Eccomi,sono qui.

di garasophie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vuoto totale. ***
Capitolo 2: *** Sono viva. ***
Capitolo 3: *** Caro diario. ***
Capitolo 4: *** Primo giorno di scuola. ***
Capitolo 5: *** Il suo sorriso. ***
Capitolo 6: *** Vi odio. ***



Capitolo 1
*** Vuoto totale. ***


Fuoco, sangue, urla, dolore, pianti … morte;
Questi sono i miei ultimi pensieri, pensarci adesso crea solo confusione, non ho nessun ricordo vero.Sono da ore che mi trovo in una stanza buia, cosi almeno penso, qui non vedo niente, provo a pensare ma non mi viene in mente niente.
Mi sto preoccupando, saranno passati quanti giorni, settimane, mesi, anni?
Mi sembra di essere stata qui un’eternità ma qui non esiste il tempo, qui non puoi ricordare, sentire o toccare qualcosa.
Comincio ad avere strane visioni in testa, neanche, sono tipo dei flash di due o tre secondi; distinguo della luce, il colore è molto intenso, un rosso acceso quasi sul nero e poi sento il calore, sì, una temperatura molto calda ma aspetta … sta aumentando, il calore sta aumentando, mi accorgo solo pochi secondi dopo di avere del fuoco addosso, cerco di urlare, scappare ma sono imprigionata o incastrata, non lo so, so solo di non poter uscire;
Cerco di uscire ma non so, dove sono, è troppo buio per capirlo e il fuoco non aiuta,crea solo fumo quasi soffocandomi.
Sento urla,pianti,voci,mi sono famigliari ma non vedo nessuno attorno a me,solo fuoco.
Il mio corpo è quasi del tutto bruciato ormai,beh almeno cosi penso,non sento più braccia, gambe,piedi e persino la testa non la trovo più,anche se pensandoci neanche prima sentivo di avere un corpo addosso.
Cerco di trovare un pensiero o un ricordo che mi possa far sentire triste per essere sul punto di morire,ma non ricordo niente della mia vita,ho mille domande in testa a cui nessuno posso rispondere.
Chi sono? Dove sono? Cos’è successo? Provo a forzarmi di trovare qualche informazione in fondo al cervello,almeno vorrei trovare il mio nome,cosi prima di morire ho un identità; provo a pensare a tutti i nomi che mi vengono in mente,alcuni mi sono famigliari ma non abbastanza da essere il mio nome,dopo vari tentativi mi arrendo e comincio a chiedermi sul perché sono ancora qui poi comincio ad accorgermi di non sentire più il fuoco bruciarmi la carne e quella temperatura cosi calda,sarò morta? Non me n’ero neanche accorta,sono morta.

Luce bianca,voci,dolore,pianti,profumo di fiori … paradiso? No,impossibile.
Prima cosa se fossi in paradiso non sentirei dolore e pianti,cosi almeno credo,non sono un esperta sul paradiso,sulle vecchie chiacchiere della gente e le leggende raccontate a scuola dovrebbe essere un posto senza dolori e male,solo felicità e tranquillità; ma questo non è il paradiso.

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Capitolo 2
*** Sono viva. ***


-Si sveglierà dottore?-
-Questo dipende solo dal destino-
Mi concentro sulle parole di due persone non tanto lontano da me,sembrano essere nella mia stessa stanza visto dalla vicinanza della loro voce.
-Cosa le diremo se si sveglia?-
-La verità ma senza fretta,prima deve svegliarsi e poi ci vorrà del tempo per far si che ingesti la notizia-
Stanno parlando di me? Mi sforzo di aprire gli occhi,voglio sapere cosa mi è successo.
L'odore attorno a me è nauseante,sento sangue e il rumore di macchinari.

