Soy mi mejor momento

di Manu_Tinista
(/viewuser.php?uid=723946)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


Cap.1 Una luce fioca entra della finestra,facendomi aprire gli occhi, nel frattempo un rumoroso sbadiglio eccheggia nella mia cameretta rosa. Di malavoglia scendo le scale,pronta a fare una abbondante colazione. Io: << Giorno famiglia >> sorrido mentre mi strofino un occhio. Prendo un cornetto alla nutella sporcandomi tutta. Mamma: << Giorno tesoro, accomodati qui >> dice indicandomi il posto affianco a Francisco. Faccio come detto da lei, dopodiché i miei genitori caricano le valigie nella macchina. Esatto: oggi partiamo,lasciamo Buenos Aires per andare a New York. Sono felice,non ho mai avuto amici,quindi cambiare aria mi farà bene. Lancio il pigiama da qualche parte e indosso i vestiti appoggiati la sera prima sulla sedia: una maglia azzurra, dei jeans stretti e delle ballerine azzurre. [.....] Sono in aereo con le cuffiette nella orecchie ascolto Katy Perry, mi perdo nei pensieri finché le palpebre si fanno pesanti e il sonno si impadronisce di me. << Siamo atterrati all'aeroporto di New York >> la voce del capitano è come una tromba,salto di scatto e accompagnata dalla mia famiglia prendiamo i bagagli. Papà: << Taxi...qui...taxi! >> grida mio padre, muovendo la mano da un lato all'altro. Un auto si ferma ed eccoci seduti comodamente sui sedili aspettando con ansia di vedere la nuova casa. Nei giorni precedenti papà ci aveva tranquillizzato descrivendo la nuova abitazione come "una graziosissima villetta". In effetti è proprio così . L'interno comprende un soggiorno arredato modernamente, una cucina ampia con sala pranzo, al piano di sopra tre camere da letto,aventi ognuna un bagno privato. All'esterno un bellissimo giardino fiorito. Mi sembra un sogno, a Buenos Aires avevamo un semplice appartamento ed ora...è fantastica questa abitazione. Sistemo tutto nell'armadio bianco lucido e sprofonda nel letto. Dopo un po' sento bussare alla porta. Io: << Avanti >> sussurro. La maniglia si piega lasciando intravedere la figura di Francisco. Fran: << Pulce, ti ho portato la divisa della scuola >> lancia sul letto un involucro trasparente. Consiste in una t-shirt bianca con lo stemma della scuola, dei pantaloni neri aderenti e delle converse nere. Io: << Carina...domani andiamo insieme a scuola? >> chiedo dolcemente. Lo vedo frugare nella tasca dei jeans ed estrarre delle chiavi. Fran: << Certo, in moto però >> fa muovere le chiavi della sua moto. Io ho sempre avuto paura della sua "bimba", come la chiama lui, però l'unica alternativa è andare a piedi,quindi annuisco sotto il suo sguardo divertito. Lo caccio fuori dalla camera e mi butto sul letto. Mi addormento con i vestiti addosso. ANGOLO AUTRICE Ecco il primo capitolo, è la mia prima ff quindi tengo al vostro parere,recensite. Un bacio a tutti.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cap.2 ***


~~Il trillo della sveglia echeggia rumorosamente nella stanza, apro gli occhi di scatto e mi volto verso l'orologio: 7:45. << Oddio è tardissimo! >> grido disperata. Nel mio muovermi da imbranata rotolo giù dal letto provocando un tonfo, che dolore! Mi alzo, indosso la divisa della scuola e dopo aver pettinato i capelli e aver passato un filo di eyeliner sugli occhi vado in cucina per fare la colazione. << Pulce, eccoti >> sorride Francisco. Afferro dal tavolo un puncakes e lo farcisco con della marmellata alla fragola: la mia preferita. Francisco prende le chiavi della sua moto e mi trascina con sé, spero solo che guidi come una persona normale se no non arriveremo vivi a scuola.
<< Siamo arrivati, Tini >> esclama Fran, Sorrido, tolgo il casco e lo saluto con un bacio sulla guancia. Devo trovare la segreteria, meglio iniziare subito la ricerca! “Quale corridoio prendo? Sinistra o destra? Aspetta ho visto un cartello!” penso punzecchiandomi il labbro. Giro a sinistra e cammino velocemente, mancano cinque minuti al suono della campanella.
<< Signorina, desidera? >> chiede una signora dai capelli rossi fiammeggianti, due occhi vispi, e un sorriso con delle graziose fossette. Immagino che sia la segretaria.
<< Sono la nuova alunna, Martina Stoessel, mi potrebbe dare l'orario? >> domando titubante, la vedo accigliarsi,prendere un modulo e cercare il mio nome.
<< Si, si ho trovato,tenga >> mi porge un foglio. Quindi mi allontano,meglio consultare l'orario.
PRIMA ORA: matematica,aula 306
SECONDA ORA: italiano,aula 205
TERZA ORA: italiano,aula 109
QUARTA ORA: francese,aula 304
QUINTA ORA: pranzo,mensa
SESTA ORA: scienze,aula 201
Un po' stancante come orario, ma è solo il primo giorno quindi non faremo lezione...vero? Vediamo le aule...304.....305.....si eccola la 306. Entro e mi siedo in un banco in prima fila,devo essere attenta alla lezione: voglio fare buona impressione. L'aula si riempie e dopo qualche minuto entra la professoressa di matematica,è una donna sulla quarantina, dai capelli biondi quasi sul bianco, due occhi neri profondi, e delle labbra carnosa. Quand'era giovane doveva avere molti spasimanti. Sorrido come una deficiente a questi pensieri,senza rendermi conto che la prof mi chiama.
