Lucca Comics and Games 2014

di ladyphantomhive
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** Sorpresa! ***
Capitolo 4: *** Nottata insonne ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** Piccole rivelazioni nella notte ***
Capitolo 7: *** Scuola... ***
Capitolo 8: *** La famigliola ***
Capitolo 9: *** Nightmare ***
Capitolo 10: *** Finalmente la felicità... ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Ottobre. Lucca Comics and Games 2014, mura della città di Lucca, ore 16.
“Quest’anno c’è veramente tanta gente!” Questo è il  pensiero che mi corre in testa da tutto il giorno e io e le mie amiche siamo sommerse di foto..”è tutto stupendo...uno dei giorni più belli della mia vita” penso, “niente potrebbe renderlo più bello”..ma mi sbaglio..eccome se mi sbaglio.
Stiamo passeggiando eccitate da tutti quei colori e costumi stupendi, io sono la prima della fila in quel momento quando, in mezzo a tutti la gente, compaiono dei pennacchi neri che si stanno avvicinando. Accelerano il passo quando vedono che stiamo per imboccare una strada laterale. Hanno attirato la mia attenzione perché non riesco a ricondurli a nessun personaggio eppure mi sembrano molto famigliari. Prima di andare nella zona di San Francesco per iniziare la fila del Japan Palace facciamo le ultime foto, ma ad un certo punto eccoli, li vedo, 5 ragazzi vestiti completamente di nero che si avvicinano sorridendo..”o mamma non possono essere loro” penso..”no, non possono, sto sognando”..mi stropiccio gli occhi ma ci sono ancora, sempre più vicini.. stanno venendo da noi, proprio da noi! “E adesso che faccio?”  Mi chiedo. Inizio a pensare a qualcosa di carino da dire in inglese per esprimere tutto il mio amore per loro visto che un’occasione così non ricapiterà mai più, ma niente..mi scordo tutto..pure come salutare. Mi si parano davanti in tre e due sono muniti di macchina fotografica. Io e Martina, la mia migliore amica, fan anche lei, li guardiamo estasiate con sorriso ebete mentre Matilde, Chiara e Danka, le nostre compagne di avventure, sono leggermente spaventate da quegli strani uomini. Ci sorridono. Ci chiedono come si chiamano i nostri personaggi, da dove vengono e ci fanno una foto ciascuno. Però adesso tocca noi..io e Martina prendiamo forza e con migliore pronuncia possibile gli chiediamo di fare una foto con loro. Tiriamo il mio telefono a Matilde, la fotografa di turno, poi ci mettiamo tutti insieme: io, lei e loro cinque. Un sogno. Un sogno bellissimo che diventa realtà. Sorridiamo tutti. Siamo felici. Loro sono felici. Anche solo di intrappolare in un’immagine, un’incontro casuale ad un festival con noi. Hanno capito dalle nostre facce che facciamo parte dei loro fan, della loro BVB Army per cui si erano battuti e si erano migliorati album dopo album, della loro grande famiglia che accoglieva tutti e ne metteva in luce i pregi e che ha salvato dalla depressione e dalla tristezza tanti ragazzi. E’ per questo che li amiamo. E’ per questo che VI amiamo Black Veil Brides, perché ci date la forza di continuare a vivere, lasciando piano piano il mondo delle tenebre, della malinconia e della solitudine. Mentre quei fotogrammi vengono impressi per sempre nel mio telefono io penso a questo. A quanto vorrei dirglielo, ma non posso. Non mi esce neanche un “ we love you” prima che se ne vadano, ma io so che loro sono a conoscenza di questo. Ci hanno ringraziato più e più volte. Come sono gentili. Mi sta scendendo una lacrima quando si girano per continuare la passeggiata. Hanno detto che rimarranno solo un giorno o due perché hanno il tour europeo. “Due. Vi prego. Due. Voglio rivedervi.” Intanto, mentre li guardo allontanarsi tra la folla con le loro camminate buffe mi vengono di nuovo in mente che durante la foto ci siamo stretti tutti per starci..in quel momento pensavo che mi sarebbe esploso il petto dall’emozione. Andy e Christian erano di fianco a me e mi stavano abbracciando con  facce felici illuminate dai raggi del sole pomeridiano. Avevo un loro braccio al collo e uno sulla spalla. Uno dei momenti più belli della mia vita. Ovviamente nella foto io sono venuta malissimo perché sono una delle persone meno fotogeniche della terra ma loro sono dannatamente belli. Anche Martina è venuta benissimo, sprigionando tutta la felicità e la gioia di quel attimo in un meraviglioso sorriso.
Io, la mia migliore amica e il mio gruppo preferito..cosa si può chiedere di più? Ottobre. Lucca Comics and Games 2014, mura della città di Lucca, ore 16.
Piccola dislessichina (cresce):
Ecco qui il primo capitolo, ditemi cosa ne pensate e se vi piace. Aggiornerò possibilmente tutti i giorni, salvo attacco di zombie famelici o unicorni rosa volanti (cattivi).
Grazie di aver letto! 
A.

 

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Capitolo 2
*** 2. ***


Il giorno dopo
Siamo nella via che dall’albergo porta al centro della città quando la portiera di un furgone nero posteggiato di fianco al marciapiede si apre. Rimango allibita. Due volte in due giorni..impossibile essere così fortunati. Jinxx scende con la faccia un po’ sconvolta, probabilmente per il fuso orario, però mi riconosce e mi saluta. Sono impietrita ma accenno un saluto cercando di fare una smorfia che dovrebbe sembrare un sorriso.”Come ha fatto ha riconoscermi? Avrà visto tantissime persone!” Mi accorgo che ho lo stesso vestito di ieri. Poi penso…penso….quanto ci metto a formulare un pensiero? Mi abbasso di scatto dietro ad una macchina parcheggiata davanti a me. “ Aspetta, aspetta, aspetta! Oddio adesso non penseranno che…oh no ho rovinato tutto! Come al solito! Magari potrebbero ipotizzare che io li stia seguendo, ma non è così! Cavolo..”
-Ehi, Alice!- giusto…il mio nome..ieri gliel’ho detto. Christian, spuntato anche lui dal furgone, mi ha chiamato non posso stare lì ferma..così mi alzo e accenno un sorriso.
-Che fai? Perché ti nascondi?- prima di rispondere prendo un profondo respiro per stare calma e parlare in modo grammaticalmente corretto.
-Perché…
-Perché..?
-Perché due volte in due giorni è una strana coincidenza no?
-Beh sì, ma può capitare- un sorriso a 32 denti gli solca il viso.. trasmette veramente positività a tutti, soprattutto a me. 
-Però devi ammettere che è strano-faccio spallucce. -Quindi mi sono nascosta perché avevo paura che voi pensaste che vi stessi seguendo..cosa assolutamente non vera.-scoppiano a ridere tutti e due.
-Non penseremo mai una cosa del genere!
-E perché? In fondo sono sempre una vostra fan..
-Ieri quando abbiamo fatto la foto insieme ho visto come eri..ecco…emozionata sì..ma ti sei contenuta..quindi ho intuito che sei una persona responsabile e abbastanza affidabile. -nessuno mi ha mai fatto così tanti complimenti tutti in una volta, sono un po’ stordita..poi da lui..colui che ritengo un uomo con un grandissimo talento, che da una carica esplosiva per continuare la giornata.
-Grazie…-riesco solo a dire..non ho parole.
-Assomigli ad un minion, Christian Coma..-lo sussurro sorridendo mentre lo guardo, ma lo sente.
-Cosa?
-Oh niente- sono rossa come un peperone. Intanto le mie amiche che sono arrivate da poco,mi fanno un cenno di saluto e si avviano, le raggiungerò dopo. Anche Martina va perché ha un’urgenza naturale. Il mitico CC si volta a guardarmi dritto negli occhi.
-Dai, non mi offendo!- lo guardo anche io.
-Ho detto che assomigli ad un minion, Christian Coma.-di nuovo rossa di vergogna. Lui scoppia a ridere. Intanto dall’interno del furgone si sente una voce spettrale appena uscita dall’oltretomba che si pronuncia. Andy.
-Glielo dico anche io a volte.-si affaccia dalla portiera aperta. C’è il sole oggi e gli occhi gli brillano, rivelando un’infinita gamma di sfumature di azzurro e grigio chiaro. Probabilmente stava dormicchiando perché ha un segno di cucitura di sedile sul viso..e poi sbadiglia. Scenario Pokemon: è appena apparso un Andy Biersack sbadigliante selvatico! Poi continuo:
-E tu potresti essere Gru.-inarca le sopracciglia fissandomi con sguardo interrogativo. Amo quando fa così.
-Perché dovrei essere Gru?
-Intano, hai visto Cattivissimo me?
-Sì certo. E’ uno dei film preferiti della mia fidanzata.
-Bene. Allora Gru è freddo, cattivo, un duro. Ma in fondo si scopre che è una persona dolce, tenera e sensibile.-sorride distogliendo lo sguardo.
-Un po’ come te…almeno questo è quello che penso io.- un’altra risata, ma questa volta non è Christian che sta cercando di prendere il sole in piedi di fianco al furgone. È Jinxx che riappare da dietro l’abitacolo.
-Colpito nel segno, vero amico?-i due si guardano sorridendo. Cambio argomento:
-Ma non dovevate stare qui solo un giorno?
-Alla fine ci piace molto questo festival e abbiamo deciso di restare. Ti dispiace?
-No assolutamente- la faccia più mortificata della terra mi si stampa in volto.
-Dove abiti, Alice?-domanda Jinxx.
-Em..ad Albinea..è comune sotto ad una città che si chiama Reggio Emilia- vedo che le loro rotelline iniziano a girare.
-No, non so dove sia.
-E’ vicino a Bologna.-potevo dirlo subito..scema.
-Ah, ho capito!-salta su Christian-ci abbiamo fatto un concerto una volta…mi sono piaciute un sacco quelle torri..come si chiamano?
-La torre degli Asinelli e Garisenda, le due torri di Bologna.
-Sì, esatto, sono stupende!
-Comunque il mio paese è in collina, è un posto tranquillo, popolato soprattutto da vecchi e famigliole felici. Poi a Reggio Emilia è stata creata la bandiera italiana. Vado molto fiera di questo.-sorrido.
Poi Andy mi chiede una cosa spiazzante.
-Ma hai una casa abbastanza grande?
-Diciamo di sì, perché?
-Ci stanno 5 persone?-no, non può averlo detto veramente!
-Em..penso di sì…-mi stanno chiamando al telefono, rispondo. È Matilde che mi dice di raggiungerla ad un punto Ramen in centro.
-Ragazzi mi dispiace ma devo andare, le mie amiche mi stanno aspettando.-in realtà non me ne voglio andare però devo.
-Sì giusto, hai ragione anzi scusaci se ti abbiamo trattenuto.-si…scusa. Andy si sta scusando con me! Io che gli devo i miei sorrisi e le piccole sofferenze quotidiane passate grazie a lui…grazie a tutti loro…
-No, non devi scusarti! Magari riprendiamo il discorso oggi se ci rincontriamo.
-Aspetta perché probabilmente partiamo questo pomeriggio-risposta che mi fa cascare il mondo in testa. Prende fuori da una tasca il telefono. Un piccolo fremito mi scorre per la spina dorsale.
-Dammi il tuo numero-mi sento svenire, ho quasi paura a rispondergli perché penso che tutto possa finire con io che mi sveglio in camera  ripensando al sogno appena fatto.
-Ok…-glielo detto con voce tremante.
-Grazie. Beh allora ci sentiamo nei prossimi giorni e mi raccomando divertiti!-mi lascia con un sorriso meraviglioso. Io ricambio da “mi sto sciogliendo”. Anche gli altri mi salutano e intanto mi avvio verso il punto d’incontro prefissato.
 

