As Snow Falls On Desert Sky Until The End Of Everything di spava_mcr (/viewuser.php?uid=54994)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** This is my life ***
Capitolo 2: *** The Best Day Ever ***
Capitolo 3: *** We'll Carry On ***
Capitolo 4: *** .... ***
Capitolo 1 *** This is my life ***
Capitolo 1 This Is My Life
La
mia vita non era mai stata così. Finalmente avevo tra le mani
tutto ciò che avevo sempre sognato, Avevo lasciato l' Italia,
dopo anni di studio, anni di lacrime e lotte con la famiglia.
Il motivo? Semplicemente io.
Io che ero così diversa dalle persone della mia età, io
che suonavo, io che avevo un gruppo, io che non ero certo una persona
che passasse inosservata, io e la mia voglia di indipendenza, la
decisione di non frequentare l'università e di partire alla
volta dell'America con la band. La mia band. Questo il motivo che aveva
sempre acceso le mie speranze, che riusciva a tenermi in vita, vano
però per i miei genitori, molto contrari a questa scelta da loro
definita '' avventata''.
Nonostante tutto cel'avevo
fatta, si, ero riuscita a far valere le mie scelte ed ora ero
quì, lontana migliaia e migliaia di chilometri dal mio passato.
Non avevo alcun ripensamento, nè timore sull'avvenire e potevo
ben dire di aver finalmente imparato a guardare al futuro. Sentivo che
il mio posto non era a Palermo, città della Sicilia dove non
c'è posto per una rock band come la nostra, il mio posto era
aldilà dell'oceano, in America, per sfondare là come
tutte le band che da sempre noi amavamo. La chitarra era sempre stata
la mia passione, cominciai con quella classica ad undici anni, per
accontentare i miei genitori, ma a tredici possedevo già la mia
prima chitarra elettrica, praticamente un sogno poter sfogare i miei
sentimenti, i miei dolori, e la mia rabbia con uno strumento
così bello da cui non credo mi allontanerò mai. Suonare
è sempre stata la mia passione, ricordo ancora la prima prova
che feci con il gruppo, ero emozionatissima ed ognuno diede il meglio
di se. Eravamo piccoli, e nessuno di noi era perfetto, ma crescemmo
insieme, aiutandoci e facendoci coraggio, imparando a suonare alle
feste e nei locali, facendoci affermare tra le band Palermitane ma
senza mai essere '' scoperti''. Questo ci spinse in America, lontani da
Palermo, lontani da un' Italia troppo commerciale per essere disposta
ad ascoltarci. Ricordo anche quando prendemmo quell'aereo, che ci
avrebbe portati verso una nuova vita ma soprattutto verso un'etichetta
discografica pronta a lanciarci dopo aver ascoltato i nostri demo. La
nostra vita ora è cambiata per sempre, specialmente la mia, se
potessi rifarei tutti gli errori di cui non mi pentirò mai, sono
cresciuta, sono cambiata, dentro e fuori, ho imparato a saper
affrontare un pubblico, ho imparato a gestire l'ondata di successo che
ci ha letteralmente travolti nel giro di qualche mese, ma soprattutto
ho imparato ad amare ed essere amata, ho imparato a soffrire e
ricordare, ma per una volta, senza lacrime. E' il momento di tornare
indietro a circa un anno e mezzo fa...
3 Settembre 2012
Mi sono appena svegliata, ho
cercato a tentoni l'interruttore dalla parte sbagliata, credo che il mo
cervello non abbia ancora capito che ormai sono mesi che non sto piu'
nella mia vecchia casa, in Italia. Credo di avere l'aria abbastanza
arruffata, e per confermare decido di andare dritta in bagno a
sciacquarmi il volto, senza però far molto rumore, è
notte fonda, no? Con passi felpati raggiungo il bagno, accendo la luce
e mi guardo allo specchio. Sono ancora come mi ricordavo, capelli
castani chiari, quasi biondi, molto scalati, che mi ricadono ribelli
sugli occhi chiari, che danno un po' sull'azzuro e sul verde acqua.
Indosso la maglietta sbiadita di un qualche gruppo musicale ed ho
decisamente un'aria assonnata. Mi sciacquo il viso, sono ancora scossa
dal tremendo incubo che ho appena fatto, e decido così di
tornare a letto per riprendere il mio sonno molto tormentato. Vorrei
mettermi a suonare nel cuore della notte, ma non lo faccio
perchè rischierei di svegliare l'intero palazzo che già
irrito a tutte le ore del giorno. Vivo da sola, ho scelto così
perchè non sarei riuscita stare con qualcuno degli stessi metri
quadri per piu' di qualche ora, scommetto che avremmo sicuro finito per
litigare.