<< Stoessel,venga qui. Vogliamo fare la sua conoscenza >> chiede dolcemente. Mi alzo un po' stranita, la cosa che più detesto e presentarmi, quand'ero piccola decisi di seguire una scaletta che comprendeva: nome,età,città di provenienza,hobby,sport.  Noto al fianco del mio banco un ragazzo con degli occhiali enormi, “il tipico secchione”. Inizio velocemente sperando di tornare subito al mio banco affianco allo strambo.
<< Sono Martina, ho 17 anni.Vengo da Buenos Aires, amo cantare, ma non in pubblico. Inoltre... >> non riesco a finire la frase che un ragazzo dell'ultimo banco, accerchiato da numerose ragazze continua << Inoltra mi piacciono gli unicorni >> cerca di imitare la mia voce ma non alla perfezione. Tutti iniziare a ridere, questo qui non sa cosa gli combino ora.
<< Blanco.... >> dice la professoressa, la blocco con una mano, mi avvicino a lui. Rovescio il suo banco per terra e lo afferro per il colletto della camicia. Avvicinandomi pericolosamente.
<< Stavo per dire che faccio karaté, vuoi provare? >> grido, lo guardo negli occhi verdi. Cerco di trasmetterli la mia rabbia,ma ora vi starete chiedendo: karaté? Esatto, durante la mia vita scolastica ero vittima di numerosi insulti da parte di bulletti, quando raccontai questi episodi ai miei genitori, mi obbligarono ad iscrivermi a karaté per potermi difendere in qualunque momento, ma anche per saper attaccare. Dopo un paio di mesi che praticavo questo sport, iniziai ad amarlo ed è diventata la mia passione. Vedo la classe incredula, davanti alla mia parole, ma per dare un effetto ancora più da dura prendo gli occhiali da sole “Ray-Ban” poggiati sul suo capo, in posizione da divo e gli calpesto per terra. Ora, mi aspetterei una punizione e una chiamata dal preside,invece vedo la professoressa ridere rumorosamente e fissarci uno ad uno.
<< Blanco hai trovato pane per i tuoi denti >> continua a ridere.  Anche i compagni si aggiungono alla sua risata. Torno al mio banco, la professoressa dopo essersi asciugata le lacrime inizia a spiegare la lezione: “equazioni”. Cerco di stare attenta, ma con la coda dell'occhio vedo le frecciatine arrabbiate che mi lancia quel tipo. Dopo quattro ore, totalmente stancanti vado nella mensa. Trovo un tavolo libero e aspetto mio fratello Francisco. Ma due ragazze con un sorriso a trentadue denti si avvicinano,sto per alzarmi, ma loro mi fermano da un braccio.
<< Ciao...Martina giusto? >> chiede la ragazza dai capelli lunghi neri. Annuisco.
<< Sono Lodovica >> continua la mora. La ragazza dai capelli rossi mi porge la mano.
<< Sono Candelaria >> dice felicemente. Stringo la sua mano, si siedono di fronte a me e mangiano le patatine fritte, mi guardano,aspettano un mio saluto. Mi sembrano simpatiche.
<< Chiamatemi Tini, sto aspettando mio fratello ve lo faccio conoscere subito. >> sorrido.
La porta della mensa si spalanca, entra Blanco seguito da un gruppo, vestiti tutti da divi, camminano in maniera da “fighi” sorridendo e ammicando a tutti.
<< Tini, lasciali perdere sono dei deficienti! La scena in classe oggi, è stata E-P-I-C-A >> inizia a ridere Lodovica. Sorrido anch'io al solo ricordo, ma poi le loro facce diventano serie.
<< Te la farà pagare >> dice Candelaria, mi spavento un po'. Resto muta, ma qualche minuto dopo due mani mi circondano il viso,immagino chi sia.
<< Pulce, chi sono? >> chiede la voce misteriosa. So già chi è, meglio scherzare un po' però.
<< Un ragazzo brutto >> rispondo ridendo sguaiatamente. Lui mi fa il solletico ai fianchi.
<< Ciao Fran >> continuo sorridendo, gli schiocco un bacio sulla guancia. Le mie “nuove” amiche mi guardano incredule, non hanno capito nulla. Meglio spiegare.
<< Ragazze, lui è mio fratello Francisco,Francisco loro sono Candelaria e Lodovica >> sorrido. Mio fratello fa l'occhiolino a Candelaria, che subito arrossisce.
<< Tini, non sai chi ti aspetta..>> dice misterioso, ora voglio sapere chi mi aspetta.
<< Chi? Dimmi chi? >> sono curiosissima, se non me lo dice lo ammazzo.
<< Lo vedrai te, sta per arrivare. >> fa ancora il misterioso. La porta della mensa si spalanca, un ragazzo moro con degli occhi neri fantastici si avvicina a noi. Metto a fuoco la figura...non ci posso credere è lui? Lascio le patatine che finiscono in testa a Fran, mi alzo e corro. Lui mi afferra e mi solleva. Siamo al centro della mensa stiamo dando uno spettacolo molto gradito. Mi fa fare un giro completo mentre mi bacia tutte le guance, per finire un bacio sul nasino.
<< Pulce, quanto mi sei mancata! >> esclama, mi fa ritoccare terra.
<< Diego, anche tu mi sei mancato >> dico,trascinandolo al tavolo, sorrido a Francisco: ecco la sua sorpresa, il mio adorato Dieguccio. Faccio le presentazioni.
