the rebel

di naruhinaxxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hinata ***
Capitolo 2: *** Someone to defend ***
Capitolo 3: *** Chi sei? ***
Capitolo 4: *** Naruto Uzumaki is my name ***
Capitolo 5: *** Che intenzioni hai? ***
Capitolo 6: *** Il figlio del quarto Hokage ***
Capitolo 7: *** Il nemico veste donna ***
Capitolo 8: *** E' guerra ***
Capitolo 9: *** Chiedi del Kurama ***
Capitolo 10: *** Passione prima della tempesta ***
Capitolo 11: *** una notte di riflessioni ***
Capitolo 12: *** Chiaro? ***
Capitolo 13: *** Sigilli e ritorno a casa ***
Capitolo 14: *** il cerchio si chiude ***
Capitolo 15: *** Dichiarazione ***



Capitolo 1
*** Hinata ***


Era una giornata di sole nel villaggio della foglia, tutti erano felici o almeno provavano ad esserlo, possedevano una lunga storia di terrore alle loro spalle. Tutti gli Shinobi dell’intero villaggio erano stati uccisi dal gruppo terroristico chiamato Kurama. Essi avevano terrorizzato il villaggio per cinque anni, periodicamente attaccando e distruggendo importanti strutture relativamente senza vittime,  sebbene alcuni sfortunati i civili ci avessero rimesso la vita. Konoha non poteva combattere a causa della loro mancanza di shinobi; la gente aveva troppa paura per osare a diventare Ninja per combattere e l'Hokage non poteva affrontare il problema a causa delle costanti pressioni d a parte del  dynamo della nazione del fuoco.
Corte di giustizia del villaggio era stranamente l'unico posto che non fosse mai stato attaccato,  qui vi erano cresciuti formidabili avvocati che erano l'unica ragione per cui Konoha possedeva un briciolo di rispetto dagli altri villaggi, siccome era l'unica in tutta la nazione del fuoco.
Quel giorno il sole stava lentamente inchinandosi dando il suo posto alla notte; i raggi del sole illuminavano d’arancione le pareti bianche del dipartimento di giustizia di Konoha. Una giovane ragazza stava camminando lentamente verso l'ingresso, i lunghi capelli blu scuri si riflettevano ai raggi del sole con vari rifrazione che arricchivano la sua bellezza, suoi grandi occhi bianchi si rispecchivano il suo bel viso, una lacrima di gioia cadeva tracciando il passaggio sulle sue tenere guance per poi cadere sui suoi grossi seni. Il suo pensiero era altrove, voleva chiamare i suoi amici per festeggiare il suo primo caso. Era talmente immersa nei suoi pensieri tanto da non sentire che un uomo stava correndo verso di lei.
"Hinata!" una voce risuonò dietro la ragazza, lei si sentì un brivido attraversarle la schiena, "Hinata, finalmente vi ho trovato!" l'uomo disse. "Perché non mi hai detto che ti avevano dato questo difficile caso?" disse, il suo volto possedeva pietà per lei piuttosto che invidia per l'occasione persa. "Perché dici così?" la ragazza rispose con una punta di paura nella voce, "Perché ti hanno dato è uno dei casi più difficili che io abbia mai visto", l'uomo le disse con ferma voce. "Ragionaci; il cliente è praticamente morto. Ha reso il suo nome famoso per tutti gli atti terroristici che ha compiuto negli ultimi anni. Sai, è anche il responsabile della morte di tua madre." "Allora mi rifiuto di difendere tale feccia, non ne varrebbe la pena, " Hinata sbraitò mentre il suo pallido viso s’arrossava per la furia. "Capisco come te ti possa sentire ma..." egli le rispose con un tono di voce sottomesso, "Ma cosa, Neji Hyuuga?" Hinata pronunciò con voce autoritaria, "E’ la tua ultima possibilità di rendere capo fiero di te, se ti rifiuti di questa preziosa occasione che non ne avrai mai più per diventare una famosa avvocatessa. Fallo per me, fai del tuo meglio."
Quella notte nel night club Hinata era ancora turbata, come avrebbe dovuto difendere l'uomo che aveva ucciso sua madre? Lei avrebbe dovuto vincere il caso per diventare famosa ma si sentiva che sarebbe stato più difficile di quanto lei avrebbe mai potuto pensare.

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Capitolo 2
*** Someone to defend ***


Hinata era dietro la porta che conduceva alla sala degli interrogatori; indossava il suo abito migliore e provava a dimostrare un volto più serio ed esperto che potesse però la sua paura si rifletteva chiaramente sul suo viso.
Sobbalzò quando due braccia forti si cinsero attorno a lei, "E’ normale avere paura perché è la tua prima volta. Fai un respiro profondo e vai, sono sicuro che andrà benissimo." Le disse Neji, s’erano messi assieme da quattro settimane, ma ancora non riusciva a trovare le parole giuste per stimolarla. Come entrò in vide che l'uomo davanti a lei non era più vecchio di lei che di un paio d’anni.
Era alto e muscoloso; poteva vedere il corpo atletico del ragazzo sotto i suoi vestiti stretti. I suoi capelli spettinati erano di color giallo pulcino e mettevano in risalto i suoi occhi azzurro cielo.
Inizialmente si Hinata sentì attratta da lui prima di ricordarsi del motivo perché lei lo odiava. Camminò con passo sicuro verso il tavolo al centro della stanza e si sedette iniziando a leggere con disinvoltura i voluminosi documenti che tracciavano i suoi atti di criminalità in attesa che lui si sedesse davanti a lei.
Rimase impressionata dalla quantità di accuse che aveva ricevuto, però lui rimase alla finestra a guardare gli uccelli che volano da prima di iniziare a parlare, "Guarda, chiariamoci adesso. So che mi vogliono morto quindi fai uscire da qui quel tuo stupido fidanzatino che è dietro il vetro". Lei fu sopraffatta dal modo in cui egli rimaneva impassibile sebbene sapesse ciò che stava affrontando.
Hinata fece un gesto vago con la mano che sia il biondo che Neji notarono, mentre l’Hyuuga lasciava la stanza il biondo produsse un sorrisetto che mise ancora più in risalto i sui baffi da gatto, "Sei una ragazza bella ed intelligente, quindi probabilmente è il tuo primo caso, poiché i tuoi superiori sanno il mio caso è disperato te l’hanno dato per testare la tua abilità."
"Smettetela", Hinata gli gridò contro imbarazzata per la sensazione di impotenza sentita, "Se riconoscete anche voi che siete praticamente morto almeno proviamo a costruire una solida difesa!" Il ragazzo di biondo sospirò camminando lentamente verso la sua sedia mentre con un rapido movimento si tolse le manette, "Se vuoi che ti renda il lavoro più facile, lascia che prenda personalmente il controllo." Le disse con una calda voce, "Se faccio come volete che mi darà per scambio?" Hinata rispose aspramente chiudendo la cartella chiaramente esprimendo il suo disaccordo e la sua curiosità.
Questo era il primo uomo ha avesse mai incontrato che non volesse esserle suo amico, quest'uomo aveva qualcosa che la faceva sentire a disagio, ma allo stesso tempo attratta. "Non posso darti molto. Ho ucciso tua madre e quindi non potrai mai perdonarmi. Ancora c'è ancora qualcosa che potrai accettare." Disse avvicinando con una mano il viso di Hinata vicino al suo, sapeva che le telecamere stavano registrando le sue azioni, voleva assicurarsi che tutti sarebbe sconvolti e quindi sotto il suo potere.
Hinata si sentiva a disagio con lui che si avvicina ma non poteva negare a se stessa di sentire attrazione per lui. Con un tocco morbido le labbra si toccarono, Hinata aprì immediatamente gli occhi per lo spavento, lui era un estraneo e la stava baciando ma lei sentiva sormontata dalla passione che il biondino ci stava mettendo. Lui si ritrasse lentamente guardandola negli occhi.
"Torna domani. Se voi portare a termine questo caso ed allora faremo a mio modo."

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Capitolo 3
*** Chi sei? ***


“Mi spieghi quello che è successo là?” disse Neji appena Hinata entrò nel loro studio, aveva con se le registrazioni dell’interrogatorio e dalla sua espressione facciale si capiva che non era al massimo dell’umore.
Hinata nascondendo l’imbarazzo lo guardò impassibile prima di rispondergli con calma, “Secondo te? Mi ha posseduta, controllata per tutto il tempo che sono stata lì dentro non so come abbia fatto ma sembra che sia riuscito ad entrare nelle mia mente e usare tutto ciò che possiedo contro di me!” rispose lei, non voleva che lui si arrabbiasse per la su a debolezza ma non ci poteva fare nulla, il biondino doveva essere estremamente intelligente per aver prodotto così tanto caos in soli dieci minuti.
Neji le mise una mano sulla spalla ed inspirò una boccata d’aria fresca per rilassarsi, sentiva ch’era una situazione scomoda e la cosa lo scomodava parecchio siccome era stato addestrato per non far vedere tali emozione di debolezza. Hinata gli prese il viso e lo avvicinò al suo per culminare in un bacio, un bacio profondo ed appassionato per dimostrare la sua riconoscenza per lui. Neji sentì che le loro lingue si toccavano e giocavano nelle loro bocche mentre loro erano lì abbracciati ad baciarsi, si sentì sollevato a sentire che lei lo amava ancora. Sentiva che lei era delusa della sua debolezza e voleva essere confortata ma ciò non coincideva con quello che Hinata percepiva.
Ci aveva messo tutta sé stessa in quel bacio e le piaceva farlo ma nonostante tutto sentiva che ciò non l'aveva soddisfatta, sentiva un sapore amaro ed aspro nel modo in cui lui la ricambiava. Sentiva qualcosa di falso mascherato dalle sue emozione per lei. Lui fece scivolare le dita piano dal suo viso giù ad accarezzare il suo tenero collo poi passare al suo generoso petto, allora lei si ritrasse non voleva andare oltre non sentiva che lui la volesse veramente, sentiva che lui facesse una farsa.
Neji la guardò negli occhi col luccichio della lussuria ad impeto amoroso la voleva, sapeva che stava accelerando le cose, non doveva fare così però non riusciva a darsi un contegno. Si slanciò in avanti con tale forza che Hinata ne rimase terrorizzata attivando subito il suo Byakugan per colpirlo subito in uno dei punti chakra che controllavano il sistema periferico per la stabilità ed il movimento delle gambe. Neji fu talmente spiazzato da una tale reazione e specialmente dalla velocità d’esecuzione che cadde a terra per poi piantare la faccia nella terra per via delle gambe che non riuscivano più a sostenere il suo peso.
“Scusa, scusa non voleva farlo, ” disse Hinata portandosi le mani alla bocca per coprirsela dallo stupore ottenuto da tale evento, subito dopo si precipitò ad aiutare Neji ad rialzarsi, “Non preoccuparti, lo hai fatto per istinto ed è una cosa ammirevole nel clan Hyuuga e poi sono io quello che si dovrebbe scusare. Ti ho attaccata per pudore e non sono riuscito a trattenermi” le disse mentre si rialzava piano per far ricircolare il chakra cosicché le gambe ritornassero a funzionare.
Appena in piedi baciò Hinata sulla guancia prima di dirigersi verso la sua stanza al piano di sopra. Hinata era rimasta spiazzato dal comportamento suo ma ancora di più da quello di Neji, nel poco tempo che si erano conosciuti non si era mai comportato così. Si era sempre stato leggermente distaccato ma nonostante un leggero di freddezza riusciva sempre a far uscire la giusta dose d’emozioni per non sbilanciarsi ma allo stesso tempo far si che colui che riceveva il suo calore ne fosse entusiasta. Ma adesso s’era comportato definitivamente in un modo estremamente irriconoscibile, era diventato una persona diversa. Senza ritegno o buon senso, meno male che lo aveva colpito. Era riuscito a riportarlo alla normalità.
Qualche ora Hinata lasciò l’ufficio in villa Hyuuga, l’unica villa che fosse un vero e proprio che un gioiello in quanto risplendeva di lusso e design tradizionalista sebbene le continue ristrutturazioni a cause dei continui attacchi. Sperava di  trovare Neji nella sua camera ma appena entrò vi trovò soltanto un biglietto.
Cara Hinata
So di non essere riuscito a trattenermi là sotto ma lo facevo per te. Se non riesci tu a stabilire le regole al primo incontro col cliente allora mi dispiace dirti che non ti andranno molto bene i tuoi futuri casi.
Ho bisogno di un po’ di tempo per me stesso e per pensare a come ricostituire la mia persona che con quell’esasperamento s’è distrutta. Mi dispiace di essere venuto a dirtelo di persona ma ci sono delle cose che devo fare a Suna.
Parto appeno finisco di scrivere queste righe che non ho il coraggio o la compattezza strutturale per dirti. Ti voglio bene e te ne vorrò sempre. Ma ho delle cose che sono più importanti della compagnia che ti faccio e quindi parto. Ho fatto giuramento di fare del mio meglio per assicurarmi solo il tuo bene, ed anche per questa ragione vado a Suna.
Torno tra qualche giorno però tu non fare nulla di stupido che potrebbe portarti ripensamenti.
Torno presto.
Baci, Neji Hyuuga
Hinata si sentiva persa. Era già distrutta per la scena dell’interrogatorio, turbata per la litigata ed adesso era sola mentre lui era da qualche parte tra Konoha e Suna, aveva bisogno di aiuto.
Le mani le caddero subito sui jeans che aveva messo prima di presentarsi nella stanza di Neji, avrebbe tanto voluto uscire con lui ma adesso? Dalla tasca anteriore destra tirò fuori il telefono e compose un numero. Il telefono squillava dall’altra parte ma nessuno arrivava per rispondere. Fine. Una chiamata persa, riprovò. Fine, anche la seconda era risultata vuota. Riprovò per la terza ed ultima volta. Tre trilli e poi una voce femminile rispose all’altro capo, “Pronto, sei tu Hinata?” trillò la voce di Temari, “B-bene, c’è non molto ma neanche troppo male, come sta Gaara?” chiese nervosamente la ragazza. “Ah lui sta bene, continua a rimuginare su come vorrebbe vedere quel ninja che avete catturato. Ha sentito che sarai tu che lo difenderai e tu augura la migliore delle fortune perché lui in quanto Kazekage dovrà testimoniare contro. Sai lo deve fare, è costretto.” “Grazie siete molto teneri.” “Di nulla, scusa ma adesso devo andare è arrivato il mio fidanzato Shikamaru. Devo andare.” Disse l’amica con un tono che esprimeva fretta ed allo stesso tempo imbarazzo. “O-Ok, va bene. È stato bello poter parlare con te.” Rispose lei indignata per la proprio invadenza.
Ormai non aveva più nulla da fare e quindi andò a coricarsi leggendo “le tecniche della pomiciata” del sanin Jiraia.





Ciao ragazzi!!!!!
ecco un piccolo capitolo per approfondire la relazione tra Neji e Hinata. Hinata ora comprende d'essere dentro a qualcosa che è più grande di lei. intanto a chi Neji ha prestato giuramento? che succederà?
ricordatevi di recensire pls.!!!!!!!!!!

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Capitolo 4
*** Naruto Uzumaki is my name ***


Quella notte Hinata non riusciva a dormire, era rimasta troppo entusiasta per quel bacio ricevuto dal biondino. I suoi pensieri erano talmente tormentati che scivolò fuori dal letto; Neji era andato a Suna dopo che avevano litigato per gli eventi nella sala interrogatori. Era quasi l’alba quando uscì di casa, villa Hyuuga era l'edificio più grande di tutta Konoha secondo solo alla sede centrale dell’ Hokage, il vento le  accarezzò quelle sue guance di seta, mentre i capelli fluttuavano senza peso. Lei arrossiva ogni volta che qualcuno la fissava, si sentiva a disagio nel vedere tutte quelle persone che la guardavano. Lei voleva che Neji tornasse,  voleva essere consolata, ma lui ormai era chilometri di distanza da qualche parte sia fisicamente che di mentalmente. Era così immersa nei suoi pensieri che non vide d’essere arrivata alla prigione del villaggio fino a quando un ANBU  non le toccò la spalla facendola sobbalzare per poi subito mettersi nella sua posizione di battaglia. "Scusa, ero troppo nei miei pensieri per vedere dov’ero arrivata, " disse all'ANBU che con un cenno del capo saltò indietro per rimettersi nella sua posizione davanti al cancello della prigione. Hinata sospirò, era stata influenzata troppo dalle sue emozioni, aveva bisogno di qualcosa che la calmasse, poco dopo sentì la necessità di capire chi il biondo fosse, aveva bisogno di capire con chi aveva a che fare. Dopo aver ottenuto la cartella con la storia criminale del biondo, lo aprì nervosamente mentre il suo cuore le batteva sempre più velocemente nel petto, non poteva più controllarsi.
 NARUTO UZUMAKI
Età: 19
Sesso: maschio
Gruppo sanguigno: O
Capelli: biondi
Occhi: azzurro celeste
Peso: 75 kg
Altezza: 193cm
Padre: Minato Namizake
Madre: Kushina Uzumaki
Caratteristiche importanti:
·        Segni di baffi da gatto sul viso
·        Sigillo ottagonale
·        Jinchuuriki sul Kyuubi
·        Jonin di rango S
·        Maestro strategico e psicologico
·        Maestro nelle tecniche di chakra di tipo vento
·        Considerevole conoscenza delle tecniche mediche
·        Vasta conoscenza di sigilli
·        Migliore utilizzatore Della dislocazione istantanea Del Quarto Hokage
·        Creatore del rasen-shuriken
Sfondo:
·        Nato del matrimonio tra il Quarto Hokage ed il precedente jinchuuriki del Kyuubi.
·        Dopo la morte di sua madre, divenne il nuovo jinchuuriki.
·        Completò il controllo di Kyuubi all'età di 14 sotto addestramento del Sannin Jiraiya.
·        Divenne eremita all'età di 15 anni.
·        Si unì la gruppo Kurama, per poi diventarne il capo pochi mesi dopo
·        È stato condannato a morte in tutte le nazioni ninja, sebbene abbia sempre trovato una via d'uscita attraverso conoscenze con esponenti e donne importanti, come il quinto Mizukage, Mei Terumi.
·        Ha sconfitto il ninja più potente della nazione del fuoco:
1. Terzo Raikage, A
2. Quarto Kazekage: jinchuuriki Gaara
3. Quarto Mizukage: Yagua
4. Terzo Tsuikikage: Onoki
5. Quinto Hokage: Tsunade
·        Vittime registrate:
1. Sasori
2. Hidan
3. Itachi Uchiha
4. Hanzo, la Salamandra
5. Orochimaru
6. Nagato Uzumaki
7. Gruppo Akatsuki
8. Innumerevoli Ninja provenienti da varie nazioni ninja
Hinata immediatamente chiuse la cartella; era rimasta sconvolta dalla scoperta di chi avrebbe dovuto lavorare assieme. Un giovane che aveva sconfitto alcuni del ninja più potente del mondo, e lei... lei doveva difenderlo in tribunale, se destino è crudele per lei aveva progettato il peggiore dei futuri.
"Sono felice di sapere che sei venuta a fare ricerche su di me", Hinata saltò in aria appena sentì una voce virile dietro di lei, Naruto era dietro di lei, la aveva già immobilizzata stringendole il corpo di Hinata contro il suo e le aveva messa una mano sopra la bocca ancora prima che lei pensasse di scappare. "Ora, ti libererò, ma cerca soltanto di urlare e sarai morta," le disse lentamente togliendole le mani di dosso, "Come... come hai fatto a fuggire? Ci sono metà dei ninja di Konoha a sorvegliare la tua cella.” Lei chiese con la sua morbida voce, guardandolo negli occhi. Lui le fece un gran sorriso e disse ridendo, "Io sarei potuto scappare nello stesso momento in cui mi sono lasciato catturare. Volevo soltanto vedere la famosa Hinata Hyuuga, mi hanno narrato della tua bellezza, ma ora sono certo che stessero soltanto minimizzando, " disse mentre lei arrossiva per le dolci parole ricevute, “A proposito, ho messo un sigillo da contatto sul tuo labbro inferiore quando ti ho baciato, potrei trovarti in qualsiasi momento io volessi."

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Capitolo 5
*** Che intenzioni hai? ***


Hinata rimase indisposta da quella frase, lui l’aveva subito messa a disagio appena lo aveva visto ed adesso sapeva che era una persona intelligente quanto spietata. Lui non badò alle occhiate fulminee che lei gli lanciava più per disinteresse che altro mentre con un veloce gesto la sollevò di peso e utilizzando la tecnica della dislocazione istantanea la portò in un posto a lei sconosciuto. “Non sentirti imbarazzata, ora siamo fuori dal villaggio, puoi fare quello che vuoi senza problemi, ” e mentre finiva di dire questo lei gli tirò una gomitata al naso facendolo cadere all’indietro, “Primo spiegatemi cosa avete intenzione di fare di preciso. Secondo non fatelo mai più, se volete portarmi da qualche parte chiedetemelo primo e terzo non siamo mica alle terme?” lui si massaggiò il naso prima di risponderle con un sorriso a trentadue denti, “Siamo nelle migliori terme di Francia, pensavo che sarebbe stato un buon posto per appartarci e conoscerci meglio.”
Disse mentre le fece cenno di andare a cambiarsi. Stranamente sapeva che il desiderio nascosto di Hinata era sempre stato quello di andare in Francia e questo la rese solare come non mai, in quel momento non lo vedeva come una minaccia ma soltanto come un corteggiatore estremamente abile però voleva fargliela pagare a modo suo. Si sarebbe divertita e goduta il soggiorno redendogli il corteggiamento un inferno.
Quando usci dagli spogliatoi vide che lui era intento a fare esercizio fisico con quelli che sembravano degli esperti in qualche tipo di arti marziali diverse, non volle disturbarlo, però non riusciva a distogliere gli occhi dalla sua muscolatura perfetta che rispendeva per il sudore che rifletteva la luce dei riflettori. Si diresse verso la piscina tiepida terapeutica per potersi finalmente rilassare, finalmente si sentiva bene senza tutte le pressioni cha aveva al villaggio. Quando Naruto volle portarla a fare una sauna lei pensò che ci avrebbe provato e quindi si preparò una solida difesa per le varie tattiche che conosceva, ma lui rimase in silenzio a godersi il calore ammirandola in tutta la sua bellezza facendola arrossire terribilmente. “Mi spiegate perché avete fatto tutto questo?” gli chiese dopo un’ora mentre erano al ristorante cinque stelle, l'amour et la frivolité, la miglior cena che Hinata avesse mai avuto la possibilità di poter mangiare, Naruto le fece cenno di aspettare mentre degustava il vino per accompagnare la loro cena, un  Château Margaux del 2009, poi parlò dopo essersi pulito la bocca, “Ottimo vino, peccato che ne abbiano fatti solo sei esemplari. Comunque ritornando al tuo discorso... l’ho fatto per tre valide ragioni a parere mio... Primo, volevo tornare nel villaggio che mi aveva bandito dopo la morte di mio padre, il Quarto Hokage. Secondo, volevo conoscere l’emergente Hinata Hyuuga figlia del rispettato Hiashi Hyuuga. Tuo padre ha fatto di quelle cose che con solo la forza delle sue parole che mi hanno lasciato disibito, e poi mi fa piacere passare del tempo con persone del vostro calibro. Infine terzo e punto più importante, mi domandavo se tutte le donne che ho corteggiato fossero invaghite della mia fama al tal punto da rendermi il corteggiamento a dir poco inutile ed effimero.” Hinata accennò qualche colpo di tosse mentre un poco di vino le andava di traverso, “Quindi lo fate più per capriccio che per interesse se ho capito bene.” Gli disse con un tono aspro per il colpo subito mentre lui le ripsose con non scalence, “Mia cara Hinata, lo sa il mio nome e poi siamo fuori dal contesto del lavoro. Mi dia del tu o potrebbe sembrare che uno dei due non abbia i dovuti riguardi.” Le disse con voce autoritaria ma allo stesso tempo suadente e convincente, “Sì, si potrebbe dire che sia partito da un capriccio ma siccome sono metodico in tutto ciò che faccio sono sicuro che vi sia un secondo fine se ci pensi bene.” “Sarebbe?” incalzò lei con insistenza, “Lo scoprirai più avanti adesso però finiamo la cena. Fra poco verranno a svegliarmi in cella e le tue inservienti si spaventeranno a morte non vedendoti nel letto.” Rispose pacatamente mentre arrivavano le prime porzioni.
Finito il pranzo uscirono all’aria salubre e speziata di Parigi di sera, lui le porse la mano ma lei preferì cingere le mani intorno al suo muscoloso braccio arrossendo al contatto coi muscoli sotto il vestito. passeggiarono per le vie di Parigi, era veramente la città dell'amore, ogni ora ed ogni posto producevano ombre e tonalità di luce che facevano aumentare l'intimità delle numerose coppie che incontravano. Naruto rimase freddo d'espressione ma era molto accorto a tutte le necessità di Hinata, quando aveva freddo l'avvicinava a sé e richiamò una felpa arancione. Lei si sentiva colpita dal suo comportamento ma ancora di più quando lui infine produsse un accenno di un sorrisetto prima di usare la dislocazione istantanea per portarla alla villa Hyuuga, prima di lasciarla le prese la mano le avvicinò il viso al suo. Hinata sperava ad un bacio ma lui le mise la bocca vicino all’orecchio dicendole a bassa voce, “Mentre eravamo via ho fatto dei cloni cha hanno dormito per noi, quando vuoi uscire non devi fare altro che disfare la tecnica della moltiplicazione del corpo per ottenere tutte le ore di sonno che hanno acquisito e così facendo scomparve in un lampo giallo lasciando Hinata pietrificata, non sapeva se si stava innamorando di quell’uomo o cominciava a cadere nei suoi tranelli. Non sapeva cosa pensare sebbene fosse conscia delle barriere sociali che li dividevano, sentiva che quando era con lui lei sentiva al settimo cielo ma nonostante tutto era impegnata nella relazione con Neji. Gli avrebbe parlato appena egli fosse tornato da Suna pensò mentre camminava verso la porta, subito si sentì invadere da nuove forze. Il suo clone era stato distrutto, si precipitò in casa e girò l’angolo per andare a vedere per quale ragione fosse successo ma non ci arrivò. Appena dietro l’angolo c’era qualcuno ad appettarla, qualcuno che subito la colpì spedendola nel paese dei sogni.
Hinata si risvegliò in una stanza angusta, si sentiva frastornata per la botta ricevuta. Sentiva che una tempia le faceva male mentre del sangue le cadeva dal lato della testa. Non riusciva a muoversi, era ben legata al letto con corde che reprimevano l’emissione di chakra per ogni arto che la immobilizzavano mentre sulla bocca aveva attaccato una pergamena con uno starno sigillo che non conosceva. Cercò di testare le corde ma ad ogni movimento che faceva capiva che non ce l’avrebbe fatta da sola, emise un mugolio disperato. In parte perché la pergamena non le permetteva di muovere bene le labbra in parte perché la testa le faceva un male indicibile, tanto che non riusciva a formulare bene le parole e tanto meno dei pensieri coerenti. Qualche tempo dopo sentì che la porta della stanza si apriva, arrivava qualcuno, tentò di sembrare il più calma possibile però tanto più calma di così non poteva essere per il male che provava.
“Guarda guarda, ma chi abbiamo qua? La figlia del grande Hiashi! Certo che sei una dormigliona, sono due giorni che dormi.” disse una voce squillante ma allo stesso tempo canzonatrice, lei si girò a fatica per poi cercare gridare a pieni polmoni alla vista di un fantasma. Davanti a lei c’era un ninja rinnegato dai capelli argenti pettinati all’indietro dagli occhi rossi profondi e degli inconfondibili punti intorno al collo.



