutato?
–
- Ma… - Pandora si rialzò faticosamente
– Ma mia signora… Era… vostro
marito… E voleva la Terra solo per potervela
donare… -
- E cosa ti fa pensare che avrei accettato in dono un mondo gelido e
privo di vita? Cosa ti ha fatto credere che sarei stata felice di
vedere solo morte attorno a me? –
- Lo stava facendo… per voi… -
- No. Lo stava facendo per se stesso, come ha sempre fatto. Sapeva
benissimo che non avrei mai voluto in regalo la morte
dell’Umanità, di quella Umanità con cui
ero nata e cresciuta e che amavo tanto. Si è nascosto dietro
di me per celare la verità, che odiava la Terra in cui non
poteva vivere, la odiava tanto da volerla distruggere e regnare sulla
morte, solo con me –
- Ma mia signora… -
- E tu non sei meglio di lui! Mi hai risvegliata non per continuare
l’opera di Hades che mi voleva viva ed accanto a lui, ma solo
per riavere tuo fratello! Ma hai sbagliato i tuoi calcoli, Pandora,
perché l’anima di Hades è morta, e non
potrà mai tornare! Mai! –
- No! – a quel punto Pandora parve riscuotersi, ed
alzò il proprio tridente – Miei soldati! Venite a
me! –
- I vostri soldati, Lady Pandora, sono fuggiti tutti – la
dolce voce di Euridice fendette l’aria carica di tensione, e
la sua flessuosa figura si fece strada tra i Cavalieri d’Oro
– spaventati dall’enorme emanazione cosmica che si
è sviluppata al risveglio della dea – si
inginocchiò davanti a Persefone, che la guardò
con un sorriso benevolo:
- Euridice… Tu sei l’unica che abbia capito la
verità… Tu, il mio Cavaliere più
fedele… - si volse verso Myntha, che era caduta bocconi,
sopraffatta dalla fatica fatta per riportarla in vita e dal dolore per
il proprio sbaglio – E tu, Myntha… Il comandante
del mio esercito… Voi siete le uniche sopravvissute tra i
miei Cavalieri, mandati al massacro con l’inganno…
-
- Mia signora… - mormorò Myntha, in lacrime,
senza osare alzare gli occhi – Ho commesso un errore
imperdonabile… Non sono degna nemmeno di chiedervi
perdono… -
- Quel che è fatto è fatto, è inutile
recriminare oltre… Non sei tu quella da
biasimare… - i suoi occhi si posarono nuovamente su Euridice
– Aiuta la tua compagna, ed unitevi ai Cavalieri di Atena.
Andatevene da qui –
- Ma… mia signora… e voi? –
- Io – Persefone guardò Pandora, con uno sguardo
pieno d’odio – ho un conto da regolare. Lasciateci
sole –
- No! – la risposta venne da Shun, rimasto immobile ed in
silenzio fino a quel momento, così come gli altri
– Io non me ne vado da qui! Non da solo –
- Non mi importa in quanti siete! – Pandora era ora
più combattiva che mai – Vi eliminerò
tutti! Se non posso avere io la vittoria, allora non
l’avrà nessuno! – sollevò
nuovamente il tridente, ed iniziò a farlo roteare
velocemente, formando una spirale oscura – Forze
dell’Ade, anime dannate, venite in mio aiuto, ascoltate il
richiamo di colei che ha riportato in vita il vostro Signore e
accorrete in mio soccorso! –
Dalla spirale uscirono entità evanescenti che si disposero
attorno ai Cavalieri di Atena e di Persefone, con il chiaro intento di
impedire qualunque loro intervento.
