Frednerd, la principessa Puckett e tanto tanto amore (più o meno) di Soly_D (/viewuser.php?uid=164211)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Condanna a morte ***
Capitolo 2: *** Lui, lei e l’altra ***
Capitolo 3: *** In fondo al cuore ***
Capitolo 4: *** Segreto professionale ***
Capitolo 5: *** Pensieri pericolosi ***
Capitolo 6: *** Promesse (quasi) infrangibili ***
Capitolo 7: *** Testa o cuore? ***
Capitolo 8: *** Cose serie ***
Capitolo 1 *** Condanna a morte ***
fs
Frednerd, la principessa
Puckett
e tanto tanto amore (più
o meno)
1. Condanna a morte
Non che avesse mai considerato Freddie particolarmente
brutto – enfatizzare i suoi difetti davanti a tutti faceva
solo parte del gioco
– ma quando al ritorno dall’estate si
presentò alto almeno dieci centimetri in più, con i capelli impomatati di gel, due bicipiti da
urlo e la voce
più profonda («Sai,
Sammy, ti trovo più femminile!»), a
Sam − inutile negarlo − tremarono le gambe. E forse
anche un po’ il cuore.
E avrebbe voluto dirgliene tante, dargliene
tante, ma poi lui le sorrise − non un sorriso di
circostanza o uno di quei sorrisi sarcastici con cui la
prendeva in giro per le sue maniere mascoline e neppure il sorriso
amaro con cui ingoiava le sue provocazioni. C’era
qualcosa di diverso, c’era sentimento. E
allora Sam pensò che forse non si meritava tutte le botte
che avrebbe voluto dargli per essere quasi sparito durante
l’estate e che forse dovevano smettere di fingere odio
reciproco. «Davvero ti sembro più... femminile?». Tossicchiò per nascondere
l’imbarazzo e, senza nemmeno accorgersene, aveva arrotolato
una ciocca bionda intorno al dito. Freddie la fissò per
pochi secondi, poi scoppiò a ridere.
«No, Sam, in realtà sei rimasta il solito
maschiacc-», non riuscì a finire la frase,
perché il pugno che si infranse contro la sua mascella lo
fece volare sul divano e subito dopo si ritrovò in una
posizione talmente disumana da fare un baffo ai migliori contorsionisti
del mondo, con Sam che gli bloccava gambe e braccia urlandogli insulti
piuttosto coloriti e parole a vanvera. E a nulla sarebbe servito dirle
che scherzava, che con quel nuovo taglio di capelli e quel nuovo
guardaroba sembrava davvero
più femminile − aggressività a parte.
Ormai aveva firmato la sua condanna a morte ed era certo che quello
sarebbe stato l’anno in cui Sam lo avrebbe pestato
più duramente.
Non sapeva di aver scatenato nel cuore della biondina ben altro.
Note dell'autrice:
Nuova
raccolta di flashfics che spero vi piaccia! Ormai non vi mollo
più muahahah ♥
Non ho molto da dire, solo che amo i bicipiti di Nathan Kress e sono
sicura che Sam e Freddie alla fine si sposano *__*
Grazie mille
a chi ha letto e commentato le mie precedenti storie in questo fandom.
Mi farebbe
piacere un commentino anche a questo primo capitolo :)
alla prossima.
Soly Dea
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Capitolo 2 *** Lui, lei e l’altra ***
fs
Frednerd, la principessa
Puckett
e tanto tanto amore (più
o meno)
2. Lui, lei e l’altra
Stravaccata sul divano di casa Shay, Sam divorava
l’ultima costoletta di pollo osservando Carly e Freddie
impegnati a raccogliere i resti della festa che si era tenuta
lì quella sera. Seguiva i loro scambi di sguardi, captava
ogni singolo sorriso, esaminava il modo in cui le loro mani si
sfioravano accidentalmente − o quasi − e rifletteva
che per Fredward Benson, Sam Puckett sarebbe per sempre rimasta l’altra.
Perché per Freddie c’era solo una lei, ed era Carly.