Ciao a tutti! con questo capitolo siamo arrivati al primo punto di svolta del racconto!!!!! ringrazio tutte le persone che mi hanno aiutato per la creazione di questo lavoro. Valkiria of Ares valepassion95 rossette _Shee mi sono reso conto che ormai ogni capitolo finisca per risultare fin troppo corto quindi adesso cercherò di allungare i prossimi. mi raccomando a tutti coloro che visitano e si dilettano a leggere il racconto. RECENSITE! ogni recensione ricevuta renderà il mio lavoro migliore finchè non diventerà nettare per le vostre orecchie ed arte per i vostri occhi

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Capitolo 6
*** Il figlio del quarto Hokage ***


Nella cella di Naruto
Naruto arrivò nella cella e disfece il clone giusto in tempo perché arrivava l’Hokage a fargli visita. Naruto si mise di fianco alla finestra ad ammirare l’alba in arrivo finché non fu distolto dalle lacrime che qualcuno stava versando. Si girò per trovarsi davanti l’Hokage Tsunade e una ragazza che chiaramente faceva parte del clan Hyuuga. L’Hokage era serio ma allo stesso tempo distrutta, c’era qualcosa che la preoccupava, la ragazza doveva avere poco più di tredici anni ma possedeva già una  parte della rispettabile bellezza delle donne nel clan Hyuuga, però adesso la sua bellata era irriconoscibile. Le lacrime le inondavano il viso e per quanto cercasse di darsi un poco di contegno non ci riusciva.
Naruto mi mosse con calma verso le sbarre della cella mentre vedeva che due guardie stavo portando due sedie, doveva essere qualcosa di serio se stava preparando una cose di tale genere per lui. Le due donne si sedettero mentre si formava un imbarazzante silenzio rotto dall’interminabile pianto della ragazza.
“Naruto Uzumaki, hai idea di quello che mi hai fatto passare negli ultimi mesi?” finalmente chiese l’Hokage rompendo il ghiaccio, “Se l’avessi no te lo chiederei ma nonostante tutto sono interessato a sapere perché tu abbia portato questa Hyuuga, ” rispose lui con tutta calma, sapeva che qualcosa era successo ed era di tali proporzioni che L’Hokage era venuto da lui.
“Devi sapere che ieri sera Hinata Hyuuga è stata rapita.” Disse con rammarico l’Hokage, “E’ tutta colpa tua, se tu non fossi tornato alla tomba del Quarto Hokage tutto questo non sarebbe mai successo e lei sarebbe ancora nel villaggio con me” gridò la ragazza con tutta la disperazione che aveva in corpo, “ E’ colpa tua se l’hanno rapita facendole del male. È colpa tua se Neji non era qua per proteggerla come aveva giurato di fare! È colpa tua se siamo messi in questa bruttissima situazione!” aggiunse prima di ripiombare nel pianto mentre fiotti di lacrime bagnavano il viso turbato dell’Hokage e di Naruto. “Perdonala, è la sorella minore, ” disse Tsunade mentre la strinse al suo petto per darle conforto, “Comunque è sempre colpa tua. La nazione della terra ci ha dichiarato guerra pur di ottenerti e Hinata Hyuuga è stata rapita assieme a Neji Hyuuga.” Gli disse con calma, non voleva incolparlo troppo ma nonostante tutto le colpe non potevano ricadere su altri che lui.
“Che la nazione della terra vi abbia dichiarato guerra non mi colpisce, sapevo che prima o poi qualcuno avrebbe reclamato il diritto di uccidermi dopo tutto quello che ho fatto però speravo che fosse il villaggio della nebbia. Ma dimmi Hokage Tsunade, che siete riusciti a capire del loro sequestro?”, disse mentre cominciava a formulare idee e conclusioni su chi avesse fatto tale atto, cosa avesse in mente di fare e come avrebbe dovuto agire. “Per favore chiamami Tsunade soltanto. Gli ANBU sono riusciti a trovare molte tracce di sangue a villa Hyuuga, però appartenevano soltanto a Hinata. Chi l’ha sequestrata l’a colpita con qualcosa come un’asta o un bastone di metallo, i miei analisti mi dicono l’asta di una falce a tre archi dai tagli che hanno trovato nel pavimento. In quanto a Neji, è stato attaccato poco prima delle porte del villaggio. Ha combattuto ma sicuramente era in svantaggio numerico e i suoi avversari erano di un buon livello. Comunque abbiamo reperito tracce di veleno, un strana calce e fili di un materiale estremamente recettivo al chakra di varia natura.”
Naruto per la prima volta da quando era arrivato dimostrò paura, face un balzo indietro colpendo con la schiena la parete dietro di lui per il colpo che aveva ricevuto, i rapitori non erano altro che membri dell’Akatsuki. “Sei sicura Tsunade? Perché se lo sei siete messi molto male, ma di tanto!” disse tutto di un fiato il ragazzo mentre l’Hyuuga smise di piangere per la curiosità, “Perché me lo chiedi? C’è qualcosa che non va?” “Si moltissimo, SEI SICURA DI QUELLO CHE L’ANBU TI HA REFERITO?” “S-si, ti giuro. Come tu hai risparmiato la vita di tutti noi Kage quando ci hai combattuto io ti dico soltanto la verità” Naruto si mise le mani tra i capelli, erano stati Sasori, Hidan, Kakuzu e Deidara. Ma come facevano ad essere ancora vivi, li aveva uccisi tutti.
“Sentimi bene ragazzina, ” disse all’Hyuuga asciugandole le lacrime con le dita dalle sue tenere guance, “Tua sorella sta bene, non chiedermi come faccio a saperlo ma è la verità. Adesso però ascoltatemi bene voi due. Tsunade devi rilasciarmi temporaneamente, sono l’unico che sappia dov’è Hinata ed anche perché so come agiscono i suoi rapitori. Tu, ragazza. Dovresti essere Hanabi,” la ragazza arrossì alla scoperta che lui sapesse il suo nome. Il biondo le piaceva, invidiava la sorella che poteva stare a così stretto contatto con lui. “Vai a Villa Hyuuga, vai da Hiashi digli che Naruto Uzumaki gli consiglia di richiamare tutti per proteggere il villaggio.”
Quando ebbe finito di parlare ripiombò il silenzio, Naruto guardava Tsunade con degli occhi che continuavano a cambiare, prima esprimevano rabbia cambiando in pietà  poi in determinazione per poi tornare alla rabbia. Tsunade era pensierosa, sapeva che Naruto era una persona ligia e fedele alla sua parola. Era sempre stato il suo nindo da quando era Chuunin, “non scappare, non rimangiarsi la parola data, non arrendersi mai andando avanti finché non si ha successo”. Era cresciuto da quando se n’era andato, voleva ritornare ad avere fiducia in lui. “Hanabi fai come dice lui, ” disse con un filo di voce, “Adesso ti libero ma sgarri anche di poco e ti butto addosso l’inferno.”
Mentre Hanabi andava ad avvertire gli Hyuuga, il clan più potente e combattivo del Villagio e Tsunade richiamava tutti i ninja per preparare la difesa Naruto si preparava. Fece un veloce controllo della sua attrezzatura: le para-nocche/pugnali che  gli aveva regalato Asuma Sarutobi, i kunai e gli shuriken speciali che gli aveva regalato Ten Ten etc. Rimpiangeva i tempi in cui era un ninja della foglia, aveva tutti quei amici. Si rincuorò che era riuscito a farsi seguire da alcuni come Sasuke e Rock lee. Si presentò alle porte del villaggio davanti a tutti, Tsunade lo ammirò e sorrise compiaciuta, era proprio come Jiraia aveva detto. Era il ragazzo della profezia, avrebbe riportato la pace, a suo modo. Vestiva come i ninja della fogli soltanto che sopra portava la giacca del Quarto ma le fiamme erano blu e dietro c’era scritto “FIGLIO DEL QUARTO HOKAGE”.
Naruto diede un’ultimo saluto prima di svanire in un lampo giallo.
Mentre viaggiava nel vuoto del tempo immobile pensava, “Hinata, non temere ci penso io a salvarti!”



ciao a tutti!!! adesso abbiamo smesso di andarci leggero. Hinata è mezza stroncata dalla botta e chissà che le hanno fatto per ridurla così, Neji è da qualche parte e sicuramnte non se la passa bene neanche lui. ma a chi ha giurato di prendersi cura di Hinata? che fine hanno fatto tutti gli altri del gruppo degli amici di Naruto? Sasuke e Lee si è capito che si sono uniti ai Kurama, ma sono relamente dei terrorsti o c'è qualcose di estremamente grosso e ben nascosto che deve uscire fuori allo scoperto? perchè deidara, sasori, kakuzu e hidan sono ancora vivi? non che non mi piacciano ma li avevo categorati come vittime registrate.

tante domande e poco su cui basarsi per capirci qualcosa. preparatevi che ne vedrete veramente delle belle. vi assicuro che capirete tutto alla fine, per il momento statevene tranquilli e godetevi l'accadersi degli eventi. grazie a Valkiria of Ares, crazyfrog95, _Shee per le recensioni. intanto vi ricordo che più recensioni farete e più vi divertirete.

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Capitolo 7
*** Il nemico veste donna ***


I'm an angel with a shotgun,
fighting 'til the war's won,
I don't care if heaven won't take me back.
I'll throw away my faith, babe, just to keep you safe.

Don't you know you're everything I have?
Angel with a shotgun, symphony soldier, The Cab

Hinata si svegliò sempre nella stanza dov’era stata portata dopo il suo rapimento, si svegliò col labbro inferiore che le bruciava, non usciva sangue, nessuno le aveva nulla quindi perché le bruciava? La testa le girava troppo, aveva bisogno di uscire da quel posto, aveva bisogno di respirare aria fresca.
La porta si aprì inaspettatamente lasciando sull’uscio quello che sembrava più un fantasma che un uomo, il quale grondava di sangue sopra varie ferite ed altro sangue essiccato. Hinata sentì che le corde scomparvero appena l’uomo cadde a terra per la stanchezza ed il dolore lancinante che portava in corpo. Nello stesso momento in cui lei si lanciò verso l’uomo alla porta apparve Hidan, “Vedo che nonostante tutto riesci ancora a muoverti, dovrei ringraziare Jasin. Ma prima devo introdurti a una persona molto importante che si è interessata a te.” Le disse prendendole il braccio ancora dolorante. Hinata non fece alcun accenno di resistenza, voleva incontrare la persona che c’era dietro a tutto questo.
Arrivati ad un salone Hidan le spinse dentro prima di sedersi al suo posto, il salone era una sala riunioni con sedie di granito nero pece disposte a semicerchio intorno ad una sedia centrale dove vi sedeva il probabile capo. Li sedeva una persona mascherata bivaccata sulla sedia in posizione annoiata. Intorno c’era tutti i membri dell’Akatsuki, tranne Nagato e le sue sei vie della trasmigrazione, tutti registrati come vittime di Naruto e si vedeva come li avesse uccisi:
  • Sasori possedeva un nuovo “cuore” con cicatrici del Rasengan di Naruto intorno al petto.
  • Kakuzu portava ancora in faccia i segni ricevuti dal Rasen-shuriken mentre le sue maschere erano chiaramente state rimpiazzate.
  • Hidan possedeva chiari segni di penetrazione ai polmoni, cuore e plesso solare da parte dalla tecnica della lancia della divina condanna di Naruto.
  • Tobi aveva una nuova maschera, questa volta nera con due buchi che facevano vedere il suo Sharingan ipnotico eterno, col collo che  produceva chiari segni di ricostruzione dopo una decapitazione.
  • Deidara era stato totalmente ricostruito dopo che aveva tentato di uccidere Naruto con la sua tecnica del C0.
  • Kisame, mostrava una parziale ricostruzione corporale della testa e metà delle gambe e braccia, in quanto s’era quasi fatto mangiare del tutto dai suoi squali di chakra pur di non farsi piegare dalle maniere persuasive di Naruto per la raccolta d’informazioni.
  • Zetsu aveva totalmente perso la parte bianca in quanto la nera s’era riuscita a staccare ed usare la tecnica effimera prima che il loro corpo fosse stato distrutto dalla tecnica della tigre del mezzogiorno che Naruto aveva imparato dallo Jonin Maito Gai.
  • Konan mostrava senza sdegno la cicatrice del buco nella fronte che Naruto la aveva fatto utilizzando la technica del vortice lazer copiata dalla guardia del corpo del Raikage, Darui, grazie a Kurama. Naruto l’aveva uccisa in questo modo in segno di misericordia e benevolenza verso l’amica del cugino Nagato.
  • Itachi non era cambiato siccome era morto per malattia soltanto che adesso possedeva anche lui lo Sharingan ipnotico eterno.
Il capo era totalmente coperto dalla giacca icona dell’Akatsuki sebbene le uniche caratteristiche corporali visibili erano il vistoso seno, che combatteva per uscire contro la stretta giacca, le ciocche di capelli rossi che le arrivavano fino alla vita e una maschera da gatto tipica degli ANBU della foglia.
Hinata cercò di attivare il suo Byakugan per vedere chi ci fosse sotto la maschera ma soltanto il colore che la testa le provocava bastò a farla desistere, “Sicuramente ti starai chiedendo perché loro siano vivi e specialmente chi io sia, ” disse il capo alzandosi con malavoglia, si diresse verso Hinata analizzandone ogni dettaglio della sua struttura corporale, “Io sono Yuriko Namizake, la nipote del Quarto Hokage, e tu adesso mi appartieni finché mio cugino Naruto non verrà a salvarti allora potrai andartene” disse solenne prima di cambiare tono di voce, “Sei davvero bella, capisco perché ti abbiano affidato Naruto da difendere in tribunale. Solo una novellina come te riuscirebbe a resistergli.” Disse una volta finita di controllarla nei minimi particolari, “ N-non capisco.” Rispose Hinata arrossendo ma non arrossiva per felicità o per il complimento ricevuto,  arrossiva perché sentiva che era davvero persa se lui non sarebbe arrivato a salvarla.
“Capirai a tempo debito, per il momento...Sasori! Riportala nella suo cella” comandò il capo mentre il mastro burattinaio scendeva dal suo posto indicandole la via.
Una volta arrivata alla cella Hinata si voltò a guardare negli occhi uno dei suoi carcerieri, non li aveva degnati di un solo sguardo da quando era arrivata ma a guardare Sasori non vedeva alcuna umanità nei suoi occhi, era vuoto dentro. Era soltanto un baccello senza un animo, ma era l’unico o tutti gli altri dell’Akatsuki erano stati riportati in dietro per servire come corpi senza vita?
Una volta entrata si mise di fianco all’uomo e cominciò ad utilizzare il palmo mistico per curarlo. Piano piano che le ferite si rimarginavano si riuscivano ad intravedere i lineamenti facciali dell’uomo. Quasi non perse il controllo quando vide che l’uomo non era altro che il suo fidanzato Neji.

Appena finì di curarlo gli mise subito le mani intorno al collo per cercare di svegliarlo per riportarlo da lei, lui si mosse appena qualche ora dopo che lei lo aveva messo a riposare sul letto. Le cercò le mani ed una volta trovate le portò al viso per baciarle e sentirne la pelle soffice e delicata contro le sue guance.
“P-pensavo c-che fossi morto!” disse lei cercando di trattenere il pianto, “Non piangere, non sono in grado di muovermi ma ti posso giurare che troveremo un modo per uscire di qua” le rispose lui con la sua solita voce dura che cercava di rendersi dolce, lei gli baciò le guance prima di quadrarlo negli occhi mentre le lacrime cadevano senza freni dai suoi occhi. “Shhh, non piangere,” le disse Neji mentre a fatica le asciugava le lacrime con la mano, “Insieme siamo troppo deboli per liberarci ma stai tranquilla il nostro angelo sta arrivando!”

“S-sei sicuro?” gli chiese diffidente lei, ormai la situazione le sembrava immutabile, “Tranquilla, non lo conosci come lo conosco io.” Le disse con un sorriso di denti bianchissimi prima di cadere nel sonno per lo sforzo fatto.” “Se mai usciremo da qui mi dovrete dire tutto, mi dovete un mucchio di spiegazioni voi due!” disse irritata lei mentre guardava Neji immerso in sogni non del tutto tranquilli.

Oh yeah oh yeah oh yeah I'm an angel with a shotgun, shotgun, shotgun,
An angel with a shotgun, shotgun, shotgun...

Get out your guns, battle's begun,
are you a saint or a sinner?
If love's a fight, then I shall die,
with my heart on a trigger.

They say before you start a war,
you better know what you're fighting for.
Well baby, you are all that I adore,
if love is what you need, a soldier I will be.

I'm an angel with a shotgun,
fighting 'til the war's won,
I don't care if heaven won't take me back.
I'll throw away my faith, babe, just to keep you safe.
Don't you know you're everything I have?
..and I wanna live, not just survive, tonight.

Sometimes to win, you've got to sin,
don't mean I'm not a believer.
..and Major Tom will sing along.
Yeah, they still say I'm a dreamer.

They say before you start a war,
you better know what you're fighting for.
Well baby, you are all that I adore,
if love is what you need, a soldier I will be.

I'm an angel with a shotgun,
fighting 'til the war's won,
I don't care if heaven won't take me back.
I'll throw away my faith, babe, just to keep you safe.
Don't you know you're everything I have?
..and I wanna live, not just survive, tonight.

ooooohhhhhhhh, oooohhhhh whoa whoa whhooaaaa (4x)
I'm an angel with a shotgun..
fighting 'til the wars won..
I don't care if heaven won't take me back...

I'm an angel with a shotgun,
fighting 'til the war's won,
I don't care if heaven won't take me back.
I'll throw away my faith, babe, just to keep you safe.
Don't you know you're everything I have?
(I'm an angel with a shotgun)
..and I want to live, not just survive, tonight.
(Live, not just survive)

... And I'm gonna hide, hide, hide my wings tonight.
They say before you start a war,
you better know what you're fighting for.
Well baby, you are all that I adore,
if love is what you need... a soldier I will be.

Angel with a shotgun, symphony soldier, The Cab


Quindi abbiamo parzialmente scoperto chi siano i "cattivi" ed anche chi sia veramente il capo, hanno trattato molto bene Neji e per questo L'angelo in arrivo colpirà molto duro? preparatevi che i conbattimenti stanno per arrivare assieme a nuove rivelazioni, specialmente a Hinata che le verranno parti gli occhi su molte cose, cose che potrebberlo disturbarla. recensite!!!! io intanto cercherò di scrivere un capitolo ogni 3-4 giorni per non tenervi troppo sulle spine. alla prossima ne vedrete delle belle!

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Capitolo 8
*** E' guerra ***


BOOM
 
Hinata si svegliò di colpo sentendo il rumore dell’esplosione per poi mettersi subito nella posizione da combattimento sebbene le gambe le facessero ancora male, Neji aprì gli occhi con serenità mentre sul suo viso martoriato si apriva un largo sorriso a trentadue denti, “Ce ne ha messo di tempo per trovarti, ero sicuro che sarebbe arrivato ieri. Il sigillo che ti ha messo di solito funziona meglio ma sicuramente questa Yuriko ha fatto le cose bene per distorcere il segnale.” disse con soddisfazione mentre si alzava piano intento a riallineare il suo chakra interiore. “C-cosa tu sapevi che me lo aveva messo!?” disse furibonda mentre gli tirava un pugno in pieno viso, “ Ahi, questo fa male. Comunque si, non posso esser diventato il tuo guardiano se non so tutto ciò che ti succede intorno?” le rispose Neji con calma.
“Meglio se attivi il Byakugan, sarà necessario per scappare” le disse prendendole gentilmente il braccio allontanandola dal muro che avevano di fronte. Nello stesso momento che toccarono il muro alle loro spalle si sentì un famigliare urlo ed il muro venne sfondato da una palla di Chakra blu, “RASENGAN!”
“Spero di non avervi fatto aspettare troppo” disse un biondino sorridendo appena mise la testa dentro la stanza per vedere chi ci fosse, “Naaa, sei solo in ritardo di dodici ore” gli rispose Neji con tono scherzoso mentre usciva dalla stanza intanto che si metteva la maglia che gli aveva portato Naruto.
Hinata rimase sconvolta a vedere quanta affinità possedessero i due, si sentiva come se in tutta la sua vita le avessero soltanto mentito. Sembrava che Naruto conoscesse tutto di lei e che avesse un ottimo rapporto con tutti, come se fosse cresciuto nel villaggio assieme a lei. Ma come aveva fatto, in tutto quel tempo era impegnato a dirigere i Kurama in tutti i combattimenti e le missioni suicide per cui erano stati assoldati.
“Hinata!” un urlo improvviso e lei fu subito fuori dai suoi pensieri per vedere che Naruto stava posizionandosi davanti a lei solo per essere colpito subito dopo da cinque kunai nella schiena, “Naruto!” gridò lei avanzando le braccia per prenderlo tra di esse, ma prima che lo toccassero egli svanì in una coltre di fumo. “Hinata non pensarci, ho fatto duecento Kage Bushin per distrarli. Cerca di uscire di qua sana e salva, ci penseranno i miei cloni a proteggerti!” le gridò un Naruto dal gruppo che stava fronteggiando Hidan. Hinata raccolse tutti i suoi pensieri e si mise a rincorrere Neji ed il Naruto che gli era accanto, si sentiva talmente persa. I due si muovevano con tale maestria, come se tutti i combattimenti che infuriavano intorno a loro fossero parte di un’unica coreografia e loro ne erano i protagonisti. Ma lei era totalmente scoordinata, inciampava, cadeva e richiamava sempre l’attenzione di nemici costringendo i Naruto a staccarsi dai loro gruppi per proteggerla assottigliandone il numero ogni secondo che passava. “Tattica dislocazione, bomba bjuu” sentì tonare mentre vedeva che i restanti cento cloni scomparivano, intanto che dal lontano vedeva un gruppo di cinque Naruto ricoprirsi di un manto di chakra dorato e concentrandone una grossa parte per formare cinque palle di chakra nero. Nello stesso momento che le palle vennero scagliate Hinata vide che Neji scomparire in un lampo arancione assieme al Naruto che era con lui ed uno le stava venendo incontro a braccia aperte, “ Naruto portami via, salvami. Ti prego!!!!!!” gridò Hinata con tutte le sue forze mentre gli cadeva tra le sue calde e forti braccia.
“Lascialo,” Hinata si sentì dire mentre una mano le si posava su una spalla, “Perché dovrei? Mi sento talmente bene tra queste braccia” rispose lei mentre premeva ancora di più la testa contro i suoi pettorali ben scolpiti ma comodi come cuscini. “Se vuoi davvero abbracciare Naruto dovresti prenderti quello vero!” disse Naruto accompagnando le sue parole con una risata divertita, era una risata sincera e piena di vitalità, Hinata non lo aveva mai sentito ridere. Non aveva mai sentito una vera risata. Il clone scomparve appena lei si girò verso l’originale per andargli incontro ma lui alzò una mano facendole segno di aspettare girandosi verso quello che rimaneva della base nemica, “Dammi un secondo!” le disse attivando la modalità eremitica, “Neji attiva il tuo Byakugan, ho bisogno di una visuale completa dei bersagli!” “Hai ragione, prima ce n’era solo una traccia, sicuramente quella del capo,” commentò Neji, “Si chiama Yuriko, dice di essere tua cugina.” Puntualizzò Hinata sentendosi leggermente lasciata sola mentre i due si davano da fare in questioni tattiche, “Si comunque, le tracce stanno aumentando. I corpi stanno ricostruendosi, sembra un Edo Tensei, ma è diverso. La ricostruzione non è cartacea, sembra molto di più cellulare.” Finì di commentare Neji. “Allora è meglio concludere col grand finale, tanto per essere sicuri!” disse Naruto mentre componeva dei sigilli ad una velocità tale che non riusciva neanche a vedere le mani muoversi, subito dopo cominciò a sentire un fastidiosissimo ronzio mentre si formava un Rasengan nelle sue mani, il quale lentamente cresceva  in grandezza producendo un contorno di lame simili simile ad uno shuriken. “Neji! Portala via, lo sai benissimo che questa technica ha una portata che supera la distanza a cui stiamo adesso dal bersaglio. Io vi raggiungo subito. “MA...” cominciò a protestare Hinata però venne subito zittita da Neji che la prese in braccio e cominciò ad allontanarsi ad alta velocità nello stesso momento in cui Naruto lanciava lo shuriken di chakra, “Futoon, Rasen-shuriken” gridò Naruto mentre lo shuriken si allontanava ad alta velocità.
Appena Neji la depose a terra Hinata corse verso la sporgenza della collina dove Neji l’aveva portata, dal lontano vide una cupola di chakra blu dal raggio di dieci chilometri che devastava tutto. “Mmm-aa che è?” chiese appena ritrovò un filo di voce dopo lo sbigottimento che aveva ricevuto vedendo una technica di tale portata, “Quello, mia cara, è una delle tecniche per cui sono più rinomato. È il Rasen-shuriken, lo stadio avanzato del Rasengan creato da mio padre il Quarto Hokage.” Disse Naruto mentre le apparve di fianco a lei con un lampo arancione. Hinata stava per saltare dello spavento ma si senti subito rassicurata appena lui le mise un braccio intorno alle spalle accompagnandole la testa a posarsi sulla sua spalla destra.
“Adesso pretendo che tu mi dica tutto, non posso aiutarti senza che tu mi dica come stanno le cose.” Si lamentò Hinata guardandolo negli occhi, “Va bene ti dirò tutto. Ma fidati sei tu quella che ha bisogno di aiuto, non io. Neji, usa la technica del teletrasporto e vai al quartier generale, spara il flare. Richiama tutti, il Rasesn-shuriken li terrà impegnati a leccarsi le ferite per un po’ ma questa sarà una guerra vera e propria, abbiamo bisogno di tutti del Kurama.” “E tu che farai?” gli chiese Neji mentre cominciava a comporre i sigilli necessari, “L’accompagno in un luogo sicuro, il nascondiglio nel villaggio della sabbia. Ci ritroviamo là” gli rispose con un sorriso mentre lui scompariva.
“Hai intenzione di andare là subito con la dislocazione?” gli chiese interrogativa lei, “No, preferisco viaggiare alla vecchia maniera ogni tanto. Dai cominciamo a camminare.” Le rispose lui intanto che le baciava le tenere guance. Hinata arrossì violentemente e cominciò a camminare cercando di nascondere l’ormai esplicito effetto di quel bacio.



Ciao!!!!!! E con questo capitolo ci prepariamo ai problemi veri e propri. ringrazio crazyfrog95, Valkiria of Ares, _Shee per le recensioni che ricevo. vi ricordo anche se posso sembrare ripetitivo e noioso, RECENSITE!! sono utili per me per rendere il mio lavoro un capolavoro. alla prossima!!!

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Capitolo 9
*** Chiedi del Kurama ***


“N-Naruto,”, disse Hinata dopo che avevano viaggiato per un lungo tratto in competo silenzio, “Si? Che c’è?” le risolse lui con stupore infantile. “Ti va di fare una pausa? Sono dodici ore che viaggiamo in completo silenzio. Sono stanca e sta arrivando la notte, non sarebbe meglio andare ad alloggiare in una locanda nel villaggio più vicino?” gli chiese cercando di velare le sue vere intenzioni, “No, non posso farmi vedere con te per tre ragioni. Primo io sono stato dichiarato come ninja traditore fino a nuovo avviso. Secondo tu sei della foglia e se non l’avessi notato siamo nella nazione della pioggia, per cui non sarebbe consigliabile per la tua salute. Infine voglio portarti in un posto dove sarai completamente sicura finché non arriveremo a Suna.” Le rispose serio lui.
“Allora portami in un posto fuori dalle nazioni ninja, lì saremo sicuramente al sicuro!” esclamò lei con un a convinzione quasi allarmante che Naruto accolse con un caldo sorriso, “Va bene allora.... scusa un secondo,” le disse dandole un piccolo colpo facendola cadere in mezzo a dei cespugli mentre lui tirava fuori dalle tasche sui quadricipiti dei pantaloni i paranocche-pugnali rivestendoli di chakra, “Chiunque tu sia non sei furbo nel coprire le tue tracce, esci fuori nel silenzio della gente e fatti vedere. Siamo soli.” Hinata dapprima rimase infastidita dal suo comportamento ma capì subito che lo faceva per tenerla al sicuro mentre si confrontava con chiunque fosse nell’ombra e per cui doveva starsene zitta. L’aria intanto si riempì di un dolce profumo di qualche spezia che Hinata non conosceva, temendo che fosse un genjustu attivò il suo Byakugan. Naruto si voltò verso di lei e le fece dei segni che lei intese perfettamente, “Se menzionerò il disattivamento del Byakugan fallo e vai al villaggio del ferro, subito!” Hinata subito dopo scorse che c’era un flusso di chakra che aumentava ogni secondo che passava mentre una figura usciva dalle ombre, “Ti sono mancata? Tu si e moltissimoooo!” disse la figura mentre si lanciava addosso a Naruto. Lui le prese le mani e se le portò alla bocca per baciarle, “Si devo dire che mi sei mancata, rossa.” Disse con un tono amichevole mentre il suo flusso di chakra si scomponeva e rimodellava i diversi colori, “Vorrei aver avuto il Byakugan per spiarti mentre accrescevi la tua bellezza, ma adesso lo disattiverei per contemplarti in tutta la tua bellezza,” disse Naruto con un tono che suonò divertito per la rossa mentre Hinata a malavoglia lo disattivò, in quel buio era l’unico modo che aveva per vedere che succedeva e non voleva andarsene senza di lui.

