Un cuore, due capanne

di Camilla L
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***



Capitolo I
 
-Pete... Lily... la cena!-urla la madre dalla cucina.
-Io non ho fame!-risponde la più piccola dei fratelli, ancora intenta a fissare lo schermo della tv che trasmette il suo cartone animato preferito.
-Vieni a mangiare e poi potrai riprendere a guardare i cartoni.-
-Dopo non ci saranno più.-
-Ne guarderai degli altri.-
-Io non ne voglio degli altri: voglio questi.-urla la bambina in direzione della madre.
-Ehi, ragazzina: abbassa quei toni! Ora conterò fino a tre: se al tre non sarai già seduta a tavola e con la forchetta in mano ti potrai scordare la tv per il resto della settimana... e siamo solo a Lunedì.-
-Tanto lo dici sempre poi non lo fai mai.-
-Uno!-
-Poi le cene che prepari tu non mi piacciono: quando andiamo da papà ci porta sempre fuori e possiamo prendere quello che ci piace... non quelle cose verdi e amare che ci fai mangiare tu.-
-Due!-
-Ti ho detto che non ho fame, ma sei sorda?-
-Tre! Ok, ora basta!-urla la madre, avvicinandosi minacciosamente al televisore.
-Non mi fai paura!-commenta la piccola impertinente, iniziando a ringhiare.
-Nemmeno tu me ne fai! Sarai pure una lupa come tuo padre, ma hai pur sempre sette anni.-dice Lydia, prima di alzare la figlia di peso dal divano per poi farla sedere con forza a tavola.
-E guai a te se ti alzi prima di aver mangiato tutto quello che hai nel piatto, chiaro?-chiede Lydia, ormai quasi completamente fuori di sé.
La piccola abbassa la testa e non sembra intenzionata a rispondere...
-Chiaro?-insiste la donna.
-Chiaro!-risponde sottovoce.
-Bene! Ora vado a recuperare tuo fratello e se al mio ritorno non avrai nemmeno iniziato a mangiare le settimane senza tv diventeranno magicamente due: è chiaro pure questo?-
-Si!-
-Perfetto!-
Da quando Lydia e Peter si sono separati, ormai quasi sei mesi fa, è davvero difficile per lei dialogare con quei due piccoli lupetti senza arrabbiarsi ed urlare.
Lily, sette anni appena compiuti, è la fotocopia esatta del padre sia fisicamente che nel carattere deciso e parecchio incline al comando. Pete, che di anni invece ne ha quasi tredici, ha gli stessi capelli rossi ed occhi verdi della madre, ma anche lui è un giovane lupo molto poco propenso a farsi comandare.
-Almeno una sono riuscita a farla sedere!- commenta, l'ormai stremata Lydia, mentre si appresta a salire le scale per andare e recuperare l'altro figlio.
-Pete, è ora di cena, scendi!-comunica al figlio appena apre la porta della sua stanza.
Con gli auricolari infilati nelle orecchie il ragazzo nemmeno sembra vedere la madre.
-E' inutile che fingi di non avermi notato: coi sensi che hai mi sentiresti anche se avessi un concerto direttamente sui tuoi timpani.-gli dice Lydia, afferrando uno degli auricolari e togliendolo con forza dall'orecchio del figlio.
-Non ho fame!-dice solo lui, riprendendo imperterrito ad ascoltare la musica.
-Questa scusa non vale per tua sorella come per te, perciò alza quel sedere dal letto e scendi, ora.-
-Mi hai detto di non uscire dalla mia stanza per nessun motivo ed io obbedisco.-
-Se ricordi bene ho anche aggiunto che sarebbero stati guai se fossi uscito prima di avere il mio permesso: ora ce l'hai, perciò muoviti.-
-Puoi scordartelo!-
-Non rivolgerti a me in un quel modo!-
-Altrimenti? La punizione aumenta? Anche se fosse non mi interessa: la settimana prossima ci sarà la luna piena e staremo con papà perciò qualsiasi punizione tu voglia darmi non avrebbe senso.-
-Avrebbe senso perchè continuerebbe anche se sarete a casa mia. Che hai combinato?-afferma Peter, entrando improvvisamente nella stanza del figlio.
-Niente! È lei che esagera... come sempre.-
-Secondo me non sta affatto esagerando, le sue urla si sentono da molto lontano.-
-Le piace urlare: è una banshee.-
-Pete, piantala di fare l'idiota e raggiungi tua sorella a tavola, mentre tua madre ed io decidiamo quale sia la punizione migliore per te.-
-La so già: è tutto il giorno che me lo ripete.-
-Io non ho ancora detto la mia al riguardo e visto il tono con cui ti rivolgi a tua madre è molto probabile che aumenti.-
-Potevi benissimo startene a casa tua.-borbotta il ragazzo mentre esce dalla sua stanza, lasciando finalmente liberi i genitori di parlare.