Non che la cosa la toccasse più di tanto, ma quei pensieri
rendevano il divano stranamente scomodo − com’era
possibile? Lì ci aveva fatto le migliori dormite della sua
vita! − e la sua costoletta un po’ meno saporita
del solito − assurdo, tutto ciò che avesse a che
fare con la carne era saporito.
«Abbiamo finito», annunciò Freddie,
gettando nel secchio della spazzatura l’ultimo bicchiere di
carta. Sam balzò sul divano, tornando alla realtà.
«Oh, finalmente!
Posso andarmene a casa ora? Sono così stanca... non pensavo
che ripulire una casa dopo una festa potesse essere così
faticoso...».
«Ma se abbiamo fatto tutto noi!»,
ribatté
Carly, scambiandosi un’occhiata d’intesa con
Freddie. L’ennesima.
«Uhm... avresti un ombrello da prestarmi? Fuori
diluvia», disse Sam, sviando il discorso.
Carly sbuffò esasperata e divertita allo stesso tempo, poi
si avviò per prendere l’ombrello.
Sam e Freddie rimasero da soli, il silenzio spezzato dal ticchettare
della pioggia sulle finestre.
«Ti accompagno a casa», proclamò lui ad
un certo punto. «Non voglio che una povera fanciulla indifesa
se ne vada in giro da sola per Seattle a mezzanotte e con un temporale
in atto», si affrettò a specificare, come se la
semplice idea di stare un po’ da solo con Sam apparisse tanto
strana da
necessitare di spiegazioni. La biondina lo fissò incredula,
non riuscendo a credere alle proprie orecchie.
L’appartamento era vuoto, Freddie sarebbe potuto rimanere un
po’ da solo con Carly, e invece preferiva riaccompagnare lei
a casa?
«Ti ricordo che stai parlando con Sam Puckett, non con una povera fanciulla indifesa»,
rispose con tono sdegnato, ma in fondo al cuore sperava che lui non la
facesse davvero tornare a casa da sola. Non perché avesse
paura dell’ora tarda o della pioggia, ma semplicemente
perché per un momento avrebbe voluto essere lei, non l’altra.
Freddie roteò gli occhi, esasperato. «Oh, quante
storie... diciamo pure che non ho
nient’altro da fare».
«Fa’ come ti pare», rispose lei,
scrollando le spalle e afferrando l’ombrello che le aveva
appena portato Carly, ma Freddie non avrebbe mai visto il sorriso sul
volto di Sam mentre apriva la porta dell’appartamento per
uscire.
Però lo sapeva, Freddie, che durante il tragitto Sam lo
avrebbe spinto fuori dall’ombrello e se lo sarebbe tenuto
tutto per sé; sapeva che sarebbe tornato a casa bagnato
fradicio con il rischio di ammalarsi e magari anche con un livido da
qualche parte, e che si sarebbe inevitabilmente beccato una ramanzina
con i fiocchi da parte di sua madre, ma per qualche assurdo motivo,
dopo aver osservato Sam mangiare, ballare e flirtare con un paio di
ragazzi durante la festa, quella notte gli era venuta voglia
di avere i suoi occhi azzurri su di sè, più vicini, solo per un
po’, lontano da Carly o Spencer.
Senza che ne stesse accorgendo, da qualche tempo l’altra
stava diventando lei.
Note dell'autrice:
L'ultimissima puntata di
iCarly, iGoodbye, è parecchio ambigua riguardo le coppie.
Sembra quasi che Sam abbia ancora la sua cotta per Spencer e che lui la
ricambi, poi Freddie chiede a Sam se vuole tornare con lei e infine il
bacio tra Carly e Freddie .-. Quel bacio mi rattrista molto, ho provato
a dare un'interpretrazione nella mia fanfiction L'ultima
notte a Seattle ma la verità è che ogni
volta che rivedo quel benedetto bacio mi chiedo se per Freddie Carly
resterà sempre l'unica... ma dopo qualche minuto mi rendo
conto che amerà solo Sam (:D) ed ecco spiegata l'origine di
questa flashfic. Spero che vi sia piaciuta ♥ Grazie mille per le
recensioni del primo capitolo, mi farebbe piacere
ricevere un commentino anche a questo :)
Alla prossima.
