Remember the time.

di fefejay_Mj
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** 1.Dubbi e un nuovo inizio ***
Capitolo 3: *** 2.Nuovi incontri ***
Capitolo 4: *** 3.La lettera ***
Capitolo 5: *** 4."Essere se stessi" ***
Capitolo 6: *** 5.Quando l'amore si mette in mezzo ***
Capitolo 7: *** 6. Sensi di colpa ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


1995.Lancaster Street.Los Angeles.

In strada,sotto l’appartamento dei Jackson,dei bambini giocano felici a basket. Solo uno di loro,il piccolo Michael,è seduto sullo scalino davanti al portone di casa e con i gomiti poggiati sulle gambe, le sue manine reggono il mento della sua testolina ricciuta.
E’ triste e pensieroso,con lo sguardo fisso in cerca di qualcosa,osserva i suoi fratelli giocare.
“Michael,vuoi giocare?” Gli dice suo fratello maggiore Marlon.
“No,non ho voglia.”
“Non sai cosa ti perdi…Stai sempre tutto il giorno a non fare niente con lo sguardo fisso a pensare chissà cosa. Sei sempre così strano.”
“No,io non sono strano…”
“Sì che lo sei,buono a nulla! Da quando non c’è più la mamma non sei più lo zimbello della famiglia! Ora non sei più nessuno,sono io il preferito di papà. Vedi di fartene una ragione. Tu non saresti capace di far male ad una mosca. Ricorda,solo quelli come me diventano importanti.” Disse Marlon con aria di sfida.
“No!” Il piccolo Michael si alzò di scatto pieno di rabbia spingendo con forza Marlon a terra,per poi ritornare seduto con un’espressione imbronciata ed arrabbiata. Non voleva vivere quella vita,per lui essere importanti non significava essere dei criminali come il padre,ma delle persone normali,con sani principi.
Nonostante la sua tenera età,Michael nel suo cuore era già un adulto,un adulto nel corpo di un bambino che doveva ogni giorno affrontare la dura vita di un quartiere malfamato,e del padre Joseph con i suoi continui furti ed amicizie con i gangster.
“Brutto farabutto!...Ah…Te la farò pagare!”disse Marlon con il braccio dolorante, facendo fatica a rialzarsi.
Improvvisamente in lontananza l’assordante suono della sirena di un’auto dell’FBI si fece spazio tra di loro, e frenò bruscamente.
“Largo ragazzini!” Disse l’agente in tono autoritario.
Alcuni altri agenti uscirono dalle loro auto furiosamente,e si diressero subito al portone della casa,salirono al primo piano e suonarono il campanello dei Jackson.
“Chi è?” Disse Joseph irritato.
“Signor Jackson,siamo dell’FBI…Apra subito la porta,la dobbiamo portare in centrale dove ci spiegherà alcune cose!”
“Che?! Cosa cavolo volete da me?No!Io non ho combinato niente,sbirri!”
 “Apra la porta!O saremo costretti ad aprirla con la forza!”
“Ho detto che non ne so niente!Ora andatevene,ho ben altro da fare!”
Joseph, era rosso di rabbia e preso dal panico,non sapeva dove scappare se non dalla finestra,ma in quell’attimo pensò al montacarichi che conduceva alla lavanderia al piano terra. Mentre scendeva,la porta dell’appartamento fu sfondata dagli agenti che iniziarono subito a cercare Joseph.
“Signor Jackson,venga subito fuori!”
Un agente si accorse del montacarichi in discesa…
“Hey signore,guardate,venite qui!Presto!”
“Si fermi!Lei è in arresto!”
In meno che non si dica,gli agenti si buttarono a capofitto ed uscirono dal buco del montacarichi notando che Joseph stava scappando.
“Prendetelo!”
Iniziò una corsa senza scampo per Joseph…Nel frattempo Michael e i suoi fratelli osservavano allibiti la scena e Michael gridò a gran voce.
“Papà!Papà! Perché stai scappando?! Perché quei signori ti inseguono?!”
Nessuna risposta,solo le grida degli agenti. Purtroppo Joseph si trovò in un vicolo cieco e fu costretto ad arrendersi. Era finita. Alzò le mani e cadde a terra in ginocchio con lo sguardo cupo in basso. Le pistole furono tutte contro lui ed il cane iniziò ad abbaiargli contro.
“E’ finita signor Jackson. Ora,se non le dispiace,ci deve seguire in centrale.”
“In quanto a voi ragazzini,dovete seguirci pure voi,sarete affidati ai servizi sociali,abbiamo già preparato le carte con le famiglie che vi adotteranno…”
Mentre conducevano suo padre con le manette in auto,Michael rimase senza parole,con un ghigno sulla bocca di disprezzo e dolore. Le sue lacrime cominciarono a scendere.
“Papà! No…!Perchè?!...Perchè?!...Non andare via!”
Mentre lo sportello dell’auto si apriva, fra padre e figlio vi fu un ultimo scambio di sguardi. Silenzio. Joseph ancora un’altra volta non rispose. In seguito abbassò lo sguardo e fu portato via.
Michael cadde a terra e sentì il vuoto dentro. Non sapeva più cosa fare,si sentiva prigioniero,senza alcuna speranza. Sua madre era morta ed ora anche suo padre se ne era andato. La sua infanzia era rovinata. L’amore di una madre che aveva avuto per troppo poco tempo,e il mancato affetto di un padre incisero incredibilmente sulla sua futura personalità.
Fu adottato da una famiglia molto ricca e benestante. Lo mandarono in una scuola privata e non gli fecero mancare mai niente. Ma più cresceva e più la rabbia nei confronti di suo padre venne a farsi sentire. Nel suo carattere infatti,crebbe un lato oscuro e difficile da sciogliere. La sua vita era stata messa a posto,ma l’incubo di quel giorno lo avrebbe tormentato per sempre,perché la sua vita da quel giorno non fu più la stessa…

Los Angeles. Casa Shirlen. 2007

Era una calda estate quella,il sole splendeva alto nel cielo, gli uccelli cantavano e dalle fontane del giardino della Villa degli Shrilen,uscivano fuori allegri zampilli d’acqua.
Michael è nella sua camera,piena zeppa di poster,dischi e vinili di cantanti rock del passato:ne aveva una immensa collezione. Su un’altra parete c’erano poster di ballerini e coreografi famosi. All’angolo, c’è una chitarra elettrica,una Les Paul rossa fiammante, che adorava suonare nei momenti di svago. Infine all’altro lato, un enorme pianoforte nero lucido,dava un tocco più soave a quella stanza.
Disteso sul letto ad ascoltare musica con il suo ipod,è assorto nei suoi pensieri.
‘Toc toc.’ Qualcuno bussò alla porta. Ma Michael non sentì a causa della musica troppo alta nelle sue cuffie.
“Michael? Ci sei?...Posso entrare?”
“Uhm?...Ah,sì sì Signora Shirlen mi scusi,può entrare.” Michael stoppò la musica e si tolse subito le cuffie.
“Io e tuo padre…ehm,volevo dire,il Signor Shirlen,ti vorremmo parlare…”
“Sì,ditemi pure.”
“Michael,sai bene di aver ormai concluso l’High School,ora noi ti vorremmo iscrivere al college. Pensavamo che molti genitori inducono ad iscrivere per forza i loro figli a scuole che scelgono loro,e non lasciano mai libertà di scelta ai figli. Quindi ti vorremmo lasciare libero di scegliere…Avevi già qualche idea di dove andare?”
Michael spalancò gli occhi a quelle parole…Il college,non ci aveva ancora pensato. Però lo lasciavano libero di scegliere,di prendere la sua decisione. Quando gli sarebbe più capitata un’occasione del genere?
“Oh…Wow,n-non saprei,veramente. C-ci devo ancora riflettere. Scusate.”
“Non ti preoccupare Michael,però riflettici poco che il termine delle iscrizioni sta per scadere…Ora ti lasciamo solo a pensarci per un po’.” Disse il Signor Shirlen.
Ma ecco che mentre si stavano avviando verso la porta,Michael pensò con lo sguardo in basso…
‘Cavolo,Michael,pensaci bene. E’ l’occasione della tua vita,perché aspettare?Guarda intorno a te. Di cosa vivi principalmente?...’
“Ehm…No,un attimo,aspettate!” Disse Michael. I signori Shirlen si voltarono subito sorridenti.
“Che c’è,Michael?”
“Forse ho capito cosa voglio fare.  La musica!Ecco la risposta! Potrei diventare un cantante e,perché no,anche un ballerino famoso…”
La Signora Shirlen non credette alle sue orecchie e spalancò gli occhi.
“Ma…Michael,sai com’è il mondo dello spettacolo?Sai cosa ti potrebbe attendere?Avrai paparazzi alle calcagna in ogni dove e quando. Poi i giornalisti distorcono spesso la realtà,e per delle sciocchezze tirerebbero fuori uno scandalo.”
“Michael,noi ti vogliamo bene come dei genitori,ti abbiamo accudito. Fatto crescere nel miglior modo possibile con molte cose. I tuoi amici ti invidiano per ciò che hai. Sei sicuro della tua scelta?Ti ripeto che il mondo dello show-business è molto contorto.” Lo avvertì il Signor Shirlen.
“Sì,me ne rendo conto benissimo e ve ne sono profondamente grato. Ma io ho il talento per poter affrontare tutto ciò. Ho vissuto nelle strade…Può farmi paura il mondo dello spettacolo? Vi ho sempre voluto bene pure io,ma non vi ho mai chiamati ‘mamma’ o ‘papà’ perché per me,nonostante tutto il bene che mi avete donato,non ci siete mai stati. Eravate sempre in giro per il mondo per affari di lavoro,ed io?Dove ero?Io ero qui,a passare il Natale o il compleanno da solo,senza nessuno. Ricordate che i soldi non sono tutto.”
I Signori Shirlen rimasero zitti e si guardarono un attimo in faccia. Michael aveva ragione.
“Scusaci Michael. Spero potrai perdonarci un giorno. Siamo stati degli ingrati nei tuoi confronti,e se è proprio questo il tuo sogno,va ed inseguilo.”
“V-vi ringrazio! Vi voglio bene…” Ed in quel momento tutti e tre si abbracciarono. Il sentimento di amore era mancato,ma ora in quella casa tornò a rivivere. 




**Angolino autrice**
Rieccomi questa volta con il prologo di una mia nuovissima fan fiction! Se vi piace continuate a seguirla,e non dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate con una recensione. :) A presto!

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Capitolo 2
*** 1.Dubbi e un nuovo inizio ***


2009.Los Angeles. Music School Academy.

‘Driiin…Driiin’ Il fastidioso rumore della sveglia eccheggiò per la camera,segnava le 6,30. Adam,Damon e Michael,irritati, si coprirono la testa sotto il cuscino per non sentirla lamentandosi.
“Spegnete quella cazzo di sveglia!” disse Damon.
“Che palle! Adam,vai tu a spegnerla.”
“E perché sempre io?”
“Forse perché sei già sveglio?”
“Domani mattina ti tiro un secchio d’acqua in faccia Michael,anzi a tutti e due,sia chiaro!” disse Adam irritato. Così si alzò in piedi e ‘clic’ il rumore cessò.
“Se ci provi ti troverai un occhio nero. Ahahaha sono crudele,lo so.”Disse Michael in aria di sfida. Si mise seduto sul letto e si stropicciò gli occhi mentre si stiracchiava la schiena.Poi si mise in piedi davanti allo specchio voltando più volte la testa osservandosi.
“Mhh…Divento ogni giorno sempre più bello,sì.”
“Ah sì? Ti ricordi che l’anno scorso alla festa di fine anno,mi hanno eletto ‘King of the disco’?” Disse Damon vantandosi.
“Ma questo che cavolo c’entra?”
“Beh…Mi pare ovvio. Mi hanno eletto anche per la mia bellezza!”
“Ma falla finita! Semmai ti hanno eletto solo per la bellezza,perchè non hai avuto un briciolo di originalità nel ballare! E poi sembravi un pellerossa ubriaco che faceva la danza della pioggia quando facevi quelle mosse strane.” Michael lo imitò in modo ironico.
“Sentilo…Allora tu quando hai fatto quella parte dove ti toccavi lì sotto?! Ahahaha,sembravi uno scimpanzé in calore,idiota!” E così pure Damon imitò Michael.
In quel momento Michael diventò rosso di rabbia,non poteva accettarlo.
“Che cosa?! Io uno ‘scimpanzè in calore’? Vediamo allora come te la cavi con questo!”
In un istante si trovarono ad azzuffarsi uno contro l’altro,a spingersi e controbattersi.
“Hey,hey,hey! Basta comportarvi come i bambini piccoli che litigano!” Disse Adam rimproverandoli.
I due si staccarono subito,ma si guardarono con aria di sfida.
“Ora pensiamo a vestirci che oggi è il primo giorno del terzo anno,ed il ritardo non ce lo possiamo permettere.”
“Tanto con te Dam,me la vedrò più tardi!” Disse Michael puntandogli il dito contro.
“Vedi di abbassare la cresta…Jackson!”
Dopo essersi calmati si vestirono,Michael come al solito con il suo look rock:una t-shirt nera,giacca borchiata e pantaloni in pelle nera,infine mise degli stivaletti con cinturini.
Più tardi,si incamminarono verso il bar per andare a fare colazione.
“Ciao Michael!”
“Oh,ciao Lisa!”
“Hey ciao Mike!”
“Ciao Tracy,è sempre un piacere vederti!” Disse Michael salutandola ammiccando.
“Michael potresti smetterla di fare sempre il figo? Non sei il re.”
“Dam,non ci posso fare niente. Sono loro che mi salutano,ed io ripago con un sorriso. Devi essere dolce,ma allo stesso tempo figo con le donne. Ecco,guarda,così…”
E Michael si voltò verso una ragazza sorridendole e facendole l’occhiolino.
Damon roteò gli occhi e continuò a guardare avanti,Adam fece lo stesso.
Poi si fermarono davanti alla vetrata dell’auditorium.
“Poveracci quelli del primo,ricordo ancora quando ero spaesato e dopo ho trovato voi! Ahahah.”
“Adam,ricordati che mi facevi solo pena lì in mezzo,e tu Damon mi sei subito andato a genio,tutto qui.”
“Io allora Mike,ti dirò la verità:mi sembravi uno di quei secchioni per benino,avevi pure un aspetto buffo,sì.”
“Sono cambiato,tutti cambiano. Dannazione,è già tardi,muoviamoci.”
I tre intanto,arrivarono al bar della scuola e si sedettero al solito tavolo.
“Comunque,oggi bisogna iscriversi ai corsi.” Ricordò Damon.
“Vero! Me ne ero dimenticato,cazzo. Adam,perché non ce lo hai ricordato?”
“Senti,Michael,non sono il vostro segretario.”
“Vabbe,che hai scelto Dam?”
“Io pensavo di prendere il corso di danza,come tu sai abbiamo questa stessa passione in comune,e poi niente. Spero di diventare un coreografo famoso.”
“Tu Adam?”
“Io vorrei andare al corso di musica. Non sono del tutto bravo nel cantare,anche se mi piace…”
“Lo sappiamo bene,ricordo ancora quella volta che in primo abbiamo fatto il musical per teatro,e tu hai stonato come una campana.”
“Ricordo troppo bene pure io Michael,non c’era bisogno di ricordarmelo. Comunque,vorrei tantissimo diventare un chitarrista,adoro in particolar modo suonare la chitarra elettrica,e vorrei tanto collaborare con Slash un giorno!” Disse sognante.
“Cosa? Tu,uno di quei chitarristi tutti matti,che sul palco fanno casino? Bah,io non ti ci vedo.”
“Damon,senti,allora non mi hai mai sentito suonare Stairway to the heaven dei Led Zeppelin,oppure Sweet Child o’Mine dei Guns dove c’era proprio Slash.”
“Ah,io di rock non me ne intendo,mi piace ballare,guardo soprattutto ai freestyler per strada,oppure allo stile hip hop.”
“E tu,Michael? Non ci hai ancora detto niente sui tuoi progetti.”
“Ohoh…Io adoro sia cantare che ballare,se dovessi scegliere fra i due non saprei proprio. Pensavo di iscrivermi al corso di canto,e di lasciare la danza come hobby.”
“Mike,cavolo! Ma sai bene che iscrivendoti a tutti e due ti daranno del filo da torcere? Cioè,niente più tempo libero per il baseball,oppure niente più uscite insieme a Terence e Jeff in discoteca…Pensa a come si trasformerebbe la tua vita.”
“Non mi interessa,ci penserò un altro po’ nell’arco di oggi poi mi deciderò,so che sembra azzardata come scelta,ma è il mio sogno. Vorrei conquistare Hollywood,la Walk of Fame:mi capite? Ho sempre ammirato i grandi come Elvis e tanti altri ancora.”
“Dai Damon,se è il suo sogno lasciaglielo inseguire,pure noi non siamo da meno,ricordati che la strada per il successo è lunga.”
“Sarà,comunque io non perdo un secondo di più,mi andrò ad iscrivere adesso,prima delle lezioni.” Disse Damon.
“Aspettami,vengo anch’io…Michael tu non vieni?”
“No,Adam andate senza di me,ci devo riflettere ancora un po’ come vi ho detto. Ci rivediamo dopo le lezioni,ciao.”
“Ok,a dopo Mike…” Disse Damon.
I due si alzarono dal tavolo,e prima di andare si guardarono un attimo in faccia in modo strano,poi si avviarono in segreteria.
“Wow,visto Damon?” Chiese Adam.
“Cosa?”
“Michael. Come ci ha salutati alla fine. Non hai notato che questa faccenda del futuro la sta prendendo un po’ troppo…Seriamente?”
“Sì,pure io ho notato. Ricordati però che lui ha avuto un passato difficile e spesso con noi è stato un po’ così lunatico.”
“Infatti,è sempre così strano…”
“Già,ma credo che lui ci tenga di più di noi. Cerchiamo di non fargli pesare la cosa,non l’ho mai visto così.”
“Hai ragione.”
Adam e Damon arrivarono in segreteria e si era creata un po’ di fila,ma non si lasciarono scoraggiare.
“Ce la faremo per le 8?” Esclamò Adam.
“Sì,sì. Tranquillo. Però fammi un favore,e ti prometto che lo ricambierò stavolta.”
“E perché dovrei? Non ti credo più ormai,le scorse volte mi hai sempre detto che dopo mi avresti aiutato in altre cose e puf,mi hai mollato nei casini,che hai sempre creato tu!”
“Ok.Ok. Ammetto di essere stato un disgraziato le scorse volte,ma ti giuro che questa volta non ti prenderò per i fondelli.”
“Ok,lo vedremo. Spara.”
“Vedi quel ragazzo laggiù? E’ un mio carissimo amico,lo devo assolutamente salutare,non ci vediamo da anni e inizia il primo quest’anno. Potresti andare a fare la fila tu,così dopo ti raggiungo?” Disse Damon teneramente.
“Ho capito,il servo sono sempre io. A dopo scemo.”
“Grazie mille Adam.” E Adam se ne andò sbuffando.
Damon intanto si avvicinò ad un ragazzo in lontananza.
“Jay! Fratello,Come va?”
“Heey! Damon,vecchio mio. Beh potrebbe andare meglio dai,oggi devo iniziare,che palle!Tu? Che fai da queste parti?”
“Beh io quest’anno inizio il terzo,prenderò il corso di danza. Tu a proposito,come mai qui?”
“Ah, io è tutto da vedere. Adoro suonare parecchie cose,vorrei trovare la strada per diventare qualcuno.”
“Capito. Allora sei…” E Damon fece un fischio di esclamazione alla vista di una ragazza del primo che passava di lì. La osservò da capo a piedi.
“Dam,ci sei?” Gli chiese Jay facendogli gesti con la mano.
“Ma…Come si chiama quella?”
“Eheheh,quella? Si chiama Isabelle,la conosco bene,è una secchiona,molto timida. Però è uno sballo,vero?”
“Già,perché non me la presenti?”
“Calma l’entusiasmo amico,cosa hai in mente?”
“Non pensare male,Jay,ho solo voglia di conoscerla. Tutto qui!”
Jay andò subito a chiamare Isabelle.
“Isabelle,ti presento Damon,un mio carissimo amico.”
“P-piacere Damon…” Disse lei timidamente dandogli una stretta di mano.
“Incantato…Piacere tutto mio Isabelle.” Rispose Damon da gentiluomo.
“Se vuoi domani possiamo andare a prendere insieme un caffè qui al bar,giusto per chiacchierare un po’e conoscerci meglio.” Disse Damon.
“Oh,ne sarei davvero felice!”
“Ok,allora domani ci vediamo qui davanti alle 4.” Disse Damon tutto contento.
“Ora scusatemi ma devo andare…Jay a dopo,ciao Damon!”
“Ehm,a domani!”
“Hey…Ci sai fare,eh?”
“Modestamente.” Damon assunse un tono vanitoso.
“Ora Dam devo andare anche io,ma ci sentiremo molto più spesso ormai,a presto!”
“Ciao Jay,felice di averti rincontrato!”
Il povero Adam stava attendendo davanti lo sportello della segreteria.
“Damon,sbrigati! Per la miseria!”
“Arrivo…Arrivo.”
Dopo che Adam e Damon si erano iscritti,la campanella suonò e andarono al corso di psicologia,Michael pensieroso si diresse verso il corso di filosofia,ma la sua mente era da tutt’altra parte…

