Eight Months Later

di LaurettaLoveNCIS
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Classic Rourine ***
Capitolo 2: *** She Wasn't My Mother ***
Capitolo 3: *** Similar ***
Capitolo 4: *** A Pending Issue ***
Capitolo 5: *** Camping And Company ***
Capitolo 6: *** Thanks New Friends ***



Capitolo 1
*** The Classic Rourine ***


Da circa tre giorni ha ripreso a vivere come otto mesi fa.
La sua routine era una vera e propria lista di impegni, tutto programmato,bastava uno starnuto a farle saltare l’intera giornata:
*Sveglia alle 5.00
*Figlia a scuola
*Lavoro
*Acquisti giornalieri
*A dormire alle 21.30
Tutti i giorni la stessa storia, era sempre impegnata fuori casa, e la “famiglia” (se così si più definire), la vedeva ben poco, in pratica era come se vivesse in un albergo.
Ed ora, dopo otto mesi, non sembra cambiata affatto.
 
Era un sabato pomeriggio,ed era in servizio, ma essendo un giorno feriale avrebbe staccato prima. Appena uscita dal suo ufficio si dirige verso il parcheggio dove aveva sostato l’auto per tutto il suo turno di lavoro, sale a bordo, allaccia la cintura e mette in moto, si accorge poi di aver dimenticato il cellulare ed un paio di documenti sulla sua scrivania, allora spegne il quadro, ma, non appena gira la chiave, l’intero settore dove lavorava la Santelli salta in aria.
Il marine di guardia che ha visto tutta la scena, interviene immediatamente ma ormai per la donna non c’è più niente da fare.
 
Alla base intanto…
Z- Tony, vuoi spiegarmi che c’è di divertente nel mangiare fino a scoppiare guardando un film che hai visto circa un milione di volte nella tua vita ? Non è più divertente uscire con gli amici o…
T- Stare chiusi nel proprio scantinato a costruire barche lontano da tutto e da tutti ? Isolato dal mondo ?!
Ziva a quel punto comincia a ridere ma, di colpo si ferma e…
T- E’ dietro di me vero ?
Non fa in tempo a finire la frase che gli arriva uno scappellotto dritto dritto dietro la nuca…
T- Buongiorno capo ! dormito bene ?
G- C’è una marine morta alla base di Arlington prendete le vostre cose !
Si incamminano verso l’ascensore e mentre Ziva sta per premere il pulsante le scappa una risatina:
T- Che cos’hai da ridere ?!
Z- Mi fai ridere perché non riesci proprio a capire quando stai parlando a vanvera !
T- Ma adesso è colpa tua però !
Z- Ma che centro io !!! Io ti ho solamente fatto una domanda e sei tu che hai risposto in modo inopportuno sapendo che quando dici certe cose Gibbs ti piomba alle spalle e ti schiaffeggia !
T- Ma lui lo fa con affetto ! Diglielo anche tu pivello !
Gibbs interviene:
G- Allora hai frainteso…
T- Ma…
G- Basta chiacchiere ! Muovetevi c’è un cadavere che ci aspetta e una famiglia che vuole risposte.
 
Si recano sul luogo dell’incidente.
Tony comincia col prendere le misure e fare gli schizzi mentre Tim cercava l’ordigno esplosivo che ha causato l’esplosione e assieme a Ziva trova un classico esempio di bomba che accendendo l’auto di arma e spegnendola esplode, niente di sofisticato ne difficile da costruire ma sicuramente opera di uno con le mani pulite, non è cosa di tutti i giorni costruire una bomba o magari non è da tutti saperlo fare…
Ducky e Jimmy stavano esaminando il corpo ormai “abbrustolito” del tenente Emy Santelli.
 
Tornano al quartier generale:
G- Ditemi cosa avete trovato
T- Tenente Emy Santelli di stanza ad Arlington, è tornata dall’Iran da tre giorni, fedina pulita, ho parlato con il suo superiore, dice che non ha niente da dire sul tenente, forse un po’ scontrosa ed a volte approfittatrice ma nell’ambito lavorativo era un modello.
M- Ho controllato e-mail e tabulati, tutto regolare.
G- La famiglia ?
Z- La Santelli è separata da più di due anni, ha una figlia tredicenne ed un compagno che è un maresciallo dell’ esercito.
G- Il marito ?
Z- Capitano di corvetta Enzo Conti ora in missione sulla USS Midway di San Diego
G- La figlia ora dov’è ?
Z- Calcolando l’ora, credo a scuola…
G- Quindi mi pare d’aver capito che sia sola, e con il compagno della madre non può stare…Ziva e Tony, andate a prenderla a scuola, starà con noi
T- Subito capo, gli dobbiamo dire della madre ?
G- No ci penserò io, tu McGee, va ad aiutare Abby con la bomba…
McGee allora scende da Abby mentre Tony e Ziva si recano alla Washington International School dove va a scuola la figlia del tenente defunto…

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Capitolo 2
*** She Wasn't My Mother ***


McGee allora scende da Abby mentre Tony e Ziva si recano alla Washington International School dove va a scuola la figlia del tenente defunto…
 
