Pensieri & Parole

di Therese
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Broken heart ***
Capitolo 2: *** 2. Heartbreaker ***
Capitolo 3: *** 3. A new draught ***
Capitolo 4: *** 4. Checkmate ***
Capitolo 5: *** 5. The voice of the soul (Kaori) ***
Capitolo 6: *** 6. The voice of the soul (Ryo) ***
Capitolo 7: *** 7. A bashful gleam in this hazy october sky ***



Capitolo 1
*** 1. Broken heart ***


Stanza di Kaori. Ore 22:30 del 2 Ottobre 1994.

1. Broken heart

Caro Maki, stamattina ho pensato che se avessi messo per iscritto i miei pensieri nero su bianco, forse sarei stata meglio, allora ho deciso di andare ad acquistare un quaderno e usarlo come diario. No, non posso sempre andare a scocciare Miki, in fondo, nonostante adori la sua compagnia, però mi dà consigli che comunque io so già! E, nonostante ci metta il suo impegno, non può fare nulla per alleviare la mia sofferenza. Solo Ryo, se cambiasse il suo comportamento, potrebbe rendermi felice! Invece, tu che ci guardi dall’alto del Paradiso, vedi no, come mi sta trattando!

Perché tutti mi dicono che mi ama se poi si comporta sempre allo stesso modo!!!

Tu dimmi! Che significato si può dare alle parole: «Tra di noi non ci potrà mai essere niente, e non solo perché tu non me lo fai venire duro, ma perché proprio io non provo nulla per te!!!»

E questo me l’ha detto stamattina.

Perché tutti si vogliono convincere a vedere ciò che non c’è? Che Ryo mi ama ma non sa come affrontare i suoi sentimenti nei miei confronti? Anche Miki, con le sue parole, in un certo senso mi illude! Io davvero sono esasperata: non so più cosa pensare! Non sarebbe meglio se me ne andassi per sempre dalla sua vita? Che cosa ci sto a fare io! Perché, due giorni fa mi sono umiliata e gli ho detto che lo amavo! Sai cosa è successo? Mi ha riso in faccia!!!

Il mio cuore si è spezzato!

Oramai non ho neanche più la forza di parlargli, non riesco nemmeno più a guardarlo, oramai è calato il silenzio su di noi, come devo fare? Ti prego, Maki, aiutami! Dammi un segno. Un qualcosa che mi faccia capire che strada devo prendere. Io non so davvero cosa fare, o meglio, saprei cosa fare ma non ne ho il coraggio!

Da una parte è un bene che in questi giorni non ci sia l’ombra di un incarico: non sarei proprio in grado di lavorare serenamente: l’intesa che avevamo è svanita. E tra l’altro le sue parole in quella radura, che significato avevano? Perché mi ha detto quelle cose se poi non le pensa? Domani sera glielo devo assolutamente chiedere.

Magari mi riderà in faccia un'altra volta.

Ma pazienza, non mi sfuggirà! Seh! Anche stasera è uscito subito dopo cena: mi ha rimproverato della cena schifosa come al solito, che d’ora in poi avrebbe mangiato fuori! Anzi che non cenava fuori solo perché aveva pochi soldi, se no... chissà dov’è ora.

Chissà se rientrerà ubriaco fradicio come ieri sera. Come tutte le sere di queste ultime due settimane! Ora ti saluto, vado a dormire. Domani sera dopo avergli parlato ti scriverò e ti dirò come è andata. Sogni d’oro fratellone.

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Capitolo 2
*** 2. Heartbreaker ***


Sun Light Cabaret. Ore 02:50 del 3 Ottobre 1994.

2. Heartbreaker

Ciò che vedo è solo nebbia. Kaori dove sei? E sono qui in quel locale che oramai considero la mia seconda casa, ad affondare i miei dispiaceri nell'alcool. Come se riempirmi di Whisky possa fare tornare la serenità che è svanita dai tuoi occhi! Sì lo so, sono uno stronzo patentato.

Un idiota, un pessimo elemento.

A cosa pensi Kaori, ora? Sono stato un emerito idiota a dirti quelle cose. Riderti in faccia quando tu mi dimostravi il tuo amore. Perchè? Perchè Ryo Saeba ti devi comportare in questo modo anche quando la donna più importante della tua vita, l'unica che abbia mai amato, ti dimostra di poterti donare tutta se stessa?! Quando decide di mettere il suo cuore nelle tue mani?! Tu che fai? Lo trafiggi, lo spezzi e lo calpesti sotto la suola delle tue scarpe.

Sono due settimane che ci penso, Kaori.

Da quando abbiamo terminato l’ultimo incarico. Ed è successo per la seconda volta, Kaori. La prima era stata con Silver Fox, ricordi? Ho fatto un errore da dilettante! Ho sparato senza poter vedere il bersaglio! Ho sparato perché ero in apprensione per te. Perché avevo paura che quel fottuto bastardo pisciasotto mi portasse via ciò che di più caro ho al mondo.

Tu, Kaori.

