Il pagamento di un debito di crazy640 (/viewuser.php?uid=39055)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-La partita ***
Capitolo 2: *** Via con me ***
Capitolo 3: *** Second star to the right ***
Capitolo 4: *** L'abito e l'ospite ***
Capitolo 5: *** Girl ***
Capitolo 6: *** The sound of music ***
Capitolo 7: *** Slytherin Party ***
Capitolo 8: *** Forbidden Passions ***
Capitolo 9: *** For the first time I feel wicked ***
Capitolo 10: *** As long as you're mine ***
Capitolo 11: *** Father and Sons ***
Capitolo 12: *** The day after tomorrow ***
Capitolo 13: *** Against all odds..I'm in love ***
Capitolo 14: *** Too lost in you ***
Capitolo 15: *** Roman Holidays ***
Capitolo 16: *** Oh God what I just said? ***
Capitolo 17: *** Slipping trough my fingers ***
Capitolo 18: *** The mousetrap ***
Capitolo 19: *** The last beat of my heart ***
Capitolo 20: *** Memories ***
Capitolo 21: *** Can you wash this pain away? ***
Capitolo 22: *** November Rain ***
Capitolo 23: *** Blackout & peanuts butter ***
Capitolo 24: *** All I ask of you ***
Capitolo 25: *** Changes ***
Capitolo 26: *** Qualcosa di diverso ***
Capitolo 27: *** I do ***
Capitolo 28: *** Erotica ***
Capitolo 29: *** Breaktrough ***
Capitolo 30: *** Untitled ***
Capitolo 31: *** The winner takes it all ***
Capitolo 32: *** Dear Diary ***
Capitolo 33: *** All my loving ***
Capitolo 34: *** It won't be long ***
Capitolo 35: *** To us ***
Capitolo 36: *** Avviso ***
Capitolo 1 *** Prologo-La partita ***
partita
Tutti i giocatori di poker sanno che,se
entro la prima mezz'ora non hai trovato il pollo da spennare fra i
partecipanti alla partita,allora vuol dire che il pollo sei tu.
Lo sapeva anche Ron.
Aveva capito di essere il "pollo" di quella partita dopo la terza
mano,quando improvvisamente la fortuna era cambiata e i soldi che aveva vinto
nelle mani precedenti erano andati velocemente in fumo.
Nel giro di mezz'ora si era giocato i soldi che aveva vinto uniti ad altri
che aveva scommesso sulla parola.
Ma che ovviamente non aveva...
Guardò i tre uomini seduti al tavolo con lui,tutti impegnati a guardare le
loro carte,pronti per la nuova mano.
C'era Blaise Zabini,direttore della "Gazzetta del Profeta",che aveva comprato
un paio di anni prima grazie all'eredità del padre Mangiamorte.
C'era Seamus Finnigan,che Ron aveva trascinato a quel tavolo sicuro che
sarebbe stato lui il pollo da spennare,ma che si era rivelato un buon giocatore
di poker.
E c'era lui.
Draco Malfoy.
C'era qualcuno che Ron odiava di piu'?Forse soltanto Malfoy senior,ma da
quando il vecchio era morto in una delle celle di prima classe della prigione di
Azkaban tutto l'odio per il padre si era riversato sul figlio,aggiungendosi a
quello che già era suo di diritto.
Il diplomatico Draco Malfoy...Diplomatico dei miei stivali!
La gente si era bevuta il cervello per caso?Aveva dimenticato tutto quello
che aveva fatto durante il ritorno al potere di Voldemort?
Lo avrebbe visto benissimo in una cella accanto a suo padre,piuttosto che in
giro per il mondo a curare i rapporti con le altre nazioni.
Ma certa gente ha tutte le fortune,si sa...
Anche in quella partita!
Era a Malfoy che doveva la cifra piu' alta.
Somma che lui non aveva,come quel bastardo sapeva benissimo.
Vennero distribuite di nuovo le carte e per qualche istante nella stanza
scese il silenzio,mentre tutti i presenti davano una prima lettura.
Il primo a parlare fu Zabini che buttò una fiches nel piatto per iniziare,poi
fu il turno di Seamus che rilanciò e di Draco che fece lo stesso.
Ron cambiò una carta e poi rilanciò l'offerta.
Non aveva niente:al massimo poteva tentare con un bluff.
Sentì distrattamente Seamus che passava la mano e buttava le carte sopra il
mucchio di fisches,poi fu la volta di Draco che rilanciò ancora la posta.
Ron accettò la posta di Malfoy e così anche Zabini.
Malfoy guardò i due uomini e senza muovere un muscolo facciale alzò ancora di
piu' la posta:stavano raggiungendo cifre assurde.
Non avrebbe mai potuto pagare quelle somme.
Zabini si ritirò e,come aveva fatto prima Seamus,buttò le carte sulle
fisches.
Draco guardò Ron e aspettò la sua mossa.
-Due carte-disse Ron,cercando di controllare il tremito della voce.
Perchè non dichiarava persa la partita?gli domandò l'ultimo barlume di
lucidità nel suo cervello ormai accecato dall'incoscenza.
Non poteva farsi sconfiggere così apertamente da Malfoy!
Avrebbe preferito un bagno nell'olio bollente.
Zabini gli passò le due carte e Ron lesse quello che gli era arrivato di
nuovo:un nove di fiori e un nove di picche.
Alzò lo sguardo su Malfoy:era ancora impenetrabile,come al solito.
-Vedo-disse Ron.
Draco guardò per un secondo le sue carte poi tornò a guardare Ron.
-Duecentomila galeoni-disse con voce chiara.
Ron sentì una goccia di sudore freddo scendergli lungo la schiena.
Non aveva tutti quei soldi,e quel figlio di puttana di Malfoy lo sapeva
benissimo.
Perchè aveva fatto quell'offerta così alta?Era un bluff il suo,oppure aveva
in mano delle carte davvero ottime?
Fissò Malfoy negli occhi cercando di carpire qualche informazione,ma ancora
una volta si scontrò con quella maschera di ghiaccio che era il suo volto.
Duecentomila galeoni erano una cifra enorme:non avrebbe risolto tutti i suoi
problemi,ma almeno gli avrebbe permesso di pagare i debiti piu' urgenti.
Perchè non osare?
-Quattrocentomila-disse sicuro.
Quel bastardo sicuramente poteva permettersi di spendere una somma del genere
per una sola partita,si disse.
Malfoy ghignò e smosse il viso da quel torpore che sembrava averlo
avvolto.
-Vedo-disse.
Aveva accettato!
Ora doveva solo sperare che non avesse niente in mano,pensò Ron.
Il suo cuore aveva iniziato una corsa martellante nelle sue
orecchie,arrivando a scontrarsi contro il suo torace ad ogni battito.
-Che carte hai Weasley?-domandò Malfoy serio.
Ron cercò di prendere piu' aria possibile e calò le carte sul
tavolo,mostrandole agli altri tre:tris di nove.
Nella stanza era calato un silenzio statico:si sentiva l'elettricità negli
sguardi che si lanciavano Ron e Draco,e che sembrava essersi impossessata anche
dei loro compagni di poker.
Seamus,Zabini e Ron guardarono Draco,in attesa di una sua mossa che avrebbe
decretato la fine di quella partita.
Malfoy ghignò,per la seconda volta in quella partita.
-Sai Weasley...dovresti scommettere cifre così alte soltanto quando sei
sicuro di vincere-gli disse.
Con una lentezza quasi esasperante,Draco calò le carte sul tavolo...
Full di Re.
Ron sentì aprirsi una voragine dove prima c'era il suo stomaco...Era
finita.
Non c'era nient'altro da fare.
Come attraverso un vetro appannato vide Malfoy che spingeva il mucchio di
fisches e carte verso di sè e sentì la risata piena e divertita di Zabini,per la
mossa dell'amico.
-Davvero una mossa eccellente!-gli disse poi.
-Che ne dite di fare i conti?-domandò Seamus,prendendo le sigarette da dentro
la tasca della giacca.
-Non ci vuole molto...L'unico che ci rimette è Weasley-disse Zabini.
Ron riportò l'attenzione al tavolo e vide l'uomo attento a guardare un
taccuino su cui avevano segnato tutte le puntate di quella serata e che sanciva
la sua morte:dove avrebbe trovato tutti i soldi per pagare quel debito?
Come avrebbe pagato Malfoy?
Quattrocentomila galeoni!
-Weasley...-si sentì chiamare.
Portò lo sguardo sul tavolo e vide che Malfoy lo stava fissando.
-L'intero ammontare del tuo debito,soltanto nei miei confronti,ammonta a
settecentomila galeoni-gli disse,quasi spietato.
Ron deglutì,facendo muovere il pomo d'Adamo su e giu' per la gola secca.
Malfoy era capace di uccidere per un debito di gioco?
-Non ho tutti questi soldi,lo sai-gli disse.
Malfoy annuì.
-Allora come vogliamo regolare questo debito?Sai non mi piacciono i pagamenti
dilazionati...Poi conoscendoti va a finire che scappi da qualche parte e addio
ai miei soldi-disse Malfoy appoggiandosi allo schienale della sedia.
Aveva la sua solita aria sicura,da padrone,quella che gli aveva visto tante
volte durante gli anni di Hogwarts e che aveva sperato di non vedere mai
piu'.
Come diavolo era finito in quel girone infernale?
-Io pago sempre i debiti di gioco-ribattè Ron.
-I tuoi creditori non ne sembrano tanto convinti-s'intromise Zabini.
-Pensa ai fatti tuoi Zabini-lo rimbeccò Ron.
-Ok,non hai tutti quei soldi...Cos'altro hai?-gli domandò Malfoy.
Ron restò in silenzio qualche istante,sentendosi un verme per quello che
stava per dire:aveva giurato alla sua famiglia che non l'avrebbe mai venduta,per
quanto fosse in condizioni disperate,ma questo era oltre il caso disperato.
-C'è la casa di famiglia...-gli disse.
-Quella topaia?Non credo valga tutti quei soldi-gli disse subito Malfoy.
Nonostante l'offesa,Ron si sentì sollevato dal rifiuto dell'uomo.
-Forse ho trovato-disse poi Draco.
Ron lo guardò,in attesa.
-Quanto vale tua moglie?-gli domandò serio.
Ron impallidì e sentì chiaramente il suo cuore smettere di battere per
qualche istante.
-Cosa?-gli domandò,sperando di aver capito male.
Malfoy si staccò dalla spalliera della sedia e poggiò entrambe le braccia al
tavolo,sporgendosi vero Ron.
-Quanto vale tua moglie?-gli domandò di nuovo,questa volta piu'
lentamente.
-Hermione non ha prezzo-rispose subito Ron.
Malfoy ghignò.
-Tutti hanno un prezzo,Weasley...Il tuo è settecentomila galeoni-gli
disse.
Ron lo guardò senza capire.
-Io ti annullo il debito,e pagherò anche tutti gli altri debiti che hai con
gli altri creditori in giro per Londra e per il mondo babbano...ma in cambio
voglio tua moglie-gli disse.
Il cuore di Ron si era fermato:non poteva veramente fare sul serio...
Come poteva chiedergli una cosa del genere?
-Oh dimenticavo...Anche tua figlia-disse ancora Malfoy.
-Draco...-disse Zabini,sopreso quanto Ron.
-Sta zitto Blaise!-lo zittì l'altro.
-Non credo a una parola di quello che dici-gli disse Ron.
-Ti giuro sull'onore dei Malfoy che entro pochi mesi tu sarai un'uomo senza
debiti.
Ma da domani Hermione sarà mia moglie e tu non avrai piu' nessun diritto su
di lei...Non potrai piu' vederla,parlarle,neanche avvicinarti a tua figlia,e se
lo farai credimi lo saprò...E ti lascerò in mano ai creditori-gli disse quasi
minaccioso.
-E credi che Hermione verrebbe con te senza combattere?-gli disse
Ron,aggrappandosi a quella speranza.
La vita che Hermione stava conducendo accanto a lui non era delle piu'
felici,quindi in quel momento aveva anche lui qualche dubbio.
Draco ghignò ancora,questa volta davvero divertito.
-Certe volte sei davvero buffo Weasley...
Quale donna non accetterebbe di lasciare la miseria di quell'appartamento di
Fulham per una palazzina a Westminister?-gli domandò.
Ron sospirò,completamente nel pallone...
Cosa doveva fare?Tenersi i debiti e restare con Hermione,oppure accettare il
ricatto di Malfoy?
Come poteva lasciarla in quel modo,senza prima cercare di spiegarle,senza
parlarle,senza sentire le sue urla per il modo sconsiderato in cui si era
comportato...senza salutare per l'ultima volta sua figlia.
Era forse la scelta piu'difficile della sua vita.
-Allora accetti?-
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Capitolo 2 *** Via con me ***
via
Anche quella notte non era tornato a
casa.
Ormai accadeva quattro giorni alla settimana...
Era sempre in giro per bische,circoli e centinaia di altri posti dove era
sicuro di poter giocare a credito.
Hermione,ancora sotto le coperte,si voltò nel letto dalla parte vuota dove
avrebbe dovuto esserci Ron,e capì subito che l'uomo non era proprio tornato a
casa:le coperte non erano state toccate e il cuscino era gelato.
Era in quei momenti che sentiva di odiarlo...E di odiare sè stessa.
Come era arrivata fino a quel punto?
Perchè gli aveva permesso di oltrepassare tutti quei limiti senza riuscire
mai ad imporsi e a mettere un freno?
Quando erano ragazzi lui l'ascoltava,le dava retta,ma adesso era già tanto se
riuscivano a fare una discussione civile senza alzare la voce.
Maledetto gioco!
Quello non era piu' suo marito,non era piu' la persona che aveva conosciuto
sull'Espresso per Hogwarts ormai quindici anni fa...Era diventato
un'altro,concentrato soltanto sui soldi e sulle carte.
Quando si erano sposati,cinque anni prima,era stato il coronamento di un
sogno:dopo tutti quei tira e molla,quei tentennamenti e le litigate,adesso
potevano stare insieme...Per sempre.
Lui era il solito ragazzo che conosceva da sempre e di cui si era
innamorata,quello che era capace di aprire le porte del paradiso soltanto per
lei e di farla arrabbiare con una semplice frase.
I primi mesi di matrimonio erano stati i piu' difficili e anche i piu'
strani;non erano abituati ad essere soltanto loro due,senza la presenza
rassicurante e pacificatrice di Harry fra di loro,ma con il tempo erano riusciti
a trovare il giusto equilibrio fra i loro difetti:Ron aveva capito quando doveva
restare in silenzio per evitare una lite e lei aveva imparato a contare fino a
dieci prima di controbattere ad ogni sua affermazione polemica o sarcastica.
Nel giro di pochi mesi avevano traslocato dalla Tana,doveva avevano vissuto
fin da quando si erano sposati,in un piccolo appartamento in affitto di
Fulham,sopra un ristorante indiano.
Era la metà della Tana,con un soggiorno che fungeva anche da cucina con i
tubi dell'acqua ben visibili sul muro,una camera da letto ed uno sgabuzzino,che
con un pò di fantasia poteva essere usato anche come camera per un futuro
bambino...
-Ma ti prometto che quando arriverà il nostro primo figlio,vivremo in una
casa tre volte piu' grande di questa,e della puzza del cibo indiano resterà ci
soltanto il ricordo-le aveva detto Ron,fiducioso.
E lei gli aveva creduto...
Tutti e due avevano trovato lavoro presso il Ministero:Ron aveva preso il
posto di suo padre,che vista l'età e tutto quello che aveva dovuto affrontare a
causa di Voldemort aveva deciso di godersi una sana e tranquilla vecchiaia con
Molly e con i suoi nipotini;ed Hermione aveva superato il corso di Auror ed era
stata assunta insieme ad Harry nelle nuove leve.
Il primo anno era passato senza problemi e senza particolari scossoni:erano
una felice coppia di sposini.
Era stato a metà del secondo anno di matrimonio che Ron aveva iniziato a
giocare a carte.
Le prime volte era stato per svagarsi con i suoi colleghi d'ufficio,oppure
durante le pause pranzo con altri funzionari del Ministero,che Hermione neanche
conosceva.
-Mi spieghi che ci trovi di tanto interessante?-aveva provato a chiedergli
una volta.
Lui aveva alzato le spalle e le aveva sorriso.
-E' soltanto un modo per scaricare la tensione del lavoro...Preferiresti che
passassi le ore al pub,come fanno Seamus e altri colleghi?-le aveva
domandato.
E lei non aveva saputo negargli quel passatempo innocente...Se avesse saputo
a cosa avrebbe portato gli avrebbe imposto di smetterla già allora.
Ma era stata cieca,oppure non aveva saputo riconoscere i sintomi e aveva
lasciato che Ron continuasse le sue partite a carte con gli amici.
Con il passare dei mesi,l'uomo aveva preso l'abitudine di passare sempre piu'
tempo in ufficio, arrivando alcune sere a rincasare a notte fonda,quando lei era
già addormentata.
Quando lo sentiva rientrare,Hermione si voltava nelle coperte e con gli occhi
ancora pieni di sonno incontrava lo sguardo di Ron,scoprendolo colpevole anche
nel buio.
-Scusami...C'è stata un'urgenza-le diceva sempre.
Era possibile che ci fosse un'urgenza ogni giorno?
Ogni volta che provava ad affrontare l'argomento,Ron le diceva che si
preoccupava eccessivamente e che lui giocava a poker soltanto per rilassarsi e
stare con gli amici.
-Amore devi fidarti di me-le diceva sempre.
Doveva fidarsi...
Anche il secondo anno di matrimonio era passato,portandosi via quella patina
dorata che avvolge tutti i matrimoni e iniziando a mostrare i primi veri
problemi fra le coppie.
All'inizio del terzo anno,Hermione scoprì di essere incinta:la promessa che
Ron le aveva fatto quasi un'anno e mezzo prima,di cambiare presto appartamento
si stava rivelando vana.
Ron si era mostrato felice della notizia,non smetteva di abbracciarla e
baciarla,accarezzandole il ventre ancora piatto.
-Diventeremo genitori-non smetteva di ripetere euforico.
Hermione,il cui piu' grande timore era che lui non fosse contento di quella
gravidanza,si era sentita sollevata per il momento dai suoi dubbi.
Come poteva nasconderle qualcosa?Lei lo conosceva meglio di sè stessa.
Eppure aveva dovuto ricredersi...
Una sera,durante il quarto mese di gravidanza,Ron tornò a casa con il viso
gonfio ed un labbro sanguinante.
-Che accidenti ti è successo?-gli aveva domandato mentre lo medicava.
-Niente,soltanto un'incidente con un'oggetto babbano-mentì lui.
Hermione si era fermata con la mano che stringeva il cotone imbevuto d'acqua
ossigenata a mezz'aria e l'aveva guardato con aria carica di
rimprovero.
-Non offendere la mia intelligenza-gli aveva detto.
Ron l'aveva guardata qualche istante,e poi le aveva confessato tutto.
A ridurlo in quello stato era stato un suo creditore:doveva dei soldi ad
un'uomo da quasi sei mesi e questo stanco di aspettare aveva deciso di dargli
una lezione.
-Perchè non me lo hai detto prima?-gli aveva chiesto lei,arrabbiata.
-Ti prego calmati,fa male al bambino-le aveva detto Ron.
-Perchè non me lo hai detto?-aveva ripetuto Hermione.
-Perchè mi vergognavo!Dovrei essere io quello che pensa a te,quello che ti
protegge,ed invece guarda in che stato sono...-
Hermione lo aveva guardato senza dire nulla,riflettendo.
-Quanti soldi hai perso?-gli aveva domandato.
Ron si era alzato e aveva fatto un giro per la stanza,le mani fra i
capelli.
-Tanti...Sui centomila galeoni-le aveva detto.
-Come hai fatto a perdere tutti questi soldi?-gli aveva chiesto
scioccata.
-Li ho persi,va bene?A che serve adesso spiegare?
Metti in funzione quel cervello e dammi una mano!-aveva domandato lui alzando
la voce.
Hermione lo aveva fulminato con lo sguardo:era quello il padre del suo
bambino?
L'uomo di cui si era innamorata?
No,non era lui...Non poteva essere lui.
-Fai bene a vergognarti-gli aveva detto arrabbiata.
Ron l'aveva guardato sorpreso per quelle parole.
Lei si era alzata e aveva posato il cotone e l'acqua ossigenata sul
tavolo.
-Io adesso me ne vado a letto...Però una cosa voglio dirtela:cerca di
risolvere questa situazione al piu' presto.
Stiamo per avere un figlio,Ron,e tutto questo malumore e questa tensione non
fanno bene ne a me,ne al bambino-gli aveva detto.
Poi senza aggiungere altro,se ne era andata al letto dove aveva pianto a
lungo per quel matrimonio che non era quel sogno che si era immaginata da
ragazza.
Quella notte Ron aveva dormito sul divano ed il giorno dopo aveva pagato il
debito.
Hermione non aveva mai chiesto notizie,ma era sicura che ci fosse lo zampino
di Harry in quel miracolo.
Per un pò il demone del gioco aveva lasciato in pace Ron,e le cose fra loro
erano tornate quelle di un tempo.
Avevano scoperto di aspettare una femmina e avevano anche già scelto il
nome:Prudence, direttamente da una canzone dei Beatles,che Hermione ascoltava
quasi ogni giorno durante la gravidanza.
Ma proprio durante il finire della gravidanza,le cose avevano ricominciato ad
andare male,e il giorno che Prudence era nata,Ron non era con lei.
Si era presentato il giorno dopo al San Mungo con un enorme mazzo di fiori ed
un sorriso penitente sul volto, sperando che quello bastasse per essere
perdonato.
-Fammi indovinare...Un'altra urgenza al lavoro-gli aveva detto lei
gelida.
-Scusami amore mio...-aveva risposto Ron.
-Piu' urgente della nascita di tua figlia?-aveva domandato lei.
E lui aveva capito che era meglio tacere.
Il quarto anno,iniziato con la nascita di Prudence,mostrava delle crepe
sempre piu' evidenti...
Crepe che si esprimevano in lunghi silenzi,prolungate assenze di Ron a cui
non veniva data neanche una spiegazione e furiose litigate che scoppiavano
all'improvviso terrorizzando la bambina e sfinendo entrambi.
Cosa era rimasto di quel grande amore che li aveva uniti?
Dove era finito quel filo che sembrava indistruttibile e che li aveva uniti
nella Battaglia contro Voldemort?
-Forse abbiamo passato troppe cose brutte insieme per poter essere felici-si
confidava Hermione con Ginny.
-Allora dovrebbe essere lo stesso per me ed Harry...Come mai soltanto
quell'idiota di mio fratello sta sclerando in questo modo?-le faceva notare la
cognata.
Hermione non aveva una risposta a quella domanda,non sapeva neanche se voleva
piu' una risposta.
Voleva soltanto vivere tranquilla con sua figlia.
Prudence era il suo ritratto:aveva i suoi capelli ricci castani e la sua
bocca,ma aveva preso gli occhi di Ron.
Per quando riusciva a capire,per fortuna,aveva ripreso anche il suo
carattere...Non avrebbe sopportato di dover combattere per tutta la vita con la
copia al femminile di Ron.
Il rapporto fra Ron e la bambina era quasi inesistente:l'uomo era quasi
sempre fuori casa e quando c'era Prudence dormiva.
-Sapresti dirmi il colore degli occhi di tua figlia?-gli aveva domandato una
volta Hermione in tono provocatorio durante uno dei loro litigi.
Ron l'aveva fulminata con lo sguardo.
-Sono marroni,come i tuoi-aveva detto,sicuro.
Un colpo di pistola avrebbe fatto meno male...
-Sono verdi,come quelli di suo padre-aveva detto Hermione gelida.
Ron l'aveva guardata spaesato per qualche istante,senza sapere come
controbbattere a quella frase,e quando aprì la bocca per farlo,Hermione parlò di
nuovo.
-Ma che ci fai ancora qui?Cosa ti lega ancora a noi?-gli domandò seria,senza
nessuna animosità.
Che matrimonio era il loro?
Erano ancora innamorati?
Lei era sicura che il suo amore per Ron si era spento il giorno in cui era
dovuta andare in ospedale da sola per partorire,ma non poteva dire cosa provasse
suo marito per lei.
Aveva un'amante?Magari non un'amante in carne e ossa...
Le carte erano le sue amanti...Erano loro che Ron amava veramente,piu' della
sua stessa famiglia.
L'ultimo anno di matrimonio lo avevano passato quasi come due estranei.
Il rapporto fra loro era basato sullo scambio di informazioni sulla salute di
Prudence e sulle furiose litigate che davano ad entrambi una parvenza di
normalità,di unione.
Che faceva credere a tutti e due che ci fosse ancora qualcosa da
salvare...
Negli ultimi mesi,Hermione era stata piu' volte avvicinata dai creditori di
Ron che,non riuscendo a trovare l'uomo,le andavano incontro quando tornava a
casa con la bambina per far avere un messaggio al marito.
Dopo il primo iniziale spavento,arrivava la rabbia verso quegli esseri
abietti che sembravano disposti a tutto per i loro soldi e verso Ron,che metteva
così a rischio la sua vita e quella di sua figlia.
-Dì ai tuoi amici di non avvicinarsi piu' a noi!-gli ordinò una volta
Hermione.
Non aveva idea di quanto ammontasse il debito di Ron,ma sapeva con certezza
che quasi tutta la famiglia Weasley aveva prestato soldi all'uomo per aiutarlo a
venir fuori dai guai:erano mesi che non vedeva lo stipendio dell'uomo,forse
perso al gioco o usato per pagare i creditori e per riuscire a tirare avanti
doveva contare soltanto sulle sue forze.
Piu' volte la famiglia le aveva offerto aiuto,ma il suo orgoglio smisurato le
impediva di accettarlo;preferiva rinunciare a quasi tutto piuttosto che dover
dipendere da qualcuno.
L'unica gioia della sua vita era sua figlia:Prudence cresceva bella e
felice,incosapevole di tutti i problemi che sembravano affliggere i suoi
genitori.
Ormai aveva un anno e mezzo ed era una bambina solare ed estroversa,capace di
far amicizia con tutti,anche con i bambini piu' scontrosi del parco.
Era il ritratto di Hermione:piccoli boccoli le incorniciavano il
volto,dandole un aria quasi angelica,aiutata anche dai dolcissimi occhi verde
acqua che lasciavano senza fiato tutti quelli che la guardavano.
-Questa bambina ha ripreso tutto il meglio dei suoi genitori-diceva sempre
nonna Weasley.
Aveva però un carattere già ben definito:sapeva cosa le piaceva e cosa no,e
soprattutto come fare per ottenere sempre quello che voleva.
Era a Prudence che Hermione si aggrappa per non guardare lo sfracelo che era
diventato il suo matrimonio.
Erano mesi che ormai lei e Ron non si parlavano se non per le cose veramente
importanti ed inevitabili:non gli chiedeva piu' che cosa stava combinando della
sua vita,anche se sapeva benissimo che continuava a giocare e che i suoi debiti
non accennavano a diminuire,ma erano al contrario erano aumentati.
Aveva deciso di tirarsi fuori.
Forse non era quello che una buona moglie avrebbe fatto,ma che senso aveva
perseverare?Se Ron non aveva voluto il suo aiuto allora quando potevano ancora
salvare il loro matrimonio e tutto il resto,perchè avrebbe volerlo adesso?
Quando si guardava allo specchio Hermione vedeva una vigliacca:una insulsa
vigliacca che non aveva il coraggio di mettere la parola fine a quel matrimonio
che ormai era diventato una farsa e che stava rovinando anche i ricordi felici
dei primi anni.
Erano ancora amici?
No,forse neanche piu' quello...Come si fa a restare amico di una persona che
ti tradisce in modo così ignobile?
Ancora dentro il letto,Hermione si poneva tutte quelle domande,quando vide la
porta della camera da letto aprirsi lentamente.
Si puntellò con i gomiti sul materasso e sorrise vedendo entrare sua
figlia.
-'Giorno-disse la bambina prima di correre verso il lettone.
Hermione l'accolse a braccia aperte e la fece entrare sotto le coperte.
-Buongiorno Prue...E' da tanto che sei sveglia?-le domandò.
La bambina,con la testa sul cuscino,scosse la testa.
Hermione sorrise ancora e coprì completamente la bambina con le
coperte;subito nella stanza risuonarono le risate divertite di Prudence,che la
misero di buonumore,dandole la carica di affrontare una nuova giornata piena di
incongnite.
Scoprì la testa della bambina e le allontanò alcuni boccoli color nocciola
dal viso,incontrando i suoi occhi.
-Papà?-domandò la bambina.
Le faceva quella domanda tutte le sere,quando non lo trovava prima di
addormentarsi,e le ripeteva la stessa frase quando si alzava la mattina,non
trovandolo ancora.
E ogni giorno,Hermione le diceva la stessa frase,sperando che lei le
credesse.
-E' dovuto correre al lavoro...Però ti manda un mare di baci-le disse.
La bambina la guardò seria per qualche istante,poi annuì.
-Hai fame?Vuoi fare colazione?-le domandò Hermione cercando di allontanare i
cattivi pensieri dalla mente.
Prudence annuì di nuovo.
-Tanta fame!-le disse.
Hermione scostò il piumone e poggiò i piedi per terra,si voltò verso la
figlia per parlare di nuovo,ma fu bloccata dal suono del campanello.
Si voltò verso la porta che collegava la camera da letto al soggiorno e
quindi alla porta di casa,stupita da quell'improvviso suono.
Guardò la radio sveglia sul comodino:erano appena le otto di mattina.
Chi poteva essere a quell'ora?
Probabilmente Ron si era dimenticato di nuovo le chiavi,pensò infilando le
pantofole ai piedi e prendendo la vestaglia dalla testiera di ferro del
letto.
-Tu resta pure sotto le coperte,tesoro-disse rivolta alla bambina.
Sentì di nuovo suonare il campanello,e infilandosi la vestaglia leggera si
avviò verso la porta.
-Perchè non impari a portati le chiavi di casa?-disse alla porta ancora
chiusa.
Quando abbassò la maniglia con decisione e aprì la porta,si bloccò
all'istante vedendo chi era davanti a lei.
-Malfoy-disse non riuscendo a nascondere il tono sorpreso.
Draco Malfoy riusciva ad essere elegante anche alle otto di mattina,anche
indossando un semplice paio di jeans blu marine ed una camicia bianca
perfettamente stirata,sotto un giubotto di pelle nera.
Hermione sentì su di sè lo sguardo dell'uomo compiere un'attento
esame,esaminarla dalla testa ai piedi e poi farle uno dei suoi ghigni piu'
seducenti.
-Che...Che ci fai qui?-gli domandò lei sorpresa.
Era stupita che conoscesse il suo indirizzo,figurarsi trovarselo davanti alla
porta di casa.
-Posso entrare?-le domandò.
-Vuoi entrare?-domandò lei ancora piu' allibita.
Forse stava ancora dormendo e non se ne era accorta.
-Granger ti facevo piu' intelligente...La smetti di ripetere tutto quello che
dico?-le disse Draco.
-Veramente non credo sia una buona idea farti entrare:Ron non è in casa
e...-cominciò lei ritrovando il suo solito cipiglio.
-E non tornerà-la interruppe lui.
Hermione si bloccò a quelle parole:era successo qualcosa a Ron?Era colpa di
Malfoy?
Ma se fosse stato così non sarebbe certo venuto a dirglielo di persona...
-Che vuoi dire?-gli domandò leggermente preoccupata.
Draco espirò leggermente e la guardò serio.
-Sono venuto a parlarti di una cosa importante...molto seria-aggiunse.
Hermione lo ascoltò in silenzio,senza perdere un movimento delle sue
labbra.
-Credo sia meglio discuterne in privato,magari nel tuo appartamento...Ma se
tu vuoi posso dirtelo anche qui,rendendo partecipi anche i tuoi vicini
impiccioni-le disse sarcastico.
Hermione lo fulminò con lo sguardo,ma si fece da parte lo stesso per farlo
entrare:in fin dei conti aveva ragione lui.
Draco fece i pochi passi che lo dividevano dall'ingresso al salotto e si
guardò intorno,non riuscendo a nascondere il suo disgusto per l'ambiente in cui
si trovava.
-Togliti quell'aria schifata dalla faccia-lo rimbrottò subito lei.
Draco si voltò a guardarla:era ancora accanto alla porta,con le spalle
appoggiate al muro,quasi avesse bisogno di una protezione dagli attacchi
dell'uomo.
-Non te l'ho chiesto io di venire qui-aggiunse Hermione.
Draco ghignò di nuovo e fece un cenno con la testa,quasi confermando le sue
parole.
-Sei sola?-le domandò.
-C'è mia figlia di là-disse.
Perchè aveva fatto entrare Malfoy in casa?Non le avevano insegnato niente
anni di angherie e di soprusi?
Draco si voltò verso la camera da letto,la cui porta era leggermente
accostata ed annuì di nuovo.
-Perchè sei venuto qui,Malfoy?-gli domandò Hermione con voce calma e
seria.
L'uomo tornò a voltarsi verso di lei e la guardò qualche istante senza dire
nulla,poi tirò fuori dalla tasca della giacca un foglio di pergamena
arrotolato.
Hermione lo osservò mentre si avvicinava con il braccio teso e glielo
porgeva.
-Che roba è?-disse lei prendendolo.
-Leggilo-le disse lui,serio.
Hermione dispiegò la pergamena:aveva la data del giorno prima e riconobbe
all'istante la scrittura di Ron.
I suoi occhi andarono subito alla prima riga,con il cuore che cominciava a
battere all'impazzata.
"Io sottoscritto Ronald Bilius Weasley,in data odierna
25 Maggio 2003,alla presenza di Seamus Finnigan e Blaise Zabini come
testimoni,onoro il mio debito di gioco nei confronti di Draco Lucius
Malfoy"
Hermione rialzò gli occhi dalla pergamena e incontrò lo sguardo di Draco,che
per tutto il tempo era stato fisso sul suo volto.
-Che significa?-domandò di nuovo.
-Il motivo per cui sono qui stamani.
Ho pensato che non mi avresti mai creduto sulla parola...Così ti ho portato
una prova-le spiegò l'uomo.
Hermione lo guardò senza capire.
-Una prova di cosa?Che anche tu eri uno dei creditori di Ron?-gli domandò
lei,cercando un senso di razionalità in quel discorso.
-Continua a leggere-le disse Draco.
Hermione lo guardò qualche istante e poi tornò a posare gli occhi sulla
pergamena.
"Accetto di annullare il mio matrimonio con Hermione Jean
Granger seduta stante e di cedere la sudetta e mia figlia,Prudence Lucy
Weasley,a Draco Lucius Malfoy.
In cambio questi annullerà il mio debito nei suoi
confronti e si impegna a pagare l'intera somma dei miei debiti presso gli altri
creditori."
Le parole iniziarono a ballarle davanti agli occhi,ed Hermione dovette
fermarsi per qualche istante.
Come aveva potuto fare una cosa simile?
Che razza di uomo si vende la moglie e la figlia per un debito di gioco?si
domandò sentendo montare la rabbia dentro di sè.
Sentiva su di sè gli occhi di Malfoy,ma non voleva dargli ancora nessuna
soddisfazione:non era ancora il momento di esternare la sua rabbia.
Prima doveva sapere se c'era dell'altro...Doveva sapere fino a che punto si
era spinto Ron.
Riabbassò gli occhi sulla pergamena e riprese a leggere.
"Inoltre mi impegno a non avere piu' contatti con le
sudette,siano questi cartacei,di persona o telefonici,pena l'annullamento
dell'accordo con Mr Malfoy.
Da questo momento e con questo documento rinuncio a tutti
i miei diritti su mia moglie e mia figlia.
In fede
Ronald Bilius Weasley"
Alzò gli occhi su Malfoy e riversò la sua rabbia sull'unico presente nella
stanza:il suo "compratore".
-Che significa?-si trovò a chiedere anche se aveva capito benissimo tutto
quello che era scritto sulla pergamena.
Draco la guardò qualche istante,incontrando i suoi occhi furiosi e feriti,poi
finalmente parlò.
-Ron ha contratto un debito con me...-iniziò.
-Di quanto?-gli domandò lei,interrompendolo.
-Non ha importanza...-ribattè l'uomo.
-E' importante invece,visto che è arrivato a vendersi sua moglie e sua
figlia!-controbattè Hermione con voce ferita.
-Vuoi sentire il resto della storia oppure vuoi restare qui a
commiserarti?-le domandò Draco rude.
-Scusa la mia rabbia,ma mi hanno appena venduto come una mucca indiana-gli
fece lei.
Draco espirò,cercando di calmarsi e per alcuni istanti si guardarono negli
occhi senza dire nulla.
-Ok,va avanti-disse poi Hermione,quando credette di poter reggere alla
notizia.
Draco annuì.
-Come stavo dicendo,Ron ha contratto un debito con me e non avendo i soldi
per pagarlo,prima mi ha offerto quella topaia dove abitano da sempre i
Weasley...-riprese Draco.
-La Tana?-disse Hermione sorpresa.
Aveva giurato che non avrebbe mai fatto una cosa simile...
Era arrivato a giocarsi la casa di famiglia?
-Sì,mi sembra si chiami così...Comunque,quel posto non valeva neanche la metà
della metà del suo debito,così gli ho offerto quello scambio-le disse ancora
Draco.
Hermione alzò di nuovo lo sguardo su di lui,sorpresa da quelle parole:era
stato lui a fare quella proposta a Ron?
Era stato Draco a chiedere di annullare il debito se avesse avuto lei e la
bambina in cambio...
Perchè lo aveva fatto?
-Hai fatto tu l'offerta?Credevo fosse stato Ron-disse la donna.
Draco alzò le spalle.
-Sorpresa!-le disse leggermente sarcastico.
-Perchè?Perchè non ti sei fatto dare i soldi?-gli domandò ancora
Hermione,senza capire.
-Non importa perchè... Non l'ho spiegato a tuo marito e non lo spiegherò
neanche a te-le disse con voce sicura.
-Ma...-cominciò Hermione.
-Nessun ma!Vuoi lasciarmi finire senza interrompere?-le domandò poi,cambiando
argomento.
Hermione lo guardò improvvisamente triste.
-Cosa c'è ancora da dire?Se sei qui,vuol dire che Ron ha accettato...E il
documento che hai portato come prova lo dimostra-disse alzado la mano che ancora
teneva la pergamena.
Draco la seguì con lo sguardo mentre si avvicinava al vecchio divano dalla
tappezzeria leggermente consunta e ci si lasciava cadere sopra,quasi senza
forze,e gettava ai suoi pedi il foglio.
L'uomo fece alcuni passi nella stanza e andò a sedersi sul bracciolo del
divano proprio di fronte a lei,di modo che la donna potesse guardarlo in faccia
mentre le parlava.
-Ok ha accettato,ma questo non vuol dire che sia la fine del mondo per
te-cominciò Malfoy.
Hermione lo guardò,colpita da quelle parole.
Draco si produsse in uno dei suoi ghigni migliori e scosse la testa.
-Avanti,adesso non venirmi a dire che questa è la vita che hai sempre
desiderato da bambina...-le disse.
-Tu che ne sai di quello che volevo io?-gli domandò ritrovando il ciglio
battagliero.
-Sicuramente non ti saresti mai immaginata in un'appartamento che puzza come
una friggitoria!-ribatte ancora Draco,sicuro.
Questa volta Hermione dovette dar ragione a Malfoy:non aveva mai pensato di
abitare in un'appartamento così piccolo,così puzzolente e con le pareti talmente
sottili da sentire tutte le litigate dei vicini di casa...Probabilmente anche
loro erano a conoscenza di tutti i problemi di casa grazie a quelle pareti a
sfoglia.
-E scommetto che non avevi mai immaginato che il tuo matrimonio con Weasel
fosse così terribile-aggiunse Draco.
-Ehi!I primi anni siamo stati felici...-gli disse cercando di proteggere quei
pochi ricordi lieti che ancora le rimanevano.
Draco alzò le mani,come in un gesto di resa e scosse la testa.
-Come vuoi...-
Hermione lo guardò e un pensiero le attraversò la mente.
-Sicuramente non passerò da un giocatore all'altro-gli disse seria.
Malfoy corrugò per un' istante le sopracciglia,cercando di capire il
senso di quelle parole,poi tornò a distendere la fronte e ghignò di nuovo.
-Con me puoi stare tranquilla:a differenza di tuo marito non ho bisogno di
giocare per diventare ricco...Lo sono già di mio.
E' soltanto un passatempo che non mi occupa piu' di una volta al mese-le
disse.
-E' quello che diceva anche Ron...-ricordò lei.
Draco la fissò finchè lei non incontrò i suoi occhi:quelle iridi argentee che
non lasciavano trasparire nessuna emozione e che sembravano imperturbabili.
-Io non sono Ron-le disse serio.
No,non lo era...
Per alcuni istanti tornò il silenzio nella stanza,mentre la donna rifletteva
sulle ultime parole di Draco e quest'ultimo la scrutava cercando di capire cosa
sarebbe accaduto di lì a poco.
-Ascolta Granger...-disse ad un certo punto l'uomo.
Hermione tornò ad alzare lo sguardo ed incontrò di nuovo i suoi occhi.
-Cosa ti lega a questo posto?
Soltanto brutti ricordi,quindi che cosa ti impedisce di mollare tutto e di
venire con me?
La mia casa è talmente grande che potrebbero passare giorni prima che ci
incontriamo e non dovrai preoccuparti per tua figlia perchè sarà con te-le disse
serio,cercando di convincerla.
Hermione ascoltò in silenzio le sue parole,poi un dubbio le attraversò la
mente.
-Perchè mi vuoi con te?-gli domandò.
-Ti ho già detto che non rispondo a questa domanda-ribattè lui,subito sulla
difensiva.
Hermione scosse la testa e si sistemò meglio sullo scomodo divano.
-No,voglio dire,perchè vuoi che venga a vivere da te.
Che cosa farei?Sarei la tua schiava?La tua cameriera?-domandò cercando di
spiegare meglio il suo dubbio.
Draco alle sue domande ghignò di nuovo,ma questa volta piu'
maliziosamente.
-Potrebbe essere un'idea...Ti ci vedo bene in un corto grembiulino nero-le
disse provocandola.
Hermione si accese subito per la rabbia e l'imbarazzo,ma prima che potesse
ribattere qualsiasi cosa,Draco parlò di nuovo.
-Ma avevo pensato ad un'altra cosa,a dire la verità-le disse.
-Ah,davvero?E sarebbe?-domandò lei ancora leggermente offesa.
Draco fece per parlare,ma questa volta fu lui ad essere interrotto.
-Mamma!-
La porta della camera da letto si era aperta senza far rumore,e Prudence era
entrata nel salotto.
Hermione si voltò al suono della voce e sorrise,come faceva sempre.
-Amore...-disse aprendo le braccia verso la bambina.
La piccola corse con le sue piccole esili gambe verso la mamma e si rifiugiò
fra le sue braccia,facendosi tirare sul divano accanto alla donna.
Draco guardò la bambina,quando questa fu poco distante da lui e si stupì per
la incredibile somiglianza che c'era fra lei e la madre:erano identiche.
-Ciao-disse la bambina,guardandolo.
Draco alzò una mano e le fece un saluto.
-Tesoro,questo è un' amico della mamma...Si chiama Draco-disse Hermione
rivolta alla figlia.
Le era sembrato persino strano pronunciare la parola "amico"...
Poi alzò lo sguardo su Draco,che a sua volta guardava la bambina.
-Lei invece è Prudence-disse facendo le presentazioni.
Draco rialzò gli occhi sulla donna e per alcuni istanti si guardarono senza
dire nulla.
Poi,come in un flash,Hermione si ricordò della conversazione che aveva avuto
con la bambina prima dell'arrivo di Malfoy...Una vita fa.
Con la bambina in braccio si alzò in piedi e si diresse verso la piccola
cucina;poi fece sedere la bambina sul piccolo bancone da cucina e si voltò verso
il frigorifero da cui tirò fuori un biberon pieno di latte.
Voltandosi verso il microonde,vide che anche Draco si era alzato e stava
venendo verso di loro.
Dopo pochi istanti il microonde fece il suo suono caratteristico ed Hermione
potè dare il biberon tiepido alla bambina.
-Qual'era l'idea?-domandò poi rivolta a Draco.
L'uomo la guardò incerto.
-L'idea che avevi avuto su di me-gli domandò ancora.
Draco annuì piu' volte e poi parlò.
-Come tu sai,io sono un diplomatico...-le disse per iniziare.
Hermione annuì,poi si voltò verso la credenza e prese una scatola di biscotti
che mise sul bancone accanto alla bambina.
-Ho a che fare con politici,ambasciatori,alle volte anche con reali di altri
paesi...-continuò Draco.
Hermione aprì la confezione e porse un biscotto alla bambina,che lo strinse
fra le piccole dita,continuando a bere dal biberon.
-Vuoi un biscotto?-domandò poi Hermione rivolta a Draco.
L'uomo la guardò stupito dalla sua domanda e dopo qualche istante,scosse la
testa.
Hermione alzò le spalle e prese un biscotto per sè,che portò subito alla
bocca.
-Ok,ho capito...Hai un lavoro importante-gli disse tagliando corto dopo aver
dato un morso al biscotto.
-Di solito però questo genere di lavori è meglio farli con una compagna o una
moglie-le disse Draco.
Questa volta fu lei ad aggrottare le sopracciglia.
-Nel mio lavoro c'è la parte maschile,quella che curo io che si occupa di
intrattenere e di convincere gli uomini e c'è la parte femminile.
Questa si occupa delle mogli,che sono quelle che realmente decidono in una
coppia:se tu sei antipatico alla moglie,puoi star certo che non riuscirai mai a
far valere le tue ragioni con il marito-le spiegò Draco.
Hermione annuì.
-Quindi tu avresti bisogno di una "compagna" che ti dia man forte con il
gentil sesso-riassumè lei.
-Precisamente...Ed è qui che entri in campo tu-
Hermione rimase sorpresa da quell'offerta:perchè aveva scelto proprio lei,fra
tutte le donne che conosceva e che sicuramente erano piu' Purosangue di lei?
-Come mai la tua scelta è caduta su di me?-non riuscì a trattenersi dal
chiedere.
Draco sogghignò.
-Perchè tu sei colta,intelligente,educata e discretamente attraente-le disse
semplicemente.
"Discretamente attraente"?
Ma come si permetteva!
-Ancora!-disse Prudence,tendendo una manina verso la scatola di biscotti.
Hermione prese un'altro biscotto e la piccola lo strinse fra le dita prima di
portarlo alla bocca.
-E poi perchè sono vincolata a te da un contratto firmato da mio marito-disse
lei.
Ancora non riusciva a crederci...
Draco scosse la testa.
-Sono disposto a lasciar perdere il contratto...-le disse.
Lei lo guardò senza capire.
-Che vuoi dire?-gli domandò.
L'uomo aggirò il bancone che era fra di loro e le si avvicinò di alcuni
passi.
-Voglio dire che sono disposto a pagare ugualmente i debiti di Ron senza
portarti via con me...A patto che tu mi dica che la tua vita ti piace così
com'è-le disse serio.
Hermione incontrò di nuovo quelle iridi d'argento e ancora una volta le trovò
impenetrabili:come faceva a nascondere in quel modo i suoi sentimenti?
-Puoi restare qui e continuare con la tua solita vita...Oppure puoi
venire via con me e fingerti la mia compagna.
Basta che tu mi dica che sei felice,e io me ne vado.
E' una tua scelta-le disse ancora Draco.
Hermione restò in silenzio alcuni istanti,cercando di riflettere il piu' in
fretta possibile:era felice?
No,non lo era ormai da anni e lo sapeva benissimo...
Ma era una mossa astuta andare con Malfoy?
Aveva sempre seguito il cuore nella sua vita ed ecco dove l'aveva
portata...
E se per una volta avesse seguito la corrente?La decisione era stata presa da
qualcun'altro,lei ci si doveva soltanto adattare.
Hermione annuì e lo guardò con sguardo fiero.
-Per una volta voglio sfidare il destino-gli disse seria.
Draco annuì,con un'espressione seria in volto.
-Quanto ti ci vuole per preparare le vostre cose?-le domandò.
Hermione tornò accanto a Prudence e le accarezzò dolcemente i capelli.
-Non piu' di un'ora credo...Non abbiamo molte cose da portar via-disse.
Prima che l'uomo potesse parlare,il camino si accese.
-Hermione,Hermione ci sei?-
La donna si avvicinò al piccolo camino alla destra del salotto e guardò il
viso tremolante di Ginny nelle fiamme.
-Che è successo?-domandò alla cognata.
-Volevo assicurarmi che stessi bene-le disse la donna.
Subito nelle fiamme,oltre all'immagine di Ginny,apparve quella di Harry:tutti
e due sembravano tesi ed agitati.
-Hermione!Grazie al Cielo-disse Harry.
-Si può sapere che vi prende a tutti e due?-domandò ancora Hermione.
Poi capì.
-Lo sapete anche voi,vero?-domandò improvvisamente seria.
I due restarono in silenzio,impacciati.
Un pensiero balenò nella mente di Hermione e la riempì ancora di piu' di
rabbia.
-E'ancora lì,vero?-domandò ai due.
-Herm stai bene?Posso essere da te in neanche cinque minuti...-disse Harry
cercando di trovare una via d'uscita a quella situazione.
-Tesoro non sai quanto ci dispiace-disse Ginny,veramente mortificata.
Hermione sentì crescere la rabbia anche verso i due amici di sempre che
avevano dato asilo a quell'infame di suo marito.
-Hermione!-si sentì chiamare.
Si voltò e guardò Draco:aveva uno sguardo serio,ma allo stesso tempo
calmo.
-Chi c'è con te?-domandò Ginny subito.
Hermione continuò a guardare Draco.
-Credo sia ora che cominci a preparare le vostre cose-disse Draco.
La donna annuì:era meglio chiudere quella faccenda il prima possibile.
Si voltò di nuovo verso il camino dove le due figure dei suoi cognati,se
ancora poteva chiamarli così,la stavano guardando curiosi e preoccupati.
-Devo andare-disse seria.
-E' lì,vero?Malfoy è con te?-domandò Harry.
-Si è qui-disse la donna.
-Ascolta Herm...-disse di nuovo Harry.
-No,ascoltate voi!Dite a quell'essere che non voglio piu' vederlo.
Non voglio piu' sentire la sua voce e non deve piu' avvicinarsi ne a me o
alla bambina.
Non ne ha piu' il diritto dopo quello che c'ha fatto...
Per me è come morto-disse Hermione,dando un piccolo sfogo a quella rabbia che
la stava lasciando senza fiato.
Poi senza aggiungere altro chiuse la comunicazione con l'altro camino.
Si voltò verso Draco e per alcuni istanti sostenne il suo sguardo,poi tornò
da Prudence e la prese in braccio prima di avviarsi verso la camera da
letto.
-Ti aspetto qui...Hermione-disse l'uomo.
Lei si sorprese ad ascoltare la voce dell'uomo mentre pronunciava il suo
nome.
Stava cominciando una nuova fase della sua vita...E non sapeva davvero cosa
aspettarsi.
Salve a
tutti!!!
Innanzitutto volevo ringraziare tutti quelli che hanno risposto così
calorosamente a questo piccolo esperimento...Non ero neanche sicura di essere
capace di scrivere una Draco/Herm,ma x il momento sembra andare tt
bene.
Voglio
scusarmi x eventuali errori di ortografia e di battitura e ringraziare tt coloro
che recensiranno e leggeranno qst capitolo.
E ora i
ringraziamenti:Brilu(Già,Ron nn
ne esce molto bene...Ma da qualche parte dovevo pur cominciare),Gemellina(Grazie x i complimenti!Beh è
una risposta difficile da dare,in fin dei conti...),Kucciolaflea(GRazie,tr buona!Come
vedi,anke Herm ha capito qual'era la cosa migliore da fare),Topino88(Già è una bella sommetta...Il
volere anche la figlia nn è stata una carognata stile Malfoy,ma da un'altro
sentimento...aspetta e vedrai),Falalula(Grazie x i complimenti sul pezzo della partita:io nn sono una
grande fan del poker,quindi ero piena di dubbi su ql pezzo!),Sorellinadolce(Spero d avere recensioni
altrettanto positive x qst nuovo capitolo),Potterfanlalla(Sorpresa!E' un piccolo
colpo di ispirazione che ho pensato di mettere in rete...),Giuliabaron(Grazie per i
complimenti!),Valval(Grazie,tr buona!Spero di nn deluderti cn qst nuovo
capitolo),Shavanna(Che te
ne pare?),Lily94(I
giocatori incalliti si venderebbero di tutto,quindi...),Miri(Grazie x i
complimenti!),Poppi(Anche
io!!!Specialmente con un tipo cm Draco...),Deidara(Grazie x aver letto anche qst
storia!SPero ke qst capitolo t sia piaciuto), Chiacchia21(Grazie x i
complimenti...)
Bene,x il
momento io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"Second
star to the right"
Baci,Eva
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Capitolo 3 *** Second star to the right ***
star
Le valigie erano quasi pronte.
Tutti i vestiti e i giochi di Prudence erano in una grande valigia rossa
scura,mentre i vestiti di Hermione erano stipati in una valigia di pelle.
Aveva fatto un'incantesimo restringente a gran parte dei suoi libri e dei
film di Prudence,riuscendo così ad occupare poco spazio in valigia...Ormai nella
casa che le aveva ospitate per cinque anni erano rimasti i mobili,alcune
fotografie e altri oggetti che Hermione aveva ritenuto stupido portare con
sè.
Draco aveva osservato il "trasloco" con attenzione,ma senza offrirsi di dare
una mano:sapeva che non sarebbe potuto essere di grande aiuto in quel frangente
e poi era convinto che prima di lasciare una casa,tutti hanno bisogno di dare il
proprio personale addio.
Hermione aveva preparato Prudence per il viaggio e le aveva spiegato che per
un pò di tempo avrebbero cambiato casa,e che il loro papà non avrebbe potuto
essere con loro perchè impegnato in un viaggio di lavoro.
La bambina l'aveva guardata fissa negli occhi ascoltando le parole che la
mamma le diceva,senza muovere il minimo muscolo,poi Hermione l'aveva vista
alzare le spalle,quasi con aria rassegnata,come a dire "se non possiamo fare
altrimenti".
Hermione cercava di tenere occupata la mente per evitare di pensare a come la
sua vita era cambiata nel giro di un minuto:non era piu' sposata con Ron.
Sicuramente quel documento che Malfoy le aveva portato aveva valore
legale,magari come un Patto Infangile.
Com'è strana la vita certe volte:il destino può giocarti certi trucchi senza
che neanche tu te ne accorga...
La sua vita,e quella di Prudence,erano cambiate nel giro di poche ore,e non
era stata neanche lei a scegliere,a decidere la direzione che avrebbe dovuto
prendere:l'avevano fatto altri,sicuri che quella sarebbe stata la scelta giusta
per lei.
Ma come facevano a saperlo,se neanche lei sapeva cosa era meglio per sè
stessa?
Adesso era una "cosa",una proprietà di Malfoy,quasi al pari del Malfoy
Manor.
Al solo pensarci le venivano i brividi...
Come aveva potuto,quel coglione di suo marito,farle una cosa del genere?
Soprattutto come aveva potuto accettare di non avere piu' nessun contatto con
lei e la bambina?
Non aveva pensato neanche un'istante che lei aveva il sacrosanto diritto di
gettargli addosso tutta la sua rabbia,di riempirlo di parolacce soltanto per il
gusto di sentirsi meglio e di liberarsi dal peso di quei terribili anni di
matrimonio?
Forse lo aveva pensato,ma non aveva avuto il fegato per affrontarla...
Era idiota fino a questo punto,oppure le carte avevano finito di mangiargli
il cervello?
-Tutto bene?-si sentì domandare.
Si voltò e vide Malfoy,che la osservava concentrato,come se volesse studiare
ogni espressione del suo volto.
Hermione alzò le spalle.
-Sono un pò confusa al momento-ammise.
L'uomo ghignò.
-Credo sia normale...In fondo sono confuso anche io:è la prima volta che mi
succede una cosa del genere.
Ieri sera ero uno degli scapoli piu' ricercati del mondo magico e adesso ho
una compagna e una figlia-le disse.
Suo malgrado,Hermione si ritrovò a sorridere:già,non era una situazione
facile per nessuno.
-Posso aiutarti a fare chiarezza?-gli domandò.
-Non credi che dovrei essere io a domandartelo?-gli fece notare Draco.
Hermione annuì:aveva veramente molte domande da fargli.
-In effetti...Ci sono alcune domande che vorrei farti-gli disse.
Draco la guardò attento e le fece un cenno con la mano per invitarla ad
andare avanti.
Hermione restò qualche istante in silenzio,poi si fece coraggio e iniziò con
la prima domanda.
-Quella pergamena che mi hai portato...ha valore legale,giusto?-gli
domandò.
Draco annuì.
Hermione lo guardò e incrociò le braccia all'altezza del petto.
-Lo sospettavo...Quindi il mio matrimonio con Ron è finito,oppure dobbiamo
aspettare degli altri documenti?-gli domandò.
-Il matrimonio è finito,ma per ufficializzare la cosa nel giro di sei mesi
arriveranno i documenti del Tribunale della Magia che metterà la parola fine al
tuo matrimonio con Weasel-le spiegò Draco.
Hermione sorrise triste.
-Come se non fosse mai esistito...-
Senza che se ne accorgesse,si trovò Malfoy a pochi passi da lei,lo sguardo
nel suo e le sue mani su entrambe le spalle.
-Non hai nessun motivo per essere triste.
Quello che tu chiamavi matrimonio era uno stillicidio che ti avrebbe portato
ad un'esaurimento... Tutti e due sappiamo che non era questo che volevi.
E poi te ne vai portando via la sola cosa bella di questa "esperienza":tua
figlia-le disse serio.
Persa nel suono della voce dell'uomo,Hermione si ritrovò ad ammettere che
aveva ragione:erano anni che non amava piu' Ron,e che restavano insieme soltanto
per Prudence.
Adesso però era ora di essere egoisti e pensare a sè stessa:era certa che un
giorno sua figlia avrebbe capito.
E poi c'era Malfoy...
Malfoy che si era presentato davanti alla sua porta e le aveva detto che ora
apparteneva a lui,ma che se era contenta della sua vita,l'avrebbe lasciata
lì.
Un Malfoy che fino a quel momento si era dimostrato completamente diverso da
come lo aveva conosciuto e da come lo ricordava lei.
Continuava a pensare al fatto che era stato lui a proporre quello scambio a
Ron...Che cosa gliene entrava in tasca?
Anche se non aveva voluto dirgli la somma aveva capito che era una grande
cifra,quindi perchè non aveva preso i soldi?
-Sarà meglio se vado a chiudere le valigie-gli disse.
L'uomo,con gli occhi ancora fissi nei suoi,annuì e si allontanò da lei.
Hermione ebbe appena il tempo di tornare in camera,dove Prudence giocava
tranquilla sul suo letto e di controllare per l'ennesima volta che tutto
nella valigia fosse in ordine,quando nel salotto sentì un gran schiamazzo.
-ESCI DA QUESTA CASA!-
-Non credi che smaterializzarsi in una casa senza permesso sia poco
elegante?-domandò la voce pacata di Malfoy.
Hermione incontrò gli occhi tranquilli di Prudence che la guardavano curiosa
quasi quanto lei,si avvicinò alla porta della sua camera da letto e si fermò
sulla soglia:in salotto uno di fronte all'altro,fronteggiandosi come avevano
fatto tante volte in passato,c'erano Harry Potter,suo cognato anche se adesso
non sapeva se poteva chiamarlo ancora così,e Draco Malfoy.
Avvertendo una presenza estranea,entrambi si voltarono verso di lei.
-Hermione!-disse Harry,visibilmente sollevato.
-Che sta succedendo qui?-domandò lei,guardando ora uno ora l'altro.
Prima che uno dei due potesse parlare,Prudence uscì dalla stanza e si diresse
quasi correndo verso Harry,con le braccia tese.
-Tio!-disse.
Harry vedendola tese le braccia verso di lei e la prese in
braccio,stringendola a sè.
-Prue,piccolina!-fece dando un bacio sulla guancia della bambina.
-Harry che ci fai qui?-domandò ancora Hermione.
Non aveva ancora digerito la notizia che Ron si fosse rifugiato da lui e da
Ginny dopo aver combinato quel disastro.
-Prima che inizi un'altra delle vostre scene strappalacrime...-s'intromise
Draco,attirando l'attenzione della donna su di sè.
Hermione lo guardò e incontrò i suoi occhi:erano calmi,quasi pacifici e per
una strana ragione la tranquillizzarono.
-Le valigie sono pronte?-le domandò poi.
Hermione annuì.
-Sono in camera-disse semplicemente.
Draco fece un cenno con la testa e fece un passo verso la stanza,ma fu
bloccato da Harry.
-Lei non viene da nessuna parte con te-disse rivolto verso l'uomo.
Il biondo ghignò e scosse leggermente la testa.
-Sei talmente prevedibile Potter.Adesso scommetto che tirerai fuori la
bacchetta-disse rivolto all'uomo.
Quindi senza degnarlo di un'altro sguardo si avviò verso Hermione.
Il moro mise la bambina a terra e fece un passo verso il suo avversario
storico,neanche volesse sfidarlo a duello.
-MI HAI SENTITO?Loro non vanno da nessuna parte-ripetè Harry,neanche fosse un
bambino dell'elementari.
-Harry sta zitto!-gli intimò la donna.
Come se avesse ricevuto un fulmine in pieno petto,Harry si zittì e lasciò
cadere le braccia lungo i fianchi come un burattino a cui hanno tagliato i
fili.
Draco si affacciò nella stanza e vide le due valigie sul letto,poi si voltò
verso Hermione.
-Soltanto due valigie Granger?Ero convinto di dover chiamare un'impresa di
traslochi per portare via tutte le tue cose-le disse con un mezzo ghigno.
Involontariamente,Hermione sorrise e abbassò il capo per qualche istante,poi
quando rialzò la testa,incontrò di nuovo il suo sguardo:quegli occhi
impenetrabili erano ancora calmi e tranquilli.
-Sono molto brava negli incantesimi restringenti...-gli disse.
-Non ne avevo dubbi-le disse lui serio.
Poi accadde l'impensabile:Hermione vide il volto di Malfoy avvicinarsi sempre
di piu' al suo,finchè non sentì le labbra dell'uomo posarsi sulla sua guancia
destra.
Erano labbra calde e morbide.
Non poteva vedere la faccia di Harry ma l'immaginava:l'amico doveva essere
verde di rabbia e se si controllava era soltanto per la presenza di Prudence
nella stanza.
-Non lasciarti piegare dai ricordi-le disse Draco sottovoce,avvicinando la
bocca al suo orecchio destro.
Poi si allontanò e la guardò per qualche istante,e lei sentì che doveva
dargli un segno,così annuì.
Draco annuì a sua volta,poi senza dire altro,la superò e entrò in camera dove
prese le due valigie che erano sul letto,ed uscì.
Quando fu di nuovo nel salotto accanto a Harry,lo guardò per una frazione di
secondo e non riuscì a trattenere un ghigno divertito.
Harry avrebbe voluto fargli rimangiare quel sorriso a forza di pugni,ma
sapeva che quella non era la cosa piu' importante in quel momento:ora doveva
parlare con Hermione.
Ma dovette ancora aspettare:Draco non aveva ancora finito.
-Prudence,vuoi venire con me?-domandò il biondo rivolto alla bambina.
La piccola lo guardò,visibilmente sospettosa,poi si voltò verso la mamma che
le sorrise per rassicurarla.
-Che ne dici di aiutarmi a sistemare le cose nella macchina?-le domandò
ancora Draco,per convincerla.
Gli adulti videro l'espressione della bambina che rifletteva concentrata
sulla proposta allettante dell'uomo e la paura ad andare con una persona che non
conosceva ancora bene,ma che era un'amico della mamma.
-Poi quando abbiamo finito torniamo su,promesso-le disse ancora Draco.
Quello convinse definitivamente Prudence,che si staccò dallo zio Harry e andò
verso l'uomo biondo che era entrato improvvisamente a far parte della sua vita e
l'aveva sconvolta.
-Mi raccomando tesoro,comportati bene-si raccomandò sua madre.
Prudence prese la mano libera di Draco e insieme si avviarono verso la porta
di casa.
I due adulti restanti li osservarono uscire in silenzio e quando furono
finalmente soli,Hermione incontrò lo sguardo arrabbiato e sorpreso di Harry.
Sapeva che tutto quello in cui credeva l'amico era stato sconvolto:le regole
dell'amore, l'amicizia,la fiducia.
Beh,almeno non era la sola a sentirsi spaesata.
-Che ci fai qui Harry?-gli domandò.
"Non farti piegare dai ricordi",le aveva detto Malfoy...E lei non lo avrebbe
fatto.
-Sono venuto ad aiutarti.
Appena Ron...-
-Non voglio sentire quel nome-disse lei dura.
-Appena ho saputo quello che è successo,sono corso qui per risolvere la
situazione.
Non sei obbligata a farlo-le disse Harry.
Hermione sorrise amara.
-Come al solito pensi che non riesco a cavarmela da sola...-disse
lei,esprimendo un pensiero che aveva messo a tacere tante volte.
Harry la guardò sorpreso da quelle parole.
-Cosa?No!
Assolutamente no...E' che non mi fido di Malfoy-ribattè subito Harry.
-Io invece sì-disse Hermione sorprendendo anche se stessa con quella
frase.
Harry la guardò come se fosse pazza o sotto Imperius ed Hermione non potè
evitare di sorridere: l'uomo non si era mai aspettato nella vita di sentire
quelle parole da lei.
-Non puoi parlare sul serio...Stiamo parlando di Malfoy!-le disse come se
avesse bisogno di un'aiuto per la memoria.
-So benissimo chi è Malfoy!-
-COME PUOI FIDARTI DI UNA PERSONA CHE PER ANNI TI HA UMILIATA, SBEFFEGGIATA E
TRATTATA IN UNA MANIERA COSì MESCHINA?-le domandò alzando la voce.
-Stiamo ancora parlando di Malfoy o abbiamo iniziato a parlare del nostro
amico?-domandò lei sarcastica.
Harry si bloccò,colpito dalla cattiveria contenuta in quelle parole.
-Non puoi pensarlo veramente!-
-Cosa dovrei pensare?Dimmelo tu!-disse Hermione alzando la voce a sua
volta.
-Quello non è piu' l'uomo che ho sposato,da tanti anni!Si è perso da qualche
parte nelle bische o nelle partite di carte e io non posso continuare in questo
modo...-continuò.
Si guardò intorno e le sembrò per la prima volta di vedere lo squallore in
cui aveva vissuto per tanti anni:possibile che l'arrivo di Malfoy le avesse
aperto finalmente gli occhi?
-Guarda dove abito!Da un'occhiata a questo dannato appartamento:neanche uno
studente si accontenterebbe di un posto del genere...
La prima promessa che mi ha fatto appena traferiti è che non ci saremmo
rimasti che pochi mesi:sono passati quattro anni-
Si fermò e sospirò.
"Non lasciarti piegare dai ricordi",si ripetè come un mantra.
-Se una persona che mi è stata accanto tutta la vita e che era per me tutto
il mio mondo ha potuto farmi questo,allora devo cominciare a fidarmi di qualcuno
che non ha mai fatto mistero del suo disprezzo per me-gli disse cercando di
spiegargli il motivo per cui aveva deciso di andare con Malfoy.
Questa volta fu Harry a restare in silenzio,come riflettendo sulle ultime
parole della donna.
-Sai di cosa parla la Comunità Magica da ieri sera?Di Ron,della partita e di
quello che è successo-le disse poi stranamente calmo.
-Ti ho detto che non voglio sentire piu' quel nome!-ripetè Hermione
decisa.
Harry alzò gli occhi e la guardò serio.
-Sei diventata argomento di conversazione-le disse.
-Come se fosse la prima volta:parlavano anche per colpa del tuo amico e della
sua passione per il gioco-gli ricordò lei.
-Parlano anche del motivo che può aver portato Malfoy a fare questa
scelta...-aggiunse usando lo stesso tono duro di poco prima.
Hermione lo guardò e aggrottò le sopracciglia,sorpresa.
-Ma di che stai parlando?-gli domandò.
Harry restò qualche istante in silenzio,poi affondò lo sguardo nei suoi
occhi,come per spiare il suo animo.
-Tutti parlano della tua relazione con Malfoy-le disse.
Per un'istante Hermione temette di scoppiare a ridere in faccia
all'amico,tanto era comica la situazione,poi però si controllò e riflettè in
fretta per capire cosa doveva rispondere.
Cosa sarebbe stato meglio:stroncare il pettegolezzo sul nascere,o lasciare
che questo crescesse?
Che ne pensava Malfoy di questa storia?Ne era a conoscenza o anche lui ne era
all'oscuro?
Ma prima che potesse ribattere,qualcuno lo fece al posto suo.
-Non avere quella faccia così sconvolta Potter!-sentì dalla porta lasciata
aperta dell'appartamento.
I due si voltarono e videro rientrare Draco e Prudence.
La bambina corse verso la madre e le abbracciò le gambe,con un grande sorriso
sulle labbra.
-Ecco la mia piccola stella!Ti sei divertita?-le domandò guardandola e
sorridendole.
La piccola annuì piu' volte,guardandola dall'alto in basso.
-Ascolta tesoro,perchè non vai di là nella mia stanza e non giochi con Pan?Io
e zio Harry dobbiamo parlare di una cosa importante-le disse.
La piccola si staccò e corse verso la stanza della madre,senza fare
capricci.
Hermione tornò a guardare i due uomini:Malfoy era insolitamente calmo,mentre
Harry sembrava pronto a saltargli alla gola da un momento all'altro.
-Che vuoi dire serpe?-domandò Harry.
Malfoy lanciò uno sguardo a Hermione e,senza sapere perchè,lei capì subito
cosa volesse dire quello sguardo:assecondami.
-Voglio dire che non era difficile da capire.
Quando una donna è triste e intrappolata in un matrimonio infelice,è normale
che cerchi la felicità altrove-disse l'uomo con aria saputa.
Poi fece i pochi passi che lo separavano da Hermione e le si mise a
fianco,prendendole una mano.
Hermione intrecciò le dita in quelle dell'uomo,come se fosse una cosa
naturale,e guardò Harry che sembrava sul punto di avere un'infarto.
-Harry...-iniziò.
-No!Non ci credo...Me ne sarei accorto...
Avrei sentito i pettegolezzi e le chiacchiere già da tempo-disse il moro
cercando di trovare un logico appiglio alla situazione.
-Queste cose di solito non si fanno sapere a nessuno,o credevi che avremmo
messo i manifesti?-gli domandò Draco sarcastico.
-Non voglio parlare con te!Herm,ti prego,dimmi che non è vero...-disse l'uomo
guardando l'amica con una piccola luce di speranza negli occhi.
Che doveva fare?Ferire la persona che era come un fratello per lei,oppure
lasciare che quella storia andasse avanti e seguire il corso degli eventi?
Staccò lo sguardo da Harry e lo abbassò a guardare la sua mano stretta in
quella di Malfoy:la sua stretta era salda,ma allo stesso tempo
rassicurante,senza nessuna eccessiva pressione.
"Non lasciarti piegare dai ricordi"...
Rialzò lo sguardo e incontrò quello di Harry,che l'aveva osservata per tutto
il tempo e annuì.
-E' vero Harry...Mi dispiace non avertelo detto prima,ma sapevo che non
avresti capito-gli disse.
Sembrò che il mondo intero fosse crollato su Harry:le sue spalle si piegarono
sotto un peso invisibile e gli occhi si incupirono di una rabbia fredda.
Era la prima volta che l'uomo la guardava così:Malfoy era al suo fianco e le
stringeva la mano rassicurante,ed Harry la guardava con uno sguardo che si
avvicinava all'odio.
Il suo mondo si era completamente rivoltato...
-Allora a quanto pare non hai alcun bisogno del mio aiuto-disse prima di
voltare le spalle e di avviarsi verso la porta.
Quando questa si chiuse con un tonfo,Hermione sobbalzò.
Si portò una mano alla fronte e si lasciò andare ad un sospiro di
sconforto.
-Sta tranquilla,tutto andrà a posto-le disse Malfoy come se avesse letto nei
suoi pensieri.
Hermione lo guardò e dopo qualche attimo di esitazione,annuì.
-Mi spiegherai,vero?-gli domandò.
L'uomo annuì.
Hermione annuì a sua volta e solo in quel momento si accorse di avere ancora
la mano in quella dell'uomo,così leggermente imbarazzata sciolse quel legame che
era nato fra di loro.
-Sei pronta per andare?-le domandò Draco,per nulla turbato.
Hermione annuì e si avviò verso la porta della camera da letto.
-Prudence,è ora di andare!-chiamò.
La piccola apparve qualche istante dopo sulla soglia della stanza.
-Hai preso tutto,piccola?-domandò la donna.
Prudence annuì,con un sorriso sulle labbra.
-Dov'è Pan?-le domandò.
La bambina alzò un braccio e le fece vedere il peluche di Peter Pan che
teneva stretto.
Era stato uno dei primi giochi che aveva ricevuto,l'unico che suo padre le
avesse regalato,e non se ne separava mai,soltanto quando doveva fare il
bagno.
Hermione sorrise e la prese per mano,avviandosi poi con lei verso Draco.
-Siete pronte?-domandò l'uomo ad entrambe.
-SI!!-disse la bambina euforica.
Draco sorrise divertito,poi alzò lo sguardo su Hermione,in attesa della sua
risposta.
La donna si guardò attorno nella casa che l'aveva ospitata per quattro anni e
nella mente passarono alcuni dei momenti piu' importanti del suo
matrimonio:momenti felici e momenti tristi che non avrebbe mai dimenticato.
-Andiamocene via da qui-disse seria.
Draco annuì e si avviò verso la porta,precedendo le due donne.
Harry arrivò a casa ancora scioccato da quello che era successo neanche dieci
minuti prima.
Come era potuta succedere una cosa del genere?
E' veramente possibile amare una persona che per tanti anni è stata il nostro
incubo,l'oggetto di tutto il nostro odio?
Fino a quel momento non lo aveva ritenuto possibile,e neanche ora ci
credeva:non importa cosa dicessero Hermione e quella serpe di Malfoy.
Era sicuro che ci fosse qualcosa sotto...Magari quel bastardo la stava
ricattando o la obbligava ad andare con lui.
Però lo sguardo che aveva visto negli occhi Hermione non era mai stato piu'
fermo e sicuro...
La sua testa stava scoppiando!
-Harry,sei tu?-
Da una porta in fondo al corridoio apparve Ginny.
Aveva un'espressione preoccupata e tirata che la faceva sembrare piu' adulta
dei suoi venticinque anni.
Si erano sposati un'anno dopo la Battaglia di Hogwarts,e da allora non c'era
giorno che Harry non ringraziasse il cielo per la presenza della donna al suo
fianco.
Era la sua roccia,quella a cui si aggrappava quando si sentiva triste o
debole,e che gli dava la forza per andare avanti quando i fantasmi del passato
tornavano a farsi vivi.
-Ero preoccupata-gli disse venendogli incontro.
Harry si lasciò abbracciare e per qualche istante poggiò la testa sulla
spalla sinistra della donna,poi si ricordò di Ron.
-Dov'è tuo fratello?-le domandò alzando la testa e incontrando il suo
sguardo.
-Sta dormendo...Ho dovuto mettergli un sonnifero nel bicchiere,talmente era
agitato-gli disse la donna con un'aria leggermente cospiratrice.
Harry annuì e si avviò verso la cucina,seguito dalla donna.
-Meglio così...Non sono ancora pronto a fare quello che devo-disse
misterioso.
Ginny lo guardò preoccupata.
-Che è successo?-chiese sedendosi accanto all'uomo.
Harry alzò lo sguardo su sua moglie e ancora una volta trovò il coraggio per
affrontare i dubbi e le paure.
-Ho parlato con Hermione...Gin,credimi,non l'ho mai vista così-le disse
confuso.
-Spiegati meglio-
-E' questo il problema!Non ci riesco...Ero convinto che mi avrebbe accolto a
braccia aperte e che sarebbe venuta con me-le disse muovendosi agitato sulla
sedia.
Ginny lo guardò sempre piu' preoccupata.
-Ma?-
Harry scosse la testa.
-Non ha voluto...Anzi,mi ha trattato quasi come un nemico-le disse con voce
ferita.
Ginny prese una mano del marito fra le sue e aspettò in silenzio che lui
continuasse.
-Ha detto che non mi fidavo di lei,che non credevo che sapesse cavarsela da
sola...
E poi ha voluto andare con Malfoy,che si fidava di lui!
Ti rendi conto?-continuò a raccontare sempre piu' sconvolto.
-Non è possibile!-disse la donna,sorpresa da quelle parole.
-Te lo giuro sul nostro amore!
Ha detto che preferiva lui,che ha sempre detto di odiarla,a Ron che diceva di
amarla e che le ha fatto passare le pene dell'inferno-
Ginny riflettè sull'ultima frase del marito e,suo malgrado,si trovò a dar
ragione alla cognata:magari in questo strano mondo al contrario,dove il grande
amore di Ron era stato spazzato via dalle carte e dal gioco d'azzardo,una
speranza di felicità poteva trovarsi anche nell'odio di Malfoy.
Ma era impensabile far capire una cosa del genere a Harry...
-E non è tutto-disse ancora l'uomo.
Ginny tornò a guardarlo attenta,in attesa delle sue parole.
Harry ripensò all'ultima confessione che Hermione gli aveva fatto e che lo
aveva mandato letteralmente in tilt:era capace di ripetere quelle parole?
Sarebbe stato in grado di dire tutto al suo migliore amico,certo che per lui
sarebbe stato il colpo di grazia?
-Cos'altro c'è?-lo incalzò sua moglie curiosa.
-C'è in giro un pettegolezzo,fin da quando si è saputo della
partita...-iniziò visibilmente a disagio.
Ginny annuì.
-Di una relazione fra Hermione e Malfoy...Per questo lui avrebbe fatto quella
proposta-le disse ancora.
Involontariamente,Ginny si lasciò scappare una risata divertita.
-Inaudito...Non ci credo neanche se lo vedo!-disse poi.
Harry la guardò con uno sguardo strano negli occhi e annuì.
-Allora dovrai crederci...E' vero.
Me lo ha confermato lei stessa-le rivelò lasciandola sbigottita.
Nella stanza scese il silenzio mente la donna digeriva la notizia che
sembrava presa da un racconto di fantascienza.
-Come faccio a dirlo a Ron?-le disse poi Harry in piena crisi.
-Non farlo-disse lei sicura.
Harry la guardò per essere sicuro di aver sentito le parole giuste.
-Non dirgli tutto...Digli che Hermione ha deciso di andare con Malfoy e che
non vuole piu' vederlo...
Ma non te ne uscire assolutamente con la relazione fra lei e Malfoy!-gli
intimò Ginny.
-Dovrei mentirgli!Non l'ho mai fatto-disse l'uomo.
-E' una bugia a fin di bene e poi se tu non lo facessi Ron ne uscirebbe
distrutto...
Sicuramente lo verrà a sapere,ma l'importante è che non lo venga a sapere da
te-gli disse sicura.
E,a discapito dei suoi princìpi,Harry si rese conto che lei aveva
ragione.
Erano arrivate nel "Malfoy House" da quasi tre ore ed Hermione ancora
stentava a credere a quello che era successo.
Quella casa era enorme!
Sia lei che Prudence erano rimaste a bocca aperta quando Malfoy aveva aperto
la porta di casa e si era fatto da parte per farle entrare.
L'ingresso era interamente di marmo bianco,candido,con un mobile di legno
scuro poco distante dalla porta.
Sulla parete di destra,poco distante dall'attaccapanni,erano appesi vari
quadri di famosi pittori babbani:Hermione riconobbe Basquiet e Van Gogh fra gli
altri e si ritrovò a chiedersi se erano originali o delle copie.
Si voltò verso l'uomo,che la osservava leggermente divertito,e prima ancora
che lei glielo chiedesse,annuì.
-Sono tutti autentici.
Alcuni sono stati dati direttamente ad un membro della mia famiglia dal
pittore,e altri vengono da Christie's-le spiegò.
Hermione rimase sorpresa da quelle parole,ma cercò di non darlo a vedere per
non dargli soddisfazione.
Draco lasciò le valigie nell'ingresso e fece strada alle due donne per un
corridoio,anche questo con il pavimento di marmo bianco,ma con le pareti di un
caldo color nocciola,e le fece entrare nel salotto.
Era grande quasi quanto il loro appartamento e aveva un'atmosfera
familiare:due pareti erano interamente occupate da una libreria carica di
libri,sulla terza,invece,c'era un enorme camino di mattoni grigi;a poca distanza
da questo nel mezzo del salotto,sopra un morbido tappeto color panna,c'era un
divano a tre posti,dello stesso colore del tappeto.
Sull'ultima parete c'era un televisore al plasma,con un registratore,un dvd
ed uno stereo ed il divano era disposto in modo da essere davanti a questi.
Le pareti della stanza avevano lo stesso color nocciola del corridoio e il
marmo era stato sostituito dal parquet.
-Wow!-si lasciò scappare Prudence.
I due adulti sorrisero,poi Hermione guardò Malfoy e aspettò per vedere se
questi avesse qualche raccomandazione da farle,o semplicemente qualcosa da
dirle.
-Questo è il salotto della famiglia...-
-Perchè quanti ce ne sono?-gli domandò Hermione non riuscendo a mascherare la
sua sorpresa.
Anche Draco si lasciò andare ad un ghigno divertito.
-Due...Questo per noi,e quello per gli incontri ufficiali e per gli
ospiti.
Così come le sale da pranzo:c'è quella principale,che useremo spesso per
ricevimenti e per incontri diplomatici,e un'altra molto piu' semplice soltanto
per noi-
Hermione annuì.
-Credo che avrò bisogno di una mappa per muovermi qui dentro-gli disse.
Ancora una volta,Draco si lasciò andare ad un ghigno e scosse la testa.
-Sta tranquilla,ti abituerai in fretta-la tranquillizzò.
Dopodichè si mosse di nuovo e accompagnò le due donne verso il salotto piu'
grande di cui aveva parlato poco prima.
Questo era sicuramente piu' formale,anche Hermione dovette ammetterlo,e al
contrario dell'altro era anche piu' freddo arredato sui toni del grigio e del
bianco.
-Non mi piace-si lasciò scappare Prudence.
-Prue!-la riprese la madre,per evitare che la figlia sembrasse scortese agli
occhi dell'uomo.
Ma questo stava nascondendo a stento un ghigno provocato dalle parole della
bambina,e vedendo la faccia che la piccola fece in seguito al rimprovero,si
piegò sulle ginocchia accanto a lei e la guardò.
-Ti confido un segreto:neanche a me piace tanto...-le disse con un'aria quasi
complice.
Prudence lo guardò soddisfatta:il torto che aveva subito dalla madre aveva
ottenuto giustizia.
L'uomo si rimise in piedi e guardò Hermione.
-Vogliamo andare avanti?-domandò alle due donne.
Dopodichè si avviò fuori dal salotto,seguendo il corridoio.
Mostrò loro le due sale da pranzo,un piccolo bagno degli ospiti e la cucina
che ad Hermione sembrò enorme:peccato che non fosse molto brava ai fornelli.
-Ovviamente ci sono anche dei domestici-disse Draco mentre si trovavano in
cucina.
Hermione lo guardò,leggermente sospettosa.
-Elfi domestici?-gli domandò.
Draco scosse la testa.
-Non tutti avrebbero capito la loro funzione...Così ho dovuto adattarmi ai
domestici babbani-le spiegò.
La sorpresa che quelle parole avevano provocato nella donna era chiaramente
visibile sul viso di Hermione che,ancora una volta,Draco dovette nascondere il
suo ghigno divertito.
-Avanti Granger,togliti quell'espressione dalla faccia...-la rimproverò
scherzosamente prima di continuare.
-Ci sono due cameriere ed un maggiordomo,oltre ad uno chef,per le
occasioni speciali, e ad una cuoca.
Sono in servizio tutta la settimana,ma oggi gli ho dato la giornata libera
perchè voi vi ambientaste senza troppi intrusi fra i piedi-disse rivolto alla
donna.
Hermione annuì,ancora una volta di piu' colpita dalle attenzioni
dell'uomo.
Continuarono il giro delle stanze salendo al piano di sopra,dove c'erano le
camere da letto ed altri due bagni.
-Potete scegliere la stanza che volete-disse alle due donne.
Prudence corse subito avanti per guardare una seconda volta tutte le camere
prima di scegliere la migliore.
Hermione fece per andare dietro alla figlia,ma una mano dell'uomo si posò
delicatamente sul suo braccio sinistro e la fece rimanere indietro.
-Credo sia meglio se la tua stanza sia accanto alla mia-le disse cercando di
non farsi sentire da Prudence.
Hermione lo guardò,cercando di capire il vero significato di quella frase,poi
finì per annuire.
Cosa si aspettava Malfoy da quella nuova situazione?
Sesso?
Allora avrebbe potuto chiedere una notte di sesso nel contratto,al posto di
tutto questo...
Però perchè voleva che avessero le stanze vicine?
-Mamma!-si sentì chiamare.
Andò incontro a Prudence,che senza accorgersi dello scambio di battute fra i
due adulti, aveva scelto la sua camera:era anche troppo grande per una bambina
della sua età.
-Tesoro forse...-iniziò Hermione.
-Perfetta!E' molto bella Prudence...Hai scelto la migliore delle cinque
camere da letto-s'intromise Draco.
La bambina sorrise,felice di quel complimento.
All'ultimo piano della casa c'era la soffitta,in cui vennero riposte le loro
valigie vuote dopo aver disfatto i bagagli.
Aveva bisogno di parlare con Draco,aveva bisogno di sapere,di
informazioni...
Ma non poteva averle finchè Prudence fosse stata con loro:era stata una
giornata abbastanza sconvolgente per la bambina,e lei non voleva aggiungere
altre soprese.
Così,dopo un veloce pranzo,che aveva consumato nella enorme cucina soltanto
con la bambina,l'aveva portata nella sua nuova camera da letto che nel
frattempo,con un paio di incantesimi era stata trasformata in una stanza per una
bambina della sua età,e l'aveva fatta addormentare.
Inizialmente aveva avuto non poche difficoltà,vista l'eccitazione di Prudence
per tutte le cose che erano successe da quella mattina,ma alla fine,la piccola
era crollata vinta dal sonno.
Dopo averle rimboccato le coperte,Hermione era uscita nel corridoio e vi
aveva trovato Draco,che sembrava aspettarla fuori dalla porta.
-Sta dormendo?-le domandò a bassa voce.
Hermione annuì.
Restarono qualche istante a guardarsi in silenzio,poi Draco ruppe il
silenzio.
-Vieni con me-le disse.
Senza fare domande Hermione lo seguì fino all'ultima camera del corridoio che
aveva intuito essere la camera da letto dell'uomo.
Draco vi entrò e,come al solito,si fece da parte per farla entrare,per poi
chiudere la porta alle loro spalle.
-Forse è meglio se parliamo qui,invece che di sotto,nel caso tua figlia
dovesse svegliarsi-le spiegò.
Hermione annuì.
Draco le fece un gesto con la mano indicandole una poltrona bianca poco
distante dal comò,lei lo guardò qualche secondo prima di allontanarsi dalla
porta e andarsi a sedere.
L'uomo invece,andò a sedersi sul bordo del letto,di fronte a lei.
Per qualche istante scese di nuovo il silenzio nella stanza,finchè l'uomo non
alzò lo sguardo sul volto di Hermione,incontrando il suo.
-Avanti,comincia con le domande-le disse.
Hermione lo guardò qualche istante,indecisa da dove cominciare,poi prese
coraggio e parlò.
-Sei stato tu a mettere in giro quel pettegolezzo?-gli domandò.
Non sapeva ancora fin dove poteva spingersi,ma voleva delle risposte...
Avrebbe continuato a chiedere finchè lui si fosse mostrato disponibile:era
l'unico modo per sapere.
Draco annuì.
-Perchè?-chiese ancora.
Draco passò una mano fra i serafici capelli lisci e continuò a guardarla in
volto.
-Quando tuo marito ha firmato l'accordo,Blaise mi ha tempestato di domande
per capire quali erano le mie intenzioni,se avevo qualche piano malefico in
testa...
Chiunque era a Hogwarts con noi in quegli anni sa che non facevo mistero di
quello che pensavo di te-le disse sincero.
Hermione dovette annuire:certe volte sapeva essere sincero fino alla
crudeltà.
-No,non lo hai mai fatto...-ammise lei.
-Già...Continuava a farmi tremila domande e alla fine ho trovato quella via
d'uscita-disse il biondo.
-Dirgli che eravamo amanti-disse leggermente fredda.
-All'inizio non c'ha creduto,poi si è convinto che quello era l'unico motivo
che poteva spingermi a fare una cosa del genere-continuò.
-Così sei riuscito anche a farci bella figura...-commentò Hermione.
Draco si zittì e la guardò,colpito da quella frase.
-Che vorresti dire?-le domandò.
Hermione si alzò dalla sedia e si avvicinò alla finestra,coperta da pesanti
coperte di raso verde.
Passò una mano sul morbido tessuto e per qualche istante il suo sguardo si
perse sulle macchine che sfrecciavano sulla strada.
-Non sei tu quello che da oggi e chissà per quanto tempo sarà sulla bocca di
tutti...-gli disse.
-Sei preoccupata per quello che possono dire?-le domandò guardandola.
-Io lo so già quello che diranno!-gli disse voltandosi e guardandolo con due
occhi amareggiati e arrabbiati allo stesso tempo.
-Diranno che sono una sgualdrina,una che ha abbandonato il marito che stava
affogando per andarsene con l'amante ricco...-
-Che te ne importa delle chiacchiere?-le domandò Draco alzandosi a sua
volta.
Hermione lo vide venire verso di sè e,quando fu davanti a lei,lo vide mettere
entrambe le mani sulle spalle,lo sguardo nel suo.
-Non mi importa...E' solo che...-disse non riuscendo a finire la frase.
-Che non vuoi far soffrire Weasel?-le domandò lui.
Hermione lo guardò e scosse la testa.
-No,non lui...Non mi importa di quello che può sentire o pensare.
Non voglio far soffrire la sua famiglia.
Che tu ci creda o no,loro sono sempre stati importanti per me...sono davvero
la mia famiglia-gli disse seria.
-Credo sia inevitabile...-le fece notare lui.
Hermione abbassò lo sguardo e restò silenziosa per qualche minuto,persa nei
suoi pensieri,finchè Draco non le fece rialzare lo sguardo.
-C'è un solo modo per far smettere tutte queste chiacchiere-le disse
serio.
-Quale?-
Draco la guardò qualche secondo,come indeciso se parlare o meno.
-Uscire allo scoperto-disse infine.
Hermione aggrottò le sopracciglia,sorpresa da quella proposta.
-No,non dirai sul serio-gli disse.
-Perchè no,scusa?
Se continuiamo a restare dentro casa senza rispondere,le persone
continueranno a parlare...Se invece noi andassimo in giro,facendoci vedere
felici e innamorati...-
-Cosa?-gli domandò lei ancora piu' sorpresa.
-Credi che a me faccia piacere?-le domandò lui staccandosi da lei e
allontanandosi di qualche passo.
-Certo,deve essere un vero colpo per le tue tante amanti!-ribattè
Hermione.
Malfoy la guardò e ghignò divertito.
-Queste sono le frasi perfette per una donna innamorata,lo sai?-le disse.
Hermione aggrottò ancora di piu' la fronte,visibilmente arrabbiata.
-Ascolta,fra tre giorni qui ci sarà un'importante cena.
Avrai sicuramente bisogno di un vestito nuovo...Perchè allora non andare a
Diagon Alley a fare spese e nel frattempo far vedere a tutti quello che
vogliono?-le disse lui lucido.
Per quanto volesse dargli torto,e trovare una motivazione che la costringesse
a rifiutare,non trovò niente:era fregata.
-Però aspettiamo che Prue si svegli-gli disse.
Draco annuì,concigliante.
Dopodichè,Hermione uscì dalla stanza e si rifugiò nella propria,dove si gettò
sul letto,sdraiandosi a pancia in su,lo sguardo sul soffitto.
Cos'altro ancora doveva aspettarsi?
Salve a
tutti!!
So di
avervi fatto aspettare un pò,ma cn il ponte e le altre ffs,ho cercato di fare il
prima possibile.
Prima
che mi subbissiate di proteste x il carattere tr conciliante di Hermione,vi
prometto che questa è soltanto una fase:Herm,ancora sta studiando quello ke è
successo nella sua vita,e quindi preferisce andarci cn i piedi di
piombo.Fidatevi di me...
Cmq già
dal prox capitolo le cose si ingarbuglieranno...
Voglio
ringraziare tt coloro che hanno messo la mia storia fra i preferito,quelli che
leggeranno qst capitolo e che lo recensiranno,e mi scuso x eventuali errori di
ortografia o di battitura.
E ora i ringraziamenti:JC(Benvenuto!Prudence è ancora tr piccola,ed è x questo ke, al
contrario di Teddy,nn hanno kiesto la sua opinione), Giuliabaron(Grazie x i
complimenti!),Iride89(Grazie dei complimenti... Forse sn stata tr cattiva cn Ron,ma
altrimenti cm avrei iniziato qst ff?),Potterfanlalla17(Credimi Laura,i
giocatori si venderebbero di tt... Inoltre Draco gli aveva promesso di pagargli
i debiti al posto suo,nn ci ha pensato + di tanto sopra!),Katta83(Grazie x i complimenti,ed hai
perfettamente ragione:Draco nn lo farebbe mai!E' stato una svista
colossale!),Zukkyna(Draco
è un'uomo molto elegante ke ha pudore dei suoi sentimenti,come gli uomini di una
volta...),Gemellina(Questa
volta hai dovuto aspettare un pò di +,sorry!Diciamo ke Herm nn ci ha rimesso poi
molto nel cambio...),Shavanna(Come vedi la risposta alla tua domanda era nel capitolo,ma se hai
altre domande kiedi pure,sarò felice di rispondere!Anke Ginny la pensa come
te...),Brilu'(Il gioco è
una brutta bestia,Ron ha provato ad uscirne,ma ha avuto una "ricaduta"),
FreddyMercury(Grazie x i
complimenti,che te ne pare adesso?), Fix89thebest(Quando in una coppia uno
dei 2 cresce e l'altro resta esattamente come era all'inizio della
relazione,allora qlla è destinata a finire...X Prue,credo ke sia possibile 1
legame cn Draco,ma ricorda ke Ron è sempre suo padre...Un legame del genere nn
può essere spezzato facilmente,anke se lui c'ha provato),Kucciolaflea(Si,è tosta,ma aveva anke
l'aiuto di Prue:una figlia ti da una forza ke nn credevi mai di
avere),Aqa(Grazie x i
complimenti!),Falalula(Ok,basta cn i complimenti o mi monto la
testa...Seriamente,grazie:sn contenta ke la parte su Herm sia venuta cm la
immaginavo),Ventiquattro(Io nn odio Ron,anzi nella ff su Harry e Ginny il suo matrimonio
cn Herm va a gonfie vele...E'solo ke in qst storia doveva lasciarla,x far
entrare in scena Draco),Poppi(Già,mai una volta ke fosse capitata a me una proposta del
genere!DOH!!),Lily94(Tranquilla nn mi scandalizzo!),Pikappa93(Grazie x i
complimenti!),Beabi(Spero
di nn deludere le tue aspettative..), Topino88(Grazie x i
complimenti!),LadyHerm(In
fondo dove la trova una + colta ed educata di Herm?A dire il vero nn ho mai
sopportato la Parkinson,quindi x il momento è fuori gioco...),Koala3(Grazie,spero ke anke qst
capitolo sia di tuo gradimento!),Sorellinadolce(Credi bene
sorellina...In fondo è il padre di Prue!),Deidara(Grazie,spero di nn
deluderti!).
Bene,x il momento io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"L'abito e l'ospite"
Baci,Eva
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Capitolo 4 *** L'abito e l'ospite ***
abito
-Sono ancora convinta che avremmo dovuto
scegliere una boutique babbana-disse Hermione.
Era al fianco di Draco,la mano dell'uomo stretta nella sua come se fosse la
cosa piu' naturale del mondo,mentre con l'altra mano lei stringeva quella
piccola e morbida di Prudence,che camminava al loro fianco senza fare
domande,ben contenta di andare in giro per negozi.
-Che senso avrebbe avuto andare in un negozio babbano,me lo spieghi?-le
domandò l'uomo in un sussurro,per non farsi sentire.
Hermione fu costretta ad ammettere che aveva ragione lui...
Ma non riusciva a sopportare tutti quegli sguardi!
Era da quando avevano messo piede a Diagon Alley che si sentiva addosso lo
sguardo curioso della gente:quello sguardo attento e indagatore che voleva
scovare ogni emozione,ogni piccola sensazione chiusa dentro di te.
L'aveva sentito addosso altre volte,quando si trovava a percorrere quelle
strade:occhi pieni di pietà e di compassione per quello che era costretta a
sopportare per colpa di Ron e del suo vizio...
C'erano persone che,incontrandoli avevano il buonsenso di fingere di non
essere interessata alla novità del giorno,al gossip piu' gustoso del mondo
magico,e che abbassava lo sguardo mentre lei,Draco e Prudence passavano per poi
rialzare gli occhi su di loro non appena voltavano le spalle.
E poi c'erano quelli che non avevano il minimo pudore:a cui non importava
essere sopresi a fissare le persone con curiosità,quasi con avidità,per riuscire
a sapere quanto piu' possibile soltanto da uno sguardo.
Guardandoli Hermione riusciva anche a leggere le domande che si affollavano
nel loro cervello: erano una coppia reale,o una montatura?
Come avevano risolto il problema del sangue misto?
E poi leggeva anche i giudizi:quelli erano ancora piu' palesi...nessuno
cercava di nasconderli ed erano tutti contro di lei.
La giudicavano una donnaccia per aver abbandonato Ron ed aver seguito
Malfoy,portandosi dietro anche Prudence.
Aveva scorto qualche donna caritatevole a scuotere la testa al solo pensiero
del povero Ron,che si trovava ad affrontare tutta quella situazione da solo.
Ma a lei nessuno aveva mai pensato?
Tutta quella gente benpensate che ora la giudicava una puttana avrebbe ancora
considerato suo marito una povera vittima se avesse saputo quello che aveva
dovuto passare lei negli ultimi anni di matrimonio?
Se avessero visto l'altra faccia della medaglia,tutti sarebbero stati con
lei,pronti a puntare il dito contro Ron e le sue azioni meschine.
Ma la gente era volubile,lo sapeva bene...
Adesso toccava a lei prendersi la sua parte di cattiverie,finchè non sarebbe
successo qualcosa di ancora piu' scioccante della sua "relazione" con
Malfoy.
-Odio tutta questa gente che mi fissa!-disse però a Malfoy non riuscendo a
trattenersi.
Draco sogghignò e le lasciò la mano,mettendole poi il braccio sopra le
spalle,come a volerla proteggere da tutte le possibili occhiate della gente.
Sentire quel braccio posato con grazia e fermezza sulle sue spalle le fece
uno strano effetto:era perchè era tanto,troppo tempo che qualcuno non
l'abbracciava in quel modo?
Oppure perchè a farlo era Malfoy,il suo piu' grande nemico?
Forse era un'insieme delle due cose,a metterla in soggezione:ancora non si
era abituata all'idea che avrebbero dovuto sembrare a tutto il mondo magico una
coppia felice e affiatata...ancora non sapeva se era capace di fingere a tal
punto.
Quel braccio posato sulle spalle,un piccolo gesto di protezione,era
un'inizio,un primo passo...in fondo da qualche parte bisognava anche
cominciare,no?
-Adesso va meglio?-le domandò Draco.
-Sarebbe stato ancora meglio se li avessi fatti sparire...-disse lei.
Draco sorrise e annuì piu' volte,abbassando leggermente la testa.
-Lo terrò presente per la prossima volta-le disse scherzando.
Hermione si trovò suo malgrado a sorridere e abbassò lo sguardo su Prudence
che sembrava perfettamente a suo agio in giro per negozi.
Non aveva ancora fatto il minimo cenno alla nuova situazione che si era
venuta a creare,ma Hermione la conosceva e sapeva che prima o poi le avrebbe
chiesto qualcosa;magari una sola domanda,o anche una semplice parola per cercare
di capire qualcosa di piu' in tutta quell'ingarbugliata vicenda.
Hermione sperava solo di avere una spiegazione plausibile per quel
momento...
Draco seguì lo sguardo della donna e abbassò leggermente la testa,finchè non
incontrò lo sguardo di Prudence.
-Tutto bene,piccola?-le domandò.
La bambina si limitò ad annuire e a fare un sorriso,prima di tornare a
guardare la strada davanti a sè.
-Ti piace andare in giro per negozi?-le domandò ancora Draco.
-Non conosce molte parole:in fondo ha un anno e cinque mesi.
Dice lo stretto indispensabile per adesso-gli disse Hermione.
Draco annuì.
-Dovremmo impararle anche il mio nome...-disse guardando la donna.
Hermione corrugò la fronte,senza capire.
-Altrimenti nessuno crederà che io e te stiamo insieme-le spiegò.
Hermione annuì lentamente considerando le parole dell'uomo.
-Quindi il fatto che mia figlia ti chiami per nome sarebbe una specie di
prova...-provò a dire.
Draco annuì convinto e lei sorrise per l'assurdità dell'affermazione.
-Conosce anche il nome di Harry,ma questo non vuol dire che io abbia una
relazione con lui-gli fece notare lei.
-Però non ci vivi insieme-le fece notare Draco.
Nel frattempo erano arrivati davanti al negozio di Madama McClan e si
fermarono a pochi metri dalla porta.
-Che vuol dire?-
-Avanti Granger,hai capito benissimo...-ribattè lui.
Hermione restò qualche istante in silenzio,considerando le sue
affermazioni.
-Perchè non vediamo come evolvono le cose?I bambini sono
straordinari:riescono a sorprenderti quando meno te lo aspetti...-gli propose
Hermione.
Draco la guardò storcendo la bocca verso destra.
-Quindi suggerisci di lasciare le cose come stanno?-disse.
Hermione annuì.
-Comunque vivremo tutti i giorni insieme,sarete a stretto contatto e questo
dovrebbe aiutare-gli spiegò.
Prudence,stanca di tutte quelle chiacchiere,s'avvicinò alla vetrina della
boutique,trascinando con sè anche sua madre e di conseguenza Draco.
Una volta vicino alla vetrina piena di manichini con indosso vestiti
eleganti,la bambina poggiò una manina al vetro e si avvicinò per vedere meglio
ciò che era esposto.
Draco la osservava,riflettendo su tutto quello che Hermione gli aveva detto e
alla fine fu costretto a darle ragione:in fondo l'esperta di bambini era
lei.
-Va bene Granger,facciamo come dici tu...-le disse.
La vide sorridere soddisfatta e per un secondo fu tentato di rimangiarsi
quello che aveva appena detto,soltanto per vedere che espressione avrebbe
fatto.
Ma fu solo un'istante...
-Vogliamo entrare?-domandò piu' rivolto a Prudence che alla madre.
La bambina alzò il viso verso di lui e annuì,sempre silenziosa.
Prudence diede di nuovo la mano alla madre,e Draco mise nuovamente il braccio
sulle spalle di Hermione e tutti e tre si avviarono verso la porta della
boutique,quando qualcuno li chiamò.
-Draco!-
Il biondo voltò la testa di lato e non appena ebbe visto chi l'aveva chiamato
si voltò completamente,portando con quel gesto anche Hermione a fare lo
stesso.
Sapeva che non doveva mostrarsi troppo scioccata o sorpresa da
quell'incontro,ma non potè evitare al suo respiro di mozzarsi per qualche
secondo nell'attimo in cui i suoi occhi si posarono su quell'uomo poco distante
da lei.
Erano anni che non lo vedeva,ma sembrava che per lui il tempo non fosse mai
passato:era ancora il ragazzo che aveva infiammato i cuori di tutte le ragazze
di Hogwarts e che sicuramente continuava a fare strage anche nell'età
adulta.
-Blaise!-lo salutò Draco con un sorriso che interessò soltanto mezzo
volto.
Fece un passo verso l'amico,portandosi dietro anche Hermione e Prudence,e poi
si fermò costringendo Blaise a venire verso di lui.
-Come hai fatto a trovarci?-domandò Draco.
Avrebbe voluto sparire:farsi piccola piccola e svanire in una delle crepe del
terreno...
Sapeva che sarebbe stato difficile,ma non fino a quel punto!
Vide il viso perfetto di Blaise Zabini distendersi in un sorriso divertito
mentre guardava l'uomo che era accanto a lei:fino a quel momento non le aveva
ancora rivolto uno sguardo,si trovò a considerare Hermione.
-Diciamo che la vostra presenza qui a Diagon Alley non è passata
inosservata...-disse l'uomo.
Draco sogghignò divertito e scosse leggermente la testa.
-Molto divertente...Quindi sei venuto a darci il benvenuto o cosa?-gli
domandò subito Draco.
Hermione riconobbe quel tono di voce,glielo aveva sentito usare migliaia di
volte quando erano ancora a scuola:era lo stesso tono di voce con cui si
rivolgeva a Tiger e Goyle,oppure quelle poche volte che si rivolgeva a Harry e
Ron.
Quel tono così freddo,distaccato,quasi gelido che fin da quella mattina non
gli aveva sentito neanche una volta.
Finora non si era mai rivolto a lei o a Prudence con quel tono,ma in fondo
avevano iniziato quella convivenza forzata da neanche ventiquattro ore...
Hermione tornò ad interessarsi alla conversazione e vide che Blaise stava
scuotendo la testa.
-No,veramente avrei bisogno del tuo aiuto-stava dicendo.
-Di che si tratta?-domandò il biondo.
-Devo lasciare casa mia per un almeno una settimana e volevo sapere se potevi
ospitarmi-spiegò Blaise.
-Che è successo?Hai dei fantasmi piu' molesti del solito?-gli domandò
scherzando.
Ancora una volta Blaise scosse la testa,ma questa volta con un leggero
sorriso sulle labbra.
-No,ho un problema di tarli:si stanno praticamente mangiando tutta la
palazzina.
C'è il rischio che mi crolli la casa in testa-disse l'altro.
Stanca di tutto quel parlare,Prudence tirò un'altra volta la mano che era
stretta a quella della madre,portando l'attenzione di Hermione e di Draco su di
lei.
-Prudence!-la rimbrottò la donna.
La piccola,dispiaciuta per il richiamo,abbassò gli occhi e si morse il
piccolo labbro inferiore.
-Hai ragione Prudence-s'intromise Draco,guardando la bambina.
Subito,sentendosi giustificata,Prudence tornò a rialzare gli occhi e guardò
Draco,come in attesa.
Anche Hermione si era voltata verso l'uomo,come per chiedere spiegazioni
sulla sua frase.
-Vuole entrare...E' da dieci minuti che siamo qua fuori,è normale che sia
stanca di aspettare-le rispose Draco guardandola.
Poi si voltò verso Blaise lo guardò con uno sguardo ambiguo,quasi di
sfida.
-Blaise,ti ricordi di Hermione?-gli domandò.
Perchè lo aveva fatto?si domandò la donna,sentendosi improvvisamente in
disordine.
Blaise la scrutò in silenzio,sottoponendola a un'attento esame,poi Hermione
lo vide annuire.
-La Grifondoro amica di Potter,come potrei dimenticarla?-domandò senza
rivolgersi a nessuno in particolare.
Poi,inaspettatamente,tese una mano verso Hermione.
Lei guardò quella mano tesa qualche istante,incerta se stringerla o
meno:Zabini era un Serpeverde,ma era quello che aveva fatto meno danni durante
gli anni ad Hogwarts,certo il fatto che l'avesse appena chiamata "Amica di
Potter" non era un'ottimo presupposto per iniziare un'amicizia,ma questo non
voleva dire che fosse impossibile.
Rialzò lo sguardo sul volto di Blaise e contemporaneamente gli strinse la
mano:bisogna sempre partire da un piccolo gesto per le grandi imprese,no?
-Piacere di conoscerti,amico di Malfoy-gli disse sarcastica.
Sentì Draco sogghignare al suo fianco senza bisogno di voltarsi e fu
leggermente sollevata vedendo un piccolo sorriso far alzare all'insu' la bocca
carnosa e perfetta di Blaise.
-E lei è Prudence,la figlia di Hermione-disse Draco,interrompendo quella gara
di sguardi che si era creata fra lei e Blaise.
Zabini lasciò la mano della donna e posò lo sguardo sulla bambina che
ricambiò il suo sguardo con la stessa,se non con maggiore curiosità.
Hermione guardò Draco e lo vide a sua volta concentrato su quel "primo
incontro",ma quando si accorse dello sguardo della donna scosse la testa in un
gesto che doveva essere rassicurante,ma che per qualche strana ragione ebbe
l'effetto contrario.
-Prudence...Nome insolito per una bambina-disse Blaise.
La piccola lo guardò qualche altro istante poi arricciò le labbra in una
smorfia buffa che portò l'uomo a sorridere.
Soltanto quando Blaise portò di nuovo lo sguardo su Draco,Hermione tornò a
respire normalmente:se non altro erano uscite indenni da quel primo
confronto.
Ce ne sarebbero stati altri,ma almeno avevano evitato di sfidarsi per le
strade di Diagon Alley.
-Allora posso stare da te?-domandò Blaise riprendendo il discorso da dove
l'aveva interrotto.
-Ma non preferiresti andare in un'albergo?Adesso non siamo piu' due scapoli
in una grande casa vuota-gli fece notare Draco.
L'altro alzò le spalle incurante.
-Che importa?E poi stare da te è come stare in un'albergo:hai il
maggiordomo,la cuoca,una casa enorme...Che altro si può chiedere?-domandò ancora
Blaise.
Draco scosse la testa,in un gesto rassegnato e poi guardò Hermione.
-Per te è un problema?-le domandò.
Ci mancò poco che la mascella si staccasse dal resto del viso per finirle
direttamente a terra:stava chiedendo veramente la sua opinione?
Draco Lucius Malfoy aveva chiesto il suo parere?
Cos'era successo al mondo:si era completamente rivoltato?
-Non preoccuparti per me...-gli disse cercando di non apparire troppo
sorpresa.
-Sei sicura che non ti darà fastidio un'altra persona in casa?In fondo tu e
Prudence vi siete appena trasferite,non avete avuto ancora il tempo di
ambientarvi...-le disse.
Sapeva che Blaise stava seguendo ogni mossa di quel discorso,e che doveva
dare una risposta al piu' presto,ma non riusciva a pensare coerentemente.
Le dava fastidio che Blaise fosse ospite di Draco?
In fin dei conti anche lei era un'ospite...Certo un'ospite particolare,e
sicuramente di lunga durata,ma pur sempre un'ospite.
Se Blaise veniva a stare da loro,anche solo per una settimana,avrebbero
dovuto dividere la stanza di Draco,quindi dormire nello stesso letto...Non
potevano mica dormire in due camere separate e sperare che un Serpeverde si
bevesse una bugia.
Era disposta a farlo?si domandò ancora una volta,cercando di riflettere il
piu velocemente possibile,consapevole che i due uomini aspettavano la sua
risposta.
L'ultima cosa che voleva era creare altri problemi,si ritrovò a pensare.
Guardò Draco e gli sorrise,poi annuì.
-Sta tranquillo per me e Prudence non ci sono problemi...-gli disse,gli occhi
in quelli dell'uomo.
Era possibile che ci fosse stato un cambiamento in quel lago di ghiaccio che
erano gli occhi di Draco?
Per un millesimo di secondo le erano apparsi diversi,se possibile piu'
caldi,ma forse era stata solo una sua illusione.
Draco annuì e tornò a voltarsi verso Blaise.
-Allora Blaise è tutto a posto.Cerca di venire prima dell'ora di
cena-disse.
Hermione vide l'altro annuire.
-Tranquillo conosco la tua mania per la puntalità...Ci vediamo piu'
tardi-disse Blaise.
Poi senza salutare si voltò e se ne andò per la sua strada.
-Sei sicura che non è un problema per te?-le domandò ancora una volta
Draco,voltandosi a guardarla.
Lei annuì ancora una volta.
-Sicura-disse semplicemente.
Draco restò in silenzio qualche secondo,prima di posare lo sguardo su
Prudence e incontrare lo sguardo della bambina.
-Chi vuole entrare e provare tutti quei bei vestiti?-domandò.
Subito Prudence alzò la mano libera,facendo sorridere sua madre.
-Che stiamo aspettando allora?-chiese ancora il biondo.
-Come ci siamo conosciuti?-domandò Hermione al biondo.
Da poco piu' di un'ora erano nella boutique di Madama McClan cercando quello
che Malfoy chiamava il "vestito perfetto".
Avevano provato vestiti di tutte le stoffe,colori,foggie,ma niente che
soddisfacesse abbastanza l'uomo.
Ogni dieci minuti le appoggiava sulla porta del camerino due-tre
abiti,aspettando di vederglieli indosso,per poi scuotere la testa scontento
oppure fare una smorfia con la faccia che secondo lui avrebbe dovuto mostrare
tutta la sua disapprovazione.
-Non sarebbe piu' comodo se scegliessi il vestito per conto mio?-aveva
chiesto lei seccata ad un certo punto.
-Lo farai la prossima volta...diciamo che devi ancora imparare qual'è lo
stile adatto-aveva ribattuto Draco.
-Scusami!Ho ho un discreto gusto nel vestire-rispose lei leggermente
piccata.
-Appunto!Discreto...Devi avere un'ottimo gusto:le persone che incontrerai
saranno pronte a farti a pezzi nell'istante in cui ti metteranno gli occhi
addosso,soltanto per il vestito che indossi.
Non devi dar loro nessuna possibilità-le aveva detto lui esperto.
Così lei si era lasciata convincere a seguire i suoi consigli ed i suoi gusti
nel vestire.
Anche Prudence aveva provato qualche abito,ma per lei la scelta era stata
molto piu' facile, aiutata anche dalla ristrettezza dei capi da bambino
contenuti nella boutique:Draco aveva scelto due completi,uno color pesca che si
intonava perfettamente con i colori della bambina,ed un vestito bianco,con una
gonna a volant che aveva fatto letteramente impazzire Prudence.
Ancora dentro il camerino,Hermione aveva inziato a pensare a Blaise,e alla
situazione che si sarebbe venuta a creare da quella sera:sarebbe stata una vera
e propria sfida per loro,pensò tirando su la lampo dell'ennesimo vestito che
Draco che le aveva passato.
Dovevano apparire quasi come una vera famiglia...
Ma le vere famiglie hanno un passato comune,e tutto quello che lei divideva
con Draco erano insulti,rancore e maledizioni...Bisognava trovare un
rimedio.
-Come ci siamo conosciuti?-gli chiese,senza uscire dal camerino.
-Non te lo ricordi piu'?-sentì la voce dell'uomo fuori dalla porta.
-Come potrei dimenticare il nostro primo grande incontro la sera del nostro
arrivo ad Hogwarts? Tu sei stato "gentile" come al solito-gli disse
sarcastica.
Lo sentì sogghignare e scosse la testa:doveva aver perso completamente la
testa se era lì a scherzare con Malfoy.
-Ho fatto del mio meglio-ribattè lui divertito.
-Ne sono certa...Ma io intendevo:come ci siamo innamorati?-disse lei piu'
chiara.
Il silenzio che ricevette in risposta fu confortante e leggermente
terrificante allo stesso tempo: da una parte era felice di essere arrivata per
prima a quella parte del problema,ma dall'altra era contrariata che non ci
avesse pensato anche Draco.
In fondo era stato lui che aveva messo tutti e due in quel disastro!
-A chi vuoi che importi?-le domandò lui cercando di minimizzare.
-Credimi,interesserà a tutti.
Ed il primo che ci farà delle domande sarà proprio Blaise questa sera-gli
fece notare.
-No,non credo-ribattè lui convinto.
Hermione sbuffò esasperata,e dopo un'occhiata allo specchio del camerino,aprì
la porta ed uscì nel corridoio dove l'aspettavano Prudence e Draco.
Una strana espressione si dipinse sul volto dell'uomo:per alcuni istanti vide
i suoi occhi misteriosi spalancarsi,proprio nel momento in cui uscì nel
corridoio e mostrò ai due il vestito.
Però quell'espressione durò soltanto pochi istanti,poi vide lo sguardo
dell'uomo tornare normale e alzarsi sul suo volto.
-Bello!-disse Prudence affascinata.
Hermione guardò sua figlia e le rivolse un sorriso di ringraziamento,prima di
lanciarle un bacio.
Poi tornò a guardare Draco e aspettò che questi parlasse:per quanto la
riguardava quel vestito era il migliore che avesse provato finora e le stava
divinamente;avrebbe potuto continuare a provare abiti per ore,senza trovarne uno
meglio di questo.
Forse anche l'uomo doveva essere della stessa opionione perchè lo vide
annuire con sempre maggiore convinzione.
-E' questo-disse semplicemente rialzando lo sguardo sul suo viso.
Hermione sorrise soddisfatta e annuì.
-Va bene allora tu cambiati,io intanto vado a pagare-le disse.
Lei annuì di nuovo e fece per far entrare Prudence nel camerino con lei,ma si
sorprese quando vide che la bambina tendeva la mano verso Draco,che la stringeva
senza dubbio alcuno,e insieme tornavano da Madama McClan.
Hermione scosse la testa allibita:possibile che Prudence si trovasse così a
suo agio in quella situazione?si domandò facendo scendere la lampo del
vestito.
Questo cadde a terra e lei prese i jeans dalla stampella cercando una
risposta a quella domanda che al momento le sembrava epica.
Possibile che in Draco sua figlia rivedesse la figura paterna che negli
ultimi mesi era stata totalmente assente nella sua vita?
Ron,perso dietro il gioco e le carte,era diventato un fantasma per lei che a
volte Hermione aveva paura che Prudence non lo ricordasse affatto.
Prese la maglietta a maniche corte e la infilò,lasciandosi andare ad un
sospiro:chi l'avrebbe mai detto che la sua vita sarebbe cambiata così
all'improvviso?
Finora vivere con Malfoy non era stato così terribile,ma non si poteva mai
dire con lui...In fondo erano passate neanche ventiquattro ore dall'inizio di
quell' "avventura",se così poteva chiamarla.
Raccolse il vestito,e dopo averlo messo sulla stampella,uscì nel corridoio e
tornò da Draco e Prudence,che l'aspettavano seduti su un divano rosso.
Quando la sentirono arrivare alzarono entrambi lo sguardo e sua figlia scese
dal divano e le andò incontro abbracciandole le ginocchia.
-Pappa-le disse alzando il volto sulla madre.
-Non è ancora ora di cena,Prue-le ricordò Hermione.
Erano solo le quattro e mezzo:Prue doveva aspettare almeno le sei per la
cena.
-Pappa...-ripetè la piccola.
-Che ne dici di uno spuntino?-propose Draco.
Hermione alzò lo sguardo sull'uomo e scosse la testa.
-Non credo sia una buona idea:se mangia adesso non avrà fame a cena-gli
spiegò.
Draco si alzò e andò vicino alle due donne.
-Veramente anche io ho un leggero languorino...Che ne dici se ci fermiamo da
Madama Rosmerta per una porzione di Fish and Chips?-le propose.
Hermione sentì subito l'acquolina in bocca:era una vita che non mangiava le
famigerate Fish and Chips di Madama Rosmerta.
-Fish and Chips a una bambina di due anni?-domandò cercando di mostrarsi
ancora incorruttibile.
Draco scosse subito la testa.
-Assolutamente:possiamo vedere se hanno una di quelle pappette orrende che
mangiano i bambini della sua età-riparò subito l'uomo sicuro di essere sulla
strada giusta.
Hermione storse la bocca verso destra,cercando di resistere ancora un pò,ma
ormai anche lei era caduta nella trappola delle Fish and Chips e finì per
annuire.
-Ok,va bene...Mi avete convinto-cedette.
Draco sogghignò e fece un sorriso a Prudence che stava sorridendo
allegra.
L'uomo raccolse la busta con i vestiti che era accanto al divano e,dopo aver
infilato anche il vestito che Hermione aveva ancora in mano,si avvicinò alla
porta della boutique,l'aprì e si fece da parte per far uscire le due donne prima
di seguirle in strada.
-Stavo ripensando a quello che hai detto prima-le disse Draco prima di
mettere in bocca una patatina.
Hermione stava imboccando Prudence e a quelle parole,posò il cucchiaino e si
voltò verso Draco.
Erano da Madama Rosmerta da una ventina di minuti e anche lì la loro presenza
aveva suscitato la curiosità di tutti i commensali e della stessa Madama
Rosmerta,che però aveva mascherato bene la sorpresa.
Aveva salutato Hermione che ricordava dai tempi di Hogwarts e aveva fatto la
conoscenza della piccola Prudence e si era mostrata estremamente disponibile
quando Draco le aveva chiesto se poteva portare alla piccola un passato di
verdure o qualcosa del genere,visto che Prue sembrava molto affamata.
Hermione aveva fatto finta che quegli sguardi,terribilmente sfacciati e
insistenti,fossero rivolti alla bambina,e non a lei e Draco e dopo alcuni
istanti aveva iniziato a sentirsi meglio:forse era questa la tattica giusta da
adottare,pensò.
-A quello che ho detto nel camerino?-domandò la donna.
Draco annuì.
-Ti sei reso conto che ho ragione,vero?-gli domandò sorridendo leggermente
soddisfatta.
-Per quanto mi dispiaccia ammetterlo,è così...Credo che dovremmo metterci
d'accordo su una storia-le disse.
Hermione diede un'altra cucchiaiata del passato di zucca a Prudence e
distolse lo sguardo dal biondo.
-Comincia:hai qualche idea?-gli domandò senza guardarlo.
-Tu hai capito di essere follemente innamorata di me e io non ho potuto far
altro che acconsentire-le disse mettendo in bocca un'altra patatina.
Hermione lo guardò con un'espressione leggermente scioccata in volto.
-Assolutamente no!Semmai il contrario-lo provocò.
-Neanche morto vado in giro a raccontare una cosa del genere!-le disse lui
guardandola.
Hermione sorrise e annuì.
-Ok,allora dovremo trovare una via di mezzo...-disse conciliante.
Draco la guardò in attesa.
-Del tipo?-domandò dopo qualche istante.
-E se ci fossimo innamorati con il tempo?Magari ci siamo rincontrati per caso
e man mano abbiamo capito di essere innamorati-propose lei prendendo una
patatina dal piatto.
Draco ascoltò la sua idea e dopo qualche istante annuì.
-Può andare...Come ci siamo incontrati?-le chiese.
-Devo decidere tutto io?Fatti venire qualche idea anche tu!-gli
disse,tornando a voltarsi verso sua figlia.
L'uomo restò in silenzio qualche istante,guardando Hermione imboccare
Prudence che aveva la bocca ed il mento tutte impiastricciate di passato di
zucca,ma che si avvicinava affamata al cucchiaio.
-E se ci fossimo incontrati per caso all'ospedale?-le domandò.
-Come in ospedale?-
-Pansy e Nott hanno una figlia della stessa età di Prudence,magari posso dire
che ero andato a trovare Pansy e uscendo dal reparto maternità ti ho visto-disse
Draco,lo sguardo sempre fisso sulle due donne.
-Quando è nata questa bambina?-domandò.
Non riusciva a credere che alla fine Pansy avesse posto fine alla sua
ossessione per Draco e si fosse sposata con un'altro uomo:era certa che fosse
ancora zitella in attesa del minimo cenno di Draco per ricominciare la loro
relazione.
Era veramente a corto di notizie...doveva aggiornarsi se doveva iniziare a
frequentare i Serpeverde.
-Verso la metà di marzo-disse l'uomo prendendo un pezzo di pesce dal
piatto.
Hermione scosse la testa.
-Non è possibile allora...Prudence è nata all'inizio di gennaio-ribattè
lei.
Draco masticò lentamente,cercando una situazione plausibile che avesse
portato al colpo di fulmine.
-E se diciamo a tutti che in fin dei conti eravamo innamorati fin dai tempi
di Hogwarts?-le propose.
Hermione,lo sguardo sulla bambina,scosse la testa.
-Sarebbero in pochi a crederci:all'epoca non facevi mistero del tuo odio per
me.
Chi crederebbe che eri segretamente innamorato di me?
E poi perchè se eravamo tanto innamorati io avrei sposato Ron?-gli
domandò,dando un'altro cucchiaio di passato a Prudence.
Per alcuni istanti ci fu il silenzio,che la portò ad alzare lo sguardo su
Draco e a incontrare i suoi occhi:erano illuminati da una strana luce che non
aveva mai visto prima.
-Alle volte per capire il proprio posto nel mondo bisogna fare degli
sbagli...-le disse serio,fissandola.
Stava parlando di lei,di sè stesso,o dell'argomento della conversazione?si
domandò leggermente confusa,gli occhi in quelli dell'uomo.
Era una domanda che poteva aprirsi a piu' interpretazioni,ma lei almeno per
adesso non aveva voglia di scavare troppo per cercare i significati
nascosti.
Preferì lasciar cadere la frase e scrollare le spalle.
-Non sarebbe carino nei confronti di Ron,anche se il nostro matrimonio è
stato un disastro è pur sempre il padre di Prudence-
-Papà-ripetè la bambina facendo sorridere la donna.
Hermione prese una salvietta e pulì la bocca e il mento della
piccola,tornando poi a guardare Draco,che sempre silenzioso non le aveva mai
tolto gli occhi di dosso.
-E se dicessimo a tutti che ci siamo trovati a lavorare insieme per via del
tuo lavoro?-propose seguendo un'idea improvvisa.
-I diplomatici non hanno a che fare spesso con gli Auror...-le disse.
Hermione scosse la testa.
-Ok,ma metti che avevi bisogno di alcune informazioni,sei venuto al Ministero
e hai trovato me... Può essere ricominciato tutto da lì.
Magari può sembrare un pò strano a chi ti conosce bene,ma a volte la vita è
imprevedibile-gli fece notare lei mettendo in bocca una delle ultime patatine
rimaste nel piatto.
Draco restò in silenzio qualche istante,lo sguardo su di lei,anche se
Hermione aveva qualche dubbio che la vedesse veramente e alla fine annuì.
-Ok facciamo come dici tu-le concesse.
Hermione,soddisfatta,sorrise incurvando gli angoli della bocca all'insù.
-Il primo bacio?-domandò lei.
-Avanti a chi interesserà una cosa del genere?-domandò lui sogghignando.
-Tu sottovaluti la curiosità della gente...Quando ci siamo dati il primo
bacio?-gli ripetè.
-Vuoi una data precisa?-la sfottè lui.
Hermione scosse la testa divertita.
-Anche una approssimativa mi va bene-gli disse prendendolo in giro.
Draco ritornò silenzioso e riflettè qualche minuto prima di parlare di
nuovo.
-Un paio di mesi dopo il nostro primo incontro?-le propose.
-Wow addirittura un paio di mesi...-
-Sono un gentiluomo Granger...-ribattè lui.
Hermione aiutò Prudence a bere dal suo bicchiere,facendole varie smorfie
buffe con la bocca.
-Dobbiamo decidere anche quando siamo andati a letto...-domandò lui.
-No,no,no!-rispose subito Hermione voltandosi verso l'uomo e facendo così
cadere un pò dell'acqua contenuta nel bicchiere sui suoi jeans.
Draco non potè evitare un sogghigno quando la vide così imbarazzata:era la
prima volta che aveva una reazione simile in sua presenza,pensò.
-Magari possiamo parlare di quello piu' tardi...Certo se ti dovessero
chiedere qualcosa, dovrai inventarti una palla su due piedi,basta che poi mi fai
sapere quello che hai raccontato-gli disse cercando di ritrovare il contegno che
aveva avuto fino a quel momento.
Draco annuì e per qualche istante nessuno dei tre occupanti del tavolo
parlò.
-Sai che dovremo dividere la camera da stasera,vero?-le disse Draco,lo
sguardo posato sul legno del tavolo.
-Mh,lo immaginavo-disse lei,senza guardarlo.
-Per questo volevo essere sicuro che la presenza di Blaise non ti desse
fastidio-le disse.
Continuavano ad evitare lo sguardo dell'altro,come se stessero parlando ad
un'identità astratta che si trovava fra di loro o addirittura a Prudence che
incuriosita da quella strana scena alternava gli sguardi da sua madre a
Draco,come in una partita di tennis.
-Non volevo creare altri problemi...-disse lei.
-Problemi?Che problemi?-le chiese Malfoy.
-Beh,nel giro di ventiquattro ore ti sei trovato con una compagna ed una
figlia...Io e Prudence siamo ospiti in casa tua,certo delle ospiti speciali,ma
questo non cambia la situazione...-disse lei senza guardarlo.
-Granger-la chiamò lui con tono perentorio.
-Per questo quando mi hai chiesto se per me era un problema che Blaise
restasse da te,ho detto che non ce ne erano:è casa tua e devi decidere
tu-continuò lei.
-Granger guardami-le ordinò.
Hermione alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi argentei misteriosi e
impenetrabili.
-Tu non sei un'ospite:sei la padrona di casa.
Vedi di abituartici in fretta a questo cambiamento altrimenti nessuno crederà
che siamo una coppia.
Se la presenza di Blaise può essere fastidiosa o pesante,basta una telefonata
e gli dico di trovarsi una camera in albergo:scambierebbe questa richiesta come
un bisogno di intimità o roba del genere.
L'unica cosa che importa è che tu e Prudence vi sentiate a vostro agio vista
la situazione già difficile-le disse tenendo lo sguardo sempre nei suoi
occhi.
Hermione rimase colpita dalle sue parole:ma che fine aveva fatto il Malfoy
che aveva conosciuto da ragazza?
Eppure lei lo aveva intravisto neanche un paio d'ore prima proprio grazie a
Blaise:lo stesso tono freddo e distaccato,come se tutto quello che succedeva
intorno a lui non lo toccasse minimamente.
Perchè allora non la trattava allo stesso modo?Perchè con lei e Prudence era
così attento e partecipe?
-Se continuerai a chiamarmi Granger nessuno crederà che siamo una coppia-gli
fece notare,senza rispondere alle sue domande.
Draco rilassò visibilmente i muscoli della schiena e delle spalle e si lasciò
andare ad un sorriso accennato che interessò soltanto metà volto.
-Ok,ci proverò...Però credo che adesso sia meglio andare,altrimenti faremo
tardi-le disse.
Hermione annuì e si alzò,aiutando poi la bambina a fare lo stesso,dopodichè
seguirono Draco fuori dal locale,incuranti degli sguardi che li seguirono ogni
loro mossa.
Ormai non le davano neanche piu' fastidio...
Come si era aspettata,Blaise fu il primo a chiedere loro qualche notizia
sulla loro storia.
-Siete stati talmente bravi a nascondere tutto che neanche io mi sono accorto
di niente-disse rivolto a Draco.
Il biondo aveva lanciato uno sguardo veloce a Hermione che aveva sorriso
divertita:alla fine aveva avuto ragione ancora una volta,e se non fosse stato
per la sua insistenza adesso sarebbero stati nei guai.
Aveva lasciato a Draco il divertimento di raccontare tutta la loro
storia:come era nata,quando si erano rincontrati e come avevano deciso di
ritornare insieme.
-Hermione tu sapevi quello che aveva in mente di fare?-le domandò ad un
tratto Blaise.
Si era rivolto poche volte a lei,forse perchè la conosceva poco o perchè
l'antico rancore fra le loro Case era davvero duro a morire come dicevano,ma lei
aveva cercato di mostrarsi cortese e partecipe per tutto il tempo,sperando di
dare una buona impressione di sè.
Lei era seduta sul tappeto con Prudence e si era voltata verso i due
guardando prima Draco e poi Blaise.
-Vuoi dire la partita?-gli domandò.
Blaise annuì e lei scosse la testa.
-Non ne avevo la piu' pallida idea...E' stata tutta una sua idea-disse
rivolgendo un veloce sguardo a Draco.
L'uomo sogghignò divertito e alzò le spalle.
-Ho preso l'occasione al volo,quando mi sarebbe capitata un'altra possibilità
come quella,scusa?-domandò rivolgendosi a Hermione.
Lei scosse la testa e tornò a occuparsi di Prudence.
-Signorina è ora di andare a letto...-disse guardando sua figlia.
-No,dopo-disse la piccola.
Hermione scosse la testa decisa.
-No,Prue:sei rimasta sveglia anche piu' del solito.
Saluta Draco e andiamo a letto-disse alzandosi in piedi,sperando che sua
figlia seguisse il suo esempio.
Prudence sbuffò e si alzò,poi trotterellò sulle piccole gambe e si diresse
verso Draco,che aveva teso le braccia verso di lei.
Quando la bambina fu fra le sue braccia,le posò un bacio su ogni
guancia,sorprendendo sia Hermione che Blaise.
-Buonanotte-disse Prudence guardando il biondo.
Draco le sorride e le diede la buonanotte.
Poi la piccola si sciolse dal suo abbraccio e tornò verso la madre.
-Anche io vado a letto...E' stata una giornata faticosa-disse Hermione
rivolgendosi ai due uomini quasi scusandosi.
Draco annuì e si alzò,venendo verso di lei.
Hermione lo guardò sopresa,che aveva intenzione di fare?
-Salgo fra poco-le disse fermandosi a pochi passi da lei.
Poi senza darle il tempo di fare un cenno,di dire nulla,Hermione vide il viso
dell'uomo che si avvicinava sempre di piu' al suo finchè non fu troppo tardi per
scansarsi.
Chiuse gli occhi e qualche secondo dopo sentì le labbra di Draco posarsi
sulle sue:aveva sempre immaginato che le avrebbe trovate fredde,quasi gelide
come quelle di un morto,ma al contrario erano calde e morbide.
Si posarono perfettamente sulla sua bocca per un bacio a stampo che durò meno
di dieci secondi,ma che la fece restare senza fiato.
Quando le sentì allontanarsi,riaprì gli occhi e incontrò quelli di lui
perfettamente padroni della situazione e misteriosi come al solito.
Era stata un'altra delle sue mosse!
Erano una coppia:ogni marito per salutare la propria compagna,per darle la
buonanotte,le da un bacio.
Ma loro non erano una coppia,si ricordò subito dopo.
Loro non erano niente...Erano due attori.
Anzi,lei era una cosa di sua proprietà.
Per evitare che quelle emozioni si materializzassero sul suo volto,si voltò
subito dopo,dimenticandosi anche di salutare Blaise.
Prese in braccio Prudence,piu' per sè stessa che per un bisogno reale di sua
figlia e l'accompagnò nella sua stanza,dove la spogliò e le mise il pigiama ed
il pannolino per poi metterla a letto.
-La canzone-le disse sua figlia non appena ebbe posato la testa sul
cuscino.
Hermione sorrise e si sedette sul bordo del letto e rimboccò le coperte di
Prudence,schiarendosi la voce.
"Blackbird singing in the dead all
night,
take these broken winds and learn to
flight
all your life,you were only waiting
for this moment to arise"
Prudence le sorride stanca,e si scostò un boccolo castano che le era caduto
sulla fronte, poi lasciò ricadere la mano sulla coperta,poco lontano dalla mano
della madre.
"Blackbird singing in the dead all
night
take these sunken eyes and learn to
see
all you life you are only waiting
for this moment to be free...
Blackbird fly
Blackbird fly
Into the light of the dark black
night"
Finì la strofa con voce sempre piu' bassa,poi si chinò sulla bambina per
darle un bacio sulla fronte.
Ogni giorno succedeva la stessa cosa:non riusciva a finire la seconda strofa
che Prudence cadeva addormentata.
Si alzò in piedi senza fare rumore e uscì dalla stanza,dirigendosi verso la
stanza di Draco,dove nel pomeriggio aveva spostato le sue cose.
Aprì la porta e fu sollevata dal trovarla vuota:l'uomo doveva essere ancora
di sotto con Zabini.
Passare un pò di tempo con Prudence le aveva calmato i nervi,ma non riusciva
ancora ad essere del tutto tranquilla.
Per la prima volta,quella sera,dopo sei anni avrebbe dormito con una persona
diversa da suo marito.
Continuava a pensare a Ron come a suo marito,ma doveva cominciare a
considerarlo il suo ex, per quanto la situazione potesse essere strana.
Cominciò a spogliarsi,gettando i vestiti sul letto poco distante da lei,e con
indosso soltanto il reggiseno e gli slip prese la spazzola e si spazzolò i
capelli,cercando di dar loro un senso logico,poi si ricordò che Draco poteva
entrare da un momento all'altro e si infilò la maglia del pigiama.
Neanche un minuto dopo,la porta della stanza si aprì e l'uomo
entrò,fermandosi il secondo dopo sulla soglia della porta visibilmente
interdetto vedendola ferma davanti allo specchio,ma dovette ricordare il motivo
per cui si trovava lì subito dopo perchè lei lo vide annuire e chiudere la
porta.
C'era qualcosa di strano sul suo volto...
-Va tutto bene?-gli domandò guardandolo attraverso lo specchio.
I loro occhi si incontrarono un'istante e Draco annuì.
-Sembri nervoso-non riuscì a trattenersi dal dire lei.
-Sto bene,ok?-disse Draco slacciandosi i primi bottoni della camicia.
Hermione annuì e posò la spazzola sul mobile,voltandosi poi verso il letto
per prendere i pantaloni del pigiama.
-Ho esagerato...-le disse lui.
Quello doveva essere il modo in cui i Malfoy chiedono scusa,pensò Hermione
guardandolo.
Draco si voltò a guardarla,ma quando vide che si stava vestendo tornò a darle
le spalle,gesto che lei apprezzò moltissimo.
-E' successo qualcosa con Blaise?-si arrischiò a domandargli.
Era l'unica spiegazione possibile:lo aveva lasciato neanche mezz'ora prima e
tutto sembrava apposto,e ora lui era visibilmente nervoso.
Hermione lo vide annuire impercettibilmente.
-Che è successo?-gli domandò ancora.
Nella stanza scese il silenzio,mentre lui le voltava ancora le spalle ed
Hermione sperava che quel silenzio fosse un segno positivo.
Quante cose non sapeva di lui,e viceversa...
Come potevano essere scambiati per una coppia?si domandò per la millesima
volta in quella giornata.
Draco voltò la testa verso di lei e si girò completamente quando vide che lei
aveva finito di cambiarsi.
-Non mi va di parlarne...-le disse iniziando a sbottonarsi la camicia.
Questa volta fu lei a voltargli le spalle,in una scena che sembrava un
perfetto siparietto comico.
Draco sogghignò e scosse la testa vedendo la sua reazione.
-Che c'è Granger,non hai mai visto un'uomo nudo?-la prese in giro.
-No Malfoy è solo che non vorrei rimanere abbagliata dalla tua bellezza-gli
disse Hermione di rimando.
-Fai bene...Ogni donna che ha provato non è piu' riuscita a tornare
indietro-le disse lui.
La camicia bianca volò nel campo visivo di Hermione andando a posarsi sulla
sedia di vimini su cui lei si era seduta poche ore prima quel pomeriggio.
-Allora dovresti andare in giro con le istruzioni per l'uso-ribattè ancora
lei cercando di non pensare al fatto che Draco fosse a torso nudo a pochi metri
da lei.
Neanche pochi istanti dopo anche i pantaloni seguirono la stessa sorte della
camicia,portando Hermione a deglutire anche se la sua bocca era asciutta neanche
fosse il deserto del Gobi.
-Hai intenzione di dormire in piedi come i cavalli?-le domandò lui.
Lei voltò cautamente la testa di lato,vedendo l'uomo con indosso il pigiama
di seta nero che si avvicinava al lato destro del letto e smuoveva le
coperte.
-Vuoi dormire vicino alla porta,nel caso Prudence avesse bisogno di te la
notte?-le domandò.
Hermione restò sorpresa da quella proposta inaspettata ed impiegò qualche
istante prima di annuire.
-Sì grazie...Sempre se per te non è un problema-gli disse ricordandosi le
buone maniere.
Draco scosse la testa e si infilò dall'altro lato del letto.
Hermione seguì il suo esempio,infilandosi sotto le coperte,a pochi centimetri
di distanza dal corpo di Malfoy.
Poggiò la testa sul cuscino e si voltò verso di lui,incontrando il suo
sguardo.
-Buonanotte Draco-gli disse.
-Buonanotte Hermione-rispose lui chiamandola per la seconda volta in quella
lunga giornata con il suo nome.
Dopodichè lei tornò a voltarsi su un fianco dandogli le spalle.
Subito dopo,il buio calò a coprire i dubbi,le paure e le speranze che li
avevano accompagnati fin dall'inizio di quell'assurdo giorno.
Salve a
tutti!!!
Il nuovo
ospite ha portato un rimescolamento delle carte,costringendo i due "piccioncini"
a dormire nella stessa stanza:riusciranno a resistere una settimana senza
scannarsi?
E a dar
a bere a Blaise che la loro storia è vera e non una
montatura?
La
canzone cantata da Hermione come ninna nanna e' "Blackbird" dei
Beatles.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi
scuso per eventuali errori di battitura e di ortografia.
E ora i
ringraziamenti:Shavanna(E' sempre
così:il cattivo è sempre quello che lascia...Nessuno xò si kiede cosa sia
successo x portare alla rottura!Tranquilla x Harry e Herm...),Xerley(Hai ragione è un pò
accondiscendente,ma soltanto xkè nn ha ancora inquadrato bene la
situazione...quando lo farà tornerà quella di sempre;x quando riguarda la
rabbia,diciamo ke un pò l'ha sfogata su Harry),Kucciolaflea(Grazie x i
complimenti!Credi ancora le cose stupende che hai detto su Draco nello scorso
chap?Nn giudicare male Harry,in fondo si è trovato spiazzato da quello ke si è
trovato davanti:nn è cosa di tutti i giorni ke Herm decida d andarsene cn Draco
e rifiuti il suo aiuto),Pikkola(Grazie x i complimenti! Io nn ho mai visto Draco cm un
personaggio veramente perfido,ke ke ne dica la Row,x me è una vittima degli
eventi...X questo voglio rendergli un pò giustizia,senza xò stravolgere il
personaggio),Falalula(I
complimenti m piacciono,ma credo sempe di nn meritarli!Cmq grazie! Prue ha un
anno e mezzo e cm vedi le cose si sn già complicate...e c'è una cena di gala da
preparare...),Canfly(Grazie x i complimenti!)JC(E' uguale-diverso a qll dell'altra ff.Già credo anke io che cn un
marito del genere tt avrebbero accettato l'offerta di Draco..E' difficile
fermare qualcuno ke nn ti da ascolto...),Deidara(Grazie x i complimenti,lo sai
che i tuoi mi piacciono particolarmente),Sorellinadolce(Grazie x i
complimenti...Che ne dici del primo atto della recita?),Ginny28(Wow,grazie...),Chiacchia21(Anche a me piacciono molto
come coppia: sn talmente diversi che sn fatti apposta x stare
insieme),Debby12(Se nn lo
hai fatto ancora:CHE ASPETTI?Naturalmente nn saranno le stesse parole e le
stesse idee,quindi xke dovrebbe darmi fastidio?),Aqa(Nn aspettava nulla:Harry era venuto
soltanto in soccorso di un'amica;già forse ho esagerato cn la casa di Draco,ma
ho voluto mostrare subito il contrasto fra il vecchio e il nuovo...Per la
baby-sitter posso kiedere a Herm),Brilu(Tranquilla,Harry tornerà presto!Prue è ancora piccola ma è
normale che la sparizione di un genitore e l'arrivo di un'estraneo al suo e al
fianco della madre le sembri strano...ma nn so ancora come reagirà),
Dark Heart(Grazie x i
complimenti...tr buona!!),and last but not least Potterina88(Benvenuta anke in qst ff!!E
naturalmente grazie x i complimenti Pamy,come al solito 6 sempre gentile!Sì lo
so qst volta me la sn presa cn Ron:nelle altre 2 è toccato a Neville e qui a
Ron,ma tu sai che gli voglio bene,lo vedi nelle altre 2 ffs.Si vede ke ho un
talento nello descrivere bambini:prima Teddy e adesso
Prue...mah!)
Bene,x
ora è tutto;io vi saluto e vi do apputamento al prox
capitolo:
"Girl"
Baci,Eva
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Capitolo 5 *** Girl ***
girl
Il sole non era ancora sorto completamente,ma lui era già in
salotto,sveglio neanche avesse passato tutta la notte insonne.
Quella appena trascorsa era stata la prima notte in cui aveva diviso
il letto con una donna senza farci sesso,anzi a pensarci bene,era la prima volta
in assoluto,visto che le sue compagne di una notte non restavano mai a fargli
compagnia fino al mattino.
Era una delle sue regole per evitare di affezionarsi troppo a
loro.
Invece con Hermione non aveva mai fatto il minimo accenno,il minimo
passo verso di lei nel letto per tutta la notte,neanche durante il sonno,come se
sapesse anche allora che quella era una zona vietata in cui non poteva
spingersi.
Era rimasto sempre nella sua parte del letto,quasi cercando di dare
il minimo fastidio possibile, cercando di farla adattare a quella nuova e strana
situazione senza aggiungerci anche le sue aspettative o le sue paure per quella
convinvenza che si era venuta a creare.
Che lui aveva fatto in modo di creare...
Allungò la schiena sulla poltrona e poggiò la testa su uno dei
cuscini del divano,mentre la mente tornava ancora una volta al motivo che lo
aveva spinto a fare quella proposta.
Mancavano tredici mesi e poi avrebbe compiuto venticinque
anni.
Allora sarebbe entrata in vigore quella clausula del testamento di
sua madre:o si sposava o tutta la fortuna dei Malfoy sarebbe andato all'altro
lato della famiglia Black.
Sarebbe stato facile,bastava scegliere una donna della sua età e
convincerla a sposarlo:in fondo non doveva essere tanto difficile visto il suo
sex appeal e la sua ricchezza.
Se non fosse stata per quella maledetta clausola...
Sua madre,da inguaribile romantica,aveva imposto che il suo fosse un
matrimonio d'amore,come lo era stato quello dei suoi genitori ed aveva stilato
uno speciale giuramento che Draco e la sua sposa dovevano pronunciare
sull'altare,in grado di scovare trucchi o recite atte soltanto alla conquista
del patrimonio.
Se voleva i suoi soldi,doveva sposarsi e se voleva sposarsi doveva
innamorarsi...
Ma come poteva innamorarsi di un'altra se da quando aveva tredici
anni non faceva altro che pensare ad una sola donna?
Chiunque avesse sentito quella storia gli avrebbe dato del
pazzo:nessuno si può innamorare della persona che ti ha preso a
pugni!
Ma se questa persona ha profondi occhi color dell'ambra e una massa
di capelli ricci che sembrano essere piu' morbidi della seta?
Se il solo fatto di essere disprezzato da quella persona lo consideri
una prova del fatto che lei pensa a te,che sei nei suoi pensieri,che non gli sei
totalmente indifferente?
Per anni si era nascosto dietro la scusa del "Sangue Puro" e
dell'impossibilità di mischiare le razze,per anni aveva evitato i suoi
sentimenti.
Non aveva dato peso al fatto che il suo cuore accellerasse ogni volta
che lei era nelle vicinanze, nella stessa stanza,se anche passava poco distante
da lui e gli lanciava la sua solita occhiata carica di odio;aveva dato colpa
all'odio che provava da sempre per lei il pensiero di quella ragazza sempre
nella sua mente.
Neanche il suo matrimonio con quel pezzente di Weasley aveva scalfito
quello che con il tempo era diventata quasi una devozione,un'amore talmente puro
da non poter essere confrontato con nessuna delle altre storie che aveva avuto
nel frattempo:in un certo senso,era sicuro,che la sua occasione sarebbe arrivata
prima o poi.
Loro si sarebbero ritrovati,non piu' come nemici,e allora avrebbe
potuto giocare le sue carte.
Nel frattempo gli anni passavano,e il tempo per mettere in atto la
clausola di sua madre si assottigliava,ma la cosa sembrava interessarlo
minimamente:aveva saputo dei problemi di matrimonio fra Hermione e Weasley,della
febbre del gioco che aveva aggredito Weasel...
Non era rimasto indifferente alla nascita di Prudence,si era sentito
leggermente tradito,i suoi propositi avevano quasi vacillato,ma era stato
rincuorato dalla voce che Hermione era dovuta andare in ospedale da sola e che
quel matrimonio era ormai soltanto un ripiego.
Potevano lasciarsi da un momento all'altro e lui doveva essere pronto
a cogliere il momento giusto per farsi avanti:non un minuto prima per non
sembrare troppo precipitoso,nè un minuto dopo per non perdere l'occasione
giusta.
Ma era passato un'altro anno e mezzo prima di avere l'occasione
giusta.
Quella partita.
Non avrebbe potuto avere attimo migliore neanche se avesse aspettato
tutta la vita!
Quando aveva fatto la proposta a Weasel,aveva avuto un'attimo di
timore:non era sicuro al 100% che questi avrebbe accettato,ma la sua conoscenza
del genere umano non l'aveva deluso neanche quella volta.
L'uomo aveva accettato e ora Hermione e la bambina erano lì con
lui...
Aveva nove mesi di tempo per farla innamorare di sè:non riusciva ad
immaginare un'impresa piu' facile e allo stesso tempo piu' titanica di
quella.
Sapeva che quella situazione poteva sembrare strana vista dal di
fuori,ma fino a quel momento, non c'era stato nessun problema
particolare.
Se si escludeva la discussione con Blaise...
Per un'attimo si era scordato della loro amicizia ed era stato sul
punto di colpirlo.
-Credi che questa fase durerà molto?-gli aveva chiesto quando erano
rimasti da soli la sera prima.
Lui l'aveva guardato e Blaise,conscio dello sguardo del biondo,aveva
posato con noncuranza le labbra sul suo bicchiere.
-Di che stai parlando?-gli aveva domandato,guardandolo.
-Questa fase...Della famigliola felice...Durerà ancora molto?-aveva
specificato l'altro.
-Credo proprio di sì-aveva risposto l'altro con voce
fredda.
Blaise aveva annuito.
-Eppure ti credevo piu' furbo-aveva aggiunto,come dando voce ad un
pensiero improvviso.
-La smetti di parlare come la Cooman e dici veramente quello che
pensi?-aveva ribattuto Draco perdendo la pazienza.
Si erano guardati alcuni istanti senza parlare,poi Blaise aveva
annuito.
-Ok,va bene,mettiamo le carte in tavola.
Tu credi veramente di poter stare con quella donna e far finta che il
passato non significhi niente?
Vi siete fatti la guerra per anni,vi siete odiati,e adesso mi vuoi
far credere che improvvisamente è amore folle da togliere il respiro?-aveva
detto l'amico.
-Magari non da togliere il respiro,ma è amore...Che tu ci creda o
no!-aveva replicato lui.
Non aveva neanche dovuto mentire...
-Non ti è passato neanche un attimo per il cervello che quella donna
ti stia usando?-aveva detto Blaise alzandosi e andando verso di
lui.
-Usarmi?Ma di che stai parlando?-
-Neanche ventiquattro ore fa,la Granger e sua figlia vivevano in un
monolocale ed erano piene di debiti ed adesso sono felici e in questa casa che è
grande dieci volte la loro.
Apri gli occhi!-gli aveva quasi urlato contro.
-Se non la smetti di urlare,dovrai fare i bagagli prima ancora di
aver il tempo di finire di disfarle.
Per quanto riguarda me ed Hermione,non sono affari che ti riguardano
e non permetterti mai piu' di parlare di lei in quel modo-aveva ribattuto con
voce gelida.
Blaise era rimasto in silenzio e aveva sostenuto il suo
sguardo.
-Sono stato chiaro?-aveva chiesto ancora Draco.
L'amico aveva annuito,poi lui era salito in camera dove aveva trovato
Hermione semisvestita che stava finendo di prepararsi per la notte.
Si erano comportati come due adolescenti ingenui e alle prime
armi,soltanto per aver visto un pò di pelle nuda.
A pensarci adesso gli veniva da ridere,ma sul momento si era sentito
imbarazzato e fuori posto, come mai prima d'ora.
Neanche il covo di Voldemort l'aveva messo così in
ansia...
-Buongiorno signore-disse una voce maschile.
Draco si allontanò dai suoi pensieri e vede Higgins,il
maggiordomo,fermo sulla porta del salotto, che lo osservava:era visibilmente
sorpreso di trovarlo in piedi a quell'ora.
L'uomo doveva essere appena arrivato,aveva ancora indosso il suo
impermeabile,e lo guardava dalla soglia come in attesa di ordini.
-Buongiorno Higgins-lo salutò Draco mettendosi a sedere sulla
poltrona.
-Posso fare qualcosa per lei signore?-domandò l'uomo senza
muoversi.
-Avanti Higgins,sei appena arrivato...Non hai bisogno di un'attimo di
pausa prima di iniziare a lavorare?-gli domandò sorridendo.
Ancora una volta Higgins fece un cenno affermativo con la
testa.
Possibile che questi maggiordomi inglesi devono essere così
deferenti?si domandò Draco guardando l'uomo davanti a sè.
-Comunque tranquillo,non ho bisogno di niente...Puoi andare a prepare
la colazione.
Ricordati che siamo in quattro-gli disse.
-Quattro,signore?-domandò Higgins sorpreso.
-Il signor Zabini sarà nostro ospite per questa settimana-gli
spiegò.
Higgins raccolse la notizia con un'ennesimo cenno affermativo del
capo.
-Perfetto signore...Con permesso-disse prima di un piccolo
inchino.
Dopodichè si voltò e si allontanò nel corridoio.
Draco tornò a poggiare la testa sul cuscino della poltrona,guardando
la luce dell'alba diventare sempre piu' forte,man mano che il sole faceva
capolino dietro le nubi,e non sentì i passi nel corridoio avvicinarsi alla
stanza,ma avvertì la sua presenza.
Si voltò verso la porta del salotto e la vide:era bella anche con i
capelli arruffati e gli occhi ancora pieni di sonno.
Come ci riusciva?Era una magia particolare che lui non
conosceva,oppure erano i suoi occhi che la vedevano perfetta in ogni situazione
e momento?
-Buongiorno-gli disse restando per un'istante ferma sulla
porta.
Draco le fece un cenno con il capo che lo fece assomigliare a
Higgins.
-Buongiorno a te...Non credevo fossi così mattiniera-le
disse.
Hermione entrò nel salotto e andò a sedersi accanto a lui,sul divano
posto poco distante dalla poltrona.
-Infatti non lo sono...Cioè lo sono soltanto quando devo lavorare-gli
disse.
-Devi andare al Ministero?-le domandò Draco fissandola.
Hermione si coprì la bocca con una mano e sbadigliò,e
contemporaneamente annuì.
-Devo controllare alcune cose e firmarne altre...Ci resterò per un
paio d'ore.
E poi vorrei parlare con Harry...-gli disse alzando lo sguardo
sull'uomo.
Draco la fissò piu' intensamente,ma restò in silenzio.
-Voglio cercare di chiarire le cose con lui:non mi piace essere in
lotta con Harry.
E' sempre stato al mio fianco,in ogni situazione,anche in quelle piu'
disperate e non mi piace l'idea che adesso non sia così.
So che per te magari è difficile da capire...-gli disse pronta a
combattere.
-Ti sbagli,lo capisco benissimo-la interruppe Draco.
Questa volta fu Hermione a corrugare la fronte.
-Davvero?-gli domandò.
Draco si lasciò scappare un ghigno divertito.
-Pensi che un Serpreverde non possa credere nell'amicizia?-le chiese
provocandola.
Il rossore che si manifestò sul volto di Hermione gli diede la
risposta.
-Anzi,è forse una delle cose in cui crediamo di piu'...
I Serpeverde devono scegliersi gli amici con cura,forse con piu'
attenzione degli altri perchè questi saranno i custodi dei tuoi segreti piu'
nascosti,quei segreti che possono salvarti la vita in certi casi-le spiegò con
voce calma.
Hermione lo ascoltava con attenzione,quasi affascinata:era la prima
volta che entrava in contatto con l' "Universo Serpeverde",e vista la sua nuova
situazione aveva bisogno di tutte le informazioni possibile,per evitare di fare
sbagli in futuro.
-Quindi,se tu hai bisogno di mettere le cose in chiaro con Potter lo
capisco...Non lo condivido, ma lo capisco-le disse,con gli occhi sempre fissi
sul suo viso.
Hermione si ravviò una ciocca arruffata dietro l'orecchio destro e
con un gesto del capo lo ringraziò.
-Anche tu devi chiarire le cose con Zabini,no?-gli domandò
dopo.
Sapeva di essersi spinta troppo oltre:magari lui non voleva nessuna
interferenza nelle sue decisioni o per tutto quello che lo riguardava,ma la sera
prima lo aveva visto abbastanza scosso per la discussione con Blaise e sperava
veramente che tutto si risolvesse il prima possibile.
Draco ghignò di nuovo e con una mano si allontanò i capelli dalla
fronte.
-Come al solito non ti si può nascondere niente,eh?-le disse
guardandola.
Hermione arrossì ancora una volta,non sapendo bene come interpretare
quella frase.
-Hai appena detto che l'amicizia per te è importante...Non vorrai
mica venir meno ai tuoi insegnamenti-gli fece notare.
Per alcuni istanti si guardarono in silenzio,come se fra di loro
fosse in corso una guerra a chi distoglieva per primo lo sguardo.
-Non mi hai ancora chiesto il motivo della discussione...-disse ad un
tratto Draco.
Hermione scosse la testa.
-Non voglio intromettermi...Blaise non è certo uno dei miei piu'
grandi sostenitori e se mi mettessi in mezzo non renderei le cose piu'
facili.
Se vorrai,me lo dirai tu-gli disse con voce calma.
Furono quelle parole a convincere Draco di aver fatto la scelta
giusta:era lei l'unica donna che avrebbe mai potuto sposare.
Dischiuse le labbra per parlare di nuovo,ma sia lui che Hermione
sentirono dei passi nel corridoio che li portarono a guardare verso la porta del
salotto dove,pochi istanti dopo,apparve Blaise,come chiamato dalle loro
chiacchiere.
-'Giorno a tutti-disse sbadigliando.
-Buongiorno a te Mr educazione-lo salutò Draco.
L'altro lo guardò qualche istante poi scosse la testa,lasciando
cadere quella provocazione.
Hermione salutò Blaise,poi diede un'occhiata all'orologio che aveva
sempre al polso e si alzò dal divano.
-E' meglio che vada a svegliare Prudence...-disse ai due uomini che
la guardarono curiosi.
Draco annuì ed Hermione capì che non poteva semplicemente
andarsene:doveva iniziare a comportarsi da donna innamorata.
Guardò qualche istante ancora il biondo seduto sulla poltrona poco
distante da lui,poi si chinò su Draco e avvicinò il volto a quello dell'uomo,una
mano poggiata delicatamente sulla sua spalla destra e posò le labbra su quelle
di Draco.
Fu un bacio piu' lungo di quello della sera precedente,ma non appena
sentì le labbra di Draco dischiudersi sotto le sue,Hermione si
allontanò,incontrando gli occhi sorpresi e misteriosi del biondo.
Gli sorrise e gli fece l'occhiolino,prima di voltarsi e uscire dalla
stanza.
Draco la guardò sparire nel corridoio e,senza accorgersene,si leccò
le labbra con la punta della lingua.
Quella mossa l'aveva colto letteralmente impreparato...
Avrebbe voluto stringerla e sentire il corpo della donna contro il
suo,ma non voleva rovinare tutto per la sua fretta:stava procedendo tutto in
maniera anche troppo perfetta,non poteva mandare tutto in vacca per colpa della
sua eccitazione.
Girò lo sguardo nella stanza,come per ricordare dove si trovasse e
incontrò lo sguardo di Blaise.
-Cosa?Devo affilare le armi per il secondo round?-gli domandò
guardandolo dal basso.
Blaise sogghignò e scosse la testa.
-Credo di doverti delle scuse-gli disse restando in piedi davanti a
lui.
Il biondo restò in silenzio,in attesa.
-Penso di essere stato un pò affrettato nel mio giudizio su te e
Hermione...E' solo che non riesco ancora a crederci...-
-Vogliamo ricominciare?-lo ammonì Draco.
Blaise scosse la testa.
-No,affatto.Per questo prometto di fare uno sforzo per accettare
questa relazione-gli disse.
-Farai anche uno sforzo per accettare Hermione?-gli chiese Draco
alzandosi dalla poltrona.
Blaise fece un paio di smorfie con il volto e alla fine
sospirò.
-Se non posso altrimenti...-disse rassegnato.
Draco scosse la testa.
-Sei un caso senza speranza!
Comunque anche io credo di dovermi scusare con te-gli
disse.
-Aspetta che chiamo qualcuno del mio giornale!E' un'evento storico-lo
prese in giro Blaise.
-Guarda che sono ancora in tempo per rimangiarmi tutto-gli disse
subito l'altro.
Ridendo l'amico alzò le mani in segno di resa.
-Forse mi sono lasciato trasportare...Non volevo aggredirti in quel
modo.
E' solo che...-disse Draco.
-Che quando ti toccano la tua bella non capisci piu' niente-finì
Blaise al posto suo.
Suo malgrado,Draco fu costretto ad annuire.
-Senti,che ne dici se lasciamo perdere questi discorsi
noiosi?
E' ora che tu mi faccia strada verso la sala da pranzo-
Quando quella mattina si era svegliata,inizialmente aveva avuto
qualche difficoltà a capire dove si trovava.
Tutto intorno a lei era diverso:non c'era piu' il solito copriletto a
fiori,le pareti erano di un colore diverso e quel terribile odore di cibo
indiano non appestava piu' la camera.
Poi,lentamente,i ricordi erano tornati ad affiorare e tutto le era
stato piu' chiaro:era casa di Malfoy.
Aveva superato il primo giorno di convivenza senza che si scannassero
o si lanciassero contro maledizioni,cosa che riteneva quasi
impossibile.
Ma se le avessero anche detto che si sarebbe sentita a suo agio con
lui e che non avrebbe odiato ogni minuto che avrebbe passato in sua
compagnia,allora sarebbe semplicemente scoppiata a ridere.
Forse era presto per cambiare idea su una persona,specie dopo tutto
quello che avevano passato lei e Malfoy...Ma che dire di un nuovo
inizio?
Voltare pagina!
Si parla spesso di un nuovo inizio,allora perchè non metterlo
veramente in pratica?
Se avesse continuato a giudicare Malfoy sulla base dei vecchi
pregiudizi,allora quella convivenza sarebbe diventata un'inferno e non sarebbe
stata facile nè per lei nè per Prudence.
Malfoy si stava sforzando al massimo per renderle le cose il piu'
facile possibile,e lo stesso doveva fare lei.
Era uscita dal letto,già vuoto,ed era scesa di sotto,senza sapere se
andare in cucina per scaldare il latte per Prudence o se mettersi a cercare
Malfoy in giro per la casa.
Ma non aveva dovuto cercare molto:lui era da solo in salotto,perso
nei suoi pensieri,ma non appena l'aveva vista si era riscosso e le aveva dato il
buongiorno.
Quel breve attimo di intimità che avevano condiviso le aveva fatto
capire che la sua scelta di mettere da parte il passato non poteva essere piu'
giusta:quasi non riconosceva quel Malfoy nel ragazzino che l'aveva tormentata
per anni.
Quando gli aveva detto che aveva bisogno di parlare con Harry,per
cercare di sistemare il rapporto fra di loro,si era preparata ad una lunga lotta
per far valere le sue ragioni,ma ancora una volta era rimasta spiazzata,perchè
Draco si era trovato subito d'accordo con lei, lasciandola senza
parole.
"L'amicizia è una cosa molto importante per un
Serpeverde..."
E chi l'avrebbe mai detto?
Avevano parlato anche della discussione che lui aveva avuto la sera
prima con Blaise,ma non aveva fatto nessuna domanda:non aveva nessuna autorità
per fare domande.
E poi non era sicura di voler sapere...
Era quasi certa che avessero discusso per colpa sua,quindi un suo
possibile intervento avrebbe potuto peggiorare le cose.
Ad interrompere quel momento di comunione che si era creato fra di
loro era arrivato Blaise,e lei per non essere d'intralcio era andata di sopra a
svegliare Prudence.
Ma prima aveva deciso di agire,di essere audace:dovevano sembrare una
coppia,no?
Beh allora doveva smetterla di essere così rigida e doveva iniziare a
mostrarsi piu' affettuosa nei riguardi di Draco oppure nessuno avrebbe creduto
alla loro storia.
Per questo l'aveva baciato.
Un bacio casto,uno sfioramento di labbra che era durato al massimo
trenta secondi e che era terminato quando aveva sentito aprirsi le labbra di
Draco sotto le sue.
Non per paura o per vergogna,ma perchè era troppo presto per
spingersi così oltre:soltanto ieri era la signora Weasley ed era sposata con
Ron,mentre adesso viveva con Draco e fingeva di essere la sua compagna e lo
baciava.
Era veramente troppo presto...
Questi ed altri pensieri le affollavano la mente quel pomeriggio al
Ministero,mentre era impegnata a controllare che quelle scartoffie che le
ingombravano la scrivania fossero in ordine prima di firmarle ed
archiviarle.
Neanche mezz'ora prima aveva provato ad andare nell'ufficio di
Harry,ma lo aveva trovato vuoto.
Forse era stato un bene:le aveva dato un pò di tempo in piu' per
cercare di controllare la sua ansia e per ripassare il discorso che aveva in
mente di fare all'amico.
Doveva assolutamente mettere le cose apposto con Harry:non potevano
continuare in quel modo.
Non riusciva ad immaginare la sua vita senza Harry...
Era stato il suo migliore amico fin da quando aveva undici anni,ed
era stato l'unico che non l'aveva mai abbandonata.
Non poteva farlo adesso che aveva piu' bisogno di lui.
Decisa ad affrontare al piu' presto quella situazione,si alzò dalla
sua scrivania ed uscì a passi spediti dal suo ufficio.
Fece il breve corridoio che la separava dall'ufficio di Harry e bussò
due volte sulla porta.
-Avanti-sentì dall'interno.
Hermione mise la mano sulla maniglia,ma prima di abbassarla prese un
profondo respiro per farsi coraggio.
Vide chiaramente l'espressione sul volto di Harry cambiare non appena
ebbe visto chi aveva bussato.
-Ah,sei tu-disse semplicemente.
Senza parlare Hermione entrò nell'ufficio e chiuse la porta alle sue
spalle.
-Dobbiamo parlare-gli disse.
-Credi sia davvero necessario?-le chiese lui,alzando lo sguardo su di
lei.
Hermione sostenne il suo sguardo e la sua determinazione aumentò:non
si meritava quello sguardo,Harry non avrebbe dovuto guardarla con occhi di
rimprovero.
-Non dovresti guardarmi così-gli disse senza riflettere.
Harry corrugò la fronte senza staccare gli occhi da lei.
-Così come?-
-Con occhi così pieni di rimprovero!-gli disse.
-Come dovrei guardarti allora?-le domandò poi.
-Non sono una bambina Harry...Non sono neanche sotto Imperius-ribattè
lei.
Harry sospirò e lasciò cadere sulla scrivania la penna che aveva
tenuto in mano fino a quel momento.
-Vorrei tanto che tu lo fossi-sospirò.
Questa volta fu Hermione a guardarlo con la fronte corrucciata:per
lui era meglio vederla sotto una Maledizione piuttosto che vederla con
Malfoy?
-Non lo pensi veramente...-gli disse.
Prima che l'uomo ebbe il tempo di ribattere,Hermione coprì la
distanza che la separava da Harry e gli si parò davanti,costringendolo ad alzare
la testa per incontrare di nuovo i suoi occhi.
-Guardami-gli ordinò.
Harry,in silenzio,fissò gli occhi in quelli della donna.
-Sono io,Hermione...Sono sempre io,non è cambiato nulla-gli disse con
voce calma.
Harry sostenne il suo sguardo e sospirò di nuovo.
-Come fai a dire che non è cambiato niente quando invece è cambiato
tutto?
Ieri sono venuto da te sicuro di trovarti sconvolta per quello che
aveva fatto Ron,e invece ti trovo con Malfoy...
Sembra che il mondo si sia rivoltato all'improvviso-le
disse.
Almeno anche lui aveva quella stessa sensazione,pensò Hermione
sentendosi leggermente rassicurata.
-Lo so che può esserti sembrato strano...-
-Strano?Assurdo vorrai dire!
Ero convinto che le voci sul vostro conto fossero solo un mucchio di
bugie,ero venuto da te per offrirti il mio aiuto in questa situazione del cazzo
e invece scopro che è tutto vero!!-
Chiunque avesse sentito il loro discorso avrebbe pensato che fosse
stato Harry e non Ron ad essere tradito da Hermione.
Lei lo guardò un'istante in silenzio,poi prese un respiro
profondo:era ora di iniziare la recita.
-Credi che per me sia stato facile?-gli domandò.
Harry fece per parlare,ma la donna lo interruppe di
nuovo.
-Questa storia con Draco va oltre tutti i miei principi,tutto quello
in cui ho sempre creduto e che mi ha sostenuto durante
l'adolescenza...
Sto con un'uomo che per anni non ha fatto altro che odiarmi,cercare i
modi piu' meschini per offendermi e che avrebbe preferito vedermi morta
piuttosto che stare con me...però è successo-gli disse.
Harry abbassò per un'istante lo sguardo,e lei ne approfittò per
riprendere fiato.
-Pensi che non stia male già di mio per questa situazione?-gli chiese
poi con voce piu' calma.
-Se stai tanto male allora perchè ti sei messa in questo casino?-le
domandò lui di rimando.
Hermione restò qualche istante in silenzio,riflettendo su quali
fossero le cose giuste da dire.
-Tu sai com'era la mia vita con Ron...Almeno io e te non
raccontiamoci balle.
Tu sai perfettamente tutto quello che ho passato in questi ultimi
anni:tutte le bugie,le rinuncie, i debiti,le liti...-disse con voce lenta e
calma.
Harry restò in silenzio,un'espressione seria in volto e lo sguardo
sul viso di Hermione.
-Draco è stata la mia ancora di salvezza...La luce alla fine di un
tunnel-gli disse seria.
-Hermione...-cominciò Harry.
-Credimi è stato difficilissimo per me all'inizio!
Per mesi ho cercato di combattere quello che provavo per lui:come
potevo amare una persona che era stata tanto meschina con me in
passato?
Facevo bene a fidarmi?
Come facevo a sapere che non sarebbe successa la stessa
cosa?-disse.
Stava andando a braccio,ma stava anche dando voce a dei timori
presenti.
-Esatto come fai a saperlo?-le diede man forte Harry.
Hermione sorrise.
-Se non gli fosse importato nulla di me,mi avrebbe lasciato con
Ron.
Avrebbe continuato a venire a letto con me,senza fare quella proposta
durante la partita-gli disse.
Hermione vide l'uomo strofinarsi gli angoli degli occhi con l'indice
e il pollice,mentre nella stanza scendeva un silenzio pesante e carico di
aspettative:chiunque avrebbe parlato,dopo quel silenzio, si sarebbe portato
dietro il peso delle parole dette fino a quel momento.
-Non lo so...Cosa ti aspetti la mia benedizione?
Io non riesco a dimenticare chi sia Malfoy così facilmente come hai
fatto tu-le disse lui.
Hermione si domandò se tutto quel discorso alla fine era servito a
qualcosa,se era riuscita a far capire ad Harry il motivo per cui aveva fatto
quella scelta,ma per una volta si sentì insicura:era sempre stata capace di
indovinare cosa Harry le avrebbe detto un'attimo prima che l'amico aprisse
bocca,ma questa volta non aveva la minima idea di come lui avrebbe
reagito.
Aveva bisogno di Harry,del suo amico di sempre,ma non sapeva se
sarebbe stata in grado di farglielo capire.
-Ho bisogno di sapere che sarai al mio fianco anche se non
approvi-gli disse con voce calma, cercando di non far trasparire il tumulto che
si agitava in lei.
Harry la guardò in silenzio,pensando alle sue parole,poi Hermione lo
vide aprire un cassetto della scrivania e tirare fuori una pergamena e metterla
sulla scrivania.
-Questa è di Ron-le disse.
Hermione lo guardò senza capire.
-L'ha data a me perchè te la facessi avere...Vuole provare a
rimettere a posto le cose un'ultima volta,provare a parlarti-le disse
guardandola in volto.
Hermione lo guardò per un'ultimo istante prima di abbassare gli occhi
sulla pergamena:era arrotolata e chiusa da un nastrino rosso.
-Hai ragione,non capisco...
Non riesco a capire perchè non mi hai mai parlato di questa tua
relazione con Malfoy,perchè me ne hai tenuto all'oscuro...Soprattutto quando è
diventata una cosa seria.
Non capisco perchè non hai mai voluto accettare l'aiuto della
famiglia nei momenti difficili.
Non capisco neanche perchè hai aspettato tanto a lasciare Ron se la
situazione era così disperata-iniziò Harry,alzandosi in piedi e sovrastandola di
qualche centimetro.
Hermione lo guardò fisso negli occhi e restò in silenzio:ormai lo
conosceva e sapeva che l'amico non aveva ancora finito.
-Se avessi saputo tutte queste cose,magari,sarei stato preparato alla
presenza di Malfoy a casa tua ieri mattina e non avrei avuto una reazione così
violenta e impulsiva-le disse facendo un passo verso di lei.
Hermione si accorse di avere il fiato fermo a metà:aveva smesso di
respirare quando Harry aveva iniziato a parlare e non se ne era accorta fino a
quel momento.
-C'è soltanto una cosa ancora che mi resta da
sapere...-aggiunse.
-Cosa?-domandò lei tutto d'un fiato.
Harry restò in silenzio qualche secondo,poi lei lo vide dischiudere
le labbra.
-Quando sei con Malfoy...sei felice?-le domandò visibilmente in
imbarazzo.
Hermione aspettò a rispondere,riflettendo su quello che lui le aveva
chiesto:era felice quando era con Malfoy?
Erano passate soltanto ventiquattro ore dall'inizio della loro
convivenza,ma non c'era stato un solo momento in cui si era sentita a disagio o
fuori posto in sua presenza;l'unica volta che era successo era quando avevano
incontrato Blaise a Diagon Alley ed era stato proprio Draco a far allontanare i
suoi dubbi e le sue paure.
-Si,lo sono-gli disse,rialzando lo sguardo sul suo
volto.
Harry annuì.
-Allora va bene...Cercherò di adattarmi a questa nuova situazione-le
disse serio.
Hermione sospirò,e le sembrò che un'enorme peso fosse stato spostato
dal centro del petto permettendole di nuovo di respirare.
Senza riflettere,si gettò fra le braccia di Harry e senza una
motivazione apparente,scoppiò a ridere nervosamente.
Sentì le braccia di Harry attorno alla sua vita e per alcuni minuti
restarono così:lei in preda alla ridarella neanche fosse un'adolescente,mentre
l'amico restava in silenzio,come in ascolto delle sue risate.
Quando si separarono,Hermione aveva smesso di ridere ed era tornata
seria,lo sguardo fisso sul suo volto.
-Adesso sarà meglio che torni nel mio ufficio...Mi sono allontanata
anche troppo-disse cercando di ritrovare quel contegno che le era solito al
lavoro.
Harry sorrise e annuì.
Hermione gli posò un bacio sulla guancia e fece per andarsene quando
si ricordò di quella pergamena posata sulla scrivania.
Si voltò e fissò lo sguardo su quel pezzo di carta che sembrava
urlare il suo nome.
-Non sei obbligata a prenderla...-le fece notare Harry.
Hermione fissò la pergamena qualche altro istante,poi scosse la
testa.
-Lo so,ma non voglio metterti in difficoltà con lui-gli disse
avvicinandosi alla scrivania e prendendo la pergamena in mano.
Dopodichè senza dire altro,tornò accanto alla porta e uscì
dall'ufficio diretta verso la sua stanza.
Per il breve tragitto che divideva l'ufficio di Harry dal suo,si
interrogò piu' volte se voleva realmente conoscere il contenuto di quella
pergamena.
Ron l'aveva ferita,l'aveva umiliata,l'aveva "venduta" neanche fosse
un'oggetto e adesso credeva di poter rimettere tutto apposto con una
lettera?
Ancora una volta l'aveva privata del suo diritto di urlargli contro
tutto l'odio che provava per lui in quel momento,mascherandosi dietro un foglio
e file di parole senza senso.
Aprì la porta del suo ufficio e si bloccò quando si accorse che c'era
qualcuno che l'aspettava che si voltò sentendo la porta aprirsi.
-Ciao,mi chiedevo dove fossi finita-la salutò.
Hermione entrò nella stanza e richiuse la porta alle
spalle.
Draco era come al solito perfetto,anche se indossava soltanto un paio
di pantaloni neri tenuti in vita da una cintura di pelle ed una camicia a
righine blu e azzurre,infilata nei pantaloni che metteva in risalto il fisico
slanciato e scolpito.
-Ero da Harry-gli disse semplicemente.
Lo vide annuire.
-Tutto risolto?-le domandò poi.
Hermione non rispose,ma gli si avvicinò fermandosi a pochi metri di
distanza da lui e alzò le spalle.
-Sembra di sì,anche se adesso è ancora presto per dirlo.
Per il momento abbiamo chiarito quello che è successo ieri
mattina,poi vediamo come andranno le cose-gli disse.
Draco annuì di nuovo.
-Sei piu' tranquilla?-le chiese.
-Piu' sollevata...Sapere che Harry non mi considera un mostro
soltanto perchè sto con te ha ridato un pò di senso a tutto quanto-gli disse
cercando di far sembrare chiaro quel concetto così confuso.
-Meno male che non stiamo insieme davvero,altrimenti sarei stato
geloso marcio di questo tuo rapporto con Potter-le disse Draco
sogghignando.
-E perchè mai?-gli chiese lei sorpresa.
-Hai quest'aria beata,fra le nuvole ogni volta che parli di lui...-le
disse facendo un gesto con le mani e appoggiandosi alla scrivania della
donna.
Hermione sorrise e scosse la testa.
-Assolutamente...Fra me e Harry non c'è mai stato niente di piu' di
un'amicizia,per me è come un fratello.
Eravamo troppo presi dai fratelli Weasley per accorgerci di altro-gli
disse facendo un'altro passo verso di lui.
Si stava,per caso,giustificando con lui?
Lei e Draco non erano innamorati,e non erano neanche una
coppia,allora perchè le sembrava di star cercando una giustificazione valida
alla sua amicizia con Harry?
Poi si ricordò della pergamena che aveva ancora stretta nella mano
sinistra.
-A proposito dei fratelli Weasley...-disse cambiando tono di
voce.
Draco la guardò in volto e si accorse che era successo qualcosa,anche
se non sapeva ancora cosa.
-Tutto bene?-le domandò.
Hermione alzò la mano con la pergamena e la mostrò a
Draco.
-Ancora non lo so...Questa è di Ron-gli disse.
Il viso dell'uomo si era annuvolato improvvisamente,non appena aveva
sentito il nome di Ron, come un tempo succedeva ogni volta veniva pronunciato il
nome di Harry.
-L'hai già letta?-le domandò.
Era tornata di nuovo quella voce...La voce che aveva usato con Blaise
il giorno prima e che le aveva riservato ogni singolo giorno della sua
permanenza ad Hogwarts.
Scosse la testa continuando a tenere lo sguardo sul suo
volto.
-Harry me l'ha appena data-gli disse.
Draco guardò ancora qualche istante quella pergamena,poi tornò a
fissare il suo volto.
-Che vuoi fare?-le chiese.
Il tono era tornato quello che aveva usato il giorno
prima:caldo,avvolgente.
-Aveva promesso di non avere piu' nessun contatto con me...Leggila
tu...-gli disse.
Draco non se lo fece ripetere due volte:sciolse il nastrino rosso e
spiegò la pergamena, posando subito gli occhi sulle parole scritte
sopra.
-"So che in questo momento sono la
persona che odi di piu' al mondo,ma voglio che tu sappia che non avevo altra
scelta.
Avevo letteralmente l'acqua alla gola,e ho afferrato
la prima occasione che mi si è presentata per riemergere da quel mare di
debiti...Darei qualsiasi cosa perchè questa non fosse venuta da
Malfoy!"-iniziò a leggere Draco.
Si fermò per alzare lo sguardo su Hermione e la vide con lo sguardo
nel vuoto,attenta a non perdersi neanche una parola di quello che era scritto
sulla pergamena.
Quando si accorse che lui aveva smesso di leggere,posò gli occhi su
Draco.
-E' finita?-gli domandò con voce stranamente calma.
L'uomo scosse la testa e tornò a posare lo sguardo sul
foglio,riprendendo a leggere subito dopo.
-"Ho cercato in tutti modi di
convincere quello sciacallo a cambiare idea,ma non ha voluto sentire
ragioni...
Ma voglio che tu sappia che non c'è niente al mondo
che io ami piu' di te e di Prudence,siete l'unica cosa che conti nella mia vita
e ti prometto che prima o poi ti porterò via da quel
bastardo..."-riprese Draco.
-Basta!-lo interruppe Hermione con voce ferma.
Draco alzò lo sguardo su di lei e incontrò i suoi occhi:erano pieni
di rabbia e allo stesso tempo decisi.
-Non voglio sentire piu' niente...Sono solo un mucchio di
bugie.
Inutili trite bugie!
Sono le stesse bugie che mi racconta da tre anni:lui è soltanto una
povera vittima colpita dagli eventi,io sono l'amore della sua vita e nostra
figlia è l'unica cosa che gli sia riuscita nella vita...
Ma poi non si ricorda il colore dei suoi occhi-disse con voce carica
d'amarezza.
Draco l'ascoltò in silenzio,sicuro che quello sfogo non fosse ancora
finito.
-E' sempre colpa di qualcun'altro:delle carte,dei creditori che
mandano all'incasso i suoi assegni prima del tempo,addirittura del Ministero che
non paga gli stipendi...
Sempre colpa di qualcun'altro,ma mai di Ronald Weasley!
Sono stanca di fare il suo gioco,di ascoltare le sue scuse,stanca
di...-disse lasciando la frase a metà.
Draco la guardò abbassare leggermente la testa,lo sguardo sul
pavimento,come se all'improvviso si sentisse in colpa per quello che aveva
appena detto e senza parlare si staccò dalla scrivania e le andò
vicino.
Le fece alzare il viso poggiandole due dita sotto il mento e
spingendolo delicatamente verso l'alto,e la costrinse ad incontrare il suo
sguardo.
-La colpa è soltanto di Weasley...
Ci sarebbero molte cose da rimproverargli,ma quella peggiore è il
fatto che si sia lasciato scappare una donna come te-le disse con voce
calma.
Hermione lo ascoltò in silenzio,lo sguardo nel suo come ipnotizzata
dal suono della voce di Draco.
-Se tu fossi mia non permetterei a niente e a nessuno di portarti via
da me...-aggiunse.
Improvvisamente il cuore di Hermione iniziò a correre,sopreso da
quelle parole:era tanto tempo che qualcuno non le si rivolgeva in quel modo così
dolce.
-Quindi smettila di pensare al passato...L'unica cosa che conta del
passato è tua figlia.
Ora esiste soltanto il presente:è ora di scrivere un nuovo
capitolo-le disse sempre con la stessa voce seria.
Hermione sorrise e annuì convinta.
Vedendola sorridere,Draco seguì il suo esempio producendosi in un
ghigno targato Malfoy che interessava soltanto metà viso e che lo rendeva
estremamente sexy.
-Bene...Che ne diresti allora di pranzare con me?-le domandò,sempre
con lo sguardo nel suo.
Hermione sorrise di nuovo e alzò le spalle.
-Non mi sembra un'idea così malvagia-gli disse.
Draco sogghignò di nuovo e annuì,prima di allontanarsi da lei e
avviarsi verso la porta,seguito dalla donna.
Le aprì la porta dell'ufficio e si fece da parte per farla uscire,e
quando furono in corridoio la mano di Hermione cercò quella di
Draco,stringendola dolcemente.
Salve a
tutti!!!
Ecco
svelato il motivo che spinto il nostro a fare quella proposta durante la partita
di poker...Ci riuscirà secondo voi?
In fondo
13 mesi sono lunghi e possono succedere tante cose....
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi
scuso x eventuali errori di ortografia e di battitura!
E ora i
ringraziamenti:Miss Sunshine(Grazie x i complimenti,spero di essere arrivata in tempo x aver
evitato l'astinenza!),Falalula(Potrebbero anche essere favorite dalla presenza di Blaise,non ci
avevi pensato?Hai ragione sul fatto dell' "UN-UNO",è una cosa che succede spesso
anke nelle altre ffs!SORRY!X Prue ho preso a "modello"mia nipote:lei nel
passeggino proprio nn ci vuole stare),Pikkola(Infatti presto succederà
qualcosa...Stay tuned!),Kucciolaflea(Grazie x i complimenti!Diciamo ke Blaise al momento è molto
diffidente,lo sarà anke in seguito,ma...ho detto troppo!),Brilu(Specialmente x Herm:essere
additata da tutti come la "cattiva della situazione"!),Debby12(Figurati!Povero Blaise...Ti
sbagli anke a lui è stato detto ke Draco e Herm erano amanti,da Draco in persona
alla fine della partita),Xerley(Grazie x i complimenti!), Fix89thebest(Infatti nn
sbagliavi...Come vedi Draco si preparava a qst momento da anni...Nn
preoccuparti,recensisci se e quando vuoi!), Fragola(Grazie x i
complimenti!),Sorellinadolce(Spero ti piaccia!), Ginny28(Grazie x i
complimenti!),JC(Grazie...Beh devi ammettere ke qualche volta ti lascio anke cn il
fiato sospeso),Cougar(Grazie x i complimenti!),Potterfanlalla17(Per curare la crisi
d'astinenza x l'altra ff...Grazie x i complimenti!Tr buona),Shavanna(Mistero risolto:era quello ke
ti immaginavi?),ElianaTitti(Grazie x i complimenti!Già è un Draco diverso da qll della Row,ma
nn ho mai pensato ke Malfoy fosse veramente il bastardo ke lei descriveva:poteva
capitare a kiunque,anke a Harry,al suo posto di fare le sue
scelte).
Bene x
ora io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...
"The
sound of music"
Baci,Eva
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Capitolo 6 *** The sound of music ***
music
Ok,posso farcela!
Si tratta soltanto di una serata insieme a Mr e Mrs Hunter,che cosa
può succedere di così terribile?
In fondo ho affrontato situazioni piu' pericolose e me la sono cavata
benissimo,quindi riuscirò a superare anche questo.
Ma chi voleva prendere in giro con quel discorsetto?
C'era veramente qualcuno che credeva a quelle belle
parole?
Se la stava facendo sotto dalla paura!
Mancava meno di un'ora alla cena con gli Hunter e lei era nel panico
piu' totale.
Ormai riusciva a riconoscere i sintomi al primo accenno:i palmi delle
mani che iniziavano a sudare,il cuore che iniziava ad accellerare,i suoi capelli
che non l'aiutavano per niente e si arruffavano man mano che il tempo
passava...
Non poteva assolutamente farcela!
Magari era meglio andare di sotto da Draco e dirgli che lei
rinunciava,che era meglio dire agli Hunter che lei era stata colta da
un'improvviso raffreddore o qualcosa del genere.
Questa volta neanche Prudence sembrava esserle d'aiuto.
Infatti la bambina,già vestita del suo completino pesca e con alcune
mollettine colorate fra i boccoli castani,guardava sua madre con un sorriso che
agli occhi paranoici di Hermione sembrava di scherno e divertimento:era forse la
prima volta da mesi che vedeva la madre così in crisi.
Hermione guardò ancora una volta il vestito posato sul letto e scosse
di nuovo la testa:non ce l'avrebbe mai fatta.
-Tesoro,tu resta qui-disse rivolta a Prudence,che le lanciò uno
sguardo sorpreso.
Poi infilò l'accappatoio e uscì dalla camera da letto.
Attraversò il corridoio e si fermò davanti alla stanza dove Draco si
stava cambiando:aveva deciso di lasciarle la "loro" camera da letto per non
farla sentire a disagio con la sua presenza ed era andato a prepararsi in
un'altra stanza.
Se sul momento quel gesto le era sembrato gentile,adesso forse
pensava che era stata una cattiva idea:magari la presenza di Draco le avrebbe
impedito di farsi prendere dal panico e le avrebbe ricordato i motivi per cui
lui l'aveva scelta per quella recita.
Bussò due volte con le nocche della mano destra sul legno della porta
e aspettò che lui venisse ad aprirle.
In quei brevi istanti di attesa le tornò alla mente il loro primo
pranzo insieme,senza Prudence.
Aveva pensato che sarebbe stato difficile intavolare una discussione
e portarla avanti,ma invece era successo tutto naturalmente:Draco l'aveva
trascinata nei meandri piu' nascosti del mondo Serpeverde e l'aveva messa al
corrente di alcune novità che riguardavano i membri della Casa delle Serpi ai
tempi di Hogwarts.
Oltre alla storia di Pansy e Nott,aveva saputo della relazione che
per alcuni anni c'era stata fra Blaise e Daphne,prima che questa lo lasciasse
per uno scrittore francese con cui aveva avuto un figlio.
Si era resa conto,stranamente,che era curiosa:faceva domande,voleva
veramente sapere cosa era successo alle persone con cui si era fatta la guerra
per tanti anni.
Avevano trascorso un paio d'ore in armonia,buttandosi alle spalle il
ricordo della lettera di Ron, come se questa non fosse mai
esistita.
Hermione non sapeva se il fatto che Ron aveva infranto le regole
avrebbe portato delle ripercussioni,se gli avebbe causato qualche danno con
Malfoy:non voleva saperlo.
Era stanca di preoccuparsi per Ron,aveva passato gli ultimi sei anni
della sua vita a preoccuparsi delle possibili conseguenze delle azioni di Ron e
adesso non ne voleva piu' sentir parlare.
Toccava a qualcun'altro,visto che lui non ne era ancora
capace.
Finalmente la porta della camera si era aperta,mostrando Draco a
torso nudo con un'asciugamano avvolto intorno alla vita.
Hermione sentì subito il suo viso andare in fiamme:era appena uscito
dalla doccia!
Aveva ancora i capelli bagnati che gli ricadevano sul viso in ciocche
disordinate.
Vedendola sulla soglia,anche Draco si irrigidì
leggermente.
-Credevo fosse Blaise...Continua a rompere con domande stupide-le
disse.
Hermione annuì,ancora incapace di parlare.
Lo sguardo le era scivolato sul torace coperto di goccioline,sugli
addominali scolpiti e sulla leggera tartaruga che formava l'addome di
Draco.
Se non fosse stata così imbarazzata e non avesse avuto paura di
sembrare sfacciata,si sarebbe leccata le labbra.
-Vuoi entrare?-le domandò Draco.
Solo in quel momento lei si ricordò il motivo che l'aveva spinta ad
andare a bussare alla sua porta e si riscosse.
-Sì,ho bisogno di parlarti-gli disse ritrovando il suo tono
battagliero.
Draco annuì.
-Non può aspettare?-le domandò.
Era una domanda che ne sottintendeva un'altra:non puoi aspettare che
finisco di vestirmi?
Hermione scosse la testa.
-No,non posso-
Draco aggrottò le sopracciglia e annuì di nuovo,facendosi da parte
per farla entrare.
Hermione entrò nella camera da letto e vide che anche lì il vestito
era sul letto:pantaloni, cravatta,camicia bianca e giacca nera.
Sentì chiudersi la porta dietro di sè e si voltò:Draco era fermo
accanto alla porta,le mani sui fianchi nudi,in palese attesa di una
spiegazione.
-Io non posso...-gli disse tutto d'un fiato.
Draco si lasciò andare ad un ghigno.
-Come sei prevedibile Granger!-le disse continuando a
ghignare.
Hermione lo guardò e restò in silenzio alcuni istanti,mentre il vero
significato di quella frase la raggiungeva.
-Cioè tu sapevi...-iniziò a dirgli.
-Che ti saresti fatta prendere dal panico?-domandò Draco facendo un
passo avanti.
Hermione lo osservò far passare le dita di entrambe le mani fra i
capelli bagnati, portandoli indietro sulla testa,cercando di dar loro un'ordine
e annuì.
Sapeva che tutti i muscoli degli addominali si erano mossi per quel
semplice gesto,ma non poteva permettersi di abbassare lo sguardo,altrimenti non
sapeva come sarebbe finita.
-Assolutamente!Anzi credevo che vista l'ora,eravamo riusciti a
evitarlo ma la tua presenza qui mi smentisce-le disse,asciugandosi le mani sul
telo che aveva legato attorno alla vita.
Hermione lo ascoltò in silenzio poi fece un cenno con il
capo.
-Io non posso farlo...Non so cosa devo fare,come devo
comportarmi...-disse dando sfogo ai suoi dubbi.
Draco si mosse nella stanza fermandosi proprio di fronte a
lei.
-Non c'è niente da sapere Hermione-le disse.
Lei lo guardò e fissò i suoi occhi di ghiaccio:erano immoti,come se
contenessero tutto il tempo del mondo.
-E' improvvisazione,fantasia...E' scoprire qual'è il loro punto
debole e sfruttarlo.
Ogni persona è diversa,quindi quello che vale per uno non va bene per
l'altra-continuò con voce tranquilla.
-Sì ma se facessi uno sbaglio e rovinassi i tuoi affari?-gli chiese
con lo stesso tono preoccupato di poco prima.
Draco alzò le spalle.
-Allora vorrà dire che dovremo ricominciare da capo in un'altra
città...Che ne dici di Parigi? Oppure preferisci Roma?-le domandò con la stessa
voce calma.
Hermione era letteralmente sconvolta da quelle parole:era veramente
disposto a mettere il suo futuro nelle sue mani?
Perchè voleva rischiare di perdere tutto soltanto per farla sentire a
suo agio,per farla sentire capace di nuovo?
Nessuno dei due ormai sembrava fare piu' caso alla loro semi o totale
nudità,come se fosse diventata una cosa normale,quotidiana.
-Perchè?-riuscì soltanto a chiedergli.
Draco inaspettatamente sorrise e fece l'ultimo passo che lo divideva
da Hermione,sfiorandole con la punta delle dita la linea del mento,posando poi
l'intero palmo sulla pelle del torace che si intravedeva
dall'accappatoio,sentendo subito accellerare i battiti del cuore di
Hermione.
-Mi fido di te-le rispose semplicemente.
Dopo quelle parole il silenzio scese nella stanza,come a dar loro
maggior significato e valore.
Hermione non riusciva a dire nulla,gli occhi ancora in quelli
Draco;la mano dell'uomo era ancora posata sul suo torace,calda e sicura e Draco
sembrava non avere intenzione di toglierla.
E lei non aveva voglia di muoversi.
Aveva dimenticato tutto:le paure,le ansie,i dubbi.
Grazie a tre semplici parole e al tocco di quella mano.
Vide le labbra di Draco schiudersi per parlare di nuovo,ma in quel
momento sentirono un colpo sulla porta e prima che uno dei due avesse il tempo
per dire o fare qualcosa,Blaise aveva aperto la porta della camera.
-Draco credi che...-stava dicendo.
Aveva in mano due calzini di colore diverso e quando aveva aperto la
porta il suo sguardo vagava da un calzino all'altro,ma appena lo alzò alla
ricerca dell'amico si accorse di aver interrotto qualcosa.
-Oh!-disse,lo sguardo sui due.
Hermione sentì di nuovo il viso andare a fuoco,ma allo stesso tempo
un sorriso le incurvò gli angoli delle labbra:in fondo erano
fidanzati,no?
Questo avrebbe avvalorato ancora di piu' la loro
storia...
Nel momento in cui Blaise era entrato,Draco aveva tolto la mano dal
suo petto,togliendole quel calore e facendole perdere un'istante il senso della
realtà:cosa l'aveva portata in quella stanza?
Nel giro di pochi secondi,però,tutto le tornò alla
mente.
-Scusate non volevo interrompervi...-disse Blaise.
-No,invece hai fatto bene-lo interruppe Hermione.
I due uomini lo guardarono sorpresi,specialmente Draco.
Hermione sorrise e rivolse una veloce occhiata al
biondo.
-Se fossimo rimasti ancora cinque secondi da soli ci saremmo
dimenticati della cena-disse senza rivolgersi a nessuno dei due uomini in
particolare.
Un sorriso divertito si dipinse sul volto di entrambi,piu' marcato su
quello di Draco,mentre quello che si affacciò sul volto di Blaise era
malandrino,il classico sorriso da uomo di mondo.
-Che ti serviva,Blaise?-chiese Draco guardando l'amico.
Blaise annuì e tese entrambi i calzini verso Draco.
-Secondo te qual'è meglio?-gli domandò.
Draco si lasciò andare ad una leggera risata e scosse le
testa,abbassandola poi un'istante dopo.
-Il vestito com'è?-s'intromise Hermione.
Se doveva guadagnare punti con Blaise era meglio cominciare a farlo
da subito.
L'uomo la guardò alcuni istanti indeciso se risponderle o meno,poi
lei lo vide dischiudere le labbra.
-Grigio...E la cravatta è nera-le disse.
Hermione annuì e poi guardò i due calzini:uno era grigio,mentre
l'altro era nero.
-Credo sia meglio quello nero-gli consigliò.
Blaise lanciò uno sguardo al calzino nero,poi rialzò lo sguardo su di
lei prima di fare un cenno con la testa.
-Ci delizierai con la tua presenza?-gli domandò Draco.
Blaise scosse il capo.
-No,ho un'appuntamento...Quindi non credo sia il caso che tu mi
aspetti alzato stasera-disse rivolto all'amico.
Draco sorrise divertito.
-Non era comunque nelle mie intenzioni-lo rassicurò.
-Adesso sarà meglio se torno di là...Devo ancora finire di prepararmi
e ho veramente poco tempo-s'intromise Hermione voltandosi verso Draco,prima di
avviarsi verso la porta della stanza.
Lui annuì,poi la seguì con lo sguardo finchè lei non arrivò alla
porta e si voltò un'ultima volta.
-Avanti Hermione...Voglio rimanere senza fiato-le disse.
Hermione sorrise e si voltò di nuovo uscendo dalla
stanza.
Lo aveva accontentato.
Gli aveva letteralmente tolto il respiro quando l'aveva vista
scendere per la scala che collegava i due piani.
Aveva finito di vestirsi ed era sceso in salotto a far compagnia a
Blaise che aveva voglia di un drink prima di andarsene diretto al suo misterioso
appuntamento.
Erano rimasti nel salotto per dieci minuti,al massimo un quarto
d'ora,poi lui si era ricordato di dover parlare con Higgins prima di quella
cena.
Era uscito dal salotto,aveva attraversato il corridoio che collegava
le varie stanze e prima che potesse entrare in cucina aveva visto la piccola
Prudence scendere le scale con il suo passo incerto e ondeggiante.
Il vestito che avevano scelto due giorni prima le stava benissimo e
la faceva assomigliare ad una piccola principessa:c'era un piccolo bustino che
finiva con due maniche a sbuffo,e la gonna era piena di volant e di
sottotulle.
Ad ogni movimento della bambina equivaleva un movimento della
gonna.
I boccoli erano lasciati sciolti sulle spalle,fatta eccezione per due
ciocche che erano state unite in un piccolo codino dietro la nuca con due
mollette rosa,dello stesso colore del vestito.
Draco si trovò a sorridere vedendo la piccola scendere le
scale.
Ma quel sorriso gli si congelò sul viso in un'espressione di
incantato stupore quando,poco dopo Prudence,arrivò Hermione.
La prima cosa che Draco vide furono le scarpe:un paio di decollete
verdi,da cui riusciva ad intravedere lo smalto sulle unghie dei
piedi.
Poi vennero le gambe...Le lunghe,lisce perfette gambe che si
stagliavano dritte come pali, sfiorate soltanto occasionalmente dallo strascico
del vestito.
Improvvisamente la sua gola si era seccata e lui dovette deglutire
sperando di non avere un'espressione idiota sul viso.
I fianchi erano fasciati in un'abbraccio di seta verde scuro,che si
adattava perfettamente a tutte le curve del corpo di Hermione.
Quell'abbraccio avvolgeva anche il ventre e continuava a salire fino
al solco dei seni dove si apriva in una scollatura non troppo provocante,ma
neanche troppo timida.
Le sottili spalline di seta erano poggiate quasi in maniera
impalpabile sulle spalle nude di Hermione,lasciando intravedere la sua pelle
candida e perfetta.
Il particolare taglio di sbieco del vestito,inoltre,permetteva di
lasciare completamente scoperta la schiena e le spalle.
Ormai Hermione era pochi gradini piu' in alto e Draco,dopo aver
osservato il suo corpo, lentamente,un pò alla volta,posò finalmente lo sguardo
sul suo viso.
Il viso era atteggiato in un'espressione tesa,ma vi era un'accenno di
trucco:dell'eye-liner e del mascara per far risaltare la profondità degli occhi
e del rossetto mattone per le labbra.
A conclusione di quella "trasformazione",c'era una cascata di capelli
lisci che le ricadeva sulle spalle fino ad arrivare a metà schiena.
Era sull'ultimo gradino e Draco,riscuotendosi dal torpore in cui era
caduto nel momento in cui aveva posato gli occhi su di lei,le si avvicinò
tendendole una mano, per aiutarla a scendere.
Hermione gli rivolse un timido sorriso e poggiò la mano sulla
sua,scendendo anche l'ultimo gradino della scala.
Grazie ai tacchi,la differenza di altezza adesso era leggermente
diminuita,anche se Draco la sovrastava ancora di parecchi
centimetri.
-Allora?Sono riuscita a stupirti?-gli domandò timorosa.
Draco sollevò la mano che ancora teneva quella di Hermione e se la
portò alle labbra, posando un leggero bacio sul dorso.
-Completamente-le disse.
Hermione sorrise,visibilmente sollevata.
-Anche tu stai molto bene-gli disse.
Draco accettò il complimento con un piccolo cenno del capo e poi
rivolse la sua attenzione a Prudence,che per tutto il tempo non aveva fatto
altro che fare giravolte per veder la sua gonna sollevarsi e ruotare con
lei.
-Ehi signorina-la chiamò.
Prudence si fermò e alzò lo sguardo su di lui,in attesa.
-Sei molto bella anche tu,lo sai?-le disse.
Prudence gli rivolse un sorriso,lusingata da quel complimento
inaspettato.
-Guarda-gli disse poi.
Draco ed Hermione,sempre mano nella mano,guardarono la bambina
riprendere a fare giravolte soltanto per far muovere la gonna e subito
dopo,fermarsi per posare di nuovo lo sguardo sui due adulti.
-Bravissima!Io non avrei saputo fare di meglio-le disse
l'uomo.
Hermione sorrise divertita e annuì a sua figlia che la guardava in
attesa.