Ho un carattere molto
particolare io, non mi fido di nessuno o quasi. Negli ultimi anni ho
imparato a chiudermi in me stessa e imparare a far viaggiare i miei
strambi pensieri solo all'interno della mia testa, senza condividerli
con nessuno. Con i risparmi di una vita e qualche aiuto da parte della
famiglia mi sono così comprata quest'appartamento a New York,
distante solo qualche isolata dalle abitazioni degli altri ragazzi, con
cui condivido il mio sogno. Noi siamo infatti i ''The Smiles''
affermata band palermitana che purtroppo non ha mai fatto il '' grande
salto''. Alla chitarra ci sono io, Spava, soprannome datomi dagli
amici, il mio vero nome è Francesca, alla tastiera c'è
Elena, la mia migliore amica, al basso c'è domenico, alla
seconda chitarra c'è Danilo, alla batteria Fioranna ed alla voce
Priscilla. Siamo quì per questo,suonare suonare e soltanto
suonare, aspettiamo la telefonata della misteriosa etichetta
discografica che non si sa come ha trovato i nostri demo, si presuppone
via internet. Mary, la nostra manager ha ricevuto da poco questa
telefonata, da quest'ignota etichetta discografica di cui purtroppo non
ricorda il nome che dovrebbe pero' chiamarci a breve per fissare la
data ed il luogo dell'incontro. Ha detto soltanto che tutti erano molto
entusiasti di noi, soprattutto il ragazzo con cui lei aveva parlato al
telefono, che aveva iniziato a farle i complimenti sul nostro ''sound
energico, rock ed innovativo'' e sembrava convinto di farci firmare un
contratto per lanciarci nel mondo della musica. Saremmo così
passati dall'altra parte del palco, finalmente, dopo anni ed anni di
speranze. Mi riaddormentai tra questi pensieri, con un sorriso enorme
stampato sul volto.
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Capitolo 2 *** The Best Day Ever ***
Capitolo 2
Sono
le sei di mattina, il ticchettio della sveglia mi rimbomba nelle
orecchie, mi sveglio pronta per cominciare una nuova giornata. Mi alzo,
non curante di chi dorme tra le mie ginocchia, il mio gatto emette uno
strano miagolio, l'avro' di sicuro svegliato. Ha il pelo nero e
lucente, una macchia bianca che si espande sul muso e arriva sino alla
coda e degli occhi gialli e vispi che lo contraddistinguono. Si chiama
Jack, in onore di Jack Skeletron. Ho sempre desiderato avere un gatto
sin da bambina, ma non ne ho mai potuto portare in casa poichè
mia madre ne era allergica. Adesso andavo così scoprendo i lati
migliori del vivere da sola. Mattiniera come non mai,mi vesto in fretta
del mio solito colore, il nero, metto le mie all star viola un filo di
matita e senza neanche aver pettinato i capelli, racchiusi in una coda
,scendo a fare i miei soliti quattro passi giornalieri.
Amo essermi trasferita a New York. L'estate è stata soffocante
ma adesso comincia a farsi sentire quella leggera brezza nell'aria,
l'autunno è alle porte. Mi incammino verso il Central Park,
interamente coperto da una distesa di foglie gialle e arancioni.
L'immensa distesa verde sembra quasi sparita, oscurata da questa
visione calda e colorata di foglie autunnali. Sono i primi di
settembre, il mio primo anno senza studiare, fantastico penso tra me e
me, non ne potevo più delle continue lotte familiari e con i
professori e nonostante tutto ero uscita dalla maturità con un
voto abbastanza decende tanto che i miei mi hanno lasciata arrivare sin
quì. La città è ancora addormentata, la mattina
amo venire a trascorrere il tempo quì, a notare quanto la natura
cambi a seconda dei mesi e delle stagioni, sono già abituata a
questo ritmo di vita che non intendo abbandonare. Mi avvio sulla mia
panchina, tra alcuni cespugli anch'essi già ingialliti dal
tempo, con di fronte un laghetto dove le anatre starnazzano tra loro
lottando per qualche pezzo di pane. Sorridente come non mai tiro fuori
dalla tasca della felpa il mio ipod bianco da 30 gb, un intero
serbatoio di musica, metto in brani casuali, e cerco di rilassarmi tra
le dolci note della musica che comincia a risuonarmi nelle orecchie, So
Long Goodbye dei Sum 41, che ascolto volentieri guardando la
città che a poco a poco si va svegliando.
Qualche ora e il parco è già pieno di bambini che corrono
facendo disperare le loro madri, la città invece è
già piena di uomini d'affari che con la loro 24 ore al seguito
corrono da un marciapiede all'altro. Decido di avviarmi verso casa di
Elena, la tastierista della band nonchè mia migliore amica, per
chiedere se ha notizie dell'incontro con l'etichetta discografica, non
sto piu' nella pelle ormai.
Elena sta a circa due isolati di distanza da casa mia, nemmeno sono
già arrivata dentro casa che da fuori si sentono le note di
''Welcome To The Black Parade'' seguita da una straordinaria
''Famous Last Words" alla tastiera, mi devo complimentare con lei,
perchè queste due cover dei My Chemical Romance, una delle
nostre band preferite, la preferita per me, sono davvero fantastiche.
Dopo essere stata dieci minuti ad asoltarla da fuori decido di bussare, mi viene ad aprire Mary, la nostra manager.
''E tu che ci fai quì?" esclamo. Non mi aspettavo di trovarla quà, non credevo fosse in America.
"Io? sono venuta poichè questo pomeriggio avete l'incontro con la casa discografica''.
Sorride. Mary era la mia vicina di casa a Cefalu', il paesino della
Sicilia di dove era originario mio padre, e dove alloggiavo tutte le
estati, tutte tranne quella, occhi castani vispi e furbi ed i capelli
anch'essi castani che le ricadevano scalati sulla fronte. Mi avvicino e
l'abbraccio. "Spava, non sai quanto sono felice per te, per gli altri,
finalmente il vostro sogno si sta per realizare".
