Cure particolari

di bolt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Che caratterino ***
Capitolo 2: *** Problemi in vista ***
Capitolo 3: *** Attrazione ***
Capitolo 4: *** Un insolito primo appuntamento ***
Capitolo 5: *** Incomprensioni e complicazioni ***
Capitolo 6: *** Scambi di turni falsati ***
Capitolo 7: *** L'inizio di una bellissima storia d'amore ***



Capitolo 1
*** Che caratterino ***


Ospedale di Tokyo
Mattina, ore otto
Una ragazza stava sistemando l’armadietto dei medicinali nella farmacia dell’ospedale. Finito di mettere tutte le medicine in ordine, la ragazza prese delle compresse e si avviò verso l’ufficio della dottoressa Tsunade.
La ragazza non fece in tempo a bussare che un uomo aprì la porta e urtò contro di lei facendola cadere a terra.
-Scusi non l’avevo vista- disse la ragazza raccogliendo le cose che le erano cadute dalla tasca della divisa.
-Sono io quello che si deve scusare.
Il ragazzo salutò e se ne andò verso il reparto di cardiologia.
-Entri pure infermiera.
-Come mi aveva chiesto, ho sistemato tutta la farmacia. Secondo l’ultimo aggiornamento non ci sono stati furti. Queste sono le chiavi che mi ha dato in precedenza per aprire la porta della farmacia. Mentre queste sono le compresse che mi aveva chiesto per il signor Takeda.
-Grazie Hinata. Le chiavi della farmacia sono una copia e puoi tenerle. Ti serviranno in futuro. In questo ospedale ci sono molte emergenze. Devo ammettere che il responsabile del distretto est aveva ragione, sei un’ottima infermiere.
-Le vostre parole mi fanno piacere ma ho solo messo qualche flebo e riordinato la farmacia.
-Sei qui solo da tre ore e i pazienti già ti adorano. Per il momento non ti assegnerò ad un reparto preciso ma ti manderò su e giù per l’ospedale. Il tuo vecchio capo mi ha detto che sei un’infermiera molto qualificata.
-Il capo del distretto est ha esagerato. Mi impegno tanto per svolgere bene i miei compiti. Il mio lavoro mi piace.
-Sei una ragazza molto interessante. Qui leggo che hai 24 anni. Hai fatto gli studi a Tokyo, ti sei laureata e poi ti sei specializzata. Tirocinio nell’ospedale del distretto est. Mi sembra tutto in ordine. Questo è il tuo contratto.
-Grazie dottoressa, l’ho firmato ieri con uno dei contabili dell’ospedale.
-Lo so. Volevo solo che ne avessi una copia.
-Grazie.
-Ora ho delle scartoffie da firmare visto che sono la responsabile di tutto l’ospedale. A volte mi chiedo perché ho accettato questo ruolo.
-Perché siete una delle migliori dottoresse della nazione. Oh scusi, l’ho detto ad alta voce.
-Ah ah. Ragazza, tu sì che sei schietta e diretta. Ora puoi andare a controllare le flebo nei reparti di oncologia e cardiologia. Oggi la responsabile delle infermiere è a casa malata e non è di pattuglia. So che le infermiere se la prendono comoda senza Shizune. Non la sopportano perché dicono che è una despota. Io l’adoro. Voglio un tuo rapporto entro le undici.
-Va bene dottoressa.
 
Toc toc
-Avanti. Bentornato dottor Uchiha. Puoi andare infermiera. A più tardi.
Hinata uscì dall’ufficio e il dottor Uchiha si sedette davanti Tsunade.
-Ecco il rapporto dell’operazione al cuore del signor Shinjo. È andato tutto bene ieri mattina.
-Per fortuna. L’operazione al cuore era complicata. Grazie Sasuke, hai evitato una causa all’ospedale. Non ripeterò di nuovo quello che ho appena detto. Faccio i complimenti a poche persone, ritieniti fortunato.
-Kabuto aveva sbagliato diagnosi tre giorni fa. Eppure era palese che c’era qualcosa che non andava al cuore.
-Se vuoi delle ferie basta chiedere.
-No, non mi interessa. Mi basta un giorno libero a settimana come previsto dal contratto che ho firmato con voi l’anno scorso e le vacanze di dicembre.
-Ho fatto bene a prenderti nel mio team e non me ne pento. Cosa succede nel corridoio?
-Oggi le infermiere se la prendono comoda perché non c’è Shizune.
-Come sospettavo. Poi ci penso io. Tornando al discorso di prima, se avrai bisogno di qualcosa basta che bussi alla mia porta.
-Ci sarebbe una cosa.
-Dimmi. Purché non si tratti di donne.
-Chi è la nuova infermiera?
Hinata Hyuga, 24 anni. È stata mandata qui dal responsabile del distretto est. Gli ho chiesto se aveva delle brave infermiere nel suo ospedale perché abbiamo carenza di personale. Lui ha mandato Hinata. È molto brava nonostante si sia specializzata da pochi mesi.
-L’ho notato. Tutti i pazienti l’adorano.
-Perché mi hai chiesto di lei? Non pensarci nemmeno, conosco quel sorrisetto. Non è come le altre infermiere e dottoresse che ti corrono dietro.
-Lo so. L’ho letteralmente buttata a terra e mi ha chiesto scusa con una grazia quasi soprannaturale.
-Cosa hai in mente?
-Visto che ho il giro visite perché non mi affianchi la nuova infermiera.
-Va bene. Solo perché so che non cadrà ai tuoi piedi come le altre e perché ha ancora molto da imparare. Bada bene a non schiavizzarla perché è troppo buona e dolce.
-Non si preoccupi, non la farò piangere.
-Meglio per te. Non voglio altre infermiere che vengono a lamentarsi perché le scarichi. Per non parlare delle dottoresse che si lamentano al consiglio durante le riunioni mensili. Ragazzo hai solo 29 anni e hai già spezzato molti cuori in questo posto.
-Non ci posso fare niente se mi corrono dietro. Io con alcune non ci ho neanche parlato. Invece sento dire dalle loro amiche che sono uscito con loro. Dovrebbe rimproverare le infermiere.
-Lo faccio spesso. Ogni tanto anche i dottori hanno bisogno di essere riportati con i piedi per terra. Vado a chiamare Hinata, aspettami qui.
Tsunade uscì dall’ufficio e andò a chiamare la nuova infermiera.
-Cosa ci fate tutte fuori questa stanza.
-Guardiamo come lavora la nuova arrivata. Shizune dice sempre che le infermiere più esperte devono sorvegliare le novelline nel loro operato.
-Ciò non implica scaricargli addosso tutto il lavoro. Non mi pareva di avergli detto di pulire le ciotole dei pazienti.
-Questa mattina i bambini hanno vomitato più del dovuto e lei si è offerta di aiutarci.
-Farò finta di crederci. Se accade di nuovo voi tre avrete un richiamo.
-Sì, dottoressa.
Tsunade si avvicinò a Hinata e le disse di lasciar perdere il rapporto e le ciotole.
-Signora Tsunade veramente ho controllato tutte le flebo. Bisognerà solo cambiarne alcune fra circa due ore.
-Meglio. Meno lavoro per me. Ora vieni nel mio ufficio.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?
-Sei troppo buona. Quelle tre si servivano di te per non fare il loro lavoro.
-Una di loro stava per svenire e ho pensato di aiutarla dandole il cambio.
-Karin è una vera attrice. Fa sempre così con le nuove infermiere. Lavora qui da tre anni. Comunque non volevo strillarti. Devo solo parlarti di una cosa.
 
Hinata e Tsunade entrarono nell’ufficio dove le attendeva il dottor Uchiha.
-Hinata ti presento il dottor Sasuke Uchiha.
-Piacere di conoscerla. Ho sentito parlare del celebre chirurgo dell’ospedale centrale di Tokyo.
-Spero che abbiano detto cose belle.
-Tutte parole di stima dai vostri colleghi.
-Oggi lavorerai con il dottor Uchiha durante il suo giro di visite. È un chirurgo ma si preoccupa sempre di andare dai pazienti per le visite giornaliere.
-Cosa dovrei fare?
-Dovrai aiutare il dottore con i pazienti, prendere le medicine di cui ha bisogno e limitare il suo caratteraccio. Il qui presente dottore non è molto cordiale con tanti pazienti.
-Si lamentano anche se non hanno niente.
-Devi essere più calmo quando gli parli o rischiamo delle denunce.
-So come comportarmi.
-Cercherò di fare del mio meglio per aiutare il dottor Uchiha.
-Non farla scappare come l’ultima infermiera che ti ho affiancato. Shizune mi ha detto tutto. Hai fatto di nuovo piangere un’infermiera due giorni fa.
Non si preoccupi dottoressa, farò quello che dice il dottore senza lamentarmi e non potrà sbuffare sul mio operato.
-Brava Hinata. Da oggi affiancherai il dottor Sasuke per tutti i giri di visite fino a fine mese. Se ti fa arrabbiare vieni direttamente da me e io lo massacro.
-Si è accorta che sono ancora nell’ufficio?
-Sì, ma dovevo mettere in chiaro le cose visto come tratti le infermiere. Ora potete andare.
 
Hinata e Sasuke iniziarono il loro giro dal reparto pediatrico. In quei giorni molti dottori erano assenti a causa di una conferenza importante a Osaka e Sasuke ne sostituiva alcuni.
Hinata entrò nella prima stanza e vide un bambino vicino la finestra che vomitava nella bacinella vicino al lettino. Corse dal lui e lo aiutò a pulirsi.
-Dottore venga qui.
Sasuke corse da lei e iniziò a visitare il bambino.
-Ha la febbre altissima. Dobbiamo fargliela abbassare.
Dopo venti minuti il bambino si era calmato.
-Grazie signorina. Grazie dottore.
-Sei stato bravissimo piccolo- disse Hinata dandogli una carezza sulla guancia.
-Continuiamo il giro infermiera.
-Va bene. A dopo piccolo, ora riposa.
-Grazie ancora.
Usciti dalla stanza Sasuke si fermò di colpo e si girò verso Hinata.
-Non dica ai bambini certe frasi che poi ci credono.
-Cosa ho detto di sbagliato?
-Tu hai iniziato a lavorare questa mattina presto vero?
-Sì, verso le sei.
-Quindi staccherai verso mezzogiorno o l’una. Non avrai tempo per tornare da lui durante il tuo turno.
-Il tempo si trova e non si preoccupi non trascurerò gli altri pazienti.
-Contenta tu.
 
Dopo due ore e trenta minuti  in giro per l’ospedale, Sasuke e Hinata avevano finito di visitare i pazienti di due reparti.
-Più tardi farò un altro giro di controllo.
-Devo fare qualcosa prima di andare a pulire nel reparto di pediatria?
-Vieni un attimo con me.
-Come vuole.
Vedi il dottore che visita quei pazienti anziani?
-Sì.
-Quando ti chiederà delle dosi di medicinali per i suoi pazienti stai attenta. A volte il dottor Kabuto utilizza dei farmaci troppo forti per alcuni pazienti o prescrive dosi elevate. Ha avuto già due richiami.
-Starò molto attenta. Ora che ci penso questa mattina il signor Yukito si lamentava di lui. Diceva che durante le visite lo tratta malissimo.
-Tipico del dottor Kabuto. Tratta male pazienti e personale senza alcun motivo. Se ti infastidisce devi riferirmelo subito.
-So difendermi da sola.
-Non ne dubito. Ma il dottor Kabuto usa mezzi sporchi per far cacciare chi non lo segue senza fiatare. Ha fatto già licenziare tre infermiere.
-Starò attenta. Perché mi dite queste cose?
-Avverto tutti i nuovi dipendenti. Non pensare di essere speciale per me.
-Non ho mai pensato nulla di simile. Arrivederci dottore.
Hinata tornò al suo lavoro mentre Sasuke portava il suo rapporto mattutino a Tsunade.
 
Toc Toc
-Avanti
-Ecco il rapporto di questa mattina.
-Come ti sembra la nuova infermiera ora che ci hai lavorato insieme?
-Molto competente.
-E poi?
-Non so, ha qualcosa di speciale.
-Dottore se non la conoscessi bene, penserei che hai un interesse per lei.
-No, come avete detto voi non è il tipo che si fa corteggiare dal primo dottore che gli capita a tiro.
-Non fare il furbo Uchiha.
-Torno a lavoro.
 
Dopo due ore Sasuke staccava da lavoro e firmava la sua uscita. Dopo essersi tolto il camice portò l’ultimo rapporto a Tsunade. Stranamente non la trovò nel suo ufficio. Girò per l’ospedale in cerca della dottoressa e la trovò davanti una stanza nel reparto pediatrico.
-Cosa ci fa qui dottoressa? Le è tornata la voglia di visitare i pazienti?
-Guarda laggiù.
Sasuke guardò nella stanza e vide Hinata che giocava con il bambino che aveva visitato quella mattina. La ragazza non indossava la divisa da infermiera e aveva i capelli sciolti.
-Ha staccato e passa il tempo con i bambini. Che infermiera formidabile. Ho scelto proprio bene.
-Accidenti. Ora dovrò chiederle scusa.
-Cosa le hai detto saputello?
-Pensavo mentisse come tutte le infermiere che ho di solito intorno. Non fanno che illudere i bambini con promesse.
-Fortunatamente ci sono infermiere e dottori che mantengono le promesse.
-Voi l’avevate già incontrata da qualche parte?
-Sì, l’ho vista una volta al reparto pediatrico del distretto est. Mi ha colpito talmente tanto che ho chiesto al mio amico di farla trasferire qui con una scusa. Il mio amico mi doveva due favori.
-Siete molto scaltra.
-Grazie Uchiha. A domani. Se vuoi puoi aspettare che esca e chiederle scusa. Tanto non penso che tu abbia voglia di tornare a sentire le lamentele di tuo padre sugli andamenti della borsa di Tokyo.
-Credo che le offrirò un caffè così mi perdonerà.
-Credici Uchiha. Ti servirà un sacchetto di monetine per farti perdonare.
-Sempre gentile capo.
-Hasta luego Uchiha. Si torna a lavoro.
 
Sasuke aspettò un’ora fuori la stanza dei bambini.
-Vedo che ti sei affezionata al piccolo Gabriel.
-Dottor Uchiha cosa ci fa qui? Non ha finito di lavorare un’ora fa?
-Sì, ma dovevo scusarmi con una bella infermiera.
-Non è l’ora dei cambi, le infermiere sono quasi tutte in pausa.
-Ih ih. Certo che sei lenta a capire.
-Mi sta prendendo in giro o sbaglio?
-Forse. Hyuga devo chiederti scusa per quello che ho detto questa mattina. Mi sbagliavo, sei una ragazza che mantiene la parola data.
-Per un bambino è importante avere qualcuno accanto. Ho notato che nessuno è venuto a trovare Gabriel.
-Gabriel è un orfano che la dottoressa Tsunade ha trovato tre notti fa sotto la pioggia. Da allora sta qui. Ha ancora la febbre a causa di un’infezione. Aveva una grossa ferita alla gamba quando la dottoressa lo ha trovato steso su un panchina del parco vicino l’ospedale.
-Povero piccolo.
-Hyuga ti affezioni troppo facilmente.
-Ha solo cinque anni. Ha bisogno di affetto.
-Quando guarirà verranno i servizi sociali e lo porteranno in una casa famiglia. Poi gli cercheranno dei genitori che vogliano adottarlo.
-Spero che gli trovino una bella famiglia. Domani ripasserò a trovarlo con dei colori. Ho visto che ama disegnare.
-Parlavo di questo infermiera. La prossima volta che incontrerai dei bambini malati senza genitori gli regalerai dei giocattoli usando tutto il tuo stipendio.
-Può darsi. La cosa più importante è fargli capire che non sono soli in questo mondo. Ora me ne vado a casa.
-Siete più cocciuta di un mulo.
-Se io sono cocciuta come un mulo voi siete un galletto nel pollaio- disse Hinata facendo la linguaccia a Sasuke.
-Che caratterino. Nonostante ciò conserva la sua grazia. Credo che saprai sorprendermi infermiera.
Detto ciò Sasuke si avviò verso la sua macchina. Quella giornata era stata piena di sorprese.
 