Dopodichè si avviarono tutti e tre verso il salotto di famiglia,dove
Blaise era ancora impegnato con il suo drink.
Come accidenti si cominciava un discorso?
Aveva fatto conversazione altre volte nella vita,ma al momento le
sembrava di aver dimenticato tutto!
Quando erano tornati nel salotto,vi avevano trovato Blaise che le
aveva fatto i complimenti per il vestito e le aveva offerto un drink,tornando
poi a conversare amabilmente con Draco mentre lei si occupava di Prudence,la cui
solo attrattiva al momento sembrava fare giravolte e vedere la sua gonna
muoversi con lei.
Dopo neanche dieci minuti,Blaise se ne era andato e subito dopo erano
arrivati gli ospiti.
L'ambasciatore Jonathan Hunter era un uomo sulla quarantina,con
brizzolati capelli tagliati a spazzola,una mascella possente,due occhi neri
dallo sguardo deciso tipico di chi è abituato a comandare e una bocca piccola e
carnosa.
Il completo blu scuro che indossava denotava lo zampino della moglie
ed Hermione capì subito che Draco aveva ragione:quell'uomo non faceva nessun
passo senza sua moglie.
Eleonor Hunter era una donna di qualche anno piu' giovane del
marito,con capelli rossi freschi di parrucchiere che le arrivano alle
orecchie,due occhi dello stesso colore di quelli del marito, ma con un'innata
dolcezza al loro interno,che ben si sposavano con il piccolo naso dalla punta
all'insù e la bocca stretta.
Il vestito,una copia del famoso taullier rosa di Chanel indossato
anche da Jackie Kennedy,le cadeva perfettamente e le nascondeva le gambe troppo
corte.
Dopo le presentazioni si erano spostati nel salotto di rappresentanza
dove Higgins aveva servito gli aperitivi e dove avevano trascorso qualche minuto
tutti insieme per rompere il ghiaccio e per evitare di sentirsi piu' estranei di
quanto lo fossero già.
Avevano parlato di politica e del terribile traffico che attanagliava
la città,però dopo neanche un quarto d'ora,Draco aveva traghettato
l'ambasciatore nel suo studio per "togliersi il pensiero" e parlare delle cose
importanti prima di iniziare la cena.
Lasciando completamente sola Hermione con Eleonor.
Erano già un paio di minuti che si arrovellava su un buon argomento
di conversazione...
Di cosa avrebbe dovuto parlare?Politica?
Oppure di moda?Doveva chiederle se faceva parte di qualche attività
di beneficenza,o se si interessava a qualche associazione
culturale?
Dannazione!
-Sua figlia è davvero deliziosa-disse Eleonor riscuotendola dai suoi
tormenti.
Hermione la guardò e vide che aveva lo sguardo fisso su
Prudence,sdraiata sul tappeto intenta a guardare un libro sugli animali della
fattoria.
Poi Eleonor alzò lo sguardo su di lei e le sorrise.
-Si chiama Prudence,vero?-domandò per conferma.
Hermione annuì.
-Posso chiederle come mai...-iniziò la donna.
-Come mai questo nome?-finì Hermione.
Questa volta fu Eleonor ad annuire.
Hermione guardò sua figlia,che incurante di essere l'oggetto di
conversazione continuava a voltare loro le spalle.
-Conosce "Dear Prudence"?-le domandò poi tornando a
guardarla.
Eleonor la guardò per qualche istante prima di
risponderle.
-La canzone dei Beatles?-
-Sì proprio quella...C'erano due canzoni che ascoltavo sempre durante
la gravidanza:
"Dear Prudence" e "Hey
Jude",così avevo deciso se se fosse stata femmina l'avrei chiamata
Prudence,e se fosse invece nato un maschio si sarebbe chiamato Jude-gli
spiegò.
Stranamente Eleonor sorrise.
-E perchè non Lucy?-le domandò.
Hermione restò qualche istante in silenzio pensando al significato
delle sue parole,poi capì.
-Lei intende "Lucy in the sky with
diamonds"?-le chiese.
La donna annuì,in attesa.
-No,non ho mai amato molto quella canzone...E poi ci sono già troppe
Lucy in giro,invece Prudence è originale ed è anche una specie di monito,di
insegnamento-disse Hermione.
Ancora una volta la donna sorrise e la guardò per qualche istante in
silenzio,come se fosse indecisa se rivelarle o meno un segreto.
-Sa qual'è il mio nome?-le domandò poi.
Hermione scosse la testa.
Vide avvicinarsi la donna sul divano,la testa piu' vicina alla
sua,neanche dovesse rivelarle un segreto di Stato.
-Eleonor Theodora Rogers-le disse.
Hermione sorrise:non ci voleva un genio per capire perchè la donna
stesse sorridendo prima.
-Come la moglie del Presidente Roosvelt?
Allora anche lei aveva il proprio destino già scritto-le disse
sorridendo.
La donna rise e fece un gesto con la mano,schernendosi e si allontanò
da lei rimettendo fra loro le distanze di prima.
Hermione la vide fissare di nuovo la bambina.
-Lei e l'ambasciatore avete figli?-gli domandò con
cautela.
Sapeva che quello era un terreno minato e che per una donna
affrontare quell'argomento poteva essere molto doloroso,quindi cercò di porre la
domanda il piu' delicatamente possibile.
Eleonor tornò a guardare Hermione ed annuì.
-Abbiamo due maschi.Il piu' grande,Steven, ha dieci anni,mentre il
piu' piccolo,Jonathan jr., ha sei anni.
Ma è tanto che non ho a che fare con bambini così piccoli-le
confidò.
Hermione si voltò a guardare sua figlia,che aveva posato la testolina
su entrambe le braccia e che sembrava sul punto di addormentarsi sdraiata sul
tappeto.
Senza dire nulla si alzò dal divano e le andò vicino,la prese in
braccio,facendole posare la testa sulla sua spalla destra e tornò a sedersi
accanto ad Eleonor,iniziando ad accarezzare i boccoli di Prudence.
-E' la vostra unica figlia?-le domandò la donna.
Hermione fece per rispondere,quando si rese conto della domanda che
le aveva fatto Eleonor: bisognava chiarire al piu' presto quella
situazione.
-No,Draco non è il padre di Prudence...-disse guardando la
donna.
Poteva chiudere i conti con Ron e far finta che il loro matrimonio
non era mai accaduto,ma era comunque il padre di Prudence e questo non poteva
toglierglielo.
Eleonor aveva assunto una strana espressione alla notizia,ma era
rimasta in silenzio in attesa di altre informazioni.
-Draco e io siamo tornati insieme dopo tanti anni di separazione...Ci
conoscevamo da ragazzi,ma all'epoca ci detestavamo per delle stupide
ragioni...-
Non tanto stupide a dire la verità,pensò fra sè e sè.
-Le è mai successo che le dicessero che le cose non possono cambiare
perchè sono sempre state così?-le domandò.
L'espressione sul viso di Eleonor diventò confusa ed Hermione capì di
aver sbagliato esempio.
-Quando eravamo giovani,era assurdo pensare ad una storia fra me e
Draco...
Lui era un orgoglioso pallone gonfiato abituato ad avere sempre tutto
quello che desiderava, fosse anche la luna;mentre io ero una testarda orgogliosa
saccente che cercava di primeggiare su tutti-le disse.
Eleonor sorrise.
-Eravate proprio una bella coppia-commentò divertita.
Hermione annuì.
-Esatto!Non potevamo vederci...Si figuri che una volta mi ha fatto
talmente arrabbiare che gli ho tirato un pugno-gli confidò.
Questa volta,la donna non nascose la propria risata e la guardò
incredula.
-Giuro!Aveva dato fastidio ad uno dei miei piu' cari amici ed io ero
talmente arrabbiata...appena mi è capitato a tiro gli ho dato un
pugno!
Per questo frequentavamo due gruppi di amici e non ci rivolgevamo mai
la parola.
Lì ho conosciuto il padre di Prudence,uno dei miei amici del
college...-continuò a raccontarle.
Uno dei miei migliori amici,quello a cui devo la vita e con cui
credevo di restare sposata "finchè morte non ci separi",pensò Hermione
amareggiata.
-Ci siamo sposati e per un pò siamo stati anche felici,ma le cose non
hanno funzionato-disse tralasciando tutti i brutti particolari.
-Ed è stato allora che ha incontrato Draco?-le domandò
Eleonor.
Che si stesse appassionando alla loro storia?si chiese Hermione
annuendo.
-Ci siamo incontrati per caso un giorno e ci siamo odiati un pò di
meno,poi abbiamo continuato a vederci finchè non abbiamo provato a stare insieme
e da allora non ci siamo piu' lasciati-concluse.
Poteva reggere come storia?si domandò ancora leggermente
incredula.
-Una specie di "West Side Story" senza il finale tragico-aggiunse
poi.
Eleonor sorrise e annuì.
-Però nel film non erano i capi della banda ad innamorarsi fra di
loro-le fece notare la donna.
-E' vero,ma io non ero il capo...ero la migliore amica del
capo-precisò Hermione ridendo con Eleonor.
-Le piace il cinema?-le domandò Eleonor.
Hermione guardò per un'istante il viso di sua figlia,e la vide
placidamente addormentata contro la sua spalla.
-Da quando c'è lei guardo molti cartoni animati:Biancaneve,La bella
addormentata e Il libro della giungla.
Però mi piacciono quasi tutti i generi,anche se impazzisco
letteralmente per i musical-disse.
Vide il volto della donna illuminarsi.
-Non ci credo-disse Eleonor.
Hermione annuì,quel poco che la testa di Prudence le
permetteva.
-Lo giuro!Il primo musical che ho mai visto è stato "Tutti insieme
appassionatamente".
Mi ricordo che cantavo con Julie Andrews sotto le coperte e mia madre
mi sgridava perchè rovinavo sempre il letto-le raccontò.
Eleonor rise di nuovo e in quella risata,Hermione vi trovò qualcosa
di infantile.
-La prima volta che io e Jonathan ci siamo baciati è stato durante la
proiezione di questo film in un cinema d'essay a Chicago e credimi ancora adesso
ogni volta che lo rivedo,vorrei sposare il colonnello Von Trapp!-le
confessò.
Hermione rise e annuì:Eleonor,forse spinta dalla passione comune,era
passata dal "lei" al tu".
Forse non stava andando poi così male...
-Capisco perfettamente,anche io l'ho sempre trovato molto sexy...Un
pò come lo spazzacamino di Mary Poppins,Bert-disse Hermione.
Questa volta Eleonor scosse la testa.
-Troppo sporco di fuligine...Non mi va poi di mettermi a lavare le
lenzuola,non ne ho la forza-le disse con un tono leggermente
cospiratore.
Ancora una volta Hermione rise,contagiando anche
Eleonor.
-Abbiamo interrotto qualcosa?-
Le donne si voltarono nella direzione da cui proveniva la voce e
videro Draco e Jonathan entrare di nuovo nel salotto.
Hermione ed Eleonor smisero di ridere e cercarono di
ricomporsi:avevano le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
-Nulla d'importante-disse Hermione guardando Draco.
Strinse il braccio sotto il sedere di Prudence per non mancare la
presa e si alzò,cercando di non svegliare sua figlia.
-Si è addormentata?-le domandò Draco facendo un passo verso di
lei.
Hermione annuì.
-Saranno state le troppe giravolte-disse guardando
l'uomo.
Draco sorrise e accarezzò delicatamente i boccoli di Prudence,che non
si mosse.
Hermione guardò i signori Hunter e sorrise.
-Vogliate scusarmi,vado a metterla a letto e torno subito da
voi.
Draco puoi accompagnare i signori nella sala da pranzo?-disse poi
rivolgendosi all'uomo accanto a lei.
Il biondo incontrò per un'istante i suoi occhi,ammirato da come si
era calata nel ruolo di padrona di casa e annuì.
Dopodichè,Hermione uscì dal salotto e si diresse alla scala che
portava al piano di sopra.
Portò Prudence nella sua camera da letto,le mise il pigiamino,attenta
a non svegliarla e la mise a letto,rimboccandole le coperte.
Prima di uscire dalla stanza si chinò per darle un bacio sulla fronte
e per lasciarle una piccola luce accesa accanto al letto,nel caso si
svegliasse.
Uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle senza far
rumore,riattraversò il corridoio e scese di nuovo le scale.
Si stupì di trovare Draco poco distante dalle scale,come in sua
attesa.
-Non dovresti essere in sala a fare il bravo padrone di casa?-gli
domandò scendendo l'ultimo gradino.
L'uomo alzò la mano destra e lei vide che aveva una
bottiglia.
-Ero sceso nella cantina per prendere il vino adatto...E ho pensato
di approfittarne per lasciare qualche minuto da soli i signori Hunter-le disse
venendole incontro.
Hermione annuì.
-Come pensi stia andando?-gli chiese.
Draco alzò le spalle.
-Beh,che vuol dire?-insistè ancora.
L'uomo la fissò qualche istante prima di sorridere.
-Vuoi proprio sentirtelo dire,vero?-le domandò Draco a sua
volta.
Hermione aggrottò la fronte e fece per parlare,ma l'uomo fece un
gesto che la spiazzò:alzò il braccio che non stringeva la bottiglia verso la sua
vita e l'istante dopo Hermione sentì le dita dell'uomo fermarsi sul suo fianco
destro.
Ancora una volta sentì quel calore che l'aveva invasa qualche ora
prima,quando si erano trovati da soli in camera da letto.
E di nuovo non fece niente per sottrarsi a quel
contatto.
-Stai andando benissimo...Sembri nata per questo genere di cose-le
disse avvicinando il viso al suo.
Hermione lo guardò in quella nuova vicinanza e si chiese cosa doveva
aspettarsi adesso,mentre tutto sembrava essersi fermato e aver trovato il
proprio senso.
Draco si avvicinò ancora di piu',portando le labbra piu' vicine al
suo orecchio destro.
-Te l'ho già detto che sei bellissima,stasera?-le
chiese.
Lei si ritrovò a sorridere e alzò le spalle.
-Fa sempre piacere sentirselo ripetere-gli disse in tono
scherzoso.
Anche Draco sorrise,e tornò a guardarla in viso.
Dovevano staccarsi,dovevano tornare dagli ospiti,dovevano riprendere
la cena da dove l'avevano interrotta ma sembrava che tutti e due si fossero
dimenticati di quelle incombenze.
I loro occhi si incontrarono e prima che uno dei due potesse dire
qualcosa,Hermione spiazzò sè stessa e Draco,avvicinando il volto a quello
dell'uomo e posando le labbra su quelle di lui.
Non sapeva che cosa l'aveva spinta a farlo,ma al momento le sembrava
la cosa piu' giusta da fare.
Sentì Draco irrigidirsi contro di lei e le sue labbra restare
immobili sotto le sue.
Hermione vi posò piccoli baci che sembrarono lasciarle indifferenti e
che le fecero capire che doveva fermarsi.
Quando riaprì gli occhi,incontrò quelli argentei ed immobili di Draco
e subito l'assalirono i dubbi:che accidenti le era saltato in
mente?
Perchè si era lasciata trasportare da quell'istinto?Aveva pensato che
quella fosse la cosa piu' giusta da fare,per dimostrargli quanto era diventato
importante per lei in così poco tempo...
E invece si era illusa soltanto!
-Guardami-le disse Draco quasi fosse un'ordine.
Incontrò di nuovo gli occhi di lui e vi lesse la solita espressione
immota di sempre:possibile che fosse così bravo a nascondere le
emozioni?
-Non è quello che pensi...Ti prometto che ti spiegherò tutto alla
fine di questa cena-le disse.
Hermione aggrottò le sopracciglia.
-Che significa?-
-Niente mi è mai costato tanto come resistere a questo bacio...Ma era
la cosa giusta da fare-le spiegò.
Hermione scosse la testa.
La cosa giusta?Di che accidenti stava parlando?
-Hermione ti prometto che ti spiegherò tutto...Ma solo quando se ne
saranno andati i nostri ospiti-le ripetè Draco.
Lei lo fissò qualche secondo e poi annuì.
-Dopo la cena-disse Hermione.
Draco annuì.
Poi la prese per mano e si avviarono verso la sala da pranzo dove li
aspettavano i loro ospiti.
La cosa giusta.
Cos' era per Draco la cosa giusta?
Cosa giusta gli era sembrata proporsi di "comprarla" durante una
partita di poker da suo marito, che non si era fatto nessuno scrupolo nel
venderla.
Forse Draco Malfoy aveva un suo concetto personale su ciò che era
giusto e ciò che era sbagliato che gli impediva di baciarla ma non gli impediva
di stare seduto accanto a lei a tavola con la mano sulla sua.
Teneva lo sguardo sui loro ospiti,attento alla conversazione,pronto
alla battuta,come se quello che era successo poco prima fosse stato soltanto uno
dei suoi sogni.
-Da quanto tempo vi conoscete tu e la tua compagna?-chiese Jonathan,
al momento del dolce.
Avevano sviscerato ogni argomento possibile,tralasciando ovviamente
di parlare d'affari davanti alle proprie compagne.
Draco guardò Hermione e vide che anche lei lo sapeva con
precisione:quanti anni erano passati dal loro primo incontro?
-Beh...Saranno...-disse Draco.
-Ci siamo conosciuti la prima volta a undici anni-intervenne Hermione
venendogli in aiuto.
Anche se al momento era confusa non aveva dimenticato qual'era il suo
ruolo.
-Praticamente bambini-disse Eleonor sorpresa.
Entrambi annuirono.
-Ma non abbiamo legato subito...Ho dovuto aspettare che mi prendesse
a pugni trovare c'era qualcosa di interessante in lei-disse il
biondo.
Poteva spingersi così oltre?Rivelare una parte della verità dietro le
bugie?
-Se sapevo che ti ci voleva così poco per farti innamorare,allora ti
avrei preso a pugni prima-lo prese in giro Hermione guardandolo.
Sia Draco che i coniugi Hunter risero.
-Voi da quanti anni siete sposati?-domandò Hermione cambiando
argomento.
-Il prossimo anno saranno vent'anni-rispose Jonathan.
-Congratulazioni-disse Hermione ammirata.
Era un traguardo veramente ragguardevole visto il disastro che era
venuto fuori dal suo matrimonio.
-Voi pensate di sposarvi presto?-domandò Eleonor
curiosa.
Draco ed Hermione si guardarono e per un'istante,nella mente di
entrambi passò il ricordo di quello che era successo poco prima portando i due a
distogliere lo sguardo.
-Per il momento è ancora presto per parlarne...Io ho alle spalle un
matrimonio disastroso e credo sia meglio fare le cose con calma,specialmente per
mia figlia-disse Hermione per entrambi.
Draco annuì concorde.
La serata si protrasse per un'altra ora,finchè gli Hunter non si
congedarono.
Draco ed Hermione li salutarono sulla porta d'ingresso e non appena
la porta si richiuse sui due ospiti fu come se si fosse spezzato qualche
incantesimo.
Il suo compito era finito,poteva smetterla di sorridere e
andarsene.
Senza dire niente,Hermione si voltò verso il corridoio:era ora di
andare a letto.
-Dove stai andando?-le domandò Draco.
-Vado a letto-disse la donna,voltando leggermente il capo nella sua
direzione.
Lui fece per parlare,ma Hermione aveva iniziato a salire la scalinata
che l'avrebbe portata al piano di sopra quindi rimase in silenzio.
Che senso aveva parlare?
Quando era entrato in camera,lei era già in pigiama,completamente
struccata e accanto alla sua parte del letto intenta a ripiegare le coperte per
infilarsi a letto.
Aveva alzato lo sguardo su di lui quando aveva sentito aprirsi la
porta,ma non aveva detto nulla, come se non ce ne fosse bisogno.
Draco era rimasto in silenzio e aveva iniziato a
spogliarsi,slacciandosi la camicia e poi restando a torso nudo.
-Credi che mi parlerai di nuovo,un giorno?-le domandò ad un
tratto.
Si era infilato i pantaloni del pigiama e si stava infilando sotto le
coperte a torso nudo.
Hermione non rispose e spense la luce,facendo piombare la stanza
nell'oscurità.
Draco sentì Hermione muoversi nel letto e quando i suoi occhi si
furono abituati all'oscurità,vide che gli aveva voltato le spalle,come a volersi
dimenticare della presenza dell'uomo al suo fianco.
Sospirando Draco si sdraiò a pancia all'aria,mettendo un braccio
sotto la testa,lo sguardo al soffitto.
-Perchè non mi hai lasciato spiegare?-le domandò senza staccare lo
sguardo dal soffitto.
Non sapeva neanche se lei era addormentata,ma aveva bisogno di
sapere.
-Non c'è niente da spiegare-la sentì dire.
-Tu pensi che non ho risposto al tuo bacio perchè non sono attratto
da te.
E' così,vero?-le chiese ancora.
-Draco...-disse lei.
-E' così?-domandò ancora lui.
Si era piegato su un lato e si puntellava su un gomito per cercare di
scorgere qualche espressione dal volto di Hermione.
-Sì-
Fra i due scese per qualche istante il silenzio,mentre Hermione
continuava a voltargli le spalle e Draco cercava di scorgere qualcosa del suo
viso nel buio.
-Perchè mi hai baciato prima?-le domandò poi.
Quella domanda riuscì a farla voltare:si mise sdraiata sulla schiena
e anche nel buio lui sentì il suo sguardo su di sè.
-Che significa perchè ti ho baciato?Perchè volevo!-disse
Hermione.
Draco restò in silenzio qualche istante ed annuì anche se lei non lo
vide.
-Non per gratitudine?-
-Cosa?-domandò lei.
Non si era aspettata quelle parole.
-Non lo hai fatto,per caso,per tutto quello che abbiamo
passato?
Magari per dimostrarmi in qualche modo la tua riconoscenza,la tua
gratitudine per tutto quello che è successo in questi giorni?-le
chiese.
-No!-ribattè lei.
Soltanto una serpe come Malfoy poteva pensare una cosa del
genere!
Oppure era normale pensarlo?
In fondo vivevano insieme da neanche una settimana,e prima di allora
si erano sempre detestati, senza farne mistero.
Poi la convivenza lo aveva portato a trattarla leggermente
meglio...beh doveva riconoscere che sembrava un'altra persona:era come se
fossero realmente fidanzati.
Mentre lei non aveva quelle attenzioni da così tanto
tempo...
E ora d'improvviso lo baciava.
Cazzo!
Non poteva avere ragione Malfoy!
-Se tu mi avessi baciato veramente perchè volevi, me ne sarei accorto
e credimi non sarei rimasto lì fermo indifferente-le disse.
Hermione alzò lo sguardo sul volto di Draco,completamente nascosto
dall'oscurità che avvolgeva la stanza e si domandò se quella era un'altra dei
suoi trucchetti oppure la verità.
-Perchè?-gli chiese per la seconda volta in quella lunga
giornata.
Anche al buio lo sentì sorridere,poi la mano di lui prese la sua e se
la portò alle labbra: Hermione le sentì posarsi su ogni polpastrello,sul palmo
della mano e infine sul polso.
Poi sentì i suoi occhi fermarsi sul suo volto,incuranti
dell'oscurità.
-Non sono bravo con le parole-le disse continuando a tenere la mano
di Hermione nella sua.
Lei sorrise.
-Allora devi avere non pochi problemi con il tuo lavoro...-lo prese
in giro.
Sentì la risata dell'uomo e stranamente si sentì sollevata:ogni volta
che lo stuzzicava e lo prendeva in giro le sembrava di camminare su un
territorio minato in cui non poteva spingersi troppo oltre.
-Per questo ho bisogno che tu stia sempre al mio fianco...-le
disse.
Quante volte ancora in quel lungo giorno avrebbe sentito quel calore
invaderla?
Adesso era sicura che se avesse baciato Draco non sarebbe stato per
riconoscenza o tanto meno per gratitudine;l'avrebbe fatto perchè erano in un
letto seminudi e lui non si era sognato di muovere un passo verso di
lei.
Perchè sapeva che non era pronta.
Sapeva che stava raccogliendo ancora i cocci di quello che era
rimasto della sua autostima dopo il divorzio e si accontentava di starle accanto
senza dire o fare niente.
-Allora ci sarò-disse semplicemente lei.
Non c'era bisogno di dire altro.
Almeno non ora.
Draco si ridistese sul letto,facendo muovere le molle del letto e le
si fece piu' vicino,la mano ancora unita alla sua.
Hermione lo sentì sistemarsi sotto le coperte e quando il braccio
destro dell'uomo le si posò sul fianco,quasi coprendola in un'abbraccio,chiuse
gli occhi,come se fosse la cosa piu' normale del mondo.
-NO!NON MI INTERESSA QUELLO CHE C'è SCRITTO SU QUEL DANNATO
CONTRATTO!-urlò ancora una volta Ron.
Harry lo guardò cercando farlo calmare,ma Ron sembrava fuori dalla
grazia di Dio.
Aveva sperato con tutte le forze di ricevere risposta alla lettera
che aveva spedito a Hermione,ma aveva visto le sue speranze infrangersi quando
era arrivata anche a lui la voce della relazione fra Hermione e
Malfoy.
Harry aveva fatto di tutto per negarlo,ma era stata sua sorella che
glielo aveva confermato:in fondo era inutile tenerlo all'oscuro,ora che sapeva
la verità.
Inizialmente Ron non aveva voluto crederci,fino a quando un
pomeriggio aveva visto Hermione e Draco in giro per le strade di Diagon Alley
intenti a fare acquisti con la piccola Prudence.
Si tenevano per mano e ridevano!
Come faceva Hermione a ridere di quello che diceva quella
serpe?
Come aveva potuto dimenticare quello che avevano sopportato a causa
sua?
-Cerca di ragionare...-ripetè Harry per l'ennesima
volta.
-E' mia figlia Harry!-disse Ron di nuovo.
-Ma tu non hai piu' nessun diritto legale su di lei!Nè su Hermione nè
su Prudence!-gli ricordò Harry.
-Non mi importa niente di Hermione!Dopo quello che ha fatto è come
morta per me...Ma non posso lasciare che mia figlia venga cresciuta da un
Mangiamorte-disse.
Harry guardò l'amico e quasi non lo riconobbe:la sigaretta fra le
dita,i capelli spettinati,la cravatta sciolta,i primi bottoni della camicia
sbottonati.
Come cazzo aveva fatto a ridursi così?
-E tu mi aiuterai-aggiunse il rosso.
Harry fissò gli occhi cerchiati dalla stanchezza di Ron.
-Che vuoi dire?-gli domandò.
-Non posso avvicinarmi a Prudence...Ma tu puoi-gli
spiegò.
-Ron non mi piace questa storia,non coinvolgermi!-gli disse subito
Harry deciso.
-Harry devi aiutarmi,altrimenti non so che cosa sarò capace di
fare-disse l'altro andandogli vicino.
Nonostante le sue incertezze,Harry sapeva come sarebbe andata a
finire.
Come faceva a fregarlo ogni volta?
-Qual'è il tuo piano?-
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Capitolo 7 *** Slytherin Party ***
slytherin party
Ancora non aveva capito come era riuscito a convincerla.
Era qualcosa di sorprendente per lei essere in macchina accanto a Draco,con
Prudence seduta nel seggiolino sul sedile posteriore,diretti verso la casa di
campagna di Pansy Parkinson e Theodore Nott per festeggiare il loro anniversario
di matrimonio.
Era qualcosa che aveva dell'incredibile!
Vivevano insieme da dieci giorni,quando Draco era tornato a casa con quella
notizia.
Avevano scoperto di essere dei bravi attori:ormai tutti erano convinti della
loro storia d'amore.
Nessuno piu' li guardava curiosi se camminavano con Prudence per Diagon Alley
e per loro era diventato quasi normale prendersi per mano o lasciare che il
braccio di Draco si posasse sulle sue spalle quando erano in "pubblico".
Con il passare dei giorni era diventato anche piu' affettuoso con
Prudence:Draco e la bambina avevano preso l'abitudine di guardare i cartoni sul
canale satellitare prima che Draco andasse a lavoro,e un paio di volte Hermione
lo aveva visto sdraiato sul tappeto del salotto,incurante dei pantaloni di
sartoria,accanto a Prudence per fare un disegno o per sfogliare le pagine di un
libro.
Anche Prudence si era abituata alla presenza dell'uomo,e ormai aveva smesso
di rivolgersi soltanto a sua madre se aveva bisogno di qualcosa.
Il giorno dopo il loro primo incontro ufficiale,Draco era tornato a casa con
due rose rosse,per ringraziarla dell'aiuto che le aveva dato con i cogniugi
Hunter:l'affare di cui aveva parlato con Jonathan Hunter era andato a buon fine
e Draco era assolutamente convinto che senza l'aiuto di Hermione non sarebbe
stata la stessa cosa.
Inoltre,quella stessa mattina era arrivato anche un biglietto di
ringraziamento da parte di Eleonor Hunter per la "splendida" serata.
La donna si era sentita sollevata vedendo quel biglietto:per gran parte della
cena era stata assorta nei suoi pensieri e era sicura di non essere stata di
grande conversazione nè tantomeno di grande compagnia.
Il ricordo del bacio mancato aveva accompagnato sia Draco che Hermione per
giorni:tutti e due avevano continuato a pensarci,anche se da diverse
prospettive.
Draco continuava a domandarsi dove avesse trovato la forza per restare
immobile e evitare che le sue braccia si stringessero attorno alla vita della
donna,iniziando a rispondere al bacio, rovinando in quel modo tutto il suo
lavoro e i suoi passi avanti.
Aveva ottenuto tanto in così poco tempo e non voleva assolutamente mettere
tutto a repentaglio per il suo istinto.
Ma doveva ammettere con sè stesso che aveva avuto non pochi dubbi quando
l'aveva vista così ferita e delusa,sicura che lui non la trovasse attraente o
desiderabile.
Per questo aveva messo le carte in tavola,almeno parzialmente,dicendole
quello che pensava e spiegandole perchè si era tirato indietro...E lei aveva
capito.
Aveva capito e stranamente,ancora una volta si era trovata d'accordo con
lui.
Cosa poteva volere di piu' per adesso?
Dal canto suo,Hermione aveva ripensato spesso alle parole che lui le aveva
detto protetto dal buio della notte e ogni volta si era ritrovata a dargli
ragione.
Non era pronta per impegnarsi di nuovo in qualunque cosa implicasse i
sentimenti.
Ron l'aveva messa a terra non solo sul piano morale,ma anche dal lato
emotivo:non riusciva a fidarsi di nessuno,se escludeva sua figlia.
Certo con Draco stava facendo passi da gigante se si pensava che lo conosceva
veramente soltanto da poche settimane,ma si aspettava da un momento all'altro la
fregatura.
Era sicura che da un momento all'altro Draco si sarebbe tolto la maschera e
sarebbe tornato ad essere il solito bastardo che lei aveva conosciuto da
ragazza.
Però la notte continuavano a dormire vicini,con la sua schiena contro il
petto di Draco e tenendosi per mano come se avessero paura di cadere dal letto o
di perdersi fra le coperte.
Perchè non riusciva piu' a capire sè stessa?
Quando quella sera era tornato a casa insieme a Blaise,tutto era come al
solito:aveva preso in braccio Prudence e le aveva dato un bacio su entrambe le
guance,arrivando poi nel salotto "di famiglia" dove Hermione era al tavolo di
mogano intenta ad esaminare alcuni fascicoli per il suo lavoro.
Blaise,Draco e Prudence erano entrati in salotto in fila indiana:lei aveva
alzato lo sguardo e aveva salutato Blaise,con il quale si stava instaurando un
rapporto di educata amicizia,e aveva poi sorriso vedendo entrare Draco con in
braccio Prue,con le mani fra i suoi capelli biondi.
Si era alzata ed era andata incontro all'uomo,che nel frattempo aveva fatto
scendere Prudence e si era sporta verso di lui per un bacio veloce.
-Tutto bene?-aveva domandato l'uomo guardandola.
Lei aveva annuito ed era tornata al tavolo per chiudere i fascicoli che erano
rimasti aperti.
-Come è andata la giornata?-gli aveva chiesto dandogli le spalle.
Anche senza guardare sapeva che Blaise era vicino al mobile dei liquori e si
stava versando un bicchiere di brandy,prima di andarsi a sedere sul divano.
Draco,invece,era ancora fermo dove l'aveva lasciato lo sguardo fisso su di
lei,attento ad ogni sua mossa.
Lo faceva tutte le sere,ed infatti Hermione aveva incontrato il suo sguardo
quando aveva voltato la testa a guardarlo.
Gli sorrise ed era tornata verso di lui,guardando per un'istante Prudence che
si era messa in ginocchio accanto al divano per giocare con i suoi peluche.
-Come al solito...Lavoro,lavoro,lavoro-aveva risposto Draco quando lei gli si
era fermata accanto.
-Però hai avuto anche una visita interessante,no?-aveva detto Blaise
intromettendosi.
Nonostante fosse passato il tempo previsto per rimettere a posto la sua casa
dalle termiti,Blaise non aveva fatto alcun accenno al fatto di dover tornare a
casa,e a quanto sapeva Hermione Draco non lo aveva ancora buttato fuori di casa
o fatto domande in proposito:abitava ancora da loro,come se fosse la cosa piu'
normale.
A quelle parole,Hermione aveva guardato Draco curiosa.
-Che visita?-aveva chiesto.
Draco aveva annuito e si era avviato verso il mobile dei liquori per versarsi
a sua volta da bere.
-E' passato a trovarmi Theodore Nott.
Questo fine settimana ci sarà la festa per il suo anniversario di nozze con
Pansy e voleva ricordarmelo-le aveva detto.
Festa?Pansy Parkinson e Theodore Nott?
Aveva alzato le spalle,certa che la cosa riguardasse solo Draco:come poteva
interessarla?
Lei era una Grifondoro,amica di Potter e per di piu' Mezzosangue!
-Ok,va pure-aveva detto posando lo sguardo su sua figlia.
Stava per dire a sua figlia che era ora di andare a dormire,quando vide Draco
voltarsi a guardarla e capì che il discorso non era ancora finito.
-Tu e Prue verrete con me-aveva infatti detto Draco.
Era certa che sulla sua faccia per qualche istante si era dipinta
un'espressione idiota:aveva sentito veramente quelle parole oppure erano state
frutto della sua fantasia?
Andiamo...Era Draco Malfoy!
Non poteva averle dette davvero!
Si era riscossa dal suo stato di trance,ancora sotto lo sguardo vigile e
attento di Draco e l'unica cosa che era riuscita a fare era una risatina
ironica.
-Assolutamente no!-aveva detto.
La fronte di Draco si era aggrottata a quelle parole,sicuramente inaspettate
e anche Blaise si era voltato a guardarla:forse voleva godersi lo
spettacolo.
-Ma io ho già detto a Theodore che tu e Prudence sareste venute con
me-ribattè Draco con voce calma.
Lo sguardo dell'uomo non la lasciava un'attimo,attento a scrutarla per capire
tutte le sue emozioni.
Hermione aveva scosso la testa un'altra volta.
-E io ti dico che nè io nè mia figlia verremo da nessuna parte;nessuno ti
impedisce di andare,ma io e Prudence resteremo a Londra.
Con questo la discussione è chiusa...
Prudence,andiamo è ora di andare a letto-aveva aggiunto poi rivolgendosi a
sua figlia.
Era la prima volta che si imponeva su Draco,che cercava di far valere la sua
opinione e le sue ragioni.
Non sarebbe mai andata in quel covo di Serpi che l'avevano trattata in quel
modo orribile per anni.
Allora perchè accidenti era su quella macchina in quel momento diretta verso
la villa dei Nott?
Come era riuscito a convincerla?
Quando era rientrata in camera dopo aver fatto addormentare Prudence,Draco
era già lì.
I pantaloni del pigiama già indosso,le coperte del letto già ripiegate,si
voltò quando la sentì entrare.
Non disse nulla per un pò:la osservò di soppiatto mentre si cambiava,posando
i jeans e la camicia azzurra di lino sopra la poltrona poco distante dal letto e
indossando i pantaloni e il top con cui dormiva di solito.
-Mi spieghi qual'è il tuo problema?-le aveva chiesto improvvisamente rompendo
il silenzio.
Hermione lo aveva guardato sopresa da quella domanda:non avrebbe neanche
avuto bisogno di chiederglielo!
-Qual'è il mio problema?Io non ho nessun problema-ribattè.
-Credo proprio di sì!Tutte le donne che conosco sarebbero piu' che felici di
passare un fine settimana fuori città,in una villa in campagna...-
-Allora perchè non ci porti una di loro?-aveva chiesto Hermione leggermente
acida.
-Si da il caso che sia impegnato con te al momento!-le aveva detto Draco,gli
occhi fissi sul suo volto.
Hermione si era voltata,allontandosi quasi al suo sguardo e aveva preso le
coperte per coprirsi.
-Se è questo il problema,sta tranquillo,hai il mio permesso-gli aveva
detto.
Poi gli aveva dato le spalle e si era tirata le coperte su fino al mento.
Draco era rimasto in silenzio qualche istante,ancora sorpreso da quelle
parole,incapace quasi di staccare lo sguardo da quella figura infagottata che
giaceva quasi immobile al suo fianco.
Poi aveva espirato forte,cercando di calmarsi e di ragionare con calma,si era
passato una mano fra i capelli biondi e aveva deciso di ricominciare da
capo.
-Ok,forse ho scelto l'approccio sbagliato...-aveva iniziato.
Hermione era rimasta ferma,senza muovere un muscolo e dire nulla,le orecchie
tese a sentire il seguito.
-Quando Theodore mi ha detto di questa festa,ho pensato che fosse una buona
occasione per passare qualche giorno insieme senza ansia,pensando soltanto a
divertirci...
Pansy e Theo hanno una figlia della stessa età di Prue,Sadie,e ho pensato che
sarebbe stata una buona idea per la piccola stare con qualcuno della sua
età,piuttosto che giocare sempre da sola- aveva continuato.
Ancora immobile ed in silenzio,Hermione si era ritrovata a pensare che Draco
era un gran bastardo:sapeva quali tasti premere per convincere le persone.
-Perchè i tuoi amici dovrebbero volermi alla festa?-aveva domandato.
Si era mossa nel letto voltandosi a pancia in su e aveva incontrato il suo
sguardo:come al solito i suoi occhi erano tranquilli e immoti.
Possibile che non ci fosse niente capace di smuoverli?
Draco aveva sorriso.
-E' di questo allora che si tratta...-aveva commentato.
Senza dargli il tempo di continuare,Hermione era tornata all'attacco.
-Hai veramente detto a Nott che ci saremo anche io e Prudence oppure lo stai
dando per scontato che l'invito comprenda anche noi?-gli aveva
chiesto,buttandolo fuori tutto d'un fiato.
-Hermione...-
-Magari noi ci presentiamo lì e loro si aspettano soltanto te...-aveva
continuato neanche un treno ad alta velocità.
Per fermare quel fiume in piena,Draco le aveva messo due dita sulle
labbra,zittendola.
-Adesso parlo io-le aveva detto poi.
Hermione aveva annuito e lo aveva fissato,mentre Draco allontanava la mano
dalle sue labbra.
-Dove credi che vivano i miei amici?In un eremo su una montagna,per caso?-le
aveva chiesto con un sorriso.
Lei aveva scosso la testa.
-Bene.
La nostra storia ha fatto scalpore,e non dimenticarti che Blaise vive con
noi,quindi se c'era anche solo uno dei miei amici a non esserne informato,con la
sua presenza in casa,lo ha saputo anche lui.
Certo,all'inizio sono rimasti sorpresi per la mia scelta,specialmente per
tutto quello che è successo in passato,ma alla fine si sono fatti una ragione-le
raccontò.
-Anche Pansy?-aveva domandato Hermione incredula.
Ancora non riusciva a credere che Pansy avesse rinunciato completamente a
Draco.
L'uomo aveva riso divertito.
-Pansy è stata la prima a chiamare per dirmi che lei lo aveva sempre
saputo...
L'invito è partito da lei-le aveva rivelato Draco.
Adesso era veramente allibita:cos'altro doveva aspettarsi?
-Credimi,andrò tutto bene...-le aveva detto poi,quasi accorgendosi dei suoi
residui dubbi.
La donna l'aveva guardato qualche istante in silenzio,incapace di fare
qualsiasi cosa.
-Pensi veramente che potrei comportarmi di nuovo come ho fatto in passato?-le
domandò Draco guardandola negli occhi.
Hermione aveva scosso la testa.
-No,non tu...So che non sei lo stesso di allora-aveva ribattuto Hermione come
volesse tranquillizzarlo.
La mano di Draco aveva stretto la sua con la sua presa decisa e ferma.
-Allora fidati di me...Ti prometto che non ti succederà niente-le aveva detto
serio.
Ed Hermione ancora una volta,aveva scelto di fidarsi.
Ecco perchè si trovava in quella macchina diretta verso quella villa.
Perchè Draco le aveva detto di fidarsi di lui.
La casa di campagna dei Nott era una vecchia villa ottocentesca completamente
ristrutturata da Pansy e Theo.
Avevano mantenuto intero lo stile senza cambiare arredamento,ma vi avevano
aggiunto alcune comodità che permettevano di vivere piu' comodamente:con
un'incantesimo avevano inserito la filodiffusione in ogni stanza,evitando di
fare troppi lavori e di rompere muri;inoltre avevano installato un camino sempre
in ogni stanza per venire incontro alle fredde notti inglesi.
Inoltre era stata istallata una sauna ed un'idromassaggio,sempre cercando di
venire incontro ai bisogni dei nuovi padroni della villa e dei loro ospiti.
La villa si vedeva anche da due chilometri di distanza ed Hermione,vedendola
in lontananza ancora nella macchina,era rimasto senza fiato.
-Non dirmi che è questa...-disse senza riuscire a staccare lo sguardo dal
profilo della casa che veniva loro incontro.
Draco non era riuscito a trattenere un sorriso divertito e aveva alzato le
spalle,senza staccare lo sguardo dalla strada.
-Se ti fa piacere te lo dico...-
Ma ovviamente la macchina si era fermata proprio davanti a quella villa.
Draco si voltò verso di lei e la fissò per qualche istante senza parlare.
Anche se Hermione aveva accettato di venire con lui,questo non significava
che i suoi dubbi si fossero dissolti,anzi lui era sicuro che continuasse ad
averne anche se non ne parlava.
-Va tutto bene?-le chiese calmo.
Hermione annuì,lo sguardo davanti a sè.
-Ci divertiremo...-le disse per rassicurarla.
Lei si era lasciata scappare un sorriso e si voltata a guardarlo:i suoi occhi
erano preoccupati,ma cercava di non darlo a vedere.
Non voleva sembrare debole o sciocca:Draco le aveva promesso che sarebbe
andato tutto bene e lei voleva credergli.
Aveva bisogno di credergli.
-Alla maniera dei Grifondoro o dei Serpeverde?-gli chiese,il sorriso ancora
ad ombreggiare il suo volto.
Draco aveva sogghignato.
-Alla maniera Serpeverde,è ovvio...-ribattè.
Hermione annuì e si ravviò un ricciolo dietro l'orecchio destro.
-E' questo che mi preoccupa-disse riabbassando lo sguardo.
Draco le prese la mano destra e la strinse fra le sue,facendole rialzare lo
sguardo con quel semplice gesto.
-Ti ho promesso che non succederà niente...E ho intenzione di mantenere
questa promessa-le disse serio.
Perchè le era così facile credergli?
Avevano passato anni a farsi la guerra eppure adesso gli bastava guardarlo
negli occhi e ascoltare la sua voce ipnotica per convincersi che non stava
sbagliando,che poteva affidarsi a lui e lasciargli fare le scelte al suo
posto.
Ancora una volta annuì.
Draco sollevò la mano di lei che ancora stringeva fra le sue e la portò alle
labbra,baciandole il dorso.
-Adesso sarà meglio farci vedere dentro-disse poi.
Hermione liberò la mano da quelle dell'uomo e uscì dalla macchina,andando a
liberare Prudence,che per tutto il tempo di quel breve discorso era rimasta in
silenzio,come consapevole della serietà dell'argomento.
La fece scendere dal seggiolino e la prese per mano,accanto a sè,andando poi
vicino a Draco pronta a dargli una mano con i bagagli,ma l'uomo aveva tutto
sotto controllo:le valigie camminavano al suo fianco tenute sotto controllo
dalla bacchetta di Draco.
-Ottima mossa!-si congratulò Hermione fermandosi ad ammirare le valigie
mobili.
-Pensavi che me le sarei caricate fino alla villa?-le chiese lui con un
ghigno divertito.
Hermione scosse la testa e gli strinse la mano,come faceva ormai ogni volta
che uscivano insieme e lasciò che le dita di Draco si intrecciassero alle
sue,poi si avviarono verso la villa.
Si accorsero del loro arrivo soltanto quando furono a pochi metri di
distanza.
Il primo ad uscire dalla villa fu un'uomo di media altezza,massiccio e con
grandi spalle,dai folti capelli neri tagliati ordinati sulla testa.
Hermione aveva un sospetto sull'identità dell'uomo,ma non era certa:in
fondo,non conosceva benissimo i membri della Casa Serpeverde ai tempi di
Malfoy.
Ma Draco venne,come al solito,in suo aiuto.
-Theo!-disse rivolto all'uomo.
Quello era Theodore Nott,il padrone di casa:i suoi sospetti erano giusti.
L'uomo alzò un braccio e fece un gesto di saluto verso di loro,poi lo videro
voltarsi.
-Pansy!Daphne!Sono arrivati-chiamò a gran voce.
Ormai erano a pochi passi di distanza dall'uomo che Theodore annullò venendo
loro incontro.
-Finalmente ce l'hai fatta a presentarti...Sei la solita prima donna!-gli
disse Theo mettendogli una mano sul braccio destro.
Draco fece uno dei suoi ghigni e alzò le spalle,interrompendo l'incantesimo e
facendo posare le valigie accanto a sè.
-Lo sai che mi piace farmi desiderare-commentò.
Il cuore di Hermione aveva cominciato a correre senza che lei se ne
accorgesse,ancora prima che Nott si fosse rivolto a lei,e involontariamente
anche la stretta attorno alla mano di Draco aumentò.
-Come se non ti conoscessi...-disse Nott in risposta alle parole di Draco di
poco prima.
Prudence si era liberata dalla stretta di Hermione e aveva iniziato a
raccogliere i sassolini di ghiaia che formavano il vialetto per poi portarli a
sua madre.
-Theo,ti ricordi di Hermione Granger?-domandò Draco all'uomo.
Lo sguardo di Nott si posò su Hermione,provocando una tachicardia alla donna
ed un aumento della sudorazione che lei non aveva mai provato prima di allora:e
cosa sarebbe successo quando avrebbe incontrato Pansy e gli altri?
L'uomo la guardò serio qualche istante,poi le sorrise.
Quel gesto le sembrò piu' strano del vederlo estrarre la bacchetta e puntarla
contro di lei.
-Piacere Hermione.
Ho sentito molto parlare di te-disse affabile.
Poi le tese la mano.
Draco seguiva attentamente la scena,cercando di non ridere per l'espressione
che era apparsa sulla faccia di Hermione;per cercare di scuoterla le diede una
piccola stretta alla mano e fortunatamente,l'espediente sembrò funzionare.
Hermione tese la sua mano,facendo cadere a terra i sassolini che Prudence le
aveva portato finora,e strinse la mano di Theo.
-Piacere di conoscerti-disse.
-Devo farti i miei complimenti-le disse ancora Theo lasciando la sua
mano.
Hermione lo guardò con espressione sorpresa.
-Complimenti?Per cosa?-gli chiese curiosa.
Theo sorrise e fece un cenno del capo verso Draco.
-Sei riuscita in un'impresa impossibile:ormai eravamo convinti che non
avrebbe mai messo la testa a posto-
Hermione guardò Draco,che aveva abbassato lo sguardo sulla ghiaia,e sorrise
prima di tornare a guardare Nott.
-E' stata una lotta:ha cercato di resistermi in tutti i modi,ma alla fine ho
vinto io-disse Hermione.
Sentì accanto a sè il ghigno divertito di Draco e si rilassò,anche vedendo la
piccola risata di Theo.
-Draco!-
Una voce inaspettata si era intromessa nel loro discorso,bloccando Theo che
sembrava sul punto di parlare di nuovo.
Hermione si voltò in direzione della voce e vide Pansy Parkinson venire loro
incontro.
Per qualche strana ragione,il tempo aveva deciso di essere clemente con
Pansy.
Aveva addolcito il volto da carlino di Pansy,rendendolo quasi
piacevole,inoltre i capelli erano raccolti in una coda di cavallo che sfiorava
le spalle e lasciava intuire che fossero corti;il viso era stato arricchito di
un paio di occhiali dalla montatura rossa e anche il corpo era piu' morbido di
quanto non ricordasse.
Ma Hermione sapeva bene che la sua memoria sui Serpeverde aveva grandi
mancanze...
Camminava verso di loro a grandi passi e quando fu finalmente accanto al
marito,Hermione sentì distintamente lo sguardo della donna su di sè.
Prima di poter dire o fare qualcosa,accadde qualcosa che Hermione aveva
sempre considerato impensabile:Pansy si sporse verso di lei e l'abbracciò.
Hermione si ritrovò le braccia della donna intorno al collo e per un'istante
pensò che stesse cercando un posto per piantarci un coltello,ma poi dovette
ricredersi:Pansy Parkinson sembrava veramente contenta di vederla.
Ma come era possibile?
Lanciò uno sguardo veloce verso Draco e lo vide sull'orlo delle risate,una
mano a coprire la bocca per cercare di recuperare il contegno di sempre.
Non poteva essergli di nessun'aiuto.
Finalmente Pansy si staccò da lei e si fermò a qualche passo di distanza.
-Sono felice di vederti qui Hermione!-le disse.
L'aveva chiamata Hermione?Eppure il suo tono era sincero e senza nessuna
acrimonia nella voce!
-Grazie...-disse tentennante.
-L'ho sempre saputo che prima o poi sareste finiti insieme,anzi ero certa che
ad Hogwarts mi avrebbe lasciata per mettersi con te!
Certo poi mi ha lasciata,ma si è messo con Daphne!-le disse quasi in tono di
confidenza.
Hermione sentì il viso diventarle rosso per l'imbarazzo,e per fortuna
Prudence le venne in aiuto portandole altri sassolini.
-E' tua figlia,vero?-domandò Pansy guardando Prudence.
Hermione annuì,chinandosi sulle ginocchia per pulire le mani impolverate
della bambina.
-Lei è Prudence-disse Draco facendo le presentazioni.
Se lo avesse raccontato a qualcuno,non le avrebbero creduto:due dei
Serpeverdi che piu' aveva odiato al tempo della scuola,ora guardavano sua figlia
con un sorriso affettuoso sulle labbra.
Vide Draco abbassarsi alla sua altezza,accanto alla bambina e incontrare lo
sguardo di Prue.
-Prudence,loro sono dei miei amici:lei è Pansy e lui è Theo-disse Draco
parlando direttamente alla bambina.
Prudence alzò la testa verso i due e li guardò qualche istante,prima di
essere colta dal solito attacco di timidezza che la prendeva ogni volta che
incontrava gente nuova:normalmente in quei casi,si rifugiava fra le braccia
della madre e le nascondeva il viso nell'incavo fra la spalla e il collo.
Ma questa volta,per continuare il succedersi delle stranezze,Prudence si
voltò verso Draco e si rifugiò fra le braccia dell'uomo,nascondendosi alla vista
degli altri tuffando il volto contro la sua spalla.
Hermione guardò allibita sua figlia e poi alzò lo sguardo su Draco,che
visibilmente sorpreso e contento di quella novità,aveva stretto le braccia
intorno alla bambina e l'aveva presa in braccio prima di rimettersi in
piedi.
-Scusate,ma è timida con le persone nuove-si scusò poi l'uomo con i suoi
amici.
Hermione si alzò a sua volta e gli si mise a fianco,ancora sorpresa dal
comportamento di sua figlia:possibile che fosse riuscita a fidarsi così presto
di Draco?
-E' comprensibile,anche Sadie fa così...Devi passarci insieme un pò di tempo
prima che si lasci sfiorare anche solo con un dito-disse Theo.
-Come sua madre allora-disse Draco,prendendo in giro Pansy.
Pansy gli fece una smorfia che fece ridere i due uomini.
-Vogliamo entrare?Così vi mostriamo le vostre stanze-disse Theo poco
dopo.
Draco ed Hermione annuirono e seguirono l'uomo.
Hermione si mise accanto al biondo,occupandosi dei bagagli e stringendo di
nuovo la mano di Draco,seguendo Pansy e Theo che gli facevano strada nella casa
fino alle scale.
-C'è una camera per voi ed una per la bambina-disse Pansy sulle scale.
-Ognuno ha bisogno della sua privacy-aggiunse Theo,voltandosi verso di
loro.
-Sono perfettamente d'accordo con te-ribattè Draco,sempre con Prudence in
braccio.
-Prudence dorme nella vostra stanza a Londra?-domandò Pansy voltandosi verso
Hermione.
La donna scosse la testa,restando in silenzio.
-Ha una camera tutta per lei,vero Prue?-rispose Draco per lei,guardando la
bambina.
Ancora troppo timorosa delle nuove conoscenze,Prudence nascose ancora di piu'
il volto contro la spalla dell'uomo.
Arrivarono ad una porta di legno nero.
Theo l'aprì ed entrò nella stanza per primo,seguito poi dal resto della
comitiva:la camera era grande quasi quanto quella che Hermione e Draco
dividevano a Londra,con le pareti di un leggero rosa pastello.
Il letto era ancora quello ottocentesco,a baldacchino leggermente piu'
corto,ma con una chaise-lounge alla fine per poggiarvi i vestiti,inoltre era
piu' alto e per salirvi c'era bisogno di salire un piccolo gradino bianco.
C'era un comò marrone ed un grande armadio perfettamente in tinta con
l'arredamento e su una parete della stanza,una porta conduceva al bagno.
Sulla stessa parete del letto c'era anche un'altra porta,bianca che
permetteva di comunicare con la stanza accanto:lì invece,c'era uno stile piu'
moderno ed Hermione capì che avevano incantato la stanza soltanto all'ultimo
momento per venire incontro alle necessità di Prudence.
C'erano un lettino a forma di castello,con tanto di torre rosa,un fasciatoio
pieno di pannolini nel caso la piccola ne avesse avuto bisogno e una bassa cesta
nocciola.
-Abbiamo pensato di arredare questa stanza come quella di Sadie,così tua
figlia si sentirà a suo agio-disse Pansy con voce partecipe e gentile.
Hermione fece un cenno con la testa.
-Ma se per caso ti dovesse servire qualcos'altro,non farti scrupoli a
chiedere-aggiunse subito la donna.
-Grazie-disse semplicemente Hermione.
Draco aveva fatto scendere Prudence,che si era avvicinata alla
cesta,incuriosita da quello che poteva contenere,senza però aprila.
-Adesso togliamo il disturbo,così voi potete mettere a posto le vostre
cose.
Ci vediamo di sotto-disse Theo,aprendo la porta della camera di Prudence per
uscire in corridoio.
-Chi altri è arrivato?-domandò Draco curioso.
-Soltanto voi e Daphne...Tiger,Goyle e le loro mogli saranno qui a
momenti,Millicent ha chiamato per dire che sarebbe arrivata in ritardo e come al
solito Blaise non si è ancora fatto vedere.
Ma non doveva venire con voi?-chiese Pansy.
Draco scosse la testa.
-Aveva un'altro impegno...-commentò senza dare troppe spiegazioni.
Sia Theo che Pansy alzarono le spalle,poi salutarono per l'ultima volta e
uscirono in corridoio.
Quando fu finalmente da sola con sua figlia e Draco,Hermione tornò a
respirare normalmente.
Si lasciò scappare un sospiro che non si era neanche accorta di aver
trattenuto e incontrò lo sguardo di Draco che la stava osservando.
-In certi momenti eri davvero uno spasso-le disse sincero.
Hermione scosse la testa e si passò una mano sulla fronte,sollevando per
un'istante la massa di riccioli ribelli.
-Ancora non ci credo...-commentò sorpresa.
Prudence,nel frattempo,era riuscita ad aprire la cesta ed era rimasta
piacevolmente colpita nel vedere che questa conteneva peluche e giocattoli per
bambini della sua età:aveva preso un'orsacchiotto di peluche e si era seduta per
terra,iniziando a tirargli le orecchie.
-Ehi!E' andato tutto bene...Sei stata bravissima-le disse Draco facendo i
pochi passi che li separavano e fermandosi di fronte a lei.
Hermione alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi,cercando ancora una volta di
rompere la barriera rappresentata dall'argento dei suoi occhi.
-Tutto mi sarei aspettata tranne Pansy così affettuosa...L'hai minacciata per
caso?-gli chiese sospettosa.
Draco scoppiò a ridere a quelle parole,facendo nascere anche sul viso di
Hermione un piccolo sorriso.
-Accidenti mi hai scoperto...-commentò quando le risate si esaurirono.
La donna scosse nuovamente la testa,ancora sorpresa dal comportamento
amichevole dei suoi ospiti.
-Vieni qui-disse Draco.
E quasi senza rendersene conto,si trovò fra le braccia dell'uomo:la sua testa
era accanto alla scapola destra e da quella posizione riusciva anche a sentire
il lontano battito del cuore di Draco.
Le braccia del biondo erano intorno alla sua vita,con le dita della mano
sinistra posate delicatamente sulla schiena,a premerla contro il suo corpo.
-Perchè non getti all'aria tutti i vecchi preconcetti sui Serpeverde e non
provi a vivere questo week-end come un'altra avventura?
Magari,alla fine,scopri che siamo anche meglio dei Grifondoro...-le disse
avvicinando le labbra al suo orecchio sinistro.
Hermione sorrise contro il suo petto e lasciò che le braccia,fino a quel
momento rimaste inerti lungo i fianchi,si chiudessero attorno alla vita di
Draco.
-Ecco allora lo scopo di questa vacanza...-commentò lei alzando leggermente
la testa verso il suo volto.
Incontrò il suo sguardo e per una volta,vide che quegli occhi argentei non
erano piu' immobili come li aveva visti fino a quel momento:c'era in loro una
scintilla di divertimento,unita a qualcosa a cui non sapeva ancora dare un
nome.
-Dovresti saperlo che non faccio mai niente per niente...-le disse.
Erano ancora stretti in quell'abbraccio,senza nessun'intenzione a fare il
primo passo per staccarsi,mentre a pochi passi da loro Prudence era seduta per
terra cercando di strappare le orecchie a quel povero orso di peluche,incurante
di quello che accadeva accanto a lei.
Hermione si chiese se l'avrebbe rifiutata ancora se avesse fatto di nuovo una
mossa verso di lui: se avesse avvicinato il viso a quello di Draco,soltanto di
poco,un gesto impercettibile,lui si sarebbe staccato da lei?
Non ebbe il tempo di provare perchè furono interrotti da due colpi sulla
porta della loro camera.
Senza aspettare risposta,la porta si aprì ed entrò nella stanza accanto a
quella dove si trovavano una donna dai lunghi e setosi capelli biondi,con un
viso talmente perfetto da sembrare finto e un corpo che avrebbe fatto invidia
anche alle modelle di biancheria intima.
-Mi hanno detto che eri qui e volevo passare a darti il benvenuto-disse
sorridendo radiosa a Draco.
Hermione si staccò dall'uomo e lasciò che questo,un sorriso a trentadue
denti,come non gliene aveva mai visti prima,andasse incontro alla donna e
l'abbracciasse.
Erano perfetti insieme:Hermione si chiese perchè Draco l'avesse lasciata.
Potevano essere una coppia veramente fantastica.
Draco e Daphne Malfoy...Non avrebbero neanche dovuto cambiare le iniziali
sugli asciugamani.
-Sei in splendida forma...Eppure hai vissuto tutto quel tempo a Parigi!-disse
Draco allontanandosi di un paio di passi e guardandola.
Hermione la vide sorridere soddisfatta,anche se cercò di schernirsi.
Improvvisamente si sentì di troppo in mezzo a quel quadretto e decise che era
meglio sgattaiolare via,prima che Draco la presentasse alla donna e la
costringesse a presenziare alla loro discussione.
Mentre Draco e Daphne erano impegnati in una conversazione su cosa era
successo nella loro vita da quando si erano visti l'ultima volta,Hermione passò
loro accanto e si diresse verso la camera da letto che avrebbe diviso con
Draco,iniziando a svuotare le valigie.
Con un'incantesimo i vestiti uscirono da soli dalle valigie e si appesero nel
grande armadio,senza nessuna piega o grinza.
Sentiva ancora il cicaleccio dei due amici intenti in chiacchiera e si
domandò che cosa avessero tanto da raccontarsi:in fondo cosa può esserci di così
interessante nella vita di Dapnhe Greengrass da essere raccontata?
Entrò nel piccolo bagno accanto alla stanza e guardando la piccola
accogliente atmosfera,decise di fare un bagno per rilassarsi e per sciogliere la
tensione del viaggio e della cena che ci sarebbe stata di lì a poco.
Prese il necessario dall'armadio e si congratulò mentalmente con Pansy e Theo
che avevano attrezzato ogni bagno con due accappatoi bianchi,varie ciotole con
sali da bagno ed essenze profumate.
Mancavano solo delle candele per rendere tutto perfetto,ma per il momento
poteva andare.
Riempì la vasca con acqua calda e chiuse la porta,senza preoccuparsi di
avvertire Draco o Prue delle sue intenzioni:in fondo erano tutti e due impegnati
in altre faccende.
Si immerse nella vasca,lasciandosi sfuggire un sospiro compiaciuto quando la
sua pelle toccò l'acqua calda,poi posò la testa sul bordo dell'acqua,chiudendo
gli occhi.
Aveva bisogno del piu' completo relax:non doveva pensare a quello che
l'attendeva quella sera.
Una cena in compagnia dell'intero nugulo di Serpi,con il Re in
persona...Certo aveva dalla sua il fatto che il Re era il suo compagno.
Ma non poteva evitare di aver paura di sbagliare qualcosa:e se Blaise o Pansy
o qualcun'altro si fosse fatto scappare qualcosa che l'avesse fatta arrabbiare o
indispettire?
Come avrebbe reagito?
Non era tanto sicura di riuscire a tenere a freno il suo istinto
Grifondoro...
-Hermione sei lì dentro?-
La voce di Draco la portò a riaprire gli occhi e a fissarli sul soffitto.
-Sì,sono qui...-gli rispose,senza muovere un muscolo.
Dietro la porta ci fu silenzio per qualche istante,abbastanza da farle
credere che Draco si fosse allontanato.
-Posso entrare?-lo sentì chiedere invece.
-ASSOLUTAMENTE NO!-ribattè sorpresa,rizzandosi a sedere nella vasca.
Come gli veniva in mente una cosa del genere?si domandò mentre sentiva il
volto andarle a fuoco.
Forse era stata troppo brusca...
-Scusa Draco...Sono nella vasca-gli spiegò con una voce piu calma.
Di nuovo sentì il silenzio dietro la porta.
-Ah...Scusa,non credevo...Dimentica quello che ho detto-le disse
imbarazzato.
Pochi istanti dopo,Hermione capì che si era allontanato dalla porta del bagno
e si lasciò andare ad un sospiro:possibile che le situazioni piu' strane
ultimamente succedevano a lei?
La cena era stata posticipata alle otto e mezza per far fronte al ritardo di
Millicent.
Draco era già sceso nel giardino dove tutto era pronto per la "grande
festa",accompagnato da Prudence,lasciando così ad Hermione un altro pò di tempo
per prepararsi.
Anche se Draco le aveva detto che quel vestito le stava benissimo,Hermione
non riusciva a staccarsi dallo specchio a figura intera e a guardarsi da tutte
le angolature possibili per notare anche le piu' piccole imperfezioni.
Il vestito era di seta blu,lungo fino ai piedi,con spalline sorrette da
fermagli di brillanti e una scollatura che lasciava intravedere il seno,e per
finire un piccolo strascico.
Aveva legato i capelli in una severa crocchia,grazie ad un'incantesimo, che
le lasciava scoperta la linea del collo e delle spalle e indossava un paio di
scarpe con i tacchi alti dello stesso colore del vestito.
Dopo l'ennesima occhiata nello specchio,decise che era ora di uscire dalla
stanza e affrontare la fossa dei leoni...O delle Serpi in quel caso.
Spense la luce nella stanza e uscì nel corridoio,scendendo con attenzione la
scala che portava al piano di sotto.
Solo quando arrivò alla fine della scala si accorse che non sapeva dove
andare:era la prima volta che si trovava in quella casa,come faceva a sapere
come arrivare al giardino?
Si guardò intorno,ma non vide altro che salotti.
Accidenti,dov'era Draco quando c'era bisogno di lui?
-Hermione!-
Si voltò verso la voce e vide Daphne a pochi metri di distanza da lei.
Era davvero bella...
Il vestito bianco panna le fasciava il corpo neanche le fosse stato cucito
addosso e per completare il perfetto disegno,aveva lasciato sciolti sulle spalle
quella cascata di capelli biondi che sembravano fatti soltanto per essere
accarezzati.
Restò in silenzio,mentre Daphne si avvicinava a lei con un leggero sorriso
sulle labbra.
-Credevo fossi fuori insieme a Draco-le disse la bionda.
-Ha voluto portare Prudence da Sadie per farle conoscere...-le disse.
Vide la fronte di Daphne corrugarsi alle sue parole ed Hermione capì che non
aveva la minima idea di chi fosse Prudence,poi Daphne sorrise.
-La bambina che era nella stanza con lui,vero?-domandò.
Hermione annuì.
-Mia figlia-specificò.
Daphne fece un cenno con la testa.
Era terribilmente a disagio con quella donna:non perchè era una
Serpreverde,non le importava niente di quello!
Ma perchè era bellissima,molto piu' bella di quanto avesse mai pensato.
Come aveva fatto Draco a lasciarla?si domandò ancora.
-Tu sai la strada per il giardino?-le chiese cercando di rompere quel momento
terribile.
Daphne annuì.
-Allora potresti farmi strada?Evidentemente Draco ha dato per scontato che lo
trovassi da sola...-continuò Hermione.
-E' tipico di quell'uomo...-commentò la donna.
Nonostante questo,Daphne non fece un cenno verso il giardino ed Hermione non
sapeva cos'altro fare o dire per convincerla a muoversi.
-Sai...-iniziò la bionda,lo sguardo fisso su di lei.
Abbassò per un'istante lo sguardo e quando incontrò di nuovo gli occhi di
Hermione,lei si accorse che erano meno sicuri di poco prima.
-Mi ha sorpreso quando Blaise mi ha detto della vostra storia...-le
disse.
Hermione sorrise leggermente.
-Chissà che cosa ti ha detto...
Credo che non abbia apprezzato il fatto che mi sia trasferita a casa di
Draco:prima che arrivassi io,avevano tante piccole abitudini tipicamente
maschili che ora,per causa nostra, non ci sono piu'-le disse.
La vide corrugare la fronte.
-Che vuoi dire?-le chiese leggermente curiosa.
-Niente di sicuro,ma credo che ogni volta che Blaise andasse a stare da
Draco,ci fossero partite di poker,lo spogliarello del giovedì e tante altre cose
che ancora non sono riuscita a capire...-le disse.
Vide che Daphne stava sorridendo divertita.
-Lo spogliarello del giovedì?-le chiese ancora.
Hermione annuì e,spinta dal sorriso della bionda,fece un passo verso di
lei.
-Naturalmente non mi hanno detto nulla,ma l'ho capito da certe mezze parole
che si sono scambiati Draco e Blaise-
-Scommetto che Blaise voleva farlo lo stesso,anche con voi presenti-disse
Daphne sicura.
Hermione sorrise:anche lei aveva quella sicurezza quando parlava di Harry e
Ron?
Forse ormai solo di Harry,pensò subito dopo.
-Come hai fatto a capirlo?-le domandò,un sorriso divertito sulle labbra.
Daphne rise e scosse la testa.
-Li conosco come le mie tasche:se iniziassi a raccontare quello che ho visto
in sette anni di scuola...-le disse.
-Vorresti fare a gara con me?-domandò una voce intromettendosi nel loro
discorso.
Daphne ed Hermione si voltarono verso la voce e videro Pansy venire verso di
loro.
-Ci crederesti?Quei due fanno ancora lo spogliarello dopo tutti questi
anni-commentò Daphne guardando Pansy.
-Perchè ti stupisce tanto?In fondo sono ancora gli stessi
ragazzini...-commentò Pansy fermandosi accanto a Hermione.
E fece qualcosa di inaspettato:le si mise a braccetto,come se fossero due
vecchie amiche intente in una conversazione normale.
Hermione guardò il braccio della donna stretto senza alcun peso attorno al
suo e l'istante dopo rialzò lo sguardo sulle due.
Doveva smetterla di pensare quanto fosse strano quello che le stava
succedendo...
Stava accandendo!
Doveva seguire il consiglio di Draco e lasciarsi portare dalla
corrente...
-Stavo dicendo ad Hermione che sono rimasta parecchio sorpresa quando Blaise
mi ha detto della storia fra lei e Draco-ripetè Daphne guardando Pansy.
Hermione la vide scuotere la testa.
-Io per niente-disse poi.
-Non ci credo!Vuoi solo far vedere che sei piu' furba di me-le chiese ancora
la bionda.
-Dai è impossibile che non ti sia accorta che Draco era pazzo di lei già dai
tempi di Hogwarts.
Ero sicurissima che mi avrebbe lasciata per mettersi con lei:ogni giorno ero
certa che sarebbe venuto da me per dirmi che si metteva con la Granger-raccontò
Pansy.
-Perchè avevi questa convinzione?-le domandò Hermione,prevenendo Daphne.
Tutte e due videro Pansy alzare le spalle.
-Erano i suoi atteggiamenti:ogni volta che tu eri nella stessa aula con
noi,lui doveva per forza fare qualcosa per portare la tua attenzione su di
lui,per farti capire che c'era anche lui.
Certo,poi se ne usciva con le sue solite battutacce e questo non vi aiutava
per niente,però è sempre stato così:alle lezioni comuni,duranti i pasti nella
Sala Grande...
Sempre-concluse.
Possibile che lei non se ne fosse mai accorta?si domandò Hermione,pensando
alle parole di Pansy.
Aveva bisogno di sapere altre cose da Pansy,sull' amore che secondo lei Draco
aveva sempre avuto nei suoi confronti,ma prima che potessero dire altro,vennero
interrotte.
-Ecco dove eravate finite-
Draco stava venendo verso di loro,cercando di non apparire troppo sorpreso
dall'atmosfera confidenziale che si era instaurata fra le tre donne.
Si mise alla destra di Hermione e le rivolse un sorriso che la mora
ricambiò.
-Ero preoccupato per te,avevo paura che ti fossi persa fra i corridoi della
casa...-le disse.
-C'è mancato poco,ma Daphne è venuta in mio soccorso-disse Hermione
rivolgendo uno sguardo alla donna.
-Già è stato piu' forte di me...-commentò la donna.
Draco guardò le tre donne,senza capire bene,poi alzò le spalle.
-Che ne dite di unirci agli altri?Tuo marito ti sta aspettando per iniziare i
festeggiamenti-disse poi rivolgendosi a Pansy.
Come se si ricordasse solo in quel momento della festa e degli invitati che
l'aspettavano in giardino,Pansy si riscosse e si avviò verso uno dei tanti
corridoi che li avrebbe portata al giardino, seguita da Daphne e da Hermione e
Draco,che chiudevano la fila.
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Capitolo 8 *** Forbidden Passions ***
Forbidden Passions
Il suono degli ultimi gemiti di piacere riempiva lo spazio angusto del
ripostiglio.
Due figure,nascoste fra le scope e l'aspirapolvere e attente a non
sbattere la testa contro il basso scaffale,erano intrecciati in un groviglio di
braccia e gambe.
Le gambe della donna erano strette attorno alla vita dell'uomo,il vestito
sollevato a lasciarle scoperte entrambe le cosce,con ancora gli slip di pizzo
neri attorcigliati attorno alla caviglia sinistra.
Le braccia erano allacciate al collo dell'uomo,la schiena contro il muro e il
suo corpo premuto addosso,il seno nudo contro il petto villoso.
Era sorretta da un braccio sotto le natiche mentre l'altra mano era fra i
suoi capelli,le dita che la stringevano,le spingevano indietro la testa,quasi
con violenza.
Ma a lei non dava il minimo fastidio,anzi era la cosa che amava di piu' in
lui:quel voler imporre la sua presenza,la sua forza su di lei,anche in una
situazione come quella dove a malapena riusciva ad avere il controllo di sè.
Aveva la testa nascosta sulla sua spalla,poteva sentire le labbra premerle
contro la pelle calda della spalla mentre i gemiti sempre piu' accellerati le
riempivano le orecchie.
-Non fermarti...Non ancora!-gli disse quasi supplicandolo.
Era sul bordo del precipizio ed aspettava soltanto una sua mossa per gettarsi
con lui: gli stava tendendo la mano e quando lui l'avrebbe afferrata,si
sarebbero buttati.
Anche l'uomo era nelle stesse condizioni:i pantaloni caduti alle caviglie,la
camicia sbottonata e la cravatta allentata non sembrava piu' neanche lui.
Sapeva che dopo si sarebbe maledetto per aver ceduto,ma adesso non voleva
pensarci,non poteva.
Gli faceva sempre lo stesso effetto,ogni volta,sempre le stesse
sensazioni:ogni volta che si perdeva dentro di lei,sapeva che era questo che
voleva per il resto della vita.
Poi quando la passione finiva,gli ritornava alla mente tutto quello che era
successo fra loro e non riusciva a reprimere il rancore,nonostante i suoi veri
sentimenti.
Era proprio questo che lo aveva spinto lì,in quello sgabuzzino,con lei:era
l'odio,piu' della passione,piu' della voglia di una sveltina per rendere
"accettabile" quella festa.
Allontanò la mano dai capelli della donna e lasciò che avvicinasse il viso al
suo,facendo incontrare le loro labbra in un bacio famelico.
Si staccò dalle sue labbra e tornò a posarle sul torace della donna,cercando
con una torsione quasi acrobatica di raggiungere il seno e di intrappolarlo.
La sentiva gemere sempre piu' forte a poca distanza dal suo orecchio e,spinto
piu' dalla passione che dalla paura che qualcuno li sentisse,le posò una mano
sulla bocca,ma non fu abbastanza svelto:sentiva le labbra aperte sotto le sue
dita,il fiato che gli accarezzava la pelle morbida dei polpastrelli.
Lo aveva fatto altre volte,non era la prima volta che cercava di zittire quei
gemiti che aveva contribuito a provocare,ed ogni volta lei faceva qualcosa che
lo sorprendeva e lo lasciava senza fiato,proprio nei momenti in cui i respiri
erano così preziosi.
Anche quella volta lei lo sorprese iniziando a mordere la pelle delle dita
che posavano sulle sue labbra aperte con piccoli e veloci morsi,facendogli
perdere del tutto quel pò di controllo che ancora conservava.
Con un'ultima spinta,che fece sbattere violentemente la schiena della donna
contro il muro,entrambi raggiunsero la vetta del piacere.
Restarono qualche istante abbracciati,ascoltando il suono dei loro respiri
affannati,le teste poggiate sulla spalla dell'altro,in piena rilassatezza
post-orgasmica.
Poi,improvvisamente,lui si staccò allontanando la mano dal suo sedere e
rimettendola in piedi.
Si allontanò di qualche passo,voltandole poi le spalle,iniziando poi a
rivestirsi.
-Non dirmi che ti vergogni ancora di me?-gli domandò lei,risistemando le
spalline del vestito al loro posto.
Lui non le rispose e finì di riabbottonare la camicia,per poi infilarla nei
pantaloni.
La donna guardò le spalle in movimento e scosse la testa.
-Ah,ho capito...Credevo avresti aspettato il ritorno in mezzo agli altri per
togliermi la parola-gli disse.
-Che abbiamo da dirci?-le chiese senza voltarsi.
-Avanti...Non farla tanto tragica!-disse cercando di sdrammatizzare lei.
Capì che non era il caso di scherzare quando lui si voltò parzialmente verso
di lei e incontrò il suo sguardo:lo conosceva a memoria quello sguardo.
Lo incontrava da anni,così rancoroso e triste,riservato soltanto a lei.
Perchè era lei che lo aveva fatto soffrire,che lo aveva lasciato...
Era lei che gli aveva spezzato il cuore.
Neanche lei riusciva a crederci,vista la sua lunga conoscenza dell'uomo,ma
era successo davvero:gli aveva spezzato il cuore e non sembrava intenzionato a
perdonarla tanto presto.
Prima ancora di poter dire qualcosa che riportasse quella gelida armonia che
ormai era la routine fra loro, si sistemò la cravatta e le lanciò una rapida
occhiata.
-Io torno di là...Si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto-le disse.
Poi si voltò ed uscì dallo sgabuzzino,lasciandola da sola nella stanza
semibuia.
Chi l'avrebbe mai detto che Blaise Zabini,che nessuno mai prendeva in
parola,a cui tutti imputavano un cuore di ghiaccio ed un'infinita schiera di
ragazze pronte a gettarsi fra le sue lenzuola,avrebbe mantenuto la promessa che
le aveva fatto quando lo aveva lasciato?
Erano passati anni,eppure ogni volta,quando lui se ne andava in quel modo
facendola sentire una sgualdrina,lei le sentiva rimbombare nelle orecchie.
Gli aveva appena detto che avrebbe seguito Patric a Parigi:lo stava
lasciando,mettendo fine ad una storia durata anni e che a detta di molti sarebbe
sicuramente finita con il matrimonio.
E anche lei era convinta di questo,poi un giorno aveva incontrato Patric e
aveva deciso di cambiare la sua vita.
Quando aveva parlato con Blaise,per cercare di salvare almeno la loro
amicizia,lui l'aveva bloccata subito.
-Come posso essere amico di una persona che ha rovinato tutto quello che di
bello e importante c'era nella mia vita?-le aveva chiesto.
Chi l'avrebbe mai detto che Blaise Zabini fosse così attaccato al
passato?
Da allora solo silenzi e sguardi taglienti,intervallati soltanto da quei
momenti di pura follia che sembravano degli uragani e che,una volta finiti,ti
lasciavano a rimettere insieme i pezzi.
E anche quella volta Daphne Greengrass avrebbe dovuto lottare contro la
rabbia che provava verso sè stessa per essere stata così debole e quella che
provava verso Blaise,che ogni volta la faceva sentire meno di zero,incapace di
perdonarle un unico sbaglio.
Finì di sistemarsi e cercò di scacciare quei pensieri inutili dalla
testa:sapeva per esperienza che neanche quella volta avrebbe trovato una
soluzione a quei problemi.
Quando fu certa di avere il pieno controllo sulle proprie emozioni
e,ovviamente,di essere perfetta,aprì la porta dello sgabuzzino ed uscì nel
corridoio.
Hermione dovette ammettere con sè stessa che si stava divertendo.
La festa era in corso già da un pò e non era poi così terribile come se l'era
immaginata.
Per quasi tre quarti d'ora erano stati in giardino ad aspettare che tutti i
partecipanti alla festa arrivassero,bevendo un'aperitivo,e quando finalmente
anche gli altri ritardatari furono arrivati,si erano seduti a tavola:lei era
capitata fra Draco e Tiger,e anche se inizialmente non era tanto contenta del
suo secondo vicino di tavola,alla fine aveva dovuto ricredersi per l'ennesima
volta.
Tiger non era piu' quello scimmione che Draco teneva a guinzaglio corto
durante gli anni di Hogwarts:adesso era uno dei manager piu' potenti nel campo
musicale magico,anche se le era ancora difficile crederlo,e averlo seduto a
tavola con loro sembrava un'onore concesso a pochi;il giorno precedente era in
Francia insieme ad un gruppo musicale molto in voga fra le teenagers che ora
aveva "lasciato in custodia" ad un suo assistente con la promessa di ritornare
entro quarantotto ore.
Durante la cena,Draco aveva fatto di tutto per renderla partecipe e per
evitare che la sua estraneità alla casa delle Serpi la mettesse in cattiva
luce.
-Ti ricordi quando ti sei trasformata nel mio gatto?-le aveva chiesto
Millicent,lanciando la domanda come un fulmine a ciel sereno.
Aveva sperato che non se ne uscisse con quel discorso,ma adesso come doveva
risponderle?
Doveva lasciar uscire il suo orgoglio Grifondoro e risponderle per le rime,o
buttarla sullo scherzo visti gli anni che erano passati nel frattempo?
Perchè rovinare tutto con una scenata?
-Se me lo ricordo?Ho sputato palle di pelo per una settimana!-ricordò
sorridendo amara.
Tutti i presenti,Draco compreso,risero alle sue parole e lei si congratulò
con se stessa per aver scelto la seconda opzione.
-Era il terzo anno,vero?-domandò Daphne,infilando la forchetta nella sua
fetta di dolce.
-Il secondo.Si era trasformata insieme a Weasley e Potter per chiedermi
informazioni sulla Camera dei Segreti-rispose Draco al posto suo.
Hermione lo guardò ed incontrò due occhi divertiti.
-Che c'è?Credevi che non ci sarei arrivato da solo?
Alla fine dell'anno,quando è finito tutto è bastato fare due piu' due.
Se mi ci metto d'impegno sono bravo...-le disse.
Poi si aveva allungato il braccio sulla spalliera della sedia di
Hermione,posando le dita della mano sulla spalla nuda della donna.
Lei sorrise e scosse la testa.
-Non l'ho mai messo in dubbio questo,ma se non ricordo male sei anche bravo
ad incassare-lo punzecchiò.
Draco la guardò qualche istante con un'espressione incerta,che la portò a
domandarsi se non si fosse spinta troppo oltre,poi vide chiaramente il suo viso
illuminarsi.
Abbassò leggermente la testa verso il basso,un sorriso divertito sulle
labbra.
-Stiamo parlando di quello che penso,vero?-domandò Tiger guardando i due.
Hermione si voltò a fissare il suo vicino e sorrise leggermente,incerta se
era "autorizzata" a parlare di quel particolare evento davanti agli altri.
-Sì,parliamo del pugno-rispose Draco togliendola dall'indecisione.
-Che pugno?-chiese Theo curioso.
-Quello che Hermione ha dato a Draco alla fine del terzo anno-spiegò Tiger
voltandosi a guardare gli altri commensali.
La mano libera di Hermione strinse quella ancora posata sulla sua spalla e
intrecciò le dita con quelle lunghe e bianche di Draco,come per cercare di
consolarlo per quel pugno,ma sentiva i muscoli rilassati dell'uomo sulle sue
spalle,quindi era certa che lui non fosse arrabbiato.
-Lo hai preso a pugni?-domandò Pansy incredula.
-E' stato soltanto UN pugno-precisò Hermione cercando di riportare le cose al
giusto livello.
Ci mancava soltanto che quella storia si ingigantisse e quello stupido pugno
diventasse una fattura o una maledizione senza perdono.
-Ma sei stata molto violenta-controbattè Draco.
Hermione lo guardò,sorpresa da quelle parole e lo fissò per qualche
istante,come se volesse essere certa che quello seduto accanto a lei fosse il
vero Draco Malfoy e non una persona che aveva preso il suo posto durante
un'attimo di distrazione.
-Tu da che parte stai?-gli domandò.
-Ehi,il pugno l'ho preso io,quindi posso dirlo che è stato forte...
Mi hai fatto venire un livido sulla mascella-le disse.
Poi con la mano libera mostrò il punto esatto dove anni prima sulla sua
mascella si era formato il livido provocato dal suo colpo.
-Mi sono dovuto ricredere,non credevo fossi così forte-ammise.
Perchè adesso si sentiva in colpa?
Soltanto perchè lui aveva detto che gli aveva fatto male?
Da quando la salute di Malfoy la preoccupava a tal punto?
-Non mi ero resa conto di aver messo tanta forza...Eppure non mi sembra che
il tuo viso abbia subito danni permanenti.
Per fortuna-gli disse sorridendogli.
Lui la guardò qualche istante in silenzio prima di sorridere:sapeva quanto le
costava recitare quel ruolo,fingere di essere la sua compagna,sapeva anche
quanto fosse difficile per lei essere circondata da gente che fino a un paio di
mesi prima era convinta di odiare...
Eppure Hermione se la stava cavando alla grande,anche meglio di come aveva
immaginato lui.
-Avete intenzione di sposarvi presto?-
Un'altro lampo a ciel sereno:ma era normale fra i Serpeverde?
E perchè ultimamente tutti rivolgevano loro quella domanda?
Draco aveva distolto lo sguardo da Hermione e aveva guardato Pansy,che aveva
rivolto la domanda e l'aveva fissata qualche istante.
-Come scusa?-chiese.
-Hai sentito benissimo-ribattè lei.
-E' da imputare al tuo anniversario questa domanda?
Magari il ricordo dell'addio al nubilato comincia a farsi sentire,la
routine...-la prese in giro il biondo.
-La solita minestra riscaldata-gli diede man forte Blaise.
-Ehi!Quale minestra riscaldata!Il fuoco è ancora ardente,bada a come
parlate-gli rimbeccò Theodore.
-Per favore risparmiaci i dettagli!-lo rimbrottò Daphne fingendosi
disgustata,ma con un sorriso divertito sulle labbra.
-Come se Pansy non venisse a raccontarteli praticamente ogni settimana-le
rispose a tono Theo.
-No!Non ogni settimana!
Diciamo una settimana sì e una no-si intromise Pansy,sincera fino al limite
del pudore.
Hermione sorrise e si coprì la bocca con la mano per nascondere il sorriso
che quel discorso le aveva procurato:tutto voleva tranne mostrarsi
inopportuna.
-Ok,ora che abbiamo sviscerato il nostro matrimonio,rispondi alla
domanda?-chiese ancora Theo.
-Ma cosa avete tu e tua moglie per essere così fissati con il
matrimonio?-domandò Draco cercando di eludere ancora una volta la domanda.
-Vorremmo solamente che ti sistemassi prima che questa pazza ritorni in
sè.
Non è facile starti accanto-disse Pansy.
-Io ci riesco benissimo-ribattè Blaise prima di bere un sorso dal suo
bicchiere.
-Tu però non ci vai a letto insieme-gli fece notare Daphne,attirandosi
un'altra occhiataccia da Blaise.
-Che Salazar me ne scampi!-fece Draco.
-Beh,credimi:se mai succederà una cosa del genere,non vorrai nessun'altro al
di fuori del sottoscritto-si vantò Blaise,punto sul vivo.
-Perchè allora io non ti ho sposato?-gli fece notare Pansy.
-Tu avevi evidentemente qualche problema-semplificò l'uomo senza pensarci
troppo.
Hermione ascoltava quel discorso e si ritrovò a pensare che,in fondo,i
Serpeverde non erano poi tanto diversi da lei e dai suoi amici Grifondoro.
Anche loro erano chiassosi e amanti della compagnia,anche loro amavano
punzecchiarsi e prendersi in giro a vicenda,magari con battute un pò meno spinte
dei Serpeverde,ma fino a quel momento lei non aveva sentito niente di
terribilmente sconveniente.
Anzi,fino a quel momento era riuscita a sentirsi anche a suo agio,grazie al
provvidenziale aiuto di Draco.
-La vuoi smettere di divagare e mi rispondi?-domandò per l'ennesima volta
Pansy al biondo.
-Ti rispondo io,altrimenti continuerai a fargli questa domanda in
eterno-s'intromise Hermione.
Sentì gli occhi di tutta la tavolata puntarsi su di lei,compreso quello di
Draco che si posava a poca distanza dalle sue labbra.
Hermione li guardò qualche istante divertita dall'aspettativa che sembrava
aver assunto quella risposta e si dispiacque leggermente sapendo quello che
avrebbe detto di lì a poco.
-Per il momento non abbiamo parlato di matrimonio,e poi per altri sei mesi io
sarò sposata legalmente con Ron-iniziò.
-Chi?-domandò Daphne guardando Theo,che sedeva alla sua destra.
-La donnola amica di Potter-le ricordò l'uomo.
Lei sembrò aver capito di chi stavano parlando perchè Hermione la vide
annuire.
-Poi voglio che Prudence si abitui alla presenza di Draco nella sua vita
prima di fare una scelta così importante,anche se sembra che il vostro amico se
la stia cavando molto bene-commentò voltando lo sguardo sul biondo.
Lo vide sorridere leggermente,visibilmente contento per quel complimento e
gli sorrise a sua volta.
-Che spreco!-commentò Daphne.
-In che senso?-le domandò Hermione curiosa,guardandola.
La donna la guardò e restò qualche istante in silenzio prima di
rispondere,indecisa se parlare o meno.
-Se io fossi al tuo posto,gli metterei le manette il prima possibile:non si
sa mai quando Draco può cambiare idea-le disse guardandola.
Hermione restò in silenzio,colpita da quelle parole:era veramente così
volubile come diceva Daphne?
Dischiuse le labbra e fece per controbattere,ma Daphne sembrava non aver
ancora finito.
-Prendi me e Pansy.
Siamo state tutte e due con Draco,e sia io che lei eravamo sicure che saremmo
riuscite a fargli mettere la testa a posto e a farlo capitolare.
Ma prima lui si è stancato di lei ed è passato a me,finchè non si è stancato
anche di me per passare ad una modella brasiliana di vent'anni...-
-Juliana...Me la ricordo ancora-s'intromise Blaise,piu' inopportuno che
mai.
Stordita da quel mare di informazioni che Daphne le aveva riversato
addosso,Hermione sentì morire la risposta che era stata sul punto di darle,ormai
inutile.
La fissò per qualche istante,incapace di dire qualsiasi cosa,la percezione
dello sguardo di Draco su di sè e la mente totalmente nel pallone.
Cosa doveva fare adesso?
Come si aspettavano che reagisse?
-Signorina Granger!-
Sentendosi chiamare era sobbalzata:erano anni che nessuno la chiamava piu'
così.
Si era voltata e alle sue spalle aveva visto la ragazza che per tutta la cena
si era occupata di Sadie e di Prudence,Georgia.
-Si?-aveva detto,cercando di assumere un'aria pronta.
-Sua figlia ha chiesto di lei-le disse la ragazza.
Hermione annuì.
-Scusatemi-disse voltandosi verso gli altri commensali.
-Vuoi che ti aiuti?-le chiese Draco cercando di incontrare il suo
sguardo.
Hermione si limitò ad annuire,allontanando il suo sguardo e alzandosi in
piedi contemporaneamente.
Draco si voltò a guardarla andare via,e capì che avrebbe dovuto lavorare
parecchio per riparare a tutti i danni che il discorso di Daphne aveva
provocato.
-Non è stata affatto una cosa carina!-
Erano rinchiuse in uno dei tanti bagni della casa,ufficialmente per
ritoccarsi il trucco,ma l'unico vero motivo per cui erano lì dentro era per
permettere a Pansy di farle la ramanzina per il modo "increscioso" in cui aveva
trattato Hermione.
Non era stata una buona idea dirle tutte quelle cose,in totale
sincerità:l'aveva fatta letteralmente scappare,visto che era da quasi venti
minuti che era sparita insieme alla goverante per controllare sua figlia.
-Ma cosa ho fatto di male?Non posso neanche esprimere la mia opinione?-le
domandò la bionda passandosi una mano di rossetto sulle labbra.
Pansy la fissò con lo stesso sguardo che usava con Sadie quando faceva
qualcosa di male,ma Daphne,che la conosceva come le sue tasche,alzò un dito
verso di lei per ammonirla.
-Non guardarmi così!Non sono tua figlia-le ricordò.
-Davvero?Eppure ti sei comportata come lei-
-Insomma ma la vuoi smettere?Ho soltanto detto quello che pensavo!
Se veramente crede di poter tenere al guinzaglio Draco Malfoy ancora a
lungo,beh allora deve essere veramente ingenua!-disse voltandosi verso
l'amica.
-Ti ha spiegato perchè non possono sposarsi adesso...Lei è in attesa del
divorzio-le ricordò Pansy spazzolandosi i capelli neri.
Daphne si lasciò andare ad una risata di scherno.
-E questo che vorrebbe dire?-le chiese l'amica.
-Credi veramente che una cosa così insignificante come un divorzio
impedirebbe a Draco di avere quello che vuole?
Ti ricordo che l'ha vinta ad una partita di poker per toglierla al
marito-
Pansy la guardò qualche istante prima di parlare di nuovo,soppesando le sue
parole.
-Mi spieghi dove vuoi arrivare?-le disse non riuscendo a trovare il vero
senso della sua frase.
-Quello che voglio dire e che se Draco è talmente pazzo di lei da vincerla in
una partita a poker, perchè lei non ne approfitta?Perchè non manda al diavolo il
suo ex e non inizia i preparativi per il matrimonio?-le disse Daphne
guardandola.
-Magari non è quel tipo di donna-provò l'amica.
-Tutte sono quel tipo di donna quando vedono Draco e l'immensa fortuna dei
Malfoy...Anche noi lo eravamo-aggiunse la bionda.
-Ehi!Io l'amavo-precisò l'altra.
-E perchè hai sposato un'altro?-
Pansy scosse la testa e evitò di rispondere alla domanda.
Restarono qualche istante in silenzio,guardandosi a vicenda nello
specchio,finchè a Pansy non scappò un sorriso.
-Tu e Blaise eravate perfetti insieme...Due cinici tutti e due-commentò.
L'accenno all'uomo mandò in confusione la bionda che arrossì violentemente
e,per cercare di apparire naturale,iniziò a spazzolarsi i capelli.
Ma l'amica la conosceva da troppo tempo e troppo bene per non sapere che cosa
aveva scatenato quel turbamento.
-E' successo di nuovo,vero?-le domandò certa della risposta.
Daphne incontrò lo sguardo dell'altra nello specchio e annuì.
-Non ci credo!Ma non avevi giurato che non l'avresti...-le ricordò Pansy.
-E' piu' forte di me,non posso farci niente!
Non appena l'ho visto scendere dalle scale è stato istantaneo:un'attimo
prima,ci stavamo guardando per la prima volta,il secondo dopo eravamo in uno
sgabuzzino a strapparci i vestiti di dosso-le raccontò guardandola.
Pansy restò in silenzio qualche istante.
-E come è stato?-le domandò.
Daphne sorrise maliziosa,passandosi una mano fra i capelli.
-Da togliere il fiato...
Conosce ancora tutti i miei punti deboli,quello che mi eccita di piu',cosa
deve fare per spingermi al limite....-le disse,senza vergogna.
L'altra sorrise e si domandò se era il caso di farle anche l'altra domanda,ma
Daphne l'anticipò.
-Ma come al solito,quando tutto finisce lui ritorna quello di sempre:mi odia
e lo dimostra in ogni minimo gesto o sguardo.
Figurati che ha cominciato a rivestirsi dandomi le spalle,senza neanche
rivolgermi la parola-le raccontò.
-Vedrai che prima o poi gli passerà-le disse piu' per abitudine che per vera
convinzione.
Daphne scosse la testa.
-No,non succederà.
Mi odia e ne ha tutte le ragioni-disse la bionda con voce triste.
Pansy l'abbracciò cercando di farla sentire meno triste,come succedeva tutte
le volte che affrontavano quell'argomento,accarezzandole le spalle in
silenzio.
Per qualche minuto restarono in silenzio,in quella posizione,poi quando la
tristezza fu completamente dimenticata,Daphne si staccò dall'abbraccio e le
sorrise.
-Adesso andiamo,ti sei staccata anche troppo dalla tua festa-le disse
accennando un sorriso.
Pansy sorrise e annuì.
-Va bene,ma appena torniamo di là mi prometti che chiederai scusa a
Hermione:è un'ospite e poi non voglio che resti traumatizzata la prima volta che
ci incontra!-le disse seria.
Daphne sbuffò e annuì rassegnata:sapeva di non poter fare altrimenti.
Hermione capì che era ora di lasciare il porto sicuro della camera di sua
figlia e di tornare in mezzo agli altri.
Era passata piu' di mezz'ora da quando aveva lasciato la tavola e nel
frattempo aveva approfittato per mettere a letto la bambina e passare un pò di
tempo con lei,ascoltando il racconto sconclusionato di Prudence sulla serata e
su quello che aveva fatto con Sadie:per quanto poteva sembrarle stano,sembrava
che sua figlia e quella di Pansy si fossero trovate subito d'accordo,diventando
amiche e iniziando a giocare insieme.
E pensare che Prudence aveva dei problemi anche con Victoire che era sua
cugina...
L'aveva messa a letto e le aveva rimboccato le coperte,poi si era seduta sul
bordo del letto accanto a lei e aveva iniziato a cantarle
"Blackbird",come faceva tutte le sere,ma la piccola si era addormentata
prima dell'inizio della seconda strofa.
Si era trasferita nella sua camera da letto,dove aveva lanciato uno sguardo
veloce allo specchio a figura intera,ma quando i suoi occhi avevano visto la
figura riflessa,si era immobilizzata.
Era veramente lei quella che lo specchio rimandava?
L' Hermione Granger che conosceva lei era sempre sicura di sè,anche nelle
situazioni piu' disperate e quando sembrava che il mondo stesse per crollarle
addosso,mentre l'immagine nello specchio era insicura,quasi fragile.
Possibile che le parole di Daphne l'avessero colpita così tanto?
Eppure lei,nel profondo del suo cuore,sapeva benissimo che quella era tutta
una recita,che loro non erano altro che grandi attori che stavano ingannando
tutti.
E se avesse finito per ingannare anche sè stessa?
Magari in quei giorni di convivenza aveva cominciato a dimenticare che Draco
non era veramente il suo compagno,che non l'amava...
Aveva dimenticato di essere una sua proprietà.
Lui era stato bravissimo nel cercare di farglielo dimenticare,ma adesso non
sarebbe piu' dovuto succedere!
Non doveva piu' perdere di vista il quadro generale,altrimenti avrebbe finito
per sentirsi ferita dalle osservazioni degli altri,degli estranei che non
sapevano la verità.
Da quel momento,in un'angolo della sua mente,doveva sempre ricordare che
quella era solo finzione e che Draco era costretto a mostrarsi così affettuoso
verso di lei e verso Prudence.
In questo modo avrebbe rivisto di nuovo la vecchia Hermione nello
specchio.
Da basso giungeva la musica lenta di una canzone che non riusciva a
riconoscere:la cena doveva essere finita e si erano aperte le danze.
Era ora di scendere da basso.
Fece un respiro profondo e si guardò di nuovo nello specchio per controllare
che fosse tutto in ordine.
Proprio in quel momento,la porta della camera si aprì ed Hermione vide Draco
apparire sulla soglia.
-Ecco dov'eri-le disse accennando un sorriso.
Hermione distolse lo sguardo e,non sapendo cosa fare,si guardò di nuovo nello
specchio.
-Georgia mi ha detto che Prudence sta già dormendo-le disse
l'uomo,richiudendo la porta della camera dietro di sè.
Hermione annuì.
-Allora vado a darle la buonanotte-disse ancora Draco facendo un passo verso
la porta comunicante.
-Non serve-lo bloccò lei.
Si voltò e vide gli occhi immoti e misteriosi di Draco fissi su di
lei,indagatori.
Almeno per una volta avrebbe pagato oro per sapere che cosa si nascondeva
dietro quel mare d'argento,per sapere a cosa stava pensando l'uomo.
-Non serve:ormai starà già dormendo e rischieresti di svegliarla-spiegò la
donna.
-Lo faccio tutte le sere.
Qual'è il problema?-le domandò lui.
Hermione alzò le spalle e tornò a voltarsi verso lo specchio.
Doveva fare qualcosa per mostrarsi impegnata,per farlo andare via.
Senza sapere bene cosa stava facendo,si sciolse i capelli e li lasciò
ricadere sulle spalle e posò il fermaglio su un mobile poco distante.
Dopo sarebbe stata un'impresa rifare la stessa acconciatura,ma sul momento
era stata la sola cosa che le era venuta in mente:non voleva lasciargli il
fianco scoperto per un possibile attacco.
Sentì i passi di Draco venire verso di lei,ma quando si voltò era troppo
tardi:l'uomo era già dietro di lei e le sue mani grandi posate su entrambi i
fianchi la fecero voltare verso di lui.
-Che cosa...-cominciò lei sorpresa.
-Guardami-le disse serio.
Hermione,istintivamente,allontanò lo sguardo da quello di Draco,la percezione
delle mani sui suoi fianchi,le braccia rilasciate a sfiorare le nocche
dell'uomo.
-Hermione guardami-ripetè lui.
Con qualche ultima riluttanza,Hermione affondò gli occhi in quelle pupille
d'argento e restò in silenzio,in attesa di una sua parola.
-E' il passato-le disse con voce profonda e calma.
Sentiva il calore delle sue mani a contatto con il tessuto leggero del
vestito e,di riflesso,sulla pelle.
-Tu non mi devi nessuna spiegazione...-gli disse.
-Non devo,è vero.
Ma voglio farlo,perchè non mi va che tu pensi di aver accanto una persona con
due facce,che con te si comporta in un modo e con gli amici è completamente
differente-continuò Draco.
Hermione allontanò di nuovo lo sguardo dai suoi occhi e si mosse,visibilmente
a disagio,fra le sue braccia.
Non poteva lasciarlo parlare...
Se gli avesse dato ascolto,lui sarebbe riuscito a convincerla,come l'aveva
convinta a venire a quella festa,e lei non poteva permetterglielo:era proprio
allora che perdeva di vista il "quadro generale".
Fece un ultimo gesto stizzito e si liberò delle sue braccia e si allontanò da
lui,per prendere la bacchetta lasciata sul comodino di fianco al letto.
Sentiva addosso lo sguardo di Draco,curioso,sorpreso da quel suo
comportamento stizzito e così diverso da quello che lei aveva avuto fino a quel
momento.
Con la bacchetta stretta nella mano destra,tornò verso lo specchio e afferrò
il fermaglio, concentrando tutta la sua attenzione sul difficile gioco
d'equilibri che avrebbe portato i suoi capelli a restare in bilico,tenuti
soltanto da un mollettone.
-Hermione...-riprovò Draco,continuando a guardarla.
-No.
Smettila Draco,non ce n'è bisogno...-lo interruppe di nuovo lei,allontanando
le mani dai capelli, che,fortunatamente,non rovinarono sulle spalle.
Per l'ennesima volta,Draco la guardò sorpreso dalle sue parole,poi lei vide
chiaramente il suo volto cambiare espressione e diventare piu' serio,quasi
cupo.
-Mi spieghi che accidenti ti è successo nell'ultima mezz'ora?-le domandò con
voce fredda.
Con una calma che non credeva di avere,lei posò la bacchetta sul mobile dove
poco prima aveva posato il fermaglio e,dopo un'ultimo sguardo,si voltò verso di
lui.
-Non voglio sapere niente,non voglio nessuna spiegazione perchè io non sono
veramente la tua fidanzata-gli disse con la voce piu' normale che le venne in
quel momento.
Draco si accigliò a quelle parole.
-E questo che vorrebbe dire?-le chiese con la stessa voce di poco prima.
Hermione sospirò e fece un passo per allontanarsi da lui.
-Io non sono niente.
Non sono tua moglie,nè la tua compagna,non sono neanche la tua
fidanzata...Quindi non devi darmi nessuna spiegazione.
Io so benissimo qual'è il nostro accordo,e sapevo benissimo chi eri prima di
accettarlo,anzi credo che dovrò farci l'abitudine a queste battutine e a questi
commenti-aggiunse,come se si accorgesse della cosa soltanto sul momento.
-Posso almeno...-chiese lui infilandosi in un suo silenzio.
-Perciò non c'è nient'altro di cui discutere,anzi credo sia meglio scendere
dagli altri.
L'ultima cosa che vorrei è mostrarmi sgarbata con i tuoi amici-gli disse
mettendo a tacere ogni sua protesta.
Dopodichè aprì la fece un passo verso il corridoio,cercando di calmare il suo
cuore che sembrava un cavallo impazzito.
Se era così sicura che quella fosse la cosa piu' giusta da fare perchè allora
era così triste?
Non era riuscito ad imporsi,a dirle quello che pensava,che sentiva.
Eppure prima di entrare in quella stanza,aveva il discorso praticamente
stampato in mente:che diavolo era successo per mandarlo così in confusione?
Era stato lo sguardo che aveva colto non appena era entrato?Oppure il suo
netto e totale rifuto, fin da quando aveva provato a spiegarle,a farle capire
che non era come le aveva detto Daphne.
Si era liberata del suo abbraccio,come non aveva mai fatto prima d'ora,e
aveva allontanato lo sguardo,neanche avesse di nuovo paura di lui,come quando
erano ragazzi.
Aveva provato in tutti i modi a parlarci,ma ogni volta le sue parole avevano
trovato un muro che gli rispediva subito al mittente e gli ingarbugliavano i
pensieri,rendendo quasi impossibile dirle quello che voleva e che l'aveva spinto
in quella stanza.
Era la prima volta nella sua vita che gli succedeva una cosa del genere!
Quando poi l'aveva sentita definirsi "niente",l'avrebbe volentieri presa per
le spalle e scossa con violenza finchè non lei non fosse tornata in sè
stessa:come poteva credere veramente a quello che stava dicendo?
Possibile che non aveva ancora imparato a conoscerlo durante la loro
convivenza?
I loro discorsi erano stati vani,Hermione era ancora convinta che lui fosse
la stessa arrogante, viscida persona che aveva conosciuto ad Hogwarts.
E lui che aveva creduto di essere riuscito a farle cambiare idea.
Alla fine lo aveva lasciato con le idee piu' confuse di prima,senza nessun
diritto di replica,e l'avrebbe lasciato anche da solo nella stanza se non le
fosse corso dietro in corridoio per scendere con lei al piano di sotto.
Scesero la scala in silenzio,come se neanche si accorgessero della presenza
dell'altro e arrivati all'ultimo gradino,videro Pansy passare e alzare lo
sguardo verso di loro.
-Draco,cercavo proprio te!-gli disse la donna.
Lui la guardò qualche istante,prima di voltarsi verso Hermione,che gli fece
un cenno con il capo.
-Ci vediamo dopo-gli disse con voce incolore.
Senza aggiungere altro,si voltò e si avviò verso il giardino.
Draco la guardò allontanarsi per qualche secondo,combattuto fra la voglia di
correrle dietro e riprendere quel discorso interrotto in camera,anche con la
forza se era necessario,e Pansy che lo guardava con un'espressione interrogativa
sul volto.
-Tutto bene?gli chiese infatti.
Lui alzò le spalle.
-Ancora non lo so,veramente-ammise.
-Mi dispiace per quello che è successo prima,ma...-cominciò Pansy.
-Non hai niente di cui scusarti,a meno che tu non riesca a prevedere quello
che esce dalla bocca di Daphne un secondo prima-le disse.
-Sono una strega,ma non fino a questo punto...-scherzò la donna.
Draco ghignò e scosse la testa.
-Di che volevi parlarmi?-le chiese poi.
Pansy annuì e gli disse che aveva preparato una sorpresa per Theo:nel giro di
tre quarti d'ora avrebbe fatto sparare i fuochi d'artificio migliori di tutta
Londra,ma aveva bisogno che lui lo distraesse in qualche modo per evitare che
l'uomo si rovinasse la sorpresa.
Draco sorrise.
-Non ti ci facevo così romantica,sai?-le disse prendendola in giro.
-Che vuoi farci,l'amore può essere una brutta malattia a volte-commentò lei
sarcastica.
Draco rise e annuì.
-Non me ne parlare....
Anzi sarà meglio che vada a cercare Hermione.
Chiamami quando avrai bisogno di me-le disse,prima di allontanarsi per il
corridoio dove era sparita la donna.
Stranamente la trovò ancora lì,ferma immobile accanto alla porta.
Fece per chiamarla,ma si accorse che c'era qualcosa di strano in lei:era
pietrificata,immobile neanche sotto incantesimo e quello che riusciva a vedere
del suo viso le rimandava un'espressione furiosa,come mai le aveva visto
prima.
Che era successo per farla arrabbiare così?si chiese curioso.
Non gli ci volle molto per scoprirlo.
-...Quindi secondo te,è sfrenata come Daphne o è piu' simile a Pansy?-domandò
la voce divertita di Tiger.
Nel corridoio silenzioso,la voce risuonava chiara neanche fossero nel gruppo
che si stava scambiando le confidenze.
Draco si domandò perchè Hermione fosse rimasta in ascolto delle confidenze
sulle donne dei suoi amici,poi sentì parlare di nuovo.
-Posso affermare senza il minimo dubbio che è sfrenata come Daphne.
Credetemi,ho la camera poco distante dalla loro e so quello che dico...E poi
ho i racconti di Draco che me lo confermano-sentì dire a Blaise.
Draco sbiancò quando capì che cosa stavano ascoltando.
Quell'idiota di Blaise stava parlando di Hermione!
Stava inventando di sana pianta,senza preoccuparsi di quello che poteva
succedergli se lui lo scopriva.
-E cosa ti ha raccontato?-sentì chiedere a Theo.
Possibile che avesse un gruppo di comari per amici?
Si immaginò Blaise soddisfatto e sogghignante per le tante attenzioni che gli
venivano tributate in quel momento e sentì la rabbia crescergli dentro.
-E' una donna insaziabile-disse Blaise con voce piu' bassa.
Il biondo posò lo sguardo su Hermione per vedere che effetto avevano avuto
quelle parole su di lei e la vide se possibile ancora piu' furiosa,una mano sul
collo,come a cercare di calmarsi.
-Credetemi,ci sono delle volte che devo fare un'incantesimo insonorizzante
per non sentire i rumori che vengono dalla loro camera da letto.
Poi la mattina dovreste vedere che spasso quando timida arrossisce perchè
Draco le da un bacio.
A vederla non sembrerebbe così atletica,ma Draco mi ha raccontato di certe
posizioni davvero impensabili...-continuò imperterrito l'uomo.
Doveva fare qualcosa.
Non poteva permettere che lei credesse a quelle bugie,a quelle calunnie
gratuite.
Fece i pochi passi che lo dividevano da lei e le posò una mano sulla spalla
destra,facendola sobbalzare.
Hermione si voltò e quando vide chi era ad averla così spaventata,il suo
sguardo diventò di fuoco:se avesse potuto l'avrebbe fulminato all'istante.
-Hermione...-le disse.
-Sta lontano da me-lo zittì subito lei.
Si allontanò da lui e,senza una vera motivazione,si diresse verso la prima
porta che incontrò sulla sua strada,chiudendola poi dietro le sue spalle con
violenza.
Senza pensarci troppo,Draco le andò dietro:doveva assolutamente chiarire le
cose con lei.
La stanza era il salotto che i Nott usavano per la famiglia e dopo aver
lasciato vagare lo sguardo per la stanza,Draco la vide camminare avanti e
indietro poco lontano dal camino.
Si era sciolta di nuovo i capelli e con due dita tormentava un
ricciolo,tirandolo e attorcigliandolo fra le dita.
Quando sentì la porta aprirsi,alzò lo sguardo,e gli rivolse la stessa
occhiata di poco prima.
-Sparisci-gli sibillò.
Draco si voltò e chiuse la porta,senza fare rumore.
-Credi veramente che me ne andrei dopo quello che hai sentito?-le
domandò.
-Non voglio parlare con te!-disse ancora Hermione allontanando lo sguardo da
lui.
L'uomo fece un passo verso il centro della stanza,tenendosi però ancora a
dovuta distanza da lei,sapendo che per il momento non era una buona idea andarle
troppo sotto.
-Non ho mai detto quelle cose-le disse con voce seria.
Hermione rise sarcastica,prima di rialzare lo sguardo su di lui.
-Come se non ti conoscessi!
Draco Malfoy,il grande conquistatore...Il sex-symbol di Hogwarts,quello che
non deve neanche sforzarsi di muovere un dito per fare la corte ad una
donna,perchè è talmente sicuro che questa gli cadrà ai piedi-gli disse
velenosa.
Lui la guardò in silenzio,consapevole che aveva bisogno di sfogarsi.
-Pronto a condividere tutto,anche i particolari piu' piccanti con i suoi
amici...
Ad inventarli,magari,se non è successo niente!-
-QUESTO NON è VERO!-disse con voce perentoria,per farle interrompere il suo
monologo.
Hermione rialzò lo sguardo su di lui e lo fissò per qualche istante,come
interdetta dalla sua frase.
-Se mi conoscessi davvero sapresti che non lo farei mai.
Un vero uomo si riconosce anche in queste occasioni-le disse serio.
Hermione lo fissò qualche istante e alzò le spalle.
-Allora vuol dire che tu non sei un vero uomo...-gli disse.
Sapeva che voleva ferirlo nello stesso modo in cui avevano ferito lei,ma
quella consapevolezza non lo aiutò affatto.
La rabbia era cominciata a salire...
-Non permetterti mai piu' di parlarmi in questo modo-le disse con voce
secca.
-E tu che diritto avevi di dire quelle cose su di me?
Era soltanto un'altro modo per far salire le tue quotazioni fra gli
amici?
Che gusto c'è a stare con una Mezzosangue se non lo puoi raccontare agli
altri?-gli domandò lei alzando la voce.
-Per l'ultima volta,non ho detto mai detto niente!-ripetè cercando di frenare
la rabbia.
Erano uno di fronte all'altra,fronteggiandosi neanche dovessero estrarre da
un momento all'altra le bacchette,tesi come mai prima d'ora da quando avevano
iniziato la loro convivenza.
Hermione continuava a guardarlo con quello sguardo ferito e pieno di rabbia
che gli ricordava tante malefatte del passato e che era certo di non vedere
piu'almeno non adesso che le cose fra loro erano così diverse.
Quella dannata festa stava rovinando tutto quello che di buono c'era stato
fra di loro in quelle due settimane e lui non poteva assolutamente
permetterlo.
-Ho vissuto per anni accanto ad un bugiardo,so riconoscerne uno quando lo
vedo-gli disse.
Il tono della sua voce non era nè ferito nè arrabbiato,era soltanto deluso,ma
Draco non se ne accorse:quella frase aveva fatto esplodere tutta la rabbia.
Fece i pochi passi che lo dividevano da lei e le arpionò un
braccio,piegandolo poi all'indietro sulla schiena.
Hermione,suo malgrado,si lasciò scappare un gemito e incontrò gli occhi
dell'uomo,ora così vicini a così poca distanza dai suoi,fissarli con
freddezza.
Lo sguardo che l'aveva perseguitata per anni era tornato.
Cercò di liberarsi dalla sua stretta,ma riuscì soltanto ad avvicinare ancora
di piu' i loro corpi:il respiro di Draco le sfiorava la guancia destra.
-Te l'ho già detto una volta e non voglio ripeterlo piu':non azzardarti piu'
a paragonarmi a quel perdente fallito di tuo marito.
Se fossi stato come lui a quest'ora ti avrei già costretta a venire a letto
con me,invece di tirarmi indietro quando mi hai baciato-le ricordò.
I suoi occhi non la lasciavano neanche per un'istante,e la mano attorno al
suo braccio non accennava ad attenuare la sua morsa.
-Credo che questo basti per fare di te un gentiluomo?-lo provocò lei.
Si aspettava di vederlo arrabbiare ancora di piu',ma un ghigno sarcastico si
disegnò sulle sue labbra.
-Allora proviamo così...
Io sono un bastardo,uno che non ci pensa due volte a lasciare una donna e
magari a passarla ad un'amico.
E' vero anche che non ho mai avuto problemi a trovare le donne,sono sempre
state loro a venire da me...
Ma non ho mai,neanche per una volta,raccontato i particolari di una
prestazione -le disse.
-Ora che abbiamo tessuto le tue lodi...-lo interruppe lei cercando ancora di
liberare il braccio.
-Vuoi stare zitta?-
Quelle parole la colpirono neanche uno schiaffo in pieno volto:era la prima
volta da quando "stavano insieme" che le si rivolgeva in quel modo,così
diretto,neanche stesse parlando con una bambina.
Draco sospirò e abbassò per un'istante lo sguardo,poi ritornò a fissare i
suoi occhi.
-Quello che ha detto Daphne è tutto vero:non ci ho pensato due volte a
lasciare lei e Pansy per qualcosa di nuovo,di innovativo.
Ma quello era il passato,non potrei farti una cosa del genere...-
-Ti ho già detto che non voglio spiegazioni...-
-E io voglio dartele!
Quando prima hai detto che non sei "niente" avrei voluto prenderti a schiaffi
finchè non fossi tornata in te.
Che accidenti ti è preso?-le domandò secco.
A quelle parole,Hermione cercò ancora una volta di liberarsi,ma Draco non
sembrava ancora intenzionato a lasciarla andare,con il solito ghigno sul
volto.
-Sto soltanto dicendo la verità:noi stiamo solo recitando,è tutta una
finzione.
Una...-
Non potè finire la frase perchè le labbra di Draco si posarono pesanti sulle
sue,avvicinandola ancora di piu' al suo corpo,grazie al braccio che teneva
stretto.
Hermione restò alcuni istanti in confusione,sorpresa da quella mossa:tutto si
era aspettata tranne un bacio.
Le labbra dell'uomo stavano accarezzando le sue con una dolcezza inaspettata
e proprio quando lei dischiuse le sue,Draco si allontanò.
Incontrò i suoi occhi e le rivolse un leggero sorriso.
-Questo per te è niente?
Adesso non avevo nessun motivo per baciarti,non c'era nessuno oltre noi.
L'ho fatto solo perchè volevo-le disse.
Hermione lo guardò visibilmente sorpresa da quelle parole e abbassò la
testa,fissando lo sguardo su uno degli ultimi bottoni della camicia dell'uomo,ma
Draco le fece rialzare la testa prendendole il mento fra l'indice ed il
pollice.
-Tu sei la mia compagna.
Non importa se non andiamo a letto insieme,se il massimo dell'intimità che
avremo è dormire insieme tenendoci per mano o i baci a stampo che si scambiano i
bambini-le disse serio,gli occhi fissi nei suoi.
Perchè adesso non riusciva a ricordare niente di quelle balle del "quadro
generale" e dei bei discorsi che aveva fatto a sè stessa poco prima in
camera?
Perchè il suo cuore aveva preso a correre neanche fosse un cavallo al
trotto?
E perchè tutto quello che desiderava adesso era sentire di nuovo le labbra di
Draco sulle sue?
-Tu sei la mia compagna,qualsiasi cosa dicano gli altri.
Quindi cerca di ricordartelo la prossima volta che ci definisci "niente"-le
ripetè l'uomo.
Avrebbe dato l'anima per vincere la paura di un'ennesimo rifiuto che le
impediva di posare le labbra su quelle di Draco.
Posò una mano sul torace dell'uomo e con due dita sfiorò il bottone su cui
era caduto poco prima il suo sguardo,cercando di trovare quel coraggio che
improvvisamente sembrava averla abbandonata.
-Fallo-le disse improvvisamente Draco.
Sollevò di nuovo lo sguardo su di lui e dopo qualche istante in cui si
fissarono in silenzio,Hermione avvicinò il volto a quello dell'uomo e posò le
labbra sulle sue.
Inizialmente,il suo fu un tocco titubante,ancora scottato dal ricordo del
primo bacio che lui le aveva rifiutato,poi però,quando si accorse che le labbra
di Draco non si sottraevano ma al contrario le venivano incontro,prese maggiore
fiducia.
Quello che era iniziato come un bacio dolce e delicato velocemente si stava
trasformando in un bacio affamato e passionale,come Hermione non credeva
possibile:dischiuse le labbra e lasciò uscire la lingua,incontrando quella di
Draco che sembrava non aver mai aspettato altro che quel momento.
Senza neanche rendersene conto sentì le sue braccia allacciarsi attorno al
collo dell'uomo,le sue dita perdersi dentro i serafici capelli dell'uomo,mentre
la stretta attorno alla sua vita si faceva ancora piu' forte.
Draco cercò di calmarsi,ricordò a sè stesso che doveva rallentare il ritmo,ma
era la cosa piu' difficile del mondo:da quanto tempo aspettava quel bacio?
Anni,decenni.
E adesso stava accadendo davvero.
Lei lo stava baciando!Era lì fra le sue braccia,le dita fra i suoi
capelli,completamente abbandonata contro il suo corpo.
Hermione staccò le labbra dalle sue e Draco aprì gli occhi per cercare i
suoi,ma quello che vide mandò all'aria tutti i suoi buoni propositi:lei aveva
reclinato indietro la testa,scoprendo il collo e la gola,gli occhi ancora
chiusi.
Prese ad accarezzare la curva del collo con le labbra,muovendosi senza
neanche guardare alla ricerca di un appoggio per evitare di cadere a terra.
Hermione sentiva le sue labbra brucianti sulla pelle,mentre lo seguiva per la
stanza,e quando le sentì salire di nuovo sul suo viso per posarsi sul mento e
poi sul labbro inferiore,le arpionò di nuovo per un bacio ancora piu' affamato
del primo.
Non voleva smettere,non voleva staccarsi da lui e non voleva allontanarsi
dalle sue labbra:per una volta voleva cavalcare la corrente senza pensare
troppo.
Ad occhi chiusi si sentì toccare con le gambe qualcosa di duro e si
staccò da lui,aprendo per qualche istante gli occhi:avevano toccato il
biliardo.
Draco la vide voltarsi verso di lui e sorridergli con un'insospettata malizia
che gli fece ribollire il sangue nelle vene.
La fece sedere sul tavolo verde del biliardo e si sistemò fra le gambe aperte
della donna,sentendo le sue piccole mani che lo chiamavano a sè posandosi sulla
vita.
Per la prima volta,Draco affondò le mani in quella cascata di riccioli che
tanto amava e si chinò di nuovo sul viso della donna,solleticando le labbra con
la lingua e con i denti.
I respiri affannati che ebbe in cambio furono meglio di qualsiasi sogno o
fantasia.
Erano veramente le mani di Hermione quelle che gli accarezzavano il petto
attraverso la camicia e che avevano afferrato il primo bottone?
Tornò a posare le labbra su quelle di lei,cercando di non pensarci,mentre le
sentiva liberare dalla loro prigione gran parte dei bottoni della camicia
bianca,poi facendo scendere una mano sulla spalla destra,le abbassò una spallina
del vestito,ancora incredulo di quello che stava succedendo:fino a dieci minuti
prima si stavano urlando addosso!
Gli giunse alle orecchie un'altro gemito della donna che lo rese piu'
audace:con la punta delle dita accarezzò il fianco destro,fino a salire alla
curva del seno,ancora coperto dal vestito e a sfiorare quasi accidentalmente il
capezzolo.
Sentì il gemito strozzato di Hermione sulle sue labbra,proprio nel momento in
cui la sua camicia fu completamente aperta e le mani di lei accarezzarono per la
prima volta il suo torace nudo.
Si staccò dalle sue labbra e scese a baciare la spalla destra nuda,la gola,il
solco fra i seni ancora nascosto dal vestito,il seno destro quasi
libero,stuzzicandolo con le labbra e con i denti.
Ogni sua mossa era accompagnata dai sospiri e dai gemiti di Hermione,le sue
unghie a graffiargli la schiena e la testa posata contro la sua spalla.
Tornò all'altezza del suo volto e calò di nuovo sulle sue labbra,con urgenza
e desiderio:era possibile fermare il tempo?
Fece per abbassare anche la spallina sinistra,quando sentì un rumore alle
loro spalle.
-Possibile che non cambi mai?-
Cercando di proteggere il piu' possibile con il suo corpo quello semi nudo di
Hermione,si voltò verso la porta e vide Pansy con un'espressione divertita sul
viso.
-E tu possibile che dopo tutti questi anni non hai ancora imparato a
bussare?-le domandò di rimando,con voce seccata ed un pò di fiato corto.
Pansy rise.
Draco sentì le braccia di Hermione attorno alla sua vita,cercando di
nascondere quel poco di pelle nuda che si intravedeva dal vestito.
Capendo il suo disagio le circondò le spalle con entrambe le
braccia,attirandola ancora di piu' a sè.
-E' da dieci minuti che ti cerco!Ho bisogno di te per portare via Theo.
A meno che tu non sia troppo impegnato-aggiunse poi sempre piu'
divertita.
-No,arriviamo...-
-Il tempo di vestirci e siamo da voi-aggiunse Hermione sorprendendolo.
Pansy sorrise e annuì,prima uscire e di chiudere la porta.
Draco guardò la donna che lo teneva stretto a sè e le sorrise,ricevendo un
sorriso luminoso in cambio.
-Non credevo che le feste dei Serpeverde fossero così movimentate-gli disse
guardandolo negli occhi.
Draco ghignò divertito.
-E pensare che questa non è neanche delle piu' riuscite-commentò.
Hermione rise e scosse la testa.
Poi,prima di staccarsi dal suo abbraccio,si avvicinò al suo volto per
un'ultimo bacio dolce.
-A quando la prossima?-
Salve a
tutti!!!
So che
questo capitolo è Tr lungo,ma non riuscivo a smettere:avevo la scena
perfettamente scritta nella mia mente e sl alla fine mi sono resa conto di aver
scritto una siroga.
Sorry!
Spero di
aver soddisfatto tutti quelli che kiedevano un pò d'azione x i nostri cari Draco
e Herm,e che nn siate rimasti delusi per l'interruzione, ma vi prometto che non
resterete delusi x come immagino il seguito.
Ringrazio
tt coloro che leggeranno e recensiranno qst capitolo e mi scuso per eventuali
errori di battitura e di ortografia.
E ora i
ringraziamenti:Debby12(Mi
dispiace x nn aver mostrato la piccola Sadie in qst capitolo,ma visto il titolo
puoi capire ke nn era accessibile ai minori...Cmq tornerà in
seguito),Sorellinadolce(Si
lo so me la sn presa comoda,ma cm vedi cerco di farmi perdonare...Che ne
dici?Sono perdonata?),Pei Chan(Ok,lo so avevi kiesto sl un bacio,ma nn ho saputo frenarmi!Sn
d'accordo con te,ma io punterei di + su Pansy,visto che Daphne è 1 pò diffidente
e incasinata),Nikki Potter(GRazie x i complimenti!E Benvenuta!),Falalula(Sì è vero:in fondo anke io
sarei gelosa al posto suo...ma come hai visto nn ne ha alcun
motivo),Germana (Grazie x
i complimenti!Che te ne è parso?),Brilu(So di aver sconvolto i tuoi piani cn l'ultima scena,ma se nn
l'avessi fatto l'attrazione ke c'era fra di loro sarebbe arrivata a livelli
inimmaginabili e inoltre in questo modo si aprono altre strade.Spero di nn
averti delusa),JC(E'
vero,sn cambiati!Ma nn è detto ke il sl fatto di essere Serpeverde li renda tt
dei bastardi senza cuore,inoltre sn passati cs tanti anni,le cose
cambiano...),Pikkola(Ke mi
dici del "bacio"?),Madamina(Grazie x i complimenti!Beh,qualcosa è successo,sennò sarebbe
stato un mortorio e nn una festa nel covo delle Serpi),Fedy94(Grazie x i complimenti!Lo so ho
trattato veramente male Ron,ma nn sarà il solo cattivo della
ff).
Bene,x il
momento è tutto,vi do appuntamento al prox capitolo...
"For the
first time,I feel wicked"
Baci,Eva
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Capitolo 9 *** For the first time I feel wicked ***
For the first time I feel wicked
Erano quasi cinque minuti che non faceva altro che fissarla a bocca
aperta:doveva averlo veramente sorpreso con il suo racconto.
Fortuna che non gli aveva detto tutto quello che era successo,altrimenti
sarebbe caduto svenuto lì davanti a lei.
-Potresti almeno chiudere la bocca?-gli chiese,senza riuscire a nascondere un
sorriso.
Harry obbedì e unì le mascelle con uno schiocco,senza però togliersi
quell'aria incredula dalla faccia.
-Avanti,non ho fatto niente di così incredibile!-disse ancora Hermione
poggiando la schiena alla spalliera della sedia a rotelle.
-Niente di incredibile?Adesso mi aspetto solo un'inondazione o un'attacco di
cavallette.
Tu a cena con un gruppo di Serpreverde?-ripetè per l'ennesima volta incredulo
l'uomo.
-Anche io ero scettica quando Draco...-
-Potresti evitare di essere così amorevole nei suoi confronti?
Mi vengono sempre i brividi ogni volta che sento il tono dolce con cui
pronunci il suo nome...- la bloccò Harry.
Hermione scosse la testa.
-Ti ci devi abituare:è o no il mio compagno?-gli fece notare.
Subito dopo aver pronunciato quelle parole,nella sua mente e nelle sue
orecchie risuonò una frase.
"Tu sei la mia compagna,non importa quello che dicono gli altri"
L'aveva accompagnata sempre,fin da quando erano tornati dal fine settimana
dai Nott e in un certo qual modo le aveva fatto compagnia.
Il modo in cui si era conclusa quella festa era stato inaspettato,ma non per
questo meno piacevole.
Si era ritrovata piu' volte a chiedersi come era possibile che fossero sul
tavolo da biliardo a strapparsi i vestiti di dosso quando un'attimo prima erano
uno di fronte all'altro ad urlarsi addosso e quasi pronti a lanciarsi una
maledizione.
Era sicura che se non fossero stati interrotti da Pansy,avrebbero finito per
farlo su quel tavolo da biliardo,incuranti della festa e degli ospiti.
E dopo un'attenta riflessione si era resa conto che l'idea non le dispiaceva
affatto.
Era la prima volta dopo tanto tempo che qualcuno la faceva sentire di nuovo
desiderata,apprezzata,che la faceva sentire...viva.
Non c'era altro modo per dirlo.
-Va bene lo è,ma per il momento non sono ancora disposto ad accettarlo.
Devo ancora metabolizzare la cosa-disse Harry distogliendola da quei
pensieri.
Hermione riportò l'attenzione sull'amico e annuì.
Se aveva bisogno di piu' tempo per accettare la presenza di Draco al suo
fianco,era disposta a concederglielo:in fondo erano soltanto tre settimane che
viveva con Draco.
-Prudence come la sta prendendo?-le domandò Harry con un'espressione
partecipe in volto.
-Molto meglio di come immaginavo,sai?
Pensavo che per lei sarebbe stato piu' difficile,vista l'età,ma a quanto pare
sono io quella che fatica ad accettare il cambiamento.
Lei si sta affezionando molto a Draco,e credo che anche per lui sia lo
stesso-gli confidò.
Harry corrugò la fronte a quelle parole.
-Come fai a dirlo?-le chiese.
Hermione si avvicinò alla scrivania e posò entrambi i gomiti sul piano.
-Ogni sera,quando lui torna a casa,gli va incontro e si fa prendere in
braccio poi tornano in salotto insieme,parlando di solo Dio sa cosa.
Prima che io la metta a letto,Draco ha preso l'abitudine di leggerle una
storia:fa sedere Prudence su entrambe le ginocchia,così può vedere le figure del
libro,e si fa aiutare a cambiare pagina...
Sono molto dolci insieme-gli raccontò sorridendo leggermente.
Tutto quello che Ron non ha mai fatto,pensò poi la donna.
-Magari sta solo fingendo-disse Harry testardo.
Hermione sorrise e aspettò qualche istante prima di dirgli quello che sapeva
l'avrebbe sorpreso.
-Sai dov'è adesso Prue?-gli domandò.
L'altro,ovviamente,scosse la testa.
-A casa di Pansy e Theodore Nott-gli rivelò.
Vide di nuovo quell'espressione sorpresa che solo da pochi istanti aveva
lasciato il volto dell'amico e ancora una volta,lei scoppiò a ridere.
-Non posso credere alle mie orecchie-disse Harry incredulo.
Hermione annuì.
-E che ci fa lì?-le chiese.
-Durante il fine settimana che abbiamo passato alla villa ha fatto amicizia
con Sadie,la figlia di Pansy.
Così ieri Pansy mi ha chiamato per invitare Prue a giocare con la
figlia-raccontò Hermione.
A sentirla parlare sembrava che fosse la cosa piu' normale del mondo.
-E tu l'hai lasciata andare?-le domandò sempre piu' sorpreso.
-Cosa avrei dovuto fare?
Dirle "No grazie,non voglio che mia figlia frequenti dei futuri
Serpeverde?"-
-Poteva essere un'idea...-fece l'altro con un'espressione seria in volto.
Hermione lo guardò sempre piu' sorpresa per le parole dell'uomo:parlava sul
serio oppure era lo shock a parlare per lui?
-Non pensi veramente quello che dici-provò a dire.
Harry si alzò e si allontanò dalla scrivania dietro la quale era seduta
Hermione.
-Come fai a dimenticare così in fretta come ci hanno trattato?
Hai messo il passato in un cassetto e hai buttato la chiave per caso?Perchè
altrimenti non capisco...-le disse pensieroso.
-Cosa c'è da capire?Ho soltanto scelto qualcuno diverso da me.
E' così difficile da accettare per te?-gli domandò lei guardandolo seria.
Non voleva ascoltare un'altra predica da Harry,non adesso che aveva trovato
un fragile equilibrio con Draco,che era riuscita a mettere da parte le paure,i
dubbi e le malelingue.
-Perchè proprio Malfoy?
Potevi scegliere un Tassorosso,un Corvonero,ma perchè proprio lui?-le domandò
Harry guardandola.
-Tu perchè ti sei innamorato di Ginny?-gli domandò lei di rimando.
-Questo non c'entra assolutamente niente!-ribattè lui subito.
-Invece è la stessa cosa:vorresti farmi credere che non ti saresti innamorato
di lei se fosse stata una Serpeverde?-gli chiese guardandolo negli occhi.
Harry rimase interdetto per qualche istante,sorpreso da quella domanda.
-Che accidenti significa?Forse non l'avrei neanche conosciuta!-disse poi.
Hermione annuì.
-E non avresti mai saputo cosa avevi perso-gli fece notare Hermione.
Si guardarono per qualche istante in silenzio,mentre il senso di quella frase
aleggiava ancora su di loro.
Come poteva giudicare Draco soltanto dall'appartenenza alla Casa dei
Serpeverde?
Non era solo quello a definirlo,come loro erano altro dopo l'appartenenza
alla Casa dei Grifondoro.
Anche lei aveva fatto quell'errore per anni,e soltanto adesso si stava
ricredendo.
Soltanto adesso stava conoscendo il vero Malfoy,o quello che credeva essere
il vero Malfoy.
Prima che uno dei due potesse aprire bocca,qualcuno bussò due volte alla
porta dell'ufficio, portando entrambi a guardare la porta di legno.
Le reazioni dei due nel vedere aprire la porta furono totalmente opposte:sul
viso di Hermione apparve un sorriso che le illuminò gli occhi,mentre il volto di
Harry si incupì fino a diventare torvo.
Draco Malfoy aprì la porta,la mano ancora poggiata sulla maniglia,pronto a
scattare verso la donna,ma si bloccò subito non appena vide Harry alla sua
destra.
-Potter-lo salutò noncurante.
-Malfoy-ricambiò l'altro con lo stesso slancio.
Hermione,incurante del grande "affetto" che i due si dimostravano,era uscita
da dietro la scrivania e si stava avvicinando a Draco.
-Non dirmi che ho dimenticato qualche appuntamento-gli domandò guardandolo in
volto.
Draco ghignò divertito e scosse la testa.
-Sono passato perchè devo mostrarti una cosa che so ti farà molto piacere-le
disse il biondo.
Ormai Hermione era a pochi metri di distanza dall'uomo,quindi lui non dovette
far altro che allungare il braccio e allacciarlo attorno alla sua vita,incurante
dello sguardo attento di Harry che seguiva ogni sua mossa.
-Veramente?Cos'è?-gli domandò lei curiosa.
Draco la guardò e vide una scintilla brillare nei suoi occhi che lo portò a
sorridere di nuovo.
-Io torno di là-li interruppe Harry,avviandosi a passi veloci verso la
porta.
Hermione lo guardò e si rimproverò mentalmente per non avergli prestato
troppa attenzione da quando Draco era entrato nell'ufficio:in fondo la
situazione non doveva essere facile per lui.
Fece per parlare,ma lui la anticipò.
-Tanto tu sai come la penso-le disse.
Dopodichè uscì in corridoio,richiudendo subito la porta alle sue spalle.
Hermione piegò entrambe le labbra verso destra in una smorfia e riflettè
sull'ultima frase che lui le aveva detto:possibile che dovesse essere tanto
cocciuto?
Non gli chiedeva di invitare Draco a cena e di diventare il suo migliore
amico,ma non poteva neanche continuare a credere che lei fosse diventata
improvvisamente pazza,perchè così facendo avrebbe rovinato la loro amicizia.
-Qualcosa non va?-le domandò Draco,lo sguardo fisso sul suo volto.
Hermione incontrò i suoi occhi e scosse leggermente la testa,poggiando un
braccio sulla sua spalla destra,le dita della mano a poca distanza dai suoi
capelli.
-No,niente che già non sapessi-gli disse cercando di chiudere la
conversazione.
-Che vuoi dire?-le domandò.
Entrambe le braccia di Draco erano adesso strette attorno alla sua vita ed
Hermione riusciva a sentire le sue dita lunghe che le sfioravano la schiena.
Si lasciò scappare un sorriso ed scosse la testa.
-E' ancora convinto che io sia completamente impazzita perchè frequento i
Serpeverde, permetto a mia figlia di frequentare la figlia di Pansy e perchè sto
con te-gli raccontò riassumendo il discorso all'osso.
-Perchè gli permetti di giudicare la tua vita?-le domandò con voce
leggermente piu' bassa del solito.
La distanza fra di loro era diminuita,aiutata anche da una lieve spinta che
la mano di Draco sulla schiena di Hermione ed entrambe le braccia della donna
ora erano attorno al collo di Draco,il dorso a sfiorare la pelle nuda dietro la
nuca,poco sotto l'attaccatura dei capelli.
-Non glielo permetto infatti!
Io non discuto sulla sua vita e vorrei che lui facesse lo stesso.
Tu credi che io sia pazza?-gli domandò con un leggero sorriso sarcastico.
Draco si unì a quel sorriso e,dopo aver posato una veloce occhiata alle sue
labbra, incrociò il suo sguardo.
-Io credo che tu sia rinsavita soltanto adesso...
Tu che pensi?Ho ragione io,oppure ha ragione Potter?-le domandò.
Il viso dell'uomo era ormai era vicinissimo a quello di Hermione,il respiro
caldo a sfiorarle la guancia sinistra,il suo peso addosso.
Ancora una volta aspettava una sua mossa:se lei non gli si fosse
avvicinata,se non gli avesse teso le labbra,Draco sarebbe rimasto
fermo,limitandosi solo ad abbracciarla.
Ma a Hermione non bastava un semplice abbraccio.
Avvicinò il viso a quello di Draco e sfiorò il labbro inferiore dell'uomo con
quello superiore,per poi allontanarsi subito,senza però sciogliersi
dall'abbraccio e muovere la testa.
Alzò lo sguardo ad incontrare gli occhi argentei di Draco e sorrise divertita
quando vi vide brillare un luccichio malizioso.
Riavvicinò le labbra e rifece la stessa mossa,ma questa volta le posò con
delicatezza,intenzionata a dargli un bacio dolce.
Ma Draco fece saltare tutti i suoi piani quando dischiuse la bocca e le
accarezzò il labbro inferiore e poi quello superiore con la punta della
lingua,come per convincerla a lasciarlo entrare:quando finalmente le loro lingue
si incontrarono,iniziarono una danza di cui stavano imparando i passi,ma che
ugualmente li lasciava senza fiato.
Quando si staccò da lei,Draco la guardò con un ghigno compiaciuto sul
volto,poi si piegò verso il suo orecchio sinistro,posandole una mano poco
distante dall'orecchio.
Hermione sentì le dita dell'uomo bollenti sulla pelle,mentre il cuore batteva
forte nelle orecchie e chiuse gli occhi,in attesa di ascoltare quello che Draco
aveva da dirle.
-Per me sei perfettamente sana,qualunque cosa dica Potter-disse soffiandole
aria calda nell'orecchio.
Hermione sorrise,riaprendo lentamente gli occhi e pensò che avrebbe voluto
concedersi un bis del bacio appena avuto,ma poi si ricordò delle parole di
Draco.
-Avevi detto che avevi qualcosa da dirmi...-gli ricordò.
L'uomo la guardò qualche istante,come se non si ricordasse neanche lui di
cosa stavano parlando,poi annuì.
Si sciolse dall'abbraccio e guardò nella tasca interna della giacca.
Hermione approfittò di quel momento di separazione per avvicinarsi di nuovo
alla scrivania e sedersi al bordo della scrivania.
-Ho ricevuto una lettera stamattina dai cogniugi Hunter.
E' indirizzata a tutti e due-le disse.
Stava tornando verso di lei con una busta fra le dita della mano destra.
-Che diceva?-gli domandò visto che lui non sembrava volerle fornire altre
informazioni.
Draco le porse la busta e lei l'aprì quasi subito sbirciando
contemporaneamente all'interno:non c'era nessuna lettera.
Prese i due cartoncini che erano nella busta,che si rivelarono essere due
biglietti, e li guardò:non appena ebbe visto il nome dello spettacolo,avrebbe
voluto mettersi a saltare per la gioia.
-Dimmi che hai accettato-domandò guardando Draco.
L'uomo sorrise e la guardò:Hermione capì subito che non le avrebbe reso le
cose facili.
-Vuoi andarci?-le chiese di rimando.
-Me lo chiedi?E' tantissimo tempo che voglio andare a vederlo!-gli disse.
Guardò di nuovo i biglietti che aveva in mano,ancora incredula che fossero
reali:come aveva fatto Eleonor Hunter a capire che aveva voglia di vedere quello
spettacolo?
Che fosse una mezza maga anche lei?
Voleva vedere "Wicked" fin da quando erano apparsi i primi cartelloni
pubblicitari per la strada e dopo aver letto le ottime recensioni sul
giornale.
Aveva scaricato da internet tutte le canzoni e le aveva imparate a
memoria,arrivando a cantarle per Prudence quando era ancora piccola e le
prendevano degli attacchi inspiegabili di rabbia o di pazzia.
Riportò lo sguardo su Draco e gli andò incontro.
-So che mi odierò per quello che sto per dire,ma ti prego,ti prego dimmi che
hai accettato-gli disse afferrando con entrambe le mani il davanti della sua
camicia.
Draco sorrideva,visibilmente divertito,e desideroso di tenerla sulle
spine.
-Ma mi ci vedi in un teatro babbano a guardare un musical babbano?-le domandò
facendo il difficile.
-Saresti perfetto!-disse subito lei.
Avrebbe mentito spudoratamente pur di vedere quello spettacolo,e lo sapevano
entrambi,ma Hermione cercò comunque di dare una parvenza di importanza al suo
ragionamento.
-E poi sarebbe un modo perfetto per cementare il tuo rapporto con John
Hunter:lui si lamenterà di dover accompagnare Eleonor a teatro per vedere sempre
degli stupidi musical e tu farai lo stesso-gli disse,cercando di
convincerlo.
-Ma se non so neanche di che parla!-le fece notare lui prontamente.
Su questo aveva ragione:non c'era qualcuno piu' a digiuno di musical di
Draco.
Poi le venne un'idea.
-C'è un film che potresti vedere per capire un pò la storia.
Posso affittarlo prima di tornare a casa e questa sera possiamo guardarlo
insieme-gli propose.
Draco restò pensieroso per qualche istante,incerto se cedere o farla stare
sulle spine ancora per un pò,ma Hermione decise che doveva fare qualcosa per
aiutarlo a scegliere.
Allontanò le mani dalla camicia,che adesso era piena di grinze,e le fece
scivolare sulle spalle finchè non si allacciarono di nuovo dietro il collo
dell'uomo,poi con un dito gli accarezzò la pelle tesa e nuda dietro la nuca.
Sorrise quando vide Draco muovere la testa all'indietro,venendo incontro alle
sue dita,gli occhi chiusi,neanche fosse un gatto in cerca di coccole.
-Tu sei proprio sicura che il Cappello ti ha assegnato a Grifondoro?-le
domandò.
Hermione annuì e affondò le dita dell'altra mano fra i suoi capelli.
-Non ha dovuto pensarci neanche tanto...-gli disse,mentre un sorriso le si
disegnava in volto sentendo la mano dell'uomo che tornava a posarsi sul fianco
sinistro,poco distante dalla striscia di pelle libera dalla camicia e dai
pantaloni.
Draco si lasciò scappare un piccolo mugolio,e prima che lei riuscisse a
prevederlo,si ritrovò le labbra dell'uomo sulle sue,dure,esigenti.
Hermione,le braccia ancora allacciate attorno al suo collo,lo attirò verso di
sè,ricambiando il bacio,incapace di ragionare,a momenti anche solo di
respirare.
Come era possibile spiegare quella passione?
Perchè un minuto prima erano capaci di parlare normalmente,anche di cose
banali e l'attimo dopo si stringevano e sembravano incapaci di resistere lontano
dall'altro?
Era pura attrazione fisica o c'era un'altra spiegazione?
Le braccia attorno alla sua vita erano diventate quasi una morsa e neanche si
accorse che Draco l'aveva spinta leggermente all'indietro sulla scrivania con il
suo peso mentre la sua mano sinistra aperta scendeva lungo la coscia fino
all'attaccatura del ginocchio,facendoglielo piegare.
L'unica cosa che sentiva era il battito del suo cuore e le labbra di Draco
che sembravano desiderose di farla morire di una morte lenta.
Tutto intorno a lei era sparito,non sentiva piu' il rumori di sottofondo che
di solito caratterizzavano il suo ufficio e non si accorse neanche dei colpi
alla porta.
-Hermione volevo...-
La voce di Harry si era bloccata,forse nel momento in cui l'aveva vista
stretta a Draco.
Draco visibilmente riluttante,si staccò dal suo abbraccio e si passò una mano
fra i capelli,come per darsi un contegno.
-Non pensavo fosse ancora qui-disse Harry con voce scioccata e risentita.
Hermione si passò la lingua sulle labbra leggermente gonfie,pentendosi subito
del gesto,poi alzò le spalle.
-Stavamo decidendo una cosa importante-gli disse.
Non doveva lasciarsi piegare dal suo giudizio.
-Quale posizione del kamasutra usare?-le domandò Harry sprezzante.
-HARRY!-esclamò lei sorpresa dalle sue parole.
-Potter attento a come parli-disse Draco,guardandolo con occhi pieni di
disprezzo.
-Altrimenti che succede?-lo sfidò Harry di proposito.
Capendo che la situazione sarebbe presto degenerata,Hermione si frappose fra
i due,la schiena rivolta a Harry,cercando di incontrare lo sguardo di Draco.
Se glielo avessero detto in passato,sicuramente avrebbe riso fino a farsi
venire i crampi allo stomaco.
Da quando il suo migliore amico era diventato un nemico?
-Cerchiamo di calmarci...-iniziò.
Ma Harry non voleva renderle affatto le cose facili.
-Che accidenti le hai fatto,eh?
Che assurdo incantesimo di magia nera le hai fatto per convincerla a venire
con te alle riunioni di Serpi e Mangiamorte?-domandò rivolto direttamente al
biondo.
-Credi che non sia capace di decidere da sola?-gli domandò l'altro.
Stavano parlando come se lei non fosse presente,mentre Hermione era proprio
davanti a loro,fra di loro per evitare che si uccidessero con qualche
maledizione.
-Adesso sei diventato un'esperto?
Sai tutto di lei,no?-lo schernì Harry.
-VOLETE SMETTERLA?
HARRY FALLA FINITA!!-disse Hermione alzando la voce piu' degli altri.
Draco abbassò lo sguardo su di lei ed Hermione lo sentì espirare
forte,cercando di trattenere tutto l'autocontrollo di cui era capace.
Si voltò verso Harry e si vide che sul suo viso c'era la solita aria
sbalordita che aveva visto così tante volte quel giorno e che non poteva
sopportare ancora.
-Per favore togliti quell'espressione dalla faccia!-gli disse con aria
scocciata.
Quella frase non fece altro che aumentare lo stupore sul viso di Harry.
Restarono qualche istante in silenzio,cercando di capire quando il mondo
aveva cominciato a girare nel senso opposto,ma nessuno dei tre riuscì a trovare
una risposta.
-Hermione ma che ti è preso?-domandò Harry.
-Mi hai già fatto questa domanda troppe volte Harry!
Continui a dire che ti fidi di me e delle mie capacità di giudizio eppure sei
convinto che Draco possa avermi convinto a stare con lui con qualche incantesimo
di magia nera-gli disse.
Harry fece per parlare,ma lei lo interruppe di nuovo.
-COME TI PERMETTI DI GIUDICARE LA MIA VITA?
CHI TI DA TUTTO QUESTO POTERE PER CRITICARE LE MIE SCELTE?
Soltanto perchè ho scelto qualcosa di diverso,qualcosa che non rientrava nei
tuoi schemi,hai cominciato a dubitare di me...-lo accusò.
-Questo non è vero!-
-Neanche mezz'ora fa eri convinto che facessi uno sbaglio a permettere a
Prudence di frequentare la figlia di Pansy.
Guai se un Grifondoro si mischia con un Serpeverde!-fece la donna.
-MI CREDI VERAMENTE COSì RAZZISTA?-le domandò lui alzando leggermente la
voce.
-Io sì-s'intromise Draco con voce tranquilla.
-NESSUNO HA CHIESTO IL TUO PARERE!-ribattè il moro,voltando velocemente la
testa verso Draco.
-Allora è soltanto perchè è la figlia di Pansy Parkinson?-gli domandò
Hermione con voce piu' calma.
Harry restò in silenzio,incerto su cosa dire.
-Smetteresti di vedere Prudence se i suoi amici fossero soltanto
Serpeverde?-gli domandò guardandolo fisso negli occhi.
Il moro restò in silenzio,lo sguardo che sosteneva quello dell'amica,se
ancora poteva definirsi così.
Hermione fece un respiro profondo prima di dire quello che aveva in
mente:sapeva che poteva essere una batosta per Harry,e anche che poteva suonare
strano alle orecchie di Malfoy,ma voleva sapere se veramente Harry l'accettava
ancora oppure se la loro amicizia era ormai soltanto una facciata.
-Smetteresti di vedere me se avessi un figlio da Draco?-gli domandò con voce
seria.
Capì subito qual'era la risposta,dalla reazione del suo viso,anche se lui non
disse niente.
Restò in silenzio,lo sguardo fisso nel suo e il volto atteggiato a quella che
doveva essere un'espressione decisa.
-Sai benissimo che non lo farei-le disse infine.
Sapevano tutti e tre che stava mentendo.
Hermione annuì,seguita subito dopo da Harry.
-Sarà meglio che torni di là,ho lasciato parecchio lavoro in sospeso-le disse
poi.
Come aveva fatto già una volta quel giorno,si voltò e si chiuse la porta alle
spalle,lasciandoli di nuovo soli.
Non appena lo vide sparire dietro la pesante porta di legno,Hermione non
riuscì a trattenere oltre un corposo sospiro:come erano arrivati a quel
punto?
C'era stato qualche avvertimento che non era stata capace di leggere oppure
era scoppiato all'improvviso come un fulmine a ciel sereno?
Fino a quel giorno era stata piu' che convinta che sarebbe riuscita a gestire
la sua "relazione" con Draco e la sua amicizia con Harry,ma ora cominciava ad
avere dei seri dubbi in proposito.
Forse era valido anche per lei il famoso proverbio della botte piena e della
moglie ubriaca...
-Va tutto bene?-si sentì chiedere.
Alzò lo sguardo fino ad incontrare gli occhi di Draco e gli rivolse un timido
sorriso.
-Ancora non lo so-gli confessò.
Lui sorrise e le diede un lieve bacio sulla fronte.
-Per quel che vale,penso che tu sia stata bravissima nel far valere le tue
ragioni-le disse,le labbra a poca distanza dalla sua fronte.
Hermione sorrise e annuì.
-Già,ma per oggi ne ho abbastanza-disse con voce stanca.
Draco si staccò da lei ed Hermione lo vide annuire.
-Ok,messaggio ricevuto:ti lascio lavorare.
Ci vediamo a casa-le disse guardandola.
Questa volta fu lei ad annuire,un'istante prima che Draco avvicinasse di
nuovo il viso al suo per un bacio veloce.
-Non dimenticarti il film-le ricordò.
Hermione lo guardò sorpresa.
-Se dobbiamo accettare l'invito degli Hunter,devo almeno sapere a cosa vado
incontro,no?-
Harry entrò nel suo ufficio chiudendo la porta con tutta la rabbia repressa
chiusa dentro di sè.
Si avvicinò alla sua scrivania e si buttò sulla sedia dietro di questa a peso
morto,facendo cigolare pesantemente le molle della sedia.
Ancora non riusciva a credere a quello che era successo.
Da quando la sua migliore amica,la ragazzina che conosceva fin da quando
aveva 11 anni,che lo aveva accompagnato per tutte le fasi importanti della sua
vita e con cui aveva rischiato la pelle, si alleava con uno dei suoi nemici piu'
giurati?
Da quando si lasciava accarezzare,abbracciare e addirittura baciare da
lui?
Come era possibile che fosse uscita completamente di cervello per permettere
a quell'uomo di portarla ad una cena dove i soli partecipanti erano
Serpeverde,forse ex Mangiamorte?
Quasi faceva fatica a cancellare quello che aveva visto e sentito in
quell'ufficio...
Invece di proteggere lui,che l'aveva sempre consolata che era stato il suo
testimone di nozze, che la conosceva meglio di chiunque altro eccetto forse
Ron,invece di trovarsi d'accordo con lui come tante volte in passato,gli si era
rivoltata contro schierandosi con Malfoy.
Non era veramente Hermione quella,ne era piu' che sicuro.
La vera Hermione era ancora nascosta da qualche parte,magari intrappolata da
un Imperius o un incantesimo del genere.
La persona che conosceva lui,si sarebbe fatta uccidere piuttosto che baciare
Malfoy con tutto il trasporto e la passione che aveva visto...
Non voleva neanche pensarci!
E pensare che quando Ron gli aveva chiesto aiuto si era rifiutato
sdegnato,quasi schifato che quello un tempo fosse stato il suo migliore
amico.
Ma ora era d'accordo con Ron:non poteva permettere che Prudence vivesse in
quella casa e frequentasse quelle persone.
Addirittura farle frequentare la figlia di Pansy Parkinson e Theodore
Nott!
Hermione doveva sicuramente essersi bevuta il cervello.
Prue sarebbe stata molto meglio con suo padre.
Sull'onda di quella convinzione,afferrò il telefono e compose un numero che
conosceva a memoria.
Non dovette aspettare molto prima di sentire una voce dall'altra parte.
-Sono io-disse con voce seria.
La voce dall'altra parte lo riconobbe subito:come poteva essere
diversamente?
-Ho bisogno di vederti...Ho cambiato idea.
Sono con te-
-E' normale che cantino ogni dieci minuti?-
Era una domanda logica da una persona che vedeva un musical per la prima
volta nella vita, che non conosceva neanche la loro esistenza fino a qualche
settimana prima.
Quando quella sera era tornata a casa aveva fatto quello che faceva di
solito:aveva fatto mangiare Prudence,le aveva fatto il bagno e avevano giocato
un pò nella sua stanza aspettando che Draco finisse di sbrigare il lavoro nel
suo ufficio.
Quando lui era venuto,aveva preso il suo posto:aveva un' "appuntamento" con
Prudence.
Dovevano leggere un'altra pagina del libro che si trovava sul comodino
accanto al letto della piccola e sembravano entrambi molto ansiosi di sapere
come continuava la storia.
Approfittando del "tempo libero",Hermione era andata in camera e si era fatta
una doccia per cercare di togliersi l'odore dell'ufficio e degli omogenizzati
per bambini dalla pelle e dai capelli e quando era tornata nella stanza,con
indosso il pigiama,aveva trovato la bambina già sotto le coperte,in attesa
soltanto che lei le cantasse la sua canzone e le desse la buonanotte.
Come al solito ci volle poco per far addormentare Prudence e,in attesa che
Draco terminasse la doccia,era scesa in cucina per preparare dell'abbondante
pop-corn da mangiare durante il film.
Scendendo le scale aveva incontrato Blaise che rientrava a casa dal lavoro e
come al solito,dopo la festa dai Nott,si salutarono freddamente.
Mentre il pop-corn si gonfiava nel suo sacchetto con il calore del
microonde,Hermione ripensò per l'ennesima volta al confronto che aveva avuto con
Blaise,proprio la sera della festa poco dopo i fuochi d'artificio che avevano
costretto Draco ad allontanarsi.
-Io non ti piaccio,vero?-gli aveva chiesto diretta.
L'uomo l'aveva guardata sorpreso dalle sue parole:sicuramente non si
aspettava tanta sfrontatezza da parte sua.
-Ma che dici?Come puoi pensare...-aveva tentato.
-Ho ascoltato quello che hai detto prima agli altri su di me,quindi
risparmiati le scene patetiche dell'uomo confuso-gli aveva detto.
L'espressione sul volto di Blaise era visibilmente cambiata,diventando piu'
dura e decisa mentre i suoi occhi sembravano non volerla abbandonare neanche
un'istante.
-No,non mi piaci-le aveva confermato.
Hermione aveva annuito a quelle parole,poi aveva deciso che non ne avrebbe
fatto una malattia: in fondo non si può essere benaccetti da tutti e dopo quello
che aveva ascoltato non le interessava essere nelle grazie di Blaise Zabini.
-Posso sapere perchè?-aveva comunque chiesto.
Era una domanda stupida,ma l'aveva fatta lo stesso.
-Non per quello che stai pensando:non mi frega niente del fatto che tu sia
Mezzosangue.
Non me ne è mai fregato niente.
E' perchè sono convinto che tu stia soltanto usando Draco-le aveva detto
poi.
Tutto si era aspettata tranne quello.
-Trovo davvero strano questo tuo folle amore per un'uomo che per anni ti ha
ridicolizzata e ti ha trattato peggio di una scarpa usata.
Però se penso che neanche tre settimane fa vivevi in una topaia e arrivavi a
stento alla fine del mese,e adesso vivi in un palazzo e indossi abiti di
seta...-aveva detto lasciando volutamente la frase a metà.
Toccava a lei trarre le conseguenze.
Quella rivelazione l'aveva lasciata esterefatta,incapace di ribattere.
-Ma non preoccuparti:a quanto pare sono soltanto io a pensarla così.
Tutti sono colpiti dal vostro grande amore...Almeno finora il tuo gioco sta
funzionando alla perfezione-aveva concluso prima di andarsene.
Da quel discorso aveva capito molte cose:era certa che fosse per quel motivo
che i due uomini avevano litigato il giorno del suo arrivo.
Spiegava anche perchè nonostante tutti i suoi sforzi non fosse mai riuscita a
fare un passo avanti nel suo rapporto con Blaise:tutti erano colpiti e
affascinati da lei,tranne il migliore amico del suo "compagno".
Si era chiesta se parlarne con Draco,ma alla fine aveva deciso di
evitare,altrimenti avrebbe potuto creare altri problemi fra i due amici e quella
era l'ultima cosa che le serviva.
Quando il pop-corn fu pronto,lo versò in una scodella e tornò in salotto dove
Draco la stava già aspettando con in mano la custodia del dvd del film.
-Il mago di Oz.
Ha qualcosa a che fare con il nostro mondo magico?-le aveva chiesto alzando
gli occhi su di lei.
Hermione aveva sorriso posando le scodelle sul tavolino e aveva scosso la
testa.
-E' completamente diverso e te ne accorgerai subito.
Sei pronto?-gli aveva chiesto prendendo il dvd dalle sue mani.
-Solo una domanda:devi per forza sedermi vicina vestita così?-le aveva
chiesto.
Hermione aveva lanciato uno sguardo al suo pigiama:dalla festa dei Nott,aveva
preso l'abitudine di dormire con una vecchia camicia di Draco,che lui non usava
piu' ed un paio di boxer da uomo sempre di Draco,che lui non usava piu' per
colpa dell'elastico mezzo rotto.
Era stata una scelta quasi obbligata:quando era venuto il momento di andare a
dormire, alla fine di quell'interminabile giorno,si era accorta di aver
dimenticato di mettere in valigia il suo pigiama,così Draco le aveva prestato
una sua camicia e un paio di boxer.
E stanamente,lei li aveva trovati comodi.
Da allora aveva continuato a dormire con quello strano pigiama.
-Che c'è di male?-gli aveva chiesto alzando le spalle.
In fondo,anche lui indossava boxer e t-shirt che erano il suo pigiama
estivi.
Draco aveva scosso la testa,leggermente sconsolato,poi si era sistemato su un
lato del divano aspettando che lei infilasse il dvd nel lettore.
Avevano guardato il film in silenzio per un quarto d'ora seguendo le
"peripezie" di Dorothy e del cane Toto che una donna odiosa voleva portare
via.
Hermione aveva cantato con Judy Garland "Over the rainbow" muovendo
silenziosamente le labbra,senza accorgersi dello sguardo divertito di Draco.
Ma quando il braccio dell'uomo si era posato sulle sue spalle,neanche fossero
due adolescenti al primo appuntamento in un cinema,aveva sorriso leggermente
senza però far nulla per sottrarsi a quel contatto,anzi dopo qualche minuto gli
si era avvicinata sul divano arrivando poi a poggiargli la testa sul petto a
poca distanza dalla sua clavicola destra.
-Certo che è normale.
E' per questo che si chiama musical-rispose senza alzare la testa dal suo
petto.
-Ma che motivo ha quella vecchia per volere tanto quel cane?
Secondo me c'è sotto qualcosa che non vogliono dirci-commentò Draco.
Hermione rise a quelle parole:era la prima volta che sentiva applicare simili
congetture a "Il mago di Oz".
-Fidati,non c'è nessun motivo nascosto-gli disse quando smise di ridere.
Draco abbassò lo sguardo verso di lei e alzò le spalle,anche se lei non fu
pienamente certa di averlo convinto.
Trascorsero un'altro quarto d'ora in silenzio,ma questa volta c'era qualcosa
di diverso:c'era una strana tensione nell'aria,come qualcosa di elettrico che
poteva pizzicarti se soltanto lo sfioravi.
Con lo sguardo sempre fisso sullo schermo,come se nient'altro stesse
succedendo,il braccio di Hermione si era steso sull'addome leggermente rilassato
di Draco,facendo sentire la sua presenza e quella delle sue dita neanche posasse
sulla pelle nuda.
Del canto suo,Draco aveva cominciato a muovere pigramente la mano,come se non
se ne accorgesse neanche,sulle spalle di Hermione scivolando con un dito lungo
la curva della spalla su cui poggiava il braccio.
In lontananza sullo schermo,si iniziò ad intravedere il tifone che avrebbe
portato Dorothy ad Oz ed Hermione sorrise:le era sempre piaciuto quel pezzo.
Era il momento in cui cominciava tutto,anche se nessuno ancora lo sapeva:il
momento in cui la storia cambiava inaspettatamente.
Sentì la stretta attorno alle sue spalle farsi piu' forte,ma non si sentì
tesa o preoccupata o infastidita come avrebbe dovuto;si sentì stranamente
rilassata,come se tutto quello che stava succedendo e sarebbe successo era
normale o addirittura ordinario.
-Mi passeresti un pò di pop-corn?-le domandò Draco.
Si staccò da lui e,senza alzarsi dal divano, si allungò verso il tavolino per
prendere una manciata di pop-corn dalla scodella,poi quando li ebbe afferrati si
risistemò sul divano nella stessa posizione di prima,ma leggermente piu'
sollevata in modo da poter incontrare lo sguardo di Draco.
-Come fa una casa a finire in un tifone?-le chiese ancora lui prendendo un
pop-corn dalla sua mano aperta a conca.
Hermione sorrise e lo guardò.
-Lo sai che fai troppe domande?-disse guardandolo negli occhi.
Lui ghignò ed Hermione lo vide abbassare lo sguardo sulle sue labbra per un'
istante,un'attimo: non se ne sarebbe neanche accorta che non fosse stata così
intenta a fissarlo.
-Che ci posso fare se questi film babbani sono così difficili da capire?-le
chiese testardo.
Non sapendo bene quale risposta sarcastica sarebbe stata piu'
indicata,Hermione si morse il labbro inferiore e fece saettare lo sguardo dallo
schermo all'uomo e viceversa.
Dorothy era appena arrivata a Oz.
"Credo che non siamo piu' in Kansas,Toto"la sentì dire.
E' proprio vero,pensò Hermione fissando lo sguardo nelle iridi argentee di
Draco e sentendo subito il suo cuore accellerare i battiti.
Non capiva quello che le stava succedendo,perchè reagiva così ogni volta che
si trovava tanto vicina a Draco e a cosa avrebbero portato tutte quelle
sensazioni.
Ma voleva scoprirlo...
Era stanca di avere paura.
Senza dire niente,si avvicinò al volto di Draco e gli posò un bacio delicato
sulla guancia destra.
Sotto le labbra la sentì morbida e calda,leggermente ruvida per la barba di
neanche un giorno e improvvisamente si trovò a chiedersi come sarebbe stato
sentire quella ruvidità in posti dove la pelle era piu' delicata.
Incontrò lo sguardo di Draco e lo trovò attento,particolarmente vigile,e
curioso.
Posò un'altro bacio sulla punta del naso spostandosi poi sull'altra
guancia,dove sentì lo stesso pizzicore,poi accarezzò con le labbra il mento.
La mano di Draco che finora era stata sulle sue spalle,era improvvisamente
scomparsa,come se fosse stata inghiottita dalle pieghe del divano.
Finalmente decise che era venuto il momento di accarezzare le labbra
dell'uomo:le sfiorò lentamente,quasi con timidezza,anche se la timidezza era
l'ultimo sentimento che provava.
Sfiorò il labbro inferiore dell'uomo con quello superiore e trattenne a
stento un sorriso quando sentì la risposta di Draco:inizialmente furono piccoli
sfioramenti di labbra,piccoli tocchi che si fecero via via piu' passionali piu'
partecipi.
Hermione dischiuse le labbra portando Draco a fare lo stesso facendo
incontrare le loro lingue in una veloce danza,prima che la lingua dell'uomo
iniziasse a sfiorare il palato e l'interno delle sue labbra.
Hermione,incollata alle sue labbra,gli cinse le braccia al collo e gli si
strinse contro,premendo il petto contro il suo torace e si complimentò
mentalmente con sè stessa quando lo sentì sospirare forte.
Adesso era Draco a premere contro di lei,facendola scivolare sul
divano,poggiando la testa su uno dei braccioli,il corpo subito coperto da quello
dell'uomo.
-Ora capisco perchè ti piacciono tanto questi film-le disse lui staccandosi
dalle sue labbra.
Hermione sorrise e mosse leggermente la testa,mettendo in mostra il collo e
permettendogli di posarvi le labbra.
-Potevi anche dirlo subito...Senza tanti giri di parole...-le disse Draco
mentre le accarezzava la pelle morbida della gola con le labbra.
-Adesso non montarti troppo la testa-lo rimbeccò subito lei.
Ma la sua obiezione non dovette suonare molto convincente alle orecchie
dell'uomo,perchè fu subito accompagnata da un leggero gemito quando i denti di
Draco si posarono sul collo.
Chiuse per un'istante gli occhi,ma fu quasi costretta a riaprirli quando
sentì per la prima volta l'erezione nascente di Draco premerle contro la
coscia.
Sapeva era normale che accadesse,allora perchè era tanto sorpresa?
Forse perchè non si aspettava di provocare quella reazione così presto,con
così poco "sforzo" e di provare le stesse sensazioni?
Per cercare di cancellare quel momento di incoscenza,voltò il capo verso
quello di Draco e incontrò di nuovo la sua bocca e iniziò a posare piccoli morsi
su entrambe le labbra,facendosi scappare un sorriso quando Draco tentò di
baciarla,rischiando un morso sulla lingua.
-Sei pericolosa quando ti ci metti...-le sussurrò a poca distanza dalle sue
labbra.
Hermione sorrise maliziosa e tornò a legargli le braccia attorno al
collo.
-Te ne sei accorto soltanto ora?-gli domandò poi con lo stesso tono di
voce.
Quella domanda sembrò accendere Draco che calò sulle sue labbra con
urgenza,spingendo la lingua nella sua bocca e ricominciando ad sfiorare quella
di Hermione.
Hermione lo tirò piu' vicino a sè per approfondire ancora di piu' il bacio e
lo sentì muoversi su di sè per non gravare troppo con il suo peso su di lei e
così facendo,l'erezione di Draco si scontrò di nuovo con il suo basso
ventre,provocandole un gemito d'apprezzamento.
Lo stesso gemito che pochi istanti dopo uscì dalle labbra dell'uomo.
Le mani di Hermione si allontanarono dalle spalle e dai capelli dell'uomo e
presero a scorrere in punta di dita lungo le spalle ed i muscoli della schiena
di Draco:possibile che non avesse neanche un difetto?
Finora tutto quello che le sue dita avevano incontrato erano muscoli forti e
sodi e terribilmente scolpiti,quando avrebbe cominciato a vedere le magagne?
Lasciò scorrere le mani sul davanti,accarezzando il torace e il ventre
tonico,ma prima che potesse anche solo pensare di scendere piu' in basso,Draco
le afferrò i polsi e li portò tutti e due ai lati della sua testa,staccandosi di
nuovo dalle sue labbra e guardandola negli occhi.
-Stai giocando con il fuoco...-le disse.
La sua voce era piu' bassa del solito e i suoi occhi sembravano sul punto di
sciogliersi,se questo era umanamente possibile.
Hermione lo guardò con il fiato corto e per niente infastidita dal corpo
forte di Draco che gravava sopra il suo.
Stava giocando con il fuoco:lo sapeva e non vedeva l'ora di tornare ad
avvicinare le dita,di infilarle sotto la t-shirt,di entrare in contatto con la
pelle soda di Draco.
Senza rispondergli,avvicinò il viso al suo sporgendo le labbra verso quelle
di Draco che gli vennero incontro,senza però toccarle.
-Non mi ha mai fatto paura...-gli soffiò in faccia.
Vide chiaramente il pomo d'Adamo salire e scendere nella gola dell'uomo e per
metterlo ancora di piu' in difficoltà,gli cinse la vita con entrambe le braccia
avvicinandolo di piu' a sè e muovendo il bacino verso di lui per scontrandosi di
nuovo con la sua durezza questa volta piu' tesa.
Il gemito che uscì dalla gola di entrambi questa volta era di puro
piacere.
Prima che potesse fare o dire qualcosa,Draco si staccò da lei e tornò a
sedersi sul divano,la schiena poggiata ai cuscini e le gambe che penzolavano
quasi a toccare il parquet.
Per un'istante,Hermione ebbe paura che avesse ripreso a guardare il film e
l'avesse rifiutata di nuovo,ma poi lo vide tendergli una mano e avvicinarla a sè
per aiutarla a salirgli a cavalcioni.
Senza capire bene quali erano le sue intenzioni,Hermione si accomodò poco
distante dalla sua ormai evidente durezza e gli allacciò le braccia al
collo.
Subito le labbra di Draco furono sulle sue,possessive,esigenti e
vogliose.
Riusciva a trovare ogni volta modi diversi per tenere impegnate le sue labbra
e la sua lingua, disconnettendo il suo cervello e impedendole di pensare ad
altro se non il piacere che quel bacio le procurava.
Sentiva le sue braccia accarezzarle la schiena,il collo e sfiorare la curva
di un seno facendola gemere.
Poi senza alcun preavviso sentì le mani di Draco posarsi sui suoi fianchi e
spingerla verso il basso,sulla sua durezza con un gesto che la lasciò
letteralmente senza fiato.
Cercando di riprendersi dalle scariche di piacere che avevano colpito il suo
centro,Hermione si staccò dalle sue labbra e inarcò la schiena piegando
all'indietro la testa,cercando di finire il respiro che era rimasto a metà,ma
riuscendo soltanto a gemere sommessamente.
Incontrò gli occhi di Draco e vi trovò lo stesso piacere che stava provando
lei in quel momento, ma fu subito chiaro che non sarebbe bastato.
Voleva sentire la sua pelle:voleva toccarla,annusarla,baciarla.
Portò entrambe le mani ai lati della t-shirt di Draco e fece per tirare verso
l'alto la maglietta,ma le mani dell'uomo la fermarono.
-No-lo sentì dire.
Hermione lo guardò sorpresa e incredula.
Che significa no?
Se non voleva allora perchè l'aveva spinta fino a quel punto?
Non la trovava abbastanza attraente?
Come intuendo i pensieri che le attraversavano la mente,Draco le posò un
veloce bacio sulle labbra,prima di prenderle il viso fra le mani e incontrare i
suoi occhi.
-Non è ancora il momento...-le disse.
-Che vuol dire?Non...Non ti piaccio per caso?-gli domandò vincendo le sue
paure.
Perchè si stava comportando come un'adolescente alla prima esperienza?
Draco sorrise dolcemente,poi le prese una mano e con enorme sorpresa di
Hermione la posò sulla sua erezione che ora sembrava voler essere liberata a
tutti i costi dai boxer.
Hermione,ancora incredula per quella mossa inaspettata posò lo sguardo sul
volto di Draco e vide il brivido d'eccitazione che gli trasfigurò la faccia.
-Non voglio che domani tu possa pentirti di essere stata con me.
Per questo voglio aspettare finchè tu non sia assolutamente certa di quello
che vuoi.
Come lo sono io-le disse.
Niente l'avrebbe potuta colpire di piu'.
Possibile che lui fosse così assennato,sicuro di sè anche in una situazione
come quella?
I suoi occhi erano ancora in quelli di Draco e non si era neanche resa conto
che,mentre Draco aveva allontanato la mano,la sua era ancora posata
sull'erezione che sembrava gradire quell'attenzione inaspettata.
-E che cosa vuoi?-gli domandò.
Draco sorrise dolcemente e le accarezzò con una mano i gonfi
riccioli,allontanandoli dal suo volto.
-Io voglio te-
Salve a
tutti!!!
Come
avete visto,la scena è interrotta quindi il prossimo capitolo riprenderà
esattamente dal preciso istante in cui il capitolo è finito.
Ho
accennato qui ad uno spettacolo "Wicked",tratto da "Il mago di Oz" e che da noi
è sconosciuto,ma che in America e in Inghilterra è campione d'incassi e
famosissimo.Continuerò a parlarne piu' approfonditamente nel prox
capitolo.
Ringrazio tutti coloro che rencensiranno e leggeranno questo capitolo e
mi scuso per eventuali errori di ortografia e battitura.
E ora i ringraziamenti:Pikkola(Grazie x i complimenti!Come vedi le cose stanno evolvendo,magari
nn cn la velocità che voi e io speriamo), Giuliathebest(Benvenuta!E grazie per i
complimenti!fa sempre piacere quando le persone si avvicinano x la 1 volta alla
tua ff e la trovano bella),Musa16(Magari cn qst capitolo t ho distrutto anke Harry.Io ho sempre
pensato ke Draco nn fosse veramente cattivo,ma soltanto una vittima degli
eventi:forse anke Harry al suo posto si sarebbe comportato come
lui),Lights(Grazie x i
complimenti!Per Prue devi ringraziare mia nipote:è lei ke sto prendendo a
modello,visto ke ha la stessa età di Prue),Nikki
Potter(Ammetterai anke tu ke la situazione fra Draco
e Herm è strana e Blaise conoscendo bene Draco nn ci vede kiaro:in fondo è il
suo migliore amico e sa tt del loro passato),Ginny28(No,almeno x il momento nn sono
previsti pugni),JC(Ok,allora nn mi limiterò + nella lunghezza del
capitolo),Potterina1993(Blaise e Daphne ritorneranno,ql piccolo accenno era solo un
inizio e poi la loro storia è tr giotta x nn approfondirla),Taty89(Tt qlle prefazioni mi avevano
messo l'ansia,cmq grazie x i complimenti!Ti assicuro ke Ron nn ha niente di
buono in mente),Brilu(Anche a me intrigano molto Blaise e Daphne,ma devo stare
attenta,nn voglio renderli tr sdolcinati o ridicoli:in fondo sn due vere
Serpi),Germana(Grazie x i
complimenti!),Krisma(In
fondo nn è quello che succede nella vita?),Cleo88(Infatti penso sia il capitolo +
lungo ke abbia mai scritto in tt le mie ffs,xò era impossibile spezzarlo a metà
come invece ho fatto cn qst),Debby12(Sadie tornerà nel prox capitolo insieme a Pansy,che credo
cominceremo a vedere + spesso),Aurian( Sono contenta di averti fatto cambiare idea in positivo!In bocca
al lupo x la maturità),Sorellinadolce(Nn poteva immaginare ke stava succedendo una cosa simile nel suo
soggiorno,anke se l'ha presa +ttosto bene,no?),Pei chen(Ok nn ti ho detto qllo ke forse t aspettavi,ma un piccolo
assaggino,no?Fidati,Daphne nn è cs cattiva cm sembra), Freddymercury(Devo ammettere ke avevo 1
pò il fiato sospeso mentre leggevo le prefazioni,ma poi mi sn ricreduta,x
fortuna!Cm vedi Hasrry è tornato e nn sembra x niente intenzionato ad avere un
rapporto civile cn Draco.Hai ragione sul vestito di Daphne e sugli slip,me ne sn
accorta qnd già il chap era in rete e nn potevo cambiarlo.X le tue
domande:Blaise è un amico di Draco e nn vuole rovinare il loro rapporto
intromettendosi e creando problemi;il vestito indossato da Hermione l'avevo
visto qualche giorno prima indosso ad un'attrice su
"E! Entertainment"e ho pensato ke poteva star bene addosso ad Herm;so
ke lo spogliarello del giovedì ha messo in crisi parekkie persone,
ma Blaise e Draco si limitavano a guardarlo,niente di tr
trasgressivo), Fedy94(Io
aspetterei a strozzare qualke personaggio xke fino alla fine nn si sa mai
cm va a finire),Frafave(Nn
preoccuparti,in fondo nn 6 obbligata.Grazie x i complimenti!),Viviana Rossa(Grazie x i
complimenti!),Shavanna(Grazie,sn frutto di tante notti insonni x colpa del
caldo!),Martuzza(Quindi
vuol dire ke gli altri chap nn erano 1 gran ke...Skerzo!Aspetta ad
odiare Pansy,alnmeno fino al prox chap), Madamina(Nn potrei mai fare una cosa
del genere ad Herm!),Falalula(Grazie x i complimenti!C sn tante cose da raccontare ancora su
Daphne e Blaise x capire cm sn arrivati a ql punto.E poi far
evolvere ancora le cose fra Draco e
Herm...).
Bene per il momento è tutto,io vi do appuntamento al prox
chap...
"As long as you're mine"
Baci,Eva.
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Capitolo 10 *** As long as you're mine ***
as long as you're mine
Era possibile che quelle parole
fossero state pronunciate veramente? Era stato davvero Draco Malfoy a
dirle? Non riusciva ancora a crederci. L'uomo che conosceva,o che aveva
imparato a conoscere in quelle settimane era totalmente diverso dal ragazzo che le era stato accanto per anni,che l'aveva
tormentata e che non perdeva la minima occasione
per metterla in difficoltà. Ma non credeva ancora possibile che fosse
cambiato così tanto. Le parole che le aveva detto neanche due minuti prima
continuavano ad aleggiare come nuvole
di fumo sopra la le loro teste,neanche fossero
fumetti. Lo guardò,incurante di quello che era successo fino ad un'istante
prima:si dimenticò della loro
strana posizione,della sconveniente vicinanza della
sua mano con la fin troppo sveglia erezione
dell'uomo,del film che continuava ad andare avanti
completamente ignorato da entrambi e
dimenticò anche i bisogni che l'avevano spinti fino a
quel punto. Ora quello che contava erano quelle parole. -Tu...Tu
mi...-disse imbarazzata come mai prima. Draco sorrise di fronte alla sua
eloquenza e le accarezzò di nuovo i capelli,con quel modo dolce
e delicato che aveva usato poco prima. -Non
credevo fosse così facile farti restare senza parole...Dovrò ricordarme in
futuro-le disse con
voce stranamente calma. -Ti pare il momento di
scherzare?-gli domandò lei,quasi riprendendolo. Lui fece un piccolo gesto di
assenso con la testa ed Hermione lo vide deglutire. -Vuoi sentirtelo dire di
nuovo?-le chiese. -Vorrei sapere quando è successo-disse invece lei. Draco
aggrottò le sopracciglia,senza capire il senso di quella frase. Doveva
venirgli incontro. -Quando è successo che hai cambiato così improvvisamente
idea su di me-gli spiegò Hermione
seria. Lo vide annuire e le sue sopracciglia si
distesero di nuovo. -Non c'è stato un momento preciso... Ti ho sempre
trovato molto attraente,anche ai tempi di Hogwarts. Ma allora ero troppo
idiota anche solo per ammetterlo a me stesso-le confessò. Hermione sperò di
non avere sul volto un'espressione troppo sorpresa perchè quello che Draco
le aveva appena detto era uno scoop che avrebbe fatto
impazzire tutti i giornali scandalistici del
mondo magico. E chi l'avrebbe mai detto? Lei
sicuramente non l'aveva mai capito. -Non me ne ero accorta-gli
disse. Draco ghignò,come sapeva fare soltanto lui,ed Hermione sentì qualcosa
rimescolarlesi dentro,
qualcosa che la portò a chiedersi perchè stavano
perdendo tanto tempo in chiacchiere. -Sono abbastanza bravo a mentire-le
disse serio. Senza pensarci,Hermione si mosse e soltanto quando vide il
cambio d'espressione sul volto di
Draco si ricordò della sua posizione e delle
conseguenze che aveva avuto. Incontrò i suoi occhi e vide che erano di nuovo
accesi di un fuoco perpetuo,quasi contagioso
che la portò a dischiudere le labbra e a lasciarsi
scappare un sospiro compiaciuto che arrivò
chiaramente alle orecchie dell'uomo. -Tu mi
vuoi...-disse poi continuando a tenere lo sguardo fisso in quello di
Draco. Lentamente lui annuì. E anche lei lo voleva. Se ne era accorta
adesso,mentre affondava gli occhi in quel mare argenteo che sembrava
volerla bruciare con il solo sguardo. -Ma non
stasera-aggiunse seria. Ancora un sorriso. Può un semplice sorriso
strapparti l'anima? Senza staccare lo sguardo dal suo,lo sentì allontanare la
schiena dal divano e avvicinare il corpo
al suo,il torace quasi attaccato al suo seno e le sue
labbra così vicine da poter sentire il suo respiro contro le proprie. -Se fossi sicuro che tu non ti pentiresti
domani,niente mi fermerebbe-le disse. Come per mettere alla prova le sue
parole,Hermione sorrise,poi mosse il bacino andando a scontrare la sua sempre piu' tesa durezza contro il suo centro,provocando
ad entrambi un gemito di piacere. Possibile
che lo desiderasse così tanto? Eppure fino a un mese prima lo odiava con
tutta se stessa! Ma quello davanti a lei non era lo stesso Draco. Quello
era il suo Draco:un Draco che soltanto lei conosceva veramente... Si domandò
fino a che punto lui le avrebbe resistito e decise di metterlo alla prova:gli
allacciò di nuovo le braccia attorno al collo e
gli si fece di nuovo piu' vicina,poggiando così il suo seno contro il torace di lui. Dopo un'istante in cui aveva
chiuso gli occhi per godersi il piacere provocato dal suo piccolo movimento,Draco tornò ad affondare lo sguardo nel suo. -Non
c'è proprio niente che posso fare per convincerti?-gli chiese Hermione
avvicinando le labbra come prima lo erano state
quelle di lui. Lo vide deglutire vistosamente e sorrise dentro di sè:allora
anche Draco aveva dei punti deboli! Vide gli occhi dell'uomo posarsi sulle
sue labbra per una frazione di secondo prima di tornare ad incontrare i suoi. Poi sentì le braccia di Draco tornare a
posarsi sulla sua schiena a poca distanza dai fianchi. Forse poteva
stuzzicarlo un'altro pò... Spezzò la catena creata dai loro sguardi e abbassò
leggermente la testa,avvicinando le labbra al collo dell'uomo. Era la parte che preferiva finora,non avendo visto il
resto del suo corpo:nei momenti di sforzo o di
tensione c'era una vena che si accentuava e che lei amava
stuzzicare. Anche quella volta era in
mostra,neanche la stesse aspettando,ed Hermione vi posò le labbra, seguendo quella scia violacea con una fila di baci fino ad
arrivare all'incavo fra il collo e la spalla,nascosta dal tessuto della t-shirt. Cercò di aggirare quell'
"intoppo" e ricoprì di baci quel pò di pelle nuda che ancora restava in
vista,lungo la gola. Quei piccoli movimenti
erano accompagnati ogni volta da uno sfioramento dei loro bacini,che
provocava fitte dolorose e piacevoli ad
entrambi. -Hermione...-la chiamò lui. Non voleva ascoltarlo,sapeva già
cosa voleva dirle. E forse non rispondendogli avrebbe aggirato
quell'ostacolo... Era ora di aggirarne anche un'altro,pensò
Hermione. Un'istante dopo il suo braccio destro era scivolato lungo le spalle
ed il torace per fermarsi sulla
coscia dell'uomo,prima che le dita iniziassero ad
insinuarsi sotto la t-shirt. -Fermati...-le disse lui. Non ci credeva
neanche lui. Glielo diceva il tono della sua voce,il modo in cui la sua testa
era leggermente piegata
all'indietro quasi a toccare lo schienale del
divano. Ancora una volta decise di non ascoltarlo ed insinuò una mano sotto
la maglietta,sfiorando con i
polpastrelli il ventre rilassato e liscio che si
contrasse leggermente al suo tocco. Aveva bisogno di piu':ora che aveva
cominciato,non si sarebbe accontentata di così poco. Fece vagare la mano
verso l'alto,facendole incontrare un'addominale perfetto ed un torace
scolpito che le fece letterlamente venire l'acquolina
in bocca. Proprio quello che avevo ordinato,scherzò lei rialzando lo sguardo
sul viso di Draco e trovandolo
ancora con gli occhi chiusi. Che sarebbe successo
se avesse fatto scendere la mano verso il basso? Anche in questo caso sarebbe
stato così arrendevole? Non ebbe tempo per provare le sue teorie perchè Draco
riaprì gli occhi e quasi
contemporaneamente l'afferrò per i fianchi e la
disarcionò letteralmente. Hermione cacciò un piccolo grido per essere stata
colta alla sprovvista,ma subito dopo si ritrovò
con la schiena sul divano e il corpo possente di
Draco che la copriva quasi del tutto. I suoi occhi incontrarono di nuovo
quelli argentei di Draco e si accorse che erano diventati quasi
neri:come era possibile una trasformazione
simile? -Non te l'ha mai detto nessuno che è pericoloso stuzzicare una
serpe?-le domandò. La sua voce era bassa e roca,frutto dell'eccitazione che
Hermione sentiva premere contro la
coscia e che voleva essere liberata dai
boxer. Sorrise e alzò le spalle,cercando di sembrare il piu' noncurante
possibile. -Ormai sono abituata a questa serpe,non mi fa piu' tanta
paura...-lo provocò. Un lampo brillò negli occhi di Draco e lei si domandò
cosa doveva aspettarsi adesso. -Io non ne sarei così sicura se fossi in
te...-l'avvisò infatti. Dopodichè calò sulle sue labbra,affamato,come se da
esse dipendesse la sua stessa vita
e,mentre rispondeva al suo bacio,Hermione lo sentì
sistemarsi meglio su di sè. Era ancora impegnata con le sue labbra,quando
inaspettatamente sentì una mano dell'uomo
infilarsi sotto la camicia. La sentì salire sul
suo ventre piatto lasciando ad ogni tocco un brivido e,quasi indifferente
continuò a ricambiare il suo bacio, aspettando che
arrivasse dove credeva e sperava di sentirla. Pochi secondi dopo la mano di
Draco si posò sul suo seno nudo,coprendolo completamente e
mozzandole il fiato sulla sua bocca quando due dita
afferrarono il capezzolo turgido. Incontrò lo sguardo di Draco e vi lesse
un'espressione pienamente soddisfatta per la reazione
ottenuta con quel semplice gesto. Ma non
contento,abbassò la testa sull'altro seno ancora libero e lo prese fra le
labbra, incurante
del tessuto della camicia che si metteva in
mezzo,torturando il capezzolo con le labbra ed i
denti. Hermione chiuse gli occhi e affondò le dita
fra i suoi capelli,abbandonandosi alle sue attenzioni. Ti prego fa che non
smetta mai,pensò fra un gemito e l'altro. Il tempo sembrò allungarsi e quando
sentì Draco allontanarsi dal lei non seppe quanto erano
stati così avvinghiati. Riaprì gli occhi e lo vide
in ginocchio fra le sue gambe che la guardava. -Non possiamo piu' tornare
indietro adesso...-le disse con un pò di fiato corto. Hermione si passò la
lingua sul labbro inferiore e annuì. -Sono d'accordo con te-gli
disse. -Voglio sia chiara una cosa:non farò l'amore con te-aggiuse subito
Draco. -Cosa?-gli domandò Hermione sorpresa. C'era qualcosa che non le era
chiara in quel discorso. Draco sorrise di fronte alla sua espressione. -Ti
fidi di me?-le chiese poi. Hermione restò qualche istante in silenzio,poi
annuì. Erano arrivati fino a lì,certo che si fidava! -Allora non te ne
pentirai-le disse serio. Hermione lo guardò e dopo qualche istante di
incertezza,annuì di nuovo. -Però devi promettermi che farai tutto quello che
ti dirò-le disse. -Adesso stai chiedendo troppo-scherzò lei. Draco ghignò
e lei si chiese come aveva fatto tutto quel tempo a non strappargli la t-shirt
di
dosso. -Lo prometto-aggiunse subito dopo. Lui
la guardò con sguardo serio per qualche istante,poi tornò a scivolare su di
lei. Sembrò che il corpo di Draco si adattasse perfettamente al
suo,insinuando un ginocchio fra le
sue gambe e piegando i gomiti per non pesarle troppo
addosso. Il viso dell'uomo era a poca distanza dal suo e quel misterioso e
ambiguo sguardo sembrava non
volerla abbandonare neanche un'istante. Lo sentì
puntellarsi su un gomito e l'istante dopo,una mano fu fra i suoi capelli per
scostarle
delle ciocche di capelli dagli occhi. Da dove
nasceva tutta quella dolcezza? Hermione continuava a restare
ferma,immobile,sotto di lui in attesa di una sua mossa:non aveva
idea di cosa sarebbe successo di lì a poco e quindi
doveva aspettare che fosse lui ad aprire le
danze. Vide il viso dell'uomo avvicinarsi e sporse
le labbra per raggiungere le sue e sfiorarle con la
punta della lingua. La sua risposta non si fece
attendere:un semplice tocco era bastato per accenderlo e per far
diventare quasi famelico quello che non era neanche
un bacio. Sotto il tocco erotico delle sue labbra,Hermione gemette e strinse
entrambe le braccia attorno
alla vita di Draco,attirandolo ancora di piu' vicino
al suo corpo. Sentiva la mano di Draco scendere verso la sua gamba
destra,accarezzarle con la palma aperta
la coscia e poi,inaspettatamente,si sentì sollevare
la gamba attorno i suoi fianchi possenti. Il contatto fra i loro due corpi
divenne ancora piu' intimo,provocando un'ennesimo sfregamento
dei loro bacini e facendo gemere entrambi. -Stai
cercando di farmi impazzire lentamente?-gli sussurrò lei,nascondendo il viso
nell'incavo fra
la spalla e il collo. Lo sentì ridere e
contemporaneamente,anche l'altra gamba fu portata dietro il fianco:era
letteramente aggrappata a lui. Due dita le
sollevarono il viso,portandolo ad incontrare di nuovo lo sguardo di Draco,che la
guardava con un'inconfutabile sguardo malandrino
negli occhi. -Ci riuscirei?-le domandò con lo stesso tono di
voce. Poi,senza darle il tempo di rispondere,diede una poderosa spinta
facendo scontrare la sua
erezione con il tessuto bagnato dei
boxer. Hermione,spalancò la bocca,quasi boccheggiante per la scarica di
elettricità che l'aveva colpita:
che aveva intenzione di fare? -Ah...Dipende...-gli
rispose fra un gemito e l'altro,iniziando a muovere il bacino verso di
lui. Un'altra spinta,un'altro tiro in buca...Quell'uomo voleva veramente
farla morire. -Mmh...Da cosa?-le domandò lui con voce sempre piu'
roca. Hermione allacciò le braccia attorno al collo di Draco e si morse il
labbro inferiore,prima di
gemere sotto un'altra spinta. -Ancora...-si
ritrovò a chiedere,dimenticandosi della domanda di Draco e chiudendo gli occhi
abbandonando la testa contro il bracciolo del
divano. Draco non si fece pregare e affondò in lei,per quanto gli
permettevano i vestiti,per due volte
consecutive,portandola a gemere sempre piu'
forte. Non osava immaginare cosa sarebbe successo se fossero stati liberi da
tutti quei
vestiti...Sicuramente avrebbero fatto tremare la
casa! I capelli di Draco le solleticarono il collo quando lui,in balia del
piacere,abbandonò la testa
contro la sua spalla,iniziando a respirare sempre
piu' velocemente. -Ci sto riuscendo,vero?-le domandò con voce quasi mozza
nella stessa posizione. Hermione riaprì gli occhi e li affondò nei suoi:era
incredibile quello che stava succedendo! Non le era mai successo prima
d'ora:stava portando entrambi all'orgasmo nonostante avessero
ancora la biancheria addosso. Annuì,incapace di
parlare,e cercò le labbra dell'uomo,incontrando subito la sua risposta
famelica:erano ormai vicini al baratro ed entrambi
non vedevano l'ora di cadervi insieme. -Oh Hermione...- Le dita della
donna si persero fra i suoi capelli e le gambe,ancora strette attorno ai suoi
fianchi
aumentarono la loro presa,come per far diventare quei
corpi un'unica entità e proprio quel
piccolo movimento fece esplodere l'incendio. Con
un'ultima spinta,Draco si irrigidì e,neanche fossero veramente connessi,Hermione
sentì
quella tempesta elettrica che la rendeva incapace di
pensare,di muoversi,anche solo di
respirare. Tutto quello che riusciva a pensare era
il piacere che si stava letteralmente impadronendo di
lei,di ogni sua piccola cellula e che trovò sfogo in
un gemito strozzato. Strinse le braccia attorno al collo di Draco e sollevò
la schiena verso di lui,per godere ancora di
quel momento ed un piccolo grido di piacere le arrivò
alle orecchie,facendola sorridere
soddisfatta. Esausta,Hermione tornò a posare la
schiena contro il divano trascinando con sè anche Draco che
poggiò la testa nell'incavo fra la spalla ed il collo
le braccia inerti lungo i suoi fianchi. Per un tempo indefinito restarono in
silenzio,in quella posizione,ascoltando i loro respiri ritornare
normali ed il cicaleccio della televisione che
rimandava loro le voci e le musiche del film
che,incurante di quello che era successo,aveva
continuato a scorrere. Quasi mossa da volontà propria,la mano sinistra di
Hermione prese ad accarezzare i capelli di
Draco,lentamente e con dolcezza,come se lo avesse
sempre fatto e le piacque sentire il
piacevole peso del corpo dell'uomo sopra il
suo. -Ti è già capitata una cosa del genere?-gli domandò all'improvviso
rompendo il silenzio. -Vuoi dire venire dentro i boxer?Parecchie volte-le
chiese lui. Hermione sorrise:poteva sembrare squallido,ma alla fine era
successo proprio quello. -Sai che intendo...-gli disse comunque. -Ah...Tu
intendi questo...-disse accarezzandole una gamba nuda con una mano. Hermione
sorrise e fece un leggero mugolio affermativo. -No-le rispose secco. Lei
aggrottò le sopracciglia,poco incline a credergli e Draco,forse prevedendo quel
gesto,alzò la
testa dalla sua spalla e incontrò il suo
sguardo. -Finora non ho avuto grandi difficoltà a convincere le donne a
venire a letto con me...Tu sei la
prima che mi ha dato filo da torcere-le
disse. -Ehi,guarda che se c'è qualcuno che si è tirato indietro qui,quello
sei tu!-ribattè lei cercando di
ristabilire i ruoli. Draco si sistemò meglio sul
divano e puntò un gomito poco distante dalla sua testa,poggiandovi
la mano con cui poi si sostenne la
testa. -Possibile che tu debba essere così puntigliosa anche dopo il
sesso?-le domandò lui
stuzzicandola. Hermione si sentì avampare per
l'imbarazzo,ma poi trovò subito la risposta adatta a quella
frecciatina. -E' quello che succede quando devo
accontentarmi...-lo punzecchiò con un sorriso divertito sulle
labbra. Draco avvicinò il viso al suo e portò di
nuovo le labbra a poca distanza da quelle di Hermione. -E che succede quando
vieni soddisfatta pienamente?-le domandò in un sussurro. Hermione lo guardò
negli occhi qualche istante incapace di rispondere,poi fissò le sue labbra
prima di baciarlo un'ultima volta. Quel bacio
sembrò calmare entrambi,perchè quando si staccarono,Draco le sorrise e scivolò
sul
divano dietro di lei,coprendole poi con un braccio il
ventre e avvicinando la testa alla sua sul
bracciolo. -Ok,adesso raccontarmi tutto quello che
è successo nel film mentre noi eravamo occupati... Non posso farmi trovare
impreparato-
-Posso farti una domanda?- Continuava a ripensare
a quello che era successo fra lei e Draco due giorni prima. C'erano volte che
le immagini del loro incontro sul divano le apparivano nella mente nei
momenti piu' impensati:mentre era al lavoro,o quando
era con lo stesso Draco facendola
diventare un tizzone ardente per
l'imbarazzo. Erano passate neanche settantadue ore da quando era successo,ma
fra loro le cose sembravano
tornate come al solito:il solito bacio prima di
andare al lavoro,lo stesso tono scherzoso e le stesse
battute che usavano per punzecchiarsi e come ogni
notte,dormivano abbracciati. Magari lui aveva relegato quello che era
successo ad incidente di percorso,o a momento di
follia,o roba del genere e non ci pensava neanche
piu'! Però lei doveva parlarne con qualcuno. Qualcuno che l'aiutasse a
capire qualcosa dell'universo Draco Malfoy. Qualcuno che si era trovato già
ad affrontare quella situazione. -A proposito di Draco? Pansy. Lei era
la persona giusta. Aveva invitato lei e Sadie quel pomeriggio per ricambiare
l'ospitalità che aveva avuto nei
confronti di Prudence e mentre le bambine erano
impegnate con la fattoria degli animali,le
aveva offerto un tè ed era stato allora che le si era
accesa la lampadina. Si voltò verso la donna cercando di non assumere
un'espressione troppo sorpresa. -Come facevi a...?-le chiese andando verso di
lei con le due tazze. -La scelta era fra pannolini puzzolenti e Draco
Malfoy. Ho sperato per te che non fosse la prima-le disse sorridendo
divertita. Hermione si lasciò contagiare da quel sorriso e annuì tendendole
una tazza. -Infatti...Ho pensato di chiederti di lasciarmi contagiare dalla
tua esperienza-le disse sedendosi
di fronte a lei. Pansy la guardò senza
capire. -Che intendi?-le domandò guardandola incerta. -Tu e Draco avete
fatto coppia fissa per anni ad Hogwarts...-iniziò prima di bere un sorso dalla
sua tazza,quasi cercando il coraggio di
continuare. -Quasi tre,poi però si è lasciato affascinare dal fascino di
Daphne-rispose l'altra. -Ecco...E immagino che in questi anni tu e lui
avete...-cercò di chiederle. -Fatto sesso?-tentò la donna con un sorriso
divertito. Hermione annuì,scomparendo dentro la sua tazza. Pansy sorrise e
annuì. -Hermione lascia che ti dica una cosa:non si può essere la fidanzata
di Draco Malfoy senza
andare a letto con lui-le disse. La mora
annuì,come se fosse d'accordo con lei. -Quindi quanto tempo hai aspettato
prima della vostra prima volta?-le domandò ancora. -Aspettare?Ma ti ricordi
com'era Draco ad Hogwarts e quanto era corteggiato? Se volevo tenermelo
stretto dovevo dargli un motivo per stare con me,e quel motivo era solo il
sesso...Non è passata neanche una settimana fra
l'inizio della nostra storia e la prima volta-le
disse prima di bere un lungo sorso. Hermione era
scioccata:allora perchè con lei si era fermato tutte quelle volte? Le aveva
detto che voleva aspettare che fosse veramente pronta prima di fare l'amore con
lei,
ma non si era accorto che l'altra sera lei era piu'
che pronta? Era stata sul punto di strappargli i vestiti a morsi... -Con
te come si comporta invece?-le chiese curiosa. Hermione tornò a guardare la
donna e alzò le spalle. -Come tutti i fidanzati credo...-cercò di
smarcarsi. -Veramente non ce lo vedo Draco davanti alla televisione a
guardare la partita di Quidditch... Sai sono sempre stata gelosa di te-le
confessò. Quelle parole la sorpresero:tutto si era aspettata tranne
quello. -Cosa?Io credevo che mi odiassi perchè ero babbana-le disse. Pansy
alzò le spalle. -Quello non mi importava piu' di tanto... Era piu' una
cosa di riflesso:odiavo il tuo essere Mezzosangue perchè Draco lo odiava. La
cosa che mi dava piu' fastidio era stare con Draco e vederlo ogni giorno
innamorarsi sempre
piu' di te. Era quasi una tortura:camminavo
attenta agli angoli bui perchè ero convinta che vi avrei trovato
voi due che stavate pomiciando. Ti ricordi il
Ballo del Ceppo?-le domandò. Hermione annuì concentrata. -Mi ero preparata
con la massima attenzione a quel Ballo,sarebbe stata la prima grande uscita
per noi due come coppia. Avevo fatto attenzione
anche alle minime cose e poi...- Hermione la guardò curiosa. -Poi?-le
domandò per sollecitarla. Pansy la guardò e le rivolse un sorriso
triste. -Tu ti sei presentata al Ballo con Krum e tutta la mia serata è stata
un'inferno...-commentò lei. -Perchè?- Pansy sorrise amaramente mentre i
ricordi le tornavano alla mente. -Perchè non appena ti ha visto entrare con
Krum,ha capito che le voci che giravano sul vostro
conto erano vere ed è andato su tutte le furie. Si
è preso una sbornia colossale e non è riuscito neanche a ritornare alla Casa dei
Serpeverde;
se non c'era Blaise si sarebbe addormentato su uno
dei tavoli della Sala Grande-le raccontò. E lei non si era accorta di niente
perchè troppo occupata a correre dietro a Ron,ad occuparsi
delle sue scenate di gelosia e a piangere per
lui. -Non lo sapevo...-riuscì soltanto a dire. Pansy sorrise. -Draco è
bravo a mentire...Anche a sè stesso-le disse. Hermione annuì:lo
sapeva. Alzò lo sguardo sulla donna e allungò una mano per posarla su una
delle sue,per la prima volta
da quando la conosceva. -Puoi perdonarmi per
quello che ti ho fatto passare?-le domandò quasi di getto. Pansy la
guardò,sorpresa da quelle parole e,subito dopo,sorrise. -E' il passato
Hermione...Non serve a niente parlarne,e neanche chiedere scusa-le disse
seria. -Serve a me-ribattè subito la mora. -Ma io non sono arrabbiata per
quello che è successo... Non è stata colpa di nessuno:eravate ancora troppo
stupidi per capire che eravate perfetti l'uno
per l'altra,ed io ancora non avevo capito che l'uomo
della mia vita era Theo-le disse sincera. Hermione annuì leggermente e
sorrise. -E vissero per sempre felici e
contenti...-scherzò. -Assolutamente no!E' una gran rottura vivere per sempre
felici e contenti!-ribattè subito Pansy
facendola ridere. Le due donne risero e proprio in
quel momento entrarono nella stanza le due
bambine,entrambe con un'animale diverso chiuso in una
mano. A guardarle potevano essere scambiate per cugine:avevano la stessa
età,la stessa altezza,gli
stessi occhi grandi e curiosi. Sadie però aveva i
capelli neri,lucidi come quelli della madre che le incorniciavano la testa,
lunghi fino all'orecchio,leggermente arricciati alla
fine,il naso leggermente schiacciato che aveva
certamente ripreso da Pansy e gli occhi marroni di
suo padre. Era una bambina tranquilla,giocherellona e che per qualche strana
congiunzione astrale era in
perfetta sintonia con Prudence. -Ecco le due
principesse!-fece Pansy vedendo arrivare le bambine. Sadie andò verso sua
madre,con un sorriso accennato che le fece alzare gli angoli della bocca e
brillare gli occhi,il piccolo animale di plastica che
teneva stretto fra le dita teso verso Pansy per
mostrarglielo. Hermione,quando Prudence fu a
portata di braccia,la mise a sedere sulle ginocchia,posandole
un bacio fra i capelli. -Ho saputo da Draco che
domani lo trascini a teatro-fece Pansy tornando a guardarla. Hermione
sorrise. -Veramente non sono io...Ci hanno regalato dei biglietti,e io ho
soltanto commentato che
sarebbe meglio per il suo lavoro se andassimo allo
spettacolo-mentì. Dopo quello che era successo quella sera,aveva evitato di
ritrovarsi di nuovo seduta sul divano
accanto a lui,così aveva provato in tutti i modi a
fargli capire "Il mago di Oz",ma non c'era stato
verso,e ora non sapeva proprio cosa aspettarsi da
domani sera. -Hai già pensato a Prudence?-le domandò l'altra
guardandola. -Pensavo di chiamare una baby-sitter- -Perchè non la fai
dormire da me?-le propose Pansy cogliendola alla sprovvista. Hermione la
guardò qualche istante incerta di aver sentito davvero quelle parole,poi la vide
annuire. -Non sarebbe un problema,e poi sembra che
hanno passato tutta la loro vita insieme da quanto
stanno bene insieme-commentò ancora Pansy. Questo
era vero,dovette ammettere Hermione. Però sarebbe stata la prima volta che
lasciava sua figlia a qualcuno... -Oppure puoi lasciarla a me finchè non
finisce lo spettacolo e poi venite a prenderla- -Ma finirà verso
mezzanotte!-ribattè Hermione. -Credi che andiamo a letto con le galline?-la
prese in giro la donna. La mora sorrise e alla fine acconsentì. -Va bene
allora...Vorrà dire che approfitterò della tua offerta-le disse. Pansy
sorrise soddisfatta e anche Hermione dovette ammettere che era fiera di
sè. Stava sfidando sè stessa:si stava lasciando trasportare dalla corrente
senza tener conto dei
pregiudizi che avevano governato gran parte della sua
adolescenza e finora quel metodo aveva
funzionato alla grande. Non aveva nessun
rimpianto. -Draco ti ha detto dell'invito di Daphne?-le domandò Pansy
prendendo l'animale che le porgeva
sua figlia. Ancora una volta Hermione
annuì. Daphne li aveva invitati ad un fine settimana nella sua casa fuori
Londra e anche se la cosa non
le faceva molto piacere,aveva accettato visto quello
che era successo l'ultima volta che era stata
in uno dei covi delle Serpi. -Però non mi ha detto
il motivo-le disse. Il viso di Pansy diventò improvvisamente serio,quasi
avesse toccato un tasto proibito. -Beh...Non deve esserci per forza un motivo
per invitare gli amici nella propria casa al
mare,no?-le fece notare poi. Ma Hermione si
accorse che neanche lei ci credeva piu' di tanto. Tuttavia annuì,come per
farla contenta. -Porterai anche Prue?-le chiese ancora la donna per cambiare
discorso. -Lei verrà piu' tardi. Ho promesso a Harry che poteva stare con
loro per qualche ora-le spiegò. Il giorno prima Harry si era scusato per
quello che era successo l'ultima volta che si erano visti e
le aveva chiesto se poteva portare Prudence per
qualche ora a casa visto che i cugini sentivano
la sua mancanza,così come Ginny. Hermione ne aveva
prima parlato con Draco e lui aveva accettato,a condizione che Ron non
fosse presente e che la bambina tornasse prima del
tramonto a casa. Stranamente Harry si era mostrato accomodante e aveva
accettato tutte le richieste dell'uomo. -Potter?-chiese Pansy
sorpresa. -E' suo zio,e da quando ci siamo trasferite da Draco non ha avuto
piu' occasione di vederla...-le
spiegò. -E ti fidi?-le domandò. Perchè quella
domanda?Ora che neanche Draco sembrava avere dubbi su quella
richiesta? Cercando di non mostrare nessun tentennamento,annuì. A quel
gesto Pansy alzò le spalle. -Forse sono io che sono troppo
sospettosa...-commentò. Eppure con le sue domande aveva finito per insinuarle
dei dubbi...