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Capitolo 3
*** 2.Nuovi incontri ***


I corridoi della Music School Academy quel giorno erano molto affolati,soprattutto quando suonò l’ultima campanella. Michael uscì dall’aula di teatro,non sembrava più turbato. Ma con aria tranquilla scherzava insieme a Jeff e Terence.

“Hey Michael,amico,sei stato troppo esilarante!” disse Terence ridendo.
“Già…’Essere o non essere,questo è il problema!’” disse Jeff imitando Michael buffamente.
“Jeff,Terence:non è per niente carino da parte vostra. Odio Shakespeare,troppo romantico e sdolcinato,bleah…”
“Zitto Mike! Non hai notato per niente che Tracy ti stava fissando imbambolata,e si dimenticava pure le battute che doveva dire?!” Terence diede una pacca sulla spalla di Michael.
“Ooh…Jackson oggi ha fatto colpo!” esclamò Jeff in modo malizioso.
“Siete idioti,per caso? Io la odio quella,è troppo appiccicosa.” Michael roteò gli occhi.
“Ma accontentati Michael! Tutte le ragazze della scuola ti cadono ai piedi innamorate,hai l’imbarazzo della scelta amico.” Disse Terence sognante. Ma Michael sembrò disinteressarsi dell’argomento,e continuò per la sua strada con faccia annoiata. Poi d’un tratto si fermò e bloccò Jeff e Terence.
“Sentite voi due,so bene l’effetto che faccio sulle donne,ma ora non sono interessato a nessuna.” Michael assunse un tono autoriatario e si mise a braccia conserte.
“Come? Ahaha,ma se fino a quest’estate hai rimorchiato non so quante del secondo anno!”
“Ben detto Terence,dov’è finito il ‘Michael’ che conosciamo?Mi sa che non sei così ‘bad’ come si sente in giro…”
“Aspetta un secondo. Come cavolo fate a conoscere la mia canzone? E chi cazzo ve l’ha fatta ascoltare?” Michael diventò furioso e si scagliò contro Jeff,attirando l’attenzione di alcuni passanti.
“Calmati fratello! Non c’è niente di cui innervosirsi,beh abbiamo costretto Damon.” Disse Jeff cercando di fare calmare Michael.
“Cosa?!” Esclamò Michael.
“Sì,un giorno in primo,il caro vecchio Dam te la voleva far pagare cara per un torto che gli avevi fatto,così ci ha detto di questa tua ‘canzone’segreta che avevi composto quando eri ancora al College. E ci disse che l’avevi scritta per un concorso che sfortunatamente,non hai vinto!Ma ti giuro che è un pezzo forte amico.” Disse Terence con calma.
“Già,potrebbe diventare un successone Mike!” Esclamò Jeff.
“Allora,adesso quell’imbecille di Dam le prenderà non appena lo vedo.E…Per quanto riguarda voi due:guai se osate dire di questa canzone in giro,mi avete capito?!”
Michael sollevò per il colletto della camicia sia Jeff che Terence per poi rilasciarli. In seguito,si diede una spolveratina,e se ne andò di fretta e furia.
“Ehm,sì,va bene.” Dissero all’unisono un po’ frastornati.
“Ma che cavolo gli prende in questi giorni?” Disse Jeff osservando Michael andarsene.
“Jeff,lasciamolo fare,la sua è un’anima ribelle gli succede spesso dopotutto.”
“Io comunque,Terence,rimango dell’idea che si sta innamorando e non ce lo vuole dire.”

Michael però,non era innamorato,quella mattina era solo parecchio in pensiero per la sua scelta del corso:avrebbe scelto la strada sbagliata?O sarebbe stata la miglior cosa da fare?Le domande potevano anche rimanere senza risposta,perché Michael aveva già scelto seguendo il suo cuore e non voleva tornare indietro.

Nel frattempo, Adam,insieme a Damon,avevano finito anche le loro lezioni e stavano uscendo dalle loro aule.
“Hey Dam! Rieccoti qua!” I due sorridenti,si scambiano delle strette di mano amichevoli.
“Hey!Adam,come ti è sembrato il primo giorno?”
“Beh,tutto sommato poteva andare meglio,è arrivato in classe un secchione che si comporta da bullo. E’ molto strana come cosa,ma stamattina mi ha sempre dato fastidio,e il prof se l’è sempre presa con me!”
“Ehh?! Un ‘secchione che si comporta da bullo’?Mai sentito dire,te lo sarai inventato. Mi farebbe piacere conoscere sto tizio.” Disse Damon incredulo.
“Ma sei fuori Dam? Dai retta a me non ti conviene.”
“Allora perché me lo hai detto? Sono la tua ‘mammina’?”
Adam diede uno spintone a Damon.
“Heey!Scusa,è che,Adam,devi capire che sei sempre così perfettino. Non ti lasci mai andare,su con la vita!”
“No Dam,ti sbagli di grosso,ho un’anima ribelle,è parecchio che ci conosciamo e ancora non sai chi sono veramente io? Ahah,chissà,forse tu sotto sotto,invece,hai un cuore d’oro.”
“No,sono quello che vedi,un ragazzo che prende le cose con pessimismo e sarcasmo. Punto.”
“Dai! Mi ricordo perfettamente come eri da innamorato.”
“Adam, basta.”Disse Damon annoiato facendo un cenno con la mano ad Adam. Dopodichè Damon si fermò improvvisamente e con gli occhi pieni di malizia,vide qualcuno che sicuramente,ad Adam avrebbe fatto piacere vedere…Prese per il braccio Adam e lo bloccò.
“Hey hey hey.Guarda chi si vede”Disse Damon a bassa voce ad Adam.
“Mh?”Adam rimase incuriosito. Damon indicò con il dito una ragazza in lontananza.
“Guarda un po’ chi c’è laggiù?Mr.Anima ribelle?”Adam improvvisamente arrossì in volto e si irrigidì,volendo tornare indietro,ma…Troppo tardi,Damon voleva incoraggiarlo nell’impresa.
“Fermo!Dove pensi di andare fifone?”
“No,Dam,veramente,se provi solo…”Adam non fece in tempo a finire la frase che Damon agì furbamente. Fischiò alla ragazza e si girò ridendo verso di loro,ma allo stesso tempo,si girarono anche le sue amiche con cui stava parlando.
“Barbara?Ma chi sono quelli? Ahah”
“E’ Damon Salvatore,e quello…Beh ahah quello è il suo amico Adam!” disse scoppiando in una fragorosa risata Barbara. Intanto Damon incitava Adam,che non voleva avvicinarsi,e finì per essere quasi trascinato.
“Ciao Barbara! Come stai?” Disse Damon continuando a rimproverare Adam sottovoce.
“Ooh,scusa non mi sono ancora presentato alle tue,ehm,splendide amiche.Piacere,Damon.”
Ed elegantemente Damon diede ad ognuna delle amiche di Barbara una stretta di mano..
“Su!Presentati anche tu amico!” Disse dando una forte pacca ad Adam sulla spalla.
“Ehm,piacere Adam.” E sfoggiò un largo e timido sorriso alla vista di Barbara. Le ragazze risposero all’unisono con un “Piacere tutto nostro” ,ma per loro si era fatto tardi e dovevano andare.
“Ciao Barbara,Damon,Adam purtroppo dobbiamo andare,perché abbiamo un…Ehm,un appuntamento per il nuovo corso,vi lasciamo soli,ci risentiamo!”Le ragazze se ne andarono di corsa sorridendo e salutando con la mano Barbara.
“Ma dove andate?Tornate qua!Non avete da fare niente di niente invece!”
“Scusatemi,dovete perdonarle fanno sempre le sceme.” rispose Barbara sorridendo.
“Se…Se vuoi ci possiamo conoscere meglio dopo,io nel pomeriggio sono disponibile per andare a fare una passeggiata.” Disse Adam tutto rosso in viso.
“Mh,mi sembra un’ottima idea! Allora,ci vediamo oggi alle 16” Rispose Barbara con un largo sorriso.
“Ora scusatemi,ma devo andare anche io:piacere di averti conosciuto Damon.”
Ed anche Barbara si avviò verso la sua stanza.
“Visto fratello che in fondo non era così difficile? Basta essere se stessi e fare i fighi:cosa su cui dovremo lavorare un po’!” Disse ironicamente Damon,mentre Adam non sembrava proprio dell’umore giusto per scherzare.

Mentre i due si dirigevano nella loro stanza,Michael,nero in viso,attraversava i corridoi con uno sguardo molto turbato ed arrabbiato,pensando.
“Merda,hanno scoperto la mia canzone. Ma ora prenderò Damon e gliela farò pagare!”
Michael imbronciò ancora di più il suo viso e si mise a correre verso il dormitorio,senza far conto che le poche persone che stavano passando lo stavano osservando con timore. Ma niente gli importava in quell’istante,voleva solo riottenere la segretezza di quella canzone,che aveva scritto e composto. Non aveva intenzione di farla leggere a nessuno perché sapeva che la gente avrebbe realmente pensato che lui fosse così:”cattivo”. In fondo Michael non sapeva proprio cosa fosse l’essere bulli,oh no,non lo aveva mai saputo. Il suo cuore attendeva solo qualcosa o qualcuno che gli avrebbe stravolto la vita,nel vero senso della parola.