"Non c'è niente di meglio che tu possa dire"
Al suo fianco compare Elena, capelli biondi non molto lunghi, che le
ricadono sugli occhi nocciola sottolineati da un pesante strato di
matita nera.
"Hey, guarda che da fuori si sente benissimo, complimenti"
Esclamo io piena di entusiamo, certe volte proprio non mi riconosco.
Forse finalmente sono felice, perchè suonare è tutto ciò che voglio fare, per sempre.
Elena arrossisce un pò, è sempre stata così timida.
"Sono contenta che queste cover ti siano piaciute"
"Adesso passiamo alle cose importanti - mi rivolgo ad entrambe - Mary
percio' tu qualche mese fa hai contattato tutte le etichette
discografiche disposte a lanciare nuovi gruppi, no?"
"Certo capo"
"Non chiamarmi capo" Che faccia da schiaffi è Mary.
"Dai scherzavo, continua"
"Okay, quindi, e tu hai contattato questa etichetta discografica, no?"
"Beh, - mormora confusa - credo di non aver mandato nessun demo a questa.."
"Cooosa? - sgrano gli occhi - E allora come fanno ad aver sentito i nostri demo?"
" Non lo so, non ne ho la più pallida idea, ma il ragazzo con
cui ho parlato sapeva anche i titoli delle canzoni, quindi..."
"Ma quindi cosa? Almeno ti ricordi il nome di questa casa discografica?"
" Ehm, se ti dicessi di no..?"
" Mi incazzerei..."
Sbuffo e continuo. " Ma come facciamo ad andarci questo pomeriggio se nemmeno sappiamo il nome?"
" Abbiamo l'indirizzo, diciamo semplicemente che i "The Smiles" sono arrivati.."
" Okay.."
Beh dentro di me ho un terribile presentimento, ma alle altre non lo dico..
Credo di sapere quale sia questa casa discografica, forse lo so proprio
perchè ho provato mille volte a mandargli i nostri demo via
internet, e finalmente li hanno ascoltati a quanto sembra..
Non voglio farmi illusioni, staremo a vedere.
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Capitolo 3 *** We'll Carry On ***
Capitolo 3
Grazie
a tutti quelli che hanno letto sino ad ora i miei due capitoletti! e
Grazie alle tre persone che hanno commentato, un grazie speciale a
FuckingChemicalGirl <3.
Sono
circa le quattro di pomeriggio, Danilo, il secondo chitarrista della
band, insieme a Domenico, il bassista sono appena passati da casa mia.
Prima ha telefonato Mary anche a loro, per comunicargli data e luogo
dell'incontro. Andremo in macchina assieme, e passeremo a prendere
Elena e Mary. Priscilla e Fioranna invece ci aspettano direttamente
là.
Non
nascondo che sono un pò agitata, forse mi agita il fatto che
questa misteriosa casa discografica ha ascoltato proprio i nostri demo
senza che Mary l'abbia contattata, perchè forse sono stata io a
contattarla. No, Spava non fare la testa di cazzo, di sicuro Mary si
è scordata il nome e l'aveva di sicuro già contattata
lei. Si, sarà sicuro così, mi ripeto tra me e me, poi con
tutti gli impegni che ha Mary in questo periodo, lei è manager
di due band, i ''The Smiles" che siamo noi, e quella del suo ragazzo, i
''Last Resonance''.
Viaggia spesso tra l'Italia e l'America per questo motivo.
Sono
parecchio agitata e mi sa che anche i ragazzi se ne sono accorti,
mentre io saltello per la casa Domenico e Danilo si lanciano delle
occhiate come per dire '' Ma che cazzo le è preso a quella
là?" Si, dai loro volti si capisce benissimo.
"Ragazzi, che ore sono?" Esclamo io, quasi risvegliandomi.
"Saranno le quattro passate" Dice Danilo tranquillamente, Domenico sembra entrare nel panico anche lui.
"Le quattro?" Esclama infatti poco dopo in presa all'ansia.
"Si, perchè?"
"Danilo come fai ad essere così tranquillo!" Ecco, come al solito intervengo io, la rompiscatole.
"Ti
ricordo che ci dobbiamo anche esibire, e cioè suonare i nostri
pezzi davanti a delle persone che ci spianeranno la strada per il
nostro futuro!" Ecco adesso Domenico è allarmato, totalmente
allarmato.
"Che ne dite di muoverci allora?" Con la sua solita calma Danilo prende le chiavi della macchina e ci conduce con lui.
Gli
strumenti sono già caricati, abbiamo il nostro furgoncino che
contiene anche i cavi di riserva e altre cose indispensabili per noi
artisti.
Domenico sale davanti, accanto a Danilo che guida. Io salgo dietro, ed inevitabilmente mi perdo tra i miei pensieri.
Avrò
fatto bene a lasciare l'Italia? In pochi secondi di ansia le
preoccupazioni che non ho mai avuto non tardano ad arrivare.