Mancavano dieci minuti al suono della campanella e gli agenti attendevano in auto:
T- Ehi Ziva…No niente…
Z- Dimmi Tony, ti ascolto.
T- Niente, lascia stare…
Z- Ora sono curiosa, sputa la rana !!!
T- Veramente si dice sputa il rospo, e comunque volevo dirti…ti ricordi quando siamo usciti con Abby e McGee, quando ti ho...si insomma ti ho…baciata…
Ziva arrossendo un po’, annuisce:
T- Per te ha significato qualcosa quel bacio ?
Dopo aver riflettuto per un secondo:
Z- E’ lei Tony, è la figlia del tenente, andiamo a prenderla.
DiNozzo sbruffando un po’, scende dall’auto e seguendo la collega, attraversa la strada.
Si dirigono verso di lei e allontanandola un po’ dai suoi compagni mostrano i distintivi e si presentano dopo essersi assicurati che fosse lei:
Z- Laura Conti ?
L- Si, chi lo vuole sapere ?
T- NCIS, agente super speciale Anthony DiNozzo ed agente speciale Ziva David.
L- Agenti della marina, vero ?! E’ successo qualcosa ?
Z- Devi venire con noi alla base, lì ti diremo tutto.
L- Ok…
Durante tutto il viaggio non parlarono molto, Tony le aveva chiesto solo come era andata a scuola, giusto per sdrammatizzare, mentre con Ziva non ci fu dialogo,erano entrambi molto imbarazzati per ciò che era successo prima di scendere dall’auto, DiNozzo continuava a pensare se mai avesse avuto una risposta…
Arrivano al quartier generale, li, Gibbs li stava aspettando:
G- Ciao Laura, io sono l’agente speciale Gibbs
L- Piacere di conoscerla…
G- Piacere mio, ora devi venire con me, ti dirò tutto.
Entrano in sala riunioni, si siedono e Gibbs le offre un bicchiere di aranciata, lei lo ringrazia:
G- Di niente.
L- Perché sono qui ?
G- Dobbiamo parlarti di tua madre…
L- Ha fatto qualcosa che doveva ?
G- Tua madre è…è morta stamattina.
L- Com’è successo ?
G- E’ stata coinvolta in un esplosione.
L- Io al suo posto me lo sarei aspettato…
G- … che intendi ? Non sembri molto dispiaciuta…
L- No, non fraintenda, mi dispiace, solo che non è mai stata una madre.
G- In che senso ?
L- Era sempre in missione, e quando tornava in patria la vedevo al massimo un ora al giorno non di più, da quando sono nata avrò passato un anno in tutto con lei…
G- Mi dispiace, puoi dirmi qualcosa su di lei ?
L- Come le ho già detto si può dire che non la conoscevo nemmeno, passavo pochissimo tempo con lei, ma cercherò di essere d’aiuto in qualsiasi modo.
Jethro porta Laura in sala operativa e chiede a Ziva di stare un po’ con lei mentre lui doveva scendere da Abby e Tim per sapere se avevano qualcosa di nuovo.
 
Nel laboratorio di Abby…
G- Ciao Abby, avete trovato qualcosa ?
A- Ciao Gibbs, niente di particolare nei componenti, tutti facili da rimediare ma essendo siglati si può risalire al rivenditore e così abbiamo fatto…
G- Abby…taglia corto !
M- La maggior parte dei componenti sono stati acquistati in una ferramenta in fondo alla strada di NOME STRADA, qui c’è l’indirizzo ed il nome del proprietario.
Gibbs da un bacetto sulla guancia ad Abby ed una pacca sulla spalla a Tim:
G- Bravi, bravi entrambi, insieme siete imbattibili, ma anche da soli !!!
Gibbs sale, e trova la scrivania di Ziva vuota, ma prima che aprisse bocca, DiNozzo interviene dicendo che è andata insieme alla ragazza in sala relax, per parlare un po’ e per mangiare qualcosa dato che non quest’ultima non aveva pranzato, aggiungendo:
T- Sai capo, mi è molto simpatica la piccoletta, ha un nome italiano, proprio come il mio, e se ne è resa conto, cioè voglio dire, in quanti prendono in considerazione il fatto che ho origini italiane, devi sapere che sa anche parlarlo abbastanza bene…
G- Lo credo bene, è italiana !
T- Wow !!! Davvero ?! Non lo sapevo !!!
G- E’ nata in Italia, si è trasferita con la sua famiglia in America quando aveva 8 anni…
 
