Parabatai

di Perla Bane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I Capitolo ***
Capitolo 3: *** II Capitolo ***
Capitolo 4: *** III Capitolo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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CLARY

Non odio te” dico con un filo di voce “odio Sebastian, non conosco te”.

Gli occhi di Jonathan tremano per poi chiudersi, osservo mia madre mentre guarda il figlio che avrebbe dovuto avere morirgli tra le braccia, mio fratello fa un respiro e geme dal dolore “una volta ho sognato un luogo verde” sussurra accennando un sorriso “una casa di campagna e una bambina dai capelli rossi, e i preparativi di un matrimonio. Se ci sono altri mondi, allora forse ce né uno in cui sono stato un buon fratello e un buon figlio”.

La gola mi si chiude e il nodo si fa più stretto, deglutisco a fatica, sarebbe stata una vita meravigliosa, una vita facile da vivere, ma la vita non è facile, ma è la vita.

Guardo Luke addolorato con il viso rigato dalle lacrime accanto a mia madre, Jace, Alec e Isabelle ci osservano in silenzio rispettando la morte imminente di un cacciatore in questa landa desolata piena di morte.

Non pensavo che potessi sognare” dico con un filo di voce guardando il ragazzo davanti a me, espiro profondamente e cerco di recuperare la voce “Valentine ti ha riempito le vene di veleno, e poi ti ha cresciuto nell'odio; non hai mai avuto una possibilità; la spada ha bruciato tutto. Forse questo è chi sei davvero”.

Jonathan riapre gli occhi e mi guarda con dolcezza, ha gli occhi come i miei, siamo fratelli “sarebbe una bella bugia in cui credere” dice con un filo di voce sorridendo amaramente “il fuoco di Eosforos ha consumato il sangue demoniaco. Per tutta la vita mi ha bruciato le vene e trafitto il cuore come tante lame, mi ha appesantito come il piombo... per tutta la vita, e non l'ho mai capito. Non ho mai capito la differenza. Non mi sono mai sentito così... leggero” dice con un filo di voce.*

Per l'Angelo, sta per morire...

 

All'improvviso dal nulla compare una ragazza vestita di bianco. Ha i capelli dello stesso colore del cioccolato fondente, la carnagione abbronzata e gli occhi colore del sole al tramonto.

È una strega! No, intravedo una runa. È impossibile, sarà una discepola di Sebastian.

Si guarda attorno smarrita ignorandoci completamente, sta cercando qualcuno, starà cercando lui.

Appena lo vede, gli si inginocchia accanto “stupido assassino megalomane, ero al mare! Hai scelto il momento peggiore per farti uccidere!” gli sibila contro per mascherare la paura.

Era da molto tempo che non udivo una voce così piena di terrore.

La strega appoggia entrambe le mani sul torace del ragazzo davanti a lei e una magica luce si sprigiona. Le ferite di mio fratello iniziano a brillare come luce solare.

“Stai lontana da lui!” urlo afferrando un pugnale ma Jace mi trattiene per un braccio facendomi indietreggiare.

La ragazza mi ignora completamente.

Tutti ci armiamo. Jace afferra una spada, Izzy srotola la frusta e Alec impugna l'arco. Sarà sicuramente pericolosa.

Dopo pochi secondi il torace di Jonathan ricomincia ad alzarsi e abbassarsi regolarmente. Mio fratello spalanca gli occhi emettendo un sospiro profondo.

Per l'Angelo, è vivo... l'ha salvato!

“Chi sei!” alzo la voce contro la ragazza dai capelli mori afferrando un altro pugnale.

“Non sono nessuno” risponde accennando un sorriso, rilassandosi all'istante.

“Perla?” Magnus spalanca gli occhi meravigliato e tossisce leggermente, conosce la strega?

La ragazza si mette in piedi e sorride allo stregone “me ne vado subito, ci vediamo Magnus” sussurra.

Gli fa l'occhiolino e chiude gli occhi.

Restiamo tutti in silenzio guardando la ragazza immobile davanti a noi. Cos'ha intenzione di fare?

Dopo qualche secondo spalanca gli occhi inorridita “non funziona, ma dove siamo?”

“Non si va via di qui zuccherino. Entrare all'inferno è facile, il vero problema è uscire. Benvenuta ad Edom” Magnus si siede sul pavimento e sospira pesantemente.

Ci avviciniamo lentamente mentre la ragazza si allontana e ci guarda preoccupata muovendo le dita “non sono qui per farvi del male cacciatori, voglio solo tornarmene da dove sono venuta.”

Jonathan balza in piedi in un istante mettendosi davanti a mia madre facendole scudo con il proprio corpo. La sta difendendo dalla ragazza?!

Allora è davvero un pericolo!

 

 

JONATHAN

Oddio, respiro a pieni polmoni. Sono vivo.

Mi volto verso mia madre e le sorrido, lei spalanca gli occhi e si allontana mettendosi le mani sulla bocca “Jonathan” sussurra con un singhiozzo.

Non mi sono mai reso conto quanto fosse bella.

Ha gli stessi capelli di Clary e anche il taglio degli occhi è il suo.

Mi guarda dritto negli occhi. Vorrei tanto abbracciarla, ma ho paura. Il mio nuovo cuore non sopporterebbe la vista di lei che fugge impaurita da me.

Mi limito ad osservarla mentre una nuova sensazione mi cresce nel petto e annuisco.

Sono io, sono Jonathan. Mi sento leggero, per l'Angelo, sono nuovo.

Tutto di quello che ero è svanito. L'odio, il rancore, il veleno che mi appesantiva le vene... non c'è più.

É una sensazione meravigliosa! Mi sento libero.

Clary è scioccata, non sa più se guardare me o la ragazza che mi ha guarito “non la conosco” dico alzando le mani per discolparmi.

I cacciatori si allontanano brandendo le armi, mi volto verso la fanciulla dagli occhi arancioni e dal suo sguardo capisco che conosceva Sebastian, è terrorizzata.

Indietreggia alzando le mani “Sebastian, stai indietro!” mormora in preda al panico.

Si comporta come se fossi un demone pronto a farla a pezzi. Ma credo che ne avrebbe meno timore.

Fa leva con un piede su una spada di un oscurato morto e la lancia in aria afferrandola saldamente nella mano.

È addestrata.

Ha gli occhi arancioni. Chi è?

Devo affrontarla io prima che faccia del male a loro “Sebastian è morto, sono Jonathan e tu chi sei? Non ti ho mai vista” dico avanzando verso di lei.

La ragazza indietreggia fino ad appoggiare le spalle alla parete della stanza “cosa ti è successo agli occhi? Sono.. verdi” sussurra incredula facendo una smorfia confusa.

Mi volto velocemente controllando che Clary e gli altri siano al sicuro e avanzo fino ad arrivare a due metri da lei, brandisce la spada con la mano destra e alza l'altra.

Sciocca, conosco quando qualcuno mente “non mi ucciderai, hai fatto troppa strada per salvarmi la vita” le dico alzando solo un lato della bocca.

Beccata. È qui per me. Ma non ne comprendo il motivo.

Da dove viene? Indossa il costume da bagno sotto quell'abito sporco di sangue?

Il mio sangue.

Ha una runa sulla clavicola che le spunta dall'abito, non può essere “sei una cacciatrice” asserisco scioccato, usa la magia ed è una cacciatrice. Impossibile!

Rabbrividisce e annuisce appena “Sebastian non-non avvicinarti, sono pronta ad ucciderti se tu vorrai uccidere me!” la strega si guarda attorno cercando una via di fuga “Magnus, come ne esco?” la voce le trema “mi sento scarica qui!”

Tutti volgiamo lo sguardo verso lo stregone, si conoscono bene se gli chiede aiuto “non ne esci Perla, abbassa la spada” dice alzandosi in piedi sorretto da Alec.

“Sì certo, mi uccideranno immediatamente per indebolire lui!” urla la ragazza con i capelli mori sempre più nervosa.