“Aiuto! Sono desolato,veramente. Lascia che ti aiuti io. Ti sei fatta male?” Disse Michael controllando che la ragazza che aveva scontrato si sentisse bene.
“Oh,tranquillo,niente niente. Sono…Stata io ad essere veramente sbadata,non so come scusarmi,è che io stavo camminando come sempre in sovrappensiero e…” Disse la ragazza in fretta. Poi si bloccò davanti a Michael:quei riccioli,e soprattutto quegli occhi le stavano facendo perdere la testa,in seguito:l’imbarazzo,le sue guance si erano arrossate velocemente.
“Ahaha,no,tu mi devi scusare. Ero furioso,e forse…Aspetta non mi sono ancora presentato:Michael,Michael Jackson,ma gli amici possono anche chiamarmi Mike.E,tu?Con chi ho avuto il piacere di andarmi a scontrare?” Disse Michael sorridente mentre si rimetteva a posto una ciocca di capelli.
“Io mi chiamo Isabelle,piacere!” Disse lei recuperando il suo ultimo libro da terra.
“E quale indirizzo faresti in questa scuola?” Chiese Michael curioso.
“Ah,io ho scelto danza quest’anno,spero di aver fatto la scelta giusta,anche perché la danza è tutta la mia vita.” Disse Isabelle sognatrice.
“Che bella cosa,io invece amo fare di tutto,quindi ecco,mi sento molto confuso sulla scelta. E non so neanche se farò in tempo ad iscrivermi oggi. Ora devi scusarmi,ma ho un conto in sospeso con un amico,a presto Isabelle!” Disse Michael fuggendo.
“A…A presto Michael!” Isabelle rimase immobile,il suo cuore stava battendo forte e nel suo stomaco,beh,c’erano solo le farfalle…

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Capitolo 4
*** 3.La lettera ***


“Chissà cosa starà facendo il nostro caro vecchio amico Michael…La segreteria sta per chiudere.”
“Damon,tranquillo,ora starà sicuramente flirtando con un’altra ragazza che ha conosciuto ed avrà sicuramente perso la cognizione del tempo!”
“Ah ah,molto divertente,stavo invece pensando che si possa essere cacciato nei guai. Sai com’era stamattina,ricordi?”
“Può darsi,ma non lo penso affatto.”
Michael invece era ancora molto furioso,e con grande rabbia aprì la porta della stanza con tutta forza.
“Allora! Tu! Come cazzo ti sei permesso di andare a trafugare la mia canzone?”
Michael non ci vide più dalla rabbia e con grande disprezzo spinse Damon a terra.
“Oi,oi,oi. Calmati fratello! Non c’è nessun motivo di essere nervosi.” Disse Damon riassettandosi in piedi con calma. Poi l’indice di Michael finì contro il suo petto.
“Come?! Dovrei essere calmo dopo quello che sono venuto a sapere? Avanti,spara: perché l’avevi fatto?”
“Cosa? Io non so di che diavolo tu stia parlando.”
“No?! Bene,ti racconterò io la vicenda: l’anno scorso. Esattamente qui. Dopo che ci siamo presi a cazzotti per una. Adesso ricordi?”
“Ah si. Come è dolorosa la vendetta,eh,Michael? Certo che,nei hai di talento da vendere fratello. ‘Bad’,poi tutta quella rabbia,in quelle parole taglienti…Come hai fatto?” Disse Damon camminando per la stanza.
“Risparmiati i complimenti senza senso,Dam. Perché l’hai fatto? Sapevi fin troppo bene quanto tenessi a tenere al segreto quella canzone. Tutto,ma non quella.”

In quel momento Michael perse per un istante la sua euforia:non sapeva cosa gli stesse prendendo,ma sapeva che la sua debolezza stava venendo a galla,una “parte” di sé era stata scoperta e lui si sentiva semplicemente senza alcuna via di fuga. Avrebbe solo voluto tornare indietro nel tempo.

“Amico,l’ho fatto solamente perché credevo che tu avessi talento,ma non pensavo che fosse quasi come una questione di vita o di morte. Sapevo bene,sì,a quanto tu ci tenessi,ma ormai è andata così.”
“No. Non va affatto bene invece!”
“E’ acqua passata Michael,volevo solo divertirmi un po’. Beh,questa si chiama sconfitta.”
“La pagherai cara. Ricordatelo. Molto,cara.” Michael corse a prendere la sua chitarra e fece per andarsene.
“Ok,ok. Blah,blah. Notte amico.” Damon si sdraiò sul letto. In seguitò la porta fu sbattuta da Michael.
“Woah,certo che con voi due si vive proprio alla grande. Complimenti,veramente.” Adam applaudì in modo ironico a Damon.
“Adam. Non metterti anche tu in mezzo.”
“Tanto ora sarà sicuramente andato con la sua adorata chitarra di fuori a strimpellare qualche nuova canzone di sfogo. Poi ritornerà e farete pace come degli sfigati. Fine della solita storia.”
“Che? Michael a mio parere è in cerca di amore,la cattiveria non appartiene a lui. L’ho detto:l’anno scorso ho solo voluto prendermi gioco di lui,tutto qui.” Damon si mise davanti alla finestra.
“E’ solo che Michael ha due personalità,è un personaggio complesso,ma a quanto pare hai ragione. Dovrebbe solo imparare ad essere se stesso. Me ne vado a dormire,notte amico.”

Damon rimase immobile a fissare la luna,anche lui in fondo non era malvagio,aveva solo un po’ di acidità a dosso che si era portato fin da piccolo. Dopotutto voleva troppo bene a Michael,ma non aveva mai avuto il coraggio di dimostrarglielo. Chissà su cosa stava meditando?

Intanto Michael giunse al suo “rifugio”: un luogo vicino il college che solo lui conosceva bene. Quella sera la luna era piena e tutto era sereno e tranquillo:perfetto per comporre qualche nuova melodia.

“Chissà perché deve essere tutto così difficile? Eppure tutti in quel dannato college mi temono e rispettano,ho sempre dovuto mantenere una certa reputazione. Ma alla fine? Cosa ne ho guadagnato io? Forse dovrei iniziare…Oh,no,no.”

Un arpeggio partì dalla sua acustica,poi un altro,ed un altro ancora. Chiuse gli occhi e sperò solo che quella leggera brezza che gli scompigliava i capelli portasse con sé anche tutti i suoi confusi pensieri.

“Essere me stesso? Andiamo,no. Spero solo di imparare ad essere più forte,devo essere fedele a me stesso,non mollare mai. Tutto qui.”

Quella notte passò in fretta. Michael non riuscì ad aprire occhio quella mattina,proprio non ne aveva voglia di affrontare una nuova giornata.

“Quando mai aboliranno le sveglie?”
“Piuttosto,Damon,spegnila!”
“Oh,no amico. Stamattina la spegni tu!”
Damon si alzò di scatto e fece un occhiolino ad Adam,poi tolse le coperte a Michael velocemente.
“Avanti Mike,vediamo se vinci la scommessa:io credo che tu non ti alzerai da quel letto in tre secondi!. Uno…Due…”
Damon non fece in tempo a finire il conto che Michael si era già alzato in piedi come un palo,poi si mise le mani sui fianchi e disse.
“Hey,quale scommessa amico? Lo sai che non valgono con me.”
“Questa volta ci avevo sperato.” Disse Damon in modo ironico mettendo a posto il suo letto.
“Su,avanti,volete far tardi come tutti i santi giorni? Andiamo!”
“Ah,si? Non penso tu voglia far bella figura con i boxer in giro per la scuola.”
Disse Adam facendo cenno con la testa ai suoi boxer.
Michael rimase un attimo a fissare qualcosa,poi si guardò in basso e fece una faccia di sconfitta.
“Oh,merda,vero.”
E corse subito a vestirsi,gli altri due invece,scoppiarono in una fragorosa risata.

Anche quella mattina i corridoi erano molto affollati,ma ormai stava diventando routine quotidiana tutto quel caos.
“Quindi,ricapitolando,tu vorresti diventare cantante da quello che ho capito,ma vorresti anche realizzare il sogno di diventare un futuro ballerino.”
Disse Damon cercando di capire la situazione gesticolando con le mani.
“Sì,ma ci ho pensato a fondo,sai…Quella di ieri è stata una lunga notte di riflessione,alla fine ho preso una decisione:andrò a canto!”
“Bene Mike! Sono entusiasta che tu abbia deciso finalmente,e riguardo a quella cosa della canzone,ehm,ti volevo chiedere scusa.”
Damon mise una mano sulla spalla di Michael.
“Oh,no. Non devi scusarti di niente,ero già strano di mio ieri e spero che voi due possiate perdonarmi.”
“Tranquillo Mike,sei di nuovo qui nella brigata ora.”
Disse Adam con tono tranquillo.
“Aspettate ricordate la nostra stretta di mano?”
Damon sorrise e di seguito fecero gli altri due. Poi misero a passarsi dei pugni con le mani,delle strusciate con le mani aperte,ed infine un bel batti cinque in tre. A Michael però,stava riaffiorando in testa una cosa molto importante,in seguito si mise la mano sulla fronte.
“Cavolo,stavo per dimenticarmi dell’iscrizione!”
“Dove vai Mike? Non vieni a mensa con noi?”
“No,Adam,Dam,scusatemi veramente ma devo andare a fare l’iscrizione che ho dimenticato di fare ieri! Ci sentiamo più tardi,ok?”
“Va bene,a dopo.”

Michael si mise a correre,poi tirò un sospiro di sollievo non trovando nessuna fila davanti la segreteria. Si mise a riprendere fiato appoggiandosi sulle ginocchia e fece un bel respiro.
“Ehm,salve,sono Michael Jackson,dovrei iscrivermi al corso del terzo anno.”
“Oh,buongiorno Jackson! Sempre in ritardo lei,eh? Comunque,a quale corso vorrebbe iscriversi?”
“Canto.”
La signora lo guardò attraverso gli occhiali con un’occhiataccia,poi tornò al suo computer. Michael avrebbe avuto voglia di chiederle cosa diavolo avesse voluto dire con quell’occhiata malefica,ma in quel momento voleva solo concludere in fretta quell’iscrizione.
“Bene,allora i corsi iniziano domani alle 3 del pomeriggio,e stavolta veda di essere puntuale,ha capito?”
“Ho capito,sì. Potrei andare ora?” Chiese Michael con tono seccato.
“Sì…Ah,no. Aspetti,ho qui una lettera per lei. Buongiorno.”
Michael rimase per un po’ a fissare la lettera,leggendo  il retro velocemente.
“Jackson? Ci sono persone dopo di lei,può andare!”
“Ok! Mi scusi!”
“Mamma mia quanta arroganza.” Pensò Michael fra sé e sé.
“Ora chi diavolo mai avrà perso tempo a scrivermi una lettera. Vediamo,oh,gli Shirlen…”
Michael estrasse la lettera dalla busta lentamente e si mise a leggerla.

Caro Michael,come stai? Non sei mai venuto a trovarci in questi due anni,speriamo che tu ti trovi bene nella scuola. Ti prego dacci almeno una risposta a questa lettera. Ora ti starai sicuramente chiedendo perché ti abbiamo scritto:ebbene,io e la ‘mamma’ volevamo darti le nostre scuse,avevi ragione a proposito della tua infanzia ed adolescenza. Non intendevamo affatto offenderti,o anche solo ferirti. Non so quando riuscirai a perdonarci,ma sentiamo che dentro il tuo cuore c’è un’anima meravigliosa. Ti auguriamo di proseguire nel miglior modo possibile, e soprattutto,di poter realizzare i tuoi sogni. Attenderemo una tua risposta,speriamo solo che tu ti trovi bene dove sei. Con affetto,’mamma’ e ‘papà’ Shirlen.

Michael si bloccò davanti a ciò che aveva appena letto,poi guardò avanti e pensò con disprezzo a loro. Non voleva più sentirli,era da quando si era iscritto alla Music Academy che non li sentiva né vedeva più. Ripensò alla freddezza con cui si erano sempre comportati con lui pensando solo a guadagnare altro denaro. Inoltre odiava il modo in cui si erano autodefiniti nella lettera ‘mamma’ e ‘papà’. Non poteva accettarlo,non più. Michael pensò immediatamente che l’unica soluzione,era far vedere che si sbagliavano sul suo conto,voleva tagliare corto con loro.
Con rabbia,strappò la lettera in tanti pezzi. In seguito prese i suoi libri da terra e si diresse verso la sua aula. In quel momento dall’altra parte Isabelle lo intravide passare e sentì di nuovo dentro sé quelle farfalle dentro lo stomaco. Avrebbe voluto andare a parlargli,anche solo a salutarlo,ma lo vide scuro in volto,e quindi non volle intervenire.

Michael intanto si mise a sedere nella sua aula.
“Ciao Mike! Hey amico,tutto ok?” Chiese Jeff.
“Non rompete pure voi due adesso,lasciatemi in pace!” Michael si mise le mani sulle tempie.
“Vieni Terence,lasciamolo stare.”
“Buongiorno a tutti ragazzi,iniziamo subito con la lezione…”

Quella mattinata fu altrettanto dura per Michael,ma finalmente anche l’ultima campanella suonò.
“Ciao Barbara!” Barbara fece cenno con la mano ad Adam che si mise a sorridere e diventò tutto rosso.
“Visto Dam? Ce l’ho fatta!”
“Adam,penso che questo non sia proprio il momento per esultare. Guarda chi c’è laggiù?”
Damon indicò Michael con la testa.
“Oh,Mike.”
“Fratello,che ti è successo,chi ti ha buttato giù così”
Chiese Damon mettendo una mano sulla spalla di Michael.
“Sono tornati.”
“Che? Chi è tornato,amico,spiegati meglio.”
“Gli Shirlen,per la miseria,mi hanno mandato una lettera.”
“Ah,e cosa ti avrebbero scritto?”
“Non ne voglio parlare ora,andiamo a mangiare:ho una fame orrenda.”

I tre presero il loro pranzo e si misero a sedere su un tavolo della mensa.
“Vedete,loro dicono che si scusano eccetera,poi pensano che io li perdonerò,un giorno. Continuano a scusarsi riguardo a come mi hanno tirato su. Loro ancora non hanno capito che a me non è mai fregato nulla di tutta quella roba che mi compravano o delle feste lussuose che organizzavano. Io volevo qualcuno con cui parlare,sfogarmi,divertirmi.”
“Michael,ma loro ti vogliono bene,te l’avranno detto o no? Se loro ti hanno adottato ci sarà un motivo. Poi non credo affatto siano crudeli. Dagli una possibilità.”
“Adam,no. Michael è cresciuto sin da piccolo senza nessuno,non puoi dire così,non puoi sapere come ci si sente.”
“Damon,no. Beh,anzi,in effetti è così,ma è più che altro perché…Ecco,mi hanno tenuto di nascosto fin da quando sono stato adottato che mia madre è ancora viva.” Disse Michael chinando il capo.
“C-che cosa?!” Dissero Adam e Damon all’unisono.
“Sì,quando avevo all’incirca 14 anni,un bel giorno mia madre riuscì a trovare la famiglia da cui ero stato adottato. Poi gli Shirlen aprirono la porta ed era lei. Io in quel momento stavo scendendo le scale,ma mi accorsi che stavano litigando con qualcuno così mi nascosi…”
“E poi?”
“Poi,niente,ho ascoltato tutto:non l’hanno neanche fatta entrare,io ero lì,a piangere;stavano discutendo con lei sul fatto che ormai io gli ‘appartenevo’,e che niente mi avrebbe portato via da loro. L’hanno definita una ‘disgraziata’.”
“Ma come diavolo si sono permessi?”
“Non so,ma è la triste realtà. Gli Shirlen poi,conoscevano già mia madre da molto tempo:lei era andata a lavorare da loro come domestica quando io ero piccolo per guadagnare un po’ di soldi,poi è stata licenziata perché dicevano che lei veniva dal quartiere di Lancaster di New York,e che la nostra era una generazione di delinquenti. Tutto qui,mi hanno voluto solo per loro in questi anni perché pensavano che sarei cresciuto male con mia madre. Invece non è mai stato così:mia madre è sempre…Stata speciale.”
Mentre Michael raccontava,uscirono delle lacrime dai suoi occhi.
“Scusate ora,ma mi è passata tutta la fame. Forse ci vediamo stasera.”
Michael uscì con uno sguardo triste e le mani in tasca.
“No,Mike aspetta!”
Damon fece per raggiungerlo alzandosi,ma Adam lo riprese.
“Damon,lasciamolo riflettere amico.”