Intanto in sala relax Laura e Ziva sembravano andare molto d’accordo…

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Capitolo 3
*** Similar ***


Intanto in sala relax Laura e Ziva sembravano andare molto d’accordo…
Gibbs stava per andare da loro ma poi ha deciso di lasciarle tranquille, magari l’agente David avrebbe potuto aiutarla, avendo passato dei brutti momenti come lei, forse sarebbe riuscita a farla sfogare un po’.
Mentre la ragazza stava mangiando, Ziva stava riflettendo su cosa dire, in quei momenti non si è mai troppo preparati, d'altronde aveva appena perso la madre, ma non fu lei a fare il primo passo, bensì Laura, che alzando lo sguardo verso l’agente che sedeva avanti a lei dice, con voce un po’ indecisa:
L- Posso farle una domanda agente David ?
Z- Ehi, chiamami pure Ziva, e…si dimmi pure !
Risponde strizzandogli un l’occhiolino.
La ragazza prende fiato e comincia parlare:
L- Ti è mai capitato di…sentirti sola ? Convinta di non essere capita da nessuno ? Io ogni giorno mi sento così, mi chiudo in me stessa, e ormai ho imparato a vivere da sola…io, me, Laura e solo un cuscino come testimone…
Ziva a quelle parole si commosse perché la rispecchiavano completamente, capiva come si potesse sentire, anche a lei capitava, ogni singolo giorno…
Z- Ti capisco perfettamente, so come ti senti, io non ho mai avuto nessuno e tutt’ora non ho nessuno se non degli amici fantastici sui quali posso contare pienamente…
L- Sei fortunata ad avere degli amici che ti vogliono bene, io non ne ho…
Z- Sai, anche io sono sempre stata sola, mia madre è morta quando ero solo una bambina, e mia sorella quando ero ancora in Israele, lei era ancora piccola e aveva ancora tanto da vivere, mio fratello…Bhè lui è stato ucciso qui in America non moltissimo tempo fa, era un terrorista, ha ucciso migliaia di persone, anche l’ex agente dell’NCIS Kate Todd della quale ho preso il posto, che però non ho mai avuto occasione di conoscere, so che era bravissima nel suo lavoro e aveva tanta voglia di vivere, e pur sapendo che Ari aveva fatto del male a moltissima gente innocente…..era pur sempre il mio fratellastro, il fratello con cui sono cresciuta, quello che stava con me quando mio padre non c’era, lui era il direttore del Mossad e aveva ben altro da fare che stare con i suoi figli, noi eravamo i suoi ultimi pensieri, voleva solo addestrarci per essere come macchine da guerra senza sentimenti ne emozioni…lui non c’è mai stato per noi…per me…ma il solo pensiero di avere un padre, ti aiutava nei momenti di debolezza…e quando anche lui è morto mi sono sentita come vuota, sola al mondo…poi sono arrivati i miei amici, la mia…vera famiglia, loro che mi sono sempre stati accanto, quelli su cui ho sempre potuto contare e con cui posso parlare di ogni cosa e…
Non riuscì a finire la frase, le veniva da piangere, in quel momento voleva solo piangere ma non voleva farsi vedere debole...
Cercò di nasconderlo ma una lacrima le scese lungo la guancia per poi andare a cadere dentro la tazza di caffè appoggiata sul tavolino sotto di lei, Laura voleva aiutarla, in qualche modo (era una ragazza molto affettuosa e dolce), poi l’unica cosa che le venne in mente era…un abbraccio, gli abbracci risolvono sempre tutto, ti fanno sentire protetta, al sicuro e forse era solo quello di cui Ziva aveva bisogno, allora si alzò in piedi e mentre camminava per arrivare dall’altra parte del tavolo dove sedeva l’agente David, sussurrò sottovoce per paura di essere inopportuna:
L- Non sai quanto mi dispiace…
Prese fiato poi disse:
L- Posso…posso abbracciarti ?! Ti farà sentire meglio…
Con quelle parole fu presa un po’ alla sprovvista, rispose poi di no aggiungendo anche di non preoccuparsi, ma la ragazza aveva ormai capito che stava parlando con un tipo molto riservato, che credeva di non aver mai bisogno di nessuno, allora le andò in contro e abbracciandola le disse:
L- Se ci teniamo tutto chiuso dentro, anche la…
Z- …anche la reazione più…più dura sembra legittima…lo so, hai...hai ragione…
L- Lo dice sempre un’amica di mio padre, si chiama Rachel, ed è molto saggia…
Laura poteva sentirla singhiozzare ed a questo punto veniva da piangere anche a lei…ma per sdrammatizzare, mentre le porgeva un fazzoletto, tenendoselo uno per lei, disse:
L- So che non ci conosciamo bene ancora, e scusa se sono così schietta ma, se non la smettiamo di piangere tutte e due, qui ci vorranno 3 pacchi di fazzoletti per asciugarci tutti i liti di lacrime uscite dai nostri occhi…
Entrambe fecero un accenno di sorriso e mentre si asciugavano gli occhi camminavano per andare in bagno a sciacquarsi la faccia, non potevano farsi vedere in quelle condizioni !!!
Varcarono la porta e si ritrovarono davanti Gibbs che con l’intenzione di andarle a chiamare le aveva viste abbracciate ed era rimasto lì ad aspettare che la situazione si calmasse un po’:
Z- Gibbs…posso spiegarti…
G- Non serve…andate…vi aspetto in sala conferenze c’è il capitano di corvetta Enzo Conti in diretta dalla USS Midway.
Z- Grazie…Andiamo Laura.
Al contrario di quello che pensava Ziva, Gibbs era contento che finalmente erano riuscite a sfogarsi, ogni tanto fa bene parlare e sapeva benissimo che lui non era un buon esempio da seguire…
 
A questo punto quest’ultimo si reca in al punto di incontro dove Abby lo stava aspettando e una volta arrivate lì anche le due ragazze, gli addetti fecero partire la chiamata:
G- Buonasera capitano Conti, io sono l’agente speciale Gibbs e lei è l’agente speciale David
E- Buonasera agenti, ciao Laura come stai ? Ho saputo stamattina, di tua madre…
L- Ciao babbo, io stò bene, invece a te come ti va a bordo della Midway ?
E- Sono contento, anche qui va tutto ok, grazie !
L- Quando potrai tornate ?
E- Non credo presto, nei prossimi giorni c’è il fermo per gli aerei, causa nebbia, vi arriverà un e-mail dal comandante quando sarà possibile per i piloti alzarsi in volo.
L- Ah…perfetto, anche la nebbia ci mancava…
E- Lo so, mi dispiace tanto, e nel frattempo con chi starai ?
L- Bhè io…
Z- Può stare da me ! Sempre se per lei va bene…
A- E io potrei darti una mano !
L- Per me va benissimo, e…grazie !!!
A- Di niente ! Lo facciamo volentieri !
E- Non so come ringraziarvi, ora devo andare, ho un esercitazione tra un quarto d’ora, ciao tesoro, e fai la brava, buona serata agenti e mi raccomando trattatemela bene !!!
Z- Stia tranquillo capitano, è in buone mani!
Gibbs fa cenno di interrompere la chiamata e dice ad Abby di portare la ragazza giù con lei in laboratorio perché ora avevano bisogno di lavorare e di andare avanti con le indagini.
Così Gibbs e Tony vanno alla ferramenta dove sono stati acquistati i componenti della bomba ed arrivati lì, dopo aver parlato con il proprietario (che però non ricorda chi ha acquistato quegli oggetti) ed essersi assicurati che le telecamere di sicurezza funzionassero inviano le registrazioni dell’ultima settimana a McGee che al loro ritorno ha già trovato un possibile sospettato.
Ziva, mentre cercava il suo indirizzo, trova un articolo con la sua faccia che dice che quattro giorni prima era sparito, il caso era seguito dall’Fbi.
Tim si ricorda allora di aver sentito la notizia sentito al notiziario.
Jethro chiama Fornell per parlare dei casi collegati, Vance aveva deciso che per questa volta NCIS e Fbi avrebbero lavorato insieme.
Alla fine della riunione nell’ascensore di Gibbs e Tobias si decide di mettere sotto controllo il cellulare di Joseph Smith, così se avesse ricevuto e effettuato chiamate o mandato sms, loro sarebbero stati avvisati e sarebbero riusciti a rilevare la sua posizione.
E così fu, aspettarono per quasi una giornata intera ma ne valse la pena, individuarono la sua posizione, il segnale proveniva dall’interno di un capanno.
NCIS e Fbi si recano nel punto segnato sulla mappa…

