84: custode della musica

di kyri45
(/viewuser.php?uid=708275)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IL RISVEGLIO ***
Capitolo 2: *** secondo capitolo: 3: custode dell'amore ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3: il contatto ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4: Erica la contattatrice ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5: 83:custode della tecnologia ***



Capitolo 1
*** IL RISVEGLIO ***


CAPITOLO 1: IL RISVEGLIO
Ricordo solo buio, credo. Adesso dovrei essere nel mio letto, oggi è martedì, anzi no mercoledì. Perché la sveglia non mi ha svegliato? Vuoi vedere che non lo sentita e adesso mia madre si alzerà e si metterà a urlarmi in faccia perché sono in ritardo? No, aspetta.. come mai il letto è così duro? Ah, si.. ora ricordo. Ieri pomeriggio mi ero messa col PC in un angolino della strada a sfruttare il WiFi di qualcuno, e come al solito mi sarò addormentata senza saperlo. E ora mia madre mi considererà dispersa ormai..
Mi siedo a fatica è inizio a guardarmi attorno. Sono sempre in quell’angolo di strada, ormai ci ho fatto la mia piccola casa personale, con cuscino e sedia. Questo posto è talmente nascosto dal mondo che non c’è la minima presenza di luce naturale, solo lo schermo bianco del mio PC crea una luce che riesce a illuminare massimo per un raggio di mezzo metro. Grazie a questa piccola fonte di luce riesco ad individuare un altro corpo a terra vicino al mio computer. O mio dio.. spero solo che non sia un pedofilo … riesco a vederne i lineamenti del viso e del resto del corpo: è una ragazza ( come me), sembrerebbe che abbia 16 anni (come me), ha capelli corti e di color nocciola ( COME ME), ha addosso un jeans corto rosa, una canottiera abbinata, e un sopramaglietta metà trasparente bianco (COME ME!!!!). direi che quella persona …. … SONO IO..
NO, COM’è POSSIBILE? Io sono qui! Non può esserci un’altra me! Forse.. è una di quelle situazioni in cui stai sognando e stai guardando te stessa che dormi. Si dovrebbe essere così..DEVE ESSERE COSì!! Inizio a guardare la me che dorme: ha una specie di sorrisetto sulle labbra, e sembrerebbe molto calma.. inizio anche a guardarle il petto … no ……   aspetta …. Non è possibile …. È immobile! Com’è può essere immobile!?? Io DEVO respirare! Guardo più attentamente: sembrerebbe che ne il cuore ne i polmoni si stiano muovendo! Forza katy! Svegliati! Non stare li a guardarmi con quel sorrisetto! Cerco di scuoterla con le mani per svegliarla, ma vedo che esse le passano attraverso, creando una sottospecie di luce azzurrina.
“Ok, adesso svengo. Com’è cavolo è possibile che ho appena oltrepassato il mio corpo??!!?!?!? Se questo è successo veramente vorrebbe dire che io sarei …  “     un piccolo attacco di cuore fa vibrare di spavento tutto il mio corpo.
-  Morta ….-
Si..., sono morta.. MA CHE STO A DIRE? IO SONO VIVA E VEGETA!  Ma tutto questo non può significare altro … e poi quando mai sarei morta ieri? Doveri avere almeno un minimo ricordo della mia morte!
Inizio a toccare e ha massaggiarmi tutto il corpo, dalla testa ai piedi, per vedere se almeno i miei organi e arti ci sono ancora.. sì, sembrerebbe di sì. No aspetta, E QUESTO CHE CAVOLO è??? Mentre mi controllo la schiena, mi accorgo che in qualche punto la pelle è stata rimpiazzata con qualcos’altro, sembra una sottospecie di tatuaggio. Cosa? Ma io non mi sono mai fatta un tatuaggio in vita mia!!! Se solo mia mamma lo sapesse,inizierebbe ad inseguirmi per casa, per poi buttare fuori quel che resta di me.
Ho bisogno di uno specchio, ORA! Dico ciao al mio vecchio corpo e mi dirigo verso le strade della città. Deve essere l’ora di punta, visto che i marciapiedi sono strapieni di gente che continua ad oltrepassarmi come se neanche esistessi. Mentre corro al negozio di moda cerco di inventarmi qualche similitudine per non andare fuori di matto. Alla fine ho trovato un modo. Faccio finta che le persone intorno a me siano solo ologrammi, ed io l’unica persona normale che ci passa attraverso. Diciamo che Ho creato questa idea per non dire addio anche a quel poco che resta della mia sanità mentale. Dopo essere entrata nel negozio più vicino, cerco disperatamente un camerino (preferibilmente non occupato). Inizio a spogliarmi in fretta degli indumenti che mi coprono il petto e la schiena e alla fine lo vedo: un’immagine, no un tatuaggio, che rappresenta delle specie di ali, ma non quelle enormi e con miliardi di piume che assomigliano a quelle da angelo, per lo più riuscivo a vedere solo il loro contorno, che sembrerebbe si illuminava con una piccola luce rosa-fucsia. Continuo a studiarle con attenzione mentre vedo che un’altra donna sta entrando per provare dei capi. Esco in fretta e furia dal negozio e rindosso quei pochi indumenti che coprono il mio corpo.
Non so ancora a cosa possano servire, ma durante la giornata scopro alcuni degli effetti delle essere … quello che sono adesso: posso oltrepassare o no un oggetto solido come una sedia o un albero a mio piacimento, riesco ancora a sentire il caldo e il freddo, ma solo fino a una certa temperatura, con sorpresa, vedo che non posso impossessarmi dei corpi dei viventi, da come pensavo in passato guardando film horror, non sembra che io abbia il bisogno di mangiare o bere, anche se mi manca assaporare i gusti ed infine riesco a vedere incredibilmente bene qualsiasi dettaglio ( infatti quando ero ancora in vita ero un po’ miope da un occhio).
Ora che ci penso, non avevo fatto caso dopo tutto quello che mi è successo di avere attacate alle orecchie un paio di cuffie. Appena le tolgo i miei occhi si riempiono di stupore: tra le mani avevo il paio di cuffie più belle che io avessi mai visto: avevano una struttura complicatissima, i bordi e le luci erano contornati da dei neon che emanavano luci multicolore. Il tutto sembrava incredibilmente meraviglioso, e per di più ogni volta che le indossavo non sentivo nemmeno la sensazione di averle addosso.
Mentre cammino tra la piazza della città, passo davanti ad una specie di edificio aziendale dove vedo riflessa me stessa in una finestra controluce, ancora mi  è un mistero come possa ancora vedermi attraverso gli specchi, ma è un particolare che non prendo molto in considerazione, e poi mi accorgo di una caratteristica: al contrario di quando ero in vita , sulla mia seconda maglietta c’è inscritto il numero 84. Non so ancora da dove possa arrivare o chi me lo abbia fatto, ma so solo che continua a cambiare colore a seconda del mio umore.
Certo che è strana la vita del fantasma. Pensavo di incontrare altri come me, ma sembra che finora non ci sia stato nessuno in grado di vedermi o sentirmi.
...
Il tempo passa... perché non viene nessuno? ... perchè nessuno mi vuole dare delle spiegazioni? ... perché nessuno vuole dirmi chi o che cosa sono? Basta, devo sfogarmi:
- POSSIBILE CHE NON CI SIA NESSUNO CHE MI VUOLE SPIEGARE COSA MI STA SUCCEDENDO??!!!?!? -Pessima idea, chi vuoi che mi senta?-
- Beh, se vuoi posso spiegartelo io. -