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Capitolo 3 *** In fondo al cuore ***
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Frednerd, la principessa
Puckett
e tanto tanto amore (più
o meno)
3. In fondo al cuore
«Insomma... È vero che hai una cotta
per Spencer?».
Sam l’aveva sbandierato ai quattro venti più di
una volta e perfino lo stesso Spencer, durante la visita alla fabbrica
di torte grasse canadesi, aveva ammesso di esserne a conoscenza. Ma la
verità era che, da quando era stata con Freddie, per Sam,
Spencer era tornato ad essere lo stravagante e un po’ stupido
fratello di Carly. Tuttavia la biondina preferì far credere a Freddie che
quella cotta ce l’avesse ancora, curiosa di vedere la sua
reazione.
«Cosa c’è di strano? Tu hai una cotta
per Carly, no?», disse evasiva.
Freddie sgranò gli occhi per un attimo. «Cos-NO!
Io non...».
Be’, forse la cotta per Carly non gli sarebbe mai passata.
Era stata il suo primo amore e si
sa, il primo amore non si dimentica mai. Ma con Sam era tutta
un’altra storia. Tuttavia Freddie non riusciva davvero a capire cosa ci trovasse in
Spencer una come lei. Insomma, sapeva che le ragazze erano attratte dai tipi più grandi, e forse Spencer era anche
abbastanza carino e divertente, ma non brillava di certo per
maturità o intelligenza. Senza contare che non aveva un
lavoro, si cacciava continuamente nei guai e in campo sentimentale
aveva avuto esperienze piuttosto traumatiche. Credeva che Sam fosse attratta da tipi più... svegli, magari un
qualche nerd piuttosto carino che faceva il tecnico di un famoso web
show. Inutile negarlo,
credeva che Sam fosse ancora innamorata di lui.
«E... pensi di avere qualche possibilità con
Spencer?», chiese titubante.
«Credo di avere le stesse possibilità che hai tu
di stare con Carly, ma non importa. È solo una cotta,
passerà come tutte le altre».
Freddie rimase colpito da quelle parole. Che ci fosse anche lui tra
quelle che lei reputava semplici cotte?
«Geloso, Fredward?», chiese Sam con un sorriso
sarcastico.
Freddie aggrottò la fronte. «Geloso? Io? Naaah. E
perché mai?».
Sam gli si avvicinò e, senza smettere di sorridere, gli mise
le braccia intorno al collo.
«Tranquillo, piccolo,
nel cuore della mamma
ci sarà sempre un posticino per te»,
scherzò, sfiorandogli il naso con un dito come se davanti a
sé avesse realmente un bambino. E Freddie avrebbe replicato stando al suo stesso gioco, oh sì che lo avrebbe
fatto, ma poi vide qualcosa di strano negli occhi di Sam
− una luce, un’insolita dolcezza − e
rimase immobile, le sue braccia ancora intorno al collo, i loro visi
a pochi centimetri di distanza, le labbra che avrebbero potuto
sfiorarsi in qualsiasi momento e il cuore che gli suggeriva che, in
fondo, qualcosa di vero nelle parole di Sam c’era.
Note dell'autrice:
Nello scorso capitolo mi è
stato chiesto quali sono i sentimenti di Sam per Spencer e ho pensato
che sarebbe stato carino chiarirli in questo capitolo (da notare che la
scena è ambientata dopo che Sam e Freddie si sono
lasciati!). Come vedete, i
capitoli non seguono un ordine cronologico
perchè si tratta di una raccolta di momenti
indipendenti l'uno dall'altro. Grazie mille a
coloro che hanno letto e recensito i primi due capitoli, spero che mi
farete sapere ancora la vostra opinione. Alla prossima!
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Capitolo 4 *** Segreto professionale ***
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Frednerd, la principessa
Puckett
e tanto tanto amore (più
o meno)
4. Segreto professionale
Nel compenso Sam poteva definirsi un’ottima
fidanzata.
Era bella, sveglia e divertente. Non costringeva Freddie a sessioni di
shopping sfrenato in giro per la città − al
massimo lo trascinava per pochi minuti in qualche salumeria
−, non impiegava anni a prepararsi prima di un appuntamento,
non lo rimproverava se arrivava in ritardo o dimenticava qualche
ricorrenza, non lo annoiava con inutili sproloqui su qualche moda o
pettegolezzo, non lo costringeva a guardare film romantici e/o
strappalacrime (per Sam esistevano solo gli horror e i programmi
comici). Insomma, Sam lo lasciava libero e in cambio voleva altrettanta
libertà.