<< Diego, ti presento Candelaria e Lodovica, ragazze vi presento mio cugino Diego. >> vedo Lodovica sorridere come un ebete.
<< Che belle ragazze >> dice mio cugino, a quella frase vedo Lodovica sciogliersi e ridere come una stupida. Oddio, la mora è totalmente innamorata. Ci sediamo gustando il pranzo allegramente,tra battaglie di cibo e tra battutine sceme. Manca solo l'ultima ora, che trascorre tranquillamente. E' stata una bella giornata, torno a casa con Diego e Francisco dopo aver salutato le mie amiche ed esserci scambiati i numeri. Varchiamo la soglia di casa e subito una marea di domande ci investe.
<< Come è andata? Avete fatto amicizie? Diego perché sei qui? >> domanda a raffica la mamma.
<< Mariana, studio nella loro scuola >> sorride il mio cuginetto,ignorando le altre domande. Saliamo di sopra nella mia cameretta e ci sediamo sul letto.
<< Tini, inviti le tue amiche stasera? >> chiede mio fratello, so dove vuole arrivare.
<< Si, le invito. Potremmo fare un pigiama party da S-O-L-E >> sottolineo l'ultima parola.
<< Con noi è più divertente! >> ribatte prontamente Fran. Oh ti sto per smascherare.
<< Se vuoi il numero di Cande chiedilo >> dico io sorridendo, lo vedo diventare rossissimo. Io e Diego iniziamo a ridere fragorosamente. Troppo prevedibile.
<< Non mi interessa Candelaria >> esclama lui, so che è una bugia, ma faccio finta di crederli.
Chiamo le mie amiche, le invito a fare un pigiama party. Uno squillo,due,tre..
<< Pronto? >> chiede Lodovica, sembra che stava dormendo.
<< Sono Tini, stasera venite a casa mia: PIGIAMA PARTY! >> grido al telefono.
<< Ok, porto il necessario...anche i trucchi! >> esclama allegramente.
<< Si si,avvisi Candelaria? >> chiedo spero risponda di si.
<< Certo, ci vediamo alle....? >> domanda speranzosa.
<< Alle 20, a dopo >> rispondo dolcemente, attacco e vado di sotto: meglio avvisare mamma.
Ora penso di avere una grande fortuna: oggi i miei genitori vanno ad una cena di lavoro con dei colleghi scienziati, quindi la casa è tutta nostra. Aggiusto la camera, impaziente di vedere le mie amica, voglio conoscerle meglio.

ANGOLO AUTRICE: Recensite,un bacione a tutte.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cap.3 ***


~~Manca poco all'arrivo delle mie amiche, ho già inviato un messaggio loro con l'indirizzo di casa. Ora devo solo aspettare,sono sul divano con le gambe incrociate e continuo a punzecchiarmi il labbro. DIN DON , il campanello! Mi fiondo sulla porta ed ecco le mie amiche sorridenti.
<< Guarda un po' che ho portato >> dice la mora facendo muovere una bustina piena di trucchi.
<< Invece guarda cosa ho io >> dice la rossa indicando una scatola con videocassette.
<< Bravissime, ora andiamo in camera mia >> le prendo per un braccio e le porto al piano di sopra. Chiudiamo la porta e le faccio sedere sul letto. Vado nel “sgabuzzino della casa” dove teniamo tutte le cose inutili, ma che potrebbero servire, prendo due materassi e gli trascino in camera.
<< Eccomi, voi dormite qui >> dico indicando i due materassi. Iniziamo a sistemare la camera per dormire e una volta che siamo tutte stravaccate sul letto decidiamo cosa fare.
<< Che ne dite se ci vediamo un film? >> chiede Candelaria sorridendo, non mi va tanto di vedere una videocassetta, ma non riesco neanche ad aprir bocca che subito Lodovica risponde.
<< E se invece facciamo uno scherzo? >> propone facendo una specie di ghigno, se pensa quello che credo ha la mia approvazione.
<< A chi? >> domando io, ora vediamo un po' cosa dice.
<< A “Dieguccio” e Francisco >> risponde sorridendo, avevo ragione,avevo già sospettato gli indiziati, annuisco insieme a Candelaria. Lodovica ci avvicina a sé e sussurra qualcosa, mi piace come idea, prendiamo delle maschere di Halloween che conservo nell'armadio e le indossiamo.
<< Quindi ricapitoliamo: io accendo la radio con gli effetti sonori “spaventosi”, Tini va dietro alla finestra e inizia a bussare, mentre tu dal tetto inizi a far scendere la pioggia. Dici che funziona? >>
chiede Candelaria e Lodovica, spero che funzioni se no sembreremo ridicole.
<< Io vado sul tetto >> risponde Lodovica prima di scomparire sulle scale insieme a una scodella bucherellata e un secchio d 'acqua. Apro la finestra,devo andare sul balcone a fare il giro. Spiego a Candelaria dov'è la stanza di Francisco e mio cugino, esatto Diego si è trasferito da noi.
Fa freddo fuori, mi prendo una mantellina nera, calo la maschera da mostro e cammino sul balcone, ...questa è la finestra dei miei genitori....più avanti devo andare....eccola qui la finestra della loro camera. Faccio un segno a Lodovica sul tetto che a sua volta attraverso il labbiale mi avvisa che Candelaria ha fatto già partire gli effetti. Inizio a bussare alla finestra,mentre la finta pioggia mi bagna tutta,do un forte colpo alla finestra che si spalanca. Le facce di Fran e Diego sono terrorizzate,inziano a tremare.
