Bellatrix & Voldemort-Un amore avvolto nelle tenebre

di Crucetta Bellamort
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Azkaban ***
Capitolo 2: *** Finalmente insieme ***
Capitolo 3: *** La prima missione dopo l'astinenza ***
Capitolo 4: *** La punizione ***
Capitolo 5: *** Una terribile lontananza ***
Capitolo 6: *** Confessione ***
Capitolo 7: *** La tortura ***
Capitolo 8: *** Due cuori spezzati ***



Capitolo 1
*** Azkaban ***


Era notte, una delle solite notti che viveva chiusa ad Azkaban.
Lei era distesa lì, da anni, dopo che disperatamente cercava Lord Voldemort.
Lei, che come ogni notte osservava il marchio nero tatuato sul braccio, sperando che un giorno il suo signore sarebbe venuto a prenderla. Lei ci sperava sempre, non perdeva mai la speranza, dopo tutti quegli anni, ci sperava ogni notte, sperando un giorno di sentire quel marchio indelebile bruciare.
Ormai, chiusa in quella prigione non c'era niente che la rendeva felice, né un odore, né niente.
Anche suo marito era li, ma non poteva renderla felice come avrebbe potuto fare l'oscuro signore. Si, era suo marito, ma lo aveva sposato perchè era un purosangue, bisognava fare così in famiglia, il matrimonio non era per amore, per lei questo era una cosa normale.
Era una notte, i dissennatori circondavano la prigione e il vento faceva muovere l'acqua attorno alla prigione. Era una tempesta, non era raro vedere l'acqua scagliarsi contro le rocce pungenti, eppure quella notte c'era qualcosa di diverso.
Il marchio nero iniziò a bruciare, quella sensazione tanto bramata tornò, Bellatrix si chinò verso il marchio nero incredula di ciò che stava per accadere.
Dopo tutti questi anni, Lord Voldemort, è tornato in vita e l'ha cercata. Si avvicinò col volto al marchio nero ora scottante, per sentirsi vicino al suo signore. L'emozione la invase, dopo di che un forte rumore la riportò rapidamente alla realtà. Una parte della prigione era come distrutta da un potere sconosciuto.
Bellatrix ancora incredula uscì dalla sua cella, quella notte i dissennatori a guardia di Azkaban non le avrebbero rubato la felicità che la mandava in estasi, come avrebbero potuto, probabilmente quel momento era il più bello della sua vita. Incredibile, l'oscuro signore, non si era dimenticata di lei, come lei non si era dimenticata di lui quando sfortunatamente perse ogni suo potere quando si trovò contro Harry Potter.
Uscì incredula, mentre il vento le scompigliava i capelli, rovinati come tutto il corpo dopo anni passati ad Azkaban aspettando lui, solo lui, aveva fatto tutto per lui, e lo avrebbe continuato a fare per l'eternità.
Rise, era una risata isterica e felice, felice come non mai. Il suo signore non l'aveva dimenticata e lei era in estasi.
Toccava le pareti esterne rotte da chissà che incantesimo, lei era libera, volendo poteva uscire, andare da lui..e così fece.

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Capitolo 2
*** Finalmente insieme ***