Aggrotto le sopracciglia, perchè dovrebbero ucciderla per indebolirmi?! Mi avvicino di un passo, non mi farà del male.

Stringe i denti terrorizzata “non ucciderò te, ma posso uccidere l'unica persona a cui tieni!” urla minacciandomi.

Mi tremano le braccia, non le permetterò di farle del male, non ora che sono tornato in me.

Balzo in avanti e cerco di acciuffarla, ma si scansa urlando per poi svanire.

“No!” la voce di Jace mi arriva come un pugno nello stomaco.

“Non ucciderla!”

 

 

CLARY

Per l'Angelo, stringo con forza il pugnale ma non allenta la presa, la ragazza mi è apparsa alle spalle puntandomi lo stiletto alla gola.

Si avvicina al mio orecchio con le labbra “non voglio ucciderti, davvero” sussurra “devo difendermi da Sebastian, mi ucciderà.”

“Perla, ora basta! Che cosa sei venuta a fare qui? Nessuno ti farà del male” Magnus alza la voce più che può “sei impazzita?!”

“Lasciala e non ti faremo nulla!” Jonathan si avvicina alzando le mani “mi legheranno se non ti fidi.”

La strega ride nervosa “ovvio che non mi fido, pazzo di un assassino!” urla a mio fratello?!

Non riesco a vedere nulla se non il soffitto, chi sarà questa? Ha salvato Jonathan ma è terrorizzata da Sebastian.

“Lo leghiamo, così non farà del male a nessuno!” la voce di mia madre arriva severa e decisa.

La ragazza annuisce e allenta leggermente la presa, ma non mi lascio impietosire. Alzo il gomito e glielo pianto nello stomaco con tutta la forza che mi è rimasta.

La ragazza geme indietreggiando e il pugnale le cade dalle mani.

Corro verso Jace e mi metto accanto a loro.

La strega alza lo sguardo fulminandomi con gli occhi “sei proprio sua sorella” sibila con disprezzo.

“Mai stare tra le braccia di una pazza” le rispondo acida.

Perla stringe i denti e solleva la mano in aria minacciosa, Magnus mi zoppica davanti alzando le braccia.

“Sai bene che non mi serve vederla per ucciderla, l'ho toccata!” dice malignamente.

Lo stregone annuisce “ma tu non uccidi, lo so.”

“Potrei essere cambiata dall'ultima volta che ci siamo visti! Tu non mi conosci!” risponde lei scuotendo le dita in aria.

Jonathan fa un passo avanti, ma Izzy sguaina la frusta avvolgendolo completamente “non muoverti!” gli intima con calma.

La strega sbuffa mettendosi a sedere sul pavimento “ci voleva tanto?!” dice sprofondando il viso tra le mani.

Jace mi abbraccia stretta baciandomi la testa “sai cavartela alla grande, inizio a sentirmi inutile.”

Ridacchio, è tutto tranne che inutile.

Mia madre arriva di corsa prendendomi tra le braccia “ti voglio bene Clary” mi sussurra.

Sorrido e guardo lo stregone accasciarsi accanto a Perla?!

“Ti guarisco Magnus, sembri uno straccio pieno di vomito” la ragazza ridacchia alzando le mani, la luce si sprigiona ancora e lo stregone riacquista un po' di colore.

“Risparmia la magia, ne avremo bisogno” Magnus accenna un sorriso respirando profondamente.

Alec si piazza davanti a loro sconcertato. Osserva le due creature magiche ansimanti “chi è la tua amica Magnus? È un pericolo?”

Lo stregone appoggia la schiena alla parete e sorride aggiustandosi i capelli “sei bellissimo Alexander.”

Sorrido, anche all'inferno vuole fare colpo sul suo amore.

Alec alza le sopracciglia sollecitando una risposta.

“Da come l'ho conosciuta io non è una minaccia, ma penso abbia dei segreti” la risposta di Magnus ci fa brandire le armi.

La ragazza inclina la testa “l'unico pericolo qui è lui.” Indica Jonathan inginocchiato al centro della sala legato stretto dalla frusta di Izzy.

“Com'è che non ti crediamo? Hai minacciato di uccidere Clary” Jace si mette davanti a me ma io mi scanso di un passo.

Nonostante tutti gli anni di allenamento, non capisce le donne.

“Non mi avrebbe uccisa, l'unico di cui sembra aver paura è Jonathan” mi appunto il pugnale alla cintura e mi avvicino alla ragazza sedendomi accanto a lei.

Jace stringe le labbra ma non dice nulla. Odia vedermi in pericolo. Ma la ragazza non lo è. Me lo sento.

Guardo mio fratello, è mio fratello quello? Mi osserva in silenzio, ha gli occhi come i miei “come stai?” gli chiedo appoggiando la schiena alla parete.

Sembra davvero diverso. Non solo gli occhi. Lo sguardo non è più duro e severo. Sembra preoccupato e dispiaciuto.

“Non preoccuparti per me, preferisco essere legato così da non incutervi più timore” dice serio “tu come stai?”

Che affermazione umana.

Il cuore mi si stringe. Sorrido guardando Jace “sembra cambiato davvero.”

Lui fa spallucce sistemando la spada nella fondina “siamo imprigionati all'inferno per colpa sua, se ne usciremo il Conclave vorrà la sua testa” dice serio.

Stringo le labbra osservando il ragazzo con gli occhi verdi davanti a me, Sebastian è morto, lui sembra davvero mio fratello.

La strega seduta alla mia sinistra ride emettendo un leggero lamento, mi volto verso di lei, sembra affaticata “sono arrivata fino all'inferno per salvarlo. Non permetterò a nessuno di ucciderlo. È il mio parabatai.”

“Cosa?” la voce di Jonathan spezza il silenzio due toni più alta del normale.

Impossibile...

 

 

 

♔ ♕ Spazio Autrice ♛ ♚

 

* COHF di Cassandra Clare.

 

Non potevo lasciarlo morire, non doveva morire. La Clare ci ha fatto amare tutti i personaggi per poi ucciderli (Meliorn escluso, Alec è stato favoloso, ho adorato la freddezza con cui ha scoccato la freccia) quindi ho deciso di salvare il mio preferito (ovviamente), visto che è diventato esattamente come io me lo immaginavo: buono con gli occhi verdi.

Ora vedrò cosa fare con questa ff, l'ho iniziata prima di finire COHF, quindi è nel “cassetto” da un bel po'.

Spero stuzzichi ;) Fatemi sapere :D

A presto, kisss

Pi

 

 

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Capitolo 2
*** I Capitolo ***






CLARY

Invocare un Angelo infernale per salvarci? Assurdo.

Sento il cuore battermi talmente forte nel petto da farmi vibrare la voce. Non può togliermi il mio migliore amico.

Prenditi l'immortalità della strega, non quella di Simon!” Izzy alza la voce guardando negli occhi l'Angelo infernale. Tiene stretta la frusta pronta ad attaccare. Morirebbe all'istante se lo sfidasse, ma morirebbe con onore difendendo l'uomo che ama.

Annuisco all'idea della mia amica, la strega corre sicuramente meno rischi.

Mi volto a guardarla. La ragazza scuote i capelli color cioccolato e incrocia le braccia al petto“come siete ospitali! Non sono immortale, mi dispiace!”

Per l'Angelo, guardo Jace e stringo le labbra “Non puoi prendere anche i ricordi di Simon, non sarebbe più lui” dico con le mani tremanti.

Non è giusto.

Non avvicinatevi più a lui, o scatenerò la mia ira su tutti i cacciatori” la voce del demone mi gela il sangue nelle vene.

All'improvviso, dal nulla, si materializza un vortice luminoso e un forte vento ci trascina al suo interno.

No, no.. NO! Simon!” urlo a squarciagola.

Mi sveglio fradicia di sudore dopo l'ennesimo incubo. All'improvviso, come ogni giorno, una sensazione di vuoto mi invade il torace.

Mi metto seduta nel letto che mi ha ospitata per l'ennesima notte. La finestra della camera da letto della vecchia casa di Amatis, è leggermente aperta. Le nuove tende arancioni scelte da mia madre vengono mosse dalla leggera brezza primaverile.