Erano ormai le 3 del pomeriggio,e tutto era calmo,Michael stava passeggiando per i corridoi quando sentì provenire una meravigliosa melodia dalla sala prove. Danzare. Ecco cosa poteva fare per far passare quei brutti dubbi e pensieri. Entrò con cautela,non voleva disturbare l’armonia di una ragazza che stava ballando all’interno. La osservò ed…Era Isabelle! Si incuriosì,mentre camminava lentamente sul pavimento di parquet,scrutava ogni suo movimento delicato e leggiadro. Poi si fermò,Isabelle schiuse i suoi occhi,prima intenti a sognare,si bloccò di colpo appena vide riflessa nello specchio l’immagine di Michael e il suo cuore prese a battere velocemente. Michael abbassò la testa sorridendo lievemente.
“Oh,scusa,non intendevo interromperti!”
“Tr-tranquillo,stavo appena per…Andarmene,la sala è tutta per te.”
“No,rimani invece,mi piaceva vederti ballare.” Disse Michael annuendo.
Isabelle lo guardò e si fece rossa in viso.
“Allora? Cosa stai aspettando? Continuiamo insieme.” Disse Michael mettendosi in posizione.
La musica partì,e quell’armonia iniziò di nuovo.
“Hai detto che quest’anno hai scelto danza,vero?” Chiese Michael.
“Sì,comunque non mi sarei mai immaginata di rincontrarti qui.”
“Ah,no? Beh,si vede che ti sei fatta tutt’altra idea su di me.” Michael sorrise.
“No,no. E’ solo che…Beh in effetti è vero,credevo fossi molto più duro,e che la danza non facesse per te.”
“Veramente? Per niente affatto. La danza è la mia seconda passione.”
Isabelle si girò di nuovo a guardarlo mentre ballava,poi si rivolse verso lo specchio.
“Tu di dove sei? Io sono del Bronx,New York. Non so se conosci.”
“Oh,io sono di Lancaster! Certo che lo conosco.”
“Sono orfana fin da piccola,e la musica e mio fratello sono stati gli unici miei compagni di vita. Nel Bronx se ci sei nato,ok,ma se non sei di lì,beh,ti ci vorrà molto per abituarti. Penso anche tu abbia dovuto fare i conti con il quartiere di Lancaster.”
“Sì,è stata molto dura pure lì. Al dire il vero mia madre è morta,ma…Lunga storia. Ti andrebbe se ne parliamo domani al bar della scuola?”
I due si fermarono.
“Sì,mi piacerebbe molto.”
“Perfetto,allora a domani pomeriggio alle 6. Sai,neanche tu sei come mi ero immaginato.”
Isabelle sorrise.
“Ora ti saluto,a domani Isabelle!”
“A domani Michael!”

Isabelle iniziò a mettere a posto le sue cose,poi si mise un momento a sedere e a guardarsi davanti lo specchio:sentì la gioia dentro di sé,non immaginava che quel ragazzo potesse avere una,anzi,due cose in comune con lei,provava felicità,e forse un altro sentimento:amore. Poi sorrise allegramente e chiuse gli occhi.

Michael mentre tornava in camera ripensò a quello che gli aveva detto Isabelle: sentiva che quella ragazza era diversa,forse aveva trovato finalmente qualcuno con cui sfogarsi,qualcuno che lo avrebbe capito. Anche a lui sfuggì un lieve sorriso guardando in basso.
“Oh,eccoti,finalmente! Ci hai fatti preoccupare sai? Come sempre dopotutto…”
“Tranquillo,Dam,tutto a posto. Non può andar meglio.” Disse Michael sdraiandosi sul letto guardando il soffitto.
“Voi cosa avete fatto invece?”
“Niente di particolare,Adam si è incontrato con la sua amichetta Barbara,e devo dire che insieme sono proprio carini,sì.”
“Damon! Siamo ancora in fase di conoscenza.” Adam spinse Damon.
Mentre Michael rideva a crepapelle,ripensò a quello che sarebbe successo il giorno seguente,sapeva che Isabelle poteva veramente capire quello che sentiva,sapeva che forse,con lei avrebbe ritrovato se stesso.

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Capitolo 5
*** 4."Essere se stessi" ***


“Oh,bene oggi si iniziano i corsi.” Disse Damon mangiando un altro boccone.
“Io non vedo proprio l’ora. Voglio fare tante schitarrate!”
“Adam,ricordati quello che mi hai promesso!”
“Certamente Michael:lezioni di chitarra.”
“Chissà se a canto ci saranno nuove ‘signorine’ con cui parlare…”
“Mike,non ci sperare molto,a danza ce ne sono eccome. Non ti montare la testa amico,quando saremo famosi ne avremo quante ne vogliamo!”
“Oh,sì Dam,e di sicuro saranno tutte a sbavare per me.”
“Lo vedremo ‘Mr.sciupafemmine’!”
“Io sono molto più umile di voi due,sono alla ricerca dell’amore vero,quello duraturo.”
“Oh,il nostro Adam è invidioso!”
“Piuttosto Mike,pensiamo al weekend,voi due avete programmi?”
“Io sono libero.” Michael alzò il suo pollice insù.
“Io devo vedere,vi farò sapere stasera.” Disse Damon con un occhiolino.
“Allora buon pomeriggio a tutti e due,a stasera.”
“A stasera fratelli.”

I tre fecero la loro solita stretta di mano e poi si incamminarono verso le loro aule.
Michael sentiva molta emozione per quello a cui sarebbe andato incontro. Finalmente si compiva un altro passo verso il suo sogno. Niente e nessuno lo avrebbero fermato. Temeva che qualcosa sarebbe andato storto:Michael dopotutto,adorava fare piani per il suo futuro,ma non sopportava l’idea che il destino avrebbe potuto rovinarglieli. In fondo sapeva che se sarebbe stato sincero con se stesso ce l’avrebbe fatta di sicuro,ma era ancora tutto da vedere.

“Oh,Jeff,Terence! Qual buon vento vi porta?” Disse Michael abbracciandoli.
“Michael,come stai,tutto bene amico?”
“Sì,sì Terence,sto benone. Mai stato meglio.” Michael allargò le braccia.
“Sicuro? Ieri non si sarebbe detto lo stesso.”
“Per ieri mi dovete scusare,vedete, le disgrazie non finiscono mai…”
“Cosa ti hanno fatto?”
“Non è che sia una tragedia,però gli Shirlen mi hanno scritto.”
“Chi?” Jeff fece una faccia strana.
“Gli Shirlen,fratello,i genitori adottivi del nostro amico Mike. Quindi,Mike,continua…”
“Ebbene,dopo due anni che sono qui si sono ricordati di me! Ma non mi interessa,se si ricordano oppure no, non provo nessun sentimento verso loro. Mi hanno scritto che vorrebbero che mi facessi sentire,che si scusano per avermi sempre lasciato solo quando ero piccolo e in particolar modo,dicono di ‘volermi bene’.” Michael iniziò ad abbassare la testa e a giocare con i piedi per terra.
“Oh,dai loro un’altra possibilità forse potreste mettere a posto molte cose.”
“No,no Jeff. Non è come sembra,così come ho detto a Damon,loro mi hanno sempre nascosto che mia madre è viva.”
“Dannazione! Quei bastardi sono gelosi che ti tolga da loro,quindi.”
“Esatto,è questo che mi ha ferito. Non sanno che io so questa cosa,l’ho scoperto quando ero piccolo. Ho giurato di non volerli più vedere sin dal giorno che ho messo piede qui dentro.”
“Hai fatto bene,non ti meritano. Spero molto che tu possa ritrovare tua madre il più presto possibile.”
“Grazie,per me lei ha significato tanto quando ero piccolo,è una persona veramente speciale,anche se ricordo poco di lei,ma è così.”
“Beh,ora ti dobbiamo lasciare Mike,andiamo ai corsi.”
“Anche io, voi cosa avete scelto?”
“Io danza!”
“Tu,Jeff?”
“Io strumento,so suonare alla perfezione il piano.”
“Benissimo,vi si addicono molto,io invece canto.” Disse Michael con un sorriso.
“Wow,dopo ce lo firmerai un autografo,giusto?” Insieme diedero una spinta sulla spalla di Michael.
“Certo! E magari vi farò venire con me in tournèe,chi lo sa?”
“Ahah,divertiti amico,ci vediamo!”
“Ciao scemi!”

Michael,sorrideva,era buon segno. Il suo momento era arrivato;giunse davanti alla porta della sala di canto,intravide alcune persone,poi fece un bel respiro ad occhi chiusi e si augurò buona fortuna con un segno della croce.
Aprì la porta e trovò gente che non aveva mai visto nel College,nonostante la sua notorietà. Alcuni di loro già si conoscevano,lo poteva intuire dai gruppetti che si erano formati; sentiva che si sarebbe trovato bene. Diede un’occhiata in giro,in seguito si mise una mano tra i capelli,notò che tre ragazze lo stavano osservando ridendo,sfondò uno dei suoi migliori sorrisi e le ragazze lo salutarono mentre ancora ridevano.

“Buongiorno a tutti ragazzi! Scusate,ma un attimo devo mettere a posto alcune cose con i microfoni, dopodiché  inizieremo subito il corso con le presentazioni.”
Neanche il prof. dopotutto sembrava così malvagio,ne aveva conosciuti di peggio. Anche solo dalle prime parole sembrava una persona filosofica.
“Bene,possiamo cominciare. Per favore,mettetevi a sedere,grazie.”
Michael si mise a sedere vicino un ragazzo che poco fa vide essere un po’ in disparte.
“Piacere,mi chiamo Alex!” Gli disse.
“Oh,piacere tutto mio,Michael!” Michael sorrise.
In seguito i due si interruppero per ascoltare il prof. che iniziò a parlare.
“Salve. Mi chiamo Daniel Johnson, e sarò il vostro professore di canto. Il mio obiettivo è quello di portarvi a dare il meglio di voi stessi,che lo vogliate o no,ognuno di voi sarà sicuramente venuto qui perché crede di avere un talento,e soprattutto, se siete venuti proprio in questo corso,vuol dire che amate cantare. Dico ‘amate’ perché chi viene qui di solito,è perché la musica fa parte della sua vita,vive con la musica,fa qualsiasi cosa con essa e la sente in continuazione dentro la testa per tutto il giorno,senza riuscire a scrollarsela di dosso. Avanti…Lei,è così vero?”
Il prof puntò un ragazzo in prima fila che si sentì un po’ in imbarazzo.
“Come si chiama?”
“Io? Mi chiamo Sean,si è assolutamente vero.”
“Questa è la risposta. Poi,aiuto,ho perso il filo del discorso…Ah,sì ero arrivato a parlare della nostra adorata musica. Ricordatevi sempre:la musica è come l’amore,congiunge le persone,le fa innamorare,è anche sinonimo di pace a volte,riesce a spiegare cose che non riusciamo ad esprimere a parole. Vedete,quello a cui cercherò di farvi ambire sarà il massimo; la musica va sentita e capita,in particolar modo quando diventerete famosi,non andate a ridurvi in spazzatura,come alcuni cantanti: la musica non significa sesso,droga o violenza… Ve lo posso assicurare,per esperienza ,sono stato il manager di molti cantanti rock del passato. Non diventate mai così,siate grandi,unici e speciali,nessuno dovrà eguagliare il vostro stile di fare musica.”
Dopo aver finito il discorso,si innalzarono molti applausi per il prof Johnson.
“Grazie a tutti di cuore. Ed ora,iniziamo subito il corso!”
“Tu cosa ne pensi di quello che ha detto il signor Johnson?”
“Ah,beh penso che siano ottime parole,senza dubbio.”

Michael dopotutto non era risultato così interessato a quel discorso,per lui avere successo avrebbe significato cambiare vita,avere più soldi, farsi notare. Non pensava affatto a ridursi male,ma credeva che la fama lo avrebbe portato lontano…

“Io onestamente,ne sono rimasto abbagliato. Ha preso appieno in tutto quello che penso sulla musica. Adoro la gente così,vorrei fare molte cose interessanti con il mio talento,e spero vivamente di riuscire a sfondare un giorno.” Disse Alex sognante.
“Wow,sai,penso che tu possa essere uno dei nuovi geni musicali del futuro amico. Non scherzo.”
“No,non lo penso del tutto.” Alex si mise a ridere.
“No,veramente. Sei molto carismatico e poi,non vedo l’ora di sentirti cantare.”
“Sul serio?”
“Sì. Io vengo da Lancaster,New York. Tu di dove sei?”
“Oh,io al dire il vero vengo da Liverpool,dalla Gran Bretagna. Poi ho sentito parlare di questo College e mi è piaciuta un sacco l’idea di poter venire qui ed affinarmi nel canto. Quindi,eccomi qua!”
“Bene,penso diventeremo grandi amici io e te.” Michael fece l’occhiolino.
“Ragazzi,ora farò l’appello, poi vi sistemerete dietro al microfono e canterete ciò che più vi piace.”
“Che cosa?” Michael sgranò gli occhi.
“Su,Michael,non c’è bisogno di essere nervosi, all’inizio basta socchiudere gli occhi, fare un bel respiro e poi iniziare.”
“Ma,Alex,con tutta questa gente…”
“Michael,credimi,ce la puoi fare. Sei un pezzo di ferro,appena ti ho visto entrare pensavo fossi uno di quei duri che si vedono in giro,invece sei una persona molto tranquilla. Vedrai. Oh,è arrivato il mio turno. Guarda me come esempio. In bocca al lupo amico.”

Michael non amava affatto farsi chiamare “persona molto tranquilla” non era nel suo ego. Pure stavolta aveva mostrato un suo lato troppo fragile. Doveva avere a tutti i costi la rivincita:pensò di andare lì,su quel microfono,e di spaccare con la sua grinta cantando.

Ci fu un applauso generale per Alex.
“Bravissimo Sanders, ha portato al massimo splendore Always dei Bon Jovi. Ora è il turno di…Jackson!”
Alex e Michael batterono un cinque.
“Coraggio signor Jackson,cosa ci vuole far ascoltare?”
“Ehm,ho scelto di portare I want it all dei Queen.” Michael si guardò intorno,sentì l’ansia crescergli,ma poi si girò verso Alex che gli stava facendo ricordare le parole dette prima.
“Bene! Sentiamo.”

Michael iniziò a socchiudere gli occhi,fece un bel respiro,e cercò di far riaffiorare dentro la sua mente quella meravigliosa canzone: eccola,poteva sentirla,era arrivato il momento. Iniziò a cantare,in seguito schiuse gli occhi e sentì le parole uscirgli spontaneamente dalla bocca. Riuscì a sentire la musica scorrergli nell’anima e diede tutto il meglio di sé. Poi il ritornello,l’energia che percepiva era molta. Ed infine,ecco il finale tanto atteso. Ci fu una standing ovation per Michael;i suoi occhi erano pieni di stupore. Fece un bel sorriso,poi un inchino per ringraziare tutti e su quel microfono riuscì solo a dire con imbarazzo.


“Grazie a tutti!”
“Ma bravo Jackson! Complimenti,davvero,lei ha proprio talento da vendere. Continui sempre così e diventerà più grande perché lei già lo è.”
“Grazie signor Johnson,veramente.” Michael era entusiasta,andò a posto con l’applauso di tutti.
“Michael,sei stato straordinario,superlativo!” Alex allargò le braccia.
“Puoi anche chiamarmi Mike,comunque ti ringrazio molto.”
“Hai visto? Basta poco,poi senti l’armonia ed il gioco è fatto.”

Così,anche il resto dell’aula continuò ad eseguire la prova,ma nessuno,quel giorno era riuscito ad arrivare al livello di Michael. Eppure per lui non era stato così difficile,ancora si chiedeva come tutta quella grinta sia potuta uscire da lui,cosa lo abbia addirittura spinto a riuscire a cantare. Ma sapeva solo una cosa: doveva ringraziare infinitamente Alex. Dopo l’ultimo ragazzo,il signor Johnson si congratulò con tutti e la campanella suonò.