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Capitolo 2
*** Problemi in vista ***


Il mattino dopo
Ore sei
-Buongiorno dottor Uchiha.
-Cosa ho fatto questa volta? Non sono in ritardo.
-Non sei mai in ritardo Sasuke. Non hai fatto nulla ieri prima di uscire dall’ospedale?
-Non che io ricordi.
-Non sapevo soffrissi di amnesia momentanea. Volevo solo avvertirti che la nuova infermiera non si è lamentata con me del tuo caratteraccio. Eppure le mie spie mi hanno detto che l’hai fatta arrabbiare. Ricordati che oggi devi lavorare di nuovo con lei. Non vorrei che ti piantasse un ago nel petto con dei tranquillanti.
-Cercherò di non far innervosire l’angioletto. Se lo facessi i pazienti mi rincorrerebbero con dei coltelli in mano per tutto l’ospedale. E poi non credo che quella ragazza sia in grado di un’azione tanto crudele.
-Mi raccomando a come ti poni nei suoi confronti.
-Non posso fare niente che le spifferano tutto.
-Visto che lo sai, bada bene a come ti comporti.
Sasuke andò verso il suo ufficio per mettere in ordine delle cartelle.
Intanto Hinata stava controllando i valori di alcuni pazienti al reparto di cardiologia.
-Questi valori sono sbalzati rispetto a ieri mattina.
-Buongiorno infermiera Hyuga.
-Buongiorno signor Hishino. Chi l’ha controllata ieri sera?
-Il dottor scontroso.
-Vuole dire il dottor Kabuto?
-Proprio lui. Ieri sera durante il giro visite ha fatto piangere la signora Hikari, ha il marito nella stanza 305.
-Perché?
-Le ha detto che il marito è spacciato perché mangia troppo sushi.
-Non si può parlare in modo tanto brutale ai pazienti.
-Signorina, voi siete una delle poche che tiene ai suoi pazienti.
-Parlerò con il dottore.
-Non lo faccia o perderemo la migliore infermiera dell’ospedale. In giro si dice che il dottor Kabuto sia il figlio di uno dei più potenti politici del paese.
-Proverò a spiegare la situazione alla responsabile.
-Grazie signorina.
-A dopo signor Hishino.
Hinata andò in un’altra stanza e vide che anche i valori dei signori Kurosaki e Namikaze erano sbalzati.
-Signor Namikaze state seguendo la dieta del dottor Uchiha?
-Certo. Il dottore mi ha raccomandato di non mangiare cose che mi portano da fuori l’ospedale.
-Ieri sera vi ha controllato il dottor Kabuto?
-Sì, era molto arrabbiato. Diceva che per colpa nostra aveva perso un appuntamento.
-Grazie per l’informazione.
-Di nulla.
-Torno più tardi con il dottor Uchiha.
Mentre Hinata usciva dalla stanza, il signor Namikaze e il signor Kurosaki intavolavano una conversazione.
-Namikaze non mi avevi detto di avere un figlio?
-Sì, fa l’ingegnere.
-Perché non gli presenti l’infermiera. A quanto di dice è single.
-No, mio figlio non è adatto per la signorina Hyuga. Piuttosto starebbe perfettamente con il dottor Uchiha.
-Sei impazzito Namikaze. Ti hanno dato troppe medicine? Quella dolce ragazza con il dottore più corteggiato e bramato dell’ospedale. Nonché mister arrogante in persona. Devo ammettere che è bravissimo nel suo lavoro ma ogni tanto dovrebbe sorridere.
-Secondo me non ride perché ne ha motivo. Con la persona giusta il sorriso gli tornerebbe sul viso.
-Sei sempre ottimista Namikaze.
-Grazie.
 
Hinata andò con le copie delle cartelle dei pazienti che aveva controllato verso l’ufficio del dottor Sasuke.
Toc toc
-Avanti.
-Buongiorno dottor Uchiha.
-Buongiorno infermiera Hyuga. Voleva dirmi qualcosa?
-Volevo che controllasse queste cartelle del reparto di cardiologia. Posso essermi sbagliata controllando i valori visto che sono solo un’infermiera.
-Vediamo.
Sasuke prese le cartelle e iniziò a leggere i valori. Poi li confrontò con quelli riscontrati il giorno prima in mattinata.
-Queste cartelle presentano dei valori completamente sbalzati. Come immaginavo c’è lo zampino del dottor Kabuto. Grazie per avermele portate infermiera.
-Era mio dovere. Devo dirlo alla responsabile?
-Meglio che lo faccia io o lei rischia di essere mandata a casa da quel damerino.
-Grazie per la preoccupazione.
-Se vuoi ringraziarmi accetta di venire a pranzo con me dopo il lavoro.
-Non posso. Ho un appuntamento.
-Sei già impegnata. Dovevo saperlo.
-Cosa ha capito? Io non sono fidanzata. Dopo il lavoro pranzerò con Gabriel.
-Sono fortunato che tu non sia impegnata sentimentalmente.
-Cosa vuol dire?
-Infermiera sei troppo ingenua.
-Io torno a lavoro. Non resterò un minuto di più a farmi prendere in giro da voi.
Hinata uscì dall’ufficio e tornò al suo lavoro.
-Wow. A parte mia madre nessuna donna mi ha mai risposto in questo modo. Le cose si fanno interessanti.
 
Dopo un’ora Hinata entrò di corsa nell’ufficio di Sasuke.
-Cosa è successo? Sei entrata come un tornado.
Dalla faccia dell’infermiera Sasuke capì che non era il momento per scherzare.
-Dottore corra nella stanza del signor Hishino, sta malissimo.
-Arrivo. Prendi il carrello con i farmaci.
-Faccio in un attimo.
Sasuke corse dal signor Hishino e notò che la spia dell’allarme era accesa. Come mai nessun medico era corso nella stanza.
Sasuke esaminò il paziente e capì che aveva un principio di infarto.
-Accidenti. Signor Hishino mi ascolti bene se ci riesce. Deve stare calmo, non si agiti così.
Hinata arrivò con il carrello e cercò di calmare il signor Hishino. Sasuke la trovava formidabile. Aveva avuto successo dove lui aveva fallito.
Dopo trenta minuti di lavoro i due avevano tranquillizzato il paziente. Ora le condizioni del signor Hishino erano migliorate.
-Per ora dormirà. Lo abbiamo preso appena in tempo. Ottimo lavoro. Avete salvato la vita del signor Hishino.
-Grazie a lei dottore. È l’unico ad essere venuto subito.
-Cosa succede qui?- domandò il dottor Madara.
-Il signor Hishino ha avuto un principio di infarto a causa di un medicinale prescritto in maniera grossolana. Anzi diciamo che quel medicinale non doveva essere dato a questo paziente.
-Non dica sciocchezze dottor Uchiha. Questo è un paziente del dottor Kabuto. Perché è venuto lei a controllarlo? Dovevate chiamare me visto che sono il primario di cardiologia.
-Vi ho chiamato più volte nel vostro ufficio. Ho chiamato anche il vostro collega ma non ha risposto nessuno.
-Siete una bugiarda. Vi avrei sentito se aveste bussato alla mia porta.
-Ho bussato e poi ho provato anche a chiamarvi al numero di telefono del vostro interno.
-Siete una piccola infermiera bugiarda. Vorrei sapere chi vi ha assunto.
-Dottor Madara non la tratti in questo modo.
-Sei diventato un cavaliere dottor Uchiha. Fa bene strillare le infermiere ogni tanto.
-Non può prendersela con un’infermiera che ha fatto bene il suo dovere.
-Questa ragazza non ha seguito il protocollo e avrà un richiamo scritto.
-Non può farlo.
-Non ti intromettere Sasuke o farò un richiamo anche a te.
Il dottor Madara andò via infuriato. Sasuke si girò verso Hinata ma non c’era più. Era vicino al letto del signor Hishino e lo aiutava a mettersi comodo. Il paziente si era svegliato da qualche minuto.
-Mi dispiace infermiera, per colpa mia il dottor Madara vi ha incolpato di una sua mancanza.
-Non si preoccupi- disse Hinata sorridendo.
-Se ha bisogno di qualcosa prema il pulsante al lato del letto- disse Sasuke.
-A dopo dottore.
Hinata e Sasuke uscirono dalla stanza e tornarono al loro lavoro. Sasuke si sentiva in colpa, non era riuscito ad evitare il richiamo a Hinata. Dopo tutto lei aveva svolto il suo lavoro in modo impeccabile. Doveva assolutamente farsi perdonare.
Sasuke andò nell’ufficio di Tsunade e le spiegò tutto.
-Ammirevole da parte tua. Come mai hai preso le parti dell’infermiera Hyuga?
-Non ha fatto nulla di sbagliato e quel pomposo l’ha tratta malissimo. Mi sorprende che non abbia pianto. Di solito il dottor Madara fa piangere tutte le infermiere tranne Shizune.
-Non credo che vedrai Hinata piangere facilmente dopo quello cha ha passato. Ops ho parlato troppo. Ora puoi tornare a lavoro.
-La questione di Hinata?
-Madara non farà nulla. Ci penso io a lui.
Sasuke uscì dall’ufficio e andò a cercare Hinata. La trovò dai bambini.
-Puoi venire un attimo con me?
-Dottore cosa ci fa qui?
-Devo parlarti.
-Va bene.
Hinata e Sasuke uscirono dalla stanza dei bambini per parlare.
-Non avrai nessuna nota o richiamo sulla tua scheda personale.
-Davvero?
-Sì, Tsunade ha detto che Madara ha esagerato.
-Grazie mille dottore- disse Hinata facendo un inchino di fronte a Sasuke in segno di gratitudine.
-Non c’è bisogno di ringraziare tanto. Anzi potresti venire a cena con me domani sera.
-No, grazie.
-Perché non vuoi mangiare con me?
-Io non sono una ragazza che puoi usare per una serata e poi gettare via.
-Non era mia intenzione.
-Allora cosa vuoi da me? Non sono una ricca ereditiera.
-Io sono ricco, non ho bisogno di soldi. Ho anche un ottimo stipendio.
-Non capisco perche ti interessi a ma con tante belle donne nell’ospedale.
-Voglio solo ringraziarti per quello che hai fatto in questi giorni in ospedale. Non è una cena romantica. Se preferisci ti porto in un ristorante tradizionale a mangiare carne alla brace?
-Se è solo un invito fra conoscenti posso accettare. Devo tornare a lavoro.
Sasuke tornò nel suo ufficio e poggiò la testa sulla scrivania.
-Quanto è cocciuta quella ragazza. Ogni volta che qualcuno l’invita è diffidente. Questo lato di lei mi intriga. Non vedo l’ora che arrivi domani sera. Ora che ci penso devo chiederle dove vive o non potrò andare a prenderla.
 
Durante il giro visite
-Infermiera puoi dirmi dove vivi?
-Non siamo così in confidenza.
-Come faccio a venire a prenderti domani sera se non so il tuo indirizzo.
-Va bene.
Hinata prese un foglietto dalla tasca e scrisse il suo indirizzo a Sasuke.
-Abiti non lontano dall’ospedale.
-Certo. Non ho la macchina e devo venire a piedi a lavoro. Da dove dobbiamo iniziare oggi?
-Dai bambini. La responsabile mi ha detto che questa notte Gabriel e altri due bambini avevano una brutta tosse.
-Controlliamo come stanno.
Hinata e Sasuke visitarono venti bambini e poi andarono da altri pazienti.
 
Dopo tre ore di visite i due si presero una pausa.
-Oggi è stata più dura del solito. I bambini avevano quasi tutti la febbre. Devono essere rimandati almeno quattro interventi alle tonsille. Mentre a cardiologia dovrò rimandare l’intervento del signor Okino. Aveva un leggera febbre quando l’ho visitato.
-Ha informato il responsabile di pediatria?
-Sì, dice che può rimandare gli interventi. Ci sono altri cinque bambini da operare urgentemente.
-Siete molto bravo nel vostro lavoro.
-Grazie. A cosa devo questo complimento?
-Oggi avete fatto grandi cose.
-Ho solo visitato qualche paziente.
-Mi hanno detto del vostro intervento alle cinque di questa mattina. Avete salvato un ragazzo in arresto cardiaco.
-Questo ospedale è pieno di chiacchieroni. Mi chiedevo perché di punto in bianco mi fate un complimento?
-Mia madre diceva che a volte i complimenti tirano su il morale.
-Ti sembro triste?
-Non ridi mai.
-Ih ih. Non te ne accorgi ma con te accanto è naturale ridere.
-Mi sta di nuovo prendendo in giro.
-No, però smettila di alternare il tono formale a quello informale. Mi fai sentire vecchio.
Hinata e Sasuke completarono il loro lavoro e poi staccarono dal lavoro. Sasuke attendeva con ansia il giorno seguente per uscire con la bella infermiera.