 
-Che succede, Lyd? Sei riuscita a tenere testa a me per anni e non riesci a farlo con due ragazzini.-chiede il lupo alla rossa, appena la vede abbandonarsi stremata sul letto del figlio.
-Succede che... non lo so affatto che succede. I miei teneri bambini sono stati sostituiti da queste due piccole reincarnazioni di Satana. Da quando ci siamo separati non ricordo di essermi mai rivolta a loro se non per sgridarli o punirli. Non ce la faccio più, Peter... veramente.-
-Anche con me fanno così e per tutto il tempo non fanno altro che ribadirmi quanto tu sei meglio di me e che a casa mia non vorrebbero venirci mai più.-
-Questo non mi consola, ma almeno so che non ce l'hanno solo con me.-
-Ce l'hanno col nostro divorzio: ecco con chi ce l'hanno.-
-Forse sentirci litigare tutto il santo giorno non era così male per loro come credevamo.-
-Era male invece: non è sano per dei ragazzini sentire i loro genitori urlarsi contro brutte parole dalla mattina alla sera.-
-E' meglio che le urla siano rivolte a loro? Perchè, a quanto sembra, è solo quello che ottengono con loro atteggiamento.-
-Comunque sono veramente figli tuoi, avete la stessa faccia tosta. A me alla loro età non sarebbe nemmeno passato per l'anticamera del cervello di rivolgermi a mia madre come fanno loro con me.-
-Stanno solo cercando di attirare la nostra attenzione in fondo.-
-Ce l'hanno eccome la mia attenzione: Lily resterà senza tv per una o forse due settimane... -
-Meglio così, sembra in trance quando guarda quegli orribili cartoni animati.-
- … e suo fratello non potrà uscire per un mese.-
-Wow! Ci sei andata giù pesante: che ha fatto di così grave.-
-Pesante? Sono stata anche fin troppo buona: è stato sospeso per una settimana per aver fatto a botte con un suo compagno, averlo mandato al pronto soccorso e non contento gli ha pure sfasciato la bicicletta. Non sai che umiliazione trovarmi l'altra madre davanti alla porta che mi accusava di aver educato tuo figlio come un delinquente.-
-Ora mi sentirà, il delinquente. Oltre ad essere una cosa brutta in sé avrebbe potuto far veramente male all'altro ragazzo se non fosse riuscito a controllarsi.-
-Da quel che ho capito è stato Sterek (n.d.a: figlio di Derek e Stiles, anch'egli mannaro) a fermarlo.-
-Perfetto! Non so quante volte gli ho detto di allontanarsi dagli umani quando inizia a sentirsi nervoso.-
-A quanto pare non l'ha fatto volutamente.-
-Comunque tra un po' saprà pure lui cosa si prova a scontrarsi con un lupo nervoso.-
-Quanto nervoso sei?-
-Rilassati! Dicevo per modo di dire, ma comunque mi sentirà: finchè fanno delle storie dentro casa per attirare la nostra attenzione non lo apprezzo, ma posso ancora accettarlo. Far del male a degli umani perchè crede di ottenere qualcosa da noi, assolutamente no.-
-Qualcosa lo otterrà...-
-Certo! Rimanere in casa fino alla vecchiaia.-
-Dobbiamo fargli capire che per loro non cambierà niente anche se saremo separati.-
-Sembra una missione impossibile, ma vedrai che ce la faremo. Abbiamo lottato con cose molto peggiori che la testardaggine di due ragazzini.-
-Caratteristica che hanno perso da te.-
-Anche tu non sei da meno e comunque cos'ha combinato la piccola? Dopo avermi aperto la porta è andata dritta a sedersi a tavola borbottando qualcosa riguardo a robacce verdi e amare.-
-Stamattina ho lottato per farle fare colazione, che poi sono riuscita a farle bere solo un po' di succo di frutta, il pranzo l'ha portato a casa praticamente intatto e dice che mangia solo quando viene da te perchè li porti sempre fuori e possono mangiare quello che vogliono. Per non contare i capricci di ogni sorte che fa ogni volta che c'è da farle fare qualcosa.-
-Sia chiaro che io li porto fuori solo perchè la mia cucina li avvelenerebbe, non cero perchè voglio viziarli o fargli apprezzare di più quel che mangiano con me che la tua cucina salutare.-
-Io lo so, ma sembra che i nostri lupacchiotti lo vedano come un punto a tuo favore.-
-Dalla settimana prossima mangeremo a casa, vedremo se non rimpiangeranno le tue robacce verdi e amare.-
-Guarda che non devi cambiare le tue abitudini, basta fargli capire la vera ragione per cui con te mangiano sempre pizza e patatine e non verdure lesse.-
-Certo che sono cose che proprio non si possono paragonare, scusa se te lo dico, ma la tua cucina a volte è eccessivamente salutare.-
-Lo faccio per bilanciare con quello che gli fai mangiare tu.-
-Facciamo che entrambi ci diamo una regolata: io meno fast food e tu meno verdure lesse e tofu, ci stai?-
-Perfetto! Chissà che inizino a lamentarsi meno e a mangiare di più.-
-Questo sarà il primo passo, poi un po' alla volta risolveremo tutto.-
-Mi viene da ridere.-afferma sorridendo la donna.