Qualche giorno dopo l'evasione da Azkaban di Bellatrix e gli altri mangiamorte la paura iniziò a rapire tutto il mondo magico, le persone erano in costante allerta. Bellatrix si trovava in villa Malfoy, tremava ma non voleva mostrarlo, d'altronde come poteva? lei era una guerriera, una donna che sapeva tener testa a maghi con grandi capacità, lei era abile, addestrata personalmente da Lord Voldemort, il mago oscuro più potente di tutti i tempi. Bellatrix sedeva davanti al tavolo che veniva usato per riunire i mangiamorte. "Salve a tutti" disse freddo Voldemort, mentre gli altri si sedevano tutti ai propri posti. Sembrava che lui non avesse perso i poteri e che i suoi più fedeli mangiamorte non fossero stati arrestati, era tutto tornato come un tempo, lui era carico e probabilmente avrebbe dato subito una missione. Bellatrix sedeva accanto a sua sorella, osservando Lord Voldemort in tutto il suo fascino, pendendo dalle sue labbra come sempre mentre lui parlava a tutti con fare superbo, freddo, spietato. "Allora, esiste una profezia, una profezia che voglio a tutti i costi" disse l'oscuro signore mentre gli altri rimasero fermi ad ascoltare, chi tranquillo, chi impaurito; per esempio Lucius, il cui sguardo era stracolmo di un'intenso terrore. "Desidererei che prendeste quella profezia, si trova all'ufficio misteri, e dev'essere mia...sfortunatamente però, io non posso toccarla" disse ancora Lord Voldemort, con fare lievemente dispiaciuto. Bellatrix si avvicinò un po' a lui, senza dare nell'occhio, ma con un immenso desiderio di starle vicino, come aveva desiderato per tutto il tempo che aveva passato tra le maledette mura di Azkaban. Il Signore Oscuro prese un respiro e continuò a parlare, mentre il serpente, Nagini, strisciava sinuoso accanto a lui. "Perciò ho deciso di mandare alcune persone in questa missione, prima di tutto tu Lucius, voglio che riacquisti la mia fiducia portandomi la profezia" disse Voldemort severo, Lucius abbassò il capo con uno sguardo chiaramente stracolmo di paura. Temeva di non riuscirci, doveva riuscirci per forza, altrimenti sarebbe stata la sua fine. "Si mio signore" bisbigliò, l'oscuro signore sorrise, un sorriso freddo come il ghiaccio. "Poi immagino che anche tu vorresti metterti all'opera, Bellatrix" disse ancora voltandosi verso la sua serva più fedele, la quale aveva un sorriso intensamente felice ma sempre con una punta sadica. Bellatrix per un attimo non riuscì a parlare per l'emozione, spalancò gli occhi lucidi. "Oh si mio signore,grazie davvero,non fallirò,lo prometto" disse lei,con le lacrime di gioia che illuminavano i suoi occhi folli...folli di lui. Lord Voldemort sorrise soddisfatto della sua serva più fedele, ogni volta che Bellatrix era in una missione non falliva mai, era la migliore, la migliore tra i mangiamorte e Voldemort aveva ragione di dubitare di lei, la lealtà di Bellatrix andava oltre quella di ogni altro mangiamorte, lei era vera, nei suoi comportamenti non mentiva mai e lui lo sapeva. "Non lo metto in dubbio Bellatrix" continuò, poi si rivolse agli altri mangiamorte, chiamando nella missione altre persone. Bellatrix non si perse una sola parola, ascoltava con intensa ammirazione le parole del suo padrone. Successivamente i mangiamorte tornarono nelle proprie stanze, alcuni tornarono alla solita vita di sempre, altri invece ragionavano su come agire nella missione assegnato loro. Andavano tutti... tutti tranne Voldemort e Bellatrix. L'oscuro signore era sempre bellissimo, in quel momento osservava Nagini, era chiaramente pensieroso, probabilmente pensava alla profezia. "Mio signore" disse Bellatrx con tono adorante, l'uomo si voltò verso di lei con aria fredda come sempre, Lui era freddo in ogni cosa che faceva, mentre Bellatrix dentro di lei,era bollente. "Si Bellatrix?" disse atono, mentre il serpente strusciava accanto a lui. "Mio signore, volevo sapere come mai ci ha liberato da Azkaban" disse Bellatrix mentre gli occhi diventarono lucidi per l'emozione. Sapeva già la risposta, probabilmente anche lui la sapeva ma.. Lei voleva sentirselo dire, ci teneva. Voldemort fece un sorrisino beffardo, capendo perfettamente il vero motivo che aveva spinto la donna a fare quella domanda. "Mi sembra logico, ho bisogno di altri mangiamorte per eliminare Harry Potter, e voi eravate davvero ottimi servi" disse sempre una voce terribilmente glaciale, era sempre così, ormai Bellatrix ci aveva fatto l'abitudine. "Mio signore, non vi deluderò come non vi ho mai deluso in tutto questo tempo" disse ancora la donna, cercando di mostrare tutta la sua devozione nei confronti dell'oscuro signore. Lei ci provava sempre lodandolo in continuazione, ossessivamente, ma sapeva che non era abbastanza, perchè quello che provava andava oltre quello che riusciva materialmente a fare. "Lo so Bellatrix, lo so, sei la miglior mangiamorte" disse Voldemort pacatamente In quell'istante Bellatrix si sentì in estasi, come quella volta ad Azkaban, lacrime di felicità uscirono dai suoi occhi. "Mio signore, grazie" disse Bellatrix adulante. Voldemort capì che lei non avrebbe più smesso di parlare e lui aveva bisogno di tranquillità. "Ora Bellatrix lasciami un attimo solo, devo pensare a cosa fare". Bellatrix non se lo fece ripetere due volte, se ne andò in maniera educata verso le stanze della villa e lasciandolo tranquillo, come voleva lui.

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Capitolo 3
*** La prima missione dopo l'astinenza ***


