Zeta

di hi_disaster
(/viewuser.php?uid=694038)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


                                                            CHAPTER 1.

L'estate era volata via come una bellissima farfalla dalle ali variopinte: il tempo di posarsi sul fiore dei miei ricordi ed eccola volteggiare lontana.  Così arrivò il fatidico primo giorno nella nuova scuola. Il batticuore era costante. L'anno precedente si trattava di frenesia: avrei ritrovato i miei compagni di classe, tra cui Cathy, che aveva trascorso l'estate nella casa al mare e che era pronta a sommergermi con suoi racconti avvincenti e a tratti piccanti. Quella mattina che avrebbe aperto il nuovo anno scolastico invece ero terrorizzata. Davanti a me c'era un foglio bianco, un nuovo inizio tutto da scrivere. Mi lavai la faccia col sapone liquido alla fragranza di rose e ritrovai allo specchio il mio volto stravolto da una notte insonne. Strinsi gli occhi e cercai , nel repertorio delle espressioni , una faccia che esprimesse determinazione. Mi uscì una faccia buffa, così afferrai la spazzola ed iniziai a passarla energicamente sui capelli. "Affronterò questo primo giorno a testa alta , cercando di tenere a bada le paure e la malinconia" pensai. Il trasloco fu improvviso e faticoso : un'istante prima fantasticavo sulle vacanze estive e gli sconvolgimenti degli ultimi giorni di scuola, un attimo dopo scoprii che avrei dovuto affrontare un trasloco e per di più , a causa di mio padre: Rich Parker, 46 anni , insegnante di psicologia in un college. Egli  fu beccato da mia madre con Brittany Moore, una sua studente, mentre si davano da fare sul divanetto del suo studio. Per un mese mio padre non fece altro che frignare chiedendole perdono e tentando di spiegarle che lui l'amava , e che non era sua intenzione fare ciò che aveva fatto. Dopodichè mia madre arrivò alla conclusione che Ethan , il mio piccolo fratellino di 5 anni non meritasse di crescere con due genitori separati, e così diede a mio padre una seconda possibilità a patto che chiedesse un trasferimento in un altra scuola, e se possibile , in un altra città. Quando venni a sapere del trasloco , ovviamente, pretesi delle motivazioni e mia madre a malincuore dovette spiegarmi tutto. Piangendo mi spiegò che ero abbastanza grande per sapere tutto: aveva bisogno di respirare un'aria diversa, mi disse che non ce l'avrebbe fatta a vivere nella stessa città in cui lei e mio padre avevano condiviso così tanto e nella stessa città in cui mio padre sembrò buttare tutto all'aria.

-Zoey, so che per te sarà dura ambientarti in una nuova città, ma hai 16 anni, e so per certo che mi capirai...inoltre avrai l'occasione di conoscere nuovi amici- mi disse singhiozzando e guardandomi fisso con i suoi grandi occhi azzurri.

Provai una stretta allo stomaco che non saprei descrivere, avrei voluto dirle quanto mi sentivo frustrata, ma le parole non mi uscirono da bocca. Parlare del mio stato d'animo mi risultò sempre difficile.  La collera, o l'emozione, prendevano sempre il sopravvento e allora mi salivano i goccioloni agli occhi e bastava aggiungere solo una parola, solo una ed avrei cominciato irrimediabilmente a piangere.    E piuttosto che scoppiare in lacrime preferivo troncare il discorso per chiudermi in un silenzio cocciuto.

-Zeta, sbrigati o farai tardi!- Mamma dal piano di sotto mi destò dal fiume di ricordi.

Sbuffai e lanciai l'ennesima occhiata di disapprovazione alla mia immagine nello specchio. Cosa c''era che non andava? Bionda, capelli lisci che scendono sotto le spalle, occhi nocciola e pelle chiara. Mordicchiai il mio labbro inferiore. Normale, ero troppo normale, forse era quello il problema. Forse dovevo tingere i capelli.
La porta del bagno si spalancò ed ecco Ethan

-Ti muovi? Tanto resti sempre brutta!- cantilenò guardandomi imbronciato fisso nei gli occhi. Ho sempre invidiato i suoi occhi grigi come il ghiaccio ereditati probabilmente dalla mamma. Invece i miei occhi color nocciola li ho indubbiamente ereditati da Rich. 
Egli fece un passo verso di me, mi strappò la spazzola da mano, fece una boccaccia e scappò via.