Tuttavia non era la fidanzata perfetta, perché un difetto ce
lo aveva anche lei, come tutti.
Quando Freddie si vide immerso in una marea di fan scatenate
− il “fan
club ufficiale di quel figo di Freddie Benson”,
si definivano − Sam urlò come una dannata e le
ragazzine si acquietarono, lasciando andare il loro idolo stanco e
malconcio, con la camicia strappata e i capelli in disordine.
Sam lo tirò per un braccio e se lo nascose dietro, poi
sorrise falsamente alle ragazzine. «Non volete un autografo di Sam Puckett?».
Non che si aspettasse chissà quale entusiasmo, ma quando una
di loro scoppiò a ridere urlando che lì la vera
celebrità era Freddie, Sam la afferrò per il
colletto della maglia e la sollevò da terra. E
l’avrebbe riempita di botte se solo Freddie non
l’avesse bloccata un attimo prima.
«Sam, non
c’è bisogno di usare le mani!».
La bionda trattenne un ringhio e rimise per terra la malcapitata, poi si
parò davanti alla folla squadrando una ad una tutte le
ragazzine.
«Freddie
Benson è un cesso». Freddie capì lo scopo di quelle parole solo quando le sue fan le ripeterono tutte in coro, come incantate. Sam stava usando le sue abilità ipnotiche!
«Voi non siete
più il club di Freddie Benson»,
continuò lei, con tono solenne. «Ora sparite e non fatevi
più vedere».
Nemmeno il tempo di finire la frase che si erano già tutte
volatilizzate. Sam prese Freddie sotto braccio e continuò
per la sua strada.
«Un giorno dovrai spiegarmi come fai, Sam».
«Segreto professionale», rispose lei, facendogli
l’occhiolino.
«Ehi, bellezza, che diamine ci fai con quel pivello? Vieni a
divertirti un po’ con noi».
Cuffia in testa, piercing al naso, barba incolta e tipico abbigliamento
da scaricatore di porto professionista.
Sam stava per rispondergli a dovere quando vide farsi avanti Freddie,
il quale si era sentito in dovere di proteggerla esattamente come lei
faceva con lui.
«Senti un po’, questa è la
mia ragazza e non ti permetto di−». Lo scaricatore di porto lo spinse per terra e lo guardò con
sguardo truce. «Sam?», disse Freddie, rialzandosi.
Lei gli si accostò. «Uso le mie abilità
ipnotiche?».
Freddie mostrò un sorriso beffardo. «Spaccagli la
faccia».
E poi furono solo ceffoni che volavano a destra e a sinistra. Forse Sam non era la fidanzata perfetta − picchiare la gente
in mezzo alla strada poteva causare un po’ di problemi
− ma a Freddie andava benissimo così
com’era.
Note dell'autrice:
Stamattina mi
è venuto in mente che ad iCarly non hanno mai mostrato una
scena di gelosia nel periodo in cui Sam e Freddie stanno insieme,
quindi eccomi con una Seddie fresca fresca di giornata ♥
Riguardo le abilità ipnotiche non ho inventato nulla: in una
puntata di cui non ricordo il nome Sam non ha i soldi per comprare il
frullato da T-Bo quindi lo convince a parole a darglielo gratis ed
è una cosa geniale ahahaa :'D Nient'altro da dire, spero che
il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere la vostra
opinione. Come sempre, ringrazio
tutti coloro che seguono e commentano la raccolta! A presto.
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Capitolo 5 *** Pensieri pericolosi ***
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Frednerd, la principessa
Puckett
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5. Pensieri pericolosi
Sam aveva la mano immersa nel vassoio delle patatine
fritte quando Freddie la raggiunse da dietro e ne afferrò un
paio, ma non fece in tempo a portarsele alla bocca che la biondina gli
aveva già bloccato il braccio. «Non
− farlo», gli intimò, per
poi rubargli le due patatine e divorarsele.
