Carissime lettrici, grazie d'essere qui.
Sono indecisa se terminare questa ff o New Destiny, voi che ne dite??
Fatemi sapre.
Intanto eccovi un nuovo capitolo, spero che vi piaccia.
A presto, kissss
Pi
PERLA
“E come ti trovi qui?” Luchas usa sempre un tono dolcissimo quando si rivolge a me.
Mi guarda con quei grandi occhi grigi come se mi conoscesse da tutta la vita. Pensavo che si sarebbe arrabbiato quando ho rivelato chi sono in realtà, ma non ha fatto una piega. Mi ha detto semplicemente che a lui interesso io, non chi sono.
È sempre mieloso quando mi parla.
Quando gli ho detto che mi sarei trasferita a NY, ha parlato con il suo capobranco e si è fatto trasferire qui in città.
A parer mio sarebbe stato meglio a Santa Monica dove c'era tutta la sua vita... e parte della mia.
Faccio spallucce e sospiro “Sono finalmente dove sarei sempre dovuta essere.” gli rispondo spingendo una grande porta “Questa dovrebbe essere la biblioteca.”
Resto allibita davanti a tanta magnificenza. Il soffitto sarà alto venti metri e tutte le pareti sono tappezzate di libri.
Scendiamo le scale in marmo arrivando accanto a delle bacheche in vetro.
Sembra un museo. Artefatti demoniaci ed angelici riempiono tutti gli spazi.
Un pugnale con un manico d'osso cattura la mia attenzione, sulla lama è incisa una frase in Ctonio.
Corri incontro a questa lama con la paura nel cuore.
Per l'Angelo. Fico.
Devo averlo!
Luchas mi passa una mano sulla schiena voltandomi verso di lui “Mi sei mancata.” sussurra cingendomi per i fianchi.
Sorrido minimizzando il tempo che siamo stati separati “E' stato un periodo intenso.”
Annuisce e mi spinge fino a farmi sedere sul bordo della scrivania.
Alzo il viso incrociando i suoi occhi e sorrido “Okay, un po' mi sei mancato anche tu.” mormoro.
I capelli neri che gli cadono sugli occhi sono davvero sexy. Mi allungo verso di lui ed inizio a mordicchiargli la mascella squadrata. La leggera barba che la ricopre mi gratta il labbro inferiore e la lingua.
Adoro questa pizzicante sensazione.
“Ti sono mancato davvero?” continua con voce profonda risalendo dai fianchi per le spalle ed affondando le mani nei miei capelli.
Gli avvolgo le braccia attorno al torace ed annuisco andando incontro alle sue labbra “Davvero. Mi fai sentire al sicuro.” asserisco.
Mi sono mancate le sue labbra, le sue mani... il calore del suo corpo a contatto con il mio.
Sorride felice prima di unire la lingua alla mia.
Ruota delicatamente la mia testa per far aderire alle perfezione le nostre bocche mentre gli stringo le cosce attorno ai fianchi.
Ha un sapore deciso e speziato, mi piace.
Si stacca dalle mie labbra e appoggia la fronte alla mia “So che abbiamo, anzi hai deciso di non parlare di lui, ma se si comporta male pretendo che tu me lo dica. Gli farò passare la voglia di fare qualsiasi cosa.” dice guardandomi negli occhi.
Sospiro pesantemente sciogliendo l'abbraccio “Non farà nulla, non è uno stupido. E con questo chiudiamo il discorso.” dico brusca.
Dei passi mi fanno sobbalzare, allontano Lu con una spinta e mi passo la mano nei capelli riordinandoli.
Merda, Clary e Jace attraversano la biblioteca venendoci incontro.
Si tengono per mano, sono una coppia favolosa.
Jace indossa una camicia bianca sbottonata nonostante sia inverno inoltrato e Clary un delizioso maglioncino rosso della stessa tonalità dei lunghi capelli.
Luchas mi sorride infilandosi le mani in tasca “Non ci presenti?”
Stringo le labbra e sbuffo alzandomi dalla scrivania.
Preferivo di no...
Guardo i miei nuovi amici e incrocio le braccia “Lui è un mio amico, Luchas.”
“Amico?!” il licantropo alza gli occhi al cielo e si avvicina ai cacciatori.
“Amico.” rispondo piccata.
Siamo amici, solo amici, niente di più.
Luchas stringe la mano a Clary che mi lancia un'occhiatina languida senza riuscire a trattenere un sorriso.
Pazza, è una cosa tutt'altro che romantica.
Poi passa a Jace ed iniziano a chiaccherare del nuovo capo dei licantropi, da quando si è unito al clan di NY.