- Tutto qui? – rise Death Mask – La mia casa
è una delle porte dell’Ade, gli spiriti inquieti
mi fanno un baffo! –
- Forse è vero, Death – esclamò Camus,
parando un attacco – Ma di certo sono numerosissimi, ci
vorrà un po’ prima che riusciamo ad eliminarli
tutti… -
- E non sarà così facile… -
concordò Shaka – I morti non sono facili da
sconfiggere –
- Ne abbiamo già eliminati parecchi durante la Guerra Sacra
– disse Milo, pungendo uno di loro - cosa vuoi che siano
alcuni in più? –
- Quelle erano anime riportate in vita, questi sono già
morti, nessuno li ha risuscitati! –
- Stai dicendo che sono degli zombie? –
- Non credo che sarebbero d’accordo con la tua definizione,
Ioria, ma di fatto è così –
- Bene. Li terranno a bada per un po’ – disse
Pandora, rivolgendo la sua attenzione alla dea – Ed ora a noi
due, mia signora! -
Persefone si preparò alla lotta, non senza tenere
d’occhio i Cavalieri, che già combattevano contro
le entità richiamate da Pandora.
- E’ inutile… - sorrise Pandora malignamente
– Sono anime già morte, non possono essere uccise
di nuovo… Forse non hanno la forza di un Cavaliere, ma
sicuramente non possono essere sconfitte da loro. Così io
sono libera di occuparmi di voi! Tempesta di morte! –
Una bufera si abbatté sulla dea, che si difese con la stessa
barriera utilizzata da Rossella il giorno del primo attacco dei soldati
al Grande Tempio.
- Traditrice – ringhiò la donna – voi
siete solo una traditrice! Vostro marito vi amava… -
- Ti ho già detto di lasciar stare mio marito! Questa
è una questione tra me e te, lui non c’entra
nulla! –
- Smettetela! Se aveste seguito il suo piano, ora lui sarebbe ancora
con noi! –
- L’unico motivo per cui vorrei qui mio marito è
per sputargli in faccia, e insultarlo per tutto ciò che
voleva fare all’Umanità! –
- Basta! Siete un’ingrata! – Pandora
aumentò ancora la potenza del suo colpo, mettendo a dura
prova la resistenza di Persefone.
- Tu lo sai, vero – le chiese la dea, cercando di distrarla
– di non avere speranze contro una divinità? Tutto
il tuo potere proviene dal tridente, che ti fu donato da
Hades… -
- E nemmeno voi potrete portarmelo via! – la forza di Pandora
era sicuramente più allenata di quella di Persefone, che a
poco a poco cadde in ginocchio, ma senza che la protezione cedesse.
Shun cercò di correre in suo aiuto, ma venne immediatamente
fermato da tre anime, che gli si pararono davanti.
- Cavaliere di Andromeda! – lo richiamò Persefone
– Stanne fuori! –
- Sì, fratellino, fai come ti dice la ragazzina, stanne
fuori… -
- Non ti azzardare mai più a chiamarlo
“fratellino”! Tuo fratello è morto,
capiscilo, e quel semplice Cavaliere vale molto più di lui!
Non ti permetto di insultarlo! –
- Quello che mi permettete o meno non mi importa più, e le
vostre ultime parole vi hanno appena condannata a morte! Non posso
perdonare ciò che avete detto! –
- Maledetta vipera! – urlò Shun, cercando invano
di avventarsi su di lei, nuovamente fermato – Lasciala stare!
–
- No, non la lascerò stare… La
ucciderò, proprio come ucciderò ciascuno di voi!
Vi dimostrerò che i poteri che mi derivano dal Sire Hades
sono molto maggiori dei vostri! –
In quel momento un cosmo invase la sala, dolce, avvolgente, eppure
potentissimo.
- Atena… - mormorò Shaka, riconoscendolo
all’istante.
Il cosmo di Atena giunse in soccorso di Persefone, e le infuse nuova
forza. Grazie a quella Persefone poté respingere nuovamente
la tempesta di Pandora.