Freddie, il braccio ancora sospeso a mezz’aria, la
fissò stralunato. «Perché?», chiese semplicemente e Sam
indicò le poche patatine rimaste nel vassoio.
«Non dividerò con te qualcosa che basta a malapena
per me». Freddie rimase lì a guardarla terminare il vassoio in
silenzio.
«Che hai da fissare?», proruppe lei con tono acido.
Freddie abbassò lo sguardo sul suo particolare abito
da damigella azzurro. «È che se il tuo vestito
avesse meno fronzoli e merletti saresti davvero...», risollevò
il viso per guardarla negli occhi,
«...bella.
Il colore si abbina ai tuoi occhi».
Sam trattenne a stento un sorriso. Era uno di quei momenti: lui
smetteva di essere Frednerd
e lei di comportarsi da principessa
Puckett. Erano solo Sam e Freddie. «E se quel completo non ti facesse sembrare un pinguino
imbalsamato, forse saresti... No,
scherzo».
Freddie rise, allungando nuovamente la mano verso il vassoio.
«Ultimo avvertimento, Benson: se ci tieni al tuo braccio,
faresti meglio a ritirarlo».
Freddie non se lo fece ripetere due volte: il suo tentativo di
distrarla non aveva funzionato, ma ci volle riprovare. Era stato
costretto ad andare a quel ridicolo matrimonio e a fare da testimone
allo sposo, non meritava almeno una patatina?
«Al mio matrimonio sarà tutto diverso: niente
vestiti appariscenti... niente figuracce
sull’altare...». Alludeva
all’imbarazzante perdita
dello sposo. «...E niente parenti che si
intromettono», concluse riferendosi al fratello dello sposo
che rivendicava il diritto di fargli da testimone e alla vecchietta che
aveva colpito ingiustamente Carly e Spencer.
Sam scrollò le spalle. «Al mio matrimonio voglio
solo cibo, montagne
di cibo».
«Lo immaginavo», disse lui. «Ma lo sposo?
Senza lo sposo non ci sarebbe nessun matrimonio».
Sam stava per allungare la mano verso l’ultima patatina
rimasta nel vassoio quando immaginò se stessa avanzare in abito bianco verso l’altare dove l’aspettava il suo futuro
marito. Lì per lì non riuscì a trovare
nessun valido partito,
ma poi le venne in mente Freddie nel suo completo da pinguino
imbalsamato e rischiò di strozzarsi. «Posso sempre sposare il pollo fritto», concluse,
cercando di afferrare l’ultima patatina, ma non la
trovò.
Allora sollevò lo sguardo su Freddie che aveva appena smesso
di masticare.
«Benson!», esclamò. «Quella
era la mia
patatina!».
«Be’, tu non volevi farmene assaggiare nemmeno
una...».
«COMINCIA A CORRERE».
Note dell'autrice:
Spero che si sia capito che
la scena di oggi è ambientata nella puntata della quarta
stagione in cui Carly, Sam, Freddie e Spencer vanno al matrimonio di un loro
grande fan e si trovano in situazioni abbastanza imbarazzanti :'D ringrazio infinitamente
tutti coloro che seguono, preferiscono, ricordano e commentano la
storia, ma anche solo chi legge... non immaginate quanto mi fate
felice! ♥ ovviamente mi farebbe ancora
più piacere ricevere la vostra opinione a questo capitolo
:) alla prossima.
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Capitolo 6 *** Promesse (quasi) infrangibili ***
fs
Frednerd, la principessa
Puckett
e tanto tanto amore (più
o meno)
6. Promesse (quasi) infrangibili
Era da quando aveva messo piede nel Groovy Smoothie che
Freddie le rivolgeva occhiate strane, ma in quel momento la stava
decisamente fissando con le labbra incollate alla cannuccia del suo
frullato e la cosa la irritava non poco. Gli schioccò le
dita davanti agli occhi e lui parve svegliarsi da un sogno.
«Di un po’, ti eri incantato per caso?».
«È che sei davvero... carina»,
rispose lui fingendo un leggero colpo di tosse per mascherare
l’imbarazzo. Non era abituato a vederla così
femminile né tantomeno a farle complimenti.
