Amor ch'a nullo amato amar perdona

di roxrox
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Quella che scese dall’aereo non era una ragazza comune.
Oh, certo, l’aspetto traeva in inganno: non aveva fluenti capelli biondi, ma una anonima chioma castana, anche se liscia e morbida, e gli occhi marroni difficilmente mostravano quei riflessi verdi che si potevano notare solo osservandoli da vicino; il fisico non era certo una 42 con un seno da paura, ma una più abbondante 46, ed i seni, anche se ben proporzionati, erano piccoli, quelli classici delle coppe di champagne, come le piaceva giocosamente puntualizzare.
Eppure il volto era decisamente gradevole, e quegli occhi nascondevano un luccichio vivace, selvaggio, e le mani ben curate non stavano mai ferme, e non per nervosismo (oh, quello c’era, era evidente, ma certamente non era la causa principale), ma per un continuo gesticolare mentre parlava.
Si aggirò per l’aeroporto di Atene con aria un po’ smarrita, le scritte in greco non la aiutavano di sicuro, ma riuscì in qualche modo a recuperare le sue due valigie ed il suo borsone e si avviò nel caos della città, con solo una cartina e un biglietto con un indirizzo come compagni, nemmeno tanto utili.
- La fa facile, lui – borbottava mentre girava nuovamente la cartina per capire che via le stesse davanti – “ Sì sì, giri di qua, poi vai di là, e segui la direzione del Partenone fino a qui, poi non seguirla più e vai a destra, sali e scendi, poi prendi la seconda, mi raccomando non la prima, a sinistra…” Io mica ci vivo, ad Atene! Lui ci abita ormai da anni, ma io non ho idea di come arrivare a quello stupido bar! Non poteva venirmi a prendere all’aeroporto? Ma no, lui aveva da fare con quella multimilionaria a cui fa da maggiordomo, mica ha tempo di venire a prendere la nipote… Bah… - sollevò gli occhi al cielo quando una goccia cadde sulla cartina, sfumando i contorni – Ma bene! Comincia anche a piovere…! Ed io ovviamente sono senza ombrello! – si voltò guardando le valigie, dei trolley di tela, ed il borsone, assumendo una espressione sconsolata al pensiero dell’acqua che anche loro avrebbero preso – Beh, almeno non fa freddo… -
Le ultime parole famose… Nel giro di dieci minuti la pioggia scendeva abbondantissima e la temperatura era calata di parecchio. Lei, che spaventata dal tanto decantato caldo di Atene aveva indossato solo una maglietta ed un paio di leggeri pantaloni alla pescatora, ora era zuppa e tremava di freddo. Si era irrimediabilmente persa, anche se ogni tanto si rifugiava sotto una sporgenza per ritirare fuori la cartina, ormai quasi inservibile, e illeggibile, e cercare di capirci qualcosa.
Ad un certo punto la pioggia aumentò ancora di intensità, ed iniziarono a cadere i primi piccoli chicchi di grandine. Perfetto… Iniziò a correre a testa bassa per cercare un riparo ed evitare almeno quelli, quando improvvisamente sbattè contro qualcuno, ed il contraccolpo mandò entrambi per terra.
- Perdonami… Ti ho fatto male? – la ragazza sollevò gli occhi e si trovò davanti due splendenti pozze di smeraldo. Un ragazzo le si era accucciato davanti coprendola con il proprio ombrello ed ora la guardava preoccupato. La ragazza tirò un sospiro di sollievo accorgendosi di non essere più sotto l’acqua e sorrise:
- No, non mi sono fatta nulla – accettò la mano che le veniva offerta e si fece aiutare ad alzarsi – Scusami, stavo correndo senza guardare dove andavo –
- Lo immagino, con tutta questa acqua e senza ombrello! Dove stavi andando? –
- Ed io che ne so? Ho solo un indirizzo, ma non ho idea di dove sia, mi sono persa… -
E gli porse il bigliettino. Lui lesse l’indirizzo, ed immediatamente tornò serio ed il suo volto assunse un’espressione attenta. Ma fu solo un attimo. Poi sorrise:
- Beh, io so dov’è, se vuoi ti ci accompagno –
Gli occhi di lei si illuminarono di speranza:
- Davvero sai dov’è? E davvero mi ci accompagneresti? –
- Certo! Se tu accetti l’aiuto di un estraneo… -
- In questo momento accetterei l’aiuto di chiunque! Comunque – tese la mano – io mi chiamo Rossella –
- Shun – sorrise lui – Così non siamo più estranei –
Risero insieme, poi lui si caricò in spalla il fradicio borsone e, presa una delle due valigie, le fece un cenno e sorridendo si avviò. Lei prese l’altra e ricambiando il sorriso gli si affiancò, camminando finalmente al riparo dalla pioggia, che continuava imperterrita a scendere.





Ciao!
E' la prima volta che mi cimento con un mostro sacro come Saint Seiya, che ha segnato la mia adolescenza e la mia giovinezza, e non sono sicura di essere all'altezza!
Questo primo capitolo fa un po' da prologo, ecco perchè è così breve, gli altri saranno più lunghi...
Vi prego, lasciatemi una recensioncina per dirmi cosa ne pensate, se posso continuare o se è maglio che lasci stare...
Baci baci a tutti!
RoxRox

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2


La pioggia si era ormai ridotta a poche goccioline quando svoltarono l’ennesimo angolo, e Shun si voltò verso Rossella:
- Eccoci – disse indicando un grazioso locale poco più avanti – il posto che cerchi è laggiù –
Lei guardò nella direzione che lui le indicava, ed un attimo dopo aveva abbandonato la valigia e stava correndo chiamando:
- Zio Tatsumi! Zio Tatsumi! –
Un uomo pelato comodamente seduto ad un tavolino coperto leggendo il giornale si voltò nella direzione del grido e si alzò immediatamente aprendo le braccia:
- Rossella! Finalmente sei arrivata! –
Lei gli si gettò al collo e lo abbracciò; poi si staccò da lui e mise un broncio scherzoso:
- Ma bravo! Lasciami da sola nel caos di Atene! Starei ancora girando in tondo se non fosse stato per… Oh cielo! L’ho lasciato solo con le valigie! – si guardò intorno, e vide Shun che si avvicinava sorridente, anche se evidentemente molto sorpreso – Zio, ti presento Shun. E’ lui che mi ha salvata. E Shun, lui è mio zio Tatsumi –
- Ci conosciamo già… - rispose Shun – “Zio” Tatsumi? –
- Eh… sì… lei è mia nipote Rossella… Viene… a vivere con me, al Santuario… -
- Santuario? – chiese Rossella – Cos’è? –
- A quanto pare – rispose Shun sempre più sorpreso – il nome della tua prossima casa… -
- Ehi, fermi un attimo! Mi mettete a vivere in un santuario? –
- Eh, no, aspetta, il Grande Tempio non è esattamente l’idea che hai tu di santuario… -
- Forse è meglio – si intromise Tatsumi – che andiamo. Vedrai alcune cose strane, ma non ti preoccupare, tra poco ti porterò da Lady Saori Kido, e lei ti spiegherà tutto… Shun, ci puoi accompagnare? –
- Certo, ho già finito quelle due commissioni che mi erano state affidate, e stavo tornando quando ho incontrato lei –
Tatsumi sorrise e con un movimento improvviso sollevò Rossella da terra:
- Ehi! Rimettimi giù subito! Non ho più quattro anni! – protestò contorcendosi per scendere dalle braccia dello zio.
- E stai tranquilla! Dobbiamo attraversare un passaggio che non è consentito alla gente comune… -
Rossella si bloccò immediatamente:
- Passaggio non consentito alla gente comune? Ma… stiamo scherzando? Che ti salta in mente? –
- Non ti preoccupare, poi capirai tutto. Ora limitati ad attaccarti al mio collo e chiudi gli occhi, non sarà una esperienza piacevole per te che non sei abituata –
- Umpf… - sbuffò lei, ma fece quello che le era stato detto. Improvvisamente una forte vertigine la assalì, e dovette lottare per combattere la nausea.
Ma tutto durò un attimo. Quando riuscì a riaprire gli occhi, davanti a sé vide uno spettacolo grandioso. Una enorme spianata ricoperta di rovine di antichi templi greci si stendeva ai suoi piedi, con una grandiosa arena al centro, contornata da gradoni sulla cui sommità si trovava una sorta di trono coperto; altri piccoli ring erano disseminati tra una rovina e l’altra. Alla sua destra si trovavano un paio di agglomerati di casupole, che sembravano due minuscoli villaggetti. Ma quello che la colpì di più fu l’imponente scalinata che si trovava di fronte a lei, scavata nella roccia dall’altra parte della spianata. Una serie interminabile di scalini portava a dodici (anzi no! Erano tredici!) templi greci perfettamente conservati, costruiti su delle spianate che si aprivano ad intervalli regolari. Quello più in alto era grandioso, grande almeno cinque volte gli altri, e sorgeva dietro una enorme statua di Atena (o almeno, sembrava Atena) che dominava tutta la zona.
Rossella sgranò gli occhi per la sorpresa, e sobbalzò addirittura quando si accorse che il luogo brulicava di vita, anche se non come se la sarebbe aspettata: nei vari piccoli ring c’erano delle persone che combattevano, si sentivano delle urla in lontananza, e degli strani personaggi si aggiravano per la spianata… sembravano quasi soldati, anche se le loro divise non somigliavano neppure lontanamente a qualunque immagine potesse avere lei dei soldati.
Voltò lo sguardo esterrefatta verso lo zio, che guardava quella meraviglia come se fosse una cosa di tutti i giorni:
- Beh, eccoci – disse Tatsumi ponendola a terra, leggermente imbarazzato – Questa è casa mia –
- Cosa? – esclamò lei voltandosi di scatto – Tu vivi qui? E dove? –
- Lassù – rispose lo zio con noncuranza puntando il dito. Rossella quasi svenne quando capì che stava indicando proprio l’enorme tempio che si trovava in cima alla scalinata – E io dovrei arrampicarmi fin lassù???? Con tutto il mio bagaglio???? Ma mi ci vorranno almeno quattro giorni! –
Shun rise e si avvicinò a lei con fare sbarazzino:
- Per prima cosa i bagagli li sto portando io e non tu, e non preoccuparti, non te li mollo, e poi non dovrai fare quelle scale, quelle sono di rappresentanza. Se guardi sotto, c’è un’altra strada più piccola e molto più facile – Rossella strizzò gli occhi nel caldo sole del pomeriggio (perché nel frattempo la pioggia era passata ed era tornato quel sole caldo ed accecante che meglio si addiceva ad Atene) e notò la stradina che gli indicava Shun.
Ormai rassegnata a non capire nulla fino a che Lady Saori Kido non le avesse spiegato tutto si incamminò insieme ai suoi due accompagnatori.
Notò che effettivamente quella strada era molto più agevole di quanto non sembrasse, ed arrivò senza problemi al tempio.
- Aspetta qui – le disse Tatsumi – vado ad avvisare Lady Saori che sei arrivata –
Respirò di sollievo quando entrò nella fresca penombra del porticato, ma un brivido la costrinse ad uscire nuovamente in cerca del sole: aveva dimenticato che indossava la maglietta e i pantaloni ancora bagnati dalla pioggia torrenziale di poco prima.
- Non ti preoccupare – sorrise Shun avvicinandosi – ti asciugherai velocemente. Qui fa molto caldo, e temporali come quello che hai visto sono particolarmente rari –
Rossella lo guardò con occhi strani: sarebbero stati diffidenti, se quella vocina interna non le avesse ribadito che da lui non veniva alcun pericolo:
- Tu fai parte di tutto questo? –
- Eh sì – sospirò il ragazzo sedendosi su uno dei gradini, subito imitato da lei.
- Immagino che vista la reticenza di mio zio tu non possa dirmi niente, vero? –
- Purtroppo no, ma credo che saprai tutto molto presto, appena conoscerai Lady Saori. Ma puoi raccontarmi qualcosa di te, se ti va –
- Che cosa c’è da dire? Sono italiana, nata e cresciuta a Brescia con una lontana zia, e non ho altri parenti, oltre a zio Tatsumi. Un mese fa lei è morta – gli occhi le si velarono di lacrime – ed io sono rimasta con una sua cara amica fino a che zio Tatsumi non è riuscito a sbrigare tutta una serie di pratiche che mi permettessero di essere affidata a lui… Ed eccomi qui –
- Quindi non hai genitori… -
- Non li ho mai conosciuti. Quando sono morti io ero molto piccola, e non li ricordo. Ho solo alcune loro foto… -
- Rossella – la chiamò dall’ombra la profonda voce di Tatsumi – Lady Saori ti aspetta –
- Scusami – disse la ragazza a Shun alzandosi. Lui le sorrise e le fece un cenno di saluto, e la seguì con gli occhi mentre lei spariva all’interno del tempio.
- Ehi Shun! – si sentì chiamare da dietro – già di ritorno? –
- Ioria! – rispose voltandosi e salutando i tre ragazzi che si avvicinavano – Già, ho fatto in fretta; per fortuna in posta non c’era coda –
- Ah – disse un altro – è incredibile che noi, nobili Saint di Atena, siamo costretti a fare code in posta come comuni mortali –
- Milo – lo redarguì il terzo – forse qui siamo delle personalità, ma ricordati che al di fuori del Santuario siamo solo comuni mortali –
- Lo so, Camus – rispose Milo tirando fuori la lingua – Ad ogni modo – si rivolse nuovamente a Shun – chi era quella ragazza con cui parlavi un attimo fa? Non credo di averla mai vista –
- E’ la nipote di Tatsumi, appena arrivata dall’Italia - rispose Shun con semplicità, sapendo l’effetto che avrebbe fatto l’informazione.
- Coooooooosa? – esplose Ioria – Quell’orso di Tatsumi ha una nipote? –
- E così carina poi? – disse Milo
- Ma – lo guardò Camus – anche quella? Capisco che tu abbia la tendenza a volere ogni donna capace di respirare nel raggio di 1000 chilometri, ma di solito ti lanci su quelle decisamente più longilinee… -
- Tu non capisci niente! Ma l’hai vista bene in faccia? Hai guardato come si muove? Te lo dico io, quella lì è adrenalina pura! – era talmente infervorato dal discorso da non accorgersi dell’occhiata assassina che il dolce visino di Shun era stato in grado di lanciargli.


Rossella uscì dall’ufficio di Lady Saori con in testa una confusione terribile. Non aveva ancora deciso se essere più sorpresa, divertita, arrabbiata o infastidita. Quella brutta oca della Kido! Si sentiva male al pensiero di doverla venerare come una dea.
- Vedi – le aveva detto con aria di superiorità, come se stesse spiegando un’ovvia verità ad una bambina deficiente – Io non sono solo quella che vedi. In realtà io sono la reincarnazione della dea Atena, e questo è il mio Santuario, in cui abitano anche i miei Cavalieri. I dodici templi che hai visto venendo qui sono le abitazioni dei dodici cavalieri d’oro, ed inoltre da quanto mi ha detto Tatsumi hai già conosciuto Shun, cavaliere di Andromeda; conoscerai anche suo fratello, Ikki di Phoenix, e Marin e Shaina, dell’Aquila e dell’Ofiuco. Devi sapere che… – mentre raccontava Rossella era quasi scoppiata a ridere. Più volte. Cos’era, uno scherzo? Fantomatiche divinità scese sulla terra e reincarnatesi in ignari esseri umani per contendersi il dominio dell’umanità, Cavalieri (o Saint, come li chiamava qualche volta) che combattevano e si uccidevano tra di loro, qualche resurrezione ogni tanto…. Certo… E Superman e i Transformers quando arrivano?
Ma più il racconto andava avanti più si rendeva conto che non solo Saori credeva a ciò che diceva, ma che era effettivamente credibile! Forse era quello strano posto che faceva effetti strani alla sua psiche…
Non appena la brutta oca la aveva congedata dicendo che aveva da fare ma che sperava che si sarebbe trovata bene lì (“Starò sicuramente benissimo se non avrò più nulla a che fare con te”) e si era ritrovata nel corridoio, aveva tirato un sospiro di sollievo e si era appoggiata contro il muro di pietra, scivolando lentamente a terra, cercando di mettere ordine tra i suoi pensieri. Tatsumi, che la stava aspettando, si avvicinò sollecito:
- Tutto bene? – le chiese. Lei girò appena il capo guardandolo negli occhi:
- E tu vivi e lavori da sempre in questo covo di pazzi? Al servizio di quella lì dentro? Come fai a sopportarla da così tanto tempo? –
- Vacci piano con certe espressioni! Sì, d’accordo, forse non è la persona più simpatica e socievole di questo mondo… -
- Forse????? –
- … ma è pur sempre una dea, e una bambina che si è ritrovata in mano qualcosa più grande di lei da poter gestire… -
- Oh sì, sai che fatica gestire un impero multimiliardario... Decidere come spendere tutti quei soldi deve essere sfiancante… E credendosi una dea? Mi sa che questa ha un po’ di megalomania da smaltire… -
- Senti, so che per te è tutto nuovo e strano, ma quello che ti ha detto è vero… Allora facciamo così – rispose allo sguardo perplesso ed ironico della ragazza – dacci per qualche giorno il beneficio del dubbio, se vuoi fingi di star vivendo in un sogno… O in una favola… Poi deciderai a cosa credere –
A Rossella parve un compromesso accettabile, soprattutto perché non voleva credere che il suo adorato zio fosse un pazzo da manicomio:
- D’accordo-
Tatsumi sorrise:
- Ora immagino che vorrai riposare. Ho già fatto portare le tue valigie nella tua camera. Ti ci accompagno, se vuoi –
- Ti ringrazio, ma preferisco visitare questo mio “sogno”… Sono effettivamente un po’ curiosa… Se tu devi tornare alle tue faccende non preoccuparti, credo di potermi muovere da sola, e soprattutto sono sicura di essere in grado di ritrovare questo posto –
- Beh, sì, in effetti ho un po’ da fare… -
- Allora tranquillo, e lasciami gironzolare da sola… -
- Una sola cosa: se vuoi scendere la scalinata dalla parte dei templi, sappi che sono tutti abitati, e che prima di passare dovrai chiedere il permesso al Saint che lo abita… - Rossella lo guardò storta – Ricorda il nostro compromesso… -
- Allora ripasserò dalla strada che abbiamo fatto prima, così almeno per il momento non avrò problemi. Poi mi farò spiegare bene come si fa – salutò lo zio agitando la mano e corse via velocemente. Tatsumi rimase a guardarla fino a che non svoltò l’angolo, poi sospirò e riprese le sue faccende.
Rossella respirò a pieni polmoni quando si ritrovò all’esterno, sotto il porticato del tempio, o meglio, delle Tredicesima Casa dello Zodiaco, come le aveva detto Lady Saori.
Si risedette sui gradini e guardò la scalinata, senza però vederla realmente. Aveva bisogno di stare tranquilla, di capire che cosa stava succedendo, di classificare la situazione…
Non si era neppure accorta che qualcuno si stava avvicinando a lei con un sorriso, e sussultò quando le venne posata una mano sulla spalla:
- Shun! – esclamò con un sorriso. Non avrebbe saputo dire perché, ma l’intrusione del ragazzo nella sua tanto agognata solitudine non le dava alcun fastidio.
- Scusami, non volevo spaventarti – Shun si sedette accanto a lei, in una posizione molto simile a quella che avevano prima – Un soldino per i tuoi pensieri –
- Beh, piacerebbe sapere anche a me cosa pensare… E’ tutto… talmente strano… Fino a ieri ero una normalissima studentessa, ed ora mi ritrovo catapultata in un mondo che sembra una favola per bambini e che mi viene spacciato come vero… E se fosse vero sarebbe tutto terribilmente serio e pericoloso… Perché da come me l’ha spacciato quella… - lo guardò – Immagino che nemmeno davanti a te si possa parlare male di Saori Kido…-
Shun sorrise, complice:
- Ecco, diciamo che io non posso farlo, ma tecnicamente è ad Atena che dobbiamo rispetto, non alla sua reincarnazione… -
- E vabbè… Da come me l’ha spacciata quella simpaticona di Saori, qui la gente muore davvero… Quella blaterava di Cavalieri ed armature, e gerarchie, e dei, e cosmi, e… Confesso che mi sono domandata che fine avesse fatto Batman… E mio zio complice di tutto questo… -
- Solo complice? – lo sguardo di Shun era perso nel vuoto, come se ricordasse qualcosa – Per la verità, tuo zio ed il nonno di Saori, Mitsumasa Kido, sono coloro che hanno dato origine alla maggior parte di tutto questo… -
- Ma bene! Anche questo! Io credevo di avere uno zio mito, e mi ritrovo uno zio mitomane… -
Shun rise. Quella ragazza lo stupiva ogni momento di più:
- Senti, manca ancora qualche ora alla cena. Forse faresti meglio a riposarti un po’, ma se preferisci fare un giro ti posso accompagnare, e spiegarti qualcosa… -
- Riposare? Meglio di no, sono troppo curiosa di vedere questo stranissimo posto. Se hai voglia di regalarmi un po’ di tempo, mi farebbe molto piacere avere un accompagnatore. Mi basta tornare un’ora prima di cena, giusto per fare una doccia e cambiarmi –
Shun si alzò e le porse la mano:
- Vogliamo andare, mademoiselle? –





Ciao a tutti! Ho aggiornato velocemente ma non fateci l'abitudine, per il prossimo capitolo ci vorrà qualche giorno in più...
Che bello, così tante recensioni in così poco tempo per una esordiente...! Da novellina, potrei anche montarmi la testa... :-)
Adesso la situazione è anora un po' statica, ma devo introdurre storia e personaggi, presto succederà qualcosa in più...
Ma passiamo ai ringraziamenti:

HOPE87: Ma come siamo curiosi...! Io mica svelo tutte le mie carte tutte insieme, altrimenti non mi leggete più... :-) Comunque non ho ancora deciso esattamente che personaggi inserire, la storia nella mia testa ha solo i punti fondamentali, e nemmeno troppo precisi, ma credo che alcuni Gold ci saranno... Ho certe simpatie personali da accontentare... Spero che ti piaccia ancora, e che continui a leggermi...

Snow Fox: Che bello, ci sei anche tu!!!! Devo dire che come lettrice e pigrissima recensitrice (ma ora mi sto impegnando di più, ho visto quanto fa piacere riceverne...) bazzico questo posto da parecchio, e tu sei un po' un mio piccolo mito! Avere recensioni da te è un onore! Spero di continuare a piacerti, perderti mi dispiacerebbe moltissimo... Eh sì, mi serviva inserire un nuovo personaggio, ma non volevo entrare in motivazioni banali trite e ritrite, volevo cambiare un po', e Tatsumi mi è sembrata una scelta alternativa... Anche perchè mi è molto simpatico nella sua eccentricità, e mi spiace che sia sempre dimenticato o bistrattato... :-) Resisti, i Gold non sono ancora arrivati, ma nel prossimo capitolo potrei soddisfare le tue richieste... :-) Grazie ancora, ciao!

Engel: Con una recensione così mi sento una vera scrittrice! Spero che tu sia ancora invogliata a leggere, e la mia storia continui a piacerti...!

bellissima90: Ah, ti piace Shun? Ma... per caso sei gelosa? No perchè, sai, lui è mio... :-) Spero che tu continui a tenerci compagnia. Grazie, ciao!

Nemeryal: Spero che anche il secondo capitolo ti piaccia come il primo! 

Un ringraziamento particolare anche a dark_innocence!

Alla prossima, baci baci a tutti!!!
RoxRox

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3


Si avviarono per la lunga scalinata. Shun le aveva detto che le avrebbe fatto conoscere i dodici custodi delle case dello Zodiaco, i Cavalieri d’Oro:
- Vedi, quando un nemico attacca il Santuario, è sempre ad Atena che vuole arrivare, e quella stradina viene resa completamente impraticabile grazie alle doti di due Cavalieri d’Oro, Shaka della Vergine e Mur dell’Ariete, li conoscerai dopo, così per raggiungere ad Atena sono costretti ad attraversare le dodici case dello Zodiaco, e a sconfiggere i dodici Gold Saints –
- E… sono forti? –
- Più di quanto tu possa immaginare, anche se l’aspetto di qualcuno potrebbe farti pensare altrimenti. Tra poco arriveremo da Aphrodite di Pesci, che ti farà capire cosa intendo –
Arrivarono all’ingresso della dodicesima casa, e Shun chiamò ad alta voce, facendo sobbalzare Rossella:
- Shun di Andromeda chiede ad Aphrodite di Pesci il permesso di attraversare la sua casa – Rossella lo guardò esterrefatta: che diavolo aveva da gridare così?
– Vedi – le spiegò – nessuno può attraversare una Casa dello Zodiaco senza il permesso del suo proprietario, soprattutto se lui è presente, quindi bisogna chiederlo –
- Per passare sotto un porticato? E urlando in questo modo? –
- Già, mia cara – si intromise una voce dolce ma stranamente effeminata. Voltandosi, Rossella vide uno strano personaggio, un ragazzo dall’aspetto efebico, che si muoveva verso di loro. Quando si avvicinò notò che le sue lunghe braccia snelle, lasciate scoperte da una magliettina bianca, erano in realtà molto muscolose. Ma… quello era lucidalabbra??????????
Il nuovo arrivato chinò il capo in segno di saluto:
- Bentornato Shun. E… questa signorina? –
- Ti presento Rossella, la nipote di Tatsumi, che è venuta ad abitare qui. La sto portando a conoscere il santuario e tutti i custodi delle dodici case –
- Nipote di Tatsumi? E come è possibile che un uomo come lui abbia una nipote così? – si inchinò galantemente e le fece il baciamano, facendola arrossire violentemente – sono felice di conoscervi, signorina, e consentitemi di dire che date le vostre parentele mi avete piacevolmente stupito –
- Oh mio Dio, no, vi prego! - esclamò Rossella – Non sono una autorità o cose simili, quindi niente baciamano, e datemi del tu! –
- Fine e modesta… Siete sicuri che sia la nipote di Tatsumi? Comunque, va bene, ti darò del tu, ma tu devi fare altrettanto. Passate pure, la strada delle dodici case è lunga –
Si salutarono ed uscirono, ricominciando la discesa:
- La prossima casa – riprese a spiegare Shun – è abitata da Camus di Acquarius. E’ un uomo strano, schivo e riservato, può sembrare più gelido di un ghiacciolo, ma se ti prende in simpatia è in grado di essere divertentissimo – poi alzando la voce - Shun di Andromeda chiede a Camus di Acquarius il permesso di attraversare la sua casa –
- Certo che ti do il permesso – il cavaliere di Acquarius spuntò fuori da dietro una colonna.
“Oh, ora sì che ragioniamo…” pensò Rossella mentre squadrava con occhio critico e soddisfatto le spalle ampie e muscolose, e le gambe splendidamente fasciate dai jeans del cavaliere della undicesima casa.
- Così è questa la famosa nipote di Tatsumi? –
- Ah, appena arrivata e sono già così famosa? –
Camus si avvicinò con un sorriso:
– Ti abbiamo intravista prima, quando sei arrivata e stavi entrando nella tredicesima casa, così abbiamo chiesto a Shun chi eri –
- Ah, meno male, temevo di essermi già fatta riconoscere… Eh sì che pensavo di essermi comportata bene finora… -
- Nessun problema, credo che avremo modo di conoscerci meglio, se resti qui – si rivolse a Shun – le stai facendo conoscere tutti i Cavalieri d’Oro? –
- Già… così prende confidenza con il posto –
- Hai fatto bene. Passate pure – si avvicinò a Rossella con aria maliziosa e le strizzò l’occhio – Se fossi in te farei molta attenzione al cavaliere dell’ottava casa, ha la sgradevole tendenza a provarci con tutte –
Rossella arrossì:
- Grazie del consiglio –
Si avviarono nuovamente e raggiunsero la decima casa:
- Qui abita Shura di Capricorn. Non preoccuparti se praticamente non ti rivolge la parola, è particolarmente taciturno con tutti. Non è cattiveria o menefreghismo, semplicemente reputa che sia inutile parlare se non ha qualcosa di particolarmente rilevante da dire. Ma attenta: sente tutto e ricorda tutto! – si avvicinò all’ingresso - Shun di Andromeda chiede a Shura di Capricorn il permesso di attraversare la sua casa –
- Concesso – rispose una voce dal marcato accento spagnolo, e poco dopo apparve il cavaliere di Capricorn.
“Andiamo sempre meglio…” pensò Rossella deliziata mentre notava il fisico ben scolpito.
- E questa? – chiese a Shun
- Lei è Rossella, la nipote di Tatsumi, appena arrivata dall’Italia –
Il sopracciglio di Shura si alzò leggermente in segno di sorpresa, ma con un leggero sorriso le tese la mano:
- Piacere di conoscerti –
- Il piacere è tutto mio – rispose Rossella stringendola. Senza un’altra parola si fece di lato permettendo loro di passare.
- Beh, decisamente gli sei simpatica – disse Shun mentre usciti dalla decima casa si incamminavano verso la nona.
- Ah sì? – rispose lei incredula – A me non è sembrato… -
- Ti ho detto quanto è taciturno, no? Ma a te ha sorriso, decisamente non è una cosa che riserva a tutti. Comunque, il prossimo è Micene di Sagitter, uno dei cavalieri più cari ad Atena. Quando era una neonata ha salvato Saori dal Cavaliere di Gemini, Saga, che conoscerai dopo, che voleva ucciderla perché la sua parte cattiva aveva preso il sopravvento, trasformandolo in Arles. Fu lui ad affidarla a Mitsumasa Kido, che diede inizio a tutto questo. Ai tempi ci rimise la vita, poi dopo l’ultima guerra è stato riportato in vita insieme a tutti gli altri –
- Con grande dispiacere di Seiya, che mirava alla mia armatura – rise una voce dietro di loro che fece sobbalzare Rossella. Si voltò e vide un altro fisico statuario:
“Decisamente, la morte gli ha fatto solo del bene…”
Il cavaliere si avvicinò ancora sogghignando:
- Ciao Shun –
- Ciao Micene. Stavamo giusto venendo da te –
Il cavaliere si inchinò leggermente davanti alla ragazza:
- Perdonatemi, ma non credo di conoscere il vostro nome –
- Lei è Rossella, nipote di Tatsumi. Vivrà qui al Santuario –
- Benissimo, è sempre un piacere conoscere una bella fanciulla! Perdonatemi, spero di non avervi offeso – Rossella avvampò quando anche Micene le fece il baciamano:
- No, vi prego! – offesa per essere stata chiamata “bella fanciulla”? Magari le fosse stato detto più spesso! – Niente baciamano! E se non vi dispiace, datemi del tu; credo che la mia permanenza non sarà breve, e preferisco non perdermi in forme di cortesia! –
- Dritta al sodo, vero? D’accordo, ma tu fai altrettanto. Se volete passare fate pure, scusatemi se non vi accompagno, ma mi stavo allenando… -
- Nessun problema – disse Shun, e si avviò con Rossella.
- Chi è Seiya? Non l’ho ancora visto, vero? Però deve avermelo nominato Saori… Circa un migliaio di volte… Volevo chiederti di lui ancora prima, ma poi abbiamo iniziato a conoscere tutti… -
Shun scoppiò a ridere:
- Seiya è uno di noi, semplici Cavalieri di Bronzo. Molte volte l’armatura del Sagittario, ben più potente della sua di Pegasus, è giunta in suo aiuto durante le nostre battaglie, e così lui ormai credeva di essersela accaparrata. Saori ha una particolare predilezione per lui, ma ormai è accasato con Shaina, anche se non si sono ancora sposati… E probabilmente non lo faranno mai… Ma non lo conoscerai per ora, è rimasto a Nuova Luxor per gestire alcuni affari della fondazione Kido - continuarono la discesa ed arrivarono all’ottava casa – E qui conoscerai Milo. Attenta, perché Camus non scherzava quando parlava di lui – alzò la voce verso l’ingresso - Shun di Andromeda chiede a Milo di Scorpio il permesso di attraversare la sua casa –
- Oh, molto bene! Mi domandavo quando sareste arrivati! –
“Evvai con la sfilata dei bei fusti!” Rossella notava piacevolmente come nonostante i muscoli i Cavalieri restassero snelli e ben fatti, non come certi pompati che notava nella palestra dove andava qualche volta, grossi e sgraziati.
- Così ho l’onore di conoscere la nipote di Tatsumi – disse Milo guardandola con aria critica e soffermandosi insistentemente sul seno. Rossella avvampò, si sentiva spogliata da capo a piedi – Spero che avremo la possibilità di conoscerci meglio… Magari in privato… -
Coooooooooooosa???????? Altro che provarci con tutte! Rossella si spostò involontariamente verso Shun, mentre il suo volto assumeva un vivace colore violetto. Ma questo era pazzo!
Rossella guardò Shun:
“Portami via di qui…” imploravano i suoi occhi.
- Sì, magari un’altra volta – il tono di Shun era insolitamente duro, e stupì persino la ragazza – Ora ci lasci passare ed andare da Dohko? –
- Prego, non c’è problema – si fece da parte, ma i suoi occhi incrociarono ancora quelli di Rossella – Dolcezza, spero di poterti rivedere ancora… Potrei stupirti… -
Appena fuori la ragazza sospirò:
- Ma quello lì è matto! Manco mi conosce! –
- Per Milo non è necessario conoscere una ragazza per provarci… Ma stai tranquilla, si diverte ed è molto vivace, ma è assolutamente innocuo, non si sognerebbe mai di farti fare qualcosa contro la tua volontà… In questo è un vero gentiluomo –
- Solo in questo, però! –
Continuarono a scendere, fino alla settima casa:
- Qui abita Dohko. Non si direbbe, ma ha quasi 250 anni, ed è il nostro Gran Sacerdote –
- Gran Sacerdote? – chiese Rossella, che aveva preferito glissare sui 250 anni.
- Significa che è colui che rappresenta la voce di Atena sulla Terra, se Atena non è presente. In questi anni in cui c’è Saori, lui è di fatto la seconda autorità al santuario – alzò la voce - Shun di Andromeda chiede a Dohko di Libra il permesso di attraversare la sua casa –
- Shun! Ben tornato! –
“Alla faccia del vecchietto!” Questo era però più piantato degli altri, forse a causa dell’altezza leggermente inferiore.
- Gran Sacerdote – vedendo Shun inchinarsi leggermente, Rossella lo imitò.
- Shun – sbottò il “vecchietto” alzando gli occhi al cielo – quante volte vi ho detto che io non sono Atena, e che davanti a me non dovete inchinarvi? E nemmeno voi, signorina, anche se ancora non so chi siete –
- Perdonami, Dohko, ma proprio non ci riesco, mi viene spontaneo omaggiarti… Comunque, questa è Rossella, nipote di Tatsumi –
- Oh, sei arrivata finalmente! Lady Saori mi aveva avvisato del tuo arrivo. Spero che ti troverai bene qui –
- Lo spero anch’io – rispose Rossella, ed era sincera, nonostante tutte le riserve che aveva.
- Beh, vi lascio andare, avete ancora sei case da visitare, e, se volete scusarmi, io ho un po’ di lavoro da sbrigare –
- Grazie Dohko – e ripresero il loro cammino.
Rossella stava ormai iniziando a fare un po’ di confusione con i nomi e i cavalieri che aveva incontrato, ma non aveva dubbi sul fatto che li avrebbe conosciuti tutti meglio prima o poi.
- Questa è la casa di Shaka di Virgo. E’ uno strano personaggio, passa la maggior parte del tempo a meditare, ma è in grado di leggerti fino in fondo all’anima, e possiede poteri portentosi – si avvicinò all’ingresso - Shun di Andromeda chiede a Shaka di Virgo il permesso di attraversare la sua casa –
- Permesso accordato, ma non sei solo. Chi c’è con te? –
A Rossella quasi venne un colpo:
“Oddio, e questo splendore da dove esce…? Se solo aprisse gli occhi… Ma come fa a vedere dove va? Perché non sbatte contro ogni colonna?”
Ma non ebbe il tempo nemmeno di formulare questo pensiero che Shaka si immobilizzò di fronte a lei, e si sentì stranamente a disagio. Improvvisamente il Cavaliere aprì gli occhi, e lei si trovò ad annegare in due iridi azzurre come il cielo più terso… Eppure non riusciva a stare tranquilla, aveva l’impressione che stesse davvero frugando fino in fondo alla sua anima… Avrebbe voluto scostarsi, spostare lo sguardo da quegli occhi ammalianti, ma non ci riusciva…
- C’è qualcosa che non va, nobile Shaka? – si intromise Shun spezzando l’incanto. Immediatamente Shaka richiuse gli occhi.
- No, nulla. Passate pure – e si fece da parte.
- Cosa mi ha fatto? – chiese Rossella una volta fuori – Ho creduto che stesse cercando di soggiogarmi, o qualcosa di simile… Mi guardava dritta negli occhi come se volesse leggermi dentro, ed io non riuscivo a staccare lo sguardo… -
- Francamente non lo so – rispose Shun – E’ la prima volta che lo vedo agire così… Ma lui ha sempre un buon motivo per fare ciò che fa, non è mai avventato, magari stava solo cercando di capire chi gli stava davanti –
- Ma se non ha voluto nemmeno sapere chi ero! –
- Anche su questo hai ragione… Non lo so, onestamente ho sempre fatto fatica a capire il suo modo di fare. Ma non ti preoccupare, se non ti ha attaccato non c’è nulla da temere –
“Attaccato? E perché avrebbe dovuto? Ho l’aspetto di un criminale? Di un serial killer, forse?”
- Eccoci alla quinta casa. Qui abita Ioria, fratello di Micene, lo hai già incontrato, ricordi? –
- Micene… Micene… - fece Rossella pensierosa. Poi si illuminò improvvisamente – Ah sì! E’ quello a cui il cocco di Saori voleva fregare l’armatura! – si rese conto di ciò che aveva detto solo dopo che le parole le erano uscite di bocca. Se la coprì con una mano, pigolando – Scusate… - ma una risata possente le fece fare un balzo. Ma allora era una mania di famiglia!
Si voltò e vide un cavaliere che rideva a crepapelle, appoggiato ad un masso come per sostenersi. Probabilmente senza quello si sarebbe rotolato in terra dalle risate.
- Tosta questa! – riuscì a dire mentre cercava di smettere di ridere, e la cosa non gli veniva molto bene - Deve essere una caratteristica comune degli Italiani! Decisamente sei proprio la nipote di Tatsumi, stessa franchezza! Andrai d’accordo con Death Mask, poco ma sicuro! Comunque – si avvicinò dopo essersi asciugato gli occhi lacrimanti – io sono Ioria di Leo. Ti ho vista arrivare oggi, è per questo che so chi sei. E non preoccuparti di ciò che hai detto, hai solo dato voce a quello che pensano in tanti, qui al Santuario – le porse la mano e Rossella la strinse, più tranquilla. Il cavaliere aveva una presa salda ma calda e sincera
- Rossella -
- Piacere di conoscerti. Sono felice che tu sia qui, magari porterai un po’ di vivacità in questo mortorio – Rossella arrossì di nuovo. Ormai il suo viso non aveva più nemmeno il tempo di tornare di un colorito normale - La stai portando a conoscere il Santuario, immagino – si rivolse il Cavaliere di Leo a Shun.
- Sì, stiamo scendendo tutte le case -
- Allora non vi trattengo oltre, passate pure. Rossella, spero che ti troverai bene qui -
Continuarono a scendere, ormai erano vicini alla fine, mancavano solo quattro templi.
- Adesso arriveremo alla quarta casa, dove abita Death Mask di Cancer. E’ meglio che ti avvisi, non è una casa come le altre. Vedi, Death Mask, molti anni fa, quando ancora non aveva esattamente capito cosa volesse dire essere Cavaliere d’Oro di Atena, era particolarmente crudele, spesso uccideva anche donne e bambini se intralciavano anche per poco quello che doveva fare, e si gloriava di questa sua crudeltà, tanto che aveva riempito la sua casa di “trofei di guerra”, chiamiamoli così, cioè aveva appeso alle mura tutte le teste di coloro che aveva ucciso. Tornato dall’Ade, ravvedutosi, ha avuto il permesso di togliere tutte le teste e seppellirle come si vede, ma a perenne monito nel porticato di ingresso sono state riprodotte nella pietra, per ricordargli sempre e comunque ciò che era stato. Quelle che vedrai sono tutte sculture nella pietra -
- Uhm… Devo proprio? -
- Temo di sì, se vogliamo passare questa casa. Ma non ti preoccupare – questa frase l’aveva ormai sentita troppe volte perché potesse avere un qualche potere consolante – adesso è un uomo nuovo, anche se un po’ particolare. E’ Italiano, come te –
- Non sempre la cosa è un pregio… -
- Oh, andiamo, non lo pensi davvero… Comunque, il suo vero nome è Angelo, ma non farti sentire da lui a chiamarlo così, altrimenti potresti non arrivare viva al minuto successivo… - sorrise e si avvicinarono - Shun di Andromeda chiede a Death Mask di Cancer il permesso di attraversare la sua casa -
- E cosa ti fa credere di meritartelo? -
“Uhm… Sarà cattivo, ma anche questo non è affatto male…” pensava Rossella, anche se si sentiva un po’ intimidita, mentre il Cavaliere si avvicinava a loro, un ghigno divertito sul volto.
- E questa chi è? Da dove salta fuori? -
- Ti presento Rossella, la nipote di Tatsumi, appena arrivata dall’Italia -
- Ah! La nipote di quella sottospecie di toporagno pelato? Beh, ragazza mia, spero che tu sia molto diversa da lui, o con me non avrai vita facile… Anche tu Italiana? E di dove? -
- Brescia -
- Toh, una polentona! -
- Toh, un terrone! -
- Touché – ed il Cavaliere scoppiò a ridere – Sì, con una come te potrei anche andare d’accordo. Ti sei appena conquistata il permesso per tutti e due di passare –
Si infilarono sotto il porticato, e nonostante le rassicurazioni Rossella fu spaventata da ciò che vedeva. Anche se Shun le aveva detto che erano solo scolpite nella pietra, quelle teste sembravano vere e le richiamavano alla mente immagini di anime dannate. Se ne avesse avuto il coraggio, si sarebbe rifugiata tra le braccia di Shun e avrebbe nascosto il volto nel suo petto. Il ragazzo comprese la sua paura e le cinse le spalle con un braccio, accelerando il più possibile il passo per uscire velocemente da lì. Solo quando fu all’esterno la ragazza si accorse che stava tremando violentemente.
- Tranquilla… E’ tutto finito… -
- Non… entrerò… mai… più… in… quel… posto… -
- Non pensavo che ti avrebbe fatto queste effetto… Scusa… -
- Non è certo colpa tua… - si riscosse e raddrizzò le spalle, cercando di sorridere – Vogliamo continuare? –
- Certo. La prossima casa ha due abitanti, Saga e Kanon di Gemini. In realtà il vero Cavaliere di Gemini e custode della casa è Saga, e Kanon, suo gemello, ha la carica di Generale degli Abissi, Cavaliere di Nettuno, ma al momento della guerra con Hades Saga era morto e l’armatura di Gemini, più potente, si è messa al servizio di Kanon, così ora i due gemelli vivono insieme, dato che il regno subacqueo di Nettuno è stato distrutto –
- Ma… non mi hai parlato prima di questo Saga? –
- Sì. Il Cavaliere di Gemini, esattamente come la sua costellazione guida, presentava due personalità diverse, una buona ed una cattiva. Molti anni fa, quando Lady Saori era appena nata, improvvisamente la parte cattiva prese il sopravvento, trasformandolo in Arles, e tentò di ucciderla. Come ti ho detto, solo l’intervento di Micene riuscì a scongiurare il delitto. Ma allora nessuno comprese quello che era successo, tutti cedettero che Micene avesse rapito la bambina, ed Arles ha potuto regnare indisturbato sul Grande Tempio per anni. Lui fu il primo nemico che affrontammo da Cavalieri –
- Ehi, frena! Voi avete affrontato i Cavalieri d’Oro? Ma… un attimo… voi chi? –
- Lady Saori ti avrà raccontato delle gerarchie di Cavalieri. Noi, come ti dicevo, siamo Cavalieri di Bronzo, anche se qui ad Atene ci siamo solo io e mio fratello Ikki. Gli altri, Hyoga, Shiriu e Seiya sono a Nuova Luxor a gestire alcuni importanti affari della Fondazione. Qualche anno fa abbiamo assaltato il Grande Tempio perché Lady Saori, venuta per parlamentare con Arles, era stata colpita dalla freccia di Betelgeuse, un altro Cavaliere, e solo Arles poteva salvarla –
- Non per sembrare irriverente, ma… non era più semplice cercare un ospedale? –
- Gli effetti di un colpo di un Cavaliere non sono curabili da normali medici, almeno non quelli di questo tipo –
Rossella preferì lasciar cadere la cosa, ma non era affatto convinta:
- E il fratello? Kanon, giusto? –
- Anche Kanon ci ha dato qualche problema. E’ stato lui a provocare i problemi che abbiamo avuto ad Asgard, e a risvegliare Nettuno, tra l’altro pensando di controllarlo… Illuso… Ma quando Hades ci ha attaccato Kanon ci ha offerto il suo aiuto, ed è diventato il nuovo Cavaliere di Gemini –
- Ma… Certo, io sono appena arrivata e non ho il diritto di immischiarmi, ma… vi fidate a tenere qui due che hanno cercato di far fuori Lady Saori? –
Gli occhi di Shun divennero improvvisamente sfuggenti, e sul suo volto si dipinse una espressione triste:
- A volte gli sbagli possono essere perdonati… Anche se chi li ha commessi non sempre lo merita… -
- Non sempre chi sbaglia fa un errore – disse una voce di lato, che li fece sobbalzare entrambi. Un Cavaliere camminava verso di loro – a volte si agisce contro la propria volontà – si fermò a pochi passi, e guardò fisso Shun – forse è meglio che qualcuno se lo ricordi, prima di sentirsi qualcosa che non è –
- Non importa quello che uno vuole, ma quello che fa –
- Anche quando non è padrone di sé? -
Rossella ebbe l’impressione che davanti ai suoi occhi si stesse svolgendo una storia da cui lei era completamente esclusa. Non era sicura che l’oggetto del dialogo tra i due Cavalieri fosse lo stesso di quando lei stava parlando con Shun.
- Anche se uno non è padrone di sé, le sue azioni hanno delle conseguenze… -
- Sai perfettamente che non è così – si intromise una terza voce, e la ragazza rimase a bocca aperta. “D’accordo, Shun mi ha detto che sono gemelli, ma due meraviglie identiche insieme sono un po’ troppo… Se solo capissi di cosa stanno parlando…”
- E’ una discussione inutile – disse il primo gemello guardando il secondo – Se una persona non riesce a perdonare se stessa non potrà mai né accettare né capire il perdono degli altri… -
- Hai ragione Saga… Ma vorrei tanto che smettesse di torturarsi così… - sembrò accorgersi solo in quel momento che Shun non era da solo – E tu chi sei? –
- Rossella – rispose lei tendendo la mano, scoprendosi più intraprendente di quanto pensasse – Sono appena arrivata dall’Italia, e temo che mi fermerò per un po’ –
- E cosa ci fai qui? –
- Sono venuta da mio zio Tatsumi – simpatico, lei si era presentata, ma lui se ne guardava bene! La ragazza si sentì un po’ a disagio, oltre che molto infastidita. Ma quello che era stato chiamato Saga si avvicinò a lei con un sorriso:
- Perdona la cafonaggine di mio fratello Kanon. Io mi chiamo Saga, e scusa se ti abbiamo ignorato finora –
- Nessun problema – sorrise. Beh, questo almeno era gentile…
- Hai detto che sei appena arrivata dall’Italia? E’ davvero un bel paese, ma spero che tu possa trovare anche qui dei bei posti… -
- Lo spero anch’io… In effetti il paesaggio che ho visto quando sono arrivata era veramente mozzafiato… -
- Sì, il Grande Tempio fa questa impressione… Ma ti accorgerai che qui è tutto molto meno solenne e grandioso di quanto sembra, e che si può essere molto più rilassati di quanto non sei tu adesso… Immagino – si rivolse ancora a Shun – che vogliate passare per completare la discesa… -
- Sì, le sto facendo conoscere tutti voi Gold… -
- Più che giusto. Passate pure – e con un leggero inchino rivolto a Rossella si fece da parte con un sorriso, subito imitato dal gemello.
- Acido… - commentò la ragazza quando all’esterno della terza casa.
- Sì, Kanon ha un carattere molto scontroso… -
- Beh – ci aveva preso gusto – Chi è il prossimo? –
- Aldebaran del Toro. Non ti spaventare quando lo vedi, è solo un orsacchiottone! – si avvicinò alla seconda casa - Shun di Andromeda chiede a Aldebaran del Toro il permesso di attraversare la sua casa –
- Shun! Quanto tempo! –
“Orsacchiottone?!? Questo qui è un grizzly! Devo buttarmi a terra e fingere di essere morta?” Rossella era rimasta di mezzo passo dietro a Shun, ed alla vista del Cavaliere del Toro aveva cercato riparo dietro le spalle dietro il proprio accompagnatore.
- Qual buon vento ti porta qui? –
- Sto facendo fare a Rossella il giro turistico delle dodici case, per farvi conoscere tutti. E’ appena arrivata e resterà qui per parecchio… -
- Oh, un nuovo arrivo! Fantastico! Propongo una cena di benvenuto! Domani sera, mi raccomando, sarai l’ospite d’onore! -
- Beh… Grazie! Se mi sarà permesso… -
- Stai scherzando? Guarda che anche se non sembra qui Lady Saori ha poco potere! Immagino che tu alloggi alla tredicesima… - si avvicinò a lei, che ancora non era uscita del tutto da dietro la schiena di Shun, con fare cospiratore, abbassando la voce – Non penserai mica di dover chiedere il permesso a Miss-Sono-Figa-Solo-Io ogni volta che ti vuoi muovere? Se è così, potrei venire io a prenderti di peso… - le fece l’occhiolino, e Rossella scoppiò a ridere, divertita:
- E va bene! Se mi volete, sarò dei vostri! –
- Certo che ti vogliamo! Ah, Shun, verrete anche tu e quella mummia di tuo fratello, vero? -
- Certo che ci saremo -
- Oh bene, ci sarà da magiare per un esercito! Scusate, vi sto trattenendo, potete passare, ovviamente! –
Mentre si allontanavano la voce di Aldebaran li raggiunse ancora:
- Ah, Rossella, spero che tu regga l’alcol! Perché alle mie cene sono banditi gli analcolici! –
La ragazza rise agitando la mano in segno di saluto.
“Uno normale no, vero?”
- E siamo arrivati all’ultima casa! Qui abita… -
- Pistaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!! – Rossella venne travolta da una sorta di piccolo ciclone, e con un urlo cadde seduta sulle scalinate – Oooooopssss!!!!!!!! Scusate! –
- Kiki… - Shun sorrise con un sospiro esasperato, ed aiutò la ragazza ad alzarsi – Tutto bene? –
- Sì… -
- E tu chi sei? – chiese Kiki guardandola.
- Kiki, prima di fare domande chiedi scusa – l’ultimo Cavaliere stava venendo verso di loro. Indossava un abito molto simile a quelli dei monaci tibetani, ed in fronte aveva due nei molto simili a quelli del bambinetto, che ora la guardava evidentemente curioso.
- Hai ragione Mur – giunse le mani e si inchinò leggermente – Domando scusa. Ora mi dici chi sei? –
- Mi chiamo Rossella. E tu? –
- Kiki, e sono il fratello del Grande Mur, e il futuro cavaliere di Ariete –
- Ehi, soldo di cacio! Abbassa la cresta! – rise Shun scompigliandogli i capelli – Ciao Mur –
- Ciao Shun. E… questa signorina? –
- Ti presento Rossella, nipote di Tatsumi. E’ appena arrivata dall’Italia, e vivrà qui –
- Cosa? – si intromise Kiki – Quella sottospecie di scimmione ha una nipote? E sei tu? –
- Kiki, smettila di essere impertinente! Rossella, sono felice di conoscerti –
- Il piacere è tutto mio –
- Hai già conosciuto gli altri Cavalieri d’Oro? –
- Tutti, abbiamo appena finito la scalinata –
- Quindi ora dovete risalire… -
- Cosa? – si voltò verso Shun – Non potremmo riprendere la stradina? –
- Certo che riprenderemo la stradina! Non sono così carogna da farti rifare la salita! –
- Se volete – sorrise Kiki – vi riporto su io! –
- Certo – rise lei – e come? Mi ci porti in braccio? –
- No, ti ci teletrasporto! –
La ragazza guardò Shun:
- Sta… scherzando… vero? –
- Adesso te lo dimostro! – esclamò il bambino, e prese lei e Shun per mano. L’ultima cosa che vide fu Mur che alzava la mano, salutando, poi ebbe l’impressione di venire risucchiata in uno strettissimo tubo. Un attimo dopo era nuovamente davanti alla tredicesima casa, mentre artigliava con terrore la mano di Kiki.
- Ehi, lasciami, mi fai male! –
Lei lo lasciò immediatamente e si girò, mentre lui la guardava sogghignando:
- Visto? Non stavo scherzando! – e con un saluto sparì.
Questo era davvero troppo! Rimase immobile per più di un minuto, guardando fissamente il punto in cui il bambino era sparito.





Ciao a tutti! Volevo aspettare qualche giorno e tenervi un po' sulle spine, ma il capitolo è venuto pronto prima del previsto, e non ho resistito... Prendetela come una sorta di piccolo regalo per utti coloro che hanno ricominciato la scuola, così vi distraete un po'... :-)
E' un po' lungo, e forse qualcuno adesso ha bisogno di una sveglia, ma non mi piaceva l'idea di interrompere a metà la sfilata dei Gold...
Chiedo scusa per aver usato i nomi italiani per Micene e Ioria, ma Aiolos e Aiolia mi hanno sempre fatto venire l'orchite... :-)
Vabbè, devo passare ai ringraziamenti:

Nemeryal: Grazie dei complimenti! Nemmeno io ho mai amato Saori (non si nota?)... Non ci sono ancora sviluppi significativi, ma una sfilata di Gold la voglio anch'io, e poi mi serviva per introdurre i vari personaggi... Spero che anche qui ti sia divertita. A presto, ciao!

Snow Fox: Hai visto? Ci sono anche i tuoi amatissimi Gold! del resto, sono notevolmente più interessanti di quel nullafacente di Seiya! :-) Devo ammettere che essendo ancora alle prime armi tutti questi personaggi non saranno facili da gestire, quindi dovrò probabilmente lasciarne qualcuno in ombra... Qualche consiglio? Che so, qualcuno che vorresti più di altri? Fammi sapere, alla prossima, ciao!

HOPE87: Parentela alternativa, vero? Spero che continui a leggermi, e a farmi sapere cosa ne pensi!

bellissima90: Sono contenta che ti sia piaciuto anche il seguito! Eh sì, "Quella brutta oca della Kido" ci stava proprio bene, è una frase di cui vado fiera...! Spero che anche il terzo capitolo sia interessante... Fammi sapere, ciao!

LeFleurDuMal: Oh beh, avevo già pubblicato il secondo capitolo, ti rispondo ora... Spero che tu sia ancora qui, e che non mi abbia abbandonata prima... Grazie anche a te, spero di averti divertito ancora un po'...!

Grazie anche a tutti quelli che leggono in silenzio!
Ciao ciao!
RoxRox

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


Shun le si avvicinò e le pose una mano sul braccio:
- Ehi! Ci sei? –
Rossella voltò la testa per guardarlo:
- E’… sparito… -
- Sì, probabilmente si è teletrasportato a casa – lei continuò a guardarlo con la stessa espressione smarrita e sorpresa – D’accordo, forse è meglio se adesso vai un po’ a riposare. Manca quasi un’ora e mezza alla cena –
- Sì, forse è meglio – si riscosse lei – Ma… non so dov’è la mia camera! –
- Vieni… - la guidò dentro e trovarono immediatamente una cameriera – Scusa… sai qual è la stanza che è stata preparata per la nipote di Tatsumi? –
- Oh sì, signor Shun! E’ la camera degli ospiti che si trova esattamente di fronte alla vostra! –
- Grazie – si rivolse a Rossella – Vieni, ti ci porto io –
Si infilarono in un dedalo di corridoi:
- Eccoci qui – le indicò una porta – La mia stanza è questa di fronte. Se vuoi, verrò a chiamarti quando è ora di andare a cena… -
- Grazie, mi aiuteresti, non sono sicura di essere in grado di muovermi in questo palazzo senza un aiuto… -
- Allora a dopo –
Rossella aprì la porta ed osservò la propria camera: non era molto grande, ma spaziosa. Il letto addossato alla parete di fronte alla porta era illuminato dalla luce morente del sole che entrava da una finestra a sinistra, davanti a cui stavano una morbida poltrona ed un simpatico pouf. Un armadio ed una scrivania completavano l’arredamento, ed una porta al fondo del letto conduceva ad un ampio bagno dalle piastrelle azzurre. Le valigie ed il borsone erano stati lasciati sul pavimento davanti all’armadio.
Rossella aprì le cerniere dei due trolley e tirò fuori tutti i suoi abiti, senza per il momento preoccuparsi di metterli via, ma facendo in modo che prendessero un po’ di aria; aveva dimenticato che il temporale aveva bagnato tutto. Estrasse tutto anche dal borsone, e fece lo stesso con gli asciugamani e l’accappatoio.
Quando andò in bagno si accorse che erano già stati messi accappatoi, spugnoni e asciugamani di ogni genere, tutti morbidissimi, e che l’armadietto sotto il lavandino era pieno di ogni genere di bagnoschiuma, shampoo e balsamo. Decise di provarne uno e si infilò sotto la doccia. L’acqua calda ebbe il potere di scioglierle tutti i muscoli, non si era accorta di essere così tesa, decisamente quel posto era strano e ancora non ci si sentiva a suo agio come probabilmente avrebbe dovuto… Forse avrebbe avuto bisogno di un bagno, calda acqua schiumosa in cui immergersi ed addormentarsi… Ma ora non aveva tempo, doveva uscire e trovare qualcosa da mettersi, e magari stendersi qualche minuto sul letto; l’idea di visitare il luogo invece di riposarsi non era stata male, però ora doveva fare i conti con la stanchezza che iniziava a serpeggiare nelle gambe e nella schiena.
Si fermò in accappatoio sulla porta del bagno, le mani sui fianchi, gettando un’occhiata agli abiti sparsi:
- Bene, ed ora cosa mi metto? –
Se Lady Saori si fosse vestita come quel pomeriggio (e la ragazza non aveva dubbi al riguardo) sarebbe stato difficile per Rossella riuscire ad essere all’altezza: di certo tra i suoi abiti non c’era nulla che somigliasse anche vagamente a quella sorta di tenda da circo…
Oh beh, qualcosa di carino lo avrebbe trovato. Alla fine optò per una gonna al ginocchio marrone con sottili ricami beige e bianco che la avvolgeva morbidamente e le svolazzava intorno mentre camminava, e le abbinò una maglia senza maniche a collo alto dello stesso colore. Completò il tutto con un filo di trucco e una lunga collana a pietre grosse; nulla di particolarmente prezioso, ma ci teneva a vivacizzare un po’ il suo aspetto.
Quando Shun bussò alla sua porta e lei uscì, si conquistò una occhiata ammirata, che la fece arrossire di piacere.
- Stasera siamo solo io e te – le disse Shun. Mio fratello è in missione per Atena e ha fatto sapere che tornerà domani, Lady Saori sta concludendo una riunione, e poi ha una cena mondana come proprietaria della fondazione Kido, e tuo zio la deve accompagnare e farle da autista… Mi dispiace, così sembra che tu venga snobbata, ma ti garantisco che non è affatto così, qui è più che naturale essere in pochi, anche se il Santuario è molto abitato… -
- Non c’è problema – rispose lei. In realtà la compagnia del ragazzo le era più che gradita, ed era felice di poter trascorrere qualche ora con lui.
- Oh dei! - esclamò lui all’improvviso battendosi una mano sulla fronte – ho dimenticato una cosa in camera! Aspettami qui, torno subito! – e corse via. Rossella scosse la testa e sorrise appoggiandosi alla parete. Non si era accorta che la porta lì accanto era socchiusa e ne usciva un filo di luce.
Ma dopo poco sentì delle voci, e udì distintamente pronunciare il suo nome. Si avvicinò cercando di fare meno rumore possibile e sbirciò all’interno.
- …che non ci darà alcun problema, e non capisco a cosa sono dovute le preoccupazioni del Cavaliere di Virgo – aveva parlato uno dei Cavalieri d’oro, quello leggermente più tarchiato degli altri. Era nella stanza assieme al Cavaliere che sembrava una Barbie, quello che andava in giro ad occhi chiusi, forse si chiamava Shaka, ed a Lady Saori.
- Dea Atena – disse Shaka – perché avete accettato che una comune mortale entrasse a far parte di questo mondo? –
- Inizialmente ero contraria, anche se non avevo il coraggio di dirlo a Tatsumi, ma quando ho avuto in mano la lettera che lei aveva scritto allo zio ho sentito… - guardò Shaka – lo hai sentito anche tu, vero? –
- Sì –
- Cosa avete sentito? – chiese l’altro Cavaliere.
- Un cosmo –
- Un… cosa? –
- Non sono sicuro che fosse esattamente un cosmo – il Cavaliere guardò Lady Saori, che annuì – Era certamente un’energia molto potente, ma un cosmo si sviluppa con il tempo e l’allenamento costante… E qualunque cosa sia, senza dubbio lei non ne è consapevole… -
Rossella sobbalzò quando sentì dei passi che si avvicinavano di corsa; si spostò di scatto dalla porta, e vide Shun che correva verso di lei:
- Scusa – disse avvicinandosi – una ancella mi ha prestato un libro, e glielo devo dare da almeno una settimana, ma me ne dimentico sempre… – si fermò: lei lo stava guardando, ma sembrava non prestargli alcuna attenzione – Ehi… C’è qualcosa che non va? –
- No… Va tutto… tutto bene… -
Si diressero verso la sala da pranzo, ma avvicinandosi la ragazza sentì un vivace chiacchiericcio, che si alzava man mano di volume.
- Ehi, è arrivata! – la voce possente di Ioria (uhm… sì, doveva essere questo il nome…) si levò sopra tutte le altre, e molte paia di occhi si voltarono verso di lei, che arrossì vistosamente – Per la nuova arrivata, hip hip… -
- Urrà! –
- Hip hip… -
- Urrà! –
Rossella guardò Shun con aria smarrita, ma lui, anche se sorpreso da tutto questo, la rassicurò e sorrise.
- So che ti avevo detto che la festa era domani – disse Aldebaran avvicinandosi e porgendole un bicchiere una bevanda rosata non meglio definita, ma dall’aspetto poco innocuo – ma abbiamo saputo che stasera Lady Saori era in giro e che Ikki era in ritardo, quindi abbiamo deciso di anticiparla ad oggi, giusto per non farti sentire sola ed abbandonata! –
- Vi ringrazio… - riuscì solo a dire la ragazza, un po’ frastornata.
- Ah no, niente ringraziamenti! Qui siamo tutti amici ed abbiamo tutti voglia di divertirci, vero ragazzi? – Un coro di consensi gli rispose a gran voce – Mancano solo Shaka e Dohko, che sono in riunione, quindi se all’ospite d’onore non dispiace, vorremmo aspettarli prima di metterci a tavola. Ma in compenso l’aperitivo che ha preparato Micene è una delizia, e gli stuzzichini di Kiki sono buoni come sempre! Non ti preoccupare, qui sono tutti cibi abbondantemente collaudati da centinaia di cene, non c’è nulla di velenoso o di poco commestibile! –
Rinfrancata, Rossella assaggiò un sorso di aperitivo, esibendosi immediatamente in una serie di smorfie poco eleganti. Una delizia? Qual cocktail era una vera e propria bomba alcolica!
- Ehi, Micene! Il tuo aperitivo ha colpito ancora! –
- Oh, fantastico! Allora, ti piace? –
- E’ delizioso, davvero - rispose la ragazza cercando di riprendere fiato – ma vi prego, datemi qualcosa da mangiare, o sarò ubriaca prima degli antipasti! –
- Ecco qui – disse Kiki porgendole un vassoio. Nell’altra mano aveva un bicchiere pieno di qualcosa molto somigliante alla coca-cola. Beh, almeno lui non beveva alcolici…
- Sei molto più bella di oggi pomeriggio – la voce suadente che usciva da una bocca pericolosamente vicina al suo orecchio la fece sobbalzare, e quasi si strozzò con la pizzetta – Spero di non doverti far ubriacare per avere le tue attenzioni… -
- Milo, piantala! – Camus corse in aiuto di una stupefatta Rossella, che ancora non si capacitava della sfacciataggine del Cavaliere. Temeva che non ci sarebbe riuscita nemmeno dopo cento bicchieri di quello splendido aperitivo – Lasciala stare, è già abbastanza spaesata, se la tratti così fuggirà dal Santuario entro mezzanotte! –
- Noooo, un’altra Cenerentola che sfugge dalle mie mani! Non lo posso permettere! –
Tra le risate generali Ioria si avvicinò a Rossella tenendo per mano un’altra ragazza ed accompagnato da una terza (o almeno immaginava che fossero tali, dato che avevano il viso completamente coperto da una maschera di lucente argento):
- Rossella, ti presento Marin e Shaina. Sono sacerdotesse Guerriero al servizio della dea Atena –
- Siamo Cavalieri d’Argento, non sacerdotesse… - sibilò quella che era stata indicata con il nome di Shaina voltando il viso verso il Cavaliere d’Oro.
- Ehi, che caratterino! – esclamò Cancer (Death Mask era un nome che proprio non riusciva a digerire), che si era avvicinato – Decisamente noi Italiani sappiamo farci riconoscere! - Rossella la guardò stupefatta: un’altra Italiana? E che diavolo di nome era Shaina? Nata da due figli dei fiori fatti e strafatti al momento di andare all’anagrafe?
- Lascia stare Shaina – disse l’altra, con una voce decisamente più dolce tendendole la mano – Ha qualche problema con i maschi, che non sono capaci di accettarci come Cavalieri, e preferiscono chiamarci Sacerdotesse Guerriero… Comunque io sono Marin –
- Nonché – si intromise Milo mettendo un braccio attorno alle spalle di Ioria – la fidanzata del nostro Cavaliere del Leone! –
Ioria arrossì violentemente, ed anche Marin abbassò leggermente il volto, come se si sentisse intimidita.
- Milo, se non la smetti di mettere tutti in imbarazzo ti caccio fuori prima degli antipasti! –
- Uffa Camus! Non si può più nemmeno ridere un po’! –
In quel momento Dohko e Shaka entrarono nella sala:
- Oh, bene, siete arrivati anche voi! – Aldebaran voltò la testa e cacciò un urlo che mise a dura prova le orecchie di tutti coloro che erano nelle vicinanze – Shuuuuuraaaaaaa!!!!! Sono arrivati! –
- Abbassa la voce… - supplicò un nervoso Shaka.
Si diressero al grande tavolo imbandito, e finalmente Rossella potè riavvicinarsi a Shun, che ormai vedeva come unica ancora di salvezza in quel girotondo di facce, nomi e voci:
- Ti prego – gli sussurrò – Non mi lasciare più da sola in questa confusione… -
Shun sorrise:
- Tranquilla… Qui sembrano tutti un po’ suonati, ma ti divertirai stasera –
Shura entrò nella sala seguito da alcune ancelle che reggevano quelle che erano inequivocabilmente paellere e basie piene di sangria.
- Shura è spagnolo – spiegò Dohko a Rossella servendole la prima porzione – e quando facciamo queste enormi cene per festeggiare qualcosa spesso gli chiediamo di preparare la paella, dato che a noi tutti piace molto. Spero che anche tu la apprezzerai –
- Scherzi? Mi piace da morire! – disse lei mandando giù un sorso di sangria, anche quella decisamente alcolica.
La paella si rivelò qualcosa di eccezionale, e tutti si servirono di più porzioni, mentre chiacchieravano ed innaffiavano il tutto con litri e litri di sangria.
Rossella ebbe modo di conoscerli tutti un po’ meglio, e si accorse che in effetti Milo nonostante le sue avances era più innocuo del previsto, soprattutto se accanto a lui c’era Camus a calmarne i bollenti spiriti, che Aphrodite era un po’ strano ma decisamente simpatico, e notò come anche il pacato Mur ed il taciturno Shura con una buona dose di alcol in corpo diventavano compagnoni quasi come Aldebaran, che non taceva un solo secondo. Shaina e Cancer si stuzzicavavano in continuazione, ma non c’era cattiveria nelle loro parole, mentre Saga, seduto accanto a Rossella dall’altro lato di Shun, raccontava divertenti aneddoti riguardanti il fratello, che sbuffava in continuazione, ma senza essere realmente offeso. L’unica incognita era rimasta Shaka, che benché si divertisse anch’egli come gli altri (ma con molta più moderazione… Rossella notò che non aveva bevuto più di due bicchieri di vino) ogni tanto le riservava una occhiata penetrante (occhiata è un po’ grosso… diciamo che socchiudeva gli occhi voltando il viso nella sua direzione); si sentì controllata, e la cosa non le piaceva per niente, ma ormai anche lei aveva qualche bicchiere di alcol in corpo, e non si curò particolarmente di lui, concentrandosi sulla follia della festa.
- Ehi, dolcezza, come va? –
Rossella si voltò di scatto:
- Milo, se non la smetti di prendermi di sorpresa arrivandomi alle spalle… -
- Sì? Dimmi, che cosa mi fai? Potrebbe piacermi… -
- Milo, piantala! – Camus, che tu sia benedetto…





Sempre più veloce!
La verità è che finchè non sono oberata di studio dall'università mi sto divertendo ad andare avanti, sono già al capitolo 9 (come sono carogna... ve lo dico anche...) e non resisto a lasciarvi la suspance, ho troppa voglia di continuare e sapere cosa ne pensate! Anche perchè per me scrivere una fic è qualcosa di nuovo, e mi sto divertendo tantssimo...
D'accordo, fondamentalmente non sta ancora succedendo niente di speciale, ma non preoccupatevi, presto la situazione si movimenterà un po'...
Oggi ho tanti ringraziamenti da fare, sono contentissima che siate sempre di più!!!