E se ci fosse stata una persona dietro a quella tenda, quella volta? Avrei ucciso un innocente perché avevo perso il mio sangue freddo. E lo stesso è successo due settimane fa.

L’incarico di Sayuki Takushi stava volgendo al termine.

E come al solito i malviventi che la minacciavano ti avevano preso in ostaggio. Quando quel imbecille ti ha puntato il coltello alla gola e poi con gusto sadico te l’ha sfiorato sulla tua pelle candida, non ci ho visto più, ho cercato di distrarlo con le parole, ma poi vedevo che non avrebbe contato. Quel bastardo maniaco non l’avrebbe bevuta. Allora ho lanciato in aria il reggiseno della Takushi, preda della mia precedente razzia-Mokkori. Lui si è distratto e gli ho sparato nella mano in cui teneva il coltello. Per fortuna lui non è riuscito ad accoltellarti perché il coltello è saltato via lontano.

Ma sarebbe bastato poco.

Un millimetro e mezzo in più e... non ci voglio nemmeno pensare! Ho fatto un errore del cazzo! Saresti potuta morire a causa mia, se non avessi mirato con precisione. Il proiettile della Magnum si sarebbe potuto conficcare nella tua carotide. Ed io ti avrei ucciso con le mie stesse mani. Se davvero fosse successo, Kaori, mi sarei sparato all’istante.

In fondo alla fine tutto si è risolto per il meglio… ma non potrò continuare ad avere sempre una fortuna così sfacciata.

Se non avessi avuto quel reggiseno a portata di mano, con cosa l'avrei potuto distrarre?! Quando si tratta di te, perdo il controllo. E il motivo lo sai qual è? Perché mi sono accorto di amarti disperatamente e senza indugio.

Ed ho paura.

Ho paura di quello che provo. Per quello ti tratto così male. Ma tu queste mie parole non le saprai mai. Perchè se te le dicessi, chissà cosa succederebbe. La nostra felicità sarebbe a scapito della perdita del mio autocontrollo nelle missioni.

E purtroppo questo è il mio lavoro.

E purtroppo questa è la mia vita. E purtroppo questo è il mio destino. Anche perchè non sono in grado di fare altro. Nient’altro. Salvati da me finchè puoi. Ma se non lo capisci da sola, sarò costretto a mandarti via. Prima mi hai chiamato anche una mia ex collega di quando lavoravo in America, abbiamo lavorato insieme per poco. E' stato nel periodo fra quando ho smesso di lavorare con Bloody Mary e quello in cui poi ho cominciato a lavorare con Mick. Un anno appena.

Abbiamo avuto una storia.

Breve. Sesso. Breve ma intenso. Ora provo solo affetto con lei. Ed anche se venisse qui, non proverei più a portarmela a letto perchè ora amo te. Ma che amo te, non lo devi sapere. Nel fine settimana verrà a stare da noi.

Si chiama Georgia Lakes. Nell'Ambiente, Lady Violet.

Ha chiesto il mio aiuto per tirare fuori dei guai suo fratello. Ma te lo dirò solo domani, Kaori. Vorrei usare lei per allontanarti da me. Ma tu, non te ne sei andata neanche dopo che Bloody Mary ti ha rivelato il mio passato. E nonostante il suo atteggiamento provocante nei miei confronti: tu sei rimasta, Kaori.

Tu sei rimasta e hai continuato ad amarmi!

Ma esiste qualcosa che riesca ad allontanarti da me? Ormai non ci spero più. Ma almeno devo fare questo tentativo. Sono un vile. Lo so. Domani sicuramente te ne parlerò. Se ce la faremo a dirci qualcosa che vada oltre il «Ciao, esco!». Spero tanto che questa sia l’occasione buona per farti fuggire da me. Ancora un altro giro di Whisky, poi tornerò a casa da te. E continuerò a recitare la solita commedia. Chissà quanto ancora andrà avanti questa storia, Kaori.

Nebbia, ancora nebbia.

Il mio cervello non vede nient’altro. Una luce, laggiù in fondo. Mi sta chiamando. Ma io devio il percorso. Eppure quella luce è così invitante. Potrebbe essere la mia salvezza. Ma non voglio salvarmi! Vorrei allontanarti da me. Eppure vorrei che restassi per trovare ancora uno spiraglio per noi. Una possibilità.

Un timido spiraglio di luce in questo nebbioso cielo di ottobre.

Ecco il bicchiere che avevo chiesto. Sprofondo di nuovo nell’alcool e nella consapevolezza di essere sempre in procinto di farti del male. Ma è più forte di me.

Ti prego, un giorno, se puoi. Perdonami, Amore Mio.

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Capitolo 3
*** 3. A new draught ***


Stanza di Kaori. Ore 23:25 del 3 Ottobre 1994.

3. A new draught

Caro Maki, vorrai sapere come è andata, vero? La buona notizia è che mi sono risparmiata l’ennesima umiliazione. La cattiva notizia è che nel weekend arriverà da noi l’ex-assistente di Ryo. L'ennesima?! Ora ti racconto.