- Forze dell’Ade, anime dannate – recitò
allora la dea – riconoscete la vostra vera regina, e
respingete colei che vi ha strappato dal vostro riposo eterno,
costringendovi con la menzogna a rivolgervi contro coloro che vi hanno
salvato, eliminando il Signore degli Inferi, che vi teneva
prigionieri… - fu allora che gli spiriti parvero sentire la
voce della loro signora, e si rivolsero a lei con un inchino,
interrompendo qualunque combattimento.
Poi si voltarono verso Pandora, che li guardava allucinata, e si
avvicinarono a lei, circondandola.
- No! Statemi lontani! – strillò la donna,
isterica – Non osate avvicinarvi! – ma essi non la
ascoltarono, e già tendevano le braccia verso di lei,
stringendo il cerchio sempre di più – No! No! No!
– e con un urlo Pandora scomparve all’interno di
loro, che si strinsero sempre di più, fino a svanire.
La bufera si placò a poco a poco, mentre i cosmi scemavano
lentamente, tornando a riposo.
Persefone alzò la testa, lo sguardo perso oltre le ampie
finestre:
- Atena… - chiamò, ma il suo tono ora era calmo e
tranquillo – Tu lo sapevi, vero? Sapevi che non mi sarei
alleata con Pandora… E’ per questo che non ho
sentito il tuo cosmo che si opponeva al mio risveglio? –
- Sì, Persefone – la dolce voce di Atena giunse
alle orecchie di tutti – Ne ero certa. Ma ho preferito che la
mia reincarnazione non lo sapesse, perché volevo che alcuni
miei Cavalieri fossero qui, per aiutarti a sconfiggere
Pandora… Se avesse saputo che non le saresti stata nemica,
non avrebbe mai acconsentito. Mi dispiace che i tuoi Cavalieri siano
periti –
- Non è colpa tua. Non avrebbero mai potuto sconfiggere i
tuoi guerrieri, non avevano la benché minima
possibilità, non avevano il mio cosmo a
sostenerle… Era necessario che le cose andassero
così, perché io ero l’unica in grado di
contrastare il dominio che Pandora aveva sul regno dei morti. Hai fatto
la scelta giusta -
- Se lo vorranno per Euridice e Myntha un posto al Grande Tempio ci
sarà sempre –
- Grazie -
- Ed ora? Cosa vuoi fare? –
- Come sai, sono pronta a darti il mio sostegno, se si presentasse un
qualunque pericolo, ma non posso tornare a vivere normalmente come te,
sono ancora legata al regno dei morti. La ragazza che ospita il mio
spirito ne sarà libera, fino a quando non sarà
necessario. Avrà il mio cosmo, e i poteri che ne derivano,
ma io non interverrò, fino a che mi sarà
possibile –
- Bene… -
Solo allora Persefone si rivolse ai propri Cavalieri, che erano ancora
lì e la guardavano senza sapere esattamente che fare:
- Euridice, Myntha, voi potete scegliere. Come avete sentito, la dea
Atena vi ospiterebbe al Grande Tempio. Potete tornare con i suoi
Cavalieri, o venire con me, tornare da dove siamo venute, e offrire il
nostro aiuto e la nostra presenza solo se sarà necessario
–
- La mia vita – disse immediatamente Myntha –
è sempre stata votata a voi, mia signora. Vi
seguirò dovunque –
- Lo stesso vale anche per me – si associò
immediatamente Euridice. Sogghignò leggermente – E
poi, nonostante quello che ha detto la dea Atena, dubito che la sua
reincarnazione sarebbe felice di averci al Grande Tempio… -
Persefone la guardò divertita:
- Credo che la mortale che mi ospita sia d’accordo con te,
Euridice… La sento ridere dentro di me…
– poi si voltò verso i Cavalieri di Atena -
Cavaliere di Andromeda… - sorrise, ed in quel volto Shun
rivide la propria amata – Sento le emozioni di questa
ragazza, e percepisco tutto il suo amore per te. Te la affido,
proteggila e rendila felice –
- Sì, dea Persefone – rispose Shun, piegando un
ginocchio a terra, le lacrime agli occhi.