HOPE87: Grazie per le tue belle parole! Eh sì, un confronto tra Italiani ci stava benissimo, soprattutto visto il caratterino di Death Mask... Ed ho sempre avuto l'impressione che l'idea di feasta di Aldebaran sia molto geografica, qualcosa di simile a "Fiumi di alcol e montagne di cibo"... hi hi hi... Spero che continui a leggermi... Alla prossima!

hinayuki: Che bello, un nuovo arrivo! Benvenuta! Eh, spiacente per te, ma la scrittrice sono io, e Shun è mio... :-)))) Spero che resterai con noi, a presto!

Nemeryal: La sfilata dei Gold non è male, vero? Io credo che Death sia più autoironico di quanto non si pensi, in fondo noi Italiani siamo tutti un po' così, no? E poi aveva provocato, credo che con il carattere che ha si sarebbe divertito più che infuriato per una risposta così a tono... E' solo il mio parere, però mi piaceva vederlo un po' meno permaloso... Fammi sapere cosa ne pensi, ciao!

Snow Fox: Tranquilla, il tuo Shakino non te lo tocca nessuno (almeno per il momento... hi hi hi...). La narrazione va un po' a rilento, ma mi piaceva l'idea di vedere tutti impegnati in attività quotidiane (se una mega cena con paella e sangria può essere definita attività quotidiana...) prima di lanciarli nella mischia... E poi non sono convinta che le scene dei combattimenti mi vengano molto bene... Spero che comunque ti sia piaciuto anche questo capitolo... Grazie per i complimenti, mi fanno molto piacere... A presto, ciao!

bellissima90: Ho un odio viscerale verso Saori... proprio non la digerisco... E invece una passione selvaggia per Shun... Non si nota? :-) Grazie, e continua a leggermi! Ciao!

anzy: Fantastico, una delle mie scrittrici preferite che mi recensisce! Quale onore! Visto, qui si spiegano i dubbi di Shaka... un pochino... Eh, non posso svelare tutto subito, altrimenti scoprite tutto e semttete di leggermi... :-) Spero che anche questa continuazione ti piaccia, e che resterai con noi... Alla prossima!

Sabry92: Che bello, tra i preferiti! Grazie grazie! Eccoti il seguito, spero che ti piaccia! Ciao!

Già che ci sono, ne approfitto per ringraziare quelli che mi hanno messa tra i preferiti. Grazie dunque a dark_innocence, hinayuki, HOPE87, Nemeryal, Sabry92 e Snow Fox. Mi sento onorata di essere con voi.

Grazie anche a coloro che leggono in silenzio, so che ci siete e vi ringrazio per la fiducia!

Alla prossima, ciao ciao a tutti!
roxrox

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5


Rossella si stese beatamente nel letto, tirandosi il lenzuolo fino allo stomaco ed incrociando le braccia dietro la nuca. Sorrise. La sangria le rendeva la testa un po’ leggera, ma si sentiva bene, ed in pace con il mondo. Sì, quello era un posto in cui non le sarebbe dispiaciuto affatto vivere, anche se la situazione sembrava ancora molto ridicola.
La conversazione a cui aveva assistito non vista prima di cena le aveva dato la conferma che il Grande Tempio era solo un manicomio senza medici.
Quella sorta di Barbie (Shun a cena le aveva detto che era indiano… ceeeeeeerto… biondo con gli occhi azzurri… il vero indiano doc!) aveva detto a Lady Saori che lei aveva un cosmo! Ma se lei nemmeno sapeva cosa fosse, un cosmo! Non sapeva nemmeno se averne uno fosse una cosa buona o cattiva! Ci mancava solo il pazzo dedito agli allucinogeni…
Avrebbe voluto chiedere spiegazioni allo zio o a Shun, ma si aspettava uscite visionarie da parte di entrambi… Del resto, meglio da loro che da tanti altri…
Ma non è che adesso l’avrebbero messa sotto sorveglianza speciale perché il biondino si era fatto strane idee guardandola negli occhi? Perché poteva accettare molte cose, ma il pedinamento no!
Però quel bel Cavaliere… Essere pedinata da lui non le sarebbe affatto dispiaciuto!
Era così dolce… Non aveva fatto nulla di particolare, nulla che forse lei stessa non avrebbe fatto se le parti fossero state invertite, eppure lei aveva avuto l’impressione che quello fosse un trattamento speciale… E non era importante che facesse così con tutti, che qualunque cosa dicesse o facesse dava l’impressione a chiunque di essere unico…

Oggi ho un turuturuturu per la testa...
che fa turuturuturu e non mi passa
lo fa sempre quando esci un po' da solo...
ed io resto pressappoco dove sono.

Se potessi fermerei i tuoi passi in un momento
e scoprire dove sei se mi stai portando dentro
meno male che tra noi sta nascendo un sentimento
che fa turuturuturu turuturuturutu…

Shun girovagava avanti e indietro per la camera, cercando di dimenticare quello splendido volto. Aveva bevuto fino quasi a stordirsi, sperando di cancellarlo dalla sua mente, ma era ancora lì, e gli impediva di dormire, o anche solo di stendersi e riposare…

Io vorrei chiamarti ma non ho una scusa
e hai sbagliato a darmi il numero di casa
non riesco a immaginarti tutta sola...
che peccato che non te l'ho detto ancora

che non sto mangiando più che non vedo più gli amici
che mi manchi solo tu le tue mani i tuoi sorrisi
ma qualcosa tra di noi può succedere lo stesso
non ci arrenderemo mai fino a che sarà successo.

Questo turuturuturu nella testa
mi fa troppo male e adesso dico basta
e c'e' un turuturu nella vita mia
che cancella tutta la malinconia…

Quando le parlava la guardava negli occhi, sinceri e limpidi, e il suo volto era talmente espressivo… Le era parso di potergli leggere in faccia ogni pensiero, ogni sensazione… Eppure allo stesso tempo sentiva che le più profonde erano veramente impenetrabili, ed una conversazione che aveva sentito le avevano fatto capire come in realtà dietro quegli occhi splendidi si nascondesse una storia che lei ancora non conosceva, ed un tormento probabilmente non ancora placato…

Da domani proverò a sentirmi un po' diversa

a me piaci come sei meglio se resti la stessa

da domani canterò sottovoce una canzone...

e quando io la sentirò sarò cotto di emozione...

T'innamorerai
dovessi attendere altri due secoli
e allontanerai......
questo turuturuturu turuturuturutu

Improvvisamente provò il desiderio di averlo ancora accanto, e sperò che la gentilezza che le aveva dimostrato quel giorno non fosse dettata solo dall’entusiasmo del nuovo arrivo…

Se c'e' ancora un turuturu per la testa (per la testa)
è perchè se t'innamori quello resta
Ogni giorno viene a farti compagnia...
neanche il vento se lo può portare via

e non chiedermi cos'e' questo vuoto nella mente
perchè sei vicino a me anche quando sei distante
troveremo dentro noi qualche cosa d'importante
con un turuturuturu turuturuturutu

D’accordo, lo aveva appena conosciuto, forse era il caso di aspettare un attimo prima di decidere che era l’uomo della sua vita, però… Le dava un senso di sicurezza, di protezione, era riuscito a farla sentire importante… Pochi ci erano riusciti come lui…

Questo turuturuturu nella testa
che ci prende come un gioco fatto apposta...
da domani scoprirai che rimane solamente
turuturuturuturu
turuturutu…


L’aria ancora fresca del primo mattino entrò dalle finestre aperte e si insinuò tra le tende accostate diffondendosi nella camera e solleticando il volto di Rossella che sospirò serena, non più addormentata ma non ancora sveglia. Si stava godendo il dormiveglia, prima di ritrovarsi in quella strana realtà che si era dipanata attorno a lei.
Si mise seduta ed aprì gli occhi stiracchiandosi, quando un leggero bussare alla porta la destò completamente.
- Un momento… - sì alzò ed afferrò una maglietta ed un paio di pantaloncini, che usò per sostituire rapidamente la corta e leggera camicia da notte che indossava. Andò ad aprire, trovandosi Shun davanti.
- Ti ho svegliata? –
- Quasi… ma già mi stavo alzando… -
- Ero venuto a proporti, se ti va, una colazione insieme. Mio fratello Ikki è arrivato stamattina all’alba e si sta facendo una sana doccia rigeneratrice, poi mangerà con noi, ha una fame da lupo… -
- L’idea della colazione mi piace molto, ma ti chiedo qualche minuto per prepararmi, sono appena uscita dal letto… -
- Nessun problema, sto aspettando anche Ikki… -
Quando uscì dalla camera, Rossella vide che Shun era già di fuori che chiacchierava con un altro fisicaccio statuario, ma dall’aria particolarmente ombrosa e cupa.
- Ah, eccoti qui – le disse sorridendo – Questo è mio fratello Ikki. Lei è Rossella –
Ikki si limitò ad un grugnito, seguito da un – Andiamo? – mentre già si incamminava verso la sala da pranzo.
“Cafone…”
- Eh no! – Shun lo superò e gli si bloccò davanti, un’espressione battagliera dipinta sul volto che scrutava il fratello ansiosamente – Smettila di essere così antipatico! Lei non ha colpa di ciò che ci è stato fatto, non ha scelto lei la famiglia in cui nascere – “Ecco che ricominciamo con i misteri…” – quindi scusati e vedi di comportarti come si deve! –
Ikki lo guardò un attimo; sembrava stupito. Poi sbuffò e si voltò evidentemente di malavoglia:
- Scusami – disse con voce profonda – ma sono appena tornato e sono molto stanco –
Rossella strinse la mano che le veniva porta e sorrise, anche se un velo di ironia era facilmente individuabile nel suo sguardo:
- Nessun problema, ma non sei obbligato a fingere di trovarmi simpatica; puoi continuare a parlarmi a grugniti, se è questa la reazione che ti ispiro –
- Beh, per lo meno sei franca e schietta come tuo zio – non la conosceva, quindi non si accorse che la sua mano tremava leggermente. Ma Shun vide che l’espressione della ragazza era forzata, come se volesse nascondere qualcosa. Era da suo fratello trattare così la gente, e il fatto che Rossella fosse la nipote di Tatsumi portava all’esasperazione il suo carattere scostante. Ma la ragazza non poteva sapere tutto questo, ed era rimasta ferita dal comportamento di Ikki. Sospirò, e si affiancò a lei seguendolo.


La colazione si era svolta senza altri incidenti diplomatici, anche se non c’erano state particolari conversazioni. Per lo più era Shun che con il suo chiacchiericcio vivace evitava il silenzio di tomba, mentre Rossella ed Ikki, la prima intimidita ed il secondo infastidito, rispondevano a monosillabi.
Non appena ebbe finito di bere il suo caffèlatte Ikki si alzò e se ne andò grugnendo qualcosa sul fatto che doveva riferire alla dea. L’atmosfera divenne improvvisamente molto più rilassata, e questo creò in Rossella uno strano senso di colpa:
- Scusami se non sei riuscito a parlare tranquillamente con tuo fratello… Ho come l’impressione di non essergli particolarmente simpatica… -
- Non è colpa tua. Il suo carattere è così, non si sbottona mai con nessuno, spesso nemmeno con me. A volte tratta così perfino Lady Saori… -
- Uhm… allora comincia già a piacermi di più! – Risero. Poi la ragazza tornò improvvisamente seria – Posso chiederti una cosa? –
- Certo –
- Ecco… Prima, quando ci hai presentati e lui non mi ha nemmeno rivolto la parola, lo hai fermato dicendo che non avevo scelto io la famiglia in cui nascere, e che non era colpa mia di ciò che vi era stato fatto… Cosa vi è stato fatto? Cosa c’entra mio zio? – perché era evidente che era a lui che si riferivano.
Shun abbassò gli occhi sul suo the; quando parlò la sua voce era poco più che un sussurro:
- A quanto pare Lady Saori non ti ha raccontato questa parte della storia. Io e mio fratello Ikki, come tutti noi Cavalieri di Bronzo, siamo stati prelevati da bambini dagli orfanotrofi in cui eravamo per essere portati nella tenuta di Mitsumasa Kido per essere allevati. Quella che all’inizio era sembrata la più grande fortuna si rivelò ben presto un incubo: venimmo obbligati ad imparare ogni tecnica di combattimento possibile ed immaginabile, e fummo sottoposti ad esercizi sempre più massacranti; io e Seiya eravamo i più piccoli, ed avevamo solo sei anni, Ikki il più grande, e di anni ne aveva otto. E’ difficile immaginare cosa fosse la nostra vita, se non lo si è provato sulla propria pelle. Io ero decisamente il più debole lì dentro, e spesso venivo malmenato dagli altri fino a che mio fratello non veniva a salvarmi. E’ sempre stato un ribelle, e non ha mai accettato l’autorità di Mitsumasa Kido, tantomeno del suo braccio destro, tuo zio Tatsumi. Spesso li sfidava apertamente, e tuo zio, che imponeva la disciplina con le frustate, gliele ha suonate pesantemente molte volte... Non è facile da far capire a chi non c’è stato… Poi siamo stati mandati nei luoghi più sperduti della Terra per diventare Cavalieri, ed io e lui siamo stati separati per la prima volta nella vita, e non ci siamo visti né abbiamo saputo nulla l’uno dell’altro per sei lunghissimi anni. Non sapevo nemmeno se fosse vivo o morto… Il suo addestramento è stato terribile, di gran lunga peggiore di quello sopportato da tutti quanti noi, e lo ha cambiato profondamente. Quando è tornato a Luxor era irriconoscibile, odiava tutto e tutti, ha cercato di uccidere anche me. Ma siamo riusciti a parlare con lui, ed abbiamo scoperto cosa lo aveva reso così: aveva scoperto la verità sulla nostra nascita, cioè che siamo tutti figli di Mitsumasa Kido, anche se abbiamo madri diverse, e che lui ci aveva messo al mondo con il solo scopo di creare una schiera di combattenti da mettere al servizio della dea Atena, di Lady Saori. Lo shock per questa notizia per mio fratello era stato abbastanza forte da fargli abbassare completamente le difese e permettere ad Arles, allora già Grande Sacerdote, di manipolare la sua mente e renderlo nemico persino del proprio fratello. Siamo riusciti a salvarlo, ma Ikki non ha mai perdonato né Mitsumasa Kido né tuo zio Tatsumi, nemmeno dopo il suo ritorno da Cavaliere. Tu sei sua nipote, puoi capire perché con te si comporti così… -
- Già…Non posso credere che mio zio sia l’aguzzino di cui parli… Certo, io non l’ho visto molto spesso, ma con me è sempre stato… dolce, gentile, divertente… -
- Non eri un ragazzino da mandare al massacro per recuperare delle armature… -
Improvvisamente Shun balzò in piedi e si fece attento, guardandosi intorno. Pochissimi secondi dopo un fragoroso boato squassò la sala, che venne scossa come se ci fosse un terremoto. Shun si voltò verso Rossella e le disse:
- Corri immediatamente nella tua camera e chiuditici dentro il più in fretta possibile. Non uscirne per nessun motivo al mondo! Svelta, vai! – e senza attendere la sua risposta corse via. Rossella non ne era sicura, ma aveva avuto l’impressione che un alone rosato lo avvolgesse, ed avrebbe giurato che prima di scomparire oltre la porta il suo corpo si fosse ricoperto di una corazza in metallo lucente.
Senza nemmeno pensare di ubbidirgli, la ragazza si avviò verso l’esterno; voleva assolutamente vedere cosa stava succedendo, ed era sicura che in quel momento avrebbe capito se tutto quello che le stava intorno era realtà oppure no.
Si fermò improvvisamente sulla soglia, restando nella penombra del portico, in cima ai pochi scalini che portavano all’interno della Tredicesima Casa.
Rimase immobile a guardare quella massa di uomini con i corpi ricoperti da armature (cielo, erano davvero armature!) che combattevano. Riconobbe sulla sinistra Shun e suo fratello Ikki, le cui armature erano violetto ed arancione, e si avvide che tutti i Cavalieri d’Oro avevano davvero armature d’oro. Gli altri erano ricoperti da corazze scure, se non avessero mandato strani bagliori sinistri avrebbe detto che erano nere. I Cavalieri del Grande Tempio erano schierati a difesa di Saori Kido, che stava a metà scalinata, poco sotto di lei, circondata da un bagliore dorato e con in mano uno strano oggetto, una via di mezzo tra uno scettro ed una alabarda. I nemici erano decine e decine, ma i Cavalieri di Atena se la battevano alla grande, anche se il Milo aveva già un braccio ferito (“Ma quello è sangue vero!!!!!!!!”) ed uno dei due gemelli era in terra e scuoteva la testa intontito, protetto nel frattempo dall’altro.
All’estrema destra c’era anche Kiki (“Ma qui combattono anche i bambini! Ma siamo impazziti???”); nonostante non colpisse nessuno ne teneva tranquillamente a bada tre continuando a teletrasportarsi. Suo fratello era poco lontano, con le braccia tese davanti a sè, ed aguzzando la vista Rossella vide una sorta di cupola trasparente che respingeva tutti i colpi (o almeno sembravano delle sorte di colpi, proiettili…) che i nemici lanciavano verso di loro, riuscendo però a proteggere solo metà dei compagni, che nel frattempo erano liberi di attaccare.
Dall’altra parte accanto ad Ikki e Shun si trovavano Camus, che combatteva scatenando tempeste di ghiaccio, Ioria e Marin, i due gemelli e Shura, che menava il braccio come se fosse una spada, e a giudicare dalle ferite che si aprivano sui nemici lo era davvero. Shun ed Ikki combattevano spalla a spalla, proteggendosi a vicenda, Shun mulinando una catena (“come diavolo fa a farle fare quei movimenti?”) e Ikki lanciando uragani infuocati.
Alla ragazza fu chiaro immediatamente che i Cavalieri Neri erano decisamente troppi, ormai anche il secondo gemello ed il fratello dell’arciere erano stati atterrati, e la situazione stava velocemente degenerando. Improvvisamente una sorta di vortice nero si scagliò su Shun ed Ikki, travolgendoli.
- Nooooooo!!!!!! – Rossella si accorse in ritardo che l’urlo era uscito dalla sua bocca, stava già correndo verso di loro, stranamente conscia di ciò che doveva fare.
Si mise in mezzo al gruppo, davanti a Shun ed Ikki, ed alzò le braccia tese congiungendo i polsi sopra la propria testa, le mani aperte verso l’alto. Dalle sue dita si sprigionò una cupola molto simile a quella che aveva generato il Cavaliere d’Oro, solo più scura, come se fosse un vetro affumicato, e con quella protesse tutti i combattenti che le erano attorno, e che ora la guardavano con occhi sbarrati. I Cavalieri Neri si accorsero ben presto che quell’ostacolo era impenetrabile almeno quanto l’altro. Continuando a sostenere la protezione con la sinistra, la ragazza spostò la mano destra e, sempre tenendola aperta, la portò all’altezza delle spalle. Sul palmo si formò un globo pulsante di energia, che con un movimento fulmineo scagliò contro i nemici, eliminandone parecchi contemporaneamente. Gli altri, rimasti sconvolti dall’enorme potenza sprigionata, esattamente come i Cavalieri alleati, veloci come erano arrivati si voltarono e scomparvero. La barriera sostenuta da Rossella a poco a poco tremolò e scomparve, mentre lei cadeva svenuta tra le braccia tese di Shun, pronte a riceverla.





Buooooooooooooooooooooooooooooooooooooongiorno a tutti!
Giornata uggiosissima qui a casa mia, ma io sono di ottimo umore e ho deciso di regalarvi un altro capitolo in anticipo. Vi prego, non cancellate il mio buonumore! :-)
La canzone è Turuturu, di Francesco Boccia e Giada Caliendo, Sanremo 2001. Eh sì, perdonatemi ma sono caduta anch'io nella trappola delle song-fic... :-) Se potete, ascoltatela mentre leggete quella parte, il duetto rende perfettamente l'idea delle due emozioni che si incrociano...
Visto, la situazione si è movimentata un po'... D'accordo, la mia abilità come narratrice di battaglie lascia tristemente a desiderare, ma dato che si parla dal punto di vista di una che di battaglie tra Cavalieri non ne ha mai nemmeno sentito parlare ho pensato che anche se ero imprecisa non era un problema, tanto lei non ne sa nulla... ;-)
Vabbbeeeeeeeeeene, passiamo ai ringraziamenti:

Piccolabulba: Benvenuta! Sono contenta che anche tu abbia deciso di percorrere un pezzettino di strada con noi! Spero che continuerai, mi interessa il tuo parere! Alla prossima!

HOPE87: Ecco fresca fresca una evoluzione... Forse sto scadendo nel banale, ma bisognava pur dare un senso alla presenza di Rossella al Grande Tempio, no? Cominciamo col farle salvare qualche chiappa dorata... :-) Fammi sapere cosa te ne pare di questo capitolo... Grazie, ciao!

Snow Fox: Grazie davvero per le tue parole! Capitolo corto, chiedo venia, e il prossimo lo sarà ancora di più (e roxrox si sparge la cenere sul capo...) ma tante cose capitano tutte insieme, non posso mica farvi sapere tutto subito... :-) Temo di essere diventata un po' smielosa, ma un pochino di zucchero ci vuole sempre, no? Grazie ancora, a presto! Ciao!

anzy: Vita quotidiana in questo capitolo pochina, spiacente, ma anche a me piace molto, e ce n'è altra in arrivo... Sono avanti di parecchi capitoli con la scrittura, ma sto organizzando anche un paio di feste di compleanno (ops... una anticipazione... ma non dirlo a nessuno... ssshhhh...)... :-) Grazie per le tue parole, alla prossima!

Nemeryal: Mi sono informata da Shura per la sangria, ma non ne è sicuro nemmeno lui... Forse erano i fumi dell'alcol, devo aspettare che sia passata la sbronza... Ma mi ha detto di avere perso il conto intorno alla trentina di litri... Poi è stato placcato da Aldebaran e Ioria che gli hanno intimato di rivelare segreti di stato... Pare si vergognino a far sapere quanto sono spugne, evidentemente credono che nuoccia alla loro reputazione di impavidi Cavalieri di Atena... :-) Ho già deciso cosa farne del cosmo di Rossella, ma ancora non so come... Boh, ci penserò... Alla prossima, ciao!

Sabri92: Grazie per i complimenti! Potrei anche montarmi la testa... :-) Ecco un altro aggiornamento, spero sia abbastanza presto (pietàààààààà... sono avanti, ma con un capitolo al giorno non vi sto dietro... )... :-) Spero ti piaccia anche questo capitolo! A presto, ciao!!!

Grazie anche a Killkenny, che mi ha inserita fra i preferiti!

Grazie a tutti, alla prossima! Ciao ciao!
roxrox

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6


Tutti i Cavalieri che avevano partecipato alla battaglia, ancora con indosso le loro armature, si erano riuniti nella sala del consiglio insieme a Lady Saori.
Rossella era stata sollevata da un esterrefatto Shun e portata nella propria camera, dove era stata depositata nel letto ed affidata alle cure di Tatsumi, disperato per quello che era successo alla sua nipotina.
Ora si guardavano l’un l’altro, indecisi, aspettando che fosse la dea a parlare.
- Cavalieri – esordì Lady Saori – immagino che quello che è successo oggi abbia stupito voi come me –
- Milady – intervenne Micene – cosa credete che sia accaduto? –
- E’ evidente – disse Dohko – che il cosmo che covava dentro di lei è improvvisamente esploso –
- Ma – obiettò Aldebaran – un cosmo non è qualcosa che esplode improvvisamente! Lo sappiamo tutti, è qualcosa che si risveglia piano piano, e va coltivato a lungo prima che raggiunga una potenza simile! E non può essere nascosto! Nessuno di noi lo aveva percepito ieri, quando è arrivata! –
- Io sì – si voltarono tutti verso Shaka, interdetti – Ieri sera ne ho parlato con Lady Saori, ma avevamo deciso di lasciar svolgere gli eventi prima di fare qualunque cosa, anche perchè io non ero sicuro di aver percepito un cosmo, proprio per i motivi che ha appena espresso Aldebaran –
- C’è un solo modo – si intromise Saga – perché lei abbia un cosmo pur non essendo un cavaliere… –
- Ma non è possibile! – esplose Camus – Dovrebbe essere… -
- Una divinità – concluse per lui il gemello.
- Milady – chiese Mur, pacato – Voi in quanto dea siete in grado di sentirlo. Di fronte a chi ci troviamo? –
- Non te lo so dire Mur. Non sono in grado di percepire il cosmo di una divinità, a meno che non si sia risvegliata, e non sento nulla del genere. Inoltre, nessuno dei miei sigilli è in procinto di perdere la sua efficacia, e sento che nessuno è stato rimosso. Non può essere una divinità, ma non ho idea di cosa possa significare il suo cosmo. Non saprei davvero –
- La solita buona a nulla… - borbottò Ikki, guadagnandosi una occhiata esterrefatta da parte del fratello e una gomitata nelle costole da Ioria, che aveva sentito tutto e certamente condivideva, ma non era questo né il momento né il luogo.
- Purtroppo – riprese Dohko – il suo cosmo si è spento quando lei è svenuta, e tutt’ora non è percepibile… E non credo che Rossella, almeno per il momento, possa richiamarlo a comando –
- C’è un’altra possibilità, che non abbiamo considerato – disse Kanon, attirandosi l’attenzione di tutti – Potrebbe essere un emissario di qualche nemico, con l’ordine di infiltrarsi tra di noi, e potrebbe essere talmente potente da averci nascosto consapevolmente il cosmo… -
- Ma stiamo scherzando? – esplose Milo, anticipando Shun, che aveva già aperto bocca – D’accordo, la conosciamo da poco, ma c’è qualcuno di noi che potrebbe credere che sia un nemico? O che sia anche solo vagamente consapevole di quello che è successo? Andiamo, si destreggia tra le nostre leggende e i racconti delle nostre avventure con una goffaggine degna di una persona comune! –
- Era spaventata… - mormorò Shun – Da quando è arrivata qui oscilla tra il terrore e l’incredulità per quello che vede… No, decisamente questa è la prima volta che ha a che fare con il nostro mondo –
- E poi – disse Ioria – E’ venuta in nostro soccorso, e ci ha salvato. Se fosse stata nostra nemica e dovesse nascondere la sua natura, non credete che sarebbe rimasta nell’ombra, senza intervenire? -
- Già... Ha salvato voi, ma si è ben guardata dall'aiutare me... - commentò Saori a bassa voce, inacidita.
- Forse non vi rendete conto – stava dicendo Shaka – che quella di Kanon al momento è l’unica spiegazione plausibile –
- Figuriamoci – Aldebaran corse in aiuto del compagno dell’ottava casa – Noi siamo qui in tredici, senza contare Shun ed Ikki, e nessuno di noi Cavalieri d’Oro oltre a te sarebbe stato in grado di percepire un cosmo di questa potenza posseduto consapevolmente anche se celato? E' vero che sei notevolmente più sensitivo di noi, ma non ti siamo così inferiori! –
 - D’accordo – si intromise Shura, lasciando tutti di sasso: da quando in qua dava la sua opinione in una discussione del genere? – Quello che dice Kanon potrebbe essere sensato, anche se non lo condivido, ma se così non fosse, Rossella va per lo meno protetta –
Shun sospirò: finalmente qualcuno che si preoccupava di lei, non solo del suo cosmo.
-E va anche addestrata – concordò Micene – Immagino che non ci vorrà molto a Shaka per capire se quando combatte o impara a padroneggiare il cosmo fa finta o meno – l’interessato sbuffò, ma fu costretto ad ammettere che quella di Micene era la soluzione migliore:
- Va bene. Domani inizierà -
- Ma – si intromise nuovamente Shun, a cui l’idea dell’addestramento non andava particolarmente a genio – non si potrebbe aspettare qualche giorno prima di iniziare? E’ arrivata ieri e gliene sono già successe di tutti i colori… Qualche giorno in più per riprendersi non farà poi tutta questa differenza, vero? –
- Shun ha ragione – disse Saga – di certo avrà bisogno di capire quello che è successo, e qualche giorno di attesa magari potrà anche aiutarci a capire cosa fare –
- Allora siamo tutti d’accordo – concluse Lady Saori con un tono che si assumeva pienamente il merito della decisione – Shun, a te il compito di dirle tutto; scegli tu il modo ed il momento. Ora parliamo di coloro che ci hanno attaccato: Shaka, tu hai qualche idea? –
- No milady. Come avete detto voi, i vostri sigilli sono ancora tutti al loro posto, e a parte Rossella non ho percepito alcun cosmo talmente potente da farmi capire che li avesse mandati. Questi erano evidentemente semplici combattenti mandati a saggiare le nostre difese, non erano particolarmente forti, anche se molto numerosi -
- Già, nemmeno io ho percepito nulla, anche se mentre voi combattevate cercavo l’origine dei loro poteri; chiunque fosse, era ben nascosto –
- Come dicevo prima riguardo all’esser buona a nulla… - grugnì Ikki.
- Ikki, smettila! – sibilò Ioria.
- Ora come ora – disse Dohko, sconsolato – Non sappiamo nulla e non possiamo sapere nulla, dato che sparendo sono riusciti anche a cancellare ogni traccia del loro cosmo e del percorso che hanno fatto… Possiamo solo aspettare che facciano la prossima mossa –
- Sempre che non si siano spaventati – intervenne Death Mask sogghignando – alla vista della esagerata potenza che la nostra Rossella ha saputo scatenare! –
- Io non ci conterei… - mormorò il Grande Sacerdote.
- Bene, allora non ci rimane che aspettare – esclamò Lady Saori concludendo la riunione - Ora io ho bisogno di riposare – Si alzò e se ne andò, praticamente senza salutare, ed appena fuori dalla porta la sua voce raggiunse i Cavalieri – Chiamatemi Tatsumi! Ho bisogno di un bagno caldo! Il più in fretta possibile! –
- Tatsumi? – chiese a mezza voce Ioria a Shura – Ma non era il caso di lasciarlo da Rossella? – ma Shura si limitò a fare spallucce.


- Ehi! – Ikki bloccò Shun per un braccio mentre già si stava allontanando – Dove credi di andare? –
- Da Rossella… Voglio vedere come sta… E dato che Tatsumi è stato chiamato da Lady Saori non voglio lasciarla sola… -
- Certo, certo… Ehi, Mur? Ci fai un favore? Potresti andare da Rossella per un po’? E’ meglio che non resti sola, ed io devo parlare con Shun un attimo… -
- Certo Ikki, nessun problema –
Ikki si voltò verso il fratello con uno strano ghigno sul volto:
- E adesso tu vieni con me – lo trascinò senza troppi complimenti all’esterno della tredicesima, sul retro, dove nessuno sarebbe venuto a disturbarli.
- Insomma! – esplose Shun strappando il braccio dalla ferrea morsa di Ikki – Si può sapere che c’è? –
Ikki lo guardò con occhi penetranti:
- Chi è quella ragazza per te? – Shun, preso in contropiede, non seppe come rispondere:
- Che cosa intendi? –
- Cosa provi per lei? –
- Ma… è arrivata ieri, era spaesata e sola, quasi abbandonata a se stessa in un mondo di cui non sospettava nemmeno l’esistenza, ho cercato di renderle il meno doloroso possibile lo shock… -
- Non mi hai risposto –
- Volevo solo aiutarla, starle vicino, farle sentire che non era completamente sola… -
- Non mi hai risposto –
- Cosa vuoi sentirti dire? – il tono del dolce Cavaliere di Andromeda ora era nervoso, ed anche parecchio stizzito.
- Voglio che tu mi risponda sinceramente. Stamattina quando sono arrivato mi hai immediatamente parlato di lei, quando l’ho salutata come mio solito mi hai fermato e sgridato… Non ti sei mai permesso di dirmi certe cose in quel modo! Non che la cosa mi crei qualche problema, sarebbe ora che tirassi fuori un po’ di grinta con me, ma quel comportamento non è decisamente da te! E, guarda caso, lei è intervenuta giusto nel momento in cui tu eri in pericolo, non quando sono stati feriti Milo, o Kanon, o Micene o Saga… Poi adesso, mentre eravamo riuniti, l’hai difesa contro Shaka e Kanon, anche se aiutato da Milo, e poi ti sei messo contro Micene per farle ritardare l’inizio dell’addestramento… da quando hai abbastanza faccia tosta da contrastare dei Cavalieri d’Oro nelle riunioni ufficiali? Anche questo non sarebbe certo un male, ma anche questo non è affatto da te! E questa forza ti salta fuori solo quando si parla di lei! Ora rispondimi onestamente, e smettila di fare giri di parole: cosa provi per lei? –
- Io… non ne sono sicuro… So solo che ieri, quando l’ho vista sotto la pioggia, bagnata come un pulcino, mi ha fatto immediatamente una tenerezza infinita, e sicuramente all’inizio volevo solo aiutarla un po’, renderle meno traumatico l’ingresso al Grande Tempio… ma quando Milo parlando con Camus gli ha detto qualcosa riguardo al fatto che fosse adrenalina pura, ho provato una fitta allo stomaco… credo fosse gelosia… Poi nella discesa delle case ci ha provato con lei, ed io avrei voluto spaccargli la faccia, e cancellare quel suo sorrisetto compiaciuto… e alla quarta casa, era talmente terrorizzata da tutte quelle teste, ed io ho sentito l’impellente bisogno di proteggerla… avrei voluto prenderla in braccio, nasconderle il volto contro di me e correre fuori, per toglierle quegli orrori da davanti agli occhi… Ma dovevi vedere come ha risposto a tono a tutti, non si è fatta intimorire da nessuno… Ha tenuto testa perfino a Death Mask, prima di vedere la sua casa… Quando ho dovuto salutarla perché voleva cambiarsi e fare la doccia ho avuto l’impressione che mi fosse stato levato il sole, ed era solo un’ora per farsi una doccia… Alla festa ho bevuto tantissimo, perché cercavo solo di non pensare a lei… e stanotte, nonostante tutto l’alcol che mi girava in corpo, non sono riuscito a dormire che per poche ore, il suo viso continuava ad aleggiarmi davanti, risentivo la sua voce… Stamattina non vedevo l’ora di rivederla… e mentre combattevo riuscivo solo a pensare che non dovevo permettere a quei Cavalieri di entrare alla tredicesima, perché dentro c’era lei, ed avrebbero potuto farle del male, e non si sarebbe saputa difendere… -
Il sorriso di Ikki era quasi esasperato:
- Sei completamente andato… Ma – lo prese per le braccia e lo guardò dritto negli occhi, con una durezza insolita perfino per lui – tu sai che non puoi, vero? –
- Perché no? –
- Come se non conoscessi le ferree regole che governano questo modo… -
- Lei è una di noi! – si scrollò di dosso le braccia del fratello, e lo fronteggiò con una espressione battagliera.
- No che non lo è! –
- Lo è diventata ieri nel momento in cui ha messo piede nel Grande Tempio! –
- No, e tu lo sai benissimo, ed anche questa storia del cosmo… Possibile che tu non capisca? –
- E’ te che non capisco! Cos’hai contro di lei? –
- Ma guardati! Quando mai abbiamo litigato così? Ti sta trasformando! Non sei più tu! –
Shun si morse il labbro. No, non voleva piangere, non adesso:
- Perché mi stai facendo tutto questo? -
- Perché voglio proteggerti. Non sappiamo nulla di lei, e potrebbe farti molto male… E sai bene che adesso non sto parlando di battaglie, o di male fisico… Ho paura che ti faccia del male qui – e con tenerezza gli posò la mano sul torace, all’altezza del cuore – Non sai nemmeno cosa prova per te… - la voce si era addolcita – Io ti ho sempre spronato ad avere un po’ di grinta, ad essere più forte, ma non puoi farlo solo per lei, perché questo ti rende ancora più fragile di quanto tu non sia mai stato… devi dimenticarla, finché sei in tempo… -
- E’ già tardi… Ma non mi importa. Ci penserò quando si presenteranno i problemi. E poi stiamo facendo un discorso che non ha senso, perché lei potrebbe non volermi… -
Ikki sospirò, sconsolato. Era inutile discuterne, lo spirito di suo fratello era già indissolubilmente legato a quella strana ragazza; Ikki sperava solo che Shun non ne uscisse peggio di prima. Lo abbracciò, cercando di trasmettergli tutto quell’affetto che non riusciva a comunicargli:
- Promettimi solo che non ti illuderai. E ricordati sempre che qualunque cosa accada io sono tuo fratello, e sono sempre dalla tua parte. Quando vorrai, io sarò qui –
- Grazie –
Si staccarono, ed Ikki cercò di sorridere:
- Ora vai da lei, non inizierai certo bene se si trova accanto qualcun altro. Sempre che Kiki non l’abbia già svegliata con tutto il trambusto che solo lui riesce a creare… -
Shun ricambiò il sorriso e corse dentro, dirigendosi alla camera di Rossella.





Ciao a tutti! Sono un po' in ritardo rispetto al mio solito, ma è stata una settimana campale, è ricominciato tutto e il tempo scarseggia un po'...
Cooooooooooooooooooooooomunque, bando alle ciance e ciancio alle bande (ehm... va bene... basta cene con alcol il sabato sera...), passo subito ai ringraziamenti. Che bello, siete sempre di più!!!

Snow Fox: Grazie per i complimenti! Qui riguardo a Rossella ci sono supposizioni, ipotesi, idee... scegli tu quella che ti piace, ma non è detto che ci sia la verità... hi hi hi... Alla prossima, ciao!

HOPE87: Spiacente, pochi sviluppi, solo tante idee... Del resto, se vi dicessi tutto subito non sarebbe affatto divertente, no? :-) Sono contenta che ti piaccia Shaka Barbie, temevo fosse un po' azzardato, ma effettivamente le somiglia moltissimo! Fammi sapere, ciao!

Gufo_Tave: Benvenuto! In effetti la mia conoscenza di Saint Seiya è limitata all'anime e poco altro, quello che so del manga è estrapolato da varie fanfiction... Mi serviva che il cosmo venisse mostrato in fretta perchè ho tutta una serie di sviluppi che partono da questo, ma non ti preoccupare, non ci saranno solo mazzate, Rossella è un peperino e lo dimostrerà presto! Alla prossima, fami sapere che ne pensi!

piccolabulma: Ma io mica te li porto via i Gold! Piacciono tanto anche a me... Grazie per le tue parole, ciao!

kura92: Che bello, nuovi arrivi! Benvenuta! Grazie per i complimenti, in effetti mi ci sto impegnando parecchio... E Milady la odio talmente che credo non sarà mai particolarmente simpatica... Alla prossima, ciao!

anzy: Shaka vede tutto! Magari interpreta male, ma vede tutto! Eh sì, mi serve un po' d'amore, altrimenti sai che noia? Movimentiamo un pochino la cosa... :-) Grazie per i complimenti, ciao!

bellissima90: Neesun problema, a volte anch'io sono talmente presa da tutto che mi perdo via e sfuggo la recensione di un capitolo, dato che ho il tempo a mala pena di leggerlo... Basta che tu ci sia e legga (anche se la recensione fa sempre piacere...)... :-) Grazie per i complimenti, alla prossima!

Nemeryal: Ho letto e riletto tutto il capitolo più volte, ma qualcosa scappa sempre... Ci ho messo un po' di più a pubblicare questo capitolo, ma vedrò di farmi perdonare con la velocità del prossimo... Grazie, ciao!

Sabry92: Grazie per le tue parole! So che non sono stata molto veloce, ma l'uni ormai mi prende tantissimo... Grazie ancora, alla prossima!

Grazie anche a tutti quelli che continuano a leggere in silenzio! Ciao ciao!
roxrox

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7


Si ritrovò a galleggiare sulla superficie della realtà, e socchiuse faticosamente gli occhi; lui era appoggiato allo stipite della finestra, con le mani in tasca, e guardava fuori con gli occhi persi nel vuoto. Sembrava combattuto, e preoccupato. Avrebbe voluto chiamarlo, farsi raccontare cosa lo turbava e consolarlo, coccolarlo fino a che si fosse rasserenato e le avesse regalato uno dei suoi splendidi sorrisi, ma era così stanca… Richiuse gli occhi, e scivolò nuovamente nel sonno.


Quando riprese consapevolezza di ciò che le stava intorno e riuscì a riaprire gli occhi, vide Shun seduto su una sedia accanto al suo letto, che le sorrideva.
- Come ti senti, bella addormentata? – le chiese.
- Stanca… - rispose lei, e cercò di alzarsi, ma la stanza prese improvvisamente a girare. Sentì Shun che le passava un braccio attorno alle spalle e la sosteneva, mentre con l’altra mano le sistemava i cuscini dietro la schiena, poi la riadagiò con attenzione e le posò una mano fresca sulla fronte:
- Stai tranquilla, la febbre se ne è andata, ma adesso devi riposare –
- Che cosa è successo? –
- Se fossi un cavaliere, diremmo che hai utilizzato il cosmo per venirci in aiuto… Ma non sei un Cavaliere, e possiamo solo dire che sei venuta in nostro aiuto utilizzando misteriosamente una potenza molto simile a quello che noi chiamiamo cosmo –
- Il… cosmo…? –
- Già… Non sai nulla del cosmo, vero? –
- No, ma… Ecco… Ieri sera, prima di cena… quando ti stavo aspettando mentre eri andato a prendere il libro… Ho… sentito Lady Saori in riunione con Shaka e Dohko… E Shaka diceva di aver sentito un cosmo in me, anche se non ne era sicuro… Io non ci credevo, pensavo che avesse avuto le allucinazioni… Non so nemmeno cos’è… -
- Se vuoi te lo spiego… ma forse è meglio che tu ora riposi… per il momento non c’è nulla di cui tu ti debba preoccupare… -
- Ma mi prometti che dopo me lo spieghi? –
- Promesso. –
Se anche avesse voluto dormire non avrebbe potuto. Un leggero bussare alla porta richiamò l’attenzione di entrambi, e la testa di Micene fece capolino dal corridoio:
- Ah, allora ti sei svegliata! – si voltò e parlò con qualcuno – E’ sveglia, avvisate Aldebaran che porti il vassoio con il cibo –
- Yuhuuuu!!!! – urlarono le voci di Milo e Kiki, subito zittite da un colpo, anche se Rossella non avrebbe saputo dire di cosa.
- Milo, la smetti di fare il bambino? –
- Kiki, la finisci con tutto questo chiasso? –
- Venite dentro – chiamò la ragazza – non state lì fuori –
Nella stanza dopo Micene entrarono Milo e Kiki, immediatamente seguiti da Camus e Mur; poi in ordine sparso tutti gli altri, tranne Aldebaran e Kanon.
- Ci siete tutti? – Rossella era decisamente stupita.
- Certo che ci siamo tutti! – Ioria sorrise – Manca solo Kanon che è andato a chiamare Aldebaran, che ti stava preparando qualcosa da mangiare, immagino che il tuo ultimo pasto sia stato la colazione… -
- E che ore sono? –
- E’ mattina, bellezza –
“Eccolo che ritorna… Almeno sono stesa e non può arrivarmi alle spalle… Ma che fa??? Si sta avvicinando un po’ troppo…”
- Milo, stalle lontano… E’ convalescente, non ha la forza di respingere le tue avances… -
- Ma Camus, io facevo conto esattamente su questo! –
- Ed io faccio conto sul fatto che siamo qui in tanti, e ti facciamo fuori prima che tu possa muovere un dito! –
- Umpf… - Milo si mise in un angolo incrociando le braccia e mettendo un broncio che era tutto tranne che offeso o arrabbiato. Quasi quasi gli scappava da ridere…
- Ehi, un momento! E’ mattina, cioè… -
- Hai dormito quasi 24 ore – concluse per lei Micene, sorridendo.
- Allora – le chiese Saga avvicinandosi – Come ti senti? –
- Francamente ancora un po’ stanca, ma sto bene –
- Eccoci qua! – Aldebaran e Kanon entrarono nella stanza. Il Cavaliere del Toro reggeva un vassoio con due piatti, una bottiglia di coca cola e un bicchiere; uno splendido profumino si sparse per la camera.
- Uhm… che meraviglia… cos’è? –
- Il mio speciale spezzatino ai funghi del dopo-battaglia, ed una fetta di torta al cioccolato. Devi riprendere le forze! –
- Ma qui c’è da mangiare per sei! –
- Eh sì, lo so, le mie porzioni sono sempre un po’ abbondanti, ma ti garantisco che una volta assaggiato non riuscirai a non finire tutto –
Milo si avvicinò con un’espressione famelica sul volto:
- Dolcezza, se vuoi posso farti compagnia… -
- Milo, piantala… C’è la colazione per tutti di là! –
- Oh, ma scommetto che questo è più buono… Sicuramente la compagnia è migliore… -
- Milo, se non la smetti sarò costretto a congelarti determinate parti che non nomino in presenza di una signora –
- Eh no! I gioielli no! –
- Allora lasciala stare! –
Altra risata collettiva. Poi Micene si rivolse nuovamente a Rossella:
- Ora è meglio se ti lasciamo in pace, se la cosa non ti offende, ma hai bisogno di mangiare e di riposarti, e dubito che con noi qui ci riusciresti –
- Grazie a tutti, siete stati molto gentili –
- Nessun problema, era nostro dovere – rispose Aldebaran – Mangia, e se ne vuoi ancora basta che mi mandi Shun con il piatto vuoto, provvederò io stesso a riempirlo come si deve –
Uscirono tutti, lasciandoli nuovamente soli. Rossella si avventò sullo spezzatino, non si era accorta di avere così fame, e trovò che era davvero delizioso:
- Ma… tu non vai a fare colazione? – chiese a Shun tra un boccone e l’altro.
- Io ho già mangiato prima, non ti preoccupare –
Chiacchierarono di tutto e di niente intanto che lei mangiava, poi quando ebbe finito anche la enorme fetta di torta (mai e poi mai avrebbe pensato che il suo stomaco fosse in grado di contenere così tanto cibo!) Shun le portò via il vassoio e la aiutò a stendersi di nuovo:
- Ora cerca di dormire –
- E basta dormire! Sono stanca, ma non ho sonno. Parliamo di qualcosa… Raccontami cosa ti preoccupava prima… -
- Prima…? –
- Beh, in effetti non so quanto prima… Vedi, io mi sono svegliata un attimo, e ti ho visto alla finestra, con gli occhi nel vuoto. Volevo chiamarti e chiederti perché eri così triste, ma avevo tanto sonno, e mi sono riaddormentata subito… -
Shun sorrise tristemente e si alzò, andando alla finestra ed assumendo la stessa posizione:
- Tu… - parve mancargli il coraggio, ma poi trasse un profondo respiro – Tu credi nel colpo di fulmine? –
- Colpo di fulmine? –
- All’amore a prima vista? Credi possibile che qualcuno si possa innamorare in modo talmente veloce da non ricordare un solo istante in cui si sia conosciuta una persona senza amarla? –
Se ci credeva? Le era appena successo…
- Sì… -
Lui si riavvicinò e si sedette sul bordo del letto, prendendole una mano; tremava, ma quando parlò la guardava dritta negli occhi:
- Perché… Vedi… Io credo di essermi innamorato di te quando ci siamo incontrati, ieri, sotto la pioggia… -
Non riuscì a rispondere subito. Lo stava dicendo davvero? Lo stava dicendo a lei? Lasciò che quelle parole si distendessero su di loro, come se non volesse far passare quel momento magico.
Ma lui fraintese, e voltò il capo verso la finestra:
- Scusa, non dovevo dirtelo… Lascia stare… Fai finta che io non abbia detto nulla… -
Rossella strinse leggermente la sua mano, e gli pose l’altra sulla guancia, costringendolo dolcemente a voltarsi:
- Sai perchè ti ho detto che credo nell’amore a prima vista? – lui non disse nulla, ma la guardava con gli occhi lucidi – Perché ieri, quando ti ho visto, ho capito che tu sei colui che ho sempre cercato… - gli scappò un singhiozzo, e lei sorrise, mentre una lacrima le usciva dagli occhi – Ti amo… -
Allora anche lui sorrise, incredulo. Non parlò, non ne aveva la forza, ma si portò la sua mano alla bocca e la baciò teneramente, bagnandola di pianto.
- Ehi, che fai? Piangi adesso, quando bisogna ridere? –
- Non sono il solo, vedo – rise lui tra le lacrime. Avvicinò il proprio volto a quello di lei, adagio, per non spaventarla, e le diede un bacio leggero, solo sfiorandole le labbra, e il suo cuore fece un salto quando si accorse che lei rispondeva. Rimasero così per un attimo, guardandosi in silenzio, poi lei gli cinse il collo con le braccia e lo attrasse nuovamente a sé, in un bacio più profondo e passionale; socchiuse le labbra e lo lasciò entrare, iniziando una danza vecchia di secoli, due anime che si fondevano in un unico respiro.

Oggi
Non ho che un canto
Canto
Solo per te…
Senti
Con quanto amore
Questo mio cuore
Batte per te…
Oggi
Come d'incanto
Canto
Solo per te…
Oggi
Che ti ho trovata
Mia amata
Resta con me…

Quando si separarono per mancanza di fiato lui rimase lì, appoggiato sui gomiti per non pesarle, mentre le labbra ancora si sfioravano.
- Amore mio… - mormorò in un sospiro – Amore mio… Non avrei mai sperato in tanta felicità… -
- Chiamami ancora così… Ti prego… -
- Amore mio… Amore mio… Amore mio… - fu interrotto da un altro bacio, che chiedeva tanto e donava tantissimo. Rossella non era mai stata così tra le braccia di un ragazzo, mai e poi mai si era innamorata in questo modo. Shun nascose la testa nell’incavo del suo collo, e lei ricordò un brandello della Divina Commedia, che in quel momento sembrava essere stato scritto apposta per loro:

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Lo strinse ancora di più, come se temesse di vederselo scappare. Ma lui pareva non avere alcuna intenzione di muoversi. Chiuse gli occhi, assaporando quel momento perfetto. Non seppe nemmeno dire come fu possibile, ma scivolò lentamente nel sonno.


- Allora, come sta la nostra malat… Ops… - Aldebaran, con la sua solita irruenza, aveva spalancato la porta con un calcio dopo essere riuscito in qualche modo ad abbassare la maniglia con il gomito. Stava portando un vassoio con il pranzo per Rossella.
La ragazza e Shun si svegliarono in quel momento, e lui si sollevò di scatto, tenendola per mano, e gemendo per le proteste della propria schiena, irritata per la posizione che aveva tenuto troppo a lungo.
- Scusate… - pigolò Aldebaran, cercando di farsi piccolo piccolo e riuscendoci molto male, vista la mole.
- Aldebaran, che succede? – la voce di Ioria si fece sentire, e la sua testa spuntò nel vano della porta – Ma… abbiamo… interrotto qualcosa? –
I due innamorati erano rossi come il fuoco.
- Eh, temo di sì – rispose Aldebaran, sorridendo – Mi sa che noi due siamo i primi a scoprire una nuova storia… -
- Oh beh, allora – il Cavaliere del Leone si avvicinò al letto – permettetemi di farvi i miei complimenti! – tese la mano e Shun la strinse, un po’ imbarazzato – Ci sei riuscito anche tu, eh, piccolo? Devo dire che hai scelto molto bene! Oh, perdonatemi, devo imparare che non posso più dire certe cose – si inchinò leggermente davanti a Rossella – Ormai sei impegnata, e non è rispettoso. Scusami –
- Nessun problema – esclamò lei, e Shun annuì.
- Comunque – si intromise nuovamente Aldebaran – Io ti ho portato il pranzo, e Ioria pensava di farti un po’ di compagnia intanto che portavo Shun a mangiare, ma forse è meglio che porti un altro vassoio anche per lui… -
- Ma… siete sempre qui? – si voltò verso Shun – Da come mi avevi parlato la prima sera avevo capito che ognuno restava nella propria casa –
- Beh, vedi – le spiegò Ioria – In effetti di solito è così, perché le nostre case non sono grandi, ma quando Milady è in viaggio ci trasferiamo tutti alla tredicesima, è immensa, c’è posto per tutti, e stiamo un po’ in compagnia –
- Milady è in viaggio? In effetti non l’ho più vista dalla battaglia… -
- Già, è partita ieri pomeriggio per trovare una spiegazione all’attacco di ieri mattina. Credo un giro degli oracoli di Grecia, o qualcosa del genere. Non ha voluto nessun Cavaliere, in compenso si è trascinata dietro tuo zio. Ha deciso che avrebbe dato meno nell’occhio viaggiando come una normale riccona in vacanza piuttosto che come una dea. Contenta lei… -
- E quindi – riprese Aldebaran – abbiamo preso possesso della casa, del parco e della cucina –
- Ehi voi due! – la voce di Milo eruppe gioiosa dal corridoio – Siete ancora vivi? Vi stiamo aspettando… - Milo entrò nella stanza – Abbiamo fame! Ehi, ciao splendore, come va? –
- Milo, fossi in te la smetterei – rise Ioria.
- E perché? Magari faccio colpo… -
- Troppo tardi –
- Perché troppo… - la voce di Milo si spense, mentre notava Shun seduto sul letto e le sue mani intrecciate a quelle della ragazza – Ah, ora capisco! Piccola sottospecie di marmocchio, mi hai appena soffiato la conquista! Accidenti ragazzi, complimentissimi! Sono davvero felice per voi! – era sincero, e si vedeva.
- Grazie Milo – disse Rossella.
- Adesso non posso più provarci… Umpf… vabbè, troverò qualcun altro… Però… Amici? – tese la mano speranzoso verso di lei, che la prese sorridendo:
- Amici –
- Bene, ora che abbiamo espletato tutte le formalità, andiamo? Ho fame! –
- Shun – chiese Aldebaran – vuoi che porti anche a te un vassoio con il pranzo o vieni a mangiare con noi? –
- Vai – lo anticipò Rossella – Non morirò di certo! –
- Resto io con lei, non ti preoccupare – disse Ioria.
- Ma… e tu non mangi? –
- Ho già pranzato, ho fatto apposta per non lasciarti sola –
Shun si avvicinò a lei e le depose un leggero bacio a fior di labbra:
- Allora io vado. Non temere, torno presto –
- Torna pieno e per me è sufficiente –
Risero, e i tre Cavalieri uscirono, lasciando soli Ioria e Rossella.
- Tu sai – disse il Cavaliere del Leone posandole il vassoio in grembo – di averlo appena mandato in pasto ai lupi? –
Lo guardò interrogativa:
- Cioè? –
- Beh, sei qui da poco ma ti sarai di certo fatta una idea del carattere di Aldebaran e Milo. Cosa credi che faranno a Shun, supportati dagli altri, appena arriveranno dando la notizia che voi due vi siete messi insieme? –
- Oh cielo!!! –





Rieccomi qui!
Uff... che fatica questo capitolo... Sono stata brava, dai, ho aggiornato in fretta, vero?
Finalmente succede qualcosa di concreto! :-) Sì, lo so che molti di voi amano i Gold ed avrebbero preferito risvolti diversi, ma qui ormai ciascuno fa quello che vuole, io non ho più il controllo della situazione... E poi la cosa non mi dispiace affatto... :-)
La canzone si intitola "La canzone del principe" in Biancaneve, della Disney; è un po' smielosa, ma rende bene il colpo di fulmine di cui si parla...
I versi sono tratti dal quinto canto dell'Inferno della Divina Commedia, il canto di Paolo e Francesca. Non mi è mai venuta bene la "traduzione", ma potrebbe suonare più o meno così:
Amore, che non permette a nessun amato di non riamare a sua volta,
mi fece innamorare così tanto di lui
che, come vedi, anche qui lo amo tantissimo
Ovviamente i miei ricordi di Divina Commedia risalgono a... ...anta anni fa, sono ben accette correzioni... :-)
Ora i ringraziamenti:

anzy: Uhm... un Glod innamorato è in cantiere, ma dovrai aspettare un pochino... Mi serve che accadano ancora due o tre cosette prima... :-) Ma vedrò di divertirti, spero che non mi abbandonerai... Fammi sapere, ciao!

Nemeryal: Eh già, ho sempre pensato che Ikki, pur con il suo modo di fare acido e scontroso, lì dentro sia l'unico con un po' di realismo quando si parla di Saori Kido... Ah, dimenticavo, se vuoi meditare Shaka ha detto che ti aspetta!!! :-) Alla prossima!

HOPE87: Ehi, quanti complimenti! Qui mi monto la testa... :-) Death è un fenomeno, vero? Non può essere altro, visto che è Italiano (ehm... un po' di patriottismo non guasta mai...)! Però devo dire che Ikki mi preoccupava un po', avevo paura di avere un pochino esagerato... Anche se in effetti è esattamente quello che avrebbe detto e fatto... :-) Fammi sapere, ciao!

bellissima90: Shun innamorato è una meraviglia, vero? Dolce e tenero... E di questa dichiarazione che te ne pare? Mi è venuta bene? Alla prossima, ciao!

Sabri92: L'inutilità di Milady è evidente da sempre, e a me piace tantissimo sottolinearla, perchè le voglio taaaaaaaaaaaaaaaaaanto bene... hi hi hi... Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo capitolo, ciao!

Gufo_Tave: Saori insopportabile nella mia testa ha una lunga storia. La reincarnazione degli dei mi ha sempre affascinato, perchè non ho mai capito se sono loro o no a decidere in chi reincarnarsi: nel secondo caso Atena può solo maledire il destino, nel primo caso trovo che non abbia fatto una scelta degna della dea della saggezza. Obiettivamente, Saori non è molto sveglia (una che scrive al capo dei nemici per informarlo che sta arrivando con quattro sfigati (di cui uno cieco, non dimentichiamolo...) ad invadere il territorio nemico, estremamente ben difeso, o che va in un posto come Asgard vestita con l'abito più leggero e scollato esistente in circolazione, o che da sola si reca da Nettuno e si fa rinchiudere in una torre che nemmeno Raperonzolo è così scema, molti neuroni in testa non li ha...), le va bene solo perchè ha cinque sfigati (quattro... Ikki mi ha sempre dato da pensare...) pronti a farsi riempire di mazzate per aiutarla quando ormai è troppo tardi e i casini li ha combinati tutti. Io ho sempre l'impressione di vedere la dea Atena che quando capitano queste cose alza gli occhi al cielo e scuote la testa esasperata, dicendo cosa del tipo "Oh, divino padre Zeus, ma perchè proprio a me?"; poi è ovvio che la aiuta, non ha molta scelta, non può lasciare che facciano fuori la sua reincarnazione, altrimenti poi deve nascere e crescere di nuovo, è un casino... Quando la dea interverrà, Saori si dimostrerà molto più adulta, ma altrimenti, per come la vedo io, è solo una arrogante ragazzina viziata, abituata ad ottenere quello che vuole, ma non abbastanza furba da ottenerlo da sola... Lo so, sono un po' cattiva... Ma così è anche più divertente... :-) Oh, beh, fammi sapere che ne pensi... Alla porssima, ciao!

Snow Fox: Grazie per le tue parole! Che bello, quanti complimenti! Quanto al rivoltarsi, credo che tu abbia proprio ragione (anticipazione... shhhhhh!!!!!), qui l'unica che riesce ancora mantenere il controllo di Rossella è la sottoscritta, i Gold sicuramente lo perderanno molto presto... :-) Fammi sapere se questo capitolo ti è piaciuto, ho faticato un po' e ame piace, ma non sono sicurissima di come sia venuto... Grazie ancora, alla prossima! Ciao!

Grazie anche a tutti coloro che continuano a leggere in silenzio!
Ciao ciao!
roxrox



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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8


La sera era splendida, piena di stelle. Rossella la ammirava mentre, distesa sul dondolo nel giardino posto sul retro della tredicesima, si lasciava coccolare da Shun abbracciato a lei.
- Devo… dirti una cosa… -
Lei si sollevò e lo guardò negli occhi:
- Come siamo seri… -
- E’ una cosa seria –
Si ridistese, e poggiò la testa sul suo petto:
- Dimmi… -
- Ricordi ieri, quando abbiamo parlato del cosmo? –
- Certo. Vuoi spiegarmelo adesso? –
- Sì. Devi sapere tutto – prese fiato ed iniziò a raccontare – Noi Cavalieri abbiamo poteri particolari, li hai visti l’altra mattina durante l’attacco, che ci vengono dalla padronanza del cosmo, una emanazione dell’energia stellare che fa parte di noi sin dalla nascita. Ciascuno di noi ha un determinato destino, dato dal cosmo, e la nostra potenza deriva dalla capacità di utilizzarlo. Tuttavia esso va conseguito, conquistato, e coltivato, con anni e anni di addestramento alla lotta, con te stesso e con gli altri. Solo le persone in cui le divinità si incarnano possiedono un cosmo sin dalla nascita, senza bisogno di acquisirlo, ma quando lo usano ne sono consapevoli, perché la divinità si è risvegliata in loro… Tu sei un caso anomalo: certamente il tuo cosmo, quando è esploso per venirci in aiuto, è di inaudita potenza, ma l’hai usato senza esserne consapevole, senza che alcuna divinità si sia risvegliata in te. Tuttavia, l’unica cosa che si può fare adesso è aiutarti ad imparare ad usarlo. Dovrai sottoporti ad allenamenti, del corpo e dello spirito, e tutti i Cavalieri d’Oro hanno dato la loro disponibilità ad insegnarti –
- Ehi, aspetta! Non ho capito: cosa vi aspettate che faccia? –
- Diventerai una allieva del Grande Tempio a tutti gli effetti, più o meno. Durante il giorno allenerai il tuo corpo, la sera la mente. Io non sono molto d’accordo, onestamente, ma è una decisione che ha preso il consiglio dei Gold Saints presieduto da Atena, ed io non ho voce in capitolo –
- D’accordo… ma esattamente, in concreto, cosa dovrei fare? Allenamenti tipo corsa, sollevamento pesi, addominali e simili? –
- Anche, ma non solo. L’allenamento per il corpo è puramente fisico, e coinvolge tutti i muscoli, anche quelli di cui non conosci nemmeno l’esistenza –
- E quello dello spirito? Della mente? –
- Durante quelli imparerai a richiamare a te il cosmo e a padroneggiarlo, oltre ad imparare tutto sulla storia e la mitologia, greca e non –
- Tu… sarai con me? –
- Non sempre. Ognuno di noi avrà un compito ben preciso, ma ancora non so quale sarà il mio. Però la sera, quando avrai finito tutto, io sarò lì ad aspettarti –
- Immagino… di non avere scelta… -
- Temo di no… E non sai quanto mi dispiace… -
- Quando dovrò cominciare? –
- Dopodomani, ma puoi aspettare ancora qualche giorno se preferisci –
- No… No, va bene dopodomani – alzò il volto e lo guardò con un sorriso – Ma domani tu sarai tutto per me! –
- Agli ordini! –
Gli sorrise, poi tornò a posarsi sul suo petto, chiudendo gli occhi:
- Ho paura… -
La strinse più forte, accarezzandole i capelli, mormorandole una vecchia canzone:

Io sono qui, dai non piangere
Stringiti a me, più che puoi
Io ti proteggerò, non temere
Non piangere, sono qui
Ci sono io e d'ora in poi
Fra le mie braccia al caldo dormirai
Il nostro nodo non si scioglie
Nessuno mai, lo farà
Perchè tu sarai
Nel mio cuore sei
Da adesso in poi
Per sempre ci sarai
Sei dentro me
E chi mi dice no
Non sa che ci sarai, sempre
Sempre!