I giorni passarono in fretta e Bellatrix era sempre più euforica. Arrivò rapidamente il giorno della missione e la donna si vestì rapidamente, tanto che rimase ad aspettare gli altri mangiamorte che in quel momento sembravano molto più lenti di lei a prepararsi. Si distingueva sempre, lei era la più brava, la più fedele, la più spietata, e in quel caso era anche la più veloce, forse anche la più impaziente. In poco tempo i mangiamorte raggiunsero l'ufficio miseri, Harry e i suoi amici erano stati attirati li con una trappola e tutto stava procedendo secondo i piani. La donna si trovava dietro Lucius, era euforica, dopo tutto questo tempo (... se siete potterhead sapete cosa ci vuole) ad Azkaban le mancavano le missioni. "Lucius, quei mocciosi quanto ci mettono ad arrivare? mi annoio" disse annoiata e infastidita mentre lui continuava a guardarsi intorno con fare ansioso, era evidente la paura nei suoi occhi, più evidente di qualunque altra cosa. "Arriveranno presto" rispose Lucius, guardando il corridoio davanti a se "dovrei sentire dei passi...". i minuti passarono e Bellatrix sentiva sempre crescente il desiderio di agire, di adempiere ai voleri del signore oscuro, di torturare e uccidere.. ad un tratto i mangiamorte sentirono alcuni rumori, era inconfondibile, Harry Potter e i suoi amici erano quì. "Sono loro?" chiese speranzosa Bellatrix, mentre lo sguardo divenne più folle che mai, Lucius rimase impassibile "si dovrebbero essere loro" . "Dov'e' Sirius?" chiese Harry ai suoi amici, aveva in mano la profezia ma era chiaramente più preoccupato per Sirius, la profezia non gli interessava. Lucius si stava avvicinando a loro, Bellatrix dietro di lui. Tra i presenti in quella stanza riconosceva a malapena Potter, solamente grazie alla cicatrice. "Sai Potter.. devi imparare a riconoscere la differenza tra sogni e realtá" disse Lucius avvicinandosi a lui, Bellatrix stava ancora dietro l'uomo dai lunghi capelli biondi, osservando la scena. "Malfoy! dimmi dov'é Sirius!" esclamo' Harry con la profezia ancora in mano "Non lo hai capito? lui non e' quí, tu hai visto solo quello che l'oscuro signore voleva che vedessi!". Bellatrix fece un ghigno, era incredibile quanto lo sciocco Harry Potter fosse caduto in una trappola cosí banale creata dall'oscuro signore. Dopotutto Voldemort era Voldemort, era perfetto, era invincibile.. "Ora dammi la profezia, se non vuoi che qualcuno si faccia male" disse Lucius allungando la sua mano verso il ragazzo iniziando ad irritarsi. Potter sembrava in ansia ed anche i suoi amici erano visibilmente agitati. "Prova a toccare i miei amici e io la rompo!" esclamo' Harry facendosi coraggio. Bella mossa! Bellatrix fece un sorrisino divertito mostrandosi agli altri uscendo dall'oscurità che nascondeva tutto ciò che si trovava dietro Lucius. "Lui sa come si gioca.. piccolo, piccolo, Potter..." disse con una vocina infantile, prendendolo in giro. Ooooh com'era divertente! era da tempo che Bellatrix non faceva una missione, i vecchi ricordi tornarono alla mente, uno dopo l'altro. Dopo l'intervento della donna i ragazzi guardarono lei. "Oh Bella,tu non conosci Harry Potter... ha un debole per gli atti eroici.. ora dammi la profezia e nessuno si fara' del male." disse Lucius dopo l'intervento di Bellatrix. Chiacchiere e chiacchiere, ecco quel che pensava Bellatrix, inutili chiacchiere noiose. Fù così che Bellatrix si fece avanti, stufa di aspettare una decisione da parte dello sciocco Potter, sarebbero potuti andare avanti così per ore o per giorni e probabilmente Lucius avrebbe continuato a chiedere gentilmente la profezia. "Che ne dite? Prendete la più piccola!" disse lei agli altri mangiamorte dietro di lei "che vedano mentre la torturiamo, finchè non ce la danno!" disse lei con un sadico sorrisetto, poi un ragazzo si fece avanti.[in fase di modifica] "No!" grido', poi un altra ragazza "Neville...". Lucius fece un sorrisetto e si intromise "Paciock stai calmo, basta che ci dai la profezia e...". Bellatrix non lascio' finire la frase a Lucius, dopo tutti quegli anni ad azkaban... paciock... era un piatto prelibato, era il figlio di quei due... che lei aveva mandato al san mungo dopo averli torturati finche non hanno perso il senno, era il loro figlio... con un sorriso pieno d'eccitazione Bellatrix s'intromise ancora, piena di voglia di torture come un tempo, forse di piu'. "Un attimo! tu sei Paciock vero? ho avuto l'onore di conoscere i tuoi genitori,come stanno? bene?" disse lei beffarda, in preda ad un euforia irrefrenabile, che saliva sempre di piu' notando la collera che deformava il piccolo viso di Neville. "Lo so!" sbotto' Neville colmo di rabbia, Bellatrix fece un altro sorrisetto, "Allora perche' non vediamo quanto riesci a resistere sotto la maledizione cruciatus! come i tuoi cari genitori" disse Bellatrix con una voce estasiata, stava quasi per lanciare la maledizione quando fu fermata da Harry