Hard Feelings

di reidina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 Lara or Mello ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 Just your fault ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 L's arrival ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 Lara or Mello ***


Noia…

Io non conoscevo molto questa parola, ma il mio migliore amico sì.

Sarà per le materie troppo noiose per un genio come lui, sarà perché, nonostante io gli voglia bene, per lui passo troppo tempo davanti ai miei adorati videogiochi.

Ha detto che mi voleva parlare e quindi verrà in camera mia. Che palle….io intanto giocherò un pò a Tomb Rider...

“Allora Matt, come la mettiamo?”

Mi chiede, irritato perché sto giocando non guardandolo.

“Direi verticale! Ghgh!” Rispondo, scherzando, senza distogliere lo sguardo da Lara che fa un salto mortale all’indietro.

Ecco! Adesso si metterà a fare avanti e indietro per la stanza con fare infastidito dandomi dello stronzo…peggio di una ragazzina quando ha le sue cose!

“Ma porc…Puoi stare fermo? Sto per battere il mio record personale.”

Mello sospirò, imprecando ad alta voce.

“Non mi importa un cazzo! Matt, se vuoi essere il mio migliore amico non puoi trascurarmi così.”

Incrocia le braccia e mi fa il cenno di spegnere la play station. Io però non gli do retta.

“Mello, nessuno ti trascura. Solo che trovo molto importante giocare per fare record sempre più alti.”

Metto in pausa il gioco e lo guardo negli occhi, cercando di tagliare corto. Magari se gli faccio capire che lo sto ascoltando si calma…ma lui non molla. Che fastidio… sa che quando gioco non mi deve rompere le palle.

“Matt, stai dicendo che i video game sono più importanti di me?” Dice, e io non rispondo. Non rinuncerei a Mello per i videogiochi. Tuttavia… non rinuncerei neanche ai videogiochi per lui!

Il mio non rispondere gli da fastidio e si arrabbia ancora di più, diventando del colore dei miei capelli.

“MATT!” Grida il mio nome, afferrando il mio gameboy, e posandolo su un tavolino.

“Una persona deve essere più importante di un gioco! Quando fai così ti odio!”

Io lo guardo irritato prendendomi il mio gioco. Lui non mi ferma. Ha la bocca semi aperta e gli occhi spalancati, a volte mi fa un po’ paura, ma non lo do a vedere.

“ Perlomeno sta figa di una protagonista di Tomb Rider non si lamenta come una checca isterica! Ghgh!.”

Mello ha perso la testa, e, lo ammetto, forse sono stato un po’ cattivo. Ma lui sa che sull’argomento giochi non vince mai.

“Ah! Quindi stai dicendo che quella donnetta che salta qua e là per le stanze prendendo a calci i nemici è meglio di me???”

Disse furibondo e giuro che se non avessi detto niente per mandarlo via, mi sarebbe saltato a dosso. Per picchiarmi intendo.

“Ora basta!!! Non so se hai capito che ho cose più importanti da fare che ascoltare la tua vocina fastidiosa, che si lamenta.” Taglio corto, sperando che se ne vada, sconfitto. Ma lui non molla. Cerco di inventarmi qualcosa, però ad un certo punto si sente una musichetta fastidiosa, e sul suo schermo appare la scritta “Game over”. Che irritazione!

“Ecco! Hai visto? Per colpa tua Lara croft è morta!”

Mello adesso è furibondo, vorrebbe imprecarmi contro tutte le parolacce che conosce ma tenta di darsi un contegno.

“Tanto basta un click e lei torna in vita! Addio!”

“ E ora dove te ne vai??? Mello! Cerca di mangiare meno cioccolata durante il giorno che ti fa male Ahah!!”

“ Lontano da te stronzo! Ne ho abbastanza di sta vita di merda!”

Come sempre vuole avere l’ultima parola, non mi lascia ribattere chiudendomi la porta in faccia. Sono furibondo con lui, ma devo ammettere che un po’ ci sono andato pesante. Si sta allontanando giù per le scale ma si sentono ugualmente le sue imprecazioni contro di me.

Me ne sbatto alla grande dei sentimenti di quello là in questo momento…tanto stasera L viene alla Whammy’s House e lui lo sa. Se ne starà buono e tranquillo per tutto il tempo per far bella figura e sarà lui a chiedermi scusa, domani.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 Just your fault ***


Mello se ne uscì dalla stanza sbattendo la porta. Non poteva credere che Matt, il suo migliore amico, preferisse la compagnia dei videogame alla sua.
Corse fuori dal portone principale più veloce che poteva dirigendosi verso il cortile. Non voleva vedere Matt, non ora...sarebbe tornato più tardi una volta essersi calmato: Non poteva mostrarsi in quello stato davanti ad L, avrebbe fatto una figuraccia.