Sono passati mesi da quel giorno. Dal giorno in cui ho perso il mio migliore amico e guadagnato un fratello.

Oggi è il giorno. Oggi si decideranno le sue sorti e, di conseguenza, anche le nostre.

I Fratelli Silenti l'hanno esaminato per mesi, interrogato con la Spada Mortale infinite volte. Non c'è più neanche un briciolo di malvagità in lui, ma nonostante queste rassicurazioni, vogliono ugualmente rinchiuderlo in prigione per il resto della sua vita.

Bussano alla porta, in men che non si dica una testa bionda fa capolino in fondo al mio letto.

“Buongiorno Clary.” Jace mi sorride inclinando la testa di lato. Sta divinamente con la divisa nera ufficiale degli shadowhunters. La fibbia dorata che gli adorna il petto l'ho disegnata io stessa, nuove rune di protezione e buona sorte accompagnano ogni cacciatore.

“Buongiorno a te” rispondo con un sorriso.

Restiamo a guardarci negli occhi. Non occorre usare le parole, verde e dorato si mescolano dando vita ad una tacita discussione.

Sento come fuoco sulla pelle ogni sua singola parola.

Questa alchimia è riassumibile con una sola parola.

Amore.

“Mi dispiace” sussurra con un triste sorriso avvicinandosi a me.

Mi accarezza i capelli e mi lascia un dolcissimo bacio sulle labbra. Avvolge completamente le mie spalle con le braccia e appoggio il viso sul suo torace “Mi manca” sussurro.

Il respiro di Jace mi solletica la spalla “Troveremo il modo di farlo tornare” sussurra con amore scendendo sulla clavicola. Un brivido di piacere mi accappona la pelle.

“Jace” biascico mentre infila le mani sotto la canottiera che mi ha prestato Izzy “mia madre è in casa...” mormoro con poca convinzione inarcando il collo indietro.

Le sue labbra non mi lasciano un attimo, con una scia di baci umidi arriva fino al lobo del mio orecchio “è uscita con Luke, abbiamo mezz'ora” mi soffia eccitato.

Un brivido di frenesia mi fa tremare le ginocchia. Jace mi solleva di peso facendomi sedere sopra di lui.

Per l'Angelo!

 

JOSSY

Sbatto con forza la mano sulla scrivania del Console e stringo gli occhi “Quello è mio figlio, il figlio che avrei sempre dovuto avere, è il ragazzo che avrebbe sempre dovuto essere. Ha il diritto di vivere ora. Gli sono state tolte così tante cose della sua vita..” mi si chiude la gola e trattengo le lacrime “dategli una possibilità” imploro Jia con un sussurro.

Clary sospira al mio fianco “L'ho liberato, Valentine gli ha riempito le vene di veleno e l'ha cresciuto nell'odio. Non ha mai avuto una possibilità. Ma la spada ha bruciato tutto. Ora è quello che doveva sempre essere. Mio fratello”.

Gli occhi mi si riempono di lacrime e guardo Jia affondare il viso nelle mani “E' troppo pericoloso, ha fatto del male, troppe persone hanno sofferto e soffrono tutt'ora. Con le conoscenze che ha, riuscirebbe a creare un nuovo esercito in pochi anni, non possiamo rischiare.”

Non hanno intenzione di liberarlo... ho riperso mio figlio.

“Mi prendo io la responsabilità, è stato analizzato per mesi dai Fratelli Silenti e tutti sono dell'idea che non ci sia più nessuna traccia di male in lui. Sebastian è morto, ma Jonathan è risorto e lui merita di vivere” Clary stringe i pugni e alza il mento.

Per l'Angelo, questa è mia figlia, così orgogliosa e determinata, è già un'adulta.

Jia annuisce guardandola con ammirazione “Va bene Clarissa, mi fido di te. Il ragazzo sarà liberato e alloggerà all'istituto di NY sotto la tua responsabilità”.

Mia figlia annuisce fiera.

Jia alza il dito guardandola seria “Ma ogni settimana dovrai farmi pervenire un rapporto completo e nel caso in cui infranga i nostri accordi dovrai avvertirmi immediatamente, sono stata chiara?”

Clary annuisce “Sì console, sono d'accordo con lei. Cosa mi dite della strega? È davvero la sua parabatai?”

Il console annuisce “E' una cacciatrice, un altro esperimento di Valentine. I ricordi di Jonathan sono stati cancellati, ma la ragazza si ricorda tutto.” sospira “Ne è terrorizzata. Sono stati legati quando aveva dieci anni.”

Il cuore mi batte forte. Riavrò mio figlio.

 

JONATHAN

Sono rinchiuso qui da quattro mesi, quattro lunghi mesi in una cella. Non mi lasceranno mai uscire.

Ricordo con un sorriso il viso di Clary quando mi ha accarezzato la guancia studiandomi gli occhi, sono verdi, non ho mai avuto la possibilità di guardarmi allo specchio, ma il sorriso meravigliato di Clary mi ha aiutato in questi mesi. Ho una sorella, voglio solo che sia felice.

Vederla tra le braccia di Jace non mi ha fatto montare la rabbia o l'invidia, il petto mi si è riempito di qualcosa di nuovo... un sentimento diverso.

Ricordo come se fosse ora il delicato contatto delle mani di mia madre sulle mie guance. Un tocco così gentile e leggero, come una brezza primaverile. Mi vorrà bene? Non lo scoprirò mai, morirò qui dentro. E' quello che merito, ho fatto cose terribili, nessuno mi perdonerà mai.

Stavo per morire, mi sentivo leggero e ad un certo punto tutto è passato. Il dolore si è volatilizzato, pensavo d'essere morto invece ero vivo e in salute.

Gli occhi di quella ragazza così terrorizzati mentre mi avvicinavo a lei.

Ho una parabatai, i Fratelli Silenti hanno esaminato la runa e confermato il legame. Non ho memoria di quel periodo della mia vita e la runa era stata resa invisibile da un incantesimo. Al mondo esiste una persona che tiene a me indipendentemente da tutto, è arrivata fino all'inferno per salvarmi.

I cardini della porta si muovono e la serratura scatta. Balzo in piedi in un secondo, dovranno interrogarmi di nuovo.

Un Fratello Silente entra nella penombra della cella “SARAI LIBERATO JONATHAN CHRISTOPHER MORGENSTERN, TUA SORELLA HA GARANTITO PER TE E SARAI SOTTO LA SUA RESPONSABILITÀ. RIABILITA IL TUO NOME E VIVI CON GLI IDEALI DEGLI SHADOWHUNTERS DEVOTI ALL'ANGELO PER AVERE UNA VITA GIUSTA, QUELLA CHE TI E' STATA RUBATA. HAI AVUTO UNA SECONDA CHANSES, NON GETTARLA.”

Le mani mi tremano, Clary si è presa la mia responsabilità? Oddio, non posso deluderla, non-non lo farò. Sarò il fratello che si merita, il fratello che avrebbe sempre dovuto avere.

“ACCETTI?”

Annuisco con il petto gonfio di.. non lo so.. gioia? È questa la gioia però è mescolata alla paura, quella la conosco “Sì” asserisco a gran voce “lo farò.”

 

PERLA

Lo studio del Console profuma di the alla cannella.

“Mi state trattenendo contro la mia volontà!” alzo la voce guardando il Console.

Lei fa un sospiro profondo “non hai partecipato alla guerra pur sapendo chi fossi, non ci hai aiutati.” asserisce con voce grave.

Sgrano gli occhi, non può sapere cosa significa vivere nella paura di morire per mano di una persona che dovrebbe tenere a te. Raccolgo tutta la mia frustrazione e mi siedo diritta sulla sedia “m'avreste uccisa in un attimo per indebolire Sebastian. Ho protetto la mia vita! Vi ho aiutati facendo parte del Labirinto a Spirale”.

“Vogliono toglierti i marchi” dice tutto d'un fiato.