Potter. "Stupeficium!" grido', subito dopo gli altri furono obbligati ad attaccare, era il caos, e lei spesso agiva usando la maledizione che uccide. Doveva stare attenta alla profezia, in quel caos riusciva a pensare, non doveva farsi sfuggire la profezia. I minuti passarono e si trovarono in un altra sala, Bellatrix teneva stretto tra le sue braccia Neville Paciock e gli altri mangiamorte tenevano altri ragazzini, Lucius al centro, intento a prendere la profezia a Harry. "Dammela Harry! non farla tanto lunga" disse lucius spazientito, Harry non cedette. "Harry dagliela o vedrai i tuoi amici morire nel peggiore dei modi!" esclamo' spazientita Bellatrix. Harry non si mosse, i suoi amici dicevano a lui di resistere... ma... gli atti eroici non li avrebbero salvati. Bellatrix sorrise "Ah e' cosi'? " disse prendendo la bacchetta "Crucio!" grido' a Neville, lui inizio' a contorcersi disperatamente, era un immagine che si era impressa nella mente perversa di Bellatrix, era una tale soddisfazione torturare dopo tutto quel tempo... Dopo poco arrivarono gli auror, Bellatrix dovette fermare l'attacco per concentrarsi su cio' che stava accadendo. C'era il caos ma ricordava un momento, quando a morire fu il turno di suo cugino Sirius, una maledizione lo ha spinto al di la di un arcata al centro della stanza, era opera sua. Harry era disperato, non voleva credere che sirius era morto, cercava di raggiungerlo e questo riempi' di orgoglio Bellatrix che inizio' a fare una vocina divertita, andando via e canticchiando "ho ucciso Sirius Black!". Harry era colmo di collera, inizio' a correre verso Bellatrix puntandole la bacchetta addosso. "Tu lo hai ucciso! Lurida! Crucio!" esclamo', lancio' qualcosa che pero' non ebbe il giusto effetto. Povero bambinetto illuso, si credeva di poter usare una maledizione senza perdono? Bellatrix rimase ferma ad osservarlo, non si dimenava, nulla. "Non avevi mai usato una maledizione senza perdono vero ragazzo?" disse lei, vedendo Harry spiazzato, si aspettava che si dimenasse come aveva fatto Neville. "la rabbia per una giusta causa non puo' durare a lungo, devi desiderare il dolore.. goderne.. se vuoi ti do una lezione, che dici?" disse Bellatrix mentre un sorriso deformo' le sue labbra sottili. Levo' la bacchetta e.. "Crucio!". Harry comincio' a dimenarsi a terra, riempiendo Bellatrix di soddisfazione "Sciocco ragazzino non hai scampo contro di me" disse lei, mentre l'emozione la invase "io sono la serva piu' fedele dell'oscuro signore, da lui ho appreso le Arti Oscure, cose che tu non ti puoi neanche sognare!" disse, fiera di se "Ora dammi la profezia Potter" aggiunse, pronta per un altra dose di cruciatus. "Beh allora dovrai uccidermi perche' non c'é piú" disse Potter. Bellatrix spalanco' gli occhi spaventata, non sapeva cosa fare in quel momento, rimase bloccata. Come rotta! L'oscuro signore sarebbe stato tremendamente arrabbiato con lei.. che si era persa dietro frivolezze e aveva usato le sue energie per torturare e uccidere Sirius. "Non puó essere!" strillo' Bellatrix incredula, non voleva crederci, come rotta, sperava con tutta se stessa che stesse mentendo, lo sperava, piu' di qualunque altra cosa. "Mentre duellavamo e' caduta" disse Harry, Bellatrix rimase immobile per qualche secondo per poi disperatamente usare l'incantesimo d'appello "Accio profezia! Accio profezia!" ma niente... non si faceva viva, la profezia ... Era tremendamente spaventata, ancora non ci voleva credere "Non... non e' vero!" esclamo' lei, indietreggiando disperata, aveva paura di affrontare l'oscuro signore, aveva fallito, per la prima volta... "Mio signore vi supplico non punitemi, ho fatto quel che ho potuto!" esclamo' lei, Harry rispose, ma Bellatrix non lo ascoltava granche'. "Il tuo adorato padrone non e' quí, non puo' sentirti!" disse, poi subito dopo sentirono una voce, Bellatrix era piu' felice ma tremendamente impaurita. "Ah non posso Potter?" disse la voce, poi divento' qualcosa di solido, era Lord Voldemort, comparso proprio davanti ad Harry. "No Bellatrix, dice il vero, lo vedo nella sua mente indegna" disse lui, Bellatrix immediatamente cerco' il perdono, era disperata come mai nella sua vita. "Mio signore vi supplico non punitemi! ho fatto piu' che potevo, ho anche ucciso l'animagus black!" esclamo' lei accasciandosi a terra seguendo la nerissima veste di Voldemort, ma lui pareva furioso. "Zitta Bellatrix! con te faro' i conti dopo" disse. Poi cominciarono a combattere anche contro Silente, che si era unito. Bellatrix era in disparte, stava malissimo... male come non mai. Alla fine, arrivarono quelli del ministero della magia e videro l'oscuro signore. Lui dovette scappare, in quel momento se ne frego' degli altri, la piu' vicina e la piu' preziosa era lei, Bellatrix, la prese per un braccio e si smaterializzo' con lei, mentre Bellatrix senti' un emozione indescrivibile, per un attimo, provocata dal tocco di Voldemort.