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Capitolo 3
*** Sorpresa! ***


-Ragazze devo dirvi una cosa..
-Dicci!-la voce di Martina è più squillante di prima, sta visibilmente meglio.
-Ho dato il mio numero di telefono ad Andy- mentre parlo cammino guardando per terra.
-COSA?!!!-tutte in coro.
-Sì, me l’ha chiesto lui.
-Pedofilo- sentenzia fredda Danka.
-No, voleva dirmi una cosa quando mi avete chiamato. Ti sembra che abbia la faccia da pedofilo? Poi ti piacciono, ok che il tuo preferito è Ashley però..
-Mmmmh Ashley..quanto è bello!- ha gli occhi a cuore-Quando lo abbiamo incontrato ieri…mamma mia! Volevo saltargli addosso!
-Ok ok ho capito.
-QUINDI ANDREW DENNIS BIERSACK HA IL TUO NUMERO DI TELEFONO?! –Martina sta avendo un esaurimento nervoso.
-Sì. Wow, non ci credo neanche io. È stato strano già incontrarli, poi questo…
Passano i mesi. Siamo a Natale e la mattina mi sveglio, guardo il cellulare. Un nuovo messaggio. Numero sconosciuto. Con dita tremanti sblocco lo schermo e leggo.
“Ciao Alice! Buon Natale a te e alla tua famiglia! Ci sentiamo presto.  Andy, Ash, CC, Jinxx, Jake.”
….fantastico. Adesso ho il loro numero. MUHAHAHAHA! No stai calma. Non sai neanche di chi è il telefono.  Decido di salvarli “ragazzi”, così non c’è equivoco. Rispondo ringraziando e augurando anche a loro e alle loro famiglie un buon Natale. Il giorno dopo mando un altro messaggio facendo gli auguri ad Andy di compleanno. Mi ringrazia e mi dice che ci vedremo presto. Ho riletto il messaggio due volte prima di assimilarlo. Ci vedremo presto?  
Qualche settimana dopo mi chiamano su Skype. Ma come hanno fatto a trovarmi? Bah. Che carini che sono però! Appena li vedo scoppio a ridere perché sono tutti ammassati su un divano marrone con il pigiama visto che là, nella Città degli Angeli, è mattina presto e si saranno appena svegliati. Io sono tornata a casa da scuola  da qualche ora ormai. Mi chiedono come sto, cosa ho fatto oggi, com’è il tempo qui. Abbiamo parlato del più e del meno per tutto il pomeriggio, quando torna mia madre da lavoro gliela faccio conoscere. Sono entusiasti.
-Ei aspetta Alice! Mi stavo scordando! Sai che ti avevo chiesto dove abitavi ecc?
-Sì.
-Ecco ti stavo per proporre una cosa..
-Ok, dimmi.
-Hai detto che a casa tua ci stanno 5 persone, ma 5 adulti più te?-panico totale..COSA?!
-Non so perché se siamo io e quelle 5 persone ci stiamo stringendoci un po’..ho un divano dove una persona adulta può benissimo dormire; un letto matrimoniale, di mia madre, dove si può dormire in due; il mio letto che è quasi a due piazze però, essendo un letto francese, forse ci si sta solo in uno o due se uno dei due è piccolo; poi una brandina molto comoda.
-Mmh, interessante. Beh a questo punto non la faccio lunga. Adesso ti spiego. Noi abbiamo un’altro tour europeo a maggio-giugno dell’anno prossimo e il 30 di maggio siamo a Torino, il 5 di giugno a Milano e poi il 12 a Roma. Quindi noi in quei giorni, tra il 5 e il 12, abbiamo deciso insieme che non vogliamo stare in albergo, ma, per esempio, alloggiare a casa di qualcuno o in un hotel che comunque faccia cibi italiani non “finti” ma come le cucine delle nonne, capisci?
-Sì, certo. E penso sia un’idea fantastica, infatti anche io ogni volta che vado in un posto cerco di mangiare il più possibile i piatti locali e poi da noi, beh, siamo un paese parecchio famoso per la cucina.-Andy ride. E rimango affascinata dal modo in cui lo fa, arricciando il naso.
-Perché ridi?
-Abbiamo sentito dire che non siete solo il paese della buona cucina, ma anche delle belle donne e Ashley è molto, molto contento di questo e vorrebbe girare per constatare la veridicità di tutto ciò, però ovviamente in una grande città non possiamo farlo perché saremmo assaliti da fan, quindi stiamo cercando un posto tranquillo. Come il tuo paese. Abbiamo fatto delle ricerche ed è vero quello che hai detto. Poi mi piacciono tanto i paesini di collina  visto che qui in America non ce ne sono molti, hanno un non so ché di romantico. Ti va di ospitarci?-…….elaborando…..mi do un pizzicotto pensando che non sia vero, ma lo è. Tutto ciò che ho sempre sognato si sta per avverare. Dopo il mio “risveglio mentale” riesco a rispondere.
-Allora mia madre è via per lavoro dal 29 di maggio al 14 di giugno. Però devo chiedere a lei, spero mi dica di sì. - ci lasciamo con un saluto pieno di speranza. Corro da mia madre, le spiego tutto e la prego infinite volte di farli venire e alla fine accetta. Accetta. ACCETTA!!!!!! Inizio a saltare per casa. Anche se l’idea di avere 5 quasi trentenni in casa con sua figlia sedicenne non le piace molto, dice di sì, perché sa quanto ci tenga.


Angolino per me: Salve a tutti!! Lo so che i primi capitoli sono un po' lenti ma preferisco spiegare all'inizio per poi mandare un po' più veloce la storia in seguito. 
Grazie mille per aver letto!! Spero veramente che vi piaccia...:) 
A. 
 

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Capitolo 4
*** Nottata insonne ***


E’ finalmente giunto il fatidico giorno. Il 5 giugno. Mi hanno mandato un messaggio ieri con scritto che arriveranno verso le 9 di sera, chiedendomi dove fosse la casa. Non riesco ancora a crederci.
Inizia ad esserci buio quando il mio citofono suona. Sono loro. Corro ad aprire volando giù dalle scale e andandogli incontro verso il cancello. Li faccio entrare e  arrivati all’ingresso li porto a fare uno giro della casa. Poi indico loro dove possono sistemarsi:
-Allora ragazzi non voglio sembrare acida o rompi scatole però questo non è un albergo quindi staremo un po’ “accampati” ok?
-Oh si non ti devi preoccupare, anzi a nome di tutti ti vorrei ancora ringraziare.- Andy è visibilmente stanco e guarda tutto come se fosse pronto a dormirci sopra.
-Ok benissimo. Allora qualcuno può dormire qui sul divano che è molto comodo.
-Aspetta-CC si avvicina al divano, ci si siede sopra e inizia a dire-sì è proprio comodo! Ci dormo io, amo stare sul divano!
-Bene. Andiamo al piano di sopra.-con i restanti membri ci rechiamo al secondo piano-due possono dormire benissimo nel letto di mia madre, che è matrimoniale, poi uno nella brandina e altri due nel mio letto.
-Io voglio dormire nella brandina! Preferisco la solitudine di notte.
-Sì, certo Ashley e io sono la regina d’Inghilterra.
-Ve lo giuro, My Lady.-fa un inchino poi si sdraia sulla brandina facendo finta di dormire.
-Beh a questo punto siamo rimasti solo noi, si potrebbe fare io e Jake e tu e Andy-Jinxx, oh quanto ti amo-se per te Alice va bene.
-Emm, ok anche se ho promesso a mia madre che avrei dormito sola, ma fa lo stesso. Andy?-si volta a guardarmi con sguardo attento sorridendo.
-Dimmi.
-Stai attento a quello che fai-lo fulmino. Tutti scoppiano a ridere. Scena da film.
-Non ti preoccupare, è un bravo ragazzo-dice Jake.
-Si…certo. Comunque, avete fame, sete?-Ashley si rianima.
-Sonno…sonno…sonno…….dormire.
-Ok, ok ho capito. Anche io devo andare a dormire fra poco perché ho scuola domani.
-Quando finisci?-chiede Jinxx.
-Il 7.
-Dai un giorno ti portiamo a scuola noi!
-Andy non so se riuscirete perché vi dovrete alzare presto.
-Tipo?
-Io mi sveglio alle 6.20/6.30.
-Cosa?!
-La mia scuola non è molto vicina perché è in città e poi c’è traffico al mattino. E io sono anche fortunata. Alcuni miei compagni si svegliano molto prima.
-Però io voglio vedere la tua scuola e magari qualche tuo compagno di classe! Farò questo sforzo, anzi se non riesco ad alzarmi mi tirerai giù dal letto tu!
-Ok Andy. Ma se incontriamo qualche fan? So che ci sono, anche se sono pochi visto che la città è piccola.
-Non ti preoccupare, per noi è già strano essere arrivati e scendere senza incontrare qualcuno urlante che vuole degli autografi.
-Allora dimmi poi quando.-sorrido sotto i baffi. Troppo, troppo contenta-adesso a letto bimbi.-Andy si tuffa nel letto con ancora i vestiti addosso e gli altri si accomodano nelle loro camere, tranne Ashley che ha deciso di posteggiare la sua inseparabile brandina nella mia camera. Io mi fiondo a letto con già il pigiama addosso.
-Andy, Ashley se avete freddo ditemelo.
-Ok…forse ci dovremmo cambiare, che ne dici Ash?
-Sì hai ragione.
-Volete che vada fuori?
-No andremo in bagno. Dormi pure.- mi sorride mentre si avvia. Rimango a fissarlo mentre si allontana, quasi estasiata dal suo sorriso. Dopo poco tornano ma…oddio…mi giro di scatto dall’altra parte. Andy è in pantaloncini, spero non pensi di venire a letto così. Quando si stende di fianco ancora mezzo nudo mi faccio sempre più piccola nel mio bozzolo di coperte. Per essere giungo fa ancora freddino, specialmente la notte e il mattino presto.
Non riesco a dormire per un bel po’. Mi sporgo verso il comodino e guardo l’ora. 2.30. Appena ricompongo la mia tana Andy si muove. Mi immobilizzo per non svegliarlo. Si gira verso di me e bofonchia qualcosa. Che carino sta sognando! Mi sciolgo. Poi accade una cosa  inaspettata. Si avvicina sempre di più e io mi faccio sempre più in là, fino ad arrivare al bordo del letto. Mi afferra e mi stringe a sé. Il cuore mi inizia a battere fortissimo. Mi abbraccia sempre di più, fatico quasi a respirare. Si richiude su di me come fosse un riccio, appoggia il viso alla mia guancia, le sue braccia mi cingono la vita e le sue gambe sono attorcigliate alle mie. Mi è praticamente sopra. Rimaniamo così quasi tutta la notte e finalmente mi addormento cullata dal suo respiro sul collo.
 