L' interno del teatro era verde
smeraldo. Alcune luci posizionate nei punti giusti davano un'illuminazione
perfetta,che faceva sembrare
tutto verde,dai muri al soffitto fino alla
moquette. Era rimasta a bocca aperta fin da quando era entrata nel teatro
attraverso la porta di vetro. Draco al suo fianco la guardava con un sorriso
divertito sulla faccia,ma lei non riusciva a
smettere di fissare ogni piccolo angolo,ogni piu'
insignificante particolare:era quello che aveva
sperato per mesi,conosceva le canzoni a memoria e
riusciva ancora a credere di essere
veramente lì. -Dammi un pizzico-disse rivolta a
Draco. -Come?-le chiese lui senza capire. -Dammi un pizzico sul
braccio...Non può essere vero!-gli ripetè guardandolo in volto. Lui ghignò
ancora piu' divertito,poi le mise una mano sul braccio e la guidò verso
l'interno del
teatro. Comprò due programmi dello spettacolo e si
fermò nel centro,aguzzando la vista alla ricerca
degli Hunter. Lì scorse poco dopo venir loro
incontro dalla direzione del negozio di souvenir e quando li
ebbero visti entrambi sorrisero. -Scusate
l'attesa,ma Eleonor non riesce a tornare a casa senza un ricordo-spiegò loro
Jonathan
Hunter,prima di stringere la mano che Draco gli
porgeva. -Non è vero!-ribattè la moglie prima di sorridere a Draco e
avvicinarsi a Hermione con un sorriso
quasi smagliante. -Non so davvero come
ringraziarti per averci invitato... Era un mio sogno segreto vedere questo
spettacolo-le disse subito Hermione. -Non dirlo neanche per scherzo!Ora che
ho trovato qualcuno con la mia stessa passione è
normale che le chieda di farmi compagnia,no?-ribattè
la donna come se fosse la cosa piu'
normale del mondo. -Inoltre io non sono un grande
appassionato,anche se è da vent'anni che prova a convertirmi...
-s'intromise Jonathan guardando Draco. -Capisco
perfettamente quello che vuoi dire...L'altro giorno mi ha costretto a vedere di
nuovo "Il
mago di Oz",per prepararci allo spettacolo...-gli
disse Draco in tono quasi confidenziale. -Per favore!Se vedo un'altra volta
quell'uomo di latta e quel leone pauroso,mi metto a urlare...A
te invece come è andata?-domandò John
fissandolo. Hermione vide spuntare uno dei sorrisi malandrini di Draco e
immediatamente immagini di
quello che era successo sul divano le si affollarono
in mente,facendole battere piu' forte il cuore. -E' stata un tortura,ma ne
valeva la pena...-commentò Draco enigmatico. -Ok mentre voi maschietti
continuate a lamentarvi della vostra sfortuna,che ne dite di andare a
sederci? Sta per cominciare-ribattè Eleonor per
nulla sconvolta o impressionata dalle lamentele del
marito. Presero posto poco prima dell'inizio dello
spettacolo ed Hermione non potè fare a meno di
restare meravigliata per la fantastica scenografia:su
di loro pendeva un enorme drago viola o
blu scuro,mentre il sipario era dipinto in modo da
sembrare una mappa del regno di Oz con al
centro una luce verde smeraldo a simboleggiare la
"Città di Smeraldo",dove appunto viveva il
mago. Draco le si sedette accanto e lei lo sentì
sistemarsi sulla poltrona. -Sei pronto per la tua prima volta?-gli domandò
avvicinandosi in modo che soltanto lui potesse
sentire. -Non sapevo avessi di queste
fantasie...-ribattè subito lui. Lei sorrise e fece per rispondergli,ma in
quel momento le luci si spensero ed iniziò la magia. Wicked narra la storia
delle due streghe di Oz,Elphaba la verde strega cattiva e Galinda,la
perfetta strega buona amata da tutti. Queste due
donne si incontrano all'università della magia e per un caso sfortunato
finiscono
nella stessa stanza,odiandosi a prima vista per tutto
quello che rappresentano:la prima è sciatta,
verde,povera e costretta a badare ad una sorella
sulla sedia a rotelle;l'altra invece è bella
popolare e corteggiata da tutti. Il sogno di
Elphaba è di incontrare il Mago di Oz per chiedergli di cambiarle colore alla
pelle,e
sembra sul punto di riuscirci visto che è una delle
streghe piu' dotate della scuola. Stranamente il tempo e la vicinanza fanno
in modo che le due diventino amiche e che si
ritrovino ad andare d'accordo,quasi in perfetta
sintonia. Il sogno di Elphaba si infrange quando viene a conoscenza delle
crudeltà che l'università compie
sui professori animali:deve fare qualcosa per
aiutarli,a costo della sua carriera scolastica. Nella scuola,intanto è
arrivato un ragazzo,Fyero,che inizialmente si interessa a Galinda,ma con il
tempo scopre che Elphaba non è soltanto un mostro
verde. Ma Elphaba deve compiere la sua missione,così decide di incontrare il
mago per chiedergli aiuto
nella sua causa a favore degli animali,per poi
scoprire che lo stesso mago è il motore dietro la
persecuzione. Il suo rifiuto ad unirsi alla
crociata del mago le causerà una taglia:da quel momento sarà
additata da tutti come la strega cattiva
dell'Ovest. Da tutti ma non da Fyero che non esita a rompere il suo
fidanzamento con Galinda una volta
capiti che i sentimenti per Elphaba sono pienamente
ricambiati. Resterà al suo fianco e l'aiuterà finchè gli sarà possibile,fino
alla fine. Per quasi due ore e mezza Hermione restò con lo sguardo incollato
al palco,ridendo,
commuovendosi e quasi dimenticandosi della presenza
di altre persone attorno a lei. Man mano che la storia andava avanti trovava
delle strane rassomiglianze con la sua vita: certo,
la sua pelle non era verde smeraldo,ma anche lei era
una strega con i denti zannuti e i capelli
ingovernabili,che fin da subito era stata additata da
tutti per le sue amicizie,le sue origini e le
sue capacità. Draco poteva essere Fyero,il
principe sbruffone,incurante del mondo intorno a lui e circondato
dal solito codazzo di leccapiedi. Anche loro si
erano ravveduti,erano andati oltre le apparenze e si erano scoperti:avevano
scoperto i veri Hermione e Draco,trovandosi in
perfetto accordo. Era per quello che amava tanto quel musical? L'unico
momento in cui tornò alla realtà fu l'intervallo in cui scambiò qualche parola
con i suoi
"compagni d'avventura" prima di tuffarsi di nuovo
dello spettacolo. Ci fu un'altro momento in cui la sua mente fu richiamata
alla realtà:quando sentì la mano di
Draco posarsi sulla sua mentre i due protagonisti si
stavano dichiarando amore. Per fargli capire che quel gesto le era
grato,aveva intrecciato le dita con quelle della mano
dell'uomo. -Non ho mai visto niente di piu'
spettacolare-commentò Eleonor uscendo dal teatro. -Lo dici tutte le volte!-le
disse suo marito. Draco ed Hermione sorrisero. -Possibile che devi farmi
fare brutta figura ogni volta?-lo rimproverò lei. -Tranquilla Eleonor è stato
lo stesso per me. Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo
invito...-s'intromise Hermione guardando la donna. Fuori dal teatro pioveva
leggermente,e Draco fermò il primo taxi che vide avvicinarsi al
marciapiede. -Prendetelo voi. Noi aspetteremo
il prossimo-disse Hermione rivolta ai due amici. -Sicuri?Possiamo
dividerlo-propose John. Draco scosse la testa e gli aprì la portiera del
taxi. -Non vorrete far aspettare la baby-sitter...-gli ricordò. Questo
sembrò convincerli e dopo gli ultimi saluti,Eleonor e Jonathan entrarono nel
taxi
sfrecciando via per le umide strade londinesi. -Ti
va di fare due passi?-domandò Hermione voltandosi verso l'uomo. Lo vide
sorridere. -Sotto la pioggia?-le chiese sorpreso. Lei alzò le
spalle. Lui la imitò e dopo aver infilato il braccio sotto al suo si
avviarono nella direzione di casa Nott. Per quasi un quarto d'ora camminarono
in silenzio,sentendo la pioggia posarsi sui loro vestiti e i
loro capelli ed i loro visi:ora era aumentata e da
una piacevole pioggerella quasi inesistente era
diventata quasi fastidiosa e all'orizzonte si
vedevano i primi lampi,seguiti subito dai tuoni. -Non credi sia il caso di
smaterializzarci a casa?-le domandò Draco guardandola. -Hai paura dei fulmini
per caso?-lo prese in giro Hermione. Draco sorrise e alzò di nuovo le
spalle,quasi noncurante. -Poi non ti lamentare se ti viene il raffreddore-le
disse scherzoso. Un fulmine cadde piu' vicino illuminando tutto il cielo
scuro e l'istante dopo,come se avesse
squarciato una nuvola,la pioggia cadde ancora piu'
fitta. Draco la guardò come a dirle "te l'avevo detto" e iniziò a
correre,senza un meta precisa, seguito
da Hermione che non riusciva a trattenere le
risate. Si fermarono poco dopo,in un vicolo,cercando riparo sotto una tettoia
di mattoni. Hermione poggiò la schiena contro il muro e si allontanò i
capelli dal viso:erano completamente
bagnati. -Da dove viene tutta questa
pioggia?-domandò Hermione sporgendosi per osservare il cielo nero
coperto di nuvole. Draco l'osservava e si ritrovò
a ridere:una risata quasi infantile che poco gli si addiceva e che
poco si adattava alla situazione. -Che hai da
ridere?-gli chiese lei. -Ridevo perchè siamo bagnati,sotto la pioggia,in un
vicolo sperduto in una strada di Londra e i
nostri vestiti sono diventati trasparenti-le
disse. Hermione tornò a guardarlo senza capire. -Eppure non c'è
nessun'altro posto dove vorrei essere...-concluse con tono serio. Solo quando
lui l'ebbe detto capì che era lo stesso anche per lei. Sorrise leggermente e
si allontanò un'altro ricciolo bagnato dal viso. -Neanche io- Si
guardarono per qualche istante,poi quasi contemporaneamente,si vennero incontro
finendo
fra le braccia dell'altro con le labbra che cercavano
quelle dell'altra. Le braccia di Hermione si strinsero attorno al collo di
Draco,e le dita affondarono nei capelli
serafici e bagnati,mentre la sua bocca ricambiava con
la stessa passione il bacio che Draco le
stava dando. Si appoggiò al corpo solido
dell'uomo,sentendosi immediatamente stringere fra le braccia
neanche fossero una morsa,con una forza piacevole che
la faceva sentire desiderata,attesa. Staccò le labbra da quelle di Draco e
sfiorò il labbro inferiore con quello superiore dell'uomo
stuzzicandolo e sorridendo maliziosa quando lo sentì
avvicinarla ancora di piu' al suo corpo,se
era possibile,prima di tornare a impadronirsi della
sua bocca. Una mano scese lungo le sue spalle maschie e possenti lungo la
schiena purtroppo coperta dalla
camicia e arrivata al fondoschiena vi posò una lieve
carezza prima di afferrare con entrambe le
mani i fianchi e spingerli verso il suo
bassoventre. Draco si staccò di nuovo dalle sue labbra e Hermione lo sentì
gemere:aveva sentito chiaramente
la sua nascente erezione scontrarsi contro di lei e
quel gesto le era sembrato soltanto un
piacevole assaggio. Lui la guardò negli occhi e le
rivolse un'altro dei suoi sorrisi malandrini. -Lo sai che siamo in un
vicolo,vero? Potrebbe passare chiunque-le disse con voce bassa. Hermione
strofinò una guancia contro la sua e sentì di nuovo quella piacevole ruvidezza
che
aveva sentito qualche giorno prima,poi prese fra le
labbra il lobo dell'orecchio destro e lo morse. -Ma potrebbe anche non
passare nessuno...-gli disse in un sussurro. E per convincerlo,abbassò una
mano sulla stoffa tesa dei suoi pantaloni accarezzando la sua erezione. Un'altro gemito le arrivò alle orecchie,facendola
sorridere sorridere soddisfatta:forse non era poi così impossibile... -Non sapevo fossi così amante del
pericolo...-commentò lui con voce roca. Hermione tornò a voltare il viso
verso di lui e lo fissò,prima di accarezzargli una guancia con l'altra mano. Tese le labbra verso le sue e gli posò un
bacio languido e lento,che sembrò interminabile. Ancora una volta il suo corpo si scontrò contro quello forte di Draco
e spinto dalle scariche d'eccitazione che
viaggiavano per tutto il suo corpo,Draco la spinse di nuovo contro il
muro,facendole sbattere la schiena quasi con
forza. Le afferrò i polsi e li bloccò entrambi
sopra la testa di Hermione,schiacciandola con il suo corpo
e facendole sentire ancora di piu' la sua
erezione. Le loro bocche si separarono e Draco abbassò la testa sulla pelle
bagnata del collo e iniziò a
morderla e leccarla. Aveva lasciato andare le sue
mani e ora Hermione poteva allacciarle attorno al suo
collo,avvicinarlo a sè,chiudere gli occhi e
abbandonarsi a quelle attenzioni. Eppure quella paura c'era sempre... -Non
respingermi...-gli disse quasi senza accorgersene. Il viso di Draco tornò
alla sua altezza e incontrò i suoi occhi:erano di nuovo argento liquido. E
lei non aveva mai visto uno sguardo piu' bello di quello. -E' questo che ti
preoccupa?-le domandò con voce roca. Hermione lo guardò negli occhi,tenendolo
sempre stretto a sè e,dopo qualche istante
d'esitazione,annuì. -So che è assurdo,ma ancora
non riesco a...-iniziò Hermione. Draco interruppe le sue parole posando le
labbra sulle sue per un bacio veloce e dolce. Quando si staccarono,le sorrise
e le scansò i capelli dal viso come aveva fatto qualche sera
prima:quel gesto le infondeva stranamente molta
sicurezza. -Non è il caso di parlarne stasera... Siamo sotto la pioggia
battente e siamo fortunati se ancora non ci siamo presi qualche
malanno
-le disse. -Ma se continuiamo a rimandare le cose
si faranno ancora piu' complicate...-riprese Hermione. -Hermione non c'è
niente di complicato. Tu sai cosa provo per te,non è vero?-le domandò
serio. Veramente non lo sapeva,si ritrovò a pensare la donna. Le aveva
detto che la desiderava,ma niente di piu'. Tuttavia annuì. -Ora sei tu che
devi capire cosa vuoi-le disse Draco,lo sguardo fisso sui suoi occhi. E in
quell'attimo lei capì. Forse era inammissibile,assurdo,inaccettabile,ma era
quello che sentiva in quel momento e non
perchè erano in mezzo alla tempesta o per
quell'assurdo contratto che li aveva fatti incontrare. Ma per i suoi
occhi,quei fantastici occhi argentei che ora la guardavano come se fosse la cosa
piu' bella del mondo. -Io voglio te-
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Capitolo 11 *** Father and Sons ***
father
Era passato un'altro anno.
I mesi passavano piu' velocemente oppure era solo una sua impressione?
Eppure sembrava che niente fosse cambiato:tutto era ancora chiaro nella sua
mente come quel giorno...
Ricordava ancora perfettamente tutti i sentimenti provati:l'attesa per quel
momento,la gioia, la sorpresa subito sostituita dalla preoccupazione e dalla
paura.
Infine l'indecisione.
Cosa era giusto fare?
Avrebbe dovuto essere egoista oppure fare una scelta dolorosa ma che riteneva
giusta?
Alla fine era stata costretta a scegliere.
Blaise non glielo aveva mai perdonato.
Da allora le cose fra loro non erano state piu' le stesse...
Quello era stato l'inizio della fine,prima ancora di Patric e dei
ritratti,prima ancora del suo tradimento e della sua decisione di partire per
Parigi.
Lui non le aveva mai perdonato quella scelta...
Eppure lei continuava a credere di aver fatto la cosa giusta:non si condanna
qualcuno all'infelicità soltanto per il proprio egoismo.
Era questo che Blaise non capiva,che non aveva mai capito...
Perchè si era chiuso nel suo dolore e non aveva lottato per loro?
Era così convinto che lei non soffrisse?
La credeva davvero così insensibile?
Allora non aveva mai capito niente di lei,nonostante tutti i loro bei
discorsi e gli anni passati insieme.
Ormai era anche inutile rivangare il passato:si erano fatti talmente male a
vicenda che era inutile anche solo sperare di rimettere a posto le cose;glielo
dimostrava lo sguardo che lui le lanciava ogni volta che incrociava i suoi
occhi.
Quello sguardo gelido,impassibile...insensibile,come se fra loro non ci fosse
mai stato niente.
Eppure un tempo quegli occhi l'avevano guardata diversamente:l'avevano
fissata con ardore,amore,desiderio,l'avevano fissata come se lei fosse l'unica
persona importante al mondo, l'unica capace di farlo girare.
Quegli occhi...
Capaci di accenderti il fuoco dentro soltanto con una semplice occhiata.
Ma ora era svanito tutto.
Non era neanche rimasto la cenere di quello che erano:forse erano bruciati
talmente troppo in fretta da non lasciare nessun segno.
Anche se le faceva male doveva abituarsi all'idea che niente sarebbe piu'
cambiato fra loro: non erano piu' amanti,non erano neanche amici.
Erano due estranei.
Diversamente dalla volta precedente,Blaise accettò il loro passaggio.
Si sistemò sul sedile posteriore accanto al seggiolino che Draco aveva
comprato insieme a Prudence e che ora era vuoto.
Harry era venuto a prendere la bambina quella mattina,promettendo di
riportarla alla villa di Daphne prima delle sei,ed Hermione,dopo qualche
riluttanza aveva acconsentito a lasciare la figlia per tanto tempo con gli
zii.
Era la prima volta che restava senza di lei e le sembrava strano non dover
badare ad un'altra persona:ormai erano due anni che ovunque andasse,qualsiasi
cosa facesse anteponeva i desideri ed i bisogni di sua figlia ai suoi.
Per la prima volta,quel giorno,sarebbe stata libera di prendersi cura di sè
stessa.
Quel pensiero la fece sorridere.
-Che c'è?-le domandò Draco,intercettando il suo sorriso.
Lei scosse la testa,facendo muovere i suoi morbidi ricci.
Le cose fra loro erano molto migliorate dalla sera a teatro:quella sera
nonostante le premesse,non era successo niente.
Draco si era limitato a registrare l'informazione e si erano avviati sotto la
pioggia verso casa Nott per prendere Prudence,poi si erano smaterializzati a
casa.
Ma da quel giorno c'era un'intimità nuova nel loro rapporto:entrambi si
sentivano piu' liberi di prendersi in giro,di scherzare con l'altro,di superare
alcuni tabù silenti.
Un giorno Draco era entrato in camera proprio nel momento in cui Hermione
usciva dal bagno,con indosso soltanto l'accappatoio.
Per alcuni secondi i loro sguardi si erano incrociati,poi lui aveva fatto per
uscire dalla stanza,ma la voce della donna l'aveva fermato.
-Rimani se vuoi-gli aveva detto.
Dopodichè,gli aveva voltato le spalle e,senza curarsi se lui fosse uscito o
meno dalla stanza,aveva slacciato la cintura attorno alla vita e aveva fatto
scivolare l'accappatoio a terra restando completamente nuda.
Draco era rimasto,immobile con la schiena poggiata contro il legno della
porta ad osservare quel corpo nudo perfetto,incapace addirittura di pensare.
L'aveva vista mentre si infilava i suoi boxer neri che ormai erano diventati
il pigiama con cui dormiva tutte le notti e,con una leggera torsione del busto
che gli aveva mostrato un perfetto seno rosato,aveva affettato una delle sue
camicie.
Aveva infilato entrambe le braccia nelle maniche e poi si era voltata verso
di lui,con un sorriso innocente,che poco si addiceva alla situazione.
-Mi aiuti con i bottoni?-gli aveva chiesto avvicinandoglisi.
Quando era stata davanti a lui,Draco aveva afferrato le due estremità e,dopo
aver deglutito visibilmente,aveva inziato ad abbottonarle la camicia.
Niente al mondo gli era costato piu' fatica di quel semplice gesto che lui
compiva tutte le mattine!
-Sto pensando che è la prima volta in quasi due anni che sono senza
Prudence-gli confessò.
-E?-indagò ancora lui,incerto.
Il rapporto fra la bambina e Draco non poteva andare meglio e ogni volta che
li vedeva insieme, Hermione si chiedeva se Prudence non stesse cercando di
sostituire con Draco la figura assente di suo padre.
-Per il momento non mi sto strappando i capelli per la disperazione-gli fece
notare.
-Vorrei ben vedere...-commentò acido Blaise dal sedere posteriore.
Hermione lanciò un'occhiata a Draco,che scosse la testa incurante.
Era strano che avesse accettato di venire in macchina con loro,invece di
prendere la sua auto; era anche strano che avesse accettato di venire a quella
"festa",se così la poteva chiamare.
Da quanto aveva potuto capire,fra lui e Daphne non scorreva buon sangue e
tutto era dovuto al fatto che la donna l'aveva lasciato per un'altro uomo,da cui
poi aveva avuto un figlio.
Quindi perchè ora era in macchina con loro?
Per cercare in qualche modo di sabotare il fine settimana?
Inoltre c'era una strana aria di mistero intorno al fine settimana:oltre alle
parole criptiche di Pansy,aveva provato a chiedere informazioni a Draco,ma anche
lui aveva tagliato corto bollando la cosa come "una semplice riunione fra
amici".
Ma quante volte hanno bisogno di riunirsi i Serpeverde?
Neanche i Grifondoro erano così amici della compagnia...
Comunque se c'era qualcosa di strano l'avrebbe capito durante quei due
giorni.
Soltanto quando Draco frenò e spense il motore si riscosse dai suoi
pensieri:il viaggio era terminato.
-Finalmente...Non ne potevo piu' di stare chiuso qui dentro-disse Blaise
aprendo la portiera e uscendo dalla macchina.
-Se ti lamenti tanto,perchè non hai usato la tua macchina?-lo beccò Draco
uscendo a sua volta dall'auto.
Blaise non gli diede ascolto e aprì il bagagliaio per prendere la borsa che
aveva portato per quel fine settimana.
Hermione chiuse la portiera della macchina permettendo così a Draco di
inserire l'allarme e proprio in quell'istante,uscì nel cortile la padrona di
casa.
Bellissima come sempre,fasciata da una paio di pantaloncini color kaki e da
un top bianco,Daphne si fermò a pochi metri da loro salutandoli con un
braccio,mentre i due uomini si davano da fare per prendere le altre due
valigie.
-Ben arrivati!Avete trovato traffico?-domandò Daphne fermandosi accanto ad
Hermione e poggiandole una mano sul braccio destro.
La donna scosse la testa e le rivolse un sorriso:anche Daphne come Theodore e
Pansy aveva una strana concezione di "piccola casa per le vacanze".
Quella che si stagliava a poca distanza da loro era tutto fuorchè piccola:era
alta almeno quattro piani,ma era quasi certa che l'ultimo fosse una soffitta,ma
al contrario di Casa Nott era molto piu' moderna.
Era una casa costruita nell'ultimo secolo e verniciata sui toni del bianco e
del marrone,che dava un tono caldo alla costruzione.
Le finestre,al contrario,erano blu scuro come per risaltare nel bianco della
facciata e tutte avevano almeno un vaso di fiori.
A dare un pizzico di mistero in piu' c'era l'edera che cresceva rigogliosa su
tutto un lato della casa,fin quasi a terra.
-Complimenti,hai una bella casa-disse Hermione rivolta alla donna accanto a
lei.
-Grazie,ma devi fare i complimenti a mia sorella:è lei che ha deciso ogni
minimo particolare di questa casa.
Stando alle sue parole,dovrebbe essere una parte delle sua eredità e a
conferma di questo per venire qui oggi ho dovuto chiederle il permesso,ma io non
ne sono convinta piu' di tanto-le raccontò la donna quasi in confidenza.
Hermione sorrise,sorpresa dal suo tono cameratesco,come se si conoscessero da
sempre.
-Non sapevo avessi una sorella-confessò la mora candidamente.
-La piccola peste!-commentò Draco arrivando vicino a loro.
-Ehi!Attento a come parli...Fortunatamente ne ho una sola:si chiama Astoria e
sembra una versione piu' giovane e piu' vanitosa di me se è possibile-le disse
la donna.
-Come se ce ne fosse bisogno...-commentò acido Blaise,senza neanche guardare
Daphne.
Hermione si accorse del cambiamento d'espressione sul volto della donna,ma fu
un' istante,un lampo,poi l'attimo dopo tutto era tornato normale:lei stava
sorridendo come se niente fosse successo.
-Venite vi mostro la vostra camera-disse mettendo una mano sul braccio di
Hermione e guidandola verso la casa.
Draco era dietro le due donne con le due valigie al seguito neanche due cani
scodinzolanti,ma prima di allontanarsi troppo si voltò verso Blaise.
Come se avesse letto nel pensiero dell'amico,Daphne voltò leggermente la
testa di lato verso
Blaise e lo guardò leggermente sprezzante.
-Blaise non c'è bisogno che ti mostri la strada,vero?-gli domandò senza un
tono di voce particolare.
Dopodichè tornò a voltarsi e a concentrarsi su Hermione,chiedendole com'era
andato il viaggio e dove fosse la figlia,continuando a camminare,incurante di
Blaise che livido di rabbia era rimasto fermo sul vialetto di ghiaia con la sua
valigia.
La loro camera era al secondo piano,poco distante da quella di Theo e Pansy
e,come già a Casa Nott,una porta collegava la loro camera con quella vicina che
era stata apposta arredata per ospitare Prudence.
-A che ora hai detto che arriverà Potter?-domandò Daphne guardando
entrambi.
-Dovrebbe essere qui verso le sei-rispose Draco posando entrambe le valigie
sul letto.
La bionda annuì.
-C'è tutto il tempo.
Intanto voi datevi una rinfrescata e disfate i bagagli con calma.
Noi vi aspettiamo giu' in piscina-disse Daphne.
Entrambi annuirono e la salutarono,prima che la donna si chiudesse la porta
alle spalle e li lasciasse soli.
Hermione si guardò intorno e si complimentò con Daphne,con Astoria o chi per
loro che aveva scelto quell'arredamento:lo stile rustico tipico delle case di
praterie della fine dell'Ottocento le era sempre piaciuto,le faceva tornare alla
mente un periodo storico svanito per sempre e che non era piu' possibile
riportare in vita.
Invece quel letto a baldacchino,le tende dai tenui colori scuri e la carta da
parati giallo ocra e a rombi rossi le dava stramente un senso di immobilità.
Si avvicinò alla finestra che dava sul vialetto di ghiaia da cui erano appena
arrivati e si sorprese di trovare ancora Blaise immobile nella stessa posizione
in cui l'aveva visto prima di allontanarsi con Draco e Daphne.
C'era qualcosa di strano...
-Va tutto bene?-le domandò Draco facendola sobbalzare al suono della sua
voce.
Lei si voltò verso di lui e annuì.
-Sei ancora preoccupata per Prue?-le chiese guardandola.
Hermione sorrise e scosse la testa.
-No,in fondo sono soltanto poche ore e sono sicura che è al sicuro con Harry
e Ginny.
So che non le farebbero niente di male-
Draco annuì,come per farla contenta e tornò a fissare le due valigie sul
letto,prima di aprirne una.
La mora lo guardò qualche istante prima di scuotere di nuovo la testa,facendo
muovere i vaporosi ricci.
-Sai,credo che accetterò il consiglio di Daphne e mi farò una doccia prima di
scendere-gli disse avvicinandosi alla porta del bagno.
Aprì la porta e nello stesso istante sentì il mormorio d'approvazione di
Draco:il piccolo bagno sembrava incapace di ospitare due persone,ma era
abbastanza grande da contenere una vasca,un lavandino,due accappatoi,due
asciugamani bianchi e uno specchio proprio sopra il lavandino.
Poggiò una mano sullo stipite della porta e si voltò verso Draco,che
inconsapevole dei suoi pensieri,stava sistemando i vestiti nell'armadio con la
bacchetta.
-Perchè non ti unisci a me?-gli domandò guardandolo.
Sorrise quando vide i vestiti cadere a metà strada fra il letto e
l'armadio.
Coprì il sorriso con una mano e tornò a guardarlo con quello che sperava
essere uno sguardo serio e convincente.
-Come scusa?-le domandò lui,con un'aria sorpresa che poco si addiceva al
Draco Malfoy che conosceva.
-Ti andrebbe di fare un bagno con me?-gli domandò di nuovo lei paziente,come
se stesse parlando con un bambino di due anni.
Non sapeva neanche lei perchè lo stava facendo,ma non appena aveva visto
quella vasca aveva avuto una specie di visione di loro due insieme lì
dentro.
Uno sguardo sbigottito ancora aleggiava sul viso di Draco,ma improvvisamente
questi sembrò riscuotersi e ritornare quello di sempre.
-Sei sicura?-le domandò.
Questa volta Hermione non nascose il sorriso che era nato con quella
domanda.
-Cos'è hai paura di farti vedere nudo da me?Ti prometto che chiuderò gli
occhi quando entrerai nella vasca,se può farti sentire meglio-lo prese in
giro.
Quelle parole ebbero un'effetto rilassante su Draco facendolo sorridere.
-Allora ci stai?-gli domandò fissandolo nelle iridi d'argento che sempre piu'
di frequente calamitavano la sua attenzione.
Draco alzò le spalle e annuì.
-Al massimo possono pensare che abbiamo deciso di inaugurare il
letto-commentò.
L'espressione scandalizzata che apparve sul volto di Hermione lo fece ridere
divertito,felice che le sue provocazioni le facessero quell'effetto.
Con lo stesso sguardo sul volto,lei si voltò ed entrò nel bagno per prepare
la vasca.
"La strada la conosci"
Di nuovo in quella stanza...La malvagità di quella donna non aveva
limiti.
Fra le tante stanze di quella villa proprio quella aveva dovuto
assegnargli.
Quella che gli tornava sempre in mente nei suoi sogni,nei suoi incubi su
quello che era successo fra loro,sul momento in cui tutto era cambiato.
Quella stanza era stata il centro di tutta la loro storia,nel bene e nel
male...
Era lì che avevano fatto l'amore la prima volta,quando ancora erano amici e
quello era solo un modo per passare il tempo durante un giorno d'agosto caldo e
noioso,ed era lì che si erano lasciati...
Era lì che lui le aveva gettato addosso tutto il suo odio,tutto il suo
veleno,proprio come una vera serpe.
Non era pentito,al momento lo pensava davvero,ma ultimamente non riusciva a
non pensare a cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente.
Se lei non fosse andata con quel francese,loro sarebbero riusciti a
sopravvivere a quel baratro che era diventata la loro storia d'amore?
Sarebbero riusciti a ricucire lo strappo che si era creato fra loro,oppure
sarebbe comunque finita fra loro?
Cercarsi,desiderarsi anche dopo tutti questi anni,dopo tutto quello che era
successo era un segno positivo,uno di quei segni che lascia sperare in una
possibile riconciliazione e in un futuro o era solo il sintomo di un'ossessione
che nessuno dei due era capace di combattere?
Gli sarebbe bastato percorrere un corridoio e bussare alla sua porta per
essere di nuovo fra le sue braccia,per perdersi di nuovo dentro di lei,ma era
sicuro che non l'avrebbe fatto,non questa volta.
Quel giorno era carico di ricordi,troppo "simbolico",per essere rovinato da
un pò di sesso.
Era un giorno troppo doloroso...
-Sei comoda?-
Non aveva mantenuto la sua promessa.
Aveva guardato.
L'aveva fissato quasi un'adolescente alle prime armi mentre Draco si
spogliava poco distante da lei per entrare nella vasca,e quando lui si era
accorto del suo sguardo non aveva detto nulla;si era limitato a fare uno dei
suoi soliti ghigni maliziosi.
Aveva fissato quel corpo scolpito e marmoreo quasi perfetto e si era chiesta
come era possibile nascondere tanta perfezione sotto dei semplici vestiti.
D'altronde anche lui l'aveva guardata quando si era spogliata.
Lei aveva sentito chiaramente lo sguardo di Draco indugiare sul suo corpo
come una carezza, dolce,attento a non sembrare troppo bramoso o eccitato.
Ma invece di entrare nella vasca,Hermione si era avvicinata allo specchio
e,incurante della sua nudità e del suo sguardo,aveva legato i capelli in un
precario chignon che sperava solido,almeno per tutta la durata del bagno.
Era rimasta nuda davanti a lui come se fosse la cosa piu' normale del
mondo,come se lo avesse sempre fatto e non aveva provato il minimo
imbarazzo.
Poi,finalmente,era entrata in acqua.
-Appoggiati a me-le disse,mettendole le mani sulle braccia e spingendola con
la schiena contro il suo torace.
Hermione obbedì e per qualche istante restarono in silenzio,lasciandosi
cullare dall'acqua e godendosi quella distanza così ravvicinata:erano nudi,ma
entrambi avevano la certezza che non sarebbe successo nulla.
La testa poggiata contro la spalla destra di Draco,Hermione posò per la prima
volta lo sguardo sul Marchio.
L'unica imperfezione del suo corpo.
Sapeva che era sempre stato lì,sul suo braccio ed era convinta che vederlo
l'avrebbe spaventata, ma non provò la paura o il terrore che si era
aspettata.
Forse quel simbolo era spaventoso anche collegato alla persona che lo aveva e
ora lei non aveva piu' paura di Draco.
-E' così terrificante come te lo immaginavi?-le domandò Draco seguendo il suo
sguardo.
Hermione spostò leggermente la testa sulla sua spalla per incontrare i suoi
occhi e lasciò che il suo sguardo parlasse per lei.
-Ora so chi sei veramente...-gli disse.
Colpito da quelle parole,Draco mosse un braccio sott'acqua e cinse la vita di
Hermione,avvicinandola a sè,poi le posò un bacio dolce fra i capelli.
-E' stato doloroso?-gli chiese lei curiosa.
Non aveva mai saputo molto del lato oscuro:la sua concezione l'aveva portata
ad odiare Draco ed i Mangiamorte soltanto perchè sostenitori di Voldemort
e,nonostante fosse ancora una accanita sostenitrice del Bene,era convinta che
non tutte le cose erano ciò che sembravano.
-Come se mi avessero tolto la pelle dal braccio e avessero posato un ferro
caldo sulla carne viva-le disse sincero.
Hermione guardò il Marchio per l'ultima volta,poi dopo l'iniziale
esitazione,lo sfiorò con una carezza delicata,prima di posare il braccio su
quello di Draco che ancora la stringeva in vita.
-Avevo paura di quello che avresti detto-le confessò.
Un sorriso leggero illuminò il viso della donna.
-Credevi che avrei cominciato ad urlare,vero?-gli chiese leggermente
divertita.
Draco si lasciò andare ad una piccola risata,poi lei lo sentì scuotere la
testa.
-Non è questo...Avevo paura di poter rovinare il nostro rapporto,proprio ora
che le cose fra noi sono così perfette-le spiegò.
La mora sorrise e accarezzò il braccio nascosto dall'acqua,colpita da quelle
parole.
-Sicuramente avremo i nostri problemi,per colpa del tuo carattere e del mio
modo di vedere le cose...-
E della nostra incapacità di dichiarare i nostri sentimenti,pensò fra sè e
sè.
-Cos'ha di sbagliato il mio carattere?-la interruppe Draco abbassando lo
sguardo per incontrare il suo.
-Non dirmi che ti ritieni Mister Perfezione!-ribattè lei.
A quelle parole Draco si produsse in un'altro dei suoi ghigni maliziosi che
le avrebbe fatto tremare le gambe se non fosse stata già seduta.
-Però...Sono certa fin d'ora che questo non sarà mai un problema fra di
noi-disse sfiorando una seconda volta il Marchio.
Il volto di Draco era pieno di rispetto:era la prima volta che la guardava
così.
Delicatamente posò le labbra sulla sua fronte per un piccolo bacio,prima di
tornare a poggiare la schiena contro la superficie fredda della vasca.
Hermione alzò una gamba,mostrando un ginocchio bagnato e per qualche istante
il silenzio tornò fra di loro.
-Mi dirai mai cosa vi siete detti tu e Blaise alla festa dei Nott?-le domandò
Draco all'improvviso cogliendola di sorpresa.
Sbigottita,alzò la testa dal suo petto e si voltò leggermente per guardarlo
in faccia:come aveva fatto a sapere di Blaise?
Glielo aveva detto lui?Impossibile,non avrebbe mai cercato di inamicarsi il
suo migliore amico.
-Vi ho visto parlare-le confessò semplicemente.
-E perchè hai aspettato tutto questo tempo?-gli domandò sorpresa.
Lui alzò leggermente le spalle.
-Aspettavo che tu me ne parlassi per prima,ma con il passare del tempo mi è
sembrato chiaro che non l'avresti mai fatto.
Che vi siete detti?-le domandò di nuovo.
Hermione posò un braccio bagnato sul bordo della vasca e poggiò la testa alla
mano,facendo inumidire i capelli.
-Ho solo cercato di chiarire le cose-gli disse.
Draco aggrottò le sopracciglia,lo sguardo sempre fisso nel suo.
-Ti sarai accorto anche tu che ho smesso di provare ad essere sua amica-gli
fece notare.
L'uomo annuì.
-Ecco,ho smesso dopo la sera della festa.
Gli ho chiesto se aveva qualche problema con me e...-disse bloccandosi a
metà.
L'ultima cosa che voleva era rovinare i rapporti fra Draco e Blaise,e se
avesse continuato a parlare lo avrebbe sicuramente fatto.
Ma Draco non sembrava intenzionato a mollare la presa.
-E cosa?-la sollecitò.
-E...A quanto pare avevo ragione-ammise alla fine.
-Perchè?Che problema ha con te?-l'incalzò ancora lui.
Hermione sospirò e si sollevò in piedi,uscendo dalla vasca.
Sentiva lo sguardo di Draco su di sè,ma non poteva restare lì
dentro:possibile che quell'uomo riuscisse sempre a farle dire quello che voleva
sapere senza neanche il Veritas Serum?
Afferrò l'accappatoio e dopo averlo infilato uscì dal bagno,sentendo dietro
di sè il rumore dell'acqua che veniva smossa nella vasca:le stava venendo
dietro.
-Si può sapere che cosa vi siete detti?-le domandò entrando nella stanza
pochi istanti dopo di lei,anche lui in accappatoio.
C'era una strana tensione nella sua voce:non era rabbia,non era neanche
ansia.
Era gelosia.
Possibile che Draco fosse geloso di lei?
-Non posso...Ascolta non è niente di serio,ma non voglio rovinare l'amicizia
che c'è fra di voi con queste stupidaggini-gli disse guardandolo negli occhi per
mostrargli la sua sincerità.
-Allora perchè non dirmelo?-le domandò ancora lui.
-Perchè tu andresti subito da Blaise a chiedere spiegazioni e finireste per
litigare come avete fatto la prima sera che sono venuta a stare da te-gli
disse.
Uno sguardo stupito si disegnò sul viso dell'uomo.
Poi quello sguardo fu sostituito da un'espressione consapevole:aveva
capito.
-Lo ha detto anche a te,vero?-le domandò serio.
Hermione lo fissò qualche istante per poi annuire in silenzio.
Imbarazzata,si sciolse lo chignon ormai distrutto e lasciò ricadere i capelli
sulle spalle.
-In fondo lo capisco...Non sa quello che sappiamo noi e vuole proteggere il
suo migliore amico da un'arrampicatrice sociale-gli disse il viso rosso
d'imbarazzo.
Draco le si avvicinò e le prese il viso fra le mani,lo sguardo fisso nei suoi
occhi.
-Io so la verità...So che saresti rimasta il resto della tua vita con
quell'uomo se non ti avessi portato via.
Conosco tutte le tue paure,quelle su di noi e quelle sui miei amici senza
bisogno che tu me lo dica e non hai idea di quanto ti ammiri per quello che stai
facendo:nessuno si sarebbe lasciato i pregiudizi,il passato alle spalle in modo
totale come hai fatto tu-le disse serio.
Allontanò le mani dal suo viso e la prese fra le braccia,senza però staccare
gli occhi da quelli di Hermione che ora erano piu' lucidi.
-Non mi importa cosa pensano gli altri:ho vissuto la mia vita senza
preoccuparmene mai,e non voglio cominciare adesso.
Sembra che tutti si fossero accorti di noi prima ancora che ce ne
accorgessimo noi stessi, quindi perchè dovrei entrare in paranoia per le parole
di qualcuno che non sa quello che c'è veramente fra noi?
Quindi che ne dici di continuare come se non mi avessi mai detto niente?-le
propose accarezzandole la guancia destra con la punta delle dita.
Hermione sorrise e annuì.
-Mi sembra un'ottima idea-rispose prima di avvicinare il viso al suo e
baciarlo.
La risposta di Draco fu immediata:dischiuse le labbra e fece incontrare le
loro lingue.
Era una danza che ormai conoscevano bene e che provocava ad entrambi piccoli
gemiti di gola.
Hermione si poggiò con tutto il suo corpo contro quello marmoreo di Draco e
gli allacciò le braccia al collo,senza staccarsi dalle sue labbra.
Quanto tempo si erano presi per "disfare le valigie"? si domandò
distrattamente.
Come se le avesse letto nel pensiero,Draco si staccò dalla sua bocca e le
sorrise.
-Credo sia meglio scendere prima che la situazione precipiti...-
Il resto del pomeriggio era passato lentamente e placidamente.
Dopo essersi uniti al resto della compagnia,Draco ed Hermione si spalmarono a
bordo piscina,passando il tempo fra prendere il sole,fare qualche bracciata in
piscina e aggiornarsi sugli ultimi pettegolezzi del mondo magico.
Ma nonostante l'atmosfera spensierata,c'era sempre una leggera tensione fra i
Serpeverde: come se tutti stessero aspettando l'esplosione di una bomba,una
grande bomba ad orologeria che si trovava sotto i loro occhi e che si avvicinava
allo zero molto velocemente.
Hermione aveva cercato di mettere a tacere quella sensazione,ma ogni volta
che gli sguardi di Blaise e Daphne si incontravano oppure ad ogni battuta
sarcastica dell'uomo questa tornava a farsi piu' potente.
Anche un cieco avrebbe capito che c'erano dei problemi fra Daphne e Blaise,e
la loro storia passata glielo confermava,ma essendo un'esterna alla Casa dei
Serpeverde non poteva fare molte domande.
Alle sei,sembrò che tutti si fossero accorti di un cambiamento
nell'aria,quasi avessero fiutato l'arrivo della pioggia.
-Sono le sei-le disse Draco sedendosi sulla sua sedia a sdraio.
Hermione annuì e per qualche istante si preoccupò per quello che sarebbe
successo non appena Harry fosse arrivato:ormai tutti conoscevano Prudence,e lei
sembrava trovarsi a suo agio con gli amici di Draco,ma Harry era "geneticamente"
ostile ai Serpeverde.
Doveva prepararsi per una nuova lite?
Puntale come poche volte nella sua vita,alle sei Harry bussò al campanello
della villa e venne accolto dai Nott,Daphne,Hermione e Draco.
Poco distante,ma attento a non perdersi neanche un'attimo di quello che
poteva succedere c'era Blaise,appoggiato ad un muro dell'ingresso.
-Ciao Harry-lo salutò Hermione con un sorriso,cercando di non farlo
spaventare per quella specie di assalto.
L'uomo guardò il gruppo che l'aveva accerchiata quasi fossero guardie del
corpo e per qualche secondo restò in silenzio,con Prudence in braccio e la borsa
con le sue cose a tracolla sulla spalla destra,poi le rivolse un lieve
sorriso.
-Ciao Hermione,scusa il ritardo-le disse con voce calma.
Mise a terra la bambina e le accarezzò i capelli per l'ultima volta,poi
questa corse dalla madre con il suo passo incerto.
-Ecco il mio piccolo tesoro!-disse Hermione aprendo le braccia verso la
figlia che vi si catapultò dentro.
La prese in braccio e posò un bacio su entrambe le guance morbide,sentendo
subito la presenza di Draco al suo fianco,che avvicinava un braccio per
accarezzare i capelli della piccola.
-Ha fatto i capricci?-domandò Hermione guardando Harry.
L'altro scosse la testa.
-Tua figlia?Si può dire che i miei figli sono piu' viziati di lei...-le disse
cercando di ritrovare il solito tono che usava con l'amica.
-Questo è sicuro...-commentò acido Blaise dall'ingresso.
Daphne si voltò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo,ampiamente
ricambiato dall'uomo.
A disagio,Hermione diede Prudence a Draco,che le sorrise prendendola fra le
braccia,poi prese la borsa dalle mani di Harry.
-Ehi,piccola ti sei divertita dallo zio?-domandò Draco,incapace di reprimere
il sorriso che gli era nato sulle labbra non appena aveva preso Prudence fra le
braccia.
-Papà-rispose la piccola.
Il tempo sembrò fermarsi.
Hermione,Harry il gruppo dei Serpeverde e Draco fissarono la bambina sorpresi
per quella semplice parola:aveva appena chiamato Draco "papà"?
Incredula Hermione fissò lo sguardo di Draco e gli vide sul volto la stessa
espressione che doveva essere riflessa sul suo.
Era possibile che sua figlia si fosse così affezionata a Draco da chiamarlo
addirittura "papà"?
Poi pensò ad Harry.
Si voltò verso di lui e lo vide pallido e teso:era evidente che non aveva
preso bene la cosa.
-Harry...-cominciò.
-Devo andare,Ginny mi aspetta-le disse in fretta l'altro.
Dopodichè senza aggiungere altro o permetterle di ribattere,si smaterializzò
davanti ai suoi occhi.
Hermione si lasciò scappare un sospiro sconfortato:avrebbe dovuto faticare
parecchio per rimettere a posto le cose.
-Tutto bene?-le domandò Draco.
Si voltò verso di lui e vide che la stava guardando preoccupato.
-Sto bene...-
Entrarono nell'ingresso seguendo gli altri e si chiusero la porta alle
spalle,sotto lo sguardo vigile di Blaise,che ora sembrava fissare Draco con
rabbia,quasi con odio.
Possibile che la bomba fosse pericolosamente vicina allo zero?
Poi improvvisamente tutti lo sentirono sbuffare ironico.
Draco si voltò verso di lui e lo guardò cauto.
-Hai qualche problema?-gli chiese.
Blaise si staccò dalla parete a cui era appoggiato e scosse la testa,uno
sguardo ironico sul viso a trasfigurargli la faccia.
-No,assolutamente...Sto solo pensando a quanto è strana la vita papà-lo prese
in giro.
Lo sguardo di Hermione vagò da Draco ad ogni membro del gruppo di
Serpeverde:il loro viso era teso e attento alla conversazione.
Draco lo fissò in silenzio e poi annuì.
-Sono d'accordo con te Blaise-gli disse prima di tornare a voltargli le
spalle.
Blaise lo fissò qualche secondo incredulo,poi decise di rincarare la
dose.
-Sai pensavo...-
-Perchè non lo lasci stare?-
Cinque teste si voltarono verso Daphne,ed Hermione capì che il momento era
arrivato:la bomba stava per scoppiare davanti ai loro occhi.
-Come scusa?-le domandò Blaise con il solito tono acido che le riservava
sempre.
-Smettila di fare il ragazzino...Non ce l'hai con Draco,ma con me quindi
smettila di cercare la lite-gli rispose la donna per niente spaventata.
Blaise la fissò sprezzante.
-Parla con me-gli disse quasi fosse un ordine Daphne.
Negli occhi di Daphne,Hermione non vide paura ma soltanto determinazione:si
stavano preparando a quel confronto da chissà quanto tempo ed ora era venuto il
momento di mettere le carte in tavola.
Senza neanche accorgersene,Draco le era accanto e le aveva messo Prudence fra
le braccia, per avere le mani libere nel caso la situazione diventasse troppo
pericolosa.
-Davvero?Vuoi davvero che lo faccia?-
-Cosa può capitarmi di terribile?Al massimo puoi togliermi il saluto...Ah no
aspetta,lo hai già fatto.
Allora puoi guardarmi come se fossi l'essere peggiore che tu abbia mai
incontrato sulla terra...No,neanche questo,perchè lo stai già facendo.
Non c'è niente che tu possa farmi che non mi abbia già fatto negli ultimi
anni-gli disse con voce seria,lo sguardo fisso nel suo.
-Non fare la vittima indifesa con me!E' solo colpa tua se...-le rinfacciò
Blaise puntandole un dito contro.
-Se cosa?E' colpa mia se sono andata a letto con un'altro,se ti ho lasciato
per scappare da Londra,oppure se ho avuto un figlio da un'altro uomo?-gli chiese
sempre con la stessa voce calma e decisa.
A quelle parole,le mani di Blaise si chiusero a pugno e sul suo sguardo passò
un lampo di puro odio che fece sorridere Daphne.
Hermione,una mano posata fra i riccioli di Prudence,ascoltava quelle parole
con attenzione:stava per scoprire il motivo per cui era stata organizzata quel
fine settimana.
Il motivo che tutti le aveva tenuto nascosto finora.
-E' questo che non mi perdoni,vero?
Non mi perdoni Ronan-disse Daphne con voce piu' calma.
Blaise le diede le spalle e per qualche istante sembrò che volesse uscire da
quella stanza e porre fine alla conversazione,poi tornò a guardarla.
-Perchè lui sì?-le domandò con la voce piu' triste che Hermione avesse mai
sentito.
Per un'istante gli occhi di Daphne divennero piu' umidi,ma fu soltanto
un'istante,prima che il suo sguardo tornasse deciso e sicuro.
-Perchè lui era sano...Nostro figlio non lo era-gli disse con incredibile
calma.
Blaise abbassò la testa,poi scosse la testa.
-Questo non significava niente:avremmo potuto farlo nascere,crescerlo...
Dannazione siamo maghi,avremmo trovato un modo per farlo vivere tranquillo
senza troppi problemi!-ribattè Blaise.
Era un discorso che avevano già fatto,se ne accorgeva anche lei,ma era quel
genere di discorso che non smetteva mai di far male,di bruciare tutto quello che
trovava sul suo cammino.
-Avresti condannato un bambino all'infelicità soltanto per il tuo egoismo...E
io non potevo permetterlo.
E' questo che non mi perdoni:che io abbia deciso per te!Che abbia preso una
decisione così importante al posto tuo-rispose Daphne con la stessa voce
calma.
L'odio che era sparito mentre parlava del bambino tornò negli occhi di Blaise
e incenerì Daphne.
-Era anche mio figlio e tu te ne sei sbarazzata come se fosse una scarpa
vecchia,qualcosa di rotto che si può facilmente rimpiazzare!-l'accusò.
Tutti capirono il significato nascosto nelle parole dell'uomo e ogni membro
del gruppo dei Serpeverde si voltò verso Daphne preoccupato per la sua
reazione,che ovviamente non si fece attendere:la donna,con una velocità che
Hermione non credeva possibile ad un'essere umano,si avvicinò a Blaise e lo
colpì su entrambe le guance.
Pansy fece per andarle vicino,ma fu fermata dalla donna che l'istante dopo
tornò a fissare Blaise con occhi fiammeggianti.
-Non permetterti mai piu' di parlarmi in questo modo!Tu...Tu non hai la
minima idea di quello che ho passato,sei stato capace soltanto di incolparmi per
aver abortito!
Tu non sai niente perchè quando avevo bisogno di te non c'eri!
Quindi non azzardarti mai piu' a dire una cosa del genere!-gli rinfacciò
gelida.
L'istante dopo uscì dalla stanza seguita da Pansy e Theo e in successione
anche dagli altri componenti del gruppo,lasciando Blaise solo con i suoi
pensieri.
Doveva stare piu' attento.
Questa volta c'era mancato davvero poco,ma per fortuna tutti avevano pensato
che Prudence stesse chiamando Malfoy "papà".
Ma aveva rischiato davvero grosso.
Doveva cercare qualche espediente per le prossime volte....
-Ti va di fare una nuotata?-
L'atmosfera era stata completamente rovinata dallo scontro fra Blaise e
Daphne e per il resto del pomeriggio il gruppo era rimasto nelle proprie stanze
a riflettere,cercando di dare il meno fastidio possibile,capendo lo stato
d'animo della padrona di casa.
Draco ed Hermione avevano passato il pomeriggio con Prudence,facendosi
raccontare come aveva passato la mattinata dagli zii,facendola mangiare,giocando
con lei e alla fine mettendola a letto.
Non avevano ancora parlato di quello che era successo fra i due Serpeverde,ma
lei era sicura che non appena avesse fatto una domanda,lui le avrebbe spiegato
cosa era successo in passato.
La luna era già alta e l'aria era ancora calda come era stata per tutto il
giorno,ma prima di andare a letto,Draco aveva avuto quell'idea:un'ultimo bagno
prima di andare a dormire.
Si erano cambiati ed erano scesi in piscina cercando di fare il minimo rumore
possibile,anche se le possibilità che gli altri stessero dormendo erano
poche.
-Ok,puoi entrare non è tanto fredda-le disse Draco dopo essersi tuffato.
Hermione si tuffò sentendo un piacevole calore sott'acqua,ma quando riemerse
la pelle delle braccia fu subito coperta dalla pelle d'oca.
-E questo come me lo chiami?-gli domandò sollevando un leggero spruzzo
d'acqua e facendolo ridere.
-Andiamo non ti facevo così delicata!-la prese in giro lui.
Senza aspettare la sua risposta,si tuffò sott'acqua e fece qualche bracciata
allontanandosi da lei.
Per un pò nuotarono in coppia,facendosi gli scherzi,e sfidandosi in
silenziose gare di velocità e di resistenza.
-Ho bisogno di una pausa-disse Hermione dopo un pò.
Draco però la convinse a fare un ultima bracciata fino al piccolo ponte che
univa le due estremità della piscina.
Si fermarono sotto di questo,al riparo dagli occhi delle finestre,Hermione
con la schiena contro il muro della piscina e Draco di fronte a lei,le braccia
ai lati delle sue spalle.
-Nel caso dovesse piovere...-le disse lui,ancora prima che Hermione glielo
chiedesse.
Lei sorrise al ricordo dell'ultima volta che si erano trovati da soli
all'aperto.
-Stai bene?-gli chiese leggermente preoccupata,allontanando una ciocca di
capelli dal suo viso.
Dopo il litigio fra i due Serpeverde,il volto di Draco era teso ed alcune
piccole rughe erano apparse attorno agli occhi.
Lo vide annuire e sorriderle.
-Credo di sì...Era inevitabile che succedesse,succede ogni anno.
Però quest'anno è la prima volta che si affrontano così duramente...Non ho
mai visto Blaise così cattivo,così avvelenato.
Forse è colpa del tempo che passa-commentò con voce seria.
Hermione posò una mano sulla spalla destra di Draco e gliela accarezzò.
-Cosa è accaduto al loro bambino?-gli chiese cauta.
-Aveva la sindrome di Down...Se ne sono accorti durante la seconda
ecografia.
Il medimago ha consigliato loro di abortire,ma...-
-Blaise voleva tenere il bambino-finì Hermione per lui.
Come avrebbe reagito lei,se le fosse capitata una cosa del genere?
Adesso provava un grande rispetto per Daphne,aveva fatto la cosa piu' giusta
per il bambino,ma certamente la piu' dolorosa per lei.
-Era sicuro di poter gestire la situazione,ma Daphne non ha voluto sentire
ragioni:ha deciso di abortire e da allora sono cominciati tutti i loro
problemi-le disse per chiudere il discorso.
Hermione gli si avvicinò e posò la testa sulla sua spalla,lasciando che le
braccia di Draco si stringessero attorno alla sua vita nascosta sott'acqua.
Per qualche minuto restarono in silenzio,godendo soltanto della presenza
dell'altro ogniuno perso nei propri pensieri.
-A che pensi?-le chiese Draco con voce leggermente piu' bassa.
-Mi chiedo se sarei abbastanza forte se mi capitasse una cosa del
genere...Finora ho sempre ritenuto di avere coraggio,ma forse era solo per le
persone che mi erano accanto.
Ma...-
-Cosa?-le domandò accarezzandole la schiena.
-Allora era diverso:se succedesse qualcosa a Prudence o a...-iniziò incredula
del pensiero che le aveva appena attraversato la mente.
-A nostro figlio?-le domandò Draco togliendola dall'imbarazzo.
Hermione alzò la testa dalla sua spalla e lo guardò,sorpresa che lui avesse
espresso a parole il suo pensiero assurdo:ci pensava anche lui quindi?
E lei da quando aveva iniziato a pensarci?
Ma era assolutamente impensabile!
Vivevano insieme da un mese e non era possibile trovarsi a parlare di una
cosa del genere, considerato anche che finora non avevano mai fatto sesso,se si
escludeva quella strana esperienza sul divano.
Draco sorrise leggermente divertito.
-Cosa?Anche io alle volte ho di questi pensieri-commentò come se stessero
parlando di pensieri erotici.
-Con me?-gli chiese senza riuscire a togliersi quell'espressione sorpresa
dalla faccia.
Questa volta Draco rise sinceramente divertito.
-Non capisco come mai sei così sorpresa...In fondo sei intelligente,sei una
madre affettuosa,sei una donna attraente e sexy come poche;che altro potrei
volere come madre dei miei figli?-le domandò.
Hermione aggrottò le sopracciglia:era un complimento?
Fece per parlare,ma lo vide avvicinarsi al suo volto e al suo orecchio
destro,soffiandovi dentro aria calda.
-E in questo momento non potrei immaginare nessun'altra come madre dei miei
figli-aggiunse.
Quello era sicuramente un complimento.
Tornò a guardarla in volto,gli occhi fissi nei suoi e le accarezzò una
guancia con le dita bagnate.
-Beh,a meno di un miracolo bisognerà superare qualche altro ostacolo per
avere un figlio...
Credi che continuerai a respingermi ancora a lungo?-disse cercando di
apparire naturale.
Draco sorrise,e le si premette contro,schiacciando il torace contro il suo
petto.
-Respingerti?L'ho fatto davvero?-le chiese con un'aria fintamente innocente
che lo rendeva ancora piu' sexy.
Una mano dell'uomo scivolò nell'acqua fino ad accarezzare la sua coscia
destra e piegarla contro il suo fianco.
L'attimo dopo le labbra di Draco erano sulle sue,dolci e gentili,come se
avesse bisogno di mostrare ancora una volta la sua forza irresistibile.
Hermione,le braccia attorno al suo collo,lo avvicinò a sè e dischiuse le
labbra rendendo piu' intimo e profondo il bacio,mentre sentiva la mano dell'uomo
continuare ad accarezzarla sotto il pelo dell'acqua.
Si aggrappò alle sue spalle e staccò le labbra dalle sue per coprirgli il
viso di piccoli baci:le palpebre chiuse,il naso,le guance,il mento scendendo
giu' verso la pelle morbida della gola e del collo verso la vena esposta e
tesa.
La mano di Draco tornò a pelo d'acqua e le accarezzò il fianco,il ventre,la
curva del seno,risalendo poi verso il braccio e la spalla lasciando una fila di
piccole goccie ovunque si posasse.
Hermione la sentì sulla sua schiena,fautrice di brividi,prima di accarezzarle
i capelli e giocare qualche istante con il fiocco che teneva legato il top del
costume.
I loro occhi si incontrarono ed uno sguardo malizioso ma rassicurante allo
stesso tempo passò nello sguardo di Draco,prima che con un gesto deciso le sue
dita sciogliessero il top,lasciandola a seno nudo.
Hermione cercò di nuovo le sue labbra e lo baciò con tutta la passione di cui
era capace,facendo scivolare le braccia attorno ai suoi fianchi e attirandolo
verso di sè.
Una mano di Draco si chiuse attorno al suo seno destro e iniziò ad
accarezzarlo con maestria, strappandole un gemito ad ogni carezza.
Hermione continuò a baciarlo,accarezzando le sue labbra con la lingua e con i
denti,e gemendo piu' forte quando due dita si strinsero attorno al suo capezzolo
turgido.
-Fermati!Voglio parlare con te!-
La voce improvvisa aveva interrotto l'atmosfera magica che si era creata e
aveva spiazzato Draco ed Hermione,che si fermarono e si guardarono sorpresi e
spaventati.
Qualcuno li aveva visti?Era quasi impossibile visto che il ponte impediva la
visuale da entrambe i lati.
A conferma giunsero dei passi veloci e una seconda voce.
-Non dirmi che vuoi il secondo round!-
Hermione guardò Draco ed entrambi capirono a chi appartenevano le voci:Daphne
e Blaise.
-Ok,forse prima sono stato troppo...-ammise Blaise.
-Cosa?Stronzo?Bastardo?Egoista?
Tutte cose che sapevo già,ma ogni tanto fare un piccolo riassunto fa sempre
comodo!-ribattè la bionda.
-Duffy ascoltami un'attimo...-
In acqua,Hermione strinse le braccia attorno al collo di Draco e lo premette
contro di sè,quasi volesse proteggerlo da quello che sarebbe stato detto di lì a
poco:forse anche per lui non doveva essere stata una situazione facile.
Dopo un'attimo di silenzio,Blaise parlò.
-Mi sono sentito tradito...Un'attimo ero l'uomo piu' felice della terra e
l'attimo dopo ero l'essere piu' miserabile.
Non te l'ho mai detto ma avevo comprato anche l'anello di fidanzamento,volevo
chiederti di sposarmi quando saremmo tornati a casa dopo l'ecografia,ma
poi...-rivelò con voce triste.
-Poi non abbiamo fatto altro che litigare-finì Daphne per lui triste.
Draco nel silenzio che seguì posò la testa sul torace di Hermione e lei lo
strinse piu' vicino a sè, posando le labbra sulla sua tempia destra.
-Perchè te ne sei andato?-domandò triste Daphne.
Ancora un silenzio che i due clandestini interpretarono come uno scambio di
sguardi.
-Perchè non hai lottato?Eri pronto a sposarmi poi...Perchè hai lasciato che
tutto finisse così?-gli chiese con lo stesso tono di voce.
-Sei tu che hai cominciato ad allontanarti da me!-rinfacciò Blaise.
-Non è facile cercare di parlare ogni giorno con una persona che non fa il
minimo sforzo per nascondere il suo odio per te!-ribattè lei secca.
Blaise sbuffò esasperato.
-Io non ti odiavo...almeno non allora...Ero arrabbiato per quello che avevi
fatto:a guardarti sembrava che non ti pesasse neanche la decisione presa-le
disse Blaise.
Sia Draco che Hermione capirono un'istante prima di Blaise che quelle non
erano le parole giuste.
-Stupido idiota egoista!Se solo tu sapessi quello che ho passato prima di
decidere...
Mi hai fatto sentire la persona piu' orribile del mondo soltanto per aver
fatto la cosa giusta e non ti permetto di rimettere in discussione le mie
scelte,non adesso che ho appena rimarginato le ferite!
Tu eri solo capace di litigare,di dire che dovevamo tenerlo,che potevamo
essere i suoi angeli custodi,ma ti sei mai fermato un'attimo a pensare a quando
si sarebbe trovato da solo ad Hogwarts?
Lo avrebbero massacrato e lo sai anche tu!-gli disse seria.
Il silenzio di Blaise era indicativo del suo stato d'animo.
-Io so che avrei saputo proteggerlo...-continuò Blaise testardo.
Hermione sentì Draco sospirare contro la sua spalla e gli accarezzò la
schiena per cercare di calmarlo.
-Non c'è dialogo...Come al solito-commentò Daphne.
I passi veloci sul pavimento della piscina fecero capire che la donna si
stava allontanando seguito poi dal rumore della porta.
Qualche istante dopo,piu' mesti udirono i passi di Blaise.
-Stai bene?-domandò Hermione quando furono certi di essere soli.
-Ho solo bisogno di restare così per un pò-le disse con la testa sulla sua
spalla.
Gli accarezzò gentilmente la schiena,posando un'altro bacio sulla tempia
destra.
E fu quel gesto a farle capire cosa sarebbe successo...
Quello che accadde.
So che sono una delle persone ke odiate
di + al mondo,ma credetemi,l'ultima cosa che volevo è lasciarvi tt qst mesi
senza aggiornamenti.
Ma il mio computer è completamente
morto(vi sto scrivendo da un internet point,perchè so ke molti di voi saranno
infuriati a morte cn me e avranno già preparato le bambolette
vodoo!).
Xo ho avuto il tempo di scrivere,e ci
sono già altri capitoli che aspettano solo le vostre recensioni x gli ultimi
ritocchi!
X il momento purtroppo è tt,vi saluto e
vi do appuntamento al prox capitolo...
"The day after
tomorrow"
Baci,Eva
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Capitolo 12 *** The day after tomorrow ***
La prima cosa di cui ebbe la percezione fu il bagnato delle lenzuola sotto di
sè.
Un raggio di sole leggermente attenuato dalle tende pesanti le arrivava
diretto sugli occhi e la costrinse a socchiuderli prima di voltare la testa da
un lato,cercando di aggrapparsi agli ultimi scampoli di sonno.
Alle sue narici arrivò l'odore di bagnato dei suoi capelli e della federa del
cuscino,costringendola ad aprire faticosamente gli occhi.
Era nella stanza che Daphne aveva assegnato loro il giorno prima,questo lo
capiva dall'arredamento.
Tutto sembrava perfettamente in ordine,proprio come ricordava di averlo
lasciato la sera prima...quando erano andati a fare una nuotata dopo aver messo
a letto Prudence.
Ricordava la nuotata e la litigata fra Blaise e Daphne che avevano ascoltato
di nascosto.
Ma allora perchè non ricordava di essere tornata in camera da letto?
Inoltre c'era qualcosa che non andava,c'era una sensazione strana:perchè il
letto era bagnato?
Si voltò dalla parte del letto dove dormiva Draco e lo vide ancora
placidamente addormentato...con ancora il costume addosso!
Si rizzò a sedere sul letto e allora si accorse di essere completamente
nuda.
Oh per tutti i Maghi di Hogwarts!
Allora era successo davvero!Non era solo un sogno!
Credeva di aver fatto un'altro di quei sogni erotici che ultimamente
occupavano sempre di piu' la sua mente e le sue notti.
Ma quello che era successo la notte prima andava oltre ogni sogno erotico
avesse mai fatto...
Eppure lei era nuda,Draco era chiaramente nudo sotto lenzuolo bianco,i
vestiti erano sparsi per tutto il pavimento della stanza e le lenzuola erano
bagnate...Era successo davvero.
Piegò le ginocchia sul letto e si nascose il viso fra le mani per qualche
istante,ancora imbarazzata per quello che era successo la sera prima,poi voltò
la testa dalla parte di Draco e all'istante il suo volto divenne di fuoco per la
vergogna.
Come aveva potuto dare una cosa simile?
Mise i piedi a terra ed afferrò la vestaglia nello stesso istante,poi si alzò
in piedi e si diresse a passi veloci verso il bagno:aveva bisogno di una doccia
prima di un nuovo incontro con Draco e tutti gli altri Serpeverde.
E poi avrebbe passato un pò di tempo con sua figlia...Quello sicuramente
l'avrebbe aiutata.
Chiuse la porta del bagno alle sue spalle e aprì l'acqua per la vasca e
mentre questa si riempiva si guardò allo specchio,cercando qualche segno sul
viso,qualche cenno di cambiamento.
Nessuno.
Si tolse l'accappatoio e subito il suo volto tornò a colorarsi di
viola:eccolo lì.
Era perfettamente evidente,nessuno avrebbe potuto confondere quel segno:era
una chiara impronta di denti proprio sulla sua spalla destra.
Ricordò il gemito che era uscito dalla sua bocca quando Draco glielo aveva
fatto e al solo ricordo sentì tornare i brividi provati la notte precedente.
Staccò lo sguardo dallo specchio e andò a chiudere l'acqua della vasca,prima
di infilarcisi dentro.
Appoggiò la testa contro il marmo bianco della vasca e per qualche istante
fissò il soffitto,imponendosi di pensare a qualsiasi cosa che potesse occuparle
la mente:il lavoro, Prudence,un modo per risolvere il problema creatosi con
Harry il pomeriggio prima.
Ma alla fine dovette arrendersi:il ricordo della notte precedente tornava ad
impossessarsi della sua memoria e del suo corpo come se avesse vita propria.
Era stata una cosa improvvisa.
Non lo aveva programmato,tanto meno immaginato!
Avevano iniziato quella serata con una nuotata innocente che si sarebbe
conclusa come al solito, con le solite coccole che si interrompevano prima di
diventare troppo spinte,lasciando entrambi insoddisfatti.
Poi c'era stata la conversazione su Blaise e Daphne e quello strano discorso
su Prudence e su un loro figlio che l'aveva totalmente spiazzata per l'assurdità
e il "tempismo" di quel discorso.
Però si era accorta che alcune barriere si erano infrante fra di loro con
quel discorso:era certa che se si fosse fatta avanti,questa volta,lui non
l'avrebbe respinta.
Ma ancora una volta erano stati interrotti:la conversazione che avevano
ascoltato fra Blaise e Daphne,l'aveva portata a preoccuparsi per Draco,a
mostrarsi protettiva nei suoi confronti.
Era certa che neanche per lui quel periodo doveva essere stato facile:non è
mai facile schierarsi in una lite fra amici.
Quando erano rimasti soli aveva continuato a tenerlo fra le braccia,la testa
di Draco posata contro il suo seno,neanche fosse un bambino bisognoso di
coccole,e dopo un pò aveva sentito le labbra di Draco nell'incavo fra il collo e
la spalla.
Erano salite lentamente fino a raggiungere le sue labbra...e da quel momento
non si erano piu' fermati.
Chiuse gli occhi,mentre nella mente scorrevano come spezzoni di un
film,momenti della sera prima.
Le sembrava di sentire ancora adesso le mani dell'uomo accarezzarle i
seni,tormentarle i capezzoli...
Aveva passato gran parte del tempo a mordersi il labbro inferiore cercando di
non gridare sotto quelle carezze,specialmente quando una mano dell'uomo si era
insinuata prima negli slip del costume e poi nella sua entrata facendole mancare
il fiato.
Si lasciò scappare un sorriso pensando che anche lei gli aveva reso la vita
difficile...
Ricordò quando aveva iniziato a baciargli il torace,arrivando con le labbra
fino al pelo dell'acqua,sentendo su di esse per qualche istante il sapore del
cloro e sostituendo,quasi subito, le labbra con la mano sinistra.
Poi le sue dita si erano chiuse attorno al suo membro eretto ed avevano
iniziato ad accarezzarlo ed era stato allora che i denti di Draco erano
affondati nella sua spalla.
Ma non avrebbe mai immaginato cosa sarebbe successo dopo...
-Hermione!Sei lì dentro?-
La voce di Draco la riportò alla realtà,facendola sobbalzare ed
arrossire.
Non era pronta per incontrarlo,per affrontarlo...Non ancora.
-Sì sono qui!-gli rispose.
Fissò la maniglia e la vide abbassarsi:Draco doveva aver interpretato il loro
bagno insieme del pomeriggio precedente come un motivo per entrare in bagno
adesso.
Prima che avesse il tempo di impedirglielo Draco era sulla porta,a torso nudo
e con un'asciugamano bianco attorno ai fianchi.
Gli rivolse un sorriso timido e in cambio ricevette un sorriso soddisfatto e
sexy tipico dell'uomo.
-Buongiorno-gli disse.
Lo vide fare un passo nel bagno e avvicinarsi al lavandino.
-Buongiorno a te.Dormito bene?-le domandò.
Lei si limitò ad annuire mentre piegava le gambe e si chiudeva praticamente a
riccio cercando di nascondere quanta piu' nudità possibile.
-E tu?-gli chiese in tono cortese.
Draco le rivolse un'altro sorriso e lei si sentì andare a fuoco.
Non può sorridermi in questo modo!Non dopo ieri notte!
-Come un bambino...Erano mesi che non dormivo così bene-le disse.
Hermione gli rivolse un altro sorriso timido e lo vide prendere l'occorrente
per la barba.
-Mi passaresti l'accappatoio per favore?-gli chiese con lo stesso tono
cortese di poco prima.
Lui si voltò e cercò l'accappatoio nella stanza,prima di afferrarlo e aprirlo
per aiutarla.
Hermione lo guardò un'istante titubante,poi si alzò in piedi nella vasca e
uscì andandogli incontro e infilandosi nell'accappatoio che lui le stava
porgendo.
-Sei sicura che non vuoi farmi compagnia mentre faccio la doccia?-le domandò
avvolgendo entrambe le braccia sulle sue spalle come se volesse aiutarla,e
posando un piccolo bacio sulla punta dell'orecchio sinistro.
Hermione sentì un brivido caldo scenderle lungo la schiena solo per quel
piccolo contatto.
Doveva uscire da quel bagno!
Si liberò dal suo abbraccio e si voltò per guardarlo in volto per poi fargli
un sorriso.
-Veramente devo andare a svegliare Prudence...-gli disse.
Lui la guardò qualche secondo,poi annuì.
-Va bene,non sia mai che io mi intrometta fra mamma e figlia!-scherzò.
Hermione sorrise e abbassò per un'istante lo sguardo.
-Però prima che tu vada,c'è una cosa che voglio chiederti-le disse fissandola
negli occhi.
Hermione lo guardò attenta.
Draco si passò una mano fra i capelli,allontanandoli dalla fronte e la
guardò.
-Fra noi è tutto apposto?-le domandò cercando di apparire tranquillo.
Lei aspettò cercando di trovare la risposta giusta a quella domanda:era
cambiato qualcosa fra di loro?
Beh,ieri l'aveva vista nuda...E sicuramente aveva smesso di rifiutarla e di
tirarsi indietro.
Ma lei adesso non riusciva a liberarsi del senso di imbarazzo per quello che
aveva fatto:ancora adesso non riusciva a crederci!
Nonostante quello che si stava agitando nella sua mente,annuì convinta.
-Perchè dovrebbe essere cambiato qualcosa?-gli domandò sperando di suonare
convincente.
Draco la guardò qualche istante con aria indagatrice sul volto,poi lei lo
vide annuire e sorridere leggermente.
-Ok,hai ragione tu.Mi faccio una doccia e vengo a dare il buongiorno a
Prue-le disse.
Hermione annuì a sua volta e si avviò verso la porta del bagno,senza
accorgersi del suo sguardo.
Era ovvio che non era tutto come prima....
Quando la porta del bagno si fu richiusa dietro la donna,Draco si affrettò a
chiuderla a chiave.
Vi appoggiò le spalle contro e cercò di fare profondi respiri per
calmarsi.
Non poteva avere delle reazioni del genere soltanto per averla vista nuda e
per averla abbracciata qualche istante!
Non dopo quello che era successo la sera prima!
Ma se quelle reazioni fossero dovute proprio alla sera prima?
Ancora non riusciva a credere a quello che era successo,a come era
successo!
Un'attimo aveva la testa posata contro la sua spalla,desideroso soltanto di
sentire la presenza di Hermione vicino alla sua,di sentire il suo profumo...E
l'attimo dopo le mani di lei lo stavano accarezzando in quel modo così intimo
facendolo quasi urlare.
Ricordava i suoi denti nella spalla di Hermione,il gemito di piacere e dolore
che gli era arrivato alle orecchie,i suoi baci sempre piu' appassionati...
Non aveva la minima idea di come erano riuscito a smaterializzare entrambi
nella loro camera da letto.
Si avvicinò alla vasca e cambiò velocemente l'acqua,poi ci si infilò
dentro,rabbrividendo quando la sua pelle venne a contatto con l'acqua
fredda.
Aveva bisogno di un deterrente per quei pensieri,altrimenti non sarebbe
riuscito ad iniziare la giornata...
Come era possibile che il semplice innocente bisogno di vicinanza si fosse
trasformato nella passione piu' torbida?
Non aveva intenzione di atteggiarsi a santo,perchè nella sua vita aveva avuto
altre esperienze con altre donne,ma aveva sempre immaginato che la sua prima
volta con Hermione sarebbe stata piu' dolce,romantica,di quelle che aveva sempre
detto di non sopportare quando sentiva i discorsi fra Daphne e Pansy.
Inoltre la sera prima era anche convinto di riuscire a controllarsi!
Erano entrati in quella piscina con la certezza di fare una nuotata
innocente,per scaricare la tensione che il litigio fra Daphne e Blaise aveva
gettato addosso al gruppo e invece erano finiti a parlare di figli e a...
No!
Non poteva ripensarci di nuovo!
Altrimenti rischiare la polmonite era inutile.
Eppure nella sua mente era chiara l'immagine di Hermione completamente
abbandonata contro il suo corpo,gli occhi chiusi a godere di ogni piu' piccola
carezza.
Gli sembrava ancora di sentire nelle orecchie i gemiti e le piccole urla che
le aveva strappato la notte precedente.
Quando si erano trovati in camera l'aveva spinta con le spalle contro il muro
e l'aveva sollevata da terra,afferrandola per il sedere,facendo scontrare le
loro parti intime provocando una scarica di brividi in entrambi.
Ma lei,come se non fosse contenta di quella vicinanza,aveva stretto le gambe
attorno ai suoi fianchi per poi allacciargli le braccia attorno al
collo,annullando tutte le distanze fra di loro.
Si erano scambiati dei baci "nuovi",come non se ne erano mai dati prima:non
erano mai stati così appassionati,così affamati l'uno dell'altra...neanche
quella sera sul divano!
Scosse la testa piu' volte come per liberare la mente da quelle immagini,e
solo allora si rese pienamente conto che il suo corpo aveva inziato a reagire
nonostante il deterrente dell'acqua fredda.
Ma che razza di pervertito era?
Sospirò e tuffò la testa sott'acqua cercando di calmare i "bollenti
spiriti",ma stranamente gli sembrò di trovare anche lì l'odore del cloro.
Lo stesso odore che aveva sentito sulla pelle di Hermione...
Quello che aveva cercato di leccarle via.
Ricordava la scia umida che aveva lasciato la sua lingua mentre scendeva
sulla pelle della gola,sul seno,attorno all'aureola marrone e lo stomaco piatto
fermandosi sotto l'ombelico, sollecitato ogni volta dagli invitanti gemiti della
donna.
Tirò fuori la testa dall'acqua e espirò forte,cercando di liberare le narici
da quello strano odore.
Si tirò indietro i capelli bagnati con una mano e fissò una mattonella nel
muro davanti a sè: doveva assolutamente calmarsi!
Doveva affrontare una comitiva di Serpeverde a cui probabilmente non era
sfuggito il reggiseno del costume di Hermione abbandonato nell'acqua della
piscina...L'ultima cosa di cui aveva bisogno era la confusione che regnava nella
sua testa!
Inoltre doveva parlare con Hermione.
Doveva sapere come stava,cosa pensava...Se si era pentita di quello che era
successo la notte precendente.
Per lui era stata la realizzazione di un sogno,certo magari non proprio nelle
stesse modalità,ma aveva realizzato il sogno che aveva fin da quando aveva
tredici anni.
E non poteva pensare di aver rovinato tutto soltanto per non aver saputo
aspettare,per non essere stato capace di tirarsi indietro.
-Draco!-
Voltò la testa verso la porta del bagno da dove era arrivata la voce di
Hemione.
-Si?-
-Io e Prudence cominciamo a scendere per la colazione...Prue ha fame.
Ti aspettiamo giù-gli disse la donna.
Decisamente doveva parlare con lei il prima possibile.
Blaise e Daphne dormivano ancora.
Pansy,Sadie e Theo erano seduti al tavolo in giardino con una tazza davanti e
un piatto con pane tostato e marmellata.
La donna e la bambina erano intente in una discussione che Hermione non
riuscì a cogliere, mentre il marito era immerso nella lettura del "The
Times".
Non appena vide la sua nuova compagna di giochi,Prudence corse verso di lei
per quanto le permettevano le gambe paffute e corte seguita a ruota dalla
madre.
Sentendole arrivare,Pansy alzò gli occhi e vedendola avvicinarsi alla sedia
il suo viso si illuminò neanche una lampadina.
-Buongiorno!-salutò Hermione sedendosi e prendendo Prudence sulle
ginocchia.
-Buongiorno a te Hermy...E' una mia impressione o hai la faccia
stanca?-domandò subito la donna con un sorriso complice.
Suo marito piegò il giornale e rivolse uno sguardo a Hermione.
-A me non sembra,anzi credo stia benissimo.
Dov'è quel fannullone del tuo fidanzato?-domandò poi rivolto alla mora.
-Stava facendo la doccia...Io e Prudence siamo scese perchè la piccola era
affamata-spiegò Hermione.
Sentiva su di sè lo sguardo di Pansy e quando incontrò i suoi occhi vide che
erano curiosi e divertiti allo stesso tempo:sapeva che alla prima occasione
l'avrebbe sequestrata per farsi dire tutto,fin nei minimi dettagli.
Ma come faceva a sapere quello che era accaduto quella notte?
Che qualcuno li avesse visti o sentiti?
Oddio non voleva credere di aver fatto troppo rumore!
-Vuoi un'altra tazza di tè,tesoro?-domandò Theo piegando il giornale e
guardando la moglie.
-No grazie amore,sono a posto così-disse Pansy guardandolo per
un'istante.
-Hermione tu ne vuoi?-chiese allora l'uomo alla mora.
-Sì grazie Theo-disse lei ringraziandolo.
L'uomo si alzò e rivolse uno sguardo alla figlia,sorridendo all'istante.
-Principesse perchè non venite con me?Possiamo rubare qualche altro biscotto
dalla cucina...-disse rivolgendosi ad entrambe le bambine.
Sadie scese subito dalla sedia su cui era seduta e si diresse verso il
padre,poi si voltò verso Prudence,in attesa che l'amica la seguisse.
La piccola alzò lo sguardo sulla madre che le rivolse un sorriso ed alzò le
spalle,gesti che la convinsero ad unirsi alla compagnia.
Hermione l'aiutò a scendere e la guardò mentre muovendosi in equilibrio
precario,Prudence si avvicinava a Sadie e Theo,dando poi la mano all'uomo.
Li fissò,evitando accuratamente lo sguardo di Pansy sempre fisso su di lei,e
aspettò che fossero rientrati in casa per incontrarlo.
Restarono a fissarsi per qualche istante in silenzio,cercando entrambe di
trovare il modo piu' educato per introdurre il discorso,poi alla fine Hermione
sospirò.
-Avanti,chiedimi quello che stai morendo dalla voglia di chiedermi-le disse
poggiando un gomito al bracciolo della sedia e reggendosi la testa con la
mano.
Sentì la risata divertita di Pansy e si trovò a sorridere a sua volta:non era
brava con le confidenze femminili.
A parte Ginny,non aveva mai avuto molte amiche donne e aveva passato gran
parte della sua vita a confidarsi con due maschi.
Non sapeva neanche come si facevano dei veri pettegolezzi fra donne!
-E' successo,vero?-le domandò Pansy con un tono di voce che univa cautela e
curiosità.
La mora incontrò i suoi occhi e suo malgrado si ritrovò a sorridere
divertita,per poi annuire.
Pansy gettò indietro la testa e sorrise.
-Lo sapevo!Lo sapevo!L'ho capito non appena ti ho visto arrivare con Prue!-le
disse.
-Come hai fatto a capirlo?-le domandò sorpresa.
-Tesoro credimi,ce lo hai scritto in faccia-le rispose con tono complice.
Hermione sentì le guance andarle a fuoco,ma prima che potesse fare qualche
altra domanda,la porta che collegava la casa ed il giardino si aprì di nuovo ed
uscì Draco...Ed lei si sentì ardere neanche un tizzone ardente.
Indossava un paio di bermuda bianchi,ed una polo rossa che faceva risaltare
l'abbronzatura presa il giorno prima e metteva in mostra i muscoli.
Non si era mai accorta di quanto fosse muscoloso fino a quando non l'aveva
visto nudo la sera prima...fino a che non aveva "testato" la sua forza.
-Adesso si capisce ancora di piu'-disse sottovoce Pansy,mentre Draco veniva
verso di loro.
Hermione cercò di darsi un contegno nei pochi secondi che Draco impiegò per
coprire la distanza fino al tavolino e quando si fermò accanto a loro,fu quasi
certa di non essere troppo rossa in volto.
-Buongiorno Draco...Hai un'aria splendida questa mattina-lo anticipò Pansy
con un sorriso smagliante.
L'uomo la guardò qualche istante prima di rispondere,poi le rivolse un
sorriso enigmatico che fece tornare il fuoco sulle labbra di Hermione.
-Grazie Pansy,è il mio aspetto di sempre...Tuo marito dorme ancora?-le chiese
portando la conversazione su un terreno meno pericoloso.
-E' in cucina con le bambine,perchè non lo raggiungi?-gli propose subito
l'altra.
Draco annuì lentamente un paio di volte,poi i suoi occhi si posarono sul
volto di Hermione.
-Vuoi che ti porti qualcosa da mangiare?-le chiese gentile.
Subito lei scosse la testa.
-Ci sta pensando Theo...-
Annuendo ancora una volta,Draco la fissò per qualche istante,facendola di
nuovo arrossire poi le salutò e si avviò verso la porta.
-Ma che vi prende a tutti e due questa mattina?-domandò Pansy una volta che
furono di nuovo sole.
-Che vuoi dire?-chiese Hermione.
Sapeva benissimo cosa voleva dire:non erano mai stati così...distanti prima
di allora.
Sembra che il fatto di essere stati a letto insieme avesse complicato le
cose.
Eppure l'avevano desiderato così tanto!
-Il sesso non è la massima espressione d'amore per una coppia
innamorata?-domandò Pansy guardandola.
Hermione sorrise e incontrò il suo sguardo.
-Non ti facevo così romantica,sai?-le disse sorpresa.
L'altra alzò le spalle.
-Tutta colpa di Theo...Mi sta facendo diventare una mammoletta!-
Hermione rise e gettò la testa all'indietro divertita.
-Posso avere qualche dettaglio?-tentò Pansy.
Per qualche istante,la mora riflettè se poteva dirle qualcosa di quello che
era successo la sera prima,ma si rese conto che il solo pensarci la faceva
arrossire e tornare i brividi sulla pelle.
-E' meglio di no...-disse misteriosa.
Sul viso dell'altra era apparso uno strano sorriso compiaciuto:che fosse
contenta per loro?
-Almeno dimmi com'è stato!-ribattè curiosa.
Questo poteva dirglielo senza avere paura di sbagliare.
-E' stato il miglior sesso che abbia fatto in vita mia-
-Lo sai che hai sempre la stessa faccia ogni volta che fai sesso?-
Era entrato in cucina per salutare Prudence e per qualche minuto era riuscito
a cancellare i pensieri che gli affollavano la mente e sembravano non volerlo
liberare dalla loro presenza.
Poi la piccola,finita la colazione,aveva preso a giocare con Sadie e lui
aveva iniziato a bere una tazza di caffè con Theo,deciso a lasciare un pò di
tempo ad Hermione prima che si rivedessero.
-Come fai a dire una cosa del genere?-gli chiese cercando di far finta di
niente.
-Ho vissuto gomito a gomito per nove mesi all'anno per sei anni e posso
affermare con sicurezza che tu ed Hermione questa notte vi siete dati alla pazza
gioia-disse l'uomo con un'espressione seria sul volto neanche stesse parlando
delle previsioni del tempo.
Draco posò sul tavolo la tazza che aveva fra le mani e si alzò,visibilmente
nervoso.
Come se non avesse detto nulla,Theo continuò a bere dalla sua tazza e a
lanciare occhiate alle due bambine.
-Non ti dirò niente di quello che è successo ieri sera-anticipò Draco d'un
tratto.
-Non te l'ho chiesto-ribattè l'altro.
-Meglio essere chiari,specialmente dopo quello che ho sentito alla vostra
festa d'anniversario-disse il biondo.
Non c'era bisogno di dire altro:era chiaro che si riferiva ai pettegolezzi di
Blaise e alla loro smania di sapere.
-Forse ci siamo comportati troppo da Serpeverde in quella
circostanza-commentò Theo guardandolo.
Draco lo guardò qualche istante poi decise di confessarglielo:era giusto che
qualcuno cominciasse a porgerle delle scuse.
-Anche Hermione ha sentito quella conversazione-
Theo annuì impercettibilmente.
-Non avrebbe dovuto-disse semplicemente.
-E voi non avreste dovuto parlare di lei in quel modo-ribattè subito
Draco.
Per qualche istante nella stanza scese il silenzio,mentre entrambi
riflettevano sull'ultima frase pronunciata.
-Hai perso proprio la testa per lei,vero?-domandò poi Theo.
Draco,lo sguardo basso sui suoi sandali,si limitò ad annuire in silenzio.
Era la prima volta che lo ammetteva con qualcuno.
-Credo sia l'unica donna che abbia mai amato-confessò.
Theo rimase in silenzio,costringendolo ad alzare la testa per incontrare il
suo sguardo.
-Sempre che non ho rovinato tutto ieri notte-si lasciò scappare mesto.
-E come potresti?-domandò Theo guardandolo curioso e preoccupato allo stesso
tempo.
Draco lo guardò qualche istante in silenzio,poi sospirò e si allontanò i
capelli dalla fronte.
-Ci sono andato a letto-
E da quando questo era un problema per Draco Malfoy?
-Credo di non capire...-gli disse guardandolo con aria incerta.
Prima che Draco potesse parlare,Pansy ed Hermione entrarono in cucina.
-Ecco dove eravate finiti!Stavo per mandare un messaggio all'Agenzia per le
Persone Scomparse-disse Pansy facendo un passo nella cucina.
Theo sorrise e le fece una piccola smorfia che fece ridere la moglie,prima di
sporgersi verso di lei e darle un bacio.
Hermione era rimasta vicino alla porta,neanche avesse paura ad entrare,così
Draco decise di andarle incontro:prese la sua tazza di caffè e le si
avvicinò.
-Scusa il ritardo,so che non riesci a cominciare la giornata se non hai il
tuo caffè-le disse tendendole la tazza.
Hermione lo guardò qualche istante in silenzio,senza sapere cosa fare,poi
capì che non poteva restare immobile e in silenzio come un'idiota ancora a
lungo,così allungò la mano verso la tazza e con le sue sfiorò le dita di
Draco.
-Grazie-disse cercando di sembrare naturale.
Perchè una cosa che avevano già fatto milioni di volte adesso sembrava così
complicata?
Afferrò la tazza e si allontanò da Draco e dal suo sguardo,avvicinandosi al
piatto pieno di biscotti sul tavolo e prendendone uno.
Un semplice tocco...Così diverso da quello che aveva sentito sul suo corpo la
notte scorsa...
Sentiva ancora i brividi sulla schiena al pensiero delle dita di Draco fra i
suoi capelli,lungo la sua schiena nuda,insinuarsi nel suo slip per accarezzarle
le natiche e poi darle un piccolo schiaffo sulla natica sinistra.
Sperando di non essere vista,lanciò di nuovo uno sguardo alle mani dell'uomo
e le vide stringere di nuovo la tazza...
Le sembrava di sentirle di nuovo sul suo viso e sulle labbra,prima che lei
aprisse leggermente la bocca e gli baciasse i polpastrelli della mano destra
prima di sfiorarli con la lingua.
-Credo che andrò a fare una nuotata!-disse all'improvviso,lasciando la tazza
sul tavolo e voltandosi prima di ricevere risposta.
Doveva assolutamente smetterla.
Draco la guardò uscire senza neanche avere il tempo di fermarla,e si ritrovò
a scuotere la testa leggermente sconsolato.
-Non capisco...-commentò Theo osservando la scena.
Nello stesso momento,in due parti diverse della casa,due persone stavano
pensando alla stessa cosa.
Provando le stesse identiche sensazioni,gli stessi sentimenti che avevano
sentito la prima volta...
Non aveva idea di come era riuscito a smaterializzare entrambi in camera
da letto.
C'era voluto uno sforzo di concentrazione enorme!
Gli sembrava che nella sua mente tutto fosse focalizzato al corpo
seminudo e bagnato di Hermione stretto contro il suo e al desiderio che aveva di
lei.
Ora era certo di non aver mai desiderato nessun'altra donna quanto
lei.
Non appena furono nell'intimità della stanza e sicuri che nessuno potesse
piu' interromperli, Draco spinse Hermione con le spalle contro la parete e la
coprì con il proprio corpo,posando le labbra sul suo collo.
Le braccia della donna erano allacciate alla sua vita e lo attiravano
verso di lei,diminuendo ancora di piu' la distanza fra di loro e facendo
scontrare i loro bacini.
-La tua pelle ha un sapore diverso...-le aveva detto,allontanando le
labbra dalla pelle quel poco che serviva per farsi udire.
Hermione aveva sorriso e l'istante dopo le sue labbra si erano posate
sulla spalla destra di Draco.
-Anche la tua-aveva detto.
Il seno di Hermione premeva contro il torace dell'uomo e ci fu una
piacevole frizione quando Draco si mosse iniziando a tracciare una scia di
saliva con la lingua partendo dalla spalla scendendo sempre piu' in basso lungo
la clavicola,il torace,il solco fra i seni finchè non si fermò sul seno
sinistro.
Le labbra si posarono delicate sul capezzolo,baciandolo,tentandolo con la
lingua e con i denti e infine chiudendosi su di esso iniziando a
succhiarlo.
Le mani di Hermione erano affondate nei suoi capelli e la testa era
poggiata contro la sua spalla,proprio accanto al suo orecchio rendendolo
partecipe dei suoi gemiti e dei suoi singhiozzi strozzati.
Senza preavviso,Draco staccò le mani dalla vita della donna e le afferrò
il sedere,alzandola verso l'alto,senza mai smettere di tormentare il
capezzolo.
Leggermente sorpresa,lei riaprì gli occhi e gli strinse le braccia al
collo spaventata dalla paura di cadere,ma si accorse subito della presa salda
dell'uomo,e per cercare di diminuire la distanza fra di loro gli cinse i fianchi
con le gambe.
Per la prima volta Hermione sentì il suo membro eretto premere contro il
suo centro e un gemito piu' forte degli altri uscì dalle sue labbra.
Strinse ancora di piu' le gambe contro di lui e un gemito arrivò alle sue
orecchie,prima di voltare la testa a cercare la sua e trovarla così
vicina.
Le loro lingue si muovevano così velocemente da non dare il tempo alle
loro labbra di incontrarsi,tale era il bisogno di sentire l'altro.
-Dimmelo...-le aveva detto Draco incontrando i suoi occhi.
Hermione lo aveva fissato per qualche secondo senza capire,perdendosi in
quello sguardo argentato,poi un fulmine aveva attraversato il suo cervello e lei
aveva capito cosa aveva bisogno di sentirsi dire Draco.
-Fa l'amore con me...-gli disse fissandolo.
Un sorriso a metà era apparso sul viso di Draco prima che le labbra
dell'uomo si posassero di nuovo sulle sue,questa volta piu' dolcemente,piu'
delicatamente.
Hermione iniziò a rispondere al bacio,ma allo stesso tempo il suo
cervello cercava un modo per fargli provare lo stesso piacere che finora lui le
aveva dato.
E ad un tratto,una lampadina si accese.
Certo,non l'aveva mai fatto,e l'indomani si sarebbe vergognata da morire
anche soltanto a vederlo,ma ora non aveva importanza:era quello che
voleva.
Sciolse le gambe dai fianchi di Draco e si staccò dalle sue
labbra.
-Mettimi giù-gli disse in un sussurro.
Draco la guardò con uno sguardo leggermente appannato e solo qualche
istante dopo la rimise con i piedi per terra.
Con un'altro bacio,Hermione si staccò da lui e lo fece avvicinare al
comò,arrivando a farglielo toccare con il sedere il bordo del mobile.
Sentiva su di sè lo sguardo curioso e attento dell'uomo a cui rispose con
un sorriso misterioso e malizioso insieme,prima di posare le mani su entrambe i
fianchi e giocare per qualche istante con l'elastico del costume da bagno per
poi abbassarlo con un gesto deciso.
I boxer caddero dai fianchi stretti e dalle gambe lunghe fino al
pavimento,mostrando la potente e piu' che pronta erezione.
Per qualche istante,lo sguardo di Hermione indugiò sul sesso
dell'uomo,completamente spiazzata da quello che vedeva:come era possibile che i
vestiti riuscissero a nascondere tutto quel ben di Dio?
Rialzò lo sguardo e incontrò quello di Draco che la fece diventare
leggermente rossa per l'imbarazzo.
-Io...ecco io non volevo...sembrare facciata-gli disse per cercare di
giustificarsi.
Draco sorrise e le allontanò i capelli dal viso.
-Perchè dovresti esserlo?In fondo stavi solo controllando la merce...-le
disse cercando di apparire scherzoso.
Hermione sorrise leggermente,poggiando la testa contro la sua spalla e
sentendo premere l'erezione contro lo stomaco.
Restarono qualche istante in quella posizione,in silenzio,poi l'imbarazzo
scemò ed Hermione si ricordò dell'idea che aveva avuto poco prima e rialzò la
testa dalla spalla dell'uomo incontrando il suo sguardo.
Gli diede un bacio leggero che lui tentò di approfondire e subito dopo si
chinò sulle ginocchia,arrivando all'altezza del membro e inspiegabilmente,quando
lo vide davanti a sè,si leccò le labbra.
Avvicinò le labbra ed iniziò a posarvi dei piccoli baci,non sapendo se
quello era il modo migliore per iniziare quello che aveva in mente:piccoli baci
su tutta la lunghezza e sulla punta,sentendo sulle labbra una goccia del suo
seme.
Senteva sopra di sè i gemiti dell'uomo e riusciva a vedere le nocche
bianche delle mani di Draco stringersi attorno al mobile.
Era ora di passare all'azione.
Aprì leggermente le labbra e sfiorò con la lingua la punta prima di
accogliere fra le labbra l'intera durezza e iniziare ad accarezzarlo.
Le mani di Draco si erano posate sulla sua testa e la spingevano in
basso,incitandola con quel solo gesto a continuare,e lei decise di
accontentarlo,cercando di non dare ascolto alle sue paure di non essere
"abbastanza brava".
I gemiti erano diventati simili a ringhi animali e molto piu' forti:che
si riuscissero a sentire anche fuori dalla porta?
Un'altra goccia le bagnò le labbra e scese dall'angolo della bocca sul
viso dandole quasi un'aria vampiresca.
I loro sguardi si incontrarono e quasi nello stesso istante,Draco
l'afferrò per le braccia e la rimise in piedi.
-C'è qualcosa che non fai alla perfezione Granger?-le aveva domandato
Draco con il fiatone.
Hermione sorrise,ma non potè rispondere perchè le labbra dell'uomo furono
sulle sue,esigenti e appassionate.
Le mani di Draco stavano armeggiando sui suoi fianchi per sciogliere i
due nodi che sostenevano lo slip del costume,e si accorse soltanto
distrattamente di essere rimasta nuda fra le sue braccia.
Quando riaprì gli occhi,il costume era ai suoi piedi.
Senza darle il tempo di fare o dire nulla,Draco l'afferrò e la fece
voltare,facendole poggiare le mani sul mobile.
Sentì il suo respiro contro la spalla e pochi istanti dopo si accorse
della presenza dell'erezione contro le sue natiche,che la portò ad inarcare la
schiena per aumentare quel contatto.
-Non provocarmi...-le aveva detto lui.
Un sorriso divertito apparve sul volto della donna.
-Altrimenti cosa succede?-gli aveva chiesto quasi sfidandolo.
La risposta non si era fatta attendere:una mano di Draco si era fatta
strada fra le sue gambe aperte e l'aveva accarezzata.
Inizialmente con delicatezza,per paura di farle male,poi era diventata
piu' esigente strappandole gemiti sempre piu' forti e che l'avevano costretta ad
aumentare la presa sul bordo del mobile:le sentiva strofinarle il clitoride,la
pelle morbida,senza alcuna fretta quasi volesse farle pagare un torto o
un'insolenza.
E ad aggiungersi al piacere che le davano quelle carezze c'era la
presenza sempre piu' insistente del pene contro il suo sedere e il tocco delle
sue labbra sulla spalla destra che si alternava al tocco dei denti.
-Basta...Ti prego basta-
Con un'ultima carezza,la mano si era allontanata e si era stretta attorno
alla sua vita,attirandola a sè.
Era finito il tempo dei giochi.
Ora facevano sul serio.
Hermione allargò leggermente le gambe per aiutarlo e l'istante dopo,sentì
una mano di Draco che avvicinava l'erezione verso la sua entrata.
Poteva sentirlo anche se era voltata di spalle...
Inizialmente sentì avvicinarsi la punta,scivolarle dentro con un gemito
di eccitazione.
Poi lo sentì...Era dentro di lei.
E le sembrava la cosa piu' giusta e naturale del mondo.
Per qualche secondo restarono immobili cercando di adattarsi alla
posizione e al nuovo corpo,poi Draco affondò in lei per la prima volta con una
poderosa spinta che la fece gemere forte ed inclinare la testa in avanti,con i
capelli a nasconderle il viso.
Il fiato caldo ed affannato dell'uomo le arrivava sul collo e le
provocava dei piccoli brividi che si andavano ad aggiungersi agli
altri.
Continuava a spingere,ad affondare come se volesse raggiungere la massima
profondità del suo essere.
Hermione si lasciò scappare un piccolo grido e subito le labbra di Draco
le sfiorarono la pelle della schiena,prima di concedersi un gemito a sua
volta.
Il braccio stretto attorno alla vita della donna si strinse ancora di
piu',avvicinando i loro corpi e annullando ogni distanza possibile,e facendo
scivolare Draco ancora piu' a fondo dentro di lei.
La velocità delle spinte era aumentata e presto tutto sarebbe
finito.
"Non ancora...Non voglio ancora lasciare questa stanza..."
La mente di Hermione era totalmente annebbiata dal piacere che la stava
per sommergere:ancora poche spinte e sarebbe stata perduta.
Perduta,sì,perchè dopo un'esperienza del genere non sarebbe piu' potuta
tornare indietro.
-Vieni con me...-gli aveva detto fra un gemito e l'altro.
Le labbra di Draco erano ancora contro la sua spalla e l'istante dopo
sentì i denti affondare dentro la pelle morbida,facendola gridare.
Contemporaneamente,un'ultima spinta portò entrambi all'orgasmo,facendo
traballare violentemente il mobile sotto i loro movimenti.
Hermione aveva chinato in avanti la testa di nuovo e aveva urlato senza
controllo mentre si abbandonava a quel piacere che credeva uscito per sempre
dalla sua vita.
Draco,la guancia destra premuta contro la schiena di Hermione,si svuotò
in lei con un'ultima poderosa spinta e lanciò un urlo a sua volta.
Il silenzio che seguì i loro gemiti fu quasi assordante.
Restarono in quella posizione per qualche istante,poi Draco uscì da lei e
la fece voltare per guardare il suo viso.
Ora aveva paura...Per la prima volta dopo tanti anni,aveva paura di
qualcosa.
L'aveva presa fra le braccia e aveva cercato il suo sguardo:c'era
qualcosa di indefinito in quegli occhi dorati.
Cosa stava pensando adesso?
Hermione,vedendo l'espressione preoccupata dell'uomo,aveva sorriso
languida e si era stretta a lui,incurante della loro nudità,poggiandogli la
testa su una spalla.
Questo per il momento può bastare,aveva pensato Draco prendendola in
braccio e facendo i pochi passi che li dividevano dal letto.
-Possiamo parlare?-
Ancora perso nei suoi pensieri,era sobbalzato quando aveva sentito la voce
vicino alla porta.
Hermione era lì,ferma sulla soglia,in attesa di una sua parola:se lui non
avesse voluto parlarle se ne sarebbe andata chiudendo la porta.
Senza dire nulla,lui aveva annuito.
Lei era entrata e si era richiusa la porta alle spalle,poi aveva fatto
qualche passo nella stanza.
Lo sguardo dell'uomo fu attirato dal reggiseno del costume che la donna
stringeva nella mano sinistra.
-Sei riuscita a recuperarlo-disse.
Hermione lanciò uno sguardo alla sua mano e sorrise leggermente.
-Ho fatto appena in tempo...Daphne è uscita in piscina due secondi dopo-gli
disse prima di posarlo su comò.
Draco tornò in silenzio e la fissò mentre si sedeva su una poltrona poco
distante dal letto.
-Draco io...io ti devo delle scuse-iniziò poi.
-No,che dici...-fece subito lui.
-Fammi parlare-lo interruppe la mora.
I loro occhi si incontrarono e lo sguardo deciso che lesse negli occhi di
Hermione convinse Draco a restare in silenzio.
-Mi sono comportata male con te...Fin da quando ci siamo svegliati.
Ma non è colpa tua!Ero io che dovevo capire alcune cose...o meglio venire a
patti con quello che era successo ieri sera...-cercò di spiegargli,il viso teso
per cercare le parole adatte.
-Hermione capisco benissimo quello che è successo...-le disse lui alzandosi
in piedi.
Sentì lo sguardo della donna su di sè e andò avanti.
-Ho tentato in tutti i modi di evitare,di controllarmi,perchè non si venisse
a creare questa situazione,ma a quanto pare non sono così forte come pensavo-le
disse.
L'espressione sul volto di Hermione era cambiata:era confusa,come se si fosse
persa una parte importante della conversazione e adesso non capisse bene il suo
significato.
-Aspetta...che vuoi dire?-gli chiese.
-Ho provato in tutti i modi ad evitare che tu ti pentissi di...-ricominciò
Draco con un'aria triste sul volto.
-Pentirmi?Io non sono affatto pentita-lo bloccò lei.
Il discorso così chiaro nella sua mente morì sulle labbra dell'uomo.
Guardò Hermione e lei ricambiò il suo sguardo con un leggero sorriso
divertito sulle labbra.
-Tu...tu non sei pentita?-le chiese come se avesse bisogno di un'ulteriore
conferma.
Lei scosse la testa.
-Perchè dovrei esserlo?Sapevamo entrambi che sarebbe successo...Era da un pò
che ci giravamo intorno e alla fine hai smesso di resistermi-disse Hermione in
tono pratico e sicuro,ma con un leggero sorriso sul volto.
Fu come se un peso fosse stato tolto dal petto di Draco che si rilassò
visibilmente e tornò a sedersi sul letto,questa volta di fronte a lei.
Poi però un pensiero gli fece corrucciare la fronte.
-Ma allora perchè...-
-Perchè mi sono comportata così questa mattina?-gli disse lei pronta.
Draco annuì.
Lei si mosse sulla sedia e si sporse in avanti,poggiando entrambe le braccia
sulle sue ginocchia, avvicinandosi a lui,che continuava a guardarla curioso.
-Il fatto è che mi vergognavo...-gli confessò.
La fronte di Draco si corrucciò ancora di piu'.
-Ti vergognavi?Di quello che c'è stato fra noi?-le chiese confuso.
Hermione scosse subito la testa e allungò una mano per prendere quella di
Draco.
-No!Non per quello che c'è stato...Ma per come è successo-cercò di
spiegargli.
Lui la fissò e cominciò a capire qualcosa dai suoi discorsi spezzati.
La sentì fare un lungo respiro e allontanare lo sguardo dal suo,posandolo
sulle sue ginocchia.
-Quello che è successo ieri sera è stato...inaspettato per me.
Voglio dire...sapevo che saremmo andati a letto insieme,e lo desideravo,ma
non mi ero mai immaginata di poter essere così...spinta-gli confessò senza
guardarlo.
Draco sorrise,capendo finalmente il motivo che l'aveva portata ad evitarlo
per tutta la mattina.
Le prese il mento con due dita e le fece alzare la testa finchè i loro
sguardi non si incontrarono di nuovo,facendo arrossire il volto di Hermione
all'istante.
-Vuoi dire che con....-le domandò con un leggero sorriso sul volto.
-Mai!Certo non voglio passare per una vergine,ma non ho mai...mai fatto
quello che ho fatto ieri sera con te...-continuò lei,leggermente piu'
rilassata,grazie alla calma che vedeva negli occhi di Draco.
-Quindi non hai mai...baciato il tuo ex come hai baciato me?-le chiese
curioso.
Hermione sorrise,capendo a cosa si riferiva e scosse la testa.
-Credevo te ne fossi accorto della mia inesperienza-gli disse.
Draco rise divertito e questa volta fu lui ad abbassare la testa.
-In quel momento ero talmente talmente su di giri che non mi rendevo conto
neanche di dove mi trovavo...-le confessò.
Una risata limpida risuonò nella stanza portandolo a rialzare lo sguardo sul
volto di Hermione, rilassato nonostante l'argomento.
-Qualche altra prima volta?-le domandò lui curioso.
Lei corrugò la fronte e Draco alzò le mani.
-Avanti!Sono solo curioso...-le disse come per difendersi.
Hermione sorrise e alzò le spalle.
-Ok,allora...La posizione-gli disse.
-Giudizio positivo o negativo?-le chiese lui.
-Non crederai davvero che te lo dica?-ribattè lei divertita.
-E' per sapere come muovermi meglio la prossima volta...-le spiegò sperando
di convincerla.
Ma vide subito che non era andata a buon fine:lei aveva un sorriso divertito
e continuava a scuotere la testa.
-Ok,lascia perdere...-le disse.
-Se te lo dicessi,ti monteresti la testa e non daresti piu' il massimo...-gli
fece notare lei.
Draco fece una smorfia.
-Va avanti,non voglio piu' saperlo-
Hermione si lasciò scappare una risatina e gli accarezzò i capelli,lasciando
la mano fra questi.
-Ok...Allora,vediamo...-avvicinò il viso all'orecchio destro di Draco e posò
un bacio sul lobo.
-Era la prima volta che qualcuno mi accarezzava così...Ed il giudizio è stato
piu'che positivo...- disse in un sussurro prima di dargli un'altro bacio
sull'orecchio.
Le braccia di Draco le accarezzarono le gambe avvicinandola a lui.
Voltò la testa e incontrò le labbra di Hermione,accarezzandole dolcemente con
le sue.
-Che ne diresti di approfondire un pò quell'argomento?-le domandò facendola
sedere sulle sue ginocchia.
E in un'attimo persero la testa.
EUREKA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Dopo mille peripezie ed una vera
estate di passione sono riuscita a sistemare tutti i problemi tecnici che avevo
e tornare!
Grazie x avermi aspettato,la mia paura
piu' grande era che mi aveste abbandonato...
Prima di rispondere ad ogniuno di voi
e ringraziarvi come meritate,voglio rispondere ad una critica che mi è stata
mossa nello scorso capitolo:ogni mia fiction è basata su eventi personali,su
ricordi,ma forse questa è la piu' personale perchè x scriverla ho preso spunto
da un vecchio gossip di famiglia.
Anche quello che è successo fra Blaise
e Daphne è una cosa realmente accaduta e quindi ci sn state vere lacrime e vere
liti,quindi non voglio essere incolpata di "crudeltà" o di "insensibilità"...Ho
solo raccontato quello che è successo.
Ora basta con le note
tristi!
Ringrazio tutti coloro che leggeranno
e recensiranno questo capitolo e mi scuso per eventuali errori di ortografia e
di battitura.
E ora i ringraziamenti:SereXX(Benvenuta e grazie x i
complimenti!),Cleo88(L'ho
scampata davvero grossa!Cmq credimi nn era mia intenzione lasciarvi x cs tanto
tempo senza notizie,fortuna ke è successo d'estate!),8x4(Già è triste,ma nn è ancora
finita...),Tanny(Grazie x
i complimenti,e x i suggerimenti),Nina92(Eccoti accontentata, spero sia stato di tuo
gradimento),AliasNLH(Anche
voi mi siete mancati!!!), Jennybrava(Grazie x i complimenti,anke xke certe volte credo di nn aver
descritto bene quello che volevo dire veramente),Pikkola(Ok,ora basta con i complimenti
o mi monto la testa...),GErmana(Già ma è un'odio pieno d'amore),Sara
S92(Anke io l'ho odiato tanto!Se nn sn complicate nn
ci piacciono le storie d'amore!),Sorellinadolce( Anke io sn dalla parte
di Daphne:Hogwarts è un posto già difficile x una persona "normale" figurati per
il loro bambino.Putroppo devo infrangere i tuoi sogni:Prue nn ha chiamato papà
Draco),Fredy94(Il piano è
un'altro,e x spezzare una lancia in favore di Harry,lui ne sa soltanto una
metà...Non è lui il cattivo da bruciare),Saramermaid( Grazie x i complimenti
Sara!Purtroppo nn posso rispondere alla tua domanda xkè nn lo so neanche io,vado
avanti cn il favore del pubblico!),Sunrise
92(Ora mi uccidi? Si è adeguata allo stile Serpeverde
e penso che ci si trovi molto bene...anke a me piace di +!)Musa16(Che te ne pare di
questo?),Katta83(Grazie x
i complimenti!), Giuliathebest(Sarà un lavoro lungo e faticoso...Sia Daphne che Blaise sn
testardi ed orgogliosi),Sole88(Spero di nn esserlo!Però se ti raccontassi tutto subito che gusto
ci sarebbe di leggere il prox capitolo),Falalula(Grazie tr buona,anke voi mi
siete mancati!Veramente Herm era + preoccupata x la reazione di Harry a quella
parola,nn voleva litigare di nuovo),Pei
Chan(I miei capelli sn lunghi se ti serve x la
bambola voodoo!Forse ha sofferto anke di +...L'ultima frase era un'indizio x qst
capitolo!),JC(
GRazie!Finora 6 l'unico ke nn ha fatto la bambola!Ho soddisfatto la tua
curiosità?), Lights(In qst
chap si è distaccato dal solito Deaco della Row,ma in futuro tornerà...quando c
sarà da sfoderare gli artigli e combattere),Persefone
furia(Harry è solo una pedina),Whateverhappen(Chissà...In qst momento
x Blaise,Draco rappresenta tt qllo ke lui avrebbe potuto essere),Ginny28(GRazie x i complimenti!),
Uraniaglo(Non sn cs
cattiva da separare una madre dalla figlia...Non ancora almeno...),Madamina(Finalmente il miracolo è
avvenuto e sn di nuovo fra voi...),Peke(Grazie x i complimenti!),Conny(Ambientare la storia ad Hogwarts
significava conoscere veramente a fondo la scuola e io confesso che ci sono
molte cose che nn ricordo,quindi ho preferito creare un mondo tt
mio...),Hollina(Ti posso
rassicurare fin da subito:è la vera Prudence...Che intendi quando dici che sia
Daphne che Blaise sbagliano?),Krisma(Dai tempo al tempo...se è cambiato così radicalmente Draco può
succedere anche a Blaise,no?).
Bene,per il momento io vi saluto e vi
do appuntamento al prox chap...
"Against all odds...I'm in
love"
Baci,Eva
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Capitolo 13 *** Against all odds..I'm in love ***
against all odd...i'm in love
"Attenzione prego:i passeggeri del volo BA854 per
Bruxelles delle 10.00 sono attesi al gate numero 16".
Non appena la voce scemò dall'altoparlante,l'uomo la donna e la
bambina si alzarono:era ora di separarsi.
-E' il mio volo-disse infatti lui.
La donna annuì e lo guardò in volto.
-Hai il passaporto e la carta d'imbarco?-gli domandò efficente come
sempre.
Lui sorrise e annuì,prima di prendere i documenti dalla tasca destra
della giacca a doppiopetto che indossava.
La fissò per qualche istante,poi abbassò lo sguardo sulla bambina,che
guardava ora uno ora l'altra,in attesa.
-Ehi signorina!-la chiamò,prima di prenderla in braccio per
incontrare il suo sguardo.
La piccola lo guardò attenta,le mani abbandonate sulle sue
spalle,un'aria curiosa a renderle il volto ancora piu' dolce.
-Mi raccomando,non fare arrabbiare la mamma...-le disse l'uomo con un
sorriso.
La bambina,a quelle parole,fece un deciso cenno d'assenso e lui
rise.
-Se ti comporti bene,ti porto un regalo bellissimo al mio ritorno-le
promise lui.
Il volto della piccola si illuminò a quella promessa e,con un gran
sorriso,ricambiò il bacio che l'uomo le posò su entrambe le guance.
Ancora con la bambina fra le braccia,si voltò verso la donna che
aveva osservato tutta la scena cercando di combattere le lacrime che premevano
per uscire dagli angoli degli occhi.
-Devo veramente andare,altrimenti finisce che resto a terra-le disse
serio.
Lei annuì,sempre silenziosa.
L'uomo mise a terra la bambina che non gli lasciò la mano e si
avvicinò alla donna:ormai la conosceva bene,non aveva bisogno delle sue parole
per sapere che cosa stava pensando o provando.
-Ti chiamo questa sera-le disse con lo stesso tono
serio.
Ancora una volta lei annuì.
Vide il volto dell'uomo avvicinarsi e chiuse gli occhi,sentendo poco
dopo le labbra sulle sue per un bacio d'addio.
La presenza della bambina e di tutta quella gente intorno a loro non
permetteva loro di approfondire il bacio come avrebbero voluto,perciò lei si
staccò da lui quasi subito.
-Adesso vai,o perderai il volo-gli disse tirando su con il
naso.
Lui sorrise e si sistemò meglio la tracolla della borsa sulla
spalla,prima di carezzare per l'ultima volta i capelli della bambina e di
rivolgerle un'ultimo sorriso.
Poi si allontanò.
Lei restò di spalle:non riusciva neanche a vederlo andar
via.
Sapeva che era sciocco il suo comportamento,che non c'era nessun
motivo di essere così triste, eppure era come se il sole fosse stato inghiottito
da un'enorme buco nero.
Sono soltanto tre giorni,continuò a ripetersi per quei brevi
istanti,mentre lui si allontanava,ma alla fine l'irrazionalità ebbe il
sopravvento e si voltò alla sua ricerca fra la folla.
Cercò i suoi serici capelli fra tante teste,alzandosi addirittura in
punta di piedi per avere una migliore visuale.
Troppo tardi!
-Hermione-
Si voltò non appena sentì la sua voce.
Era accanto a lei,il suo solito sorriso sghembo sul viso e la
guardava di sottocchi.
Senza dire niente,Hermione gli gettò le braccia al collo,nascondendo
il viso nell'incavo fra la spalla e il collo.
Subito le braccia di Draco si strinsero attorno alla sua
vita,premendola contro il suo corpo, mentre il suo viso indugiava fra i capelli
morbidi e ricci della donna,annusandone l'odore come era solito
fare.
-Siete ancora in tempo per venire con me-le disse con voce
calma.
Con ancora la testa sulla sua spalla,lei sorrise.
-Venire con te senza neanche dei vestiti di ricambio?-gli domandò da
quella posizione.
Lui sorrise e le accarezzò la schiena.
-Esistono degli ottimi negozi d'alta moda anche a Bruxelles e poi non
ci credo che non sapresti materializzare dei vestiti all'occorrenza-le disse lui
prendendola amabilmente in giro.
Hermione alzò la testa e fissò i suoi occhi argentei.
Come al solito non si lasciavano scappare nessun'emozione,ma ormai
lei aveva imparato a riconoscere quello che si nascondeva dietro quella
maschera.
Andare con lui...
Sarebbe stato bello,ma non avrebbe avuto nessun motivo per
accompagnarlo se non l'improvviso senso di claustrofobia che sentiva quando lui
non c'era.
Non era un viaggio di piacere:Draco avrebbe dovuto presenziare ad
un'importante congresso e lei era sicura che aveva bisogno di tutta la
concentrazione possibile,senza distrazioni e ritardi.
Per quelle convinzioni,scosse la testa.
-Credo di poter resistere tre giorni senza di te-gli
disse.
Lui sorrise.
-E chi ti dice che io riesca a resistere senza di voi?-le domandò
serio.
Hermione restò qualche istante interdetta,poi scosse la
testa.
-Perderai l'aereo se continuiamo con questo discorso...Adesso va e fa
il tuo lavoro!-gli disse cercando di sorridere.
Draco la fissò serio per qualche istante,poi le prese il mento fra
due dita e la baciò di nuovo.
Questo era il vero bacio dell'addio:Hermione gli posò una mano sulla
guancia sinistra e dischiuse le labbra sotto quelle dell'uomo lasciando
incontrare le loro lingue per qualche istante,per pochi secondi che le fecero
mancare il respiro.
Fu allora che capì.
Quando riaprì gli occhi e si sciolse dal suo abbraccio,ogni dubbio
era sparito e quella nuova consapevolezza l'aveva colpita come un fulmine a ciel
sereno.
-Ricordati di chiamarmi questa sera-gli disse cercando di recuperare
un pò della sua solita efficenza.
Draco annuì e le accarezzò la guancia destra con la punta delle dita
per l'ultima volta,prima di staccarsi da lei e avviarsi verso il
gate.
Questa volta Hermione si voltò e lo guardò allontanarsi,finchè Draco
non si voltò e le salutò per l'ultima volta.
E di nuovo quella consapevolezza la stordì:in barba a quello che era
stato il loro passato,nonostante il loro strano inizio e tutti i problemi che
ancora avrebbero affrontato insieme,era irrimediabilmente innamorata di Draco
Malfoy.
Dopo aver accompagnato Prudence all'asilo nido,era corsa in ufficio
per cercare di recuperare un pò del tempo perso.
Ma una volta lì,nel silenzio del suo ufficio,la sua mente aveva
continuato a riportarla a quella nuova sorprendente scoperta:erano giorni che
quel dubbio continuava a girarle per la testa.
Le prime avvisaglie erano iniziate dopo il week-end alla casa di
Daphne:si conosceva troppo bene per sapere che non sarebbe mai andata a letto
con un'uomo se non per amore.
Lei non era il tipo da una notte di puro sesso sfrenato,e tutto
quello che aveva fatto nella sua vita lo dimostrava!
Non sarebbe mai andata a letto con Draco,non avrebbe mai fatto quelle
cose,se non avesse provato qualcosa per lui.
Il primo pensiero che le era saltato in mente era stata la
riconoscenza,ma l'aveva scartata all'istante perchè sapeva che non provava quel
sentimento per lui fin da quel primo bacio che lui le aveva
rifiutato.
Allora aveva pensato all'attrazione fisica.
Era inutile prendersi in giro:uomini attraenti come Draco erano
difficili da trovare in giro per Londra,babbani o maghi.
Il fatto che un'uomo così ben messo avesse deciso di stare con
lei,anche se solo per finta,era un' iniezione di autostima continua per lei che
per tutta la vita non si era mai reputata una gran bellezza.
Se poi pensava alle ragazze che lui aveva avuto in passato,si sentiva
ancora piu' insignificante: le bastava pensare a Daphne e allora tornava ad
essere la "piccola babbana zannuta" dei tempi di Hogwarts.
Eppure Draco aveva scelto lei.
Aveva scelto lei e tutto quello che aveva fatto in quei due mesi
dall'inizio della loro storia era stato accorgersi lei:dalle piu' piccole
cose,come portarle il caffè in camera,alle cose piu' importanti,come prendersi
tutti quegli insulti alla festa dei Nott o accompagnarla a vedere "Wicked"
soltanto perchè lei moriva dalla voglia di vederlo.
Era stata la mancanza di quelle attenzioni a farla
innamorare?
Se Ron non fosse stato così disattento,così distante...se il loro
rapporto fosse stato idilliaco e Draco fosse entrato nella sua vita cosa sarebbe
successo?
Che domanda idiota!
Perchè allora non si chiedeva cosa sarebbe successo con Voldemort al
potere?
Era inutile chiedersi come sarebbe stato il suo matrimonio se Ron non
avesse scoperto il gioco d'azzardo,era successo e lei aveva iniziato una nuova
vita.
Una vita che non le dispiaceva affatto:non c'era piu' la paura che
qualcuno la fermasse,la paura di non arrivare a fine mese,non c'era piu' la
rabbia per non sapere che cosa stava succedendo proprio sotto il suo
naso.
Tutto era chiaro,limpido.
Sapeva che il suo posto accanto a Draco era una finzione...ma era
davvero così?
Nel contratto che aveva letto quel giorno,non c'era scritto nulla a
proposito di sesso,nè tantomeno d'amore.
Ron si sarebbe fatto uccidere piuttosto che firmare un contratto del
genere!
Allora come erano arrivati a quel punto?
Lei ricordava benissimo le regole che avevano fissato il primo giorno
di quella convivenza e pensando alla loro vita di oggi,non ce ne era piu'
nessuna che fosse valida.
Avevano deciso di dormire in camere separate,di fare vite distinte al
punto che sarebbero potuti passare mesi prima di incontrarsi in quella casa
enorme,lui impegnato con il suo lavoro,lei con Prudence e le varie scartoffie
del Ministero.
Perchè allora quelle regole non erano durate che poche
ore?
Già il primo giorno avevano abolito la regola del dormire separati a
causa di Blaise...che fosse stato quello il motivo scatenante?
Quell'intimità forzata aveva portato a sentimenti che avevano
annullato la riconoscenza che inizialmente lei aveva per lui,fino alla piu'
totale comprensione,complicità e passione.
Passione!
Bruciante passione che le scorreva nelle vene ogni volta che lui la
sfiorava,ogni volta che le sue labbra l'accarezzavano.
Era l'odio provato per tanti anni a provocarle quella tempesta
d'emozioni?
Aveva cercato di analizzare la cosa nel modo piu' razionale
possibile,finchè non aveva dovuto arrendersi all'evidenza:era innamorata di
Draco.
Con quella scoperta era nata anche un'altro problema:come doveva
comportarsi adesso?
Sapere che i suoi sentimenti per lui erano cambiati avrebbe influito
sul suo modo di comportarsi?
Quando aveva saputo del viaggio a Bruxelles,aveva sentito un senso di
vertigine,inaspettato.
Sapeva che il suo lavoro comportava anche questo tipo di
eventi,allora perchè ne era così sorpresa?
Draco aveva proposto a lei e Prudence di andare con lui
e,inizialmente,lei era stata sul punto di accettare.
Però quando Draco le aveva spiegato di cosa si trattava
esattamente,aveva deciso di restare a casa:era un'occasione importante per lui e
per il suo lavoro e non aveva bisogno di distrazioni o di perdite di
tempo.
Così gli aveva spiegato la sua idea e l'uomo,anche se
riluttante,aveva accettato di partire da solo.
Alla luce di quella nuova scoperta,quel viaggio veniva proprio al
momento giusto.
Le avrebbe permesso di riflettere con calma sul da farsi,senza
sentire lo sguardo attento e curioso di Draco addosso.
Come doveva comportarsi?Doveva parlargli di quel cambiamento oppure
doveva tenere la bocca chiusa?
E se i sentimenti di Draco non erano cambiati dal maggio
precedente?Sì sa che le donne pensano subito a coinvolgimenti emotivi e al lieto
fine,ma per gli uomini non è la stessa cosa...
Specialmente per quell'uomo in particolare!
Lui era Draco Malfoy!Come poteva credere che andando da lui a
confessargli il suo amore,si sentisse giurare in ritorno amore e devozione
eterne?
Era ancora intenta a riflettere su quello che era giusto fare,quando
il telefono sulla sua scrivania squillò facendola sobbalzare.
-Pronto?-
-Ecco dove ti eri nascosta!-
Hermione si appoggiò allo schienale della sedia e sorrise leggermente
divertita.
Aveva dato quel numero a Pansy soltanto una settimana prima e da
allora non era passato giorno senza che la donna non l'avesse chiamata,fosse
anche solo per raccontarle una cosa buffa che le era capitata poco
prima.
-Non sapevo mi stessi cercando-le fece notare Hermione.
-Che ci fai nascosta in ufficio?Hai intenzione di murarti viva fino
al ritorno di Draco?-le domandò l'altra con in tono confidenziale.
-Non mi sto murando viva!Ho solo del lavoro arretrato-ribattè la
mora.
-Balle!Ascolta che ne dici di pranzare insieme?Ho visto un ristorante
indiano sulla King's Road che non vede l'ora di conoscere la mia carta di
credito-le disse cercando di convincerla.
Hermione rise e lanciò uno sguardo all'orologio:erano le undici e
mezza.
In un'ora non aveva fatto molti progressi e comunque doveva pur
mangiare.
-Ok,ci sto.A che ora hai intenzione di pranzare?-le chiese
ravviandosi i capelli dietro l'orecchio destro.
Per qualche istante dall'altra parte del telefono ci fu silenzio,poi
sentì un sorriso.
-Wow!Non credevo di metterci così poco per convincerti!Stai veramente
diventando una di noi...-disse Pansy chiaramente sorpresa.
Anche Hermione sorrise e si rizzò a sedere sulla sedia.
-Molto divertente!A che ora?-le domandò di nuovo.
-Passo a prenderti fra un'ora in ufficio?Non ho mai visto lo studio
di una secchiona-
Hermione riattaccò senza neanche rispondere,conosceva Pansy
abbastanza bene da sapere che non aveva bisogno di conferme, e subito dopo posò
lo sguardo sulla pila di file che ingombravano la sua scrivania.
Aveva un'ora...Era ora di mettersi sotto!
-Ti andrebbe di fare shopping dopo pranzo?-le domandò Pansy
nell'esatto istante in cui il cameriere le aveva fatte accomodare al
tavolo.
Hermione aspettò che il ragazzo indiano fosse abbastanza lontano per
rispondere a tono.
-Ma tu non hai un lavoro,un ufficio che ti aspetta?-le domandò
guardandola di sott'occhi.
Pansy alzò le spalle noncurante.
-Sicuramente non crolla il mondo se mi concedo un'ora di shopping
prima di rientrare al lavoro, non pensi?-le domandò lei tranquilla.
Hermione fece per ribattere,ma l'altra l'anticipò.
-Cosa credi che può accadere in nostra assenza?
Inondazioni?Valanghe?Un orda di babbani che vuole entrare a far parte
del nostro mondo?-le domandò.
L'altra rise e fece per lanciarle il tovagliolo,ma si fermò vedendo
avvicinarsi un'altro cameriere che porse loro i menu' e chiese ad entrambe cosa
volessero bere.
Quando furono di nuovo sole,Pansy diede un'occhiata al menù e dopo
un'istante guardò Hermione.
-Allora mi fai compagnia?Scommetto che hai anche l'American Express
di Draco-disse con voce sicura.
Hermione aggrottò le sopracciglia e la guardò per qualche istante
perplessa:che Pansy avesse qualche capacità di cui non era a
conoscenza?
-Sì ce l'ho ma questo non vuol dire che posso darmi alla pazza gioia
in giro per negozi-ribattè pochi istanti dopo.
Draco le aveva lasciato una delle sue carte di credito nel caso ci
fossero delle spese urgenti o degli imprevisti durante la sua assenza,e lei era
certa che non includessero anche quella pazza di Pansy e le sue spese
folli.
La donna rise leggermente e scosse la testa.
-Certo ragazza che bisogna insegnarti proprio tutto-commentò
divertita.
Hermione la guardò qualche istante,poi posò il menù e si sporse in
avanti,poggiando entrambe le braccia sul tavolo,fissandola con occhi
attenti.
-Se un'uomo ti lascia la sua carta di credito,dà per scontato che tu
la userai per fare shopping.
E' qualcosa che lui si aspetta e tu non puoi deluderlo-le
spiegò.
Hermione sorrise leggermente e annuì.
-Quindi se io dimezzo il patrimonio di Draco prima del suo
ritorno,lui non mi inseguirà per tutta casa con un'ascia cercando di farmi a
pezzi?-le domandò chiaramente divertita.
-Ovviamente no...Una cosa così violenta non è nello stile dei
Malfoy-
Hermione rise,trascinando nell'ilarità anche Pansy e facendo voltare
anche un paio di commensali vicini al loro tavolo,ma per una volta non si curò
di quello che la gente poteva pensare di lei.
Il resto del pranzo fu ugualmente spensierato e piacevole,mentre si
lasciava "iniziare" ai piu' torbidi segreti dei Serpreverde e del suo fidanzato
in particolare.
Chiunque le avesse scorte,sedute a quel tavolino,avrebbe pensato che
erano due vecchie amiche:nessuno avrebbe mai creduto che per anni si erano
odiate a morte,senza neanche un punto di accordo.
Arrivate quasi alla fine del pranzo,Hermione si accorse di una
sensazione fastidiosa che non accennava ad andarsene.
Era certa che qualcuno,abbastanza vicino a lei,la stava
osservando.
Senza farsi notare,cercò di guardarsi intorno alla ricerca della
fonte del suo malesse,ma ovviamente non trovò nessun viso
familiare.
Poi improvvisamente,qualcosa attirò la sua attenzione.
Sulla strada,dal lato opposto al ristorante,un'uomo era fermo con lo
sguardo fisso sulla vetrata dove il suo tavolo era chiaramente
visibile.
Ecco spiegato il motivo del suo disagio...
Allontanò gli occhi dal vetro e lo posò di nuovo su Pansy,che proprio
in quel momento aveva chiesto il conto al cameriere piu' vicino.
Bevve l'ultimo sorso dalla sua tazzina di caffè e,come attratta da
una calamita,tornò a fissare la vetrata:lui era ancora lì.
-Vado a pagare,altrimenti ci vorranno ore prima che qualcuno si
ricordi di noi-disse Pansy.
-Ehi aspetta!Non dovremmo dividere?-le chiese riscuotendosi
improvvisamente.
L'altra scosse la testa.
-Ti ho invitato io,quindi questa volta tocca a me...La prossima volta
sarà il tuo turno-le disse con un leggero sorriso.
Hermione fece per protestare ancora una volta,ma Pansy alzò una mano
e mise fine a tutte le discussioni per poi allontanarsi.
Ora era sola.
Lo sguardo non accennava a staccarsi dall'uomo poggiato con la
schiena contro il muro che non le staccava gli occhi di dosso.
Non era cambiato per niente in un mese e mezzo:sempre lo stesso
taglio di capelli,i stessi vestiti strattonati e bisognosi di una stirata,le
occhiaie scure sotto gli occhi...
Gli occhi.
Era la prima volta che vedeva tanto odio in quegli occhi,almeno per
quanto la riguardava.
Ron non l'aveva mai guardata così.
Eppure eccolo lì,a dimostrarle tutto il suo disprezzo,la sua
rabbia,come se fosse lei quella da giudicare,da odiare per quello che era
successo.
Gli restituì lo stesso sguardo dimenticandosi per un'istante di tutto
quello che era intorno a lei: doveva uscire fuori e parlargli?
In fondo cosa aveva da dirgli?Poteva chiedergli perchè era davanti al
ristorante dove lei stava casualmente pranzando,ma in realtà neanche le
interessava molto.
Poteva però chiedergli perchè non stava rispettando gli accordi del
patto che aveva firmato con Draco...
Ma sapeva che se fosse uscita in strada sarebbe stata la fine:non era
ancora pronta per affrontarlo;se lo avesse avuto fra le mani probabilmente lo
avrebbe fatto a pezzi.
-Ecco fatto!Allora pronta per lo shopping?-le domandò Pansy tornando
verso il tavolo e facendole distogliere lo sguardo.
Hermione sentì i demoni che la stavano invadendo soltanto alla vista
di Ron,allontanarsi all'istante:doveva portarsi il piu' lontano possibile da
lui.
-Mi hai convinto...Andiamo a folleggiare-le disse prendendo la borsa
dalla sedia accanto alla sua e alzandosi.
Pansy sorrise soddisfatta e la prese a braccetto scortandola fuori
dal ristorante.
Quel pomeriggio,dopo aver preso Prudence all'asilo, tornò a casa
consapevole di essere venuta meno ai suoi propositi.
Si era imposta un limite e lo aveva volutamente
ignorato.
Ma come poteva mantenere quei propositi con Pansy che continuava a
mostrarle completini perfetti per lei e,alla sua prima ritrosia,si impegnava per
convincerla a comprarli?
Era tornata a casa carica di pacchi,la coscienza messa a tacere dalle
parole di Pansy che ancora le giravano in mente.
"Sicuramente Draco non rimarrà scontento di questi
acquisti..."
E' quello che spero,si disse posando le varie buste sul
divano.
Il disagio provocato dall'incontro con Ron era svanito,come può
sparire una sensazione di malessere a cui non si sapeva dar nome,ma ancora non
aveva deciso se parlare a Draco di quell' incontro fortuito.
Prudence corse avanti,quasi facendole strada verso il
divano,iniziando poi la scalata al divano bianco.
Hermione sorrise vedendo la tenacia di sua figlia e le si sedette
accanto arruffandole i capelli ricci e provocando la sua risata
piccola.
Quel pomeriggio lo dedicò tutto alla bambina:si rilassarono sul
divano e videro "Robin Hood",cercando di tenere il tempo delle canzoni,poi
quando fu evidente che Prudence non sarebbe rimasta ancora a lungo
buona,Hermione portò la piccola in cucina dove le preparò la cena,aiutata
ovviamente da Prudence che non vedeva l'ora di rendersi utile.
Quando ebbe finito di mangiare,la portò di sopra e le fece il bagno
per poi metterla al letto.
Alle sette e mezzo era sola in quella enorme casa:era la prima volta
che succedeva in quasi due mesi e le faceva una strana impressione...come se
avesse perso l'abitudine alla solitudine.
Tornò in salotto e raccolse le varie borse che aveva lasciato lì fino
a quel momento,poi risalì in camera e le sistemò nell'armadio,chiedendosi ancora
una volta come avesse fatto Pansy a convincerla a comprare quella
roba.
Era completamente diverso dal suo stile,dal look a cui era
abituata,non avrebbe neanche avuto il coraggio di indossarli;sarebbero rimasti a
marcire nell'armadio e nei cassetti.
Però doveva ammettere che erano davvero belli,pensò afferrando una
camicia di seta bianco panna quasi trasparente e avvicinandosi con questa allo
specchio a figura intera.
E le stavano anche bene...
In fondo che male poteva fare un cambio d'immagine?
Non era uno dei piu' grandi cambiamenti che erano avvenuti nella sua
vita nell'ultimo periodo, quindi perchè non provare,visti i buoni risultati
ottenuti finora?
Dopo aver sistemato tutto,scese di nuovo in cucina e si preparò un
panino che mangiò fra un'incartamento e l'altro,cercando di recuperare il tempo
perso nel pomeriggio.
Quando,alla fine l'enorme pila di carta si esaurì,si stiracchiò e
lanciò uno sguardo all'orologio posato sulla mensola del caminetto:le nove e
mezzo.
Blaise non era ancora rientrato,e dubitava fortemente di un suo
ritorno ad un'orario decente:in fondo che motivo aveva di tornare a casa se
Draco non c'era?
Spense la luce nel salotto e si avviò nella sua stanza,dove si
spogliò prima di entrare in bagno: aveva bisogno di una doccia rilassante che le
sciogliesse tutti i muscoli atrofizzati.
Mentre il getto caldo le accarezzava la faccia e le spalle,si chiese
se Draco avesse avuto un momento libero per chiamarla quella sera:era la prima
giornata e quindi la piu' faticosa,magari era troppo stanco ed era crollato
prima che potesse chiamarla.
Per la fine della doccia si era convinta che sarebbe sicuramente
andata così.
Fu una sorpresa quando il telefono sul suo comodino squillò pochi
istanti dopo essere uscita dalla doccia.
-Pronto?-rispose,sdraiandosi per tutta la lunghezza del letto per
riuscire ad afferrare la cornetta prima che smettesse di suonare.
-Ciao-
Un'immediato sorriso apparve sul suo volto,neanche lui fosse lì
insieme a lei con lo sguardo fisso sul suo viso.
-Credevo non chiamassi-gli disse portandosi un ricciolo dietro
l'orecchio destro.
-Come mai?Ti avevo detto che l'avrei fatto-le ricordò Draco
sorpreso.
Hermione si ritrovò ad alzare le spalle,ancora leggermente
umide.
-Ho pensato che essendo il primo giorno saresti stato piu'
impegnato,o che arrivando in camera ti sentissi troppo stanco...-gli
spiegò.
-Troppo stanco per chiamarti?-le domandò lui con una nota di
divertimento nella voce.
Hermione si ritrovò ad arricciare le labbra come faceva sempre quando
si accorgeva che lui l'aveva messa nel sacco.
-Prudence è già a letto?-le chiese poi cambiando
discorso.
Lei annuì,ancora convinta che lui potesse vederla.
-Sì,da un paio d'ore...-aggiunse poi.
Dall'altra parte del filo ci fu un'istante di silenzio,poi Draco
parlò di nuovo.
-Si...Si è accorta della mia assenza?-domandò incerto.
Un sorriso dolce apparve sul viso di Hermione e inevitabilmente un
pensiero attraversò la sua mente:sapeva che non era corretto fare paragoni,ma in
una circostanza del genere era quasi scontato;nonostante le sue ripetute
assenze,Ron non le aveva mai fatto quella domanda.
Invece,dopo neanche due mesi di convivenza,Draco si preoccupava del
rischio che sua figlia lo dimenticasse.
-Certo che se ne è accorta!Prima di metterla a letto,volevo leggerle
una pagina di quel libro sul suo comodino,ma lei non ha voluto,lo ha rimesso a
posto-gli raccontò.
-Il libro che le leggo ogni sera?-le chiese per
conferma.
-Precisamente-disse lei.
Lo sentì ridere nella cornetta e si sentì un pò risollevata:almeno
gli aveva fatto capire quanto era diventato importante per
Prudence.
-Raccontami la tua giornata-le disse,cambiando di nuovo
argomento.
Questa volta fu lei a restare in silenzio qualche istante:doveva
dirgli che aveva visto Ron?
Non era stato un vero incontro,e lui non l'aveva avvicinata per
parlarle quindi non c'era motivo di raccontarglielo,giusto?
Se gli avesse detto di aver fatto un'incontro del genere,Draco
avrebbe iniziato a preoccuparsi e quella era l'ultima cosa di cui aveva bisogno
così lontano e nel pieno di un'impegno diplomatico.
Magari gliene avrebbe parlato al suo ritorno.
-Ho pranzato con Pansy-gli disse finalmente.
-Scommetto che ti ha portato in qualcuno dei suoi ristoranti
esotici...L'ultima volta che sono uscito a pranzo con lei e Theo mi ha costretto
a mangiare coscie di rana fritte-le raccontò con evidente ribrezzo nella
voce.
Hermione rise scoprendosi sollevata per il pericolo
scampato.
-A me è andata decisamente meglio,soltanto cibo indiano...E poi mi ha
convinto a seguirla in giro per negozi-continuò a raccontare.
-Sei stata lontana dal tuo ufficio piu' di mezz'ora?Wow,bisogna
veramente fare un monumento a quella donna!-scherzò Draco.
Lei fece una linguaccia alla cornetta del telefono,comportandosi come
se lui fosse davanti a lei e stranamente Draco scoppiò a ridere.
-Non so quanto vorrai farle un monumento quando vedrai l'estratto
conto dell'American Express-gli disse improvvisamente titubante.
-Oh beh,in qualche modo sarebbero stati spesi,no?-le disse lui per
nulla arrabbiato.
Lei inarcò le sopracciglia,sorpresa da quelle parole e soprattutto
dal tono completamente rilassato.
-Sei sicuro che non ti dà fastidio?-gli domandò ancora
insicura.
Lo sentì sospirare nella cornetta.
-Adesso non vorrai una di quelle dichiarazioni sdolcinate tipo
"quello che è mio è tuo",per caso?- le domandò con il suo tono
cinico.
Lei rise,lieta che avesse nascosto la verità dietro lo scherzo:in
fondo doveva mantenere la sua facciata di uomo duro e inflessibile.
-Inoltre,conoscendo Pansy,credo che ci sarà qualcosa anche per me fra
le cose che hai comprato-aggiunse malizioso.
Un'improvviso rossore apparve sulle guance di Hermione e,per una
volta,fu lieta che lui non potesse vederla.
Ripensando alle cose contenute nei pacchetti,doveva ammettere che ne
aveva comprato la maggior parte per lui.
-A te come è andata la giornata?Fatto qualche incontro
interessante?-gli chiese,cercando di uscire da quel terreno minato, rotolando
sul letto e poggiando la schiena sul materasso.
L'asciugamano bianco che l'avvolgeva cercò di seguire i suoi
movimenti senza sciogliersi, alzandosi soltanto di poco sulle gambe nude,ed
Hermione nonostante fosse in una stanza chiusa si affrettò a
riabbassarlo.
-Le solite riunioni...Per fortuna c'erano delle persone che
conoscevo,altrimenti sarebbe stata una noia mortale.
Ho incontrato anche John Hunter-le disse poi.
-Non credevo che anche lui fosse invitato-commentò lei sinceramente
sorpresa.
Allora era veramente una persona importante.
Draco sorrise nel microfono per quella sua uscita
ingenua.
-E' stata la mia ancora di salvezza contro la noia!
Anzi,mi ha anche fatto una proposta veramente interessante-le
rivelò.
-Che tipo di proposta?Di lavoro?-le chiese lei,fissando per
un'istante lo sguardo sul soffitto.
-Siamo in estate Hermione,ormai tutti stanno pensando soltanto alle
vacanze-le fece notare lui.
In effetti aveva ragione:era la metà di luglio e la città si stava
svuotando lentamente,anche se soltanto un'osservatore attento avrebbe potuto
notarlo vista l'enorme popolazione di Londra.
-Quindi la proposta che ti ha fatto riguarda l'estate,giusto?-azzardò
lei.
-Precisamente!Mi ha detto che lui,Eleonor ed i figli trascorreranno
il mese di agosto in Italia-
-Wow!In Italia?-ripetè lei leggermente invidiosa.
Aveva sempre desiderato uscire dall'Inghilterra,vedere il mondo,ma
l'unica volta che aveva fatto un viaggio era stato quell'estate quando erano
stati alla ricerca degli Horcux,e anche allora erano rimasti dentro i confini
dell'Inghilterra.
-Già.Prima andranno a Roma e poi hanno affittato una casa in una
città di mare chiamata Ischia.
E visti i buoni rapporti ci ha invitato ad andare con loro-le disse
infine.
Hermione restò per qualche istante in silenzio,sorpresa da quella
novità:quella sì che sarebbe stata una vacanza!
Un mese intero lontano dal lavoro,da Londra e da tutto il resto...Non
aveva neanche osato immaginarlo.
-Sei ancora lì?-le domandò dopo qualche istante Draco.
-Sì!Sì,ci sono...Stavo solo riflettendo su quello che mi hai
detto-
-Incredibile,vero?-le disse lui con voce divertita.
-Altrochè!Tu cosa gli hai detto?-gli chiese poi.
-Che dovevo parlarne prima con te,prima di dargli una
risposta-rispose lui,come se fosse la cosa piu' ovvia.
Ancora una volta Hermione restò senza parole:come poteva non amarlo
se si comportava in quel modo?
-Avevi paura che non accettassi?-gli domandò sorpresa e leggermente
divertita.
-Su quello non avevo il minimo dubbio,piuttosto era il tuo lavoro a
preoccuparmi:non sapevo se potevi prenderti un'intero mese di vacanza dalle
scartoffie e dai volumi polverosi-le spiegò.
-Sicuramente li ritroverei al loro posto al mio ritorno-gli disse lei
pratica.
Lo sentì ridere divertito e si chiese cosa avesse scatenato
l'ilarità:non le sembrava di aver detto una di quelle battute da tenersi la
pancia per le risate.
-Ma che fine ha fatto l' Hermione Granger che non riesce a stare
separata dai suoi libri? Sai quella che cerca di reggere lo chignon con una
matita e gli occhialetti sempre in bilico sul naso- le domandò lui prendendola
in giro.
-Si è spaventata quando ti ha incontrato e ha mandato me...Se poi non
ti sta bene puoi sempre presentare reclamo,ma sappi che ci sarà da
discutere-ribattè lei battagliera.
-Non sia mai detto che io mi tiro indietro in una battaglia-fece lui
con lo stesso tono scherzoso.
Entrambi risero e per qualche istante si sentirono soltanto il suono
delle loro risate.
Avrebbe voluto averlo accanto a sè,per continuare quel piccolo
battibecco magari con un colpo di cuscino,come era già successo in passato e
lasciare che le cose procedessero fino all'ormai ovvia conclusione.
-A che pensi?-le domandò lui dopo un pò.
Perchè mentire?
-Che vorrei averti qui...-gli disse senza
alcun'imbarazzo.
Draco restò in silenzio qualche istante,perso dietro chissà quale
pensiero e lei,come al solito in quelle situazioni,si domandò se non avesse
fatto male a dar voce a quei sentimenti.
Che avrebbe fatto,come avrebbe reagito se gli avesse detto che era
innamorata di lui?
Ci sarebbe stato un'altro di quegli interminabili
silenzi?
-Oggi mentre ero sull'aereo ho ripensato a quella sera a casa dei
Nott,il tuo primo incontro-scontro con i Serpeverde...-le confessò
improvvisamente lui.
-Come mai ti è tornato in mente?-gli chiese curiosa.
-Senza nessun motivo,a dire la verità.
Un minuto prima stavo sfogliando il giornale e l'istante dopo stavo
ricordando come ci siamo ritrovati a litigare...-
-Non farmelo ricordare,ero veramente avvelenata quella sera-gli disse
portando un braccio sotto la testa per trovare una posizione piu'
comoda.
-Me ne sono accorto non appena ti ho visto...Sembravi capace di
incenerirmi con lo sguardo. Però...c'è una cosa che voglio chiederti-le disse
dopo un'attimo di esitazione.
-Cosa?-chiese lei inarcando le sopracciglie.
-Visto quello che è successo dopo la lite,se Pansy non fosse entrata
tu cosa avresti...cioè saresti-fece cercando di porre la domanda nel modo piu'
"professionale" possibile.
-Ti avrei fermato?-fece lei venendogli incontro.
-Precisamente-ribattè lui pronto.
-Assolutamente no.Anzi sono ancora arrabbiata con Pansy per essere
entrata senza neanche bussare!-gli confessò sincera.
La risata di Draco le riempì l'orecchio e le fece nascere un sorriso
sul volto.
-Eri così sexy...-le disse quando la sua risata si
spense.
Lei restò in silenzio,dopo tutto quel tempo ancora sorpresa quando
lui le faceva quel tipo di complimenti.
-Quel vestito,così leggero,quasi impalpabile sotto le mie mani...Ci
sono stati dei momenti in cui ho avuto paura di strapparlo per la voglia che
avevo di toglierlo-continuò.
Lei sorrise e il suo viso si imporporò per l'imbarazzo.
-Sei arrossita-le disse sicuro.
-Ormai mi conosci...-disse tentando di schernirsi.
-Scommetto che sei appena uscita dalla doccia,le spalle ancora
bagnate,con l'accappatoio blu e sei sdraiata sul letto con le gambe piegate
verso l'alto e un braccio sotto la testa-disse lui.
Per un'istante,Hermione ebbe l'impressione che lui la stesse
osservando,in qualche strano modo, poi però si accorse dell'errore che aveva
fatto.
-Non indosso l'accappatoio blu-gli disse riprendendolo per
quell'errore.
-Mhh,allora la cosa si fa ancora piu' interessante-disse lui
abbassando leggermente la voce.
Un sorriso apparve sulle labbra di Hermione,prima che
imbarazzata,avvicinasse una mano al volto per allontanare un ricciolo
umido.
-Stupido!E' un'asciugamano bianco-gli disse.
Per qualche secondo,Draco restò in silenzio,facendo arrivare il suono
del suo respiro dall'altra parte della cornetta.
-Apri l'asciugamano-le disse con la stessa voce calma e
bassa.
Per una frazione di secondo,lei pensò di rifiutare,di opporre qualche
protesta,ma poi si ricordò di dove si trovava:era in una stanza chiusa,i
domestici se ne erano andati e l'unico altro abitante della casa,sua
figlia,stava già dormendo della grossa...chi mai lo avrebbe
scoperto?
Inoltre era curiosa:quell'era un'altra delle cose che non aveva mai
fatto e neanche immaginato, ma di cui aveva sentito parlare,quindi che male
c'era se faceva diventare pratica la teoria?
Tolse il braccio da sotto la testa e lo portò all'altezza del
seno,dove aveva legato i due lembi dell' asciugamano in modo da non farli cadere
e li aprì.
Li distese sul letto,restando completamente nuda sotto la luce del
lampadario trasparente.
Si sentì indifesa,quasi esposta alle intemperie,ma come aveva
imparato a sperare,lui le venne in soccorso.
-Non avere paura...Sei bellissima-le disse.
Hermione sorrise senza rispondere,eppure fu certa che in qualche modo
lui era riuscita a sentirla.
-Ho bisogno della tua guida...-gli disse con una piccola nota di
imbarazzo nella voce.
-Immaginami accanto a te,le mie mani che ti accarezzano il collo,le
labbra sulle tue;pensa al tocco delle mie dita sui tuoi seni,mentre li
sfiorano,li stringono,li tormentano...-fece Draco neanche stesse narrando una
storia che entrambi conoscevano.
Come mossa dalle sue parole,la mano di Hermione si mosse all'unisono
con la sua voce provocando piccoli sospiri con quelle carezze ancora troppo
timide.
Chiuse gli occhi e l'immagine del corpo perfetto di Draco apparve
chiara nella sua mente:le sue braccia muscolose,il suo torace ampio e forte,le
gambe lunghe.
-Mi piace...-gli disse senza neanche rendersene conto.
-Hai gli occhi chiusi,vero?Cosa vedi?-le chiese lui con la stessa
voce bassa.
La sua bocca...
-Le tue labbra sul mio collo,che scendono sul petto,sul
seno...Stringimi-gli disse,mentre la sua mano cominciava a stuzzicare il
capezzolo destro.
-Non ti lascio!Sento i tuoi capelli che mi fanno il solletico sulle
braccia ed i tuoi seni premere contro di me,mentre abbandoni la testa sulla mia
spalla...La senti la mia mano sulla schiena?-
Era colpa della luce quel calore improvviso che l'aveva
colta?
Sapeva benissimo da cosa dipendeva,ma ancora una volta si stupiva che
fosse così facile per Draco farle provare quelle sensazioni,anche in una
situazione del genere.
-Sul mio sedere,vorrai dire...-fece Hermione.
Lo sentì sorridere,chiaramente sorpreso che volesse scherzare anche
in un momento simile.
Poi lo sentì gemere.
-E tu cosa vedi?-gli chiese curiosa,mentre faceva scivolare la mano
sul ventre piatto.
-Io vedo te...
Nuda sul nostro letto,con i seni che non aspettano altro che le mie
mani,le mie labbra;il tuo volto,le tue gambe,quel calore dove mi piace
affondare...-le disse con voce bassa e piu' roca.
A quelle parole,Hermione lasciò che la sua mano si abbassasse
ulteriormente e sfiorò per la prima volta il suo centro.
Subito sentì una sensazione piacevole e fastidiosa insieme che la
fece gemere piu' forte.
Non le bastava,voleva di piu'!
Tornò ad accarezzare la sua entrata,affondando con le dita e di nuovo
gemette,facendo arrivare la sua insoddisfazione ed il suo piacere a
Draco.
-Continua!-la incitò lui con voce sempre piu' roca,fra i
gemiti.
Insinuò due dita piu' a fondo,muovendo il bacino sotto le sue
dita,certa che lui era in ascolto,desiderosa di renderlo partecipe di quei
momenti.
Era alla ricerca di quel piacere che sicuramente avrebbe calmato quel
fastidio,quel insistente solletico che si era concentrato nel suo centro e non
le dava tregua,facendole sollevare i fianchi sempre piu' velocemente e
accarezzarsi con maggiore velocità.
Inoltre sapere quello che stava succedendo dall'altro lato del
telefono,la faceva eccitare ancora di piu',riempiendola d'orgoglio:neanche i
chilomentri di distanza potevano spezzare il legame che sembrava essersi creato
fra loro.
-Draco!-lo chiamò quasi senza voce.
-Sono lì!-le disse lui con il suo stesso tono.
Improvvisamente,il sollievo arrivò:quella scarica che si propagava
dal suo basso ventre e che la lasciava senza fiato ogni volta,la portò a
tendersi cercando di far durare quel momento piu' a lungo,mentre dalle sue
labbra spalancate fra le grida di piacere chiamava ripetutamente il nome di
Draco.
Anche dall'altro lato della cornetta lo scenario era identico,gli
stessi sospiri,e le stesse grida.
Quando tutto fu finito,per qualche minuto sia Hermione che Draco
restarono con la cornetta premuta contro l'orecchio,in silenzio,ascoltando la
presenza muta dell'altro.
-Buonanotte Hermione...-disse alla fine lui.
-Buonanotte Draco...-lo salutò lei.
Scostò la cornetta dall'orecchio e la fissò per qualche istante,poi
prese un lembo del copriletto e vi rotolò dentro,senza muoversi da quella
posizione.
Guardò per un'ultima volta la cornetta muta poi si concesse un
sorriso triste.
-Buonanotte amore mio...-
Nel silenzio della strada deserta il rumore del battente di ferro
sulla porta rieccheggiò chiaro neanche un colpo di pistola.
Si guardò intorno e controllò che non ci fosse nessuno,nessun
testimone per quell'azione così sconsiderata.
Perchè era lì?
Per quale stramaledetto motivo i suoi piedi lo avevano portato
davanti a quella porta?
Bussò di nuovo e l'istante dopo sentì i passi avvicinarsi da dietro
la porta chiusa.
Trattenne il respiro e aspettò di sentire la sua voce.
-Chi è?-
Una luce si era accesa,illuminando il piccolo portico fuori la porta
e per qualche istante lui si trovò accecato da quella luce
improvvisa.
-Duffy sono io...-disse sicuro che lei lo avrebbe sentito anche senza
sforzare la voce.
Ci fu di nuovo silenzio mentre dall'altra parte,Daphne era in lotta
con sè stessa fra il desiderio di aprirgli e la rabbia che ancora provava
ripensando al loro ultimo incontro.
Ma era inutile lottare:sapeva benissimo chi avrebbe avuto la
meglio.
Tolse la catena e aprì la porta,trovandosi faccia a faccia con
Blaise.
Lui la guardò,in silenzio,come se la sua presenza lì non avesse
bisogno di altre parole,ma questa volta lei aveva deciso di rendergli la vita
piu' difficile.
-Che ci fai qui?Hai perso la strada di casa?-gli domandò poggiandosi
con un braccio alla porta.
Blaise affondò le mani ancora piu' in fondo alle tasche e incurvò
l'angolo destro della bocca in un sorriso ironico,senza però
parlare.
Restarono in silenzio ancora qualche istante,lanciandosi sguardi di
sottocchi timorosi.
Blaise la sentì sospirare e rialzò leggermente la testa per
incontrare il suo sguardo.
-Perchè sei qui Blaise?-gli chiese ancora lei.
Gli bastò qualche istante per trovare la risposta giusta a quella
domanda.
Alzò la testa e fissò gli occhi della donna,deciso e per una volta
sincero.
-Perchè non sapevo dove altro andare-le confessò.
Questa volta fu lei a restare in silenzio,sorpresa da
quell'improvvisa sincerità da parte dell'uomo, poi,sempre senza parlare si fece
da parte e lo fece entrare in casa.
Quando le fu accanto,Blaise cercò di nuovo il suo sguardo,senza
curarsi per una volta di quello che avrebbe pensato l'indomani.
Lei lo prese per mano e contemporaneamente chiuse la porta lasciando
tutto il resto fuori.
Salve a
tutti!!!
Ho
pensato che molti di voi avranno ricominciato il solito tran tran scuola-studio
quindi ho voluto far loro un piccolo regalo.
Spero vi
piaccia!
Volevo
ringraziare tutti coloro che si stanno appassionando al "piano malefico" di
Harry & Ron,sono una grande fonte di consigli e
ispirazione!
Ringrazio
tutti coloro che recensiranno e leggeranno questo capitolo e mi scuso per
eventuali errori di battitura e di ortografia.
E ora i
ringraziamenti:Musa16(Grazie
x i complimenti!),Kaileena1987(Io adoro i commenti kilometrici,nn preoccuparti!Bisogna ammettere
ke la mia Herm è molto cambiata da qlla ke conoscevano Harry e Ron da quando sta
cn Draco),Madamina(Fossi
stata in lei anke io mi sarei un pò vergognata:una persona cs razionale nn pensa
di poter perdere la testa in ql modo),Fedy94(Non so xke ma Draco ed Herm mi
ispirano molto da ql punto di vista,li vedo + selvaggi degli
altri...),Germana(TRanquilla,t capisco,anke io ho avuto i miei bei problemi
tecnologici...Mi viene naturale,mi metto al pc e scrivo...Grazie x i
complimenti!),Sorellinadolce(Ho sempre pensato ke 2 persone forti cm loro meritassero 1 prima
volta da ricordare),JC(La
cortesia nei confronti di Herm è reale,infatti l'unico ke nn la sopporta lo fa
apertamente...Sappiamo ke gli Slytherin nn sono capaci di finte
gentilezze),8x4(In qst
capitolo Blaise e Daphne hanno fatto un piccolissimo passo avanti,stiamo a
vedere che succede...),Ginny28(Grazie x i complimenti!)Hollina(Bisogna vedere se qndo leggerai
cs ha intenzione di fare nn vorrai ucciderlo lo stesso),Giuliathebest(Nn esiste parola
migliore!Grazie x i complimenti!),Falalula(Piu' veloce della luce...Sn
meglio di Superman!!!),Nina92(Grazie x i complimenti!),Persefone
Fuxia(Per il piano bisognerà aspettare ancora un
pò...è tempo di vacanze anke per loro!),Lights(Ok ora mi aspetto il Pulizer,o
cm minimo il Nobel!),Tanny(Credo ke Harry,e Ron torneranno nel prox capitolo,ma ancora nn ne
sono sicura...Ginny c vorrà ancora molto prima di un suo ritorno),AliasNLH(Grazie x i
complimenti!),Pei_Chan(Credo ke adesso si può bruciare del tutto la bambolina!In fondo
neanke qst capitolo è tanto male...),Sara_S-92(Proverò ad essere + rapida,pc
e immaginazione permettendo!),Whateverhappened(Per il piano bisognerà
aspettare ancora un pò,anke se ogni tanto vi lascerò qualke
indizio.).
Bene,per
il momento è tt,vi saluto e vi do appuntamento al prox
chap...
"Roman
Holidays"
Baci,Eva.
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Capitolo 14 *** Too lost in you ***
too lost in you
-Aspetta te ne racconto un'altra:allora...-
-Non azzardarti!Se sento un'altra di quelle stupide barzellette ti
giuro che mi metto a urlare-
Harry rise divertito e per un millesimo di secondo,Hermione pensò che
quella era la prima vera risata che loro riuscivano a fare insieme da
mesi.
Da quando lei era andata a vivere con Draco...
Doveva essere stata l'assenza dell'uomo,in viaggio per lavoro,a far
ritornare il suo vecchio amico di sempre.
Forse era convinto che le cose sarebbero potute tornare al loro posto
durante quel breve periodo di lontananza,ma lei sapeva benissimo che non sarebbe
mai successo:ormai lei apparteneva al Serpeverde anima e corpo.
-Avanti non sono poi così male,sono anche riuscito a farti ridere con
la barzelletta di prima!-ribattè l'amico convinto.
-Un sorriso non è uguale ad una risata!-contestò lei,puntigliosa come
al suo solito.
Harry scosse la testa e decise di abbandonare l'argomento:se la
conosceva almeno una parte,di quello che credeva,non l'avrebbe mai
spuntata.
-Devo tornare di là,però volevo sapere se tu e Prudence avete impegni
per questa sera-le domandò prendendo il suo fascicolo dalla scrivania e
sistemandosi meglio gli occhiali sul naso.
Erano le cinque del pomeriggio e il Ministero si stava quasi
svuotando:era la fine di luglio e tutti avevano voglia di tornare a casa prima e
di fare gli ultimi preparativi per le vacanze.
Anche lei aveva qualche idea per quell'altra serata solitaria,ma
scosse comunque la testa.
-Perchè allora non venite a cena da noi?Tu e Ginny non vi vedete da
tanto,chissà quante cose avrete da raccontarvi...-le propose lui,con un'evidente
espressione speranzosa sul volto.
Lei lo fissò qualche istante,titubante:l'idea di passare un'altra
serata da sola in quell'enorme casa vuota la deprimeva,ma sicuramente non
sarebbe andata nella "fossa dei leoni" per subire il loro
interrogatorio.
Sicuramente quella cena era un'ulteriore modo per convincerla a
tornare sui suoi passi,ma se prima era impensabile ora la sola idea era
impossibile.
-Ti ringrazio Harry,ma da quando frequenta l'asilo,Prudence torna a
casa stravolta e crolla sul divano non appena finita la cena-disse con un
sorriso di scusa.
L'uomo,poco convinto,annuì e strinse le dita attorno al suo
fascicolo.
-Magari un'altra volta...-fece lei,sapendo benissimo di
mentire.
-Già,perchè no...Comunque prima di andare via,passo per vedere se hai
cambiato idea-le disse con il tono conciliante che usava sempre quando non
voleva accettare la realtà delle cose.
Lei fece per parlare,poi vide che lo sguardo dell'amico si era posato
sulla guida turistica lasciata aperta e capovolta,in modo da lasciare il
segno,sulla scrivania.
-Roma...Qualche viaggio di lavoro di cui non sono informato?-domandò
cercando di sembrare il piu' indifferente possibile.
Hermione si morse l'interno del labbro inferiore e scosse la
testa:sapeva che avrebbe dovuto nascondere il libro,ma quando lui era entrato lo
stava letteralmente bevendo con gli occhi,con la speranza di riprenderlo una
volta rimasta di nuovo sola.
-E' un viaggio di piacere:Draco,Prudence ed io siamo stati invitati a
trascorrere un mese in Italia da alcuni amici-gli spiegò.
Era evidente la rabbia che Harry stava cercando di nascondere,ma
Hermione sentì che era inutile dire o fare qualcosa per tranquillizzarlo:ormai
aveva la sua idea e niente sarebbe cambiato.
Annuì e tese le labbra in un sorriso forzato.
-Beh,adesso devo tornare a lavoro...Passo piu' tardi!-le
ricordò,accantonando quell'informazione come se non l'avesse mai
ricevuta.
Lei restò in silenzio e lo guardò avvicinarsi alla porta e uscire dal
suo ufficio senza neanche voltarsi.
Sospirò e si lasciò cadere sulla sedia dietro la scrivania,facendola
roteare in modo da voltare le spalle alla porta.
Lanciò un'occhiata all'orologio che aveva al polso:le sei meno
venti.
Aveva mentito ad Harry.
Quella sera Pansy aveva preso con sè Prudence per farla dormire da
lei,in vista del mese di vacanze che avrebbe tenuto Sadie e Prudence
separate.
Era sola,avrebbe potuto andare a quella cena...E se poi Draco avesse
chiamato?
Quei tre giorni di separazione si stavano rivelando difficili piu' di
quando aveva creduto:due giorni prima si era risvegliata completamente nuda
ancora avvolta nella sovraccoperta,l'orecchio poco distante dal telefono e nella
mente il ricordo chiarissimo di quello che era successo la notte
precedente.
Aveva rotto un'altro tabu',un'altro limite che l'aveva accompagnata
tutta la vita e non provava il minimo rimorso,anzi se solo si fosse ripresentata
l'occasione l'avrebbe fatto ancora perchè quello era l'unico modo per sentirlo
vicino durante quei giorni di lontananza.
Era cambiata.
Qualcosa dentro di lei era inequivocabilmente cambiato quando aveva
capito di essere innamorata di Draco...Era come se avesse ceduto un pò della sua
"anima",se così poteva chiamarla,Grifondoro perchè questa fosse sostituita da un
pò d' "animo" Serpeverde.
In fondo non viveva da quasi due mesi con il Re delle Serpi?E le sue
confidenti non erano diventate quelle che un tempo erano le sue acerrime
nemiche?
Da quanto tempo non incontrava Ginny,o Luna,o un altro componente
della casa dei Grifondoro?
Sospirò e poggiò la testa contro lo schienale.
Quella trasformazione era iniziata prima...Era cominciata quando
aveva capito che anche i Grifondoro,gli infallibili "CuorDiLeone"
Grifondoro,anche loro potevano ferire,potevano farti stare male,quanto e anche
piu' di un Serpeverde.
Anche di questo doveva ringraziare Ron...
Forse aveva ragione Draco quando diceva che il Capello aveva
sbagliato a smistarla:una vera Grifondoro non avrebbe mai pensato cose simili
della sua Casa.
Chiuse gli occhi e sospirò di nuovo,un'istante prima di sentir
bussare alla porta.
Sapeva che sarebbe entrato anche senza il suo permesso,quindi
continuando a tenere la sedia all'incontrario,partì a raffica.
-Se sei venuto qui per raccontarmi un'altra delle tue barzellette
sugli gnomi del Nord,ti giuro che ti affatturo!-lo minacciò.
Per qualche istante ci fu silenzio,tanto da convincerla che Harry
avesse desistito e fosse uscito di nuovo in corridoio.
Poi sentì la sua voce.
-Gnomi del Nord?E' così che vi divertite qui al
Ministero?-
Nello stesso istante Hermione si alzò in piedi e si voltò verso la
porta:lui era lì.
La stava guardando con un sorriso divertito che gli impegnava metà
volto,il completo leggermente stropicciato per colpa del viaggio e la tracolla
ancora posata sulla spalla sinistra.
-Sei qui-constatò lei,senza riuscire a staccargli gli occhi di
dosso.
Draco sorrise di nuovo e si lasciò scivolare la tracolla dalla
spalla,facendola finire a terra.
-Ti aspettavo per domattina...-gli disse facendo un passo avanti e
arrivando all'altezza della scrivania.
Lo vide alzare le spalle,poi la porta dell'ufficio si chiuse e le ci
vollero un paio di secondi per capire che era stato Draco a chiuderla con un
gesto della mano destra.
-L'ultima convention a cui dovevo partecipare è finita oggi
pomeriggio,così ho pensato che era inutile restare una notte in piu'-le
spiegò.
Hermione lo guardò qualche istante in silenzio,sorpresa che lui fosse
tornato da lei prima del tempo.
-Credevo di dover passare un'altra notte da sola-disse senza
pensarci.
Draco sorrise e fece un paio di passi in avanti,arrivando a poca
distanza da lei sempre guardandola di sottocchi.
-Invece ti è andata male...Credi di poter sopportare il fastidio
della mia presenza?-le domandò prendendola in giro.
Anche Hermione si lasciò andare ad un sorriso divertito,prima di fare
l'ultimo passo che ancora li separava e alzare le spalle.
-Sarà dura,ma credo di farcela...-rispose alla fine.
L'istante dopo le labbra di Draco erano sulle sue e le braccia di
Hermione si erano strette attorno al collo dell'uomo,alzandosi in punta di piedi
per prolungare il bacio.
Dischiuse le labbra sotto quelle dell'uomo sfiorando il labbro
superiore con la punta della lingua prima di incontrare la sua.
Le braccia di Draco le si strinsero attorno alla vita e la
sollevarono di qualche centimetro da terra,approfondendo ulteriormente
l'intensità del bacio.
Aveva fatto tutto il viaggio solo per quel
bacio,quell'abbraccio...
Erano giorni che non riusciva a pensare altro che a lei:dopo quella
notte al telefono non riusciva a levarsi da dosso le sensazioni che aveva
provato.
Possibile che gli si affidasse in modo così completo?
Non aveva fatto la minima protesta quando le aveva detto di aprire
l'asciugamano,e nonostante la sua evidente inesperienza si era lasciata guidare
in quella nuova esperienza fiduciosa e sicura che niente sarebbe andato
storto.
Staccò le labbra dalle sue,ma si guardò bene dal rimetterla a
terra,stringendola ancora piu' forte contro di sè e espirando il profumo dei
suoi capelli.
Hermione,ancora ad occhi chiusi,strofinò la guancia contro quella
dell'uomo e Draco la sentì sorridere.
-Cosa?-le domandò voltando leggermente la testa verso di
lei.
-Sto pensando che mi piace la tua barba...-gli confessò,sentendosi
leggermente stupida.
Draco,infatti,aggrottò le sopracciglia e la guardò
sorpreso.
-Eppure credevo di essermi sbarbato stamattina-le disse.
Hermione si lasciò andare ad una piccola risata,poggiando la fronte
contro la sua spalla,in quella strana e complicata situazione.
-Non metto in dubbio che tu l'abbia fatto,ma a fine giornata riesco
sempre a sentire un'accenno di barba ruvida sulle tue guance...e mi piace
tremendamente-gli spiegò.
Ancora una volta lui la guardò sorpreso.
-Credevo che alle donne desse fastidio-disse incontrando gli occhi
divertiti della donna.
Hermione alzò le spalle,o almeno cercò di farlo per quanto le
permetteva la posizione.
Di certo non poteva confessargli qual'era il vero motivo per cui
amava le sue guance ruvide...Non dopo un'assenza di tre giorni.
Le conseguenze potevano essere imprevedibili...
O forse poteva?
Poi Draco vide un sorriso malizioso arcuare la bocca della donna e
per qualche istante gli sembrò che il suo cervello si fosse
scollegato.
Aveva bisogno di lei,la voleva...Hermione non poteva sorridere in
quel modo così sfacciato!
Poi la sentì avvicinare la bocca al suo orecchio destro e quando il
suo alito caldo gli accarezzò il collo,si ritrovò a chiudere gli
occhi.
-Mi piace la tua barba ruvida perchè penso sempre a come sarebbe
sentirla pizzicare sul mio corpo...In certe parti del mio corpo...-sussurrò
sfacciata.
Draco sentì chiaramente l'erezione risvegliarsi e iniziare a premere
contro il tessuto dei boxer e dei pantaloni e quando dischiuse le labbra,un
gemito sommesso arrivò alle sue orecchie e a quelle di Hermione che sorrise
contro il suo orecchio.
Voltò leggermente la testa e incontrò lo sguardo di Hermione che alzò
le labbra verso di lui,in una muta richiesta.
Ovviamente Draco non si fece attendere e posò di nuovo le labbra su
quelle della donna,esigente e affamato,mordendole e leccandole le labbra
sentendo l'eccitante risposta di Hermione.
Senza sciogliere il loro abbraccio e continuando a baciarla,si
azzardò a fare un passo e poi un'altro ancora finchè non fu certo di essere
arrivato alla scrivania dove fece sedere Hermione.
Lei si staccò dalle sue labbra per qualche istante,sorpresa di quella
mossa,poi fece scivolare le mani dalle sue spalle larghe lungo il il torace
largo e possente,fino ai fianchi dell'uomo dove fermò entrambe le mani
attirandolo a sè.
Le labbra di Draco erano scese lungo il suo collo,lasciando una scia
lucida intervallando i baci a piccoli morsi che la facevano sorridere per il
leggero solletico.
Hermione nascose la testa nel suo petto e strinse le braccia attorno
alla sua vita,scoprendosi incredibilmente felice che lui fosse lì con
lei.
Avrebbe potuto restare semplicemente abbracciata a quell'uomo per
ore.
-Non hai idea di quanto mi sei mancato...-gli disse continuando a
nascondersi.
Le labbra di Draco si fermarono e lei sentì il suo sguardo sui suoi
capelli,prima che le braccia dell'uomo la stringessero piu' forte contro di
lui.
-Era come se mi avessero tagliato un braccio o una gamba senza che me
ne accorgessi-continuò lei,incurante di apparire ridicola.
Un piccolo bacio fu posato sui suoi capelli,facendola
sorridere.
-Quest'è l'ultima volta che ti lascio da sola...Te lo prometto-le
disse poi con voce seria.
Hermione si decise ad alzare la testa dal nascondiglio caldo e
incontrò i suoi occhi,come al solito impenetrabili,ma piu' accesi del
solito.
-Non puoi portarmi con te soltanto perchè sento la tua
mancanza...Sono viaggi di lavoro,devi essere concentrato,al massimo della forma
e io ti farei solo perdere tempo-ribattè lei pronta con le sue
argomentazioni.
Draco sorrise e fece salire le mani lungo la schiena fino al volto
dove le posò su entrambe le guance.
-E se ti portassi con me perchè sono io a sentire la tua mancanza?-le
chiese serio.
Hermione cercò di non apparire troppo sorpresa,ma era certa che per
qualche istante doveva averlo fissato a bocca aperta.
Draco sorrise e annuì.
-Questi tre giorni sono stati una tortura,specialmente dopo la nostra
telefonata...-le confessò.
Hermione sentì le guance diventarle di fuoco a quelle parole:era
quello che aveva provato anche lei,ma mai aveva pensato di poterlo esprimere a
parole.
-Avevo voglia di mollare tutto e di tornare a casa per stare con
te,ti desideravo al punto da stare male...-continuò sincero.
Hermione gli accarezzò la schiena mentre un sorriso si accennava sul
viso,soddisfatta da quelle parole:magari non gli era così indifferente come
credeva.
-Non voglio piu' provare una cosa del genere.
Perchè dobbiamo stare lontani se entrambi abbiamo bisogno
dell'altro?-le domandò alla fine.
Lei sorrise di nuovo e alzò il viso per baciarlo sfiorando le labbra
alle sue.
-Se la metti così,sono costretta a cedere...-commentò
poi.
Draco sorrise e scosse la testa,lasciando cadere le mani e facendole
scivolare di nuovo attorno ai suoi fianchi.
Poi aggrottò le sopracciglia.
-Scommetto che questi vestiti sono il frutto dello shopping con
Pansy...-commentò con uno strano sorriso sulle labbra.
Hermione lanciò uno sguardo alla gonna grigio antracite e alla
camicetta color panna che aveva indosso e poi tornò a guardare Draco
annuendo.
-Sì,perchè?-gli chiese curiosa.
L'uomo continuava a fissare i suoi vestiti,le labbra ridotte ad una
sottile fessura.
-Anche l'intimo?-le domandò cogliendola totalmente di
sorpresa.
Come accidenti faceva a saperlo?
Aveva indossato un bustino bianco che non si intravedeva
assolutamente dalla camicetta,men che meno gli slip bianchi...come accidenti
faceva a sapere del completo intimo nuovo?
Draco sorrise di fronte alla sua espressione sorpresa e le posò un
bacio sulla tempia destra.
-Ho fatto proprio bene a tornare un giorno prima...Così posso
scartare il mio regalo in anticipo...-aggiunse in un sussurro all'orecchio di
Hermione.
Lei arrossì leggermente,ma decise di prenderlo un pò in
giro.
Draco nel frattempo aveva preso a baciarle l'orecchio
destro,scendendo lungo la linea del collo, sfiorando la mascella,la guancia,e il
mento.
-Regalo?Non capisco di che parli...-disse cercando di non dar retta
alle sue labbra che le si muovevano sul volto.
In tutta risposta,Draco la fece scivolare sul piano della scrivania
verso di lui,facendola così scontrare contro la sua erezione.
A quello scontro,Hermione si lasciò scappare un sospiro di piacere
che fu intercettato dalle orecchie dell'uomo e lo resero piu'
audace.
Le coprì le labbra con le sue e l'impegnò in un bacio inizialmente
dolce,che diventò presto affamato,quasi impaziente,mentre la mano destra
dell'uomo le carezzava la gamba con delicatezza e lentezza.
Un altro sospiro uscì dalle labbra della donna e finì direttamente in
quelle di Draco,che continuò la salita sfiorando la coscia con il palmo aperto e
infilando la mano sotto la gonna.
Soltanto quando la sentì troppo vicina,Hermione si staccò dalle sue
labbra.
-E' una buona idea?Non sarebbe meglio aspettare di essere a casa?-gli
domandò con voce bassa e un accenno di fiatone.
Draco le sorrise e le diede un bacio sulla punta del
naso.
-Soltanto se lo vuoi anche tu...Oppure ti rapisco e ti porto nel mio
castello segreto...-le disse con la stessa voce bassa.
Hermione si morse il labbro inferiore,cercando di non pensare alla
mano di Draco ancora così pericolosamente vicina e imponendosi di pensare
razionalmente.
Aspettare ancora?Ma che diavolo le veniva in mente!Neanche lei era
sicura di poter aspettare un'attimo di piu'...
Lo voleva...Lo desiderava adesso!
Alzò lo sguardo e lo tuffò nelle sue iridi d'argento,rese piu' scure
dalla passione.
-Chiudi la porta a chiave-gli disse.
Draco sorrise e l'istante dopo Hermione sentì girare la chiave del
suo ufficio:il Ministero era quasi vuoto,ma se qualcuno avesse voluto
disturbarli avrebbe pensato che era già andata a casa o che era troppo impegnata
per rispondere.
Sorrise a Draco e gli allacciò le braccia al collo,avvicinandolo a sè
per posare le labbra sulle sue.
Fu come perdersi in un turbine.
Le labbra dell'uomo risposero all'istante al bacio,sfiorandole il
palato e il labbro inferiore con la punta della lingua,mentre la sua mano destra
risaliva lungo i fianchi per poi accarezzarle la curva del seno.
Hermione lo aiutò a togliersi la giacca e,staccandosi da lui,gli
sciolse il nodo della cravatta per poi farla finire a terra poco distante dai
loro piedi.
Non aveva idea di cosa avrebbe fatto o di cosa sarebbe
successo,sapeva soltanto che tutto quello che desiderava era in quella stanza e
la stava tenendo stretta a sè.
La mano sinistra di Draco,ancora sotto la sua gonna,si mosse
leggermente,come per farle ricordare la sua presenza in un posto così "intimo" e
lentamente iniziò ad accarezzare con il pollice la pelle delicata e
particolarmente sensibile dell'interno coscia.
Hermione abbassò la testa per qualche istante,ad occhi
chiusi,lasciando uscire un gemito a quelle piccole carezze che,visto il suo
apprezzamento,iniziarono a diventare piu' audaci:sentì le altre dita sfiorare il
pizzo agli angoli degli slip,sempre con una lentezza quasi fastidiosa finchè un
dito non sfiorò la sua intimità coperta dal tessuto.
Lei gettò indietro la testa,scoprendo il viso leggermente rosso e
gemette di nuovo,questa volta piu' forte e senza vergogna.
Allontanò le mani dal corpo di Draco e le poggiò entrambe,a palmi
aperte,sul piano della scrivania dietro di lei,portando il peso sulle braccia e
quasi sdraiandosi sul tavolo,mentre lui sfiorava di nuovo l'intimo che
cominciava a bagnarsi.
-Ah...-gemette lei insoddisfatta.
Draco sorrise,felice di vederla così completamente nelle sue mani e
incredulo che questo potesse eccitarlo tanto.
-Vuoi che smetta?-le chiese con una punta di cattiveria nella
voce.
Senza aprire gli occhi,Hermione poggiò la testa contro una spalla
nello stesso istante in cui lui la sfiorava di nuovo facendola gemere piu'
forte.
Riaprì gli occhi e per qualche istante una ridda di puntini bianchi
le offuscò la vista,impedendole di vedere quel fantastico uomo davanti a lei che
sembrava pronto a concederle il paradiso.
-Voglio di piu'-disse sincera.
Fissandola negli occhi,Draco s'insinuò nel suo slip e accarezzò per
qualche secondo i riccioli bagnati prima di toccare con la punta delle dita la
sua intimità;ripetè il gesto piu' volte,nonostante sapesse quanto lei fosse
pronta e desiderosa di quello che sarebbe venuto dopo,finchè non la sentì
spingere i fianchi contro le sue dita in un'ulteriore invito.
Soltanto allora insinuò prima un dito poi l'altro dentro di
lei,cercando di resistere alla voce nella sua testa che gli diceva di lasciar
perdere quegli stupidi giochini e di passare alla "vera azione".
Stava morendo di desiderio,e tutto quello che voleva era lì in quella
stanza,ma era piu' forte di lui:voleva vederla,doveva realizzare quell'immagine
che lo tormentava da due giorni.
Mosse le dita dentro di lei,accarezzando e tormentando la carne
morbida e il clitoride,talvolta sottraendole quelle carezze per poi tornare a
dispensarle con tenerezza e maestria,tenendo sempre lo sguardo fisso su di lei
per non perdersi neanche il minimo gemito o espressione di piacere dal volto di
Hermione.
Erano proprio quegli occhi ad eccitarla!Piu' di tutte quelle
torturanti carezze...
Perchè il fatto che lui la stava guardando la eccitava
così?
Stava cercando di resistere,di controllarsi,finchè lui non fosse
stato dentro di lei,ma Draco le stava rendendo le cose davvero difficili,quasi
impossibili.
-Ti prego...-mormorò fra un gemito e l'altro.
-Cosa?-le domandò avvicinando il volto al suo e interrompendo per
un'istante le carezze.
Hermione cercò di calmare il respiro,ma lui riprese ad accarezzarla
rendendo vani i suoi sforzi.
-Voglio guardarti...-le disse Draco soffiandolo nell'orecchio
sinistro della donna.
Hermione chiuse gli occhi e,nello stesso istante tante cose accaddero
simultanenamente:Draco aumentò maggiormente la velocità delle carezze,mentre
posava le labbra sulle sue per un bacio affannato e in pochi secondi Hermione
sentì i suoi muscoli chiudersi intorno alle dita di Draco e quel dolore
mozzafiato l'invase facendole ripetere piu' volte il nome dell'uomo al quale era
aggrappata.
Era un sogno?
Qualche incantesimo di magia nera a lei sconosciuto?
Come accidenti era possibile annullarsi nelle braccia di quell'uomo
dimenticando tutto il resto e tutto quello che aveva caratterizzato il loro
passato?
"Ti distruggerà!
Se continuerai a concedergli così tanto di te,ti ritroverai con l'anima a
pezzi"disse una vocina saccente dentro la sua testa.
Era lei quella piccola vocina?La voce della sua ragione?
Non le importava.
Se era un sogno non voleva svegliarsi piu'.
Se era un incantesimo di magia nera,beh in quel caso aveva dimostrato
che neanche lei era così infallibile come la credevano tutti.
E se invece era la realtà...Allora non ne avrebbe cambiato neanche
una virgola fino alla fine dei suoi giorni.
Alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi di Draco,lucidi e neri per la
passione che sembrava ancora divorarlo,nonostante quello che era appena
successo.
Sentì le sue dita scivolare via da lei e l'istante dopo le vide
posarsi sul suo collo e lasciarvi una traccia umida.
-Lo vedi cosa mi fai?-gli domandò a bassa voce.
Draco le prese una mano e l'avvicinò al suo petto,facendole sentire
quanto fosse accellerato il suo battito.
-E tu?Lo senti cosa mi fai?-le chiese lui di rimando.
Nascose il volto nell'incavo fra la spalla e il collo di
Draco,respirando il suo profumo e per qualche istante rimasero immobili,stretti
l'uno all'altra come se il mondo intero si riducesse a quel piccolo
ufficio.
Hermione fu la prima a staccarsi:fece scivolare le braccia giu' lungo
le spalle e lo prese per mano,guidandolo verso la sedia di nuovo tornata di
faccia alla porta e ve lo fece sedere.
Draco l'attirò verso di sè,ma lei si ritrasse restando in piedi
davanti a lui per qualche secondo togliendosi le scarpe e alzando leggermente la
gonna per sfilare gli slip.
Soltanto quando questi furono a terra,si lasciò afferrare dalle
braccia di Draco e mettere a cavalcioni sulle sue gambe.
Mani veloci sbottonarono i bottoni di entrambe le camicie e aprirono
le chiusure dei pantaloni di Draco,rimuovendo tutti gli ostacoli che ancora si
frapponevano fra di loro.
E quando finalmente lo sentì dentro di lei,Hermione sentì di nuovo
quella struggente sensazione che le era mancata in quei giorni di
solitudine.
Bastarono poche mosse del bacino per raggiungere il piacere e per
lasciarli ansimanti e quasi storditi dalle sensazioni provate.
Le braccia attorno alle spalle forti,Hermione posò la testa sul suo
petto,rannicchiandosi contro di lui mentre il suo corpo cercava di rilassarsi
sotto gli ultimi brividi di piacere.
Draco le circondò la vita con un braccio,il mento fra i suoi
capelli,beandosi della sua vicinanza.
-E' deciso,non ti lascerò piu' a casa...Non credo di poter reggere ad
un'altra esperienza simile-disse Draco dopo un pò.
Hermione sorrise contro il suo petto e gli si strinse ancora di piu'
contro.
-Sapevo di essere troppo per te...-disse ironica.
-Ma davvero?-chiese lui abbassando lo sguardo per incontrare
quello di Hermione.
-Non eri tu quello che era capace di passare un'intera notte a
soddisfare le sue amanti?-gli ricordò Hermione ricambiando il suo sguardo
divertito.
Draco aggrottò le sopracciglia.
-E questa dove l'hai sentita?-le chiese leggermente
divertito.
-Era la leggenda di Hogwarts...Tutti i ragazzi ti invidiavano e tutte
le ragazze volevano essere le fortunate-gli disse.
-Anche tu?-chiese subito lui curioso.
Hermione lo guardò con uno sguardo eloquente.
-Sai benissimo che sarebbe successo se mi avessi chiesto una cosa del
genere a Hogwarts...Come minimo ti avrei schiantato-gli disse
sicura.
Draco alzò le spalle.
-Non penso proprio-commentò sicuro.
Questa volta fu lei a guardarlo con aria curiosa.
-Ah no?Credi che ti sarebbero bastate un paio di moine e sarei caduta
nel tuo letto?-gli chiese lei con un aria battagliera sul volto.
-Forse se avessi usato il mio "fascino Malfoy"...Non ti sei mai
chiesta come sarebbe stato?-le domandò ancora lui.
Lei scosse la testa.
-No!Non fraintendermi,ma all'epoca le cose fra noi erano un disastro
su tutta la linea:non potevamo vederci senza litigare o puntarci addosso la
bacchetta...E poi...-aggiunse.
-Poi tu stavi con Weasel,lo so...-l'interruppe Draco allontanando lo
sguardo dal suo.
Al solo pensiero il sangue sembrava ribollire nelle vene:quanto tempo
sprecato!
Lei guardò per qualche istante il viso dell'uomo che era diventato
duro e scostante e sorrise.
-Io stavo per dire che tu mi odiavi!-disse cercando di nascondere il
sorriso che sapeva lo avrebbe fatto arrabbiare.
A quelle parole,Draco la guardò allibito,come se non riuscisse a
credere alle sue orecchie:era sparita la rabbia dal suo viso e al suo posto era
apparsa l'incredulità.
-E' questo che pensi?-le domandò parlando lentamente.
-Non è che ne facessi mistero all'epoca-commentò lei senza
rancore.
Draco sorrise...Se soltanto lei avesse saputo!
Le posò un bacio fra i capelli e un'altro sulla fronte,come se avesse
bisogno di sentirla piu'vicino possibile.
Hermione si rannicchiò ancora di piu' contro di lui e chiuse gli
occhi,respirando il suo profumo.
In quell'attimo di silenzio,sentirono bussare alla
porta.
Draco alzò leggermente la testa e fissò la porta.
-Chi può essere a quest'ora?Il Ministero non dovrebbe essere
vuoto?-domandò abbassando lo sguardo sulla donna.
Lei ricordò subito le parole di Harry di...quanto tempo era
passato?
Aveva perso letteralmente la cognizione del tempo:come era possibile
per una persona così maniaca della puntalità come lei?
-Harry.Mi ha invitato a cena da loro questa sera e,visto che ho
rifiutato,sarà passato per vedere se ho cambiato idea-gli spiegò senza però
muoversi.
-Perchè hai rifiutato?-le domandò curioso.
Magari la loro amicizia poteva dargli fastidio,ma non voleva che
Hermione perdesse tutti i suoi punti di riferimento soltanto per la loro
relazione:Potter era stato importante nella sua vita e,anche se la cosa non
piaceva,doveva imparare a conviverci.
Hermione alzò le spalle.
-Ho pensato che magari tu avresti chiamato e io volevo sapere quando
saresti tornato.
Volevo venire a prenderti all'aereoporto-gli disse come se fosse la
cosa piu' ovvia.
Draco sorrise e abbassò la testa per raggiungere il suo viso,le
sfiorò le labbra con le sue e dopo il primo contatto le baciò di nuovo,questa
volta piu' intensamente.
-Ma che diavolo....-
Hermione si staccò da Draco e si voltò verso la porta,dove con uno
sguardo agghiacciato Harry li stava fissando.
-Harry...-disse guardando l'amico.
Avevano chiuso la porta,aveva sentito la serratura scattare:come si
era permesso di usare la magia per entrare nel suo ufficio?
Poi si ricordò della camicia sbottonata e uno sguardo glielo
confermò:era completamente aperta ed il bustino era in mostra.
Mentre iniziava a chiudere i bottoni centrali,si congratulò
mentalmente con sè stessa per aver scelto quel bustino:se avesse avuto solo un
reggiseno,Draco non avrebbe esitato due volte a sfilarglielo.
-Ho pensato di controllare...Credevo ti fossi addormentata alla
scrivania...Ma ovviamente mi sbagliavo-disse il moro cercando di controllare la
rabbia e il tono di voce.
Draco si lasciò scappare un sorriso divertito per tutta quella
situazione che ovviamente non sfuggì a Harry che lo fulminò con lo
sguardo.
-Vedo che sei tornato-constatò.
-Hai sentito la mia mancanza?-chiese Draco con lo stesso tono di
voce.
Erano le stesse schermaglie di sempre,ormai era quasi un copione
scritto.
Eppure c'era qualcosa che stonava,qualcosa di diverso...
-Ti rendi conto cosa sarebbe successo se fosse entrato
un'altro?-domandò Harry voltandosi di nuovo verso Hermione.
La donna si ravviò i capelli dietro l'orecchio destro e lo
fissò.
-Un'altra persona non avrebbe aperto la porta come hai fatto
tu-s'intromise di nuovo Draco.
-Chiudi la bocca!-
-Harry,smettila!In fondo ha ragione Draco:perchè hai aperto la porta
del mio ufficio quando sembrava ovvio che io non ci fossi?
Harry la fissò per qualche istante a bocca aperta.
-Te l'ho detto,credevo ti fossi addormentata di nuovo in
ufficio!-ripetè.
-Sai che i babbani ti arresterebbero in una situazione del
genere?-gli fece notare Draco.
-Adesso sei diventato un'esperto di babbani?-chiese Harry con lo
stesso tono rabbioso.
Harry cercò di calmarsi e strinse gli angoli degli occhi fra il
pollice e indice,sollevando leggermente gli occhiali.
-Io non ti riconosco piu'...Non so piu' chi sei.
Guarda i tuoi vestiti,i tuoi capelli!L'Hermione Granger che conoscevo
io era diversa-disse tornando a fissare la donna.
Quelle parole la ferirono,ma cercò di non darlo a vedere:non poteva
dargliela vinta di nuovo.
-L'Hermione che conoscevo io era sempre in lotta con i capelli,aveva
sempre uno sbafo d'inchiostro sulla camicia bianca,era la prima ad arrivare e
l'ultima ad andarsene dall'ufficio.
Quella che conosco io non avrebbe fatto passare tanto tempo senza
vedere i suoi amici,nè tantomeno si SAREBBE FATTA TROVARE A SCOPARE CON DRACO
MALFOY!-le disse alzando la voce.
Non potè dire altro.
Il pugno lo colpì sulla guancia destra e gli fece volare gli
occhiali.
Hermione alzò lo sguardo da Harry,che aveva ancora la testa piegata
da un lato,cercando di riprendersi a Draco che ansimava neanche fosse a corto
d'aria e fissava Harry con odio.
-Non azzardarti mai piu'!-sibillò.
Afferrò la camicia di Harry e lo sbattè violentemente contro il
muro,incurante della camicia ancora sbottonata che lo intralciava e gli
scivolava sulle spalle.
-Draco!-
Hermione fece un passo verso l'uomo e istintivamente pregò che non
succedesse niente d'irreparabile.
Il biondo sollevò Harry di qualche millimetro da terra e lo fissò
negli occhi che il moro teneva socchiusi per la mancanza degli
occhiali.
-Te lo dirò una volta sola quindi apri bene le orecchie
Potter!
Se ti azzardi un'altra volta a parlare in quel modo ad Hermione,ti
giuro che te ne pentirai amaramente...il Cruciatus che ti sei beccato da
Voldemort ti sembrerà una carezza-gli ringhiò contro.
Hermione gli posò entrambe le mani sulle spalle e cercò di
calmarlo:era tornata di nuovo la voce fredda e tagliente che gli aveva sempre
sentito ad Hogwarts.
Si era quasi dimenticata che Draco potesse suonare così
pericoloso...
-Draco...Va tutto bene,mettilo giù adesso!-gli disse cercando di
suonare convincente.
Il biondo fissò per qualche istante ancora Harry e alla fine lo
lasciò andare rimettendolo così a terra.
-Sparisci adesso!-gli disse tagliente.
Harry non ci pensò due volte prima di avvicinandosi alla porta,ed
uscì senza neanche voltarsi un'ultima volta a guardare la donna.
Hermione accarezzò il braccio destro di Draco e lo fissò,cercando di
capire cosa gli stava passando per la testa.
-Stai bene?-gli domandò.
Lui alzò lo sguardo ed incontrò il suo,restando in
silenzio.
-Sono stato molto vicino a...-mormorò.
Hermione gli gettò le braccia sulle spalle e gli posò le labbra sul
collo,posandovi piccoli baci.
-Va tutto bene...Ci sono io con te-
La porta sbattè con violenza.
Si voltò per guardare chi fosse entrato e lo fissò per qualche
istante.
-Ron sei tu?-
Era così strano trovarsi davanti Ron in quelle sembianze:quasi
guardarsi in uno specchio.
Ma che fine avevano fatto gli occhiali?
L'uomo si voltò e fissò l'amico con uno sguardo allucinato e il fiato
corto.
-Che ti è successo al viso?-domandò Harry alzandosi dalla sedia e
andandogli incontro.
-Quel bastardo...-mormorò.