Hinata P.O.V.

Hinata cominciò ad andarsene a passo felpato ma faceva del suo meglio per fare il minor rumore possibile. Il cuore le faceva male, voleva stare con lui. C’era qualcosa che le faceva sentire la necessità di stargli vicino sebbene lui fosse l’origine di tutte le sue disgrazie. Da quando lo aveva conosciuto aveva rischiato di perdere la vita, veniva sballottata e allontanata da tutti quelli che conosceva e doveva ancora presentarlo in tribunale per il processo.
Quando arrivò al villaggio fece dei sigilli per la technica della trasformazione, il chakra l’avvolse e poi esplose intorno a lei in una sottile coltre di fumo bianco. Ne uscì una nuova Hinata: aveva i capelli rosso rubino tagliati a caschetto, le labbra sottili con un rossetto rosso tempra. Gli occhi avevano mutato colore diventando un verde brillante mentre i suoi teneri tratti facciali erano stati rimpiazzati da quelli di una donna sui vent’anni. Si guardò nel riflesso di una vetrina, era stupenda però non le piaceva il taglio di capelli ed il vestito era ancora quello che aveva indossato nella cella. Rifece i sigilli per uscirne con dei capelli lisci molto più lunghi che le arrivavano al petto mentre una ciocca le copriva metà viso però nonostante tutto il vestito era ancora orrendo. Ora indossava una tuta da allenamento verde pistacchio con fiamme viola. Si vergognò di sé stessa, era pur sempre un ninja-avvocato, non poteva sbagliare una technica così facile. Alla terza trasformazione riuscì a produrre un vestito decente. Era un vestito da gala di velluto blu cielo con uno spacco sull’anca sinistra che lasciava scoperta la gamba, sul petto c’era una scollatura a cerchio che lasciava intravedere un prosperoso seno.
“Quanto vorrei che mi vedesse così, sicuramente ora sono più bella di quella rossa,” disse con una punta d’orgoglio ed infelicità mentre scriveva su un muro un messaggio in codice per Naruto col chakra, “S-O-N-O-A-N-D-A-T-A-A-L-L-A-F-E-S-T-A-D-I-G-A-L-A. A-L-L-E-2-3-0-5-V-A-D-O-A-L-L’-H-O-T-E-L”

Naruto P.O.V.

La rossa fece un passo in avanti e lo baciò sul collo con una tale foga che finì per lasciargli il segno.
Naruto si portò una mano e tastò con gusto il segno ricevuto dal bacio della rossa, “Sei veramente brava, chi ti ha allenato a baciare così?” “E’ stato Neji, è più bravo di quanto pensassi!” rispose lei con orgoglio per il complimento ricevuto ed il soddisfacente lavoro compiuto.
“Senti, ho del lavoro da fare. Come tu ne hai come Kage. Devo andare al villaggio del ferro dalla Hyuuga e tu devi rispondere alla chiamata dei poteri superiori” le disse a malavoglia mentre la teneva tra le sue braccia, “Capisco che quello che fai è complicato e richiede tutto te stesso ma perché lei? Io potrei darti tutto ciò che lei non può, ho anche più esperienza in amore!” rispose mentre lo guardava riporre i pugnali nelle apposite tasche. “Lei è pura in tutti i sensi. Tu hai più esperienza ma a me piace più insegnare mentre instauro un rapporto. Stai tranquilla, tra una settimana tutti i poteri confluiranno a Suna e ci ripotremo vedere.” Concluse lui mentre scompariva con una fiammata arancione lasciandola sbigottita ma comunque con un sorriso stampato sul viso. Le aveva fatto una promessa, doveva mantenerla.
Naruto arrivò appena fuori dal villaggio per sicurezza, esso era rinomato per i suoi ninja sensitivi e non voleva farsi riconoscere subito grazie a quella technica che solo lui ed il Quattro potevano utilizzare. Entrò nel villaggio seguendo il flusso di chakra che Hinata aveva lasciato arrivando al muro col messaggio. “Dovrei insegnarle un paio di cose sui codici, questo è troppo facile da decifrare per ninja del mio calibro. Per fortuna tutti quelli di questo villaggio sono congedati. Ora, lei starà a ‘sta festa per ancora un’ora, meglio se vada a ripescarla. Avrò bisogno di trasformarmi anch’io, tutti i Jonin sono a quel gala.” Pensò mentre una coltre di fumo lo cominciò ad avvolgere, ne usci a passo formale e sicuro gustandosi l’effetto che il suo abbigliamento produceva sulle donne che lo incontravano. Era vestito con uno smoking nero impeccabile firmato Armani, pantaloni di seta della stessa marca, camicia bianca CK, profumo con accelerante e scarpe di vernice tirate ad un lucido che riflettevano anche l’anima di chi si rifletteva, nonostante tutto però i suoi muscoli tonici si facevano sentire tirando i vestiti appena si flettevano. Arrivato al gala si fermò a notare che la sorveglianza era parecchio stretta. Gli Jonin facevano a rotazione con ritmi diversi in base alla posizione da sorvegliare, se voleva fare le cose per bene doveva farle con molta più calma e technica.

P.O.V. comune
Entrando nel salone centrale si soffermò facendosi subito una chiara mappa mentale di ciò che lo circondava. Il salone era costruito intorno ad una fontana che ritraeva una dea seminuda dal corpo sinuoso. Ella sgorgava acqua dalle mani ch’erano posizionate nel componimento del sigillo della tigre, intorno ad essa vi era un cerchio di Jonin di media corporatura mentre i veri buttafuori erano posizionati all’inizio delle scale che portavano ai piani superiori. La sala era illuminata da migliaia di candele sospese in aria per levitazione mentre tutto intorno c’erano gruppi di danzatrici dai vestiti scoperti che si esibivano nelle loro danze seducenti. C’erano vari tavoli da buffet in giro ch’erano posizionati in modo tale da comporre una semicerchio che si chiudeva a punta verso il un portone d’ebano, il quale sicuramente portava alla sala per il cenone. I cibi era disposti sui tavoli dai più comuni e poco soddisfacenti all’inizio via via verso i più pregiati e lussuosi che si trovavano a tre metri dal portone per assicurarne la completa apertura. La gente era sia del villaggio che d’altri, tutti erano lì in veste ufficiale e diplomatica mentre le donne portavano vestiti estremamente costosi con spacchi da capogiro. Tutte giravano coi loro drink in mano ma era chiaro che la loro presenza era poco considerata, tutte tranne una ch’era al centro delle attenzioni di molti uomini. “Hinata, Hinata. Nessuno ti ha mai detto che per ritrovarsi in posti affollati la cosa migliore è rimanere in uno stato di semi interesse invece di essere l’argomento della serata?” si chiese mentre si scrocchiò il collo prima di cominciare a fare il Don Giovanni con un paio di donne. Passò ritmicamente da una donna all’altra sempre scegliendo le più belle prima di arrivare dal gruppo con un paio di modelle che gli toccavano i muscoli esprimendo il loro entusiasmo per un tale corpo con risolini bambineschi ed espressioni estasiate.
 “... Come vi stavo dicendo, pare che questo leader del Kurama sia stato catturato dai ninja della foglia. Ci credete che fortuna che hanno avuto? Ma io vi dico che non riusciranno a portarlo in tribunale! La sua avvocatessa si è già dileguata e lui è ancora là che la aspetta come un come aspetta il proprio padrone! Poveretto, possiede un tale potere ed è fermo perché lei non c’è!” diceva la donna mentre accarezzava civettuola i visi dei giovani che le pendevano dalle labbra. “Ritiro ciò che ho pensato. Sai proprio il fatto tuo a riguardo,” pensò Naruto mentre scaricava la due modelle a dei ragazzi scacciandole con una sonora pacca sul sedere che loro ricambiarono un rossore in faccia e risolini divertiti. “Scusi se la disturbo signorina, ma è da un po’ che la cercavo.” Le disse mentre le tendeva la mano con fare invitante ma allo stesso tempo insistente, “Ed io che cominciavo a dubitare del vostro arrivo!” rispose lei mentre gli porgeva la mano che lui prese delicatamente nella sua.
Stavano dirigendosi verso il centro della sala dove vi erano i lenti prima che una mano si posasse sulla spalla di Naruto. “A lei puoi non aver disturbato, ma a noi sicuramente si. Se non ti dispiace sconosciuto, levatevi di torno senza di lei, ” gli disse un ragazzo sulla ventina mentre gli indicava i suoi altri sette compagni, “Sai qui non è buona educazione portare via le donne d’altri.” “Ha davvero? Mi dispiace informarti che la signorina è venuta di sua volontà quindi lasciatela stare. Tu intanto togli la mano sennò...” “Sennò cosa? Se posso chiedere?” lo interruppe il ragazzo mentre i suoi compari si avvicinavano aprendosi in cerchio intorno a loro e la folla si allontanava per poter guardare senza essere coinvolta. Naruto sospirò prendendo la mano del ragazzo guardandolo torvo, avrebbe dovuto fare del male a dei ragazzini. “Beh, mi hai fatto saltare subito al punto e mi dispiace per te ed i tuoi compari. Avreste potuto continuare la serata con calma. Ci sono moltissime belle donne che non sono valorizzate qui. Ma adesso tu cercherai di colpirmi. Non ci riuscirai e ti troverai con la faccia a terra più velocemente di quanto tu non ti aspetti. I tuoi amici mi attacheranno in gruppo come vi hanno addestrato a fare ma non ci sarà sfida.” Appena ebbe finito di parlare il ragazzo cercò di mollargli un destro ma Naruto lo intercettò torcendogli il braccio portandoglieloverso la schiena prima di mollargli in calcio sul lato del ginocchio rompendoglielo. Gli altri ragazzi attaccarono come aveva detto ma per lui si muovevano al rallentatore. Li colpì tutti in punti di pressione ben definiti lasciandoli a terra ansimanti e paralizzati mezzo minuto dopo. “Uffff, non volevo farlo ma voi giovani siete proprio intolleranti alle parole,” Disse mentre tirava fuori un portafoglio ben rigonfio ed estrasse venti miliardi di yen, “ Chiunque vi aiuterà dovrà prendere i soldi e portarvi dal miglior ninja medico del villaggio a  pagamento. Il resto se lo potrà tenere.” disse lanciando i soldi sui corpi dei ragazzi.
“Venite signorina, è meglio se la porto da qualche altra parte. Qui ci sono troppe teste calde.” Disse mentre l’accompagnava fuori. Subito lei gli saltò in braccio prima che entrambi scomparissero in un lampo crimesi.
“Dove siamo?” chiese Hinata quando Naruto la depose in piedi una volta arrivati a destinazione, “Primo annulla la trasformazione,” le rispose lui mentre con uno schiocco delle dita fece partire i fuoco nel camino ed Elegy, di Lisa Garrad. “Pensavo che ti sarei piaciuta!” si lamentò lei, “Si sei molto bella ma non nascondere il tuo bellissimo aspetto.” Le ripose lui mentre annullava la sua di trasformazione per poi mettersi al centro della sala invitandola raggiungerlo. Hinata annullò subito la sua rincuorata dalle sue parole dolci precipitandosi a prendere la sua mano finendo a ballare un lento con lui.
“Era proprio necessario mandarli all’ospedale?” chiese dopo un po’ che teneva la testa contro i sui pettorali mentre ballavano, “Ehh, mi dispiace dirlo ma era il modo più veloce.” Rispose lui baciandola sulla fronte facendola arrossire. “Non potevi soltanto farli svenire?” chiese lei, “Hinata ho studiato cento ventitré taijutsu differenti. So come comportarmi.” Hinata arretrò per lo spavento di venire a conoscere una tale cosa. “ Ma come fai? È umanamente impossibile!” “Kage Bushin? È divertente che la technica con cui avevo più difficoltà si è rivelata la mia arma più micidiale. Ho fatto mille copie di me tra il periodo in cui ero ancora un Chuunin e quando sono diventato eremita. Li ho mandati in giro per il mondo ad apprendere tutto ciò che fosse necessario.” Hinata si ritrasse leggermente per guardarlo, era un ragazzo di diciannove anni ma aveva già sulle spalle moltissime esperienze. “E che altro hai studiato?” chiese con cortesia mentre si sedeva sul divano davanti al fuoco. “Beh, ninjutsu, genjutsu come tutti ma anche, bōjutsu, Iaijutsu con battōjutsu e kenjutsu, kamajutsu, kodachijutsu, kusarigamajutsu, kyujutsu, ryoto jutsu, saijutsu, tessenjutsu, taijutsu, tonfajutsu solo per imparare ad utilizzare tutte le armi ninja. Devo proprio ringraziare Ten Ten per questo. Ho appreso anche l’arte dei sigilli e posso dire di essere bravo quasi come mio padre. Ho studiato lingue, diplomatica, leadership, medicina ninja con anatomia e chirurgia, botamica con l’aiuto di Ino. Per i taijutsu mi hanno aiutato prevalentemente Gai e Lee però dopo il ventesimo ho dovuto passare a Neji ed infine a maestri stranieri. Un mio clone ha passato dieci mesi di scuola militare con le migliori menti tattiche di tutto il mondo. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è stato mandare un clone a passare due anni in Francia ed Italia, ho appreso a cucinare grazie all’insegnamento dei migliori chef ma soprattutto l’arte dell’amore.” Disse tutto di un fiato Naruto. “Caspita! Ma dimmi cos’è il vero compito dei Kurama e chi sono veramente i suoi componenti?” chiese Hinata con tono inquisitorio, “Beh, prima di tutto noi siamo i migliori nel campo dello spionaggio, contro-spionaggio e protezione bersagli. Io ne sono il capo da tre anni dopo che l’ho usurpato a Hanzo che lo utilizzava per poter commettere crimini peggiori di quelli che faceva coi suoi seguaci salamandre. Ora non abbiamo più una base precisa perché sono più dell’idea di non avere una principale ma tante piccole basi in tutti i luoghi per un controllo maggiore. La gerarchia è composta da me in capo con:
  • Nagato Uzumaki, mio secondo in comando e consigliere
  • Sasuke Uchiha, capo spionaggio
  • Shikamaru Nara, genio tattico
  • Rock Lee, addestratore capo assieme a Neji Hyuuga
  • Sakura Haruno, capo medico affiancata da Ino Yamanaka
  • Kiba Inuzuka e Shino Aburame, capi segugi e trasporto messaggi segreti
  • Choji Akimichi, capo cuoco. Non si direbbe ma è dimagrito e sta cercando di creare pastiglie del supersoldato che non abbiano effetti collaterali ma non ci riesce ancora
  • Ten Ten, capo armaiolo
Poi abbiamo molti alleati in tutti i villaggi come:
  • Gaara, Kankuro e Temari, con metà di Suna
  • Mei Terumi ed Ao
  • A, Killer Bee, Kamui, Darui
  • Onoki e tutto il villaggio della nuvola
  • Tsunade e tutto il villaggio della foglia
Hinata rimase stupefatta, tutti i suoi subordinati più fedeli non erano altro che i loro amici e compagni di villaggio, tutti capo clan o quasi dei rispettivi clan. “Ma Nagato non era registrato come una tua vittima?” “Si, ma se avessi letto bene i testimoni erano Neji, Lee e Sasuke, quindi a chi credi?” “Ma comunque allora perché siete classificati come gruppo terroristico di livello S avanzato, sai che pende la pena di morte solo per voi?” “Si, non mi piace ma è necessario per mantenere ignota l’identità dei componenti. Se siamo visti come terrosristi peggiori di altri per noi è più facile colpire i bersagli.” Le rispose con l’amaro in bocca.
Hinata lo guardò a lungo, era la prima volta che si faceva vedere dal lei con un viso così amareggiato. Gli tirò uno schiaffo che risuonò dolce sul suo viso mentre dagli occhi stavano cominciando a sgorgare piccole lacrime che asciugò subito con un veloce gesto. “Non siamo qua a pensare a certe cose,” le disse mentre le toglieva la mano dal suo viso tenendola nella sua, “Abbiamo un po’ di tempo da passare in pace. Non voglio perdere questa occasione.” Disse riportando un sorriso innocente ad illuminare il suo viso. “Oh, Naruto vorrei averti conosciuto prima...” non ebbe il tempo di finire la frase che le sue labbra erano a contatto con quelle di Naruto. Era un bacio fugace ma allo stesso tempo tenero e passionale.
Naruto si alzò e le prese le braccia tirandola delicatamente a sé, lei si lasciò guidare mentre preparava nervosa le labbra per ricevere un nuovo baciò che non arrivò. Appena aprì gli occhi vide che Naruto la guardava coi suoi bei occhi mentre le premeva le labbra con un dito, “Hai molto ardore dentro. Aspetta a fare certi passi, non c’è divertimento se prendi tu il controllo. Ti porto in un posto migliore di questo.” Disse prendendola in braccio e scomparendo con lei in un lampo arancione.


ciao ragazzi, mi scuso per il ritardo per il capitolo ma ho avuto molto da fare con la scuola im preparazione degli esami. comunque questo capitolo è solo di narrazione am abbiamo scoperto cos'è il Kurama. nel prossimo capitolo verrete a conoscere ciò che rende Naruto ciò che è e sopratutto si risponderà alla domanda, "Ma ci sarà veramente del NaruHina?"
allora come sempre recensite ed io metterò il prossimo capitolo tra quattro giorni come promesso

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Capitolo 10
*** Passione prima della tempesta ***


Inizio sezione ratings rosso. Chiunque non soddisfacesse i criteri d'età o di maturità mentale si allontani. Siete avvisati, procedete a vostra discrezione


























“Dove siamo?” chiese Hinata, una volta arrivati a destinazione. “Siamo nel nascondiglio di Suna. Il resto dei Kage e dei membri fondatori arriveranno domani... precisamente verso le sei.” Disse Naruto con un largo sorriso sul viso, Hinata arrossì vedendolo così carico d’energie. Hinata non ci credeva, era in uno di nascondigli del Kurama con Naruto. Era entusiasta ma allo stesso tempo nervosa, non sapeva come comportarsi in tale situazione. Naruto le si avvicinò mentre due cloni si formavano dietro di lui, “Tu, vai a fare da vedetta mentre tu farai da guardia. Non voglio interruzioni finché non disfo la technica o in caso che il nemico attacchi. Mi sono spiegato!” disse con voce solenne mentre i cloni facendo il saluto militare uscirono velocemente. Naruto si avviò verso la porta chiudendola delicatamente, mentre ci applicava uno strano sigillo. “A che serve quel sigillo?” chiese lei, curiosa di apprendere qualcosa di nuovo dal suo interesse amoroso. “È un semplice sigillo che rallenta il tempo nel luogo dov’è posto. Fuori il tempo passerà normalmente ma qua dentro sarà raddoppiato. Adesso abbiamo quattro ore per stare assieme.” Le rispose lui accarezzandole amorevolmente la guancia destra, con un lieve gesto le scostò una ciocca di capelli portandoglieli indietro per ammirare meglio il suo volto. Si fermò di scatto alla visione della macchia di sangue le che macchiava il viso, “Ma che hai qua? Me lo avresti dovuto dire che ti avrei curata subito.” Disse mentre le curava la tempia ponendoci sopra un dito rivestito di chakra verde. Lei lo guardò riconoscente mentre sentiva che il tocco gentile delle sue mani esperte la curavano.
Hinata volle ringraziarlo e fece per voltarsi... invece fu afferrata alle spalle e spinta con delicatezza contro il muro. Le ci volle un attimo per riprendersi dalla sorpresa di quell'improvviso atteggiamento, il cuore cominciò a batterle ancora più forte, facendole scorrere tanto sangue in viso da farla arrossire come non mai. "N-Naruto..." Il suo volto era così vicino che poteva percepire i suoi sospiri. "Hinata... non posso più trattenermi." Gli si leggeva benissimo in faccia che facesse del suo meglio per trattenersi, le premeva le spalle contro il muro solo per evitare che le si avventasse contro se avesse perso il controllo. La sua presenza così vicina diventava sempre più stranamente irresistibile, emanava una specie di carica attrattiva dalla quale si lasciava travolgere. "Allora non farlo..." Forse così tanto che non controllava più nemmeno quello che diceva, lei stessa doveva ammettere che non si sarebbe mai aspettata di sentire parole simili uscire dalla sua bocca, ma ormai era fatta. Lo stupore che lesse sul viso di Naruto, però, era quasi dilettevole, per quel poco che durò. D'istinto la chiuse nel suo abbraccio sprofondando il viso sul suo tenero collo, afferrandole il fianco mentre con l’altra le accarezzava dolcemente sulla schiena. Non seppe dire quanto tempo stesse passando, ma il tutto era talmente passionale ed amoroso che lei lo ricambiò posando la sua testa sulla forte spalla, per perdersi in quel tenero abbraccio . "Hinata..." le sussurrò fremendo, le sue emozioni ribollivano per essere liberate. Hinata aprì gli occhi solo per vedere che il viso di Naruto si stava premendo contro il suo in un fugace bacio. Subito il bacio cambiò animandosi di passione mentre le loro lingue cominciavano a dilettarsi in un tango nelle loro bocche. Naruto alzò con innocente nervosismo le mani per toccarle il volto, accarezzandole i capelli dietro ai capelli per ammirare Hinata in tutta la sua bellezza. Le mani scivolarono leggere dal viso al vestito, ogni volta che lo apriva sempre di più la sua voglia di sentirla accresceva. Il vestito cadde con un sinuoso tonfo mentre Naruto le ammirava il corpo perfetto color vaniglia vestito soltanto dall’intimo. Con un'audacia inaspettata, le volse le mani dietro la schiena in cerca dei tre gancetti che le tenevano su il reggiseno. Ogni volta che ne sganciava uno, l'indumento intimo scivolava via di poco dalle spalle, rivelando sempre più i seni sotto nascosti. Una volta che i seni erano totalmente scoperti completamente rimase a contemplarli ammaliato dalla loro bellezza, osservandone la rotondità, l’invitante forma, il loro biancore, i suoi verecondi capezzoli. Avanzò le mani lentamente in una silenziosa richiesta del permesso che lei gli diede arrossendo, prese a giocare con la loro forma e la loro sofficità... un gioco che fece eccitare ulteriormente anche Hinata, tanto che, davanti agli occhi di Naruto, i capezzoli sbocciarono come fiori di primavera. Vi passò sopra le dita, percorrendone la forma rotonda e divertendosi con la loro pienezza strizzandoli leggermente e modellandone la rotondità. "Ah...!" gemette con tenero imbarazzo, le piaceva il modo in cui la toccava sui suoi sensibili seni . Gliene scappò un altro quando le labbra di Naruto si avventarono su uno di essi, baciandolo con devozione per passarci con la lingua e tirandolo coi denti. Si fermò di colpo ricordandosi che lui era ancora vestito mentre lei era libida e indifesa davanti a lui, subito fece due sigilli nell’aria con l’effetto che la giacca e tutti gli indumenti superiori scomparirono per riapparire finemente piegati su un comodino della stanza. Quando anche il suo corpo fu scoperto, Hinata arrossì comprendendo l'eccitazione reciproca. Restò a fissarlo per qualche momento prima di posarci sopra le candide mani, passando dai pettorali giù per la tartaruga ad otto pezzi, solleticandoglieli con ogni tocco agli addominali d’acciaio... tale azione doveva aver avuto un certo effetto anche su di lui, poiché la sollevò prendendola dai formosi glutei, facendo in modo che lei l'avvinghiasse in vita con le gambe. Ripresero a baciarsi con intensità crescente mentre lui la riportò indietro mettendola a sedere sul letto. Le mutandine di pizzo bianche rivelavano una crescente macchia di umori. Gli occhi di Hinata incontrarono i suoi, il solo contatto fra i loro occhi esprimeva più di quanto le parole non potessero fare le loro emozioni. Sentì che attraverso l'intimo, Naruto la massaggiava con le sue esperte dita. Scostò le mutandine per rivelare il pube roseo di Hinata con i peli sottili che le contornavano le sottili labbra. Naruto volle subito sentirla penetrandola delicatamente col dito mentre lei gemeva dal piacere. Andando avanti a penetrarla continuamente si decise di cambiare tattica tirando fuori le tre dita che aveva usato per penetrarla e cominciò a solleticarle le labbra del pube con due dita. L’effetto desiderato non tardò a presentarsi, Hinata piegò la testa indietro inarcando la schiena per il piacere che Naruto le dava con quei soli gesti. All’improvviso sentì le dita staccarsi dal pube solo per sentire il fiato caldo di Naruto arieggiarci contro. “N-naruto... non vorrai farlo sul serio!?” chiese allarmata non sapendo come reagire. Naruto rispose con un sorriso rassicurante mentre avvicinava le labbra con fare sicuro, l’incontro tra le labbra mandò in estasi Hinata che strinse la testa di Naruto tra le sue gambe costringendolo ad entrare ancora di più in lei. Le sue labbra la portavano sempre più vicina la paradiso. Un tocco alla volta sentiva che il suo corpo le stava scappando dal controllo, un tocco alla volta e sentiva di amare Naruto sempre di più. Mentre la sua lingue faceva il suo ludico viaggio dentro di lei, sentì che ormai era arrivata al massimo. Con un grido di estremo piacere, accompagnato d un’irrefrenabile tremore nel corpo venne inondando il viso di Naruto coi propri umori. Hinata gli accarezzò amorevolmente il viso per poi indicargli il membro eretto nei pantaloni che reclamava libertà e giustizia. Ancora una volta naruto fece gli stessi sigilli facendo scomparire il resto dei vestiti come prima tranne per i boxer neri con motivi a fiamme rosse. Lentamente Naruto la sollevò  ruotando in modo che lei ora fosse sopra di lui. Hinata inalò pesantemente riottenendo il controllo sul proprio corpo tremante prima di cominciare la discesa dai suoi pettorali fino all’obbiettivo con delicati baci suoi muscoli caldi di Naruto. Il membro di Naruto si presentò in tutto il suo palpitante splendore una volta liberato, Hinata non resistette dal dargli un leggero bacio sulla punta. Respirò a fondo. Anche se aveva preso l'iniziativa. Sentì una mano che si poggiava sulla testa, fra i suoi capelli, e l'accarezzava. Guardò in alto e intuì la richiesta silenziosa del biondo nel suo sguardo bisognoso. La raccolse, felice di poter dimostrare all’amato il suo amore, chiuse la mano attorno all'erezione e iniziò a produrgli piacere; con crescente vigore gustandosi l’effetto che aveva su di Naruto. Con un’audacia che prima non si sarebbe permessa portò il membro verso le proprie labbra per farne sparire la munta fra le carnose labbra. Ad ogni movimento che faceva se ne portava un pezzo in più dentro, centimetro dopo centimetro sentì che stava arrivando al proprio limite mentre il vedeva che aveva passato di poco la metà del pene. Sconsolata cominciò a rallentare d’intensità i movimenti che dapprima erano ritmati e regolari. Il biondo raccolse subito il suo sconforto. Le prese il viso tirandone fuori il suo amico lentamente. La distese sul letto mentre con calma, le alzava le gambe portandosele ad appoggiare si suoi fianchi mentre allineava i loro sessi. Hinata si fece trasportare prima di sentire che i loro sessi si univano in un caldo ed umido incontro. Naruto entrò piano in lei per non farle del male prima di trovarle l’imene. “Che? Non hai mai avuto qualcuno prima di me?” lei arrossì prima di rispondergli con vistoso ribrezzo, “Non è vero... ho avuto altri prima di te ma nessuno ha mai voluto prendersi la libertà di togliermi la verginità!” Naruto si ritrasse lentamente finché solo la punta era ancora dentro prima di dare un candido affondo. Hinata incurvò la testa a sentire che il biondo le toglieva la verginità con molta cautela lasciandole un misto tra piacere e dolore indescrivibile, allo stesso tempo però sentì che tutti i propri sensi venivano solleticati da tale sensazione. Naruto cominciò  a dare diversi affondi, regolari e ritmati mentre la corvina si si aggrappava dietro il suo collo per facilitargli il lavoro. "N-Naruto..." balbettò, utilizzando  un po' della voce ritrovata "Io... io voglio..." lui in tutta risposta la abbracciò, un abbraccio così forte e così caloroso da farle capire lo smisurato amore che provava per lei.  Naruto cominciò a Ripetere l'azione interrotta dai suoi sospiri, stavolta più rapidamente, e così la ripeté ancora, ancora e ancora. andando avanti con mosse sempre più focose, più rapide e dagli affondi più penetranti. Con tutte quelle penetrazioni la passione divenne sempre maggiore, adesso andava crescendo di attimo in attimo, rendendo loro impossibile trattenersi oltre. "Aah... ah... ah...! Na... aaah... rutoooo...!" "Hinata... ah...! Hi... Hinataaaa..." continuarono a muoversi sempre all’unisono, aumentando la velocità ad ogni secondo che passava sempre ansimando. Il sudore colava freddo sui loro corpi sempre più vicino al Nirvana. Dopo pochi fatidici  colpi sentirono che entrambi erano arrivati al proprio limite. Naruto raccolse le proprie forze per incanalarle in degli ultimi colpi che culminarono con i loro succhi che si mescolarono mentre i loro corpi si accasciavano sul letto. Esausto, Naruto si abbassò per riposare la testa sul petto di Hinata, dove lei lo accolse circondandolo con un abbraccio stanco e caloroso. Sorrise mentre giocava con delle ciocche dei suoi capelli color grano e lo contemplava riprendere aria e bearsi di quell'abbraccio, anche lui le posava ancora qualche piccolo bacio sulla pelle. In quel momento si sarebbe sentita profondamente grata a chiunque o a qualsiasi cosa per essere lì con lui. Ma non sapendo esattamente a chi rivolgere la sua gratitudine, si accontentò di godersi il momento e lo strinse di più a sé.
Si svegliarono di colpo sentendo che la porta veniva  percossa violentemente e ripetutamente. “Azz.. Aspetta Sasuke! Dammi un secondo!!!” urlò mentre scuoteva leggermente Hinata. “Ti prego Naruto... non mi sento bene. Lasciami dormire...” disse mentre si rigirava nel letto per poter riposare ancora un po’. Il biondo le mise una mano sul fianco riscaldandola mentre la faceva scorrere in lei parte per proprio chakra. “Mi dispiace ma ti devi almeno vestire cara.” Disse mentre riproduceva gli stessi sigilli che aveva utilizzato per svestirsi. Un nuvola di fumo bianco lo circondò, diradandosi apparve un Naruto rinato. I vestiti erano puliti e lui fresco come una rosa. Hinata si alzò sinuosamente portandosi le lenzuola si seta rossa con sé, “Tu hai troppa fretta,” gli disse mentre gli disegnava dei cuori sui pettorali, “Io preferisco lavarmi alla vecchia maniera.” Disse schioccandogli un sonoro bacio sulla guancia prima di dirigersi verso il bagno lasciando che Naruto le ammirasse i solidi glutei.
“Ma che diavolo fai? Se continui a fare così non ti godrai mai la vita!” disse Rock Lee mentre tutti gli invitati alla riunione entravano nella sala circolare per prendere il posto al tavolo ovale. “Tranquillo, Lee. Mi sa che quello che non si gode la vita sei tu... dovresti venire più spesso in Francia.” Gli rispose Naruto mollandogli una pacca sulla spalla. Sakura entrò subito dopo di Ino, la sua presenza fu subito accennata da vari occhi che si girarono verso di lei. Si diresse subito verso Naruto che era troppo impegnato a confrontarsi con Shino e Shikamaru sugli sviluppi delle loro azioni intorno al mondo delle nazioni ninja. “Hey bello. Non mi guardi più? Non ti piaccio? Eppure mi sono sviluppata tanto da diventare più bella di Lady Tsunade!” disse con un sorrisetto mentre parava un calcio volante da parte dell’Hokage. Naruto deglutì pesantemente, era vero che la sua amica si fosse sviluppata moltissimo negli ultimi anni. Era diventata una bellissima donna ed ora era primaria del primo ospedale che veniva condiviso da tutte le nazioni ninja. Il suo corpo era cambiato radicalmente, le forme già sinuose s’erano sviluppate diventando ancora più attraenti. Ormai tutta Konoha era pazza per lei, sebbene lei evitasse qualsiasi contatto emotivo tranne tra i loro amici dai tempi degli esami ninja. Nonostante tutto, ora Naruto non provava più nulla per lei. Oramai tutto ciò che gli importava era di non perdere Hinata. “Va bene. Signori e signore. Sediamo ci tutti e cominciamo a veder il ciò da farsi.” Il biondo dichiarò mentre batteva le mani per richiamare l’attenzione. Tutti si sedettero ubbidienti ai propri posti, i membri del Kurama in ordine d’importanza ad un estremo del tavolo con Naruto al centro ed i Kage con le proprie guardie del corpo e Lady Tsunade all’estremo del tavolo di fronte al biondo.
“Bene. Sono passati quattro giorni dall’ultimo incontro con la Neo-Akatsuki. Grazie a Shino, Shikamaru e Kiba abbiamo ottenuto delle informazioni migliori di quelle che avevamo un anno fa. Quindi...” cominciò a parlare prima che Hinata entrasse nella sala togliendogli il fiato. Era vestita con una camicia bianca sbottonata per i primi quattro bottoni lasciando ben visibili i suoi seni, una gonna nera lunga fino alle caviglie con spacco da paura e scarpe con tacco a spillo. La sua presenza ruppe l’alone di serietà ed attenzione che si era formato, immediatamente partirono fischi provocatori da parte dei membri maschili della riunione mentre le donne guardarono un Naruto a rimasto a bocca aperta con un misto di rabbia ed incomprensione. Lui le aveva avute tutte ai propri piedi per tutti quegli anni, loro lo avevano aiutato quando ne aveva avuto bisogno ma non avevano mai ricevuto il suo amore appieno e per questo odiavano m allo stesso tempo ammiravano la giovane Hyuuga. Hinata si diresse decisa verso Naruto prima di chiudergli la bocca alzandogli la mascella cadente col dito indice, “Non ti distrarre. Hai ancora da fare.” Disse mentre si sedeva accanto a Nagato.
“Umm... Bene. Quindi stavamo dicendo? Già, abbiamo scoperto, grazie a tutti gli ANBU che sono stati messi nostra disposizione, che il capo è seriamente un’Uzumaki. Non so come ma negli ultimi dieci anni non ha fatto altro che raccogliere informazioni su tutti i presenti. Ci conosce e sa come agiamo, quindi in quanto capo del Kurama vi chiedo di non immischiarvi in questa cosa e dovete ritirare tutti i ninja che avete a disposizione dal campo di battaglia.” Dichiarò raccogliendo molte occhiatacce da parte dei Kage, specialmente A e Killer Bee che fremevano per un po’ d’azione. “Non posso immischiarvi in questa cosa e poi se tutti i ninja venissero a scoprire la nostra collaborazione e tutto ciò che abbiamo fatto fino ad adesso andrebbe all’aria.” “Il dynamo della nazione del fuoco non sarà felice lo sai?” gli chiese Lady Tsunade con l’intenzione di scoprire il piano del suo eterno Gennin. “Beh, francamente ora penso che dopo questa missione sarà costretto a dichiararci non terroristi e voi dovrete togliere le taglie sulle nostre teste prima di riaccettarci come ninja. E poi lo sapevamo tutti che un giorno tutto questo sarebbe successo, solo che non ci aspettavamo così presto.” Disse grattandosi la testa con fare nervoso..