E' mattina, come sempre faccio le solite cose: Stazione - lavagna - no lavoro - ma in un certo senso ne sono felice. Vado da Miki, distrutta, e mi confido con lei. Spiego la mia idea a Miki di chiedere a Ryo cosa veramente prova per me e perché lui ha detto che mi ama se poi non è vero! La mia amica è d’accordo con me ma all’improvviso, colpo di scena, compare Umibozu che mi dice:

- Io ti consiglierei di non farlo. - E allora gli chiedo perché e lui dice:

- Lo so che non te lo dovrei dire, però Ryo mi ha detto che nel weekend arriverà da voi una sua ex-assistente che ha bisogno del suo aiuto. Si chiama Georgia Lakes. Ha lavorato con lui per circa un anno, dopo Bloody e prima di Mick. Di più non posso dirti. -

E sono scappata dal Cat’s Eye in lacrime.

Ma perché??!! Perché a me non mi dice mai niente??? Perché devono essere sempre gli altri a sapere le cose prima di me!!! Soprattutto quello che accade in casa mia!!! In casa mia!!! Perché Ryo si fida più di Umibozu!!! Falcon aveva ragione, mi sono detta, mi sono già umiliata abbastanza! Se lui mi ha detto che tra di noi c’è solo un rapporto di lavoro, allora che così sia!

Così, caro Maki, mi sono sforzata di essere serena e distaccata per tutto il giorno. Come se tra di noi non ci fosse nulla, come se io non lo amassi così tanto: lo sai quanto mi è costato fingere che tra di noi non ci fosse nulla!!??! Lo sai quanto mi è costato!!! Quanto il mio cuore piange per questo???

Ma è lui che mi costringe e allora gli renderò pan per focaccia! Almeno fino a quando riuscirò a tenere questo comportamento così distaccato. In effetti ho sbagliato con Bloody Mary, mi sono fatta vedere sottomessa e arrendevole, mi sono fatta vedere innamorata di lui!

Ma questa volta non succederà, Maki.

E' una prova che devo riuscire a superare, poi col tempo, magari, riuscirò a fare in modo che le cose siano davvero così tra noi! Se lui si comporta così con me, se lui non mi ama, non posso costringerlo! I sentimenti nascono se devono nascere, non si possono obbligare! E così Maki, ho preso la mia decisione questa mattina e ho avuto il tempo di cercare di mantenere i miei propositi visto che Il Signorino si è fatto vedere solo alla sera.

Cioè quattro ore fa, circa.

Durante la cena, ho cercato di cominciare una conversazione neutra, cercando di non essere troppo invadente con lui né troppo curiosa. Chi lo sa, forse se n’è accorto del mio cambiamento, poiché si è comportato gentilmente. Od almeno non mi ha detto che il cibo faceva schifo. Forse Ryo è davvero così. In fondo è gentile.

Allora questo significa che fino ad ora si è comportato male con me solo perché io mi dimostravo troppo oppressiva e gelosa, forse se io non continuassi a stroncargli l’osso del collo con tutti quei martelli, forse la nostra vita sarebbe più serena. E poi. Ma chi voglio prendere in giro??? Io lo picchio quando fa lo scemo con le altre donne non per fare in modo che non si distragga dal lavoro, ma perché sono io a essere gelosa marcia!!!

In fin dei conti, è successo molte volte che nel bel mezzo di un attacco-mokkori, se alla cliente sparavano, lui se ne accorgeva ed era subito pronto a difenderla con la pistola in mano! Ma chi voglio prendere in giro, ancora?!?!? Finora ho sempre usato le maniere forti con lui.

Ma se io invece mi fossi comportata gentilmente: come sarebbero andate le cose? Avrebbe continuato a fare il maniaco lascivo oppure no? Beh, penso che sia un’ottima occasione per metterlo alla prova e per mettermi alla prova. Ti dicevo, durante la cena c’era un’atmosfera più rilassata. Non abbiamo parlato moltissimo, però almeno non c’è stato un silenzio di tomba. Anzi, c’era serenità tra di noi.

Inspiegabilmente.

Non so, forse... se mettere da parte i miei sentimenti per lui e cercare di non esternarli porta a questi risultati... forse... mi potrei anche sacrificare per il quieto vivere comune. Questo è chiaro, non significa che lo ami di meno. Però con un’atmosfera così in casa, non si riusciva a vivere bene! Anzi, io lo vedevo che cercava di stare con me il meno possibile, cercava di stare in casa il meno possibile.

Invece, oggi... ma ora ti racconto.

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Capitolo 4
*** 4. Checkmate ***


Stanza di Ryo. Ore 23:25 del 3 Ottobre 1994.

4. Checkmate

Cosa è successo, Kaori? Sono qui sdraiato nel mio letto con una sigaretta spenta tra le labbra a ripensare alla nostra serata.

Dopo tanto tempo siamo riusciti a parlarci di nuovo.

Mi è quasi venuto un infarto quando ci siamo messi a ridere e ho potuto assaporare di nuovo la gioia di stare insieme felici. Perché hai cambiato atteggiamento? E perché non sei rimasta così tanto sconvolta dell'arrivo imminente di Georgia? Umibozu evidentemente non sa tenere la bocca chiusa?!?!