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Capitolo 4
*** La punizione ***


Non appena tornarono in villa malfoy, gli altri che non erano venuti alla missione furono immediatamente attirati da cio' che stava succedendo, Bellatrix era accasciata a terra, non appena ebbero messo piede in villa Malfoy, Voldemort, preso dalla rabbia inizio' a rompere oggetti di ogni genere e Bellatrix non aveva neppure la forza di muoversi. Nessuno aveva il coraggio di dire a Voldemort di calmarsi, come potevano farlo? lo avrebbe ucciso, chiunque si fosse ribellato. "Maledetta profezia! mi e' sfuggita! Lucius me la paghera', come tutti gli altri" disse Voldemort nella collera, mentre il cuore di Bellatrix batteva velocissimo, e la paura le impediva tutto, persino la respirazione, tanto che pensava di morire soffocata li. "Toglietevi, tutti tranne Bellatrix!" disse, quello sarebbe stato un momento splendido per Bellatrix, se Voldemort non fosse arrabbiato, lei ora voleva andare via, aveva persino paura di morire. "mio signore..." sussurro' lei, impaurita, cercando di spiegare la situazione, ma fu fermata da Voldemort "Taci!" esclamo' furibondo, una collera mai vista. "Tu hai giocato non hai fatto il tuo lavoro, ti sei persa ad uccidere quell' animagus insignificante e a torturare bambocci" disse Voldemort "non me lo sarei aspettato da te, la mia serva piu' fedele, che trascura i suoi doveri e che va dietro queste stupide frivolezze, ti mancava l'azione ecco cosa e' stato!". Bellatrix riconobbe che Voldemort aveva ragione, non si era mai sentita cosi' triste in tutta la sua vita, era stata una ragazzina in un negozio di vestiti, pronta per divertirsi e non aveva badato al vero obbiettivo. "Mio signore, l'astinenza mi ha offuscato la mente, dopo Azkaban, chiedo umilmente perdono" disse, tra le lacrime di disperazione che le rigavano il viso gia' rovinato. "Astinenza? da cosa... dalle torture? la cosa che ti ha mandato ad Azkaban definitivamente?" disse lui, sta volta aveva una vena sadica e Bellatrix capí cosa voleva fare, d'istinto indietreggio' impaurita mentre balbetto' qualcosa, qualcosa d'indefinito. "No taci Bellatrix! non parlare, sei in torto marcio! tu desideravi le torture? beh eccoti accontentata! Crucio!" esclamo' lui, Bellatrix si dimenava al suolo, un dolore orrendo prese il sopravvento, come essere colpita da coltelli roventi, ogni centimetro della pelle era in fiamme, stava per scoppiare, era un dolore insopportabile. Piangeva e urlava, dopo un po' Voldemort si vermo', era sovrappensiero ma Bellatrix non capiva. "Mio signore?" chiese lei, come se nulla fosse successo, forse...speranzosa, Bellatrix sperava che si fosse dispiaciuto del gesto. Voldemort non parlo' e dopo qualche secondo continuo' "Crucio!" il dolore lancinante torno', lui la osservava con espressione goduta e soddisfatta, ma anche Bellatrix notava un altra espressione sul suo volto. Ancora una volta porse fine alla maledizione e lui si avvicino' a lei "Vai in camera... "disse, non voleva dire altro, Bellatrix aveva paura, ma torno' su, pensierosa.

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Capitolo 5
*** Una terribile lontananza ***