<< Mettiamo in salvo le ragazze >> grida Diego, successivamente iniziano a fare degli urletti da femminuccia. Sarebbe andato tutto perfettamente, ma Candelaria si è appoggiata alla porta per origliare,quest'ultima ha ceduto e la rossa è caduta di faccia a terra. Mentre gli oggetti che aveva Lodovica cadono giù creando un tonfo fortissimo. Fran mi strappa la maschera.
<< Divertente, davvero divertente, peccato che io e Diego non abbiamo avuto paura >> dice Fran da gran bugiardo che è, ma io ora lo smaschero.
<< Ah davvero, le vostre facce dicono altro >> inizio a ridere. Lodovica si è precipitata in camera per vedere la situazione e si unisce alla mia risata con Candelaria.
<< Ridete? Vi aiutiamo noi allora! >> esclama Diego e subito si fiondano su di noi a farci il solletico: sui fianchi,alle ascelle,sul collo. Non c'è la faccio più.
<< T....r.....e....g....u....a >> riesco a dire, loro si fermano e ci fissano.
<< Che ne dite di una pizza? >> chiede Cande mettendosi una mano sulla stomaco,siamo passati dal solletico al mangiare: PERFETTO.
<< Si, va bene. Vado a chiamare alla pizzeria. Le faccio portare qui..no? >> sorride Diego.
<< Si si >> rispondo io, prendo le ragazze e le porto in camera.
<< E' stato uno scherzo fantastico >> esclama Lodovica ridendo come una pazza.
<< Già >> sospira Candelaria con gli occhi a cuoricino, ho un piccolo dubbio...
<< Di chi ti sei innamorata? >> chiedo alla rossa con nonchalance.
<< Eh?! Cosa?! Di nessuno,nessuno... >> risponde riprendendosi di scatto.
<< Si,certo >> rispondiamo io e Lodovica sorridendo. Candelaria si acciglia e cambia argomento.
<< Tini, invece a te...chi ti ha colpito? >> domanda da furbacchiona la rossa.
<< Nessuno >> rispondo, certo il gruppo degli strafichi è pieno di ragazzi belli, ma sono montati di testa,quindi meglio lasciarli perdere,anzi vi confesso che all'inizio ero restata colpita da Blanco,ma appena ho visto il suo carattere di merda mi sono accorta che un'idiota.
<< A che pensi? >> chiede Lodovica facendo un sorriso da “ti ho scoperto”, ora cosa rispondo?
<< Nulla..comunque vi devo fare una domanda..non è che mi interessi...come si chiama Blanco? >> chiedo dubbiosa, ma perché apro questa boccaccia?
<< Mhhhh....Blanco ha fatto colpo >> ride Candelaria,  mi sale l'istinto omicida.
<< No,non mi piace. Anzi non lo voglio più sapere come si chiama...>> rispondo abbastanza arrabbiata.
<< Jorge >> risponde Lodovica con il suo sorriso da ebete.
<< Cosa?! >> non ho capito a cosa si riferisce..., Cande ride, ma cosa ha da ridere?
<< Si chiama Jorge >> ripete Lodovica e si unisce alla sua risata. Ma perché ridono? Esco dalla porta appena sento il citofono, finalmente si mangia.
<< PIZZAAAA!!! >> gridiamo in coro, fiondandoci al portone, rischiando di cadere dalla scale.
<< Siete incorreggibili >> rispondono Fran e Diego da sopra le scale, che ci posso fare se sono mangiona? Paghiamo, e ci sediamo sul divano. Io in pancia in giù con un pezzo di pizza colante nella mani, Lodovica seduta con le ginocchia al petto e Candelaria intesta in giù sulla poltrona.
Arrivano anche i ragazzi e si siedono con noi. Iniziano a mangiare, mentre vediamo un film romantico strappalacrime. Il centesimo fazzoletto di noi ragazze cade sulle teste di Diego e Fran che ci guardano disgustati, prendono l'oggetto e lo lanciano per terra.
<< Non vedremo mai più un film con voi >> gridano insieme, mi viene da ridere alle loro facce.
<< Che tragedia che fate >> rispondo io ridendo. Gli lancio un altro fazzoletto, mi guardano straniti,sono troppo buffi. Il film è finito. Io e le ragazze andiamo in camera, salutiamo mio fratello e mio cugino e ci fiondiamo sul letto, sono le 23 meglio andare a dormire o saremo degli zombie.
<< Notte >> sussurro prima di spegnere la luce e sentire le mie amiche russare. Come primo giorno è stato davvero bello: ho delle nuove amiche, sono davvero felice. Ma una frase mi rimbomba nella testa “te la farà pagare” quella maledetta  frase che Cande mi ha detto a mensa. Davvero Jorge me la farà pagare? Se si come? Mi giro sul fianco, non ci devo pensare...mi addormento con quelle parore in testa.
<< Tini, forza svegliati >> mi arriva uno schiaffo sul viso, giuro che se scopro chi delle due è stata l'ammazzo. Apro un occhio,poi un altro,ho una visione sfocata. Mi stiracchio.
<< Chi è stata? >> domando fissandole truci, si indicano a vicenda
<< E' stata lei >> dicono subito in coro,ora non saprò mai chi è stato.
<< Una di voi mente....sei stata tu Lodo!>> esclamo,ho buttato a caso,vediamo un po' cosa dice.
<< Come hai fatto a capirlo? >> domanda dubbiosa, tutto merito della fortuna.
<< Ora l'ho capito >> sorrido, facendo spuntare delle fossette sul mio viso.