nota dell'autrice:
heyla gente! ecco la mia prima storia! cricricricricricricri
va beh non è un granchè come primo capitolo , ma vi assicuro che nel secondo capitolo capirete MOOOOLTE cose. per ogni capitolo che scriverò metterò una piccola carta d'identità per ogni personaggio nuovo.
KATY: VERSIONE UMANA
NOME: Katy
DATA DI NASCITA: 14 maggio
ETA: 17 anni
NAZIONALITà: italiana
STORIA: Katy è nata in una piccola famiglia, composta solamente dalla madre, con non pochi problemi finanziari. La sua migliore amica è Erica etra la scuola e compiti a casa, trascorre il suo tempo libero in un piccolo angolo della strada della sua città per ascoltare la musica indisturbatamente. Per lei ascoltare canzoni non è un semplice passatempo, ma un modo per andarsene completamente della dura realtà. Tutto ciò però le farà scoprire che la musica ha un potere che non si sarebbe mai aspettata
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** secondo capitolo: 3: custode dell'amore ***


CAPITOLO 2:    3:  CUSTODE DELL’AMORE
È veramente reale ciò che ho appena sentito? Qualcuno mi ha realmente sentito è risposto? Mi giro di scatto è vedo che a 2 passi da me c’è un uomo che mi ammira sorridendo: Dall’altezza sembrerebbe avere poco più di trent’anni, è vestito con una lunga veste bianca che si illumina di una luce che può essere paragonabile a quella con cui il sole colpisce le nuvole durante la sera. Ha dei meravigliosi occhi azzurri che rispecchiano il colore del cielo, dei capelli biondi che gli arrivano poco sotto le spalle e quando oscilla sembra che faccia comparire petali di rose rosse che cadono dolcemente sul terreno, ma la cosa più sorprendente e che dietro di lui si distendono delle lunghe ali anch’esse luminose con milioni di piume che cadono lentamente. Mentre le ammiro gli chiedo:
- Tu... tu riesci a sentirmi.. e a vedermi?! –
- Certo piccola – risponde lui dolcemente con un piccolo sorrisetto che sembra togliere tutti i dubbi e le preoccupazioni.
- Certo però che speravo di vedere un fantasma come me, non un angelo! – gli dico. Intanto lui inizia a fare una piccola risata.
-Ma no, piccola! Io non sono un angelo, e tu non sei un fantasma, siamo la stessa cosa. – ok tutto ciò è abbastanza strano.
-Cioè? Cosa saremmo noi due?-
-Ci chiamano in diversi modi: dei, protettori, spiriti.. noi preferiamo essere chiamati custodi –
- C.. custodi?-
-Esattamente! Io mi chiamo Amor e sono il terzo custode. –
- Il terzo? Vuoi dire ce c’è ne sono altri come noi? –
- Certo! In tutto siamo in 84, contando te! –
-M.. me!? –
- Cero piccola!-
- Hei! Basta con sto “piccola” io ho diciasette anni sai? –
- Ok ok , va bene . allora vuoi dirmi come ti chiami?
- K-katy –
- Ok katy. Da oggi in poi sarai l’ 84esima: la custode della musica.-
-  La custode della.. m-musica? –
- Certo! Cosa vuoi che faccia un custode?
- Beh, dal nome direi che “custodisce” qualcosa. –
- Esatto! Noi custodi custodiamo e proteggiamo attraverso la nostra anima uno spirito speciale che può essere percepito anche dagli esseri umani. – conclude lui, sempre sorridendo. Intanto non ci ho capito una cippa. Ruoto un po’ la testa e gli chiedo:
- me lo rispieghi più facilmente? – lui sospira, ma subito dopo ritorna al suo sorriso.
- va bene, ci provo: esistono tanti tipi diversi di spiriti nell’universo e come ben saprai gli spiriti non possiedono ne un corpo ne un anima che li controlli, ma possono essere contattati da voi esseri umani tramite un legame speciale chiamato “contatto”-
- ok, fin qui ci sono..-
- quando però un essere umano crea il “contatto” per la prima volta con un nuovo spirito, quest’ultimo prende il possesso dell’anima del “contattatore” per così dire.-
Rielaboro per qualche istante le sue ultime frasi: contatto, spirito, anima , essere umano, prendere possesso.... o  cavolo...
-VORRESTI DIRE CHE UNO SPIRITO SI SAREBBE IMPOSSESSATO DELLA MIA ANIMA?!!?!?!- gli urlo incontro.
-per la precisione lo spirito della musica- continua tranquillamente lui. Questa conversazione mi sta facendo impazzire.
-NON MI INTERESSA CHE SPIRITO SIA!! FALLO SPARIRE DA ME ORA!!! –
- mi spiace katy, ma una volta fatto il “contatto” per la prima volta non si torna più indietro! –
- CO...S..SA?!?!- chiedo io scioccata.
- ma guarda il lato positivo: ora tutti potranno creare il contatto con lo spirito della musica!-
- IO NON CI TROVO NIENTE DI POSITIVO IN TUTTO QUESTO!! NON C’è UNA SPECIE DI GHOSTBUSTER PER SPIRITI QUI???
- comunque questo spirito non influenzerà niente sul tuo carattere o sulle tue azioni. Gli spiriti si manifestano sotto forma di potere nelle anime, quindi non dovresti avere problemi a utilizzare i poteri del tuo spirito.-
- fammi ragionare... vuoi dire che... quindi.. la mia anima è.. come dire.. STACCATA dal mio corpo?!?!-
- beh, se la vuoi mettere così, direi proprio di sì! –
- questo spiega il perché le persone mi passano attraverso... aspetta hai detto che ho dei poteri? E di che tipo?-
- questo lo devi scoprire tu, cara! Tutti i custodi scoprono i propri poteri da soli.- Sgancio un sospiro di rassegnazione.
-e te invece che tipo di poteri hai?-
-io, essendo il custode dell’amore, posso creare amore vero tra persone, scacciare via l’odio e creare pace tra la gente, ma non posso cambiare l’amore tra due persone già innamorate, sai com’è il detto, no: “al cuore non si comanda”!-
-beh, direi un potere abbastanza utile, e quando viene creato il contatto con lo spirito dell’amore?-
- quando una persona trova il vero amore; hai presente quella sensazione indescrivibile quando ci si innamora per la prima volta? Ecco, quello è il momento in cui si contatta lo spirito.-
