La battaglia di Bill e Tom di ELIOTbynight (/viewuser.php?uid=56070)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo UNO ***
Capitolo 2: *** capitolo DUE ***
Capitolo 3: *** capitolo TRE ***
Capitolo 1 *** capitolo UNO ***
La FFFEP (Fan Fiction
Film Eliot Production)
Presenta
LA
BATTAGLIA DI BILL E TOM
PRIMO CAPITOLO
Ore 12.25. Stazione di servizio di Stoccarda.
Il bus del nuovo tour si è fermato per fare rifornimento. E
come ha detto Georg nel dvd “Zimmer 483 European
Tour” non riesce a dormire quando il bus è fermo.
Ma non era l’unica causa del suo risveglio.
-ma che cos’è questo chiasso?- si chiese un
po’ sorpreso.
Georg si alzò dopo un sbadiglio che sembrava interminabile.
Arrivato davanti al bagno da dove proveniva il rumore, vide una scena
alquanto strana.
Bill stava svuotando tutti gli armadietti e i piccoli scaffali del
bagno, buttandosi dietro boccette, lacche e trucchi.
-cavolo, ma dov’è finito?-
-Bill, per l’amor di Dio, cosa caspita stai facendo?-
-Il mio rimmel nuovo di zecca è sparito!-
Il bassista alzò gli occhi al cielo come per pensare.
-Ah, ora ricordo … -
-Cosa? L’hai visto per caso? Dimmi
dov’è!!!-
-Ah, no, non ricordo dove lo ha messo … -
-Cazzo, chi???-
-Quello scalmanato di tuo fratello. Lo ha preso ieri sera e poi non so
cosa ne abbia fatto.-
-Oh, porca merda … -
Il ragazzo dai capelli piastrati posò casualmente lo sguardo
dentro il gabinetto. Spalancò gli occhi e
balbettò:
-Bill … Guarda … -
L’acqua era nera. Bill si precipitò a vedere. Sul
fondo si vedeva chiaramente il rimmel che aveva appena comprato il
cantante che era costato la bellezza di 200 euro poiché di
marca prestigiosa.
Significava che Tom lo aveva buttato lì dentro. Georg
iniziò a preoccuparsi.
-Oh, no … -
Bill strinse i pugni e socchiuse gli occhi.
-TOM KAULITZ VIENI SUBITO QUA!-
Georg si dileguò, mentre Tom arrivò stancamente.
-Billino bello, ti sembra l’ora di venirmi a svegliare
così presto???- (ricordo che erano le 12.25.)
-Tu ricorderai di certo il mio nuovo rimmel, vero? Sai che fine ha
fatto???-
Tom capì che Bill aveva capito.
-Oh, oh … -
-Vieni qui, ipocrita in XXL, che ti devo strappare uno a uno quelle
alghe schifose che ti ritrovi in testa e che volgarmente chiami
“rasta”!!!-
-AIUTO!-
E i due presero a rincorrersi, finché non si fermarono al
fondo del bus.
-Scusami Bill! Ti prego devi scusarmi! Mi è caduto
lì per caso, devi credermi!-
-ma non chiedermelo neanche!!! Quel rimmel mi è costato 198
euro e 77 centesimi!-
-E con questo??? Ne hai talmente tanti!!-
-Comunque sia, quello che hai fatto è un atto impuro e vai
punito!-
-ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti
prego ti prego ti prego!!!-
-la mia risposta sarà sempre la stessa: NO!-
-per favore … dai, fratellino … cucciolo
… dimentica la faccenda … -
-NO, NO E POI NO!!!-
A quel punto a Tom non restò che sfoderare la sua arma
segreta. Giunse le mani come per pregare, sporse il labbro inferiore in
avanti mettendo in risalto il piercing e fece gli occhi dolci.