Era passato un po' ormai, Voldemort era sempre sovrappensiero e non rivolgeva molto la parola a Bellatrix, neppure agli altri mangiamorte, tanto che ormai si capiva che i piani li diceva in separata sede a ciascuno dei mangiamorte. Era una sera d'estate e in villa Malfoy c'era una strana atmosfera, tutti erano tristi per la carcerazione di parte del gruppo, fuori tutti quanti erano attenti al minimo rumore, tanto che la gente aveva paura del rumore di una pietra che rotolava perche' pensava che la potesse aver calciata un mangiamorte che stava tendendo una trappola per uccidere gente comune. I mangiamorte agivano per portare il caos e abbassare ogni difesa, ma Bellatrix no, le e' stato proibito da Voldemort, forse perche' voleva tenerla al sicuro, o forse per punirla. Bellatrix era piu' in carne rispetto a quando era appena uscita da Azkaban ma si vedeva che non dormiva, da quando aveva fatto quel fiasco all'ufficio misteri, Voldemort sembrava trattarla come tutti, se non peggio, come se non fosse piu' la sua mangiamorte preferita. Quel giorno era venuta a sapere in un discorso con Voldemort, che Draco era stato scelto per uccidere Silente. Bellatrix si trovava in camera con Narcissa, sua sorella e madre di Draco, quel giorno anche la sorella era pensierosa e sembrava non del tutto vigile, dopo la carcerazione del marito lei stava malissimo, e non era felice del compito del figlio. "Non ce la fara'! sono sicura!" disse lei disperata, Bellatrix pareva stufa di parlare di questo argomento, lei aveva solo Voldemort per la testa, e pensava al suo comportamento, ma Narcissa non parlava d'altro che del piano. "Ti ho gia' detto tutto Cissy, Draco e' stato scelto e dev'esserne fiero" disse, guardando in basso e pensando a Voldemort. Narcissa pareva non accorgersi degli atteggiamenti strani di Bellatrix. "So chi potrebbe aiutarlo!" esclamo',un barlume di speranza accese il suo viso. Bellatrix alzo' lo sguardo annoiata,incrociando il volto nuovamente illuminato di Narcissa "sentiamo.." disse annoiata, Narcissa parlo',questa volta con una voce piu' sprizzante. "Severus Piton!" disse, Bellatrix spalanco' gli occhi, Severus... il nuovo cocco dell'oscuro signore, quella specie di sudiciume ambulante... Bellatrix non si fidava di lui, e dentro di se era anche gelosa, dopo il fiasco all'ufficio misteri Voldemort sembrava aver ritrovato la simpatia per Severus Piton. "No! Narcissa,non Severus!" si limito' a dire Bellatrix, in collera. Narcissa non la ascolto', si alzo' da posto e si diresse verso la porta della stanza. "Io vado a chiederlo" disse "...allora vengo anche io" rispose annoiata Bellatrix, poi entrambe uscirono dalla stanza. Una volta giu' Narcissa inizio' a prepararsi, Bellatrix aveva altro per la testa, prima Voldemort, ora Narcissa... si fidavano tutti di Piton, cosa.... cosa gli prende a tutti? Una volta nella sala principale vide anche L'oscuro signore, intento a bisbigliare qualcosa in serpentese a Nagini. "Mio signore... come state?" chiese umilmente Bellatrix, tentando di allacciare una comunicazione con lui, ma invano. Voldemort non alzo' lo sguardo verso Bellatrix, "Normale" rispose lui, era molto piu' freddo del solito con lei e questo le faceva venire i brividi. "Siete ancora arrabbiato per la profezia?" chiese Bellatrix impaurita, mentre Narcissa si avvicino' alla porta in attesa. "No" rispose lui "te ne vai?" continuo'. Bellatrix abbasso' il capo addolorata, poi tiro' fuori una vocina infantile, che le veniva quando era emozionata ... come in quel momento, triste. "Mio signore..." disse, lui la interruppe "Narcissa ti sta aspettando,non vorrai farla aspettare,Bella" disse lui, quando la chiamava Bella era sempre un emozione, di solito non la chiamava cosi' quando ce l'aveva con lei. Fece un sorriso timido, pensava che dopotutto poteva essere pensieroso per i fatti suoi ed essere scontroso con tutti. "Daccordo mio signore" disse Bellatrix, andando da Narcissa piu' felice di prima.

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Capitolo 6
*** Confessione ***