- Andrà tutto bene, non aver paura… -


- Cooooosa? State scherzando vero? Non se ne parla nemmeno! Io quella cosa non la metto! –
Rossella incrociò le braccia e si preparò alla lotta. Già al mattino aveva dovuto indossare quel ridicolo costume da bagno con una fascia alla vita che le era stato spacciato come divisa da allenamento, e non ci si trovava affatto a suo agio, e la colazione, dopo i fasti dei giorni precedenti, le era parsa veramente ridicola: Micene le aveva posto davanti una tazza di latte in cui aveva messo 20 grammi (“Ma li sta pesando con la bilancina digitale!!!”) di muesli (“Non mi è mai piaciuto il muesli! Sa di cartone!”), due fette biscottate integrali con la marmellata (“Marmellata è un eufemismo! Diciamo che hanno preso le due fette e gli hanno messo davanti il barattolo dicendo – Questa è marmellata -!!!!”) e una pera (“Non si può una pesca? Una mela? Un paio di albicocche? Non ho mai sopportato la pera!”), e lei aveva dovuto mangiare tutto sotto lo sguardo attento del Cavaliere, mentre Aldebaran la guardava con occhi tristi e comprensivi. Ma quando si era presentata nell’arena e Shaina e Marin le avevano messo davanti quella orribile maschera era esplosa.
- Rossella, cerca di ragionare – le stava dicendo Ioria, che si stava allenando poco lontano ed era accorso alle urla – Le sacerdotesse guerriero devono mettersi la maschera… E’ la legge! –
- Sai cosa me ne frega della vostra legge? –
- E’ stata decisa da Atena secoli fa… -
- Sì, quando le donne erano un oggetto dell’uomo! E immagino che Lady Saori se ne sia ben guardata dall’annullarla! Perché, quando lei è l’unica a potersi far vedere da tutti i Cavalieri? –
- Adesso smettila di essere irriverente! –
- Come se non lo pensassi anche tu! –
- Quello che penso io non conta. Questa è la legge, e non puoi disubbidire -
- No! No! No! E ancora no! –
- Ma… -
- Senti – lo interruppe, esasperata – perché mai dovrei nascondermi quando mi avete vista fino ad ora? Sapete tutti com’è la mia faccia! –
- Non è per noi, ma per il nemico… Non deve pensare che perché sei una donna… -
- Ah sì, e sarebbe questa maschera ad impedirgli di capire che sono una donna… Non queste due tette che mi spuntano fuori, anche se di poco, non il mio corpo, che è coperto da un ridicolo costume da bagno e non da una armatura come la vostra! E’ la mia faccia il problema, ovvio! –
- Non capisci, è per la vostra sicurezza… -
- Ma certo, per la mia sicurezza, come ho fatto a non pensarci prima? Quando mi troverò davanti qualcuno che cerca di farmi fuori non recriminerò di non avere un po’ di metallo addosso che mi protegge, ma ringrazierò di avere la faccia coperta da una maschera! Così il mio bel nasino non si romperà! Fa nulla se poi magari passerò i miei giorni su una sedia a rotelle perché mi hanno spezzato la spina dorsale, l’importante è che non si rovini il mio bel faccino! E certo la regola ridicola che gli uomini che mi vedono devono essere uccisi o amati è per la nostra sicurezza con il nemico! Ma andiamo! –
- Ora basta, signorinella! Apprezzo il tuo carattere e la tua grinta, ma le regole sono regole, e vanno rispettate –
- Sappi che per mettermi quella cosa dovrai farlo con la forza, e se non vuoi che me la levi dovrai incollarmela alla faccia e far sparire tutti i solventi nel raggio di centinaia di chilometri, perché io non ho intenzione di indossarla! E se questo è il problema, farò in modo che ogni Cavaliere del Grande Tempio mi veda. Cosa farete allora? Vi innamorerete tutti di me? O dovrò farvi fuori tutti? Così o diventerò l’amante collettiva dei Cavalieri d’Oro oppure dovrete suicidarvi tutti, dato che dubito di riuscire a farvi anche un solo graffio!
- Cos’è questo fracasso? – Kanon si era avvicinato insieme a Shaka senza che nessuno se ne accorgesse – Pensavo di dover dare una mano per i primi allenamenti, ed invece trovo in scena una bella tragedia greca! –
- Oh, eccoli qui, altri due! Volete anche voi la vostra dose di insulti o credete di poter dividere quella di Ioria? –
- Che sta succedendo? – chiese Shaka a Ioria.
- Non vuole mettere la maschera sacerdotale… -
- Ah, si chiama così? Maschera sacerdotale?  - Rossella era ormai inarrestabile, probabilmente la sentivano fino ad Atene - Ma come, Shaina, tu che ieri hai quasi mangiato questo bellimbusto perchè ti ha chiamata sacerdotessa guerriero e non Cavaliere d’Argento, porti senza problemi una cosa chiamata maschera sacerdotale? Come puoi accettare questa insulsa legge maschilista? Un po’ di coerenza! –
- Hai ragione! – a sorpresa, quella che le era venuta in aiuto era stata Marin.
- Marin? – Ioria era esterrefatto – Cosa stai dicendo? –
- Che ha ragione. E che né io né le mie allieve porteremo più questo arnese – e mentre lo diceva si levò la maschera. Kanon e Shaka si voltarono, fulminei.
- Andiamo, Kanon. Hai intenzione di darmi le spalle per tutta la vita? – il tono era dolce, ma fermo e sicuro.
- Non intendo mancare di rispetto né a te né a Ioria… –
- E credi che sia questo il modo di rispettarmi? Forse io non ti rispetto perché vedo la tua faccia? O forse tu non rispetti Lady Saori perché vedi la sua? –
- Avete ragione! Mi sono nascosta anche troppo a lungo dietro questo coso – Shaina levò la propria maschera, ed anche Ioria si voltò velocemente.
- Ioria… - Marin si avvicinò al proprio uomo – anche tu ti abbassi a questo? –
- Ti ci abbassavi anche tu fino a mezz’ora fa… -
- E’ vero, ma se ci pensi un attimo Rossella ha ragione. Non è certo una maschera che decreta il nostro valore, o che ci protegge in battaglia, ed io dubito che la dea Atena abbia da ridire se chiediamo di essere trattate normalmente, senza essere costrette a nasconderci, come se il fatto di essere donna fosse una colpa da espiare… -
Ioria restava sulle sue, ma nel suo cuore capiva perfettamente le loro ragioni, e le condivideva.
- Voi sapete – disse Shaka solenne – che questo vostro comportamento verrà portato all’attenzione della dea Atena, che deciderà cosa fare di voi? –
- La dea Atena – rispose Shaina irritata – non tornerà prima di domani, e nel frattempo noi e tutte le nostre allieve ci saremo fatte vedere da tutti i soldati ed i Cavalieri presenti al Santuario. E se ci sarà da difenderci, intendo farlo davanti alla dea Atena, non davanti a Saori Kido! –
- D’accordo, se è questa la vostra decisione… -
- Lo è! –
Senza un’altra parola il Cavaliere della Vergine si incamminò per tornare alla sua Casa. Ioria e Kanon però erano rimasti, perplessi. Il primo a cedere fu il Cavaliere del Leone, che con un sospiro si voltò e tese la mano a Shaina:
- D’accordo. E ci tengo a precisare che per quanto mi riguarda voi siete le stesse, con o senza quell’arnese – Shaina la strinse, con un sorriso:
- Ti ringrazio, Ioria –
- Questa cosa decreterà la mia rovina completa… - mormorò Kanon – Ma del resto ne ho già combinate tali e tante… Una in più non farà questa gran differenza… - si girò, e per la prima volta guardò in faccia le due donne – Va bene. Avete vinto voi. E se sarà necessario avrete il mio appoggio davanti a Lady Saori –
- Ovviamente anche il mio – si associò Ioria. Marin sorrise, ed avvicinatasi allacciò la propria mano a quella di lui.
- Beh, ora è meglio che ce ne andiamo – riprese Kanon - o Rossella non inizierà mai il suo allenamento. A stasera, buon lavoro! – e con un gesto di saluto Kanon si allontanò, seguito da Ioria.
Le tre donne rimasero a guardarli mentre se ne andavano, poi Rossella sospirò e si sedette su un masso con l’aria abbattuta:
- Ragazze… scusatemi… Io… Io non volevo mettervi contro tutto il Grande Tempio… Io… Non pensavo che le cose sarebbero degenerate così… -
- Non è colpa tua – Marin si sedette accanto a lei e le circondò le spalle con un braccio – La scelta è stata nostra. Anzi, dobbiamo ringraziarti perché ci hai dato la forza di ribellarci a questa regola ingiusta. E se devo essere onesta un po’ mi vergogno di avere aspettato fino ad ora –
- Ed io – concordò Shaina – mi vergogno profondamente per la mia ipocrisia e la mia vigliaccheria, che a parole mi portava a battermi perché fossimo considerate Cavalieri, ma accettava che fossimo oppresse così… Per fortuna qualcuno mi ha aperto gli occhi, e sono fiera che sia stata una Italiana, come me –
Rossella sorrise, ma tornò immediatamente cupa:
- Ed ora cosa succederà? –
- Per il momento nulla – rispose Shaina – Fortunatamente l’egocentrismo di Lady Saori ha fatto in modo che nessuna decisione possa essere presa in sua assenza. Oh sì, potrebbero imprigionare tutte le donne del Santuario, ma dubito che Ioria e Shun lo permetterebbero, e sono convinta che anche altri Cavalieri d’Oro ci sosterranno. Milo, per esempio, ma anche Camus e Micene… Ah sì, Aldebaran, certamente… Ho parecchi dubbi su Shura e Aphrodite, ma credo che Saga potrebbe essere dalla nostra parte… -
- Comunque bisogna aspettare il rientro di Lady Saori, anche se sarei pronta a giurare che Shaka cercherà di anticiparlo il più possibile… -
- Beh – esclamò Shaina con un sorriso, che si rivelava davvero bello, ora che era visibile – è meglio andare a parlare con le nostre allieve, prima che riescano a levarcele dalle mani! Rossella, non ti dispiace, vero, se il tuo allenamento ritarda di un giorno? –


- Quella stupida ragazzina viziata! – sibilò furioso Shaka, camminando tanto velocemente da non guardarsi nemmeno intorno.
- Shaka! – la voce di Mur, che si avvicinava insieme a Shun e a Death Mask, interruppe i suoi furiosi sproloqui – Con chi ce l’hai? –
Shaka si bloccò di scatto, voltandosi verso i tre, i pugni chiusi che tremavano. La cosa li stupì non poco, che non lo avevano mai visto in quello stato.
- Cosa succede, Shaka? – Shun si era accostato a lui, solerte, per aiutarlo, ma Shaka si era allontanato di scatto:
- E’ successo che la tua Rossella è sotto allenamento da meno di mezza giornata ed ha già combinato un guaio come non se ne vedono da secoli! –
- Shaka, spiegati! –
- Ha provocato la rivolta delle sacerdotesse guerriero! Si è rifiutata di indossare la maschera sacerdotale, e Marin e Shaina l’hanno imitata, levandosi la loro, e hanno detto che le loro allieve faranno altrettanto! Ora stanno girando tutte per il Santuario senza maschera, e vi garantisco che sono in pochi a non guardarle! –
- Oh, finalmente! – esclamò il Cavaliere del Cancro, scoppiando a ridere – Era ora che qualcuna si rendesse conto dell’idiozia della maschera! Ci voleva proprio una Italiana sveglia come lei per aprire gli occhi di tutte! –
- Forse tu non ti rendi conto – la voce di Shaka fremeva d’ira – che stanno violando una delle leggi più antiche e salde del Grande Tempio! –
- Andiamo, Shaka – Death Mask era sempre più divertito – Qui c’è gente che ha fatto ben di peggio! E noi lo sappiamo benissimo, dato che gli siamo andati dietro per 13 anni! Ti garantisco che quello che abbiamo combinato noi, cercando di far fuori la nostra dea, è molto ma molto peggiore di alcune donne che si rifiutano di indossare una stupida maschera! –
- Immagino che tu – disse Shaka rivolgendosi a Shun – intenda difendere quella ragazzina, dato che stai con lei… -
- Shaka, io nutro un profondo rispetto per te – gli occhi di Shun mandavano lampi minacciosi, che nessuno aveva mai visto – ma smettila di giudicare, non sei né la dea Atena né il Grande Sacerdote! – Mur lo guardò sorpreso, mentre Shaka sorrise ironicamente:
- Vedo che la sua cattiva influenza ha già fatto parecchi danni… -
Shun fece un solo movimento prima di essere afferrato saldamente per le braccia da Mur:
- Lascia stare, Shun. Hai detto giusto, non sta a lui giudicare, e finché la dea Atena ed il consiglio dei Cavalieri non decideranno in merito, le sue sono solo parole –
- Mur… Anche tu stai dalla sua parte? –
- Io non sto dalla parte di nessuno, per il momento preferisco tenere per me ciò che penso –
- Bene. Credo di non avere altro da dire. Buona giornata – e detto questo Shaka voltò loro le spalle e se ne andò.
- Accidenti! – rise nuovamente Death Mask battendo una mano sulla spalla di Shun – Te la sei scelta tosta! Questa qui se vuole ci mette in riga tutti! Se ci si mette d’impegno diventa lei il capo, altro che Lady Saori! Si fa eleggere nuova dea Atena! Su su, niente muso – consolò Shun, che stava ad occhi bassi e sembrava preoccupato – Non vedo dove stia la differenza, Shaina è micidiale con o senza la maschera, ed anche Marin; francamente, mi stupisce che abbiano accettato la cosa per così tanto tempo. Quando si dovrà decidere qualcosa, dato che Shaka metterà in piedi sicuramente un bel mulino, sarà certamente nel consiglio dei Cavalieri, e per quanto mi riguarda voterò per le ragazze. Non sia mai che lasci in difficoltà due mie compatriote! –
- Death Mask ha ragione – lo sostenne Mur – Mi rendo conto che è una legge dettata dalla stessa Atena secoli fa, ma da allora le donne sono cambiate, e noi anche, e non è certo una maschera a decretarne il valore. Io credo – disse con un sorriso e ponendosi davanti a Shun e obbligandolo ad alzare lo sguardo – che dovresti essere fiero di lei: si è messa contro tutto il Grande Tempio per una cosa in cui credeva profondamente, ed è qui solo da pochissimi giorni! –
- Io sono fiero di lei – I suoi occhi avevano ripreso a lampeggiare. Lo era davvero, e disprezzava che qualcuno potesse credere il contrario – Da quando è arrivata ha dato prova di una forza d’animo e di un coraggio che ho visto in poche persone. Ha sfilato davanti a dodici Gold Saint senza battere ciglio! Ha chiamato “terrone” Death Mask! E lui l’ha apprezzata per questo! Quanti sono ancora vivi dopo averlo provocato? Ed ha sovvertito una legge vecchia di secoli! Pensi che non sia fiero di lei? Come potrei non esserlo? – riabbassò gli occhi, nascondendo le lacrime - Ma sono anche molto preoccupato. Non sono convinto che sia pienamente consapevole di quello che è successo, e l’ira di Shaka è pericolosa –
- Ma no! – Death Mask proprio non vedeva il problema – Shaka è solo molto bigotto e legato alle apparenze! Ma vedrai, basterà che abbia la garanzia che tutto questo non disturberà la sua meditazione e gli passerà presto! –
- Death è un po’ brusco – riprese Mur – ma non ha torto. Vedrai, andrà tutto bene –





Ciao a tutti!
Qui mi sono divertita. Visto Rossella che peperino? Quattro minuti di addrestramento e scatena una rivolta... Questa è difficile da tenere buona...

La canzone è "Sei dentro me", tratta da Tarzan, della Disney.

Rispondendo a chi me l'ha chiesto, io ho msn, il mio contatto è rossellaromani@gmail.com . Se volete farvi sentire siete i benvenuti, ma fatevi riconoscere, perchè sono diffidente per natura, e tendo a rifiutare i contatti se non so chi sono... :-)

Oh beh, è ora di ringraziamenti:

Snow Fox: Parlavamo di perdere il controllo... Chiedo scusa, ho detto a Shaka di essere un po' più flessibile, non lo volevo così cattivo, ma non mi ha ascoltato... Anch'io ho perso il controllo della situazione, ormai ciascuno fa quello che vuole... Uhm, di Ikki non so ancora nulla, devo domandare... (roxrox si volta e caccia un urlo) "Heeeeeeeeeei, Ikkiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!! Ci sei? Mi servi!!!" :-) Alla prossima, baci baci!

whitesary: Benvenuta! Ho notato questa cosuccia, Milo ci prova con tutte, grande DonGiovanni... ma alla fine non conclude mai! Poverino, bisognerà rimediare, in qualche modo... Bah, ci penseremo... Quanto al chi è Rossella, credo che dovrete restare sulla graticola ancora per un po'... Se rivelo subito il mistero dove sta il divertimento? :-) Continua a seguirmi, e fammi sapere che ne pensi! Alla prossima, ciao!

HOPE87: La verità? Per me i titoli sono un incubo! Anche perchè quando inzio a scrivere spesso non so dove voglio andare a parare, e quindi per me è difficilissimo decidere a priori... Oh beh, speriamo che non sia troppo tirato per i capelli... Anch'io credo che Shun lì dentro sia il più umano, gli altri in alcuni pezzi mi sembrano più che altro fanatici drogati... Non dimentichiamo che a 13 anni, dopo Nettuno, si ritrovano non si sa bene quanti omicidi sulla coscienza... Io al loro posto a 13 anni avrei dato fuori di matto... :-) Spero che questa evoluzione ti piaccia... Fammi sapere, ciao!

Gufo_Tave: Hai la capacità di mandarmi in crisi. Sì, la storia è ambientata qualche anno dopo Hades, perchè dovrebbe essere subito dopo? Cosa ho detto che te lo faccia pensare? Sei incredibile, io sono avanti con la scrittura di parecchi capitoli, in modo da poterli continuare a rileggere per essere sicura di non perdere nulla in coerenza e narrazione, perchè tutto sia perfetto, poi arrivi tu e mi metti in crisi... Ottimo, dico davvero, perchè mi dai la possibilità di mettermi sempre in discussione, di non adagiarmi mai in quello che sto scrivendo... Grazie! Non mi abbandonare, please... Fammi sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo... Alla prossima, ciao!

Sabri92: Povero Milo, sempre in bianco... Eh no, non gli si può dare una donna fissa, o perde tutto il suo fascino... :-) Alla prossima, ciao!

bellissima90: Grazie per i complimenti, in effetti su quel capitolo ci ho sudato parecchio... :-) Certo che ho msn, ho messo il mio contatto subito prima dei ringraziamenti. Fatti sentire, mi raccomando, ciao!

Nemeryal: Quanto alla durata della felice situazione, non ho ancora deciso, ma in genere amo i lieti fini, anche se a volte ho una idea tutta mia di "lieto fine"... hi hi hi... Ecco qui un altro velocissimo aggiornamento, spero che ti soddisfi! Fammi sapere, ciao!

anzy: Saori in viaggio per l'eternità... Uhm... idea allettante... Però mi serve in alcuni punti... E poi mi diverto a farla passare per la multimilionaria viziata... Potrei farla tornare solo in quei momenti... uhm... ci penserò... :-) Intanto, che ne dici di questa rivolta? Alla prossima, ciao!

NinfaDellaTerra: Benvenuta! Grazie per i tuoi complimenti, fanno sempre piacere! Sarò felice se continuerai a seguirmi, e felicissima se riuscirai anche a lasciarmi una recensioncina ogni tanto, per farmi sapere cosa ne pensi... Grazie ancora, ciao!

Grazie anche a quelli che leggono in silenzio!
A presto, ciao a tutti!
roxrox

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9


Rossella rientrò alla tredicesima solo nel tardo pomeriggio, e trovò Shun, solo, ad attenderla sotto il porticato. Le andò incontro di corsa e le cinse la vita, coinvolgendola in un bacio dolcissimo.
- La mia piccola eroina – rise leggermente quando si fermarono per riprendere fiato, ma continuando ad abbracciarla – Una giornata di allenamento e hai già scatenato una rivoluzione! Decisamente, non sei destinata a passare inosservata! –
Rossella iniziò a tremare e si strinse di più nel suo abbraccio:
- Ho messo le altre ragazze nei guai. Io… Io non volevo creare tutti questi problemi, ma quella maschera proprio non riuscivo ad accettarla, ma non chiedevo che anche Marin e Shaina facessero come me, certo, un po’ le ho provocate, ma non pensavo che mi avrebbero seguito, e che avrebbero coinvolto tutte le altre… Ma – rialzò gli occhi, e luccicavano intensamente – dovevi vedere come erano felici! Siamo andate in giro dappertutto, ed erano tutte senza maschera, ed erano felicissime! Non le ho mai conosciute prima, ma era come se si fossero liberate di pesantissime catene! Era come se avessero appena finito di scontare una condanna… Io… io non so cosa succederà, ma tutto questo è accaduto per colpa mia, ed intendo assumermene tutta la responsabilità, pagherò ciò che mi spetta, accetterò di buon grado qualunque punizione, ma ti prego, se puoi al consiglio dei Gold Saints fai in modo che loro restino libere da quell’arnese… Non voglio che siano loro a pagare per un mio errore… Ora che conoscono la libertà non potete rimetterle in catene… La colpa è tutta mia, loro non c’entrano nulla, ma non obbligatele a rimettere quegli affari… - singhiozzò e nascose il volto nel petto di Shun. Lui la strinse e chinò il volto, fino a sfiorarle l’orecchio con le labbra.
 – Non temere – le sussurrò – Io ti difenderò fino all’ultimo, e difenderò quella libertà che hai donato alle altre. Te lo prometto – sorrise e la sollevò tra le braccia, senza alcuno sforzo – Ora però ti porto in camera. Così potrai riposarti un po’ prima di cena –
- Cena… uhm… vista la colazione promette poco… Chi ha cucinato? –
- Micene –
- Appunto… -
- Oh, suvvia… -
- Tu mangerai quello che mangio io? –
- Assolutamente no! Per noi cucina Aldebaran! –
- Come volevasi dimostrare… -
Erano arrivati alla camera della ragazza:
- Fammi scendere, ho bisogno di una doccia e di stendermi un po’ –
Lo baciò con passione ed entrò.
Shun rimase un momento a fissare la porta chiusa, poi si avviò per dirigersi all’esterno della casa.
- Shun! – la voce di Camus lo raggiunse dall’altro estremo del corridoio – Milady ha appena convocato il consiglio dei Cavalieri d’Oro, e tu e tuo fratello siete stati invitati a partecipare –
- Milady ha… Ehi, un momento! Milady è in viaggio, e non tornerà prima di domani! –
- Credo che Shaka l’abbia richiamata… -
- Questa storia della rivolta delle donne lo ha proprio mandato in bestia –
- Già… Andiamo… -
- Shun! – la voce arrabbiatissima di Tatsumi lo colpì come una pugnalata e lo fece sobbalzare. Fece un cenno al Cavaliere di Acquarius, che continuò verso la sala del consiglio, e si voltò, molto lentamente:
- Tatsumi… -
- A quanto pare qui sei l’unico che possa dirmi cosa sta succedendo, dato che nessuno sembra considerarmi! Cos’è questa storia? Ti sei fidanzato con Rossella? Avete deciso di farla allenare come una allieva del Grande Tempio? Ha scatenato una rivolta? E tu, che a quanto pare le vuoi bene, HAI PERMESSO TUTTO QUESTO? –
- Tatsumi, ti prego, calmati… Sì, è tutto vero: io e Rossella stiamo insieme, e lei stamattina ha iniziato l’addestramento, come era stato deciso all’ultimo consiglio dei Cavalieri d’Oro nel quale, te lo ricordo, io non ho voce in capitolo, decisione con cui, per la cronaca, non sono d’accordo. Stamattina si è rifiutata di indossare la maschera sacerdotale e deve aver scatenato un bel putiferio, dato che Shaina e Marin, e poi tutte le altre donne del Santuario, l’hanno seguita ed imitata, togliendola. Questo ha provocato le ire di Shaka, immagino che sia stato lui a richiamarvi con un giorno di anticipo –
- E… adesso? Cosa succederà? –
- Credo che dipenda tutto da come si svolgerà il consiglio che Lady Saori ha appena convocato –
Tatsumi abbassò lo sguardo, incerto:
- Shun… So di non avere l’autorità né la confidenza per chiedertelo… Ma… per favore… Aiutala come puoi… -
Il Cavaliere di Andromeda sorrise, intenerito da quella evidente manifestazione di affetto, tanto strana in un uomo come lui:
- Certo Tatsumi… Farò tutto quello che posso… -
Fece un cenno di saluto e con una corsetta leggera raggiunse Camus, che pur continuando a camminare aveva rallentato considerevolmente l’andatura. Entrarono insieme nella sala del consiglio, e si accorsero di essere gli ultimi.
- Allora Cavalieri – esordì immediatamente Lady Saori non appena i due si furono seduti – Shaka mi ha contattato e detto cosa sta succedendo, ed io sono tornata in fretta e furia. Allora, come possiamo sedare questa rivolta? –
- Milady – chiese titubante Ioria – siamo sicuri che questa sia una rivolta da sedare? –
Lady Saori lo fulminò con lo sguardo:
- Non credo che il tuo sia un punto di vista obiettivo –
- Forse il suo no, Milady – disse Milo – ma il nostro sì. Ed io personalmente non vedo il problema –
- Già – commentò Shaka sarcastico – Altre donne con cui provarci… -
- Per quanto la cosa sembri disturbarti – rispose Milo, piccato – Ci sono momenti in cui ragiono anche con la testa, non solo con il pisello! –
- Non si direbbe… -
- Sembra quasi un complimento, detto da uno che il pisello non sa nemmeno dove si trovi…! –
- Ora basta! – si intromise Lady Saori – Qui non stiamo parlando delle capacità sessuali di Milo o di Shaka, ma di una persona che è arrivata da pochissimi giorni e già pensa di poter fare come se fosse a casa sua, e trascina altre nelle sue folli idee! –
“ E’ già diventata solo ‘una persona’…” pensò Shun, sconsolato.
- Ma Milady – obiettò Camus – Se le sacerdotesse guerriero chiedono di non portare più la maschera, dato che era nata esclusivamente per il loro vantaggio, che problemi ci sono a… -
- Qui nessuno ha chiesto! Sono state circuite, si sono prese libertà e diritti che non avevano ed adesso pretendono anche di avere ragione! –
- Ma è esattamente questo il fatto! – esclamò Ioria – Perché non possono avere la libertà ed il diritto di mostrare, se vogliono, il loro volto? Non è certo quella maschera che le può aiutare, in nessun caso! –
- E non sono state circuite – continuò Kanon.
- Oh certo! – Shaka non mollava la presa – Il fatto che quella lì fosse presente ed avesse appena finito di inveire contro quella maschera, contro Ioria, contro di te e contro di me ed avesse appena detto loro quanto fosse ingiusta questa legge e quanto fossero ipocrite ed incoerenti ad accettarla è stato solo un caso! Loro stamattina si sarebbero rivoltate ugualmente! –
“ ‘Quella lì’ ha un nome…” Shun si stava innervosendo non poco, e solo la salda presenza di Mur al suo fianco gli impediva di prendere a pugni Shaka. Anche Milo aveva cercato di saltare al collo del Cavaliere della Vergine, ma Camus lo aveva prontamente fermato afferrandolo per un polso.
- Non ho detto che Rossella sia estranea alla cosa – spiegò Kanon, a cui il ragionamento sembrava tanto chiaro da non capire come mai fosse necessaria quella precisazione – Ho solo detto che Shaina e Marin sono abbastanza forti ed intelligenti da non essere circuite da nessuno. E’ ovvio che sono anche abbastanza intelligenti da capire quando sono nel torto quando vengono loro mostrate delle ragioni più valide. Solo gli idioti non cambiano mai idea -
- Che le ragioni siano valide o meno, non avevano nessun diritto di prendersi certe libertà, né di disubbidire in modo così palese ad una legge così chiara! –
- Il fatto – riprese Ioria – che la legge fosse chiara non vuol dire che fosse giusta! –
- E’ stata dettata dalla dea della Giustizia, questo dovrebbe far pensare… -
- Ma è stata fatta centinaia di anni fa, e la condizione femminile era molto diversa! –
- Anche Nettuno aveva delle combattenti donne, combattevano con l’armatura e non portavano la maschera… - disse Kanon, più a se stesso che agli altri.
- Nettuno – ricordò Shaka – E’ stato sconfitto da cinque ragazzini… - Micene fermò Ikki ponendogli una mano sulla spalla, e Camus afferrò nuovamente il polso di Milo.
- Anche il Grande Tempio! – Saga corse in aiuto del gemello - E i ragazzini in questione erano decisamente più inesperti! E Nettuno non era risvegliato completamente! –
- Inoltre – riprese Kanon – Qualcuno avrebbe il coraggio di dire che Nettuno è stato sconfitto perché le sue Sirene combattevano senza maschera? -
- E’ una legge vecchia di secoli – Lady Saori si stava arrabbiando: mai e poi mai avrebbe pensato di trovare tanta opposizione tra i suoi Saints - e non posso permettere che una ragazzina arrivi e faccia a modo suo! -
- Io qui di ragazzina ne vedo una sola, ed anche parecchio viziata… - borbottò Ikki, a voce abbastanza alta perché fosse impossibile ignorarlo.
- Ikki! Finora ho sempre finto di non sentire i tuoi commenti, ma questo è decisamente troppo! –
- Ma no, Milady! Quello che Ikki voleva dire… -
- Quello che volevo dire, Micene, era esattamente questo. In questo momento ho l’impressione di non avere a che fare con la dea Atena, ma con la multimilionaria Saori Kido, che vede in quello che è successo solo un attentato alla propria indiscussa autorità, e non quello che è, cioè un atto disperato di donne esasperate da una usanza ingiusta –
- Ikki! – Lady Saori era paonazza dalla rabbia.
- Milady – si intromise Mur, pacato – Ikki forse ha esagerato, ma penso che l’iniquità di questa legge sia sotto gli occhi di tutti… -
- E’ strano come solo adesso vi accorgiate di quanto fosse ingiusta questa cosa… -
- L’uomo, Milady – si difese Aldebaran, contrito – ha la bruttissima abitudine di non interessarsi di nulla che non lo riguardi direttamente. Fino a che la cosa non è esplosa, con molta probabilità nessuno di noi si era mai posto la questione –
- Giusta o ingiusta – rincarò Shaka – era una legge, ed è stata completamente ignorata ed infranta, e chi lo ha fatto deve essere punito! –
- E vorreste decidere la punizione – Shun non riusciva più a trattenersi – senza prima avere sentito le dirette interessate? Qui si sta celebrando un vero processo, ma qualcuno ha ascoltato le imputate cosa hanno da dire? –
- Ho l’impressione – Aphrodite parlò per la prima volta, ma la sua voce grondava cattiveria – che abbiano già detto e fatto abbastanza, e che le loro ragioni siano piuttosto chiare! –
- Eccone un altro che vede le donne come nemiche… Chissà perché… - il Cavaliere della Fenice sembrava piuttosto malizioso.
- Ikki, non esagerare! –
- Andiamo Micene, ho ragione o no? –
- Ciò non toglie – stava dicendo Shun – che comunque dovrebbero essere qui e difendersi! –
- Non ce n’è bisogno! – liquidò la faccenda Lady Saori – E’ indiscutibile che abbiano trasgredito, indipendentemente dalle loro ragioni –
- Allora parlerò io per Rossella - Shun lo avrebbe evitato ad ogni costo, ma sapeva che lei non gliel’avrebbe mai perdonato se non l’avesse fatto - Sapeva che non le sarebbe stato permesso spiegarsi, e mi ha chiesto dirvi che si rende conto che la colpa di tutto questo è sua, e che è pronta ad accettare qualunque punizione il consiglio decida di infliggerle… -
- Allora sa perfettamente di avere sbagliato… - sorrise crudelmente Aphrodite. Milo venne fermato un’altra volta.
- Tuttavia – continuò Shun come se non avesse parlato – chiede che alle altre donne non venga tolta la libertà che si sono conquistate levandosi la maschera. Non trova giusto che paghino loro per un errore suo, e non vuole che ora che hanno conosciuto la libertà vengano rimesse in catene –
- Non credo – rispose altezzosamente Lady Saori - che sia nella possibilità di dettare condizioni –
- Ma Milady… - cominciò Milo.
- No! Shaka, tu cosa proponi? –
- Per come la vedo io – disse Shaka – Quello che hanno fatto è alto tradimento, e vanno punite di conseguenza –
- Ma stiamo scherzando! – esplosero contemporaneamente Aldebaran e Milo (Camus ormai non lo lasciava più), mentre Micene commentava, esterrefatto:
- La punizione per l’alto tradimento è l’incarcerazione e poi la messa a morte… -
- … tramite tortura… - concluse Saga, guardando inorridito il Cavaliere della Vergine.
- Dovrete passare sul mio cadavere! – urlò Shun, agghiacciato, mentre Mur lo tratteneva.
- E sul mio! – gli venne in aiuto Ioria.
- Nessun problema, se è questo che volete… - il volto di Shaka era impassibile.
- Shaka, sei forse impazzito? – Camus non riconosceva il compagno e rimpiangeva di aver trattenuto Milo per tutto quel tempo – Ti rendi conto di quello che stai dicendo? –
- E tu ti rendi conto di quello che è successo? Se permettiamo a quella ragazzina di farla franca nessuno rispetterà più alcuna legge, e regnerà l’anarchia! –
- Ma tra farla franca e la morte per alto tradimento c’è un abisso! –
- Punirne uno per educarne cento… - commentò serafico Aphrodite.
- Ma qui siamo alla follia! – Death Mask era finalmente intervenuto e guardava i compagni, stupito – Ma voi gli permettete ancora di parlare? –
- Qui ognuno può parlare finchè vuole –
- Allora parliamo di un gruppo di Cavalieri d’Oro che ha acclamato Grande Sacerdote un uomo che ha cercato di far fuori la dea Atena bambina e che ha ucciso e dichiarato traditore l’unico che l’aveva salvata! E parliamo di quando tredici anni dopo hanno cercato nuovamente di eliminarla, e con lei quei cinque sfigati che erano gli unici ad averla riconosciuta… -
- Qui non si sta parlando di questo… -
- Eh già! Non sia mai che qualcuno ti faccia notare il tuo terribile sbaglio! Qui dentro a parte Mur, Micene e Dohko siamo tutti colpevoli, e di un reato molto più grave di una dichiarazione di indipendenza! Stai attento, Shaka, perché se continuerai con questa idea io pretenderò ed otterrò che tutti noi veniamo puniti nello stesso modo, per un tradimento molto più alto! –
- Nessuno di noi allora aveva motivo di credere… -
- Sei un bugiardo, e menti sapendo di mentire! Non crederai davvero che la dea Atena avrebbe ordinato quello che ci diceva Arles! Che la dea della Giustizia avrebbe mai chiesto tutta quella violenza, quella cattiveria! Lo credevamo perché ci faceva comodo, perché amavamo quello che facevamo, o perché credere in Lady Saori avrebbe scombussolato tutto ciò in cui credevamo, avrebbe scosso il nostro nido in cui ci eravamo mollemente adagiati, ci avrebbe costretto a pensare e ad ammettere il nostro errore, ammettere di essere stati una manica di teste di cazzo che sono corse dietro a un maniaco assassino! Non avrai mai davvero creduto che Atena ci avrebbe veramente chiesto di uccidere una ragazzina e cinque Cavalieri di Bronzo che ci fanno un baffo! – né Ikki né Shun reagirono a quell’insulto - Non avrai mica pensato in quei momenti che quelli fossero in grado di sconfiggerci perché ci erano superiori! Andiamo! Ci hanno sconfitto e hanno fatto fuori alcuni di noi perché la dea stessa combatteva dalla loro parte! E’ stato facile, dopo, saltare sul carro del vincitore, vero? Una azione degna di quei beceri cretini che eravamo diventati! E parliamo del dopo, perché fermarci a quell’episodio? Ricordiamo che alla terza casa alloggia uno che accecato dalla megalomania ha cercato di annegare l’umanità intera, e pensava di prendere per il culo ben due divinità! – Kanon non si scompose nemmeno - Parliamo di quando Asgard e Nettuno hanno cercato di distruggere l’umanità: dov’erano i prodi Cavalieri d’Oro sopravvissuti? Qui, a leccarsi le ferite e aspettare che i cinque Cavalierini di Bronzo facessero il lavoro sporco, mentre la dea rischiava la pelle! Tanto noi siamo i nobili Cavalieri d’Oro, che le patate bollenti se le prendano gli altri! -
- Death Mask, non ti permetto di… -
- Non sei ancora tu il capo qui! E non puoi permettere o vietare niente a nessuno! –
- Ma io sì! – esclamò Lady Saori – E ti ordino di smettere di rivangare il passato e rinfacciare a tutti i propri errori! Sono stati tutti perdonati, è inutile continuare a parlarne –
- Ma allora – si intromise Milo – perché questi no? Ha ragione Death Mask, in confronto ai nostri sono solo sciocchezze! –
- Milo – disse Aphrodite – qui non sei tu a decidere cosa è grave e cosa no… -
- Io no, ma il consiglio dei Cavalieri d’Oro sì! Atena è la dea della giustizia! Votiamo, e deciderà la maggioranza! Io voto per perdonarle e lasciarle senza maschera, come vogliono loro! –
- Anch’io – si associò Ioria.
- Anch’io – concordarono contemporaneamente Camus e Aldebaran.
- Anch’io – assentirono Death Mask e Kanon.
- Anch’io – fu d’accordo Micene.
“Siamo a sette…” contava febbrilmente Shun
- Per quanto mi riguarda – disse Mur – esattamente come noi, hanno il diritto di essere libere da quella costrizione, se è così che la percepiscono –
“ Otto… Abbiamo la maggioranza… ma serve che sia schiacciante per convincere Milady…”
- In un altro contesto – dichiarò Shura – avrei dato ragione a Shaka. Ma ho l’impressione che Rossella sappia esattamente quello che fa, e sento che ci si può fidare di lei. Anche per me possono continuare così –
“Non è possibile… anche Shura… Nove…”
- Io sono d’accordo con gli altri – concordò Saga – ho commesso troppi errori nella mia vita per non essere in grado di perdonare quelli degli altri… -
“Dieci… forse ce la facciamo…”
- Io no – il primo a votare contro fu Aphrodite – Trovo che la dea Atena non possa sentirsi obbligata a perdonare dei torti solo perché ne ha già perdonati altri. Di questo passo cadremo nell’anarchia. Io voto per la soluzione di Shaka –
“Maledetto Aphrodite… Che fastidio ti può dare tutto questo?”
Si voltarono tutti verso Dohko: lui era l’unico che ancora non aveva detto nulla:
- Per come la vedo io – disse il Grande Sacerdote, sospirando – le ragazze hanno sicuramente infranto la legge, e devono essere punite… - “Dohko… Tu no…” – Ma è anche vero che il loro è fondamentalmente un peccato veniale, anche perché non hanno fatto del male a nessuno, hanno solo rincorso una libertà che non era mai stata loro concessa. Si potrebbe giungere ad un compromesso: Rossella, come ha chiesto lei stessa, verrà punita per tutte, ma, anche in considerazione che ha compiuto un gesto di grande nobiltà ponendosi a difesa di tutte le altre anche nella punizione, io proporrei qualcosa di più leggero, certamente non la punizione dell’alto tradimento… -
- Cavalieri – la voce di Lady Saori era infinitamente dolce, molto diversa da quella isterica da ragazzina viziata che la aveva caratterizzata per tutta la riunione. Si resero tutti immediatamente conto che finalmente era intervenuta la dea Atena – Dobbiamo solo ringraziare l’intervento di Rossella, che ha portato alla nostra attenzione questo spinoso problema, di cui tutti si erano dimenticati. Le sacerdotesse guerriero devono avere il diritto di scegliere la vita che vogliono, ed essere donna non è sicuramente una colpa da espiare. Ma Rossella deve ricordare che qualunque azione, qui ha delle conseguenze. La soluzione del Cavaliere di Libra è certamente la migliore e, come lei ha chiesto, non comporterà problemi alle altre donne. Ioria, Micene, sarete voi gli esecutori –





Ciao a tutti!

Meglio mettere le cose in chiaro prima che qualcuno se la prenda con me: non è colpa mia! Hanno fatto tutto da soli! Io mi ci sono messa d'impegno prima del consiglio, li ho presi in parte uno per uno raccomandandomi al loro buon senso, ma questi Cavalieri sono più testardi di una mandria di muli...
Shaka manco mi ha ascoltato. Si è girato dall'altra aprte e mi ha detto "Non sono affari tuoi"... Simpatico...
Milady poi... non avevo nemmeno iniziato a parlare che mi ha riempita di insulti, come se la rivolta l'avessi decisa io... :-)
L'unico che mi ha dato ascolto è stato Camus, che si è messo accanto a Milo e lo ha tenuto buono, ma credo che lo avrebbe fatto comunque...

Volevo aspettare fino a domani per aggiornare, ma è in arrivo un malanno con i fiocchi, sono in fase di cova, e ho preferito farlo oggi prima di diventare una sorta di zombie vagante, cosa che, sono sicura, accadrà entro poche ore...
Dicevamo, passiamo ai ringraziamenti:

Nemeryal: Sto organizzando le elezioni per la nuova Atena, visto come è andata la riunione credo che avremmo una maggioranza schiacciante... :-) Alla prossima, ciao!

HOPE87: Francamente mi sono sempre domandata perchè le sacerdotesse guerriero, e soprattutto Shaina, così suscettibile sulla sua condizione femminile, avessero sempre accettato la maschera... Non mi è mai parsa una cosa giusta, e così ho posto rimedio come potevo... Che ne dici?

NinfaDellaTerra: La regola della maschera mi ha sempre fatto veinre l'orticaria! Non vedevo l'ora di eliminarla... :-) E una bella rivolta popolare era davvero quello che ci voleva... :-) Cosa ne dici della riunione? Fammi sapere, alla prossima, ciao!

Snow Fox: Non è colpa mia! Shaka ha fatto tutto da solo! Io ho cercato di farlo ragionare, ma non mi ha dato ascolto! Scusa scusa scusa... Comunque, mi piacerebbe tantissimo eliminare la Kido, ma mi serve in alcuni punti... Però le voglio così bene che la utilizzerò il meno possibile... :-) Fammi sapere se ti viene un'idea per tranquillizzare Shaka, ormai è incontrollabile! :-) Alla prossima, ciao ciao!

bellissima90: Il Grande Tempio è decisamente in pericolo, c'è in giro una pazza scatenata che fomenta le rivoluzioni... E la cosa più bella è che le massime autorità le danno ascolto e si rivoltano con lei!!! :-) Cercano di tenersela buona, ma non è tanto facile... :-)

Sabri92: Se Rossella facesse la brava allieva diligente non sarebbe interessante, giusto? Bisogna movimentare un po' la situazione, altrimenti ci si annoia... :-) Alla prossima, ciao!

Gufo_Tave: Come hai visto la Kido non è stata contenta, ma la dea Atena ha fatto sentire la sua voce. Non credo che sarà mai d'accordo con le silver, in fondo vede minacciata la sua posizione di supremazia come unica donna completamente visibile... uhm... vedremo... Dimmi, cosa ne pensi di questa riunione?

anzy: Shaka non si è comportato molto bene... lo so... Chissà se riuscirò a fargli cambiare idea... Mah, vedremo... Non c'è bisogno di tener testa alla Kido, ci pensano i Cavalieri a proteggerla... Però potrei farle incontrare... uhm... prevedo scene isteriche con tirate di capelli... uhm... potrei pensarci... :-) Alla prossima, ciao!

Grazie anche, come al solito, a tutti coloro che leggono in silenzio!
Ciao a tutti!
roxrox

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10


Rossella esitò un attimo solo prima di aprire la porta, alla quale Shun aveva bussato. Ormai era scesa la notte, e lei praticamente non metteva nulla in bocca da quella frugale colazione, ma non aveva fame, passeggiava solo su e giù nella camera. Suo zio Tatsumi era andato a salutarla e le aveva tenuto compagnia per un po’, facendosi raccontare tutto e rassicurandola su ciò che sarebbe successo, ma nemmeno lui era troppo convinto: sapeva che molti Cavalieri d’Oro l’avrebbero difesa, ma conosceva anche molto bene il carattere viziato ed egocentrico di Lady Saori, che mai e poi mai avrebbe accettato di essere scavalcata così. Poi aveva dovuto salutarla, richiamato dalle mille incombenze della tredicesima casa, e lei era rimasta sola con i suoi pensieri, temendo la punizione ma non rimpiangendo nulla di ciò che aveva fatto o detto quel giorno. Il discreto bussare di Shun l’aveva fatta sobbalzare, nel suo nervosismo.
- Allora? – chiese, scrutando ansiosamente il volto del compagno.
- Le ragazze sono state perdonate, e potranno restare senza maschera, se è questo che desiderano –
- Evviva! – Rossella gli si gettò al collo con un grido di gioia, ma lui la spostò da sé guardandola dritta negli occhi:
- Non è finita –
- Verrò punita, vero? –
- Sì –
- Beh, non fa niente, l’importante è che le altre non abbiano problemi e che non debbano rimettere quell’arnese infernale –
Al Cavaliere di Andromeda vennero le lacrime agli occhi nel sentire queste parole. Quella ragazza era veramente eccezionale!
- Tu sai che qui al Grande Tempio le punizioni possono essere terribili? –
Ma lei sostenne il suo sguardo con coraggio:
- Non importa, purché le altre non ci vadano di mezzo –
Lui la strinse forte, nascondendo il viso nella sua spalla e ricordando quello che aveva detto la dea Atena: “Da domani, per due settimane, Rossella verrà sottoposta non all’allenamento che era stato deciso per lei, ma a quello pesantissimo riservato solo a coloro che sono destinati a diventare Cavalieri d’Oro; non la ucciderà, per due sole settimane, ma la farà faticare parecchio, e soffrire un po’, ma alla fine ne trarrà comunque un guadagno”
- Allora? – la voce tremante di Rossella lo strappò dai suoi pensieri e lo fece sorridere leggermente: allora aveva paura anche lei! Non era completamente incosciente! La guardò:
- Da domani verrai allenata da Ioria e Micene, ma non nel modo che era stato previsto per te. Per due settimane subirai l’allenamento per diventare Cavaliere d’Oro –
Rossella era incredula:
- Tutto qui? Io pensavo torture inimmaginabili, carcere a vita, decapitazione… –
- Aspetta a dirlo! Assaggerai un po’ di quell’inferno di cui ti ho parlato; forse rimpiangerai il carcere a vita e le torture… -
- Beh, qualunque cosa sia, durerà solo due settimane, no? Sono solo quattordici giorni, sopravvivrò e ne uscirò più forte! Forse un po’ smontata, ma più forte! –
Shun sorrise: decisamente, nulla poteva scalfirla! Temeva che non si rendesse pienamente conto di quello a cui andava incontro, ma per quella sera preferì non infierire oltre, avrebbe avuto tempo di capire cosa volesse dire un addestramento da Cavaliere d’Oro. Chinò il volto e la baciò dolcemente, lasciando poi la sua bocca per stuzzicarle il collo con le labbra, mentre le mani vagavano sulla sua schiena; la sentì ansimare leggermente mentre si aggrappava alle sue spalle e nascondeva il viso nel suo petto. Dovette staccarsi, a malincuore:
- Beh, ora andiamo a cena. E’ parecchio tardi, ma immagino che tu non abbia nemmeno pranzato, vero? –
- In effetti, la tensione mi aveva tolto la fame, ma ora che sono più tranquilla ricomincio a sentire i crampi! Chissà cosa mi toccherà trangugiare! Micene come nutrizionista è un gran bastardo! –
Shun rise di gusto:
- Andiamo, Ikki ci sta aspettando! –
Uscirono e si diressero verso la sala da pranzo, quando incontrarono Aldebaran:
- Oh, eccovi qui! Stavo venendo a vedere se avevate intenzione di venire a mangiare! E’ tutto pronto! –
- Tutto… pronto? – chiese stupita Rossella.
- Sì… beh, vedi, Lady Saori è inviperita per l’intervento della dea Atena che le ha tolto di mano la decisione, ed ha preferito uscire per cenare ad Atene. Credo che non vorrà vederti per lungo tempo! Allora, venite? Volevamo organizzare una festa, ma visto quello che ti aspetta abbiamo preferito lasciarti riposare, e festeggeremo quando sarà tutto finito –
- Al? – Micene si avvicinò, accompagnato da Ioria – Andiamo, o Rossella non riposerà mai! Domani avrà bisogno di essere fresca come una rosa, o non arriverà viva all’ora di pranzo! Ciao Rossella! –
- Devo ringraziarvi. Io già temevo punizioni terribili… -
- Aspetta a ringraziarci! – rise Ioria – Da domani saremo i tuoi peggiori nemici! Finirai per odiarci a morte! –
- Per stasera – aggiunse Micene – la cena è un po’ più abbondante del dovuto, ma hai bisogno di rimetterti in forze! –
- Shaka ed Aphrodite se ne sono andati subito dopo la riunione – disse Ioria a Shun – quindi abbiamo deciso che il compito di sorvegliare il cosmo di Rossella lo svolgerà Mur, saprà certamente farlo al meglio. Tu procura solo di tenere Lady Saori lontano da lei, agli altri due penseremo noi. A domani –
Salutarono e se ne andarono.
Rossella guardò Shun; non sorrideva più tanto:
- C’è qualcosa che ancora non mi hai detto? Cosa è successo in quella stanza? –
- Lady Saori non ha gradito quello che hai fatto, si è, come dire?, sentita levare la sedia da sotto, temeva che non venisse più riconosciuta la sua autorità e voleva a tutti i costi punirti in modo esemplare, dando corda a Shaka, che ha chiesto per te la pena peggiore, quella prevista per alto tradimento… -
- E… qual è questa pena? –
- Meglio che tu non lo sappia. Comunque, a parte Aphrodite, che era d’accordo con loro, tutti gli altri Cavalieri vi hanno difeso con le unghie e con i denti, Death Mask ha fatto una filippica incredibile per uno con il suo carattere, e Milo in alcuni momenti ha cercato di saltare al collo di Shaka, e probabilmente ci sarebbe riuscito se Camus non lo avesse regolarmente fermato… Comunque, hanno votato per decidere cosa fare, e quando è stato il turno di Lady Saori, che ha ovviamente l’ultima parola, è subentrata la dea Atena. Lei vi ha perdonate, e ha dato la possibilità a tutte le sacerdotesse guerriero di vivere come meglio credono e ti ha ringraziato perché grazie a te si è evidenziato questo problema. Ti ha dato questa punizione perché tu ti possa ricordare che ogni azione qui ha delle conseguenze, ma ha fatto in modo che, pur soffrendo un po’, questa cosa possa risultare costruttiva per te, che già sei sotto addestramento –
- Perché non mi vuoi dire che punizione ha chiesto per me Shaka? –
- L’alto tradimento è ciò che di peggio si possa commettere, soprattutto in un posto come questo… Le condanne sono esemplari… -
- E cioè… -
- Vieni rinchiuso in una prigione, e torturato pubblicamente fino alla morte. E ti garantisco che si può sopravvivere per settimane… Ma non ti preoccupare – Rossella era diventata improvvisamente pallida – è una condanna che non viene eseguita da tantissimo tempo… Probabilmente Arles ne ha fatta qualcuna, ma a parte lui sono decenni, se non secoli, che nessuno viene più punito in questo modo… -
- Io non capisco… Cosa le ho fatto? Sono qui da così poco, ci saremo viste sì e no un quarto d’ora in tutto… Perché mi odia così tanto? D’accordo, non è che io la adori, anzi, ma di certo non le auguro quello che ha cercato di farmi… -
- Io credo che ti tema –
- Me? E’ l’incarnazione di Atena, la donna più potente di questo posto, è multimilionaria e potentissima anche nel modo comune, e ha paura di me? E’ impazzita? Stai vaneggiando… -
- Ha paura perché non sa chi sei, se rappresenti una minaccia o un alleato. E probabilmente ha paura anche di te come donna, perché l’hai sfidata apertamente, ed ora l’hai addirittura avuta vinta contro di lei… Sarà anche una reincarnazione, ma resta pur sempre una donna, una multimilionaria abituata ad avere tutto e tutti ai propri piedi… Tu sei la prima a dimostrarle che non è così… -
- Ma… Mi hai detto che anche tuo fratello spesso la tratta male… -
- Ikki non ha peli sulla lingua, e appena può la provoca, verissimo, ma esattamente come tutti noi Cavalieri appena chiama corriamo da lei per proteggere la nostra dea… Tu invece l’hai ignorata, quando l’altro giorno sei scesa in campo non hai difeso lei, ma noi, e non l’ha digerito –
- Non so esattamente quello che ho fatto, ma credo di aver notato che quelli in pericolo eravate voi, non lei… -
- E non l’ha mandata giù… Ma non c’è problema, capirà, anche se forse non sarete mai grandi amiche… Coraggio, andiamo, credo che Ikki si sia già mangiato anche la mia parte, e poi tu devi dormire! –


Il sole non aveva nemmeno fatto capolino all’orizzonte quando la porta di Rossella fu spalancata con fracasso, svegliandola improvvisamente:
- Allora? – tuonò Ioria – Ancora nel letto? In piedi, ti voglio all’ingresso tra non più di cinque minuti, o vengo io a prenderti! E domani vedi di farti trovare pronta! – ed uscì sbattendo la porta. Rossella, non ancora del tutto sveglia, diede un’occhiata all’orologio: le cinque e un quarto del mattino! Era uno scherzo, vero?
- Non sento che ti alzi! – la voce del Cavaliere del Leone la raggiunse trapanandole le orecchie, anche se si trovava all’esterno della stanza – Dico sul serio quando parlo di cinque minuti! Veloce, se non vuoi allenarti tutta la giornata in mutande davanti al Grande Tempio, chissà che non sia un nuovo atto di libertà, dopo la maschera! Agile, i minuti sono diventati quattro! –
Non stava scherzando! Rossella si fiondò in bagno e si lavò velocissimamente, indossando il ridicolo costume da sacerdotessa guerriero. Uscì dalla stanza appena in tempo, mentre Ioria si preparava a dare un calcio alla porta.
- Alleluja! Ma domani ti voglio pronta e all’arena a quest’ora! – le lanciò un cucchiaino e le porse uno yoghurt con quella che sembrava la stessa quantità di muesli del mattino prima – Mangia intanto che andiamo, siamo già in ritardo –
“In ritardo? Alle cinque del mattino? Temo che queste settimane saranno peggio di quel che credevo…”
Si ficcò in bocca la colazione il più velocemente possibile intanto che correva per stare dietro a Ioria, che sembrava aver inserito il turbo. Arrivarono ad una delle arene dove li aspettava Micene, con le braccia incrociate e battendo nervosamente il piede a terra; in mano teneva una lunga frusta:
- Era ora! – esclamò quando li vide arrivare – Vi eravate persi per strada? –
- Ho dovuto tirarla giù dal letto, dormiva ancora –
- Imparerà presto. Per il momento – si rivolse alla ragazza – inizia a correre intorno all’arena, e modula la velocità secondo quanto ti diciamo noi –
- Per quanto devo correre? –
- Tu comincia, te lo diciamo noi quando smettere; inizia con una corsa leggera, giusto per scaldarti –
Rossella iniziò a correre.
- Ho detto corsa leggera, non passeggiata nei boschi con una tartaruga! Su, un po’ di ritmo! Hop! Hop! Hop! – sottolineava ogni parola con uno schiocco di frusta.
“E questa la chiama corsa leggera? Io schianto fra venti passi!”
- Non ti ho dato il permesso di rallentare! Pensa solo a mettere un piede davanti all’altro, qualunque altro pensiero consuma energia utile! Bene, ora che ti sei scaldata aumenta la velocità, arriviamo ad una andatura media! Andatura media, ho detto! Accelera! –
“Accelerare ancora? Ma io già non ce la faccio più…!”
Corse, corse, corse fino a che credette che le stesse scoppiando il cuore, ma nemmeno allora le venne permesso di rallentare. Non seppe per quanto fosse andata avanti, controllata dai due e rimproverata aspramente appena rallentava leggermente, ma finalmente Micene le permise di fermarsi, e cadde carponi, concentrandosi solo per riuscire a respirare.
- Non penserai mica di riposare, vero? Forza, in piedi, bevi un sorso di questo e prendi i manubri – le porse una borraccia piena di uno strano liquido dolciastro e indicò dei pesi posti poco lontano. Provò a sollevarli, ma riuscì a tirarne su uno solo, mettendoci tutta se stessa. Ioria sbuffò e sollevò l’altro, mettendoglielo in mano, raddrizzandole la schiena. La ragazza ebbe l’impressione che le braccia si stessero allungando:
- Ora sollevali piegando le braccia e portali alle spalle, così – e le mostrò il movimento.
“La fa facile, lui mi ha fatto vedere senza avere in mano niente… Ma questi cosi pesano…”
- No no no, assolutamente no! La schiena va tenuta ferma e dritta, devono lavorare solo le braccia! Usa questo – e le pose un bastone sotto le ascelle e sopra il seno, in modo che le braccia lo tenessero fermo, e le prese le spalle – Non deve cadere! E adesso solleva le braccia! Dovrai farlo almeno cinquanta volte, prima di passare al prossimo esercizio! –
“Allora il prossimo esercizio lo faremo molto tardi…” ma ci si mise d’impegno, e ce la fece per quasi quindici volte, prima che le sue dita cedessero e i pesi cadessero a terra con fracasso.
- D’accordo, come prima volta può bastare, ora vieni – le lasciarono bere ancora un sorso e la condussero ad una sbarra posta a tre metri dal suolo; ce la appesero in modo che solo i piedi a martello la sostenessero e le impedissero di cadere – Ora un po’ di addominali. Iniziamo con qualcosa di leggero. Tirati su per cinquecento volte; contiamo noi. Uno! Due! Veloce, questa è un’anda da lumache! Tre! Quattro! Cinque! –


Shun osservava da lontano Ioria e Micene che la facevano faticare. Si era alzato alle otto, e uscendo nel cortile della tredicesima aveva visto Rossella che correva in una delle arene, un’espressione distrutta sul viso. Aveva fatto colazione e si era seduto su un’altura poco lontano, in modo che non lo potesse vedere, e cercando di comunicarle un po’ di forza, facendo di nascosto il tifo per lei, spronandola quando sembrava cedere, stringendo i pugni quando la vedeva cadere.
Verso fine mattinata venne raggiunto da Mur, che gli si avvicinò sorridendo, alcuni panini in una cesta che portava appesa al braccio:
- Ti ho portato qualcosa da mangiare. Ti ho visto talmente concentrato che non credo che ti sposterai di qui per andare a pranzo, vero? –
- So che è giusto che sia così, ma non so per quanto resisterà ancora, fa così caldo… Ogni tanto le gettano un secchio di acqua sulla testa, credo per rinfrescarla, ma non ha mai fatto nulla che somigli ad un addestramento, e questo… -
- Sei qui a controllare che non la uccidano? –
- Beh, spero proprio che si fermino prima! –
- Abbiamo passato tutti l’addestramento, vedrai, il suo cosmo la sosterrà –
- Lo stai sorvegliando? Mi hanno detto che ti sei assunto il compito di Shaka… -
- Sì, e non ci vuole molto per capire che non ha la benché minima idea di cosa sia, certamente non lo sta tenendo celato. Un paio di volte credo che le sia venuto in aiuto, giusto per non farla cedere completamente, ma di sicuro lei non lo sa, non lo ha richiamato volontariamente. Francamente, non so come facesse Shaka a credere che lo stesse nascondendo… -
- Ti ringrazio per ciò che hai detto ieri, al consiglio. Per un attimo ho avuto davvero paura per lei –
- E allora perché l’hai esposta così, domandando che fosse l’unica ad essere punita? –
- Non avrei mai voluto farlo, credimi, ma me l’aveva chiesto espressamente, e non so come avrebbe reagito se non l’avessi detto… Hai visto com’è il suo carattere… -
- Già, probabilmente non te l’avrebbe mai perdonato. Ma forse è stato un bene, ha portato dalla sua parte gli indecisi. Dohko probabilmente avrebbe comunque votato per lei, ma certamente Shura mi ha stupito –
- In effetti nemmeno io mi aspettavo il suo appoggio… -
- Già… Ha detto chiaro e tondo il motivo del suo voto, e credo di non averlo mai sentito porre tanta fiducia in qualcuno. Rossella lo ha certamente colpito particolarmente -


- Va bene. Ecco il tuo pranzo – Rossella non riusciva a credere che le fosse finalmente permesso di sedersi. Micene le pose in grembo una grossa ciotola con dentro vari tipi di verdure, qualche crostino e parecchi pezzi di carne, cotta anche se fredda; anche se non c’era traccia di condimento, vista la colazione non poteva certo lamentarsi!
Micene e Ioria si sedettero in terra davanti a lei, mangiando qualcosa di molto simile al suo pranzo, anche se decisamente più abbondante.
- Non parlare – disse Micene – e mangia. Risparmia anche la più piccola goccia di energia –
- Ci dispiace – aggiunse Ioria – di essere così cattivi, ma è quello che ci è stato ordinato di fare, ed anche noi siamo stati trattati nello stesso modo. Pensa, io addirittura da lui! – rise, indicando il fratello – E’ stato lui a farmi da maestro per anni, prima che Arles prendesse il potere, e ti garantisco che mi trattava esattamente come noi ora trattiamo te. Ti prego, non volercene – Rossella si limitò ad annuire e sorridere, continuando a masticare.
- Piano, piano, so che hai fame ma non ingozzarti o oggi pomeriggio vomiterai tutto! E ti garantisco che se tirerai su il pranzo non ti verrà dato qualcosa per sostituirlo! –
- Ora ci fermiamo e ti facciamo riposare un’ora, pranzo compreso, poi ricominceremo. So che probabilmente senti di non averne la forza, ma ogni tanto anche mentre riposi piega e distendi gambe e braccia e muovi un po’ le spalle, o dopo sarai completamente bloccata dai dolori, e noi saremo costretti ad essere più bastardi di stamattina –
Rossella finì di mangiare e si stese all’ombra su uno dei gradoni dell’arena, badando però a fare come le era stato detto, anche se non era sicura di averne l’energia. Avrebbe tanto voluto non rialzarsi più. In effetti all’ombra si stava decisamente bene, e lei era tanto stanca… Forse un pisolino, giusto dieci minuti…
Non era nemmeno riuscita a finire di formulare il pensiero che l’ennesima secchiata d’acqua le cadde sulla testa:
- Non ci pensare nemmeno! – esclamò Ioria – Qui non è permesso dormire! Dove credi di essere, alle Seychelles a fare una vacanza? Su, in piedi, è ora di ricominciare! -





Ciao a tutti!
Sono un po' in ritardo per i miei canoni, week-end di fuoco... E il prossimo sarà anche peggio...
Coooooooooooooooooooooooomunque, ho tantissimi ringraziamenti da fare, meglio che mi ci metta subitissimo!

NinfaDellaTerra: Grazie per i complimenti! Avevo paura che l'intervento della dea sembrasse un po' troppo opportuno e tirato per i capelli, ma del resto bisognava proprio che qualcuno facesse capire a Saori che stava dicendo solo idiozie... Il problema è che poi lei se l'è presa... :-) Che ne dici della punizione? Fammi sapere, ciao!

Snow Fox: Cosa ne dici della punizione? Ti soddisfa? Quanto a Shaka non sono ancora sicura di come reagirà a tutto questo... Ho provato a chiederglielo, ma era molto arrabbiato... Potrebbe cambiare sponda... Uhm... Shaka che si allea con i cattivi per vendetta... Chissà se ne sarebbe capace... Potrei mandargli un sicario a corromperlo, magari... hi hi hi... Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo, alla prossima, ciao!

Nemeryal: Grazie per le tue parole, sono contenta di essere riuscita a ricreare così bene la scena... In effetti era tutta nella mia testa, ho solo trascritto quello che succedeva... :-) Dimmi se ti è piaciuto anche questo capitolo... Grazie ancora, ciao!

anzy: Eh sì, Death è davvero un grande! Del resto, è Italiano! Un bel monumentino ci starebbe bene... che so, al posto della statua di Atena... hi hi hi... :-) Quanto a Shaka... Proverò a parlargli di nuovo, magari mi ascolta... uhm... ci credo poco... Alla prossima, ciao!

bellissima90: già guarita, grazie, i miei raffreddori sono micidiali ma fortunatamente brevi... :-) Cancer è un mito, vero? Finalmente che qualcuno dice la verità senza veli! Grazie per i complimenti, alla prossima, ciao!

HOPE87: Non ho mai creduto che Shaka sia un mostro, ma l'ho sempre visto come uno molto bigotto, statico, difficilmente in grado di accettare i cambiamenti. E' per questo che secondo me ha seguito Arles, era più comodo, meno "rivoluzionario", più tradizionale... Non vedo altro motivo per cui avrebbe dovuto obbedire ad un personaggio tanto strano ed ambiguo, con la sua incredibile sensibilità si sarà pur accorto che qualcosa non andava, ma probabilmente ha reputato più facile non porsi domande, restare nella tradizione... Ed è per questo che è stato così cattivo, perchè è stata sovvertita una legge vecchia di secoli, e probabilmente è stato un po' troppo per lui... Ma è comunque un uomo ragionevole, ci penserà sopra... Alla prossima, ciao!!!

Gufo_Tave: Per quanto riguarda il discorso di Death, è esattamente lì che volevo arrivare. Volevo che fosse uno che non ci si aspetta, uno come lui, fuori di testa, a far capire la situazione a Shaka, bigotto e ligio al dovere fino all'eccesso. Mi serviva uno che fosse stato dalla parte di Arles, perchè la cosa non sembrasse una predica vanesia (del tipo"io sono più figo di te perchè avevo capito tutto e quindi ho ragione") e per potersi esporre meglio per quanto riguada la punizione, caliente e vivace per arrabbiarsi come si deve con Shaka, non legato a una sacerdotessa perchè non sembrasse un "conflitto di interessi", e Milo era già tenuto buono da Camus, mentre Death era libero... E si era già abbondantemente esposto nel pomeriggio, con Shun e Mur... Mi è sembrata la scelta più logica, anche se un po' strana... Tutto qui... Alla prossima, fammi sapere cosa ne pensi, ciao!

Sabri92: Tirare i capelli alla Milady... Grande idea... Vediamo se riesco a provocare un bell'incidente diplomatico... :-) Alla prossima, ciao!

whitesary: Che ne dici della punizione? Te gusta la sveglia alle 5 del mattino? Eh già, avevo notato che al Santuario in molte cose sono indietro di secoli, serviva un po' di modernizzazione... :-) Fammi sapere cosa ne pensi, alla prossima, ciao!