Ma
adesso devo pensare solo a suonare. La macchina corre veloce tra le
strade, a piedi la strada è molto corta, mentre in macchina
dobbiamo attraversare delle zone un pò piu' intasate. Arriviamo
sotto casa di Ele, Danilo comincia a suonare il clacson all'impazzata
finchè non esce una ragazza bionda un pò affannata che
solleva la sua enorme Tastiera e aprendo le porte del camioncino la
sistema accanto gli altri strumenti, seguita da una fresca e pettinata
Mary, nel suo professionale tailleur rosa con dei teschietti bianchi.
C'è silenzio tra noi, poichè tutti sappiamo che le nostre vite stanno per cambiare.
Arriviamo
al luogo dell'incontro. Priscilla e Fioranna sono già là
davanti, ci troviamo difronte ad un enorme palazzo con delle
gigantesche vetrate, per il resto è bianco.
L'insegna è coperta da un telo, per ristrutturazione credo.
Si scorgono degli uffici e molte sale prove, Cavolo!
Mary, in quanto manager avanza nella portineria, sicura di se, con noi sei al seguito.
Un tizio al quanto strano sta in portineria, Mary si rivolge dicendo che i ''The Smiles'' sono arrivati.
Ci viene indicato l'ascensore, quinto piano, prima porta a destra. Saliamo un pò agitati..
Mary
bussa alla porta, ci apre una ragazza e ci fa segno di entrare. Ci
accomodiamo in un salottino, io mi accendo una sigaretta e nervosa
inizio a fumare. Tra poco ci chiameranno per andare direttamente a
provare, infatti degli addetti stanno già sistemando i nostri
strumenti. Fà uno strano effetto essere considerati così
importanti.
Subito dopo Mary torna, già a suo agio, e ci conduce verso la sala prove. Molta gente è ferma a guardarci.
Priscilla
prende in mano il microfono, io, Danilo e Domenico attacchiamo chitarre
e bassi agli amplificatori, Elena si prepara davanti alla sua tastiera
e Fioranna da il tempo con le bacchette. Così cominciamo a
suonare.
Mi
perdo in accordi e assoli, seguendo la voce della nostra mitica
cantante, che nemmeno mi accorgo che la ragazza di prima porta in mano
delle carpette, ed in ognuna di queste vi sta scritto sopra '' Skeleton
Crew''.
Così
continuo a suonare, un pezzo dopo l'altro, e mentre suono, mi
accorgo di una persona, una persona che ci guarda con aria
soddisfatta dall'altro lato della sala, guarda ogni movimento che
faccio, guarda ogni accordo ed ogni nota, e sembre perdersi nella
nostra musica, mentre con i piede batte il ritmo delle canzoni. No, mi
dico tra me e me, non può essere chi sembra.
Ma
quegli occhi, io, me li ricordo benissimo. Sono grandi e verdi, e
mentre mi fissa quasi mi ci perdo. Ha un bellissimo sguardo, che io
conosco molto bene. . . si, è proprio lui, Frank Iero, il
secondo chitarrista dei My Chemical Romance. . .
Allora,
penso tra me e me, questa è davvero la ''Skeleton Crew'', la
casa discografica creata da lui e la moglie, a cui ho mandato i nostri
demo, allora se siamo qui' è solo ed esclusivamente merito mio.
Appena finiamo di suonare Frank si avvicina a noi, ed anche gli altri sembrano accorgersi della sua presenza.
Sono
tutti un pò confusi, nessuno si aspettava che ci trovassimo
davanti proprio lui, chitarrista dei My Chemical Romance, a
Domenico quasi cade il basso dalle mani per lo spavento, e Frank non
tarda a soffocare una risata.
Sembra simpatico. E di sicuro non è neanche male, i suoi occhi sono meravigliosi.
Si avvicina a noi, " Bravi, i The Smiles", ci guarda compiaciuto e sorride. "Beh, grazie" mormora Danilo.
"Ragazzi,
devo dire che dal vivo suonate molto bene, e vi annuncio così
che siete con noi". Non smette mai di sorridere, sarà sempre
così allegro, mi chiedo io? Tutti sono felici e si scambiano
chiacchiere e io? Io, idiota, rimango di sasso davanti tutto cio'.
Chi l'avrebbe mai detto, chi se lo sarebbe mai aspettato..
Eccolo
che torna a parlare "Quando mi hanno detto che avevamo ricevuto dei
demo abbastanza buoni da una band Italiana che pero' sta a New York ho
voluto ascoltarvi io stesso, e così ho contattato la vostra
manager e vi ho chiesto di venire a suonare per vedere se c'era davvero
tutto questo talento, e devo dire che c'è.."
Siamo
tutti ancora un po scioccati ed intimiditi, Priscilla prende parola e
con entusiasmo inizia a parlare della band, di come abbiamo iniziato a
suonare, e del perchè abbiamo deciso di venire quà. La
ringrazio mentalmente per aver preso parola, io mi sarei sentita male
al solo pensiero. Domenico invece si rivolge a me "Ma allora davvero
sei stata tu a mandargli i demo" "Così credo" rispondo io.
"E non cel'hai detto" " Si che vel'ho detto, ma mi avete preso in giro".