 

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Capitolo 5
*** 5. ***


Il mattino dopo mi sveglio ancora con la cozza umana attaccata a me. Cerco di spostarlo dolcemente per non svegliarlo. Mi alzo e mi preparo per andare a scuola. Faccio colazione e saluto Ashley che  era tornato dal mondo dei sogni poco dopo di me. Mi lascia con un sorrisetto malizioso.
Dopo qualche ora
Arrivo a casa stanca morta e tutti mi accolgono con facce sorridenti e riposate. Prepariamo il pranzo: pasta al pomodoro, con Parmigiano Reggiano, poi un po’ d’insalata. Pranzo tipico. I ragazzi sono entusiasti di iniziare a mangiare un po’ italiano. Ad un certo punto Ashley fa di nuovo il sorriso di poche ore prima.
-Andy?-chiede Ashley.
-Sì?
-Come hai dormito stanotte?
-Bene, il letto di Alice è molto comodo.
-Oh si me lo immagino..
-Ash, che cosa vuoi dirci? La tua espressione mi fa quasi paura- Jake ha appena finito il suo piatto e sta prendendo altra pasta mentre pone la domanda…mangiano davvero tanto questi ragazzi.
-Mmh, niente di importante..
-Dai su! Ormai..
- Forse ad Alice darebbe fastidio, se lo dicessi-lo guardo inarcando le sopraciglia.
-Parla.
-Vi faccio vedere- si alza e torna con il suo telefono mostrando a tutti tranne a me e ad Andy una foto.
-Oh…cosa succede qui…Andy è minorenne- CC lo guarda con occhi complici.
-Ma cos’ho fatto di male adesso?-chiede Andy un po’ stizzito, intanto io divento bordeaux e mi nascondo sotto i capelli perché so già che immagine c’è sul telefono di Ashley.
-Si può sapere cosa hai sognato stanotte Andy?-chiede Jinxx.
-Fammi vedere subito quella foto Ashley Purdy!
-Prima dicci cosa ti frullava in mente.
-Ok-sbuffa-ho sognato che ero in un parco con Juliet…
-E cosa stavate facendo?-chiede CC sempre più incuriosito.
-Niente.
-Sicuro?
-E va bene…eravamo in un campo e ci stavamo facendo le coccole ok?!
-Hahah me lo immaginavo-Ash passa il telefono ad Andy che rimane sconvolto da quello che vede, poi si gira a guardarmi.
-Alice..
-Lo so, lo so che dovevo toglierti, ma sei troppo pesante e non riuscivo a muovermi..poi dopo un po’ mi sono addormentata-ho la faccia da cane bastonato.
-No Alice, mi dispiace..pensavo di avere accanto Juliet….scusami..è la prima volta che mi capita.
-Non ti devi scusare perché non è colpa tua-gli sorrido per rassicurarlo, per poi continuare-e tu Ash sei un idiota lasciatelo dire..
-Hahah, ma eravate così carini che non ho resistito!-finiamo il pranzo tra risate e chiacchiere.
-Ei ragazzi io devo fare i compiti adesso, voi fate pure quello che volete.
-Stai qui con noi? Voglio vedere cosa studi-come si fa a dire di no a CC?
 -Ok-prendo i libri e li porto sul tavolo.
-Che compiti hai?-Jinxx sta sfogliando le pagine semi distrutte e piene di disegni e scritte.
-Per domani ho matematica, tedesco, spagnolo e scienze.
-No matematica no!! Odio quell’essere!-commenta Ashley con faccia schifata-il nostro amico CC invece è un piccolo genio dei calcoli-CC sorride prendendo il libro e guardando tutte le belle equazioni che avevo fatto in precedenza con occhi sognanti.
-Anche io non sono molto brava, però non la disprezzo…ho una teoria: a me piace ma lei mi odia.
-Cioè la matematica ti odia?-Ashley  mi squadra con sguardo interrogativo.
-Sì! Sembra che lo faccia apposta a volte.
-Teoria fantasiosa Alice-riesco a strappare un sorriso anche ad Andy che fino ad ora era rimasto muto, leggermente assonnato.
-Mi sarebbe piaciuto essere a scuola con voi..dovevate essere così kawaii!!!!-non volevo dirlo così forte. Bella figura.
-Kawache?!-ripetono in coro.
-Kawaii..in giapponese vuol dire carino.
-Scusami ma quante lingue studi tu?-Andy è seduto dal lato opposto al mio e mi guarda fisso con quei meravigliosi occhi cerulei che si ritrova.
-Purtroppo non tante. Inglese, tedesco, spagnolo poi latino, anche se è una lingua morta, e ovviamente italiano. Però essendo un’otaku amo il giapponese, quindi so dire qualche parola.-tutti mi fissano basiti.
-Otaku? Scusa la mia ignoranza, ma non ho idea di cosa sia.-Jake mi si avvicina come un bambino che sta ascoltando una storia affascinato.
-Gli otaku sono coloro che leggono i manga e guardano gli anime…sai cosa sono?
-Sì, più o meno.
-Manga vuol dire fumetto in giapponese, invece gli anime sono, se così possiamo chiamarli, le animazioni dei manga o comunque con disegni simili a quelli dei manga.
-Ah! Capito. Che figo! Ne hai di manga?
-Sì certo! Li vuoi vedere?
-Oh si grazie! Magari dopo, ora è meglio se cominci i compiti.-lo guardo di sottecchi fulminandolo. 
-Ok, papà.-gli altri scoppiano a ridere mentre Jake mi carezza la testa dicendomi:
-Brava la mia bambina!
-Se qualcuno ci vedesse in questo momento penserebbe che siamo matti-dice Ashley.
-E allora?-lo osservo attentamente. Ha il viso ancora sorridente.
-No niente.
-Dopo ti spiego una cosa ok?
-Mi devo preoccupare?-lo squadro con la faccia da killer psicopatico (sorriso da bambola assassina o Jeff The Killer) e faccio una bella risata demoniaca, una delle cose in cui sono più brava.
-…mi…fai….PAURA!!!!-il terrorizzato Ashley si nasconde sotto il tavolo e ci rimane finché non finisco i compiti. Poi finalmente mostro i miei adorati manga a Jake che ne rimane affascinato.

Salve a tutti! Intanto grazie della lettura e spero vi sia piaciuta. Ditemi cosa ne pensate e se dovrei apportare cambiamenti. Grazie mille a tutti!!!
A. 

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Capitolo 6
*** Piccole rivelazioni nella notte ***