“Tutto è bene quel che finisce bene. Potete andare ragazzi,e non dimenticate di fare una cosa…”
Tutti si fermarono.
“Per la prossima volta ricordatevi di sentire questo.”
Il prof alzò un vinile dei Led Zeppelin.
“Qui c’è una delle più belle canzoni nella storia della musica: Stairway to heaven,mi raccomando,ascoltatela. La prossima volta voglio le vostre impressioni su questa meravigliosa canzone.”
“Woh,non ci credo! I Led Zeppelin,uno dei miei gruppi preferiti! Tu, Michael, cosa ne pensi?”
Michael sembrava da tutt’altra parte con il pensiero.
“Oh,scusa,stavo pensando ad altro. Sì,comunque è stupenda quella canzone,anzi,direi composizione. E’ una vera sinfonia. Sai,dovrei farti conoscere Adam,un mio migliore amico,anche voi potreste diventare ottimi amici,avete due caratteri molti simili!”
“Mi farebbe molto piacere!”
“Ora scusami,ma devo assolutamente scappare. Ci sentiamo domani allora!”
“Ciao,Mike,a domani!”
Michael aveva ben’altro a cui pensare,Isabelle. In men che non si dica arrivò al bar della scuola:ancora non era arrivata,nel frattempo ordinò due caffè.
“Quanto ci metterà? Oh,eccola.”
“Ciao Mike! Tutto bene?” Isabelle lo abbracciò e sentì una bellissima sensazione dentro sé.
“Tutto benone,come è andata oggi con i corsi?” Michael sfoggiò un fantastico sorriso ed Isabelle si bloccò di nuovo davanti a quegli occhi color cioccolato,poi rimise a posto una ciocca di capelli velocemente e fece per mettersi a sedere.
“Oh,sì,dai è andato tutto molto bene. La prof è un sacco acida,ci dice sempre ‘No,no,non va affatto bene questo;non va bene quell’altro ecc…’ poi ha una voce stridula,e non mi piace per niente. In compenso, però, ho conosciuto due ragazze con cui mi trovo benissimo,sono veramente simpatiche. Tu,invece,come è andata?” Chiese Isabelle mentre beveva un sorso del suo caffè.
“Io? Beh,meravigliosamente. Non poteva andare meglio,il nostro prof invece,è assolutamente simpatico e devo dire pure molto filosofico. Ci dice che ‘dobbiamo dare sempre del nostro meglio’ e che ‘dobbiamo sentire appieno la musica’ è un grande in poche parole. Poi ho conosciuto un ragazzo che si chiama Alex ed è un genio a mio parere,uno molto per bene,viene da Liverpool,pensa.” Michael sorrise ed anche lui  bevve un po’ dalla sua tazza. Isabelle sorrise.
“E,la scorsa volta mi stavi raccontando di te. Continua pure.”
“Ti interessa parecchio il mio passato,eh?” Michael fece uno sguardo di sfida.
“No,è che ti volevo solo conoscere un po’ meglio,tutto qui.”
“Ok,ok,scherzavo. Ecco,quando ero piccolo mio padre era stato arrestato, era un gangster,poi dato che mia madre era ‘morta’ mi avevano affidato ai servizi sociali,e poi una famiglia mi ha adottato. Si chiamano Shirlen,è una famiglia molto ricca,che viaggia sempre e solo per affari. Crescendo mi sentivo sempre solo perché loro non c’erano mai. Anche se sono stato educato nel miglior modo possibile,avendo tutto ai miei piedi, non mi sono mai sentito me stesso. Poi non è finita qui…”

Isabelle iniziò a guardarlo in un modo diverso,stava ascoltando tutto con grande attenzione,ma allo stesso tempo stava provando molta ansia e le sue guance si arrossarono:amava troppo scrutare quegli occhi.

“Beh,gli Shirlen mi hanno sempre tenuto nascosto che mia madre era viva. Lo scoprii quando ero piccolo,un giorno,mentre loro stavano litigando con lei perché volevano a tutti i costi farmi rimanere con loro. Pensavano che lei fosse una disgraziata,non volevano farmi crescere con lei,ma non è affatto vero,mia madre è speciale. Ed è così che l’altro giorno mi hanno mandato una lettera per chiedermi come va qui,per chiedermi perdono…Ma non li perdonerò mai,non ho mai provato niente per loro. Questa è la mia ‘storia’. Bella,vero?” Disse Michael in tono rassegnato.
Poi ci fu un attimo di silenzio.
“Oh mio Dio,mi dispiace tantissimo…” Isabelle non sapeva veramente cosa dire.
“Dai,dopotutto,anche tu non sei da meglio. Abbiamo questa ‘cosa’ in comune.”
“Sì,in effetti è vero. Mio fratello si chiama Fred ed è stato lui ad accudirmi quando ero ancora piccola,è una persona fantastica,lo adoro. Devo tutto a lui se sono potuta venire qui. Crede fortemente in me,e dice che merito solo il meglio. Spero di riuscire a fare avere una vita dignitosa anche a lui un giorno.”
"Oh,quindi tu sei proprio cresciuta senza i tuoi. Deve essere stato terribile. Per fortuna tuo fratello."
"Si,come ti dicevo, lui mi ha sempre compresa e capita. Oltre Fred, però, fin da piccola ho sempre avuto una grande passione per la  musica:quando la sento non riesco a rimanere ferma e devo assolutamente muovermi al suo ritmo o ballare. Mi sembra che anche tu avevi detto di amare ballare,vero?"
"Già, è la mia seconda passione dopo il canto e mi rilassa molto. Amo lasciarmi trascinare da qualsiasi melodia."

Isabelle era affascinata dal modo in cui parlava Michael, adorava ogni sua espressione. In quell'istante non riuscì a fare a meno di porgli una domanda un po' personale,che l'aveva incuriosita sin dal loro primo incontro.

"E cosa ti piacerebbe fare dopo il College? Tutti hanno un sogno nel cassetto,credo anche tu ne abbia uno."
"Hai proprio ragione. In effetti ne ho uno a cui ambisco moltissimo:diventare un cantante ed un ballerino molto famoso ed avere finalmente una stella nella Walk of fame di Hollywood. Principalmente è questo,ma certe volte mi chiedo se ce la farò veramente. "
"Ha rilevanza il fatto che io credo che tu ce la farai senza alcun dubbio?" Isabelle accenno' un sorriso,ed i suoi occhi si illuminarono. Michael nel frattempo stava giocando con una manica del suo giubbotto,e sorrise ampiamente.
"Beh,può darsi."
"Oh diamine,ma quelli non sono Michael ed Isabelle? Che diavolo fanno insieme?"
Damon mentre stava passando fuori vide Michael ed Isabelle nel bar. Si bloccò,in seguito si accovacciò,in modo da non farsi vedere,iniziò così a spiarli.
“Non so,ma c’è qualcosa che mi dice che tu ce la farai. Non sei una persona fragile,sei forte. Credimi.”
Michael rimase molto colpito dalle parole di Isabelle.
“Spero di esserlo,non sono affatto un ‘duro’ come tutti vedono. Questa maschera che porto addosso ogni giorno non mi rappresenta,non sono io,non è Michael. Sono molto sensibile,ma…”
“Ma?”
“Ma voglio essere così,la gente è bastarda:se ti guardi qui dentro o anche solo fuori,puoi vedere solo gente cretina che ti sparla dietro,ti dice che sei un fallito…Io non lo sono,è cerco sempre di dimostrarlo così.”
Michael abbassò la testa,ed in quell’istante Isabelle diventò di nuovo rossa in viso.
“Michael,il mio consiglio è questo,dopo saprai tu se applicarlo o no alla tua vita:vedi,l’unica risposta a tutto ciò,anche se penso non ti interessi,è semplicemente essere se stessi. Fa male ammettere le proprie sconfitte,i propri veri interessi,quando dopo la gente ti giudica per quello che sei veramente. E’ duro compiere questo passo,ma metterà alla luce le tue qualità,e se sarai convinto di fare una cosa,falla senza alcun ripensamento. Non perdere alcuna occasione.”
“Sei una brava ragazza,veramente.” Michael sorrise appena.
Isabelle guardò un attimo i suoi occhi e rispose senza dubbi.
“Sì,si vede,vero?” Sorrise.
Poi Michael si mise a ridere. In seguito Isabelle si alzò.
“Ora devi assolutamente scusarmi,ma devo scappare:devo ritirare i panni in lavanderia. Sono stata felice di averti incontrato,Michael.”
“Anche io,è stato bello parlare con te.”
“Allora,ci si vede.”
“Sì,ciao Isabelle.”

I due si lasciarono,ma entrambi dentro i loro cuori erano molto confusi:erano rimasti con dell’amaro in bocca. Scrollarono la testa andandosene,e risero ripensando a quello che si erano detti. Credevano di essersi conosciuti da sempre,in fondo,continuarono a pensare che forse era questo che li scombussolava:erano già andati a scrutarsi troppo presto. Dopotutto per loro era normale ormai,avere pensieri tristi in qualsiasi momento del giorno,ripercorrere le loro vite senza alcun timore, cadere nel pianto o anche solo non riuscire più a riconoscersi.

Nel frattempo,però,Damon si accorse che Isabelle stava per uscire. Si rimise in piedi appoggiandosi con una mano al vetro ed il piede incavallato nell’altro,facendo finta di fischiare: aveva in mente una bella proposta da farle…
“Oh,ma guarda chi si rivede!”
“Aaahh! Damon,sei tu! Santo cielo,mi hai fatto prendere un colpo!”
“Ahaha,scusami,la prossima volta starò più attento!”
“Ora devi scusarmi,ma devo anda…”
“Ti prego!Ti ruberò appena tre secondi,te lo giuro.”
“Dai,spara.” Disse Isabelle innervosita.
“Non so se sabato sei libera,nel caso,ti andrebbe di andare a cena insieme?” Damon sorrise.
“Oh,beh,sabato non ho niente da fare,quindi sì,dovrebbe andar bene.”
“Perfetto, ci vediamo alle otto. A sabato allora!”
“A sabato. Ciao,Dam!”
Isabelle appena si girò roteò gli occhi ridendo. Damon non stava nella pelle,era contentissimo,non pensava nel modo più assoluto di ricevere una risposta positiva,ma ce l’aveva fatta,era questo ciò che contava.
“Buonasera a tutti voi scemi,come è andata la giornata?”
“Adam,siamo in vena stasera,eh? Comunque è stata molto stressante,ma positiva. “
“Non c’è male.” Rispose Damon molto sinteticamente.
“Ohoh,ok la mia penso non vi interessa,quindi non vi dirò niente.”
“No,dai Adam,racconta,stavamo scherzando.”
“Seri? Vabbe, è stato tutto molto stancante ai corsi,ma nel pomeriggio ho fatto una bella passeggiata con Barbara sul mare,è stato meraviglioso.” Disse Adam sognante.
“Ohhh!” Damon e Michael si guardarono maliziosamente.
“Smettetela! Non trattatemi da sfigato deficiente. Voi,piuttosto,raccontatemi meglio,la vostra di giornata.”
“Eh va bene:io sono stato ai corsi e poi…Tu!”
“Che ho fatto io adesso?” Michael allargò le braccia.
“Ecco,ci risiamo.” Adam fu sovrastato dalle loro urla.
“Tu,mio caro,eri con Isabelle,vi ho visti insieme al bar oggi pomeriggio.”
“Sì,e quindi?” Michael fece una smorfia.
“Quindi c’è che se solo ti azzardi a portarmi via Isabelle,sei fritto amico.”
“Cosa? Ti sbagli di grosso,Dam.”
“Perché dovrei sbagliarmi,scusa? A me piace Isabelle! Sia chiaro. Lei è mia,bello.”
“Senti,non so quale rotella ti sia andata fuori posto,ma a me non piace Isabelle,Dam. Ti sei sbagliato amico.”
“Non ti credo.” Damon si mise a braccia conserte.
“Ahahaha! Credimi! Io quella la tengo solo per potermi sfogare,abbiamo passati simili,ma non mi piace.”
“Oh,allora perché ogni tanto le tenevi la mano? Sentiamo.”
“Aspetta…Ma tu,ci stavi spiando! Brutto pezzo di merda!” Michael iniziò ad infuriarsi.
“Cosa avrei dovuto fare secondo te? La colpa è stata la tua,comunque non ti azzardare più ad uscirci!”
“E chi lo sapeva che a te piacesse? Ahah”
“Ah si,eh? La prossima volta amico,vedi di informarti meglio. Per questa volta ti risparmio,ma non è ancora finita qui.”
“Oh,lo vedremo fratello. “
“Ora,se non ti dispiace,dovrei dormire. Domani mi aspettano i corsi!” Disse Damon con aria vanitosa.
“Vai,vai.”
“Ok…Nel dubbio,buonanotte a tutti.” Disse Adam confuso.

Michael invece,rimase ancora un po’ in piedi,adorava vedere il cielo stellato anche solo da quella piccola finestra. Ripensò di nuovo a quel pomeriggio: dopotutto Isabelle aveva ragione,ma sentiva che ormai in quella ‘maschera’ che indossava da parecchio tempo,ci si sentiva bene. Era sempre stato impavido,ma allo stesso tempo prudente in tutto. Avrebbe fatto bene a continuare a scegliere quella strada che stava percorrendo? Oppure avrebbe fatto solo un altro grosso errore? Non ci voleva pensare,dopotutto,quello era un anno di nuovi inizi,sentiva che era iniziato bene, e quindi decise di seguire quello che gli diceva il suo cuore. Chissà se lo avrebbe portato lontano,al successo che aveva sempre desiderato?

 

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Capitolo 6
*** 5.Quando l'amore si mette in mezzo ***


E finalmente ecco arrivato il tanto atteso weekend. Quel giorno nel college tutti erano al settimo cielo: chi nel pomeriggio sarebbe andato a fare una passeggiata al mare,chi se la sarebbe semplicemente spassata con i suoi migliori amici o chi la sera a cena avrebbe rivisto la sua anima gemella. Michael,Damon e Adam quel sabato infatti, sembravano proprio felici e spensierati. Le ultime campanelle suonarono e la gioia si fece ancora più grande.

“Sì! E’ sabato! S-a-b-a-t-o. Buona giornata Mike!” Disse Terence.
“Grazie infinite amico,buon sabato anche a te.” Michael sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi.
“E adesso vediamo dove si saranno cacciati quei due imbecilli.”

Nel frattempo,Adam e Barbara…
“Dai,ti prego tesoro,andiamo a fare una bella passeggiata al mare!”
“No. Adam,oggi ci sono i saldi e dobbiamo assolutamente andare al centro commerciale. Avremo molte altre occasioni.”
“Ok,per oggi va bene,ma ricordati che il prossimo weekend ci dobbiamo andare,ho anche in serbo una sorpresina per te.”
Barbara mise le mani sulle spalle di Adam e sorrisero,per poi scambiarsi un tenero bacio. In lontananza stavano arrivando Michael e Damon che,con sguardo malizioso,si guardarono l’un l’altro,capendo al primo istante la stessa cosa a cui stavano pensando. Michael corse silenziosamente verso Adam,per poi cercare di spaventarli da dietro.
“Mike! Ma che sei deficiente?”
“Ohh,scusate! Non volevo,comunque siete carini.” Disse Michael,ridendo come un matto sotto i baffi.
“Michael,ahahaha,sempre il solito eh? Tranquillo amore,voleva solo farti uno scherzo!” Disse Barbara ad Adam imbronciato.
“Oh ciao Dam!”
“Ciao a tutti,oh ciao Barbara,lieto di rivederti. Che farete questo bel pomeriggio voi?”
“Lei vuole assolutamente andare al centro commerciale,perché ‘ci sono i saldi’!” Adam fece la bocca a Barbara. Poi lei gli diede una spinta.
“Ahia! Scherzavo!”
“Ahahah,buona fortuna allora e divertitevi!”
“Grazie,Michael.” Adam non era affatto contento.
“E voi,cosa farete oggi?”
“Io non ne ho idea,però so che il nostro Dam deve andare a cena con Isabelle…”
“Ohh!” Adam rise e si coprì la bocca.
“Che volete? Me la caverò nel migliore dei modi come sempre,dopotutto.” Damon si mise a braccia conserte.
“Mamma mia,e fatti una risata,Dam. Stavamo scherzando.”
“Non è carino. Mh.” Disse Damon con tono seccato.
“Veramente? Isabelle a cena con te? Questa sì che è bella!” Disse Barbara.
“Ok,ok…La vogliamo smettere per favore?”
“Sì,ma Damon,conosco Isabelle,ed è molto difficile credere che lei abbia accettato il tuo invito a cena.”
“Mike,so quello che faccio. E poi per quanto riguarda ieri sera,non è finita lì,ricordi?”Damon guardò brutto Michael.
“Ok,meglio che noi andiamo prima che qua esca fuori la terza guerra mondiale.”
“Adam, non essere drammatico!Alla prossima ragazzi.”
“Va bene,ho capito. Ciao Mike,Dam.”
“Ciao!” Risposero tutti e due.
“Piuttosto ora faremo meglio ad andare a mangiare. Odio le vendette a stomaco vuoto.”
“Sì,sì. Continua a scusarti codardo.” Damon diede uno spintone a Michael.