Io intanto continuo a guardare nervosamente la porta. Se dovesse arrivare Jonathan sarebbe un problema.
Nessuno dei licantropi ha perdonato quello che ha fatto al Preator Lupus quando indossava i panni del Signore Oscuro, tanto meno Luchas.
Era un grande amico di Jordan, gli aveva fatto da mentore quando si era trasformato in un lupo mannaro...
CLARY
E' evidente che stanno assieme, ma Perla dev'essere una ragazza riservata.
Mi avvicino a lei appoggiandomi alla scrivania che stavano per sconsacrare. Non so se mi abituerò mai al fatto che è la parabatai di mio fratello, per di più magica.
Si sistema nervosamente i capelli lunghi dello stesso colore del cioccolato e mi guarda accennando un sorriso. Non sa cosa dire.
“Quand'è stata l'ultima volta che hai parlato con Jonathan?” le chiedo di getto.
Sono passati due giorni da quando siamo arrivati in istituto ed è riuscita ad evitare ogni possibile incontro con mio fratello.
Non si è presentata a nessun pasto, nessun allenamento... Devono iniziare a parlarsi per poter rispettare gli accordi stretti con il Console.
Lo sguardo le si rabbuia all'istante. L'arancione che contorna la pupilla sfuma fino quasi a scomparire.
Per l'Angelo. Ha paura!
Perla fa spallucce e si accarezza le braccia distogliendo gli occhi dai miei.
Jace e Luchas sembrano andare d'accordo. Parlano animatamente ridendo del più e del meno.
Mi avvicino di più alla ragazza fino a sfiorare la spalla con la mia “E' cambiato. Non è il pazzo assetato di sangue che hai conosciuto. È umano e vive nel perpetuo senso di colpa.” mi passo le mani sui capelli “Ha bisogno di essere aiutato. Percepisce nuove emozioni mai provate prima e non sa come affrontarle.”
Per l'Angelo, due giorni fa gli ho fatto capire la differenza tra amore e affetto. Ha capito che quello che prova per me è un affetto infinito, un amore fraterno, ma non ha nulla a che vedere con quello che provava prima.
È stato tenero vederlo impacciato, in difficoltà e balbettante mentre cercava di spiegarmi quello che prova per me adesso.
I nuovi occhi che gli adornano il viso saltavano ovunque cercando un punto fermo, l'ha trovato solo nel mio sguardo.
Mi vuole bene. Ha detto che quello che prova per me è un sentimento di protezione e ammirazione, ma non sente più il minimo bisogno di possedermi e farmi del male.
Che sollievo!
Alla fine della chiaccherata ci siamo abbracciati e, nel farlo, è rimasto rigido come se avesse paura di farmi del male.
Dev'essere bello avere un fratello.
“Devi andare Luchas, tra poco ho un allenamento.” Perla interrompe i miei pensieri, stupendomi.
Inizierà l'allenamento con mio fratello.
JACE
In palestra è calato un silenzio imbarazzante, quanto vorrei che Alec fosse qui, lui saprebbe cosa dire. I Lightwood torneranno in istituto la settimana prossima.
Guardo la nuova arrivata tenersi a una distanza minima di tre metri da Morgenstern mentre lui cerca in ogni modo di attaccare bottone.
Clary si avvicina a suo fratello, sta prendendo il mano la situazione “Io e Jace ci alleneremo con i pugnali, tu e Perla in un corpo a corpo.”
Sorrido avvicinandomi alla bacheca delle armi ed afferro una dozzina di pugnali a farfalla.
La mezza strega annuisce alla mia ragazza.
Jonathan sorride alzando i pugni, Perla si mette in posizione di combattimento ed inizia ad ondeggiare sui piedi.
Clary si avvicina dandomi un dolce bacio sulle labbra e sorride speranzosa.
Jonathan non ci degna neanche di uno sguardo, si capisce che è cambiato, vedere me e Clary assieme non lo infastidisce assolutamente. Rimane concentrato sulla ragazza difronte a lui.
Abbraccio Clary e vediamo Jonathan provocare la ragazza. Fa finta di attaccare per poi indietreggiare.
Perla riduce gli occhi a fessura e si lancia contro Jonathan piazzandogli un calcio nello stomaco.
Io e Clarissa ridiamo, Morgenstern non se lo aspettava, indietreggia sogghignando. Si asciuga il sudore dalla fronte e si lancia contro la figura esile difronte a lui.
Peserà si e no cinquanta chilogrammi, Jonathan intorno agli ottantacinque. Se la prende la spezza a metà.