La serata passa tranquilla e finalmente si mangia pizza. Cioè quello che succede non si può definire “mangiare” ma più che altro ingurgitare cibo finché non stai male. Finita la cena con un bel concerto di rutti e sbadigli, parliamo, parliamo tanto di qualsiasi cosa: famiglia, fidanzate e fidanzati (mi bombardano di domande sul mio fantomatico “boyfriend” ripetendogli più volte che non ce l’ho), animali, paesi da visitare, svariate passioni, che gruppi ascolto oltre a loro, manga ecc. Arrivano le 11 e iniziamo a essere stanchi ma prima di dormire Ashley, con la poca voce che gli è rimasta, chiede:
-Cos’era che mi dovevi spiegare prima?
-Ah, sì giusto. Hai detto che sembravamo dei pazzi in quel momento. Molti mi danno della malata mentale a volte, anzi spesso, perché mi comporto come nessuno fa. E sai il motivo per cui faccio cose “strane”?
-No.-sono riuscita a catturare la loro attenzione.
-C’è un grande poeta italiano, Luigi Pirandello, che sosteneva che ognuno di noi ha delle maschere sotto cui si cela la vera persona e che queste maschere sono diverse per ogni tipo di situazione, in famiglia ci comportiamo in un modo, a lavoro in un altro ecc..e io concordo con lui, così a volte..ecco..io quelle maschere le tolgo rivelando la vera me, che fa quello che le passa per la mente, senza ovviamente rovinare o offendere qualcuno, perché io non sono così. Capito?
-Wow..Alice sono senza parole..-Jake mi fissa stupito mentre dice questo.
-Scusami ma quanti anni hai detto che hai?-CC è perplesso su ciò che ho appena raccontato. Io rido vedendo la sua faccia e divento un po’ rossa.
-Ho 16 anni.-vedo Andy che pensa. Le sue rotelle girano mentre si ripete le mie frasi, ma è terribilmente serio. Un brivido mi corre lungo la schiena, un brivido che conosco molto bene…che ho provato tante volte nei miei sogni ad occhi aperti su di lui.
-Bene, dopo aver preso lezioni di poesia dalla signorina Alice, possiamo andare a dormire. Buonanotte ragazzi!- Ashley si alza e si dirige verso le scale che portano alle camere seguito da me, Andy (che sta ancora riflettendo), Jinxx e Jake. La notte faccio fatica a dormire, come al solito. Dormo a tratti, ma quando ,ad un certo punto, mi sveglio noto che Andy non è più accanto a me. Vado al primo piano, in cucina e, come mi aspettavo lo trovo lì, con la finestra aperta che fuma.
-Non riesci a dormire, sorellina?-la sua voce è  bassa e assonnata. Si volta a fissarmi tenendo la sigaretta in mano. Lo guardo anche io un po’ sorpresa da quel “sorellina”.
-Io spesso fatico a dormire…fratellone.-ridiamo entrambi. Inizia tutto come un gioco, ma sono curiosa di sapere perché lui l’ha iniziato.
-Andy, posso chiederti una cosa?
-Certo, sorellina.
-Perché  mi chiami così?-ora il suo sguardo è diretto al bosco, sotto la casa. Finisce la sigaretta, la spegne e la lascia nel posacenere che ha preso dal balcone. Poi si rivolge nuovamente a me. Siamo ai due lati opposti della cucina, ma dopo con un’occhiata d’intesa, ci sediamo l’uno di fronte all’altro al tavolo centrale. Siamo nella penombra, illuminati leggermente dagli spiragli della Luna che si fanno strada dalla finestra aperta. Prima di rispondermi ci pensa un attimo.
-Vedi? Anche adesso abbiamo capito esattamente che cosa voleva l’altro, cioè sedersi a tavola.-sorridiamo, io rivolgo lo sguardo in basso invece lui continua a fissarmi e ad osservare le mie mosse, finché non torno a guardarlo anche io. Faccia a faccia. Nessuno dei due ha scampo.
-Spiegati meglio.-la mia voce risuona particolarmente fredda in quel momento. Muoio dalla voglia di spiegazioni. Lui si mette più comodo sulla sedia, con le braccia incrociate al petto.
-Anche se ti conosco da poco, per me sei un libro aperto, cosa che noto non essere per gli altri perché…sei maledettamente complicata, ho ragione?- il mio sguardo si fa serio. Ce l’ha fatta. Ha toccato il tasto sensibile, che ho sempre nascosto.
-Sì-la mia voce trema leggermente. Mi nascondo di nuovo sotto i capelli.
-Quando l’altro giorno stavi studiando, ad un certo punto hai iniziato a mordicchiare il libro…qualcosa di molto famigliare, non trovi?-risollevo il viso.
-Sì. Ma giuro che non lo faccio apposta perché lo fai tu..è un vizio che ho fin da piccola, come mangiarmi le pellicine delle mani.
-Sì, l’ho notato. Anche io lo facevo alla tua età. Stress scolastico, probabilmente.-anniusco-Ecco ti chiamo sorellina perché, dal mio punto di vista e dalla mia storia personale, tu sei, per molti aspetti, simile a me, come se fossimo fratello e sorella. Anche mentre siamo qui, a casa, insieme agli altri, ti comporti in modi simili hai miei e fai cose che faccio anche io. Ovviamente per alcuni aspetti sei molto diversa, oltre all’aspetto fisico intendo, però in questo campo siamo proprio opposti, no?-di nuovo un sorriso.-io ho i capelli castani scuri, quasi neri, e gli occhi azzurri. Tu, invece, sei bionda con gli occhi un po’ marroni e un po’ verdi.
-Beh verdi non proprio…sono un misto di marrone cacca e verde muschio marcio. Questa è la definizione che do ai miei occhi…e i capelli sono biondicci…biondo cenere è il termine tecnico.
-Alice tu non ti vedi bella, sbaglio?-di nuovo un tasto dolente. Abbasso lo sguardo, che diventa vuoto.
-No.
-E perché no, scusami ma oltre alle cose che ho appena detto hai delle labbra stupende e un bel fisico!
-Io non la vedo così..e poi come fai ai dire che ho un bel fisico?! Sono sproporzionata! Ho delle spalle enormi da tutti gli anni di nuoto, delle mani gigantesche, dal ginocchio fino ai piedi sono identica a mio papà e delle cosce che non hanno intenzione di dimagrire.-si avvicina, mi prende una mano nella sua e la stringe. Poi con l’altra mi solleva il mento e mi alza il viso , così sono costretta a guardarlo. Ma quel tocco mi fa quasi sussultare, un tocco leggero, come se avesse paura di farmi male.
-Lo sai anche tu che queste sono tutte stupidate-la sua voce è calma e bassa. Di nuovo quel brivido.-tu sei molto bella, Alice, solo che adesso non te ne accorgi perché è un’età un po’ difficile, ma vedrai che tra qualche anno non ti vedrai più così. Fidati.- siamo vicini, troppo vicini. Il mio cuore inizia a battere forte. Quelle labbra..che ora ho di fronte..quante volte sono comparse nei miei sogni.
-Da come ne parli sembra che tu l’abbia vissuto in prima persona.-mi lascia il mento ma non la mano, anzi la stringe di più. Ho trovato Il Suo punto debole.
-No.-il suo sguardo è freddo.
-Quindi? Vuoi dire che ti sei sempre ritenuto presentabile? Beh in effetti, caro fratellone, ti do la mia piena approvazione su questa convinzione. Pure mia madre dice che sei molto bello….ma penso che tu intendessi qualcos’altro con quel no.
-Vedi? Riesci a capirmi  in un attimo, anzi probabilmente tu mi comprendi meglio di quanto io capisca te o addirittura me stesso. 1-0 per Alice.
-Quindi?
-Io non mi sono mai ritenuto bello..mai. Lo so che probabilmente nelle foto e nei video sembra esattamente il contrario, che me la tiro perché ho un seguito di ragazze che la maggior parte degli uomini vorrebbero e appaio vanitoso…ma non è così….non mi sono mai piaciuto. Odio il mio corpo troppo magro, i miei piedi lunghi, le gambe da gazzella, il labbro inferiore più in fuori del labbro superiore e il naso…
-Andy, guardami negli occhi. Sono proprio tutte queste imperfezioni che ti rendono stupendo. Mi hai capito? E semmai tu non pensare queste ENORMI stupidate, ok?-sorride. Un sorriso vero. Che è raro vedere sul suo viso.
-Grazie Alice. Sei la prima persona che mi dice queste cose..-o mamma sta arrossendo leggermente.
-Forse è perché sono la prima persona a cui parli del vero te…
-In effetti hai ragione…-uno sguardo d’intesa tra noi squarcia la notte. Ci alziamo e torniamo in camera. Mentre camminiamo mi sussurra che domani mi porterà a scuola con la macchina del loro manager che sta arrivando qui.
 

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Capitolo 7
*** Scuola... ***


Il mattino dopo mi sveglio alle 6.30 con Resurrect The Sun come buongiorno. Anche Andy si alza con me e mantiene la sua promessa. Facciamo colazione insieme e poi partiamo per la scuola. Quando arriviamo parcheggia l’auto di fronte all’entrata, io faccio per scendere ma lui mi ferma. Mi vuole accompagnare fino a dentro l’edificio. Il suo volto è triste.
-Andy non c’è bisogno che tu venga.
-Sì. Io voglio vedere la tua scuola.-dopo il cancello si immobilizza a fissare l’enorme struttura di cemento che lo sovrasta.
-Andy va tutto bene?-distoglie lo sguardo e fa per prendere una sigaretta.
-Non si può fumare qui.-sorride e la rimette nella tasca.
-Hai ragione, me l’ero scordato. Sai perché voglio venire con te?- solleva gli occhi con un sopracciglio inarcato e mi guarda.
-Sinceramente non saprei..io so che sei stato vittima di bullismo alle superiori, infatti non capisco perché vuoi rivedere un luogo di brutti ricordi.
-Io voglio proteggerti da quello che è successo a me..tutto qui..poi dicono che fa bene affrontare le proprie paure.
-Ei non ti devi preoccupare per me perché qui la situazione è leggermente più sotto controllo che in America..poi io sono forte!- gli sorrido ma lui mi si avvicina lo stesso e mi prende per mano andando verso la scuola. Tutti ci guardano, soprattutto perché lui è altissimo e si vede che è un 20enne, anche se ha gli occhiali da sole per “camuffarsi” e passare più inosservato. È strano che uno così grande tenga per mano una di seconda superiore, in particolare nel mio liceo, dove sono tutti dei fighettini del cavolo che si credono chissà chi e “adulti” abbastanza per fare quello che vogliono. Ma io non mi vergogno, anzi gli stringo di più la mano e punto lo sguardo solo alle porte. Mentre stiamo per entrare ci fermiamo e ci appoggiamo al muro per far passare tutta la massa di studenti in ritardo. Quando ormai non c’è più nessuno Andy si volta verso di me.
-Ora forse dovresti andare.
-Sì, hai ragione.-sto finendo la frase quando compare una delle mie migliori amiche, Sofia, correndo verso le porte. Mi vede e si ferma. Lei è punk. Ha i capelli castani, blu e rossi. Un vero spettacolo. Rimane a fissare me e Andy leggermente interdetta.
-Ciao Sofi. Vuoi che ti presenti chi ho di fianco o lo riconosci?-in quel momento Andy non capisce perché sto parlando in italiano e non più in inglese, ma non sembra farci tanto caso. Si solleva gli occhiali per osservare meglio la strana creatura che si trova davanti. Lei sgrana gli occhi e rimane a bocca aperta. A lei non hanno mai fatto impazzire i Black Veil Brides, ma qualche canzone le piace.
-Ma..lui…tu..qui..-balbetta soltanto, per poi prendere un grande respiro.
-Andy questa è una delle mie più grandi amiche. Sofia Andy, Andy Sofia.
-Piacere Sofia-Andy allunga la mano e Sofia la stringe ancora incredula-vi pregerei in mia presenza di parlare inglese, grazie.
-Sì, scusa hai ragione.
-Dimmi che non l’hai rapito.
-No. Non mi ha rapito, non ti preoccupare.-sorride poi si rivolge di nuovo a me-ora dovete davvero andare, è tardi.
-Sì. Ok, finisco scuola verso l’una, vieni tu?
-Certo! Fammi conoscere qualche altra tua amica magari!- ci salutiamo con un abbraccio.
Finite le ore di lezione
Usciamo io, Sofia e altre tre nostre compagne di classe. Lo troviamo davanti al cancello.
-Ei fratellone! Ti ho portato altre mie amiche da conoscere.
-Ali perché stai parlando in inglese con questo tipo?- un’altra Sofia me lo sussurra nell’orecchio.
-Lui è americano, è un mio amico. Quindi- mi rivolgo a tutte le ragazze presenti- sareste così gentili da parlare in inglese quando c’è lui, giusto per non escluderlo dalla conversazione.
-Ok.-dicono tutte in coro.
-Ma che belle ragazze che abbiamo qui. Ciao io sono Andy.- si presenta a tutte.
-Laura, piacere.
-Sara.
-Sofia, molto piacere.
-Ma quante Sofia conosci? Qui ne abbiamo già due!
-Ne ho cinque in classe, caro fratellone.
-Wow!-è stupito. Le mie compagne lo guardano sorridendo, in particolare la seconda Sofia, che Andy ha appena conosciuto, lo guarda praticamente sbavando. Lei mi si avvicina e mi sussurra di nuovo nell’orecchio.
-Non mi avevi detto che era così bello dal vivo.-Andy e le altre sorridono.
-Loro ti conoscevano già..
-Me lo immaginavo.
-Beh noi adesso andiamo.- mi stacco da Sofia e le saluto. Raggiungiamo la macchina e ci avviamo verso casa.

Saluti gente! Qui è A. che parla! Intanto vi vorrei augurare un felice agosto (ma cosa stai dicendo?, non siamo a Natale!) che speriamo porti un po' più di caldo! :) Vi prego di scusarmi ma nei prossimi giorni non potrò aggiornare perché sarò al Jamboree Festival a Senigallia per un paio di giorni...quindi spero che nel frattempo la storia vi stia piacendo e spero anche di poter aggiornare presto!
Un saluto Pantelliano a tutti! (no aspetta magari c'è il copyright...)
A.