<< Mi vesto >> aggiungo lasciandole senza parole. Dopo una breve doccia indosso la divisa e passo la matita nera sugli occhi insieme a del mascara. Le mie amiche sono già pronte, oggi prendiamo l'autobus,non mi va di andare in moto.
Siamo alla stazione dei bus, il mezzo di trasporto dovrebbe essere qui...eccolo lo visto! Prendo le mie amiche e le trascino dentro. Ci sono dei sedili liberi, ma distaccati. Mi siedo in uno mentre le mie amiche vanno dietro. Ma quello non è Blanco? Perché si avvicina? Sta calma non si vendica... .
<< Piccola lagna, spostati qui ci siamo io e la mia ragazza >> dice indicando la biondona affianco a lui. La tipica “tutte tette e culo niente cervello”. Io da qua non mi sposto.
<< Cercati un altro posto...non vedi che questo è occupato? >> ribatto io, abbastanza alterata.
<< Questo è il NOSTRO posto >> esclama lui, i suoi occhi diventano un verde scuro spaventoso.
<< Non vedo il tuo nome o sbaglio? >> dico io guardandomi intorno, faccio finta di cercare un nome che ovviamente non c'è. Che cretino senza cervello, meglio che se va o vedi che gli succede.
<< Non essere stupide, alzati e risolviamo subito >> grida lui, ha lo sguardo infuocato.
<< Non mi alzo da qui >> detto questo prendo le cuffiette e me le metto nell'orecchio,vedo lo sguardo arrabbiato posato su di me , prima di andarsene si avvicina.
<< Non finisce qui >> sussurra arrabbiato. Ho paura adesso,seriamente.

ANGOLO AUTRICE
Eccomi, in questo capitoli si nota l'amicizia che nasce tra la protagonista e le sue nuove compagne, inoltre lo scherzo del pigiama party che ha fatto ridere me stessa quando scrivevo. Abbiamo ancheil primo scontro tra Tini e Yoyi, chissà cosa combinerà quest'ultimo per vendicarsi...non anticipo nulla  tengo la bocca sigillata. Recensite, datemi consigli, un bacione a tutti ;)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Cap.4 ***


~~Scendo dall'autobus con la faccia sconvolta,cosa mi potrà mai fare? Sarà solo uno stupido scherzo?
<< Tini,cos'hai? >> la mora ha un viso interrogativo mentre mi scruta attentamente.
<< Nulla,nulla...>> rispondo, ma da quando sono così bugiarda?
<< Sei pallida >> osserva la rossa, mi tocca il viso, si mette una mano sul fianco e inarca un sopracciglio. Ha ragione ho la faccia bianca cadaverica. Meglio andarsene.
<< Devo andare in classe >> detto ciò me ne vado dentro la scuola, lasciandole lì impalate.
<< Non abbiamo finito...torna qui! >> esclamano all'unisono, ma sono già troppo lontana.
Alla prima ora ho inglese, meglio prendere i libri. Sto per aprire l'armadietto quando un liquido strano che ha tanto l'odore di coca cola, maionese e vino mi inonda da capo a piedi.
<< Che schifo! >> afferro un ciuffo di capelli appiccicato al viso e lo guardo disgustata. Mi guardo intorno: tutti ridono,certi hanno il cellulare pronti a fotografare, immagino il responsabile e se lo becco questa volta giuro che lo disintegro. Mi avvicino a un tipo che ride fragorosamente.
<< Se non la smetti di ridere ti stacco la bocca con le mie mani! >> gli grido contro. Subito si zittisce, vicino ad un armadietto vedo la bionda che Blanco ha definito “la sua ragazza”.
<< Dov'è quel cretino del tuo ragazzo? >> le grido contro. Cretino è solo un assaggio degli insulti che ho per lui. Si aggiusta i capelli e mi fissa accigliata.
<< Non sono tenuta a dirtelo >> mi risponde battendo un piede per terra.
<< Se non me lo dici ti strappo i capelli uno a uno. >> la prendo dalla maglietta.
<< Ok ok...calmina....è nel campo da basket >> si stacca da me e se ne scappa.
Campo da basket? Dovrebbe essere di là esatto? Si si eccomi. Sono nel retro della scuola e da lontano riesco a vedere dei tipi che giocano, mi avvicino. “Blanco....Blanco dov'è?” domando a me stessa, credo di averlo visto. E' lui. Mhhh.....cosa potrei fare.....interrompo la partita.
<< Stopp, se qualcuno si muove lo mando nell'aldilà >> sono tutti immobile, tranne Jorge che mi fissa. Quant'è dolce la vendetta!
<< Odori di vino >> esclama per poi ridere forte. Mi avvicino a un tipo che dice di chiamarsi “Frank” e gli tolgo il pallone dalle mani.
<< Sai cosa fa ridere me invece? >> domando con ghigno malefico.
<< Non so e non mi interessa >> risponde scontroso , inizia a camminare nel campetto.
<< Dovrebbe interessarti...riguarda te. >> dopo questa frase, prendo la mira e gli tiro il pallone in faccia. I compagni da gran “lecchini” si avvicinano e soccorrerlo mentre me ne vado trionfante.
<< A dopo Blanco >> gli faccio l'occhiolino e lo lascio lì in preda alla rabbia.
Meglio andare in classe, sono in ritardo di 10 minuti. Ovviamente sono passata dal bagno delle ragazze a darmi una ripulita e spruzzarmi chili di profumo.
<< Alla buon ora Stoessel >> gracchia il prof. Rodriguez. Non mi va di risponde quindi mi limito a sbuffare a sedermi affianco a Lodovica che mi scruta attentamente.
