Albus Severus Potter e la rivolta dei babbani

di TheFaultInPotterGames21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hogwarts ***
Capitolo 2: *** La prima lezione di Albus ***



Capitolo 1
*** Hogwarts ***


Dopo quell’addio provvisorio al binario nove e trequarti Albus  Severus Potter salutò con disinvoltura il padre Harry e la madre Ginny e si incamminò verso lo scompartimento di suo fratello, James Sirius, e del suo migliore amico, Ted Lupin.
Raggiunti gli amici, il ragazzo si sedette  nel suo posto e tirò fuori la bacchetta e incominciò a fare qualche magia di levitazione, come gli aveva insegnato suo padre.
“Che bacchetta è? “ disse Rose, la maggiore dei figli Weasley.
“Nocciolo e capelli di Veela” rispose intimorito.
 “ Sembra potente come bacchetta, comunque se vuoi far levitare quella piuma dovresti intonare meglio la formula. Infatti è Leviosa non Leviosà. “ Rispose la piccola Weasley.
Il giovane Potter ritrasse immediatamente la bacchetta e pensò che era facile per lei sapere la formula, era già al secondo anno mentre lui doveva essere ancora smistato.
Quell’idea dello smistamento lo fece immediatamente trasalire, aveva il terrore di non finire tra la casata di suo padre, Grifondoro, che era anche la stessa di suo fratello e di Lupin.
“James per te dove mi smisteranno?” chiese Albus.
“Albus non devi aver timore dello smistamento, come ha detto papà il cappello parlante ascolta sempre i voleri del mago, comunque ricordati che ci sono stati maghi potenti e buoni provenienti da tutte e quattro le casate”  rispose James cercando di tranquillizzare il fratello.
Con queste parole di conforto Severus si mise tranquillo, prese il suo pacchetto di cioccorane e guardò che figurina aveva trovato.
Vide l’immagine di suo padre sorridente e con la bacchetta in mano,  vide la cicatrice che aveva fatto tanto scalpore quando Harry era giovane. Al giovane Albus vennero in mente tutte le storie che suo padre gli raccontava, l’incontro con Albus Silente ,le partite di Quidditch, la coppa delle case, le lotte con il mago oscuro Lord Voldemort e la sua morte.
Albus si accorse che queste storie sembravano inventate, quasi prese dalle fiabe di Beda il Bardo, ma poi confrontandosi anche con i piccoli Weasley capì che Harry, Ron ed Hermione erano e saranno degli eroi, perché hanno reso il mondo magico e babbano un posto migliore, senza maghi oscuri.
“Albus, stiamo arrivando, dovresti prepararti, anche tu Hugo” disse Rose.
“Si hai ragione sorellona…… chissà se verrò smistato nei Grifondoro….. Mi piacerebbe avere come capo la preside McGranitt “ disse Hugo il minore dei Weasley. Albus aveva paura della preside, suo fratello gli aveva raccontato che era molto severa, e questo lo intimidiva moltissimo. 
Ormai mancava poco per arrivare alla stazione di Hogsmade e Albus non vedeva l’ora. La sua preoccupazione principale era quella di non deludere suo padre, che era un auror famosissimo, e ogni minuto che passava lui ripensava a come sarebbe stato il suo primo anno ad Hogwarts.
Ecco…. In lontananza si intravvedeva Hogsmade, l’unica città interamente composta da maghi.
Finalmente il treno si ferma e lui, come tutti gli alunni del primo anno, aspetta al binario l’arrivo del guardia caccia Hagrid. Davanti a loro si presenta un omone gigantesco che gridava: “Primo anno!! Primo anno da questa parte!”
Ecco finalmente Hagrid con in mano la sua lanterna accesa .
“Ciao James, Albus e Ted. Come stanno Harry e Ginny?” disse il guardia caccia.
“Bene!” rispose frettolosamente James.
Si incamminarono verso le canoe, erano proprio come Albus le aveva immaginate nei racconti del padre.
In lontananza si vide il castello….. Meraviglioso, con tutte le luci accese.
Hagrid gli accompagnò fino ad un ampio portone di legno, con scritte e disegni in oro, che Albus non riusciva a capire e decifrare.
La porta si aprì e davanti agli alunni si installò una donna, sembrava molto vecchia, aveva un viso spigoloso solcato da rughe profonde, probabilmente causate da tutte le sgridate fatte, capelli grigi con ancora striature corvine, sicuramente era il colore che avevano durante la giovinezza. Era molto alta e magra per essere una donna, aveva una postura rigida e composta.
