La vita di Mark

di slow02
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le scuole Medie ***
Capitolo 2: *** La promessa ***



Capitolo 1
*** Le scuole Medie ***


-Vediamo un po....


-in che classe sono stato messo?


-ahh!nella sezione B spero di trovare degli amici.


Questi sono stati i primi pensieri di Mark un ragazzo di 11 anni 


trasferitosi da Parigi a Pomezia una piccola citta vicino Roma.


Mark nella sua vecchia scuola non aveva amici e veniva sempre preso in giro per il suo aspetto.


Lui non reagiva purtroppo era un buono e pensava che prima o 


poi lo avrebbero capito ma purtroppo non fu cosi.


Mark era sempre positivo ma aveva una condizione familiare disagiata,i


nfatti la madre era dipendente dal alcool e Mark rinunciava a tutto  suo tempo libero pur di controllarla.


Cosi arrivo il primo giorno di scuola media  si mise seduto ad uno dei banchi centrali 


e dopo un po un ragazzo si avvicina


-Ciao!Posso mettermi seduto vicino qui vicino a te?


Mark rimase un po sbalordito nessuno nella sua vecchia scuola si voleva mettere vicino a lui 


era sempre solo e gl'altri ragazzi lo prendevano sempre in giro.


-si


disse un pò confuso


-Come ti chiami?


-Io Mark.E tu?


-Diego.Ma per caso sei straniero?


-Si ci siamo dovuti trasferire da Parigi a causa del lavoro di mio padre.
-Deve essere propio bella Parigi.Vorrei viverci io li!!!


Mark non era della stessa idea per lui Parigi era monotona,tutti i ragazzi 


che conosceva lo prendevano in giro per il suo aspetto e quindi si nascondeva a casa e non usciva quasi mai.Cosi per evitare il discorso gli chiese:


-Senti visto che io sono arrivato da poco ti va di farmi vedere meglio Pomezia?


-Ok!!!Non c'è problema se vuoi possiamo farlo nel pomeriggio?


-Ok


Purtroppo dopo arrivo il professore e incomincio la lezione.


Quando fini la scuola nel pomeriggio Diego fece fare un giro per Pomezia a Mark.


Il ragazzo era felice era riuscito il suo primo  amico



e si diverti un mondo quel pomeriggio.


I mesi passavano e Mark era riuscito a crearsi un gruppeto con cui usciva quasi ogni giorno.


Il gruppeto era composto da:


Deborah e Stefania che erano diventate le sue migliori amiche,


da Fabiano un ragazzo di colore matto per i videogioche i infine c'era Diego.


Allora mentre stavano facendo la ricreazione a Mark gli venne un idea:


-Sentite visto che ho 5 buoni vi va di andare al circo che fanno questa settimana a Pomezia?


Ci state?


-Si



Risposero tutti quanti.Ma ad un tratto si intromise Valerio:


-Tu al circo!!!!Che vai a fare l'animale in qualche gabbia?Quanto sei ridicolo.


Sei solo uno stupido ciccione.


Purtroppo Valerio era un bulletto che aveva preso di mira Mark.


Intanto in famiglia le cose andavano ancora peggio la madre di mark continuava a bere e 


Mark rinunciava spesso ad uscire con i suoi amici per controllare la madre.Ogni sera lui piangeva 



e si faceva venire in mente idee strane come:



-Perche a me?Non l'ho chiesto io di avere questi problemi.Perche?


Lui voleva sfogarsi con qualcuno ma aveva paura 


che rivelando il propio segreto avrebbe perso tutti gli amici a cui voleva bene.


Pero riusciva sempre a nascondere il suo dolore e la sua rabbia davanti alle altre persone.


In poche persone era riuscito a mettersi una maschera che divideva il Mark vero da uno che faceva


finta di essere sempre positivo e che certe volte dava coraggio alle altre persone.


Cosi Mark faceva questa doppia vita senza problemi senza nessuno vicino con cui sfogarsi.


Intanto fini il primo quadrimestre e purtroppo i voti di mark erano molto bassi e 


grazie anche a questa causa le prese in giro aumentarono ormai quasi tutta la classe pensava che 


Mark era solo un buono a nulla e solo i loro amici lo difendevano.


Un giorno però Deborah gli chiese:


-Ma perchè non reagisci mai alle loro prese in giro?


Mark ormai ci aveva fatto abitudine e rispose:


-Io non li calcolo nemmeno ho già avuto persone come loro a Parigi e facevo la stessa cosa.


-Sicuro che non li calcoli?


chiese Deborah


-si!?


-Dai ti si vede da la faccia che ti da fastidio finchè farai cosi non risolverai niente.


Allora Mark un po infastidito se ne ando senza dire più nulla a deborah.

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Capitolo 2
*** La promessa ***


Il giorno dopo il litigio con Deborah.I due ragazzi non si parlarono per tutto il giorno.




Tutti e due volevano parlarsi ma il loro orgoglio era troppo forte e gli impediva di farlo.




Cosi tocco a Stefania vedere cos'era successo.




Stefania:Mark!!!!!Senti mi spieghi cosa è successo tra te e Deborah?




Mark:Abbiamo avuto una discussione su Valerio....




Mark raccontò tutto a Stefania e quando fini la ragazza disse:




Stefania:Senti!Perchè non provi a mettere da parte il tuo orgoglio e andare a chiederle scusa?




Mark:Ma acceterà le mie scuse?Dopo come mi sono compartato ho paura di no!




Stefania:Si te e lei siete come fratello e sorella non puo non perdonarti.




Mark:Ok!!!Ora vado da lei!




Mark,con un pò di paura,si avvicino a Deborah e le disse:




Mark:Senti deby!!!!Scusami non dovevo andarmene cosi ieri!!!Sono stato un deficente!!!!




avevo capito che cercavi di aiutarmi ma io in quel momento non riuscivo a capirlo.Ti prego perdonami!




Deborah dopo quelle parole fisso Mark negl'occhi e si mise a sorridere




Deborah:Per fortuna te ne sei accorto!!!!!Ricordati che gl'amici esistono per parlare1




Dopo queste parole Deborah e Mark ritornarono amici,ma purtroppo per Mark il problema più grande




c'era ancora.Purtroppo la madre era peggiorata ed ormai ogni sera c'erano litigate....




Ogni volta che succedeva questo Mark pensava a Deborah.Lei era l'unica persona che riusciva a 




fargli dimenticare tutto quello che accadeva a casa sua,infatti Mark si sentiva in debito con




la ragazza perchè riusciva,involontariamente,a fargli dimenticare tutto le cose che accadevano




a casa sua....e per questo si fece una promesse:giurò che prima o poi le riavrebbe dato quella




felicità che lei era riuscita a dare a lui.




Ogni notte Mark riusciva a dormire tranquillamente sapendo che d'ora in poi avrebbe avuto un




nuovo scopo per cui combattere.

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