Gli ci volle un'attimo per capire cosa era successo a pochi uffici di
distanza dal suo:Malfoy era tornato e aveva mandato in fumo tutti i progetti che
avevano reso così felice Ron fino a neanche dieci minuti prima.
E la cosa,come al solito,doveva essere degenerata a giudicare dal
livido sul viso di Ron.
-Era di là con Hermione?-domandò Harry cauto.
Al solo sentire il nome della donna,il viso di Ron si infiammò per la
rabbia,ricominciando a boccheggiare.
-Che è successo?-domandò di nuovo,questa volta piu'
preoccupato.
Ron si passò una mano fra i capelli sconvolti e neri e camminò per
qualche secondo nell'ufficio prima di guardarlo di nuovo.
-Dobbiamo farlo al piu' presto!
Non possiamo piu' perdere altro tempo...
Voglio ferirla...Farla stare male come...-disse poi
serio.
Harry lo fissò e per qualche istante pensò di fargli cambiare idea,di
provare a farlo ragionare...ma era tutto inutile e la colpa era anche
sua.
-Va bene.Cercherò di metterci meno tempo
possibile-
Salve a
tutti!!!
Eccomi con
un nuovo capitolo che spero sia di vostro gradimento!
Come avete
visto ho cambiato il titolo del capitolo,ma soltanto xkè mi sono accorta che
doveva succedere qualcosa prima che i nostri andassero in vacanza,ed ho alzato
il rating della fiction.
Mi è stato
fatto notare che la fict stava diventando tr hot x essere soltanto
arancione,inoltre ho avuto delle idee che mi hanno spinto a cambiare il
rating...Spero di nn aver creato tr problemi!
Poi:Draco
può smaterializzarsi,come tutti i maghi.Ma in quell'occasione ha preferito
prendere l'aereo perchè ci sarebbe stata una macchina di rappresentanza ad
aspettarlo all'aereoporto.
Altra
comunicazione prima dei ringraziamenti:nei capitoli a venire,esclusi quelli
sulle vacanze,il mio Ron diventerà ancora piu' "crudele" e meschino,quindi
voglio chiedere scusa alle sue eventuali fans...nn si sa
mai.
Ringrazio
tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso x
eventuali errori di ortografia e di battitura.
E ora i
ringraziamenti:AliasNLH(Grazie x
i complimenti!),Daphne'92(Il rapporto fra Pansy e Herm sarà una specie d'ancora di
salvezza x la riccia nei prox capitoli...), Kitty_Cullen(Grazie x i
complimenti!),Pei Chan(Ti
prego nn stare male x colpa della mia ff!Blaise...diciamo che hanno fatto un
passo avanti,e credimi x loro nn urlarsi addosso significa
molto!)Ginny'28(Sempre a
disposizione!Grazie x i complimenti!),Sunrise'92 (Non perdere
tempo nel ingiuriare Ron,tanto nn serve a niente...Come vedi un pizzico di magia
c'è stata),Hot(Benvenuta e grazie x i complimenti!L'ho scelta xke qnd ero
piccola andavo sempre a passarci i mesi estivi),Kiuzza(Grazie x i
complimenti!),Pikkola(Sapeva dove cercare.E' piu' facile pensare di essere stati feriti
e abbandonati piuttosto di ammettere le proprie colpe,specie con l'orgoglio di
Ron),Excel_Sana(Se la
smettessero non sarebbero Ron ed Harry...),Miyavi4ever(Chiedo umilmente
scusa...Già x sapere il "piano malefico",bisogna aspettare un pò),8x4(Vanno bene se si realizzano 3
speranze su 4?),JC(Come
vedi sono tornati prepotentemente alla carica,ne sentivi anche tu la
mancanza?),Giuliathebest(Sono legati dal filo rosso del destino...),LittleBell(Altrimenti che gusto ci
sarebbe?Grazie x i complimenti x la telefonata,sn stata a lungo su ql pezzo
pensando a come scriverlo),Persefone
Fuxia(E' sempre così che succede!),Hollina(Non è stato un viaggio
lungo,no?),Falalula(E il
bello è che lei nn ha dovuto muovere un dito xkè la sua vita
migliorasse...),Madamina(Spero solo di nn deludere la vostra aspettative quando si
scoprirà il piano di Harry e Ron), Germana(Il rapporto è talmente
complicato che alle volte mi ci perdo anche io,ma so benissimo cosa succederà
alla fine di questa storia fra Blaise e Daphne),Lights(Ansia x cosa?Spero di nn farla
aumentare cn qst chap...Avresti mai creduto possibile aver paura di Ron
Weasley?),Nina'92(Come
vedi le cose sono tornate a posto!),Poison
Emy(Grazie x i complimenti!),Sara_S_92(Per la dichiarazione
bisognerà aspettare un pò,e avverrà in una maniera del tutto inaspettata,in
tutti i sensi..),Krisma(Tranquilla,scrivo quando e se vuoi!Non credevo possibile di far
amare una Serpeverde nell'anima come Pansy!),Kaileena1987(Assolutamente d'accordo
con te!Non sono andati a vivere insieme,ha deciso soltanto di passare la notte
con lei a casa sua).
Bene,per
il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
chap...
"Roman
Holidays"(questa volta x davvero!)
Baci,Eva.
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Capitolo 15 *** Roman Holidays ***
roman holidays
Aspettava il suo arrivo da un momento all'altro.
Se la immaginava tesa e combattuta come lo era stato lui quel giorno sulla
sua porta di casa,incerto se bussare o meno,se mostrare o no la sua
debolezza.
Sapeva i tormenti e i dubbi che la stavano tormentando,ma non aveva la minima
preoccupazione:era certo che lei avrebbe suonato a quella porta nel giro di
pochi istanti.
"Ti meriteresti un bel bidone!"gli disse una voce insolente nella sua
testa.
Sorrise leggermente a quel pensiero.
Ok,va bene,doveva ammettere che c'era una minuscola,irrisoria possibilità che
lei non venisse, che i dubbi che avevano ripreso a tormentarli avessero la
meglio sulla sua voglia di vederlo.
Ma lui la conosceva.
Conosceva ogni minimo stato d'animo di quella donna:i suoi bisogni,i suoi
dubbi,le sue paure,i suoi desideri.
Sapeva tutto forse anche meglio della donna stessa.Era per questo che non
potevano fare a meno l'uno dell'altra.
Non importa quanto rancore provavano,quanto stavano lottando per lasciarsi
alle spalle il passato e quanto fosse difficile quell'impresa:anche a costo di
urlarsi contro tutti i giorni della loro vita futura,loro erano destinati a
stare insieme.
Anche su questo non aveva il minimo dubbio.
Sentì il battente di ferro sbattere contro la porta e si lasciò scappare un
sorriso.
Si avviò lentamente alla porta,come se volesse farla macerare
nell'insicurezza ancora per un pò e poi si decise ad aprire.
Lei gli stava davanti,un piccolo trolley alla sua destra e uno sguardo
incerto negli occhi.
Un'incertezza che scomparve non appena incontrò il sorriso beffardo e
divertito dell'uomo.
-Il padrone di casa sa degli inviti che fai in sua assenza?-gli domandò
ironica.
Lui ghignò e annuì.
-Prima di andarsene ha sigillato la sua stanza e quella di Prudence...Abbiamo
il resto della casa a disposizione-le confermò.
-Aveva paura che avremmo finito per fare sesso sul suo letto?-chiese lei
divertita.
Questa volta lui si lasciò andare ad una piccola risata e si fece da parte
per farla entrare.
Leggiadra come sempre,Daphne si chinò leggermente e prese la maniglia del
trolley,per poi entrare in casa.
La porta si richiuse alle sue spalle e,dopo aver posato la valigia,si voltò
verso l'uomo.
-Hai sistemato tutto?-le domandò affondando le mani nelle tasche dei
jeans.
Daphne sorrise.
Quello che voleva chiederle in realtà era: "Hai sistemato le cose con tuo
figlio?",ma lei sapeva che non avrebbe mai pronunciato quelle parole,quindi
annuì e chiuse l'argomento.
Quello era un problema che avrebbero dovuto affrontare,ma non in quel
momento...
Si guardarono per qualche istante senza parlare e solo dopo qualche istante
lei sospirò.
-Secondo te è una buona idea?-gli domandò leggermente preoccupata.
Blaise la guardò e fece un passo in avanti.
Quello era diverso dal solito;non era piu' soltanto sesso occasionale fatto
con rabbia,lo sapeva anche lui.
Quando quella sera era andato da lei,aveva abbattuto un muro,aveva permesso a
Daphne di riavvicinarsi e di cancellare un pò dell'odio e del rancore che c'era
fra loro.
Ma ancora non sapeva a cosa avrebbe portato quel riavvicinamento...
-E' un modo diverso di passare l'estate,non credi?-le chiese sviando il
discorso.
-Blaise...-lo riprese lei.
-Duffy ascolta...Non so cosa dirti adesso,come risponderti.
Magari finirei per dirti la cosa sbagliata,tu ti arrabbieresti e te ne
andresti lasciandomi qui a darmi dell'idiota perchè avrei fatto meglio a tenere
la bocca chiusa-le disse lasciando uscire di bocca tutto quello che gli passava
per la testa.
Daphne sorrise,leggermente divertita e continuò a fissarlo.
-Quindi perchè non rimandiamo questa domanda alla fine del mese?
Forse per allora avremo veramente una risposta...-le propose poi.
Lei lo guardò e,senza bisogno di parole,siglarono quell'accordo.
-Secondo te Daphne sarà già arrivata?-
Il volo era partito da circa un'ora.
Draco,Hermione e Prudence occupavano una fila intera sul lato destro del volo
British Airways.
I due adulti avevano lasciato alla bambina il posto vicino al finestrino,per
permetterle di vedere la città che diventava piccola e si allontanava e le
nuvole,e per un pò Prudence si era sporta dal suo sedile per affacciarsi al
piccolo oblò bianco,finchè stufa non aveva cominciato a giocare con uno dei suoi
peluche.
Hermione non riusciva a capacitarsi della tranquillità che Prudence
dimostrava in quel momento:a guardarla si poteva credere che fosse abituata a
viaggiare in aereo fin dalla nascita e non che quello fosse il loro primo
volo.
Lei,da fifona qual'era,aveva tenuto tutto il tempo gli occhi chiusi durante
il decollo ed aveva il sospetto di aver infilzato il braccio di Draco con le
unghie,ma ora che erano a mezz'aria era, stranamente, piu' tranquilla.
Draco,seduto nel sedile di mezzo fra le due donne,guardava la compagna e
sorrideva:com'era possibile avere paura di una cosa così naturale per un mago
come il volo?
Specialmente la sua compagna doveva amare i voli a cavallo di una scopa
quanto lui...ma fin da ragazzo sapeva che il volo era l'unica cosa in cui
Hermione non eccelleva.
Doveva assolutamente rimediare.
Si voltò leggermente verso di lei,che aveva poggiato la testa sulla sua
spalla e aveva sorriso.
-Come fai ad essere così sicura che Daphne si trasferirà a casa nostra per
questo mese?-le domandò curioso.
Anche lui aveva quel sospetto,altrimenti non avrebbe sigillato le loro camere
da letto,ma era curioso di sapere da dove arrivava tutta quella sicurezza.
Hermione alzò leggermente le spalle.
-Chiamalo intuito femminile...-
"E l'odore del profumo di Daphne sui vestiti di Blaise"
-Perchè tu non ne sei convinto?-gli domandò muovendo leggermente la testa
fino ad incontrare il suo sguardo.
Lui restò un'istante in silenzio e si lasciò scappare un sospiro.
Voleva bene ad entrambi,era amico di tutti e due,ma non sapeva se era un bene
per loro tornare insieme,non con un bagaglio pesante come il loro.
-Spero solo di ritrovare la casa in ordine e al solito posto quando
torneremo...-commentò laconico.
Hermione sorrise e gli accarezzò il dorso di una mano.
-Il solito pessimista-lo prese in giro la mora.
-Io la chiamerei esperienza;non è la prima volta che Blaise e Daphne provano
a rimettere insieme i pezzi della loro storia.
Però ogni volta finiscono per farsi piu' male di prima...-le spiegò lui.
Hermione scosse la testa,sicura.
-Questa volta sarà diverso...-disse convinta.
Da quando Draco era tornato,la sua visione del mondo era virata
irrimediabilmente sul rosa:tutto e tutti erano perfetti e adorabili,aveva
dimenticato cos'erano la rabbia ed il rancore, soltanto per la presenza di
quell'adone biondo accanto a lei.
Finchè lui fosse stato al suo fianco la sua vita sarebbe stata
perfetta...
-Hai trovato qualcosa di interessante in quel libro su Roma?-le domandò poi
cambiando discorso.
Aveva visto quel libro nel suo ufficio il giorno che era tornato,e poi anche
a casa,ma non le aveva fatto domande,sicuro che prima o poi gliene avrebbe
parlato lei;ne aveva sfogliato alcune pagine e vi aveva visto parecchie
sottolineature o asterischi vicino a monumenti che sicuramente Hermione
l'avrebbe trascinato a vedere.
-Assolutamente!Abbiamo un sacco di cose da vedere che mi chiedo come faremo
in una sola settimana...-disse subito lei confermando le sue supposizioni.
Draco sorrise e cercò il suo sguardo,cercando di non sembrare troppo
divertito.
-Per esempio...-
-Sai che c'è un posto da cui puoi vedere tutta la città?Il libro consigliava
di andarci di sera,per godere lo spettacolo di Roma illuminata-aveva cominciato
lei illuminandosi.
Lui era rimasto in silenzio e aveva aspettato che lei continuasse.
-Inoltre c'è una vecchia prigione,dove venivano portati i prigionieri
politici...-
-Parli del Colosseo?-le chiese.
-No,non quello.E' una prigione in cui sono stati rinchiusi anche i
papi...Aspetta come si chiama...Ah,Castel Sant' Angelo!Dicono che durante la
peste del Cinquecento,sulla terrazza di quella prigione sia apparso un'angelo
per annunciare la fine della pestilenza-raccontò lei.
Draco sorrise.
-Un'angelo?-ripetè scettico.
La donna annuì convinta.
-Come fanno i babbani a credere a queste cose,proprio non capisco...-disse
con lo stesso tono.
-Se è per questo,esiste anche una maschera,chiamata Bocca della Verità,dove
venivano portati i bugiardi.
Questi mettevano la mano nella bocca del mascherone e ripetevano la loro
affermazione,se stavano mentendo,la bocca gli tagliava la mano-continuò a
raccontare Hermione.
Draco sospirò.
-Immagino che tu mi costringerai ad infilare la mano in quel
mascherone...-affermò sicuro.
Hermione lo guardò e lentamente sorrise.
-Ad essere sincera,non ci avevo pensato,ma ora che me lo hai fatto notare,non
sarebbe male come idea...Sarebbe divertente vederti fare le magie con una mano
sola...-scherzò poi sorridendo divertita.
L'uomo scosse la testa atteggiando il volto ad un'espressione seria,cercando
di mostrarsi scocciato,ma come risultato ottenne soltanto una risata piu' forte
da parte della mora.
-Sono sicuro che ci proveresti...E cosa mi chiederesti?-le chiese tornando a
guardarla curioso.
"Se mi ami" pensò all'istante
Hermione,mordendosi il labbro inferiore per evitare che la sua bocca si muovesse
da sola e facesse uscire quel pensiero.
Alzò le spalle e lo fissò pensierosa.
-Credo che qualcosa mi verrà in mente...-fece sibillina.
Draco sorrise.
-Non ne ho il minimo dubbio-commentò lui con una strana inflessione nella
voce.
Hermione restò qualche istante a domandarsi cosa volessero dire veramente
quelle parole,poi decise di cambiare argomento:si stavano avventurando in un
campo minato.
-Dobbiamo fare un salto anche alle "Idii Romane"-gli disse poi.
Draco la fissò senza nascondere la sua sorpresa:non era la prima volta che
veniva in Italia,ma quel monumento,o quel posto,era la prima volta che lo
sentiva nominare.
-E che sarebbe?-le chiese senza nascondere la sua sorpresa.
-La Roma magica,naturalmente-gli spiegò come se fosse la cosa piu' ovvia del
mondo.
Per qualche istante,Draco la fissò come se la vedesse per la prima
volta:possibile che non avesse mai saputo l'esistenza di una Roma magica
nonostante tutti i suoi viaggi precendenti?
-Vuoi dirmi che c'è una...-
-Naturalmente!Ogni città importante ha la sua controparte magica:noi abbiamo
Lodra,Dublino e Belfast;l'Italia ha Roma,Milano e Napoli.
Non lo sapevi?-gli chiese fissandolo.
Draco annuì,mentendo spudoratamente ed Hermione sorrise,accettando quella
menzogna.
-E dove sarebbe?Tanto per rinfrescarmi la memoria...-aggiunse subito
dopo.
La donna controllò fra le sue carte e scorse l'indicazione che cercava.
-Vi si accede tramite la colonia felina di Largo Argentina.
E' in una zona di scavi archeologici ed è facile unirsi ai turisti...Pensavo
di farci un salto domani pomeriggio se per te non era un problema-gli disse
poi.
Draco scosse la testa,in silenzio.
-Va tutto bene?-gli domandò fissandolo.
-A meraviglia,non preoccuparti!-le disse accennando un piccolo sorriso.
-DOVEVAMO FARE PIù IN FRETTA!!!-
Non ricordava in tutta la sua vita di essere stato così arrabbiato.
Aveva pianificato tutto nei minimi dettagli,anche la cosa piu' insignificante
era al suo posto, pronta per far scattare la trappola...e ora era tutto
svanito.
-Vuoi calmarti?Si tratta di aspettare soltanto un mese-cercò di
tranquillizzarlo il moro.
Ron si voltò verso l'amico e lo guardò con occhi spiritati.
-UN MESE?UN MESE?TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE MI STAI CHIEDENDO?-gli urlò
contro.
-Non possiamo fare altrimenti!-disse Harry con voce calma,in contrappunto
alle urla di Ron.
Il rosso si asciugò il sudore dalla fronte e con la mano destra che tremava
visibilmente prese il pacchetto di sigarette dalla tasca dei pantaloni.
Harry aggrottò le sopracciglia.
-Da quando hai cominciato a fumare?-gli chiese cercando di mostrarsi
indifferente.
Ron sorrise beffardo,accendendo la sigaretta.
-Da quando mi sono reso conto che Malfoy può uccidermi di morte lenta per
quello che stiamo facendo...-gli disse tirando una prima boccata.
Harry restò in silenzio,concordando con quelle parole.
Quando la trappola sarebbe scattata,Malfoy avrebbe iniziato a dare la caccia
a Ron,con il solo intento di ucciderlo e sicuramente non avrebbe risparmiato
neanche lui.
Magari sarebbe riuscito dove non era arrivato Voldemort...allora sì che ci
sarebbe stato da ridere.
E neanche l'intervento di Hermione avrebbe potuto salvarlo,sempre se la donna
sarebbe intervenuta.
Dopo l'ultimo intervento di Ron,sotto le sue sembianze,i rapporti fra lui ed
Hermione erano tesi, quasi inesistenti:lui doveva mostrarsi teso ed arrabbiato
verso di lei per quello che si supponeva aveva visto nel suo ufficio quel
giorno,ed Hermione sembrava ancora risentita dalle parole che Ron,tramite il suo
corpo, le aveva detto.
Più il tempo passava e maggiori erano i dubbi:era giusto quello che stava
facendo?
Era giusto rompere una famiglia soltanto sulla rabbia di un momento?
Poi si ricordava che Hermione lo aveva tradito:era passata al nemico senza
pensarci due volte, mettendolo da parte e dimenticandosi un'amicizia che durava
da quindici anni.
Se fosse stata veramente in sè non l'avrebbe mai fatto...
-Avremo bisogno dell'aiuto di Ginny-disse Ron interrompendo il corso dei suoi
pensieri.
Harry alzò subito la testa per cercare lo sguardo dell'amico e scosse con
decisione il capo.
-No,assolutamente no!Eravamo d'accordo-gli ricordò con fermezza.
Ron buttò a terra il mozzicone e lo calpestò con la punta del piede.
-Credi che Hermione ti lascerà prendere Prudence dopo quello che è successo
l'ultima volta che vi siete visti?-gli domandò il rosso.
-E' stata colpa tua non mia!-disse Harry,accorgendosi subito che non era una
scusa molto valida.
-Vallo a raccontare a lei-ribattè infatti l'altro.
Harry sospirò e abbassò per un'istante lo sguardo,fissando il mozzicone
solitario sul parquet lucido del suo ufficio.
-Ginny è la sola speranza che abbiamo...Soltanto se sarà lei a
chiederglielo,Hermione porterà Prudence a casa vostra-gli disse Ron,cercando di
convincerlo.
-Tua sorella mi odierà quando scoprirà quello che...-
-Non posso essere soltanto io il cattivo!Anche tu devi prenderti la tua parte
di colpa-ribattè l'altro,meschino.
Harry alzò lo sguardo e lo fissò in quello del rosso.
-Colpa?Ma di cazzo stai parlando?-gli domandò fissandolo serio.
-Puoi anche continuare a raccontarti la favola che fai tutto questo per
aiutarmi,ma la verità è che anche ci provi gusto-gli disse fissandolo negli
occhi.
-NON è ASSOLUTAMENTE VERO!-esclamò Harry,cercando di convincere Ron e sè
stesso.
-Anche tu sei arrabbiato con lei perchè ti ha abbandonato,perchè ti ha messo
da parte per quel bastardo e per i suoi amichetti,sei furioso con lei perchè per
la prima volta nella vita,quando ha avuto bisogno d'aiuto,non è corsa da te,ma
si è fatta aiutare da Malfoy...-continuò senza il minimo dubbio nella voce.
Harry lo ascoltava e sentiva espresse a voce tutta la rabbia e il rancore che
provava per l'amica di una vita,sentimenti che non aveva mai pensato di poter
provare per Hermione.
Abbassò di nuovo lo sguardo e sospirò,premendosi il pollice e l'indice agli
angoli degli occhi.
-Quindi non venirmi a dire che lo fai per me...Lo fai anche per te
stesso.
E perchè questo piano funzioni,devi chiedere aiuto a tua moglie-disse ancora
Ron.
Harry restò in silenzio qualche istante,riflettendo e alla fine rialzò lo
sguardo sull'uomo.
-Va bene,le parlerò-
-Questo posto è la fine del mondo!!!!Anche meglio di Diagon Alley...-
Guardarla era una gioia per gli occhi:aveva un'espressione felice che le
illuminava il viso,e la faceva assomigliare ad una bambina il giorno di Natale
davanti all'albero.
Era sicuro che anche Prudence avesse quello sguardo.
-Non c'è male...-commentò cercando di mostrarsi distaccato.
Hermione lo guardò e si scosse la testa sorridendo.
-Mi raccomando,non mostrarti troppo entusiasta,dovesse farti male-lo prese in
giro sorridendo.
Erano a Roma da meno di ventiquattro ore e gran parte di queste l'avevano
passata in strada, a "mescolarsi con la gente",come diceva la donna,per avere
piu' ricordi possibili una volta tornati a Londra.
Una cosa che avevano amato fin da subito,era stato il clima:fin dal primo
momento che erano usciti dall'aereoporto avevano trovato ad attenderli un sole
caldo e splendente,che li aveva accarezzati con i suoi raggi quasi volesse dar
loro il benvenuto.
Era sicuramente un passo avanti rispetto alle nuvole che avevano lasciato
all'aereoporto di Gatwick.
Avevano sistemato i loro bagagli nell'appartamento degli Hunter ed erano
usciti subito,accompagnati dagli amici,che avevano mostrato loro il quartiere
per evitare che si perdessero.
Ovviamente non sarebbe mai potuto succedere,visto che sia Hermione che Draco
erano capaci di smaterializzarsi praticamente ovunque.
Il giorno seguente avevano continuato il giro della città soltanto in
tre,visto che gli Hunter avevano un'appuntamento preso in precedenza che non
potevano rimandare.
Avevano visitato il famoso Colosseo,dove Draco aveva raccontato loro di come
immaginava i combattimenti fra leoni e babbani,facendo ridere
Hermione,spaventare Prudence e incuriosire il gruppo di turisti a cui si erano
accodati.
-Come te la cavi con la lingua?-le aveva chiesto Draco,quando a fine
visita,si stavano dirigendo verso le "Idii Romane".
Hermione lo aveva guardato senza capire,in dubbio se quello fosse un doppio
senso o una vera domanda.
Draco sorrise e capì che doveva spiegarsi meglio.
-Come te la cavi con l'italiano?-le aveva chiesto ancora.
Un sorriso più rilassato era apparso sul volto della donna,che aveva annuito
lentamente.
-Non molto bene,a dire la verità...So dire solo "Grazie" e
"Buongiorno"...-aveva ammesso.
Draco aveva sorriso sorpreso che ci fosse qualcosa che lei non sapesse
fare.
-Se ti aiuto,tu farai qualcosa per me?-le aveva detto fissandola.
Ancora una volta lei lo aveva fissato curiosa.
-Dipende da cosa vorresti farmi fare...-aveva detto lei subito pronta a
chiudersi nel suo guscio.
Anche se con Draco aveva superato molti tabù e rotto molti schermi
mentali,non poteva dimenticare del tutto di chi aveva di fronte.
Draco le si era avvicinato e aveva fermato le labbra a poca distanza dal suo
orecchio destro.
-Se ti insegno a parlare italiano,tu farai un giro sulla scopa con me?-le
aveva sussurrato.
La mora aveva spalancato gli occhi,neanche avesse appena ricevuto la proposta
piu' oscena del mondo,e lo aveva fissato per qualche istante,incapace di
parlare.
-Tu sei completamente pazzo!-aveva detto poi.
Lui aveva sorriso,divertito dalla reazione.
-Che ho detto di male?-aveva chiesto fintamente ingenuo.
Hermione si era lasciata scappare una risatina nervosa.
-Forse non ti è arrivata voce,nell'antro buio dove si nascondevano i
Serpeverde,ma io ho una piccola allergia-aveva ribattuto lei.
Draco l'aveva guardata,cercando di non scoppiarle a ridere in faccia,certo
che se lo avesse fatto sarebbe scoppiato un litigio con i fiocchi.
-All'aria o al legno della scopa?-le aveva quindi chiesto.
-Al volo!-aveva esclamato lei.
Le risate lui aveva cercato di frenare in ogni modo,uscirono dalla sua bocca
come tante gocce di pioggia,tintinnanti e cristalline,attirandosi lo sguardo di
alcuni passanti e di Hermione.
-Quindi lo sapevi...E nonostante tutto,me lo hai chiesto lo stesso-aveva
detto lei con una strana voce.
Aveva alzato le spalle.
-Comunque non se ne parla!-aveva ripetuto lei decisa,tornando a guardare la
strada davanti a sè.
Draco aveva sorriso sornione e le aveva preso una mano,facendola fermare di
nuovo.
-Hermione è soltanto un volo e non saresti da sola,ci sarei io con te.
Non ti lascerei neanche un'istante da sola e se dovessi avere paura,ti
basterà dirmelo e ti giuro che ti riporto a terra-le aveva detto per
convincerla.
La mora aveva nascosto lo sguardo per tutto il tempo,indecisa:niente le
faceva piu' paura del volo,neanche forse un'orda di Dissennatori.
Aveva provato piu' volte a salire a cavallo di una scopa,anche i primi mesi
di fidanzamento con Ron, quando lui cercava di farla appassionare a quello che
le piaceva di piuù,ma l'unico risultato che aveva ottenuto era stato uno dei più
memorabili litigi che avessero mai avuto e la promessa di non costringerla mai
piu' a sottoporla a quella tortura.
Però Draco le aveva proposto un'accordo:un giro sulla scopa per delle lezioni
di italiano,che vista la loro permanenza di un mese in quel paese le erano di
vitale importanza.
Con la bocca piegata verso destra,continuava a valutare i pro ed i contro di
quell'offerta e alla fine si vede costretta a cedere.
Ma prima aveva bisogno di maggiori informazioni.
-Quando?-gli aveva chiesto.
-Questa sera.
Hai detto di voler andare al Gianicolo a vedere Roma illuminata e John mi ha
detto che c'è un grande parco intorno,quindi ho pensato che sarebbe un posto
perfetto per atterrare senza che nessuno noti la nostra presenza-le aveva
risposto lui pronto.
Hermione aveva annuito lentamente.
-Soltanto un volo?-
Lui aveva sorriso gentilmente.
-Se non ti piacerà,sarà il solo volo che faremo insieme...Hai la mia
parola-le aveva detto serio.
Cosa poteva fare di piu'?
Rassegnata,Hermione sospirò.
-E sia...-
Andrò incontro alla morte su una scopa...è veramente la fine del mondo!
Draco aveva sorriso e le si era avvicinato,posando le labbra sulle
sue,dandole un bacio profondo e dolce allo stesso tempo.
Leggermente spiazzata,lei era rimasta immobile per qualche istante,e quando
aveva fatto per rispondere,lui si stava già allontanando.
Ma prima di rialzare il volto,le aveva soffiato sulle labbra e le aveva
sfiorato con la punta della lingua il labbro superiore.
Hermione lo aveva fissato per qualche istante in silenzio,fissandolo mentre
tornava a posare entrambe le mani ai lati del passeggino e si concentrava su
Prudence,come se non fosse successo nulla.
Anche lei aveva finito per guardare avanti,domandandosi quando lui si sarebbe
deciso a spiegarle come le avrebbe insegnato l'italiano in poche ore.
-Prova a chiedere l'ora ad un passante-le aveva detto lui.
Le sopracciglia della donna si erano corrugate,per la stranezza della
domanda.
-Non fare domande,fallo e basta...-le aveva detto prima che lei potesse dire
qualcosa.
Hermione aveva sbuffato,leggermente seccata e si era guardata intorno alla
ricerca di qualcuno a cui chiedere informazioni:un'uomo di mezz'età con una
camicia a mezze maniche a quadretti stava venendo verso di loro.
Atteggiò il volto ad un sorriso amabile e si preparò ad una inevitabile
figuraccia.
-Scusi signore sa dirmi che ora è,per favore?-aveva chiesto.
AVEVA PARLATO UN'ALTRA LINGUA!!!
Cercando di mantenere lo stesso sorriso amabile,aveva visto l'uomo dare
un'occhiata all'orologio da polso e tornare a guardarla.
-Le tre e venti-le aveva detto con tono calmo e affabile.
Aveva capito cosa gli aveva detto!!!!
Lo aveva ringraziato e si era voltata subito verso Draco che cercava di
trattenere un sorriso divertito.
-Dimmi come hai fatto-gli aveva detto neanche fosse un'ordine.
-Neanche per idea..-aveva ribattuto lui.
-Ma...-
-Dovresti saperlo che un mago non rivela mai i suoi trucchi-le aveva detto
serio.
Dopodichè si era allontanato con Prudence,lasciandola in preda ai dubbi e
alle supposizioni.
Draco comprò la scopa che avrebbe usato quella sera alle "Idii Romane".
Non era molto diversa da Diagon Alley:anche lì c'erano negozi di abiti,di
libri e di "accessori" magici,e naturalmente anche Roma aveva la sua componente
oscura,ma riusciva ad integrarsi perfettamente con la parte buona,arrivando a
convivere fianco a fianco.
Quello che era diverso era l'atmosfera.
C'era una strana allegria per le strade delle "Idii":i proprietari dei
negozi,visto l'orario ed il clima caldo,aspettavano i clienti fuori dal
negozio,intrattenendo nei tempi morti conversazioni con i commercianti
vicini,senza la minima preoccupazione per possibili furti grazie alle varie
trappole "anti-ladro" disseminate per il negozio.
Hermione sorrise vedendo il corrispettivo italiano di Olivander e della
libreria dove lei,Harry ed i Weasley avevano sempre comperato i loro libri,fin
dal secondo anno.
Vide anche un negozio d'alta moda che le sembrò piu adatto a Draco e ai suoi
abiti firmati e quando glielo fece notare,lui le fece una smorfia facendola
ridere.
Hermione passò quasi un'ora in libreria e comprò vari libri che avevano
attirato la sua attenzione per l'argomento o soltanto per il titolo e,grazie
all'intervento di Draco,riuscirono ad ottenere la consegna a domicilio,evitando
così di caricare inutilmente il passeggino di Prudence.
Anche la bambina fece i suoi acquisti,accontentata in tutto e per tutto da
Draco:entrarono in un negozio di vestiti e,nonostante le lamentele di
Hermione,Draco le comprò tre completi che secondo lui sarebbero stati benissimo
con l'incarnato della bambina.
-Non avresti dovuto spendere così tanti soldi...-gli disse lei
preoccupata.
-Te l'ho già detto una volta:a che servono i soldi se non per essere
spesi?-le disse lui serio.
Hermione aveva fatto una leggera smorfia a quelle parole:ancora non era
abituata a tutto quel lusso.
Aveva ancora paura che da un momento all'altro si sarebbe ritrovata a dover
controllare anche il minimo penny per paura di non farcela.
-Tu e Pansy siete fatti l'uno per l'altra,sai?Avete la stessa filosofia di
vita-gli fece notare,stuzzicandolo.
-Sì,come minimo finiremmo sul lastrico in meno di un'anno!-le rispose lui con
un sorriso divertito sulle labbra.
Ed aveva ragione,considerando l'ultimo acquisto che fecero:l'ultimo modello
delle superveloci.
La Vulcano.
Era aereodinamica e veloce quasi quanto un'auto da corsa,quindi perfetta per
un tipo come Draco.
-Io non ho nessuna intenzione di salire lì sopra!-disse subito
Hermione,mentre Draco era ancora impegnato a pagare il conto.
-Ormai hai promesso,non puoi più tirarti indietro-le ricordò Draco senza
nascondere un sorriso divertito.
Hermione strinse le labbra scoprendosi in trappola e sbuffò.
-Ti odio!-gli disse poi,cercando un modo per esprimere la sua
frustrazione.
Draco rise,divertito e la fissò con uno sguardo accesso.
-E sarebbe una novità?-le domandò prendendola in giro.
-Allora sei pronta?-
Stava andando incontro alla morte,lo sapeva,era certa che quella stanza
sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe visto nella sua vita.
Draco,la testa che faceva capolino dalla porta,la guardava con sguardo
curioso e aspettava una sua risposta.
-Draco...Veramente non mi sento bene stasera;e poi abbiamo camminato così
tanto che sono veramente a pezzi-tentò la mora,ben sapendo che sarebbe stato
inutile.
L'uomo si mise nello specchio della porta e la fissò in silenzio,ascoltando
le sue scuse.
-E poi cosa succederebbe se Prudence dovesse svegliarsi e non ci
trovasse?
Sarebbe uno schock per lei ritrovarsi in un posto che non conosce senza un
volto familiare-continuò con maggiore convinzione.
Draco annuì,come per darle ragione,e fece qualche passo verso di lei.
-Magari possiamo farlo un'altra volta,non abbiamo mica stabilito che dovesse
essere per forza oggi,no?
Sicuramente domani andrà meglio:saremo meno stanchi,Prue si sentirà piu' a
suo agio e noi potremmo fare...il nostro piccolo volo-concluse leggermente
incerta.
Doveva assolutamente trovare una scusa per il giorno seguente.
Draco era ormai davanti a lei e la fissava,ancora in silenzio,le braccia
conserte sul petto.
-Non mi freghi,Granger!-le disse poi avvicinando il volto al suo.
Hermione restò qualche istante in silenzio e poi sospirò:non si era lasciato
convincere.
Del resto che si aspettava da una Serpe come lui?
-Ho una paura fottuta...-si decise ad ammettere.
-Non devi averla.Ti prometto che non succederà niente e che ci sarò io a
proteggerti ogni istante-le disse con voce calma e perentoria.
Hermione rialzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi e non appena si tuffò
in quelle iridi d'argento fu costretta ad ammettere la sua sconfitta:l'aveva
fregata un'altra volta.
-D'accordo,andiamo...-disse come se la stessero portando sul patibolo.
Draco sorrise e le posò un bacio sulla fronte,prima di voltarsi e di prendere
la scopa dall'angolo in cui l'aveva riposta.
-Apri la finestra-le disse sempre di spalle.
-Vorresti alzarti in volo da qui?-gli domandò cercando di non farsi prendere
di nuovo dal panico.
-Avevi promesso che ti saresti fidata di me-le ricordò tornando a
guardarla.
Hermione si morse il labbro inferiore e aprì la finestra della loro
camera,come lui le aveva chiesto,poi tornò a voltarsi verso di lui.
-Allora...come devo salire su questo coso?-gli domandò terribilmente a
disagio.
-Prima di tutto,non chiamarlo coso;potrebbe offendersi-le disse lui cercando
i suoi occhi.
-Non sapevo che le scope volanti avessero dei sentimenti-disse la mora
sorridendo leggermente.
Draco la fissò per qualche istante,poi scosse la testa.
-Sei proprio un caso disperato...Comunque vieni qui-le disse facendole segno
di avvicinarsi.
Hermione gli si avvicinò finchè Draco non le prese una mano mettendola di
fianco alla scopa.
-Ci sono diversi modi per salire a cavallo di una scopa:all'amazzone,con una
gamba per lato,c'era un mio compagno a Serpeverde che riusciva a starci anche in
ginocchio-le spiegò.
-Non credo che questo sia il mio caso-commentò lei.
Draco sorrise affabile.
-Non per il momento almeno.Quello che credo sia meglio per te,quello che ti
aiuterebbe a rilassarti,è che tu sia rivolta verso di me-le disse.
Dopodichè l'aiutò a mettersi a cavalcioni della scopa,dando le spalle alla
finestra,poco distante dal suo corpo.
Le si avvicinò ancora di piu' e prendendole le braccia,gliele fece avvolgere
attorno alla vita in un abbraccio rassicurante.
-Così sarai anche riparata del vento-le disse incontrando il suo sguardo.
Hermione restò in silenzio,affascinata dalla sua voce calda e suadente,lo
sguardo fisso sulle labbra dell'uomo.
-Se dovessi avere troppa paura puoi chiudere gli occhi,oppure puoi guardare
me...se la cosa non ti da troppo fastidio-scherzò poi accennando un sorriso.
Anche lei seguì il suo esempio,stringendo la presa attorno ai fianchi
dell'uomo.
-Pronta per andare?-
Dopo un piccolo sospiro,lei annuì,sentendo la scopa alzarsi sotto i suoi
piedi.
Fu istintivo per lei,chiudere gli occhi e stringere piu' forte la presa sulla
camicia di Draco:erano fuori,nella notte,poteva sentire il vento che le
scompigliava i capelli e se avesse guardato giu' sicuramente si sarebbe sentita
male.
Poggiò la testa sulla spalla destra dell'uomo,che continuava a guidare la
scopa a velocità moderata,forse per darle la possibilità di tranquillizzarsi e
pochi istanti dopo,una mano le si posò sulla schiena avvicinandola ancora di
piu' al suo corpo maschio.
-Sei sicuro di riuscire a guidare anche con una mano sola?-gli domandò senza
aprire gli occhi.
-Ehi!Stai parlando con il miglior Cercatore che Serpeverde ricordi...Questo è
un affronto-le disse voltando leggermente la testa verso di lei.
Hermione si lasciò scappare un sorriso,leggermente rammaricata di non poter
vedere il suo volto.
-Eppure Harry è sempre riuscito a batterti...-lo punzecchiò.
-Guarda che posso fartela pagare cara questa frase...Non mi ci vuole niente a
farti cadere giù-la minacciò senza però nessuna intenzione cattiva nella
voce.
Hermione si strinse ancora di piu' a lui,respirando il suo profumo e l'odore
della notte.
-Apri gli occhi Hermione-le sussurrò lui vicino all'orecchio.
La donna sospirò leggermente,ancora spaventata da quello che stava facendo e
socchiuse gli occhi,soltanto per dare un'occhiata in giro,ma il cielo era troppo
buio per vedere qualcosa.
Così si decise ad aprire gli occhi,proprio nel momento in cui Draco si
infilava in una nuvola,che si aprì per loro come fosse di zucchero filato
facendo ridere ed urlare Hermione.
Draco rise felice per la reazione della donna e fece una piccola virata per
uscire dalla nuvola e si abbassò leggermente per farle vedere la città
sottostante.
Niente di quello che aveva visto in vita sua l'aveva lasciata senza
parole.Almeno fino a quel momento.
Il fiume Tevere,di un leggero color arancione per le luci cittadine, scorreva
placido incurante della folla di gente che ben visibile,anche ad un'altezza
esagerata come quella dove si trovavano,affollava i due lati delle banchine per
i vari ristoranti e o negozi ambulanti.
Uno dei ponti che lo sovrastava era pieno di statue di angeli,ogniuno con in
mano qualcosa di diverso:Hermione ne riconobbe uno con una spada ed un'altro con
delle tavole.
-E' meraviglioso...-commentò.
Draco sorrise,scendendo un'altro pò.
-E guarda laggiu'-le disse indicandole un punto con la mano che fino a quel
momento le aveva cinto la schiena.
Hermione strizzò leggermente gli occhi nella direzione che le aveva indicato
l'uomo e pochi secondi dopo un sorriso enorme apparve sul suo viso.
-L'ANGELO!-esclamò incredula e felice.
Draco rise e le posò un bacio sulla tempia destra,felice di aver avuto
ragione ancora una volta.
Continuarono il loro viaggio fino a quando non arrivarono a
destinazione:nelle vicinanze del parco,Draco scese con la scopa verso un punto
piu' fitto del parco e sicuro che non ci fosse nessuno nelle vicinanze,smontò e
aiutò Hermione a scendere.
La donna lo fissò in silenzio,la mano ancora nella sua,mentre faceva
rimpicciolire la scopa per poi metterla nella tasca interna della giacca,per poi
voltarsi a guardarla.
-Allora?E' stato il tuo ultimo volo?-le domandò cercando di mostrarsi
curioso,anche se credeva di conoscere la risposta.
Hermione gli si mise al fianco e,storse la bocca verso destra,indecisa se
dargliela vinta oppure no.
Ma dall'espressione divertita sul volto dell'uomo,capì che era inutile
fingere.
-D'accordo hai vinto...Mi hai convertito alla causa del volo,contento?-gli
rispose.
Draco rise leggermente e le mise un braccio attorno alla vita per attirarla a
sè.
-A patto che tu voli soltanto con me...-le disse avvicinando il volto a
quello di Hermione,le labbra poco distanti dalle sue.
Lei si mostrò indecisa,e alzò le spalle.
-Se proprio devo...Credo che potrò abituarmi a questa regola-commentò.
Anche perchè questa regola,mi riempie di gioia!
Draco avvicinò le labbra alle sue e le sfiorò delicatamente per una serie di
piccoli baci.
-Andiamo?Sono curioso di vedere questa famosa terrazza-disse poi staccandosi
leggermente da lei.
Fece per allontanarsi ancora di piu',ma Hermione lo fermò,aggrappandosi con
una mano al suo braccio sinistro.
Draco la fissò sorpreso e lei gli sorrise per rassicurarlo.
-Grazie...
Da quando sono con te,ho rotto talmente tanti tabù,ho superato talmente tante
paure,che forse mi avrebbero accompagnato per il resto della vita se non ci
fossimo rincontrati.
Mi hai reso libera...E io non so cosa darti in cambio...-gli disse
leggermente imbarazzata per quelle parole così importanti e così vere.
Draco la fissò per qualche istante,incredulo per quelle parole inaspettate
che avevano detto piu' di quanto Hermione intendesse dire in realtà,e che lo
avevano fatto tremare.
Possibile che non riuscisse a vincere il suo smisurato orgoglio e a dirle che
l'amava piu' di ogni altra cosa al mondo?
Quanto ancora doveva aspettare prima di dirglielo?
Sapeva,era sicuro,che Hermione provasse qualcosa per lui,ma non poteva ancora
essere sicuro che fosse amore,non poteva ancora sperarlo.
E se lui si fosse deciso a dirle che l'amava per poi ricevere un rifiuto?
La loro situazione era già complicata in quel modo,senza aggiungere altri
problemi...
Tornò ad avvicinarsi e la baciò di nuovo,una mano attorno alla vita e l'altra
persa nei suoi riccioli bruni,incurante della possibilità che qualcuno potesse
vederli.
Quando si staccarono entrambi avevano il fiato corto e gli ci volle qualche
istante prima di trovare le parole giuste da dire.
-Farei qualsiasi cosa per te...E per Prudence.
Resta al mio fianco,è...è la cosa piu' grande che tu possa fare per me-le
disse serio,fissandola negli occhi.
Voleva dirglielo.
Piu' di tutto,di ogni altra cosa,voleva aprire le labbra e dirgli che lo
amava.
Che non poteva piu' immaginare la sua vita senza di lui.
Ma cosa sarebbe successo dopo?
Quale sarebbe stata la sua risposta?
Era quella la sua paura piu' grande:non dar voce ai suoi sentimenti,ma
ascoltare quelli di Draco.
O la loro assenza.
Per questo si limitò ad annuire come una stupida e a poggiare la testa sulla
sua spalla,stringendosi a lui.
Per qualche istante restarono in silenzio,cullandosi ancora nel ricordo delle
ultime frasi dette,poi si staccarono e senza dire una parola si avviarono,mano
nella mano,verso la terrazza.
Salve a
tutti!!!!
Come
vedete i nostri colombi sono sempre piu' vicini,forse grazie alla bellezza della
Città Eterna(lo so che forse sn tr buona,ma è la mia città,che posso farci?),e
completamente ignari di quello che sta succedendo alle loro spalle e che presto
si abbatterà su di loro.
D'altro
canto,Blaise e Daphne sembrano essere arrivati ad un compromesso,almeno per il
momento,venendo a patti con il fatto di non poter stare troppo l'uno distante
dall'altra.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e
chiedo scusa x eventuali errori di ortografia e di
battitura.
E ora i
ringraziamenti:Poison Emy(Fa
sempre piacere sentirselo dire,credimi.Spero di continuare a tenere alto il tuo
gradimento anke nei prox capitoli),Kitty
Cullen(Lo so,ho fatto diventare quei due peggio dei
Serpeverde,ma qualcuno doveva pur fare il cattivo,no?),8x4(E' difficile accettare di essere
spodestati...),JC(Il
vecchio Draco tornerà,te lo prometto e tu sai che io mantengo sempre le
promesse...Veramente le fiction sono 3...Grazie x i sempre benaccetti
complimenti!),Falalula(Ci
sono credimi!Qui abbiamo scoperto un pò il vero motivo che ha spinto Harry ad
assecondare Ron,e devo ammettere che io al posto suo forse avrei reagito allo
stesso modo,con la stessa rabbia e confusione), Ginny28(Stay
tuned!Grazie x i complimenti!),Madamina(Credi che a Ron importi veramente?Anzi la cosa gli da ancora +
fastidio!Spero di non deludervi,xke vedo l'attesa che c'è dietro il "piano
malefico"..), Sara_s_92(Eccoti accontentata!Secondo te,qual'è il loro
piano?),Mizz me(A dire il
vero ancora non lo so,xkè qllo ke è successo è sl la punta dellì
iceberg),Kaileena1987(Da
una coppia hot come loro cosa ci si poteva aspettare?Il problema di Harry è
molto semplice:gelosia.Non verso un'amante,ma verso un'amica su cui hai contato
per tutta la vita e che improvvisamente ti volta le spalle),Miyavi4ever(Grazie x i
complimenti!)Kri87(Sono io
che devo farti i complimenti x la costanza...Quanto caffè hai bevuto per restare
sveglia fino alla fine?),Whateverhappened(Ora sei un pò meno confusa?In caso contrario sono a
disposizione!),Laura7c(Un
altro piccolo omaggio ai musical...io sono una specie di drogata x quel
genere!Benvenuta e Grazie x i complimenti!),Neusiedler(Quello è uno degli
sbagli che Hermione commetterà...),Pei_Chan(No,Ron si è traformato
soltanto questa volta in Harry;in ql chap era veramente Harry.Hai visto che ti
ho fatto ricredere su Duffy e Blaise?),Hollina(Dimmi la tua teoria..Sono
curiosa),Excel_sana(Ben
gli sta!Così impara ad aprire le porte chiuse quando nn dovrebbe),AliasNLH(Comincia a preparare i
fazzoletti,xkè succederà irrimediabilmente),Littledancer'89( Benvenuta!Grazie x i
complimenti!Ron è già cattivo,ma ancora nn ha raggiunto la punta
massima),Persefone Fuxia(Sono assolutamente d'accordo con te!Non avrei saputo trovare
definizione migliore),Lights(In fondo hanno i poteri x un motivo,no?Per farci
sbizzarire),Krisma(E non
hai ancora visto niente...Credo che quando leggerete cosa ho in mente andrete a
cercarlo con le torce),Potterina1993(Grazie x i complimenti!),Germana(Spero che tu riesca a leggere
anche questo capitolo...).
Bene,x
il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
chap
"Oh
God,what I said?"
Baci,Eva
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Capitolo 16 *** Oh God what I just said? ***
god what I just said
-FERMATI!- -STAMMI
LONTANO,MALFOY!- Erano mesi che non lo chiamava piu' così:doveva essere
veramente furiosa. Certo lui non era da meno... La seguì lungo il
corridoio che lei stava percorrendo,senza staccare gli occhi dalla sua schiena e
quando la vide entrare nella loro camera da letto,la imitò infilandosi nello
spazio della porta prima che lei gliela chiudesse sul naso. Con un gesto
veloce della mano imperturbò la camera per evitare che le loro grida venissero
udite anche dagli altri partecipanti alla festa,per poi scaraventare la propria
bacchetta sul comò poco distante senza neanche guardare. -NON TI PERMETTO DI
COMPORTARTI COSì!-le disse con voce irritata. Hermione continuava a voltargli
le spalle,come a voler ignorare la sua presenza e facendolo così irritare ancora
di piu'. -Guardami- La sua voce era tesa e fredda,come mai avrebbe creduto
possibile:perchè stava usando quel tono proprio con lei dopo tutto quello che
era successo in quegli ultimi mesi? Sembravano essere tornati quelli di una
volta,su due opposte fazioni,pronti a puntarsi la bacchetta alla gola per una
parola mal detta. Se avesse saputo quello a cui andava incontro avrebbe
rifiutato l'invito a quella festa....
POCHE ORE
PRIMA
-Una festa?- Hermione lo fissava
come se lo avesse sentito parlare una lingua straniera. Non era la prima
volta che prendevano parte insieme ad una festa come coppia,eppure quella
sembrava essere piu' importante delle altre. John ed Eleonor Hunter avevano
deciso di dare una festa per "inaugurare" la casa e per salutare i loro amici
italiani che non vedevano dalla precedente primavera. Ovviamente Draco era
stato il primo ad esserne informato quando quella mattina era andato a correre
insieme a John e ora,mentre si rilassava su una sdraio sulla spiaggia di
Citara,aveva informato la compagna. Rispetto agli Hunter che preferivano la
piscina della loro casa,Hermione e Draco amavano ancora sentire il contatto con
le onde,il poco vento che ti accarezza i capelli e ti porta l'odore del
mare,addirittura il fastidio della sabbia che non voleva staccarsi dai piedi
bagnati. Avevano gonfiato una piccola piscina per Prudence e l'avevano
riempita di acqua salata,così la bambina poteva giocare lì con le sue formine,il
rastrello e la paletta,ogni volta che non era in acqua con Draco che incurante
delle proteste e delle paure di Hermione continuava a portarla in mare. La
stringeva fra le braccia,calmandola e facendola ridere ogni volta che la bambina
si spaventava per un'ondata troppo forte e migliorando così il suo rapporto con
l'acqua,fino a quel momento inesistente. -Ci saranno molti membri del corpo
diplomatico italiano,ovviamente accompagnati dalle loro mogli...- -O dalle
loro amanti-lo aveva interrotto Hermione cercando di nascondere il suo
sarcasmo. Draco ghignò divertito e annuì:che senso aveva nascondere la
verità? -Sarebbe un buon ritorno d'immagine per il progetto che io e John
stiamo portando avanti e inoltre potrebbe aprire la strada ad altre possibili
collaborazioni-disse continuando il discorso interrotto poco prima. -Cena
formale o alla mano?-gli domandò lei,iniziando subito a preoccuparsi per quello
che avrebbe indossato quella sera. -Dipende quello che tu definisci
informale...So che,quando vuoi, riesci a dimenticarti completamente
dell'etichetta-la prese maliziosamente in giro. Lei sentì le guance
bruciare,ma cercò di non farglielo notare troppo:afferrò gli occhiali da sole e
li infilò sul naso,prima di rivolgere di nuovo la faccia ai raggi del
sole. -Non sapevo fosse quel genere di festa...Allora la cosa comincia a
farsi interessante-commentò con voce maliziosa. Chiuse gli occhi e continuò a
restare immobile sulla sdraio come se avesse dimenticato la presenza dell'uomo
accanto a sè,ma pochi istanti dopo,come aveva previsto lei,ci pensò Draco a
ricordargliela andandosi a sedere sulla sua sdraio poco lontano dal suo
ventre. Il suo arrivo gli aveva coperto il sole,quindi fu costretta ad aprire
gli occhi e a fissare il suo volto,che la fissava con un'espressione allo stesso
tempo ironica e maliziosa. -Quel genere di feste sono private,a beneficio di
pochi...-le disse. Senza muoversi,prese ad accarezzarle un fianco nudo con le
dita,tenendo sempre lo sguardo sul suo viso. -Allora vuol dire che vengono
scelti soltanto i migliori...-continuò lei sullo stesso tono. Draco
sorrise,in un ghigno tipicamente Malfoy che le faceva tremare ogni volta le
ginocchia. Hermione ricambiò il sorriso e si alzò leggermente dalla sdraio
per avvicinare il volto al suo,sfiorandogli una guancia con la propria prima di
accarezzare le labbra dell'uomo con le proprie. Draco alzò una mano e la posò
sul suo collo,poco sotto la vena che lo attraversava e che ora stava pompando
sangue velocemente:amava sapere che era l'unico a farle questo effetto. Lei
si staccò e tornò a sdraiarsi sulla sdraio,una mano pigramente intenta ad
accarezzargli il braccio sinistro. -Comunque,mia cara, per rispondere alla
tua domanda di poco prima,sarà una cena informale...Non come quelle che hai
immaginato tu,però potremmo evitare di vestirci eleganti almeno per il resto
della vacanza-le disse continuando a fissarla. Hermione sorrise. -Il tuo
stile è decisamente peggiorato,lo sai?Da quando siamo qui non fai altro che
vestire con pantaloni da marinaio e sandali,neanche dovessi imbarcarti sulla
prossima nave mercantile. Che direbbero i tuoi colleghi se ti vedessero
così?-lo prese ancora in giro lei. Draco strinse leggermente le labbra
facendola sorridere ancora di piu':al momento opportuno avrebbe pagato
quell'insolenza...E lei non vedeva l'ora che accadesse. -Sono ancora uno dei
piu' eleganti...Ti basti pensare a John:da quando siamo qui non ha fatto altro
che indossare camice hawaiane e short- Lei rise leggermente e tornò a posare
gli occhiali sul naso. -Ok,va bene ci sarò. Ma adesso vattene!Voglio
prendere un pò di sole,altrimenti ti farò sfigurare in confronto alle altre-gli
disse dandogli una leggera spinta per allontanarlo dal sole. Draco sorrise
e,anche se malvolentieri,ubbedì. Questo era assolutamente
impossibile...
La chiamava mia cara. Oppure
qualche volta,delle occasioni rarissime di cui lei serbava il ricordo neanche
fosse un momento irripetibile,l'aveva chiamata tesoro. Nient'altro. Sapeva
che non era un'uomo di grandi dimostrazioni d'affetto,che non si perdeva in
simili sciocchezze,ma certe volte aveva il desiderio quasi fisico di sentirsi
amata. Di sapere che anche lui provava qualcosa per lei...La
desiderava,questo lo sapeva benissimo e la cosa era reciproca. Non poteva
stare lontano da lei,la cercava la ricopriva di attenzioni che ancora la
facevano arrossire dopo quasi tre mesi di convivenza. Ma si sarebbe venduta
l'anima per sapere che cosa pensava,cosa provava per lei! Ogni volta,dopo
aver finito di fare l'amore,le si rannicchiava contro,il volto nascosto nel suo
collo e restava lì per il resto della notte,facendole il solletico con il suo
respiro e stringendole la vita con un braccio come se avesse paura che potesse
scappare via durante la notte. Cosa significavano quei piccoli gesti?Che
teneva a lei? Che il desiderio di averla vicino non era altro che desiderio
di possesso? In fondo lei era una sua cosa... Ogni volta che quel pensiero
le attraversava la mente,si affrettava ad allontanarlo:erano piu' di quello,non
era soltanto quel contratto ad unirli,lei lo sapeva! Forse era iniziato tutto
grazie a quello stupido accordo,ma ora era cambiato tutto:lei lo amava,e
sicuramente anche Draco provava qualcosa per lei,anche se magari non era proprio
amore...non ancora. Era triste pensarla in quei termini:era stato un vanto
per lei sapere di essere diventata,in un certo senso, immune all'amore. Dopo
tutto quello che aveva passato con Ron aveva chiuso definitivamente il capitolo
"amore", finchè non era arrivato quell'angelo biondo a sconvolgere tutte le sue
certezze. Le sembrava di essere tornata indietro di secoli,di essere una di
quelle eroine melodrammatiche che si struggevano d'amore per uomini crudeli che
non ricambiavano il loro amore. Se l'avessero vista le sue vecchie compagne
di casa si sarebbero messe a ridere:proprio lei che tante volte aveva criticato
Ginny o Calì Patil per i loro sospiri e lamenti dietro un'uomo che non le
degnava neanche di uno sguardo! Ora invece era capace di passare mezz'ore
intere ad interrogarsi sul significato di un gesto,di una parola...Cielo,stava
diventando patetica! Perchè se aveva tanta voglia di sapere cosa Draco
provava per lei non glielo chiedeva? Era la cosa piu' semplice,no? Ma
anche la piu' difficile... Non poteva certo andare da lui,iniziare una
discussione sul tempo e poi chiedergli improvvisamente se l'amava. L'avrebbe
presa per pazza,se non fosse scoppiato a ridere. Cercando di scacciare
un'altro pensiero spiacevole,scosse la testa e accolse il lieve bussare alla
porta con sollievo. Aveva bisogno di distrarsi,altrimenti non avrebbe fatto
altro che pensare a Draco e ai suoi sentimenti... Ma la leggera sensazione di
sollievo che aveva sentito poco prima svanì quando Draco apparve sulla porta
della loro stanza. C'era qualcuno che ce l'aveva con lei,per
caso? Altrimenti non si spiegava tutto quell'accanimento:metterle davanti
l'oggetto dei suoi pensieri tormentati proprio quando aveva deciso di smetterla
di assillarsi. -Tutto bene?-le domandò entrando nella stanza e chiudendosi la
porta alle spalle. Hermione sorrise e annuì leggermente,come per
rassicurarlo. Gli voltò le spalle e si avvicinò all'armadio,aprendo entrambe
le ante per cercare un'abito adatto per la festa. -Dov'è Prudence?-le chiese
lui,lo sguardo fisso su di lei. -Sta facendo il bagno prima di andare a
dormire-gli disse senza voltarsi. Sorrise leggermente e voltò la testa di
lato per incontrare il suo sguardo. -Ha cercato di convincermi a farla
partecipare alla festa,come una bambina grande-gli raccontò continuando a
sorridere. Draco seguì il suo esempio e sul suo volto apparve un sorriso
divertito e allegro. -E tu cosa le hai detto?-le chiese facendo un passo
verso di lei. -Che quando sarebbe stata una bambina grande avrebbe potuto
partecipare alle feste,ma che per il momento doveva andare a letto al solito
orario...Quando è andata via aveva un broncio inconsolabile-aggiunse. Non le
piaceva litigare con sua figlia,non era una cosa che succedeva spesso,ma quando
capitava Prudence cercava sempre di farla sentire in colpa con quegli occhi
arrabbiati ed il labbro inferiore leggermente tremulo neanche fosse sul punto di
scoppiare in lacrime. Quando era ancora sposata con Ron,molte volte si
lasciava corrompere per senso di colpa o cercando di compensare la mancanza del
padre con quelle piccole rivincite,ma ora aveva iniziato a imporsi sulla
figlia,a farle capire che non poteva averla sempre vinta e che quel piccolo
labbro tremulo non l'incantava piu'. -Dopo passerò a parlarle,magari con me
non è troppo arrabbiata-le disse l'uomo. -Come al solito,vuoi fare la parte
del buono...-commentò lei tornando a voltare la testa verso l'armadio. Sentì
la leggera risata di Draco e anche lei si concesse un sorriso:era strano
etichettare Draco Malfoy come "buono",ma ogni volta che era con Prudence era
un'altra persona,sembrava quasi nato per essere padre. Chissà perchè alla sua
età non aveva ancora avuto figli... Ma che andava a pensare! In un momento
come quello in cui era piena di dubbi si metteva anche a pensare a Malfoy come
padre e alla sua bravura con i bambini:gli stava fornendo la corda per
impiccarla,anzi si stava infilando il cappio da sola. Era proprio senza
speranze! -Sai che alle donne di questa famiglia non so resistere...-commentò
lui serio. Famiglia? Doveva calmare i battiti del cuore,oppure le sarebbe
partito un'infarto! Respiri profondi e brevi... Grazie al cielo gli
voltava le spalle,così lui non poteva vedere il fuoco che era divampato sulle
sue guance non appena aveva detto quella parola. Erano una
famiglia? Accidenti a lui!Perchè doveva uscirsene con frasi del genere senza
neanche un briciolo di preparazione,un discorso introduttivo,qualcosa che
avrebbe evitato al suo cuore di finire in gola! Prese una camicia bianca
senza maniche e la guardò,cercando di sembrare normale,ma la presenza dell'uomo
accanto a lei sconvolse ancora una volta i suoi piani. -Non mi piace quella
camicia-le disse. Hermione si voltò a guardarlo,la camicia ancora davanti a
sè. -E perchè mai?- -Il bianco sotto le luci artificiali diventa
trasparente,non lo sapevi?-le disse come se fosse la cosa piu' ovvia del
mondo. Lei sorrise leggermente divertita e scosse la testa,prima di tornare a
voltarsi e riporre la camicia "incriminata" nell'armadio. Alla fine,dopo
attenta analisi del suo guardaroba,scelse una gonna a piegoline nere e un top
viola che le lasciava scoperto l'ombelico e che si intonava con l'abbronzatura
presa in quei giorni. Richiuse l'armadio e posò i vestiti sul letto,tornando
a guardare Draco,che non le aveva staccato gli occhi di dosso durante tutta
l'operazione. -Hai già scelto cosa indossare?-gli domandò. Draco alzò le
spalle e le si avvicinò di piu'. -Non è un problema...Starò benissimo con
qualsiasi cosa-le disse,come se fosse una verità accertata. Lei sorrise e
scosse la testa. -Evviva la modestia...-commentò. Ma era comunque la
verità...Sarebbe stato sexy anche con un sacco di iuta! Poggiò la schiena
all'armadio e fissò gli occhi dell'uomo,ormai a pochi centrimetri da
lei. -Finalmente hai capito quanto sei stata fortunata...- -Ah certo,non è
cosa da tutti trovare un'uomo così pieno di virtù-lo prese in giro lei,un
sorriso divertito ad illuminarle il viso. Le sopracciglia di Draco si
incarcarono leggermente,e sul suo viso apparve il suo solito ghigno prima che
lui le si avvicinasse ancora di piu' poggiando il braccio destro sull'armadio
poco lontano dalla sua testa. Le bastò incontrare gli occhi di Draco per
capire le sue intenzioni. -No...Assolutamente no...-gli disse cercando di
atteggiare il viso ad un cipiglio autoritario. Draco annuì come a darle
ragione,ma nello stesso tempo avvicinò il viso al suo collo strofinandovi il
naso contro e facendole venire i brividi con il suo respiro caldo. Hermione
cercò di mostrarsi impassibile,immobile e con la testa voltata di lato:magari se
non gli avesse dato retta lui l'avrebbe lasciata in pace. Un braccio di Draco
l'attirò contro il suo corpo fermando la mano sulla schiena,le dita a sfiorare
il suo sedere. Le labbra,ancora sul suo collo,si erano dischiuse e avevano
lasciato il posto ai denti che torturavano la pelle delicata e bianca con
piccoli morsi sempre piu' forti. -Dobbiamo prepararci per la festa...Devo far
addormentare Prudence...-tornò a dirgli con minore convinzione. Non posso
fare l'amore con te mentre la mia testa è piena di dubbi! -Tu lo sai,vero,che
mi ecciti ancora di piu' quando fai così?-le domandò Draco alzando leggermente
il viso dal suo collo. I loro occhi si incontrarono per qualche istante e lei
potè sentire chiaramente le sue barriere scricchiolare sotto quelle iridi
argentee che brillavano. -Non è corretto per i nostri ospiti...E se
qualcuno...- Non ebbe il tempo di finire la frase perchè la bocca di Draco si
posò sulla sua bloccando quel nuovo fiume di proteste e di buone ragioni. Le
sfiorò le labbra con le sue piu' volte prima di avere accesso alla sua bocca e
accarezzarle la lingua con la propria. Dannazione,quell'uomo sapeva
esattamente tutto quello che doveva fare per farla smettere di
pensare...
La festa si divideva in due "fasi":una
cena per permettere ai commensali di conoscersi meglio e di presentarsi e uno
secondo momento con musica e drink per sciogliersi maggiormente. Come
Hermione aveva previsto,il piccolo interludio che Draco le aveva strappato era
stato interrotto dall'arrivo di Prudence e della governante degli Hunter,che
avevano bussato alla porta per ricordarle che era ora per la bambina di andare a
dormire. Sua figlia era ancora un pò arrabbiata con lei,ma la rabbia era
passata quando le aveva promesso che alla prossima festa di Natale sarebbe
potuta rimanere sveglia piu' del solito. Quando era tornata in camera,Draco
era sotto la doccia e lei ne aveva approfittato per cambiarsi e per
truccarsi,poi mentre lui si vestiva,aveva stirato i capelli con un colpo di
bacchetta. Era stata presentata a gran parte degli invitati,quasi tutti
italiani e membri del corpo diplomatico e alle loro compagne,molte delle quali
piu' giovani bionde e con il seno strizzato in minuscoli corpetti per farlo
risaltare ancora di piu'. Hermione,conscia del suo ruolo,aveva cercato di
familiarizzare con quelle donne,ma dopo le prime tre aspiranti
attrici,studentesse di recitazione,aveva smesso di provarci. Era come parlare
con dei robot in fotocopia...Possibile che non ci fosse nessuno mentalmente
stimolante? -Se parlo ancora un'attimo con una di quelle galline mi metto ad
urlare...-aveva bisbigliato a Draco in un attimo in cui si erano trovati
vicini. Lui aveva ghignato divertito ed era tornato ad occuparsi delle
persone di cui aveva appena fatto la conoscenza. -Serata
interessante,vero?- Hermione si voltò verso la voce e rivolse un leggero
sorriso all'uomo accanto a lei. Era alto,quasi quanto Draco,spalle larghe e
torace possente come un giocatore di rugby;la pelle era un caldo color ambra per
l'abbronzatura messa maggiormente in risalto dalla polo rossa. I capelli
erano ricci quasi quanto i suoi e neri,tenuti sotto controllo dal gel...magari
poteva darle qualche consiglio. Gli occhi neri erano fissi su di lei,attenti
e curiosi,in attesa della sua risposta:era una sua vana speranza o c'era un
barlume d'intelligenza in quegli occhi? -Dipende cosa intende lei per
interessante...-aveva commentato lei misteriosa. L'uomo sorrise scoprendo la
fila di denti bianchi e perfetti. -Vuole la verità?E' la prima volta che vedo
tante modelle messe insieme...-le disse. Hermione aggrottò le sopracciglie
cauta. -E le dispiace?Tutti gli uomini che conoscono sarebbero in giro per la
sala,increduli per la fortuna che è capitata loro,cercando di ottenere almeno
un'appuntamento da queste donne-disse sincera. Ancora una volta l'uomo
sorrise,visibilmente divertito. -Questo non lo dubito,ma dopo aver ottenuto
il loro numero di cos'altro parlano? Credo che queste ragazze conoscono al
massimo due-tre argomenti-aggiunse abbassando leggermente la voce neanche le
stesse confessando un segreto. Questa volta fu lei a sorridere,lieta che
qualcun'altro in quella stanza la pensasse come lei. -Non credo che il loro
obbiettivo principale sia parlare...-commentò poi spietatamente sincera. Suo
marito non avrebbe perso neanche un minuto a parlare se si fosse trovato da solo
in compagnia di una di quelle ragazze. -Lo sa che è la sua sincerità è quasi
brutale?-le chiese l'uomo fissando il suo volto. Lei sollevò le
spalle. -Io preferisco una verità brutale piuttosto di una bugia dolce che ti
fa soffrire e ti strappa mesi di vita...Lei no?-gli chiese con un'espressione
quasi angelica sul volto. L'altro la fissò qualche istante sinceramente
colpito,poi sorrise nuovamente. -Filippo Valenti-le disse tendendole la
mano. Hermione tese la sua e strinse quella dell'uomo. -Hermione
Granger- Sciolsero la loro stretta e si fissarono per qualche istante,prima
di rivolgersi un'altro sorriso. -Anche lei è un'aspirante modella?-le domandò
Filippo senza staccare lo sguardo dal suo viso. Lei sorrise divertita dalla
possibilità e scosse lentamente la testa. -No,non credo di avere il fisico
adatto...Sono venuta con il mio compagno-gli disse. Doveva mettere le mani
avanti oppure era stata un'ostentazione inutile? -Diplomatico
inglese,giusto?-chiese sicuro. -Sì,è in contatto con il padrone di
casa...anzi siamo anche suoi ospiti per quest'estate,quindi credo sia quasi un
rapporto di lavoro-cercò di spiegargli anche se non era del tutto
sicura. L'uomo si dondolò avanti e indietro sui talloni e la fissò in
silenzio. -E' un vero peccato che l'unica donna interessante di questa festa
sia già impegnata...-commentò con un leggero sorriso. Hermione arrossì
leggermente,incapace di rispondere e fortunatamente venne salvata dai padroni di
casa che chiamarono gli ospiti per la cena. Cercò di trovare Draco fra gli
altri ospiti,ma quando lo scorse lui era già quasi entrato in casa quindi non le
restò che seguire gli altri. Gli Hunter avevano preparato una grande tavola
rettangolare dove ogni coppia si sarebbe seduta uno di fronte all'altra,avendo
così la possibilità di parlare con i propri compagni invece di monopolizzare
l'attenzione del patner. Una volta seduti,Hermione rivolse un sorriso leggero
a Draco a cui l'uomo rispose con un piccolo occhiolino. Alla sua
destra,Hermione aveva una donna con cui aveva già parlato poco prima e con cui a
momenti si era lasciata scappare uno sbadiglio per il noioso discorso sul
riciclaggio che questa le stava propinando. Invece alla sua sinistra,c'era
Filippo che le rivolse un sorriso amichevole quando si voltò verso di
lui. Vennero servite le prime portate e,cercando di non comportarsi da
snob,intavolò una discussione con la donna alla sua destra,riuscendo a parlare
di politica estera e di cinema per un pò di tempo. Quando però vennero
portati i secondi la conversazione aveva cominciato a languire e anche l'altra
si era voltata verso il commensale alla sua sinistra. Guardò Draco ma lo
trovò impegnato in un discorso con la donna alla sua sinistra...Chissà
cos'avevano di tanto importante da dirsi? In fondo si erano incontrati
soltanto quella sera! La vuoi smettere?,la rimproverò una voce nella sua
testa. Era soltanto lavoro,Draco stava cercando di stabilire piu' contatti
possibili per il futuro,in caso ne avesse bisogno un giorno. Non c'era
bisogno di farsi prendere dalla sua gelosia per una cosa così
stupida... Hermione si voltò verso Filippo che sentendo lo sguardo su di
sè,si voltò e le rivolse un sorriso. -Abbiamo già scoperto che non sei
un'attrice...Quindi di che ti occupi?-le chiese lui curioso. -Oh beh...ecco
io lavoro per il Ministero...Sai una di quelle piccole sezioni di cui gli
inglesi non sanno neanche l'esistenza-disse per evitare successive
domande. Filippo annuì e la guardò attento. -Non sarai mica uno 007 al
servizio di Sua Maestà,per caso?-le chiese cauto. Lei rise
leggermente,scuotendo la testa:non l'avevano mai etichettata come spia prima
d'ora. -Non credo,no...Il mio è un lavoro molto piu' noioso. Tu invece di
che ti occupi?-domandò cercando di sviare il discorso da quell'argomento
spinoso. Filippo finì di bere e posò il bicchiere prima di rispondere. -Io
sono nel Ministero degli Esteri...Persone scomparse-le spiegò. Lei aggrottò
le sopracciglia senza capire. -Mi occupo di quei casi in cui le persone
scompaio durante le vacanze senza piu' lasciare tracce-le spiegò. Questa
volta Hermione annuì colpita. -Accidenti un'incarico di grande
responsabilità...E anche utile-aggiunse fissando il suo viso. -Certe
volte,riusciamo ad essere utili,altre volte invece le richieste d'aiuto restano
inascoltate-commentò lui serio. Le raccontò il caso di una donna che era
scomparsa durante un viaggio in India quasi quindici anni prima e di cui non si
erano avute piu' notizie. -Sono passati quindici anni e non abbiamo mai avuto
neanche un cenno,un'indizio che ci potesse aiutare a capire se è ancora viva o
meno-disse Filippo. -Però capita anche il caso contrario,giusto?-chiese
lei,cercando di trovare un lato positivo nel quadro prospettato
dall'uomo. Filippo sorrise leggermente,intuendo le sue intenzioni,e
annuì. -Può capitare...- Lei ricambiò il suo sorriso e mosse il braccio
sul tavolo,facendo scivolare a terra il tovagliolo. Si voltò leggermente e
dopo averlo individuato si chinò per raccoglierlo. Non avrebbe notato nulla
nella penombra sotto il tavolo se la mano non si fosse mossa proprio in quel
momento. Fissò gli occhi davanti a sè e nello stesso istante rabbia e
imbarazzo l'assalirono. Come poteva farle questo? Era proprio davanti a
lei,dannazione! Incurante dei pochi metri che li separavano,una mano dalle
lunghe unghie laccate era su una gamba di Draco e lo stava
accarezzando. Neanche un cieco avrebbe fraiteso quelle carezze!Non quando la
mano è proprio sull'inguine! Dannato bastardo! Aveva così tanta voglia di
un "servizietto" da non poter aspettare neanche il momento in cui tutti si
sarebbero alzati da tavola? Quanto tempo era che si era chinata per
raccogliere il tovagliolo? Sperando che sul suo viso non si leggessero la
rabbia e l'indignazione,tornò a sedersi composta e posò il tovagliolo dove era
stato fino a quel momento e rivolgendo un sorriso a Filippo che lo ricambiò
prontamente. Meccanicamente,i suoi occhi cercarono Draco e lo videro
impassibile come se non stesse succedendo nulla di strano:se non l'avesse visto
lei stessa non avrebbe trovato niente di insolito nel suo comportamento. Gli
occhi di Draco saettarono nei suoi e l'uomo le rivolse un sorriso dolce. Come
poteva essere così calmo,sorriderle in quel modo,quando un'altra donna sotto il
tavolo gli stava toccando il pene? Con i muscoli tesi,ricambiò il suo sorriso
prima di voltarsi di nuovo verso Filippo e riprendendo il discorso di poco
prima. Mentre l'uomo parlava,la sua mente era una fucina di pensieri:da
quanto tempo quella bambola bionda lo stava toccando? La sua mano era ancora
lì? Ovviamente doveva piacergli,lei sapeva quanto fosse sensibile quella zona
del suo corpo,ma non usciva neanche un suono dalle labbra di Draco, anzi era
impegnato in una conversazione con un'altro commensale. Poi altre domande
presero il posto delle precedenti. Era la prima volta che
succedeva? Magari lei non riusciva a soddisfarlo abbastanza e lui aveva
bisogno di altri stimoli,aveva altri desideri che non le aveva mai
confessato... Possibile che non pensasse a lei in una situazione del genere?E
se qualcun'altro li avesse visti? Lei sarebbe passata per cornuta e allora sì
che ci sarebbe stato da ridere! -Hermione...-si sentì chiamare. Tornò con
lo sguardo e la mente su Filippo e gli rivolse un sorriso accennato,quasi di
scusa. -Va tutto bene?-le chiese l'uomo. Nello stesso istante,sentì su di
sè anche lo sguardo di Draco,catturato da quelle parole. Annuì e,consapevole
di avere l'attenzione di Draco,posò una mano su quella di
Filippo. -Scusami,tutto bene...- L'altro annuì e fece per parlare,ma fu
interrotto dall'annuncio degli Hunter che invitavano tutti a spostarsi in
terrazza per la musica e qualche drink. Hermione si alzò e si diresse verso
la terrazza. Qualche istante e Draco fu accanto a lei,un braccio attorno al
suo. -Qualcosa non va?-le chiese soffiandole aria calda sul
collo. Hermione sentì di nuovo la rabbia montarle dentro:ora che la bionda lo
aveva soddisfatto era corso da lei per salvare le apparenze! Dannata
Serpe! -A meraviglia...Perchè dovrebbe andar male?-gli domandò voltando per
un'istante la testa e incontrando il suo sguardo. Draco la guardò qualche
istante senza riuscire ad interpretare nè le sue parole,nè il suo sguardo poi
annuì. -Se vuoi scusarmi...-disse poi la donna liberandosi dalla sua stretta
e avviandosi al punto della terrazza adibita a pista da ballo. Lo avrebbe
ripagato con la stessa moneta. Anche lui doveva provare cosa significa
sentirsi traditi... E sarebbe stata lei a farglielo provare.
Se quella mosca fastidiosa non
smetteva di dar fastidio ad Hermione avrebbe richiamato la sua bacchetta e
l'avrebbe schiantato sul posto! Non l'aveva lasciata un'istante per tutta la
cena,monopolizzando la sua attenzione per tutta la sera,anche quandi aveva
saputo che era in compagnia. Un vero gentiluomo avrebbe desistito dopo una
scoperta simile,per non incorrere in un'altro sconveniente rifiuto... Ma chi
voleva prendere in giro? Quando mai il fatto che le donne che lo
interessavano erano accompagnate lo aveva fermato dai suoi propositi?Anzi era
stata una spinta in piu',un incentivo per mostrarsi al meglio di sè. Aveva
sperato di attirare l'attenzione di Hermione durante la cena,quando si erano
trovati uno di fronte all'altra,ma era stato coinvolto in una discussione dalla
sua vicina sulla politica interna italiana e non aveva potuto esimersi dal dare
il suo parere. Poi c'era stato quel piccolo intervallo inaspettato. Erano
quasi alla fine della cena e lui stava conversando con il commensale alla sua
sinistra,quando aveva sentito una mano sulla sua gamba destra. Cercando di
restare il piu' concentrato possibile,aveva lanciato una velocissima occhiata
verso il basso e aveva visto la mano della donna con cui aveva parlato per gran
parte della sera salire leggermente verso l'alto,vicino all'inguine,per poi
accarezzarlo languida. Era tanto tempo che qualcuno non gli riservava un
trattamento del genere:così clandestino, pericoloso,e forse proprio per questo
così eccitante. Ma questa volta la cosa non sembrava stimolarlo:forse era la
presenza di Hermione così vicina, o forse perchè le carezze erano veloci,quasi
affrettate e non lo coinvolgevano. O piu' semplicemente perchè non era
Hermione ad accarezzarlo. Così,cercando di non farsi notare,aveva abbassato
una mano e allontanato l'inopportuna con un gesto veloce e definitivo che non
ammetteva repliche per poi riprendere a parlare con l'uomo accanto sè come se
nulla fosse successo. -Hermione?Tutto bene?- Aveva alzato lo sguardo sulla
donna e l'aveva vista turbata,anche se lei si era affrettata subito a
rassicurare quella mosca fastidiosa. I loro occhi si erano incontrati e le
aveva rivolto un sorriso,sperando di riceverne uno in ritorno,ma quando lei
l'aveva guardato come se fosse quasi non lo vedesse. Si erano diretti in
terrazza per concludere la serata e quando aveva cercato di avvicinarla,di
parlarle per la prima volta in tutta la serata,lei lo aveva fissato come se
volesse ucciderlo con un solo sguardo. Che cosa le prendeva? Era forse
arrabbiata perchè erano stati interrotti prima di cena? Anche lui era
arrabbiato per quello,ma certo non scaricava la sua rabbia su di lei...E
sicuramente avrebbero avuto modo di recuperare il tempo perso dopo la
cena. Si era allontanata da lui e si era avviata verso la pista da ballo,e
aveva cercato di seguirla per parlarle ancora o anche solo per invitarla a
ballare,ma era stato chiamato da John che voleva la sua opinione su un
argomento. Aveva fissato lo sguardo su Hermione e aveva visto di nuovo quella
mosca fastidiosa gravitarle attorno e farla ridere. Doveva assolutamente fare
qualcosa per ristabilire i vari ruoli e allontanare quell'uomo. Nel frattempo
qualcuno dalla casa aveva acceso la musica che ora si diffondeva per la terrazza
come un piacevole eco. Era musica caraibica,salsa o balli simili...Lui non
aveva mai avuto dimestichezza con quelle cose! Lo sguardo fisso su
Hermione,aveva visto i suoi passi accennati sul posto prima che quell'uomo la
invitasse in pista. Nonostante le sue speranze,lei accettò. Annuì quando
John gli chiese un appoggiò contro una persona di cui non ricordava neanche il
volto,gli occhi ancora fissi sulla donna. Inizialmente il loro ballo fu
tranquillo:l'uomo le prese le mani e le fece fare un pò di giravolte che la
fecero sorridere neanche fosse ancora un bambina di cinque anni. Ad
un'ennesima giravolta,però la strinse a sè facendole poggiare la schiena contro
il suo torace, ed Hermione,invece di staccarsi restò incollata all'uomo
stringendo entrambe le braccia su quelle dell'uomo che erano ancora attorno alla
sua vita. -Scusatemi-disse rivolto a John e allontanandosi di un
passo. Senza staccare gli occhi dalla coppia che ballava in pista,si diresse
al tavolo degli alcolici e prese un bicchiere,senza neanche preoccuparsi di cosa
contenesse e lo buttò giu' tutto d'un sorso. Le mani di quell'essere erano
sui fianchi di Hermione,a contatto con la pelle nuda e come se non bastasse lei
aveva reclinato la testa sulla sua spalla come se si aspettasse un bacio da un
momento all'altro. Vide le mani staccarsi dai fianchi e accarezzare il corpo
di Hermione,salendo verso l'alto e scendendo poi verso il basso e fermandosi
ancora una volta sui fianchi che spinse verso il proprio bacino. Quell'uomo
voleva proprio morire! Hermione rialzò la testa e intercettò il suo
sguardo:un'altra donna si sarebbe spaventata incontrando quell'iridi glaciali,ma
lei sembrava incurante dello sguardo che le stava lanciando... Sembrava quasi
sfidarlo! A dimostrazione di questo,la vide chinare leggermente la schiena in
avanti,facendo aumentare la connessione fra il suo sedere e il bacino dell'uomo
e scivolare lentamente verso il basso,strofinando contro l'intero
inguine. Sicuramente quel viscido era eccitato,quale uomo davanti a una donna
come lei non lo sarebbe? Questo era veramente troppo! Credeva di passarla
liscia dopo uno spettacolo del genere? Strinse piu' forte la presa sul
bicchiere di vetro,gli occhi ridotti a due fessure,ma incapace di staccare lo
sguardo da quello spettacolo che era suo esclusivo beneficio:ora lo aveva
capito,lei lo stava punendo per qualcosa. L'uomo la fece voltare e le strinse
un braccio attorno alla vita,avvicinandola a sè,poi fece scivolare una mano
sulla gamba destra fino all'attaccatura del ginocchio e gliel'alzò facendosi
circondare un fianco. Per intercessione di qualche Mago benevolo,la musica
cessò interrompendo così quel ballo. Hermione sorrise all'uomo che aveva
danzato con lei e,dopo aver sciolto il loro abbraccio,gli fece un piccolo
applauso che l'altro ricambiò. Poi la vide voltare lo sguardo verso di lui
prima di avvicinarsi al tavolo dei drink:quell'esibizione doveva averle messo
sete. La vide venirle incontro,restando immobile e il piu' possibile
indifferente,poi quando lei fu a pochi metri le si avvicinò e voltando le spalle
agli ospiti le parlò. -Davvero un'esibizione indimenticabile...-commentò con
voce fredda. Hermione incassò le parole senza il minimo cenno,continuando a
bere dal suo bicchiere,poi si voltò verso di lui e lo fissò di nuovo con quello
sguardo arrabbiato e ferito. -Ho imparato dal migliore-ribattè. Un'altra
frecciatina... -Davvero?Io non do di questi spettacoli in pubblico-le fece
notare. Questa volta lei sorrise:un sorriso amaro come non gliene aveva mai
visti prima d'ora. -Lo so benissimo...So bene che sei il migliore di tutti
nel fare le cose di nascosto- Ma di che stava parlando? La vide posare il
bicchiere sul tavolino e fare il gesto di andarsene,ma la sua mano scattò
velocemente attorno al polso destro della donna bloccandola. Hermione si
voltò e si trovò a pochi centrimetri da lui,gli occhi gelidi che la fissavano,ma
questa volta la rabbia che animava i suoi non era da meno. -Credi di poter
andar via così?-le disse stringendo le dita attorno al polso di
Hermione. -Lasciami...Non si addice alla tua immagine di uomo perfetto una
scenata davanti a tutti!-lo gelò lei sfidando il suo sguardo. Poi con una
torsione del polso si liberò dalla sua stretta e si avviò a passi veloci verso
casa. Draco la fissò pochi secondi prima di correrle dietro:questa volta
aveva parecchie spiegazioni da darle!
Lo sentiva alle sue spalle. Le
stava venendo dietro e sembrava anche molto arrabbiato... Bene,allora erano
in due! Il ballo con Filippo aveva dato i suoi frutti:si era impegnata al
massimo per umiliarlo e per farlo ingelosire e dal tono di voce con cui gli
aveva parlato sembrava proprio esserci riuscita. Si infilò nella loro stanza
e fece per chiudergli la porta in faccia,ma Draco fu piu' veloce di lei e si
frappose nel mezzo della porta per riuscire ad entrare. Gli voltò le spalle e
si avvicinò alla finestra,incurante di quello che sembrava tenerlo
occupato. -NON PERMETTERTI PIU' DI COMPORTARTI COSì!-le disse poi lui. La
rabbia tornò a scorrerle nelle vene neanche lava bollente:era lei che doveva
stare attenta al suo comportamento? Lui invece poteva fare tutto quello che
voleva,giusto? Dannato Malfoy!E accidenti a lei per avergli dato
fiducia! Tornò a voltarsi verso di lui e gli puntò addosso due occhi
furenti. -SONO IO QUELLA CHE DEVE IMPARARE A COMPORTARSI ADESSO?-gli chiese
restando immobile. -SEI TU QUELLA CHE SEMBRAVA VOLESSE FARSI SBATTERE DA QUEL
TIZIO SULLA PISTA DA BALLO DAVANTI A TUTTI!-le urlò contro Draco incapace di
controllarsi. Non aveva mai urlato in quel modo,neanche durante i litigi con
Pansy e Daphne,che accidenti gli prendeva adesso? Hermione aggrottò le
sopracciglia,in uno sguardo ancora piu' furioso e gli puntò un dito
contro. -TU LURIDA SERPE...NON TI PERMETTERE...-lo minacciò. -COSA?SE DEVI
MINACCIARMI,ALMENO FALLO BENE GRANGER- -SEI L'ESSERE PIU' MESCHINO CHE
CONOSCA!VIENI QUI A FARMI LA MORALE DOPO QUELLO CHE HO VISTO!-lo accusò
lei. Draco restò qualche istante interdetto:ma di che accidenti stava
parlando? Era tutta la sera che si comportava in modo strano,che diavolo le
era successo? -MI STAI ACCUSANDO DI QUALCOSA?-le domandò fissandola. -Sai
benissimo di cosa ti sto accusando!-ribattè lei. -Non sono ancora
un'indovino,quindi vedi di parlare!-le disse,forse un pò troppo
rudemente. Hermione lo fissò ancora furiosa,in lotta con il suo orgoglio e la
curiosità di vedere che faccia ha un Malfoy quando viene smarcherata una sua
malefatta. -Ti ho visto!-disse semplicemente,certa che quello sarebbe bastato
a farlo parlare. -SI PUò SAPERE DI CHE CAZZO PARLI?-le domandò lui perdendo
la pazienza. -Ho visto come ti facevi accarezzare da quella donna sotto il
tavolo...La sua mano sul tuo pene, e tu che continuavi a parlare tranquillamente
come se non stesse succedendo niente! MA CHE RAZZA DI UOMO SEI?-gli urlò
contro infuriata. Improvvisamente tutto fu chiaro. Ecco perchè aveva
quell'aria così ferita e furiosa allo stesso tempo,perchè non sopportasse di
averlo vicino e soprattutto perchè aveva organizzato quello spettacolo sulla
pista da ballo. Tutto per ferirlo,per farlo stare male come lei. Senza
parlare,coprì la distanza fra di loro in due passi e le fu addosso,bloccando il
corpo di Hermione contro il vetro della finestra con il proprio. Lei cercò di
vincolarsi,leggermente spaventata e ancora troppo arrabbiata per riuscire a
sopportare la sua vicinanza. -Lasciami...-gli disse. -GUARDAMI!- Gli
occhi di Hermione obbedirono al comando suo malgrado e si fissarono nello
sguardo di Draco:dov'era finita la rabbia che vi aveva letto fino a quel
momento? -Toccami-le disse l'uomo serio. Lei aggrottò la fronte,incredula
e scosse la testa. Era l'ultima cosa che voleva fare... Draco si lasciò
scappare uno dei suoi ghigni maliziosi e le prese una mano:se non voleva allora
l'avrebbe aiutata lui. Hermione fece per sciogliere la mano dalla sua
stretta,ma Draco non glielo permise,stringendo piu' forte il polso fra le
dita. Sentì scendere la mano,fino ai pantaloni dell'uomo,alla cerniera
lampo. Spalancò leggermente gli occhi e si chiese che cosa passasse per la
testa malata di quell'uomo prima che Draco portasse la piccola mano a far
scivolare verso il basso la cerniera. -Ma che credi di fare?-gli chiese
fissandolo. -Voglio farti capire...-le disse lui serio. Sentì cedere il
bottone dei pantaloni,ora tenuti soltanto dalla cintura,e l'aiutò ad insinuare
una mano in quella piccola breccia portandola a contatto con il tessuto dei suoi
boxer. -Toccami-le disse di nuovo bloccando i suoi occhi. Ancora una volta
il suo corpo si mosse contro la sua volontà,muovendo la mano contro i boxer di
Draco. -Non è successo niente...-le disse intanto Draco. Hermione affondò
nel suo sguardo e lottò fra la voglia di credergli e quello che aveva
effettivamente visto. -Ma come io...-fece senza saper andare avanti,la mano
ferma sull'inguine dell'uomo. -E' vero,quella donna ha posato la mano sulla
mia gamba e ha cominciato a toccarmi,ma io l'ho allontanata quasi subito. I
boxer sono asciutti...-le disse ancora per convincerla. Era vero:se fosse
successo qualcosa,sarebbero stati bagnati. Draco non amava gli incantesimi
pulenti per quel genere di "pulizie",preferiva di gran lunga una doccia che lo
aiutava a recuperare anche le energie. -E' per questo che eri così
arrabbiata?-le chiese non accennando ad allontanarsi. Hermione restò in
silenzio,incapace anche di parlare. Nel frattempo Draco si spinse ancora di
piu' contro di lei,il naso a sfiorarle una guancia,i loro respiri che si
fondevano. -Ho visto come ti accarezzava e non ho capito piu'
niente...-iniziò. Rialzò lo sguardo sui suoi occhi e lo fissò seria. -Tu
sei il mio uomo,nessun'altra può toccarti oltre me. Non mi importa quante
donne hai avuto in passato,ora devo esserci soltanto io per te,non voglio
dividerti con nessun'altra-gli disse con decisione. Sotto la sua mano sentì
la reazione che le sue parole avevano provocato,mentre lo sguardo fermo di Draco
sembrava volerla avvolgere. Le labbra furono sulle sue impetuose,senza
neanche darle il tempo di pensare,di finire il respiro. Insinuò la lingua
nella sua gola quasi forzandola a quel contatto,mentre il suo corpo veniva
premuto contro quello di Draco dalle braccia forti dell'uomo. Aprì le labbra
lasciandogli libero accesso nella sua bocca e gemette leggermente per la forza
che Draco stava usando nel stringerla a sè. Le labbra di Draco si staccarono
scivolando lungo il profilo della mandibola e il mento,posandovi un morso,e
spingendo il pollice contro il labbro inferiore di Hermione. L'altra
mano,quella che l'aveva accompagnata sui suoi pantaloni,arrivò sulla sua
gonna,alzandola leggermente per farsi spazio fra quelle pieghe. -E' per
questo che hai ballato in quel modo con quell'uomo?-le domandò muovendo le
labbra sul collo bianco della donna. Hermione gettò indietro la testa per
dargli maggior accesso e chiuse gli occhi,le braccia strette attorno alle sue
spalle forti. -Guardami!-la richiamò subito lui. Fissò lo sguardo sulla
sua nuca,il viso dell'uomo affondato nell'incavo fra il suo collo e la spalla
dove stava torturando con le labbra e con i denti la sua pelle. -Perchè hai
ballato con quell'uomo?-le chiese di nuovo. La mano vagabonda era salita sul
suo ventre,accarezzandole per un'istante l'addome piatto prima di continuare la
sua scalata ed insinuarsi sotto il top a stretto contatto con il seno
nudo. Hermione ansimò quando la sentì posarsi completamente sul suo seno,il
pollice a tormentarle il capezzolo. Si ricordò della domanda e cercò la voce
per rispondergli. -Volevo farti ingelosire...Farti vedere che non avevo
bisogno di te-gli confessò fermandosi a metà cercando di controllare i gemiti
che lui cercava di strapparle. Draco strinse la mano attorno al suo seno e
alzò la testa per incontrare il suo sguardo. Le sue iridi argentee erano
quasi nere per il desiderio:come era possibile una cosa del genere? -Ed è
vero?Non hai bisogno di me?-le domandò lui leccandole con la punta della lingua
il labbro inferiore. Dannata Serpe!Mi ha completamente avviluppato nelle sue
spire... Eppure io non vorrei essere da nessun'altra parte! A scatti mosse
la testa per fargli capire che non era vero. -No...non è così...Io ti
amo- OH NO,COSA AVEVA DETTO? Come le era venuto in mente di dire una cosa
simile? Fissò gli occhi di Draco e lo vide fissarla interdetto,stupito per
quello che aveva appena detto. DANNAZIONE! E ora?
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Capitolo 17 *** Slipping trough my fingers ***
slipping to my fingers
Tre parole. La sua intera vita
era trascorsa nell'attesa di sentirle pronunciare quelle tre semplici
parole. Ed ora che era successo,non sapeva cosa fare. Se le avesse detto
che cosa provava per lei forse sarebbe risultato scontato,ovvio,finendo per
svilire il suo amore per lei. Lei lo amava. Ancora non riusciva a credere
che quel piccolo miracolo era avvenuto... Lo fissava con aria scioccata,come
se si fosse resa conto troppo tardi di aver detto qualcosa che in realtà voleva
tenere segreto,celato il piu' a lungo possibile. L'abbandono che aveva letto
nei suoi occhi era svanito,lasciando il posto alla paura:credeva veramente che
le avrebbe fatto del male? O forse la sua vera paura era di rimanere
ferita,di non veder corrisposti i suoi sentimenti...in fondo non dimentichiamoci
com'era stato il loro rapporto fino a tre mesi prima,com'era cominciato. Però
erano successe tante di quelle cose in quei mesi che sembravano quasi due
persone completamente diverse da quelle che avevano iniziato quel "viaggio"
insieme. Doveva dirle qualcosa... Ma che accidenti poteva
dirle? -Cosa?-si sentì dire. DAVVERO BRILLANTE,COMPLIMENTI! Gli occhi
della donna cercarono di sfuggire dai suoi,ma lui non glielo permise bloccandoli
di nuovo dentro ai propri;non poteva perdersi nessun'emozione,nessun pensiero
ora che la situazione era diventata così seria. -Niente...-rispose lei con
voce timorosa. Non può rimangiarsi quello che ha detto!Non glielo avrebbe
permesso,non ora che era ad un passo dal raggiungere quello che aveva sempre
desiderato. -Hermione...-la richiamò con una voce che non ammetteva
repliche. La vide chiudere gli occhi per qualche secondo,mentre lottava con
sè stessa fra la voglia di negare ancora una volta e quella di cedere. La
sentì sospirare ed il suo caldo respiro gli sfiorò la pelle del
collo,provocandogli brividi che scesero lungo la schiena. Hermione riaprì gli
occhi e li affondò nei suoi,quasi lo stesse sfidando. Possibile che anche in
una situazione come quella lo vedesse come un nemico? -E' vero...Ti amo-gli
ripetè con voce seria. Sentì il proprio battito accellerare davanti a quella
confessione e un improvviso sollievo si impadronì di lui. Ora che sapeva la
verità non avrebbe permesso a niente e a nessuno di separarli. Sotto il peso
di quella considerazione,si nascose dai suoi occhi,per non farle capire cosa gli
passava in quel momento per la testa,posando la fronte sulla spalla destra della
donna. Una mano arrivò fra i suoi capelli e iniziò ad accarezzarli
lentamente,attorcigliando le ciocche fra le dita in assoluto silenzio,neanche
ritenesse di aver parlato troppo per quella sera. Il cuore di Hermione
batteva forte contro il suo petto,e certamente la sua mente era piena
d'interrogativi che non trovava il coraggio di porgli... Forse se lei gli
avesse fatto una domanda diretta,lui si sarebbe lasciato andare,confessando
quello che provava. Rialzò la testa e incontrò il suo sguardo attento e
impaziente allo stesso tempo che lo fece sorridere. Le posò un bacio sulla
punta del naso e si allontanò da lei poi,presala per mano,la guidò verso il
letto. Senza parlare la fece sdraiare e per qualche istante la fissò:ora era
veramente sua. Glielo aveva dimostrato con quell'attacco di gelosia,con quel
gesto sconsiderato e con quelle parole piene di passione e bisogno
d'appartenenza. Si sdraiò al suo fianco e la prese fra le braccia,facendole
posare la testa contro la sua spalla sinistra e sorridendo quando sentì le
braccia di Hermione stringersi attorno alla sua vita,cercando il contatto
nonostante i vestiti. Le accarezzò la guancia destra con la punta delle dita
e posò infiniti baci languidi sul suo viso,accontentandosi soltanto di quella
vicinanza. Ora sapeva la verità,nient'altro importava.
-Passaporti?- Alla richiesta,i due documenti
caddero sul tavolo della scrivania di Harry fra i due uomini. Ron allungò un
braccio e raccolse i passaporti,aprendoli velocemente per controllare che tutto
fosse in ordine. -E' tutto a posto con la passaporta?-chiese ancora tirando
un'altra boccata dalla sua sigaretta e fissando l'amico. Harry annuì
impercettibilmente. -E' poco distante da casa mia...Un vecchio bidone della
spazzatura in River Street,poi ti darò una mappa per capire il punto esatto-gli
spiegò. Ron si accigliò leggermente a quelle parole. -Perchè non qualcosa
in casa tua?-gli domandò curioso. L'altro sorrise beffardo e scosse la
testa. -In casa mia?Vuoi che sia coinvolto piu' di quanto già non sono? E'
illegale quello che stiamo facendo Ron,se lo scoprono finisco nei guai seri
questa volta-gli ricordò il moro con voce seria. Il rosso alzò le spalle
totalmente non curante. -Non mi sembra che ci sia una legge magica che
impedisca ad un padre di vedere la propria figlia. Tu sei soltanto un parente
preoccupato che vuole aiutarmi a restare in contatto con mia figlia...- gli
ripetè forse per la millesima volta. Certe volte i sensi di colpa di Harry
erano veramente insopportabili! Aveva fatto sempre tutto quello che il moro
gli chiedeva,ed ora che era venuto il momento di restituire il favore si faceva
prendere da tutti questi scrupoli,tutte quelle paure? Se non fosse stato per
il grande aiuto che poteva dargli con la sua fuga non l'avrebbe neanche
coinvolto! Certo,anche Harry era arrabbiato con Hermione,ma non al punto
giusto:era soltanto ferito,si sentiva tradito e messo da parte. Lui invece
era pieno di rabbia,di furore che non vedeva l'ora di scaricare...Per la prima
volta in vita sua voleva veder soffrire un'altra persona,e poco importava che
questa avesse rappresentato tutto il suo mondo per quindici anni:quando aveva
avuto bisogno di lei non era stata capace di aiutarlo,riuscendo soltanto a farlo
sentire inadeguato,inutile e riuscendo a distruggere l'amore che provava per
lei... Forse quella era l'unica bugia che diceva a sè stesso;era certo che se
Hermione fosse rinsavita lui avrebbe messo da parte tutto l'odio di quei mesi e
l'avrebbe perdonata,riaccettandola nella sua vita. Si riscosse da quei
pensieri solo quando Harry gli parlò di nuovo. -Hai trovato un posto dove
vivere?-gli chiese preoccupato. Ron si limitò ad annuire. -Ovviamente non
posso chiederti nulla...-disse l'altro. -Ovviamente-confermò Ron. Era già
stato un problema dirgli la sua destinazione,in modo che potesse collegare la
Passaporta,ma non aveva intenzione di dirgli altro,altrimenti si sarebbe
ritrovato gli sbirri alle calcagna prima del previsto. Malfoy avrebbe
scatenato una vera e propria caccia all'uomo... -Hai parlato con tua
moglie?-gli chiese cercando di cancellare dalla mente quel pensiero che riusciva
sempre a terrorizzarlo. Harry annuì. -All'inizio non capiva perchè non
potessi fare personalmente l'invito ad Hermione,poi quando le ho spiegato che i
nostri rapporti non erano proprio idilliaci ultimamente,si è lasciata
convincere-gli raccontò. Ron annuì lentamente. Harry lo fissò qualche
istante,cercando di combattere contro la sua natura,ma ancora una volta perse la
battaglia. -Ron...Tu sai quello che stai facendo,vero?-gli domandò fissando
il volto del suo migliore amico. Lo sguardo che Ron gli restituì era diverso
da tutti gli altri che aveva visto in anni di amicizia: era come posseduto da
qualche anima malvagia che stava cancellando tutto quello che di buono e puro
c'era stato nel suo migliore amico. -Credi veramente che metterei in pericolo
la vita di mia figlia?-gli chiese di rimando l'altro. Harry si affrettò a
scuotere la testa,ma alzò una mano per poter esprimere il suo pensiero senza
essere interrotto. -Non stavo dicendo questo...Però tu sai che quando il
nostro piano scatterà non avrai soltanto Malfoy sulle tue tracce,ci saranno
anche i tuoi creditori-gli fece notare. -Saprò sparire nel nulla,sta
tranquillo...Tu pensa solo a fare la tua parte-gli disse con voce dura. Harry
lo fissò qualche istante,incerto e alla fine annuì. Ormai non poteva piu'
tirarsi indietro.
Il sole caldo entrava dalle finestre aperte,colpendo
il muro poco lontano dalla testata del letto. Cercò di afferrare quell'ultimo
brandello di irrealtà che i sogni portavano sempre con sè,ma irrimediabilmente
la realtà la stava chiamando a sè e la costrinse ad aprire gli occhi. La
prima cosa che vide furono i capelli biondi dell'uomo che la stringeva fra le
braccia. Non l'aveva lasciata andare per tutta la notte,posando la testa
contro la sua spalla e sfiorandole il braccio con il suo fiato ad ogni
respiro. Era schiacciata dal suo corpo,ma nonostante quello non sentiva
nessun fastidio. Alzò una mano e accarezzò i setosi capelli,sperando di non
svegliarlo con quelle carezze accennate,e inevitabilmente la sua memoria tornò a
qualche ora prima. Aveva parlato:gli aveva confessato che lo amava. In un
momento diverso quelle parole non le sarebbero mai uscite da bocca,neanche per i
prossimi dieci anni,eppure l'intimità che si era creata fra di loro aveva
favorito quella confessione,rendendola quasi spontanea. Gli era bastato
guardarlo negli occhi e le parole erano uscite da sole dalla sua bocca. Come
si sentiva ora che Draco sapeva la verità? Sollevata?Un
pò. Spaventata?Anche. Soprattutto,senza neanche sapersene spiegare il
motivo,si sentiva fiduciosa. Non era scappato a gambe levate,non si era messo
ad urlare e neanche le aveva detto quelle frasi trite che tanto odiava per
cercare di mettere di nuovo la distanza fra di loro. Aveva soltanto voluto
sentire di nuovo quelle parole piu' volte,come a conferma,mentre la stringeva
fra le braccia. Si erano addormentati completamente vestiti...Non le
succedeva da quando aveva quindici anni. Lo sentì muoversi leggermente sopra
di lei e smise di accarezzarlo,per evitare che si svegliasse del tutto
precludendole così la possibilità di osservarlo. Possibile che quell'uomo
fosse bello anche addormentato? Gli occhi chiusi erano resi eleganti dalle
folte ciglia bionde,il viso era completamente rilassato e privo di tutti quegli
atteggiamenti malandrini e di quei ghigni sexy che la mandavano in confusione e
che le facevano venire la tachicardia. A guardarlo adesso lo si sarebbe
creduto un'innocente uomo...magari anche imbranato! Ripensò a quello che gli
aveva detto la sera precedente,stupendosi della sua sfrontatezza;non aveva mai
detto quelle parole neanche a Ron,durante i loro momenti migliori...come era
possibile che quell'uomo le accendesse il fuoco nelle vene? Il solo pensiero
che la tradisse l'aveva fatta reagire neanche una gatta selvatica,tirando fuori
gli artigli per proteggere ciò che era suo da tutti gli altri e improvvisando
quel ballo per provocare la sua reazione,per vedere se anche lui provava le
stesse cose vedendola flirtare con un'altro. Se pensava a come si era
comportata sulla pista e con quel povero Filippo Valenti diventava rossa per la
vergogna,ma almeno aveva raggiunto il suo obbiettivo. Era la prima volta che
si serviva di qualcuno per raggiungere i suoi scopi...Stava proprio diventando
una Serpeverde a tutti gli effetti! Draco mosse leggermente la testa sul suo
petto,in quella terra di mezzo fra il sonno e la veglia e le posò nuovamente il
braccio attorno alla vita,come per essere sicuro che lei fosse ancora
lì. Posò di nuovo la mano fra i suoi capelli e riprese ad accarezzarlo,come
se volesse conciliargli il sonno mentre ancora indugiava in quei pensieri. Si
ritrovò però a fare i conti con quello che si erano detti la sera precedenti...o
meglio,quello che lei aveva detto e che lui aveva taciuto. Aveva dato voce a
tutti i suoi sentimenti,senza alcun timore o vergogna. Si era accorta dello
sguardo che lui le aveva lanciato quando lo aveva apostrofato come "suo" e gli
aveva proibito di farsi avvicinare da altre donne:era fiero,pieno di felice
orgoglio,se possibile...Come se non vedesse l'ora che una donna lo apostrofasse
a quel modo! O forse era solo felice che fosse stata lei a dirgli quelle
cose...Accidenti,certe volte era davvero difficile capirlo! Infatti non era
riuscita a indovinare cosa si nascondesse dietro i suoi misteriosi occhi
argentei dopo la sua seconda rivelazione. Cosa passava per la sua mente in
quel momento? Parte dei suoi timori si erano rivelati infondati,vista la
presenza dell'uomo accanto a sè,eppure lui non aveva detto nulla. Si era
lasciato scivolare addosso quella confessione come se non lo
interessasse. Avrebbe voluto sentire qualsiasi cosa,anche un "grazie",tutto
tranne quel silenzio... Certo i suoi occhi erano apparsi leggermente diversi
dopo la sua confessione,i suoi modi le erano sembrati piu' dolci,ma neanche una
parola sui suoi sentimenti. Possibile che non provasse nulla per lei? Se
fosse stato così non sarebbe stato lì in quel momento:non la starebbe stringendo
fra le braccia come se avesse paura di vederla sparire nella notte. Un
sospiro profondo arrivò alle sue orecchie e l'istante dopo,la testa dell'uomo si
mosse,alzandosi leggermente verso il suo volto. -Mmhh...-gli sentì
dire,mentre le braccia lunghe si stendevano ai suoi fianchi,combattendo contro
la costrizione dei vestiti firmati. Hermione sorrise e non appena lui alzò la
testa fino alla sua,catturò il suo sguardo. -Ben alzato...-gli disse
sottovoce,neanche avesse paura di farsi sentire da qualcuno. Gli occhi ancora
assonnati,Draco le rivolse un sorriso a metà e tornò a posare la testa sulla sua
clavicola,come se anche il solo gesto di tenere alzata la testa fosse troppo
faticoso per lui. Hermione gli cinse le spalle con un braccio e tornò a
sfiorargli le punte dei capelli,stranamente ancora in ordine restando in
silenzio per non disturbarlo. -Da quanto ti sto schiacciando con il mio
peso?-le domandò ad un tratto lui. Sorrise a quelle parole:non sarebbe mai
stato un fastidio sentire quanto avesse bisogno di lei, a tal punto da volerla
stringere tutta la notte. -Tutta la notte?-scherzò lei incontrando lo sguardo
dell'uomo. Draco fece un piccolo mugolio frustrato e chiuse per qualche
istante gli occhi,prima di stropicciarsi il viso con una mano,cercando così di
svegliarsi. -Come hai fatto a sopportarmi?-le chiese poi puntando di nuovo i
suoi occhi sul viso della donna. Hermione rise leggermente,allontanando una
ciocca bionda troppo vicina all'occhio destro. Ora che lui sapeva non c'era
piu' bisogno di fingere,di trattenersi:ogni piccolo gesto era la vera
dimostrazione del suo amore,di quello che per settimane aveva tenuto nascosto e
che ora voleva strombazzare ai quattro venti. Anche nel malaugurato caso che
questo non fosse ricambiato... -Me lo chiedo sempre anche io...-scherzò
lei. A quelle parole,Draco fece il gesto di allontanarsi,di scivolare dal suo
lato del letto,ma Hermione non glielo permise tirandolo di nuovo piu' vicino a
sè. -Ma ormai non posso piu' dormire se non ci sei tu-gli confessò
candidamente. Draco la guardò qualche istante incredulo,forse ancora stordito
dal sonno,poi avvicinò il viso al suo e fece per baciarla,ma Hermione si scansò
all'ultimo momento. Non poteva baciarlo,non ancora almeno... Lui la guardò
incuriosito:era la prima volta che succedeva una cosa del genere. Hermione
gli rivolse un piccolo sorriso di scuse e fece il gesto di alzare le
spalle. -Non mi sono ancora lavata i denti...-gli spiegò. Un sorriso
divertito apparve sul volto di Draco,portandolo vicino alle risa. -Che vuol
dire?Non è la prima volta che ci baciamo appena svegli...-le disse. -Lo credi
tu!Io mi sveglio sempre un pò prima per lavarmi i denti...-gli svelò. Draco
sorrise e scosse leggermente la testa:in quel momento assomigliava a Prudence in
un modo incredibile. Ora capiva da chi aveva preso quell'aria innocente e
pura la piccola... Alzò leggermente il torace,scivolando su di lei e
avvicinando il viso a quello della donna,gli occhi fissi nei suoi. Sicuro che
se avesse puntato subito alle labbra lei si sarebbe scansata di nuovo,poggiò la
bocca prima sul collo,accarezzandolo piu' volte dolcemente con le labbra salendo
poi verso l'orecchio,sfiorando il lobo con la punta della lingua e i
denti. Hermione socchiuse le labbra e si lasciò scappare un sospiro sotto
quelle attenzioni,mentre le sue mani si stringevano,senza che neanche se ne
accorgesse attorno alla vita di Draco,premendolo in questo modo contro di
sè. Lasciato il lobo,la bocca di Draco scivolò sulla guancia,avvicinandosi
inesorabilmente all'angolo della bocca e lì si fermò,come se non avesse idea di
come procedere. Hermione incontrò il suo sguardo e vide il solito sguardo
malandrino che lo accompagnava in quelle occasioni e decise di
"aiutarlo",voltando leggermente la testa e facendo incontrare le loro
bocche. Le labbra si sfiorarono per qualche istante,senza fretta,senza
bramosia,finchè lei non socchiuse le proprie e lasciò spazio alla lingua
dell'uomo,iniziando quella danza che la lasciava ogni volta senza fiato. La
stanza tornò a riempirsi di elettricità come la sera precedente,mentre la
dolcezza lasciava il posto alla passione e al desiderio. Come mosse da fili
invisibili,le mani di entrambi si muovevano sui vestiti dell'altro per
slacciare, aprire e togliere quei vestiti che improvvisamente erano diventati
ingombranti. Nel giro di pochi minuti si ritrovarono nudi fra le
lenzuola,incapaci di staccarsi l'uno dall'altra: Hermione era aggrappata alle
spalle di Draco,quasi incapace di pensare,mentre lui si muoveva sul suo corpo
cercando di farle provare piu' piacere possibile. Era come se volesse
ricompensarla per quelle tre parole che lei aveva pronunciato la sera
precedente. Anche se non riusciva ad esprimerlo a parole,voleva mostrarle
tutto il suo amore. Si dedicò completamente a lei,quasi dimenticandosi di sè
stesso,mai così prodigo di carezze e attenzioni e soltanto quando la sentì
incapace di resistere oltre decise di seguirla e ancora una volta si perse in
lei. Quell'esperienza fu diversa da tutto quello che aveva provato,che
avevano sentito insieme:per la prima volta non avevano bisogno di reprimersi,di
cercare qualcosa che desse piacere all'altro. Sapevano esattamente cosa
l'altro desiderasse e si prodigarono l'un l'altra per accontentarlo. -Dimmelo
di nuovo...-disse improvvisamente Draco fra i gemiti,ad un passo
dall'orgasmo. Hermione,gli occhi fissi nei suoi,il fiato corto per il piacere
che stava per sommergerla,non ebbe il minimo dubbio su cosa lui volesse
sentire. -Ti amo...-mormorò ansante. E ancora una volta,quelle parole
ebbero un'effetto devastante su entrambi,lasciandoli senza fiato e increduli per
quello che era appena successo. Ancora dentro di lei,Draco poggiò nuovamente
la testa sul petto di Hermione cercando di controllare il respiro,sentendo il
piacevole odore di sudore e sesso che la pelle di lei emanava. Restarono a
lungo in silenzio,come se le parole potessero rovinare tutto quello che c'era
stato fra loro,limitandosi ad ascoltare i loro respiri che lentamente
ritornavano alla normalità. -Dobbiamo parlare di quello che è successo-disse
Draco rompendo il silenzio. Lei capì immediatamente a cosa si riferiva,ma non
era ancora pronta per affrontare le possibili conseguenze di quel
discorso,quindi decise di fare la parte della tonta. -Non è mica la prima
volta che facciamo sesso...-gli disse. Il volto di Draco si alzò e incontrò
il suo sguardo,guardandola serio. -Sai a cosa mi riferisco-disse
infatti. Non c'era scampo quando la guardava in quel modo così deciso,lei lo
sapeva bene. Chiuse gli occhi qualche istante e sospirò. -Ok,va
bene...Parliamone-gli concesse riaprendo gli occhi sul suo volto. Draco si
mosse e,uscendo da lei,scivolò verso il proprio lato del letto coprendosi con il
lenzuolo bianco. Hermione seguì il suo esempio,fasciandosi il corpo con il
lenzuolo e mettendosi su un fianco per guardare il viso dell'uomo. -Comincia
tu-gli disse decisa. -Cosa?Non ci penso proprio!-ribattè lui tirandosi via i
capelli dalla fronte. -Sei tu che vuoi affrontare l'argomento,quindi sta a te
iniziare!-replicò la riccia. Fosse stato per lei quel discorso sarebbe
rimasto chiuso in un'angolo per secoli,come se quel momento non fosse mai
accaduto o fosse stato soltanto un sogno. Draco la fissò e annuì
impercettibilmente. -Quando è successo?-le chiese. Hermione aggrottò
leggermente le sopracciglia e non rispose. -Quando hai capito di essere
innamorata di me?-le domandò ancora lui,specificando. Leggermente a
disagio,lei si leccò il labbro inferiore con la punta della lingua,senza sapere
l'effetto che aveva avuto su Draco e poi,dopo qualche attimo di silenzio in cui
aveva riflettuto sui mesi passati,era tornata a guardare il suo viso. -E'
stato quando sei partito per Bruxelles... Prima avevo avuto qualche
dubbio,però non mi ero fatta troppe domande,proprio per evitare di scoprire la
risposta. Quando,invece,sei partito è stato come se fossi caduta in un buco
nero...La prospettiva di restare senza di te per tre giorni mi sembrava
impossibile;eppure quando ero sposata con Ron c'erano dei periodi in cui per
settimane intere non tornava a casa,e non mi ero mai sentita così-gli confessò
sincera. Draco restò immobile come disinteressato,mentre dentro di sè una
fila di fuochi d'artificio stava esplodendo all'altezza del petto. -Perchè
non me lo hai detto prima?-le domandò con voce calma. Lo sguardo di Hermione
fu attirato dalla mano sinistra dell'uomo che si muoveva sul materasso fino a
raggiungere la sua e intrecciare le loro dita. -Avevo paura-disse
semplicemente. Questa volta fu Draco ad aggrottare la fronte. -Di me?-le
chiese subito. Hermione sorrise e scosse la testa,facendo muovere i soffici
capelli ricci. -No,certo che no...Avevo paura di quello che avresti
detto. In fondo è solo da pochi mesi che riusciamo ad andare così
d'accordo,prima ci odiavamo senza troppe riserve... Non sapevo come avresti
reagito sapendo...- -Sapendo i tuoi sentimenti?-la interruppe lui
serio. Suo malgrado,Hermione annuì. Per qualche istante nella stanza scese
il silenzio. Come fare a farle capire quello che provava per lei?Come fare a
vincere quelle barriere che l'essere un Malfoy portava inevitabilmente con
sè? Sospirò leggermente frustrato e tornò a fissarla in volto. -Sono anni
che ho smesso di odiarti...-confessò. Era così buffa con quell'espressione
sorpresa sul volto! -Ti ho già detto che ti desideravo fin dai tempi di
Hogwarts,ma che il mio orgoglio allora era troppo forte per capire. Non sarei
mai riuscito a vincere l'influenza di mio padre o mettermi contro la mia
famiglia,anche se volevo qualcosa con tutto me stesso. E credimi se ti dico
che non c'era niente che volessi piu' di te...-continuò. Quella sì che era
una rivelazione inaspettata! Non era una bugia,lo capiva dal suo volto e poi
lui sembrava incapace di mentirle,per sua stessa ammissione. E a conferma
delle sue parole,c'erano i discorsi di Pansy,tutto quello che le aveva
raccontato in quei mesi d'amicizia. -Perchè non mi sono mai accorta di
niente?-gli domandò,anche se aveva una teoria sul perchè. Draco sorrise
leggermente beffardo. -Forse perchè non mi guardavi piu' del dovuto,perchè mi
odiavi o perchè,anche se non mi piace ammetterlo,all'epoca i tuoi pensieri erano
esclusivamente per Weasley-azzardò. Colpito ed affondato! -Ma se veramente
mi desideravi così tanto,perchè non hai cercato di farmi capire,di farmi
conoscere questo tuo bisogno?-gli domandò ancora Hermione curiosa. -Sarebbe
servito a qualcosa?Anche quando tutto è iniziato non riuscivi a fidarti di
me,nonostante facessi di tutto per mostrarti la mia buona fede-le fece notare
lui con un leggero sorriso. Ancora un punto a suo favore! Lo sguardo fisso
sul suo viso,lo vide ritornare serio. -Anche adesso non riesco a dimostrarti
quello che provo per te-le disse incontrando il suo sguardo. Perchè il suo
cuore doveva mettersi a correre in quel modo? Draco si avvicinò a lei nel
letto e le sfiorò il viso con la punta delle dita. -Vorrei avere il tuo
coraggio...Dirti quello che sento per te ad alta voce e non soltanto nella mia
mente. Ma ancora una volta andrei contro la mia natura...-le disse cercando
di spiegarle. -Draco...-fece lei,cercando di rassicurarlo. -Anche mia
madre,non mi ha mai mostrato il suo amore per me nonostante fossi la cosa che
piu' amasse al mondo dopo mio padre-le spiegò. -Dimostrare cosa provi è
qualcosa che va contro la tua natura?-gli chiese leggermente sorpresa per le
parole che lui aveva appena detto. Lui annuì serio. -Non è facile aprirsi
con qualcuno quando per tutta la vita ti hanno insegnato che i sentimenti
possono diventare un'arma,qualcosa che può essere usato contro di te,per
ferirti. Allora fin da bambino cerchi di mostrarti indifferente,di crearti
un'armatura,per evitare che qualcuno si accorga di quelle che ormai tu consideri
debolezze e ti faccia del male...-le disse allontanando per qualche istante lo
sguardo dal volto della donna. Quasi ipnotizzata,Hermione lo fissava:com'era
possibile educare un bambino ad una simile dottrina della paura,arrivando a
farlo vergognare dei propri sentimenti? Gli occhi di Draco tornarono nei suoi
e lei lo vide accennare un sorriso triste. -Vorrei avere il tuo coraggio-le
disse infine. Cercando di fargli sentire la sua presenza accanto a
lui,Hermione poggiò entrambe le mani sul suo volto e lo costrinse a fissare i
suoi occhi. -Quei giorni sono finiti...Io non ti farei mai una cosa del
genere-gli disse con la stessa serietà nella voce con cui aveva parlato lui poco
prima. Draco sorrise leggermente. -Non importa se per il momento non
riesci a dire quello che provi per me...Perchè tu provi qualcosa per
me,giusto?-gli domandò improvvisamente titubante. Il sorriso sul volto di
Draco si trasformò in una risata allegra,mentre la mano dell'uomo si alzava e le
ravviava i capelli dietro un'orecchio. -Come puoi dubitare su una cosa così
importante?- Hermione alzò le spalle,cercando di darsi un tono. -Ogni
tanto ho bisogno di rassicurazioni...Tutto qui. Dov'ero rimasta?Ah sì! Non
importa se per il momento non riesci a dirmi quali sono i tuoi sentimenti per
me...lasciami però,da oggi in poi,ricordati quali sono i miei. Magari possono
esserti d'aiuto,chi lo sa!-gli disse seria. Draco sorrise e annuì,per quanto
gli permettevano le mani di lei,ancora posate sulle sue guance. Avvicinò il
viso a quello della donna e posò le labbra sulle sue,accarezzandole
dolcemente. Hermione,sorridendo ricambiò il bacio. Forse ci sarebbe voluto
un pò piu' del previsto,ma non sarebbe stato per forza un fallimento...
-Ancora caffè?- Alzò lo sguardo dal giornale e la
vide ferma davanti a lui,il bricco del caffè stretto nella mano sinistra in
attesa che lui le rispondesse. Annuì e tornò a leggere le notizie di politica
estera mentre alle orecchie gli arrivava il rumore del caffè versato nella sua
tazza. Sentì i passi allontanarsi e,non visto,alzò lo sguardo dal giornale
ancora una volta,posandolo sul sedere e sulle gambe sode a poca distanza da
sè. Era una tentazione vivente quella donna,specialmente vestita o meglio
svestita in quel modo:indossava soltanto gli slip color lavanda e la sua
camicia,che aveva raccolto dal pavimento accanto al letto e che le arrivava
soltanto al sedere. Una volta tolta su quella camicia sarebbe rimasto il suo
profumo... -Non potevi scegliere una delle tue magliette?-le domandò
abbassando un'angolo del giornale. Lei si voltò e lo guardò con un
sopracciglio leggermente abbassato,con quell'aria scettica che aveva sempre
quando non sapeva se la stava prendendo in giro o se era serio. -E' stata la
prima cosa che ho trovato quando mi sono svegliata-gli spiegò. Lui bofonchiò
qualcosa che lei non riuscì a capire. -Come scusa?-chiese aggrottando
leggermente la fronte. -Ho detto che dopo dovrò lavarla altrimenti profumerò
come una donna-ripetè. La fronte della donna si spianò e un leggero sorriso
apparve alzandole gli angoli della bocca. -Se vuoi posso toglierla anche
adesso...-lo provocò. E per avvalorare le sue parole,portò le mani al primo
bottone e lo slacciò facendo intravedere un pò di pelle rosea attraverso le
pieghe della camicia. Il giornale,senza che lui se ne accorgesse,si abbassò
ancora un pò mentre il suo sguardo era incatenato alla figura della
donna,incapace di dire o anche solo di pensare qualcosa che non fossero le mani
sulla camicia che ora erano scese sul secondo bottone. -Prenderai
freddo...-le disse come se volesse convincerla a desistere. Ma che accidenti
gli veniva in mente!Se lei gli avesse dato ascolto avrebbe smesso quello
spogliarello improvvisato! Ancora una volta gli sorrise e tornò a poggiare le
mani sul bottone. -Non ci sei tu per scaldarmi?-gli domandò tentendolo
ancora. La vide venire verso di lui,un paio di passi appena e si accorse di
avere la bocca secca,neanche avesse ingoiato un pugno di sabbia. A
tentoni,mentre il giornale cadeva ai suoi piedi,cercò la tazza sul tavolo,lo
sguardo fisso su di lei e,una volta trovatala,la portò alle labbra concedendosi
un lungo sorso. -Posso?- Era davanti a lui,gli bastava allungare un
braccio per toccarla. I primi tre bottoni erano ormai aperti e dall'apertura
poteva vedere il solco fra i seni e sentire il suo profumo fruttato e
forte. Come imbambolato,la vide muovere un braccio e posare le dita attorno
alla sua tazza,prima di prenderla e avvicinarla alla bocca. Dannata
strega! Senti le proprie braccia alzarsi e stringersi attorno alla vita della
donna,le mani sui fianchi,poco sotto la stoffa della camicia a contatto con la
pelle nuda. Gli occhi nei suoi,si accorse che la tazza era tornata sul tavolo
soltanto perchè sentì il rumore del coccio sul legno. -Non ti facevo così
premuroso...-gli disse con voce calma. Lui si lasciò scappare un sorriso
beffardo,senza però accennare al gesto di lasciarla. -Si vede che ancora non
mi conosci bene...- -Ti sbagli. Conosco tutto di te-lo corresse lei
piegando la schiena in avanti verso di lui e posandogli un braccio sulle
spalle. Lui sorrise e dovette ammettere con sè stesso che niente era piu'
vero di quelle parole. Nessuno lo conosceva meglio di lei,forse neanche sè
stesso. Con un braccio allacciò la vita della donna e la tirò a sè,il viso
poco lontano dal suo. Lanciò uno sguardo veloce alla scollatura della camicia
e sentì un brivido scendere lungo la schiena. -Sei sempre il
solito...-commentò lei con un sorriso divertito sulle labbra. -Cosa?Non era a
mio beneficio quel piccolo spogliarello?-le chiese lui senza pudore. La vide
alzare le spalle. -Forse- Prima che uno dei due parlasse di
nuovo,l'atmosfera creatasi venne interrotta dallo squillo di un
cellelulare. Lei si voltò verso il suono e con pochi passi si allontanò
dall'uomo. Capì subito di chi si trattava. Ogni volta che riceveva le sue
telefonate lei si allontanava,parlando a bassa voce cercando di non farsi
sentire da lui. Come se non fosse abbastanza intelligente per capire che si
trattava di suo figlio. In quel mese che avevano deciso di ritagliarsi
lontano da tutto e da tutti,quel bambino era l'unico che avesse il permesso di
contattarli. Chiamava Daphne una volta al giorno,quasi sempre la
mattina,prima di perdersi nelle solite attività che fanno i bambini della sua
età e lasciare che anche sua madre si facesse una vita per conto suo. Quando
erano al telefono,Daphne parlava in francese,come a volerlo escludere se
possibile ancora di piu',ma per il momento la cosa non gli dispiaceva:non aveva
mai fatto domande,nè chiesto nulla su quel figlio che sapeva esistere ma che
volutamente ignorava. E fortunatamente lei non aveva mai cercato di imporgli
la sua presenza in nessun modo. Si erano chiusi quella porta alle spalle
quasi un mese prima,senza parlare di quello che veramente significava quel
mese. E ora che tutto stava per finire,non sapeva cosa sarebbe successo
dopo. Sarebbero tornati ad odiarsi senza esclusione di colpi? Avrebbero
cercato di avere un rapporto piu' civile,visto la ritrovata armonia fra di
loro? Oppure quel mese aveva rappresentato per loro un nuovo inizio?Forse
erano veramente capaci di gettarsi tutto il passato alle spalle e ricominciare
una vita insieme... Ma una cosa simile era possibile se lui si ostinava a far
finta che quel bambino non esisteva? In fondo non era suo figlio,e non viveva
con Daphne,perchè doveva essere coinvolto piu' del solito? La vide rientrare
nella stanza e capì subito che qualcosa era cambiato:glielo si leggeva in
faccia. -Che succede?-chiese suo malgrado. Daphne sospirò e posò il
cellulare sul piano di marmo dell'isola. -Devo partire per Parigi-gli disse
evitando inutili giri di parole. Sentì la sua fronte corrugarsi esprimendo
l'incredulità che provava in quel momento. -Cosa?E perchè mai?-domandò
rifiutandosi di capire. -Ronan non può piu' restare da suo padre per un
impegno improvviso di Patric,così trascorrerà le ultime settimane di vacanza con
me-gli spiegò riabbottonandosi la camicia. Blaise si alzò e restò immobile
davanti a lei. -E quando dovresti andare?-le chiese temendo di conoscere la
risposta. L'espressione sul viso di lei glielo confermò:sarebbe partita quel
giorno stesso. -Blaise mi dispiace...ma non posso fare altrimenti-disse lei
facendo un passo verso di lui. -E noi due?-le chiese l'uomo sentendosi
improvvisamente come un'amante rifiutato. Daphne sospirò e si allontanò i
capelli dalla fronte prima di rispondere:cosa poteva dirgli che avrebbe evitato
una nuova lite? Quello era un terreno pieno di insidie e non importa cosa
avrebbe risposto,Blaise avrebbe trovato comunque il modo per litigare con
lei. -Si tratta di mio figlio...Non posso fare altrimenti-gli disse
seria. Lo vide annuire,mentre il suo viso si rannuvolava a quelle
parole. -Certo,si tratta di TUO figlio...Chi sono io per fermarti?-le domandò
con voce acida. Lei sospirò di nuovo e voltò le spalle,cercando di sottrarsi
al fuoco incrociato. -Non chiederò scusa per questo...E non riuscirai a farmi
sentire in colpa perchè sto cercando di essere una buona madre. Non avevamo
fatto progetti,non avevamo deciso niente dopo questo mese,quindi non venire a
fare l'amante abbandonato. Sarebbe finita comunque...-disse gettando un esca
per vedere la sua reazione. L'uomo annuì lentamente,la rabbia compressa
all'altezza del petto:quindi lei non nutriva grandi speranze sul loro
futuro. Era stato solo un mese di sesso che si sarebbe concluso con le
vacanze estive...buono a sapersi! Annuì convinto cercando di non mostrare il
proprio disappunto. -Già,hai ragione tu...In fondo sarebbe finita nel giro di
pochi giorni,che conta qualche ora in piu' o in meno?-le chiese
crudele. Questa volta fu Daphne a masticare amaro a quelle parole. Blaise
stava esprimendo tutto ciò che lei temeva e che aveva paura si avverasse alla
fine di quel mese. Possibile che non gliene fregasse piu' niente di
lei? -Adesso sarà meglio che mi prepari...Ho un mucchio di cose da fare prima
della partenza...-commentò voltandogli di nuovo le spalle e uscendo dalla
cucina. Blaise la guardò andare via nonostante cercasse in tutti i modi di
reprimere quel disperato desiderio di farla restare,di bloccare quella porta e
di intrappolare il mondo esterno fuori da quelle mura per poter essere realmente
soltanto loro due...Ma ancora una volta lei gli stava scivolando fra le dita e
lui non sapeva come fare per riacchiapparla.
Erano tornati da qualche ora quando ricevettero
quella visita inaspettata. Avevano avuto il tempo di disfare i bagagli e di
riambientarsi che il campanello suonò, sorprendendo i due adulti. Nessuno
sapeva ancora del loro ritorno,chi poteva cercarli così presto? Erano nel
salotto di famiglia sdraiati sul divano a guardare un film mentre Prudence
leggeva un libro sdraiata sul tappeto,quando il campanello era risuonato per il
corridoio fino a loro. Draco si era sciolto dall'abbraccio di Hermione ed era
andato ad aprire,mentre la donna aveva ripreso a guardare il film certa che alla
porta ci fosse qualcuno che voleva Draco. Ma era rimasta letteralmente
sbalordita quando aveva visto,pochi minuti dopo,Draco ritornare seguito da una
piccola figura timida che cercava di non dare troppo fastidio. L'uomo si era
fatto da parte ed Hermione era schizzata in piedi,restando però vicino al
divano, incredula per la presenza di Ginny Weasley Potter nel suo
salotto. -Ginny...- -Zia Giny!-esclamò Prudence alzandosi e correndo
incontro alla donna. Ginny sorrise vedendo per la prima volta da mesi la
bambina e aprì le braccia per stringerla a sè. Hermione e Draco si lanciarono
uno sguardo:lei era imbarazzata e sorpresa,l'uomo al contrario stava scrutando
il volto della donna per cercare di capire se la visita era gradita o
meno,pronto ad allontanare Ginny ad un suo minimo cenno. -Che
sorpresa...-riuscì a dire la mora,sentendosi stupida l'istante dopo. Ginny
posò gli occhi sul suo viso e accennò un sorriso timido. -Scusami se sono
venuta qui senza avvisare,ma avrei bisogno di parlarti di una cosa-le
disse. Perchè quel tono formale,come se avesse paura di lei? Forse per via
del suo nuovo compagno?Non voleva pensare che ce l'avesse con lei per via del
fratello... Hermione annuì impercettibilmente. -Sta tranquilla non sono
venuta per parlarti di mio fratello...-aggiunse la rossa,come leggendole nel
pensiero. Hermione accennò un sorriso e incrociò le braccia sul petto,come a
volersi proteggere da quello che lei le avrebbe detto a breve. -Prue
tesoro,perchè non andiamo a fare una passeggiata nel parco?-domandò Draco alla
bambina intromettendosi nel discorso. La piccola si sciolse dall'abbraccio
della zia e si avvicinò a Draco,lanciando prima uno sguardo alla madre per
essere sicura che lei fosse d'accordo. Hermione le sorrise benevola e poi
guardò Draco. -Tranquilla,saremo qui per l'ora di cena-la rassicurò
l'uomo. -E..- -E niente gelati!Lo so,lo so,non fai altro che
ripetermelo-finì per lei prendendola amabilmente in giro. Le si avvicinò ed
incurante della presenza della Weasley le diede un bacio veloce sulle
labbra,prima di prendere per mano la bambina ed uscire dalla stanza
chiacchierando con lei. Le due donne,rimaste sole,aspettarono di sentire la
porta chiudersi prima di parlare di nuovo. -Vuoi sederti?-domandò
Hermione,conscia dei suoi doveri di padrona di casa. Ginny,inizialmente
titubante,accettò e si sedette di fronte a lei su una poltrona. -Di cosa
volevi parlarmi?-chiese ancora la riccia fissando quella che per anni era stata
la sua migliore amica. -Ecco vedi,sono venuta a chiederti una
cortesia...-iniziò Ginny. Hermione aggrottò le sopracciglia. -Di che
tipo?- -Sabato prossimo,mia madre compirà gli anni e avevamo pensato di fare
una festa con tutti i nipotini ed i figli...E vorremmo che ci fosse anche
Prue-le spiegò Ginny guardandola in volto. -Verrà anche Ron?-domandò
istintivamente la mora. -Naturalmente- L'espressione sul volto di Hermione
divenne mesta e subito dopo scosse la testa. -Mi dispiace tanto Gin,ma non
posso- La donna sospirò e si allontanò i capelli dal viso. -Ti prego
Hermione...- -No,è meglio così Gin,credimi! Non credere che io sia crudele
o che abbia dimenticato quanto sia importante per tua madre la famiglia,ma Ron
non deve vedere Prudence-ribattè decisa. -Ma perchè?Che male ci sarebbe?Sono
quasi quattro mesi che non si vedono,come ti sentiresti tu al suo posto?-le
domandò la donna,cercando di convincerla. -Sicuramente non mi sarei
comportata come ha fatto lui!E poi lo faccio anche per tuo fratello:se Draco
sapesse che ha avuto dei contatti con la bambina romperebbe l'accordo con cui si
impegna a saldare i debiti di Ron-le spiegò. Ginny la guardò leggermente
sorpresa a quelle parole. -E non pensi a tua figlia?Magari anche lei sente la
mancanza del padre...-tentò ancora la donna. -Ti sembra che Prudence senta la
mancanza di Ron?Anche quando era con noi non c'era mai, era un fantasma che si
aggirava per casa. Ti prego,non riapriamo questo discorso...-le disse quasi
fosse una supplica. Per qualche istante scese il silenzio nella stanza,mentre
le due donne si fissavano e pensavano al modo migliore per chiudere
quell'incontro infruttuoso. -E se io ti proponessi un'accordo?-le domandò
Ginny. La mora corrugò la fronte in attesa di sentire la proposta
dell'altra. -Mia madre certamente vorrà anche Ron alla festa...Ma non è detto
che lui debba esserci per tutta la durata della festa-aggiunse. Ora
cominciava a capire l'idea della ex cognata. -Possiamo dividere il tempo in
due:una prima parte in cui ci sarà soltanto Ron,e la seconda parte in cui lo
caccerò via,anche a calci se serve,e verrà Prudence. Si potrebbe fare per
te?-le domandò poi tesa. Non era una cattiva idea...Lei avrebbe sempre potuto
controllare che effettivamente il marito non fosse presente,magari facendosi
accompagnare da Draco e in quel modo avrebbe fatto felice anche la signora
Weasley. -Ok,va bene mi hai convinto...Ma non piu' di un paio
d'ore-cedette. Ginny sorrise felice per l'accordo raggiunto e si rialzò in
piedi tendendole la mano per siglare quel patto. Se solo avesse saputo cosa
aveva messo in moto non sarebbe stata così felice e compiaciuta.
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Capitolo 18 *** The mousetrap ***
mousetrap
Non c'è un avvertimento che ti
fa capire che quello sarà un giorno diverso dagli altri. Il giorno che
cambierà la tua vita... Ti svegli come al solito,piena delle solite speranze
per la giornata,magari dando un'occhiata veloce alla finestra per controllare il
tempo pregando mentalmente che non piova o che,in quel caso,tu sia provvista di
ombrello. Ti vestirai come al solito e farai colazione con la tua
famiglia,prima di accompagnare i bambini a scuola e andartene a lavoro,dove per
le prossime dodici ore controllerai fascicoli e file su possibili soggetti
pericolosi per il mondo magico e babbano,scambiando qualche parola con i tuoi
colleghi e magari facendo anche qualche battuta per spezzare la monotonia del
lavoro. Poi improvvisamente...qualcosa cambia. E' qualcosa di
impercettibile,non te ne accorgeresti se non fossi veramente attenta. Un
cambiamento nell'aria prima che dentro di te,qualcosa che ti avverte che le cose
sono diverse,che qualcosa è andato storto. Poco dopo arriva la
conferma,ancora piu' terribile di quello che avevi immaginato...E la sola cosa a
cui riesci a pensare è che la tua vita è finita,che niente sarà come prima,che
tutto quello per cui hai lottato,hai combattuto nella tua vita non è servito a
niente. Ti hanno portato via la cosa piu' importante della tua vita... E'
troppo tardi. E' successo,te l'hanno portato via e tu non puoi farci
niente. Puoi solo arrenderti. Arrenderti all'idea che non rivedrai piu' il
suo viso,non sentirai piu' la sua risata,che non la stringerai piu' fra le
braccia. Al solo pensiero ti senti mancare il respiro,un peso sul
cuore. Non riuscirai mai ad arrenderti,lo sai benissimo;sai che farai di
tutto per rimettere a posto le cose,senza ascoltare chi ti dice di
arrenderti,che forse doveva andare così. Ma come può il destino volere una
cosa del genere?Una sofferenza simile? No,non ci credi!Non PUOI
crederci. E tutto quello che riesci a pensare è che vorresti ritornare a
poche ore prima,a quando ti sei svegliata quella mattina,con la consapevolezza
di quello che sarebbe successo quel giorno, pronta per affrontare le cose in
maniera diversa. Pronta a lottare,a combattere con le unghie e con i denti
per quello a cui tieni di piu'.... Non sei ancora pronta per
arrenderti... Non lo hai mai fatto. Non comincerai ora.
Il rumore della pioggia contro i vetri squarciò le
nebbie del sonno e arrivò fino a lei. Cercando di restare aggrappata a quel
mondo ovattato e caldo,Hermione si rigirò nel letto colpendo con la punta del
naso il petto nudo di Draco. Mugugnò debolmente e cercò una posizione piu'
comoda,allungando le braccia attorno ai fianchi dell'uomo e poggiando la testa
sul suo cuscino,sentendo il leggero sentore del suo dopobarba. Ancora
addormentato,Draco mosse un braccio e l'avvicinò a sè,in una sorta di riflesso
condizionato,mettendole un braccio sulla schiena. Un lampo forte illuminò il
cielo facendo tremare i vetri della stanza e facendola rabbrividire: grazie alla
sua faccia tosta aveva sempre negato,ma fin da bambina aveva avuto paura dei
tuoni,specialmente durante i temporali notturni. Si strinse ancora di piu'
all'uomo,nascondendo il volto nel suo petto,ormai completamente sveglia,ma con
gli occhi ancora chiusi. Lo sentì respirare forte e si domandò cosa stava
sognando:aveva sempre avuto la strana idea che gli uomini,quando non erano
impegnati in sogni erotici,fossero immersi in sogni avventurosi con scope
volanti,spade e nemici da combattere. -Tesoro...-si sentì chiamare. La
voce dell'uomo era roca e leggermente strascicata. Un brivido lungo la
schiena... Ogni volta lo stesso effetto. Aveva cominciato a chiamarla
"tesoro" fin da quella famosa mattina a Ischia,quando lei aveva chiarito ciò che
provava per lui,quel "ti amo" uscito senza volere eppure così importante per
entrambi. Lui non aveva dato voce ai suoi sentimenti,ma ormai Hermione aveva
imparato a conoscerlo e sapeva che per un Serpeverde nell'anima come lui era
stata già una grande conquista quel discorso chiarificatore:aveva cercato di
spiegarle qual'erano i suoi sentimenti per lei e perchè fosse così difficile,per
lui, metterli in voce. Per cercare di andargli incontro,Hermione gli aveva
detto di non avere fretta,di prendersi tutto il tempo di cui aveva bisogno
perchè era certa che anche lui provasse qualcosa nei suoi confronti. Lo
capiva dai suoi gesti,dai suoi sguardi...Era impossibile ormai non
accorgersene. -Mhh...-disse lei senza alzare la testa dal nascondiglio che si
era creata nel corpo dell'uomo. La mano sulla sua schiena l'aveva accarezzata
lievemente,come se la mano si fosse mossa spontaneamente senza l'impulso del
cervello. Un altro tuono eccheggiò fuori dalla finestra,facendola
tremare:quello era stato davvero forte! Lo sentì sorridere. -Non dirmi che
l' invincibile Granger ha paura dei temporali...-la prese in giro lui con voce
piu' sveglia. Hermione non rispose,gli occhi ancora chiusi e le braccia
strette attorno ai suoi fianchi, respirando ancora una volta il profumo della
sua pelle. -Ci sono tante cose di cui ho paura...-gli confessò aprendo
finalmente gli occhi,ma senza alzare lo sguardo. La mano di Draco si perse
fra i suoi riccioli e li accarezzò,mentre l'uomo rifletteva sulle ultime
parole. Restarono così,abbracciati e silenziosi,a lungo perdendo la
cognizione del tempo e si riebbero soltanto quando sentirono una piccola voce
dietro la porta che li chiamava. -Mamma!Draco!- Hermione sorrise contro la
spalla di Draco e,una volta libera dalle braccia dell'uomo si rizzò a sedere al
centro del letto. L'uomo,lo stesso sorriso sul volto,puntò la bacchetta verso
la porta e la sbloccò aprendola sulla piccola Prudence,ancora con indosso in suo
pigiama rosa con piccoli disegni bianchi. -Ben alzata dormigliona!-disse
Hermione alla figlia,sorridendole. Prudence rise allegra e l'istante dopo
corse verso il letto. Draco,anche lui seduto in mezzo al letto,si sporse
verso il bordo del letto vedendola arrivare e tese le braccia verso la
bambina,afferrandola sotto le ascelle e issandola fra le risate della
piccola. -Chi vuole volare?-domandò poi guardando Prudence. -Io!-esclamò
subito la bambina. -Allora apri le ali...Sei pronta?-le chiese poi tornando a
sdraiarsi con la schiena sul letto,le braccia tese verso l'alto e lo sguardo
fisso sul viso acceso di Prudence. Seguendo le sue istruzioni Prudence aprì
le braccia,come le ali di un uccello e piegò le ginocchia dandogli quasi la
forma della coda. Hermione sorrise e incrociando le gambe sotto le coperte li
osservò mentre fra le risate della bambina e i rumori di Draco,che cercava di
imitare i motori di un'aereoplano,le braccia di Draco si muovevano avanti ed
indietro,verso destra e sinistra,facendo "volare" la Prudence. La prima volta
che li aveva visti fare quel gioco le era preso un piccolo infarto:Prudence era
troppo piccola e non poteva prevedere che non si sentisse male o
che,malauguratamente,le mani di Draco non perdessero la presa facendola
cadere. Ma si era dovuta ricredere sentendo le risate della bambina e le sue
incitazioni nel fare ancora e ancora quel "volo". Lo vide abbassare le
braccia e stringerla qualche istante a sè,le piccole braccia di Prudence che si
perdevano fra i suoi capelli dorati,prima che la bambina sgusciasse sotto le
coperte del lettone,la testa sul cuscino dell'uomo. -Non dirmi che hai di
nuovo sonno...-le chiese la madre,chinandosi su di lei e scostandole un ricciolo
dal viso. Prudence preferì non rispondere e,ad occhi chiusi,prese a respirare
forte,per farle credere che si era addormentata profondamente. I due adulti
si lanciarono un'occhiata divertita,prima che Hermione infilasse le mani sotto
il piumone,avvicinandole al corpicino di Prudence e iniziasse a farle il
solletico ai fianchi. La risata argentina della figlia la spinse a continuare
quella tortura,facendo risuonare nella stanza il solo rumore delle risate della
bambina. Alla fine allontanò le mani e si lasciò scivolare accanto alla
figlia,la testa poco distante dalla sua, coprendo entrambe con il piumone
bianco. -A quanto pare nessuna delle due ha voglia di alzarsi questa
mattina-commentò Draco poggiandosi su un gomito e voltandosi di lato verso le
due donne. Hermione alzò lo sguardo verso l'uomo e lui la vide alzare le
spalle. -Sono gli ultimi giorni di vacanza prima di tornare al
lavoro...Possiamo permettercela un pò di pigrizia,no?-gli chiese senza
allontanare lo sguardo dal suo. Lui sorrise divertito e alzò le mani,in segno
di resa prima di tuffarsi a sua volta sotto il piumone,allungando un braccio che
coprì il ventre di Prudence e sfiorò la pelle morbida del braccio sinistro di
Hermione. -Per me possiamo restare a letto per tutto il giorno...Non ho
obiezioni-l'informò. Hermione sorrise e pensò che sarebbe stata una bella
idea,un modo diverso per passare una giornata insieme,ma poi si ricordò
dell'impegno che Prudence aveva quel giorno. Per la prima volta da mesi
avrebbe rivisto i suoi nonni e i suoi zii...Subito i dubbi che accompagnavano
quella decisione tornarono a colpirla,portandola ad interrogarsi se avesse fatto
la scelta giusta. -Scommettiamo che so a cosa stai pensando?-le disse Draco
con voce seria. Hermione tornò a guardarlo e sorrise,facendolo sparire
l'istante dopo. -Non ci vuole molto...-confermò lei con lo stesso tono di
voce. Draco la fissò qualche istante in silenzio,chiedendosi se affrontare di
nuovo quella discussione:lei sapeva come la pensava;sapeva che non si fidava di
Potter,specialmente dopo il loro ultimo incontro e non sarebbero bastate le
belle parole della Weasley a fargli cambiare idea. Hermione gli aveva
spiegato il motivo per cui aveva accettato,e lui si era trovato d'accordo sulla
sua decisione di non penalizzare l'intera famiglia Weasley per l'idiozia di un
solo membro,ma come potevano essere certi che non fosse stato tutto stabilito
per favorire una riconciliazione fra padre e figlia? O peggio ancora fra
marito e moglie? Non poteva perdere Hermione e Prudence... -Sei ancora in
tempo per tirarti indietro...Telefona alla Weasley e dille che Prudence ha la
febbre,sicuramente non ti costringerà a portarla lo stesso a quella festa-tentò
senza troppa convinzione. Hermione sorrise e mosse la mano sotto le coperte
per cercare quella dell'uomo. -No,non lo farebbe. Ma non sarebbe carino
nei confronti della signora Weasley...Quella donna è stata una madre per me e io
mi sto comportando veramente male nei suoi confronti-cercò di spiegargli. -E
il modo in cui si è comportato suo figlio?-ribattè prontamente
Draco. Hermione sospirò. Come poteva aiutarlo a capire il legame che aveva
con quella donna? -L'ultimo anno di Hogwarts,mentre intorno a noi stava per
scoppiare il caos,ho fatto un'incantesimo ai miei genitori,modificando la loro
memoria-iniziò a raccontare. Era una cosa a cui non pensava mai,qualcosa che
faceva troppo male e che l'aveva portata a svegliarsi per molti notti in preda
agli incubi. Draco continuò a fissarlo,in attesa che lei
continuasse. -Volevo proteggerli...Non volevo che la mia partecipazione alla
lotta contro Voldemort potesse avere qualche ripercussione su di loro. Così
modificai la loro memoria,cancellando la mia esistenza:non avevano mai avuto una
figlia, erano una coppia come le altre il cui sogno piu' grande era trasferirsi
in Australia-continuò lei. Non l'aveva mai vista così triste. Attorcigliò
le dita attorno a quelle di Hermione e le strinse forte. -Dove sono
adesso?-le chiese cauto. Hermione si lasciò scappare un sospiro. -Sono
ancora in Australia...Quando è finita la guerra li ho rintracciati e ho provato
ad annullare l'incantesimo,ma la memoria era troppo compromessa e non sono
riusciti a riconoscermi-gli confessò. Perchè le aveva raccontato una parte
così privata della sua vita? Come poteva cancellare quell'aria inconsolabile
che era apparsa sul suo viso? Improvvisamente Hermione scosse la testa e
sembrò riscuotersi. -Ti ho raccontato questo perchè nessuno mi è stato piu'
d'aiuto della signora Weasley in quel momento. Avevo perso la mia famiglia e
lei ha fatto di tutto per farmi sentire a casa mia...Mi ha trattato come una
figlia,arrivando a rimboccarmi le coperte prima di dormire nonostante non fossi
piu' una bambina,a farmi uno di quei maglioni enormi,o a restare seduta accanto
al mio letto quando facevo un'incubo... Glielo devo,non importa quanto si sia
comportato male suo figlio-concluse Hermione seria. Senza parlare,Draco
annuì. Non poteva controbattere nulla di fronte a quella
spiegazione... Sperava soltanto che tutto finisse il prima possibile e di non
dover sentir parlare dei Potter e dei Weasley per i prossimi anni.
Tutto era pronto. Le valigie erano accanto alla
porta,i passaporti erano in una delle tasche della camicia,pronti per l'uso,le
chiavi del nuovo appartamento già nella tasca posteriore dei jeans. Per una
volta nella vita,la fortuna stava sorridendo a Ronald Bilius Weasley. Doveva
solo recitare per qualche ora ancora e poi sarebbe stato libero. Libero da
tutto e tutti... Però prima di sparire nel nulla doveva ancora fare un'ultima
cosa... Sbatterci il muso,vederlo con i suoi occhi. Capire se veramente
non c'era piu' nessuna possibilità.
-Avete mai fatto uno spogliarello?- Sia Daphne
che Pansy si voltarono verso di lei e nessuna delle due era sorpresa quanto si
era invece aspettata. Aveva fatto la domanda giusta oppure aveva chiesto loro
se si erano divertite durante le vacanze? Si erano date appuntamento per
rivedersi dopo quasi un'mese di vacanza,per aggiornarsi su quello che era
successo nel frattempo nelle loro vite e per mettere al corrente le altre su i
pettegolezzi piu' recenti della comunità magica. Hermione aveva riflettuto a
lungo prima di far loro quella domanda che le girava nella testa da un pò:chi
meglio di loro poteva dargli un consiglio spassionato? -A pagamento o uno
spogliarello privato,a benificio di un uomo solo?-domandò Pansy per essere
sicura. Hermione sorrise divertita:ogni tanto dimenticava con chi stava
parlando...Era meglio specificare,altrimenti chissà cos'avrebbero
pensato! -Per un uomo soltanto- Le due donne si rilassarono e
sorrisero,annuendo allo stesso tempo. -Certo che sì...Chissà perchè ai maschi
Serpeverde fa sempre effetto-commentò Daphne. Pansy annuì concorde. -Ci
credereste che ancora adesso,Theo se lo aspetta al nostro anniversario?-confidò
loro Pansy. Hermione rise,incredula. -Ma cosa ci trovano di tanto
interessante?-domandò alle amiche. Pansy alzò le spalle. -E'
semplice...Una donna si spoglia davanti a loro,senza fargli fare tanta
fatica. Blaise mi guardava neanche fossi una specie di miracolo vivente,o
stessi facendo l'incantesimo piu' complicato della storia,invece mi stavo
togliendo solo i vestiti-spiegò Daphne pragmatica come al solito. Alle risate
di Hermione si unirono quelle di Pansy. -Che avete da ridere?E' vero!-ribattè
la bionda. -Sacrosanto...Ma perchè ci hai fatto questa domanda?-domandò Pansy
voltandosi verso Hermione. -Mi sembra ovvio il perchè...Hai qualche idea
strana,vero?-disse Daphne sorridendo ironica. Subito il viso di Hermione
bruciò per l'imbarazzo e lei pensò che le sue guance dovevano avere il colore
delle mele mature,ma nonostante quello annuì. Che senso avrebbe avuto
mentire? Inoltre sembrava diventata quasi incapace di mentire da quando era
circondata da Serpeverde: aveva sempre creduto che fra di loro non ci fossero
altro che falsità e cattiverie,ma aveva dovuto ricredersi molto presto. La
sola cosa che contava fra il gruppo d'amici era l'onestà:non importava quanto
potesse essere terribile la notizia da dovevi ricevere,era sempre meglio di una
bugia. Chi avrebbe immaginato che quelli da sempre considerati piu' infidi e
malfidati fossero invece un così alto vessillo di moralità? Hermione non di
certo. -La nostra vicinanza sta cominciando a dare i suoi frutti...-scherzò
Pansy ridendo divertita. La mora fece un gesto con la mano davanti alle due
donne,come se stesse cercando di liberarsi di una mosca fastidiosa,facendole
ridere ancora una volta. -Non cominciate a volare troppo di fantasia!E'
soltanto un'idea per il momento-disse Hermione. -Ma già il fatto che ci stai
pensando...-fece Daphne. -Scusa la franchezza tesoro,ma non sembri il tipo
avvezzo a questo genere di cose-le diede man forte l'altra. Daphne
annuì,impedendo ad Hermione di parlare. -Per niente- -Ok,va bene avete
ragione!Contente? Se vado avanti con quest'idea,sarebbe il primo che faccio
in vita mia-confidò Hermione leggermente imbarazzata. Daphne si sporse sul
tavolo del ristorante e la fissò con quello sguardo malizioso e penetrante che
la metteva sempre a disagio:erano diventate amiche,ormai avevano anche una certa
confidenza,ma Hermione non riusciva ancora a liberarsi del senso di
inadeguatezza che provava accanto alla bionda. -E' stato Draco a
chiedertelo?-domandò poi con la sua voce roca e sexy. Hermione scosse subito
la testa:era meglio chiarire la situazione,prima di incorrere in spiacevoli
equivoci! -No,assolutamente!E' tutta una mia idea...L'altro giorno mi sono
accorta che sono quasi cinque mesi che siamo insieme e ho cominciato a pensare a
un regalo...E mi è venuto in mente questo- spiegò. Pansy sorrise. -Certo
che sei essere radicale quando ti ci metti...- -La smetti di prendermi in
giro e cominci a darmi qualche consiglio decente?-la sgridò la
riccia. -Ok,allora...Prima di tutto:non farti vedere imbarazzata. Se ti
vede diventare rossa,può perdere interesse e cercarà di farti smetter per
metterti a tuo agio,anche se vorrebbe con tuuto sè stesso che tu andassi
avanti-inziò Pansy,calata nel ruolo di consulente. Hermione annuì prendendo
nota mentalmente e sentendosi leggermente frustrata per non poter prendere
appunti. -Il segreto è la lentezza:se cominci a toglierti tutti i vestiti in
fretta,il divertimento finisce subito...Ah,poi un altra cosa che mi ricordo
faceva impazzire Blaise:guardare ma non toccare- le consigliò
Daphne. Hermione aggrottò leggermente le sopracciglia. -Appena lui prova
ad allungare le mani verso di te per toccarti,tu tirati indietro:può guardarti
mentre ti spogli,ma non può toccarti...Credimi,lo farà morire dalla voglia!-le
spiegò con un sorriso malizioso. -Quando vorresti farlo?-le domandò Pansy
curiosa. La riccia alzò le spalle:a quello non aveva ancora pensato. -Non
lo so ancora...Ero troppo preoccupata a decidere se farlo o meno per decidere
quando farlo-confessò. Le donne sorrisero. -Conta su di me per fare da
baby-sitter a Prudence-la rassicurò Pansy. Hermione sorrise,poi lanciò
un'occhiata veloce all'orologio da polso:erano solo le due. Aveva ancora un
paio d'ore prima di andare a prendere la bambina da Harry. -Qualche
problema?-le chiese Daphne,notando il suo sguardo. Lei scosse la testa
veloce. -No,stavo solo controllando quando sarei dovuta andare a prendere la
bambina- -Dov'è?-chiese Pansy bevendo un sorso dal suo bicchiere. -Da
Harry.La madre di Ron compiva gli anni così Ginny mi ha chiesto se poteva essere
presente anche Prue-disse Hermione afferrando il suo bicchiere. Si accorse
subito dello sguardo negli occhi delle due donne. Ancora una volta non
approvavano che Prudence fosse così vicina a Harry. -Cosa c'è?-chiese anche
se sapeva già la risposta. -A casa di Potter?Hermy come fai a essere
tranquilla con tua figlia nella tana del lupo cattivo?-le domandò Pansy con voce
calma. Suo malgrado,Hermione sorrise. -Harry non è il lupo cattivo delle
favole-commentò leggermente divertita. -No,infatti è peggio...Lui è
reale!-commentò a sua volta la donna. -Pansy!Harry non farebbe mai del male a
Prue,la adora...e poi Ginny non glielo permetterebbe- agigunse Hermione per
avvalorare la sua tesi. -Ok Hermy magari hai ragione te,ma considera che tu e
Potter non avete piu' lo stesso rapporto che avevate un tempo...Non per
offendere il tuo spirito Grifondoro-e dicendolo non riuscì a trattenere una
smorfia-ma a guardarti adesso sembri piu' una di noi che una di loro-le disse
con voce seria. -Non è una guerra fra bande-tentò Hermione poco convinta a
sua volta. Daphne sorrise. -Ti sei per caso dimenticata com'era al tempo
di Hogwarts?-le domandò poi fissandola. La riccia scosse la testa:avevano
ragione loro. Restò qualche istante in silenzio,riflettendo. Come poteva
essere?Era troppo in buona fede,oppure si rifiutava di vedere qualcosa che
invece era sotto gli occhi di tutti? Magari Harry non faceva mistero del suo
odio per lei e l'unica a non essersene accorta era proprio la destinataria di
tutto quel risentimento. No,non voleva crederlo...Accidenti era Harry! Il
suo piu' caro e vecchio amico! Scosse la testa con decisione. -No!Ti
dimostrerò che hai torto-disse fissando Pansy negli occhi. -Come?-chiese
l'altra curiosa. -Oggi pomeriggio verrai con me e Draco a prendere Prudence
da Harry e potrai constatare con i tuoi occhi che non è come dici tu- La
donna la fissò qualche istante in silenzio,tentennando sulla proposta o forse
cercando solo un posto vuoto fra le mille cose che la impegnavano ogni
giorno. Alla fine,fingendosi rassegnata,annuì. -Va bene,ma sia chiaro che
lo faccio soltanto per te...E anche perchè c'è anche Draco,quindi ristabiliamo
un pò l'equilibrio- Hermione sorrise soddisfatta. Le avrebbe dimostrato
che aveva torto...
Si era smaterializzato nel giardino interno della
loro casa,cercando di fare meno rumore possibile. Per qualche istante si era
guardato intorno,in quella che sembrava una giungla giardino terrestre in
miniatura,con un roseto,un piccolo parco giochi privato con tanto di cassetta
per la sabbia,un cavallo di legno e un'altalena e una zona relax comprensiva di
gazebo,sdraio e torce di legno che facevano tanto isola abbandonata. Con
passi felpati si era avvicinato alle finestre,scrutando nelle varie stanze della
casa:la cucina, una salotto vuoto,una sala da pranzo altrettanto vuota e
infine,dalla finestra piu' grande,quella che dava su un'altro salotto aveva
visto Malfoy. Per qualche istante gli era riuscito difficile riconoscere
nell'uomo seduto l'uomo che aveva incontrato solo pochi mesi prima:era
diverso,piu' rilassato,come se non potesse sfiorarlo la minima preoccupazione al
mondo. Era seduto sul divano con le spalle alla finestra immerso nella
lettura di un giornale,dallo spiragli lasciato aperto riusciva a sentire il
fruscio che facevano le pagine:se gli avesse lanciato una maledizione senza
perdono,sarebbe morto senza neanche accorgersene. Ma lui era lì per un'altro
motivo. Era lì per lei... Sarebbe stato ancora capace di mettere in
discussione tutto soltanto per lei. Non dovette aspettare troppo per il suo
arrivo....E al suo arrivo furono soltanto un colpo dopo l'altro, fino a che del
suo cuore non rimase altro che un buco al centro del petto.
-Amore ci sei?-chiamò dal corridoio,posando la borsa sul
mobile dell'ingresso. -In salotto!- Si tolse le scarpe lasciandole poco
distante dalla porta di casa e,a piedi nudi,percorse il corridoio fino alla
porta del salotto,dove lo vide seduto sul divano con il giornale aperto fra le
mani. -Credevo che le ragazze ti avessero sequestato-le disse senza abbassare
il giornale. Hermione sorrise,in piedi a pochi passi di distanza da
lui. -Hai sentito la mia mancanza?-gli chiese conoscendo già la
risposta. Lui sogghignò. -Figurati!E' solo che
pensavo...- -Cosa?- Draco alzò le spalle come se la cosa non fosse
importante e lei sorrise,muovendo un passo verso di lui. -Magari che avremmo
potuto approfittare di questo tempo senza Prue?-gli domandò con un sorriso nella
voce. Finalmente Draco abbassò un'angolo del giornale e la guardò in
volto. -A sentirti sembri una povera vergine sacrificata al vecchio sacerdote
maniaco- Hermione rise e gli si avvicinò,andando a sedersi sulle sue
ginocchia,costringendolo così a mettere via il giornale. Subito le braccia
dell'uomo si strinsero attorno alla sua vita. -Anche tu mi sei mancato...-gli
disse allacciandogli le braccia al collo e dandogli un bacio sulla
fronte. Draco mosse leggermente la testa contro il collo di Hermione
respirandone il profumo,in silenzio, finchè lei non lo sentì
sospirare. Abbassò lo sguardo e vide che i suoi occhi si erano leggermente
oscurati:che cos'era successo così all'improvviso? -Tutto bene?-gli domandò
guardandolo in volto. Draco premette le labbra una contro l'altra,facendole
diventare esangui e poi scosse la testa. -Stavo pensando...-le disse con voce
tormentata. Colpita da quelle parole e dalla sua voce,Hermione fece scivolare
le braccia lungo le spalle:che accidenti era successo per farlo cambiare nel
giro di qualche secondo? -A cosa?-gli domandò cercando di mantenere la voce
ferma. Gli occhi dell'uomo erano ancora fissi nei suoi,poi il suo corpo si
allontanò,come se la stesse rifiutando e,a dimostrazione di questo,le prese una
mano e la fece alzare,mettendosi in piedi a sua volta,pochi passi di distanza da
lei. -Non muoverti da qui...Torno subito-le disse con la solita voce calda
che usava sempre con lei. Lo guardò confusa,portando lo sguardo sulla mano
dell'uomo quando lo sentì lasciare la sua. Ok,ora non ci stava capendo
proprio niente! Lo vide uscire dalla stanza a passi veloci,lasciandola da
sola in preda all'ansia. Adesso tornerà qui e mi dirà che ha cambiato
idea,che non vuole piu' stare con me...Magari ha capito che una compagnia ed una
figlia sono troppo per un'uomo di ventisei anni. Specialmente per uno come
lui! Respirò profondamente cercando di calmarsi,ma sembrava un'impresa
impossibile. Dov'era andato adesso? Perchè era sparito così senza
spiegarle nulla? Era andato a prendere il contratto che la legava a
lui? Le stava "restituendo la libertà"?Ma lei adesso non voleva piu' essere
libera! Voleva stare con lui...che lui l'amasse o meno. Sentì le gambe
tremare e,per paura di trovarsi per terra,tornò a sedersi sul divano,le mani a
sistemare i riccioli perfettamente ordinati. Possibile che non fosse piu'
capace di ragionare coerentemente? Le sembrava di non riuscire neanche a
respirare...Dannato Malfoy! -Hermione- Alzò il viso al suono della sua
voce,trovandolo accanto alla porta. Tutta l'ansia e il tormento che aveva
visto sul suo volto sembravano svaniti:che diavolo gli passava per la
testa? Era per caso affetto da personalità multiple?Perchè in caso contrario
non riusciva proprio a spiegare il suo comportamento. Fece un passo verso di
lei,una mano nascosta dietro la schiena e un leggero ghigno sulle labbra che per
lui equivaleva ad un sorriso. Lei si schiarì la gola e raddrizzò la
schiena. -Si può sapere che succede?-gli chiese senza staccare gli occhi dal
suo viso. Lui alzò le spalle,continuando ad avanzare verso di lei. -Quanto
tempo è che viviamo insieme?-le chiese. Stava fingendo,e anche
male! Riusciva a leggerglielo in faccia... -Quattro mesi e mezzo...Perchè
me lo chiedi?-domandò lei,capendo sempre meno di quel discorso. Lui annuì
alle sue parole. -E' da un pò di tempo che penso sempre ad una cosa...-le
disse senza però andare avanti. Hermione lo fissò,in attesa,ma ovviamente lui
sembrava intenzionato a farsi pregare. -Posso saperla anche io?-chiese
cauta. -Ti ricordi quel giorno ad Ischia?-le domandò Draco avvicinandosi
ancora di un passo,la mano sempre dietro la schiena. Non c'era bisogno di
chiedere di quale giorno parlasse:di tutta la vacanza,riusciva a ricordare ogni
minuto del giorno in cui gli aveva detto d'amarlo. Annuì lentamente. -Ti
ricordi il pomeriggio,quando eravamo in camera per scegliere i vestiti e tu mi
hai raccontato di Prudence e della festa?-continuò lui portandola sul sentiero
del suo ragionamento. Che cosa c'era di tanto importante da tenerlo tanto
impegnato? Era stata una conversazione come le altre... Poi un piccolo
ricordo si fece strada nella sua mente,mostrandole il suo viso rosso d'imbarazzo
e il suo cuore a mille tutto per una sola parola. Vide il viso di Draco
aprirsi in un piccolo sorriso,mentre si piegava sulle ginocchia per essere
all'altezza del suo viso. -Hai capito a cosa mi riferisco,vero?-le domandò
certo. -Credo di sì...Ma non capisco perchè tu ci abbia pensato tutto questo
tempo-confessò lei sincera fissando i suoi occhi. Un'altro
sogghigno. -Prima di tutto perchè la tua reazione è stata sorprendente...Non
ho mai visto nessuno raggiungere tali tonalità-scherzò. Hermione fu tentata
di dargli una spinta,ma poi cambiò idea curiosa di sapere il resto. -Poi
anche perchè da quel giorno continuo a chiedermi come mai...- -Come mai ho
reagito così-concluse lei al suo posto. Draco annuì. Hermione restò
qualche istante in silenzio,cercando di mettere ordine in quella marea confusa
che erano i suoi pensieri. -Non me lo aspettavo...Questo è evidente. Però
piu' delle parole mi ha colpito il tuo tono,sembrava come se fosse la cosa piu'
naturale del mondo per te-gli disse cercando di essere il piu' chiara
possibile. -E perchè non dovrebbe esserlo?-domandò lui curioso. Hermione
si lasciò scappare un sorriso. -Credevo che il fatto che Prudence non fosse
tua figlia potesse bloccarti un pò,farti sentire meno legato-tentò ancora la
donna. Draco sorrise. -Tesoro,tua figlia è una bambina fantastica capace
di farsi adorare da chiunque la incontri anche solo per cinque
minuti. Certo,il suo unico problema è il padre però...- -Draco!-lo
rimproverò subito la donna. -Non mi scuserò per questo...è piu' forte di
me!-ribattè subito lui. Hermione sorrise. -Lo so...- -Comunque per
tornare al discorso principale:Prudence fa parte della mia vita,come ne fai
parte tu e per dimostrartelo...-le disse serio mostrando la mano che fino a quel
momento era nascosta dietro la schiena-questo è per te-le disse fissandola in
volto per catturare le sue emozioni. Per qualche secondo Hermione si sentì di
pietra,lo sguardo sulla scatolina verde smeraldo e rettangolare che Draco
stringeva tra le dita. Aveva un brutto rapporto con i regali:ogni volta che
ne riceveva uno da Ron era perchè aveva fatto qualcosa di grave. Si morse il
labbro inferiore e restò immobile,senza muovere un dito verso la
scatola. -Che succede?-le domandò Draco,accortosi del suo cambiamento
d'umore. Lei alzò gli occhi fino ad incontrare i suoi e gli rivolse un
piccolo sorriso di scuse. -Perdonami,ma io non lo voglio-gli disse cercando
di non sembrare sgarbata. La fronte dell'uomo si incurvò,lo sguardo sempre
fisso su di lei. -Che significa non lo vuoi?-le domandò cercando di
controllare la rabbia. Hermione si ravviò una ciocca di capelli dietro
l'orecchio sinistro e si preparò a spiegargli un'altra pagina patetica del suo
matrimonio. -Vedi io ho sviluppato una specie di odio nei confronti dei
regali... Durante il nostro matrimonio,Ron si presentava con un regalo ogni
volta che aveva qualcosa da farsi perdonare:piu' era grande il guaio piu' era
appariscente e vistoso il regalo-gli spiegò leggermente mortificata. Draco
l'ascoltò in silenzio,ripassando mentalmente tutti i modi possibili per
torturare e uccidere Weasley,poi quando lei si zittì sospirò. -Ti ricordi
cosa ti ho detto quella sera a casa di Pansy e Theo?La prima volta che
incontravi i miei amici?-le domandò senza lasciare i suoi occhi. Hermione
annuì. -Che tu non eri come Ron-disse piano. Questa volta fu lui ad
annuire. -Credi che possa aver fatto una cosa del genere?-le chiese con voce
calma. Hermione scosse la testa,neanche fosse tornata una bambina dell'età di
Prudence. -No...forse...Non dimentichiamoci che sei un Serpeverde-aggiunse
dopo. Lui si lasciò scappare un sorriso malizioso e scosse leggermente la
testa. -Ok questa te la lascio passare...Però adesso devi darmi l'occasione
per dimostrartelo- -Tu me lo hai già dimostrato!Non ho bisogno di un regalo
per averne la conferma-fece lei con voce ferma. Era veramente testarda quando
ci si metteva:doveva usare le maniere forti. Avvicinò il viso a quello di
Hermione e posò le labbra sul collo lungo e bianco,sfiorandole
delicatamente,lasciando poi che il suo respiro caldo le provocasse i
brividi. Sapeva quanto era sensibile quella parte del suo corpo,quindi salì
verso il lobo dell'orecchio e lo stuzzicò con i denti,ritraendosi proprio nel
momento in cui una mano della donna si alzava per andare a immergersi nei suoi
capelli biondi. -Allora facciamo così:apri soltanto la scatola...se poi non
ti piace puoi anche ridarmelo Almeno dammi la soddisfazione di vedere la tua
reazione-le disse con voce bassa e fissandola con occhi leggermente più
accesi. Le ci volle qualche istante prima di riprendere a respirare
normalmente,ma alla fine cedette. Allungò la mano verso la scatolina e vi
strinse le mani attorno,soppesandola per qualche istante:sicuramente non era
un'anello,la scatola era troppo grande. Con un dito fece pressione sulla
chiusura e questa si aprì mettendo in mostra l'interno bianco e imbottito per
non graffiare il contenuto:un bracciale d'argento con una chiusura a clip. Lo
prese fra due dita e lo tolse dalla scatola senza incontrare lo sguardo di Draco
che non la abbandonava un'istante,concentrata sul bracciale:c'erano dei ciondoli
attaccati a questo da alcuni anelli. Iniziali. Iniziali
dorate. Hermione vide una M,una D,una H,una P e poi due lettere a cui non
riuscì a dare un senso:una E ed una J. Finalmente incontrò lo sguardo di
Draco e lo vide in attesa. -Siamo noi. Tu,io Prudence...la nostra
famiglia-le disse serio. E per avvalorare le sue parole si slacciò il polsino
destro della camicia per mostrarle che anche lui indossava quel
bracciale. -Non me ne sono accorta...-disse sorpresa. -Infatti l'ho
indossato quando tu eri fuori con le altre. Ne ho fatto fare uno anche per
Prue...-aggiunse improvvisamente timoroso. Hermione guardò di nuovo il
bracciale,facendolo scivolare sul palmo della mano:ora quelle iniziali avevano
un senso. -Draco,Hermione e Prudence...-disse con voce tentennante. -Il
nome dei Malfoy-le venne in aiuto Draco. Questo era anche fin troppo
chiaro,ma c'era ancora qualcosa che non capiva. -E le altre due iniziali?-gli
domandò guardandolo negli occhi. Lo vide sorridere. -Beh,quelle sono
ancora un'incognita...Potrebbe essere Eleonor o Jude-le spiegò certo che lei
avrebbe capito. I loro discorsi su un figlio tutto loro... I suoi occhi
improvvisamente divennero lucidi,offuscati da un velo di lacrime. -O tutti e
due...-gli disse sorridendo. Il sorriso con cui Draco le rispose sarebbe
stato capace di illuminare un' intera città. Avvicinò il viso al suo e la
baciò dolcemente,neanche avesse paura di farle male in qualche modo. -Beh che
aspetti?Aiutami a metterlo-gli disse porgendogli il polso e il
bracciale. L'uomo rise e con pochi gesti,il bracciale era al suo posto. Un
simbolo che valeva piu' di mille parole...
Non era stato capace di fermarlo. Questa era la
cosa che non sarebbe mai riuscito a perdonarsi... Era sconvolto,lo avevano
capito tutti che c'era qualcosa che non andava in lui. Tante volte quando
erano ragazzi,era lui il "capo",quello che prendeva le decisioni:perchè adesso
la situazione si era ribaltata? Perchè non riusciva a ribellarsi a Ron e al
suo piano folle? Gli aveva lasciato portar via Prudence nonostante fosse
evidente che non era capace neanche a badare a sè stesso,che era successo
qualcosa che lo aveva caricato neanche fosse pronto per una nuova
battaglia. Cosa stava facendo ora? Era già arrivato a
destinazione? -Harry?- Si voltò al suono della voce di sua
moglie. C'era mancato veramente poco che lei e Ron non si
incontrassero,mandando a monte tutto quanto il piano di Ron...ma non era quello
che lui voleva? -E' arrivata Hermione,va a prendere Prudence di sopra-gli
disse. Fece per tornare in salotto,ma lui la chiamò di nuovo. -E' sola?-le
chiese a bassa voce per non farsi sentire da nessun'altro. Ginny scosse la
testa. -C'è anche Malfoy...E Pansy,anche se non so che ci faccia qui-gli
disse. Poi se ne andò,pronta a fare gli onori di casa. Era la fine,la sua
morte. Respirò profondamente e dopo essersi scompigliato i capelli per
un'ultima volta si diresse verso il salotto.
Era stato un momento davvero imbarazzante quando Ginny
aveva aperto la porta a lei e a due Serpeverde. L'ex cognata aveva cercato di
far finta di niente,come se fosse tutto normale,invitandoli in soggiorno e
offrendo loro da bere. Non erano rimasti molti invitati:Hermione salutò
George e Luna,che per qualche strana congiunzione astrale erano finiti insieme e
Percy,che le degnò un minimo sguardo. -Dov'è Prudence?-domandò a
Ginny. -Di sopra...Le ho fatto fare un pisolino con James visto quanto si
erano scatenati-le disse la rossa sorridendo. Anche Hermione sorrise:poteva
immaginarlo benissimo;ultimamente Prudence non era capace di star ferma per piu'
di dieci minuti. -Harry è andata a svegliarla-la rassicurò. Ma l'istante
dopo Harry entrò nel salotto,da solo. -Ciao Harry-lo salutò Hermione cercando
di essere il piu' affabile possibile. Doveva recuperare quel rapporto a tutti
i costi...e all'occorrenza dimostrare a Pansy che Harry non era il lupo cattivo
che credeva lei. -Ciao Hermione...Malfoy.Pankinson,che sorpresa-disse senza
nessuna espressione particolare nella voce. -Peccato non possa dire lo stesso
Potter-disse Pansy. Hermione si voltò e le fece un'occhiataccia,quasi
initimandole di comportarsi bene,poi tornò a guardare Harry. -Prudence sta
ancora dormendo?-gli chiese sorridendo. Fu allora che cominciò ad avvertire
qualcosa di strano:una sensazione impercettibile,che le faceva drizzare le
antenne. Harry stava sfuggendo al suo sguardo,come non aveva mai fatto prima
d'ora... -Hermione...non arrabbiarti-le disse sempre senza guardarla. Lei
staccò per qualche secondo lo sguardo dall'amico e cercò Draco,accanto a lei,che
le prese la mano,anche lui consapevole di quella strana atmosfera. -Che
succede?Ha forse mangiato troppi dolci e ha mal di pancia?-tentò Hermione
ritornando a guardare Harry. L'uomo scosse la testa. Ormai la paura aveva
preso posto nel suo petto poco sotto lo sterno,dandole fastidio quando
respirava. C'era una piccola voce nel suo cervello che continuava a dire un
nome,un solo nome e lei cercava ossessivamente di non pensarci. -Ok,adesso
basta con gli scherzi Potter...Va a prendere Prudence e portala qui-s'intromise
Malfoy duro. Nella sua voce Hermione riuscì a scorgere la stessa
preoccupazione che sentiva lei,mentre anche solo respirare le era diventato
difficile. Dov'era sua figlia? -Harry che succede?-s'intromise Ginny
preoccupata a sua volta. L'uomo guardò sua moglie e le chiese scusa con lo
sguardo:in fondo aveva tradito anche lei. Tornò ad incontrare gli occhi di
Hermione e dopo un respiro breve,parlò. -Non è qui...-le disse. La stretta
della mano di Draco si allentò,mentre due braccia la stringevano per le
spalle,come se avessero paura che potesse crollare da un momento all'altro.Era
chiaro cosa era successo,anche se lei non voleva ammetterlo,non voleva
permettere al suo cervello di pensare a
quell'eventualità... -No....mormorò,lo sguardo fisso su Harry. Era il suo
migliore amico,non poteva averle fatto questo! Ma glielo leggeva negli
occhi,sapeva che era così...lui non era mai stato capace di mentire. -Dimmi
che non è vero...DIMMELO!-gli urlò contro. Harry premette per un'istante le
labbra,poi fece uscire la voce dai denti. -Ron l'ha portata via- Hermione
sentì un urlo agghiacciante,quasi animalesco e le ci volle qualche istante prima
di accorgersi che era stata lei a cacciare quel grido. Tutto era diventato
sfocato,distante,le voci le giungevano frammentate... -Come hai potuto fare
una cosa simile...-diceva Ginny,sicuramente al marito. -Pansy chiama subito
Blaise!- Poi le gambe incominciarono a cedere,mentre qualcuno da lontano
chiamava il suo nome piu' volte. -HERMIONE! APRI GLI
OCCHI,HERMIONE!- Dov'era la sua bambina? Dove l'aveva portata? Prima
che potesse anche solo pensare a una possibile risposta,tutto intorno a lei
divenne nero.
Salve a
tutti!!!
Scusate
se ci ho messo un pò a postare questo capitolo,ma sn stata impegnata cn il
trasloco e l'ultimo capitolo della fiction su Harry e Ginny,che mi ha impegnato
molto.
Chi mi
conosce sa che dopo i periodi in cui sembra andare tutto a meraviglia e nn
potresti desiderare di meglio,arriva la mazzata...Ma in questa fiction è
diverso:in fondo eravate un pò preparati,no?
Vi
aspettavate qualcosa di piu' grandioso o crudele?
Ho
pensato a lungo su cosa scegliere,indecisa fra far del male ad Hermione o il
rapimento di Prudence, poi ho capito che per una madre non c'è niente di peggio
che non sapere dove sia e come stia sua figlia, specialmente se è con una
persona inaffidabile come Ron.
Spero vi
piaccia...Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e
chiedo scusa per eventuali errori di ortografia o battitura.
Per il
momento è tutto,vi do appuntamento al prossimo
capitolo...
"The
last beat of my heart"
Baci,Eva
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Capitolo 19 *** The last beat of my heart ***
the last beat of my heart
1°
GIORNO
I suoi occhi erano
appannati quando riaprì gli occhi. Si guardò attorno qualche
istante,disorientata prima di riconoscere la sua camera da letto. In qualche
modo la sera prima era tornata a casa e si era infilata sotto le coperte,o
magari si era addormentata sul divano e Draco l'aveva portata in braccio fino a
lì...non era certo la prima volta che succedeva una cosa del genere. Era una
giornata nuvolosa,lo riusciva a capire anche dalle tende tirate. In
lontananza si sentivano i tuoni che preannunciavano tempesta,come il giorno
precedente... Immagini confuse si affollarono nella sua mente:lei Draco e
Prudence dentro quello stesso letto a giocare all'aereoplano,il pranzo con le
ragazze e le loro "chiacchiere sconvenienti",il, regalo di Draco. Era ancora
lì,al suo polso,non lo aveva tolto neanche per andare a dormire... La loro
famiglia. Quel regalo valeva piu' di mille parole,di mille dichiarazioni:che
importava se non riusciva a dirle che l'amava? Era capace di dimostrarlo con
gesti simili,così inaspettati e spontanei che la lasciavano senza fiato e con le
lacrime agli occhi. Con la punta di un dito sfiorò le due lettere
dorate:Eleonor e Jude... Poi lo sguardo le cadde su un'altra iniziale e
istintivamente,si rizzò a sedere nel centro del letto,tirando via le
coperte. Era tardi,Prudence sarebbe arrivata in ritardo a
scuola... Sperava almeno che Draco l'avesse svegliata e fossero di sotto a
fare colazione. Uscì dalla sua stanza e si diresse a passo spedito verso la
camera della bambina,afferrando la maniglia e aprendo la porta con delicatezza
come faceva sempre. Le tende erano aperte. Il letto era intatto...Nessuno
aveva dormito fra quelle lenzuola quella notte. Che avesse dormito da Sadie e
non se lo ricordasse al momento? Restò in silenzio,ascoltando i rumori che
venivano dal piano di sotto,per cercare il chiacchiericcio dei cartoni animati o
della conversazione fra Prudence e Draco,ma tutto quello che riuscì a sentire fu
un lontano eco di un discorso di cui non riusciva ad afferrare le
parole. C'era qualcosa che non andava... Poi lo sguardo le cadde sul
peluche di Peter Pan e la vista di quel pupazzo le fece corrugare la
fronte:Prudence non si separava mai da quell'oggetto...Anche quando andava a
dormire da Pansy lo portava con sè. Si diresse veloce verso l'armadio della
bambina e lo spalancò:c'erano tutti i suoi vestiti,non ne mancava uno. Aprì i
cassetti e vide che non mancava neanche un capo di biancheria o un pigiama:come
poteva essere andata da Pansy senza i suoi vestiti preferiti? Si portò una
mano fra i capelli,scostandosi delle ciocche che le erano cadute sulla fronte e
lo sguardo le cadde una seconda volta sul braccialetto. Fu un fulmine,una
scarica elettrica che le attraversò il corpo. Harry! La festa a casa di
Harry...Il viso del suo migliore amico,le sue bugie... Ron! Si sentì
cadere a terra,le sue ginocchia non dovevano aver retto,mentre il respiro le
usciva sempre piu' rumoroso,quasi un rantolo dai polmoni. Dov'era sua
figlia? Come aveva potuta portargliela via dopo tutto quello che aveva fatto
passare loro? Piegò le gambe all'altezza del petto e le abbracciò con
entrambe le braccia,come a proteggersi da un nemico invisibile,mentre silenziose
lacrime cominciavano a scenderle sulle guance. -Hermione- Si voltò verso
quella voce. Draco era accanto alla porta,ma l'istante dopo era accanto a
lei,seduto per terra che la prendeva fra le braccia e la stringeva a
sè. -Dov'è Prudence? Dov'è la nostra bambina?-chiese Hermione cercando i
suoi occhi. Draco le allontanò i capelli dal viso e la guardò per qualche
istante,maledicendo Weasley per quello che stava facendo passare alla donna e
sospirò,sentendosi terribilmente impotente. -Ron l'ha portata con sè-le
disse. Hermione scoppiò a piangere piu' forte,stringendosi a lui,la testa
contro la sua spalla,il petto che le faceva male per la potenza dei
singhiozzi. Quelle poche parole avevano ricreato la sensazione che aveva
sentito per qualche istante il giorno precedente,prima di svenire:una voragine
si era aperta al centro del suo petto,dove un tempo c'era il suo cuore,lasciando
il vuoto. Non sentiva piu' niente,non provava piu' nessun sentimento escluso
il dolore e la rabbia. Con che diritto aveva portato via la sua
bambina? -Lui non sa niente di lei!-strillò isterica fra le lacrime. Draco
le prese il viso fra le mani,cercando di calmarla,di farla respirare di nuovo
piu' tranquillamente,ma Hermione sembrava incapace di smettere di
piangere. -Ron non sa cosa mangia a colazione,come le piace vestirsi...Non sa
a cosa è allergica,come farla addormentare...NON SA NEANCHE IL COLORE DEI SUOI
OCCHI!-continuò lei fissando il compagno. Le mani di Draco scesero dal viso
alle spalle della donna e la strinsero piu' forte. -Guardami-le disse con
voce ferma. Lei,gli occhi offuscati dalle troppe lacrime,scosse la
testa. -Hermione guardami-le ripetè lui piu' dolce. Finalmente lei
incontrò i suoi occhi e sembrò calmarsi,nonostante non smettesse di
piangere. -Ti fidi di me?-le chiese lui con voce seria. Hermione lo guardò
confusa,poi senza esitazione annuì. -Allora ti prometto che riporterò a casa
Prudence sana e salva,il prima possibile-le disse ancora fissando i suoi
occhi. Restarono qualche istante in silenzio,poi lei annuì e tornò a
rifugiarsi fra le sue braccia. Il dolore era ancora forte,insostenibile,ma
ora sapeva di non essere piu' da sola ad affrontarlo.
3° GIORNO
"CHI è
VERAMENTE HARRY POTTER? IL SALVATORE DEL MONDO MAGICO O UN LADRO DI
BAMBINI? Tutti i particolari
in cronaca"
Un tempo se avesse letto questo titolo così
infamante si sarebbe attaccata al telefono pronta a minacciare querela a tutto
lo staff de "La Gazzetta del Profeta". Ora invece,leggendo l'articolo non
riusciva a trovare niente da ridire su quello che c'era scritto
all'interno. Era semplicemente la ricostruzione fedele di quello che era
successo quattro giorni prima. Ancora non riusciva a credere che proprio
Harry,il suo migliore amico avesse una parte così fondamentale nella sparizione
di sua figlia;era pronta ad odiare Ron per il resto della sua vita, quasi
preparata a quell'evenienza,ma non a perdere Harry. Fino all'ultimo aveva
creduto di poter salvare quel rapporto,di poter essere amici nonostante le
differenti scelte di vita. Era davvero stupida... Il primo giorno senza
Prudence era stato un buco nero:non aveva fatto altro che piangere,sdraiata sul
letto rifiutandosi di mangiare e di scendere al piano di sotto dove
Pansy,Theo,Daphne e Blaise avevano formato una specie di quartiere generale per
tutte le informazioni che stavano raccogliendo su Ron e la bambina. Qualche
volta Draco si sdraiava accanto a lei e la teneva stretta,cercando di calmarla e
di rassicurarla,ripetendole la sua promessa e cercando di infonderle quella
forza che sembrava animare lui. E in qualche modo doveva esserci
riuscito... Il mattino dopo aveva capito che non sarebbe stata utile nè a
Prudence nè al suo ritrovamento se avesse continuato a restare sdraiata sul
letto a piangerla neanche fosse già morta. Quindi era scesa in salotto e si
era unita ai quattro Serpeverde,pronta ad essere informata su tutte le novità e
quello che c'era da sapere. Mentre Pansy e Blaise la mettevano al corrente di
quello che Ron aveva fatto,ovviamente con l'aiuto di Harry,Draco era seduto
accanto a lei e le stringeva la mano,facendole sentire la sua presenza e
infondendole la sua forza. Aveva così saputo che Ron era negli Stati Uniti e
che per raggiungerli aveva usato una passaporta illegale,attivata da Harry il
tempo necessario per la fuga. L'amico aveva fornito anche passaporti falsi al
fuggitivo,sfruttando la sua popolarità con alcuni falsari di Nocturn
Alley. -Sappiamo quali sono i loro nuovi nomi?-aveva chiesto a
Blaise. L'uomo aveva scosso la testa. -Nonostante ha paura di noi non
vuole dirceli...Per questo abbiamo messo di mezzo la stampa-aveva aggiunto
Pansy. Hermione l'aveva guardata senza capire,così l'amica aveva preso il
giornale del giorno e gliel'aveva mostrato. Una foto di Harry copriva tutta
la prima pagina in un sorriso smagliante,neanche la pubblicità di un
dentifricio,e poco distante il titolo infamante. -E' andata subito a
ruba...-si congratulò con sè stesso Blaise. Hermione annuì,porgendo di nuovò
il giornale a Pansy:lei non aveva bisogno di leggere i dettagli... Purtroppo
li conosceva fin troppo bene. -Cosa dobbiamo fare adesso?-aveva chiesto
guardando gli altri. L'espressione nei loro volti era chiara:dovevano solo
aspettare. Però quell'attesa era snervante,aggravata dall'impotenza. Poi
un pensiero si era fatto largo in lei. Magari Harry aveva paura dei suoi
amici e di Draco,ma con lei avrebbe parlato. Ne era sicura. Almeno questo
glielo doveva...
5° GIORNO
-Sei sicura che sia una buona idea?-le chiese
Draco per l'ennesima volta. Hermione fece un piccolo sorriso tirato,il
massimo che riuscisse a fare in quei giorni e gli fece una piccola carezza sulla
guancia. L'uomo le fermò la mano con la sua e girò il volto per posare un
bacio sul palmo. -Devo fare qualcosa altrimenti impazzisco...-gli disse
sincera. Draco aveva sospirato e,alla fine,aveva annuito. -Io sono dietro
la porta,se hai bisogno di me,ti basta fare un'urlo e corro da te-le disse
serio. Sapeva che era vero:lo capiva dall'espressione dei suoi occhi,dalla
linea dura della bocca. Avevano parlato a lungo di quell'incontro,avevano
quasi discusso mentre lei cercava di fargli capire i motivi che la spingevano a
parlare con Harry,il suo bisogno di capire,di sapere e dall'altra parte, il
desiderio di Draco di proteggerla da altre sofferenze. Non era già abbastanza
quello che stava affrontando? Era anche troppo... Ma se non avesse fatto
qualcosa per sbloccare quella situazione,Ron sarebbe rimasto un fantasma per il
resto della loro vita e loro non avrebbero piu' rivisto Prudence. E lei
questo non poteva permetterlo. Alla fine era riuscita a convincerlo,ed ora
erano lì,davanti alla porta del suo ufficio al Ministero. Tutti avevano letto
il giornale,lo aveva capito subito:lo si capiva dagli sguardi,dai sorrisi
accennati,dai gesti che alcune donne avevano fatto verso di lei e che la
presenza di Draco aveva scoraggiato. Chissà cosa avevano riservato ad Harry
dopo quell'articolo... Ora non aveva importanza:aveva smesso di preoccuparsi
per lui. Sorrise un'ultima volta a Draco e si decise a bussare alla porta di
legno scuro dell'ufficio. -Avanti-sentì dall'interno. Abbassò la maniglia
con decisione e aprì la porta. Non appena la vide,Harry si alzò in
piedi,restando dietro la scrivania,visibilmente stupito di vederla lì,e allo
stesso tempo timoroso di quello che lei potesse dirle. -Hermione...- Lei
fissò l'uomo davanti a sè e,nel silenzio,si chiese cosa ne era rimasto dei
sentimenti che provava per lui:dov'era finita la fiducia,l'amicizia,il senso di
appartenenza che sentiva verso Harry? Ora guardando i suoi occhi non sentiva
nulla,era come fissare un'estraneo. -Dobbiamo parlare-gli disse facendo un
passo avanti nell'ufficio e spingendo la porta quel tanto che bastava per
chiuderla alle sue spalle. Harry le restituì il silenzio,lo sguardo fisso nel
suo e alla fine annuì. -Siediti-le disse indicandole la sedia di fronte alla
scrivania. Hermione si mosse quasi insicura in quell'ufficio che conosceva
come le sue tasche e che aveva contribuito ad arredare,finchè non arrivò alla
poltrona indicatale dall'uomo. -So cosa vuoi sapere e ti prometto che ti dirò
tutto quello che so,ma prima ti chiedo di lasciarmi spiegare-le disse con voce
cauta. -Spiegare?- Harry annuì. -Dirti i motivi che mi hanno spinto a
fare quello che ho fatto,così...così forse tu smetterai di odiarmi-le disse con
voce piu' bassa. Per il momento era la cosa piu' difficile da immaginare,ma
perchè non provare? -Ti ascolto-gli disse conciliante. I loro occhi si
incontrarono di nuovo e per qualche istante l'uomo restò in silenzio,per mettere
in ordine i suoi pensieri e cercare il coraggio per metterli in parole. -Non
avrei mai fatto una cosa del genere se le cose fossero state
normali...-iniziò. -Per normali intendi come sono andate fino a qualche mese
fa?-gli chiese lei con lo sguardo fisso sul suo volto. Sorprendentemente
Harry annuì. -Tutto era chiaro,c'era uno schema:tu e Ron avevate dei
problemi,ma niente avrebbe potuto rompere il vostro matrimonio,ne eravamo
convinti tutti-le disse con il solito tono di voce sicura che gli aveva sentito
tante volte. Hermione sentì una nuova obiezione premere per uscire,ma decise
di restere in silenzio e ascoltare cos'altro le avrebbe detto
Harry. -Ovviamente ci siamo sbagliati...Quando Ron è venuto da noi quella
mattina,ho immaginato di tutto,tranne quello che realmente è successo. Non
credevo arrivasse a tanto-aggiunse. Lei restò ancora in silenzio,ritenendo
inutili i suoi interventi. -Però sei stata tu a sorprendermi piu' di
tutti- -Come scusa?-chiese Hermione non riuscendo a frenarsi. -Non avrei
mai pensato che saresti stata felice di andar via con Malfoy,che avresti
rifiutato il mio aiuto...Hai idea di come mi sono sentito?-le chiese poi
cercando di nuovo il suo sguardo. -Ma di cosa stai parlando?- -Non far
finta di non capire Hermione! Abbiamo passato gran parte della nostra vita a
combattere contro di lui e i suoi amici,a difenderci dai suoi scherzi e le sue
derisioni,come hai potuto voltarmi le spalle e andartene con lui?-le domandò il
moro saltando sulla sedia. Hermione corrugò la fronte:possibile che avesse
aiutato Ron soltanto per il suo orgoglio ferito? -Abbiamo già affrontato
questo discorso,e ora non siamo qui per questo...-gli fece notare lei
seria. Harry scosse la testa velocemente. -Non capisci?Ruota tutto intorno
a questo! Al tuo tradimento-le disse Harry sporgendosi verso di lei sulla
scrivania. Lei lo guardò con un'espressione scioccata sul volto. -Sarebbe
colpa mia se Ron ha preso Prudence?-gli domandò allibita. -SI!Come fai a non
capirlo? Tu ci hai tradito,ci hai voltato le spalle cancellandoci dalla tua
vita come se fossimo oggetti rotti. E' stato solo dopo aver saputo della tua
relazione con Malfoy che Ron ha cominciato a mettere in piedi l'idea del
rapimento. Prima era ancora convinto che sarebbe riuscito a farti cambiare
idea- Hermione si alzò di scatto dalla sua sedia,stizzita da quelle
parole:come si permetteva di darle la colpa di qualcosa che avevano fatto
loro? C'era qualcosa che non quadrava però nel discorso di Harry... -Posso
capire la sua rabbia quando ha saputo di me e Draco,ma tu? Cosa c'entri in
tutta questa storia? Perchè ti sei sentito tradito anche tu?Eri il mio
migliore amico,potevamo ancora frequentarci, non eravamo costretti a rompere del
tutto i rapporti-gli chiese esponendo le sue idee. Sul viso di Harry apparve
un leggero sorriso sarcastico che la fece arrabbiare. -Davvero non ti sei
accorta che hai ferito anche me?-le domandò alzandosi a sua volta,ma restando
dietro la scrivania. I loro occhi si incontrarono per qualche istante,poi il
sorriso sul volto di Harry sparì prima che lui parlasse di nuovo. -Quella
mattina,tu hai rifiutato il mio aiuto...Ero venuto ad offrirti il mio
appoggio,il mio incondizionato sostegno in quella situazione e tu mi hai voltato
le spalle. Hai preferito andar via con qualcuno che non ti ama,che non ti ha
mai amato e che alla prima occasione ti butterà via come tu hai fatto con me e
Ron-le disse con voce incredibilmente seria. Era incapace di staccare gli
occhi dal suo viso:come poteva dirle tante cattiverie ed essere così
sereno? Com'erano finiti a quel punto?Lei aveva solo bisogno di sapere
dov'era Prudence! Il resto non le interessava. -Ho provato a farti
ragionare,ancora e ancora ma NIENTE! Tu eri felice di esserti lasciata tutto
alle spalle...anche me. Hai lasciato che Malfoy mi prendesse a pugni e mi
minacciasse senza interferire...- -Mi stavi insultando,lui ha cercato di
proteggermi-ribattè Hermione decisa. Harry sospirò e abbassò lo sguardo,come
sconfitto,offrendole l'occasione per parlare. -Ho sempre pensato che la
nostra amicizia sarebbe durata per sempre,anche se il mio matrimonio sarebbe
finito. Poi però mi sono accorta di alcune cose... Molte amicizie
finiscono,sono davvero poche quelle eterne-disse fissando i capelli neri
dell'uomo. Harry alzò la testa e fissò gli occhi sullo volto di Hermione:ora
era lui a dover restare in silenzio ed ascoltare. -Tu hai cambiato le nostre
vite,senza di te tutto sarebbe stato diverso... Hai cambiato anche me e
lui:ci hai plasmati,ci hai resi come tu volevi che fossimo,per essere adatti a
te... Non avresti mai salvato il mondo magico con una secchiona ed un
ragazzino che aveva paura anche della sua ombra-disse con voce sicura. Harry
fece per obiettare,ma lo sguardo negli occhi di Hermione lo zittì. -Quando
abbiamo cominciato a mostrare di nuovo le nostre vere personalità,abbiamo
cominciato a non piacerti piu'. Ti vergognavi della sua passione per il
poker,anche se cercavi di nasconderlo, e so che ti sei vergognato anche di me
quando ho iniziato a frequentare i Serpeverde e ho permesso a mia figlia di fare
lo stesso. Ma ti sei mai chiesto se noi ci siamo vergognati di te?O quanto
sia stato difficile essere tua amica?-gli domandò inaspettatamente. Questa
volta il silenzio del moro era genuino:era una domanda che non si era mai
posto. -Tutte le volte che dovevamo difenderti dalle maldicenze,dai
pettegolezzi... Tutte le volte che ti sei reso ridicolo per seguire il tuo
ideale,o quando ti facevi nemica metà Casata per le tue convinzioni lasciando
noi a rimettere tutto insieme,a ricucire i pezzi. Ti sei mai chiesto se
abbiamo pensato di abbandonarti,di lasciarti al tuo destino e vivere una vita
normale come tutti gli altri ragazzi?-gli chiese ancora. Questa volta nella
sua voce c'era un filo di tristezza:da ragazza quando Ron si sfogava con lei per
quella situazione così insostenibile e immaginava come sarebbe stato vivere ad
Hogwarts senza problemi nè minacce di morte,lei si lasciava trascinare da quel
pensiero per poi sentirsi subito in colpa nei confronti di Harry. Ora quel
senso di colpa era svanito. Erano arrivati al momento degli addii... -E'
quello che farò oggi-disse infatti. Harry fissò gli occhi nei
suoi,visibilmente sorpreso e curioso. -Quando uscirò da quella porta,la
nostra amicizia sarà finita;un piacevole ricordo d'infanzia. Tu andrai per la
tua strada e io per la mia... Però prima di andar via ho bisogno di avere
quelle informazioni. Devo sapere dov'è mia figlia-gli disse decisa. Nessun
rimpianto. Questa era la prima cosa che aveva imparato vivendo a stretto
contatto con un Serpeverde. Harry sembrò sul punto di controbattere alle sue
parole,ma lei vide chiaramente il suo cambiamento d'espressione:la rabbia aveva
lasciato il posto alla rassegnazione. Aveva capito che non c'era niente che
potesse fare o dire per farle cambiare idea... -Il nome sui passaporti falsi
è Dawson. Sara e Jeffrey Dawson. La passaporta li ha portati a New
York... E' tutto quello che so,che sono riuscito a farmi dire-le disse
sincero. Hermione annuì. Era finita,non c'era piu' niente da dire. Si
voltò e si avviò verso la porta. Uscì in corridoio e vide Draco appoggiato
con la schiena sulla parete di fronte alla porta;non appena la vide uscire,si
staccò dalla parete e le fu accanto. -Tutto bene?-le domandò
premuroso. Hermione annuì. -Sono a New York-
10° GIORNO
Erano appena arrivati. Perfetti,come
avrebbero dovuto essere. Passò una mano sul velluto verde e sentì la
morbidezza del tessuto sotto i polpastrelli;chiuse gli occhi ricordando come
aveva sorriso Prudence vedendo il vestito in vetrina,come era rimasta ferma sul
piccolo piedistallo mentre il sarto italiano le prendeva le misure. Era stata
davvero bravissima. Avevano visto quel vestito in una vetrina di un negozio
italiano l'ultimo giorno di vacanza,mentre passeggiavano per le strade di Napoli
e Prudence era rimasta affascinata dal verde brillante del vestito,dalla gonna a
palloncino che lasciava intravedere una piccola sottogonna di un verde piu'
chiaro e dal corpetto con i bottoncini dorati sul petto e sulle
maniche. Forse spinto dal colore del vestito,Draco si era lasciato trascinare
all'interno del negozio e aveva parlato con il proprietario,un sarto che
confezionava vestiti su misura da quasi trent'anni e lo aveva convinto a fare un
paio di vestiti anche per la piccola:uno con la stessa stoffa e colore del
vestito in vetrina,l'altro rosso della stessa tonalità dei colori
Grifondoro,forse per non far arrabbiare Hermione. Prudence era stata
bravissima e molto diligente mentre l'uomo prendeva le misure,attenta a fare
tutto quello che lui le diceva. Aveva quasi dimenticato quei vestiti con
tutto quello che era successo...E pensare che Prudence non vedeva l'ora di
indossarli. Prese il vestito verde fra le mani e lo avvicinò al
viso,annusandolo leggermente quasi sperando di ritrovare l'odore di sua
figlia. La morbidezza di quel velluto non era paragonabile neanche
lontanamente alla pella della sua bambina... Dov'era adesso? Stava
bene? Aveva paura con Ron oppure lui si stava comportando bene con
lei? Non riusciva a smettere di porsi quelle domande,giravano a vuoto nella
sua testa,in cerca di una risposta che lei non era in grado di dare. Il
vestito ancora stretto fra le braccia,scivolò a terra,mentre silenziose lacrime
avevano preso a scorrerle sulle guance. Prima si vantava di non piangere
mai,di riuscire a risolvere tutto,anche le situazioni piu' difficili senza
lacrime,ed ora invece non passava giorno senza che iniziasse a frignare. Era
davvero inutile. Nascose la testa nel vestito verde e,senza
accorgersene,iniziò a canticchiare la sua ninna nanna.