-Ti prego, Bill, per favore … -
Bill conosceva quell’espressione. E con quella Tom riusciva
sempre a passarla liscia. Doveva opporre resistenza. Rimase con gli
occhi cattivi, irremovibile. Tom si addolciva sempre di più
… il suo sesto senso da gemello gli diceva che Bill stava
lentamente cedendo … gli mancava poco, ormai …
Bill cominciava a tremare, non ce la faceva più a resistere
… Tom lo inteneriva sempre di più, con quello
sguardo … al chitarrista non restava che infliggergli il
colpo di grazia … ce l’aveva quasi fatta
… sentiva che il gemello era allo stremo delle forze
… si avvicinò a Bill e gli stampò un
sonoro bacio sulla guancia. Bill non seppe resistere e dovette cedere.
-E va bene, sei perdonato!-
-Evvai, funziona sempre!-
Bill sospirò mentre Tom trotterellò fuori
contento dell’ennesima vittoria. Appena Tom si
allontanò, Bill cambiò espressione e gli si
disegnò sul volto un ghigno malvagio …
-ih ih ih … Non è ancora finita, caro Tomi
… Non è ancora finita … -
Questo
è solo il primo capitolo, il bello arriva dopo...
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Capitolo 2 *** capitolo DUE ***
SECONDO CAPITOLO
Bill non riusciva mai a mandare giù tutte quelle sconfitte
che Tom gli infliggeva. In fondo voleva troppo bene a suo fratello e
ogni minimo gesto dolce da parte sua lo inteneriva e lo rende
facilmente vulnerabile. E nessuno meglio di Tom lo sapeva. Ma stavolta
Bill non voleva fargliela passare di nuovo liscia. Aveva già
in mente un piano per vendicarsi del fratello dispettoso.
-Adesso vedrai, Tom, vedrai di cosa sono capace!-
Bill pensò di agire prima del concerto di Stoccarda che ci
sarebbe stato quello stesso giorno.
Tom era più agitato del solito quella sera perché
conosceva bene suo fratello e si aspettava qualcosa di terribile come
vendetta dello scherzo giocatogli quella mattina. Ha controllato bene
che fosse tutto a posto: le chitarre, l’auricolare, tutto
quello con sarebbe dovuto entrare in contatto. Era tutto ok. I quattro
ragazzi si misero dietro all’entrata del palco e aspettarono
pazientemente.
Bill si piazzò per ultimo, dietro a Tom. Approfittando della
confusione creata dalle fans e il rumore della nebbia artificiale
sparsa sul palco, Bill mise in atto il suo piano. Con
un’espressione assatanata dipinta sul volto, tirò
fuori dalla tasca una bomboletta spray di colore rosa. Senza pensarci
due volte spruzzò il colore sul cappello di Tom e
buttò per terra la bomboletta vuota.
I Tokio Hotel finalmente entrarono e si misero in posizione. Nessuno si
era ancora accorto di niente. Appena le fans videro Tom si misero ad
urlare ancora di più pensando che fosse un gesto del
chitarrista per stuzzicarle. E Bill si sforzava di non scoppiare a
ridere …
Durante il concerto, Tom si accorse che qualcosa non andava. Georg lo
guardava e rideva, Gustav lo fissava in continuazione un po’
sorpreso e i tecnici sotto il palco ridevano di gusto. Per non parlare
poi di Bill … Il cantante non gli veniva mai vicino durante
le canzoni e se lo guardava, Bill si girava subito con una mano sulla
bocca per non ridere.
Rientrando nel backstage dopo lo show, Tom vide la bomboletta vuota sul
pavimento. Appena lesse la scritta “rosa”
sull’etichetta, si guardò addosso. Poi ebbe un
flash e si tolse il cappello. A quel punto capì
perché tutti ridevano mentre lo guardavano. E subito il suo
pensiero andò a Bill …
-caro il mio fratellino, questo non lo dovevi assolutamente fare!!! Ma
non la scamperai nemmeno questa volta … -
Andò di filato da Bill nel guardaroba e appena entrato col
cappello rosa in mano gli altri tre si buttarono per terra dalle risate.
-AAAAAH! Tom, dovresti vedere la tua faccia, ah ah ah ah ah ah ah!!!-
-ma soprattutto dovresti vedere il tuo cappello, ah ah ah ah!!!-
Tom era visibilmente incazzato.