-Come mai?-
-Per far funzionare il nostro matrimonio ci siamo dovuti separare.-
-Già! Credo che sia la prima volta negli ultimi dieci anni che prendiamo delle decisioni senza scannarci.-
-Quando abbiamo deciso di separarci l'abbiamo fatto serenamente.-
-Le decisioni migliori sono sempre quelle che abbiamo preso litigando, però. Perfino avere un secondo figlio.-
-Che intendi dire?-
-Niente! Sono solo stanca! Andiamo giù dai ragazzi?-
-Ok! Credo che ci stiano aspettando.-
-Per sentirci di nuovo urlare?-
-Sanno quello che gli spetta, soprattutto Pete.-
-Prima di iniziare con le urla ti va un po' robaccia verde.-
-E va bene, almeno Lily sarà contenta: ce ne sarà di meno per lei.-
Sorridendo si dirigono vero la cucina. È assolutamente vero: prima del divorzio conversazioni così tranquille difficilmente ci sono state. Forse per la loro unione non è ancora detta l'ultima parola, ma ora come ora sembra andare bene così, almeno per loro: per quanto riguarda i figli è tutta un 'altra storia.
 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Capitolo II
 
La famiglia Hale cena in religioso silenzio, ma ognuno di loro sa che quella non è altro che la quiete che precede la tempesta, soprattutto per i due ragazzi.
-Io ho mangiato tutto quello che avevo nel piatto, ora posso andare a guardare la tv?- E' la piccola Lily a rompere quel silenzio quasi irreale per quella casa.
-Certo che no! La settimana di punizione è già iniziata.-le risponde la madre.
-Ma avevi detto che...-
-Avevo detto che se non avessi iniziato a mangiare, al mio ritorno sarebbero diventate due, ma la prima l'avevi già ottenuta coi capricci che hai fatto prima di venire a tavola e durante tutta la giornata, a dire la verità.-
-Sei cattiva!-
-Non mi interessa: tu la tv per una settimana te la scordi e guai a te se ti ci avvicini.-
-E se lo facessi?-chiede lei maliziosamente.
-Lily, risiediti immediatamente su quella sedia.-le intima il padre.
-E perchè?-
-Perchè lo dico io: ecco perchè.-
-Sei cattivo come lei!-
-Lo sono molto di più, perciò ti conviene fare ciò che ti ho chiesto se non vuoi finire in guai ancora più grossi di quelli in cui già sei.-
-Da quando non abiti più con noi non mi piaci più.-
-Non ti devo piacere, devi solo fare quello che ti dico.-
-Io non mi siedo! Ho già finito di mangiare, non ci sto a tavola se non devo mangiare.-
-Lily, siediti, per l'amor del cielo e falla finita con questi capricci inutili che non ti portano da nessuna parte se non in punizione.-urla Lydia, mentre fa sedere la figlia a tavola come aveva già fatto prima di cena.
-Ma si può sapere che vi prende? Sembra che ultimamente non facciate altro che darvi da fare per farci arrabbiare e farvi punire, ma ci provate gusto a sentirci sempre urlare?-chiede Peter ai figli.
-E voi ci provate gusto ad essere così str...-la frase di Pete è bloccata quasi sul nascere da uno scappellotto del padre.
-Chiamaci ancora in quel modo e non riceverai solo uno scappellotto, sono stato chiaro? Il nostro atteggiamento nei vostri confronti è cambiato quando voi avete iniziato a comportarvi tutt'altro che bene e non il contrario. Innanzitutto vedete di portarci più rispetto e vedrete che saremo meno cattivi e meno... quell'altra cosa... -
-E poi scusati immediatamente, non siamo dei tuoi amici, non puoi parlarci come ti pare e piace.-aggiunge anche Lydia.