ciao a tutti!!
lo so. sono in estremo ritardo ma scrivere certi capitoli è estremamente complicato!!!!!!!
Cmq ci sono riuscito, pace!
alla prossima ma questa volta devo spostare la data di pubblicazione ad una settimana. ho molte cose tra le mani ed anche altri articoli da pubblicare su vari siti e giornali.
alla prossima!!!

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Capitolo 11
*** una notte di riflessioni ***


“Cosa mi sarà mai passato per la testa?  Non è la prima volta che mi caccio in situazioni del genere, dovrei essere esperto ormai. Non posso avere relazioni con persone a cui tengo. È troppo pericoloso per me e per loro. Maledetta promessa. Maledetto Papà. Perché tra tutti i Chuunin dovevi scegliere proprio me? Ero la maledizione della Foglia dopo tutto. Eppure hai insistito così tanto per convincermi a sottopormi a questa missione di vita. Dicevi che tutti i Chuunin ricevono la missione di fare da guardiani di un altro compagno per qualche tempo. Lo sapevi benissimo che gli Hyuuga non hanno mai visto di buon occhio tutti i jinchuuriki della Foglia. Eppure mi ha fatto promettere, mi ha pure messo il sigillo a catena. Sono passati cinque anni. Cinque anni in cui ho lottato, sono cresciuto ma non ho mai potuto tenere fede alla promessa. Tutto ciò che sono riuscito o a fare è stato lasciare che Neji facesse il mio lavoro mentre io mi davo da fare con la trasformazione del Kurama. Maledizione, adesso ci mancava una Uzumaki che vuole vendetta.”
Naruto era ancora nella sala delle conferenze, immerso nei suoi pensieri mentre affilava i paranocche-pugnali con un’unghia allungata grazie al chakra Kurama. Era molto che non si parlavano e la cosa gli dispiaceva ma non ci  poteva fare molto, non gli era piaciuto il fatto che si fosse lasciato catturare per un capriccio.
“Hey, Kurama.” “Che c’è? Adesso mi vuoi disturbare dopo che tutto questo tempo non mi hai considerato?!” disse la volpe spostandosi dalla sua posizione. Naruto adorava andare nel proprio subconscio e fare due chiacchiere con la volpe, da quando erano diventati amici poteva benissimo fidarsi del proprio amico. La technica del cancello divino non era mai stata necessaria da allora. Nella sua mente aveva prodotto immense distese di prati e boschi, Kurama si sentiva a suo agio in tali posti.
Naruto si sedette sotto un albero alto centinaia di metri, vicino a lui si distese la volpe all’ombra di quel colossale albero. “Scusa amico, lo so che ti ho fatto arrabbiare ma non ci posso fare nulla. Lo sai benissimo che ho ancora su di me il sigillo a catena. Finché non passerà il tempo necessario mi continuerà a tormentare.” Disse il biondo mentre faceva i grattini alla volpe sotto il muso. “Uffff. Lo so partner. Da fastidio anche a me quel sigillo, ma non ci possiamo fare nulla.” Sbuffò al volpe soffiando un getto d’aria talmente forte che spazzò tutte le foglie a terra addosso a Naruto. “Intanto, certo che ti sei proprio divertito con la mora. È stato il film hardcore migliore che io abbia mai visto.” Disse producendo un ghigno divertito mostrando parte dei suoi denti aguzzi. Il ragazzo sbiancò subito mentre le guance gli si arrossavano. Si spazzò subito di dosso le foglie prima di tirare un leggero pugnetto all’amico. “Sei davvero malizioso, cavolo mi scordo sempre che puoi sempre vedere tutto. Davvero questa volta ti è piaciuto di  più? Ne hai viste tante delle mie relazioni!” “Si, sei proprio un compare molto interessante, questo fatto è uno dei pochi tratti che invidio degli esseri umani.” Disse mentre entrambi scoppiavano in sonore risate.
“Comunque ammettilo, la mora t’interessa. Non puoi mentirmi tutto il tuo chakra si scombussola appena la vedi.” Gli disse ghignando la volpe dopo essersi asciugata gli occhi dalle lacrime provocate dalle troppe risa. “Non ti posso nascondere nulla. Solo che adesso mi trovo in presenza di molte kunoichi che non apprezzano la sua presenza.”
“Hey, Naruto!” fu destato dal suo interloquio con la volpe da una voce femminile accompagnata da forti scossoni. Gli occhi si aprirono di scatto solo per vedere dei lunghi capelli rosa che gli accarezzavano la faccia. “Sakura, dopo tutte le volte che siamo andati in missione assieme e non riesci ancora a riconoscere i momenti quando parlo con Kurama.” Disse il ragazzo grattandosi il mento col pizzetto biondo. “Non me ne importa. Mi pieghi come mai dopo tutti questi anni che sbavavi dietro di me, ora vai con la Hyuuga!? Io sono molto meglio di lei! Cos’è che la differenzia da me! Dimmelo!” gli disse sbattendo i pugni contro i fianchi mettendosi in posizione autorevole. Naruto si guardò in giro ispezionando i dintorni per essere sicuro che ci fossero solo loro. “Beh. Lo sai benissimo che tu  sei e sarai sempre la prima ragazza a cui avrei donato il mio cuore senza esitare. Ma ti ricordi del sigillo a catena?” “Si... non dirmi che ti avevano assegnato lei” “Si. L’unico problema era che la sua famiglia non ha mai accettato il fatto che la loro futura signora Hyuuga venisse protetta dal demone della Foglia anche per poco tempo. E poi lo sai che ho aiutato un po’ tutti ha completare le loro missioni cercando di mettermi alla luce sotto gli occhi degli Hyuuga. Neanche Neji è riuscito a dissuaderli. L’unica cosa che è riuscito a fare per me è stato di promettermi che mi avrebbe sostituito finché non saremmo diventati abbastanza grandi per non avere i vecchi di mezzo. Poi sai come sono andate le cose. Jiraia mi ha allenato sono diventato capo del Kurama etc. etc.” “Quindi? Non mi hai ancora risposto alla mia domanda.” “Sei divina, perfetta sotto tutti gli aspetto però dopo qualche anno ho cominciato a sentire che con te non darebbe mai andata a buon fine. E quindi mi sono concentrato sul lavoro fino ad oggi.”
Sakura lo squadrò un poco prima di avvicinarsi a lui, gli prese una mano e gliela accompagnò dietro alla propria schiena. Divaricò le gambe per sedersi sopra quelle di Naruto. Lui l’accompagnò tenendola per i solidi fianchi. Una volta sulle sue gambe Sakura cominciò ad accarezzagli i capelli color grano. Era vero che in tutti quegli anni era sempre stata a rincorrere Sasuke. Però quando Naruto se n’era andato aveva sofferto terribilmente, avevo sofferto come non mai.  Per lei fu come perdere un fratello, anzi molto più che un fratello. L’era sembra come perdere una parte di sé. Le loro labbra si incontrarono in un dolce tocco, le loro lingue si dilettarono in un tango sfrenato ma allo stesso tempo passionale e sensuale mentre i due stavano lì ad esprimere il loro reciproco amore tanto ostacolato.
 
 
Freddo. Tutto intorno è bianco. Non si riesce a respirare. L’aria non vuole entrare nei polmoni. È forse un genjustu? No, è troppo reale per essere vero. È troppo reale anche per essere anche lo tyukuyomi. Sto sognando? Sono morto? Se si, allora quand’è successo? Non posso essere morto. Ho cloni in giro per i corridoi di guardia. Cerco di gridare, o almeno dire qualcosa ma nulla esce dalla mia bocca. La pelle mi è soffice al tatto ma è fredda. Vedo tutto sfuocato. Vedo qualcosa d’indistinto che mi si avvicina. Non riesco a muovermi. Sono in posizione fetale ma vedo tutto ciò che mi circonda. È rosa. Mi si sta avvicinando. È una mano. Una mano femminile. Mi prende il mento. È calda e sento che mi irradia d’energia. Riesco a muovermi lentamente lentamente. Mi prende per mano, vuole che la segua. È una ragazza. Ha i capelli rossi, o almeno così mi sembra. Mi sta portando in un luogo. Che ne vorrà fare di me? Si gira. È mia madre? Mi sembra lei ma c’è qualcosa nel suo sguardo che mi dice di no. Mi prende il viso tra le sue dolci mani. Ha un viso d’angelo ogni lineamento è come se fosse stato scolpito dagli angeli. Le sue labbra toccano le mie. Sono calde e profumano di rose. Mi piace baciarla, è una sensazione nuova. È come baciare un angelo.
Una mano si pone sulla mia spalla. Sakura? Che ci fa lei qua? Ma che ca...! Siamo tutti nudi qua, non me n’ero accorto. Eppure non sento alcun senso di vergogna ed anche loro. Lei fa lo stesso con me. Le sue labbra profumano di ciliegio e sono soffici come sempre. Un’altra donna! Questa volta è bionda, è bellissima e sensuale. Hokage Tsunade? Ma ha come cinquant’anni in più di me! Però...è bellissima. Ogni parte del suo corpo è invitante e ben scolpito. Mi prende la mano. Se la porta al seno. Sento il suo cuore che pulsa vivo di passione. Mi bacia anche lei. Anche le sue labbra profumano di rose, ma sembrano di una tonalità diversa. Sanno leggermente di sangue. Eppure la cosa mi piace. Sono tutte qua. Tutte le kunoichi e le donne della mia vita. Tutte intorno a me in cerchio. Posso finalmente stare in piedi. Sono soltanto coi boxer neri mentre tutte loro hanno una vestaglia di lino bianco. Si vendono appena i seni nello scollo. Tutte mi guardano amorevolmente. Tutte mi guardano e tutte vogliono un pezzo di me. Il cerchio si apre. Tutte si mettono in formazione per fare un semicerchio intorno a me. Mi stanno tagliando le vie di fuga, ma questa volta non ho paura di ciò. Sono felice e curioso di conoscere ciò che sta arrivando. Arriva un’altra donna. È la stessa che mi ha portato in questo posto. Anche lei ora è soltanto con la vestaglia di lino. È bellissima. Mi porge la mano. La bacio. Apre la vestaglia e mi abbraccia. Sento il suo corpo stringersi intorno a me. I seni sodi contro i miei pettorali. Le sue braccia intorno al mio corpo. I suoi lunghi capelli contro il mio viso. Profumano di fragole. Le sue candide mani passano fra i miei capelli. L’abbraccio anch’io sembra di abbracciare mia madre. Produce lo stesso calore e lo stesso profumo di vento d’estate. Un vento caldo che porta i profumi di luoghi lontani ed esotici. Adesso che la guardo in faccia vedo che ha una maschera. La conosco. È una maschera da ANBU della foglia. Una maschera da gatto!!
 
 
“Ma che Ca....” Naruto si svegliò di colpo scattando immediatamente mettendosi in posizione da combattimento, un semplicissimo riflesso per un veterano come lui. Era notte fonda, poteva sentire tutto ciò che lo circondava. Fletté un po’ i muscoli e si stiracchiò sentendo i muscoli tendersi mentre il collo scrocchiava. Si era svegliato per una ragione ignota, ma poteva avvertire la presenza di un pericolo imminente grazie alla modalità eremitica. Tutti arrivarono alla sala riunioni, tutti ancora in pijama. Le donne erano riuscite a mettersi delle vestaglie mentre tutti gli uomini erano solo con i pantaloni, tutti nervosamente cercando di non dare a vedere la loro evidente eccitazione nel vederle tutte nelle loro invitanti forme.
“Ino! Ti dispiacerebbe entrare nella mia testa?” disse Naruto una volta che tutti si calmarono. Tutti volevano sapere la causa del grido che li aveva svegliati. “N-Naruto... Seriamente? Ti sei sempre rifiutato fino ad oggi.” Gli chiese la bionda. Conosceva molto bene Naruto, le aveva messo in chiaro che non voleva che qualcuno entrasse nella sua testa. “Infatti! Fino ad oggi non ho mai avuto problemi di questa portata. “V- Va... bene” si avvicinò nervosa. Sebbene tremasse come una foglia Naruto era sempre bellissimo. Il suo corpo era sempre perfetto. Gli mise due dita sulla fronte e due sulla propria. “Technica del capovolgimento spirituale!” gridò. Naruto ebbe uno spasmo mentre la schiena gli si inarcava e gli occhi si rigiravano all’indietro. Passarono dieci minuti prima che Ino si staccasse da lui cadendo indietro svenuta. Tutti si lanciarono per darle una mano ma furono fermati da Naruto, era scomposto col corpo piegato all’indietro ma la mano si era alzata in modo da ordinargli di fermarsi. Naruto squotè la testa appena si ritirò su, subito andò da Ino. Coll’indice le toccò le tempie ed un punto sotto la mascella. Ino si svegliò di scatto venendo invasa da un’energia indicibile. Naruto l’abbracciò forte mentre lei si agitava senza controllo. “Nagato, acqua per favore.” Disse appena Ino si fu calmata. Lei bevve con calma, Naruto le mise un braccio intorno alle spalle per riscaldarla mentre tutti gli altri si misero intorno a loro in semicerchio.
“Naruto.” Disse finalmente, rossa in viso. “Hai dei pensieri veramente perversi!” disse mollandogli un ceffone amichevole. Tutti scoppiarono a ridere mentre lui sbiancò totalmente in viso. “Naruto, questa qua a capo dell’Akatsuki... Non è una qualunque. Non so come ci sia riuscita ma sicuramente ti ha colpito con una tecnica a 2000000km di distanza da qua. Ha usato le tue emozioni per tutte le donne qua presenti,” tutte divennero rosse in viso mentre soffocavano dei risolini compiaciuti, Ino compresa. “Si è messa a giocare con te, e sinceramente ci è riuscita molto bene. Non abbiamo scelta. Ogni giorno che passa sembra che diventi ancora più potente. Dobbiamo andare e batterla prima che diventi un problema troppo grande.” Disse tutto di un fiato.
Naruto si incupì in volto sentendo una tale rivelazione. Intorno intanto si sollevò un brusio mentre la gente spettegolava su come Naruto avrebbe agito o chi e cosa fosse questo nuovo capo dell’Akatsuki. Naruto intanto se ne stava su una panca assorto nei suoi pensieri.
Di colpo si alzò e si diresse verso Ten Ten, la ragazza lo guardò incuriosita mentre le si avvicinava ma dallo sguardo cominciava a capire cosa volesse. Tutti intanto cominciavano a stiracchiarsi, erano contenti di sapere che avrebbero combattuto però erano stanchi. Era l’una di notte dopo tutto. Naruto confabulò sottovoce con la bruna per qualche secondo prima che lei sbarrasse gli occhi. Qualunque cose Naruto le avesse detto o richiesto sicuramente non se l’era aspettato. Immediatamente dopo scappo sorridente in volto, Naruto doveva averle detto qualcosa riguardo alle armi ninja, la sua passione. La Mizukage gli si avvicinò con fare sensuale prima di accarezzagli i pettorali con una mano mentre con l’altra gli prendeva il viso per poi baciarlo, nonostante le occhiatacce delle altre kunoichi e gli altri shinobi. Lei gli fece un ‘occhiolino divertito di cui Naruto ne capì subito il significato. Per quanto gli volesse bene lei non sarebbe venuta a combattere. Lo avrebbe aspettato al villaggio della cascata a braccia aperte.
 
 
Tutti erano tornati alle proprie camere. Chi fremeva dalla voglia di andare a combattere, chi voleva soltanto essere lasciato in pace. Nonostante tutto tutti ebbero molta difficoltà a prendere sonno.  Tutti gli shinobi si rigirarono nel letto, chi più e chi meno, ma alla fine tutti riuscirono a ritrovare la giusta serenità per dormire. Gli unici che non riuscivano a dormire erano in quattro. Tutti assorti nei propri pensieri così profondi che il sonno non li sfiorava. Naruto, Hinata, Ten Ten e Tsunade.
Naruto era seduto sul largo balcone in marmo. Ammirava il deserto in lontananza come se cercasse di intravedere un nemico o qualcosa che dovesse venirgli incontro. I suoi pensieri fluivano liberi e senza controllo. Si mischiavano e correvano senza sosta nella sua mente. Kurama nonostante tutto era riuscito a tornare a dormire sebbene anch’egli fosse stato scosso dall’avvenimento.
Ten Ten arrivò nella sua stanza verso due e mezza. Era sporca di unto e fuliggine in viso la il suo sorriso bianco a trentadue denti spendeva come se fosse stato fatto di diamanti. Era felice del lavoro che era riuscita a fare nel poco tempo che Naruto le aveva dato a diposizione. Gli consegnò un pacco lungo un metro e mezzo. Naruto non si mosse per prenderlo. Lei lo appoggiò sul letto prima di dirigersi verso di lui. Rimasero a guardarsi negli occhi prima che Naruto si scollasse dalla sua posizione e l’abbracciasse. Lei ricambiò baciandolo sul collo, questo prima che lui le prendesse il mento tra l’indice ed il pollice. Le alzò il volto sporco. Le strofinò via la sporcizia con un dito rivestito di chakra prima di darle un lungo bacio. Lei si ritirò lentamente e con la stessa lentezza uscì dalla stanza. Era rossa come un peperone in viso ma specialmente sullo gote. Era felice d’essergli stata utile ma specialmente per il bacio ricevuto come pegno di gratitudine. Quello le bastava sopra ogni cosa.
Tsunade entrò nella stanza mezz’ora dopo. Era ancora vestita soltanto con la vestaglia e sotto i raggi della luna in suo corpo risplendeva di nuova luce. Naruto non si accorse della sua presenza prima che lei lo abbracciasse. Era calda, mentre lui era freddo per tutto il freddo che arrivava dal deserto. Rimasero lì in silenzio. Lei se lo teneva stretto mentre lui continuava a guardare un punto indistinto all’orizzonte. Dopo qualche tempo Tsunade crollò dalla stanchezza. Naruto la portò nella sua stanza dove la pose nel letto. Non si sarebbe permesso di svestirla, nonostante la provocante bellezza dell’Hokage non si sarebbe permesso di vederla in natura senza il suo permesso.
Hinata lo trovò nella sua stanza ancora una volta seduto sul balcone a guardare l’orizzonte. Entrò piano, Naruto si voltò subito appena sentì la porta richiudersi per rimanere spiazzato. Lei si fece cadere la vestaglia mentre si dirigeva a piccoli passi verso di lui. I raggi della luna s’intonavano con la sua pelle bianca come il latte, tutto il suo corpo rispendeva di luce divina. I suoi occhi lillà erano supplichevoli e sofferenti. I capelli ricadevano in due ciocche sui seni mentre gli altri sulla schiena. Le guance rosso cremisi erano sensuali ma davano allo stesso tempo una sensazione di come se stessero dissanguandosi. Naruto la incontrò in mezzo alla stanza. E li rimasero. A guardarsi mentre il silenzio veniva spezzato dai passionevoli sguardi che si lanciavano. Hinata prese la mano destra di Naruto la pose sul proprio cuore. In seno era invitante ma lui si concentrò più su battito del cuore della ragazza. Era calmo e regolare, ritmico ma con alcuno picchi. Alla fine la prese in braccio e se la portò nel letto. Lì vi rimasero abbracciati l’uno con l’altra. Tutto ciò prima di sprofondare in un sonno profondo.

Indisturbato questa volta.