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Capitolo 3
*** Attrazione ***


Il giorno dopo
Mattina, ore sei
Hinata era appena uscita dalla spogliatoio femminile dell’ospedale quando notò un ragazzo in camice correre nel corridoio. Purtroppo non lo aveva visto in faccia ma sembrava abbastanza agitato.
-Buongiorno infermiera Hyuga.
-Buongiorno dottor Uchiha. Avete visto un uomo correre nel corridoio?
-No, perché?
-Appena sono uscita dallo spogliatoio delle infermiere un dottore è scappato da quella parte. Era molto agitato come se avesse fatto qualcosa di losco e non volesse essere scoperto.
-Hinata, questa sedia è sempre stata fuori lo spogliatoio?
-No, ieri non era qui.
-C’è un’impronta sulla sedia. È grande quindi è di un uomo.
-Vuole dire che qualcuno spia le infermiere dalla finestrella sopra la porta?
-Probabile. Ti sei cambiata qui oggi?
-Mi sono messa la divisa nel bagno dello spogliatoio e non si vede dalla porta. Mi cambio sempre nel bagno.
-Per fortuna. Continua a cambiarti nel bagno, non vorrei mai che quel mascalzone ti vedesse. Intanto io chiederò in giro se nei giorni scorsi qualcuno ha visto qualcuno di sospetto.
-Ora che ci penso quando ieri è arrivata la signorina Shizune mi ha detto di aver sentito qualcosa fuori lo spogliatoio. Mi sembra che parlasse del suono di una sedia che strusciava.
-Allora Shizune avrà già detto tutto a Tsunade. Da ottima responsabile delle infermiere non permetterà a nessuno di disturbare le sue collaboratrici. Stai tranquilla troveranno lo spione.
-Grazie per la rassicurazione.
-L’uomo non deve averti vista uscire dal bagno dello spogliatoio e non ha fatto in tempo a portar via la sedia.
-Il bagno non si vede dalla porta, non poteva vedermi uscire.
-Trovo stupido che un dottore si abbassi a fare certe cose. Se Tsunade lo trova non la passerà liscia. Non vorrei essere nei suoi panni quando lo sgriderà. La dottoressa sa essere una tigre quando si arrabbia.
In quel momento arrivò il dottor Kabuto
-Uchiha ti cercavo. Il dottor Madara mi ha detto che hai avuto da ridire sul mio operato ieri.
-Hai prescritto una medicina che non serviva al paziente. Hai solo peggiorato le sue condizioni.
-La medicina gli serviva poiché aveva forti dolori al petto. Hai sbagliato tu a non dargli niente ieri mattina.
-Ti ripeto che non era necessaria. Hai peggiorato la situazione del muscolo cardiaco.
-Secondo me ti sei inventato tutta questa storia per denigrarmi. Eri solo con il paziente come faccio a sapere che non hai dato qualcosa al paziente per farlo sentire male e accusarmi.
Sasuke non voleva mettere in mezzo Hinata perché sapeva quanto era crudele Kabuto. Poteva farla licenziare se voleva.
Con grande sorpresa di entrambi i dottori, la ragazza prese la parola.
-C’ero io con il dottor Uchiha, ero di turno con lui. Il paziente stava molto male.
-Tu devi essere il nuovo bocconcino. Sei quella assunta da Tsunade. Sai che hai delle gambe fantastiche.
-Non cambi argomento. Parlavamo del benessere del vostro paziente.
-Bocconcino sei solo un’infermiera, non puoi permetterti di dirmi cosa devo o non devo fare. Devo dire che la divisa da infermiera dell’ospedale ti sta proprio bene. Accentua le tue curve. Meno male che la gonna è corta.
Kabuto stava allungando la mano sul sedere della ragazza e Sasuke gli bloccò il braccio.
-Non ci provare. Fai così con ogni infermiera ma non ti vergogni.
-Faccio così solo con le ragazze carine.
Kabuto si staccò da Sasuke e provò a caricare un pugno in direzione del braccio del ragazzo.
Hinata si mise davanti a Sasuke con grande agilità e parò il colpo portando entrambe le braccia davanti il viso. Aveva praticato un anno di karate e sapeva come parare i colpi.
Il colpo non era stato forte ma la fece finire a terra. Kabuto aveva praticato quattro anni di judo e sapeva come sferrare i colpi per atterrare gli avversari.
Sasuke si inginocchiò vicino alla ragazza e controllò che non fosse ferita.
-Bocconcino non dovevi metterti in mezzo.
-Stai zitto Kabuto. Potresti averle provocato una lesione al polso.
-Sto bene, non sento alcun dolore alle braccia. Dottor Kabuto siete un vile. Non si sferrano dei colpi a tradimento verso una persona che non vi ha fatto niente. I pugni non risolvono nulla. E poi potevate ferire il dottor Uchiha provocandogli una lesione al polso. È un chirurgo e le braccia gli servono. Ha una carriera brillante davanti a sé. Siete un insensibile e cinico medico che non sa ammettere i propri errori.
-Come osi parlarmi in questo modo stupida …
Kabuto non finì la frase perché vide Sasuke avvicinarsi al lui in modo minaccioso.
-Chiedile subito scusa.
-Mai. Non mi scuso con le persone inferiori.
Sasuke stava per colpire Kabuto con un pugno. Hinata si rialzò in piedi e gli bloccò il braccio appena in tempo.
-Non lo faccia. Le sue mani guariscono le persone non le feriscono.
Kabuto corse via mentre Sasuke si girava verso Hinata.
-Perdonami. Non sopporto gli uomini che se la prendono con le fanciulle indifese.
-Sto bene dottore. Non mi importa cosa pensa di me. Non ti sei fatto male vero?
-No, il merito è tutto tuo.
-Non faccia più a pugni. Si ricordi sempre che le vostre mani sono importanti per i pazienti dell’ospedale. Siete un ottimo chirurgo e so che farete grandi cose in futuro.
-Hinata sei …
Proprio nel momento cruciale arrivò Tsunade. Kabuto era andato nel suo ufficio per lamentarsi con lei. Voleva che Hinata fosse sospesa dal servizio per un mese senza stipendio.
-Porta Hinata nel tuo ufficio e visitala. Non mi servono spiegazioni. Shizune era nella sala relax di fronte allo spogliatoio femminile e mi ha riferito per telefono.
In quel momento dalla sala uscì Shizune.
-Grazie capo.
-Di niente Hinata. Quel bastardo merita una lezione.
-Shizune ha perfettamente ragione. Mi occuperò io di Kabuto.
-Grazie dottoressa. Mi dispiace per il casino.
-Non è colpa tua Hinata. Kabuto si comporta spesso in questo modo con le donne. Purtroppo non riesco mai a fargli dare una sospensione. Questa volta però lo sbatterò al pronto soccorso a fare i vaccini. Dovrà aver a che fare con una marea di genitori che gli faranno migliaia di domande. Shizune andrai con lui.
-Con piacere. Non vedo l’ora di vedere come si comporterà.
-Forza dottor Uchiha. Porta la signorina Hinata nel tuo ufficio. Voglio una visita accurata, non tralasciare niente.
-Io sto bene.
-Non ne dubito. Mi serve una visita medica per aggiornare la tua cartella sanitaria. Ogni nuovo dipendente viene visitato in questo ospedale.
-Va bene.
Tsunade era furiosa a causa di Kabuto. Erano mesi che Sasuke non la vedeva in quello stato. La dottoressa andò via con Shizune mentre il moro prendeva in braccio Hinata.
-Posso camminare da sola.
-Non mi farò strillare dalla dottoressa. Quando lei ordina qualcosa io lo faccio.
-Non ha detto che dovevi mettermi in braccio.
-Ti sbagli. Ha detto porta Hinata nel tuo ufficio. Intendeva letteralmente.
-Potresti farti male.
-Sei una piuma. Perché hai il terrore che qualcuno si faccia male?
Sasuke la vide triste e smise di fare domande.
-Siamo arrivati nel mio ufficio.
Il ragazzo entrò nella stanza e poggiò delicatamente Hinata sul lettino per le visite. Poi chiuse la porta.
-Hinata dovresti togliere la parte superiore della divisa.
-Va bene.
Hinata sbottonò la parte superiore della divisa e l’abbassò fino alla vita. Poi si coprì la parte superiore con le braccia. Nonostante avesse ancora il reggiseno si vergognava di farsi vedere da Sasuke. Eppure sapeva che per lui era normale visitare le donne.
-Basta così?
-Perfetto. Hinata non sei mai andata dal dottore?
-Sì, ma il mio dottore è una donna.
-Non ti ha mai visitata un uomo?
-Mai.
-Sono fortunato a essere il primo. Hinata non ti devi vergognare, sono un medico.
-Lo so ma è più forte di me.
-Non posso visitarti se non togli quelle braccia.
-Ecco fatto.
Sasuke doveva ammettere che Hinata aveva un fisico fantastico. Cosa pensava in quel momento, doveva visitarla non guardarla. Il fascino di quella ragazza lo portava a fare e pensare cose strane.
-Non riesco a trovare lo stetoscopio.
-Dottore.
-Dove l’ho messo? Eppure mi sembrava di averlo messo sulla scrivania.
Da cinque minuti Sasuke girava come un pazzo per l’ufficio in cerca del suo stetoscopio.
Hinata afferrò la mano di Sasuke e lo fece fermare davanti al lettino.
-Dottore ecco cosa cervate.
-Lo avevo intorno al collo e non me ne sono accorto. Devo avere un po’ di febbre oggi.
In realtà Sasuke sapeva benissimo che non si era accorto dello stetoscopio perché era rimasto folgorato da Hinata.
-Procediamo alla visita o facciamo notte qui dentro. La respirazione va bene.
Hinata aveva il cuore a mille solo perché Sasuke la stava esaminando. Sperava che non si accorgesse dei suoi battiti accelerati. Era anche diventata completamente rossa.
-Ora ti misuro la pressione. Hinata stai bene? Sei un po’ rossa.
-Sto bene.
-Anche la pressione è ottima. Potresti spostar la treccia dalla schiena alla spalla.
-Devi esaminare anche la schiena?
-Sì, la dottoressa Tsunade vuole un esame completo quindi devo controllare anche la colonna vertebrale.
Hinata spostò i capelli e Sasuke andò dietro il lettino per guardare la schiena della ragazza. La mora chiuse gli occhi. Aveva paura che Sasuke urlasse vedendo la sua schiena scoperta.
-Hinata chi ti ha fatto queste piccole cicatrici sulla schiena?
-Nessuno.
-Esaminandole si vede che sono state inferte con qualche oggetto.
-Sono quattro piccole cicatrici che mio padre mi ha fatto prima che me ne andassi di casa. Mi ha colpita con il suo bastone e mi ha lasciato quei segni. Per favore, non guardare, sono orribile.
Sasuke sbatté il pugno sul lettino e la ragazza sobbalzò.
-Come si può colpire una figlia con il bastone. Hinata non ti preoccupare, non lo dirò a nessuno.
-Grazie.
-Però devi farmi un promessa.
-Quale?
-Non dire più che sei orribile. Sei una ragazza fantastica. Volevo dirtelo prima ma è arrivata la dottoressa. Vorrei avere il tuo coraggio e la tua passione.
Hinata non riusciva a credere alle sue parole. Qualcuno l’ammirava, la rispettava.
-Hinata perché non dici niente?
Sasuke andò davanti alla ragazza e vide che si asciugava le lacrime.
-Perché piangi? Ti ho forse fatto male mentre ti esaminavo?
-No, piango perché nessuno mi aveva mai fatto dei complimenti così belli.
-Te li meriti tutti.
Sasuke si avvicinò a Hinata e le asciugò le lacrime sul viso.
I due erano vicinissimi tanto da sentire i loro battiti.
-Dottor Uchiha dobbiamo tornare a lavoro.
-Devi riposare un po’. Consideralo un ordine del tuo nuovo medico personale.
-Sei divertente.
-Strano, è la prima volta che mi dicono una cosa del genere. Di solito mi etichettano come medico freddo, acido, presuntuoso e senza cuore.
I visi dei due ragazzi erano a pochi centimetri. Una forza li spingeva ad avvicinarsi l’uno all’altra. Ormai era palese l’attrazione che sentivano reciprocamente.
Hinata trovava Sasuke molto attraente. Forse non aveva mai provato per nessuno quel sentimento che la spingeva a fidarsi di lui. Si era lasciata visitare da un semi sconosciuto e non aveva avuto alcun timore a parte l’imbarazzo iniziale.
-Se vuoi puoi restare qui a riposare. Intanto io inizio il giro visite- disse Sasuke.
Il ragazzo sapeva di doversi allontanare subito dalla mora o avrebbe potuto fare qualcosa che l’avrebbe ferita.
Hinata vide che si stava per allontanare e prese l’iniziativa. Strinse la mano di Sasuke e poggiò le sue labbra su quelle del ragazzo. Il moro ricambiò subito il bacio e strinse la ragazza per la vita.
-Wow. Baci proprio bene.
-Non è merito mio. Sei tu quello che bacia bene. Questo è solo il mio quarto bacio e il mio ex mi ha sempre detto che ero una frana.
-Il tue ex si sbagliava. È stato meraviglioso sentire le tue labbra sulle mie.
-Questo bacio significa qualcosa per te?
-Moltissimo. Volevo baciarti anche ieri. Questo dimostra che ho un interesse per te. Credo che da oggi ci conosceremo meglio. Non posso lasciarmi scappare una ragazza tanto bella.
-Grazie, è la prima volta che mi dicono che sono bella in modo sincero.
-Come sai che sono sincero?
-Non lo sei?
-Impossibile non esserlo di fronte a te. Mi sembra strano che non ti abbiamo mai detto che sei bella.
-Invece è vero. Forse a te lo hanno ripetuto spesso.
-Solo per venire a letto con me.
Qualcuno bussò alla porta e i due si staccarono di colpo. Hinata si accorse di avere ancora la parte superiore della divisa abbassata e si sistemò subito.
-Avanti.
-Come state?
-Bene dottoressa- disse Hinata.
-Hai completato la visita?
-Sì, scriverò la cartella e ve la porterò prima di staccare.
-Molto bene. Vi è successo qualcosa?
-No, tutto bene.
-Te la senti di tornare a lavoro infermiera Hinata?
-Certo.
-Allora iniziate il giro visite. Domani avete tutti e due il giorno libero come stabilito dal contratto. A dopo ragazzi.
Tsunade uscì dall’ufficio e chiuse la porta.
-Stasera ceniamo ancora insieme?
-Certo Hinata. Possiamo andare dove vuoi.
-Sorprendimi.
-Ti porterò nel mio ristorante preferito.
-Per me è perfetto.
Sasuke baciò Hinata sulla guancia e poi iniziarono il giro visite.
 
Il giro visite iniziò come sempre dai bambini.
-Come stai oggi Gabriel?
-Molto meglio. Però ieri sera avevo la febbre alta.
-Ora il dottore ti visita e vede quale cura ti farà bene.
-Grazie dottore.
Sasuke esaminò il piccolo e vide che si poteva continuare con la stessa cura.
-Il bambino si sta riprendendo bene. Per fortuna il suo corpo reagisce bene alla cura.
Sasuke visitò anche gli altri bambini e vide che nessuno aveva la febbre. Dopo un’ora e trenta minuti di visite Sasuke informò il primario di pediatria che i bambini che dovevano essere operati alle tonsille potevano andare in sala operatoria il giorno dopo.
 
Due minuti di pausa e poi Hinata e Sasuke si recarono nel reparto di cardiologia. Lì trovarono Madara e Kabuto che visitavano un paziente.
-Non mi sembrava il tuo turno in cardiologia Kabuto.
-Di nuovo tu. Sei cocciuto Uchiha.
-Oggi sono assegnato a questo reparto per il turno visite.
-Puoi anche andare a compilare le scartoffie perché di questi pazienti ce ne occupiamo io e il primario.
Hinata si avvicinò al lettino del signor Takeda perché respirava a fatica.
-Dottore venga qui.
Sasuke si avvicinò al lettino e iniziò a visitare il paziente.
-Accidenti i battiti sono accelerati. Mi aiuti a metterlo seduto infermiera.
-Sì.
Il dottor Madara si avvicinò al letto e scansò Hinata buttandola a terra.
-Dottor Madara come si permette di trattare un’infermiera in quel modo?
-Non faceva il suo lavoro in modo adeguato. Ci pensiamo io e il dottor Kabuto a questo paziente.
Sasuke vide che il suo intervento era bastato a calmare il paziente e poteva lasciarlo al primario. Era stabile. Il moro si avvicinò a Hinata e l’aiutò ad alzarsi.
-Ti sei fatta male?
-No, non mi ha spinta forte.
-Andiamo a controllare cosa fanno i bambini visto che abbiamo tempo.
Uscirono dalla stanza e Sasuke strinse la mano di Hinata.
-Mi dispiace per come ti trattano. Quei due non si rendono conto che questo ospedale non andrebbe avanti senza le infermiere. Le trattano tutte malissimo.
-Grazie per avermi difesa con il primario.
-Vorrei fare di più.
-Fai tanto per i pazienti e non te ne accorgi. Sei un dottore eccezionale. Lo dicono anche i pazienti.
 