<< Allora? >> domanda piano per non farsi sentire da quel rompipalle del professore.
<< Allora cosa? >> ribatto io abbastanza nervosa.
<< Cos'hai? >> ripete nuovamente per poi aggiungere << e non dire niente, perché non ci credo >>
<< Ne parliamo dopo >> rispondo irritata, dopodiché cerco di seguire la lezione.
Qualcuno bussa alla porta dall'aula abbastanza forte, la lezione si interrompe.
<< Avanti >> grida il prof. Rodriguez. Ogni volta che si interrompe la lezione si incavola. La porta cigola e rivela la presenza di mio cugino.
<< Sono venuto a portare dei docum.... >> non finisce la frase che subito mollo la penna e gli salto addosso. Lui mi mette la mano sotto il sedere e mi solleva mentre allaccio le gambe alla sua vita.
<< Diego >> esclamo mentre lo riempio di baci, non so perché ma vederlo mi fa stare meglio. Aspetta siamo in aula e siamo appiccicati, ci fissano tutti straniti e qualcuno fa anche dei fischi.
<< Pulce, ci siamo visti stamattina in camera,non mi assalire >> risponde lui. Un altro fischio si diffonde nell'aula, chissà cosa hanno pensato...io con un ragazzo in camera....ODDIO!
<< Scusate, vi potete separare o disturbo? >> domanda il professore rosso in viso.
<< Disturbi >> risponde Diego, mi da un ultimo bacio in fronte e mi lascia andare contro voglia. Lascia i documenti sulla cattedra e si dilegua velocemente dopo aver mandato un bacio sulla mano a me e a Lodovica, che ride come una stupida.
<< Ti piace Diego? >> domando a bruciapelo, la fisso in attesa di risposta.
<< No..... >> risponde voltandosi dall'altro lato,forse vuole evitare di guardarmi negli occhi.
<< Non sai mentire >> la prendo in giro sorridendo, lei mette il broncio e non risponde più.
Sono volate quattro ore di lezione e siamo nella mensa: io, mio fratello,mio cugino e le mie amiche.
<< Sta per venire Jorge, l'ho invitato a sedersi qui con noi ok? >> chiede Diego.
<< Cosa?! >> sono incazzata nera, ma quello lì  è un “figo” perché non sta con gli altri popolari?
<< Sta arrivando >> risponde Francisco sorridendo, lasciandomi senza parole.
<< Scusate il ritardo >> è la voce di Jorge, lui si siede, forse non mi ha notato.
<< Allora...lei è Lodovica, Candelaria, Francisco e Martina >> spiega mio cugino,  Blanco sorseggia una bevanda, quando sente il mio nome sputa la limonata sul viso di Fran.
<< Non sapevo di essere così brutta >> sorrido ironicamente, e lo fisso accigliata.
<< Grazie per la limonata Jorge! >> grida mio fratello mentre si asciuga la faccia.
<< Scusa, scusa. >> ripete Blanco mentre gesticola con le mani.
<< A qual buon vento devo la tua illustre visita? >> gli rivolgo questa domanda mentre sorrido falsamente.
<< Non essere antipatica >> gracchia Lodovica mentre mi tira un calcio.
<< Ahia! >> grido fissandola furente per poi sussurrarle << dopo facciamo i conti >>.
<< Ho fatto amicizia con Diego, lui mi ha invitato qui ed eccomi >> spiega scrutandomi.
<< Che fortuna >> ironizzo alzandomi.
<< Dove vai? >> domanda Candelaria abbastanza sorpresa.
<< In classe, ora inizia la lezione di storia >> dico mentre me ne vado, seguita poi dalle mie amiche.
Varchiamo la soglia della classe puntali, per fortuna se no un'altra sgridata mi toccava. Sono nel mio banco e giocherello con una matita,non sto per niente attenta.
<< Stoessel,è più interessante la matita della lezione sugli egiziani? >> mi richiama la professoressa
<< Scusi >> farfuglio velocemente, per poi seguire la lezione.
<< Come stavo dicendo, vi assegnerò un lavoro a gruppi. Dovete rappresentare qualcosa riguardante gli egiziani. Per non creare scompiglio facciamo a sorteggio. >> spiega.
<< Spero che capitiamo insieme >> sussurrò a Lodovica, che annuisce.
<< Molfese, venga qui. Aiutami a sorteggiare. >> chiama Candelaria che subito si alza titubante.
<< Allora la prima coppia è Comello con......>> dì il mio nome ti prego.
<< Con Molfese >> Cande sorride mentre esulta silenziosamente.
Sono usciti tutti i nomi quasi, il mio no. Mi sto agitando troppo.
<< Allora la penultima coppia è Stoessel con.....>> uno normale, per favore.
<< Con Blanco >> ma la sfortuna è dalla mia parte.
<< Prof. Certo che è crudele, mi mette in coppia con un cretino >> esclamo ad alta voce, credevo di averlo solo pensato.
<< Stoessel, bisogna adattarsi >> risponde seguita dal suono della campanella.
Esco dall'aula incazzata nera, non ascolto neanche Lodovica che continua a chiamarmi.
<< Basta per favore >> la blocco, e me ne vado lasciandola ferma nel corridoio. Vado al mio armadietto, ma con mia sorpresa trovo Jorge appoggiato davanti.
<< Finalmente, credevo di dover passare la notte qui >> fa un sorriso strafottente.
<< Non è una cattiva idea >> ribatto reggendo il suo sguardo.
<< Quando ci incontriamo? >> chiede cambiando argomento.