Spalanco gli occhi inorridita “assurdo! Non possono! Resto comunque una cacciatrice che ha aiutato nel modo in cui poteva!”

“L'unica alternativa che hai è comportarti come una shadowhunters a tutti gli effetti, sei la parabatai di Jonathan quindi dovrai allenarti con lui e vivere nell'istituto di NY con gli altri cacciatori partecipando attivamente alle missioni”.

“Cazzate” sbuffo “toglietemi questa runa parabatai e me ne andrò per la mia strada” dico acida. Essere legata al demone è l'ultima cosa che voglio in questo momento, mi ha rovinato l'esistenza.

Gli occhi di Jia si addolciscono. Incrocia le lunghe dita e appoggia le mani sulla scrivania “saresti potuta andartene in qualsiasi momento, eppure sei rimasta. Questo perchè desideri far parte di qualcosa di grande, è nell'animo dei cacciatori. È naturale”.

Stringo i pugni nervosa, ha ragione, ho sempre desiderato essere una vera cacciatrice, ma ho paura. Non posso, non-non voglio vederlo “mi ucciderà” soffio con un nodo alla gola senza guardarla negli occhi “vorrà uccidermi e io non voglio morire per mano sua” non piangere, non piangere “è l'unico in grado di farlo, la mia magia difensiva e offensiva non funziona con lui, può superare i miei scudi perchè siamo parte uno dell'altra”.

Jia sorride e annuisce “capisco” dice sospirando “ma Jonathan è una persona nuova, è stato analizzato dai fratelli Silenti per mesi e ha impugnato la spada mortale più volte. In più sa che al primo atto di violenza contro i cacciatori o se entrerà in contatto con il popolo fatato, verrà imprigionato a vita”.

Stringo le mani una sull'altra e annuisco, ho paura di lui ma se proverà a farmi del male sarò libera, basterà uno scatto d'ira e diventerò una cacciatrice come tutte le altre.

Una vera cacciatrice angelica.

“Sappiamo cosa sei in grado di fare e siamo a corto di cacciatori. Conoscevo i tuoi genitori, erano dei nephlim valorosi e lo sarai anche tu, ne sono sicura” dice con un leggero sorriso.

Il cuore mi si stringe, sono una cacciatrice “okay” sussurro “ma se proverà a farmi del male dovrete togliermi il marchio parabatai, intesi?”.

Jia annuisce “va bene, partirai subito, apriremo il portale tra due ore”.

Mi alzo dalla poltrona e mi dirigo fuori dal suo studio sospirando.

Con il cuore martellante vado incontro alla mia nuova vita.

 

JONATHAN

Cerco di controllare il respiro inutilmente, tra poco la incontrerò. Oh Per l'Angelo! Cosa posso dirle?

Ciao, sono il vero Jonathan. E' un piacere rincontrarti.

La porta della cella si apre e finalmente la vedo con i miei nuovi occhi. E' bellissima.

Salto in piedi e mi sistemo nervosamente i capelli “Ciao, buongiorno o buonasera” mi gratto la testa “veramente non so che ore siano, non c'è luce qui sotto e nemmeno orologi.”

Per la prima volta nella mia vita la sento ridere di felicità.

Rimango imbambolato come un bambino davanti ad un negozio di caramelle. Siamo parte uno dell'altra, ma stavolta farò le cose per bene.

La sua voce mi fa tornare con i piedi sulla terra ferma “E' giorno Jonathan, sei pronto per la tua nuova vita?”

Annuisco una dozzina di volte senza neanche rendermene conto.

Un'altra risata mi riempie il cuore.

Lo sapevo, è una ragazza straordinaria.

 

 

♡ ♢ ♤ ♧ Spazio Autrice ♡ ♢ ♤ ♧

Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo, a presto.

Kiss

Pi

 

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Capitolo 3
*** II Capitolo ***


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Carissime lettrici, grazie d'essere qui.
Sono indecisa se terminare questa ff o New Destiny, voi che ne dite??
Fatemi sapre.
Intanto eccovi un nuovo capitolo, spero che vi piaccia.
A presto, kissss
Pi




 

PERLA

 

“E come ti trovi qui?” Luchas usa sempre un tono dolcissimo quando si rivolge a me.

Mi guarda con quei grandi occhi grigi come se mi conoscesse da tutta la vita. Pensavo che si sarebbe arrabbiato quando ho rivelato chi sono in realtà, ma non ha fatto una piega. Mi ha detto semplicemente che a lui interesso io, non chi sono.

È sempre mieloso quando mi parla.

Quando gli ho detto che mi sarei trasferita a NY, ha parlato con il suo capobranco e si è fatto trasferire qui in città.

A parer mio sarebbe stato meglio a Santa Monica dove c'era tutta la sua vita... e parte della mia.

Faccio spallucce e sospiro “Sono finalmente dove sarei sempre dovuta essere.” gli rispondo spingendo una grande porta “Questa dovrebbe essere la biblioteca.”

Resto allibita davanti a tanta magnificenza. Il soffitto sarà alto venti metri e tutte le pareti sono tappezzate di libri.

Scendiamo le scale in marmo arrivando accanto a delle bacheche in vetro.

Sembra un museo. Artefatti demoniaci ed angelici riempiono tutti gli spazi.

Un pugnale con un manico d'osso cattura la mia attenzione, sulla lama è incisa una frase in Ctonio.

Corri incontro a questa lama con la paura nel cuore.

Per l'Angelo. Fico.

Devo averlo!

Luchas mi passa una mano sulla schiena voltandomi verso di lui “Mi sei mancata.” sussurra cingendomi per i fianchi.

Sorrido minimizzando il tempo che siamo stati separati “E' stato un periodo intenso.”

Annuisce e mi spinge fino a farmi sedere sul bordo della scrivania.

Alzo il viso incrociando i suoi occhi e sorrido “Okay, un po' mi sei mancato anche tu.” mormoro.

I capelli neri che gli cadono sugli occhi sono davvero sexy. Mi allungo verso di lui ed inizio a mordicchiargli la mascella squadrata. La leggera barba che la ricopre mi gratta il labbro inferiore e la lingua.

Adoro questa pizzicante sensazione.

“Ti sono mancato davvero?” continua con voce profonda risalendo dai fianchi per le spalle ed affondando le mani nei miei capelli.

Gli avvolgo le braccia attorno al torace ed annuisco andando incontro alle sue labbra “Davvero. Mi fai sentire al sicuro.” asserisco.

Mi sono mancate le sue labbra, le sue mani... il calore del suo corpo a contatto con il mio.

Sorride felice prima di unire la lingua alla mia.

Ruota delicatamente la mia testa per far aderire alle perfezione le nostre bocche mentre gli stringo le cosce attorno ai fianchi.

Ha un sapore deciso e speziato, mi piace.

Si stacca dalle mie labbra e appoggia la fronte alla mia “So che abbiamo, anzi hai deciso di non parlare di lui, ma se si comporta male pretendo che tu me lo dica. Gli farò passare la voglia di fare qualsiasi cosa.” dice guardandomi negli occhi.

Sospiro pesantemente sciogliendo l'abbraccio “Non farà nulla, non è uno stupido. E con questo chiudiamo il discorso.” dico brusca.

Dei passi mi fanno sobbalzare, allontano Lu con una spinta e mi passo la mano nei capelli riordinandoli.

Merda, Clary e Jace attraversano la biblioteca venendoci incontro.

Si tengono per mano, sono una coppia favolosa.

Jace indossa una camicia bianca sbottonata nonostante sia inverno inoltrato e Clary un delizioso maglioncino rosso della stessa tonalità dei lunghi capelli.

Luchas mi sorride infilandosi le mani in tasca “Non ci presenti?”

Stringo le labbra e sbuffo alzandomi dalla scrivania.

Preferivo di no...

Guardo i miei nuovi amici e incrocio le braccia “Lui è un mio amico, Luchas.”

“Amico?!” il licantropo alza gli occhi al cielo e si avvicina ai cacciatori.

“Amico.” rispondo piccata.

Siamo amici, solo amici, niente di più.