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Capitolo 8
*** La famigliola ***


Buongiorno gente! Come vederete ho allungato i capitoli mettendone insieme due, per mandare avanti la storia un po' più velocemente...spero vi piaccia! Grazie mille della lettura! 
A.


Appena arrivati a casa prepariamo il pranzo insieme agli altri. Siamo davvero affamati e per fortuna la mia cara nonna ci ha portato un sacchetto di tortelli fatti in casa. Tutti sono deliziati, in particolare Jake che ne prende tre piatti.
-Oddio Alice! Sono dannatamente buoni!
-Allora siete contenti di essere qui? Vi piace?
-Certo che siamo contenti! Perché non dovremmo esserlo? Questo posto è fantastico! Quasi quasi vengo a vivere con te-Ashley mi guarda di sottecchi con faccia furba.
-Non so se mi sopporteresti più di tanto..
-Si si certo…praticamente vivo con questi quattro tizi, secondo te non riuscirei a sopportarti?-sorridiamo tutti. Sembriamo una famiglia riunita per un pranzo insieme.
Dopo qualche minuto di silenzio continuo.
-Ragazzi posso chiedervi una cosa?
-Scommetto che è da un po’ di giorni che ci pensi-il mio sguardo e quello di Andy si incontrano mentre finisce la frase, a volte è quasi irritante come mi guarda.
-Sì in effetti sì.
-Beh allora dicci-Jinxx ha parlato! Prima era troppo intento a mangiare. Una delle scene più dolci a cui si possa assistere.
-Vi ricordate la ragazza che ha fatto la foto con noi a Lucca?
-Sì! Me la ricordo!-CC ha ancora la forchetta in mano mentre parla.
-Ecco lei è la mia migliore amica, ci conosciamo da quando abbiamo tre anni..lo so che sembra strano da sentire ma..lei è la persona più importante della mia vita..e quest’anno non le ho fatto un regalo degno della mia gratitudine di averla accanto, così ho avuto un’idea. Nessuno sa che siete qui tranne mia madre. E per rimediare a quell’oggetto che doveva essere il suo regalo vorrei farla venire qua per conoscervi perché anche lei è una vostra fan, come avete visto…potreste farmi questo favore?
-Alice noi saremmo solo felici di incontrare..Martina giusto?-a Jinxx brillano gli occhi.
-Come fai a ricordati il suo nome, l’abbiamo vista una volta?!
-Ash a differenza tua, io mi ricordo i nomi delle persone che incontro, in particolare se sono carine e gentili. Tu non ti ricordi neanche il nome di quella che ti sei portato a letto la sera prima..
-Jinxx!-Andy lo incenerisce.
-Cosa c’è?-Jinxx lo guarda con faccia divertita.
-Siamo un presenza di una minorenne..-silenzio di tomba. Tutti guardano Andy leggermente interdetti, specialmente la sottoscritta. Lui ci osserva facendosi un po’ più piccolo nella sedia.
-Cosa…ho detto di male?
-Ma ti sei sentito?-diciamo tutti in coro.
-Ma è vero!
-Sì ma ha 16 anni, non 2..capisco che ti sia affezionato ma sei un po’ iperprotettivo così..-CC gli fa il rimprovero. Penso che lui potrebbe essere lo zio simpatico e buffo nella nostra “famiglia”, che sgrida con modi gentili. Andy sembra prendersela.
-Ho solo detto una mia opinione. Tutto qua.
-Andy..-sto per pronunciare delle parole che potrebbero solo farlo arrabbiare di più ma mi fermo in tempo.
-Cosa?
-Meglio che sto zitta..
-Giuro che non mi arrabbio, mi interessa la tua opinione.-la situazione non è per niente tesa, come si potrebbe presumere, anzi è quasi demenziale.
-Non è che tu poi sia così più grande di me…cioè ti sei finito di sviluppare circa cinque anni fa..-mentre parlo non lo guardo in faccia ma al soffitto. Di nuovo silenzio tombale, ma ora tutti fissano me. Poi dopo qualche secondo uno scoppia a ridere e dietro gli altri tre, eccetto ovviamente Andy, che continua a puntarmi con  suoi occhi azzurri.
-Quindi è questo che pensi..mmhh..interessante..-ha le mani incrociate davanti alla bocca e i gomiti appoggiati al tavolo. Sta pensando alla sua vendetta.
-Sì…non voglio offenderti ma alla fine ci dividono meno di nove anni..visto che tu compi gli anni a dicembre e io a febbraio..
-Corri.- sibila.
-Cosa?- si toglie le mani da davanti la bocca e ripete.
-Ho detto, CORRI!- si alza di scatto e così faccio io. Gli altri subito non capiscono. Ora siamo faccia a faccia in piedi dai due lati opposti del tavolo che ci fissiamo come due pistoleri.
-Non sfidarmi Biersack..non sono una campionessa, ma non sono male a correre.
-Questo lo vedremo.
-E poi questa è casa mia..facciamo che vale tutta la casa, anche fuori, nel parcheggio e dai garage ok?
-Accetto. Ti do cinque secondi. Uno, due, tre-mentre conta schizzo alla velocità della luce giù dalle scale e poi fuori dalla porta. Il gioco ha inizio!
 Continuiamo a rincorrerci per il resto del pomeriggio, tutti insieme. Dopo un po’ si formano delle squadre: io, Ashley e CC contro Jake, Jinxx e Andy. Ad un certo punto mia zia Elena, la sorella maggiore di mia madre, si affaccia dalla finestra di quella che io ho definito “The Cacciavillani’s House”, ovvero la villetta dove vive tutta la famiglia di mia mamma, che è esattamente di fianco al parcheggio di casa mia.
-Ali, tutto bene?- in quel momento io sto correndo proprio nel parcheggio inseguita da Jake. Ci fermiamo di colpo.
-Sì, tutto bene…-non so cosa dire. Jake mi guarda. Io lo guardo.
-Ma scusa con chi sei?
-Questo zia è un mio amico, si chiama Jake, è americano.
-Mmh, quindi non parla italiano?
-No.-sembra preoccupata e nello stesso tempo un po’ arrabbiata, visto che ha trovato la sua cara nipotina che veniva rincorsa da uno sconosciuto molto particolare.
-E quanti anni avrebbe questo Jake?-sono indecisa se dire la verità o no.
-25.
-Alice ma tua madre sa che sei uno strano tizio di 25 anni?!
-Sì, certo che lo sa, non ti preoccupare.-le sorrido e lei ci guarda come per dire “vi tengo d’occhio”.
-Beh se vuoi vieni qua che ti faccio conoscere anche gli altri.
-Ah, perché ce ne sono pure altri?
-Sì, sono in cinque.-lei sgrana gli occhi. Poi torna seria.
-Ok, scendo. Voglio verificare la situazione.-Dopo poco arriva e la presento a Jake, che cerca di non sembrare terrorizzato. Mia zia quando vuole fa veramente paura…forse è un vizio di famiglia.
-Ah eccovi finalmente!-arrivano di corsa anche gli altri. Andy ha il fiatone. Dopo che si è ripreso li presento tutti. Mia zia si fida di me però non di loro quindi mi dice che se succedesse mai qualcosa la devo chiamare immediatamente. Ci salutiamo e continuiamo il nostro gioco, con già una vittima: Andy.
-Andy sei proprio un mezzo fisico!- lo prendo in giro-però sai di chi la colpa, vero?
-Sì sì, lo so. Non mi fare la predica anche tu!
-E invece sì che te la faccio!
-Ok ok è colpa delle sigarette, del fumo che mi fa male ecc.
-E invece no. Non è colpa delle sigarette! È solo colpa tua! Le sigarette mica si fumano da sole. Se avessi dei polmoni buoni farei cambio con te se mi promettessi di smettere di fumare.
-Cioè? Cosa intendi con “polmoni buoni”?- Jinxx mi si avvicina- Alice sei malata?
-No, cioè non ora…ho avuto un po’ problemi con i miei polmoni del cavolo..io sono sempre stata debole di salute, ma in particolare ho sempre avuto un eccesso di produzione di catarro..lo so, scusate se fa schifo da sentire..però è così.
-E che malattie hai avuto?
-In realtà niente di così grave, però ho avuto due focolai polmonari, un bronco spasmo e di nuovo mi sono avvicinata ad un focolaio qualche anno fa.. la cosa che preoccupava molto mia madre erano le febbri alte e il respiro molto affannato..fra poco mi verranno i reumatismi da anziana signora-ridiamo tutti poi scherzando sulle varie malattie che loro avevano avuto da piccoli ci dirigiamo verso casa e prepariamo la cena.
Passiamo il resto delle giornate così. A divertirci, rilassarci insieme. Qualche giorno dopo Martina viene da me e appena entra e li vede seduti al tavolo della sala rimane a bocca aperta. Tutti la salutano abbracciandola e lei è un po’ scossa. Le spiego perché l’ho invitata e quasi si mette a piangere. L’intero pomeriggio lo passiamo a parlare e scherzare insieme. Poi però è arrivato il momento di partire per loro. Io sono molto triste ma non lo do a vedere. Li saluto e poi torno alla mia monotona vita da teenager amichevole ma solitaria.

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Capitolo 9
*** Nightmare ***


Passa meno di un  anno e ogni mese circa ci sentiamo via telefono e Skype. Poi, alla fine del 2015 Andy mi invita a passare l’estate a casa sua, due mesi, l’anno dopo (2016, ho già 17 anni, yee!). I miei accettano, hanno imparato a fidarsi di lui e degli altri. Hanno visto anche quanto fanno per me e che loro ci tengono veramente..dicono che sono la  mascotte. Poi andando ad un liceo linguistico passare l’estate a parlare inglese mi può solo far bene.
Il programma sarà: al mattino scuola, già pronta ad accogliermi insieme ad un’altra miriade di studenti stranieri (non vedo l’ora!), poi il resto del giorno lo passerò con i ragazzi e a casa di Andy che, appunto, mi ospiterà totalmente gratis, per studiare e semplicemente vivere..con lui.. Juliet sarà in tournee, quindi saremo soli. Finalmente potremmo essere veramente fratello/sorella come lui ha sempre sognato.
 