- Ssi... capisco. Aspetta, ma se io ti vedo, e sei un custode, quelli che hanno fatto il “contatto” possono vederti?-
- beh si, ma non è così per tutti  i custodi: possiamo tutti essere visti dopo il contatto, ma alcuni non possono essere toccati o sentiti. –
-quindi è probabile che non riescano a toccarmi- ragiono io.
- ma come faccio a far creare il contatto alle persone?-
- se vuoi tu puoi aiutarli a farlo, ma devono essere già ad un bella fase del contatto; comunque non preoccuparti, capirai quando una essere umano crea il contatto.  ....   qualche altra domanda?
- ehm, sì: perché te hai le ali e io no?- mi risponde soltanto con una piccola risata angelica, come se questo mi dovrebbe rilassare in questo momento.
- dai vieni qui!- mi dice. Mi avvicino a lui e con le mani mi gira di schiena. sento che con un dito sta premendo la colonna vertebrale, riconosco quel punto, era in mezzo al tatuaggio con le ali. No, aspetta. Che succede!?!? Sento che il tatuaggio se ne sta andando, o più precisamente.. si sta staccando! Non fa male, è come se qualcuno di togliesse un pezzo di carta bagnato dalla pelle. Eppure sento che anche se il tatuaggio si toglie, il peso resta comunque, ma non attaccato alla schiena. È come se il segno abbia preso forma solida... mi giro per vedere meglio e....
- wooo..ow-
Dietro di me, al posto del segno , si stendevano due splendide ali identiche ad esso, solo molto più grandi. Erano di un colore fucsia chiaro, con una luce bianca emanata nei contorni. Erano trasparenti al centro , il che le faceva apparire molto più belle.
-me..meravigliose – dico soltanto, non riesco a descriverle in un altro modo. Dopo qualche secondo ragiono a cosa servono: ali, chi ha le ali? Gli uccelli, cosa fanno gli uccelli? Volano! E allora perché non lo faccio anche io?
- EVVIVA POSSO VOLARE!- dall’emozione faccio un salto che , insieme alle ali mi fanno raggiungere un’altezza di 4 metri dal terreno, solo che dopo il salto, non sentivo niente a quello che si può definire “volare”. Perché non volo? Perché sto cadendo?? Perché il suolo è sempre più vicino?????. Schianto.
- A...A..AAH..IA. -  ma perché non ci sono riuscitaaaa..??
- ehm... forse avrei dovuto avvertirti di una cosa..- anche se lo schianto lo sentito, sembrerebbe che non abbia sentito alcuno dolore. Cerco di rialzarmi mentre con una sbuffata arrabbiata gli chiedo:
-SAREBBE?!!? – lui mi prende per il colletto del dietro della mia maglia per tirarmi su.
- non c’è ancora nessuno che ha creato il contatto con il tuo spirito, quindi poi volare poco sopra un metro.-
-quindi le ali sarebbero una specie di indicatore di tutti i miei contattatori?-
- sì in un certo senso..- sbuffo.. cavolo, quanto mi sarebbe piaciuto volare per la prima volta....
- se vuoi ti faccio fare un giro io- mi giro di scatto; questa volta il suo sorriso mi fa veramente felice. Mi prende con le mai da dietro la schiena e le unisce intorno al mio busto.
- pronta? – annuisco, con un solo sbattito d’ali, arriviamo a una cinquantina di metri e iniziamo a volare per la città. La vista è meravigliosa e l’aria tra i capelli da una sensazione che non ho mai provato prima. dopo aver volato per poco meno di una mezz’ora, atterriamo nella piazza della città, dove eravamo partiti.
- grazie mille!! È stato fantastico!- gli rispondo, con un sorriso a 32 denti.
-beh katy, ora tocca a te a provare a volare!-
-co..cosa vuoi dire? La mia faccia cambia da eccitata a confusa.
- voglio augurarti buona fortuna con i tuoi nuovi contattatori, ora e meglio che vado.-
-come! Te ne vai di già?
-sì, ma tornerò a trovarti molto presto, ci vediamo!
-aspett...- troppo tardi. Con uno sbatter d’ali, Amor era salito fino a una ventina di metri ed era scomparso, avvolto da una bianca luce. Ora si che sono distrutta. L’unica persona che poteva vedermi... no, aspetta.. non è l’unica! C’è ne sono altri 82 come lui! L’unico problema è.. dove saranno adesso?
Dopo tutto quel che mi è successo, non mi accorgo neanche che il sole è quasi sparito. Mi avvio verso il parco della città e, siccome non posso più dormire, rimango li sdraiata a osservare il cielo che si scurisce sempre di più. Quando noto che alcune stelle si vedono già, rimango quasi paralizzata dallo spettacolo che vedo: milioni, no miliardi di stelle erano proprio sopra di me, riuscivo a vedere qualsiasi stella, galassia o nebulosa che in vita non potevo vedere per colpa dell’inquinamento. Forse non potrò più dormire, ma questo spettacolo è il più bello dei sogni..
 
Angolo dell’autrice
Salve popolo, sono qui per dirvi che mi sono rifugiata nel mio bunker sotterraneo (il letto di camera mia) per sfuggire al demonio che da alcuni giorni sta distruggendo la mia abitazione (mia madre).
Cooomunque, bando alle ciance catastrofiche, spero di avervi fatto capire un po’ la situazione di katy!
Katy: io in verità non ci ho capito molto...
Io: “sospira” va beh,don’t worry, scoprirai moolte più cose nel prossimo episodio.
Riguardo i disegni:  non pugnalatemi se non sono molto brava, ma è da una vita che non disegno i chibi ed ultimamente disegno solo manga. All’inizio le vignette dovevano essere 4 ma una lo scartata poiché non molto divertente.Detto questo, vi saluto eeeeee
AL PROSSIMO CAPITOLO!  (> x <) ß faccina che da bacino ( per chi non l’avesse capito)
Link:
profilo deviantart: http://minekyri45.deviantart.com/
disegno 1: http://minekyri45.deviantart.com/art/FF-84-comic-01-475497408
disegno 2:http://minekyri45.deviantart.com/art/FF-84-comic-02-475499065
disegno 3: http://minekyri45.deviantart.com/art/FF-84-comic-03-475499786?q=gallery%3Aminekyri45&qo=0
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** CAPITOLO 3: il contatto ***