Dopo quattro ore
Sasuke aveva appena staccato e stava portando la scheda medica di Hinata a Tsunade.
Toc toc
-Avanti.
-Vi ho portato la scheda medica di Hinata. Ditemi una cosa quando l’avete assunta avete fatto delle ricerche su di lei vero?
-Faccio ricerche su tutti quelli che assumo nell’ospedale. Cosa vuoi chiedermi?
-Sapevi che Hinata ha lasciato la casa?
-Sì, ha lasciato villa Hyuga a diciotto anni perché il padre non le consentiva di continuare gli studi. Le aveva proibito di fare l’università. Lei ha preso i pochi soldi che le aveva lasciato la madre e si è trovata un monolocale, poi si è trovata un lavoro e infine si è iscritta all’università. Queste cose me le ha dette lei durante il colloquio. È una ragazza estremamente sincera, la trovo una bella dote. Vuoi chiedermi qualche altra cosa sulla nuova infermiera?
-L’avevate già visitata?
-No, mi sono fatta mandare la sua cartella dalla dottoressa Kurenai. Lavora nel distretto est.
-La dottoressa Kurenai era una mia insegnante all’università di Tokyo.
-Allora saprai che la cartella medica di Hinata è molto accurata. Lo è anche la tua?
-Sì, ma ho omesso una cosa perché le ho fatto una promessa.
-Le hai promesso di non parlare a nessuno delle quattro cicatrici dietro la sua schiena.
-Come lo sa?
-Sono nel rapporto della dottoressa Kurenai. Avrai notato che Hinata non parla volentieri di quelle cicatrici.
-Sì, mi ha detto tutto.
-Io non so niente. La dottoressa Kurenai mi ha riferito che cura Hinata da quando aveva cinque anni. Le ha medicato lei le ferite dietro la schiena.
-A occhio quelle cicatrici le sono state fatte quando aveva diciassette anni.
-Dottor Uchiha siete proprio forte. Stasera quando esci con la signorina Hyuga non farla arrabbiare.
-Come fa a sapere che esco con lei?
-Hinata era imbarazzata quando sono venuta nel tuo ufficio. Vuol dire che le hai chiesto un appuntamento.
-Non è un’uscita romantica.
-Non sono nata ieri Uchiha. Si vede che la ragazza ti piace.
-Io vado a casa. Con voi non si può parlare.
Sasuke si avviò verso la sua macchina. Non vedeva l’ora che arrivasse la sera. Voleva assolutamente conoscere meglio Hinata.
 

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Capitolo 4
*** Un insolito primo appuntamento ***


Nel pomeriggio
Hinata si era fatta un bagno di quaranta minuti per rilassarsi. Uscita dal bagno si era asciugata e si era messa il suo pigiama. Voleva dormire almeno un’oretta prima di decidere cosa indossare per l’uscita con il dottor Uchiha. Voleva essere riposata per la serata e non sbadigliare per la stanchezza. Altrimenti avrebbe fatto una figuraccia alla prima uscita con Sasuke. Impostò la sveglia alle sei e si stese sul letto. Sasuke sarebbe passato a prenderla davanti casa alle sette e trenta.
 
Alle sei la ragazza era in piedi davanti l’armadio per decidere cosa indossare. Non sapeva proprio quale vestito scegliere. Sasuke era un uomo ricco e si vestiva sempre bene. Al contrario, Hinata non aveva vestiti di alta classe nell’armadio. Essendo andata via di casa a diciotto anni non poteva permettersi abiti costosi dovendo pagare l’affitto e le varie spese.
-Non so cosa scegliere. Forse il vestito blu che arriva sotto le ginocchia andrà bene. Che dico, non posso mettere un abito da sera che ho pagato pochi spiccioli. Si accorgerebbero tutti che viene da un negozio di vestiti di seconda mano. Non posso permettere che per colpa mia Sasuke faccia una figuraccia.
Hinata si ricordò che aveva portato via da casa l’abito da sera che la madre le aveva lasciato quando era piccola. Prima di morire la madre le aveva detto che un giorno quel vestito sarebbe stato suo e lo avrebbe indossato per un’occasione speciale.
La mora aprì il baule davanti il letto e cacciò un vestito da sera blu. Prima indossò la biancheria intima scura e poi indossò l’abito da sera. Vide che le arrivava alle ginocchia. Era perfetto né troppo lungo né troppo corto.
Ora doveva cercare le sue scarpe nere con il tacco di sei centimetri.
-Trovate. Ora devo solo sistemare i capelli.
Hinata si fece due boccoli lungo i lati del viso e poi si legò i capelli in uno chignon. Un po’ di crema sul viso, un po’ di ombretto rosa, matita rosa per le il contorno labbra e rossetto chiarissimo. Per finire, la ragazza si spruzzò due gocce del suo profumo all’iris. La borsetta era pronta con specchietto, portafoglio, fazzoletti, chiavi di casa e rossetto di riserva.
 
Alle sette e trenta Sasuke suonò al campanello della ragazza e lei scese di corsa.
Appena la ragazza aprì la porta al piano terra, il moro rimase a bocca aperta. Era bellissima.
-Wow. Mi farai venire un infarto.
-Non sto bene vestita con questo abito elegante? È troppo?
-Hinata sei bellissima.
-Grazie.
Sasuke strinse la mano della ragazza e la portò alla sua macchina.
-Prego signorina.
-Grazie.
Dopo aver chiuso lo sportello alla ragazza, il moro raggiunse il posto di guida e partì verso il ristorante.
Hinata non riusciva ad aprire bocca per l’imbarazzo. Il ragazzo stava proprio bene con il completo elegante.
-Questa sera non parli?
-Dove mi porti?
-Tra poco arriviamo. Vedrai che ti piacerà.
-Stai molto bene con il completo.
-Grazie Hinata. Allora hai notato che mi sono vestito elegante per te.
-Come facevo a non notarlo, sei molto affascinante.
Hinata si tappò la bocca. Era proprio una stupida, diceva sempre quello che pensava.
-Hinata non c’è bisogno che ti allarmi. Mi fa piacere se mi fai i complimenti.
-Qualche ora fa hai detto che di solito le donne ti dicono certe cose per fare quella cosa a letto. Non volevo darti una cattiva impressione.
-Hyuga so benissimo che non hai secondi fini.
-Come lo sai?
-Mi hai difeso senza pretendere nulla in cambio. Mi hai difeso per non far rovinare le mie mani. Non lo farebbero tutti.
Arrivati davanti uno splendido ristorante Sasuke parcheggiò la macchina.
-Prego signorina.
-Mi sa che sei l’unico che apre le portiere alle ragazze.
-No, ti sbagli. Lo fa anche mio fratello. Lui afferma che questo gesto le fa sciogliere.
-Tuo fratello deve essere un tipo simpatico.
-Sei la prima che lo definisce con l’aggettivo ‘simpatico’.
-Questo ristorante mi ricorda le vecchie case giapponesi di una volta.
-Il padrone lo ha fatto costruire in questo modo perché adora la storia del Giappone antico. Anche il giardino è in stile antico.
Sasuke aprì la porta e entrata si trovò davanti un’enorme sala piena di tavoli rotondi. Era tutto decorato con oggetti antichi e sulle pareti c’erano delle vecchie lampade.
-Bentornato signor Uchiha.
-Buonasera signor Sarutobi. Ho prenotato per due questa mattina.
-Un tavolo appartato per due.
-Esatto.
-Da questa parte signori Uchiha.
Hinata era diventata rossa. Il padrone nel ristorante l’aveva scambiata per la consorte del dottor Uchiha.
In seguito la ragazza notò che erano soli nella sala.
-Sasuke come mai non c’è nessuno?
-Il padrone del ristorante mi doveva un favore e io gli ho chiesto se poteva lasciare la sala tutta per noi.
-Così non guadagnerà questa sera.
-No, ha un’altra sala che usa di meno dall’altra parte dell’edificio. È bella anche quella ma io preferisco questa. La trovo più luminosa, più accogliente.
-Dovevi avergli fatto un grosso favore per lasciarti tutta la sala. A me bastava cenare con te.
-Ho chiesto al signor Sarutobi di lasciare tutta la sala per noi perché è più romantico. Questi fiori sono per te.
-Sono iris. Come sapevi che mi piacciono?
-Ho chiesto a Shizune. Lei mi ha riferito che le hai raccontato che tua madre aveva un giardino pieno di questi fiori.
-Grazie, sono meravigliosi. Dove li hai trovati? Non crescono in questa stagione.
-Ho un amico che ha una serra.
-Hai molti amici. È bello non essere soli.
Il signor Sarutobi arrivò al tavolo con una bottiglia di acqua frizzante.
-Per voi signori.
-Grazie.
-Cosa vi porto?
-Ordina prima tu Hinata.
-Ci sono tantissimi piatti sul menù che non so cosa scegliere.
-Può anche ordinarli tutti, tanto pagherà il signor Uchiha.
-Signor Sarutobi volete mandarmi in bancarotta.
-Non mi permetterei mai signore. So benissimo che potreste comprare tutto il mio ristorante con i vostri soldi.
-Cosa ci consigli?
-Il cuoco ha fatto degli ottimi antipasti di mare.
-Per te va bene cominciare con l’antipasto di mare Hinata?
-Sì.
-Vi porto subito due antipasti di mare e il pane.
Sarutobi andò in cucina mentre i due ragazzi ripresero a chiacchierare.
-Hinata vuoi del vino?
-No, io non bevo.
-Neanche io.
-Sasuke dove abiti?
-Io abito ancora con i miei genitori. In realtà abito nella casa di fianco a quella dei miei genitori. È tutta una proprietà che appartiene a mio padre. Vivo in una specie di dependance. Ho cucina, due bagni, due camere da letto, ripostiglio e una cabina armadio gigantesca. Ho anche un salottino.
-Casa tua è più grande del mio appartamento.
-Se vuoi posso chiedere a un mio amico di trovarti un appartamento più grande?
-No, quello dove abito ora va bene. E poi con il mio stipendio e i miei risparmi non posso permettermi altro.
-Ti farebbe uno sconto sull’affitto.
-No, grazie. Non voglio chiederti favori. Non esco con te per le tue conoscenze.
-Hinata lo so. Non devi preoccuparti per queste cose.
-Ecco i vostri antipasti e il pane.
-Grazie- disse Hinata.
-Sarutobi come primo potresti portarci il tuo piatto speciale?
-Certo signore.
-Cosa hai ordinato?
-Sorpresa.
-Sasuke sei un bambino pestifero.
-Forse. Ma adoro vedere la tua faccia sorridente quando ti stupisco.
-Questo è un giorno bellissimo per me.
-Non è nulla di speciale. Solo una serata al ristorante. Non dirmi che il tuo ex non ti ha mai portato al ristorante?
-No, lui veniva sempre a mangiare al mio vecchio appartamento. Prima che mi trasferissi vicino l’ospedale. Diceva che era uno spreco di soldi andare al ristorante visto che io sapevo cucinare decentemente. Non gli importava se dovevo studiare o tornavo stanca dal lavoro. Veniva sempre da me per mangiare. A me faceva piacere cucinargli. Dopo un po’ però è diventato capriccioso e insistente su certe questioni e ho iniziato a non sopportarlo più.
-Cosa vuoi dire con insistente?
-Voleva che facessi tutto quello che mi ordinava. Pretendeva anche che io gli prestassi dei soldi per poi andarselo a giocare in centro. Una volta ho scoperto che mi aveva rubato trecento dollari dal portafoglio. Erano i soldi di un mese d’affitto. Per qualche giorno ho dovuto fare due lavori per riguadagnare quei soldi.
-Mi dispiace Hinata. Quel bastardo ti ha più disturbata dopo che lo hai lasciato.
-All’inizio veniva a chiedermi dei soldi ma quando ha capito che non gli avrei dato niente ha smesso. Poi ho saputo che mi ha tradito con delle spogliarelliste in un bar in centro. Una mia amica lo ha visto mentre si baciava con una di loro.
-Non posso capire come si faccia a far soffrire un angelo come te.
-Se devo dirti tutto, qualche volta quando veniva a casa mia e non trovava pronto mi ha picchiato.
-Cosa?
-Non ti preoccupare, nulla di serio. Mi ha tirato qualche schiaffo sulla faccia e una volta mi ha presa per i capelli e me li ha tirati. Poi l’ho lasciato.
-Sei veramente forte Hyuga. Hai sofferto tanto e hai continuato ad andare avanti.
-Fare l’infermiera era il mio sogno. Ora ci sono riuscita e sono felicissima. Mangiamo?
-Sì.
A Sasuke ribolliva il sangue per la rabbia. Quale uomo poteva picchiare una donna indifesa come Hinata. Le donne non si toccano e basta. Sasuke non tollerava per niente certi comportamenti.
 
Dopo trenta minuti Sarutobi ritirò i piatti vuoti.
-Era squisito, grazie.
-Signora Uchiha aspettate la mia specialità, resterete stupita.
La mora non fece in tempo a ribattere che il proprietario era tornato in cucina.
-Sasuke perché mi chiama signora Uchiha?
-Non ho mai portato una ragazza qui. Quindi pensa che io abbia deciso di sposarmi con te. Di solito vengo qui con la mia famiglia o da solo. Nessuna ragazza. Gli deve essere sembrato strano. Cosa è questo baccano all’ingresso della sala?
Sarutobi corse ad avvertire Sasuke più veloce che poteva.
-Signor Uchiha vostro padre è qui.
-Mi deve aver fatto rintracciare da uno dei suoi gorilla perché non ho risposto alle sue chiamate. Grazie Sarutobi, vai in cucina prima che se la prenda anche con te.
-Sei qui comodo a cena quando io ti chiamo da ore per cose urgenti.
-Di cosa volevi parlarmi? Le tue azioni sono salite di due punti.
-Ieri sera ti aspettavamo per una cena nella casa principale. C’era il senatore Yamanake con sua figlia e tu non ti sei presentato. Ho fatto una pessima figura. Meno male che tua madre ti ha coperto dicendo che avevi avuto un’emergenza in ospedale. Domani sera il senatore con sua figlia torneranno a cena da noi. Sei obbligato a venire.
-No, grazie.
-Voglio solo farti conoscere un mio vecchio amico.
-No, tu vuoi organizzare un incontro tra me e la Yamanake per poi farci sposare. Te lo scordi.
Hinata era rimasta stupita. Anche Sasuke aveva dei problemi con suo padre. Eppure non se ne era accorta. Era davvero una frana a capire la gente. Eppure riusciva sempre a comprendere lo stato d’animo e le paure dei pazienti.
 