Mi sforzo di aprire lentamente gli occhi,mi ci vuole del tempo ma dopo pochi secondi mi ritrovo in una stanza bianca,attorno a me sono piazzati delle strane macchine con dentro sangue e ossigeno,collegato ad essi ci sono dei tubi; Per un paio di secondi mi metto a fissare il sangue scorrere attraverso questi tubini trasparenti,poi mi accorgo che il sangue finisce dentro di me,nel mio braccio; 
Sposto i miei ochi al centro della stanza,ci sono due persone : una signora e un dottore.
La signora o signorina avrà sui trent'anni,è molto giovane ma mi colpiscono i suoi occhi che le danno 5-7 anni in più del dovuto; 
I suoi occhi sembrano rovinati,il bulbo oculare invece di essere bianca è rosso acceso ed è gonfio come se qualcuno l'avesse picchiata,vorrei sapere cosa le fosse successo cosi grave da essere ridotta cosi,continua a piangere cosi provo ad alzarmi e chiederle cos'ha.
Qualcosa mi ferma le gambe e vedo che sono ingessate,appesi ad una corda,cosi mi limito a chiederlo da seduta.
-Signora,posso aiutarla? Non vorrei sembrare scortese ma posso chiederle cosa le è successo?-
-Alice! Sei viva! Miracolo! Sei viva! Viva!-
La donna,secondo me un pò pazza,esce dalla stanza e si mette a urlare,chiama dottori,dicendogli che sono viva. Chi sarà questa donna? Di certo io non la conosco.
Cominciano ad entrare una marea di gente a vedere se quella donna che urlava diceva la verità o solo pazzie,mi fissarono,cominciarono a sorridere,ad abbracciarmi ed a salutarmi.
-Alice! Sei viva!- 
-Si sono viva! L'avrò detto una centinaia di volte! Ma qualcuno potrebbe spiegarmi cosa mi è successo,dove sono e dov'è la mia famiglia?!-
-Emmm....-
-Voglio una risposta!-
-Alice,ti è successo un grave incidente,adesso sei in ospedale e la tua famiglia beh...-
-Beh cosa??-
-Tuo fratello è nell'altra stanza,tranquilla sta bene ,non è potuto venire per via delle sue arti fratturate e rotte ma li abbiamo informato del tuo risveglio-
-Per fortuna! E i miei genitori? In che stanza sono? Voglio vederli!-
-Va bene non posso tenertelo un segreto,hai diritto di saperlo: Alice,i tuoi genitori sono morti-

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Capitolo 3
*** Caro diario. ***


28 giugno 2014 

Qui mi trovo bene. La casa è davvero bella ed è grandissima. Non ho ancora conosciuto nessuno ma dalla finestra sembrano tutti simpatici. Dovrei uscire,lo so.. 
Ma ho paura...
 
15 luglio 2014

Dovrei scrivere più spesso.. Voglio raccontarvi quello che mi succede,quello che sento. Vi ho scritto che qui mi trovo bene, non è affatto vero. Mi mancate.

20 luglio 2014 

Oggi ho provato ad uscire. Però poi è passata una macchina,così sono rientrata subito in casa. Sto impazzendo qui. Nico non lo vedo molto, esce al mattino presto e torna tardi alla sera. Sta crescendo troppo in fretta. 

29 luglio 2014

La zia mi ha obbligata ad uscire. Siamo andate a prendere il gelato ma poi mi sono ricordata che non mi piaceva. Mi ha portata al parco,ci siamo sedute e mi ha chiesto un po' di domande. Alla terza già sono scoppiata a piangere. Perché siete andati via? 

15 agosto 2014 

Scusatemi che non vi scrivo da molto ma sono stata in ospedale. Ora sto meglio, tranquilli. La zia si è preoccupata troppo, stava per mandarmi in un ospedale per pazzi ma sono riuscita a convincerla a non mandarmi. 

3 settembre 2014

Tra pochi giorni inizia la scuola. Ho paura. Non conosco nessuno. Ma almeno così magari riesco a trovare un'amica,è da così tanto che non parlo con qualcuno. 



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Capitolo 4
*** Primo giorno di scuola. ***


Dring dring! Mi alzo in due secondi e sono subito al armadio. Una volta mi vestivo bene ma adesso non so più cos'è la moda. Vediamo, jeans chiari, maglioncino bianco e vans nere. Mi pettino i capelli, lavo i denti, mangio una mela , un saluto alla zia e sono fuori di casa. Ci metto 10 minuti ad arrivare e la strada grazie alla zia la so a memoria ma ho voglia di cambiare direzione così vado verso la spiaggia e mi sdraio sulla sabbia. Qui è tranquillo, niente macchine, nessun rumore apparte il fruscio delle onde del mare. Dopo un paio minuti mi accorgo che devo andarmene subito se voglio arrivare in orario al primo giorno di scuola. Appena mi alzo sono di nuovo a terra. "Ehi! Guarda dove cammini!"  alzo lo sguardo e vedo un ragazzo con degli occhi bellissimi che mi aiutava ad alzarmi "scusa non ti ho visto,davvero scusa. Ti ho fatto male?" "No tranquillo sto bene" "beh io sono..." Appena ha aperto bocca io ero già andata, non ho nessun intenzione di conoscere un ragazzo. Nella mia scuola ci sono più o meno 200 ragazzi,siamo in pochi ma qui c'è la metà della popolazione di Brindow. Non conosco nessuno ma molti li ho già visti dalla finestra di camera mia. Mi piace passare le giornate ad osservare la gente. È un po' strano, visto che neanche un anno fa le giornate le passavo in giro e le sere in discoteca. Non ero mai a casa ma adesso avrei voluto che ci stavo un po' di più. 
Appena entro dal portone della scuola sento tutti gli sguardi puntati verso a me. Non alzo mai lo sguardo finché arrivo in segreteria per ricevere gli orari delle mie lezioni. Prima ora biologia. Al suono del campanello sono già in classe,la prima. Mi siedo in terza fila così non sono secchiona ma nemmeno un ignorante. Dopo due-tre minuti incominciano ad entrare tutti ma nessuno si siede vicino a me. Dopo due minuti dall'inizio della lezione entra un ragazzo,anzi il ragazzo; quello della spiaggia. Naturalmente si siede dove c'è l'unico posto vuoto,cioè accanto a me. 