-Vieni qua che ti sistemo E.t. piccolo alieno!- gridai e lo inseguii per le scale. Lui rise e si infilò in cucina. Prima di entrare in cucina rallentai l'andatura e incrociai le dita: speravo che mio padre non fosse lì, almeno mi sarei risparmiata l'ennesima litigata mattutina. Finalmente entrai. Fortunatamente non era lì. Avanzai fino al mobile , aprii l'anta per prendere i cereali ed una tazza , poi andai accanto  a mia madre che si trovava davanti al lavabo per lavare i piatti. La sorpresi mentre si asciugava una lacrima: In quel periodo piangeva spesso.

- Hey...- dissi accarezzandole una guancia.

-Buongiorno- disse mio padre entrando in cucina tenendo stretta tra le mani la sua valigetta da lavoro e le chiavi della macchina .

-Ripensandoci , non ho fame - dissi riponendo i cereali e la tazza dove si trovavano poco prima.

Mio padre capì di non essere il benvenuto così sbuffò e poi serrò la mascella, e prima che potessi superarlo per avviarmi in salone per poter recuperare il mio east pack rosso cosparso di scritte e dediche mi afferrò il polso 

-Hey tesoro , se vuoi posso darti un passaggio- mi disse cortesemente

-Grazie Rich, penso di potercela fare, so dove si trova la scuola, inoltre potresti fare tardi, anche per te è il primo giorno di lav...- 

-Vedrai, non farò tar..- mi interruppe

-Meglio arrivare in anticipo noh? Le tue carissime alunne non vedranno l'ora di conoscerti- lo interruppi a mia volta, dandogli poi una pacca sulla spalla. 

Dal giorno in cui mia madre mi spiegò tutto iniziai a chiamare mio padre per nome e a rivolgermi così a lui. Odiavo essere così fredda e distaccata con lui, ma era diventata una sorta di difesa indispensabile per me, odiavo quando faceva finta che nulla fosse successo , o come se non sapessi nulla , ma la realtà gli si presentava dura e fredda davanti ogni volta che gli rispondevo .un tempo adoravo trascorrere del tempo con lui, ora meno lo vedevo e meglio stavo. Presi lo zainetto, posizionai solo uno degli spallacci sulla spalla , mentre l'altro penzolava .
Uscii più in fretta che potei. 
Eastbourne era molto diversa da Bradford, non che mi dispiacesse. Eastbourne era una città vivace molto colorata e viva: il mio quartiere residenziale era composto da case color pastello a due piani, con due ampi giardini, uno davanti e un'altro un po' più grande sul retro, dove mia madre ha messo una piccola altalena per Ethan.Il  giardino sul retro era senz'altro la parte che più mi piaceva della casa: trascorrevo gran parte della mie giornate lì: mi stendevo sull'erba fresca per ore mentre leggevo i miei amati libri mentre Ethan dondolava sull'altalena tentando di toccare con la punta dei suoi minuscoli piedi le nuvole, o semplicemente guardavo le stelle quando non riuscivo a dormire. 
Le stelle : ho sempre avuto un debole per le stelle, le disegnavo ovunque, nella mia vecchia casa dipinsi di blu il soffitto della mia cameretta e poi lo cosparsi di stelle fluorescenti comprate al supermercato all'angolo della strada che vendeva anche decorazioni per interni. Il mio debole per le stelle nacque indubbiamente quando avevo sei anni e trascorsi le vacanze con la mia amata nonna Evelyn che amava raccontarmi molte fiabe prima che io mi addormentassi:

-Dai nonna , ti prego , raccontamene un'altra, solo un'altra piccola piccola!- la supplicai

-E va bene tesoro...- sbuffò bonariamente - ti racconterò la storia di come siamo nati. All'inizio dei tempi ci fu una grande esplosione che fece spezzare le stelle a metà ed esse si sparsero per il mondo, così nacque la vita. Da allora ognuno è alla ricerca della propria metà, l'unica e sola, perché ce n'è solo una al mondo che combacerà perfettamente con l'altra metà. Una sola al mondo.-