Luglio 2016
Arrivo all’aeroporto di Los Angeles e trovo Andy e CC ad aspettarmi. Raggiungiamo la casa di Jake per poi fare un giro a salutare gli altri  e, infine, al fatidico studio di registrazione. Sono veramente emozionata a vedere quest’ultimo perché è il luogo dove creano le loro piccole meraviglie e dove, anche in questi mesi, passeranno la loro giornata (e spero un po’ anche la mia) a provare e scrivere. È stupendo. Finito tutto ciò Andy mi accompagna a casa sua e mi mostra la mia camera. Rimango estasiata da quella villetta con giardino, popolata da un innumerevole numero di animali. In particolare la mia stanza è bellissima. È in fondo alla casa, abbastanza isolata dal resto, proprio come piace a me, e ha una grande porta finestra che da sul giardino dietro. Un piccolo regno solo mio. È arredato in modo semplice ma non mi dispiace affatto. Il letto è grande, matrimoniale, le lenzuola sono viola scure e c’è disegnato un drago grigio chiaro enorme, veramente stupendo. Il comodino di legno nero, è posizionato da un lato del letto e dalla parte opposta un grande armadio color legno molto scuro. Inizio a sistemare le mie cose quando compare Andy, che nel mentre stava preparando il pranzo.
-Ti piace? Lo so che è semplice, ma non sapevo se l’avresti apprezzata con troppa roba dopo aver visto la tua camera.
-Mi piace moltissimo! Grazie Andy.-mi avvicino e lo abbraccio forte, ricambiata.
-Prego sorellina, è il minimo che possa fare. Però le sorprese non sono finite.- si stacca da me, si gira prendendo una busta dall’armadio del corridoio e me la porge.
-Questo è il tuo regalo di benvenuto da parte di tutti.- lo apro. Quando vedo il giacchino di pelle nero con la scritta “Rebels” bianca nella parte della schiena e davanti il simbolo BVB con le ali, sempre bianco, inizio a saltare con una mano davanti alla bocca per non urlare. Poi quando torno alla realtà gli corro incontro e lo stringo ancora più forte di prima.
-Benvenuta nella nostra famiglia, sorellina.
Dopo qualche minuto irrompono dalla porta finestra aperta gli altri quattro con cibo e bevande, per festeggiare il mio arrivo. Una giornata meravigliosa. Il mattino dopo Andy mi porta a scuola, al ritorno prenderò l’autobus. Continuiamo così per un po’, poi Andy mi lascia prendere il bus anche al mattino. In effetti è veramente protettivo quel ragazzo, infatti la sera prima di iniziare questa routine mi ripete che siamo un una grande città ed è molto diverso dal mio paesino di collina, girano persone strane e devo stare attenta...poi mentre sto andando a letto mi segue e appena mi sdraio lui si siede e mi carezza la testa. Sono leggermente in imbarazzo, ma capisco che mi considera veramente una sorella ormai.
-Alice
-Sì?
-Lo sai che ti voglio bene, vero?
-Certo che lo so, anche io te ne voglio, fratellone.-ride arricciando il naso.
-Mi raccomando, per qualsiasi cosa mi devi chiamare e correrò da te intesi?
-Intesi.- mi lascia nel buio della mia stanza con un “buonanotte sorellina”.
E così inizia la mia permanenza nella Città degli Angeli. Dopo qualche settimana mi sono già integrata in classe e ho nuovi amici da tutto il mondo, cosa che desideravo più di tutte. In particolare conosco una ragazza  giapponese, un ragazzo tedesco e uno russo, che diventano i miei amici più cari. Dopo averli conosciuti bene ed essermi fidata abbastanza finalmente rivelo che sono ospitata da una “star” e di questo ne è particolarmente entusiasta il ragazzo tedesco, Oscar, che ascolta i Black Veil Brides. Un giorno li porto tutti a casa e li faccio conoscere ad Andy, che ne è molto felice.
Il primo mese passa molto bene, senza intoppi, sono una delle più brave delle classe, soprattutto in italiano (almeno quello…). Poi però un giorno sto tornando a casa e sul bus incontro un uomo, all’apparenza tranquillo e pacato, che si siede di fronte a me e inizia a usare il telefono. A volte mi lancia delle occhiatine da sotto gli occhiali da sole non particolarmente scuri, ma non ci faccio tanto caso e alla mia fermata scendo come se non fosse successo niente. Da quel giorno lo incontro ogni volta che vado sull’autobus, a volte anche di mattina e la cosa mi spaventa un po’, poi ne parlo con un’insegnante a scuola e mi dice che non mi devo preoccupare più di tanto a meno che non mi dia fastidio e gli do retta. Ma quella è l’ultima volta che ascolto un professore.
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-Uffa, ma dove è finita?-Andy è visibilmente in pensiero non vedendo Alice tornare a casa all’orario prefissato. Nessuna telefonata. Nessun messaggio per avvertire che sarebbe arrivata tardi. Il ragazzo inizia a girare per la stanza con il cellulare in mano. Ma niente. Dopo altre due ore sono le sei di sera e Andy e Jinxx sono in macchina per cercare Alice tra le strade vicine a casa e scuola, ma non si trova da nessuna parte. Andy inizia veramente a essere terrorizzato, perché lei è sotto la sua custodia e i genitori si sono fidati a lasciarla con lui ma più che altro è seriamente preoccupato di dove sia la sua sorellina. Appena tornati  trovano gli altri a casa di Andy che li aspettano.
-Dai, Andy stai tranquillo! Magari è andata a una festa e si è scordata di avvisarti, non pensare sempre al peggio subito.- CC cerca di rassicurarlo, ma senza successo.
-O stai pur tranquillo che se ha fatto una cosa del genere, appena torna non la passa liscia e le faccio il cazziatone.
-Ma su! Non dirmi che non l’hai mai fatto anche tu!
-Sì ma la sgridata me la sono beccata! E ora capisco perché…-Andy passa la sera a chiamarla e lasciarle messaggi in segretaria ma nessuna risposta. Gli amici tornano a casa cercando di essere fiduciosi. “Forse le si è scaricato il telefono e non se ne è accorta” pensa  mentre si incammina verso il divano e  accende il televisore pronto a passare ore ad aspettare Alice.
Il mattino dopo non c’è nessuno a casa oltre a lui e nessuna risposta dal telefono..la paura prende il sopravvento e sveglia tutti i compagni annunciando che andrà alla polizia per denunciare la scomparsa. Poche ore dopo sul telegiornale passa la notizia.
“Da qualche ora ormai sono scomparsi due ragazzi e una ragazza frequentanti la stessa scuola estiva, ecco  a voi le foto, se qualcuno li riconoscesse contatti immediatamente il numero in sovraimpressione”.
Andy ascolta passivamente con lo sguardo vuoto, per contenere tutta la sua disperazione. Gli amici sono  riuniti da lui e rimangono lì tutto il giorno. Poi Jake e Jinxx tornano nelle proprie case, dalle loro mogli, invece CC e Ashley dormono a casa del ragazzo perché non vogliono abbandonarlo in questo momento e perché anche loro sono in pensiero per la loro piccola mascotte. Il giorno seguente Juliet lo chiama ignara di quello che è successo. Andy finalmente riesce a sfogarsi con la persona che ama di più al mondo e piange tanto. Le spiega tutto.
-Ti vorrei qui con me-la voce del ragazzo è tremolante.
-Lo so amore mio, però tu ora devi essere forte, hai capito?
-Sì, ma l’idea di perderla per sempre-un altro singhiozzo-cioè Juliet se le succedesse qualcosa di brutto o addirittura..-le lacrime scendono copiosamente dal suo viso angelico e la voce è rotta da continui singhiozzi, sempre più forti.
-Tesoro non devi pensare queste cose ok? Vedrai che andrà tutto bene. Devi essere davvero forte. Ti amo tanto.-sul suo volto compare un lieve sorriso e per un po’ smette di piangere.
-Anche io ti amo.- i due stanno al telefono ancora un po’ e lei cerca di distrarlo, poi si salutano con un bacio “cibernetico”.
Alice è sparita da quasi più di una settimana e la sua mancanza si fa sentire, ogni volta che passa davanti alla sua stanza gli diventano gli occhi lucidi. I genitori sono stati avvertiti da Andy, scusandosi più volte per l’accaduto. Il padre è furioso ma la madre al contrario non è arrabbiata perché sa che non è colpa sua e di questo le è grato. Esattamente il giorno dopo il ragazzo riceve una telefonata. È la polizia. Hanno trovato i vestiti di Alice in un cassonetto dell’immondizia dall’altra parte della città. Vi hanno trovato un alcune tracce di DNA.
-Mi dica la verità, agente..quante possibilità ci sono che lei sia viva?-qualche minuto di silenzio.
-Signor Biersack, mi dispiace dirglielo, ma già dopo 48 ore le vittime, sopratutto minorenni, potrebbero essere morte. Ovviamente noi speriamo. Dobbiamo sperare, ha capito? Quindi non si abbatta.
-Sì sì ho capito. Ma il fatto che abbiate trovato i suoi vestiti è positivo?
-Purtroppo non so dirglielo, potrebbe essere positivo se il rapitore le ha cambiato i vestiti, vuol dire che la vuole tenere in vita e che ci tiene a lei, oppure..che la ragazza è morta e si è disfatto dei suoi indumenti. Mi dispiace davvero Signor Biersack, stiamo facendo il possibile. Il DNA raccolto verrà analizzato meglio in laboratorio, quindi forse si potrà scoprire a chi appartiene. Appena avremo qualcosa la chiameremo.
-Grazie agente Fields.
-Dovere.
La telefonata non ha rincuorato Andy per niente, anzi ha fatto esattamente il contrario. Le notti seguenti sono insonni.
Nel mentre
-Basta ti prego…non ce la faccio più.-la mia voce trema. Il dolore è troppo.
-Ma come non ti piace!? Luce mia stiamo vivendo la nostra storia d’amore! Non sei contenta!? Potremo vivere finalmente per sempre insieme.-mi si avvicina con ancora quel maledetto ferro infuocato con cui mi ha marchiato, come fossi un animale. Il suo animale. Mi accarezza la guancia godendo nel vedermi soffrire. Cerco di dimenarmi con le ultime forze rimaste. Ma le catene sono strette e mi faccio solo più male. Poi gli urlo contro, sfogandomi dopo tutti quei giorni di agonia e di percosse.
-TU SEI SOLO UN PAZZO! NON SAI NIENTE DI COSA VUOL DIRE AMARE! PRIMA O POI TI TROVERANNO E MARCIRAI IN CARECERE PER QUELLO CHE HAI FATTO A ME E AI DUE RAGAZZI. PROBABILMENTE ANDY TI PICCHIERA’ FINCHE’ AVRA’ FORZA IN CORPO E PROBAILMENTE TU SARAI GIA’ MORTO DOPO POCO!-scoppia in una risatina quasi isterica.
-Credi che il tuo amato Andy ti verrà a salvare? Nessuno è mai sopravvissuto, perché sono più furbo della polizia. E poi tu sei troppo piccola per capire cosa vuol dire amore per me. Quei ragazzi erano solo un diversivo…io voglio solo te.
-Cosa?-in effetti si era sbarazzato di loro velocemente…uccidendomeli davanti con un colpo di pistola alla testa.
-Sì, anche il tuo nome ti contraddistingue dagli altri..il tuo nome è perfetto per te..rispecchia esattamente quello che sei. Sei il mio dolce angelo custode, Angelica.
-Angelica?
-Sì, mio tesoro. Così ti chiami. Ma che sciocchina che sei! Ti scordi pure il tuo nome.-sorride.
-IL MIO NOME E’ ALICE! E SOPRATTUTTO NON SONO LA TUA FOTTUTISSIMA LUCE, NE’ AMORE NE’ TESORO!
-Ei ei calmati, lo sai che odio quando urli. Sveglierai mia madre. Dai su perché non cerchi di fartela amica, dopotutto è tua suocera!
-TU SEI COMPLETAMENTE FOLLE, LASCIAMI ANDARE!-si avvicina con cacciavite. Inizia a conficcarmi la punta nella schiena già mutilata con bastoni e piccoli flagelli.-si ferma un attimo per godersi la scena del mio sangue che scorre bagnandomi la camicia da notte bianca che mi ha fatto mettere.
-Ti avevo detto non urlare.- continua in altre parti del corpo. Pian piano iniziano a formarsi tante piccole goccioline rosse scure sotto di me. Ormai è da giorni che continua a torturarmi sempre un po’ di più, finché non sente veramente che non ce la faccio a sopportare ancora. Però si prende cura di me, mi da del buon cibo, acqua e la mia cella non è particolarmente fredda. Il pensiero che mi ha aiutato in questi giorni è che possa sempre andar peggio. Quando finisce di sfogarsi su quello che fino ad una settimana prima era un corpo normale da ragazza di 17 anni, con le forze rimaste mi metto a sussurrare una delle mie canzoni preferite, che mi sembra adatta alla situazione per ricordarmi di non abbattermi. Set the world on fire.