Bellatrix si stava incamminando verso il luogo dove si trovava Severus Piton. Narcissa voleva andare a chiedere aiuto a quel... Bellatrix non si fidava di Piton, non era davvero fedele al signore oscuro, come faceva il signore oscuro a considerarlo un vero mangiamorte? "Cissy non puoi fidarti di lui" "si invece" rispose Narcissa spaventata, nascondendosi per le vie oscure, Bellatrix come sua sorella indossavano un cappuccio. "Il signore oscuro si fida di lui" "il signore oscuro si sbaglia!" esclamò Bellatrix, dire quelle parole era come una pugnalata, odiava dire qualcosa di negativo sull'oscuro signore, infatti le disse con il magone. "Bella taci, ora andiamo da Severus" disse Narcissa avvicinandosi alla porta. Subito furono aperti da un tipo orrendo, codaliscia, viscido servo grifondoro... Bellatrix entrò con fare superbo, la casa era piena di oggetti. Subito Narcissa fu presa dall'agitazione. "Narcissa, Bellatrix" disse Severus guardando entrambe, Narcissa iniziò a parlare "Il signore oscuro in persona mi ha proibito di parlarne" disse, Bellatrix intervenne "Se te lo ha proibito non dovresti farlo, Cissy". Narcissa parve non ascoltare, travolta dall'amore per il figlio. Bellatrix fu accecata dall'ira, possibile che quel lurido Severus Piton potesse essere ancora tra i mangiamorte? Si avvicinò a lui e iniziò a parlare "Dov'eri quando l'oscuro signore non era più potente come prima? dov'eri? a fare il cocco di silente." disse Bellatrix, iniziando a cercare di far cedere Severus. "Tu davvero credi che l'oscuro signore non mi abbia posto queste domande una per una prima di arruolarmi di nuovo tra i mangiamorte?" rispose Piton, notò il tono di sfida di Bellatrix. "Mentre io ero ad Azkaban a sopportare i dissennatori tu eri da Silente, facevi il cocco di Silente!" esclamò Bellatrix arrabbiata, Piton ribattè ancora. La discussione continuò, Bellatrix cercò di far cedere Severus ma senza riuscirci, lui giurò di proteggere Draco. Era strano quel tipo, ma Bellatrix non si fidava di lui. Una volta tornata in villa Malfoy, Bellatrix vide Voldemort che guardava il vuoto, pensieroso. Si avvicinò lentamente, lui si voltò. "Non ti fidi di Severus eh?" chiese, era un legiliments niente male l'oscuro signore, Bellatrix abbassò il capo. "esatto" disse. Voldemort accarezzò nagini che si era avvicinato a lui, guardava ancora il vuoto davanti a se. "Non sono affari tuoi Bellatrix, tu devi soltanto concentrarti sulle missioni che ti dò io, sulle missione che ti affido". Bellatrix arrossì, "Si mio signore" rispose con assoluto rispetto. Si voltò e se ne andò, ma proprio mentre se ne andava, Voldemort le prese il polso del suo braccio sinistro. Quel tocco... Bellatrix sentì una scarica di brividi, un piacere così intenso da portarla fuori dalla realtà, Lui, il suo padrone, il signore oscuro, l'aveva presa per il braccio, l'aveva toccata come l'aveva toccata quella volta al ministero della magia. "Si?" chiese subito Bellatrix, meravigliata di questo gesto così raro. Voldemort osservò la donna, i capelli.. gli occhi... "Niente" disse, per lui era una cosa strana, come mai questa donna lo rendeva strano?. Non la lasciò andare, Bellatrix non capiva, ma meglio così. "M-Mio signore, cosa vi fa rimanere così immobile?" chiese mentre l'Oscuro Signore continuava a fissarla, lui era confuso "non lo so" rispose, i suoi occhi... quegli occhi ... ci si perdeva. Voldemort avvicinò a se Bellatrix, tenendola per la mano, non capiva quello che stava facendo, e nemmeno Bellatrix. Le tirò su la manica del suo vestito, nero come la sua anima, vide il marchio nero. Che soddisfazione vederle il marchio nero tatuato sulla pelle, era sua, Bellatrix... era sua... "Non mi tradirai mai, Bellatrix" disse Voldemort, "Se provi, preferirai non essere nata" aggiunse, Bellatrix capiva sempre meno, sgranò gli occhi, spaventata. "Non vi tradirei mai mio signore, mai!" disse, voleva sapere cosa gli prendeva. Voldemort sentiva che voleva sentirsela sua, ancor più sua di tutti gli altri, Bellatrix era speciale, la sua migliore luogotenente ... o qualcosa di più? "Bellatrix, come si chiama quella sensazione che ti fa sentire legato ad un altra persona, non la vuoi lasciar andare...e..." disse, ad un tratto Voldemort, l'Oscuro Signore, il male in persona. Bellatrix spalancò gli occhi, cosa diceva? a chi si riferiva? non sicuramente a lui, Lord Voldemort, non poteva provare amore, questo... questo lo sapeva, ci aveva ormai rinunciato, da tempo. "Si chiama amore, mio signore" disse, ingenuamente. Voldemort cambiò completamente espressione, da inebriato in Bellatrix, a shoccato, arrabbiato. "Bellatrix! impossibile!" esclamò lui, lasciando il suo polso. Bellatrix indietreggiò, aveva paura, non capiva bene quello che succedeva. "in che senso mio signore?" chiese, con un tono talmente spaventato da far pietà. Voldemort la prese per la gola e la sbattò contro il muro, Bellatrix si eccitò improvvisamente, era un piacere intenso, il suo padrone che la sbatteva contro il muro, ma cercò di non darlo a vedere. "Mi stai dicendo che io, l'oscuro signore, sono capace di provare amore?" urlò lui, Bellatrix si spaventò e capì, stava parlando di lei, non riusciva a mandarlo via. Non sapeva se essere felice o triste, si sentì in paradiso, L'Oscuro Signore era innamorato di lei? non sapeva se dire di si, perchè secondo quello che aveva detto lui era vero, o se dire di no per paura di come avrebbe reagito. Stette zitta, mentre Voldemort la continuò a sbattere contro il muro, lei, non riusciva a muoversi per l'emozione. "Cosa pensi di questo! Dimmelo Bellatrix! dimmelo!" esclamò lui, lo sapeva, sapeva cosa ne pensava Bellatrix, lo poteva vedere da dentro la sua testa, non era un legiliments? allora perchè voleva saperlo? Bellatrix non sapeva che dire, rimase ad osservare Voldemort, annebbiata dal piacere. "Io... ecco..." disse, non riusciva a dire granchè. Voldemort la sbattè per terra, in malomodo, e la guardò con profonda rabbia. "Non vuoi parlare eh?" disse, prendendo la bacchetta "vedrai, che ora parlerai!"

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Capitolo 7
*** La tortura ***