Come al solito, grazie anche a tutti quelli che leggono in silenzio!
Ciao a tutti!
roxrox

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11


Il sole era già tramontato quando Rossella, barcollando, salì i gradini che portavano alla tredicesima casa, dove Shun la aspettava trepidante. Gli era stato categoricamente vietato di aiutarla fino a che non fosse arrivata all’ingresso, e lei lo sapeva, ma mancavano solo pochi passi, poi ci avrebbe pensato lui… Accidenti, quanto era lontano…
Shun la guardava avvicinarsi tendendole le braccia. Già sorridevano entrambi quando lei parve perdere completamente anche quelle poche forze che le restavano. Lui dimenticò allora ogni divieto, e corse a sorreggere il corpo devastato della sua donna, che si afflosciò svenuta tra le sue braccia.


Quando riaprì gli occhi si trovava nella propria stanza, e vide Shun che sonnecchiava sulla sedia della scrivania, che aveva portato accanto al letto. La camera era debolmente illuminata, e notò che l’abat-jour era stata tolta dal comodino e posata in terra, in modo che la luce non le desse fastidio. Sorrise e cercò di girarsi per mettersi su un fianco, ma una fitta improvvisa alla schiena le strappò un gemito. Shun si svegliò immediatamente e si chinò su di lei:
- Allora? Come ti senti? –
- Se riuscissi a muovermi – si lamentò lei con una smorfia di dolore – te lo direi… Ma in questo momento non riesco a trovare un punto che non mi faccia terribilmente male… -
- Coraggio, bevi questo… - le versò qualcosa da un thermos e la sollevò tenendole un braccio attorno alle spalle, mentre con l’altro le portava la tazza alla bocca – E’ calda, ma non dovrebbe scottare… -
- Cos’è? –
- Camomilla. Non ti farà passare il dolore, per quello non posso far nulla, ma almeno ti aiuterà a riposare –
- Non avete una aspirina? Un antidolorifico? –
- Non posso dartene, l’addestramento dei Cavalieri d’Oro… -
- D’accordo, ho capito… - bevve lentamente, ed in effetti si accorse che la aiutava a rilassarsi, anche se i dolori rimanevano. Si lasciò distendere nuovamente:
- Grazie… -
Shun sorrise:
- Ti ho già caricato la sveglia; un quarto d’ora per prepararti è sufficiente? –
- Fai venti minuti, non so con che velocità riuscirò a muovermi… -
- D’accordo. Ora dormi – le posò un bacio leggero sulle labbra e si alzò, spegnendo la lampada. Quando aprì la porta la luce del corridoio lo illuminò mentre le mandava un altro bacio, accompagnandolo con la mano. Rossella sorrise e chiuse gli occhi, addormentandosi quasi immediatamente.


Micene si avvicinò a Shun con un sorriso, mentre lui controllava Rossella dalla sua solita postazione. Aveva lasciato la ragazza alle cure di Ioria, che la stava impegnando in un combattimento di lotta libera, e non le risparmiava nulla, anche se lei sembrava determinata a non dargliela vinta:
- Se la cava bene, vero? –
- Beh, la sera non è così combattiva… Però c’è da dire che negli ultimi giorni quando rientra la sera non sembra più alle soglie dell’Ade… Sta migliorando –
- Sta abituandosi ai ritmi che le imponiamo. E’ davvero brava. Non è facile, certo, ma bisogna ammettere che per una che non aveva mai fatto un addestramento prima della settimana scorsa se la cava bene. Anche Ioria è d’accordo con me. Se la punizione fosse durata di più, avrebbe potuto diventare un’ottima erede per qualcuno di noi. E tu la stai aiutando tantissimo –
- Che vuoi dire? –
- Che sta lottando per te. Sa che sei qui e la osservi –
Shun ebbe un moto di sorpresa; era consapevole del fatto che Rossella avrebbe dovuto essere sola, e non doveva assolutamente sapere della sua presenza – Micene, ti giuro che… -
- So che non le hai detto niente – lo interruppe lui, con un sorriso – Credo che ti abbia sentito, in uno dei momenti in cui la sostieni –
- Non capisco… -
- Già, probabilmente nemmeno te ne accorgi, ma il tuo cosmo si espande incredibilmente quando la vedi in difficoltà. Lei non è consapevole del proprio, ma probabilmente in alcuni momenti percepisce il tuo, e ha compreso da dove arriva. Spesso quando inizio a credere che non ce la faccia più la vedo guardare in questa direzione, e solo allora si rialza –
- Me ne devo andare? –
- No. Ho notato che ha iniziato a sopportare molto meglio l’addestramento da quando sa che tu sei qui. Non sarebbe regolamentare fino in fondo, ma non è un Cavaliere d’Oro e un aiutino non guasta mai. Del resto, tutti noi abbiamo lottato per qualcuno, quando eravamo solo allievi e non ce la facevamo più. Non vedo perché lei non possa –
- Già… – Shun ricordava quando, all’Isola di Andromeda, pensava solo a tornare a casa per riabbracciare il suo fratellone. Rimasero in silenzio per qualche minuto, osservandola, poi Micene fece quella domanda che gli bruciava tanto:
 – Tu la ami davvero? –
Shun lo guardò, sbalordito da tanta franchezza:
- Perché mi fai questa domanda, di cui conosci già la risposta? –
- Credo… Non lo so. Forse per sicurezza. L’ho conosciuta bene in questi giorni, ed ho imparato ad apprezzare la sua determinazione e la sua forza d’animo. Ho capito quanto c’è in lei, quanto grande sia il suo cuore, quanto coraggio sia capace di tirar fuori anche quando sembra che non ce la faccia più, da qualche parte trova sempre un pochino di grinta che la spinge ad andare avanti, a non mollare mai. Da tempo non vedevo una persona così, e ho iniziato ad invidiarti un po’, perché lei è tua. Ma quello che sto cercando di dirti è che tutta questa forza è anche e soprattutto merito tuo, perché si vede che lo fa per te. Quando riesce in qualcosa che non si aspettava, quando sa di aver fatto un passo in più, cerca sempre con lo sguardo questo punto, come se volesse farti vedere quanto è brava –
Shun lo guardava con occhi sgranati:
- Micene, io… -
- Non ti sto dicendo che mi sono innamorato di lei, questo no, non resisteremmo un’ora, ha lo stesso carattere forte di mio fratello, mi ritroverei a pensare di avere a che fare con lui, e Ioria da solo mi basta ed avanza. Ma mi sono affezionato molto a lei, la considero un po’ la mia sorellina; ho capito che tutto ciò che fa, che è, che è diventata in questi tempi, dipende da te, solo ed esclusivamente da te. Se ha ottenuto dei successi in queste due settimane è stato perché vuole renderti orgoglioso, fiero di lei. Non farle del male, perché la uccideresti. E allora verrò a prenderti, e te la farò pagare cara –
Il cavaliere di Andromeda era stupito dalle parole di Micene. Non credeva che si sarebbe mai aperto così con lui; non era sicuro che gli facessero piacere le sue velate minacce, ma era orgoglioso che una ragazza incredibile come Rossella avesse scelto di stare con lui.
- Stai pregando affinché tutto questo non le serva a nulla, vero? – Micene entrò di forza nei suoi pensieri, cambiando repentinamente argomento.
- Che vuoi dire? –
- Che speri che non debba mai avere nulla a che fare con combattimenti. Mi sbaglio? –
- No. Vorrei solo che sia felice, e non è felice di dover combattere quando non è più un gioco. La guerra non è nella sua natura –
- Non lo è nemmeno nella tua, eppure sei Cavaliere di Andromeda –
- E tutte le volte che sarà necessario indosserò la mia armatura e combatterò per Atena, ma questo non significa che sia felice, che la notte a volte non senta ancora le voci di coloro che ho ucciso, o che mi stia bene il mio destino. Lo accetto, perché non ho altra scelta, ma non lo auguro a nessuno, tantomeno a lei –
- Ehi, voi due! – la voce di Milo li fece sobbalzare, non si erano nemmeno accorti che si stava avvicinando – Ma bravo Micene, abbandoni tuo fratello con quel peperino? Guarda che se lo mangia! –
- Ioria è in grado di difendersi benissimo da solo – rise Micene, recuperando improvvisamente quella maschera che aveva per un attimo deposto.
- Ah sì? Eravate talmente presi da non esservi accorti di niente? Guardate là – i due seguirono la direzione indicata e videro il Cavaliere del Leone che si dimenava in difficoltà, mentre Rossella gli era saltata alle spalle, aggrappandosi al suo collo da dietro – Non è particolarmente ortodosso, ma certamente con Ioria è un metodo efficace! –
Micene si alzò con un sorriso:
- E’ meglio che vada a dare una mano a mio fratello, prima che la sua autostima diminuisca pericolosamente al pensiero di essere stato battuto da una mezza cartuccia! Milo, a stasera, Shun, ricorda quello che ti ho detto – e con un saluto tornò verso l’arena. Milo si lasciò cadere a terra accanto al Cavaliere di Andromeda:
- Allora? Come se la cava la nostra allieva rivoluzionaria? –
- Lo vedi da te, meglio di quanto avessi immaginato fino a pochi giorni fa –
- Ormai mancano solo quattro giorni prima della fine della punizione, poi potrà darsi alla pazza gioia! Non che l’addestramento che avevamo preparato per lei sia facile, ma in confronto a questo le sembrerà una passeggiata! –
- Già… -
- Senti, ti cercavo perché mercoledì prossimo è il compleanno di Aldebaran, e vorremmo organizzargli una festa, ma lui non deve saperne niente –
- E tu credi che non sapendo nulla non si auto-organizzerà il party di compleanno? –
- Me l’ha già fatto notare Camus, quindi ho deciso che gli si farà sapere che organizziamo una festa ma non gli diremo altro. Abbiamo saputo che Milady tanto per cambiare non sarà presente perché sarà in giro per affari, o qualche cena mondana o non so cosa, quindi la organizzeremo alla piscina della tredicesima, che ne dici? Una cosa del tipo: lo bendiamo così non sa dove lo stiamo portando e poi lo facciamo volare in acqua vestito! –
- Sai che te la farà pagare? –
- Se riesce a prendermi… Beh, ora ti saluto, ho preso l’incarico di organizzare tutto e mi faccio aiutare da Camus, ma devo fare una marea di acquisti, quindi scappo. Ciao! –


Dalla casa della Vergine il biondo Cavaliere osservava silenziosamente quello che succedeva all’arena. Lo faceva da più di dieci giorni ormai, e scrutava attentamente qualunque movimento della ragazza che faticava. Doveva farlo, perché si era preso l’impegno di controllare il suo cosmo, anche se sapeva che il compito era stato affidato anche a Mur, eppure non era sicuro che a tenerlo lì fosse solo senso del dovere. Non sapeva perché lo faceva… curiosità, forse.
Quella ragazzina era stata in grado di sovvertire l’ordine al Grande Tempio, aveva fatto di testa sua ed aveva vinto, aveva convinto persino la dea Atena, e lui ci aveva fatto la figura dell’idiota bigotto. La odiava. Doveva odiarla. Eppure…
Eppure.
Aveva iniziato a controllarla già il primo giorno della sua punizione, quando all’alba era stata trascinata nell’arena e messa a correre per ore. Aveva provato un incredibile compiacimento quando l’aveva vista cadere, in difficoltà, sul viso una espressione che definire disperata voleva dire usare un eufemismo, sogghignando al pensiero che non sarebbe mai arrivata viva alla sera, forse nemmeno all’ora di pranzo e aspettando di vederla cedere definitivamente e implorare pietà; Ioria e Micene potevano volerle bene, ma avevano preso sul serio il loro compito e non le stavano risparmiando nulla. Ma era miracolosamente arrivata viva a mezzogiorno, e poi all’ora di cena, ed era sopravvissuta anche alle ultime ore, in cui si sfruttava la luce morente del sole per fare ancora qualche esercizio; era svenuta solo a pochi passi dalla tredicesima casa, dove Shun si era affrettato a raccoglierla come se fosse stata un fantoccio. Non sarebbe resistita un altro giorno a questi ritmi, ne era sicuro, e già pregustava la sua resa finale.
Ma il giorno dopo aveva resistito, ed anche quello dopo ancora, ed insieme alla rabbia in Shaka aveva iniziato a serpeggiare anche qualcos’altro. Non era ancora pronto ad ammetterlo con se stesso, ma aveva cominciato ad apprezzarla, ad ammirarla perché non cedeva mai: non permetteva alle sue gambe di piegarsi ed abbandonarla, non lasciava che la sue braccia smettessero di flettersi o di tenere in mano i pesi, e i suoi addominali lavoravano anche dopo una intera giornata di fatiche.
Dopo qualche giorno la curiosità aveva avuto il sopravvento, e non visto si era avvicinato all’arena dell’addestramento, celando il proprio cosmo perché nessuno lo notasse. Rossella aveva appena finito di correre, ed era stata appesa a testa in giù per i consueti 500 addominali, ma quella mattina Micene aveva aggiunto un peso da 20 kg, che lei avrebbe dovuto tenere tra le braccia incrociate sul petto. Ne aveva fatte un centinaio prima di iniziare a cedere sotto il peso maggiore, e faticava a completare il movimento; era rimasta a metà, i muscoli che tremavano per lo sforzo. Ioria le si era avvicinato, beffardo:
- Non sei più così baldanzosa come l’altra mattina, eh? Non sei più convinta di avere avuto una grande idea portando le altre donne alla rivolta, vero? Pensa che ora loro sono in giro a godersela, mentre tu sei qui, punita per tutte. Ah sì, è stata proprio una trovata geniale! –
Lei non aveva ceduto, ma lo aveva guardato con uno sguardo che ne se fosse stata capace sarebbe stato carico d’odio. Allora Micene si era affiancato al fratello:
- Forse – gli aveva detto, ed in quel momento Shaka si era accorto del tranello – sarebbe meglio che smettessimo con lei. Potremmo parlare alla dea Atena, e chiedere che anche le altre vengano punite, in modo che la sua punizione si alleggerisca un po’… Magari potrebbe addirittura decidere che la sua è finita… -
Ma Rossella lo aveva interrotto, trovando il fiato non si sa dove:
- Scordatevelo! –
- Ma Rossella – aveva ricominciato Micene – Forse sarebbe davvero meglio così. Del resto, le altre sono più avvezze di te alla fatica dell’addestramento, soffrirebbero di meno, basterebbe una tua parola per far finire tutto… -
- Mai! Lascia stare le altre e veditela con me! –
Shaka era rimasto stupito da quelle parole. Per lui che quelle situazioni le aveva vissute era chiaro che Ioria e Micene non stessero facendo sul serio, che non volevano davvero interrompere il suo addestramento e scaricare tutto sulle altre donne, la loro era solo una provocazione, ma lei non poteva sapere che l’addestramento di un Cavaliere d’Oro è anche psicologico, la possibilità di riuscita dipendeva proprio dal fatto che l’allievo non ne fosse a conoscenza… Quelle parole lei le aveva dette perché ci credeva davvero… Era davvero disposta a sacrificarsi per le altre, anche ora che sapeva quanto era dura la punizione…
Alla fine della prima settimana si era ritrovato suo malgrado a fare il tifo per lei.
Ma non era ancora pronto per accettare la cosa.
Ed ora, che la punizione era quasi finita, si domandava che cosa fosse quella nuova sensazione che stava nascendo in lui, questo suo bisogno di tenerla controllata, questa sua necessità di vederla, l’ansia che lo prendeva la notte, che si calmava solo al mattino, quando lei scendeva nell’arena…
Ma ancora non era pronto per ricominciare.





Ciao a tutti!

Fresca fresca dal ritorno dalle ferie (week-end in montagna per festeggiare l'anniversario con il mio Marco... hi hi hi...) vi regalo un altro capitoletto! Spero che vi piaccia di più dell'ultimo, ho notato che non aveva riscosso un grande successo... Ogni scrittore ha le sue piccole defaillance (ammetto che non convinceva nemmeno me, ma non ho saputo fare di meglio)... Questo mi è venuto un po' meglio, anche se non succede nulla di particolare... Però prometto che nel prossimo (che è già scritto da mooooooooolto tempo...) arriverà un po' d'azione...

Rossella migliora, eh? Potrei farla diventare un Cavaliere d'Oro... Però dovrei eliminarne almeno uno... E visto che Rossella è un leone... NOOOOOOOOOO, Ioria nooooooo...

Però il suo cosmo...
Uhm...

Dal prossimo capitolo comincerò a seminare indizi per capire chi è la suffragetta del Santuario (grazie Snow Fox...) e partirà il toto-Rossella... Vediamo quanto sono brava come giallista... :-)

Vabbè, passiamo ai mille ringraziamenti:

HOPE87: Uhm, sì, effettivamente a Rossella è andata meglio del previsto, ho preferito evitarle carcere e torture... Così, giusto perchè sono buona... :-) Vedi, ti dicevo che Shaka è una persona ragionevole... vediamo coma si evolverà la cosa... Alla prossima, ciao!

NinfaDellaTerra: Arrivare fino alla fine tutta intera non lo so, per il momento però Rossella se la batte bene... Che ne dici? Quanto a Saori, sto meditando l'eliminazione fisica... Sì, lo so che non si può, ma potrei, che so, inventarmi una legge ad hoc per destituirla... uhm... ci penserò... :-) Alla prossima, ciao!

whitesary: Tranquilla, non ho nessuna intenzione di portarti via il tuo Shurino... :-) Semplicemente prova una certa qual simpatia per la nuova arrivata, meditavo di sfruttarlo come amico, ascoltatore, accompagnatore o qualunque altra cosa mi venga in mente, ma come amante lo lascio a te, ti viene sicuramente meglio... :-) Avevi già fatto un'ipotesi riguardo Rossella, ma se vuoi dal prossimo capitolo puoi cambiare idea o specificare meglio... Fammi sapere che ne dici, ciao!

ArabianPhoenix: Mi spiace che la storia ora ti piaccia meno, anche io mi divertivo a sconvolgere Rossella con tutte le stranezze del Grande Tempio, ma obiettivamente quando ad un certo punto inizia ad ambientarsi non può più restare una persona comune... E quanto all'essere "speciale", ho voluto dare un pizzico di "Saint Seiya", aggiungendo almeno un po' di azione, qualche nemico... Spero di farti cambiare idea, e che Rossella ti piaccia sempre di più... Fammi sapere, ciao!

bellissima90: Tanto Rossella è più tosta di tutti loro messi insieme, infatti ha già fatto il callo all'addestramento... hi hi hi... Non riusciranno mai a smontarla... Alla prossima, ciao!

anzy: Shaka qui c'è, ma miglioriamo decisamente... Mi ci sono volute ore di sfiancante trattativa e tre sedute dallo psicanalista, ma forse si è calmato... :-) Vedremo... ;-) Che ne pensi di questo cambiamento, te gusta il nuovo Shaka? Fammi sapere, un bacio!

Nemeryal: Grazie per i complimenti! Beh, la mia prof delle medie devo dire che non aveva la frusta ma poco ci mancava... :-) Alla prossima, ciao ciao!

Sabri92: Stanchissima finite le due settimane? Questa è stanchissima finito il primo giorno, altro che due settimane!!! :-) Vediamo se sopravviverà... Alla prossima, ciao!

Snow Fox: Vabbbbbeeeene... Vorrà dire che Shaka lo terrò fedele alla dea Atena... Per il momento sta già cambiando un po'... Ma non è ancora convinto del tutto... Magari scoprendo la vera identità di Rossella... Tra mooooolto tempo, per il momento solo piccolissimi indizi... :-) Che ne dici della sua redenzione? Ce lo vedi nascosto dietro un albero ad origliare l'addestramento? Io se lo beccassi così, stile 007, lo prenderei in giro fino alla morte... :-) Fammi sapere se ti è piaciuto il capitolo, alla prossima, un bacio!

Come al solito, grazie anche a tutti coloro che leggono in silenzio!
Alla prossima, ciao ciao!
roxrox

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12


Rossella si presentò all’arena in perfetto orario, come riusciva a fare già dal secondo giorno di addestramento, ma quella mattina aveva un’aria quasi beata sul volto.
- Beh? – le chiese Ioria – Come mai quell’aria felice? –
- Oggi – rispose lei – è l’ultimo giorno di punizione, da stasera il vostro compito di torturatori sarà ufficialmente finito! –
- Ah, e la cosa ti galvanizza, vero? –
- Molto, perché da domani potrò ricominciare a trattarvi come facevo prima, e non sarò più obbligata a tacere qualunque cosa mi dite, come se foste le più grandi autorità della mia vita! Ve le farò purgare tutte queste due settimane d’inferno! –
- Ah, andiamo, non sono state poi così male! –
- Oh sì, invece! Per prima cosa la sveglia è a un orario improponibile, soprattutto perché l’ora della nanna arriva molto tardi, e la sera quasi non riesco nemmeno a farmi una doccia prima di andare a dormire, il cibo è ridicolo, poco e insipido, però in compenso non mi avete fatto mancare la fatica. Non ho mai corso per più di 10 minuti, quando giocavo a pallavolo e mi reputavo più che allenata, e qui la prima mattina mi avete fatto trottare per quasi tre ore! Poi non ho nemmeno potuto riposare, ma mi è toccato fare mille altre cose, mi avete messo in mano dei pesi che ho creduto mi si staccassero le braccia, mi avete appesa via tipo salame… E poi ho dovuto imparare la lotta libera, il pugilato, il karatè, il karamè e quant’altro, e in tutto questo mai una volta che mi si dicesse “va bene”! Mai! Ci sono stati momenti che ho dubitato di arrivare viva al giorno successivo! –
- Esagerata… Comunque la punizione non è ancora finita, e posso ancora divertirmi un po’… Si parlava di corsa, no? Su, inizia a correre! Hop! Hop! Hop! –


L’ora di cena era quasi finita quando Micene e Ioria le si avvicinarono con un sorriso:
- Allora – chiese Micene – come ti senti? –
- Come una su cui è appena passato un rullo compressore, grazie –
- Sempre la solita esagerata… -
- Scherzi? Credo di non essere più in grado di fare nemmeno un passo! –
- Beh – rise Ioria – allora non ti farà niente finire qui oggi, vero? –
- Ma… l’addestramento del dopo-cena? –
- Un po’ di riposo ogni tanto ci vuole, anche a noi era concesso. Direi che per oggi può bastare così. Tu che ne dici, Micene? –
- Sì, sono d’accordo con te… - si chinò verso di lei con un sorriso e l’aria da cospiratore – La verità è che stasera Ioria vuole portare a cena Marin, ma è una sorpresa,e  quindi gli serve l’alibi della tua punizione perché lei non sospetti niente… Comunque, questo è l’ultimo giorno, quindi la tua punizione è ufficialmente finita. Vai pure dal tuo Shun, sicuramente ti sta aspettando –
Rossella sorrise, e dopo averli ringraziati entrambi corse via.
Ioria e Micene rimasero un attimo ad osservarla allontanarsi:
- E diceva di essere talmente stanca da non riuscire più a fare nemmeno un passo…! -


Rossella correva, aveva solo voglia di arrivare da Shun e di abbracciarlo. Quando lo vide cercò di andare addirittura più veloce, solo per raggiungerlo prima. Gli volò tra le braccia con una risata, e lo baciò con entusiasmo.
- Che succede? – chiese lui, stupito.
- Nulla. Sono solo felice –
- E perché tutta questa gioia? –
- Perché sono qui con te – rispose lei con un tono che non capiva come mai ci fosse bisogno di una spiegazione così logica – E tu non sei contento di vedermi? – il bacio che lui le diede fu una risposta più che sufficiente. Schiuse le labbra per lasciarlo entrare, ed intrecciò le mani ai suoi capelli. Senza interrompere il bacio lui la sollevò e la portò poco lontano, all’ombra di un grande albero, dove si sedette sull’erba soffice dietro una roccia, al riparo da sguardi indiscreti, tenendola sulle proprie gambe. Le sue mani vagavano sul corpo di lei, sul viso, sulle spalle, sulle braccia, sui fianchi. Quando raggiunsero il seno e lo sfiorarono da sopra la divisa da addestramento, fu costretta a staccarsi dalle sue labbra lasciandosi sfuggire un sospiro ed iniziando ad ansimare leggermente, nascondendo il volto nel collo di lui, che continuò a baciarla, mordicchiandole il lobo dell’orecchio. Ma nel momento in cui le sue dita si infilarono sotto la stoffa per accarezzare la pelle nuda Rossella si irrigidì improvvisamente, e Shun si fermò:
- Scusami… Sono un animale… -
- No no, non è colpa tua, sono io che… - non ebbe il coraggio di continuare.
- Ho fatto qualcosa che non va? –
- No, è che… Vedi, io non ho mai avuto un ragazzo, non ho mai… Non sono mai andata oltre qualche bacio… -
Shun la abbracciò, stringendola teneramente:
- Non ti preoccupare… Anche per me tu sei la prima… Aspetterò, non ti farei nulla che non vuoi –
- Perdonami se non so essere adeguata… -
- Non pensarlo nemmeno! – le carezzò una guancia, sorridendo - A me basta che tu sia qui, con me, tutto il resto non conta – lei si raggomitolò sul suo petto, rannicchiandosi con un sorriso – Ora… devi tornare giù e concludere l’allenamento? –
- No… Micene mi ha regalato la serata, la mia punizione è finita –
- Fantastico! Allora, cosa vuoi fare nelle tue prime ore da guerriera libera? –
- Per prima cosa stasera voglio levarmi questo ridicolo costume e farmi una doccia come si deve, e metterci almeno un’ora! Anzi, forse sarebbe meglio un bagno pieno di schiuma… Poi domani voglio rilassarmi e stendermi a prendere il sole, e dormire se mi viene sonno, e stare con te finché non ti stancherai di dovermi sopportare… -
- Beh, cominciamo con il bagno, poi domani si vedrà –


Rossella sgranò gli occhi, sorpresa, quando Shun le mostrò l’immensa piscina che si trovava nel parco della tredicesima casa. La sera prima ci aveva messo davvero più di un’ora per farsi il bagno, si era crogiolata nella schiuma fino a che l’acqua si era raffreddata, poi si era rivestita e, raggiuntolo, avevano trascorso insieme la serata.
Quella mattina le aveva promesso il giorno più noioso e rilassante della sua vita.
- E’ meraviglioso… Come è possibile che qui ci fosse un posto così bello ed io non lo avessi ancora visto? –
- Eri impegnata con l’addestramento… -
- E’ davvero un bel posto… -
- Sì, Milady ha voluto a tutti i costi che ci fosse una piscina per potersi rilassare, e noi la sfruttiamo adeguatamente. Ha perfino fatto costruire quel piccolo capanno, c’è un armadio pieno di morbidissimi salviettoni ed anche un bagno, sai, è bene non affaticarsi troppo per raggiungere la casa… -
- Oh, poverini… - rise lei.
Si stese su una sdraio e chiuse gli occhi, mentre Shun si avvicinava con in mano una bottiglietta di crema solare:
- Qui il sole picchia duro – le spiegò – te ne sarai accorta in questi giorni… Non puoi pensare di stenderti al sole così, in pantaloncini e costume, senza un minimo di protezione – la fece alzare seduta e si mise dietro la sua schiena iniziando a stendere la crema sulle spalle. Rossella chiuse gli occhi, deliziata da quel contatto, che le trasmetteva brividi di piacere lungo la spina dorsale. Le dispiacque quando il massaggio si fermò.
- Grazie… -
- Ora stenditi e prendi tutto il sole che vuoi –
- Ma tu non andartene… -
- Non me ne vado, resto qui con te – le prese la mano ed iniziò a carezzarne il dorso, con un movimento che lei trovò estremamente rilassante.
- Ma… dove sono tutti? – chiese poco dopo con voce impastata - So che Milady non c’è, e di solito i Gold traslocano qui in questi casi… Dove sono spariti? –
- Oh beh, ricordi la festa che Aldebaran ti aveva promesso per la fine della punizione? –
- Io non dimentico niente –
- Nemmeno lui. Credo che sia in giro a fare compere, insieme a Milo e Camus, che ne approfittano per organizzare la sua festa di compleanno, anche se non capisco come possano riuscirci senza che lui se ne accorga; Shaka e Aphrodite sono ancora abbastanza offesi, e almeno con te non vogliono avere nulla a che fare, Mur credo che sia in meditazione… Gli altri non lo so, ma temo non tarderanno di molto. Inizia a fare molto caldo, vedrai che prima o poi si ricorderanno di questa piscina! –
- Uhm… sì… - mugugnò lei ormai praticamente addormentata – Dovrò trovare anch’io un regalo per Aldebaran… -


Si trovava in un posto sconosciuto, buio e freddo, ed aveva paura. Una figura avanzava verso di lei, i lunghi capelli agitati da un vento che Rossella non percepiva.
- Chi sei? – volle chiedere, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.
- Non ha importanza – rispose una voce di donna, come se avesse sentito la domanda – Verrò da te, e allora mi riconoscerai… Il mio signore sarà molto contento… Perché finalmente ti ha trovata… -
Rossella avrebbe voluto chiedere chi era il suo signore, e cosa volesse da lei, ma ancora una volta non riuscì a parlare.
- Lo saprai presto – quella donna sembrava sapesse leggerle dentro – Ma non potrai fare nulla… Non prima del mio arrivo… E’ inutile… Puoi solo aspettare… -
Un immenso dolore esplose nella sua testa, e cadde in ginocchio, urlando.


- Rossella! Rossella! Stai calma! – la voce di Shun entrò di forza nel suo cervello, ed aprì faticosamente gli occhi. Si ritrovò stretta tra le sue braccia, le mani chiuse a pugno sulle tempie, tremante. La vista era un po’ annebbiata, ma riconobbe attorno a sé i volti di Mur, Aldebaran, Milo e Camus. Il Cavaliere dell’Ariete la teneva per le spalle, e sprigionava un leggero alone d’oro.
- Cosa… Cosa è successo? – mormorò spossata, cercando di lottare contro la nausea che l’aveva assalita.
- Il tuo cosmo è esploso all’improvviso – le spiegò Shun – hai iniziato a gridare, e non riuscivamo a calmarti né a svegliarti… Per fortuna è arrivato Mur, che ci ha dato una mano… -
- Puoi raccontarci cosa è accaduto? – le chiese il Cavaliere dell’Ariete, mantenendo il tono di voce il più neutro e pacato possibile, per non spaventarla.
- Io… non lo so… Stavamo parlando, e ho chiesto come mai non c’era nessuno di voi, e Shun mi ha detto che eravate tutti affaccendati ma che vi sareste ricordati della piscina e sareste arrivati presto, poi… credo di essermi addormentata… e… c’era una donna… - improvvisamente sgranò gli occhi e corse al bagno, dove miracolosamente riuscì da arrivare prima di cadere in ginocchio e rimettere anche l’anima, piangendo di paura e di vergogna. Una mano fresca le si posò sulla fronte, sostenendola, mentre un braccio le cingeva protettivo la vita.
- Coraggio… - mormorò Shun – Va tutto bene… - Sentì altre voci, ed immaginò confusamente che altri Cavalieri d’Oro avessero sentito esplodere il suo cosmo e fossero accorsi per vedere che cosa fosse successo.
- Mi… Mi dispiace… - balbettò, in lacrime.
Shun la strinse leggermente:
- Stai tranquilla… Non c’è nulla di cui tu debba scusarti… -
- Va un po’ meglio, ora? – le chiese Mur, accovacciato accanto a lei.
- Non… non ne sono sicura… - la stanza girava vorticosamente, e faticava persino a tener dritta la testa. La nausea era ancora forte, ma il suo stomaco per il momento sembrava aver deciso di restare al suo posto – Ho freddo… - I Cavalieri si guardarono, interdetti: quel giorno faceva molto caldo, e il bagno era addirittura un forno. Qualcuno passò a Shun un telo da bagno, in assenza di qualcosa di meglio, e lui glielo drappeggiò intorno alle spalle. Non riusciva a smettere di piangere.
- Cerca di calmarti – disse il Cavaliere d’Oro - se ti agiti sarà solo peggio. Qualunque cosa sia accaduta, è tutto finito, ci siamo qui noi. Stavi parlando di una donna… - Rossella parve ricordare improvvisamente, e la nausea l’assalì di nuovo. Udì Milo borbottare irosamente qualcosa sul fatto che sarebbe stato utile l’aiuto di Shaka, e Camus rimproverarlo aspramente a bassa voce, ricordandogli quello che Shaka pensava di lei.
- Mur – Micene… Questo era Micene… Quando era arrivato? – Non sarebbe il caso di lasciarla riposare adesso? Ci racconterà tutto quando starà meglio… -
- Purtroppo, Micene – anche Dohko era lì – non è così. Qualunque cosa sia stata, probabilmente in ogni momento le farà quest’effetto. E poi potrebbe aiutarci a capire qualcosa riguardo quelli che ci hanno attaccato tempo fa, e alla natura del suo cosmo. E a quel punto forse noi potremmo aiutare lei… -
- Ma guardala! – esclamò Milo - E’ uno straccio! –
Rossella infatti era rimasta completamente senza forze. L’unico motivo per cui non si era ancora afflosciata a terra erano le braccia di Shun che la sorreggevano.
- Ho freddo… - mormorò di nuovo – Ho tanto freddo… -
Sembrava quasi che non fosse cosciente di quello che le capitava intorno, lo sguardo perso nel vuoto.
- Rossella… - Mur le si avvicinò ancora, e le pose una mano sulla guancia, come per richiamare la sua attenzione. Gli occhi della ragazza si volsero verso di lui, e parvero riacquistare un po’ di lucidità – So che per te è difficilissimo, e, credimi, non te lo chiederei se non lo reputassimo così importante… Ti prego, riesci a ricordarti e raccontarci quello che hai visto? –
- Io… - la sua voce era a mala pena udibile – ero in un posto buio, ma non sapevo dove… Faceva freddo… La donna… ha detto che… il suo signore… sarebbe stato contento, perché mi aveva trovata… Non so cosa volesse, non me l’ha voluto dire… Ha detto… che potevo solo aspettare… E poi ho sentito un dolore terribile alla testa… -
- Va bene… Adesso calmati e riposa – il Cavaliere dell’Ariete le prese un polso, e sprigionò nuovamente quel bagliore dorato. Rossella chiuse gli occhi e si abbandonò all’abbraccio di Shun – Ora sta dormendo – riprese Mur alzandosi – E’ finita, ha solo bisogno di riprendere le forze –
- E di scaldarsi – mormorò Shun, stringendola – E’ gelata… -
- Portala fuori e tienila coperta e al sole, vedrai che passerà tutto –
- Ti aiuto io – si avvicinò Ikki quando Shun si fu seduto tenendola sulle gambe. Gli si sedette accanto e prese le mani della ragazza tra le sue, concentrandosi e sprigionando quel calore tanto caratteristico del suo cosmo. Shun sentì a poco a poco il tremore di Rossella placarsi, e la sua pelle riacquistare un po’ di tepore, mentre il suo volto, prima tanto pallido, si accendeva di un tenue rosato. Micene nel frattempo era corso in casa ed era tornato con una coperta pesante, che sostituì al telo da bagno.
Shun alzò gli occhi verso suo fratello quando lasciò le mani della ragazza:
- Grazie, fratellone –
- Non mi devi ringraziare – il suo sorriso complice aveva un che di malizioso - Ma forse sarà meglio che io faccia un discorsetto a questa ragazzina, quando si riprenderà. Non le lascio in mano il mio fratellino così impunemente, se la dovrà vedere con me –


Quando si svegliò, Rossella si accorse di essere seduta sulle gambe di Shun, raggomitolata tra le sue braccia, mentre lui la accarezzava da sopra un plaid di lana. Stava molto meglio, anche se si rendeva conto che avrebbe dovuto sentire molto più caldo. Alzò il volto e incontrò gli occhi di Shun, che sorrise:
- Ehi, piccola… Come va? – le chiese, sfiorandole il naso con il proprio.
- Bene… credo… -
- Hai ancora freddo? –
- No… però non togliermi la coperta, sto bene così… Cosa mi ha fatto Mur? –
- Non conosco pienamente i suoi poteri, ma ti ha aiutato a dormire, così hai potuto recuperare un po’ di forze –
- Mi sento così… stupida… ho avuto una reazione esagerata… Sono mortificata… -
- Shh… - le pose un dito sulle labbra, dolcemente - Non dire queste cose… Non è colpa tua… -
- Ehi, splendore, ti sei svegliata! – la voce di Milo era sempre allegra e scherzosa, ma le parve un po’ giù di tono. Solo in quel momento si accorse che alcuni Gold erano lì con loro – Allora, come ti senti? –
- Meglio, Milo, grazie –
- Ci hai fatti spaventare – disse Micene, avvicinandosi a lei – Ma l’importante è che ti sia svegliata –
Mur le prese una mano da sotto la coperta e le sentì il polso:
- Il battito va meglio, ora è regolare. Tranquilla, anche il freddo passerà presto del tutto – le disse, prima di ricoprirla.
- Accidenti! – esclamò Aldebaran con una risata, cercando di sdrammatizzare – Io già stavo anticipando a oggi la festa per la fine della tua punizione, mi toccherà spostarla di nuovo a domani! Però non farmi altri scherzi, o morirò di paura, e mi toccherà annegare tutto in litri e litri di alcol! –
- Ma allora – rispose Milo, che aveva capito il gioco del compagno e voleva dargli man forte – tu vivi nel terrore! Visti gli ettolitri che scoli ogni volta! –
- E piantala di sfottere! Non è che tu sia astemio! –
Risero tutti. Poi Camus si voltò nuovamente verso Rossella:
- Ora che vediamo che ti sei ripresa è meglio se ce ne andiamo, così puoi riposarti e riprendere le energie. Tanto siamo sicuri di lasciarti in buone mani –
- Mi dispiace che ve ne andiate per me, restate, io tornerò in camera -
- E’ meglio di no, almeno ancora per un po’ – disse Dohko – Qui resti al sole, e in Grecia è molto caldo, anche se a te al momento non sembra, e ti aiuterà a scaldarti. Se riesci, prova a dormire ancora un po’, ti farà solo bene –
I Gold Saints salutarono i due e se ne andarono, lasciandoli soli.
- E io che volevo una noiosissima giornata rilassante –
- Il giorno non è ancora a metà, e non intendo lasciarti fare altro se non restare qui con me. Vedrai, ti annoierai a morte –





Ciao a tutti!

Finalmente ancora un po' di azione! Poca, ma un pochino c'è...

E cominciamo con gli indizi... Ne avevo messo qualcuno anche prima, ma sono talmente ridicoli da dire qualcosa solo a me che so tutto e ho le idee piuttosto chiare...
Invece adesso, con calma, mi raccomando, non voglio svelare tutto subito, inizio a mettere qualcosina... A poco a poco, chissà se qualcuno capisce qualcosa...

Ah, ovviamente, giusto per non rovinare la sorpresa a tutti, se qualcuno indovina non lo verrà a sapere fino al momento opportuno... Eventualmente studierò una serie di premi ad hoc... :-)

Bene, iniziamo con i ringraziamenti:

NinfaDellaTerra: D'accordo, Shaka non era simpaticissimo, ma siamo seri, qualcuno davvero si aspettava che non avrebbe ricominciato a ragionare? Ci è voluto un po' perchè capisse, ma il suo orgoglio è grande, chissà quanto ci metterà ad ammettere di aver sbagliato... ;-) Che ne dici di questi indizi? Fammi sapere, bacio!

whitesary: La punizione è finita, ma i casini continuano... Altrimenti dove starebbe il divertimento? :-) No, dai, mi piace tanto Ioria, non sono molto ispirata a sostituirlo, e poi per Rossella ho altri progetti... :-) Ti viene permesso anche di rimangiarti tutto e cambiare idea su Rossella, più volte se vuoi, sei una donna, è un tuo diritto... ;-) Alla prossima, ciao!!!

anzy: Beh, se è Shaka, io credo che dovremmo far scegliere a lei, no? Ma chissà se è lui... E poi, perchè sminuire così quel povero Shun? Anche lui, in fondo, è una divinità... :-) Grazie per avermi messa tra i tuoi autori preferiti, tutta questa stima da parte di una che scrive così bene come te mi onora!!! (inchino) Hai già qualche idea su Rossella? Sono molto curiosa di sapere come la pensi... Grazie ancora, alla prossima, un bacio!

HOPE87: Al è di stazza più grande, ma gli altri sono 12... Senza contare Shun e Ikki... Mah, vedremo... :-) Ora qualche sviluppo c'è, hai già pensato qualcosa? ;-) Fammi sapere, ciao!!!

ArabianPhoenix: Non mi offendo, se accettassi solo le critiche inneggianti e positive non sarei molto obiettiva, mentre invece tutto serve per migliorare, giusto? Capisco quello che intendi, e forse hai ragione, ma questa è una storia che ho in testa da tantissimi anni, quando ancora non sapevo dell'esistenza delle fanfic e credevo di essere solo una un po' svitata che sognava sui cartoni animati... Certo, metterla sulla carta mi ha obbligata a studiare molte più cose che nei sogni possono restare nebulose ed indefinite, ed essendo la prima volta ho preferito attenermi il più possibile a quello che avevo in testa, per semplificarmi un po' il lavoro... Però hai ragione, e l'ingenuità della Rossella dei primi capitoli non mi dispiaceva affatto... Potrei anche pensare di sviluppare un personaggio così in una prossima fic, quando avrò più dimestichezza con la capacità di inventare e raccontare, se reputate che, finita questa, possa continuare a scrivere... Alla fine farò un piccolo sondaggio... :-) Ci proverò, promesso! ;-) Alla prossima, grazie per i tuoi consigli, ciao!

bellissima90: Grazie per i complimenti! Mi raccomando, se hai qualche idea partecipa anche tu al toto-Rossella!!! ;-) Fammi sapere, ciao!

Sabri92: Punizione finita... Ma i problemi continuano... E iniziano gli indizi... Qualche idea? Fammi sapere, alla prossima, ciao!!!

Nemeryal: Shaka... mah, ancora non si sa... In fondo è molto orgoglioso, gli ci vorrà un po' di tempo per ammettere di avere sbagliato... Già stavolta non si è fatto vedere... Chissà... ;-) Idee rguardo a Rossella? Fammi sapere, un bacio!

Snow Fox: Eh sì, sapevo che Shaka che ricomincia a ragionare ti avrebbe fatto piacere... :-) Nemmeno io lo amavo particolarmente così incazzoso, ma per come lo percepisco io la sua era l'unica reazione possibile a quello che era successo... Anche se è una persona ragionevole, e prima o poi avrebbe capito da solo... Infatti... Allora, che ne dici dell'attacco a Rossella? Hai qualche idea al riguardo? Fammi sapere, alla prossima, bacio bacio!

Grazie anche a tutti quelli che continuano a leggere in silenzio!
Ciao ciao!
roxrox




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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13


Camus afferrò Milo per un braccio, mentre il Cavaliere di Scorpio si accingeva a scendere la scalinata delle dodici case, un’aria battagliera dipinta sul viso:
- Dove vai con quella faccia? –
- A prendere Shaka per il collo! – esclamò Milo rabbioso – Dov’era oggi, mentre Rossella stava male? –
- Milo – disse Dohko conciliante – non possiamo pretendere che… -
- Palle! Sappiamo tutti perfettamente che in questi casi è lui quello che sa cosa fare! Per fortuna anche Mur è riuscito a fronteggiare la situazione, ma non fingiamo di essere tutti scemi! Oggi serviva il suo aiuto, e lui se ne è fregato per una stupida ripicca! I bambini che hanno appena iniziato l’addestramento sono più maturi del nobile Cavaliere di Virgo! –
- Milo ha ragione! – concordò Aldebaran.
- Lo so che Milo ha ragione – insistette Dohko – ma cosa pensate di risolvere andando da Shaka? Fareste solo il suo gioco, coglierebbe la palla al balzo per mostrare come Rossella sia pericolosa perché semina zizzania tra noi. Volete regalargli questa possibilità? –
- No… - compresero il ragionamento del Cavaliere di Libra, e rinunciarono al loro intento, pur non essendo completamente convinti. Nessuno si accorse del biondo Cavaliere d’Oro che li osservava da dietro un masso, le mani tremanti strette a pugno.


Rossella si riprese un poco per volta, e a metà pomeriggio già aveva la forza per lamentarsi del pranzo:
- Pranzo… io ho rimesso l’anima, ho lo stomaco vuoto e voi mi avete rifilato una minestrina… Di questo passo morirò di fame… -
- E smettila di stressare! – la rimproverò scherzosamente Ioria, che era venuto insieme a Micene per vedere come stava – Dopo quell’attacco di nausea cosa volevi, un po’ del leggerissimo spezzatino ai funghi di Aldebaran? –
- Beh, sarebbe stato decisamente meglio! –
- Certo, e sicuramente il tuo stomaco non si sarebbe ribellato! –
- Il mio stomaco, mio caro, ha passato di molto peggio! E non mi ha mai abbandonata, mai! –
- Stamattina non sembravi dello stesso avviso! – sottolineò Micene, guadagnandosi una linguaccia - E comunque lo spezzatino con i funghi non si può, altrimenti mandi al diavolo le ultime due settimane di lavoro! –
- Te le do io le due settimane di lavoro! Nutrizionista dei miei stivali! Due settimane di digiuno e schiavismo sono state! E non preoccupatevi, che ve la faccio pagare! –
- Ah sì? – riprese Ioria ironicamente – E come, di grazia? –
- Vedi di fare poco il bullo, tu! Non vorrei ricordarti che qualche giorno fa il tuo ego è stato distrutto da una che ti ha battuto nella lotta libera! –
- Adesso non spararle così grosse! Ti sei attaccata al mio collo prendendomi slealmente alle spalle mentre bevevo! –
- “Mai abbassare la guardia! E’ quello il momento in cui il nemico ti attacca” – citò lei con aria fintamente pomposa - Non l’hai detto tu? Predichi bene e razzoli male! –
- Ha ragione – si intromise Micene posando sogghignando una mano sulla spalla del fratello – Bisogna dare il buon esempio agli allievi –
- Ma certo, tutti contro di me! –
La discussione si concluse con una risata.


Shun dopo cena la riaccompagnò in camera, ignorando le sue proteste:
- E’ ancora presto! Non ho sonno! –
- Sembri quei bambini piccoli dei film – le disse - che non vogliono mai andare a letto! Dovresti dormire un po’. Oggi sei rimasta sveglia tutto il giorno, anche se ti era stato detto di dormire, non hai ancora recuperato completamente le forze –
Rossella lo guardò con occhi sgranati mentre si sedeva sul letto. Sembrava spaventata:
- Io… Non sono sicura di voler dormire… Ho paura… Se quella poi torna…? –
Shun le sorrise, accovacciandosi di fronte a lei:
- Non tornerà. Te lo prometto. Resto io, porterò la poltrona vicino al tuo letto, e dormirò qui, con te. Così se torna la caccio via – Rossella si accorse di essere trattata come una bambina di due anni che ha paura del buio, ma in quel momento non le importava, anzi, si sentiva protetta ed amata.
- Non… non voglio che tu dorma su quella poltrona… E’ tanto scomoda, ti spezzerai la schiena! –
- Non ti preoccupare, sono un Cavaliere di Atena, ho sopportato cose molto peggiori! E in questo momento non intendo lasciarti sola, quindi non credo che tu abbia molta scelta, dovrai sopportarmi –
- Allora… - abbassò lo sguardo ed avvampò furiosamente, poggiando una mano sulle coperte – Se vuoi… potresti… dormire qui… con me… -
Shun per un attimo rimase senza parole: aveva sentito bene? Lei gli stava chiedendo di…
- Ma solo se vuoi… - si affrettò ad aggiungere Rossella, imbarazzatissima, a disagio. Lui con un sorriso la fece alzare in piedi, abbracciandola:
- Certo che voglio… - le mormorò, chinando il volto fino a che le sue labbra non sfiorarono l’orecchio di lei. Rossella si strinse ancora di più a lui.
Poi si staccarono, e lei andò in bagno per preparasi. Quando uscì indossava una leggera camicia da notte rosata, mentre Shun portava solo un paio di pantaloncini. Il ragazzo guardandola restò senza fiato, sentiva il respiro faticare ad uscire dalla propria gola:
- Sei bellissima… - lei arrossì leggermente, con un sorriso, ed osservò il suo petto nudo. Shun se ne accorse:
- Qui le notti sono molto calde… - disse, scusandosi – Vado a prendere una maglietta… –
- No… -
Rossella gli si avvicinò, e gli prese le mani, tremando leggermente. Alzò il volto, guardandolo, e negli occhi di Shun vide la sua stessa emozione. Sorrise, e lo baciò, alzandosi leggermente sulle punte. Lui la sollevò e la posò sul letto, stendendosi accanto a lei, sostenendosi su un gomito. Le passò una mano dietro il collo, accarezzandole dolcemente la nuca, e la baciò con passione mentre l’altra mano scorreva tremante sul suo braccio nudo.

Potrei stare ore e ore qui
ad accarezzare
la tua bocca ed i tuoi zigomi
senza mai parlare,
senz'ascoltare altro nient'altro che
il tuo respiro crescere,
senza sentire altro che noi
nient'altro che noi.

Le mani di lei esploravano il suo corpo, trasmettendogli scariche di piacere lungo la schiena. Shun lasciò la sua bocca e iniziò a baciarla sulla pelle delicata della gola, sentendola ansimare leggermente. Le sue mani raggiunsero il seno, e lei fremette di piacere, con un sospiro, mentre gli accarezzava la schiena scolpita, disegnando le linee dei suoi muscoli.
L’accarezzò lungo la gamba, portando con sé la camicia da notte, e gliela sfilò da sopra la testa, lasciandola solo con gli slip.
Rimase immobile per un attimo a guardarla, incantato da ciò che aveva tra le braccia, quasi incredulo. Poi le sue labbra la cercarono di nuovo, e si chiusero su un capezzolo, iniziando a succhiarlo e a giocarci con una dolcezza ed un ardore infiniti, senza fermarsi mai, mentre una mano sfiorava l’altro seno, leggerissima e irresistibile, con la stessa passione trattenuta e assetata.

Potrei stare fermo immobile
solo con te addosso
a guardare le tue palpebre
chiudersi ad ogni passo
della mia mano lenta che scivola
sulla tua pelle umida
senza sentire altro che noi
nient'altro che noi.

Mentre la sua bocca tornava alle labbra di lei, la sua mano si abbassò lentamente, arrivando a sfiorare la sua femminilità e strappandole un sospiro di piacere.
Allora fu lei a posare la propria mano sul suo petto, accarezzandolo, sfiorandogli languidamente i capezzoli, e facendogli mancare il fiato, mentre scendeva. Lo sfiorò con movimenti inesperti, senza guardarlo, finché non sentì la mano di lui sulla sua.
Alzò gli occhi fino ad incontrare i suoi, e riprese coraggio, abbracciandolo e stringendolo ancora, baciandolo sul collo e sul petto, facendolo impazzire, finchè anche le ultime barriere degli indumenti caddero, e Shun si stese su di lei. Vide la paura nel suo sguardo:
- Sei sicura? – le chiese in un sussurro, temendo di farle male. Ma lei sorrise, e lo strinse ancora di più. Shun le si avvicinò e le sfiorò le gambe, senza lasciare i suoi occhi un istante, ed entrò in lei con un tremito.
Le sfuggì un gemito, e lui accostò il viso al suo, sentendolo bagnato di pianto, e si fermò. Ma da quel gemito di dolore ne nacque presto uno di piacere, e un altro, e un altro ancora, mentre lui iniziava a muoversi. E quelle sensazioni la rapirono, portandole via la ragione e soffiando sulla sua pelle un ardore che travolse anche lui. Si abbandonarono insieme, in un abbraccio infinito, e la stanza si riempì di tremiti e sospiri in un delirio sommesso che li portò a toccare le vette più alte della felicità, in una esplosione di luce che nessuno dei due aveva mai conosciuto.

Non c'è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient'altro che noi.

Rimasero immobili, quasi incapaci di reagire a tanta emozione. Shun posò la testa sul suo seno, e sorrise sentendo i battiti del suo cuore impazzito, mentre lei lo accarezzava, in silenzio.
- Ti amo… - sussurrò, in un soffio che lui sentì a mala pena. Alzò la testa, e a Rossella parve di annegare in quel mare di smeraldo. Shun si sollevò e la baciò teneramente:
- Ti amo anch’io… -
La avvolse in un abbraccio dolcissimo, come a volerla nascondere e proteggere dal mondo intero, e lei si rannicchiò contro il suo petto, posandogli una mano sul fianco, appisolandosi poco dopo. Lui rimase sveglio, accarezzandole i capelli per farle sentire la sua presenza.

Potrei perdermi guardandoti
mentre stai dormendo,
col tuo corpo che muovendosi
sembra stia cercando
anche nel sonno di avvicinarsi a me,
quasi fosse impossibile
per te sentire altro che noi,
nient'altro che noi.

Non riusciva a smettere di guardarla, di ammirare quella meraviglia che stava stringendo. Il suo volto era sereno nel sonno, beato, e Shun non si capacitava del fatto che si fosse donata a lui, a lui… Non avrebbe mai sperato in una tale fortuna, in una tale gioia…

Non c'è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient'altro che noi.
 
Piano, per non svegliarla, le pose un leggero bacio sulle labbra, e rimase in silenzio, continuando ad accarezzarla, finchè il sonno non ebbe il sopravvento, e si addormentò.





Eccomi qui!

Fiuuuuu.......... che faticaccia questo capitolo... Giorni e giorni di scritture, letture, ripensamenti, risistemazioni, riletture...
Il fatto è che non ero mai pienamente soddisfatta, ho sempre l'impressione di aver tralasciato qualcosa, di aver esagerato, è faticoso non scadere nel volgare e descrivere tutte quelle sensazioni... Ma tra voi c'è chi lo sa molto meglio di me... :-)

La canzone è "Nient'altro che noi" degli 883 (spiacente, ma Max Pezzali non riesco a concepirlo, per me è ancora 883... :-P )

Se devo essere onesta è il capitolo che mi preoccupa di più, non perchè a me non piaccia, ma perchè mi rendo conto che tematiche come questa sono difficli da trattare... Please, fatemi sapere che ne pensate, sono ansiosissima!!!
Spero che vi piaccia, ho fatto davvero del mio meglio...

Passiamo ai ringraziamenti: invoco il vostro perdono se sono velocissima, ma ho 1000 e 1000 cose da fare con la tesi, se volessi dedicarvi ringraziamenti più lunghi dovrei pubblicare fra tre giorni (perchè da ora e per tutto domani e dopodomani sono irrintracciabile, irraggiungibile, indisturbabile, insopportabile, ecc.). Prometto che mi farò perdonare la prossima volta...

Snow Fox: Vabbene, oggi niente indizi (ma ne arriveranno tanti nei prossimi capitoli, basta leggere tra tutte le righe, non limitarsi alle cose evidenti... hi hi hi...), solo tanto tanto zucchero... :-) Che ne dici? Mi è venuto almeno un pochino bene? Fammi sapere, un bacio!

bellissima90: Quanto a chi è il signore, come minacciato, non dico nulla a nessuno, vi lascio solo fare ipotesi... Cosa ne dici? Alla prossima, ciao!

Nemeryal: Come promesso, vi lascio solo a divertirvi con le idee, non faccio sapere chi indovina (se qualcuno indovina) e chi no... Intanto mi diverto con questo capitolo con tanto amore... Dimmi se ti è piaciuto, alla prossima, ciao!

HOPE87: Che Rossella non debba essere sottoposta ad altri stress è tutto da vedere... Credo che mi divertirò molto a fargliene capitare di tutti i colori... ;-) Per il momento il solo stress che si ritrova è davvero piacevole... :-) Fammi sapere cosa ne pensi, ciao!

Sabri92: Non ho aggiornato proprio prestissimo, ma garantisco che è il massimo che posso fare al momento... Che ne dici di questo capitolo? Alla prossima, ciao!

anzy: E tu come facevi a sapere che Shaka era in giro nascosto??????? Sono così prevedibile??? Sigh sob... :-( :-) Pochi risvolti in questo capitolo, ma un po' di miele non guasta mai... Chiedo scusa per aver sfruttato il tuo metodo per descrivere una scena così, ma avevo trovato che era davvero dolce intervallare brani di una canzone con le azioni, soprattutto quando si adattano perfettamente a ciò che sta succedendo... Spero che tu non ti sia offesa, altrimenti provvederò a cambiare e riscrivere il capitolo immediatamente (please, no... l'ho riscritto talmente tante volte che non sarei in grado di rimetterci mano... ma se tu vuoi lo farò prestissimo!)... Fammi sapere, alla prossima, un bacio!

NinfaDellaTerra: E l'attimo di pace per stare insieme è arrivato... Basta chiedere... ;-) Pochi sviluppi, però un capitolo di pausa ogni tanto ci vuole... :-) Dimmi se ti è piaciuto, alla prossima, ciao!

Grazie anche a chi continua a leggere in silenzio!
Ciao ciao a tutti!!!
roxrox

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14


La sensazione più forte che provò Rossella al risveglio fu la sua presenza addosso. Il suo respiro regolare e sicuro, il suo braccio che l’avvolgeva ancora. Rimase senza muoversi, con gli occhi chiusi nel primo albeggiare, per non doversi privare di quel contatto, perché non si svegliasse anche lui. Riprese sonno di nuovo, facendoglisi più accanto.
La luce del mattino fece capolino tra le tende, accarezzando il volto dei due giovani addormentati, ancora abbracciati.
Il primo ad aprire gli occhi fu Shun, che rimase immobile, per non svegliare Rossella, assaporando la meravigliosa sensazione che gli dava il suo corpo, ancora nudo sotto le coperte. Sospirò, respirando il suo profumo, desiderando di non doversi più alzare da lì. Lei sembrò reagire ed aggrapparsi appena a lui, nel sonno, quasi con timore. Lui la strinse leggermente; accarezzare le sue braccia, la sua schiena, la sua pelle delicata, era un contatto intenso, a cui non sapeva abituarsi.
La sentì svegliarsi a poco a poco, e rimase fermo, come in ascolto. Lo baciava. Aveva iniziato sfiorandolo appena con le labbra, senza volerlo quasi, fino a che venne presa da una dolce frenesia. La lasciò fare, e con gli occhi chiusi abbandonò il capo all’indietro, sul cuscino. La volle ancora, e lei gli si offrì con un amore e una fiducia che lo commossero profondamente.


- Dobbiamo alzarci – mormorò lui, controvoglia.
- No… - mugolò lei, stringendolo ancora – Non voglio… -
- Nemmeno io lo vorrei, ma non possiamo restare qui tutto il giorno –
- Perché no? –
- Prima di tutto perché se tuo zio per sbaglio viene a darti il buongiorno e vedere come stai e mi trova qui, probabilmente mi fa tutto quello che non è riuscito a farmi anni fa, poi perché se Ikki non mi vede per tutta la mattina senza sapere dove sono gli viene una sincope, anche se finge di disinteressarsi di tutto e di tutti, se poi scopre che ho dormito qui prima che lui abbia il pieno controllo della situazione ci fa fuori entrambi. Inoltre oggi ricominci l’addestramento, ricordi? Ti è stato dato un solo giorno di riposo, e Micene ti aspetta con la colazione –
- No, la colazione di Micene no… -
- Oh, andiamo, quante storie… -
- Già, tanto tu mangi e bevi quello che vuoi, sono io quella messa a dieta… -
- Non sono io quello che deve buttare giù la ciccia… -
- Eh già, perché stanotte tutta la mia ciccia ti faceva proprio schifo! – arrossì vistosamente. Non avrebbe creduto di essere così sfacciata!
Ma Shun rise, dandole un buffetto sul naso:
- Sai perfettamente che per quanto mi riguarda puoi anche essere una botte, ma l’alimentazione che ti riserva Micene ti serve per sopportare meglio l’addestramento, per arrivare a mezzogiorno senza essere morta! –
- D’accordo… chi mi tocca oggi? –
- Aldebaran. Milo e Camus hanno chiesto espressamente che sia tenuto lontano, per potergli preparare la festa senza averlo tra i piedi –
- E quindi lo avete rifilato a me… Spero almeno di fargli un po’ pena… -
- Vedrai che ti sembrerà un giochetto, abituata come sei a Ioria e Micene. Su, in piedi! –
Rimase ad ammirarla mentre con uno sbuffo usciva dal letto e si dirigeva in bagno, combattendo contro il desiderio di raggiungerla e stringerla a sé, per farla nuovamente sua.
Rientrando nella propria camera per vestirsi, non si accorse del leggerissimo rumore dovuto a un passo irrequieto nella stanza accanto.