«Carina?», ripetè Sam con una smorfia
disgustata. La verità era che con i capelli così
lisci e vellutati, quel vestitino rosa e quelle scarpette da
Cenerentola si sentiva assolutamente ridicola. Ma avrebbe fatto quello
e altro − più
o meno − pur di attirare l’attenzione
di Pete.
Tuttavia, che Freddie la reputasse carina, proprio non andava bene.
Lo afferrò per il colletto della maglia e lo tirò
verso di sé. Poteva sentire il suo respiro accelerato dovuto
alla paura e il suo naso che sfiorava il proprio.
«Non osare mai più definirmi... carina»,
gli intimò, scandendo bene ogni singola parola. Freddie
ingoiò a vuoto e annuì, poi Sam lo
lasciò andare e lui sospirò di sollievo,
riprendendo a bere il suo frullato.
«E soprattutto...», aggiunse la biondina,
ricomponendosi, «...non provare a innamorarti di
me».
A quelle parole Freddie gonfiò le guance rischiando di
sputare il suo frullato.
«Lo so che è difficile resistermi... Insomma,
anche se con questa roba mi faccio schifo, sembra proprio che agli
altri io piaccia. Ma tu, tu non devi innamorarti di me.
Perché io ti odio e in tal caso dovremmo mettere fine alla
nostra amicizia, ammesso che così possa
definirs−».
«Tranquilla, non potrei mai innamorarmi di te», la
interruppe lui ridacchiando. E Sam provò qualcosa di simile
alla delusione, perché forse un po’ ci sperava
che, con quella roba addosso, Freddie la considerasse una ragazza al
pari delle altre. «O almeno non mi innamorerei mai di te...
così», si affrettò a spiegare lui,
alludendo a quel suo nuovo stile decisamente aggraziato.
«Una Sam in gonnella, tacchi alti e capelli perfettamente in
ordine non è Sam. E a me piace quella vera: forte e
mascolina, costantemente affamata e pronta a picchiare la
gente».
Forse lei avrebbe dovuto dirgli qualcosa, ma sentì un
leggero calore espandersi sulle guance e preferì affondare i
denti nel suo hot dog con lo sguardo basso.
«Ma non mi innamorerò mai di te, Sam, è
una promessa».
«Vale anche per me. Insomma, come potrei innamorarmi di un
piccolo nerd rompiscatole?».
Nessuno dei due sapeva che quella promessa apparentemente
così solida
sarebbe stata infranta nel giro di pochi anni. Da parte di entrambi.
Note dell'autrice:
AVVISO: questo potrebbe
essere l'ultimo capitolo
perchè martedì parto per Londra e se non mi
vengono in mente nuove idee entro quella giornata dovrò
chiudere la raccolta. In qualsiasi caso, GRAZIE
a tutti coloro che hanno seguito e commentanto. Non potete immaginare
quanto abbia significato per me ♥ Nel caso in cui
questo sia davvero l'ultimo capitolo, vi invito a continuare a
shippare la Seddie
e a riempire il fandom di storie perchè sarò
lieta di impiegare il mio tempo libero a Londra per leggerle.
Soly Dea
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Capitolo 7 *** Testa o cuore? ***
fs
Frednerd, la principessa
Puckett
e tanto tanto amore (più
o meno)
8. Testa o cuore?
Sam non credeva che sarebbe stato così
difficile rompere definitivamente con Freddie. Dopo il bacio in
ascensore seguito dal “Ti amo” c’era
stato un altro bacio, poi un altro e un altro ancora, fino a quando
Freddie si era ritrovato 34 chiamate perse di sua madre.
La mattina dopo, a scuola, Sam stava uscendo i libri
dall’armadietto quando lo vide venirle incontro.
«Ehi», lo salutò. Le venne spontaneo
fare un passo avanti e sollevarsi sulle punte dei piedi, come se si
aspettasse qualcosa.
A quanto pare anche Freddie non era abituato a quella nuova situazione
perché, quando la raggiunse, si sporse inconsciamente verso
di lei e una mano le andò a stringere un fianco, come quando
erano in procinto di baciarsi.
Se ne accorse appena prima che i loro visi potessero avvicinarsi troppo
e ritrasse la mano come scottato.