- Bene. Addio, Cavalieri, per il bene dell’Umanità
spero di non rivedervi mai più. Siate… - le sue
ultime parole si persero nel bagliore che la avvolse insieme ai suoi
Cavalieri. Quando si spense, era rimasta solo Rossella. Li
guardò, immobile, per un solo secondo, prima di afflosciarsi
al suolo.
Shun si lanciò su di lei, e la afferrò prima che
potesse sbattere la testa, stringendosela al petto con tenerezza.
Rossella lo guardò, e lo riconobbe. Gli occhi le si
illuminarono.
- Tranquilla, piccola – mormorò lui, carezzandole
la guancia delicatamente, con la punta delle dita, sfiorando il suo
naso con il proprio – Va tutto bene. E’ tutto
finito – la sollevò e si voltò verso i
compagni, tenendola in braccio – Torniamo a casa –
gli altri annuirono, avvicinandosi a loro per sincerarsi delle
condizioni di Rossella – Ah, dimenticavo – Shun
sorrise rivolgendosi nuovamente alla sua donna – Tuo zio
Tatsumi mi ha detto di ricordarti che ti vuole bene –
Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!
Tolgo ore preziose al mio intensissimo studio (il mio cervello sta
lentamente fondendo) per aggiungere il penultimo capitolo.
Sì, avete capito bene, il prossimo sarà
l'ultimo... sigh sob... So che alcuni di voi diranno "Oh, finalmente la
lagna è finita", ma io sono legatissima a questa mia prima
fic, e mi dispiace tantissimo che sia giunta ormai alla fine...
Come suggerito da molti di voi, quindi, questa storia si chiude qui, e
il seguito verrà postato, se verrà postato, come
una storia a se stante, seppur con gli stessi protagonisti,
è troppo legata a questa per poterla stravolgere inserendo
un'altro personaggio o situazioni diverse.
Così se non reggesse il confronto, almeno avrò la
consolazione che la prima (mia prima opera completa e mio capolavoro,
ho paura che non riuscirò mai a fare nulla che ne regga il
confronto, temo di aver già dato tutto...) non è
stata rovinata...
Devo fare una precisazione: vi avevo visti stranamente intrigati per
quanto riguarda il fatto che la storia fosse noir, e qualche commento
mi ha fatto venire un dubbio: vuoi vedere che quello che io intendo per
"noir" non è quello che si intende tradizionalmente?
Così, aiutata da wikipedia (che gli dei la benedicano), ho
scoperto che in effetti i miei neuroni erano andati in ferie... Quello
che intendevo io era un insieme di situazioni e atmosfere un po' cupe,
angoscianti, non c'entra nulla il giallo e il mistero... Mi inchino e
chiedo perdono...
Quindi, per il momento resterà nel mio computer,
cercherò di alleggerirla un pochino e forse, più
avanti, farò questo piccolo esperimento.
Nel frattempo, vedrò di inventarmi qualcos'altro, ma, come
dicevo, non h ancora le idee molto chiare, mi ci vorrà un
po' di tempo...
La proposta di un protagonista maschile è stata bocciata, va
bene, ma qualcuno avverte mio fratello al posto mio che la storia con
lui protagonista è saltata? Si era già
affezionato al personaggio, me lo stava un po' gestendo lui, aveva
proprio il suo carattere e le sue reazioni, erano solo due capitoli ma
si era preso benissimo... Se gli dico io che non se ne fa
più niente potrebbe reagire male...
Abbiamo superato le 200 recensioni... Non posso che prostrarmi davanti
a tutti voi, siete davvero tutti fantastici... Grazie, grazie di
cuore!!!