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Capitolo 4
*** A Pending Issue ***


NCIS e Fbi si recano nel punto segnato nella mappa…
Alcuni agenti erano posizionati sul retro del capanno mentre Gibbs e Fornell, con le loro rispettive squadre, buttando giù la porta, dopo aver sparato alla serratura che bloccava l’ingresso, credevano fosse vuoto ma accanto ad una trave poco lontano dal fondo della struttura, trovano il ragazzo, legato con una corda vecchia e consumata, con una benda a coprirgli la bocca.
Gibbs si avvicina, sfodera il coltello e tagliando la corda che lo teneva legato, lo libera.
Dopo essersi ripreso, Joseph Smith, comincia a parlare raccontando quello che il rapitore lo a costretto a fare durante questi quattro giorni, ma purtroppo non ricorda molto.
Con le sue informazioni, poche ma importanti, gli agenti cercano di ricostruire il rapimento ed i quattro giorni passati:
Era stato fatto salire in una macchina nera con finestrini oscurati da due omaccioni alti e grossi dall’aria al quanto terrificante, per poi essere portato nel luogo del ritrovamento, lì dopo una botta in testa tutto diventa buio fino a quando non viene svegliato da un rumore confuso, forse uno sparo.
Circa un oretta dopo, il rapitore, munito di passamontagna, slega il ragazzo dandogli una lista con degli oggetti da acquistare in ferramenta ricattandolo dicendo che se non avesse fatto tutto quello che gli diceva la sua famiglia avrebbe fatto la stessa fine del Tenente, per rendere l’idea gli aveva mostrato la foto dell’esplosione, e dopo essere tornato con il materiale è stato costretto a costruire un’altra bomba per essere poi di nuovo legato per un tempo indefinito, fino a quando non è stato salvato dagli agenti…
Facendo mente locale Smith ricorda di aver scattato una foto all’aggressore con il cellulare che però quest’ultimo gli ha requisito distruggendolo davanti ai suoi occhi, fortunatamente scordandosi della micro SD nella quale erano racchiuse tutte le foto, certo era un po’ ammaccata, ma Abby avrebbe potuto fare miracoli.
L’amnesia era quasi normale, secondo Ducky è stata causa di una forma lieve della sindrome post traumatica da stress, dovrebbe essere temporanea, presto potrebbe cominciare a ricordare.
Dopo essersi assicurato che il ragazzo stesse bene, Gibbs, va da Abby per sapere se aveva trovato un nome per il volto del rapitore.
Quando arriva al laboratorio, Abby stava disegnando assieme a Laura:
G- Ehi Abby, ciao Laura, hai trovato un riscontro ?
A-Non ancora ma credo che…(Il computer suona, ha trovato un riscontro)…Oh ecco fatto, il nome del rapitore è Mohammed Hejazi, è un terrorista Iraniano indagato per traffico illecito di armi e ironia della sorte, è venuto in America il giorno appena dopo quello in cui il tenente ha fatto ritorno a casa, devo dire che è stato davvero  ingamba, è riuscito ad evitare tutte le telecamere della città, addirittura quelle dell’aeroporto !
G- Grazie Abby, e…complimenti Laura disegni davvero bene !
L- Grazie agente Gibbs !!!
G- Chiamami solamente Gibbs…
 
Gibbs torna al piano superiore:
G- Ziva, prendi le chiavi dell’auto…
Z- Dove andiamo ?
G- Base di Arlington, a parlare con il superiore del tenente, Abby ha identificato il rapitore come Mohammed Hejazi, McGee, Tony cercatemi delle informazioni su di lui, andiamo Ziva.
Gli agenti si recano ad Arlington.
Vengono ricevuti dal capitano Trevor Morgan, l’agente David gli mostra la foto e senza rifletterci un solo minuto capisce subito di chi stavano parlando, la Santelli seguiva questo trafficante in Iran ma non era riuscita ad incastrarlo, perchè i suoi otto mesi di missione erano terminati.
Finito di parlare con lui, Gibbs si rende conto di non aver parlato ancora con qualcuno, il compagno del tenente.
Ziva e Gibbs tornano alla base, McGee convoca il maresciallo e Tony intanto non aveva trovato niente che il capo già non sapesse sul conto di Hejazi.
Quando Fabian Serafoni arriva alla base Gibbs lo invita a seguirlo nella sala riunioni per parlare dell’attentato.
Entrano nella stanza e dopo essersi seduti l’agente gli mostra la foto del terrorista:
G- Conosce quest’uomo ?
F- No…non mi sembra, chi è ? Centra qualcosa con l’attentato ?
G- Si, abbiamo motivo di credere che sia stato lui a posizionare la bomba nella macchina della sua compagna, ha mai sentito nominare un certo Mohammed Hajazi ?
F- Ora che mi ci fa pensare…si, Emy parlava spesso di un certo Hajazi…
G- Che cosa le ha detto di lui ?
F- Non molto, so soltanto che è cominciato tutto in Iran, Emy aveva capito che Hajazi è coinvolto in un traffico illegale di armi. Ultimamente si sentiva in colpa per non essere riuscita a fermarlo…
G- Deve essere venuto in America per fermarla prima che lei fermasse lui…Grazie per la sua collaborazione le faremo sapere appena avremo novità.
F- Grazie agente Gibbs, per qualsiasi cosa, chiedete pure !
 