Riesce senza la minima fatica a farle perdere l'equilibrio e cadere sul pavimento.
Clary mi guarda e sorride, adoro la fossetta che si forma quando lo fa “Sembrano andare d'accordo.”
Annuisco e sciolgo l'abbraccio, la prendo per mano e ci avviciniamo al tavolo con i coltelli.
Ne passo alcuni a Clary che, abilmente, li apre ed inizia a lanciare al bersaglio.
“Sei brava.” le sussurro all'orecchio cercando di farla distrarre. “Anche troppo.” continuo meravigliato.
Ha preso il centro quattro volte su quattro.
La risata che ne deriva mi riempie il cuore di gioia. Clary ammicca e mi cede la postazione “Ti sfido a fare meglio di me.”
Ridacchio sistemandomi i capelli “Cosa scommettiamo?” le dico malizioso.
“Io, te e la doccia della palestra.” dice facendomi rabbrividire.
Oh per l'Angelo. Me la ghigno di gusto notando la sua sfacciataggine.
Clary ammicca e io non posso far altro di cogliere l'occasione al volo.
“Hai sempre delle fantastiche idee, ma visto che vincerò io... doccia, cena fuori e poi dormirai in camera mia.”
“Va bene, questa è l'unica volta in cui spero che tu vinca...” borbotta facendomi ridere.
Quanto la amo!
Afferro i pugnali ed inizio la mia scalata alla vittoria.
“Lasciami!” le urla di Perla ci distraggono “Mi manca l'aria così!” grida cercando di far lasciare la presa a Jonathan.
Il fratello di Clary stringe la presa sul torace della ragazza “Ci stiamo allenando, i demoni non ti lasciano se glielo chiedi. Più urli e più gli piace! Cerca di liberarti.”
Ridacchio lanciando un pugnale sul bersaglio dipinto sul muro.
Centro perfetto! Meno uno, ne mancano quattro.
La ragazza continua a dimenarsi inutilmente. Clary accanto a me inizia ad agitarsi. Si avvicina ai due ragazzi alzando le mani “Okay, lasciala Jonathan.” dice calma.
Il ragazzo minimizza la situazione ridendo “E' davvero gracile. Picchia forte, ma non è molto muscolosa. Sembra un uccellino!”
Perla chiude gli occhi ed inizia a svanire e riapparire in punti diversi della palestra portandosi dietro Jonathan, è davvero magica! E potente... Ma, nonostante tutto, non riesce a liberarsi del ragazzo.
“Lasciami Sebastian! Fottuto assassino!” continua la nuova cacciatrice, pietrificando tutti.
L'aria nella palestra si è fatta incredibilmente pesante.
Clary spalanca gli occhi esterrefatta.
Per l'Angelo. Abbasso i pugnali ed osservo la scena.
Jonathan molla la presa sulla cacciatrice e stringe le labbra visibilmente scosso. Fa due passi indietro alzando le braccia. Guarda la ragazza negli occhi, il nuovo colore brilla di luce propria “Non ho intenzione di farti del male! Non mi conosci, non sai chi sono!” alza la voce spiazzandoci.
Si volta scuotendo la testa e corre via dalla palestra.
Io e Clary fissiamo la ragazza restando in silenzio. Perla si è resa conto d'aver parlato prima di ragionare “Mi dispiace.” mormora in visibile imbarazzo.
Gli occhi di Clary diventano di fuoco “Non mi interessa quanto tu sia dispiaciuta! Adesso muovi il culo e fai la cosa giusta!” addita la nuova ragazza alzando la voce “Tu non sei l'unica ad aver perso qualcosa, non sei l'unica ad aver paura!” continua la mia fantastica rossa.
Perla rimane immobile, l'unica cosa a muoversi sono le mani. Tremano leggermente come se fosse infreddolita.
Le dighe negli occhi di Clary rischiano di straripare. Non fa altro che pensare al suo migliore amico e alla cosa giusta da fare. Assumendosi la responsabilità di Jonathan si è accollata un fardello non indifferente... anche questo amo di lei.
La sua determinazione.
Restiamo in silenzio e guardiamo la parabatai di Jonathan uscire dalla palestra con passo incerto.
Non riesco a trattenere l'ondata di orgoglio che mi pervade il cuore. È una leader. Ed è la mia ragazza.
Sorrido avvicinandomi a lei. Clary sospira pesantemente e appoggia la guancia sul mio torace. L'avvolgo completamente stringendola ancora di più a me e le bacio i capelli.
“Deve andare dritto qualcosa, Jace. Dopo quello che abbiamo perso, ci meritiamo che le cose vadano bene... e se quella ragazza non collabora, non mi farò scrupoli da prenderla a calci!” dice piccata.