Si guardarono dritti negli occhi fino a quando il suono della
campanella non li riportò alla realtà.
«Andiamo in classe», disse lei voltandosi, ma prima
che potesse fare anche solo un passo, Freddie l’aveva
afferrata per un braccio e l’aveva riportata davanti a
sé. Le loro labbra si scontrarono all’improvviso,
la mano di Freddie tornò sul fianco di Sam e le mani di lei
si appropriarono dei capelli di lui.
«Non va bene così, Sam».
«Ah, sta’ zitto, ormai ci siamo dentro».
Dopo il bacio a scuola ce n’erano stati altri. Non riuscivano
a smettere, un bacio tirava l’altro, era la loro droga: in
pubblico Sam raccontava di aver spezzato il fragile cuoricino di
Freddie, lui sbraitava che la decisione di lasciarsi era stata presa da
entrambi e fingevano di litigare, mostrando di essere tornati amici
come prima, ma quando si ritrovavano da soli le loro bocche si
cercavano affamate, ancora e ancora.
«Dovremmo darci un taglio. Ci siamo lasciati, no?».
«Credo di sì».
Eppure nessuno dei due, tra un bacio e l’altro, sembrava
davvero convinto.
«E allora perché continuiamo a...?».
«Ah, non lo so, sei tu il genio qui».
«Io credo che... messi da parte i sentimenti, sia solo
attrazione fisica».
Forse era vero o forse no. Sam, seduta di lui, continuava ad
accarezzargli la nuca e lui a baciarla come se non ci fosse un domani.
«Ho un’idea! Potremmo razionare il numero di baci e
darcene sempre di meno ogni giorno che passa fino a quando non ci
saremo tolti il vizio».
Sam lo guardò con la testa piegata di lato.
«Iniziamo domani?».
«Assolutamente».
E tornarono a baciarsi.
«Oggi ce ne diamo cinque».
«Dieci».
«Otto».
Sam sospirò. «Vada per otto».
Il secondo giorno si diedero sei baci, il terzo quattro, il secondo due
e l’ultimo giorno avrebbero dovuto darsene uno solo,
l’ultimo.
Erano in ascensore, come il giorno in cui avevano deciso di lasciarsi.
Si fissavano ormai da qualche minuto senza proferire parola.
Sam fece un passo avanti e Freddie la imitò, fino a quando i
loro visi potevano quasi sfiorarsi.
Lui le strinse i fianchi e lei si aggrappò alle sue spalle. Ancora. Un solo
bacio, un ultimo bacio veloce e poi avrebbero chiuso per sempre.
Freddie, che di solito era il più razionale tra i due,
pensava solo che quell’ultimo bacio sarebbe potuto durare
ore, se anche lei lo avesse voluto.
Sam, che era sempre stata la più passionale,
sentì stranamente di dover ascoltare la testa e non il
cuore: sapeva che se si fossero baciati un’ultima volta,
lì, nello stesso posto in cui si erano lasciati (o almeno
avevano tentato), sarebbero stati di nuovo punto e da capo.
Sorrise tristemente e Freddie ricambiò con altrettanta
malinconia, poi lei si staccò da lui e uscì
dall’ascensore senza dire nulla.
Freddie la
guardò allontanarsi, inerme.
Era finita e questa volta per davvero, eppure sentiva che in un futuro
non troppo lontano, quando Sam sarebbe diventata più normale e lui
più anormale,
non ci sarebbe stato bisogno di trattenersi: avrebbe potuto baciarla
se, quando e come voleva.
Note dell'autrice:
RACCOLTA
CONCLUSA T.T ho saputo all'ultimo minuto che domani
sarò impegnata, quindi mi sono affrettata ad aggiustare il
finale e a postarlo oggi. Spero che questi ultimi due capitoli vi siano
piaciuti, fatemi sapere cosa ne pensate ♥ In effetti
è più una one shot che una flashfic ma non volevo
sacrificare nessuna parola... l'idea è un po' strana, ma mi
sono sempre chiesta: come si fa a rompere definitivamente con qualcuno
dopo che ci si è detti "Ti amo"? Spero che sia abbastanza
verosimile. Ringrazio tutti
coloro che mi hanno seguita fino all'ultimo. GRAZIE, GRAZIE E ANCORA GRAZIE.
