La battaglia di Bill e Tom

di ELIOTbynight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo UNO ***
Capitolo 2: *** capitolo DUE ***
Capitolo 3: *** capitolo TRE ***



Capitolo 1
*** capitolo UNO ***


La FFFEP (Fan Fiction Film Eliot Production)
Presenta

LA BATTAGLIA DI BILL E TOM


PRIMO CAPITOLO
Ore 12.25. Stazione di servizio di Stoccarda.
Il bus del nuovo tour si è fermato per fare rifornimento. E come ha detto Georg nel dvd “Zimmer 483 European Tour” non riesce a dormire quando il bus è fermo. Ma non era l’unica causa del suo risveglio.
-ma che cos’è questo chiasso?- si chiese un po’ sorpreso.
Georg si alzò dopo un sbadiglio che sembrava interminabile. Arrivato davanti al bagno da dove proveniva il rumore, vide una scena alquanto strana.
Bill stava svuotando tutti gli armadietti e i piccoli scaffali del bagno, buttandosi dietro boccette, lacche e trucchi.
-cavolo, ma dov’è finito?-
-Bill, per l’amor di Dio, cosa caspita stai facendo?-
-Il mio rimmel nuovo di zecca è sparito!-
Il bassista alzò gli occhi al cielo come per pensare.
-Ah, ora ricordo … -
-Cosa? L’hai visto per caso? Dimmi dov’è!!!-
-Ah, no, non ricordo dove lo ha messo … -
-Cazzo, chi???-
-Quello scalmanato di tuo fratello. Lo ha preso ieri sera e poi non so cosa ne abbia fatto.-
-Oh, porca merda … -
Il ragazzo dai capelli piastrati posò casualmente lo sguardo dentro il gabinetto. Spalancò gli occhi e balbettò:
-Bill … Guarda … -
L’acqua era nera. Bill si precipitò a vedere. Sul fondo si vedeva chiaramente il rimmel che aveva appena comprato il cantante che era costato la bellezza di 200 euro poiché di marca prestigiosa.
Significava che Tom lo aveva buttato lì dentro. Georg iniziò a preoccuparsi.
-Oh, no … -
Bill strinse i pugni e socchiuse gli occhi.
-TOM KAULITZ VIENI SUBITO QUA!-
Georg si dileguò, mentre Tom arrivò stancamente.
-Billino bello, ti sembra l’ora di venirmi a svegliare così presto???- (ricordo che erano le 12.25.)
-Tu ricorderai di certo il mio nuovo rimmel, vero? Sai che fine ha fatto???-
Tom capì che Bill aveva capito.
-Oh, oh … -
-Vieni qui, ipocrita in XXL, che ti devo strappare uno a uno quelle alghe schifose che ti ritrovi in testa e che volgarmente chiami “rasta”!!!-
-AIUTO!-
E i due presero a rincorrersi, finché non si fermarono al fondo del bus.
-Scusami Bill! Ti prego devi scusarmi! Mi è caduto lì per caso, devi credermi!-
-ma non chiedermelo neanche!!! Quel rimmel mi è costato 198 euro e 77 centesimi!-
-E con questo??? Ne hai talmente tanti!!-
-Comunque sia, quello che hai fatto è un atto impuro e vai punito!-
-ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego!!!-
-la mia risposta sarà sempre la stessa: NO!-
-per favore … dai, fratellino … cucciolo … dimentica la faccenda … -
-NO, NO E POI NO!!!-
A quel punto a Tom non restò che sfoderare la sua arma segreta. Giunse le mani come per pregare, sporse il labbro inferiore in avanti mettendo in risalto il piercing e fece gli occhi dolci.
-Ti prego, Bill, per favore … -
Bill conosceva quell’espressione. E con quella Tom riusciva sempre a passarla liscia. Doveva opporre resistenza. Rimase con gli occhi cattivi, irremovibile. Tom si addolciva sempre di più … il suo sesto senso da gemello gli diceva che Bill stava lentamente cedendo … gli mancava poco, ormai … Bill cominciava a tremare, non ce la faceva più a resistere … Tom lo inteneriva sempre di più, con quello sguardo … al chitarrista non restava che infliggergli il colpo di grazia … ce l’aveva quasi fatta … sentiva che il gemello era allo stremo delle forze … si avvicinò a Bill e gli stampò un sonoro bacio sulla guancia. Bill non seppe resistere e dovette cedere.
-E va bene, sei perdonato!-
-Evvai, funziona sempre!-
Bill sospirò mentre Tom trotterellò fuori contento dell’ennesima vittoria. Appena Tom si allontanò, Bill cambiò espressione e gli si disegnò sul volto un ghigno malvagio …
-ih ih ih … Non è ancora finita, caro Tomi … Non è ancora finita … -