"Blackbird singing in the deck all
night, take this broken winds and learn to flight all your
life,you are only waiting for this moment to
arrive"
Riconosceva soltanto qualche parola,confusa e
smozzicata fra le lacrime e i singhiozzi,però sentì chiaramente il rumore della
porta che si apriva. Alzò gli occhi e incontrò lo sguardo di Draco,che la
fissò in silenzio per qualche istante,poi lo vide fissare il vestito che teneva
fra le mani e pensò che doveva dargli una spiegazione. -E'...è arrivato solo
adesso-gli disse con voce rotta. Lui annuì in silenzio,senza staccarle gli
occhi di dosso. Hermione lo vide avvicinarsi velocemente e stringerle un
braccio con una mano e aiutarla ad alzarsi. Le tolse il vestito di mano e lo
gettò sopra l'altro,neanche fosse uno straccio,e senza parlare la guidò fuori
dalla loro camera da letto. -Che cosa...-chiese lei seguendolo. Il suo
silenzio la spaventava:non aveva mai usato quei modi così bruschi con lei da
quando sapeva cosa provava per lui. Sempre con lei,Draco si diresse verso il
bagno e spalancò la porta con violenza,facendo un gran baccano,la fece
entrare,poi richiuse la porta dietro di loro e la imperturbò. Finalmente le
lasciò il braccio,ma fu soltanto per pochi istanti,il tempo di avvicinarsi alla
doccia e aprire l'acqua poi le si riavvicinò e la fece entrare nella
doccia,sotto l'acqua tiepida, entrandovi a sua volta,incurante che entrambi
fossero ancora vestiti. -Che stai facendo?-gli chiese leggermente
spaventata. Hermione chiuse per un'istante gli occhi sotto il getto
d'acqua:che diavolo aveva in mente? -Guardami-lo sentì finalmente
parlare. Riaprì gli occhi e vide il suo viso a poca distanza dal suo,entrambe
le mani poggiate sulle mattonelle all'altezza delle sue spalle. -Perchè mi
hai portato qui dentro?-gli chiese fissandolo negli occhi. L'acqua gli aveva
bagnato i capelli ed il retro della camicia viola,ma lui sembrava non
accorgersene e continuava a fissare i suoi occhi. Cosa c'era in quello
sguardo? Rabbia,dolore? Amore? -Sfogati-le disse. Hermione lo guardò
senza capire,avvicinando una mano al viso per allontanare i ricci bagnati dalle
guance. -Urla,piangi,grida...prendimi anche a pugni se vuoi. Nessuno ti
sentirà qui dentro. Sfoga tutto il dolore che hai dentro-le disse avvicinando
il corpo al suo. Hermione premette le labbra una sopra l'altra cercando di
controllare l'ondata di emozioni che l'aveva colpita;stava facendo tutto quello
per lei,per farle capire che non era sola,che non doveva chiudersi nel suo
dolore e lasciarlo fuori. Perchè c'era una cosa che aveva dimenticato:anche
Draco stava soffrendo per la scomparsa di Prudence...solo che non lo
dimostrava. Gli accarezzò una guancia e accennò un sorriso
triste. -Però,quando usciremo da qui,nessuno deve vederti piangere. Non
devi dargli questa soddisfazione... Mostragli quanto sai essere forte!-le
disse convinto. Lei scosse la testa. -Non so piu' se sono forte...Non ho
piu' niente per cui combattere-gli disse con voce triste. L'acqua si mischiò
alle lacrime e le sembrò meno imbarazzante piangere davanti a Draco, ancora una
volta,senza nascondersi alla sua vista. Lui le sorrise
teneramente,sfiorandole una guancia con la punta delle dita. -Certo che lo
sei... Tu sei la mia roccia-le disse poi con voce altrettanto tenera,quasi
insolita per lui. Hermione fissò i suoi occhi,incurante delle lacrime che
scendevano lungo le guance e poggiò entrambe le mani sugli avambracci muscolosi
dell'uomo. Sentì una mano che le accarezzava i capelli bagnati e l'istante
dopo si ritrovò fra le sue braccia,la testa contro la sua camicia
bagnata. -Ci penso io a combattere per entrambi...Sta tranquilla-le disse
all'orecchio. Perse la cognizione del tempo:si aggrappò alle sue spalle
neanche un naufrago in mezzo al mare e pianse finchè gli occhi non iniziarono a
bruciarle ed il petto le fece male per i troppi singhiozzi;urlò la sua rabbia
contro Ron e la paura di non ritrovare piu' Prudence finchè non si ritrovò
afona,sempre sorretta dalle braccia di Draco che non la lasciarono neanche
un'istante, che non smisero mai di accarezzarla cercando di calmarla e
rassicurarla. -Cosa farò se non dovessimo piu' ritrovarla?-gli chiese ad un
certo punto incontrando il uso sguardo. -Ti ho promesso che la riporterò a
casa... Sai che mantengo sempre le mie promesse-le disse
convinto. Hermione fece per ribattere,per dar voce all'ennesimo cattivo
pensiero,ma Draco la bloccò:avvicinò il viso al suo e posò le labbra sulle
sue,delicatamente,come una carezza. Gli occhi aperti,Hermione cercò il suo
sguardo per capire i suoi pensieri,e quando incontrò le sue iridi argentee capì
cosa aveva in mente l'uomo. Chiuse gli occhi e iniziò a ricambiare il
bacio,tremante e bisognosa,aggrappandosi a quel bacio come prima si era
aggrappata alle sue spalle. Non oppose nessuna resistenza quando sentì le
mani di Draco sulla sua maglietta,ormai incollata al corpo,anzi mosse
velocemente le proprie dita sui bottoni della camicia viola per liberarlo a sua
volta da quegli indumenti fastidiosi. Portare via il dolore con il
desiderio. Con la passione. Con l'amore. Annientarlo pezzo pezzo finchè
non ne è rimasto niente,fino a quando non è soltanto un vago ricordo nella
mente,fra il bisogno sempre piu' impellente di dare sfogo al piacere che sembra
bruciare il tuo corpo. Sempre sotto il getto d'acqua...Acqua testimone e
giudice allo stesso tempo. Quando finalmente uscirono dalla doccia,Hermione
era certa di essersi lasciata definitivamente alle spalle tutto ciò che era
stata. Era una persona nuova adesso. Ora era pronta a lottare con le
unghie e con i denti per riprendersi sua figlia,incurante di chi avrebbe
calpestato per raggiungere il suo obbiettivo.
13° GIORNO
-Avevi ragione tu- -Io ho sempre ragione
tesoro...Ma questa volta di cosa stiamo parlando?-le chiese Pansy. -Di
Harry- Per giorni le parole del suo ormai ex migliore amico avevano
continuato a ronzarle in testa,a farla sentire in un certo senso colpevole per
quella situazione spiacevole che si era creata. Forse se si fosse comportata
diversamente,se avesse vissuto la sua nuova vita includendovi anche Harry e
Ginny,ora Prudence sarebbe stata lì con loro. Pansy voltò leggermente il
busto verso di lei per guardarla meglio. -Hermy perchè affrontare di nuovo
questo discorso?Inoltre parlare di quell'essere mi fa venire il mal di
stomaco...-scherzò Pansy cercando di farla sorridere. La bocca di Hermione si
curvò leggermente verso l'alto,quasi non volesse deludere l'amica,ma il sorriso
non raggiunse i suoi occhi. -Ma ovviamente tu ne vuoi parlare-commentò la
donna. La mora annuì. -Per me è solo tempo sprecato,ma se ti aiuta a stare
meglio,fà pure-le concesse incrociando le gambe. Hermione restò qualche
istante in silenzio,riflettendo su quello che era successo e su quello che
avrebbe potuto fare per evitarlo,poi rialzò gli occhi sul viso di Pansy che per
tutto il tempo aveva avuto lo sguardo fisso su di lei. -Pan pensi che se
avessi mantenuto i rapporti con Harry,le cose sarebbero andate meglio?-le chiese
cercando un parere o una conferma ai suoi dubbi. -Che vuoi dire?-le domandò
incerta. Hermione sospirò e si ravviò un ricciolo dietro l'orecchio
destro. -C'è stato qualche comportamento sbagliato da parte mia?Nei confronti
di Harry e della sua famiglia?-le chiese ancora piu' specifica. -Tesoro non
sono la persona adatta a cui fare questa domanda,non credi?-le fece notare la
donna con un piccolo sorriso. L'altra annuì,convenendo con lei. -Però
posso dirti che fin da quando ci siamo conosciute,tu non hai mai accennato ai
tuoi amici dell'altra parte-le disse poi. -Vuoi dire i Grifondoro?-chiese
Hermione aggrottando le sopracciglia. -Sì esatto loro. E' stato come se
per tutta la vita non avessi aspettato altro che diventare una di noi;come se
avessi colto l'occasione giusta al momento giusto-le spiegò. Hermione
riflettè sulle sue parole e prima che potesse parlare,Pansy la
precedette. -Rispondi a questa domanda:non ti sentì piu' libera da quando sei
con noi?- -Definisci libera-chiese Hermione guardando attentamente il volto
dell'amica. Pansy sospirò e si allontanò i capelli dalla fronte con una
mano,riflettendo sulle parole giuste. -In questi mesi che sei stata con
noi,ti sei mai sentita sotto esame? Giudicata per le tue azioni o per quello
che avresti detto?-le disse. -Beh all'inizio avevo paura di voi,non puoi
negarlo-confessò sincera l'altra. -E,come hai potuto vedere tu stessa,non ne
avevi alcun motivo. Però noi ti abbiamo mai chiesto di cambiare quello che
sei?Abbiamo mai cercato di adattarti a noi prima di accettarti nel nostro
gruppo?-le domandò ancora Pansy. Hermione restò in silenzio pochi secondi poi
scosse la testa. Non lo avevano mai fatto... Si era fatta piu' paranoie
lei sul suo incontro con il gruppo di Serpeverde piu' di quanto se ne fossero
preoccupati loro. Pansy aveva ragione quando diceva che non le avevano mai
chiesto o imposto nulla:l'avevano accettata semplicemente per com'era. -Ora
chiediti questo...I tuoi amichetti Grifondoro avrebbero fatto la stessa cosa?-le
chiese con voce seria. Sapeva come rispondere a quella domanda. Erano le
stesse identiche cose che aveva detto ad Harry lei stessa quando era andata nel
suo ufficio pochi giorni prima. Rialzò lo sguardo ed incontrò gli occhi
affettuosi di Pansy,che accennò un sorriso per lei. -Non puoi incolparti per
qualcosa di cui non hai colpa...Smettila di fare la vittima! Una persona
cambia nel corso della vita e se loro non sono stati in grado di accettare le
tue scelte ed i tuoi cambiamenti,vuol dire che non ti amavano veramente. Un
vero amico l'avrebbe fatto-commentò. -Tu lo faresti se Daphne si innamorasse
di un Tassorosso o di un Grifondoro?-le domandò mettendo alla prova le sue
parole. Pansy rise leggermente a quelle parole. -Cosa
cambierebbe? Sarebbe sempre Daphne...Certo dei gusti decisamente
orribili,però sarebbe sempre la stessa- concluse la donna. Perchè una cosa
tanto semplice per un Serpeverde sembrava impossibile per un
Grifondoro?
15° GIORNO
-Prudence!- Si ritrovò al centro del
letto,seduta in mezzo alle coperte,nel buio della notte. Un'altro
incubo. Eppure sembrava così reale... Sentì Draco muoversi accanto a lei e
l'istante dopo anche lui si ritrovò seduto nel centro del letto,una mano a
sfregare il viso e gli occhi ancora addormentati,mentre l'altra si posava sulle
sue abbandonate in grembo. -Ancora un brutto sogno?-le domandò con voce
assonnata. Hermione annuì,incerta che il suo movimento fosse stato colto
dall'uomo. -Era seduta,sai quando piega le ginocchia e se le abbraccia con
tutte e due le braccia? Non riuscivo a vederle il viso perchè aveva la fronte
poggiata contro le ginocchia...ma stava piangendo. Piangeva forte,riuscivo a
sentire i singhiozzi neanche fosse accanto al mio orecchio-gli raccontò fissando
il vuoto. Sentì la mano di Draco allontanarsi e l'istante dopo le sue spalle
furono coperte da un braccio caldo e forte. -Era solo un sogno...-le disse
Draco cercando di rassicurarla. -Come puoi saperlo?E se stesse piangendo
davvero? Magari mi cerca e io non sono lì...-disse con infinita tristezza
nella voce. Si sentì trascinare giù nel letto,di nuovo con la testa sul
cuscino,poi Draco si avvicinò alla sua parte del letto e l'attirò a sè,come per
allontanare quei cattivi pensieri. -Stiamo cercando ovunque,lo sai...Ormai è
questione di poco e Prudence sarà di nuovo a casa-le disse,le labbra vicino al
suo orecchio destro. Hermione alzò il viso,quasi cercando i suoi occhi,ma
l'oscurità era troppo fitta per riuscire a trovarli,quindi dovette accontentarsi
del suo profilo affilato e pallido,quasi risplendente nell'oscurità. -Come
fai ad esserne sicuro? Magari New York era un modo per depistarci,una tappa
verso la vera destinazione...L'America è così grande,può essere ovunque!-gli
disse,stringendo le braccia attorno alla vita dell'uomo,come a proteggersi da
quel pensiero. Aveva promesso che non avrebbe piu' permesso a nessuno di
vederla debole e che non avrebbe piu' pianto e finora aveva mantenuto il
patto,ma c'erano dei momenti in cui era veramente difficile. -Quell'essere nn
è tanto intelligente per un'idea del genere-la rassicurò Draco. Il nome di
Ron veniva fatto soltanto in "occasioni speciali",o quando non si poteva proprio
evitare,altrimenti veniva chiamato con nomignoli meschini che non infastidivano
affatto Hermione. -Inoltre non dimenticarti che gran parte dei membri di
Serpeverde gli stanno dando la caccia... Tiger e Goyle hanno tappezzato la Grand
Central Station con foto di Prudence,promettendo una ricompensa a chiunque
avesse delle informazioni interessanti-le sussurrò con voce calma. -Non
credevo che saresti riuscito a convincerli...-gli disse sinceramente colpita del
potere che ancora adesso a distanza di anni,Draco esercitava sulle due ex
"guardie del corpo". -Io non ho fatto niente,è stata una loro
idea... Resteresti sorpresa da quante persone si sono offerte di
aiutarci;anche le piu' impensabili-le disse,accarezzandole la schiena con una
mano. Hermione sorrise:la sua bambina... -E' impossibile non
amarla-sussurrò. Lo sentì sorridere e si strinse di piu' a lui,la testa
poggiata contro il suo petto,cercando di non abbandonarsi alla malinconia e alla
tristezza:doveva essere forte. E soprattutto doveva cominciare ad essere
positiva:la sua Prudence sarebbe tornata a casa.
20° GIORNO
-Hermione- Blaise era seduto al tavolo nella
sala da pranzo e aveva alzato gli occhi non appena l'aveva vista entrare. Non
era strano che le rivolgesse la parola:in quel mese di pura follia,il loro
rapporto gelido si era sciolto,lasciando il posto ad una affettata cordialità
prima e poi ad una stentata amicizia in seguito. L'uomo aveva capito
finalmente che il suo migliore amico era davvero innamorato di quella
donna:glielo avevano dimostrato le notti che aveva passato insonne cercando
anche il piu' piccolo appiglio,il piu' piccolo aiuto per trovare i due
fuggitivi. Aveva visto la premura con cui si prendeva cura di
Hermione,tacendole le notizie che potevano farle piu' male,oppure le false piste
che lasciavano sperare e che poi si concludevano in un nulla di fatto... Non
aveva mai visto Draco Malfoy così premuroso e preoccupato per qualcuno in tutta
la sua vita. La riccia,ancora in vestaglia,lo fissò subito
attenta. -Buongiorno Blaise-lo salutò. L'uomo le sorrise
gentilmente. -Buongiorno a te- La vide guardarsi intorno nel salotto
vuoto:era ancora presto perchè fosse preso d'assalto da dai Nott e da Daphne,che
come ogni giorno cercavano di fare il possibile per aiutare i due
"genitori". Ma quel giorno era diverso... -Dov'è Draco?-gli domandò
infatti la donna. L'amico gli aveva lasciato quasi un copione scritto da dire
per evitare di spaventarla,ma vedeva già sul volto l'espressione preoccupata che
iniziava a far capolino. -Torna presto,non preoccuparti. Vuoi del
caffè?-le domandò indicando la caraffa sul tavolo. Hermione scosse la testa e
si avvicinò al divano. -No,grazie...Ho la nausea-gli disse sdraiandosi e
poggiando la testa su un bracciolo. Blaise tornò a sedersi al tavolo e
riprese in mano il giornale,scorgendo con gli occhi le righe scure. -Credi
che starà via per molto?-gli chiese la donna dopo qualche istante. Lui alzò
le spalle. -Non so dirtelo,davvero-le disse sincero. Hermione chiuse gli
occhi e premette le labbra una contro l'altra,portando un braccio sulla
fronte,mentre l'altro restava sul ventre come abbandonato. -Sei sicura di
star bene?-le domandò lui lanciandole un'occhiata attenta. Hermione emise un
suono affermativo e aprì gli occhi. -Devo aver mangiato qualcosa che mi ha
fatto male ieri sera...-commentò. -Ma se sono giorni che a malapena tocchi
cibo-le fece notare l'uomo. Un sorriso accennato apparve sul volto della
donna:non era un mistero perchè si comportasse così. La porta si chiuse in
lontananza,mettendo a tacere la risposta di Hermione e facendo alzare in piedi
Blaise,che restò in attesa accanto al tavolo. Draco entrò a passi veloci
nella stanza e l'amico capì dal primo sguardo che aveva buone
notizie. -Allora?-gli chiese con la sua voce profonda. -E' lei-disse il
biondo fissandolo per qualche secondo. Lo scambio di battute fra i due uomini
aveva attirato l'attenzione di Hermione che si era messa a sedere sul divano e
guardava ora Draco ora Blaise. -Che succede?-domandò fissando finalmente lo
sguardo sul compagno. Draco fece i pochi passi che lo dividevano dal divano e
piegò le ginocchia per essere all'altezza del viso di Hermione. -Abbiamo
trovato Prudence-le disse guardandola negli occhi. I due uomini videro
chiaramente il viso di Hermione illuminarsi ed i suoi occhi farsi piu'
lucidi,quasi sul punto di cedere alle lacrime. -Dov'è?Voglio vederla...-disse
subito parlando velocemente. Draco sorrise,come non faceva da tempo,e le posò
entrambe le mani sulle braccia per fermarla prima che lei si alzasse in
piedi. -La stanno portando da Potter...Scusami ma non sono riuscito ad
impedirlo-le disse serio. Hermione scosse la testa. -Non mi importa,voglio
vedere la mia bambina...Dobbiamo andare subito da lei-gli disse seria. Blaise
vide lo sguardo che si scambiarono i due e poi vide Draco annuire. -Va
bene,preparati io ti aspetto qui. Blaise potresti andare avanti per
assicurarti che non ci freghino un'altra volta? Io avverto Daphne e le dico di
raggiungerti lì-gli domandò l'uomo alzando lo sguardo su di lui. Senza
parlare l'uomo annuì. Hermione si stava avviando a passi veloci verso la
porta del salotto,ma si fermò un'istante dopo e tornò a guardare
Draco. -E'...E' stato buono con lei,vero?-gli chiese titubante. Era chiaro
che non voleva sapere la verità. Ma per una volta,Draco preferì dire quello
che realmente pensava. -Non lo so,ma se le ha fatto qualcosa di male lo
uccido con le mie mani-
Salve a
tutti!!!
Scusate
se ho impiegato tanto a postare il capitolo anche se era già pronto,ma nuova
casa significa nuova linea,così ho dovuto aspettare un paio di settimane che
attaccavano l'adsl.
Cmq ora
sono qui e vi porto una buona ed una cattiva notizia:la buona è che nel prox
capitolo rivedremo la piccola Prudence;la cattiva è che Ron non ha ancora finito
di fare del male,anzi se possibile,nel prossimo capitolo darà sfogo a tutta la
sua rabbia e a tutto il suo odio.
Spero
veramente ke nn finiate x odiarmi...
Ringrazio tutti coloro che recensiranno e che leggeranno questo capitolo
e mi scuso x eventuali errori di ortografia o battitura.
E ora i
ringraziamenti:Musa16(Diciamo che
è un'universo differente,altrimenti visto come si stanno mettendo le cose nel
sequel rischio di confonderti le idee...),Hollina(Vedrai quanto diventa bastardo
nel prox capitolo...Se c'è qualche fan di Ron finisco x essere
linciata),Taty'89(Anche
qst ti ha messo angoscia?A che servono le botte?X Harry ci voleva solo una
sbugiardata pubblica,cs tt avrebbero saputo cosa aveva fatto),Kitty Cullen(Anche io sn convinta che
Ginny sia un pò sadica sotto sotto...X Ron ancora deve fare un pò di
danni...),JC(Sì ho pensato
di lasciarli insieme visto ke sn piaciuti tanto...Ho distrutto due miti in qst
fiction...),Excel Sana(C'è
un coro "A morte Harry"?Non lo sapevo...),Lights(Grazie x i complimenti...Me li
merito davvero?),Persefone Fuxia(Io sono la prima ad iscrivermi se lo fondi...),Deaselene(Grazie x i
complimenti!),Pei chan(Bentornata!Tanti altri colpi di scena...Stay tuned!),Stellabella(Sono curiosa di sentire le
vostre idee...me ne diresti qualcuna?),Krisma(E sarà sempre + dolce...Restando
xò sempre un Malfoy...),Smemo'92(Ecco spiegati i motivi di Harry...Anche lui aveva i suoi
risentimenti quindi nn era del tutto sincero qnd ha cercato di fermare
Ron),Tindina(Adoro i lieto
fine...E poi nn mi piace l'idea di una lettrice in un eremo sperduto insieme
agli sherpa e alle pecore),Shannara_810(Certe persone sono meno inclini al cambiamento di altre...Anche
se avesse notato qualche cambiamento in Malfoy nn lo avrebbe mai ammesso,proprio
perchè lui era il suo nemico),Girasole'93(Chi dei due?),AliasNLH(Grazie x i complimenti!Abbi un pò di pazienza e scoprirai cos'è
successo a Prudence),Daphne'92(I Serpeverde quando vogliono sono meglio del
FBI!!).
Bene x
il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"Memories"
Baci,Eva
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Capitolo 20 *** Memories ***
memories
"In questo
momento non sento piu' nessun amore per te.
Non ho mai
pensato che potesse accadere,ed invece è successo..."
Odio.
Paura.
Impotenza.
Gli occhi che vagano per la stanza
nel vano tentativo di non incontrare i suoi,per evitare di vedere ancora una
volta quell'odioso sorriso,quel ghigno vittorioso che ti spaventa e ti fa
ribollire il sangue nelle vene.
Inutili tentativi di liberarsi,di
muovere un braccio,di spezzare quei lacci invisibili,ma i loro desideri
contrastanti si scontrano e lui ha di nuovo la meglio.
Socchiudere le labbra,provare a
parlare,dire qualsiasi cosa,ad urlare,perchè qualcuno ti senta,ma non riuscire a
far altro che sussurrare,provocando il suo sorriso
divertito.
Sperare nell'arrivo di qualcuno è
inutile,nessuno verrà a salvarti...
Quella porta resterà chiusa,e tu non
potrai far altro che restare immobile,ad occhi chiusi,in attesa che tutto
finisca.
Sperando solo di
morire...
Era stato facile nascondersi fra i
milioni di abitanti che affollavano l'isola.
Chi,in una città egoista come New
York,avrebbe fatto caso ad un'uomo e alla bambina che era con
lui?
Tutti troppo preoccupati ai loro
affari per controllare quello che succedeva agli altri,a meno che non sia un
fatto eclatante o sensazionale,al punto da finire sulle copertine dei
giornali.
Non appena arrivato a New York aveva
bruciato i passaporti falsi:se conosceva bene Harry,sapeva che non avrebbe
resistito a lungo prima di rivelare la loro vera
identità.
Quello che però Harry non sapeva era
che anche lui si era fatto un giro fra i falsari e i ladri di Nocturn
Alley.
Anche lui aveva qualche conoscenza
nell'ambiente grazie al poker,era fra quella feccia che aveva trovato gli unici
polli che riusciva a battere a carte;ed ora era venuto il momento di riscuotere
i suoi debiti.
Nessuno sapeva che aveva chiesto
altri due passaporti e carte d'identità americani per sè stesso e
Prudence,questa volta passaporti americani,impossibili da distinguere da quelli
reali.
Soltanto un'occhio veramente esperto
avrebbe notato le minuscole differenze...
Ora lui e Prudence era Jasper e
Andrea Costa,americani di seconda e terza generazione.
La prima sera avevano alloggiato in
un'albergo fra i piu' frequentati dai turisti,in una delle camere all'ultimo
piano,con la Statua della Libertà ed Ellis Island visibili in lontananza dalla
loro finestra.
Aveva vezzeggiato e coccolato sua
figlia permettendole ogni lusso e concedendole ogni capriccio,perchè non si
accorgesse di quello che stava succedendo intorno a lei,quasi sperando che non
le chiedesse notizie di Hermione.
Era la prima volta dopo mesi che
riusciva ad averla tutta per sè e voleva che quei momenti fossero piacevoli per
entrambi,in previsione dei momenti difficili che sicuramente sarebbero arrivati
in seguito.
Ma sperare che non chiedesse notizie
di sua madre era stata una speranza inutile e anche un pò
stupida.
-Dov'è la mamma?-gli aveva chiesto
poco prima di infilarsi sotto le coperte.
Ron aveva sorriso e le aveva
accarezzato i capelli,poi le aveva spiegato che la mamma sarebbe stata lontana e
loro avrebbero passato un pò di tempo insieme.
-Sei contenta?-le aveva chiesto poi
sorridendole.
Prudence aveva sorriso e annuito
convinta.
Le aveva posato un bacio sui capelli
e aveva fatto per allontanarsi,quando sua figlia gli aveva chiesto la canzone
per addormentarsi.
Di quale canzone
parlava?
Lui non le aveva cantato mai nessuna
canzone.
-Questa sera è troppo tardi...Te la
canterò domani-le promise,chiudendo l'argomento.
Si era accorto dello sguardo che la
bambina gli aveva lanciato,ma aveva fatto finta di niente ed era uscito dalla
stanza.
Il mattino dopo si erano trasferiti
a Brooklyn,nell'appartamento in affitto che Ron aveva preso solo per
loro.
Era un palazzo di dieci piani di
mattoni rossi scuri,le cui finestre affacciavano direttamente sulla strada e che
sicuramente aveva visto giorni migliori,visto lo sporco alle finestre e le
inferriate ai vetri del portone.
Era un'appartamento piccolo,quello
di cui avevano bisogno un'uomo e sua figlia:due camere,una cucina ed un
bagno.
Anche quella casa aveva bisogno di
molti cambiamenti e riparazioni,ma di quello Ron non si era preoccupato:aveva
vissuto in posti peggiori.
Aveva dato a Prudence la camera piu'
grande e l'aveva arredata con le poche cose che era riuscito a trovare nei
mercatini dell'usato e nelle svendite,finendo poi per pitturare la camera della
bambina di giallo.
Prudence si era mostrata interessata
a tutti quei cambiamenti,aveva cercato di dare una mano decidendo qual'era il
posto migliore per sistemare le sue cose e scegliendo personalmente il colore da
usare per la sua stanza.
I primi vicini che vennero a fare la
loro conoscenza furono i Jefferson,una coppia con un figlio di tredici anni che
vivevano sullo loro stesso piano.
Helen,la moglie,era una donna
rubiconda con folti capelli biondi ed occhi neri che si presentò sulla sua porta
con una torta di mele per lui e sua figlia.
A Jack il marito,invece,erano state
delegate le incombenze maschili:s'informò su quello che aveva fatto prima di
arrivare lì,le scuole che aveva frequentato e i lavori che aveva
svolto.
Infine quando Helen gli aveva
chiesto qualcosa sulla madre di Prudence,Ron aveva abbassato la voce e le si era
avvicinato con un'aria cospiratoria sul volto.
-E' una storia troppo
triste...Preferirei non parlarne-le aveva detto diventando improvvisamente
contrito,un velo di dolore ad oscurargli la faccia.
Helen e Jack avevano annuito
immediatamente,come partecipi della sua "difficile"
situazione.
-Anzi vi pregherei di non parlare
mai di lei davanti ad Andrea-aggiunse Ron prevenendo così futuri attacchi di
curiosità dei due.
-Sta tranquillo,conta su di
noi-aveva detto subito Helen.
Quando Jack,giorni dopo,aveva di
nuovo indagato su quello che era successo aveva assunto la stessa espressione e
si era lasciato scappare che la donna aveva alle spalle una dipendenza da alcool
e droga e che stava facendo di tutto per tenerla lontana dalla
bambina.
-Non le permetterò di farle ancora
del male-aveva aggiunto in pieno stile melodrammatico.
Dall'espressione colpita sul volto
di Jack aveva capito di aver raggiunto il suo obbiettivo e di aver creato una
sorta di barriera fra sè stesso e le spie che certamente Malfoy avrebbe spedito
in giro per gli Stati Uniti una volta che Harry avesse
parlato.
Quante persone sane di mente
darebbero una bambina ad una madre alcolizzata e drogata dopo aver visto con
quanta amorevole dedizione si occupava di lei suo
padre?
Quella prima settimana aveva creato
un mondo nuovo fatto su misura di Prudence.
Certo,c'erano ancora molte cose che
non sapeva di lei...
La prima mattina,quando aveva
preparato la colazione,aveva dovuto buttare tutto perchè la bambina non aveva
toccato cibo.
Però quella stessa mattina erano
andati insieme a fare la spesa e Prudence gli aveva indicato quello che piu' le
piaceva,aiutandolo così a capire anche i suoi gusti ed il suo
carattere.
Con qualche incantesimo aveva
sistemato la casa in modo che fosse "a prova di bambino" e che sua figlia non si
facesse male o tentasse di ammazzarsi infilando le dita nella presa della
corrente.
Era riuscito anche a trovare una
canzone nuova per la buonanotte:visto che non conosceva quella che Hermione
usava ogni sera era meglio ingegnarsi in qualche
modo...
Così una sera,dopo averle fatto il
bagno e averle messo il pigiama,quando era stata al caldo sotto le coperte,si
era sporto verso di lei e aveva iniziato a cantare la prima canzone che gli
veniva in mente.
"Night and
day
you are
the one
only you
beneath the moon
or under
the sun
when you
are near to me or far
it's no
matter where you are
I think of
you
night and
day"
Fortunatamente l'esibizione piacque
a Prudence,abbastanza da fargliela ripetere anche i giorni a
seguire.
Tutto quello che aveva progettato
per mesi,che aveva studiato nei minimi dettagli aveva trovato il suo incastro
contribuendo alla riuscita del piano.
Aveva sua figlia,aveva una casa,una
nuova identità che gli permetteva l'anonimato,e lo aveva liberato dall'ansia per
i suoi creditori,e aveva un nuovo lavoro.
Jason,che viveva al secondo piano
nel suo palazzo, lo aveva "raccomandato" per un posto di commercialista in un
ristorante di un suo parente.
Ron non aveva molta dimestichezza
con i numeri,non l'aveva mai avuta,ma per risultare credibile,gli bastava usare
qualche incantesimo perchè tutto si risolvesse facilmente e in poco
tempo.
Era quasi un
furto.
Certe volte era quasi facile
convincersi che quella fosse sempre stata la sua vita:che il suo nome fosse
realmente Jasper Costa,in fuga da una moglie alcolizzata che stava cercando di
togliergli la custodia della figlia.
Ma era difficile ingannare la sua
coscienza la notte...
Le notti erano le piu'
difficili.
Durante le giornate riusciva a
tenersi impegnato con sua figlia,il lavoro ed i vicini-amici,ma quando calavano
le tenebre e Prudence era andata a dormire,il suo cervello era libero di
vagare,di ritornare al passato,a quello che era stato ripercorrendo la sua vita
fino all'ultimo giorno trascorso a Londra.
A quello che non avrebbe mai voluto
vedere nè ascoltare.
Chi era quella donna che aveva visto
da quella finestra?
Era veramente la sua Hermione
quella?
Aveva distrutto
tutto!
Aveva cancellato la loro vita,la
loro amicizia,senza neanche guardarsi indietro una
volta...
Non poteva credere veramente alle
parole che aveva sentito:come poteva essere innamorata di
Malfoy?
Come poteva essere felice al solo
pensiero di costruire una famiglia con quell'essere?
Avere addosso quel bracciale,con il
nome dei Malfoy,era ancora peggio di un tradimento:era come se gli avesse aperto
il petto e tolto il cuore senza anestesia.
Non era possibile che sua moglie
dopo anni passati ad amare lui,ora improvvisamente,morisse d'amore per quella
Serpe infida e meschina.
Ma l'aveva
visto...
Aveva visto le mani di quell'essere
che la spogliavano,che la toccavano;i gemiti di sua moglie,l' impazienza con cui
gli toglieva i vestiti e lo baciava.
Ogni volta non riusciva ad andare
piu' avanti,troppa era la rabbia che lo assaliva.
Sua moglie non era così...a lei
piaceva fare l'amore in silenzio,quasi fosse qualcosa di cui
vergognarsi.
Certe volte aveva paura di guardarlo
in faccia mentre stavano facendo l'amore!
Che incantesimo le aveva fatto
quell'uomo perchè riuscisse ad essere così aperta,così
libera?
Lui aveva dovuto faticare mesi per
riuscire a convincerla ad accarezzarlo,a masturbarlo e ora lei faceva un pompino
a Malfoy?
Ogni volta che aveva cercato di
affrontare quell'argomento,lei si ritirava inorridita,quasi
schifata!
Come poteva fargli una cosa del
genere?
Lo aveva umiliato come uomo,in tutti
i modi possibili ed immaginabili.
E ora doveva
pagare.
Il rimorso era qualcosa che non
poteva permettersi,neanche davanti agli occhi tristi di Prudence quando gli
chiedeva di sua madre,del perchè non fosse con loro.
L'unico modo che aveva per colpire
Hermione era attraverso Prudence,privando l'una
dell'altra.
Era sicuro che con il tempo sua
figlia avrebbe dimenticato,aiutata dalla vita calma e appagante che avrebbero
avuto lì in America.
Forse fra qualche anno le avrebbe
detto che Hermione aveva avuto un'incidente ed era morta, tanto per chiudere
definitivamente quel capitolo e non pensarci piu'.
Prudence doveva dimenticare la sua
vita precedente...prima l'avrebbe fatto meglio sarebbe stato per
tutti.
Le prime avvisaglie che le cose
avevano preso una brutta piega iniziarono a vedersi all'inizio della seconda
settimana.
Era al lavoro,fingendo di
controllare alcuni conti aspettando il momento giusto per pronunciare
l'incantesimo solito che usava in quei momenti,quando fu distratto dai suoi
pensieri e dal suo lavoro dall'arrivo di Howard,il suo datore di
lavoro.
-Ti andrebbe una serata fra
uomini?-gli aveva chiesto apparendo all'improvviso nel riquadro della porta del
suo ufficio.
Ron aveva corrugato le
sopracciglia,subito attento, e lo aveva fissato in silenzio in attesa di altre
informazioni.
-Niente di
strano,tranquillo.
Ci beviamo qualche birra,alle volte
guardiamo la partita di basket oppure ci facciamo una partita a poker fra
amici.
Che ne dici?-gli aveva chiesto
ancora.
Ron aveva alzato le
spalle.
-Non dovrebbero esserci
problemi...Devo cercare qualcuno che guardi Andrea per me-aggiunse subito
dopo.
-Perchè non provi con Helen?Lei
adora i bambini,anche piu' del necessario-scherzò
Howard.
Ron aveva sorriso e aveva lasciato
cadere la questione.
Howard gli aveva lasciato il suo
indirizzo,nel caso avesse deciso di aggregarsi a loro e poi era tornato al suo
lavoro,lasciandolo ai suoi pensieri.
Da quanto tempo era che non prendeva
in mano un mazzo di carte?
Mesi.
Si era tenuto volutamente alla larga
da tutte le bische e da tutti i circoli che conosceva per risparmiare i soldi
che gli servivano per il suo piano e ora sembrava che le carte lo stessero
chiamando per dargli il loro bentornato.
Forse anche loro avevano sentito la
sua mancanza....
Inoltre non doveva essere difficile
spillare un pò di soldi a quei ragazzi:li conosceva quasi tutti e dubitava che
fra di loro si nascondesse un genio del poker.
Come aveva detto Howard,giocavano
per passare un paio d'ore in compagnia.
Sarebbe stato
facile.
Tornato a casa aveva chiesto a Helen
se poteva lasciarle Prudence per un paio d'ore quella sera e la donna,che aveva
chiaramente un debole per lui e per sua figlia,aveva
accettato.
-Torno presto,sta
tranquilla.
Tu nel frattempo comportati
bene-aveva rassicurato sua figlia salutandola.
Quella sera,oltre a lui,c'erano
quattro uomini,che lo accolsero ogniuno con una birra in
mano.
L'odore del testosterone si sentiva
per tutta la stanza...
Sarebbe bastato il solo accenno al
poker per innescare la scintilla.
Per la prima mezz'ora li aveva
sentiti lamentarsi delle mogli e delle famiglie:c'era chi si sentiva
intrappolato,chi avrebbe voluto fare piu' sesso,chi voleva lasciare il lavoro ma
non aveva voglia di cercarne un'altro...
Classici
perdenti.
Ron li aveva ascoltati
attentamente,commentando quando era il suo momento e lasciandosi andare a
qualche confidenza.
-Da quando io e mia moglie ci siamo
separati non c'è stata nessun'altra-aveva confessato prima di bere un sorso di
birra.
Era meglio dargli quello che
volevano prima di portarli sulla sua strada.
Richard,un'armadio di un metro e
ottanta con una folta barba nera a coprirgli il volto,lo aveva fissato
stupito.
-Da quanto tempo vi siete lasciati
tu e tua moglie?-aveva chiesto fissandolo.
-Quasi un'anno e mezzo-aveva buttato
là Ron.
Meglio confondere le
acque.
-E non hai mai sentito il bisogno di
scaricare la pistola?-gli aveva domandato Howard
sbalordito.
Ron aveva riso,seguito dalle risate
leggermente sguaiate degli altri,e poi aveva scosso la
testa.
-Per il momento voglio pensare ad
Andrea...E' ancora piccola-aveva detto sincero.
Gli altri avevano annuito
lentamente.
Poi l'atmosfera era tornata leggera
e un'ora dopo,Ron aveva avanzato la sua proposta.
-Che ne dite di una mano di
poker?-aveva chiesto a tutti.
Non era stato difficile
convincerli:sembrava che non aspettassero altro.
Avevano giocato
per quasi due ore e,per tutto il tempo,la mano della Fortuna era stata sulla
spalla di Ron,come non succedeva da tempo.
Era tornato a
casa con quasi quattrocento dollari in piu' e con l'adrenalina che gli scorreva
nelle vene.
Come aveva
fatto tutto quel tempo senza quella sensazione eccitante?
Non riusciva
neanche a dormire tanto era euforico!
Quattrocento
dollari,un'intero mese d'affitto,guadagnato in poche ore.
Se cominciava a
frequentare i giri giusti magari poteva raddoppiare la vincita.
Quel pensiero
"confortante" l'aveva aiutato ad addormentarsi e il mattino dopo,prima di andare
a lavoro,si era recato nel centro scommesse di Paulie,puntando duecento dollari
fra partite di basket e di hockey.
Da alcune di
quelle scommesse aveva guadagnato trecento dollari,che aveva puntato di nuovo
sulle partite dei Chicago Bulls e sui Los Angeles Lakers.
Certo non era
come giocare a poker,ma per il momento poteva accontentarsi.
Per un'intera
settimana aveva puntato su scommesse sicure,facendosi conoscere dai proprietari
del centro scommesse e dai vari giocatori che lo avevano leggermente in
antipatia per le sue vincite frequenti.
Il sabato
sera,felice per i duemila dollari vinti quella mattina,aveva deciso di
accompagnare Prudence al cinema e poi cenare fuori.
Le aveva
trovato un piccolo asilo,nel quartiere e la bambina avrebbe iniziato a
frequentarlo all'inizio della settimana successiva.
Tutto stava
andando secondo i piani...
Aveva deciso di
portarla a Manatthan,se lo poteva permettere e poi voleva che sua figlia avesse
solo il meglio da quella nuova vita.
Avevano preso
il treno ed erano scesi alla Grand Central Station e non appena erano scesi
sulla banchina,aveva visto i volantini.
Erano di due
tipi.
Nel primo c'era
una foto a colori di Prudence abbracciata ad Hermione,che rivolgeva un sorriso
sorridente all'obbiettivo.
Sopra la foto,a
fare da cornice,la scritta MISSING in neretto e a caratteri cubitali adatti ad
attirare l'attenzione.
Sotto la foto
c'era la descrizione della bambina,i numeri a cui chiamare per dare informazioni
e poi una promessa di cinquemila dollari di ricompensa.
Il secondo
volantino portava la sua foto.
Una foto
chiara,visibile a tutti,senza nessun fronzolo che distogliesse l'attenzione dal
suo volto.
Sopra i suoi
capelli la scritta WANTED,come nei vecchi volantini che si vedevano nei film
western,accompagnata dalla sua descrizione,e dalla spiegazione del perchè fosse
"ricercato"
C'erano sia il
suo vero nome,che il nome scritto sui passaporti che Harry aveva procurato
loro.
La ricompensa
offerta per il suo ritrovamento era di diecimila dollari.
Malfoy era
disposto a spendere qualsiasi cifra pur di ucciderlo con le sue
mani...Bastardo!
Entrando nella
stazione aveva visto che erano ovunque,anche sopra i cestini della carta
straccia:avevano fatto le cose in grande.
Aveva tirato
avanti,precludendone la vista a Prudence,però la vista di quei volantini l'aveva
messo in agitazione.
Mentre Prudence
si godeva il suo cartone animato,la sua mente era in movimento forsennato.
Aveva
sottovalutato il suo nemico.
Errore
madornale.
Aveva creduto
che Hermione,troppo annientata dal dolore per la perdita di Prudence avrebbe
impiegato piu' tempo a riprendersi...ma non aveva tenuto conto di Malfoy.
Si era
dimenticato con chi aveva a che fare.
In quell'ora e
mezza aveva messo a punto un paio di idee,e quando era uscito dal cinema era
pronto per la battaglia che l'attendeva.
Era strano
vedere sua figlia con i capelli rossi.
Quel lunedì
mattina l'aveva portata dall'unico parrucchiere aperto della città e,con una
speciale tassa,lo aveva convinto a tingerle i capelli e tagliarle i
riccioli.
Era dispiaciuto
per quel gesto così drastico,ma se volevano restare insieme era l'unica cosa da
fare.
Anche lui era
cambiato:aveva tagliato i capelli neanche fosse un marine e li aveva tinti di
nero.
Sperava con
tutto il cuore che quella fosse una manovra momentanea,perchè non riusciva
neanche a guardarsi allo specchio.
-Sei
bellissima-aveva detto a sua figlia cercando di farle tornare il sorriso.
Era ovvio che
fosse dispiaciuta per il cambiamento improvviso.
Aveva
deciso,inoltre,che per il momento non l'avrebbe piu' mandata in quell'asilo:era
troppo rischioso.
E se una di
quelle maestre avesse visto uno dei volantini che infestavano la città?
Non poteva
perdere sua figlia!
Non poteva
farsi trovare!
Aveva
continuato ad andare al lavoro come se niente fosse cambiato,affidando Prudence
ad Helen per il tempo che era lontano,ma anche lì aveva iniziato a notare dei
cambiamenti:Howard aveva inziato a fissarlo con occhi diversi,specialmente da
quando si era tinto i capelli e aveva costretto Prudence a fare lo stesso.
Era sempre
attento ad ogni sua mossa,a controllare quello che stava facendo,rendendogli
difficile compiere l'incantesimo che gli permetteva di lavorare.
Non aveva mai
fatto domande dirette,ma Ron sapeva che iniziava ad avere sospetti su di lui,
anche se continuava ad atteggiarsi ad amicone.
Addirittura
quella feccia che frequentava il centro scommesse lo fissava con piu' attenzione
del solito!
Certe volte
aveva voglia di urlar loro in faccia,per scatenare la loro reazione e liberarsi
di tutta la rabbia e l'adrenalina che aveva in corpo,ma doveva mantenere la
calma per evitare che le sue azioni ricadessero su Prudence.
Che diavolo
avevano tutti da guardare?
Fino a pochi
gironi prima era stato il grande amico di tutti,il compagnone con cui bere una
birra e farsi una partita a carte!
Perchè ora lo
trattavano come se fosse un'appestato?Soltanto perchè si era tinto i
capelli?
Andassero tutti
a farsi fottere!
Poi una sera
come tante,neanche un mese dopo il loro arrivo a New York,di ritorno dal
lavoro,il suo "mondo parallelo" era crollato.
Era da un pò
che avevano dei dubbi.
Un venerdì sera
Jack era tornato a casa dopo aver completato un lavoro nel Upper East Side.
La sua ditta di
idraulica era la piu' conosciuta ed accreditata di New York,quindi gli capitava
spesso di muoversi per la città con il suo furgone.
Quella
sera,dopo aver posato la cassetta degli attrezzi nello speciale ripostiglio che
avevano all'ingresso,era entrato in cucina dove Helen stava preparando la
cena.
-Come è andata
la giornata?-gli chiese la moglie alzando per un'istante lo sguardo dalla
pentola.
Lui aveva
annuito,lanciando uno sguardo ai fogli che aveva stretti in mano.
-Guarda che ho
trovato-le disse pensieroso.
Helen si
asciugò le mani e prese in mano il primo volantino,il piu' vicino a lei.
Fissò la foto
per qualche istante poi tornò a guardare suo marito.
-Questa è
Andrea-disse senza ombra di dubbio.
Jack annuì.
-E' questa la
madre?Non ha per niente la faccia di una drogata...ma magari riesce a
nasconderlo bene-aggiunse subito dopo,tornando a guardare il volantino che aveva
fra le mani.
-Simon!Vieni
qui per favore-chiamò ad alta voce Jack.
Dopo qualche
minuto sentirono i passi strascitati che annunciavano l'arrivo del loro
figlio,che comparve subito dopo sulla porta della cucina.
-E' già ora di
cena?-domandò guardando i genitori.
-Guarda questo
volantino per un'attimo-gli disse il padre,sfilando il foglio dalla mano destra
della moglie.
Il
ragazzo,capelli biondo cenere come la madre e i stessi occhi neri,fissò la foto
per meno di un minuto e poi tornò a guardare i genitori.
-Ti ricorda
qualcuno?-domandò poi Jack.
Simon ci
riflettè qualche istante e poi alzò le spalle.
-Assomiglia
alla bambina che abita di fronte a noi-disse con voce noncurante.
-Ma questo non
significa niente Jack!E se fosse un modo per la madre di riprendere Andrea?
Quei drogati
sono capace di tutto!-disse subito Helen protettiva.
Jack,senza
parlare,porse alla moglie il secondo foglio.
Che avrebbe
obbiettato adesso?
-Ah-
-C'è scritto
che ha rapito sua figlia-disse Jack con voce seria.
-Danno una
ricompensa a chiunque dia informazioni!Perchè non chiamiamo?-propose Simon
pronto.
Aveva una lunga
lista di cose che poteva comprare con i soldi di quella ricompensa...
Helen lasciò
cadere il volantino e scosse la testa.
-E'
un'idiozia...Non ci credo!-aveva detto decisa.
Però poi Jasper
aveva iniziato a comportarsi in modo strano.
Lui e Andrea si
erano tagliati i capelli e avevano anche cambiato colore,inoltre Jasper le aveva
chiesto se poteva occuparsi di Andrea durante le ore in cui lui era al
lavoro.
-E' ancora
troppo piccola per andare all'asilo-le aveva risposto quando gli aveva chiesto
informazioni sull'asilo che aveva trovato i giorni precedenti.
Lei aveva
annuito,ma si era insospettita.
Nel frattempo
suo marito aveva fatto vedere quei volantini ad un pò di persone nel
quartiere,chiedendo il loro parere e tutti non avevano avuto dubbi
nell'affermare che erano Jasper e la figlia.
-Solo tu ti
ostini a dire il contrario!-aveva ribattuto una sera.
Così la mattina
dopo,quando era rimasta sola con la bambina,aveva deciso di tentare.
Andrea era
occupata a guardare la televisione,quindi era l'occasione giusta per coglierla
di sorpresa.
-Prudence!-l'aveva chiamata,dopo aver controllato il nome
sul volantino.
Senza la minima
esitazione,la bambina si era voltata verso di lei e l'aveva guardata attenta,in
attesa che lei continuasse.
-Niente,tesoro,volevo solo controllare che fossi qui-aveva
detto la donna.
Era inutile
continuare a far finta di niente:quella bambina era la stessa della foto sul
volantino.
Attenta a non
farsi scorgere da Andrea,era andata in cucina e aveva preso il cordless,poi
aveva composto il numero del cellulare di Jack.
-Pronto?-
-Sono io.Avevi
ragione tu-aveva detto subito certa che fosse inutile perdere tempo.
Suo
marito,infatti,aveva capito immediatamente di cosa stava parlando.
-Finalmente ti
sei convinta-aveva commentato.
Helen gli
raccontò del piccolo espediente che aveva usato con Andrea e gli chiese cosa
dovevano fare adesso.
-Dobbiamo
chiamare al numero scritto sul volantino-aveva ribadito il marito.
-E se facciamo
uno sbaglio?-gli aveva chiesto ancora titubante.
-Helen su quel
foglio c'è scritto che è stata rapita!Invece Jasper ci ha detto che l'ha
allontanata dalla madre alcolizzata.
Dobbiamo sapere
qual'è la verità...anche per il bene di Andrea-le aveva risposto deciso
Jack.
Helen aveva
sospirato e,senza aggiungere altro,aveva riagganciato.
Per quasi
un'ora era rimasta con il cordless in una mano ed il volantino nell'altra
indecisa su cosa fare.
Alla fine si
era decisa e aveva composto il numero:almeno avrebbe avuto qualche informazione
in piu'.
Lo squillo che
ricevette in risposta era diverso:era una chiamata intercontinentale.
-Pronto?-
La voce che le
rispose era di un'uomo,forte e virile al punto giusto.
-Pronto...Salve
io chiamo perchè ho visto il volantino sulla bambina che state cercando-aveva
detto Helen tutto d'un fiato.
Per qualche
istante c'era stato silenzio dall'altra parte della cornetta,poi aveva sentito
un sospiro.
-Cosa può
dirmi?-gli aveva sentito dire.
Aveva lanciato
un'occhiata ad Andrea che seguiva una puntata dei Teletubbies su un canale
satellitare e poi aveva risposto.
-Ecco,io vivo a
New York...a Brooklyn e da qualche settimana fa sono venuti ad abitare nel mio
palazzo un'uomo con sua figlia-aveva iniziato.
-Che aspetto
hanno?-l'aveva interrotta la voce.
Il suo tono
cercava di mantenersi calmo,di non lasciar trasparire nessuna emozione ed Helen
si chiese quante telefonate di quel tipo riceveva ogni giorno...Non doveva
essere una situazione facile per lui.
-L'uomo ha i
capelli rossi e gli occhi verdi,il viso pieno di lentiggini rosse.
La bambina ha i
capelli castani ricci...e anche lei ha gli occhi verdi.
Ha all'incirca
un'anno e mezzo,forse piu' grande,ma sicuramente non arriva ai due anni-gli
aveva detto sicura.
La voce era
rimasta in silenzio qualche istante,poi l'aveva sentita di nuovo.
-Il nome è per
caso Dawson?Sara e Jeffrey Dawson?-
-No,è
Costa.Jasper ed Andrea Costa-l'aveva corretto lei.
-Questo è
davvero strano...-aveva commentato l'uomo.
Helen aveva
deciso di passare all'azione,per dare maggiore conferma alle sue parole.
-Da qualche
giorno Jasper si comporta in modo strano:aveva iscritto la bambina a scuola e
improvvisamente ha deciso di non fargliela frequentare,tenendola a casa gran
parte della giornata.
Inoltre lunedì
si sono tagliati entrambi i capelli e hanno cambiato anche colore...-
-Che vuol
dire?Si sono tinti?-aveva chiesto l'uomo quasi preoccupato.
-Sì,ora Andrea
ha i capelli rossi e lui ha i capelli neri...ma c'è un'altra cosa-aveva
aggiunto.
Aveva preso un
respiro profondo e aveva parlato,sicura che quello che stava per dire avrebbe
cambiato completamente le cose.
-Questa
mattina,spinta dai dubbi,ho provato a chiamare la bambina con il nome scritto
sul volantino...ed Andrea si è voltata a fissarmi in attesa.
E' un nome
insolito,non sarebbero in molti a girarsi e poi...-aveva aggiunto subito,in
ansia.
-Ha la
possibilità di raggiungere la bambina?Vorrei parlarle...-l'aveva interrotta
l'uomo.
La voce era
chiaramente piu' allarmata,piu' partecipe.
Per qualche
istante,Helen era stata indecisa su cosa fare,poi si era avvicinata ad Andrea e
le aveva posato una mano su una spalla.
-Sì,è qui con
me...-aveva detto quasi in un sussurro.
-Tesoro,c'è
qualcuno che vuole parlarti-aveva detto poi rivolta alla bambina.
Aveva
avvicinato la cornetta all'orecchio sinistro di Andrea ed era rimasta in
attesa,fissando il volto della bambina:inizialmente Andrea era rimasta in
silenzio,sorpresa da quella novità,e per quei pochi istanti Helen aveva temuto
di aver commesso un'errore a fare quella telefonata.
Poi il volto
della bambina si era illuminato,aprendosi in un sorriso.
-Draco!-aveva
detto allegra.
Conosceva la
persona dall'altra parte del telefono!
Era davvero lei
la bambina della foto...
Per qualche
minuto sentì Andrea rispondere si e no alle domande dell'uomo e raccontargli
qualcosa in maniera confusa,finchè non le porse di nuovo il telefono.
-Pronto?-
-Mando qualcuno
a prenderla,lei nel frattempo non dica nulla che faccia insospettire
quell'uomo.
Mi dia il suo
indirizzo-le aveva detto agitato.
Helen gli aveva
dato il suo nome,l'indirizzo e per occorrenza il numero di casa.
-Lei non ha
idea di quanto le sono grato per quello che ha fatto...Mi ha ridato la
vita-aveva detto l'uomo prima di riagganciare.
Era davanti a
lei.
Prudence.
Era lei,anche
se i suoi bellissimi boccoli erano scomparsi e quel colore dozzinale le rovinava
la bellezza del viso.
Era la sua
bambina...
Pansy la teneva
in braccio e le stava raccontando chissà cosa per farla ridere,per farle
dimenticare quello che era successo nelle ultime ore:l'arrivo dei Nott a New
York,l'incontro con Ron e la telefonata con Draco che aveva trovato un'accordo
con l'uomo per incontrarsi a casa di Harry per riconsegnargli la bambina ed
infine il volo da New York a Londra.
Troppe emozioni
per una bambina così piccola...
-Prudence...-la
chiamò con un filo di voce.
Sua figlia
allontanò lo sguardo dal viso di Pansy e lo posò sul suo,spalancando la bocca e
illuminandosi l'attimo dopo.
-MAMMA!!-
Hermione aveva
fatto i pochi passi che la dividevano da Prudence con le gambe che le tremavano
e sembravano sul punto di cedere,ma quando l'aveva afferrata e stretta contro di
sè tutto era sparito.
Tutta
l'angoscia,il dolore e la paura dei giorni precedenti era dimenticato,come
portato via da un soffio di vento.
Sentì le
braccia piccole di Prudence stringersi attorno al suo collo e il suo viso
posarsi sulla sua spalla per qualche istante,prima di alzare il viso e fissare
gli occhi nei suoi.
-Amore mio...ma
dove ti eri nascosta?La mamma non ti trovava piu'?-scherzò con le lacrime agli
occhi sorridendo alla bambina.
-Sono stata con
papà-rispose Prudence.
Hermione aveva
posato una serie interminabile di baci sul viso della bambina, facendola ridere
per il solletico ed accorgendosi della presenza di Draco solo quando lui aveva
accarezzato i capelli di Prudence.
-Ecco il mio
pilota...Chi vuole volare?-le chiese l'attimo dopo sorridendo.
-Io!-aveva
urlato la bambina tenendo le braccia verso Draco.
L'uomo l'aveva
abbracciata,togliendola dalla stretta di Hermione e per qualche secondo l'aveva
stretta a sè,prima di alzarla sopra la sua testa e iniziare a girare in
cerchio,facendola ridere.
Hermione li
guardò,riempiendosi le orecchie del suono della risata di sua figlia,chiedendosi
se esisteva un suono piu' bello al mondo.
Era tornata da
lei.
Lentamente una
consapevolezza si impossessò di lei,facendole atteggiare il viso ad una maschera
imperturbabile.
Si voltò verso
Pansy,anche lei intenta a fissare la scena con un sorriso sulle labbra e la
fissò seria.
-Dov'è?-chiese
semplicemente.
Anche il viso
di Pansy tornò serio e lei la fissò qualche istante,cercando di interpretare i
suoi pensieri,ma alla fine dovette arrendersi.
-E' di là...Nel
salotto-le disse.
Hermione annuì
e fece per avviarsi,ma fu bloccata dalla voce di Draco.
-Non credi sia
meglio che venga anche io?-le chiese preoccupato.
Subito la
riccia scosse la testa.
-E' una
questione fra me e lui-
Era voltato di
spalle quando sentì aprirsi la porta e quando si girò si trovò lei di
fronte.
Nei suoi occhi
c'era l'odio che molto probabilmente era riflesso nei propri...almeno una volta
avrebbero "combattuto" ad armi pari.
Lo fissava in
silenzio,un passo di distanza dalla porta e lo sguardo fisso su di lui.
-Come hai
potuto fare una cosa del genere?-gli chiese alla fine.
Ron si lasciò
scappare un sorriso beffardo.
-Potrei
chiederti la stessa cosa-
Si portò al
centro della stanza,a pochi passi di distanza da Hermione e aspettò:sicuramente
aveva ancora qualcosa da dirgli.
-Hai portato
via la mia bambina...-
-E' anche mia
figlia,non dimenticartelo-la corresse lui.
-No!Non lo è
piu'...Hai perso ogni diritto legale su di lei quando ci hai venduto-gli
rinfacciò la donna.
Era certo che
prima o poi gli avrebbe fatto notare quella postilla.
Non riuscì a
reprimere un'altro sorriso beffardo.
-E credevi
veramente che quel contratto bastasse a tenermi lontano da voi?
Lei è mia
figlia e tu sei ancora mia moglie...Sei tu quella che se lo è dimenticata troppo
in fretta!-
La vide fare un
passo in avanti,lo sguardo pieno di una rabbia che non riusciva ad esprime a
parole.
-Presto non lo
sarò piu'-commentò.
-Tu sei mia-le
disse con voce seria e possessiva.
La vide
sistemarsi un ricciolo dietro un'orecchio e sospirare.
-E' tanto tempo
che non sono piu' tua...-
-Da
quando,eh?Da quanto tempo?Lasciami indovinare....forse da quando ti fai scopare
da Malfoy?-l'interruppe Ron alzando la voce.
Hermione lo
fissò qualche istante,aprendo poi le labbra per ribattere,ma lui fu piu' veloce
di lei.
-Come hai
potuto lasciare che ti toccasse?
Non hai capito
che è stato tutto un tranello per portarti a letto?
La partita,il
contratto,tutto!-le rinfacciò.
Per pochi
istanti la maschera d'odio che aveva indossato fino a quel momento
crollò,lasciando il posto al dolore che sembrava logorarlo dentro...ma fu solo
per qualche attimo.
Poi sul viso
riapparve quella maschera arcigna e crudele.
-Come ti
permetti?
Chi sei tu per
giudicare dopo tutto quello che mi hai fatto?-lo accusò lei.
-Io non ti ho
mai tradito!-ribattè Ron pronto.
-Mi hai
offeso,mi hai umiliato,mi hai lasciato sola il giorno del parto quando avevo
piu' bisogno di te...Non mi hai tradito,è vero,ma mi hai fatto sentire la
persona piu' inutile del mondo!-gli disse Hermione con voce seria.
Le aveva
voltato leggermente le spalle,poi aveva sbuffato.
-Ti è sempre
piaciuto fare la melodrammatica-commentò.
-Vaffanculo
Ron!-l'insultò Hermione velenosa.
-E' per questo
che vai a letto con lui?-le domandò senza tener conto dell'offesa.
-Vado a letto
con lui perchè lo amo-
Con che
coraggio gli diceva quelle cose?
-Non ci
credo...-disse senza riflettere.
Per qualche
secondo si erano guardati,poi lei aveva annuito.
-Lo amo,per
quanto strano possa sembrare...Sono quasi arrivata ad essere contenta che tu
quel giorno abbia perso quella partita;almeno adesso io e Prudence non viviamo
piu' in quell'appartamento puzzolente abbandonate a noi stesse-gli disse sapendo
di ferirlo.
Ma il dolore
era velocemente scomparso,lasciando il posto alla rabbia:aveva trovato il suo
punto debole e ora lo stava sfruttando per farlo star male come lei in quei
giorni.
-Non voglio
sentirlo-
-Non sono
vittima di nessun'incantesimo,non sono neanche diventata pazza,sono
semplicemente innamorata di Malfoy-gli ripetè ancora.
Non si accorse
di aver mosso la mano finchè non colpì la guancia destra di Hermione.
La vide piegare
la testa di lato e portarsi una mano alla guancia colpita.
-Non
permetterti mai piu' di dire una cosa del genere!-aveva detto con voce
rabbiosa.
Gli occhi di
Hermione si erano alzati sul suo viso e vi aveva scorto la paura:finalmente
aveva capito che non era piu' lo sprovveduto che conosceva un tempo.
-Ron...-
Aveva fatto un
passo indietro e per evitare che si allontanasse ancora Ron le afferrò il polso
destro e lo strinse forte.
-E' per questo
che ti fai scopare da Malfoy?Come ringraziamento per l'enorme casa e il lusso in
cui ti fa vivere?-le domandò avvicinandosi a lei.
Hermione scosse
la testa.
Con la mano
libera le strinse il mento,bloccandole il viso.
-Chissà come
sei diventata brava...Ho visto che hai fatto molti progressi dall'ultima volta
che ci siamo visti-le disse a voce piu' bassa.
Hermione
spalancò gli occhi,ancora piu' spaventata e non parlò.
-Forse posso
divertirmi anche io...Magari finisce che devo anche ringraziare Malfoy-le disse
con la stessa voce bassa.
Dal lampo che
attraversò gli occhi di Hermione,si rese conto che lei aveva capito il
significato di quelle parole e non potè evitare di provare un brivido
d'adrenalina.
Si sarebbe
proprio divertito...
Era troppo
tempo che erano chiusi in quella stanza e lui era stanco di percorrere il
corridoio avanti e indietro.
Non sentiva
piu' nessun rumore,neanche il brusio della conversazione che aveva sentito fino
a poco prima:che stava succedendo lì dentro?
-La smetti di
guardare quella porta?Non la farai mica uscire prima-lo rimproverò Pansy,anche
lei con lo sguardo fisso sulla porta marrone.
-E' troppo
tempo che sono chiusi lì dentro...E' successo qualcosa-disse senza muovere lo
sguardo.
Aveva un brutto
presentimento...
-Forse hanno
bisogno di piu' tempo per sistemare le cose fra loro-tentò Blaise.
Draco scosse la
testa:era stanco di aspettare.
-Io entro-disse
deciso.
Si avvicinò
alla porta,bacchetta alla mano e pronunciò un'incantesimo Alohomora
sottovoce,poi afferrò la maniglia e la girò senza far rumore,aprendo uno
spiraglio della porta:non riusciva a vederli.
Dove si erano
cacciati?
Non erano
usciti,perchè aveva pattugliato il corridoio per tutto il tempo...
Poi sentì
qualcosa:un sussurro o un gemito.
Aprì ancora di
piu' la porta e scorse qualcosa:erano dietro una poltrona,riusciva a vedere i
loro piedi.
Ma che diavolo
stavano facendo?Possibile che non bastassero due secondi chiusi in una stanza
per riappacificarsi e finire sdraiati per terra?
-Se continui
così sarò costretto a farti male...-sentì dire a quel viscido.
Spalancò la
porta e finalmente capì cosa stava succedendo realmente:vide Hermione,la camicia
strappata con il reggiseno abbassato di forza che le metteva in mostra il seno,
la gonna alzata fino alla vita,le braccia in alto sopra la testa bloccate da
lacci invisibili;il viso girato di lato con gli occhi chiusi e un piccolo rivolo
di sangue che scendeva dall'arcata sopraccigliare destra.
E poi vide
lui.
Era a
cavalcioni su Hermione,una gamba per lato,le mani che correvano
dappertutto,nonostante lei cercasse di opporsi;un sorriso divertito sul viso,i
pantaloni sbottonati e la cerniera abbassata.
Per la prima
volta nella sua vita Draco Malfoy pregò.
Pregò di essere
arrivato in tempo,di poter ancora fermare quello che stava succendo prima che
avesse delle conseguenze irreparabili sulla vita di Hermione e sulla sua.
Pieno di
rabbia,puntò la bacchetta contro quell'essere.
-Stupeficium!-esclamò con voce chiara e forte.
Immediatamente
l'uomo fu scaraventato lontano dalla donna,contro il muro opposto della
stanza.
Vide Hermione
riaprire gli occhi e fissarlo.
-Stai bene?-le
domandò preoccupato.
Lei annuì
debolmente,mentre i suoi occhi iniziavano a riempirsi di lacrime.
Draco si
accorse solo relativamente di quello che stava succedendo mentre si chinava su
di lei: si tolse la giacca e l'aiutò ad infilarla,per coprirla meglio della
camicia strappata.
Hermione si
aggrappò alle sue spalle e posò la testa sul suo petto.
-Scusami...Ho
cercato di fermarlo...-farfugliò.
Draco scosse la
testa e le accarezzò i capelli.
-Che cosa ti ha
fatto?Ti ha...-le chiese non riuscendo però a finire la domanda.
Hermione scosse
la testa lentamente.
-No...no-
-Non
preoccuparti,ci sono io con te...Andrà tutto bene-la rassicurò stringendola a sè
per qualche istante.
La sentì
stringere il davanti della sua camicia con le dita poi improvvisamente si
accasciò fra le sue braccia,svenuta.
-Pansy-chiamò.
LA donna gli
corse accanto e sorresse Hermione per le spalle,mentre lui si alzava e tornava a
posare di nuovo lo sguardo su Weasley.
Blaise e Theo
lo tenevano fermo,mentre a distanza Ginny Weasley guardava quello che un tempo
era suo fratello con gli occhi lucidi,chiedendosi come aveva fatto a diventare
così.
Ron alzò lo
sguardo e gli rivolse un sorriso beffardo.
Draco sentì
ribollire il sangue nelle vene e senza neanche accorgersene alzò la bacchetta e
la puntò contro l'uomo.
-Crucio!-
Ron si contorse
sotto quella scarica di dolore cadendo a terra,non piu' sorretto dai due
Serpeverde.
-Crucio!-ripetè
Draco quando l'incantesimo svanì.
Era ancora
troppo poco per quello che aveva dovuto subire Hermione per colpa sua.
-DRACO!-
Si voltò
sentendosi chiamare dalla voce di Pansy.
-Bisogna
portarla in ospedale-
Corse vicino
alle due donne e si accorse solo in quell'istante che Hermione stava
sanguinando:una copiosa emorragia aveva sporcato il pavimento e le gambe di
Hermione.
-Da quanto
tempo?-chiese alla donna.
Pansy scosse la
testa.
-Non lo so,ma
devi portarla subito da un medico...Non sappiamo quello che le ha fatto-
Draco annuì e
dopo aver passato un braccio sotto le gambe della donna,si era alzato e aveva
rivolto l'ultimo sguardo a Ron,ancora piegato a terra dopo l'ultimo Crucio.
-Ci pensiamo
noi a lui,sta tranquillo...Non lo lasceremo scappare ancora-gli disse Blaise
leggendogli nel pensiero.
L'istante dopo
era già sparito.
Quando
Pansy,Theo e Blaise arrivarono al San Mungo trovarono Draco ancora in
corridoio,davanti ad una porta chiusa.
-Come sta
Hermione?-chiese la donna.
Il biondo
scosse la testa.
-Non so ancora
niente...E' piu' di due ore che sono chiusi lì dentro e non mi hanno ancora
detto niente-
I tre amici si
sedettero accanto all'uomo e restarono in silenzio,non sapendo cosa era meglio
dire o fare.
-Che ne avete
fatto di Weasley?-domandò senza alzare lo sguardo Draco.
-L'abbiamo
consegnato alla polizia.A quest'ora dovrebbe essere già in cella-gli rispose
Theo.
Draco annuì,poi
un rumore gli fece alzare lo sguardo e l'istante dopo era in piedi.
-Dottore...-
Il medico,un
albino con capelli radi biondi,si infilò le mani in tasca e restò qualche
istante a fissare lo sguardo dell'uomo che aveva di fronte,prima di
sospirare.
-Lei è un
parente?-gli chiese.
Draco scosse la
testa.
-No,è la mia
fidanzata...Come sta?-rispose agitato.
-La ragazza sta
bene nel complesso,ma ha molte ecchimosi e graffi su tutto il corpo...Che cosa
le è successo?-le domandò con sguardo indagatore.
-E' stata
vittima di un tentativo di stupro-disse Theo.
-Draco l'ha
salvata appena in tempo-aggiunse Blaise.
-Come sta
Hermione?-chiese ancora Draco,sentendosi come una mosca in trappola nella tela
del ragno.
L'uomo
annuì.
-Sta bene,ha
una una costola rotta,le abbiamo dovuto mettere dei punti per il taglio al
sopracciglio,ma per il resto sta bene....
Putroppo il
bambino non ce l'ha fatta-
Un
figlio...
Salve a
tutti!!!
Vi prego nn odiatemi,ma ho
dovuto interrompere il capitolo a questo punto:era esattamente come lo avevo
immaginato, e se avessi scritto altro sarebbe diventato troppo lungo,magari nn
dando giusto spazio ai sentimenti di Draco ed Hermione.
Domanda:vi ha stupito il comportamento di
Ron?
Se
devo essere sincera,avevo pensato di farlo agire in un'altro modo,ma poi mi sono
resa conto che lui nn è arrabbiato con sua figlia,ma con la madre,quindi ho
cambiato la storia mentre la stavo scrivendo,dando anche a Ron un volto piu'
umano.
Spero comunque che questo
capitolo sia di vostro gradimento!
Ringrazio tutti coloro che
leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso x eventuali errori di
ortografia e di battitura.
Il titolo e tratto da una
canzone omonima del musical "Cats".
La frase all'inizio del
capitolo,invece,è tratta da "Il
padrino-Parte II".
Ed ora i ringraziamenti:Krisma(Grazie x i complimenti!Già Draco
è pur sempre un Serpeverde e in questo capitolo ce ne ha dato una piccola
dimostrazione...),Lights(Grazie x i complimenti!E' passata l'ansia?),Erin87(Sto logorando i protagonisti o i
lettori della fiction?Scusa ma proprio nn ce l'ho fatta ad aggiornare in due
giorni),Kitty Cullen(Spero
che il capitolo sia all'altezza delle tue aspettative e che nn ti faccia
piangere di nuovo),Madamina(Sono fantastici i Serpeverde,vero?Una sorta di clan dove tutti
proteggono gli altri membri...),Persefone Fuxia(Ho fatto male a disegnarlo così Harry?Un pò gliel'hanno fatta
pagare,il resto deve ancora arrivare),Hollina(
E'
il migliore!),Smemo'92(Hermione è forte,ma anche la persona piu' forte dopo
l'ennesima batosta si spezza...),Ginny'28(Grazie x i complimenti!),Pikkola(Come vedi nn ha subito grandi
traumi...L'unica cosa che manca è dar voce ai suoi sentimenti,ma
conoscendolo ci vorrà ancora molto),Cipychan'87(Il problema è che nn
riusciamo ad accettare le scelte dei ns amici,specie qnd siamo convinti al
100% che siano sbagliate),Shnusschen(Vendetta!Tremenda vendetta!),JC(Beh in un universo alternativo
possiamo anche lasciarlo vivo,no?),Whateverhappened(Nn me la sentivo di
essere così crudele con Herm...Blaise è testardo,mica stupido!E vedrai che
comincerà a ripensare anche ad altre cose...),Deaselene(Siceramente nn lo so
ancora,ho la storia ben chiara in mente,ma nn so quanti capitoli ci
vorranno per svilupparla),Giulia Malfoy(E' nato di getto quel pezzo:ho cominciato a scrivere e nn mi sono
fermata finchè nn avevo finito...Magari esistesse davvero!),Excel Sana(Come vedi nn sbagliavi,ma
purtroppo...),Daphne'92(Già,e ora la situazione è anche peggiorata...),Shannara 810( Come vedi per le torture
va bene anche Draco!E' vero,nn è finito in prigione,ma avrà cmq problemi,nn
dimenticarti che ha fatto qualcosa di illegale),Coco chanel'87(GRazie x i
complimenti!Una fan di Ron...finalmente l'ho
trovata!).
Bene,x il momento vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"Can you wash this pain away?"
Baci,Eva.
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Capitolo 21 *** Can you wash this pain away? ***
can you wash tthis pain away
Un figlio...
Le parole aleggiavano ancora
nella stanza,come trasportate dal vento,legate alle labbra del medico con un
filo invisibile.
Perchè non ne sapeva
niente?
Un figlio suo e di
Hermione...
Quante volte avevano parlato
di quella possibilità in quell'ultimo periodo?
Quante volte,guardando la
donna addormentata accanto a sè,si era chiesto se suo figlio avrebbe avuto gli
stessi occhi ambrati della madre oppure i suoi impescrutabili occhi cerulei,se
fosse stato una bambina dolce come Prudence oppure un maschio,identico a lui,ma
con la sensibilità e l'acume di Hermione.
Ora tutto questo non c'era
piu'...E lui non aveva neanche potuto sentire la notizia per qualche
istante,assaporare la gioia!
Tutto gli era stato
strappato via!
Rialzò lo sguardo addolorato
sull'uomo che era ancora davanti a lui e che fino a quel momento,per delicatezza
era rimasto in silenzio,dandogli il tempo di "abituarsi"
all'idea.
-Di...Di quanti mesi
era?-chiese con voce resa roca dal troppo
silenzio.
-Neanche due mesi-rispose il
dottore.
Era stato concepito durante
il loro viaggio ad Ischia!
Altra amarezza e dolore si
aggiunsero a quelli già presenti nel suo animo,facendolo sentire
colpevole.
Era un bambino nato dal loro
amore...
Se avesse saputo,se solo
avesse immaginato le condizioni di Hermione non l'avrebbe mai lasciata sola a
sopportare tutto lo stress e l'ansia del mese
precedente...
Non le avrebbe mai permesso
di entrare in quella stanza.
Un pensiero improvviso
attraversò la sua mente.
-Lei lo sa?-chiese
preoccupato.
Il medico
annuì.
Strinse i pugni,abbandonati
ai lati delle gambe,e fissò gli occhi dell'uomo.
Non poteva lasciarla sola in
un momento del genere...
-Devo
vederla-
-E' molto provata-ribattè il
dottore con voce professionale.
-Per favore...Ha bisogno di
me adesso-disse Draco con voce sicura.
I due uomini si fissarono
per qualche istante,quasi stessero cercando di leggersi dentro a vicenda,e
l'attimo dopo l'albino annuì.
-Non piu' di cinque
minuti-disse severo.
Draco
annuì.
-Venga con me-gli disse
avviandosi poi per il corridoio.
Chiudere gli
occhi.
Rannicchiarsi sotto le
coperte come quando era bambina e,spaventata per un temporale, cercava di
calmarsi e di addormentarsi.
Lei era
forte.
Non si faceva abbattere da
un temporale...
Ma ora non stava
nascondendosi da un temporale.
Stava scappando dalla
realtà;da quella realtà che da sogno era diventato
un'incubo.
Non era riuscita a
ribellarsi,a fermarlo.
Aveva creduto che si sarebbe
fermato,che i tanti anni di amicizia,di amore e di vita in comune lo avrebbero
fermato,gli avrebbero fatto comprendere quello che stava per fare e si sarebbe
fermato da solo.
Ma chi era quell'uomo che
l'aveva aggredita?Era veramente Ron?
Non era riuscita a ritrovare
niente del vecchio amico,del compagno in quell'uomo agitato, minaccioso e
violento.
Quando il primo schiaffo le
aveva colpito la guancia aveva pensato di potersi difendere,ma l'istante dopo
lui le aveva afferrato i polsi bloccandole i
movimenti.
I suoi
occhi...
Anche nel buio della sua
mente non riusciva a dimenticare quegli occhi cattivi e divertiti:era sempre
stato così oppure era stata lei a ridurlo così?
Si strinse una mano sul
braccio libero dalla flebo e le sembrò di sentire le mani dell'uomo
addosso.
Le gambe che le stringevano
i fianchi per evitarle di scappare e le facevano
male...
Se non fosse arrivato Draco
cosa sarebbe successo?
Vederlo a pochi passi da lei
era stato come se avessero aperto una porta in una stanza buia illuminandola
all'improvviso:era venuto a salvarla.
L'aveva coperta dagli occhi
indiscreti,l'aveva stretta a sè e le aveva assicurato che sarebbe andato tutto
bene...poi il buio era tornato.
Si era svegliata in
ospedale...e aveva capito che la sua cattiva stella ancora non si era
spenta.
Le era mai capitato di
capire quanto teneva a qualcosa solo quando l'aveva
persa?
Lei era una persona che non
si perdeva in quei pensieri,una vincente,ma forse quella era stata la prima
volta.
Un
bambino.
Un figlio suo e di
Draco.
Non riusciva a pensarci
senza piangere.
Aveva pianto,gridato,aveva
passato notti insonni in attesa di Prudence,senza sapere che cosa stava
succedendo,quale regalo le era stato concesso per sentirsi meno sola in un
momento così difficile.
E ora che Prudence era sana
e salva a casa,quel dono le era stato strappato,forse per la poca considerazione
che gli aveva accordato.
Nascose ancora di piu' il
viso fra le coperte,come vergognandosi di quello che aveva fatto, chiedendosi se
le sarebbe stata data una seconda possibilità per rimediare,per dimostrare il
suo amore a quel bambino.
-Hermione-
Il suono della sua voce
rieccheggiò per la stanza,interrompendo il sottofondo
ospedaliero.
Mise la testa fuori dalle
coperte,alla luce,e lo vide.
Era fermo a pochi passi
dalla porta,immobile,le labbra dischiuse e gli occhi sofferenti e tristi posati
su di lei.
Era la prima volta che
vedeva trasparire delle emozioni da quei bellissimi
occhi...
Cosa stava pensando in quel
momento?
Le dava la colpa per quello
che era successo?
Perchè non si
avvicinava?Forse lo ripugnava l'averla vista fra le braccia di
Ron?
Sentì una lacrima uscire
dall'angolo dell'occhio destro e scivolare lungo il profilo del naso,fino alla
punta.
-Scusami-gli disse con voce
mozza.
L'attimo dopo era accanto a
lei,seduto sul bordo del letto per essere il piu' vicino a lei e le aveva preso
una mano fra le sue,portandola alle labbra.
Sentì il piccolo bacio che
posò sul dorso e si impose di fissare i suoi occhi,di non lasciare mai il suo
sguardo,per quanto spiacevoli potessero essere le sue
parole.
-Non c'è niente di cui devo
scusarti...-la rassicurò subito con voce calma.
-E' colpa mia!Se ti avessi
lasciato venire con me,se non fossi stata così presuntuosa tutto questo non
sarebbe successo-disse la donna velocemente.
Draco scosse la testa e si
abbassò leggermente sul suo viso,prendendolo fra le
mani.
-Non dirlo neanche per
scherzo!C'è...-disse bloccandosi per deglutire nervoso-c'è una cosa che non devi
fare mai piu':non devi piu' incolparti per quello che è
successo.
C'è un solo responsabile e
ti prometto che la pagherà molto cara-le disse tendendo pericolosamente la voce
sull'ultima frase.
Sentì alcune dita
accarezzarle una guancia e per un'istante chiuse gli occhi,abbandonandosi a quel
tocco delicato,così diverso...
-Non lasciarmi-disse
riaprendo gli occhi e fissandoli nei suoi.
Draco restò visibilmente
sorpreso per quelle parole e l'accarezzò di nuovo per
calmarla.
-Perchè dovrei farlo?-le
chiese con voce calma.
Sapeva che era arrabbiato,lo
capiva dai suoi occhi,ma si stava sforzando di controllare la voce per farla
sentire al sicuro,per aiutarla a dimenticare quello che era
successo.
-Ho cercato di fermarlo,di
oppormi,ma per quanto provassi non riuscivo a spezzare i suoi incantesimi non
verbali...Ho provato a dargli una ginocchiata,ma lui mi...-continuò sempre piu'
agitata.
-Ok,basta
adesso!Calmati!
Va tutto bene,sono qui...Non
ho bisogno che tu mi racconti quello che è successo,se vorrai un giorno lo
farai,oppure no.
Sarà una tua decisione e io
la rispetterò-le disse sincero.
Hermione lo guardò,gli occhi
ancora umidi e rossi per le troppe lacrime versate e lo vide chiudere gli occhi
per qualche istante,prima di tornare a fissare i
suoi.
-Quello che voglio tu sappia
è...è che tu sei la persona piu' importante della mia vita-le
confessò.
Per qualche istante,Hermione
trattenne il respiro,incredula:aveva detto veramente quelle
parole?
-Davvero?-gli chiese,quasi a
conferma.
Draco si passò la punta
della lingua sul labbro inferiore e fece scivolare una mano fino a prendere una
delle sue.
-Non aver piu' paura che
possa lasciarti sola perchè...perchè non sono piu' capace di stare senza di
voi.
Finchè mi vorrai,sarò
accanto a te e a Prudence-le disse serio.
E lei sapeva che soltanto
Draco poteva aiutarla a superare quel momento:era l'unico che conoscesse
perfettamente i suoi sentimenti.
Ancora impegnati a
fissarsi,sentirono i rumori del corridoio irrompere nella stanza quando la porta
della stanza si aprì ed entrò un'infermiera.
-Mi dispiace
interrompervi,ma lei deve riposare-disse gentile rivolta ad
Hermione.
La mano che fino a quel
momento era stata in quella di Draco si strinse.
-Non voglio dormire-gli
disse spalancando gli occhi allarmata.
-Andrà tutto bene-le ripetè
lui.
L'infermiera era arrivata al
trespolo della flebo ed entrambi la videro aggiungere il contenuto di una fiala
in quello della flebo.
-Questa la aiuterà a
dormire-disse voltandosi poi verso Hermione con un sorriso
delicato.
Hermione tornò a guardare
Draco e lo vide sorriderle:quanto gli costava quel
sorriso?
-Dovrebbe uscire ora-sentì
dire all'infermiera all'indirizzo di Draco.
Mosse la testa sul
cuscino,sentendo già i movimenti piu' lenti:non voleva che lui si allontanasse,
doveva restare con lei.
-Sarà qui in
corridoio...Devo parlare con Pansy perchè si prenda cura di Prudence-le disse
per tranquillizzarla.
Sentì le palpebre pesanti ma
cercò di combattere,di tenere aperti gli occhi,di fissare lo sguardo su
Draco.
-Resta con
me...-biascicò.
Ma gli occhi le si chiusero
nonostante la volontà e si abbandonò
all'incoscenza.
Uscì dalla camera d'ospedale
correndo come un fulmine.
Attraversò un corridoio
bianco scontrandosi contro un paio di persone,senza fermarsi nonostante le loro
lamentele,per poi ritrovarsi nel corridoio dove aveva aspettato ore prima di
avere notizie di Hermione e vi trovò ancora Theo,Blaise e
Pansy.
Si alzarono nello stesso
istante in cui lo videro arrivare,sul loro volto mille domande,ma lui li evitò
proseguendo lungo il corridoio.
Non sapeva dove andare,non
aveva una meta precisa,ma aveva bisogno di aria,di respirare,di...
urlare.
Prendere a calci
qualcosa,distruggere la prima cosa che gli capitava sotto mano,soltanto per
scaricare l'adrenalina e la rabbia che aveva in
corpo.
Sentì dei passi dietro di sè
ma non se ne curò,scendendo le scale di corsa:Hermione avrebbe dormito per
qualche ora e,al suo risveglio,l'avrebbe trovato lì calmo e tranquillo come poco
prima,pronto a darle tutto l'aiuto e l'appoggio di cui aveva
bisogno...
Ma ora poteva dar sfogo ai
suoi istinti.
Continuò la sua corsa finchè
non fu fuori dall'ospedale,nel parcheggio.
Gli bastò uno sguardo per
scovare la sua auto:uno dei suoi amici doveva essere arrivato in ospedale con
quella.
Camminò a passi veloci fino
alla Station Wagon blu acqua e toccò lo specchietto sinistro,sbloccando
l'antifurto e aprendo subito dopo la portiera dal lato del guidatore:controllò
che le chiavi non fossero già inserite,ma le trovò nel
cruscotto.
Le inserì nell'accensione
cercando di svuotare la mente,di non pensare ai mille furiosi pensieri che gli
affollavano il cervello,ma era come cercare di zittire centinaia di voci urlanti
in una stanza minuscola.
Stava per partire,quando la
portiera del passeggero si aprì e Blaise si fiondò sul sedile accanto a
lui.
-Che ci fai qui?-gli chiese
con voce fredda.
-Ho pensato di farti
compagnia-disse semplicemente l'altro.
-Scendi dalla
macchina-
-Dove andiamo?-chiese
afferrando la cintura di sicurezza.
-Ti dò tre secondi per
scendere dall'auto-ripetè gelido Draco senza staccare lo sguardo dal vetro
dietro Blaise.
-Hai fame?Magari potremo
mangiare qualcosa...-continuò imperterrito.
-SCENDI DA QUESTA CAZZO DI
MACCHINA!-urlò Draco sbattendo una mano sul
volante.
Blaise lo fissò per qualche
secondo,per nulla impressionato da quello scatto
d'ira.
-Non ti lascio solo...Che ti
piaccia o no,sono l'unico che può capire quello che stai passando in questo
momento-disse poi con voce composta e calma.
Si fissarono per qualche
istante poi Draco dovette arrendersi
all'evidenza.
Si voltò sul sedile e mise
in moto l'auto.
Incurante di trovarsi ancora
nel parcheggio,e soprattutto di essere in un'ospedale, accellerò fino alle
cinquanta miglia.
Quando si immisero nel
traffico avevano già superato le centoventi
miglia.
-Sei sicuro che questa
macchina resista a tutta questa velocità?-cercò di scherzare Blaise,che
nonostante il suo amore per la velocità,stringeva una mano al sedile e
rabbrividiva ogni volta che l'auto si avvicinava troppo ad
un'altra.
Lo sguardo fisso davanti a
sè,incurante di tutto quello che lo circondava,Draco guidava neanche un pilota
professionista.
La velocità era l'unico modo
per scappare dai suoi pensieri:correre piu' veloce possibile per evitare che
loro lo raggiungessero e tornassero a fargli
male.
Erano usciti dalla
città,correvano su una delle autostrade che collegavano Londra alle
periferie.
-Dove stiamo andando?-chiese
dopo un pò Blaise.
In risposta ricevette solo
il silenzio.
Soltanto mezz'ora dopo sentì
i giri del motore rallentare:erano arrivati a destinazione,oppure avevano finito
la benzina.
Si guardò intorno:erano in
un posto isolato,circondati da poche case che,dallo stato di decadenza della
loro facciata si sarebbero dette bisognose di una sistemata ed uno sparuto
gruppetto di alberi che si estendeva alla loro
sinistra.
Perchè erano arrivati fin
lì?
Draco spense il motore e
restò a lungo con lo sguardo davanti a sè,forse fissando il
vuoto.
Blaise si slacciò la cintura
e gli restò accanto in attesa di una sua mossa o di una sua
parola.
-Perchè lei?-chiese Draco
dopo un silenzio che sembrò senza fine.
Blaise lo fissò e restò
zitto:cosa poteva rispondergli?
-Non gli bastava quello che
aveva fatto a Prudence?Perchè se voleva colpire me le ha fatto questo?-domandò
ancora.
Non aveva mai sentito quella
voce,non sembrava neanche appartenere al Draco Malfoy che conosceva:era
triste,riusciva a sentire il dolore toccare ogni
parola.
Blaise
sospirò.
-Colpendo lei ha colpito
anche te-disse con voce calma per non provocare un'altro scoppio di
rabbia.
Draco si zittì di nuovo e
Blaise si passò una mano fra i ricci neri,sicuro che prima o poi avrebbe parlato
di nuovo.
-Crede che sia successo per
colpa sua...Mi ha chiesto scusa-disse lentamente in preda a troppe
emozioni.
-Hermione è una donna
forte,ce la farà a riprendersi.
Ci sarai ad aiutarla e anche
noi faremo del nostro meglio-lo rassicurò
l'amico.
Draco voltò la testa verso
di lui e lo fissò qualche istante.
-E' questo che si
prova?
Quest'impotenza,questa
rabbia per non essere stato capace...per non aver capito...per non aver saputo
proteggere le persone che ami-gli chiese.
Aveva smesso di
lottare,aveva ceduto alle voci che ora piu' che mai stavano urlando dentro la
sua testa gridandogli la sua incapacità,la sua incompetenza:aveva una sola cosa
a cui teneva fin da quando era ancora un ragazzino idiota e pieno di pregiudizi
e quando era stato il momento di dimostrarlo,non ne era stato
capace.
Era un
fallito!
-E' questo e molto
altro...Ma lentamente cominci a fartene una ragione-gli disse Blaise con voce
partecipe.
-COME PUOI DIRE UNA COSA DEL
GENERE?-chiese alzando la voce e puntandogli addosso due occhi
fiammeggianti.
Blaise sorrise,per niente
spaventato:non era la prima volta che incontrava quegli occhi.
-Cominci a rassegnarti,anche
se ora ti sembra impossibile.
Quel pensiero fisso nella
tua mente comincerà ad occupare un posto sempre piu' piccolo finchè arriverai a
non pensarci piu' anche per giorni.
Certo sarà sempre lì, pronto
per quando avrai bisogno di cullarti nel suo ricordo,ma per proteggere te stesso
ed Hermione finirai per evitarlo,cercando in tutti i modi di dimenticare che sia
successo davvero-
La voce
dell'esperienza.
Quelle erano le fasi che
doveva affrontare:un dolore lancinante e prolungato,ma che presto sarebbe
diventato rassegnazione.
Ma quanto doveva aspettare
perchè succedesse tutto quello?
Tornò a voltarsi sul
sedile,girandosi verso il volante e posò entrambe le mani su questo fissando lo
sguardo oltre il parabrezza.
Blaise continuò ad
osservarlo e vide le mani stringersi attorno alla pelle del volante,facendo
sbiancare le nocche.
-Voglio che paghi-disse
Draco,di nuovo con quella voce gelida e
spaventosa.
Nel piccolo abitacolo si
sentì uno scricchiolio sinistro,si cui Blaise non riuscì ad individuare la
provenienza e pochi istanti dopo il vetro dello specchietto destro si
frantumò,facendo scontrare i frammenti di vetro contro il finestrino
chiuso.
-Che cazzo...-esclamò Blaise
sorpreso.
Non riuscì neanche a finire
la frase,quando anche il vetro dell'altro specchietto andò in pezzi,facendolo
piegare in avanti verso Draco alla ricerca di riparo,anche se sapeva che i vetri
non lo avrebbero comunque colpito.
Immobile,come se non si
fosse reso conto di quello che stava succedendo,Draco continuava a fissare il
vuoto davanti a sè,un'espressione feroce dipinta sul volto e negli
occhi.
-Sarà meglio che ti calmi,o
non riusciremo a tornare in ospedale-lo ammonì Blaise,cercando di scherzare
nonostante la preoccupazione.
-Voglio vederlo marcire ad
Azkaban per il resto della vita...-disse il biondo voltandosi finalmente verso
di lui.
L'amico lo fissò per qualche
istante,riflettendo,poi annuì.
-Magari non sarà facile
rinchiuderlo a vita,ma vedrai che riusciremo a trovare un modo per tenerlo
dentro il piu' a lungo possibile...-lo rassicurò.
Avrebbero sicuramente
trovato un modo "legale"...
"HARRY POTTER RASSEGNA LE DIMISSIONI DAL MINISTERO
LA SUA
IMMAGINE DISTRUTTA DOPO LO SCANDALO DEL RAPIMENTO
"Non so ancora cosa farò della mia
vita",tutti i particolari in
cronaca"
Hermione sfogliò il giornale
che Daphne aveva dimenticato lì quel mattino quando era andata a
trovarla.
Fissò la prima pagina,dove
campeggiava un Harry agitato che cercava di scappare dai giornalisti e dai
fotografi.
Quell'orribile storia aveva
avuto delle ripercussioni anche sulla sua vita...
Pensò a Ginny,a James e ad
Albus e si sentì dispiaciuta:era colpa sua tutto quello che stavano
passando;forse la odiavano in questo momento.
Gettò il giornale sul
pavimento e scivolò sul letto arrivando a poggiare la testa sul
cuscino.
Erano quattro giorni che era
ricoverata in ospedale e non vedeva l'ora di tornare a casa:i medici avevano
confermato che presto l'avrebbero dimessa,il tempo necessario ancora per farle
gli ultimi accertamenti.
Voleva passare un pò di
tempo con Prudence...e con Draco.
Lui era l'unico che
riuscisse a scacciare i demoni dalla sua mente;ogni volta che lui le era
accanto,riusciva a non pensare,a dimenticare la terribile esperienza di una
settimana prima.
Era riuscita a farsi
raccontare da Pansy cosa era successo dopo che lei era svenuta,anche se aveva
dovuto faticare molto,e aveva saputo delle maledizioni,di come Pansy si era
presa cura di lei e del trasferimento di Ron alla polizia da parte di Theo e
Blaise.
-Tu lo sapevi di aspettare
un bambino?-le aveva chiesto l'amica con voce dolce,come le aveva sentito poche
volte da quando la conosceva.
Hermione aveva sorriso,un
leggerissimo sorriso,e aveva scosso la testa:non lo aveva neanche
immaginato.
Se lo avesse saputo le cose
sarebbero andate in maniera diversa...Si sarebbe comportata in maniera
diversa.
Prudence in quei
giorni,mentre Draco era in ospedale,era affidata alle cure dei Nott,felice di
aver ritrovato la compagnia di Sadie,invece la notte tornava a casa con
l'uomo,che si prendeva cura di lei come se lo avesse sempre
fatto.
Era venuta a trovarla
soltanto una volta,violando le regole dell'ospedale,ed Hermione era stata felice
di rivedere i suoi capelli tornati del colore naturale e che,nonostante tutto
quello che era successo,lei sembrava non essersi accorta di
nulla.
Per precauzione,però,Draco
le aveva "bloccato" alcuni ricordi,quelli che potevano essere dolorosi o
fastidiosi con il passare del tempo,facendo in modo che Prudence dimenticasse
l'intero mese passato con Ron.
-Potrei fare lo stesso anche
a te,se può aiutarti a dimenticare...-le aveva proposto
cauto.
Hermione lo aveva guardato e
dopo qualche istante di riflessione,aveva scosso la testa:non poteva
dimenticare.
Doveva ricordarsi quanto
poteva essere pericoloso Ron,per evitare di cadere in errore ancora una
volta,per non rischiare piu'.
-Non gli permetterò di
avvicinarsi a te o a Prudence ancora una volta...-le aveva promesso
l'uomo.
-Lo so e mi fido di te,ma ci
sono cose che bisogna ricordare anche se fanno male-gli aveva detto
seria.
E lui aveva
rinunciato,sapendo che non sarebbe riuscito a farle cambiare idea.
Un rumore l'allontanò da
quei ricordi,facendole alzare lo sguardo sulla
porta.
Un sorriso spontaneo nacque
sulle sue labbra alla vista di Draco.
-Speravo di trovarti
sveglia-le disse sorridendole.
Hermione si sedette piu'
diritta nel letto e si ravviò i capelli,cercando di apparire piu'
presentabile,anche se era sicura di essere
orribile.
L'uomo le venne
vicino,posando un bacio fra i suoi capelli e posando una mano sul suo polso
destro prima di sedersi accanto al letto all'altezza del
petto.
-Come stai?-gli domandò lei
accarezzandogli la mano.
Tutte i giorni gli faceva
quella domanda,preoccupata di come stesse affrontando quella situazione,e tutte
le volte riceveva in risposta un sorriso ed una
carezza.
-Bene,Prudence mi tiene
impegnato ogni momento.
Ti manda tanti baci e ha
detto di dirti che ti vuole bene-le disse.
Hermione sorrise:non vedeva
l'ora di stringere sua figlia in un'abbraccio degno di quel
nome.
-Dille che anche io le
voglio bene...-
Draco annuì e per qualche
istante si fissarono in silenzio,le dita gentili di Draco che le accarezzavano
il polso.
C'era qualcosa che lui le
stava nascondendo...Lo capiva dai suoi occhi.
-Che succede?-gli chiese con
voce dolce e lenta.
Alzò una mano e gli
accarezzò i capelli,osservandolo mentre si lasciava andare a quella carezza
chiudendo gli occhi e quasi trattenendo il
respiro.
La mano che stringeva il suo
polso si alzò portando la sua mano al viso,sentendo subito dopo dei piccoli baci
sul polso,sul palmo della mano e sulla punta delle
dita.
-Che cosa ti preoccupa?-gli
domandò cercando di convincerlo ad aprire di nuovo gli
occhi.
Draco sospirò e finalmente
la lasciò entrare nel mondo personale,il cui solo ingresso erano i suoi
occhi.
-Domani inizia il processo a
tuo marito-le disse con voce seria.
Hermione incassò quella
frase e l'attimo dopo annuì.
Sapeva che sarebbe
successo:non poteva rimanere impunito tutto quello che aveva fatto,tutto il
dolore che aveva causato loro.
-Per cosa verrà
processato?-gli domandò con voce attenta.
-Rapimento di
minore,falsificazione di documenti,utilizzo di una passaporta illegale e...per
tentativo di violenza carnale-terminò.
Hermione annuì
lentamente,persa dietro ai suoi pensieri.
Il silenzio scese di nuovo
fra di loro e a lungo Draco restò a fissarla,cercando di capire cosa stava
occupando la sua mente in quel momento,senza
riuscirci.
-Ho bisogno di sapere a cosa
stai pensando...-le disse sincero.
Gli occhi ambrati di
Hermione incontrarono i suoi e la donna gli rivolse un piccolo sorriso,come per
tranquillizzarlo.
-Sarà riportato da tutti i
giornali...-disse cercando di scherzare.
-Se vuoi posso nasconderli
per tutta la durata per processo-le disse
prontamente.
Hermione sorrise brevemente
ed abbassò leggermente la testa,nascondendogli il suo viso con i
capelli.
-Hermione...-
-Sto bene,davvero...Quando
ci sei tu,sto bene.
Ma non chiedermi di
partecipare al processo-gli disse.
Draco si sporse verso di lei
e le allontanò quelle fastidiose ciocche di capelli che gli impedivano di
scorgere il suo sguardo.
-Non lo farei mai...-le
promise.
Hermione lo fissò e
sorrise,questa volta con maggiore convinzione.
-Possiamo...possiamo
dimenticare il passato?Tutto quello che c'è stato prima e che non siamo noi?-gli
chiese con voce timida.
Draco la fissò,attento alle
sue parole.
-So che è una domanda
stupida,e che non sembra neanche da me,però vorrei dimenticare di essere stata
sposata con Ron,di tutto quello che è successo prima di rincontrarti...come se
la mia vita fosse cominciata quando sei apparso sulla porta di casa mia-gli
disse sincera.
Aveva bisogno di una nuova
vita,ancora una volta,e soltanto con lui poteva
averla.
Draco la guardò
attento,cercando di non far trasparire l'emozione che nasceva da quelle
parole.
-Sei sicura che sia quello
che vuoi?Che non te ne pentirai un giorno?-le domandò dando voce alle sue vere
paure.
Hermione scosse la
testa.
-Tutto quello che voglio
siete tu e Prudence...-gli disse senza la minima esitazione nella
voce.
Draco la fissò ancora
qualche istante,poi le accarezzò la guancia sinistra con la punta delle
dita,osservandola mentre chiudeva gli occhi al suo tocco
delicato.
-Faremo come vuoi tu...-le
promise.
Sapeva anche come rendere
reale quel desiderio...
-Sei venuto per il secondo
round?-
Era ancora piu' ributtante
del solito.
Draco lo squadrò incurante
dello disgusto che doveva essere dipinto chiaramente sul suo volto, osservando
come quei pochi giorni in carcere lo avessero ridotto:la barba rossa cominciava
già a coprirgli gli zigomi,il mento e le labbra;sotto gli occhi erano apparse
due occhiaie viola che spiccavano nonostante la pelle chiazzata e piena di
lentiggini...non doveva aver dormito tanto in quelle ultime
notti.
Si lasciò andare ad un
sorriso soddisfatto a quel pensiero:era felice di saperlo in
difficoltà.
I vestiti erano gli stessi
che gli aveva visto indosso quel giorno,ancora sentiva la rabbia assalirlo per
colpa dei ricordi,ma erano sporchi e c'era un taglio sulla manica destra della
camicia.
Ancora troppo
poco...
Doveva marcire ad Azkaban e
se fosse stato abbastanza furbo vi sarebbe anche morto lì
dentro.
-Non tentarmi...non hai idea
di quanto mi attiri l'idea-gli disse fra i denti.
Posò la ventiquattrore nera
sul tavolo e l'aprì.
-Allora che sei venuto a
fare?Ad assicurarti che mi trattino bene?
Beh,il servizio lascia un pò
a desiderare,ma forse se ricevono un tuo ordine cominceranno a trattarmi un pò
meglio...Che ne dici Serpe?-lo istigò il rosso,sfidandolo con lo
sguardo.
Draco gli rivolse un sorriso
sprezzante e decise di non dar retta alle sue
provocazioni.
Prese il solo fascicolo che
era nella valigetta e lo gettò sul tavolo davanti a
Ron.
-Non c'è neanche bisogno che
tu lo legga.Devi solo firmarlo-gli disse duro
Draco.
Ron prese il fascicolo fra
le mani e capì subito di cosa si trattava:i documenti del divorzio fra lui ed
Hermione.
Si lasciò andare ad un
sorriso beffardo.
-Hai approfittato della
situazione per sistemarti le cose a modo tuo,vero Serpe?-domandò alzando lo
sguardo sull'uomo.
-Wealsey sto facendo un
grande sforzo per non spaccarti la faccia,quindi chiudi quella bocca e firma
quel documento-disse gelido Draco.
Ron lo fissò e per il solo
piacere di sfidarlo,lo fissò e lasciò cadere i documenti sul tavolo, appoggiando
la schiena contro la sedia.
-Cosa ci sarebbe scritto?Sai
per risparmiarmi la fatica di leggere tutte queste pagine-gli disse con aria di
sufficenza.
-C'è scritto che il tuo
matrimonio con Hermione finisce oggi.
Da questo momento tu starai
lontano da lei e dalla bambina e che non pretenderai nè alimenti nè
buonuscita.
Ora se vuoi avere la decenza
di firmare-riassunse Draco fissandolo con sguardo quasi
omicida.
Ron arricciò leggermente le
labbra e non riuscì a trattenere l'ennesimo sorriso di
scherno.
-Nessun contatto con mia
figlia?Tu devi essere matto Malfoy-
-Weasley,sto per perdere la
pazienza.
Hai due possibilità:ho firmi
quel dannato documento di tua volontà oppure ci penserò io a fartelo fare-gli
disse in una non tanto velata minaccia.
-Come?Con un secondo
round?-gli domandò l'altro.
Draco si lasciò andare ad un
sorriso freddo.
-Ti piace così tanto farti
torturare?Perchè potrei farlo anche in questo momento,in questa stanza e nessuno
mi direbbe niente...Dovresti saperlo quanto è potente la famiglia
Malfoy.
Ma io non lo farò-gli disse
con lo stesso sorriso gelido stampato sul viso.
Lo vide aggrottare le
sopracciglia,sorpreso e confuso,prima che sul suo viso tornasse quella maschera
beffarda e cinica.
-Ah no?-gli
chiese.
Draco scosse la
testa.
-Dopo che avrai firmato quel
documento,perchè credimi tu lo firmerai,io uscirò da questa stanza e mi godrò il
tuo processo dall'altra parte della cancellata...quella degli uomini
liberi.
Quante volte tu ed il tuo
amico Potter mi avete augurato questa fine,eh?
E' davvero buffo vedere come
sono andate a finire le cose-lo schernì il
biondo.
Ron lo vide avvicinarsi al
tavolo e poggiare una mano sul piano di finto legno,sporgendosi verso di lui con
la stessa aria sicura e vincente.
-Io seguirò ogni fase del
tuo processo,con questo stesso sorriso divertito,e quando ti condanneranno la
mia risata sarà l'ultima cosa che sentirai prima di entrare ad Azkaban,la sola
cosa che ti tormenterà fra quelle mura,mentre cerchi di difenderti dall'attacco
dei Dissennatori-gli disse serio e concentrato sul suo
sguardo.
Ron cercò di non mostrargli
il disagio che quelle parole avevano creato,ma Draco si accorse delle crepe che
aveva creato il suo discorso nella maschera che era diventata il suo
volto.
-E sai qual'è la cosa che mi
diverte di piu'?
Sapere che ogni singolo
istante della tua giornata tu pensarai a me e alla vita che ti ho
rubato...-disse ancora il biondo con scintille di divertimento negli
occhi.
Ron fece uno scatto per
alzarsi in piedi e colpirlo,ma la reazione di Draco fu istantanea:con
un'incantesimo non verbale gli bloccò i piedi,immobilizzandolo neanche un
pupazzo a molla.
-Figlio di...-disse il
rosso.
Con un'altro
incantesimo,Draco lo fece sedere di nuovo,tornando a guardarlo:il sorriso era
sparito dal suo viso.
-Adesso basta!Non ho piu'
tempo da perdere con te...Firma quelle carte-gli disse con voce
seria.
Ron lo fulminò con lo
sguardo,rammaricando di non poter uccidere con uno sguardo e sbuffò
rumorosamente.
Una penna rotolò a poca
distanza da lui e Ron,dopo avergli lanciato un'ultimo sguardo furioso,fu
costretto a cedere.
Con le buone o con le
cattive,aveva detto Malfoy.
Girò le pagine,mettendo la
firma in calce ogni volta che fosse necessario e alla fine,dopo aver firmato
l'ultima pagina,glielo rilanciò indietro.
-Ottimo lavoro-lo prese in
giro Draco,raccogliendo i documenti e rimettendoli al sicuro nella
valigetta.
-E' stato davvero un piacere
parlare con te,ma adesso devo proprio scappare...Ci vediamo alla tua prima
udienza-gli disse con il chiaro intento di
sfotterlo.
Ron lo vide voltargli le
spalle e sentì la rabbia scorregli nelle vene neanche lava
bollente.
-Non saranno mai
tue,ricordatelo!-gli urlò dietro.
Draco continuava ad
avvicinarsi alla porta,ma sapeva che lo stava
ascoltando.
-Saranno sempre mia moglie e
mia figlia!
Non importa quello che dice
un pezzo di carta!-
E
prima o poi lui avrebbe fatto il possibile per
riprendersele.
Salve a
tutti!!!
Piccolo
regalo x l'8 dicembre,sperando che nn siate tr impegnati con l'albero ed il
presepe.
Questo
capitolo si concentra solo su Draco ed Hermione,sui loro sentimenti e su quello
che hanno passato i primi giorni dopo il ritorno di Prudence e la perdita del
bambino.
Nel prox
capitolo torneranno anche gli altri Serpeverde,con le loro storie e per la prima
volta darò spazio anche alla storia d'amore fra Theo e Pansy,finora lasciata in
disparte a beneficio di quella composta da Blaise e Daphne.
Ringrazio tutti coloro che recensiranno e leggeranno questo capitolo e
chiedo scusa x eventuali errori di battitura o di
ortografia.
Ed ora i
ringraziamenti:Whateverhappened(NN credere;a me Ron piace molto,ma adesso,nella mia storia nn
c'entra,è il cattivo,e certe volte con i miei "personaggi cattivi" non mi
comporto bene.Se hai letto un'altra delle mie storie,sai che ho fatto fare la
stessa fine a Dean e a Neville),AliasNHL(Credo che nn ci sia abbastanza
Ron x tt le lettrici arrabbiate,ma se vuoi accomodati pure!),Kitty Cullen(E' riuscito a fermarsi
soltanto perchè Hermione aveva bisogno di lui,altrimenti...),Flydreamer(Sì sono distrutti,ma l'unico
modo x uscirne è stare insieme e loro fortunatamente lo sanno),Deaselene(Grazie x i
complimenti...spero sia valsa l'attesa!),Julia0305(Per il momento ecco il
"prossimo"...),Lune(In
ognuno di noi c'è una vena d sadismo,ma nn credere l'ho fatto solo x far
capire la vera intensità dei sentimenti di Draco visto che lui si ostina a nn
dire ancora niente!),Erin'87(Tranquilla,la mia era pura curiosità nn avevo capito
veramente!Sarei + veloce,ma mi sdoppio fra 3 fiction,quindi...),Excel sana(Hermione si merita tt la
felicità del mondo dp qllo che ha passato con Ron...e Draco è pronto a
occuparsene),Daphne'92(Con
l'Avada si sarebbe trovato Draco nei guai,quindi meglio di no!Nn ci sarà
adesso,ma nn è detto che nn succeda in futuro),Ginny28(Quindi sn stata un pò
prevedibile?),Giulia Malfoy(Immagino la tua rabbia,ma sta tranquilla,i Serpeverde
sfrutteranno le loro conoscenze x fargliela pagare),Lights(Scusa nn volevo causarti
l'insonnia! Oddio mi immagino le tue occhiaie...Grazie x i
complimenti!),Cipychan'87(Già è difficile rinunciare a qualcosa...anche se poi l'hai già
persa),JC(Harry ha già i
suoi problemi a cui badare,quindi x il momento lascerà Ron al suo destino...in
fondo è successo tt x colpa sua!Credimi avevo pensato qlcs di molto peggio,che
forse mi avrebbe fatto odiare da tt i fan quindi ho deciso di cambiare mentre
ero già in corsa),Krisma(Nessuno sapeva del bambino,quindi si può dire ke qlla a cui
voleva far del male era solo Hermione),Smemo'92(Nn l'ha violentata, Draco è
arrivato prima che ci riuscisse!Harry ha preferito sparire,vista la presenza di
un così consistente numero di Serpeverde in casa sua!),Shannana'810(Nn sapevo avessi il potere
di resuscitare Voldemort...Devo stare attenta a nn farti arrabbiare!Grazie x i
complimenti!), BlackDragon(Grazie x gli IMMENSI,e forse nn meritati,complimenti!Diciamo che
Ron avrà la punizione che si merita...),Shnusschen(Scusa nn
volevo...),Pikkola(Grazie
x i complimenti! Volevo che almeno una volta Prudence e Ron passassero dei bei
momenti insieme prima di essere separati per sempre),19Sunflower88(Certo se vuoi,e se nn lo
ha ancora ucciso nessuno fa pure...Grazie x i complimenti!),Persefone Fuxia(Ci andrà presto dai
Dissennatori,tranquilla! Tranquilla,Herm ora sta bene,c'è Draco con
lei...).
Bene,x
ora è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
chap...
"November Rain"
Baci,Eva
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Capitolo 22 *** November Rain ***
november rain
"In these
days of cool reflection
You come to
me and everything seems alright
In these days
of cold affections
You sit by me
and everything's fine"
"And when
your fears subside
And shadow
still remain
I know that
you can love me
When there's
no one left to blame
So never mind
the darkness
We can still
find a way
Cause nothing
lasts forever
Even cold
November rain"
La prima udienza del
processo a Ron Weasley fu breve,molto più breve del previsto.
Ron Weasley fu accompagnato
sullo scranno degli imputati davanti alla giuria del Wizengeamot,formata da
dieci unomini e cinque donne e gli vennero contestate le sue accuse di fronte ad
un pubblico di spettatori curiosi fra i quali si erano nascosti i suoi
genitori,i suoi fratelli ed quello che un tempo era stato il suo migliore
amico.
In prima fila,ben visibile a
tutti,accompagnato da Blaise Zabini nella doppia veste di amico e
giornalista,era seduto Draco Malfoy,un leggero ghigno beffardo sul volto,lo
sguardo fisso sull' imputato.
Doveva essere consapevole
della sua presenza,doveva sapere che lui aveva mantenuto la sua promessa e che
sarebbe diventato il suo incubo per il resto della sua
vita.
Un Malfoy non apre bocca
soltanto per dargli fiato...
Qualche volta,Ron alzava lo
sguardo su di lui,incontrando i suoi occhi divertiti e gli lanciava uno sguardo
furioso,capace di incenerire qualsiasi cosa su cui si posasse,alimentando così
il suo divertimento.
-Come si dichiara,signor
Weasley?-domandò il portavoce del Wizengeamot,guardando
l'imputato.
Ron fissò l'uomo per qualche
istante l'uomo con il cappello color porpora.
-Innocente-disse poi con
voce sicura.
Un brusio concitato salì dal
pubblico a quelle parole:tutti i presenti in sala avevano letto i giornali e
sapevano cosa aveva fatto,di cosa si era macchiato.
Come poteva definirsi
innocente?
Era impossibile riconoscere
nell'uomo seduto sullo scranno il ragazzo che avevano acclamato come uno dei
Salvatori del Mondo Magico.
Il portavoce battè un
piccolo martelletto di legno per richiamare l'attenzione e per far tacere il
mormorio,lanciando occhiate ammonitrici alla folla,poi tornò a guardare
l'imputato.
-Bene...Ha qualche altra
dichiarazione da fare?-gli domandò.
Ron alzò la testa,drizzando
la schiena e le spalle,e invece di fissare l'uomo che gli aveva rivolto la
domanda cercò il volto di Draco nella folla,trovandolo con lo sguardo fisso su
di sè.
-Non ho fatto niente di
male.
Sono mia moglie e mia
figlia...C'è una legge che vieta ad un padre di stare con sua
figlia?
O a un marito di avere
rapporti con sua moglie?-chiese fissando Draco.
Il biondo lo fissò con occhi
socchiusi ed uno sguardo gelido:stava facendo veramente un grande sforzo per
evitare di colpirlo davanti a tutti,di fargli del male.
Ma sapeva che sarebbe
arrivato anche il suo momento...
-Se mai sono io la
vittima...-disse poi il rosso tornando a guardare il portavoce della
giuria.
L'uomo aggrottò le
sopracciglia e lo fissò incredulo.
-Sono la vittima di un
complotto ordito alle mie spalle da qualcuno che vuole prendersi tutto ciò che
era mio...La mia famiglia,la mia vita,tutto!-spiegò ancora
all'uomo.
Draco scosse la
testa,sollevato:chi,alla luce di quello che Weasley aveva fatto nell'ultimo
mese,avrebbe creduto alle sue teorie assurde?
Alzò lo sguardo sui membri
del Wizengeamot e li vide scuotere la testa,scocciati e anche leggermente
annoiati:per loro quel caso era già deciso,perchè perdere altro
tempo?
Il portavoce annuì e si
schiarì la voce prima di parlare.
-Bene...Abbiamo preso atto
delle sue dichiarazioni.
Lunedì ascolteremo i
testimoni e poi deliberemo il verdetto.
La seduta è aggiornata-disse
sia all'imputato che al pubblico.
Draco si lasciò andare ad un
nuovo sorriso.
Tutto sarebbe finito in poco
tempo...
-Tu mi desideri
ancora?-
-Buongiorno anche a
te,tesoro-
Era apparsa nel grande
specchio del bagno,come una visione,scalza,nella sua sottoveste color caramello
che le lasciava scoperte le gambe lunghe, e la vestaglia nera di seta che le
svolazzava intorno neanche fossero le ali nere di un'angelo
dannato.
Aveva sentito il suo sguardo
fissarsi sul suo volto,osservarlo attenta mentre si passava sulle guance e sul
mento la schiuma da barba.
Non era una sorpresa quella
domanda,gliela ripeteva ad intervalli regolari,quando credeva di non essere piu'
attraente,o quando lo sentiva distante,addirittura quando doveva farsi perdonare
una spesa troppo folle.
-Rispondimi!-gli disse lei
avvicinandosi al mobile bianco del bagno,decisa a non dargli
tregua.
Si lasciò andare ad un
sorriso e si voltò leggermente verso di lei,il viso coperto dalla schiuma e di
fronte alla sua espressione preoccupata,si morse un'angolo del labbro superiore
per non riderle in faccia,sapendo che la faceva infuriare.
-Non posso parlare
adesso,non vedi che ho da fare?-le disse tornando a voltarsi verso lo
specchio.
Istintiva come al solito,sua
moglie salì sul mobile bianco,facendo sollevare con quel semplice gesto la
sottoveste scoprendo leggermente le cosce nude, e gli fece cenno di
avvicinarsi.
-Che hai intenzione di
fare?-le domandò guardandola sospettoso.
-Avanti,come se fosse la
prima volta che ti faccio la barba...-disse lei allungandosi per prendere il
rasoio dall'altra parte del lavabo e dandogli una veloce visuale dei seni liberi
nella veste color caramello.
Lui sorrise e si avvicinò di
piu' al mobile,per facilitarle le mosse.
Già non era la prima
volta...
Quando tutto era finito,ed
il "Bene" aveva trionfato sul "Male",avevano deciso di completare l'ultimo anno
di Hogwarts,per chiudere un cerchio.
Neanche un mese dopo,lui si
era rotto un polso durante uno degli incontri di "lotta" con Blaise e nonostante
Madama Chips lo avesse rimesso a posto in un'attimo,aveva avuto qualche
difficoltà con quella mano per alcuni giorni,sentendosi rigido ed
impacciato.
Un pomeriggio Pansy era
entrata nel loro dormitorio e lo aveva trovato fresco di doccia,mezzo
nudo,un'asciugamano arrotolato attorno ai fianchi,mentre cercava di farsi la
barba.
Dopo aver,naturalmente,riso
di lui aveva deciso di dargli una mano,seguendo le sue indicazioni e riuscendo a
fargli la barba senza tagliarlo neanche una volta.
-Attenta a non
sfregiarmi-scherzò cercando i suoi occhi.
Pansy sorrise e dallo
sguardo che ricevette in cambio,lui capì che le aveva dato l'idea...Che
idiota!
Le lame del rasoio si
avvicinarono alla sua guancia destra e scivolarono lentamente,con molta
attenzione.
-Magari in questo modo non
ti guarderebbe più nessuna donna...-disse Pansy,lo sguardo concentrato sul suo
viso.
-Non dirmi che sei
gelosa-tentò lui,attento a non perdersi neanche un movimento della sua
mano.
Pansy
sbuffò.
-Non troveresti nessuna
meglio di me-lo avvertì.
Pansy pulì la lama nel
lavandino e poi tornò a poggiarla sull'altra guancia,ancora coperta di
schiuma.
Lo so benissimo...pensò Theo
lasciandosi scappare un piccolo sospiro.
Alzò una mano che fino a
quel momento era poggiata sul ripiano di marmo del mobile e la posò sulla gamba
destra nuda della moglie,iniziando a sfiorarla con la punta delle
dita.
-Se non stai fermo finirò
per tagliarti...-disse la donna incontrando per un'istante il suo
sguardo.
Theo
sorrise.
-Che ho fatto di male?-le
domandò posando il palmo aperto sulla sua gamba.
Conosceva sua moglie...Non
c'era altro uomo che la conoscesse bene come lui,anche se ci aveva messo un pò
per capirla.
La prima volta che lei era
stata fra le sue braccia era stato sotto la pioggia.
Un temporale con i
fiocchi,con tanto di lampi e tuoni che squarciavano il cielo
nero.
Lui adorava i temporali,era
capace di restare ore a fissare la pioggia che cadeva,ascoltando il rumore delle
gocce.
Era poggiato contro una
colonna di pietra,relativamente riparato,quando aveva visto una figura correre a
perdifiato verso di lui cercando di coprirsi con il mantello dal
diluvio.
Quando la figura si era
fermata accanto a lui,si era accorto che era Pansy,bagnata fradicia dalla testa
ai piedi.
-Che ci facevi fuori con
questo tempo?-le aveva chiesto preoccupato.
Pansy aveva alzato le
spalle.
Lui aveva annuito,risentito
per quel gesto:era fuori con qualcuno.
Come al
solito...
-Beh farai meglio a tornare
al dormitorio altrimenti ti prenderai una polmonite-le aveva detto con un tono
distaccato,voltandosi e facendo qualche passo per allontanarsi da
lei.
-Ehi che ti prende?-le aveva
sentito chiedere.
Lui non le aveva risposto ed
aveva continuato a camminare,sentendo i passi dietro di sè;gli aveva afferrato
un braccio e lo aveva costretto a voltarsi.
-Che ti succede?-gli aveva
chiesto ancora.
Aveva liberato il braccio
dalla sua stretta e aveva cercato di ignorarla,ma Pansy era stata piu'
veloce,mettendosi in mezzo al corridoio e impedendogli di
passare.
Poi aveva alzato una mano e
aveva fatto per scompigliargli i capelli,come faceva sempre, soltanto con lui,ma
lui aveva allontanato la testa, rifuggendo al suo tocco.
-Insomma si può sapere che
ti ho fatto?-aveva chiesto lei alzando la voce.
Quel gesto l'aveva ferita,e
lui lo sapeva:lui era l'unico con cui lei scherzava,a cui aveva mostrato un lato
diverso.
Insieme a lui si dimenticava
del ruolo di Regina del Ghiaccio che impersonava sempre con gli altri e si
lasciava andare,mostrandogli un lato piu' caldo,più dolce che mal si conciliava
con la Pansy "ufficiale".
Ma in quel momento non gli
importava:era stufo di essere l'unico bravo ragazzo finito a
Serpeverde.
-Vuoi davvero saperlo?-le
aveva chiesto alzando leggermente la voce.
Pansy lo aveva fissato
sorpresa, e aveva annuito lentamente,senza mai staccare lo sguardo dal
suo.
-Mi fa incazzare sapere che
eri in mezzo alla tempesta ad infrattarti con qualcuno,un tizio anonimo che se
ne frega altamente di te al punto da farti rischiare un malanno pur di avere un
servizietto-aveva detto brutalmente sincero.
L'espressione di Pansy si
era cristallizzata in un'espressione severa:le labbra chiuse,strette,e gli occhi
che,ancora nei suoi,lo fissavano come indifferenti.
Theo era stato sul punto di
ritornare in silenzio,di rimangiarsi tutto,ma se proprio doveva parlare,allora
era venuto il momento di dire tutta la verità.
-Mi manda in bestia il fatto
che io sia l'unico a cui interessa di te,ad essere tanto stupido da essersi
innamorato di te,ma che tu hai rilegato fin dal primo giorno nella categoria
"non scopabile".
So di non essere
drammaticamente bello come Draco o...o terribilmente intelligente come Blaise,ma
tu non mi hai mai neanche lontanamente considerato!
Dannazione,ti faccio
veramente così schifo?-l'aveva accusata.
Pansy era rimasta in
silenzio,lasciandosi travolgere da quel fiume di parole,poi l'espressione sul
suo volto era cambiata,lasciando il posto ad uno sguardo
affilato.
-Già sei
un'idiota!Un'emerito assoluto idiota!
Sei l'unico a non aver
capito,l'unico a non essersi accorto in tutta Serpeverde!-gli aveva detto
arrabbiata,dandogli una spinta e allontanandolo da sè.
-Cosa dovrei
capire?-
Lei si era voltata,ma questa
volta era stato lui ad afferrarla per un braccio:non poteva farla scappare,non
dopo quello che le aveva detto.
Forse era l'ultima occasione
che aveva per parlare con lei da solo...
Pansy lo aveva fissato e
aveva sospirato.
-Non c'era nessuno con
me...Ero lì fuori a cercare te perchè so quanto ti piacciono i temporali e avevo
paura che fossi tanto pazzo da sederti sotto un albero o peggio,solo per goderti
meglio lo spettacolo.
Ci mancava solo che ti
facessi colpire da un fulmine per uno stupido temporale-gli aveva
confessato.
Nel corridoio vuoto era
sceso il silenzio,mentre si fissavano negli occhi;la sua mano stretta attorno al
braccio di Pansy e in un'istante tutto era cambiato.
Senza neanche accorgersene
si erano ritrovati contro un muro,le labbra che si cercavano e le mani che
scivolavano sul corpo dell'altro per imprimersi nella mente piu' particolari
possibili.
Aveva riaperto gli occhi
dopo un lungo momento,fissandoli in quelli di Pansy e le aveva accarezzato una
guancia,il viso di lei che veniva incontro alla sua mano.
-Finirà che ti ammalerai per
colpa mia...-aveva detto sorridendole.
Pansy aveva
riso,allacciandogli le braccia al collo,le labbra ad un soffio dalle
sue.
-Che aspetti a scaldarmi
allora?-
Theo guardò sua
moglie,mentre si sporgeva sul mobile per pulire il rasoio e sorrise:era ancora
capace di sorprenderlo.
Fece scivolare le mani sulle
cosce seminude e le posò su entrambi i glutei,sollevando la sottoveste sfiorando
il bordo laterale del perizoma e accarezzando la pelle morbida e
calda.
-Ti ho mai detto quanto sei
sexy quando ti occupi di me in questo modo?-le disse cercando di dare un tono
casuale alla sua voce.
Gli occhi di Pansy
incontrarono i suoi e lui si accorse dei lampi d'eccitazione che vi saettavano
dentro.
-Non di
recente...-
Theo sorrise e avvicinò il
viso a quello della moglie;con la coda dell'occhio la vide far scivolare nel
lavandino il rasoio,che iniziò a galleggiare nella piccola pozza d'acqua
dimenticato.
-Allora devo rimediare,non
credi?-
Si avvicinò un pò di più e
sfiorò la pelle delicata con le labbra,lasciando una scia di schiuma da barba
sotto di sè.
Un'altra donna si sarebbe
allontanata immediatamente,ricominciando a raderlo o almeno facendogli togliere
tutta quella schiuma dal viso,ma Pansy si limitò a muovere il collo verso
destra,liberando il collo dai capelli dandogli maggiore libertà di movimento,e
ad allacciare le braccia attorno alla sua vita,poco sopra l'elastico del
pantalone.
Theo mosse una mano e,dal
sedere la fece scivolare sulla coscia infilandola sotto la sottoveste facendola
poi salire lungo il ventre fino a raggiungere un seno.
Amava il modo fiducioso in
cui sua moglie si affidava a lui:ogni volta gli si concedeva con il più totale
abbandono.
Era una tigre mascherata da
agnellino.
La sentì accarezzargli il
torace con la punta delle dita,muoversi per i pettorali lentamente salendo poi
con una mano fino al collo che circondò,mentre la bocca si muoveva sulla sua
spalla destra.
Theo respirò il suo odore
dall'incavo fra il collo e la spalla e,contemporaneamente,mosse la mano
sfiorando con le dita un capezzolo che rispose subito alle sue
carezze.
La sentì sospirare e
stringere piu' forte la presa attorno al suo collo e lui si lasciò andare ad un
sorriso:era quello il momento che preferiva.
Amava i piccoli battibecchi
e le schemaglie che portavano a quel punto,ma era quello il momento che lo
faceva letteralmente impazzire:quando lei cominciava a cedere,a rompere il muro
di apparenza per donarglisi completamente.
Voltò leggermente la testa
finchè non incontrò il suo sguardo;fissò i suoi occhi e si perse in quel fuoco
nero che divampava e lo attirava neanche una calamita.
-Vuoi ancora sapere se ti
desidero,piccola?-le domandò a bassa voce,posando le labbra sulla pelle nuda
della gola.
La chiamava così soltanto
quando erano soli,quando nessuno poteva sentirli,neanche fosse qualcosa di cui
vergognarsi.
Sua moglie adorava quel
piccolo vezzeggiativo,ma non lo avrebbe mai ammesso...non c'era bisogno,lui lo
sapeva senza che lei parlasse.
Pansy sorrise e lentamente
la mano sinistra scese lungo il torace e gli addominali,sfiorando per un'istante
l'elastico dei suoi pantaloni,prima di infilarsi al di
sotto.
Affondò la mano più in
profondità e giochellò qualche secondo con i riccioli neri prima di chiudere le
dita fra le sue gambe circondandolo completamente.
Lui non riuscì a trattenere
un gemito compiaciuto quando lo accarezzò e alle sue orecchie arrivò la risatina
felice di sua moglie.
-Da quello che sento,direi
proprio di sì...-gli sussurrò posandogli un piccolo bacio sul lobo
dell'orecchio,senza lasciare la presa.
Incurante di rovinarle la
sottoveste con la schiuma,Theo dedicò la sua attenzione al seno ancora
coperto,torturandolo con le labbra e con i denti,nelle orecchie i sospiri di
piacere di sua moglie.
La desiderava ancora,ogni
giorno,ogni istante...
Era totalmente e
irreparabilmente innamorato di sua moglie,di quell'angelo dannato che aveva
scelto di ricambiare il suo amore.
Lampi di
luce.
Mani che la stringono,che la
toccano...
"Non dirmi che hai cambiato
gusti...Ti piacciono le maniere forti,adesso?"
Un sorriso cattivo,quasi
grottesco.
Lei non conosceva quel
sorriso...
Una stilettata di dolore
partì all'altezza dei suoi fianchi e la fece gridare.
"Sta buona o ti
sentiranno"
Ancora quelle
mani...
-Hermione!Hermione
svegliati!-
Si ritrovò seduta al centro
del letto,un groviglio di coperte attorno a sè e,nella semioscurità,il volto
preoccupato di Draco.
Era stato un'altro brutto
sogno...L'ennesimo.
Da quando era tornata a
casa,quei sogni l'accompagnavano sempre,compagni notturni d'avventura che non
volevano staccarsi da lei nonostante i suoi sforzi.
Senza parlare si tuffò fra
le braccia di Draco e gli posò la testa contro il petto,sentendo subito le
braccia dell'uomo stringersi sulle sue spalle e accarezzarla
dolcemente.
-Va tutto bene,sei a casa
adesso...-le disse con voce bassa e rilassante.
Hermione restò in silenzio e
si fece cullare qualche istante dalle sue parole,per poi tornare a sdraiarsi sul
letto stretta a lui,quasi incapace di lasciarlo,come se da quel semplice
contatto dipendessero i suoi sogni e il suo sonno.
-Perchè non vuoi che ti
aiuti?-le domandò lui nel buio.
Non era la prima volta che
glielo domandava,anzi lo faceva quasi tutte le notti,quando la vedeva in preda
ai suoi incubi.
-Tu mi stai già aiutando
molto...-lo rassicurò strofinando la guancia contro la seta del
pigiama.
-Come?Strappandoti dagli
incubi?Potrei fare di più,potrei aiutarti a non averli affatto e
invece...-
-Amore,calmati...Tu sai
perchè ho deciso di non fare l'incantesimo-gli ricordò.
Draco annuì nel
buio.
-Per
Prudence...-
-Per lei e anche per te:non
posso lasciare che tu ti assuma tutto il peso di quello che è successo,non posso
permettere che un domani vedendoti triste o arrabbiato non mi ricordi il
perchè-gli disse seria.
Alzò il viso dal suo petto e
cercò di scorgere qualcosa del profilo dell'uomo.
-Perchè qualche volta non ti
preoccupi anche per te stessa?-le domandò lui.
Hermione si lasciò andare ad
un sorriso veloce.
-Perchè ci sei già tu che ci
pensi...anche troppo-
Draco sorrise e la strinse
piu' vicina a sè.
Per qualche istante il
silenzio calò nella stanza,ma entrambi sapevano che l'altro era ancora
sveglio:impiegavano sempre un pò a riaddormentarsi dopo uno di quegli
incubi.
-Raccontami qualcosa-disse
lei all'improvviso.
Draco aggrottò le
sopracciglia e abbassò la testa per guardarla.
-Per esempio?-le
chiese.
Hermione sorrise:il pensiero
che le era appena venuto era pura follia.
-Cosa hai pensato la prima
volta che mi hai visto?-gli domandò istintivamente.
Un'espressione divertita
apparve sul viso di Draco e per una volta,l'uomo si rallegrò che lei non potesse
vederlo.
Che domanda assurda...Però
poteva anche nascere qualcosa di interessante...
-Che eri una gran
rompipalle-ammise sincero.
Hermione spalancò la bocca e
fissò il suo volto nel buio.
-Cosa?-
Draco,che aveva intravisto
la sua espressione,scoppiò a ridere e le accarezzò la
schiena.
-Sei tu che lo hai voluto
sapere!-le ricordò.
-Ma perchè?Mi conoscevi da
neanche venti minuti!-ribattè la mora.
-E già avevi cominciato a
far lezione a tutti quanti illustrando le bellezze di Hogwarts neanche fossi una
guida turistica-le fece notare Draco pronto.
La donna storse la bocca
verso destra e si ricordò di come,appena arrivata,aveva praticamente sequestrato
tutti quelli che sembravano prestarle orecchio per spiegare le cose che aveva
letto sui libri e far vedere a tutti che era preparata,che aveva il "diritto" di
stare lì.
-Tu invece che hai
pensato?-domandò l'uomo curioso.
Hermione
sorrise.
-Che eri carino,ma che usavi
troppa brillantina-ammise al massimo della sincerità.
La risata di Draco risuonò
per tutta la stanza e lei sorrise di nuovo,stringendosi a
lui.
-Per fortuna poi hai
cambiato look,eri veramente orrendo...Ma a quel punto già eri
insopportabile-commentò Hermione lasciandosi andare.
-Insopportabile?-chiese lui
risentito.
-Credevi veramente che avrei
votato per te al concorso di Mister Simpatia?-scherzò lei
divertita.
Draco sbuffò e fece per
allontanarsi,ma Hermione si mosse nel suo abbraccio,salendo lentamente fino a
raggiungere la sua altezza e gli accarezzò il viso con la punta delle
dita,seguendo il suo profilo:iniziò dalla fronte leggermente corrugata,le
sopracciglie folte e regolari,scendendo poi per il naso dritto fino alle labbra
morbide e calde.
In quella nuova posizione i
loro sguardi potevano incontrarsi facilmente,e il respiro caldo di Draco le
solleticava una scapola.
L'uomo si adattò alla nuova
posizione e tornò a stringerla,come se non potesse stare troppo tempo lontano da
lei e questa volta anche Hermione lo strinse,allacciando le braccia attorno alle
sue spalle.
-Invece quando ti ho
colpito?-domandò ancora la donna.
Draco sogghignò:se avesse
saputo la verità...
-Che avevi un gancio
terribile e..-
Hermione alzò un
sopracciglio,restando in attesa del seguito.
-E che non mi ero mai
accorto di quanto fossi sexy quando ti arrabbi.
Tu,invece?-domandò subito
sviando l'attenzione dalle sue ultime parole.
Hermione gli accarezzò una
spalla e sorrise.
-Avrei voluto fare di peggio
che darti un pugno,magari lasciarti qualche bella cicatrice che dimostrasse che
eri stato picchiato da una ragazza...
Ma adesso ho cambiato
idea;avrei rovinato il tuo fascino-aggiunse.
Draco sorrise e le posò un
bacio sulla fronte.
-E' vero che ti ho rovinato
il Ballo del Ceppo?-gli domandò improvvisamente curiosa.
Ad un tratto le erano
tornate alla mente le parole che Pansy le aveva detto in quella lontana
conversazione e voleva sapere se era la verità o lo sfogo di una
ex.
Draco la guardò
sorpreso:questa proprio non l'aveva prevista.
-Tu come lo sai?-le chiese
senza negare.
Hermione alzò le spalle e
lui non ebbe più bisogno di risposte.
-Pansy...-
Sentì un piccolo bacio
posarsi sulla pelle del collo e per un'istante chiuse gli occhi,godendosi le
sensazioni che quel gesto gli aveva provocato:così importante e così
insignificante ad occhi esterni.
-Mi dispiace...-si scusò lei
in un sussurro.
Se non fossero stati in
silenzio in una stanza buia forse non l'avrebbe sentita.
Le accarezzò la schiena e
sorrise,certo che lei lo avrebbe visto.
-Non è colpa
tua,tesoro...Anche io all'epoca ero pieno di conflitti,di problemi:non potevo
certo venire da te e invitarti al Ballo.
Mi avresti mandato a quel
paese senza neanche pensarci un'istante e poi se non ricordo male c'era la fila
per invitarti fuori-le disse serio.
Hermione sorrise
leggermente:ovviamente aveva ragione lui.
Se si fosse
avvicinato,invitandola al Ballo,sicuramente lo avrebbe mandato via in malo
modo.
-Vuol dire che ti devo un
ballo-disse a bassa voce.
Draco sorrise e le sfiorò
una guancia con la punta delle dita.
-Ti prendo in parola
Granger...-scherzò.
Un silenzio scese fra
loro,talmente lungo che Draco pensò che lei si fosse addormentata,finchè non la
sentì parlare di nuovo.
-Domani c'è l'ultima udienza
del processo,vero?-chiese a bassa voce.
La stretta di Draco si
accentuò e lei si ritrovò schiacciata contro il suo
torace.
-Lo condanneranno-le
assicurò.
Lei sorrise leggermente:il
suo uomo premuroso e attento...
Non era quello a
preoccuparla,era certo che sarebbe finito ad Azkaban...Era altro quello che le
ronzava nella testa.
-Voglio venire con te-gli
disse sicura.
-Non se ne parla-rispose
subito lui.
-Perchè?Di cosa hai
paura?Non può farmi niente in un'aula di tribunale...-gli disse prendendogli il
viso fra le mani e poggiando la fronte contro la sua.
-Non è di questo che ho
paura!E' ovvio che non ti farebbe niente,non glielo
permetterei!
Ma non capisci quanto sarà
dura?Io...-disse lasciando cadere la frase.
Hermione gli accarezzò i
capelli e gli posò un bacio sulla fronte:i ruoli si erano invertiti,ora era lei
a doverlo consolare.
Certe volte la vita era
proprio ironica!
-Se sono con te non ho paura
di niente...-gli disse sicura.
Draco sospirò e lei capì di
aver vinto la sua battaglia.
Il giorno dopo il processo
riprese.
Era chiaro a tutti che
quella sarebbe stata l'ultima udienza prima del verdetto:se doveva avvenire un
miracolo per evitare il carcere a Ron sarebbe dovuto succedere quel
giorno.
La presenza della "vittima"
in tribunale aveva fatto la felicità dei giornalisti,ma questi erano leggermente
intimiditi dalle sue "guardie del corpo:Draco e Blaise.
Si era seduta accanto a
Draco,in prima fila,e quando Ron era entrato per un lungo istante i loro sguardi
si erano incrociati.
Hermione aveva sentito il
cuore andare a mille,come un cavallo in corsa,ma aveva iniziato a respirare più
lentamente e,con una mano stretta in quella di Draco,era riuscita a
calmarsi.
Il portavoce della giuria
chiese a Ron se aveva dei testimoni che parlassero in sua difesa e lui,
ovviamente,disse di non averne:chi avrebbe testimoniato la buona fede di uno
stupratore?
Aveva provato a convincere
qualcuno della sua famiglia,di farli salire sullo scranno per parlare di quanto
era stato importante per la Battaglia contro Voldemort e di quanto era "un caro
ragazzo",ma nessuno di loro aveva voluto immischiarsi in quella
faccenda.
Lo avevano lasciato
solo,salvo poi presentarsi in tribunale per assistere all'udienza e mostrargli
il loro sostegno:che famiglia di caini!
La parola era quindi passata
all'accusa,che aveva diversi testimoni.
Per primo era salito a
testimoniare Seamus Finnegan,che aveva raccontato di quella famosa sera di quasi
sette mesi prima,quando per onorare un debito di gioco Ron aveva accettato di
vendere sua moglie e sua figlia perdendo ogni diritto legale su di
loro.
-E' sicuro che si sia
trattato di un'atto di vendita?-chiese stupito il portavoce della
giuria.
Seamus annuì
sicuro.
-Io stesso ho fatto da
testimone e credo che per il signor Malfoy non sarà difficile produrre il
documento in questione-disse Seamus guardando il
portavoce.
L'uomo si era voltato verso
Draco, e lo aveva fissato indeciso qualche istante.
-Signor Malfoy,so che è una
richiesta inaspettata,ma sarebbe possibile visionare questo documento?-disse
rivolto al biondo.
Con nonchalance,come se
avesse aspettato quel momento per tutta la durata dell'interrogatorio, Draco si
alzò e tirò fuori una pergamena arrotolata dalla tasca interna della giacca,per
poi porgerla ad un cancelliere.
Il brusio di sottofondo era
quasi assordante:era pane fresco su cui affondare i denti della curiosità di
tutto il Mondo Magico.
Il biondo era tornato a
sedersi al suo posto fra Hermione e Blaise e aveva coperto le spalle della donna
con un braccio,come a proteggerla da tutte quelle chiacchiere inutili e
stupide;lei si voltò verso l'uomo e gli rivolse un sorriso per
tranquillizzarlo.
Il portavoce lesse il
documento e poi lo passò al resto della giuria perchè lo
visionassero.
-Questo cambia tutto-disse
semplicemente l'uomo.
Alla fine
dell'interrogatorio il documento venne restituito a Draco e fu la volta di
Blaise che confermò a sua volta la storia della partita e del documento,e
raccontò di quello che era successo nell'ultimo mese:dal rapimento di Prudence a
quello che aveva visto entrando nel salotto di casa
Potter.
-Siamo arrivati appena in
tempo-disse serio rivolto al portavoce.
-PERCHè NON RACCONTI ANCHE
CHE IL TUO AMICO MI HA TORTURATO?-esclamò Ron alzandosi in piedi e fissando
Blaise con furia.
Per nulla
impressionato,Blaise si passò una mano sul davanti della giacca,cercando di
scacciare invisibili pelucchi e tornò ad alzare il viso sul portavoce,che stava
battendo con forza il martelletto.
-Se non riesce a
controllarsi,sarò costretto a farla tornare in cella-ammonì rivolto a
Ron.
Il rosso tornò a sedersi e
alle sue orecchie arrivò la risata divertita e sprezzante di
Draco.
Blaise fu congedato e fu la
volta del testimone piu' importante:Harry Potter.
Anche lui avrebbe subito un
processo di lì a poco ed era per quello che aveva deciso di raccontare la sua
verità,di dire quello che era successo:per alleggerire la sua
pena.
Per una volta aveva deciso
di abbandonare la nave che affondava e di salire sulla zattera senza curarsi di
quelli che annegavano dietro di lui.
Forse fu quella la parte
peggiore per Hermione:scoprire come il suo migliore amico aveva tramato alle sue
spalle per mesi,mentre lei ancora credeva nella sua buona fede,nella sua
sincerità.
Raccontò tutto,ogni più
singolo dettaglio di quel piano cominciato mesi prima,fin dall'inizio della
relazione fra Draco ed Hermione.
Spiegò le motivazioni che li
avevano spinti,i trucchi che avevano usato,le leggi che avevano infranto e
quelle che avevano aggirato.
-Fino all'ultimo istante ho
pensato di essere nel giusto,di aver fatto la cosa migliore per
Prudence.
Lui è suo padre,e in tutto
il mese che è stata con lui non le ha fatto del male...Ma non riesco a credere
che possa essere arrivato ad aggredire Hermione in quel
modo-
Rivolse lo sguardo verso la
prima fila e fissò per qualche istante Hermione,con un'espressione
dispiaciuta.
-Quella è una cosa che non
potrò mai perdonarmi...-disse sincero tornando a guardare il
portavoce.
Con quell'ultimo
interrogatorio,il processo era finito.
Mancava soltanto il
verdetto.
Il Wizengamot si ritirò per
decidere e Ron fu portato di nuovo in cella,in attesa della
decisione.
Soltanto due ore dopo i
giudici tornarono in aula;aspettarono che Ron si sedesse sullo scranno e che
tutti i presenti facessero silenzio e finalmente il portavoce iniziò a leggere
il verdetto.
-Oggi,11 novembre
2004,questa corte dichiara l'imputato Ronald Bilius Weasley colpevole dei reati
a lui ascritti e lo condanna alla pena di anni quattordici da scontarsi nel
carcere di Azkaban.
La pena avrà decorso
immediato-concluse rialzando lo sguardo sui presenti.
I vari giornalisti presenti
sembravano impazziti:erano tutti in fermento,cercando di riprendere
l'espressione di Ron,della famiglia Weasley,di Draco ed
Hermione.
Ron era terreo,ancora
incredulo per quello che era stato appena detto.
Lanciò uno sguardo a sua
madre e la vide in lacrime,aggrappata ad un braccio di suo padre,come se da un
momento all'altro dovesse cadere a terra.
George e Ginny erano
pallidi,come se qualcuno li avesse semplicemente dissanguati e non riuscivano a
staccargli gli occhi di dosso.
Allontanò lo sguardo da loro
e lo posò su Hermione.
Era fra le braccia di Draco
e stava annuendo a qualcosa che l'uomo le aveva detto.
Come accorgendosi del suo
sguardo allontanò gli occhi dall'uomo e li posò su di lui,rivolgendogli uno
sguardo gelido e deciso.
Anche il Serpeverde prese a
fissarlo,attirato dallo sguardo della donna e quando Ron lo guardò vide che
sorrideva trionfante.
Quel sorriso che gli aveva
promesso il giorno che era andato a trovarlo.
Quel sorriso che lo avrebbe
tormentato per gli anni a venire...
-Che ci fai
qui?-
Era quello che si chiedeva
anche lui.
Il suo cervello doveva
essere proprio andato se lo aveva portato a fare una cosa del genere,ad andare
lì a quell'ora tarda,dopo una giornata così faticosa.
Forse non lo aveva guidato
il cervello...pensò cinico.
Perchè aveva quella stupida
camicia in mano?Cosa voleva dimostrare?
Ancora nello specchio della
porta lei mosse le gambe,cercando di riscaldarle.
-Blaise o mi dici cosa vuoi
oppure entri in casa,sto congelando qui fuori!-gli disse facendosi da parte per
lasciarlo passare.
Dopo l'ultimo istante di
esitazione,Blaise la superò e fece qualche passo
nell'ingresso.
La sentì chiudere la porta e
si voltò.
Possibile che riuscisse ad
essere sexy anche con un maglione ed un paio di pantaloni
elasticizzati?
Che assurdità!Da quando la
conosceva lei era sempre apparsa sexy ai suoi occhi,anche quando da ragazza
indossava quell'assurdo pigiama rosa a fiori.
Si tolse il cappotto e lo
appese insieme agli altri.
-Quella cos'è?-domandò lei
notando la camicia bianca che lui stringeva con una mano.
Blaise scosse la
testa,noncurante.
La sentì sospirare e
l'attimo dopo gli passò accanto diretta verso il salotto.
-Ti ho visto in
televisione...
Sono proprio contenta per
Hermione!Almeno per un pò quel bastardo non darà problemi-disse senza
voltarsi.
Gli occhi fissi sul suo
fondoschiena Blaise colse soltanto alcune delle parole che lei stava dicendo:che
accidenti era andato a fare lì?
Sapeva che ogni volta era
sempre peggio!
Questa volta forse non
sarebbe piu' riuscito a lasciarla andare...
Avevano appena oltrepassato
la porta del salotto,quando la fermò mettendole una mano sul braccio
sinistro.
Lei lo guardò con
un'espressione curiosa negli occhi,in silenzio,in attesa di un suo gesto o di
una sua parola.
Si poteva essere dipendenti
da una donna?
Si poteva aver bisogno di
qualcuno come se fosse un bisogno vitale,al pari dell'aria o del
cibo?
Forse lui era l'unico caso
al mondo,magari andava studiato in un laboratorio come i topolini bianchi che
venivano usati come cavie.
Sul suo viso vide
un'espressione preoccupata:doveva essere la seconda volta che lo vedeva così
confuso e spaesato.
-Blaise ti senti bene?-gli
chiese avvicinandosi e tenendo una mano verso il suo
volto.
Approfittando di quella
vicinanza,Blaise afferrò la sua mano e l'attirò verso di sè,lasciando cadere a
terra la camicia e circondandole la vita con un braccio e piegandosi fino a
posare la testa sulla sua spalla sinistra.
La sentì rigida fra le sue
braccia,sorpresa per quel gesto inaspettato.
-Blaise...Che cosa...-chiese
confusa.
Lui chiuse gli occhi e voltò
la testa verso l'incavo della sua spalla,respirando il profumo della sua pelle e
dei suoi capelli.
-Non voglio più lottare
Duffy...-disse parlando per la prima volta da quando era entrato in
casa.
Daphne si ammutolì,sorpresa
da quelle parole.
-Quando sono tornato a casa
oggi,sono entrato in camera per cambiarmi e ho trovato la camicia che avevi
indossato l'ultima mattina che abbiamo passato insieme...Si sentiva ancora il
tuo profumo.
E' stato allora che ho
capito-le disse senza aprire gli occhi.
Non aveva mai fatto quel
tipo di discorsi,anche con lei era venuto tutto naturale,come se fosse la cosa
più semplice del mondo...Non aveva idea di quanto fossero
difficili!
-Che cosa?...Cosa hai
capito?-gli domandò lei in un sussurro.
Blaise sollevò leggermente
la testa dalla spalla della donna e la strinse contro di sè:quanto tempo era che
non si abbandonava a quella lentezza quando era con lei?
Troppo
tempo.
-Ho capito che non mi basta
più.
Non voglio più accontentarmi
di ricordi,di momenti rubati in un ripostiglio di nascosto da tutti
e...-
Daphne si staccò leggermente
da lui e cercò il suo sguardo.
-Blaise questa è una cosa
troppo grossa per spararla così soltanto perchè ti senti solo o perchè credi che
in questo modo farai più colpo-lo ammonì lei.
L'uomo scosse la
testa.
-Non si tratta di questo!Sto
cercando di farti capire...che sono pronto a dimenticare tutto quello che è
successo per ricominciare da zero...Con te-concluse
infine.
Daphne corrugò la fronte e
si staccò dal suo abbraccio.
-Quindi fammi vedere bene se
ho capito:tu sei venuto qui per dirmi che,nella tua grande bontà, hai deciso di
perdonarmi per quello che è successo a nostro figlio e che vorresti tornare con
me... Ho capito bene?-gli domandò.
Blaise annuì,nonostante
alcune incertezze dovute alle parole della donna.
Anche Daphne annuì,seguendo
il suo esempio e premette le labbra una sopra
all'altra,riflettendo.
-Cosa avresti pensato di
fare riguardo a Ronan?-gli domandò fissandolo.
-Gran parte dell'anno lui
vive con suo padre,poi quando sarà a Londra starà da noi...Magari per
facilitargli le cose io potrei tornare a casa mia,così lui non mi vedrebbe come
un'estraneo o una minaccia.
Certo all'inizio sarà
strano,non dico che non lo sarà,ma con il tempo ci abitueremo-rispose pratico
l'altro.
Daphne
annuì.
-Certo,l'importante è che
non dia fastidio a te...-commentò.
Blaise aggrottò la
fronte.
-Aspetta io non ho detto
questo,forse non hai capito quello che...-ribattè pronto.
Daphne alzò una mano e
scosse la testa.
-No,invece credo di aver
capito benissimo e sarebbe meglio che tu te ne vada-gli disse voltandogli le
spalle.
-Cosa?Ma se non mi hai
neanche fatto finire di parlare!-esclamò lui sorpreso.
-Cos'altro devi
dirmi?Vediamo se riesci a peggiore ancora di più la situazione-
-Si può sapere perchè
reagisci così?Ero venuto qui per dirti che non posso stare senza di te,che
voglio tornare insieme a te,invece sembra che non abbia fatto altro che
insultarti tutto il tempo!-le disse facendo un passo verso di
lei.
Daphne ghignò
divertita.
-E' questo che volevi
dirmi?Perchè io invece ho sentito tutto un'altro
discorso!-
Di che accidenti stava
parlando?Il suo discorso era arrivato chiaro anche alle sue orecchie, quindi
come poteva aver capito male?
-Sei venuto qui neanche
avessi visto un fantasma,con quella camicia in mano come una reliquia e hai
iniziato a parlare di come fossi stanco,di come non ce la facessi più a starmi
lontano.
Io ho pensato:bene ce
l'abbiamo fatta!Finalmente c'è qualche possibilità per
noi!
Invece poi mi sento
perdonare per quella dannata decisione,sento che tu tanto magnanimamente hai
deciso di dimenticare il passato e che vuoi una nuova vita con me...ma senza mio
figlio.
Come se fosse una parte di
me che si potesse cambiare o togliere!-disse arrabbiata.
Blaise restò in silenzio,le
braccia lungo i fianchi e le mani strette a pugno.
Possibile che le sue parole
avessero assunto quel significato senza che se ne
accorgesse?
Daphne sospirò e si
allontanò alcune ciocche bionde dai lati del viso.
-Se si sceglie di far parte
di una coppia si accetta tutto,non soltanto quello che ci piace di più e noi non
potremo mai tornare insieme se tu non accetti che nella mia vita ora c'è mio
figlio-
Ed entrambi sapevano che
quello lui non era ancora pronto per farlo,anche se per Blaise,lei era quasi
necessaria per vivere.
-Voglio provare una
cosa-
Draco abbassò il giornale e
la trovò a poca distanza dal suo viso.
Sembrava tornata quella di
un tempo:un piccolo sorriso le incurvava le labbra e le illuminava gli
occhi.
I capelli,sciolti sulle
spalle,erano un perfetto contorno a tanta bellezza.
-Che hai in mente?-le
domandò non riuscendo a trattenere un sorriso divertito.
Hermione sorrise ancora di
più e si sedette sulle sue gambe,come aveva ricominciato a fare negli ultimi
giorni.
Da quando aveva la certezza
che Weasley non le avrebbe più fatto del male,era ritornata la sua
Hermione,quella che era prima di quei mesi orribili.
Allontanò il giornale e le
passò un braccio attorno alla vita,mentre le braccia di Hermione scivolavano
attorno al collo dell'uomo.
-Ho bisogno di sapere se
sono ancora capace di fare una cosa...-disse lei.
Draco cercò il suo sguardo e
vide che era ritornata seria,diventando serio a sua volta.
-Cosa devo fare?-le
domandò.
-Resta fermo-gli
disse.
Le braccia ancora intorno a
lei,Draco poggiò la schiena contro i cuscini del divano e la
guardò.
Il viso di Hermione si
avvicinò leggermente al suo:la punta del naso si strofinò contro la guancia
destra e scese verso l'angolo della bocca,facendo posare la fronte contro quella
di Draco.
I loro occhi si incontrarono
e l'attimo dopo Hermione chiuse gli occhi per poi posare le labbra su quelle
dell'uomo.
Inizialmente il suo tocco fu
timido,quasi impaurito,poi prese coraggio e le sue labbra toccarono più volte
quelle di Draco,morbide e calde come sempre.
Draco la strinse più forte
contro di sè,cercando di restare fermocome lei gli aveva chiesto,ma dopo
un'ennesimo tocco delle sue labbra si ritrovò ad andare incontro alla bocca
della donna,rispondendo al bacio.
La sentì stringere le
braccia attorno al suo collo,aggrappandosi a lui e fece per ritrarsi preoccupato
di aver rovinato tutto,ma Hermione non glielo permise,premendosi contro di
lui.
Continuando ad accarezzarle
le labbra con le sue,sentì schiudersi la bocca sotto la sua e,come per
invitarlo,sentì la punta della lingua accarezzargli l'interno delle
labbra.
Il bacio divenne ancora più
profondo e Draco sentì chiaramente il cuore mancare un battito quando le mani di
Hermione affondarono nei suoi capelli,avvicinandolo se possibile ancora più
vicino.
La sua
Hermione...
Staccò le labbra dalle sue e
riaprì gli occhi,puntandoli nei suoi.
Subito lei sorrise,la fronte
contro la sua.
-Ti avevo detto di restare
fermo-lo sgridò in un sussurro sorridendo.
Draco rise e le baciò una
guancia.
-Proviamo un'altra
volta,magari questa volta ci riesco...-
Salve a
tutti!!!
Ancora
una volta i buoni hanno vinto sui cattivi...anche se questa volta le parti si
sono invertite.
Devo
confessarvi,che nelle mie preferenze,la coppia formata da Pansy e Theo ha
scavalcato quella formata da Blaise e Daphne(ma al 1 posto restano stabili Draco
ed Hermione):mi sono proprio divertita a scrivere di loro.
E'
l'unica coppia a non avere problemi e con cui mi posso sbizzarrire visto che
sono entrambi due Serpi...Credo che parlerò ancora di loro.
Ero
inoltre molto impaziente di pubblicare qst capitolo xkè il prossimo è veramente
speciale x me:ci sto pensando da mesi,cambiando idea e passando varie notti
insonni chiedendomi come sarebbe meglio...
Cmq,x il
momento,ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo
e chiedo scusa x eventuali errori di battitura e di
ortografia.
Le frasi
ad inizio capitolo sono prese da "Heaven for
everyone" dei Queen e da "November rain" dei Gun's &
Roses(che danno il titolo al capitolo).
Ed ora i
ringraziamenti:Smemo'92(Già...Si è trattenuto soltanto xke sapeva ke sarebbe
riuscito a farlo condannare,altrimenti avremmo avuto una polverina di Ron
Weasley), Whateverhappened(La citazione all'inizio era un mio piccolo regalo!La frase del
capitolo precedente è importante,da ricordare,ma non in questo
momento...),Deaselene(Fa
più che bene,ed ora è stato anke punito come meritava),Excel sana(Come potrebbe non esserlo?E'
l'amore della sua vita!),JC(Mi hai concesso qst piccola licenza letteraria sl x veder
torturare Ron?Sadico...),Kitty Cullen(Grazie x i complimenti!No,Hermione ha scelto di tenere i suoi
ricordi,ma Draco ha cancellato i ricordi dell'ultimo mese a Prue,x evitarle
problemi in futuro), Ludo(Non arrabbiarti,fa male alla salute...L'albero è pronto fuori al
balcone,ma è spento da giorni x il diluvio che sta colpendo
Roma),Krisma(Non
preoccuparti!Grazie x i complimenti! In fondo un Serpeverde si riconosce anche
dalle piccole cose,no?),Echelon'90(Grazie x i complimenti!Sì ho visto il film e confesso che mi
hanno dato l'idea x il nome di Prue,ma sn una malata x i Beatles fin da quando
avevo 13 anni,quindi molte idee vengono da qllo),Giulia malfoy(In che senso ti hanno
fatto strano?Proprio xkè è Draco Malfoy nn dovrebbe meravigliarti sentirlo
schernire Ron),Hollina(Una
banderuola delle peggiore specie!),Niki
Potter(Grazie x i complimenti!Nn so dirlo cn
precisione,anke se so già come finirà la storia...), Ginny'28(L'unico desiderio di Draco,ora
che si è risolto tutto,è rimettere insieme i pezzi della sua vita con
Hermione,riprenderla da dove l'avevano lasciata),Shnusschen(Grazie x i complimenti!C'è
una canzone di Enya che si chiama "November Rain"?Nn lo sapevo...), AliasNLH(Magari usarlo come corpo x gli
esperimenti dei giovani maghi...Ok qst era davvero cattiva!Grazie x i
complimenti!),Shannara810(Io lo dico sempre che c'è una vena sadica in tt noi,ma nessuno mi
dà retta!Ci sarà un processo anke x Harry,ma nn me ne occuperò,dirò soltanto
cosa hanno deciso i giudici...),Persefone
Fuxia(Ricostruire il suo nuovo mondo da dove l'hanno
interrotta,con qualche sorpresa in +...),Daphne'92(Mi sn impegnata al massio x
il pezzo su Blaise e Draco,x far capire la loro amicizia:era l'unico che poteva
stargli accanto in 1 momento simile e nn aveva neanche bisogno di parlare tanto
xke la loro amicizia nn ha bisogno di tante parole).
Bene,prima di lasciarvi comunico a tutti quelli che sn interessati che ho
una pagina su Facebook:con alcuni di voi c'è una lunga conoscenza e nel caso
aveste voglia di parlarmi,fatemelo sapere!
Inoltre
vi lascio un piccolo spoiler(nn l'ho mai fatto in qst
fiction...)
Posò le
labbra sulle sue e accarezzandole lentamente con la lingua sentì il sapore del
burro d'arachidi.
Dopo aver sfiorato
entrambe le labbra,si staccò e si passò la punta della lingua sulla bocca,gli
occhi ridenti in quelli di lei.
-Delizioso-
Ok,ora è
veramente tutto...Io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"Blackout & Peanuts butter"
Baci,Eva.
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Editor
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Capitolo 23 *** Blackout & peanuts butter ***
blackout and peanuts butter
"Come on and lay your tender lips down of my skin
show me how sweet and easy it can be...
Let us stick toghether
and make it happen"
"Perchè sei un'essere speciale...
Ed io avrò cura di te"
-Allora?Lui cosa ha
risposto?-
Alle espressioni sorprese apparse
sui volti di Pansy ed Hermione,Daphne sorrise:aveva appena finito di raccontare
quello che era successo l'ultima volta che lei e Blaise si erano visti,quasi
quindici giorni prima e le due amiche ora la fissavano in attesa di sapere come
si era concluso lo scambio di battute.
Avevano in programma di pranzare
fuori,ma fin dalla mattina sulla città sembrava essersi abbattuta una tempesta
con i fiocchi,con raffiche di vento fulmini e tuoni,così Hermione aveva proposto
di pranzare da lei,sfruttando per una volta quella enorme cucina che rimaneva
molto spesso inutilizzata.
Quando le amiche erano
arrivate,aveva appena finito di guardare il canale meteo,dove era stato data la
notizia di un tifone che nelle ore successive si sarebbe abbattuto su Londra e
che consigliava ai londinesi di restare chiusi in casa se non volevano essere
trascinati dal vento.
Per evitare che Sadie e Prudence
avessero paura dalla tempesta,Pansy aveva proposto ad Hermione di prendere Prue
e portarla con sè nella casa di campagna,assicurandole che in qualsiasi momento
sarebbe riuscita a contattarla se avesse avuto bisogno di parlare con la
bambina.
Alla fine,dopo mille
tentennamenti,Hermione aveva accettato:anche sua figlia,come lei aveva paura dei
temporali e allontanarla dalla bufera che si stava per scatenare non era un'idea
così terribile.
Daphne sospirò e alzò le
spalle.
-Non lo ha fatto-disse
semplicemente.
-Vuoi dire che se ne è semplicemente
andato?-domandò Hermione,delle due la più incredula.
Daphne annuì.
Certe volte la sera,quando si
rigirava nel letto vuoto,si chiedeva se non fosse stata troppo brusca;forse se
gli avesse spiegato il suo punto di vista con meno aggressività o con meno
rabbia,le cose si sarebbero concluse in maniera
differente.
Ma era stato difficile ragionare sul
momento,dopo quel discorso così meschino e di parte...
-Si è comportato come fa di
solito-commentò invece Pansy,più avvezza alle litigate fra i due
amici.
Hermione la guardò quasi scioccata
per qualche istante.
-Tesoro non guardarmi così!Blaise
non cambierà,almeno che non ci sia un vero buon motivo per farlo e,nonostante le
sue belle parole,non credo sarà mai pronto per superare quello che è successo in
passato.
Senza offesa Daphne-disse poi
guardando la bionda.
Daphne scosse la testa,per nulla
sconvolta dalle parole dell'amica:in fondo la pensava allo stesso
modo.
Anche se le faceva male
ammetterlo.
-Ma loro si amano!-disse
Hermione.
Pansy rise.
-Quanto amo questo tuo lato così
Grifondoro!Certo che si amano,ma non riescono a stare insieme...sono diversi da
te e Draco che non potete stare un giorno senza vedervi che state male-commentò
ancora la mora.
Hermione corrugò la fronte piccata e
le fece una linguaccia,facendo ridere le due amiche.
-Vedrai,quando gli saranno passati i
cinque minuti,tornerà ancora una volta da te...-disse ancora Pansy rivolta a
Daphne.
La bionda restò in silenzio,persa
dietro ad un pensiero solitario...
Questa volta era lei che non poteva
farlo tornare:ancora una volta come in passato.
-Ma non so se io sarò qui ad
aspettarlo-disse allontanando lo sguardo dalle due donne.
Pansy ed Hermione la fissarono
perplesse:che voleva dire quella frase?
Daphne sospirò e tornò ad alzare lo
sguardo,fissando per un'istante Hermione.
Fu lei che capì cosa stava evitando
di dire la bionda:lo capì dallo sguardo,dal modo in cui cercava di chiederle
scusa con gli occhi e per un brevissimo istante si scoprì gelosa,mentre le
ferite che erano state coperte con un minuscolo cerotto venivano scoperte e
riprendevano a sanguinare.
-Sei incinta-
Daphne annuì,sempre con lo sguardo
su di lei.
Pansy muoveva gli occhi
freneticamente da una all'altra,cercando di capire chi delle due fosse più
bisognosa di una parola scherzosa che facesse passare quel momento di
imbarazzo.
Ma Hermione la
precedette.
-Scommetto che è successo quando
eravate qui...-disse sorridendo a Daphne.
Lei abbassò per un'istante la
testa,facendo ricadere i capelli davanti agli occhi,poi la rialzò mostrando il
piccolo sorriso diretto ad Hermione.
-Beh allora è un pò merito
mio...Credo che dovresti chiamarla come me-commentò.
-Che cosa?Assolutamente no!Se
mai,vista la nostra vecchia e consolidata amicizia,dovrebbe chiamarla come la
sua cara amica Pansy.
Poi cosa significa che è merito
tuo?Eri lì dietro a controllare?-le chiese.
A quelle parole Daphne rise ed
Hermione lanciò un'occhiataccia a Pansy.
-E' merito mio,perchè sono stata io
a convincere Draco a lasciare la casa a Blaise...Fosse stato per lui non gli
avrebbe lasciato neanche il bollitore per il tè-le spiegò la
riccia.
Pansy alzò le spalle,come
disinteressata.
-Comunque il problema resta:non
possiamo usare lo stesso il tuo nome.
E' troppo lungo-s'intromise subito
la mora.
-Troppo lungo?Che assurdità!Allora
può chiamarla Jane,può usare il mio secondo nome-ribattè l'altra sfidando Pansy
con lo sguardo.
-Non credo sia un nome adatto ad un
Serpeverde...-commentò ancora Pansy per indispettirla.
Divertita da quello scambio di
battute,Daphne rise riportando così l'attenzione delle due su di
sè.
-Avete proposto solo nomi
femminili...e se fosse un maschio?-chiese ad entrambe.
Sia Hermione che Pansy scossero la
testa sicure.
-Impossibile-disse la
mora.
-Neanche per idea-concordò
l'altra.
Daphne rise
ancora.
-Del resto dovresti già sapere
qualcosa:sono passati tre mesi,giusto?-chiese incerta
Hermione.
-Quasi
quattro.
Stavo aspettando di finire il
periodo critico per parlarne,almeno con voi...poi invece non ho resistito-spiegò
loro.
Ancora una volta,Hermione si sentì
invidiosa.
Si sentì immediatamente in colpa per
quel sentimento,però non potè negare di averlo provato:per un brevissimo
istante,era stato lì,ben vivo e presente,a ricordarle quello che aveva
perso.
-Va tutto bene Hermy?-le chiese
Pansy mettendo una mano sulle sue,posate sulle ginocchia.
Hermione alzò lo sguardo sull'amica
e restò in silenzio,incerta su cosa dire.
-Ok,lo ammetto:sto provando una
piccola punta di gelosia.
Ma passerà...devo solo abituarmi
all'idea-confessò loro.
Daphne si sporse in avanti verso di
lei e le toccò un ginocchio con la punta delle dita,per mostrarle la sua
solidarietà,per farle sapere che non la giudicava per quella
gelosia.
Scosse la testa e sorrise ad
entrambe.
-Lo so,sono un'idiota!-disse
cercando di sdrammatizzare.
-No,affatto!-risposero quasi in coro
le altre due.
-Tesoro è normale che tu ti senta
gelosa con tutto quello che ti è successo negli ultimi mesi...Lo sono anche io
senza aver passato i tuoi drammi-commentò Pansy mettendole un braccio sulle
spalle.
Hermione accennò una
risata.
-Però ricordati che noi siamo qui e
soprattutto,ricordati di quel fantastico stallone del tuo fidanzato...Se è
ancora come me lo ricordo,devi fare una gran fatica a lasciargli i vestiti
addosso-rincarò la dose la donna.
Daphne rise divertita dalla
schiettezza di Pansy e,istantanea sul viso di Hermione apparve un'espressione
scandalizzata.
-Ehi!Ricordati che stai parlando del
mio uomo-l'ammonì Hermione.
Prima che una delle altre due
potesse ribattere,il cordless poco lontano trillò.
-Comunque,tanto perchè tu lo
sappia...Adesso è molto meglio-aggiunse poi maliziosa alle due amiche, mentre si
dirigeva verso il telefono.
Le due Serpeverde,a quelle
parole,iniziarono a ridere contagiandola con la loro
allegria.
-Pronto?-
-Chiunque ti renda così allegra si
merita una statua d'oro-esordì Draco.
Hermione sorrise e subito,si sistemò
un ricciolo dietro l'orecchio destro,come faceva sempre quando parlava al
telefono con Draco.
-Allora le statue sono due;sono con
Pansy e Daphne-gli disse.
-Come non detto-ritrattò subito
l'uomo.
Hermione rise.
-Sono ancora lì?Lo sai che quelle
due pettegole hanno una strana influenza su di te?-disse
l'uomo.
-Che strano...Pensa che è la stessa
cosa che mi dicono loro di te-scherzò lei.
-Spiritosa!Prudence è con te?-chiese
poi cambiando discorso.
Hermione lanciò uno sguardo alle due
donne e vide che stavano seguendo la conversazione molto
interessate.
Cercando di proteggere,anche
minimamente,la sua privacy,si voltò di spalle.
-No,Theo è venuta a prenderla
qualche ora fa,per evitare il maltempo-gli spiegò.
Alzò lo sguardo sulla finestra che
dava un piccolo scorcio della strada e vide il cielo nero coperto di nuvole di
tempesta.
-Ne hai ancora per molto?-domandò
continuando a fissare la finestra.
-Non dirmi che senti la mia mancanza
Granger...-scherzò lui.
Hermione immaginò il sorriso che
doveva essergli nato sulle labbra e sorrise maliziosa.
-Se vuoi non te lo
dico-
-Comunque tranquilla,sarò a casa
prima che si scateni il temporale...so che effetto hanno su di te-le
disse,evitando di menzionare il suo terrore per i lampi ed i
fulmini.
-Grazie-disse lei a voce più
bassa.
-Però fammi un favore:non farmi
trovare quelle oche quando torno a casa-disse poi ritornando il solito Malfoy
che tutti conoscevano.
Hermione rise:se non avesse saputo
del profondo legame d'amicizia che lo legava alle due donne avrebbe potuto
credere realmente a quelle parole.
-Vedo quello che posso
fare-promise.
-Adesso sarà meglio che torni a
lavoro-le disse.
Hermione annuì,come se potesse
vederla.
-Sta attento,quando torni a casa-si
raccomandò.
-Tranquilla.Hermione...-
-Si?-
Dall'altra parte della cornetta ci
fu silenzio,come se improvvisamente Draco avesse dimenticato cosa voleva
dirle,poi lei lo sentì sospirare.
-Niente...-le
disse.
Hermione
sorrise.
-Anche io-
Non aveva bisogno di parole per
capire cosa voleva dirle...
Il suo uomo era uno
stallone.
Un cavallo di
razza.
Tutte le altre donne la
invidiavano,si voltavano per la strada quando lo vedevano passare,incuranti del
suo passato,della sua aurea di "perfidia e malignità",consce soltanto della sua
bellezza da dio greco.
Era sempre stata fiera e gelosa di
quelle piccole attenzioni che riceveva dalle altre donne, felice di avere,per
una volta nella vita,qualcosa che tutte agonavano e che era concesso solo a
lei.
Ma in quell'ultimo periodo,quel
sentimento era leggermente scemato.
Come si poteva essere così sicuri di
sè stessicquando da più di un mese si dorme insieme come fratello e
sorella?
Quando il massimo dell'intimità,dopo
il fuoco della passione,era tornato ad essere dei baci non troppo profondi e il
dormire abbracciati come una vecchia coppia sposata che ha esaurito tutta la
passione nel corso degli anni di matrimonio.
Cercava di indovinare i sentimenti
dell'altro mentre la propria mente continua a farsi mille domande,a porsi mille
problemi:perchè lui non voleva toccarla?
Non aveva fatto il più piccolo
accenno a stare con lei in quell'ultimo periodo...e se Draco l'avesse fatto lei
come si sarebbe comportata?
Mai in tutti quei mesi aveva avuto
paura di lui,neanche in quelle ultime settimane:Draco era la luce alla fine di
quell'incubo,la roccia a cui aggrapparsi per risorgere dagli incubi e a cui
affidarsi per far scappare i demoni che l'assediavano.
Ma cosa stava provando
lui?
Si sentiva ferito da quella mancanza
di attenzione?
Aveva delle esigenze di cui non le
parlava?
Esigenze che lei non poteva
soddisfare?Almeno non in quel momento...
Ogni volta che sentiva le sue dita
sulla propria pelle sentiva il respiro mozzarsi,interrompersi,in attesa di
quello che sarebbe seguito,ma Draco forse accorgendosi delle sue reazioni,non
andava mai più avanti di quelle piccole carezze.
Senza
capire...
Lei aveva bisogno di sentire,di
sapere che lui la desiderava ancora,che quello che era successo non l'aveva
rovinata ai suoi occhi che...
Che vederla fra le braccia di Ron
non aveva rovinato tutto.
Perchè solo allora sarebbe stata la
fine.
Niente riusciva ad alleviare il peso
di quei pensieri:nè la musica,nè le docce rilassanti con cui cercava di svuotare
la mente,e neanche il burro d'arachidi.
Fin da quando era ragazzina,il burro
d'arachidi era stata la sua medicina per i "pensieri": cercando di trovare una
soluzione al problema che l'angustiava,si sedeva sul divano e iniziava a
mangiare il burro d'arachidi direttamente dal barattolo.
Ma quella volta sembrava non
funzionare.
-Questa è una cosa che non sapevo di
te-disse Draco entrando nel salotto.
Era seduta sul divano bianco,i piedi
allungati sui cuscini e la schiena contro un bracciolo,lo sguardo fisso sulla
trama del tappeto senza vederlo veramente.
Senza sosta i vetri delle
porta-finestre venivano scudisciati dalle gocce di pioggia e dallo sferzare
del vento:il giardino interno era
diventato quasi una palude per la portata d'acqua che si era trovato ad
accogliere in quel solo giorno ed erano stati costretti ad immobilizzare tutti i
mobili del giardino per evitare che volassero via con il vento
forte.
Hermione rialzò lo sguardo e lo
fissò sull'uomo che si stava avvicinando velocemente al divano: era uscito da
poco dalla doccia,lo capiva dalle poche ciocche di capelli bionde ancora
bagnate,e indossava una camicia blu ed un paio di jeans che si intonavano
perfettamente al colore dei suoi occhi.
Si sedette dal lato opposto del
divano,frapponendo un cuscino fra la schiena ed il bracciolo e la guardò
curioso.
-Parli del burro
d'arachidi,vero?-disse lei alzando leggermente la mano che reggeva il
barattolo.
L'uomo annuì e lei alzò le
spalle.
-E' un'abitudine che ho preso da
ragazza...mi aiuta a riflettere.
Inoltre mi
piace-aggiunse.
Draco accennò un sorriso,poi fece un
cenno verso il televisore.
-Ti va di vedere un film?-le chiese
poi.
Hermione sorrise
conciliante.
-Basta che non sia un film
d'azione...Non reggerei a due ore di sparatorie-lo
avvertì.
Lo vide annuire e alzarsi dal
divano,per poi dirigersi verso l'impianto video;guardandolo Hermione pensò
che,una volta,guardare un film non sarebbe stata la prima proposta che le
avrebbe fatto con una casa vuota a disposizione.
Forse i suoi timori erano
giusti...
-Ok,allora direi di passare
direttamente ad un film comico,perchè non ho nessun'intenzione di passare due
ore a sentir canzonette e neanche a piangere su un'amore contrastato-ribattè
lui.
Hermione storse la bocca verso
destra per poi sorridere.
-Crudele...-
-In puro stile Serpeverde mia
cara...-rispose lui,prendendo un dvd dalla videoteca e mostrandolo alla
donna.
Lei annuì,senza neanche porgere uno
sguardo alla custodia.
Draco infilò il film nel lettore
e,dopo aver preso il telecomando,fece per tornare a sedersi sul
divano.
Ma a metà strada tutta la stanza
calò nel buio.
-Che
diamine...-
Hermione staccò la schiena dal
divano e,dopo aver cercato a tentoni il tavolino di fronte a lei,riuscì a
posarvi il barattolo prima di alzarsi in piedi.
-Cosa è
successo?-domandò.
Draco era da qualche parte nella
stanza,sentiva il rumore dei suoi passi,finchè non vide il suo profilo contro la
porta-finestra.
Con cautela gli andò incontro e
riuscì a fermarsi accanto a lui.
-Deve esserci un black-out...Dalla
finestra dell'altro salotto si vede meglio-disse l'uomo tenendo lo sguardo
ancora fisso sui vetri della finestra.
-Vengo con te-fece subito
lei.
-Tesoro credo di sapere dove si
trovi il salotto-la rassicurò Draco.
Hermione fece un passo tenendo una
mano davanti a sè e sentì sotto i polpastrelli la pelle del
braccio.
-So benissimo che non hai bisogno di
una mappa per muoverti,ma io vengo con te-ribadì.
Lo sentì sbuffare,poi sentì una mano
stringere la sua mano sinistra,per poi muoversi nel salotto
buio.
-Non sarebbe meglio se cercassimo le
bacchette?-domandò lei.
Subito dopo aver detto quella
frase,si ricordò che la sua era nella loro camera da letto,sul suo comodino,dove
l'aveva lasciata prima di andare a fare una doccia...davvero una mossa
furba!
-Credo che siano entrambe di
sopra-rispose lui continuando a muoversi cauto per la
stanza.
Uscirono dal salotto e
attraversarono il corridoio,sfiorando il muro con le dita per capire quale porta
fosse quella giusta,finchè non arrivarono al salotto "di rappresentanza",dove le
finestre davano sulla strada e si aveva una visuale migliore di tutta la
via.
Muovendosi ancora più
cautamente,vista la poca famigliarità con la stanza,si avvicinarono alla
finestra.
-Tutta la strada è al buio...Deve
esserci qualche guasto o roba del genere-disse Draco,con lo sguardo fisso sul
vetro.
Hermione annuì:bisognava solo
aspettare.
Tolse la mano da quella di Draco e
si allontanò dalla finestra,muovendosi alla ricerca del
divano.
-Tanto vale mettersi
comod...AHI!-esclamò.
Aveva sbattuto il mignolo del piede
sinistro contro qualcosa,e ora sentiva soltanto il martellante dolore che
pulsava per tutto il corpo.
-Hermione...Dove sei?-domandò
l'uomo.
-Non ne ho la più pallida
idea-rispose sincera lei.
Dopo qualche secondo,sentì un
braccio sfiorare il proprio braccio destro e cercò di voltarsi portando il peso
sul piede che le faceva male,ma non ci riuscì ed in risposta ottenne un
gemito.
-Stai bene?-le domandò la voce di
Draco così vicina.
-Devo essermi fatta male
davvero...-
-Appoggiati a me-le disse mettendole
un braccio attorno alla vita e attirandola a sè.
Sentendolo così vicino,Hermione alzò
le braccia e le fece scivolare attorno al suo collo,portando il proprio corpo
contro quello di lui,il piede infortunato alzato.
-Ok...adesso devo solo capire dov'è
il divano...-commentò l'uomo facendo ridere la riccia.
Le braccia di entrambi aumentarono
la stretta,diminuendo la distanza fra di loro,ricreando quell'intimità che non
provavano da tanto.
Il fiato caldo di Draco le sfiorava
una guancia,mentre i riccioli morbidi di Hermione solleticavano la pelle delle
braccia di Draco,lasciate scoperte dalle maniche
slacciate.
Avrebbe voluto vedere il suo
viso,sapere che espressione aveva...
Prima che potesse anche solo pensare
a cosa dire,sentì un forte crack e si ritrovò sul divano bianco del salotto di
"famiglia",con Draco accanto a lei.
-Non potevamo farlo prima,così
evitavamo questo inconveniente?-
-Si vede che la tua presenza mi
manda in confusione...-scherzò lui.
Hermione sorrise
leggermente.
Poi sentì le sue mani che le
sollevavano le gambe sul divano e le poggiavano i piedi sulle
proprie.
-Ora diamo un'occhiata a questa
ferita...-disse poggiando le dita sul dorso dei piedi.
Bastò che avvicinasse le mani al
mignolo per farla lamentare.
-Credi che sia rotto?-domandò
all'uomo.
-Vuoi rilassarti e lasciarmi
fare?-la rimproverò Draco tornando a posare le dita sui suoi
piedi.
Hermione sospirò e,alla fine,fu
costretta a obbedire al suo ordine:scivolò sul divano finchè non posò la testa
sul bracciolo e si rilassò quanto più possibile.
Le mani di Draco iniziarono ad
accarezzare il piede "ferito" in modo dolce ed esperto,come se non avesse fatto
altro nella vita ed Hermione sospirò:forse non sarebbe stata una idea così
terribile lasciarlo fare...
Per un lungo periodo restarono in
silenzio,lasciandosi avvolgere dal buio,godendosi quella piccola
attenzione.
-Va un pò
meglio?-
-Devo ammettere che ci sai
fare...Non sento neanche più dolore se mi tocchi-
Era una frase contraddittoria,poteva
essere facilmente fraintesa,ed infatti Draco preferì cambiare
discorso.
-Come è andata con le ragazze?-le
domandò infatti.
-Le conosci...-disse lei
semplicemente.
-Daphne non ha fatto altro che
lamentarsi di Blaise e Pansy ha cercato in tutti i modi di trovare qualcosa di
positivo nella nuova lite che hanno avuto-riassunse brevemente
lui.
Hermione rise.
Le mani di Draco,ormai,avevano
lasciato le dita ed avevano iniziato a massaggiare tutto il piede, concedendo
qualche lieve carezza alla gamba nuda.
Hermione chiuse gli occhi e si
godette quelle carezze forse inconsapevoli,ripensando al pomeriggio passato con
le ragazze e a quello che si erano dette.
Ora che aveva avuto il tempo di
riflettere capiva che la sua gelosia nei confronti di Daphne era inutile:nessuno
meritava quella felicità più di lei.
Aveva passato tanti problemi,tanti
dolori che in compenso quello che era successo a lei in quegli ultimi mesi era
nulla;un pò di felicità se la meritava.
Lo stesso valeva per Blaise,ma forse
non era ancora pronto per buttarsi veramente alle spalle il passato,nonostante i
suoi buoni propositi.
Anche se in questo modo non sapeva
cosa rischiava di perdere...
-A che pensi?-le domandò Draco
interrompendo le fila dei suoi pensieri.
Lei si morse l'interno del labbro
inferiore e restò in silenzio,indecisa se parlargliene o
meno.
Ma lo avrebbe saputo comunque nel
giro di poche settimane...
-Daphne è
incinta-
La mano che le stava accarezzando la
gamba si fermò,posandosi su di questa e di nuovo tornò il buio e il
silenzio.
Forse non sapeva come affrontare
quella situazione,cosa dirle:era meglio dargli un'aiuto.
-Da quasi quattro mesi;quindi si può
dire che è un pò merito nostro perchè se non fossimo partiti lasciando a lei e a
Blaise la casa non sarebbe successo nulla-gli raccontò.
Draco restò ancora in silenzio,così
lei decise di continuare a parlare.
-Anzi penso proprio che dovrebbe
ringraziarmi in qualche modo,non credi?
Pensavo che dovrebbe,se nasce una
femmina,darle il mio nome,ma ovviamente Pansy si è impuntata dicendo
che...-
-La pianti?-la interruppe
lui,tacitando le sue chiacchiere.
Hermione restò in attesa,mentre nel
buio le arrivava il suono del respiro affannoso dell'uomo.
-Come può aver fatto una cosa del
genere?-
Non lo aveva chiesto a lei,e neanche
a sè stesso:era una domanda che non aveva risposta, una domanda
inutile.
Hermione si lasciò andare ad un
piccolo sorriso triste,poi si rizzò a sedere e allungò un braccio finchè non
incontrò quello di lui più vicino.
-Non lo ha fatto per
ferirci...
Se le cose fossero andate
diversamente,ora staremmo qui a fare la gara di chi ha il pancione più grande,o
di chi dei due sarebbe stato il migliore negli sport...-gli disse con voce
dolce.
-Tesoro...-
-Ma non
succederà.
Non ha senso incolpare lei per
aver..."avuto più fortuna" di noi-
Draco restò in silenzio,riflettendo
sulle sue parole e lei respirò forte.
-Ti confesso che quando l'ho saputo
ho provato un pò di gelosia,ma poi ho pensato che anche Daphne ne ha passate
tante e so che se fosse successo l'opposto lei sarebbe stata felice per
noi-continuò sicura.
Non aveva il minimo dubbio su quello
che stava dicendo.
Il biondo sospirò frustrato,poi
Hermione sentì la testa dell'uomo posarlesi sulla spalla sinistra; lei alzò una
mano e prese ad accarezzargli i capelli lentamente.
Restarono a lungo in quella
posizione,ascoltando il rumore della pioggia contro i vetri,poi d'un
tratto,Hermione decise di agire,di fare il primo passo per cambiare le
cose:doveva sapere se Draco la desiderava ancora,oppure se quello che era
successo aveva rovinato tutto.
E c'era un solo modo per
scoprirlo.
Alzò la mano che non era fra i
capelli dell'uomo e la posò sul collo,toccando con la punta del mignolo il
colletto della camicia.
Lui non si mosse e continuò a
restare fra le sue braccia,come se quello fosse il posto dove volesse restare
per il resto della sua vita.
Hermione mosse leggermente la
testa,riuscendo a posargli le labbra sulla fronte dolcemente, scivolando poi
sulla tempia destra e la guancia.
Alle sue orecchie giunse un sospiro
di Draco che la spinse ad andare avanti,prima che lui decidesse di
fermarla,quindi muovendo un'altro pò la testa raggiunse le labbra dell'uomo e vi
posò le sue,sfiorandole più volte con delicatezza,quasi lui fosse un'oggetto
prezioso capace di rovinarsi con la minima mossa
sbagliata.
La risposta a quel bacio fu
titubante,le labbra di Draco si mossero caute quasi entrambi fossero al loro
primo bacio.
Mille pensieri si affollarono per la
mente di Hermione ripescando dalla memoria il ricordo di quel bacio lontano che
lui le aveva negato:anche allora c'era stata la stessa insicurezza,la stessa
legnosità così dissonante dal Draco che conosceva e amava
lei.
Allora tutti i suoi timori erano
fondati...
Sconfortata fece per allontanarsi,ma
una mano di Draco affondò fra i suoi riccioli e le portò di nuovo il viso vicino
al proprio:le labbra avevano iniziato a cercarla avide,quasi disperate,chiedendo
sempre di più.
Socchiudendo le labbra sotto le
sue,Hermione si sporse in avanti sul divano per allacciare le braccia al collo
dell'uomo,trovandosi stretta contro il suo corpo.
Cercando di mettere da parte le
mille paure che sembravano urlare nella propria mente,Draco fece scivolare la
lingua sul labbro inferiore di Hermione sentendovi il sapore del burro
d'arachidi.
Si lasciò andare ad un sorriso e si
staccò dalla sua bocca quel tanto che bastava per parlare.
-Delizioso...-
Hermione maledisse l'oscurità che le
impediva di vedere il suo viso,i suoi occhi,ma si sarebbe fatta uccidere
piuttosto che sciogliere l'abbraccio che li legava.
Lo aveva aspettato per giorni e ora
non avrebbe sprecato quell'occasione...
Avvicinò di nuovo le labbra a quelle
di Draco e vi posò un bacio piccolo,poi seguendo un impulso si mosse sul divano
e raggiunse le gambe di Draco sedendosi cavalcioni su queste,il petto premuto
contro il torace del biondo e le braccia attorno al suo
collo.
Fece per avvicinarsi di nuovo al
viso di Draco,ma le parole dell'uomo la bloccarono.
-Tesoro
aspetta...-
Lei restò ferma,il viso a poca
distanza dalla spalla sinistra di Draco,in attesa che lui parlasse
ancora.
-Sei sicura che è quello che
vuoi?-le domandò l'uomo a voce bassa.
Assolutamente
sì.
Era quello che desiderava da
settimane,ma non aveva senso se lui non voleva...se non la desiderava
più.
Sospirò e gli poggiò il mento contro
una spalla,stringendo le braccia attorno al collo
dell'uomo.
-Deve essere difficile per te...Sono
giorni che provo a mettermi nei tuoi panni chiedendomi cosa stai provando,cosa
hai pensato vedendomi fra le sue braccia.
Lo so che sei geloso,me lo hai
dimostrato,e quindi credo che qualcosa sia cambiato in te dopo quello che hai
visto quel giorno-disse per una volta grata al buio che nascondeva il suo
imbarazzo e la sua paura.
-Che vuoi dire?-le domandò lui,con
una strana nota sorpresa nella voce.
Hermione sospirò e si mosse
leggermente su di lui,come cercando una sistemazione più
comoda.
-Forse non provi più niente per me,o
magari non vuoi più fare l'amore con me e posso anche capirlo...-gli
disse.
-E' questo che pensi?-domandò lui
incredulo.
Sentendo il tono della sua
voce,Hermione rialzò la testa.
-Sono settimane che mi chiedo cosa
ti ha reso così distante,così distaccato...E ancora non
capisco.
Perciò dimmi cosa devo fare per
rimediare e ti prometto che...-
Non ebbe l'opportunità di
finire;Draco non gliene lasciò il tempo.
Le labbra tornarono a posarsi sulle
sue con ancora più avidità di prima,affondando la lingua nella sua bocca e
coinvolgendo quella di Hermione in quella danza speciale che era soltanto
loro.
Hermione si sollevò leggermente
sulle ginocchia,tendendosi verso di lui rispondendo al suo bacio con la stessa
passione,lasciandosi andare e godendo di quel momento.
Le mani di Draco scivolarono sul suo
corpo fermandosi attorno ai suoi fianchi,stringendo la presa e avvicinandola al
proprio corpo,schiacciando il seno della donna contro il proprio
torace.
Le labbra dell'uomo abbandonarono le
sue posandosi subito sul collo,accarezzandolo con la lingua e con i
denti,posandovi morsi leggeri.
Hermione sospirò e decise di
approfittare di quel momento:l'attimo di follia che aveva colto Draco sarebbe
potuto finire da un momento all'altro e lei voleva riuscire ad avere il
meglio.
Allentò le braccia attorno al collo
di Draco e le fece scendere lungo le spalle ed il torace accarezzando il tessuto
fastidioso che si frapponeva fra la realizzazione del suo pensiero e
lei.
La bocca di Draco risalì verso
l'alto e chiuse fra i denti il lobo dell'orecchio destro,facendola gemere fra le
labbra dischiuse.
Hermione strinse il davanti della
camicia fra le mani riempiendola di grinze,per poi avvicinare le dita ad un
bottone ed aprirlo con facilità per poi continuare con gli
altri.
Quando sentì sotto le dita la pelle
tonica e calda del torace dell'uomo rise felice:era proprio come lo
ricordava.
-Un penny per i tuoi
pensieri-sussurrò Draco al suo orecchio.
Hermione sorrise ancora e poggiò la
fronte sulla sua spalla sinistra,sentendosi stranamente libera:non importava
quello che era successo,nè quanto dolore aveva causato ad
entrambi.
Loro erano ancora lì,più forti di
prima.
-Non ricordavo che fossi così ben
messo...-scherzò lei rialzando la testa e facendo scivolare la camicia aperta
dalle spalle dell'uomo.
Draco rise e tornò a baciarla
appassionato,una mano fra i suoi capelli quasi ad impedirle di muovere la
testa;l'erezione cominciava a premere contro il tessuto dei jeans ed era sicuro
che anche Hermione se ne fosse accorta vista la sua
posizione.
Lei tornò ad allontanare le labbra
e,vincendo la resistenza della mano dell'uomo, gli portò le labbra sul mento
iniziando a scendere:baciò il collo,trovando anche al buio quella vena che tanto
amava e che sembrava pulsare soltanto per lei,la pelle morbida della gola dove
sentì il pomo d'adamo salire e scendere agitato,le scapole fino al torace ampio
e muscoloso.
Sentì l'eccitazione di Draco premere
più forte contro di lei nonostante i jeans e si sentì potente,quasi
euforica.
La mano destra di Draco era scesa
fino alla sua coscia nuda,accarezzandola con l'intero palmo e muovendosi in
gesti astratti e concentrici che lo portavano sempre più vicino all'interno
coscia e che le facevano venire i brividi lungo la
schiena.
Tornò a drizzare la schiena e
contemporaneamente portò entrambe le mani ai lati della camicia che indossava
sfilandola dalla testa con un gesto deciso,restando seminuda sulle sue gambe e
gettando l'indumento lontano oltre la sua testa.
Poi tornò ad avvicinare il viso a
quello di Draco,mai così certa dei suoi movimenti nonostante l'oscurità totale,e
posò le labbra su quelle dell'uomo;quando lui le passò un braccio attorno alla
vita si accorse subito della differenza,avendo la conferma dei suoi sospetti
quando i capezzoli turgidi di Hermione sfregarono il suo petto creando un
piacevole attrito.
Gemette sulle labbra della donna e
la tirò ancora di più contro di sè,posando entrambi i palmi delle mani sulla
schiena nuda per poi portarla con le spalle sul divano con un colpo di
reni.
Le loro labbra si separarono ancora
e questa volta fu Draco ad esplorare il corpo della donna,come aveva fatto poco
prima lei,indugiando nel solco fra i seni e chiudendoli entrambi nelle mani a
coppa.
Hermione portò una mano fra i
capelli biondi dell'uomo e gli spinse il viso fra i seni,respirando più
forte,mentre sentiva l'erezione di Draco strusciare contro la sua gamba
sinistra.
Senza pensare,abbandonandosi
all'istinto,Hermione avvicinò la mano libera al cavallo dei jeans e vi posò la
mano coprendo l'intera eccitazione.
-Oh porca...-sussultò
Draco.
In un riflesso condizionato Draco
strinse la mano destra attorno al seno di Hermione facendola gemere di
piacere,senza però farle allontanare la mano dai pantaloni,afferrando la
cerniera lampo e iniziando a farla scendere.
-Stai giocando con il
fuoco...-bisbigliò lui sulla pelle del suo seno.
Hermione sorrise,mentre imperterrita
la sua mano continuava la discesa con la cerniera.
-Correrò il rischio-disse quasi
sfidandolo.
L'attimo dopo abbandonò la
cerniera,ormai arrivata alla fine e con un movimento veloce slacciò il bottone
dei jeans.
Ma prima che potesse anche solo
scegliere fra le tante idee che le erano venute in mente,Draco le strappò un
gemito più forte degli altri quando chiuse le labbra sul capezzolo sinistro,
incominciando a succhiare.
Inarcò la schiena,facendo scontrare
il suo bacino contro l'erezione di Draco e si sentì invadere da quel calore
tanto familiare,che le fece tremare le gambe.
Il tessuto ruvido dei jeans
continuava a darle fastidio alle gambe,quindi fece scivolare le mani lungo la
schiena e le affondò nel retro dei jeans,accarezzando il fondoschiena dell'uomo
attraverso i boxer.
Sentì un sospiro frustrato e
l'istante dopo le labbra di Draco si allontanarono dal suo seno,poi un freddo
improvviso la colse quando l'uomo si staccò da lei privandola del suo
calore.
Alzò leggermente la testa dal divano
per scrutare l'oscurità attorno a sè,ma non riuscì a vedere nulla,soltanto
quando sentì un rumore attuttito poco lontano da sè capì cosa stava succedendo
e,rassicurata,tornò a sdraiarsi sul divano.
L'attimo dopo,il corpo di Draco era
di nuovo sul suo,coperto soltanto dai boxer.
-Adesso va molto meglio...-commentò
accarezzandogli i capelli.
Lo sentì sorridere,poi lui le diede
un bacio dolce e piccolo prima di staccare il viso dal
suo.
-Avevo paura per te-le
confessò.
Hermione aggrottò la fronte e restò
in attesa.
-Visto quello che ti era successo
avevo deciso di lasciarti un pò di tempo,evitando di starti
addosso...
Mi ero accorto della tua
confusione,dei tuoi dubbi,e non sai quante volte mentre eravamo abracciati a
letto sono stato sul punto di cedere,ma non volevo forzarti in nessun modo,farti
sentire sotto pressione...
Non volevo sembrare un troglodita
eccitato-scherzò sfiorandole la guancia sinistra con la punta delle
dita.
Lei sorrise:ancora una volta aveva
deciso di proteggerla,anche se quello significava proteggerla da sè
stesso.
Alzò leggermente la testa e lo
baciò.
-Tu sei tutto quello di cui ho
bisogno per stare bene-
Lo sentì sospirare ancora una volta
e sentì il suo respiro caldo sulla guancia,poi le mani di
Draco si strinsero attorno alle sue
braccia afferrandola e l'attimo dopo sentì il crack della
smaterializzazione.
Avevano lasciato il salotto ed ora
erano nella loro camera da letto.
-La faccenda si sta facendo seria
Malfoy...-scherzò lei ritrovandosi con la schiena contro il piumone,senza più il
corpo dell'uomo a coprirla.
-Più di quanto immagini
Granger...-
La voce era giunta lontana,e
l'istante dopo la stanza si illuminò debolmente grazie ad una candela apparsa
sul comodino alla destra del letto.
Hermione cercò subito Draco e lo
trovò seduto sul letto,poco distante da lei,la bacchetta ancora in mano che
incantava la base della candela perchè questa si reggesse in piedi da
sola.
Si mosse nel letto per raggiungerlo
e gli passò le braccia attorno ai fianchi,baciandogli la
schiena.
Draco voltò leggermente la testa
verso di lei e le sorrise,muovendosi nel suo abbraccio per ritrovarsi faccia a
faccia.
-Ti amo-gli disse lei affondando lo
sguardo nei suoi occhi di ghiaccio.
Era da tanto che non glielo
diceva,ma non aveva smesso un'attimo di pensarlo,di provare quel
sentimento.
Gli occhi dell'uomo divennero più
liquidi a quelle parole come se,con quelle parole,avesse aperto una diga facendo affiorare i suoi
veri sentimenti.
Avvicinò il viso al suo e lo
baciò,prendendogli il viso con entrambe le mani.
Draco rispose al bacio
dischiudendole le labbra e invogliandola con piccoli morsi sul labbro inferiore
a concedergli di piu'.
Hermione lo trascinò con sè sul
letto e lui tornò ad accomodarsi fra le sue gambe,la sua eccitazione a contatto
con il suo intimo.
Continuando a baciarla,Draco fece
scorrere le mani lungo il suo corpo arrivando ai fianchi e sfiorandole per
qualche istante i boxer.