Nel frattempo Matt stava continuando imperterrito a giocare ed a complimentarsi con Lara Croft per le sue splendide " curve"...

" Tu si che sei un tesoro Laretta mia adorata...altro che quell'idiota di Mello...sai, certe volte mi chiedo come faccia a sopportarlo"

Continuò così per ore...nemmeno si sarebbe reso conto che si erano fatte le 8:00 di sera ed era ora di cena, se non fosse stato per Roger che era andato a chiamarlo...

" Matt, ma che fai ancora li??? è ora di cena e stasera L parlerà con tutti voi...ma dove è Mello, scusa?"

" Eh? Perchè...? Non è giù?"
" No. Non lo vedo dall'ora di pranzo, Matt..."
" Boh! Sarà a infastidire Near, a me non me ne frega nulla di quel pazzo sclerato...preferisco nerdarmi con Lara..."
" Matt vieni giù ora...poi Mello arriverà di sicuro, stasera c'è L"
" Si, appunto."

Matt mise pausa alla play station seguendo Roger: in effetti un po di fame gli era venuta...


Passò la cena guardandosi intorno alla ricerca di quella testa calda di Mello...possibile non si fosse ancora fatto vivo?
La mensa era piena di ragazzi e bambini di ogni età, ma di Mello nememno l'ombra.

" Ragazzi!" Roger attirò l'attenzione di tutti, compresa quella di Matt. " ascoltate...come ben sapete stasera L starà con noi e sarà lieto di rispondere alle vostre domande...perciò non appena avrete finito di mangiare dirigetevi alla sala comune. L vi attende lì"

Ma a Matt non gli interessava tutto ciò...adesso iniziava ad essere leggermente preoccupato. Mello non sarebbe mai mancato ad una serata simile ma ancora non si era fatto vivo.
Una volta finito di cenare lui se ne tornò in camera deciso ad aspettare Mello lì e magari a chiarire. Era già successo che litigassero, ma mai l'amico era sparito per tutto quel tempo.

Entrò in camera rimettendosi sul letto a giocare con Tomb Rider...tanto di L non gliene importava nulla...


Passò una decina di minuti quando sentì, vicino alla finestra, un rumore di passi.

" Ah! Sei arrivato finalmente...sei tu Mello?"

Nessuna risposta...

" Guarda che non c'è bisogno che fai il musone ora...se vuoi possiamo chiarire la situazione ma vieni quì, ho un livello complicato e non mi posso voltare"

Ancora nessuna risposta...

" Insomma Mello! Degnami di una risposta alme..." si voltò verso il compagno mettendo pausa. Il joystik cadde a terra con un tonfo mentre Matt, shockato dalla visione che aveva davanti, scattò in piedi senza più dire una parola.

Mello, o meglio, quella sagoma che gli ricordava vagamente Mello gli stava difronte. Quasi gli mancò il fiato.


Lo fissava negli occhi con le pupille dilatatissime e del sangue a macchiargli sia il volto latteo che i capelli.
I vestiti erano sporchi di fango e le labbra macchiate anch'esse del liquido scarlatto.

Matt gli si avvicinò balbettando, allungando un braccio verso di lui , ma Mello, zoppicando indietro lo scansò con lo sguardo impaurito.

" Mello...che ti è successo?"

" ..."

" Mello non allontanarti, accidenti! Vieni quì e dimmi cosa ti è successo!"

Matt aveva gli occhi puntati sulla ferita alla testa ed al sangue intriso nei suoi capelli.
Mello iniziò a tossire sputando sangue facendo tremare ancora di più l'amico.

" Mello fatti controllare! Chi ti ha fatto questo???"

Leggeri singhiozzi invasero la stanza. Le lacrime a solcare gli occhi del biondo.

" Mell...!"

" Non ti avvicinare! Stammi lontano, è colpa tua stronzo!!!"

Il rosso rimase spiazzato, ma non distolse lo sguardo dalla ferita

" Se...se..." balbettò " se non fosse...fosse stato per questa stupida litigata adesso io non sarei in queste condizioni! "

" Mello lasciati aiutare...ti prego Mello..."

" è inutile che mi aiuti! Non ti avvicinare! Stammi lontano, ti odio!"

" Mello..."

" E poi io non sono Mello! io non sono quì!"

Rimase spiazzato da quell'affermazione, Matt. Pensava che Mello stesse delirando ma non sapeva cosa fare.



" è colpa tua se sono caduto!...ero disperato...volevo starmene lontando da te fino a stasera quando sarebbe arrivato L ma...ma nella corsa sono caduto ed ho battuto forte la testa contro un sasso e...e...TI ODIO MATT!"