“Ben venuti alla  scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, tra poco vi smisteremo nelle quattro casate:  Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero. Durante l’anno potrete acquistare punti per la vostra casa o perdere punti. Alla fine dell’anno la casa che avrà più punti riceverà la coppa delle case. Comunque mi presento….. io sono il preside, la Professoressa Minerva McGranitt, qualche domanda?” disse la donna.
Un ragazzo di fianco a Albus alzò la mano, aveva un viso serpentino, occhi azzurri, capelli  biondo platino.
“Oltre alla coppa delle case si riceve qualche altro premio?” disse bruscamente il ragazzo.
“Lei dovrebbe essere Scorpius Malfoy, ha lo stesso comportamento di suo padre. No signor Malfoy non si avranno onorificenze speciali, l’aver vinto la coppa è già abbastanza….. Seguitemi” disse la McGranitt.
Tutti gli alunni si fermarono davanti ad un ampia scalinata di marmo bianco.
“Bene….. il nostro custode, Gazza, vi accompagnerà davanti alla porta della Sala Grande…. Vi chiameremo noi quando saremo pronti” disse burberamente la professoressa.
Arrivò questo uomo, basso, con la faccia da topo e lo sguardo severo. Aveva la schiena ricurva, probabilmente per il lavoro che faceva e l’età.
“Salve a tutti” disse bruscamente, “io sono il custode Gazza, se combinerete dei guai io lo verrò a sapere, sono gli occhi e le orecchie di questo castello. E un appunto per il nuovo Weasley…. Non combinare disastri come hanno fatto in precedenza i tuoi zii. Lei” indicando una gatta, con gli occhi rossi e il pelo ambrato “ è Mrs Purr, la mia gatta….. mi aiuterà a tenere sotto controllo voi marmocchi”.
“Signor Gazza può farli entrare, siamo pronti ad accoglierli” disse una voce , probabilmente della McGranitt, da dietro la porta.
La porta si aprì e gli studenti furono meravigliati da ciò che videro.
La Sala Grande era molto ampia, con quattro lunghissimi tavoli (uno per ogni casa), all’estremità vi era un tavolo con seduti i professori con al centro la McGranitt, davanti vi era un leggio d’oro con simboleggiato un gufo (simbolo di Hogwarts). Alle pareti vi erano i quadri con rappresentati i fondatori della scuola, Godric Grifondoro, Salazar Serpeverde, Tosca Tassorosso e Priscilla Corvonero, e fiaccole, dall’aria antichissima, che sprigionavano uno scoppiettante fuoco. Dal soffitto si vedeva il celo, Harry aveva spiegato ad Albus che era una magia.
“Salve a tutti giovani maghi, prima di incominciare lo smistamento alcune regole della scuola:
  1. Non si  utilizzano magie offensive contro persone della propria casa e non.
  2. Non si esce dal perimetro del castello.
  3. Non si utilizzano prodotti Weasley all’interno del castello.
  4. Arrivare sempre puntuali alle lezioni.
  5. Il coprifuoco nelle sale comuni è alle sette di sera
  6. La foresta proibita è vietata agli alunni del primo anno
  7.  Il bagno delle femmine al secondo piano è chiuso
  8. Non infastidire i fantasmi.
  9. Non si può possedere una scopa personale e, tranne per alcune eccezioni, non potrete far parte di una squadra di quidditch. ” Disse la preside.
“Bene….. Adesso vi chiamerò in ordine alfabetico, vi metterò in testa il cappello parlante” indicando un vecchio, logoro, pieno di pezze cappello da mago “e vi segneremo alla vostra casa, che raggiungerete per incominciare il banchetto… Buona fortuna” concluse la McGranitt.
La professoressa chiamò i vari alunni in ordine alfabetico, ci furono dei Tassorosso e Corvonero soprattutto.
“Hugo Weasley?” disse la preside.
Il ragazzo si avvicinò, si sedette sul vecchio sgabello e attese la sua sorte.
“mmmh… Un altro Weasley, molto bene… so cosa fare con te…. Grifondoro!!” disse il cappello parlante.
“Albus James Potter?”
Finalmente toccò ad Albus, lui intimorito si avvicinò e si sedette.
“Testa interessante Potter….. Sai ho conosciuto tuo padre prima di te, anche lui aveva idee confuse…. Con lui seguì il suo consiglio tu cosa vorresti??”
“Mi vanno bene tutte le case” disse timidamente Potter.
“Molto bene, da quanto mi ricordo non è quello che ha detto tuo padre… Mmmh…. Bene allora ti metterò in un casa che ti farà diventare grande…. Serpeverde!! Chissà che non riesci ad attenuare le discordie tra loro e i Grifondoro!!”
La McGranitt tolse il coppello e Albus, molto timidamente, si avvicinò al tavolo dei Serpeverde, dove tutti lo stavano acclamando.