CAPITOTLO 3:  IL CONTATTO
Vedo il sole che sorge tra alberi e palazzi. Non avrei mai pensato che la notte passasse così in fretta. L’unica cosa che mi resta da fare adesso sarebbe trovare qualcuno disposto a fare il contatto, anche se non ho la minima idea di come possa farlo. Di solito alla mattina per rilassarmi ascoltavo la mia dose quotidiana di musica, ma ora...    beh, si ho le cuffie, ma dove lo trovo un mp3 o una radio? Senza pensarci troppo, mi sdraio sull’erba e mi metto le cuffie, iniziando a cantare mentalmente la canzone “don’t just stand there” degli “Approaching Nirvana”. Un momento... sento qualcosa di strano. Dalle cuffie sento uno strano suono... e uno strumento... sì, un pianoforte... sento delle note che mi suonano familiari: è.. proprio... la canzone che stavo pensando! Continuo ad ascoltare fino a che un uomo non inizia a cantare la prima strofa. Sì è proprio quella. Ma che razza di cuffie sono mai queste?
Quella melodia sì che mi svegliava... ricordavo a memoria tutte le parole:
i work so hard...in my life
era come se le parole raccontassero una storia per me..
to get it right ... know when to fight
e questo succedeva ogni volta anche ascoltavo una canzone
i can’t believe... what you’ve done
eppure mi sembra sbagliato starsene qui senza fare niente
you were never the one…. to say anything or do anything for me
inizio ad alzarmi
I can’t save much..
I miei occhi stanno fissano la via della città che conduce alla piazza, non so il perché
More than my life
Sento una forza strana che mi dice di mettermi in posizione, quindi metto una gamba dietro l’altra come se dovessi iniziare una gara.
I’m not even...
Sento questa forza scorrere sia dentro che fuori di me, continua a crescere sempre di più.    io... io...    DEVO TROVARLA!
Sure i’d try-y-y-y-y
Corro. Non so perché ma sento di dover correre, devo correre da lei. Da lei chi? La mia mente non lo sa, ma il mio corpo sta andando per se. Per tutto il ritornello continuo a correre senza sosta tra le vie della città, al momento non mi sembra di avere una meta decisa. Ma non riesco a fermarmi. Ormai le parole della canzone sanno il fatto suo:
DON’T...
JUST...
STAND...
THERE!
Mi fermo alla fine del ritornello. Ora sono davanti ad una casa dai muri giallicci, con qualche pezzo bianco causato dal tempo. Qualche rampicante di non so che genere si attaccava sui muri dell’edificio, il che faceva capire che era da un po’ che un giardiniere non era venuto a far visita agli acquirenti. A proposito, perché sono qui? L’unica cosa che sapevo era che dovevo trovarla, e se era qui dove l’avrei trovata questa qui, non c’era bisogno di un cartello per capire che chiunque stavo cercando abitava in questa casa.
Vado all’entrata del portone ed inizio a leggere i nomi sui campanelli. Il terzo cognome mi fa ripensare ad una persona che già conosco..
-ERICA!-
Già  ecco chi era: Erica era sempre  stata la mia migliore amica dal primo giorno delle medie, in classe eravamo “famose” per cantare in usignolo le stesse canzoni anche se ci trovavamo una dall’altra parte della classe. aveva dei lunghi capelli neri con degli occhi che potevano cambiare dal marrone al grigio-marroncino, anche se tutti dicevano che era un effetto della luce, noi due credevamo che cambiassero colore a seconda del nostro umore. adoravamo disegnare, fare i compiti insieme.. insomma, le classiche amichette del cuore. Avendo persino i voti simili, le nostre madri ci misero insieme al liceo scientifico e così anche per altri tre anni fummo insieme. E ora... beh ora... che faccio? Le suono? Delicatamente vado con il dito verso il suo campanello, ma esso gli passa attraverso. Era passato a malapena un giorno e mi ero già dimenticata che il mio corpo non era più attaccato a me; ero , per così dire, un anima in pena.
Bene, di male in peggio! Ora come cavolo faccio a dirle che sono morta? Anche se non potrei nemmeno dirglielo, visto che non può sentirmi.
Attraverso il portone principale e mi ficco a gironzolare in casa sua. So che non è molto educato, ma dovrebbe essere normale fare visita ad un’ amica per un fantas.. ah, non so nemmeno come chiamarmi. Potrei chiamarmi custode, ma sono ancora sull’idea che tutto questo sia completamente reale.
A prima vista si direbbe che la casa sia vuota, probabilmente sua madre sarà andata a lavorare ed Erica a scuola, magari chiedendosi dove sono adesso. All’improvviso sento una specie di rumore, che può essere paragonato ad un singhiozzio e ciò fa capire che l’abitazione non è del tutto vuota, il rumore sembra provenire dalla camera da letto. Mi avvicino lentamente e vedo una scena che non avevo mai visto prima: Erica, seduta su una sedia, che piange con la testa appoggiata sulle braccia incrociate e appoggiate sulla scrivania. Non l’avevo mai vista così triste in vita mia, certo, a volte piangevamo, ma quelle rare volte che succedeva c’era sempre una di noi che la consolava. Mi avvicino a lei, sapendo però che nemmeno posso toccarla, o dirle delle parole confortevoli per farla calmare. Niente. Non posso far NIENTE! Posso solo stare lì a guardare la mia migliore amica che piange. Però, a dire il vero, non so nemmeno il perché di tutta sta tristezza. Solo un motivo mi viene in testa e che sembra anche quello più probabile. No, non può saperlo. È passato solo un giorno!
-katy....-
No.... lo sa.... lo sa davvero... allora e così che ci si sente sapendo che la tua migliore amica è morta? E passato solo un giorno e la polizia o qualcun altro avrà trovato il mio corpo privo di vita. Chissà se avranno passato delle esperienze del genere gli altri custodi.