Aldebaran la raggiunse con un gran sorriso, agitando la mano in segno di saluto:
- Accidenti, mi avevano detto che sei particolarmente puntuale, ma mi ero dimenticato che di solito non lo sono io! Pronta per iniziare? –
- Ovviamente! – rise lei, contagiata dall’allegria dell’ilare Cavaliere del Toro.
- Bene, allora seguimi! – si caricò in spalla una strana borsa oblunga e un cesto chiuso, e si avviò a passo svelto. Rossella gli corse dietro, incuriosita.
- Ma… non ci alleniamo nell’arena? –
- Oggi no. Ho deciso di portarti in un posto diverso, ho bisogno di materiale che all’arena non c’è. Ma veloce, se scoprono dove stiamo andando non tutti saranno d’accordo –
Camminarono spediti per un po’, inoltrandosi nei boschi del Santuario, fino a che Aldebaran si fermò improvvisamente:
- Eccoci qui! – Rossella si guardò intorno, estasiata. Il bosco si era improvvisamente interrotto per lasciare spazio ad un’ampia radura, con al centro un piccolo ma meraviglioso laghetto. Il ruscello che lo alimentava gorgogliava felice poco lontano, e gli scogli che decoravano le rive sembravano fatte apposta per sedersi e non far nulla, se non godersi la meravigliosa giornata di sole.
- Ma – protestò Rossella – sei un po’ carogna! Mi porti in questo posto fantastico, che sembra uscito da un libro di fiabe, dove viene voglia solo di riposarsi e ascoltare il canto degli uccellini, e io mi ci dovrei allenare? –
- E chi ha parlato di allenarsi? – ghignò Aldebaran, aprendo la sacca ed estraendo due canne da pesca telescopiche, che allungò con un unico gesto fluido.
- Tu… - Rossella era stupefatta – Tu non vuoi allenarmi? –
- Non oggi. Trovo che due settimane di addestramento da Cavaliere d’Oro contornate da strane visioni meritino ben più di una misera giornata di riposo. Quindi oggi l’addestramento verterà sull’imparare la sacra virtù della pazienza nell’attesa che i pesci abbocchino, e la capacità di non lasciarsi abbattere se per caso non abboccano affondando i dispiaceri in un gustoso pic-nic, alla faccia di Micene che vuole affamarti! –
- Oh, mi piace il programma per oggi… Magari Micene e Ioria ne avessero previsti di così interessanti! –
- Già… beh, non sono sicuro che sarebbero d’accordo… Comunque – le si posizionò alle spalle, mettendole la canna in mano e tenendole le dita per mostrare come doveva fare – ho già messo l’esca in modo che non si stacchi, questo è una lezione successiva, per ora impariamo le basi… Lascia il filo libero di muoversi, per il momento: devi lanciare l’esca, e deve andare sufficientemente lontano dalla riva. Ora piegati all’indietro e sposta le braccia, così… Adesso dai un colpo secco… Hop! Perfetto! E’abbastanza lontana, forse un pochino troppo, allora ruota la manovella un pochino… Ecco, così va bene… Ora non ti resta che aspettare che i pesci abbocchino – le si mise accanto e fece lo stesso con la propria canna, e si sedette pesantemente al suolo. Lei lo imitò subito.
- Dici che non ci cercherà nessuno? –
- Ho detto a Milo che volevo insegnarti a muoverti velocemente in presenza di ostacoli, e che ti avrei portata nel bosco. A lui e Camus non è sembrato vero non avermi tra i piedi tutta la giornata, e hanno detto che avrebbero avvisato tutti, e sono sicuro che lo faranno, dato che hanno bisogno di aiuto per prepararmi la festa e cercheranno di coinvolgere più persone possibile. Ho detto anche che finito il tuo addestramento oggi pomeriggio mi sarei chiuso in casa ad ascoltare musica perché ho voglia di riposare, giusto per lasciarli in pace. Mi hanno convinto ad unire la mia festa di compleanno con quella per la fine della tua punizione, ma così non mi lasciano fare niente… Ehi, senti, non è che tu sai cosa hanno in mente? –
- Certo che lo so! L’hanno detto a tutti, così ci possiamo preparare di conseguenza! –
- E non potresti dirlo anche a me? –
- No. Che sorpresa sarebbe? –
- Umpf… Nessuno mi capisce… -
- Andiamo! Ti dico solo che ti piacerà… -
Rimasero in silenzio per un po’, rilassati. All’improvviso la canna di Rossella ebbe uno scossone:
- Ehi! Credo che abbia abboccato! –
- Fantastico! Questa è la fortuna dei principianti! A volte resto qui giorni interi senza che un solo pesciolino si faccia vedere! –
- Sì, va bene, ma smettila di parlare e dammi una mano! Cosa devo fare? –
- Non tirare ancora così forte, il pesce ancora non ha capito cosa lo aspetta, approfittane per avvolgere a poco a poco il filo, avvicinalo alla riva… Brava, così… piano… -
- Non lo tengo più! –
- Eccoci, ora sta lottando per la sopravvivenza. Non farti prendere dal panico. Avvicinalo ancora un po’, non mollare il filo… Bravissima… Ora tira su la canna, decisa ma senza strappi, o ci scappa… Meraviglioso! Guarda com’è grosso! Portalo qui sulla riva, veloce, prima che rompa il filo! Perfetto! Ora ci penso io! –
Lo afferrò con mano salda, e gli diede un solo colpo in testa, con un grosso pezzo di legno. Il pesce smise immediatamente di divincolarsi.
- Fantastico, oggi si prospetta un ottimo pranzetto! Devo preparare il fuoco… -
Rossella era inorridita:
- L’hai… l’hai ucciso…? –
- E come credi che avremmo potuto mangiarlo, vivo? –
- No, ma… -
- La maggior parte di ciò che mangi è stato vivo fino a poco tempo prima, ne sei consapevole? –
- Sì, è solo che vederlo vivo… E il pensiero di mangiarlo… E’ un po’ ipocrita, lo so… ma non sono sicura di riuscirci, dopo averlo visto vivo e guizzante… -
- Senti, la cosa è molto semplice: o tu o loro. Tu sei Italiana: mors tua vita mea, come dicevano i Romani –
- Avevamo i panini… -
- E da dove vengono il prosciutto e il tonno che ci sono dentro? E la maionese, non è fatta da uova? –
- Hai ragione, lo so… E’ che non ho visto gli animali vivi, prima che li uccidessero, tutto qui… -
- Non ti preoccupare, vedrai che quando lo avrai assaggiato cucinato sul fuoco come so fare io ti dimenticherai di quando era vivo, anzi, ti congratulerai con te stessa per esserti conquistata il pranzo con le tue mani! –
Si alzò e tornò poco dopo con le braccia cariche di rami, che pose in terra, tenendone parecchi da parte. In capo ad alcuni minuti un fuoco scoppiettava allegro, e il pesce, infilzato da uno spiedino e sostenuto da una struttura improvvisata, iniziava a cuocere.
- Bene, molto bene, verrà pronto giusto in tempo per l’ora di pranzo! –
La raggiunse e si sedette nuovamente accanto a lei, sorridendole. Rossella ricambiò il sorriso e si distese, le braccia dietro la testa, guardando il cielo, azzurro e limpido:
- Tu sei diverso da tutti gli altri – disse all’improvviso, pensosa - A nessun altro sarebbe venuto in mente di nasconderci per passare la giornata pescando, invece di continuare il mio addestramento. Magari Milo o Ioria potrebbero essere d’accordo sul fatto che una giornata sola di riposo è poco, ma non si sarebbero mai sognati di trasgredire così. Eppure ciò che hai fatto oggi è così da te… - voltò lo sguardo fino ad incontrare gli occhi del Cavaliere del Toro, che sfuggì i suoi occhi, perdendosi nelle increspature delle onde.
- Lo so, sono un po’ particolare… - disse, stranamente riflessivo – La verità è che, nonostante le apparenze, nella mia testa girano pensieri che nessun Cavaliere di Atena dovrebbe avere – Rossella si rimise seduta e rimase in silenzio, aspettando il seguito – E’ capitato ancora che mi chiedessi perché devo combattere. Non mi sognerei mai, bada bene, di non farlo, ma non capisco perché devo farlo. Non sono sicuro di riuscire a spiegarlo, ma vorrei aver avuto, una volta nella vita, una scelta. Vorrei aver potuto decidere se combattere o se arrendermi. Non mi sarei mai comunque tirato indietro, ma avrei preferito che mi fosse data la possibilità di scegliere. Lo so che è il mio destino e che posso solo chinare la testa, ma… - si voltò, guardandola – Forse è per questo che a volte mi nascondo qui per giornate intere, che ti ci ho portata oggi, che ho trasgredito. In qualche modo riaffermo la mia libertà, la mia facoltà di scegliere… Una volta ogni tanto è un bene iniziare dal niente e arrivare al niente, senza un punto di partenza né una meta… Dà la possibilità di rimettere ordine nella testa, nella vita… Spesso aiuta anche a capire, a comprendere quali sono le vere priorità, quali sono quelle cose che si stanno ergendo a dei della propria vita, quando invece sono solo false realtà… Il mio maestro, anni fa, mi disse che il cosmo è dato dalle stelle, e che queste stelle non si trovano solo nel cielo, dove tutti le possono vedere. Le stelle vere, quelle che danno la forza ad un Cavaliere, non sono in cielo, ma nel cuore. Qui ho la possibilità di ritrovare me stesso, di ritrovare le mie stelle… - rise leggermente, tornando a guardare il lago – Lo so che per te è difficile, perché ancora non sei in grado di comprendere il tuo cosmo, però spero che in qualche modo tu possa capirmi… -
Rossella lo guardava, meravigliata. Sentiva di sapere esattamente cosa stava dicendo, lo comprendeva più di quanto lui potesse immaginare. Avrebbe voluto comunicarglielo, senza sembrare solo accondiscendente… Ed improvvisamente si rese conto di essere in grado di farlo. Percepiva dentro di sé una energia diversa, con una intensità ed una consapevolezza che la stupivano. Posò la mano sul possente braccio di lui e si concentrò, cercando di avvolgerlo. Il risultato fu nettamente inferiore a ciò che avrebbe voluto ottenere, ma riuscì comunque ad entrare in sintonia con lui, anche se non seppe come.
Aldebaran si voltò di scatto, un’espressione stupefatta sul volto. Rossella sentì che le forze le venivano meno, ed il legame improvvisamente si spezzò. La ragazza ebbe un capogiro. Impallidì, ed Aldebaran si affrettò a prenderla per le braccia sostenendola:
- Sei… sei stata tu? L’hai fatto apposta? –
- Sì… Credo di sì… - mormorò lei, con difficoltà – Ma… adesso… -
- Tranquilla, non dire niente – la distese ed afferrò il cestino, armeggiando all’interno, tirando fuori una tavoletta di cioccolato, da cui staccò alcuni pezzi – Ecco – le disse, sollevandola tenendole un braccio attorno alle spalle e mettendogliene uno in bocca – mangia questo, vedrai che ti riprenderai velocemente –
Al terzo boccone Rossella riprese un po’ di colore, e fu in grado di restare seduta senza aiuto.
- Ma… - chiese al Cavaliere del Toro – Cos’è successo? Ho creduto di svenire… -
- Hai… hai espanso leggermente il tuo cosmo. Dimmi, l’hai fatto consapevolmente? Volevi farlo? –
- Sì… volevo farti sapere che capivo esattamente quello che dicevi, e ho percepito questa strana energia, e ho cercato di farla sentire anche a te… poi mi è girata la testa… -
- Non mi stupisce. Non hai mai provato a maneggiare il cosmo, e non sei abituata. Non sembra, ma richiede un enorme dispendio di energie, e se si è all’inizio non si riesce a controllarlo. Quello che mi stupisce è che tu sia riuscita a richiamarlo, dato che se non sbaglio nessuno ancora ti ha insegnato come fare –
- Non saprei… Era lì… mi serviva, l’ho usato… Non so nemmeno io come ho fatto… -
- Beh, devo dire che sei eccezionale! Sei riuscita in qualcosa di grandioso! –
Rossella arrossì vistosamente:
- Grazie… -
- Uhm… - Aldebaran si voltò, cambiando improvvisamente argomento – Che profumino… Credo proprio che il pesce sia pronto! – guardò l’orologio – Giusto giusto per pranzo! – si alzò e andò a prenderlo, tornando con in mano anche il cesto – Fammi un favore, che non posso mollare il pesce… Qui dentro ci sono una tovaglia e alcuni piatti, tirali fuori. Ottimo, adesso posso spellare il pesce, così poi ce lo mangiamo. E’ un po’ poco per due, ma ho qui panini e torte salate per sfamare tutto il Santuario, non resteremo affamati! Poi dopo pranzo ti riporto a casa, così magari ti riposi un pochino, o vai a fare un giro ad Atene, non sei più uscita dal Grande Tempio dal giorno del tuo arrivo, vero? –


- Milo! Milo! Dove diavolo sei sparito? – la voce di Ioria echeggiava per la tredicesima casa.
- Cos’è tutto questo casino? Piantala un po’, sono qui! - Il Cavaliere di Scorpio comparve da dietro un angolo con le braccia cariche di festoni – Piuttosto, dammi una mano! –
- Fai sparire tutto, Aldebaran sta tornando con Rossella! –
- Ma aveva detto che si sarebbe ritappato in casa oggi pomeriggio! –
- Sì, ma prima vuole riportare l’allieva! Basta che non ti fai vedere, Rossella sa che deve impedirgli di entrare! –
- Va bene. Avvisatemi quando posso ricominciare –


Rossella dopo aver salutato Aldebaran corse tra le braccia di Shun, fermo all’ingresso sotto il porticato:
- Allora – sorrise lui a bassa voce, stringendola – come è andata questa sessione di allenamento pescaiolo? –
- Ma come! Tu lo sai? –
- Aldebaran mi ha avvisato, ma lo so solo io –
Rossella rise. Era una situazione che la divertiva molto:
- Beh, visto che lo sai non devo nemmeno fingere di essere stanca morta… Senti, hai voglia di accompagnarmi ad Atene? Devo trovare un regalo per Aldebaran, e non sono ancora riuscita a visitare la città… -
- Certamente! –
Fu costretta a riattraversare il passaggio di collegamento tra le due realtà come il primo giorno, ma dovette ammettere che in effetti le sensazioni che si provano non sono piacevoli ma nemmeno terribili.
Arrivata nel centro della città, finalmente libera dall’incubo della cartina e del bar da trovare, si lanciò immediatamente nell’esplorazione di qualunque cosa vedesse. Per prima cosa volle visitare il Partenone, davanti al quale rimase immobile, a bocca aperta: i suoi studi di storia dell’arte e storia dell’architettura, che lei adorava, l’avevano preparata a tanta grandiosità, ma dal vero era una visione che mozzava il fiato. Finita la visita si infilò nei vicoli della città vecchia, con un entusiasmo contagioso, guardando deliziata ogni negozietto, ogni anfratto, ogni angolino. Shun faticava a starle dietro.
- Non ho ancora trovato il regalo per Aldebaran! – esclamò dopo ore. Il pomeriggio volgeva ormai al termine, e non aveva trovato nulla che la soddisfacesse. Shun le aveva ripetuto più volte che non era consuetudine che tutti facessero un regalo al festeggiato, solitamente ci pensavano solo i più vicini a lui:
- Hai presente quanti siamo? Spenderemmo una fortuna in regali! –
- Sarà, ma io sono abituata a fare almeno un pensiero per il compleanno, e ad Aldebaran non rinuncio –
Improvvisamente notò un piccolo negozio di musica, molto diverso dai grandi megastore moderni. Una saletta era piena fino al soffitto di cd di cantanti di molte nazionalità, vecchi e giovani, compresi quelli italiani. Ricordò quello che le aveva detto quella mattina e, come se fosse stata folgorata, improvvisamente seppe qual era il regalo giusto.


Rientrarono giusto in tempo per prepararsi per la cena.
- Ci vediamo tra un’ora… - disse Shun, baciandola lievemente.
- Non vuoi… Non vuoi venire con me? –
- Non abbiamo tempo -
- Ma un’ora è così tanto… -
- Vorrà dire che farò una doccia velocissima e poi verrò qui a tenerti compagnia intanto che finisci di prepararti –
- Allora ti aspetto… -
Stava uscendo dal bagno coperta solo da un accappatoio, quando sentì bussare.
- Non devi più bussare quando vuoi entrare! – aprì la porta ridendo, ma smise immediatamente quando si accorse che fuori non c’era Shun – Ikki! –
Improvvisamente lui distolse lo sguardo, e Rossella si accorse di quello che indossava. Si rese conto che la cintura allentata nascondeva ben poco, e arrossì vistosamente, mentre voltatasi si copriva il più possibile.
- Scusami – disse – Non… pensavo che fossi tu… -
- Già… - mormorò lui, accigliato – Vedo… -
Rossella afferrò al volo qualcosa per coprirsi e si rifugiò in bagno, da cui uscì poco dopo con indosso un paio di pantaloni sportivi ed una maglietta gialla.
- Comunque – riprese – Cosa volevi? –
- Parlarti –
Rossella si sedette sul letto e gli indicò la poltrona:
- Dimmi –
- Stanotte mio fratello non ha dormito in camera sua, ci è tornato solo poco prima di colazione. Non voglio – disse precipitosamente, mentre lei già apriva la bocca – sentire nulla riguardo a cosa avete o non avete fatto stanotte, o se lo avete fatto, o altre cose simili. Voglio mettere subito le carte in tavola, giusto per essere chiaro: tu non mi piaci. Non è una cosa personale, bada bene. Non mi piaci perché sei la nipote di Tatsumi, e nonostante siano passati tanti anni tuo zio mi ha fatto troppo male perché io ti possa accettare. Non mi piaci perché sei arrivata come un ciclone e hai preso in mano la vita di mio fratello come se fosse di tua proprietà, e l’hai appesa ad un filo, che puoi tagliare a tuo piacimento, precipitandolo in un baratro da cui non so se uscirebbe. Ma ti ammiro, anche, perché hai dimostrato un carisma e un carattere che pochi qui possono vantare, perché da sola hai saputo tenere testa a tredici Cavalieri d’Oro, hai conquistato il rispetto di Death Mask senza uccidere nessuno, e hai detto a Shaka il fatto suo, sei stata in grado di dimostrare a tutti in maniera inequivocabile che non sempre il pensiero di Lady Saori coincide con quello della dea Atena, impresa che a me, onestamente, non era mai riuscita. Io ammiro Rossella, ma odio la nipote di Tatsumi e la fidanzata di mio fratello –
La ragazza tacque. Non sapeva cosa avrebbe potuto dire.
- Ma è giusto che tu sappia di Shun alcune cose che lui non ti direbbe mai. Io non ti conosco a sufficienza per sapere quello che sei, ma Shun non è uno che puoi avere e poi buttare quando non ti serve più. Lui ha sempre visto solo il buono in ogni persona, ma quando si lega a qualcuno lo fa donandosi completamente, ciecamente. Se potesse, prenderebbe tutto il male del mondo sulle proprie spalle pur di donare un solo minuto di felicità a coloro che ama. E’ la persona più fragile che conosca; non fargli del male, perché lo uccideresti –
- Io… io non voglio fargli del male… -
- Non è così facile. L’anima di Shun è martoriata da ferite che non mostra, ma che lo straziano. Anni fa, te l’avranno detto, combattemmo contro Hades, signore degli Inferi, e tutti i Cavalieri d’Oro hanno perso la vita perché noi potessimo raggiungere e salvare la dea Atena. Quello che probabilmente nessuno ti ha detto è che Hades aveva scelto il corpo di uno di noi per reincarnarsi in quest’epoca: Shun –
- Shun è… un dio? –
- No, non esattamente. Vedi, si diventa dei quando lo spirito della divinità stessa si risveglia. Lady Saori, ad esempio, è una divinità perché lo spirito di Atena si è risvegliato dentro di lei, ed agisce attraverso il suo corpo. Questo è accaduto anche con Shun. Ma Hades è stato sconfitto, ucciso definitivamente – “Un dio per definizione non può essere ucciso… Mah…” - Tecnicamente Hades non esiste più, Shun è tornato ad essere il Cavaliere che avevamo sempre conosciuto, ha perso ogni facoltà divina, perché lo spirito di Hades è morto. La stessa cosa è successo a Julian Kedives, reincarnazione di Nettuno, e con Erii e Discordia, ma con loro è stato diverso, perché gli spiriti delle divinità non sono stati uccisi, ma nuovamente rinchiusi in un’anfora  – “Uno spirito rinchiuso in un’anfora… Cos’è, la nuova versione del genio della lampada di Aladino?” – quindi loro hanno conservato il loro cosmo divino, ma questa è una cosa che al momento non ci interessa. Quando Hades si è impadronito di Shun, la sua anima si è come spezzata: comprendeva quello che il Signore degli Inferi voleva fare, cioè distruggere l’umanità, ma non poteva reagire a ciò che succedeva. Da solo ha provato a sconfiggere Hades, ha aspettato che io gli fossi di fronte per ribellarsi a lui, era anche disposto a sacrificare la propria vita perché io potessi ucciderlo… Ma non ci sono riuscito, e l’ho lasciato solo a combattere contro se stesso e contro un dio… Allora fu Atena, aiutata da Shaka, a salvarlo, a cacciare lo spirito di Hades dal suo corpo, e lui ha continuato a combattere per lei, con noi, con una determinazione che ci ha stupito, ma probabilmente la rabbia, l’umiliazione, il dispiacere di essere stato la culla di un così terribile dio, lo spronava ad essere forte come non mai. Ma non si è mai perdonato. Nessuno ha mai pensato di accusarlo di nulla, perché lui non ha alcuna colpa, anzi, si è opposto più che poteva, ma continua a sentire il peso di tutto questo, e ancora si ritiene responsabile –
- Ecco di cosa parlavano Saga e Kanon… - mormorò Rossella, più a se stessa che a Ikki.
- Cosa? Come hai detto? –
- Il giorno che sono arrivata, quando ho conosciuto i Cavalieri d’Oro, ho chiesto a Shun se era sensato tenere al Grande Tempio Saga e Kanon dopo che avevano cercato di uccidere Lady Saori; lui mi ha risposto che a volte gli sbagli possono essere perdonati, anche se chi li ha commessi non lo merita, e a questo punto sono arrivati Saga e Kanon, e sono finiti in un discorso che allora non ho capito. Dicevano che quando uno non è padrone di sé, quando agisce contro la propria volontà, non può essere considerato colpevole, ma che se non fosse stato in grado di perdonarsi non avrebbe mai capito il perdono degli altri… E invece Shun parlava di conseguenze, che ci sono spesso indipendentemente dalla volontà di qualcuno… O qualcosa del genere… Era di questo che parlavano, vero? –
- Sì. Shun si sente responsabile per tutto ciò che è successo, e ancora oggi teme che Hades possa tornare e reclamarlo. E’ stato difficilissimo per lui quando tornammo dagli Inferi, in alcuni momenti ho temuto davvero di perderlo. Sembrava… spento. C’è voluto tantissimo tempo perché il suo sorriso tornasse ad essere luminoso come lo ricordavamo, e i suoi occhi si accendessero nuovamente di quelle stelle che solo lui sapeva donare al mondo – di scatto rialzò il volto e la fissò negli occhi, minaccioso. Le sue iridi blu erano cupe come la notte – Non permetterò a nessuno di distruggerlo nuovamente. Se sarai in grado di farlo felice io diventerò il tuo più grande ammiratore, ma se oserai farlo soffrire, se gli darai anche un solo minuto di dolore, allora ti giuro che ti verrò a prendere, ti inseguirò fino in capo al mondo, sono stato anche oltre, e te la farò pagare, ti farò rimpiangere di non essertene rimasta in Italia! – improvvisamente perdette tutta la sua boria, e i suoi occhi si fecero sfuggenti – Ti prego, non fargli del male, non lo sopporterebbe… E io non posso accettare che lui perda di nuovo quella luce che ha tanto faticosamente ritrovato… Ti prego, rendilo felice, perché è colui che al mondo lo merita di più… - i suoi occhi si erano riempiti di lacrime, che faticava a trattenere. Si voltò, cercando di nascondendole. Rossella finse di non avvedersene, si alzò e si mise di fronte a lui, immobile, finché non alzò il volto, guardandola.
- Pur reputando che questi non siano fino in fondo affari tuoi, ma ben conoscendo, anche se sono qui da poco, il profondo legame che ti unisce a tuo fratello, voglio risponderti. Io non so cosa succederà, non conosco ancora a sufficienza questo mondo per fare promesse che non potrei mantenere, ma ti giuro che il mio amore per Shun saprà essere più forte di ogni avversità, e che farò di tutto per renderlo felice, lo avrei fatto anche se tu non fossi mai venuto a parlarmi. So che tu sei in grado di leggere nella mente delle persone. Se vuoi, fallo con me, e ti accorgerai che sono sincera –
Ikki sorrise e si alzò a sua volta:
- Non ho bisogno di entrare nella tua mente per leggere quello che i tuoi occhi in questo momento stanno urlando. So che sei sincera, probabilmente lo sapevo anche prima di venire qui, ma sentivo il bisogno di raccontarti tutto questo – le fece l’occhiolino, un gesto decisamente poco da lui, che la sorprese – e di farti sapere che ti tengo d’occhio, sei una sorvegliata speciale –
- Che intendi fare? – chiese lei giocosa, ora che la tensione si era un po’ allentata – Pedinarmi? –
- Non serve, Shun è un libro aperto per me. Mi basta guardarlo negli occhi. E poi ho di meglio da fare che pedinare due piccioncini come voi –






Ciao a tutti!

Rieccomi qui. Va bene, altro capitolo riflessivo di transizione in cui non succede niente di particolare, ma mi faccio perdonare facendolo lungo, il più lungo di tutta la fic... Perdonata? :-)
Anche il prossimo sarà così, avviso, però tenere sempre la tensione dopo un po' stufa... ;-)

Visto? Ikki li ha beccati al volo... Peggio di una madre... ;-)
Dunque: si sta preparando una festa di compleanno, chissà come la prenderà Aldebaran quando scoprirà cosa stanno architettando alle sue spalle... hi hi hi...
Non ho mai visto Atene (e mi vergogno...) se non in fotografia, e purtroppo la mia conoscenza del Partenone è puramente accademica, quindi non mi sono arrischiata a descrivere qualcosa di più preciso...

Ed ora vediamo quanto sono obsoleta nelle mie conoscenze... Qualcuno ha capito il regalo per Aldy? (Ah, per la cronaca, la risposta generica "cd" non vale, dato che ho chiaramente dettoche negozio è...)

Raga, siamo arrivati a 100 recensioni tonde tonde!!! Grazia grazie grazie a tutti!!! (inchino) Non so dirvi quanto mi aiutino ad andare avanti! Siete il mio sostegno! Grazie grazie! (altro inchino)

Ora, i ringraziamenti:

bellissima90: Grazie per i complimenti! Che dici di questo capitolo di chiarimenti? Alla prossima, ciao!

ayay: Benvenuta! Ti ringrazio per i complimenti, mi hanno fatto molto piacere. Anche a me piacciono le storie yaoi, ma non sono certamente in grado di scriverne... Ed ho una insana passione per Shun, da sempre, sin da quando ero bambina... La mia prima eroina non poteva che essere sua... :-) Non ti preoccupare per lo spoiler, il meglio deve ancora arrivare... Sarò contentissima se mi leggerai dall'inizio e se continuerai a seguirmi... :-) Alla prossima, ciao!

anzy: Grazie per la benedizione! Onestamente, temevo proprio che potessi offenderti, ero parecchio preoccupata... Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, anche se non c'è nulla di particolare rilievo... Che ne dici di questo chiarimento di Ikki? Fammi sapere, ciao!

HOPE87: Grazie per le tue parole! Anche la mia vita è costellata di canzoni degli 883, non potevo non utilizzare almeno una loro canzone... Quando è uscita "Hanno ucciso l'uomo ragno" avevo 9 anni, giusto in tempo per iniziare ad ascoltare musica... Sono felice che il capitolo scorso ti sia piaciuto, devo ammettere che rileggerloha fatto sorridere anche me... Ma io l'ho scritto, non faccio testo... ;-) E di questo che ne dici? Alla prossima, ciao!

Nemeryal: Ho avuto paura... Fan scatenata in azione... :-) Sono contenta di aver scelto una canzone che ti piace, devo dire che a me è sempre sembrata scritta per un momento del genere... Tenera, dolce, un po' diversa dai classici 883, ma tanto tanto bella... Grazie per i complimenti, alla prossima, ciao!

Sabri92: Nessun problema per la lunghezza dei commenti, basta che ci siano! ;-) Non sempre si ha molto da dire, ma per chi scrive a volte è sufficiente sapere se è piaciuto o meno, e in cosa si può migliorare... Sono sicura che mi puoi capire... ;-) Alla prossima, ciao!

NinfaDellaTerra: Oh sì, Rossella è stata molto contenta della pausa! :-) Il dialogo con Ioria e Micene mi è venuto praticamente di getto, una sorta di trasposizione dell'ultima volta (unica, negli ultimi... 20 anni...) in cui ho fatto indigestione... Io avevo fame, e mi davano la minestrina... E non mi davano il permesso di mangiare, anche se protestavo... Povera Rossella, come la capisco... ;-) Grazie per i complimenti, alla prossima!

Snow Fox: Capitolo lungo, so che a te piacciono, sei contenta? :-) Comunque... Shaka era effettivamente un po' seccatello per le parole di Milo... Ma sai, sentirsi dare del bambino immaturo quando sei il nobile Shaka della Vergine, e a parlare è Milo di Scorpio (a cui voglio tanto bene, ma è pur sempre Milo...) forse un po' di incazzatura te la dà... :-) Dai, non te la prendere, credo che Shaka si redimerà presto (anticipazione... e anche di due capitoli... shhh...)... ;-) Grazie di esserci sempre, alla prossima, un bacio!

whitesary: Fico... Mi piace sentirmi dire che qualcuno si è emozionato leggendo quello che ho scritto... Grazie!!! :-) Mi sto lanciando anch'io nei capitoli nullafaccentisti, ogni tanto ci vogliono per alleggerire la trama... Che ne dici, ho esagerato? Fammi sapere, ciao!!!

Come al solito, grazie anche a quelli che leggono in silenzio!
Baci baci a tutti!
roxrox

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15


Shun aprì gli occhi ancora assonnati, svegliato dalla luce del mattino che entrava attraverso le tende non ben chiuse. Sorrise e strinse Rossella a sé, baciandola lievemente. Aveva passato anche quella notte nella sua camera.
Era felice, come non ricordava di essere mai stato. Vegliò con amore il risveglio della ragazza, tenendola abbracciata e carezzandola dolcemente.
- Buongiorno – la salutò, quando finalmente anche lei parve acquistare un po’ di lucidità – Dormito bene? –
- Mai stata meglio – rispose lei con lo stesso tono languido, portandogli le braccia dietro al collo e attirandolo a sé in un bacio lunghissimo.
- Non mi stancherei mai di te – le mormorò, le labbra che ancora si sfioravano.
- Nemmeno io… Non lo so perché, ma ho la sensazione che io e te siamo nati per stare insieme, come se fossimo destinati da sempre a trovarci… -
- Hai ragione… E’ come se io in tutti questi anni avessi aspettato solo te… E’ questo che ho sentito quel primo giorno, là, sotto la pioggia… Come se avessi incontrato il mio destino… -
- Già… Quanto vorrei essere il tuo destino, il tuo futuro… -
- Lo sei… Ti amo… Ti amo tanto… Non vorrei nessun altro al mio fianco… - e la baciò ancora, desiderando di non staccarsi mai.
Avrebbero voluto crogiolarsi nel tepore dei loro corpi per ancora un po’, ma Milo era stato irremovibile, e li voleva tutti pronti e scattanti alle otto per cucinare e finire di preparare la festa.
Rossella scelse un costume vivace, azzurro a striature blu, che coprì con un leggero pareo in tinta, e si mostrò a Shun, che nel frattempo aveva indossato un boxer hawaiano.
- Sei... un incanto... - la ragazza arrossì, con un sorriso.
- Grazie... Ma - rise, coprendosi giocosamente con le braccia - togli gli occhi di lì! Mi hai vista anche con molto meno, non vedo motivo di fare quella faccia! -
- Oh, io invece lo vedo eccome... - rise anche lui, cingendole la vita e nascondendo il volto nei suoi capelli - Hai un buonissimo profumo... -
Lei si lasciò andare nel suo abbraccio, facendosi coccolare in silenzio. Maledizione a Milo e alle sue manie mattutine...
- Dobbiamo andare... - mormorò Shun poco dopo.
- Umpf... - sbuffò lei, ma si arrese.
Si diresse in cucina per dare una mano, ma appena mise piede nella stanza fu praticamente atterrata da Marin e Shaina, che le saltarono al collo, ridendo:
- Eccola qui la nostra salvatrice! – esclamò Shaina – Finalmente posso rivederti e ringraziarti! Ci avrai preso per delle ingrate, ma non è stata colpa nostra! –
- Ci era stato categoricamente vietato – spiegò Marin – di avvicinarci a te durante la tua punizione, perché dovevi essere lasciata completamente sola, e Micene aveva in mente non so quale giochetto sadico psicologico riguardante il fatto che potevi passarci la tua punizione, o qualcosa del genere. Ci hanno permesso di avere a che fare con te solo da oggi –
- Non vi preoccupate. Allora, come va? –
- Benissimo! – rise Shaina. Sembrava che con la maschera le fosse stata tolta anche quella patina di durezza e cattiveria che usciva ogni tanto insieme alla grinta. Ora era solare e spigliata – Shaka e Aphrodite sono divertentissimi, perché continuano a voltarsi, ma tutto il resto del Grande Tempio ha accettato la cosa, soprattutto quando si è sparsa la voce dell’intervento di Atena. L’altro giorno Shura mi ha sfidato, ha detto che aveva bisogno di un controllo, e alla fine ha dovuto ammettere che con o senza maschera sono comunque un avversario temibile, e mi ha stretto la mano. Le nostre ragazze sono bravissime, sembra che la libertà da quell’arnese le abbia rese ancora più forti e determinate, altro che quei quattro pivelli allenati dai Cavalieri d’Argento uomini! –
- Abbiamo seguito i tuoi allenamenti da lontano – disse Marin - Ioria ogni sera mi raccontava i tuoi progressi, e devo dire che lo hai sorpreso. Devi essere stata davvero brava, per resistere così bene come mi diceva –
- Ah, Ioria esagerava. Il primo giorno non sono riuscita ad arrivare all’ingresso della tredicesima come mi era stato imposto, sono svenuta prima e Shun è dovuto venire a prendermi… -
- A pochi passi dall’arrivo! –
- Sì, ma non è che gli altri giorni sia stata molto meglio! Ho creduto davvero di lasciarci la pelle in quell’arena! –
- Ne sei uscita viva, no? – Shaina le circondò le spalle con un braccio. Sembrava incapace di smettere di sorridere – Questo è quello che conta, nessuno si aspettava o pretendeva che diventassi un Cavaliere d’Oro! –
- Oh, eccole qui le mie tre cuoche di fiducia! – esclamò Milo entrando in compagnia di Kiki, Shura, Ioria e Saga.
“Oh, cielo, tutti in boxer sono da infarto!”
“Rossella, calma i bollenti spiriti, ricordati che sei occupata…”
“Sì, ma essere occupata non significa essermi improvvisamente staccata gli occhi dalla testa!”
– Questi quattro oggi sono relegati al ruolo di sguatteri e camerieri, usateli come vi pare… ma solo per mansioni culinarie! – le tre ragazze arrossirono leggermente quando compresero il doppio senso.
- Milo – il ghigno di Ioria era decisamente poco rassicurante – che ne dici se adesso vado in cerca di Camus e lo porto qui raccontandogli quello che hai appena detto in presenza di tre signore, così poi lui ti insegna un po’ di educazione a suon di ghiaccioli? –
- Come siete monotoni! Che avrò detto poi di male? –
Risero tutti.
- Su su, Milo – disse infine Shaina, pratica – fuori dai piedi, o qui non finiamo più! Rossella, come te la cavi in cucina? –
- Oh beh, chi ha assaggiato i miei piatti dice che sono molto brava… Ho poca fantasia, lo ammetto, ma se mi dai una ricetta sono in grado di preparare qualunque cosa, e parecchie cosine interessanti le ricordo a memoria –
- Molto bene. Allora che ne dici, per il momento… Uhm… sai fare la pasta fredda? –
- Certo! Nessun problema! Ma che faccio intanto che l’acqua si scalda? –
- Fatti aiutare da Shura e prepara qualche antipasto. Ricordi qualcosa di particolare dall’Italia? –
- Sì. Non sono ricette tipiche italiane, ma venivano sempre bene –
- Benissimo! Quella porta lì conduce alla dispensa, è fornitissima e Milo ha messo moltissime altre scorte, quindi probabilmente c’è tutto quello che puoi desiderare. Shura, qui con lei! Ioria, veditela con Marin per il secondo. Mi raccomando, come ha detto Milo, tutta roba fredda! Saga, tu darai una mano a me per il dolce! Kiki, tu darai una mano a tutti, a seconda di chi avrà bisogno -
Cucinarono chiacchierando allegramente, e perfino Shura ogni tanto fece sentire la propria voce.
Quando fu tutto pronto, quando anche l’ultimo festone fu attaccato, l’ultimo salatino messo al suo posto, Milo e Camus andarono a prendere Aldebaran. Li videro arrivare qualche minuto dopo trascinando con cautela il Cavaliere del Toro, bendato. Quando furono vicino alla piscina Ioria e Micene gli si misero alle spalle, e insieme al silenzioso “tre” i quattro spinsero Aldebaran, che cadde in acqua con un urlo, mentre tutti attorno ridevano divertiti.
- Buon compleanno! – esclamarono in coro mentre riemergeva, sputando acqua.
- Siete delle carogne! – rise lui, agitando un pugno – buttarmi in acqua vestito, ma vi pare il caso? –
- Oh, poverino, ti sei bagnato tutto… - disse Milo, con aria fintamente tenera, prendendo un telo da bagno – Dai bambino, vieni fuori che la mamma ti asciuga, altrimenti ti beccherai un raffreddore… -
- Adesso te lo do io il raffreddore! – Aldebaran con un balzo si issò seduto sul bordo della vasca - E’ stata una idea tua, vero? –
- Ehi, piano ad uscire, o ci svuoterai la piscina! Già il livello dell’acqua si è abbassato di una spanna! –
- Te la faccio vedere io la piscina! – lo rincorse ridendo fino a che non riuscì ad agguantarlo, e a quel punto sollevarlo e buttarlo in acqua fu un attimo – E voi tutti d’accordo, vero? Ma bravi! – con un’altra risata sollevò al volo Rossella e la mandò al seguito di Milo, prima ancora che lei si rendesse conto di quello che le stava succedendo – Così impari – disse, quando la sua testa uscì dall’acqua – a non dirmi cosa mi aspetta! – lei lo schizzò allegramente, bagnando anche quelli che erano attorno a lui.
Sembrò che fosse stato dato il segnale di “via”. In un attimo tutti si tuffarono e la festa iniziò definitivamente. Ioria accese uno stereo ultramoderno collegato a degli altoparlanti ed inserì vari cd, programmandolo in modo da farli andare uno dopo l’altro.
- Ecco – disse soddisfatto – così ne avremo per un po’ di ore! –
Si rise e si scherzò per tutta la giornata, mangiando avidamente tutto ciò che era stato preparato. Nessuno parve preoccuparsi dell’assenza di Shaka e Aphrodite.
- Ehi, ma queste tortine al formaggio sono buonissime! –
- Le ha fatte Rossella, che ne dici? –
- Dico che abbiamo trovato una nuova cuoca per le nostre cene! –
- Già! Hai sentito la pasta fredda che meraviglia? –
- L’ha fatta lei anche quella? Ecco perché sembrava diversa, non è la solita! E io che già stavo andando da Shaina per congratularmi per la nuova ricetta! Non che la tua, Shaina, sia da meno… –
- E assaggia queste sorte di involtini al prosciutto con dentro i wurstel! La nuova cuoca va tenuta per le occasioni importanti! –
- Come siete esagerati! Non ho fatto nulla di speciale! –
- Marin, anche il tuo polpettone è sempre favoloso! –
- E questa cosa macinata cos’è? –
- E’ carne alla tartara, ignorante! –
- Guarda che qui mica siamo tutti Italiani come te, Death Mask! –
- E la torta quando arriva? –
- Quella dopo, la teniamo per merenda! –
Verso fine pomeriggio Rossella si avvicinò ad Aldebaran, che stava cambiando i cd nello stereo, con in mano un pacchettino, che gli porse:
- Shun mi ha detto che spesso non vi affannate per i regali di compleanno, ma io ho voluto lo stesso farti un pensiero… - gli disse, arrossendo leggermente.
- Davvero? Davvero mi hai fatto un regalo? Oh, grazie, non dovevi, non dovevi assolutamente! Sei stata carinissima! –
Lo aprì, e la carta rotta rivelò un cd. La copertina mostrava una lunga strada scura, come quelle dei deserti americani, ed effettivamente il paesaggio attorno richiamava quelle lande desolate; in primo piano un paio di gambe decisamente robuste correvano, sembravano voler uscire, i piedi illuminati dalla luce di un improbabile faretto posto nell’angolo in alto a sinistra, contornato dalla scritta “New Trolls”. Lungo il bordo superiore correva un’altra scritta, decisamente stupefacente: Aldebaran.
- Non è un disco personalizzato – spiegò Rossella – Non del tutto, almeno. I New Trolls sono un gruppo italiano di qualche decennio fa, e alla fine degli anni Settanta hanno scritto questa canzone, che si chiama proprio come te. Non ci crederai, ma dice cose molto simili a quelle che mi hai detto tu ieri in riva al lago. Mi è tornata in mente davanti ad un negozio di musica, e ho avuto l’impressione che ci fosse lo zampino del Destino, come se loro l’avessero scritta ascoltando le tue parole… -
Aldebaran era rimasto affascinato dalla spiegazione. Immediatamente afferrò un paio di cuffie ed inserì il cd nello stereo, facendo uscire la musica in modo che la sentisse solo lui:

No
La pace intorno a me
Non bastava più

Sentivo marinai che cantavano
Aldebaran
Andare andare andare lontano sempre
Aldebaran
Dal niente si parti' verso il niente
Quanti? Non lo so.
Anch'io
Avrò il diritto anch'io di decidere
Se
Ho voglia di sparare o di arrendermi
Aldebaran
Più in alto in alto in alto dei falsi dei
Aldebaran
Mi ha messo in tasca trenta denari
Ma non miei

Dove sei?
Come sei?
Se ci sei
Terra dei fratelli miei
Dove sei?
Come sei?
Terra dove vivrò con

Lei
E col suo corpo che vuole vivere
Lei
Che ha ancora poesie da comprendere
Aldebaran
E sento sento sento nel cuore stelle
Aldebaran
Antiche misteriose sorelle
Sempre Sempre Là

Dove sei?
Come sei?
Se ci sei
Terra dei fratelli miei
Dove sei?
Come sei?
Se ci sei
Terra dei fratelli miei…

Aldebaran rialzò lo sguardo, guardandola sorpreso:
- Sembrano… proprio le mie parole… -
- Già… E’ per quello che ho pensato al Destino… -
Il Cavaliere de Toro si alzò e la abbracciò forte forte, minacciando di stritolarle qualche costola:
- Grazie, grazie infinite. E’ stato un gesto davvero bello, è un regalo che mi piace tantissimo, la ascolterò molto spesso a casa, quando nessuno mi sente… -
- Sarà il nostro piccolo segreto – rispose lei, con un sorriso.
- Ehi, voi – si avvicinò Milo – avete finito di tubare? Eh eh eh, mia cara, non si fa, tu sei occupata, guarda che lo dico a Shun che ti sei imboscata con un altro Cavaliere… -
- Ci mancherebbe altro – rise Aldebaran – E’ la volta buona che quel soldo di cacio fa davvero del male a qualcuno! No no, grazie, ci tengo alla pelle – si inchinò scherzosamente davanti a Rossella – Madamigella, vi prego di perdonarmi, ma il mio smisurato egoismo mi porta ad avere uno strano affetto per la mia testa, che reputo stia benissimo in cima al mio collo, ragion per cui dovrò rinunciare a voi, se non voglio che mi venga staccata di netto dalla Catena di Andromeda! –





Ciao ciao a tutti!
Finalmente la festa di compleanno che progetto da almeno 5 capitoli!!!
Sempre di corsissima (pietà, lunedì ho un esame importantissimo!!!!!!!!!!!!!!), salto tutti i convenevoli e passo direttamente ai ringraziamenti:

NinfaDellaTerra: Grazie grazie! Vedi, Al non è che non sia per gli allenamenti spacca-schiena, Al non è per gli allenamenti! Punto! :-) Cooooooooooooomunque, anche Ikki mi aveva dato un po' da pensare, tanta riflessività e un discorso tanto lungo non è precisamente da lui, ma per il suo fratellino questo ed altro! E poi la spiegazione mi serviva anche per altri motivi... Ehm... Dovevo... giustificare alcune cosucce che accadono più tardi... (????????) Ma non posso dire di più... Hi hi hi... Grazie ancora, alla prossima, ciao!!!

HOPE87: Anche io adoro queste parentesi in cui succede poco a livello di azione ma i personaggi si delineano meglio... Per alcuni quetsi momenti sono un po' pallosi, ma invece mi piace vedere cosa c'è oltre le armature, come hai detto tu... Che dici della festa in piscina? Fammi sapere, alla prossima, ciao!!!

Snow Fox: Eh sì, per fortuna che la ragazza fa progressi da sola, perchè se sono tutti scansafatiche come Al stiamo freschi... hi hi hi... :-) Devo dirti la verità, anche a me Ikki non aveva convinto fino in fondo... Lui è più per i grugniti più che per i discorsi lunghi... Però ho tentato di renderlo sufficientemente acido per ciò che non riguardava Shun, ho deciso che per il suo fratellino sarebbe anche stato disposto ad articolare frasi di più di tre sillabe... E poi mi serviva un po' di spiegazione... Ehm... Come dicevo prima, devo giustificare un paio di cosette che accadono più tardi... E mi servivano alcune piccole precisazioni... Sai, quando qualche capitolo fa si parlava di indizi... ;-) Cooooooooooooooooooooooooooomunque, dopo questo ultimo capitoletto nullafacente, prometto che nel prossimo ci sarà un po' più di azione... E credo anche un po' più di Shaka... ;-) Fammi sapere che ne pensi, un bacio!!!

Sabri92: Carino Al, vero? Per fortuna che c'è lui, altrimenti qui Rossella me la smontano, e poi come faccio a farla arrivare alla fine della fic? ;-) Ti chiedo scusa se non mi sono fatta sentire, ma sono presissima (se non passo l'esame di lunesì la mia laurea slitta di tre (TRE!!!!!!!!!!!!!!!!) mesi... Ho scritto queste risposte stanotte intorno alle due, le ho riprese in mano adesso solo per aggiungere questo pezzettino... Credo che entrerò in crisi mistica e clausura forzata fino a lunedì sera... Poi prometto che ti rispondo... :-) A presto, ciao!!!

Nemeryal: Nessun problema per il ritardo, di nervi messi a dura prova ne so qualcosa... ;-) Capito Ikki? Se c'è di mezzo Shun è peggio di un segugio! Subito al sodo e subito sulla pista giusta!!! Hi hi hi... Va bene, i miei gusti musicali sono obsoleti, credo che Aldebaran sia addirittura antecedente al pescatore, e temo di non pochi anni... Oh beh, era una vita che sognavo che qualcuno gliela regalasse, è fatta apposta per lui... :-) Che dici, un po' troppo tirata? Fammi sapere, un bacio!!!

anzy: Ikki aveva fumato...? Uhm, effettivamente per non uccidere Rossella dopo aver fatto quello che ha fatto con Shun... forse sì... :-) Grazie per i complimenti, graditissimi come sempre... E... sì, forse è anche merito di Al se Rossella fa progressi... Però diciamolo, anche Rossella non è male!!! ;-) Vabbene, la pianto... Ti piace la festa in piscina? Fammi sapere che ne pensi, e grazie per esserci sempre, un bacio!!!

Ah dimenticavo, la canzone è "Aldebaran", dei New Trolls, caso mai ce ne fosse bisogno.
Come al solito, grazie anche a tutti quelli che continuano a leggere in silenzio.
Alla prossima, ciao!!!
roxrox

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16


Rossella si godeva la festa e quella girandola di facce, risate, battute, senza ascoltare veramente nessun discorso, captando solo qualche brandello qua e là. Poco lontano Milo stava raccontando a Marin della magra figura fatta da Ioria durante la sua punizione, quando gli era saltata al collo; Ioria sbuffava e pretendeva di avere ragione:
- E’ stata una mossa sleale, io stavo bevendo e lei mi è saltata addosso mentre ero di spalle! –
- Certo, certo… Il grande Cavaliere del Leone messo in difficoltà da una allieva… C’è di che chiedere scusa alla dea Atena… - La sua voce le giungeva ovattata, come se si stesse immergendo in acqua, i suoni si affievolivano sempre di più…
- Ehi, tutto bene? – la voce di Micene la riportò alla realtà, disperdendo il torpore. Le aveva posato una mano sulla spalla, preoccupato – Qualcosa non va? –
- No… No, assolutamente no, Micene, tutto a posto –
- Meno male, avevi lo sguardo perso nel vuoto… -
- Nessun problema – prese in mano la bottiglia che aveva davanti – Il vino è finito… -
- Vado a prenderne dell’altro – disse Saga, accennando ad alzarsi.
- No, no, resta seduto tranquillo, ci penso io – gli fece l’occhiolino - così cammino un po’ e vedo di far arrivare tutto il cibo al mio stomaco, prima che decida di cambiare strada e tornare indietro… -
Si avviò con un sorriso verso la cucina. I rumori attorno a lei ricominciarono a sfumare, la vista le si offuscò in una nebbia sempre più densa…
- No… non adesso… - mormorò, cercando di mantenere il controllo. Ma sentiva che stava perdendo sempre più il contatto con la realtà, le gambe stavano cedendo… La bottiglia le cadde di mano…


Era ancora lì, nello stesso posto della prima volta, ed aveva ancora più freddo. La donna le si avvicinava sempre di più, ora poteva vederla in faccia, anche se nella penombra i suoi lineamenti erano poco distinguibili. Era giovane, e sembrava anche bella, ma Rossella provava un terrore senza eguali alla sua vista. Le porse qualcosa, un frutto, ma lei si ritrasse.
Aprì la bocca, ma anche in questo caso non uscì alcun suono:
- Cosa vuoi da me? Perché non mi lasci in pace? – avrebbe voluto domandarle.
- Non posso ancora dirtelo – rispose la donna, che continuava a sapere esattamente cosa Rossella chiedeva – ma lo saprai presto, molto presto… perché sto venendo a prenderti… -
Rossella scosse violentemente il capo: mai e poi mai l’avrebbe convinta a seguirla, ovunque avesse voluto portarla.
- Forse non hai capito – rise, e la sua risata era terribilmente crudele – ma non hai alcuna scelta… L’unico che può decidere per te è il mio signore, e lui ti vuole…E se qualcuno cercherà di opporsi a me troverà la morte, non sarebbe la prima volta che chi mi ostacola perisce… Il mio signore e padrone ti ha trovata, ma ancora non ha capito quanto sei preziosa… E allora tornerà da me, quando ti offrirò a lui su un piatto d’argento… Non hai scelta… Sto arrivando… -
- Vattene… - con un enorme sforzo riuscì a parlare, il suo roco sussurro si trasformò a poco a poco in un urlo disperato – Vattene, vattene, vattene!!!!!!!!! –


- Vatteneeeee!!!! – urlava con quanto fiato aveva in gola, incurante delle braccia che la stringevano.
- Rossella! Rossella! Ti prego, ti prego, calmati! Sono qui, calmati! – la voce di Shun la riportò alla realtà. Si accorse di essere in terra, in ginocchio sul pavimento della piscina della tredicesima casa. Shun la stringeva, e attorno a sé vide tutti gli altri Cavalieri d’Oro. Mur, come la volta precedente, la teneva per le braccia, ed ebbe l’impressione che fosse stato lui a portarla via da quell’incubo.
- Era ancora lei? – le chiese pratico Dhoko.
- Sì… - tremava con forza, non avrebbe saputo dire se più per la paura o per il freddo.
- Che ti ha detto? – questo era Mur, che si era inginocchiato di fronte a lei.
Rossella scosse il capo, violentemente. Tutto ciò che voleva era scacciare quell’orrenda visione.
- No, no, no… -
- Stai calma… Va tutto bene… - la voce di Mur, soffice e pacata, ebbe il potere di tranquillizzarla, solo per un momento.
- Mi ha detto… - mormorò con orrore – che verrà a prendermi… Che non ho scelta, che dovrò andare con lei… - si aggrappò a Shun, come se fosse la sua sola ancora di salvezza – Io non voglio andare con lei, mi ha detto che non ho scelta, ma non voglio… No! - improvvisamente lo respinse, alzandosi in piedi e barcollando pericolosamente – No! Stammi lontano! Statemi lontani tutti! –
- Che succede? – Shun le si avvicinò, ma lei si scostò come se fosse veleno, gli occhi spalancati e fissi:
– Non mi toccare! – la sua voce era ormai un urlo isterico, stridulo – Statemi lontani! Vi ucciderà se cercherete di aiutarmi! L’ha già fatto, mi ha detto che l’ha già fatto! – le forze le vennero meno, e sarebbe crollata a terra se Shun non si fosse lanciato su di lei, sostenendola ed accompagnandola mentre si lasciava cadere seduta – Lasciami… - mormorò con un filo di voce – Lasciami… non voglio che ti faccia del male… -
- Non me ne farà. Ti proteggerò io… -
- No… Non le lascerò farti del male… - la voce scemò e si abbandonò tra le sue braccia, gli occhi aperti e vuoti.
- Mur! – Shun era terrorizzato, e non solo lui. Mur si chinò accanto a lei e si concentrò, poi si voltò improvvisamente verso i Cavalieri d’Oro presenti, come per valutarli:
- Saga! Dohko! Aiutatemi! – sollevò Rossella e si sedette su una sdraio, tenendola sulle gambe. I due Cavalieri gli si avvicinarono e si sedettero di fronte a lui:
- La sua anima è persa chissà dove, bisogna trovarla, ma da solo non riesco. Dohko, dammi la tua forza, Saga, guidami! – insieme espansero i loro cosmi, mentre gli altri li guardavano con occhi sbarrati. Poco dopo Mur riaprì gli occhi – Non ci riesco! Qualcuno vada a chiamare Shaka! Portatelo qui, anche con la forza! E’ l’unico che può aiutarla! –
- Non ce n’è bisogno – la voce di Shaka fermò Milo e Ioria che già stavano correndo – sono qui – si affiancò a Mur e posò una mano sulla fronte di Rossella, espandendo il suo cosmo, poi voltò il viso verso Shun – Noi non bastiamo. La tua catena è in grado di trovare chiunque dovunque. Aiutaci –
Allora anche Shun si unì a loro. Una evanescente catena prese forma attorno a lui e si arrotolò attorno al polso di Shaka, avvolgendoli.
Nessuno si mosse, mentre i cinque Cavalieri sembravano lottare contro qualcosa più grande di loro. Dopo parecchi minuti i loro cosmi si spensero, e si guardarono, esausti.
- L’ho trovata – disse Shaka – ma non riesco a raggiungerla, come se fosse protetta da una energia sconosciuta. Da solo non ce la farò mai, ho bisogno della potenza dei Cavalieri d’Oro. Dobbiamo indossare le nostre armature e combattere contro chiunque le impedisca di tornare – Una luce dorata li avvolse, e le armature ricoprirono i loro corpi – Marin, Shaina, mantenete il contatto con noi, ci aiuterete a tornare. Ikki, proteggi Rossella mentre noi combattiamo, Shun, guidaci di nuovo a lei –


La videro, lontana, nel cosmo infinito e buio, mentre la Catena di Andromeda li aiutava a raggiungerla. Attorno a lei si dipanava una strana realtà, un giardino, un frutteto, forse. Era raggomitolata in posizione fetale, poggiata su quello che sembrava un cuscino di semi rossi e stelle lucenti.
Era circondata da Cavalieri, gli stessi che li avevano attaccati settimane prima.
- Dobbiamo combattere contro di loro – la voce di Shaka li raggiunse senza che egli avesse aperto bocca – o non riusciremo mai a salvarla –
- Finalmente un po’ di movimento! – Death non sarebbe mai cambiato…


Ikki teneva le mani di Rossella tra le sue, infondendo calore alle membra gelate, e intanto teneva d’occhio gli altri Cavalieri. Vedeva talvolta aprirsi delle ferite sui loro corpi, i visi solcati ogni tanto da smorfie di dolore. Avrebbe dato qualunque cosa per potersi unire a loro, e già due volte Kiki lo aveva fermato, ricordandogli che da solo non sarebbe mai riuscito a trovarli, e che il lui serviva lì, per aiutare Rossella. Solo il suo profondo affetto per Shun lo aveva convinto a non fare di testa sua e a rimanere, per proteggere la donna che lui amava.
Non seppe per quanto tempo rimase lì, immobile, controllando la ragazza e allo stesso tempo i combattenti, aiutato da Kiki, che per quel che poteva cercava di curare le ferite. Quando tutto finì e i cosmi iniziarono a scemare era ormai notte fonda. Ikki sentì che stavano tornando, tutti, e tirò un sospiro di sollievo.
A poco a poco i Cavalieri d’Oro riaprirono gli occhi e ripresero contatto con la realtà. Micene cadde in ginocchio, le gambe non lo reggevano più, subito aiutato da Ioria. Dohko sostenne Camus, che aveva una profonda ferita a un fianco, e lo aiutò a sedersi, mentre Kiki si occupava della spalla di Shura, in brutte condizioni.
Shun scrutava Mur con aria ansiosa, cercando di capire da lui le condizioni di Rossella. Ma Mur improvvisamente sorrise, mentre gli occhi vuoti della ragazza a poco a poco riacquistavano un po’ di luce, e iniziavano a muoversi, guardandosi intorno, finalmente lucidi. Quando riconobbero Shun il suo volto parve illuminarsi e cercò di parlare, ma lui le posò dolcemente un dito sulle labbra:
- Shh… Non sforzarti, non dire niente. Va tutto bene. E’ finita –
- Ora – disse Shaka, guardandola – ha solo bisogno di riposare. Mur, puoi pensarci tu? –
- Certo –
- Bene – Shaka si alzò – non ho più nulla da fare, qui –
- Aspetta! – Shun lo rincorse e gli si pose davanti, sbarrandogli il passo – Perché l’hai aiutata? –
- Avresti preferito che non lo facessi? –
- No, certo che no… Ma le è già capitato, e la prima volta non c’eri –
- Voi non mi avete visto, ma non vuol dire che non c’ero. Ho semplicemente accertato che Mur avesse la situazione sotto controllo, e ho appurato che il mio intervento non fosse necessario. Se avrò altro da dire, lo dirò a lei, in privato, e a lei soltanto –
Shun aveva le lacrime agli occhi:
- Grazie… -
Shaka annuì:
- Ora portala nel letto e tienila al caldo, per lei non sarà semplice ma le passerà tutto. Comincio ad avere una mezza idea su chi possa esserci dietro, ho sentito lo strascico di un cosmo che credo di conoscere, anche se non capisco cosa possa volere da lei. Non sono sicuro di nulla, per il momento. Ora sarebbe meglio che ce ne andassimo tutti, i feriti hanno bisogno di riposare e Rossella di dormire – detto questo superò Shun e se ne andò.


Quando riprese contatto con la realtà si trovò nel suo letto, coperta, tra le braccia di Shun. La sveglia luminosa sul comodino indicava le quattro, e la stanza era immersa nella penombra; la luce della luna entrava dalle tende lasciate aperte.
Ricordò quello che era successo (o quasi tutto… qua e là aveva dei vuoti strani…), e con i ricordi tornò anche il terrore, che le serrò lo stomaco in una morsa dolorosa, che quasi le impediva di respirare. Si strinse maggiormente nell’abbraccio di Shun e iniziò a piangere, senza riuscire a trattenersi, cercando di restare immobile in silenzio il più possibile.
A poco a poco sentì che lui la teneva con più forza, e iniziò ad accarezzarle dolcemente i capelli:
- Scusami – singhiozzò lei – non volevo svegliarti… -
- Non ti preoccupare, non mi hai svegliato… Che succede, piccola? –
- Mi dispiace… Mi dispiace tanto… -
- Non c’è nulla per cui tu debba dispiacerti –
- Io… non riuscivo a reagire… Insomma, lei era lì, e rideva… E io non riuscivo a farla smettere… E poi è diventato tutto buio, e faceva così freddo… Non vi vedevo, ma sentivo i vostri cosmi… Oh cielo! Micene! E Shura e Camus! Come stanno? –
- Stanno bene, stai tranquilla… -
- Io… non volevo… mettervi in pericolo… Avevo… tanta paura… Quella voleva portarmi via… non so dove... ma non ci volevo andare… E… mi ha detto che ucciderà chiunque cercherà di ostacolarla… che ha già ucciso… E io non voglio che ti faccia del male… -
- Non me ne farà –
- Ma era così forte… Tu non l’hai sentita… Io… non voglio andare con lei, ma non voglio nemmeno che ti faccia qualcosa… -
- Non ti preoccupare, per me. Non le permetterò di portarti via –
- Non volevo mettervi in pericolo… Non voglio che corriate dei rischi per me… Non per colpa mia… -
- Shh… Non dire queste cose… Non è colpa tua, e lo sai bene… -
- Ho anche rovinato la festa di Aldebaran… Adesso mi odierà… -
- Ma no, la festa stava per finire… E poi io non credo che Aldebaran sia in grado di odiare qualcuno… Tanto meno te… -
Ma Rossella non riusciva a smettere di piangere, i suoi singhiozzi si facevano sempre più disperati. Shun la strinse di più, carezzandole la schiena, espandendo leggermente il proprio cosmo cercando di infonderle un po’ di pace.
Il sole spuntava ormai all’orizzonte quando, spossata, riuscì a riaddormentarsi.


Shaka misurava a grandi passi la propria camera, nella sesta casa. La sua straordinaria sensibilità gli permetteva di percepire, anche in lontananza, le emozioni di Rossella. Si era svegliato nel cuore della notte avvertendo in lei una profonda angoscia, un terrore senza fine.
Era spaventata, impaurita. Probabilmente stava recriminando di non essere rimasta in Italia, nel suo mondo comune, lontana da tutto questo.
Sentiva accanto a lei il cosmo di Shun, increspato ad avvolgerla, nascondendola al mondo.
Lo invidiò. Provò improvvisamente un moto d’odio verso di lui, perché poteva stringerla, coccolarla, rassicurarla. Avrebbe voluto poterci riuscire lui.
No.
Non lui.
Non lei.
Non poteva. Lui era un Cavaliere d’Oro, e Rossella era legata ad un altro. Rispettava troppo entrambi per mettersi in mezzo.
Eppure avrebbe tanto voluto essere lì a proteggerla da tutto e da tutti, anche da se stessa. Sentiva che insieme alla paura in Rossella si agitavano altri sentimenti: tristezza, rabbia, ansia, rimorso…
Rimorso!
Come era possibile? In tutto quello che era successo lei era probabilmente quella che aveva meno responsabilità: si era ritrovata catapultata in una realtà che non concepiva neppure, e adesso subiva attacchi da entità sconosciute, una strana donna che la voleva…
E quella donna…
Quel cosmo…
Erano convinti che fosse stato sconfitto. Era stato sconfitto. Non era pensabile che fosse tornato. E poi, cosa poteva volere da Rossella?
No, non poteva essere lui.
Ma lei?
Più ci pensava, più si rendeva conto di non aver mai saputo che fine avesse fatto.
Che ne era stato di lei dopo? Nessuno l’aveva più vista da quando…
Era sopravvissuta?
Ma Rossella non poteva aver nulla a che fare con loro, era stata una comune mortale fino a così poco tempo prima…
Doveva assolutamente esserci un’altra spiegazione.





Hola!

Riacquistata un po' di calma (il mio esame è andato male, e sono stata intrattabile per due giorni, poi mia mamma martedì pomeriggio esasperata dopo l'ennesima crisi di pianto di un'oretta buona - del tipo "Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Non mi laureeerò mai... Adesso mi ritiro perchè è destino che non passi quest'esame... Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!" -  mi ha portata di peso fuori di casa a fare un giro e prendere un po' d'aria accompagnandola a fare due spese, e mi sono ripresa un po'... e ieri ho completato l'opera con un bel massaggio completo con olii essenziali che i miei amici, Dio li benedica, mi hanno regalato per il mio compleanno... ora sono come nuova...) e di ottimismo, mi accingo a pubblicare un altro capitolo... in anticipo, tanto per gradire...

Finalmente un altro po' di azione!
Ammettetelo, gli ultimi capitoli vi avevano fatto venire un po' di latte alle ginocchia... Ma a me piace un po' di calma e fancazzismo ogni tanto, quindi continuerete a sorbirveli... ;-)

E spargiamo un po' di indizi a nastro (che peraltro ci sono anche nei capitoli di fancazzismo, casomai qualcuno non si fosse ancora stancato del toto-Rossella...), così, giusto per divertirci un po'... Non c'è una parola che non sia stata ponderata come si deve...

Ah dimenticavo, faccio un appello a tutti gli autori: tra qualche capitolo sposterò la scena in un posto bellissimo realmente esistente, e mi piacerebbe infilare qualche immagine... Si può? Come posso fare, basta lasciarla nel testo e pensa a tutto l'html o devo fare qualcosa di particolare? se qualcuno lo sapesse, please, mi renderebbe molto più facile la narrazione...

Dicevamo, anche questa volta devo fare 1000 ringraziamenti, forse è il caso che mi ci metta, visto che di solito ci metto ore a rispondere e ringraziare tutti e a completare lo spazio autrice...

Nemeryal: Grazie grazie grazie!!! Saori non è crepata... peccato... Comunque, putroppo i New Trolls sono conosciuti da pochissimi giovani, sono un gruppo troppo vechio per interessare a qualcuno che non sia io... Sono cresciuta con gli anni '60, mio papà me li ha fatti ascoltare tutti molto bene, li conosco molto meglio dei cantanti giovani... che per la maggior parte non mi piacciono nemmeno un po'... Un po' alternativa la sottoscritta... Pensa che il mio fidanzato, convintissimo ascoltatore di sola musica metal, quest'anno a luglio come regalo di compleanno mi ha portato di sorpresa ad un concerto dei Pooh (che io semplicemente venero...) all'Arena di Verona... C'è chi lo sta deridendo ancora adesso... ;-) Vabbeeeeeeeeeene, comunque, a parte i miei obsoleti gusti musicali, che ne dici di questo nuovo attacco? Non svelo ancora tutto, ma qualcosa si capisce... Forse... Alla prossima, grazie ancora, ciao!!!

anzy: Grazie per i complimenti!!! Per Aphrodite non so che dirti, solitamente quando cerco di chiedergli qualcosa si limita a girarsi dall'altra parte con un grugnito... devo dire che in quei momenti i quanto a cafonaggine fa una accanita concorrenza ad Ikki... Ma per Shaka io credo che c'entri una cosuccia insignificante chiamata "orgoglio"... Del resto, ce lo vedi Shaka che chiede scusa (che so, "Raga', scusate, sono stato un coglione"...)? Io francamente no... Ma dagli un po' di tempo, magari poi si scioglie un pochino... Già qui, in fondo, ha riallacciato un po' i rapporti... Non molto, ma diamogli tempo... Fammi sapere che ne pensi, alla prossima, un bacio!!!

Snow Fox: Allora, come è andato il tuo esame? Io preferisco non pensarci, e dediacrmi a faccende decisamente più piacevoli (che comprendono, tra l'altro, ricerche per la tesi, non sono così lavativa...), almeno fino a domenica... poi ci penserò... Cooooooooooomunque, ho sempre avuto un debole per Al, è taaaaaaaaaaaaaaanto orsacchiottone... Vabbè, Shaka un saltino alla festa l'ha fatto... Più o meno... ;-) Eh sì, l'orgoglio fa male, e Shaka ne sa qualcosa... hi hi hi... Staremo a vedere, chissà cosa succederà... A presto, un bacio!!!

Gufo_Tave: Ma ciao! Bentornato! Allora non mi hai abbandonata, continui a leggermi... Eh, vedi, il problema è che in casa mia la canzone esiste almeno in sei cassette differenti (eh sì, da me si ascoltano ancora tante cassette), più un paio di cd... Difficilmente capisco quanto una canzone del genere sia rara, soprattutto quando mi piace così tanto... E poi aspettavo di infilarla più o meno dal terzo capitolo... ;-) Grazie per i tuoi complimenti, a presto, ciao!!!

whitesary: Grazie grazie grazie!!! Una festa in piscina è proprio quello che ci vuole, la progetto più o meno da 10 capitoli... Non aspettavo altro... hi hi hi... Bene bene, sono contenta che ti sia piaciuta... :-) Vabbè, un intervento inopportuno l'ha rovinata, ma del resto non si può avere tutto dalla vita, no? Beh, fammi sapere che ne pensi di questo attacco... Alla prossima, un bacio!!!

Sabri92: L'esame è andato male, così mi sono buttata su attività decisamente più piacevoli, riuscendo ad aggiornare in anticipo... soddisfatta? ;-) Alla prossima, ciao!!!

NinfaDellaTerra: Grazie per i complimenti, fanno sempre piacere!!! Ehm, per il finale devo ammettere che non è proprio tuttissima farina del mio sacco... La battuta di Al riguardo alla testa sul collo viene da un grande maestro, Alexandre Dumas, che ne "I tre moschettieri" ad un certo punto la fa dire ad Athos... Non so dire in quale occasione, credo durante un duello o qualcosa di simile, l'ho letta che avevo sì e no 12 anni, ma mi è piaciuta talmente tanto che mi è sempre rimasta impressa... e mi è sembrata davvero adatta alla situazione... Eh sì, ormai tutti sanno quanto Shun sia pericoloso... Uhm, no, forse tutti tutti no... Forse qualcuno presto deciderà di correre il rischio (anticipazione... shh!!!)... Mah, vedremo... ;-) Grazie ancora, a presto, un bacio!!!

bellissima90: Grazie grazie grazie!!! Shun era sempre lì, accanto alla sua bella, dove sennò? Non l'ho messo in cucina, non so perchè, lo vedevo meglio a farsi schiavizzare da Milo ad attaccare festoni... Grazie ancora, a presto, ciao!!!

HOPE87: Come facevi a sapere che era la quiete prima della tempesta??? Sono così prevedibile??? Umpf... >:-( Oh beh, credo che i momenti tranquilli stiano per finire definitivamente... Prima o poi... Bisognerà pur far avanzare la storia e svelare i misteri, no? ;-) Prima o poi... Già Shaka ha qualche ideuzza, chissà se ha ragione... ;-) Grazie per i tuoi complimenti, alla prossima, ciao!!!