Fine zona ratings rosso. Per coloro che l'hanno letta bene. Per coloro che hanno avuto il buon senso di non farlo per le restrizioni, meglio. Comunque il cerchio va chiudendosi. El tempo sta finendo e ci sono molte cose da sistemare, persone con cui ragionare ed azioni da compiere

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Capitolo 12
*** Chiaro? ***


“Oggi siamo qua per decidere chi mi seguirà nei combattimenti. Chi si astiene potrà decidere se aiutarci nel ripulire i nostri nomi. Così facendo una volta che tutto questo sarà finito noi potremo finalmente smettere d’indossare maschere d’innanzi ai compagni, amici e famigliari.” Naruto dichiarò una volta che tutti i ninja si riunirono alla tavola ovale. La prospettiva di dover combattere contro sua cugina non lo allietava per niente. Molti erano perplessi, che fare? Combattere o ammettere al proprio villaggio ed ai propri amici che molte cose che erano sono state dette non erano altro che bugie. Parole al vento.
Nagato fu il primo a decidersi, “Cugino mio, noi appartiamo allo stesso clan; credo che sia giusto che io ti accompagni in questo ultimo conflitto. Lo devo pure a Konan, ha sacrificato tutto per me, se solo ci fosse un modo per riportarla fra noi voglio scoprirlo.” Esclama colpendo il tavolo con un misto di risentimento e frustrazione.
“Allora vengo anch’io! Volete andare a menare le mani senza di me? Cos’è sta storia? Non avrò la vostra padronanza del chakra ma quando si parla di combattere io sono sempre in primo in fila.” intervenne subito Lee facendo un salto carpiato per atterrare in mezzo al tavolo in posizione ha belloccio come gli aveva insegnato il suo maestro, Manito Gai.
“Scusa se te lo dico ma il migliore sui taijutsu sono io, e poi conosco i nemici meglio di te siccome alcuni di loro mi hanno attaccato. Abbiamo un conto in sospeso noi” lo rimproverò Neji con fiamme che gli ardevano al posto degli occhi. Aveva la possibilità di redimere l’onta subita; non si sarebbe lasciato sfuggire una tale possibilità.
“Bah se andiamo di potenza allora sarà meglio che mi aggiunga anch’io. Sicuramente tutti voi non siete un granché per le arti illusorie. Tranquilli vi coprirò io le spalle.” Borbottò Sasuke  abbastanza forte perché tutti nella sala potessero sentirlo. Molti si sentirono rassicurati da una tale scelta strategica sulla squadra ma molti sembravano ancora titubanti. Molti dei Kage li guardarono con esasperazione e disappunto. Avrebbero preferito far a modo loro e l’assortimento dei membri della squadra non li convincevano. Tsunade percepita la pesante coltre d’imbarazzo ed indecisione che ricadeva su tutti i membri nella sala, si schiarì la voce, “Io penso che questa squadra di quattro sia più che adatta per fronteggiare la minaccia per cui di canto mio confido in loro. Naruto! Hai tre giorni. Tre giorni per ripulire questo macello e presentarti davanti alla commissione dei giudici in tribunale,  non pensare che mi sia scordata di questo particolare.”
Naruto la guardò leggermente colpito in fallo prima di sorridere grattandosi la nuca, fra tutte le sue disgrazie avrebbe voluto che lei si fosse dimenticata di quel particolare.
“Naruto ed io? Che dovrei fare? Aspettare qua col fiato sospeso per sapere se la missione finisce in successo o in fallimento con la morte di tutti voi?” gridarono all’unisono Sakura e Hinata, per poi quadrarsi negli occhi totalmente imbarazzate. “Non che non abbia poca fede in voi ma il nemico è molto forte! Devo essere sicura che tornerete sani e salvi!” ancora una volta all’unisono, ed ancora si guardarono estremamente imbarazzate.
“Tranquille, io ed i ragazzi sappiamo badare a noi stessi e poi siamo il Kurama! Ne abbiamo passate di tutte in questi anni!” le rassicura Naruto col suo eterno sorriso a trentadue denti grattandosi la nuca.
 
Finita  la riunione ognuno dei partecipanti tornò al proprio alloggio per prepararsi a tornare ai rispettivi villaggi.
 
Neji si mise una maglia di rete sotto la sua solita maglietta di lino, pantaloni neri di cotone e sandali con para stinchi. Pensava a Ten, in tutti quegli anni ne avevano passate tante ma non erano mai riusciti ad esprimersi il proprio amore reciproco fino in fondo. Doveva tornare vivo al villaggio, lo doveva a sua cugina Hinata ma soprattutto a Ten. Di norma non si sarebbe mai portato armi se non per le sue tecniche e le sue mani ma questa volta voleva essere sicuro di tornare tutto d’un pezzo. Era furioso d’essersi lasciato sconfiggere così facilmente, doveva togliere quella macchia dal suo onore. Ten Ten arrivò nella sua stanza di soppiatto e lo colse di sorpresa atterrandolo. “Sei sicuro d’essere pronto per andare a combattere? Se ti fai atterrare anche da me non hai molte speranze.” Gli sussurra nell’orecchio prima che lui inverta le posizioni. “Non è vero che sono senza speranze. Sei tu che mi sconcentri.” Le dice baciandola prima sul collo per poi avvicinarsi lentamente alla sua piccola bocca. “Come potrei scomcentrarti? Sono qua che faccio il tifo per te!” gli dice ricambiando i suoi baci, “Comunque ti ho portato questi.” Apre un fagotto lasciando che due paranocche-pugnali, simili a quelli di Naruto ed Asuma, cadano sul tavolo della stanza. “Ho pensato che per farti avere il vantaggio di poter usare appieno il tuo chakra di tipo fulmine questi fossero perfetti.” Gli occhi di Neji brillano in piena soddisfazione. Adesso può scatenarsi ancora di più sul campo da combattimento, si gira di scatto e l’abbraccia con tale impeto che entrambi cadono sul letto con le labbra l’una pressate sulle altre. Rimangono così, assaporandosi la calma la passione prima della tempesta.
 
Sasuke era immerso in una pennichella prima che due mani gli prendessero il suo angelico viso per applicare delle tenere labbra sulle sue. Lui aprì immediatamente gli occhi per vedere una coltre rosa che gli bloccava la visuale. Richiuse gli occhi assaporandosi il contatto delle loro bocche. Sente che il corpo della ragazza spalmarsi su di lui mentre lei si sdraia accanto a lui sul letto. “Come fai ad essere così calmo? Tutti gli altri sono estremamente nervosi per questa missione.” “Semplice. Io so che per certo ne usciremo vivi, tutti quei bifolchi li abbiamo già battuti. Sarà come fare una normale rettata punitiva di quelle che facevamo ai tempi dell’accademia.” Le risponde lui sbuffando sempre con gli occhi chiusi. Sakura sorride sotto i baffi. Il team 7 è sempre stato il migliore, Sasuke e Naruto non possono perdere. I suoi due ragazzoni sono cresciuti in così poco tempo, le sembra che tutti quegli anni dal momenti in cui s’erano riuniti per la prima volta fossero passati in una manciata di ore. “Svegliami quando devo andare.” Le dice mettendole un braccio intorno al collo e portandole la testa a posarsi sulla sua spalla.
 
Nagato, Shikamaru e Naruto discutono sul da farsi mentre uno frenetico via vai di gente li disturba. “Dovrete viaggiare per due giorni fino a questo punto nei pressi del villaggio del Ferro, poi al terzo attaccherete da tre punti differenti cosicché i nemici saranno costretti a dividersi per potervi fronteggiare efficacemente.” “Perché’ non passare per questi monti? Si risparmia un giorno di viaggio e poi sarebbe più semplice per me per utilizzare una technica a lungo raggio e Sasuke per produrre un genjutsu su larga scala.” Controbatte Naruto ad un Shikamaru altamente scettico e nervoso intento ad accendersi la quinta sigaretta di fila, “Non lo so! Non lo so! Di colpo mi sono dimenticato tutto e neanche Ino riesce a farmi tornare la memoria. Sto cercando di fare del mio meglio come capo tattico per darvi una mano ma non ho abbastanza dati per potervi dare abbastanza piani o almeno un assortimento che vi possa permettere un vantaggio schiacciante prima del combattimento!” il sudore gli bagna il viso una volta imperturbabile spegnendoli la sigaretta. Lui maledice la sua inutilità e cerca di riaccenderla. Una mano di carnagione rosa pallido gli toglie la sigaretta di bocca, lui si gira per protestare ma rimane a bocca asciutta appena Temari gli tira una folata di vento in faccia. “Ti stai rovinando, Ino mi ha detto che da quando questa nuova Uzumaki è apparsa hai ripreso a fumare a pieno ritmo ed adesso!? Ti ritrovo a fumare non una ma cinque sigarette nell’arco di mezz’ora! Adesso se a Naruto non dispiace tu vieni con me a Suna, li ti segrego nelle terme e non ne esci finché non ti sarai disintossicato.” Gli sbraita in faccia con i pugni contro le anche, Shikamaru la guarda spaventato prima di rivolgersi con lo sguardo ad un Naruto che squotè la testa in dissenso, “Temari ha ragione. Stai perdendo il controllo sulle cose e specialmente su te stesso. Vai con lei e passa un po’ si tempo a rilassarti. Devi tornare alla Foglia come sei uscito, ovvero sano come un pesce. Qui ormai non c’è più nulla che tu possa fare, prenditi una pausa.” Shikamaru lo squadra con uno sguardo perso ma alla fine si rialza dignitosamente, “Hai ragione, anzi avete ragione. Devo rimettermi a posto. Col tuo permesso capo.” Dice camminando verso Temari. I due se ne vanno mano nella mano come se tutto ciò che sta succedendo non li riguardasse. “Uhm. Quanto vorrei essere spensierato come loro, sono così dolci.” Sbotta Nagato parlando finalmente dopo il periodo di silenzio in cui era caduto da quando la riunione era finita. “Vedrai un giorno. Un giorno troverai qualcuno.” Lo rassicura Naruto dandogli qualche pacca sulla spalla, “E poi Konan non è morta.” Si lascia scappare di sfuggita. “Come? Davvero? Perché me lo dici ora?” gli grida in faccia Nagato prendendolo per la maglia e scuotendolo come un forsennato, “Scusa. Ma quando si è sacrificata per farti uscire dal tuo stato di dio del dolore mi ha fatto promettere di non dirti nulla a riguardo. Ha compiuto tutte quegli omicidi per stare accanto a te e quando vi ho incontrato ha visto la possibilità che tanto aspettava. Mi ha fatto promettere. E poi è in uno stato di semi- incoscienza, l’unico problema è che non conosco la technica che usa nostra cugina Yuriko per soggiogarla quindi dovremo svegliarla alla vecchia maniera.” “E sarebbe?” “Dai Nagato lo sai. Dovremo combatterla.”
 
 
 
 
 
 
 
Ormai erano tutti riuniti fuori dalla base. Naruto, Sasuke, Nagato, Neji, Hinata, Sakura e Tsunade. Tutti gli altri se n’erano andati da un pezzo. Tutti confabulavano per alleviare l’imbarazzo e l’impazienza che precedeva la missione, gli unici che non parlavano erano Hinata, Tsunade e Naruto. Il biondo era intento a comporre un complicatissimo sigillo con quello avrebbe occultato la posizione della base a tutti tranne i membri del Kurama. Hinata e Tsunade lo guardavano in silenzio. Hinata lo ammirava in tenuta della Foglia e giacca da Quarto Hokage modificata mentre la nodachi sporgeva dal suo lato sinistro. Tsunade era combattuta. Era lei l’Hokage, avrebbe dovuto combattere lei, ma si fidava di Naruto. Sapeva che sarebbe tornato in un modo o nell’altro.
 
 
 
 
 
 
Ultimi saluti, ultimi baci ed abbracci. Il team dei quattro parte a tutta velocità mentre le tre donne rimasero a salutarli finché non scomparirono, tutte con le lacrime agli occhi tranne per Tsunade che si sfrega nervosamente le tempie.
Sakura e Hinata fanno per cominciare a camminare verso  il villaggio però vengono fermate dalla Hokage.
“Sakura, per piacere precedici al viaggio. Hai ancora molto da fare all’ospedale della Foglia, dopo tutto sei pur sempre il primario. Noi ti raggiungeremo più tardi.” Le dice sorridendo con un sorriso non troppo innocente. Sakura vorrebbe contestare, vuole conoscere un po’ di più l’amante di Naruto ma riconosce negli occhi della propria Hokage l’intolleranza per le contestazioni. “Hinata, accompagnami per un tratto. Raggiungerai Sakura più tardi.”
Tsunade è seria. Qualunque cosa le attanagli il cuore o la coscienza è ormai troppo pesante per lei. Non vi è più una traccia di felicità in lei, ha bisogno di sfogarsi, stranamente la persona con cui si deve sfogare è proprio Hinata
“Ummm, va bene Miss Hokage” risponde la mora con una faccia che è un misto di curiosità e paura.
Tsunade le mette una mano sulla spalla. La faccia è lugubre. Hinata continua a non capire ma sente che la Hokage ha molta difficoltà nel far riaffiorare tali ricordi tanto dolorosi per lei.
“Dimmi, cosa hai capito di Naruto?” “Non capisco. È un ragazzo dal cuore d’oro che si è dato molto da fare per poter arrivare dov’è arrivato adesso. Ne ha passate ma non me ne ha parlato più di tanto.” Risponde la mora incuriosita. “Non ti ha detto nulla sul suo passato?” “Beh mi ha detto che ha mandato molti cloni in giro ed ha imparato moltissime cose, sia dal punto di vista bellico e che culturale. Perché me le chiede?” Il viso di Tsunade si rattrista sempre di più.
“Lui ti ha detto solo le cose positive di ciò che ha fatto. Ha avuto un buon cuore a non dirti ciò di cui non va fiero. Spero soltanto che i suoi peccati non ritornino dalle tombe che ha scavato per chiedergli di restituire ciò che ha preso.”
Hinata rimane a bocca aperta. L’Hokage le sta cercando di aprire gli occhi su una realtà che non ha mai posato gli occhi, una realtà che sicuramente è stata velata fin dall’inizio.
“Non ho paura di sapere ciò che ha fatto o cosa sia diventato per essere ciò che è ora.” “Sicura?”
Vuoto. Una parola. Le era bastata una sola parola per spazzarle via tutta la sua confidenza e metterle in dubbio la sua fedeltà a Naruto. Indietreggia. Respirare. Inalare. Espirare. “S-ssi s-sono sicura.” Una cosa Neji le aveva insegnato nel poco tempo in cui si erano rivisti in quei giorni, tutto ciò che Naruto aveva fatto in tutto quel tempo era per il bene di Konoha.
“Devi sapere che esiste una consuetudine nel nostro villaggio, una consuetudine abbastanza discutibile, che consiste nel applicare ai neonati un sigillo appena sono nati. Questo sigillo viene applicato appena nascono e rimane dormiente fino all’età di cinque anni. A tale età i ragazzini devono compiere buone azioni negli interessi d’altri,” “Mi scusi, non starà parlando del sigillo a catena?” “Si mia cara. La tua famiglia fece leva sul precedente Hokage perché voi non foste vittima di tale tradizione. Voi veniste risparmiata ma per mettere in pari i piatti della bilancia due altri bambini vennero scelti per portare metà della vostra condanna ciascuno.” “E chi sarebbero?” “Non lo hai capito? Vennero scelti Neji e Naruto!”
Hinata fece qualche passo indietro allibita. Era lei la causa di tutti i mali dei due? Solo per un capriccio della sua famiglia? Abbassò la testa avvilita, se solo lo avesse saputo prima. Tsunade la prese e le mise un braccio introno alle spalle. Hinata tremava a causa di tale rivelazione.
“La tua famiglia è speciale. Agisce come più le piace e non fa molti compromessi. Per tale ragione Naruto venne incaricato di portarsi addosso tutta una doppia responsabilità.” le disse l’Hokage sempre guardandola con sguardo serio cominciando ad accarezzarle la schiena come una madre affettuosa fa con la propria figlia.
“Poi sai come sono andate le cose. Abbiamo ricevuto l’attacco della volpe a Nove code ed il Quarto Hokage, il padre di Naruto, scongiurò il tutto sacrificando la vita di sua moglie e la sua, Naruto ne è diventato il Jinchuuriki. Da allora ha lavorato sodo per togliersi di dosso tutte le responsabilità che gli erano state lasciate. Si è allenato come un forsennato con Lee, si è sottoposto al brutale addestramento per gli ANBU ed il mio amico, l’eremita Jiraia, lo ha preso sotto la sua ala per farlo crescere. Ma tutto ciò diventava sempre più vano. A causa dell’attacco e dal fatto che si facesse vedere di rado la gente cominciò a vedere Naruto come una minaccia. Veniva sempre più emarginato dalla gente tranne per Lee, Maestro Gai ed Iruka e Jiraia. Solo loro non lo abbandonarono. Almeno è riuscito a togliersi di dosso il sigillo che sarebbe toccato a te. Poi ci fu l’accademia, sai come andarono i fatti.” “Non proprio.  Mi ricordo che Naruto mi piacque a prima vista, era così imbronciato col mondo ma il suo viso angelico mi ispirava sicurezza. I suoi occhi azzurro chiaro, erano come il ciel sereno. Per il resto non mi ricordo.”
“Memoria corta, eh piccola?” Tsunade le diede un piccolo colpetto col dito indice che ebbe l’effetto di un calcio da mulo. Hinata cadde a terra vedendo le stelle prima che Tsunade non le tirasse in faccia una dose abbondante d’acqua. “Sarebbe dovuta cadere invece di fare un tale volo. Ci avrò messo troppa forza, eppure avevo dosato bene la mia forza” pensò Tsunade mentre aiutava la ragazza ad alzarsi, “Ritornando al discorso. Non ti ricordi che fu l’unico a passare tutte le prove, sia scritte che pratiche? Poi siete finiti ai combattimenti delle eliminatorie.” “Per favore, non mi ricordi quello. Mi sono scontrata con Neji. Mi ha fatto sentire sulla mia pelle il dolore del sigillo. Solo grazie a Naruto sono riuscita ad uscirne viva, però dopo ho smesso l’addestramento per cominciare gli studi di legge.” Disse a bassa voce, come se il ricordo il bruciasse il cuore. “Povera, Neji non si è salvato dal suo destino. Lui ha avuto il compito di divenire il tuo guardiano occulto. Quando però vi siete scontrati durante l’accademia il suo non era rancore contro di te, era rancore per la famiglia Hyuuga. E poi Naruto non ha fatto molto, lo ha soltanto rabbonito a parole.” “Sarà, ma mi ha portato lui all’ospedale. Lui ha pagato per le mie cure.” Ribatté Hinata leggermente contrariata con l’Hokage, “Si ma la tua famiglia si è subito mobilitata per mettere un perimetro intorno all’ospedale e lo ha cacciato a calci nel sedere. La tua famiglia ha sempre odiato le forze portanti e specialmente lui. Per questo ti hanno cancellato la memoria riguardo tutto quello che sapevi su di lui.” Rispose Tsunade rabbonendola. “Ah ecco perché non mi ricordavo nulla di ciò che successe negli ultimi otto anni. Va bene, allora mi dica ch’è successo fino ad adesso?” Chiese docilmente Hinata mentre giocava con gli indici cercando di nascondere il rossore sulle guance.
“Ha combattuto contro tutti i nostri Geninn, il suo addestramento si è dimostrato superiore a quello di chiunque altro e le sue doti tattiche, già di alto livello a quei tempi, gli hanno permesso di battere persino Shikamaru in un combattimento di cervelli. Per il resto... non so che successe. So soltanto che qualcosa lo spinse ad uccidere tutti gli altri studenti dagli altri villaggi nei combattimenti. Per questa ragione la maggior parte dei villaggi dichiarò di farci la guerra se lui non se ne fosse andato. Una volta diplomato dovette scappare per il bene di Konoha ed il resto... beh lo hai letto nella sua fedina penale.” Tsunade fece un respiro di sollievo, si era tolta un grande peso dalla coscienza.
Hinata rimase a bocca aperta dopo aver sentito il racconto, ormai sapeva ciò che le era sempre stato nascosto. Tsunade la guardò leggermente compiaciuta.
“Non capisco come tutto questo possa essere tanto male? Naruto si è sacrificato moltissimo per noi e lei dice che ha fatto cose mostruose. Fino ad adesso nulla mi sembra tanto pesante o immondo.” Disse la ragazza raggiante mentre Tsunade cadeva dallo sconforto, non era riuscita a farle capire quello che voleva. “Non sono molto brava su questo tipo di Jutsu ma ci proverò” le disse mentre le metteva due dita sulla fronte.
Gli occhi di Hinata si spalancarono mentre l’Hokage le passava le immagini degli studenti morti. Tutti uccisi in modi brutali ed i loro corpi dilanianti in pose immonde. Tutti coloro che ebbero la sfortuna d’essere il bersaglio del Kurama e che vennero torturati in modi indicibili, chi per informazioni chi per diletto. I corpi di coloro che cercarono di contrastare Naruto come Orochimaru e Hanzo, tutti uccisi in modi orripilanti.
Hinata ad ogni immagine che le veniva passata tremava sempre più, le gambe non riuscivano a sostenerla e gli occhi si arrossavano mentre sgorgavano torrenti di lacrime.
“Uff. Uff. Adesso capisci che tipo di avversario possa essere Naruto?” disse infine Tsunade ansimando, il jutsu le aveva prosciugato più chakra del dovuto.
“No. Non ci credo. Naruto è una persona gentile e buona. Lui... lui non farebbe mai una cosa del genere. Naruto non può essere una persona così... così sadica... così violenta!” urlò la Hyuuga mentre correva via col viso fra le mani.
 
 
 
 
 
Naruto si fermò di scatto. Gli altri del gruppo si fermarono qualche metro più avanti.
“Tutto bene cugino?” gli chiese Nagato, riconosce l’espressione sul viso del ninja. Qualunque cosa sia non è piacevole. “Nulla mi fischiano le orecchie.” Risponde sorridendo mentre Neji e Sasuke sospirano annoiati.
 
Nel subconscio di Naruto mentre proseguono
 
“Non mentire, lo hai avvertito anche tu!” gli ringhia dietro Kurama. “Si lo so. Questo non è dovuto dal nemico. C’è qualcosa che non funzione fra le ragazze. Mi sa tanto che Tsunade ha colpito Hinata con la dura verità.” “Quale? Che lei è stata un peso per te? Che hai un lato assetato di sangue? Che se vuoi sei sadico?” continua a ringhiare Kurama. “Beh una buona parte è anche colpa tua... lasciamo stare finché non torno a Konoha per il processo.” Naruto e Kurama si guardano negli occhi, sanno che qualcosa si è rotto. Il destino di cristallo si è rotto su di loro, i cocci li devono raccogliere loro.

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Capitolo 13
*** Sigilli e ritorno a casa ***


“Bene siamo arrivati a destinazione. Rilevo la presenza di tutti i nemici. Distanza: 3km. Sono 300 metri sotto di noi. Sono in formazione a romboide. Zetsu sta usando la technica effimere per stare in avanscoperta seguito da Kakuzu. Deidara in punta. Ali, Kisame e Itachi. Al centro della formazione c’è nostra cugina Yuriho. Dietro a chiudere la forma c’è Konan. In coda nelle retrovie ci sono Tobi, Hidan ed in fine Sasori” Disse Nagato una volta che tutti gli altri membri del gruppo arrivarono alla pendice dov’era in piedi lui.
“Umm sicuramente si aspettano un attacco però questa formazione non mi sembra fatta per un combattimento immediato. Dove ne se ne starà andando nostra cugina? Bah, glielo chiederemo io e Nagato dopo. Va bene, scegliete i vostri obbiettivi che poi decideremo la strategia d’attacco.” Disse Naruto mentre controllava per l’ultima volta il suo equipaggiamento.
“Mi fa vomitare il fatto che vostra cugina si sia presa la libertà di prendersi i corpi di due Uchiha, specialmente di mio fratello. Devo salvarli da questa situazione infame.” Disse Sasuke mentre tirava fuori la sua jian.
“Io mi scelgo Sasori, Kakuzu e Deidara. Abbiamo un conto ancora aperto io e quei tre corpi marci!” affermò sadico Neji mentre si metteva alle mani i suoi paranocche rivestendoli di chakra.
“Io mi prenderò cura di Zetsu, in quanto sono l’unico a poterlo vedere. Poi mi piacerebbe riaffrontare Hidan. L’ultima volta ho visto di striscio la sua tecnica prima che cedessi il dovuto posto a Shikamaru. Infine voglio poter fare qualcosa per Konan, le devo tanto. Se non riseco a riportarla fra di noi preferisco che venga seppellita nel clan Uzumaki invece di girare in giro come un corpo morto.” Disse Nagato mentre richiamava tutti i suoi poteri del Rinnegan.
“Va bene. Sasuke hai le tue ragioni. Neji, per favore. Lo so che i tuo orgoglio ti è molto importante ma per favore abbi un po’ di rispetto per loro, sono corpi morti. Non sanno ciò che fanno,” Disse Naruto mentre formava il Rasen-Shuriken, “Appena verranno colpiti voi portatevi via i loro corpi mentre sono ancora in ricostruzione. Ci siamo già scelti i campi per i combattimenti. Niente sbagli, siamo il Kurama!” dicendo questo lanciò un Rasen-Shuriken di forme ridotte per garantire ai propri una copertura mentre assalivano il gruppo dei nemici.
Lo scontro fu alquanto brutale. Il gruppo fu letteralmente colpito sprovvisto di difesa dal Rasen-shuriken che li scompose prima di scomparire. Nell’immediato secondo seguente i tre assalitori presero i loro bersagli e si diressero nelle loro ubicazioni predefinite, tutto con un’efficienza raggiungibile con immensa pratica ed esperienza.
Naruto discese con calma. I suoi bersagli non si sarebbero mossi nel tempo che ci avrebbe impiegato. Appena a dieci metri vide che il corpo di Kisame si ricostruiva più lentamente del previsto, si era avvolto intorno a Yuriho producendo anche uno scudo col proprio chakra e per cui aveva subito il doppio del danno.
Scostò il corpo di Kisame per poi sedersi ad ammirare per un secondo sua cugina, perdendo la sua maschera ora le si poteva vedere il viso.
“Uffa, eccoci qua cuginetta, non so per quale ragione mi odi così tanto ma sono sicuro che riuscirò a farti ragionare. Intanto...” pensò il ragazzo mentre componeva una lunga serie di sigilli a velocità impressionante. Due minuti dopo appena finito colpì col palmo della mano il corpo ancora lacerato di Kisame, il sigillo pentagonale che gli era stato applicato sul corpo aveva la funzione di reprimere ogni suo movimento e flusso di chakra finché non si sarebbe pienamente ricostruito per poi venire completamente sigillato.
Naruto si caricò sulle spalle il corpo ancora inerme della cugina prima di scomparire in un lampo cremisi.
 
Tutti i combattimenti si svolgono all’incirca allo steso tempo,
Sasuke P.O.V.
 