Priscilla
si gira velocemente verso noi altri, rimasti in disparte, " io sono
Priscilla, cantante.. e loro sono.." Così ci induce a
presentarci.. Stringe la mano ad ognuno di noi, io rimango per ultima,
finchè si avvicina a me e sono costretta a parlare.."Francesca,
prima chitarrista... meglio nota come Spava". Danilo mi fulmina con lo
sguardo, sono io la prima chitarrista e non si discute v.v
Non
lo guardo negli occhi poichè rischierei di impazzire o di
perdermici, ma sono costretta ad alzare lo sguardo, mentre lui mi
regala un bellissimo sorriso, ed io mi perdo in quell'istante. "Brava,
non c'è che dire, mi piace come suoni".
Okaaaaaay adesso posso anche morire, o no?
Frank
si rivolge ad una segretaria che ci fa accomodare nel suo ufficio, lui
si diede dietro la sua scrivania, nella parete vi è un poster
con il logo dei Leathermouth, prevedibile penso tra me e me.
Decido così di stare zitta, per evitare di fare figuracce, e di fare parlare gli altri.
Sto
attenta a tutto quello che dicono, parlano di noi e del nostro futuro,
della possibilità di aprire il tour di qualche band famosa e se
tutto va bene, entro qualche mese, di far uscire un nostro singolo.
Siamo tutti un pò scossi alla notizia..ma d'altronde è quello che sognavamo, no?
Ora
stiamo per firmare il nostro primo contratto, non sembra vero a nessuno
di noi, lui è contento e crede in noi, e così il gioco
è fatto, noi, i The Smiles, ci siamo finalmente ritagliati un
posto.
Frank
mette tutti a suo agio, poi diventa serio e inizia a parlare dicendo
che ''ci sarà da lavorare". "Per la musica questo ed altro".
Sono io a rispondere, senza nemmeno accorgermene, gli altri mi assecondano subito, ma io..perchè ho aperto bocca?
Lui mi guarda sorridente, credo che potrei svenire da un momento all'altro.
"Voi avete ottime possibilità per farcela, non vi manca niente"
"Grazie mille per tutto.." mormora Domenico.
Scrive
velocemente il suo numero di telefono di casa, di cellulare,
dell'azienda e l'indirizzo email su un pezzo di carta e lo da a
Mary.
"Per qualsiasi cosa chiamatemi".
Ci
alziamo e a turno gli stringiamo la mano. Sarà lui a farsi
sentire per tutte le comunicazioni, Mary gli ha lasciato un foglio con
tutti i nostri recapiti.
Arrivata
al mio turno stavolta alzo lo sguardo, e mi perdo nei suoi occhi. Anche
lui sembra perdersi nei miei, ma poi io distolgo in fretta lo sguardo e
seguo gli altri. Uscendo dalla porta una donna ci viene incontro,
allegra e sorridente, Jamia, sua moglie.
Già,
Frank, perdendomi nei tuoi occhi mi ero completamente dimenticata che
fossi sposato. Così usciamo di scena, mentre il ricordo dei tuoi
occhi mi perseguita. Devo smetterla di fare la bambina idiota,
smetterla di farmi fantasie in testa, stupida Spava, stupidissima Spava.
Usciamo in fretta da quel palazzo, dove per noi è cambiato tutto.
"Ragazziii,
ma ci credete, eh?Non vedo l'ora di dirlo a tutti, noi siamo i The
Smiles..!" Non poteva che essere Fioranna, la nostra batterista.
"Gente, arrivano i The Smiles, tremate!" E questa volta sono io, che mi
faccio trascinare da questa strana allegria che ci prende un pò
a tutti. "Che ne dite di festeggiare?" mormora Ele, timida tastierista.
"Okaaay" esclamiamo tutti in coro. "Allora ci vediamo questa sera nel pub di fronte casa di Ele,?" è Mary a parlare.
Siamo
tutti d'accordo, così ci dividiamo come all'andata e
proseguiamo. Mentre Danilo fa partire la macchina mi volto verso
l'enorme palazzo della Skeleton Crew, che mi provoca un tuffo al cuore.
Vi ricordo, ragazzi miei, che è merito mio e del mio My Space.
I
ragazzi lasciano Ele a casa, e poi lasciano me, insieme a Mary.
Scendiamo dalla macchina e ci avviamo nel vialetto di casa mia.
"Maaaaaaaaary ti rendi contoooo?" Okay comincio a fare la pazza . . .
"Si, Frauzzaaaa, è grandioso.."
"E non chiamarmi Frauzza -.- "
"Okaaaay Spavuccia"
"Adesso va meglio"
Prendo le chiavi dalla tasca della felpa e corro ad aprire la porta, ma cos'è questa euforia che ci circonda?
Dopo aver sistemato la mia amata chitarra blu e bianca torno da Mary saltellando...
"Ma a che servo io se gli agganci ce li hai procurati tu?"
"Ma daaaai Mary, ho solo tentato una cosa, eh beh, ci sono riuscita".
Non so se si nota, ma sono davvero contenta...
Mary svuota la sua borsa sul tavolo del salotto, sta cercando qualcosa...e tira fuori un foglietto.
Oddio,
alla vista di quel foglietto quasi mi sento male, e le farfalle con le
loro ali variopinte cominciano a svolazzare nel mio stomaco, me lo
sento, e con le loro vocine non possono che dire '' Guaaarda Spava
guardaaaa chi l'ha scritto "
Con un gesto della mano scaccio l'aria attorno a me.