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Capitolo 3
*** Capitolo 3 L's arrival ***


Tutto quello gli sembrava un incubo.

Il volto dell’amico, i vestiti che aveva addosso strappati, doveva essere un incubo.

Quello che gli aveva detto poco prima lo aveva lasciato con la bocca leggermente aperta e gli occhi che lacrimavano per averli lasciati troppo a lungo spalancati.

“Mello….che vuol dire “non sei qui”?”.

“Non capisci, vero?”

Rispose l’ “amico”, facendo un altro passo indietro con sguardo impaurito.

Matt si strofinò gli occhi bagnandosi le mani, intrise di sudore.

Ma quando li riaprì l’amico era sparito senza fare alcun rumore.

Si affacciò dalla finestra, niente.

Uscì dalla camera con ansia girando per i corridoi ed entrando nelle camere degli altri.

Sapeva che erano tutti alla mensa, dove si sarebbe incontrato L.

Nella mensa c’era molta confusione e non si potevano distinguere le voci dei ragazzi e bambini che gridavano con eccitazione di quando sarebbe apparso il detective.

“Mi hanno detto che è biondo.”

“Ma no, ma no, è pelato!”

“Tanto lo scopriremo tra poco, no?”

Un bambino guardò all’improvviso al posto di capotavola.

“Non tra poco….adesso.”

Il chiasso si trasformò in silenzio di tomba quando si vide un vecchietto vestito di nero avanzare con qualcuno dietro.

Appena si tolse da davanti, fece spazio ad un ragazzo intorno ai venticinque anni, che però aveva uno sguardo di chi ha centinaia di anni.

Aveva due grandi borse sotto gli occhi che parevano di un uomo spiritato.

I vestiti non erano di un ricco, anzi: La maglietta aveva qualche filo di lana che pendeva dalle maniche, i Jeans vecchi e non aveva i calzini ma un paio di scarpe ammaccate che fingevano di essere utili.

I bambini si ammutolirono alla vista di quel ragazzo: non poteva essere L, pensavano tutti.

Il vecchio si ripresentò con un microfono che mise attaccato al tavolo davanti al ragazzo che dal nulla tirò fuori un cioccolatino, divorandolo in pochi secondi.

Con la bocca ancora piena si avvicinò al microfono con aria stanca e disse:

“io sono L”.

Piano cominciò un brusio provenire da i posti del tavolo.

Alcune ragazze lo guardavano incuriosite o perfino invaghite.

L sembrava essere stato costretto a fare quella cosa, perché annoiato non faceva altro che mangiare dolci e a volte scrutare qualche bambino, finchè non gli arrivò una domanda:

“Se lei è un detective famoso, perché non cura di più il suo aspetto?”

Ovviamente era stata una bambina a chiederlo, che con entrambe le mani al petto lo fissava intensamente.

L non ricambiò lo sguardo penetrante, ma mettendosi tra le labbra il pollice si sedette, o almeno, si accovacciò sulla sedia.

“Non trovo sia importante.”

Rispose mettendosi in bocca un pasticcino.

Dopo la prima domanda tutti i bambini si fecero coraggio e cominciarono con l’ “interrogatorio”:

“Si diventa ricchi facendo il detective?”

“A che caso sta lavorando adesso?”

“Ha mai sparato ad una persona?”.

Solo alcuni notavano che il moro sospirava distrattamente e mormorava parole incomprensibili.

“Uno alla volta.” Disse infine Roger, facendo sfuggire un “grazie” ad L.

Però Roger si guardava intorno preoccupato: Mello non c’era.

Aveva sempre pensato che L fosse la cosa più importante al mondo, e allora dov’era?

Matt aveva un paio di lividi fatti durante la corsa verso il giardino, e non si fermava neanche a costatare la gravità dei graffi sul viso fatti dai rami degli alberi.

Aveva gli occhi lucidi e con il fiatone correva attraversando il cortile e il piccolo bosco che c’era dopo.

“Mello….Mello…” sussurrava con tono ansioso.

Con quelle ferite…senza medicazioni…

L’amico non sarebbe resistito a lungo….doveva trovarlo.

Sentì un fruscio provenire da un cespuglio e si voltò di scatto.

“Mello?” disse avvicinandosi piano alla pianta.

Scostò i rametti verdi lentamente, con il cuore che batteva all’impazzata per paura di vedere Mello in quello stato.

“Oh, cavolo…” disse sbuffando, mentre un topo scappava impaurito.

Si attraversò la fronte con due mani, esasperato.

Decise infine di tornare nella sua stanza, magari era tornato…alla mensa….doveva ricontrollare ancora.

Fece un passo avanti prima di girarsi e cacciò all’improvviso un urlo.

“Ciao Matt.”

“S-sei….L?”

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