Dopo cinque minuti di discussione con il figlio, Fugaku si accorse della presenza di una ragazza.
-Chi è questa ragazza?
-Padre non vi devo dare delle spiegazioni.
-Come vuoi tu, indagherò su di lei.
-Non ci provate padre. Non dovete coinvolgerla nelle nostre discussioni.
-Se è a cena con te in questo posto vuol dire che ci tieni parecchio a lei. Allora chi sei signorina?
-Lei è la mia fidanzata e non ti permetterò di intrometterti nel nostro rapporto.
-Potrei conoscere il suo nome.
-Io sono Hinata Hyuga, piacere di conoscervi signor Uchiha.
-Non per me.
Hinata rimase allibita dall’atteggiamento freddo del padre di Sasuke. Le aveva ricordato il comportamento del padre e non era un bel ricordo.
-Padre, lei è stata cortese con voi. Badate a come rispondete.
-Taci Sasuke. Fra qualche giorno la lascerai come hai fatto con le altre.
Il signor Uchiha andò via e Hinata corse fuori dal ristorante. Sasuke pagò il conto a Sarutobi e poi corse dietro a Hinata. Non poteva essere andata lontano con i tacchi ai piedi. Ritrovò la ragazza sotto un albero del giardino del ristorante.
-Cosa ci fai seduta lì per terra?
-Sono una sciocca ragazzina. Sono scappata via come una bambina. Mi dispiace.
-Hinata è normale che tu sia corsa via dopo la scenata di mio padre. Fa sempre in quel modo quando non obbedisco ai suoi ordini. È arrabbiato con me e ci vanno di mezzo le persone a cui voglio bene.
-Resta il fatto che non dovevo correre fuori dal locale come una bambina capricciosa. Cosa farai domani sera?
-Uscirò con la ragazza più bella della città.
-Quindi andrai all’incontro con la figlia del senatore- disse Hinata triste.
Sasuke prese Hinata in braccio e la fece girare per due, tre volte.
-Intendevo dire che uscirò con te domani sera. Sei la più bella della città.
-Non scherzare.
Sasuke sentì lo stomaco della ragazza e lei si coprì il volto con le mani.
-Scusa. Ho ancora fame. Che vergogna!
-Ih ih. Hinata sei troppo forte. Vieni ti porto a casa mia e ti preparo un panino super farcito.
-Non darò fastidio.
-Ci vivo da solo nella dependance quindi non ti preoccupare per i miei parenti. Saranno a letto. Almeno quasi tutti.
 
I due ragazzi salirono in macchina e si diressero verso casa Hyuga.
-Ti chiedo scusa per come si è comportato mio padre.
-Non importa.
-Invece è importante. Tengo molto al nostro rapporto e non permetterò che per colpa sua tu ti allontani da me.
-Finché tu vorrai io ti resterò accanto.
-Hinata mi fai sbandare se mi dici certe frasi all’improvviso.
-Sei buffo, cerchi in tutti modi di farmi ridere ma la tua espressione è sempre la stessa. Sei sempre troppo serio.
-Vedo che la mia faccia ha un effetto esilarante su di te. Dovrò fare una chirurgia plastica.
-Non serve, sei già bellissimo.
-Sono lieto di aver fatto colpo sull’infermiera più carina dell’ospedale. Siamo arrivati.
Sasuke guidò fino alla dependance e poi fece entrare Hinata in casa.
-Accendo la luce. Aspetta un attimo.
Quando Sasuke accese la luce Hinata si aggrappò al suo braccio.
-Hinata perché tremi?
-C’è un uomo sul divano.
-Itachi cosa ci fai qui?
-Ho saputo che hai fatto arrabbiare nostro padre. Bravo fratellino. Sei un ribelle come sempre. Lei deve essere la ragazza di cui parlava nostro padre.
-Papà ti ha parlato di Hinata. Mi sembra strano.
-No, ne parlava con la mamma. Lei gli ha detto di lasciarti in pace mentre lui urlava che dovevi sposare la Yamanaka perché è ricca, di una famiglia di nobili origini, bella e affascinante.
-Non mi interessa.
-Capisco perché non ti interessa. Tu lavori con mio fratello vero?
-Sì, signore.
-Non essere così tesa, non ti mangio. Piuttosto dovresti stare attenta a mio fratello. Dopo un po’ si stanca delle ragazze e le scarica con scuse banali.
-Mi fido di vostro fratello. Se mi vorrà lasciare vuol dire che avrà le sue ragioni.
-Tu sei la ragazza più strana che io abbia mai incontrato. Cosa fai la psicologa?
-No, sono un’infermiera.
-Voglio proprio vedere come evolve la vostra storia e cosa farà nostro padre per separarvi. Ah ah. Mi divertirò un sacco con voi due. A presto.
-Scusa. Manca solo mia madre e la mia famiglia avrà finito con il terzo grado.
-Quello era tuo fratello? Ti somiglia di aspetto.
-A volte anche di carattere. Non lo vedo mai ridere. Questa sera era alquanto strano.
 
Dopo dieci minuti di spiegazioni, Sasuke fece accomodare Hinata in cucina.
-Come lo preferisci il panino?
-Va bene qualunque farcitura.
Mentre il moro preparava i panini un ciclone arrivò in casa e travolse Hinata.
-Tu devi essere la bella ragazza che ha conquistato mio figlio. Sono contentissima di conoscerti.
-Mamma cosa ci fai qui alle undici di notte?
-Sono venuta a conoscere la tua ragazza. Non me l’avresti mai presentata. Sappi che sei la prima fanciulla che mio figlio porta in questo luogo.
-Non lo sapevo.
-Devo dire che mio marito deve aver perso un po’ di vista. Sei una ragazza strepitosa. Sei anche educatissima. Non mi hai interrotta neanche un secondo.
-Non è cortese interrompere una persona quando parla.
-Sei davvero deliziosa. Sei una Hyuga vero?
-Sì.
-Come sta Hiashi?
-Mi dispiace ma io non vivo più con mio padre. Non lo vedo da anni.
-Capisco. Quel vecchio burbero non è cambiato per niente.
-Mamma cosa dici?
-Zitto Sasuke, lasciami parlare. Sei la benvenuta in casa nostra, vieni quando vuoi. Non dare retta ai vaneggiamenti di mio marito. Penserò io al mio caro maritino.
Mikoto uscì dalla dependance come era entrata e lasciò Hinata sconvolta.
-Perdonami Sasuke, forse sono un po’ confusa.
-Ti capisco. Neanche io ho capito nulla. Mia madre non si è mai intromessa nelle mie storie. Credo che questa sera abbiano bevuto e il vino gli abbia fatto male.
-Tua madre è una donna piena di energie.
-Anche troppe. Pensa che è capace di spostare un bue se vuole. Ecco il tuo panino.
-Grazie.
-Visto che domani abbiamo il giorno libero, possiamo fare qualcosa anche in mattinata.
-Non vuoi recuperare le energie.
-Ho tutta la vita per dormire. Ora desidero solo conoscerti meglio.
-Per ora ho fatto solo figuracce. Mi dispiace se non piaccio a tuo padre.
-Quella non è colpa tua. A lui non piace nessuno. Tratta male anche i miei amici quando li porto qui. Infatti evitano di venirci. Non permetterò che rovini il rapporto che sto creando con te.
-Quindi sei ancora interessato a me?
-Certo, non rinuncerei mai conoscerti.
-Il panino è buonissimo.
Hinata era felicissima e allo stesso tempo imbarazzatissima. Non sapeva più cosa doveva dire, era confusa dal fascino di Sasuke.
-Non capisco come faccio a piacerti?
-Hinata ti sei guardata. Sei bella, affascinante, hai due occhi splendidi e dei capelli soffici. Ho altre cose meravigliose da dirti ma non voglio spifferarti tutto al primo appuntamento. Non sei abituata a tanti complimenti vero?
-L’unica che mi faceva i complimenti era mia madre prima di morire.
-Mi dispiace Hinata.
-No, sto bene. Avevo cinque anni quando è morta. Mi manca tantissimo ma ora so che è in un posto magnifico.
-Devi esserti sentita sola senza di lei?
-Sì, ora so che avrò qualcuno al mio fianco e non sarò più sola.
-Puoi contare su di me.  
Sasuke poggiò le labbra su quelle della ragazza e la strinse forte.
-Adoro baciarti. Hinata è meglio se ti porto a casa prima di fare qualcosa di avventato.
-Va bene.
Sasuke andò alla macchina con la ragazza e mise in moto. L’accompagnò al suo appartamento e le disse che sarebbe passato il giorno dopo alle dieci per portarla in un altro posto bellissimo.
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Incomprensioni e complicazioni ***


Tornata nel suo piccolo appartamento Hinata ripensò a quella sua strana serata con Sasuke. Sapeva bene che lei e Sasuke non erano realmente fidanzati. Il ragazzo aveva detto la parola fidanzata per difenderla dal padre. Lui conosceva bene suo padre e sapeva che l’avrebbe insultata se le avesse detto che era una conoscente.
Mentre la riaccompagnava a casa, il ragazzo aveva messo in chiaro le cose. Visto le storie andate male in passato, quella volta il ragazzo voleva andarci piano. E poi sapeva bene che Hinata non era una ragazza da due uscite e basta. Per ora si sarebbero conosciuti meglio.
Nonostante non fossero ancora una coppia Hinata si sentiva felice come non mai. Sasuke non le aveva fatto nessuna promessa me lei per una volta si era sentita apprezzata per quello che era.
La ragazza andò a dormire dopo essersi fatta una bella doccia. La notte l’avvolse e lei sprofondò in un sonno profondo sognando il suo bel dottore.
 
Il giorno dopo Hinata si accorse che erano le nove. Era tardissimo. Alle dieci Sasuke sarebbe passato da lei. Doveva prepararsi più in fretta che poteva. La ragazza si mise un vestito azzurro da giorno, si acconciò i capelli e si mise un filo di trucco. Per non rischiare di fare altre figuracce decise di indossare un paio di ballerine al posto dei tacchi.
Alle dieci precise Sasuke suonò al campanello. Hinata afferrò la borsetta che aveva appena preparato e si fiondò giù per le scale. Stava sbagliando tutto. La sua migliore amica le aveva sempre detto che gli uomini bisognava farli aspettare perché l’attesa li rendeva più nervosi. La sua amica affermava che le donne dovevano farsi desiderare. Ma Hinata sapeva di non essere il tipo di ragazza che poteva fare quelle cose. Aveva una fissa per la puntualità e lo sapeva mezza città. Forse a volte era troppo precisina ma non poteva farci niente.
-Buongiorno Hinata.
-Buongiorno Sasuke. Hai deciso dove andare oggi?
-Visto che dobbiamo conoscerci meglio ti porterò nel mio caffè preferito a fare colazione e poi in libreria. Devo comprare dei libri di medicina.
-Va bene.
I due salirono in macchina e iniziarono a parlare delle cose che preferivano.
-Quindi ti piace leggere?
-Sì, la lettura mi rilassa, soprattutto dopo aver discusso con mio padre. Oggi devo comprare dei libri di medicina. Mi tengo sempre aggiornato. L’altro giorno ho letto su una rivista medica che hanno scoperto un nuovo medicinale per il mal di testa. Pensa che deriva da vecchi rimedi usati dai medici degli imperatori.
-Non sono molto aggiornata su queste cose. Leggo poco le riviste mediche. Però ho molti manuali di medicina a casa. Mi ha sempre affascinato la medicina.
-Perché non ti sei iscritta a medicina?
-Non potevo sostenere tutte le spese. Avrei rischiato di indebitarmi. A me piace il lavoro di infermiera. È sempre stata la mia prima scelta. Tu hai sempre voluto fare il medico?
-No, quando avevo sette anni volevo diventare come mio padre. Poi ho capito come era veramente e ho deciso che avrei fatto di tutto per non somigliargli. Ma non voglio rattristarti con le mie dispute con mio padre.
-Ti ascolto se vuoi sfogarti.
-No, parlare di mio padre ci rovinerebbe la giornata. Non badare al mio comportamento. Quando si parla di mio padre divento acido e intrattabile.
-Lo sei anche in ospedale in alcuni momenti.
-Vuoi dire quando ho a che fare con alcuni pazienti. Certe persone non riesco a sopportarle.
-Dovresti dare più chance alle persone. Forse le giudichi in maniera superficiale.
-Hinata hai troppa fiducia nella gente. In genere, quando inizi a fidarti delle persone ti tradiscono o ti deludono.
-Vuoi dire che prima o poi io ti deluderò.
-Non intendevo questo. Tutte le ragazze con cui ho avuto storie serie alla fine mi hanno tradito. Forse in parte dipendeva anche dal mio caratteraccio.
-Secondo me non puoi prenderti la colpa se ti hanno tradito. Se non gli piaceva il tuo carattere potevano lasciarti e poi fidanzarsi con chi volevano.
-Hinata le persone non ragionano così. Siamo arrivati.
Entrarono nel caffè e ordinarono due cappuccini e due brioche.
-Sto scoprendo delle cose di te che mai avrei immaginato.
-Forse tra poco mi ritroverò seduto da solo a questo tavolino. Tendo ad allontanare le persone con il mio carattere.
-Dottor Uchiha sbaglio o stai tentando in tutti i modi di farmi capire qualcosa.
-Può darsi. Voglio solo dirti che non sono sempre così dolce e spensierato. Ho un padre super assillante e una famiglia piena di impiccioni. Sono un egocentrico, presuntuoso e scontroso ragazzo di città.
-Sei anche un ottimo medico di città. Un gentile ragazzo che difende le infermiere indifese.
-Hinata sei sicura di vedere un ragazzo gentile in me? Non è che parli con me guardando un altro ragazzo nel locale.
-Sasuke vuoi farmi proprio arrabbiare. Volevo solo provare a farti dei complimenti. Come mai sei così freddo oggi? Ieri sera eri completamente diverso.
-Niente.
-A me sembra che tu voglia allontanarmi da te. Se non vuoi conoscermi più basta dirlo e io me ne vado.
-No, io voglio conoscerti ma temo che …
-Cosa? Puoi parlare, non sarò io a giudicarti.
-Non è da me rivelare i miei timori. Una persona non deve mai far vedere i suoi punti deboli o le persone se ne approfitteranno.
-Come vuoi tu. Io torno a casa da sola. Questa è la mia parte di soldi per la colazione. Quando ti sarai schiarito le idee riferiscimelo. Secondo me non è da deboli mostrare a qualcuno le proprie paure o confidarsi. A me sembra che tu segua un po’ troppo gli insegnamenti di tuo padre.
Hinata uscì dal caffè e andò a prendere l’autobus per tornare a casa.
-Lo sapevo, l’ho fatta arrabbiare. Meglio se torno a casa a riposare, domani mattina ho un’operazione alle sei e questa sera mi aspetta la cena con il senatore.
 
Verso sera
-Sasuke dove è la tua fidanzata?
-Mamma, lei non è la mia fidanzata. Abbiamo appena iniziato a conoscerci. Non so ancora cosa succederà fra noi.
-A me sembravate una coppia perfetta ieri sera. Perché stai facendo marcia indietro con lei?
-Ho paura di ferirla. Sai come sono fatto.
-Lo so. Ma vedo anche che quella ragazza ti piace tanto. Non ti ho mai visto così preso. Dopo cena chiamala.
-Hai dimenticato che devo incontrare la figlia del senatore questa sera.
-Di lei mi occupo io. Non avrà tempo di appiccicarsi al mio bellissimo figliolo se la terrò impegnata in un’infinita conversazione.
-Mamma sei grandiosa.  Grazie.
-Spero che Sasuke riesca ad aprirsi con quella ragazza o la perderà. Accidenti a quel suo caratterino da ragazzo acido e superbo.
 
Hinata era a casa a riposare e non faceva che pensare alle parole di Sasuke. Perché l’aveva tratta in quel modo. Gli avrebbe chiesto spiegazioni il giorno dopo. Doveva assolutamente chiarire o rischiava di rovinare il rapporto che si era creato fra loro. Non si era mai fidata tanto di un ragazzo. Sentiva che stavano costruendo un bel legame e non voleva smettere di conoscere il suo bel dottore.