Forse meglio così.

Sono qui sdraiato al buio che penso alla nostra situazione. Come è possibile che tutto sia cambiato così? Da un giorno all’altro? Stai cercando di riportare la serenità tra noi fingendo che non mi ami? Dio, sono riuscito pure a portarti a questo? Fingere che tutto vada bene tra noi per riportare il quieto vivere in questa casa?

Mi odio da solo, Kaori.

Maledizione! Mi hai preso in contro-piede! Se userai questo atteggiamento, anche quando arriverà Georgia, il mio piano di usare lei per allontanarti da me non andrà assolutamente a buon fine, anzi! Sembra quasi un dejà-vu. Proprio come quando arrivò Rose Mary a sconvolgerci la vita.

Tu non sei riuscita a placare la tua rabbia, i tuoi sentimenti, la tua gelosia.

Perché stavolta sì? Ti ho detto mille volte che tra di noi ci sarebbe stato solo un rapporto di lavoro. Ma non ci credo nemmeno io. Tra di noi c’è molto di più! Stavolta mi hai preso in parola, Kaori? Vuoi davvero dimostrare a te stessa che ce la farai? Che ti allontanerai sempre di più da me? Sono rimasto sconvolto quando sono rientrato a casa e ti ho visto ai fornelli. Non avevi il volto stravolto dalle lacrime, sei stata impeccabile. Non mi hai chiesto cosa avevo fatto tutta la giornata, non mi hai chiesto con chi sono stato e non ti sei nemmeno infuriata quando non ti ho detto nulla ma ho cambiato discorso.

Perché?

Mi sarebbe piaciuto che ti infuriassi, che me la menassi ancora col fatto che sono un irresponsabile che non gliene frega niente del lavoro ma che va solo a divertirsi! Quanto ti è costato recitare la parte dell’indifferente? Di fare finta che io te siamo solo semplici soci e coinquilini. Ed è stato proprio questo tuo cambiamento che mi ha spinto a raccontarti tutto sul mio passato con Georgia. Questa serenità artificiale che tu hai voluto creare.

E che, a me, in fondo, non mi sta per niente bene.

Ti preferivo prima. Quando dimostravi di essere gelosa, quando ti infuriavi... quando... eri te stessa, Amore. Io ti prendevo in giro, e tu ti arrabbiavi. Ti preferivo prima quando sapevo con certezza che tu mi amavi. Ora non lo so più. Ora non so più se ti comporti così per gelare i tuoi sentimenti, per fare in modo che io non ti faccia più soffrire. Se il fatto che io ti rifiutassi sempre, abbia trasformato il tuo amore in indifferenza ed apatia. E questo non solo ha fatto fallire il mio piano di allontanarti da me, ma mi sconvolge perché ora che tu ti comporti così, io sono costretto a non fingere più.

Non fingere più perché tu non mi chiedi più niente e non pretendi più niente da me.

Non ci sarebbe più motivo per trattarti male perché ora tu non mi fai più i tuoi interrogatori, non mi picchi più, non mi sgridi più. Ora non posso più fingere. E quella era l’unica e l’ultima maschera che potevo usare con te. Ora mi tocca essere vero. Essere uomo. Essere ciò che fino ad ora non sono mai stato.

Le regole del gioco sono cambiate.

Tu hai fatto scacco matto e mi hai spiazzato. Ora che farò? Come mi comporterò? Mi sono stupito di me stesso quando ho cominciato a raccontarti ciò che è successo con Georgia, risparmiandoti della nostra relazione, ma tanto presto lo verrai a sapere da lei... e come ti comporterai, Kaori?

Come prima o come adesso? Quale maschera indosserai?

Mi vergogno come un infame di averti portato a tanto. Forse non è mai stata una buona idea quella di nascondere i miei sentimenti per te. Ora sono io a soffrire della tua indifferenza: ma è reale o costruita? Non riesco a leggere più nei tuoi occhi e questo mi spaventa. Sto soffrendo come un cane. Non sono abituato a vedermi respinto così.

Ora so cosa provi tu, perdonami.

Vorrei dirti che ti amo e che ti ricambio dal primo giorno che ti ho incontrato, ma ancora mille dubbi mi assalgono. Gli stessi che ho dopo che qualcuno si lega a me e quindi anche al mio lavoro. Georgia l'aveva capito e poi alla fine ha resistito un anno e poi se n’è andata di sua spontanea volontà.

Ma tu perché rimani, Kaori?

Ora non sono più in grado di mandarti via. Forse finito questo incarico ti chiederò di stare per sempre con me. Però prima voglio vedere cosa succede con l’arrivo di Georgia. Se ti vedrò presa da me come prima, forse cercherò il modo di allontanarti, se invece continuerai a fare l’indifferente, forse mi dichiarerò a te. Questo ragionamento non ha senso, lo so. Ma in Amore non esiste un senso.