I due presero i loro vassoi e si misero a sedere ai loro soliti posti.
“Ore quattro,ore quattro!”
“Damon,non ho voglia di giocare adesso.” Disse Michael disgustato,mentre stava mangiando. Poi Damon gli fece alcuni cenni con la testa e gli occhi.
“Che c’è adesso? Dimmi cosa vuoi!”
Damon si alzò e spostò le spalle di Michael con forza.
“Le vedi quelle laggiù amico?”
“Woh,woh. Aspetta,ma io quelle già le conosco! Vengono al corso di canto con me.”
“Ah sì? Comunque,concentrati su quella in mezzo,lei è Nina. E’ la mia ex,un po’ di tempo fa alle superiori abbiamo avuto una storia.”
“Complimenti Casanova.”
“Okay,ma non è da sballo?”
“Oh,sì.”
“Bene,ho rotto con lei perché aveva un caratteraccio,diciamo,simile al tuo.”
“Stai cercando di prendermi per il culo?” Michael si girò verso Damon con disprezzo.
“No,no. Ti sto solo aiutando,fratello.”
“Cosa intendi dire?”
“Lo scoprirai fra poco…”
Damon accennò un sogghigno con sguardo malizioso.

“Nina,ma quello là non è…”
“Sì,sì è Damon ho capito. E allora?”Nina stava mettendo sul suo vassoio qualche piatto.
“Oh,niente è che vicino a lui c’è pure Michael.”
“Cosa?”
“Sì,te lo assicuro.”
Nina cercò di girarsi senza farsi vedere:non aveva visto male,quello seduto vicino a Damon era proprio Michael.
“Quindi mi vorreste dire che,Damon e Michael sono amici?”
“Esattamente.”
“Venite con me.”
Le tre pensarono immediatamente di andarsi a sedere vicino Damon e Michael.
“Oh! Ma guarda chi si rivede:Michael!”
“Eheh,ciao!” Michael sorrise con imbarazzo,ma divertito. Damon cercava invece di nascondere lo sguardo.
“E poi guarda chi abbiamo,Damon!”
“Ciao.”
“Possiamo sederci qui con voi,se non vi dispiace?”
“Sì,certo,come no.” Rispose Michael.
“Non sapevo Michael,che tu fossi amico di questo simpaticone di Damon.”
“Veramente? Ahaha,non c’era da immaginarselo.”
“Tu Damon,cosa ci racconti di bello invece?”
“Niente di interessante,sai,le solite cose. L’altro giorno abbiamo iniziato i corsi,e per il resto così,sai.”
“Wow che entusiasmo.”
“Nina,lascialo perdere,è un po’ così lui.” Michael fece un piccolo sorriso.
“Senti chi parla.”
“Damon. Basta.” Disse Michael.
“Dopotutto fra voi due i litigi non mancano,eh?”
“Già! Comunque,io e te non abbiamo mai avuto il piacere di parlarci faccia a faccia.”
“Vero,sarà per via della mia timidezza!”
“Ehm,scusatemi,ma io dovrei andarmi a preparare per stasera. Ho un impegno importante.”
“Oh,il nostro Damon ha rifatto colpo su qualcuna? Vedi di essere gentile stavolta.”
“Nina,lei non è come te,è diversa.”
“Che poi io non capisco cosa debba preparare in circa sei ore,Dam,hai tempo fratello,rimani ancora un po’ con noi.”
“No,ho anche da sbrigare alcune cose,a presto ragazze,ciao Mike.” Damon se ne andò in modo schivo poi, pensando a quello che sarebbe successo tra Nina e Michael, sorrise.
“E’ sempre stato così.” Nina sospirò.
“Ah sì? Siete stati insieme scommetto.”
“Come fai a saperlo? Comunque è vero.”
“Me lo ha detto lui.”
Michael si rimise a posto un ricciolo e si appoggiò la testa con una mano,poi abbassò lo sguardo.
“Che…Ne dici di andare a prendere un gelato,ti va?” Rialzò lo sguardo,ma questa volta con un sorriso.
“Oh,mi piacerebbe molto,sì!”
Michael si morse il labbro inferiore.
“Benissimo,conosco proprio sulla Venice Beach,un posto davvero carino dove lo fanno delizioso. Andiamo.”
Michael porse la mano a Nina,poi le mise il braccio intorno alle spalle. Le sue amiche la guardarono stupite.
“A più tardi ragazze!”
“Ciao!”

Era assolutamente una giornata perfetta,il sole di settembre ancora picchiava forte con i suoi caldi raggi. C’erano molte coppiette in giro per la Venice Beach,poi era anche pieno di gente che faceva footing,ragazzi con lo skateboard e mercatini ambulanti.

“Sei già venuta qui,scommetto.”
“Sì,sì. Mi è sempre piaciuto,soprattutto al tramonto. Adoro il mare.” Disse Nina sognante.
“Anche tu ami il mare?”
“Sì,ho dei bellissimi ricordi a riguardo.”
“Racconta,sono curioso.”
“Beh,da piccola ci venivo sempre con mio padre,lui aveva uno chalet,però non qui,era a Miami. Faceva il sub,ed ogni volta che era libero mi portava a fare delle immersioni.”
“Deve essere stato fantastico.”
“Già,purtroppo un giorno,quando ero ancora una ragazzina,stavamo facendo un’escursione vicino agli scogli:il mare era calmo,ma in Florida cambia in continuazione,così un’onda anomala lo fece schiantare contro di essi. Chiamarono di corsa i rinforzi,ma non c’è stato niente da fare.”
“Oh,merda,mi dispiace un casino. Non volevo farti tornarein mente questi brutti ricordi.”
“Tranquillo,mi rattrista sempre un po’ quando lo racconto,ma la vita va avanti,e sento che lui è ancora qui e dentro me.” Nina sorrise.
“Questo ti fa onore,sei una ragazza forte.”
Michael si girò e la guardò un attimo,ma poi tornò al discorso.
“La mia storia invece è molto complicata,ma cercherò di raccontartela nel modo più corto possibile.”
“Raccontami pure Michael.”
“Chiamami anche Mike,mi piace questo diminutivo.” Disse Michael dolcemente.
“Ok,Mike! Ahah.”

I due scoppiarono a ridere,in seguito arrivarono alla gelateria. Presero due enormi gelati e si misero a sedere. Mentre Michael raccontava,Nina rimaneva sempre più stupita di quello che sentiva,lo vedeva fragile in quel momento,non era più quel Michael bulletto che aveva sempre visto,ma non ci fece caso,pensò che dopotutto qualcosa lo avrebbe fatto cambiare col tempo. Cercò di farlo sentire a suo agio.

“E’ terribile quello che hai passato.”
“Sì,lo so,ma come hai detto tu…La vita va avanti.”
“Mike,tranquillo.”
Nina prese la mano di Michael.
“Anche tu sei una persona forte.”

Appena Michael sentì la sua mano posarsi sulla sua,diventò rosso:nessuna ragazza lo aveva mai fatto sentire imbarazzato,pensò che forse stava facendo troppo conto su di lui,non voleva illuderla,pensava che forse avevano parlato troppo poco per far affiorare il suo vero carattere. Così ritirò lentamente la mano.

“Scusa…Non volevo. Ho detto qualcosa che non dovevo dire?”
Michael mise la mano dietro i suoi capelli.
“No,no,figurati!” Poi sorrise dolcemente,così fece pure lei. Michael sentiva però, che quella ragazza non era così male come diceva Damon,si fidava anche di lei oltre che di Isabelle,così decise di farle conoscere una ‘parte’ di lui.
“Ti posso mostrare una ‘parte’ di me?”
“Scusami,Mike,penso di non aver capito bene.”
“Vieni con me.”
La prese per la mano e lei si morse il labbro,le piaceva troppo quel suo mistero che celava sempre nelle parole,in sintesi lo adorava.
“Mike,dove mi stai portando?”
“Tranquilla. Ti fidi di me,Nina?”
Sgranò gli occhi davanti a quella domanda,e si sentì immediatamente trascinata da quella voce così soave.
“Sì” Poi sorrise.
“Piano però,Mike!”

Nel frattempo,allo shopping center di Los Angeles…
“Tesoro,penso mi stia troppo stretto,poi neanche mi piace…” Disse Adam guardandosi più volte allo specchio.
“Ma Adam,sei adorabile! “
“Barbara a cosa mi dovrebbe servire questa roba?”
“La prossima settimana ti volevo presentare ai miei,devi fare bella figura.”
Disse Barbara mentre gli aggiustava il colletto. Adam sgranò gli occhi.
“Cosa?”
“Sì,ho detto a mamma e papà di noi due e hanno detto che non vedono l’ora di conoscerti!”
Adam iniziò ad arrossire.
“Mh…Sto iniziando a sudare non è che mi potrei togliere questo ‘coso’  di dosso?”
“Va bene,ma ricordati che te lo prendo.”
Barbara chiuse le tende del camerino.
“Aiuto e adesso che faccio? E se mi scappa fuori una parola sbagliata? Come mi dovrò comportare? Non ci voglio proprio pensare,dannazione.”
Adam era molto preoccupato del fatto di dover incontrare i genitori di Barbara,odiava l’idea di non sapere neanche come comportarsi,ma in fondo sapeva che essere se stessi era l’unica strada,se lo promise,ma non sapeva se sarebbe riuscito nell’impresa.

“Michael mi hai fatta correre per quasi 10 minuti per tutto il boulevard,mi vuoi dire dove stai cercando di portarmi?”Disse Nina ridendo con il fiatone.
“Tranquilla,siamo quasi arrivati.”
Michael le indicò con il dito un vecchio faro in cima ad un promontorio: Nina ne rimase incantata,a bocca aperta e con gli occhi sognanti.
“E’ fantastico.”
Rimase lì davanti ad osservare il mare,ormai calmo,che si scagliava contro la roccia del promontorio. L’orizzonte era diventato una vera e propria tavolozza di colori vividi ed accesi,il sole stava ormai tramontando e lo spettacolo era da mozzare il fiato. A completare la scena un paio di gabbiani volavano alti nel cielo con i loro versi,ed una fresca brezza marina si stava alzando.
Nina continuò a guardarsi intorno.
“Come hai fatto a scoprirlo?”

In quel momento il suo cuore iniziò a battere più velocemente:davanti a lei si trovava Michael rivolto verso l’oceano ad osservare il paesaggio,ed i suoi ricci capelli neri,venivano scompigliati dal vento;lo trovava semplicemente stupendo. Michael si girò un momento dopo per parlarle.
“Come ho fatto? Semplice:durante i miei momenti più tristi questo posto mi ha aiutato tantissimo,mi ha fatto riflettere,e soprattutto mi ha fatto sempre scomparire tutti i dubbi.”
Michael si mise a sedere continuando ad osservare il panorama. Così fece anche Nina,che continuò a guardare Michael.
“Senza questo posto mi sarei sempre sentito…In gabbia,senza via d’uscita. Sai quando nessuno ti capisce?”
Nina guardandolo annuì con la testa.
“E’ bruttissimo,e non volevo sentire solitudine,volevo sentire conforto o anche solo un po’ di pace. Ti sei mai sentita così?” E si girò a guardarla, sorpreso del fatto che anche lei lo guardasse.
“Sì,molte volte ho sentito il desiderio di evadere,ma ora non più,perché…”
Michael mise il suo indice sulla bocca di Nina. Era troppo,dentro sé sentiva un fuoco ardergli.
“Shhh…Non dire nient’altro.”

Non vi era nessuno a parte loro due ed il silenzio. Si sentirono trasportati l’un l’altra e chiusero gli occhi per assaporare l’essenza di quel momento:si avvicinarono sempre di più,finchè le loro labbra non si toccarono e diedero inizio ad un bacio pieno di passione. Nina poi mise le mani sul suo viso e lo accarezzò con delicatezza,cercò di sentire quei meravigliosi tratti con il suo pollice:erano come scolpiti dagli dèi. Lui invece,le mise le mani tra i suoi folti e lunghi capelli castani,erano profumati di una dolce essenza che lo fece prigioniero. Dopo un po’ quella magia finì,aprirono gli occhi e si guardarono profondamente,stavano leggendo le loro anime. A Nina poi uscì una lacrima di gioia.

“Non so come dirlo Mike,è…è…Tutto così…”
“Non dire niente,ora siamo solo io e te.” Le accarezzò il viso con il pollice,nel tentativo di asciugarle quella lacrima.
Poi si abbracciarono e tornarono a baciarsi.
“Non so da quanto tempo volevo dirlo per davvero,ma…Ti amo Nina.”
“Anch’io Michael,anch’io.” Disse lei con un filo di voce.

Intanto al college…
“Wow sono le sette,chissà dove si saranno cacciati quei due. Spero abbiano fatto faville oggi.”
Damon intanto sceglieva una maglia per la serata.
“Bene,ora il dilemma è capire quale mi stia meglio. Al lavoro Damon.”
Provò e riprovò tutte le combinazioni possibili,voleva essere perfetto.
“Ok,finalmente l’ho trovata!” Poi andò a farsi una doccia. Era pronto:si vestì,poi si mise qualche goccia di profumo,si aggiustò i capelli,e si rigirò più volte davanti allo specchio.
“Ora sì, mi piace.”
D’un tratto sentì la porta aprirsi.
“Hey fratello! Barbara ti ha buttato giù con tutto il suo shopping?”
“Ciao,Dam. Sì,sono sfinito. E poi la vuoi sapere l’ultima?”Adam si buttò a capofitto sul letto.
“Spara,sono pronto.”
“Il prossimo weekend mi vuole far conoscere i suoi.”
Damon si girò verso lui,poi si mise a ridere.
“Veramente? Ahahah…Beh preparati Adam,condoglianze.”
“Grazie. Mi sento un po’ come se fossi  stato messo in un canile.”
“Avanti,fratello,non è  poi così tragica come pensi. Basta che ti dimostri te stesso:se vuoi ti do’ qualche dritta io.”
“Come faresti scusa? Hai mai incontrato i genitori delle tue ex,per caso?”
“Sì,certo!”
“Oh,bene,meglio così allora. Domani devi assolutamente spiegarmi come comportarmi,sono nella merda.”
“Tranquillo,sono qui apposta.” Disse Damon col pettine in mano.
“Oh,ecco anche l’altro nostro eroe. Dicci cosa avete combinato con Nina.”
Michael parve non sentire nulla,aveva un sorriso stampato in faccia ed uno sguardo fisso. Poi si mise a sedere sul letto e sospirò.
Adam gli passò una mano davanti la faccia.
“Ehi! Mike? Ci sei amico?”
“E’ andato Adam,l’abbiamo perso. Guardalo,è cotto fino all’osso.”
“Smettetela voi due,siete sempre i soliti deficienti!”
“Ohh! Finalmente,sei sceso dal paradiso fratello?”
“Diciamo che è qualcosa che,in effetti,somiglia al paradiso. Dopotutto l’ho già provato,ma è bellissimo.”
“Son contento per te,con Barbara oggi sono stato nell’inferno!”
“Adam,per favore,non ricominciare.”
Michael poi si mise sdraiato.
“Sento che ti deve essere andato male il pomeriggio di shopping con Barbara,vero?” Poi sorrise.
“Sì,non lo vedi? E’distrutto,lei gli ha pure detto che il prossimo fine settimana conoscerà i suoi genitori,figurati.”
“Ohhh! Capirai,ci sarò passato non so quante volte. Fatti forza fratello,non è poi così drastico come pensi.”
“Ho capito,ho capito. Adesso però vorrei riposarmi,piuttosto Mike,perché non ci racconti di te?”
“Oh,niente di che. Io e Nina ci siamo baciati.”
“Spero per te che quella non ti stia prendendo per i fondelli come ha fatto con me.”
“Nah,sono sicuro di quello che faccio. Comunque,mi piace come ti sei conciato Dam.”
“Vero? Spero di fare bella figura con Isabelle.”
“Vai tranquillo.” Disse Michael.
“Va bene,io vado gente. Ci si rivede stasera tardi,auguratemi buona fortuna.”
“Buona fortuna Dam.”
Poi Damon uscì.
“Chissà come gli andrà a finire?”
“Staremo a vedere Adam,staremo a vedere. Sai se c’è qualcosa in tv stasera?”