Si avvicinò un ragazzo molto paffuto, con occhi piccoli e denti storti.
“Siediti Potter, io sono Jamie Goyle…. Il tuo prefetto…. Fai ciò che ordino, e non succederà nulla di male” disse il ragazzo.
Intanto la McGranitt stava chiamando l’ultimo ragazzo per lo smistamento.
“Scorpius Malfoy?”
Il ragazzo, con faccia insolente, si siede sullo sgabello e appena il cappello parlante si avvicina alla testa dice: ”Serpeverde!”.
“Bene… adesso che lo smistamento è concluso qualche informazione di base. Do il ben tornato al miei ex studenti Harry Potter e Neville Paciock che prenderanno rispettivamente la cattedra di Difesa contro le arti oscure e Trasfigurazione” disse la preside.
Albus e James prima si guardarono rispettivamente, poi guardarono il padre che si sedeva sorridente nella sedia di fianco al professor Lumacorno.
“Che il banchetto cominci” concluse la preside.
Davanti agli occhi impressionati degli alunni del primo anno si materializzarono piatti stracolmi  di antipasti, primi, secondi e contorni.
Tutti gli alunni si buttarono sul cibo e con ingordigia presero tutto, e si strafogarono di ogni ben di Dio.
Dopo ore a mangiare videro i fantasmi arrivare affianco ai tavoli della loro casa… Albus vide avvicinarsi un fantasma con un impronta scura esattamente in mezzo al petto.
“Salve a tutti, sono il Barone Sanguinario” disse con una cantilena  “sono il fantasma di Serpeverde… Non disturbatemi e saremmo tutti non tristi” e con queste parole il Barone continuò a lamentarsi in tutta la Sala Grande.
Finalmente tutti ebbero finito di mangiare. “Primo anno seguitemi in silenzio” disse Goyle.
Tutto il primo anno serpeverde lo seguì nelle cantine  fino a trovarsi d’avanti un muro. “ Ok…. Ascoltatemi tutti!! In questa porzione di muro si trova l’ingresso segreto della nostra sala comune!! La parola d’ordine è Cruciatus! Se ve la dimenticate non venite a piagnucolare con me!! Perché a me non interessa niente!!” E con questo il Jamie entrò all’interno di un varco che si era aperto appena aveva pronunciato la parola d’ardine.
“Ok… i ragazzi a destra e le ragazze a sinistre… Subito!!” Urlo Goyle.
Albus si incamminò verso una piccola porta a fianco del ritratto di Salazar Serpeverde con di fianco un enorme serpente, probabilmente un basilisco.
Tutta la sala comune aveva un unico colore ridondante: il verde. Partendo dagli araldi, alle porte, ai quadri, alle poltrone, alla muffa presente tra i mattoni e per fino il fuoco che scoppiettava nel camino aveva il colorito verde. Infine Albus entrò nella porticina e si accorse che anche nelle camere da letto tutto era verde.
Si mise a sedere sul suo letto e si guardò in torno…. Era talmente diverso da camera sua, era sempre vissuto secondo l’ideologia dei Grifondoro, ma adesso doveva vivere con un’altra idea: La razza è più importante di tutto.
Con questa frase il giovane Potter si addormentò in un sonno senza sogni.

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Capitolo 2
*** La prima lezione di Albus ***


Quando Albus si svegliò sentì dei rumori provenire dalla sala comune, si preparò di corsa e scese.
Al piano terra trovò un gruppo di ragazzi del primo anno tutti in cerchio a Goyle.
“Bene prima di mandarvi alle vostre rispettive lezioni, vi informo che il capo della nostra onorevole casa è il professor Lumacorno. E voglio insegnarvi tre incantesimi che quegli stupidi dei nostri insegnanti non ci insegneranno mai.
Per farli correttamente bisogna volerlo davvero, se no non funzionano.
Si chiamano nel loro insieme Maledizioni senza perdono.
La più semplice è la maledizione  Imperius. Serve per far controllare, come burattini, gli altri esseri viventi” disse il prefetto.
Goyle lanciò l’incantesimo e un ragno, che incominciò a volare attraverso la stanza fino a raggiungere il camino acceso.
“Non uccidiamolo adesso…. La seconda è la maledizione della tortura…. Crucio!!!” continuò.
E il ragno incomincio a emettere un verso di sofferenza e terrore.
“Infine c’è l’anatema che uccide, la mia preferita…. Avada Kedavra” Finì Goyle.
Il ragno morì all’istante…
“Sei un mostro!!! Se si chiamano maledizioni senza perdono ci sarà un motivo!” Urlò Albus.
“Tu…… Stupido ragazzino.. Come osi insultarmi???” Disse di rimando il prefetto.