“Saints born together to fight against their holy fables 
The streets are where we pray 
Hymns for the lonely, wretched, and forgotten 
The feeling in our hearts won’t ever fade away 

We stand tall (united) 
Watch them fall (divided) 
Break the chains and now we’ll show them all (fight) 

Fight for all you know 
When your backs against the wall 
Stand against the liars 
Stronger than before 
When your life becomes a war 
Set The World On Fire 

Sing out united against the ones you left in hatred, our message of today 
Like children crying when all they knew was dying 
And we will raise our flags up its time for them to pay 

We stand tall (united) 
Watch them fall (divided) 
Break the chains and now we’ll show them all (fight) 

Fight for all you know 
When your backs against the wall 
Stand against the liars 
Stronger than before 
When your life becomes a war 
Set The World On Fire 
Woah oh… 

So sing it loud you hold the key 
We’re the rebels and we’re free 
Woah oh… 
Its time to burn all that you see 
Now the world belongs to me 

Fight for all you know 
When your backs against the wall 
Stand against the liars 
Stronger than before 
When your life becomes a war 
Set The World On Fire 
Proud in all you are 
Showing every scar 
As your badge of honor 
When you can’t take anymore 
Of what they’re living for 
Set The World On Fire”
 
Ed eccoci finalmente! Non vedevo l'ora di aggiornare! Forse mi odierete per quello che sta succedendo...lo so...sono un essere spregevole..comunque spero che questa idea vi piaccia e ditemi cosa ne pensate! Grazie della lettura!
A.

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Capitolo 10
*** Finalmente la felicità... ***


Dopo qualche giorno mi permette di chiamare Andy, annunciando che sarà la prima e l’ultima volta, ma mi dice anche che potrò parlare con lui quanto voglio. Il solo pensiero di sentire la sua voce mi rincuora. Lui mi da il telefono con il numero già impostato. Suona. Mi risponde una voce molto assonnata ma è decisamente Andy. Io rido, dopo tanto tempo.
-Pronto? Pronto? Alice sei tu?
-Sì Andy, sono io.-dall’altra parte si sente che scatta in piedi, probabilmente dal divano.
-O mio Dio Alice! Come stai piccola mia?! Dove sei? Sei sola? Che ti hanno fatto?
-Adesso siamo passati anche al “piccola mia”-rido di nuovo-mi vuoi proprio bene eh?-una lacrima di gioia mi solca il viso-comunque sono in una specie di cella, credo sottoterra, ma non so dove, mi dispiace. Quando mi ha presa mi ha stordito con un colpo alla testa. Mi sono risvegliata qui, incatenata.
-Sei incatenata?-intanto sotto si sentono delle voci che gli parlano, probabilmente dei poliziotti che cercano di intercettare la telefonata che salta da un satellite all’altro.
-Descrivimi la persona che ti ha rapito.
-E’ un uomo, alto più o meno come Jake. Non è particolarmente muscoloso. Un tipo normale e tranquillo all’apparenza. Ha degli occhiali rotondi, con la montatura argentata, che diventano più scuri con il sole. Ha gli occhi marroni chiari, pochi capelli castani scuri. Non credo lavori perché sta tutto il giorno con me o a guardare la televisione. Credo che abbia circa 50 anni..più o meno.-dico tutto questo d’un fiato per paura che quell’uomo mi senta, ma non mi sono accorta che lui è lì, nell’ombra, che mi ascolta e appena lo vedo mi si raggela il sangue e mi blocco.
-Brava sorellina, sai come si chiama?
-Credo-continuo con voce tremante fissando quel luccichio nel buio, che poi si mostra e si avvicina.
-Dai diglielo, digli tutto su di me. Tanto io sono più furbo di tutti, non mi spaventa la polizia né tanto meno il tuo Andy. Nessuno ti verrà a salvare, vivremo per sempre felici e contenti, non è vero mia Angelica?-di nuovo quella maledetta carezza, ma vedo bene le sue mani. In effetti ha ragione, è uno in gamba perché mi ha spiegato che sarà quasi impossibile trovarmi, visto che siamo isolati, lui non è conosciuto da nessuno, non ha parenti da quello che so e ha comparto un sistema per rendere difficile la localizzazione della telefonata.
-Credo si chiami Adam, vedo che ha una tuta da lavoro, forse quella da meccanico e ha le mani rovinate, con una fede d’oro- lui inizia a ridere allontanandosi, andando nel “Paese delle Meraviglie” come viene chiamata una piccola cantina, dove tieni tutti i suoi strumenti che usa su di me. Sono terrorizzata ma mantengo la calma e continuo, fornendo più informazioni possibili.
-Nella medaglietta che ha sulla tuta c’è scritto Adam Benjamin Lee. Credo che sia sposato con una certa Angelica, ma non abbia figli.-torna dal suo antro con ancora un sorriso malizioso in volto e uno strano oggetto appuntito in mano.
-No, non ho figli, ma io e Angelica li avremmo voluti. Mi ha lasciato prima che potessimo vivere la nostra relazione. Sì, è vero ci siamo sposati, io l’amavo e lei mi amava, ma era cattiva con me e urlava sempre. Però era bellissima, proprio come te. Tu sei come lei. Ma adesso ho deciso che ci voglio riprovare, visto che la mia Angelica è tornata e non lascerò che me la portino via.
-Giuro che se le torci anche solo un capello ti uccido con le mie mani. Quindi adesso le stai lontano e ti costituisci.-Adam mi prende il telefono.
-Salve Andrew. Mi scuso se non ci siamo presentati bene prima, ma la situazione me lo ha impedito. E comunque noi stiamo vivendo la nostra storia d’amore e niente mi fermerà. Le ripasso la mia amata per darle l’ultimo addio. Non la rivedrà mai più. Non la sentirà mai più. Sarà mia per sempre. E le posso giurare che sentire la sua voce colma di rabbia e disperazione ma soprattutto di impotenza è una delle melodie più dolci che un pazzo possa sentire. Lei che è così famoso e ricco e ha tutto quello che vuole. E io che sono un misero malato di mente che, però, le sta per portare via una delle cose più importanti della vita. Arrivederci Andrew.-mi ripassa il telefono. Adam sapeva tutto di lui e di me, probabilmente aveva fatto ricerche sui social network da quando mi aveva vista sul bus la prima volta.
-Andy-sto piangendo-Andy ti voglio tanto bene, ricordatelo sempre. Se questa situazione finirà male, ti prego non sentirti in colpa, perché non ne hai nessuna, mi hai capito?-la mia voce è rotta dai singhiozzi e dall’altra parte sento che anche lui sta piangendo.
-Alice anche io ti voglio tanto bene e ti prometto che ti tirerò fuori da lì.-è veramente disperato..povero fratellone.-Alice ti prego resisti, noi arriveremo.-in quel momento Adam mi prende l’apparecchio e lo sbatte a terra. Probabilmente la mia fine è giunta. Urlo, al mio fratellone, urlo: “Addio, ti voglio bene, saluta gli altri da parte mia e dì a Martina, a mia madre e a tutti coloro che mi sono stati vicini che gli voglio bene.”-poi la telefonata si interrompe…..per sempre.

“In the end, as we fade into the night, 
Who will tell the story of your life? 

In the end, as my soul's laid to rest, 
What is left of my body? 
Or am I just a shell? 

I have fought, 
And with flesh and blood, I commanded an army. 
Through it all, I have given my heart for a moment of glory. 

In the end, as we fade into the night, 
Who will tell the story of your life? 
And who will remember your last goodbye? 
Cuz it’s the end and I’m not afraid, 
I’m not afraid to die. 

Born a saint. 
Though, with every sin I still want to be holy. 
I will live again. 
Who we are isn’t how we live, 
We are more than our bodies. 
If I fall, I will rise back up and relive my glory. 

In the end, as we fade into the night, 
Who will tell the story of your life? 
And who will remember your last goodbye? 
Cuz it’s the end and I’m not afraid, 
I’m not afraid to die. 

In the end, as we fade into the night. 
Who will tell the story of your life? 
And who will remember your last goodbye? 
Cuz it’s the end, and I’m not afraid, 
I’m not afraid to die. 

Who will remember this last goodbye? 