Questo è solo il primo capitolo, il bello arriva dopo...

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Capitolo 2
*** capitolo DUE ***


SECONDO CAPITOLO
Bill non riusciva mai a mandare giù tutte quelle sconfitte che Tom gli infliggeva. In fondo voleva troppo bene a suo fratello e ogni minimo gesto dolce da parte sua lo inteneriva e lo rende facilmente vulnerabile. E nessuno meglio di Tom lo sapeva. Ma stavolta Bill non voleva fargliela passare di nuovo liscia. Aveva già in mente un piano per vendicarsi del fratello dispettoso.
-Adesso vedrai, Tom, vedrai di cosa sono capace!-
Bill pensò di agire prima del concerto di Stoccarda che ci sarebbe stato quello stesso giorno.
Tom era più agitato del solito quella sera perché conosceva bene suo fratello e si aspettava qualcosa di terribile come vendetta dello scherzo giocatogli quella mattina. Ha controllato bene che fosse tutto a posto: le chitarre, l’auricolare, tutto quello con sarebbe dovuto entrare in contatto. Era tutto ok. I quattro ragazzi si misero dietro all’entrata del palco e aspettarono pazientemente.
Bill si piazzò per ultimo, dietro a Tom. Approfittando della confusione creata dalle fans e il rumore della nebbia artificiale sparsa sul palco, Bill mise in atto il suo piano. Con un’espressione assatanata dipinta sul volto, tirò fuori dalla tasca una bomboletta spray di colore rosa. Senza pensarci due volte spruzzò il colore sul cappello di Tom e buttò per terra la bomboletta vuota.
I Tokio Hotel finalmente entrarono e si misero in posizione. Nessuno si era ancora accorto di niente. Appena le fans videro Tom si misero ad urlare ancora di più pensando che fosse un gesto del chitarrista per stuzzicarle. E Bill si sforzava di non scoppiare a ridere …
Durante il concerto, Tom si accorse che qualcosa non andava. Georg lo guardava e rideva, Gustav lo fissava in continuazione un po’ sorpreso e i tecnici sotto il palco ridevano di gusto. Per non parlare poi di Bill … Il cantante non gli veniva mai vicino durante le canzoni e se lo guardava, Bill si girava subito con una mano sulla bocca per non ridere.
Rientrando nel backstage dopo lo show, Tom vide la bomboletta vuota sul pavimento. Appena lesse la scritta “rosa” sull’etichetta, si guardò addosso. Poi ebbe un flash e si tolse il cappello. A quel punto capì perché tutti ridevano mentre lo guardavano. E subito il suo pensiero andò a Bill …
-caro il mio fratellino, questo non lo dovevi assolutamente fare!!! Ma non la scamperai nemmeno questa volta … -