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Capitolo 6
*** Scambi di turni falsati ***


Mattina
Hinata stava controllando la scorta di medicinali nella farmacia dell’ospedale. Shizune le aveva domandato di farlo ogni due giorni.
Sasuke girò tutto l’ospedale per trovarla.
-Sei qui.
-Hai il fiatone. Perché mi cercavi?
-Volevo chiederti di darmi un’altra possibilità.
-So che sei un tipo orgoglioso e non fai mai questo genere di cose. Ti deve essere costato molto dottor Uchiha.
-Per favore, Hinata non trattarmi con tanta freddezza.
-Vuoi dirmi che non devo trattarti come tu hai fatto con me. Non subirò le angherie di un altro ragazzo.
-So quello che hai passato con il tuo ex e io non voglio farti passare lo stesso incubo. Voglio solo conoscerti meglio.
-Scusami. Di solito non sono tanto acida. Ho paura di rivivere lo stesso brutto sogno che ho vissuto con il mio ex o di soffrire come quando ero a casa con mio padre.
Sasuke strinse la mano di Hinata e le baciò la fronte per rassicurarla.
-Vogliamo ricominciare da capo infermiera Hinata.
-Sono d’accordo con voi dottor Uchiha.
-Durante la pausa caffè vieni nel mio studio. Ora devo tornare a lavoro. A dopo.
-A dopo dottore.
Hinata era al settimo cielo. Era riuscita a dire tutto quello che pensava senza vacillare. Ora era sicura che Sasuke era un ragazzo da conoscere e di cui ci si poteva fidare.
 
Durante la pausa caffè
Toc toc
-Avanti.
-Voi dovete essere la nuova infermiera dell’ospedale. Piacere di conoscervi, io sono il dottor Sasuke Uchiha.
-Hinata Hyuga, infermiera.
I ragazzi iniziarono a ridere.
-Questa cosa è troppo strana, non ce la faccio, mi viene da ridere.
-Prenda il caffè forse riesce a calmarsi.
-Sapevo che con te avrei riacquistato il sorriso.
-Si può dire che è un buon inizio dottor Uchiha?
-Direi ottimo. Anche se con me dovrai avere molta pazienza.
-Ho trattato con uomini molto più scorbutici e cocciuti di te nella mia vita. Però devo ammettere di non essermi sbagliata sul tuo conto. Sei un tipo affidabile. Non vedo l’ora di conoscerti meglio mister tenebroso.
-Io spero di non deluderti. In passato ho già commesso fin troppi errori.
-Non pensare al passato, guarda avanti. Sono qui davanti i tuoi occhi e non scappo. Desidero conoscerti meglio e non fuggirò come le tue ex. Ora bevi il caffè o si raffredderà.
Toc toc
-Avanti.
-Sapevo di trovarvi entrambi qui. Oggi dovete occuparvi dei pazienti al pronto soccorso. Vi sono stati affidati quindici uomini, cinque donne e due bambini. C’è una brutta influenza in giro e molti dottori sono a casa malati. Devo chiedervi questo sforzo. Hinata devi stare con lui perché le altre infermiere non lo sopportano. Non le ha trattate molto bene, ha un caratteraccio. Non riesco ancora a capire come tu riesca a sopportarlo. Ora torno alle scartoffie. A più tardi.
-Sono andata solo due volte in pronto soccorso. Solo per portare dei medicinali.
-Sarà il caos lì sotto. Se arriva un’emergenza dovremo occuparci anche di quella. Se la dottoressa ci spedisce lì sotto vuol dire che ha ricevuto lamentele dai pazienti.
 
Hinata e Sasuke scesero al primo piano e trovarono la sala d’attesa strapiena.
-Non immaginavo che fossero nei guai fino a questo punto. Hinata metti i guanti e occupiamoci del primo paziente. La mia saletta per le visite è la numero cinque. Fatti dare la nostra lista dall’infermiera alla reception e fai entrare il primo paziente.
Hinata andò dalla collega che le diede una lista lunghissima.
-Abbiamo appena aggiunto due codici gialli.
-Quanti dottori ci sono?
-Solo cinque oggi. Gli altri sono di sopra a operare o a casa con la febbre.
-Io inizio a chiamare il primo paziente.
-Non esca fuori o l’aggrediranno a parole. Qualcuno prima ha provato anche ad alzare le mani contro una collega che aveva appena staccato dopo un turno di dodici ore. Li chiami con questo microfono. Qui non possono entrare se non premo questo pulsante e c’è il vetro protettivo.
-Va bene. Signora Hajima.
-Arrivo. Sono qui per mio figlio, si è tagliato con una bottiglia di vetro.
-Entri. Quanti anni ha il bambino?
-Quattro anni.
-Il taglio sembra profondo. Venga con me, l’accompagno dal dottore.
 Hinata portò la mamma e il bambino da Sasuke.
-La signora Hajima con il figlio.
-Era ora che qualcuno mi chiamasse. Aspettavo da quattro ore e mio figlio continuava a piangere. Hanno solo disinfettato la ferita.
-Infermiera mi passi altro disinfettante.
-Ecco dottore.
Dopo venti minuti Sasuke aveva sistemato il taglio.
-Se il piccolo ha ancora problemi lo porti da me o mi chiami. Questo è il mio numero.
-Grazie dottore.
-Ciao piccolo.
-Ciao signorina. Ciao dottore.
-Il primo è andato. Fai entrare il secondo.
 
Hinata andò al microfono e chiamò il secondo paziente.
-Signor Deidara.
-Eccomi. Ho un dolore tremendo a questo fianco e un mal di testa pazzesco.
-Entri pure. Venga con me.
-Dottore questo è il signor Deidara. Questa è la scheda medica. Avverte forti dolori al fianco e ha un gran mal di testa.
-Si stenda sul lettino per favore. Si tolga anche la maglietta.
-Così va bene?
-Sì. Vediamo, questo è il punto che le fa male?
-Esatto.
-Signor Deidara quanto ha bevuto?
-Solo due bicchieri di whisky.
-Beve da molti anni?
-Almeno cinque.
-Infermiera mi passi un ago. Devo prelevarle del sangue per delle analisi.
-Ottimo. Così sapremo perché sto male.
-Non si agiti o non trovo la vena.
-Perché non è la signorina a prelevarmi il sangue. Di solito voi dottori non fate queste cose.
-Io, al contrario, sono un medico scrupoloso. Mi piace seguire i pazienti dall’inizio alla fine. Mi passi dell’ovatta per favore.
Finito il prelievo Sasuke fece sedere il paziente per esaminare la gola.
-Sa che ha la gola arrossata. Vomita molto a causa dell’alcool vero?
-Di tanto in tanto.
-Infermiera mi passi quello spray per la gola.
-Sì.
Hinata si avvicinò al lettino e il paziente le toccò il sedere.
-Come si permette.
Sasuke fece spostare Hinata dietro la sua schiena e cacciò il paziente dalla stanza.
-Dovrà aspettare le sue analisi. Saranno pronte domani. Intanto non beva. Il suo dolore al fianco è dovuto all’abuso di alcool. Torni domani e saprò dirle cosa fare. Forse dovrò tenerla in ospedale per due giorni.
-Non se ne parla. Io non ci resto in questo postaccio. Me ne vado subito.
-Torni domani per le sue analisi. È importante. Non vorrei ritrovarla steso su un marciapiedi.
Il paziente andò via e Sasuke si avvicinò a Hinata.
-Lo so che queste cose capitano in ospedale, non sono stata attenta.
-Hinata non biasimarti. Qui al pronto soccorso ne capitano di tutte i colori. Non dovevo permettere che ti toccasse. Mi sono distratto.
-No, sono io quella disattenta. Grazie per le tue parole. Mi concentrerò di più.
-Brava così si parla- disse Sasuke dandole una carezza sulla guancia.
-Vado a chiamare un altro paziente.
-Signora Lucrezia.
-Eccomi. In questo ospedale fa caldissimo, dovreste fare qualcosa per migliorare la struttura.
-Lo farò presente ai capi.  Da questa parte signora.
-Buongiorno dottore.
-Buongiorno signora.
-La signora ha mal di pancia e vampate di calore. Sta male da una settima. Nella scheda c’è scritto solo questo.
-Quella all’ingresso non mi ascoltava e non gli ho detto gli altri sintomi.
-Li dica a me signora.
-Certo bel dottore.
Hinata si accorse che la signora faceva gli occhi dolci a Sasuke. Il dottore iniziava a scocciarsi e lei dovette intervenire.
-Signora prende delle medicine?
-No, solo un sonnifero per dormire.
-Signora dalla visita che le ho fatto le posso dire che lei sta entrando in menopausa. Deve consultare la sua dottoressa e fare un’altra visita al più presto.
-Pensavo fosse qualcosa di peggio. Grazie dottore. Da un lato è meglio che io sia in menopausa posso fare sesso liberamente. Che pensa dottore, l’idea non l’alletta?
-No, grazie. Sono impegnato. Può andare signora.
-A presto dottore.
Hinata chiuse la porta e vide Sasuke sbattere i pugni sul lettino.
-A volte mi chiedo perché ho studiato medicina. Forse dovevo seguire il suggerimento di mio padre e entrare nel mondo degli affari.
-Sasuke la medicina è una passione per te. Ricordalo sempre. Sei un chirurgo bravissimo e sai anche ascoltare i tuoi pazienti. Tanti chirurghi non avrebbero mai accettato di venire a dare una mano al pronto soccorso.
-Infermiera sei eccezionale. Dirò a Tsunade di assegnarti a me definitivamente.
-Mi dispiace dottore ma quando andrà in sala operatoria, io non potrò seguirla. Devo prendere un’apposita abilitazione per poter fare l’infermiera in chirurgia.
-Però potrai seguirmi quando mi occuperò delle visite. Sai che le altre infermiere mi odiano.
-Non riesco a capirne il motivo.
-Credo che presto anche tu mi odierai. Loro ti racconteranno tutto di come le ho trattate e tu non mi guarderai più in faccia.
-Non ci contare dottore- disse Hinata uscendo dalla stanza visite per chiamare un altro paziente.
-Signor Kureda.
-Eccomi. Sono cinque ore che aspetto. Era ora che qualcuno mi chiamasse.
-Entri. Per favore non faccia scenate di fronte al medico. Sta facendo del suo meglio per visitare tutti.
-Sempre a coprirvi a vicenda voi dipendenti dell’ospedale.
Hinata fece accomodare il paziente nella stanza e Sasuke gli chiese di stendersi sul lettino.
-Signore come mai è qui.
-Da qualche giorno sto molto male. Sono venuto anche ieri ma c’era troppa gente e sono andato via.
-Respirate faticosamente.
-Sono tre giorni che non riesco a respirare come prima.
-Signore dalla scheda leggo che avete avuto da poco un trapianto di cuore.
-Forse sono passate tre settimane dall’operazione.
-Devo ricoverarvi per degli accertamenti. Infermiera so che ci sono dei letti liberi al reparto di trapianti. Mettetelo in una delle stanza.
-Va bene signore, prendo la carrozzina. Signore si sieda qui. La porta di sopra. Lì potrà chiamare i suoi parenti per farsi portare qualcosa.
-Grazie infermiera. Grazie dottore.
Hinata portò il paziente al piano di sopra dove lo fece stendere in una stanza vuota. Poi chiamò il dottore di turno nel reparto e lo fece visitare subito.
-Grazie infermiera. Ora ci pensiamo noi a lui.
-Grazie dottore.
 
Dopo dieci minuti Hinata era di nuovo in pronto soccorso.
-Sasuke posso far entrare un altro paziente?
-Hinata vieni un attimo qui.
La ragazza si avvicinò al dottore pensando che si sentisse male ma lui la strinse per la vita e la baciò sulla guancia.
-Dottore non si fanno queste cose mentre si lavora.
-Sei puntigliosa infermiera Hinata.
-E tu sei dispettoso dottor Uchiha. Fai la finta voce da malato e mi inganni. Sei veramente pestifero.
-Dovresti vedere la tua faccia, sei buffa quando metti il broncio. Ora torniamo a lavoro. Chiama il prossimo paziente.
-Ha cominciato lui e ora si altera.
Prima di uscire la mora fece la linguaccia a Sasuke. A volte era davvero strano.
-Hyuga sei davvero carina quando ti arrabbi.
 
Hinata notò che nella sala d’attesa c’era un po’ di agitazione. Dovevano visitare ancora tanta gente e le persone sembravano aumentare.
 
Dopo due ore arrivò un caso urgente e Sasuke lo fece passare avanti. Nella sala d’attesa si scatenò il finimondo.
Sasuke uscì dalla sala visite e prese il microfono in mano.
-Signori, è appena arrivata una donna incinta che sta malissimo. Volete forse passargli avanti? Vedo che vi siete calmati, bene. Non fatemi uscire di nuovo dalla sala visite, non mi piace perdere tempo.
Sasuke tornò dalla paziente e iniziò a visitarla.
-Questa mattina mi sono sentita male, sono all’ottavo mese. Pensavo che fosse il bambino che scalciava ma in seguito ho avvertito delle fitte atroci.
-Signora devo portarvi subito dalla dottoressa Mizukage.
Sasuke prese una sedia a rotelle e portò la paziente al piano superiore.
-Quale buon vento ti porta qui Sasuke?
-Vorrei che lei visitasse questa paziente del pronto soccorso.
-Lascia fare a me Sasuke. Da ora me ne occupo io. Tanto oggi non ho parti in programma.
-Bene, ora torno al pronto soccorso.
-Ragazzo ogni tanto potresti sorridere.
-In quel caos non ti viene da sorridere, ve lo assicuro.
 
Dopo altre due ore le persone in sala d’aspetto erano diminuite.
-Hinata prenditi una pausa.
-Non posso, ci sono ancora cinque persone sulla nostra lista.
-Se svieni dovrò curare anche te.
-Sto benissimo.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la strinse da dietro.
-Infermiera Hyuga so capire quando una persona è stanca. Hai mangiato questa mattina?
-No, mi sono svegliata tardi per fare colazione. Sono arrivata puntuale a lavoro perché sono venuta di corsa.
-Qualcuno non ti ha fatto dormire?
-Indovina di chi si tratta.
-Di certo è colpa mia. Te l’ho detto che sono un ragazzo cattivo.
-Secondo me sei un angioletto.
-La tua opinione su di me mi incuriosisce. Hinata, dopo il lavoro, ti porto a pranzo.
-Grazie.
-Voglio parlare con te. Prometto di comportarmi bene.
-Allora non posso rifiutare l’offerta.
 
Sasuke e Hinata uscirono dal pronto soccorso alle due del pomeriggio.
Il moro e Hinata andarono alla macchina e si avviarono verso un ristorante.
-Hinata ti senti bene?
-Sì, sono solo un po’ stanca. Oggi è stata dura.
-Ti capisco. Voi infermiere fate molto per l’ospedale. Dovrebbero chiudere senza il vostro lavoro.
-Oggi anche tu te la sei cavata bene.
-Infermiera Hyuga voleva essere un complimento?
-Forse.
-Me la vuoi far pagare per ieri.
-No, non porto mai rancore. Però non posso dire che le tue parole non mi abbiano ferita.
-Dovevo dirti prima che sono un ragazzo complicato.
-Sasuke abbiamo detto di ricominciare e ci mettiamo a discutere di nuovo.
-Hai ragione.
 