-Nonna...la tua stella a metà è il nonno vero?- dissi incuriosita

-Certo tesoro- disse ridacchiando


SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutte ragazze, mi chiamo Stefania, questa è una delle fanfiction alle quali  dedico veramente tanto tempo ed impegno, so che come capitolo è un po' lungo e noiosetto ,però volevo che ci fosse un minimo di trama e di introduzione, perché è così che piace a me, e sono molto curiosa di sapere se anche a voi piace. Allora, probabilmente avrete letto tra la dascrizione della ff che il protagonista è Harry, e posso assicurarvi che nel prossimo capitolo Zoey , o anche Zeta , come verrà chiamata per il resto della ff lo incontrerà. 
Quindi parliamo un po' di Zeta come si può ben capire è una ragazza molto sensibile ed insicura, spero davvero davvero tanto che vi piaccia come personaggio o, che comunque, possiate rispecchiarvici. 
In quanto a me, sono molto molto nervosa, spero con tutto il cuore che il capitolo e la storia vi piacciano, ci ho messo davvero tutta me stessa, e vi sarei molto grata se lasciaste una recensione con una critica, un complimento , un qualsiasi cosa, giuro che mi basterà :) Ciao a tutte e grazie se lo fate :) sotto proverò a lasciare una foto di Zoey :D 




Zoey






 Stefy x

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


                                                                   CHAPTER 2

Percorsi un lungo marciapiede che affacciava su una bellissima spiaggia ,inoltre aveva ai lati dei lampioni alti ai quali erano aggrovigliati lunghi fili di lucine minuscole che la sera avrebbero senz'altro offerto una vista stupenda ai passanti.
" forse dovrei tenere entrambi gli spallacci dello zaino sulle spalle, l'anno scorso inoltre ho sofferto di una lieve scoliosi, per non parlare della professoressa Wood e della sua lezione della postura corretta " pensai.
Quando andavo in ansia o comunque ero nervosa strani dubbi penetravano nella mia testa ed inizavo a farmi stupidi complessi e a pormi domande come , appunto, "dovrei tenere sulle spalle entrambi gli spallacci per una postura corretta o tenerne solo uno per fare bella figura?" 
Scossi la testa per  scacciare quei stupidi pensieri dalla mia testa , sistemai i capelli dietro le orecchie e cercai lo sguardo determinato che non riuscii a trovare poco prima davanti allo specchio. 
Quanto avrei voluto essere più sicura di me, entrare in classe con un sorriso sulle labbra, a testa alta e spalle dritte. E invece guardavo in basso, tenevo molto (troppo?) in considerazione il giudizio degli altri e mi sentivo insignificante. Arrivai, eccolo là , il mio nuovo liceo , si chiamava " San Carlo" e per un ovvio motivo: perché sorgeva sulle rovine di un antico monastero . Era un istituto privato circondato da un parco di alberi secolari e dovevo ammettere che nonostante stonasse un po' con il paesaggio di quella bellissima e vivace città portuale , la  prima volta che lo vidi provai un grande senso di meraviglia, ma anche qualche brivido lungo la schiena. 
Mi sembrava un presagio nefasto: affrontare quella nuova parentesi della mia vita da sola mi spaventava.
"Una passeggiata di prima mattina era proprio quello che ci voleva per calmare i nervi." mi dissi
 Ma a chi volevo prendere in giro? Ero tesa come l'ultima corda di un violino. Avevo lo stomaco sotto sopra . L'immagine del mio posto vuoto nella mia amata scuola di Bradford  mi apparve in mente all'improvviso riempiendomi gli occhi di lacrime. Deglutii e guardai in alto per ricacciarle indietro.
Forza Zoey!
Il cortile della scuola era pieno di studenti, volti estranei che si sovrapponevano uno sull'altro. C'era una gran confusione, grida e risate. Amici che si ritrovavano dopo l'estate e qualche genitore che accompagnava fino alla scalinata principale esitanti studenti del primo anno. Mi avviai verso i cartelloni esposti nell'atrio. Ero in terza H.
Vinsi una folla assonnata di per raggiungere le scale che portavano al terzo piano. In un'aula a me ancora sconosciuta,nel corridoio di sinistra, cominciava la mia nuova vita.