Luchas stringe la mano a Clary che mi lancia un'occhiatina languida senza riuscire a trattenere un sorriso.

Pazza, è una cosa tutt'altro che romantica.

Poi passa a Jace ed iniziano a chiaccherare del nuovo capo dei licantropi, da quando si è unito al clan di NY.

Io intanto continuo a guardare nervosamente la porta. Se dovesse arrivare Jonathan sarebbe un problema.

Nessuno dei licantropi ha perdonato quello che ha fatto al Preator Lupus quando indossava i panni del Signore Oscuro, tanto meno Luchas.

Era un grande amico di Jordan, gli aveva fatto da mentore quando si era trasformato in un lupo mannaro...

 

 

CLARY

 

E' evidente che stanno assieme, ma Perla dev'essere una ragazza riservata.

Mi avvicino a lei appoggiandomi alla scrivania che stavano per sconsacrare. Non so se mi abituerò mai al fatto che è la parabatai di mio fratello, per di più magica.

Si sistema nervosamente i capelli lunghi dello stesso colore del cioccolato e mi guarda accennando un sorriso. Non sa cosa dire.

“Quand'è stata l'ultima volta che hai parlato con Jonathan?” le chiedo di getto.

Sono passati due giorni da quando siamo arrivati in istituto ed è riuscita ad evitare ogni possibile incontro con mio fratello.

Non si è presentata a nessun pasto, nessun allenamento... Devono iniziare a parlarsi per poter rispettare gli accordi stretti con il Console.

Lo sguardo le si rabbuia all'istante. L'arancione che contorna la pupilla sfuma fino quasi a scomparire.

Per l'Angelo. Ha paura!

Perla fa spallucce e si accarezza le braccia distogliendo gli occhi dai miei.

Jace e Luchas sembrano andare d'accordo. Parlano animatamente ridendo del più e del meno.

Mi avvicino di più alla ragazza fino a sfiorare la spalla con la mia “E' cambiato. Non è il pazzo assetato di sangue che hai conosciuto. È umano e vive nel perpetuo senso di colpa.” mi passo le mani sui capelli “Ha bisogno di essere aiutato. Percepisce nuove emozioni mai provate prima e non sa come affrontarle.”

Per l'Angelo, due giorni fa gli ho fatto capire la differenza tra amore e affetto. Ha capito che quello che prova per me è un affetto infinito, un amore fraterno, ma non ha nulla a che vedere con quello che provava prima.

È stato tenero vederlo impacciato, in difficoltà e balbettante mentre cercava di spiegarmi quello che prova per me adesso.

I nuovi occhi che gli adornano il viso saltavano ovunque cercando un punto fermo, l'ha trovato solo nel mio sguardo.

Mi vuole bene. Ha detto che quello che prova per me è un sentimento di protezione e ammirazione, ma non sente più il minimo bisogno di possedermi e farmi del male.

Che sollievo!

Alla fine della chiaccherata ci siamo abbracciati e, nel farlo, è rimasto rigido come se avesse paura di farmi del male.

Dev'essere bello avere un fratello.

“Devi andare Luchas, tra poco ho un allenamento.” Perla interrompe i miei pensieri, stupendomi.

Inizierà l'allenamento con mio fratello.

 

 

 

JACE

 

In palestra è calato un silenzio imbarazzante, quanto vorrei che Alec fosse qui, lui saprebbe cosa dire. I Lightwood torneranno in istituto la settimana prossima.

Guardo la nuova arrivata tenersi a una distanza minima di tre metri da Morgenstern mentre lui cerca in ogni modo di attaccare bottone.

Clary si avvicina a suo fratello, sta prendendo il mano la situazione “Io e Jace ci alleneremo con i pugnali, tu e Perla in un corpo a corpo.”

Sorrido avvicinandomi alla bacheca delle armi ed afferro una dozzina di pugnali a farfalla.

La mezza strega annuisce alla mia ragazza.

Jonathan sorride alzando i pugni, Perla si mette in posizione di combattimento ed inizia ad ondeggiare sui piedi.

Clary si avvicina dandomi un dolce bacio sulle labbra e sorride speranzosa.

Jonathan non ci degna neanche di uno sguardo, si capisce che è cambiato, vedere me e Clary assieme non lo infastidisce assolutamente. Rimane concentrato sulla ragazza difronte a lui.

Abbraccio Clary e vediamo Jonathan provocare la ragazza. Fa finta di attaccare per poi indietreggiare.

Perla riduce gli occhi a fessura e si lancia contro Jonathan piazzandogli un calcio nello stomaco.

Io e Clarissa ridiamo, Morgenstern non se lo aspettava, indietreggia sogghignando. Si asciuga il sudore dalla fronte e si lancia contro la figura esile difronte a lui.

Peserà si e no cinquanta chilogrammi, Jonathan intorno agli ottantacinque. Se la prende la spezza a metà.

Riesce senza la minima fatica a farle perdere l'equilibrio e cadere sul pavimento.

Clary mi guarda e sorride, adoro la fossetta che si forma quando lo fa “Sembrano andare d'accordo.”

Annuisco e sciolgo l'abbraccio, la prendo per mano e ci avviciniamo al tavolo con i coltelli.

Ne passo alcuni a Clary che, abilmente, li apre ed inizia a lanciare al bersaglio.

“Sei brava.” le sussurro all'orecchio cercando di farla distrarre. “Anche troppo.” continuo meravigliato.

Ha preso il centro quattro volte su quattro.

La risata che ne deriva mi riempie il cuore di gioia. Clary ammicca e mi cede la postazione “Ti sfido a fare meglio di me.”

Ridacchio sistemandomi i capelli “Cosa scommettiamo?” le dico malizioso.

“Io, te e la doccia della palestra.” dice facendomi rabbrividire.

Oh per l'Angelo. Me la ghigno di gusto notando la sua sfacciataggine.

Clary ammicca e io non posso far altro di cogliere l'occasione al volo.

“Hai sempre delle fantastiche idee, ma visto che vincerò io... doccia, cena fuori e poi dormirai in camera mia.”

“Va bene, questa è l'unica volta in cui spero che tu vinca...” borbotta facendomi ridere.

Quanto la amo!

Afferro i pugnali ed inizio la mia scalata alla vittoria.

“Lasciami!” le urla di Perla ci distraggono “Mi manca l'aria così!” grida cercando di far lasciare la presa a Jonathan.

Il fratello di Clary stringe la presa sul torace della ragazza “Ci stiamo allenando, i demoni non ti lasciano se glielo chiedi. Più urli e più gli piace! Cerca di liberarti.”

Ridacchio lanciando un pugnale sul bersaglio dipinto sul muro.

Centro perfetto! Meno uno, ne mancano quattro.

La ragazza continua a dimenarsi inutilmente. Clary accanto a me inizia ad agitarsi. Si avvicina ai due ragazzi alzando le mani “Okay, lasciala Jonathan.” dice calma.

Il ragazzo minimizza la situazione ridendo “E' davvero gracile. Picchia forte, ma non è molto muscolosa. Sembra un uccellino!”

Perla chiude gli occhi ed inizia a svanire e riapparire in punti diversi della palestra portandosi dietro Jonathan, è davvero magica! E potente... Ma, nonostante tutto, non riesce a liberarsi del ragazzo.

“Lasciami Sebastian! Fottuto assassino!” continua la nuova cacciatrice, pietrificando tutti.

L'aria nella palestra si è fatta incredibilmente pesante.

Clary spalanca gli occhi esterrefatta.

Per l'Angelo. Abbasso i pugnali ed osservo la scena.

Jonathan molla la presa sulla cacciatrice e stringe le labbra visibilmente scosso. Fa due passi indietro alzando le braccia. Guarda la ragazza negli occhi, il nuovo colore brilla di luce propria “Non ho intenzione di farti del male! Non mi conosci, non sai chi sono!” alza la voce spiazzandoci.

Si volta scuotendo la testa e corre via dalla palestra.