-Voi potete fare tutto quel che volete e noi no: vi sembra giusto?-chiede il ragazzo.
-Noi siamo gli adulti e anche noi, alla vostra età, dovevamo fare quello che i nostri genitori ci chiedevano di fare.-spiega Peter.
-Detto da te sembra una barzelletta.-
-Ok, basta! Ora mi hai veramente stancato!-urla Peter, ormai in preda all'ira.
-Che vuoi fare, eh? Picchiarmi? Fallo, ma non pretendere che non mi difenda.-
-Non mi permetterei mai di fare una cosa del genere, ma non tirare troppo la corda: ora stai veramente esagerando.-
-Voi... voi... potete fare tutto... potete prendere decisioni senza interpellarci e noi? Noi stiamo qui a subire e basta!-
-Che vuoi dire?-
-Dovresti capire da solo che voglio dire e comunque scusatemi: questa conversazione è durata anche troppo.-dice il ragazzo, tentando di alzarsi dalla sedia prima che la mano del padre lo trattenga.
-Io non ho finito di parlare! Se non hai niente da dire ascolta e basta.-
-Come vuoi!-esclama Pete, più scocciato che mai.
-Innanzitutto ti confermo che nel prossimo mese ti sarà assolutamente vietato uscire di casa, se non per andare a scuola. Durante la settimana di sospensione, visto che sarà quella in cui starete da me, al mattino ti alzerai presto per allenarti e al pomeriggio studierai, possibilmente senza obbiettare. Ed infine, visto che questo mese la paghetta non ti servirà, darai l'intera somma al tuo compagno per ripagargli i danni alla bicicletta.-
-Ma stai scherzando spero? I suoi sono ricchi sfondati e quello era solo un catorcio con le ruote, non una bicicletta.-
-Non mi interessa: tu glieli darai e basta. E se non dovessero bastare risparmierai finchè non avrai raggiunto la somma che ti serve.-
-E tu? Tu sei d'accordo con lui?-chiede poi alla madre.
-Al cento per cento.-
-Ovviamente! L'unica volta che siete d'accordo è quando avete deciso di mettermi agli arresti domiciliari.-
-Ma la smetti di fare l'idiota? Ma veramente non ti rendi conto di quello che hai fatto o fai solo finta? Ma lo sai che i suoi genitori avrebbero potuto benissimo denunciarti? E se in preda all'ira gli avessi fatto molto più male? Che sarebbe successo? Eh?-
-Non ero in preda all'ira, ero solo stanco di essere preso in giro da quello, tutto qui.-
-Tutto qui? Gli hai rotto una costola e sfasciato la bicicletta per una presa in giro e l'unica cosa che sai dire è: “Tutto qui”? Ma stai dicendo sul serio?-
-Certo!-
-Ma lo sai che per quelli come noi il limite tra ira e furia cieca è davvero sottilissimo? Che basta pochissimo per sfoderare gli artigli e tagliare la gola a qualcuno dopo una banalissima lite?-
-Forse per te: io mi so controllare.-
-Questo lo dici tu e solo perchè non hai mai raggiunto quel limite che una volta valicato non ti fa più tornare indietro.-
-Tu ne sai qualcosa, vero?-
-A parte che qui si sta parlando di te e non di me e comunque io ho pagato a caro prezzo i miei errori. Voglio solo che a te non debba succedere. Vivere col rimorso di aver ferito o, peggio, ucciso qualcuno è una pena che non auguro a nessuno, tanto meno ai miei figli.-spiega il maggiore dei lupi, facendo brillare i suoi occhi azzurro metallo, frutto del suo più grande errore.
-E comunque ho un accordo con Sterek.-
-E che centra ora?-
-Se uno dei due sta per perdere il controllo l'altro dev'essere pronto a fermarlo.-
-Dev'essere? Sul serio? E se per caso perdessi il controllo proprio durante quegli unici dieci minuti al giorno in cui non siete insieme? Magari perchè a te è venuta la malsana idea di pestare un ragazzino con la lingua troppo lingua.-
-Sam Callaway non è un ragazzino con la lingua lunga, è un emerito coglione.-
-Non avresti comunque dovuto fare a botte con lui o, meglio, dargliele di santa ragione.-
-Sono anni che tormenta me e Sterek ed oggi ha davvero esagerato. So benissimo che non dovrei prendermela con chi non si sa difendere da me, ma per lui ho dovuto fare un'eccezione.-
-Eccezione? L'hai mandato al pronto soccorso, Pete.-
-Se non l'avessi fatto io prima o poi l'avrebbe fatto qualcun altro, lo odiano tutti.-
-Non è comunque una buona scusa.-
-Pete, è inutile che ti arrampichi sugli specchi: le tue azioni non hanno giustificazioni.-interviene Lydia.