" Ma che hai?" mormora Mary. "Mmm niente, provo a scacciare le farfalle che mi perseguitano nello stomaco".
"Ahaha, Spava, non ti smentisci mai, aspettavo proprio questo..."
"Questo cosa?"
"Niente Niente.." mormora soddisfatta.
"Mi
devi fare incazzare? Guarda che oggi è una splendida giornata,
sono la chitarrista di una band che sta per diventare qualcuno!"
"Solo per questo, ehh?"
"Si"
"Convinta...ma non hai visto come ti guardava?"
"Smettila
Mary, smettila e non dire cazzate...punto. Se vuoi saperlo sono
contenta di aver conosciuto il chitarrista della mia band preferita,
tutto quì..."
"Okay..."
Prende quel dannato foglietto e se lo mette in tasca...
Da una parte vorrei supplicarla di farmi tenere quel foglietto, dall'altra mi sento una perfetta idiota e decido di rinunciare..
Nella
mia mente c'è una grande confusione, mi dirigo nella mia camera,
dove dominano su tutti i poster dei My Chemical Romance..
Ecco,
oggi è un giorno importante poichè ho conosciuto uno di
loro, e sicuramente non ci vorrà molto per conoscere anche gli
altri quattro. Cosa? Che ho detto? Conoscere gli altri quattro. Quando
mai capita di conoscere la propria band preferita? E soprattutto da
"collega"..Oddio, e oggi ho conosciuto Frank, non mi sembra vero.
Mi siedo sul letto, continuando a fissare quei poster, sicuro che oggi non è stato tutto un sogno?
Probabile, molto probabile...
Non vedo l'ora di trovarmi su un vero palco, e di suonare.
Così comincio a provare i nostri pezzi...
Quasi
ripenso alle parole di Mary, che cazzate. Pero' nei suoi occhi io mi ci
sono persa, non posso negarlo, e avrei voluto che quegli attimi fossero
durati per sempre. . .
"Spavaaaa è tardi, dobbiamo andare, posa quella dannata chitarra peruna volta.."
E'
Mary che mi chiama, esco dalla mia stanza in fretta, prendendo una
giacca, e ci avviamo verso il locale dove ci aspettano gli altri, fanno
sempre della buona musica là.
Mary mi aspetta davanti alla porta.."Cazzo, ma come ti sei conciata?"
"Modera il linguaggio, cara, sono la vostra manager".
No, non è la Mary che conosco io, indossa i miei vestiti, le mie scarpe, ha addosso il mio smalto..che le è preso?
"Che ti è preso?"
"Niente..tanto lo so che Spavuccia è tanto buona e mi presta le sue cose.."
Faccia da schiaffi.
Usciamo insieme da casa e prendiamo la mia macchina..
Accendiamo
la radio, che passa ''I'm Not Okay" dei My Chemical Romance, e a questo
punto non posso fare a meno di mettermi a cantare nonostante stia
guidando..
Mary tenta di seguirmi, ma sa solo il ritornello, sono io quella che li ascolta da troppo tempo.
Non
posso fare a meno di pensare a chi ci aiuterà a diventare
qualcuno, e tutto questo è successo proprio a noi, gente, si, a
noi!!!
Posteggio la macchina e mi dirigo con Mary verso il locale, dove troviamo già gli altri ad un tavolo e li raggiungiamo.
L'allegria ci circonda e non sembra volerci abbandonare...
Non
dimenticheremo mai quella sera passata a scherzare tra una birra e
l'altra, passata a fantasticare su come sarebbe girare un video o
aprire il tour di qualche band famosa, passata a pensare al nostro
futuro.
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Capitolo 4 *** .... ***
Capitolo 4
FRANK POV
Solo una settimana fa che
questa giovane band si è presentata da noi, e già mi
incanto negli occhi della chitarrista come un ragazzino innamorato.
Frank, non essere idiota, non puoi buttare a mare la tua vita così, non perderti in questi stupidi pensieri, sù.
Sono pensieroso, e molto, troppo. Mi vergogno di me stesso.
Come posso pensare a qualcuno
che ho conosciuto solo ieri? No, non credo assolutamente nei colpi di
fulmine, ma i suoi occhi non riesco a togliermeli dalla mente.
Sorrido come un perfetto
idiota solo a pensarla...è piccola...sarà circa dieci
anni piu' piccola...ma è molto carina, e non posso negare che
ieri mi sono sentito attratto da lei.
Frank, cretino e idiota di un chitarrista, torna subito in te!
La porta della casa di cui ho scelto ogni mobile con la persona che amo si apre, ed entra Jamia, mia moglie.
Si siede sul divano accanto a me, cominciando a sfogliare un giornale su questo o quel tappeto da comprare..
Non la seguo...Mi bacia, per
comparire nei miei pensieri...e devo dire che ci riesce benissimo, ma
una piccola parte di me pensa sempre a quegli occhi...Cazzo, Frank, sei
un imbecille totale...Mi sa che ne devo parlare assolutamente con Gee..
Mi stacco da Jamia dicendo che
devo andare da Gee, è il mio migliore amico e sicuramente
saprà consigliarmi oppure mi darà direttamente un pugno
in testa per farmi rinsavire.