Io e Clary fissiamo la ragazza restando in silenzio. Perla si è resa conto d'aver parlato prima di ragionare “Mi dispiace.” mormora in visibile imbarazzo.

Gli occhi di Clary diventano di fuoco “Non mi interessa quanto tu sia dispiaciuta! Adesso muovi il culo e fai la cosa giusta!” addita la nuova ragazza alzando la voce “Tu non sei l'unica ad aver perso qualcosa, non sei l'unica ad aver paura!” continua la mia fantastica rossa.

Perla rimane immobile, l'unica cosa a muoversi sono le mani. Tremano leggermente come se fosse infreddolita.

Le dighe negli occhi di Clary rischiano di straripare. Non fa altro che pensare al suo migliore amico e alla cosa giusta da fare. Assumendosi la responsabilità di Jonathan si è accollata un fardello non indifferente... anche questo amo di lei.

La sua determinazione.

Restiamo in silenzio e guardiamo la parabatai di Jonathan uscire dalla palestra con passo incerto.

Non riesco a trattenere l'ondata di orgoglio che mi pervade il cuore. È una leader. Ed è la mia ragazza.

Sorrido avvicinandomi a lei. Clary sospira pesantemente e appoggia la guancia sul mio torace. L'avvolgo completamente stringendola ancora di più a me e le bacio i capelli.

“Deve andare dritto qualcosa, Jace. Dopo quello che abbiamo perso, ci meritiamo che le cose vadano bene... e se quella ragazza non collabora, non mi farò scrupoli da prenderla a calci!” dice piccata.

Ridacchio, ne sarebbe capace “Penso che l'abbia capito anche lei, sei stata formidabile.”

Finalmente si rilassa “Dobbiamo fare qualcosa per Simon. Potremmo...” inizia, ma non la faccio finire. Appoggio subito le labbra alle sue assaporando il sapore di sale mischiato a quello della sua saliva.

“Ti amo.” riesco a mormorare prima d'essere trascinato per la maglietta nelle docce della palestra.

 

 

JONATHAN

 

“Fanculo!” urlo sbattendo la porta della mia stanza. La bacheca, rigorosamente senza armi, vibra facendo scricchiolare il legno.

Dò un pungo sul muro sbucciandomi le nocche per evitare di distruggere tutta la mia stanza.

Al diavolo! Cercare di essere migliore non cambierà mai l'immagine che tutti hanno di me.

Tutti. Nessuno escluso.

Gli occhi di Clary erano così affranti. Per l'Angelo!

“Cazzo!” sibilo stringendo i pugni fino a far schioccare le ossa. Mi tolgo la canottiera sudata e la lancio in bagno, devo fare una doccia.

La porta della mia stanza si apre, ma io non mi volto nemmeno. So già che si tratta di lei.

Afferro lo schienale in pelle consumata della poltrona difronte alla mia scrivania e sospiro “Clary, non ora. Grazie, ma vorrei stare solo.”

Non riesco a pensare a nulla in questo momento. La runa parabatai pesa come se fosse fatta di marmo.

La porta si chiude con un tonfo.

“Non sono Clary.” asserisce una vocina appena udibile.

Mi volto velocemente non credendo a chi ho davanti. Stringo le labbra mentre la osservo.

La ragazza mora con gli occhi arancioni inclina la testa sforzando un sorriso.

I suoi occhi iniziano a studiare ogni millimetro del mio corpo. Salta dai capelli, alle braccia cosparse di rune, ai miei occhi, fino a soffermarsi sulla cicatrice che ho sul cuore.

“Te l'ho guarita io quella.” sussurra indicando con un dito la cicatrice che mi segna il petto.

Storgo la bocca, ora che ci penso bene, una ferita del genere avrebbe dovuto uccidermi.

“Poi me ne sono andata.” continua facendo spallucce. “Sai com'è, volevo evitare di...” Ride nervosamente simulando una pugnalata al petto.

Rido amaramente anch'io. Temeva d'essere uccisa.

Ovvio. Sebastian l'avrebbe uccisa davvero.

“Mi dispiace.” riesco solamente a dire.

Se potessi tornare indietro e vivere una vita normale, lo farei immediatamente. Darei il mio braccio destro se potessi evitare tutta la morte che ho seminato e il dolore che ne è conseguito.

“Scusa, non volevo reagire così... ho un po' di problemi con gli spazi chiusi e catene... Magari un giorno te ne parlerò.” dice tutto d'un fiato.

Mio padre deve aver piantato le unghie in profondità anche in lei. La sua infanzia non dev'essere stata spensierata e felice.

Annuisco e mi avvicino di un passo. Lei non si allontana, resta immobile ad osservarmi.

Magari è l'inizio di qualcosa di buono.

“Ho paura del buio.” sospira facendo spallucce.

Storgo la bocca e cerco di non ridere “Hai paura del buio?! Ma quanti anni hai? Cinque?!” mi passo una mano sulle labbra e vedo il suo sguardo addolcirsi.

Si avvicina di un altro passo “Ho diciassette anni e mezzo e adoro le caramelle gommose.”

Sorrido, stiamo imparando a conoscerci. Ora tocca a me.

Per l'Angelo. Cosa piace a me?

Mi gratto perplesso la testa “Ho diciannove anni. Ma non so cosa piace al me di adesso.” allungo la mano verso di lei.

Perla la guarda come se fosse un arma impropria, ma si sporge per stringerla.

Quando ci tocchiamo sento qualcosa, un nuovo sentimento, una nuova emozione.

Una vibrazione che mi invade il petto fino all'anima.

Amicizia?! È la runa parabatai che inizia a funzionare?

“Ma so chi solo io.” dico con voce ferma “Mi chiamo Jonathan Christopher Morgenstern e sono il tuo parabatai. È un piacere fare la tua conoscenza.”

Le guance della ragazza si colorano di rosso, gli occhi brillano leggermente ed intensifica la stretta alla mia mano “Mi chiamo Perla Julia Aldercross, sono la tua parabatai ed è un vero piacere conoscerti.”

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Capitolo 4
*** III Capitolo ***


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CLARY

 

Al Console Jia Penhallow

E.p.c. Inquisitore Robert Lightwood

Da Clarissa Adele Morgenstern

 

                                                                                                           New York, 21 marzo 2008

 

Onorevoli membri del Consiglio,

come da accordi, ecco il mio resoconto settimanale.

Jonathan si sta comportando nei migliore dei modi. Segue le regole alla lettera, non esce dall'Istituto se non accompagnato e non tiene nessun tipo di corrispondenza con il Popolo Fatato.

Sono felice di comunicarvi che si allena regolarmente con la sua parabatai.

 

Tornerò a scrivervi la prossima settimana.

 

Vi ringrazio per aver concesso un'opportunità a mio fratello. Ora veste realmente i panni che avrebbe sempre dovuto indossare.

 

Nel nome di Raziel e in difesa del suo onore.

Clarissa Adele Morgenstern

 

 

 

Rileggo la lettera per il Console e sospiro. Meglio evitare di comunicargli che Isabelle non vuole neanche stare nella stessa stanza con lui... Simon le manca terribilmente e ogni volta che guarda mio fratello rivede il piccolo Max.

Per l'Angelo.

È difficile da capire. La sua è la stessa mano che l'ha colpito, ma non è più il ragazzo che l'ha ucciso.

Lancio la lettera sulla scrivania osservando le foto che adornano le pareti della mia stanza.

Vedere la foto di mia madre stretta in un abbraccio con Luke mi fa pensare al matrimonio. Sarà solo tra due mesi. Finalmente il coronamento di un amore atteso troppo a lungo.

Continuo a pensare a come avrei potuto salvare Simon dal destino che l'ha strappato dal nostro mondo. Dal mondo che gli apparteneva.

Ha combattuto con noi, ci ha salvati da morte sicura ed ora è tornato a casa. Magari sta meglio così. Con sua madre e sua sorella.

Una vita da mondano. Andrà all'università e continuerà la sua vita spensierato e felice nella consapevolezza che il mondo che lo circonda si limita a quello che vede. Niente demoni, niente vampiri... non dovrà combattere per la sua vita.