Se sapesse che mi trovo a pochi centimetri da lei di certo non sarebbe li a rattristarsi. Fra tutte le cose brutte che mi sono capitate questa è la peggiore di tutte. È come una tortura, ma in silenzio. Continua a singhiozzare per un paio di secondi e poi la sento smettere. Alza la testa abbastanza per farmi vedere gli occhi rossi e la faccia bagnata di lacrime.
-ERICA! ERICA SNO QUI! POSSIBILE CHE NON MI SENTI?!-
Sto solo sprecando fiato, sono solo un’anima, qualcosa di intoccabile, quasi inesistente. Tra poco mi metto a piangere anche io. Ho già gli occhi lucidi. La vedo trascinare un dito sulla tastiera elettronica e inizia a suonare qualche nota. La riconosco benissimo questa canzone: “take me home” di “Cash Cash”. Ci piaceva cantarla in due con il sottofondo del piano di Erica o con la mia chitarra acustica che mio padre mi aveva donato qualche mese prima che morisse per colpa del cancro. Ci eravamo promesse l’una all’altra che avremmo cantato o suonato questa canzone quando saremo state sole o nei momenti tristi. ci ricordava di avere sempre qualcuno vicino anche quando era lontano. Sapere che non potrà più cantarla con me è orribile. Cerca di aprire la bocca lentamente e la sento cantare la prima frase:
I'm falling to pieces,
Non so perchè sto zitta. Dovrei cantare insieme a lei. E allora canto:
but i need this, yea i need this.
Nelle mie cuffie sta pian piano crescendo il rumore degli strumenti che compongono il soundtrack della musica.
 You my fault, my weakness,
Non so per quanto posso continuare a cantare, ma sento in me quella forza che mi aveva fatto correre da Erica.
when did you turn so cold.
Continuiamo a cantare fino a che non succede qualcosa di strano: non ne sono sicura, ma sento che qualcosa in Erica si sta illuminando o … si sta svegliando!
You cut me down to the bone,
È come se riuscissi a vedere cosa c’è dentro di lei: una piccolo luce bianca che continua diventare sempre più grande e luminosa.
now you are dancing all over my soul.
Non ne sono sicura, ma credo che stia proprio succedendo. Forse posso farcela! O meglio, lei può farcela!
I’m falling to pieces, to pieces, to pieces.
Sento la mia forza che sta chiamando quella luce dentro Erica che sta brillando sempre più forte, anche se  sembra che lei non se ne accorga.
But I still stay ‘couse you're the only thing I know,
A continuare a vedere Erica non mi sono accorta neppure io che mi sto illuminando con una luce tra il rosa, l’azzurro, il giallo e altri colori.
so won't you take, o won't you take me home,
Sì, possiamo farcela, manca solo un pò!
take me, hoome,
la luce è sempre più forte!
hoome, hoome
quasi tutta la mia visuale è coperta dalla luce. Manca poco... solo un po’ di più....!
CI SIAMO!
TAKE ME!!
Accadde tutto in pochi secondi: la luce che era in Erica era come uscita e una specie di palla luminosa mi aveva colpito in pieno petto, non sentivo dolore, ma solo un colpo che I dava pace ed eccitazione allo stesso tempo, questa luce ha iniziato dal centro del petto ad espandersi per tutta la parte frontale del mio corpo, per poi fare lo stesso per la parte posteriore, alla fine la luce si era richiusa nel centro del punto dove erano tatuate le mie ali, infatti le sento riaprirsi di nuovo e percepisco che la luce si sta espandendo anche su di esse fino alle punte, per poi richiudersi alla fine. Tutto l’accaduto mi aveva fatto fare un balzo di un metro indietro e stavo fluttuando a mezzo metro da terra. Quella palla di luce che aveva attraversato tutta me stessa ora non era più bianca, ma di un rosa chiaro, circondata da altre piccole sfere colorate che le giravano attorno. Questo insieme di sfere fa qualche giro intorno a me e poi va a colpire il petto di Erica nello stesso punto in cui ha colpito me. Erica ha gli occhi sbarrati e un’espressione sconvolta, sembrerebbe che il colpo l’abbia sentito. Poco dopo le vedo accasciata a terra, ancora un po’ illuminata e poi completamente spenta, svenuta.
Non potevo credere a quello che avevamo appena fatto. Ce l’avevamo fatta!
Avevo creato il contatto!
ANGOLO AUTRICE!
SIIIIIIIIIIIII!!!!! CE LO FATTA!!!!!!!!
Katy: a fare il contatto?
Io:  MA CHE CONTATTO!? A FINIRE IL CAPITOLO!!!
Katy: a beh, per te sembra facile fare il contatto, no? Prova a farlo tu!
Io: cara guarda che il modo in cui avviene il contatto lo scritto io! Te devi solo leggere e fare quello che ti dice il copione!
Katy: prima o poi riuscirò a uscire da questo stramaledetto foglio di word!
Io: si puo darsi..... “ sorride sadicamente” ma dovrai aspettare ancora mooooolto tempo, MUAHAHAHAHAH!!!
Va beh comunque, sono tornata in me! Forse non ci crederete, ma per farmi venire l’idea giusta per OGNI SINGOLA FRASE mi ci voleva UN ORA INTERA! Ma ora ho finito e.. come promessoooo... ecco la carta d’identità di Amor, il terzo custode.
Amor : ciao!
3: custode dell’amore – Amor:
NOME: Amor
NUMERO: 3
POSIZIONE DELNUMERO:  dietro il collo
SPIRITO CUSTODITO:  spirito dell’amore
ALTEZZA. 1,92 m
POTERI: può far innamorare le persone o creare atmosfere romantiche, senza di lui possiamo  solo dire che in questo momento saremmo tutti stati uccisi dalla prima persona che vediamo, visto che senza di lui l’amore nell’uomo non esisterebbe!
CARATTERISTICHE: sulla sua tunica bianca di solito si vedono due fasce che formano una x sul vestito, segno che fa capire che una nuova coppia di innamorati si è formata, quando però ne sparisce una, vuol dire che una coppia si è lasciata.
profilo deviantart: http://minekyri45.deviantart.com/
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** CAPITOLO 4: Erica la contattatrice ***