Come sempre, grazie anche a tutti coloro che leggono in silenzio!!!
A presto, baci baci a tutti!!!
roxrox

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17


Vennero svegliati entrambi da un allegro bussare alla porta:
- Ehi, splendore! – esclamò la vivace voce di Milo – Sei presentabile? Possiamo entrare? –
- Ehm… solo un attimo, Milo! – rispose Rossella frettolosamente, mentre uscivano dal letto e si rivestivano velocemente – Ciao! – sorrise, aprendogli la porta e vedendo anche Mur, Shura e Camus con lui.
- Non volevamo disturbarti, ma ho bussato alla camera di Shun per sapere come stavi, e non mi ha risposto… - vide Shun poco dietro di lei – Eh già! Che scemo, potevamo anche arrivarci! –
- Parla per te – rise Camus accanto a lui – Se non sbaglio Shura non più di un minuto fa ha detto che probabilmente Shun aveva preferito restare con lei la notte, visto quello che ha passato ieri sera… Comunque, come stai? –
- Meglio, molto meglio, grazie. Ma non restate lì impalati, venite dentro! Scusate il disordine, ma credo di essere la persona meno ordinata del pianeta! –
- Questo lo dici tu! – Milo si guardò intorno. La stanza non era certo immacolata, ma nulla di paragonabile ad alcune camere in alcuni templi! – Solo perché non sei mai stata in casa di Death Mask o di Aldebaran! –
- O di Milo! – concluse Camus guadagnandosi una linguaccia, mentre Rossella si adombrava:
- Aldebaran ce l’ha con me, vero? Per quello che è successo alla sua festa? –
- Stai scherzando? L’unico motivo per cui non è qui è che stamattina Mur non è riuscito a svegliarlo perché si trovava ancora in fase post-sbornia! Probabilmente non lo vedremo in piedi fino a metà pomeriggio! –
- E voi come state? Ieri mentre combattevate… -
- Tutto bene – sorrise Camus, sollevando leggermente la maglietta e mostrando una bianca fasciatura, mentre Shura le faceva l’occhiolino, muovendo il braccio, la spalla ancora leggermente bluastra – E’ dura abbatterci! –
- Mi dispiace, è stata tutta colpa mia, ho combinato un casino… -
- Non pensarlo nemmeno! – la interruppe Shura – Non voglio sentire nulla del genere, e sono sicuro che anche gli altri la pensano come me –
- Assolutamente sì! – concordò Milo, battendo un pugno sulla scrivania, su cui stava seduto – Ti vieto di dire ancora idiozie simili! Mi innervosisce sentire sparare stupidaggini, soprattutto se lo fa una donna! -
- Sappiamo – disse Mur – che sei ancora stanca, ma siamo venuti a chiederti un sacrificio – Rossella lo guardò con aria interrogativa – Devi continuare l’addestramento, con me. Chiunque sia quella donna, è in grado di attaccarti, non solo a livello fisico, e di farti del male. Forse abbiamo aspettato perfino troppo, ma devi imparare ad utilizzare il cosmo, a sentirlo, ad usarlo per combattere. Aldebaran mi ha detto che sei stata in grado di evocarlo autonomamente, ma devi imparare a maneggiarlo, a controllarlo, per contrastare chi ti minaccia –
- Ma – obiettò Shun – non potresti aspettare un po’? Ha bisogno di riposare, è distrutta! –
- No Shun – lo fermò Rossella – Mur ha ragione, non posso pretendere che voi mi aiutiate sempre e comunque, non posso continuare a mettervi in pericolo così. Sono pronta per iniziare, anche adesso se Mur ritiene che sia il momento adatto. Ma, vi prego, prima fatemi mangiare qualcosa, sto morendo di fame! –
Mur rise:
- Nessun problema. Ti aspetto tra un’ora all’ingresso – sorrise con aria birichina, tanto strana sul suo volto tranquillo – Vediamo se riesco a farti imparare abbastanza da svegliare Aldebaran! –


Shaka sorrise. Ecco, ci era riuscita.
Sapeva che avevano deciso di farle riprendere l’addestramento non appena si fosse svegliata, ed aveva sentito che il cosmo della ragazza si stava riaccendendo sotto il suo controllo ancora immaturo ed indeciso. Ma con il passare delle ore Rossella aveva acquisito sicurezza, ed ora era riuscita a richiamarlo, espanderlo leggermente e spegnerlo. Certo, era ancora presto per dire che aveva imparato a controllarlo, ma stava migliorando rapidamente, e prometteva molto bene.
Il Cavaliere della Vergine scrollò la testa. Doveva smetterla. Non era suo diritto origliare le lezioni della ragazza, e non era certo lui a doversi compiacere dei suoi successi.
Ma sapeva ormai che non poteva più mentire, almeno a se stesso. Uscì all’esterno della casa della Vergine, e individuò Shun in un attimo. Era lì, seduto sulla sua solita altura, concentrato al massimo per percepire ogni variazione del cosmo ancora incerto di Rossella.
Shaka sospirò e con un sorriso rientrò nel fresco del porticato, scuotendo la testa:
- Decisamente, sto invecchiando, se permetto a certi sentimenti di distrarmi dal mio impegno! Forse è meglio se mi dedico un po’ alla meditazione, è tanto tempo che la trascuro! –
Ma non riuscì a concentrarsi, né a meditare.


Rossella respirò soddisfatta ribaltandosi all’indietro fino a trovarsi distesa, mentre Mur si sedeva accanto a lei con un sorriso:
- Uhm… Sì, dai, come inizio può andare… -
- Come inizio può andare??? Ma sei impazzito??? Io sto soffrendo da morire, ho fatto cose fantastiche e tu mi dici solo “come inizio può andare”??? –
- Non avrai mica pensato di essere immediatamente padrona del tuo cosmo? Ti sei montata la testa per caso? –
- Non pretendevo di “essere immediatamente padrona del cosmo”, ma un “ben fatto” potevi anche regalarmelo! –
- E quando mai Ioria o Micene te l’hanno detto? Ancora non hai imparato com’è l’addestramento? –
- Ma il loro era da Cavaliere d’Oro! Questo no! –
- L’addestramento è l’addestramento –
- Umpf… Qui mi fregano… -
- Smettila di lamentarti e tirati su. Non penserai mica di riuscire a fare qualcosa così sdraiata? –
- Ancora??? –


Shun sussultò vedendo Shaka avvicinarsi; quel Cavaliere aveva la capacità di muoversi senza che nessuno se ne accorgesse. Sorrise, un po’ timoroso. Non era ancora sicuro di come comportarsi con il biondo Cavaliere d’Oro.
Shaka si mise accanto a lui, restando in piedi e voltando il viso verso l’arena:
- Sta acquistando sicurezza – disse soltanto. Shun annuì:
– Presto maneggerà il proprio cosmo come un normale Cavaliere –
La osservarono per qualche minuto senza parlare, poi Shun ruppe il silenzio:
- Grazie per quello che hai fatto l’altro giorno –
- Stai ringraziando personalmente tutti i Cavalieri d’Oro? –
- Cosa? No, io… -
- E allora non farlo nemmeno con me. Non ho fatto nulla che chiunque di loro se ne avesse avute le capacità non avrebbe fatto. Che tu ti senta in dovere di ringraziarmi a causa di quello che è successo al consiglio dei Cavalieri d’Oro depone a mio sfavore, e non a mio vantaggio. Io… - sospirò - Ho anch’io un orgoglio, e molto maggiore di quanti di voi possano immaginare. Non è facile per me ammettere di aver sbagliato. Ma ho tenuto d’occhio Rossella nelle ultime settimane, un po’ perché era mio dovere, anche se mi sono accorto che Mur mi ha sostituito facendo un lavoro egregio, un po’ perché lei mi incuriosiva. Tu la seguivi dalla collina, io dalla mia casa, da cui vedevo l’arena dell’addestramento. Continuo a non condividere pienamente la decisione del consiglio, ma la ammiro, perché ha sopportato tutto con grande forza d’animo. Ed anche adesso, sta affrontando quello che le capita con coraggio –
- L’altro giorno hai detto che forse sapevi chi c’era dietro tutto questo, ma che non eri sicuro… -
- E non lo sono tutt’ora. La verità è che ho sentito un cosmo che già conoscevo, e ho la certezza su chi ne sia il proprietario, ma sono anche certo che la risposta più logica a quel cosmo è anche impossibile –
- Perdonami, Shaka, ma non capisco –
Shaka si voltò verso di lui, gli occhi sempre chiusi. Se nemmeno Shun aveva sentito nulla, le sue supposizioni erano confermate. Doveva per forza esserci un’altra spiegazione.
- Non ti chiedo di capire, non ora. Preferisco non dire nulla apertamente, finchè non so cosa sta succedendo –
Shun non replicò. Avrebbe voluto far notare a Shaka che se avesse detto quello che pensava, forse altri avrebbero trovato quella soluzione che a lui sfuggiva, perché il cervello di ognuno funziona diversamente, ma aveva imparato con il tempo che era inutile pressarlo, non avrebbe parlato. Così si limitò a guardare nuovamente verso l’arena, dove Rossella era concentratissima.
- Lo sai, vero, che lo fa per te? – Shun chiuse gli occhi, un po’ seccato. Possibile che tutti credessero di doverglielo puntualizzare, come se lui non fosse in grado da solo di capirlo? - Tu sei la sua forza, lo vedrebbe anche un cieco, e per questo ti invidio tantissimo – Si voltò a guardarlo con sorpresa. Cosa stava cercando di dirgli?
- Shaka… -
- Non voglio metterti i bastoni tra le ruote, non ne ho mai avuta l’intenzione –

Perché tu, io lo so,
sei migliore di me.
Perché tu le darai
tutto quello che hai.
Perché, finché vivrai,
amerai solo lei,
non farò niente per
riportarla da me.

Il Cavaliere di Virgo guardava dritto davanti a sé, gli occhi aperti persi nel vuoto, segno che in quel momento le sue difese erano completamente abbassate.

Riderà, riderà, riderà,
tu falla ridere perché,
riderà, riderà, riderà,
ha pianto troppo insieme a me.

– Ho perso ancora prima di iniziare a competere con te, ma non posso più fingere che queste emozioni non esistano in me, anche se ho cercato di soffocarle, ed era giusto che almeno tu sapessi che cosa mi ha spinto a cambiare idea su di lei –

Anche se soffrirò
più di quello che so.
Anche se già lo so
che io mi pentirò.
Anche se lei per me
lascerebbe anche te,
non farò niente per
riportarla da me.

Fece un cenno di saluto e se ne andò, veloce come era arrivato.
Shun lo guardò allontanarsi, e con orrore si rese conto di avere un rivale. Un rivale che decisamente lo batteva in tutto. Lui non era affatto all’altezza del Cavaliere della Vergine, e temeva il momento in cui lei avesse capito che c’era di molto meglio. Si sentì improvvisamente debole ed indifeso, e capì cosa preoccupasse Ikki quando aveva detto che la forza che gli dava lei era solo una fragilità più grande. Ma non poteva farci nulla, lui la amava alla follia.
Non poteva vivere con quella paura. Lei doveva essere libera di scegliere Shaka, se era questo che voleva.


- Sceglierà lui… Non ho la benché minima speranza contro un Cavaliere d’Oro come Shaka… -
Ikki sospirò. Shun piangeva sul suo petto, mormorando ogni tanto qualche frase smozzicata.
Aveva bussato alla sua porta che era quasi ora di cena, e lui era appena uscito dalla doccia. Aveva accolto in modo brusco il visitatore inopportuno, salvo poi addolcirsi quando il suo adorato fratellino lo aveva guardato con occhi lucidi e gli aveva chiesto “Aiutami…”. Gli aveva raccontato quello che era successo, quello che gli aveva detto Shaka, ed ora piangeva, perché contro di lui non poteva nulla. Ricordargli che il Cavaliere di Virgo si era fatto volontariamente da parte aveva solo peggiorato le cose, perché Shun si sentiva in colpa: Rossella aveva il diritto di scegliere, non potevano farlo loro al posto suo.


- Parla con lei – il tono deciso di Shun stupì non poco il Cavaliere della Vergine. Lo aveva trovato all’esterno della sesta casa quando al mattino era uscito per iniziare la giornata con la sua consueta passeggiata nei boschi del Santuario, a contatto con la natura.
- Che cosa stai dicendo? –
- Che devi parlare con lei. Dirle tutto. Lasciare che sia lei a scegliere, sarebbe egoistico farlo al posto suo –
- Io non intendo… -
- Senti, Shaka, credi che per me sia facile? Venirti a dire queste cose quando tu per primo ti eri tirato indietro? No, non lo è, sono giorni che ci penso, ma non posso vivere con la consapevolezza di aver scelto al posto suo, non voglio privarla di nessuna libertà. Quindi le parlerai, e sarà lei a scegliere, non noi –

Ma se tu l'amerai
un po' meno di me.
Ma se tu cambierai
e un altr'uomo sarai.
Ma se tu sciuperai
quel che ho fatto per lei,
giuro che tornerò
e la riprenderò.

Riderà, riderà, riderà,
tu falla ridere perché,
riderà, riderà, riderà,
ha pianto troppo insieme a me.

- Shun – Shaka si era avvicinato con fare quasi paterno – perché vuoi tutto questo? Cos’è, una prova d’amore che le chiedi? –
- Una prova d’amore? No, Shaka, ma non siamo noi a dover decidere del suo futuro e della sua vita. Ha una testa, e ha dimostrato di saperla usare. Sa quello che vuole, ma bisogna darle la possibilità di sceglierlo –





Ciao a tutti!!!

Scopriamo un po' le carte... Qualcun altro si fa avanti, chissà...
Temo che il mio Shaka sia un po' OOC, ma mi ero impelagata in questa faccenda senza sapere come risolverla, e ora non so più come venirne fuori... Pietààààààààà...

La canzone è "Riderà", di Little Tony (sempre perchè i miei gusti musicali sono moooooooooooooolto recenti...).

Come mio solito ultimamente sono di frettissima, quindi passo dierattmente ai ringraziamenti:

Sabaku no Yugy: Benvenuta! Eh sì, una fic su Shun in cui non viene ritratto come il dolcissimo amante di Hyoga ci voleva... Erano sempre così, si iniziava a scadere nel monotono... ;-) Alla prossima, ciao!!!

bellissima90: Credi che Shaka e Rossella non starebbero bene insieme? Uhm... beh, in effetti credo che lei lo lincerebbe una volta ogni tre giorni per le sue idee bigotte, ma magari... un compromesso... una volta cede uno, una volta cede l'altra... vedremo, vedremo... Basta leggere i prossimi capitoli... ;-) A presto, ciao!!!

Nemeryal: Ah, vedo che non sono solo i miei neuroni che si mettono in sciopero... Bene, temevo di essere l'unica... :-) Beh, che dici, dopo questo capitolo hanno partorito qualcosa? Fammi sapere, un bacio!!!

Gufo_Tave: Devo confessarti una cosa: io la scena del combattimento l'avevo scritta. Poi l'ho riletta. E l'ho cancellata. Poi l'ho riscritta, l'ho riletta e l'ho corretta. Poi l'ho riletta e l'ho cancellata. L'ho fatto quattro o cinque volte, ma ammetto che proprio le battaglie ancora non mi vengono bene, quindi ho preferito lasciare un po' tutto aleatorio, lotte tra cosmi, senza entrare nello specifico. Tra qualche capitolo mi toccherà imparare a descriverle come si deve, ma ancora mi mancano delle capacità di base, e mi ci sto impegnando... Migliorerò, promesso, e tra poco voleranno un po' di legnate, parola di giovane marmotta! :-) A presto, ciao!!!

Sabri92: Ammetto di non aver capito nulla della tua spiegazione, per la verità metà delle parole che hai scritto mi sono completamente sconosciute, le mie conoscenze di Internet rasentano lo zero... Sono stata in grado di pubblicare solo perchè da questo sito ho potuto scaricare Nvu (che Dio lo benedica) che fa tutto da solo, devo solo fare copia-incolla, non so nemmeno esattamente cosa sia l'html (e il mio fidanzato è un programmatore laureato in informatica... sigh sob... come mi vergogno...). Francamente speravo che fosse più semplice... Boh, vedrò di fare qualche prova... Grazie comunque, alla prossima, ciao!!!

NinfaDellaTerra: Ma non vale! Tutti mi dite "ho un'idea", "ci penso ma non lo dico", "chissà se è chi dico io", ma nessuno che si sbilancia!!! Uffa, io non mi diverto!!! Come faccio poi alla fine a mandare il premio a chi ha indovinato??? Uffa... ;-) Comunque, che de dici del biondino a caso che si è fatto avanti? ;-) Fammi sapere, a presto, un bacio!!!

anzy: Adesso non esageriamo, i triangoli amorosi non li so gestire, ci ho provato ma la conclusione non mi sta venendo come vorrei, decisamente a te vengono molto meglio (invidia...)... Forse è meglio che mi dedichi ad altri tipi di narrazione... :-((  Comunque tra poco questa agonia finirà, e tornerò su terreni che mi sono più consoni... ;-) Alla prossima, un bacio!!!

HOPE87: Uhm... sì, in effetti questi sentimenti terreni non sono proprio da Shaka, vero? Vedremo come evolverà la cosa... ;-) A presto, un bacio!!!

Come sempre, grazie anche a quelli che leggono in silenzio!!!
Ciao ciao!!!
roxrox

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18


L’addestramento era appena iniziato quando Shaka arrivò all’arena e si avvicinò a Mur, mormorandogli qualcosa che Rossella non riuscì a distinguere. Il Cavaliere dell’Ariete annuì e se ne andò.
Shaka allora sospirò e si avvicinò a lei, sedendole accanto. Poggiò i gomiti sulle ginocchia, ma non ebbe il coraggio di voltarsi verso di lei:
- Devo parlarti, ma quello che ti sto per dire non ha nulla a che fare con l’addestramento –
- Io… devo ringraziarti, per quello che hai fatto qualche giorno fa, anche se non mi reputi la persona più simpatica del Grande Tempio... –
- Non mi devi ringraziare, ho fatto solo il mio dovere. Ma ti devo chiedere scusa. Per me non è stato facile accettare che venissero sovvertite delle tradizioni vecchie di secoli, e tu lo hai fatto nel modo che reputavo peggiore. Non sono stato in grado di guardare più in là del mio naso, e per questo mi vergogno. Avevo un compito, quello di sorvegliare il tuo cosmo, e ho portato tutti gli altri a credere che non l’avrei fatto… mi sono comportato in modo da dare una opinione di me che mi mortifica incredibilmente, mi sento umiliato dal mio stesso atteggiamento. E quello che mi dà più sui nervi è che non l’ho capito da solo, chiudendomi nella mia casa, ma tenendoti d’occhio durante la tua punizione, e aspettando con ansia il momento in cui saresti crollata, e divertendomi un mondo quando sembravi non farcela più. Mi irritava terribilmente vederti resistere, e solo dopo qualche giorno mi è venuto in mente che forse la tua resistenza non era dettata dal caso, che nascondevi molto più di quanto ero stato capace di vedere. Ma c’è di peggio –
Rossella rimase immobile. Avrebbe voluto alleggerire la situazione, non reputava così terribile la colpa di Shaka, tutti possono fare un errore di valutazione… Lei stessa nella propria vita ne aveva fatti tantissimi, e trovava che cambiare idea fosse solo segno di maturità. Eppure in qualche modo sapeva che non era questo che il Cavaliere d’Oro voleva sentirsi dire; percepiva che tutto ciò con cui voleva riconciliarsi fosse solo la propria coscienza, aveva l’impressione che non avrebbe saputo che farsene del suo perdono.
- In queste settimane – continuò lui - ho imparato a conoscerti, ed ho iniziato ad apprezzarti molto più di quanto facessi prima. Sono un vigliacco, Rossella, e so che mi odierai per ciò che sto per farti, ma mi sono innamorato di te. Sono consapevole dell’esistenza di Shun nella tua vita, ma non ci posso fare niente… -
Rossella era stupefatta: mai avrebbe immaginato tutto questo.
Il nobile Shaka, colui che per tutto quel tempo si era rifiutato persino di guardarla in faccia, si stava aprendo con lei e le stava dicendo di amarla.
Aveva chiesto per lei la pena di morte, l’aveva disprezzata perché aveva incitato le sacerdotesse alla rivolta…
Ed ora diceva di amarla.
L'aveva odiata, perché lei lo aveva reso ridicolo davanti alla dea Atena, e gli aveva fatto fare una pessima figura...
Ed ora diceva di amarla.
Le aveva appena confessato di aver passato i primi giorni della sua punizione nell’attesa che lei cedesse per potersi per lo meno fare due risate alle sue spalle…
Ed ora diceva di amarla.
Non si era mai fidato di lei per via di questo maledetto cosmo sconosciuto…
Ed ora diceva di amarla.
C’era qualcosa che non andava, lo conosceva poco ma capiva che quello che Shaka le aveva appena detto non era da lui. Sentiva che la situazione che stava vivendo per lui era più unica che rara, e non sapeva come comportarsi. Il conflitto interno di Shaka le sembrava ora talmente evidente che si domandò come avesse potuto non notarlo prima, e la sua angoscia la raggiungeva a ondate gelide, facendola sentire quasi inadeguata. Non sapeva come aiutarlo, cosa fare, cosa dire.
Quasi in trance si alzò, e parlò, senza guardarlo:
- Scusami, io… ho bisogno di riflettere… - e senza riuscire a dire altro corse via.
Non sapeva dove stava andando, solo che aveva bisogno di estraniarsi da tutto e da tutti. Dopo un po’ si guardò intorno, e si accorse di essersi addentrata in una zona tranquilla, solitaria, dove non era mai stata. Il sole filtrava giocoso tra le foglie degli alberi che la sovrastavano, e il fresco venticello le accarezzava i capelli raccolti in una coda di cavallo ormai distrutta.
Si perse per un istante a guardare le arene in lontananza, qua e là vedeva ragazzini che si allenavano, e i soldati camminavano tranquillamente. Ma fu questione di un attimo, perché quello che era successo poco prima la colpì nuovamente, come un pugno in pieno stomaco.
Ma perché, maledizione, Shaka le aveva detto quelle cose?
Che gli era saltato in mente? D’accordo che la linea tra amore e odio secondo alcuni è molto sottile, ma così le sembrava decisamente troppo. Non sapeva cosa fare.
Presa dalla rabbia e dalla frustrazione diede un calcio ad un masso che si trovava lì, e non poté trattenere una imprecazione, sedendosi sull’erba e massaggiandosi il piede dolorante. Sentì una risatina leggera e si voltò di scatto, vedendo Shura spuntare da un sentiero poco lontano.
- Che personcina fine… - scherzò lui.
- Shura, scusami ma non è il momento – posò lo sguardo a terra e si rinchiuse in se stessa. Sentì il Cavaliere avvicinarsi e sedersi accanto a lei, senza una parola. Lo guardò con la coda dell’occhio, curiosa – Beh? – chiese dopo un po’ – vuoi restare qui tutto il giorno? –
- Se sarà necessario… -
Rossella alzò gli occhi al cielo:
- Shura, per favore, cosa vuoi da me? –
- Offrirti due orecchie. E una spalla, se ti serve – lei lo guardò interrogativa – Non parlo molto, lo avrai notato. Ma sono un ottimo ascoltatore, se ce n’è bisogno, so mantenere i segreti e all’occorrenza credo che le mie spalle siano ottime per piangere –
- Io… -
Shura si voltò a guardarla con un mezzo sorriso, ma non disse nulla. Allora lei prese un respiro profondo, per riordinare le idee, e iniziò a parlare:
- Shaka è venuto a parlarmi. Mi ha detto… varie cose, riguardo al fatto della maschera e quant’altro… Si è scusato, e sembrava vergognarsi terribilmente per tutto quello che è successo. Si stava facendo venire delle paranoie di dimensioni esagerate, aveva fatto un errore di valutazione, e che sarà mai! Poi invece smette di scusarsi e bel bello mi dice di essersi innamorato di me! Ti rendi conto? Questo qui prima passa le sue giornate escogitando il modo di farmi fuori, e poi mi fa una dichiarazione! E adesso ovviamente devo rispondergli! E quello che mi fa più paura è che non so cosa dirgli! Cioè, non ho dubbi su Shun, per l’amor del Cielo, non è certo quello il problema, è che non so come dirlo a Shaka! Lo conosco talmente poco, e certamente non si è reso molto simpatico ai miei occhi, ma prima mi ha fatto pena… Sembrava una divinità ascetica scesa tra i comuni mortali e spaesata al cospetto dei normali sentimenti… Sul momento non ho avuto il coraggio di dirgli la verità, cioè che non è lui quello che voglio, e sono scappata via, ma devo affrontarlo, e non sono sicura di averne voglia… Cosa dovrei dirgli, che lui già non sa? Cosa vuole sentirsi dire di nuovo? Cosa crede, che solo perché lui è un Cavaliere d’Oro possa avere più opportunità con me? E cosa gli fa credere che il fatto che lui venga e si scusi cambi immediatamente la situazione? Fino a ieri lui era il mio peggior nemico, aspettava solo di farmi la pelle, non può aspettarsi che la mia considerazione di lui cambi da un minuto all’altro perché si è degnato di considerarmi un essere umano! Insomma, lui può cambiare idea tutte le volte che vuole, ci mancherebbe, solo gli stupidi non lo fanno mai, ma per lo meno potrebbe evitare di coinvolgermi nei suoi cambi di umore! – tacque, respirando con un lieve affanno. La rabbia stava montando velocemente dentro di lei, e non voleva più arginarla, l’aveva fatto per troppo tempo – Ho l’impressione di non avere più in mano la mia vita. Ciascuno fa di me quello che vuole, tutti mi dicono cosa devo fare, tutti si aspettano qualcosa da me. Fino a poco fa passavo le mie giornate studiando e lavorando per mantenermi gli studi, e la sera quando potevo uscivo con gli amici, come una normalissima ragazza, poi sono stata trascinata in questa gabbia di matti, coinvolta in giochetti di potere di fantomatiche divinità, c’è una pazza che mi viene a trovare nei sogni, e io devo accettare tutto senza battere ciglio! Ad un certo punto avete deciso che io dovevo allenarmi… Io non volevo allenarmi! Non volevo fare l’addestramento! Voi avete deciso tutto, chiusi in quella stramaledetta sala del consiglio, e mi avete detto quello che avrei dovuto fare! Nessuno che si sia domandato cosa volevo fare! Qualcuno si è posto il problema di domandarmi il mio parere? O anche solo di spiegarmi cosa stava succedendo? No, avete dato per scontato che avrei fatto come avevate deciso! Nemmeno dopo che ho detto “va bene” vi siete calmati! Un semplice addestramento in tuta e maglietta non potevo farlo, mi è toccato mettere quel ridicolo costume da bagno, e poi pretendevate che mi mettessi una maledettissima maschera! E non solo come divisa da allenamento, ma per tutta la vita! E quando mi sono ribellata sono stata punita pesantemente, c’era chi invocava la mia morte! Mi avete messa a dieta! Io che non sono mai stata capace di fare una dieta, che non ho mai voluto farne una, che ho sempre creduto che se qualcuno mi voleva davvero mi avrebbe preso sia che fossi stata una 38 o una 50! E io non volevo allenarmi! Mi avete messo con due pazzi scatenati a faticare, e mi avete fatto imparare a combattere! Io, che nonostante il mio carattere e la mia testardaggine non ho mai voluto alzare le mani su niente e nessuno! Poi arriva la pazza che si infratta nella mia psiche, ormai la follia dilagante mi ha contagiato, e mi mettete a faticare nuovamente per dominare il mio cosmo! Ma io ancora non ho capito che diavolo sia questo cosmo, o a cosa potrebbe servirmi nella vita! E in tutto questo, in tutta questa pantomima in cui solo voi sembrate detenere la verità, che a me ovviamente non è dato conoscere, non c’è stato un cane che si sia preoccupato di come la penso io! Non uno che mi abbia detto “Sai, Rossella, noi stiamo facendo quello che ci pare e piace di te e della tua vita, ma tu che ne dici”? E non ti azzardare a dire che l’hanno fatto anche con voi, perché io non sono una di voi! E’ chiaro? Io non sono una di voi! Non ho nulla di speciale come voi, non sono nulla! E’ ora che la smettiate di considerarmi al vostro livello, perché non lo sono! E non voglio esserlo! Voglio solo tornare ad essere quella che ero prima… - la voce, dopo aver urlato fino a quel momento, scemò, fino a ridursi a un sussurro, e due lacrime rotolarono sulle sue guance.
Shura non disse nulla, ma posò una mano sulla sua testa e la guidò verso di lui, finché Rossella non si trovò a singhiozzare sulla sua spalla, smozzicando ogni tanto qualche frase incoerente. Era uno sfogo che si teneva dentro da un po’, e che non riusciva e non voleva esternare, ma ora si sentiva già meglio. Sapeva di non avere risolto nulla, ma almeno aveva buttato fuori tutto, e forse avrebbe potuto ricominciare più serenamente… forse.
Continuò a piangere finché i singhiozzi non cessarono da soli, lasciandola spossata, quasi assonnata, e in tutto quel tempo il Cavaliere d’Oro non si era mosso, sopportando in silenzio tutto quanto. Si staccò da lui, ora leggermente imbarazzata, e guardò fisso davanti a sé:
- Scusa. Non volevo aggredirti così, è solo che avevo accumulato troppo, e quando ho iniziato a buttare fuori i miei pensieri non sono più riuscita a fermarmi… -
- Va meglio ora? – il tono di Shura la fece voltare, sorpresa. Si aspettava che si fosse un po’ risentito, del resto aveva appena finito di insultare tutto ciò a cui lui apparteneva… Invece la sua voce era calma, quasi dolce, come se tutto ciò che lei aveva appena detto non lo riguardasse.
- Ma… -
- Ti avevo detto che so mantenere i segreti, vero? Se serve, li so mantenere anche con me stesso – le fece l’occhiolino, con un sorriso leggero. Allora anche Rossella sorrise – Allora, va meglio? –
- Molto meglio, grazie. I problemi non si sono risolti, ma per lo meno si sono molto ridimensionati –
- Meglio così – si alzò, sogghignando al suo sguardo interrogativo – Credo che il mio compito sia finito. Ora tutto ciò di cui hai bisogno è restare sola con te stessa – prima di andarsene la guardò un attimo – Non ho l’abitudine di dare la mia opinione quando non è richiesta, ma una cosa sola te la devo dire: tu sei una di noi, e sei speciale, esattamente come tutti – si avviò verso il sentiero da cui era arrivato.
- Shura? – il Cavaliere si voltò di tre quarti – Grazie… -
Shura sorrise ancora e con un saluto scherzoso se ne andò.


Era passato parecchio tempo dalla chiacchierata con Shaka, il sole mattutino aveva ormai lasciato il posto ad un caldissimo pomeriggio quando Rossella si decise ad abbandonare il suo angolo di tranquillità per tornare verso le dodici case.
Doveva parlare con Shaka, questo era evidente, quindi si diresse verso la casa della Vergine, quando notò che il biondo Cavaliere non si era mosso da dove lei lo aveva lasciato: era ancora all’arena, nella stessa posizione del mattino.
Lo raggiunse, e lui sollevò il volto, sentendola avvicinarsi:
- Sei… ancora qui… - disse lei – Pensavo fossi andato a casa… -
- Aspettavo te –
- Cosa ti fa credere che sarei tornata? –
- Non sei una a cui piace lasciare qualcosa in sospeso. Non sapevo quanto ci sarebbe voluto, ma ero certo che saresti tornata qui –
Si sedette accanto a lui, incerta su cosa dire. Si era preparata un discorso, non troppo crudele ma nemmeno troppo buonista, l’ipocrisia si sarebbe sentita a distanza di miglia, ma ora le frasi tanto perfette che si era studiata si erano scomposte, e nella sua testa fluttuavano vorticosamente parole senza alcun filo logico. Tuttavia si rendeva conto perfettamente di non poter restare lì in silenzio. Gli posò una mano sul braccio, e lui si voltò:
- Shaka, non posso negare che ciò che mi hai detto stamattina mi lusinga tantissimo, e ti ringrazio di volermi così bene, ma io non posso. Anche se volessi, non riuscirei mai a renderti felice come meriteresti, perché non provo per te un sentimento così profondo… Non sai quanto mi dispiace farti male, ma amo Shun, e non potrei mai fingere –
- Lo so – il sorriso di Shaka era triste – Sapevo di non avere alcuna possibilità con te, e sono pronto a farmi da parte. Solo, ti prego, considerami un amico, dimentica, se puoi, quello che ti ho fatto finora, e fingi che queste conversazioni non siano mai avvenute –
- Certo, se è questo che vuoi –
- E… non raccontarlo a nessuno, se puoi. L’unico che ha il diritto di sapere, Shun, sa già tutto –
- Shun lo sa? –
- Sì. Gli ho parlato qualche giorno fa, mentre tu ti allenavi con Mur. Gli ho detto quello che provavo per te, mi sembrava la cosa più corretta da fare, e l’ho rassicurato sul fatto che mi sarei messo da parte, ma stamattina l’ho trovato all’ingresso della sesta e ha voluto che ti dicessi tutto. Ha detto… che tu dovevi essere libera di scegliere, che non era giusto che fossimo noi a farlo per te… -
- Lui… ha detto questo? –
Shaka aprì gli occhi e la guardò intensamente:
- Ti ama al punto di lasciarti andare, se è quello che vuoi. Uomini così al mondo ce ne sono pochi… -
Rossella sentì gli occhi riempirsi di lacrime, e la assalì un profondo desiderio di correre da lui, abbracciarlo, stringerlo forte forte…
- Vai da lui – la voce di Shaka la riportò alla realtà.
- Ma… l’addestramento di oggi… Non ho neppure iniziato… –
- Parlerò io con Mur, sono sicuro che per oggi può bastare così –
Gli occhi le si illuminarono, e dopo aver sussurrato – Grazie – corse via.
Shaka la guardò allontanarsi e sorrise:
- Decisamente, sto proprio invecchiando…! –
Si asciugò gli occhi, da cui era uscita una lacrima capricciosa, e si voltò, andando in cerca del Cavaliere di Ariete.


Mur lo vide avvicinarsi, e dalle spalle curve comprese che non era andata bene. Shaka non gli aveva detto nulla riguardo l’argomento di cui voleva parlare con Rossella, e probabilmente chiunque altro avrebbe semplicemente pensato a delle scuse riguardanti il suo comportamento, ma Mur grazie alla sua sviluppatissima sensibilità, seconda solo a quella del Cavaliere di Virgo, aveva capito che c’era sotto qualcosa di molto più profondo. Da ore lo aspettava all’ingresso della sua casa, sentiva che qualunque cosa fosse successa il biondo avrebbe avuto bisogno di lui. Shaka gli si affiancò:
- Non hai nulla da chiedermi? - Mur sorrise. Come aveva potuto pensare che Shaka non avrebbe saputo che lui si era accorto dei suoi sentimenti?
- Non sta a me chiedere. Se qualcuno ha bisogno, sa che sono un buon ascoltatore e che per un amico ci sono sempre -
- Ha fatto la sua scelta… - Lo sapeva, lo sapevano entrambi che avrebbe scelto Shun, eppure Mur comprendeva come sotto sotto Shaka ci avesse sperato – L’ho lasciata tornare a casa… E’ corsa subito da lui… -
Mur rimase in silenzio. In quel momento nessuna parola sarebbe stata adeguata.
- Probabilmente è giusto così, sembra proprio che si siano trovati… Sono fatti l’uno per l’altra, io non sarei in grado di farla veramente felice… - il Cavaliere di Virgo si riscosse improvvisamente e raddrizzò le spalle, pronto a riaffrontare il mondo, in qualche modo – Probabilmente per me è solo una sbandata passeggera, in questi ultimi tempi non riesco più a meditare come si deve, e questo ha scombussolato il mio karma. Hai voglia di tenermi un po’ compagnia durante la meditazione? Sei l’unico che è in grado di farla come si deve, e forse la tua presenza mi aiuterà a concentrarmi –
- Ma certo! – si avviarono entrambi verso il retro della sesta casa, dove si trovava un tranquillissimo giardino.
Mur si sedette accanto a Shaka, che aveva già assunto la posizione del loto, e chiuse gli occhi. Finse di non vedere che le ciglia di Shaka erano bagnate di lacrime.





Ciao a tutti!

Eccoci di ritorno... Un po' di nodi che vengono al pettine...
Un bello sfogo era un po' che lo progettavo... Francamente l'avrei visto meglio davanti alla Milady con tutti i Cavalieri che guardavano e approvavano, ma poi ho notato che questo era davvero il momento più adatto...

Andiamo, qualcuno aveva davvero avuto qualche dubbio sul fatto che Rossella avrebbe scelto Shun? Con me come autrice? ;-)

Giusto per sadismo, sul mio computer la fic è finalmente finitaaaaaaa... Ma ve la darò a piccole dosi, come ho fatto finora, mi devo regalare un po' di tempo per farmi venire ancora l'ispirazione per qualcos'altro... E decidere tra un seguito e una cosa totalmente nuova... ;-)

Parliamo di anticipazioni...
I prossimi due capitoli saranno fondamentali, si sveleranno tante cose, tipo chi sono i cattivi e chi è Rossella... Ma chi vuole sapere deve continuare a leggere, vi dico che si svela tutto ma la soluzione non ve la dico... ;-)

In questo momento sono in università, quindi dovrei almeno fingere di studiare, ma mi sono presa una pausa dopo pranzo (nella attesa che il caffè faccia effetto... ma oggi, come dice il dottor Wilson, Godot ci metterebbe di meno...). Quindi bando alle ciance e ciancio alle bande (si parlava di caffè che non ha ancora fatto effetto...), passiamo ai ringraziamenti:

Sabaku no Yugy: Ecco chi l'ha spuntata... Vabbbeeeeeene, non ci sono particolari sorprese, ma non potevo assolutamente abbandonare Shun, è più forte di me... :-) E poi io lo preferisco a Shaka... ;-) Che ne dici della decisione di Rossella? Fammi sapere, ciao!!!

NinfaDellaTerra: Eh sì, ragazzi come Shun ce ne sono pochi... Io ne ho trovato uno!!! (va bene, adesso la smetto di tirarmela selvaggiamente perchè il mio fidanzato è da invidia...)... :-) Ma come non deve essere facile scegliere tra Shaka e Shun????????? Insomma, a me sembrava tanto banale, in fondo tu sceglieresti un figo da panico, vero, ma che da quando ti conosce sta cercando ogni modo per farti fuori, quando hai vicino un altro figo da panico (ammettiamolo, io sono poco obiettiva, ma in fondo Shun ha poco da invidiare agli altri...), che ti ama e ti adora, e che tu ami e adori? ;-) Oh beh... ;-) Cosa dici di questo sfogo esagerato? Qui qualcuno da fuori di matto... Ma credo che chiunque sarebbe scoppiato prima o poi... ;-) Fammi sapere, alla prossima, un bacio!!!

HOPE87: Ma quale degno rivale...!!! Nemmeno sotto tortura... ;-) E poi, io personalemnte non sopporterei di avere accanto uno che non posso nemmeno guardare negli occhi... Sarebbe terrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrribilmente frustrante... ;-) Quindi, tu che dici della scelta? Te gusta? Alla prossima, un bacio!!!

Nemeryal: Beh, Shun ha vinto... Sei soddisfatta? :-) Ma... secondo te Shaka si arrenderà? ;-) Vedremo... A presto, ciao!!!

anzy: Beh, io sono una che adora i lieti fini... C'è anche da dire che spesso ho una idea tutta mia del lieto fine... ;-) Ma non posso ammazzare nemmeno Lady Saori? Non si può fare una eccezioncina-ina-ina, giusto per lei? ;-) Dimmi che pensi delle evoluzioni del mio triangolino... A presto, un bacio!!!

bellissima90: Ma come non ci sono mai su msn??? Sono connessa praticamente tutto il giorno tutti i giorni! Infatti c'è già chi mi ha contattata... Quindi sono sicura che l'inidrizzo che ti ho dato è giusto... Comunque te lo scrivo ancora, prova a controllare... rossellaromani@gmail.com ... In questo capitolo Shun non c'è, so che la cosa ti dispiace, così mi scuso in anticipo, ma tornerà presto, promesso! :-) Alla prossima, ciao!!!

ti con zero: Benvenuta! Ammetto che inserire Shaka in u triangolo amoroso mi aveva lasciata un po' perplessa (perplessa di ciò che io ho scritto... c'è taaaaaaaaaaaaaanto materiale per uno psichiatra...), ma mi piaceva molto, viste le evoluzioni che stavo dando, soprattutto perchè Shaka era imprevedibile nella sua rabbia... E francamente in questa fic da tempo ho perso il controllo, i personaggi fanno quello che vogliono, indipendentemente da ciò che voglio io... :-) Spero che continuerai a seguirmi e a farmi sapere come la pensi, ci tengo molto... A presto, ciao!!!

Sabri92: Nessun problema, grazie lo stesso per l'aiuto... Ci proverò quando sarà il momento, ho ancora un paio di capitoli prima di scontrarmi con il problema... ;-) Grazie ancora, alla prossima, ciao!!!

Come al solito, grazie anche a coloro che continuano a leggere in silenzio!!!
Ciao ciao!!!
roxrox

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19


Rossella correva, correva, aveva l’impressione di volare. Shun dall’ingresso della tredicesima casa la vide arrivare e le andò incontro, con più calma, scrutandola ansiosamente. Lei lo abbracciò con forza, poi si scostò, guardandolo negli occhi:
- Ho parlato con Shaka. Perché hai voluto che mi dicesse tutto? –
- Perché tu avevi… hai il diritto di sapere, e devi essere libera di scegliere –
- Eri così sicuro che avrei scelto te? –
- Per la verità ero convinto che avresti preferito lui –
- E allora perché… -
- Perché è una decisione solo tua; e se sceglierai lui mi impegnerò per accettarlo, e sarò felice se tu lo sarai –
La ragazza sorrise, commossa:
- Forse hai ragione. E’ una scelta solo mia. Ed io scelgo te, se ancora mi vuoi – e di slancio lo baciò con passione, le lacrime agli occhi. Le sue mani si infilarono velocemente sotto la maglietta di lui, accarezzandone la pelle nuda e strappandogli un gemito sorpreso; le sue labbra trasmettevano un’urgenza che lo accese.
– Prendimi! Qui! Ora! Ti prego! –
Non se lo fece ripetere due volte e, sollevatala, la portò nella propria camera.


Dopo rimasero abbracciati e immobili, l’una accanto all’altro, alla luce morente del sole, assaporando le emozioni appena provate.
Fu lei a rompere il silenzio, con un sospiro più profondo degli altri, che li strappò al tenue torpore in cui erano caduti:
- E’ stato bellissimo… -
- Sì… -
Sorrise, birichina:
- Dovrei fare in modo che tutti i Cavalieri d’Oro si dichiarino con me, se poi finiamo così… -
- Uhm… -
- E poi passo a sedurre i Cavalieri d’Argento, e poi tutti i vari soldati del Grande Tempio… -
- Non sono sicuro che sarei d’accordo… -
- Ma guarda che io sceglierei sempre te! –
Shun rise leggermente stringendola ancora di più ed abbassando la voce, timoroso:
- Ho avuto tanta paura… -
- Non devi averne – sollevò la testa per guardarlo negli occhi – Io sarò sempre al tuo fianco, te lo prometto. Non ti abbandonerò mai, mai, te lo giuro –
Shun vide il suo sguardo, e con una grandissima emozione invase il suo cuore quando lesse che stava dicendo il vero. Le sorrise, sfiorandole il naso con il proprio, in un tenero gesto che piano piano stava diventando loro, e lei chiuse gli occhi, felice, accoccolandosi sul suo petto.


- Rossella! –
- Zio Tatsumi! Allora siete tornati! –
- Sì, stamattina. Finalmente il giro delle visite agli Oracoli di Grecia è finito –
- E avete scoperto qualcosa? –
- No, assolutamente nulla, abbiamo solo avuto risposte negative. Sappiamo che nessun sigillo di Atena è stato rimosso prima del tempo, che Nettuno è ancora rinchiuso nell’anfora in fondo al mare, sorvegliato da Thetis, e Julian Kedives vive da bravo nababbo insieme a Sorrento, il suo yacht è attualmente ormeggiato a Creta e sta benone, Apollo e Discordia non si sono ancora risvegliati, e pare che Zeus non sappia nulla riguardo altre divinità… Almeno, a noi non l’ha fatto sapere –
- Credi che sappia qualcosa ma non lo voglia dire? –
- No, non penso. Atena è la sua figlia prediletta, al momento della sua vittoria contro Hades le ha concesso di riportare in vita i propri Cavalieri… No, non credo che potrebbe fare qualcosa contro di lei… Comunque, come vanno qui le cose? –
- Meglio di quanto sembri. Sono successi un paio di casini, ma nulla di grave. Mi hanno messo sotto addestramento, e dopo le due settimane da Cavaliere d’Oro adesso da un po’ sono sotto le grinfie di Mur per imparare a gestire il mio cosmo… Ci avresti mai creduto, zio? Hai avuto a che fare con queste follie per tutta la vita e non ti sei mai accorto che la tua stessa nipotina aveva un cosmo… -
- Io vivo in questo mondo da tantissimi anni, ma non ho la facoltà di percepire i cosmi, non avrei mai potuto capirlo –
- Oh beh… Che ne dici di pranzare insieme? Ho migliaia di cose da raccontarti… -
- Vorrei tanto, ma non posso… Sai, le mie mansioni… -
- Andiamo, non hai nemmeno un’ora da regalarmi? Non ti può sostituire nessuno per un pochino? –
- E va bene – si arrese Tatsumi con aria rassegnata, ma non sembrava tanto infelice di abbandonare i propri compiti - ma temo che dovremo andare ad Atene, se non vogliamo essere disturbati –
- Oh. Allora non possiamo restare soli. Ho il divieto assoluto di uscire da sola dal Santuario… -
- Portiamo anche Shun! Sono sicuro che a te farebbe piacere, così posso controllarvi insieme e fargli l’interrogatorio riguardo voi due –
- Oh no! Ti prego, non metterlo in imbarazzo! Non fargli il classico discorsetto da genitore, del tipo “Ma con lei che intenzioni hai? Lei ha bisogno di uno serio, spero non mi deluderai…”, perché guarda che ti caccio e ti tolgo il saluto! –
Risero.
- Su – disse Tatsumi quando si furono calmati – Andiamo a cercare Shun, ho fame! –
Uscendo dal Grande Tempio, nessuno dei tre si accorse delle nere figure che li osservavano nascosti nella penombra.
Erano passate settimane dal primo attacco dei Cavalieri neri.


- Beh, Tatsumi, dovevi vederla attaccata al collo di Ioria! Sembrava una sorta di medusa, era fantastica! –
- Ma davvero? – Tatsumi si voltò verso la nipote con un sorriso – Ioria potrebbe volersi vendicare… -
- Oh no, in fondo mi vuole bene, e poi è stata colpa sua che si è distratto… - disse Rossella infilandosi la forchetta in bocca - Uhm, questi gamberetti sono la fine del mondo… -
- Non ti distrarre cambiando argomento – la redarguì lo zio – Ti rendi conto di avere corso un rischio enorme in quelle due settimane? –
- Assolutamente no, sono sicura che Ioria e Micene non avrebbero mai fatto nulla per farmi davvero male… -
- Umpf… sarà… -
- Fidati, zio, sono sicura che tu parta prevenuto nei loro confronti… -
- Io credo – rise Shun – che parta prevenuto nei tuoi confronti. Mai nulla contro la sua nipotina! –
- Per la verità… Ehi! - venne interrotto dalla improvvisa apparizione di un ragazzino – Kiki! Ti pare il caso, qui in pubblico, di… -
- Non c’è tempo! – lo interruppe Kiki, in fretta – E’ successo qualcosa al Santuario, e Mur mi ha mandato a chiamarvi! Venite con me, vi teletrasporto io! –
- Ma… il conto… - Rossella si stupì di un pensiero del genere, ma del resto avevano quasi finito…
- Non ti preoccupare, il proprietario di questo ristorantino ci conosce, è capitato ancora che corressimo via, crede che coloro che lavorano alla Fondazione Kido siano delle sorte di assistenti sociali che accorrono alle emergenze, e non si pone problemi, perché poi la Fondazione pensa sempre a pagare i conti nel giro di un paio di giorni… -
- Andiamo? – Kiki si stava spazientendo. Senza attendere ancora afferrò la mano di Rossella e di Shun, e attese solo un attimo per permettere anche a Tatsumi di attaccarsi, per poi concentrarsi e portare tutti alla tredicesima casa.
Videro Ikki che correva loro incontro:
- Eccovi, finalmente! Milady si sta innervosendo! –
- Che succede? –
- Francamente non lo so. Shaka ha convocato tutti alla tredicesima, ma nessuno sa perché, so solo che ci vuole tutti presenti –
- Bene, andiamo! – ma non riuscirono a muovere un altro passo, perché una terribile esplosione squassò il Santuario. Un secondo dopo tutti i Cavalieri d’Oro, ciascuno con indosso la propria armatura, uscirono di corsa.
- Cosa è successo? – chiese Dohko.
La risposta venne da sola. Una trentina di Cavalieri neri, sempre gli stessi, sciamarono su di loro, impegnandoli in ardui combattimenti corpo a corpo.
- Tatsumi! – urlò Shun indossando la propria corazza – Prendi Rossella e portala al sicuro! Subito! –
- Fermo! – una voce imperiosa interruppe sul nascere la corsa dell’uomo, e tutti si voltarono verso la misteriosa figura che si stava avvicinando.
- E’… è lei! – cercò di gridare Rossella, ma dalla sua bocca uscì soltanto un gemito strozzato. Tuttavia tutti capirono, e lo sgomento invase i loro cuori quando poterono vederla bene: i lunghissimi capelli neri le arrivavano oltre la vita sottile, fasciata da un lungo vestito nero che pareva un abito da sera. Gli occhi color ametista erano incastonati in un viso tanto pallido da sembrare bianco, e le mani tanto affusolare da parere quasi scheletriche tenevano uno scettro che terminava con tre punte acuminate. Rideva.
- Pandora! – l’urlo di Ikki sovrastò qualunque rumore.
- Cosa ci fa qui? – si domandò Ioria, parando un colpo poco potente – Come è possibile che sia ancora viva? –
- Sorpresi, Cavalieri? Pensavate di non vedermi mai più? Illusi! Soldati, attaccateli! –
Mentre i Cavalieri rispondevano all’assalto, Pandora sogghignò:
- Ed ora, dedichiamoci al nostro compito – sollevò la mano destra, l’indice puntato verso l’alto – Mia signora! Svegliatevi! –
Immediatamente un urlo risuonò nel Santuario. Shun si voltò e vide Rossella che si contorceva per il dolore, le mani alle tempie, circondata da lampi di energia oscura. Tatsumi era a terra, e la guardava con orrore.
La chiamò e cercò di avvicinarsi a lei, ma era come se una barriera si frapponesse fra loro.
- Cosa le stai facendo? – urlò con rabbia, voltandosi verso Pandora – Lasciala stare! –
Ma la donna rise diabolicamente:
- Ma come? E’ per lei che sono venuta! E non me ne andrò certo da sola! –
- NO!!! – Shun si lanciò verso Rossella, ma venne immediatamente respinto. Cercò di raggiungerla con la propria catena, ma neppure questa riuscì nell’intento, mentre Pandora continuava a ridere:
- E’ inutile, fratellino, non ci riuscirai –
Shun si voltò verso di lei, la furia sul viso:
- Non ti azzardare mai più a chiamarmi fratellino! Io non sono tuo fratello! Nebulosa di Andromeda! –
Ma la Nebulosa volteggiò attorno a Pandora senza farle nulla:
- Oh oh, come sei permaloso… Ma è inutile che ti arrabbi, del resto sai perfettamente che io e te siamo legati… -
- No! Non lo siamo più, e tu lo sai benissimo! Lasciala! –
- Non se ne parla nemmeno, fratellino! – Shun digrignò i denti, rabbioso.
- E’ me che vuoi? Ti stai vendicando di me? Se è così lasciala, e veditela con me! Qualunque cosa tu le stia facendo, falla a me! –
Ma Pandora sogghignò:
- Oltre che permaloso sei anche egocentrico! No, non voglio te, e non è una vendetta… Tu sei stato una grandissima delusione per me, ma con lei sarà diverso! La mia signora si sta risvegliando, ed io la aiuterò ad abbattere le resistenze che una misera mortale offre al suo ritorno! – puntò le tre punte del suo scettro verso Rossella, e i lampi di energia si avvicinarono di più a lei, che continuò ad urlare – E allora mio fratello tornerà da me, da noi… - mormorò, a voce così bassa che nessuno poté sentirla.
Anche Shaka, liberatosi degli avversari, scagliò verso la donna il suo Abbandono dell’Oriente, ma questo si limitò ad avvolgerla e spegnersi, senza alcuna conseguenza.
- Ma cosa diavolo…? –
- Come è possibile? – chiese Milo accorrendo, esterrefatto – Nemmeno tu, Shaka, sei riuscito a colpirla? –
- No… Ma da cosa proviene quella immensa protezione? –
Pandora non li degnava nemmeno di uno sguardo, era solo concentrata su Rossella.
C’era qualcosa che non andava. Shun se ne accorse guardandola; il suo volto aveva perso parte della baldanza iniziale, e sembrava parecchio infastidito.
- Mia signora! Abbattete le resistenze di questa ragazzina! Svegliatevi! – chiamò di nuovo. Shun cercò di fermarla scagliandosi contro di lei, ma era protetta da una barriera simile al Cristal Wall di Mur. Stranamente, gli parve di essere respinto in modo fermo ma gentile, come se Pandora non volesse fargli del male.
- Maledizione! – esclamò ancora Pandora – Questa ragazzina è più forte del previsto! Mi toccherà lavorare su di lei! – la mano destra, ancora alzata, si aprì e con il braccio iniziò un movimento rotatorio, da cui si dipanarono dei fili di energia che avvolsero Rossella, come una catena.
“Proprio come se fosse la mia catena…” pensò Shun con terrore, osservando il movimento ipnotico di quei fili.
Improvvisamente Pandora scoppiò a ridere e chiuse la mano con uno scatto secco. Immediatamente i fili si strinsero attorno alla ragazza con una velocità sorprendente, come per stritolarla, e scomparvero, portando con essi la prigioniera. Shun si ritrovò ad osservare uno spazio vuoto.
- NOOOOOO!!!! – tutti i Cavalieri si voltarono, e compresero quello che era successo. Shun si lanciò nuovamente verso Pandora, e per l’ennesima volta venne respinto – Maledetta! Dove l’hai portata? –
- Dove voi non potete trovarla. Ho bisogno di tempo per il ritorno della mia signora, e non voglio essere disturbata da nessuno, tanto meno da voi! Soldati, abbiamo fatto quello che dovevamo! Andiamocene! – fece un gesto, e i lampi di energia avvolsero anche lei, facendola sparire come avevano fatto con Rossella. I Cavalieri neri corsero via con una velocità sorprendente, e prima che qualcuno potesse fare un solo movimento erano scomparsi anche i loro cosmi. In capo a pochi secondi nello spazio antistante la tredicesima erano rimasti soltanto i Cavalieri di Atena e Tatsumi, che si guardavano esterrefatti.





Eccomi qui!
Strappata alle mie sudate carte per pubblicare... Mi dispiace tantissimo, è proprio una immane fatica... ;-)

Cooooooooooooooooooooooooooomunque, qualcosa si sta muovendo... Ancora non si sa ufficialmente chi è Rossella, ma ormai è evidente... ;-)

Passo di corsa ai ringraziamenti, scusatemi, sarò velocissima ma sono come al solito di frettissimaaaaaaaaaaaaaaa...

HOPE87: Oh miei dei, addirittura estasiata... (me arrossisce)... Grazie!!! :-)))) Allora, che ne dici del nuovo capitolo? Fammi sapere, un bacio!!!

Sabaku no Yugy: Sadicamente, sono contentissima che tu resti sulle spine, così so per certo che continuerai a leggere... hi hi hi... Se vuoi, ti posso mandare Shaka, lo imballo, ci metto un bel fiocchetto e te lo spedisco per Natale... ;-) Grazie, alla prossima, un bacio!!!

NinfaDellaTerra: Eh sì, un bello sfogo ci voleva proprio... ;-) Quanto a Shura, ci ho pensato parecchio prima di decidere con chi far sfogare Rossella, ma ho appurato che lui era decisamente il più adatto... Grazie dei complimenti, a presto, un bacio!!!

Nemeryal: Sì, in effetti povero Shakino, poco abituato ad avere a che fare con i sentimenti umani... Che ne dici del nuovo capitolo? Fammi sapere, un bacio!!!

bellissima90: Per forza bisognava scegliere Shun, non c'è paragone... :-) Che dici del nuovo capitolo? A presto, ciao!!!

Sabri92: Eccoci! Che dici, ho aggiornato abbastanza in fretta? ;-) Fammi sapere che ne pensi, ciao!!!

Gufo_Tave: Promesso, tra un po' vedrai un po' di combattimenti, quelli non li posso evitare... Speriamo bene! Spero che mi farai sapere cosa ne pensi! ;-) Alla prossima, ciao!!!

ti con zero: Povero Shakino, vero? Sono sicura che troverà chi lo consola... ;-) Che ne dici del seguito? Alla prossima, ciao!!!

Beatrix: Benvenuta!!! Grazie per i mille complimenti, spero che continuerai a seguirmi... ;-) A presto, ciao!!!

anzy: Beh, la reazione di Shaka non è esattamente quella che ci si aspettava, ma del resto anche lui è umano, e credo che scontrarsi con i normali sentimenti lo abbia destabilizzato un pochino... :-P Che ne dici di questo capitolo? A presto, un bacio!!!

Un ringraziamento particolare va anche a Martyx1988.

Come sempre, grazie anche a tutti coloro che leggono in silenzio!!!
Alla prossima, ciao ciao!!!
roxrox

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20


Shun sembrava non vedere più niente e nessuno, gli occhi persi nel vuoto.
Ikki dopo la scomparsa dei nemici si era avvicinato al fratello, che era caduto in ginocchio fissando il punto in cui pochi istanti prima si trovava Rossella. Gli aveva posto le mani sulle spalle, cercando di attirare la sua attenzione, ma Shun non aveva reagito. Aveva dovuto sollevarlo quasi di peso e trascinarlo nella sala del Consiglio, dove si era accasciato in silenzio su una sedia, indifferente a tutto.
Ora erano tutti riuniti, con indosso ancora le proprie armature, scossi.
- Cavalieri – chiese Lady Saori – Qualcuno di voi sa spiegare cosa è successo? –
- Shaka prima dell’attacco ci aveva convocati tutti qui – esclamò Micene – Immagino riguardasse questo… -
- Sì – rispose Shaka – ma a questo punto è totalmente inutile. Avevo riconosciuto il cosmo di Pandora, ma ancora non avevo risposte. Ero convinto, come voi, che fosse morta nella distruzione del regno di Hades, e comunque non capivo cosa potesse volere da Rossella. Avevo aspettato il ritorno di Milady e avevo chiesto una riunione del Consiglio per mettervi a conoscenza di questo, e chiedere se qualcuno poteva avere qualche idea al riguardo, molte teste ragionano meglio di una. Ma ora… -
- Come Pandora sia ancora viva al momento non è una questione di grande importanza – disse Camus, meditabondo – Bisogna capire cosa voglia da Rossella, perché l’abbia rapita, possibilmente dove l’abbia portata… -
- Credo sia indubbio – iniziò Saga – che tutto questo sia legato al cosmo di Rossella, che ancora non siamo stati in grado di riconoscere… -
- E’ possibile – domandò Dohko rivolto a Lady Saori – che Hades sia tornato? –
- No – rispose prontamente Milady – Seiya l’ha ucciso, su questo non ci sono dubbi, non può assolutamente essere Hades –
- E poi – obiettò Shaka – Pandora chiamava una donna, diceva “mia signora”; chiunque stesse cercando di risvegliare, è sicuramente un’entità femminile –
- Ed allora chi? – si intromise Ioria – Un’altra divinità? –
- Poco probabile – disse Kanon – Rossella poneva una strenua resistenza, Pandora non è riuscita nel suo intento, ha detto che avrebbe dovuto lavorare su di lei, e nessuno è mai riuscito ad opporsi al risveglio della divinità che si era reincarnata. Nemmeno Shun, che è un Cavaliere, ci era riuscito –
- Ma lo aveva contrastato… -
- Certo, ma non ha potuto nulla contro il suo risveglio, ha solo potuto contrastarlo dopo. Il risveglio della divinità è indipendente dalla forza o volontà di chi la ospita –
- E’ emblematico – riprese Saga, più a sé stesso che agli altri – che la divinità reincarnata in Shun sia stata risvegliata da Pandora, ed ora sia toccato a Rossella, che è la fidanzata di Shun… -
- Che cosa vorresti dire? – sbottò Ikki – Che Shun ha a che fare con tutto questo? –
- No, Ikki, nulla di tutto ciò. Solo… notavo questa coincidenza, e mi domandavo se anche questo fa parte del puzzle –
Gli occhi di Shun si illuminarono improvvisamente, e rialzò di scatto la testa:
- Persefone! – esclamò.
- Cosa? – Milo lo guardò, stupito.
- C’è un’altra divinità legata all’Oltretomba – ricordò Shaka - Persefone, la moglie di Hades, figlia di Zeus e di Demetra, dea dell’agricoltura e delle messi. Ai tempi del Mito, Hades si invaghì di lei, e la rapì, portandola nel suo regno per sposarla contro la sua volontà. La madre la cercò per nove giorni prima di scoprire chi era il rapitore. Adirata, abbandonò l’Olimpo e fece distendere sulla Terra un eterno inverno, fino a che la questione venne posta al sommo Zeus, che decretò che dovesse essere restituita alla madre, a patto che non avesse mangiato nulla. La fanciulla era effettivamente digiuna dal momento del rapimento, così Hades la invitò a mangiare prima di tornare sulla Terra. Le venne portata la cena, ma mangiò solo sei chicchi di melograno. Non sapeva che chi mangia cibo dell’Oltretomba poi è costretto a restarci per l’eternità. Allo scatenarsi dell’ira di Demetra, Zeus decretò che Persefone sarebbe rimasta con il marito per un numero di mesi pari ai chicchi di melograno mangiati, e il resto dell’anno sulla Terra con la madre. Da qui nacque il tradizionale ciclo delle stagioni, che perdura ancora ora… -
- Ma – replicò Milo – abbiamo detto che non può essere una divinità… -
- Abbiamo detto che è poco probabile, non che è impossibile –
- Persefone… - ragionò Micene – la moglie di Hades, come Rossella è la fidanzata di Shun… Potrebbe sembrare… -
- Ma Persefone non si è risvegliata! – esclamò Aldebaran - Non è tornata in vita! La dea Atena avrebbe percepito il ritorno di una divinità… -
- Aldebaran ha ragione… - mormorò Milady.
- Ma non per quanto riguarda Persefone – spiegò Shun, pacato, gli occhi socchiusi come se stesse ricordando con fatica – Durante la possessione di Hades, ho avuto accesso anche ai suoi pensieri ed ai suoi ricordi. Quello che voleva fare, era aspettare di avere la sovranità sulla Terra per poter risvegliare la moglie ed offrirgliela in dono –
- Ma una divinità – affermò Dohko – può essere risvegliata a comando solo se ai tempi del mito è stata imprigionata dal sigillo di Atena. E Persefone non è una di queste. Il suo risveglio deve essere spontaneo –
- Invece no – insistette Shun – Ai tempi del Mito, poco prima della sua disfatta totale, Hades chiese ed ottenne da Zeus di poter controllare il sonno ed il risveglio della moglie. Persefone venne addormentata dal marito, può essere risvegliata a comando, ed è Hades che può farlo –
- Non capisco… - ammise Aldebaran.
- Shun dice il vero – disse Lady Saori – L’accordo con Zeus prevedeva che Hades avrebbe addormentato la moglie, e che avrebbe deciso quando avesse dovuto risvegliarsi, ma anche che non avrebbe avuto potere sulla scelta della persona in cui si sarebbe reincarnata. Probabilmente ha spiegato a Pandora come fare, e lei ha continuato il suo compito anche dopo la morte di Hades, cercando Persefone ed inducendo il suo risveglio. Vorrà continuare il suo piano, per concludere quello che lui aveva cominciato –
- Dei dell’Olimpo… - mormorò Micene, chiudendo gli occhi.
- Bisogna fermarla! – urlò Milo, scattando in piedi – Dobbiamo fare qualcosa! –
- Calmati, Milo – lo fermò Mur, pacato – Cosa vorresti fare? –
- Andare a cercarla! Fermare quel demone che la vuole! –
- E dove? Non abbiamo la benché minima idea di dove possa essere –
- Hades aveva una base sulla Terra – disse Shun – Ma non so dove, lui personalmente non ci è mai stato, e non ne ha mai parlato con Pandora… -
- Forse – ragionò Camus – Shaka può seguire la scia del cosmo di Pandora per trovare dove sia… -
- Ci ho già provato – rispose Shaka - quando se ne è andata, ma è scomparso troppo velocemente –
- Quindi come facciamo? – chiese Ioria, rabbrividendo – Ehi, ma che freddo! –
- Già – constatò Micene – Come è possibile? Siamo a maggio, eppure quasi improvvisamente l’aria si è fatta gelata… -
- Camus, è un tuo scherzo, vero? – Milo si rivolse al signore dei Ghiacci – Non è divertente, e non mi sembra il momento… -
Il Cavaliere di Acquarius lo fulminò con lo sguardo:
- Ti sembro il tipo da fare certi scherzi in certi momenti? –
- Ma allora – si domandò Aldebaran – cos’è questo freddo? –
- E’ la conferma – disse Mur, gli occhi improvvisamente sgranati fissi nel vuoto – che avevamo ragione riguardo a Rossella –
- Come? –
- Il ciclo delle stagioni è interrotto… Persefone è tornata nell’Ade, e Demetra sta stendendo l’inverno sulla Terra… E sarà sempre peggio… -
- Vuoi dire – inorridì Milo – che farà sempre più freddo? Fino a che non porteremo via Rossella dalle mani di Pandora? –
- Temo di sì. E temo anche che se non faremo in fretta, la Terra subirà un’altra glaciazione -


Quando si svegliò era distesa in un morbidissimo letto a baldacchino. Indossava un’ampia vestaglia di seta azzurra, e la biancheria del letto era candida. In lontananza sentiva una dolce musica, sembrava un’arpa.
Cercò di mettersi a sedere, ma la stanza iniziò a girare e ricadde sui cuscini.
Ricordava poco di quello che era successo: Kiki li aveva riportati al Grande Tempio perché Shaka voleva una riunione, erano stati attaccati da quella maledetta donna e dai suoi Cavalieri… Dopo ricordava solo un terribile dolore alla testa, e dei lampi di luce oscura… Ricordava confusamente di essersi domandata come fosse possibile definire tutto quello “luce oscura”… E poi il nulla, fino a quel momento.
Rimase immobile, fissando il drappeggio delle tende del letto, fino a che non fu certa che la camera sarebbe rimasta ferma, poi si alzò seduta e si guardò intorno. La stanza era inequivocabilmente quella di un castello: le pareti erano coperte di pannelli di legno scuro finemente scolpito in stile gotico, al di sopra dei quali si trovavano affreschi con scene bucoliche, e del fuoco scoppiettava in un caminetto di marmo bianco sulla parete di fronte a lei. Il soffitto ligneo a cassettoni era dipinto, e dall’ampia finestra aperta alla sua sinistra entrava un venticello freddo. Un enorme candelabro dorato pendeva dal soffitto a mo’ di lampadario, ed altre candele erano sostenute da bugie dello stesso stile, incastonate in una ricca colonna al centro della stanza. Il pavimento era formato da lastre di legno rossiccio.
Image and video hosting by TinyPic Il mobilio era costituito da una cassapanca intagliata, un inginocchiatoio, un mobile per la toeletta completato da un enorme specchio e una scrivania antica a ribaltina, di quelle con molti cassettini e nascondigli segreti.
“Oh dei, sono anni che sogno di poterne toccare una!” Rossella si alzò per raggiungerla, ma il contatto dei piedi con il pavimento gelido la costrinse immediatamente a risedersi e sollevarli, riportandoli sotto le coperte. Non era il freddo che si associa ad un pavimento, era un gelo che penetrava nelle ossa, come se non avessero mai conosciuto il tepore… Ricominciò a pensare lucidamente, e si stupì della sua reazione davanti alla ribaltina: d’accordo, era fantastico, ma si trovava in un posto sconosciuto, in mano a chissà chi, e tutto ciò a cui riusciva a pensare era quella strana scrivania…
Rise di sé, e cercò di ignorare la paura che iniziava a serpeggiare nelle sue vene, ora che si rendeva conto della situazione. Si obbligò a ricacciare indietro le lacrime che stavano raggiungendo i suoi occhi, e cercò di ricordare qualcosa degli insegnamenti di Mur, ma la sua mente era una tabula rasa.
“Calma. Calma”
Doveva tranquillizzarsi. Respirò profondamente, ma servì a poco.
Aveva freddo. Un freddo incredibile. Sembrava che nel giro di pochissimo la temperatura si fosse abbassata, e che continuasse a scendere. Anche la luce esterna sembrava minore.
Sentì la porta alla sua destra che si apriva, e nella stanza entrò un ragazzo esile e delicato. Indossava una corta tunica nera, e i corti capelli scuri erano ricci e ben curati. Si inchinò davanti a Rossella:
- Bensvegliata, mia signora –
- Chi sei? Cosa vuoi da me? Dove sono? –
Il viso innocente del ragazzo venne illuminato da uno strano ghigno malefico, che gli tolse tutta la tenera bellezza che possedeva prima:
- Siete nella vostra nuova casa. Ma non temete: Lady Pandora presto verrà da voi e vi spiegherà tutto. Il mio compito qui è solo quello di sorvegliarvi fino al suo arrivo e di esaudire i vostri desideri, o, per lo meno, quelli che sono realizzabili… -
- Io non ho bisogno di nulla, solo di sapere cosa sta succedendo –
- Con calma, mia signora, con calma. Avrete le vostre risposte, ma non da me – dopo di che, si inchinò e si mise in un angolo, in attesa, nel più profondo silenzio.
Rossella sospirò e si rannicchiò, portando le ginocchia al petto e poggiandovi sopra il mento. La quiete di quel posto, interrotta solo da quella maledetta arpa, lungi dal calmarla la stava solo innervosendo, e la paura si stava trasformando in terrore, anche se non lo avrebbe mai dimostrato a quello strano ragazzo scheletrico, era sicura che ne avrebbe goduto. Si strinse ancora di più le braccia attorno alle gambe, serrando la presa delle dita per fermare il tremore che l’aveva assalita, cercando di respirare profondamente e lentamente.
Qualche minuto dopo la musica si interruppe, e non passò molto tempo prima che la porta della camera si riaprisse per lasciar passare la donna dei suoi incubi.
- Stammi lontana! – urlò Rossella, accennando ad alzarsi dal letto. Ma la donna rimase presso la porta, e si inchinò leggermente.
- Mia signora… - disse – Sono felice che tu sia finalmente qui –
- Io non sono la signora di nessuno, tanto meno tua! E poi… qui dove? E tu chi sei? Cosa vuoi da me? –
- Una cosa alla volta – rispose la donna, senza muoversi dalla porta – Il mio nome è Pandora, e sono la sorella del Sire Hades, che è stato sconfitto ed ucciso anni fa dai Cavalieri di Atena. Ma lui aveva un piano: voleva conquistare la Terra, e donarla alla moglie, Persefone. Tu –
- Io? –
- Sei la reincarnazione della mia regina, la dea Persefone. Toccherà a te concludere il progetto di tuo marito –
- Mio marito???? –
- Avrebbe voluto la Terra solo per potertela offrire. Ora tocca a te portare a termine il suo piano -
- Conquistare e distruggere la Terra? Scordatelo! –
- Non hai scelta. Presto Persefone si risveglierà e prenderà possesso del tuo corpo, e non potrai fare altro che ubbidirle. Potrai solo assecondarla. Ma non temere, non sarà difficile: l’inverno sta già calando sulla Terra, e presto avverrà una nuova glaciazione. Dovrai solo aspettare –
- No! No, non lo farò mai –
- Te l’ho già detto più volte, non hai scelta. Questo ragazzo si chiama Cereo e sarà il tuo servo personale, se avrai bisogno di qualcosa basta che suoni quel campanellino che vedi sul comodino, e lui sarà qui entro pochi secondi. Ovviamente non puoi uscire da questa camera, ma è solo per la tua sicurezza. Ora, se vuoi scusarmi, vado a preparare tutto quello che può servire alla cerimonia del risveglio – si inchinò nuovamente ed uscì dalla stanza insieme al servo, lasciandola nuovamente sola.





Ciaooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!

Ecco che si svela tutto!!!
D'accordo, lo ammetto, ho imbrogliato un po' le carte... Ma era necessario, altrimenti la verità sarebbe saltata fuori subito...

Mi piacerebbe mettermi qui e fare tutto un bell'elenco degli indizi che avevo disseminato, spiegandoli uno per uno (anche perchè mi ci sono impegnata parecchio...), ma ora che la verità è venuta a galla alcuni sono veramente banali, altri un po' meno, però si capiscono tutti...

Vabbbbbbbbbbbbbbeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeene, anche stavolta ho 1000 ringraziamenti da fare (inchino), quindi è meglio che mi ci metta:

bellissima90: Beh, tecnicamente "toccarlo" non lo ha ancora toccato... ;-) Grazie mille per i complimenti, spero che tu abbia resistito fino ad ora!!! ;-) Che ne dici, ti piacciono le nuove elvoluzioni? Fammi sapere, un bacio!!!

Sabaku no Yugy: Eh, adesso, non esageriamo, addirittura due cavalieri per Natale... E alle altre non pensi? Li vuoi tutti per te? ;-) Beh, che mi dici, l'idea che ti eri fatta era giusta? A presto, un bacio!!!

Nemeryal: Grazie! Quanto a trucidare Pandora, credo che troverai chi ti da una mano... Alla prossima, ciao!!!

ti con zero: Ti piace tanto Pandora? Contenta tu... Io francamente non l'ho mai trovata molto simpatica, ma del resto i gusti sono gusti... :-) Quanto a chi salverà chi... E' ancora tutto da vedere... ;-) A presto, ciao!!!

HOPE87: Già... Come ci faceva notare una mia vecchia profe di letteratura amante di Leopardi (e lo infilava dovunque...), "non esiste quiete senza la tempesta successiva"... Beh, quanto all'essere sadica, voglio avere la certezza che continuiate a leggermi... Così per lo meno lascio la curiosità su ciò che sta succedendo... ;-) Che dici della vera identità di Rossella? A presto, un bacio!!!

NinfaDellaTerra: Ma grazie!!! Quanti complimenti, qui mi fanno arrossire... In fondo Pandora non ha tutti i torti, le hanno portato via il fratellino, lo rivuole... ;-) Beh, che dici di Rossella, la tua idea era giusta? Grazie ancora, alla prossima, un bacio!!!

Sabri92: Grazie... Prendere a calci Pandora... Uhm... Quale tentazione... Ma prima di Pandora ho un altro paio di personcine da far prendere a calci, ma ovviamente non faremo nomi, lasciamo tutto all'immaginazione... ;-) Hai visto, sono riuscita a risolvere per le immagini, non è esattamente come la volevo (non amo interrompere il testo, la preferivo incorniciata, non in linea con il testo, ma non si può aver tutto dalla vita...)!!! Che dici, sono stata brava? Alla prossima, ciao!!!

Martyx1988: Ma ciao!!! Allora dimmi, avevi capito giusto? Però c'è da dire che non siete stati divertenti, mi dicevate tutti "Ho un'idea, forse ho capito", ma nessuno ha fatto ipotesi... E io non ho potuto sapere quanto sono brava come giallista... Umpf... :-) Sono felice che ci sia anche tu e che la storia ti piaccia, alla prossima, ciao!!!

anzy: Dove diavolo è Saori? Mah, probabilmente dalla manicure... ;-) Qui è meglio che altre divinità si organizzino, se aspettiamo Saori temo che staremo freschi... Non prometto niente, basta con le anticipazioni, manca troppo poco alla fine per potersi sbilanciare, ormai... hi hi hi... Fammi sapere, a presto, un bacio!!!

Come sempre, grazie a coloro che continuano a leggermi in silenzio...
Alla prossima, ciao a tutti!!!
roxrox

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21


Rimasta sola, Rossella si alzò dal letto e, indossata una pesante vestaglia trovata lì vicino e un paio di comodissime e caldissime pantofole, camminò per la stanza, cercando di calmarsi. Respirava lentamente e profondamente, anche se dalle sue labbra usciva solo un rantolo tremante. Aveva paura.
Pandora le aveva detto che avrebbe solo potuto assecondare quella maledetta divinità, che avrebbe distrutto la Terra. Anzi, che bastava aspettare, perché stavano andando verso una glaciazione. Una glaciazione!
Non sapeva capacitarsi di ciò che era successo. Fino a pochissimo tempo prima era una semplicissima studentessa, ora si ritrovava reincarnazione di una divinità… Che conosceva solo grazie alla sua passione per la mitologia greca…
Tutto questo era folle! Qui c’erano dei pazzi che volevano distruggere il pianeta, che volevano farne un enorme freezer, e nessuno poteva farci nulla!
Non voleva aiutarli, in nessun modo.
Iniziava a fare davvero freddo, il fuoco nella stanza combatteva una lotta che aveva già perso. Avrebbe dovuto chiudere la finestra, per cercare di lasciare fuori il gelo. Ma non era sicura che sarebbe servito a qualcosa.
Si concentrò, cercando di individuare se ci fosse una barriera per il proprio cosmo, ma senza espanderlo. Voleva evitare di mostrare a quella donna di essere in grado di controllarlo. No, nessuna barriera, di nessun genere, evidentemente non si aspettavano che fosse capace di padroneggiarlo. Ma non reagì subito a quella scoperta, voleva utilizzarlo solo quando fosse stata in grado di raggiungere velocemente il Grande Tempio, perché era consapevole del fatto che l’avrebbero fermata subito, e non avrebbe più potuto provarci.
Si avvicinò alla finestra, e quello che vide la stupì tantissimo.
Image and video hosting by TinyPic Il castello, in pietra bianca, era posto sulla cima di un colle, e davanti a sé poteva scorgere tutta la vallata circostante. Si trovava in mezzo alle montagne, circondata da pini ed abeti meravigliosi. Ai suoi piedi giaceva un piccolissimo villaggetto, forse dieci case, ed un ampio parcheggio con qualche macchina. Sulla sinistra, incastonato tra gli alberi, si snodava uno splendido laghetto, azzurrissimo come il cielo, e in fondo spiccavano alti monti ancora innevati. Sulla destra, su un colle molto più basso, sorgeva un altro castello, simile all’idea comune che si ha dei castelli medievali, quadrato con quattro torri merlate agli angoli; la luce lo rendeva di un vivace giallo; oltre il castello, vide un altro laghetto, più piccolo ma sempre bellissimo.
Rossella sorrise. Sapeva dove si trovava.


Ikki uscì all’esterno della tredicesima casa in cerca del fratello. Lo vide poco lontano, accoccolato su una roccia, lo sguardo perso nel vuoto. Dopo lo scioglimento del Consiglio (avevano stabilito che Shaka e Mur avrebbero provato per tutta la notte ed il giorno successivo a localizzare il cosmo di Rossella, sfruttando le loro abilità psichiche) si era alzato senza una parola, ed era uscito. Ma la temperatura si stava abbassando rapidamente, e lui indossava ancora solo una maglietta.
Ikki gli si avvicinò, una felpa in mano, e gliela pose sulle spalle. Shun voltò il capo verso di lui, ma parve non vederlo, e dopo un attimo tornò a guardare davanti a sé. Ikki gli si sedette accanto e gli circondò le spalle con un braccio, protettivo.
- La troveranno – disse solo, a bassa voce, cercando di essere rassicurante. Shun non rispose.
Rimasero immobili, in silenzio.  Ikki studiò il profilo del fratellino, preoccupato da quella mancanza di reazione. Ricordava un solo altro momento in cui Shun si era rinchiuso così in se stesso, escludendo tutto e tutti. Quando la guerra con Hades era finita, si sentiva talmente colpevole per tutto quello che era successo, da non avere nemmeno più il coraggio di guardare qualcuno negli occhi; se ne stava per conto suo, autoescludendosi per non far pesare a nessuno la propria presenza, nascosto in un limbo di disperazione da cui sembrava non dovesse più tornare. Era stato difficilissimo farlo uscire da quel bozzolo che si era creato intorno, troppo spesso Ikki aveva temuto di non rivedere più quello splendido sorriso.
Ed ora il suo volto aveva la stessa espressione di allora, gli stessi occhi vuoti. No, ancora una volta no…
- Coraggio… Vedrai che Shaka e Mur riusciranno a sentire il suo cosmo. Lei è forte, qualunque cosa accada lotterà con le unghie e con i denti… - la sua voce scemò fino a spegnersi. Non sapeva cosa dire per scuoterlo. Tacque, cercando le parole giuste.
- Lei… me l’aveva promesso… - la voce di Shun era fievole, come se venisse da molto lontano.
- Cosa ti aveva promesso? –
- Che sarebbe sempre stata al mio fianco, che non mi avrebbe mai abbandonato… Me l’aveva promesso… -
- Ma lei non ti ha abbandonato, ne sono sicurissimo. Appena potrà, tornerà da te… -
- Lo so – le lacrime iniziarono a bagnare il suo viso. Non riusciva più a trattenerle – E’ di questo che ho paura… Temo… che possa fare qualche sciocchezza… -
Ikki lo strinse forte, ma Shun si crollò di dosso quel contatto:
- Ikki… Lasciami stare, per favore… Lasciami solo… Non… non ce la faccio… -
Un singhiozzo morbido gli sfuggì dalle labbra. Ikki sospirò e lo abbracciò nuovamente, tirandolo verso di sé. Shun si accorse di non avere la forza per resistergli. Poggiò la testa sulla sua spalla e pianse, sommessamente, come per non disturbare nessuno, nemmeno suo fratello. Tremava, e Ikki rabbrividì: faceva sempre più freddo.
- Shh… Tranquillo… Te lo prometto, la riporteremo a casa… Non ti preoccupare… – gli disse, ma non era convinto nemmeno lui – E’ una ragazza intelligente, sono sicuro che saprà fare le scelte giuste. Di sicuro sa che la stiamo cercando, e che deve solo sopravvivere fino al nostro arrivo – la verità era che anche lui temeva che Rossella si sarebbe esposta per cercare di raggiungerli – Ti prego, stai tranquillo… Non sopporto di vederti così… Te lo giuro, tornerà da te, dovessi andare personalmente a prenderla nel regno dell’Ade… -
Poi lo sentì irrigidirsi, e un secondo dopo comprese il perché. Vennero entrambi investiti dal cosmo di Rossella, dolce, vivace, avvolgente, ma allo stesso tempo terribilmente impaziente:
- Shun… - lo chiamò lei.
- Rossella! – Shun si alzò immediatamente in piedi, concentratissimo per non perdere il contatto con la sua amata – Ma cosa… -
- Non c’è tempo! – esclamò lei con tono di urgenza – La donna che mi ha rapita, Pandora, mi ha raccontato che sono la reincarnazione di Persefone, ma che ancora non si è risvegliata – le parole arrivavano velocemente, si accavallavano l’una sull’altra, come se fosse di fretta – Sono in Germania, nel castello di Neuschwanstein, in Baviera -
Image and video hosting by TinyPic Shun ebbe una fugace visione di una elegante reggia bianca posta sulla cima di un colle, circondata da splendidi alberi sempreverdi; l’unica nota di colore era la parte di mura da cui si entrava nel cortile principale, in mattoni rossi - Vuole far risvegliare Persefone con una cerimonia, ma non so come, e se ci riuscirà ha parlato di una… - il cosmo scomparve improvvisamente, di colpo, senza lasciare alcuna traccia.
- Rossella! Rossella! – Shun urlò, disperato, ma la sua voce si disperse nell’eco del Santuario.


Rossella venne scaraventata in terra da una potenza incredibile, e un attimo dopo Cereo era seduto a cavalcioni su di lei, e le teneva una mano sulla gola, stringendo e levandole il fiato. La guardava con occhi cattivi, respirando affannosamente.
- Cosa è successo? – chiese la voce di Pandora dalla porta. Si avvicinò a Rossella, scrutandola – Sai controllare il tuo cosmo? Quel cosmo che ti viene dalla mia signora? –
- Temo – disse Cereo – che abbia cercato di raggiungere il Grande Tempio… -
- E ci è riuscita – concluse Pandora, furiosa. Si chinò su di lei – Ma il contatto è durato troppo poco perché chiunque di loro potesse risalire a questo posto. Spiacente, ma hai fallito. Ed ora pagherai – rimase interdetta quando vide negli occhi della ragazza una luce strana. Avrebbe voluto credere che fosse paura, ma si rese velocemente conto che era qualcosa di diverso – Tu sai dove siamo, vero? – la sua voce era ormai un sibilo furibondo – Hai riconosciuto il posto, e l’hai detto a loro. Vero? Vero? –
- Come è possibile – chiese Cereo – che sappia dove siamo? Nessuno gliel’ha detto! –
- Turismo… - mormorò solamente Pandora, pensierosa. Si voltò improvvisamente, dando loro le spalle – Lasciala respirare – sospirò – Ormai il guaio è fatto – girò il viso, guardandola nuovamente – Ma è troppo tardi –
- Lo credi tu! – la interruppe Rossella, levandosi faticosamente su un gomito – Non crederai di poter vincere tanto facilmente! –
- Oh no, ho capito che non troverò alcuna collaborazione da parte tua. Certo, sarebbe stato più semplice se tu non ti fossi opposta, ma non ho bisogno di te per completare il mio piano – ghignò, un’espressione crudele sul viso – Ma ora dovrò richiamare i Cavalieri di Persefone, non posso avvalermi del solo aiuto dei miei soldati. E sono micidiali. Se i tuoi amici verranno qui, li uccideranno tutti, uno per uno. Coloro che si mettono sulla mia strada muoiono, te l’avevo già detto, ma hai voluto fare di testa tua… Li hai appena condannati a morte –
- NO! – Rossella cercò di alzarsi per raggiungerla, ma la mano di Cereo la riafferrò e la fece cadere nuovamente a terra – No! Ti prego, lasciali stare! Sono io quella che vuoi! Loro non c’entrano nulla! Per favore… Per favore… –
- Dovevi pensarci prima. Ormai sono condannati, e la Terra con loro – si avviò verso la porta – Chiama le ancelle, e preparatela per la cerimonia. La mia signora si risveglierà molto presto –
La lasciò lì, tremante, schiacciata sotto il peso di Cereo (era incredibile come quell’essere scheletrico potesse pesare così tanto), in lacrime, capace solo di continuare a mormorare:
- Per favore… Per favore… -


- Che cosa è successo? – il primo ad arrivare fu Camus. Shura e Micene erano dietro di lui – Ho sentito il cosmo di Rossella, poi è scomparso all’improvviso… -
- Ha chiamato Shun – rispose Ikki, guardando il fratello. Era caduto in ginocchio, le mani in terra davanti a sé, in lacrime – Non so cosa gli abbia detto, non ho sentito più nulla, ma sembrava che avesse tantissima fretta… -
Nel frattempo erano arrivati tutti i Cavalieri d’Oro, e Lady Saori stava uscendo in quel momento dalla tredicesima casa, accompagnata da Tasumi. Mur si avvicinò a Shun e gli si accovacciò accanto, posandogli una mano sulla spalla. A quel contatto Shun si riebbe immediatamente e scattò in piedi, guardandoli tutti:
- So dov’è! Andiamo a prenderla –
- Dove? – chiesero all’unisono Ioria e Milo.
- In Germania, in Baviera, nel castello di Neuschwanstein. Rossella me l’ha mostrato attraverso il cosmo. L’ho visto –
- Andiamo, allora! –
- Fermi! – urlò Dohko, sovrastando le voci concitate. Tutti si immobilizzarono, guardandolo – Bisogna andare a salvarla, certamente, ma non possiamo andare tutti. Alcuni di noi devono restare per proteggere il Santuario, non sappiamo cosa abbia in mente Pandora –
- Io vado – disse Shun, e il suo tono, sebbene spento, non ammetteva repliche.
- Vengo con te – si aggiunse Ikki.
- No, Ikki – lo fermò Dohko – E’ bene che uno di voi due resti qui, sappiamo tutti che riuscite facilmente a comunicare attraverso il vostro cosmo, e questa vostra capacità ora è indispensabile per mantenere i contatti –
- Io conosco un po’ di tedesco, sarà più semplice per me. Vado io con Shun – esclamò Milo.
- Anch’io – concordò Camus guardando Milo – Hai bisogno di qualcuno che ti controlli – si guadagnò una linguaccia.
- Avrete bisogno di me – disse Shaka.
- E di me – si associò Mur – Per noi sarà più facile trovarla quando saremo là –
- Non penserete di lasciarmi a casa! – ghignò Death – Non abbandonerò una mia connazionale quando per aiutarla c’è da menare le mani! E’ un po’ che non faccio del sano movimento! –
- Vengo anch’io – si aggregò Micene.
- Anch’io – rispose Ioria.
- Anche noi – disse una voce femminile dietro di loro. Si voltarono, e videro Marin e Shaina che si avvicinavano.
- Una sola di voi – obiettò Dohko – L’altra resterà qui a coordinare le sacerdotesse guerriero, in caso di necessità –
- Allora vado io – Marin anticipò di un soffio l’amica, che la guardò con aria risentita. Le fece l’occhiolino, e l’altra si strinse nelle spalle.
- Non vorrete lasciarmi a casa, vero? – chiese Aldebaran – Intendo venire non voi! –
- No, Aldebaran – obiettò Dohko – sono già abbastanza. Resta qui –
- Non se ne parla nemmeno! Io non me ne resto qui con le mani in mano mentre Rossella sta rischiando la pelle in Germania! Scordatevelo! –
- Aldebaran, cerca di capire: se andassimo tutti lasceremmo il Santuario senza difese, e chiunque potrebbe attaccarci. La dea Atena ha bisogno di te qui –
- Non ti preoccupare, Al – disse la vocetta infantile di Kiki. Tutti si voltarono verso di lui – andrò anch’io, e ti terrò informato di tutto! –
- No! – questa volta ad opporsi fu Shun – Non permetterò che tu rischi così –
- Shun! – Kiki era indignato – Forse non ti ricordi che se non fosse stato per me tu e gli altri Cavalieri di Bronzo stareste ancora cercando di abbattere la prima colonna di Nettuno! Mi credi davvero un bambino indifeso? –
- Non ho detto questo – Shun si inginocchiò davanti a lui e gli posò le mani sulle spalle – Ma nonostante tutto tu non sei un Cavaliere, e noi ancora non sappiamo contro chi dovremo combattere. Rossella ti vuole molto bene, e non perdonerebbe nessuno di noi se ti succedesse qualcosa. E poi, dato che Mur e Shaka verranno con noi, tu servi qui, perché se dovesse succedere qualcosa saresti l’unico in grado di teletrasportarti per raggiungerci. Tu sei importantissimo, sei l’unico che ci può avvisare –
Kiki incrociò le braccia, imbronciato:
- Va bene… Ho l’impressione di essere appena stato fregato… - Shun sorrise, gli strizzò l’occhio e si rialzò.
- D’accordo – riassunse Dohko – quindi partiranno Shun, Milo e Camus, Shaka, Mur, Death Mask, Micene, Ioria e Marin. Gli altri resteranno qui. Ma tutte le case devono essere custodite, in caso di attacco… -
- Oh, per quanto mi riguarda – rispose subito Ioria – sono sicuro che Ikki sarà un custode eccezionale. L’armatura del Leone già una volta lo aveva considerato degno di nota, non ho dubbi che anche la mia casa non avrà problemi ad accettarlo! – Ikki mantenne la sua aria ombrosa ed offesa ma ringraziò con un cenno del capo. Shun, che lo conosceva bene, poté notare un fiero lampo di orgoglio nei suoi occhi.
- Ho richiamato Seiya, Shiryu e Hyoga, che stanno tornando dal Giappone – disse Lady Saori - Penseranno loro alle case di Sagitter, Aries e Acquarius –
- Ehi! – protestò Kiki – Alla prima casa ci sono già io! –
- Ma tu – spiegò Mur – devi essere libero di teletrasportarti ed avvisare tutti, non puoi farlo se sei impegnato a difendere la nostra casa. Shiryu ti aiuterà, vedrai –
- A quanto pare – rise a mezza voce Ioria avvicinandosi all’orecchio del fratello – Seiya si ripiazzerà a casa tua… Stai attento, perché potrebbe montarsi la testa e lanciarti qualche malocchio, così da potercisi installare definitivamente… - Micene non riuscì a trattenere una risatina mentre gli piantava un gomito nelle costole, sibilando qualcosa di poco comprensibile riguardo un maledetto moccioso viziato e raccomandato.
- Bene – riprese Lady Saori – E per le altre case? –
- Io e Saga siamo in due – propose Kanon – Potrei pensare io all’ottava, se a Milo va bene –
- Non potevo chiedere di meglio – rispose il diretto interessato, con un sorriso.
- Io – disse Death Mask – Non affiderei la mia casa a nessuno che non sia Shaina! Ehi, Shaina, che ne dici? Andiamo, tesoro, mi fido solo di te! –
- Solo se la smetti immediatamente di chiamarmi “tesoro”! –
- Va bene, va bene… -
- Quindi, per la prima, la nona e la undicesima stanno arrivando, alla quinta ci pensa Ikki, Kanon si sposta all’ottava, Shaina andrà alla quarta… Manca solo la casa di Virgo – contò Dohko.
- La mia casa – rispose Shaka con un sorriso serafico – Non ha bisogno di altri custodi, sa benissimo difendersi da sola in mia assenza –
- Molto bene, allora siamo a posto. Lady Saori, credete che possa andare bene? –
- No che non va bene! – si intromise Tatsumi, attirando su di sé gli sguardi di tutti – Vi siete dimenticati di me? –
- Tatsumi! –
- Milady, vi prego, cercate di capirmi! Da quando Rossella è arrivata qui, l’ho completamente trascurata. Tempo fa, quando l’ho raggiunta per il funerale di mia sorella, le avevo promesso che non sarebbe rimasta sola, poi l’ho trascinata qui, in questo mondo che lei non immaginava neppure, e l’ho praticamente abbandonata a se stessa. Ora lei è stata portata via da una pazza assassina che vuole usarla solo per i suoi scopi, e io non la abbandonerò un’altra volta! –
- Ah – rise Death Mask – magari tutto quello che si potrebbe dire di Pandora è che è una pazza assassina! –
Shun gli lanciò una occhiataccia e si avvicinò a Tatsumi e posandogli una mano sul braccio:
- Rossella non è da sola, e sa che non è colpa tua se hai dovuto trascurarla. Non ti preoccupare, te la riporteremo sana e salva –
Tatsumi lo guardò, e parve riprendere l’antica boria che i Cavalieri di Bronzo ben ricordavano:
- Ti riterrò direttamente responsabile della sua vita – poi si intristì nuovamente – Quando la vedi, dille che le voglio bene –
Shun sorrise:
- Potrai farlo tu stesso quando la riporteremo a casa –
- Sì, ma… tu diglielo comunque –
Shun annuì e gli diede una pacca sulla spalla, voltandosi poi verso gli altri:
- Andiamo? – chiese con tono impaziente.
Milady li salutò:
- Buona fortuna, Cavalieri. Il destino della Terra ancora una volta è nelle vostre mani –





Ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!
So di essere in ritardo, chiedo venia, ma a casa mia Natale vuol dire passare un numero imprecisato di giorni passati, nell'ordine, a: girare i supermercati di mezza città in cerca di cibo, pulire a fondo la casa, cucinare per il cenone, avere a che fare con parenti, smazzarmi due messe di Natale (aiutando il coro oratoriale mi tocca sia la mezzanotte che la mattina del 25), avere a che fare ancora con parenti (ma di più del cenone) per tutta la giornata, arrivare alla mattina del 26 che sono più morta che viva...
Se ci avessi pensato prima vi avrei fatto gli auguri di Natale lo scorso capitolo, francamente non ricordavo che la vigilia era proprio mercoledì...

Coooooooooooooooooooomunque, eccoci qui.
Per prima cosa preciso che il Castello di Neuschwanstein non è una mia invenzione, la saga di Hades lo indica realmente come base sulla terra di Pandora (lo si vede in molti episodi, e siccome l'ho visitato parecchie volte l'ho riconosciuto subitissimo), e quindi ho pensato di mantenere una certa continuità.

Casomai qualcuno le stesse aspettando, anticipo che nel prossimo capitolo inizieranno le mazzate... Come dice Death, finalmente un po' di sano movimento... ;-)

Ah, dimenticavo: dato che sembra che tutti aveste indovinato, ma nessuno si è sbilanciato, il premio che avevo immaginato (cioè, dato che si dimostrano sempre molto disponibili, una schiera di Cavalieri d'Oro a disposizione per una intera giornata) me lo cuccherò io... hi hi hi...

Bene, è il momento di passare ai ringraziamenti:

Sabaku no Yugy: Beh, effettivamente Rossella e Shun non riescono a godersi cinque minuti in santa pace... Eh, è il brutto problema di essere i protagonisti di uan mia fic, non sono capace di tenere a freno gli avvenimenti per un po', non c'è soddisfazione! ;-) Comunque, cosa ne dici di questo nuovo capitolo, ti piace? Fammi sapere, un bacione!!!

ti con zero: Grazie! All'iniizo non pensavo di essere in grado di imparare come inserire le foto, quindi per queste descrizioni mi ci sono impegnata parecchio, pensando di doverci pensare da sola a caratterizzare tutti i luoghi. Poi ho capito come si fa, ma ho pensato di lasciarle lo stesso, perchè in fondo ci avevo faticato sopra... ;-) Grazie ancora, alla prossima, un bacio!!!

Nemeryal: Grazie! Casomai, se ti servise una mano con Pandora (che so, una mappa per arrivare al suo nascondiglio segreto...) fammi sapere, che mi metterò d'impegno per fartela avere... :-) Beh, per il momento già ti ho dato nome e ubicazione, se volessi farci un salto... hi hi hi... Grazie ancora, a presto, un bacio!!!

HOPE87: Fantastico lo scoitattolino dell'era glaciale!!! Mi hai fatto ridere tantissimo!!! Grazie grazie per i complimenti!!! :-) Vedo che inserire un'immagine è piaciuto, quindi continuo, trovo che siano luoghi che meritano di essere mostrati, decisamente!!! Ed ora che dici di questi sviluppi? Sei d'accordo su chi parte e chi resta? A presto, un bacione!!!

NinfaDellaTerra: Grazie grazie!!! Eh sì, in effetti non credo che Pandora avrà vita facile... :-) Persefone si è scelta un bel peperino per la reincarnazione...Beh, vedremo... ;-) Che dici del capitolo, ti piace? Fammi sapere, ciao!!!

Sabri92: Grazie dei complimenti!!! Quanto a se Persefone tornerà, come diceva una famosa canzone, "lo scopriremo solo vivendo"... ;-) Alla prossima, un bacio!!!

Martyx1988: Eh sì, lo so che non volevate rovinarvi la sorpresa, ma io non mi sono divertita con le vostre ipotesi... Però adesso mi spupazzo il vostro premio... hi hi hi... Alla prossima, ciao!!!

anzy: Shun e i Gold arriveranno... sì, quanto al presto... beh, è ancora tutto da vedere... ;-) Grazie per i complimenti, a presto, un bacione!!!

Come sempre, grazie anche a quelli che continuano a leggere in silenzio!!!

Ciao, e buon anno a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
roxrox

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22


Non riusciva a capacitarsi di ciò che le stava succedendo.
Cereo l’aveva fatta cadere in uno strano torpore, che l’aveva resa straordinariamente remissiva.
Era stata quindi circondata da ragazze magrissime (sembravano tutti scheletrici in quel posto) che l’avevano svestita e lavata utilizzando spugne imbevute di un’acqua profumata molto sospetta. Poi le avevano fatto indossare un vestito che pareva un abito da sposa, se non fosse stato per il colore, nero come la notte, e le avevano acconciato i capelli. Una di loro, poi, l’aveva presa per mano e l’aveva condotta lungo i corridoi del castello.
Camminando, Rossella aveva sentito che il suo cervello si stava snebbiando, che stava riprendendo il comando del proprio corpo. Tuttavia, continuò a seguire docilmente la ragazza, cercando un modo per riuscire a sfuggire prima dell’arrivo dei Cavalieri di Atena.

Image and video hosting by TinyPic In quel momento l’ancella aprì una pesante porta e la introdusse in un’ampia sala quadrata a doppia altezza. Al piano inferiore correva un portico, mentre al piano superiore un colonnato incorniciava delle grandi finestre. Le pareti erano splendidamente decorate con motivi geometrici nella parte più bassa, dipinte con figure religiose su sfondo oro al piano più alto. Il soffitto a cupola rappresentava un cielo notturno stellato. Dal centro pendeva un pesante lampadario a candelabro, che terminava con un enorme cerchio d’oro massiccio.
Ma Rossella non vide nulla di tutto questo: il suo sguardo era stato immediatamente calamitato dalle finestre, l’unica via di fuga che aveva visto.
Si guardò rapidamente intorno: non c’era nessuno, ma già sentiva dei cosmi avvicinarsi. Doveva fare in fretta.
Con uno scatto liberò la mano dalla presa della ragazza, che si voltò e lanciò un grido, stupefatta, poi espanse il proprio cosmo più che poté nonostante la barriera e spiccò un salto, puntando verso quel meraviglioso azzurro che vedeva all’esterno.
Sentì qualcosa che si avvolgeva attorno alla caviglia, e il suo volo venne interrotto a mezz’aria. Cadde pesantemente al suolo, senza riuscire in alcun modo ad attutire il colpo, e un forte dolore partì dal suo ginocchio destro, per poi spandersi in tutto il corpo. Eppure sulla sua caviglia non c’era nulla… Che cosa l’aveva fermata e riportata indietro?
Alzò lo sguardo e vide Pandora che si avvicinava, il tridente stretto nella mano, un fascio di energia simile ad una catena che si stava a poco a poco spegnendo. Ecco cos’era stato.
Pandora portò il proprio viso a pochi centimetri dal suo. Era furibonda e si vedeva chiaramente:
- Piccola, stupida ragazzina… Come hai potuto pensare di fuggire? – la sua voce era poco più di un sibilo – Inizi a stancarmi con tutti questi tuoi tentativi di sottrarti a me… - La sollevò con uno scossone, stringendole il braccio con forza, fino a farle male. Si voltò e chiamò:
- Myntha! –
- Eccomi, Lady Pandora – Rossella sgranò gli occhi. Nella sala era entrata una donna coperta da una armatura. Era alta e magra, bionda, con gli occhi di un azzurro intenso, e la sua corazza era di un vivace verde brillante; al centro della alta cintura sembrava aprirsi un piccolo cerchio che ospitava delle piccole foglie che emanavano un profumo penetrante.
- Menta… - mormorò Rossella, riconoscendolo.
- Già… Lei è Myntha, ninfa del Cocito, comandante dei Cavalieri della mia signora Persefone, e responsabile del suo risveglio. Le altre, che sono già state richiamate, si sono poste a difesa del castello, e stanno aspettando i Cavalieri di Atena –
- Le… altre? –
- Certo! I Cavalieri di Persefone sono tutte donne, non lo sapevi? Beh, almeno i tuoi amici avranno la consolazione di essere uccisi da splendide fanciulle… Ma forse questo, nel loro infinito ego maschile, li farà solo sentire peggio! – Pandora rise di gusto, poi la guardò con occhi penetranti, sorridendole perfidamente, ed improvvisamente la ragazza si piegò in due sotto la forza di un dolore lancinante che le era esploso in testa, chiudendo gli occhi per escludere tutto ciò che la circondava, cercando di arginare quell’ondata di sofferenza.
Quando osò riaprirli si ritrovò a parecchi metri dal suolo, e si accorse di essere legata al grosso lampadario, in una posizione che ricordava fin troppo bene l’Uomo Vitruviano.
Pandora la guardava da sotto in su, un ghigno diabolico dipinto sul volto.
- Cosa vuoi farmi? – le chiese – Tirami subito giù! –
- Ora è tutto pronto – rispose – La cerimonia può iniziare –
Si voltò verso Myntha, ed annuì. Il Cavaliere si concentrò, e dalla sua cintura si sviluppò una enorme quantità di menta, che cadde a terra ed iniziò a crescere rigogliosa.
- Immagino – disse Pandora verso Rossella – che tu conosca il mito di Myntha, vero? – visto che la ragazza taceva, continuò – Era una ninfa, partorita nel fiume infernale Cocito, di cui Hades si invaghì, facendone la sua concubina; osò sfidare Persefone sul piano sentimentale, erotico… Così la mia signora, per vendetta, la fece a pezzi. Hades le consentì di trasformarsi in erba profumata, ma Demetra, madre della mia signora, la condannò alla sterilità, impedendole di produrre frutti. Per riparare ai suoi errori, da allora il Cavaliere che la rappresenta serve la mia signora Persefone, e le deve obbedienza assoluta. Ma non ti illudere – ghignò – sa perfettamente che tu ancora non sei la sua padrona, e quindi non ubbidirà alle tue parole. Questa menta che sta nascendo sul pavimento, ti sta già avvolgendo con la sua fredda fragranza; presto crescerà al punto da riuscire a raggiungerti ed avvolgerti, ed allora tutto il freddo ed il suo penetrante odore raggiungeranno la tua anima, e risveglieranno la mia signora. Solo lei riuscirà a distruggere i legami che ti tengono appesa, ed allora rinascerà a nuova vita –
- Non riuscirai nel tuo intento! Mai! Non lo permetterò! –
Pandora sbadigliò vistosamente:
- Ho perso il conto delle volte in cui ti ho detto che non hai scelta, sono stanca anche di ripetertelo –
- Ma perché vuoi tutto questo? Hades è morto, perché continui nel suo folle piano? –
Allora la donna, che già si stava dirigendo verso la porta, si voltò verso di lei, e nei suoi occhi Rossella lesse la pazzia:
- Hades non è morto! – “Ma allora quello che mi ha detto Ikki…” – Si è addormentato nuovamente, ed è tutta colpa del tuo fidanzato, di quello stupido Cavaliere di Andromeda, che preferisce essere un miserabile Saint di Atena piuttosto che il rifugio di un dio! Ma quando la mia signora si sarà risvegliata, sarà lui a tornare da me, perché la mia signora è anche la donna che ama, ed allora capirà che voi siete da sempre destinati a stare insieme, e sarà di nuovo il mio amato fratello! Tu sei solo un effetto collaterale –
Rossella urlò, disperata, e cercò, dimenandosi in ogni modo, di liberarsi. Ma Pandora pareva aver perso ormai ogni interesse per lei, e dopo un veloce inchino uscì dalla stanza, lasciandola sola in balia di Myntha.


La notte stava cedendo il posto ad una gelida alba nuvolosa quando arrivarono in vista del castello.
- Wow – mormorò Milo, estasiato – Questo posto è fantastico… -
- Questa – disse Mur, avviandosi verso una stradina – è l’accesso principale. Milo, cosa dice questo cartello? –
Milo si avvicinò a lui e tradusse:
- “Castello in restauro. Ci scusiamo per il disagio”. Chiaro, breve e conciso, da bravi tedeschi. Però, Pandora se l’è scelta bene la base sulla Terra! –
- Ci sono più modi di raggiungere il castello – constatò Shaka, gli occhi chiusi – Sarà meglio dividerci, magari una via non è controllata, ma senza restare soli, non sappiamo cosa ci aspetta. Muoviamoci a coppie –
- D’accordo – concordò Ioria – Io e Marin andremo attraverso il bosco –
- Scordatelo – si oppose la ragazza – Io con te non ci vengo, penseresti solo a controllare me! Vado con Micene –
- Umpf… - sbuffò Ioria.
- Ioria, vengo io con te – disse Shaka.
- Io – dichiarò Death Mask – non ho alcuna intenzione di trascinarmi dietro nessuno di voi! Andrò da solo, me la caverò molto meglio! –
- Va bene – accettò Mur - Io e Shun ci avvicineremo da questa strada –
- Mi lasciate in balia di Camus? – si lamentò Milo – Siete crudeli! –
- Smettila di stressare! Andiamo, su! –
- Ci ritroviamo da Rossella – salutò Mur, e corse via con Shun. Gli altri si separarono velocemente.


Il sentiero si snodava del fitto bosco, e gli alberi folti nascondevano la debole luce del mattino.
Micene camminava in silenzio, posando attentamente un piede davanti all’altro, aguzzando la vista. Marin era giusto un passo indietro, e si occupava di controllare i dintorni.
Improvvisamente la mano del Cavaliere d’Oro scattò indietro, afferrando il polso della ragazza, immobilizzando entrambi.
- Che succede? – alitò Marin dopo qualche secondo.
- Una luce… là avanti… - allora anche Marin avanzò leggermente, e la vide. Fievole, lontana… verde? – Andiamo a vedere… -
Micene annuì e si avviarono ancora.
Non avevano fatto che pochi passi quando Marin gridò e si lanciò senza preavviso su Micene, spingendolo e cadendo a terra con lui, mentre un fascio di energia sfrecciava sopra le loro teste e sradicava alcuni alberi dietro di loro.
- Grazie – disse il Cavaliere del Sagittario mettendosi in ginocchio – Quel colpo mi avrebbe decapitato –
- Non credo che ci sarebbe riuscito – sorrise Marin – Forse hai i riflessi meno pronti, ma ti muovi certamente più velocemente di me –
- Ma che bel quadretto! – esplose una risata nel bosco – Non avrei mai immaginato che i nobili Saint di Atena nel loro eterno maschilismo si sarebbero abbassati a ringraziare una donna –
- Chi sei? – chiese Micene rialzandosi – Fatti vedere! –
- Non c’è bisogno di essere così sgarbati! Basta chiedere… - e da dietro un albero sbucò una aggraziata figura, protetta da una corazza che alla fievole luce del sentiero poteva parere verde scuro.
- Una… donna? – balbettò Micene, stupito.
- Sorpreso, Cavaliere? Il mio nome è Chloe del Verde germoglio, Cavaliere di Persefone, e sono qui per impedirvi di proseguire –
- Ti piacerebbe, eh? – ringhiò Marin.
- Incredibile, francamente mi stupisco che ti sia stato permesso di venire! Credevo che i Cavalieri di Atena si fidassero solo di altri uomini! Ma una volta non portavate la maschera per essere più simili a loro? –
- La maschera non serve, quando una è in grado di dimostrare il proprio potere! –
- Oh, su questo siamo d’accordo! Anzi, perché non ti unisci a noi, e diventi cavaliere di Persefone? Sicuramente saresti considerata meglio che tra le fila di Atena! –
- Non mi ci abbasserò mai! – il suo volto assunse un’espressione ironica – Ma tu potresti provare un po’ di solidarietà femminile, e lasciarci passare! –
- Uhm… potrei… ma come la mettiamo con il tuo amichetto? Decisamente lui non sarebbe soggetto alla mia solidarietà femminile –
- E allora combatti con me e lasciala passare! – si intromise Micene. Marin lo guardò con aria di rimprovero – L’importante è che uno di noi vada avanti, se tu riuscissi a superare questo ostacolo senza problemi sarebbe solo un guadagno! –
- Ehi, frena, Cavaliere! Io non ho alcuna intenzione di far passare nessuno, nemmeno questa donna! Devo vegliare il risveglio della mia signora, e non posso permettere che venga disturbata da qualcuno –
- Allora dovremo farlo con la forza! – esclamò Marin, che aveva evidentemente perso la pazienza – Cometa pungente! –
Ma Chloe si scansò facilmente.
- Oh oh, no mia cara, così non va bene! Questo colpo è troppo simile al mio che vi ho lanciato poco fa perché possa impensierirmi. Ma adesso è il mio turno – giunse le mani davanti a sé e chiuse gli occhi – Spirale della Vita! – una sfera di incredibile potenza si lanciò ad altissima velocità contro Marin, che non riuscì a reagire in tempo e venne sbalzata indietro, finendo per picchiare con forza contro il tronco di una quercia – Ed ora, il colpo di grazia! –
Marin, incapace di muoversi, chiuse gli occhi. Ma il colpo non giunse mai.
Quando li riaprì, vide Micene davanti a lei, le mani sul tronco, come a sostenersi:
- Stai… bene? – le chiese, a fatica. Poi crollò in ginocchio.
- Sei impazzito? – esclamò lei, sostenendolo – Cosa ti è saltato in testa di proteggermi così? –
Micene sorrise:
- Cosa credi che direbbe Ioria se lasciassi che ti succedesse qualcosa mentre io resto illeso? –
- Sarebbe contento di riavere suo fratello sano e salvo… -
- Sì, solo per avere la soddisfazione di fami a pezzi con le sue mani… -
- Ehm… Scusate… – si intromise Chloe, con accento divertito – Se avete finito di amoreggiare, io vorrei continuare, per potervi eliminare velocemente… -
- Adesso basta! – disse Marin, rialzandosi e ponendosi a difesa di Micene – Abbiamo una missione da compiere, e ci stai rallentando troppo! – il suo cosmo si espanse con rabbia, e spiccò un salto – Volo dell’Aquila Reale! – Un vortice avvolse Chloe e la sollevò da terra, facendola poi ricadere violentemente al suolo. Non si mosse più.
- Complimenti – mormorò Micene, meravigliato – Non ho mai visto il Volo dell’Aquila Reale così potente… -
- E’ la dimostrazione che Rossella aveva ragione. Non ho bisogno di una maschera per combattere – si avvicinò – Ce la fai a camminare? –


I primi fiocchi di neve iniziarono a cadere nel silenzio dell’alba.
La strada principale era ampia ed asfaltata, rischiarata dalla luce opaca che filtrava tra le nuvole, ma il bosco che la costeggiava era fitto ed oscuro. Mur si bloccò all’improvviso, tutti i sensi all’erta.
- C’è qualcuno – mormorò a Shun guardando avanti – oltre quella curva. Procediamo con cautela –
Si avvicinarono in silenzio, con attenzione, scrutando i dintorni, fino a che scorsero un leggero bagliore. Oltre la curva videro una donna, ricoperta da una armatura azzurro carico. L’elmo era ridotto ad un semplice diadema sottile, quasi completamente ricoperto dagli splendidi e lunghissimi capelli biondi. Era a pochi metri da loro, seduta su un masso, le gambe raccolte contro il petto, le braccia che avvolgevano le ginocchia, lo sguardo perso davanti a sé. Pareva non essersi accorta dei due Cavalieri.
Shun ebbe un moto di sorpresa, guardandola. Mur si voltò verso di lui con aria interrogativa.
- Sembra… -
- Non sembro, Cavaliere di Andromeda, sono – Diresse verso di loro i suoi azzurrissimi occhi – Ero certa che mi avresti riconosciuto, anche se non hai mai visto il mio corpo –
- Già… L’ultima volta che ci siamo incontrati eri prigioniera di una pietra molto simile a questa –
- Ma… Shun – chiese Mur – Chi è questa donna? –
- Il mio nome è Euridice del Serpente, Cavaliere di Persefone –
- Euridice? Ma non era la moglie di… –
- Si, Cavaliere. Mio marito è Orfeo della Lira, Cavaliere d’Argento di Atena. Prigioniero con me nell’Ade sin dai tempi del Mito, al momento della Guerra Sacra si finse alleato di Hades e venne reclutato tra le sue file, ma al momento opportuno aiutò Seiya e Shun a raggiungere il trono del re degli Inferi, pagando questo tradimento con la vita. Per espiare la sua colpa, io sono stata obbligata a divenire Cavaliere di Persefone. Pandora mi ha dato l’ordine di fare in modo che nessuno superi questo punto –
- Quindi – constatò Shun, triste – per passare dovremo combattere contro di te? –
- No. Non vi ostacolerò in alcun modo –
- Ma… - mormorò Shun, stupito. Euridice sorrise:
- Sono Cavaliere di Persefone, non di Pandora. Questo significa che prendo ordini solo dalla dea Persefone. E poi, mio marito è stato ucciso dagli scagnozzi di Pandora perché aveva aiutato i Cavalieri di Atena, come può quella donna pretendere ora che io la affianchi e li combatta? Lo farò solo se e quando la mia dea me lo ordinerà, ed anche allora avrò tutte le mie remore. Quindi, Cavalieri, per il momento non intendo intralciarvi -
- Euridice, io… -
- Colei che cercate è all’interno del castello, nell’ampia sala centrale. Dovete sbrigarvi, se volete salvarla, perché la Cerimonia è già iniziata –
- Quale Cerimonia? –
- Per il risveglio della dea. Pandora ha chiamato a sé tutti i Cavalieri di Persefone, e Myntha è colei a cui è affidato il suo risveglio. Il freddo della pianta della menta la sta avvolgendo, fino a che raggiungerà l’anima della ragazza, in cui è nascosta Persefone. A quel punto la dea tornerà tra noi –
- Per tutti gli dei… - mormorò Mur, spaventato.
- Pandora si aspetta che Persefone continui l’opera distruttrice del marito – guardò Shun con occhi penetranti – e spera che Hades torni da lei, per stare in eterno con la moglie e la sorella –
- Ma… - Shun stava tremando – L’anima di Hades è morta – si voltò verso Mur, il terrore negli occhi – Lui… non può tornare, vero? –
Il Cavaliere dell’Ariete gli posò una mano sulla spalla, rassicurante:
- Hades è morto, non potrà mai tornare. E’ impossibile –
- Ma… allora Pandora… -
- Pandora lo sa – riprese Euridice – ma non lo vuole accettare. Spera che la realtà sia diversa da quella che conosce. Per la verità, credo che non le importi nulla di Persefone, se non come mezzo perché Hades torni da lei –
- Quindi – mormorò Shun rabbioso, gli occhi bassi, stringendo i pugni – E’ me che vuole. Sta usando Rossella per arrivare a me! Bene – rialzò la testa, una nuova determinazione nello sguardo – pagherà anche per questo! Euridice, grazie, andiamo Mur! – e corse via, senza nemmeno controllare che il compagno lo stesse seguendo. Mur sospirò e gli si accodò. Euridice rimase immobile, guardandoli allontanarsi:
- Buona fortuna, Cavalieri… -





Buon annooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!
Passata la sbornia (beh... qualcuno si sarà pur ubriacato... sarete mica tutti bravi come me che ho bevuto solo un bicchiere di vino e uno di spumante... ma solo perchè non ero molto ispirata dall'alcol, solitamente sono un po' più spugna... sempre (o quasi...) responsabilmente...) e smaltite le mancate ore di sonno, mi riaccingo ad aggiornare, come una brava bambina...

Sono arrivate le mazzate!!! Yahuuuuuu!!!!!!!

D'accordo, non sono l'autrice ideale per scrivere di combattimenti, decisamente mi vengono meglio altre tematiche, ma prima o poi mi toccavano, non potevo proprio esimermi...

Prima che qualcuno si lamenti, lo so che la maggior parte di voi preferisce i nomi inglesi dei colpi segreti dei Cavalieri, ma io devo ammettere che mi risultano decisamente più suggestivi in italiano... Ma so che alcuni sono decisamente ridicoli (va bene, lo so che per il Sacro Acquarius proprio non vuol dire nulla, e Aurora Execution è più bello... e nemmeno per il Sacro Leo ha molto significato, almeno Lightning Volt dà l'idea di cosa accade...)... Quindi, dopo attente riflessioni e lunghe elucubrazioni, sono giunta ad un compromesso: restano in italiano, ma verranno trasposti in inglese quelli veramente ridicoli... Chiedo perdono a chi non sarà d'accordo...

Prima di riprendere a studiare (eh sì, nuovo anno, ma vecchie materie di studio...) perdo ancora un pochino per ringraziare tutti...

Sabaku no Yugy: Ma a te Shaka e Death erano già in programma, non facevano parte della gara, li ho fatti partire giusto stamattina, ho preferito fargli passare le feste con gli altri... Fammi sapere quando arrivano, mi raccomando!!! Alla prossima, un bacio!!!

Nemeryal: D'accordo, lo ammetto, le scene di lotta non mi vengono molto bene... :-((( Cerca di immaginarle almeno un po' più vivaci... Chiedo perdono... ;-) A presto, un bacio!!!

ti con zero: Ah, un momento: Seiya è stato richiamato dal Giappone (mi sa che persino Lady Saori soffre di nostalgia...), non ho detto che si avrà a che fare con lui... ;-) hi hi hi... Vedremo... Alla prossima, ciao!!!

HOPE87: Grazie grazie!!! Sono contenta che ti piaccia la squadra, devo ammettere di averci ragionato parecchio su chi mandare e chi no... Personalmente, avrei mobilitato l'intero Grande Tempio, poi Dohko mi ha riportata alla ragione... umpf... Che ne dici di questo capitolo? Alla prossima, un bacio!!!

NinfaDellaTerra: Grazie!!! Sicuramente Pandora non si aspettava tanta resistenza, ma temo che non abbia ancora capito fino in fondo con chi ha a che fare... Bisogna provvedere... :-) Quanto a Shun, non ho mai amato molto come viene spesso reso, un bamboccione incapace di fare qualunque cosa, ho sempre reputato che sotto quella patina fragile ed insicura ci fosse molto di più di quanto vedono tutti... Solo perchè non ama combattere non significa che sia un incapace!!! Grazie ancora, e a presto, un bacio!!!

Sabri92: Ehm... onestamente... Hyoga c'è solo nominato... Non credo di poter provvedere entro la fine della fic... però provvederò nel seguito, se ci sarà... Alla prossima, un bacio!!!

anzy: Come??????????? Tutti possono eliminare qualcuno e io no???????????????????????????? Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, non mi fanno divertireeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!! Sigh sob, buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!! Comunque, ormai è tutto scritto e non intendo cambiare... ;-) Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo, a presto, un bacio!!!

Martyx1988: Onestamente, in un castello così ci starei volentierissimo anch'io!!! Hai capito Pandora? Mica scema quella, cerca bene dove piazzarsi!!! :-) Che dici di questo capitolo? Fammi sapere, alla prossima, ciao!!!

bellissima90: Grazie grazie... I complimenti fanno sempre piacere... Le foto sono quasi finite, ma ho ancora giusto un paio di posticini che meritano di essere visti... Alla prossima, un bacio!!!

Come sempre, grazie anche a quelli che leggono in silenzio!!!

Ciao ciao a tutti!!!
roxrox

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23


La menta si avvicinava velocemente. Rossella aveva sempre più freddo, ed aveva l’impressione che  quell’odore pungente le si stesse infiltrando nelle ossa.
Li aveva sentiti, qualche tempo prima. Non li aveva riconosciuti tutti, ancora non era così brava, ma era certa di percepire chiaramente Micene e Ioria, ed anche Mur. E Shun. Quelli erano cosmi che conosceva molto bene.
Aveva paura. Stava lottando perché Pandora non l’avesse vinta, per se stessa ma anche per Shun. Non sapeva quale fosse la verità tra la versione di Pandora e quella di Ikki, ma non voleva scoprirlo, non voleva che si ripresentasse la possibilità che Shun patisse di nuovo quell’orrore.
- Shun, ti prego vattene – implorava con un filo di voce, ormai incapace di urlare – Ti prego, ti prego… Vattene… -


- Sei un’idiota! – esplose Camus, furioso – E io scemo che ti do ascolto! Ci siamo persi! –
- No! – rispose Milo, puntando il dito – Ecco il castello! –

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- Oltre che idiota sei pure cieco! Ma ti sei accorto che siamo sulla collina sbagliata? –
- Abbiamo seguito la strada giusta! –
- Certo! Infatti siamo all’ingresso del castello! Che cretino, possibile che non me ne sia accorto? –
- Cosa vuoi che ne sappia io, con tutta questa neve quasi non si distingue la strada dall’erba del bosco! Sei tu il Signore delle Energie Fredde, potresti anche darmi una mano! –
- Ah, adesso sarebbe anche colpa mia? Chi è quello che ha deciso dove andare, che ha detto che conosce il tedesco e che quindi è in grado di destreggiarsi tra tutti i cartelli dei sentieri? -
Vennero interrotti da una risata cristallina:
- Ma che bello, ho anche lo spettacolino! Due soldatini che litigano! –
Una ragazza spuntò fuori dietro un albero, un’aria ironica e divertita dipinta sul volto.
- E tu chi saresti? – chiese Camus, preparandosi a difendersi.
- Il mio nome è Leucippe dell’Edera, Cavaliere di Persefone, e sono qui per impedirvi di proseguire –
- Visto? – esclamò Milo, trionfante – Se lei è qui non abbiamo certo sbagliato strada! –
- Oh, beh, devo ammettere che non è esattamente così… - Leucippe aveva uno sguardo birichino – Ero di guardia ad un accesso, ma vi ho visti prendere un’altra strada, e dato che non conosco troppo bene queste zone ho temuto sapeste un altro modo per avvicinarvi, così vi ho seguiti fino ad ora –
- Se lei è qui non abbiamo sbagliato strada, vero? – ringhiò Camus all’indirizzo di Milo – Se non fosse che dobbiamo raggiungere Rossella, ti eliminerei immediatamente… -
- Beh – riprese Leucippe – se vuoi, ti aiuto io… E’ ovvio che poi eliminerei anche te… -
- Ehi, frena dolcezza! Fino a che mi minaccia Camus non me la prendo, ma… - fu costretto ad interrompersi per lanciarsi a terra, evitando un globo di luce che il Cavaliere di Persefone aveva scagliato contro di lui –
- Non chiamarmi dolcezza – sibilò Leucippe, scandendo ogni parola – Non ti permettere mai più di mancarmi di rispetto! Piega la testa davanti a colei che decreterà la tua fine! –
- Tsè! Illusa… - sorrise Milo, rialzandosi – Credi davvero che mi lascerò intimorire da te? Ho sconfitto nemici peggiori di un semplice Cavaliere di una divinità minore… - il globo di luce stavolta lo colpì in pieno, mandandolo a sbattere violentemente contro il tronco di un pino poco distante. La neve che si era depositata sui rami gli cadde tutta sulla testa. Camus represse un sorriso, davanti a quella sorta di pupazzo di neve che era il suo amico.
- Mai… insultare… la dea… Persefone… davanti… a me! – l’affanno di Leucippe era dovuto solo alla rabbia, era più che evidente – Pagherai per la tua arroganza!!! Rami di luce! –
Questa volta però non fu così semplice. Camus si mise in mezzo, fermandola con una Polvere di Diamanti che le imprigionò i piedi in un blocco di ghiaccio. Il Cavaliere di Persefone li guardò, e sorrise ironicamente:
- Pensate che questo basti a fermarmi? – giunse le mani davanti a sé - Forze della Terra, sostenetemi nella mia lotta – recitò, come una litania - Forze della Terra, sostenetemi nella mia lotta, forze della Terra, sostenetemi nella mia lotta, forze della Terra, sostenetemi nella… - solo in quel momento Milo si accorse che le sue gambe erano strette in una morsa d’acciaio. Rami di edera erano spuntati dalla terra e li stavano avvolgendo, stringendo sempre di più. Arrivarono velocemente alla vita dei Cavalieri, che si dimenavano nel vano tentativo di liberarsi.
- E’ inutile agitarsi così – rise Leucippe – L’Edera ti si avvinghia addosso, perché è l’unico modo per lei di sopravvivere, e più vi muoverete più si stringerà a voi, in una semplicissima lotta per la sopravvivenza! Non avete scampo! –
- Camus… - rantolò Milo. I rami avevano già raggiunto il suo torace, gli impedivano di respirare e gli stringevano il diaframma, togliendogli quasi completamente la parola – Stai… pronto… -
- Milo… fai attenzione… -
Milo sorrise, e puntò l’indice verso le proprie gambe:
- Restrinction… - le Onde di Scorpio colpirono i rami che si stavano avvinghiando ad entrambi. L’edera si immobilizzò e si afflosciò al suolo. Camus si ritrovò improvvisamente libero, e non si fece sfuggire l’occasione, approfittando dello stupore di Leucippe:
- Aurora Execution! – la tempesta di ghiaccio si abbatté sulla ragazza, che venne sollevata in aria e ricadde pesantemente al suolo, completamente ricoperta di una gelida brina, immobile.
Camus si rivolse allora al compagno, che si era lasciato cadere in terra:
- Milo… - lo sollevò, sostenendogli le spalle con un braccio – Che brutta idea che hai avuto… Rivolgere contro te stesso le Onde di Scorpio… -
- Beh… Ci siamo liberati, no? –
- Già… Ed ora le tue gambe sono praticamente paralizzate… -
- E’ solo un effetto temporaneo… Vai avanti, ti raggiungerò più tardi, appena mi sarò ripreso… -
- Certo… E pensi davvero che ti lascerei qui da solo? Forza – lo aiutò ad alzarsi, e si passò il suo braccio dietro il collo, sostenendolo – andremo avanti insieme –


Death correva spavaldo nel bosco, i piedi che affondavano morbidamente nella neve soffice. La penombra e l’incredibile quiete non lo impensierivano minimamente, come neppure la possibilità di trovare nemici sul proprio cammino. Anzi, aspettava che qualcuno si facesse vedere, per poter menare le mani un po’.
Improvvisamente i suoi sensi allenatissimi percepirono qualcosa, e spiccò un balzo, evitando una sfera di energia lanciata a grande velocità verso di lui.
- Tutto qui? – rise quando ritoccò terra – Chiunque tu sia, dovrai fare di meglio! Altrimenti, sai che palle un combattimento tra noi due? Ti eliminerei subito, e non ci sarebbe soddisfazione! –
- Fossi in te, Cavaliere, abbasserei la cresta! – esclamò una voce femminile, mentre una figura si mostrava a lui.
- Ma guarda! Una leggiadra fanciulla che cerca di sbarrarmi la strada! –
- Non “cerco” di sbarrarti la strada, intendo fermarti qui, e ucciderti, se sarà necessario! –
- Pensi davvero di riuscirci? Credi davvero di poter sconfiggere un Cavaliere d’Oro di Atena? -
- Tsè! Mi avevano raccontato dell’imperante maschilismo dei Cavalieri di Atena, ma non ci avevo creduto fino in fondo… -
- Eh no, cocca! Mi si può dire di tutto, ma non che sono maschilista! –
- Eh già, tu uccidi uomini e donne indistintamente! Basta far fuori qualcuno, vero, nobile Cavaliere del Cancro? –
- Prima di tutto quei giorni sono passati, e poi, dato che a quanto pare sai perfettamente chi sono, potresti presentarti? Sai, mi piace sapere i nomi di quelli che elimino, così li posso scrivere sul libro nero che ho a casa… -
- Libro nero? Enciclopedia, vorrai dire! Comunque, dato che lo vuoi sapere, il mio nome è Leuce dell’Oceano, amante del sire Hades e Cavaliere di Persefone –
- Cavaliere di Persefone? –
- Già. Noi Cavalieri di Persefone siamo tutte donne. La nostra signora si fida delle altre donne, a differenza di Atena e della sua altezzosa reincarnazione, che preferisce essere l’unica gallina circondata da galletti! –
- Sai una cosa? Mi stai simpatica, sei sicuramente molto più intelligente di tanti che girano nel Santuario di Atene, mi dispiace doverti eliminare… Non è che puoi farti da parte e lasciarmi passare? Sono sicuro che troverò qualcun altro con cui menare le mani… -
- Non ti facevo così ingenuo. Pensi davvero che con un paio di complimenti mi scioglierò come una qualunque donnetta svenevole e ti lascerò passare? –
- Mai stato più sincero di adesso. E non ci avevo nemmeno pensato. Le donne con cui ho a che fare certamente non si lasciano intortare da due moine – scoppiò a ridere, pensando all’espressione di Shaina se qualcuno avesse cercato di fregarla così; probabilmente la cosa l’avrebbe resa solo furiosa - Bene. Se abbiamo finito di dire idiozie io avrei un po’ fretta, quindi decidi quello che vuoi fare –
- Ho già deciso! Vortice cristallino! – una spirale d’acqua si abbatté su Death Mask, scagliandolo a terra.
- Ehi – esclamò il Cavaliere d’Oro, rialzandosi - Sei meglio di quanto credessi! –
- Avete la bruttissima tendenza a sottovalutare qualunque donna vediate… -
- Ah sì? Vediamo! Strati di Spirito! – ma Leuce parve sciogliersi in una piccola pozzanghera, fino a che gli Strati di Spirito si affievolirono e sparirono, e lei riprese forma in un attimo:
- Quando si parlava di sottovalutare… Una sola cosa può sconfiggermi, Cavaliere: un mio colpo, solo un vortice d’acqua mi può colpire, e mi scioglierei in esso. Ma non sarò mai così stupida… - uno strano ghigno si dipinse sul volto di Death Mask – Ed ora… Vortice Cristallino! –
- Per il Sacro Cancer! – con orrore, Leuce vide il proprio colpo scontrarsi con il Sacro Cancer, e tornare indietro, verso di lei, più potente di quando l’aveva lanciato. Con un urlo, disparve nella spirale d’acqua che lei stessa aveva creato. Cancer rimase solo:
- Ti avevo mal giudicato, Leuce – mormorò, più a se stesso che alla scomparsa ragazza – Mai e poi mai bisogna rivelare la propria debolezza ad un avversario, anche se ritieni di averlo in pugno. E’ una delle prime cose che insegnano quando diventi Cavaliere… Evidentemente, non eri così intelligente come sembravi… -
Si riscosse, e ricominciò a correre.


Anche Ioria e Shaka si erano ritrovati su un’ampia strada asfaltata. La candida neve continuava a cadere, e produceva un suono ovattato sotto i loro piedi. Si muovevano con cautela, per evitare di scivolare sul sottile strato di ghiaccio che si stava formando sulla salita. Dietro una curva si fermarono improvvisamente, sorpresi. Davanti a loro si trovava uno stretto ponte, che collegava la china con il colle accanto. Quello era inequivocabilmente un turistico punto panoramico, da quella posizione il castello era più visibile e bello che mai.