-Georg? Gustav?-
-Dica, Tom Pinkaulitz! Ah ah ah ah ah!-
-Se non la smettete giuro che vi strappo la lingua … Vi
dispiacerebbe lasciare me e Bill un momento da soli???-
-Ok, come vuoi … -
Uscendo dal guardaroba Gustav sussurrò a Georg:
-Cacchio, questa è proprio brutta! Chissà se Bill
se la caverà!-
Tom posò il cappello sul tavolo e fissò Bill con
gli occhi più cattivi che si fossero mai visti sulla faccia
della Terra. La sfida ebbe inizio.
-Bill, che caspita ti sei messo in testa di fare?-
-Questa non è altro che la mia vendetta!-
-Ah, sì? Beh, devo dire questa è davvero un
po’ troppo azzardata!-
-lo prendo come un complimento, mio caro fratellone-
-ma ora te la vedrai con me!-
Nella piccola stanza cresceva la tensione. Georg e Gustav non osarono
perdersi lo spettacolo da dietro la serratura. Bill passò
subito all’azione.
-Ti prego, Tomi … perdonami, per favore … -
Stavolta la situazione era inversa. Bill con lo sguardo supplichevole e
Tom con lo sguardo arrabbiato. Tom vinceva sempre in questa
“gara di sguardi” ed era convinto di vincere
facilmente, quindi si preparò a sconfiggere per
l’ennesima volta il gemello.
Bill sapeva bene che Tom non era un avversario facile. Cercò
di dare il meglio di sé e di tirare fuori il suo lato
più coccoloso che aveva dentro.
All’inizio sembrava essere in vantaggio Tom, ma ad un tratto
gli occhi del rasta iniziarono a tremare. Allora Bill sentì
che c’era ancora una speranza. Fece uscire il suo lato
più tenero e proprio al culmine della battaglia si
avvicinò lentamente a Tom e lo abbracciò da
dietro. Infine gli sussurrò con voce bassa, suadente e
languida, qualcosa nell’orecchio.
-Dai, Tomi … lo so che mi perdonerai … non fare
il difficile, forza … dillo … dillo che mi vuoi
perdonare … dillo … ora … -
Tom non ce la faceva più e dovette cedere.
-E va bene, ti perdono, Bill!-
-Sìììììììììììììì!!
Ce l’ho fatta, finalmente! La mia prima vittoria!-
E si mise a saltellare di qua e di là per la gioia. Tom
rimase immobile, sconvolto, a fissare con rabbia il suo nuovo cappello
rosa.
Bill andò a comunicare la notizia agli altri due, Tom
borbottò.
- E’ inammissibile! Ma come diavolo ha fatto a battermi? Devo
assolutamente riottenere il mio record di vittorie. Sia ben chiaro,
fratellino: non è per niente finita qui … -
Mi
sono messa a ridere perfino io che sono l'autrice! Dopo questa parte ci
aspetta il terzo, tanto atteso e ultimo capitolo... RECENSITE! Danke!
saluti By Eliot
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Capitolo 3 *** capitolo TRE ***
TERZO CAPITOLO
Tom era arrabbiatissimo. Teneva molto al suo orgoglio e non si dava
pace della vittoria del fratello. Invece Bill notò che Tom
se l’era presa troppo. Lui si arrabbiava, è vero,
ma dopo un po’ superava la cosa. Invece a Tom succedeva il
contrario. Quando subiva una qualsiasi sconfitta di qualsiasi tipo non
riusciva mai a mandarla giù e diventava pesante per tutti.
-Chissà - pensò Bill - forse ho esagerato un
po’ … magari quando le acque cominciano a calmarsi
gli parlo.-
E questa era sua intenzione, ma le cose non andarono come previsto.
Tom aveva preparato una spietata vendetta per Bill. Sarebbe stata una
vendetta che il cantante non avrebbe mai dimenticato, questo era poco
ma sicuro. Il chitarrista aveva già tutto in testa, sapeva
già cosa fare. Più ci pensava e più si
assatanava, sfregandosi le mani. Decise subito di attuare il suo piano
diabolico.
Dunque, ora siamo sul bus che sta portando i TH in un’altra
città. Tom aveva preparato tutto nei minimi particolari. Non
perse un secondo di tempo. La prima trappola si sarebbe innescata molto
presto.