Dopo aver chiamato Gee esco di casa e mi avvio all'appuntamento con lui.
Mi sa di averlo fatto
preoccupare un pò troppo, e non voglio che stia in pensiero per
me. Qualche altro passo e lo vedo, all'angolo della strada, nei suoi
occhiali scuri. Non sorride, e sembra piuttosto ansioso. Mi cammina
incontro.
"Frank, ti sembra normale farmi preoccupare così tanto?"
"Scusa Gee..io devo per forza parlare con qualcuno.."
"Che ti succede, amico, riguarda Jamia?"
"Oh Gee, devi per forza girare il coltello nella piaga?"
"E che è successo?"
" Io.."
"Tu cosa?"
"Io..è la donna della mia vita, e sono sicuro al 100% di amarla, ma.."
"Ma cosa? Frankie, cazzo parla"
"Ma... penso anche ad un'altra.."
E così mi apro con lui.. lui che ha sempre contato tanto per me... ha volte fin troppo..
Ecco...ho detto a Gee tutto
quello che non riuscivo ad ammettere neanche a me stesso..non ho il
coraggio di guardarlo negli occhi...
Poi ci provo, e come mi aspettavo il suo sguardo è severo, no, severissimo.
"Oh Gee, di qualcosa, ti prego" Mormoro io quasi supplicandolo..
"Non va bene, Frankie"
Scuote la testa proprio come
solo lui sa fare e fa una faccia indecifrabile..ma di sicuro in questo
momento non è contento di me..e l'ho di sicuro deluso..
"Che devo fare?"
"Frankie, non ci devi pensare, tutto quì"
"Facile a dirlo..."
"Nemmeno la conosci, non sai niente di lei..."
"Si ma...i suoi occhi.."
"I suoi occhi cosa, Frank?!?"
"Gee.. calmo.."
"Ma..cosa calmo...Frank.. quattro anni fa hai sposato Jamia, e io ti ho fatto da testimone, ricordi?"
"Certo che mi ricordo!Il giorno piu' bello della mia vita..!"
"E allora che cosa vai a pensare a questa misteriosa ragazza...sù.."
"Ma...ma suona benissimo.."
"Frankie.. quanti anni ha?"
"Non lo so...credo sia un po' piu' piccola di me.."
"Un pò quanto?"
"Dieci anni o più"
"Frank, ma dico io..sei proprio fuori di testa.."
"Ma io..amo Jamia.."
"E allora non pensare all'altra"
"Ci provero'.."
"Scusami ma ora devo scappare...Frankie.."
"Gee"
GERARD POV
Frank non smette mai di stupirmi... lui deve pensare solo a Jamia.. no?
Eppure... eppure ho sacrificato tutto quello che provavo per lui per vederlo con la donna che amava...
Non puo' prendersi questa
sbandatina o chissà cosa... Cazzo Frank... ho sacrificato tutto
l'amore che avevo per te per farti essere felice con Jamia e tu? E tu
mi ripaghi in questo modo..
Con il tuo matrimonio la nostra doveva rimanere solo un'amicizia, ricordi?
E così è stato. Tu amavi anche Jamia..ed io non potevo che stare alla tua decisione.
Ho sofferto, e se ci penso soffro tutt'ora... Ma non c'è niente che io posso fare...
..Vorrei solo che non facessi cazzate con Jamia...perchè Frankie... tengo tantissimo a te...
e tutto quello che sto pensando non avro' mai il coraggio di dirtelo...
Dopo la nostra promessa... è stato come ricominciare da capo.
Tu non hai piu' pensato
minimamente a me come prima, soltanto da amivo, mentre io sono stato
per te come un angelo custode, accompagnandoti nella tua vita e
consigliandoti le scelte migliori, e se quello che vuoi ora è
ciò che mi hai detto come ho già fatto provero' e
riprovero' a dissuaderti.. perchè nonostante tutto tu per me
vali ancora molto, Frankie ti proteggero' sempre.
FRANK POV
Mi saluta in fretta e va
via...L'avrò fatto preoccupare..Sono normale?Tutte le coppie
hanno una sbandatina... non mi era mai capitato prima pero'...
Penso a Jamia..con cui ho condiviso tutta la mia vita...e le starò accanto per sempre, si, ne sono consapevole.
I miei pensieri si soffermano
anche su di lei..la chitarrista...se non sbaglio si chiama
Francesca...ma tutti la chiamano Spava...di certo è
speciale...ed è veramente molto carina, per non parlare dei suoi
occhi poi..ma Gee ha ragione.. è piccola..ed io sono sposato.
Ma Gee... Gee è sempre stato protettivo nei miei confronti... ma ha sempre accettato le mie scelte, come in passato.
E dovrà imparare ad accettare anche questo.
Per riflettere meglio mi avvio al Central Park..come ogni mattina.
SPAVA POV
E' passata una settimana da
quando abbiamo firmato il nostro primo contratto. E' passata una
settimana da quando ho scoperto quale era la nostra casa
discografica...ed è passata una settimana da quando ho
conosciuto Frank.
Credo che si sia sentito piu'
volte con Mary... infatti lei ci ha comunicato che a Novembre dovremo
partire in tour con qualche band famosa...lui scherzando le ha
detto..."E se fossero i My Chemical Romance?" Noi non crediamo dicesse
sul serio..e se così fosse sarebbe davvero un bello shock per
tutti noi..