Perché anch'io ho paura di soffrire, anch'io ho paura dell’amore. Il tempo ci darà ragione o ci allontanerà?

E tu Maki, da lassù che dici? Avevi previsto tutto questo quando mi hai lasciato tua sorella? Perché il Destino ha scelto proprio Kaori per mandarmi in palla? Perché non una sventolona qualsiasi? Che il destino avesse scelto proprio lei perché sapeva che sarebbe diventato l’amore della mia vita? Chissà. Forse è meglio riposare ora. La battaglia più importante della mia vita è alle porte. Ed è contro l’amore assoluto che provo per te.

Poso la sigaretta sul comodino.

Mi infilo sotto le coperte ancora vestito. Cala il buio su di me. Dimmi che mi ami ancora! Dimmelo ti prego, rassicurami.

O potrei morire all’istante.

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Capitolo 5
*** 5. The voice of the soul (Kaori) ***


Cucina di casa Saeba. Ore 19:30 del 3 Ottobre 1994.

5. The voice of the soul (Kaori)

- Ah, Kaori, sei in casa? Pensavo fossi ancora da Miki. -

- No, no. Dai la cena è quasi pronta! Hai passato una bella giornata? - Forza, Kaori, tu ce la puoi fare! Spiazzalo quel cretino! Forza, Kaori! Seria e distaccata, cordiale ed allegra! Proprio come avevamo detto, ok?!

- ... -

- Lo sai che non c’è lo straccio di un lavoro, forse, Ryo, dovremo prendere in considerazione l’idea di farci conoscere anche fuori Shinjuku. - Ok, Kaori, così! Butta lì l'argomento, mi raccomando. Nessun passo falso e contieni la rabbia, le lacrime e tutto il resto! Il tuo piano era di fare l'indifferente, e allora... vai e mettiti alla prova!!!

- ... -

- Eh, cosa dici? - Ok, il ragazzo, mi sembri spiazzato quindi va bene così! Noi volevamo proprio questo! Adesso voglio proprio vedere che ci rispondi, stronzo!

- A proposito, ieri mi ha chiamato una mia ex collega. -

- Un nuovo incarico? - Ah, finalmente ti sei deciso a dircelo, brutto stupido! E tu, Kaori, calma e sangue freddo, non possiamo rovinare tutto proprio adesso! Tieni duro, io credo in te!

- Più o meno, vuole che l’aiutiamo? -

- In cosa? - Già, in cosa?! Ad allontanarti da me? A darmi il ben servito?!

- Si chiama Georgia Lakes, conosciuta con lo pseudonimo di Lady Violet, che sarebbe il suo profumo preferito. Comunque, lavorava con me quando ero ancora in America, dopo che io e Mary abbiamo smesso di lavorare insieme. E... ti dicevo: suo fratello Ryan faceva il giornalista d’assalto, lei invece faceva la fotografa, così avevano messo su una piccola agenzia. In pratica lavoravano in proprio, nel senso che facevano i loro reportage e poi vendevano i servizi a giornali o riviste oppure lavoravano per commissione. Beh, per farla breve, un giorno per caso, mentre stavano lavorando per un articolo sulle condizioni dei poveri di Manhattan e sul degrado sociale dei quartieri malfamati della città, l’articolo si doveva intitolare «L'altra faccia dell'America», si ritrovano ad essere testimoni di un altro fatto importante. Si erano appena infilati in un vicolo della Settantesima per intervistare dei barboni, quando dal vetro di un palazzo in disuso e da demolire vedono due uomini. Riconoscono uno di loro due. Il segretario del Repubblicano Jonathan Tryes che parlava con un uomo losco, sicuramente un mafioso. Siamo in pieno periodo pre-elettorale in cui Democratici e Repubblicani si fanno guerra per ottenere la vittoria alle elezioni e politicamente loro due erano schierati dalla parte del Democratico Ronan Lutor, che volevano andasse al potere. Quindi, cosa fanno. Fotografano tutto e portano le informazioni a Lutor: immaginati lui, al culmine della gioia, commissiona loro di continuare ad indagare, e che quelle rivelazioni le avrebbe usate nell’ultimo faccia-a-faccia televisivo per smascherare il suo avversario. Così loro continuano il loro lavoro però senza essere pagati all’inizio, il compenso sarebbe arrivato solo a lavoro quasi concluso. Ma loro accettano lo stesso, sperando di fare lo scoop della vita. Ma quando vengono a scoprire che l’uomo che si accordava con Lutor era un mafioso appartenente alla famiglia giapponese Kusai, una delle più potenti a Manhattan dopo essersi alleata con l'americana Linkon, vanno da Lutor a dargli le informazioni raccolte ma lui, dopo aver capito che inevitabilmente si sarebbe messo contro la Mafia, se ne lava le mani e fa finta di non conoscerli. Ed, ovviamente, nemmeno li paga. -

- Eh ti credo!!! Evidentemente il fuoco gli ha toccato le chiappe!? - Porca miseria, Ryo! Respira quando parli! Hai detto tutto così di fretta che pensavo ci stramazzassi al suolo in ipossia! Perchè sei così nervoso? Come mai sei così teso... non è da te! Che ti succede?