Bellatrix era a terra, spaventata, Voldemort aveva la bacchetta in mano e la puntava verso di lei. Mio signore! cosa ... cosa vuole fare? disse, guardando Voldemort con sguardo che implorava pietà. Voldemort non ascoltò la donna, l'ira si impadronì di lui, come un fuoco che lo divorava. Possibile? lei credeva davvero di avere una speranza? con l'oscuro signore, colui che non dev'essere nominato... lei... Crucio! esclamò Voldemort, in quel momento il dolore peggiore che potesse immaginare s'impadronì di Bellatrix, un dolore lancinante, fortissimo, s'impossessò di lei. Bellatrix cercò di resistere, si dimenava per terra, cercava in qualche modo di alleviare il dolore, ma invano. Dimmi Bellatrix! esclamò Voldemort togliendo la maledizione, Bellatrix che boccheggiava, lui stracolmo d'ira. Mi stai dicendo che sono in grado di provare amore? disse lui, Bellatrix non poteva mentire, anche se voleva, sapeva che sarebbe peggiorata la situazione se avesse mentito. S-Si" disse, con gli occhi lucidi, aveva paura. Ah si?! esclamò Voldemort, Forse questo ti fa capire quanto amore ho dentro di me, Crucio. Ancora quel dolore lancinante, Bellatrix tornò a dimenarsi, cercava di non urlare ma era quasi impossibile. Io non sono come voi sciocchi mortali! esclamò Voldemort, stoppando la maledizione e prendendo Bellatrix per i capelli, la guardava con occhi di fuoco, non riusciva neanche lontanamente a pensare che potesse provare amore verso una sua serva, perchè era di quello che si trattava, Bellatrix non era altro che una serva. Tu sei innamorata di me, non puoi negarlo, ma io non sono innamorato di te, scordati che l'oscuro signore si fa dominare da queste emozioni sciocche disse, il cuore di Bellatrix si spezzò in quel momento, era convinta che almeno lo avesse ammesso, invece no, era terribilmente distrutta. M-Mio signore, vi scongiuro, io non ho fatto niente... disse Bellatrix, tra le lacrime Io sono sempre stata fedele, io ... disse, ma fu immediatamente fermata da un urlo del suo padrone. TACI! esclamò Voldemort spattendola per terra. Crucio! continuò, con la tortura, mentre Bellatrix era ancora a terra a dimenarsi. Meglio per te che stai alla larga da me per un po' di tempo, capito? disse, forse, pensava di farsi passare l'innamoramento, se c'era... no non doveva esserci! non doveva... lui rifiutava a priori questa cosa. Se provi ad avvicinarti più di quanto fanno gli altri mangiamorte, sei... disse, non riusciva a dirlo. Morta, quanto ci metteva a dire morta? non riusciva, qualcosa ... qualcosa di sconosciuto. rovinata! continuò Voldemort, ancor più spaventato, come mai non riusciva a dirlo? non voleva, non voleva uccidere Bellatrix. Meglio andare, Voldemort prese un respiro di sollievo, lasciando Bellatrix ansimante a terra, e si materializzò in casa Riddle

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Capitolo 8
*** Due cuori spezzati ***


Era passato solamente un giorno da quando Bellatrix e Voldemort si sono separati così bruscamente. In casa Riddle, l'Oscuro Signore guardava fuori dalla finestra, ogni tanto accarezzando Nagini. Non sò cosa mi sta succedendo disse in serpentese al suo serpente, non rispose, ma si rannicchiò a terra. Quella donna.. disse Voldemort, era combattuto, avrebbe voluto avere la sua donna quì, vicino a lui, anche solo a parlarci, lo avrebbe desiderato. Si rendeva conto di essere dipendente da quella mangiamorte, quello che provava sembrava amore, gli dispiaceva per lei, era la prima volta che lui provava dispiacere quando veniva fatto qualcosa di malvagio ad una persona, stava cambiando?
Molto distante da lui c'era Bellatrix, sdraiata sul letto della sua camera in villa Malfoy. Era da tempo ormai che non aveva voglia di uscire dalla stanza, non aveva mangiato la cena e suo marito era in missione. Ad un tratto si sentì un rumore, qualcuno aveva bussato alla porta. Chi è.. disse svogliatamente Bellatrix. Dalla porta entrò Narcissa, pareva preoccupata. Bella che ci fai quì tutta sola disse la sorella sedendosi sul letto accanto a lei. Lasciami stare Cissy rispose Bellatrix in malomodo, guardando il vuoto, non aveva voglia di far nulla, ne di mangiare, ne di parlare, ne di alzarsi. A proposito, sai dov'è il Signore Oscuro? disse Narcissa per attaccar bottone, Bellatrix chiuse gli occhi, si stava trattenendo, avrebbe voluto piangere oppure cruciare qualcuno. No! rispose con tono seccato Bellatrix Vattene ora Cissy, non voglio nessuno. Narcissa si alzò da letto, lo sguardo dispiaciuto era rivolto alla sorella che parve nel bel mezzo di una depressione. C'entra il Signore Oscuro?, quelle parole pronunziate da Narcissa fecero adirare Bellatrix che si alzò di scatto. HO DETTO CHE VOGLIO STARE SOLA! urlò Bellatrix puntandole contro la bacchetta. Narcissa fece un passo indietro, spaventata. Daccordo Bellatrix, io volevo solo.. aiut... disse, ma non riuscì a finire la frase, Bellatrix accecata dall'ira fece anch'essa un passo avanti e tornò ad urlare. NON HO BISOGNO D'AIUTO!. Narcissa uscì dalla porta, velocemente, Bellatrix tornò a sedersi sul letto, completamente distrutta. Pensava a Voldemort, a lei sembrava che sarebbe ceduto, che avrebbe detto di amarla. Ad un tratto guardò fuori dalla finestra, era così triste che iniziò a piangere silenziosamente, non si mosse, lasciò che le lacrime di un cuore spezzato le accarezzassero il viso.

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