<< Alle 18, oggi, a casa mia Via Roma 34 >> rispondo frettolosamente.
<< Ok, a dopo bambola >> mi fa l'occhiolino e se ne va.
<< Non chiamarmi bambola >> grido, lui è lontano, ma si volta.
<< Va bene, bambola >> sottolinea l'ultima parola prima di scomparire nella massa di studenti.
Meglio tornare a casa, è stata una lunga giornata, in più essere in coppia con quello non aiuta. Prendo l'autobus e mi rifugio nella mia camera da letto sommersa dai pensieri. Prendo gli auricolari e faccio partire “Dark Horse” di Katy Perry. Perché devo lavorare con lui? Tra tre ore sarà qui, meglio aggiustare la stanza non vorrei che tra i popolari si spargesse la notizia che ho una camera di merda.
ANGOLO AUTRICE: Recensite, un bacione a tutte.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Cap. 5 ***


~~Sono le 18, dovrebbe essere qui a momenti. Ho legato i capelli in una coda di cavallo lasciando due boccoli sul viso, mi sono messa dai pantaloni della tuta neri e una t-shirt fucsia. Quando arriva?
DIN DON , finalmente che ritardatario! Forse sto esagerando...
<< Eccoti! >> esclamo appena lo vedo dietro il portone. Gli faccio segno di entrare.
<< Tini, chi è? >> grida la mia mamma della cucina.
<< Un mio amico >> rispondo alzando la voce, spero che abbia sentito. Subito si fionda nell'ingresso e guarda me e Blanco interrogativamente.
<< Lui è? >> domanda poggiandosi una mano sul fianco.
<< Lui è Jorge >> rispondo normalmente, inizierà con l'interrogatorio.
<< Cosa dovete fare? >> chiede, questa è già la seconda domanda.
<< Dei compiti, ora andiamo in camera >> faccio segno a Jorge di seguirmi.
<< Potete farli in cucina >> è appena arrivato mio padre che antipaticamente guarda il messicano.
<< Alejandro, lasciali andare. Non devono fare nulla di male >> risponde mia madre.
Ma questi qui cosa hanno pensato? Che perversi, e poi sarei io quella strana!
<< Signore, tranquillo. Io sono fidanzato >> Blanco si gratta la nuca imbarazzato, mentre un lieve rossore si dipinge sulle mie guance.
Siamo nella mia camera. Jorge si è steso sul letto, una mano nei capelli, io sono seduta sulla sedia con le gambe incrociate. Esco qualche foglio e delle matite.
<< Scusa per mio padre, è possessivo >> gracchio io.
<< Vorrei tanto avere un padre così >> risponde lui, mentre abbassa il capo.
<< Cosa ha tuo padre? >> domando, pentendomi subito dopo.
<< Se ne andato >> un velo di tristezza scurisce i suo occhi verdi.
<< Scusami tanto, non lo sapevo....meglio se iniziamo a lavorare >> dico porgendoli un foglio.
<< Hai idee? >> chiede afferrando anche una matita e portandosela alla bocca.
<< Si, cioè no , potremmo parlare dei sarcofaghi! >> esclamo fissandolo negli occhi.
<< Carina come idea....che ne dici se creiamo un sarcofago con un cartone? >> ricambia lo sguardo.
<< Si.... tu potresti fare la mummia! >> esclamo indicandolo con la mano.
<< Perché io scusa? >> ribatte alterato, inarca un sopracciglio.
<< Perché si >> rispondo, inizio ad immaginarlo vestito da mummia, trattengo a stento le risate.
<< Dobbiamo decidere con una sfida >> esclama lui.
<< Quando vuoi, dove vuoi >> dico tranquillamente.
<< Che ne dici una partita a Fifa? >> domanda, alzandosi dal letto.
<< Intendi dire quel noiosissimo gioco a cui giocano mio fratello e mio cugino? >> chiedo.
<< Quel fantastico gioco >> ripete lui.
<< Noiosissimo >>
<< Fantastico >>
<< Noiosissimo, potrei continuare all'infinito >> sorrido.
<< Hai vinto tu >> fa le spallucce. Lo prendo per un braccio e andiamo in camera dei ragazzi.
<< Cosa c'è? >> domanda Fran appena ci vede.
<< Dobbiamo risolvere una questione >> porto le braccia sotto al seno.
<< A Fifa >> continua Jorge fissandomi truce.
<< Ok, noi facciamo da spettatori. >> risponde Diego.
Si stendono sui letti e sgranocchiano le patatine in bustina. Afferro un joystick e ne porgo un altro a Blanco. A questo videogame ci ho giocato un  paio di volte, poche volte ho vinto, ma non so se ce la faccio. Lui deve essere molto forte, mentre io sono una schiappa.
<< GOOLLL >> grida lui mentre da un cinque a Fran.
<< Le femmine sono troppo scarse >> sussurra Diego vicino a Jorge.
<< Diego, dopo facciamo i conti >> grido lanciandoli sguardi furenti.
Cerco di impegnarmi molto, mi concentro sulla tv. Devo riuscirci. Sono in area di rigore.
<< Ho fatto gol >> salto mollando il joystick e aggiungo << Le femmine scarse né! >>
<< Solo fortuna >> gracchia Jorge, si gira verso i ragazzi ridendo.
<< Devi imparare a non distrarti, ho fatto di nuovo gol >> gli faccio una pernacchia.
La partita finisce con 2-1 per me. Ho battuto Blanco!
<< Ho vinto, sei uno scarso >> lo canzono girandoli intorno.
Torniamo in camera mia e continuo a prenderlo in giro.