CAPITOLO 4: ERICA LA CONTATTATRICE

Non potevo crederci, aveva creato il contatto! O sono stata io? Non lo so, è successo tutto così in fretta. E in più Erica è perfino svenuta! Per cosa non ne ho idea... forse per avere saputo della mia morte, o per il contatto, o per la canzone... non lo so, ma comunque un paio di motivi ci sono. Un attimo... se lei ha fatto il contatto allora... PUO VEDERMI!! O mio dio! O mio dio! Finalmente qualcuno potrà vedermi!! No, aspetta non dovrei emozionarmi così tanto... e ora come le spiego tutto??! Non posso dirle che sono un custode e tutto il resto! O forse si... Amor non mi aveva accennato di questo particolare. Peggio per lui! Non me la detto, quindi posso farlo! Spero solo che all’inizio non pensi che lei sia impazzita. In fondo, non è da tutti vedere l’anima della tua miglior amica in camera tua. Non dovrei stressarmi tanto, non so nemmeno gli effetti che produce il contatto, magari non può vedermi, ma può sentirmi. Chi lo sa? Poi forse... o no SI è SVEGLIATA!
-ma... cosa...?-
Sta ancora aprendo bene gli occhi, aspetta, negli occhi... brilla qualcosa! Esattamente nel centro delle pupille si vede una chiave di sol che si illumina di rosa e... ora ... si sta trasformando in una piccola scia che ruota intorno al perimetro dell’iride e poi... è scomparsa. Se quello era un effetto del contatto ( perché se no non so di cosa  altro possa essere) allora era la conferma: poteva vedermi!
-puoi vedermi.... Sì PUOI VEDER...-
Dall’emozione faccio un salto e arrivo a 4 metri d’altezza con le mie ali.
-AUCH-
Poi ricordo che il soffitto non è alto 4 metri.
A parte questo, Erica è abbastanza sconcertata: a bocca aperta per la precisione.
-ehm... forse mi sarei dovuta ricordare che hai il soffitto basso..-
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH- ok pessima battuta. E per di più mi ha quasi rotto il timpano che non ho più. si sta stringendo in un angolo di una stanza, ma si può? Rivede la sua amica dopo aver saputo che è morta.. ed è questa la reazione?
- certo che non è granchè come caloroso saluto di benvenuto!- dico io roteando gli occhi, a braccia incrociate. Ora sembrerebbe più tranquilla, meglio per lei, non voglio aspettare che si risvegli da un altro svenimento. Nei suoi occhi si vede benissimo un segno di riconoscimento.
-t-tu... s-sei...-
Continua a tremare. Non riesce nemmeno a finire la frase.
-si lo so che può sembrare assurdo, ma ti posso spiegare!-
La sua bocca rimane semiaperta. È come se cercasse di finire la frase precedente.
-...K..Katy?-
-ehm... sssi... diciamo di si..- anche se non è del tutto vero, sono solo un’anima in pena( come detto prima).
-K..KATY!- ok ora sta correndo verso di me a braccia aperte. Vorrà un abbraccio suppongo.. ma si, a chi vuoi faccia male un abbraccio? Ma aspetta... io non ho un corpo! Io le persone le attraverso!
-ehm... nononononononnonono...- troppo tardi, dopo solo un secondo la sento che mi attraversa e subito dopo è dall’altra parte. Si, possiamo dire che sconcertata è il termine adatto per descriverla adesso.
Ci sono volute tre ore piene per farle capire tutto: mezz’ora per raccontarle l’accaduto, e 2 ore e mezzo per comprenderle. E fortuna che era una ragazza molto perspicace ... la maggior parte del tempo ripeteva le stesse domande, forse per assicurarsi che non era pazza da legare. Alla fine quella più scioccata ero io: mi raccontò che avevano trovato il mio corpo poche ore dopo che ero rinvenuta, mia madre se ne era adata da casa dopo aver visto il mio cadavere, forse per pazzia, forse per disperazione. Alla fine sono diventata il nuovo mistero della medicina. L’unico caso positivo è che sono andata sul giornale... anche se con gli occhi chiusi.
-quindi... tecnicamente, non sei morta del tutto?- mi chiede. Sospiro, non so quante volte me l’avrà chiesta questa domanda.
-Sì, SANTOCIELO! È la quarantesima volta che me lo chiedi!!- ora la mia pazienza sta diventando minima.
-ok ok... un ultima domanda... come è stato il tuo contatto? Insomma.. lo devi aver fatto anche tu, no?-
Quella domanda mi lascio completamente di sasso. In effetti, non ricordo assolutamente niente di ciò che è accaduto prima che mi fossi svegliata. Forse solo che sono andata ad ascoltare musica in quell’angolo di strada, poi... nient’altro che buio. Non avevo mai avuto un vuoto mentale del genere. Quindi l’unica cosa che gli rispondo è:
-si, ma non lo riesco a ...ricordare.
E così passammo tutto il pomeriggio sedute sul suo letto a chiacchierare del più e del meno, del per e del diviso... e così sua madre tornò dal lavoro.
-Erica? Sei in casa?-
 
POV: ERICA
Cavolo! Mia madre! Non poteva scegliere momento peggiore per ritornare??che cosa faccio? Che faccio? Subito dopo sento un aura luminosa che mi si avvicina all’orecchio.
-fa finta di essere depressa- mi sussurra Katy.
-che?- le domando, sempre bisbigliando.
-se vede che sei felice, di sicuro pensa veramente che sei pazza- mi risponde.
-ok...- la cosa sembra abbastanza logica, dovrei essere triste del fatto che è morta. Anche se sono l’opposto.
-senti, io ora devo andare. Non ti preoccupare, tornerò domani mattina. Ok?-
-Sì... va bene- gli dico. Almeno mi ha dato una ragione per essere giù i morale. Appena mi giro vedo che Katy è già sparita. Certo che le amiche più strane le trovo solo io.
 
POV: KATY
Beh, non male come secondo giorno da custode! Ho rincontrato la mia amica, creato il mio primissimo contatto e creato anche un’alleata! Sono sicura che amor sarebbe fiero di me!
Mi dirigo saltellando di felicità nelle vie buie della città, illuminate solo da qualche lampione in giro per le strade. Continuo a camminare con la testa immersa tra pensieri e tra la musica delle cuffie. Fino a un tratto che un rumore, al di fuori del ritmo della canzone, scorge la mia attenzione. Un ladro? Un animale? Tolgo gli auricolari dalle orecchie e mi guardo intorno. Di certo non dovrebbe essere un pericolo per me, visto che sono invisibile. Ci sono solo io, sembrerebbe, e il lampione sopra di me che continua ad alternarsi da spento ad acceso, dalla vecchiaia.
-allora... sei tu.-
Chi ha parlato? Non c’è nessuno qui oltre me. Continuo a girarmi cautamente e vedo che una figura mi sta osservando nell’oscurità:La mia vista scorge oltre alla luce del lampione delle lucine colorate elettroniche che continuano a lampeggiare nel buio. Queste ultime iniziano a muoversi e capisco che ,chiunque sia, si sta avvicinando. Ora è venuta abbastanza vicino a fine che io le veda le gambe è una parte della gonna. Sì, è sicuramente una lei.
-la novellina...- aggiunge. Ma sta parlando con me? Di sicuro non è Erica, lo si capisce dalla voce. Giro la testa e guardo se dietro di me c’è il qualcuno a cui si sta riferendo, ma niente. Non c’è proprio nessuno. Che stia parlando al vuoto? Aspetta...  ... non dirmi che...
-sì, sto parlando con te!-
Mi vede... MI VEDE! Come è possibile? Erica era l’unica umana che poteva vedermi. E ... se... lei non fosse un umana? Se fosse un custode come me? Era abbastanza probabile, dopotutto.
-C-chi sei?-
Ora e a poche decine di centimetri da me, e riesco a vedere bene il suo viso: i suoi occhi hanno un colore brillante e ogni pupilla sembrerebbe essere divisa in due parti, una di viola è un’altra di un verde fluo; i capelli erano raccolti in due codini alti e di colore blu-azzuro con le punte viola. Indossava come me delle cuffie, ma erano trasparenti e si vedevano soltanto i contorni molto cubici che risplendevano come neon verdi. Vestiva con una divisa scolastica tipica del giappone, ma i suoi colori erano completamente ribaltati: era come se gli avesse stampato sopra un immagine nera con tanti quadrati colorati illuminati. Insomma, era molto... cubica ed... elettronica, per così dire.
-sono Angel, Angel Tech.-
Non sapevo come rispondere, quindi dissi solo:
-Katy.-
-Piacere, sono l’83esima: la custode della tecnologia.-
 