So che vi avevo promesso che la scorsa volta sarebbe stata l'ultima, ma
un mio esame è stato spostato di 10 giorni e quindi sono
ancora più incasinata di prima (e decisamente
moooooooooooooolto più stressata...), ma vi giuro che non mi
capiterà mai più di fare ringraziamenti
così brevi, perdonatemi ancora una volta, prometto che
sarà l'ultima...
RedStar12:
Beh, dai, Persefone si è risvegliata, ma non è
andata poi così male, no? ;-) Quanto a Pandora, sai, come si
dice, l'erba cattiva non muore mai... ;-) Grazie garzie, alla prossima,
ciao!!!
Snow Fox:
Grazie grazie! Mi inchino davanti ai tuoi complimenti! Aggiudicato,
protagonisti donne! Ma, come dicevo, mio fratello lo avvisi tu? ;-)
Grazie ancora, a presto, un bacio!!!
ti con zero:
Grazie, i consigli, come vedi, sono sempre ben accetti, richiesti o
meno, basta che siano sempre costruttivi, non sono così
superba da reputarmi perfetta, e se qualcuno ha proposte sono aperta a
tutto! :-) Grazie ancora, e fammi sapere cosa ne pensi di Persefone...
Alla prossima, ciaooooooo!!!
Sabaku no Yugy:
Non ti preoccupare, amo le recensioni lunghe! Più sono
lunghe più io sono contenta! Grazie infinite per i
complimenti, sono tutta gongolante... :-D A presto, un bacio!!!
Nemeryal:
Grazie! Come hai potuto vedere, sei stata accontentata! Come diceva
qualcuno, "Chiedete, e vi sarà dato"... ;-) Grazie ancora,
alla prossima, baci baci!!!
NinfaDellaTerra:
Eh sì, Marin e Ioria sono proprio carinissimi... Peccato che
io venga presa da attacchi di gelosia incontrollata quando mi tocca
scrivere di loro (eh sì, ho una predilezione per il possente
Cavaliere del Leone... non sia mai che in un'altra mia creatura elimini
la rossa guerriera e ci metta un'altra fanciulla... uhm, irresistibile
tentazione...)... ;-) Grazie ancora, a presto, un bacio!!!
Martyx1988:
Grazie! Vabbè, diciamo che Rossella si è lasciata
sopraffare dalla dea... ma non è andata poi così
male! ;-) Grazie ancora, alla prossima, ciaoooooooooooooo!!!
HOPE87:
Grazie grazie!!! Sì, è vero, Milo non si
smentisce proprio mai! Però è proprio questo che
ce lo fa amare così tanto.. ;-) Allora, che ne dici del
risveglio di Persefone, in fondo è stata buona... ;-) Grazie
ancora, a presto, baci baci!!!
whitesary:
Lo so che è un modo di dire quello di tirare fuori le palle,
ma quando tu l'hai specificato davati ai miei occhi è
passata un'immagine... Lui lì, davanti alla cattiva, con
l'armatura indosseo e... Ero francamente indecisa se svenire o
scoppiare a ridere... :-D Grazie, alla prossima, ciao!
Sabri92: Per
forza rimane sospeso... Altrimenti come faccio a farvi continuare a
leggere? ;-) Grazie, a presto, un bacio!!!
Tikal: Ma
ciao! Benvenuta! Grazie per tutti i complimenti, sono felicissima che
anche tu abbia voluto farmi sapere come la pensi, le recensioni fanno
sempre molto piacere! Alla prossima, ciao!!!
Come al solito, grazie infinite anche a tutti quelli che continuano a
leggere in silenzio!
Ciao ciao a tutti!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Capitolo 26 *** Capitolo 26 ***
Capitolo
26
Quando uscirono all’aperto le nuvole si erano diradate, ed un
sole finalmente scaldo stava già sciogliendo la neve.
- Ah – sospirò Milo stiracchiandosi –
Questa sì è una temperatura che mi si addice di
più! Tutto quel freddo mi stava surgelando le ossa!