Cuz it’s the end, and I’m not afraid, 
I’m not afraid to die



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Apro gli occhi lentamente. La luce è accecante e bianchissima. Sarà questo l’aldilà? Pian piano metto meglio a fuoco quello che mi sta intorno. No, non sono morta, però sono molto stordita, ma niente più dolore. Sarà antidolorifico. Mi trovo in una stanza d’ospedale. Mi metto a sedere e appoggio la schiena al muro che è molto fresco in confronto alla temperatura torrida della stanza. Ho un camice bianco addosso che mi copre parzialmente, ma lo spettacolo che trovo nella parte del corpo non coperta non è molto bello. Tagli, ferite ricucite e bruciature sono ovunque facendomi sentire un piccolo Frankestein. Attorno a me ci sono cinque sedie, su cui dormono beatamente i Black Veil Brides. Rido…fa malissimo ridere…probabilmente ho qualcosa di rotto. Ashley si sveglia subito e mi guarda impietrito. Poi salta dalla sedia e inizia a urlare.
-RAGAZZI!!!! SVEGLIA!-dopo poco si rimette a sedere con un tonfo.
-Ma cosa cavolo urli?! Sei impazzito, siamo in un ospeda-Jake non finisce la frase perché mi vede e rimane a fissarmi nello stesso modo di Ashley. Anche gli altri si iniziano a destare uno dopo l’altro. Jinxx, CC e poi, scuotendolo più volte, Andy che era tutto raggomitolato sulla sedia troppo piccola per lui. Tutti sono basiti e mi osservano con facce da panda e i capelli scarmigliati.
-A..Alice sai chi siamo?-la voce di CC è tremolante e preoccupata. Lui ed Andy sono ai lati opposti del letto, ma sono quelli più vicini, poi ci sono Jinxx e Ashley ed esattamente di fronte a me Jake, ai piedi del letto.
-Certo che so chi siete..che domanda è?-la mia voce è un sibilo-ammazza che voce orribile che ho..-sorrido e tutti gli altri tirano un sospiro di sollievo sorridendo a loro volta.-scusate ma è normale che abbia un caldo pazzesco?
-Beh sei completamente coperta.-nel mentre penso che non dovevo dirlo…non voglio che vedano.
-Ti tolgo il lenzuolo-CC fa per scoprirmi.
-No aspetta!-tiro fuori un braccio da sotto la coperta. Un gesto quasi involontario. Ma è proprio la mano che Lui mi aveva parzialmente bruciato. CC la guarda prendendomela nella sua. Intanto mi sdraio di nuovo per nascondermi meglio.
-CC, scoprila del tutto.-Andy ha negli occhio odio puro e un pizzico di  preoccupazione. Fa quasi paura. Io non voglio vedere le loro facce e quindi mi giro, osservando il via vai dei medici nella stanza di fianco.
Ecco. Niente più lenzuolo. Sono praticamente nuda. Le braccia, il collo, il viso e quasi tutte le gambe sono scoperte, per fortuna il busto, una delle parti peggiori, è coperto. Mi fissano tutti sconcertati da ciò che vedono. Jake commenta con un filo di voce.
-Come…come un corpo così piccolo può sopportare tanto dolore..?-poi Jinxx continua la frase.
-E come può un uomo fare una cosa del genere?
-Beh almeno le parti che si possono mostrare di più, ovvero quelle che vedete, sono le meno rovinate.-ma perché non sto mai zitta?!
-Cosa vuoi dire?-Andy cerca i miei occhi ma non sono ancora pronta a girarmi verso di lui.
-Ormai il danno è fatto Alice-dico tra me e me-…si è divertito di più nella schiena e nella pancia. In particolare nella schiena. Almeno non ha fatto altro oltre a quello che è visibile.-hanno capito cosa intendo,ovvero che non ha abusato di me sessualmente, ma la cosa non sembra rassicurarli.
-Girati-la risposta di Andy è secca e colma di ira.
-No.
-Alice, voglio vedere.-mi giro di scatto verso di lui. Una lacrima mi scende.
-E per cosa? Andy, per cosa?! Per alimentare la tua rabbia e l’odio verso quel uomo? Bene se vuoi questo ti accontenterò.-mi volto rivolgendo la schiena alla vista, mi slaccio la camicia tenendo ovviamente coperto il sedere. Appoggio il viso sul cuscino verso Andy. I suoi occhi sono di fuoco. Mi accarezza con tocco leggero le ferite, percorrendo la spina dorsale. Sembra un campo di battaglia. C’è silenzio, troppo silenzio. Ho bisogno di voci. Sono stata troppo nell’oscurità e nella solitudine dei miei rari lamenti. Quando ha finito stacca il dito e si alza di scatto, uscendo sbattendo la porta, che rimbalza rimanendo aperta. Viene seguito da Jake e Jinxx. Si ferma davanti alla parete opposta alla mia stanza e rimane così, immobile, a fissarla, per poi tirarci un pugno. Si accascia a terra piangendo con gli altri due che cercano rialzarlo abbracciandolo. Vengono raggiunti anche da Ashley. Fanno un piccolo abbraccio di gruppo intorno al più piccolo. CC rimane con me. Ora sono voltata con tutto il corpo verso di lui, in posizione fetale. Sto piangendo silenziosamente. Solo lacrime. Lui mi accarezza la testa e la guancia con un sorriso triste e gli occhi lucidi.
-Lo sai che ti vogliamo bene? Andy ha bisogno di sfogarsi perché ha tenuto i nervi saldi per tutto il tempo. È arrivato al limite.
-Sì. Anche io ve ne voglio…e posso capirlo, però adesso voglio andare da lui. Mi aiuti, zio CC?-sorridiamo entrambi.
-Certo cara-mi alzo lentamente riuscendo a saltare giù dal letto sana e salva. Mi aggrappo a lui e usciamo anche noi dalla stanza. Gli altri quando ci vedono arrivare si staccano da Andy che si gira a guardarmi con i lacrimoni agli occhi. Sembra un bimbo che ha appena perso il suo giocattolo preferito. Mi avvio verso di lui lasciando indietro un CC sorridente. Traballo un po’ ma arrivo a destinazione. Andy si piega su di me e mi abbraccia continuando a piangere.
-Alice, mi dispiace tanto! Io non ho saputo proteggerti! E’ tutta colpa mia! Sono un pessimo fratello…- mi stacco da lui, che ora è quasi inginocchiato, essendo io molto più bassa di lui. Gli prendo il viso tra le mani e lo guardo negli occhi arrossati e stanchi.
-Che cosa ti ho detto al telefono? E poi scusa te lo devo dire io se sei un pessimo fratello e ti assicuro che sei il miglior fratellone del mondo.-sorridiamo e poi singhiozzando immerge il viso nel mio petto. Io gli abbraccio la testa cercando di calmarlo.
Dopo una settimana circa mi lasciano andare via. Appena entro a casa di Andy trovo i ragazzi che mi aspettano insieme alle mogli e fidanzate. Finalmente conosco Juliet, non vedevo l’ora. E via ad un'altra festa! Passiamo un giorno bellissimo tutti insieme.
Ad un certo punto Andy mi prende da parte e mi porta lontano dagli altri.
-Ti devo dare due notizie.
-Ok, spara.
-La prima è che hanno arrestato Adam e gli hanno dato l’ergastolo.
-Ottimo direi!
-Poi…ecco..io e Juliet abbiamo parlato…
-Di cosa?
-Di tante cose..ma in particolare di una cosa. Io voglio sposarla. E lei ha detto che mi direbbe di sì se glielo chiedessi. Oggi vorrei farle la proposta davanti a tutti.
-O MAMMA ANDY E’ UNA NOTIZIA FANTASTICA!!!!-inizio a saltare dalla gioia. In quel pomeriggio sono riuscita a conoscerla meglio ed è veramente una ragazza in gamba, intelligente e gentile.
-SHH! Non urlare, voglio che sia una sorpresa per gli altri. Riesci a tenere il segreto, sorellina?-inizia a ridere.
-Certo! Ma quando glielo vuoi chiedere?-sono veramente felice per lui e sprizzo gioia da tutti i pori.
-Stasera, appena prima di cena.-gli faccio l’occhiolino e ritorniamo alla festicciola.
-Ei, ma dove eravate?? Abbiamo aperto dell’altra birra e ho portato da mangiare fuori! Fra poco si cena.-io e Andy ci guardiamo di scatto, mentre Jinxx ci guarda perplesso per quella reazione.
-Ah..ok-Andy sembra avere un po’ di paura. Mi avvicino, gli prendo la mano e la stringo forte poi mi stacco e vado fuori, in giardino, dagli altri.
-Voi due non me la raccontate giusta-dice Jinxx seguendomi. Dopo poco arriva anche Andy. Io sorrido quando lo vedo. Gli altri sono un po’ perplessi. Si avvicina a Juliet e la fa alzare. Poi si inginocchia e le prende la mano. Lei si mette l’altra alla bocca con gli occhi lucidi dall’emozione.
-Juliet Nicole Simms, vuoi diventare la mia sposa?
-Sì!!!!-lui tira fuori dalla tasca un cofanetto di velluto rosso e ne estrae un anello con tanti piccoli diamanti incastonati. Poi si alza e lei gli salta al collo e si danno un bel bacio in mezzo agli applausi di tutti. Ashley sta piangendo abbracciato alla moglie di Jinxx, Sammi, anche lei in lacrime, e ad un altrettanto emozionato CC.
Finita la baldoria mi chiamano i miei genitori che stanno per arrivare e mi dicono di preparare le mie cose perché torneremo a casa la sera stessa. Sono un po’ triste di lasciarli ma nello stesso momento sono la persona più felice della terra, perché il mio fratellone ha trovato l’amore della sua vita.
Sparisco andando in camera a preparare la valigia e senza farmi notare la lascio davanti alla porta d’entrata. Poi torno dagli altri e gli annuncio che sto per tornare a casa e che però mi devono invitare al matrimonio. Juliet mi si avvicina abbracciandomi e chiedendomi se voglio essere una delle sue damigelle. Sono basita. Sono stata sì e no tre volte ad un matrimonio e adesso devo fare la damigella. Le dico di sì ma le dico anche che so a mala pena cosa sia. Mi risponde che non mi devo preoccupare, che me lo spiegherà più avanti e che non vede l’ora. Aggiunge che lei sa quanto io sia importante per Andy e, dopo aver passato il pomeriggio insieme, capisca il perché. Mi ringrazia di tutto quello che ho fatto per lui e per quello che continuerò a fare. Saluto anche gli altri e finalmente rivedo i miei.
Un anno dopo
Ed eccoci qui. In una radura nelle montagne americane per il loro meraviglioso matrimonio, tutto è stupendo, molti si commuovono. Io ho addirittura un vestito, cosa che non capitava da secoli. CC conosce una ragazza al matrimonio, una parente di Juliet. Ci manchiamo solo io e Ashley…stipuliamo un accordo: io devo fargli conoscere delle mie amiche (possibilmente più grandi) e lui i suoi vari cugini, di cui alcuni hanno la mia età.
E sì. I 18 sono arrivati anche per me. Però ora sono davvero felice perché ho finito la scuola bene e ho ricevuto una borsa di studio per l’università: medicina; poi la mia famiglia è felice, sia i miei che i ragazzi, i Black Veil Brides; e infine ho trovato un “boyfriend” tra questi famosi cugini di Ashley…assomiglia ad Andy da piccolo, azzarderei a dire che è quasi più bello e misterioso, come piacciono a me. Ma questa è un’altra storia.


Eccoci alla fine della nostra piccola storia. So che forse alcune cose le ho descritte male e in alcuni punti la storia rallenta ma è la prima ff e quindi è una "prova". Spero davvero che qualcuno l'abbia apprezzata almeno un pochino...grazie mille a tutti per aver letto! Sono immensamente grata a coloro che hanno recensito e che recensiranno in futuro. Grazie ancora! 
Saluti!
A.

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