Guardai in basso e i capelli mi coprirono il viso come uno schermo dietro cui mi nascosi. Mi tenevo al corrimano, mentre salivo due scalini alla volta, nell'altra mano tenevo il mio portafortuna. Prima o poi avrei dovuto decidermi a relegarlo in fondo ad un cassetto, non ero più una bambina. Ma quel giorno non era ancora arrivato e mai come in quel momento sentivo il bisogno di stringere tra le dita la forma familiare della mia sfera stellata. Una comunissima (non per me) pallina di gomma, una di quelle che quando le butti a terra rimbalzano altissime.

-Quando stai male, o ti prende la malinconia, stringi questa sfera. Sarà come sfiorare le stelle, il tuo cielo a portata di mano, dove ogni cosa risulterà più chiara.-  disse la mia amata nonna Evelyn il giorno in cui me la consegnò con fare cerimonioso.

Da allora io e la mia sfera stellata portafortuna eravamo inseparabili.
Arrivai in corridoio e svoltai a sinistra com'era segnalato nella piantina. L'ansia era una compagna palpabile e petulante, che cercavo inutilmente di ignorare.

-E guarda dove vai!- gridò una voce acuta. Mi sentii urtare una spalla, un coro di risatine stridule mi circondò e la sfera stellata mi scivolò da mano. Qualcuno l'afferrò al volo ed io alzai gli occhi.

-Scusa, ero sovrappensiero- dissi meccanicamente. Di fronte a me c'era una ragazza che sembrava esser uscita dalla copertina di una rivista. Mi sovrastava di una decina di centimetri. Aveva un fisico da pin-up messo in risalto da jeans attillati e una camicetta bianca con due bottoni lasciati strategicamente aperti sul seno. Aveva lunghi capelli biondo platino e le labbra vestivano un rossetto color porpora. Scintillante. Mostrò i denti bianchi in un sorriso abbagliante.

-Dovresti guardare dove metti i piedi-.

-Ti ho chiesto scusa. Potrei riavere la mia...- mi si smorzarono le parole in bocca. La mia palla mi sembrava troppo infantile e ammettere di girare con un portafortuna mi pareva quantomeno fuori luogo. Mi limitai a fare un cenno con il dito in direzione della pallina, imprigionata fra le sue unghie curate in una perfetta french manicure.

-Vorresti riavere la tua pallina di gomma?- chiese Victoria. Scoprii il suo nome perché una delle ragazze che la circondavano, le quali sembravano pendere dalle sue labbra, la chiamò prima di scoppiare in una fragorosa risata.

Che figuta di merda! Mi guardai intorno in cerca di una frase ad effetto che mi tolgiesse dai guai ma ritrovai soltanto i loro sguardi derisori. Erano vestite alla moda, profumate e truccate come io non avrei mai saputo fare. Mi sentivo a disagio di fronte alla loro ostentata perfezione

-Si...per favore potrei riav- iniziai a farfugliare 

-Uhu guarda chi c'è qui, la mia puttanella preferita, ti diverti a rompere le palle anche il primo giorno di scuola alle 07:45 , be' se il buongiorno si vede dal mattino allora questa sarà una vera giornata di merda - Disse una voce profonda e roca  alle mie spalle che probabilmente si riferiva a Victoria.

Mi voltai. Appoggiato al muro c'era un ragazzo molto alto e magro . Sfoggiava una chioma rasata ai lati della testa e un lungo ciuffo rosa che gli scendeva lungo il viso , mentre sopra la nuca i capelli erano azzurri, formando un netto contrasto con il rosa. Indossava dei jeans neri attillati , una maglia bianca larga e ai piedi aveva delle converse rosse. A seguirlo era una ragazza magra e alta poco più di me , con un naso alla francese e un volto snello. Lei era più semplice rispetto al ragazzo, aveva i capelli neri, indubbiamente tinti, non era troppo truccata, aveva gli occhi di un verde sporco, ed indossava dei jeans blu strappati sulle ginocchia ed una maglietta bianca con una scritta rossa e che terminava con un nodo sul fianco sinistro.
L'espressione di Victoria in pochi secondi tramutò da divertita a disgustata. Li osservava con un espressione sul volto sprezzante.