Decido di uscire e come ogni
mattina mi avvio al Central Park, amo stare per conto mio. Con il mio
ipod al seguito cammino tra quell'immensa distesa di foglie dove i
colori dell'autunno ormai alle porte si fondono tra di loro alla
perfezione.
Decido di sedermi sul prato.
Passano i minuti, finchè una figura incappucciata non si siede accanto a me..
FRANK POV
Cammino per il Central Park...finchè davanti a me non vedo una ragazza..seduta sul prato.
E' lei, nonostante l'abbia
vista solo una volta non posso non riconoscerla all'istante... Gee mi
direbbe di cambiare strada...ma no, io mi chiamo Frank, e così
decido di sedermi accanto a lei.
Mentre nella mia testa mi ripeto "Sta buono, Frank, tu ami Jamia" mi siedo accanto a lei..
SPAVA POV
Non ho proprio idea di chi sia, poi mi volto, e riconosco quegli occhi che forse riconoscerei tra mille o piu'.
Non ha ancora aperto bocca...Si avvicina verso di me mentre non distoglie i suoi occhi dai miei,ed io i miei dai suoi.
Si sporge e mi da un bacio in
guancia, poi sorride. Tutta questa confidenza da dove salta fuori? Non
lo conosco...e lui non mi conosce.
Ma cosa gli prende?Eh?
Istintivamente mi irrigidisco per quel contatto.
"Vieni spesso quà?"Domando io.
"Tutte le mattine" Risponde lui.
"Anchio"
Tra me e me non posso che pensare divertita che se lo avessi visto qualche settimana fa non ci avrei creduto.
Stiamo un po' in silenzio.. e siamo entrambi abbastanza imbarazzati credo.
Non so se ha notato che sono un pò triste...
"Che hai?" Mormora..
"Niente.."
Distolgo lo sguardo da lui, che invece cerca il mio.
E' così strano stare
seduti su un prato con la persona che hai sempre sognato accanto a te,
sapendo che pero' non la conosci nemmeno, non sai niente della sua vita
eccetto della sua carriera..
FRANK POV
E' tremendamente dolce... in
ogni cosa che dice o fa.. Ed io sto quà come un cretino,
imbambolato a guardarla, ed il tempo passa, e non mi accorgo che sto
diventando sempre piu' idiota. E' piccola, e io sono sposato, ma ho una
tremenda voglia di abbracciarla...e poi..12 anni non sono niente, o
sbaglio? Mi sporgo verso di lei per abbracciarla, lei si scansa, ma
è imbarazzata e corre via..
Decido di seguirla..finchè non si volta..
"Scusa Frank... mi sa che devo tornare a casa.."
Ha gli occhi tristi...tristi e fottutamente belli..è la seconda volta che mi incanto nel guardarli.
Non mi era mai successo prima
d'ora da quando sono sposato che un'altra persona oltre Jamia mi
facesse provare tutte queste belle sensazioni.
Sensazioni che non provavo da tempo, e tutto quel che vorrei fare e stare a guardarla ed incantarmi in lei..
"Okay..ti accompagno.."
Durante il tragitto il ghiaccio tra di noi si scioglie..
"Fra?"
"Si..dimmi pure"
SPAVA POV
Sorrido...perchè non dovrei sorridere a quel bel ragazzo con cui cammino tra le strade di New York City?
"Sai.. beh volevo dirti una cosa...hai presente quando ho detto a voi che aprirete il tour di qualche band?"
"Certo"
"Beh..aprirete il tour di una band alquanto famosa.."
"Oddio...Frank...quale band?"
" I My Chemical Romance.."
La mia faccia è
sconvolta, e lui se la ride a vedermi in quello stato. La mia band
preferita. Oddio mi sento svenire. E noi, i The Smiles apriremo tutto
il loro tour, e durerà moooolto tempo. Non ci credo...e se mi
stesse prendendo in giro per capire se li ascolto o meno?
"Mmm..tu non mi stai prendendo in giro, vero?"
"No.. davvero. Aprirete il nostro tour, che partirà il primo Novembre"
"E' fantastico! E gli altri lo sanno?"
"Ho mandato un'email alla vostra manager proprio questa mattina.."
"Grandioso!"
"Mmm..allora deduco che come band non ti stiamo proprio indifferenti"
Oh no, indifferenti proprio
non direi..Oddio...Gerard Way, Ray Toro, Bob Bryar, Mikey Way e... lui,
con cui sto parlando adesso... per cui provo una smisurata simpatia..
"Vi seguo da quando sono piccola"
"Bene.."
Sorride...l'ho già detto che ha un magnifico sorriso?Avrei una grande voglia di abbracciarlo..
Ma non si puo', non si puo' proprio.
Siamo quasi arrivati a casa
mia...e forse è meglio così, mi saluta con un bacio sulla
guancia e va per la sua strada...
Ed ancora ho l'odore delle sue labbra sulla guancia... è davvero dolce...
E' la seconda volta che lo incontro..ho paura di innamorarmi di lui...
Con ogni gesto o parola mi
cattura...vorrei solo lui, ma preferisco scappare dai problemi, eh si
questo è un bel problema.
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