–
- Già – concordò Ioria – tra
noi forse l’unico che stava bene era Camus, vero? –
- A me non dava alcun fastidio –
- Appunto… -
- Non che Mur avesse qualche problema… -
- Ah già, è vero che le montagne del Tibet non
sono il posto più caldo dell’universo! –
- Noi siamo abituati a ben altri climi… -
- Io sto benone anche al freddo… -
- Ma smettila, Death! Dubito che il sole di Sicilia sia più
freddo di quello greco! –
- Già! E’ inutile fare il duro con noi, sappiamo
tutti che sei un tenerone! –
- Dillo un’altra volta, Milo, e ti farò fare un
giretto di sola andata alle porte dell’Ade! –
- Uffa, come sei permaloso! –
- Comunque… - Mur si interruppe, senza finire la frase.
Tutti seguirono la direzione dei suoi occhi, e si accorsero che
Rossella si era addormentata profondamente tra le braccia di Shun, che
la guardava teneramente.
- Povera piccola – disse Micene a voce bassa, per non
disturbarla – deve essere veramente esausta… -
- Sentite – propose Marin – E’ proprio
necessario tornare ora al Grande Tempio? Non potremmo far sapere che
è andato tutto bene e restare qui almeno stanotte, in modo
da lasciarla riposare un po’? Troveremo qualche posto in un
albergo… -
- Forse Marin ha ragione – si avvicinò Camus
– Così magari potremo riposare un po’
anche noi… -
- E volendo fare un giretto in paese… Giusto per vedere le
bellezze locali… -
- Di che tipo di bellezze parli, Milo? –
- Non so, qualche bella tedeschina… Ce ne sono di orride, ma
anche di bellissime… -
- A proposito di bellezze, Milo – Marin gli si
avvicinò minacciosa – Chi era la bella copia di
Lady Saori? –
- Ehm, sai Marin… - Milo sollevò le mani in un
gesto difensivo, mentre arretrava di qualche passo – Io
volevo offendere Macaria… Non mi permetterei mai di
offendere te – il tono di voce solenne avrebbe anche potuto
trarre in inganno, ma non nascondeva il brillio divertito e malandrino
nei suoi occhi.
- Milo… -
- Ehi, buona, altrimenti ti esce il fumo dalle orecchie! –
- Sai cosa ne faccio io, invece, delle tue, di orecchie? –
- Aiuuuto! – il baldo Cavaliere dello Scorpione corse a
rifugiarsi dietro la schiena di Ioria – Difendimi,
è la tua fidanzata! –
Allora Ioria si girò verso di lui, un ghigno malefico
dipinto sul volto:
- E cosa ti fa credere che difenderò te da lei e non
vendicherò lei con te? –
- Ecco, come al solito siete tutti contro di me! Mi toccherà
chiedere asilo politico a Persefone… Che, tra
l’altro, ha come Cavalieri due fanciulle niente
male… -
- Non cambierai mai… -
Trovarono senza problemi un albergo nel villaggetto ai piedi del
castello, e non fu difficile farsi passare per una allegra comitiva in
vacanza. Riuscirono a telefonare al Grande Tempio per comunicare la
riuscita della missione e il loro ritorno per il giorno dopo. La sera
stava calando rapidamente, e nonostante i propositi riguardo le belle
tedeschine furono tutti a letto molto presto, Milo compreso.
Quando si svegliò, Rossella si trovò in un
morbido letto, al caldo, tra le braccia di Shun, che dormiva
tranquillo. La luce dell’alba filtrava tra le pesanti tende.
Si sentiva ancora un po’ intontita e parecchio stanca, ma
stava decisamente meglio del giorno prima.
Ricordava che Shun l’aveva abbracciata e presa in braccio, e
che erano usciti dal castello. Ricordava di aver sentito il sole
finalmente caldo sulla pelle, e poi la stanchezza ed il sonno
l’avevano sopraffatta…
- Oh miei dei! – esclamò all’improvviso
rizzandosi a sedere.