-Allora 'Tette-finte' hai intenzione di rimanere a guardarci per tutto il giorno o finalmente deciderai di far passare me e la mie amiche?- disse avvolgendomi le spalle con il suo braccio. Era ovvio che stesse ascoltando la conversazione già da un po' e il suo intento era quello di salvarmi da quella situazione a dir poco imbarazzante.

-Ah , e perfavore potresti ridarle la pallina?- aggiunse ancora il ragazzo.

-Gay bastardo- rispose facendo rimbalzare la mia pallina a terra. Perfortuna non cadde giù per le scale e la presi al volo.

-Prego? Scusa , credo di non aver sentito bene!-  La ragazza dai capelli neri fece un passo verso Victoria , quasi come se volesse saltarle addosso e strapparle la carne a morsi, era furiosa . Il ragazzo la fermò con il braccio. Victoria indietreggiò.

-Che fai stronzetta ? Lo difendi?- chiese  mentre le compariva un lieve ghigno sulle labbra.

-Mi sembra ovvio, se critichi me ci passo su, ma se critichi il mio migliore amico ti distruggo- rispose .

Io rimasi impietrita d'innanzi a quello scambio di battute, volevo poter dire qualcosa , ma le parole mi si erano bloccate in gola, non volevo che quel ragazzo e quella ragazza si mettessero contro Victoria a causa mia .
Una folla di studenti incuriositi per ciò che stava accadendo si avvicinò a noi. Avevo la netta sensazione che stesse per cominciare una rissa.

-Sai cosa Victoria? Sei ridicola. Io almeno sono leale, tutta la scuola sa che sono omosessuale, mentre ...be'... nessuno sembra sapere di queste- disse il ragazzo avanzando verso Victoria che sembrava confusa. Lui infilò entrambe le mani nel reggiseno della ragazza e tirò fuori quelle che sembravano due imbottiture in silicone. Mi misi una mano davanti alla bocca per trattenere una risata. Victoria spalancò la bocca e

-Ridammele! figlio di...- urlò arrossendo

-E questo signori e signore era il Victoria's secret- urlò alzando le braccia e sventolando le imbottiture .
La folla che ci circondava iniziò a ridere e a fare un gran casino che ovviamente attirò l'attenzione di alcuni insegnanti che si fecero spazio e raggiunsero quella che era la causa del gran fracasso. Tutto d'un tratto calò il silenzio. 

-Kyle Jones e Victoria Miller , seguitemi in presidenza.- disse un insegnante basso e grassottello diventando gradualmente sempre più rosso in volto. Victoria seguì guardando in basso l'insegnante. Kyle invece fece un inchino alla folla che iniziò ad applaudire e fischiare.

-JONES!- urlò ancora l'insegnante. Kyle non perse altro tempo e si affrettò a raggiungere l'insegnante che si era fermato a metà scalinata.

-Riguardo tutti voi, filate nelle classi- gridò una professoressa alta e magra con il volto cosparso di rughe.

I corridoi in pochi secondi divennero vuoti e rimanemmo solo io e la ragazza dai capelli neri pece.
-Su andiamo- mi disse gentilmente appoggiandomi la mano sulla spalla. 

-Non aspettiamo Kyle?-chiesi timidamente

-Oh...non preoccuparti di lui, ritornerà sano e salvo...piuttosto, tu come ti chiami?- chiese ancora.

cercai di tenere a bada la timidezza 
 - Zoey Parker- Le strinsi la mano con vigore.

 Mia nonna mi diceva sempre: " è importante stringerla con decisione per essere presi sul serio . E' dimostrazione di carattere e di sincerità."

-Allison Davis, chiamami Ally- rispose ancora passandosi la mano tra i capelli. 

-  tu invece chiamami Zeta- risposi sorridendole

-Sei nuova giusto? Non credo di averti mai vista, altrimenti ti avrei ricordata- sorrise e mi guardò fisso negli occhi.

-Già, è proprio così... mi sono appena trasferita da Bradford...-  Camminavamo fianco a fianco e ogni tanto sorridevo tra me e me , lei e Kyle erano le prime persone ad essere gentili da quando ero ad Eastbourne . Inoltre dopo aver recuperato il mio prezioso portafortuna mi ritornò la voglia di scherzare, anche se parlare della mia città natale mi provocava sempre una fitta al cuore.