Intanto da Abby…
Ziva stava andando da loro per prendere Laura e per dirle di andare via, ma prima di entrare si sofferma per qualche minuto sulla porta mentre le sentiva parlare:
L- (Mentre stava giocando con Bert) Sai, anche io ho un orsetto di peluche, si chiama Teddy, dormo con lui da quando avevo quattro anni, e…mi manca tantissimo...
A-Ti capisco, io adoro il mio Bert !…ma se vuoi posso prestartelo !
Disse Abby facendogli l’occhiolino.
Ziva, che aveva ascoltato tutta la conversazione aveva già un idea in mente che continuava ad elaborare mentre entrava nel laboratorio per avvertire le ragazze di aver finito il turno di lavoro e che potevano tornare a casa, ma prima di andarsene l’agente David doveva passare in sala operativa per prendere la sua roba.
Mentre quest’ultima prende lo zaino i spalla, Laura guardando lo schermo al plasma dice tra se e se “Come mi piacerebbe lavorare con loro un giorno, e avere la loro determinazione…”.
Ziva non avendo capito cosa aveva detto, considerando che stava bisbigliando, le chiese di ripetere ma lei imbarazzata risponde con un semplice “Oh no niente, stavo pensando a voce alta !”, l’unico che in realtà aveva capito era Gibbs…
Prima di andare, Ziva chiede un’ultima cosa al capo:
Z- Senti Gibbs, stavo pensando di portare Laura in campeggio, solo per un giorno, e mi stavo chiedendo, posso prendermi un giorno di riposo domani ? Da quello che ho capito lei ama la natura e credo che le possa far piacere…
G- Va bene…ma Abby mi serve, dovrete andare solo voi due, te la senti ?
Z- Intendi se so difendermi ? Bhè credo che tu sappia già la risposta…
G- Siate prudenti, ci vediamo dopo-domani
Z- Grazie, a lei ancora non ho detto niente, quindi se ci sono cambiamenti ti faccio sapere.
G- Tranquilla, prenditi un giorno di riposo e divertitevi ! Buona serata
Z- Altrettanto, ciao Tony, ciao McGee, ci vediamo dopo-domani !
L- Ciao a tutti ragazzi ! Buona serata !
Salutò Laura sorridendo.
Tony guardando McGee sussurra:
T- Ha detto dopo-domani ?
M- Si Tony….domani ha preso un giorno libero…
T- Come ha fatto ha convincere Gibbs ? Sai perché non verrà al lavoro ?
M- Si ma non te lo dirò !!!
Tony scocciato rispose con un ghigno alquanto rabbioso…
Le ragazze a questo punto salgono in ascensore e tornano a casa.
 
A casa dell’agente David poco più tardi…
Ziva e Laura entrano in casa e mentre Abby finiva di apparecchiare la tavola e Ziva comincia a preparare la cena, la giovane ragazza, loro ospite, va a farsi una doccia.
Era il secondo giorno lì con loro quindi aveva già sistemato tutte le sue cose, o almeno la maggior parte.
Dopo essersi data una bella rinfrescata, Laura si reca in cucina da dove proveniva un invitante profumino che inondava tutta la casa.
La cena è pronta, si siedono tutti a tavola e cominciano a mangiare, il menù quella sera prevedeva dei piatti tipici mediorientali, come i Falafel, couscous e per finire in bellezza un dolce famoso soprattutto in Israele, il Baklava, un dolce di pasta sfoglia con miele e noci, era davvero buono
Ziva era davvero brava a cucinare e aveva stupito tutti cucinando quei piatti:
A-Complimenti amica mia, non sapevo che fossi così brava a cucinare !
L- Davvero ! Anche meglio di un ristorante !
Z- Grazie ragazze !
Finito di cenare, dopo aver riordinato la tavola e lavato i piatti, le ragazze decidono di vedere un film, ma non avendo idee, Ziva la sera stessa aveva chiesto un consiglio a Tony per un film adatto ad una tredicenne.
Passarono la serata sedute sul divano mangiando pop corn e bevendo succo d’arancia, poi ad una certa ora, dopo la fine del film tutti al letto.
Appena entrate in camera da letto per la ragazza c’era una sorpresa che la attendeva, Ziva, prima di andarsene dal lavoro e dopo aver sentito la conversazione tra Laura ed Abby in laboratorio era andata nel magazzino delle prove per vedere se c’era l’orsetto al quale Laura era molto affezionata, così quella sera Teddy la aspettava seduto sul letto accanto al cuscino.
Appena Laura entra in camera gli occhi le se posano subito su di lui poi dopo essersi assicurata che fosse stata lei a riportarglielo, guardando Ziva dice una sola parola:
L- Grazie…
Z- Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere…
L- E hai pensato bene…grazie grazie grazieee !!!
Z- Di niente ! Ma ora, forza ! A nanna ! Domani dobbiamo alzarci presto, ho una sorpresa per te !
L- Va bene…Ma di che si tratta ?
Z- Non ti dirò niente ! Sennò che sorpresa sarebbe !! E non provare ad insistere, da questa bocca non uscirà niente !!!
L- Mmm…ok…
Insieme sistemarono le coperte a terra (Sin dalla prima sera, non ostante le avessero offerto il letto, Laura aveva deciso di dormire in terra con loro) e dopo essersi date la buonanotte chiusero gli occhi augurandosi di fare sogni d’oro…
.
.
.
Scusate se ho pubblicato con due giorni di ritardo ma ultimamente ho avuto molto da fare con i preparativi per la scuola e la festa della mia città...spero almeno che questo capitolo vi sia piaciuto... P.S. Per un pò non potrò pubblicare a causa della scuola Baci e Abbracci
A presto
 LaurettaLoveNCIS 