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- Accidenti – mormorò Ioria – se non avessimo tutta questa fretta potrei restare qui tutto il giorno ad ammirarlo… -
- Attento Ioria – disse Shaka, guardingo – C’è qualcuno dall’altra parte del ponte… -
- Complimenti Cavaliere – trillò una voce argentina – Non immaginavo che riusciste ad accorgervi di me… -
- Fatti vedere! – esclamò Ioria, pronto a difendersi.
- Agli ordini! – dall’ombra uscì una bellissima donna, con splendidi capelli rossi, che si confondevano con l’armatura, del colore del fuoco. Il suo sorriso era splendido, ma ironico – Soddisfatto di ciò che vedi? –
- Chi sei? –
- Il mio nome è Kabeiraia del Papavero, Cavaliere di Persefone –
- Cavaliere di Persefone? Una ragazza? –
- Certo. Siamo tutte donne, non lo sapevate? Persefone non è Atena, che ama circondarsi di begli uomini, la mia signora è fedele al Sire Hades, e ha fiducia in noi –
- Fatti da parte, ragazza, non ho intenzione di combattere contro una donna! –
- E’ un vero peccato, sai? Perché la mia coscienza non ha nulla da obiettare se elimino due uomini! – scagliò verso di loro un’onda di luce, che riuscirono ad evitare per un soffio – Ma come, tu non sei il Cavaliere del Leone? Non sei fidanzato con una sacerdotessa guerriero? Che direbbe se ti sentisse? O forse la tua è solo galanteria? I galantuomini ormai sono talmente rari che dubito di averne incontrato uno… Il tuo è solo ego maschile, vero? –
- Non risponderle, Ioria – lo precedette Shaka – Non provocarla ulteriormente, il suo cosmo è più esteso e potente di quanto possa sembrare –
- Ma guarda, il bel Cavalierino invece si è accorto che non sono da sottovalutare… Allora un po’ di cervello al Santuario di Atene si trova… -
- Perché – le disse Shaka – invece di chiacchierare non dimostri la tua potenza? –
- Basta chiedere! Semi di stelle! – una pioggia di piccoli globi di energia si diresse verso di loro.
- Lightning Volt! – i due colpi si scontrarono, e Ioria riuscì a contrastarla, ma alcuni frammenti riuscirono a superare la sua barriera difensiva, e li colpirono – Maledizione, Shaka, avevi ragione tu… -
- E questo – rise Kabeiraia – è solo l’inizio… Oblio del papavero! – un dolce profumo si disperse nell’aria, avvolgendo i due Cavalieri d’Oro.
- Shaka… - chiamò Ioria, cadendo carponi – le gambe… non mi reggono più… - Shaka si lasciò cadere seduto e incrociò le gambe, nella classica posizione del loto. Portò le mani davanti a sé, accostandone i palmi:
- Abbandono dell’Oriente – un globo di energia si formò tra le sue mani. Socchiuse gli occhi, e lanciò il globo verso Kabeiraia. Sul volto del Cavaliere di Persefone, colpita in pieno, si dipinse una espressione stupita. Poi parve rasserenarsi, e chiuse gli occhi, cadendo dal ponte e precipitando nello strapiombo senza emettere alcun suono.
Shaka si rialzò, chiudendo nuovamente gli occhi, e si avvicinò a Ioria, tendendogli la mano:
- Tutto bene? –
- Sì, grazie… - Ioria accettò l’aiuto e si rialzò – Ma… che cos’era? –
- Molti Cavalieri utilizzano colpi non violenti, ma che sono anche peggiori. Dal papavero si ottiene l’oppio, una droga in grado di narcotizzare velocemente chiunque. Conoscevo questa tecnica, ecco perché sono stato in grado di contrastarla. Forza, andiamo! – Ioria annuì ed attraversarono il ponte, continuando la corsa verso il castello.


Rossella spalancò gli occhi di scatto, quando percepì che un gelido rametto di menta aveva raggiunto la sua caviglia e le si stava avvolgendo attorno alla gamba. I lacci erano strettissimi, e le avevano fermato la circolazione. Da tempo non riusciva più a muovere le dita, completamente intorpidite. Il freddo era sempre più intenso, e tremava violentemente. Myntha la osservava impassibile e silenziosa, le braccia conserte, appoggiata al muro, indifferente alla temperatura che si abbassava sempre di più.
Riusciva a sentirli, ed erano tutti più o meno sani; Micene sembrava un po’ malridotto, ma stava bene, Shun, Mur e Ioria erano praticamente illesi; degli altri, riconosceva qualcuno malconcio, ma non avrebbe saputo dire chi fosse. Dovevano andarsene, qualcuno doveva assolutamente portare via Shun di lì, Pandora non doveva riuscire a raggiungerlo. Mur era con lui. Forse attraverso il cosmo avrebbe potuto parlargli…


Mur si fermò improvvisamente, e rimase immobile. Era sicuro di aver sentito Rossella.
- Mur! - Shun, qualche passo avanti a lui, sembrava impaziente – Perché ti sei fermato? Noi… - ma il Cavaliere dell’Ariete sollevò di scatto una mano, fermandolo:
- Un attimo. Un attimo solo… -
Rimase in silenzio, finché non la sentì di nuovo:
- Mur… -
- Rossella! – la chiamò telepaticamente, attraverso il Cosmo – Non temere, stiamo arrivando –
- No! Devi portare via Shun, subito! Pandora mi vuole solo per riavere il fratello! Ikki mi ha detto che l’anima di Hades è morta, ma Pandora è convinta che possa tornare! Non dobbiamo permettere che questo possa accadere, Pandora non deve raggiungere Shun! Portalo via! Ora! Dovete… - la voce scemò, ed il cosmo di Rossella scomparve.
Mur rialzò la testa, e guardò Shun, incerto sul da farsi.
- Non ci pensare nemmeno – lo anticipò il Cavaliere di Andromeda.
- Di cosa parli? –
- Di Rossella. Non ti permetterò di portarmi via di qui, qualunque cosa voglia da me Pandora –
- Ma… -
- Sì, ho sentito tutto. Ero troppo vicino a te, e il mio legame con Rossella è troppo profondo perché non sentissi quello che ti ha detto. E non me ne vado, non senza di lei. Sono stato chiaro? –
Mur mantenne la sua impassibilità, ma sorrise dentro di sé: quel ragazzino era cresciuto, ed aveva acquisito una forza incredibile, finalmente si mostrava in tutto il suo coraggio. Annuì:
- D’accordo –


Rossella si lasciò andare completamente, lasciando cadere la testa e respirando a fatica. Ormai aveva quasi totalmente perso le forze.
- Piccola stupida… - mormorò Myntha, senza abbandonare la propria posizione – Cercare di comunicare con loro attraverso il cosmo… Idiota… Ma questo depone solo a nostro favore. Ti sei sforzata troppo, e ormai ti restano pochissime energie… Mi sarà molto più semplice, ora, raggiungere la tua anima. Hai solo accelerato il ritorno della mia signora –
Delle lacrime uscirono dalle ciglia socchiuse di Rossella, e caddero sulle piante sottostanti, due gocce di pioggia d’argento.
- Andate via… - implorò – Andate via… -





Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!
Ciao a tutti!!!

Che dire? Le mazzate continuano a più non posso... ;-)

Ho dimenticato di dirlo lo scorso capitolo: i Cavalieri di Persefone sono il frutto di una accurata ricerca mitologica fatta in un pomeriggio in cui la voglia di studiare era ben oltre che sotto le scarpe... Sono tutte figure in qualche modo legate a Persefone, e le armature che indossano hanno tutte a che fare con il loro mito. Quanto ai loro colpi segreti... no, quelli sono tutti frutto della mia immaginazione... :-)

Oggi poco sproloquio post-capitolo, i miei esami si avvicinano e ho pochissimo tempo, e siccome voglio ringraziare tutti uno per uno (e oggi siete tantissimi... grazie... mi prostro davanti a ciascuno di voi...), chiedo scusa per la brevità delle risposte e passo direttamente ai miei recensori:

Sabaku no Yugy: Sono felice che le mie combattenti ti siano piaciute, vedo che la fatica viene premiata (d'accordo, la smetto di tirarmela da qui a là in fondo...)... ;-) Beh, che ne dici? Le mazzate che continuano ti piacciono? Alla prossima, un bacio!!!

HOPE87: Non hai ancora finito la serie di Hades??? Ops... Scusa... Non ha pensato ad avvertire dello spoiler, ho dato per scontato che tutti la conosceste, anche perchè nessuno ha detto nulla quando Ikki ha parlato a Rossella di Hades... Nè all'arrivo di Pandora... Mi inginocchio e domando perdono... Se non sei troppo arrabbiata con me, fammi sapere che ne dici di questo capitolo... A presto, un bacio!!!

Nemeryal: Grazie!!! Spero ti piaccia anche questo!!! Alla prossima, un bacio!!!

Beatrix: Sì, in effetti nella serie di Hades non viene nemmeno citata Persefone, ma il mito dice che lui l'amava profondamente... Ho provato ad immaginare che lui invece si ricordasse della moglie, e che l'aspettasse per regnare insieme... Vedremo come evolverà... A presto, ciao!!!

Snow Fox: Evviva, sei tornata!!! Lo ammetto, e tutti gli altri recensori mi odieranno per questo, ma la tua defezione mi aveva fatto restare molto male, mi dispiaceva non essere stata in grado di mantenere vivo il tuo entusiasmo e la tua attenzione... Quindi quando ho visto la tua nuova recensione mi sono messa a ballare per la stanza "Tattarà, tattarà tattarattatataratatà tattaratatattarata tattaratatatata..."; prendimi per scema ma è vero... :-) Ti preeeeeeeeeego, non mi abbandonare più... A presto, un bacio!!!

anzy: Grazie grazie!!! Allora, capiamoci, io non ho detto niente riguardo brutte fini, ho solo detto che amo i lieti fini (anche se a volte ho una idea tutta mia di "lieto fine"...) e che sono infelice perchè non mi fanno divertire eliminando qualcuno... Non ho detto che lo farò nè che non lo farò... Uhm, mi sono confusa da sola... ;-) Grazie ancora, alla prossima, un bacio!!!

ti con zero: Grazie!!! Oh ma siete tutti fissati con le brutte fini!!! Mai detto nulla del genere, nè in un senso nè nell'altro!!! Noooooooooooooooooooooooooooooooooooo in ferie con Saori 24 ore su 24 nooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ti preeeeeeeeeeeeeeego, potrei suicidarmi... Uhm, no, non è il caso, però potrei eliminare lei... ;-) A presto, ciao ciao!!!

Sabri92: Eh, per il momento Persefone dorme ancora, bisogna aspettare un po' per vedere se i Cavalieri riescono a salvare la nostra eroina... Alla prossima, un bacio!!!

NinfaDellaTerra: Quanti complimenti!!! Grazie!!! Eh sì, il mio femminismo imperante non avrebbe mai accettato un salvataggio completamente maschile, nè una schiera di cavalieri uomini... Non so, mi piaceva molto l'idea di avere combattenti femminili, giusto per ricordare ai baldi giovanotti di Atena che anche le donne possono avere due palle così... E quindi mi serviva Marin, perchè non cascassero nell'equazione donna-combattente=nemica... ;-) Grazie ancora, a presto, un bacio!!!

Gufo_Tave: Grazie! Nessun problema con i nomi originali, mi ci destreggio benissimo, ma ho solo una avversione personale per Aiolos e Aiolia... Così, sono un po' particolare... ;-) Grazie ancora, alla prossima, ciao!!!

Martyx1988: Grazie!!! Non so come mi sia venuta l'idea di Euridice, ma è sempre stato un personaggio mitologico che mi affascinava molto (uhm... no, per la verità chi mi affascinava era il marito... da piccola avevo un libro di racconti mitologici con immagini che sembravano foto da tanto erano realistiche, e diventando adolescente ho notato che Orfeo era da sbavo...), ho voluto darle una dimensione un  po' più corposa della sfigata imprigionata a metà nella roccia... ;-) Grazie ancora, a presto, ciao!!!

RedStar12: Benvenuta!!! E grazie per i complimenti!!! Eh sì, ho sempre visto Pandora come un po' fulminata... E arrivata alla fine della serie di Hades mi sono chiesta che fine avesse fatto, e cosa avrebbe detto scoprendo che le avevano fatto fuori il fratellino numero 2 (dato che il numero 1, Shun, aveva già levato le tende...). Così, dato che il suo mi pareva un finale aperto, ho voluto provare a vedere come sarebbe continuata... ;-) E ho sempre adorato Marin, è un po' troppo smielosa per i miei gusti quando si tratta di Seiya, però quando ci si mette sfodera una grinta micicdiale!!! Grazie ancora, alla prossima, ciao!!!

Come sempre, grazie anche a coloro che continuano a leggermi in silenzio!!!
Ciao ciao a tutti!!!
roxrox

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Capitolo 24


Ikki misurava a grandi passi il porticato della quinta casa. Non aveva notizie di Shun da quando erano partiti, non riusciva a comunicare con lui, e questo lo rendeva decisamente nervoso.
- Se continui così lascerai il solco nel pavimento, e Ioria non ti ringrazierà – la voce di Dohko irruppe nei suoi pensieri. Ikki non lo degnò neppure di uno sguardo, si limitò a grugnire qualcosa di poco comprensibile – Senti, lo so che sei arrabbiato perché non ti ho permesso di andare con tuo fratello – solo a quel punto Ikki lo si girò verso di lui, ma i suoi occhi erano colmi di furore e di risentimento – ma ci sono molti motivi per cui ho preso questa decisione. E’ vero che tu e lui comunicate molto facilmente, e che in questo momento voi due siete il mezzo più sicuro e veloce per metterci in contatto… -
- Non riesco a trovarlo, né a parlare con lui… -
- Ma sono sicuro che in caso di bisogno ci riuscirete. Comunque, c’è un altro motivo per cui vi ho separati, e sono sicuro che se ci pensi bene potrai capirlo anche tu –
Allora Ikki interruppe il suo avanti e indietro per rivolgere a Dohko uno sguardo di fuoco:
- E’ ora che la smettiate tutti di considerare Shun come un bambino! Ha passato momenti peggiori di molti Cavalieri d’Oro, e ne è sempre uscito a testa alta! Non è necessario che tu lo obblighi a muoversi da solo per imparare che non deve fare affidamento su di me! E’ un guerriero migliore di molti di noi, non ha bisogno della balia! Non ne ha bisogno da molto tempo! –
- Questo io lo so, lo so perfettamente. Ma tu? –
Ikki rimase interdetto:
- Io… cosa? –
- Non ti ho impedito di andare per aiutare Shun, ma per aiutare te. Tra tutti noi, tu sei probabilmente l’unico che non si fida pienamente di tuo fratello. Tu cerchi ancora di stargli vicino, di aiutarlo, ma non ti sei accorto che non ha più bisogno di te, non sotto questo punto di vista. Obbligarti a lasciarlo andare da solo è obbligarti a vedere che se la sa cavare benissimo anche senza di te –
Ikki lo guardava stranito. Chinò la testa, senza sapere che dire. Dohko si voltò, per tornare nella propria casa:
- Pensaci bene, Ikki di Phoenix, e capirai che ho ragione –
Iniziò a camminare, fino a che non sentì che lo richiamava:
- Dohko… - il Grande Sacerdote si fermò, ma non si girò verso di lui – Grazie… - Dohko sorrise, ma Ikki lo vide solamente annuire, prima di ricominciare a camminare.


Pandora era furiosa. Camminava con rabbia nel castello, diretta alla sala centrale, dove si trovava la ragazza.
I Cavalieri di Atena avevano già eliminato quattro Cavalieri di Persefone. Ragazzine incapaci! Va bene, la loro dea ancora non si era risvegliata, non avevano, come gli altri, il suo cosmo a dare loro la forza necessaria a sostenere un combattimento con un Cavaliere d’Oro, ma non era indispensabile, non ancora almeno, che li uccidessero, sarebbe stato sufficiente rallentarli e resistere abbastanza per permettere a Persefone di risvegliarsi! A quel punto sarebbero state in grado di combattere alla pari! E invece si erano fatte uccidere una per una! Erano persino peggio degli Spectre di suo fratello! Ed Euridice del Serpente aveva addirittura tradito! Gliel’avrebbe fatta pagare, appena tutto fosse finito!
Ma ora non poteva pensarci, l’importante era che non raggiungessero la ragazza prima del risveglio della sua signora. Se fosse riuscita a riportare Persefone sulla Terra, tutti i loro sforzi sarebbero stati vani.
Spalancò la porta con violenza:
- Allora? – chiese a Myntha – Quanto ci vuole ancora? –
- Poco – rispose la ninfa – molto poco. All’inizio ha cercato di opporsi, non mi è stato facile penetrare la sua resistenza, ma poi ha cercato di comunicare con qualcuno dei Cavalieri all’esterno, e si è giocata le poche energie che le restavano. Ora è in mio completo potere, presto l’avrò vinta anche sull’istinto di sopravvivenza che caratterizza ogni mortale, raggiungerò la sua anima e la dea Persefone tornerà tra noi –
Pandora si voltò a guardare Rossella. Era ormai completamente abbandonata, pallida come un cadavere, gli occhi socchiusi ma vuoti, le membra scosse da un leggero tremito.
- Bene, molto bene… -


Shun e Mur si fermarono davanti al portale di ingresso.
- Eccoci - mormorò Shun – Rossella, sto arrivando -
- Muoviamoci con prudenza – lo avvisò il Cavaliere d’Oro – Dubito che non ci sia nessuno tra noi e lei… -
Spinsero il pesante portone, e si ritrovarono nello splendido cortile interno del castello. Si guardarono intorno, guardinghi, ma non scorsero nessuno, anche se percepivano chiaramente un cosmo ostile.
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- Ben arrivati, Cavalieri! – un’altra donna li accolse. Si voltarono entrambi verso l’origine della voce, e videro una figura che usciva dall’ombra di una porta in cima ad una scalinata.
La sua armatura era grigio fumo, di poco più chiara dei capelli, corti e neri. In mano teneva un piccolo falcetto.
- Chi sei? – chiese Mur, pronto a difendersi.
- Ma come siete curiosi, voi Cavalieri di Atena! Ci tenete proprio a conoscere il nome di chi vi ucciderà? –
- Questo è ancora da vedere… -
- Se lo dite voi… Comunque il mio nome è Macaria della Buona Morte, figlia di Hades e Cavaliere di Persefone. Con me non sarà facile come con Euridice del Serpente, non vi lascerò passare –
- Non è un problema – disse Shun, guadagnandosi un’occhiata stupita da parte di Mur – Ti elimineremo, se sarà necessario –
- Oh oh, ma guarda, il fratellino della signora Pandora ha abbandonato la sua aria timida ed innocente ed ha tirato fuori le unghiette, come un micino che difende la sua ciotola del latte… -
- Non reagire, Shun – lo fermò Mur afferrandolo per un polso - Lo fa solo per provocarti… -
- E ci sta riuscendo benissimo… -
- Comunque – continuò Macaria - con me non sarà semplice come immaginate… Sono figlia di un dio, ho poteri che voi non potete nemmeno sognare… -
- Proviamo? – rispose Shun, rabbioso – Catena di Andromeda! –
Macaria spiccò un balzo per evitarla, ma la catena, guidata dalla abile mano del suo Cavaliere, cambiò repentinamente direzione, e riuscì ad avvolgersi al falcetto della ragazza, che sorrise malignamente:
- Tutto qui? – diede uno strattone alla catena, e la ruppe senza alcuno sforzo, prima di ricadere elegantemente alla base della scalinata. I due Cavalieri di Atena la guardarono con occhi sgranati – Sorpresi? – sollevò la sua arma, perché la potessero vedere bene – Questa è la fedele miniatura della falce della Morte. Tutto ciò che tocca con il suo filo muore. E’ stato un giochino da nulla distruggere quella semplice catenella… Ma ora tocca a me! - chiuse gli occhi, concentrandosi – Pioggia di Meteoriti! –
- Crystal Wall! –
La barriera di Mur venne investita da una enorme quantità si globi oscuri, che parevano non finire mai. Dopo poco il Muro di Cristallo parve incrinarsi, e si frantumò. I due Cavalieri vennero investiti dal colpo di Macaria, ed andarono a sbattere contro il muro che era dietro di loro.
- Beh – rise Macaria - come Cavalieri non valete certo un granché! Se gli altri sono come voi, mi domando come sia possibile che le mie compagne siano state sconfitte… -
- Per le altre non so che dire – si intromise una voce maschile dall’ingresso – ma posso dirti che Leuce è stata tanto scema da raccontare ad un nemico il proprio punto debole –
- Death Mask! – esclamò Mur.
- A quanto pare sono arrivato appena in tempo! –
- Ci siamo anche noi! –
- Marin! Micene! –
- Allora… - li guardò Macaria – Al momento siete in cinque, di cui solo una donna… E immagino che quelli che mancano siamo altri uomini –
- La cosa ti crea qualche problema? – chiese Marin, combattiva.
- A me no, sicuramente, ma mi domando se ne crea a te! Uhm… beh, in effetti perché dovrebbe? Unica fanciulla in mezzo a tanti uomini… Chissà come ti piace… Te li fai tutti nei momenti di pausa? –
- Assolutamente no! Lei è mia, e solo mia! –
- Ioria! Shaka! –
- Ioria, fatti da parte! – lo riprese Marin – So difendermi da sola da certe accuse! –
- Ma guarda, a quanto pare il bel Cavalierino ti considera di sua proprietà… -
- E lui è mio! Quando si ama è normale considerare l’altro come una proprietà, soprattutto in questi casi! Ma dubito che tu possa capire certe cose, probabilmente non ti ha mai voluta nessuno! Tutta invidia… -
- Come osi? –
- Accidenti – rise la gioviale voce di Milo, che arrivava in quel momento ancora sostenuto da Camus – A quanto pare ci stiamo perdendo il divertimento! Vi abbiamo sentito urlare in fondo alla strada! Classico battibecco tra donnette, sembrate la bella copia di Lady Saori… -
- Milo! – esclamò Micene, correndo a dare il cambio a Camus – Che cosa è successo? Come stai? –
- Solo un piccolo incidente di percorso – rispose il Cavaliere di Scorpio – Le mie gambe hanno bisogno di un po’ di tempo per ricominciare a funzionare come dovrebbero… -
- Milo – sibilò Marin – Se non ritiri immediatamente ciò che hai detto, giuro che appena finito tutto questo te la farò pagare, e le tue gambe avranno bisogno di molto più che un po’ di tempo per ricominciare a funzionare… -
- Ma quante storie! Litigavate come due galline! Lo ripeto, vi si sentiva in fondo alla strada… -
- Adesso basta, cavalierucolo dei miei stivali… - esplose Macaria, a cui non andava a genio essere presa in giro – Pioggia di Meteoriti! –
- Crystal Wall! –
- E’ inutile, Cavaliere, hai già visto che il mio colpo è più potente del tuo! Ma… che succede? – infatti la Pioggia di Meteoriti era stata completamente fermata dal Muro di Cristallo – Come è possibile? –
- Mai usare lo stesso colpo per due volte con un Cavaliere, non te l’ha mai detto nessuno? Ho già visto la tua Pioggia di Meteoriti, fermarla è stato uno scherzo! –
- Maledetto… Ma hai visto solo quella… - ghignò la donna, sollevando il falcetto, fino a portarlo davanti al proprio viso – Il mio colpo più potente l’ho tenuto in serbo fino ad ora, per potervi eliminare tutti insieme… -
- Ti piacerebbe, eh? – ringhiò Camus, richiamando a sé il gelo nei dintorni senza sforzo alcuno, viste le temperature che si stavano raggiungendo – Perché non te la vedi con uno solo di noi, invece di sfidarci tutti insieme? Sarebbe uno scontro alla pari! –
Macaria rise leggermente:
- Non penserai davvero che io sia così stupida da accettare un compromesso del genere! Cosa farebbero gli altri? Resterebbero a guardare? Oppure cercherebbero di sgusciarmi dalle mani per raggiungere Pandora e la mia signora? Il mio compito non è solo uccidervi, ma soprattutto tenervi lontani dalla sala del risveglio più tempo possibile, per dare modo alla dea Persefone di tornare sulla terra senza essere disturbata! –
- Shun… - mormorò Ioria, senza staccare gli occhi da lei – Ascoltami bene: adesso noi attaccheremo tutti insieme, e cercheremo di tenerla occupata in qualche modo. Tu pensa solo a superarla e a raggiungere Rossella, sono stato chiaro? –
- Ma… -
- Niente “ma”! Bisogna arrivare a Rossella prima che Persefone si risvegli –
- Ioria ha ragione – concordò Shaka – Mur, vai con lui. Cinque Cavalieri d’Oro ed una sacerdotessa guerriero possono tener testa ad una semidea, anche se molto potente come lei –
- Sei Cavalieri d’Oro – precisò Milo.
- Cinque – insisté Shaka - Non possiamo far conto su di te, che non ti reggi neanche in piedi. Mur, stai pronto -
- Va bene – rispose solo Mur, e si spostò per essere il più vicino possibile a Shun. Sapeva per certo che il Cavaliere di Andromeda, nonostante tutto l’amore che provava per Rossella, non avrebbe mai accettato di abbandonare i compagni, e avrebbe probabilmente dovuto trascinarlo con la forza.
Macaria nel frattempo li osservava confabulare con aria ironica ed annoiata, le braccia incrociate sul petto.
- Cavalieri, pronti? – urlò Micene – Via! – ed insieme i sei Cavalieri d’Oro e Marin espansero i loro cosmi e lanciarono i loro colpi migliori.
- Assalto della Buona Morte! – gridò Macaria, contrastando da sola tutti i Cavalieri di Atena.
Contemporaneamente Mur afferrò il polso di Shun e corse verso la scalinata, cercando di ignorare il più possibile quello che stava accadendo poco lontano. Non erano ancora arrivati a metà strada che il Cavaliere di Persefone, con un ghigno perfido, lanciò il proprio falcetto, che atterrò Camus solo toccandolo prima di proseguire la propria corsa verso Death Mask.
- Nooo!!! – gridò Shun, e prima che Mur riuscisse a fermarlo si staccò da lui e lanciò la sua catena espandendo al massimo il proprio cosmo – Ritorna in vita, Catena di Andromeda! –
Con una velocità sorprendente le cime distrutte si riunirono nuovamente, e si allacciarono attorno al falcetto, fermandone la corsa; prima di raggiungerlo la catena era diventata d’oro, come tutta la sua armatura. Qualunque altro colpo perse di energia e si spense, mentre tutto il cortile veniva invaso da una tempesta luminosa, che aveva origine dal giovane Cavaliere di Andromeda. Il suo cosmo era immenso, di una potenza che nessuno tra i presenti aveva mai visto in lui. Persino Macaria era sorpresa, e preoccupata:
“Non mi avevano detto che i Cavalieri di Atena potessero raggiungere questi livelli…Ha scatenato una bufera di stelle, ampia e fatale come l’intero universo…”
- Sorpresa? Le nostre armature sono state forgiate con il sangue stesso di Atena, sono invincibili quando il nostro cosmo raggiunge il massimo! Brucia, cosmo di Andromeda, brucia fino ai limiti estremi, ed abbatti il nemico che mi sta d’innanzi… Nebulosa di Andromeda! –
La nebulosa travolse Macaria, che urlò, ed avvolse gli altri Cavalieri, senza recare loro alcun male, ma tutti poterono sentire l’immenso potere che sprigionava.
A poco a poco la tempesta si acquietò, lasciando Macaria a terra, immobile. Shun per un attimo barcollò pericolosamente, ma si riprese repentinamente e si voltò verso Mur, che qualche gradino più un alto lo guardava stupefatto.
- Andiamo – disse solo, e ricominciò a correre verso l’interno del castello, subito seguito dal Cavaliere dell’Ariete.
Gli altri rimasero per un momento immobili, gli occhi fissi sul Cavaliere di Bronzo che spariva di corsa oltre la porta.
- Accidenti… - mormorò Ioria, meravigliato.
- Quella Nebulosa era… micidiale… - disse Camus.
- Tutti noi insieme – concordò Marin – non siamo riusciti a scalfire Macaria, che ci stava distruggendo, e lui da solo l’ha sconfitta… -
- Non ho mai visto un colpo così potente… - ammise Micene.
- Beh, ragazzi – rise Death Mask – quel soldo di cacio ci ha surclassati tutti! –
- Quindi – esclamò Milo, riuscendo finalmente a reggersi in piedi da solo – cosa vogliamo fare? Restiamo qui a guardare o ci diamo da fare anche noi? –
Si guardarono l’un l’altro ed annuirono, prima di iniziare a correre dietro a Shun e Mur, che già erano scomparsi nel castello.


Correvano da parecchio quando Shun si fermò all’improvviso, in mezzo al corridoio:
- Così è inutile! Questo castello è troppo grosso, potremmo girare in tondo per ore… - guardò la sua Catena.
- Shun, no! – lo fermò Mur – Ti sei giocato troppe energie con quella Nebulosa nel cortile, il tuo cosmo ora è troppo debole per chiedere un altro sforzo, e lo sai benissimo, altrimenti non avresti aspettato fino ad ora per farti aiutare dalla tua catena! –
- Non ha importanza… - sollevò gli occhi, guardando il Cavaliere d’Oro – Se non dovessi farcela, pensa tu a portare in salvo Rossella una volta che l’abbiamo trovata – riluttante, Mur annuì, mentre Shun richiamava nuovamente il potere delle proprie stella – Vai, mia fedele Catena, trova Rossella e conducici a lei il più velocemente possibile! – immediatamente la Catena si tese, ed indicò una direzione ben precisa. Ripresero a correre.


La menta raggiunse il suo collo, ormai l’aveva avvolta quasi completamente. Rossella sentì un’altra essenza agitarsi dentro di lei. Si rese conto che era ormai troppo tardi, non sarebbero più arrivati in tempo. Sentì in lontananza una risata stridula. Era finita.


- E’ lì! – Shun la vide, oltre il vano di una porta aperta, appesa ad un lampadario, circondata ed avvolta da una pianta verde brillante. Accelerò nuovamente – Rossella! Sono qui! –
- Fermi, Cavalieri! – urlò Pandora, ponendosi davanti a Mur e Shun, il tridente teso davanti a sé – Non vi lascerò fare un passo di più! –
- Crystal Wall! – la barriera di Mur si frappose fra loro e la donna, che aveva lanciato verso di loro un globo di luce.
- Pandora, levati! – la voce di Shun era quasi un ruggito.
- Non ne ho la benché minima intenzione… La cerimonia è quasi conclusa, non ti permetterò di raggiungerla ora! –
- Questo lo vedremo! –
- Shun! – voltandosi, vide che tutti gli altri Cavalieri di Atena li stavano raggiungendo.
- Lasciala a noi! – esclamò Micene – Tu pensa solo a raggiungere Rossella –
Shun annuì e si accinse a superare Pandora, ma prima che potesse fare un passo un boato esplose attorno a loro e un terremoto squassò il castello.
Pandora scoppiò a ridere:
- Troppo tardi, Cavalieri! La mia signora si sta risvegliando! –





Ciao a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!

Chiedo scusa se ci sono selvaggi errori di battitura, gammatica, sintassi, ecc. ecc. ma è iniziato il periodo degli esami, ho 3 esami nei prossimi 10 giorni e sono stresssssssssssssssssssssssatissssssssssimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Quindi invoco il vostro perdono anche se il prossimo aggiornamento arriverà un po' in ritardo, am non so come farò, probabilmente non avrò nemmeno il tempo di dormire...

Ho bisogno del vostro aiuto, devo indire un sondaggio: tempo fa, finita questa fic, mi aveva intrigato l'idea di scriverne un seguito, eprchè reputavo che ci fossero altre cose da raccontare.
Ma questo seguito, di cui ho ormai scritto una decina di capitoli, si è evoluto in maniera un po' più tragica e noir del previsto (l'ho intitolata "Toccare il fondo", fate un po' voi...), e non sono molto convinta dall'idea di farne una storia a sè stante. Ho pensato anche di postarlo dietro a questa, come una continuazione, ma è molto diverso...
Quindi chiedo la vostra opinione: tenendo conto che il tenore narrativo e le tematiche affrontate saranno molto diverse (ma il passaggio è graduale), preferite che ne faccia una continuazione (sapendo che potrei perdere lettori, ma fino a che non arrivo a zero la cosa non mi importa, continuo per quelli che ci sono) o che la chiuda qui, con gli ultimi due capitoli che mancano? Ed eventualmente, posto che non eliminerò nessun Cavaliere che sopravviverà a questa fic (beh, per il momento non l'ho fatto), volete provare con una storia a se stante oppure mi lancio in qualcosa di diverso, più leggero? Stavo anche cogitando una fic un po' diversa, con un nuovo personaggio maschile, decisamente più leggera, ma ho in mente giusto i primi due capitoli, non so ancora da dove parto e dove voglio andare a parare, quindi mi occorre un po' di tempo per gestire un minimo di trama...
Non so, ditemi voi, siete voi che leggerete, io sono solo una mano scrivente e una mente fulminata... ;-)
Aiuuuuuuuuuuuuuutoooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Tornando a noi, giusto perchè me l'avete fatto notare in tanti, sì, avevo visto anch'io che i combattimenti sono un po' troppo corti e sbrigativi, ma ammetto di non essere stata in grado di fare di meglio, e mi sono inventata una spiegazione, cioè che dato che Persefone non si è ancora risvegliata il suo cosmo ancora non sostiene i propri Cavalieri, che risultano quindi molto più deboli dei guerrieri di Atena, aiutati dalla dea.
Lo so che è un po' tirata, ma di meglio non sapevo fare, decisamente mi vengono meglio altre situazioni... ;-)

Bah, passiamo ora ai ringraziamenti, prometto che è l'ultima volta che sarò brevissima, ma ricordate i 3 esami in 10 giorni?

HOPE87: Crepi il lupo! Grazie!!! Ehm... Rossella non ha resistito... ed ora iniziano i casini... Fammi sapere che ne pensi, a presto, un bacio!!!

Snow Fox: Grazie grazie!!! Spero che il tuo internet sopravviva, io non so come farei senza, praticamente tra studio e cazzeggio ci passo gran parte della giornata!!! Eh sì, ho un gran brutto difetto: sono una femminista convinta, e non vedo eprchè solo i Cavalieri debbano fare gli eroi... ;-) A presto, un bacio!!!

Gufo_Tave: Grazie per i complimenti, come ho detto, mi sono resa conto che i combattimenti sono un po' corti, ma proprio non ero capace di inventarmi nulla di meglio... Grazie ancora, ciao!!!

Martyx1988: Grazie grazie! Vediamo come faranno i nostri eroi a salvare (se la salveranno...) la dolce pulzella... ;-) Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo capitolo, a presto, ciao!!!

RedStar12: Grazie grazie!!! Si, Milo e Camus sono decisamente una forza, vero? E poi, come già dicevo qualche capitolo fa, ma come??? Tutti possono diverrtirsi eliminando qualcuno e io no?????????? Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, non mi fanno divertireeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee... sigh sob, buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!! ;-) Grazie ancora, a preto, un bacio!!!

Nemeryal: Grazie!!! Ma non temere, persto uno dei nomi del tuo libro nero dovrà essere cancellato... Ma non ti dico quale... ;-) Alla prossima, un bacio!!!

Sabaku no Yugy: Ehm, c'è un piccolo problemino, che sfugge... Aphrodite è ancora arrabbiatissimo con Rossella... Eh sì, Shaka se l'è fatta passare perchè si è innamorato, ma Aphro no... Ed è ancora lì che si rode il fegato e medita vendetta... Grazie grazie, a presto, un bacio!!!

NinfaDellaTerra: Grazie grazie!!! Eh sì, in fondo i Cavalieri sono un po' galantuomini... O solo maschilisti? Preferisco lasciare aperta la questione, che ognuno la pensi come vuole... ;-) Che ne dici di questo capitolo? Ormai Persefone si sta risvegliando... Ops... ;-) Fammi sapere, un bacio!!!

ti con zero: Crepi il lupo, grazie!!! La fine non è lontana, spero che ti gusti, sento Saori con il fiato sul collo... :-) Alla prossima, ciao ciao!!!

Sabri92: Grazie! La dea si sta risvegliando... Ops... Sono arrivati tardi... Chissà come la impaglieranno... :-) A presto, un bacio!!!

anzy: Ehm... Sì, lo sapevo che erano un pochino brevi, ma come ho detto, non riuscivo proprio a fare di meglio... Ma ho dato una spiegazione plausibile, che dici, è un po' tirata per i capelli? Fammi sapere, bacio bacio!!!

Beatrix: Crepi il lupo, grazie!!! Sono contenta che vi piacciano tanto le parti in cui tutti si saccano di botte, preferirei essere un po' più abile a descriverle e magari a non farle finire nel giro di poco, ma non si può aver tutto dalla vita, no? ;-) Grazie ancora, alla prossima, ciaoooo!!!

whitesary: Bentornata! Non ti preoccupare per l'assenza, a me basta che voi continuiate a leggere e che la storia vi piaccia! :-) Mah, io Pandora in un paradiso tropicale sdraiata sulla spiaggia a bere cocktail ce la vedo francamente pochino, più che altro credo che si prenderebbe delle scottature esagerate, con la pelle bianca bianca che si ritrova... hi hi hi... Grazie, e a presto, ciao!!!

Come sempre, grazie a tutti quelli che leggono in silenzio!!!
Alla prossima, ciao ciao!!!
roxrox

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Capitolo 25


Shun vide con orrore Rossella circondata da ondate di energia oscura. Tutte le piante che la avvolgevano si ritirarono da lei. I lacci che la stringevano si sciolsero spontaneamente, ma lei rimase sospesa, mentre i suoi capelli diventavano neri, agitati da una tempesta che si stava scatenando nella stanza. Lentamente, con grazia, si posò sul pavimento, ed aprì gli occhi. Enormi, neri, fissi nel nulla, furiosi.
- No! – urlò Shun, e cercò di lanciarsi verso di lei, ma Mur lo fermò, afferrandolo per le spalle.
- No, Shun, non puoi raggiungerla adesso, ora lei è Persefone… -
- No! – il giovane Cavaliere di Bronzo di voltò verso Mur, rabbioso – No, Rossella è ancora lì, devo solo riuscire a… -
- Non puoi fare niente, non più – replicò Shaka con voce pacata, ma fremente d’ira – Siamo arrivati troppo tardi… -
- Esatto, Cavalieri! – rise nuovamente Pandora, poi si voltò, ignorandoli, e si inginocchiò – Dea Persefone, sono felice di vedervi nuovamente tra noi –
Persefone rivolse il proprio sguardo verso Pandora, e gli occhi si ridussero a due fessure. Sollevò il braccio sinistro, puntando l’indice verso di lei, e dal dito partì una freccia di luce che la scagliò contro il muro, mentre i Cavalieri di Atena guardavano stupefatti.
- Pandora… - la voce della dea era bassa e roca – Perché mi hai risvegliato? Come hai osato fare ciò che era consentito solo a un dio? E come hai potuto pensare che io avrei continuato l’opera distruttrice di mio marito, di colui che ancora fanciulla mi ha rapita da mia madre e sposata con l’inganno, nonostante l’ordine diretto del Padre Zeus? Io, che sono stata costretta a passare metà della mia vita nell’Ade, quando fino a quel momento avevo vissuto alla luce ed al calore del sole? Come hai potuto pensare che sarei stata alleata di un simile mostro, che lo avrei aiutato? –
- Ma… - Pandora si rialzò faticosamente – Ma mia signora… Era… vostro marito… E voleva la Terra solo per potervela donare… -
- E cosa ti fa pensare che avrei accettato in dono un mondo gelido e privo di vita? Cosa ti ha fatto credere che sarei stata felice di vedere solo morte attorno a me? –
- Lo stava facendo… per voi… -
- No. Lo stava facendo per se stesso, come ha sempre fatto. Sapeva benissimo che non avrei mai voluto in regalo la morte dell’Umanità, di quella Umanità con cui ero nata e cresciuta e che amavo tanto. Si è nascosto dietro di me per celare la verità, che odiava la Terra in cui non poteva vivere, la odiava tanto da volerla distruggere e regnare sulla morte, solo con me –
- Ma mia signora… -
- E tu non sei meglio di lui! Mi hai risvegliata non per continuare l’opera di Hades che mi voleva viva ed accanto a lui, ma solo per riavere tuo fratello! Ma hai sbagliato i tuoi calcoli, Pandora, perché l’anima di Hades è morta, e non potrà mai tornare! Mai! –
- No! – a quel punto Pandora parve riscuotersi, ed alzò il proprio tridente – Miei soldati! Venite a me! –
- I vostri soldati, Lady Pandora, sono fuggiti tutti – la dolce voce di Euridice fendette l’aria carica di tensione, e la sua flessuosa figura si fece strada tra i Cavalieri d’Oro – spaventati dall’enorme emanazione cosmica che si è sviluppata al risveglio della dea – si inginocchiò davanti a Persefone, che la guardò con un sorriso benevolo:
- Euridice… Tu sei l’unica che abbia capito la verità… Tu, il mio Cavaliere più fedele… - si volse verso Myntha, che era caduta bocconi, sopraffatta dalla fatica fatta per riportarla in vita e dal dolore per il proprio sbaglio – E tu, Myntha… Il comandante del mio esercito… Voi siete le uniche sopravvissute tra i miei Cavalieri, mandati al massacro con l’inganno… -
- Mia signora… - mormorò Myntha, in lacrime, senza osare alzare gli occhi – Ho commesso un errore imperdonabile… Non sono degna nemmeno di chiedervi perdono… -
- Quel che è fatto è fatto, è inutile recriminare oltre… Non sei tu quella da biasimare… - i suoi occhi si posarono nuovamente su Euridice – Aiuta la tua compagna, ed unitevi ai Cavalieri di Atena. Andatevene da qui –
- Ma… mia signora… e voi? –
- Io – Persefone guardò Pandora, con uno sguardo pieno d’odio – ho un conto da regolare. Lasciateci sole –
- No! – la risposta venne da Shun, rimasto immobile ed in silenzio fino a quel momento, così come gli altri – Io non me ne vado da qui! Non da solo –
- Non mi importa in quanti siete! – Pandora era ora più combattiva che mai – Vi eliminerò tutti! Se non posso avere io la vittoria, allora non l’avrà nessuno! – sollevò nuovamente il tridente, ed iniziò a farlo roteare velocemente, formando una spirale oscura – Forze dell’Ade, anime dannate, venite in mio aiuto, ascoltate il richiamo di colei che ha riportato in vita il vostro Signore e accorrete in mio soccorso! –
Dalla spirale uscirono entità evanescenti che si disposero attorno ai Cavalieri di Atena e di Persefone, con il chiaro intento di impedire qualunque loro intervento.
- Tutto qui? – rise Death Mask – La mia casa è una delle porte dell’Ade, gli spiriti inquieti mi fanno un baffo! –
- Forse è vero, Death – esclamò Camus, parando un attacco – Ma di certo sono numerosissimi, ci vorrà un po’ prima che riusciamo ad eliminarli tutti… -
- E non sarà così facile… - concordò Shaka – I morti non sono facili da sconfiggere –
- Ne abbiamo già eliminati parecchi durante la Guerra Sacra – disse Milo, pungendo uno di loro - cosa vuoi che siano alcuni in più? –
- Quelle erano anime riportate in vita, questi sono già morti, nessuno li ha risuscitati! –
- Stai dicendo che sono degli zombie? –
- Non credo che sarebbero d’accordo con la tua definizione, Ioria, ma di fatto è così –
- Bene. Li terranno a bada per un po’ – disse Pandora, rivolgendo la sua attenzione alla dea – Ed ora a noi due, mia signora! -
Persefone si preparò alla lotta, non senza tenere d’occhio i Cavalieri, che già combattevano contro le entità richiamate da Pandora.
- E’ inutile… - sorrise Pandora malignamente – Sono anime già morte, non possono essere uccise di nuovo… Forse non hanno la forza di un Cavaliere, ma sicuramente non possono essere sconfitte da loro. Così io sono libera di occuparmi di voi! Tempesta di morte! –
Una bufera si abbatté sulla dea, che si difese con la stessa barriera utilizzata da Rossella il giorno del primo attacco dei soldati al Grande Tempio.
- Traditrice – ringhiò la donna – voi siete solo una traditrice! Vostro marito vi amava… -
- Ti ho già detto di lasciar stare mio marito! Questa è una questione tra me e te, lui non c’entra nulla! –
- Smettetela! Se aveste seguito il suo piano, ora lui sarebbe ancora con noi! –
- L’unico motivo per cui vorrei qui mio marito è per sputargli in faccia, e insultarlo per tutto ciò che voleva fare all’Umanità! –
- Basta! Siete un’ingrata! – Pandora aumentò ancora la potenza del suo colpo, mettendo a dura prova la resistenza di Persefone.
- Tu lo sai, vero – le chiese la dea, cercando di distrarla – di non avere speranze contro una divinità? Tutto il tuo potere proviene dal tridente, che ti fu donato da Hades… -
- E nemmeno voi potrete portarmelo via! – la forza di Pandora era sicuramente più allenata di quella di Persefone, che a poco a poco cadde in ginocchio, ma senza che la protezione cedesse.
Shun cercò di correre in suo aiuto, ma venne immediatamente fermato da tre anime, che gli si pararono davanti.
- Cavaliere di Andromeda! – lo richiamò Persefone – Stanne fuori! –
- Sì, fratellino, fai come ti dice la ragazzina, stanne fuori… -
- Non ti azzardare mai più a chiamarlo “fratellino”! Tuo fratello è morto, capiscilo, e quel semplice Cavaliere vale molto più di lui! Non ti permetto di insultarlo! –
- Quello che mi permettete o meno non mi importa più, e le vostre ultime parole vi hanno appena condannata a morte! Non posso perdonare ciò che avete detto! –
- Maledetta vipera! – urlò Shun, cercando invano di avventarsi su di lei, nuovamente fermato – Lasciala stare! –
- No, non la lascerò stare… La ucciderò, proprio come ucciderò ciascuno di voi! Vi dimostrerò che i poteri che mi derivano dal Sire Hades sono molto maggiori dei vostri! –
In quel momento un cosmo invase la sala, dolce, avvolgente, eppure potentissimo.
- Atena… - mormorò Shaka, riconoscendolo all’istante.
Il cosmo di Atena giunse in soccorso di Persefone, e le infuse nuova forza. Grazie a quella Persefone poté respingere nuovamente la tempesta di Pandora.
- Forze dell’Ade, anime dannate – recitò allora la dea – riconoscete la vostra vera regina, e respingete colei che vi ha strappato dal vostro riposo eterno, costringendovi con la menzogna a rivolgervi contro coloro che vi hanno salvato, eliminando il Signore degli Inferi, che vi teneva prigionieri… - fu allora che gli spiriti parvero sentire la voce della loro signora, e si rivolsero a lei con un inchino, interrompendo qualunque combattimento.
Poi si voltarono verso Pandora, che li guardava allucinata, e si avvicinarono a lei, circondandola.
- No! Statemi lontani! – strillò la donna, isterica – Non osate avvicinarvi! – ma essi non la ascoltarono, e già tendevano le braccia verso di lei, stringendo il cerchio sempre di più – No! No! No! – e con un urlo Pandora scomparve all’interno di loro, che si strinsero sempre di più, fino a svanire.
La bufera si placò a poco a poco, mentre i cosmi scemavano lentamente, tornando a riposo.
Persefone alzò la testa, lo sguardo perso oltre le ampie finestre:
- Atena… - chiamò, ma il suo tono ora era calmo e tranquillo – Tu lo sapevi, vero? Sapevi che non mi sarei alleata con Pandora… E’ per questo che non ho sentito il tuo cosmo che si opponeva al mio risveglio? –
- Sì, Persefone – la dolce voce di Atena giunse alle orecchie di tutti – Ne ero certa. Ma ho preferito che la mia reincarnazione non lo sapesse, perché volevo che alcuni miei Cavalieri fossero qui, per aiutarti a sconfiggere Pandora… Se avesse saputo che non le saresti stata nemica, non avrebbe mai acconsentito. Mi dispiace che i tuoi Cavalieri siano periti –
- Non è colpa tua. Non avrebbero mai potuto sconfiggere i tuoi guerrieri, non avevano la benché minima possibilità, non avevano il mio cosmo a sostenerle… Era necessario che le cose andassero così, perché io ero l’unica in grado di contrastare il dominio che Pandora aveva sul regno dei morti. Hai fatto la scelta giusta -
- Se lo vorranno per Euridice e Myntha un posto al Grande Tempio ci sarà sempre –
- Grazie -
- Ed ora? Cosa vuoi fare? –
- Come sai, sono pronta a darti il mio sostegno, se si presentasse un qualunque pericolo, ma non posso tornare a vivere normalmente come te, sono ancora legata al regno dei morti. La ragazza che ospita il mio spirito ne sarà libera, fino a quando non sarà necessario. Avrà il mio cosmo, e i poteri che ne derivano, ma io non interverrò, fino a che mi sarà possibile –
- Bene… -
Solo allora Persefone si rivolse ai propri Cavalieri, che erano ancora lì e la guardavano senza sapere esattamente che fare:
- Euridice, Myntha, voi potete scegliere. Come avete sentito, la dea Atena vi ospiterebbe al Grande Tempio. Potete tornare con i suoi Cavalieri, o venire con me, tornare da dove siamo venute, e offrire il nostro aiuto e la nostra presenza solo se sarà necessario –
- La mia vita – disse immediatamente Myntha – è sempre stata votata a voi, mia signora. Vi seguirò dovunque –
- Lo stesso vale anche per me – si associò immediatamente Euridice. Sogghignò leggermente – E poi, nonostante quello che ha detto la dea Atena, dubito che la sua reincarnazione sarebbe felice di averci al Grande Tempio… -
Persefone la guardò divertita:
- Credo che la mortale che mi ospita sia d’accordo con te, Euridice… La sento ridere dentro di me… – poi si voltò verso i Cavalieri di Atena - Cavaliere di Andromeda… - sorrise, ed in quel volto Shun rivide la propria amata – Sento le emozioni di questa ragazza, e percepisco tutto il suo amore per te. Te la affido, proteggila e rendila felice –
- Sì, dea Persefone – rispose Shun, piegando un ginocchio a terra, le lacrime agli occhi.
- Bene. Addio, Cavalieri, per il bene dell’Umanità spero di non rivedervi mai più. Siate… - le sue ultime parole si persero nel bagliore che la avvolse insieme ai suoi Cavalieri. Quando si spense, era rimasta solo Rossella. Li guardò, immobile, per un solo secondo, prima di afflosciarsi al suolo.
Shun si lanciò su di lei, e la afferrò prima che potesse sbattere la testa, stringendosela al petto con tenerezza.
Rossella lo guardò, e lo riconobbe. Gli occhi le si illuminarono.
- Tranquilla, piccola – mormorò lui, carezzandole la guancia delicatamente, con la punta delle dita, sfiorando il suo naso con il proprio – Va tutto bene. E’ tutto finito – la sollevò e si voltò verso i compagni, tenendola in braccio – Torniamo a casa – gli altri annuirono, avvicinandosi a loro per sincerarsi delle condizioni di Rossella – Ah, dimenticavo – Shun sorrise rivolgendosi nuovamente alla sua donna – Tuo zio Tatsumi mi ha detto di ricordarti che ti vuole bene –





Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!

Tolgo ore preziose al mio intensissimo studio (il mio cervello sta lentamente fondendo) per aggiungere il penultimo capitolo. Sì, avete capito bene, il prossimo sarà l'ultimo... sigh sob... So che alcuni di voi diranno "Oh, finalmente la lagna è finita", ma io sono legatissima a questa mia prima fic, e mi dispiace tantissimo che sia giunta ormai alla fine...

Come suggerito da molti di voi, quindi, questa storia si chiude qui, e il seguito verrà postato, se verrà postato, come una storia a se stante, seppur con gli stessi protagonisti, è troppo legata a questa per poterla stravolgere inserendo un'altro personaggio o situazioni diverse.
Così se non reggesse il confronto, almeno avrò la consolazione che la prima (mia prima opera completa e mio capolavoro, ho paura che non riuscirò mai a fare nulla che ne regga il confronto, temo di aver già dato tutto...) non è stata rovinata...
Devo fare una precisazione: vi avevo visti stranamente intrigati per quanto riguarda il fatto che la storia fosse noir, e qualche commento mi ha fatto venire un dubbio: vuoi vedere che quello che io intendo per "noir" non è quello che si intende tradizionalmente? Così, aiutata da wikipedia (che gli dei la benedicano), ho scoperto che in effetti i miei neuroni erano andati in ferie... Quello che intendevo io era un insieme di situazioni e atmosfere un po' cupe, angoscianti, non c'entra nulla il giallo e il mistero... Mi inchino e chiedo perdono...
Quindi, per il momento resterà nel mio computer, cercherò di alleggerirla un pochino e forse, più avanti, farò questo piccolo esperimento.

Nel frattempo, vedrò di inventarmi qualcos'altro, ma, come dicevo, non h ancora le idee molto chiare, mi ci vorrà un po' di tempo...

La proposta di un protagonista maschile è stata bocciata, va bene, ma qualcuno avverte mio fratello al posto mio che la storia con lui protagonista è saltata? Si era già affezionato al personaggio, me lo stava un po' gestendo lui, aveva proprio il suo carattere e le sue reazioni, erano solo due capitoli ma si era preso benissimo... Se gli dico io che non se ne fa più niente potrebbe reagire male...

Abbiamo superato le 200 recensioni... Non posso che prostrarmi davanti a tutti voi, siete davvero tutti fantastici... Grazie, grazie di cuore!!!

So che vi avevo promesso che la scorsa volta sarebbe stata l'ultima, ma un mio esame è stato spostato di 10 giorni e quindi sono ancora più incasinata di prima (e decisamente moooooooooooooolto più stressata...), ma vi giuro che non mi capiterà mai più di fare ringraziamenti così brevi, perdonatemi ancora una volta, prometto che sarà l'ultima...

RedStar12: Beh, dai, Persefone si è risvegliata, ma non è andata poi così male, no? ;-) Quanto a Pandora, sai, come si dice, l'erba cattiva non muore mai... ;-) Grazie garzie, alla prossima, ciao!!!

Snow Fox: Grazie grazie! Mi inchino davanti ai tuoi complimenti! Aggiudicato, protagonisti donne! Ma, come dicevo, mio fratello lo avvisi tu? ;-) Grazie ancora, a presto, un bacio!!!

ti con zero: Grazie, i consigli, come vedi, sono sempre ben accetti, richiesti o meno, basta che siano sempre costruttivi, non sono così superba da reputarmi perfetta, e se qualcuno ha proposte sono aperta a tutto! :-) Grazie ancora, e fammi sapere cosa ne pensi di Persefone... Alla prossima, ciaooooooo!!!

Sabaku no Yugy: Non ti preoccupare, amo le recensioni lunghe! Più sono lunghe più io sono contenta! Grazie infinite per i complimenti, sono tutta gongolante... :-D A presto, un bacio!!!

Nemeryal: Grazie! Come hai potuto vedere, sei stata accontentata! Come diceva qualcuno, "Chiedete, e vi sarà dato"... ;-) Grazie ancora, alla prossima, baci baci!!!

NinfaDellaTerra: Eh sì, Marin e Ioria sono proprio carinissimi... Peccato che io venga presa da attacchi di gelosia incontrollata quando mi tocca scrivere di loro (eh sì, ho una predilezione per il possente Cavaliere del Leone... non sia mai che in un'altra mia creatura elimini la rossa guerriera e ci metta un'altra fanciulla... uhm, irresistibile tentazione...)... ;-) Grazie ancora, a presto, un bacio!!!

Martyx1988: Grazie! Vabbè, diciamo che Rossella si è lasciata sopraffare dalla dea... ma non è andata poi così male! ;-) Grazie ancora, alla prossima, ciaoooooooooooooo!!!

HOPE87: Grazie grazie!!! Sì, è vero, Milo non si smentisce proprio mai! Però è proprio questo che ce lo fa amare così tanto.. ;-) Allora, che ne dici del risveglio di Persefone, in fondo è stata buona... ;-) Grazie ancora, a presto, baci baci!!!

whitesary: Lo so che è un modo di dire quello di tirare fuori le palle, ma quando tu l'hai specificato davati ai miei occhi è passata un'immagine... Lui lì, davanti alla cattiva, con l'armatura indosseo e... Ero francamente indecisa se svenire o scoppiare a ridere... :-D Grazie, alla prossima, ciao!

Sabri92: Per forza rimane sospeso... Altrimenti come faccio a farvi continuare a leggere? ;-) Grazie, a presto, un bacio!!!

Tikal: Ma ciao! Benvenuta! Grazie per tutti i complimenti, sono felicissima che anche tu abbia voluto farmi sapere come la pensi, le recensioni fanno sempre molto piacere! Alla prossima, ciao!!!

Come al solito, grazie infinite anche a tutti quelli che continuano a leggere in silenzio!
Ciao ciao a tutti!
roxrox

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Capitolo 26


Quando uscirono all’aperto le nuvole si erano diradate, ed un sole finalmente scaldo stava già sciogliendo la neve.
- Ah – sospirò Milo stiracchiandosi – Questa sì è una temperatura che mi si addice di più! Tutto quel freddo mi stava surgelando le ossa! –
- Già – concordò Ioria – tra noi forse l’unico che stava bene era Camus, vero? –
- A me non dava alcun fastidio –
- Appunto… -
- Non che Mur avesse qualche problema… -
- Ah già, è vero che le montagne del Tibet non sono il posto più caldo dell’universo! –
- Noi siamo abituati a ben altri climi… -
- Io sto benone anche al freddo… -
- Ma smettila, Death! Dubito che il sole di Sicilia sia più freddo di quello greco! –
- Già! E’ inutile fare il duro con noi, sappiamo tutti che sei un tenerone! –
- Dillo un’altra volta, Milo, e ti farò fare un giretto di sola andata alle porte dell’Ade! –
- Uffa, come sei permaloso! –
- Comunque… - Mur si interruppe, senza finire la frase. Tutti seguirono la direzione dei suoi occhi, e si accorsero che Rossella si era addormentata profondamente tra le braccia di Shun, che la guardava teneramente.
- Povera piccola – disse Micene a voce bassa, per non disturbarla – deve essere veramente esausta… -
- Sentite – propose Marin – E’ proprio necessario tornare ora al Grande Tempio? Non potremmo far sapere che è andato tutto bene e restare qui almeno stanotte, in modo da lasciarla riposare un po’? Troveremo qualche posto in un albergo… -
- Forse Marin ha ragione – si avvicinò Camus – Così magari potremo riposare un po’ anche noi… -
- E volendo fare un giretto in paese… Giusto per vedere le bellezze locali… -
- Di che tipo di bellezze parli, Milo? –
- Non so, qualche bella tedeschina… Ce ne sono di orride, ma anche di bellissime… -
- A proposito di bellezze, Milo – Marin gli si avvicinò minacciosa – Chi era la bella copia di Lady Saori? –
- Ehm, sai Marin… - Milo sollevò le mani in un gesto difensivo, mentre arretrava di qualche passo – Io volevo offendere Macaria… Non mi permetterei mai di offendere te – il tono di voce solenne avrebbe anche potuto trarre in inganno, ma non nascondeva il brillio divertito e malandrino nei suoi occhi.
- Milo… -
- Ehi, buona, altrimenti ti esce il fumo dalle orecchie! –
- Sai cosa ne faccio io, invece, delle tue, di orecchie? –
- Aiuuuto! – il baldo Cavaliere dello Scorpione corse a rifugiarsi dietro la schiena di Ioria – Difendimi, è la tua fidanzata! –
Allora Ioria si girò verso di lui, un ghigno malefico dipinto sul volto:
- E cosa ti fa credere che difenderò te da lei e non vendicherò lei con te? –
- Ecco, come al solito siete tutti contro di me! Mi toccherà chiedere asilo politico a Persefone… Che, tra l’altro, ha come Cavalieri due fanciulle niente male… -
- Non cambierai mai… -
Trovarono senza problemi un albergo nel villaggetto ai piedi del castello, e non fu difficile farsi passare per una allegra comitiva in vacanza. Riuscirono a telefonare al Grande Tempio per comunicare la riuscita della missione e il loro ritorno per il giorno dopo. La sera stava calando rapidamente, e nonostante i propositi riguardo le belle tedeschine furono tutti a letto molto presto, Milo compreso.


Quando si svegliò, Rossella si trovò in un morbido letto, al caldo, tra le braccia di Shun, che dormiva tranquillo. La luce dell’alba filtrava tra le pesanti tende. Si sentiva ancora un po’ intontita e parecchio stanca, ma stava decisamente meglio del giorno prima.
Ricordava che Shun l’aveva abbracciata e presa in braccio, e che erano usciti dal castello. Ricordava di aver sentito il sole finalmente caldo sulla pelle, e poi la stanchezza ed il sonno l’avevano sopraffatta…
- Oh miei dei! – esclamò all’improvviso rizzandosi a sedere.
- Che succede? – chiese Shun, svegliatosi di soprassalto, fissandola preoccupato. Lei lo guardò, gli occhi sgranati nella penombra:
- Sono… una divinità… -
Shun sorrise: ecco dov’era il problema. La ragazza non aveva avuto il tempo né la forza di comprendere a pieno che cosa le stava succedendo, ed ora la verità le era piombata addosso come un macigno. La tirò a sé, costringendola dolcemente a stendersi di nuovo, e la abbracciò ancora:
- Tranquilla… Va tutto bene, tutto bene… -
- Ma… io… Non voglio! Non voglio essere una dea, non ne ho la benché minima intenzione! -
- Non sei più una divinità, non adesso. Persefone si è risvegliata e ha preso possesso del tuo corpo, ma ha deciso di riaddormentarsi. E’ pronta a tornare se dovesse essere necessario il suo aiuto, ma non vuole vivere normalmente in questo tempo –
- Beh? – Rossella era imbronciata – Cos’è, non sono abbastanza carina per essere la sua reincarnazione? Non la soddisfo a sufficienza? –
Shun ringraziò la penombra e la posizione rannicchiata di Rossella, che le impedirono di vedere il suo sorriso esasperato ed il suo alzare gli occhi al cielo. Un attimo prima era spaventata a morte al solo pensiero di ospitare una divinità, ora si offendeva perché credeva che quella stessa divinità la snobbasse… Si sentì incredibilmente d’accordo con Ikki quando borbottava strane espressioni riguardo “le donne”…
- Ma no, non è così… Semplicemente Persefone preferisce tornare nel limbo di sonno della divinità… Nonostante il suo amore per la Terra e l’Umanità, a differenza di Atena preferisce non immischiarsi a meno che non sia direttamente chiamata in causa… Ma certamente si prenderà cura di te –
- Non sono sicura di comprendere fino in fondo… -
- Vedi, lo spirito di Atena vive in Lady Saori ed interviene ogni qual volta ne sente la necessità. Tu invece sei lasciata libera da Persefone, preferisce non interferire con la tua vita, interverrà solo in caso di bisogno –
- Uhm… Forse ho capito. Ma… come avete fatto a raggiungermi? Pandora ha detto che i Cavalieri di Persefone erano micidiali, potentissimi… –
- Per prima cosa aveva sottovalutato i Cavalieri d’Oro, e poi quando abbiamo combattuto contro di loro la loro dea non si era ancora risvegliata, e quindi non possedevano a pieno tutti i loro poteri… Per i Gold Saints è stato abbastanza facile eliminarle –
Gli occhi di Rossella si spalancarono per l’orrore:
- Eliminarle? –
- Sì –
- Le avete… uccise? –
- Sì, abbiamo dovuto –
- Siete… Siete diventati degli assassini… per me… -
- Sì – gli occhi del giovane Cavaliere di Andromeda si velarono per la tristezza – Ma non solo per te… Ricordi quando ti è stato raccontata la nostra storia, il nostro passato, le nostre guerre? Già allora abbiamo ucciso… -
- Ma… era proprio necessario? Io… io non voglio che vi siate trasformati in assassini per colpa mia! –
- Non è stata colpa tua. E sì, era necessario, come lo è stato in passato. Anch’io per anni ho avuto molti dubbi, io che ero stato cresciuto con questa mentalità guerriera, non ero sicuro che tutto questo fosse indispensabile per il bene dell’Umanità. Ma ho imparato con il tempo. Non mi piace privare della vita un altro essere umano, nemmeno se è mio nemico, ma pensaci: se non fossimo arrivati da te e Persefone fosse stata ostile ad Atena, come è successo per altre divinità, Apollo, Eris, Nettuno, Hades… La Terra avrebbe subito un’altra glaciazione, e tutti gli esseri viventi sarebbero morti… -
- Ho capito. Non so come lo accetterò, ma ho capito – sollevò lo sguardo verso di lui – Ti amo – disse semplicemente, come se questo mettesse tutto a tacere. Lui sorrise:
- Ti amo anch’io – le carezzò la testa con un tenero gesto - Ora cerca di dormire. Domani torneremo in Grecia, e avrai bisogno di tutte le tue energie –
- Dovrò avere a che fare con Lady Saori, vero? –
- Temo di sì… Non credo che le basteranno le nostre parole, vorrà certamente parlare con te –
- D’accordo… - si raggomitolò tra le sue braccia e si strinse di più a lui, sollevando il volto e baciandolo con amore – Ho temuto di non poterti più baciare così… - mormorò, le labbra che ancora si sfioravano - Ed ora non intendo lasciarti mai più… - riprese possesso della sua bocca, e gli impedì di staccarsi. Le sue mani vagarono sul corpo di lui, che rispose con la stessa passione.
Dopo rimase in silenzio, assaporando il tepore dei loro corpi, appisolandosi nuovamente. Per il momento tutto ciò che le importava era il suo uomo. Poche ore dopo la sua vita sarebbe ricominciata, ma per il momento voleva solo restare lì, abbracciata a lui.


Fine





Eccoci qui. Siamo arrivati alla fine.
Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!! Sigh sob, buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!
Sigh sob...

Ma non penserete di liberarvi così facilmente di me, vero? Sappiate che ci ho preso gusto, e che scrivere mi diverte più di quanto ricordassi, quindi credo che continuerò a farvi impazzire con i parti della mia mente folle. C'è già una cosuccia in programma...

Va bene, asciugata la lacrimuccia, non posso fare altro che ringraziare.

Per prima cosa, voglio ringraziare tutti coloro che hanno lasciato almeno una recensione, almeno una volta.
Grazie quindi a, in ordine di apparizione: HOPE87, Snow Fox, Engel, bellissima90, Nemeryal, LeFleurDuMal, hinayuki, anzy, Sabri92, piccolabulma, Gufo_Tave, kura92, whitesary, NinfaDellaTerra, Arabian Phoenix, ayay, Sabaku no Yugy, ti con zero, Beatrix, Martyx1988, RedStar12 e Tikal.
Mi sono prostrata riconoscente davanti a ogni vostra recensione.

Un grazie particolare a HOPE87 e Nemeryal per aver recensito ogni singolo capitolo. Grazie, grazie infinite per non avermi mai abbandonato.

Ringrazio anche la persona che si è fatta sentire privatamente in questi giorni via e-mail. Non mi ha lasciato il nome, e non mi piace l'idea di mettere un indirizzo. Grazie anche a te.

Ringrazio inoltre chi ha aggiunto "Amor ch'a nullo amato amar perdona" tra i preferiti.
Grazie dunque a: anzy, Beatrix, dark_innocence, Djibril88, Gaara4, Heather91, hinayuki, HOPE87, Killkenny, Martyx1988, Nemeryal, NinfaDellaTerra, RedStar12, Sabaku no Yugy, Sabri92, Snow Fox, sole a mezzanotte, sparkling_thunder, Terry Alchemist 22, Themis, ti con zero e Tikal.

Infine ringrazio chi mi ha aggiunto tra gli autori preferiti.
Grazie dunque a: anzy, LadyBlue, Martyx1988, Sabaku no Yugy.

Un'ultima cosa: grazie anche a tutti coloro che hanno continuato a leggere in silenzio. So che siete tanti. Grazie.

Un ultimo bacio a tutti!
roxrox

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