- Kaori?! Da dove hai imparato a parlare così!? Comunque... ed è proprio il Democratico ad assoldare un killer professionista per uccidere Ryan. Quelle informazioni erano troppo compromettenti, se Ryan avesse rivelato che proprio Lutor gli avesse commissionato l’incarico, immagina... -

- E scommetto che quel killer eri tu... - Oh mio Dio, Kaori! Ryo ha cambiato espressione... guarda!!! Forse qualcosa in lui si è... smosso?

- Già, a me Lutor però aveva raccontato un’altra storia, una bella menzogna, insomma. Ed io mio malgrado ci sono cascato. Quando però sono riuscito a scoprire la verità su Georgia e suo fratello, cioè che loro stavano dalla parte del giusto, mi sono ribellato. E lui ordina ai suoi uomini di uccidermi. Nel frattempo Tryes viene a scoprire che Ryan e sua sorella hanno delle informazioni molto importanti che lo riguardano e mentre io ero impegnato a difendere me e Georgia dagli attacchi degli uomini mandati da Lutor; quelli di Tryes e della yakuza nippo-americana hanno fatto un attentato a Ryan. In quel momento era a casa, io gli avevo detto di non tornarci che sarebbe stato pericoloso, ma lui era come indemoniato e ossessionato dal suo articolo, pensava di poter ancora diventare famoso. Dopo due minuti che era seduto alla sua scrivania a computer, quei bastardi hanno fatto saltare in aria tutta la casa. -

- Oh, mio Dio! - Kaori, il tuo Ryo è ufficialmente tornato!

- Dopo Georgia è rimasta con me. All’inizio per paura di attentati, perché comunque lei aveva l’altra copia delle informazioni raccolte da lei e da Ryan. E poi col passar del tempo... è rimasta e ha fatto la mia assistente per circa un anno, poi ha visto che il mio mondo non era fatto per lei, così ha deciso di lasciarsi alle spalle il passato e ci siamo salutati. Ha cambiato identità, si è fatta una plastica facciale, ha cambiato residenza e anche vita. Ora si fa chiamare Kelly Morentes, si è trasferita in Sud America, a quanto ne so. Dopo di che non ci siamo più né rivisti né sentiti. E così sono passati 11 anni da allora. Mi ha stupito molto la sua chiamata. Però non mi ha ancora spiegato nulla circa l'incarico, non vorrei che fosse ancora per quella vecchia storia! -

- Beh, vedremo... - Non è stata anche la tua amante, vero!?

- Già, vedremo. -

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Capitolo 6
*** 6. The voice of the soul (Ryo) ***


Cucina di casa Saeba. Ore 19:30 del 3 Ottobre 1994.

6. The voice of the soul (Ryo)

- Ah, Kaori, sei in casa? Pensavo fossi ancora da Miki. - Bravo, Ryuccio! Come inizio non c'è male... hai usato anche un tono un po' inquisitorio e quindi va bene! Dobbiamo vedere come reagirà la nostra Kaorichan. Ricordi il nostro piano, vero?! Allontanarla usando il nuovo incarico. E vedi di non farti prendere da sentimentalismi inutili!

- No, no. Dai la cena è quasi pronta! Hai passato una bella giornata? -

- ... - Eh no! Eh nooooooooooo!!!! Non possiamo farci prendere così in contro piede! Kaori ha adottato un'altra tattica! Adesso fa l'indifferente! Vuole farci credere che non le importa più niente di noi... non le crederai mica sul serio, vero?! O... sì?

- Lo sai che non c’è lo straccio di un lavoro, forse, Ryo, dovremo prendere in considerazione l’idea di farci conoscere anche fuori Shinjuku. -

- ... - Ryo??? Ryo Saebaaaa??? Di' qualcosa per Dio! Non potremo farci zittire da lei, vero?! Contrattacco, Ryo, contrattacco! Forza, muovi quelle dannatissime labbra e rispondile a tono! Dovevi fare l'indifferente anche tu, o no? Ok, ok non ce lo aspettavamo che cambiasse tattica... però dobbiamo reagire... ehi??? Pronto??? Mi hai sentito!!! Sparale subito dell'incarico e togliamoci questo dannato pensiero!!!

- Eh, cosa dici? -

- A proposito, ieri mi ha chiamato una mia ex collega. - Bravo! Così mi piaci! Sei tutti noi! Prendila alla lunga e vediamo che succede! Se si ingelosisce significa che possiamo continuare il nostro piano... altrimenti... siamo fottuti... e dovremmo arrenderci all'evidenza dei nostri sentimenti... che Dio ce la mandi buona!

- Un nuovo incarico? -

- Più o meno, vuole che l’aiutiamo? - No, no e no! Così non va! E tu... non essere così titubante! Lo sai che le donne capiscono subito se stai mentendo o qualsivoglia altro diavolo di mezzo che hanno per sgamare sempre noi uomini?!