“Itachi-niisan, Obito-sempai. Non avrei mai pensato di rivedervi dopo tutta la guerra che noi Kurama vi abbiamo fatto quando eravate ancora nella Akatsuki. Itachi, fratellone, avrei tanto voluto passare più tempo con te, anche quando ci siamo combattuti per l’ultima volta sentivo che avremmo potuto capirci di più. Adesso ho la possibilità di contraccambiare il favore, per favore non ponete troppa resistenza, vi toglierò dal controllo dell’Uzumaki e poi vi darò una degna sepoltura coi dovuti onori un’altra volta. Non  intralciatemi, ve en prego.” Ammetto inchinandomi con le mani sui polsini coi sigilli che ho sugli avambracci, mentre dinnanzi a me i due Uchiha si ricompongono. Obito appena ricostruitosi mi si lancia contro a tutta velocità mentre Itachi compone i sigilli per una technica a velocità fulminante. Richiamo subito quattro shuriken e li lancio contro il mio assalitore solo per vedere che grazie al Kamui si è reso intangibile. Salto su un ramo dell’albero più vicino per evitare la mitragliata di palle di fuoco che fuoriescono dalla bocca di Itachi ma allo stesso tempo vedo che Obito continua la sua corsa per abbattermi, “E’ prossimo ad afferrarmi la gola, maledizione”. Appena le sue dita toccano la pelle del collo faccio scattare l’Amateratsu, le fiamme cominciano subito a bruciargli la mano per poi passare al braccio prima che egli riesca a reciderselo. “La difesa assoluta di Gaara era proprio un ottimo spunto, nulla e nessuno mi può toccare. Nessuno tranne per il membri del Kurama sanno che tengo uno strato invisibile di Amateratsu sopra il mio corpo. Almeno adesso posso evitare di preoccuparmi per loro tanto ad ogni recisione si ricostruiranno. “Vi avevo detto di non porre troppa resistenza, a quanto vedo non sarà possibile senza che io vi distrugga in pezzi. Perdonatemi per quello che dovrò fare.” Dichiaro mentre chakra si accumula nei miei occhi, “Non volevo arrivare a questo ma se per darvi la pace prima vi devo fare la guerra allora sono più che disposto a farlo, cercherò di fermarvi col mio 50%”. Apro gli occhi d’innalzi a loro, i miei occhi prima erano imploranti di pietà per loro, ma adesso. Adesso sono affamati di distruzione, nulla sfugge alla vista del mio mangekyo Sharingan eterno.
Itachi compone i simboli per l’artiglio proiettile d’acqua mentre Obito mi attacca con la pioggia trepidante, paro i proiettili di acqua caricati con l’elettricità del Raiton a malapena, sebbene io sia affine col chakra di tipo elettrico le braccia mi si addormentano leggermente. Ho bisogno si riottenere il controllo del combattimento, salto indietro mentre compongo i simboli per la technica del drago di fuoco supremo, è molto che non utilizzavo questa technica. La fiamma investe a pieno i due mentre comincio a produrre le lame chidori su entrambe le mani, i due Uchiha mi attaccano armati di catane. Riescono a muoversi come se fossero collegati mentalmente, cavolo neanche io e Naruto riusciamo ad ottenere un tale sincronismo, mentre continuiamo a scambiarci colpi su colpi non faccio altro che ricevere tagli di grado minore mentre i miei colpi non fanno altro che essere resi vani, ad ogni taglio che subiscono vanno avanti finché il tessuto non si è ricucito.
“Va bene, oggi non sono al massimo. Meglio finire questo combattimento prima che lo capiscano.” Itachi ed Obito producono i loro mezzi Susanoo nello stesso tempio che io riesco a costruire il mio completamente. Mi attaccano con la spada Totsuka e con gli shuriken Kamui, se vengo colpito dagli shuriken sono fregato e lo stesso se mi trapassa il Susanoo con la spada, devo stare il più attento possibile.
Mi attaccano da tutte le parti, devo scambiare colpi con la sua spada mentre schivo gli shuriken e la restrizione divina, maledizione se mi bloccano con l’arte del legno sarò facilmente alla loro mercé.
Cerco di sopprimere tutti i loro movimenti ma non ci sto riuscendo troppo bene, sebbene io riesca a volare intorno a loro non riesco ad avvicinarmi abbastanza da poterli sigillare. Maledizione volevo dare il meno possibile ma a quanto sembra non posso trattenermi, meglio concludere subito questa questione, devo anche tornare a Konoha prima degli altri.
Mi butto in picchiata contro di loro avvolgendo il Susanoo con l’Amateratsu, cercano in tutti i modi di fermarmi ma tutti i loro colpi vengono resi vani appena toccano le fiamme che mi proteggono. Usciamo dai nostri Susanoo allo stesso tempe e nello stesso momento in cui si schiantano trapasso la maschera di Obito col chidori, essa si frantuma al suono di mille cinguettii angelici. Finalmente è libero, sorride ora che lo sigillo.
Itachi si dissolve in una moltitudine di corvi appena lo carico. Questo non è un genjutsu, non posso esserci cascato così facilmente come ai tempi in cui era ancora vivo, i miei occhi vedono benissimo attraverso l’oscurità delle menzogne. Calma devo chiarire i miei pensieri, finché la mai difesa di Amateratsu è funzionante nulla mi può toccare.
Scorgo che Itachi si sta dileguando, probabilmente sta cercando di tornare dagli altri della neo Akatsuki. Parto all’inseguimento nella forma di Susanoo completo, sebbene io stia volando riesce comunque a mantenere un po’ di vantaggio. Faccio piovere un inferno di palle di fuoco, non a molto effetto ma almeno  riesco a bloccarlo in un angolo. Mentre cerca un modo di divincolarsi da quella posizione mi fiondo su di lui in caduta libera per perforarlo con la lama di mille falchi, bene, lo tengo ferme ed sono ad una buona distanza mentre ci sono tutte le condizione per poter utilizzare questa technica. Alzo l’altra mano al cielo mentre si ricopre di chakra elettrico, il cielo si rannuvola per tutto il calore che ho prodotto, sta per piovere. Quando piove i draghi solcano il cielo in cerca di distruzione.
Si sente un ruggito che squarcia il cielo mentre un drago blu marino dagli occhi rossi come rubini fa la sua apparsa, nella sua maestosità racchiude il suo potere distruttivo. Itachi mi sorride nel secondo prima d’essere colpito, il mio fratellone è felice e fiero di me, Kirin lo colpisce violentemente, il colpo è tale da formare un cratere di 10 metri per 5, nel centro vi è Itachi.
Mentre è sdraiato a terra sorride, in questo giorno di sole potrà tornare a solcare i cieli del paradiso. Gli chiudo gli occhi mentre lo sigillo, addio fratellone, è stato bello poter combattere contro di te un’altra volta.
Raccolgo i corpi e mi contorno del mio Susanoo, sono in ritardo. Devo tornare a Konoha il più presto possibile.
 
 
Neji P.O.V.
 
“E’ ora del secondo round!” pensa Neji mentre schiva con grazia la pioggia di C1 che usa Deidara per bombardare il campo di battaglia, rotea su di sé stesso mentre respinge i proiettili di sabbia ferrea dalla marionetta di Sasori e taglia coi pugnali-paranocche tutti i fili che Kakuzu usa per cercare di immobilizzarlo. “Umm. Sono tutti e tre dei combattenti molto abili, tutti e tre sono di base a lungo raggio ma se la cavano pure nel corto. Ho bisogno di far si che si colpiscano a vicenda per poter aver la possibilità di sigillarli. Scusa Kiba ma devo prendere in prestito questa tua technica” pensa mentre rotea ad alta velocità attraversando le difese di Sasori distruggendoli la marionetta del terzo Kazekage, Kakuzu cerca di penderlo  lanciandogli addosso le mani  ma finisce col strangolare Sasori mentre Neji gli taglia i fili che le tenevano attaccate alle braccia. Deidara cerca di allontanarlo lanciandoli addosso uno sciame di C2 a forma di uccelli razzo ma finisce lo colpire Kakuzu che gli è stato lanciato contro. “Strano, sembra che siano diventati incapaci di combattere a tutto d’un tratto, non sono più quelli che mi hanno catturato, vabbè sarà più facile per me sigillarli.”
Meglio dividerli, se sono insieme riesco a pararsi meglio le spalle.” Pensa mentre evoca due Kage Bushin. Il trio è preso di sorpresa dai tre Neji che li scaraventano in tre posti differenti, separandoli. Deidara spara una raffica di C1  mentre cerca di saltare su di un uccello d’argilla. Cade a terra mentre l’uccello viene trafitto da una pioggia di lance di chakra, Neji atterra poco dopo immobilizzandolo a terra trafiggendogli la schiena col suo pugnale rivestito col Raiton, Deidara si deforma mentre viene reso evidente che non era soltanto un copia d’argilla. Neji non fa in tempo ad attivare il Byakugan  che il vero Deidara gli salta addosso atterrandolo mentre la sua pelle diventa sempre più trasparente ad ogni secondo che passa. “O maledizione, ho cinque secondi prima che il suo C0 mi distrugga il pieno.” Si dimena e rilascia chakra nel tentativo di guadagnare più tempo ma, più si muove e più è evidente che non riuscirà a salvarsi.
Una grandissima esplosione rompe la pace del luogo già scandita da ritmici rintocchi di metallo che cozza contro metallo ed emancipazioni di tecniche, viene creato un cratere da 2Km profondo 500m.
 
 
 
 
“Si è fatto saltare in aria pensando che se avesse distrutto il mio vero corpo sarebbe riusciti a concludere il combattimento immediatamente. Meglio mandare un'altra copia per sigillarlo appena si ricostruirà” pensa un Neji mentre sta rincorrendo il suo bersaglio.
 
Kakuzu coi suoi attacchi riesce a tenere a distanza Neji nonostante ogni fascio di fili che utilizza venga tagliato finemente dai suoi pugnali. Rancore della terra, oscurità Artificiosa, sofferenza istantanea, repressione. Kakuzu attacca con tutte le tecniche di cui dispone coi cuori che ha dentro al proprio corpo. Neji fatica a riuscire a distruggere i suoi cuori, ogni volta che riesce ad avvicinarsi ad uno gli altri tre combinano le loro tecniche costringendolo alla ritirata. Lui però sta cominciando a finire il chakra a disposizione, gli altri Bushin sono ancora attivi. Attacca un’ultima volta con la moltiplicazione del pugnale ombra, la pioggia di pugnali ricoperti di Raiton bombarda Kakuzu e le manifestazioni dei suoi altri cuori che accusano il colpo. I cuori per il Suiton, Fuuton e Katon, vengono distrutti sol colpo mentre Kakuzu ed un altro cuore riemergono senza alcun graffio.
“Ahh, ahh. Son quasi al limite. Manca lui ed il cuore di Doton. Ho bisogno di un secondo per respirare. Lui d’altro canto possiede una riserva di chakra quasi illimitata, non so per quanto posso andare avanti.” pensa mentre ansima, il suo avversario non dimostra segni di stanchezza, mentre lui spera che un Bushin annulli la tecnica per ridargli dell’altro chakra.
Un vento d’aria calda gli soffia nell’animo mentre si prepara per il colpo finale, “Sei veramente forte ma un genio come me non può perdere. Ora ti abbatterò cosicché tu non possa più fare del male alle persone.” Dichiara Neji mentre a velocità fulminea lancia dei kunai per distrarre Kakuzu mentre raggruppa il chakra che ha appena ricevuto, in una mano ha uno dei suoi pugnali e nell’altra una pergamena.
La pergamena si apre con uno schiocco scoprendo un sigillo dodecagonale coi Kainji della tigre, scimmia e del topo tutti uniti per creare un unico simbolo. Appena il sigillo viene rilasciato una colonna d’acqua che sommerge il bersaglio con tale pressione da incollarlo atterra. “Mai sfidare il Kurama. Siamo preparati ad affrontare qualsiasi tipologia di pericolo e avversario.” Sogghigna trionfante Neji mentre vede Kakuzu agonizzante a terra per via dell’elettricità che nel suo corpo gli provoca spasmi muscolari, allo stesso tempo il mostro col cuore di Doton si accascia a terra intanto che l’acqua prodotta dalla technica gli prosciuga tutto il chakra rimasto rivitalizzando le riserve dell’Hyuga.
 
Sasori guarda impassibile l’orizzonte, il cielo azzurro è leggermente offuscato dalle evanescenti nubi create da Sasuke mentre si sente ancora tonare il C0 di Deidara nell’eco delle montagne. Un cardellino si posa sulla sua spalla, non avverte alcun tipo di pericolo da parte del maestro marionettista. Comincia a cinguettare una melodia felice e spensierata mentre saltella dalla sua spalla al braccio giù fino alla mano mentre lui lo guarda impassibile. Non ha emozioni per apprezzare tale musica, non riesce a produrre un barlume di stupore che scalfisca il suo freddo viso. Neji arriva sulla rupe senza fretta, siede ad ascoltare il canto mentre le tenere note lo cullano nella pace. Ten, arrivo da te! Pensa appena la voce dell’uccello s’interrompe all’improvviso. Apre gli occhi, Sasori lo  guarda impassibile mentre nella mano tiene il kunai intriso del sangue dell’uccellino, ai suoi piedi l’uccellino esala il suo ultimo respiro.
Il rosso si gira lentamente facendo cadere la giacca mostrando il suo corpo fatto di ceramica, dalle mani escono dei tubi ripieni di chakra. Lo Hyuga non ha fretta, non prepara una difesa; qualunque cosa accada sarà pronto ad affrontarla. 
I due si rispecchiano negli occhi dell’avversario mentre il vento gli scompiglia i capelli, mentre essi fluttuano i due rimangono silenziosi ed impassibili ad analizzarsi. Non c’è rancore o rabbia, c’è solo l’onore ed il senso del dovere. Sasori piano piano alza le braccia portandosi le mani al viso... Trema, è come se i suoi movimenti fossero ristetti da qualche forza. Appena una mano riesce a toccare il suo viso egli accenna un sorriso, un sorriso che precede lo scoppio della sua testa.
Neji si siede con la mano suo corpo freddo dell’avversario, appena la testa si ricomporrà lo sigillerà. Ha terminato il suo compito. Può tornare a Konoha, può tornare a casa. Può tornare da Ten Ten.
 
 
 
 
Nagato si guarda in giro, con una mano tiene la testa di uno Hidan distrutto mentre con un’altra usa lo Bansho tenin per attirare a sé Zetsu. La spora vivente cerca di scappare più velocemente che può. Nonostante il DNA del primo Hokage non ha potuto fare nulla contro L’Uzumaki, nonostante tutte le tecniche più letali e potenti apprese dal leggendario Kage nulla è stato utile per smuovere il rosso, è rimasto impassibile a guardare Konan nel cielo.
L’angelo della pioggia sorvola il cielo sconfinato senza traspirare alcuna emozione, con eleganti mosse si muove fra i venti registrando tutti i combattimenti che la sua ampia vista riesce a percepire.
Hidan in lontananza cerca di ricomporre il suo corpo dilaniato dai ferri neri di Nagato, il suo corpo immortale non può nulla contro un uomo che viene considerato un dio. Nonostante tutte le volte che cerchi di colpirlo o almeno arrecargli una ferita da cui ricavarne il sangue i suoi tentativi vengono resi vani, il ragazza scosta, para ed evita con grande maestria senza però perdere di vista il suo bersaglio.
“Sei noioso, sparisci dalla mia vista!” dischiara stufo mentre richiama un rinoceronte gigantesco da nulla. Hidan subisce subito l’impeto della carica finendo appiattito sul suolo mentre il peso dell’animale gli comprime tutte le ossa che ha in corpo, polverizzandole. Nello stesso momento Zetsu usa quel secondo di disattenzione per richiamare il grande Buddha di legno. I milioni di mani si chiudono in pugni mentre cominciano a devastare il terreno dove vi si trova il ragazzo. Il terreno si disintegra sotto l’incessante attacco del parassita, il rumore dei colpi risuona in lontananza con rombi di tuono e scosse sismiche ad alto potenziale distruttivo. Konan atterra sulla testa del Buddha di fianco ad un ghignante parassita che contempla il risultato del suo attacco. Sprigionando un’ultima ondata di chakra le bocche delle cinque teste minori che contornano la fronte della principale si aprono accumulando chakra di diversa natura in essi. La bocca del Suiton inonda il polverone creatosi mentre il Raiton ionizza l’aria prosciugando la vita da tutti gli organismi intrappolati. Il Doton imprigiona tutto in una gabbia senza via di uscita mentre il Katon unito col Futon solidificando il tutto.
La coppia guarda il risultato dell’attacco. Un massiccio blocco di cemento sovrasta l’orizzonte di 200 tonnellate di pura consistenza calcarea che non ha lasciato scampo per nessuno, venire presi da un tale attacco equivale a morte certa.
 
 
 
SHINRA TENSEI
 
 
 
Un urlo tanto alto quanto potente rompe il silenzio che si era creato. Come se un dio avesse aperto le sue potenti fauci per dichiarare la sua condanna sui comuni mortali.
Il blocco di cemento comincia a vibrare mentre le crepe compaiono come uno tsunami di formiche. In meno di un minuto tutto si dissolve in un cumulo di detriti mentre Nagato ne esce fuori senza alcun segno. Lievita immediatamente di fronte a loro con le mani conserte senza scomporsi. “Non male, ottima technica ma non potete nulla contro un dio.”  Dichiara mentre tira fuori le mani dalle sue grosse maniche, in una tiene una palla nera pulsante e bioluminescente che intima ai due di scappare il prima possibile. “Tu no Zetsu. Tu adesso muori!” tuona mentre rilascia la palla in cielo ed attrae verso di sé il nemico. Il parassita non ha neanche il tempo di pensare ad una contromossa che si ritrova pressato contro la palla dalla sua incredibile attrazione gravitazionale. Tutti i detriti che aveva creato prima adesso gli si stanno rivoltando contro mentre si forma una palla di cemento intorno a lui. “Por fin, mon amis, le grande finale.” Acclama il rosso con un inchino teatrale mentre dalla sua spalla esce un altro braccio. Esso si compone mentre si rivela per essere la  rappresentazione del mondo degli Ashura. Il colpo di cannone rilasciato da esso è talmente potente che riesce a polverizzare il tutto in meno di mezzo minuto.
 
“Konan. È arrivata l’ora di svegliarsi.” Le intima mentre comincia a volare verso di lei mentre repelle tutti gli attacchi cartacei che lei gli scaglia contro.
Sbattendole contro le prende le mani e senza che lei abbia il tempo di reagire le tira una testata talmente potente da fracassarle la faccia in mille pezzi.
Mentre le si ricostruisce l’Uzumaki plana lentamente a terra tenendosela fra le braccia, non permetterà che soffra ulteriormente.
Appena la tenera faccia della ragazza viene ricostruita il ragazzo non perde tempo, prima che possa aprire gli occhi stampa le sue labbra su quelle della mora. La ragazza apre immediatamente gli occhi al tocco cercando di divincolarsi da lui ma la sua presa è troppo forte. Più va avanti e più i suoi tentativi di scappare vanno affievolendosi mentre lei si lascia andare. Accetta il bacio ed apre un poco in più la bocca cosicché il loro bacio sia completo. Gli circonda il collo con le proprie braccia mentre le loro lingue si riassaporano. Si staccano per un secondo per guardarsi negli occhi, tutto prima che lei gli tirasse uno schiaffo in piena regola in viso. “Ci hai messo troppo! Sai quanto tempo è passato prima di questi eventi!?? Mai io ti perdono. Baciami e portami via Nagato” gli ordina mentre il ragazzo si alza, sempre con lei fra le sue braccia. “Ti amo piccola, mi ci è voluto troppo per riprenderti m adesso non ti lascerò più.” Le dice baciandole la fronte mentre cominciano a volare verso Konoha.

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Capitolo 14
*** il cerchio si chiude ***


Una lampo arancione rompe il silenzio che si era creato nella valle dell’epilogo. Una figura femminile avvolta in un mantello nero cade sul pelo dell’acqua del lago. D’innanzi a lei vi è un uomo con le mani conserte, sguardo feroce di una tigre ed una lunga katana lungo il fianco.
I due si guardano negli occhi per un breve periodo di tempo. La donna si pulisce la giacca mentre annaspa sotto la maschera che porta per celare la propria identità. L’uomo non si scompone mentre il vento gli fa svolazzare i lembi del suo copri fronte e la giacca bianca a motivi di fiamma.
 
“Parla, che intenzioni avevi per attaccare me e la gente che mi sta cuore?” tuona il biondo senza scomporsi sebbene i suoi occhi brucino con ancora più intensità di prima. “Ahahahahahahahah. Sei veramente uno sciocco. Secondo te? Vendetta. Vendetta per quello che hai fatto contro il nostro clan e vendetta per quello che hai fatto a mio zio nonché tuo padre.” Rise sprezzante mentre si rialzava felice. “Che avrei fatto di male al nostro clan? Gli Uzumaki sono morti nella terza guerra ninja ed il Quarto è morto quando ero appena nato! Dammi una ragione più valida. Queste mi fanno soltanto venir voglia di ridere.” Le rispose pacato ma con un certo accenno d’ostilità nella voce. “Adoravo mio zio, non lo ho mai conosciuto ma lo adoravo come se fosse il mio dio e tu, tu sei stato la cause della sua morte. Per anni ho viaggiato in cerca di te. Affilando ile mie capacità ho sempre continuato a viaggiare cercandoti cosicché potessi ucciderti. Ti ho incontrato agli esami da Gennin ma sono stata battuta da te. Solo il tuo addestramento ANBU ti ha salvato alle mie grinfie. La sconfitta mi ha fatto cambiare idea, non ti dovevo attaccare frontalmente ma invece ti dovevo spingere in un angolo tagliandoti tutti le vie di fuga. Ma siccome non ci sono riuscita sono andata a ricercare la vecchia Akatsuki per spingerti ad uscire fuori dal buco in cui ti eri  rifugiato.” Disse con un sorriso sadico sotto la maschera. “Allora hai fallito in principio. Il Kurama è nato quando io ho riunito tutti i membri migliori di questo posto. Nessuno è inutile e tutti sono più che capaci di gestire la situazione che tu chi hai proposto. L’Akatsuki è stata spazzata via e sono bastato io soltanto a completare l’opera. Se hai così tanta voglia di morire esaudirò il tuo desiderio ma non ti aspettare di venire seppellita assieme a mio padre e mia madre.” Controbatte il biondo spazientito.
 
 
Senza preavviso la rossa scatta verso il biondo mentre con un fugace movimento si togli la giacca nera scoprendosi con un pantalone nero in fibra D.FENS®, scarponi neri e maglia dello stesso materiale aderente senza maniche che rivela le sue invitanti forme sebbene la sua faccia rimanga celata sotto la maschera. Naruto non si scompone alla vista dell’attacco mentre la ragazza lo carica a pugno chiuso, immediatamente la prende di sorpresa calciando l’acqua con una tale potenza che si forma un muro fra di loro. La ragazza prosegue la traiettoria del suo pugno in direzione di dove si trovava prima Naruto attraverso il muro ma appena attraversatolo il pugno viene fermato. Appena il muro si compone la ragazza si torva d’innanzi ad un Naruto inespressivo ma con occhi ardenti da tigre. “Prima regola, conosci l’ambiente che ti circonda.” Le dice battendo le dita sull’elsa della katana al suo fianco mentre la ragazza rimane strabiliata dal fatto che il suo pugno sia stato fermato da un solo dito del ragazzo. “seconda regola, per combattere un tuo superiore devi essere certa di possedere un vantaggio significativo.” Le raccomanda mentre con una veloce flessione del dito le fa volare in dietro il dito, subito accorcia le distanze per poi colpirla sotto la trachea e sul cuore paralizzandola mentre lei cade in acqua.
Naruto la rialza prendendola per il colletto della maglietta dietro la nuca, “Sai cugina, non mi sarei mai aspettato che un giorno mi sarei ritrovato a combattere contro una famigliare. Ti potrei tagliare la cola con solo un dito ma oggi sono in vena di più misericordia. Mi piaci, davvero cuginetta, hai fegato da vendere, come tutti noi Uzumaki e Namizake d'altronde. Però…” Dice tirandole un gancio abbastanza veloce e potente da spaccarle la maschera senza però intaccarle il viso, “Questo è per Hinata. Riotterrai la mobilità fra mezz’ora ed allora faremo a modo mio. Quattro round: Arti marziali, jutsu, armi e poi libero.
Sai manchi solo tu, tutti gli altri dell’Akatsuki sono stai sigillati. Puoi decidere, o ti arrendi a me o muori. Sai hai un bellissimo corpo, mi dispiacerebbe martoriarlo,” le rammenta mentre le tocca il seno, “Però, hanno la stessa solidità di quelle di Hinata.” Conclude baciandola prima di sdraiarla sulla riva del lago priva di sensi.
La ragazza si riprende mezz’ora subito dopo. Dinanzi a lei vi è un Naruto che medita sul pelo dell’acqua. Subito si lancia su di lui mentre produce un coltello da sotto la suola degli scarponi per poi posizionarglielo sotto il mento con l’intento di recidergli la gola. “Ti ho sempre adorato, eri il mio eroe prima che tu diventassi un assassino. Non ti posso perdonare, non posso perdonare che ti abbia ricevuto tutto ciò che mi spettava di diritto.” Gli singhiozza addosso baciandogli la guancia prima di affondargli il coltello nella nuca. “Questo è per avermi toccato il seno, e questo è perché accetto la sfida.” Dichiara decisa mentre lancia il coltello contro il biondo sebbene egli lo blocchi fra due dita nello stesso momento in cui la copia scompare in una nube di fumo.
 
 
I due piegaini le proprie giacche e posano le proprie armi al bordo del lago per poi posizionarsi in centro al lago.
“Le regole sono semplici. Se io vinco ho diritto sulla tua vita e lo stesso vale se tu vinca. Vale tutto, scorrettezze comprese in base alla categoria del round.” Le spiega Naruto girano in tondo. Yuriho cerca di non notare come corpo di Naruto sia cambiato così tanto dal loro ultimo incontro. Sotto i medesimi vestiti vede in solidi muscoli, prova degli allenamenti suicidi a cui si sottopone.
Yuriho parte subito l’attacco cominciando con una serie di pugni diretti a viso, torso ed addome accompagnati da calci laterali e frontali diretti al colle ed alle costole sebbene vengano tutti parati da Naruto senza troppa enfasi nell’utilizzare un braccio solo. La ragazza parte per un affondo di mano che viene subito spinto in basso ma questo le da abbastanza spinta per cercare di compiere un calcio a ghigliottina. Il colpo andando a segno spinge Naruto a colpire con la faccia il pelo dell’acqua con una tale forza comparabile solo ad un maglio. Naruto si rialza come se nulla fosse guardandola senza traspirare alcuna emozione. Immediatamente scatta comparendo sotto Yuriho in meno di un secondo compiendo una ginocchiata volante da manuale al suo mento facendola volare in dietro di una ventina di metri. La ragazza si rialza sbigottita prima di cominciare a compiere piroette per portare a segno una serie di calci verticali però che vengono tutti elusi dal ragazzo. Con l’ultimo attacco riesce a colpirlo in pieno viso ma questa volta esso è l’unica parte che si muove. “Bel calcio. Che ne dici del mio” ridacchia mentre compie una capriola copiando la ragazza. Il colpo la prende sulla spalla spedendola sott’acqua in un buco largo cinque metri.
“Devo dare il massimo se voglio avere la meglio su di lui. È più forte di quanto mi aspettassi Maledizione.” Pensa la ragazza risale boccheggiando per un po’ d’aria.
“Abbiamo finito con l’allenamento? So che puoi fare di meglio quindi dimostramelo” la sbeffeggia il ragazzo prendendola per le spalle mentre lei è ancora intenta a cercare di riprendere conoscenza. Naruto la lancia un poco in aria preparandosi a colpirla, dalla sua posizione sembra che stia per utilizzare la technica delle 361 ma invece comincia a scaricarle addosso una serie di pugni a velocità tale che sembra che le sue mani non si muovano. Prima del colpo finale indietreggia con un piede per usarlo come base d’appoggio mentre slancia in dietro in due pugni in modo che siano paralleli l’uno all’altro. La ragazza viene subito investita dalla potenza distruttiva del Matsubuyoshi* il quale ma lancia contro la statua del primo Hokage. La ragazza vomita un connotato di sangue prima che Naruto le arrivi addosso per immobilizzarla contro la statua di pietra mettendole un braccio contro il collo. “Vinco io il primo round! Mettici più impegno, è troppo facile!” le dice beffardo mentre con le dite le indurisce i capezzoli come forma di punizione.
 
“Secondo round. Come vuoi che combatta?” le chiede con un sorriso innocente sebbene sul suo viso ricordo quello di un pazzo sadico. “Che intendi dire?” gli chiede la ragazza mentre si tiene il seno in segno di difesa cercando di nascondere l’eccitazione provata. Il ragazzo evoca altre quattro copie prima di sorriderle beffardo. “Potrei combattere così normale come sono o…” dice mentre le copie si trasformano, “In modalità eremitica, manto da volpe incompleto, manto da volpe completo o manto da volpe mischiato alla modalità eremitica?”. La ragazza deglutisce pesantemente difronte ad una tale dimostrazione di potenza. Sapeva che Naruto era potente, però non si aspettava fino a questo livello. “Ti prego, combattimi senza alcuna modalità!” lo implora la ragazza piangendo finte lacrime. Naruto fa svanire le precedenti copie, “E va bene. Ti lascio la libertà di spizzare i primi tre colpi. Fa si che siano vincenti.”
Yuriho non se lo fa ripetere due volte e scatta immediatamente usando la technica della palla di fuoco suprema per mascherare i suoi movimenti mente crea delle lance di roccia. Appena Naruto schiva la palla solo per ritrovarsi di fronte ad una pioggia di lance mentre dietro ad esse la ragazza si appresta ad eseguire un Raikiri.
Volando in picchiata la ragazza si appresta a colpire il suo bersaglio, a quella velocità non può sbagliare. Naruto lascia che lei gli arrechi un taglio sul petto prima di calciarla in dietro con un calcio potenziato da un Rasengan. La ragazza da mezz’aria comincia a bombardarlo con proiettili d’aria che però vengono inglobati nella technica delle fiamme del drago d’oro rendendo la technica ancora più potente che però viene fermata dalla technica del drago proiettile. “Dai fai di meglio maledizione!” le intima Naruto mentre la bombarda col pavone del mattino.  La ragazza schiva tutti i colpi al pelo ma nonostante tutto non è ancora riuscita ad ottenere il sopravvento su Naruto, è lui che domina il combattimento quando dovrebbe possederlo lei. Naruto termina il suo bombardamento prima di riatterrare sull’acqua colpendola con un pugno. “Sei diventata talmente cieca di vendetta e rimorso che non vedi più la luce. E sia, ti priverò della vista e ti renderò il mio pupazzo per le torture.” Yuriho cerca di allontanarsi mentre del fumo nero esce dal punto d’impatto del pugno, il fumo l’avvolge come una coperta di lino. Veloce e dolce ma allo stesso tempo letale e silenziosa.
La ragazza si ritrova nell’oscurità più completa, non riesce a produrre luce con nessuna technica. È cieca. È alla mercé di Naruto.
“Hai mezz’ora per uscire da questo genjutsu. Se non ce la farai resterai cieca per il resto della tua vita e diventerai la mia schiava personale. Buona fortuna!” la risata profonda e sadica di Naruto le rimbomba nelle orecchie, come può fare a liberarsi? Nulla di ciò che può fare è servito a qualcosa. Si lascia cadere a terra, tutti i suoi sensi sono diventati inservibili. Non c’è gusto nell’aria, non c’è aroma, né temperatura o luce intorno a lei. Tutto ciò che può sentire è la voce di Naruto quando parla. Chiude gli occhi e pensa. Il pensiero è l’anticamera del successo per uscire da un’illusione. Pensa, pensa ad eventi vecchi di anni. Pensa a tutto ciò che ha imparato su di Naruto. Tutto ciò che ha fatto e come lo ha fatto. Non si capisce ancora come abbia fatto a portare il suo giudizio universale su di Orochimaru e Hanzo ma si conoscono che atroci torture che gli ha applicato prima di ucciderli. Pensa alla prima volta che lo ha incontrato, l’unico genin che sia mai diventato Chuunin solo con l’ausilio di una katana e bendato. Ma si! Bendato! Aveva passato tutto l’anno coi sensi soppressi a zero. La ragazza si alza di scatto mentre si porta le mani al viso, “Se ho fallito solo un dio mi potrà ridare ciò di cui mi sto per privare.” Pensa mentre con un veloce movimento si asporta gli occhi. 
 