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Capitolo 5
*** Camping And Company ***


Dopo essersi date la buonanotte chiusero gli occhi augurandosi di fare sogni d’oro…
 
Alla base gli agenti si stavano dando da fare per indagare sul terrorista, ma niente di nuovo, fino a quando McGee non controlla il passaporto e nota che è stato usato da poco al Washinghton Dulles International Airport, subito pensano ad una fuga, poi la telefonata che conferma l’idea, Hajazi  era stato fermato alla frontiera.
Arrivati all’aeroporto Hajazi li stava “ aspettando” ammanettato, all’ufficio immigrazione.
Dopo averlo ritirato ed averlo portato alla base, viene trasferito nella sala interrogatori, ora non restava che aspettare Vance, questo interrogatorio voleva gestirlo lui, ma aveva avuto un contrattempo con Kayla, che si era ammalata il giorno precedente e per di più la baby sitter doveva andare al funerale della madre.
Da quando Jackie se né andata, per il direttore è tutto più difficile, tra la casa, i figli ed il lavoro non aveva proprio tempo per gli straordinari, ma questo interrogatorio voleva seguirlo lui, si sentiva particolarmente coinvolto, era morta una donna, una madre e una compagna, e come lui, i familiari volevano risposte, e volevano vedere l’assassino dietro le sbarre…
 
Intanto in campeggio…
 
L- Ehi Ziva, posso aiutarti a montare la tenda ?
Z- No non ti preoccupare, ho quasi finito…
L- Ok…Cosa posso fare ?
Z- Mmmmm…fammi pensare…Ecco !...Se ti va puoi preparare la tovaglia da pic-nic sotto quell’albero laggiù e sistemare i panini…
L- Subito capo !!! Ahahah vado !
 
Laura stava finendo di sistemare per il pranzo, Ziva aveva già finito di montare la tenda e sistemare all’interno i sacchi a pelo per la notte quando le squilla il cellulare, era Gibbs, voleva sapere come stava andando e soprattutto voleva dare una bella notizia a Laura, il capitano sarebbe partito dalla Midway due giorni dopo per tornare a Washington.
Dopo aver riattaccato con il suo capo, Ziva dà subito la bella notizia alla ragazza che reagisce abbracciandola forte forte.
 
Era ancora presto, quindi decisero di andare a pesca, era un passatempo che Laura amava e avendo portato con se la sua canna voleva coinvolgere anche Ziva.
C’era un fiumiciattolo proprio davanti al prato dove avevano deciso di alloggiare.
Sistemarono le canne all’ombra di un grosso albero e si sedettero su due grosso sassi.
Mentre aspettavano che un pesce abboccasse, Ziva era andata a fare un giro per il campo che era lì accanto a cercare dei fiori, giusto per fare qualcosa…
Dopo un’oretta circa una trota salmonata abbocca all’amo e viene pescata con successo e sistemata all’interno di una busta che poi immergono nel fiume in modo fa mantenere il pesce fresco. 
 
Circa a mezzogiorno le ragazze cominciano a mangiare:
Z- Ho preparato un pranzo delizioso !!!
L- Hai ? Perché non ti ha aiutato nessuno ?
Z- Abbiamo…scusa…
L- Così va meglio !!!
Insieme cominciarono a ridere fragorosamente fino a far uscire le lacrime dagli occhi, poi dopo essersi riprese finirono di pranzare.
Dopo aver finito di mangiare ad aver sparecchiato si stesero a terra guardando il cielo e le nuvole che stavano cominciando a ricoprire il cielo:
Z- Prima che cominci a piovere, ti va di fare una passeggiata nel boschetto qui accanto ?
L- Certo !!! Io adoro i boschi !!!
Z- Allora andiamo !
Detto questo presero l’occorrente e si incamminarono…
Arrivati davanti al entrata del bosco a Laura sorse un dubbio…:
L- Ziva…abbiamo preso la bussola ?
Z- Ma che bussola…non serve ! Ci sono io !!!
L- Sai orientarti ?
Z- Si ! Certo !! Anche molto bene !!!
L- Ne sei sicura ??? Scusa se sono diffidente, non è che non mi fido di te, è solo che non vorrei rimanere tutta la notte nel bosco al freddo e insieme ai lupi…
Z- Tranquilla………sai, quando ero piccola mio padre portava me ed i miei fratelli, con gli occhi bendati, all’interno di un bosco vicino casa ed una volta all’interno dovevamo trovare l’uscita da soli…era uno dei pochi “giochi” che nostro padre ci permetteva di fare, ma solo perché era una sorta di addestramento sull’orientamento…in fondo però ci divertivamo, io adoravo passare del tempo assieme a Tali, mia sorella, ed Ari, mio fratello…
L- Wow ! Che storia ! Mi sarebbe piaciuto conoscerti quando eri piccola, saremmo di sicuro diventate amiche !!!
Z- Davvero ? Lo penso anche io ! Ma in fondo siamo diventate comunque amiche no ?
L- Si ! Vero !!!
Ziva le sorrise e Laura ricambiò, poi l’agente si interruppe dicendo:
Z- Sarà meglio che ci sbrighiamo, il tempo sta’ diventando brutto e penso che stia per piovere…
Si incamminarono subito e man mano che si addentravano tra gli alberi il cielo diventava sempre più brutto fino a cominciare a diluviare, di corsa tornarono all’accampamento per rifugiarsi nella tenda.
Dopo una mezz’oretta circa il sole tornò a splendere.
Erano circa le 7 di sera ed entrambe avevano una gran fame, iniziarono così a mangiare, la trota pescata la mattina, qualche panino avanzato del pranzo, dei frutti di bosco che avevano preso nel bosco al volo prima che cominciasse a piovere, poi a Laura venne in mente un’idea:
L- Ormai abbiamo già il fuoco acceso no ? Che ne dici se arrostiamo dei marshmallow ?
Z- Ottima idea !!! Valli a prendere golosona ! Io preparo la brace…
 