ANGOLO DELL’AUTRICE (in ritardo)
“nella camera della scrittrice...”
Io: ooooh.. finalmente ho finito il capitolo!
“improvvisamente arrivano 50 elicotteri che fanno sbarcare tutti e 84 i custodi da una fune, tutti in divisa da agenti del FBI che spaccano i vetri della casa e circondano la scrittrice con mitra carichi fino all’orlo. passa katy davanti a tutti con occhiali da sole molto fighi e dice:”
Katy: signorina, lei è ricercata per aver tardato di DUE SETTIMANE l’upload del vostro ultimo capitolo!
Io: (tremante dalla testa ai piedi) i-io p-posso s-spiegarvi t-tuutt-to!
Katy: ci spiegherà tutto quando saremo arrivati, ora ci segua!
Io: a-aspetta, dove andiamo?
Katy:nella stazione di sorveglianza degli fan-writer, sai..., quelle persone che dimenticano di scrivere per così tanto tempo!
Io: o-ok.. ma c’è il wifi, giusto?
Katy: il wifi? Tsc, per la tua pena avrai soltanto un kilobite al giorno! MUAHAHAHAHAHAHAHA!
Io: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!
“tossisce” va beh bando a tutto ciò, avrete capito che sono stata punita abbastanza da un certo elemento... ( guarda katy che la sorveglia mirandole il mitra nella sala interrogatorio) e comunque credo che dovrò restare sottoterra per un po’. E , piccola premessa, siccome tra poco ricomincerò le superiori, non stupitevi se non caricherò capitoli ogni settimana. In più sto cercando di progettare qualche disegno decente, comunque ci vorrà un po’. Detto questo, vi saluto eeeeee....
AL PROSSIMO CAPITOLO!
Katy: BASTA CHIACCHERE VAI A SCRIVERE!
Link per il mio profilo deviantart: http://minekyri45.deviantart.com/

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** CAPITOLO 5: 83:custode della tecnologia ***