- In cosa? -

- Si chiama Georgia Lakes, conosciuta con lo pseudonimo di Lady Violet, che sarebbe il suo profumo preferito. Comunque, lavorava con me quando ero ancora in America, dopo che io e Mary abbiamo smesso di lavorare insieme. E... ti dicevo: suo fratello Ryan faceva il giornalista d’assalto, lei invece faceva la fotografa, così avevano messo su una piccola agenzia. In pratica lavoravano in proprio, nel senso che facevano i loro reportage e poi vendevano i servizi a giornali o riviste oppure lavoravano per commissione. Beh, per farla breve, un giorno per caso, mentre stavano lavorando per un articolo sulle condizioni dei poveri di Manhattan e sul degrado sociale dei quartieri malfamati della città, l’articolo si doveva intitolare «L'altra faccia dell'America», si ritrovano ad essere testimoni di un altro fatto importante. Si erano appena infilati in un vicolo della Settantesima per intervistare dei barboni, quando dal vetro di un palazzo in disuso e da demolire vedono due uomini. Riconoscono uno di loro due. Il segretario del Repubblicano Jonathan Tryes che parlava con un uomo losco, sicuramente un mafioso. Siamo in pieno periodo pre-elettorale in cui Democratici e Repubblicani si fanno guerra per ottenere la vittoria alle elezioni e politicamente loro due erano schierati dalla parte del Democratico Ronan Lutor, che volevano andasse al potere. Quindi, cosa fanno. Fotografano tutto e portano le informazioni a Lutor: immaginati lui, al culmine della gioia, commissiona loro di continuare ad indagare, e che quelle rivelazioni le avrebbe usate nell’ultimo faccia-a-faccia televisivo per smascherare il suo avversario. Così loro continuano il loro lavoro però senza essere pagati all’inizio, il compenso sarebbe arrivato solo a lavoro quasi concluso. Ma loro accettano lo stesso, sperando di fare lo scoop della vita. Ma quando vengono a scoprire che l’uomo che si accordava con Lutor era un mafioso appartenente alla famiglia giapponese Kusai, una delle più potenti a Manhattan dopo essersi alleata con l'americana Linkon, vanno da Lutor a dargli le informazioni raccolte ma lui, dopo aver capito che inevitabilmente si sarebbe messo contro la Mafia, se ne lava le mani e fa finta di non conoscerli. Ed, ovviamente, nemmeno li paga. - Ok, Saeba, non c'è male! Potevi anche respirare fra una parola e l'altra, ma almeno non hai scazzato niente! Speriamo bene!

- Eh ti credo!!! Evidentemente il fuoco gli ha toccato le chiappe!? -

- Kaori?! Da dove hai imparato a parlare così!? Comunque... ed è proprio il Democratico ad assoldare un killer professionista per uccidere Ryan. Quelle informazioni erano troppo compromettenti, se Ryan avesse rivelato che proprio Lutor gli avesse commissionato l’incarico, immagina... - Eh no, eh no!!! Se ti dipingi sul volto quel sorrisetto sornione, i nostri buoni propositi vanno a puttane, capisci?! Ti ricordi dello schema che ci siamo studiati prima di cena!? Non devi commuoverla! Devi farla ingelosire in modo che lei veda Georgia come una possibile rivale! Questo era il piano!

- E scommetto che quel killer eri tu... -

- Già, a me Lutor però aveva raccontato un’altra storia, una bella menzogna, insomma. Ed io mio malgrado ci sono cascato. Quando però sono riuscito a scoprire la verità su Georgia e suo fratello, cioè che loro stavano dalla parte del giusto, mi sono ribellato. E lui ordina ai suoi uomini di uccidermi. Nel frattempo Tryes viene a scoprire che Ryan e sua sorella hanno delle informazioni molto importanti che lo riguardano e mentre io ero impegnato a difendere me e Georgia dagli attacchi degli uomini mandati da Lutor; quelli di Tryes e della yakuza nippo-americana hanno fatto un attentato a Ryan. In quel momento era a casa, io gli avevo detto di non tornarci che sarebbe stato pericoloso, ma lui era come indemoniato e ossessionato dal suo articolo, pensava di poter ancora diventare famoso. Dopo due minuti che era seduto alla sua scrivania a computer, quei bastardi hanno fatto saltare in aria tutta la casa. - Ok, Ryo... sei una palla persa! Evapora amore da ogni tuo poro... il nostro piano è ufficialmente andato a monte! Allora me lo potevi dire pure prima che non volevi allontanare Kaori!?!? Così almeno ci saremo risparmiati tutta questa preparazione... ah, io mi licenzio!!! Hai sentito cosa ti ho detto?? La tua Coscienza si licenzia! Hmpf!?