La porta della mia stanza si apre e una testa bionda, a dir poco affascinante, fa capolino davanti a me.

Lesto si incammina verso di me e, senza lasciarmi il tempo di replicare, affonda le mani nei miei boccoli fluenti impossessandosi delle mie labbra.

Un bacio intenso, passionale, capace di farmi ansimare.

Mi aggrappo alle spalle di Jace che mi solleva facilmente dalla sedia. Mi spinge dolcemente contro la parete e mi solleva tenendomi salda per il sedere.

“Jace.” mugolo nella sua bocca “Va tutto bene?” proseguo infilando le mani nella sua camicia.

Ormai conosco il suo corpo meglio del mio.

Passo i polpastrelli sui pettorali scendendo verso i fianchi. Premo le unghie appena arrivo agli addominali e lo sento ansimare dal piacere.

“Mi mancavi.” mi soffia sulla pelle del collo facendomi rabbrividire.

Piego la testa di lato lasciandogli la gola scoperta ed aumento la stretta attorno ai suoi fianchi.

Jace è in grado di farmi dimenticare tutto con un solo bacio.

Qualcuno bussa alla porta. Che noia, proprio ora!

“Non ci siamo!” Jace urla in direzione dell'entrata tornando sulla mia gola. Apre le labbra e mi passa la lingua sulla giugulare.

Un mugolio mi esce dalla gola senza volerlo. Riverso la testa all'indietro ignorando chiunque ci sia fuori dalla mia porta.

“Sei proprio un bravo parabatai! Insomma, da quando sono tornato mi hai rivolto la parola due volte!” Alec molla un calcio esasperato contro la porta.

Jace mi affonda il viso nel collo e sospira “Merda,” bofonchia “ha ragione.”

Mi appoggia delicatamente sul pavimento e mi bacia la guancia.

Sorride vedendomi scompigliata ed ansante. Ama ridurmi così.

Con estrema naturalezza sistema la camicia nei jeans senza mai staccare gli occhi dai miei e sorride dolcemente “Stasera ti porto fuori a cena, ti va?”

Annuisco cercando di sistemarmi i capelli. Mi sento come se avessi preso fuoco!

Oh per l'Angelo!

Il mio fidanzato spalanca la porta e sorride al suo parabatai. Gli balza addosso iniziando a colpirlo scherzosamente.

“Jace!” Alec non reagisce ed usa un tono pacato “Sai che se voglio ti stendo!”

Mi metto a ridere, sono più che amici, in ognuno vive una parte dell'altro.

Dev'essere bello avere un parabatai, un amico vero con cui condividere la propria esistenza.

Un amico come Simon... mi manca così tanto.

Sembra impossibile che non si ricordi più di me. Di quando dormivamo assieme nella casa in campagna di Luke, di tutti gli anni passati insieme, di quello che è successo ad Edom, di quando è diventato un vampiro... di quando mi ha detto che mi amava, di quando si è innamorato di Izzy...

Per l'Angelo. Il vuoto che ha lasciato è palpabile.

“Ma fanno sempre così i parabatai?” Perla mi affianca guardando curiosa i due ragazzi che stanno combattendo come dei deficienti.

Scuoto la testa osservando la parabatai di mio fratello.

Ancora non mi sembra vero. Ho un fratello!

Sorrido “Anche di peggio!” ridacchio.

“Okay, mi arrendo Alec!” Jace alza le mani in segno di resa.

Una finta resa per accrescere il legame che li unisce.

Alec si passa una mano nei capelli neri sistemandoseli “Mia madre ci vuole in biblioteca tra dieci minuti.”

“Vado a chiamare Jonathan. Ci vediamo tra poco.” Perla si incammina verso la palestra.

Ci guardiamo meravigliati “Non sembra più terrorizzata. No?”

Alec si irrigidisce “Solo perchè non ci ha mai combattuto contro. Non lo conosce.”

Guardo la sagoma di Perla svanire nel corridoio “Forse è proprio per questo che sarà in grado di aiutarlo meglio di noi.”

 

 

 

JONATHAN

Mi sono rammollito.

Non sono più forte come prima, non sono agile e veloce come prima. Devo allenarmi di più.

Continuo con le flessioni fino a sentirmi i muscoli delle braccia bruciare e, anche in quel momento, non mi fermo. Proseguo la serie di duecento piegamenti, le braccia mi tremano.

Non ce la faccio più.

Cazzo!

“Finirai per collassare.” la voce di Perla mi fa sorridere.

Faccio una capriola e mi lascio cadere sul pavimento in legno della palestra dell'istituto. Boccheggio affamato d'aria e sento i passetti della mia parabatai raggiungermi.

“Vuoi morire Jonathan?” mi chiede parlando con la bocca piena.

Scuoto la testa e annaspo, non sono mai stato così debole in tutta la mia vita. Ho male ovunque! Qualsiasi muscolo, nervo... anche la pelle mi duole.

Merda!

“Dovresti allenarti anche tu. Sei veloce e capace, ma debole.”

Perla si inginocchia accanto a me. Indossa una maglietta nera leggera da cui fuoriescono le rune e dei jeans blu. Ha i capelli legati in una coda e mi sorride. Ha le labbra rosse, come i capelli di Clary. Incontro immediatamente i suoi occhi arancioni, lei mi restituisce lo sguardo ed appoggia le mani sul mio torace. Una luce si libera e il dolore che mi faceva tremare, passa immediatamente.

Spalanco gli occhi sorpreso e mi metto seduto accanto a lei pronunciando una sola parola “Grazie.”

Bella la magia.

Si accomoda meglio sul pavimento e mi sorride indicando la runa parabatai incisa sulla spalla destra “Sento quando hai bisogno di me.”

Mi asciugo il viso con la maglietta e la guardo “Dal nostro rapporto, l'unico ad averne benefici sono sempre stato io. Sono in debito.”

“Io attingo alla tua forza Jonathan, questo rende più forte anche me.” dice cacciandosi in bocca una pallina colorata.

“Cosa mangi?” Guardo incuriosito il sacchetto che tiene in mano.

Lei fa spallucce “Caramelle.” risponde sorridendo.

Mi porge il sacchetto e ne tiro fuori un dolcetto simile ad una spugna. Lo guardo disgustato e schiaccio tra le dita “Come fai a mangiare una cosa del genere?”

Lei alza gli occhi al cielo “Assaggialo e stai zitto.” dice piccata “Non è veleno.”

Faccio una smorfia e mi infilo in bocca questa pseudo-cosa ed inizio a masticare.

La consistenza è spiacevole tra i denti, ma il gusto è accettabile.

Essere normali non è sempre spiacevole.

Allungo una mano e ne afferro un altro. La mia parabatai sorride e non dice nulla permettendomi di prenderlo. “Anche se puzzi come un elfo, siamo stati convocati immediatamente. Ti ci porto io.”

Sento la pelle pizzicare e in un attimo ci ritroviamo in biblioteca.

Amo la magia.

Appena appariamo Perla lascia la presa sul mio braccio e si avvicina ai divani. Indossa delle pantofole rosa con il pelo.

Possibile che non abbia abiti da donna?!

Mi guardo attorno e vedo Jace abbracciato a Clary seduti sul divano, si scambiano tenere effusioni.

Jace le sta baciando un dito dopo l'altro. Quando arriva al mignolo apre le labbra e ne morde la punta.

Mia sorella caccia un urlo di sorpresa più che di dolore, facendomi ridere.

Gli schiaffeggia una coscia fingendosi offesa. Il suo fidanzato le afferra una ciocca di capelli rigirandosela tra le dita.

Il rosso era un'ossessione. Mondane, nascoste, e cacciatrici che frequentavano le mie camere dovevano avere rigorosamente i capelli lunghi e rossi.

Perla mi fa cenno d'andare a sedermi accanto a lei.

Mi avvicino velocemente salutando tutti.

