Drunk

di pizzamarryme
(/viewuser.php?uid=589789)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** This Is My Life ***
Capitolo 2: *** How I Met My Best Friend ***
Capitolo 3: *** The punishment ***



Capitolo 1
*** This Is My Life ***


This Is My Life:

Ero nella mia stanza a rotolarmi tra le lenzuola di flanella evidentemente vecchie e di colore giallastro,quando sentii dei rumori provenire dalla cucina.
Mi alzai e iniziai a camminare a piedi nudi sul pavimento che scricchiolava.
Presi il vecchio orologio che tenevo sul comodino di legno e lo illuminai con la torcia che era accanto a esso.
Erano le tre di notte passate.
I rumori in cucina si fecero più forti.
Afferrai nuovamente la torcia scaraventata sul letto pochi minuti prima e mi diressi in cucina.
Quello che riuscivo a vedere erano solo sue ombre che sghignazzavano mentre si baciavano.
Con la mia torcia illuminai quelle due persone.
Una di quelle persone era un uomo sulla trentina.
Aveva una folta barba e dall'orecchio sinistro ciondolava un grosso orecchino d'oro.
Indossava una felpa grigia sulla quale aveva una grossa macchia di quel che sembrava alcool.
Molto probabilmente era birra.
Indossava anche lunghi jeans neri evidentemente troppo stretti per un uomo e scarpe bianche che per colpa del fango erano diventate marroni.
Quell'uomo era chiaramente ubriaco, come, d'altronde lo era la donna a cui era avvinghiato.
Lei aveva lunghi capelli castani racchiusi in una coda, una gonna attillata, una corta maglia scolorita e scollata sia davanti che dietro e infine camminava su delle scarpe tacco 12.

" Mamma " esclamai con fare severo.

" Cosa ci fai qui? " disse aggiustandosi la maglia.

" Lei chi è? " si intromise l'uomo barbuto.

" Mia figlia,ma stai tranquillo ora va subito a letto " esclamò.

" Cosa sta succedendo qui' " balbettò una voce dietro di me.

Era Harry,il mio fratellastro.
Ragazzo riccioluto dagli occhi verdi smeraldo e con fossete esagerate.
Mia madre cinque anni prima sposò un uomo di nome David il quale aveva un figlio: Harry.
Tre anni dopo il matrimonio David morì a causa di un colpo di pistola.
Aveva debiti con persone con le quali non DEVI avere debiti e quindi non riuscendo a rendere loro dei soldi lo hanno ucciso.
Io e lui non siamo mai andati d'accordo e dopo la morte del padre le cose peggiorarono.
A mia madre toccò prendersi cura di Harry il quale sembrava amare più di me e a me toccò sopportare tutto e tutti,soprattutto la sua esistenza.
Mia madre era sempre stata per così dire una donna allegra e dopo la morte di David la sua allegria si sviluppò a tal punto da non farci mangiare per giorni per poi spendere tutti i soldi in alcool a quant'altro.
Io e Harry ci dovevamo spesso arrangiare e questo ci ha portato a frequentare compagnie poco affidabili come il nostro migliore amico Zayn.

" Andate subito a letto " ci rimproverò mia madre.

" Ok " farfugliammo noi tornando ognuno nei propri gelidi letti.

Ecco,questa è la mia vita e il mio nome è Hilary.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** How I Met My Best Friend ***


How I Met My Best Friend:

" Harry muoviti " urlai lanciandogli lo zaino.

" Dov'è mamma? " domandò lui alzandosi dal vecchio letto scricchiolante.

Io a quelle parole mi bloccai.
Mamma? Come può permettersi di chiamarla così? Non è sua madre, è MIA madre.

" Per te è Emma " risposi secca.

Lui mi fissò disgustato dalla mia risposta.
Io abbassai lo sguardo sistemandomi la maglia e guardandomi allo specchio.

" Credo sia ancora a letto " sussurrai.

Lui si levò i pantaloni del pigiama e si infilò i soliti jeans strappati con la maglietta bianca a mezze maniche.
Io invece, indossai un paio di jeans corti con una maglia azzurra e per finire un cappello di lana grigio che mi raccoglieva tutti i capelli tranne il ciuffo che mi scendeva delicatamente lungo il viso coprendomi un occhio.