Andò di filato da Bill nel guardaroba e appena entrato col cappello rosa in mano gli altri tre si buttarono per terra dalle risate.
-AAAAAH! Tom, dovresti vedere la tua faccia, ah ah ah ah ah ah ah!!!-
-ma soprattutto dovresti vedere il tuo cappello, ah ah ah ah!!!-
Tom era visibilmente incazzato.
-Georg? Gustav?-
-Dica, Tom Pinkaulitz! Ah ah ah ah ah!-
-Se non la smettete giuro che vi strappo la lingua … Vi dispiacerebbe lasciare me e Bill un momento da soli???-
-Ok, come vuoi … -
Uscendo dal guardaroba Gustav sussurrò a Georg:
-Cacchio, questa è proprio brutta! Chissà se Bill se la caverà!-
Tom posò il cappello sul tavolo e fissò Bill con gli occhi più cattivi che si fossero mai visti sulla faccia della Terra. La sfida ebbe inizio.
-Bill, che caspita ti sei messo in testa di fare?-
-Questa non è altro che la mia vendetta!-
-Ah, sì? Beh, devo dire questa è davvero un po’ troppo azzardata!-
-lo prendo come un complimento, mio caro fratellone-
-ma ora te la vedrai con me!-
Nella piccola stanza cresceva la tensione. Georg e Gustav non osarono perdersi lo spettacolo da dietro la serratura. Bill passò subito all’azione.
-Ti prego, Tomi … perdonami, per favore … -
Stavolta la situazione era inversa. Bill con lo sguardo supplichevole e Tom con lo sguardo arrabbiato. Tom vinceva sempre in questa “gara di sguardi” ed era convinto di vincere facilmente, quindi si preparò a sconfiggere per l’ennesima volta il gemello.
Bill sapeva bene che Tom non era un avversario facile. Cercò di dare il meglio di sé e di tirare fuori il suo lato più coccoloso che aveva dentro.
All’inizio sembrava essere in vantaggio Tom, ma ad un tratto gli occhi del rasta iniziarono a tremare. Allora Bill sentì che c’era ancora una speranza. Fece uscire il suo lato più tenero e proprio al culmine della battaglia si avvicinò lentamente a Tom e lo abbracciò da dietro. Infine gli sussurrò con voce bassa, suadente e languida, qualcosa nell’orecchio.
-Dai, Tomi … lo so che mi perdonerai … non fare il difficile, forza … dillo … dillo che mi vuoi perdonare … dillo … ora … -
Tom non ce la faceva più e dovette cedere.
-E va bene, ti perdono, Bill!-
-Sìììììììììììììì!! Ce l’ho fatta, finalmente! La mia prima vittoria!-
E si mise a saltellare di qua e di là per la gioia. Tom rimase immobile, sconvolto, a fissare con rabbia il suo nuovo cappello rosa.
Bill andò a comunicare la notizia agli altri due, Tom borbottò.
- E’ inammissibile! Ma come diavolo ha fatto a battermi? Devo assolutamente riottenere il mio record di vittorie. Sia ben chiaro, fratellino: non è per niente finita qui … -