Hermione aprì gli occhi e vide che
Draco aveva fatto lo stesso e immediatamente annuì.
Con fermezza le mani del biondo
fecero scivolare l'intimo dai suoi fianchi e lungo le gambe, lasciandola
completamente nuda.
Draco lanciò i boxer per
terra,ricominciando a scendere lungo il suo corpo con le labbra, tracciando di
nuovo lo stesso percorso che aveva seguito poco prima,ma dedicando poca
attenzione a quello che,secondo lei,era bisognoso delle sue
attenzioni.
Draco oltrepassò i seni ed il
ventre,scendendo oltre l'ombelico affondandovi la punta della lingua e mordendo
un piccolo lembo di pelle,mentre le sue dita afferravano alcune ciocche di
capelli biondi cercando di trattenerlo inutilmente.
Il viso di Draco scese ancora
affondando il naso fra i suoi riccioli neri inspirando l'odore dei suoi
umori,facendole trattenere il respiro mentre il suo cuore iniziava a battere in
modo irregolare,per poi scendere alla sua intimità ed insinuarsi con la bocca
fra le sue pieghe strappandole un gemito strozzato.
Lo sentì toccare quella parte così
sensibile di sè con la lingua e con le labbra,circondare con le labbra il
clitoride e iniziare a succhiarlo,strappandole gemiti che presto si
trasformarono in grida quando inserì prima un dito poi un'altro in quel pozzo
nero e caldo,iniziando a torturarla ancora più in
profondità.
Il suo corpo era in fiamme,sconvolto
da un tremore che era incapace di controllare e che forse non voleva neanche
fermare,mentre quella languidezza che aveva colpito il suo basso ventre
cominciava a farsi strada in lei,prendendo quasi il controllo del suo corpo e
della sua mente:tutto in lei era teso verso il raggiungimento di quel piacere
che sapeva sarebbe arrivato presto.
Poi improvvisamente tutto
finì.
Sentì le dita di Draco scivolare via
da lei e le sue labbra allontanarsi,strappandole un gemito
frustrato.
Lui rialzò la testa,sedendosi sulle
ginocchia, e le sorrise.
-Qualche problema?-le disse
prendendola in giro.
Hermione si imbronciò e decise di
restituirgli il "favore":chissà se lui sarebbe stato tanto
contento!
Gli prese una mano e l'avvicinò al
suo viso,posandola sulla propria guancia destra,voltando poi la testa per posare
un bacio sul palmo.
Riconobbe l'odore che sentì sulle
dita e sorrise.
Fece salire le labbra lungo le dita
e affondando lo sguardo in quello di Draco,prese a leccargli le dita sentendo in
bocca il sapore del proprio umore,mentre sotto i suoi occhi il biondo iniziava a
respirare con maggiore difficoltà e il suo corpo si tendeva per
l'eccitazione.
Non contenta,gli si avvicinò e posò
la mano libera sul bordo dei boxer,giocando per qualche istante con
l'elastico,prima di infilare la mano all'interno.
Draco dischiuse le labbra e
gemette,quasi in preparazione di quello che lo aspettava,senza staccare gli
occhi dai suoi.
Hermione gli accarezzò una coscia
soda per poi muoversi verso l'interno e afferrare l'eccitazione tesa,chiudendola
attorno alla sua mano.
Accarezzò la punta con il
pollice,iniziando a muoversi dall'alto verso il basso velocemente,senza dargli
un'attimo di respiro o di sollievo,come lui aveva fatto con lei;sentendolo
gemere a voce alta senza alcuna vergogna.
-Sei...davvero...una...strega...malefica...-disse
gemendo fra una parola e l'altra.
Hermione rise divertita,spargendo
per tutta la lunghezza alcune gocce di sperma che erano
uscite.
Si concentrò sulla punta,cercando
un'altro modo per torturarlo,quando lui le afferrò la vita facendola ricadere
sul letto.
Hermione rise,intrappolata fra il
letto ed il corpo possente ed eccitato dell'uomo che si impossessò subito delle
sue labbra,mentre con una mano alla cieca si abbassava i boxer e li scalciava
lontano.
Lei sollevò le
ginocchia,allacciandole attorno ai fianchi di Draco,facendo combaciare i loro
bacini in modo perfetto e strappando un gemito ad
entrambi.
Gli strinse le braccia attorno alla
vita,e lo attirò a sè,ma Draco non era dello stesso parere:mosse i fianchi
invertendo le posizioni e portandola su di sè.
Hermione lo guardò per qualche
istante incerta:era la prima volta che toccava a lei prendere il "comando";le
altre volte era sempre stato Draco a guidarla,lei si era soltanto lasciata
andare alle sensazioni.
-Andrà tutto bene-la rassicurò
lui.
Si guardarono per qualche
secondo,poi Hermione si sollevò,affondando in lui completamente con un gemito
soddisfatto,che fu condiviso anche da Draco.
Poggiò entrambe le mani sul torace
dell'uomo,e avvertì le mani di Draco posarsi sul suo
sedere.
Restò immobile qualche
secondo,adattandosi alla nuova posizione e alla sensazione che le dava il corpo
di Draco di nuovo dentro di lei dopo tanto tempo,poi iniziò a muovere il
bacino.
Avanti ed
indietro,lentamente,cercando di controllare il respiro,nonostante fosse sempre
più difficile visto il fuoco che si propagava da lei ad ogni
movimento.
Artigliò il petto di Draco
lasciandovi dei segni rossi ben evidenti sulla pelle candida e alle sue orecchie
giunsero più chiari i gemiti dell'uomo.
Le mani sulle natiche iniziarono a
dettare il movimento,impartendo un nuovo ritmo alle loro spinte,più veloce e
serrato,che lasciava poco spazio ad altri pensieri che non fossero loro ed il
piacere che stavano per provare.
Hermione si sentì quasi annebbiata
da quel movimento,piegandosi in avanti posando la bocca su quella di
lui,rubandosi il respiro a vicenda fra le spinte sempre più serrate e
profonde.
Fece per rialzarsi,ma Draco la
trattenne,avvicinando entrambe le mani al suo viso e inchiodando i suoi occhi
con uno sguardo.
Si fermarono,i corpi tremanti per la
tensione e l'eccitazione e si fissarono;Draco portò le mani ai lati del
viso,allontanandole i capelli continuando a guardarla con quello sguardo
nuovo,forse dovuto al momento.
Quell'immobilità stava rendendo le
cose difficile ad entrambi,facendo aumentare i brividi e il fiato corto,finchè
lui non sollevò la testa e portò le labbra su quelle di Hermione,dandole un
bacio dolce.
-Amore mio...-sussurrò poi sulle sue
labbra.
La reazione a quelle parole fu
istantanea:gli occhi ambrati di Hermione si fecero lucidi e una maggiore
languidezza le colpì il basso ventre.
Gli prese una mano fra le sue e lo
fece alzare insieme a lei,seduto sul letto,il petto schiacciato dal seno di
Hermione,le braccia di lei attorno al collo,uniti ancora di più dalla nuova
posizione.
Draco posò entrambe le mani sulla
schiena e,quando Hermione ricominciò a muoversi,assecondò ogni suo gesto,ogni
suo movimento,riportando in breve entrambi sull'orlo del
baratro.
Poggiò le labbra sulla spalla destra
di Hermione,succhiando la pelle tesa quasi incapace di pensare,sentendo le
piccole grida di Hermione farsi sempre più acute.
E finalmente arrivò
l'esplosione:Hermione vide l'universo esplose in mille colori davanti ai suoi
occhi facendola bruciare in un tizzone ardente e tremare graffiando la schiena
di Draco.
Come se fosse lontana,in un'altra
stanza,sentì le sue urla quando il suo corpo si tese sotto il piacere ed i denti
di Draco affondarono nella sua spalla.
Anche lui urlò,le mani posate sulla
schiena quasi a sorreggere entrambi e svuotandosi in lei.
Sfinita Hermione crollò con lui sul
letto,la testa sulla sua spalla destra e le braccia ai lati della testa,accolta
subito dall'abbraccio di Draco.
Il silenzio era quasi
irreale,interrotto soltanto dalla pioggia che non aveva smesso un'istante di
cadere,inconsapevole di tutto quello che era successo.
Dopo un lungo momento Draco uscì da
lei e scostò le coperte del letto,portandola al caldo per poi riprenderla fra le
braccia,iniziando ad accarezzarle i boccoli,perso dietro ai suoi
pensieri.
Hermione si lasciò
accarezzare,mentre seguiva con due dita le venature del braccio sinistro, senza
fare domande finchè il silenzio non divenne quasi
insostenibile.
-Un penny per i tuoi pensieri-gli
disse ripetendo le stesse parole che le aveva detto lui quello stesso
pomeriggio.
Draco sorrise e portò gli occhi ad
incontrare quelli ambrati di Hermione.
-Stavo pensando ad una cosa-disse
serio.
Hermione si puntellò su un gomito e
lo guardò.
-A cosa?-
Lui la fissò e poi alzò le
spalle.
-Stavo pensando...ti andrebbe di
sposarmi?-
Salve a
tutti!!!
Molti di voi
saranno già in vacanza,ma x quelli che restano a casa,Babbo Natale arriva un pò
in anticipo,portandovi l'ultimo capitolo del 2008.
Dopo di questo
mi prenderò una piccola pausa fino a gennaio...
Le frasi
inserite all'inizio del capitolo sono prese da "Friends" di Amy Stewart & Mike
Francis e da "La cura" di
Franco Battitato.
Ringrazio tutti
coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso x eventuali
errori di ortografia e di battitura.
E ora i
ringraziamenti:Alice_sora(Era il
minimo dopo tutto quello che aveva fatto...),Whateverhappened(Te l'avevo detto che
la frase era un piccolo regalo x te!C'è un motivo particolare x cui Ron si è
beccato 14 anni,ma x il momento nn posso spiegartelo...), Deaselene(X fortuna la giustizia
inglese funziona meglio...)Excel Sana(Posso dirti che fino a ieri pomeriggio
avevo un'idea precisa su come concludere la storia fra Blaise e Daphne,ma ora
sono indecisa...),MidnightDamnedAngel(Benvenuta!Grazie x i complimenti!Spero di nn averti fatto
aspettare tanto e che il capitolo valga l'attesa),Alias NLH(Due anime
gemelle...),JC(Hai colto
perfettamente nel segno x quanto riguarda Harry!Chi punirebbe il Salvatore del
Mondo? La sua punizione sarà un'altra..),Kitty
Cullen(Esaudirò la tua richiesta cn molto
piacere...),Flori (Grazie
x i complimenti!),Shnusschen(Credo
che nessuno potrà mai battere Draco ed Herm),
Daphne'92(Chi l'avrebbe detto che la Regina delle
Serpi fosse così piena di insicurezze?Può un grande amore essere spezzato da un
solo ostacolo?),Ginny'28(Ti ha stupito in positivo o in negativo?),Krisma(Grazie x i complimenti!Ti
confesso che nn riesco ancora a ricordare cm la Row ha descritto Theo,quindi ne
ho ricostruito uno nella mia mente..),Persefone
Fuxia(E' strano pensare che i cattivi sono qlli
considerati da sempre "buoni"!Ci stiamo avvicinando al lieto fine,anche se manca
ancora un pò...),Smemo'92(Credo si sia stufato di essere l'esempio x tutti;una volta tanto
ha deciso di pensare soltanto a sè stesso...La famiglia Weasley è ancora
scioccata e confusa da tt qll che è successo,ma tornerà presto),Shannara 810(Credimi se ti dico che
Blaise era andato lì con le intenzioni migliori del mondo,ma alla fine il suo
discorso gli si è ritorto contro senza che neanche lui se ne
accorgesse...Soprattutto la povera Ginny sarà qlla + sconvolta x tt qll ke è
successo...),Hollina(Neanche un pò di tristezza verso il "povero"
Ron?).
Prima di
salutarvi vi auguro un buon Natale ed un fantastico 2009!
X il momento è
tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...
"All I ask of
you"
Baci,Eva.
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Capitolo 24 *** All I ask of you ***
all i ak of you
"It's
something unpredictable,but in the end is right
I hope you
have the time of your life"
Una luce perlacea
entrava dalla finestra,non ancora abbastanza forte per svegliarla dal suo
torpore. Ci riuscì però il
freddo,più potente del riscaldamento e delle coperte,che le diede il buongiorno
con una ridda di brividi lungo
la schiena nuda. Si girò nel letto e cercò di fingere anche con sè stessa per
strappare ancora cinque minuti al sonno e ai sogni,ma ormai il suo risveglio era inevitabile. Lentamente
aprì le palpebre,avendo una visuale sfocata della finestra lontana per pochi
secondi, che la portò a richiudere gli occhi e a
nascondere la testa sotto le coperte,sospirando quasi frustrata. Non aveva idea di che ora fosse,ma era
certamente troppo presto per alzarsi. Riparata da quella oscurità fittizia
riaprì gli occhi e mosse le gambe una contro l'altra per cercare di ritrovare un pò di calore:da dove veniva
tutto quel freddo? Solo quando il braccio destro sfiorò un seno,facendo
irrigidire un capezzolo,ricordò la propria nudità e capì perchè fosse così infreddolita. Giusto una pazza
poteva dormire nuda a pochi giorni da Natale! Era rimasta nuda tutta la
notte,eppure non aveva sentito il minimo brivido...almeno finchè Draco
era stato al suo
fianco. Fece capolino da sotto le coperte con la testa e puntellandosi con un
gomito cercò tracce del suo
passaggio in giro per la stanza,ma non vide nè le pantofole nè la vestaglia
dell'uomo. Doveva essere in giro per la casa,pensò rigettando la testa sul
cuscino e tirando un pò più in alto le coperte sul corpo. Allontanò lo sguardo dal soffitto e posò
gli occhi sulla sveglia poggiata sul comodino e nel farlo,i suoi occhi si posarono sulla mano destra,quella che stringeva
i lembi delle coperte neanche avesse paura di
vederli cadere da un momento all'altro,distraendo la sua attenzione;allungò la
mano davanti a sè e fissò le
proprie dita. Sulla mano piccola e priva di ornamenti,un'anello faceva bella
mostra di sè sul dito anulare:una fede d'argento,con al centro un diamante ed uno
smeraldo. Entrambi di perfetto taglio,davano una perfetta rifrazione della
luce quando ne venivano colpiti e, contrariamente a quanto lei aveva sempre pensato,erano molto
leggeri. Si dimenticava sempre di avere quell'anello al dito. Un rumore
poco lontano attirò la sua attenzione distogliendole lo sguardo
dall'anello. La porta della stanza si aprì e sulla soglia apparve Draco,un
vassoio fra le mani contenente due tazze,due
bicchieri di succo d'arancia,due piatti da cui riusciva a scorgere del pane
tostato e ilpiattino con il
panetto di burro. -Buongiorno Signora Malfoy-la salutò entrando nella stanza
e richiudendo la porta dietro di sè con un calcio. Hermione sorrise. Le faceva ancora uno strano
effetto sentirsi chiamare così:non avrebbe mai,in tutta la sua vita,
pensato che le cose sarebbero cambiate in modo
così radicale per loro due da portare a un tale cambiamento di rotta. Aveva avuto tre giorni per
abituarsi all'idea del loro matrimonio,ma ancora le sembrava una
pazzia. Quando quella
sera,quella meravigliosa sera in cui tutto era tornato al suo posto,Draco le
aveva chiesto di sposarlo,lei si era messa a
sedere sul letto,incurante per la prima volta della sua nudità di fronte a lui e lo aveva fissato incredula,con il cervello che
sparava mille domande al secondo. Era serio? La sua proposta era seria oppure era
dettata dall'euforia del momento? Come poteva sposarlo visto il poco tempo
che era passato dal suo divorzio? Che avrebbe pensato la gente? -Dì
qualcosa-le aveva detto lui,incapace di sostenere oltre quel
silenzio. Hermione aveva guardato il suo volto e lui aveva visto la sua
espressione confusa. -Non so cosa dire...-aveva confessato la donna. Amava
Draco,ma si sentiva pronta per sposarlo? -Dimmi cosa ti sta passando per la
testa in questo momento-aveva proposto lui,alzandosi a sua volta a sedere fra le coperte. Hermione aveva
sospirato e si era passata una mano fra i capelli,facendo ricadere i ricci alle
due estremità del
volto. -Tante cose...-aveva ammesso. -Spaventose?-le aveva chiesto
l'uomo. Subito si era affrettata a scuotere la testa:non doveva pensare che
la sola idea di sposarlo la terrorizzava. Al contrario! -No,per niente...Vorrei dirti
di sì,vorrei gridartelo...-gli aveva detto subito per rassicurarlo. -Allora
cosa te lo impedisce?-aveva chiesto lui con un piccolo sorriso
accennato. Hermione aveva cercato gli occhi di Draco e aveva fissato
quell'oceano argentato per qualche istante,prima di parlare di nuovo. -Vuoi davvero
sposarmi? Mi vuoi per sempre e malgrado tutti i casini che succederanno nella
tua vita,perchè sembra che non
riesco a stare lontano dai problemi...- -Credi che te lo chiederei se non lo
volessi?-aveva chiesto Draco leggermente divertito. -Non credi che dovremmo
aspettare?Magari fra un'anno saremmo pronti e Prudence si sentirà
più a suo agio con te...-aveva
tentennato ancora. Draco aveva scosso la testa. -Non è tua figlia il
problema,non nasconderti dietro di lei! Prudence mi ha già accettato,fin
dalla prima settimana che siete venute ad abitare qui...Non le
serve altro tempo. A meno
che tu non sia sicura di quello che provi per me-aveva commentato
Draco. Hermione si era accigliata. -E' questo che pensi?Visto che ho
qualche dubbio vuol dire che non ti amo? Beh allora devi imparare ancora
parecchie cose sull'amore!- Con uno scatto si era alzata dal letto e aveva
afferrato la vestaglia fasciandosi il corpo nudo, coprendolo allo sguardo dell'uomo. Poi si era avvicinata
alla finestra,seguendo con la punta di un dito la caduta di alcune gocce sul
vetro,osservando le umide tracce di condensa che
le punte dei suoi polpastrelli lasciavano sul vetro freddo,mentre il silenzio cadeva fra loro. C'erano tanti
problemi:non tutto si era esaurito con la condanna di Ron. La famiglia
Weasley a breve avrebbe certamente cercato di rincontrare Prudence e lei non era
sicura di quello che avrebbe
fatto o detto quando quel momento sarebbe arrivato. C'era il ricordo di quel
figlio perduto. Quel dolore che ancora la teneva sveglia,qualche volta,di
notte per farle immaginare come sarebbe potuto essere,per pensare alle possibili
somiglianze. Su una cosa,però,Draco aveva ragione:Prudence sarebbe stata
contenta di averlo come papà. Gli voleva bene,gli si era affezionata in così
poco tempo che alle volte l'affetto che la bimba provava per l'uomo la faceva ingelosire. E anche
Draco voleva bene a sua figlia;chiunque li incontrasse per la strada li avrebbe
creduti padre e figlia per le
attenzioni e le carinerie che l'uomo aveva verso la bambina. -Non mi hai
ancora risposto...-aveva detto Draco intromettendosi nei suoi pensieri. Lei
aveva sospirato e aveva voltato la testa verso il letto,trovandolo con i piedi
poggiati a terra e vestito
anche lui con la vestaglia di seta verde. -Ascolta...-aveva
iniziato. -Sai,credo di aver ascoltato anche troppo le tue ragioni...Quindi
ora tocca a te- Hermione lo fissò curiosa e si voltò poggiando la schiena
contro il vetro freddo,incrociando le braccia sul petto. Gli occhi di Draco si fissarono su di
lei,inchiodandola con quel semplice sguardo ed Hermione lo vide prendere fiato prima di parlare. -Tu sei la
donna della mia vita. Sei l'unica con cui posso anche solo cominciare a
pensare ad un futuro insieme senza sentirmi pressato o addirittura angosciato da quegli stessi pensieri. E
sai anche cosa provo per te anche se non sono ancora riuscito a dirtelo...-aveva
iniziato. Le dita della mano destra si era artigliate sul tessuto della
vestaglia,ed Hermione sperò che lui non si fosse accorto della reazione che aveva avuto alle sue
parole. -Ma forse è venuto il momento di dimostrartelo- -Che vuoi
dire?-gli aveva chiesto curiosa. -Voglio adottare Prudence-le aveva
annunciato con voce ferma. Da buon giocatore aveva il suo asso nella
manica. Qualcosa che aveva tenuto nascosto al suo "avversario" fin
dall'inizio della partita e che ora gli avrebbe assicurato la vittoria. Non c'era niente che lei
potesse controbattere a quelle parole. C'era forse la sua
incredulità,l'incertezza sul significato nascosto dietro quel gesto. -Tu
vuoi...-aveva detto incapace di continuare. Draco aveva
annuito,un'espressione seria in volto. -Voglio...vorrei adottare
Prudence. Farla diventare mia figlia. Voglio essere sicuro di poterla
proteggere in ogni momento,di potermi occupare di lei come fai tu,con gli stessi diritti,e soprattutto non voglio più
sentirmi impotente come è successo mesi fa-le aveva confessato. -Tu sei stato tutt'altro che
impotente,tesoro. E' grazie a te se ora lei è di nuovo a casa!-aveva
ribatutto subito Hermione,sorpresa e felice che lui la rendesse così partecipe dei suoi sentimenti e
delle sue paure. Quante coppie potevano vantare la loro stessa
intimità? Chi fra le tante amanti di Draco aveva avuto le sue confidenze?Non
aveva paura di sbagliarsi quando diceva di essere l'unica. -Ma se fossi stato attento il
tuo ex marito non si sarebbe neanche avvicinato nè a te nè a tua
figlia!-si era rimproverato
lui. Lei aveva coperto la breve distanza fra di loro e lo aveva
abbracciato,facendogli poggiare la testa sul suo seno,sentendo le forti braccia dell'uomo che si
stringevano attorno alla sua vita. Lo sentì respirare profondamente contro il
suo petto e calmarsi in pochi istanti,senza però allontanarsi dal suo corpo. -Non conosco uomo più
attento di te,quindi smettila di torturarti...-gli aveva detto avvicinando le
labbra ai suoi capelli. Lui
aveva respirato profondamente ed era rimasto in silenzio. -Hai già qualche
idea?-aveva domandato poi cambiando argomento. -Su cosa?-aveva chiesto Draco
senza muoversi. -Sul nostro matrimonio,ovvio- Solo allora lui aveva alzato
la testa dal suo seno e aveva fissato i suoi occhi:cercando di
nascondere la sopresa che
aleggiava nel suo sguardo. Doveva essere convinto di dover lottare di più per
vincere le sue resistenze. Il classico sorriso malizioso targato Serpeverde
che lei amava apparve sul suo volto ed Hermione lo vide alzare le spalle in un gesto che doveva
mostrare tutta la sua noncuranza. -Questo è il tuo modo astruso e complicato
per dirmi che accetti la mia proposta?-le aveva chiesto,mascherando i suoi veri sentimenti dietro la
sua maschera di compostezza. Hermione sorrise leggermente e scosse la
testa. -No,è il mio modo per dirti che sono disposta a pensarci se mi rifai
la proposta nel modo giusto- aveva detto decisa a non "arrendersi" tanto facilmente. Draco
aveva riso:ancora una volta erano l'uno contro l'altra,pronti a punzecchiarsi e
a ingaggiare quella lotta di
nervi anche per una questione così importante. -Ok...allora proviamo
così. Hermione Granger vuoi sposare il sottoscritto,litigando con lui il
resto della vita?- Quale donna avrebbe rifiutato una proposta del
genere? Hermione aveva alzato le spalle,volendo apparire il più indifferente
possibile e cercando di non ascoltare il tamburo
che aveva preso il posto del suo cuore e sperando con tutto il cuore che la
voce fosse ancora lì e non
persa in un'angolo della gola. -Va bene,prenderò in considerazione la tua
proposta...- -HERMIONE!- Era finito il momento degli scherzi. Ora Draco
voleva la verità:mai in tutta la sua vita,si era mostrato più vulnerabile come
aveva fatto quella sera e non voleva restare a
"mani vuote";voleva la certezza che anche lei lo amava, non gli bastavano più solo le parole,ora aveva
bisogno di un gesto significativo. Aveva bisogno che lei fosse pronta a
dividere il resto della sua vita con lui,perchè altrimenti niente sarebbe stato più come prima. Lei lo fissò
qualche istante,silenziosa,gli occhi concentrati sul suo volto,poi una mano si
alzò e gli accarezzò i capelli
ai lati del viso,con infinita dolcezza. -Io la mia risposta te
l'ho data prima che tu me lo chiedessi...-aveva risposto in un
sussurro. Con quelle semplici parole,le loro vite si unirono in una nuova
promessa. Ma le era ancora difficile crederlo,nonostante l'anello di
fidanzamento che faceva ben mostra di sè sul suo dito. Molta gente non avrebbe capito:non avrebbero
accettato il loro matrimonio,a così breve distanza dalla condanna di Ron e,naturalmente,pettegolezzi e voci
avrebbero accompagnato la loro festa,ma a lei non importava. Era certa che le persone che li
criticavano avrebbero trovato da ridire anche se si fossero sposati
fra qualche anno,quindi perchè
aspettare? Tutto quello che le importava sapere era che sua figlia aveva
accettato l'idea del matrimonio senza traumi,al contrario felice di poter essere la damigella d'onore
insieme a Pansy e a Daphne e
sembrava impaziente che quel giorno arrivasse:in fondo per la piccola non
sarebbe cambiato nulla. Hermione vide Draco avvicinarsi al letto e si sollevò
leggermente,modellandosi le coperte attorno al corpo nudo. -Non sono ancora la signora Malfoy-gli
ricordò. L'uomo alzò le spalle,posando il vassoio sul letto accanto ad
Hermione e poi voltandole le spalle per raggiungere il suo lato;Hermione,che si era sporta in avanti per
salutarlo,si ritirò indietro, nascondendo malamente un'espressione dispiaciuta. Poi,si sporse verso
il pavimento dove abbandonata a poca distanza dalle sue pantofole,giaceva
una t-maglietta bianca;la prese
e la infilò dalla testa continuando a coprire il seno con il
lenzuolo. -Mi piace
dirlo...E poi mancano solo dieci giorni-ammise lui,gettandosi con tutto il suo
peso sul letto,facendo muovere
il succo nei bicchieri. Dieci giorni... L'unica condizione che Hermione
aveva posto era che la cerimonia venisse celebrata prima della
fine dell'anno,per gettarsi
alle spalle tutte le cose brutte che vi erano successe;in realtà,anche se
lei non glielo aveva
confessato,Hermione aveva un'altro motivo per volere che il matrimonio si
celebrasse prima della fine
dell'anno:il suo anno si era aperto in quella piccola casa puzzolente
da sola con Prudence,mentre
tutta Londra festeggiava l'arrivo del nuovo anno e suo marito era
in qualche posto dimenticato da
Dio a giocarsi lo stipendio. Voleva chiuderlo con un ricordo
indimenticabile,qualcosa che non sarebbe mai potuto essere
scalzato dalla sua
memoria. L'uomo tese un braccio e prese il suo bicchiere dal vassoio,bevendo
un lungo sorso di succo. -Io fossi in te starei attento,potrei sempre
cambiare idea...-lo punzecchiò lei mordendo la punta
di un toast. Draco si voltò
a guardarla e assottigliò gli occhi,cercando di fare il minaccioso,ma lei rise
per la sua
espressione. -Stavo scherzando...- Era meglio non stuzzicarlo su
quell'argomento:nessuno le avrebbe creduto se avesse raccontato
in giro quanto lui fosse
suscettibile sull'argomento matrimonio. Forse per lui era uno di valore
importante come l'amicizia... Seguì un momento di silenzio in cui entrambi si
concentrarono sulla colazione e,nella mente di Hermione,tornò il pensiero che aveva rubato la sua attenzione
ai preparativi del matrimonio:era un'idea folle,insensata che quasi sicuramente avrebbe fatto arrabiare
Draco,ma avrebbe dato una
parvenza di "sacralità" al loro matrimonio. -Stavo pensando una cosa...-disse
pulendosi le dita da minuscole briciole di pane. Draco la guardò attento,in
attesa che lei continuasse. Come fare a proporgli quell'idea?E a fargliela
accettare?Un'impresa disperata... Si voltò verso di lui mettendosi su un
fianco e lo fissò. -Fino a quarant'anni fa le coppie che si sposavano non
dividevano lo stesso letto prima delle nozze...-iniziò prendendo il discorso alla larga. -Non credi che sia
un pò tardi per noi?-le chiese lui bevendo un'altro sorso dal suo
bicchiere. Hermione annuì,concorde. -Non ci sono dubbi,però stavo pensando
che magari potevano astenerci dal fare sesso fino al
matrimonio-disse tutto d'un
fiato,un sorriso aperto e,sperava,convincente ad illuminarle il volto. Il
succo andò di traverso nella gola del biondo e lo fece tossire più volte
infiammando il viso per la
mancanza d'ossigeno. -Tutto bene?-gli domandò lei,dispiaciuta che le sue
parole avessero avuto quell'effetto. C'era una nuova espressione sul viso
dell'uomo:un misto di incredulità e di sconcerto,come se la
sola idea di dover attuare
quella proposta lo mandasse in confusione. -E' uno scherzo,vero?-le
chiese,infatti,con voce speranzosa. Lei scosse la testa. -Perchè vorresti
fare una cosa del genere?-le domandò lui guardandola curioso. Davvero non
riusciva a concepirlo,eppure per lei era così semplice,così evidente... Si
sporse leggermente verso di lui e sfiorò con la mano destra il braccio sinistro
del compagno, guardandolo con
quello sguardo che lui definiva "da angelico diavolo". -Ho pensato che se
questi giorni evitiamo di stare insieme,la nostra notte di nozze sarà
indimenticabile...-gli
spiegò. Quello era certo,pensò Draco. Ma lei aveva idea di quello che gli
stava chiedendo?E di quello che chiedeva a sè stessa? Dopo la notte del
black-out sembravano incapaci di stare insieme senza togliersi i vestiti di
dosso:anche una cosa normale
che avevano fatto per tanto tempo come era l'abbracciarsi fra le
coperte per addormentarsi ora
era un'interludio perfetto per una notte d'amore. -Io credo che possiamo
farcela-disse Hermione sicura. Per lei era facile:era sua quell'idea
pazzesca! Draco sospirò e la guardò,atteggiando il suo viso ad una maschera
mentre la sua mente lavorava
freneticamente calcolando i pro ed i contro di quella proposta. -Niente di
niente?-le domandò,cercando di capire quanto neri sarebbero stati i suoi
giorni. Hermione sorrise e avvicinò il viso al suo,baciandolo velocemente
sulle labbra. -Questo potremo ancora concedercelo...non credo ci saranno
grossi problemi-gli disse guardandolo con occhi divertiti. Lui la guardò in silenzio,sentendo
una mano accarezzargli i capelli e avvicinò ancora il viso a
quello della compagna,ma prima
che le loro labbra si toccassero,lei tirò indietro la testa,ridendo
come una bambina sotto il suo
sguardo. -Cos'altro possiamo concederci?-le chiese allungando un braccio e
stringendolo attorno alla vita di Hermione,poco sopra le lenzuola,attirandola verso di sè. Nella
distanza ravvicinata in cui erano i loro visi,Hermione si morse di proposito il
labbro inferiore,consapevole di
come fosse uno dei punti deboli di Draco. -Dipende da quanto siamo bravi a
darci dei limiti...-sussurrò. Magari quelle due settimane non sarebbero state
così terribili come aveva temuto...
Era in ritardo. Possibile che la prima ed
unica volta in cui era in ritardo in tutta la sua vita fosse quella più
importante? La cosa più buffa era che era stata lei a dare appuntamento a
Blaise in quel caffè,davanti a tutti per evitare possibili scenate. Era certa
di poter arrivare con calma,di sedersi ad un tavolino,fare la sua ordinazione e
di aspettarlo. Ma non aveva messo in conto la nausea:poco prima di uscire era
dovuta correre in bagno per vomitare,dopodichè aveva impiegato dieci minuti per
avere di nuovo un'aspetto impeccabile. Attraversò e in lontananza vide
apparire il profilo del caffè "Dominique",il luogo del loro
appuntamento. Andavano sempre lì quando erano fidanzati,tanti anni
prima,tutte le domeniche mattina facevano colazione lì,come una coppia qualunque
di turisti per poi andare in giro per negozi o per la città. Era il loro
posto privato,sconosciuto a tutti i loro amici e carico di tanti ricordi:davanti
ad un'aperitivo,una sera Blaise le aveva detto di amarla,forse la prima volta
nella sua vita che faceva quella dichiarazione. Testimone dell'arrivo del
loro bambino era stata una cioccolata calda:lei aveva fatto l'annuncio e
Blaise,che teneva la tazza sollevata a mezz'aria,per la sorpresa l'aveva fatta
cadere sporcando il tavolino e schizzandosi il maglione,facendola
ridere. Scacciò dalla mente l'ultimo ricordo,quello che le riempiva di spine
il cuore e si concentrò,invece,sul fascicolo che era nella sua borsa;se
conosceva un pò Blaise avrebbe avuto bisogno di prove,di vederlo con i suoi
occhi per poterci credere veramente,così lei gli aveva portato tutti le ultime
analisi fatte. Il piccolo stava bene,sano come un pesce e finalmente ora suo
padre poteva sapere della sua esistenza. Arrivata di fronte alla porta del
caffè,tese una mano afferrando il maniglione a forma di "D" ed entrò. Blaise
era seduto ad un tavolino d'angolo,lo sguardo basso sul blackberry,sicuramente
intento a leggere le sue email e alzò gli occhi quando sentì il rumore dei
tacchi farsi sempre più vicino al suo tavolino. Daphne si fermò di fronte a
lui e gli sorrise,salutandolo. -Scusa il ritardo-gli disse subito,prima che
lui potesse sottolinearlo. Blaise scosse la testa,facendo cadere un ricciolo
nero sulla fronte,lo sguardo fisso su di lei che nel frattempo si stava
togliendo il cappotto e lo stava poggiando su una sedia,sopra quello
dell'uomo. -Figurati...Sono arrivato anche io da poco-le disse senza
guardarla. Faceva sempre così quando le diceva una bugia. Daphne sorrise e
si sedette accanto a lui,la borsa poggiata a terra di fianco a sè. -Ti ho
ordinato un tè con latte-le disse. -Hai chiesto anche qualche
biscotto?-chiese la donna annusando l'aria intorno a sè e sentendo profumo di
cannella,zucchero e vaniglia e avvertendo un'improvviso languorino. Blaise
scosse la testa. -Pazienza,li chiederemo al cameriere quando porta le
ordinazioni-commentò lei alzando le spalle e guardandosi velocemente in
giro. Era una giornata fredda,che sconsigliava ad uscire,ma nonostante quello
molti dei tavolini e dei separè erano occupati da coppie e da persone anziane
con bambini. -Di solito non mangi mai fuori pasto-constatò lui. Daphne
annuì. -E' vero,ma questo posto ha i migliori biscotti di tutta Londra...Se
si escludono quelli del Dunkin Donuts a Piccadilly Circus,quindi ho deciso di
concedermi una tentazione- Tanto il mio corpo è destinato a cambiare nei
prossimi mesi,quindi a che servono quelle inutili privazioni?,pensò Daphne
sorridendo. -Stai facendo il giro delle pasticcerie per caso?-le domandò lui
sorpreso. Lei rise,mostrando i denti bianchi e perfetti. -No,è solo che
questo periodo ho più tempo libero...-gli disse. Aveva deciso di mettersi in
aspettativa dal lavoro per tutto il resto della gravidanza,per evitare che lo
stress e la tensione del lavoro potessero nuocere al bambino. Il cameriere
con una divisa bianca si avvicinò al loro tavolino e posò il tè per
Daphne,posando accanto alla sua tazza il piccolo bricco del latte e
l'immancabile tazza di cioccolata calda per Blaise. -Potrebbe portarci un
piattino di biscotti?-chiese Daphne sorridendo gentile al giovane
cameriere. -Ha qualche preferenza?-le domandò l'altro in tono
professionale. -Faccia lei,mi fido-rispose la bionda sorridendogli un'ultima
volta. Il ragazzo si allontanò di nuovo e Daphne tornò a voltarsi verso
Blaise,che meccanicamente girava il cucchiaino nella tazza e la
fissava. -Cosa?-gli domandò. -Hai qualcosa...-disse lui. Non era una
domanda;Blaise la conosceva troppo bene per conoscere ogni suo piccolo
cambiamento. Era venuto il momento di dirgli la verità. -Hai ragione,ho
qualcosa-ammise fissando il suo viso. L'uomo smise di girare il contenuto
della tazza e la guardò attento. -Posso fare qualcosa per te?- Che strana
domanda...Lei sperava che dopo aver saputo la verità non fosse scappato via
correndo ed urlando,poi tutto il resto sarebbe stato di più. -Sono
incinta-disse senza allontanare lo sguardo dal suo viso. Il silenzio che
ricevette in risposta fu assordante. Un piattino pieno di biscotti fu posato
sul tavolo poco distante dal bricco del latte e la portò ad allontanare lo
sguardo dal viso di Blaise per sorridere di gratitudine al
cameriere. -Perchè...perchè lo dici a me?-le domandò lui con voce
incerta. Istintivamente Daphne sorrise,anche se c'erano pochi motivi per
farlo dopo quelle parole. -Sei il padre- L'espressione sorpresa sul volto
di Blaise si cristallizzò,rendendolo quasi una statua di sale. -Ma noi non
stiamo insieme da mesi-disse poi ritrovando la lucidità. Lei fu costretta ad
annuire. -E' vero,ma quella mattina,prima che io partissi per
Parigi...- Non c'era bisogno di aggiungere altro:capì dall'espressione
concentrata di Blaise che anche lui ricordava quel giorno. -Quattro
mesi-contò poi. Ancora una volta,Daphne annuì. -Non potevo darti un'altra
speranza,non dopo quello che ci era successo,per poi togliertela...Ho voluto
essere sicura che tutto andasse bene- -Credevi che non avrei reagito allo
shock?-le chiese lui. -Forse avevo paura di non farcela io. Ho continuato
a vivere la mia vita come se questo bambino non ci fosse,dimenticandomi quasi
della sua presenza,cercando di non affezionarmi a lui...Ho cominciato ad amarlo
soltanto quando il ginecologo mi ha detto che era sano,che era fuori
pericolo-gli confessò. -Perchè non mi hai permesso di starti vicino?-chiese
ancora lui,lasciando uscire la rabbia che provava per essere stato privato di
quel pezzo importante della gravidanza. -Se qualcosa fosse andato storto tu
non me lo avresti perdonato...E sono già tante le cose che non mi perdoni-disse
Daphne senza esitazione. Blaise fece per parlare,ma richiuse la bocca,posando
lo sguardo sulla propria tazza,che andava raffredandosi con il passare del
tempo. Daphne lo fissò qualche istante,per poi afferrare un biscotto dal
piattino e iniziare a sgranocchiarlo. -Dì qualcosa per favore!-gli disse una
volta finito di mangiarlo. -Che vuoi che ti dica?- -Qualsiasi cosa!Ormai
non mi spavento più con te,sono pronta a tutto-gli disse prendendo un secondo
biscotto. -Non so se sono pronto per questo bambino-confessò Blaise. Il
biscotto le cadde dalle mani e finì nella tazza di tè,dimenticato,mentre gli
occhi increduli di Daphne si fissavano sull'uomo. -Scusami,so che sembra una
cosa orribile da dire,ma ho bisogno di tempo per riflettere...- La rabbia le
attraversò le vene trasportata dal sangue e lei strinse i pugni:come poteva dire
una cosa del genere? A quante persone veniva concessa una seconda
occasione?Lei ne conosceva davvero poche. E cosa faceva Blaise?Invece di
essere felice,veniva assalito da dubbi inutili e quasi infantili. -No-disse a
bassa voce,la testa leggermente china. -Come?-chiese Blaise sporgendosi verso
di lui. Rialzò la testa,allontanando i capelli dal viso e fissò lo sguardo
gelido su Blaise,mai così sicura e decisa. -Devi scegliere,ora...Sono stanca
di aspettarti,di capire i tuoi dubbi e le tue insicurezze. Ora voglio che tu
capisca me:sono anni che subisco il tuo odio,la tua insofferenza verso di me, e
adesso che ti chiedo di fare qualcosa per me,qualcosa che è importante per
entrambi,tu ti fotti di paura ancora una volta-gli disse in un sussurro per
evitare che dai tavoli vicini qualcuno potesse sentire la loro
conversazione. -Che vuoi che faccia allora?-domandò lui. -Voglio che tu
scelga me per come sono adesso,dimenticando tutto il passato- Era più di
quanto lui fosse disposto a fare,ma non poteva più aspettare:era incinta e quel
bambino non doveva pagare per i loro sbagli passati. Blaise sospirò e si
stropicciò il volto con una mano. -E se non potessi farlo?Se avessi bisogno
di più tempo?-le chiese soffiando la voce fra le dita. -Allora andremo ognuno
per la propria strada:ci faremo una vita con qualcun'altro e ci limiteremo ad
essere amici-gli disse seria. Mai come in quel momento aveva capito che era
venuto il momento di cambiare le cose. -Duffy...-fece lui in un sussurro
incerto. Quella sola bastò;Daphne annuì e senza indugi ulteriori poggiò
entrambe le mani sul tavolo facendo forza su di esse ed alzandosi in piedi;si
sporse verso la sedia su cui aveva poggiato il cappotto,dopodichè prese la borsa
da terra. -Puoi pagare tu,per favore?-gli chiese lanciandogli un'ultima
occhiata. Si voltò senza aspettare la sua risposta e iniziò ad infilarsi il
cappotto ancora nel caffè. Un'altra cosa che sapeva di Blaise era che dopo un
litigio non le sarebbe mai corso dietro per farle cambiare idea. E fu così
anche quella volta.
"Perchè siete seduti lì
così,chiese il Gatto con il Cappello So che fuori è bagnato ed il sole non
risplende Ma abbiamo così tante cose divertenti con cui
divertirci"
Seduti una di fianco all'altro sul divano
bianco,Draco e Prudence erano intenti nella lettura de "Il Gatto
con il Cappello",una delle novelle del Dr Seuss che Prudence
preferiva. La piccola adorava l'enorme cappello dalle righe rosse e bianche
da cui il gatto era capace di tirar fuori le cose più
strane. -Ne voglio uno anche io...-aveva chiesto una volta alla
madre,lasciandola con la curiosità di quello che ne avrebbe
fatto uscire. In ascolto della storia,anche se la conosceva a
memoria,Hermione era seduta al tavolo,intenta ad impacchettare
gli ultimi regali prima di metterli sotto l'albero. Avrebbero trascorso la
Vigilia ed il giorno di Natale con i loro amici Serpeverde,la cosa più vicina
ad una famiglia che tutti loro avevano dalla fine della
guerra. -Non avremmo esagerato con il regalo per Pan?-chiese Hermione finendo
di arricciare il nastrino rosso sul pacchetto. Il biondo
voltò leggermente la testa verso di lei e sorrise divertito. -Credimi,neanche
se le avessimo comprato un'intero negozio avremmo esagerato-la rassicurò. La
donna prese la bacchetta e con una leggera torsione del polso fece fluttare il
pacchetto a mezz'aria finchè non raggiunse gli altri sotto
l'albero. -E' mio?-chiese la bambina fissando il pacchetto volante. Draco
rise e le accarezzò i capelli dolcemente. -Questo no tesoro...ma tutti gli
altri sì-scherzò la donna. Quell'anno si era veramente sbizzarita per i
regali alla bambina,come per farle dimenticare il Natale
passato in cui aveva dovuto contenersi. -Voglio aprirlo!-disse la
bambina,facendo gli occhioni a Draco. Il biondo le sorrise e fece per
cedere:in fondo aveva così tanti pacchetti,che male c'era se ne
apriva uno prima della Vigilia? -Non ti azzardare!-lo
riprese subito Hermione capendo cosa gli stava passando per la testa. -Magari
quello più piccolo;poi avrà anche quelli dei ragazzi-disse a sostegno della sua
tesi. -Avanti amore,sembri più bambino di lei-lo prese in
giro la riccia. Prudence rise e Draco fece per ribattere,ma qualcuno attirò
la loro attenzione:Higgins bussò leggermente sul legno della
porta lasciata aperta e si fermò sulla soglia,in attesa. -C'è una visita per
la signora-disse con la sua voce impostata. Dopodichè si spostò e mostrò
l'ospite:tesa,imbarazzata e quasi sul punto di scappare via,Ginny
Potter,o forse di nuovo Weasley,ricambiò gli sguardi che i due
adulti le lanciarono. -Zia Ginny!- Ignara di tutto quello che era successo
e che le proibiva di provare affetto verso la donna,la bambina
scese dal divano e fece per andarle incontro. -Prudence!-la richiamò Draco
con voce autoritaria,cercando di nascondere la sua
preoccupazione. La piccola si voltò e lanciò uno sguardo
alla madre,in piedi accanto al tavolo,senza capire. -Tesoro perchè non vai
con Higgins in cucina?Sono sicura che Mrs Lady ha qualcosa per
te-intervenne la donna,accompagnando a quelle parole un
sorriso. Prudence lanciò un'occhiata alla zia,poi tornò a guardare la madre e
infine posò gli occhi su Draco:forse fu la preoccupazione che
vide negli occhi dei suoi genitori,ma alla fine dopo l'ultimo
tentennamento annuì e andò da Higgins che la prese subito per
mano portandola fuori dal salotto. -Mrs Lady ha fatto i
biscotti?-la sentirono chiedere gli adulti rimasti nel salotto. Forse era
stata una reazione esagerata allontanare Prudence in quel modo,ma era stato
istintivo:l'ultima volta che Ginny era andata a far loro
visita,la bambina gli era stata sottratta con tutte le
terribili conseguenze. Certo ora Ron era ad Azkaban,ma non potevano correre
di nuovo lo stesso rischio. -Ciao- Ginny voltò la testa in direzione di
Hermione,che si era decisa a rivolgerle la parola e accennò un
minuscolo sorriso,che stravolse i suoi muscoli facciali tesi. La riccia si
voltò verso Draco e la domanda che lui lesse negli occhi della compagna lo mandò
su tutte le furie. -Assolutamente!Non ci penso proprio-le
disse con voce decisa. -Ti prego-chiese lei cercando di essere più
conciliante. -Hermione non crederai sul serio che commetta lo stesso errore
due volte?-le chiese senza indugi. La donna tornò a voltarsi
verso Ginny e le fece cenno di sedersi sul divano,lasciato libero da
Draco. -So che non sono una delle persone che più ami,ma
sentivo di doverlo fare...-iniziò a parlare la
rossa. Hermione si avvicinò al divano e si sedette sul
bracciolo più vicino,sentendo la presenza di Draco alle sue
spalle,neanche un bodyguard personale. Lo sguardo di Ginny,che fino a quel
momento era stato sulle proprie mani,si alzò e si posò su
quella che un tempo aveva chiamato amica. -Forse per voi
possono sembrare parole vuote,ma io dovevo scusarmi per quello che è successo,
per quello che io stessa ho contribuito a creare-continuò con
voce rotta. Era una sua impressione oppure Ginny era diversa?Sembrava più
invecchiata dall'ultima volta che l'aveva vista,eppure non
erano passati neanche due mesi. -Hermione ti prego di credermi...io non avevo
la minima idea di quello che avevano in mente. Quando sono venuta da te quel
giorno ero in assoluta buona fede,credevo veramente che far
partecipare Prudence alla festa per la mamma sarebbe stata una
cosa positiva per tutta la famiglia,per dimenticare il
passato... Non mi ero resa conto di essere una pedina nel loro piano-disse
con voce più bassa e risentita. Ora anche Ginny sapeva come si era sentita
lei in tanti anni:capiva cosa vuol dire sentirsi traditi e
incapaci di porre la propria fiducia sulla persona che si aveva accanto,quella
con cui si era scelto di passare il resto della propria
vita. E nonostante tutto quello che aveva passato per colpa della famiglia
Weasley,Hermione provò del dispiacere per lei;mai aveva
immaginato che il grande amore fra Harry e Ginny si sarebbe
ridotto come il loro. -Che ne è stato di Harry?-chiese
incapace di controllarsi. La vide alzare le spalle,come se non le
importasse,ma la conosceva troppo bene per farsi forviare da
quei piccoli tranelli. -Ci siamo presi una pausa...Si è trasferito a
Grimmuald Place mentre cerchiamo di capire che cosa fare del
nostro matrimonio-le disse senza guardarla,come se si vergognasse del fallimento
del proprio matrimonio. Hermione si morse il labbro
inferiore e si voltò verso Draco,che fissava Ginny con un'espressione
indecifrabile e capì di essere fortunata,più di quanto lo era
Ginny. L'amica di un tempo aveva sempre fatto girare tutto il suo mondo
soltanto intorno ad Harry ed ora si ritrovava sola,senza un
segno che l'aiutasse a capire come rimettere insieme i pezzi della
sua vita,magari cercando di nascondere la verità a James ed
Albus per non spaventarli. Anche per lei sarebbe stato lo stesso se non
avesse avuto Draco? Si sarebbe ritrovata a vagare senza una meta cercando di
dimenticare suo marito? Ancor prima di finire quel pensiero aveva già la
risposta:a lei non sarebbe mai potuto succedere. Non perchè
lei era più forte o più sicura di sè,ma soltanto perchè il suo amore per Ron si
era consumato lentamente,trascinando con sè tutto quello che di
bello e di significativo c'era fra loro,salvando soltanto sua
figlia. Ginny non aveva avuto quella possibilità. Si alzò dal bracciolo e
si andò a sedere accanto all'ex cognata,posando una mano su quelle di
Ginny,facendole alzare la testa ed incontrando il suo sguardo
sorpreso. -Stai bene?-le chiese interessata. Ancora una volta,Ginny alzò
le spalle ed accennò una smorfia noncurante. -Come al solito...-commentò
bugiarda. -Andiamo Ginny,ti conosco da quando avevi undici anni,credi
veramente di potermi raccontare una palla? In questo campo
la più esperta sono io-scherzò Hermione abbassando leggermente la testa
cercando di incontrare i suoi occhi. L'altra sospirò e alla
fine incrociò gli occhi della riccia. -I miei genitori non vogliono accettare
la mia decisione...credono che sia una pausa di riflessione o
qualcosa di simile. Loro sono sposati di quasi quarant'anni e non hanno mai
avuto problemi di questo tipo. Hanno invitato Harry a trascorrere il Natale
con noi come ai vecchi tempi per aiutarci a riconciliarci!Senza
neanche chiedere il mio parere!-si sfogò. Hermione rise leggermente e ritrovò
la perfetta descrizione dei suoi ex suoceri nelle parole della
donna. Allontanò lo sguardo da quello di Ginny e si voltò
verso Draco,ancora fermo con le spalle contro la libreria e le
braccia conserte sul petto,guardandolo piena di aspettative. Non ebbe bisogno
di chiedere,le bastò guardarlo perchè lui capisse cosa aveva in mente. -Per
me non è un problema,tanto con Pansy ci litighi tu!-le disse alzando le
spalle. Hermione sorrise felice e tornò a guardare Ginny:avrebbe avuto modo
di ringraziare l'uomo più tardi. -Ascolta Gin perchè non
vieni da noi per Natale?-le chiese con un sorriso che sperò
convincente. Subito l'altra la guardò con un'espressione incredula sul volto
e la fissò a bocca aperta per qualche istante,come se
aspettasse di sentirla ritirare l'offerta da un momento all'altro. -E' uno
scherzo?-chiese quando ricevette in cambio soltanto silenzio. Hermione scosse
la testa facendo ondeggiare i morbidi ricci attorno al viso. -Affatto!Perchè
devi passare un terribile Natale solo per colpa di Harry? Saremmo felici se
tu ti unissi a noi,se la presenza degli amici di Draco non ti spaventa-continuò
Hermione spizzando aspettative da tutti i pori. -Come faccio
con i bambini?-chiese Ginny confusa. -Puoi portarli con te,non c'è
problema. Inoltre non sarebbero gli unici,c'è Prudence e la figlia di
Pansy...hanno più o meno la stessa età- disse Draco
intromettendosi per la prima volta nel discorso. Ginny restò in
silenzio,sorpresa che l'uomo che l'aveva tormentata per anni durante
l'adolescenza ora accettasse di buon grado la sua presenza il
giorno di Natale,giorno da sempre dedicato alla famiglia e alle
persone più care. -Siete sicuri?-chiese ancora Ginny visibilmente
confusa. Hermione si sporse verso di lei e prese entrambe le mani della donna
fra le sue. -Ascolta Gin,prima di essere cognate siamo state amiche,anzi
siamo state quasi sorelle finchè tuo fratello non si è
intromesso. Quello che è successo ha rovinato i nostri rapporti,ma non deve
essere per forza per sempre. Magari questo è un'opportunità,un'occasione per
ricominciare-disse convinta. Si accorse che l'altra era commossa dalle sue
parole,totalmente inaspettate. -Allora che altro devo fare per
convincerti?-le chiese ancora sorridente. Ginny scosse la testa. -Mi hai
già convinto- Inaspettatamente felice,Hermione abbracciò Ginny,stringendola a
sè. Forse avrebbe veramente ritrovato una sorella. Il loro abbraccio fu
interrotto da passi rumorosi che si facevano strada nel corridoio verso il
salotto. Pochi secondi dopo,sulla soglia della porta apparve
Blaise,i manici di una borsa stretti nella mano
destra. Guardò la donna seduta accanto ad Hermione e sembrò riconoscerla,ma
per l' espressione confusa che aveva in viso non era facile
dirlo. -Che ci fai qui?-chiese Draco sorpreso. -Ho bisogno di parlare con
qualcuno-disse facendo cadere la borsa a terra. -Per questo ti sei portato la
valigia?-domandò ancora il biondo. -Quanto ti fermi questa volta
Blaise?-s'intromise Hermione guardando ora la borsa ora Blaise. -Almeno fino
a Natale-rispose l'altro guardando la riccia,per nulla disturbato dalla
domanda. Hermione annuì:avrebbe fatto sistemare le cose di Blaise nella sua
solita stanza. -Credo sia meglio che veda-disse Ginny riportando l'attenzione
di Hermione su di sè. Le due donne si alzarono e rimasero ferme nel salotto
per qualche istante. -Ti chiamo domani per i dettagli-le disse la
riccia. Ginny annuì e prima di uscire dalla stanza si avvicinò a Draco,la
mano sinistra tesa davanti a sè. -Grazie dell'invito-disse con voce
timorosa. Il biondo tese la mano e strinse quella di Ginny,senza staccare lo
sguardo da lei. -Le devo le mie scuse. Credevo che anche lei fosse
coinvolta con il piano di suo marito e di suo fratello-confessò serio. -Ma
che succede qui?-chiese Blaise a bassa voce ad Hermione. La riccia lo zittì e
scosse la testa. -L'avevo malgiudicata-ammise ancora il biondo. Ginny
scosse la testa,sciogliendo la loro stretta. Poi si voltò e fissò qualche
istante Hermione,poi i suoi occhi incontrarono quelli di Blaise,che
confuso muoveva lo sguardo in giro per la stanza cercando
informazioni che lo aiutassero a capire. I loro occhi si
incontrarono per qualche istante,poi la donna tornò a guardare Hermione che la
accompagnò nel corridoio verso la porta. Mille cambiamenti
messi in moto solo da un piccolo gesto...
Salve a
tutti!!!
Bentornati dalle vacanze:vi siete divertiti?
Personalmente nn vedo l'ora che qst feste finiscano,cmq...Ho appena avuto
un'illuminazione!
Cioè:vi
ricordate quando ho detto che nn ero + sicura di come far finire la storia fra
Blaise e Daphne?Beh,oggi mentre stavo scrivendo un'idea mi attraversato la mente
come un fulmine,portandone un'altra con sè...speriamo solo di nn essere
inseguita con le pale ed i picconi x questo.
La frase
è presa da "Time of your life"
dei GreenDay.
Chiedo
scusa x nn poter rispondere alle vostre recensioni,prometto che recupererò al
prossimo capitolo.
Per il
momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"A new
and different Christmas"
Baci,Eva.
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Capitolo 25 *** Changes ***
changes
"I tried to
hold on but it's hurt too much
I tried to
forgive but it's not enough
To make it all
okay"
Quante ore ci sono in due
giorni? Più o meno quarantotto. Abbiamo la convinzione che niente di
importante accada nei giorni precedenti la Vigilia di Natale...ed invece la vita
continua il suo corso,incurante dell' avvicinarsi di quell'importante
festività. Ci sono nascite,morti,litigi,decisioni... Scelte che possono
cambiare il corso di una vita intera.
Quando Blaise si era
presentato da Draco ed Hermione,i due amici si erano divisi i compiti:lei si era
impossessata della sua valigia e l'aveva consegnata ad Higgins perchè sistemasse
le cose dell'uomo nella solita stanza che occupava quando dormiva da loro
dileguandosi poi per lasciare loro la privacy necessaria,e Draco gli aveva
offerto un bicchiere di whisky incendiario prima ancora di farlo sedere sul
divano accanto a sè. -Mi sevirà tutta la bottiglia-lo avvertì
Blaise,svuotando il bicchiere prima ancora che il biondo si sedesse accanto a
lui. Con un'incantesimo di appello,Draco richiamò la bottiglia facendola
posare con leggiadria sul tavolino poco distante,a portata di mano dell'amico e
lo fissò in silenzio mentre si versava il secondo bicchiere di
whisky. -Qualche grana al giornale?-gli chiese,anche se era quasi certo di
quello che poteva essere successo per ridurlo in quello stato. Come si era
aspettato,Blaise scosse la testa. -Quella è una delle poche certezze della
mia vita...-commentò. -Le altre quali sono?-chiese curioso il biondo,deciso a
tirar il can per l'aia ancora per un pò. -Il Chelsea in Premier League e una
camera sempre pronta ad accogliermi in casa tua-rispose pronto. -Almeno
finchè avremmo posto-ribattè Draco,leggermente divertito. -Hai intenzione di
aprire un'albergo?-chiese Blaise voltandosi verso l'amico. Gli bastò uno
sguardo per capire quello che intendeva dire Draco e sentì di nuovo cadere sulle
proprie spalle il peso di quella nuova consapevolezza. -Daphne è
incinta-sputò senza preamboli. Era una situazione in cui erano già
passati,sembrava di rivivere un dejà-vù:la stessa entrata scioccata,quasi
isterica,il bicchiere di whisky nella mano di Blaise,la sua espressione
sconvolta contrapposta a quella più calma e quasi fredda dell'amico. L'unica
dissonanza era che questa volta Blaise era il padre del bambino che la donna
aspettava. -Da quanto lo sai?-gli chiese celandogli le sue informazioni su
quell'argomento,non sapendo come l'avrebbe presa l'amico. Blaise bevve il
secondo bicchiere di whisky e alzò le spalle. -Un paio d'ore...-disse come se
non importasse. Draco inarcò le sopracciglia:c'era qualcosa di strano nel
comportamento di Blaise. -E...-chiese lasciando la frase in sospeso sperando
che l'altro riempisse i buchi nella storia. Lo sguardo blu di Blaise incontrò
quello argenteo di Draco e per qualche secondo nessuno dei due parlò. Poi il
moro alzò per l'ennesima volta le spalle:sembrava capace solo di quel
gesto. -Come al solito abbiamo litigato e lei mi ha costretto a
scegliere-raccontò Blaise. Draco corrugò la fronte,sempre più
confuso. -Che significa scegliere?Fra cosa?-domandò cercando di fare
chiarezza. Blaise,come sentendosi braccato,sospirò e poggiò il bicchiere sul
tavolino accanto alla bottiglia. -Mi ha chiesto di scegliere lei ed il
bambino...E io non ne sono stato capace-aggiunse senza alzare lo
sguardo. -COSA?Perchè mai?-domandò Draco incredulo. Blaise scosse la
testa,quasi stesse cercando di zittire una voce fastidiosa nella sua
mente. -Dopo tutto quello che vi è successo...non sei felice di questa nuova
possibilità?-chiese ancora il biondo,ben deciso a non mollare. Non capì se
era stato il tono o le parole,ma vide Blaise scattare in piedi neanche un
pupazzo a molla troppo teso e fissarlo con uno sguardo
rabbioso. -BASTA!BASTA!Continuate tutti a parlare di quello che è successo
come se fosse stato un'incidente qualsiasi... Ci sono state
scelte,DECISIONI,che hanno portato dei cambiamenti nelle nostre vite e che...che
forse non potranno più trovare rimedio-disse con voce tesa. Draco lo guardò
senza capire,osservandolo mentre iniziava a girare per il salotto senza meta e
senso,incapace di stare fermo. -Perchè sei così sicuro di questo?-gli domandò
con voce ferma,cercando di capire cosa si agitava nell'animo
dell'amico. Blaise sospirò profondamente,come se fosse terribilmente
stanco,dandogli le spalle. -Io sono felice di questo
bambino...davvero. Appena Daphne me lo ha detto,ho pensato che non fosse
vero...che non fosse mio,ancora una volta. Ma quando poi mi sono accorto
della reale possibilità che quel figlio fosse veramente mio e suo,allora ho...mi
sono sentito felice- confessò seguendo i suoi pensieri confusi. Draco restò
in silenzio,certo che l'altro non avesse ancora finito. -Sono sicuro che sarà
una femmina,ho questa sensazione...Una bambina con i miei occhi ed i capelli di
Daphne,talmente bella da far impazzire tutti i suoi compagni a Serpeverde. E
sono anche pronto a fare la mia parte,a starle accanto e ad essere sempre
presente,ogni volta che lei avrà bisogno di me...-disse leggermente più
eccitato. Lentamente Draco cominciava a capire dov'era il problema:in fondo
era sempre lo stesso, da talmente tanti anni... -Ma non vuoi
Daphne- Blaise si voltò,fissando lo sguardo del su migliore amico per qualche
istante,poi abbassò ancora un pò la testa,come se un'altro peso si fosse
aggiunto a quelli precedenti. -Qualche tempo fa lei mi ha detto una cosa
intelligente:non si può amare una persona se non si accetta tutto quello che lei
ha da offrirci. E io non potrò mai accettare quello che lei è
adesso...-ammise. Draco si chiese quanto dovesse essere difficile per l'amico
fare quella confessione:forse era la prima volta che ammettava quei sentimenti
anche con sè stesso. -Ci ho provato Draco,tanto,ma non posso! Anche prima
di sapere di questo bambino,ho pensato all'idea di creare una famiglia con
Daphne...Mi sono presentato da lei in preda ad una crisi,assolutamente convinto
di voler voltare pagina e di rimettere le cose a posto fra di noi,ma a quanto
pare non è più possibile-disse serio. -Come fai ad essere così sicuro di
questo?Magari lavorando insieme riuscirete a...-tentò di farlo ragionare
Draco. -Prudence- Draco inarcò un sopracciglio. -Tu le vuoi
bene...-spiegò l'altro prima che il biondo potesse fare una qualsiasi
domanda. -Che domande,certo che sì!-rispose Draco. -Il fatto che fosse la
figlia dell'ex marito della donna che ami non ti ha mai fermato,giusto? Non è
mai stato un problema per te...-continuò Blaise,cercando di aiutarlo a
capire. Draco annuì lentamente. -Ma la nostra storia è stata diversa:io
sapevo che lei era sposata con un'altro...Tu hai un'altro problema da quanto ho
capito-gli disse fissandolo attentamente. Blaise lo fissò e,dopo qualche
istante,annuì. -Quello che è successo ha creato una frattura,ci ha fatto
maturare in in modo diverso:io mi sono costruito una corazza,lei invece ha
preferito voltare pagina e farsi una nuova vita. E io quella parte della sua
vita non riuscirò mai ad accettarla...per quanto mi sforzi. So che può
sembrare terribilmente disumano da dire,ma non credo che riuscirò mai ad
accettare suo figlio-confessò. Era la prima volta da quando lo conosceva,che
vedeva Blaise così tormentato:l'amico era sempre stato deciso,retto nei suoi
giudizi. Blaise era il classico uomo che basa la sua vita sui lati bianchi e
i lati neri:senza vie di mezzo. Per questo ora non sapeva come
comportarsi:portare avanti quella scelta avrebbe significato perdere la donna
che aveva amato per anni,nonostante l'odio e la rabbia;cedere,invece,avrebbe
significato accettare Rufus,il bambino che lui continuava a vedere come il fumo
negli occhi, vittima incolpevole delle scelte di sua madre. -Sai già cosa
farai?-chiese Draco dopo un lungo istante di silenzio. Blaise scosse la testa
lentamente,come se fosse terribilmente stanco e ogni tipo di movimento fosse
causa di enormi sofferenze. -Devi decidere in fretta,qualsiasi decisione tu
prenda...Prima che le cose diventino troppo complicate- Più di complicate di
quanto già non fossero.
Tornata a casa Ginny aveva
telefonato ai suoi genitori per avvertirli che non avrebbe partecipato al cenone
di Natale. Aveva deciso di non dir loro nulla,per evitare che la notizia
arrivasse anche ad Harry,ma non aveva fatto i conti con l'insistenza di sua
madre,che arrivò a minacciare di piombare in casa sua per farsi spiegare i
motivi di quella defezione. Così fu costretta a dir loro dell'invito di
Hermione e a sopportare una buona mezz'ora di pianto dall'altra parte della
cornetta,riuscendo a riconoscere soltanto alcune parole fra i vari lamenti:sentì
la madre lamentarsi di come la loro famiglia stesse andando a rotoli,di come
tutti avessero dimenticato lo spirito di quella festa e che lei ed il padre
avrebbero finito per trascorrere il Natale da soli al freddo in quella grande
casa vuota. Quando finalmente aveva potuto riattaccare,Ginny aveva l'orecchio
in fiamme per il troppo parlare di sua madre,certa che la donna non appena aveva
interrotto la comunicazione con lei aveva composto il numero di Harry per
metterlo al corrente di quella novità. E puntalmente Harry Potter,incurante
dei buoni propositi e dei vari tentativi fatti per calmarsi,piombò nella casa
che aveva diviso per anni con Ginny la mattina del 23 dicembre esigendo una
spiegazione dalla moglie. Come aveva anche solo pensato di andare a quel
pranzo? Davvero non glielo avrebbe detto? Sì l'idea era quella,pensò la
rossa fra sè e sè. Erano davvero arrivati ad un tale livello di
incomprensione? A niente erano serviti i tentativi di Ginny di provare a
spiegare,di fargli capire il perchè fosse andata lì, anzi aveva ottenuto
l'effetto contrario. -Ti sei scusata con loro?E per quale motivo?-l' aggredì
Harry incredulo. -Per il ruolo inconsapevole che ho avuto nel rapimento di
sua figlia!- -Credi che a loro importi delle tue scuse?-le domandò
l'uomo. -Beh,che tu ci creda o no,hanno avuto un senso anche per Hermione e
Draco. Ma poi sono servite più a me che a loro...Non sarei stata tranquilla
finchè non lo avessi fatto-replicò lei severa. Perchè il giudizio di un
mucchio di Serpi era diventato così importante per lei? Era diventato
importante quando aveva capito di essere in torto nei loro confronti!Avrebbe
fatto lo stesso se si fosse trattato dei Corvonero o dei Tassorosso. -Mi
sembra di non conoscerti affatto...-commentò lui. Quelle parole erano stata
la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. -Tu dici di non conoscermi
affatto?E io che improvvisamente mi sono trovata accanto un'uomo completamente
diverso?-gli aveva chiesto incurante del tono di voce più alto che aveva
assunto. -Non mi sembra di essere tanto diverso-commentò lui,per poi voltarle
le spalle e dirigersi verso il salotto. -Ah davvero?Io non ho mai sposato
questo uomo meschino ed invidioso-continuò Ginny seguendolo. -Io sarei
invidioso?- -Sì!Da quando il matrimonio fra mio fratello ed Hermione è finito
sei diventato un'altra persona...Ho pensato che fossi preoccupato per lei,ma
anche quando è stato evidente che Hermione era felice,non hai trovato
pace! Che accidenti ti è preso?-gli domandò Ginny fermandosi sulla soglia,ben
lontana da lui. -Stai dicendo un mucchio di sciocchezze!Come puoi pensare che
Hermione sia felice con quella Serpe?-chiese Harry continuando a negare
l'evidenza e a darle le spalle. Ginny lo fissò qualche istante,poi fece una
domanda che le ronzava in testa da quando tutta quella storia era
cominciata. -Sei innamorato di lei?- Harry si voltò di scatto e la
guardò,mostrandole tutta la sua incredulità. -Cosa?-si limitò a dire,come se
quella semplice parola bastasse a spiegarne l'assurdità. -Rispondimi-gli
aveva quasi ordinato. Doveva sapere...Aveva bisogno di capire quanto era
stata stupida. -Ero preoccupato per lei quindi dovevo esserne per forza
innamorato...E' così che la pensi?-le chiese facendo un passo verso di
lei. Prima che Ginny potesse rispondere,Harry parlò di nuovo. -Allora se
ero interessato a lei,perchè ho sposato te? Perchè proprio te quando le
ragazze più carine di Hogwarts aspettavano un mio cenno per infilarsi nel mio
letto...-le disse con chiaro intento di ferirla. Ginny resistì al desiderio
di abbassare lo sguardo e continuò a fissarlo,mentre mille spilli le si
conficcavano le cuore. Perchè non le dava una semplice risposta?Un dannato sì
o no? -Continui a non rispondere-gli fece notare con voce atona. -E TU
CONTINUI A NON CAPIRE!Credi sia facile guardare una persona a cui vuoi bene
rovinarsi con le proprie mani?-le disse alzando la voce. -Lei non è
infelice!Dannazione vuoi deciderti a capirlo?- Harry aveva stretto i pugni e
aveva fatto qualche passo in giro per il salotto,come se stesse cercando di
raggruppare le idee. -Forse è più felice di noi...-aggiunse lei guardandolo
di sottocchi. Era una cosa che aveva capito dai pochi sguardi che era
riuscita a carpire fra Hermione e Draco,dalla luminosità che c'era negli occhi
di Hermione ogni volta che tornava a voltarsi verso di lei dopo aver guardato il
compagno. -Se sei tanto invidiosa,mi chiedo che diamine ci facciamo ancora
qui...-disse Harry senza la minima sorpresa nella voce. Ginny si chiese se
per lui era normale sentir parlare la propria moglie in quel modo così
rassegnato. Forse era stato quel tono,ma lei aveva capito cosa intendeva
veramente e provò qualcosa che non aveva mai provato:nel posto dove da sempre
c'era il suo amore per Harry,improvvisamente c'era un vuoto, una
voragine. Come se il loro matrimonio non avesse più alcun'interesse di a
restare in vita. -Da quanto tempo hai smesso di
lottare?Giorni,mesi,anni? Da quanto tempo ti lasci scivolare addosso questo
matrimonio?-gli chiese cercando di non far apparire quanto la cosa la
ferisse. Per quanto tempo sono stata così idiota da non capire? Harry la
fissò qualche istante e si lasciò scappare un sospiro rassegnato. -Poco...Da
quando ho capito che i matrimoni possono fallire-ammise. -Quindi hai dato per
scontato che anche il nostro matrimonio doveva finire,visto la fine che ha fatto
quello di Ron ed Hermione- -CHE ALTRO POTEVO FARE?-le domandò alzando la
voce. -POTEVI LOTTARE!Non sei tu quello che ha passato gran parte della sua
vita combattendo contro tutto e tutti,anche a costo di sembrare
ridicolo? Perchè quando c'è stato da tirar fuori le unghie per la nostra
famiglia ti sei tirato indietro? PERCHè ACCIDENTI TI SEI LASCIATO COINVOLGERE
NELL' ASSURDO PIANO DI MIO FRATELLO?-chiese lei non facendosene capace. Ormai
non erano più due amanti che lottavano insieme dalla stessa parte per rimettere
insieme i pezzi del loro amore malandato:erano due combattenti opposti,su due
fronti sempre più distanti,mentre la voragine che li divideva si allargava ad
ogni parola in più. -ERA LA COSA GIUSTA DA FARE!-insistettè Harry. -PER
CHI?- -PER ME,VA BENE?IO NE AVEVO BISOGNO!-esplose Harry. Come colpita
dalla violenza di uno schiaffo in pieno viso,Ginny si bloccò. Harry alzò lo
sguardo su di lei e la fissò in silenzio,in attesa di una sua qualsiasi
reazione. Ma cosa si può dire all'uomo che un'attimo prima rappresentava il
tuo mondo e che l'attimo dopo era...era niente? -Avevo bisogno di
sconfiggerlo,di togliergli quel sorriso compiaciuto dalla faccia... Non la
ama,è soltanto un modo per farmi innervosire,per farmi capire che è più forte di
me,che è riuscito ad attaccare le cose più importanti della mia vita-disse quasi
parlando con sè stesso. Ginny aggrottò le sopracciglia e sentì la rabbia
scorrerle nelle vene. Aveva rischiato il carcere per dimostrare a Malfoy di
essere più forte di lui? Si trattava ancora una volta di una dimostrazione di
potere? -Avrei preferito tu mi dicessi di essere innamorato di
Hermione-confessò amara. Harry la fissò senza capire,riemergendo dai suoi
pensieri. -Hai rischiato di rovinare la vita della tua migliore amica,la VITA
DI UNA BAMBINA,LA MIA VITA E QUELLA DEI NOSTRI FIGLI,SOLTANTO PER UNA STUPIDA
DIMOSTRAZIONE DI POTERE? SOLTANTO PER SENTIRTI MENO PICCOLO E MESCHINO?-gli
urlò contro in preda alla rabbia. Gli voltò le spalle,quasi nauseata dalla
sua presenza e,in un gesto nervoso,si allontanò la frangetta dalla fronte
facendola ricadere l'attimo dopo. -E' COSì CHE LA PENSI?E' così che mi
vedi?-le domandò lui quasi incredulo. -CHE TI ASPETTAVI?CHE TI FACESSI
UN'APPLAUSO E CHE MI CONGRATULASSI CON TE PER LA FANTASTICA MOTIVAZIONE CHE TI
AVEVA SPINTO A ROVINARTI LA VITA?-chiese Ginny quasi tremando per la
rabbia. -Credevo che almeno tu avresti capito-disse quasi
rimproverandola. Ginny lo guardò incapace di trattenere una risata sarcastica
e nervosa. -Veramente lo hai pensato?Hai pensato che avrei appoggiato il tuo
assurdo piano da sedicenne per rivendicare un qualche potere sconosciuto su
Draco Malfoy? Cosa volevi dimostrargli?Che eri più forte,migliore di
lui?Beh,credimi non ci sei riuscito...Hai ottenuto l'effetto opposto- Harry
la guardò in silenzio,quasi studiandola,perso fra i suoi pensieri. -Voglio
che tu te ne vada-le disse improvvisamente. Tutto il corpo di Ginny si
pietrificò e lo fissò come se lo vedesse per la prima volta. -Come?-chiese
cercando di non apparire troppo sconvolta. Non gli avrebbe dato quella
soddisfazione,il suo orgoglio Weasley l'avrebbe tormentata per sempre se lo
avesse fatto. -Raccogli la tua roba e vattene...Ti do un'ora poi non voglio
più vederti-le disse Harry serio. Poi le aveva voltato le spalle e aveva
fatto per uscire dal salotto. -Questa è casa mia!-gli urlò dietro la
donna. Quelle parole ebbero l'effetto di farlo tornare sui suoi passi e farlo
fermare poco distante da lei. -Se non sarai fuori di qui entro un'ora,non ti
lascerò portare via i bambini-le disse in tono serio e quasi
minaccioso. Ginny si morse la lingua per impedire di parlare ancora,di
aggravare la situazione:che importava se era con i suoi figli? Avvolti dal
silenzio il rumore dei passi di Harry sul pavimento risuonarono per le
stanze,finchè non sentì la porta chiudersi dietro di lui. Quello che aveva
sempre temuto era successo:il suo matrimonio era finito. Ma non aveva mai
pensato che quando sarebbe accaduto lei si sarebbe sentita priva di
emozioni.
Era stato Blaise a darle la
notizia. Aveva ricevuto lo scoop in redazione dopo poche ore e aveva pensato
di chiamarla per avvertirla,nel caso avesse voluto intervenire in qualche
modo. -Ho pensato volessi saperlo- -Grazie per l'informazione-aveva
detto,incapace di connettere per la sorpresa. Mai,in tutta la sua vita,aveva
pensato che un matrimonio tanto forte potesse finire;forse era stupido
continuare ad avere una visione romantica dell'amore dopo quello che era
successo al suo matrimonio,ma se dopo l'esperienza con Ron fosse diventata
cinica ed incapace di fidarsi ancora dell'amore,sicuramente non avrebbe
incontrato Draco. La sola possibilità le faceva venire i brividi. Doveva
fare qualcosa per Ginny:non poteva pensarla in un'albergo con i bambini. Il
difficile era stato convincere Draco ad ospitarli da loro almeno per qualche
sera. -Avevamo parlato soltanto di invitarli per Natale,cos'è tutto questo
stravolgimento?-aveva chiesto sopreso. Lei aveva alzato le spalle. -Ad
essere sinceri,io avevo pensato di invitarli anche al matrimonio...Comunque ora
non ha importanza. E' una mia amica ed ha bisogno di aiuto-gli aveva detto
per convincerlo. -Perchè ora ti interessa tanto la Weasley?Sembrava che ti
fossi quasi dimenticata della sua esistenza...-gli aveva fatto notare lui
osservandola con attenzione. Hermione aveva annuito,ammettendo le sue
colpe:quando la sua vita era stata risucchiata dal vortice Serpeverde si era
lasciata tutto alle spalle,Ginny compresa. Ma lo aveva fatto perchè era
sicura che lei non l'avrebbe capita,proprio come era successo con Harry. Però
quando era venuta a scusarsi con lei quel giorno,era stato istintivo chiedere
sue notizie, sapere come la grande rivoluzione che aveva effettuato nella sua
vita aveva influito in quella di Ginny. -Lei ed io siamo compagne...Ci
conosciamo da quando non sapevo a cosa servisse un'arriccia capelli. E' stata
la sola persona a cui potevo dire tutto senza aver paura di sentire i miei
segreti in giro per i corridoi di Hogwarts-gli aveva raccontato,insicura. Poi
aveva alzato lo sguardo e lo aveva fissato per qualche istante. -Lei è la mia
Blaise...Forse per un pò ci siamo perse di vista,ma questo non vuol dire che non
eravamo più legate-aveva cercato di spiegarli. Gli occhi argentei dell'uomo
l'avevano fissata per qualche istante ancora,poi Draco aveva sospirato
rassegnato. -Spero di riuscire a dirti di no almeno dopo il
matrimonio...-aveva detto sconfortato. Hermione aveva sorriso illuminandosi e
gli si era gettata fra le braccia. -Ho il fidanzato migliore del
mondo!-l'aveva lusingato prima di baciarlo. -Smettila di lisciarmi e porta
qui la Weasley prima che cambi idea...-
Le case,di notte,si
animano. Come ne "Lo schiaccianoci",mille figurine escono dai mobili,dai
cassetti per prendere possesso delle stanze che,di solito,sono monopolio
esclusivo degli umani. Li senti correre nei muri,scivolare sui listelli del
parquet,giocare a calcio sul piano di marmo della cucina,pronti a nascondersi
non appena una luce si accende. Silenzioso,acquattato accanto ad una finestra
interna,Blaise ascoltava quei rumori che ormai sembravano una sinfonia privata
soltanto per lui,pensando a quanto la sua vita era cambiata in così poco
tempo. Stava per diventare padre... Forse non esisteva cambiamento più
grande,almeno per lui,e contrariamente a quanto aveva detto qualche giorno
prima,ora si sentiva pronto ad affrontare quella nuova sfida. Avrebbe giocato
secondo le sue regole,certo di uscire ancora una volta vincitore...ma qual'era
il premio in palio quella volta? Quando era andato da Daphne per parlarne,per
spiegarle come si sentiva riguardo a lei e al bambino era pronto a lottare,ad
una nuova lite per affermare i suoi diritti di padre nonostante non volesse
stare con la madre di suo figlio,ma aveva dovuto ricredersi. Lei aveva
capito. Aveva capito che non sempre si può cancellare il passato,non sempre
si può accettare quello che ci ha aiutato a superare il dolore ed aveva capito
che la loro storia non sarebbe più stata come un tempo. Erano successe troppe
cose,si erano fatti troppo male perchè potessero sperare di formare una "nuova
famiglia felice";entrambi sapevano che prima o poi avrebbero finito per
rinfacciarsi i loro errori passati,avrebbero ricominciato a farsi di nuovo male
coinvolgendo degli innocenti. Si erano amati,tanto,e quel sentimento non
sarebbe sparito con uno schioccare di dita,ma lentamente sarebbe diventato un
ricordo piacevole,qualcosa di cui raccontare con un sorriso quando il loro
figlio avrebbe chiesto come si erano innamorati. Nella vita,lui lo sapeva
meglio di chiunque altro,si fanno delle scelte e bisogno essere capaci di portar
avanti il peso di queste. Ma sapeva fin da ora che non avrebbe avuto
rimpianti...o almeno non a breve termine. Perso nei suoi pensieri non si
accorse di passi leggeri che si erano sovrapposti alla sua "melodia privata"
e,soltanto quando li sentì più vicini,si riscosse e sporse la testa verso la
porta del soggiorno cercando di cogliere il profilo di quell' "intruso" che
stava interrompendo la sua solitudine. Una figurina magra entrò nella stanza
e Blaise la osservò attentamente,sorpreso di trovarla nel salotto a quell'ora
tarda. Credeva di essere l'unico con l'insonnia. -Ciao-disse per farla
accorgere della sua presenza. La vide sobbalzare visibilmente e si pentì di
non aver almeno parlato con un tono di voce più basso. -Scusa,non volevo
spaventarti-disse subito mettendo le mani avanti. Ginny lo guardò qualche
istante,una mano sul petto all'altezza del cuore e dopo qualche istante scosse
la testa. -Non è colpa tua...Credo di essermi persa-ammise candidamente e con
una leggera vergogna nella voce. Blaise alzò un sopracciglio,sorpreso per
quelle parole e incrociò le braccia sul petto,in attesa. -Cercavo la
cucina,ma questa casa è un labirinto!-disse ancora la donna. Blaise premette
una sull'altra le labbra per evitare di ridere:non sarebbe stato carino,e
avrebbe svegliato gli altri. -Hai ragione,la prima volta può sembrare
spiazzante...Credo che anche Hermione abbia avuto bisogno di una mappa per
orientarsi. Però se vuoi posso farti strada:conosco questa casa talmente bene
che potrei muovermi anche nell'oscurità più totale- L'osservò mentre
considerava mentalmente la sua proposta e alla fine la vide alzare le
spalle. -Non mi sembra un'idea così malvagia...- Si staccò dalla finestra
e si mosse nel salotto buio,illuminato soltanto dalla penombra notturna che
entrava dai vetri della finestra avvicinandosi alla porta e al punto dove Ginny
si trovava. -Riesci a seguirmi oppure hai bisogno che ti tenga per mano?-le
domandò. Un suono sarcastico arrivò alle sue orecchie e gli fece capire che
la donna non aveva capito il senso della sua domanda. -Credo di
farcela...-rispose infatti Ginny leggermente stizzita. Blaise alzò le spalle
e uscì nel corridoio,sentendo alle sue spalle i passi della donna leggermente
più silenziosi dei suoi. Una volta arrivati in cucina,accese la luce centrale
illuminando tutta la stanza e allontanandosi dall'entrata per far spazio a
Ginny,che si guardò intorno per qualche istante. -Conoscendo le capacità
culinarie di Hermione,questa stanza sarà piena di ragnatele...-commentò facendo
qualche passo e arrivando al centro. Blaise sogghignò e si coprì le labbra
con la mano sinistra,cercando di nascondere il tutto con un gesto
casuale. Era di fronte a lui adesso e Blaise dedicò alcuni istanti per
studiarla:i lunghi capelli rossi le ricadevano sulle spalle leggermente
arruffati,a dimostrazione dei tentativi vani di prendere sonno;indossava un
pigiama marrone con le maniche fucsia che sembravano più lunghe delle braccia e
che le coprivano anche le mani,lasciando fuori soltanto le dita. Ai piedi
aveva dei calzettoni antiscivolo fuscia a strisce nere e nella mano sinistra
stringeva quello che sembrava un walkie-talkie bianco. -Che cos'è
quello?-chiese indicando la mano sinistra della donna. Ginny alzò la mano e
sorrise quando il suo sguardo passò dal walkie-talkie a Blaise. -E'
un'interfono per bambini...Nel caso i miei figli dovessero piangere durante la
notte-gli spiegò. Blaise annuì e fissò Ginny,curioso di sapere cosa lei
avrebbe fatto ora:doveva essere assurdo per la donna trovarsi a parlare con
lui,quando ventiquattro ore prima era nella sua casa,quindi preferì restare in
silenzio ed aspettare che fosse lei a parlare. -Ti va un tè?-gli chiese la
donna senza imbarazzo. Lui restò qualche istante interdetto dalla
domanda,neanche Ginny gli avesse chiesto una previsione sul futuro,per poi
affrettarsi ad annuire. -Volentieri...Il bollitore è lì sopra;le bustine del
tè sono nel primo scaffale a destra-le disse per evitarle qualche
imbarazzo. Ginny sorrise e gli diede le spalle,diretta verso il piano della
cucina;pochi istanti dopo aveva già messo l'acqua nel bollitore e stava mettendo
questo sul fornello. Blaise si mosse nella cucina,aprendo uno sportello
accanto al frigorifero e tirò fuori due confezioni di biscotti:una al cioccolato
ed un'altra di tipici biscotti da tè. Quando si voltò,si accorse che Ginny lo
stava osservando,una strana espressione sul viso. -Che ho fatto?- Subito
lei scosse la testa. -Niente,niente...E' solo che mi fa un pò strano trovarmi
in pigiama in cucina con te-gli confessò lei imbarazzata. Lui sorrise e,senza
parlare,posò le scatole di biscotti sul bancone di marmo nero lì
vicino. -Credo faccia effetto a tutte-scherzò. Si pentì subito di quello
che aveva detto:la Weasley non lo conosceva,non sapeva qual'era il suo modo di
scherzare,quindi poteva anche fraintendere. Le lanciò un'occhiata veloce,ma
lei era di nuovo voltata di spalle intenta a controllare il bollitore. Deciso
a rimediare alla possibile brutta figura,Blaise le passò accanto e prese le
tazze posandole accanto a lei che,sentendo la sua presenza accanto a sè,alzò gli
occhi e gli accennò un'altro sorriso. -Latte o limone?- -Nessuno di tutte
e due.Tu?-chiese lui,cercando di comportarsi da bravo padrone di
casa. -Latte,grazie-rispose lei versando il tè nelle tazze. Quando tutto
fu pronto,si sedettero sugli sgabelli da bar neri di fronte al bancone. Ed
inevitabile scese il silenzio:cosa avevano da dirsi?Non si conoscevano neanche
bene... -Ti sei sistemata bene?-le chiese Blaise muovendo le mani sulla tazza
bollente per evitare di scottarsi. Ginny fece un piccolo cenno di assenso e
soffiò sulla tazza per scacciare il vapore. -E' stata un pò difficile con i
bambini,soprattutto con James. Albus è ancora piccolo,ma James non faceva che
chiedere come mai dovessimo andare via e perchè il papà non veniva con
noi...Però da quando hanno visto Prudence sembrano più tranquilli...- disse la
donna. Blaise prese un primo sorso dalla sua tazza,scottandosi la lingua e
rialzandosi lo sguardo la vide pensierosa. -Scusa,forse la tua era solo una
domanda retorica ed invece io ti ho riempito di chiacchiere- disse
timorosa. Lui si affrettò a scuotere la testa,per
rassicurarla. -Tranquilla,non lo era...Però posso farti una domanda?-chiese
lui fissando il suo volto. Non si era mai accorto dell'espressione fiera che
aveva la donna...forse se le avesse dato più di una veloce occhiata! Ma il
fatto che fosse la fidanzata di Potter l'aveva resa totalmente priva di
interesse ai suoi occhi. Ginny posò la tazza e prese un biscotto ricoperto di
cioccolato. -Vuoi una risposta?-gli chiese prima di dare il primo
morso. Inaspettato,sulle labbra di Blaise,apparve un sorriso divertito che
lui non ebbe il tempo di nascondere o frenare. -No dai parla...Se non è una
domanda davvero terribile prometto di risponderti-disse lei subito
dopo. Blaise bevve un sorso dalla sua tazza,quasi ustionandosi la lingua e
poi parlò. -E' vero che Potter ha un drago tatuato sulla schiena?- Ginny
lo fissò per qualche istante sorpresa,poi lui la vide spalancare gli occhi e
scoppiare a ridere in una risata fragorosa. Sotto i suoi occhi,Ginny rise
talmente a lungo da avere le lacrime agli occhi e dal doversi tenere la pancia
con una mano. -Questa è davvero inaspettata-confessò quando riuscì a
ritrovare fiato. -Beh,noi Serpeverde siamo tutto tranne che noiosi...Fa parte
del nostro fascino-disse lui prendendo un biscotto dalla scatola. Ginny
annuì. -Sì ho sentito alcune voci al riguardo...-fece misteriosa. Poi
Blaise incontrò lo sguardo della donna e lo sostenne finchè gli angoli della
bocca di Ginny non si curvarono leggermente verso l'alto. -E' vero che,una
volta,una delle vostre feste per la fine dell'anno è durata fino al mattino?-
domandò curiosa. Lui annuì e sfregò le punta delle dite una contro l'altra
per togliere le briciole. -E non era neanche la più memorabile...Una mattina
mi sono svegliato con le gambe completamente depilate e senza il minimo ricordo
di quello che era successo-le raccontò. Ginny rise nascondendo il naso nella
tazza. Blaise vedendola quasi imbarazzata per le sue stesse risate
sorrise;era curioso:per la prima volta si stava confrontando con qualcuno che
aveva avuto una vita completamente diversa dalla sua,di cui ignorava gran parte
della vita e che non sapeva quasi nulla di lui,qualcuno totalmente distante dal
suo mondo. Era un pensiero quasi elettrizzante... Forse era quello che
avevano provato Draco ed Hermione prima di innamorarsi? -Quest'aria di
santarellini che avete voi Grifondoro...E' tutto vero oppure è una scena?-le
domandò sporgendosi verso di lei. Lei alzò un sopracciglio. -Che vuoi
dire?-chiese guardinga. Dal tono della voce,Blaise capì che era solo una
tattica per cercare di depistarlo,ma lui non demorse. -Dal di fuori davate
l'idea di tanti piccoli chirichetti che sembravano pronti a scappare via urlando
al primo accenno al sesso...Figuriamoci praticarlo- Ancora un sorriso
divertito che contagiò gli occhi di Ginny,facendoli diventare più
brillanti;senza alcuna fretta,bevve un'altro sorso dalla propria tazza e poi si
rigirò la tazza fra le mani. -Era tutta scena...-ammise poi. Da quella
risposta,Blaise capì che aveva ancora tante domande da fare a Ginny,e che lo
stesso era per lei. Forse avrebbero dovuto mettere sù dell'altro
tè...
-Smettila!- Possibile che non
si ricordasse più il loro obbiettivo? Certo che lo ricordava,si disse subito
dopo,ma non aveva più intenzione di rispettarlo! Tutte le portate del pranzo
della Vigilia erano già state preparate da Mrs Lady prima di andare a casa ad
occuparsi della sua famiglia,ma Hermione aveva deciso di contribuire almeno con
il dolce preparando il pudding al cioccolato che piaceva sia a Draco che a
Prudence. Così si era rintanata in cucina,ben decisa a non usare la magia e a
non accettare l'aiuto di Ginny, e aveva iniziato la preparazione. Ma neanche
un quarto d'ora dopo,Draco era apparso in cucina con il chiaro intento di darle
fastidio,anche se asseriva il contrario. Più volte lei lo aveva spronato ad
andare a far compagnia a Blaise o ad aspettare gli ospiti che sarebbero arrivati
di lì a poco,ma non c'era stato verso di convincerlo. Ed ora sentiva le sue
dita scivolarle lungo la schiena ed i fianchi. -Non è colpa mia...-le disse
soffiandole aria calda sul collo. Hermione chiuse gli occhi per un breve
istante,poi tornò a concentrarsi sulla farina ed il lievito che stava
mescolando. -Per favore,vuoi lasciarmi fare?Altrimenti poi dovrò sorbirmi i
commenti divertiti degli altri...-gli disse sperando di convincerlo. -Allora
lasciami dare una mano-le disse. E per rendere più chiaro il tutto,le mise
una mano sul fianco sinistro e avvicinò il corpo alla sua schiena,posandole poi
le labbra all'inizio del collo. Sperando di mostrarsi convincente,Hermione
sospirò spazientita. -Certe volte sei peggio di una mosca fastidiosa!-lo
rimproverò. Draco ghignò divertito. -Mi piace quando ti comporti da
maestrina...Ti fa sembrare quasi cattiva- Con un semplice movimento del
polso,Draco portò la mano sotto il maglione a contatto con la pelle del
fianco. -Se fossi in te allora starei attento:potrei arrabbiarmi-lo avvertì
cercando di non pensare alla mano che aveva iniziato a salire oltre il
ventre. Non si era accorta che il suo corpo si era sporto all'indietro contro
quello di Draco,e neanche che aveva smesso di mescolare non appena la mano di
lui aveva iniziato a muoversi. I denti di Draco le sfiorarono la spalla
sinistra,come per distrarla dalla mano che ormai stava giocando con il tessuto
del reggiseno. Quando si chiuse attorno al seno,Draco sentì sotto le dita il
capezzolo già turgido per le attenzioni che non riceveva da giorni e
sorrise;sorriso che divenne ancora più ampio sentendo il sospiro di
Hermione. -Sai che non possiamo...-gli disse lei cercando di riportare
entrambi nei ranghi. Mancava così poco...Non potevano cedere proprio
ora. Si voltò fra le sue braccia e si trovò faccia a faccia con Draco,gli
occhi argentei accesi di desiderio che scrutavano i suoi. Poi avvicinò il
viso al suo e posò le labbra poco sotto il lobo destro. -Conosciamo i
limiti...-la istigò prima di mordere il lobo,sicuro che le sarebbe piaciuto, e
ricominciando ad accarezzarle il seno sinistro. Era al limite,non avrebbe
resistito ancora ad un'altro attacco frontale ed era sicura che lui lo
sapeva:era evidente che lo voleva,sentiva i brividi che la scuotevano. -Ti
odio-gli disse fissandolo con occhi quasi minacciosi. Lui sorrise divertito e
le chiuse due dita attorno al mento. -Lo so...-fece avvicinando di nuovo il
viso a quello della donna. Quando le loro labbra si incontrarono furono come
una scintilla,l'inizio di un fuoco:quello sfioramento fece divampare in entrambi
un fuoco che velocemente cancellò il buon senso. Dimenticarono che era la
Vigilia di Natale,che gli ospiti sarebbero iniziati ad arrivare a momenti e
soprattutto dimenticarono il loro obbiettivo. O meglio,Draco lo dimenticò
completamente,mentre Hermione lo vedeva far capolino nella sua mente,ma non era
abbastanza forte per fermarsi. Con pochi gesti,il maglione rosso di Hermione
e la camicia e la cravatta di Draco finirono a terra,per cercare il contatto con
la pelle nuda,per ritrovare quella sensazione che si stavano negando da
giorni. Il bancone nero premeva contro la schiena di Hermione e lei,sentendo
le gambe cedere,sciolse un braccio dalla vita di Draco e lo portò dietro di sè
poggiato contro il marmo sporco di farina del bancone. Sentiva le labbra di
Draco sul collo,scendere frenetiche lungo la gola verso il seno,ma le bastò
muovere la testa per farlo tornare al suo volto e far incontrare le loro
labbra. Continuando a baciarla,Draco strinse le braccia attorno ai fianchi
della compagna e la sollevò facendola sedere sul bancone. Fu quel gesto a
farle ricordare il suo proposito,a farle capire che se voleva farlo doveva
fermarsi ora,altrimenti non ne sarebbe più stata capace. -Aspetta...-lo
bloccò Hermione spingendolo con una mano sulla spalla. Era difficile pensare
mentre aveva ancora il fiatone e davanti a lei Draco era a torso nudo e
visibilmente desideroso di riprendere da dove si erano interrotti,ma doveva
farlo:non poteva cedere,anche se le sembrava che tutto il suo corpo stesse
urlando per convincerla ad andare avanti a concedersi a quel bisogno quasi
vitale. Ma anche con tutto l'amore che provava per lui,era stupido pensare
che Draco si sarebbe tirato indietro come aveva appena fatto lei. Infatti,per
farla di nuovo sciogliere,per riportare l'attenzione di nuovo su di lui,aveva
iniziato ad accarezzarle un ginocchio. -Tranquillo lo so cosa mi sto
perdendo...-gli disse allontanandosi i ricci dalla fronte. -Ma stanno per
arrivare gli ospiti,non possiamo e bla bla bla...-disse lui facendole il
verso. Hermione rise e gli tese le braccia perchè l'aiutasse a scendere;Draco
l'afferrò per la vita e facendo attenzione a farla scivolare contro il proprio
corpo eccitato la rimise con i piedi per terra. -Grazie-disse dandogli un
bacio sul naso. -Dovrei accontentarmi di questo?-le chiese lui mettendo il
muso per finta. Hermione rise e poggiò per un'istante la testa sulla sua
spalla destra. -Mancano solo quattro giorni...-gli disse cercando i suoi
occhi. Draco sbuffò neanche un bambino e lei,dopo un'istante di
esitazione,decise di dargli un motivo per aspettare ancora. -Inoltre non
immaginerai mai cosa ho pensato per la tua notte da scapolo...-gli sussurrò
avvicinando la bocca all'orecchio destro. Vide chiaramente gli occhi di Draco
farsi più grandi e quando si fissarono nei suoi erano quasi neri per
l'eccitazione. -Mi
spieghi perché riesci a incastrarmi?-le domandò con voce leggermente più
roca.Hermione
sorrise:aveva un’idea sul perché,ma era meglio non dirlo ad alta
voce.
Non
ancora almeno…
Salve a
tutti!!!
Come state?Di
nuovo nel vortice casa-scuola/lavoro-casa?
Beh,voi siete un
piacevole diversivo alla mia routine così spero x voi,quindi ecco un nuovo
chap...
Veniamo subito
al punto nodale di qst capitolo:il rapporto fra Blaise e
Daphne.
Quanti voi hanno
visto "New York New York" di
Martin Scorsese?Vi capisco se nn lo conoscete,nn è dei suoi + famosi,cmq...Ci sn
un uomo ed una donna che si incontrano,si innamorano,si sposano e lei rimane
incinta.
Però nonostante
siano molto innamorati l'uno dell'altra,capiscono che se non vogliono finire x
farsi del male a vicenda e farne al bambino devono separarsi xke nn sn fatti x
vivere insieme e vedendo questo film io ho rivisto il mio Blaise e la mia
Daphne.
Non tutte le
storie d'amore sn perfette come qlla di Draco ed Herm,qualche volta nn si riesce
a ricucire uno strappo,x quanto uno ci provi.
Voglio precisare
che l'illuminazione su Blaise e Ginny è arrivata dopo,pochi giorni fa,qnd
avevo già scelto la fine x questa coppia.
La frase
all'inizio del capitolo è presa da "Broken
Strings" di James Morrison & Nelly Furtado e il
titolo è preso da una canzone omonima di David
Bowie.
Chiedo scusa x
eventuali errori di battitura o di ortografia e ringrazio coloro che leggeranno
e recensiranno qst capitolo.
E ora i
ringraziamenti:Daphne'92(Spero
con qst capitolo di averti spiegato xkè ha agito cs,inoltre era in preda alla
confusione...Torturare ancora il "povero" Ron?),Erigre(Benvenuto!Grazie x i
complimenti!),Yumisan(Il
tuo presentimento si è avverato e spero che ora tu nn ti rimangi tt qll ke di
carino hai detto sulla fic..Cmq vedrai ke cambierai idea su di loro),
Whateverhappened(Nn
sbagli,è proprio qst fiction!Credevi che fossero finiti i problemi?Il problema
di Blaise è Ronald,il figlio francese...E' difficile x lui accettare che Ronald
è vivo mentre suo figlio no),Ginny'28(Grazie x i complimenti!In fondo anche Ginny almeno dal mio punto
di vista ha bisogno di un cambio radicale nella sua vita...E perchè
nn averlo grazie a Blaise?),Alice_sora(Però anche Draco è
esagerato:che male c'è in 10 giorni di astinenza?),Kitty Cullen(Nn è facile decidere di
donarsi ad un'altra persona x il resto della vita,anche se la ami...Tranquilla
mi occuperò anche di Daphne,nn voglio farle un torto così grande),Smemo'92(Se potessi scegliere ne vorrei
una così anche io,altro che amore e felicità:lo sappiamo tutte che in una coppia
si litiga!),Agnes_Cecilia(Nn esserlo,Daphne è una leonessa:forte e fiera allo stesso
tempo),Mizz me(Grazie x i
complimenti!Nn l'ha lasciata da sola,ha capito quali erano i suoi doveri e i
suoi desideri e se ne è fatto carico,ma perdonare può essere difficile specie
quando si tratta d'amore),Debby'12(In che senso cambiato?Sì succederà qualcosa fra loro e x cm
sto immaginando le cose ora,saranno molto comici all'inizio),JC(Le ha chiesto scusa x aver pensato
che anche lei facesse parte del piano,nn x il resto...Fidati è più Serpeverde
che mai!),Krisma(E' stata
bella xkè inaspettata...), Kassandra_Black(Grazie x i
complimenti!Sei arrabbiata x la mia scelta?),Shnusschen(Anche a me piacciono
molto,anche se nn sn riuscita a trovare fiction a cui ispirarmi...),Lights(Già pure tr invidia,di qll da
uccidere!Grazie x i complimenti,ma soprattutto x la fiducia incondizionata!),
AliasNLH(Grazie x i
complimenti!Qualche accenno io l'ho dato,poi...),Deaselene(Nn ho mai detto di perdonare
Harry,assolutamente!Lui e Ron sn i cattivi della storia,e x loro nn vedo
perdono,ma Ginny nn aveva fatto nulla di male,quindi lei doveva essere perdonata
e riavvicinarsi all'amica di un tempo e magari di farne di
nuovi...),Lucia_HP(Sarebbe
una cosa tanto brutta?),Persefone Fuxia(Per ora è l'obbiettivo + importante,oltre ovviamente a quello di
nn saltarsi addosso),BlackDragon(Per quanto riguarda questa fiction sn d'accordo con
te...), Hollina(Già,le
tessere del puzzle stanno tornando tutte al loro posto,almeno x il
momento...).
Bene,x il
momento io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"Qualcosa di
totalmente inaspettato"
Baci,Eva.
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Capitolo 26 *** Qualcosa di diverso ***
qualcosa di diverso
L'immagine che le
rimandava lo specchio era confortante. Non aveva altra parola per
descriverla. Quale donna,dopo aver avuto una figlia,non ha avuto paura di
essere troppo grassa o troppo diversa da quella che era un tempo? Non importa
quante diete stressanti o quale accorgimento sceglie,tutte hanno la convinzione
di non essere più le stesse,iniziando un'impietosa battaglia con lo specchio
scoprendo i punti deboli del proprio corpo:una smagliatura sulla coscia,il seno
meno sodo di un tempo,oppure la pelle dello stomaco meno tonica. Molte volte
quei difetti sono soltanto negli occhi di chi guarda e si giudica,e osservando
la propria immagine allo specchio neanche un giudice spietato,Hermione tirò un
sospiro di sollievo. Era perfetta. Il vestito che avrebbe indossato di lì
a tre giorni le cadeva addosso come una guaina, perfettamente disegnato sulle
sue forme...proprio come lo aveva desiderato. Spostò lo sguardo nello
specchio dalla sua figura a quelle delle tre donne poco distanti e sorrise
vedendo gli occhi lucidi della più insospettabile. -Non dirmi che ti sei
commossa-disse voltandosi attentamente e cercando il suo sguardo. Pansy
scosse velocemente la testa,con fare deciso e riassunse il cipiglio militaresco
che aveva usato durante i preparativi per quel matrimonio. Hermione non aveva
nessuna vergogna ad ammettere che se non fosse stato per l'amica ed il suo
aiuto,avrebbe finito per ripiegare su una cerimonia intima per lei,sua
figlia,Draco ed il gruppo di Serpeverde. -Come ti viene in mente una cosa del
genere...-commentò andando a sedersi su una poltrona rosso carminio. Daphne
lanciò un'occhiata alla sposa e le scossò un sorriso complice,prima di sedersi
accanto all'amica di sempre. -Allora che ne dite?-domandò Hermione storcendo
la bocca verso sinistra. -Sei fantastica-disse subito Ginny,un'inaspettato
sorriso sul viso. Hermione la conosceva da una vita,eppure non aveva mai
saputo che la rossa nascondesse in sè tanto spirito di adattamento:non aveva mai
pensato,in tutta la sua vita,di vedere un giorno Ginny Weasley e Draco Malfoy
seduti allo stesso tavolo intenti a fare colazione e a parlare come se fossero
amici da una vita. La cosa strana era che non sembrava assurdo neanche al
gruppo dei Serpeverde,che si erano adattati alla sua presenza in casa Malfoy
come se fosse un'altro pulcino bagnato scappato dall'ovile dei
Grifondoro,un'altro pulcino che doveva essere salvato ed addestrato. -Ho
visto di meglio-commentò Pansy alzando le spalle. Per un'attimo riuscì a
convincere Hermione delle sue parole e a farle tornare i dubbi e le ansie,poi le
tornarono in mente i lucciconi che aveva visto negli occhi della donna e
sorrise. -Scommetto anche di sapere chi:tu-la prese leggermente in
giro. -E' ovvio!Credi che ci sarà mai qualcuno meglio di me?-continuò la mora
come se parlassero di cose scontate. Daphne rise e scosse la
testa. -Questo perchè ancora non è toccato a me sposarmi...Sta tranquilla che
ti ruberò lo scettro, stregaccia- Entrambe le mani posate sui
fianchi,Hermione si trovò ad annuire d'accordo con la bionda: non ci sarebbe
stata nessuna partita contro Daphne. -Avevo dimenticato quanto potevi essere
permalosa.O magari è colpa della bambina-la punzecchiò l'altra. Daphne rise e
si lasciò scivolare la battuta addosso,come se non l'avesse sentita:era quella
la nuova "strategia" della bionda,per evitare di lasciar troppo sfogo agli
ormoni. Aveva preso quell'atteggiamento asceta dopo aver letto che i litigi e
la rabbia influisce sullo sviluppo e sull'emotività del feto e quel
comportamento l'aveva anche aiutata a migliorare il suo rapporto con
Blaise:prima di essere amanti,erano stati amici e forse ora era venuto il
momento, per il bene del bambino e per il loro,di riscoprire quel
legame. -Per favore possiamo concentrarci sulla sposa?-disse Hermione
attirando l'attenzione delle tre donne su di sè. Tre teste si voltarono e tre
paia d'occhi la fissarono,in attesa. -Sto diventando completamente matta,non
riesco a smettere di pensare al mio fisico e ai mille piccoli difetti che
ha,quindi per favore,siate spietate!-disse loro,cercando di non mostrare loro
l'intera entità del suo panico. Ci fu un breve momento di silenzio,in cui le
tre donne la fissarono e sembrarono quasi scrutarla, poi Hermione vide tre
sorrisi apparire lentamente sul viso di ognuna. -Sei fantastica Herm!-fece
Ginny,sorridendole a trentadue denti. -Avrai anche mille difetti,ma credimi
con questo vestito non si notano affatto-commentò Daphne convinta. Hermione
fissò Pansy e trattenne il respiro:ecco,pensò,toccava alla mora darle la batosta
dirle che quel vestito le stava da schifo e che avrebbe fatto prima a sposarsi
indossando la tuta della Nike. -Che ne dici Pan?-chiese quasi trattenendo il
fiato. Dopo un'ultimo istante di silenzio,il sorriso sul volto di Pansy si
allargò diventando sincero. -Dico che sarà un miracolo se riuscirai ad
arrivare a fine serata senza che Draco abbia provato a
togliertelo...- Hermione sorrise e fece uscire l'aria,incredibilmente
sollevata. Rise imbarazzata dalle parole dell'amica,ma subito dopo si accorse
che non potevano essere più vere:quel vestito era un'attentato al loro voto di
"castità". Si voltò di nuovo verso lo specchio per lanciare un'ultimo
sguardo alla donna in abito bianco e sorrise leggermente. -E' proprio quello
che spero...-
-Sai da quanto tempo ti
aspetto?- Semi sdraiato sulla poltrona nera che di solito veniva occupata dai
clienti del suo studio,Blaise si era messo comodo come al solito:aveva acceso
una sigaretta,nonostante il divieto di fumare nel suo studio e negli ambienti
chiusi in generale,aveva poggiato le scarpe nere lucide sul bordo della sua
scrivania e,per ingannare il tempo,aveva dato una sbirciatina all'agenda di
Theo. Era così che aveva accolto l'amico,neanche i ruoli si fossero invertiti
e fosse Theo il cliente,e non viceversa. -Avevamo un'appuntamento?-gli
domandò poggiando il soprabito sul tavolino basso di fronte al divano color
nocciola per poi muoversi verso la scrivania. -Via i piedi da lì-lo
rimproverò poi posando la borsa ventiquattro ore accanto alla sedia,poco
distante dalla scrivania. -Da quando ho bisogno di un'appuntamento per venire
a romperti le scatole?-chiese Blaise eseguendo l'ordine e sistemandosi composto
sulla sedia. Theo si sedette e lo fissò qualche istante prima di
parlare. -Tu mi nascondi qualcosa-sentenziò sicuro. Blaise accennò un
sorriso che avrebbe ingannato tutti,forse anche Daphne,ma che lui sapeva
riconoscere sempre:quello dell'uomo in trappola. Era di quello che era fatto
il suo lavoro:osservazione,stretta attenta osservazione. Per questo lo
pagavano i suoi clienti,per questo era il migliore. Theo riusciva a capire
dal primo istante se la persona che aveva di fronte gli stava nascondendo
qualcosa e,qualche volta come in quel caso,aveva anche la presunzione di capire
di che cosa si trattasse. -Che vuoi che ti nasconda!Sei ancora troppo
concentrato sul tuo lavoro,signor Avvocato dell' Anno 2004!-lo prese in giro
Blaise. Theo sogghignò e poggiò le spalle contro la morbida pelle della
sedia,continuando a fissare l'amico. -Quindi non avevamo un'appuntamento,ma
tu sei venuto lo stesso...E' strano questo tuo attaccamento al mio lavoro
ultimamente-commentò sibillino l'uomo. Blaise alzò le spalle,cercando di
apparire noncurante. -Sei mio amico,è normale che mi preoccupo di quello che
ti...- -Perchè non mi chiedi semplicemente quello che vuoi sapere?-tagliò
corto Theo completamente rilassato. Era curioso,e se avesse toccato i tasti
giusti ed usato le parole giuste,era molto probabile che quello che aveva spinto
Blaise a presentarsi nel suo ufficio sarebbe venuto a galla da solo. Bastava
una piccola spinta... Blaise lo fissò,quasi soppesando le sue parole e alla
fine sospirò annuendo. -Ok,va bene...Come è andato l'incontro?-chiese
diretto. Si conoscevano da una vita,perchè fare altri inutili giri di
parole? Theo staccò la schiena dalla poltrona e poggiò entrambi i gomiti sul
piano lucido della scrivania, incerto se parlare o meno;il caso non era di sua
competenza,quindi non era legato al segreto istruttorio,ma non era solo quello a
frenarlo. Era giusto rivelare qualcosa che riguardava una terza
persona? -Come mi aspettavo-disse misterioso. Blaise annuì,riflettendo
sulle parole dell'amico e poi gli rivolse un'occhiata incerta. -Quindi non ci
sono stati problemi?-tentò. -Affatto. Ti avevo detto che non potevo
occuparmi del caso non avendo le competenze,però l'ho sottoposto al migliore dei
miei colleghi e...- -Ha accettato?-chiese interrompendolo Blaise. Theo
inarcò un sopracciglio,sopreso da tanta impetuosità. -Non solo ha
accettato,ma ha anche già presentato un'istanza in Tribunale. Ginny può
tornare a casa anche oggi-concluse. Ancora una volta,Blaise annuì:era
evidentemente soddisfatto,glielo si leggeva in faccia. -Lei lo sa?-chiese
rannuvolandosi per qualche istante. Theo fece un cenno affermativo con il
capo. -Come siete riusciti a farlo sloggiare?-chiese Blaise rilassandosi
sulla sedia. -E' bastato dire al giudice che Ginny era stata buttata fuori di
casa con i bambini...Per legge la casa di famiglia va al cognuge che mantiene la
custodia dei figli e visto che Potter le ha fatto portar via i
bambini...- -Ginny ora ne ha la custodia-capì Blaise sogghignando
soddisfatto. -Almeno finchè il divorzio non stabilirà in modo diverso-precisò
Theo. Senza accorgersene,Blaise si lasciò scappare un sospiro di sollievo e
si rilassò di nuovo sulla poltrona. -Perchè hai voluto che mi occupassi del
caso di Ginny?-gli chiese diretto. Doveva colpirlo adesso che si sentiva più
sicuro,altrimenti non sarebbe riuscito ad ottenere neanche una risposta. -Per
farla pagare a Potter,no?-fece Blaise pronto. Doveva essersi aspettato quella
domanda,perchè la risposta era sicura ed era stata data senza
esitazioni. Theo accennò un sorriso e fece un gesto con la mano sinistra per
convincere l'amico ad andare avanti. -Tutto qui- -Lo sai che non mi
freghi,vero?-gli domandò l'altro. -Perchè vedi cospirazioni dove non ci
sono?-chiese Blaise sulla difensiva. -Nessuna cospirazione,è solo che non ti
ho mai visto così...sollecito verso qualcuno. Sei venuto a chiedermi il mio
aiuto addirittura la sera della Vigilia!-gli ricordò. Forse quella non era
stata una grande idea,convenne Blaise. Ma aveva agito d'impulso,spinto dagli
eventi:quella mattina aveva sentito per caso l'ultima parte di una conversazione
fra Ginny e i suoi genitori,che le chiedevano di ripensarci e di non rovinare il
suo matrimonio. A colpirlo maggiormente erano stati la caparbietà della donna
nel tenere testa ai genitori e la capacità di non abbattersi nonostante il
capovolgimento che aveva avuto la sua vita nelle ultime ventiquattro ore:quante
donne sarebbero rimaste ancora in piedi dopo tutto quello che era
successo? La rabbia che aveva sempre sentito per Potter era aumentata
pensando al modo meschino ed infimo in cui si stava comportando con lei e con i
propri figli,quale uomo degno di questo nome avrebbe fatto questo? Era stato
allora che aveva avuto l'idea di parlarne con Theo,per vedere se c'era qualche
appiglio dal punto di vista legale per farla pagare a Potter. -Non dici
sempre che prima si fa una cosa meglio è?-tentò il moro. Theo sogghignò
ancora e Blaise capì di essere in trappola. -Ok,va bene,volevo fare qualcosa
per lei...per aiutarla in questa situazione-ammise. L'altro lo fissò qualche
istante,un sopracciglio alzato ed in testa mille domande che lottavano per avere
la precedenza. -Che c'è fra di voi?-gli chiese cauto. Blaise scosse la
testa. -Niente di quello che stai pensando...Noi parliamo-disse strofinandosi
il palmo della mano dietro il collo,in imbarazzo. Theo nascose bene la sua
sorpresa:da quando Blaise aveva iniziato a confidarsi con una donna? Non lo
aveva mai fatto neanche con Daphne,neanche quando il loro rapporto era perfetto
e non potevano essere più innamorati! -Parlate...- L'altro annuì
e,incurante dell'occhiataccia che gli lanciò l'amico,prese una sigaretta dal
pacchetto e l'accese. -E' iniziato per caso,la prima sera che lei era da
Draco. Ci siamo ritrovati tutti e due a notte fonda nel salotto senza
riuscire a dormire,e ci siamo ritrovati in cucina a bere tè e a parlare...Sai le
solite domande di convenevoli,piene di imbarazzo?-gli chiese passando la
sigaretta da una mano all'altra. Theo annuì. -Superato quello scoglio
abbiamo iniziato a raccontarci di tutto:di Hogwarts,di come vivevano a
Grifondoro e di come vivevamo noi nei "bassifondi"...- -Bassifondi?-lo
interruppè l'amico attento a non perdersi neanche una parola. -Lei chiama
così i sotterranei dov'era la nostra Casata-spiegò Blaise buttando fuori il
fumo. Il silenzio scese nella stanza e mentre uno continuava a fumare come se
nulla potesse toccarlo, l'altro lo osservava attentamente,cercando di carpire
quello che non gli era stato detto dal suo comportamento. -Ci sei andato a
letto?-domandò senza paura di sembrare troppo diretto. Blaise si rizzò di
nuovo a sedere e lo fissò,gli occhi leggermente più aperti di prima. -Come ti
viene in mente?- -Andiamo non dirmi che il pensiero non ti ha sfiorato...-lo
stuzzicò Theo. -E questo che vuol dire?Se ci penso devo per forza farlo?-gli
domandò Blaise alzandosi in piedi stizzito. -Di solito tu ti comporti
così...-gli fece notare l'altro sorpreso dalla reazione che aveva
provocato. Voltato di spalle,Blaise sospirò incapace di negare a sè stesso
che la verità di quello che era stato appena detto.
-Mi dispiacerà non
averti più in giro per casa- Ginny sorrise e prese la pila di maglioni che
Hermione le stava porgendo,mettendoli poi in valigia. -Bugiarda!Dillo che
l'idea di riavere la casa tutta per te e Draco ti elettrizza-la prese in giro
senza guardarla. Sentì un leggero buffetto sulla spalla sinistra e
rise,imitata subito dall'amica. Tornava a casa. L'esilio,se così poteva
chiamarlo,era durato molto poco,soltanto quattro giorni. Giorni in cui non
aveva avuto notizie da Harry,neanche fosse sparito nel nulla e si fosse
dimenticato di suoi figli,che al contrario non facevano che chiedere di
lui. Come avrebbe affrontato tutto quel cambiamento se fosse stata da
sola? Sicuramente alla rabbia sarebbe seguita la depressione,per quello che
da un sogno perfetto era diventato un'allucinazione lisergica. Più
volte,riflettendo su quegli eventi inaspettati,si era sorpresa della reazione
dei propri genitori: perchè non volevano accettare che il suo matrimonio era
finito,come invece aveva fatto lei? Non voleva pensare che fossero più legati
al prestigio che il suo matrimonio aveva portato alla famiglia che a lei,voleva
continuare a credere che fosse dovuto alla loro innata fiducia nell'amore. Ma
i matrimoni finiscono... Ormai lo aveva capito anche lei. -Credi di
farcela da sola con i ragazzi?-le domandò Hermione con una leggera inflessione
preoccupata nella voce. Ginny si voltò e annuì leggermente:di una cosa era
certa e cioè di essere una buona madre. Il suo matrimonio poteva essere
finito ed Harry poteva essere arrabbiato con lei per quello che gli aveva
detto,ma non sarebbe mai riuscito ad allontanarla dai suoi figli. Si sarebbe
fatta uccidere piuttosto. Era pronta a lottare con le unghie e con i denti
per difenderli dallo sfacelo che aveva fatto il loro padre,per evitare che le
conseguenze di azioni non loro influisse sul loro futuro. L'allontamento dal
padre aveva avuto reazioni diverse sui suoi figli:James,tre anni,dopo la
sommaria spiegazione che aveva dato loro sulla partenza del padre,aveva smesso
di chiedere di lui,sembrava aver accantonato quel pensiero ritornando ad essere
il bambino scatenato di sempre. Albus invece,un'anno e mezzo,aveva sviluppato
un'incredibile attaccamento alla madre, cercandola con gli occhi ogni volta che
non la vedeva più nella stanza,seguendola e restando aggrappato ad un'angolo del
suo maglione o della sua gonna per ricordarle sempre la sua
presenza. -Tranquilla so come prenderli-la rassicurò. Poi si ricordò
dell'idea che aveva avuto e un piccolo sorriso apparve sul suo viso. -Prima
di andare però,devo chiederti un'ultimo favore-disse prendendo il discorso alla
lontana. L'amica la guardò sorpresa e,le braccia conserte sul petto in
attesa,aspettò di sentire il grande favore di cui aveva bisogno la
rossa. -Devo andare in un posto e volevo chiederti di occuparti dei ragazzi
per un paio d'ore-disse vaga. -Nessun problema...Dove devi andare di
bello?-le chiese curiosa la riccia. Ginny scosse la testa:era meglio che
Hermione non sapesse nulla. -Ho pensato di fare un salto dal parrucchiere
prima del tuo matrimonio,sai per avere qualche consiglio sul
look-mentì. Hermione annuì d'accordo con lei. -E' un'idea fantastica!Non
preoccuparti dei bambini,anzi prenditi tutto il pomeriggio,penso io alla loro
cena-la tranquillizzò. Ginny le sorrise riconoscente e sospirò. Aveva
qualcun'altro da ringraziare prima di tornare a casa. Qualcuno di veramente
inaspettato.
Se c'era qualcuno a cui
poteva parlare di quello che era stato detto nel suo ufficio,sicuro che niente
sarebbe mai venuto a galla,quella era sua moglie. Tante volte,in passato,gli
era capitato di parlare con lei di qualche caso particolarmente difficile o che
gli dava parecchie grane,chiedendole un parere o un consiglio fuori dall'ottica
legale. Inoltre Pansy era un'osservatrice quasi più attenta di lui,dotata di
quel particolare intuito femminile e di quel sarcasmo necessario per non
lasciarsi abbattere neanche davanti alla più terribile catastrofe. -Che pensi
di Ginny?-le chiese cercando di apparire noncurante. Era seduto sul
divano,accanto a Sadie:sua figlia stava giocando con una casa piena di finestre
di diverse forme e sparsi sui cuscini del divano c'erano le formine solide da
infilare nelle giuste finestre. Al momento Sadie stava giocherellando con
quella a forma di stella,e aveva dato a lui quella a forma di quadrato perchè
non si offendesse e prendesse parte al gioco. Sua moglie era seduta poco
lontano da loro,gli occhiali da lettura sulla punta del naso che le davano
un'insospettabile aria da secchiona e un libro poggiato sulle ginocchia
accavallate. Quando si sentì rivolgere quella domanda,alzò gli occhi su di
lui e lo fissò,infilando un dito fra le pagine per non perdere il segno. Sia
Draco che Theo avevano avuto delle preoccupazioni quando avevano saputo che la
Weasley sarebbe stata presente la Vigilia e,probabilmente,anche il giorno del
matrimonio preoccupati per come Pansy avrebbe reagito davanti a
quell'inaspettata invasione del "suo" territorio. Aveva accettato Hermione
perchè convinta da sempre che lei e Draco fossero destinati a stare
insieme,quindi il suo arrivo nella loro stretta cerchia di amici non l'aveva
scioccata più di tanto, ma la Weasley era sempre stata l'oggetto dei loro
sberleffi e dei loro scherzi insieme alla sua famiglia:sarebbe riuscita a
integrarsi e a farsi accettare dalla "Regina del Ghiaccio"? La sera della
Vigilia c'erano stati dei momenti in cui le due donne si erano trovate nella
stanza dove la tensione poteva essere tagliata con un cortello,tanto era grande
l'impegno con cui cercavano di ignorarsi a vicenda. Ma durante la festa
avevano avuto modo di parlare e,neanche Theo sapeva spiegarsi perchè,erano
arrivate a parlare di quello che era successo alla Weasley,come se fossero
amiche intime da tutta una vita. -Come ci sei riuscita?-le aveva chiesto una
volta arrivati a casa. -A fare cosa?- -Ginny-aveva spiegato lui. Sua
moglie aveva fatto un piccolo cenno con il capo e aveva alzato le
spalle. -Non vorrei mai trovarmi nella sua situazione...-aveva
commentato. -Che vuoi dire?- Pansy aveva sospirato e l'aveva fissato
qualche istante. -E' triste quando ti accorgi di aver amato per tutta la vita
un'immagine-aveva detto partecipe. E se già la sera di Natale Pansy avesse
colto qualche segnale nella donna? Magari anche lei si era comportata in modo
strano come Blaise,ma lui non se ne era accorto perchè interessato ad
altro. -Che vuoi dire?-gli chiese guardinga. Theo alzò le spalle e rigirò
fra le dita il cubo. -Hai trovato qualcosa di strano in lei negli ultimi
giorni?-le domandò. -A parte lasciare il marito e passare al Lato
Oscuro?-scherzò Pansy togliendosi gli occhiali e piegando una
stanghetta. L'uomo sorrise e fece un cenno affermativo con il
capo. -Ovviamente.Qualcos'altro?-le domandò ancora. La sua attenzione
venne attirata da Sadie che gli mostrò come aveva messo la stella nella giusta
finestra e lui le accarezzò i capelli neri,porgendole il cubo,ricevendo in
cambio un triangolo. Quando tornò a guardare la moglie,lei lo stava ancora
fissando. -C'è qualcosa che non so?Magari un'improvvisa passione per le
rosse...-lo punzecchiò. Theo rise e scosse la testa. -Credimi piccola,non
smetterò mai di amare le more-la rassicurò. -E allora chi?-chiese
lei. Perspicace...Non era forse anche per questo che l'amava? Sogghignò e
un sorriso soddisfatto apparve sul viso della moglie. -Andiamo!-lo
esortò. Lui la fissò qualche secondo poi si lasciò scappare un
sospiro. -Non devi farne parola con nessuno-le intimò. -Ma cosa sarà mai
successo di così terribile da richiedere tanta segretezza?Non dirmi che fra la
Weasley e Draco...-aggiunse poi. Theo si affrettò a scuotere la
testa,rassicurandola. -Ok,ok...La sera della Vigilia mentre tu eri con
Ginny,Blaise mi ha praticamente rapito e mi ha portato nello studio di
Draco-iniziò a raccontare. Sua moglie restò in silenzio,sporgendosi
leggermente in avanti verso di lui. -Mi ha raccontato del litigio che Ginny e
Potter avevano avuto e mi ha detto che la donna era letteralmente senza casa.Con
due bambini piccoli- -Perchè è venuto a dirti tutte queste cose?-domandò
lei. -Voleva il mio consiglio legale...Anzi,voleva che parlassi con Ginny e
mi offrissi come suo avvocato per questa questione-le spiegò. Pansy alzò un
sopracciglio,visibilmente sorpresa. -Ma tu non sei un divorzista...E poi
perchè era tanto partecipe della sorte di Ginny se la conosceva da neanche
quarantotto ore?-domandò lei confusa. Theo alzò le spalle. -Comunque ho
parlato con Ginny e l'ho messa in contatto con uno dei miei colleghi e questa
mattina rientrando dalle Courts mi sono ritrovato Blaise in ufficio- -Che era
venuto a fare?-chiese lei sempre più sorpresa. -Aveva pensato di farmi un
saluto,o almeno lui così ha detto,ma alla fine è venuto fuori che era curioso di
sapere come era finita la storia- -Non capisco-disse sincera. Theo porse
il triangolo alla figlia e allungò il braccio sulla spalliera del
divano,tornando a fissare la moglie. -Tu sapevi che Blaise e Ginny
parlano?-le domandò curioso. Magari la Weasley si era confidata con Hermione
e questa si era lasciata scappare qualcosa con sua moglie... Ma
dall'espressione incredula che apparve sul viso di Pansy capì subito che quella
era una novità anche per lei. -Che vuol dire parlano?- Lui alzò le
spalle. -Si incontrano in cucina a notte fonda mentre tutti dormono e parlano
bevendo tè-le spiegò sintentico. Pansy corrugò le sopracciglia,ancora più
scioccata. -Io non sapevo neanche che Blaise bevesse tè figurati!Sono già
stati a letto insieme?-domandò diretta. -Non è quel tipo di rapporto- -Che
significa?Con Blaise c'è un solo tipo di rapporto!Anche io prima di diventare
sua amica sono passata per il suo letto-fece la donna. Theo annuì e arricciò
le labbra:non gli piaceva ricordare quella parte del passato di
Pansy. Certo,sapeva che Pansy non era vergine quando l'aveva conosciuta ma
non poteva permettersi di pensare che entrambi i suoi migliori amici erano ex
amanti di sua moglie,altrimenti avrebbe finito per rovinare un'amicizia
e,forse,anche un matrimonio. -Scusa-disse subito lei. Scosse la testa e
distese le labbra in un sorriso accennato. -Quindi come vedi anche tu il suo
comportamento non è affatto usuale,quindi volevo sapere se avevi notato qualcosa
di diverso in Ginny- Pansy restò qualche istante in silenzio,ripassando
mentalmente i momenti che aveva trascorso con la rossa e si accorse che non
c'era stato nessun segnale,nessuna domanda particolare che facesse pensare ad un
rapporto più intimo del solito con uno del gruppo,eccetto,
ovviamente,Hermione. -No,affatto-ammise. Il marito annuì e respirò
profondamente,chiedendosi se non fosse stata tutta una proiezione della sua
mente. -Magari non è così tragica come penso...- Pansy annuì,poco convinta
dalle sue parole e abbassò lo sguardo sulla copertina del libro che aveva ancora
sulle ginocchia,mentre Theo riportava l'attenzione su Sadie che,dopo aver
inserito tutte le forme nelle varie finestre ora cercava un modo per farle
uscire di nuovo. Sorrise ai tentativi goffi di sua figlia e le accarezzò di
nuovo i capelli lisci facendole alzare la testa e ricevendo in cambio un piccolo
sorriso che le illuminò il viso e che lo riscaldò. Sadie tornò a prestare
attenzione al suo gioco,incurante dello sguardo del padre ancora su di sè ed
inconsapevole dei pensieri che animavano l'uomo. -Facciamo un'altro
figlio?- A quelle parole Pansy rialzò gli occhi sul marito e lo vide
ricambiare lo sguardo,un'espressione seria sul viso. -Eh?-chiese non
riuscendo a dire di meglio. Theo sorrise divertito. -Ti andrebbe di avere
un'altro figlio con me?-
Il telefono squillò per la centesima volta in quella
giornata e lui fu tentato di staccare l'apparecchio dal filo e di gettarlo fuori
dalla finestra. Possibile che fosse circondato da incompetenti? Dovevano
sempre chiedergli consigli e pareri su ogni minimo pezzo che veniva inserito nel
giornale?Accidenti erano giornalisti,avrebbero dovuto sapersela cavare da
soli! Meno male che venivano considerati i migliori giornalisti del Mondo
Magico! Abbandonò la testa contro lo schienale alto della sedia e chiuse gli
occhi:per fortuna quella giornata era quasi finita. Doveva soltanto
controllare le ultime bozze e poi sarebbe stato libero. Forse l'edizione di
domani de "La Gazzetta" non sarebbe stata eccellente come al solito,ma aveva
dovuto fare tutto di fretta per compensare il tempo che aveva perso per
l'incontro con Theo. Certo,avrebbe potuto evitarlo,ma era stato più forte di
lui:voleva sapere come era andata in tribunale e se Ginny aveva avuto
"giustizia". Non gli sarebbe dispiaciuto continuare ad incontrarla nel
salotto a notte fonda come aveva preso l'abitudine di fare,anzi,ma si rendeva
conto anche lui che era una speranza troppo ottimistica. Magari
allontanandosi di nuovo le cose sarebbero tornare normali e lui avrebbe smesso
di preoccuparsi per una Grifondoro;come se non avesse già tanti problemi per
conto suo fra la bambina e Daphne. Ad occhi chiusi si lasciò scappare un
sospiro e convenne ancora una volta con sè stesso che tutto sarebbe tornato nei
giusti binari non appena Ginny fosse tornata a casa. L'interfono gracchiò e
nella stanza aleggiò la voce della sua segretaria. -C'è Miss Weasley per
lei-lo informò. Blaise aprì gli occhi e si tirò a sedere,sorpreso. Che
faceva lì?Come faceva a sapere dove lavorava? Cretino devi averglielo detto
tu! Avvicinò un dito al pulsante dell'interfono per rispondere,ma per qualche
secondo non seppe cosa dire:era occupato oppure poteva riceverla? Aveva
veramente da fare per poter andare via presto da lì,ma una volta a casa lei non
ci sarebbe stata... -La faccia passare-disse con quella che sperava fosse una
voce sicura. Si alzò dalla sedia e si diresse verso il piccolo specchio
appeso ad una parete,controllando il suo aspetto:era osceno! Si passò le mani
fra i capelli per cercare di dar loro un'ordine e chiuse due bottoni della
camicia blu scura che indossava. Voltandosi si guardò intorno alla ricerca
della cravatta,ma prima che potesse muoversi sentì bussare alla porta e subito
dopo questa si aprì. -Miss Weasley- Ginny era dietro alla sua segretaria
che si fermò sulla destra per farla entrare. -Grazie Mrs Asby. Per oggi
non ho più bisogno di lei,quindi se vuole può andare a casa-le disse
congedandola. La donna fece un cenno affermativo con il capo e gli voltò le
spalle. Ginny era ancora lì,ferma sulla porta come incapace di fare quei
pochi passi che le permettevano di entrare nel suo ufficio. -Accomodati-le
disse facendole un gesto con la mano per avvalorare le sue parole. Lei
sorrise e finalmente entrò. -Scusa il disturbo...-iniziò. -Figurati,più
che altro sono sorpreso. Credevo fossi impegnata con i bagagli-le disse
tornando verso la scrivania e poggiandosi contro. Sembrava timida ed indifesa
mentre tormentava il manico della borsa con entrambe le dita delle
mani. -No,è stato facile:non avevamo tante cose con noi... Ma dovevo
venire-gli disse con voce sicura. Lo colpì la decisione con cui aveva detto
quelle parole,con allo stesso tempo un'espressione tranquilla sul viso. In
silenzio le indicò la poltrona poco distante dalla scrivania a cui era
appoggiato e la osservò avvicinarsi,togliersi la giacca,posarla contro lo
schienale e sedersi. -Posso fare qualcosa per te?-le chiese incrociando le
braccia sul petto e fissandola attento: Indossava un paio di stivali neri
sotto un paio di jeans blu marine tenuti in vita da una cinta nera,coordinata
con il maglioncino senza maniche sopra la camicia bianca. Le stesse parole
che le aveva detto la prima volta che si erano incontrati,nel salotto
buio... Ginny sorrise e scosse leggermente la testa. -Sono venuta qui per
ringraziarti...So che è anche merito tuo se posso ritornare a casa- disse senza
allontanare lo sguardo dal viso dell'uomo. Blaise scosse la testa e accennò
un sorriso piccolo. -Figurati!Io non ho fatto nulla;devi ringraziare Theo ed
il suo amico,è solo merito loro-disse scernendosi. Perchè quella modestia?Non
si era mai comportato così:si era sempre preso i meriti anche quando non gli
spettavano o lo riguardavano in parte. Perchè ora si stava tirando indietro
neanche lo stessero accusando di qualcosa di terribile? -L'ho fatto!Ho
ringraziato entrambi e ho chiesto all'avvocato Wonder se vuole assistermi nella
causa di divorzio,ma se non fosse stato per il tuo intervento,per il tuo
colloquio con Theo loro non si sarebbero mai occupati di me. Questo non puoi
negarlo-gli fece notare. Ancora una volta Blaise alzò le spalle. -E'
vero...Diciamo che non so tenere la bocca chiusa-scherzò sorridendo. Ginny
rispose al suo sorriso e abbassò leggermente la testa,sciogliendo i loro sguardi
e facendo calare il silenzio nella stanza. -Grazie-disse poi rialzando lo
sguardo sull'uomo. I loro occhi si incontrarono e rimasero in silenzio a
fissarsi per un lungo istante. -Di nulla...Lo rifarei- C'erano tante cose
che voleva chiederle,che voleva sapere,ma che sarebbe suonato strano alle
orecchie di entrambi:era l'ultima volta che si vedevano? Era l'ultimo
incontro "privato"?Sicuramente si sarebbero incontrati al matrimonio di Draco ed
Hermione,ma non sarebbe stata la stessa cosa. -Vieni a cena con me?-le chiese
senza neanche rendersene conto. Aveva bisogno di un'ultimo incontro:non aveva
ancora scoperto tutto quello che c'era da sapere su di lei. Spaventato da
quello che avrebbe visto nei suoi occhi,dall'espressione del suo volto aveva
imitato la sua postura,abbassando leggermente la testa e posando lo sguardo
sulla punta delle sue scarpe lucide. Era sempre stato bravo ad interpretare i
segnali:sapeva,quando faceva questo tipo di inviti,chi avrebbe accettato e chi
no,sapeva come muoversi ed anche come interpretare i segnali che il corpo della
donna gli mandava. Ma questa volta brancolava nel buio...Senza un minimo
appiglio. -Si-
Meno di ventiquattro ore. Il giorno seguente,a
quell'ora,sarebbe stata la signora Malfoy. Un nuovo anno stava per terminare
e ripensando a come lo aveva salutato si chiedeva chi fosse quella donna
arrabbiata con sè stessa e con quelli che aveva intorno,così rassegnata a quella
che era stata la sua vita da convincersi che non sarebbe più potuta
cambiare. Ora le sembrava così lontana,così diversa da sè stessa che le dava
la sensazione di essersi scissa in due:l'incontro con Draco aveva cambiato la
sua vita,ma sopratutto l'aveva salvata da quell'altra parte di sè stessa che
rischiava di prendere il sopravvento. Da domani avrebbe avuto inizio un nuovo
capitolo della sua vita:visto il nome del suo futuro marito avrebbe dovuto
impegnarsi nell'etichetta,diventando più eterea,quasi inarrivabile...ma quella
sera poteva ancora concedersi qualche follia. E lei sapeva esattamente cosa
fare. Guardò l'orologio e sentì tremare le mani:era nervosa,come non lo era
da mesi e non aveva la minima idea di cosa aspettarsi. Per la prima volta
nella sua vita avrebbe dovuto completamente improvvisare e lasciarsi guidare
dall'istinto...ma ne sarebbe stata veramente capace. Guardò la propria
immagine nello specchio e sospirò:forse il cappello era troppo
esagerato... -Hermione!Tesoro ci sei?- Troppo tardi per fare cambi al
look!Doveva accontentarsi di quello che indossava. Andò a nascondersi in
un'angolo della stanza,aspettando di sentire i passi di Draco sulle piastrelle
dure del pavimento fuori dalla porta della stanza. Qualche istante e la sua
attesa venne accontentata:nella penombra della stanza vide muoversi la maniglia
e aprirsi la porta. Il profilo del suo compagno si disegnò nel ritaglio di
luce che accompagnò il suo ingresso nella stanza e sorrise quando lo vide
guardarsi attorno sorpreso dalla penombra;sapeva anche cosa stava
pensando:perchè le tapparelle della camera erano abbassate a metà
pomeriggio? Prima che lui si voltasse ed uscisse di nuovo dalla stanza,con un
piccolo movimento della bacchetta accese le candele sparse per la camera da
letto. -Stiamo giocando a nascondino?-sentì chiedere all'uomo. Sorrise
divertita e lo fissò qualche istante ancora mentre si guardava attorno alla sua
ricerca prima di parlare. -Amore...-lo chiamò. Lo vide voltarsi verso
l'angolo dove era nascosta e fissare il paravento che la nascondeva. -Amore
ti dispiacerebbe andarti a sedere sul letto?-gli chiese. Lo vide corrugare le
sopracciglia e immaginò le molte domande che si stavano agitando nella mente
dell'uomo,ma dopo qualche secondo Draco si mosse verso il letto muovendosi
all'indietro senza staccare lo sguardo dal paravento. -Perchè non esci da lì
dietro?-le domandò facendosi cadere sul letto. Hermione sorrise,poi senza
rispondere fece partire la musica con un'altro colpo di bacchetta. I primi
accordi di "Everything she wants" rieccheggiarono per la stanza e lei capì che
ormai non poteva più tirarsi indietro. Fece un respiro profondo e uscì dal
paravento mostrandosi alla vista di Draco. Fu piacevolmente colpita
dall'espressione sorpresa che apparve sul suo volto quando la vide con indosso
uno dei suoi completi,con tanto di cappello,gilet e cravatta. -Quello è un
mio vestito- Hermione annuì lentamente,poi gli si avvicinò e non sapendo bene
come cominciare,accostò il viso a quello di Draco e gli posò un bacio sulla
guancia sinistra. Il volto dell'uomo si mosse quel tanto che bastava per
incontrare i suoi occhi e intercettò il sorriso furbetto della donna. -Allora
devo stare attenta a non rovinarlo...-disse a bassa voce. Si rimise in
posizione eretta e gli voltò le spalle,iniziando a muoversi sulla musica
cercando di sgombrare la mente dai pensieri e dalle paure. "Vedila come un
gioco!" Avvicinò le mani al primo bottone della giacca grigia e,sempre di
spalle,lo aprì facendo poi la stessa cosa con gli altri;una volta slacciata
agitò le spalle e la fece cadere a terra tornando a voltarsi verso
Draco. Incontrò subito gli occhi dell'uomo,accesi e attenti a non perdersi
neanche una mossa. Tornò ad avvicinarsi a lui e gli sorrise. -Ti andrebbe
di darmi una mano con la cravatta?-gli chiese senza allontanare gli occhi dai
suoi. Lui ghignò e alzò le mani,portandole attorno alla cravatta e allentando
il nodo con gesti esperti: pochi istanti e anche quella fece la stessa fine
della giacca. -Posso esserti utile per qualcos'altro?-le domandò. Hermione
rise leggermente e posò le labbra sulla punta del naso di Draco,scorgendo con la
coda dell'occhio le mani dell'uomo chiudersi a pugno per cercare di
controllarsi. -Forse...- Gli voltò di nuovo le spalle e scivolò sul corpo
del compagno,sentendo il torace di Draco contro la sua schiena,andando a sedersi
sulle sue gambe,il suo sedere premuto contro il bacino dell'uomo e sentendo
l'erezione già pronta spingere contro i pantaloni. Si mosse lentamente su di
lui,strofinandosi contro il basso ventre di Draco,reclinando la testa
all'indietro e poggiandola per un'istante sulla spalla destra
dell'uomo,diminuendo la distanza fra loro. Un sospiro arrivò al suo orecchio
e l'attimo dopo sentì i denti di Draco sfiorarle delicatamente il
collo. "Guardare ma non toccare",le aveva detto Daphne e remore di quelle
parole si staccò da lui rialzandosi e tornando al centro della stanza,e mentre
la musica cambiava diventando più veloce,afferrò il cappello e lo
tolse,lanciandolo per la stanza,i capelli mossi che le ricadevano sulle spalle
in modo disordinato. "Ora si aspetta che ti togli la camicia"pensò fra
sè. Decisa a stupirlo,Hermione portò le mani alla cintura e la aprì facendola
poi uscire dai passanti e cadere a terra. L'attimo dopo le sue mani erano
impegnate con la cerniera e i suoi occhi erano incatenati a quelli argentei di
Draco,sempre più neri per il desiderio. Aveva cambiato posizione,allargando
leggermente le gambe sul letto e poggiando una mano all'indietro sul
piumone,cercando di assumere un'espressione più rilassata. -Sei veramente una
Serpe...- -Ho avuto un buon maestro-rispose facendo scivolare il bottone
fuori dall'asola. I pantaloni caddero a terra mostrando le gambe nude e un
sospiro più forte le giunse alle orecchie. Lanciò un'occhiata ai jeans di
Draco e rise soddisfatta vedendo la stoffa più tirata all'altezza
dell'inguine. Un pensiero le attraversò la mente:non era mai stata così
sfacciata,ma al diavolo,era l'ultima notte prima del matrimonio! Dovevano
ricordarla,no? -Qualcuno qui è in difficoltà...- Muovendosi lentamente gli
si avvicinò e sotto il suo sguardo slacciò i primi tre bottoni della
camicia,lasciandogli intravedere il solco fra i seni e facendogli intendere cosa
sarebbe seguito;poi allontanò le mani dalla camicia e le portò sui
fianchi,scivolando al di sotto di questa. Dracoera incapace di staccare lo
sguardo da lei,ripetendosi mentalmente quanto poco mancasse alla loro prima
notte di nozze,premette i denti contro il labbro inferiore per cercare di
resistere al desiderio che aveva di lei. Ma tutti i suoi buoni propositi si
infransero quando vide scivolare il perizoma blu scuro lungo i fianchi,le gambe
e cadere a terra,subito scansato da un piede della donna. Non osava abbassare
lo sguardo. Sapeva cosa avrebbe visto e sapeva che non avrebbe resistito
quindi facendo quasi violenza a sè stesso,continuò a fissare il suo
viso. Inconsapevole del suo gesto,Hermione si leccò il labbro inferiore e gli
andò vicino, premendosi contro di lui e sedendosi a cavalcioni su di
lui. Puntò le ginocchia nel morbido piumone e si sollevò
leggermente,allacciando le braccia attorno al collo di Draco e quando calò su di
lui la sua intimità era completamente a contatto con l'erezione dell'uomo,ancora
costretta nei jeans. Draco chiuse gli occhi,facendo scattare le mani su
entrambe le natiche di Hermione e cercando di controllare il sempre più forte
desiderio di sbatterla sul letto e dimenticare quell'assurdo voto di
castità. Hermione scivolò su di lui, strappandogli un gemito e facendogli
nascondere il viso nella sua spalla. -Sei davvero crudele...Perchè mi ti stai
offrendo così se poi non posso averti?-le chiese insinuando le mani sotto la
camicia. Hermione sorrise e,seguendo il suo esempio,fece scorrere le mani
sulle spalle e sul torace coperti dal maglione e fermò le dita ai lati di
questo,tirandolo verso l'alto per toglierlo. -Diciamo che l'ho fatto per
me...-gli disse gettando lontano il maglione e tornando a sfiorare il torace con
le dita. -Non me ne ero accorto...-sussurrò lui mordendole il mento,mentre
una mano si muoveva sotto la camicia verso l'alto. Quando la sentì chiudersi
sul seno sinistro iniziando a giocare con il capezzolo turgido con il
pollice,Hermione mugugnò muovendosi contro di lui. -Così quando dopo sarai
allo strip club con Blaise e Theo...ti ricorderai di questo momento...-spiegò
interrompendosi ogni volta che le dita di Draco la accarezzavano. Un ghigno
malizioso apparve sul viso dell'uomo,prima di avvicinarlo a quello della
compagna e baciarla. Che il gioco le si stesse rivoltando contro? Stretta
a lui,in quella posizione era assurdo negare che quello spogliarello,quelle
carezze non avessero nessun effetto su di lei. In fondo anche lei stava
soffrendo per quell'astinenza! Ancora impegnati nel bacio,sentì la mano di
Draco uscì da sotto la camicia e,senza che lei se ne accorgesse,si strinse sul
tessuto lacerandolo. Riaprì gli occhi e vide i brandelli di quella che era
stata una costosa camicia di sartoria,penderle dalle braccia. -Basta
giocare!-fece Draco. Prima che potesse dire o fare qualcosa,una mano di Draco
fu fra i suoi capelli e li strinse tirandoli leggermente indietro,cercando di
non farle male. -Chiudi gli occhi-le disse ancora lui. Per evitare di
perdere l'equilibrio in quella strana posizione,Hermione posò una mano su un
ginocchio dell'uomo e richiuse gli occhi,senza sapere cosa aspettarsi. Sentì
un leggero rumore che non riuscì ad identificare e qualche attimo dopo sentì la
sua mano su di sè:le stava accarezzando lo stomaco,mentre la bocca sfiorava con
le labbra e con i denti la pelle della gola. Il respiro di Hermione era
diventato più accellerato e piccoli lamenti le uscirono dalla gola quando le
labbra di Draco circondarono un capezzolo. Ma non riuscì a trattenere un
piccolo grido compiaciuto quando la mano finora posata sul ventre arrivò alla
sua femminilità,accarezzandola con tocco leggero. La risata soddisfatta di
Draco arrivò alle sue orecchie e si chiese se era giusto che uno spogliarello
finisse in quel modo. "Al diavolo!" Riaprì gli occhi e riuscì ad attirare
l' attenzione di Draco,richiamando il viso dell'uomo sul suo, labbra contro
labbra a rubarsi il respiro e a gemere delle carezze dell'altro. Era di nuovo
schiacciata contro di lui,una mano che accarezzava il tessuto dei boxer che
fuoriuscivano dai jeans aperti. Sentì di nuovo una mano sul suo sedere
schiacciarla contro di lui e in un'attimo di lucidità pensò che non lo avrebbe
fermato,non ne sarebbe stata capace. Non voleva... Avevano dimenticato
tutto quello che esisteva fuori da quella stanza,presi com'erano dall'altro,ma
proprio nel momento meno opportuno,il "mondo" tornò a ricordar loro la sua
esistenza. Due colpi decisi vennero inferti alla porta della camera,e prima
di aspettare la risposta dall'interno,questa si spalancò. -Andiamo
scapolone!Sei pronto per...Cazzo!-si bloccò Blaise. -WOW!-commentò Theo
incredulo e divertito allo stesso tempo. -FUORI DI QUI!SUBITO!-urlò Draco
premendo Hermione contro di sè,cercando invano di nasconderla agli sguardi dei
due Serpeverde. Theo richiuse la porta in un lampo. -Ti aspettiamo qui
fuori...Fate con calma-disse Blaise da dietro la porta chiusa. Cercando di
trattenere un sorriso divertito,Hermione cercò lo sguardo di Draco,leggermente
più arrabbiato. -Possibile che non riusciamo mai ad avere un'attimo di
pace?-domandò il biondo. Hermione gli diede un bacio sulla
guancia,decisamente meno passionale degli altri e poggiò per un'istante una
guancia contro la sua spalla sinistra. -Magari è destino che dobbiamo
aspettare domani sera...-tentò. Draco sbuffò facendola ridere e rialzare lo
sguardo. -Credo sia meglio non farli aspettare troppo,altrimenti chissà cosa
pensano-gli disse dandogli un leggero bacio sulle labbra. Draco mugugnò
scontento e l'aiutò a rimettersi in piedi,cercando di non abbassare lo sguardo
sulla camicia distrutta che copriva il corpo nudo della donna. -Questa me la
pagano cara!-borbottò avviandosi verso la doccia. Aveva bisogno di una doccia
gelata per rendere il suo cervello funzionante. Prima di entrare,però,si
fermò sulla porta del bagno e guardò Hermione che nel frattempo si stava
infilando la vestaglia. -Anche tu però non credere di passarla liscia!Domani
sera non ti darò tregua...-l'avvertì malizioso. Hermione sorrise ricambiando
il suo sguardo. -Non vedo l'ora-
Salve a
tutti!!!
Chiedo
scusa se ho impiegato + tempo a postare il nuovo capitolo,ma mi era stata fatta
una richiesta su un'altra delle mie fiction e nn volevo deludere le
aspettative.
Come
state?Nel pieno dell'attività di fine quadrimestre,vero?
Cmq,finalmente siamo ad un passo dal tanto atteso matrimonio e come molti
di voi già hanno notato,Draco ha dimenticato di dire qualcosa alla sua cara
consorte...Preparate gli ombrelli perchè presto si addenseranno nuvoloni neri su
casa Malfoy.
Poi
ovviamente c'è tutto il gruppo dei Serpeverde,che presto avrà un capitolo tutto
x loro e i problemi di ogni coppia.
Ringrazio
tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso x
eventuali errori di battitura e di ortografia.
E ora i
ringraziamenti:Smemo'92(Un'accordo andava trovato,anche per il bene del bimbo che
nascerà...Come hai detto tu,Draco è una tentazione vivente,a cui è diventato
quasi impossibile resistere,e credo che se Blaise e Theo nn fossero arrivati in
ql momento tt i buoni propositi sarebbero andati in fumo),Debby'12(Grazie x aver risposto alla
mia domanda...Ci credi se ti dico che mi hai commosso?Io penso sempre che qll ke
scrivo nn vale due lire,quindi leggere qll che dicevi mi ha
colpito!Grazie!),Alias NLH(Ho soddisfatto la tua
curiosità?),Kitty Cullen(Credo che in pochi si ricordavano del tatuaggio,poi vi avevo
avvertito che Blaise e Ginny sarebbero stati buffi,superato l'imbarazzo
iniziale),Krisma(Vediamo
se riesco a convertirti alla coppia Ginny/Blaise...),Nami_pazza(Benvenuta!Grazie x i
complimenti!),Erigre(Grazie x i complimenti!Nn ti stufi a rileggere sempre gli stessi
capitoli?Ho 23 anni...Troppi!),LuciaHP( Sn tr contenta di aver trovato qualcuno a cui piacciono come a
me!!!),Vesper(Benventuo!Grazie x i complimenti e anche per le "critiche".Io
penso che quello che conta in fondo sn il numero di capitoli che
ti hanno colpito in positivo.Se questo supera il numero di qll negativi,allora
sn soddisfatta),JC(Spero
di riuscire a mantenere quel "wow" andando avanti nella loro
storia!),Hollina(Se una
storia nn va,è inutila tirarla avanti...Specie se si è fatto tanto x rimettere
insieme i pezzi come nel caso di Blaise e Daphne),Gelb_augen(Inizialmente il rating era
basso,poi andando avanti con la storia ho deciso di alzarlo,xkè rispetto alle
altre coppie di HP vedo Draco ed Hermione come una coppia molto erotica...anche
se nn so spiegarmi xkè), Shannara810(Sono assolutamente d'accordo con te:si può provare,ma se nn ci
sono "speranze" allora è inutile accanirsi.Più che sconcertanti direi
inaspettati perchè sn pochi che scommetterebbero su questa nuova coppia,ma x me
Ginny ha bisogno di qualcuno completamente diverso da lei e lontano dal suo
mondo),Deaselene(Ho
un'idea ancora un pò confusa,in verità,su Blaise e Ginny x il dopo
matrimonio ancora più carina di qll della cucina),Persefone Fuxia(Lo so,è una mia
pecca!Forse Azkaban è tr eccessivo x Harry,ma è già crudele vedere il Salvatore
del Mondo Magico con un pugno di mosche in mano dopo tt gli onori e la
gloria),Yumisan(Lo so...Si
incomincia a vedere i personaggi sotto un'altra ottica,capita anche a
me!),Daphne'92(Vedrai tt
andrà a posto anche per Daphne...Posso dire senza paura di sbagliare che la
sorpresa di Hermione ha quasi messo ko il ns Draco),Lights(Fino all'ultimo sn stata
indecisa su cm impostare quella conversazione e x un pò ero decisa a fare
di Harry uno innamorato di Herm,ma poi sarebbero stati in troppi,così ho
cambiato idea.).
Bene,x il
momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo..
"I
do"
Baci
Eva.
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Capitolo 27 *** I do ***
I do
-Possibile che due donne
della vostra età,tra l'altro Serpeverde,non hanno pensato di organizzare uno
strip maschile per il mio addio al nubilato?- Aveva sperato in un pò di
frenesia,di irrazionalità per il suo ultimo giorno da single,dando carta bianca
alle due amiche per la preparazione,ma quello che aveva avuto finora era ben
lontano da corpi maschili muscolosi e ben oleati...e soprattutto mezzi
nudi! Dopo che il suo personale spogliarello per Draco era degenerato in quel
modo,la sua libido era alle stelle,come forse non era mai stata nel corso della
sua vita...o almeno non finchè aveva incontrato Draco. Essere stati
interrotti aveva lasciato il suo corpo in tensione,pieno di sensazioni che non
erano state soddisfatte e che aspettavano soltanto un minimo accenno per
esplodere:se Draco,ad esempio,avesse fatto una capatina al Malfoy Manor quella
sera,anche solo per darle la buonanotte o per assicurarsi che Prudence stesse
bene,lei era certa che avrebbe mandato all'aria quel voto di castità che mai
come in quel momento le andava stretto. -Tesoro,noi avremmo voluto,ma il tuo
fidanzato ce lo ha proibito-disse Pansy prima di bere un'altro sorso del suo
margerita. Sedute sul grande divano che occupava il salotto principale del
Malfoy Manor,le sue damigelle la guardarono sopra i loro bicchieri,curiose di
vedere la sua reazione a quella notizia. Finora si erano riservate un
trattamento completo a base di fanghi,massaggi e pulizia del viso eseguiti da
professionisti che erano arrivati all'improvviso e se ne erano andati neanche
fossero fatti di fumo. Hermione,dopo i primi tentennamenti,si era rilassata
ed affidata alle cure di quelle persone lasciando che la toccassero,la
pizzicassero e quasi torturassero con quegli strani massaggi;aveva sopportato la
puzza di una nuova maschera al cavolfiore che,secondo l'estetista,liberava i
pori e dava maggiore lucentezza alla pelle. Aveva lasciato che le facessero
la ceretta in posti dove non era permesso guardare a nessun'uomo apparte al suo
fidanzato! E ora le venivano a dire che non poteva godersi la vista di
un'uomo ben messo che si spogliava per lei soltanto per la gelosia del suo
fidanzato? Assurdo! -Che vuol dire non ve lo ha permesso? Da quando
fate quello che lui vi dice?-domandò muovendo lo sguardo da Pansy a
Daphne. -Sono incinta;non posso litigare con il tuo uomo...Domani gliela
farai pagare nel modo che più preferisci-disse Daphne. Hermione sbuffò e
guardò Ginny:un'occhiata speranzosa,solidale,come ai vecchi tempi quando erano
le uniche donne in quel gruppo di matti e la vide sorridere
leggermente. Anche lei aveva capito cosa le passava per la testa. -Tu non
mi tradiresti mai-le disse sicura. -Herm scusa,ma ha fatto promettere anche
me...-rispose Ginny spegnendo sul nascere le sue speranze. Questo era davvero
il colmo! -Da quando tu fai quello che un Serpeverde ti dice?-le chiese
leggermente arrabbiata. Stranamente,in reazione a quella domanda,il viso di
Ginny si imporporò facendo abbassare lo sguardo alla donna. Chissà come aveva
interpretato le sue parole;doveva aver certamente frainteso per reagire in quel
modo. Portò lo sguardo su Daphne e vide che un leggero sorriso divertito era
apparso sul viso della bionda,nascosto subito dal bicchiere di acqua
tonica. -Che mi sono persa?-domandò curiosa. Daphne portò lo sguardo su di
lei e scosse la testa. -Niente di importante...non ancora per lo meno-disse
liquidando l'argomento. -Chi mi fa compagnia con un'altro
Martini?-s'intromise Pansy alzandosi dal divano e guardando le altre. -Non
guardare me-fece Daphne. -Sì lo sappiamo,sei incinta,ma potresti smetterla di
ripertercelo ogni cinque minuti? Hermione,Ginny voi ve lo fate un'altro
giro?-chiese poi muovendo lo sguardo da una all'altra. Ginny annuì e tese il
suo bicchiere,seguita subito da Hermione. Pansy fece un cenno con la testa
soddisfatta e prese la caraffa piena di Martini poggiata sul tavolino poco
distante, iniziando a versare il drink nel bicchiere di Ginny. -Spero che una
di voi conosca un buon metodo per far passare la sbornia;se continuo così domani
la mia testa sarà peggio di un pallone...-commentò Hermione. -Tranquilla,ne
conosciamo a bizzeffe-la rassicurò Daphne. Pansy finì di rabboccare i
bicchieri e tornò a sedersi,bevendo subito un sorso dal suo. Per qualche
istante le quattro donne restarono in silenzio,le loro menti perse dietro ai
loro problemi e a quello avrebbero affrontato di lì a poco:Daphne,come sempre in
quelle ultime settimane,pensava a sua figlia e cercava con attenzione di
cogliere ogni possibile movimento o cambiamento,anche se forse era ancora troppo
presto. Hermione pensava al vestito del suo matrimonio e all'effetto che
avrebbe avuto su Draco;se lo conosceva bene come sperava,sarebbe stata una dura
lotta cercare di calmarlo fino alla fine della cerimonia. Ma lo voleva
veramente,poi? Pensò alla luna di miele,dieci giorni in un posto misterioso
soltanto lei e Draco. Le era stato impossibile preparare un'itinerario
turistico senza sapere la propria meta,e ogni volta che aveva provato a chiedere
informazioni a Draco,lui aveva sorriso ed evitato la domanda,quasi lei non
avesse mai parlato. Beh,domani il mistero sarebbe stato svelato ed allora
avrebbe dovuto improvvisare qualcosa sul momento...Sperava solo di avere
internet per raccogliere più informazioni possibili. Nascosta dietro l'orlo
del suo bicchiere mezzo pieno,Ginny ripensava al sorriso di Daphne. Sapeva
qualcosa? La vedeva come una minaccia? Del resto lei sarebbe stata molto
arrabbiata al suo posto! Che relazione c'era fra lei e Blaise?Erano ancora
amanti,visto lo stato in cui era Daphne,oppure avevano messo una pietra sopra
alla loro storia ed erano andati avanti con le loro vite? Ma che razza di
domande si faceva! Chi era lei per accampare qualsiasi pretesa su
Blaise? Non lo conosceva,a malapena si erano parlati... No questo era
ingiusto. Avevano parlato,e molto...Si erano raccontati cose che soltanto
poche persone sapevano forse spinti dall'estreaneità dell'altro al proprio mondo
d'appartenenza. Erano due stelle che si erano ritrovate nella stessa
costellazione,faccia a faccia e che per ingannare l'eternità avevano iniziato a
chiacchierare,trovando molti punti in comune. Non aveva mai pensato di poter
andare d'accordo con un Serpeverde,forse anche per via della prolungata
vicinanza di Harry e delle sue idee,ma ora che era a stretto contatto con loro
quasi tutti i giorni doveva ammettere che non erano poi così male come aveva
sempre pensato. Specialmente lui. In fondo anche quando erano ragazzi,era
sempre stato il meno offensivo,quello che non importunava lei e la sua
famiglia,preferendo restarsene defilato da una parte,quasi fosse un personaggio
di contorno in un quadro. Forse era per quello che aveva accettato il suo
invito a cena,oltre ovviamente al suo bell'aspetto innegabile:era stata una
serata divertente e interessante,senza un'attimo di noia o di silenzio
imbarazzato in cui avevano parlato del passato,delle loro famiglie,dei suoi
figli e di quello che lui presto avrebbe avuto da Daphne. Quello era stato
l'unico momento in cui c'era stato un qualche imbarazzo,come se fosse
un'argomento proibito o qualcosa di cui non gli piaceva parlare e lei aveva
cambiato subito discorso nel modo meno lampante possibile. Era una pazzia
quella che stava succedendo fra lei e Blaise? Tutta la sua vita presente era
una pazzia,completamente diversa da quella che si sarebbe aspettata soltanto
qualche mese prima quindi perchè continuare a chiedersi cosa era giusto o
sbagliato? Sprofondando sempre di più nel divano,Pansy cercava di allontanare
la mente da quel pensiero fisso che l'accompagnava in quei giorni. Non era
stata in grado di prendere una decisione dopo che Theo le aveva chiesto un'altro
figlio. E fortunatamente lui non si era arrabbiato. Non le aveva chiesto
nulla,ne le aveva fatto pressioni perchè prendesse una
decisione. Sospirò. Era chiaro che non sarebbe arrivata a niente da
sola. -Theo vuole un altro figlio-disse alle altre. Le amiche si voltarono
verso Pansy e la fissarono sorprese da quella rivelazione inaspettata. -E
tu...-chiese Daphne fissandola. Pansy alzò le spalle,non sapendo cosa
rispondere. -Cosa hai risposto?-incalzò Hermione curiosa. Si tirò su a
sedere composta sul divano e poggiò il suo bicchiere sul tavolino poco distante
da sè. -Non ho risposto- -E per quale accidenti di ragione?-domandò Daphne
sempre più sorpresa. L'altra scosse la testa. -Mi ha preso in
contropiede!Stavamo parlando di tutt'altra cosa e lui se ne è uscito con questa
proposta. Anche voi avreste fatto lo stesso-accusò. Hermione scosse la
testa. -Se Draco me lo chiedesse...-cominciò. -Non c'è bisogno che te lo
chieda:ce lo hai scritto in faccia che non vedi l'ora di avere un figlio da lui
Hermy-l'interruppe Pansy. Hermione sorrise e alzò le
spalle:vero. -Allora?-chiese Daphne interrompendo il battibecco fra le altre
due. Pansy tornò a guardare l'amica di una vita,poi sbuffò quasi sentendosi
sotto pressione. -Vedila dal lato opposto:perchè non dovreste avere un'altro
figlio?-le domandò Ginny parlando per la prima volta. Bella idea! Perchè
non dovevano avere un'altro figlio? Beh,ora la loro vita era perfetta:lei e
Theo si amavano,Sadie era una bambina dolcissima e tranquilla cosa non
indifferente per un bambino,e loro tre avevano trovato un'equilibrio. Un
perfetto equilibrio che questo nuovo bambino avrebbe sconvolto in
un'istante. -Tutto è così perfetto...-disse semplicemente,quasi
sovrappensiero. Hermione sorrise:era quello che pensava anche lei quando
vedeva Draco e Prudence insieme. -Magari un'altro figlio lo renderebbe ancora
più perfetto...-disse sinceramente convinta. -E se invece arriva un
marmocchio che non fa altro che piangere e tenerci svegli tutta la notte? Un
bambino prepotente che litigherà con Sadie e si farà odiare dai suoi genitori
e...- -E darà fuoco alla casa magari! Pan,credi veramente che sia
possibile una cosa del genere?-chiese la riccia interrompendo i vaneggiamenti
dell'altra. Pansy storse la bocca verso destra e alzò le
spalle. -Forse- Hermione sospirò leggermente esasperata e scosse la
testa. -Pensa allora al lato divertente del avere un figlio...-disse
Ginny. Ecco quello era un'argomento che aveva presa su di
lei. -Soprattutto,ricordati che Theo ti adora. Anche se tu decidessi di
non avere un'altro figlio,lui capirebbe e continuerebbe ad amarti quanto ti ama
adesso-aggiunse Hermione. -Deve essere proprio matto...-commentò Daphne
bevendo l'ultimo sorso dal suo bicchiere. Già doveva proprio
esserlo.
Una ballerina di lap
dance stava ballando a pochi metri da lui,con indosso soltanto un ridottissimo
tanga,cercando di seguire la musica sopra le urla e gli incitamenti degli
avventori del locale. Altre ragazze poco vestite si aggiravano per il locale
in veste di cameriere servendo le ordinazioni e cercando di ottenere con i
sorrisi ammiccanti e con gli sguardi languidi le stesse mance che avrebbero
avuto se si fossero lasciate toccare. I bodyguard con le magliette nere
nascosti nelle zone d'ombra erano una benedizione contro gli avventori ubriachi
o quelli troppo insistenti,ma sicuramente avevano un effetto decisamente
negativo sulle loro mance. Blaise gli diede una pacca sulla spalla e
allontanò il suo sguardo dalla ballerina di lap dance. -Possiamo entrare-lo
avvertì,voltandogli poi le spalle e seguendo Theo oltre una porta
argentata. Draco seguì il suo esempio e oltrepassò la porta,trovandosi in un
separè dalle pareti viola con divani che occupavano tutte le pareti e,al centro
della stanza,una pedana di un viola più scuro con un palo da lap dance pieno di
brillantini in modo che la luce stroboscopica desse uno strano effetto. In
un'angolo,una bottiglia era tenuta in fresco dentro un cestello pieno di
ghiaccio. -Decisamente meglio-commentò Blaise lasciandosi cadere su uno dei
divani. Draco si sedette poco distante da lui seguito da Theo che gli si
sedette a fianco. -Mi spiegate perchè non potevamo restare di là?-domandò ad
entrambi. -Non senti che pace?-domandò di rimandò Blaise. Effettivamente
le pareti insonorizzate della stanza sembravano inghiottire i rumori che
venivano dall'esterno permettendogli di sentire la musica soffusa,che si sarebbe
alzata soltanto all'arrivo della spogliarellista. -Sai che qui dentro c'è una
telecamera,vero?-domandò Theo allungando il collo per incontrare lo sguardo di
Blaise e ammonirlo. L'altro alzò le spalle e voltandosi poi verso la
telecamera fissata in un'angolo fece un cenno di saluto verso
l'obbiettivo. -Come al solito pensi sempre il peggio di me!-si
lamentò. -Chissà perchè...- -Mi spiegate ancora una volta perchè sono
venuto qui?-chiese Draco guardando ora uno ora l'altro sorridendo
leggermente. Era stato sul punto di lanciar loro una fattura quando era
uscito dalla stanza e li aveva trovati nel corridoio impegnati a parlare
dell'ultima partita del Chelsea neanche fossero alla fermata del
tram. Intelligentemente aveva salutato Hermione ancora nella loro
stanza,prima di uscire,e nonostante la doccia era difficile togliersi dalla
mente l'ultima immagine che aveva di lei. -Divertiti...-gli aveva detto con
un leggero sorriso ironico in viso. Finora era riuscita nel suo
intento. Tutte le ragazze che aveva visto lo avevano interessato,era stupido
negarlo,ma non quanto lo spogliarello privato e personale che era stato fatto
soltanto per lui nella sua camera da letto. Quello era irripetibile,a meno di
una specifica richiesta. -Andiamo è la tua ultima notte da scapolo! Dovrai
pur divertirti in qualche modo...Ah,scusa dimenticavo-disse Blaise ridendo sotto
i baffi. Theo contrasse le labbra per fermare il sorriso che vi era nato e
annuì convinto. -Esatto,per prima cosa dobbiamo brindare!-disse alzandosi dal
divano e andando verso il cestello. -A cosa?-chiese Draco messo in piedi
quasi a forza da Blaise. Theo prese la bottiglia,incurante della scia d'acqua
che si lasciava dietro e iniziò ad aprirla. -Al tuo matrimonio,ovvio-rispose
Theo. L'attimo dopo,il tappo saltò e i due compari si lasciarono andare ad
un'esclamazione gioiosa, nonostante lo sguardo sorpreso di Draco. Aveva due
deficenti per amici! Blaise fece apparire i bicchieri,non abbastanza in
fretta per evitare di bagnare ulteriormente il pavimento con lo champagne,e Theo
li riempì,poggiando poi la bottiglia a terra e alzando il calice davanti a
sè. -Al tuo matrimonio...Non credevamo di vivere abbastanza a lungo per
vedere questo giorno-disse. Draco si lasciò andare ad un sorriso e
annuì:davvero divertenti. -Soprattutto che sia sempre pieno di soprese come
quelle che abbiamo visto oggi e...-aggiunse Blaise. -Va bene,va bene!Ho
capito! Che ne dite di bere adesso?-fece Draco con un ghigno divertito sul
viso. -Un'ultima cosa,aspetta!- Si voltò verso Theo e restò in
attesa,sorpreso dalla sua nuova espressione seria. -E' la donna giusta per
te...Quindi vedi di non combinare troppe cazzate,ok?-gli disse con la solita
voce da fratello maggiore. Draco restò in silenzio qualche istante ed infine
annuì. Non ne aveva la minima intenzione. Fecero tintinnare i bicchieri e
ognuno bevve in un solo sorso il contenuto del proprio. -Ok,ora sono pronto
per la spogliarellista!-fece Blaise crollando sul divano. Draco rise e si
lasciò cadere accanto all'amico:un'ultima notte in stile Serpeverde prima di
diventare a tutti gli effetti una persona rispettabile.
-STAI SCHERZANDO
SPERO!- Non stava accadendo davvero,era un'altro dei soliti scherzi di Daphne
e Pansy,soprattutto di Pansy! Era sempre lei che aveva le idee più
assurde,ormai aveva imparato a conoscerla e le sue trovate avrebbero dovuto
lasciarla indiffente,ma questo era davvero eccessivo. La donna alzò le
spalle,come se non capisse il motivo di tanto stupore e di tanto scandalo,
circondata dai sorrisini divertiti di Ginny e di Daphne. -Hai detto che non
avevi ancora trovato niente di blu e di nuovo. Poi mi sembrava di averti
detto che ci avrei pensato io-disse per un'attimo dubbiosa. Hermione scosse
la testa,facendo muovere i pochi ricci che erano rimasti liberi dalla complicata
acconciatura,incapace di togliersi quell'espressione sorpresa dal viso. Aveva
qualcosa di vecchio e di prestato,un paio di orecchini di zaffiri appartenuti a
sua madre ed un braccialetto di diamanti che Draco le aveva dato appartenente
alla famiglia Malfoy da generazioni,ma non era riuscita a trovare niente di blu
che la soddisfacesse. Quando aveva parlato a Pansy delle sue ricerche a
vuoto,l'amica le aveva detto di aver un'idea e le aveva chiesto di lasciar quel
compito a lei. Ed ora si presentava con quell'oggetto? -Così hai qualcosa
di blu e di nuovo...-disse Ginny,cercando di non ridere. Hermione la fulminò
con lo sguardo,provocando inevitabilmente le risate delle tre donne,incapaci di
trattenersi oltre. -Andiamo,in fondo non è poi così terribile...Non dirmi che
non le hai mai indossate-fece Daphne asciugandosi gli occhi,attenta a non
rovinarsi il trucco. -Affatto!Mai in tutta la mia vita-disse sincera la
sposa. Pansy la guardò sorpresa e anche leggermente scioccata,per poi
scuotere leggermente la testa. -Allora non sai cosa ti perdi...-commentò
misteriosa. Hermione sospirò e guardò Ginny quasi in cerca di aiuto,ma la
rossa scosse la testa. -Mi dispiace Herm,ma io sono d'accordo con
loro- -Non dirmi che anche tu...-chiese Hermione scioccata. Ginny alzò le
spalle. -Sì può dire che è grazie a quelle se è nato Albus...Non so perchè ma
scatenano la fantasia maschile-confessò senza vergogna. Pansy rise
sinceramente sorpresa e le diede una pacca sulla spalla. -Chi l'avrebbe mai
detto che i Grifondoro facessero certe cose!-disse Daphne ridendo a sua
volta. -Abbiamo smesso di credere alla cicogna molto tempo fa...-ribattè
ironica la rossa,facendo ridere ancora di più le altre due. Hermione
sospirò:non aveva alleati. Guardò quell'indumento e prendendolo con due
dita,lo alzò davanti a sè,come a volerlo vedere meglio:erano degli innocenti
slip blu,con dei ricami fantasiosi sui fianchi. Le sarebbero anche
piaciuti...se non fosse stato per la fessura. Proprio nel posto meno indicato
ed intimo! -Allora?Ti abbiamo convinto?-chiese Daphne curiosa,lo sguardo su
di lei. Hermione continuò a fissare gli slip e una domanda le attraversò la
mente. -Non sono scomode?-chiese alzando lo sguardo e fissando le tre
donne,cercando di non sembrare troppo curiosa. -All'inizio può sembrarti
strana quella nuova sensazione,ma ti abitui in fretta-rispose Ginny. Dopo
un'ultimo sguardo,Hermione sospirò e cedette:in fondo che male poteva
esserci? Aveva già indosso il bustino bianco,del tipo che piacevano a Draco
pieno di lacci e ganci,le autoreggenti bianche quindi perchè non vedere quegli
slip come un'altro regalo per il suo sposo? L'unica cosa veramente terribile
sarebbe stata essere scoperta da qualcun'altro che non fosse Draco ad indossare
quel tipo di slip,ma questo era veramente poco probabile. Era certa che non
l'avrebbe lasciata neanche un'istante quel giorno...
Se la conosceva bene come
credeva,sarebbe arrivata in perfetto orario. La sua mania per la puntualità
non sarebbe stata intaccata neanche dal nervosismo o dall'ansia per quel
giorno. Sotto il tendone bianco in cui si sarebbe tenuta la cerimonia,in
piedi davanti all'altare nel giardino del Malfoy Manor,poco distante dal
labirinto dove era solito giocare quando era bambino,Draco aspettava la sua
sposa cercando di non mostrare agli altri il suo nervosismo. Quello che aveva
sempre immaginato,sperato e desiderato,stava per realizzarsi. Tutto era
perfetto...Forse con una piccola macchia. Era pieno di dubbi,di
indecisioni,di paure come forse mai gli era capitato nella vita e quella era una
situazione che non gli piaceva affatto. Avrebbe dovuto parlare ad Hermione
del testamento di sua madre? Del motivo che inizialmente l'aveva spinto a
fare quel contratto con Weasley,oltre ovviamente all'amore che provava per
lei? Per alcuni istanti,la sera precedente,era stato sul punto di alzare il
telefono e raccontarle tutto, dirle del testamento di sua madre,del vero motivo
per cui oggi non ci sarebbero stati i voti nuziali ma soltanto quel "giuramento
speciale" che la famiglia Malfoy si tramandava da generazioni e sperare che lei
capisse e accettasse lo stesso di sposarlo e di vivere al suo fianco per il
resto della vita. Ma se così non fosse stato? Se furiosa lo avesse
lasciato portando via con sè anche Prudence? Che ne sarebbe stato di
lui? Le pratiche per il riconoscimento di Prudence erano state già avviate,ma
lui non aveva bisogno di un pezzo di carta per pensare a lei come a sua
figlia. Certo l'aveva sfiorato anche il pensiero della sua eredità,sarebbe
stato meschino negarlo. Come starebbe stata la sua vita,vivendo in modo
modesto,senza il lusso a cui era stato abituato da sempre fin da quando era
piccolo? Sicuramente diversa,forse destabilizzante. Ma mai quanto una vita
senza Hermione e Prudence,di questo era certo. Ora che conosceva la
differenza non voleva più trovarsi da solo,senza di loro. Per questo aveva
deciso di non dirle niente. In fondo quello che non sapeva non poteva farle
male. Ad interrompere il filo dei suoi pensieri ci aveva pensato la
musica. Lei stava per arrivare...
Alla cerimonia aveva pensato
Pansy,chiedendo ovviamente conferma di tutte le sue idee ad Hermione. Era
stato così che un matrimonio intimo era diventato un matrimonio con
centocinquanta invitati,per lo più persone che Draco frequentava per lavoro,e
che il buffet semplice si era trasformato in una cena con dieci portate
preparato da Gordon Ramsey,il più famoso e rinomato chef inglese. Draco ed
Hermione ancora dovevano capire che lusinga,o magia,aveva usato Pansy per
convincerlo ad intervenire al loro matrimonio... Sulle note di
"Moonriver",iniziarono ad entrare
le damigelle. Prima fra tutte,entrò Ginny in un'abito rosa confetto che
risaltava la sua pelle candida ed il colore acceso dei suoi capelli. Camminò
lentamente lungo la navata arrivando all'altare ed andando a posizionarsi nel
posto più esterno. Fu poi la volta di Daphne,che ovviamente attirò
l'attenzione di tutti i presenti su di lei,non fosse altro per il pancione di
cinque mesi,che il vestito color lavanda non faceva altro che esaltare,compresa
la fascia poco sotto il seno. Arrivata all'altare si sistemò accanto a
Ginny,non riuscendo a resistere dal lanciare uno sguardo a Blaise,di fronte a
lei. Se tutto fosse andato come avrebbe dovuto,su quell'altare ci sarebbero
stati loro...e non in veste di testimoni. Era il più sconveniente dei
pensieri! Non era il caso di rovinarsi la festa con quelle
assurdità. Pansy apparve alla fine della navata e con il suo solito sorriso
malandrino attraversò il breve percorso che la portava all'altare,cercando di
mantenere il passo giusto e la velocità giusta per non affrettare o rallentare
troppe le cose. Arrivata a pochi passi dalla navata alzò lo sguardo su Theo e
non potè fare a meno di ripensare alla decisione che aveva preso la sera
prima:perchè tanti dubbi? Bastava guardare l'adone che aveva avuto la fortuna
di sposare per capire che non ci sarebbero stati problemi...e se anche ce ne
fossero stati li avrebbero affrontati insieme,come era successo con
Sadie. Sistemandosi accanto a Daphne,rivolse un piccolo sorriso soltanto a
suo marito che le sorrise di rimando prima di portare lo sguardo su Draco e
fargli l'occhiolino. -La tua occasione l'hai avuta...-bisbigliò per non farsi
sentire dagli altri. Draco sorrise leggermente,grato all'amica per il
tentativo di rilassarlo,poi tornò a fissare l'entrata,illuminandosi
all'istante. In un vestito di velluto rosso,con ai piedi delle ballerine
dello stesso colore,Prudence era apparsa sulla soglia,entrambe le mani strette
attorno al manico di un piccolo cestino di vimini pieno di petali di
rosa. Sui capelli,ancora corti,era stato sistemato un cerchietto nero lucido
con una piccola coccinella e,forse spaventata da tutte le persone in piedi che
la fissavano,era ferma in mezzo al corridoio. Lo sposo si chiese se poteva
scendere dall'altare per andarla a prendere per portarla al suo fianco,ma prima
che potesse prendere una decisione,Prudence mosse lo sguardo in giro per il
giardino e finalmente si accorse del gruppo di persone conosciute alla fine
della navata; veloce iniziò a muoversi verso di loro coprendo la breve distanza
in meno di dieci passi e fermandosi accanto alla zia Ginny,che le sorrise e le
prese una mano. Aveva attraversato il corridoio troppo in fretta e senza
gettare neanche un petalo di rosa. Ma nessuno dei presenti si ricordò a lungo
della cosa,quando la musica cambiò e,invece della marcia nuziale,si sentirono le
note di una canzone molto famosa negli anni 80.
"You are far when I could had been
your star you listen to people who'd scare you to dead and from my
heart strange that you was strong enough to make a new
start"
-Davvero
anticonformisti...-commentò sottovoce Blaise. Draco si dispiacque per non
poterlo colpire vista l'occasione ufficiale,ma ogni pensiero venne cancellato
dall'apparizione di Hermione all'inizio della navata. Bellissima. Come
poche altre donne nella sua vita. Il vestito di satine bianco accarezzava le
sue forme neanche le fosse stato disegnato addosso,senza però essere volgare,le
maniche ricamate le coprivano entrambe le braccia e terminavano sul dorso delle
mani in una forma triangolare che lasciava scoperta il palmo. I ricami
interessavano anche il decollettè fortunatamente non sfacciato,solo un leggero
assaggio di quello che avrebbe visto e "assaggiato" più tardi quello stesso
giorno. L'abito si concludeva con una gonna mediamente ampia e senza
strascico,che le permetteva di muoversi facilmente e senza impaccio,da cui
facevano capolino le scarpe dai tacchi alti bianche. Hermione era a metà
della navata quando i loro sguardi si incontrarono. Sorrise vedendo il suo
sguardo sicuro e fiero,incurante di quello che potevano pensare le
malelingue. Il loro era un matrimonio d'amore,e chi non lo capiva era davvero
idiota! La massa di ricci che tanto amava era tenuta sotto controllo da
almeno un centinaio di forcine e forse anche da un'incantesimo,e una tiara di
diamanti faceva bella mostra di sè dando maggiore eleganza al profilo della
donna. Il viso era truccato sui toni del bianco:fondotinta chiaro,ombretto
bianco,rimmel e un'accenno di rossetto. Quando le arrivò accanto,le porse il
braccio e le sorrise ancora più calorosamente,cercando di farla rilassare. Si
voltarono verso il pulpito dove pochi secondi dopo apparve il celebrante:padre
Ralph Clapton,un'uomo basso e tarchiato con capelli e pizzetto neri. Anche
quella era stata una scelta di Pansy;era lo stesso pastore che aveva sposato lei
e Theo e, visto i dubbi che l'uomo aveva mostrato all'epoca riguardo al loro
matrimonio,voleva fargli vedere che si era sbagliato e magari se ci riusciva
anche ottenere delle scuse. -Cari fratelli,siamo qui riuniti per celebrare
l'unione di quest'uomo e questa donna, nel sacro vincolo del matrimonio. Il
loro amore è una benedizione,perchè dimostra una delle verità primarie:l'amore
può nascere anche dall'odio-cominciò. Hermione sorrise. -Ho l'abitudine di
paragonare l'inizio di una nuova famiglia ad una piantina che germoglia. Come
una pianta ha bisogno di acqua sole ed attenzioni per crescere forte e
rigogliosa,anche il matrimonio ha bisogno di attenzioni particolari. Ha
bisogno di rispetto e di stima reciproci,di sincerità,di fiducia,d'onestà e
anche di amore. Non si può costruire una famiglia sulle bugie o sulle
disparità...La vostra pianta sarebbe già malata in partenza. Certo avete
bisogno anche dell'amore,ma è solo uno dei componenti,uno dei più importanti,ma
non il principale...Capite cosa voglio dire?- chiese il celebrante guardando ora
Draco ora Hermione. Hermione annuì con un'espressione seria e concentrata sul
viso,mentre Draco ricambiò per qualche istante lo sguardo del
reverendo. Sincerità e fiducia. Erano già due cose in cui
difettava. Scacciò quel pensiero dalla testa e si affrettò ad annuire. Il
reverendo Clapton fece un cenno affermativo e chiese a Draco di prendere la mano
sinistra di Hermione. -Ripeti dopo di me:io Draco Lucius Malfoy prendo te Hermione Jane Granger
come mia sposa, e prometto di restarti accanto nei momenti positivi e negativi
della nostra vita,in salute e in malattia,in ricchezza e in povertà e di essere
il tuo consigliere,il tuo confidente e il tuo appoggio nei momenti in cui avrai
bisogno di me. Per tutti i giorni della nostra
vita-proclamò il pastore. Draco si voltò verso Hermione e
fissando i suoi occhi,enunciò lo stesso giuramento,senza un'attimo di esitazione
e senza staccare mai lo sguardo da quello della donna. Quando ebbe
finito,Hermione si concesse un piccolo sorriso,cercando di trattenere l'emozione
di quel momento,poi tornò a guardare il celebrante che le ripetè il
giuramento. Ora era il suo momento. Stranamente Draco trattenne il
respiro:quella era la prova del nove. -Io Hermione Jane Granger prendo te,Draco Lucius Malfoy
come mio sposo,e prometto di restarti accanto nei momenti positivi e negativi
della nostra vita,in salute e in malattia,in ricchezza ed in povertà e di essere
il tuo consigliere,il tuo confidente e il tuo appoggio nei momenti in cui avrai
bisogno di me. Per tutti i giorni della mia
vita- Draco fissò velocemente l'anello che la donna aveva
al dito,l'anello di sua madre,che le aveva regalato per il loro fidanzamento:era
rimasto dello stesso colore,della stessa forma. Era identico. Non aveva
idea di cosa sarebbe successo per dimostrargli il contrario,ma era assolutamente
certo di una cosa:il giuramento era valido. Sorrise felice e incredibilmente
sollevato. Finalmente la loro vita insieme poteva aver
inizio.
Dopo la cerimonia,gli sposi si
erano dileguati da qualche parte con Prudence ed il fotografo, lasciando gli
invitati sotto un'altro tendone dove erano stati alloggiati i tavoli per il
ricevimento ed un piccolo palco per la band che al momento stava suonando per
intrattenere gli ospiti. Ginny bevve ciò che restava del suo bicchiere e lo
poggiò sul tavolo più vicino. -Sai che non è carino?-la rimproverò una
voce. Voltandosi leggermente verso destra,scorse il viso di Blaise poco
distante dalla sua spalla,ed all'istante sorrise. Perchè la sola presenza di
quell'uomo le faceva quell'effetto? Neanche fosse stato gas
esilarante. Era dai tempi della sua cotta adolescenziale per Harry che non si
comportava in quel modo infantile e stupido. Blaise fece pochi passi e le si
fermò davanti,le mani nelle tasche ed un'espressione che secondo le intenzioni
dell'uomo doveva essere di rimprovero,ma che invece era...sexy. -Cosa non è
carino?-chiese Ginny cercando di allontanare la mente da quel pensiero. Era
un territorio proibito!Non doveva assolutamente pensarci... -Lasciare in giro
bicchieri vuoti sui tavoli puliti...Pensa a chi si siederà qui e troverà il tuo
bicchiere. Pansy andrebbe su tutte le furie-commentò. Ginny
sorrise. -Hai ragione.Davvero un comportamento deplorevole-si scusò lei
riprendendo il bicchiere dal tavolo. Blaise scosse la testa e le prese il
bicchiere da mano,sfiorandole le dita. Un brivido le attraversò la mano
scendendo velocemente lungo la colonna vertebrale:che accidenti le
prendeva? Diamine era una donna,avrebbe dovuto sapere come gestire quelle
situazioni! -Devi imparare a farlo con stile-disse l'altro. Come se non si
fosse accorto della sua reazione,la prese per mano e si incamminò verso un paio
di tavoli più discosti dagli altri,dove era disposta l'argenteria e le
porcellane per il pranzo. Fermatosi a pochi passi da quei tavoli,le si
avvicinò e glieli indicò. -Vedi quei tavoli?-le disse guardandola. Ginny
affondò lo sguardo in quello nero dell'uomo e annuì:qualsiasi parola sarebbe
stata impossibile con il deserto che improvvisamente aveva al posto della
gola. Blaise sorrise e riprese a camminare,avvicinandosi ai tavoli. -Ti
avvicini con aria noncurante e quando sei vicino al tavolo delle porcellane,posi
il bicchiere sporco insieme a quelli puliti-le disse unendo la teoria alla
pratica. Ginny ebbe qualche secondo per fissare il suo bicchiere,ormai
disperso in mezzo ad altri simili,prima di essere trascinata via gentilmente da
Blaise. -Ma così qualcuno avrà comunque il mio bicchiere!-gli fece
notare. Lui annuì,per nulla intenzionato a lasciarle la mano. -Però non se
la prenderanno con te-rispose pronto. Ginny spalancò la bocca leggermente
scioccata,facendolo ridere divertito. Aveva davvero una bella
risata... -Sei veramente incredibile!- -Puro stile Serpeverde...-commentò
lui per nulla impressionato. Per qualche istante Ginny mantenne l'espressione
sorpresa,poi scosse la testa:perchè si stupiva ancora? Abbassò lo sguardo e
vide la sua mano stretta a quella di Blaise,le loro dita intrecciate come se
fosse la cosa più normale del mondo e decise di non fare nessun gesto per
sciogliere quel legame che si era creato. Le piaceva la sensazione che quella
stretta le dava,il modo delicato e allo stesso tempo protettivo in cui la mano
di Blaise avvolgeva la sua. -Siamo allo stesso tavolo,vero?-chiese Blaise
facendole riportare lo sguardo sul suo viso. Lei annuì. -Posso sperare di
averti come vicina?Oppure qualcuno ha fatto prima di me?-domandò ancora
l'uomo. Ginny sorrise e scosse la testa. -Questa volta sei
fortunato- "Signori e signore date il
benvenuto a Mr e Mrs Malfoy" L'annuncio del vocalist del
gruppo le fece allontanare lo sguardo dal viso di Blaise e sciogliere le loro
mani per applaudire all'arrivo degli sposi. Osservò una raggiante
Hermione,come non la vedeva da anni,raggiungere il centro della pista da ballo
con Draco per il primo ballo come marito e moglie. Sorrise quando sentì la
canzone che avevano scelto:le era sempre piaciuta;Harry invece la riteneva
troppo datata,di un'altra generazione.
"Strangers in the night,two lonely
people
We are strangers in the night
Up to the moment
We said our first hello"
-Un classico-disse con ancora un leggero
sorriso sulle labbra. -Ma sempre di grande effetto. Credo di aver
rimediato il primo bacio da una ragazza con questa canzone-rispose
Blaise. Lei lo guardò e non riuscì a trattenere un'altro sorriso. Quella
era una situazione terribilmente pericolosa:doveva vedere Blaise come una vedova
nera, un'enorme ragno che attirava le sue vittime nella propria ragnatela per
poi giustiziarli. Forse così sarebbe stato più facile resistergli. La
canzone finì e sentì degli applausi per gli sposi. Una nuova canzone iniziò e
loro ancora non avevano smesso di fissarsi:agli occhi degli altri dovevano
sembrare due idioti! -Ti va di ballare?-le chiese Blaise. Ginny annuì e
presa di nuovo la sua mano si fece guidare verso la pista da ballo. Le note
sensuali del sax accompagnarono la voce di George Michael mentre Blaise con
nonchalance le metteva una mano sul fianco destro e l'avvicinava a sè,mentre lei
gli stringeva un braccio attorno alla vita,stringendo l'altra mano a quella
dell'uomo.
"I feel so unsure
as I take your hand and lead you to the
dancefloor
as the music dies,something in your
eyes
calls to mind the silver screen
and all its goodbyes"
In silenzio,la testa poggiata contro la sua clavicola destra si
faceva trasportare dalla sua guida disinvolta e dalla musica,incurante dei
possibili sguardi che la loro nuova e inaspettata intimità poteva
attirare. -Sto stringendo troppo?-le chiese Blaise,abbassando la testa e
avvicinando le labbra al suo orecchio sinistro. Lei alzò la testa quel poco
che bastava per incontrare il suo sguardo e sorrise. -Affatto. Vuoi che mi
allontani un pò?-gli chiese preoccupata per un'istante che quella vicinanza
potesse essere un fastidio per lui. Blaise sorrise e scosse la
testa,accarezzandole leggermente la schiena. -Assolutamente. Anzi volevo
sapere se potevo prenotarti anche per gli altri lenti...-le disse tornando ad
avvicinare la bocca al suo orecchio. Ginny sentì il suo respiro sul collo
provocarle la pelle d'oca e le ci volle qualche istante in più per
rispondere. Se le avesse chiesto un bacio,qui di fronte a tutti,nel bel mezzo
della pista,lei non avrebbe esitato un'istante. -Non potevo sperare in un
partner migliore...-
Li osservava da un
pò,seduta nel suo tavolo d'angolo. Era evidente l'attrazione che c'era fra
loro:la si percepiva dal modo in cui ballavano,dal modo in cui cercavano di
starsi vicini ogni momento. Era gelosa? Forse un
pò. Arrabbiata? No,quel capitolo della sua vita era chiuso. Era
infastidita,ecco era quello il sentimento giusto. Infastidita dal fatto che
Blaise fosse di nuovo interessato a qualcuno,dopo così poco tempo dalla fine
della loro storia,nonostante la storia della bambina e tutto il resto. Per
lui era facile! Era lei quella che era off-limits per il resto del genere
maschile per via della sua pancia; era come se il fatto che fosse incinta fosse
un segnale per gli altri uomini,come se li avvertisse che lei era un territorio
già segnato o cose simili. Ma non aveva anche lei esigenze o desideri come
Blaise? Sbuffò leggermente e scostò lo sguardo dalla coppia danzante. -E'
occupato questo posto?- Portò l'attenzione sull'uomo in piedi alla sua destra
e l'esaminò attentamente,cercando di non darlo troppo a vedere:capelli
castani,fisico asciutto ed atletico,occhi nocciola. Decisamente elgante nel
completo blu scuro con camicia bianca e cravatta coordinata. Niente
male. -Non ha trovato il posto assegnato a lei?-gli chiese curiosa. L'uomo
sorrise e scosse leggermente la testa. -L'ho vista qui da sola e ho pensato
di venirle in soccorso-spiegò. Daphne lo fissò sorpresa. L'uomo indicò di
nuovo la sedia vuota e lei si limitò ad annuire. -Sposa o sposo?-le chiese
l'uomo mettendosi a sedere. Daphne sorrise. -Entrambi. Sono una ex
dello sposo,ma sono anche una delle migliori amiche della sposa nonchè sua
damigella d'onore. E lei?-chiese a sua volta curiosa di scoprire qualcosa in
più sull'uomo. Questi sorrise misterioso. -Anche io. Diciamo che
inizialmente ero più un amico della sposa,ma ultimamente ho fatto anche amicizia
con lo sposo-disse continuando a restare sul vago. La bionda aggrottò la
fronte fissandolo. -E' uno degli ex di Hermione per caso?- L'uomo rise e
scosse la testa. -No,ma diciamo che io e lei abbiamo ballato in maniera
davvero inapropriata quest'estate...- raccontò. -E Draco l'ha lasciata
vivo?-commentò lei sorpresa. L'altro sorrise. -Diciamo che in un primo
momento non ero una delle persone che amava di più,ma poi mi sono
riscattato-disse sempre misterioso. Daphne lo fissò incerta,ma prima che gli
potesse fare un'altra domanda,lui parlò. -Di quanti mesi è?-chiese indicando
il pancione. -Cinque- -Il padre del bambino non si arrabbierà vedendola
parlare con me?-le domandò sorridendole. Lei ricambiò il sorriso e lanciò uno
sguardo alla pista,dove Blaise e Ginny stavano ancora ballando. -E'
lì,impegnato a far colpo sulla sua nuova conquista...-disse indicandoli. Il
silenzio che seguì le fece capire di aver usato le parole sbagliate e di aver
dato l'impressione distorta della loro situazione. -Mi dispiace,io non volevo
essere invadente...-si scusò infatti l'uomo subito dopo. Daphne sorrise e
scosse la testa. -Non lo è stato. Mi creda è meno terribile di quanto
possa sembrare:lui è il padre del mio bambino,ma non siamo una coppia,almeno non
più-raccontò stringendo la loro storia all'osso. L'uomo annuì con
serietà. -Scommetto che sta cercando una scusa per alzarsi elegantemente e
sparire-disse senza vergogna. L'uomo la guardò sorpreso e accennò un'altro
sorriso. -Veramente mi stavo chiedendo se al padre di suo figlio darebbe
fastidio se la invitassi a ballare-le rispose fissando i suoi occhi. Questo
era davvero inaspettato. Restò in silenzio qualche istante,fissando gli occhi
nocciola che la scrutavano e si sentì leggermente lusingata:nonostante il suo
stato e l'evidente pancione era riuscita ad attirare lo stesso l'attenzione di
un'uomo. -Veramente io non ho l'abitudine di ballare con gli
sconosciuti-disse con un sorriso malandrino. Lo stesso sorriso che apparve
sul viso dell'uomo,prima che questo le tendesse la mano sopra il
tavolino. -Filippo Valenti. Molto piacere-si presentò. Daphne tese la
sua mano e strinse quella di Filippo. -Daphne Greengrass. Ora puoi
invitarmi a ballare-
-No,no aspetta...- La
sua voce suona poco convincente anche a lei,come sperava di convincere
lui? Infatti non ci riuscì. Le labbra di Draco continuarono ad
accarezzarle il retro del collo,ed il suo corpo a schiacciarla contro la parete
in quella strana ed inaspettata posizione. -Mi sembra di aver aspettato anche
troppo...E poi la colpa è tua...- Sì,è vero,la colpa era sopratutto sua:come
le era venuto in mente di chiedergli di darle una mano con la lampo del
vestito? Sospirando,piegò la testa all'indietro,cercando di allontanarsi
dalle sue carezze,ma riuscendo così a far muovere le labbra dell'uomo sul collo
verso la gola. -Per favore...smettila... Che penseranno gli ospiti non
vedendoci?-gli disse in tono sempre meno convinto. Lo sentì sorridere contro
il suo collo e la sua pelle reagì istantaneamente a quel piccolo cenno, provando
brividi lungo tutta la schiena. -Ormai la festa è quasi finita...E poi gli
ospiti sono tutti in giardino,siamo soli in casa-le ricordò sfiorandole un
fianco con una mano. Dannazione!Possibile che fosse così attento anche in
situazioni del genere? -Sei tutta sola con il Lupo Cattivo...-le disse in un
sussurro. L'attimo dopo una mano si strinse sul suo seno sinistro,ancora
coperto dalla stoffa del vestito da sposa,strappandole un sospiro suo
malgrado. Senza accorgersene poggiò la testa contro una spalla di Draco,tutto
il suo corpo contro quello dell'uomo,segnando così la sua resa. Aveva ragione
lui:avevano resistito anche troppo,si erano sottoposti a troppe tentazioni e
adesso era venuto il momento di godersi la loro ricompensa. Alzò un braccio e
lo portò attorno al suo collo,affondando le dita nei capelli serici del
compagno, chiudendo gli occhi. Le labbra raggiunsero le sue l'istante
dopo,fameliche e passionali,la lingua che lambì il labbro superiore e cercò la
sua quasi possessiva. Senza smettere di baciarlo,Hermione si voltò,tornando
poi a stringergli le braccia al collo,stretta a lui,il seno premuto contro il
torace dell'uomo,le sue braccia forti che le cingevano la vita mentre una mano
iniziava a far scendere la lampo del vestito da sposa. Le loro labbra si
separarono e Draco tornò a baciarle il collo,la gola,scendendo verso il
seno. La lampo era già arrivata a metà schiena,facendole scivolare il vestito
giù per il seno,quando qualcosa attirò la loro attenzione. -Disturbo?-chiese
una voce seguita subito da due colpi decisi sulla porta. Sia Draco che
Hermione si voltarono verso la porta,dove Pansy per nulla sorpresa e con
un'evidente espressione divertita in volto,fissava la scena che le si era
presentata davanti. -Veramente sì-rispose seccamente Draco. La donna alzò
le spalle e fece un passo nella stanza. -Ti ho detto di
entrare,forse?-domandò Draco in tono arrabbiato. -So di aver rovinato i tuoi
piani,ma è mio dovere di damigella d'onore preservare l'onore e l'integrità
della sposa fino alla prima notte di nozze-disse fermandosi davanti ai
due. Hermione la guardò leggermente sorpresa:era venuta a salvarla da suo
marito? -Ma che stai dicendo?-chiese infatti Draco. -Il voto vale fino a
stasera...-disse a mezza voce Hermione. Draco si voltò a guardare Hermione
visibilmente seccato,tornando poi a guardare Pansy che annuiva
soddisfatta. Messo alle strette,Draco sbuffò ed annuì,sciogliendo
l'abbraccio. -Va bene,va bene,vado a cambiarmi in un'altra stanza-disse
muovendosi verso la porta. Hermione lo seguì con lo sguardo fino alla soglia
dove si voltò e fissò Pansy. -Tanto per sapere:non hai mica intenzione di
seguirci anche in luna di miele,vero?-
Aveva insistito
tanto. Dopo la partenza degli sposi,gli invitati avevano cominciato ad
incamminarsi verso le macchine per tornare a casa ed era stato allora che si era
offerto di accompagnarla a casa. Inizialmente lei era stata restia a fargli
fare un viaggio inutile,ma lui aveva insistito tanto e con tanta convinzione da
farla cedere. -Non avresti dovuto-disse ancora una volta. Blaise sorrise e
scosse la testa. -Non sarei stato un gentiluomo se ti avessi lasciato
prendere un taxi per tornare a casa-le disse chiudendo la portiera del
passeggero e fermandosi al suo fianco. Ginny sorrise. -Potevo sempre
smaterializzarmi a casa-gli fece notare lei. Lui scosse la testa. -Non è
consigliabile dopo aver bevuto molto- -Ehi!Io non bevo!-lo rimproverò
Ginny. Blaise rise,continuando a tenere lo sguardo sul suo viso. Per tutto
il giorno erano stati vicini,avevano riso,avevano scherzato,avevano ballato
esclusivamente in coppia creando un rapporto esclusivo che sembrava escludere
totalmente gli altri. Era strano per lei sentirsi così in sintonia con
qualcuno che non fosse Harry. Aveva amato una sola persona nella sua vita e
ora provare di nuovo qualcosa per un'uomo era... assurdo. Sì assurdo! Era
come se avesse appena scoperto di poter provare di nuovo dei
sentimenti. -Grazie. Per avermi accompagnato a casa e per essere stato il
mio cavaliere al matrimonio-gli disse alzando lo sguardo al viso
dell'uomo. Blaise accennò un lieve sorriso e annuì. -Credimi,è stato solo
mio il piacere. Pensavo di annoiarmi e invece...- Non sapendo cosa
dirgli,Ginny annuì e gli tese una mano. -Allora buonanotte- Blaise,tese la
sua mano e strinse quella di Ginny,avvicinandosi a lei e portando il viso a poca
distanza da quello della donna. -Buonanotte-disse a voce più bassa. Poi
dolcemente le baciò la guancia sinistra. In quella distanza ravvicinata i
loro sguardi si incontrarono e fu come se tutto iniziasse a scorrere più
velocemente:l'attimo prima si stavano fissando,l'attimo dopo la schiena di Ginny
era contro la macchina,le braccia strette attorno alle spalle dell'uomo,le
labbra che rispondevano al bacio. Una mano di Blaise era fra i suoi
capelli,mentre l'altra era sul suo fianco destro,leggera e quasi
impalpabile. Ginny si alzò sulle punte dei piedi per non interrompere ancora
il bacio,mentre i denti di Blaise stuzzicavano il suo labbro inferiore e le
lasciavano il sentore del caffè. Era una follia...Una deliziosa follia,ma pur
sempre una follia. Sospirò e,anche se controvoglia,staccò le labbra da quelle
di Blaise. -Non possiamo- -Già!E' vero!-convenne subito Blaise staccandosi
da lei e schiarendosi la gola. Ginny premette le labbra una contro
l'altra,cogliendo con un veloce sguardo la lingua di Blaise sul labbro
inferiore,come a cogliere ogni traccia del loro bacio. -Beh,si è fatto
veramente tardi-disse imbarazzata. Blaise annuì,le mani in tasca,dondolando
sui talloni neanche un'adolescente. -Già,già..- -Grazie del
passaggio. Buonanotte- Dopodichè fece i tre larghi gradini di terraccotta
che la separavano dalla porta di casa e prese la chiave dalla borsetta,ma prima
di infilarla nella serratura,si voltò ancora una volta indietro e lo vide ancora
fermo accanto alla macchina che la osservava,in attesa che lei entrasse in
casa. Ancora una volta bastò uno sguardo perchè Blaise coprisse in tre passi
la distanza che c'era fra di loro e tornasse di nuovo ad abbracciarla,per poi
posare le labbra sulle sue. Istantanee le braccia di Ginny si chiusero
attorno alla vita dell'uomo e l'attirarono a sè,dischiudendo le labbra sotto le
sue,accarezzandogli le labbra ed il palato con la punta della lingua. Quando
si staccarono questa volta,non ci fu lo stesso imbarazzo. -Ci vediamo
domani-le disse prima di darle un altro bacio veloce. Ginny annuì e si staccò
da lui,tornando a voltarsi verso la porta di casa e inserendo la chiave nella
serratura. Quando fu entrata nell'ingresso,sul punto di richiudere la
porta,gli sorrise un'ultima volta, mentre un pensiero le attraversava la
mente:si aspettava di entrare? -Buonanotte Ginny-fece Blaise mettendo a
tacere i suoi dubbi. Lei annuì e chiuse la porta. Era decisamente una
pazzia! Ma che male c'è a concedersi una follia ogni
tanto?