" Muoviti! " strillai per la centesima volta a Harry prendendo un morso di panino che era appoggiato sull'isolotto della cucina.

" Io ci sono " urlò Harry sbattendo la porta di camera sua.

[...]

Una volta arrivati a scuola Zayn era seduto sugli scalini dell'entrata della Belfast School con una sigaretta in mano.
Zayn quel giorno indossava una maglietta nera con su scritto 'ROCK' a lettere bianche, un paio di Jeans strappati simili a quelli di Harry e delle Nike nere.

" Ciao bellezza " mi strinse i fianchi.

" Ciao " lo salutai prendendogli la sigaretta di bocca per fare un tiro.

" Ciao Zayn " Harry e Zayn si salutarono battendosi il pugno come era loro solito fare.

Zayn era di origine mussulmane.
Aveva occhi e capelli scuri.
Era il tipico ragazzo che aveva un sacco di ragazze ai suoi piedi.
In effetti, cambiava spesso ragazza, diciamo che non era un amante delle relazioni serie.
Io e lui eravamo migliori amici oramai da quattro anni.
Lo avevo conosciuto grazie a Harry.
Loro erano amici di infanzia visto che abitavano nello stesso quartiere, ma crescendo si erano persi di vista.
Non si erano più frequentati fino a quando il padre di Zayn e Zayn vennero a casa nostra pochi giorni dopo il matrimonio dei nostri genitori.
Il nostro primo incontro fu buffissimo visto che io ero in accappatoio.
Io e Zayn diventammo subito amici e ogni volta che Harry usciva con lui andavo anche io.
Infatti, l'unica ragione per la quale io e Harry non ci fossimo ancora ammazzati durante la notte era lui.
In qualche modo ci teneva uniti.

" Ragazzi,stasera mega-festa a casa mia. Portate molti alcolici " ci invitò Harry facendoci l'occhiolino.

" A che ora? " chiesi prendendo una sigaretta dal pacco che tenevo nella tasca laterale dello zaino.

" Venite verso le undici " affermò spogliando con gli occhi una tipa che passò davanti a noi.

" Ecco,quella sì che è una tipa giusta da invitare alla festa " ammiccò.

" Ci penso io " si alzò Harry e con fare da seduttore la seguì.

Io e Zayn continuammo a fumarci le rispettive sigarette seduti sugli scalini della Belfast School.

" Chi ci sarà alla festa? " domandai tra un tiro di sigaretta e l'altro.

" Tutta la scuola. Mio padre è andato in vacanza con la sua nuova ragazza e io ho casa libera " rispose entusiasta.

" Allora ci divertiremo " annuii.

" Ovvio "

Zayn si alzò e prendendomi il cappello entrò a scuola.
Io restai fuori per altri minuti nell'intento di finire la sigaretta.
Mentre facevo uno degli ultimi tiri la campanella suonò e a me toccò andare in classe.
Il mio banco era il penultimo della fila centrale.
La mia compagna di banco si chiamava Jennifer.
Era la solita ' sono-bella-solo-io '
Era bionda e con le tette rifatte.

" Ciao Hilary " mi salutò sarcasticamente.

" Ciao Jennifer " ricambiai il sarcasmo.

Jennifer era seduta sul banco con le gambe accavallate perché indossava una minigonna.
Era intenta a parlare con la sua migliore amica Natasha.

" Ci sarai anche te alla festa di Zayn? " mi domandò Jennifer.

" È ovvio, è il mio migliore amico "

" Questo è un bene per i ragazzi " commentò Natasha.

" Cosa vuoi dire con questo? " la guardai male.

" Che i ragazzi saranno felici visto che è così facile farti aprire le gambe " farfugliò Natasha.

" Natasha, non essere così dura con lei. Lo sappiamo tutti che ha preso dalla madre " rise Jennifer.

" Cosa hai detto? " mi alzai di scatto avvicinandomi a lei.

" Che tua madre è una facile " continuò a ridere Jennifer.

La rabbia mi accecò.
Chiusi la mano destra in un pugno e glielo sferrai facendola cadere a terra.
Quando, pochi secondi dopo, lei si rialzò notai che le avevo fatto sanguinare il naso e ne fui sinceramente felice.

" Come hai potuto? " urlò Jennifer spingendomi verso il muro.