Arrivati davanti a un parco Sasuke parcheggiò e portò Hinata davanti a un banchetto di panini.
-Qui fanno i migliori panini del distretto. Ordina quello che vuoi.
-Un panino con formaggio e pomodori.
-Ecco il panino signorina.
-Per me il solito.
-Questo è vostro signore. Sono otto dollari con le bibite.
Hinata e Sasuke si sedettero su una panchina e mangiarono i loro panini.
-Non ho mai mangiato qui.
-Ogni tanto mi piace mangiare qualcosa di diverso.
-Sasuke con le tue ex andavi sempre al ristorante?
-Sì, tutte le mie ex ci tenevano a farsi notare.
-Con quante donne sei uscito?
-Forse dieci.
Hinata sbiancò. Sapeva che non era un angioletto ma non immaginava che avesse avuto tante fidanzate.
-Ti ho sconvolto?
-Sono stupita. Sei così giovane e hai avuto tante storie.
-Guarda che con alcune sono uscito per pochi giorni.
-Non mi devi dare spiegazioni.
-Voglio raccontarti tutto di me. Dobbiamo conoscerci meglio e non voglio avere segreti.
-Non ti sei mai confidato con nessuno?
-Diciamo che le mie ex non volevano parlare sempre. Alcune di loro si concentravano sul mio conto corrente. La terza ragazza con cui sono stato è arrivata a spendere ventimila dollari in un mese usando due delle mie carte.
-Non mi sembri il tipo che dice il suo codice bancomat a tutti.
-Infatti la mia ex aveva frugato fra le mie carte e aveva trovato il codice. Poi ho scoperto che mi aveva preso anche due carte di credito dal portafoglio. Le interessavano solo i miei soldi. Ora lei fa la modella di intimo. Tu cosa mi dici?
-Il mio ex mi ha ingannata più volte. Prima per la storia dei soldi, i tradimenti e poi gli schiaffi.
-Hai avuto solo un ragazzo?
-Sì, io e il  mio ex stavamo insieme dall’ultimo anno di liceo. Sono stata con lui fino a un anno e mezzo fa. Poi mi sono buttata sullo studio e sul lavoro. Ho capito che non era il ragazzo giusto. Forse l’ho capito anche troppo tardi. La mia amica mi aveva sempre detto che non era un ragazzo affidabile.
-Pensi che io sia affidabile?
-Sì, mi stai ascoltando da venti minuti e non hai sbuffato neanche una volta.
-Mi piace la tua voce.
-Uchiha continui a burlarti di me.
-No, questa volta non è uno scherzo. Come hai fatto a capire il momento giusto per lasciarlo?
-Il mio ex ha fatto una cosa orribile e io ho deciso di troncare ogni rapporto. Non lo vedo da più di un anno. Lui non sa neanche che mi sono trasferita. Non voglio più vederlo.
-Deve averti davvero ferita. Mi dispiace.
-Non ti preoccupare, ora sto bene.
-Per un anno e mezzo non sei uscita con nessuno?
-No, non riuscivo a fidarmi di nessuno. La mia amica mi diceva che dovevo andare avanti ma io non sono riuscita a uscire con nessun ragazzo. So che vuoi chiedermi perché avevo paura ma non lo fare per favore. Non sono pronta per parlarne.
-Non ti chiederò nulla. Poggia la tua testa sulla mia spalla e rilassati. Sono qui per te. Se vuoi per sfogarti puoi anche prendermi a pugni come un sacco da box.
-Non mi tentare dottor scontroso.
Hinata si addormentò con la testa poggiata sulla spalla del moro e lui la lasciò riposare. Era così piacevole stare in sua compagnia.
 
Kabuto si trovò a passare dal parco e vide Hinata e Sasuke su una panchina. Visto che non era in ospedale poteva fare quello che voleva.
-Avevo ragione, lei è il tuo nuovo passatempo.
-Ora mi scocci anche fuori dall’orario di lavoro?
-Ecco il solito Sasuke, freddo, cattivo e brutale.
-Fai silenzio Kabuto, non ho voglia di sprecare fiato con te.
-Non vuoi che svegli la tua bella bambolina.
-Kabuto se non vuoi un calcio è meglio se sparisci.
-Quando dirò alle tue spasimanti che esci con lei resteranno scioccate.
-Fai quello che vuoi basta che sparisci dalla mia vista.
-Non ti importa di perdere il tuo harem.
-Non ho voglia di sentire le tue noiose chiacchiere, le tue futili minacce e i tuoi vaneggiamenti. 
-Sei sempre il solito sfrontato piccolo patetico dottore da quattro soldi. Prima o poi smetterai di essere così arrogante e pieno di te. Abbasserai la testa di fronte a me quando mi nomineranno primario fra qualche anno.
-Spero che non succeda visto come tratti i pazienti.
-Quando sarò primario avrò più potere e potrò sbattere voi due fuori dall’ospedale.
Sasuke stese delicatamente la ragazza sulla panchina poggiandole la sua giacca addosso.
-Puoi prendertela con me, tirarmi pugni, calci, macchinare piani segreti contro la mia persona. Ma non ti azzardare a fare qualcosa contro Hinata o vedrai l’inferno. Mi hai ascoltato bene?
-Pensi di spaventarmi.
-Sai che non minaccio mai a vuoto. Non mi piacciono gli uomini che se la prendono con le ragazze indifese. Se vuoi sfogarti con me perché sei depresso puoi insultarmi quanto ti pare tanto ci sono abituato. Lei non ha fatto niente e devi lasciarla in pace. La prendi di mira solo per i nostri conti in sospeso dai tempi dell’università. Sono sempre stato più bravo di te e questo ti ha sempre dato fastidio.
-Sei un bastardo Uchiha.
-Non ho mai negato di essere un ragazzaccio. Non pensare nemmeno un secondo di farmi paura con le tue minacce perché sai che non mi scalfiscono.
-Sei un mostro Sasuke.
Kabuto andò via infuriato per aver perso il confronto con Sasuke. Gli rodeva di perdere sempre.
 
Dopo venti minuti Hinata si svegliò a causa di un tuono. Era stesa sulla panchina con la giacca di Sasuke addosso ma lui non era lì.
-Sono qui dietro dormigliona.
-Cosa ci fai seduto per terra?
-Volevo metterti in una posizione più comoda e mi sono spostato qui.
-Stavo benissimo anche seduta. È successo qualcosa?
-No, però è in arrivo un temporale quindi è meglio se torniamo alla macchina.
-Va bene. Sei pensieroso.
-Stavo solo riflettendo. Ho avuto un’idea per migliorare le condizioni di un mio paziente.
-Bene. La tua giacca. Grazie per avermela prestata.
-Ho visto che avevi freddo e te l’ho poggiata addosso.
-Sei un cavaliere. Vedi che sei meno tenebroso di quanto pensi.
-Le altre infermiere dell’ospedale non ti hanno ancora detto niente di me vero?
-No, le ho sentito parlare di te alla reception e sono andata via. Non ho voglia di ascoltare i pettegolezzi.
-Signorina Hyuga siete un’infermiera alquanto strana.
-Ti piace proprio punzecchiarmi.
-Sì. È ancora qui e si è seduto sulla mia macchina.
-Il dottor Kabuto? Cosa ci fa qui?
-Non lo so ma temo che lo scopriremo presto.
Sasuke e Hinata si avvicinarono alla macchina e Kabuto diede un foglio al moro.
-Questo è il calendario dei turni dei dottori dell’ospedale.
-Sai leggere Uchiha.
-Mi hanno già dato i miei turni per il prossimo mese, il tuo foglio non mi serve.
-Guarda bene. Domani lavori di pomeriggio.
-Impossibile, Tsunade mi ha elencato gli orari di lavoro personalmente.
-Deve aver cambiato idea. Ah no quasi dimenticavo. Quegli orari sono stati stabiliti dal dottor Madara su approvazione del consiglio. La dottoressa non è stata invitata alla riunione straordinaria del consiglio.
-Sei un bastardo. Perché hai fatto cambiare i miei turni?
-Non ti avrò fra i piedi visto che ora lavoro di mattina per andare a divertirmi nel pomeriggio.
-A quanto vedo dagli orari lavori anche meno ore del solito.
-No, lavoro come tutti gli altri dottori. Questi sono gli orari delle infermiere. Da domani mattina lavori con me durante il giro delle visite bambolina.
-Questo è ingiusto.
-Vai a lamentarti dal dottor Madara se hai obiezioni infermiera.
-Sai che non può farlo. La manderebbe a casa in un secondo.
-Io non posso farci niente.
-Hai architettato tutto tu. Avevi in mente questo piano da tempo vero?
-Secondo me sei troppo paranoico Uchiha. Scommetto che ci divertiremo un sacco domani, infermiera Hyuga.
Sasuke si avvicinò a Kabuto e lo afferrò per il colletto della camicia.
-Dalle fastidio e io ti spacco la faccia.
-Mi ridurrai in fin di vita come hai fatto con il tuo vecchio amico.
-Non parlare di cose che non conosci.
-Mi divertirò un sacco con voi due. Siete patetici, non avete capito che chi ha più potere vince. Bye bye.
 
Hinata si poggiò alla macchina. La notizia l’aveva lasciata perplessa. Ora le toccava lavorare con quel pomposo e maleducato di Kabuto per ore. Non lo avrebbe sopportato per più di due giorni di seguito.
-Non ti devi preoccupare, parlerò con Tsunade e risolverà tutto.
-Non possiamo continuare a chiedere favori a lei. Le potrebbero fare dei problemi. Mi abituerò a lavorare con quel damerino.
-Se succede qualcosa devi dirmelo.
-Sasuke sono grande, posso cavarmela da sola.
-Volevo solo dirti che se hai bisogno io ci sono sempre per te.
-Grazie.
Hinata stava avvertendo di nuovo l’attrazione forte che la spingeva verso il moro. Era qualcosa che la portava ad avvicinarsi al ragazzo e a fidarsi di lui. Nonostante lui avesse molti lati nascosti e dei segreti, direi oscuri, continuava ad avvicinarsi al bel dottore.
 
 
 

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Capitolo 7
*** L'inizio di una bellissima storia d'amore ***


Erano le sette di mattina e Hinata aveva iniziato il suo turno già da un’ora.
-Hinata hai visto il dottor Kabuto. Deve vedere due pazienti in cardiologia, hanno la pressione alta.
-Mi dispiace ma sono qui da un’ora e non l’ho ancora visto.
-Quando lo saprà Tsunade si infurierà.
-Infermiera Shizune lei sa a che ora iniziava a lavorare Kabuto?
-Sì, come te attaccava alle sei. Sono le sette e cinque e ancora non si vede. Ho controllato il foglio delle presenze dei dottori e la sua firma non è presente.
-Posso fare qualcosa per aiutarvi? Ho finito di sistemare i medicinali che hanno consegnato questa mattina presto e ho anche cambiato le lenzuola nelle camere appena liberate.
-Per favore, vai nella stanza 405 e  cerca di calmare il signor Hatake. Si lamenta da questa mattina per un forte dolore all’occhio.
-Non è un paziente di cardiologia.
-No, è in ospedale per un’operazione agli occhi. Un’operazione molto delicata che facciamo in questo ospedale da pochi anni.
-Vado subito.
-Intanto io dovrò sentire le urla della dottoressa dopo che le avrò detto che Kabuto non è ancora arrivato.
 
Shizune entrò nella stanza della responsabile e la trovò sommersa di scartoffie.
-Maledetto Madara mi ha dato tutte queste carte da firmare per levarmi dalle scatole. Me la pagherà cara.
-Ha saputo della riunione straordinaria del consiglio.
-Quei maledetti hanno fatto tutto a mia insaputa. Sono la responsabile e sono la prima a dover essere avvertita. Al contrario, vengo trattata a pesci in faccia dopo che ho portato una donazione di tre milioni di dollari all’ospedale.
-Sono con lei dottoressa.
-Grazie ma questo non basterà Shizune. Sono in pochi a battersi contro la supremazia del primario Madara e del suo cocco Kabuto. Ora cambiano i turni a loro piacimento.
-Dovevo parlarle proprio dei turni. Resti calma per favore. Il dottor Kabuto non è ancora arrivato e ci sono due pazienti con la pressione alta in cardiologia.
-Capisco.
Tsunade si alzò in piedi e spaccò la scrivania con un pugno.
-Lo sapevo ha rotto un’altra scrivania con una mossa di arti marziali.
-Mi occupo io dei pazienti in cardiologia. Tu chiama il dottor Kabuto a casa e al cellulare.
-Sì, dottoressa.
 
Intanto Hinata si stava occupando del signor Hatake.
-Lo specialista che si occuperà della sua operazione mi ha detto che è normale che l’occhio le bruci. Finché non la operano sentirà il bruciore.
-Hanno stabilito la data dell’operazione dopo mille consultazioni?
-Sì, lo specialista vi opera domani mattina presto. Poi dovrete passare una un giorno in ospedale per vedere come vanno gli occhi. Se l’operazione riesce vi manderanno a casa.
-Grazie per l’informazione signorina. Finalmente qualcuno mi ha dato delle risposte.
-Hatake ti lamenti sempre.
Dalla porta sbucò il signor Namikaze con in mano una bottiglia d’acqua.
-Cosa ci fai qui Minato?
-Sono ricoverato in attesa di una piccola operazione che hanno rimandato già cinque volte. Ho sentito un’infermiera che si lamentava di un paziente  con una cicatrice sull’occhio e ho capito subito che eri tu. Ho portato l’acqua per brindare alle nostre operazioni. Ho sentito che ti operano domani. Anche io andrò sono i ferri in mattinata.
-Signor Namikaze dovrebbe essere nel suo letto. Se la trovano qui le faranno passare i guai.
-Infatti due infermiere mi stanno cercando per tutto l’ospedale. Per favore, non dica loro che sono qui. Sono mesi che non vedo il mio amico.
-Vi lascio soli visto che io non vi ho visti.
-Grazie infermiera Hyuga.
-Torni nel suo letto dopo aver finito di parlare con il suo amico. E per favore signor Hatake non mangi quei cioccolatini che nasconde sotto il materasso.
-Mi ha scoperto. Lei è furba infermiera.
-A più tardi.
Hinata uscì dalla stanza e andò a controllare se il dottore era arrivato per fare il giro visite della mattina.
 
Nella stanza del signor Hatake
-Quella ragazza ha un cognome che conosco.
-Deve essere la figlia di Hiashi Hyuga. Il ricco imprenditore di Tokyo.
-Non sapevo avesse una figlia che fa l’infermiera.
-La ragazza non vive con il padre. L’altro giorno ho sentito delle infermiere che spettegolavano nel corridoio.
-Strano. Per quanto ne so Hiashi Hyuga è un tipo all’antica.
-Forse la ragazza è andata via di casa per studiare.
-Minato hai delle spie sparse per la città.
-So molte cose perché sono un imprenditore  e mi tengo aggiornato. Ho degli affari con le aziende di Hiashi. Tu cosa fai?
-Mi occupa dei miei ristoranti sparsi per il mondo.
-Hatake sei diventato anche tu un ricco imprenditore. Complimenti.
-Per me è stato semplice.
-Signori cosa ci fate qui?
-Oh oh questa voce mi sembra di riconoscerla- disse Kakashi.
-Casualmente ho dovuto fare delle visite in cardiologia e non l’ho trovata nel suo letto signor Namikaze.
-Dottoressa Tsunade non si arrabbi tanto.
-Fili nella sua camera. Oggi sono già abbastanza nervosa. Comunque è bello rivedervi ancora vivi.
-Premurosa come sempre la nostra Tsunade.
-Minato quando lo vedi salutami tuo figlio Naruto.
-Non mancherò. Come mai hai visitato tu alcuni pazienti.
-Il dottor so tutto io non è ancora arrivato. Ha due ore di ritardo. Quando lo prendo lo strozzo.
 