“Brava, hai imparato la lezione. Mai affidarsi ai propri sensi quando si riescono a sviluppare modi migliori.” Si congratula Naruto mentre batte le mani, “Apri gli occhi e passiamo al terzo round. Al momento siamo pari.” Yuriho apre gli occhi giusto in tempo per prendere al volo la lancia che Naruto gli ha passato.
“Prima di combattere ti posso fare due domande?” gli chiede mentre lo ammira nel sistemarsi la katana al fianco ed i guanti senza dita. “Dimmi, sarei felicissimo di risolvere i tuoi quesiti cuginetta!” le risponde sfoderando un sorriso innocente che spazza nella mente di Yuriho l’immagine del suo viso sadico per un secondo.
“Come hai fatto a battere Orochimaru e Hanzo in un tempo record?”
“Facile, non sono il genio della famiglia Uzumaki?”
“Si, ma che centra questo?”
“Semplicemente che il Rinnegan ti rende un dio!” Le dice mentre si passa una mano sopra gli occhi. Riaprendoli la ragazza sussulta nel vedere che i suoi occhi azzurro cielo si sono trasformati in dei occhi rosso sangue con le pupille nere contornati da cerchi concentrici e tomoe. Ad un secondo passaggio gli occhi tornano normali. “È l’abilità che mi richiede più chakra per essere mantenuta. Ai tempi mi divertivo a sentirmi onnipotente grazie ad esso ma adesso sono più cosciente del fatto che è una carta da giocarmi solo in casi estremi. Non osare dire a qualcuno il mio segreto!” Le intima con un sorriso sincero che però allo stesso tempo emana una forte aura omicida.
“Va-va bene. Ma cosa hai fatto dopo che sei scappato da Konoha?” dice mentre cerca di riprendere confidenza. la sensazione che aveva di conoscere il proprio cugino non era altro che una bugia. Lui è un dio e lei una formica.
“Beh semplice. Ho viaggiato ed appreso moltissimo!”
“Se tu vincessi cosa ne faresti di me?” gli chiede nervosa
“Dipende da come combatterai. Potresti diventare la mia bambola come potresti diventare la mia amante. Siamo cugini di lontano grado, non sarebbe una cosa immonda e poi devo pur sempre salvaguardare la tua bellezza.” Le dice con un inchino. “E se. e dico SE vincessi tu, cosa faresti?”
“Beh, grazie per il complimento. Uhmm. Ti prenderei per far rinascere il clan Uzumaki.”
“Hahahahahahah. Mi fai morire dalle risate. Va bene, ora si combatte” le dice mettendosi in posa da combattimento a mani aperte.
“Solo un’ultima domanda. Perché vuoi presenziare in tribunale? Sei talmente forte da poter fronteggiare il mondo sbadigliando. Ti devo ricordare con quale facilità hai sconfitto i Kage?” gli chiede mentre anche lei si mette in posa.
“Voglio sposare Hinata. Prima che ci sposiamo però le ho voluto regalare il regalo migliore al mondo: aver vinto la causa legale del millennio.” Ammette grattandosi la nuca fra i capelli color pulcino mentre la ragazza sbuffa. “Non è cambiato. È rimasto mezzo sadico e mezzo bambino come sempre! Vincerò io intanto!” pensa la ragazza mentre lo attacca con la lancia.
Il combattimento è veloce e brutale, ad ogni arma che la ragazza usa Naruto si difende con la sua katana. La sua padronanza dell’arma è ineguagliabile mentre non lascia neanche un buco scoperto per l’attacco. La ragazza continua a combattere ed attaccare ma tutte le armi vengono tagliate come se fossero burro.
“Sai, un giorno dovrei portarti da Ten Ten. Come fa lei le armi non le fa nessuno.” Le dice mentre rinfodera la katana. La ragazza si ferma a boccheggiare, lui le scatta contro con mano sul manico pronto a compiere un laido*. La ragazza mette le braccia in avanti per proteggersi ma Naruto colpisce senza troppi problemi, il suo fulmineo attacco colpisce senza incontrare alcun tipo si difesa.
“Hai sbagliato. Non sei riuscito a colpirmi!” lo schermisce la ragazza mentre evoca sei borse piene di shuriken.
“Ah davvero? Controlla il tuo intimo!” le dice mentre la ragazza si accorge della mancanza degli slip e del reggiseno. “Però, reggiseno per una quinta e tanga  tutto in pizzo nero e. Sei proprio come Hinata sebbene tu abbia i capelli rossi e gli occhi verdi.” Le sorride divertito.
“Brutto stupido! Non è educato fare questo ad una donna! Maledetto Jiraia per averti reso un tale pervertito!” Appena la ragazza ha finito di parlare si accorge del suo errore. Naruto la guarda con occhi di fuoco mentre il suo viso si contorce fra un’espressione sadica e d omicida, non doveva toccargli il padrino. L’incredibile aura di istinto omicida rende l’aria irrespirabile ma dura per poco. Subito il ragazzo si calma, “Non menzionare Jiraia se vuoi indebolirmi. Mi fa solo diventare più violento” le dice mentre il viso gli ritorna sorridente ed innocente. Yuriho ha imparato una seconda lezione vitale, mai far arrabbiare Naruto con cose che gli stanno a cuore.
Yuriho attinge alle sue ultime forza mentre comincia a lanciare tutti gli shuriken a sua disposizione i seicento miliardi di Shuriken vengono tutti intercettati e tagliati da qualcosa mentre le braccia di Naruto rimangono conserte. “Il jutsu non valgono però!” si lamenta la ragazza con un filo di voce. “Ma i fili di metallo si. Ringrazia Ten.” Le fa l’occhiolino mentre con un movimento del dito le toglie tutto il sudore che ha sul corpo.
 
La ragazza cade sulle ginocchia, tutti i suoi muscoli sono morti dallo stress subito e non ha più forze in corpo. Naruto si avvicina e le punta la katana al collo.
“Yuriho Namizake, ti definisci sconfitta e pronta a diventare mia amante?” le chiede freddo mentre la guarda negli occhi. “E se rifiuto?” chiede lei sprezzante con un sorriso ironico mentre sente che fra non molto sverrà. “Non lo vuoi scoprire.” Le dice mentre rinfodera la katana prendendosela fra le braccia. “Dormi per un po’ mentre io mi occuperò del caso giudiziario” pensa mentre la bacia per curarla.
 
 
Naruto arriva a casa di Hinata una mezz’ora dopo.
 
“Ciao, ti dispiace se la metto da qualche parte?” le chiede con un sorriso innocente stampato sul viso quando lei gli apre la porta. Hinata lo guarda con fare gelido. Non professa una parola mentre lo conduce in camera sua. Appena Naruto appoggia la cugina sul letto della ragazza Hinata lo prende per la maglia e lo trascina fuori dalla stanza. Lui la guarda perso prima di ricevere un pugno in pieno stomaco che lo lascia strabiliato.
“Questo è per non avermi detto tutto e per aver portato lei qua.” Gli grida contro con le lacrime al viso prima di tirarselo addosso. “E questo per tutto l’impegno che hai impiegato per proteggermi e portarmi al sicuro.” Gli dice prima che le loro labbra si incontrino in un bellissimo bacio. “Ti amo Naruto, non lasciarmi più.” Gli dice dopo un abbraccio durato mezz’ora. “Non lo ho mai pensato.” Le dice mentre le alza il viso che si era nascosto fra i suoi pettorali. “Non ti lascerò mai.” “E lei?” gli chiede indicando la rossa riportandolo coi piedi  a terra. “Ehm. Ti va se ne parliamo dopo il processo?” le chiede grattandosi la nuca con fare da bambino innocente. “Va bene. Un’ora. Fra un’ora d’avanti al cancello.” Gli dice mentre se ne va cominciando a slacciarsi il kimono azzurro a fantasia di rondini d’oro.
 
 
 
Cara Yuriho
Sono alla corte per il processo.
Se vuoi venire cambia le tue caratteristiche.
Per le otto dovremmo aver finito.
Baci Naruto.
 
Questo è il biglietto che lascia Naruto sul comodino vicino alla cugina.
 
 
 
Naruto aspetta appoggiato sulle mura esterne della villa vestito con il suo assetto da combattimento con la giacca da Hokage e la sua fidata katana al fianco e le mani in tasca. Hinata arriva poco dopo vestita con un vestito formale di seta bianco dallo scollo provocante e strafottente, scarpe col tacco a spillo bianco e occhiali a montatura nera. Sotto il braccio il fascicolo con le prove per il caso.
 
Non parlano ma sanno di capirsi. Sono pronti. Cominciano a camminare verso il tribunale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
* Matsubuyoshi: technica del Karate che richiede di colpire il nemico con due pugni simultaneamente per poter eludere le difese. Il colpo può essere data su qualsiasi parte del corpo purché i pugni siano paralleli fra di loro ed uno punti verso la parte alta del corpo, (testa, collo, petto o spalle), mentre l’altro alla parte bassa, (inguine, addome, intestino, genitali etc.)
* Laido/iaido: technica del Kenjutsu e iaijutsu, (tecniche sulla padronanza della katana). Consiste nello sfoderare la katana complendo il bersaglio con un movimento unico. Vastamente utilizzato nei duelli fra samurai e dalle guardie del corpo dei signori feudali per terminare combattimenti col minor numero di scambi possibile.




Ciao. A tutti coloro che hanno sopportato la mia lentezza nel concludere questa storia li ringrazio dal profondo del mio cuore. Mi siete mancati un casinooooooo.
La conclusione arriverà presto e poi vi consiglio di leggere Wasteland quando raggiunderà una lunghezza minima di tre capitoli. Ciao a tutti ed alla prossima ^_^

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Capitolo 15
*** Dichiarazione ***


Non vi era un tribunale abbastanza grande in Konoha per ospitare tutta la gente che era venuta per assistere al caso. Erano venuti da tutti gli angoli delle cinque nazioni. Uomini che ne chiedevano il grazia con lo stesso fervore che altri avevano per chiederne l’esecuzione, donne incuriosite quanto ammaliate dai movimenti composti del biondo nell’agire, bambini che correvano incuriositi dall’imputato. Tutti erano rapiti ed incuriositi dal ragazzo, come poteva un ragazzo di 25 anni aver compiuto così tante azioni tanto drammatiche quanto eroiche, in base alla prospettiva. Molti cambiarono idea immediatamente appena videro l’avvocato che lo seguiva. Nessuno si aspettava una ragazza tanto giovane ed ammaliante quanto glaciale nello sguardo. I due si muovevano con perfetta sincronia mentre i loro passi colpivano il terreno con precisa decisione unita alla leggiadra grazia.
Il luogo prescelto per il processo era un grandissimo tribunale eretto poco fuori il villaggio in legno ai tempi della seconda guerra ninja ed utilizzato per passar giudizio sule centinaia di prigionieri.
I civili, i Chuunin, i Genin ed gli Jonin vennero tutti accomodati sugli ampi spalti a forma di semicerchio intorno al cerchio centrale dove vi si trovavano Naruto ed il suo avvocato difensore, Hinata Hyuuga.
Di fianco a loro vi era una coppia di avvocati accusatori provenienti dalla nazione della Cascata. Il primo, alto e biondo nonostante la carnagione scura, si presentò come Ikuma Niomikazu, avvocato di fiducia del Mizukage. Al suo fianco il suo assistente e neo-laureato Akira Shubaka, anch’egli scuro di pelle sebbene i capelli bianchi acquisiti in più giovane età.
D’innanzi a tutti ve era la cattedra del giudice, presidiato dall’Hokage Tsunade Senju, affiancato dagli altri Kage: Mei Terumi, A, Onoki e Gaara della sabbia, tutti posizionati a coppie di fianco all’Hokage.
“Tengou! Produci dei banchi, la difesa e la prosecuzione ne mancano.” Ordina Tsunade mentre uno Jonin dalla maschera di metallo che gli copre la fronte ed i lati del viso si fa avanti. Egli si para di fronte alle due coppie unendo le mani prima che del legno esca da sotto i loro piedi creando delle sedie e dei banchi. “Tengou, prendi le armi dei quattro ed applica un sigillo sull’imputato.” Ordina nuovamente l’Hokage mentre vengono consegnate al Jonin tutte le armi intanto che un gruppo di tre shinobi applica sul biondo un sigillo cosicché non possa produrre chakra.
“L’imputato vorrebbe dire qualcosa prima di venire giudicato?” chiede il Raikage mentre delle scintille scattano fintanto che cerca di reprimere la sua rabbia.
“Grazie. Che sia messo al verbale,” dice facendo un occhiolino alla giovane stenografa beccandosi delle occhiate omicide da tutte le donne presenti tranne per Mei e Hinata, “Tutti i Kage hanno richiesto i miei servigi in varie occasioni chi più, chi in meno. Fra le popolazioni dei vari villaggi vi sono molti miei collaboratori e per loro chiedo la grazia in quanto io sono il principale indiziato per tutte le azioni di spionaggio, controspionaggio e terroristiche che abbiamo compiuto. Tutte le minacce sono state sedate e tutti i possibili attentatori estranei al Kurama sono stati fermati. Mi lascio nelle mani del mio avvocato e nel giudizio della giuria.” Dichiara con un inchino prima di schivare elegantemente un pugno del Raikage contornato dall’armatura Raiton.
“Raikage, si dia un po’ di contegno!” rimbomba la voce dell’Hokage mentre L’ombra della Cascata balza in dietro nel suo posto alla destra dell’Hokage.
“L’accusa presenti il proprio ricorso” dichiara l’Hokage antecedentemente all’alzarsi del duo col dovuto inchino al pubblico. “Buon giorno. Possiamo presumere che quasi tutti voi conosciate il leader del Kurama, Naruto Uzumaki, Figlio del Quarto Hokage, Minato Namizake, e sua moglie, Kushina Uzumaki. Egli è vastamente riconosciuto fra le nazioni ninja come spia, terrorista e ninja traditore per aver tradito Konoha all’età di quindici anni dopo aver brutalmente smembrato ben 122 promettenti Chuunin lasciano in vita solo i cosiddetti “Konoha 9”. Si è dato alla macchia ed ha passato moltissimo tempo lavorando come assassino dietro le quinte in paesi al di fuori dei nostri territori e del nostro interesse. La sue fedina penale conta più un centinaio di assassini fra bambini, donne, uomini, shinobi e civili. Secondo il buonsenso della gente, dovrebbe una tale persona avere il diritto di aggrapparsi alla propria vita quanto non ha fatto altro che strappare quella d’altri con la stessa facilità che ha nel respirare? Ecco a voi i registri degli ultimi otto anni, è innegabile la quantità e qualità della sua brutalità!” Concluse Ikuma intanto che Akira poggiava sul banco delle prove 20 chili di fascicoli.
Appena i due si sedettero Hinata si alzò piano senza destare troppa attenzione avvicinandosi cautamente al plico di fogli esaminandone un paio prima di togliersi gli occhiali. “È vero il mio imputato ha commesso tutti queste esecuzioni ma quello che gli avvocati della Cascata hanno omesso, o semplicemente dimenticato,” disse facendogli un occhiolino provocatorio che fece partire il cuore di Akira sebbene Ikuma rimase impassibile. “È che il 98 % sono state uccisioni ordinate da gente con più gradi militari e politici del mio imputato. Era una cosa semplice, uccidere o lasciare che la persona che doveva proteggere venisse uccisa. Signor Uzumaki, la vorrei sottoporre a qualche domanda.” Disse mentre il ragazzo si dirigeva verso il banco degli imputati di fianco ad una stenografa che nascondeva a stento il proprio imbarazzo e rossore in viso.
“Signor Uzumaki. Da quando lei è scomparso da Konoha si è dedicato al lavoro di mercenario. Definisca tale mansione”
“Proteggere la persona o gruppo tenuti  sotto sorveglianza. Portare a termine trattative politiche e militari in zone off-limits ed a livello pericolo bellico 9. Obliterazione dei bersagli e cancellazione della loro esistenza. Acquisizione di informazioni e/o preservazione dei dati riservati dei protetti e/o mandati del contratto”
“Si spieghi meglio signor Uzumaki.”
“Preservare incolumità della persona protetta o del gruppo intero. Portare a termine trattative richiedenti persone con doti diplomatiche e belliche in zone di guerra o ad alto rischio. Eliminazione di soggetti  sovversivi, potenzialmente dannosi alla società e/o terroristici con la loro conseguente storia e tutto che possa provare la loro esistenza. Preservazione e/o acquisizione di informazioni protette in base alle clausole del contratto stipulato con in mandate del lavoro.”
“Con tali vincoli cosa le he stato richiesto per adempire al proprio incarico?”
“Ho mentito per sei anni. Per sei anni sono sto una tabula rasa che veniva continuamente cancellata e riempita con diversi disegni ed origini. Ho avuto relazioni con molte donne e con molti uomini. Ho carpito informazioni con la seduzione, l’inganno e la tortura. Mi sono macchiato di molti peccati e ne ho inghiottiti una quantità equivalente facendo il mio lavoro. Sono tornato ed ho portato la pace.”
“Non ho più domande.” Dice la ragazza con un invisibile sorrisetto sul viso risiedendosi.
“Se posso avrei anch’io delle domande a porle.” Chiede Ikuma rivolgendosi al biondo.
“Lei ammette di aver ucciso, torturato e violato shinobi e civili?” inquisisce senza scomporsi
“Non lo nego.”
“Lei ammette che le sue azioni potrebbero essere viste come violazione della legge e del diritto di vita?”
“Non lo nego.”
“Lei ammette che ha creato il Kurama per soddisfare un proprio capriccio?”
“Ammetto di aver fondato il Kurama, ma non per via di un capriccio.”
“Lei ammette di aver ucciso senza scrupoli gente come Orochimaru, Danzo, Hanzo per non parlare dei loro sottoposti senza battere nemmeno un ciglio.”
“Non lo nego.”
“Ed allora che pace ha portato? Civili sono morti sotto la falce delle vostre azioni!”
“Io non sono la persona a cui deve chiederlo. Non posso sciacquare il sangue dalle mie mani ma ho fatto il mio compito. Ho portato pace dando al mondo una ragione per odiare collettivamente qualcosa.”
“Non ho altre domande da fare.” Conclude Ikuma sconcertato sebbene l’imperturbabile espressione.
 
“Sarebbe possibile chiamare a testimoniare i restanti membri fondatori del Kurama?” interpella Hinata i giudici mentre un ragazzino si presenta con due cartelle una più grande dell’altra ripiene di fascicoli.
“Non si conoscono le identità degli altri membri fondatori. Solo se si presentassero a testimoniare questo sarebbe possibile.” Risponde la Mizukage senza togliere gli occhi dal biondino che ritorna al suo posto di fianco alla Hyuuga.
“Ma che facce toste, sanno benissimo chi sono i membri fondatori e tutti i sottoposti. Dovrebbero inventare un premio per la loro performance. Magari una bella statuetta d’oro.” Pensarono simultaneamente i due ragazzi mentre dodici figure uscivano fuori dalla massa degli spettatori.
“Scusate, siamo stati incaricati di portare questi sette corpi sigillati. A quanto pare è un regalo da parte della forza portante dell’enneacoda, almeno per quello che diceva il biglietto.” Esorta un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi verdi.
“Che i contenitori siano disposti d’innanzi al banco delle prove.” Risponde Tsunade senza scomporsi sebbene tutti i membri del Kurama si compiacquero nel vedere che negli occhi dei cinque Kage balena una scintilla di soddisfazione. “Chi sono i corpi sigillati?”
“Se permette,” s’intromette Naruto alzandosi in piedi, “Io ed il Kurama vi riportiamo i corpi dei membri dell’Akatsuki ch’erano stati sottratti dal possesso della Cascata. Essi sono stati rianimati ed utilizzati contro di noi negli ultimi sei anni ma sono stati neutralizzati ed eccoli qua. A proposito vi ripresento mio cugino Nagato Uzumaki e tutti i membri fondatori del Kurama!” concluse mentre tutti e dodici si sedettero dietro il banco di Naruto.
“Voi dodici, venite d’innanzi alla giuria ed esponete la vostra testimonianza. Nome, fazione, mansione.” Chiese autoritaria Tsunade.
 
“Nagato Uzumaki. Kurama e Konoha. Secondo in comando e consigliere.”
“Sasuke Uchiha. Kurama e Konoha. Capo spionaggio.”
“Shikamaru Nara. Kurama e Konoha. Capo tattico.”
“Rock Lee. Kurama e Konoha. Addestratore capo.”
“Neji Hyuga. Kurama e Konoha. Addestratore capo.”
“Sakura Haruno. Kurama e Konoha. Capo medico.”
“Ino Yamanaka. Kurama e Konoha. Capo settore medico e veleni”
“Kiba Inuzuka. Kurama e Konoha. Capo settore tracciamento e sicurezza.”
“Shino Aburame. Kurama e Konoha. Capo settore crittografia e messaggi cifrati.”
“Choji Akimichi. Kurama e Konoha. Capo approvvigionamenti e ricerca“
“Ten Ten. Kurama e Konoha. Capo divisione armamenti.”
“Konan. Appartengo a Naruto ed a Nagato. Non professo nessuna professione.”
 
“Ikuma, ponga le sue domande.”
“Tutti voi giurate di dire la verità, solo la verità e nient’altro che la verità?”
“Giuriamo.” Dichiararono tutti all’unisono.
“Cosa vi ha spinto a credere nelle parole di Naruto e cosa vi ha spinto a fondare il Kurama?”
“Ho servito con lui nella missione per la repressione di Hanzo e Orochimaru. Ho servito sotto di lui in più di un’occasione per il bene del prossimo. Ho visto cosa è capace ed ho visto chi è realmente.” Dissero tutti all’unisono
“E chi è realmente? Per favore rispondete uno alla volta.” Chiese cortesemente Ikuma mentre Akira si preparava a trascrivere tutti i dettagli.
 
 
“Naruto è un uomo capace e potente. Non ha mai smesso di compiere il suo dovere e né lo farà in futuro. Egli è lo shinobi più potente sin dai tempi di Harashirama Senju, potrebbe benissimo essere paragonato al mio antenato Madara Uchiha ed al primo Hokage.” Disse Sasuke con la sua solita espressione indifferente mentre i suoi occhi si connettevano con quelli dell’Hokage in un contatto provocatorio.
 
 
“Mio cugino è tutta la mia famiglia. Mi ha ritrovato in una campagna militare e da allora non ci siamo mai separati. Io sono così forte solo perché è stato lui ad addestrarmi. Io sarò anche il possessore del Rinnegan però quando mi definite un dio dimenticate che lui è ad un livello nettamente superiore al mio.” Rispose Nagato baciando Konan.
 
 
“Quando la guerra civile è scoppiata nel villaggio della Pioggia io come Nagato e Yahiko abbiamo perso tutto. Naruto chi ha trovato ed ha finanziato il nostro futuro, ci ha dato una ragione di vita. Mi sono sacrificata per sradicare la Neo-Akatsuki, sono morta apparentemente lasciando che il mio corpo venisse manipolato finché non sono stata risvegliata dal tocco di Nagato. Io credo in lui e sono disposta a dare la mia vita per lui.” Disse la ragazza mordendosi il labbro inferiore mentre stringeva il braccio del rosso fra le sue.
 
 
“A causa della casata principale io e Naruto abbiamo avuto un’infanzia infernale, senza togliere il fatto che egli sia cresciuto senza l’amore di un padre ed una madre a differenza di me. Abbiamo combattuto assieme a molti fronti e mi ha salvato la vita più di una volta. Abbiamo condiviso il sigillo a catena per più di quindici anni fra il dolore atroce che ci arrecava ma siamo riusciti a sopportarlo per il bene di tutti. Senza di lui non sarei qua a testimoniare in favore di una tale persona del suo livello. Ha portato la pace ed ha reso la propria vita un’odissea per il bene degli altri. Il mio Byakugan gli appartiene come la mia più profonda gratitudine e la mia fedeltà cieca.” Si batté il pugno sul petto Neji mentre esponeva fieramente la propria incorruttibile fedeltà al biondo dinanzi a tutti.
 
 
 “Da quando mi ha battuto negli esami Chuunin non mi sono dato pace. Non ho fatto altro che cercare di migliorare le mie capacità per il giorno in cui lo avrei rincontrato. Il giorno che tornò al villaggio quattro anni fa non mi c’è voluto molto per riconoscerlo, forse ero migliorato moltissimo o lui non si era dato troppo da fare per celare la propria presenza. L’ho riaffrontato ma anche quella volta mi ha battuto. Mi ha chiesto di aiutarlo a riportare la pace ed io ho acconsentito. È l’unica persona che sia veramente riuscita a darmi una ragione per allenarmi fino al crollo fisico.” Sbadiglia Shikamaru venendo investito da una folata di vento.
“Temari. Datti un po’ di contegno, sei in tribunale non nei campi d’allenamento.” Tuonò il Kazekage alla sorella maggiore mentre ella richiude il suo grandissimo ventaglio rossa in viso per l’imbarazzo e la piccola botta d’invidia creatagli dal fidanzato.
 
 
“È stato da sempre il mio rivale e mentore. È grazie a lui che ho una ragione per essere fiero del fatto che non posso usare tecniche ninja. Lui è l’esempio perfetto di come il taijutsu basti per portare a termine quello che si vuole. Senza di lui non sarei mai potuto diventare il grande combattente che sono ora.” Disse serio Rock Lee mentre si pettinava i capelli troppo lunghi per il suo viso maturo da adulto.
 
 
“Naruto è stato il primo a valorizzare realmente il mio essere donna. Anche quando si addestrava fra gli ANBU aveva il tempo per venire al mio negozio di fiori per ammirare tutti i fiori che avevo. Nel mio vivaio mi ha aiutato a crescere tutti fiori del mondo mentre mi insegnava tutto quello che sapeva di essi. Non ho mai avuto un uomo che conoscesse meglio le donne di Naruto. A lui ho donato tutta la mia conoscenza sui veleni e gli antidoti. So che ne ha fatto un gradissimo utilizzo delle sue missione e più di una volta si è salvato grazie ad esso. Si, ha avuto moltissime donne ma quando tornò a Konoha quattro anni fa fu come una benedizione. Mi ha salvato da un ninja rinnegato che mi voleva violentare, ricordo benissimo che mi aveva portato dei gigli polari come dono dei suoi viaggi. Quei fiori sono i più preziosi che ho mai ricevuto. Ha riportato la speranza nella mia vita passata fra pretendenti violenti. Lui è il mio eroe ed il mio capo. Sarei disposta a dare il mondo in cambio di lui. Nessuno è buono come lui, nessuno ha mai saputo rendermi felice come ha fatto lui. A lui appartiene il mio corpo come il mio primo bacio. Io sono sua, gli appartengo interamente.” enunciò Ino tutta rossa in viso mentre si scostava il capelli dal viso solo per vedere una Hinata alquanto indispettita e Naruto che le fece l’occhiolino mandandole un bacio al volo.
 