  -Allora, parlami di Victoria. Fa parte del comitato di benvenuto per i nuovi arrivati?- aggiunsi.

-Che dire? Sa di essere bella. E' ricca ed è abituata ad ottenere sempre ciò che vuole. E' presuntuosa e viziata. Per non parlare del fatto che i ragazzi la corteggiano e le ragazze fanno a gara per entrare nella selezionata élite delle Victoriane-

-Victoriane?- scoppiai a ridere.

-Si, è così che noi le chiamiamo- rise- Sembrano tutte uscite da una compertina e sono tutte discendenti dalle famiglie più ricche.-

-Conosci bene Victoria, giusto?-

-Si, be' è in classe mia- tutto d'un tratto la sua espressione mutò, divenne seria - ed era la mia migliore amica...- disse guardando in basso
 Dopo aver capito di aver toccato un tasto delicato decisi di cambiare discorso.

-In che classe sei?- le chiesi

-Sono in terza G , e tu?-

-terza H...-

-Peccato, ma non preoccuparti, in classe tua c'è Kyle, e poi non dimenticare che ti sei scansata Victoria...inoltre la mia classe è di fronte la tua - rispose. 

Ero dispiaciuta e allo stesso tempo sollevata , mi sarebbe piaciuto essere nella sua stessa classe ,lei è una delle prime persone insieme a Kyle ad essere stata gentile con me, ma  d'altro canto mi sarei scansata Victoria. A destarmi fu il trillo della campanella . Arrivammo alla soglia delle nostre classi

-Be' almeno adesso che entrerai in classe tua non ti annoierò più- disse

-Non potresti mai annoiarmi- le rivolsi un sorriso 

-Ci vediamo dopo , Kyle ed io a ricreazione andiamo sempre da Nonna Quercia-

-Nonna Quercia?- chiesi incuriosita

-Ti spiega lui dopo- si affrettò a rispondere, dopodichè entrò in classe sua, ed io feci lo stesso.

Tutti avevano già preso posto , e gli unici due banchi liberi erano quelli nella seconda fila a destra, accanto la finestra che offriva il panorama della bellissima spiaggia. Ad entrare in classe fu il professore basso e grassottello, lo stesso che portò Kyle in presidenza. Mi guardai attorno scrutando gli altri componenti della classe. Il mio sguardo si fermò su una ragazza riccia, la stessa che in precedenza avevo visto con Victoria prima che venisse sbattuta in presidenza. Mi fissava e appena i nostri occhi si incontravano lei semplicemente distoglieva lo sguardo come se fosse successo niente. 
Dopo dieci minuti di lezione in classe entrò in classe Kyle ,che notò subito il posto libero accanto al mio . Prese posto e poi mi sorrise.

-Come te la sei cavata?- gli sossurrai.

-Il preside odia quando si fanno commenti raziali sull'omosessualità o cose del genere, quindi se l'è presa con Victoria. Inoltre è mio padre-. rispose

-Il preside è tuo padre?- chiesi stupita.

-PARKER!- urlò il professor Smith facendomi balzare dalla sedia - Hai deciso di dare una brutta impressione già dal primo giorno?-

-No professore, mi scusi- farfugliai

Dopo essermi ripresa dallo spavento scrissi con la matita "Grazie" sul banco . Kyle lo lesse e mi sorrise.

                                                 ***
L'intervallo segnò un attimo di pausa nella frenesia di quella mattinata piena di emozioni. Kyle cercò in ogni modo di mettermi a mio agio e di farmi sentire accettata. Durante il cambio dell'ora non perse l'occasione per presentarmi nuovi volti; nuovi nomi che danzavano con quelli dei professori e con tutte le novità che non ebbi ancora il tempo di metabolizzare. Inoltre mi spiegò che "Nonna Quercia" era il nome che avevano dato all'enorme albero che si trovava nel cortile, mi confessò anche che in realtà non sapevano se si trattasse davvero di una quercia, ma la chiamavano così perché suonava bene.
 l'intervallo infatti lo trascorremmo con Allison  all'ombra  che Nonna Quercia garantiva proteggendoci dai raggi solari che nonostante, seppur in piccola parte,  filtravano tra i rami e le foglie . Parlammo per tutto il tempo del più e del meno.