Tsunade uscì dalla stanza di Hatake dopo essersi accertata che Minato fosse uscito. Poi tornò alle sue scartoffie.
 
Alle nove Kabuto non era ancora arrivato e Tsunade aveva chiamato Sasuke.
In trenta minuti il moro arrivò all’ospedale, indossò il suo camice e corse da Tsunade.
-Hai fatto in fretta.
-Dove è finito il baccalà?
-Non lo so. Non risponde al telefono di casa o al cellulare. Sarà con qualche ragazza nel letto e non si sarà svegliato a causa dell’alcool in corpo.
-Vuoi che pensi io alle visite?
-Sì, mi faresti un grosso favore. Ci avrei pensato personalmente se Madara non mi avesse riempito di scartoffie da controllare e firmare. Hinata dovrebbe essere in cardiologia a controllare la pressione ai pazienti. O stava prelevando del sangue ad alcuni di loro. Vai pure.
-A più tardi.
 
Quando Hinata vide Sasuke entrare nella stanza del signor Namikaze ne fu felice.
-Non eri di turno?
-Mi ha chiamato la responsabile. Contenta di vedermi?
-Sì.
-Schietta e diretta.
-Avresti preferito che rispondessi di no per fare la preziosa. Oggi il signor Namikaze ha fatto il furbo e è sgattaiolato fuori la sua stanza.
-Signor Minato non deve affaticarsi prima dell’operazione o i guai ce li passerà il chirurgo che vi opera.
-Sto benissimo. Questa mattina mia moglie mi ha fatto una visita a sorpresa e mio figlio mi ha telefonato. Meglio di così. Fra voi è successo qualcosa?
-Signor Namikaze non faccia certe domande. La qui presente potrebbe svenire per l’imbarazzo.
Hinata pestò un piede di Sasuke che non mosse un muscolo.
-Vado a portare queste provette in laboratorio.
Hinata uscì dalla stanza e il signor Namikaze ne approfittò per dare un consiglio al dottor Uchiha.
-Dottore non se la faccia scappare. Siete una bella coppia.
-Per ora non siamo una coppia. Ma ho intenzione di conquistarla. A dopo signor Namikaze.
 
Sasuke visitò tutti i pazienti nel reparto di cardiologia mentre Hinata era scesa al pronto soccorso per un’emergenza.
 
Alle undici l’ospedale sembrava tornato alla sua calma originale. Hinata andò al piano di sopra e prese un cappuccino alla macchinetta.
-Hinata come è andata al piano di sotto?
-Il dottore di turno al pronto soccorso è riuscito a salvare il bambino ferito. Gli hanno sparato mentre era al parco con la madre. È orribile.
-Sei sconvolta.
-Sasuke perché fare del male a un bambino?
-Non so darti una risposta.
Sasuke trascinò Hinata nel suo ufficio e la fece sedere sulla poltrona della scrivania.
-Bevi un po’ d’acqua. Ora il bambino dove è stato portato.
-Si trova in sala operatoria. Non è più in pericolo di vita ma devono ricucirlo e fare delle analisi per vedere se ha altri danni.
-Chi lo opera?
-Mi sembra il dottor Nara.
-Shikamaru è un genio. Il bambino si riprenderà presto.
-Purtroppo quando si sveglierà non avrà la sua mamma vicino al suo lettino. È morta per proteggerlo. Si è buttata su di lui mentre sparavano al parco. L’hanno raggiunta tre colpi in tre punti diversi del corpo. Il dottore non ha potuto fare niente. Quando è arrivata al pronto soccorso era già morta.
Sasuke strinse Hinata perché la vide tremare.
-Scusa, non mi sono ancora abituata a queste cose.
-Era la tua prima emergenza al pronto soccorso vero?
-Sì, quando mi stavo specializzando mi hanno fatto solo assistere alle emergenze ma non potevi intervenire. Invece, oggi c’era tantissimo sangue e ho anche dovuto ripulire il corpo della madre del piccolo. Spero di abituarmi a queste situazioni.
-Non ci si abitua mai a questi episodi. Non saresti umana se non provassi tutte queste emozioni messe insieme.
-Mi sono sentita inutile. Non ho potuto fare nulla per quella donna.
-Tranquilla Hinata.
Sasuke non poteva vederla in quello stato. La capiva, tutti quando assistevano alle prime emergenze rimanevano sconvolti. Sapeva che era suo dovere occuparsi di quelle questioni ma non gli piaceva vederla sconvolta, nervosa, arrabbiata con sé stessa.
Hinata si calmò stretta fra le braccia del ragazzo. Si lasciò accarezzare la schiena senza alcun timore. Con lui sapeva di potersi sfogare senza essere giudicata.
-Va meglio?
-Sì, grazie. Perdonami per questo sfogo. So che come infermiera devo abituarmi in fretta. Farò del mio meglio.
-Ne sono sicuro.
Nonostante Hinata fosse sconvolta non aveva versato una lacrima. Nella sua vita doveva aver pianto così tanto da aver finito ogni lacrima.
-Tu come facevi durante le prime emergenze?
-Riuscivo a rimanere calmo per fare bene il mio lavoro.
-Dopo l’emergenza cosa facevi?
-Restavo freddo e distaccato. Dicono che questa è una caratteristica della famiglia Uchiha. Alcuni dicono che non ho alcun sentimento.
-Se tu non avessi sentimenti non mi avresti tirato su il morale.
-Sei sicura di volerti fidare di me Hyuga?
-Mai stata più sicura. È tardi. Devo tornare a lavoro o Shizune mi fa a pezzi. Dovevo portare delle garze al piano terra e delle medicine in cardiologia.
-Ti accompagno. Tanto devo parlare con la responsabile.
 
Hinata andò a portare garze e medicinali ai vari reparti mentre Sasuke si dirigeva nell’ufficio di Tsunade.
-Ecco le cartelle di questa mattina. Le ho aggiornate tutte e riportate sul computer.
-Bene. Ottimo lavoro dottor Uchiha.
Toc toc
-Avanti.
-Dottoressa è arrivato il dottor Kabuto.
-Digli che lo voglio subito qui. Shizune se non vuole venire da me trascinalo.
-Ok capo. Sarà un piacere.
 
Shizune fece accomodare Kabuto nello studio della dottoressa Tsunade dove trovò Sasuke.
-Si rende conto che sono le undici e trenta. Dove venire a lavoro alle sei.
-Ho chiamato e ho detto che avevo un impegno urgente.
-Quale impegno?
-Sono stato trattenuto a casa di una collega per un problema.
-Mi immagino di che problema si tratta.
-Dobbiamo parlare davanti al dottor freddo?
-Sì, lui ha dovuto sostituirti per tutta la mattina. Almeno chiedigli scusa.
-Se lo scordi. Il dottor Uchiha non è degno delle mie scuse.
-Non dire una parola Sasuke o ti prendo a calci. Non puoi neanche prenderlo a pugni.
-Non ci penso proprio a sporcarmi le mani con questo pallone gonfiato.
-Hai paura?
-No, qualcuno mi ha fatto capire che le mie mani sono più utili ai pazienti che al pugilato.
-Wow. Sei maturato dottor dongiovanni. Le infermiere mi hanno detto che non fai più lo sbruffone.
-Kabuto smetti di provocarlo. Domani arriva puntuale o ti sospendo. Ora sparisci dalla mia vista o ti prendo a calci.
-Vado a trovare il bocconcino.
Tsunade vide la rabbia negli occhi di Sasuke e richiamò Kabuto. Doveva impedire che Sasuke si infuriasse.
-Dottor Kabuto siediti sulla sedia. Puoi andare a casa Sasuke. A domani.
-A domani dottoressa.
 
Prima di tornare a casa Sasuke voleva salutare Hinata. La trovò in pediatria dove aiutava Shizune a lavare dei neonati.
-Disturbo?
-No, dottor Uchiha. Spiegavo a Hinata come lavare i bambini ma a quanto pare lo fa benissimo da sola.
-Mentre frequentavo l’università spesso le vicine mi affidavano i figli per andare a lavoro. Tanti avevano setto o otto mesi. Guardate che angioletti.
-Quel bambino deve essersi preso una cotta per te non smette di ridere.
-Sasuke vedo che non perdi mai l’occasione per punzecchiarmi.
Shizune rimase stupita. Sasuke aveva una conversazione civile con un’infermiera. Il ragazzo faceva passi avanti.
-Dottore potrebbe controllare un attimo questo bambino. Sembra che abbia qualche problema respiratorio.
-Fammi vedere. Hai ragione Shizune. Corri a chiamare il pediatra di turno. Hinata aiutami a dargli ossigeno.
-Sì. Ecco l’attrezzatura.
La pediatra arrivò in pochi minuti e Hinata e Sasuke la lasciarono lavorare con Shizune.
-Si salverà.
-Hinata il piccolo è in buone mani.
-Lo so. A volte sono insicura.
-Fai sempre bene il tuo lavoro. Però dopo l’emergenza emerge la tua parte emotiva.
-Dici che mi faccio coinvolgere troppo?
-Troverai la tua risposta da sola Hyuga. Ci vediamo.
-Sasuke stasera sei libero?
-Lavoro dalle quattro alle dieci di sera.
-Capisco. Sarà per un’altra volta.
Hinata corse via e Sasuke si avviò verso l’uscita dell’ospedale.
 
Verso le dieci e trenta di sera Hinata sentì qualcuno che bussava alla sua porta.
-Forse è la signora del primo piano che cerca di nuovo il suo gatto.
La ragazza indossò la vestaglia e andò ad aprire.
-Infermiera non pensavo andassi a dormire così presto.
-Sasuke cosa ci fai qui? Non guardarmi sono orribile- disse Hinata sbattendo la porta in faccia a Sasuke.
La ragazza si accorse della sbaglio e riaprì la porta.
-Scusa, non l’ho fatto di proposito.
-Non ti preoccupare.
-Entra ti faccio una tazza di tè caldo.
Sasuke si accomodò sul divano della ragazza mentre lei corse in bagno a pettinarsi e a lavarsi la faccia. Poi andò in cucina e preparò del tè.
-Scusa se ci ho messo tanto.
-Eri carina anche spettinata.
-Non dire bugie Sasuke. Sembravo un mostro. Cosa ti porta qui?
-Oggi eri triste in ospedale e ho pensato che volessi parlare.
-Grazie.
-Siediti vicino a me, non mordo.
-Le infermiere affermano che sei un vero squalo.
-Allora le hai ascoltate. Era inevitabile, questa mattina alle otto urlavano per il corridoio che avevano cambiato tutti i turni. Poi hanno dato tutta la colpa a te. Kabuto deve aver detto in giro che la colpa dei cambiamenti degli orari era tua.
-Quindi quel pazzo ha fatto cambiare anche gli orari alle infermiere.
-Shizune mi ha detto che Kabuto fa la corte ad alcune infermiere e ha fatto cambiare i loro turni per lavorarci insieme.
-Che verme. Quando sono andato via ti ha detto o fatto qualcosa?
-No, si è arrabbiato con me perché ho fatto cadere una garza.
-Volevi dirmi qualcosa oggi?
-In realtà mi sentivo sola e volevo un po’ di compagnia. È stata una richiesta da egoista.
-Io non la penso così. Perché ti fidi di me?
-Te l’ho già detto l’altro giorno. Non penso che tu sia un cattivo ragazzo. C’è qualcosa in te che mi spinge a fidarmi e a confidarti le mie paure e i miei sogni.
-Quando saprai questa storia ti allontanerai anche tu da me.
Sasuke raccontò a Hinata di quando aveva fatto a botte con un suo vecchio amico. Hinata lo ascoltò senza fiatare. Alla fine del racconto Sasuke pensava che la ragazza lo giudicasse un mostro ma dovette ricredersi.
-Hai difeso una ragazza e sei stato trattato come un criminale da un tuo vecchio amico. Penso ancora che fare a botte non è mai la soluzione giusta però ho capito che quel giorno non sei stato manesco per divertimento.
-Hinata mi sorprendi. Saresti dovuta scappare inorridita.
-Smettila di fare il ragazzo acido e smetti di fingere. Hai sofferto quando hai scoperto come era veramente il tuo amico e poi ti sei sentito in colpa perché lui è rimasto ferito. Ma ora basta colpevolizzarti.
-Hyuga sei un’ottima confidente.
Hinata abbracciò forte Sasuke che la strinse a sé.
-Sono contenta di averti conosciuto dottor Uchiha.
Sasuke baciò Hinata per dimostrarle che ricambiava quel pensiero.
-Ora sai che mi piaci da impazzire. Voglio continuare a conoscerti Hyuga.
-Per prima cosa potresti iniziare a chiamarmi per nome.
-Penso di poter fare questo sacrificio. Hinata posso farti una domanda?
-Vuoi chiedermi del mio ex vero?
-Deve averti fatto qualcosa di orrendo per portarti a diffidare dei ragazzi.
-Posso restare fra le tue braccia?
-Ti terrò stretta a me tutto il tempo che desideri.
Hinata prese un bel respiro e iniziò a raccontare come aveva conosciuto il suo ex e cosa era cambiato dopo il liceo.
Dopo venti minuti la ragazza arrivò al fatto che l’aveva fatta allontanare definitivamente dall’ex.
-Io non ho lasciato il mio ex perché ho scoperto che mi rubava dei soldi. Voglio dire quello è uno dei motivi ma lui fece una cosa orribile.
-Se non vuoi parlarne non fa niente.
-No, prima o poi avrei dovuto dirlo a qualcuno. Non parlarne per tutti questi anni non mi ha fatto di certo fatto bene. Il mio ex ha tentato di violentarmi il giorno prima che lo lasciassi. Mi sono salvata solo perché sono riuscita a dargli un calcio e a chiamare la polizia. Dopo l’accaduto il mio ex non poteva più avvicinarsi a me o i poliziotti lo avrebbero sbattuto in prigione. Mi riterrai patetica. La ragazza che non vuole fare l’amore con il suo fidanzato.
-No, ti ritengo una ragazza riflessiva e che ha fatto una scelta precisa. Ti voglio bene Hinata.
-Anche io.
Sasuke salutò Hinata e tornò a casa. Sapevano che dopo quella serata di chiacchiere le cose fra loro sarebbero cambiate in meglio.
 
Due mesi dopo
Hinata si era ambientata in ospedale e aveva capito come tenere a bada Kabuto durante i turni con lui. Bastava una parola e il dottor arroganza abbassa la cresta. Solo pronunciare il nome della responsabile gli faceva venire i brividi. Due mesi prima Tsunade gli aveva dato una lezione indimenticabile. Di certo Kabuto non l’avrebbe scordata per tutta la vita.
Intanto Sasuke si era deciso e aveva fatto la sua dichiarazione a Hinata. Da un mese i due facevano coppia fissa. La voce si era sparsa per tutto l’ospedale e alcune infermiere si erano ingelosite. La mora non ci faceva caso. Nonostante Sasuke le trattasse male per loro era pur sempre bello e dannato.
Iniziava così la lunga storia d’amore fra Sasuke e Hinata.
 
 

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