 
“Naruto è il capo di tutti noi Kurama. Lui è l’ispirazione di tutti noi. Ogni suo ordine verrà soddisfatto da noi. Non l’ho mai visto come un mio rivale ma bensì un mio superiore. Sotto il suo comando sono riuscito a dichiarare al mondo chi sono e perché i cani ninja sono importanti. Egli è il mio leader e per me nessuno ha il diritto di chiedergli di scontare delle pene per tutto quello cha ha fatto per noi, tutti moi. I miei artigli sono al suo servizio come la mia vita.” Affermò Kiba accarezzando il suo cane Akamaru.
 
 
“Che posso dire. Senza di lui io sarei ancora nell’ombra a sentirmi inutile. Lui ha valorizzato tutti coloro che hanno servito sotto il suo comando e tutti coloro che lo hanno incontrato. Non ho nient’altro da dire.” Disse a sottovoce Shino mentre una mosca tornava a fare rapporto.
 
 
“Non c’è persona migliore di lui. A lui devo il cambio della mia vita. Mi ha dato una ragione per adorare il mio corpo adattando tutte le tecniche del mio clan al mio corpo. Per lui io sono il responsabile per gli approvvigionamenti quanto per le ricerche in campo dei medicinali. Gli ho promesso che sarei riuscito a produrre le pillole del supersoldato più efficienti e sicure di sempre ma fino ad adesso sono riuscito soltanto a produrre innovazioni e scoperte in quanto medicinali e trattamenti. Ho giurato di servire sotto di lui non come subordinato ma come suo amico e membro dei “Konoha 9”, per questa ragione la mia lealtà non potrà mai essere messa in discussione.” Emancipò Choji mentre uno stormo di ragazze si sciolse alla vista dei suoi muscoli affiancati al suo corpo non perfettamente scolpito ma duro come l’acciaio.
 
 
“Io sono la più vecchia fra tutti noi dei “Konoha 9” ma lui è sempre stato una passo avanti rispetto a me. Assieme a lui ho portato miglioramenti nella metallurgia e nella fabbricazione delle armi ninja. Questa, è la mia opera magna,” disse la ragazza nel vestito cinese a scollo largo mentre tirava fuori la Katana dal fodero, “Fra tutte le armi che gli ho fornito solo questa è degna di essere considerato il mio capolavoro. Essa è stata fatta con una lega metallica che solo io e lui conosciamo. Naruto è una persona magnanima e dall’infinita risolutezza per fare del bene per il prossimo. Come ha detto Ino, avrà avuto moltissime donne ma solo noi dei “Konoha 9” lo abbiamo mai amato. Lui è stato il primo a farci sentire veramente donna. Adesso non ho più rimpianti, so di aver adempito al mio colpito superando ogni sua aspettativa.” Disse di sobbalzo Ten Ten cercando di nascondere il rossore provocato dal pizzicotto scherzoso a sedere da parte del fidanzato Neji.
 
 
“Nessuno è come Naruto e nessuno la sarà mai. È stato e rimarrà il miglior shinobi di tutta la nostra generazione. Non c’è persona che non dovrebbe inchinarsi a lui. Tutti lo vedono come una minaccia ed un pericolo perché è riuscito ad usare la sua parte più brutale che risiede in lui per proteggere tutti noi. Tutti i peccati che ha ingerito nella sua vita hanno dato la possibilità a tutti noi di vivere. Ho fallito nel non amarlo per tutti questi anni ma adesso so che lui si merita ben altro. Il mio spirito, le mie doti mediche, la mia forza e la mia anima gli appartengono.” Affermò Sakura passandosi una mano fra i lunghi capelli mentre un vento caldo soffiava fra gli spettatori affamati di conoscenza.
 
“Devo ammettere che avete riprodotto l’immagine di una persona magnanima, più potente di un dio ma che allo stesso tempo capace di arrecare così tanta morte, così tanta disperazione solo per il bene del prossimo. Suvvia non potete negare l’evidenza di tutte quelle persone che dalla tomba chiedono vendetta.” Rispose pacato Ikuma mentre i dodici scendevano dal palco e si sedendosi dietro al biondo dopo avergli mollato qualche colpo sul coppino per i ragazzi e qualche bacio alla guancia da parte delle ragazze che non passò inosservato alla vista di Hinata.
 
“Per via della affluizione di testimonianze a prove in favore del signor Uzumaki si può definire il caso chiuso.” Disse un vecchio Onoki mentre una kunoichi medica gli curava la schiena dai reumatismi. “Obiezione!” “Che vuole signor Niomikazu da questo vecchio Kage?” chiese esasperato. “La prosecuzione vorrebbe chiamare a testimoniare la signorina Uzumaki Yuriho.” Disse l’avvocato mentre la rossa entrava a passo lento e controllato. Aveva lasciato vestiti da Akatsuki per dei vestiti molto più simili a quelli da kunoichi della Nebbia. “Lei giura di dire la verità, solo la verità e nient’altro che la verità?” le chiese annoiato A mentre cercava di nascondere il proprio interesse per la ragazza.
“Lo giuro.” Disse la ragazza senza traspirare alcuna emozione.
“Il mio cliente richiede di poter parlare col testimone.” Ruppe il silenzio la voce di Hinata. I cinque Kage si guardarono fra di loro, avrebbero voluto chiudere un tale caso imbarazzante nel minor tempo possibile ma non potevano rifiutarsi di arrestare lo sviluppo dell’udienza.
“E sia. L’imputato ha dieci minuti.” Disse Mei guardano Naruto con degli occhi dolci mentre lui le rispondeva con dei baci sommessi.
 
 
I due si appartano in un angolo
 
“Ma che fai” chiese leggermente contrariato Naruto.
“Non è ovvio? Sono stata chiamata a testimoniare.” Gli rispose la ragazza.
“Questo lo avevo capito. Ma come mai un avvocato della Nebbia ti ha convocato? Non dovresti essere a villa Hyuuga a riposare?”
“Si anche ma l’ho incontrato e mi ha subito convinta a prendere parte all’udienza.”
“Ma che bisogno hai?  Ci siamo chiariti nella valle dell’Epilogo. Seriamente faresti meglio a non fare certe sciocchezze.”
“Ho ventitré anni, so benissimo come vivere e cosa fare della mia vita.”
“Spero soltanto che tu non faccia qualcosa che possa essere dannoso per entrambi. Se fai perdere la causa a Hinata tutti e due finiamo per essere processati per crimini di guerra e molto altro. Non ti permetterò di distruggere il nome degli Uzumaki, degli Hyuuga e spegnere le vite di tutti i miei sottoposti ed amici.”
“Tranquillo so cosa faccio, e poi la ragazza nel tempo che abbiamo passato in tutto questo casino si è fatta un’ottima conoscenza in materia giuridica. Non è più la novellina che hai conosciuto qualche settimana fa.”
“Spero tanto che tu abbia ragione. Sennò…”
“Sennò cosa? Non voglio essere la tua schiava. Se devo vivere con te voglio essere vista come una donna non come una ragazzina.”
“Qualunque cosa basta che non peggiori la situazione, stavamo vincendo fino ad adesso.” Concluse il biondo mentre la rossa va al banco degli imputati.
 
 
“Lei è un’Uzumaki. È vastamente riconosciuto che durante la terza guerra ninja il clan Uzumaki è stato vittima di ripetuti attacchi per via della sua rinomata potenza bellica e strategica. Mi spiega come ha fatto a scampare la distruzione del suo clan?” La inquisisce Ikuma mentre Akira passa al ventesimo taccuino per gli appunti.
“Mio padre era un lontano fratello di Kushina Uzumaki, madre di Naruto Uzumaki e Terzo Jinchuuriki dell’enneacoda. Egli è riuscito a salvarsi perché ai tempi dello stermino stava compiendo una missione in paesi lontani con mia madre. Si nascosero nel villaggio della Pioggia fino al giorno in cui io nacqui. Essi morirono poco dopo lasciandomi la missione di diventare il quarto Jinchuuriki dell’enneacoda per poi affiliarmi alla Foglia. Non sono stata capace di diventare una Kunoichi della Foglia. Ho fallito gli esami Chuunin e sono stata fortunata che Naruto non mi abbia terminata. Da allora ho viaggiato fra i villaggi ninja acquisendo conoscenze per rianimare l’Akatsuki.”
“E perché mai avrebbe dovuto farlo? Si sa che essi erano una cellula terroristica.” Disse il Raikage incuriosito.
“Avevo bisogno di abbastanza potenza per contrastare il Kurama. Avevo ricevuto l’ordine di portarli in ginocchio.”
“Chi le avrebbe richiesto una tale impresa?” chiese pacatamente Gaara.
“Non so. Mi hanno chiesto di racimolare abbastanza forza bellica per contrastarli. Il problema stava nel fatto che gli unici che avrebbero potuto aiutarmi erano stati già terminati. Avrei dovuto rianimare l’Akatsuki per avere soltanto il minimo della forza necessaria. Naruto da solo al tempo era facilmente paragonabile a  Madara Uchiha e Harashirama Senju i termini di potenza.”
“Interessante, come ci riporta lei la situazione non era esattamente a suo favore. Come ha pensato di compensare una tale differenza di potenza?” chiese l’avvocato della Nebbia.
“Ho dovuto attuare una tattica da guerirla. Dovevo portare il Kurama all’esasperazione con continui attacchi repentini in più posti finché non sarebbero stati più capaci di combattere. Allora avrei portato l’attacco decisivo.” Concluse la ragazza mentre l’aura di Naruto saturava l’aria rendendola irrespirabile.
“E quale era il suo piano. Ci illumini.” L’aura rilasciata dai cinque Kage congiunta faceva a gara con quella del biondo. I danni accumulati in tutti quegli anni si erano ammassati in una lista tanto salata quanto lunga. Ora era il momento di riscattare il debito. Adeguatamente diviso fra il biondo e la rossa.
Ormai non era più un’udienza giudiziaria, era un fatto personale.
“Sfruttando la debolezza di Naruto per la ragazza Hyuuga ho cominciato a stringere la cinghia. Il numero di combattimenti fu incrementato fino al giorno in cui ci fu l’inconveniente morte della signora Hyuuga. Da allora ho aspettato la prima mossa falsa per poterlo incastrare. Mi sembra di esserci riuscita benissimo. Quei fascicoli che ha portato sono tutti i contratti coi suoi datori di lavoro ed i profili dei suoi collaboratori ma questa,” disse tirando fuori una pergamena, “Questi, sono tutti i suoi crimini peggiori. Nulla di quello che ha fatto per redimersi è abbastanza per sopprimere tutti i suoi peccati.”
 
 
Una fragorosa risata ruppe il silenzio che si era creata dopo la deposizione della rossa. Tutti fra il pubblico ed i funzionari si girarono per vedere chi stesse ridendo. In un angolo vi erano Naruto, Sasuke, Nagato e Killer Bee che se la ridevano alla grande. “Spero che voi abbiate una buona scusa per spiegare il vostro comportamento sgradevole. Avete cinque secondi per spiegarvi.” Urlò Tsunade al quartetto che era intento a sbellicarsi dalle risate.
“Scusateci, abbiamo appena letto la pergamena che la mia simpaticissima cuginetta  ha presentato.” Si scusò Nagato cercando si trattenere a stento le lacrime.
“E quindi???” si inserì il Raikage.
“Ci sono delle clausole che molto probabilmente sono state prese in considerazione, e come se non bastasse il mandate ha fatto di tutto per nascondere la propria identità però ha compiuto un banalissimo errore che lo ha tradito.” Rispose Naruto anch’egli faticando  nel contenersi.
“E quindi?” disse l’Hokage picchiettano il dito sul banco.
I quattro si guardarono negli occhi prima di avvicinarsi al banco dei cinque giudici.
“Vi consiglierei di allontanare tutta la gente indiscreta. Potrebbe diventare leggermente imbarazzante per tutte le nazioni qui rappresentate.” Suggerì Sasuke prima di mostrare un piccolo marchio ricorrente in più punti della pergamena.
“Tutti coloro che non fanno parte dei membri fondatori del Kurama, della prosecuzione e la difesa sono pregati di lasciare l’aula seduta stante!” Dichiarò autoritaria l’Hokage.
 
“Voi state dicendo che lui è la causa di tutto questo disordine? Ma com’è possibile? Non è possibile, sarebbe concepibile. Se questo viene condiviso col pubblico ci sarebbe uno scandalo immaginabile.” Constatarono il Kazekage, Mizukage ed il Raikage allo stesso tempo.
“Concordo ma non possiamo opporci all’evidenza dei fatti. Se vogliamo evitare ulteriori problemi dobbiamo trovare una soluzione che aggradi tutti per poi eclissare questo imbarazzantissimo episodio.” Sostenette il Tsuikikage picchiettando il dito sul banco tentando di reprimere la propria frustrazione e l’imbarazzo arrecatogli da tale documento.
“Naruto, idee?” chiesero nello stesso istante le sette donne rivolgendosi ad un biondo intento a chiarirsi col proprio avvocato su un argomento apparentemente più importante del caso.
Immediatamente il biondi si girò per vedere che tutti gli occhi dei presenti erano incollati su di lui e Hinata. “Umm… nella mia opinione la cosa migliore sarebbe la seguente. Dischiariamo l’udienza terminata con verdetto di innocenza da crimini di guerra e colpevolezza per crimini minori cosicché nessuno possa insospettirsi. Io pago la metà del conto e l’altra verrà mandata al “lui” in cambio di un’insabbiatura di tutta questa faccenda. Io, il Kurama e Yuriho verremo lasciati liberi in cambio della nostra segretezza.” Disse con un sorriso volpino in viso.
 I cinque Kage sbuffarono scontenti, la proposta del biondo non era esattamente in loro favore ma era la scappatoia migliore per uscire da quella situazione, “E sia. Segretezza totale,  questo caso da adesso è segreto di stato.” Dischiarò A estremamente disturbato dal fatto d’esser stato manovrato come una marionetta sino a quel momento.
 
 
 
Quella sera Naruto, Hinata, Yuriho, i Kage ed il Kurama si riunirono al miglior ristorante di Konoha. Il vino e la birra fluivano a fiumi e le pietanze sembravano non finire mai mentre le chiassose risate di tutti allietavano l’ambiente. Attorno al loro grande tavolo vi erano persone da tutti gli angoli delle nazioni ninja ed anche stranieri da terre ancora sconosciute a tutti tranne che per Naruto.
Naruto uscì qualche minuto dopo per sedersi sotto il cielo stellato, la luna risplendeva come se fosse una perla d’ossidiana nel mare di seta blu notte trapunta si diamanti scintillanti. Finalmente un momento di pace in tutti quei anni passati a combattere ed a mentire. L’aria salmastra gli ricordava di sua madre, la sensazione di tenerle i lunghi capelli rossi fra le mani mentre lei lo cullava fra le sue tenere braccia. Se solo sua madre fosse ancora viva, aveva ancora moltissime domande da farle.
“Hey bello, non mi hai ancora dato nulla in cambio,” una voce femminile lo prese di sorpresa mentre delle sensuali braccia si stringevano intorno al suo collo. Mei si sedette sulle sue gambe sempre con le braccia intorno al collo del biondo. “Mi mancano i giorni in cui eravamo amanti. Sei l’unico uomo che sia mai riuscito a farmi stare così bene. Ma adesso non ci posso fare nulla, io sono un Kage e tu sei Naruto Uzumaki, il nuovo dio degli shinobi. Vorrei che una notte come questa non finisse mai. Tutte queste risate, l’amicizia, l’intimità mischiati ad un po’ di  malizia. Vorrei che fosse sempre così.” Sospirò mentre appoggiava la testa sulle spalle di Naruto. “Beh, io ho fatto tutto quello che era in mio potere per far si che il tuo desiderio si avverasse. Ora non c’è più bisogno di combattere e né di conoscere la guerra e la sofferenza.” Le disse mentre le accarezzava il viso baciandole la fronte. “Mi ero promessa di non innamorarmi di nessun uomo ma tu, tu sei la ragione per cui io mi sento così viva.” Gli disse mentre piccole lacrime rigavano il suo bellissimo viso. “Non piangere. Io sarò sempre qua per te.” Le disse.
Mei si rialzò piano, era bellissima nel suo vestito bianco a fantasia di spirali rosse, “Sono felice di averti conosciuto. Fai un salto ogni tanto al villaggio della Nebbia, Yagura chiede sempre di te. E poi non sfiancarlo troppo.” Disse toccandogli il membro con un sorrisetto divertito. Naruto le rispose con una bella pacca su sedere che produsse l’effetto sperato siccome la donna se ne andò rossa come un pomodoro in viso ma sempre irradiando uno splendente sorriso.
 
“Hey Naruto, adesso che tutto questo macello è stato sistemato non credo che la presenza del Kurama sia ancora necessaria, non credi.” Chiese Nagato mentre lui e Sasuke si sedevano di fianco a lui con le rispettive donne. “Non lo so, non posso garantire che la pace sarà mantenuta per sempre. Come dicevi tu, finché c’è pace ci sarà sempre sofferenza. Io starò sempre pronto per il prossimo combattimento, e poi negli ultimi tempi non siamo stati molto attivi. Siam o riusciti a vivere le nostre vite pur sempre rimanendo parte del gruppo. Io propongo di rendere il nostro status dormiente nel caso dovessimo richiamare tutti in futuro.” Disse Naruto senza staccare gli occhi dalla luna. “ Sei tu il capo, la tua parola è legge. A proposito ti cerca Tsunade. Sembra che voglia dirti qualcosa d’importante.” Disse Sasuke mentre il quartetto rientrava nel ristorante. “Me la mandi? Te ne sarei grato.” Rispose Naruto salutando l’amico mentre nel medesimo istante l’Hokage usciva dal ristorante. “Va bene noi vi lasciamo piccioncini.” Lo punzecchiò l’Uchiha mentre Tsunade si avvicinava all’immobile biondo.
 
“Certe cose non cambiano a quanto sembra.” Disse la donna sedendosi mentre Naruto le metteva sulle spalle la propria giacca da Hokage. “Quando eri ancora piccolo il Sarutobi mi aveva chiesto di crescerti. Ogni sera scappavi di casa ed andavi sul monte Hokage ad ammirare la luna. Ora hai venticinque anni ma il vizio non ti è passato.” Disse mentre appoggiava la testa sulla spalla del ragazzo tenendogli il braccio in mezzo ai suoi massicci seni. “Te ne sono grato. Mi hai cresciuto benissimo sebbene la volpe Kurama non ti abbia mai accettato fina a qualche anno fa.  So di esserti stato di peso e di averti provocato non pochi problemi ma alla fine sono felice che tu mi sia sempre stato vicino. Se solo Jiraia fosse ancora qui, chissà in che casino si è cacciato nelle sue ultime  avventure. Mi manca la sua presenza, è da più di quattro anni che non lo vedo.” Disse sospirando. Ormai si avvicinava l’inverno, l’afoso autunno stava lasciando il posto per l’arrivo della neve. Tutto sembrava muoversi così lentamente incurante dei problemi della gente. “Ti dispiace se mi tengo la giacca ancora per un po’? Te la riporto fra qualche minuto.” Disse la donne mentre si alzava in piedi. Naruto non ci credeva che quella donna avesse quasi il doppio dei suoi anni ma ne dimostrasse poco più di trenta, era bellissima quanto potente. “Fai pure, io resto ancora un po’ qua. Un giorno o l’altro però mi dirai spiegare come funzione quel jutsu che ti tiene così giovane, potrei anche riuscire a renderlo permanente.” Disse mentre lei faceva per andarsene, “Non ce ne sarà il bisogno, ogni tanto invecchiare serve per ricordarsi di vivere le proprie vite fino in fondo. Tu non ai fatto altro che vivere la vita d’altri per venticinque anni, comincia da adesso ad essere libero.” Gli disse baciandogli la fronte prima di andarsene.
 
Nella mente di Naruto
“Quindi? Fine dei giochi? Fine di tutto? Mi sembrava che non riuscivi a stare lontano dai guai per più di qualche giorno.” Disse la volpe trasformatasi nella sua forma umana. Era un uomo alto bianco sui quarantasette anni vestito con un vestito nero abisso ed una cravatta rossa, i capelli arancio svolazzavano nel vento mentre i suoi occhi impassibili si riparavano dietro a deli occhiali da aviatore a lenti gialle. Dal fianco penzolava la sua katana mentre sotto le ascelle si intravedevano le fondine delle desert eagle. “Si, per il momento lascio che il mondo si faccia gli affaracci suoi senza che io debba aggiustarne il percorso.” Disse Naruto mentre montava un AK-14. “Ne è passato di tempo dall’ultima volta che ti sei trasformato nella tua forma umana; non smetti mai di copiare il mio stile, vero? Non è che vuoi sfidarmi per l’ennesima volta a colpire il bersaglio?” disse il ragazzo caricando un colpo in canna. “Le nazioni ninja non conosceranno mai la bellezza delle armi da fuoco se rimarranno sempre in questo stato feudale. Potrei dargli una spinta ma non ne ho alcun interesse.” Disse mentre la volpe tirava fuori le pistole. “Un round. Dobbiamo vedere una volta per tutte chi è il più bravo. Siamo a quarantanove pari, vediamo chi arriva a punteggio pieno.” Disse scaricando i caricatori su un bersaglio a 200m di distanza. “Si come tutte le volte che prendevi possesso del mio corpo solo perché ti volevi divertire nelle sparatorie.” Disse il ragazzo scaricando il caricatore del mitra sulla sagome a forma di cervo. “E per la cronaca siamo cinquanta a quarantanove. Io ho colpito ventinove volte su trenta, tu ne hai fatto ventisette.” Disse puntando le due sagome crivellati di colpi. “Maledizione, va bene ammetto la sconfitta. Comunque si sta avvicinando tua cugina.” Disse la volpe contrariata prima di rispedire la Naruto nel mondo reale.
 
“Hey Yuriho, che c’è?” Disse il ragazzo senza voltarsi. La cugina si avvicinò cauta, aveva paura di quello che avrebbe potuto fare il cugino. Appena gli fu di fianco si butto fra le sue braccia piangendo, “Scusa, scusa, scusa. Ti chiedo perdono per tutto quello che ho fatto in questi anni. Sono stata meschina ed ho disonorato il nome degli Uzumaki per una stupidaggine. Non merito di stare di fianco a te che sei il diamante della nostra famiglia. Vorrei fare qualcosa per farmi perdonare ma…” singhiozzò la ragazza prima che Naruto le mettesse un dito sulle labbra. Il ragazzo l’alzò cautamente mettendola a sedersi di fianco a lui mentre le asciugava le lacrime. “Tranquilla va tutto bene. Non sono arrabbiato con te, difatti non lo sono mai stato.  In quanto a farti perdonare semmai puoi farmi un favore,” disse baciandole le guance madide di lacrime. La rossa gli ricordava moltissimo della madre e per questo l’adorava ancora di più, non avrebbe mai permesso che qualcuno le facesse del male ora che era con lui. “Mi dai il l’anello col diamante che hai sottratto agli Hyuuga? L’ho scorto quando ho attaccato la tua base e mi sono subito accorto che era quello che apparteneva alla madre di Hinata.” “Va bene, tutto per te. Ho fatto moltissimo per farti del male, adesso ho la possibilità di rimediare.” Disse baciandolo di scatto. Le loro labbra si toccarono con un impeto tale da far cadere Naruto sulla schiena. Il tutto non durò più di un minuto prima che Naruto l’alzasse di peso per poi poggiarla sull’erba. “Ok, questo era inaspettato… meglio se, meglio se ci fermiamo qua per il momento. Non è consigliabile agire così. Oh, ma chi se ne importa, non ho mai seguito le regole.” Disse Naruto prendendo la cugina in braccio per poi lasciarle in passionevole bacio sulle labbra, “Questo è un nuovo inizio ma io non posso essere tuo.” Disse il ragazzo. “Se non ti posso avere lascia almeno che io resti vicino a te!” rispose la cugina una volta che i suoi piedi tornarono a toccare il terreno. “Va bene. Però ho bisogno che tu mi faccia da testimone con Nagato, saresti capace di adempire ad un tale compito?” “Si certamente, vostra cugina dopo tutto.” Disse la ragazza rossa in viso mentre richiamava attraverso un sigillo su una pergamena l’anello.
 
“Scusate tutti. Vorrei la vostra attenzione.” Una voce possente si sollevò comprendo le fragorose risate che stavano animando il locale. Tutti si girarono per vedere Naruto sul palco del Karaoke, “Hokage Tsunade Senju, sarebbe pregata di restituirmi la giacca.” Disse mentre la donna si toglieva a malavoglia la giacca del ragazzo. “Nagato, Yuriho, Hinata venite quassù per piacere. Avrei una dichiarazione da fare.” Esclamò mentre i tre salivano le scale per il palco evidentemente incuriositi quanto imbarazzati. Una volte che i tre ragazzi furono dinnanzi a lui Naruto tirò fuori una scatola ricoperta di seta rossa. “Yuriho, Nagato, sareste voi disposti a farmi da testimoni?” disse senza perdere tempo, “Si non vedo perché non dovremmo, in fondo siamo i più vicini a te.” Disse Nagato intanto che entrambi si inchinavano rispettosi al ragazzo. Hinata era imbarazzatissima, era vestita con un vestito cinese bianco che lasciava un ottimo scollo sul suo seno mentre lo spacco sulla gamba destra quasi scopriva il suo intimo. Rossa come il sole si era ritrovata con gli occhi di più di duecento persone che l’ammiravano mentre il ragazzo davanti a lei si inginocchiava aprendo la scatola. Il contenuto risplendette con una luce innaturale tale da accecare tutti i presenti per qualche secondo. Appena tutti riacquistarono la vista videro che nella scatola vi era un anello d’oro col diamante più grande che avessero mai visto, era talmente grande che superava facilmente le dimensioni di una fragola.
“Vuoi tu, Hinata Hyuuga, sposare me, Naruto Uzumaki?” disse mentre le metteva l’anello all’indice della mano destra. La ragazza rimase a bocca aperta da un tale capovolgimento degli eventi che rimase senza parole per qualche minuto prima di buttarsi addosso al ragazzo ricoprendolo di baci, ormai tutto si era sistemato e le nozze non avrebbero tardato ad arrivare.
 
 
“Sei veramente sicura di questo?”
“Perché non dovrei? Abbiamo lavorato così tanto per arrivare fino a questo punto.”
“Beh noi due siamo pronti a seguirti ma non farti prendere un accidente proprio adesso, mancano pochi minuto al punto di non ritorno.”
“Sono positiva. Facciamolo.”
 
Due massicce porte d’ebano vennero aperte mentre fuori cadevano petali di rose bianche lasciati cadere da colombe in cielo.
In fondo vi era un uomo vestito in un smoking nero con di fianco un uomo rosso di capelli e dall’altra parte una donna dai capelli rossi come il vestito che portava.
La ragazza uscì a passo sicuro, era bellissima col vestito da sposa.
Era il giorno più bello della sua vita.
Non ci credeva che aveva solo 22 anni ed era incinta di due bambini, non ci credeva che fino a sei mesi prima era stata invischiata in un bramma politico. Non ci credeva che stava per sposare l’uomo più invidiato del mondo nonché shinobi più potente ma esistito.
Le mancavano tre passi, tre respiri, tre parole e tutto sarebbe diventato realtà; avrebbe sposato il settimo Hokage.




Spero che vi sia piaciuto. E' la prima volta hce scrivo di un caso giudiziario T_T. spero di avervi divertito e che siate felici del viaggio che avete fatto. Ultima fermata. Ecco a voi la fine un una storia. Best Regards, Adios companeros, до свидания. Ciao a tutti, un bacio, Naruhinaxxx ^_^

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