Jace mi fa un cenno di saluto, Alec neanche alza lo sguardo dal libro, ma Clary mi regala un tenero sorriso “La mamma ci ha invitati a cena domani sera.” mi volto verso mia sorella ed annuisco emozionato. Una cena in famiglia è come un sogno che si realizza.

Non sono mai mangiato qualcosa cucinato da mia madre, non vedo l'ora.

Mi restituisce il sorriso e si volta verso Alec seduto malamente sul divano opposto al nostro “Perchè siamo qui?”

Lui toglie il naso dal libro e sospira “Non lo so.”

Jace allunga un braccio attorno al collo di Clary e la trascina tra le sue braccia. Le bacia la testa tra i sorrisi di mia sorella.

Sembra felice.

Resto ad osservare con attenzione questi gesti tanto comuni quanto normali tra due persone che si amano. Io non ho mai provato una cosa del genere in tutta la mia vita.

Non ho mai avuto l'amore di mia madre e mio padre preferiva usare la frusta su di me. Le cicatrici che mi segnano la pelle bruciano ancora.

Il cellulare di qualcuno suona, Perla si muove sfilandosi l'oggetto dai pantaloni ed inizia a schiacciare bottoni virtuali.

Curioso lo schermo, ma appena se ne accorge mi lancia un'occhiataccia ed indietreggia appoggiando la schiena al divano.

La porta si apre, il rumore dei tacchi che si infrangono sul pavimento in legno, preannuncia l'arrivo di Maryse in biblioteca.

È una donna molto sicura di sè, assomiglia moltissimo ad Isabelle.

Indossa dei pantaloni in pelle nera aderente infilati negli stivali con il tacco alto e un maglioncino a dolce vita, anch'esso aderente. I capelli sono legati in una coda.

Sorride a suo figlio, a Jace e Clary, per poi fare un cenno di saluto a me e Perla.

La mia parabatai non ha neanche alzato lo sguardo, continua a guardare il telefono.

“Hem.” il capo dell'istituto incrocia le braccia cercando di catturare la sua attenzione.

Dopo qualche secondo la ragazza accanto a me si ridesta sorridendo “Scusa.”

La Signora Lightwood sospira, dev'essere abituata a gestire un gruppo di adolescenti “Grazie d'essere qui cacciatori, ho una missione per voi.”

Il cuore mi salta un battito, non vedevo l'ora!

 

 

PERLA

Copio l'ennesima runa sul mio quaderno e ne trascrivo l'utilità.

Il taccuino di Jonathan è ancora vuoto. Conosce già tutte le rune.

Megalomane.

Che noia, siamo qui da più di un'ora. Non facciamo altro che studiare rune ed allenarci. Uffa, nessun combattimento, nessun demone da fare a pezzi.

Niente.

Vorrei essere al mare ora. Con i piedi in ammollo nell'acqua di Santa Monica.

Che meraviglia.

Sollevo la manica e allungo un braccio verso di lui “Fammi una runa.” gli dico “Una che possiamo farci solo noi.”

Jonathan solleva un sopracciglio e sospira estraendo dalla tasca il suo stilo.

Dopo la cattura gli hanno tolto tutti gli iratze non presenti nel libro Grigio, quella della memoria gli spunta dal colletto della camicia. È sempre vestito con la divisa da cacciatore fuori dalla palestra.

Io già indosso i pantaloni del pigiama in pile stasera e una maglietta di cotone.

Almeno sto comoda.

Mi guarda negli occhi, il verde illumina meravigliosamente il suo viso. Ha i lineamenti duri e la mascella squadrata, ma gli occhi lo fanno sembrare una persona incredibilmente dolce “Che runa vuoi?” mi chiede interessato.

Faccio spallucce.

Jonathan mi afferra il polso ed inizia ad incidermi l'iratze sul polso, ha lo sguardo attento, disegna le linee in maniera scrupolosa ed impeccabile “Come avrai studiato, le rune che si possono scambiare i parabatai riguardano la guarigione e le capacità in battaglia. In questo momento non ti servono né di un tipo, ne dell'altro.” prosegue continuando ad incidere la pelle.

Ha una voce profonda e sulle labbra gli affiora un sorriso “Questa è la runa della forza, se te la incido io durerà più a lungo. Devi ricordartela prima di un combattimento,” alza lo sguardo e mi guarda intensamente negli occhi “sempre. Non te ne devi mai dimenticare, nessun nemico ti risparmierà perchè sei carina e hai un bel sorriso.”

Annuisco ammutolita. È piacevole sentirlo parlare.

Jonathan finisce la runa e si riaccomoda sulla sedia “Tanti nemici ti sottovaluteranno e questo andrà solo a tuo vantaggio.”

“Nostro.” lo interrompo guardandomi la runa.

Il cacciatore annuisce “Sì, nostro. Nessuno conosce la cacciatrice magica.”

Lo interrompo ancora “Nessuno conosce i combattimenti come te, sei uno stratega eccezionale, quando facevo parte del Labirinto a Spirale mi arrivavano tutte le notizie dei tuoi attacchi. Dicevano che gli Oscurati venivano inghiottiti dalla terra...”

“Hai un ragazzo?” Jonathan cambia discorso, spiazzandomi.

Cosa gli può interessare una cosa del genere?! Strabuzzo gli occhi zittendomi all'istante.

“Ho un amico, un lupo mannaro.” rispondo velocemente ritornando con il naso nel libro.

Non sono affari suoi. La parola ragazzo non ci descrive assolutamente.

Si stiracchia sulla sedia e sospira pesantemente “Cosa intendi con amico?” continua irritandomi.

Appoggio la matita sul libro e mi accomodo meglio sulla sedia “E' vero che hai fatto sesso con la Regina della Corte Seelie?” gli chiedo sorridendo maliziosamente.

Rimane spiazzato dalla mia domanda, ma continua a guardarmi negli occhi “Sembra che anche quello sia di dominio pubblico, ormai.”

“E?” gli chiedo appoggiando i gomiti al tavolo.

Adoro i particolari piccanti.

Lui fa lo stesso avvicinandosi a me. Sorride alzando solo un lato della bocca. Posa gli occhi nei miei facendomi arrossire “Cosa intendi con amico?” ripete la domanda di prima, esasperandomi.

Odio parlare di queste cose.

Stringo le labbra, non demorde “E' un amico con cui mi piace dormire.” rispondo acida.

Serra la mascella impercettibilmente e aggrotta le sopracciglia. Fa per dire qualcosa, ma si blocca.

Non dò peso alla cosa e ammicco “Ora tocca a te, la Regina?” gli chiedo incuriosita.

Sbuffa chiudendo il suo quaderno e si alza in piedi “Sebastian se la scopava di brutto in cambio di un'alleanza.” risponde serio.

Oh per l'Angelo. Rimango di sasso a guardarlo.

“Vedi, a te piace dormire con il nascosto, per questo lo fai. A me non me ne fregava niente di dormire con lei. La facevo urlare dal piacere e questo mi portava dei vantaggi, chiamiamoli, politici.” afferra il suo taccuino e lo sguardo gli si incupisce.

Strabuzzo gli occhi. Urlare dal piacere?! Oh per l'Angelo!

Scuoto la testa dimenticando l'ultima affermazione e mi concentro su di lui. Si vede che è in difficoltà. Che vita ha passato fino ad ora? Sono stata una stupida a chiederglielo, non ho pensato “Scusa,” gli dico velocemente “mi dispiace Jhon. Non volevo...”

Il ragazzo davanti a me sorride meravigliato “Jhon mi piace.” mormora “Non dispiacerti, è il passato. Non posso cambiarlo, ma penso sia importante condividere queste cose con te. Buonanotte Moretta.” e si incammina fuori dalla biblioteca.

Resto a guardarlo uscire dal grande portone finchè lo varca completamente.

Moretta?!

Sorrido chiudendo il libro Grigio.

Moretta mi piace.



 

 
Spazio Autrice
Come promesso, nuovo capitolo.
Grazie delle letture, grazie per aver recensito ed aggiunto la storia alle seguite, preferite, ricordate.
A presto, kisss
Pi

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