-Ha ragione tua madre: quello che hai fatto è parecchio al di sopra dei limiti.-
-Mi spiace, ok? Cos'altro devo dirvi?-
-Non devi dire niente, ormai quel che fatto è fatto. Ora devi solo fare in modo che cose del genere non si ripetano mai più.-
-Io potrei promettervi che non farò mai più niente del genere, ma solo ad una condizione.-
-Ma che stai dicendo? Qui non sei tu quello che detta le condizioni.-prosegue Peter.
-Allora niente da fare.-
-Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Tu ci assicuri che ti comporterai bene: punto e basta!-
-Mi spiace, ma non posso farlo: non se prima non avrò ottenuto ciò che voglio.-
-La tua mi sembra una richiesta assurda, ma su, dicci qual'è questa condizione. Con questo, però, non voglio dire che accetteremo. Vero, Peter?-
-Certo che no!-
-Ok, ma prima voglio dirvi che questa non è una richiesta solo mia, ma è anche da parte di Lily. Vero, pulce?-
-Si!-risponde solo, la piccola di casa-
-Ha tutta l'aria di un ricatto, ma dite: cos'è che volete?-chiede nuovamente la donna.
-Noi vi prometteremo anzi, vi assicureremo che non ci comporteremo più così, ma voi dovete fare una cosa per noi.-
-E cosa sarebbe?-
-Voi dovrete tornare insieme.-
 
Peter e Lydia hanno sempre saputo che la fonte del pessimo comportamento dei loro figli non è altro che il loro divorzio, ma arrivare al punto di essere addirittura ricattati da loro non se lo sarebbero mai aspettati…

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Capitolo III
 
-Papà non andare via!-urla tra i singhiozzi la piccola Lily, correndo tra le braccia del padre.
-Non me ne vado, non ora: stiamo ancora parlando.-le sussurra lui, facendola salire sulle proprie ginocchia.
-Non accetterete la nostra richiesta, vero?-chiede invece Pete.
-Non è così semplice.-gli risponde la madre.
-Come immaginavo! Voi non state facendo niente per cercare di aggiustare le cose. Sono stato un illuso a credervi quando ci avete detto che questa era solo una situazione momentanea: “Una fase passeggera”, l'avete definita. Ed invece dopo sei mesi siete ancora al punto di partenza.-
-Credi che a noi piaccia farvi soffrire?-gli chiede la madre.
-A questo punto forse si.-
-Guarda che è l'esatto contrario.-
-Vivere due giorni con te, altri due con papà, avere sempre le valige in mano, avere due case, due letti, uscire da scuola senza sapere chi ci sarà a prenderci e con quale di voi due quel pomeriggio staremo... ah! Proprio una meraviglia!-
-Non ho detto che sia bello, ma solo che tutto quello che facciamo lo facciamo per voi. Quando abbiamo deciso di separarci voi siete stati la nostra priorità, non era giusto per voi continuare a vivere con due genitori che non facevano altro che urlare e litigare tutto il giorno.-
-Hai detto giusto, mamma: avete deciso. A noi non è stato chiesto niente. Non avete mai pensato che magari a noi potesse piacere di più quella situazione che questa?-
-Pete, quella situazione non faceva bene a nessuno e lo sai.-interviene il padre.
-Noi c'eravamo abituati a sentirvi litigare, voi siete fatti così. Urlavate, ma per lo meno vivevamo tutti insieme. Ora continuate a farlo e per di tu vivi dall'altra parte della città.-
-Ora litighiamo molto meno di prima.-puntualizza Lydia.