-La vostra reginetta è tornata più forte che mai dalla presidenza - disse Kyle 

-Com'è andata?- Chiese Allison ridacchiando.

-Victoria non ha fatto altro che fissarmi infuriata , aveva anche finto di piangere per intenerire mio padre, cosa che non è successa: lui odia quando vengono fatti commenti razzisti sull'omosessualità, quindi ha dato ragione a me , naturalmente non si è risparmiato la predica per aver reso pubblico il Victoria's secret, ma per me questo è irrilevante. Dovevate vederla Victoria con tutto il trucco sbavato, era un vero mostro- disse masticando una patatina che Allison ridendo gli aveva offerto dal pacco appena comprato dalla macchinetta delle merendine. 

-Approposito di Victoria...volevo ringraziarvi- si girarono all'unisono verso di me e mi guardarono dritto negli occhi -Siete state le prime persone ad essere gentili con me da quando sono ad Eastbourne, ma sulserio, non voglio che vi cacciate nei guai per me...-

Kyle si fece scappare un "Aww" e poi disse - Ascolta, tu non devi preoccuparti, quella è una stronza io e lei ci litighiamo praticamente ogni giorno, ti avevo vista in difficoltà e non mi è costato nulla aiutarti, l'ho fatto semplicemente perché posso permettermi di farlo: mio padre non avrà mai il coraggio di espellermi e soprattutto io non ho paura di Victoria. Poi l'avevo capito che eri una nuova, ti avevo vista così spaesata tra le scale...- mi disse appoggiandomi la mano sulla spalla e guardandomi fisso neglio occhi. Annuii e gli sorrisi .

-Piuttosto , tu che ne sapevi delle imbottiture? E se non le avesse avute?- gli chiesi

-Oh, quello lo sapevo per certo...lei e Ally erano migliori amiche e lei praticamente sa tutto su Victoria... e poi si notava- 

Avevo toccato di nuovo quel tasto delicato , e non avrei chiesto niente sulla faccenda se non fossero stati loro a parlarne, non volevo sembrare inopportuna o invadente, così diedi un morso alla mia merendina ripiena alla marmellata . Mica male.

-Dai su ...fallo- disse Allison. Non capivo a chi si stesse riferendo cosi guardai prima lei e poi Kyle e mi accorsi che entrambi mi stavano guardando. -Chiedimi di me e Victoria, si vede che vuoi saperne di più - aggiunse

-Ok...- alzai le mani - mi hai scoperta- entrambi ridacchiarono.

-Che tu ci creda o no Victoria alle medie non era affatto così. Era diversissima rispetto ad ora... Era grassottella e quindi era molto insicura, io ero l'unica a starle vicino poichè nessuno voleva stringere amicizia con una "grassona"... come tutti gli altri la chiamavano... fu così fino all'inizio dell'estate che precedette il primo anno di liceo: fece una dieta che le fece perdere 24 kg... e così arrivo all'inizio del primo anno di liceo bella e magrissima. Agli inizi più o meno eravamo ancora migliori amiche, ero l'unica a sapere tutto su di lei, eravamo come sorelle , avevamo praticamente condiviso e vissuto di tutto insieme .Poi iniziò a conoscere altre ragazze che non so come le fecero cambiare opinione su tutto ciò che la circondava...anche di me... mi derise davanti tutta la scuola offendendomi e dicendomi che ero solo una 'sfigata' che la seguiva ovunque per avere solo un po' di popolarita. Mi disse che ero soffocante e che dovevo farmi una vita... così seguii il suo consiglio alla lettera e mi separai da lei, che divenne esattamente come la vedi oggi... e così finii per starmene sempre da sola fin quando arrivò Kyle  che mi stette vicino... mi fece una promessa... ed era proprio quella di non smettere mai di starmi accanto... e fino ad ora non l'ha mai infranta... lui è così ,vedi , fa così con tutti, perciò ha fatto così anche con te...lui non tratta male le persone che non meritano di essere trattate male, perché sa cosa significa essere derisi e presi in giro ingiustamente... sa cosa significa sentirsi insignificante agli occhi di qualcuno... e sa anche cosa si prova ad essere traditi da qualcuno in cui riponevi tante aspettative e tanta fiducia...lui è un angelo- rispose. 