Salve a
tutti!!!
Come
state?Ci siete ancora o questo matrimonio ha causato qualche
vittima?
Personalmente penso che qst matrimonio qualcosa di positivo ce
l'ha:un'altro giorno di astinenza ed il nostro Draco avrebbe riportato gravi
danni.
A questo
proposito voglio avvertirvi:il prox capitolo sarà leggermente "hot":il voto
viene spezzato,ma nn c'è solo la luna di miele di Hermione e Draco,ci sono anche
Ginny e Blaise alle prese con qst nuova situazione e Pansy e Theo con le loro
voglie di paternità e maternità.
Comunque
voi sapete che cerco sempre di non essere mai volgare quando affronto certi
argomenti e spero di riuscirci anche nel prox capitolo.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e
chiedo scusa x eventuali errori d'ortografia o di battitura.
Le
canzoni utilizzate in questo capitolo sono "Kissing a
fool" di George Micheal(o in questo caso nella
versione di Micheal Bublè),"Strangers in the
night" di Frank Sinatra e "Careless Whispers" di George
Micheal.
E ora i
ringraziamenti:Deaselene(Credo ke
Draco finirà per odiarmi se li interrompo un'altra volta...forse è per questo
che la loro luna di miele dura dieci giorni?Devo dirti che la mia Pansy mi piace
molto,specialmente sapendo quello che farà in seguito),Krisma(Qualcosa della vicinanza di
tutte quelle serpi deve pur esserle rimasto,no?Riuscirò a convertirti
vedrai!!),Kitty Cullen(Io
vedo Daphne come una persona superiore,e lo dimostrerà anche in questo
caso...),Hollina(Assolutamente d'accordo con te!Sono contenta di avere
un'alleato!!), Daphne'92(Davvero nn ricordi?Tranquilla cmq nn 6 l'unica...Beh,adesso un pò
ne abbiamo riparlato,ma in fondo la storia si basa su quello),Giulia Malfoy(Vedrai...Non è ancora finita...), Yumisan(In fondo facevano il loro
dovere di testimoni,come potevano immaginare che interrompevano uno
spogliarello?),Niki Potter(Grazie x i complimenti!Devo darti ragione:anche io ho letto le
poche storie su di loro e nn le ho trovate interessanti;ti ho dato un piccolo
indizio,ma se ti vengono altri dubbi,nn esitare a dirmelo),Alias NLH(Io nn credo abbia sofferto
molto,e poi hanno creato un precedente molto interessante...Sicuramente la
prossima volta nn verranno disturbati da nessuno),Gelb_augen(O in qllo sbagliato,ki lo
sa... Indubbiamente,anche se avrai notato anche tu che,al contrario di Hermione
lui nn ha mai dato voce ai suoi sentimenti,dandoli per scontati,sicuro che lei
si sarebbe accontentata senza sapere che questo poi gli si ritorcerà
contro),Miticagaia5(Benvenuta!E grazie x i complimenti! Ho soddisfatto la tua
curiosità?),Marie'92(Benvenuta!Tranquilla,nn mi arrabbio xke i miei lettori hanno una
vita fuori dalle fiction,anzi è normale!Grazie x i complimenti!),Ginny'28( Anche qst in quanto a
lunghezza nn scherza!La vicenda di Blaise e Ginny si svolgerà principalmente nei
prossimi capitoli,spero di nn deluderti),Pikkola(Tranquilla,recensisci solo se e
qnd vuoi.Grazie x i complimenti!Tu come la prenderesti al posto di
Hermione?),Sidraco(
Narcissa,come ho già detto dai primi capitoli,è morta e credo che la stessa fine
l'abbia fatta anche Lucius),Lights(Credo ke cn Ginny uscirà fuori un lato nuovo di Blaise,qualcosa
che neanche lui credeva di avere...Da ridere soltanto xke nnè capitato a
noi:fossi stata al posto di Hermione avrei ucciso Theo e Blaise senza alcun
indugio!),Debby12(Grazie x
i complimenti! Ti ho ripagato un pò dalla delusione del giorno di Natale?Nn l'ho
scritto xkè ero appena uscita dal vero natale e allora ne ero un pò
stufa...),Selvaggia_26(Grazie x i complimenti!),JC(Ti ho già detto che adoro i tuoi
commenti?Se l'ho fatto te lo ridico!Credo sia un pò difficile andare dalla tua
futura sposa e dirle che devi sposarla altrimenti diventi povero,nn importa
che x consolazione le dici che la consideri l'amore della tua vita...Un' impresa
tr grande anche x il Re delle Serpi!),Bettybionda(Complimenti x la tua
resistenza!Ma nn ti sei annoiata?Posso solo dirti che nn è nessuna delle
due,quindi puoi immaginarti la portata di nuvoloni neri che si addenseranno su
casa Malfoy),Bellezza88(Ti
ho aiutato un pò?),Smemo'92(Sicuramente addio al voto di castità!Preparati xò,perchè anche
Ginny ti sorprenderà...),Erigre(Grazie x i complimenti!Avremmo notizie di Harry,ma al momento nn
posso dirti di più...Inoltre nn posso neanche prometterti nulla su cosa
succederà quando Herm scoprirà del contratto),Shnusschen(Adoro tr le mie coppie x
farle soffrire senza motivo,quindi sta tranquilla...Sopratutto Theo e Pansy,chi
l'avrebbe detto che la massima aspirazione x un Serpeverde fosse la felicità
familiare?).
Bene,x
il momento è tutto,io vi saluto e vi lascio al prossimo chap, raccomandandomi xò
di nn farvi tr illusioni o voli di fantasia...
"Erotica"
Baci,Eva.
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Capitolo 28 *** Erotica ***
erotica
"Pioggia io sarò per
toglierti la sete
E sole salirò per
asciugarti bene
Vento arriverò per
poterti accarezzare..."
"Ma è solo solitudine
la nostra libertà
paura insopportabile
della felicità.
Tutti gli amori che
vivrò,avranno dentro un pò di te
perchè lo so dovunque
andrai,in ogni istante resterai
Indimenticabile"
-Posso aprire gli occhi
adesso?- -Non ancora- Sbuffò,cercando di scorgere qualcosa,qualsiasi cosa
attraverso la benda che aveva sugli occhi: quando era colpita dalla luce
riusciva a intravedere delle forme,delle sagome,ma nonostante quello non
riusciva ancora a capire dove fossero. -Ti giuro Malfoy che se è uno dei tuoi
scherzi,io...-gli disse non sopportando quello stato di sudditanza. -Ormai
non puoi più chiamarmi così almeno non se vuoi offendermi...Ti chiami Malfoy
anche tu-le fece notare con voce serena. Dannazione aveva
ragione! -Beh,allora inventerò qualcosa!-gli disse pur di avere l'ultima
parola. Lo sentì ridere al suo orecchio e dei piccoli brividi scesero dal
collo lungo la schiena:era una sua impressione oppure l'essere "cieca" la
rendeva più sensibile a quelle piccole sensazioni? Fece un'altro passo in
avanti,sempre guidata da Draco e cercò di capire dov'erano attraverso quello che
riusciva a percepire dall'esterno. Sicuramente erano in un posto freddo;lo
sentiva sulla pelle e anche se non riusciva a vederlo sapeva che il suo fiato si
condensava in una nuvoletta bianca ad ogni respiro. Inoltre sentiva la neve
sotto gli stivali:quella speciale combinazione di terreno morbido e duro allo
stesso tempo che solo la neve è capace di dare. Ecco perchè le aveva fatto
indossare quegli stivali... Sbuffò ancora una volta,impaziente,e fece
un'altro paio di passi. -Ok,ora va bene. Puoi levarti la benda-le disse
finalmente Draco sempre dietro di lei. Senza farselo ripetere due
volte,impaziente,Hermione abbassò la benda scoprendosi gli occhi e ad un primo
sguardo tutto quello che vide fu la neve,candida e ovunque intorno a
loro. Fece per voltarsi verso Draco e chiedergli spiegazioni,ma qualcosa alla
sua destra attirò la sua attenzione. Era della misura giusta,nè trppo grande
nè troppo piccola,interamente di mattoni e legno e sembrava uscita direttamente
da una favola. Sentì il torace di Draco contro la sua schiena e l'attimo dopo
le braccia del marito le si strinsero attorno alla vita. -Benvenuta a casa-le
disse prima di darle un bacio dietro l'orecchio. Incredula,Hermione si girò
fra le sue braccia fino a che non furono faccia a faccia e lo
fissò. -Come?-chiese. Draco sorrise e la strinse di nuovo più vicino a
sè. -Quella piccola costruzione è il mio regalo di matrimonio per te...-le
disse Draco,indicando la casetta. Un'espressione incredula si disegnò sul
viso di Hermione,portandola a spalancare la bocca per la felicità e a gettargli
le braccia al collo. -Tu sei matto!-gli disse accompagnando ogni parola con
un bacio. -Lo so...Ma ho pensato che sarebbe stata un'idea carina e poi tu lo
sai che amo fare le cose in grande-le rispose. Hermione sorrise e tornò a
baciarlo,questa volta soffermandosi sulla sua bocca con maggiore lentezza e
dolcezza. Draco le accarezzò la schiena e per qualche istante portò una mano
sul collo,le dita a sfiorare la mascella. Ancora impegnati a baciarsi,Draco
fece scivolare entrambe le mani attorno alla sua vita e poco dopo Hermione era
sollevata da terra,sorretta dalle braccia forti di Draco. -Hai intenzione di
farci cadere a terra tutti e due?-chiese Hermione stringendo le braccia al collo
del marito spaventata dall'eventualità. Lui sorrise e iniziò a camminare
verso la porta della casetta. -Tu dovresti saperlo...Non è una tradizione
babbana che lo sposo porti la sposa in braccio fin oltre la soglia?-le ricordò
lui lanciandole un'occhiata leggermente divertita. Hermione sorrise e poggiò
la testa contro la sua spalla. -Non pensavo credessi a queste idiozie
babbane...-lo prese in giro lei,accarezzandogli una spalla con le dita della
mano sinistra. Draco non le rispose e con un'incantesimo non verbale aprì la
porta di casa,svelando la prima stanza della casa:il soggiorno. Un piccolo
soggiorno con un camino in cui divampò un piccolo fuoco nello stesso istante in
cui entrarono in casa,delle poltrone accanto ad una libreria di quattro
scaffali,tutti già stipati di libri,un piccolo comò di fianco alla porta poco
distante dall'attaccapanni a muro,e per finire un divano beige e vari quadri
appesi alle pareti. -Come hai fatto a fare tutto senza che mi accorgessi di
niente?-gli chiese lei visibilmente colpita. Lui ghignò
malizioso. -Mistero...-le disse rimettendola a terra,senza però lasciarla
andare. Hermione sorrise e tornò a muovere lo sguardo nella camera,per
cogliere quei piccoli particolari che potevano esserle sfuggite ad una prima
occhiata. -Hai pensato veramente a tutto...-commentò. -Se qualcosa non ti
piace puoi sempre cambiarla secondo i tuoi gusti. Posso portarti
nel...-precisò Draco leggermente ansioso. La riccia avvicinò le labbra a
quelle del marito e lo zittì con un bacio,sfiorandogli più volte la
bocca. -L'adoro. Finora quello che ho visto mi piace,perchè
cambiarlo? Però ho un dubbio-gli disse. Draco la guardò in
attesa. -Dove siamo?- Lui sorrise e abbassò lo sguardo per pochi
secondi,prima di ritornare a fissarlo su di lei. -In un piccolo paesino sulle
montagne austriache. L'ho scoperto per caso durante una visita
"istituzionale" e da allora ho sempre pensato che mi ci sarei
trasferito. Inoltre avevo bisogno di qualcosa che fosse soltanto
nostro-aggiunse. Hermione sorrise,sorpresa da quelle parole:chi l'avrebbe
detto che nonostate i castelli sparsi per tutta l'Inghilterra e l'Irlanda,suo
marito avesse bisogno di un posto che non fosse contaminato dai ricordi del
passato? Per qualche istante il silenzio tornò nella stanza,mentre i due si
godevano quell'attimo di tranquillità dopo le tante corse e i tanti impegni che
avevano caratterizzato le loro settimane precedenti. -Ascolta-le fece poi
Draco avvicinando la bocca al suo orecchio sinistro,quasi dovesse confidarle un
segreto. Lei cercò di intercettare il suo sguardo curiosa,mantenendo il
silenzio,cercando di cogliere anche il più piccolo rumore. -Siamo
soli- Hermione sorrise e voltò leggermente la testa,posando un bacio sulla
sua guancia. -Già-disse semplicemente. Le dita di Draco le stavano aprendo
il cappotto senza difficoltà e una volta finito passarono ad accarezzarla sopra
i vestiti,imitato pochi istanti dopo dalla donna. -Nessuno ci
disturberà-aggiunse la donna,allontanandosi da lui quel poco che bastava per far
cadere a terra il cappotto ingombrante. Si allontanarono di qualche passo per
non inciampare nelle giacche pesanti abbandonate per terra e si lasciò guidare
da Draco verso una parete di legno,poggiandovi la schiena contro. Sempre in
silenzio,osservò le sue dita lente che indugiavano sui bottoni della sua
camicia, slacciandoli e scoprendo così il bustino bianco. Per qualche istante
Hermione giocherellò con la punta della cravatta color vinaccia,per poi
afferrarla e attirarlo verso di sè,schiudendo le labbra non appena incontrò
quelle di lui,stringendogli le braccia al collo e premendosi contro di
lui. Non era un mistero che lo desiderasse. Dopo due settimane in bianco
era già un miracolo che non lo avessero fatto in mezzo alla neve! Una mano
era contro il suo fianco sinistro che la spingeva contro di sè e accarezzava il
tessuto ricamato del bustino,salendo poi lentamente verso l'alto. Hermione
dischiuse le labbra facendo uscire un sospiro nello stesso istante in cui una
mano del marito iniziò la sua piccola lotta personale con i ganci del
bustino. Solo quando i primi ganci furono aperti ed il seno fu più in
mostra,Hermione iniziò a sbottonare velocemente la camicia di Draco,quasi avesse
aspettato quel segnale. -E' proprio quello che spero...-sussurrò
lui,chinandosi a leccarle l'orecchio destro,mentre la camicia cadeva a terra con
un semplice gesto delle spalle. Cercò di nuovo le sue labbra,questa volta in
maniera più passionale,facendo scivolare l'altra mano verso il basso fino alla
cerniera lampo della gonna che aprì senza problemi,nonostante fosse totalmente
impegnato in altro,e la lasciò scivolare lungo i fianchi e le gambe di Hermione
fino a raggiungere il pavimento. -Non sarebbe meglio andare in camera da
letto?-gli chiese Hermione con un leggero fiatone. Draco le rivolse un
sorriso pieno di malizia e le leccò il labbro inferiore con la punta della
lingua. -Avremmo tempo anche per quello...-le promise. Con le labbra Draco
iniziò a scendere lungo la gola,il petto,raggiungendo il solco fra i seni,
giocando con le labbra e con i denti con un capezzolo uscito dal bustino mentre
le mani risalivano verso l'alto accarezzandole le gambe,le cosce scivolando
verso l'interno. -No,aspetta,non è meglio se...-protestò lei quando lo sentì
sfiorare il tessuto degli slip blu. Ma Draco le mozzò il fiato in gola:deciso
ed esperto,scostò gli slip e iniziò a stuzzicare la sua intimità, facendole
inarcare la schiena contro la sua mano. No,ormai non potevano più
aspettare. Lei non voleva più aspettare...
Era nervoso. Sarebbe stato stupido
negarlo. Allo studio di un ginecologo era legato il ricordo più brutto della
sua vita,quindi era normale se in quel momento non fosse la persona più
chiacchierona e allegra del mondo,giusto? -Perchè non provi a rilassarti?Se
continui a fare quella faccia ti verranno le rughe-lo rimbrottò
Daphne. Sdraiata sul lettino e perfettamente rilassata,neanche fosse nel suo
ambiente naturale,lo fissava stupita e anche leggermente seccata per il suo
comportamento. Forse era colpa degli ormoni:era possibile che avesse
dimenticato il motivo che lo spingeva a comportarsi così? Oppure era
sua? Era rimasto in silenzio,fin da quando era andato a prenderla a casa
nonostante i tentativi della donna di intavolare una discussione. -Mi
rilasserò quando il medico dirà che è tutto a posto-le disse a mezza voce. La
sentì sospirare. -Non ti basta la mia rassicurazione?-chiese lei leggermente
divertita. Blaise si voltò e la fissò qualche istante prima di
rispondere,indeciso. -Non offenderti Duffy,ma preferisco il parere di
qualcuno con una laurea in medicina-le disse pronto a qualsiasi reazione da
parte della donna." Daphne lo guardò scuotendo la testa e si limitò a
sospirare. -Perchè non pensi a un pensiero felice?Così almeno ti toglierai
quest'espressione dalla faccia... E' veramente assurda!-fece la donna senza
nessun'acrimonia nella voce. Blaise sbuffò e tornò a voltarsi verso la
finestra. Un pensiero felice...Beh,non doveva andare troppo indietro con i
ricordi. Erano giorni che se chiudeva gli occhi ripensava a quella sera,al
nuovo sapore che aveva sentito sulle labbra,al modo naturale in cui lei si era
abbandonata contro di lui rispondendo ai suoi baci...al ricordo del suo profumo
che ancora persisteva nella sua macchina,quasi a peritura memoria di quel
momento. Gli impegni al giornale gli avevano impedito di mantenere la sua
promessa e di rivedersi ancora. Cosa pensava Ginny di quella sua assenza,di
quel silenzio prolungato? Fosse stato al suo posto,avrebbe subito pensato ad
un pentimento:avrebbe preso quel silenzio come un' indizio per evitare di
cercarla ancora. Certo doveva ammettere che la loro situazione non era per
niente facile:non avrebbero potuto scegliere momento peggiore per iniziare
questa "cosa" che c'era fra loro. Lui sarebbe diventato padre fra quattro
mesi e lei stava per iniziare una battaglia legale per ottenere il divorzio da
suo marito,il grande Salvatore del Mondo Magico. Assolutamente un cattivo
tempismo... Ma da quando l'amore,se così poteva chiamarlo,sceglieva i momenti
i tempi e le persone giuste? Era innegabile che provassero qualcosa l'uno per
l'altra e anche se lei aveva detto che fra loro non poteva esserci niente,quelle
parole potevano essere relative...lei aveva risposto al suo bacio! Accidenti
stava iniziando a pensare come uno di quei maniaci che assillano e
infastidiscono le donne! Doveva assolutamente parlare con lei,cercare di
capire quello che stava succedendo e se era ancora possibile ritornare
indietro,a quando parlavano in cucina davanti a una tazza di tè come due
amici. Ma era quello che voleva? Confuso si lasciò scappare un sospiro e
si passò una mano fra i ricci,sperando di non aver attirato l'attenzione di
Daphne. L'ultima cosa di cui aveva bisogno adesso era una
preoccupazione. Come avrebbe reagito alla notizia del bacio fra lui e
Ginny? Si sarebbe arrabbiata?Si sarebbe mostrata indifferente? Non sapeva
veramente cosa sperare... Il rumore della porta che si apriva lo allontanò
dai suoi pensieri e lo portò a voltarsi,posando così lo sguardo su un'uomo dai
capelli radi bianchi e una barba molto curata che gli copriva le guance ed il
mento. -Buongiorno-li salutò sorridendo e chiudendo la porta dietro le sue
spalle. Blaise si avvicinò di nuovo al lettino su cui era sdraiata Daphne e
fu certo che il sorriso che aveva rivolto al medico si era tramutato in una
strana smorfia molto simile ad uno spasmo muscolare. -Sono il dottor Idle-si
presentò l'uomo guardandolo. Lui annuì. -Piacere,Blaise Zabini-riuscì solo
a dire. Sentì Daphne sorridere poco più in basso ma decise di non
guardarla. -Come si sente?-domandò l'uomo portando l'attenzione su
Daphne. -Molto bene dottor Idle. La nausea è solo un brutto ricordo e non
ho più quegli attacchi di fame durante la notte. Forse ha capito che non
erano il massimo per la mia linea-scherzò la bionda guardando il medico. Il
dottor Idle sorrise leggermente divertito e richiamò a sè il macchinario per
l'ecografia,lo accese poi prese la bacchetta e,dopo che Daphne ebbe alzato
leggermente la maglia,la puntò verso il pancione della
donna. -Ok,cominciamo-disse poi fissando il monitor. Blaise portò lo
sguardo sul monitor vedendo le stesse macchie ed onde verdognole che aveva visto
tanti anni prima e per qualche istante sentì il desiderio di uscire,correre via
da quella stanza. Aveva paura,una paura fottuta che qualcosa potesse andare
male. Ma quasi avvertendo l'odore del suo terrore,Daphne staccò per un
secondo lo sguardo dal monitor e gli prese la mano stringendola con forza,a
volergli infondere coraggio. Le parti si erano decisamente
invertite... -Eccolo qui!-s'intromise il dottor Idle. Blaise e Daphne
portarono di nuovo lo sguardo sul monitor e,per la prima volta,l'uomo vide sua
figlia:un piccolo fagiolino con la testa troppo grande e le mani che sembravano
trasparenti. -Ciao piccola...-fece Daphne sorridendo stupidamente al
monitor. -Possiamo sentire il suo cuore?-chiese Blaise distogliendo lo
sguardo per un'istante per guardare il medico. L'uomo annuì e girò una
manopola alla destra dell'apparecchio;pochi secondi dopo il suono lento di un
tamburo si diffuse per la stanza. Daphne rise leggermente commossa e guardò
Blaise,con lo sguardo fisso sul monitor ascoltava il cuore della figlia neanche
fosse la migliore melodia che avesse mai ascoltato. -E' sana?-chiese al
medico senza guardarlo. La bambina mosse un braccio avvicinandolo al
naso,quasi volesse grattarselo,e completamente inebetito Blaise sorrise per quel
piccolo gesto. -Sana e forte. Un poco sottopeso,ma c'è il tempo sufficente
per farle recuperare peso-lo rassicurò il dottor Idle. Blaise annuì. Poi
improvvisamente l'immagine sparì dal monitor,che si oscurò,costringendolo a
rialzare lo sguardo. -Bene,credo che possiamo benissimo fissare un'altro
appuntamento per il mese prossimo. Nel frattempo lei continui a prendere le
vitamine che le ho prescritto e mi raccomando,stia lontano dai dolci-disse il
medico a Daphne. -Non sono io!E' la bambina...-cercò di giustificarsi Daphne
mettendosi a sedere sul lettino. Il medico sorrise,leggermente
divertito. -Non ho il minimo dubbio che sia così,ma sarà lei a ritrovarsi con
il diabete gestazionale se non segue la dieta,non la sua bambina-le disse con
tono quasi paterno. Daphne sospirò e annuì. Blaise si avvicinò al dottor
Idle e gli tese la mano,che l'altro strinse. -Grazie di tutto- -Si
figuri...E' il mio lavoro-minimizzò l'altro alzando le spalle. Salutò
un'ultima volta Daphne ed uscì dalla stanza,lasciandoli soli. Blaise tornò a
voltarsi verso Daphne e la vide sorridente:era ovvio che si stava facendo beffe
di lui. -Che ti avevo detto?-gli disse scendendo dal lettino. Blaise
annuì,un leggero sorriso sulle labbra:ogni tanto poteva anche essere preso in
giro. -Non per niente è mia figlia...Che ti aspettavi?- Daphne scosse la
testa e si avviò verso la porta della stanza. -Sei veramente
incorreggibile!-
-Toc Toc- Alzò lo sguardo e sorrise vedendo la
persona ferma sulla soglia del suo ufficio. Posò la penna che aveva fra le
mani e si lasciò andare all'indietro fino a posare la schiena contro la
poltrona,entrambi i gomiti posati sui braccioli con i polpastrelli che si
toccavano a mezz'aria. -Ha un'appuntamento signorina?-le chiese con il solito
tono professionale e leggermente affettato che usava con i clienti. -Signora
prego-lo rimbrottò lei. Fece un piccolo cenno d'assenso e continuò a tenere
lo sguardo su di lei. -Non sapevo di doverne fissare uno. Crede di poter
concedermi cinque minuti?-gli chiese ancora immobile sulla porta. Sorrise:era
veramente incredibile! -Cinque minuti e non di più! E sarà meglio che
chiuda la porta se non vuole far conoscere a tutto lo studio i fatti suoi-le
concesse. Vide il sorriso che era apparso sul suo viso e l'attimo dopo era
già a metà fra la porta e la scrivania. Ancora seduto,la vide avvicinarsi
alla massiccia scrivania e noncurante della poltrona posta di fronte a
questa,fermarsi alla sua destra. La fissò qualche istante,il tempo necessario
per compiere quel breve tragitto:i capelli erano lasciati sciolti lungo la
schiena,un impermeabile rosso era l'unica cosa che riusciva a vedere dei suoi
indumenti oltre alle scarpe,un paio di decollette dello stesso colore del
capotto. -Cosa la porta nel mio ufficio?-chiese fissando il suo
sguardo. Lei sorrise,poggiando una mano sul piano della scrivania. -Ho
sempre voluto vederne uno...-scherzò. Sorrise divertito:tutti i mobili che
erano in quella stanza erano stati scelti da lei,sicura che avrebbe approvato il
suo gusto. Annuì. La vide fare un passo in avanti,e quando fu di fronte
alla sua poltrona si chinò in avanti verso di lui,poggiando una mano sul
bracciolo sinistro della poltrona. -Inoltre ho sempre pensato che gli
avvocati,e lei in particolare,fossero molto sexy...-disse abbassando leggermente
la voce. Ancora una volta lui sorrise:era assolutamente fantastica! Come
poteva non amarla? Staccò la schiena e si sporse verso di lei,avvicinando il
viso a quello della donna. -Interessante...Sa che stavo pensando la stessa
cosa di lei?-fece fissandola dal basso. L'angolo destro della bocca di lei si
inarcò verso l'alto,portandolo a fare lo stesso,per poi avvicinarsi al suo viso
puntando alle sue labbra. Ma quando stava per posare la propria bocca su
quella di lei,la vide scostare indietro il capo di pochi millimetri,lo sguardo
ancora fisso su di lui. -Però devo avvertirla...Ho un marito davvero
geloso-gli disse. Lui sorrise ancora una volta,divertito più che
mai. -Correrò il rischio- E prima che lei potesse dire altro,portò una
mano dietro la sua testa e la riavvicinò alla propria, facendo incontrare le
loro labbra,che iniziarono a cercarsi,mentre una mano dell'uomo saliva verso il
viso di lei a posarsi su una guancia. Sentì dei piccoli morsi sul labbro
inferiore e aprì la bocca,rendendo più profondo il bacio, mentre l'attirava
sulle sue ginocchia. Le braccia della donna si strinsero attorno al suo collo
e la sentì premere contro il suo torace. Sospirò sulle sue labbra e allontanò
il viso da quello di lei. -Piccola non possiamo...-le disse passando la punta
della lingua sul labbro inferiore. Sua moglie lo guardò e poi
sorrise. -Certo che possiamo!Ho detto alla tua segretaria di non disturbarti
e di non passarti nessuna telefonata-gli disse avvicinando la bocca al suo
orecchio destro e mordendone delicatamente il lobo. -Sei terribile...Non ti
fermi davanti a niente!-le disse fingendosi scioccato. Pansy rise a bassa
voce nel suo orecchio. -Dovresti esserne contento...- -Non mi hai appena
avvertito di avere un terribile marito geloso?-scherzò Theo,accarezzandole la
schiena. Lei fece un piccolo movimento con il viso e portò le labbra poco
distanti da quelle del marito, sorridendo divertita. -Se siamo attenti,non lo
scoprirà...-disse a bassa voce. Theo sorrise e scosse leggermente la
testa. -Ora credi di poter smettere di parlare?Almeno per cinque
minuti...-gli chiese accarezzandogli il torace con le dita della mano
sinistra. L'uomo fece una piccola smorfia con la bocca e sembrò riflettere
sulle parole della moglie,poi fece un cenno affermativo con la
testa. -Sì,credo di poterlo fare- Un piccolo bacio fu posato sulle sue
labbra. -Bene...- Allacciò le braccia attorno alle spalle di Theo e
riprese a baciarlo,indugiando sulla sua bocca con lentezza,come se avesse
aspettato a lungo quel momento e volesse goderne a pieno. Sentì la leggera
peluria sulle guance del marito e sorrise leggermente:cercando un look più
maturo e "responsabile",che convincesse i clienti dello studio a fidarsi di lui
nell'istante esatto in cui lo conoscevano,Theo aveva iniziato a farsi crescere
la barba,che ora copriva entrambe le guance e il mento. La mano dietro la sua
schiena la spinse leggermente verso di lui,annullando la distanza fra di
loro,mentre l'altra si perdeva fra i suoi capelli e le labbra si staccavano
dalle sue per morderle il mento e scendere poi lungo il collo. Pansy sospirò
e gli accarezzò ancora una volta il torace,iniziando a liberare i bottoni dalle
asole. -Non posso...-ripetè Theo in un sospiro. La sentì sorridere e
alzarsi dalle sue gambe,restando di fronte a lui. Con la sua innata
eleganza,Pansy afferrò con una mano la cintura che le stringeva in vita
l'impermeabile,slacciandola e facendo cadere ai suoi piedi la giacca,rivelando
soltanto il completo intimo celeste. L'espressione sorpresa e allo stesso
tempo compiaciuta che si disegnò sul volto di Theo la fece sorridere. Era
pensando a quella che aveva attraversato la città,decisa a stupirlo con quel
"regalo". Avevano deciso di avere un altro figlio? Perfetto,ma non c'era
bisogno di farlo nel solito noioso modo...Si poteva sempre far volare la
fantasia. -Dimmi che ti sei spogliata nel bagno dello studio...Dimmi che non
hai attraversato tutta Londra vestita così-le disse incapace di staccare lo
sguardo dal suo corpo. Pansy sorrise e tornò ad avvicinarsi alla
poltrona,restando sempre in piedi di fronte a lui. -Sai che non mi piace dire
le bugie- I loro sguardi si incontrarono e lei gli fece l'occhiolino,per
provocarlo. Era chiaro dallo sguardo che si aspettava una
spiegazione. Fece l'ultimo passo che la divideva dalla poltrona e attenta ai
suoi movimenti posò un ginocchio sull'imbottitura di pelle,poco distante dal
bracciolo,facendo forza sulle mani posate sulle spalle di Theo per poter
poggiare anche l'altro ginocchio nella stessa posizione,sedendosi così sui
fianchi del marito. Non nascose un piccolo sorriso,quando sentì la reazione
che l'uomo aveva avuto a quella sorpresa. -Ho pensato di fare una piccola
improvvisata al mio maritino...che io tanto amo...-gli disse facendo scorrere le
mani sul suo torace fino alla cintura dei pantaloni,giocando con la
fibbia. -Perchè non risparmi queste sviolinate per quando arriverà il conto
della banca? Se ti avesse visto qualcuno?Magari il tassista ha capito
qualcosa dallo specchietto retrovisore!- disse mostrando la sua insospettabile
gelosia. Lei si chinò in avanti e portò il viso di fronte a quello del
marito. -Nessuno si è accorto di niente,nessuno ha capito niente... L'ho
fatto per noi;magari questo può essere l'inizio-gli disse misteriosa. Theo
aggrottò le sopracciglie e la fissò. -L'inizio per cosa?-chiese
infatti. Pansy alzò le spalle. -Da qualche parte bisognerà pur
incominciare per avere questo bambino,no?-disse in risposta. Theo la guardò
qualche istante incredulo,poi rise divertito. -Sei una pazza-disse come fosse
un dato di fatto. E,come se non trovasse niente di strano nelle parole del
marito,lei annuì. -Ma è per questo che mi ami...-commentò Pansy. Lui rise
di nuovo e la guardò qualche istante dal basso. -Credo dovremmo imperturbare
la stanza-fece poi. Pansy sorrise e,preso il viso di Theo con entrambe le
mani,ricominciò a baciarlo.
Si svegliò per colpa di quella strana
sensazione. Qualcuno la stava osservando. Scostò i riccioli dal viso e si
girò mettendosi supina e coprendosi gli occhi con una mano per la luce che
minacciava di ferirle gli occhi. -Ben svegliata- La voce veniva dalla sua
destra. Tornò a muoversi nel letto e si voltò in quella direzione,certa di
quello che avrebbe trovato: piegò le gambe sotto le lenzuola,rannicchiandole
contro il petto e alzò il viso sorridendo ad occhi
chiusi. -Buongiorno...- Una mano le accarezzò i riccioli gonfi e pochi
istanti dopo sentì un piccolo bacio sfiorarle le labbra. Aprì leggermente gli
occhi e lo trovò a pochi centimetri da lei,il viso posato sul proprio cuscino e
lo sguardo fisso su di lei,senza nessuna vergogna. -Smettila di
fissarmi-biascicò ancora mezza addormentata. Draco rise leggermente e
continuò a guardarla. Non sopportava quello sguardo! Già di solito era
difficile per lei permettere che qualcuno la fissasse e la scrutasse senza che
lei avesse la possibilità di rifugiarsi in qualche posto,figuriamoci
adesso:doveva essere un mostro! Era il terzo giorno della loro luna di miele
e finora non avevano lasciato il letto per più di qualche ora. Non aveva
neanche visto il resto della casa! Tutto quello che conosceva era il
salotto,dove avevano avuto la loro "prima volta",rompendo il voto di
castità,quella camera da letto,la cucina ed il bagno,dove non erano riusciti a
staccarsi le mani di dosso neanche dentro la doccia. Sembravano due
adolescenti che scoprivano il sesso per la prima volta e che vogliono
sperimentare più che possono,neanche avessero paura che tutto finisca da un
momento all'altro. Nonostante quello che avrebbe pensato,se avesse ascoltato
il racconto di quella luna di miele da qualcun'altro,Hermione era felice. Si
sentiva come quelle persone che non hanno neanche un pensiero al mondo,leggera e
rilassata. E non aveva problemi ad ammettere che era merito di Draco. Lui
l'aveva resa felice e da quanto le aveva detto la scorsa notte,si sarebbe
impegnato perchè fosse felice ancora per molto tempo. Magari per il resto
della sua vita... Si stropicciò gli occhi e si lasciò andare ad un sospiro
frustrato quando vide gli occhi di Draco ancora su di lei. -La smetti?Sono
orribile e lo sai che mi da fastidio quando mi fissi così!-gli disse voltando la
testa dall'altra parte sul cuscino. Sentì la risata di Draco e l'attimo dopo
il suo torace era premuto contro il suo fianco destro,il viso quasi immerso nei
suoi riccioli. -Diminuirebbe un pò il fastidio se ti dicessi che ti ho
portato la colazione a letto?-le domandò con ancora una nota divertita nella
voce. Lei restò in silenzio qualche istante,sentendo il tocco delicato di
Draco lungo la schiena nuda. -Dipende dalla colazione...-disse decisa a non
dargliela ancora vinta. -Tè,succo d'arancia e frittelle-elencò il
biondo. Hermione alzò la testa dal cuscino e fece forza sui gomiti per
sollevarsi leggermente. -Ma se vuoi posso sempre portar via...-disse lui
certo di quello che sarebbe venuto dopo. -Con lo sciroppo d'acero?-domandò
infatti Hermione senza smentirsi. Draco arricciò le labbra e si limitò ad
alzare le spalle. Neanche le avesse fatto il più bel regalo del
mondo,Hermione sorrise e si sporse verso di lui per dargli un bacio veloce sulle
labbra. Poi con un'altro gesto veloce si mise a sedere sul letto,avvolgendo
il corpo nudo nelle lenzuola, ancora vergognosa di farsi vedere nuda da
lui. -Non credi che dovresti farti passare questa...questa ritrosia nei miei
confronti?-le domandò lui seguendo il suo esempio e mettendosi seduto sul
letto. Lei lo guardò dubbiosa. -Sai che non è una cosa contro di
te...-disse Hermione. -Beh in fondo lo è-ribattè lui. Nel mentre del loro
battibecco,Draco aveva afferrato la bacchetta poggiata sul comodino e aveva
lanciato un'incantesimo d'appello per richiamare il vassoio con la colazione
dalla cucina,che ora si trovava a mezz'aria nella stanza diretto verso il
letto. -Che vuoi dire?-domandò la riccia sorpresa. Per qualche istante
Draco non rispose,occupato a controllare il vassoio,poi tornò a guardare il viso
della moglie. -A me piace il tuo corpo;nonostante le tue paranoie è perfetto
sotto vari punti di vista. Quindi mi piace guardarlo-le spiegò. -Stai
dicendo che sono un pò rigida per caso? Anche tu però non sembri il tipo da
colonia nudista-gli fece notare Hermione. Draco sorrise e sistemò il vassoio
sul letto,in modo che non intralciasse i loro movimenti. -No,intendevo dire
che non hai motivo di essere...imbarazzata o timida anche con me,perchè
qualsiasi imperfezione tu possa vedere nel tuo fisico,io la troverei
fantastica-le disse con voce sicura. Hermione sorrise
leggermente. -Davvero?- Draco ricambiò il sorriso e fece un cenno
affermativo con la testa. -Anzi probabilmente mi
ecciterebbe-ammise. Hermione rise,mordendosi il labbro inferiore. -E che
succede se ingrasso trenta chili e mi riempio di smagliature?-gli domandò
ancora. Draco,che aveva approfittato di quei pochi istanti di silenzio per
bere un sorso del suo tè,si voltò di nuovo verso di lei e posò la tazza sul
vassoio. -Beh,in quel caso ti lascerei per tornare da Daphne- Hermione
spalancò la bocca in un'espressione scandalizzata che fece ridere di gusto
Draco. -Tu,brutto...- Arrabbiata arricciò le labbra,guardandolo quasi in
lacrime per le troppe risate e,in un gesto repentino prese il cuscino e glielo
tirò addosso. Sorpreso da quell'attacco,Draco smise di ridere,giusto in tempo
per vedere Hermione che gli cadeva addosso,bloccandolo fra il materasso ed il
proprio corpo. -Guai a te!-gli disse seria colpendolo con un pugno leggero
sul petto. -Cosa?-domandò Draco sfidandola,uno sguardo divertito negli
occhi. -Azzardati ad andare con un'altra e ti giuro che te la faccio
pagare...Sono una Malfoy ormai-gli ricordò. Draco ghignò,restando in
silenzio,poi le strinse i fianchi con entrambe le mani e ribaltò le posizioni
grazie ad un veloce colpo di reni. Hermione si ritrovò sotto di lui fra i
cuscini,sentendo in lontananza il rumore tintinnante delle scodelle posate sul
vassoio. -Non dirmi che sei gelosa...-le disse,guardandola
dall'alto. -Oh,andiamo,ti pare una cosa da chiedere questa? E tu?-gli
chiese ritornando seria e affondando nei suoi occhi argentei. Draco alzò
l'angolo sinistro delle labbra,avvicinando il viso a quello della
donna. -L'ho chiesto prima io-le fece notare. Lei restò qualche istante in
silenzio,persa dietro ai suoi pensieri fissandolo,poi una mano salì fino ai
capelli biondi dell'uomo ed iniziò a sfiorare qualche ciocca disordinata,quasi
non fosse consapevole del suo gesto e dell'attesa di Draco. L'uomo aveva
bisogno di sapere. Sua madre gli aveva sempre detto che il vero amore porta
con sè anche la gelosia;si può amare una persona senza esserne gelosi,ma alla
fine quella storia finirà sempre perchè non c'era quell'ulteriore legame. Gli
raccontava che il rapporto che c'era fra i suoi genitori era basato
principalmente sulla gelosia: lei era gelosa del tempo che Lucius trascorreva
lontano da lei,con il gruppo di Mangiamorte e con l'Oscuro Signore,sempre con la
paura che potesse cedere a una delle tante tentazioni,mentre suo padre era
geloso del tempo che Narcissa trascorreva con Draco,tempo che secondo lui stava
sottraendo al loro amore. Continuando ad accarezzargli i capelli,Hermione
sembrò riscuotersi dal suo torpore e lo sguardo che gli lanciò fu quasi una
scarica elettrica:si può racchiudere in uno sguardo tutte le aspettative,le
paure e le sensazioni che si agitano nel nostro intimo? Guardando gli occhi
ambrati e calmi di Hermione,Draco si trovò quasi a scrutare la sua anima,
capendo senza bisogno di parole quello che lei sentiva. -Come potrei non
esserlo?-disse solamente la riccia. Facendo cadere di nuovo il silenzio fra
loro,Draco avvicinò il viso a quello della moglie e iniziò a baciarla,prima
lentamente e delicatamente,poi con sempre maggior passione. Hermione staccò
leggermente la schiena dal letto per andare incontro alle sue labbra,un braccio
stretto attorno ai fianchi dell'uomo e l'altro che dalle spalle gli scendeva
lungo la schiena. Riaprì gli occhi e cercò i suoi,staccando leggermente le
labbra da quelle di Draco. -Lo ammetto,sono gelosa...contento? Certe volte
mi faccio prendere dai dubbi,dai pensieri...Io e te siamo così diversi,non
abbiamo quasi niente in comune-disse dando voce alle sue paure. -Diamine
donna e me lo dici soltanto ora?Perchè non ci ho pensato prima,così evitavamo il
matrimonio e tutto il resto?-scherzò Draco baciandole leggermente il
collo. -Non prendermi in giro!Non hai mai pensato che saresti stato meglio
con qualcun'altro?-gli domandò cercando il suo
sguardo. -Sinceramente?- Lei annuì:voleva correre il rischio. -Neanche
una volta. Ti ho sposato perchè volevo farlo,lo stesso vale per te quindi
smettila di farti prendere dalle ansie...- Lei sospirò ed annuì. Draco
annuì a sua volta per poi lasciarsi andare ad un sorriso. -Bene,ora se non
ricordo male,mi sembra che abbiamo lasciato un discorso a metà...-fece
poi. Hermione sorrise sentendo di nuovo le labbra accarezzarle il collo e
scendere verso il petto. -Fammi indovinare...la colazione?-scherzò
allacciando le braccia attorno alle sue spalle, giocherellando con le punte
bionde dei capelli che cadevano sul collo. Draco sbuffò. -A quella magari
pensiamo dopo-la rassicurò,mentre con una mano l'aiutava a sistemare una gamba
attorno al suo fianco destro. L'istante dopo entrambi avevano dimenticato
l'interruzione,completamente dediti all'altro.
-Ciao- Questo sì che poteva essere definito momento
imbarazzante. Da quanto non si vedevano?Una settimana? Sì,più o meno,da
quando Draco ed Hermione erano partiti per la luna di miele. Da quella sera
in cui si erano scambiati quel bacio. Scacciò quel pensiero dalla mente e
cercò di togliersi quell'espressione stupita dalla faccia, sostituendola subito
con un sorriso che sperò essere abbastanza convincente. Lui sorrise di
rimando e per qualche secondo restarono entrambi sulla porta in perfetto
silenzio; possibile che ogni volta che si incontravano dovevano comportarsi come
due adolescenti? Un'ultimo sguardo reciproco li convinse a
parlare. -Credevo fossi tornato a casa...-fece Ginny. -Stavo per
chiamarti...-disse invece Blaise. Il problema era che avevano deciso di
parlare contemporaneamente. Ginny sorrise leggermente divertita,seguita da
Blaise che abbassò lo sguardo sui gradini di marmo nero. -Credevo fossi
tornato a casa tua-ripetè la donna. Lui scosse la testa. -Draco mi ha
chiesto di "fare la guardia" a casa sua mentre lui è in luna di miele. Mi ha
preso per il suo giustiziere privato-scherzò rialzando lo sguardo su di
lei. -Perchè tu?Dove sono Mr Higgins e gli altri?-chiese Ginny sinceramente
sorpresa. -Oh,Hermione ha dato loro due settimane di vacanza,per riprendersi
dal trambusto del matrimonio. Così si godono anche loro una piccola luna di
miele-le disse l'uomo. Ginny mugugnò scontenta e storse la bocca verso
sinistra. -Qualche problema?-domandò Blaise notando la sua
espressione. Lei scosse la testa,poi sembrò
ripensarci. -Beh,effettivamente qualche problema c'è....Quando io e i bambini
siamo andati via,alcune cose dei ragazzi era ancora nella lavanderia,fra cui
anche il pigiama preferito di James,e Mr Higgins mi ha promesso di farmela avere
il prima possibile. Ma adesso Jim comincia a chiedere dov'è il suo pigiama
con i dinosauri...-spiegò all'uomo. -Possiamo provare a vedere se sono ancora
in lavanderia. Entra,accomodati-le disse Blaise facendosi da parte per farla
entrare. Lei lo guardò qualche istante,un'espressione dubbiosa sul viso,poi
decise di cedere e fece l'unico passo che le serviva per entrare in casa. Lo
vide arrivarle accanto e chiudere la porta,forse più vicino del necessario,ma
non si sarebbe lamentata per quell'attenzione. -Dammi la tua giacca-le disse
indicando il cappotto. Ginny slacciò il cappotto e dopo averlo fatto
scivolare dalle spalle con un solo movimento lo porse a Blaise,che la osservava
attentamente. Lui si voltò e lo attaccò all'attaccapanni distante pochi passi
da loro. -Per caso ti ho disturbato?Sono piombata qui convinta che non ci
fossero problemi,ma non avevo messo in conto di...-disse lei colta da quel
pensiero improvviso. -Di vedermi-finì lui visibilmente divertito. Perchè
negarlo? -Beh,sì-ammise la rossa. Blaise sogghignò divertito e scosse la
testa. Doveva recuperare quei vestiti il prima possibile e uscire da quella
casa:era possibile che un'uomo avesse un'aurea di sensualità attorno a
sè? Che sciocchezze le venivano in mente! -Tranquilla,non mi hai
disturbato. Stavo solo controllando le bozze del giornale di domani-le
disse. Ginny annuì. Come se avessero dimenticato di avere il dono della
parola ripresero a fissarsi,imbarazzati e imbambolati dalla presenza
dell'altro. C'erano tante cose che voleva fare e tutte
contemporaneamente:voleva recuperare quel pigiama e tornare a casa,fingere di
non sentire quell'elettricità che sentiva fra lei e Blaise,riportare il loro
rapporto a come era stato fino a quel bacio. In fondo cos'era un
bacio? Potevano far finta di essere stati ubriachi e dimenticare cosa era
successo quella sera. Però dall'altra parte aveva voglia di fare quei pochi
passi che la dividevano da lui e riprendere da dove avevano interrotto una sera
prima. Erano soli in casa,chi l'avrebbe saputo? -Stavo davvero per
chiamarti-disse lui interrompendo il treno dei suoi pensieri. Ginny riportò
lo sguardo sul suo viso e restò in silenzio,incerta che Blaise si aspettasse una
risposta. -Però è stata una settimana piena al lavoro e poi c'è stata
l'ecografia di Daphne e...-le spiegò. -Devi essere stato molto emozionato-lo
interruppe lei. Sì,meglio restare su quei discorsi generali... L'uomo
annuì e sorrise leggermente. Poi,inaspettatamente,lo vide fare un passo in
avanti verso di lei. -Ma il fatto che non ti abbia chiamato non significa che
non ti abbia pensato-le disse facendo un'altro passo verso di lei. Ginny
accennò un sorriso che incuriosì l'uomo. -Cosa?- -Ci stiamo comportando
come due ragazzini-gli fece notare. Ormai era di fronte a lei,le sarebbe
bastato muovere un braccio per sfiorarlo,e i loro sguardi si incontrarono di
nuovo. -E' una cosa tanto brutta?-le chiese con voce calma e
profonda. Diamine! Perchè non riusciva a vedere l'assurdità di quella
situazione? Non capiva che era finito per loro il tempo dei giochetti e delle
mezze verità? Ora erano adulti responsabili con tante cose a cui
pensare...Non potevano perdersi dietro questa follia! -Secondo te? Io ho
due figli,devo occuparmi di loro e tu stai per diventare padre. Non è il
momento per comportarsi in maniera avventata,per dimenticare le nostre
responsabilità e fare quello che...- Non la lasciò neanche finire. Ancora
una volta il tempo si mosse più velocemente:in una frazione di secondo si
ritrovò le labbra di Blaise sulle sue,la guancia sinistra coperta dalla mano
dell'uomo e il suo odore che sembrava avvolgerla completamente. Il tocco
delle labbra sulle sue era leggero,quasi etereo:era evidente che aspettasse una
sua decisione per continuare. Ginny cercò in qualche angolo della sua mente
quei bei discorsi che aveva cercato di propinare a lui e che avrebbero
dovuto convincere entrambi,ma non ne trovò traccia alcuna. Sospirò e allacciò
un braccio attorno al collo di Blaise,andando incontro alle sue labbra. La
mano finora posata sulla sua guancia scivolò sul collo e si perse fra i capelli
sciolti,mentre con un braccio attorno alla vita,Blaise l'attirava contro di
sè. Ginny dischiuse le labbra e insinuò la lingua nella bocca
dell'uomo,iniziando ad accarezzare la sua,sospirando nuovamente quando una mano
di Blaise le accarezzò un fianco. Si separarono colti quasi da una
frenesia,muovendo le mani sul corpo dell'altro:Ginny afferrò gli angoli del
maglione di Blaise e lo tirò verso l'alto per toglierlo, aiutata dai movimenti
dell'uomo;allo stesso tempo,Blaise slacciò i bottoni della camicia beige di
Ginny,tirandola poi fuori dalla gonna e facendola cadere a terra. Per non
inciampare negli indumenti a terra,si allontanarono di qualche passo,e Ginny si
ritrovò bloccata fra il muro ed il corpo di Blaise,che prese a tracciare un
percorso immaginario sulla sua pelle con le labbra:scese dal collo lungo le
spalle,mordendo l'osso leggermente in vista della scapola destra facendole
scappare un gemito,arrivando al solco fra i seni dove affondò il viso, incurante
della presenza ingombrante del reggiseno. Lei lo attirò più vicino,quasi
fosse una riparo dal freddo,e stringendo le dita fra i suoi riccioli e
mugugnando compiaciuta quando lui inziò ad accarezzarle il seno
sinistro. Cercando quasi di annullare la distanza fra loro,Ginny allacciò una
gamba attorno al fianco destro di Blaise,premendosi contro di lui,iniziando ad
accarezzargli la schiena ed il torace scolpito e nudo. Quando lui rialzò la
testa ed incontrò il suo sguardo,Ginny sorrise quasi imbarazzata e,quasi fosse
una ricompensa per quella ritrosia,Blaise tornò a coprire la bocca con la
sua. La staccò dal muro e la prese fra le braccia,sollevandola leggermente da
terra per poter essere allo stesso livello. Mentre la sua lingua indugiava
sul labbro inferiore di Blaise,le sue orecchie registrarono distrattamente il
rumore delle sue scarpe che cadevano a terra dopo esserle scivolate dai piedi.
Senza smettere di baciarlo,allacciò entrambe le gambe attorno ai fianchi
dell'uomo,entrando in contatto con la sua erezione e facendolo gemere sulle sue
labbra. Aprì gli occhi ed incontrò i suoi,lasciandosi andare ad un sorriso
compiaciuto:le piaceva che un'uomo tanto ricercato e tanto bello potesse avere
quelle reazioni per lei. -Camera mia o camera tua?-sussurrò sfiorandogli il
labbro superiore con la punta della lingua. Blaise sorrise e,continuando a
tenerla in braccio,si avviò verso le scale,godendosi i piccoli baci che Ginny
aveva iniziato a dargli sul viso,sull'orecchio destro,sul collo. A metà
scalinata la rossa tornò a cercare le sue labbra,confondendolo con un bacio
appassionato e costringendolo così a fare l'ultima rampa ad occhi
chiusi. Completamente distratto,Blaise mancò l'ultimo gradino,cadendo in
avanti cercando di evitare che Ginny si facesse male nell'impatto. -Stai
bene?-le chiese preoccupato. Lei annuì. -Ti sei fatto male?-gli domandò
lei,sentendosi leggermente in colpa. -Tranquilla,io sono una roccia-la
rassicurò. Ginny sorrise e gli allontanò una ciocca riccioluta dalla
fronte. Erano in una posizione altamente compromettente:cadendo,Blaise era
finito con la schiena sul pavimento,facendo crollare Ginny su di sì per evitare
che si facesse male,ed ora sembravano entrambi poco inclini a
muoversi. Blaise alzò leggermente la testa e posò un bacio su una guancia
della donna,come se potesse accontentarsi di quel semplice gesto. Sentì una
mano piccola accarezzargli il petto,giocherellando per un'istante con il
capezzolo sinistro,per poi ricominciare a scendere verso il basso. Fissò lo
sguardo in quello di Ginny e la vide perfettamente a suo agio:nessun dubbio,la
febbre che sembrava averli colti prima era svanita. Se ora fosse successo
qualche fra loro,sarebbe stato perchè entrambi lo volevano. Muovendo
leggermente la testa sulla moquette,continuò a fissare gli occhi nocciola della
donna, mentre la piccola mano era arrivata ai pantaloni e stava abbassando
la cerniera lampo. Fece per dire qualcosa,ma tutte le parole si trasformarono
in un gemito soffiato quando la mano di Ginny si infilò nella breccia della
cerniera e iniziava ad accarezzare la sua erezione sopra il tessuto dei
boxer. La vide sorridere:le piaceva vederlo così in difficoltà? Incapace
di staccare lo sguardo da quello di lei,portò entrambe le mani su entrambi i
fianchi di Ginny e l'istante dopo nel corridoio risuonò il rumore della
smaterializzazione. Spiazzata da quell'iniziativa,Ginny si ritrovò con la
schiena sul piumone bianco morbido e il viso di Blaise sopra il suo,entrambe le
braccia dell'uomo posate ai lati della sua testa per evitare di pesarle
addosso. -Così sei più comoda...-le spiegò. Facendo forza sui gomiti si
alzò leggermente,portando il viso su quello di Blaise,le labbra quasi sulle
sue. -Non ti facevo così premuroso...E io che fossi tu a stare scomodo-lo
prese in giro la rossa. Blaise rise e la baciò sfiorandole il labbro
superiore. Si fissarono per qualche istante,in silenzio,mentre mille pensieri
indisponenti attraversavano la mente di Blaise. La desiderava. Era tutta
la settimana che non faceva che pensare a lei e a come sarebbe stato fare sesso
con lei. Però non poteva comportarsi come un'idiota eccitato e prendersi
quello che voleva senza ricordarsi di lei. Che stava pensando Ginny di tutta
quella situazione? Cosa l'aveva spinta fra le sue braccia? Quali
conseguenze ci sarebbero state se si fossero lasciati andare? Aveva ragione
lei quando diceva che non erano più ragazzi:erano adulti e dovevano affrontare
quella situazione come tali. Le diede un'altro bacio veloce,ritraendosi prima
che questo potesse diventare troppo profondo. -Posso ancora fermarmi...Se tu
hai qualche dubbio,possiamo lasciar perdere. Se pensi che tutto questo stia
succedendo troppo in fretta o...-le disse cercando di comportarsi da "bravo
ragazzo". Si bloccò vedendo il sorriso divertito di Ginny. -Credevo che i
Serpeverde fossero spregiudicati in fatto di sesso-commentò. -Lo
siamo-ribattè lui. Ginny lo fissò qualche secondo pensierosa. -Allora
questo ripensamento ha a che fare con me-disse poi. L'espressione che era
apparsa sul viso della donna non gli piacque per niente:era un misto fra
rabbia,delusione e offesa. -No no,ti sbagli!-le disse cercando di rimediare
al danno che aveva fatto involontariamente. Ma era troppo
tardi. -Sai,forse hai ragione tu-fece poi tirandosi a sedere e staccandosi
dal suo abbraccio. La vide posare i piedi a terra e rialzarsi,voltandosi
l'attimo dopo verso di lui. -Aspetta Ginny,lascia che ti spieghi-cercò di
bloccarla Blaise,seduto a sua volta sul letto. -No,va bene così. E' stato
solo un momento di...follia,sbandamento,chiamalo come ti pare. Non succederà
più-gli assicurò. -No,credimi mi sono spiegato male,quello che volevo dire
era che...-tentò ancora Blaise. -Blaise,davvero non mi interessa-tagliò corto
lei. Era stata la più grande idiozia che aveva fatto nella sua vita. Per
una volta aveva deciso di lasciarsi andare,di seguire l'istinto e le sensazioni
e ovviamente quella scelta si era rivelata sbagliata. Perchè si era tirato
indietro in quel modo proprio quando le cose erano già tanto avanti? -Credo
sia meglio che vada-gli disse. Non sapendo cosa dire,e spaventato di
peggiorare ancora di più la situazione,Blaise restò in silenzio,limitandosi ad
annuire. La vide uscire dalla stanza e frustrato si buttò a peso morto sul
letto,ascoltando i passi di Ginny per la casa mentre raccoglieva i suoi vestiti
e poi la sentì chiudersi la porta di casa alle spalle. Una cosa era
certa:comportarsi da bravo ragazzo non portava niente di
buono.
Salve a
tutti!
Le
relazioni sono complicate...Qndo sembra ke tt sia perfettamente a
posto e non ci siano problemi,tutto va a pallino.
Ci avete
mai fatto caso?
Questo
mi ha ispirato la fine del capitolo:finora avevamo visto solo coppie
felici,Draco ed Herm, Pansy e Theo,anche Daphne e Blaise in uno strano
modo erano felici.
E'
evidente che Blaise e Ginny si piacciano,che siano attratti l'uno dall'altro,ma
non hanno ancora imparato a "giocare fuori casa"...mi spiego:finora si sono
innamorati soltanto di persone che erano simili,anche troppo,a loro;che facevano
parte del loro ambiente e che li conoscevano da sempre.
E'
venuto il momento di sfidare sè stessi con qualcosa di completamente
diverso...
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi
scuso x eventuali errori di ortografia e di battitura.
Le frasi
all'inizio del capitolo sono tratte da "Magnolia" dei Negrita e da "Indimenticabile" di Antonello
Venditti.
E ora i
ringraziamenti:Sissy'88(Benvenuta!Mi fa sempre piacere quando riesco a far cambiare idea
ad un lettore;anche io sono una fan di Harry e Ginny,infatti la mia prima
fiction era interamente dedicata a loro secondo i canoni,ma in qst storia ho
deciso di giocare all'assurdo capovolgendo i ruoli),Erigre(Diciamo che ha avuto più di un
regalo,ma in fondo lo meritavano entrambi), Giulia
Malfoy(Ho fatto prima che ho potuto...Che ne
dici?),Gelb_augen(Quello è
venuto sul momento,quasi un lampo di genio!In quelle che ho trovato finora sn
solo dei personaggi secondari nelle storie d'amore fra Draco e Herm,un
pòcome la mia storia,ma nn finiscono mai insieme...Alla fine credo che si sia
rivelato meno hot delle vostre aspettative...), Marie'92(Grazie x
i complimenti!Più che scioccante direi inaspettato,ma tranquilla nn era al
matrimonio x Hermione,altrimenti Draco lo avrebbe polverizzato in
un'attimo),Smemo'92( Grazie x i complimenti!Personalmente mi sarebbe difficile
abbassare le mani da dosso a Draco,credo me le dovrebbero tagliare.Ginny e
Blaise,hai detto bene,sono proprio cm 2 adolescenti e come tali fanno dei guai
inaspettati,come se nn si fossero mai trovati ad aver contatti con l'altro
sesso),Ginny'28(Resta
sintonizzata,arriveranno presto!),Krisma(Tranquilla, mi ricordo com'era,specialmente in qst periodo...Un
hurrà x me x essere riuscita nella mia missione!Sn tr contenta di averti
convertito,nn puoi capire!),Kitty Cullen(Credo tu abbia ragione.Posso dirti che sapremo qualcosa di più su
Daphne già dal prossimo capitolo...),Alias
NLH(Infatti li ho spediti sulle montagne lontani il
più possibile da tutti e tutto:se la meritavano un pò di quiete!),Yumisan(Grazie x i complimenti!Sì,forse
hai ragione,magari ho chiesto troppo alla sua pazienza...),Bellezza'88(Grazie x i
complimenti!),JC(Che ne
dici mio commentatore di fiducia?Ho calcato tr la mano oppure potevo concedermi
qualcosa di +?PEr quanto riguarda Filippo Valenti,l'incontro che Daphne fa al
matrimonio,posso dirti kè è frutto della mia mente,ma ke è già apparso in qst
fic...Ti ho aiutato?),Pikkola(Manca poco ormai,però volevo dar loro almeno un pò di pace
matrimoniale prima di far scoppiare qst altra bomba.Anche io reagire come
te,senza contare che il nostro Draco nn ha mai detto ad alta voce cosa prova per
Hermione),LadyFel(Grazie x
i complimenti!Spero di nn farti piangere ancora visto qll che succederà fra
poco),Deaselene(Sono
doppiamente contenta,per il capitolo e per le canzoni,che vengono aggiunte in
base al momento e ai miei personali gusti,qndi mi fa piacere ke tu le abbia
apprezzate),Hollina(Non
credere ormai anche Blaise ha recuperato molti punti e si è fatta una lunga coda
di ammiratrici,quindi mi sa che devi metterti in fila anche con
lui),Mizz me(Ti assicuro
che nn volevo attentare alla tua salute mentale,questa volta sn arrivata in
tempo?),NikiPotter(Davvero?Quindi credo di esserti un pò antipatica x come si è
messa la situazione fra Gin e Blaise...cmq come è andata con l'inalatore x
l'asma?),Daphne'92(Avevamo
dimenticato qnt potesse essere dolce Prue...Purtroppo nn posso rispondere alla
tua domanda xke ti rovinerei la sorpresa).
Visto
che fra qualche settimana inizia Sanremo(x l'ennesima volta),e ke qualcuno ha
apprezzato le canzoni inserite nei vari capitoli,ho avuto una strana
idea...
Bene,x
il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"Breaktrough"
Baci,Eva.
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Capitolo 29 *** Breaktrough ***
breaktrough
Prima c'era stato lo
scambio dei numeri di telefono. Poi era venuta una telefonata
informale,leggera,tanto per ricordare all'altro di aver fatto quello scambio e
per sapere qualcosa su di lui. E nel corso di quella telefonata c'era stato
il primo invito:un pranzo,durante la settimana,nelle loro pause
lavorative. Nessun'impegno e nessuna pressione. Si erano incontrati in un
"Pret A' Manger" vicino alla City e,davanti ad un panino e ad un insalata con il
pollo e a due bottigliette d'acqua avevano iniziato a parlare. Lui le aveva
detto di essersi trasferito da poco a Londra e di avere ancora qualche
difficoltà d'adattamento,lei invece gli aveva rivelato di non aver mai visitato
l'Italia,e che i suoi soli viaggi in Europa si limitavano alla Francia dove
viveva suo figlio. Gentile e moderatamente interessato,lui le aveva chiesto
quanti anni avesse il bambino e come mai non vivesse con lei,chiedendole scusa
anticipatamente se considerava invadente quella domanda. Stupita da quel
comportamento da cavaliere antico,lei gli aveva risposto senza alcun timore o
imbrazzo continuando poi a sviscerare la loro vita. Lei aveva scoperto delle
quattro sorelle femmine di lui,tutte nel campo della medicina sposate e con
figli che non vedevano l'ora di vederlo sistemato,e di come fosse felice di quel
trasferimento che gli concedeva quella intimità che in Italia non aveva. Il
tempo era volato troppo velocemente e li aveva costretti a salutarsi mentre
ancora erano concentrati sul loro discorso e il reciproco interesse. -Come
risponderesti se ti chiedessi un'altro invito a pranzo?-le chiese prima di
salutarsi. -Accetterei-fece lei tranquilla con un leggero sorriso. Al
secondo "appuntamento" era stata lei ad aprirsi,a parlargli di sè. Gli aveva
raccontato della sua famiglia,che ormai era composta solo da lei e sua sorella,e
di come considerasse i suoi amici la sua vera famiglia. Aveva parlato del
rapporto con suo figlio,ammettendo di sentirsi qualche volta in colpa per la
lontananza e di come cercasse di rimediare ogni volta che lui era a Londra
sperando,ogni volta che lo vedeva partire,che tutto non andasse perduto. Si
era quasi eccitata parlando del bambino che ancora doveva nascere e che secondo
lei era una femmina,facendolo sorridere in modo tenero. L'unica cosa su cui
aveva taciuto era stato il bambino che lei e Blaise avevano perso;forse era
ancora troppo presto per parlarne. Era una strana sensazione raccontare di
sè:finora non aveva mai dovuto farlo,tutti la conoscevano e sapevano tutto di
lei. Ora,invece,lei poteva scegliere cosa mostrare e cosa celare di sè
stessa...Era un potere enorme, anche più della sua magia! Filippo era rimasto
ad ascoltarla per quasi un'ora,quasi rapito dalle sue parole,intervenendo sempre
al momento giusto e facendo le giuste osservazioni evitando,per la seconda
volta,che si creasse anche il minimo imbarazzo. Per questo,forse,quando era
venuto il momento di separarsi lei gli aveva chiesto di rivedersi
ancora. -Domani?-le aveva proposto lui. Una smorfia era apparsa sul bel
viso di Daphne. -Domani ho l'ecografia della bambina-gli aveva detto
leggermente dispiaciuta. Filippo aveva annuito lentamente. -Potremmo
vederci dopo la visita...sempre che tu non sia troppo impegnato-gli aveva
proposto subito Daphne. Lui restò qualche istante pensieroso e poi annuì di
nuovo. -Non credo si siano problemi. Alle tre?- Un nuovo sorriso era
apparso sul viso di Daphne. -Perfetto- Al terzo incontro,lei era
letteralmente al settimo cielo. Filippo era seduto ad un tavolino di uno
Starbuck nei pressi di Piccadilly Circus e lei gli andò incontro con un sorriso
radioso che le illuminava tutto il viso. Facendo i pochi passi che li
dividevano gli fece un cenno con le dita della mano sinistra e lui sorrise
leggermente, ricambiando poi il gesto. -Sei puntualissima...Credevo di
doverti aspettare. Guarda mi ero portato anche il giornale-le disse alzando
una copia dell' "Evening Standard". Daphne sorrise e si lasciò calare il
cappotto dalle spalle. -Perchè avrei dovuto essere in ritardo?-gli chiese
guardandolo curiosa. Filippo alzò le spalle. -Sono mai arrivata tardi ad
un'incontro?-chiese ancora. -Questo no,ma visto l'importanza del tuo
appuntamento precendente pensavo te la saresti presa con più calma...-le
spiegò. Daphne sorrise e scosse la testa. Cercando di uscire dal
"labirinto" in cui si era cacciato da solo,Filippo decise di far cadere
l'argomento e restò a guardarla mentre leggiadra,si avvicinava al bancone e
ordinava un muffin all'uvetta e un tè. -Allora?Come è andata?-le domandò
quando tornò a sedersi di fronte a lui. La vide mordersi un'angolo del labbro
inferiore. -Mi sono presa una piccola sgridata perchè mangio troppi
dolci...-gli disse con un'aria da bambina biricchina. Filippo accennò un
sorriso e abbassò leggermente lo sguardo,posando gli occhi sulle mani di
Daphne,intrecciate sul tavolino. -Per questo hai rinunciato alla tua
cioccolata calda-notò. -Ma non mi impedisce di prenderne un sorso dalla
tua...-ribattè lei,indicando la sua tazza. Filippo rise divertito e,a
protezione della sua cioccolata,alzò una mano e coprì la tazza dallo sguardo
della donna. I loro occhi si incontrarono e restarono entrambi in silenzio
per qualche istante,poi Daphne gli rivolse un piccolo sorriso. -Vuoi
vederla?-gli chiese. Lui rispose al suo sorriso e annuì. Neanche le avesse
fatto il più grande regalo della sua vita,Daphne si illuminò e si abbassò per
prendere la borsa,la aprì e ne tirò fuori un fascicolo
plasticificato. Filippo prese il fascicolo che lei gli stava porgendo e lo
aprì,posando gli occhi sulla prima foto. -Devo confessarti che non sono mai
stato capace di capire molto da queste immagini-le disse,lo sguardo fisso su
quei quadrati neri e verdi che gli davano l'impressione di una foto ad
infrarossi. La sentì sbuffare,neanche gli avesse detto una cosa assurda,e
alzando gli occhi la vide con entrambi i gomiti poggiati sul tavolo,leggermente
più vicina a lui,per cercare di vedere le foto dell'ecografia. Abbassò il
fascicolo perchè anche lei potesse vederlo,portandolo poco sopra le loro
tazze. -Questa è la testa-gli spiegò Daphne facendo un gesto circolare con un
dito sopra la foto. Lui assottigliò gli occhi e guardò più
attentamente. -E questa è una gamba...Aveva le gambe accavallate,quindi se ne
vede soltanto una-gli spiegò. -Ti credo sulla parola-scherzò
lui. -Veramente non vedi nulla?Guarda quest'altra...Si sta succhiando il
dito-continuò la bionda indicandogli l'altra foto. Ancora una volta Filippo
guardò l'ecografia,con molta attenzione,ma dopo qualche istante dovette
arrendersi. Alzò lo sguardo su Daphne e scosse la testa. -Non
prendertela...Non capivo neanche quelle dei miei nipoti!-le disse cercando di
mitigare la sua delusione. -Come fai a non capire niente di questa roba con
quattro sorelle medico?-gli domandò lei incredula. -Infatti sono il loro
divertimento!Ogni volta mi mettono in mezzo solo per farsi quattro
risate- Daphne rise leggermente e scosse la testa. Lui la guardò qualche
istante in silenzio,cercando la risposta dei suoi occhi:come era possibile che
si fossero trovati d'accordo in così poco tempo? Di solito quando si conosce
una persona c'è sempre una prima fase di assestamento,in cui ci si trova
antipatici,quasi insopportabili...perchè a loro non era successo? -A che stai
pensando?-gli chiese Daphne senza staccare lo sguardo dal suo. -Sto cercando
un modo per bere la mia cioccolata senza che tu me la rubi da sotto il
naso- Daphne sorrise ed abbassò la testa,nascondendo il proprio viso con
alcune ciocche di capelli biondi. -Seriamente!-gli disse poi tornando a
guardarlo. Lui si lasciò andare ad un respiro profondo e decise di
buttarsi:che poteva succedergli di terribile? -Vorrei invitarti a cena-ammise
poi. Ok,l'aveva detto. Quello che finora aveva solo pensato era venuto
fuori. Era stato evidente quasi fin da subito che Daphne lo
attraeva,altrimenti non le avrebbe chiesto il suo numero,e non avrebbe neanche
chiamato per fissare il primo incontro. Eppure quella storia aveva più contro
che pro! Non si era mai trovato a frequentare una ragazza incinta:lei non ne
aveva mai fatto mistero, d'altronde come avrebbe potuto,e per qualche strana
ragione sembrava che quella gravidanza la rendesse più euforica del
necessario. C'era poi da considerare la questione del padre della
bambina:come avrebbe reagito sapendo che lei si vedeva con un'altro? Si
sarebbe scoperto geloso,oppure avrebbe trovato la cosa normale visto che la loro
relazione era finita e che lui era già interessato ad un'altra
donna? -Quando?-domandò lei,per nulla sorpresa. Filippo spalancò
leggermente gli occhi,colpito da quell'assenza di stupore e si schiarì
leggermente la gola cercando di guadagnare tempo. -Pensavo a venerdì sera-le
disse poi. Daphne ci pensò su qualche istante,poi lui la vide fare una
smorfia. -Venerdì non posso...- Lui annuì velocemente,come se si fosse
aspettato quella risposta. -Draco ed Hermione tornano dalla luna di miele e
abbiamo deciso di rompergli le scatole. Però possiamo fare sabato sera,se per
te va bene-gli propose lei. Filippo la osservò,cercando qualcosa sul suo
volto che gli facesse capire che non era quello che lei voleva veramente,ma alla
fine dovette arrendersi. -Perfetto. Alle sette va bene?-gli chiese
ancora. Lei sorrise leggermente,continuando a fissare il suo
viso. -Benissimo- Prese la borsa e,dopo aver messo dentro il fascicolo
dell'ecografia,tirò fuori un biglietto da visita con tutti i suoi numeri ed il
suo indirizzo. Restarono seduti per un'altra mezz'ora finchè per Filippo non
arrivò il momento di tornare al lavoro. Usciti sul marciapiede di fronte allo
Starbuck,uno di fronte all'altro,si fissarono per qualche istante. -Ci
vediamo venerdì-le disse lui salutandola. Daphne accompagnò le sue parole con
un piccolo cenno del capo. Poi si voltò e iniziò ad incamminarsi,ma aveva
fatto soltanto pochi passi quando Filippo la vide voltarsi e tornare
indietro,con la solita calma ed eleganza. -E' successo qualcosa?-le chiese
quando fu davanti a lui. -C'è una cosa a cui penso da un pò di tempo,e so che
la buona educazione dice che dovrei aspettare finchè tu non ti faccia
avanti,però io non sono mai stata molto paziente... Perciò ora ti darò un
bacio-gli disse come se fosse la cosa più normale del mondo. Filippo la
guardò incredulo,quasi sicuro di aver inventato le ultime parole. -Come
scusa?-chiese infatti. Daphne annuì. -Un bacio. Sia chiaro,non voglio
assalirti o cose simili,vorrei soltanto togliermi questa curiosità... Tu puoi
sempre scansarti se non vuoi- Ancora poco sicuro che tutto stesse succedendo
veramente,Filippo annuì. L'istante dopo,le braccia di Daphne erano attorno al
collo ed il viso era più vicino al suo,gli occhi affondati nei suoi,prima di
abbassare le palpebre. Con un piccolo movimento della testa il labbro
inferiore di Daphne sfiorò quello superiore di Filippo,delicatamente quasi fosse
una carezza. Senza neanche accorgersene Filippo sollevò le braccia e le portò
a stringersi attorno alla vita della donna,mentre le sue labbra andavano
incontro a quelle di Daphne,rispondendo al bacio e chiedendo di più. Sentì le
dita di Daphne affondare sfiorare le punte dei suoi capelli che ricadevano sul
collo ed i suoi denti mordergli il labbro inferiore. Quasi nello stesso
istante riaprirono gli occhi e tornarono a guardarsi,sciogliendo l'abbraccio e
mettendo di nuovo fra di loro una distanza di qualche passo. Sulle labbra,ora
leggermente rosse,di Daphne aleggiava un sorriso compiaciuto e misterioso che lo
incuriosiva. -Ci vediamo venerdì-gli disse. E prima che potesse dire
qualsiasi cosa,voltò le spalle e si incamminò,disperdendosi fra la
folla.
-Abbiamo già fatto
questa scena,potresti mettermi giù?- Sotto lo sguardo divertito di Prudence
che rideva sotto i baffi,Draco entrò in casa fermandosi nell'ingresso
continuando a tenere in braccio Hermione. -Sai che certe volte sai essere
davvero seccante?-le disse senza badare alle sue lamentele. Hermione sbuffò e
gettò leggermente la testa all'indietro,senza paura di perdere l'equilibrio e
cadere:ormai era diventata quasi una "routine". L'aveva portata in braccio
sulla soglia della casa in Austria,poi era stata la volta della loro camera da
letto,sempre nello chalet e adesso aveva deciso di replicare la
mossa. -Secondo me è solo una mossa...Vuoi far vedere quanto sei forte e
muscoloso-lo prese in giro portando lo sguardo sul biondo. Draco storse la
bocca verso sinistra continuando a guardare davanti a sè. -E' vero Prue?-fece
ancora Hermione cercando l'appoggio della figlia. La bambina la guardò
qualche secondo,mentre entravano nel salotto,guardò Draco e alla fine scosse la
testa accompagnando il gesto con una risatina
divertita. -Traditrice- -Fossi in te mi goderei il momento perchè non
succederà più-ribattè lui. -Amore ho apprezzato il gesto la prima volta;ti
giuro ho adorato quando lo hai fatto,ma adesso...- -Sai Granger,non ne posso
più di sentire le tue lamentele.Scendi!-le disse rimettendola in piedi con
dolcezza,senza però accennare a lasciarla andare. Di nuovo con i piedi per
terra,Hermione si sistemò i vestiti neanche fosse appena scesa da cavallo e poi
guardò gli occhi del marito. -Ormai sono una Malfoy...A meno che tu non ci
abbia ripensato-gli ricordò con un leggero sorriso. -Manca tanto
così:un'altra lamentela e...-fece Draco. Hermione annuì,passando velocemente
la lingua sul labbro inferiore. -Se vuoi posso ricominciare...- Il resto
della frase le morì in gola quando le labbra di Draco si posarono sulle
sue,zittendola. Le braccia strette attorno ai suoi fianchi,Hermione rispose
con la stessa passione al bacio, dischiudendo le labbra per permettergli di
insinuarsi nella sua bocca. Le arrivò all'orecchio un'altra risatina di
Prudence e fu quel suono a far allontanare entrambi l'uno dall'altra. Draco
si staccò dalle sue labbra e le portò un ricciolo dietro l'orecchio
sinistro. -Possibile che non c'è altro modo per zittire le tue lagne?-la
prese in giro facendo scivolare la mano dall'orecchio lungo la base del
collo. Lei scosse la testa e gli diede una leggera spinta,facendolo
ridere. Lo vide avvicinarsi a Prudence con le braccia spalancate e,a pochi
passi da lei,si piegò sulle ginocchia per essere alla sua altezza. -Per
favore dimmi che tu non sei permalosa come tua madre...-disse alla
bambina. Prudence,che quasi certamente non aveva capito il significato di
quella parola, scosse la testa. -No!Io no!-rispose andandogli
incontro. Hermione guardò sua figlia infilarsi nell'abbraccio di
Draco,dopodichè l'uomo tornò ad alzarsi portando con sè Prudence. -Chi vuole
volare?-chiese alla piccola. -NOI!-esclamò felice Prudence. E guardandoli
volteggiare per tutto il salotto,fra le risate,Hermione si disse che quella era
la felicità. La pura e semplice felicità.
Il primo ad arrivare
fu,ovviamente,Blaise. Quella per lui era una seconda casa,quindi era quasi
un'obbligo per lui arrivare per primo. Ad aprirgli la porta fu Draco,con
Prudence in braccio. -Guarda chi è ritornato fra i comuni mortali!-fece il
moro non appena la porta si aprì sul padrone di casa. -Zio Blaise!-lo accolse
Prudence tendendo le braccia verso di lui. -Ehi topolino!-la salutò Blaise
entrando in casa e prendendo la bambina dalle braccia di Draco. Il biondo
chiuse la porta alle loro spalle e lo osservò qualche istante con la
bambina. -Non ti hanno mai detto che non bisogna disturbare due sposi
novelli?-bacchettò poi l'amico. Blaise si voltò e lanciò uno sguardo al
biondo. -E per quale motivo?Con una bambina in giro per casa sareste stati
comunque molto limitati-ribattè. Draco scosse la testa mentre un ghigno si
disegnava sul suo volto. -Anche i bambini vanno a letto prima o poi...-gli
fece notare. Blaise lo fissò qualche istante sogghignando a sua volta
divertito poi abbassò lo sguardo su Prudence,che per tutto il tempo aveva
giocherellato con i bottoni che bloccavano gli angoli del colletto della sua
camicia. -Povera piccola!Non ti vede da due settimane e già pensa al modo per
sbarazzarsi di te...-disse incontrando lo sguardo della bambina. -Oh,chiudi
la bocca!-ribattè divertito l'altro. Blaise rise e,ancora con Prudence in
braccio,si diresse verso il salotto. Una volta lì mise a terra la bambina,si
tolse il cappotto posandolo su una sedia e prese il whisky che Draco gli
porgeva:era qualcosa che avevano già fatto,un copione già recitato. -Dov'è
Hermione?-gli chiese poi sedendosi sul divano. -Sta facendo l'ordinazione per
la cena di stasera;non abbiamo ancora avuto il tempo di fare la spesa-rispose il
biondo dopo aver bevuto un sorso dal suo
bicchiere. -Cinese?- -Pizza-rispose la voce di Hermione dalla
soglia. Blaise si alzò e le andò incontro per salutarla. -Sei veramente
uno splendore...Deve essere stata una luna di miele fantastica-commentò
malizioso dopo un veloce sguardo. Hermione sorrise,per nulla
imbarazzata:quello era solo una delle tante frecciatine che avrebbero lanciato a
lei e a Draco quella sera riguardo alla luna di miele:perchè arrabbiarsi quando
la maggior parte di queste sarebbero state vere? -Infatti...Spero tu sia più
sollevato adesso-lo prese in giro lei. -Enormemente- Draco ed Hermione si
scambiarono un'occhiata e lei lo vide scuotere la testa,quasi rassegnato, lo
stesso ghigno di poco prima sul volto. Blaise tornò a voltarsi per tornare
verso il divano quando la sua attenzione venne attirata da un' oggetto vicino al
televisore. -E quello cos'è?-chiese avvicinandosi all'impianto. Draco si
alzò a sua volta,andando accanto all'amico. -Un regalo di nozze. Visto che
ora è tornato tanto di moda hanno pensato di regalarci un sing-a-long-gli
spiegò. -Un'apparecchio per il karaoke?-chiese Blaise incredulo. Draco
annuì. -Chissà perchè hanno avuto questa terribile idea...Sarà perchè non mi
hanno mai sentito cantare-commentò Hermione. Blaise sorrise ironico e Draco
capì ancor prima che l'amico parlasse cosa passava per la sua mente. -No!-lo
bloccò prima che dicesse una sola parola. -Andiamo,sarebbe come ai vecchi
tempi!-ribattè l'altro. -Assolutamente no!-continuò il biondo. -Sarà
fantastico...Sicuramente Theo mi darà ragione e se ci sono le canzoni giuste si
uniranno anche Duffy e Pansy. Dov'è l'elenco dei testi?-chiese iniziando a
guardarsi in giro. Hermione osservò il battibecco fra i due amici e si
avvicinò ai due,sperando di riuscire a capire qualcosa. -Forse mi sono persa
qualche passaggio-commentò. Blaise si voltò verso di lei e parlò prima che
Draco riuscisse ad impedirglielo. -Non ti ha mai parlato della passione
insana per il karaoke che gli è venuta un'anno?-le chiese
guardandola. Hermione spalancò leggermente gli occhi,incredula,e guardò Draco
che cercava di nascondersi alla sua vista con una mano sugli
occhi. -Davvero?- -No,è tutta una balla!-s'intromise Draco,tornando a
guardare Blaise. -Stà zitto che stanno per arrivare i testimoni...Era fissato
con le canzoni dei Police e dei Duran Duran...-le raccontò
Blaise. -Piantala...-mormorò Draco al massimo della vergogna. -Forse per
la somiglianza con Simon LeBon-fece Hermione divertita. -Adesso ti ci metti
anche tu?-la rimbrottò il marito. Lei rise e gli allacciò un braccio attorno
alla vita,posandogli poi un bacio sulla spalla destra. -Perchè invece non
parliamo della tua passione per gli U2 e di quando ti eri tagliato i capelli
come Bono?-ricordò Draco cercando di mettere in imbarazzo l'amico. -Sempre
meglio della tua passione per gli Wham-rimbrottò l'altro. -Anche io li
adoravo!Io e Ginny avevamo il loro poster nel dormitorio e avremmo voluto
sposare George Micheal-confessò Hermione. A quella frase Blaise sembrò
tornare serio,come se improvvisamente qualcosa che aveva cercato in tutti i modi
di dimenticare fosse tornato a galla. Ma durò soltanto pochi istanti,poi il
solito sorriso beffardo tornò sul suo volto. -Non avreste combinato molto
nessuna delle due...tentò poi di scherzare. Draco rise seguito subito
dall'amico. -Allora dov'è questo libro con le canzoni?Dobbiamo scegliere i
pezzi migliori prima che arrivino gli altri-chiese ancora Blaise. Draco
incontrò lo sguardo divertito di Hermione e capì di non avere più
scampo.
-Allora?Come è andata?- Decisa e quasi
spietata,Pansy aveva resistito il tempo necessario perchè fossero sole per farle
il terzo grado,ed il momento adatto si era presentato quando era arrivata la
consegna delle pizze. Prudence era già stata messa a letto e
lei,Hermione,Daphne e Ginny si erano riunite in cucina per occuparsi delle varie
pizze lasciando gli uomini in salotto concentrati sul libro delle canzoni a
litigarsi le migliori. Facendo finta di non averla sentita Hermione si
avvicinò al lavello per aprire lo sportello sopra di questo e prendere i
piatti. -Hermy...-la chiamò con voce melliflua l'amica. -Certo che sei
incredibile!-commentò Daphne. -Che ho fatto?-chiese l'altra guardando la
bionda. -Ti aspetti che ti racconti tutti i particolari?-domandò Daphne
staccando un pezzo di cornicione dalla prima pizza. Pansy scosse la
testa,negando spudoratamente,facendo così sorridere le due donne e divertendo
Ginny. -Non ho bisogno dei particolari...Magari non di tutti-aggiunse
poi. Hermione rise leggermente e scosse la testa, incredula. -E' stata una
luna di miele,tutto qui-disse cercando di liquidare la curiosità
dell'amica. Quelle parole non spiegavano nel modo giusto quello che era
successo in quelle due settimane,anzi sminuivano terribilmente quello che c'era
stato fra lei e Draco,ma conosceva quanto la curiosità di Pansy potesse essere
insaziabile. -Ti è piaciuto lo chalet?-chiese Daphne,poggiando un gomito sul
marmo nero del bancone. Hermione la guardò sorpresa. -Sei stata tu a
dargli una mano!-esclamò. La bionda annuì. -Mi ha parlato della sorpresa
che voleva farti e io gli ho procurato le persone più adatte per il lavoro che
aveva in mente. Sono anche riuscita a strappare un buon prezzo per tutte le
prestazioni-spiegò Daphne ovviamente soddisfatta di sè stessa. -Non avrebbe
dovuto darti tanto da fare ora che sei incinta-si rammaricò la riccia. -Anzi
è stato un bene!Se fosse per Blaise non potrei alzare neanche una tazza di
tè...Questo lavoro,invece,gli ha mostrato che sono ancora in forze e che posso
benissimo lavorare fino al parto- Al sentire il nome di Blaise,Ginny rizzò la
schiena sedendosi più dritta sulla propria sedia e distogliendo lo sguardo dalle
altre sembrò perdersi dentro i propri pensieri per qualche secondo prima di
ritornare in sè. Pansy,che si era accorta di quel rapido cambiamento,si
chiese cosa lo avesse provocato. -Va bene,va bene...Sei gelosa della tua
privacy e tutte queste sciocchezze qui,ma puoi darci almeno qualche piccolo
dettaglio?-tornò poi a chiedere ad Hermione sporgendosi verso di lei sul
bancone. Per un momento Hermione lasciò perdere le pizze ed i piatti
e,pensierosa,si morse il labbro inferiore,ricordando quello che era successo
nelle due settimane passate. Poi tornò a incontrare lo sguardo di Pansy e si
lasciò andare ad un piccolo sorriso malizioso. -Avevate ragione su quelle
mutandine...Stimolano terribilmente la fantasia-si limitò a dire. Pansy
spalancò leggermente la bocca,sorpresa che la morigerata Hermione si fosse
lasciata andare a quel commento,mentre Daphne e Ginny si scambiarono un'occhiata
divertita. Quasi a crearsi uno scudo dalle conseguenti domande,Hermione voltò
le spalle alle tre donne e si avvicinò al frigo,aprendolo ed infilandovi la
testa dentro,anche se non aveva bisogno di niente. -E credi di poterci
lasciare così?-si lamentò Pansy. -Questa volta sono d'accordo con Pansy...E'
chiaro che ce lo hai detto apposta!-le diede man forte Daphne. -Se non vuoi
dirci come dicci dove...-continuò imperterrita la mora. Hermione,un sorriso
divertito sulle labbra,sentì la risata divertita di Ginny e,per nulla
imbarazzata,tirò indietro il corpo,facendo capolino dall'anta del frigo con
ancora quel sorriso impertinente sul viso. -In tutte le stanze dello
chalet...Più volte-rispose. Le sue parole vennero seguite da un'ovazione da
stadio che la fece ridere di cuore. In fondo di certe cose bisognava anche
vantarsi...
Nonostante le lamentele di Draco e le
dimostranze di Hermione per la sua voce stonata il "contest" di sing-a-long ebbe
luogo lo stesso supportato da Blaise,Daphne e dai cogniugi Nott che sembravano
non veder modo migliore di quello per passare la serata. Dopo aver finito le
pizze si erano trasferiti nel salotto e avevano preparato l'apparecchiatura,
disponendosi poi sul divano. -Chi comincia?-chiese Daphne guardando gli
altri. -La buona educazione dice che dovrebbe toccare ai padroni di
casa-disse Blaise guardando ora Hermione ora Draco. La donna scosse subito la
testa. -Non ancora!Non sono sufficentemente sbronza per fare una cosa del
genere-scherzò. Draco,seduto accanto a lei,sorrise e dopo aver incontrato lo
sguardo di Blaise scosse la testa a sua volta. -Sarò meglio che io canti
dopo,altrimenti voi non avrete più speranze-lo prese in giro. Blaise fece un
suono beffardo e guardò gli altri. -Perchè non tiriamo a sorte?-propose
Pansy. L'idea venne accettata:chi avesse buttato il numero più alto avrebbe
vinto. Il fortunato risultò essere Theo. -Come al solito!Hai scelto almeno
una canzone decente?-chiese Draco guardando l'amico che scorreva velocemente
l'elenco per cercare la sua canzone. -Perchè non canti tu invece di
lamentarti tanto?-ribattè l'altro. Il biondo scosse la testa e si sistemò
meglio sul divano,la testa sui cuscini,per ascoltare la canzone
dell'amico. La musica partì e ci volle un pò per capire che si trattava di
una canzone degli U2:soltanto Pansy l'aveva capito prima degli
altri. Arrivati al ritornello fu chiaro anche agli altri che si trattava di
una dedica proprio per Pansy che,seduta sul bordo del divano,osservava il marito
quasi in adorazione neanche avesse davanti Bono in persona.
"You're in my mind
all of the time I know that's not enough and if the sky can crack
there must be some way back for love and only
love"
-Ha qualche significato per loro questa
canzone?-bisbigliò Hermione curiosa a Daphne. La bionda annuì
impercettibilmente. -Da quanto so,c'era questa canzone in sottofondo quando
lui le ha chiesto di sposarlo- bisbigliò di rimando la bionda. Hermione
sorrise colpita da quel gesto romantico. Draco che aveva osservato lo scambio
di battute sospirò. -Per favore adesso non cedere al tuo animo
Grifondoro...-commentò. La riccia posò la testa sulla spalla del marito e
sorrise. -Lo so che è quello che ami di più- Draco si lasciò scappare un
piccolo sorriso proprio mentre la canzone di Theo sfumava. Ginny e Daphne
applaudirono leggermente mentre Pansy si alzava diretta fra le braccia del
marito. -Sì,va bene,ma non credere di guardagnare punti solo per questa
sdolcinatezza-lo informò Blaise. Theo rise e fece un cenno affermativo con la
testa. -Comunque sia,l'esecuzione è stata perfetta-ribattè Theo. Blaise
fece un cenno con la mano quasi volesse dargli ragione e poi guardò gli
altri. -Adesso a chi tocca?-domandò infatti. Daphne si alzò e,dopo un
piccolo inchino comico,prese il microfono dalle mani di Theo che andò a sedersi
accanto alla moglie. Al contrario di quanto era successo prima,non appena la
musica partì il gruppo di Serpeverde riconobbe la canzone e iniziò a
rumoreggiare,fischiando e applaudendo.
"You keeps
saying you got something for me something you call love but confess you
been messin when you shouldn't been messin and now someone else is gettin all
you best but this boots are made for walking and that's are what they
do one of this days this boots are gonna walk all over
you"
-E' il suo cavallo di battaglia. Ogni volta
canta questa canzone sicura di vincere-spiegò Draco sporgendosi verso la
moglie. -La canta bene però-s'intromise Ginny che aveva sentito le parole del
biondo. Hermione annuì,concorde con l'amica. -E' fantastica-ammise
Draco. La riccia lo guardò e dopo qualche istante di indecisione gli diede un
pizzico sul braccio più vicino a lei. -Ehi!-si lamentò lui
guardandola. -Sta molto attento Malfoy..Ancora non ho perdonato quello che mi
hai detto l'altra volta...-gli intimò Hermione. Draco rise e l'attirò più
vicino a sè sul divano,mettendole un braccio sulle spalle. -Non ti facevo
così credulona,sai?-la prese in giro. Lei cercò di divincolarsi,ma Draco la
bloccò e le posò le labbra sulle sue,smorzando completamente ogni
resistenza. Ginny,per educazione,distolse lo sguardo e per un'istante
incrociò quello di Blaise che doveva aver seguito a sua volta la scena. Si
fissarono qualche secondo,fino a quando la canzone finì e lei tornò a guardare
Daphne che raccoglieva gli ultimi applausi. -Credo sia anche inutile
continuare...Qual'è il mio premio?-scherzò la bionda. -Ancora non hai sentito
la mia canzone;credo dovremmo dividerci il premio-ribattè Blaise. Seguendo
quel piccolo scambio di battute,una luce si accese nella mente di Ginny. -A
chi tocca ora?-chiese Draco guardando il gruppo d'amici. -A me!-rispose Ginny
alzandosi dal divano. Sentì su di sè gli sguardi attenti e curiosi dei
Serpeverde e di Hermione mentre armeggiava con il microfono e l'apparecchio
e,dopo aver trovato la canzone giusta,la faceva partire. Anche questa volta
era una canzone conosciuta,e ascoltando il testo Hermione pensò si trattasse di
uno sfogo contro Harry,ma poi accadde qualcosa che le fece cambiare idea:alla
fine della prima strofa,prima di iniziare il ritornello,Ginny staccò lo sguardo
dallo schermo e lo posò su Blaise,quasi stesse cantando solo per
lui.
"You're so
vain you probably think this song is about you you're so vain I bet you
think this song is about you,don't you?"
Il gruppo di Serpeverde alternò le occhiate fra
Ginny e Blaise,increduli e confusi,mentre Blaise restava con lo sguardo fisso
sulla rossa quasi avesse dimenticato la presenza degli altri attorno a
sè. -Tipico...-commentò in un sussurro Daphne. Hermione e Draco la
guardarono per avere una qualche spiegazione,ma la bionda aveva preso a
fissare Blaise con un'espressione quasi divertita,la stessa espressione che
avevano Pansy e Theo. -Che ci siamo persi?-chiese Hermione al marito
ovviamente confusa. Draco scosse la testa mentre la musica scemava. -Non
ne ho la più pallida idea-ammise spiazzato. Tutti tranne Blaise appaludirono
e Ginny,con un sorriso accennato fece un piccolo inchino, tornando poi a sedersi
sul divano accanto ai padroni di casa. -Credo sia venuto il mio turno-fece
Blaise alzandosi in piedi e scorrendo velocemente la lista delle canzoni. La
musica partì di nuovo e tutto il gruppo si sistemò ancora più comodamente sul
divano per ascoltare quella che,sicuramente,sarebbe stata la risposta alla
canzone di Ginny. Ma fin dai primi accordi i Serpeverde si ritrovarono
spiazzati:era una canzone totalmente estranea a Blaise e al suo modo di
essere. Perchè aveva scelto proprio quella? All'arrivo del ritornello si
ripetè la scena di poco prima,a ruoli invertiti:Blaise fissò lo sguardo su Ginny
e sembrò parlare soltanto a lei.
"And you make me
talk,and you make me feel and you make me shown what I'm traying to
concive If I trust in you would you let me down Would you laugh at me if I
say I care for you? Could you feel the same Oh I wanna know the name of
the game"
Hermione portò lo sguardo su Ginny e la vide
immobile,quasi insensibile alle parole della canzone. Era una sua impressione
oppure c'era qualcosa di strano fra quei due? All'inizio della seconda
strofa,Ginny staccò lo sguardo da Blaise e lo posò proprio su Hermione,
un'espressione calma e rilassata in volto. -Herm quando siamo andati via ho
dimenticato alcune cose nella tua lavanderia... Ti dispiace se vado a
prenderle?Altrimenti finisce che le dimentico-le disse in un sussurro. La
riccia annuì,sorpresa dalla richiesta. -Certo,nessun problema...Hai bisogno
che ti accompagni?-le domandò recuperando il suo ruolo di padrona di
casa. Ginny scosse la testa e,con un gesto fluido e veloce si alzò in piedi
uscendo poi dal salotto con pochi passi. Gli altri,ancora seduti sul divano
si accorsero del cambiamento d'espressione sul volto di Blaise quando la vide
uscire dalla stanza,saltando una parola della canzone e perdendo il tempo. In
qualche modo riuscì a portare a termine la canzone e quando la musica finì posò
il microfono accanto all'apparecchio e si passò una mano fra i ricci. -Era
con questo che credevi di strapparmi il premio?-chiese Daphne per attirare la
sua attenzione su di sè. L'uomo la guardò qualche istante e poi,distogliendo
di nuovo lo sguardo,si limitò ad annuire. -Che ti prende?-chiese Draco
stupito da quell'atteggiamento così insolito. Blaise scosse la
testa. -Niente,è che mi sono ricordato di dover fare una telefonata in
redazione per assicurarmi che sia tutto pronto per la stampa. Ti dispiace se
vado su un'attimo?-chiese all'amico. Draco alzò le spalle,non bevendosi
neanche per un'istante la sua balla mostruosa. Blaise annuì di nuovo e si
avviò velocemente fuori dal salotto. -Qualcuno mi spiega che diamine è
successo?-chiese Draco non appena i passi di Blaise nel corridoio si
attuirono. Theo gli fece cenno di tacere e tutti i presenti restarono in
ascolto. Pochi secondi dopo,al posto del rumore di passi sulle
scale,sentirono chiudersi una porta a qualche decina di metri da
loro.
Era voltata di spalle quando lo sentì
entrare. Restò ferma,sfiorando con la punta di un dito il bordo blu sul
colletto del pigiama di Albus,lo sguardo fisso sui dinosauri stampati sul
tessuto,ascoltando i due passi che lo avvicinavano a lei. Due mani si
posarono sulle sue braccia e,con una decisa delicatezza,la fecero voltare
portandola faccia a faccia con lui. -Davvero carina la tua canzone-le disse
sarcastico,senza allontanare le mani. Ginny accennò un sorriso. -L'ho
scelta con il cuore,in un'impeto improvviso...Sono contenta che ti sia
piaciuta- Blaise si lasciò andare ad un sospiro canzonatorio,scuotendo
leggermente la testa. -Però,mi dispiace dirtelo,credo non riuscirai a vincere
contro Daphne...Ho sentito parecchi sbagli verso la fine-gli fece notare
alludendo alla sua esibizione. Lui non rispose,limitandosi a fissarla negli
occhi,quasi volesse carpire tutto quello che era nascosto dentro di lei. -Non
sono come mi hai descritto tu...-le disse abbassando leggermente la
voce. Ginny si mosse cercando di liberarsi dalla sua stretta e sospirò:non
aveva voglia di riaprire quel discorso. Era qualcosa che era morto ancor
prima di cominciare,di cui non valeva neanche la pena di parlare. -Senti
Blaise credo sia meglio tornare dagli altri prima che si
insospettiscano...Quanto tempo posso passare qui dentro prima di trovare un
pigiama?-gli chiese riuscendo finalmente a svicolare dalla sua stretta. Per
nulla vinto,Blaise le andò dietro e le afferrò un polso. -Quello che è
successo...-iniziò. -Non doveva succedere,è stato uno sbaglio...Conosco il
resto del discorso-lo interruppe lei. -Non mettermi in bocca parole che non
ho detto!E che non penso!- Ginny si lasciò scappare un sorriso
beffardo. -Beh,allora lanci messaggi veramente
contrastanti...-commentò. -E' vero...Forse avrei dovuto spiegarti perchè mi
sono comportato così-convenne Blaise. Non era disposta a cedere su quello,non
si sarebbe lasciata abbindolare da un bel discorso e da quel suo sguardo
penetrante. Quando quel pomeriggio era uscita dalla camera con indosso
soltanto la gonna si era sentita una completa idiota:come era arrivata a quel
punto? Mentre raccattava i vestiti in giro per il piano inferiore si era
chiesta come era possibile che da quattro chiacchiere davanti ad una tazza di
tè,con quello che considerava un'amico, fosse arrivata a sentirsi umiliata per
quel rifiuto. Incurante della possibile figura patetica che avrebbe fatto ai
suoi occhi,lo affrontò. -Ti eri accorto che eri il primo uomo dopo Harry al
quale ero interessata? Il primo uomo a toccarmi a...a spogliarmi che non
fosse mio marito,con cui avrei accettato di andare a letto insieme! Invece mi
hai fatto sentire la meno attraente delle donne-gli rinfacciò. Blaise corrugò
la fronte,sorpreso da quell'ultima frase. -Questo io non l'ho mai
detto- -Oh sì che lo hai fatto!Hai detto di essere sempre pronto ad avventure
di quel tipo,ma guarda caso con me ti sei tirato indietro,cosa credi avrei
pensato?-ribattè Ginny. Lui respirò rumorosamente dal naso e restò a
guardarla per qualche istante. -Allora rimediamo subito!- -Cos...-chiese
lei. Non riuscì a finire la frase perchè,con uno scatto del braccio che
stringeva il suo polso,Blaise l'attirò contro il suo petto e le catturò la bocca
con la sua. Con veemenza,cercando di liberarsi,Ginny gli diede uno
spintone,riuscendo a staccare il viso da quello dell'uomo. -Che diamine credi
di fare?-gli chiese sorpresa e leggermente arrabbiata. -Dimostrarti che ti
stai sbagliando.Nel modo più totale-le disse fissando i suoi occhi per poi
attirarla di nuovo contro di sè. Alzò una mano e sfiorò con l'intero palmo la
guancia sinistra di Ginny,seguendo con un dito il profilo della mascella e
scendendo poi per il collo. Abbassò leggermente la testa e accarezzò con le
labbra l'ultimo pezzo di pelle toccato dalle sue dita,sentendo la tensione
abbandonare velocemente il corpo di Ginny premuto contro il suo. -Sei un
vero...-gli disse lei,lo sguardo perso fra i suoi ricci. Blaise rialzò la
testa e le rivolse un sorriso malizioso. -Sono solo complicato. Quel
giorno volevo che tu fossi sicura di quello che stava per succedere,per evitare
che venissi colta dai sensi di colpa per aver tradito tuo marito-le spiegò,il
viso terribilmente vicino al suo. Ginny ascoltò in silenzio,indecisa se
credergli o meno. -Ma non avevo capito che tu avevi già preso la tua
decisione. Però anche tu hai sbagliato su paio di cose-le fece notare Blaise
senza mollare il suo sguardo. Lei degluitì a vuoto e si schiarì la gola prima
di parlare. -Cosa?- Ancora una volta apparve il sorriso malandrino,che le
fece scorrere un brivido lungo la schiena. -Per me sei terribilmente
attraente,credo di aver conosciuto solo poche donne che possano darti filo da
torcere-le disse avvicinando la bocca all'orecchio destro. Felice che lui non
potesse vederla,Ginny arrossì violentemente:perchè aveva di nuovo quelle
reazioni da quindicenne? No,forse neanche allora aveva mai reagito così ai
complimenti di Harry o degli altri ragazzi. -Bugiardo...-disse poggiando il
mento sulla sua spalla destra. Blaise sorrise e le posò un bacio sul
collo,poco sotto l'orecchio. -Io non dico mai le bugie...E' più forte di
me- Lei rise e tornò a cercare il suo sguardo. -Su cos'altro ho
sbagliato?-gli chiese poi. Blaise accennò di nuovo quel sorriso malandrino
e,senza parlare,avvicinò il viso al suo cercando la sua bocca,dapprima con
dolcezza,ma sentendo la risposta di Ginny con sempre maggiore desiderio. Le
braccia si strinsero attorno alla vita della donna,sollevandola da terra come
aveva fatto la volta precedente,portandola alla sua altezza e,continuando a
tenere gli occhi chiusi,la posò sull' asciugatrice dietro di lei. Ginny lo
attirò a sè,dischiudendo le labbra sotto quelle di Blaise insinuando poi la
lingua nella bocca dell'uomo. Staccando le labbra da quelle di lei,Blaise
iniziò a scendere,sfiorandole il mento il collo e la gola,dove posò un piccolo
morso facendola sorridere e,mentre le dita di Ginny si perdevano fra i suoi
riccioli neri,lui iniziò a succhiare un lembo di pelle del collo quasi con
voracità. Dalle labbra dischiuse di lei uscì un piccolo sospiro,quasi un
segnale che lo portò a rifare il percorso inverso per tornare sulla bocca di
Ginny dove trovò la sua risposta immediata. Quando riaprirono gli
occhi,Blaise vide quelli leggermente velati della donna che ricambiavano il suo
sguardo quasi imbarazzati e,immediatamente,sorrise. Strinse ancora di più il
corpo piccolo di lei contro il suo e le posò un'altro bacio veloce sulle
labbra. -Sei ancora convita che non ti voglia?-
Rientrarono in soggiorno con un breve
intervallo l'uno dall'altra. Per prima i Serpeverde videro rientrare Ginny e
questa non ebbe neanche il tempo di fare due passi nella stanza che fu requisita
da Hermione che le chiese di aiutarla a portare i piatti in cucina. Quando le
due amiche furono sparite,i Nott e Daphne sentirono i passi rumorosi di Blaise
venir giù dalle scale. -Ecco il Conquistador!-lo prese in giro Theo vedendolo
entrare. Blaise lo fissò leggermente confuso e,con un veloce sguardo alla
camera,registrò la mancanza di Ginny.Draco ed Hermione. -Dove sono gli
altri?-s'informò avvicinandosi alla poltrona. -Draco è andato in cantina a
prendere un'altra bottiglia di vino-lo informò Theo. -Invece Ginny ed
Hermione sono in cucina a fare le piccole Cenerentole-scherzò Pansy. Blaise
sorrise leggermente lasciandosi cadere a peso morto sulla poltrona. Si sporse
sul tavolino basso per prendere il suo bicchiere e quando rialzò lo sguardo
sugli amici si accorse delle loro occhiate. -Che c'è?-chiese. Dal sorriso
che apparve sul suo viso fu evidente che a rispondergli sarebbe stata
Pansy. -Le hai lasciato il segno...-disse infatti. Lui alzò un
sopracciglio,senza capire. -Sei stato troppo impulsivo...-continuò
Daphne. -Si può sapere di che state parlando?- -Di Ginny-rispose
tranquillo Theo. Blaise si produsse in quella che sperò essere una risatina
sarcastica,battendo una mano sul bracciolo della poltrona. -Certo che la
vostra fantasia è senza limiti...-disse tentando di sviarli. Pansy annuì,per
nulla convinta,e poi si sporse verso di lui sedendosi sul bordo del
divano. -E' tornata con un segno sul collo,tipo un succhiotto. Hai
presente una moneta da venti centesimi?Ecco di quella grandezza-gli disse a
sostegno della sua tesi. Accidenti!Non si era accorto di essersi impegnato
tanto... Lanciò uno sguardo a Theo e capì di essere in trappola:d'altronde
non aveva tante vie di fuga con quelle due arpie! -Le hai raccontato quello
che ti ho detto,vero?-disse rivolgendosi all'amico. -Lui mi dice sempre
tutto-rispose Pansy a difesa del marito. -Anche quello che non lo
riguarda?- Theo si mise nella stessa posizione della moglie e lo fissò
qualche istante. -Avevo bisogno di un parere...Volevo sapere se lei si era
accorta di qualcosa che a me era sfuggita-cercò di spiegargli. -Davvero
credevi di poter raccontare qualcosa a Theo senza che Pansy lo venisse a
sapere?-s' informò Daphne. Blaise le lanciò un'occhiata,quasi ricordandosi
solo in quel momento della sua presenza. -Lo speravo-ammise. La bionda
sorrise,sinceramente divertita. -Allora?-chiese Pansy poi. -Non crederai
che ti racconti i dettagli!-ribattè Blaise. -Per favore
risparmiami! Piuttosto sono curiosa di sapere che sta succedendo fra voi
due...E' vero che vi limitate a parlare?-chiese ancora l'amica,visibilmente
incredula. Blaise sospirò e si lasciò andare all'indietro,poggiando la
schiena contro l'imbottitura della poltrona. -Credo che ormai facciano anche
altro,visto il segno che Ginny aveva sul collo-le fece notare Daphne. L'uomo
guardò l'amica e per qualche istante fu tentato di alzarsi e lasciarli lì con
tutti i loro dubbi e le loro curiosità. -Invece ti sbagli!-la smentì. I
suoi occhi incontrarono quelli di Daphne,cogliendo lo stesso sguardo sorpreso
che aveva colto in quelli di Theo quando gliene aveva parlato la prima
volta. -Vorresti farmi credere che tu e lei...-fece la bionda
sorpresa. -Esattamente- Sul viso dei tre Serpeverde era evidente la
sorpresa e l'incredulità. -Neanche una volta?-chiese Pansy,ora quasi
dispiaciuta per lui. Blaise arcuò l'angolo destro della bocca in un sorriso e
scosse la testa. -E a te va bene così?-gli domandò Daphne con un'espressione
attenta sul viso. Lui restò in silenzio qualche istante. Il rapporto con
Ginny si era evoluto alla velocità della luce:dall'essere estranei l'uno
all'altro si erano trovati in una situazione di convivenza forzata,diventando
amici scoprendo le cose dell'altro che più li intrigava e attirava. Poi quel
rapporto era cambiato ulteriormente trasformandosi in quello che era al momento,
quella specie di relazione sentimentale che al momento non prevedeva il
sesso. Sarebbe cambiata ancora? Oppure avrebbero fatto un passo indietro
ritornando ad essere amici? Il solo pensiero lo disturbò:lui non voleva
un'amicizia. -Sì...Questa volta è diverso-
Solo dopo aver detto quelle parole si accorse di
essere stato indelicato nei confronti di Daphne.
Si voltò verso di lei e la osservò qualche
istante,cercando di carpire più di quanto potessero dirgli le sue
parole.
-Per te è un problema?-le chiese
cauto.
Daphne sorrise,sorpresa dall'attenzione che
Blaise stava mostrando nei suoi confronti.
-No...Sembri veramente convinto di questa
storia.
Speriamo solo che Ginny abbia più pazienza di
me!-
Salve a
tutti!!!
Molti di
voi,quando ho parlato di Sanremo e delle canzoni,hanno avuto una reazione
del tipo "Vade retro Satana!",spero di avervi fatto cambiare un pò
idea.
Volevo
inoltre fare la distinzione fra il karaoke,che tutti conosciamo,ed il
"sing-a-along:nel primo ci sono sl le parole e la musica;nel secondo invece la
canzone viene cantata dal suo autore e tu,cn il testo che scorre sul video canti
sopra.
Ok,parlando dei nostri Serpeverde...La situazione fra Ginny e Blaise è
leggermente + chiara e lo stesso vale fra Filippo e Daphne.
Ma cosa
succederà quando Blaise scoprirà dell'esistenza di Filippo?Che reazione
avrà?
Inoltre
non dimentichiamoci di Draco ed Hermione:anche se sembra splendere un sole
battente(tipo mezzogiorno di fuoco),sta x scatenarsi il
finimondo.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo
capitolo e chiedo scusa x eventuali errori di battitura e
ortografia.
Le
canzoni usate sono:"Breaktrough"
dei Queen(x il titolo),"Electrical Storm" degli U2(Theo), "These boots are made
for walking" di Nancy Sinatra(Daphne),"You're so vain" di Carly Simon (Ginny)
e "The name of the game"
degli Abba(Blaise).
Ed ora i
ringraziamenti:Marie'92(Grazie x
i complimenti!Tipicamente in linea cn le manie di grandezza di
Draco!),Nefene(Grazie x i
complimenti!L'hai detto!Certe volte prende delle vie totalmente
inaspettatte...Il testamento creerà nn pochi problemi fra i due,e ad essere
sicnera sn indecisa se lasciargli un'altro capitolo di pace o se cominciare fin
dal prox),Niki Potter(Dal
mio punto di vista le rose ed i fiori sn una balla;se una storia va bene è xkè
ti ci sei messa cn le unghie e cn i denti d'impegno xkè
funzionasse),Shnusschen(Anche io,anzi credo che se ci fosse un premio su chi si fa +
paranoie sarei una delle vincitrici),JC(In fondo qualcosa di Serpeverdesco nel suo comportamento c'è:ha
preferito tirarsi indietro piuttosto che sfigurare di fronte a Potter e alle sue
prestazioni.La dimostrazione di un grande ego.Le scene della luna di
miele,specie la 1 erano davvero insiediose:come renderle sexy senza rovinare tt
il resto del capitolo?Nn hai idea di qnt idee ho cancellato!),Krisma(Era qlcs ke dovevano fare
insieme, specie x allontanare i fanstasmi dalla mente di Blaise,altrimenti nn
sarebbe riuscito a vivere serenamente qst nuova gravidanza...),Yumisan(Secondo me i cogniugi Nott sn i
più divertenti...Ti arrabbi se ti dico che presto si avvererà qll ke
pensi?),Deaselene(Sicuramente nn mi piace il Sanremo di qst anno!Ma ho dei ricordi
di qnd ero bambina e lo guardavo cn mio padre ke lo rendono meno
terribile),Sissy'88(Credo
di dover prendere le difese di Ginny,in fondo è qll che avrei fatto io al suo
posto:che avresti al suo posto se un'uomo,che nn ha mai avuto problemi nel
portarsi a letto una donna anche se nn provava niente per lei,davanti a te
esitasse?Io mi sentirei ferita e cs Ginny),Hollina(Avevi sperato che
succedesse qualcosa o di poter avere Blaise tutto x te?),Kitty Cullen(Grazie x i
complimenti!Porta pazienza ancora un pò...),Mizz
me(Che divertimento ci sarebbe se nn avessimo i
problemi a complicarci la vita?), Erigre(Blaise ha purtroppo un difetto:anche quando vuole fare una cosa
giusta finisce sempre che si spiega nel modo sbagliato e rovina tutto...E'
successo con Daphne ed ora è successo con Ginny),Gelb_augen(Grazie x i
complimenti,soprattutto qlli sulle scene hot!E' chiaro che Ginny e Blaise si
piacciano,devono solo trovare il modo per comunicare senza creare altri
problemi), Smemo'92(Grazie
x i complimenti!Pansy è la parte scatenata di me che nn riesco ad esprimere,
forse è x qst che è tanto pazza...).
Bene,x
il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"Untitled"
Baci,Eva.
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Capitolo 30 *** Untitled ***
untitled
Le aveva chiesto di
accompagnarlo a scegliere il nuovo divano da Harrods. Per quel genere di
compere si aveva bisogno di un'aiuto femminile e questa volta voleva che fosse
lei a consigliarlo e "guidarlo" in quella difficile scelta. Non avrebbe mai
pensato che,alla fine della giornata, quella sarebbe stata l'ultima volta in cui
le avrebbe parlato o l'avrebbe vista. Si presentò a casa sua in perfetto
orario,sfruttando per una volta tutta la potenza dei cavalli della sua auto
e,quando aveva bussato alla sua porta,aveva meccanicamente aggiustato le maniche
della camicia e,velocemente si era passato una mano fra i riccioli neri,cercando
di controllarli e dar loro una forma. Quando la porta si era aperta un
sorriso era nato spontaneo sul suo viso,ma si era immediatamente congelato
quando aveva visto la donna bionda di fronte a lui:impossibile pensare di aver
sbagliato casa. Ricordava benissimo cosa era successo su quel patio e poi la
bionda aveva in braccio,poggiato contro il fianco sinistro,Albus che lo guardava
con un'espressione curiosa e incerta,quasi chiedendosi dove aveva già visto
l'uomo che era sulla soglia della porta. -Puntuale come la morte...-commentò
la bionda. Lui cercò di non sembrare troppo sorpreso alle parole della
donna,ricordando quanto fosse stravagante anche ai tempi della scuola,ma
certamente quella era una situazione spiacevole. -C'è Ginny?-chiese
riproponendo quel sorriso che poco prima era morto così presto. La bionda si
limitò a ricambiare il suo sguardo senza dire nulla,imitata da Albus,ed in quel
silenzio arrivarono provvidenziali fino a loro il rumore di passi lungo il
corridoio. -Luna ti sei incantata per caso?-sentì domandare prima ancora di
vederla. La bionda si voltò leggermente e,grazie a quel piccolo gesto,Blaise
riuscì ad intravedere il profilo di Ginny. -Perchè non l'hai fatto
entrare?-domandò ancora Ginny rivolta all'amica. La sola idea sembrava
inconcepibile per l'altra che spalancò gli occhi incredula. -Non credevo di
doverlo fare...-si limitò a dire. Sentì il sospiro frustrato di Ginny e
l'attimo dopo lei aveva dato uno spintone alla Lovegood per arrivare alla
porta. Nello stesso istante in cui lei apparve sulla soglia,Blaise sentì
l'ormai abituale calore che sentiva in sua presenza,che lo portò a sorridere più
affettuosamente e sinceramente. -Ciao...- -Ciao,è tanto che aspetti?-gli
domandò. Nonostante la domanda contenesse una possibile reprimenda per la
Lovegood,Blaise scosse la testa:anche il semplice fatto che si frequentassero
sembrava crearle problemi e lui non voleva aggiungergliene altri. -Sei pronta
per andare?-le chiese desideroso di allontanarsi dallo sguardo curioso ed
attento della bionda. Ginny annuì e rientrò in casa di qualche passo per
prendere il cappotto e per dare un'ultimo bacio ad Albus,poi si rivolse a
Luna. -Devono mangiare a mezzogiorno e subito dopo devono fare il
riposino...Non fare come al solito tuo che sconvolgi tutti i loro orari!-si
raccomandò Ginny con cipiglio serio. Luna annuì,quasi scocciata. -Neanche
fosse la prima volta che mi occupo di loro-si lamentò. -E ogni volta fai come
ti pare...-disse infilando il cappotto. Diede ancora un'altro bacio ad Albus
e poi uscì fuori portandosi al fianco di Blaise. L'uomo fece un piccolo cenno
di saluto rivolto al bambino,che ricambiò timidamente,e poi si avviò verso la
macchina con Ginny. -Che idee hai per questo divano?-gli chiese lei una volta
in macchina. Lui alzò le spalle. -Sinceramente non ho un'idea,vado ad
istinto-le rispose immettendosi nel traffico. Ginny aggrottò le sopracciglie
e lo fissò. -Che significa ad istinto?-domandò curiosa,voltandosi sul sedile
verso di lui leggermente impedita dalla cintura di sicurezza. -Giro per il
reparto divani finchè non vengo attratto da uno in particolare-le spiegò con
semplicità. Ginny sogghignò facendogli voltare la testa verso di
lei,cogliendo così il suo sorriso incredulo. -Perchè ridi?- -E' il modo
più assurdo che ho sentito per arredare una casa!-fece Ginny ridendo
ancora. Blaise,complice un semaforo rosso,continuò a guardarla attratto dalla
sua risata. -Se ci pensi,in fondo,non è poi così terribile...-le disse
rimettendosi in moto. -Non ho detto che è terribile,ma che è assurdo...E se
il divano che compriamo non c'entra nulla con il resto dell'arredamento del
salotto?-gli domandò colta da quel pensiero improvviso. -Che importa?Prima o
poi comprerò qualcosa che si accorda un pò con il divano riuscendo così a
ristabilire l'armonia-le disse serio. Ginny scosse ancora la
testa,incredula,e restò a fissarlo in silenzio mentre lui era assorto nella
guida. -Sei un tipo davvero strano...E io che credevo che fosse Pansy la più
assurda-commentò poi. -Già,però se fossi in te non andrei a raccontarlo;Pan
ci tiene molto alla sua aria da intellettuale strampalata,guai se sapesse che
qualcuno le ha rubato il ruolo-le disse serio,alternando lo sguardo fra lei e la
strada. Ginny tornò a voltarsi sul sedile e fissò la strada davanti a sè
qualche istante,facendo scendere il silenzio fra di loro. -Una volta scelto
il divano,ti andrebbe di farmi compagnia per pranzo?-le chiese ricordando le
indicazioni che lei aveva dato a Luna. -Non sono tipo da caviale e salmone-si
schermì lei subito. -Neanche io,più che altro stavo pensando ad un piatto di
pasta o ad una bistecca. Credi di potercela fare?-la prese amichevolmente in
giro. Ginny si voltò e gli fece una smorfia,facendolo ridere. Il palazzo a
sei piani occupato dai magazzini Harrods ormai si vedeva in lontananza fra la
fila di macchine,autobus e taxi in coda nel traffico,splendente ed imponente da
sembrare quasi inaccessibile. Blaise svoltò in una stradina alla ricerca di
parcheggio e Ginny ebbe una veloce scorsa delle vetrine che esponevano manichini
perfettamente adagiati su chaise lounge oppure impegnati a guardarsi allo
specchio. -Adoro questo posto-si lasciò scappare neanche fosse una bambina di
dieci anni. Blaise sorrise e mise la freccia per infilarsi nel posto che
aveva scovato fra altre due macchine. -Amerai anche il loro
ristorante...Hanno un risotto ai funghi che è la fine del mondo-disse
tentandola. Ginny si voltò e lo fissò qualche istante. -Ma prima il
divano-aggiunse poi l'uomo bloccando sul nascere la protesta che stava montando
dentro di lei.
-Papà!- Draco
spalancò le braccia nello stesso istante in cui entrò in casa,piegandosi sulle
ginocchia per far sì che Prudence ci si rifugiasse dentro come faceva ogni
giorno. Non appena sentì il morbido abbraccio della bambina strinse le
braccia rialzandosi,portandola su con sè e avviandosi lungo il
corridoio. -Ecco il mio pulcino!-diceva posandole un bacio sulla
tempia. Ogni giorno c'era lo stesso rituale mentre percorrevano quei pochi
metri che dividevano l'ingresso dal salotto:le braccia forti di Draco strette
attorno al corpo piccolo della bambina,la testa di Prue contro una spalla di lui
e le braccine corte strette al collo. -Raccontami un pò,hai fatto la
brava?-le chiedeva muovendo leggermente la testa per incontrare il suo
sguardo. La bambina sorrise leggermente e l'attimo dopo assunse
un'espressione pensierosa che fece ridere Draco. -Non molto,eh?-scherzava
dandole un'altro bacio fra i capelli. Entrando nel salotto trovava sempre ad
accoglierlo Hermione. Mai una volta era venuta insieme alla figlia ad
aspettarlo alla porta,quasi fosse consapevole che quel momento era solo per
loro. Generalmente era seduta al tavolo a controllare alcuni fascicoli che
aveva portato a casa dall'ufficio,altre volte invece era sul divano immersa in
uno dei suoi tomi enormi che lo annoiavano al solo sguardo. Arrivato in
salotto,posava la bambina a terra e si avvicinava alla donna per un bacio di
bentornato. -Hai avuto una buona giornata?-gli chiedeva Hermione
distanziandosi di un passo nel suo abbraccio. Ogni giorno la stessa
routine,sempre la stessa ripetizione di eventi. Gli era diventato quasi
difficile ricordare gli anni solitari che aveva trascorso in quella casa prima
dell'arrivo di Prudence ed Hermione:ormai non c'erano più i momenti di silenzio
che caratterizzavano quelle stanze e che gli avevano fatto compagnia per tanto
tempo,quasi cullandolo in una realtà parallela,sostituiti dal suono dei cartoni
animati sulla tv via cavo o dalle chiacchiere e dalle liti fra Hermione e
Prudence,dalle risate infantili della bambina. La serie di domande ed azioni
rituali continuava:lui andava a sedersi sul divano,il più delle volte
lasciandocisi cadere quasi a peso morto e occhieggiava il piccolo bar scrutando
le varie bottiglie per scegliere quella che sarebbe stata più "indicata" per
l'unico bicchiere che si concedeva ogni sera e l'attimo dopo Hermione era
accanto a lui. -E tu hai avuto una buona giornata?-chiedeva di rimando a sua
moglie. Il più delle volte le lasciava stendere le gambe sulle sue ginocchia
e,sciolto il nodo della cravatta e slacciati i primi bottoni,le massaggiava i
piedi mentre discutevano degli eventi della giornata;le piaceva raccontarle cosa
gli succedeva al lavoro,metterla al corrente dei progressi che faceva quasi
cercasse la sua approvazione,per poi ascoltarla parlare dei casi di cui si era
occupata lamentandosi di come avrebbe fatto meglio a dare un taglio netto a
tutto e a dedicarsi a Prudence e alla casa. -Forse dovresti farlo-gli
rispondeva sempre lui. Hermione sorrideva continuando ad accarezzargli un
braccio con una carezza leggera,alzando poi le spalle. -Forse lo farò-diceva
sempre. Restavano su quel divano per una mezz'ora,se non c'erano imprevisti o
se il telefono non suonava improvvisamente cambiando i loro piani,finchè non
arrivava il momento di portar a letto Prudence. Tutti e tre salivano al piano
di sopra,dove Draco approfittava per cambiarsi d'abito e Hermione preparava la
bambina per la notte per poi lasciarla con Draco e riscendere al piano di sotto
per preparare la cena. Un'altro momento solo per loro... Seduto accanto al
piccolo letto di Prudence,Draco leggeva alcune pagine di "Peter Pan", posato sul
comodino da mesi e loro legame esclusivo:era un libro che nessuno dei due aveva
mai letto e che Draco aveva iniziato ad apprezzare soltanto grazie alla
bambina. Era diventato curioso quanto lei di scoprire cosa sarebbe successo
nelle pagine seguenti e,anche se avrebbe potuto finire di leggerlo per conto suo
e poi fingere interesse con Prudence,si rendeva conto di quanto fosse importante
per lei. Voleva creare un ricordo speciale di quel momento che lei potesse
riportare alla memoria anche con il passare degli anni,quando sarebbe diventata
troppo grande per farsi leggere le storie della "buonanotte". Finito di
leggere le dava il bacio della buonanotte,lasciandole la piccola luce blu accesa
nel caso si fosse svegliata durante la notte e avesse avuto
paura. -Buonanotte tesoro-le diceva sempre prima di uscire dalla sua
stanza. -Buonanotte papà- Papà. Era bello sentire quella parola. Gli
piaceva che fosse Prudence a dirlo,che avesse iniziato a dirlo senza nessuna
costrizione e di sua spontanea volontà. La prima volta che si era sentito
chiamare così,un groppo gli si era formato in gola rendendogli impossibile
qualsiasi suono,e quando aveva incontrato lo sguardo di Hermione l'aveva
sorpresa quasi in lacrime. Pensando a quella parola e come suonava detta
dalla piccola voce di Prudence gli sembravano assurdi i momenti in cui
rimpiangeva il silenzio e la solitudine della sua vita da scapolo. Forse
l'unico rimpianto che aveva era non essere riuscito a raggiungere quella
sensazione di benessere prima...ma ora le cose potevano soltanto
migliorare.
Stavano provando uno dei letti in esposizione quando
li videro. Girare per il reparto mobili con Blaise,la mano stretta in quella
di lui come se fosse la cosa più naturale del mondo le faceva uno strano
effetto. -Possibile che non ci fosse nessuno di più qualificato di me?-gli
domandò mentre la scala mobile egiziana li portava al terzo piano. Blaise
scosse la testa,sbirciando con lo sguardo verso le finestre più alte cercando la
soprano che deliziava i "visitatori" del negozio con la sua voce melodiosa ed
incredile. -Potevi chiedere a Draco...o a Theo-gli disse cercando di
mantenere il punto. -Non chiederei mai ad un uomo di provare con me il
divano-le disse facendo una smorfia. Ginny sorrise. -Svilisce la
virilità?-chiese cercando di non ridere. Blaise la guardò e lei accennò un
sorriso. -Assolutamente no!E' che... Hai mai provato un divano?-le chiese
poi. Ginny lo guardò leggermente perplessa e poi scosse la testa,ammettendo
la sua "mancanza". -Allora non puoi capire-le disse guidandola verso l'ultima
scala mobile. -Ehi aspetta che vuoi dire?-ribattè lei,punta sul
vivo. Blaise le posò una mano sulla spalla e,sorprendendola,avvicinò il viso
al suo e le diede un bacio lieve. -Non posso spiegartelo,devo fartelo
vedere-disse poi Blaise allontanandosi quel poco che bastava per parlare dal suo
viso. Ginny restò perplessa a quelle parole e,staccandosi dal suo abbraccio
si lasciò scappare un suono sarcastico. -Secondo me è tutta una posa- A
quelle parole Blaise rise e,senza ulteriori indugi,arrivati al terzo piano la
condusse verso il reparto mobili dove erano in esposizione divani e
letti. Più in lontananza Ginny riuscì a scorgere delle massicce scrivanie che
avrebbe visto bene nell' ufficio di Theo o nello studio di Draco,ma che i suoi
bambini avrebbero rovinato subito con le loro ditate e i colori a cera. -Ok
cominciamo-disse l'uomo incamminandosi verso il punto più lontano dell'enorme
stanza. La mano ancora stretta nella sua,Ginny lo seguì e si iniziò a
guardarsi intorno per farsi un'idea di cosa era esposto. -Mi sono resa conto
solo adesso che io non ho mai visto il tuo salotto...e neanche la tua casa-gli
disse,accorgendosi solo in quell'istante di quella "mancanza". Lui annuì
senza parlare,poi le lanciò uno sguardo. -Come faccio sceglierti un
divano?-continuò lei perplessa. Blaise sorrise visibilmente divertito
e,attirandola a sè con un lieve strattone delle due mani unite,le mise un
braccio sulle spalle. -Te l'ho già detto:lasciati guidare
dall'istinto! Per esempio,guarda quello là giù-le disse indicandole un divano
a tre posti in pelle nera con le rifiniture in ferro. Ginny osservò qualche
istante il divano per poi scuotere la testa decisa. -No...Mi da la sensazione
di freddo-gli spiegò avvolgendo un braccio attorno ai fianchi dell'uomo. Era
inusuale per lei quel bisogno di vicinanza. Non aveva mai provato il
desiderio di star così vicino ad un uomo come gli stava capitando con Blaise:con
Harry il massimo dell'intimità che si permetteva in pubblico era tenersi per
mano o qualche bacio,ma mai troppo profondo per non mettere in imbarazzo i
propri amici o i parenti... perchè invece con Blaise non si sentiva così
legata? -Quello mi piace!-gli disse mostrandogliene un'altro delle stesse
dimensioni,ma color crema e pieno di cuscini. Lui scosse subito la
testa. -Dov'è il divano?Io vedo solo una montagna di cuscini!-disse
bocciandolo subito. -Non pensi che deve essere comodo?- -Certo,ma non devo
perdermi dentro o affondare perchè è troppo comodo-le fece notare lui. Poi
qualcosa attirò l'attenzione di Blaise. -Quello è perfetto!-disse continuando
a tenere lo sguardo fisso davanti a sè. Ginny cercò di individuare quello che
aveva tanto entusiasmato l'uomo,ma non trovò nulla;fu solo quando Blaise si
avviò verso la sezione dei letti che capì a cosa si riferiva. -Davvero
stupendo!-disse Blaise quasi in estasi. Un letto king size era a pochi metri
di distanza da loro,leggermente più alto degli altri letti,la testiera nera in
ferro battuto. -Non eravamo venuti qui per un divano?-chiese Ginny sorpresa
da quel repentino cambio di direzione. Lui annuì,continuando però a fissare
il letto a pochi metri da loro. -Che ne dici di provarlo?-disse voltandosi a
guardare Ginny. La donna aggrottò la fronte,sorpresa e preoccupata da quelle
parole. -In che senso?-domandò infatti. Blaise sciolse il loro abbraccio e
tornò a prenderla per mano,dirigendosi poi verso il letto. -No,aspetta...Non
possiamo...-cercò di fermarlo lei. -Perchè?Devo pur vedere com'è il
materasso- Giusta osservazione,convenne Ginny. L'attimo dopo erano
entrambi seduti sul letto:i piedi di Blaise toccavano tranquillamente il
pavimento,mente quelli di lei erano penzoloni neanche fosse una bambina
piccola. -E' troppo alto-gli fece notare. -Forse tu sei troppo
piccola...-la prese scherzosamente in giro Blaise dandole poi un bacio sulla
testa. Leggermente offesa,Ginny gli diede un piccolo buffetto sul braccio
facendolo ridere. -Dai sto scherzando,non credevo fossi così
suscettibile-continuò Blaise cercando di non ridere. -Infatti non lo
sono-replicò lei stringendo le braccia sul petto e voltando la testa dall'altra
parte. Incapace di resistere ancora,lui rise e la strinse fra le
braccia. -Possibile che anche questo mi piaccia di te?-le disse poi
avvicinando il viso al suo orecchio perchè lo sentisse soltanto lei. Ginny
voltò leggermente la testa incontrando lo sguardo di Blaise e in silenzio fissò
i suoi occhi, sorpresa da quelle parole,incerta se credergli o meno. Come
poteva fidarsi di lui se la persona di cui si fidava di più al mondo l'aveva
ferita e presa in giro senza che lei quasi se ne accorgesse? Blaise non era
Harry,si rimproverò mentalmente. Lui le sfiorò la fronte con la punta del
naso per voi allontanarsi e lasciarsi cadere all'indietro sul letto. Sorpresa
si voltò a guardarlo mentre,completamente sdraiato su tutta la lunghezza del
letto provava la comodità e la tenuta del materasso. -Ti dispiacerebbe
sdraiarti con me?-le chiese posando lo sguardo sul suo volto. -Come?-gli
domandò al massimo dell'incredulità. Forse non gli aveva chiesto veramente
quello che credeva di aver sentito,magari era solo un volo troppo fantasioso
della sua mente. -Devi provarlo anche tu...Non sono disposto a riportarlo
indietro se poi ti accorgi che non ti piace o non è abbastanza comodo-le
spiegò. Da quando le cose avevano preso quella piega assurda? Lei era lì
soltanto per dargli un consiglio per il divano! Cercando di non mostrare
quello che le stava passando per la testa si lasciò andare all'indietro e si
sdraiò accanto a lui. -Prova a molleggiare-le consigliò Blaise facendo
muovere le molle del materasso con un movimento delle spalle. Ginny si chiese
se qualcuno stava osservando le loro strane mosse e se presto un'addetto al
reparto sarebbe intervenuto per fermarli o peggio ancora sgridarli,ma nel
frattempo decise di fare come lui le aveva suggerito imitando la mossa appena
fatta da Blaise con le spalle. -Forse è un pò troppo duro...Ma questa è solo
la mia opinione. Sei tu che devi dormire qui,quindi sei tu che devi
scegliere:è troppo duro per te?-gli domandò voltando la testa verso di
lui. Blaise storse le labbra chiuse verso destra e riflettè. -Potrei
sempre cambiare materasso,ma devo ammettere che questo letto mi piace da
matti-le confessò. Ginny annuì e fece per rialzarsi a sedere,ma lui strinse
il suo polso destro con la propria mano e la riportò giù. -A te piace?-le
domandò poi. Perchè gli importava così tanto quello che pensava lei? Non
avrebbe dovuto essere così! Impacciata socchiuse le labbra e fece per parlare
quando una testa apparve nel suo campo visivo e in quello di Blaise. -Non ve
lo hanno detto che si rischia la denuncia a fare certe cose in pubblico?- La
testa capovolta di Daphne riportò entrambi alla realtà,facendogli ricordare dove
si trovavano: entrambi scattarono a sedersi e l'attimo dopo erano in
piedi,voltati verso Daphne che li guardava con un sorriso divertito sul
viso. Era bellissima nonostante la gravidanza,o forse grazie a questa. I
capelli sembravano essere più luminosi e la pelle più morbida,facendola quasi
assomigliare ad un personaggio delle favole. -Che ci fai qui?-domandò Blaise
quando furono a pochi passi di distanza. Daphne alzò le spalle. -Potrei
chiederti la stessa cosa-gli disse evitando di rispondere. -Avevo bisogno di
un divano nuovo,ma poi ho visto questo e mi è piaciuto di più-le spiegò
sintetico. Daphne scosse leggermente la testa,un sorriso ironico sulle
labbra. -Dimmi che non usi ancora il solito metodo-commentò. -Possibile
che nessuno riesca ad apprezzare i vantaggi del mio metodo?-ribattè
Blaise. Defilata,quasi si trovasse ad osservare quella scena per
sbaglio,Ginny sorrise leggermente sperando che non le venisse mai rivolta la
parola:era ancora terribilmente in soggezione quando si trovava con Daphne e
Blaise soltanto,quasi si fosse intromessa in qualcosa di predestinato. Fu da
quella posizione defilata che si accorse dell'uomo in giacca e cravatta che si
avvicinava ai due con passo sicuro ed un'espressione incredula in
viso. -Questo posto è incredibile!Ne avevo sentito parlare,ma credevo fossero
tutte esagerazioni...- Si fermò accanto a Daphne e lei si lasciò andare ad un
sorriso divertito,voltando la testa verso di lui e incontrando il suo sguardo
per qualche istante. -Dovresti vederlo durante il periodo natalizio-disse
continuando a sorridere. Filippo si limitò ad annuire e lanciò un'occhiata a
Blaise che lo stava fissando attentamente,quasi squadrandolo da capo a
piedi. -Scusa,non volevo interrompervi-disse l'uomo ancora rivolto a
Daphne. Lei scosse la testa e si voltò verso Blaise. -Non
preoccuparti,anzi perchè non ne approfittiamo per fare le
presentazioni? Filippo Valenti loro sono Blaise Zabini,il padre della mia
bambina,e Ginevra Weasley una nostra amica. Blaise,Ginny lui è Filippo
Valenti...- -Il tuo amante-la interruppe Blaise. Tre paia di occhi si
fissarono su Blaise,fissandolo increduli e irritati per la frase che lui aveva
appena detto. -Veramente siamo solo amici al momento-disse Filippo con una
voce sorprendentemente calma. Qualsiasi uomo si sarebbe arrabbiato al posto
suo,mentre lui sembrava non essersi accorto dell'aria e della voce irritata di
Blaise. Blaise tirò su con il naso e fece sprofondare le mani in entrambe le
tasche,lo sguardo che correva da Daphne a Filippo. Sembrava essersi
dimenticato della presenza di Ginny. -Quindi vuol dire che non ci sei
riuscito a portarla a letto-commentò intenzionalmente cattivo. Chi era la
persona che le stava accanto?Quella persona così arrabbiata e meschina? Che
fine aveva fatto l'uomo che aveva conosciuto fino a quel momento? -Ad essere
sinceri sono stata io a cercare di portarmelo a letto,ma mi è andata
male. Hai qualche altra domanda da fare oppure hai finito di comportarti come
un'idiota?-rispose Daphne per nulla impressionata da quel comportamento. -Gli
hai detto come fai? Di come fai innamorare gli uomini e di come spezzi i loro
sogni così facilmente?-le domandò a denti stretti,lo sguardo fisso su di
lei. Daphne si limitò ad annuire,come se fosse abituata a quei discorsi e
lanciò un'occhiata a Filippo che sembrava tranquillo e per nulla colpito da quel
dialogo. Tutto il contrario di lei. Non poteva credere a quello che stava
succedendo. Soprattutto non riusciva a credere di essere stata così stupida e
cieca. Senza dire una parola,si voltò e si allontanò in fretta dal piccolo
gruppo diretta verso le scale:la maggior parte della gente si ammassava negli
ascensori sulle scale mobili,quindi trovò le scale quasi deserte. Prese a
scendere la prima rampa velocemente,reggendosi al corrimano senza quasi guardare
dove stava andando,scendendo tutti i gradini che si trovava davanti. Era
stata una pazza! Come aveva potuto sperare anche solo per un'istante ad una
cosa simile? Eppure li aveva visti insieme,più volte,perchè non si era
accorta di quello che era così evidente? Scappare in quel modo neanche fosse
ancora una ragazzina! Sicuramente in meno di un'ora lo avrebbero saputo tutti
gli altri...Oh cielo! Non avrebbe avuto più il coraggio di farsi rivedere da
Hermione... Una spinta sul maniglione antipanico e finalmente fu in
strada;facendo il giro dell'isolato ritornò sulla strada principale,iniziando a
guardarsi intorno alla ricerca di un taxi. C'era una sola cosa da
fare:dimenticare!Il più in fretta possibile e il prima possibile. Alzò una
mano e fece per chiamare un taxi che passava sull'altra corsia in quel momento
quando si sentì afferrare per l'altro braccio. Si voltò e si ritrovò faccia a
faccia con Blaise. -Mi hai fatto perdere il taxi-gli disse dopo qualche
istante di silenzio. Era tornato ad essere il solito Blaise che
conosceva,l'unico che lui le avesse mai mostrato. -Non c'è bisogno,ti
accompagno io-rispose subito Blaise. Decisa,Ginny scosse la testa riuscendo a
liberare il braccio dalla stretta di lui. -Davvero non importa-ripetè
testarda. L'istante dopo un'altro taxi passò davanti a lei e repentina cercò
di attirare l'attenzione dell'autista,riuscendo a farsi notare da lui che iniziò
l'inversione per arrivare da lei. -Almeno lascia che ti riaccompagni-ripetè
ancora. -Blaise,per favore-si limitò a dire Ginny incrociando per un'istante
i suoi occhi. Lui la fissò per poi sospirare. -Perchè sei andata via in
quel modo?- -Mi sembrava di essere di troppo-disse ricominciando ad evitare
il suo sguardo. -Di troppo?Che stai dicendo...Non capisco-ripetè Blaise
confuso. Ginny tornò a posare lo sguardo su di lui,sospirando leggermente
frustrata. -E' questo il problema!Tu non capisci,non te ne sei accorto. Se
lo avessi fatto avresti risparmiato tanti problemi a me e anche a quel povero
uomo di Filippo!-fece Ginny lasciandosi andare alla rabbia. Il taxi era fermo
al semaforo a pochi metri da lei,ancora pochi istanti e avrebbe chiuso per
sempre quel capitolo. -Ora sono veramente confuso,puoi spiegarmi che sta
succedendo?-le disse Blaise. Beh,forse era ora che qualcuno lo aiutasse a far
luce sui suoi sentimenti e lei aveva ancora qualche istante. -Perchè mi hai
permesso di avvicinarti a te...perchè mi hai baciato se sei ancora innamorato di
Daphne?-gli domandò ferita e risentita allo stesso tempo. Credeva di aver
passato l'età in cui si aveva quel tipo di problemi! Blaise la fissò con
un'espressione decisamente incredula e gli occhi leggermente spalancati. Il
taxi si fermò davanti a lei e Ginny aprì la portiera,facendo per salirvi dentro
quando Blaise la riafferrò per riportarla sul marciapiedi. -Ma di che stai
parlando?-chiese Blaise con la stessa aria stupita. Con una mano stretta
sulla portiera per evitare che qualcuno le rubasse il taxi o che questo le
scappasse di mano,Ginny si passò la mano libera fra i capelli facendoli ricadere
ai lati del viso, lo sguardo leggermente basso. -Credi veramente che sia
ancora innamorato di Daphne?-la incalzò. -Sì credo di sì...Il tuo
comportamento,i tuoi gesti,lo sguardo che ti è venuto quando hai capito chi era
Filippo...E' normale vista la vostra storia e dato che state per avere una
figlia...-spiegò. Lui scosse la testa. -Tu non sai niente della nostra
storia,noi non potremmo più stare insieme- -Signorina ha bisogno del
taxi?-s'intromise il tassista. -No-disse Blaise deciso. -Si-fece Ginny
nello stesso istante. Si guardarono e Ginny si lasciò andare ad un'altro
sospiro. -Mi dia un'altro minuto-disse abbassando cercando lo sguardo del
tassista. Poi tornò a guardare Blaise e si preparò per mettere fine a quella
pazzia. -Blaise ascolta...Forse è stato meglio così,magari stavamo facendo
uno sbaglio enorme e siamo riusciti a fermarci in tempo. Questo piccolo
inconveniente ti può aiutare a far chiarezza in quello che provi...-disse
cercando di suonare convincente. Lui restò in silenzio. -Magari possiamo
ancora tornare ad essere quei due amici che prendevano il tè alle due di
notte-aggiunse con un sorriso che coinvolse anche lui. Non c'era più niente
da dire. Si permise di dargli un'ultima carezza per poi entrare nel taxi e
chiudere lo sportello. Era sicura di aver fatto la cosa giusta e presto
l'avrebbe capito anche Blaise.
-Ricordami di ringraziare il tuo ex- Daphne
sorrise:era strano pensare che era successo tutto grazie o per colpa di quello
che aveva detto quando li aveva incontrati. La discussione era finita
improvvisamente quando Blaise si era accorto della scomparsa di Ginny e le era
corso dietro. Se voleva essere la compagna di Blaise doveva imparare a
sopportare,doveva imparare a fare i conti con "loro". Filippo al contrario
non sembrava sorpreso da quello che era successo da Harrods,anzi forse era
leggermente scocciato perchè quella piccola lite aveva messo fine alla loro
giornata di shopping. Però tutto era stato dimenticato quando l'aveva
riaccompagnata a casa e,sulla porta,mentre la salutava come al solito con un
bacio lui l'aveva trattenuta fra le braccia. -Sai stavo pensando ad una
cosa-le aveva detto,il viso a poca distanza dal suo. Lei era rimasta in
silenzio e l'aveva fissato dal basso. -Mi stavo chiedendo che succederebbe se
ora io iniziassi a baciarti dietro l'orecchio...Mi respingeresti?-aveva detto a
voce più bassa,unendo la teoria alla pratica. Daphne aveva sorriso
leggermente sentendo il respiro caldo accarezzarle il collo,chiudendo gli occhi
per qualche istante. -Per così poco...-aveva scherzato lei allacciando le
braccia attorno al collo di Filippo avvicinandolo di più a sè. Lui aveva
sorriso,muovendo le labbra in basso lungo il collo fino alla gola per poi salire
sulla mascella e il mento. -Va già un pò meglio-gli aveva detto incontrando
il suo sguardo. Le labbra avevano continuato a muoversi fino ad incontrare le
sue che gli andarono incontro con urgenza,dischiudendole quasi subito sotto
quelle di Filippo e iniziando ad accarezzare la lingua ed il palato di lui con
la propria. Il resto era una serie di flashback veloci:lei che apriva la
porta di casa e lo tirava dentro per la cravatta,la frenesia con cui si erano
tolti i vestiti ed erano saliti fino alla camera da letto... Però ricordava
chiaramente la cura e l'attenzione con cui l'aveva accarezzata,la dolcezza con
cui l'aveva amata senza per questo essere meno passionale. Non sapeva dire se
era per via della gravidanza e degli ormoni,o se fosse merito esclusivo di
Filippo,ma mai aveva provato sensazioni tanto forti e prolungate. Erano
sdraiati nudi sul letto,Filippo con la schiena contro la testata del letto
mentre Daphne aveva la testa posata sulla sua pancia. -Stai bene?-le domandò
prendendole una mano e accarezzandole la punta di un dito. Lei si stiracchiò
facendo le fusa come una gatta,completamente rilassata. -Sto
divinamente...Sai credo che dovrebbero metterlo fra i lati positivi della
gravidanza-gli disse voltando la testa per incontrare il suo sguardo. Lui
sorrise e si grattò la testa. -Tu stai bene?-gli chiese di rimando. Aveva
paura che le parole di Blaise lo avessero spaventato,che avesse iniziato a
vederla come qualcosa di troppo impegnativo...Avrebbe cucito le labbra di Blaise
la prossima volta che lo avesse visto! Così imparava a parlare a
sproposito. -Sono appena stato a letto con una bellissima donna,cosa potrei
desiderare di più?-fece lui. Perplessa Daphne si alzò a sedere su letto
coprendosi con un lembo del lenzuolo e lo fissò qualche istante,incerta se
parlare o meno:e se così facendo gli avesse messo la pulce
nell'orecchio? -C'è qualcosa che vorresti chiedermi?-gli domandò
cauta. Lui restò in silenzio qualche istante,poi staccò la schiena dalla
testiera del letto avvicinandosi così a lei. -Non so cosa chiedere...O forse
non so se mi piaceranno le risposte-ammise sincero. Lei sorrise e gli si
avvicinò leggermente. Lei si ravviò una ciocca di capelli dietro l'orecchio
destro e lo fissò quasi di sottocchi. -Ti hanno spaventato le parole di
Blaise?-si decise a chiedergli. Filippo restò qualche istante in
silenzio,riflettendo sulla domanda,lo sguardo perso nel vuoto. -No,spaventato
no...Piuttosto mi ha incuriosito. Quanto male vi siete fatti per fargli dire
una cosa del genere?-le domandò sperando di non osare troppo. Daphne accennò
un sorriso:era più acuto di quanto sembrava. -Tanto,per un certo periodo far
star male l'altro sembrava il nostro solo obbiettivo-ammise sincera. Lui
aggrottò leggermente la fronte,confuso dalle sue parole e dalla condizione
presente. -E nonostante questo avrete una figlia insieme-commentò cercando di
far luce in quella situazione complicata. Daphne annuì. Lo fissò qualche
istante,indecisa se lasciarsi andare oppure se continuare a mantenere segreta
gran parte della sua storia con Blaise,finchè non decise di buttarsi. Fece un
respiro pronfondo e iniziò a parlare. Raccontò tutto:dal momento in cui
avevano deciso di mettersi insieme alla loro storia che sembrava perfetta e
infinita,fino alla loro rottura e al motivo scatentante. Non fu difficile
come aveva creduto parlare del bambino e dei motivi che l'avevano spinta a fare
quella scelta...forse stava migliorando,oppure aveva smesso di colpevolizzarsi
per quella scelta. Per tutto il tempo Filippo restò in silenzio,lo sguardo
attento fisso su di lei. Continuò il racconto parlandogli di Paul e di
Ronan,degli anni che aveva vissuto a Parigi e di come la situazione era cambiata
fra lei e Blaise al suo ritorno a Londra. -Abbiamo provato più volte a
rimettere a posto le cose,ma certe volte è impossibile. Ora c'è questa
bambina e so che saremo dei buoni genitori per lei,ma non saremmo mai potuti
essere una famiglia-concluse. Filippo restò in silenzio qualche altro istante
dopo che lei ebbe finito di parlare e poi respirò rumorosamente. -Hai fatto
una scelta coraggiosa-iniziò. Lei si schernì abbassando lo sguardo. -Non
potrei pensarla diversamente con una madre che mi portava in corteo con lei per
i diritti delle donne e quattro sorelle medico...-tentò di scherzare. Daphne
sorrise,ravviandosi di nuovo i capelli. Filippo allungò una mano sul letto e
prese quella di lei,semplicemente sfiorando le sue dita con le
proprie. -Perchè mi hai raccontato tutto questo?-le chiese con voce calma
eludendo il suo sguardo. Lei alzò le spalle,nonostante sapesse benissimo la
risposta. -Volevo che sapessi la verità su di me;ormai ti ho parlato di tutti
i miei scheletri nell'armadio, nel caso volessi restare nei dintorni... Ma
capirei anche se tu sentissi il bisogno di scappare via e non cercarmi più-gli
disse sincera. Filippo sospirò un'altra volta. -La mia vita è meno
interessante della tua-si lamentò tornando a guardarla. Daphne lo fissò e gli
sembrò di scorgere una nuova luce negli occhi dell'uomo,ma decisa a non
alimentare false speranze,tornò ad alzare le spalle e accennò un
sorriso. -Non dovrei essere io a giudicarlo?-gli fece notare. Lui sbuffò
schernendosi. -Non credo tu abbia voglia di sentirla...Piuttosto ti va di
fare quattro passi?-le chiese cambiando discorso. Fece per alzarsi,ma lei lo
afferrò per un braccio e lo riportò seduto sul letto,ridendo divertita,
avvicinandosi nel letto finchè non fu con la testa sul suo torace. -Allora?Da
dove vogliamo iniziare?-gli domandò sistemando le braccia sotto il mento e
mettendosi più comoda. Lui la fissò e l'attimo dopo sorrise. -Sarà davvero
difficile scrollarmiti di dosso-scherzò portando entrambe le mani fra i capelli
biondi di Daphne e iniziando ad arrotolare qualche ciocca attorno alle
dita. Lei rise divertita e gli diede un buffetto sulla pancia,facendolo
scoppiare a ridere. Già sarebbe stato difficile perchè per la prima volta
aveva incontrato un uomo che l'accettava nonostante il suo "oscuro" segreto.
-Dannazione Blaise! Non ti hanno detto che nessuno
poteva entrare?- -Io non sono nessuno! E poi ho già visto uno spettacolo
simile...Ciao Pansy!- Era apparso nell'ufficio di Theo dopo giorni di dubbi e
di pensieri discordanti;aveva provato a risolvere quella questione da solo ma
senza risultato,anzi riuscendo a confondersi ancora di più le idee. Aveva
ragione Ginny? Era ancora innamorato di Daphne e non se ne rendeva
conto? Si era comportato in modo meschino con lei senza neanche
accorgersene? Eppure aveva fatto quello che gli diceva l'istinto:voleva stare
con lei,il più possibile e il più vicino possibile,da quando questa era una cosa
sbagliata? Mentre Theo e Pansy si affanavano per darsi un contegno senza
celare l'irritazione per essere stati interrotti,lui si era andato a sdraiare
sul divano completamente disinteressato ai due amici mezzi nudi. -Sono
confuso...Ho bisogno di un'aiuto-disse fissando il soffitto. -Io sono anni
che lo dico-commentò Pansy. -Che è successo questa volta?Hai litigato di
nuovo con Daphne?-chiese Theo con voce quasi
professionale. -Sì...no...cazzo! Tutte e due le cose insieme-rispose
Blaise. Distolse lo sguardo dal soffitto e li vide a pochi metri da se,seduti
sulle due sedie che erano di fronte alla scrivania che lo fissavano
attenti,curiosi per quelle mezze frasi. Blaise fece un sospiro e si decise a
fare la domanda che lo ossessionava da giorni. -Voi credete che io sia ancora
innamorato di Daphne?-domandò ad entrambi. Theo e Pansy si
guardarono,sorpresi da quella domanda e per qualche istante restarono in
silenzio,in cerca della risposta giusta. -Se mi avessi fatto questa domanda
un mese fa ti avrei risposto di sì-disse Pansy. Blaise corrugò la fronte e la
fissò. -E invece adesso?- -Non lo so più,sai?Credo di no. Anzi credo
che tu ti stia innamorando della Weasley...- Blaise scattò a sedere sul
divano a quelle parole,un'espressione incredula sul volto:innamorato di
Ginny? -Che?- Pansy rise. -Andiamo non dirmi che non te ne sei reso
conto. Da quando l'hai incontrata sei entrato in una specie di trip:parli
solo di lei,ti preoccupi per lei al punto da procurarle
un'avvocato...- -Quello l'avrebbe fatto chiunque!-tentò di difendersi
Blaise. -Io non l'avrei fatto-ribattè subito la donna. Blaise
sbuffò,cercando sostegno in Theo,ma questi ascoltava le parole della moglie con
un'espressione convinta sul volto. -Poi c'è stato il matrimonio di Draco e
Hermione-disse infatti dandole man forte. -Giusto hai ragione!-convenne Pansy
tornando a guardare Blaise-sei rimasto con lei tutto il tempo:è stata la tua
unica ballerina,non vi siete separati neanche un'attimo e per finire l'hai anche
riaccompagnata a casa-gli spiegò la donna. -Scommetto che l'hai anche dato il
bacio della buonanotte da bravo ragazzo-intervenne Theo. -Allora?Che vorresti
dire?-fece Blaise sempre più incredulo. -Quando mai ti sei limitato ad un
bacio? Avresti fatto di tutto per entrare e concludere la serata-gli fece
notare Pansy. Blaise,stizzito,si alzò in piedi e iniziò a muoversi nello
studio seguito dallo sguardo degli amici. -Da quando siete così esperti della
mia sentimentale?- -Ehi guarda che sei tu quello che è piombato qui!Poi ti
conosciamo da quando ancora non sapevi baciare,quindi...-gli ricordò Theo
sorridendo ironico. -Almeno io ho imparato!-fece Blaise lanciandogli una
frecciatina. -Non ci sei ancora andato a letto,vero?-chiese Pansy
intromettendosi fra i due,stanca di quegli stupidi battibecchi fra
maschi. Blaise sospirò rumorosamente e scosse la testa. -E non credo che
lo farò mai-si lasciò scappare. I due Nott si fissarono sorpresi e poi
guardarono Blaise,che vicino alla finestra osservava lo skyline della City
londinese. -Crede che io sia ancora innamorato di Daphne e quindi ha deciso
che non vuole più vedermi-spiegò sintetizzando quello che era successo. Pansy
corruggò le perfette sopracciglia e lo fissò,cercando di carpire qualcos'altro
oltre quello che lui non voleva dir loro. -Perchè lo crede?-chiese
Theo. Quasi sofferente,il braccio posato contro il vetro della
finestra,Blaise raccontò dell'incontro avuto qualche giorno prima con Daphne e
Filippo e di come aveva reagito. -Capisco...-fece sibillina Pansy. Theo
annuì,restando in silenzio. -Ma questo non vuol dire che sia innamorato di
lei-replicò Blaise cercando di togliere quell'espressioni dalle loro
facce. -Allora perchè...- -Non lo so,ok?Questo tizio è spuntato dal nulla
e glielo si leggeva in faccia che Daphne gli interessava! E se si trasferisse
da Duffy? Che succederebbe se finissero per sposarsi?-domandò senza guardare
i due amici. Fu allora che i due capirono il motivo della sua
ansia. -No,decisamente non sei innamorato di Daphne-decretò Theo. Blaise
si voltò e fissò i due amici che scuotevano entrambi la testa,Theo con
un'espressione divertita sul viso e Pansy che cercava di trattenere una
risata. -Il tuo problema è la bambina,o meglio l'idea che Filippo passi più
tempo con lei di te-spiegò Theo. Blaise lo ascoltò in silenzio. -Sai
quanto è frequente questa cosa nei divorzi?E' pura e semplice gelosia per tua
figlia... Povera piccola,non è ancora nata ed ha già un padre geloso e
possessivo-scherzò Pansy. -Cioè tu vuoi dire che...-chiese sempre più
incredulo. -Che Daphne non c'entra nulla,non ti va giù l'idea che un'altro
uomo abbia la possibilità di fare da "papà" a tua figlia. Tutto qui-concluse
Theo. Ecco spiegato il mistero. Ginny aveva ragione:era gelosia ed
amore,ma non per Daphne come aveva creduto,ma per sua figlia,come era giusto e
normale che fosse. Lei doveva saperlo,doveva essere la prima a saperlo,poi si
sarebbe scusato anche con Daphne. -Devo fare una cosa...-disse muovendosi
velocemente verso la porta. Poi colto da un'altro pensiero improvviso si
fermò,la mano sulla maniglia e guardò ancora i due amici. -Credete veramente
che io sia innamorato di Ginny?-domandò ad entrambi. -Assolutamente-rispose
Pansy con sicurezza. -Senza ombra di dubbio-convenne il marito. Blaise
annuì e aprì la porta,uscendo dall'ufficio senza salutare. Ora tutto era più
chiaro...
Salve a
tutti!!!
Chiedo
scusa se vi ho fatto aspettare + del solito,ma qst ultima settimana nn è stata
bella x me quindi mi era un pò difficile scrivere...
Comunque...In qst capitolo ho deciso di concentrarmi maggiormente su
Blaise e Ginny in preparazione alla grande tempesta che si sta x avvicinare e x
chiarire,una volta per tt qst strano rapporto che si è creato fra i
due;finalmente i dubbi si stanno dissolvendo e x qst coppia comincia la
parte in discesa.
Ringrazio tutti loro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e
chiedo scusa x eventuali errori di ortografia o di
battitura.
E ora i
ringraziamenti:Yumisan(Il
pericolo è sempre + vicino...Aspetta di vedere il prox capitolo:ti innamorerai
perdutamente di Blaise!),Kitty Cullen(Ti giuro che devi avere soltanto un altro pò di pazienza,l'attesa
è finita.Ce la fai a resistere?),Deaselene(Come vedi la tua osservazione
era giusta,ma il nostro Blaise ha fatto in tempo ha combinare un altro guaio dei
suoi!Sn assolutamente d'accordo cn te:cn un padre cm Draco e 2 zii come Blaise e
Theo,che nella mia immaginazione assomiglia al dott.Sloan di "Grey's
Anatomy",chi nn vorrebbe essere nei panni di Prue?),Nefene(Harry si vedrà e come già
successo in qst fiction, riuscirà a mostrare il peggio di sè),Earane(Grazie x i complimenti!Diciamo
che la reazione di Harry sarà diversa da qll che si aspettano tutti,cm del resto
è stato diverso il suo comportamento finora),Gelb_augen(Grazie x i complimenti!Si
può dire che qst capitolo è nato solo x la parte del karaoke e del dialogo fra
Blaise e Ginny...Il resto è stato costruito intorno,quindi sn contenta ke t sia
piaciuto),JC(Questo è
vero,ma nn ce la vedo Daphne restare in un angolo a fare la muffa in
attesa nel caso Blaise cambiasse idea),Krisma(Come vedi la reazione impulsiva
c'è stata,ma credo che nn sia aspettasse tali conseguenze x qst suo gesto...),
Smemo'92(Io adoro i lieto
fine,sn una romantica da diabete puoi chiederlo a chiunque degli altri lettori
delle mie fiction e te lo confermeranno...ma converrai cn me che se le cose sn +
difficili da raggiungere poi c'è + gusto!),Scatty(Sì ammetto di essermi ispirata
a Sing Star,ma nn sapevo se nel 2005 era già uscito quindi x nn
fare una figuraccia ho evitato di inserirlo...Nn preoccuparti James e Albus
torneranno presto!),Sissy'88(Posso dirti che sia Blaise che Draco ti stupiranno:uno in modo
positivo e l'altro in negativo...Chi sarà il cattivo della
situazione?), Erigre(Se nn
fosse catastrofico nn sarebbe il capitolo della tempesta,non convieni con me?),
Shnusschen(Non sn cattiva
e neanche sadica cm mi hanno accusato più volte,ma se la vita fosse sempre senza
problemi sarebbe veramente noiosa...),Agnes
Cecilia(Grazie x i complimenti!Già la situazione fra
Ginny e Blaise sta andando avanti fra mille incomprensioni e mille problemi,mai
come questa volta due mondi diversi si scontrano cercando un punto di
incontro...).
Prima di
lasciarvi voglio lasciarvi un piccolo spoiler(vediamo se indovinate di chi si
tratta)...
"Chiuse gli occhi
lasciandosi andare alle emozioni mentre la sua pelle diventava di fuoco al
contatto con le labbra di lui.
Strinse il tessuto del lenzuolo fra le
dita e si lasciò scappare un gemito dalle labbra dischiuse,quando ovattato il
suono del telefono arrivò a lei.
-Non rispondere-gli sentì
dire.
Nonostante la voglia di lasciarlo
squillare a vuoto alzò una mano e afferrò la cornetta..."
Bene,x
il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"The
winner takes it all"
Baci,Eva.
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Capitolo 31 *** The winner takes it all ***
the winner takes it all
"I was in your arms Thinking I
belonged there I figured it made sense Building me a fence Building me
a home Thinking I'd be strong there But I was a fool Playing by the
rules"
-Wow!- Non c'erano altre parole per
descrivere quello che era appena successo. Nonostante lo sguardo fisso sul
soffitto ed il respiro ancora leggermente affannoso non riusciva a credere che
tutto fosse accaduto realmente,non dopo quei giorni passati a dirsi che era
finita, che doveva dimenticare e che forse avrebbe fatto meglio a rivedere la
possibilità di un futuro con Harry. E poi lui era apparso sulla sua
porta. -Già- Staccò lo sguardo dal soffitto e voltò la testa verso
sinistra incontrando i suoi occhi. Senza la minima esitazione o il più
piccolo cenno d'imbarazzo rotolò fra le coperte fino a posare il mento sul suo
torace,lo sguardo di lui ancora addosso. -E' una mia impressione oppure sei
più bella?-le domandò alzando un angolo della bocca. Lei sorrise e scosse la
testa. -No,sei solo più bugiardo!-lo prese in giro,sfiorandogli l'interno del
braccio sinistro con le dita. La sua risata,che improvvisa risuonò nella
stanza,le mise allegria e le fece accennare una risata a sua volta. Era
strano come si sentisse leggera quando neanche un'ora prima le sembrava che
l'intero universo ce l'avesse con lei. Accompagnare i bambini all'asilo e al
nido era stato davvero difficile quella mattina:Albus era riluttante più del
solito a separarsi da lei e per convincerlo gli aveva promesso che quel fine
settimana li avrebbe portati allo zoo a vedere i gorilla,animale che in quel
periodo sembrava essere la passione di entrambi i suoi figli. Li aveva
lasciati ai rispettivi asili ed era tornata a casa e fin da quando era dentro la
macchina si era accorta della figura seduta sul secondo gradino davanti alla sua
porta;all'inizio aveva immaginato fosse George venuto a lamentarsi per un'altra
discussione con la mamma o peggio per convincerla a ripensare alla sua
decisione. Solo quando era scesa dall'auto si era accorta che si trattava di
Blaise:al rumore della portiera che si chiudeva,aveva alzato la testa e
vedendola in piedi vicino alla macchina era scattato in piedi,restando però
fermo dove si trovava. Lei per un'attimo era stata indecisa su come
comportarsi:doveva tornare in macchina e far finta di aver un altra commissione
da fare?In fondo lui non sapeva quanto fosse impegnata la sua
giornata... Però capì che quello era un comportamento da immaturi. Voleva
andare a casa e per farlo doveva fare i pochi metri che la dividevano dalla
porta d'ingresso e passargli davanti:se aveva un pò di buonsenso non le avrebbe
intralciato la strada. Così deciso si era avviata a passo veloce sul vialetto
e quando era arrivata accanto a lui lo aveva ignorato e continuato a camminare
come se Blaise fosse invisibile. Ma ovviamente lui non avrebbe lasciato
correre la cosa in quel modo... -Devo parlarti!-le aveva detto cominciando a
camminare dietro di lei. -Non ho tempo- -Ci vorrà veramente un
minuto-aveva replicato Blaise. -Non ho neanche quello-aveva ribattuto lei
neanche fossero impegnati in una partita di tennis. Aveva raggiunto la porta
di casa e aveva tirato fuori le chiavi di casa dalla tasca della giacca,
continuando ostinatamente a non incontrare il suo sguardo. -Potresti trovarlo
interessante-aveva provato a tentarla lui. La porta si era aperta e lei aveva
fatto il passo che la immetteva in casa pronta a chiudere la porta dietro di
sè,ma Blaise aveva posato una mano sul legno e glielo aveva impedito. -Ti
sbagliavi-le aveva poi detto. Costretta a guardarlo in quella vicinanza
stretta,Ginny aveva alzato leggermente la testa e aveva fissato il suo
volto:aveva l'accenno scuro della barba sul mento e sulle guance come non gli
aveva mai visto da quando lo conosceva,i capelli spettinati come al solito e al
posto dei completi eleganti e delle cravatte,indossava un paio di jeans neri e
una camicia di flanella a scacchi sopra una t-shirt bianca,nascosti da una
giacca di jeans. -A che proposito?-aveva domandato cercando di non mostrarsi
troppo interessata. Doveva mostrarsi fredda e distaccata,in modo da fargli
capire che non sarebbe cambiato niente: anche se lo avesse ascoltato,avrebbe
comunque chiuso la porta non appena lui avesse finito di parlare. -Su me e
Daphne-le aveva spiegato lui. Sicura com'era delle sue sensazioni,Ginny aveva
scosso la testa decisa. -Non credo- -Invece sì...Almeno in parte-aveva
aggiunto poi. Quello l'aveva interessata,era inutile negarlo! -Che vuoi
dire?-aveva chiesto infatti. Blaise aveva fatto per parlare,poi aveva
richiuso la bocca. -Dobbiamo parlare per forza sulla porta?-le aveva
domandato facendole notare che erano ancora sulla soglia di casa. Ginny
lanciò un'occhiata alle spalle dell'uomo e si chiese quanto i suoi vicini
avessero visto e sentito finora:era stato abbastanza ghiotto come
pettegolezzo? Meglio evitare di essere l'argomento di conversazione di tutto
il quartiere. -Due minuti soltanto!-gli aveva intimato facendosi da parte per
farlo entrare. Blaise con due passi fu in casa e cercò di non sembrare troppo
curioso quando si guardò intorno nell'ingresso. La tana del
nemico... -Allora,cosa volevi dirmi?-gli aveva ricordato lei. Blaise annuì
e era tornato a guardarla in volto. -E' vero quello che hai detto l'altro
giorno...Sono geloso-aveva confessato senza preamboli. Ginny aveva alzato le
spalle,quasi la cosa non la riguardasse,cercando di nascondere il dispiacere che
quelle parole che provocavano:nonostante fosse certa di quello che pensava,c'era
sempre quella piccola parte di lei che sperava di aver confuso i
segnali. -Non vedo perchè ti sei disturbato a venirmelo a dire-aveva
commentato dandogli le spalle e togliendosi la giacca per poi appenderla
all'attaccappanni. Lo aveva sentito sospirare e quando era tornata a voltarsi
lui era di fronte a lei,più vicino di poco prima. -Sono qui perchè,come ti ho
detto prima,hai sbagliato. Non sono geloso di Daphne,sono geloso di mia
figlia!-le aveva spiegato. Sul viso di Ginny si era dipinta un'espressione
incerta,quasi una crepa nella sua maschera da combattente. -Dopo le tue
parole credevo veramente di essere geloso di quel tipo perchè non lo volevo
insieme a Daphne...Poi però ho capito che mi dà fastidio che lui viva quello che
non vivrò io-le aveva detto sincero. Un altra crepa si era aperta sulla
maschera quando Ginny aveva aggrottato le sopracciglia sorpresa da quelle
parole. -Blaise tu sei suo padre- Lui aveva annuito,poco
convinto. -Già,uno di quei padri che vedi nei week-end e che si fanno
perdonare le assenze compensando con i regali. Ma che non ci sarà quando lei
farà i primi passi o dirà la sua prima parola,o metterà i dentini... E' per
questo che ero incazzato con lui:si prenderà qualcosa che è mio-aveva
confessato. Istintivo era arrivato il sentimento di empatia e senza che se ne
accorgesse aveva alzato una mano e l'aveva posata sul braccio destro
dell'uomo. I loro occhi erano tornati ad incontrarsi e solo quando Blaise
aveva fatto un passo per avvicinarsi ancora di più a lei,Ginny aveva capito che
doveva mandarlo via il prima possibile. -Ok,adesso ho sentito le tue
ragioni...Puoi andare!-aveva detto con voce ferma. Blaise aveva scosso la
testa. -No- -Come sarebbe a dire no?!-aveva ribattuto lei
sorpresa. Inconsciamente aveva fatto qualche passo indietro per allontanarsi
da lui,con il solo risultato di arrivare spalle al muro,quindi a Blaise bastò
riavvicinarsi di nuovo a lei e posare entrambi i palmi delle mani sulla parete
per intrappolarla. -Da quando è cominciata questa cosa fra di noi non hai
fatto altro che accusarmi...-aveva detto lui. -Non è affatto vero!!-aveva
esclamato Ginny. -Di non trovarti attraente,di non voler stare con
te,addirittura di essere ancora innamorato di Daphne!-aveva enumerato fissando
il suo volto. -Anche tu l'avresti pensato se ti fossi trovato al mio
posto!-aveva ribattuto lei decisa a non mollare il colpo. -Ti ho cantato una
canzone!Una canzone del gruppo più diverso e distante da me!Non l'ho mai fatto
con nessun'altra donna...Che devo fare ancora per farti capire che mi
interessi?- Ginny restò in silenzio qualche istante non sapendo bene come
rispondere:era già caduta una volta in quella trappola e ancora si stava
leccando le ferite,non era pronta a farsi male di nuovo...Non era così
masochista! -Non posso-aveva mormorato con un filo di voce abbassando lo
sguardo. Con un dito sotto il mento,Blaise le aveva riportato gli occhi sul
suo viso. -E' più facile di quanto la fai sembrare Ginny...Basta solo che tu
chiuda gli occhi-le aveva detto con voce calma e profonda. Lei aveva fissato
lo sguardo sul suo viso ancora qualche istante prima di fare come lui le aveva
detto:chiuse gli occhi cercando di mettere a tacere tutte le domande e le
paure. Blaise aveva sospirato e lei era stata sul punto di riaprire gli
occhi,quando la sua voce l'aveva fermata. -Non ho mai pensato che potesse
succedere una cosa del genere,anzi sono stato il primo a non credere all'amore
fra Draco ed Hermione. Credevo fosse impossibile mettere da parte anni di
litigi e di odio e far finta che non fossero mai successi. Però con te è
diverso- Il suo cuore batteva più forte,forse proprio per quelle parole e
nonostante gli occhi chiusi riusciva a percepire l'imbarazzo di Blaise per
quello che le aveva appena detto. -So che può suonare crudele adesso,ma
quando eravamo giovani non contavi molto per me,eri soltanto la ragazza di
Potter. Ora mi sono reso conto di aver sbagliato perchè tu...tu sei molto di
più:tu sei divertente,sei buffa,sei complicata,forte e io...- Ginny aveva
riaperto gli occhi e aveva incontrato quelli di Blaise. -Tu cosa?-aveva
domandato con voce leggermente più bassa. Blaise l'aveva guardata in silenzio
qualche istante prima di alzare una mano e allontanarle qualche ciocca di
capelli dal viso. -Io credo di essermi innamorato di te-aveva detto senza
staccare lo sguardo dal suo. Sentimenti contrastanti si erano agitati dentro
di lei,rendendola quasi incapace di pensare chiaramente:era sorpresa,era
felice,era arrabbiata... Senza neanche accorgersene alzò le braccia e gli
diede una spinta,sorprendendo anche lui. -Ecco lo vedi come fai? Ti
presenti qui dopo quasi una settimana in cui non ti sei fatto nè vedere nè
sentire,mi fai questo bel discorsetto e mi dici che mi ami...anzi no,che forse
mi ami! Me lo spieghi come faccio io ad odiarti se continui a fare così?-gli
aveva detto arrabbiata. Sul viso di Blaise si era disegnato un
sorriso,l'ultima cosa che si aspettava e in un attimo fu di fronte a lei. Le
aveva accarezzato ancora una volta il viso e poi aveva avvicinato il volto al
suo,sfiorandole il labbro superiore con il proprio inferiore,dolcemente in un
tocco impalpabile. Aveva trattenuto il respiro ed era rimasta immobile,ma
quando le loro bocche si erano toccate di nuovo,le mani di Blaise si erano
posate sulle sue guance. E allora le sue barriere erano crollate. Di
quello che era successo dopo aveva flashback ben stampati nella memoria,neanche
fossero fotografie,che le facevano venire i brividi lungo la schiena:il modo
frenetico in cui si erano spogliati a vicenda,di come,completamente nudi,
avevano fatto la piccola rampa di scale fermandosi ogni due gradini per
strapparsi altri baci ed altre carezze,la passione che aveva guidato i loro
gesti guidando entrambi al piacere. -Rimpianti,ripensamenti...- La testa
posata sull'addominale scolpito,Ginny sorrise leggermente,una mano di Blaise che
le accarezzava la schiena nuda. -Scherzi? Era da tanto che non mi sentivo
così rilassata-gli disse senza guardarlo. Nel silenzio che seguì Blaise si
mosse e la fece ritornare con la schiena sul materasso,arrivando a coprirla con
il proprio corpo;il viso vicino al suo,la guardò per qualche istante in
silenzio. -Ginevra- Lei sorrise sentendo come suonava il suo nome detto
dall'uomo. -Nessuno mi chiama mai così...-disse candidamente. Una mano
dell'uomo le accarezzò i capelli per poi scendere lungo il collo e la spalla
destra. -Lo farò io. Chi ti chiama Ginny ti conosce in un modo diverso da
me,ti conosce da tutta una vita,sa ogni piccola cosa ti riguarda anche la più
insignificante. Io devo ancora scoprire tutto di te e questo ti rende una
persona nuova ai miei occhi...-le spiegò. Lei accennò un sorriso,leggermente
lusingata da quella personale attenzione,e lo attirò più vicino a sè
allacciandogli un braccio attorno al collo. -Potrei non risponderti
all'inizio,non sono abituata a sentirmi chiamare così-disse
scherzando. Blaise rise e la baciò,insinuandosi subito nella sua bocca e
iniziando a rincorrere la lingua di Ginny. Le sue mani presero a vagare per
il corpo nudo sotto di sè,accarezzandole il ventre piatto e salendo verso i
seni,mentre lei faceva scivolare le braccia attorno ai suoi fianchi
accarezzandogli la schiena nuda. Staccandosi dalla sua bocca,Blaise scese
baciandole il collo,mordicchiandole la scapola destra continuando verso il solco
fra i seni e scendendo ancora lungo il ventre. Ginny chiuse gli occhi
sentendo la pelle bruciare sotto il tocco delle labbra di Blaise e,lasciandosi
scappare un gemito dalle labbra socchiuse,afferrò il lenzuolo sotto di sè e lo
strinse fra le dita. La bocca di Blaise aveva appena sfiorato il suo
ombelico,affondandovi la punta della lingua, quando lontano Ginny sentì il suono
del telefono. -Non rispondere- Era terribilmente tentata di lasciar
squillare a vuoto il telefono e godersi le attenzioni che Blaise le stava
tributando,ma alzò comunque la mano dal lenzuolo e afferrò la
cornetta. -Pronto?-chiese cercando di non far capire all'interlocutore cosa
stava succedendo. Blaise,per nulla impressionato,iniziò a morderle l'interno
della coscia sinistra,sperando che quelle attenzioni la convincessero a
concludere in fretta la telefonata. -Hermione?Hermione che è
successo?-domandò quando ebbe capito chi era la persona singhiozzante all'altro
capo del telefono. Sorpreso,Blaise alzò la testa e la guardò in
attesa. -Va bene,adesso calmati...Arrivo subito-disse riattaccando il
telefono. Sul suo viso era apparsa un'espressione incredula che insospettì
Blaise. -Che è successo?-domandò alzandosi a sedere insieme a lei. Ginny
lo guardò come se non lo vedesse realmente e ci volle qualche istante prima che
rispondesse alla domanda. -Sta facendo le valige- Sbalordito aggrottò la
fronte e la seguì con lo sguardo mentre si alzava dal letto e iniziava a
vestirsi. -Cosa?- -Hermione sta lasciando Draco-disse allacciando il
bottone dei jeans. Era impossibile! Completamente nudo si alzò dal letto e
girò lo sguardo per la stanza cercando anche uno solo dei suoi indumenti,ma
invano. Resasi conto del suo problema,Ginny prese la bacchetta e fece
un'incatesimo d'appello richiamando a sè i vestiti sparsi per la
casa. -Grazie-fece Blaise afferrando i boxer. Ginny scosse la testa e finì
di infilare un maglione rosso lasciandosi andare in un sospiro
d'apprensione. -Vuoi che ti accompagni?-le domandò lui guardando il suo
viso. Non sapeva se a Hermione avrebbe dato fastidio la presenza di Blaise,ma
forse averlo lì avrebbe migliorato le cose. -Credo sia
meglio-
Non entrava mai nello
studio di Draco. Lo aveva visto quando era arrivata quel lontano giorno di
maggio durante il "giro turistico" della casa,ma quella era stata l'unica
volta:non aveva mai avuto motivo di entrare lì dentro e poi era convinta che in
una coppia ci fosse bisogno di spazi personali dove l'altro non era ammesso,
così da salvare l'intimità e l'individualità del patner. D'altronde Draco non
le aveva mai offerto il suo studio per lavorare quando la vedeva indaffarata con
i file ed i vari fascicoli,quindi era convinta che la pensasse come lei. Per
questo si era stupita quella mattina quando le aveva detto che i documenti del
riconoscimento erano arrivati e che doveva soltanto andare nel suo studio e
firmarli. -Perchè non me li lasci sul tavolo in salotto così prima di andar
via li firmo?-gli aveva detto decisa a mantenere intatti i confini. Lui aveva
sorriso bevendo l'ultimo sorso dalla tazza di caffè. -Non dirmi che hai paura
di trovare una stanza di tortura...-l'aveva presa in giro avvicinandosi a lei
per mettere la tazza nel lavello. Lei gli aveva dato un buffetto sulla spalla
e aveva sbuffato leggermente. -Sì certo,come no!Magari con qualche elfo
domestico appeso alle pareti- Draco aveva riso e le aveva dato un bacio sulla
guancia per poi cercare il suo sguardo. -Se firmi quelle carte oggi,questa
sera possiamo festeggiare con una cena fuori tutti e tre insieme-le aveva
proposto accompagnando le parole al suo sorriso più malandrino. Ovviamente
Prudence aveva ascoltato le sue parole e ne era stata subito
entusiasta. -Sono in ritardo,devo scappare! Ci vediamo questa sera-le
aveva detto dandole un bacio veloce sulle labbra. Dopo la sua partenza,la
mattinata era trascorsa come tutte le altre:lei e Prudence avevano finito di
fare colazione e la bambina si era preparata per andare all'asilo. Soltanto
quando era stata di nuovo a casa da sola aveva affrontato il problema:doveva
fare come le aveva detto Draco oppure doveva continuare secondo le sue
convinzioni? Che ci sarebbe stato di male se avesse aspettato quella sera che
lui ritornasse e le portasse le carte senza doverla far entrare nello
studio? Quante complicazioni per una così facile! Sbuffò e si rimproverò
per il comportamento infantile:si trattava di una questione di pochi
minuti,doveva solo prendere i documenti sulla scrivania e portarli fuori dalla
stanza. Nessuno è mai morto per una cosa del genere! Percorse il corridoio
al primo piano fino alla porta dello studio e di fronte a questa esitò ancora
qualche istante,la mano a pochi millimetri dalla maniglia. -Smettila di
comportarti da coniglio!-si disse. Afferrò la maniglia e la piegò verso il
basso facendo aprire la porta e scoprendo la stanza. Non c'erano stati grandi
cambiamenti,era identica a come l'aveva vista mesi prima:la stessa scrivania di
legno scuro,ancora una volta ingombra di documenti, le pareti piene di foto e di
quadri che all'apparenza sembravano antichi e di valore,il camino che occupava
tutta una parete e la grande libreria che ne occupava un'altra piena di libri e
fascicoli. Fece un passo all'interno della stanza e si guardò attorno per
qualche minuto prima di ricordarsi il motivo della sua presenza in quella
stanza. Si diresse verso la scrivania e trovò il documento posto sullo piano
verso la sedia:doveva essere l'ultima cosa che aveva esaminato il giorno
prima. Mosse una mano e prese il documento;non era neanche di dieci
pagine,con la data di due giorni prima e con vari timbri ufficiali sulla prima
pagina. Alzò le pagine fino all'ultima cercando il punto dove avrebbe dovuto
firmare e vide la firma di Draco già in calce,chiara e perfettamente
leggibile. Bastava una sua firma e Prudence sarebbe diventata una
Malfoy. Quella scoperta le fece tremare le gambe e la costrinse a poggiare
una mano sullo scrittoio, scontrandosi però con una pila di fogli che si
reggevano in piedi per miracolo. -Dannazione!-esclamò guardando i vari fogli
sparsi per terra. E non aveva neanche la bacchetta per rimettere tutto in
ordine senza che lui se ne accorgesse. Si inghinocchiò e iniziò a raccogliere
i vari fogli,leggendo le prime parole di ognuno per ordinarli nel modo
corretto. A metà di quel lavoro la sua attenzione venne catturata da una
frase completamente inaspettata. "Io Narcissa Lastrange
Malfoy,nel pieno delle mie facoltà fisiche e mentali,detto le mie ultime
volontà". Il testamento di Narcissa. Draco non gliene aveva
mai parlato... Sapeva che era sbagliato e che quel documento era
assolutamente privato,ma non riuscì a staccare lo sguardo e a smettere di
leggere e,andando avanti con la lettura capì perchè Draco non le avesse mai
parlato di quel testamento. "Entro il suo ventisettesimo
compleanno". Mancavano cinque mesi al compleanno di Draco. Una sensazione
di soffocamento le bloccò la gola e per qualche istante le sembrò di non essere
più in grado di respirare mentre nella sua mente tutto diventava
chiaro. Stringendo il testamento fra le dita,uscì dalla stanza e si diresse
nel soggiorno dove si sedette sul divano. Ora tutto si spiegava,tutto aveva
finalmente un senso. Capiva perchè dopo anni di silenzio Draco era tornato
nella sua vita,del perchè aveva stipulato quel contratto con Ron... Ora aveva
un senso anche la sua furia di sposarsi,l'insofferenza che aveva mostrato quando
lei gli aveva proposto di aspettare ancora un anno prima di sposarsi per essere
veramente sicuri dei loro sentimenti... Se avessero fatto come lei aveva
proposto lui si sarebbe trovato completamente spiantato,uno di quei ricchi
decaduti a cui non resta altro che parlare dei loro momenti di gloria
passati. Come aveva potuto essere così stupida?Così cieca? Si era fatta
raggirare in quel modo senza neanche accorgersene,arrivando ad innamorarsi di
lui a considerarlo il loro salvatore,mentre invece l'unico motivo che lo
spingeva a comportarsi in quel modo era la difesa del suo patrimonio. Tutto
quello che aveva fatto e detto era stato ad esclusivo beneficio di Draco
Malfoy... Beh,non c'era più motivo di continuare quella farsa ora che aveva
ottenuto quello che voleva. Lasciando cadere a terra il testamento si alzò
dal divano e afferrò la cornetta del telefono, componendo un numero che sapeva a
memoria. -Pronto?- -Ginny...-disse con voce rotta. Solo in quel momento
si accorse di essere in lacrime,di avere il viso completamente bagnato per il
pianto. -Hermione?Hermione che è successo?-le domandò l'altra. Tirò su con
il naso,quasi incapace di parlare e si lasciò andare ad un singhiozzo che le
sollevò le spalle facendole male. -Ho bisogno del tuo aiuto...Devo andarmene
da qui...Non posso più stare con lui-le disse fra i singhiozzi. -Va
bene,adesso calmati...Arrivo subito-la rassicurò l'amica prima di
riagganciare. Calmarsi...ma come poteva farlo? Per la seconda volta nella
sua vita si era fidata di una persona e ancora una volta era finita al
tappeto.
La telefonata arrivò
totalmente inaspettata nel bel mezzo di una riunione con un gruppo di
diplomatici tedeschi. -Scusatemi-disse maledicendosi per non aver spento il
cellulare prima dell'inizio del meeting. Sapeva quanto potevano essere
delicate quelle questioni e soprattutto gli equilibri che si creavano durante
questi incontri:gli uomini politici sono delle prime donne,una sola mossa falsa
poteva rovinare il lavoro di mesi! Si allontanò dal gruppo di qualche passo e
rispose alla chiamata. -Pronto?- -Che cazzo hai combinato questa volta?-lo
aggredì Blaise senza preamboli. Sorpreso da quell'attacco imprevisto,Draco
aggrottò la fronte e restò qualche istante interdetto. -Blaise non ho tempo
per i tuoi giochetti,sono in riunione...-lo rimproverò. -Infatti io non sto
giocando!-ribattè l'amico con voce sicura. -Allora devi spiegarti meglio
perchè non so proprio di cosa tu stia parlando-disse lui lanciando un'occhiata
alle sue spalle verso il gruppo di tedeschi che continuava a parlare con il suo
assistente. -Hermione sta facendo le valigie- A quelle parole,si voltò e
fissò il muro davanti a sè quasi potesse dargli una visione di quello che stava
succedendo a casa. -Che cosa?-chiese a mezza voce. -Quando mi ha visto
sembrava capace di uccidermi a mani nude,forse pensa che io ti abbia retto il
gioco,ma non so niente,quindi potresti dirmi quale grande stronzata hai
combinato?-gli domandò quasi con tono paterno. Draco scosse la testa,quasi
l'amico fosse davanti a lui. Che poteva essere successo in quelle poche
ore? Quando l'aveva salutata a colazione era allegra e tranquilla come al
solito,niente che lasciasse presagire una situazione simile. Doveva
parlarle,non poteva andarsene senza prima avergli spiegato cosa era successo
così all'improvviso. -Non farla andare via-gli disse serio. -Credi sia
facile?Sta mettendo in una valigia le sue cose e quelle di Prue...non ascolta
neanche Ginevra che cerca di farla ragionare- Il biondo scosse la
testa. -Bloccala,cerca un modo per fermarla in qualche modo!Almeno finchè non
arrivo io... Non può andarsene prima che io le abbia parlato-gli
intimò. Dall'altra parte del telefono ci fu un'attimo di silenzio,poi sentì
l'amico sospirare. -Vedrò cosa posso fare-disse alla fine Blaise. -Cerca
di impegnarti,perchè il mio matrimonio dipende da te-fece Draco chiudendo la
chiamata. Doveva trovare un modo per tornare a casa il prima
possibile. Non l'avrebbe fatta andar via senza prima aver provato a salvare
il suo matrimonio... Forse ora era troppo tardi,ma Hermione doveva sapere
cosa provava per lei.
Subito dopo aver
chiuso con Draco,Blaise chiamò lo studio di Theo,direttamente sulla linea
interna:era una questione troppo importante per sentirsi rispondere che
l'avvocato non voleva essere disturbato. Era rimasto colpito dal fatto che
Hermione avesse chiamato soltanto Ginny,che non avesse avvertito Pansy o Daphne
per sfogarsi con loro parlando male di Draco o per chiedere il loro supporto
come invece aveva fatto con la Grifondoro. Quando l'aveva visto entrare
insieme a Ginny lo aveva fissato con un'espressione ferita e rabbiosa
insieme,per poi fargli una domanda. -Tu lo sapevi vero?- Confuso lui
l'aveva guardata qualche istante in silenzio prima di
rispondere. -Cosa?- -Tu sai sempre tutto,quindi è impossibile che non sia
al corrente di una cosa così interessante...- aveva commentato. Poi era
salita al piano di sopra senza dargli il tempo di rispondere,seguita da Ginny
per preparare le valigie lasciandolo al piano di sotto da solo,dandogli così
l'occasione di chiamare Draco. Che accidenti aveva fatto l'amico per
scatenare una reazione del genere?,si chiese mentre sentiva il segnale di libero
nella cornetta. Sorpreso sentì il nastro registrato di una segreteria
telefonica e scocciato attese fino al segnale. -Theo alza il telefono! Ho
assolutamente bisogno che tu e Pansy veniate a casa di Draco,Hermione sta
facendo le valigie e io non so come fare per fermarla quindi se...-disse a mezza
voce per non farsi sentire dalle due donne al piano di sopra. Immediatamente
la cornetta venne alzata e sentì alcuni rumori e graffi prima di sentire la voce
agitata di Pansy. -Che è successo?-gli chiese con il fiato corto. Per
un'istante Blaise si chiese se era dovuto allo schock della notizia o per
qualche altra ragione, ma preferì non sapere la risposta. -Non lo so,non ha
voluto dirmi nulla. E' chiusa in camera con Ginny per fare le valigie e
sembra capace di tirarmi qualche maledizione-le spiegò. -Non è
possibile-ribattè la donna incredula. -Ti dico di sì!Sembra un'altra persona
da quanto è sconvolta...Potreste venire qui ad aiutarmi finchè non arriva
Draco?- -Arriviamo subito-lo rassicurò Pansy prima di attaccare la
cornetta. Blaise chiuse la chiamata e si lasciò cadere sul divano,nascondendo
il viso fra le mani per qualche istante. Solo quando riaprì gli occhi si
accorse dei fogli per terra poco distante dai suoi piedi.
-Non ci credo- -Ti
dico che è così!E' stata tutta una finta,una farsa messa in piedi per i
soldi...- Per un pò si era lasciata andare al pianto,confortata dall'amica
che era rimasta in silenzio dandole leggere carezze sulla schiena e sulle spalle
quando il pianto diventava tanto forte da mozzarle il fiato. Poi si era
ripresa,indossando quasi una corazza e da disperata era diventata iperattiva,
incapace di restare ferma nello stesso posto per più di un minuto,iniziando a
preparare le valigie. Avrebbe preso soltanto quello che era nelle valigie al
loro arrivo in quella casa:non voleva niente che le avesse regalato
lui. -Magari all'inizio può essere stata la motivazione che lo ha spinto a
riavvicinarsi a te...-iniziò Ginny. -A comprarmi-specificò la riccia
svuotando il contenuto di un cassetto nella valigia. -A fare quell'accordo
con Ron,ma poi le cose sono cambiate...Sono successe tante cose in questi
mesi,come puoi pensare che si sia sempre trattato solo di soldi?-le domandò
cercando di farla ragionare. -Così almeno mi sentirò meno stupida-disse
sincera la riccia. -Ti fermi un'attimo per favore?-le disse stizzita
l'altra. Hermione si voltò e scosse la testa,guardandola solo
un'istante. -Non posso. A quest'ora quella serpe di sotto l'avrà già
chiamato e voglio andarmene prima del suo arrivo- disse voltandosi verso
l'armadio e aprendone le ante. -Perchè ce l'hai con Blaise adesso?-le domandò
sorpresa. Hermione si fermò improvvisamente,neanche fosse un burattino a cui
sono stati tagliati i fili e fissò il pavimento. -Loro
sapevano:Blaise,Pansy,Daphne...Hanno sempre saputo tutto e non hanno mai detto
nulla. Si sono presi gioco di me tutto questo tempo ed io stupida ho creduto
di essermi sbagliata per anni sul loro conto! Ho litigato con Harry per
difenderli,mentre loro si divertivano alle mie spalle-disse triste. Guardando
l'amica Ginny capì che non era morta soltanto la sua storia d'amore,ma anche la
speranza di rifarsi una vita,tutto quello che aveva costruito in quei
mesi... Improvvisamente tutto era crollato come un castello di
carte. -Hermione...- La donna scosse la testa,ritrovando il suo cipiglio
serio e le voltò le spalle. Ginny sospirò e si allontanò i capelli dal viso
guardando l'amica muoversi veloce dal letto all'armadio scegliendo con cura i
vestiti da mettere in valigia. -E come la metti con Draco?-le chiese
cautamente. La vide alzare le spalle prima di voltarsi ancora una
volta. -E' finita,tutto qui. Ho tolto il bracciale,la fede e l'anello di
fidanzamento,credo sia abbastanza eloquente come spiegazione,tu che ne
dici?-domandò senza voltarsi. Ginny si voltò e vide i gioielli in bella vista
sul comodino. -Non basta liberarsi degli oggetti per dimenticare una
persona-le fece notare. -Oh,io ci sono sempre riuscita...Ce la farò anche
questa volta. Però...-disse tornando a guardarla. Ginny aggrottò la
fronte. -Cosa?- -Ho bisogno di un posto dove stare per un paio di
giorni...- La rossa sorrise calorosa e tese una mano all'amica. -Non hai
neanche bisogno di chiedere:verrai a stare da me-la rassicurò. Hermione
sorrise e strinse la mano che l'altra le stava tendendo. Fece per parlare di
nuovo,quando la porta si aprì sulla soglia della stanza apparve Pansy che lanciò
un'occhiata curiosa ad entrambe. Ginny sentì ritirarsi la mano di Hermione e
alzando lo sguardo sulla donna la vide rossa di rabbia:doveva fare qualcosa
prima che Hermione dicesse o facesse qualcosa di cui poteva pentirsi. -Sono
venuta appena ho saputo-disse Pansy entrando nella stanza. Hermione rise
beffarda attirando su di sè lo sguardo di Pansy che la fissò incredula:la riccia
non aveva mai avuto una reazione simile con lei. -Mandala via-disse poi
Hermione rivolta a Ginny. Ginny annuì e si alzò dal letto. -Cosa?Hermy ma
che...-domandò esterefatta. -NON CHIAMARMI HERMY!Non sono più il vostro
sberleffo privato!-scoppiò Hermione puntando su Pansy due occhi
dardeggianti. Prima che l'altra potesse dire qualsiasi cosa,Ginny le posò le
mani sulle braccia e la portò fuori dalla stanza.
Blaise e Theo alzarono
lo sguardo non appena sentirono il rumore di passi sulle scale. A cui
ovviamente seguirono le voci concitate. -Che diavolo le è preso?-domandò
Pansy. Ginny scese l'ultimo gradino e rivolse un'occhiata a Theo,seduto sul
divano e poi tornò a guardare Pansy,che per la prima volta da quando la
conosceva aveva un'espressione che mischiava l'incredulità e la
confusione. -Perchè lo sta lasciando?-chiese ancora la mora senza lasciarle
il tempo di rispondere. -Se è vero quello che mi ha raccontato,ha dei motivi
più che validi per lasciarlo!-ribattè Ginny difendendo l'amica. Pansy la
guardò ancora più confusa. -Cosa?Ma di che parli?- Ginny corrugò la fronte
e per qualche secondo la fissò:possibile che Hermione si fosse
sbagliata? -Davvero non sai nulla?-le domandò. -Si può sapere che diamine
sta succedendo qui oppure chiedo troppo?-chiese Pansy quasi esasperata. -E'
per via di questo-s'intromise Theo,tenendo fra due dita il testamento. Pansy
si voltò verso il marito,seguita subito dalla rossa,e in un'attimo gli fu
accanto strappandogli dalla mano i fogli. Ginny incontrò lo sguardo di Blaise
e si lasciò andare ad un sospiro. -Io non ne sapevo nulla-le disse subito
lui. Tante parole sarebbero state dette nei prossimi giorni e lui voleva
mettere in chiaro fin da subito quella situazione assurda,voleva che Ginny
sapesse che non c'entrava niente con quella decisione di Draco. Ginny accennò
un sorriso e,senza sapersi spiegare perchè,gli credette. -Lo so-disse
semplicemente. -Non può averlo fatto!-esclamò Pansy incredula. -A quanto
pare invece lo ha fatto-fece Ginny voltandosi verso la donna. -E lei pensa
che io...-chiese alzando lo sguardo su di lei. -Non solo tu,tutti voi. In
fondo come darle torto?Siete i migliori amici di Draco,è naturale pensare che
lui vi abbia detto qualcosa,vi abbia accennato...-disse cercando ancora una
volta di giustificare il comportamento di Hermione. -Assolutamente!Non
abbiamo mai saputo niente di questa storia,non glielo avremmo permesso!- ribattè
Pansy sempre più arrabbiata. -Non c'era poi molto che potessimo
fare,Pan-commentò Blaise. La mora si voltò verso l'amico
incredula. -Voglio dire...E' un testamento,sono le ultime volontà di
Narcissa. Ogni bravo figlio avrebbe fatto lo stesso-spiegò confusamente
Blaise. -Arrivando ad confondere e a ingannare un'altra persona?-chiese
Pansy. -GINNY!- Tutto il gruppo si voltò verso la scala che univa i due
piani sentendo la voce di Hermione. Ginny lanciò uno sguardo a Blaise e poi
si avvicinò alla scalinata,dove in cima c'era l'amica. -Che c'è?-chiese
cauta. -Ho bisogno che tu vada a prendere Prue all'asilo,così possiamo
andarcene presto da qui...Ho chiamato all'asilo e li ho avvertiti che saresti
andata a prenderla tu al mio posto,quindi non ti faranno storie-le disse
velocemente. Nonostante si rendesse conto di quanto sbagliato fosse quella
fuga,Ginny annuì e la vide allontanarsi di nuovo verso la camera da
letto. -Fa sul serio-mormorò Pansy. -Non lo avevi ancora capito?-ribattè
Theo. -Vengo con te-disse Blaise muovendosi verso Ginny. Lei annuì ed
entrambi si voltarono verso Theo e Pansy,ma prima che uno dei due potesse dire
qualcosa,si sentì il rumore della porta d'ingresso e qualche istante dopo Draco
apparve sulla soglia del salotto. -Ce l'hai fatta ad arrivare-commentò acida
Pansy. -Ho fatto prima che ho potuto...Dov'è Hermione?-domandò muovendo lo
sguardo su tutti e quattro i presenti. -Di sopra.Sta...sta finendo di fare le
valigie-rispose Ginny. Il biondo li guardò soltanto un'ultimo istante prima
di percorrere il corridoio all'indietro e salire le scale di
corsa.