-Certo! Vi vedete pochissimo e quando lo fate è per parlare di noi o perchè uno dei due ci ha accompagnato a casa dell'altro. Lily ed io non abbiamo nemmeno più una famiglia, ma solamente due case.-
-Questo non è assolutamente vero. Quello che tuo padre ed io proviamo per voi non è mutato di una virgola.-
-Si, ma ora è diverso. Tutto diverso.-
-Vedi, Pete, quando tua madre ed io ci siamo separati avevamo messo in conto che alcune cose avrebbero potuto migliorare, ma altre anche peggiorare. Stiamo cercando di darvi una vita serena, una stabilità anche se ora avete due case. Voi avrete sempre una famiglia, sempre: questo non cambierà mai e poi mai, anche se ora vi sembra tutto strano e diverso. Capisci quello che intendo dire?-
-Si, ma...-
-Ma... non mi pare però che voi stiate facendo di tutto per tornare ad essere una famiglia come intendete voi. Comportamenti come quelli che avete tenuto negli ultimi tempi portano solo tensioni e nervosismo tra di noi, senza contare che non andrebbero tenuti in alcun caso. Picchiare un proprio compagno, atti di vandalismo o fare storie per farvi fare anche la minima cosa sono tutte cose che non dovrete più fare e nemmeno ricattarci per farci tornare insieme. Quando vi abbiamo detto che la nostra separazione era una cosa momentanea era vero e ve lo diciamo pure ora. Ci stiamo provando a attenuare le nostre divergenze, ma non è così facile e ci vorrà del tempo. Lo capite questo?-continua il padre.
-Quanto tempo?-chiede Lily.
-Non lo so, piccola, nessuno può saperlo.-le risponde Peter, accarezzandole dolcemente i capelli.
-Ma dopo staremo ancora tutti insieme?-chiede ancora.
-Questo non possiamo promettervelo, ma ci stiamo provando. Ci darete una mano?-
-Come, papà?-
-Comportandovi bene: dovrete fare solo quello. Io ogni tanto vorrei venire qui per stare con voi e fare qualcosa che ci piace.-
-Come guardare la tv tutti insieme?-
-Esatto! Ma se continuerete a comportarvi come non dovreste non faremo altro che litigare, urlare, rimproveravi e punirvi. È questo che volete da noi o che torniamo ad essere la famiglia che eravamo prima?-
-Ci stai dicendo che è colpa nostra se siete ancora separati?-chiede Pete.
-Assolutamente no, ma pure voi dovrete fare la vostra parte. Vostra madre ed io non possiamo tornare insieme solo perchè i nostri figli ci ricattano o se l'unico tempo che passiamo insieme lo passiamo a discutere su quale sia la punizione migliore per voi. Questa sera avrei potuto venire qui per stare con voi, tutti voi ed invece non ho fatto altro che rimproverarvi. Ti sembra che abbia speso bene il mio tempo con voi?-
-No!-
-Mi fa piacere che tu abbia capito perchè ricatti come quello che ci hai fatto non li voglio più sentire: voi dovete comportarvi bene perchè è così che dovete fare, non perchè in quel modo credete di ottenere ciò che volete, chiaro?-
-Chiarissimo!-
-Bene! E per te, piccola, è tutto chiaro?-chiede alla figlia, alzandole il mento con le dita in modo da farsi guardare negli occhi.
-Si!-
-Ok! Visto che siete entrambi in punizione ora mettete i vostri piatti nel lavello e filate dritti a letto.-interviene Lydia.
-Ma è prestissimo!-puntualizza suo figlio, sbuffando.
-Nel comportarvi bene c'è compreso anche il non lamentarsi delle punizioni e poi sai che succede quando ti lamenti troppo, vero?-
-Si, lo so... la punizione aumenta e visto che devo già stare relegato in casa per un secolo...-commenta il ragazzo senza mai smettere di sbuffare.
-Visto che lo sai vedi di alzarti e di fare quello che ti ha ordinato tua madre, adesso.-aggiunge anche il padre.
-Ufff!-Di malavoglia Pete si alza posa i suoi piatti nel lavello e si dirige verso le scale senza nemmeno salutare.
-Vale anche per te, signorina.-dice Lydia alla figlia.
-Ma io...-
-Ma tu ora filerai dritta a letto e nel tuo possibilmente, non in quello di tuo fratello o nel mio.-precisa la madre.
-Posso almeno avere il bacio della buonanotte?-
-Certamente!-le risponde il padre baciandole la testolina castana.
-Anche da te, mamma?-
-Certo! Vieni qui.-le dice, invitandola tra le sue braccia.
-Quando vieni a letto controlli che la finestra sia chiusa e che non ci sia nessuno sotto il letto.-
-Lo faccio ogni notte perchè dovrei fare diversamente?-
-Ok!-
Lily riceve il bacio della buonanotte e poi, dopo aver salutato di nuovo i genitori, va spedita verso il piano superiore.
 
-Cos'è questa storia della finestra e della presenza sotto il letto? A me non l'ha mai chiesto.-chiede Peter all'ex moglie una volta rimasti soli.