Damon non stava più nella pelle,sapeva che quella sarebbe stata la sua serata perfetta. Niente e nessuno gliel’avrebbe rovinata. Intanto andò ad aspettare Isabelle vicino la sua cabriolet. E finalmente eccola,in tutto il suo splendore:indossava un abito a tubino nero,molto semplice,ma che risaltava il suo corpo in maniera sublime,poi portava un ciondolo argento e il suo viso era contornato da un leggero velo di trucco. Damon rimase stupefatto.

“S-sei…Bellissima.”
“Grazie.” Lei sorrise.
“Non dirmi che questa è tua!”
“Oh,sì,è la mia cabriolet:ti piace? Sali pure.” Damon si sentì orgoglioso.
“Prego madame.” Le aprì lo sportello.
“Grazie.”

Il motore si accese e partirono. La luna quella sera era un piccolo spicchio e le stelle si vedevano benissimo in quel cielo così sereno. Arrivarono in un ristorantino molto carino vicino il mare;era tutto molto elegante,Isabelle non era mai stata in posti così lussuosi:c’era gente altolocata,e si sentiva un po’ in imbarazzo lì in mezzo. Il cameriere mostrò loro un tavolo con una candela accesa in mezzo ed una rosa rossa.

“Prego,questa è per te.”
“Oh,ma è stupenda.” Isabelle ne sentì il meraviglioso profumo.
“Damon,è tutto così…Magico. Non c’era bisogno di tanto,veramente. Non è mica…”
“Tranquilla,ho pensato a tutto io. Sei felice?”
“Sì.”
Ordinarono,poi ci fu un momento di silenzio;nel frattempo Damon bevve un bicchiere di vino.
“Tu fai il corso di danza,giusto?”
“Sì,come fai a saperlo?”
“Me lo ha detto Michael.”
“Ah,capisco. Come è che non ti ho visto mai? Fai l’altra classe per caso?”
“Sì,esattamente.”
“Raccontami un po’ di te,sono curioso.”

Isabelle iniziò a raccontare,però sentiva di non volersi aprire del tutto a Damon:non si sentiva perfettamente in armonia con lui,ma la faceva sentire protetta,questo non lo poteva negare. Sapeva che doveva essere cauta in qualche modo.

“Mi dispiace. Comunque sei stata molto forte a riprendere in mano la tua vita. Non sei per niente una di quelle persone senza carattere. Secondo me riuscirai a diventare qualcuno.”
“Ti ringrazio moltissimo. Tu,invece? Che mi dici di te?”
“Oh,la mia è una storia diciamo un po’ più semplice:vengo da Chicago,i miei hanno divorziato quando avevo otto anni,poi fino ai diciotto sono stato sbattuto a destra e a sinistra fra mio padre e mia madre. Anche dopo la separazione quei due non sono mai andati d’accordo. Però devo dire che non mi è mai mancato niente,anzi,però posso dire che ho un grande difetto.”
“Quale?”
“Sono molto pessimista,diciamo più un realista,ecco. Non sopporto essere felice prima che le cose accadano.”
“Ahahah,ma è normale,un po’ tutti lo siamo. Anche io certe volte,solo che non riesco mai a decidere quale sia la strada più giusta da prendere,tutto qui.”
“Sei una persona indecisa quindi.”
“Già. Dovrei imparare a fare un po’ più affidamento sul mio istinto. In più,sono anche molto timida.”
“L’importante è rimanere se stessi,lo dico sempre pure a Michael. Non è vero?”
In quel momento arrivarono i loro piatti. Ma Isabelle si fermò a quella domanda che le aveva rivolto Damon. Poi il nome ‘Michael’:le avevano fatto riaffiorare molti pensieri,e soprattutto parole che si erano detti il giorno prima.
“Sì,è vero.”

Dopo aver mangiato andarono fuori a passeggiare sul mare. L’unica luce presente era quella della luna,ma anche le poche luci del ristorante ormai lontano. Il rumore della risacca era molto rilassante,il mare quella sera era infatti molto calmo.

“Ti è piaciuta la cena?”
“Sì! Te lo ripeto Damon,è stato tutto molto elegante ed incantevole. Ti ringrazio ancora.”
“Non devi ringraziarmi,sono io che devo ringraziare te di aver accettato il mio invito ed esser venuta.”
Damon si fermò,così pure Isabelle che lo stava guardando. Lui le prese entrambe le mani.
“Vedi,sin dal primo momento che ti ho vista,il mio, che è un cuore di ghiaccio,si è sciolto. Quel giorno,quando ci siamo presentati,mi hai fatto impazzire,veramente. Non riuscivo a toglierti dalla mia testa,ed ora eccoti qui:io che come un pazzo,ti sto dicendo queste cose…”
“Cosa vuoi dirmi,Damon…?”
“Ecco,vorrei dirtelo così.”

Damon prese dolcemente con una mano il viso di Isabelle e la baciò. Ma poi lei,si staccò controvoglia;continuò a guardarlo dispiaciuta.

“Damon,scusami,penso di non provare gli stessi sentimenti per te,veramente,ma…Credo che per ora dovremmo rimanere solo amici.” Poi gli prese con delicatezza la mano,e tornò indietro fino al parcheggio.
“Isabelle! Aspetta! Non volevo…”

“Certo che a quest’ora c’è proprio di tutto in tv eh?”
“A quanto pare sì.” Rispose Adam mentre rideva.
La porta fu aperta e poi chiusa sbattendo.
“Dam! Fratello,cosa diavolo è successo?”
Michael ed Adam si guardarono e rimasero senza parole.
Damon poi si buttò sopra il letto.
“Dam,dacci almeno un segno della tua presenza.”
“Lasciatemi stare.”
“Vieni Adam,andiamo a dormire. Domani forse,si degnerà di dirci cosa gli è successo.”

Quella fu una lunga notte per tutti e tre:ad ognuno erano successe cose belle e cose brutte,si sentivano chiaramente confusi e non sapevano cosa sarebbe successo il giorno seguente. Avevano però ben presente che quelle esperienze erano solo l’inizio di quel nuovo ‘inizio’.

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Capitolo 7
*** 6. Sensi di colpa ***


Quella domenica mattina era cominciata in estrema tranquillità,il sole splendeva di nuovo alto in cielo e solo qualche nuvola faceva a volte capolino. Incredibilmente,il primo a svegliarsi fu Michael:eh sì,si sentiva rigenerato come non mai e tranquillo. Un sottile raggio di sole che filtrò attraverso le tende colpì il suo occhio,che immediatamente iniziò ad aprirsi con un continuo battere di ciglia. Fu compiaciuto nel ricordarsi che fosse domenica,e soprattutto del fatto che Damon ed Adam ancora non si fossero svegliati. Stiracchiandosi, si mise a sedere sul letto e mosse un po’ la bocca ancora impastata dal sonno. Guardò verso la finestra,poi cercò l’equilibrio per mettersi in piedi ed andare a ‘salutare’ quell’ennesimo giorno di sole. Dietro di lui pure Adam cercò di svegliarsi invano;Michael si sentiva veramente a suo agio quel giorno,stava bene con se stesso e pensò,pensò a Nina…

“Chissà oggi cosa farà? Voglio farle una sorpresa.”
“Michael…Ti prego,chiudi quella cavolo di tenda…” Disse Adam ancora sonnecchiante.
“Dai,so che sei sveglio! Il mattino ha l’oro in bocca!”
“No.” E si mise a pancia in giù portandosi il cuscino sopra la testa.
Michael alzò gli occhi al cielo e gli scoprì le coperte velocemente.
“Adam,dai.”
“Ma chi sei? Mia madre?” si ricoprì.
Michael si mise a ridere con la sua solita risatina.
“Va bene,allora vorrà dire che prenderò in prestito la tua adorata chitarra.” Si mise a braccia conserte.
“Cosa?! Non ci provare,brutto farabutto!” In un secondo Adam si rizzò in piedi.
“Oh,bene. Vuol dire che in questo modo funziona.” Disse Michael con tono di sfida.
Adam si voltò con il ghigno di un cane rabbioso e gli occhi torvi. Poi vide Damon che se ne stava a dormire beato a bocca aperta sul davanzale dell’altra finestra.
“Ma guarda quell’altro scemo!” E lo indicò con un gesto della mano.
“Ahahah! Penso che a quel poveretto ieri sera sia andata parecchio male!”
Michael guardò sorridendo Adam,poi camminando in modo furtivo verso Damon,gli appoggiò le mani sulle spalle cercando di strattonarlo parlandogli sottovoce.
“Hey,Dam. E’ l’ora di alzarsi!” Gli disse Michael scherzando.
“…” Nessuna risposta.
“Adam,vorrà dire che utilizzeremo:le maniere forti.” Adam annuì con la testa.

Presero la chitarra elettrica,poi ci collegarono le cuffie e le misero sulle orecchie di Damon. Gli avrebbe preso un colpo! Fu proprio così. Michael diede un colpo deciso con il plettro sulle corde,ed il suono potente e graffiante rimbombò dentro la povera testa di Damon che si alzò immediatamente.

“Ma che diavolo vi salta in testa!” Damon urlò a più non posso e buttò a terra le cuffie.
Ma Michael ed Adam erano tutt’altro che preoccupati della sua reazione: stavano ridendo come dei cretini sotto i loro baffi!
“Scusa Dam,è che non ti volevamo far sprecare una intera giornata lì sopra la finestra;in quella scomoda posizione poi!” Adam rise ancora.
Lo sguardo di Damon sembrava quello uscito da un film dell’orrore.
“Non.provate.a.farlo.mai.più. sono stato chiaro?!” Poi Damon li spinse sui loro letti.
“Ammettilo,però. E’ stato furbo e divertente da parte nostra.” Disse Michael con vanto.
“Beh,no. Ricordate che stavolta ve la farò pagare davvero.” Disse con l’indice puntato verso di loro minacciosamente.
“Ohh,mr.’ve la farò pagare’ è minaccioso!”
Damon tirò con violenza due cuscini a tutti e due.
“Uhh,questa vendetta è molto morbida!” Disse Adam.
“Sentite,basta. Mi avete veramente rotto. Smettetela.”

I due smisero di ridere,poi si misero a riflettere sul fatto che Damon la sera prima aveva passato una nottataccia. Non era nel loro spirito fare da consolatori umili di emergenza,ma si trattava del loro migliore amico,anche se non volevano apparire misericordiosi. Michael ed Adam decisero che era venuto il momento di farsi raccontare,finalmente, di quel sabato che li aveva tanto scombussolati. Michael fu il primo a farsi avanti.

“Ehm,Dam? “
“Cosa vuoi?”
“Possiamo parlarti io ed Adam un momento?”
“Sentite,se è per delle scemenze o per prendermi ancora in giro io…”
Michael cercò di alzare le mani e lo bloccò.
“No,fratello,veramente. Ora vorremmo parlarti da veri amici.”
“Veri amici’? Da quando in qua lo siete?”
“Da sempre Dam,ne abbiamo affrontate di tutti i colori,ma ora per favore,lasciaci parlare.”
“Va bene,sparate.”

Michael aveva ragione,insieme quei tre ne avevano affrontate di cotte e di crude,non voleva sembrare il genitore di turno,ma intendeva dare una buona impressione a Damon. Voleva solo rispolverare quella amicizia che pareva si fossero lasciati alle spalle in modo superficiale.

“Volevamo chiederti come è andata ieri sera.”
Damon li fissò per un attimo con sguardo inquisitorio.
“Lascia perdere…”
“Damon,ti prego,dicci cosa è successo,vogliamo aiutarti.”

Damon un attimo ci riflesse un po’ sopra,in fondo non c’era niente di male raccontare loro di quella serata,ma per lui il giorno prima era stata come una scommessa da vincere. Era risultato troppo orgoglioso con tutti,sperava che ce l’avrebbe fatta,dopotutto quale ragazza non si sarebbe voluta mettere con Dam? Ma quella sera la sua tattica non funzionò. Decise lo stesso di raccontare,dopotutto erano i suoi migliori amici.

“In pratica ieri sera con Isabelle è andata male,come avete potuto capire. La vedevo mentre cenavamo insieme che aveva lo sguardo assente,stava pensando a qualcos’altro. Sentivo che non era in armonia con me. Eppure era così dolce e gentile. Ho cercato in tutti i modi di trovare la buona occasione per dirle che mi piace,così avevo deciso di andare a passeggiare insieme sulla spiaggia. Niente di meglio;la luna era l’unica a farci compagnia,ma ecco che quelle farfalle dentro il mio stomaco iniziavano a divorarmi e quindi decisi di dirglielo…”
“Continua.”
“Afferrai tutto il coraggio che avevo dentro e le sparai velocemente, con tutta la mia anima,ciò che sentivo. Lei mi ha chiesto cosa significasse tutto quello,ed alla fine sono voluto andare al sodo,baciandola. Ma lei si è tirata indietro con uno sguardo dispiaciuto e mi ha guardato dicendomi che per ora…Sarebbe meglio rimanere amici. Dopo è corsa via fino alla macchina.”
“Aiuto,non riesco ad immaginare quanto possa far male. Mi avevi detto che la consideri ‘diversa’ da tutte le altre,vero?”
“Sì.”
“Infatti è proprio così,Dam. Non puoi lasciarla andare così.”
“Esatto.”
“Non devi far altro che ricominciare da dove sei partito,amico.”
“Spiegati meglio.”
“Domani pomeriggio tu andrai a quel fottuto corso di danza e le dici che tu sei stato frettoloso,hai bruciato le tappe,in questo modo poi le farai capire che forse,conoscendovi meglio la potresti conquistare.”
“E’ un ottima idea. Grazie Mike.” Damon gli diede una pacca sulla spalla.
“Hey,però ora non ti trasformare in un tenerone. Non rispecchia il nostro stile!”

I due si misero a ridere,ancora una volta, cercando di nascondere quei loro lati nascosti. Troppo orgogliosi per poter esternare i loro veri sentimenti,indossavano entrambi quelle maschere,Michael un po’ di meno,ma pur sempre con furbizia.

“Aspetta un attimo,ma tu ancora non ci hai detto bene come è andata con Nina…” Disse Damon curioso.
“Oh sì,ahah,cercherò di farla il più breve possibile…”

Michael raccontò di quel favoloso appuntamento del giorno prima; mentre parlava c’era una misteriosa luce nei suoi occhi che facevano capire quante emozioni provasse per Nina. Disse a proposito del suo carattere molto simile al suo,della sua infanzia e soprattutto del momento del bacio.