Mi sono messa a ridere perfino io che sono l'autrice! Dopo questa parte ci aspetta il terzo, tanto atteso e ultimo capitolo... RECENSITE! Danke! saluti By Eliot

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Capitolo 3
*** capitolo TRE ***




TERZO CAPITOLO

Tom era arrabbiatissimo. Teneva molto al suo orgoglio e non si dava pace della vittoria del fratello. Invece Bill notò che Tom se l’era presa troppo. Lui si arrabbiava, è vero, ma dopo un po’ superava la cosa. Invece a Tom succedeva il contrario. Quando subiva una qualsiasi sconfitta di qualsiasi tipo non riusciva mai a mandarla giù e diventava pesante per tutti.
-Chissà - pensò Bill - forse ho esagerato un po’ … magari quando le acque cominciano a calmarsi gli parlo.-
E questa era sua intenzione, ma le cose non andarono come previsto.
Tom aveva preparato una spietata vendetta per Bill. Sarebbe stata una vendetta che il cantante non avrebbe mai dimenticato, questo era poco ma sicuro. Il chitarrista aveva già tutto in testa, sapeva già cosa fare. Più ci pensava e più si assatanava, sfregandosi le mani. Decise subito di attuare il suo piano diabolico.
Dunque, ora siamo sul bus che sta portando i TH in un’altra città. Tom aveva preparato tutto nei minimi particolari. Non perse un secondo di tempo. La prima trappola si sarebbe innescata molto presto.
Nello stesso momento Bill stava parlottando con Gustav e Georg.
-Secondo voi ho esagerato con la storia del cappello?-
-Mah, dipende da come l’ha presa Tom. Ma non credo proprio che l’abbia presa bene … - fece notare Gustav.
-hai ragione. Devo chiedergli scusa. Lui tiene molto ai suoi cappelli e avergliene rovinato uno in questo modo deve averlo fatto tanto arrabbiare.- Rifletté Bill.
-ben detto. Se devi chiedergli scusa sarà meglio che lo fai in fretta: conoscendo Tom scommetto che starà già architettando una terribile vendetta!- suggerì Georg con voce spettrale.
-Sì, ci vado subito. Grazie del consiglio!- disse Bill sollevato.
-Figurati!- risposero all’unisono gli altri due.
Bill si alzò convinto e corse a cercare il fratello. Ma appena fu sotto la rampa delle scale …
-Tom dove sei … -
SPLASH! Non fece in tempo a finire la frase che gli arrivò una tremenda secchiata d’acqua gelata sulla testa, tirando giù la sua bella pettinatura. Bill rimase a bocca aperta, guardò in alto e vide il gemello con un secchio vuoto in mano che rideva, rideva, rideva …
Bill si precipitò di sopra imprecando contro il fratello, ma appena finì le scale … inciampò. Su una corda tesa da Tom. Un altro scherzo riuscì. Bill non fece in tempo ad alzarsi che Tom si mise a ridergli in faccia. Gocciolando, Bill prese a rincorrere Tom, mentre quest’ultimo gli faceva marameo. Il chitarrista riuscì a seminare il cantante di sotto. Bill correva da una parte all’altra del bus e Georg e Gustav ci godevano!
-Ah, ah! Lo sapevo che sarebbe finita così!-
-Per favore, Juschtel, mi vai a prendere i pop-corn? Altrimenti non c’è divertimento!-
-Corro! Non voglio perdermi lo spettacolo!-
Alla fine Bill si dovette fermare per riprendere fiato. Aveva le mani sulle ginocchia, la testa abbassata e i capelli davanti impedendo la vista del viso. Tom si fermò a sua volta.
-Ehi, fratellino, ti sei già stancato?-
Bill tirò su di colpo la testa e … orrore! Tom non aveva mai visto una faccia così assatanata, talmente orrenda e mostruosa che a stento riuscì a non svenire. Allora il rasta sfoderò ancora una volta il suo asso nella manica: occhi a budino e muso a vaschetta.
La sfida iniziò. Il procedimento ve l’ho già spiegato nei capitoli precedenti. Anche Georg e Gustav non si perdevano un istante di quella gara così avvincente. I gemelli erano al culmine della lotta quando … contemporaneamente sospirarono.
-E va bene, sei perdonato, Tom … -
-No, Bill, sono io che ti chiedo scusa … -
-ti dico che devi scusarmi tu perché non dovevo arrabbiarmi così tanto!-
-e invece ti chiedo scusa io, sono stato cattivo con te!-
-Io ti chiedo scusa anche per l’altra volta, per quella storia del cappello.-
-Non importa, tanto ne ho a quintali di cappelli … -
Gli altri due membri della band erano stupefatti. Non era possibile: si erano perdonati a vicenda? Pareva proprio di sì …
-Allora facciamo pace, Tomi?-
Tom fissò Bill negli occhi, nocciola come i propri. E in quel momento capì tante cose. Che si era arrabbiato troppo, che aveva esagerato, che in fondo si era anche divertito, che voleva un infinito di bene a suo fratello.
- D’accordo, Bill, basta vendetta.-

Lascio immaginare a voi cosa successe dopo … l’affetto fraterno si può manifestare in tanti modi. Come volete che finisca questa bella storia? Inventate voi il finale!
C’è un’unica regola. Sono ammessi solo lieti fini!!!
Mi dispiace chee sia durata solo 3 capitoli, ma come si dice "il gioco è bello quando dura poco!"

Recensite, mi raccomando! Danke!

Tanti saluti by Eliot


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