CAPITOLO 5: 83: custode della tecnologia
-la chi?-
- sono la custode prima di te! Volevo soltanto vedere la nuova arrivata con i miei occhi.- beh se è una custode, allora è normale che possa vedermi.
- e... come avresti fatto a trovarmi?- le chiedo.
- Amor mi ha detto di te, quindi volevo conoscerti meglio. Ti chiami Katy giusto?
- sì, e... tu saresti..?
- Tekuno, Tekuno Sekai. Piacere di conoscerti.- mi porge la mano per una stretta e io rimango un po’ esterrefatta dalla risposta: sentivo che ciò che stavo stringendo non sembrava pelle umana, ma più qualcosa... di irreale di... virtuale.
-Tekuno, eh? Non è un nome di queste parti, giusto?-
-no, infatti non lo è. Io sono nata in Giappone, ma sono quasi sempre vissuta in America.-
-ah, beh, è un bel paese, ho sempre voluto andarci.- in effetti, era vero: vedevo sempre in giro che il Giappone era la terra dove tradizioni e tecnologie si mischiavano, e sarebbe stato bellissimo andarci almeno una volta.
- e allora? Perché non ci andiamo subito?- mi chiede.
-COSA? Fino in Giappone?! Hai la minima idea di quanto ci metteremo ad arrivarci? E poi domani mattina ho già un impegno importante!- già un impegno vitale, per me. Non potevo rompere la promessa che avevo fatto a Erica.
- ma che dici! Basterà utilizzare la rete internazionale per arrivarci in qualche nano secondo!-
-è come, scusa?-
- beh, io sono la custode del mondo virtuale, posso farci trasformare in un file e poi inviarci a qualche computer di Tokio!-
-TU, puoi fare questo?-
-certo, allora vieni?- mi chiede, porgendomi la mano con un  occhiolino. Non potevo rifiutare una richiesta del genere, non sarebbe stato poi tanto male. Ci avviammo fino alla casa più vicina che avesse un computer, e con un gesto della mano Tekuno lo accese.  Sullo schermo lampeggiavano tante file di 0 e 1. Appoggiò delicatamente la mano su di esso e in poco tempo tutto il suo corpo fu solo fatto di 1 e 0 verdi su uno sfondo completamente nero. Mi tese la mano e io, un po’ spaventata, gliela strinsi. Dopo un attimo anche il mio di corpo diventò come il suo, e in pochi secondi stavamo attraversando un tunnel di particelle luminose e finestre ( quelle del computer) ad una velocità assurda. Una luce alla fine del tunnel ci fa uscire e l’unica cosa che vedo sono le stelle. Sento che sto precipitando nel vuoto, mi giro e vedo che sto cadendo da circa 2, 3 mila piedi dalla città di Tokio. O cavolo...
-TEKUNOOO!!!- all’inizio non sento risposta, ma poi sento il suo urlo che si sta avvicinando, ma non è di paura, è più di... divertimento.
-YAHOOOOH!! DAI CHE è DIVERTENTE!!-
-LO SARà MA IO NON SO VOLARE IN ALTO!!-
-DAMMI LA MANO!-  la afferrò con tutte e due le braccia stringendomi al suo collo, mentre ci trasformiamo in un miliardo di particelle azzurre glicchate che si teletrasportano nell’aria. Arriviamo fino alla cima della torre di Tokio e ritorniamo come prima.
-BEH? NON è STATO DIVERTENTE??-mi urla lei, tutta intusiata.
-se con divertente intendi dire un’esperienza di quasi pericolo di morte... allora sì..- rispondo io, ancora con il fiato corto.
-di morte? Beh, visto che sei già morta non credo proprio che correvi pericoli!-
-sì,diciamo di sì. – mi alzo per bene e osservo il panorama. Un miliardo di luci, cartelli, macchine e insegne luminose illumina la città come un cielo stellato.
-alloraaaa... che ne pensi??-
-è... stupendo!-
-AHH..  sapevo che ti sarebbe piaciuto!-
-beh, potremmo restare qua sopra, se vuoi.-
Restammo a parlare per ore, come quando ho fatto con Erica, mi raccontò un po’ della sua storia: era sempre una studente giapponese degna di nota, una di quelle che seguiva sempre le mode e veniva definita la “perfettina” della classe, ma quando andò in America, si rese conto di quanto fosse immensa e piena di persone diverse, con stili diversi e originali. Da quel momento cambiò completamente: decise di dedicarsi alla tecnologia e, già a giovane età,  si mise a costruire primi prototipi di console e iniziò sempre di più ad appassionarsi all’informatica. Gli era piaciuta fin dall’inizio perché riuniva persone di vari posti, con varie culture tutte insieme e le faceva unire. Col tempo dovette ritornare in Giappone, dove anche li, era scoppiata la moda del mondo virtuale. Quando tornò nella sua vecchia scuola, le cose non furono migliori, però: tutte le sue vecchie amiche si lamentavano di come aveva potuto lasciare che diventasse come quelle stupide ragazzine americane. Da quel giorno, utilizzò molto la tecnologia per creare un mondo tutto suo, dove non esistevano classi sociali ne persone inferiori alle altre nelle lingue, popolazioni e culture. Poi, un giorno, riuscì a creare il contatto. Non aveva mai pensato che la sua vita fosse cambiata in solo un giorno. Successe solo qualche anno prima di me. Stava tornando a casa da scuola,durante una sera buia di natale, quando per sbaglio, le cadde la console che da piccola aveva costruito. Al suo interno cera tutto. Tutto il mondo che aveva inventato. Un mondo migliore. Per riuscire a recuperarla in quell’istante fece un gesto folle. Era sul marciapiede del ponte elevatoio del porto di Tokio, quindi decise di buttarsi in acqua per riprenderlo. Ma mentre cadde, una luce immensa illumino lo schermo della sua console, in pochi secondi vide l’interno del mondo virtuale, mentre pian piano, la sua anima veniva presa dallo spirito che era contenuto in quella piccola console. Poi, come successe a me, tutto divenne buio. Quando si risvegliò, era diventata come me. Diventata custode,decise di utilizzare il suo potere di navigare nella rete per poter vedere e conoscere tutti i posti del mondo e le persone che ci vivevano.
-beh, ora sai tutto di me. Ah, no aspetta... quasi tutto...- dalla tasca della giacca dell’uniforme tira fuori la piccola console di cui mi aveva raccontato.
- Tech! Vieni fuori!- dice allo schermo. Subito dopo quest’ultimo si illumina e ne esce fuori una strana creatura completamente cubica, con piccoli occhi luminosi e intorno a lui riuscivo a veder tanti numeri e segni tecnologici che sparivano e ricomparivano continuamente.
-lui è Tech, il mio seishin.-
-li tuo... seishin?!-
-sì. Vuol dire spirito-
- e... spirito? Ma il tuo spirito c’è lo hai già! Non è dentro la tua anima?- le domando.
-si, ma... gli seishin erano... beh, i cosidetti “assistenti” del nostro spirito. Piccoli spiritelli che lo aiutavano a controllare i suoi poteri e tenevano l’equilibrio con esso.- mi risponde.
-ogni custode ne ha uno!- continua lei. io continuo a guardarla esterrefatta.
-perché allora io non ho visto quello di Amor?-
- forse perché era in giro ad aiutarlo per il mondo. Vedi quello di Amor è un lavoro impegnativo! Non ha ai tempo libero se non per motivi urgenti. Ogni minuto deve essere sempre teletrasportandosi da un posta all’altro riequilibrando i rapporti tra le persone.  E quando non può farlo per certi motivi, il suo seishin lavora al posto suo. Ma... sono tutti così i custodi originali.-
-custodi... originali?-
-ma Amor non ti ha proprio detto niente? Esistono 3 tipi di custodi: il primo tipo sono quelli originali, cioè nati all’origine dei primi esseri viventi, manifestano gli spiriti come la morte, la vita, l’amore, il bene, il male... poi ci sono quelli elementari, cioè che manifestano gli spiriti della natura: acqua, fuoco, aria, terra, animali... ed infine ci sono quelli appartenenti al nostro gruppo, li chiamiamo believed.-
-Believed? Vuol dire credenti giusto?-
- sì, siamo particolari, abbiamo qualcosa di speciale che glia altri custodi non hanno: il potere di sconfiggere la disperazione.-
Rimasi di sasso a quella risposta, ma prima di dire qualcosa lei continuò:
-a differenza di quelli che per combattere usano dei poteri materiali, noi usiamo la nostra speranza e credendo nel nostro spirito e potere. E proprio così che siamo riusciti a creare il contatto.-
Restiamo per un po’ zitte senza guardarci, ma ammirando il panorama della fantastica Tokio notturna.
-senti..- comincia lei.
-come è avvenuto il tuo contatto?-
La risposta non mi venne immediata. Proprio non sapevo cosa dire.
-io... non lo so... non me lo ricordo.-
-come? È impossibile che non ricordi come è successo! Sei sicura?.
-si sicurissima! Ricordo solo il buio assoluto!- a quella mia risposta, lei inizia a pensare ad un modo.
-ho trovato! Sono sicura che parelthón ti può aiutare!-
-e chi sarebbe?-
-il custode del passato! Se andiamo da lui, forse ti farà recuperare la memoria. Anche se è un custode originale e non ha mai tempo libero, credo che potrà farci questo favore-
- beh, allora credi di potermi portare da lui la prossima notte?-
-sicuro!- mi fa un grosso sorriso e io lo ricambio. Credo proprio di essermi fatta una nuova amica. Dopo qualche aattimo, però il suo sguardo si fa più serio. Tutte e due ci concentriamo nel punto esatto dove abbiamo appena sentito il mugolio di qualcosa, come un lamento.
-lo sapevo!- dice in tono arrabbiato Tekuno. Sento che qualcosa sta arrivando.
-ti ha cercata fino a qua!- Continua.
-chi?-                   ps ( l’attacco del malvagio: apel neviltis )
-Despair! Il custode della disperazione. Quelli che hai sentito erano i suoi scagnozzi.- mi avvicino al bordo della torre e guardo verso il basso, dove vedo che delle strane creature d’ombra si stanno districando tra le travi di metallo della torre.
-ma... sono ombre!-
-sì! Lui è capace di controllare tutto ciò che è oscuro. Di sicuro le avrà usate per cercarti in giro per il mondo, visto che non ti avrà trovato nella tua città!-
-MA PERCHè  MI STA CERCANDO?-
Rimane per qualche secondo in silenzio, vedo che la sua espressione si è fatta più cupa.
- perché vuole annientarti.-
...
...
 
ANGOLO AUTRICEEEEE!!!!
 Ebbene sì! Sono ancora rinchiusa negli inferi della terra ( angolo studio) , ma anche se il liceo è una faticaccia, sono riuscita a usare il tempo per scrivere anche questo capitolo. Allora Katy, che ne dici?
Katy:COME SAREBBE A DIRE “ CHE NE DICI?”???? SONO ESATTAMENTE SUL PUNTO DI ESSERE FATTA FUORI DA UN TIZIO OSCURO!!!
Io: embe? Mi serviva un momento di suspence!
Comunque... ecco la carta d’identità di Tekuno:
nome: Tekuno Sekai ( dal giapponese “Tekuno”= tecno e “sekai”= mondo)
numero: 83
posizione del numero: sotto il braccio sinistro
altezza: 1,68
poteri: teletrasporto glicchiando( cioè diventare un glitch ), possessione degli apparecchi elettronici, può entrare nel mondo virtuale, creare onde e barriere difensive di elettricità e creare oggetti o armi digitali.
Caratteristiche: anche se ha le ali, come tutti gli altri custodi, preferisce sempre usare la tecnica del glith che si teletrasporta. Non ama volare a grandi altezze...
Link per il mio profilo deviantart: http://minekyri45.deviantart.com/
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2763176