“E’ veramente una persona fantastica. Spero oggi non abbia niente da fare,volevo uscire insieme a lei.”
“Sembra una a posto da quello che racconti Mike,non è affatto male.” Disse Adam incrociando le braccia dietro il collo.
“Mh. Se ti trovi bene con lei Mike,sono felicissimo per te. Attento a quello che combini,però.”
“Tranquillo Dam,so quello che faccio. Sbaglio o ho avuto più ragazze io di te?” Rispose Michael sorridendo maliziosamente.
“Ma che cazzo stai dicendo? Ti sbagli,aspetta fammi ricordare…Una…” Damon cercò di ricordare quante ragazze avesse avuto,quel giochetto non gli piaceva affatto. Se c’era un esperto in campo di femmine,quello voleva essere lui.
“Mike,ne ho avute ben sei. Spara il tuo risultato,adesso!” Damon mostrò fiero ed orgoglioso le sue sei dita davanti a Michael.
“Oh,ahah,mi dispiace amico ma io ne ho avute otto!” Michael gli puntò contro le sue otto dita con fierezza.
“Serio?”
Michael annuì a braccia conserte.
“Sì? Allora me ne hai tenute nascoste tre,ti avviso che quelle delle ‘elementari’ non valgono!”
“Ma che razza di discorsi fai? No,ho fatto il conteggio dalle medie in poi,te lo assicuro.”
“Un giorno comunque dovremo riparlarne più chiaramente di questa faccenda. A proposito,il nostro caro Adam quante ne ha avute?” Damon mentre faceva la domanda si girò verso Adam che si stava vestendo,e fece una smorfia.
“Che? Io? Bah,non sono come voi,ve l’ho ripetuto un sacco di volte che non sono il tipo che piace alle donne. Però mi vanto di averne avute già due prima di Barbara.” Disse con tono distinto.
Michael e Damon si guardarono poi scoppiarono a ridere.
“Cosa avete da ridere? Siete proprio dei deficienti.” Disse mentre lanciava nel cesto dei panni sporchi una maglia.
***
“Isa,ma dove vai a quest’ora? E’ domenica dai,rimani ancora un po’ a riposarti!” Le disse ancora stesa sul letto la sua migliore amica Jane con un gesto della mano che le era rimasta fuori dal letto.
“Tranquilla,ho dormito abbastanza.” Rispose Isabelle distratta dal sole fuori la finestra.
“Va bene,se lo dici tu.” E tornò a dormire girandole le spalle.

Isabelle si mise seduta sul letto a pensare;dopotutto non era così distrutta come Damon,ma dentro sé,sentiva tanta confusione:prima l’amore per Michael,poi arriva Damon che si mostra un perfetto gentiluomo con lei la sera prima a cena e tutte le sante volte che lo incontra. Amava Michael,veramente,il suo era stato un colpo di fulmine,infatti voleva conoscerlo meglio. Damon però non era male,tutto sommato,allo stesso tempo avrebbe potuto conoscere anche lui e farsi meglio un’idea. Sapeva che fare così significava attuare giochetti,ma era l’unica possibilità che le rimaneva. Voleva almeno provarci.

Era da un bel po’ che non sentiva suo fratello Fred,decise così di fargli una chiamata. Prima però si alzò e uscì silenziosamente dalla stanza per andare a prendere un caffè al bar. Digitò ansiosa il suo numero al cellulare e fu felice di sentire che rispose.

“Pronto?”
“Fred,sono Isa! Come stai fratellone?”
 “Isabelle! Quanto tempo! Come va lì al college,tutto bene? Raccontami tutto.”
“Va alla grande,quest’anno ho iniziato i corsi ed ovviamente ho scelto danza. Poi per il resto tutto come al solito,come ti dicevo l’anno scorso. Nessuna novità in corso.”
“Wow,sono felicissimo di sapere che ti trovi bene,e soprattutto che ora stai frequentando finalmente i corsi. Vai avanti così e come ti ho sempre detto,arriverai a diventare qualcuno.”
Isabelle sorrise.
“Grazie,Fred. A te invece come va? Hai trovato quel lavoro di cui mi parlavi tanto l’anno scorso?”
“Sì! Finalmente mi hanno preso,lavoro per l’agenzia di marketing della CLA Center,è un po’ lunga da spiegare di cosa sia,ma si tratta comunque di pubblicità e rappresentanze.”
“Aiuto,sono fiera di te. Sono troppo contenta!” Isabelle si mise una mano alla bocca.
“Anche io lo sono,finalmente mamma e papà potranno essere orgogliosi da lassù.”
“Sì,lo saranno senz’altro…” Isabelle fissò il suo sguardo in basso e ripensò a loro:mamma e papà.  Quanto avrebbe voluto far sapere loro dei suoi progressi sulla danza,di suo fratello che adesso si era trovato un lavoro più che dignitoso,non dovendo più lavorare per ristoranti o call center.
“Lo so,Isa,mancano molto anche a me;ma ricorda cosa ci dicevano sempre.”
Isabelle ricordò quelle parole che sentiva sempre dire quando era piccola;le dissero in coro al telefono.
Sii forte e vola alto nel cielo,non ti voltare mai indietro perché è più brutto,ma soprattutto perché potresti andare a scontrarti con qualcosa davanti a te…” A Isabelle scese una lacrima ripensando a tutto quello,li sentiva più vicini che mai nel suo cuore.
“Non pensare al passato,Isa,continua ad essere forte come lo sei sempre stata,pensa a quello che stai vivendo: mamma e papà ci vorrebbero solo vedere felici adesso,continua per la tua strada e non mollare mai. Sono orgoglioso della mia sorellina,capito?” Le disse Fred mentre si trovava sul marciapiede della grande mela ad attendere che la sua azienda aprisse.
“Sì,ricorda che lo sono anche io tanto di te.”
“Ora mi devi scusare,ma la mia azienda sta aprendo proprio adesso,ci risentiamo il prima possibile,ok? Fammi sapere sempre tutto,ti voglio tanto bene ciao.”
“Anche io,ciao.”
Fred chiuse la chiamata ed entrò in quell’immenso edificio di cemento,così chiuse anche Isabelle intenta ormai a ripensare alle parole che si erano detti.
***
Quel pomeriggio alla MSA,c’era molta calma,ovviamente era per il semplice fatto che fosse domenica. Michael così,decise di chiamare Nina per sapere se volesse uscire con lui. Estrasse il suo cellulare all’ultima moda dai suoi pantaloni in pelle nera e digitò il suo numero un po’ tremante,poi davanti alla sua foto rimase un attimo a fissarla,e quando la comunicazione partì,si spaventò un attimo.

“Pronto? Oh che sbadata,Mike,sei tu!”
“Oh,ciao! Sì,sono proprio io,eheh. Come va,tutto bene?”
“Sì,dai,non c’è male. Pensa,mi sono svegliata adesso!” I due si misero a ridere.
“Io invece mi sono alzato presto stamattina,boh,si vede che ieri sera proprio mi stavo annoiando ed è strano per me. Ma,veniamo al dunque,ti volevo chiedere…”
“Sì…”
“Se oggi pomeriggio non hai impegni ci possiamo vedere. Cioè,dimmi dove preferisci andare così vediamo dopo cosa fare.”
“Oh,che bello! Certo che non ho impegni,ti andrebbe di andare a visitare Hollyhood?” Chiese lei entusiasta.
“Sarebbe…Magnifico! Si,dai è perfetto,non vedo l’ora.”
“Ci vediamo fra poco allora,verso le tre?”
“Perfetto,ci vediamo all’entrata del college,a dopo Nina.”
“A dopo Mike.”

Entrambi chiusero. Nina che si era messa a sedere sul letto,ci si buttò di nuovo sopra con lo sguardo sognante verso il soffitto tutta euforica per quell’appuntamento. Michael invece,che stava passeggiando nei corridoi con Damon ed Adam,si appoggiò  alle loro spalle per saltare di gioia.

“Felice fratello?” Gli chiese Damon con un sorrisetto.
“Troppo,ha detto di sì!”
“Oh,bene. E quindi vissero tutti felici e contenti.” Disse Adam alzando le mani ironicamente.
Michael poi diede una pacca sulle spalle di tutti e due.
“Avanti,che vi prende. Dopotutto non siamo nei casini come l’anno scorso,eravamo sempre sulla bocca di tutti. Ora è cominciato un nuovo inizio e pare essere iniziato nel migliore dei modi.” Disse Michael tutto sorridente mentre guardava quei due che erano di tutt’altra opinione;gli fecero uno sguardo di disappunto.
“Michael,senti,siamo  molto contenti che per te vada tutto bene,ma non ti esaltare troppo.”
“Perché non dovrei Adam?” Chiese Michael confuso.
“Perché i casini accadranno inevitabilmente anche quest’anno!”Rispose Adam tutto preoccupato.
“Sentite io ora so soltanto che penso al presente,ad adesso, Quindi Adam,smettila.” Disse Damon con tono autoritario.
“Ahahah,Dam ha ragione Adam,di cosa ti preoccupi ora?”
“Va bene,fate pure come volete…”

Adam la sapeva lunga,sì; era per il semplice fatto che Michael,Damon ed Adam,non erano mai andati bene a scuola,si erano sempre ficcati nei peggiori casini con continue lotte e trasgressioni delle regole del college. Adam era l’unico di quei tre che per quel poco,riusciva sempre a ristabilire l’equilibrio e l’ordine;Michael e Damon non se ne erano mai accorti,ma lui sperava che un giorno lo ringraziassero di tutto quello che faceva per loro.
***
Ritornarono in camera. Mentre Michael si preparava per il suo incontro con Nina,Damon si era messo con lo sguardo cupo sopra il letto a pensare e rimuginare riguardo ad Isabelle con il suo cellulare in mano. Ripensò al fatto di esserci andato troppo in fretta.

“Hey,che fai,ci pensi? Prova almeno a chiamarla.” Gli consigliò Michael.
“Non saprei,veramente. Non ho idea se aspettare fino a domani.”
“Prova allora a mandarle un messaggio. Chiedile anche solo come sta.”
“Vedrò…Divertiti Mike.”
“Grazie Dam. A dopo,Adam!”
“Ciao Mike!”
E se ne andò.
“Mike ha ragione. Di solito funziona così:quando ci sono questi ‘imprevisti’ del genere,è bene non rimanere invisibili. Fa’ vedere almeno che ci sei,e dopo vedi la sua reazione.”
Damon rimase a fissare un punto,ci pensò sopra:doveva provarci? Oppure no?
“Dove vai?” Chiese Damon ad Adam.
“Oh scusa se non te l’ho detto. Esco con Barbara,scusami di nuovo se ti lascio solo amico.”
“Nah,tranquillo,non ti far problemi. Me la caverò benissimo.” Lo assicurò Damon con un cenno della mano.
“Okay,allora,fai la cosa giusta. Non combinare casini. Ci vediamo stasera.”
“Ciao.”

E rimase solo,l’unica cosa che gli potesse far riflettere e tener compagnia in quel momento era il suo ipod. Si mise gli auricolari e si lasciò trasportare dalla musica. Pensò che forse c’era anche una piccola probabilità che fosse stata Isabelle a contattarlo fra un po’,ma non era del tutto sicuro,era solo una piccola speranza che riservava a se stesso. Pensò così di aspettare e dopo un’ora le avrebbe inviato un sms.

All’estremo opposto dell’edificio,Isabelle pensava alla stessa cosa. Ma pensava anche a Michael:era una preda difficile,doveva ammetterlo,voleva conquistarlo a tutti i costi;ma anche Damon le aveva messo i bastoni fra le ruote. Dovette di nuovo fare i conti con i dubbi di quella mattina,odiava tutto quel gran casino nel suo cuore. Quindi pensò fosse meglio anche per lei aspettare,e dopo lo avrebbe senza dubbio contattato.

“Isa,basta farti i grattacapi! Mandagli quel fottuto sms. Quel povero Damon,ora sarà a pezzi.”
“Lo so,Jane,lo so. Ma io amo Michael,non so ancora chi dei due sia meglio.”
“Ohohhh! Ora ti metti pure a fare i giochetti! Così non va affatto bene,ricordatelo.”
Isabelle si fissò con lo sguardo fuori dalla finestra. Intanto Jane raggiunse la porta per andarsene.
“Allora,io vado. Ci pensi tu alla biancheria da lavare?”
“Sì,ci penso io. Ciao a dopo.”
“Ciao.” E chiuse la porta.
***
Era passata ormai una buona parte di quel pomeriggio e si erano già fatte le sei. Ma Michael e Nina non avevano affatto tenuto conto dell’orario:Hollyhood era magnifica. Visitarono gli Studios,la Walk of Fame,i teatri e non potevano mancare i negozi. Tra un bacio e l’altro,da perfetta coppietta,non passarono inosservati per i loro continui scherzi alla gente,oppure mentre canticchiavano lungo il boulevard a squarciagola le loro canzoni preferite. Si assomigliavano in moltissimi aspetti e gusti personali,erano diventati in pochissimo tempo inseparabili.

“E poi ricordi come ha cantato Sharon? Ahahah,un vero spasso! Odio quelle vocine come le sue,tipo da cipmunk.”
“Assolutamente,Mike. Cosa vogliamo noi?” Gli chiese Nina indicandolo con l’indice.
“Il Rock n’roll!” Risero fortemente. Poi Michael fece le tipiche corna con la lingua in fuori,tipico gesto rock.
Le mise il braccio attorno le spalle,poi un momento di silenzio. Improvvisamente però,gli sorse una domanda quasi spontanea.
“Ti posso chiedere una cosa?” Michael la guardò.
“Dimmi pure,tesoro.” Sorrise.
“Come mai,tu e Dam vi siete…lasciati?”
“Oh,è una storia abbastanza lunga, ricordo che mi tradì una volta,avevo lasciato passare perché diciamo che non ero più molto interessata a lui,ma alla fine abbiamo rotto perché lo ha rifatto;era diventata insostenibile la faccenda:era diventato molto violento con me,aveva un caratteraccio…” Michael la guardò ancora,ma questa volta con uno sguardo confuso e perplesso. Poi si fermarono.
“Dam mi dice sempre che hai un caratteraccio,’simile al mio’come dice lui.” Rise.
“Veramente? Che bastardo! Non gli credere Mike:solo perché qualche volta mi preoccupavo per lui? Forse non sai che aveva iniziato a bere e ubriacarsi,poi quando uscivamo adocchiava altre e ovvio che mi ingelosivo!” C’era molte rabbia nelle parole di Nina nel ricordare quegli episodi.
“Che aveva iniziato a bere come un matto me lo disse. Ma di te,sinceramente,non mi ha mai detto fino all’altro giorno.”
“E pensare che eravamo così felici all’inizio,ma ora ho dimenticato il rancore che provavo per lui. Con te Mike,sto ricominciando a vivere…”

Arrivarono sopra la collina della città,da cui si poteva godere di uno splendido panorama;si misero a contemplare incantati quello spettacolo,poi Michael le accarezzò i capelli e le afferrò il mento con due dita sfiorando le sue labbra con le sue,poi le sussurrò qualcosa.

“Penso che Dam si sia fatto sfuggire un tesoro troppo prezioso…Solo un matto potrebbe lasciarti andare via dalla sua vita.”

Lei osservò le sue labbra e sorrise. Michael la attrasse a sé e le accarezzò la coscia lentamente,poi salì con le mani e le sfiorò delicatamente il ventre,facendole venire dei brividi. Nel loro bacio,si incontrarono le loro lingue fino a creare un vortice di passione. Nina lo voleva tutto per sé,sentiva quello che lui nutriva per lei,sapeva di potersi fidare.

“Ora so di aver aspettato troppo per incontrarti.” Disse Nina sottovoce.
Passarono poi un po’ di tempo insieme abbracciati su quella splendida terrazza,che si affacciava su quelle migliaia di luci. Infine ritornarono con l’Harley Davidson di Michael.
***
Quel pomeriggio Damon,ancora non si era deciso a mandare quel maledetto messaggio,ma lo passò a dormire. Quando si svegliò si trovò un po’ frastornato,e si mise in testa che doveva farlo,doveva sentirla. Così andò in cerca del suo cellulare,premette il pulsante per sbloccarlo e con sua grande sorpresa,vide che era arrivato un sms da Isabelle. Restò con il cuore in gola,poi lo lesse rapidamente.

Ciao Dam,ti volevo chiedere scusa per ieri sera,non avevo intenzione di farti soffrire. Spero tu possa perdonarmi e soprattutto spero di poter rimanere amici come prima. Isabelle.”

Deglutì a fatica dopo averlo letto:perché era lei quella ad essersi scusata? Non aveva nessuna colpa per lui,si sentì subito senza senso. Avrebbe dovuto scusarsi prima lui,ora si sentiva ancora più in colpa di prima. L’unica speranza a lui rimasta era quella del giorno dopo. Quella sera non fece cena e cercò di dormire,ma era difficile con quel pensiero che gli pesava sopra le spalle.


*angolino dell'autrice*
Scusate molto per il ritardo di questo capitolo,ma è veramente un casino questi giorni...
Spero vivamente anche quando avrò scuola,a settembre,di poterla continuare.
Detto questo,grazie di continuare a seguire la storia! Un bacio. :*

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