<< Smettila >> esclama lui, accigliandosi.
<< Se no? >> lo provoco io ridendo fragorosamente, di colpo un cuscino arriva sul mio viso.
<< Ecco cosa succede >> mi fa l'occhiolino.
<< Questa è guerra di cuscini >> grido io, felice come una bambina. Iniziamo a colpirci mentre le piume cadono sul pavimento, ridiamo come matti. Dopo l'ennesima cuscinata sprofondiamo nel letto, vedo i suoi occhi splendere gioiosi. Sto conoscendo il vero Jorge, lui non è altezzoso, è amichevole, dolce e spiritoso. Il suo sorriso non è più quello strafottente.
<< Perché? >> domando, sperando che mi capisca.
<< Perché cosa?! >> non ha capito a cosa mi riferisco.
<< Perché ti mostri diverso da quello che sei? >> chiedo con nonchalance.
<< Perché è quello che si aspettano tutti... >> spiega, la scintilla dei suoi occhi si spegne.
<< Non è quello che mi aspetto io >> lo fisso negli occhi, il sorriso ricompare.
<< Magari fossero tutti come te >> sussurra deluso.
<< Io non sono “tutti” >> muovo le mani per fare le virgolette.
<< Già, tu sei più acida >> ride, la sua risata è così cristallina.
<< Mi sono offesa >> metto il broncio e mi giro verso la finestra.
Lui si fionda su di me e mi fa il solletico sui fianchi, non riesco a trattenermi e scoppio a ridere.
<< Ti ho fatto ridere >> esclama lui facendo spuntare sul suo viso delle fossette fantastiche.
Cosa è cambiato da ieri? Ora non litighiamo più, stiamo andando d'accordo e questa cosa mi piace.
<< A cosa pensi? >> mi scruta attentamente, cercando di cogliere un piccolo indizio.
<< Nulla, nulla....domani andiamo a prendere i materiali? >> cambio argomento.
<< Si, dopo la scuola vieni con me e andiamo all'edicola >> risponde sorridendo.
<< Resti con noi a cena? >> domando, ma perché ho questa boccaccia? Lui annuisce.
La serata finisce tra chiacchiere, scherzi e cibo a volontà. Tutto merito di Blanco.


Sono davanti la scuola, aspetto Jorge a braccia conserte. Sono infuriata con lui, a scuola ha fatto finta di non conoscermi per non rovinare la sua reputazione. I miei pensieri positivi su di lui volatizzati in un istante, è solo uno stronzo, antipatico.
<< Ehy, sono arrivato >> sorride, mentre si cala sul viso dei nuovi occhiali da sole.
<< Perfetto >> sforzo un sorriso, che assomiglia più ad un ghigno.
<< Qualcosa che non va? >> ora fa pure il premuroso.
<< No no, mi piace non essere cacata  tutto il giorno! >> gli sbraito contro.
<< Non esagerare! >> alza anche lui il tono della voce.
<< Infatti non esagero, racconto la realtà >> rispondo a tono.
<< Senti possiamo andare a comprare queste cazzo di cose? >> sbotta freddo.
<< Certo andiamo, ma fai attenzione qualcuno ci potrebbe vedere! >> grido.
<< Non fare la bambina! >> esclama indossando il casco.
<< Sei TU che ti comporti come un bambino, evitandomi per non rovinare la tua reputazione, e poi che reputazione, quella di un puttaniere senza cervello! >> gli punto il dito contro.
<< E questo che pensi di me? Perfetto, puoi andare, i materiali posso andare a fare in culo! >> monta in sella e mi lascia lì ferma e indiavolata. Ma che se ne vada a quel paese!

I giorni trascorrevano veloci, se vi state chiedendo come è andata la presentazione di storia è stata un vero schifo abbiamo preso una F , da quel momento io e Blanco non ci rivolgiamo più parola, per me è come morto, eppure mi sento svuotata. Per un giorno intero mi sono sentita la persona più felice,ma una volta che lui se ne andato una parte di me è scomparsa. Sono restata delusa, mi ero affezionata e il dolore per averlo perso mi ha distrutto. E' tutta colpa sua, non può trattarmi così perché non faccio parte dei “fighi” , devo lasciarlo perdere. Le mie amiche con le quali ho instaurato un fortissimo rapporto mi chiedono sempre come sto, una volta al corrente della situazione sono il più caute possibile verso l'argomento “popolari”. Ogni volta che lo vedo sorridere  l'angoscia prende il sopravvento, ogni volta che lo vedo con delle ragazze mi sento tradita eppure....non sono la sua fidanzata, a proposito di fidanzate, lui si è lasciata con quella lì...Sonny. Quando le mie amiche mi hanno riferito che si sono mollati ho gioito, per la prima volta in quattro settimane infernali. Ormai sono rintanata in casa, non capisco il mio malumore, non ha senso. Io ho detto di odiare Jorge, ed ora? Cos'è cambiato? Quando abbiamo trascorso il pomeriggio insieme? Sono stata tanto tempo sul letto e a riflettere ed oggi 20 Dicembre ho capito una cosa: SONO INNAMORATA DI JORGE!

ANGOLO AUTRICE.
Questo capitolo è pieno di sorprese. Jorge e Tini trascorrono una bellissima giornata insieme, ma dopo una litigata prendono le distanza. Martina inizia ed essere triste, gelosa, malinconica e riflette sul perché. Finchè ammette di essere INNAMORATA di Jorge! Che bello! Ma ci vorrà molto tempo...niente spoiler. Recensite, ciao a tutte ;)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2757210