- Oh, mio Dio! -

- Dopo Georgia è rimasta con me. All’inizio per paura di attentati, perché comunque lei aveva l’altra copia delle informazioni raccolte da lei e da Ryan. E poi col passar del tempo... è rimasta e ha fatto la mia assistente per circa un anno, poi ha visto che il mio mondo non era fatto per lei, così ha deciso di lasciarsi alle spalle il passato e ci siamo salutati. Ha cambiato identità, si è fatta una plastica facciale, ha cambiato residenza e anche vita. Ora si fa chiamare Kelly Morentes, si è trasferita in Sud America, a quanto ne so. Dopo di che non ci siamo più né rivisti né sentiti. E così sono passati 11 anni da allora. Mi ha stupito molto la sua chiamata. Però non mi ha ancora spiegato nulla circa l'incarico, non vorrei che fosse ancora per quella vecchia storia! -

- Beh, vedremo... -

- Già, vedremo. - Vedremo cosa? Vedremo cosa?!?! Abbiamo già visto, no?! Sei follemente innamorato di quella donna... e scommetto che ora se ne è accorta anche lei...

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Capitolo 7
*** 7. A bashful gleam in this hazy october sky ***


Terrazza di casa Saeba. Ore 21:35 del 14 Ottobre 1994.

7. A bashful gleam in this hazy october sky

- Sapevo che ti avrei trovato qui, Ryo. -

- ... -

- Ed anche questo incarico è finito. -

- ... -

- Non ti dispiace neanche un po' che Georgia sia tornata negli Stati Uniti? Non sei venuto neanche all'aeroporto a salutarla. -

- ... -

- Ryo? Ma mi stai ascoltando? -

- Vuoi un sorso di birra? -

- Ryo, lo sai che io non bevo birra... però, ok, solo un sorsino... -

- Hai visto che cielo nebbioso? -

- Sì. E promette male! Per me fra un po' verrà giù un acquazzone di quelli memorabili. -

- No. Resterà sempre così... -

- Non credo, Ryo. E comunque non credo nemmeno che si aprirà un piccolo spiraglio di luce. -

- Sei stata brava, oggi, lo sai? -

- Insomma. Come al solito ho solo intralciato il tuo lavoro!!! -

- No, non è vero. Mi sei stata di grande aiuto, Kaori-chan! -

- Se... se lo dici tu! Anche se io ho l'impressione che, in verità, mi caccio sempre nei guai ed a te tocca sempre venirmi a salvare! -

- Beh, lo faccio volentieri. Non ti lascerei mica morire così, no?! -

- Così spezzeresti la promessa che hai fatto a Maki. -

- Così spezzerei il mio cuore. -

- Sì, ma... eh??? Ryo... tu... che hai detto... ho sentito bene? -

- Sei troppo giovane per avere problemi di udito, Makimura. -

- Ryo... -

- Dimmi, Kaori. Mi devi dire qualcosa? -

- No, io no. E tu? -

- Forse. -

- Riguarda il nostro lavoro? -

- Anche. -

- Basta che non si tratti di una delle solite gatte da pelare di Saeko! -

- Beh, per essere una gatta da pelare, lo è. Ma non è di Saeko. -

- E allora di chi è? -

- E' la nostra Kaori. E' la nostra. -

- Ryo. Io e te non abbiamo una gatta da pelare. Non abbiamo mai avuto niente in comune se non questo lavoro... -

- Smettiamola di fingere, Kaori. -

- Eh? -

- Ho detto smettiamola di fingere, tutto qua. Non siamo poi così bravi a mentire. -

- Tu! Parla per te! -

- Ah, perchè anche tu!?!? Vero! Lo vedo lontano un miglio quando fingi di essere ciò che non sei, Sugar. -

- Almeno fingo meglio di te, caro il mio Ryuccio. -

- Beh, quello sì. Te ne devo dare atto. -

- Ed allora, cosa è che mi devi dire? Si sta facendo freddo. Io rientro dentro! .

- No, aspetta, Kaori. Aspetta un attimo. -

- Cosa c'è, dimmi. -

- Io... vedi... ecco... ti devo dire una cosa molto importante che riguarda noi due... sì... è così... riguarda noi due... io e te, insomma... noi, no?! -

- E quella cosa, è la stessa cosa che penso io? -

- Mah, non so, dipende. Comunque... -

- Comunque... penso di sì. -

- Ecco bene, adesso che la sai, Kaori, possiamo anche rientrare in casa! -

- Ma se non mi hai detto niente, stupido! Comunque io torno dentro! Qui fa troppo freddo! -

- No, Kaori, aspetta. Non andartene! -

- Vado solo dentro, al caldo. Non me ne vado mica: non potrei mai lasciarti solo. -

- Davvero, Kaori?! -

- Davvero?! Poi chi ti tiene a bada se non lo faccio io!!! Insomma, le donne di Shinjuku dovranno pure essere tutelate dalle tue manacce lascive, no!?! -

- Ah, è solo per questo? -

- Ryo Saeba! Se ti vuoi dichiarare alla sottoscritta fallo subito altrimenti taci per sempre, ok?! -

- Ok, ok. Stai calma. Devo prepararmi un discorsetto, no?! Se hai un attimo di pazienza. -

- Arrrgh!!! Zitto e baciami. -

- Come hai detto, Kaori? -

- Ho detto: zitto e baciami. -

- FINE -

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