-Perchè tu, in caso di minaccia, saresti in grado di proteggerla e con te in casa si sente più sicura.-
-Mi stai dicendo che quando sono soli con te vive con la paura di essere aggredita?-
-Più o meno si! Ma basta assicurarle di essere sola in camera e tutto passa.-
-Perchè lo so solo adesso?-
-Non è niente di grave, Peter. Tutti i bambini hanno paura dei mostri sotto il letto.-
-La nostra bambina no, però. Lei non ha mai avuto di questi problemi, lei sa che...-
-Cosa? Che i mostri sono reali e che una volta che sarà grande potrà essere una di loro?-
-Non sarà un mostro.-
-Però sia lei che Pete promettono bene.-
-Sono solo vivaci ed in cerca di attenzioni, ogni ragazzino sano lo è.-
-Si, ma loro non sono ragazzini come gli altri. Non è normale che un figlio ti ringhi contro quando lo rimproveri.-
-Io lo facevo ed anche i miei nipoti. Cora ha imparato prima a ringhiare che a parlare, sua madre aveva il timore che potesse comunicare così per sempre.-
-Derek lo fa ancora.-scherza Lydia, abbozzando un sorriso
-Al suo piccolo umano piace così.-
-Già!-
Tra Peter e Lydia non c'è mai stato nessun tipo di imbarazzo, nemmeno quando erano ancora una giovane banshee ed il suo lupo sociopatico, come lo definiva sempre lei. Ora invece sembra regnare sovrano quando hanno esaurito l'argomento figli e questo proprio non va bene per una coppia che sta provando di tutto per risolvere i loro problemi...
-Tornando a noi... che vogliamo fare?-E' Peter il primo a rompere il silenzio.
-Io ho intenzione di sparecchiare, lavare i piatti, farmi una bella doccia, controllare che la mia bambina non sia minacciata dai mostri e poi andarmene a letto. Tu fai quel che ti pare.-spiega la donna, iniziando il primo dei suoi intenti.
-Abbiamo finito di parlare?-
-Io sono stanca, Peter. Stanca. Lotto tutto il giorno contro i miei figli che non ne vogliono sapere di darmi retta e contro... lasciamo stare.-
-Contro cosa, Lyd? Contro cosa?-le chiede lui, raggiungendola davanti al lavello.
-Contro di te, ok? Io lotto ogni santissimo giorno contro di te. Tu non sei qui, ma è come se ci fossi e questo non va assolutamente bene.-
-Che vuoi dire?-
-Niente! Tornatene a casa, Peter. Ne riparleremo in un altro momento.-
-No, ne parliamo ora. Io sono venuto qui per parlare ed ora lo faremo.-
-Ti ho chiamato per discutere dei nostri figli e l'abbiamo fatto, perciò ora puoi anche andare.-
-Abbiamo appena detto ai ragazzi che stiamo facendo di tutto per risolvere i nostri problemi e non lo possiamo fare senza parlare.-
-Ora non ne ho voglia: è stata una lunga giornata.-
-Lo so, ma sono qui, Pete e Lily sono nelle loro stanze...-
-Una volta mi dicevi così quando volevi fare sesso.-
-Vorrei fare anche quello, ma non credo che tu sia dello stesso avviso.-
-Peter!-lo riprende.
-Che c'è? Sono un uomo, ho le mie esigenze.-
-Non dirmi che in questi sei mesi tu... non... -
-Certo che no! Ma per chi mi hai preso?-
-Sei un uomo libero, avresti potuto benissimo farlo.-
-Non lo sarò finchè non avrò firmato le carte del divorzio.-
-Visto che non sembri intenzionato ad andartene ti va una tazza di caffè?-chiede poi Lydia che, rassegnata, torna a sedersi al tavolo della cucina invitando il lupo a fare lo stesso.