La cerniera girò
l'angolo e la valigia fu chiusa. Tutto ciò che era suo e di Prudence era lì
dentro....Le sembrava di essere ritornata indietro nel tempo,a quasi un'anno
prima quando tutto era cominciato. Anche quella volta era stata preparata una
valigia,ma allora aveva sperato di riuscire a ricostruire qualcosa di quello che
restava della sua vita. Niente era cambiato. Uscita da quella porta
avrebbe dovuto far di nuovo pulizia fra le macerie della sua vita... Quando
si sarebbe interrotto quel circolo vizioso? Sospirò e si sedette sul letto
accanto alla valigia,poggiando un gomito sulla valigia e sostenendosi la testa
con una mano. Era in quella posizione quando la maniglia della porta si
abbassò e sulla soglia apparve Draco. Alzò la testa e rizzò la
schiena,sedendosi composta:non gli avrebbe mostrato il suo dolore. Anche se
dentro era distrutta non gli avrebbe permesso di prendersi gioco di lei ancora
una volta. -Andiamo da qualche parte?-le domandò restando sulla
porta. Atteggiò il viso ad un'espressione dura e si alzò in
piedi. -No- -Allora perchè quella valigia?-chiese ancora lui facendo un
passo nella stanza. -Hai chiesto se noi andavamo da qualche parte,ma siamo
soltanto io e Prudence ad andarcene. Ci trasferiamo da Ginny-disse afferrando
il manico della prima valigia e togliendola dal letto. Stava facendo di tutto
per non incontrare il suo sguardo,non poteva guardarlo,altrimenti tutta la
rabbia e l'umiliazione che sentiva verso sè stessa sarebbe scoppiata e lei non
sapeva come avrebbe reagito. -Perchè?-disse con voce ferma. Un sorriso
sarcastico le si dipinse sulle labbra:proprio lui veniva a chiederle una cosa
simile! Si schiarì la gola e tolse anche la seconda valigia dal letto. -Ti
ho lasciato le chiavi sul mobile all'ingresso. Il bracciale e gli
anelli,invece,sono sul comodino...Del resto della roba fanne quello che vuoi,non
mi importa-gli disse pratica. -Hermione...- -Credo di aver preso tutto,ma
dirò comunque a Higgins dove far spedire quello che posso aver
dimenticato-continuò. -HERMIONE!-urlò Draco. Lei si zittì e aspettò quello
che sarebbe successo dopo. -Insomma che cazzo è successo nel giro di un paio
d'ore? Questa mattina era tutto perfetto,tutto come al solito e adesso stai
facendo le valigie e vuoi andartene?-disse Draco incredulo. Il sorriso si
ruppe in una risata beffarda. -Tutto perfetto...questa si che è davvero
divertente. Io direi invece che era tutto finto-disse Hermione voltandosi e
trovandosi finalmente faccia a faccia con lui. Draco le lanciò uno sguardo
perplesso:il suo sguardo era vuoto,mai gli aveva rivolto un'occhiata del
genere. -Perchè dici così?Per via del contratto?-le domandò cercando di
capire. Hermione scosse la testa e cercando di ignorare il senso di
soffocamento che provava,continuò quello stillicidio. -Perchè non mi racconti
cosa ti ha spinto a fare quel contratto con Ron?-gli disse incrociando le
braccia sul petto. Un'espressione confusa si dipinse sul viso di
Draco. -Lo sai perchè!Per recuperare i soldi del suo debito-ribattè
fermo. Hermione socchiuse le labbra e annuì. -Già,che stupida... E io
che credevo fossero stati altri soldi a convincerti-commentò. Capì dal
mutamento d'espressione sul viso di Draco che aveva iniziato ad intuire
qualcosa,ma decise di continuare come si era prefissata. -Magari altri soldi
che dovevi ricevere...Ti viene in mente qualcosa?-gli domandò curiosa. Draco
sospirò e si passò una mano sul viso. -Hai trovato il testamento di mia
madre- Lei si limitò ad annuire. -Posso spiegarti-le disse subito. -Non
ce ne è bisogno,era tutto spiegato chiaramente sul testamento-rispose decisa
lei. Draco scosse la testa e fece per avvicinarsi a lei,ma Hermione fece un
passo indietro scansandolo. Al momento,la sola idea di farsi toccare o anche
solo sfiorare da lui le faceva venire il voltastomaco. -Dovevi sposarti prima
di compiere ventisette anni,il tuo compleanno si avvicinava e non sapevi cosa
fare...Per fortuna ci ha pensato quell'idiota di Ron a darti una mano,ti ha
servito la soluzione su un piatto d'argento-continuò. Ancora una volta Draco
scosse la testa. -Non sai quello che stai dicendo-le disse serio. Decisa a
non dar ascolto alle sue parole,rise ancora una volta beffarda e fissò i suoi
occhi quasi sfidandolo. -Ma anche questa povera scema ti ha dato una
mano,mettendo da parte i dubbi e le remore, dandosi dell'ingrata quando
ripensava a tutto quello che avevi fatto per noi negli ultimi mesi, mentre
invece era tutto una trappola ben'organizzata. -Che strana coincidenza che
Blaise abbia bisogno di un posto dove stare proprio lo stesso giorno che noi ci
trasferiamo qui,costringendoci a dividere la camera...Magari erano opera tua
anche quei commenti che ha fatto alla festa- -Adesso stai diventando ridicola
ed offensiva-le disse lui secco. -E tu?Non lo sei stato con me per tutti
questi mesi? Ho creduto veramente che ti importasse qualcosa di me,di noi per
tutto il tempo che abbiamo passato insieme ed invece era soltanto una
recita...una fottuta messa in scena per avere i tuoi soldi!- -Come puoi
credere che abbia finto per tutto questo tempo? Dopo quello che abbiamo
passato con Prudence,con il tuo ex e con il bambino?-le domandò lui alzando
leggermente la voce. -Sta zitto!-ribattè lei. Non voleva ascoltarlo,non
poteva permettersi di credere ancora una volta alle sue bugie! -Hai
ragione!E' cominciato tutto per il testamento,ancor prima che per il contratto
di Ron,ma l'unico vero motivo per cui sono venuto da te,per cui ti ho cercato
dopo tutti questi anni è perchè...-le disse serio. -NON TI AZZARDARE!-lo
interruppè lei furiosa. Draco si bloccò e la fissò sorpreso. -Ho aspettato
per mesi di sentirti dire che provavi qualcosa per me,di sentire che eri
innamorato di me,ma ti giuro su mia figlia che se lo dici in questo momento sono
pronta a farti del male-gli disse seria. L'uomo premette le labbra una
sull'altra ed annuì. -Allora ti chiederò di ripensarci perchè...perchè la mia
vita ormai non ha più senso senza di te-le disse con voce leggermente
tremante. Hermione sospirò e si passò una mano fra i ricci,allontanandoli
dalla fronte:perchè nonostante tutto quello che sapeva adesso,era ancora così
maledettamente doloroso fare quella scelta? -Non ha più senso restare
insieme,hai avuto quello che volevi-disse poi. Sul viso di Draco apparve
un'espressione dura e glaciale che l'aveva accompagnata per anni e che negli
ultimi mesi aveva quasi dimenticato. -Se questo è quello che pensi,allora non
hai mai capito niente-le disse. Dopodichè le voltò le spalle ed uscì dalla
stanza,lasciandola di nuovo sola. Era finita. Tutto poteva ritornare alla
normalità...ma qual'era adesso la sua normalità?
Salve a
tutti!!
La
tempesta è arrivata e,come vi avevo preannunciato,si è lasciata dietro i suoi
danni.
Quello
che ho scritto è la reazione che avrei avuto io al posto di Hermione se mi fosse
capitata una cosa del genere,poi ovviamente ognuno reagisce in modo
diverso...
Molti di
voi mi hanno chiesto quanti capitoli mancano alla fine di questa storia e questa
volta( mai successo prima),posso dirvi con certezza che ne mancano meno di
dieci:ormai siamo alle battute finali...Anche se ad essere sinceri è già da un
pò che sto pensando ad un seguito...
Cmq...nel prossimo capitolo Hermione non ci sarà:sono indecisa se
incentrarlo soltanto su Draco oppure far entrare anche il gruppo di
Serpeverde,ma sicuramente di Herm x un capitolo perderemo le
tracce.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e
chiedo scusa x eventuali errori di battitura e di
ortografia.
Il
titolo e la frase scritta all'inizio del capitolo sono tratti dalla canzone
omonima degli Abba.
E ora i
ringraziamenti:Kitty Cullen(Addirittura?Nessuno mi aveva mai detto che ero così
crudele...Figurati cosa penserai adesso di me),Smemo'92(Già,diciamo che quel piccolo
momento era il preludio alla "catastrofe"...Credo che Blaise non si sia
scandalizzato + di tanto xkè nn deve essere la prima volta che capita una cosa
del genere,sopratutto conoscendo Pansy),Agnes
Cecilia(Questa volta quanto è stato difficile
riprenderti dallo schock?Fra Blaise e Ginny le cose sono chiarite del
tutto,bisogna solo chiedere scusa a Daphne..ah dimenticavo Harry),Bellezza'88(Grazie x i
complimenti!),Krisma(Per
me era più comprensibile della gelosia verso Daphne,perchè ormai considero quel
capitolo chiuso...Sono felice che ti sia piaciuta!),
Gelb_augen(Per mettere definitivamente un punto!Certe
volte le donne sono superiori,che che se ne dica,e in qll occasione Daphne lo ha
dimostrato...Complimenti!Hai indovinato lo spoiler),JC(Problemi con la scuola?Cmq nn
proccuparti,mi farà sempre piacere ricevere un tuo commento,anche se meno
frequente del solito!),Hollina(Era sicuramente molto confuso,ma ha trovato degli ottimi
specialisti pronti,o quasi,a consigliarlo...),Sissy'88(Te l'avevo detto che uno dei
due si sarebbe comportato male,anche se involontariamente,ma del resto non si
dice che la verità aiuta sempre?),Marie'92(Ginny è + ke pronta a rifarsi
una nuova vita con Blaise,ma prima bisogna vedere se lui passerà il test cn i
suoi figli...),Erigre(Hai
indovinato a metà,mannaggia!),Yumisan(Almeno una coppia stabile in tutto questo girotondo deve esserci,
altrimenti sai che mal di testa?),SognatriceCullen_182(Grazie x i
complimenti!Ho perso un'opportunità di lavoro che mi avrebbe portato all'estero
ed ero in una depressione nera...), Deaselene(Grazie x i complimenti!La
loro storia stava diventando importante e mentre scrivevo mi sn accorta che nn
avrei avuto molto spazio per gli altri,cs ho rivoluzionato il
capitolo),Shnusschen(Grazie x i complimenti!Hai ragione,anche loro meritano un pò di
pace,ma ci sono un'altro paio di ostacoli da
superare...).
Bene,x
il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"Dear
Diary"
Baci,Eva.
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Capitolo 32 *** Dear Diary ***
dear diary
"Waiting,however
long I don't like waiting (I'll wait for
you) It's so hard waiting (don't be too
long) Seems like waiting makes me love you
even more"
Il suo matrimonio finì
un sabato mattina dei primi giorni di marzo. Un corriere le aveva consegnato
i documenti legali insieme alla posta del mattino e lei aveva avuto il tempo di
esaminarli davanti ad una tazza di caffè,mentre James ed Albus guardavano i
cartoni nel salotto. La casa in cui avevano vissuto per anni sarebbe rimasta
a lei,visto che a lei erano stati affidati i figli. Harry aveva la
possibilità di vederli tre volte al mese durante i week-end. Nelle pagine
seguenti erano specificati anche gli accorgimenti economici che sarebbero stati
rivisti nel documento definitivo del divorzio,per quanto riguardava gli alimenti
ed il mantenimento dei ragazzi,ma quelle erano questioni che al momento non le
interessavano:i soldi erano stata l'ultima cosa ad attirarla in Harry ed era
l'ultima cosa che voleva da lui. Avrebbe cercato un lavoro,come tante altre
donne separate. D'altronde non doveva essere tanto difficile ora che James e
Al erano entrambi all'asilo gran parte della giornata. Saltò immediatamente
all'ultima pagina,dove avrebbe dovuto mettere la firma e si accorse che Harry
ancora non aveva firmato. Forse per lui era stato uno schock vedersi quel
documento davanti...Magari credeva di poter ancora sistemare le cose. Ma la
sua vita era andata avanti in quel mese...Mentre lui si era nascosto da qualche
parte, troppo impegnato a fare la parte della vittima incompresa,lei aveva
dovuto far fronte alle esigenze dei suoi figli e alle proprie,venendo a
conoscenza con realtà per lei sconosciute fino a quel momento. Realtà che ora
le sembravano terribilmente familiari. Non era più tempo di rimpiangere il
passato. Lo sguardo fisso sul documento,fece un respiro profondo e mise la
sua firma in calce. Chi l'avrebbe detto che mettere fine ad un matrimonio
fosse così semplice? Fra sei mesi la separazione sarebbe diventato divorzio e
la fine sarebbe diventata definitiva. -Mamma!- Alzò lo sguardo e vide
James,a pochi metri di distanza da lei che la fissava quasi seccato. -Va
tutto bene tesoro?-gli domandò,rimettendo a posto le pagine del documento e
poggiandovi sopra entrambi i gomiti per evitare che lui si accorgesse di cosa si
trattasse. -Avevi promesso che ci portavi allo zoo!-le ricordò lui,quasi
rimproverandola. Ginny inarcò un sopracciglio e annuì. -Infatti...Qual'è
il problema?-domandò senza capire. James sbuffò e batte una mano sulla
gamba,quasi scocciato di dover spiegarle tutto. -A quest'ora i gorilla
saranno già svegli!-le disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Ginny
sorrise e annuì lentamente. -Capisco...Allora perchè non correte di sopra a
vestirvi?Non possiamo tardare ancora-disse alzandosi dalla sedia e,dopo
aver infilato il documento nel primo cassetto a portata di mano, andando
incontro al figlio. James non se lo fece ripetere due volte e la precedette
verso l'ingresso e la scala che portava al piano superiore,mentre Albus appariva
sulla porta del salotto guardando entrambi con aria curiosa. -Andiamo
giovanotto,si va a vedere i gorilla!-gli fece Ginny prendendolo in braccio e
iniziando a salire le scale dietro James. Mentre lei vestiva Al,che per una
volta evitava di scalciare e lamentarsi,James gettava gran parte del suo
guardaroba a terra cercando qualcosa che fosse adatto ad una gita allo
zoo,iniziando poi a vestirsi da solo,per mostrare alla madre come ormai fosse un
bambino cresciuto. Dopo aver risistemato la stanza con un gesto della
bacchetta,Ginny li portò di nuovo da basso per tornare in cucina:aveva bisogno
delle loro bottigliette d'acqua nel caso avessero avuto sete, di qualche
pacchetto di biscotti,e di qualche fetta di pane per le caprette e le pecore de
"la fattoria dei bambini". Era ancora impegnata a preparare la borsa,quando
sentì il suono del campanello. -Jimmy tesoro vai tu?-chiese dolcemente al
bambino. Questi annuì e schizzò correndo verso il salotto,subito seguito da
Al che gli andò dietro trotterellando sulle gambe corte. Sentì aprire la
porta e un leggero vociare all'ingresso che la portò a tendere l'orecchio per
cercare di riconoscere chi fosse il misterioso visitatore. -Mamma c'è
Blaise!-urlò Jim,per poi richiudere la porta. Un istantanteo sorriso apparve
sul volto di Ginny. Forse era per via di Blaise che stava affrontando il
divorzio in maniera così serena e quasi distaccata...forse se non ci fosse stato
lui,sarebbe stata disperata e magari avrebbe fatto qualche tentativo di
riconciliazione con Harry prima di far finire tutto. Però ora,sapendo che
Blaise era più di una presenza passeggera nella sua vita,si sentiva tranquilla
e,anche se le faceva paura ammetterlo,anche felice. Il primo a rientrare in
cucina fu James,con un pacchetto bianco fra le mani. Subito dopo apparve
Blaise,con in braccio Al,intento a mangiare un piccolo pezzo di croissant che
gli impiastricciava tutta la faccia. -E quello da dove esce fuori?-domandò al
figlio cercando di sembrare minacciosa. James alzò la busta che stringeva fra
le mani. -Blaise ha portato i cornetti!-esclamò. L'uomo sorrise e si voltò
verso di lei,incontrando il suo sguardo. -Buongiorno-la salutò. Lei fece
un piccolo cenno con il capo e prese la busta che James le stava porgendo,dopo
averne ovviamente preso uno. -Buongiorno a te...Sei caduto dal
letto?-scherzò. L'uomo ghignò e mise a terra Al e il piccolo andò a sedersi
ad un tavolo di plastica,seguito dal fratello. -Ho pensato di portarvi la
colazione,anzi spero di non avervi svegliato-disse facendo un passo verso di
lei. Ginny scosse la testa,facendo muovere la coda alta in cui aveva raccolto
i capelli. -Tranquillo,siamo svegli da un bel pò. Anzi,ci stiamo
preparando per uscire-lo informò. Ormai era al suo fianco e a quelle parole
lo vide annuire attento. -Stiamo andando allo zoo!-lo informò subito
James. Blaise si voltò verso il bambino e rise divertito da quella
precisazione. -Caspita...Davvero una gran bella avventura per una domenica
pomeriggio! Li hai mai visti prima?-domandò poi a James. Il
bambino,impegnato a masticare,si limitò a scuotere la testa. -Ti confido un
segreto:neanche io li ho mai visti-aggiunse poi Blaise a voce più bassa. Gli
occhi di James si spalancarono:doveva trovare quella confessione
assurda. Come si poteva vivere senza aver mai visto il suo animale
preferito? -Davvero?- Blaise annuì. Poi si voltò verso Ginny e la
guardò,quasi in attesa. Lei,indecisa fra la risata e
l'incredulità,sospirò. -Peccato tu abbia altro da fare...-disse chiudendo il
pane morbido in un sacchetto ermetico e infilandolo nella borsa accanto alle
bottigliette d'acqua. -No,oggi non ho nessun appuntamento in agenda-fece
Blaise poggiando un braccio sul tavolo e seguendo con lo sguardo i movimenti
della donna. -Perchè non vieni con noi?-s'intromise James apparendo accanto a
loro con il viso e le mani sporche. -James!-lo rimproverò la madre. Il
bambino la guardò sorpreso per essere stato richiamato e si voltò a guardare
Blaise che,sorridendo divertito,alzò le spalle. -Non credi che dovrei essere
io a fare gli inviti?-disse la donna avvicinandosi al bambino e mettendolo a
sedere sul piano della cucina per pulirgli la bocca. -Dai mamma...- Ginny
gli passò un fazzoletto e restò qualche istante pensierosa:avere un altro adulto
con cui parlare non poteva che farle bene,specialmente per spezzare la monotonia
dei racconti di quella giornata. Però non era una cosa troppo privata?Quel
tipo di esperienze che si fanno soltanto dopo mesi di conoscenza e di
frequentazione? In fondo fra lei e Blaise era tutto così incerto,così
nebuloso... Alzò lo sguardo incontrando gli occhi di Blaise e storse le
labbra chiuse verso sinistra. -Vuoi venire allo zoo con noi?-domandò
finalmente. Lui trattenne un sorriso e annuì. -Mi farebbe piacere-la
ringraziò. James applaudì facendo voltare i due adulti verso di
lui. -Vedrai ti piacerà tanto!Prima andiamo a vedere i leoni,poi le giraffe e
i pinguini. Poi le capre...-continuò elencando gli animali sulle dita della
mano destra. -Le capre?-domandò Blaise facendolo scendere dal tavolo. Il
bambino annuì quasi dispiaciuto. -E' per Al!Lui è ancora un bambino,gli
piacciono queste cose!-si lamentò. Blaise sorrise e cercò ancora lo sguardo
di Ginny che non lo aveva abbandonato un'attimo. Sicuramente ci sarebbe stato
da divertirsi...
Erano passate due
settimane da quando,in quella stessa stanza,le aveva voltato le spalle e se ne
era andato,arrabbiato con lei per tutto quello che gli aveva urlato
dietro. Erano due settimane che si muoveva per le stanze di quella casa vuota
neanche fosse un fantasma. Aveva detto ad Higgins e agli altri di prendersi
qualche settimane di libertà,ovviamente pagate,per poter stare da solo e
rimurginare sulle sue ferite,poter macerare nel suo dolore. Gran parte del
suo tempo lo passava in quella che era stata la loro camera da letto,teatro
della loro ultima lite. Come poteva pensare che avesse archittettato tutto
solo per i soldi dell'eredità? Perchè non lo aveva lasciato spiegare,non gli
aveva dato il tempo di dirle quali erano i suoi veri sentimenti verso di
lei? Perchè era troppo tardi! Aveva avuto mesi per dirle che l'amava e
aveva scelto il momento meno opportuno...era ovvio che lei non volesse
ascoltarlo,che non volesse credere alle sue parole. La prima volta che era
rientrato nella loro stanza non era riuscito a sopportare il senso di
immutabilità,come se niente fosse cambiato. In preda ad un raptus aveva
afferrato il copriletto e lo aveva gettato a terra,togliendo le lenzuola e
lasciando solo il coprimaterasso ed i due cuscini. Gli mancavano. Sentiva
la mancanza anche delle piccole cose quotidiane che sembravano
insignificanti,come svegliare Prudence al mattino oppure lo sguardo divertito e
attento che la bambina assumeva quando lo vedeva impegnato a farsi la
barba. Gli mancavano addirittura i piccoli battibecchi fra madre e figlia in
cui quasi sempre faceva da paciere! Sul comodino c'erano ancora i due
anelli,quello nuziale e quello di fidanzamento,e il bracciale con le iniziali
che le aveva regalato lui...Non riusciva neanche a toccarli. Spostarli da lì
avrebbe significato ammettere che qualcosa era cambiato,mentre lui voleva che al
suo ritorno tutto fosse come lo aveva lasciato. Ma c'era una cosa che l'aveva
ferito più di tutte ed era stato l'armadio pieno dei vestiti che Hermione aveva
comprato in quei mesi. Vestiti comprati con i suoi soldi... Li aveva
lasciati lì,quasi rifiutandolo,senza portare con sè il minimo ricordo di quei
mesi passati insieme,come se volesse fingere con sè stessa che non fossero mai
accaduti. Il dolore aveva lasciato il posto alla rabbia e i vestiti erano
andati a far compagnia alle lenzuola sul pavimento. Era stato allora che si
era accorto del libro nero:era nascosto fra le due file di maglioni e fino a
quel momento lui non l'aveva mai visto. Era un'agenda di pelle nera,molto
rovinata e con il dorso forzato a tal punto a rischiare di perderne le pagine se
non lo si usava con cura. Con quel libro fra le mani si era seduto sul
letto,incurante del caos sul pavimento,e lo aveva aperto alla prima pagina dove
aveva trovato il nome e l'indirizzo di Hermione:c'era ancora il vecchio
indirizzo di quando viveva con Weasley... Dopo aver saltato le prime pagine
che,come in tutte le altre agende,mostravano i fusi orari nel mondo e le varie
festività,aveva trovato la prima vera pagina dell'agenda.
"01-Gennaio 2004 Ron
non è tornato a casa. Finora quest'anno nuovo non sembra molto diverso
da quello vecchio."
Era il diario di
Hermione! Questo spiegava perchè l'agenda era nel suo armadio e perchè non
l'avesse mai vista prima: anche se gli aveva raccontato molte cose,sicuramente
c'erano molte cose di cui era all'oscuro su Hermione. Sfogliò velocemente le
pagine,leggendone qualcuna a caso.
"25 Febbraio 2004 Una
compagna del nido di Prudence ha avuto un fratellino e lei mi ha fatto capire
che ne vorrebbe uno anche lei. Vista la presenza così saltuaria di Ron in
questa casa credo sia un pò difficile,almeno per il momento... Credo
di aver quasi dimenticato come si fa ad avere figli!"
L'ultima frase l'aveva
fatto sorridere e gli aveva riempito il cuore di sollievo:non si era mai chiesto
quando era stata l'ultima volta che Hermione e Weasley avevano fatto sesso,non
voleva neanche immaginarla una cosa del genere,ma quando le cose fra loro erano
andate avanti fino a fargli intuire che presto sarebbe successo qualcosa,quel
pensiero lo aveva sfiorato. Anche se per un velocissimo istante,aveva
attraversato la sua mente.
"7 Marzo 2004 Ginny
in visita per una tazza di tè. Mi ha confidato che lei ed Harry stanno
accarezzando l'idea di avere un'altro figlio. Speriamo che questa volta
almeno sia una femmina"
Certe volte la vita è
davvero buffa! Ad un'anno di distanza da quella data,Ginny stava per firmare
la separazione da Potter e,se non aveva frainteso i segnali che aveva colto
prima che succedesse quel disastro,sembrava particolarmente interessata ad un
Serpeverde dai capelli neri e gli occhi celesti che non faceva mistero del suo
interesse per lei. Sfogliò velocemente le pagine cercando quella che
realmente gli interessava e,una volta trovatala, prese un respiro profondo prima
di iniziare a leggerla. Che comportamento idiota!Cosa poteva esserci di tanto
terribile nel passato?
"25 Maggio 2004 Ron
non fa più parte della mia vita:non è più mio marito. Ora appartengo a Draco
Malfoy"
Tutto qui? Soltanto
due righe striminzite per una cosa che le aveva cambiato completamente la
vita? Aveva impiegato più spazio per parlare di Potter e
Ginny,cazzo! Incredulo chiuse il diaro,stando attento a non perdere il segno
fra le pagine e fissò il pavimento, non sapendo cosa pensare. Tutto quel
trambusto,quel gran discorso che le aveva fatto per convncerla ad andare via con
lui,l'intervento di Potter...Tutto quel caos non meritava qualcosa in
più? Aveva bisogno di bere qualcosa prima di continuare a
leggere!
-Allora?Le hai parlato?- Quando la tempesta
matrimoniale si era abbattuta sui cognugi Malfoy,mettendo in allarme tutti i
loro più stretti amici,lei era in giro per negozi con Filippo ad acquistare
vestiti per la bambina, cercando di decidere se comprare una salopette di jeans
oppure una più pratica ma meno chic tutina di spugna. La notizia le era
arrivata una volta arrivata a casa,dove aveva trovato ad aspettarla un messaggio
decisamente inconsueto per Pansy:con voce triste e quasi irriconoscibile
l'avvisava che c'erano stati dei problemi fra Draco ed Hermione e aveva bisogno
di parlarle al più presto. Il tempo di mettere a posto le cose che aveva
comprato e aveva composto il numero dell'amica, venendo così a conoscenza di
tutto quello che era accaduto nelle due ore precedenti. -Mi ha urlato
contro!Ci crederesti?-le aveva detto Pansy con voce incredula. Beh,se lei
avesse scoperto una cosa del genere,urlare contro il primo che le capitava sotto
mano sarebbe stata la cosa di minor danno. -Adesso dov'è?-aveva chiesto con
un filo di preoccupazione. In quei mesi aveva imparato a volerle bene,ed
ormai era una delle poche amiche care che aveva,certo non al livello di Pansy,ma
stava guadagnando punti molto velocemente e sperava che quello che era successo
non rovinasse irrimediabilmente il loro rapporto. -Da Ginny. Sembra che
sia l'unica di cui si fida al momento-le aveva spiegato. Era ovvio anche il
perchè... Da quella telefonata erano passate due settimane,durante le quali
qualcosa era lentamente cambiato:il primo a cercare un contatto con Hermione era
stato Theo per cercare di convincerla della loro buona fede e fare da apripista
alla moglie. Quello che aveva da dire doveva essere molto convincente perchè
Hermione aveva accettato di incontrare Pansy e parlarle. Subito dopo il loro
incontro,la Serpeverde sarebbe corsa da lei per raccontarle cosa si erano dette
e che esito aveva avuto il loro incontro. Conoscendo Pansy e la sua mania di
sgranocchiare qualsiasi cosa quando era sotto tensione, Daphne aveva preparato
il tè e aveva sistemato sul piccolo tavolino davanti al divano un'intera
confezione di biscotti,sperando che fossero abbastanza. Naturalmente poi
avrebbe dovuto anche ascoltare le lamentele dell'amica per i chili di troppo e
per il modo in cui l'aveva indotta in tentazione con quella scatola di biscotti
che "sembravano gridare il suo nome". Pansy era arrivata verso le cinque di
un pomeriggio soleggiato di marzo e,stranamente da come si era
aspettata,sembrava più rilassata di quelle ultime due settimane. -Sono stata
con lei fino ad adesso-le disse precedendola nel salotto. -Qualche
conseguenza grave per la tua o per la sua salute?-le domandò Daphne entrando
nella stanza e sedendosi sulla poltrona poco distante dal tavolino. La mora
sorrise leggermente e scosse la testa. -Nient'affatto. E' a pezzi,ma
riesce a nasconderlo bene-le disse posando il cappotto accanto a sè sul
divano. -Dannato idiota!-commentò la bionda a mezza bocca. -Come se non
bastassero tutti i pensieri che le frullano per la testa ci si mette anche
Prudence...-aggiunse Pansy. -Che vuoi dire?-domandò lei prendendo in mano la
teiera e alzando lo sguardo su di lei. -Le manca Draco e vuole tornare a
casa. Hermione mi ha detto che quasi ogni sera litigano perchè la bambina
vuole chiamare Draco e lei deve trovare una scusa nuova per convincerla a
cambiare idea- -Questa volta la situazione è diversa da quando stava con
Weasley...-mormorò Daphne lo sguardo fisso sulle tazze per non versare neanche
una goccia. L'altra annuì. -Credo che lei non lo avesse messo in
preventivo quando ha fatto i bagagli per entrambe... Voglio dire,sapeva che sua
figlia era molto legata a Draco,ma non credeva che fossero già così
uniti-convenne Pansy. -Tu come l'hai trovata?-chiese neanche stessero
parlando di un malato in ospedale. Pansy scivolò leggermente sul divano fino
a posare le spalle sui cuscini e sospirò. -Sta male,te l'ho detto,ma si
farebbe uccidere prima di ammetterlo. Hai presente quel dannato orgoglio
Grifondoro,no?-le disse fissando il volto dell'amica. Daphne annuì. -In
parte ha cominciato a pentirsi di quello che è successo,le valigie,il modo in
cui è scappata via senza neanche prima cercare di chiarirsi.... Ma dall'altra
parte credo faccia bene a non cedere,a restare ferma sulla sua
posizione- -Scusa ma tu da che parte stai?-domandò Daphne sollevando le
labbra dalla tazza quel tanto che bastava per formulare la frase. La mora
scosse la testa,sporgendosi per prendere un biscotto dalla scatola. -Non si
tratta di prendere le parti di uno o dell'altra. Sappiamo entrambi che il
comportamento di Draco è stato scorretto-le disse sincera. Daphne sospirò e
non trovò nulla da obbiettare alla frase dell'altra. -Avrebbe dovuto parlare
con Hermione di questa storia del testamento fin da quando ha cominciato a
capire che i suoi sentimenti per lui stavano cambiando:quello sarebbe stato
onesto. Doveva metterla in condizione di fare una scelta-disse finendo il
biscotto e prendendone un'altro. -Ok,ma hai visto anche tu il
testamento. Poteva sposare solo il suo "vero amore"...Almeno spiega perchè
non ci ha mai fatto la proposta- scherzò Daphne sorridendo ironica. Pansy si
unì al suo sorriso e scosse la testa. -Già...Io lo ripeto da anni che lui
avesse capito fin da quando eravamo ragazzi quello che provava per Hermione,ma
nessuno vuole credermi!-rinfacciò prima di bere un sorso dalla sua
tazza. -Come potevamo immaginare una cosa del genere?- -Lo sai bene che
con Draco non puoi lasciare niente all'immaginazione-continuò Pansy sostenendo
il piccolo sorriso che le incorniciava la faccia. Daphne rise e fu sul suono
delle risate che sentirono il rumore della porta d'ingresso chiudersi,
interrompendo quel lieve colloquio. Pansy,sorpresa,si voltò verso il tratto
di corridoio che si intravedeva dal salotto,in attesa della comparsa del
visitatore. Un'espressione incredula si dipinse sul suo volto quando
Filippo,in un completo giacca e cravatta, si fermò sulla soglia del salotto e
rivolse ad entrambe le donne un sorriso cordiale. -Ciao!-lo saluto Daphne
concedendogli un sorriso luminoso. Lui si fece avanti fino a raggiungere la
sua poltrona e posò entrambe le mani sullo schienale alto di questa,guardando in
basso verso il suo viso. -Scusa se sono entrato così,ma ho suonato e non mi
hai risposto...-le disse. La bionda scosse la
testa,rassicurandolo. -Nessun problema,davvero- Filippo le sorrise
un'altra volta prima di allontanare lo sguardo e posarlo su Pansy,che aveva
seguito tutta la scena incredula. -Finalmente ti conosco!-le disse andandole
incontro con la mano tesa. Daphne osservò la scena,cercando di non scoppiare
a ridere per l'espressione sempre più sorpresa che si andava disegnando man mano
sul viso dell'amica. -Daphne mi ha parlato molto di te Pansy-disse Filippo
amichevole. Incerta,Pansy si alzò in piedi e strinse la mano che l'uomo
ancora le tendeva. -Vorrei poter dire lo stesso di te...- L'uomo accennò
un sorriso e voltò per un'istante la testa verso Daphne,incontrando il suo
sguardo,per poi tornare a guardare la mora. -Veramente mi riempie di
chiacchiere su tutti voi...-continuò. -Oh,non è vero!-sdrammatizzò
lei. -Ma va bene,anzi,mi fa piacere sapere queste cose di Dì-replicò in
fretta l'uomo. Daphne vide chiaramente l'amica trattenere una risata a quel
nomignolo e si preparò mentalmente al fuoco di domande che le avrebbe fatto non
appena Filippo sarebbe andato di sopra. -Ora se volete scusarmi,vado a
cambiarmi- Si voltò verso Daphne e,incurante del piccolo pubblico,le
accarezzò una guancia e le posò l'altra sul ventre prominante. -Come sta la
principessa?-domandò senza staccare lo sguardo da quello di Daphne. Lei
sorrise:qualche giorno prima,mentre Filippo le stava facendo un massaggio ai
piedi,la bambina aveva iniziato a muoversi e lui,posando una mano sul
pancione,era riuscito a sentire alcuni leggeri cambiamenti. Da allora la
chiamava principessa. -Altro che principessa! Non ha smesso un attimo di
tirare calci- Una luce brillò negli occhi di Filippo,facendola sorridere:non
avrebbe mai creduto di incontrare un'uomo così perfetto durante la
gravidanza. -Ok vado a cambiarmi...-ripetè quasi avesse bisogno di una spinta
in più. Lei si alzò leggermente in punta di piedi e lo baciò per un
istante,quasi dimentica della presenza di Pansy nella stanza. Ci pensò
Filippo a ricordargliela quando si staccarono. -Mi raccomando non sparlare
troppo di me...-scherzò a bassa voce facendola ridere leggermente. Uscì dalla
stanza e Pansy aspettò di sentire il rumore della porta della camera al piano di
sopra che si chiudeva prima di esplodere. -E LUI DA DOVE LO HAI TIRATO
FUORI?-le domandò allibita. Daphne alzò le spalle,tornando a sedersi sulla
poltrona. -Diciamo che il matrimonio di Draco ed Hermione non è stato proprio
un fallimento su tutta la linea-scherzò intrecciando le dieci dita delle
mani. Pansy la guardò qualche istanti senza capire,poi un lampo attraversò il
suo viso. -Lui è il tizio di Harrods?Quello che si è beccato la sfuriata di
Blaise?-le domandò andandole di fronte. Lei si limitò ad
annuire. Fortunatamente quell'incidente era stato chiarito quasi
subito:Blaise era andato da lei pochi giorni dopo con il capo cosparso di cenere
per scusarsi e per spiegarle cosa l'aveva spinto a comportarsi in quel
modo. Ad ascoltare le sue ragioni si poteva anche capire perchè avesse
reagito con tanta foga,e lei l'aveva subito tranquillizzato:che le cose con
Filippo andassero bene o meno,che ci fosse un'altro uomo nella sua vita,lui
sarebbe sempre stato il padre della loro bambina e quindi avrebbe avuto la
priorità su tutti gli altri uomini della sua vita. -Come ha fatto ad
entrare?-le domandò curiosa. -La chiave di riserva sotto il vaso di
terracotta-spiegò come se fosse ovvio. Pansy si lasciò cadere sul divano e la
fissò per qualche secondo. -Voglio tutti i dettagli,anche quelli più
piccanti...-le disse senza allontanare lo sguardo dal suo viso. -Sicura che
puoi sopportarli?-scherzò Daphne divertita. -Se sono sopravvissuta ai
racconti di te e Blaise,posso farcela anche ora. Comincia a
raccontare-
"25 Giugno 2004 Primo incontro con i Serpeverde
al completo....Continuo a chiedermi perchè Draco e Daphne si sono lasciati:sono
perfetti insieme! Io non farò mai la
stessa figura che fa lei al suo fianco.
Serata piena di avvenimenti,di parole,di risate e
di...capovolgimenti. L'ho baciato per la prima volta. E
avrei voluto fare molto altro..."
Quello era sicuramente un commento migliore per quello
che per lui era stato un momento memorabile della loro storia insieme:il ricordo
di quei momenti sul biliardo dei Nott erano ancora stampati nella sua memoria e
ogni volta che ci pensava malediva Pansy per la sua intrusione. Era stato da
quel momento che la loro storia aveva preso una strada in discesa:tutto quei
freni, quelle imposizioni avevano iniziato ad abbandonare Hermione permettendole
finalmente di rilassarsi e di godersi quei momenti che vivevano insieme. Girò ancora le pagine
dando qualche veloce occhiata a quello che vi era scritto sopra.
"5 Luglio 2004 Stavo per fare l'amore con Draco sul
divano. Davanti al "Mago di Oz"!!Inaudito! E' stato lui a fermarsi,ma è riuscito lo stesso a donarmi
una serata indimenticabile...Chi l'avrebbe detto che si poteva provare tanto
piacere senza togliersi i vestiti?"
La frase finale fu,ovviamente,accompagnata da un sorriso
malizioso. Una piccola nota nella pagina
seguente lo riempì di curiosità.
"6 Luglio 2004 Parlato con Pansy. Non credevo di
averle creato tanti problemi...Io al posto suo mi odierei! C'è qualcosa di misterioso nell'invito che Pansy ci ha
fatto per questo fine settimana"
Che intendeva?C'era stata una discussione fra Hermione e
Pansy di cui non era al corrente? Poco probabile,doveva essere qualcosa che
riguardava la sfera femminile e quindi totalmente inaccessibile a
lui. Ricominciò a sfogliare
le pagine dell'agenda alla ricerca di una data precisa:era terribilmente curioso
di sapere cosa aveva scritto della loro prima volta,se quello che gli aveva
detto quel giorno era vero.
"11 Luglio 2004 Ero preoccupata per Harry,per la
reazione che poteva aver avuto sentendo Prudence chiamare "papà" Draco,ma ora la
mia mente è svuotata di tutti i pensieri,mi sento come se non dovessi
preoccuparmi più di nulla per il resto della mia vita. Ho fatto l'amore con
Draco...Senza limiti e senza paure, demolendo tutti quelle barriere che mi sono
costruita nel corso della mia adolescenza. Se penso ad alcune cose che ho
fatto e gli ho concesso di fare brucio per la vergogna!! Ma non ho rimpianti..."
Era qualcosa di unico venire a sapere dai più intimi
pensieri di Hermione che cosa lei aveva pensato della loro prima
volta:ripensando adesso ai dubbi che l'avevano colto la mattina dopo gli veniva
inevitabilmente da sorridere,ma era un sollievo scoprire di non essersi
sbagliato,che la passione che aveva sentito in quel momento fra di loro non era
una mera illusione. Interruppe la lettura per accendere le luci nella
stanza,quasi completamente avvolta nella penombra della sera e per versarsi un
bicchiere di vino. In lontananza sentì il suono del telefono,forse dal
salotto di famiglia,ma decise di ignorarlo: qualsiasi problema avrebbe potuto
aspettare qualche ora. Tornò a sedersi sul divano e riprese in mano il libro
nero,facendo attenzione ad una pagina che era sul punto di staccarsi
dall'asse.
"13 Luglio 2004 Nessuna notizia da parte di
Harry. Deve essere rimasto davvero male per quello che ha detto
Prue...Speriamo sia abbastanza intelligente per capire che era solo un gesto
d'affetto verso Draco"
Intelligenza?Andiamo stiamo parlando di
Potter!
"18 Luglio 2004 Una terribile consapevolezza mi ha
colpito. Sono innamorata di Draco! Non lo so come è successo,quando è
cominciato... E adesso che faccio?Devo dirglielo o devo stare zitta? E se glielo
dicessi e lui non provasse la stessa cosa per me?Non avrei più il coraggio di
guardarlo in faccia!"
C'erano voluti tre mesi perchè Hermione si fidasse di
lui. Tre mesi perchè imparasse ad amarlo. Tre mesi ed un solo istante per rovinare
tutto.
La gita allo zoo era stata istruttiva,più di quanto si
era aspettata. Blaise era stato un cicerone esemplare,illustrando le
caratteristiche di ogni animale,rispondendo alle incessanti domande di
James,accompagnandolo al padiglione degli insetti e dei rettili soddisfacendo
così la sua nuova passione per i serpenti ed i ragni,evitando così di annoiarsi
mentre lei e Albus erano alla fattoria dei piccoli a dar da mangiare alle
caprette e ai cavalli. Quando Al si era ribellato al passeggino,lo aveva
preso per mano,camminando più lentamente per star dietro alle sue gambe tozze
e,quando dopo neanche mezz'ora il bambino si era stancato di camminare,lo aveva
preso sulle spalle,incurante delle lamentele di Ginny. Era rimasto accanto a
James per più di mezz'ora di fronte ai vetri del "Gorilla Kingdom" aspettando
che l'esemplare di gorilla femmina si affacciasse,non curante degli altri
visitatori che passavano loro accanto,ascoltando le chiacchiere del bambino sui
gorilla. Non furono quindi affatto sorpresi quando,fermando la macchina
davanti casa,trovarono entrambi i bambini addormentati nei loro
seggiolini. Ginny fermò la macchina e si voltò su sedile lanciando
un'occhiata ai suoi figli. -Vuoi una mano a portarli dentro?-le chiese lui
seguendo il suo sguardo. Lei scosse la testa,voltandosi verso il suo viso e
cercando i suoi occhi. -Posso farcela-lo rassicurò. Blaise sorrise e
annuì. -Non ho mai detto il contrario,ma vedi se ti aiutassi a portare dentro
i bambini avrei una scusa per farmi offrire una tazza di te...-le
disse. Ginny abbassò leggermente lo sguardo,quasi timida,per poi tornare a
posarlo sul suo volto. -Hai pensato proprio a tutto-scherzò. Blaise alzò
le spalle. -Meglio prendere in considerazione anche le altre
alternative- Lei rise leggermente e poi sospirò. -Io prendo Al,tu prendi
Jimmy-gli disse voltandosi e aprendo la portiera del guidatore. Scese dalla
macchina e aprì la porta posteriore e,cercando di fare meno rumore possibile
tolse il piccolo dal seggiolino. Richiuse la portiera e alzando lo sguardo
vide Blaise,con in braccio James fare lo stesso. Si avviò verso la casa
salendo i tre gradini che la separavano dalla strada e,dopo aver aperto la porta
con un incantesimo mentale,entrò in casa. Sempre nel silenzio più totale
riuscirono a salire le scale e a mettere i bambini nei loro letti, completamente
vestiti. -Hanno davvero il sonno pesante!-commentò Blaise,ai piedi della
scala lo sguardo alto verso il piano superiore. Ginny annuì. -Erano
stremati...Un piccolo riposino non può che far bene- Blaise la fissò in
silenzio,riempiendola di curiosità per quel semplice sguardo. -Mi hai
stupito,sai?-gli confessò staccandosi dalla scala e dirigendosi verso il
salotto. -Perchè?- I passi dietro di lei le fecero capire che Blaise la
stava seguendo. -Credevo non ti piacessero i bambini...-spiegò. -Da cosa
lo avresti capito?Certo non sono un loro grande fan... Diciamo che comincio a
trovarli interessanti quando hanno l'età di Al;prima sono tutti pappine e
pannolini sporchi,bleah!-disse lui poggiandosi contro una parete. Ginny rise
e si sedette su una poltrona. -Come farai con tua figlia allora?-gli fece
notare. -Ah lei sarà diversa!- -Già lei non avrà pannolini sporchi da
cambiare-lo prese in giro la rossa. Blaise la guardò con un'accenno di
sorriso sulle labbra. -Oggi siamo incredibilmente spiritosi...E' per merito
mio?-chiese facendo un passo verso di lei. Ginny restò in silenzio qualche
istante,poi alzò le spalle. -Anche. Oggi ho firmato le carte per la
separazione-gli rivelò. Il viso di Blaise divenne immediatamente
serio. -Ah-disse semplicemente. Lo sguardo fisso sul divano davanti a
lei,Ginny sembrò assorta,quasi assente. -Credevo che una decisione come
questa mi avrebbe devastato. Invece,quando ho firmato quel documento è stato
come se stessi firmando i documenti per l'assicurazione dell'auto- -Che vuoi
dire?-le domandò attento. -Mi sono sentita libera...Ed è strano perchè un
pensiero del genere mi avrebbe terrorizzato qualche mese fa-disse sinceramente
confusa. -Vorresti stare ancora con Potter?-le domandò. -No-rispose subito
lei. Blaise buttò fuori il fiato che aveva trattenuto in attesa di quella
risposta senza neanche accorgersene. -Allora smettila di preoccuparti-le
disse piegandosi sulle ginocchia di fronte a lei. I loro occhi si
incontrarono e nel suo sguardo lui lesse ancora molta confusione. -Le persone
cambiano. E' la vita,anzi è il bello della vita:il cambiamento è una sfida
personale con noi stessi per vedere se riusciamo ad essere migliori di come
siamo. Molte persone,spaventate dalla novità e dall'ignoto preferiscono
restare sempre uguali, decidono di percorrere sempre le solite strade...senza
sapere cosa si perdono-aggiunse con un leggero sorriso. Ginny lo ascoltò
attenta,quasi bevendosi le sue parole. -Improvvisamente ti sei accorta che la
persona che doveva essere il compagno della tua vita era sempre rimasto identico
a quando lo avevi conosciuto da ragazza:stessi interessi,stessi amici,stesse
antipatie...- Era come ripetere lo stesso giorno all'infinito,pensò
lei. -Non sentirti egoista perchè quando se ne è presentata l'occasione l'hai
afferrata. Pochi al tuo posto avrebbero fatto il contrario-concluse. Gli
occhi fissi nei suoi,Ginny sospirò chiedendosi come poteva un semplice discorso
colpirla così tanto e farle dimenticare i dubbi che aveva fino a pochi secondi
prima. Avvicinò il viso a quello di lui e gli diede un bacio dolce. Un
piccolo sfioramento di labbra prima di staccarsi e incontrare di nuovo i suoi
occhi. -Grazie- Blaise sorrise,accarezzandole i capelli con una mano e
riavvicinando il viso al suo. -Non c'è di che-disse accompagnando ogni parola con un
bacio.
Dopo aver letto l'ultima pagina,chiuse il libro
nero. Ora sapeva tutto quello che c'era da sapere su sua moglie,sui suoi
pensieri e sui suoi sentimenti per lui. Non era un gioco per lei,era apparso
chiaro fin dalle prime pagine. Si era perso fra i pensieri di Hermione
dissetando la sua curiosità,il suo bisogno di sapere tutto di lei. Aveva
quasi pianto quando aveva letto le pagine che parlavano della scomparsa di
Prudence e del loro bambino ritrovandosi nelle sue fantasie su come sarebbe stato e
a chi avrebbe assomigliato di più. Si era veramente stupito leggendo il
dubbio che,nonostante la felicità, impregnava le pagine che parlavano del loro
matrimonio:in più pagine,Hermione si chiedeva se era la cosa giusta,se non fosse
meglio aspettare un altro paio d'anni prima di fare un passo così grande e di
come lui la stesse aiutando ad allontanare questi dubbi. Ora la sua idea doveva essere
completamente diversa... Però c'era una cosa che aveva capito ancora più
chiaramente nell'attimo esatto in cui aveva chiuso l'ultima pagina del libro
nero. Voleva indietro sua moglie. Aveva aspettato anche troppo ed era venuto il
momento di andarla a riprendere.
Salve a
tutti!!!
La fine
si avvicina lenta ma inesorabile,anche se ci saranno ancora un paio di capitoli
prima di questa,inoltre ho in mente un epilogo facoltativo che lascerà a bocca
aperta molti di voi...
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e
chiedo scusa per eventuali errori di ortografia e battitura.
Inoltre
volevo ringraziare tutti quelli che hanno scritto dicendo che apprezzavano le
canzoni inserite nei vari capitoli,quei complimenti mi fanno ancora + piacere
perchè scelgo le canzoni secondo i miei gusti personali e sn contenta che siano
gradite anche a voi!
La frase
all'inizio del capitolo è tratta da "Waiting for a star to
fall" dei Boy meet Girl.
E ora i ringraziamenti:Love
Luna(Grazie x i complimenti!Mai disperare,anche
quando la situazione sembra nera come la notte!),Monnis(Quando si tratta d'amore anche
la persona + intelligente diventa un imbecille,Hermione non sarebbe la
sola!),Sissy'88(Io credo
che lui abbia aspettato finora il momento giusto x parlargliene,rovinando così
tutto quello che avevao costruito...Ok,forse credo tr nella bontà delle
persone!Sono felice d averti fatto amare Blaise e Ginny,ma credimi,ancora nn è
arrivato il pezzo forte nella loro storia...),Cipychan87(Fargli spiegare per sentire
quelle che per lei sono solo bugie?Meglio far sbollire prima la rabbia...),
Midnight_Sun(Benvenuta!Grazie x i complimenti!La prima volta che ho ascoltato
una canzone dei Beatles avevo 11 e da quel momento è stato amore a prima vista e
x tutta la vita;hai centrato perfettamente il problema:il silenzio di Draco sui
suoi sentimenti.Perchè restare con qualcuno che nn riesce ad esprimere fino in
fondo il suo amore per te?),Lights(Draco che si arrende?Non credo sia nella sua
natura!),Sidraco(Grazie x
i complimenti!Hai perfettamente ragione,è stato un enorme errore!Grazie x
avermelo fatto notare),Francesca Malfoy(Far del male fisico a Draco,dici?Poi conoscendo Hermione si
pentirebbe immediatamente di qll che ha fatto,xkè in fondo lei lo ama,questa è
solo una crisi un pò più grave del solito),Kitty
Cullen(Mi consideri ancora un'agente della Cia?Sai
sei l'unica da cui comincio a temere qualche rito vodoo...),Gelb_augen(Grazie x i complimenti!Ora
mi farai veramente arrossire...Beh,mi sembrava il minimo farle fare una bella
sfuriata dopo aver scoperto che l'unico motivo per cui si era celebrato il suo
matrimonio erano i soldi...Certo ce ne sono anche altri,ma lei al momento nn
vuole capirlo),Smemo'92(E
non solo da Draco,credo le sia crollato tutto il mondo sulle spalle...E' vero
c'era anche quella clausola,ma nn credo ke Hermione abbia letto tutto il
testamento,furiosa com'era),Krisma(Anche io li adoro!!!Ma una nube si affaccia sul loro
orizzonte...),Yumisan(Come
si dice:un colpo al cerchio ed uno alla botte!Cmq tranquilla,vedrai che aggiusto
tutto),Shnusschen(Grazie x i complimenti!),Agnes
Cecilia(Va un pò meglio?Ogni volta che uno di voi sta
male x qll che scrivo ci rimango tr male,spero che la reazione a questo capitolo
sia stata + postiva),Missjude(Grazie x i complimenti!)Deaselene(Non ti fa male tenerti tutto
dentro?Anche io sn un pò come te,accumulo tutto finkè nn scoppio in lacrime x
tutto qll che mi è successo in mesi...Cmq ti assicuro che ci sarà un incontro,ma
nn so se ci saranno piatti rotti,nn è nello stile di Draco),Hollina(Forse era un pochino
scontata...),Erigre(Un'altra al posto suo avrebbe fatto di peggio!),Bellezza'88(Beh sai com'è...a casa c'è
Sadie che potrebbe disturbare,mentre in ufficio basta solo chiudere la porta,e
sempre nei momenti in cui la piccola è al nido),Ginny'28(Beh in fondo meglio adesso che
fra qualche anno,allora avrebbe fatto ancora + male),Kiketta182(Grazie x i
complimenti!Capita anche a me,specialmente da quando ho cominciato a scrivere
qst storia di provare sentimenti "umani" per i Serpeverde..-nn è poi tanto
male,sai?).
Bene,x
il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"All my
loving"
Baci,Eva.
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Editor
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Capitolo 33 *** All my loving ***
all my loving
"A te che mi hai trovato All’ angolo
coi pugni chiusi Con le mie spalle contro il muro Pronto a
difendermi Con gli occhi bassi Stavo in fila Con i disillusi Tu mi
hai raccolto come un gatto E mi hai portato con te"
"I know youve been taken, afraid
to hurt again You fight the love you feel for me instead of givin in But I
can wait forever, a-helpin you to see That I was meant for you and you for
me"
Dicembre,gennaio,febbraio,marzo. Calendario allamano fece di nuovo il
calcolo mentale,cercando di non farsi prendere dal panico. Poteva escludere
dicembre e anche gennaio...oppure no? Dannazione! Alzò lo sguardo fissando
per un'istante il frigorifero dinanzi a sè e fece un respiro profondo. Doveva
calmarsi...Se iniziava a dare di matto allora sarebbe stata la
fine! Riabbassò lo sguardo e cominciò di nuovo a controllare le varie
date:scartò dicembre e marzo visto che era il mese appena iniziato,arrivando
all'ovvia conclusione che tutto si concentrava nei trenta giorni di gennaio e
che doveva essere successo allora. Cazzo cazzo cazzo!!! Come diamine aveva
fatto a non accorgersene? Di solito era così attenta,come aveva potuto
dimenticare una cosa del genere? Tutta colpa di quello che era successo
nell'ultimo mese e mezzo,non c'era altra spiegazione:se avesse vissuto la sua
vita normale di tutti i giorni si sarebbe accorta di quell'enorme buco nero,ma
presa da tanti altri pensieri,le era proprio uscito di mente. Neanche avesse
ancora quindici anni. E adesso cosa doveva fare? In un'altro momento
avrebbe fatto i salti di gioia per questa possibile gravidanza,ma adesso? La
sua vita era già tanto complicata,perchè aggiungere altri problemi? Accidenti
perchè già iniziava a farsi tante domande quando ancora era solo un sospetto e
non aveva neanche fatto uno di quei test da due soldi che si comprano ai
drugstore! Forse era meglio aspettare di averne la certezza prima di
diffondere la notizia ai quattro venti, specialmente visto come volevano
veloci le notizie in quell'ambiente. Confusa,posò i gomiti sul tavolo,poco
distante dal calendario,e si sorresse la testa con entrambe le mani. Aveva
bisogno di una tazza di caffè per riflettere con più calma. Si alzò dalla
sedia e si avvicinò al bricco di caffè accanto al lavello,versandone un pò in
una tazza rossa,lo sguardo lontano come se stesse cercando di immaginare il
proprio futuro prossimo. La vita era proprio buffa certe volte...Solo un'anno
prima lei stava cercando in tutti i modi di avere un bambino,arrivando a fare
l'amore quasi tutte le sere per essere sicura di un risultato sicuro,incurante
della stanchezza. Ripensandoci adesso,il fatto che quella gravidanza non
fosse mai arrivata,forse era un segno per dirle che tutto stava per
cambiare. Con la testa ancora fra le nuvole,avvicinò la tazza alle labbra per
bere il primo sorso,ma non appena le arrivò il profumo di caffè alle narici,una
sensazione di disgusto le salì dallo stomaco portandola ad allontanare in fretta
la tazza. Non contenta,cercando di eliminare definitivamente gli effluvi
"malefici",gettò il liquido nero nel lavello,osservandolo mentre svaniva
all'istante nelle tubature. Sospirò e si voltò dando le spalle all'acquaio,le
braccia incrociate sul petto. Doveva pensare in modo razionale a quella
cosa,esaminare i pro ed i contro;richiamò a sè una matita ed un foglio e tracciò
una riga al centro di questo:
PRO |
CONTRO
Riflettè qualche
istante,battendo la punta della matita sui denti,poi iniziò a riempire la
casella dei contro: -Non lo conosco e lui non conosce me...non ancora -Ci
frequentiamo da poco -Aspetta un figlio da un'altra donna -E' un
Serpeverde
Ma che
importava?Scuotendo la testa,quasi fosse rammaricata con sè stessa,tirò una
linea sull'ultima frase,cancellandola. Se fosse stata attenta all'etichetta,a
quest'ora forse non sarebbe stata in quelle condizioni,pensò sospirando. Ma
quali condizioni!,ribattè un'altra vocina battagliera. Non era ancora detto
che fosse incinta e sicuramente quando scoprirà che è stato tutto un'equivoco ci
riderà sopra...anzi ci avrebbero riso insieme! Guardò la tabella dei pro
e,dopo qualche istante,iniziò a riempirla:
-Premuroso -Affettuoso con i ragazzi -Fin dall'inizio è stato
sincero con me -Spiritoso -Affascinante -Bravo a
letto
Arrossì leggermente
aggiungendo l'ultima riga,ma in fondo era la verità,perchè negarlo? Il
telefono squillò facendola sobbalzare e guardarsi intorno neanche avesse paura
che qualcuno la stesse spiando. Sentendosi una sciocca,si alzò e si diresse
verso il telefono,che insistente continuava a suonare. -Pronto?-disse nello
stesso istante in cui attivò la comunicazione. -Che ne dici di
Amy?- Riconobbe subito la voce all'altro capo del telefono e quella
frase,dopo tutti i pensieri assurdi che le erano girati in testa per l'ultima
ora,le bloccarono il respiro. -Come?-riuscì a farfugliare,poggiando una mano
sul tavolo. -Per il nome della bambina:che te ne pare di Amy?-chiese ancora
Blaise. Immediatamente Ginny sospirò di sollievo e premette le labbra una
contro l'altra,dandosi dell' imbecille per aver anche solo pensato che potesse
aver capito qualcosa dal tono della sua voce. -Ci sei ancora Ginevra?-le
domandò lui. -Sì,sì sono qui,stavo riflettendo....Amy è un bel nome-rispose
pronta. -Lo penso anche io.Sicuramente molto meglio di Helen-borbottò poi
lui. Con un sorriso leggero,Ginny si avvicinò al tavolo e,la bacchetta
stretta in una mano,bruciò la lista che aveva appena finito di
scrivere,riducendola ad un mucchietto di cenere. -Daphne che ne pensa della
tua proposta?-domandò curiosa. Lo sentì sbuffare dall'altra parte del
telefono e non potè fare a meno di ridere. -Crede che sarebbe poco di
classe...Sono giorni che provo a farle capire che con un nome come Helen si
farebbe odiare da tutti!La considererebbero la regina delle nevi-commentò
Blaise. Ginny rise ancora,sinceramente divertita. Sentì il silenzio
dall'altra parte della cornetta e si domandò che cosa stesse pensando
lui. -Mi piace la tua risata...Mi mette allegria-disse Blaise
sorprendendola. Inaspettato,quel complimento la fece arrossire. -Sei
libera?Volevo invitarti a pranzo-continuò lui. Non poteva vederlo. Non
prima di aver scoperto se era incinta o meno,o almeno di aver capito qualcosa
del caos che imperava nella sua testa. -Mi dispiace,ma sono occupata con
Jim-mentì. -Qual'è il problema?Possiamo portare anche lui a pranzo con
noi-fece Blaise convinto. Ti prego,non rendermi tutto più difficile... Il
campanello le sembrò quasi l'ultimo appiglio a cui aggrapparsi. -Suonano alla
porta Blaise-gli disse avviandosi verso l'ingresso. -Dai,passo a prenderti
all'una?-tentò ancora lui,deciso a non mollare. Ginny sorrise e aprì la
porta,indecisa. Alzò lo sguardo verso l'ospite inatteso ed il suo sorriso
scomparve all'istante. Lo fissò fredda,incredula che avesse il coraggio di
farsi vedere dopo tutto quello che era successo fra loro,quasi sperando di farlo
scappar via con un solo sguardo. -Ginevra?Ginevra va tutto bene?-domandò
Blaise,stupito dal silenzio improvviso. -Devo andare-disse lei
semplicemente,senza staccare gli occhi dal suo ospite. Sentì la voce di
Blaise ribattere nella cornetta,ma non chiuse la comunicazione,concentrata su
quello che l'aspettava. -Che ci fai qui?-gli domandò secca. Un
sorriso,quel sorriso che aveva tanto amato,apparve sul viso di Harry. -Non mi
inviti ad entrare?-
La prima persona che si
mise in contatto con lei fu Theo,cosa che la soprese non poco. Si era
aspettata un tentativo di riconciliazione da parte di Pansy,da Daphne anche se
non era sicura che sapesse cosa era successo fra lei e Draco,ma sicuramente non
da Theo. Lui era l'amico con cui aveva meno confidenza,con cui non si era
ancora stabilito quel rapporto profondo che c'era con gli
altri. Quando,qualche giorno dopo essere andata via di casa,lo vide sulla
porta di casa di Ginny,fu certa di aver avuto uno sguardo sorpreso per qualche
istante,prima che questo fosse sostituito da un' occhiata ostile. -Se sei
venuto per mettere una buona parola per il tuo amico,allora...-aveva detto sulla
porta cercando di far risparmiare tempo e fiato ad entrambi. Theo aveva
scosso la testa. Era inappuntabile nel suo completo fumo di londra e la
cravatta color perla neanche dovesse andare ad una cerimonia ed
Hermione,guardandolo,si chiese perchè si fosse vestito così elegante solo per
andarla a trovare. -Non sono qui per questo...O almeno non totalmente-aveva
ammesso. Lei aveva aggrottato la fronte e lo aveva guardato senza
capire. -Posso entrare?-le aveva chiesto educatamente. Hermione era stata
sul punto di rifiutarsi,poi si era ricordata che quella non era casa sua e la
sua educazione aveva avuto la meglio:bisognava sempre fare gli onori di casa
quando si era ospiti di qualcuno. Si era fatta da parte e lo aveva lasciato
entrare,guidandolo poi verso il salotto,dove si erano seduti uno di fronte
all'altra in silenzio per alcuni istanti. -Vuoi una tazza di caffè?-aveva
chiesto Hermione,cercando sempre di comportarsi in maniera educata. Theo
aveva scosso di nuovo la testa,la schiena ritta contro lo schienale del divano e
lo sguardo fisso su di lei. -Hermione io volevo parlarti del testamento di
Narcissa-aveva detto venendo subito al sodo. Lei aveva sospirato e si era
passata una mano fra i riccioli. -Te lo ha chiesto lui di venire?- Lui
aveva scosso la testa. -Non sa che sono qui...Se lo sapesse,forse la nostra
amicizia sarebbe in serio pericolo-aveva detto in tono serio l'uomo. Hermione
aveva iniziato a fissarlo attenta,incuriosita da quelle parole. -Quello che è
successo,è anche colpa mia-le aveva spiegato. -Come potrebbe
essere...- -Io sapevo dell'esistenza del testamento-le aveva
confessato. Non capiva. Ginny le aveva detto che tutto il gruppo di
Serpeverde era stato sempre all'oscuro dell'esistenza di quel documento,quindi
significava che anche lei le aveva mentito? -Ma mi è stato detto che...-aveva
farfugliato. Theo aveva annuito. -Infatti- -Scusami Theo,comincio a non
capirci più niente-gli aveva detto sincera. Lui si era lasciato andare ad un
leggero sorriso. -Hai ragione,è meglio che ti spieghi tutto
dall'inizio. Otto anni fa,io ero uno studente di legge che divideva il suo
tempo fra lo studio e il praticantato presso lo studio legale
Wilkes. All'epoca non avevo altro incarico se non quello di protocollare
documenti e mettere timbri ed è stato proprio per questo motivo che un giorno mi
è capitato sotto mano il testamento di Narcissa-le aveva raccontato. -Quindi
sei stato tu a stilarlo?-chiese lei leggermente confusa. Theo scosse la
testa. -Io ho soltanto messo i timbri necessari a renderlo valido. Però il
segreto professionale mi imponeva di non parlarne con nessuno...Neanche Draco sa
che ero a conoscenza di quel documento-le aveva spiegato. Hermione aveva
annuito,ma l'attimo dopo si era trovata a chiedersi perchè lui fosse lì a dirle
quelle cose. -Non capisco come possa cambiare quello che è successo-gli aveva
detto. Con un'espressione quasi professionale,Theo aveva preso da terra la
sua ventiquattro ore e l'aveva posata sulle ginocchia per poi aprirla ed
estrarne un documento. -Dimmi Hermione,quanto hai letto del testamento?-le
aveva chiesto lui senza guardarla. -Che vuoi dire?- C'era qualcosa che
ancora non sapeva?Qualcos'altro di peggio? -Sei arrivata alla fine?-aveva
specificato lui. Hermione aveva scosso la testa. Dopo aver capito che lui
l'aveva sposata per avere i suoi soldi le era sembrato stupido continuare a
leggere:quel pezzo di carta era la prova della sua stupidità. Theo,nel
frattempo,aveva richiuso la valigetta e l'aveva rimessa a terra,un documento in
una mano. -Allora hai perso la parte più importante- -No,credimi,quella
credo di averla letta...-aveva ribattuto lei sicura. -Intendi i soldi?-aveva
chiesto Theo con la solita voce professionale. Hermione aveva annuito
sicura. Un sorriso accennato era apparso sul viso dell'uomo. -Quella non è
la parte importante,quello è soltanto burocrazia- -Sposare una donna per
evitare di finire sul lastrico la chiami burocrazia?-aveva ribattuto lei
infervorandosi leggermente. Non capiva come si era sentita scoprendo quel
documento,come si era sentita usata e stupida... Ma del resto cosa poteva
aspettarsi da un Serpeverde? Per qualche istante,Theo restò in silenzio,poi
dopo un piccolo sospiro riprese a parlare. -Tu non puoi saperlo,ma Narcissa
si è sempre sentita in difetto nei confronti di Draco:era convinta di non averlo
amato come meritava per via del grande amore che la legava a Lucius. Era
certa che soltanto poche persone al mondo riescono ad amare così profondamente e
intensamente qualcuno come lei amava suo marito...Un'amore talmente totalizzante
da escludere anche il proprio figlio. Quel tipo di amore che sperava Draco
incontrasse nella sua vita-le aveva raccontato. Lei era rimasta in
silenzio,mentre alla mente le ritornava un discorso simile che Draco le aveva
fatto un giorno d'estate lontano,per cercare di sopperire alla mancata
ammissione dei suoi sentimenti. -Era molto innamorata di Lucius...-aveva
commentato a mezza bocca. -Era tutto il suo mondo-aveva detto semplicemente
Theo. Hermione aveva annuito distratta,lo sguardo perso nel vuoto. -Per
questo ha aggiunto quella clausola nel testamento-aveva aggiunto l'uomo. Lo
sguardo della riccia era tornato a fissarsi sul volto di Theo,attento e quasi
sorpreso dalla sua ultima frase. -Che clausola?-aveva infatti
chiesto. Come aveva immaginato. Theo si era sporto verso di lei tendendole
il documento che ancora stringeva in una mano, cercando con quel semplice gesto
di convincerla a prenderlo. Dopo qualche tentennamento iniziale,Hermione
strinse le dita attorno ai fogli che ben conosceva e odiava. -E' vero,per
ereditare il suo intero patrimonio Draco doveva sposarsi entro i ventisette
anni. Ma poteva farlo soltanto se fosse stato vero amore-le aveva raccontato
lui. La fronte di Hermione si era aggrottata a quelle parole,mostrando a Theo
che lei non era disposta a cedere facilmente. -L'anello che ti ha regalato
per il vostro fidanzamento è legato a questa clausola-aveva continuato. -Che
vuoi dire?-aveva domandato,mentre nella sua mente si formava chiara l'immagine
dell' anello con il diamante e lo smeraldo. Aveva amato fin dall'inizio
quell'anello,la perfetta congiunzione fra loro. -Devo confessarti che neanche
io lo so con precisione,credo che neanche Draco sappia bene la sua
caratteristica,ma sarebbe cambiato se il vostro non fosse stato vero
amore- Nervosa,Hermione si era alzata in piedi,cercando di riflettere su
quello che lui le stava dicendo: quindi Draco l'amava? La ragione principale
per cui aveva pagato i debiti di Ron,si era inventato la storia del contratto,
era per averla vicino,per farla innamorare di lui
come... No!Impossibile.. Andiamo stiamo parlando di Draco
Malfoy! -Vorrei tanto poterci credere-aveva commentato. Theo si era alzato
a sua volta,restando però vicino al divano. -Lui ti ama. Anche se non te
lo ha mai detto,per qualche strana ragione assurda,Draco ha amato una sola donna
nella sua vita:te- -Come fai a dirlo? Lo conosci meglio di me,e sai quanto
è bravo a fingere...-si era lasciata scappare lei tornando a guardarlo. Lui
aveva sorriso leggermente. -Certe cose non si possono fingere-aveva detto
convinto. Hermione era rimasta in silenzio,non trovando nulla da ribattere a
quel tono deciso e sicuro. -C'è un'altra cosa che so per certo. Pansy e
Daphne non sapevano nulla di questa storia,e neanche Blaise...per quanto possa
sembrare strano-aveva aggiunto con un sorriso divertito. Lei si era lasciata
contagiare da quel sorriso,che scomparve quasi subito ripensando a come aveva
trattato Pansy. -Non volevo trattarla così male...Non ragionavo in quel
momento- Theo aveva annuito. -Lo so-si limitò a dire. Si guardarono per
qualche istante,poi Hermione sospirò tormentata. -Sarà meglio che vada...Ho
fatto la mia buona azione quotidiana ed ora è il momento di ritornare il solito
squalo-aveva commentato lui. Hermione aveva sorriso e gli era andata incontro
per accompagnarlo alla porta. -Grazie per essere passato- -Dovere...Forse
se avessi parlato prima non sarebbe successo tutto questo dramma-aveva
ribattuto. Sarebbe successo comunque...Forse. Arrivati sulla porta,lui si
voltò e la salutò. -Rifletti bene a quello che ti ho detto prima di prendere
una decisione. Draco ha fatto tanti errori,ma non quello di sposarti senza
amore- Ma quanto poteva credere alle sue parole? In fondo chi poteva dire
di conoscere veramente il Re delle Serpi?
Era strano trovarsi una
di fronte all'altro dopo tanto tempo. Vederlo girare per casa,quella stessa
casa che avevano arredato insieme e che era stata spettatrice del loro amore,era
quasi assurdo per lei:come se neanche un giorno fosse passato dall'ultima volta
che si erano visti,era entrato nell'ingresso e,come faceva quasi ogni
giorno,aveva posato la giacca sull'attaccapanni vicino la porta,per poi
precederla verso la cucina. A pochi passi di distanza,lei lo aveva osservato
mentre prendeva la sua solita tazza dalla credenza,quella rossa con il suo nome
scritto a lettere gialle,e riempirla di caffè. Soltanto allora si era voltato
e aveva incontrato il suo sguardo. -E' bello rivederti- Ginny fece un paio
di passi nella stanza,le mani dietro la schiena,i denti che mordevano l'interno
di una guancia. -Sei sempre bellissima-continuò. Lo osservò posare le
labbra sulla tazza e bere un lungo sorso. -Ne vuoi un pò?-le chiese poi
tendendole la tazza. Ginny scosse la testa. -Che ci fai qui Harry?-si
decise a chiedergli. Lui alzò le spalle. -Avevo voglia di vederti,sono
mesi che non ci vediamo...Dove sono i ragazzi?-chiese guardandosi intorno
neanche temesse di vederli spuntare all'improvviso dai
mobili. -All'asilo.- Si concessero un'altro sguardo silenzioso,poi Ginny
sospirò:quel giorno non era proprio in vena di giochi e sotterfugi. -Perchè
sei venuto qui?-gli domandò ancora,con maggior decisione nella voce. La
conosceva bene,si era sempre vantato di saper riconoscere ogni sua emozione da
un piccolo cambiamento del suo viso,quindi capì subito che era inutile
continuare a tergiversare ancora. -Sono qui per te-le disse serio,posando la
tazza sul lavello. Ginny aggrottò la fronte. -In questi mesi ho pensato a
lungo,ho avuto tempo per riflettere su quello che ci era successo... E ho
capito che non sono pronto a rinunciare a noi-le disse fissando i suoi
occhi. Lei lo fissò in silenzio,incredula. -Ho passato ore a chiedermi
dove avessimo sbagliato,a cercare di capire cosa fosse successo al bellissimo
rapporto che avevamo costruito negli anni...Voglio dire,noi ci
amavamo. Eravamo la coppia più invidiata,quella presa ad esempio,come abbiamo
potuto cedere al primo accenno di crisi,quando abbiamo resistito alla
separazione durante la Guerra?-le chiese come se fosse lei la diretta
responsabile di quello che era successo fra loro. -Dimmelo tu-gli disse
decisa ad ascoltare tutte le sue argomentazioni prima di ribattere. Harry si
allontanò dal lavello e fece un passo in avanti,verso il bancone. -Abbiamo
smesso di impegnarci...Eravamo talmente sicuri di noi che abbiamo cominciato a
dare per scontato il nostro amore,credendo che niente avrebbe potuto
distruggerci. Ginny se tu sapessi quanto tempo ho passato questi ultimi mesi
pensando alle tante piccole cose che rendevano speciale il nostro rapporto e che
con il tempo abbiamo abbandonato. Ti ricordi le colazioni a letto?Le serate
che ci concedevamo solo per noi due,quando finivamo a far l'amore sul
pavimento?-le elencò poggiando entrambe le mani sul marmo del bancone. Lei
annuì:avevano fatto tutte quelle cose,è vero,ma solo perchè lei cercava sempre
di ricordargli che c'era una vita oltre il lavoro ed il dovere. Per
ricordargli che c'era anche lei nella sua vita. Erano tutte sue idee,ed ora
anche il semplice fatto che lui se ne stesse appropriando,la indispettiva:la
stava arringando come faceva con i novellini che ogni anno si univano alla sua
squadra di Auror,senza il minimo calore o coinvolgimento. -Io non sono pronto
a rinunciare a noi. Non senza averci provato di nuovo-concluse
Harry,visibilmente contento della sua frase ad effetto finale. Sul viso di
Ginny apparve un sorriso beffardo:naturalmente aveva dimenticato di parlare di
una cosa. -Perchè non parli del vero motivo per cui sei qui?-gli chiese
fissando il suo sguardo. Harry aggrottò le sopracciglia e la fissò. -La
separazione-specificò lei. Lo vide annuire come se si ricordasse solo in quel
momento di quel piccolo particolare e il sorriso si accentuò ancora di più sul
viso di Ginny. -Non è strano che nel momento in cui hai ricevuto i documenti
della separazione dal tuo avvocato hai improvvisamente capito che non potevi
vivere senza di noi?- -Come puoi pensare una cosa del genere?-le domandò lui
mostrandosi incredulo. -Ti conosco Harry,forse meglio di chiunque
altro... So benissimo cosa hai pensato quando hai visto quei
documenti-ribattè lei decisa. Il solo pensiero era triste e svilente non era
disposta a farsi prendere in giro ancora una volta... L'espressione sul viso
di Harry era diventata seria,dimentica di qualsiasi maschera indossata
finora. -Tu vieni qui,fai dichiarazioni neanche ti trovassi davanti ad un
pubblico adorante...Ma cosa ti fa credere che io voglia tornare con te dopo
tutto quello che è successo?-gli domandò con fermezza. -Non possiamo chiudere
il nostro matrimonio per i problemi di qualcun'altro-ribattè deciso lui. Lei
sorrise ironica:si era talmente abituata alla schiettezza dei Serpeverde che
ormai non sopportava più le bugie e la falsità. Specialmente una palese come
questa. -Non credi sia venuto il momento di smetterla di nasconderci dietro
un dito? Sappiamo entrambi che il nostro matrimonio aveva dei problemi,prima
ancora che scoppiasse il caos fra Ron ed Hermione...Solo che non volevamo
vederli- Harry premette le labbra una contro l'altra e annuì lentamente in un
gesto quasi magnanimo. -Davvero?- -Andiamo! Le nostre giornate erano
tutte uguali,scandite dai soliti impegni e dai soliti avvenimenti;gli unici
momenti di "vita" li avevamo grazie ai problemi che ci scaricava addosso
Ron. Non mi ricordo più l'ultima volta che abbiamo litigato per un nostro
problema e non il loro...- -Vuol dire che non ne avevamo-la beccò
Harry,deciso fino all'ultimo a negare l'evidenza. -No,che volevamo negare
l'evidenza!-disse lei alzando leggermente la voce. Lo sguardo fisso su di
lui,sospirò cercando di calmarsi e si passò una mano fra i
capelli,allontanandoli dalla fronte. -Lo scorso anno volevamo avere un altro
figlio:all'epoca mi sembrava la dimostrazione del nostro amore,del fatto che
dopo cinque anni eravamo ancora vivi,eravamo ancora noi...Adesso più ci penso
più mi rendo conto che era un modo per tenere insieme i pezzi di quello che era
rimasto- gli confessò sincera. Lo sguardo che lui le lanciò era gelido,come
forse neanche Draco le aveva mai rivolto. -Quindi eravamo destinati al
fallimento!-commentò con voce fredda. -Diciamo che tu hai accellerato le
cose,ma credo che sarebbe finita comunque prima o poi- Una inaspettata
tranquillità accolse quella consapevolezza:prendere coscienza dei propri errori
avrebbe aiutato entrambi a ricostruirsi una vita,senza colpevolizzarsi per
quello che era successo. L'amore poteva finire,non era un crimine e non era
colpa di nessuno. -Ridicolo!-ribattè lui indispettito. Ginny scosse la
testa. -Non è poi così assurdo come credi. Piuttosto è ridicolo che dopo
tanti anni di vita insieme,sapendo che io ti conosco meglio di chiunque
altro,hai messo su questa messinscena per via del divorzio. Avresti potuto
anche dirlo che non volevi che la tua immagine pubblica subisse un'altra
batosta-gli disse sicura. -Questa è la cosa più assurda che abbia sentito
finora!-esclamò Harry. -Non così tanto se ci pensi:il nostro matrimonio,o
meglio,il fatto che io ti fossi accanto nonostante quello che avevi fatto era
importante per la tua immagine già indebolita dal processo. Se si venisse a
sapere anche del divorzio,nessuno più crederebbe alla tua perfezione...-gli
spiegò. -Ero preoccupato per i ragazzi!Non pensi a loro,all'effetto che ha su
di loro non avere il padre tutti i giorni in casa?-fece lui alzando la
voce. -Intendi quei figli che in quasi cinque mesi non hai cercato neanche
una volta?-ribattè lei adattando la voce alla sua. Non era disposta a tirare
in ballo i loro figli in quella guerra privata:li avrebbe difesi con le unghie e
con i denti fino alla fine! Harry arricciò le labbra di fronte a quelle
parole e tirò su con il naso,visibilmente infastidito. -Non ti permetterò di
mettermeli contro- -Sai che non lo farei mai!Inoltre ci stai riuscendo
benissimo da solo,senza neanche il mio aiuto- rispose concedendosi quella
piccola frecciatina. Vide le sue mani stringersi a pugno lungo i
fianchi,cercando un punto debole per ribattere. Si fissarono in silenzio,uno
di fronte all'altro,cercando il primo momento d'esitazione dell'altro per
attaccare. A distrarre entrambi arrivò il suono del campanello,che giunse
fino a loro quasi fosse un suono irreale. Senza staccare fino all'ultimo lo
sguardo dal viso di Harry,Ginny si avviò verso l'ingresso e la porta,chiedendosi
distrattamente chi potesse essere. Aprì la porta massiccia e restò sorpresa
di trovarsi di fronte Blaise,una mano sollevata nel gesto di suonare di nuovo il
campanello. -Ciao-lo salutò senza nascondere la sorpresa nella sua
voce. Blaise sorrise,abbassando la mano,e restò fermò davanti a lei. Si
guardarono per un altro secondo prima che Ginny si facesse da parte per farlo
entrare e richiuse la porta. -Stai bene?-le chiese lui fermandosi a pochi
passi di distanza da lei. Ginny lo guardò,colpita dalla domanda. -So che
avevamo un'appuntamento all'una,ma prima al telefono ho avuto come l'impressione
che fosse successo qualcosa e volevo essere sicuro che stessi bene-le disse
spiegandole il motivo della sua visita. Un sorriso apparve istantaneo sul
viso di Ginny,facendola sentire stupida per tutti i dubbi e le paure che aveva
avuto prima dell'arrivo di Harry. -Sì,in effetti c'è qualcosa di cui devo
parlarti,ma ora non posso...-disse fissando il suo viso. Vide i suoi occhi
celesti rannuvolarsi di fronte a quelle parole e sentì una mano posarsi sul suo
braccio sinistro. -C'è qualcosa che posso fare per te?-le domandò con voce
rassicurante. -Ma che bel quadretto!Peccato non ho un fazzoletto con
me,altrimenti sarei già in lacrime- Sia Ginny che Blaise si voltarono verso
la fine del corridoio e videro Harry,le braccia conserte sul petto che li
fissava con aria sprezzante. -Potter- Harry non degnò Blaise di uno
sguardo,troppo concentrato a condensare il disprezzo che provava per Ginny in
una singola occhiata. Dal canto suo,la rossa si sentiva pronta ad affrontare
qualsiasi frecciatina Harry le avesse rivolto: era finito il tempo in cui la sua
disapprovazione la mandava in pezzi. -Adesso capisco tutti i discorsi
sull'amore finito,sull'ineluttabilità del divorzio...Avevi trovato già un
sostituto!- -Bada a come parli Potter!-intimò Blaise,senza allontanarsi da
Ginny. -Che ne pensa la tua famiglia del fatto che ti fai scopare da un
fottuto Serpeverde?Scommetto che non vedono l'ora di abbracciarlo e di farlo
entrare nella famiglia...-continuò Harry sarcastico, incurante dell'interruzione
dell'altro. -Credi di essere meglio di lui?Cosa ti fa pensare di essere
superiore a Blaise? Non ha assolutamente niente da invidiarti...Anzi forse
dovresti essere tu a dover imparare un pò d'umiltà da lui!-ribattè la
rossa. -Assurdo!Ti sono bastati cinque mesi per...- -Per cosa?Per farmi
fare il lavaggio del cervello come Hermione? Mi credi talmente debole da non
saper scegliere da sola,da non capire cosa è meglio per me? Oppure è il tuo
orgoglio maschile ferito che parla?Non sopporti l'idea che siano bastati cinque
mesi per dimenticarmi di te- lo interruppè lei stufa di sentire sempre le solite
accuse. -Nessuno avrebbe saputo neanche il tuo nome se non fosse stato per
me! E' solo grazie a me che tu ora sei qui!-le rinfacciò in modo quasi
crudele. La rabbia la travolse in pochi istanti,facendole desiderare per la
prima volta di fargli del male,ma Blaise fu più veloce di lei. Si frappose
fra Harry e Ginny,afferrò il davanti della felpa di Harry e avvicinò il viso al
suo con un'espressione minacciosa. -Non azzardarti più a parlarle in questo
modo- disse con voce dura. -Perchè sennò che mi fai?-lo provocò Harry alzando
la voce. Ginny si avvicinò a Blaise e gli posò entrambi le mani sugli
avambracci,cercando di calmarlo. -Sono a tanto così dallo spaccarti la faccia
Potter,non so se ti conviene provocarmi...-lo avvertì l'altro. Quasi fosse
divertito da tutta quella situazione,Harry sorrise beffardo. -Lei non sarà
mai tua...Resterà sempre mia moglie-gli disse fissandolo con sguardo
gelido. Sentendo il tocco di Ginny ancora su di sè,Blaise lasciò la presa e
si allontanò di un paio di passi,quasi schifato dal solo tocco del
Grifondoro. Si voltò e incontrò lo sguardo di Ginny,che fece il passo che li
divideva e gli circondò le spalle con un braccio. -Cerca di non dimenticarlo
neanche tu Gin- La rossa alzò lo sguardo dal viso di Blaise e lo guardò
gelida. -E' meglio che te ne vai Harry-gli disse secca. Lo vide alzare le
spalle e passarle accanto per arrivare alla porta. -Ah proposito,ho deciso
che non ti concederò il divorzio... Non sono il tipo che fa regali ai
Serpeverde- Dopo la sua battuta finale,Harry aprì la porta ed uscì di
casa,lasciandoli soli in un silenzio quasi soffocante.
Aveva provato con Pansy,ma era stato tempo
perso:l'amica era ancora arrabbiata con lui per le ripercussioni che la scoperta
del testamento aveva avuto sulla sua amicizia con Hermione. Avrebbe dovuto
farsi perdonare anche da lei... Era stato Theo a dirgli dove poteva
trovarle. Gli aveva raccontato che Hermione e Prudence erano rimaste a casa
di Ginny meno di una settimana,finchè Pansy non era andata dalla donna e,dopo
essersi chiarite,le aveva offerto Casa Nott come rifugio. Dopo qualche
incertezza e rimostranza,Hermione aveva accettato. Le avrebbe trovate
lì. In macchina,percorrendo gli ultimi metri che lo separavano dalla casa,non
potè evitare di ripensare all'ultima volta in cui era andato lì:il primo
incontro di Hermione con i suoi amici,la loro prima vera litigata,il loro primo
bacio... Diamine,sentiva la sua mancanza neanche un dolore fisico. Doveva
riportarla a casa,a qualsiasi costo! Fermò la macchina sul vialetto di ghiaia
poco distante dalla casa e spense il motore:all'interno dovevano aver già
sentito l'avvicinarsi della macchina ed era sicuro che nel giro di pochi istanti
qualcuno sarebbe apparso sulla porta. Prese un respiro profondo e aprì la
portiera dell'auto,affondando il piede destro nei sassolini
bianchi. -PAPà!- Si voltò non appena sentì quell'esclamazione:Prudence era
sulla porta,gli occhi spalancati ed un sorriso che le illuminava il
viso. Draco sorrise all'istante,chiudendo la portiera dell'auto percorse in
tre grandi falcate la breve distanza fra loro e la prese fra le braccia
stringendola a sè. -Piccolina mia...-mormorò fra i suoi capelli,la testa di
Prudence contro la sua spalla. Sentì le braccia piccole di Prudence
stringersi attorno al suo collo e restò in quella posizione per quello che gli
sembrò un tempo infinito,finchè non rialzò la testa e fissò la bambina negli
occhi. -Mi sei mancata tanto-le disse avvicinando la fronte alla sua. Lei
rise,quasi divertita,affondando le dita cicciotelle nei capelli fini
dell'uomo. -Anche tu...- Draco sorrise e le diede un bacio sulla
fronte,tornando a stringerla a sè,quasi avesse paura di vederla scomparire dalle
sue braccia. Era confortevole sapere che una delle sue donne lo amava ancora
incondizionatamente... Sperava solo che fosse lo stesso anche per
Hermione. -Dov'è la mamma?-le domandò voltandosi verso la porta e salendo il
piccolo gradino che immetteva nella casa. Prudence si staccò dal suo collo e
gli indicò la stanza in fondo al lungo corridoio:il salotto privato dei
Nott. Un sorriso apparve sul viso dell'uomo:forse non era tutto
perduto. Cercò gli occhi di Prudence e le sorrise affabile. -Tesoro
ascolta:ora io vado a parlare con la mamma-le disse mettendola a
terra. Prudence annuì con un'espressione quasi adulta che lo intenerì
terribilmente. -Nel frattempo,tu va su nella tua stanza- Vide chiaramente
che l'idea non incontrava il favore di Prudence,ma la bambina sospirò e senza
parlare si avviò verso la scala che portava alle camere al piano di
sopra. Lui restò a guardarla finchè non fu scomparsa dietro l'angolo
all'inizio delle scale e poi riportò lo sguardo sull'ultima porta in fondo al
corridoio.
Lo aveva sentito arrivare. Il rumore
dell'auto l'aveva fatta affacciare alla finestra insieme a Prudence,certa che
fossero Pansy e Sadie,invece aveva riconosciuto immediatamente la
macchina. Così come sua figlia. Aveva iniziato a muoversi nelle sue
braccia per liberarsi dalla sua stretta e correre da lui e lei non era riuscita
ad impedirglielo. L'aveva vista correre per il corridoio e alzarsi sulle
punte fino a raggiungere la maniglia della porta,poi aveva richiuso la porta del
salotto ed era corsa alle finestre,giusto in tempo per vederla abbracciare
Draco. Era venuto a cercarle. Se non avesse tenuto a loro non lo avrebbe
fatto... Aveva avuto tre settimane per pensare,e aveva riflettuto su quello
che era successo fino a farsi scoppiare la testa,ma ancora non sapeva cosa
fare. Perchè le aveva tenuto nascosta una cosa così importante? Cos'altro
c'era che non sapeva su di lui? E perchè nonostante tutto non riusciva a
smettere d'amarlo? Sarebbe stato normale e giusto,perchè allora quel dannato
sentimento non voleva andarsene? La porta del salotto si aprì
lentamente,facendola voltare:lui era lì. Suo marito. Restò fermo sulla
soglia,la mano sulla maniglia,facendosi osservare e ricambiando il suo
sguardo. Il suo vero amore...Aveva letto il testamento di Narcissa mille
volte da quando Theo glielo aveva consegnato,chiedendosi se non ci fosse qualche
altro tranello,qualche altra trappola;ma ogni volta le tornavano in mente le
parole di Theo su Narcissa,sul motivo che l'aveva spinta ad aggiungere quella
clausola e si rendeva conto che iniziava a rasentare la paranoia. -Ciao-la
salutò. Fece un piccolo cenno con la testa,continuando ad osservarlo:l'
ispida barba bionda che gli copriva le guance ed il mento,la camicia viola
infilata nei jeans neri,le scarpe nere. -Perchè sei qui?-gli chiese parlando
per la prima volta. Draco venne verso di lei,avanzando nella stanza,senza
staccare mai lo sguardo dal suo. -Sono venuto per riportarvi a casa-rispose
con voce sicura. Come faceva ad essere ancora così sicuro di sè,di
loro,quando lei aveva perso tutto? -Forse non è il caso...- Lo vide
abbassare leggermente la testa,e restare in silenzio,quasi cercasse le
argomentazioni migliori. -Non potete restare qui per sempre...Inoltre
Prudence sembra impaziente di tornare a casa-le fece notare senza
guardarla. -Prue è una bambina...Non sa la verità-disse Hermione con voce
neutra. Lui si lasciò scappare una risatina beffarda che le fece aggrottare
la fronte. -Scusami?- Le iridi argentee che un tempo aveva tanto temuto e
che ora amava più di ogni altra cosa si fissarono su di lei,decise. -La
verità...L'hai sempre avuta davanti agli occhi,ma non hai mai voluto vederla per
paura di esserti sbagliata,di soffrire ancora-la beccò. -Ma di che parli?-gli
chiese lei sulla difensiva. -Perchè sei scappata via senza darmi il tempo di
spiegarti?-le domandò Draco,senza rispondere alla sua domanda, facendo un passo
verso di lei. -Non avevo bisogno di spiegazioni!Avevo letto il
testamento,sapevo tutto ciò che...-ribattè Hermione,ben sapendo di
mentire. -No!Tu non sapevi neanche la metà di quello che avresti dovuto,ma
hai preferito attaccarmi,rimetterti la tua corazza piuttosto che ammettere di
aver sbagliato! Era più facile darmi addosso,no?-le domandò. Hermione gli
lanciò un'occhiata dura. -Tu mi hai fatto credere che non avevo altra
scelta,che ero tua di diritto per colpa di quel dannato contratto,mentre invece
ti servivo solo per avere i tuoi soldi!- Lo sentì sospirare profondamente e
lo guardò mentre premeva due dita agli angoli degli occhi. -Il mio unico
sbaglio è stato quello di non averti parlato prima di questo testamento...-disse
con voce sicura. Perchè continuava a fare di tutto per respingerlo,per
convincere se stessa che il loro matrimonio era finito? Fece per parlare,ma
Draco non aveva ancora finito. -Ero sicuro che se ti avessi detto subito,fin
dal primo momento dell'esistenza del testamento di mia madre,tu non avresti mai
accettato di venir via con me. Saresti rimasta con Weasley,anche se odiavi la
tua vita e lui...E io non avrei potuto fare niente per impedirlo- Hermione si
ricordò di quel lontano giorno,quando Draco le aveva detto di essere disposto a
pagare di debiti di Ron senza portarla via,concedendole la sua libertà;si
ricordò che in quel momento lei gli aveva creduto. E,nonostante quello che
era successo fra loro,ci credeva ancora. -Ho aspettato anni,ho aspettato
tredici anni in un'angolo,sicuro che prima o poi tu avresti aperto gli occhi e
ti saresti resa conto di chi avevi accanto-le disse tornando a guardarla negli
occhi. -Sono rimasto zitto e fermo,seguendo tutto quello che succedeva nella
tua vita,quasi perdendo le speranze alla notizia della tua gravidanza,certo che
sarebbe arrivato il mio momento. Ho osservato il grande amore fra te e
Weasley sgretolarsi lentamente,ho visto lui affondare sempre di più nel baratro
del gioco,ho cercato di proteggere te e Prudence da quei bastardi che ti si
avvicinavano sperando di arrivare a quel coglione del tuo ex,sicuro che sarei
riuscito a fargliela pagare. E quando si è presentata l'occasione,non ho
mancato il colpo-le disse facendo un passo verso di lei,senza staccare gli occhi
dai suoi. Rapita dalle sue parole,Hermione si chiese perchè lui si fosse
impegnato tanto per lei e Prudence,ancor prima del contratto,bloccando in
un'angolo della mente l'unica spiegazione possibile. Il vero
amore... -Ho aspettato tredici anni per averti e non ti
permetterò di rovinare tutto quello che abbiamo costruito insieme,i nostri
progetti,la nostra famiglia,per la tua paura-concluse. Possibile che tutti i
discorsi di Pansy,le battutine di Daphne avessero un fondo di
verità? -Perchè?Cosa ti ha spinto a darti tanto da fare per noi?-si
decise a chiedergli. Draco era l'unico a poterle dare una risposta. Lo
vide sorridere leggermente e avvicinarsi ancora a lei,al punto da riuscire a
sentire il calore del suo corpo. Lui alzò una mano fino ad ad accarezzarle i
riccioli gonfi che ricadevano sulle sue spalle,senza incontrare la resistenza di
Hermione. -Possibile che ancora non lo hai capito? Ti amo. Sono
innamorato di te come un cretino fin da quando piena di rabbia sei venuta da me
e mi hai dato un pugno. Ti osservato per anni mentre tu e Weasley vi facevate
il filo,morendo di gelosia e cercando in tutti i modi di colpire la tua
attenzione,ma nella mia immensa idiozia lo facevo nel modo sbagliato attirando
la tua rabbia ed il tuo disprezzo. Lasciarmi per quel testamento è stata la
cosa più stupida che tu potessi fare perchè è grazie a quello se ora tu sei con
me,è grazie a quello se ho trovato la forza di andare avanti e di perseverare
nella mia attesa anche quando sembrava tutto perduto. Se quel giorno tu non
mi avessi voluto,se avessi deciso di andar via con Prudence e far perdere le tue
tracce,ero disposto a rispettare la tua scelta,anche a costo di finire sul
lastrico di lì ad un anno-le disse sincero. Prese il suo viso fra le mani e
le sorrise. -Tu sei il mio vero amore. Il mio unico amore- Cercando di
ricacciare indietro le lacrime per quella confessione,Hermione sospirò. -Sai
che non sarà più come prima?-gli disse senza staccare gli occhi dai
suoi. Draco sorrise,avvicinando la fronte alla sua. -Sarà molto
meglio. Non c'è più niente ora che possa dividerci,a parte
il nostro orgoglio...Ma io voglio il futuro che abbiamo sognato insieme, per cui
abbiamo tanto lottato. Voglio te e Prudence e Jude ed Eleonor!Voglio passare
il resto della mia vita con te...E so che lo vuoi anche tu-rispose sicuro
Draco. Due lacrime sfuggirono alla rete delle ciglia e le scivolarono sulle
guance. -Perchè non riesco ad odiarti?-gli chiese avvicinando il viso a
quello di Draco,gli occhi semichiusi. Lui fece scivolare le mani sulle sue
spalle e l'attirò a sè,deciso a non lasciarla andare. -Guardami!- Hermione
riaprì gli occhi e li affondò in quelli argentei di Draco,mentre una mano si
aggrappava alla camicia viola dell'uomo. Vide il suo viso farsi sempre più
vicino finchè le labbra morbide di Draco non si posarono sulle
sue,accarezzandole dolcemente più volte fino a quando lei non iniziò a
rispondere al bacio. Le mani strette alla camicia,aggrappata a lui incapace
di fermare le lacrime che ormai scendevano senza controllo,Hermione posò la
testa sulla sua spalla lasciandosi stringere:nel bene o nel male,Draco era
l'unica persona capace di rimettere insieme i pezzi. Gli diede qualche
piccolo pugno sulla schiena,sfogando la rabbia che aveva trattenuto per tutte
quelle settimane e,senza vergognarsi degli occhi rossi e del naso
gocciolante,tornò a rialzare la testa e a fissare il suo volto. -Niente più
segreti?-gli domandò con voce tremante. -Niente più segreti- E nello
stesso istante in cui lui lo disse,Hermione seppe che poteva fidarsi di
lui. Ancora una volta.
Salve a
tutti!!!
E
vissero per sempre felici e contenti...No tranquilli,non siamo ancora arrivati
alla fine,anche se credo manchino soltanto due capitoli+ ovviamente
l'epilogo.
Finalmente ce l'abbiamo fatta a tirargli fuori quelle tre benedette
parole al nostro Re delle Serpi!
Spero
che la riappacificazione sia avvenuta come avevate immaginato,in caso contrario
chiedo scusa!
Volevo
inoltre precisare una cosa:l'altra volta ho detto che ci sarebbe stato un
epilogo alternativo.
Credo di
essermi espressa male xke alcuni nn hanno capito cosa intendevo:il finale della
fiction sarà chiaro ed "evidente";ci sarà xò un epilogo che io intendo
facoltativo,nel senso che nn siete obbligati a leggere,e che lascerà i curiosi a
bocca aperta.
Le frasi
all'inizio del capitolo sono prese da "A te" di Jovanotti e "Goodbye
girl" dei Bread, mentre il titolo è una canzone
omonima dei Beatles.
Ringrazio Laura x i consigli legali,che hanno chiarito parecchi
dubbi!
Ringrazio inoltre tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo
capitolo e mi scuso per eventuali errori di ortografia e di
battitura.
E ora i
ringraziamenti:Sissy'88(Frase
trabocchetto,vero?Capito cosa intendevo quando parlavo del pezzo forte?Speriamo
solo che Harry nn abbia rovinato tutto...),Love
luna(Dici che basta un solo sguardo per capire che è
stupido lasciarsi scappare uno come Draco?Sn d'accordo con te!),Krisma(Grazie x i complimenti!Che mi
dici dello sviluppo inatteso nella storia fra Blaise e Gin?),Lights(Draco Malfoy ed i moschettieri
del Re!!!),Smemo'92(Chi
l'avrebbe detto che Blaise potesse essere un tesoro del genere,eh?Il problema è
che entrambi sono guidati dall'orgoglio:se nn fosse stato per il diario,tr acqua
sarebbe passata prima che uno dei due facesse una mossa verso
l'altro!),Monnis(Ti faccio
i complimenti perchè penso sei una delle poche ke riesce a ragionare e a non
farsi prendere dalla rabbia del momento!Io x esempio nn c sn mai
riuscita!),Gelb_augen(No,nn sbagli:è stata un'idea estemporanea,sul momento,aiutata dal
fatto che sto leggendo i diari d 1 scrittore...Tranquilla,ho già in mente il
seguito,anke se nn so qnd lo posterò!),Bedh'93(Bevenuta!E grazie x i
complimenti!Anzi mi dispiace di averti sequestrato un giorno intero davanti al
pc...),Giulia_Malfoy(Oddio!E ora cm facciamo che nn c sn neanche i centri di
disintossicazione?Ora vediamo come se la cava Blaise di fronte a questa nuova
batosta...),Deaselene(Anke
io lo sono,ma sul momento mi è sembrata il modo migliore x riunire due anime che
si erano perse...Diciamo un'invasione a fin di bene!Sai che nella mia mente
malata sto cominciando a vedere Pansy come Lexie Gray tanto amo quella coppia
e,ovviamente,la mia coppia?),Hollina(Hai ragione,ma così si è reso conto che il loro amore è troppo
forte x impuntarsi sull'orgoglio...),Yumisan(I bambini quando si impuntano
sn terribili!La cosa divertente è che nn le è fregato niente della partenza di
suo padre e ora strepita per la lontananza da Draco),Midnight_Sun(Grazie x i
complimenti!Credo solo l'amore fra Theo e Pansy può rivaleggiare con quello di
Draco ed Herm...Spero tii piaccia anche il prox titolo!),Sognatrice Cullen_182(Thanks my
dear!),Agnes_Cecilia(Meno
male!Nn sai quante volte ho paura di essere noiosa o di aver scritto una
schifezza..),Shnusschen(Grazie x i complimenti!),Erigre(Come vedi a volte ritornano...E
fanno pure casino!).
Bene,x
il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"It wont
be long"
Baci,Eva.
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Capitolo 34 *** It won't be long ***
it wont be long
Questo capitolo è dedicato a
Mirko...che ha deciso di lasciarci prima del tempo
-Allora?Vuoi dirmi
perchè sei così di cattivo umore?- Fin da quando era ragazzo,ogni volta che
il suo "lato oscuro" prendeva il sopravvento sul buon'more e la sua naturale
gioia di vivere,alcuni chiari sintomi si mostravano chiari e palesi neanche
fossero cartelli scritti e lasciati bene in mostra per far capire agli altri le
sue emozioni:il sorriso ironico spariva totalmente dal suo viso,la fronte
sembrava abbassarsi di qualche centimetro quasi volesse unirsi all'orbita
oculare,e i suoi occhi si annuvolavano neanche un cielo in tempesta. Semi
sdraiato sul divano del salotto,in una delle sue solite posizioni rilassate,lui
chiuse gli occhi,con l'assurda convinzione che quel semplice gesto potesse farla
andar via o allontanare quelle chiacchiere. Invece sentì il suo peso
aggiungersi alle molle del divano e avvertì la sua presenza ai suoi
piedi. -E' successo qualcosa al lavoro?-domandò andando a tentativi. Senza
staccare la testa dal cuscino,lui le fece un cenno di diniego. Un piccolo
suono divertito arrivò alle sue orecchie. -Allora sono problemi
personali...-commentò con il sorriso ancora nella voce. Lui sbuffò,rizzandosi
a sedere. Non sapeva perchè era andato a sfogarsi con lei,perchè fra tutti
gli amici che formavano il loro gruppo avesse scelto proprio lei. Con tutto
il loro passato! O forse era per questo che l'aveva fatto? Lei era
l'unica,o meglio una delle due persone,capace di capire cosa gli passava per la
testa con un solo sguardo,di interpretare i suoi stati d'animo da un solo
gesto. Ma era giusto farsi consolare da lei per i suoi problemi di
cuore? Quella situazione stava diventando più strana di giorno in
giorno... -Problemi con Ginny?-gli domandò con voce più partecipe. Blaise
la guardò,le labbra premute una contro l'altra,come faceva sempre quando
rifletteva su qualcosa di importante. -No,sì...Sinceramente non lo so-ammise
sincero. Qualcosa era cambiato. Vide Daphne sistemarsi meglio sul
divano,quasi a cercare una posizione più comoda per ascoltare le sue lunghe
confidenze,le mani sul pancione con le dita che tamburellavano ritmicamente
neanche fosse la pelle tesa di un tamburo. -Un paio di giorni fa abbiamo
avuto uno scontro con Potter-iniziò a raccontarle. Il viso della donna si
illuminò per la sorpresa. -Credevo fosse uscito dalla sua vita-disse
sinceramente colpita. Blaise annuì. -E' quello che credevo anche io...Però
mentre parlavamo al telefono era distante, c'era qualcosa che non mi suonava
come al solito in lei,mi ha quasi attaccato il telefono in faccia!-le
raccontò. Lei annuì,sicura che un piccolo incoraggiamento sarebbe bastato per
farlo andare avanti. -Poi vado da lei e Potter è in casa...Che non si
aspettasse la mia visita era evidente! Ha cominciato a berciarmi contro,a
litigare con Ginevra...-disse lui infervorandosi. -Ginevra?-chiese Daphne
colpita. Blaise si limitò a fare un cenno con la testa prima di riprendere la
sua storia. -Ad un certo punto è stato più forte di me:l'ho preso per la
camicia e se non fosse stato per lei gli avrei volentieri dato una
lezione- C'era qualcosa che non le quadrava in quel discorso:se Blaise si era
comportato come un principe con la spada sguainata che andava a salvare la sua
principessa,perchè ora c'erano dei problemi fra di loro? -Allora che cosa c'è
che non va?-gli domandò infatti. Blaise sospirò e posò la testa sulla
spalliera del divano,fissando per qualche istante il soffitto. -Sai che non
mi importa quello che dice Potter,è sempre stato e sempre sarà così,però prima
che se ne andasse ha detto che Ginevra non sarà mai mia...Che resterà sempre sua
moglie, nonostante quello che dicano le carte-disse con voce più
mesta. Daphne aggrottò la fronte. -E tu credi ad una sciocchezza del
genere?Andiamo!Se fosse veramente così io tu ed Hermione non avremmo mai potuto
rifarci una vita-gli fece notare. Blaise annuì,quasi meccanicamente,poi si
sistemò meglio sul divano e la fissò. -Ok,forse hai ragione tu,ma se Ginevra
avesse creduto alle sue sciocchezze? Magari si è resa conto che non può
cambiare quello che è stato,che il loro rapporto può ancora essere salvato o
qualche stronzata simile...- -Perchè dovrebbe credere questo?-gli domandò lei
confusa. Lui si passò una mano fra i riccioli neri e sospirò di
nuovo. -Quando Potter se ne è andato,ho avuto l'impressione che lei avesse
quasi paura ad avvicinarsi a me...Mi guardava con uno strano sguardo,si è
addirittura allontanata quando ho provato ad abbracciarla, e quando mi ha aperto
la porta,prima che succedesse tutto quel trambusto,doveva dirmi qualcosa-disse
per avvalorare la sua tesi. Daphne restò in silenzio qualche
istante. -Quindi tu credi che lei volesse dirti che non voleva più
vederti?-gli chiese a conferma. Blaise annuì. Una risata divertita uscì
dalle labbra socchiuse di Daphne. -Che ci trovi di tanto divertente?-domandò
Blaise sorpreso. -Tu!Sei veramente buffo quando sei innamorato,non me ne ero
mai accorta...- Il viso di Blaise si incupì e,come seguendo un impulso,scattò
in piedi e iniziò a camminare per la stanza. -Che assurdità!E anche se
fosse?Che ci sarebbe di male?-domandò usando la tattica dell'attacco. La
bionda scosse la testa. -Assolutamente niente. Però prima di cadere
definitivamente nel delirio puro,hai provato a parlare con lei e farti spiegare
la situazione?-gli chiese saggia. Se lo conosceva la metà di quanto
credeva,conosceva già la risposta. Una caratteristica negativa del carattere
di Balise era la paura del confronto:il suo lato pessimista aveva sempre la
meglio in quelle situazioni e non c'era niente che Blaise temesse di più in quel
momento di un chiarimento con Ginny. Era quasi la realizzazione dei suoi
peggiori incubi. -Perchè non vai da lei e ci parli?-chiese in tono quasi
conciliante Daphne. Blaise le rivolse uno sguardo indispettito,quasi non
credesse alle proprie orecchie e in risposta lei alzò le spalle. -Che ho
detto di male?-gli domandò sinceramente confusa. -Perchè devo essere sempre
io quello che va da lei,quello che cerca di capire come stanno le cose? Non
può essere qualche volta il contrario?-chiese irritato. -Sei tu ad avere un
problema con lei!Magari Ginny neanche si è resa conto di quello che sta
succedendo...-ribattè Daphne cercando di farlo ragionare. Con
decisione,Blaise scosse la testa. Testardo peggio di un mulo! -Credimi,lo
sa anche lei che c'è qualcosa che non va...E' solo che non so cosa-aggiunse con
lo sguardo assente. Lasciandosi andare ad un sospiro,Daphne fece forza sul
bracciolo della poltrona per alzarsi in piedi e gli si
avvicinò. -Blaise,tesoro,c'è solo un modo per scoprirlo-gli disse con voce
calma e quasi soffiata. Con un'espressione indisponente sul volto,Blaise
annuì:poco importava se gli piacesse o no,ma doveva parlare con Ginevra per
sapere se qualcosa era cambiato fra loro. La sola idea gli faceva venire la
pelle d'oca.
Non appena la porta si aprì,Prudence si staccò dai
genitori e corse avanti,chiaramente felice di essere di nuovo a casa. -Mr
Higgins!Mrs Lady!-chiamò a gran voce correndo nel corridoio. Il maggiordomo e
la cuoca apparvero al primo richiamo e nel vederli la bambina si aprì in un
sorriso allegro per quelli che ormai considerava membri della sua
famiglia. -Bentornata signorina-la salutò l'uomo con un cortese sorriso che
mostrava tutto l'affetto che aveva per lei. -E' bello riaverti qui piccola
cara-si unì la giunonica cuoca tendendo le braccia verso Prudence e ridendo
quando la bambina ci si tuffò dentro,strofinando la guancia destra contro il
candido e morbido camice bianco. Draco ed Hermione arrivarono nel corridoio e
i due domestici cercarono di ritrovare la compostezza che era loro
solita. -Bentornata Mrs Malfoy-la salutò Mr Higgins. Hermione sorrise e
fece un piccolo cenno con il capo. -Grazie...Mi dispiace essere andata via in
quel modo l'altra volta-si scusò,leggermente vergognosa. La cuoca scosse la
testa,in silenzio,subito seguita dal maggiordomo. -L'importante è tu sia
tornata per restare-disse Draco dandole un bacio sulla tempia sinistra. Lei
gli rivolse uno sguardo dolce. -Non lo so ancora...Lasciami un giorno per
decidere,ok?-scherzò senza allontanare lo sguardo da quello di Draco. -Posso
portare di sopra le valigie delle signore?-chiese Mr Higgins,pienamente
consapevole del suo ruolo. Draco annuì e lo seguì con lo sguardo mentre
l'uomo si avvicinava alle due valigie, memore del caos che aveva lasciato nella
camera matrimoniale prima di partire per Casa Nott. -Spero non le
dispiaccia,ma mi sono preso la libertà di dare una rinfrescata alle stanze-gli
disse l'uomo lanciandogli uno sguardo. Incontrando i suoi occhi,Draco capì
che non ci sarebbe stata traccia al piano di sopra della devastazione che aveva
causato in quei giorni di dolore e gliene immensamente grato:doveva dargli
un'aumento! -Nessun disturbo- Mr Higgins fece un cenno con la testa
e,prese le due valigie,iniziò a salire i gradini della scala. -Con il vostro
permesso...-disse Mrs Lady. -Noi andiamo in cucina-specificò Prudence
guardando entrambi i genitori. Sia Hermione che Draco sorrisero
divertiti,osservandola mentre seguiva la cuoca nella cucina al piano inferiore
raccontandole cosa aveva fatto in quei giorni in cui era stata lontana. La
riccia si voltò verso il marito e accennò un sorriso,tornando a legare lo
sguardo al suo. -Così piccola e già così indipendente-commentò Draco
leggermente orgoglioso,posandole una mano sul fianco destro. -Vorrà le chiavi
di casa da qui a una decina d'anni-ribattè lei,accarezzandogli una
spalle. -Non farmici pensare...Le prime feste con tutte quelle bambine
vestite da fatine-mormorò lui quasi agonizzante. Hermione rise divertita e
gli si avvicinò per dargli un bacio sulla guancia sinistra,cingendogli le spalle
con entrambe le braccia,sentendo quelle di Draco stringersi attorno ai suoi
fianchi. -I primi pigiama party,dove verremo praticamente banditi da
casa...Il primo fidanzato-disse lei posando la testa sulla sua spalla
destra. -Per quello dovrà passare sul mio cadavere-ribattè subito l'uomo in
tono deciso. Altre risate scaturirono a quelle parole,facendole alzare lo
sguardo sul volto del marito. -Non ti facevo così geloso...-lo prese in
giro. -Io sono geloso di tutte le mie donne-le fece notare lui abbassando lo
sguardo per cercare il suo. Hermione sorrise leggermente e avvicinò il viso a
quello di Draco,dandogli un bacio leggero. Quando si separarono tornò a
posare la testa sulla sua spalla e,senza alcun'avviso,la sua mente tornava a
quei giorni di solitudine in cui aveva creduto che tutto fosse perduto,alla
sensazione di desolata disperazione che aveva attanagliato la sua anima. Più
volte si era chiesta se sarebbe stata capace di ricominciare da zero,senza
l'aiuto di nessuno, senza un'uomo nella sua vita,ma quel pensiero era doloroso
neanche la stessero punzecchiando con tanti spilli appuntiti. Ora tutti quei
pensieri erano soltanto brutti ricordi,si disse aumentando la presa attorno alle
spalle di Draco. -A proposito delle donne Malfoy,c'è una cosa che ancora non
abbiamo definito del tutto-le disse lui attirando di nuovo la sua
attenzione. -Cosa?-chiese Hermione alzando la testa e aggrottando leggermente
la fronte. Che intendeva? -Non ti sembra di aver dimenticato qualcosa?-le
domandò ancora Draco mantenendo quell'aria di mistero. Hermione scosse la
testa,muovendo i riccioli gonfi attorno alle tempie. -Avanti,non è così
difficile...Se ci rifletti un pò ci arrivi-ribattè Draco. Continuando a
fissarlo,i denti che mordevano un'angolo del labbro inferiore,Hermione alzò lo
sguardo al soffitto per qualche istante,riflettendo:cosa potevano aver
dimenticato? -Un aiutino?-gli domandò facendogli un sorriso
malizioso. Draco sospirò e alzò gli occhi al cielo in un'espressione comica
che la fece sorridere ancora di più. -Ok...Ti ricordi cosa ti avevo chiesto
due settimane fa prima che succedesse tutto quel putiferio?-le domandò
conciliante. In un'istante,lei capì. Le carte per il
riconoscimento. Annuì lentamente e lo fissò per qualche istante prima di
parlare di nuovo. -Non le ho più firmate prima di andar via-disse a mezza
voce. Draco annuì a sua volta,accarezzandole il fianco sinistro. -Quindi
Prudence è ancora una Weasley-constatò lei fissando i suoi occhi. Ancora una
volta lui fece un cenno affermativo con la testa. La riccia storse le labbra
chiuse verso sinistra e l'istante dopo sospirò. -Va a prendere quelle
carte,abbiamo aspettato anche troppo- Draco sorrise e la baciò prima di
staccarsi da lei. -Sei sicura di non voler venire nel mio studio?-le domandò
provocatorio. Hermione scosse la testa con decisione:forse non ci avrebbe più
rimesso piede lì dentro! Lo osservò fare il corridoio ed entrare nello studio
per uscirne di nuovo qualche istante dopo con alcuni fogli stretti nella mano
sinistra e una penna nella destra. Senza parlare,le porse i documenti e la
guardò mentre leggeva velocemente quello che vi era scritto sopra prima di
firmare alla fine della seconda pagina. Ora era ufficiale:Prudence era una
Malfoy. Dentro di lei il sollievo sovrastava e metteva a tacere il senso di
colpa per la famiglia Weasley: erano stati la loro famiglia e l'affetto che
aveva provato per loro non sarebbe mai sparito,ma ora era tempo di voltare
pagina. Sorrise a Draco e continuò a farlo anche quando le loro labbra si
incontrarono. Un braccio l'attirò contro il corpo di suo marito,portandola di
nuovo a stringere le braccia attorno al suo collo,affondando le dita di una mano
fra i suoi capelli setosi,rispondendo al bacio senza alcun pensiero in mente
oltre lui. Ad interrompere quell'atmosfera idilliaca ci pensò il suono del
suo cellulare. -Che ne dici di non rispondere?-le sussurrò Draco ad una
minima distanza dalla sua bocca, dandole poi un bacio piccolo per invogliarla ad
ascoltare il suo consiglio. Era veramente tentata,terribilmente tentata di
lasciar suonare a vuoto il telefono e concedere la sua totale ed incondizionata
attenzione al maritino,ma poi il dovere ebbe la meglio sull'irrazionalità
portandola a staccarsi dall'abbraccio di Draco. E se fosse stato il
Ministero?Doveva rispondere assolutamente! -Devo farlo!-disse in risposta
allo sguardo risentito di Draco. Lui mugugnò scontento e la fissò mentre,con
un solo gesto,prendeva il cellulare in mano e attivava la
comunicazione. -Pronto?-chiese Hermione ricambiando il suo sguardo,tentata di
fargli una linguaccia. Chissà come avrebbe reagito... Riconobbe subito la
voce dall'altra parte e se aveva fortuna poteva tornare alla sua precedente
occupazione nel giro di pochi minuti. -Gin,tesoro,posso richiamarti
fra...No,perchè?-chiese sorpresa dalla sua domanda. Ascoltò attentamente
quello che l'amica,in un unico fiato le disse e annuì,quasi lei potesse
vederla. -Va bene,arrivo il prima possibile-disse prima di chiudere la
comunicazione. Questa proprio non ci voleva! -Problemi?-le domandò
Draco,incuriosito da quella strana telefonata. Lei lo guardò qualche istante
prima di sospirare. -Forse-disse soltanto. Poi senza aggiungere altro,gli
voltò le spalle e si avviò verso l'ingresso dove aveva lasciato il cappotto e la
borsa. -Che è successo?-le domandò lui andandole dietro. -Ora non posso
dirti niente...forse è meglio che tu non sappia niente...-aggiunse poi più
parlando con sè stessa che con lui. -Qualcosa di grave?-chiese subito
Draco. Hermione scosse la testa,sistemandosi allo stesso tempo il colletto
del cappotto. Afferrò la borsetta e gli si avvicinò di nuovo per dargli un
bacio veloce sulle labbra. -Posso almeno sapere dove vai?-le domandò ancora
il biondo colpito da tanta frenesia. -Da Ginny.Te l'ho detto,appena so
qualcosa ti chiamo. Ti amo-gli disse aprendo la porta e guardandolo un'ultima
volta prima di uscire. -Anche io- Hermione sorrise
illuminandosi. -Adoro quando ti lasci andare in questo modo-scherzò
felice. Draco ghignò e scosse la testa. Come aveva fatto ad innamorarsi di
una pazza del genere? Doveva essere matto almeno quanto lei!
-Tu mi risposeresti?- Se c'era una cosa che lo aveva
sempre colpito di sua moglie era l'imprevedibilità. Riusciva sempre a
coglierlo di sorpresa,spingendolo oltre il limite per incontrare l' "ignoto" e
goderne a pieno insieme a lei. Anche il giorno più ordinario e noioso veniva
trasformato grazie alla sua esuberanza. Ma,come lui ben sapeva,dietro a
quelle domande casuali e apparentemente prive di significato, c'era sempre un
significato nascosto:era compito suo scavare,indagare per capire cosa la
preoccupava in quel momento e rasserenarla. Richiuse il giornale che stava
leggendo e lo posò sulle ginocchia,posando lo sguardo su di lei, a qualche metro
di distanza di fronte a sè. -Cosa devi farti perdonare questa volta?-le
domandò sorridendo bonario. Lei scosse la testa e fece un paio di passi in
avanti verso di lui. -No,sul serio. Tu mi risposeresti ora che siamo più
maturi...-insistettè lei. -Tesoro abbiamo ventisette anni,non siamo poi così
adulti-le fece notare lui. Spazientita lei sbuffò. -Perchè devi essere
così evasivo?-chiese. C'era un misto di emozioni che traspariva dal suo
volto:voleva essere rassicurata,ma allo stesso tempo sembrava cercare un capro
espiatorio su cui sfogare la sua frustrazione. Sporgendosi in avanti e
tendendo un braccio riuscì a chiudere le dita sul polso destro della moglie e ad
attirarla verso di sè,portandola a sedersi sulle sue ginocchia. -Vuoi dirmi
che è successo?-le chiese con voce conciliante. Lei storse le labbra chiuse
verso sinistra e incrociò le braccia sul petto,assomigliando in modo assurdo a
Sadie nei suoi momenti di rabbia contro il mondo. -Perchè non vuoi rispondere
ad una semplice domanda?-domandò lei a sua volta fissando i suoi occhi. -Lo
farò dopo che tu avrai risposto alla mia- Messa alle strette Pansy,roteò gli
occhi e restò in silenzio qualche istante,prima di sospirare. Sapeva che con
lui non poteva spuntarla. -Questa mattina,mentre mi guardavo allo specchio,ho
visto un capello bianco...-confessò. Theo sorrise e posò una mano sul fianco
sinistro della moglie:doveva essere stata una vera batosta per una persona
attenta all'estetica come lei. -Allora che dovrei dire io?Guarda quanti ne ho
sulle basette!Nessuno crede che non ho neanche trent'anni-commentò cercando di
risollevarle il morale. Pansy scosse la testa. -Per te è diverso!Voi
uomini siete sexy con i capelli bianchi,mentre noi donne siamo
solo...vecchie-commentò a voce più bassa. Theo aggrottò la fronte,posandole
poi un bacio sulla fronte. -Ehi,ricordati che stai parlando della mia sexy
moglie...Non ti permetto di chiamarla vecchia- le disse cercando di incontrare
il suo sguardo sfuggente. Pansy sospirò. -Piccola davvero,non è una
tragedia!- -Ma non capisci?Si comincia sempre così,con un solo capello
bianco,poi iniziano a venirti le rughe sotto gli occhi,il mento scende verso il
basso,il seno non è più sodo come una volta e alla fine sarò una vecchia signora
che fa la calza mentre tu te ne vai in cerca di ragazze più giovani!- Theo
sorrise,cercando di nascondere quel semplice gesto per paura di scatenare
maggiormente la sua ira e poggiò la punta del naso sulla spalla destra di
Pansy,riflettendo in silenzio qualche istante. -Sai quando è stato che ho
capito che qualcosa era cambiato,che non ti vedevo più solo come un'amica?-le
chiese alzando gli occhi verso il suo viso. Pansy restò in silenzio e abbassò
lo sguardo verso di lui,lo stesso musetto triste di poco prima. -E' stato
durante l'ultimo anno,verso la metà di settembre. Faceva ancora caldo e tu
avevi iniziato una gara di gavettoni con Daphne e gli altri ragazzi del nostro
corso...In meno di dieci minuti eri fradicia-le raccontò con un leggero
sorriso,mentre indugiava nei ricordi. Pansy appoggiò una guancia contro i
suoi capelli e restò ad ascoltarlo,curiosa di conoscere il resto. -La camicia
era diventata trasparente e i tuoi capelli sembravano avere vita propria visto
le strane forme che assumevano,ma più di tutto mi colpì la tua risata. Non ti
nego che ho dato un'occhiata anche al resto e che l'ho molto apprezzato,ma
quella risata sentita,di cuore,e' ancora stampata chiaramente nei miei
ricordi. Mi dispiacque non essere stato io a farti ridere così-le confessò
accarezzandole distrattamente la schiena. I loro occhi si incontrarono e Theo
le sorrise muovendo il viso quel tanto che bastava per posarle un piccolo bacio
sul collo. -Naturalmente,più ti conoscevo e più impazzivo per te- -Tu mi
conoscevi da anni...-commentò Pansy posandogli un braccio sulle spalle. Lui
alzò le spalle. -E' vero,ma osservarti in quella nuova veste mi mostrò molte
cose che non sapevo di te:il modo che hai di tirarti indietro i capelli
scoprendo il viso,quasi a voler sfidare gli altri,la cura meticolosa con cui ti
metti lo smalto prima di un grande evento o ogni volta che sei agitata...Lo hai
fatto anche prima della nascita di Sadie-ricordò leggermente divertito. Pansy
abbassò leggermente la testa,posando la fronte sulla sua spalla destra,facendolo
sorridere prima di posarle un bacio fra i capelli. -Io amo le piccole cose
che ti caratterizzano,come mangiare le arance a letto o come cerchi di distrarmi
ogni volta che arriva l'estratto conto della banca. Queste cose ci saranno
anche quando avrai i capelli bianchi e le rughe sotto gli occhi,quindi perchè
dovrei andare a cercarle in qualcun'altra?-le domandò con voce sicura. Pansy
restò ancora qualche secondo in silenzio,ricambiando il suo sguardo e alla fine
sospirò. -Accidenti a te...-commentò. Faceva sempre così quando non aveva
nessun'argomento per ribattere. Theo avvicinò il viso al suo e la
baciò,cercando di cancellare dalla sua mente anche l'ultimo timore. Quando si
staccarono,le sorrise,poggiando la fronte contro la sua e le accarezzò la
schiena con entrambi i palmi delle mani. -E tu?Mi amerai lo stesso quando
avrò tutti i capelli bianchi e le rughe?-le domandò fissando i suoi
occhi. -Non essere sciocco!Certo che no!- Non si era aspettato una
risposta diversa neanche per un secondo.
-Ridimmelo di nuovo- Alzando gli occhi al cielo
neanche stesse parlando con uno dei suoi figli,la rossa sbuffò. Non era poi
così difficile da capire! -Che c'è di così assurdo? Credo di essere
incinta ed il padre è Blaise-disse per la quarta volta. La cosa che ad
Hermione sembrava assurda era che,mentre quel romanzo d'amore si consumava
davanti ai suoi occhi,lei non si era accorta di niente. C'erano stati dei
segnali,è vero,che le avevano fatto capire che le cose fra Ginny e Blaise erano
diverse,specialmente quella sera che tutti i Serpeverde erano andati da lei e
Draco per dar loro il bentornato dopo la luna di miele,ma non credeva fossero
già a quel punto! Alla sua mente tornò il ricordo del segno sul collo che
l'amica aveva quella stessa sera,del modo in cui aveva cercato di nasconderlo e
di minimizzarlo... Doveva essere proprio stupida per non aver capito che
quello era un succhiotto! -Quando...Come?-domandò fissando la sua migliore
amica. Perchè non le aveva mai detto nulla? L'aveva ascoltata per giorni
interi lagnarsi di Draco e di come non potesse perdonare il suo tradimento e mai
una volta aveva accennato alla sua storia con Blaise,allora già sospettava di
essere incinta? Ginny alzò le spalle e si sedette accanto a lei sulle sedie
attorno al tavolo. -E' cominciato tutto quando ci avete ospitato dopo che
Harry ci ha buttato fuori di casa. Una notte ci siamo ritrovati insieme nella
vostra cucina e abbiamo iniziato a parlare...Prima che me ne rendessi conto,ogni
notte ci davamo appuntamento lì sotto per una tazza di tè e per raccontarci come
erano state le nostre giornate-raccontò Ginny come se neanche lei se ne rendesse
ancora bene conto. -E quando sei tornata a casa?-le domandò stranamente
curiosa. -Beh,mi ha invitato a cena e io ho accettato-rispose
sincera. Hermione spalancò gli occhi,sorpresa dall'intraprendenza mostrata
dall'amica. -Non guardarmi così,del resto era anche merito suo se ero potuta
tornare a casa!Comunque non è successo nulla fino al vostro
matrimonio-chiarì. Hermione annuì. -Mi ricordo come stavate
appiccicati...Non vi siete staccati neanche una volta-commentò. Ginny annuì e
sorrise leggermente. -E' stata davvero una bella serata-concesse. -Ed è
stato allora che...-chiese Hermione facendo un gesto con la mano per sostituire
le parole. La rossa scosse la testa. -No,quella sera ci siamo solo
baciati. E' successo tre settimane fa,quel giorno che tu mi hai
chiamato-specificò. Gli occhi ambrati di Hermione si spalancarono leggermente
mentre tornava leggermente indietro con la memoria. -Oh...Spero di non aver
interrotto niente-si scusò imbarazzata. Ginny sorrise divertita e scosse la
testa. Le due donne,quasi nello stesso istante,lanciarono uno sguardo alle
tre scatole ancora chiuse sul piano del tavolo poi Hermione tornò a guardare
l'amica. -Vogliamo toglierci il dubbio?-chiese Hermione sperando di essere
incoraggiante. Ginny continuò a fissare le scatole neanche fossero armi
chimiche. -Che succede se sono veramente incinta?-domandò leggermente
spaventata. -Andrai da un medico per essere sicura che vada tutto bene e poi
fra nove mesi James e Albus avranno un fratello,o una sorella-disse poggiando le
braccia sulle ginocchia e sporgendosi verso di lei. Ginny cercò i suoi occhi
e l'altra capì subito che era impaurita dal cambiamento degli eventi. -Blaise
cosa dice?-si decise a chiedere. Era strano che non fosse qui al suo
posto. La rossa abbassò lo sguardo,vergognosa. -Ancora non lo sa...Volevo
dirglielo,ma poi non me la sono sentita-confessò. -Oh Gin- -Perchè dargli
una preoccupazione se non so neanche se è vero?Faccio il test prima e poi glielo
dico-le disse cercando di spiegarle le sue paure. -Mettendolo di fronte al
fatto compiuto-le fece notare Hermione. Dall'espressione ferita che l'altra
le lanciò,Hermione capì di aver usato un tono accusatorio e se ne pentì
all'istante. -Ok senti perchè non ci calmiamo tutte e due?-disse togliendosi
i capelli dalla faccia con entrambe le mani. Il silenzio scese nella stanza
per qualche istante mentre la mano di Ginny si muoveva sul tavolo e afferrava la
prima delle scatole. -Non ce la farò mai a fare questo test-disse senza
staccare gli occhi dalla confezione. Guardando la paura che chiaramente
appariva nei suoi occhi,una domanda nacque spontanea ad Hermione. -Ma tu lo
vorresti questo figlio?-le domandò cauta. Ginny respirò rumorosamente e dopo
qualche secondo alzò lo sguardo. -Ho paura che Blaise si senta messo troppo
sotto pressione...E' successo tutto così in fretta fra di noi,i ragazzi stanno
appena iniziando ad abituarsi alla sua presenza...E poi c'è Daphne e la
bambina. Forse...forse non è il momento adatto per avere un figlio
insieme-disse sincera. Hermione sorrise e le prese una mano. -Non esiste
il momento adatto:c'è quello che noi programmiamo e poi ci sono gli
imprevisti. Per quanto mi riguarda posso dirti che le cose più belle che mi
sono capitate nella vita sono successe tutte grazie a degli imprevisti. Forse
questa è una di quelle volte...-disse cercando di calmarla. Ginny la fissò in
silenzio e alla fine guardò di nuovo la scatola del test di
gravidanza. -Faresti il test con me? Così siamo sicure che se uno dei due
esce positivo,sono incinta- Nonostante la proposta le suonasse un pò
strana,Hermione accettò pur di tranquillizzare l'amica. Dieci minuti e sei
test di gravidanza dopo,si trovarono di fronte ad uno di quei momenti imprevisti
di cui avevano parlato fino a poco prima. Un'imprevisto totalmente
inaspettato...
Aveva mantenuto il punto. Non era andato a
cercarla,non l'aveva chiamata,non aveva neanche chiesto notizie su di
lei. Certo,ora l'attesa lo stava praticamente logorando,ma per lo meno aveva
mantenuto il punto ed iniziava a capire che chiaramente a lei non importava
niente nè di lui nè di chiarire quella situazione...Altrimenti perchè far
passare tutto quel tempo? Non aveva fatto il minimo tentativo per mettersi in
contatto,per cercare di spiegare;non voleva pensare che in questo momento mentre
lui si stava struggendo,lei magari era con Potter,cercando di rimettere insieme
i pezzi di quello che restava del loro matrimonio. Sarebbe stata davvero la
beffa del secolo. No,era assurdo! Lui l'aveva vista,era stato testimone di
quella grande discussione,del modo astioso in cui si parlavano e si
guardavano...Però lui e Daphne,parlandosi e guardandosi in quello stesso modo
per anni avevano finito per avere una figlia insieme. E se lo stesso valeva
per Ginevra e Potter? Oddio,era più tragica di quanto
pensava... Frustrato,si coprì il viso con entrambe le mani mentre il suono
dell'interfono si alzava da sopra la scrivania. Allungò una mano e premette
un bottone sulla tastiera senza neanche guardare,sicuro di aver colpito il
bottone giusto. -Che c'è?-chiese leggermente acido. -C'è Miss Weasley che
vuole vederla-rispose la sua segretaria indifferente al suo tono di
voce. All'istante si rizzò a sedere sulla sedia,fissando l'interfono quasi
avesse paura di uno scherzo della sua stressata immaginazione. -Mr
Zabini...-lo chiamò la segretaria,sorpresa dal prolungato silenzio. -La
faccia entrare-disse semplimente lui. Ok,ora lei era lì...Che cosa gli
avrebbe detto? Erano buone notizie oppure la realizzazione dei suoi
incubi? Odiava non sapere le cose in anticipo! Si alzò in piedi
e,lanciando uno sguardo veloce allo specchio,si chiese se aveva tempo per darsi
una veloce aggiustatina,ma proprio mentre stava facendo un passo verso lo
specchio,sentì bussare alla porta. Troppo tardi! -Avanti!-disse con voce
sicura. Con lo sguardo sulla porta osservò la maniglia abbassarsi e far
aprire la porta a vetri smerigliati: apparve sulla soglia con il suo sorriso
imbarazzato,lo stesso che aveva la prima volta che era venuta a trovarlo al
giornale. Restò a fissarla in silenzio mentre con pochi passi si allontanava
dalla soglia ed entrava nella stanza richiudendosi la porta alle
spalle. -Ciao-lo salutò. Blaise fece un cenno con la testa,affondando le
mani nelle tasche dei pantaloni. -Scusami se piombo nel tuo ufficio così
all'improvviso...-gli disse con un tono leggermente formale. -Nessun
problema,davvero. Che posso fare per te?-la rassicurò lui. Per quale
accidenti di motivo era così formale? Non si era mai rivolto a lei con quel
tono,neanche le prime volte che si incontravano nella cucina di Draco,perchè
cominciare ora? -Ho bisogno di parlarti-disse Ginny diretta,evitando ogni
giro di parole. Ho paura che questo discorso non mi piacerà,pensò Blaise
facendole cenno di sedersi. Ginny scosse la testa,avvicinandosi alla sedia
solo per posarvi la borsa. I loro occhi si incontrarono di nuovo,cercando di
carpire le segrete emozioni dell'altro,i motivi che lo avevano tenuto lontano
tutti quei giorni,finchè Ginny non parlò. -Innanzitutto voglio scusarmi con
te. So che il mio comportamento non è stato dei più chiari nelle ultime
settimane ma spero che,una volta spiegate le motivazioni,capirai perchè mi sono
comportata così-gli disse con voce sicura, senza il minimo tentennamento nella
voce. Blaise annuì,preferendo restare in silenzio fino a quando lei non gli
avesse detto di più. -Avevo bisogno di riflettere,di capire bene quello che
stava succedendo prima di poterne parlare con te...- -E' per via di tuo
marito?-le chiese non riuscendo a trattenersi oltre. Ginny lo guardò
sorpresa,aggrottando lievemente la fronte,prima di scuotere la testa. -No,lui
non c'entra nulla-disse ricambiando il suo sguardo. -Vuoi tornare con
lui?-domandò ancora Blaise. Lo stupore apparve negli occhi di
Ginny,portandolo a chiedersi se non avesse appena detto un'idiozia,eppure fino
ad istante prima era talmente sicuro delle sue sensazioni! -Perchè pensi che
voglia tornare con Harry?-gli chiese di rimando lei. Blaise sospirò e si
sfregò la fronte con una mano,sollevando leggermente i riccioli neri. -Non lo
so...Quando ci siamo visti l'ultima volta c'era qualcosa di strano,tu eri
strana. Eri strana mentre parlavamo al telefono e lo eri anche dopo,quando
Potter se ne era andato facendo la sua uscita da prima donna-disse
sincero. Con un leggero sorriso divertito,Ginny incrociò le braccia sul
petto. -Quindi hai pensato che fosse colpa sua,di quello che ci aveva detto
prima di andarsene?- Lui alzò le spalle. -O anche di qualcosa che vi siete
detti prima del mio arrivo-le fece notare lui. Ginny annuì
lentamente. -Sarà meglio cominciare da prima... Harry era venuto a
trovarmi per chiedermi di riprovarci-gli confessò senza nessuna inflessione
particolare nella voce,senza fare nulla per negare. Che faccia tosta,venire a
dirgli una cosa del genere in quel modo,senza neanche cercare di renderlo meno
terribile di quello che sembrava. -Secondo lui avevamo rinunciato alla prima
difficoltà e dovevamo riprovarci,anche per il bene dei ragazzi-continuò
imperterrita la rossa. Blaise annuì meccanicamente. -Giusta
osservazione-commentò. Lei convenne annuendo a sua volta. -Già,è
vero. Credo che in un altro momento mi avrebbe anche convinta,ma quando ha
finito di fare il suo discorsetto arringa-popolo,gli ho detto quello che
pensavo- C'era qualcosa che non gli tornava:se Ginevra e Potter erano tornati
insieme perchè parlava di lui con quel tono? Allora forse non era tutto
perduto. -Cioè?- Lei sorrise e alzò le spalle,lasciando andare le braccia
lungo i fianchi. -Che preferivo il divorzio...Non l'ha presa molto
bene-aggiunse con un leggero sorriso. La guardò incredulo per qualche
istante,incerto se credere alle sue parole o meno,ma quello che lo convinse
definitivamente fu la sua espressione:il piccolo sorriso divertito e l'aria
biricchina, quasi fosse tornata bambina e avesse appena combinato un
guaio. -Davvero?-le chiese uscendo dalla scrivania in cui si era nascosto
fino a quel momento e facendo un passo verso di lei. Ginny annuì. -Sai,non
si può essere sposati con qualcuno quando hai in mente un'altra persona...-gli
disse in tono casuale. Sorridendo,Blaise si fermò a pochi passi da lei pronto
ad abbracciarla,quando una domanda si affacciò alla sua mente. -Ma allora
perchè mi hai evitato per tutto questo tempo?C'è qualche altro problema?-le
domandò fissandola. Una nuvola sembrò oscurare il sorriso sul suo
volto. La vide ravviarsi i capelli e trattenere il fiato per qualche istante
prima di incontrare di nuovo il suo sguardo. -Quel giorno c'era qualcosa di
cui volevo parlarti...-gli disse. Blaise annuì:se ne ricordava,ci aveva
costruito sopra le peggio fantasie! -Ecco io...io credevo di essere
incinta-disse tutto in un fiato. Gli occhi di Blaise di spalancarono
leggermente a quelle parole,mentre il suo cervello incamerava la
notizia. Beh,era molto probabile vista la scarsa attenzione agli
anticoncezionali che avevano dimostrato ogni volta che erano stati
insieme. -E perchè non me ne hai parlato?-le domandò confuso. Ginny si
morse il labbro inferiore e giocherellò con il mignolo della mano sinistra,a
disagio. -Volevo dirtelo. Quando sei apparso quel giorno durante la
litigata con Harry,ho capito che tutti i dubbi e le paure erano assurde,che
qualunque sarebbe stato il risultato tu saresti stato accanto a me...- -Certo
che sì!-ribattè lui,quasi ferito nell'orgoglio. -Però poi,dopo la discussione
con Harry e quello che ha detto prima di andar via,ho avuto paura che quello che
lui aveva detto ti avesse spaventato... Avevo paura che ti rendessi conto che
in fondo non valeva la pena darsi tanto da fare per me-gli confessò
sincera. Lui la fissò qualche istante,rivivendo nella mente quei
momenti,chiedendosi se qualche suo atteggiamento poteva aver avvalorato
quell'idea sbagliata. Poi fece il solo passo che lo separava da lei e le
accarezzò una guancia con la mano destra, ravviandole poi i capelli dietro
l'orecchio. -Questa è la cosa più assurda che abbia sentito in vita
mia! Credi veramente che Potter possa far paura a qualcuno?Ok forse a qualche
elfo domestico o a qualche nano,ma sono soltanto delle eccezioni-disse fissando
i suoi occhi. Ginny sorrise e lo fissò un'ultimo istante prima di alzare le
braccia e cingergli il collo,abbracciandolo. Blaise la strinse a sè,facendole
posare la testa contro la sua scapola destra,una mano che le accarezzava i
capelli lisci. -Scusami...-mormorò lei. L'unica cosa che veramente
importava era nulla di quello che aveva temuto si fosse realizzato realmente:lei
era lì fra le sue braccia,certa di quello che provava per lui e senza la minima
intenzione di tornare con l'ex marito. Però c'era un'ultima cosa che voleva
chiarire,anche se aveva già un sospetto. -Era un falso allarme?-le domandò
chinando leggermente la testa verso la sua. Ginny gli strinse le braccia
attorno alla vita e sospirò. -Già- Aumentando la stretta del loro
abbraccio,Blaise l'attirò a sè facendole alzare il viso e dandole un bacio
piccolo,quasi consolatorio. -Peccato-commentò sinceramente dispiaciuto
l'uomo. Ginny sorrise e gli diede un altro bacio piccolo,prima di cercare di
nuovo i suoi occhi. -Forse non era il momento adatto con la nascita della
bambina ed i ragazzi che si stanno ancora abituando alla tua presenza...-disse
Ginny,quasi cercando di convincere entrambi. Blaise annuì:già forse era
meglio che fosse andata così. Alzò le spalle e le accarezzò la
schiena. -Poi abbiamo tanto tempo per riprovarci-disse ad alta voce seguendo
il filo dei suoi pensieri.
-Amore!Draco! Tesoro sei a casa?- Chiuse la porta
con un tonfo dietro le spalle,togliendosi nello stesso momento il cappotto,quasi
lanciandolo sull'attaccapanni insieme alla borsa prima di iniziare a camminare
velocemente lungo il corridoio verso il salotto. -Tesoro!-lo chiamò ancora
facendo capolino nel salotto degli affari. Era ancora scioccata per quello
che era successo,era un regalo,una specie di miracolo... La testa bionda di
Draco apparve dalla porta del suo ufficio e l'istante dopo lo vide voltarsi
verso di lei,continuando a tenere il corpo all'interno della stanza. -Amore
sei a casa!-esclamò felice Hermione andandogli incontro. Doveva avere
l'espressione da pazza isterica... -Tesoro va tutto bene?-le domandò lui
quando si fermò davanti a sè. Hermione annuì e,preso con entrambe le mani il
viso dell'uomo,lo baciò. Per alcuni istanti Draco rispose al bacio,poi si
staccò dalle sue labbra e la fissò perplesso. -Che è successo?-le domandò
analitico. Lei sorrise raggiante e si ravviò alcuni riccioli che le erano
caduti davanti agli occhi nella foga. -E' successo un miracolo!-gli
disse. Lui,scettico come al solito,sogghignò alle sue parole,portandola a
scuotere la testa. -No,non fare così!Non sono ammesse risatine o
scetticismi-lo bacchettò. Se volevano che tutto andasse bene dovevano
iniziare il piede giusto e quelle risatine ironiche non aiutavano. Draco
sospirò. -Ok,allora di che miracolo stiamo parlando?-le domandò poggiando una
mano sullo stipite della porta. Hermione fece un respiro profondo,quasi
avesse bisogno di tutta l'energia possibile per dirlo ad alta voce e si toccò di
nuovo i capelli. -Sono incinta-annunciò. L'espressione sul volto di Draco
cambiò all'istante passando da divertita a incredula, l'atteggiamento scettico
scomparve all'istante e al suo posto vide la tensione irrigidire i
muscoli. -Come...Come lo hai scoperto?-le domandò schiarendosi la
voce. -E' una storia complicata:Ginny credeva di essere incinta,ma aveva
paura di fare il test così mi ha chiesto di farlo con lei. Alla fine il suo
test era negativo ed il mio positivo- E a testimonianza delle sue parole,tirò
fuori dalla tasca dei jeans uno dei test di gravidanza porgendolo a
Draco. Dopo un primo attimo di incertezza,l'uomo lo prese con la mano destra
e guardò il piccolo riquadro che mostrava il risultato. -Sulla scatola c'era
scritto che se il test era positivo,il talloncino sarebbe diventato
blu...Guarda!- gli disse Hermione euforica. Era chiaramente blu,senza il
minimo dubbio. Rialzò lo sguardo sul volto della moglie e la vide
sorridere. -Hai fatto solo questo?-le domandò cercando di non farsi prendere
dalla gioia prima di avere la conferma. Non voleva fare il guastafeste,ma non
voleva neanche avere un brusco risveglio quando quel sogno fosse
finito. Hermione scosse la testa. -No,ce ne sono altri due.Identici a
questo,stesso risultato-lo informò. Come potevano sbagliarsi tre
test? Considerando tutto il sesso fatto durante la loro luna di miele e al
loro rientro a casa prima che lei se ne andasse due settimane
prima... -Quindi noi siamo veramente...-domandò guardando ora sua moglie ora
il test di gravidanza. Hermione rise e gli cinse il collo con le
braccia,sentendo un braccio del marito posarsi attorno ai suoi
fianchi. -Siamo definitivamente incinti-confermò lei incontrando il suo
sguardo. Draco sorrise e avvicinò le labbra a quelle di lei,baciandola
felice,stringendo in una mano quel "miracoloso" test di gravidanza,che sarebbe
finito al più presto nell'album dei ricordi del nuovo arrivato.
Salve a
tutti!!!
Vi chiedo scusa se nn
sembrerò allegra come sempre,ma nn sono stati giorni facili...Cmq CHEER
UP!
Vi ho stupito
vero?Eravate convinti che quella incinta fosse Ginny,mentre invece è risultato
essere Hermione...Vi spiego:fino a quando ho postato lo scorso capitolo ero
decisa a far restare incinta Ginny,poi xò leggendo un commento ho capito che
forse nn era il momento adatto e ho anticipato qualcosa che sarebbe accaduto nel
prox capitolo.
Il prox capitolo sarà
l'ultimo,escluso ovviamente il famoso epilogo a sorpresa,quindi non dite che non
vi ho avvisato.
Ringrazio tutti coloro
che leggeranno e recensiranno questo capitolo e mi scuso per eventuali errori di
ortografia o battitura.
Il titolo è preso da
una canzone omonima dei Beatles.
E ora i
ringraziamenti:Krisma(Non esserne
troppo sicura,non si saprà fino alla fine...Lo so,Harry nn era desiderato,ma nn
potevano credere che sparisse senza dare + notizie di sè, anche se era un bel
pensiero),Love luna(Io
credo che dentro di sè Harry abbia sempre avuto questa vena cattiva,ma che abbia
preferito nn mostrarla xkè interferiva con la sua immagine
perfetta),Kitty Cullen(Dai
non essere così crudele con te stessa...Beh essendo arrivati alla fine,credo
possa combinare ben poco ormai),Tindina(Grazie x i complimenti!Alla fine ti sarebbe venuta a noi,quindi è
meglio chiudere quando ancora si è all'apice...E poi nn sarà una vera
fine),STEDI(Grazie x i
complimenti!),Lights(Sai
che sei stata tu a farmi cambiare idea?Se qualcuno si lamenta lo mando da
te...Cmq mi sono resa conto che avevi ragione,si sarebbero ingarbugliate tr le
cose.Riguardo ad Harry,proprio xkè nelle mie altre storie è così perfetto,ho
pensato di sfogarmi in qst storia...Non può essere sempre l'uomo che tutte
vogliamo sposare!),Erigre(Ti ho stupita ancora?Credo di aver fatto crescere l'attenzione +
sull'epilogo che sul finale vero...Devo impegnarmi sul serio
allora!),Hollina(Non
potevamo aspettarci niente di meglio da un signore come Draco...),Monnis(Farli restare separati tr a
lungo sarebbe stata una cattiveria gratuita,era chiaro che erano fatti l'uno per
l'altra!),Flamely(Credimi
nessuno supererà Ron in cattiveria,almeno in questa fiction!Nn ce lo vedo Draco
a "implorare", credo che arrivi a farlo solo in casi estremi...),MissDangerous(Tranquilla,ricordo
benissimo com'era!Conoscendo il carattere di Hermione andarsene era una reazione
normale,eanche un pò giustificata...fossi stata io gli avrei tirato contro
qualcosa!),Glokky(Ciao e
benvenuta! Tranquilla,fallo solo quando e se vuoi,nn è un'obbligo...Grazie x i
complimenti!),Gelb_augen(
Si è vero,molte volte i personaggi si allontanano dall'idea che abbiamo dei
Serpeverde,ma sono successe tante cose e tanti anni sono passati..Chi può dire
di essere lo stesso che era quando era ragazzo?),XX_Dreamer_XX(Quindi nn c'è voluto
molto x farteli odiare...Il più delle volte,scrivere qst dichiarazioni d'amore,è
mettere a nudo un pezzo di me,mostrare un pezzo della mia anima:forse è x questo
che escono sempre così sdolcinate...),BabyFairy(Grazie x i
complimenti!),Sognatrice Cullen_182(Era anche ora!),Deaselene(Per questo esistono gli amici,o almeno così dice una famosa
canzone;Theo è stato sottile:è riuscito ad aiutare Draco senza dire una minima
parola in suo favore o in sua vece,solo un'avvocato poteva riuscirci! Per il
momento posso dirti che come Blaise sono indecisa fra Warrick Brown di C.S.I. e Sam Bennett di Private Practice,xò
propendo di + per Warrick xkè ha gli occhi azzurri e i riccioli;x Daphne invece
mi viene in mente Jennifer Aniston,che x me è il modello di bellezza assoluta
unita alla simpatia, e Heidi Klum x la bellezza e la dolcezza.Fammi sapere che
ne pensi,mentre io penso agli altri!),Yumisan(Ormai Draco e Prudence sono
veramente padre e figlia,che importa quello che dice un pezzo di
carta?),Coco Chanel'87(Grazie x i complimenti...Non essere triste prima del tempo,nn ce
ne è motivo!)Marta'94(All
you need is love,come dicevano i Beatles,e alla fine anche Herm lo ha
capito!D'altronde quale donna sana di mente avrebbe rifiutato Draco Malfoy dopo
aver saputo di essere il suo solo amore?),Selvaggia'26(Harry deve fare ancora un
pò di caos...Ma nn in questa fiction.Quindi ci serve vivo!),LadyCullen1991(Grazie x i
complimenti!Vedo un pò difficile l'idea di un incontro Blaise-Harry,visto che
ora non riescono a stare nella stessa stanza neanche x qualche
minuto)Smemo'92(La figlia
che tutti vorrebbero avere...O almeno credo,bisogna vedere come si comporta
quando è arrabbiata! Perchè guardare al passato quando sai cosa c'è
stato?Meglio,come hai detto tu,concentrarsi sul futuro e su tutto quello che può
riservarti di bello...),Midnight_Sun(Forse le tre parole + difficili della sua vita,deve aver preso
sai uno di quei respiri enormi prima di dirlo?Ci sono voluto + di 30 capitoli
per strapparglielo...),Felice4ever(Grazie x i complimenti!),Bedh'93(Tutto finalmente sta trovando
il suo posto nella storia,tt i problemi sn stati risolti e l'amore
trionfa!Magari succedesse anche nella realtà...).
Bene,x il momento è
tutto io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo,l'ultimo...
"Happy to be stuck with
you"
Baci,Eva.
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Capitolo 35 *** To us ***
to us
"Will you
still need me
Will you still
feed me
When I'm
sixty-four?"
"Keep
smilin', keep shinin', Knowing you can always count on me For sure, that's
what friends are for In good times and bad times I'll be on your side
forever more That's what friends are for"
Il suono insistente del
telefono ruppe la cortina del sonno portandola a muovere la testa sul
cuscino. Magari se lo ignorava abbastanza a lungo questo avrebbe smesso e lei
sarebbe tornata a dormire...Ma a quanto sembrava chi c'era dall'altra parte
della cornetta era terribilmente ad ottenere una risposta. Il braccio che la
stringeva in vita si mosse seguito da un flebile mormorio che le fece muovere la
testa indietro sul cuscino cercando di capire nel buio se la persona accanto a
sè era sveglia o meno. Dannazione quello squillo le stava trapanando il
cervello! Rassegnata,allungò il braccio libero dalla stretta dell'uomo
addormentato al suo fianco e afferrò la cornetta,facendo finalmente cessare quel
rumore. -Pronto?-biascicò con la voce ancora piena di sonno. Non aveva
idea di che ore fossero,ma era certa che fosse ancora notte inoltrata,quindi
sperava di poter tornare a dormire non appena capito chi fosse il rompiscatole
dall'altra parte della cornetta. Ma non appena la sua mente addormentata
associò un volto alla voce,il sonno svanì all'istante. -Filippo...Va tutto
bene?-domandò facendo forza su un gomito e sollevandosi
leggermente. Stringendo la mano unita a quella dell'altro,che indifferente
aveva continuato a russare in quel modo soffiato tutto particolare,iniziò a
scuoterlo cercando di svegliarlo. -Sì,è qui,te lo passo subito-disse
allontanando la cornetta dall'orecchio. Poggiando il telefono sul letto,si
voltò dall'altra parte e diede ancora uno scossone all'uomo addormentato accanto
a lei. -Blaise...Blaise svegliati!C'è Filippo al telefono-gli disse
avvicinando le labbra al suo viso per essere certa che quelle semplici parole
venissero recepite. Quasi avesse azionato un comando segreto,Blaise si
svegliò iniziando a cercare la cornetta a tentoni sul letto con una
mano. -Aspetta accendo la luce-gli disse lei sentendolo lamentarsi per
l'oscurità. Nell'istante in cui la stanza si riempiva di luce facendogli
socchiudere gli occhi,Blaise afferrò il telefono e portò la cornetta
all'orecchio,i muscoli in tensione. -Sì Filippo dimmi...Siete sicuri questa
volta?...Quanto sono frequenti le contrazioni?-domandò issandosi a sedere sul
letto e fissando Ginny accanto a lui. Lei lo vide annuire. Era il
momento,lo aveva capito nello stesso istante in cui aveva sentito la voce di
Filippo: dopo due falsi allarmi era normale essere un pò scettici,ma questa era
la volta decisiva. E gli uomini si spaventano sempre quando capiscono che non
possono far nulla di più oltre che preparare la borsa e portare la donna in
ospedale prima che partorisca in macchina. Anche Harry se l'era fatta
sotto,ricordò. -Ok,cominciate ad andare all'ospedale,il tempo di vestirmi e
vi raggiungo-disse Blaise chiudendo la telefonata. Le passò la cornetta
scattando poi fuori dalle coperte,completamente dimentico del sonno e della
stanchezza. Ginny lo vide cercare con lo sguardo i vestiti e sorrise:non si
era mai accorto di quanto potesse essere confusionario. Dall'esterno dava
l'impressione di una persona ordinata e controllata,ma conoscendolo meglio aveva
scoperto la sua mancanza di memoria che lo portava a dimenticare le chiavi nei
posti più impensati e a scordare dove avesse posato i vestiti la sera prima di
addormentarsi. -I pantaloni sono in bagno-gli ricordò abbracciandosi le gambe
con entrambe le braccia,sotto le lenzuola. Blaise fece un veloce cenno
d'assenso e corse nel bagno attiguo alla camera da letto,tornandone pochi
istanti dopo con un paio di jeans fra le mani. -Quanto sono frequenti?-chiese
lei osservandolo mentre si vestiva in maniera quasi convulsiva. -Circa ogni
dieci minuti-le disse prendendo una t-shirt dal comò ed infilandola dalla
testa. Lei annuì. -Allora puoi anche prendertela con calma.Ci vorranno un
paio d'ore prima che nasca-cercò di tranquillizzarlo,preoccupata che potesse
avere un incidente mentre andava in ospedale. Blaise si fermò e la guardò,una
chiara espressione incerta sul suo viso. -Sei sicura?-le chiese,infilando la
t-shirt nei pantaloni. Senza rispondere,Ginny si mosse nel letto,mettendo i
piedi a terra e alzandosi,prima di andare verso di lui,colpita da
quell'espressione e da quella voce:era spaventato,era preoccupato,ma non lo
avrebbe ammesso neanche sotto tortura. -Hai abbastanza tempo per non dover
guidare come un pazzo per le strade deserte di Londra rischiando una multa o
peggio ancora un'incidente-confermò sistemandogli i capelli ricci spettinati con
le dita della mano destra. -E se partorisce senza di me?E se...-disse lui
ancora nervoso. -Blaise...-lo bloccò lei prima che la paranoia lo assalisse
di nuovo. L'uomo si zittì e fissò il suo sguardo. -Andrà tutto bene-disse
semplicemente Ginny. Blaise sospirò e senza parlare poggiò la testa sulla
spalla destra della donna,lasciandosi abbracciare e stringendo le braccia
attorno alla vita della compagna. -Vorrei rendermi utile,fare qualcosa per
Daphne e la bambina...- Lei sorrise e gli accarezzò le spalle e la
schiena. -Non c'è niente che tu possa fare,tesoro...Forse potrai camminare
avanti ed indietro per il corridoio e stringere la mano di Daphne. Devi solo
essere paziente- L'uomo alzò leggermente la testa dalla spalla di lei e cercò
il suo sguardo. -Perchè non vieni con me?So già che darò di matto non appena
uscirò dalla porta di casa e solo tu puoi calmarmi-le disse serio. Ginny rise
leggermente. -Ci sono i ragazzi...Fra poche ore saranno in piedi-gli
ricordò. Blaise annuì ancora. I ragazzi Potter. Quattro mesi
prima,quando il test aveva escluso la possibilità di una gravidanza,lui e
Ginevra si erano ritrovati vicini. Più di quanto avevano creduto. La
possibilità di avere un figlio con Ginevra non lo aveva spaventato,come era
successo con Daphne,non aveva pensato a come stavano succedendo in fretta le
cose o a quanto poco si conoscevano. Si era invece trovato a chiedersi quanto
tempo era giusto far passare prima di provare veramente ad avere un
figlio. Con il passare delle settimane la paura di una possibile
riconciliazione fra Ginevra e il suo ex marito era svanita e,libero da ogni
pensiero,aveva ripreso a passare tutto il suo tempo libero con lei ed i suoi
figli:invece di andarsene a casa,quando usciva dalla redazione,andava da lei e
le dava una mano per far mangiare e per mettere a letto i bambini,e alle volte
anche per far loro il bagno. In meno di un mese era diventato bravissimo a
far mangiare Albus nel suo seggiolone senza sporcarsi completamente la camicia,e
si era scoperto pieno di immaginazione che gli tornava molto utile per
raccontare ai bambini delle storie affinchè si addormentassero. Quando
entrambi i piccoli erano nei loro letti,lui e Ginevra si rilassavano sul divano
guardando un pò di televisione o semplicemente parlando di quello che era
successo loro durante la giornata,finchè non veniva il momento di tornarsene a
casa. Sarebbe passato un altro mese prima che passasse la notte da lei,con i
bambini nella stanza accanto,e che la mattina dopo facessero colazione tutti
insieme come una vera famiglia. Il più restio a quella nuova situazione
sembrava essere James,ancora molto legato al padre ma allo stesso tempo ferito
da quello che,ai suoi occhi di bambino di tre anni,sembrava un'abbandono
improvviso,forse causato proprio da quell'uomo che ora voleva prendere il posto
di suo padre. Ma con il passare dei giorni,quell'astio che tanto
improvvisamente era nato nei suoi confronti, così improvvisamente
svanì,riuscendo ad accettare quel cambiamento. In quattro mesi Blaise era
riuscito ad affezionarsi a quei due bambini come mai era successo durante i due
anni che aveva passato con Daphne e Ronan. Forse era un segno che erano
destinati l'uno all'altro. -Perchè non chiami Draco per farti
compagnia?Hermione sarà sveglia...-gli propose Ginny,preoccupata di lasciarlo
andare da solo. Lui ci pensò qualche istante e poi alzò le spalle:poteva
sempre tentare. -Sarà meglio che vai- Blaise avvicinò il viso a quello
della donna e la baciò,stringendola a sè per qualche istante. Quando si
staccarono,la prese per mano uscendo poi fuori dalla stanza e giù per le scale
fino alla porta principale. -Vengo in ospedale appena posso-gli disse per
salutarlo. Blaise le diede un'ultimo bacio prima di uscire nella notte umida
e calda.
-Tesoro sono le quattro del mattino...Non potresti
dormire come tutte le mamme normali?- Da quando aveva scoperto di essere
incinta,quattro mesi prima,Hermione aveva deciso che tutto doveva andare secondo
i piani:non ci sarebbe stato stress,non ci sarebbero state liti inutili che
ravvivavano il loro rapporto ma che potevano compromettere la salute del piccolo
e,fino al parto,non avrebbero fatto sesso. Fortunatamente due regole su tre
erano cadute dopo neanche una settimana,con grande sollievo di Draco,soppiantate
da uno smodato bisogno di sapere,di conoscere ogni più piccolo aspetto della
gravidanza. "Conoscenza è potere",diceva negli ultimi mesi. Se sapeva a
cosa andava incontro sapeva anche come combatterlo. -Hai fatto lo stesso
anche quando eri incinta di Prue?-le aveva chiesto curioso vedendo la montagna
di libri sulla gravidanza che aveva comprato durante un pomeriggio di
shopping. Lei aveva scosso la testa. -All'epoca avevo altro di cui
preoccuparmi...Sapere che aveva tutte e dieci le dita era già un grande
sollievo-aveva commentato,lasciando che il senso di colpa che ancora provava per
quel "disinteresse" trasparisse dal suo tono di voce. Prudence era stata la
prima a sapere dell'arrivo del nuovo fratellino,annuncio che le fu dato con
grande cautela e tatto. I genitori le ricordarono più volte che,nonostante
l'arrivo del fratellino,le avrebbero voluto bene, anzi forse gliene avrebbero
voluto di più perchè ora era più grande e quindi bisognosa di più
affetto. Inoltre,per farla sentire importante,le avevano detto che d'ora in
avanti la mamma avrebbe avuto bisogno di lei per prendersi cura del
fratellino. Prudence aveva ascoltato attentamente tutti i loro discorsi per
poi chiedere se il nuovo fratellino avrebbe giocato con lei e le sue
bambole. Quella sembrava l'unica cosa che le importava. Almeno non avevano
avuto un rifiuto netto! -Perchè sei tanto sicuro che sarà un maschio?-aveva
chiesto una volta Hermione al marito mentre si avvicinava l'appuntamento per la
prima ecografia. Lui aveva sorriso e alzato le spalle. -Nella mia
famiglia,da quasi tre generazioni,ci sono solo maschi. Quindi è naturale
pensare che sarà un altro Malfoy-aveva risposto lui. Hermione riportò alla
mente la prima immagine che aveva di Draco,del bambino di undici anni
indisponente e antipatico,con i capelli perfettamente tirati indietro sulla
testa e quegli occhi di ghiaccio che sembravano capaci di ferire con un solo
sguardo. Quanta strada aveva fatto da allora...Era una persona completamente
diversa. -Speriamo che almeno qualcosa lo prenda da me-aveva ribattuto poi
alzando le spalle. Draco aveva sorriso e le aveva posato un bacio fra i
capelli. -Lo sai che lo amerei ancora di più se fosse la tua copia
esatta,vero?- Ovviamente lo sapeva. La prima ecografia era stato qualcosa
di totalmente inaspettato.Per entrambi. Hermione aveva avanzato dei dubbi su
quel pancione che,a soli tre mesi,sembrava contenere un bambino di cinque
mesi,facendo il proposito di controllare le voglie e gli spuntini che faceva a
qualsiasi ora del giorno e,a volte,anche della notte. -Se continuo in questo
modo finisce che arriverò in sala parto rotolando invece che camminando-aveva
commentato. Draco aveva sorriso scuotendo la testa. -I maschi Malfoy hanno
bisogno di spazio per crescere!-aveva commentato. Quando finalmente si era
sistemata sul lettino del dottor Gallagher,era stata colta per un'istante dal
panico:non voleva sapere nulla. Voleva tornare a casa e restare lì fino alla
fine del parto...Non era pronta per ricevere altre brutte notizie! Ma tutte
le sue paure si erano dissolte nell'istante in cui avevano sentito il battito
cardiaco,simile al trotto di un cavallo,che aveva fatto sorridere entrambi e
aveva commosso Draco. Hermione gli aveva stretto la mano e aveva sorriso
raggiante. -Accidenti come corre!-aveva commentato ridendo. -Il mio
ragazzo!-aveva esclamato Draco orgoglioso. -E' già possibile conoscere il
sesso?-aveva domandato Hermione curiosa. Mentre Draco era convinto che fosse
un maschio,e Prudence sperava che qualsiasi cosa uscisse da lì dentro giocasse
con lei e le sue bambole,lei voleva solo avere la certezza che fosse sano...e
che assomigliasse al papà. Il medico aveva annuito per poi premere un bottone
sul macchinario,evidenziando l'immagine verde. -Ecco guardate qui...Queste
sono le braccia,le dita,le gambe... Congratulazioni,sembra una bambina
sana-aveva detto loro. Per alcuni istanti la notizia era rimasta sospesa
nell'aria dando ai due genitori il tempo di assimilarla,poi Hermione,con le
lacrime agli occhi, si era voltata verso Draco e gli aveva sorriso. -Una
femmina!-aveva detto lui precedendola. -Sei deluso?-aveva chiesto in
un'attimo di panico. Lui si era chinato verso di lei e le aveva dato un bacio
sulla fronte. -Come puoi pensare una cosa del genere?Te l'ho detto che amo
tutte le donne Malfoy...-le aveva detto,un sorriso che gli illuminava il
volto. Il battito cardiaco era tornato a rieccheggiare per la stanza,portando
Hermione a chiudere gli occhi per godersi quella melodia. -La mia piccola
Eleonor...-aveva mormorato a mezza voce. -Avete già in mente qualche altro
nome?-aveva chiesto il medico. Hermione aveva alzato lo sguardo sull'uomo e
aveva corrugato la fronte. -Beh nel caso fosse nato un maschio si sarebbe
chiamato Jude-aveva detto Draco guardando l'uomo. Il dottor Gallagher aveva
scosso la testa. -Intendevo nomi femminili-aveva specificato. Per quale
motivo dovevano trovare un'altro nome se sapevano che si sarebbe chiamata
Eleonor ancor prima di concepirla? Lei e Draco avevano scosso la testa quasi
in sincrono,lo sguardo sul dottore. -Forse dovreste iniziare a
pensarci...- Poi aveva premuto un'altro bottone,allargando l'immagine del
monitor. -Sono due femmine- Con la punta di un dito aveva indicato i due
piccoli corpi uno poco distante all'altro,cercando di non ridere all'espressione
sorpresa dei due genitori. -Due...Due gemelle?-aveva chiesto incredula
Hermione. Questa era una cosa che poteva aspettarsi con Ron,ma
Draco? -Amore sono due...-gli aveva detto ancora incredula. Draco aveva
annuito,come incapace di parlare:questa era una cosa che non si erano
aspettati. Dopo qualche altro minuto,il medico aveva spento il monitor e
aveva annuito soddisfatto,mentre il macchinario stampava le immagini che avevano
appena visto. -Capita quando ci sono casi simili in famiglia- Grande
scoperta!Lo sapeva anche lei senza essere medico. Ma non le era possibile
fare grandi ricerche visto che i suoi genitori non si ricordavano neanche di
avere una figlia. Fortunatamente quella volta le venne in aiuto Draco,che
colpito da quella gravidanza gemellare, iniziò a spulciare fra le vecchie carte
che ancora aveva appartenenti alla sua famiglia,ricostruendo quasi per intero il
suo albero genealogico e trovando la soluzione dell'arcano:il suo
bisnonno,Alastor Malfoy,aveva un gemello. Ma come sembrava capitare spesso
nella famiglia Malfoy,i due fratelli non erano in buoni rapporti e in breve
tempo si erano persi di vista,portando il bisnonno di Draco a celarne
l'esistenza alla moglie e al figlio. Quella gravidanza,però,aveva su Hermione
un effetto inaspettato:sembrava aver disimparato a dormire di notte,limitandosi
ad un paio di ore di sonno per notte. Mentre tutto era immerso nel silenzio e
nel buio,lei si aggirava per la casa alla ricerca di qualcosa da
fare,immergendosi nella lettura di quei grandi tomi che le avevano fatto
compagnia durante l'adolescenza o facendo zapping alla televisione. Il più
delle volte restava a letto,riempiendo pagine di pensieri o leggendo,cambiando
spesso posizione per non pesare sul pancione di cinque mesi. Finendo
inevitabimente per svegliare Draco. -Scusa amore non volevo svegliarti-gli
disse come tutte le notti. Draco,ancora intontito dal sonno,si passò una mano
sul viso e sospirò fra le dita. -Sai che quando nasceranno le bambine non
avrai più tempo per dormire?-le chiese puntellandosi su un gomiti. Hermione
annuì alzando velocemente lo sguardo dalla pagina che stava leggendo. -Allora
per qualche accidenti di motivo non riesci a rilassarti in questi ultimi mesi di
tranquillità?- -Tesoro te l'ho detto,è più forte di me:mi bastano un paio
d'ore e non ho più bisogno di dormire-gli disse chiudendo il libro e infilando
un dito fra le pagine. Ma io sì,pensò l'uomo sospirando di nuovo. Il sonno
ormai tristemente lontano,Draco si sdraiò di nuovo,la testa sulla pancia di lei
lasciata in parte scoperta dal leggero top violetto,due dita della mano destra
che tamburellavano sulla pelle tesa. -Come stanno le mie principesse?-domandò
ascoltando il silenzio intorno a sè. Hermione sorrise e gli accarezzò i
capelli biondi con una mano,posando il libro sul comodino. -Dormono...Prima
credo stessero litigando-gli disse. Lui sorrise. -Come fai a dirlo?-le
chiese poi per il puro piacere di contraddirla. -Amore si prendevano quasi a
calci nel mio utero,come potrei non accorgermene?-gli domandò di
rimando. Nonostante non le avessero ancora viste,avevano già imparato a
conoscerle:erano gemelle,ma erano completamente diverse l'una
dall'altra. Sembrava quasi che la lotta che per anni aveva infuriato fra i
loro genitori,che aveva portato dall'odio,alla fiducia e poi all'amore,si stesse
riproponendo con le loro figlie. Una,Eleonor,era l'esatta copia del carattere
di suo padre:decisa e per alcuni versi quasi prepotente. Era sempre lei
quella che tirava i calci più forti e che iniziava quelle che Hermione chiamava
le "lotte per il territorio". E poi c'era Michelle,che sembrava bisognosa
della vicinanza della sorella provocando quelle reazioni più tranquilla e
senza altro interesse oltre dormire e mangiare. Con l'orecchio ancora
posato sulla pancia di Hermione,Draco tamburellò con le dita,sperando di sentire
qualcosa,anche il minimo rumore o movimento. -Potresti farti male se
decidessero di tirarti un calcio-lo avvisò lei. Giusta
osservazione! Cominciò allora ad accarezzarle la pancia,come se non avesse
bisogno di altro per star bene. -Le principesse di papà...-disse a bassa voce
per farsi sentire dalle bambine. Hermione sorrise e smise per un'istante di
accarezzargli la testa:era quasi inconsueto vederlo in quella veste. Chi
l'avrebbe detto che la sua gravidanza lo avrebbe mandato completamente fuori di
testa? Neanche la scoperta di aspettare due bambine lo aveva scoraggiato,al
contrario,sembrava ancora più carico e curioso al punto da farle credere che non
sarebbe riuscito a resistere fino alla fine della gravidanza. -Se Prudence ti
sente,non la smetterà più di tenere il broncio-gli disse divertita. Lui alzò
la testa e incontrò il suo sguardo,leggermente divertito. -Non deve:lei è la
mia piccola regina- La donna aggrottò le sopracciglia e lo
fissò,sorpresa. -Credevo di esserlo io...-commentò cercando di non far
sentire il risentimento nella sua voce. Draco si sollevò facendo forza sulle
braccia e si avvicinò al suo viso,un'aria maliziosa sul volto. -Veramente
no...Tu sei la mia vita-le disse a poca distanza dalle sue
labbra. Incredula,Hermione restò a fissarlo per qualche istante,come ad
aspettarsi che da un momento all'altro lui scoppiasse a riderle in faccia o
un'estraneo svestisse i panni di Draco rivelando lo scherzo. Nel frattempo
lui la stava osservando,totalmente consapevole dei suoi pensieri,e avvicinò le
labbra alle sue,dandole un piccolo bacio sulla bocca socchiusa. -Ti ho
sorpreso,vero?-le chiese prima di baciarla ancora. Hermione fece una smorfia
e scosse la testa. -Figurati!Ci vuole ben'altro per stupirmi...E' solo che
non ti facevo così sentimentale-lo prese in giro. -Come ti permetti?Adesso ti
faccio vedere io...-ribattè sorridendo,prima di afferrare entrambe le braccia
della donna e portarla giù sul letto fra le risate di Hermione. Attento a non
pesare sul pancione,Draco si mise su di lei,le mani all'altezza del viso,gli
occhi incatenati a quelli ridenti di lei. -Ridillo se hai il coraggio-la
sfidò. -Andiamo cosa ci sarà poi di tanto terribile nell'essere
sentimentali?-chiese lei accettando la sfida. -Io non sono
sentimentale!Dovresti saperlo ormai che sono una persona altamente
pericolosa...- mormorò riavvicinando le labbra alle sue. Hermione si lasciò
scappare un sbuffo divertito,portandolo ad allontanare il viso e a fissarla
curioso. -Ancora con questa storia? Non ci credo,e scommetto che non ci
credi più nemmeno tu- Un ghigno malizioso apparve sulle labbra
dell'uomo,prima che il viso si abbassasse fino a posare le labbra sulla mascella
di Hermione,sfiorandole leggere. Posando una ridda di piccoli baci,scese
lungo il mento,la gola mordendo la pelle delicata e morbida,accompagnato in
quella mossa dai suoi soffici capelli che accarezzavano il viso di Hermione con
quella speciale carezza. -Non mi incanti!-ribattè lei decisa,sperando di
apparire convincente. Con la coda dell'occhio vide una mano,ancora
all'altezza del suo viso,scendere e sfiorarle il braccio destro prima di
accarezzarle il fianco ed insinuare le dita sotto il tessuto del top,mentre
continuava a baciarle il collo. -Te l'ho...- Le parole le morirono in gola
quando le dita vagabonde di Draco si chiusero attorno al seno
destro,stuzzicandole il capezzolo. Accidenti! -Questo non è leale!-ribattè
in un soffio. Draco alzò il viso dal suo collo,permettendole di vedere quel
ghigno malizioso che lei tanto amava,tornando a fissare il suo sguardo. -Lo
sai che io non gioco mai lealmente...- Alzando la testa leggermente dal
materasso,Hermione fece incontrare le loro labbra,dischiudendo la bocca
nell'istante in cui sentì quella di Draco venirle incontro, allacciandogli un
braccio attorno al collo. Facendo forza su un braccio,Draco si sporse verso
di lei,rispondendo al bacio,felice di aver ottenuto il risultato
sperato. Amava il modo in cui erano riusciti a trasformare i loro litigi,che
li avevano accompagnati per gran parte della loro vita,in schermaglie amorose e
divertenti preliminari erotici:non avrebbe rinunciato a quei battibecchi per
niente al mondo ed era certo che lo stesso valeva anche per Hermione. Il
suono del telefono arrivò a spezzare quell'atmosfera perfetta. Entrambi
cercarono di ignorarlo,sperando che dopo i primi squilli,scattasse la
segreteria,ma quando il suono continuò,Hermione si staccò dalle sue labbra e
incontrò i suoi occhi. -Sarà meglio rispondere prima che si svegli
Prudence-gli disse. Draco sospirò e si staccò dal suo abbraccio,passandosi
una mano fra i capelli e leccandosi il labbro inferiore. -Pronto?- La voce
che lo aggredì non appena portò il telefono all'orecchio lo lasciò spiazzato per
qualche istante. -Blaise che diamine hai da urlare a quest'ora del
mattino?-domandò leggermente risentito per l' interruzione. Quando l'uomo
dall'altra parte del telefono gli spiegò il motivo della sua agitazione e di
quella telefonata notturna,Draco capì che quel momento,quel perfetto momento fra
lui ed Hermione era inevitabilmente perso. -Ho capito...Pansy e Theo sono già
lì?-domandò passandosi una mano sul retro del collo e lanciando un'occhiata ad
Hermione. Si era tirata a sedere e fissava ora lui ora il telefono,in attesa
che lui riagganciasse per rivolgergli le sue domande. -Va bene,va bene sta
calmo!Mi vesto e sono da te-concluse Draco riagganciando il telefono. Sospirò
frustrato e lanciò un'altra occhiata alla moglie,chiedendole con lo sguardo di
impedirgli di uscire. -Vuoi che venga con te?-gli domandò lei con voce
calma. Draco restò in silenzio e poi,con un fluido movimento,scese dal
letto,portando di nuovo il suo sguardo su lei,quasi avesse paura di perderla di
vista. -Veramente sì,ma non possiamo lasciare Prudence da sola-disse
avvicinandosi alla sedia ai piedi del letto e prendendo il paio di jeans che
aveva indossato il giorno prima. Hermione,pensierosa,si morse il
labbro,cercando di trovare un modo per conciliare entrambe le cose. Lanciò
uno sguardo al suo comodino e alla sveglia posata lì sopra e vide che erano
quasi le cinque del mattino. -Mrs Lady arriverà fra un paio d'ore. Posso
chiederle di stare con Prudence,così posso raggiungerti in ospedale...Daphne
avrà bisogno di un sostegno femminile in questa situazione-disse riflettendo a
voce alta. -Tranquilla!Da quanto mi ha detto Blaise,Pansy non si è mossa dal
suo letto neanche un'attimo... Le sta addirittura dando il tempo per la
respirazione-ribattè lui infilandosi una t-shirt gialla. Lei rise e si
alzò,fermandosi di fronte a lui e sistemandogli il colletto della
t-shirt,facendolo sorridere:erano quelle piccole attenzioni che gli facevano
capire che sarebbero restati insieme a lungo. Erano le stesse attenzioni che
aveva più volte visto fra sua madre e suo padre. I capelli spettinati,Draco
si infilò le scarpe da ginnastica e lanciò una rapida occhiata allo
specchio,prima di voltarsi di nuovo verso di lei per salutarla. -Ci vediamo
più tardi!-gli disse Hermione dandogli un veloce bacio sulle labbra. Draco
annuì e si sporse verso di lei per un altro bacio. -Da un bacio a Prue da
parte mia...e mi raccomando non strappazzarti troppo-si raccomandò come faceva
ogni giorno. Hermione sorrise e,dopo una smorfia di divertita
insofferenza,annuì. L'attimo dopo si era smaterializzato.
Era arrivato all'ospedale da neanche un'ora e già aveva
discusso con un'infinità di gente. Appena entrato al San Mungo aveva avuto da
ridire ad una battuta infelice di un'infermiera che, ignara della loro
particolare situazione,alla sua domanda su dove si trovasse Daphne e se poteva
entrare,gli aveva risposto che "la signorina Greengrass era nella sua stanza con
il compagno". Aveva provato il desiderio di spiegarle,ma la cosa che
veramente gli interessava era la bambina:doveva essere presente al momento del
parto. Così dopo aver farfugliato una mezza spiegazione,e ottenuta
l'informazione che desiderava,si era diretto spedito verso la camera di
Daphne. Ma non aveva idea che un secondo cordone di sorveglianza si fosse
insediato di fronte alla porta:una Pansy battagliera e con un cipiglio
militaresco,sembrava pattugliare i pochi metri dinanzi alla porta decidendo chi
aveva o meno il permesso di entrare. Era andato letteralmente su tutte le
furie quando aveva cercato di farlo restare in corridoio. -Ti sei bevuta il
cervello per caso?-le aveva chiesto dimentico delle buone
maniere. -Ehi!Guarda che io lo faccio per la salute della tua bambina:non
credo saresti felice se nascesse una piccola nevrotica...-aveva ribattuto
lei,continuando a tenergli testa. Blaise aveva sospirato e aveva gettato
un'occhiata intorno,cercando Theo,l'unico che in quei momenti di pazzia riusciva
a contenere sua moglie,ma invano. -Dov'è tuo marito?-le aveva chiesto
riabbassando lo sguardo sul suo volto. -A prendere del caffè;non è abituato a
fare queste alzatacce- Blaise aveva annuito,come se la cosa gli importasse
veramente. -Ti rendi conto che mi stai lasciando fuori dalla camera
d'ospedale dove sta per nascere mia figlia?-le aveva domandato cercando di farle
capire che la sua pazzia aveva raggiunto livelli inaccessibili ai comuni
mortali. Pansy aveva annuito tranquilla,come se lo stesse privando
dell'ultima ciambella o qualcosa di altrettanto futile. -Sai anche che non ti
perdonerò mai se dovesse nascere senza di me?Credi di poter affrontare una
responsabilità del genere?- -Il tuo odio o il fatto che lei nasca in un posto
rilassante?-aveva chiesto lei tranquilla. -PANSY!!!- Era veramente al
limite,e sicuramente avrebbe finito per strozzarla! La mora lo guardò qualche
altro istante,poi sospirò,grattandosi la fronte,un'espressione rassegnata sul
volto. -La responsabilità è tua-aveva detto semplicemente prima di farsi da
parte e farlo entrare. Si era fiondato nella stanza e aveva trovato il letto
vuoto. Aveva richiuso la porta e si era guardato intorno,cercando un segno di
Daphne,ma a parte i suoi vestiti perfettamente ripiegati sul comò poco distante
dal letto,non c'era altro. -Duffy!-la chiamò restando fermo a pochi passi
dalla porta. -Sono qui!- Seguì la voce nel piccolo bagno e la trovò in
piedi che sembrava camminare sul posto,le mani poggiate sul lavabo e il viso
rivolto allo specchio. Nell'attimo in cui i loro occhi si incontrarono,un
grande sorriso apparve sul suo viso. -Che stai facendo?-le chiese senza
nascondere la sua sorpresa. -Oh,le contrazioni si sono quasi
fermate...- -Cosa?-la interruppè lui sorpreso e anche leggermente
spaventato. Lei scosse la testa. -Sta tranquillo,capita durante il
parto-lo rassicurò. Blaise annuì,cercando di convincersi che lei aveva
ragione e che lui era soltanto uno stupido maschio apprensivo. -Dov'è
Filippo?-le domandò ricordandosi la frase sciagurata che l'infermiera gli aveva
detto poco prima. -Gli ho detto di andare a prendersi qualcosa da
mangiare...Era troppo agitato-rispose Daphne alzando gli occhi al cielo. Come
se io non lo fossi pensò lui,accennando un sorriso divertito. -Allora che si
fa?-le domandò. Daphne sorrise di nuovo e si voltò,avvicinandosi a lui
permettendogli di allacciarle un braccio in vita e prenderle la mano
sinistra. -Dovrò camminare parecchio per far accellerare le contrazioni...Ti
va di accompagnarmi un pò in giro?- Nonostante le perplessità,Blaise
annuì. Del resto era lì per rendersi utile.
La testa contro il muro del corridoio,allungato su
un panca,Theo sonnecchiava cercando di recuperare quelle preziose ore di sonno
perduto. Sua moglie era al suo fianco,poteva sentirlo dal tocco delicato
della sua mano che non smetteva di accarezzargli il polso,come faceva tutte le
notti prima di addormentarsi. Poco distante da loro,ne avvertiva la
presenza,sedeva Draco,impegnato nella lettura del giornale, o almeno così era
quando aveva aperto gli occhi l'ultima volta. Mugugnò muovendosi sulla panca
cercando invano una posizione più comoda,e sentì sua moglie sorridere,intenerita
e divertita allo stesso tempo. -Ma fa sempre tutto questo casino quando
dorme?-domandò Draco a sua moglie. -Tu riusciresti a dormire in questa
posizione,in mezzo a questo corridoio dove infermiere non fanno che andare
avanti ed indietro?-lo difese lei. Giusta osservazione! Sua moglie era
l'unica capace di mettere a tacere le rispostacce di Draco,oltre ovviamente ad
Hermione. All'inizio della loro storia era stato geloso di quell'intimità,di
quella sintonia,arrivando a pensare di dover rinunciare al suo migliore amico,a
chiudere un amicizia lunga anni prima che si rovinasse
completamente. Fortunatamente non era stato necessario. In poco tempo,nel
giro di poche settimane,lui e Pansy erano riusciti a creare un loro modo di
comunicare,fatto di piccoli cenni e gesti che soltanto loro due potevano
capire,lasciando il resto del mondo fuori. -Che si dice nel mondo?-chiese
Pansy all'amico. Sentì il rumore di carta spiegazzata che gli fece capire che
Draco aveva richiuso il giornale, probabilmente posandolo in grembo,come faceva
sempre. -Le solite cose.Il mondo è diventato meno interessante da quando non
ci siamo più io e Potter a far notizia-commentò scherzoso. -Falla
finita!Tanto lo so che stai diventando un pantofolaio.Dì la verità:ti piace la
vita del marito...-affermò lei sicura. Un lieve tremore al labbro inferiore
lo fece quasi scoprire,quindi cercò con tutte le sue forze di trattenersi e di
non scoppiare a ridere all'immagine di un Draco in pantofole e pigiama
stravaccato sul divano:gli era quasi inconcepibile. Ma era esattamente quello
che stava succedendo! -Piantala!Credi veramente che sia un tale
pappamolle? Ammetto che la vita casalinga con Prue ed Hermione mi piace,anzi
credo mi calzi a pennello, però non diventerò mai un pantofolaio-rispose il
biondo. Pansy rise leggermente. -Sai Draco,l'ultima cosa che credevo nella
vita,era di sposare qualcuno che non fossi tu,lo sai bene. Eppure,eccomi
qui! Completamente persa per mio marito da non riuscire a credere che ci sia
stato un momento nella mia vita in cui non ho amato Theo-la sentì confessare
serena. Il respiro gli si fermò nella cassa toracica,in attesa del seguito
che era certo sarebbe arrivato a momenti. -Cosa?E che fine ha fatto il grande
amore che provavi per me?Sono scioccato!-ribattè fingendosi risentito
Draco. Pansy rise. -E' letteralmente sparito...Puff! Questo però non
c'entra!Quello che volevo dirti era che alle volte diventare pantofolai non è
poi una cosa così terribile. Che bisogno c'è di uscire a cena,o andare a
degli insulsi ricevimenti con persone che a malapena ti sopportano,quando puoi
passare quel tempo con l'uomo che ami o con tua figlia? Con qualcuno che ti ama
per quello che sei e te lo dimostra ogni giorno?- Quella fantastica donna era
sua moglie. Molte volte si era chiesto quanto ci fosse di verità nel modo
scherzoso in cui gli diceva che lo amava,tante volte si era domandato se ci
fosse una parte di lei che ancora aveva dei dubbi. Quel piccolo discorso li
aveva spazzati via completamente:se una donna,amante delle feste e della
società,arrivava a rifiutare degli inviti per passare più tempo con lui,allora
era veramente amore. Vero ed autentico amore che lui sperava di ricambiare in
pieno. -Posso farti un'ultima domanda?Poi ti prometto che ricominciamo a
parlare del tempo-chiese ancora sua moglie al loro migliore amico. Dal
silenzio che seguì immaginò che Draco si fosse limitato ad annuire. -Quante
volte in questi ultimi mesi hai sentito il bisogno di fare vita pubblica?Intendo
più di quella che ti richiede il tuo lavoro. Quante volte il tuo primo
pensiero è stato cambiarti in fretta per uscire invece di sederti accanto ad
Herm per parlare alle gemelle?- Theo alzò gli angoli della bocca,colpito
dall'osservazione della moglie. -Quasi mai-ammise sincero Draco. Pansy
fece scivolare la mano contro la sua e intrecciò le dita alle sue. -Allora lo
vedi che essere pantofolai non è poi così male?- Il cellulare di Draco
squillò e,accompagnato da alcuni sbuffi seguì l'operazione di recupero del
telefono nelle tasche dei jeans. -Sì?...Ok,aspettami giù,vengo a
prenderti- -Che succede?-chiese sua moglie,soddisfando anche la sua
curiosità. -Hermione è all'ingresso. Vado a prenderla- Le parole furono
accompagnate dal suono dei passi di Draco che progressivamente si
allontanavano. Per alcuni istanti lui e Pansy restarono in silenzio,poi sentì
sua moglie fissare il suo viso. -Puoi anche smettere di fingere!-gli disse a
pochi centimetri dall'orecchio. Dannazione lo aveva scoperto! Lentamente
riaprì gli occhi,sperando di avere un'espressione innocente sul
volto. -Tesoro...Ci sono novità?-le chiese,continuando a fingere. Pansy
arricciò le labbra,divertita,e scosse leggermente la testa. -Sei davvero
incorreggibile!-rispose prima di scoppiare a ridere. Era inutile fingere
ancora:lo aveva scoperto! -Come hai fatto a capirlo?Sono stato
bravissimo...-chiese seccato. -Hai smesso di respirare. O eri morto oppure
stavi ascoltando-rispose lei pratica. Sapeva che doveva fare più
attenzione! Rassegnato sospirò e si passò una mano sotto il mento. C'era
qualcosa che non capiva:perchè,se sapeva che la stava ascoltando,aveva detto
quelle cose? Non le dava fastidio l'idea che lui sapesse? -Era giusto che
tu sapessi come mi fai sentire...So che qualche volta sono un pò tirchia quando
si parla di sentimenti-rispose lei senza bisogno che lui le ponesse la
domanda. Theo sorrise e le accarezzò i capelli,scostandoglieli dalla
fronte. -Oh,figurati...Non è affatto un problema. Tanto l'ho sempre saputo
che sei pazza di me-commentò ironico. Pansy si unì al suo sorriso e lo fissò
qualche istante con espressione decisa,prima di posare le labbra sulle
sue,indugiando lenta e appassionata sulla sua bocca. Non aveva bisogno di
grandi dimostrazioni d'amore per sapere che il cuore di Pansy era suo...gli
bastava guardarla negli occhi per capirlo.
La prima,ed unica,figlia di Blaise Zabini e Daphne
Greengrass venne alla luce in un caldo mattino di giugno dopo ore di
travaglio. Blaise assistette al parto cercando in tutti i modi di rendersi
utile senza intralciare il lavoro del medico e degli infermieri:le strinse la
mano,le sollevò la schiena durante le spinte,le deterse infinite volte il viso
dal sudore e quando sua figlia uscì,nonostante le mani tremanti e gli occhi
offuscati dalle lacrime,tagliò il cordone ombelicale. Seguì l'infermiera al
lavaggio,assicurandosi che ci fossero tutte e dieci le dita dei piedi e delle
mani,che i suoi occhi fossero aperti e che tutto fosse a posto,descrivendo ogni
passaggio ad un'esausta Daphne. Nelle orecchie il bellissimo suono del primo
pianto di sua figlia. Dopo che l'ebbero avvolta in una coperta lasciando
fuori soltanto la testa,un'infermiera gliela mise in braccio. -Le sostenga la
testa e la schiena-si raccomandò prima di tornare ad occuparsi di Daphne. In
quei preziosi attimi di solitudine con sua figlia,Blaise fissò i suoi occhi che
lo fissavano con aria truce e la piccola bocca leggermente
dischiusa. Sicuramente si stava chiedendo chi fosse lo scocciatore che
l'aveva disturbata dal suo sonno durato nove mesi. Era la cosa più bella che
avesse visto al mondo:i capelli neri che le coprivano tutto il cranio,la pelle
color caffellatte,e due occhi azzurri che forse con il tempo sarebbero diventati
più scuri,ma che ora sembravano capaci di leggerti dentro al primo
sguardo. -Ehi piccola...Sono il tuo papà-le sussurrò con voce leggermente
rotta. Era meglio mettere le cose subito in chiaro. L'espressione negli
occhi chiari di sua figlia cambiò rasserenandosi. L'infermiera che poco prima
gliel'aveva messa in braccio,ritornò e la prese di nuovo per ulteriori controlli
rassicurando entrambi che l'avrebbe portata nella stanza di Daphne nel giro di
un'ora. Ed ora erano lì:lui seduto su una sedia poco distante dal
letto,adrenalinico ed incapace di staccare lo sguardo da Daphne che,sdraiata sul
letto, teneva la bambina fra le braccia. -Ci crederesti che siamo stati noi a
farla? E' perfetta!-gli disse guardandolo. Blaise sorrise e annuì:capiva
perfettamente cosa intendeva. Dopo tutte le cattiverie,il dolore e l'odio,era
incredibile che fossero riusciti a fare qualcosa di tanto bello. -Già...E' un
pezzo di noi- Daphne sorrise ed annuì:un legame indissolubile che non si
sarebbe mai spezzato. Abbassò lo sguardo sul viso della bambina premuto
contro il suo seno sinistro e sorrise. -Sai credo che tu avessi ragione-gli
disse senza guardarlo. -A che proposito?-domandò lui senza capire. -Helen
non è il nome adatto a lei...Ha più la faccia da Amy-spiegò Daphne alzando lo
sguardo su di lui. Blaise sorrise incredulo. -Dici davvero?Non è che poi
te ne penti?- La donna rise e scosse la testa. -No,è il nome giusto per
lei...Amy Zabini- Amy Zabini...Aveva un bel suono. Incontrando lo sguardo
di Daphne,Blaise sorrise e annuì. -Sembra fatto apposta per
lei-convenne. La donna sorrise e riabbassò di nuovo il viso sul volto della
neonata,sfiorandole una guancia con la punta di un dito. -Filippo vuole
chiedermi di sposarlo-gli disse poi a mezza voce sempre senza guardarlo. Non
era una grande sorpresa:ormai erano quasi cinque mesi che vivevano insieme e ora
che aveva avuto la possibilità di conoscerlo meglio,senza stupide gelosie di
mezzo,Blaise aveva capito che era la persona adatta a Daphne. Lui le dava
serenità e sembrava andare molto d'accordo anche con Ronan,cosa che a lui non
era mai riuscita. Vide gli occhi di Daphne tornare a posarsi sul suo
volto,cercando di capire cosa pensava dall'espressione del suo viso. -Che gli
risponderai?- Lei sospirò. -Forse ti sembrerà una decisione stupida e
molto affrettata,ma vorrei tanto dirgli di sì-gli confessò. Blaise
sorrise. -Allora fallo!Se sposarlo ti renderà felice,che importa di quello
che dicono gli altri? Scommetto che Pansy non vede l'ora di organizzare
tutto-commentò con voce calma. Daphne lo fissò per qualche istante e alla
fine ricambiò il suo sorriso:erano tornati al punto di partenza. Le tante
peripezie di quegli anni alla fine erano servite a recuperare quel perfetto
equilibrio,a ritrovare quell'amicizia che sembrava persa per sempre. Entrambi
avevano ritrovato un'amico. Blaise si alzò in piedi e si diresse verso il
letto. -Dalla un pò a me,altrimenti si dimentica di suo padre!-scherzò
prendendo la bambina in braccio. Sorresse la testa di Amy e la adagiò contro
il suo braccio,mentre gli arrivava alle orecchie il lieve bussare contro la
porta. -Si può?- Si voltò e sorrise quando vide Ginevra e Filippo sulla
porta,in attesa di un cenno per farsi avanti, pronti ad uscire di nuovo nel
corridoio e a lasciarli soli con la bambina. Ma era giusto che anche loro la
conoscessero:anche loro facevano parte della sua famiglia. -Entrate!C'è
qualcuno che non vede l'ora di conoscervi-disse loro. Blaise fece un cenno
con la testa e sorrise a Ginevra che gli si avvicinò velocemente,lo sguardo sul
volto di Amy;Filippo invece si era accostato al letto di Daphne,un grande
bouquet di rose rosa in mano. -Ginevra,ti presento Amy...Non è
bellissima?-domandò Blaise a Ginevra,alzando velocemente lo sguardo sul suo
viso. Lei rise e accarezzò il pugno minuscolo della bambina. -Amy. E'
bellissima,Blaise-gli disse alzandosi sulla punta dei piedi per dargli un bacio
sulla tempia destra. L'uomo chiuse gli occhi sotto quel lieve tocco,e quando
i loro sguardi si incontrarono,il suo sguardo era serio e deciso. Ora sapeva
cosa voleva,sapeva come sarebbe stato il suo futuro. -Ne facciamo uno anche
noi?-le domandò in un sussurro sperando di non farsi sentire da Daphne e da
Filippo. Per qualche istante si fissarono soltanto negli occhi,e senza parole
Blaise ricevette la sua risposta,prima che Amy tornasse a reclamare la sua
attenzione con un piccolo gorgheggio. Ancora una volta qualcuno bussò alla
porta e,prima che qualcuno dei presenti potesse rispondere,Pansy aprì la porta
fermandosi sulla soglia davanti a Theo,Draco ed Hermione. -Allora?Quanto
ancora dobbiamo aspettare per conoscere la nuova arrivata?- -Anni se
dipendesse da me...-commentò Blaise abbastanza forte da farsi sentire
dall'amica. I quattro entrarono nella stanza distribuendosi fra Amy e
Daphne,dispensando complimenti e congratulazioni,abbracci e pacche sulle
spalle. -Congratulazioni Blaise,non credevo potessi fare un capolavoro del
genere!-commentò Theo stringendogli un braccio e tornando a guardare la
piccola,che incurante di tutto il caos intorno a lei restava tranquilla fra le
braccia del papà. -Perchè ancora non hai visto le mie bambine...Loro sì che
saranno un capolavoro!-ribattè Draco. -Sicuramente non grazie a te!-lo beccò
Blaise. -Senti chi parla,ma ti sei visto allo specchio ultimamente?Stai
perdendo i capelli e mi sembra anche che hai un pò di pancetta-fece il
biondo. Blaise sospirò e scosse la testa. -Fatela finita voi tre!Che ne
dite un brindisi?-li zittì Pansy. Blaise camminò con calma fino al letto di
Daphne,dove la mora stava riempiendo dei bicchieri di carta con dello
spumante,esclusi quelli di Hermione e Daphne. Distribuirono i bicchieri e per
alcuni secondi ci fu silenzio mentre tutti prendevano posto attorno al
letto. -Ok...Ad Amy,sperando che la sua nascita segni la fine di tutte le
liti fra i suoi genitori,escluse ovviamente quelle sui suoi pannolini e le sue
pappe-cominciò Pansy. Accompagnati dal suono delle risate degli amici,Blaise
e Daphne sorrisero e con un rapido sguardo sancirono quel patto. -A Sadie e
Prudence che non stanno nella pelle dalla curiosità per la nuova cuginetta e
alle gemelle che presto si uniranno a questo gruppo formato solo di
donne-continuò Pansy. Draco sorrise e posò un braccio sulle spalle di
Hermione avvicinandola a sè,sorridendo quando la sentì posare la sua testa
contro la spalla sinistra. -E se me lo permettete,un'ultimo brindisi:a
noi. A questo fantastico gruppo di amici che è riuscito a sopravvivere ai
tanti problemi e alle tante rotture uscendone sempre più forte. Siamo davvero
fortunati...- Il gruppo restò qualche istante in silenzio,consapevole di
quanto quelle parole fossero vere: se erano riusciti a non abbattersi durante i
momenti bui delle loro vite lo dovevano soltanto alle persone presenti in quella
stanza. Alzarono in silenzio i bicchieri e bevvero il contenuto,lanciando
varie occhiate intorno,cercando un'argomento per spezzare
quell'atmosfera. Draco posò il bicchiere sul tavolino accanto al letto di
Daphne e si schiarì la voce. -Non per offenderti Pan,ma è stato veramente il
discorso peggiore che abbia mai sentito...-commentò. -COSA?-ribattè
lei. -E io ne ho sentiti alcuni davvero orribili!-continuò lui. Entrambi
sapevano che era una bugia e che il biondo era rimasto colpito dal discorso,ma
continuarono a battibeccare sull'argomento a lungo,facendo intervenire anche gli
altri. Era la loro natura,il loro modo di essere amici. Era la loro linfa
vitale,che li animava e li faceva andare avanti...era ciò che li avrebbe tenuti
insieme per sempre.
Salve a
tutti!!!!
Eccoci
qui,alla fine di questo lungo cammino durato mesi e 35 capitoli...Vi confesso
che sono un pò triste all'idea di chiudere questa fiction,ma era venuto il
momento.
Come
sapete,questa è la vera fine,ma ci sarà anche un epilogo,come ho sempre detto
facoltativo,quindi mi pare giusto fare qui i miei
ringraziamenti.
Come al
solito ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno anche quest'ultimo
capitolo e mi scuso x eventuali errori di battitura e ortografia,ma sopratutto
ringrazio i 618 utenti che hanno messo questa storia fra i preferiti e a quelli
che l'hanno consigliata nei vari forum,vi ringrazio troppo
buoni!
Inoltre
un particolare ringraziamento va a tutti coloro che hanno sempre lasciato una
recensione,anche se composta da una sola parola,sopratutto a JC,Lights,Daphne'92,Germana (che ha
continuato a seguirla nonostante le difficoltà imposte dal rating),Kitty Cullen,
Smemo'92,Hollina,Deaselene,Gelb_augen,Erigre,Yumisan,Midnight_Sun,Krisma,Selvaggia_26,
Cocochanel'84 e tantissimi
altri.
E' solo
grazie a voi se la fiction è diventata così bella!
Le
canzoni usate all'inizio del capitolo sono "When I'm
sixty-four" dei Bealtse e "That's what friends are for" di Dionne
Warrick e Stewie Wonder.
Bene,x
il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox
capitolo...
"Epilogo"
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Capitolo 36 *** Avviso ***
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