Si sistemarono lì accanto sedute su due ciocchi di legno a cuocere i marshmallow infilati su di un bastoncino di legno.
 
Cominciava a farsi buio e le ragazze erano molto stanche, avevano avuto una giornata molto divertente ma anche stancante, infatti appena ebbero finito di mettere apposto si chiusero all’interno della tenda e non appena dissero “Buonanotte” si addormentarono:
Z- Ti sei divertita oggi ?
L- Si tantissimo ! Grazie per la splendida giornata, grazie davvero !
Z- Sono contententissima che ti sia piaciuta ! Io non esco molto. Parecchio del tempo lo passo al lavoro e la sera quando torno a casa sono troppo stanca per uscire con le mie amiche, che tra l’altro la maggior parte di loro stanno in Israele considerando che quasi tutta la mia vita l’ho passata lì, e sono stata contentissima di passare una giornata diversa dal solito ed in buona compagnia !!! Sei davvero molto simpatica e mi trovo molto bene con te !!!
L- Anche io ! In questi giorni sono stata benissimo con te ed Abby siete fantastiche !!! E…se vuoi…so che sono un po’ piccola ma…qualche volta potrei uscire con te e farti compagnia… no ok scusa…come non detto… è che sono sempre sola, qui non ho amici e credo che mai ne avrò, e ora che ho trovato qualcuno alla quale sono simpatica e che mi accetta per quella che sono… -disse imbarazzata
Z- Ehi tranquilla ! Capisco cosa provi, a me succede lo stesso, al giorno d’oggi se non sei come gli altri non sei nessuno, e molta gente mi giudica solo perché non mi vede per quella che sono ma l’unica cosa che riesce a considerare sono mie origini, solo perché sono ebrea…e…va bene, sarei davvero felicissima che qualche volta mi facessi un po’ di compagnia ! -gli diventarono gli occhi lucidi, questo aspetto la faceva stare male-
L- Davvero ? Cioè vuoi dire che non ti importa di quello che dirà la gente se esci con una ragazzina di 13 anni ?
Z- No di certo !!! Nella società di oggi per qualsiasi cosa fai o sei vieni sempre criticata, tanto vale essere chi sei veramente !!! Prendi Abby, lei fuori è esattamente com’è dentro !
L- Si ! Hai pienamente ragione ! Questo è un altro motivo per cui la adoro !!!
 
Ziva accennò un sorriso poi disse:
Z- Dai ora dormiamo che si fa presto ad arrivare a domani mattina !
L-  Ok…Notte Ziva e grazie ancora…!
Z- Di niente, l’ho fatto volentieri ! Layla Tov…
 
 
Ciao a tutti, eccomi qua, sono tornata ! Scusate se non ho scritto per un po’, ma con la scuola mi è molto difficile scrivere, cercherò comunque di pubblicare regolarmente, vi prego ragazzi non odiatemiii !!! Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto ;) Visto Ziva com’è dolciosa ??? *-* Ahahahah !!!
Un bacione e al prossimo capitolo! Shalom !!!
LaurettaLoveNCIS

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Capitolo 6
*** Thanks New Friends ***


Ziva accennò un sorriso poi disse:
Z- Dai ora dormiamo che si fa presto ad arrivare a domani mattina !
L-  Ok…Notte Ziva e grazie ancora…!
Z- Di niente, l’ho fatto volentieri ! Layla Tov
 
Laura e Ziva dormirono tutta la notte.
La mattina seguente quando Laura si svegliò vide Ziva che stava sistemando l’attrezzatura.
Erano circa le 8 del mattino e alle 9 dovevano essere in ufficio, quindi aveva pensato di cominciare a preparare e di lasciar dormire un po’ di più la bambina.
Z- Ma buongiorno !!! Dormito bene ?
L- Buongiorno…benissimo grazie ! Te ?
Z- Bene grazie…
L- Perché non mi hai chiamata prima ? Ti avrei aiutato a sistemare…
Z- Siccome tra un po’ devi ritornare a scuola e dovrai ricominciare a svegliarti presto, ho preferito farti dormire un po’ di più !
L- Grazie, come sei gentile ! Ma ora che sono sveglia, bando alle ciance !!! Comincio a smontare la tenda ed a piegare le coperte !!!
 