-Certo!-
-Sei stato bravo prima coi ragazzi.-
-Grazie... anche tu: siamo una bella squadra quando ci impegniamo.-
-Dico sul serio: hai saputo rigirare le carte in tavola con un paio di parole. Prima ci ricattavano e poco dopo li hai convinti che il loro comportamento ci impedisce di concentrarsi sul nostro matrimonio: è stata una bella mossa.-
-E' la verità: da quando hanno iniziato a dare di matto non siamo più riusciti a scambiare due parole senza parlare di loro.-
-Sono i nostri figli, penso sia una cosa normale.-
-Certamente, ma parlare anche di noi di tanto in tanto non credo sia vietato.-
-Loro sono la priorità, lo saranno sempre, anche se il loro più grande desiderio è rivederci insieme prima di pensare a noi dobbiamo essere sicuri che loro stiano bene e che la smettono di commettere una stupidaggine dopo l'altra.-
-Sono da sempre la mia priorità: ho perfino assecondato la tua decisione di separarci per loro.-
-Era inevitabile, prima o poi sarebbe successo comunque... anche se fosse stato per te...-
-Io ti amo e non m'è mai importato molto se per noi parlare voleva dire litigare, tra noi ha sempre funzionato così, ma ammetto che per Pete e Lily potesse essere poco gradevole.-
-Poco gradevole? Lily ha imparato le parolacce sentendoci litigare.-
-Si, forse non le abbiamo dato un gran bell'esempio da quel punto di vista.-
-Prima che nascessero Pete e Lily ci trovavo quasi gusto a litigare con te, era il nostro modo di amarci. Poi è arrivato Pete e tra noi sembrava tutto diverso, avevamo finalmente iniziato a parlare come due persone normali e così abbiamo deciso di avere Lily, per qualche anno ha funzionato poi non so cosa sia successo e siamo tornato al punto di partenza. Non ci fossero i ragazzi sarebbe tutto più semplice, non mi interesserebbe discutere con te ogni volta che ci rivolgiamo la parola, sei così sexy quando sei arrabbiato, ma...-
-Ma ora non siamo più soli e loro hanno la precedenza su tutto, lo so anch'io.-
-E allora che intendi fare? Stare qui a parlare per sempre di questo? So anch'io che dobbiamo cercare di...-
-Voglio fare questo!-sussurra Peter, avvicinandosi improvvisamente alla rossa e facendo collidere le loro labbra.
-Peter... noi...-
-Noi siamo ancora legalmente sposati e ho il sacro santo diritto di voler baciare mia moglie.-
-Noi... noi... possiamo...-
-Se lo pensi veramente perchè non mi stai respingendo?-
-Perchè... perchè... non posso farlo...-
Il bacio ci mette poco a diventare sempre più appassionato e a trasformarsi in qualcosa che li spinge fino al letto che fino a qualche mese fa condividevano...
 
-Mi è sempre piaciuto il ritmo del tuo cuore.-afferma la rossa, posando la testa sul petto nudo del lupo.
-Penso sia come tutti gli altri.-
-No, non lo è! Ha un potere calmante su di me... lo ha sempre avuto, fin da quando, dopo il morso, mi hai ritrovata che girovagavo nuda nel bosco e mi ha convinta a tornarmene a casa. Ti ricordi cos'hai fatto?-
-Si, sembravi in trance, ma il tuo cuore batteva all'impazzata, così ho preso la tua mano e l'ho posata sul mio, in modo che potessi copiarne il ritmo.-
-E' stato lì che mi sono innamorata di te, è stato lì che ho capito qual'era il vero Peter Hale.-
-E chi era?-
-L'uomo che amo e che amerò per sempre, quello che sarebbe stato il padre dei miei figli e colui di cui non posso fare a meno.-
-Se non puoi fare a meno di me perchè stai cercando di allontanarmi.-
-Perchè mi ero illusa di poter far funzionare la mia vita, la nostra famiglia senza di te.-
-E dopo aver fatto l'amore con me hai capito di non potercela fare?-
-Avevo qualche sospetto anche prima, ma...-
-Ma...?-
-Mi sei mancato immensamente, Peter. Più di quanto potessi immaginare.-
-Non sarà nemmeno la metà di quanto tu sei mancata a me, Lyd.-
-Ti amo, brutto lupo sociopatico.-
-Questo significa che torneremo a litigare con regolarità e i nostri figli non avranno più giustificazioni quando daranno il peggio di loro.-
-Esattamente, marito.-conferma lei, afferrando tra le mani il viso del suo lupo e baciarlo.
-Aspetta!-Peter scosta di poco le labbra da quelle di Lydia.- Che significa che lotti ogni giorno contro di me e che non sono, ma è come se ci fossi?-
-Che ti amo alla follia e che dalla mia testa e dal mio cuore non te ne sei mai andato.-
Il bacio ora può proseguire e probabilmente ci sarà pure una replica di quello successo poco fa... mandare i figli a letto resto ha i suoi vantaggi.
Forse non saranno una coppia tradizionale, Peter e Lydia, ma si amano come pochi sanno fare. Hanno fatto rinunce, sono cambiati in questi anni, ma ne è valsa la pena, se alla fine quello che hanno è la loro famiglia unita e... litigiosa.
 
 
FINE

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