Mi piacerebbe potervi dire che al ritorno da Londra
pubblicherò nuove fanfiction, ma credo che con la scuola e
gli altri impegni non avrò molto tempo per scrivere T.T
forse, in futuro, mi rivedrete :')
Soly Dea
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Capitolo 8 *** Cose serie ***
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Frednerd, la principessa
Puckett
e tanto tanto amore (più
o meno)
7. Cose serie
“Non
è una cosa seria”, continuava a
ripetersi mentalmente guardando la propria immagine riflessa nello
specchio, i capelli perfettamente acconciati e una bella collana di
perle abbinata al vestito blu. “Stiamo semplicemente uscendo
insieme... È solo Freddie, Freddie-racchio”.
Eppure Sam non riusciva a non chiedersi se fosse il caso di truccarsi o
meno per il loro primo appuntamento.
Provò con l’ombretto. Sembrava che le avessero
tirato un pugno nell’occhio.
Un po’ di mascara? Quando sbatté le palpebre e le
punte delle ciglia sporcarono la pelle, imprecò e decise che
ne avrebbe fatto a meno.
Rimaneva il rossetto, un bel magenta lucido. Se lo stese sulle labbra e
constatò che l’effetto non era affatto male.
Era pronta per uscire.
Freddie la guardava dall’altro lato del tavolo come lei
avrebbe guardato un piatto di lasagne all’ora di pranzo.
C’era silenzio, ma non erano imbarazzati, perché
in fondo le parole erano inutili.
«È strano, vero?», gli chiese, alludendo
a loro due insieme.
Freddie sorrise. «Strano, ma piacevole», rispose
sfiorandole la mano in una carezza.
Sam non poteva essere più d’accordo.
Freddie la guardava con la coda dell’occhio in attesa di una
sua mossa, ma sembrava che Sam in quel momento volesse godersi solo la
sensazione del vento tra i capelli e della pancia piena.
Cercò la sua mano, di
nuovo, ma questa volta non si limitò ad
accarezzarla: la intrecciò con la propria, pronto a ricevere
una sberla e sentirsi urlare che Sam Puckett non camminava mano nella
mano con un ragazzo per Seattle. Ma le sue previsioni erano sbagliate:
Sam guardò le loro mani intrecciate e poi gli rivolse un
mezzo sorriso, avvicinandosi a lui quel tanto che bastava per sentire i
loro gomiti sfiorarsi ad ogni passo. Freddie le strinse forte
più forte la mano sorridendo a sua volta.
Sam si dondolava sulle punte dei piedi fissando Freddie con insistenza
come se si aspettasse qualcosa.
«Be’, allora buonanotte», concluse lui
sulla soglia di casa Puckett. Ma prima che potesse voltarsi, Sam
mormorò un «Oh, al diavolo!» e,
afferrandolo per le spalle, lo baciò con trasporto, attuando
la tanto agognata mossa che Freddie aveva atteso per tutta la serata.
In fin dei conti il loro primo appuntamento non era stato affatto male,
escluso un piccolo trascurabile dettaglio: quando Freddie se ne
tornò a casa con il viso cosparso di segni rossastri
(più precisamente impronte
di labbra) rischiando di provocare un infarto a sua madre,
Sam decise che non si sarebbe più truccata per lui, o almeno
finché non avesse imparato. E in verità non ci
mise molto a imparare a truccarsi senza fare danni,
perché si trattava di Freddie e... inutile negarlo davanti
allo specchio, quella era una cosa
seria per entrambi.
Note dell'autrice:
Eccomi qui! No, tranquilli, non vi abbandono con questo
capitolo: domani
pubblicherò il gran finale.
Sappiate che fa riferimento alla rottura di Sam e Freddie quindi
sarà un po' triste, ma sono sicura che vi piacerà
♥ Riguardo questo capitolo sono un po' insicura: volevo
scrivere una flash leggera, ma forse mi è venuta un po' troppo
leggera... ho provato ad aggiustarla, ma niente T.T A voi l'ardua sentenza.
Come sempre, grazie a
tutti!
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