- Che succede? – chiese Shun, svegliatosi di soprassalto,
fissandola preoccupato. Lei lo guardò, gli occhi sgranati
nella penombra:
- Sono… una divinità… -
Shun sorrise: ecco dov’era il problema. La ragazza non aveva
avuto il tempo né la forza di comprendere a pieno che cosa
le stava succedendo, ed ora la verità le era piombata
addosso come un macigno. La tirò a sé,
costringendola dolcemente a stendersi di nuovo, e la
abbracciò ancora:
- Tranquilla… Va tutto bene, tutto bene… -
- Ma… io… Non voglio! Non voglio essere una dea,
non ne ho la benché minima intenzione! -
- Non sei più una divinità, non adesso. Persefone
si è risvegliata e ha preso possesso del tuo corpo, ma ha
deciso di riaddormentarsi. E’ pronta a tornare se dovesse
essere necessario il suo aiuto, ma non vuole vivere normalmente in
questo tempo –
- Beh? – Rossella era imbronciata –
Cos’è, non sono abbastanza carina per essere la
sua reincarnazione? Non la soddisfo a sufficienza? –
Shun ringraziò la penombra e la posizione rannicchiata di
Rossella, che le impedirono di vedere il suo sorriso esasperato ed il
suo alzare gli occhi al cielo. Un attimo prima era spaventata a morte
al solo pensiero di ospitare una divinità, ora si offendeva
perché credeva che quella stessa divinità la
snobbasse… Si sentì incredibilmente
d’accordo con Ikki quando borbottava strane espressioni
riguardo “le donne”…
- Ma no, non è così… Semplicemente
Persefone preferisce tornare nel limbo di sonno della
divinità… Nonostante il suo amore per la Terra e
l’Umanità, a differenza di Atena preferisce non
immischiarsi a meno che non sia direttamente chiamata in
causa… Ma certamente si prenderà cura di te
–
- Non sono sicura di comprendere fino in fondo… -
- Vedi, lo spirito di Atena vive in Lady Saori ed interviene ogni qual
volta ne sente la necessità. Tu invece sei lasciata libera
da Persefone, preferisce non interferire con la tua vita,
interverrà solo in caso di bisogno –
- Uhm… Forse ho capito. Ma… come avete fatto a
raggiungermi? Pandora ha detto che i Cavalieri di Persefone erano
micidiali, potentissimi… –
- Per prima cosa aveva sottovalutato i Cavalieri d’Oro, e poi
quando abbiamo combattuto contro di loro la loro dea non si era ancora
risvegliata, e quindi non possedevano a pieno tutti i loro
poteri… Per i Gold Saints è stato abbastanza
facile eliminarle –
Gli occhi di Rossella si spalancarono per l’orrore:
- Eliminarle? –
- Sì –
- Le avete… uccise? –
- Sì, abbiamo dovuto –
- Siete… Siete diventati degli assassini… per
me… -
- Sì – gli occhi del giovane Cavaliere di
Andromeda si velarono per la tristezza – Ma non solo per
te… Ricordi quando ti è stato raccontata la
nostra storia, il nostro passato, le nostre guerre? Già
allora abbiamo ucciso… -
- Ma… era proprio necessario? Io… io non voglio
che vi siate trasformati in assassini per colpa mia! –
- Non è stata colpa tua. E sì, era necessario,
come lo è stato in passato. Anch’io per anni ho
avuto molti dubbi, io che ero stato cresciuto con questa
mentalità guerriera, non ero sicuro che tutto questo fosse
indispensabile per il bene dell’Umanità. Ma ho
imparato con il tempo. Non mi piace privare della vita un altro essere
umano, nemmeno se è mio nemico, ma pensaci: se non fossimo
arrivati da te e Persefone fosse stata ostile ad Atena, come