Ridacchio, ne sarebbe capace “Penso che l'abbia capito anche lei, sei stata formidabile.”
Finalmente si rilassa “Dobbiamo fare qualcosa per Simon. Potremmo...” inizia, ma non la faccio finire. Appoggio subito le labbra alle sue assaporando il sapore di sale mischiato a quello della sua saliva.
“Ti amo.” riesco a mormorare prima d'essere trascinato per la maglietta nelle docce della palestra.
JONATHAN
“Fanculo!” urlo sbattendo la porta della mia stanza. La bacheca, rigorosamente senza armi, vibra facendo scricchiolare il legno.
Dò un pungo sul muro sbucciandomi le nocche per evitare di distruggere tutta la mia stanza.
Al diavolo! Cercare di essere migliore non cambierà mai l'immagine che tutti hanno di me.
Tutti. Nessuno escluso.
Gli occhi di Clary erano così affranti. Per l'Angelo!
“Cazzo!” sibilo stringendo i pugni fino a far schioccare le ossa. Mi tolgo la canottiera sudata e la lancio in bagno, devo fare una doccia.
La porta della mia stanza si apre, ma io non mi volto nemmeno. So già che si tratta di lei.
Afferro lo schienale in pelle consumata della poltrona difronte alla mia scrivania e sospiro “Clary, non ora. Grazie, ma vorrei stare solo.”
Non riesco a pensare a nulla in questo momento. La runa parabatai pesa come se fosse fatta di marmo.
La porta si chiude con un tonfo.
“Non sono Clary.” asserisce una vocina appena udibile.
Mi volto velocemente non credendo a chi ho davanti. Stringo le labbra mentre la osservo.
La ragazza mora con gli occhi arancioni inclina la testa sforzando un sorriso.
I suoi occhi iniziano a studiare ogni millimetro del mio corpo. Salta dai capelli, alle braccia cosparse di rune, ai miei occhi, fino a soffermarsi sulla cicatrice che ho sul cuore.
“Te l'ho guarita io quella.” sussurra indicando con un dito la cicatrice che mi segna il petto.
Storgo la bocca, ora che ci penso bene, una ferita del genere avrebbe dovuto uccidermi.
“Poi me ne sono andata.” continua facendo spallucce. “Sai com'è, volevo evitare di...” Ride nervosamente simulando una pugnalata al petto.
Rido amaramente anch'io. Temeva d'essere uccisa.
Ovvio. Sebastian l'avrebbe uccisa davvero.
“Mi dispiace.” riesco solamente a dire.
Se potessi tornare indietro e vivere una vita normale, lo farei immediatamente. Darei il mio braccio destro se potessi evitare tutta la morte che ho seminato e il dolore che ne è conseguito.
“Scusa, non volevo reagire così... ho un po' di problemi con gli spazi chiusi e catene... Magari un giorno te ne parlerò.” dice tutto d'un fiato.
Mio padre deve aver piantato le unghie in profondità anche in lei. La sua infanzia non dev'essere stata spensierata e felice.
Annuisco e mi avvicino di un passo. Lei non si allontana, resta immobile ad osservarmi.
Magari è l'inizio di qualcosa di buono.
“Ho paura del buio.” sospira facendo spallucce.
Storgo la bocca e cerco di non ridere “Hai paura del buio?! Ma quanti anni hai? Cinque?!” mi passo una mano sulle labbra e vedo il suo sguardo addolcirsi.
Si avvicina di un altro passo “Ho diciassette anni e mezzo e adoro le caramelle gommose.”
Sorrido, stiamo imparando a conoscerci. Ora tocca a me.
Per l'Angelo. Cosa piace a me?
Mi gratto perplesso la testa “Ho diciannove anni. Ma non so cosa piace al me di adesso.” allungo la mano verso di lei.
Perla la guarda come se fosse un arma impropria, ma si sporge per stringerla.
Quando ci tocchiamo sento qualcosa, un nuovo sentimento, una nuova emozione.
Una vibrazione che mi invade il petto fino all'anima.
Amicizia?! È la runa parabatai che inizia a funzionare?
“Ma so chi solo io.” dico con voce ferma “Mi chiamo Jonathan Christopher Morgenstern e sono il tuo parabatai. È un piacere fare la tua conoscenza.”
Le guance della ragazza si colorano di rosso, gli occhi brillano leggermente ed intensifica la stretta alla mia mano “Mi chiamo Perla Julia Aldercross, sono la tua parabatai ed è un vero piacere conoscerti.”
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