Kyle commosso le prese una mano di Allison e la strinse tra le sue.

-Grazie...- rispose lui ancora commosso. Osservai quella scena impietrita, erano stupendi. Non avevo mai visto nulla di così vero in tutta la mia vita. Non avevo mai visto un'amicizia così in tutta la mia vita.Commossa com'ero non potei fare altro che continuare a guardarli sorridendo.

- Quindi mia cara Zeta... benvenuta tra gli sfigati- concluse Ally facendo spallucce.

Sorrisi, ero davvero felice di aver conosciuto Allison e Kyle. Erano delle persone davvero magnifiche, e se essere magnifici come loro significava essere "sfigati" allora ero fiera di essere con loro.

-Ok, ma adesso basta con i discorsi strappalacrime- disse Kyle -Senti un po' Zeta, tu ci vieni al concerto questa sera?-

-Concerto? Quale concerto?-

-Come fa a sapere del concerto?  Lei è nuova...comunque, ogni anno il primo giorno di scuola, il giorno prima delle vacanze natalizie e l'ultimo giorno di scuola  verso le 21:00 il preside la palestra a delle band composte da studenti  che fanno un concerto ,a patto che il mattino seguente ripuliscano tutto il casino fatto dai fan. Ovviamente ci sarà il preside e due insegnanti a sorvegliare , ma lui è completamente irrilevante, tranne che per il fatto che non si possono bere alcolici.- disse Allison

-Esatto-  aggiunse Kyle

-Ma quello che conta sono le band- aggiunse Allison eccitata e con gli occhi che sembravano brillare come due stelle.

-Esatto- disse ancora una volta Kyle

-I migliori in assoluto sono i Dead Stones- disse portandosi le mani al petto , guardando in alto e sospirando.

Quella mattina in effetti sentii alcuni bisbigli sui Dead Stones e avevo viste dei gruppetti di ragazze che urlavano eccitate tra di loro "Non vedo l'ora di vederli, i Dead Stones sono i migliori!". 

-Esatto , sono i migliori in assoluto, Vincent , il cantante è bellissimo, - disse eccitato

-Per non parlare di Harry, Harry Styles, il bassista, anche lui canta, ed ha una voce divina-


SPAZIO AUTRICE
Ciao ragazze, avrei voluto aspettare qualche altro giorno per pubblicare quest'altro capitolo, ma proprio non ce l'ho fatta, ci sono stata l'intera giornata vicino per scriverlo, mi è costato davvero tanto tempo, quindi spero tanto che vi piacca , nonostante la protagonista non abbia ancora incontrato Harry, so di averlo promesso ieri, ma se lo avessi inserito in questo capitolo sarebbe uscito fuori un romanzo. In compenso ho fatto entrare in scena 3 personaggi. Victoria, Allison e Kyle.  Allora che dire? Victoria è la classica ragazza con un fisico da copertina. Penso che tra i tre personaggi Kyle sia il mio preferito ceh mio dio, è stupendo , io lo adoro. E' la queen della fanfiction :'D . E poi c'è Allison che oggi ha mostrato solo la parte più delicata e fragile di sè , ma anche lei è una pazza come Kyle e nei prossimi capitoli lo scoprirete. Ok...So che magari un capitolo lunghissimo che non presenta nemmeno lontanamente Harry vi avrà annoiate, ma posso giurarvi che nel prossimo capitolo Harry finalmente ci sarà (yuhu)  quindi abbiate pazienza, probabilmente il prossimo capitolo verrà scritto e pubblicato stesso domani, vi sarei davvero grata se lasciaste anche una recensione, anche una piccola, una critica, un parere, qualsiasi cosa mi sara d'aiuto per capire che la storia vi piace, o comunque mi sarà d'aiuto per migliorare qualche difetto che notate nei miei capitoli . Vi chiedo scusa in anticipo per gli errori grammaticali o verbali , e giù vi lascio le foto di Kyle, Allison e Victoria :D 

Kyle 

 

Allison



Victoria (Non è proprio così , ma l'idea è questa)

Stefy xx

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2774473