" Così " sghignazzai sferrandole un secondo pugno.

" Hilary " urlò la professoressa Morgan appena entrata in classe e che a quanto pare aveva assistito alla scena.

" Dal preside, tutte e due " affermò con tono autoritario la professoressa Morgan.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** The punishment ***


The punishment:

“ È tutta colpa tua “ si lamentò Jennifer

Eravamo entrambe nell'ufficio del preside a sedere su gelide sedie grigie nell'attesa che il preside si facesse vivo.
Il suo ufficio era totalmente spoglio.
Quattro mura bianche che all'interno contenevano un grosso orologio rumoroso, due sedie e una scrivania con sopra una foto incorniciata che ritraeva il preside e su moglie.

" Buongiorno ragazze " ci salutò il preside entrando nella stanza.

Lui era abbastanza robusto e quasi pelato tranne per qualche ciuffetto rimasto qua e là.
Era un tipo molto severo, ma faceva comunque ridere per il fatto che ogni volta che parlava il doppio mento gli traballava.

" Allora signorine " disse mettendosi gli occhiali da vista " Spiegatemi cosa è successo. Inizia te Jennifer "

Ovvio che faceva iniziare lei.
Sbuffai.
Il preside mi guardò male ma a me non interessò.

" Questa pazza mi ha tirato due pugni " mi indicò Jennifer.
" Sei tu che hai offeso la mia famiglia " la interruppi.
" Ho solo detto la verità " replicò.
" Ma stai zitta tette rifatte " grugnii.
" Smettetela " ci ordinò il preside.
" Ha iniziato lei " ci puntammo il dito contro a vicenda.
" Non mi interessa chi ha iniziato. Oggi rimarrete due ore in punizione e la questione è finita " disse " E ora filate in classe "
" È tutta colpa tua " borbottò per l'ennesima volta Jennifer

[ ... ]

Erano le quattro di pomeriggio e a me aspettavano due ore di punizione insieme a Jennifer.
Andai nell'ufficio del preside dove dovevo tenere la mia punizione e Jennifer era già lì.

Peccato,speravo che le fosse capitato qualcosa... tipo essere investita da un camion.

" Due ore a partire da ora. Io devo sbrigare delle cose, se avete bisogno di me sono nell'aula insegnanti " annunciò il preside uscendo dalla stanza.

La tasca laterale dello zaino iniziò a vibrare.
Era il cellulare, Zayn mi stava chiamando.

" Hei " sussurrai.
" Bellezza,dove sei? " domandò.
" Sono nell'ufficio del preside in punizione " risposi.
" Io sono in corridoio, passo a prenderti "

Zayn attaccò.

" Chi era? " si intromise Jennifer allungando il collo per vedere il mio cellulare.

Dietro di noi la porta si aprì.

" Zayn " esclamai andandogli incontro.
" Che ci fai in punizione? " sorrise lui " Sai che mi eccitano le ragazze ribelle "
" E smettila " gli diedi un colpo sulla spalla.
" Ciao Zayn " salutò Jennifer alzandosi in piedi per avvicinarsi a lui.
" Ciao Jennifer " ammiccò lui.
" L'ho conciata per le feste " sbuffai richiamando l'attenzione su di me.

Odiavo il fatto che le ragazze ci provassero spudoratamente con Zayn.
Ero io la sua migliore amica.

" Questa è la mia ragazza " annuì lui dandomi un bacio sulla fronte.
" Idiota " scherzai.
" Non vedo l'ora di venire alla tua festa "
Jennifer si morse il labbro e fece gli occhi da cerbiatto.
" E io non vedo l'ora che tu venga " sorrise Zayn guardando nell' enorme scollatura della maglia di Jennifer.
" Comunque sono venuto a prenderti perché mi serve il tuo aiuto per preparare la festa. Harry e altri due miei amici stanno già andando a casa mia. " aggiunse rivolgendosi a me.
 Non posso, il preside se ne accorgerebbe " sospirai.
" Tra quanto finisce la punizione? "
" Un'ora e mezza precisa " risposi.
" Allora ci vediamo direttamente alla festa bambola " mi sorrise lui " Ah, e ciao Jennifer " disse con voce suadente.
" Ciao " lo salutammo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2755726