Intanto alla base…
Gibbs, Tony e Tim stavano assistendo all’interrogatorio di Hajazi, stavolta gestito da Vance:
V- Perché l’hai fatto ?
H- Fatto cosa ?
V- Hai messo una bomba all’interno della macchina del tenente Emy Santelli ecco cosa hai fatto !!!
H- Io fatto niente !
V- Oh certo ! Quindi non hai neanche rapito quel ragazzo per spedirlo a comprare l’occorrente per costruire la bomba ?!
H- No, io no fatto !
V- Abbiamo trovato quel ragazzo che ci ha raccontato tutto ! La prossima volta che distruggi un cellulare, ricordati di distruggere anche la micro SD !!!
H- Io distrutto tutto !
V- Ah ! Vedi allora chi è stato ! Hai ucciso quella donna innocente ! Volevi farla fuori in Iran ma non ci sei riuscito, allora l’hai seguita in America per terminare l’opera ! Una volta qui lei non ti avrebbe più dato fastidio !
H- Una volta qui lei avrebbe denunciato !
V- Bhè hai comunque finito la tua carriera anche se hai ucciso il tenente !
Gibbs entra e lo prende in manette, il terrorista aveva appena vinto un viaggio per il carcere di massima sicurezza di New York, ed era stato fortunato a non finire a Guantanamo.
Hajazi era scortato da tre agenti, e quando l’ascensore si apre, dentro c’erano Laura e Ziva, il suo sguardo freddo e pieno di odio, che solo a guardarloganappaive ti gela l’anima, incrocia quello delle ragazze. Improvvisamente in lui sale una voglia pazzesca ti distruggere tutto e tutti, ma poi pensa che era già messo male con la legge e non avrebbe voluto peggiorare la situazione. Laura era terrorizzata da quell’uomo ma si sentiva al sicuro, si trovava in un’agenzia federale e per di più con lei c’era Ziva David, un’agente addestrata per uccidere, una ragazza fredda ma che darebbe anche il cuore per aiutare un amico.
 
McGee nel frattempo aveva scoperto che il terrorista era stato colpevole di altri crimini, come rapine e attentati nella sua terra d’origine. Erano anni che la polizia iraniana lo stava cercando.
 
Ormai si era fatta sera, e Laura non voleva saperne di andare a dormire, suo padre sarebbe dovuto venire a prenderla, e lei voleva aspettarlo. Lei e Ziva, che inutilmente stava cercando di convincerla a tornare a casa, erano rimaste sole, tutti avevano fatto ritorno a casa, anche Gibbs che solitamente è sempre l’ultimo a lasciare l’ufficio. La giovane rimaneva della sua idea…fin quando…il telefono suona…era un messaggio di suo padre che diceva: “Ciao tesoro, stasera non ce la faccio a venire, ci vediamo domani…notte”. Ormai sconsolata dice a Ziva:
L- Andiamo a casa Ziva…per favore…
Z- Ok…
 
Arrivate a casa, subito si buttano sul letto e in meno di 10 minuti Laura già dormiva, mentre l’agente se ne stava immobile a guardare la ragazza dormire, mentre rifletteva su tutto quello che aveva passato nella sua infanzia, quando aspettava suo padre che prometteva di venirla a prendere ma non arrivava mai, ricordava quanto aveva sofferto e quanto ancora soffriva nel vederlo sempre così indifferente nei suoi confronti, come se lei fosse una sconosciuta, ma…dannazione !!! Era o no sua figlia ?
 
Le lancette scorrevano, il tempo passava, si fece mattina e lei non aveva chiuso occhio.
Con un sussulto, risponde al cellulare che stava squillando:
Z- Buongiorno capo…
G- Il sergente è arrivato, sveglia Laura e venite qua…
Z- Ok arriviamo…
 
Laura sbadigliando- E’ arrivato il mio babbo ???
Z- Buongiorno dormigliona !!!
L- Ah…em…buongiorno XD
Z- J comunque…si è arrivato, ti sta aspettando alla base, ora sistemati e prepara tutta la tua roba, che andiamo…
Laura si alzò dal letto e con fare da zombie andò in bagno e si vestì.
Trenta minuti dopo era già davanti la porta dell’ingresso pronta per riabbracciare suo padre.
Z- Gibbs ha detto di andare subito alla base, ma se ti va possiamo passare a fare colazione prima…
L- Va bene, ho una fame da lupi !
Z- Strano !!! –scherzò Ziva.
Le ragazze uscirono di casa e si fermarono al bar, Laura prese un bicchiere di thè ed un saccottino al cioccolato, mentre Ziva si limitò a prendere un caffè.
Salirono in macchina ed il cellulare squillò:
Z- Capo stiamo arrivando, ho avuto un problema alla macchina –improvvisò.
Dopo aver riattaccato si raccomandò con la ragazza di pulirsi bene la bocca prima di entrare in ufficio, altrimenti Gibbs si sarebbe accorto dello zucchero a velo che contornava la sua bocca e dei baffi di cioccolato.
 
Non appena aperte le porte dell’ascensore Laura corse verso il padre abbracciandolo con tutta la forza che aveva in corpo, subito dopo rivolse un sorriso ad ogni membro del team che l’aveva aiutata e sostenuta durante quei giorni, prese fiato e disse:
L- Grazie mille a tutti ragazzi, siete delle persone speciali, ma soprattutto grazie a voi, Ziva ed Abby che avete avuto la pazienza di sopportarmi, siete fantastiche !
A- Grazie a te per la compagnia Lauretta
Z- Abbiamo deciso di occuparci di te perché ci faceva piacere…
L- Amiche allora ?
A-Z- Amiche!
Le tre ragazze si strinsero in un abbraccio in segno di promessa, subito dopo si scambiarono i numeri di telefono così da potersi tenere in contatto.
Le porte dell’ascensore si aprirono…
L- Ciao a tutti, ciao Tony, ciao McGee…arrivederci Gibbs! Mi mancherete…
Gibbs le rispose con un cenno del capo, Tony invece le corse in contro e le regalò un cappellino, quello originale da agente NCIS, era stato un regalo davvero gradito. McGee, semplicemente la salutò sorridendo.
 
Laura vide l’immagine dell’ufficio svanire davanti i suoi occhi, tra le porte che si chiudevano…e le scese una lacrima, aveva già nostalgia di quel posto, e dei suoi nuovi amici…



*Ciao a tutti ! Finalmente storia finita !!! A presto con una nuova fanfiction ! Baciii
LaurettaLoveNCIS

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