Nello stesso momento Bill stava parlottando con Gustav e Georg.
-Secondo voi ho esagerato con la storia del cappello?-
-Mah, dipende da come l’ha presa Tom. Ma non credo proprio
che l’abbia presa bene … - fece notare Gustav.
-hai ragione. Devo chiedergli scusa. Lui tiene molto ai suoi cappelli e
avergliene rovinato uno in questo modo deve averlo fatto tanto
arrabbiare.- Rifletté Bill.
-ben detto. Se devi chiedergli scusa sarà meglio che lo fai
in fretta: conoscendo Tom scommetto che starà già
architettando una terribile vendetta!- suggerì Georg con
voce spettrale.
-Sì, ci vado subito. Grazie del consiglio!- disse Bill
sollevato.
-Figurati!- risposero all’unisono gli altri due.
Bill si alzò convinto e corse a cercare il fratello. Ma
appena fu sotto la rampa delle scale …
-Tom dove sei … -
SPLASH! Non fece in tempo a finire la frase che gli arrivò
una tremenda secchiata d’acqua gelata sulla testa, tirando
giù la sua bella pettinatura. Bill rimase a bocca aperta,
guardò in alto e vide il gemello con un secchio vuoto in
mano che rideva, rideva, rideva …
Bill si precipitò di sopra imprecando contro il fratello, ma
appena finì le scale … inciampò. Su
una corda tesa da Tom. Un altro scherzo riuscì. Bill non
fece in tempo ad alzarsi che Tom si mise a ridergli in faccia.
Gocciolando, Bill prese a rincorrere Tom, mentre quest’ultimo
gli faceva marameo. Il chitarrista riuscì a seminare il
cantante di sotto. Bill correva da una parte all’altra del
bus e Georg e Gustav ci godevano!
-Ah, ah! Lo sapevo che sarebbe finita così!-
-Per favore, Juschtel, mi vai a prendere i pop-corn? Altrimenti non
c’è divertimento!-
-Corro! Non voglio perdermi lo spettacolo!-
Alla fine Bill si dovette fermare per riprendere fiato. Aveva le mani
sulle ginocchia, la testa abbassata e i capelli davanti impedendo la
vista del viso. Tom si fermò a sua volta.
-Ehi, fratellino, ti sei già stancato?-
Bill tirò su di colpo la testa e … orrore! Tom
non aveva mai visto una faccia così assatanata, talmente
orrenda e mostruosa che a stento riuscì a non svenire.
Allora il rasta sfoderò ancora una volta il suo asso nella
manica: occhi a budino e muso a vaschetta.
La sfida iniziò. Il procedimento ve l’ho
già spiegato nei capitoli precedenti. Anche Georg e Gustav
non si perdevano un istante di quella gara così avvincente.
I gemelli erano al culmine della lotta quando …
contemporaneamente sospirarono.
-E va bene, sei perdonato, Tom … -
-No, Bill, sono io che ti chiedo scusa … -
-ti dico che devi scusarmi tu perché non dovevo arrabbiarmi
così tanto!-
-e invece ti chiedo scusa io, sono stato cattivo con te!-
-Io ti chiedo scusa anche per l’altra volta, per quella
storia del cappello.-
-Non importa, tanto ne ho a quintali di cappelli … -
Gli altri due membri della band erano stupefatti. Non era possibile: si
erano perdonati a vicenda? Pareva proprio di sì …
-Allora facciamo pace, Tomi?-
Tom fissò Bill negli occhi, nocciola come i propri. E in
quel momento capì tante cose. Che si era arrabbiato troppo,
che aveva esagerato, che in fondo si era anche divertito, che voleva un
infinito di bene a suo fratello.
- D’accordo, Bill, basta vendetta.-
Lascio
immaginare a voi cosa successe dopo … l’affetto
fraterno si può manifestare in tanti modi. Come volete che
finisca questa bella storia? Inventate voi il finale!
C’è
un’unica regola. Sono ammessi solo lieti fini!!!
Mi dispiace chee sia
durata solo 3 capitoli, ma come si dice "il gioco è bello
quando dura poco!"
Recensite, mi raccomando!
Danke!
Tanti saluti by Eliot
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