è successo per altre divinità, Apollo, Eris,
Nettuno, Hades… La Terra avrebbe subito un’altra
glaciazione, e tutti gli esseri viventi sarebbero morti… -
- Ho capito. Non so come lo accetterò, ma ho capito
– sollevò lo sguardo verso di lui – Ti
amo – disse semplicemente, come se questo mettesse tutto a
tacere. Lui sorrise:
- Ti amo anch’io – le carezzò la testa
con un tenero gesto - Ora cerca di dormire. Domani torneremo in Grecia,
e avrai bisogno di tutte le tue energie –
- Dovrò avere a che fare con Lady Saori, vero? –
- Temo di sì… Non credo che le basteranno le
nostre parole, vorrà certamente parlare con te –
- D’accordo… - si raggomitolò tra le
sue braccia e si strinse di più a lui, sollevando il volto e
baciandolo con amore – Ho temuto di non poterti
più baciare così… -
mormorò, le labbra che ancora si sfioravano - Ed ora non
intendo lasciarti mai più… - riprese possesso
della sua bocca, e gli impedì di staccarsi. Le sue mani
vagarono sul corpo di lui, che rispose con la stessa passione.
Dopo rimase in silenzio, assaporando il tepore dei loro corpi,
appisolandosi nuovamente. Per il momento tutto ciò che le
importava era il suo uomo. Poche ore dopo la sua vita sarebbe
ricominciata, ma per il momento voleva solo restare lì,
abbracciata a lui.
Fine
Eccoci qui. Siamo arrivati alla fine.
Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!! Sigh sob,
buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!
Sigh sob...
Ma non penserete di liberarvi così facilmente di me, vero?
Sappiate che ci ho preso gusto, e che scrivere mi diverte
più di quanto ricordassi, quindi credo che
continuerò a farvi impazzire con i parti della mia mente
folle. C'è già una cosuccia in programma...
Va bene, asciugata la lacrimuccia, non posso fare altro che ringraziare.
Per prima cosa, voglio ringraziare tutti coloro che hanno lasciato
almeno una recensione, almeno una volta.
Grazie quindi a, in ordine di apparizione: HOPE87, Snow Fox, Engel,
bellissima90, Nemeryal, LeFleurDuMal, hinayuki, anzy, Sabri92,
piccolabulma, Gufo_Tave, kura92, whitesary, NinfaDellaTerra, Arabian
Phoenix, ayay, Sabaku no Yugy, ti con zero, Beatrix, Martyx1988,
RedStar12 e Tikal.
Mi sono prostrata riconoscente davanti a ogni vostra recensione.
Un grazie particolare a HOPE87
e Nemeryal
per aver recensito ogni singolo capitolo. Grazie, grazie infinite per
non avermi mai abbandonato.
Ringrazio anche la persona che si è fatta sentire
privatamente in questi giorni via e-mail. Non mi ha lasciato il nome, e
non mi piace l'idea di mettere un indirizzo. Grazie anche a te.
Ringrazio inoltre chi ha aggiunto "Amor ch'a nullo amato amar perdona"
tra i preferiti.
Grazie dunque a: anzy,
Beatrix, dark_innocence, Djibril88, Gaara4, Heather91, hinayuki,
HOPE87, Killkenny, Martyx1988, Nemeryal, NinfaDellaTerra, RedStar12,
Sabaku no Yugy, Sabri92, Snow Fox, sole a mezzanotte,
sparkling_thunder, Terry Alchemist 22, Themis, ti con zero e Tikal.
Infine ringrazio chi mi ha aggiunto tra gli autori preferiti.
Grazie dunque a: anzy,
LadyBlue, Martyx1988, Sabaku no Yugy.
Un'ultima cosa: grazie anche a tutti coloro che hanno continuato a
leggere in silenzio. So che siete tanti. Grazie.
Un ultimo bacio a tutti!
roxrox
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=275567
|