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Capitolo 5
*** Il suo sorriso. ***


Non è un tipo apposto. No,non lo è affatto. Continua a fissarmi. Ma è così bello. Ha gli occhi così blu, sono un esplosione di vari colori, un blu così intenso come quella del oceano, l'azzurro come il cielo in una giornata senza nuvole e verdi come la Foresta Amazzonica. Potrei guardare per ore il suo viso perfetto senza un imperfezione, quei capelli così spettinati da essere in ordine e quel corpo così robusto e alto. 
"Per domani fate gli esercizi di pagina 56" dring dring. 
Esco per prima dalla classe ma subito dopo di me c'era quel ragazzo che sembrava seguirmi quasi. 
Dopo due ore di lettere e un ora di matematica c'è la mensa. Il posto peggiore per trovare dei amici. Prendo un vassoio,la riempio di tutte le schifezze esistenti e mi siedo ad un tavolo vuoto. Ricevo degli sguardi  assassini dal tavolo a fianco; beh ovvio, i cheerleders. Invece dall'altra parte ci sono i cosiddetti "nerd". Poi ci sono i matematici, gli hippie,le perfettine e gli atleti. Beh poi ci sono io. Sto per iniziare le patatine quando arriva quel ragazzo. 
"Ehi"
"Ehm ciao" 
"Posso sedermi?"
"Si certo" 
"Io sono Liam"
...un paio di secondo di silenzio.
"Beh,adesso è la parte dove te dici il tuo nome"
"Ah già,io mi chiamo Alice"
"Piacere di conoscerti Alice"
Mi guarda e mi sorride con il sorriso più bello che avessi mai visto. 

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Capitolo 6
*** Vi odio. ***


Continuo a pensarlo; Al suo sorriso, alla sua voce, al suo viso, a lui. 
Vorrei parlargli ma non posso. Perché? Perché adesso non voglio nessun ragazzo. Vorrei conoscere qualcuno ma non voglio innamorarmi. Perché innamorarsi vuol dire poi perdersi e non tornare più. Ma lui è così bello. Devo solo non pensarci più. Non devo pensare a lui. 
"Alice ! È pronta la cena!" 
"Arrivo!"
Mia zia è una donna piuttosto strana.    Non ama molto gli abbinamenti o il trucco. L'ordine non lo conosce e l'unico uomo con parla è mio fratello.  Ma le devo la vita per quello che sta facendo. Lei ci ha accolti e ci tratta come dei suoi figli. Ha un cuore d'oro ed una psicologa bravissima ma io non mi sono mai aperta granché a lei. Non voglio rispondere alle sue domande. Non sono ancora pronta. 
Metto apposto il libro, spengo la luce e chiudo gli occhi. 
Fuoco. Dolore. Urla. Pianti. "Alice,i tuoi genitori sono morti" 
Dring dring 
Non mi sorprendo dei miei incubi, mi appare la stessa ogni notte ma è sempre come fosse la prima volta. 
Esco di casa 10 minuti prima così faccio in tempo a prendermi una brioche e stare un po' in spiaggia. 
Mi piace qui. Riesco a pensare e poi questa brioche alla nutella è deliziosa. 
-3 mesi fa- 
"Mamma! Non puoi vietarmi di uscire! Devo andarci!"
" no tu non vai da nessuna parte è il compleanno di papà quindi stai a casa e stiamo insieme!" 
" ah stare insieme? Ma se è da anni che in questa famiglia non ci parliamo più! Voi siete sempre via, non ci siete mai!"
Scappo via lontano piangendo, raggiungo il mio posto dove vado quando sto male,ultimamente ogni giorno. Piango per ore e ore poi vado in paese per farmi in giro. 
"Alice! Sali subito in macchina!"
Salgo in macchina, i miei mi urlano contro , e urlo anch'io. L'ultima cosa che che ho detto ai miei genitori è "vi odio". 


 

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