“Solo perché tuo padre è famoso credi di poter comandare tutti VERO??”continuò il ragazzo.
“Nnno….. Mi dispiace non volevo insultarti!” Disse preoccupato Severus.
“BASTA… Siete solo dei marmocchi…. Andatevene via.. SUBITO              !!” disse furioso  Goyle.
Albus prese le sue cose e corse fuori dal dormitorio, per raggiungere la sua prima lezione, Difesa contro le arti oscure…. Non aveva mai visto nessuno così arrabbiato.
Arrivato davanti all’aula della lezione, situata al terzo piano, incontrò suo padre.
“Albus, non ho ancora avuto l’occasione di dirti che sono fiero di te anche se sei Serpeverde. Ti devo dare un paio di cose prima di incominciare la lezione.” Disse Harry.
Il padre estrasse una vecchia pergamena e disse: “Questa è la mappa del malandrino, quando io ero ad Hogwarts mi e stata molto utile, serve a vedere ciò che fanno tutte le persone all’interno del castello.. guarda” Appoggiò la bacchetta e disse: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”  e dalla pergamena incominciò a disegnarsi la mappa del castello.
“Quando hai finito di usarla devi dire Fatto il misfatto” e la mappa come è apparsa scompare.
“L’ultima cose che ti devo dare è questa” estrasse dalla sua borsa un vecchio mantello logoro “Questo è il mantello dell’invisibilità, serve per celarsi ai nemici…. Utilizzalo bene…. Questo mantello me lo lasciò mio padre e io lo lascio a te… Bene adesso possiamo entrare”.
Albus mise la mappa e il mantello all’interno della sua borsa ed entrò in aula, con al seguito suo padre.
Appena Albus entrò vide lo scheletro di un drago, probabilmente un ungaro spinato, appeso al soffitto. I banche nell’aula erano spogli, poiché gli alunni del primo anno non sapevano cosa avrebbero utilizzato. In fondo all’aula c’era una cattedra lunghissima che finiva con una lavagna.
“Benvenuti ragazzi…. Io sono il professor Potter,  Auror  professionista, che lavora ancora per il ministero della magia. Oggi incominceremo con una lezione molto facile….. L’utilizzo degli incantesimi di protezione. Prima di ciò vi voglio informare che io, non la preside McGranitt, sarò il capo della casa Grifondoro. Quindi tutti i Grifondoro dovranno far riferimento a me”
Harry tirò fuori la bacchetta e incominciò a farla agitare.
“Il primo incantesimo di protezione che faremo è il protego, è uno degli incantesimi più semplici e più utili che vi insegnerò”
Appena pronunciò l’incanto davanti alla bacchetta comparì un velo blu.
“Questo velo che vedete è l’incantesimo di protezione, non è molto resistente ma sarà utile per non farvi ammazzare”
“Adesso una domanda generale….. che cosa si intende per schiantesimi?” domandò il professore.
Hugo Weasley alzò la mano e disse: “ è quel gruppo di incantesimi che servono per disorientare il nemico…. Per esempio l’incantesimo stupeficium
“Ottimo… 10 punti a Grifondoro” disse Potter.
La campanella suonò e tutti gli alunni corsero fuori dall’aula.
“Albus….. Rimani un attimo” disse il professore.
Il ragazzo, stupito,  si fermò e attese il padre.
“Bene ti voglio dire una cosa…… Quando io ero ad Hogwarts ho fatto moltissime cose spericolate…. Vorrei che prima che tu le facessi ci pensassi due volte….. Cerca di goderti l’anno…. Poi se ti succedesse qualcosa sai dopo tua madre cosa mi dice?!” Finì Harry.
Tutte e due risero alla battuta e Albus senza dire niente uscì dall’aula e raggiunse i suoi amici Grifondoro, andando contro gli ordini di Goyle.
“La prossima lezione da fare insieme dovrebbe essere lezione di volo” disse Hugo.
I due ragazzi si avviarono al campo di quidditch per imparare a volare sulle scope, ma vennero fermati da Goyle.
“Potter, ti avevo esplicitamente detto di  non fraternizzare con i Grifondoro…. Mi sembrava di essere stato sufficientemente chiaro” disse urlando il prefetto.
“Goyle… Mi dispiace… Ma lui è un mio amico da prima dello smistamento… Quindi non lo tradirò”  rispose Albus.
I due ragazzi se ne andarono senza degnarlo di un altro sguardo.
Appena arrivati al campo  li accolse una professoressa dalla faccia arcigna, il naso adunco e capelli bianchi, sulla fronte portava un paio di grossi occhialoni da motociclista. Dalla sua divisa doveva essere il capo della casa Corvonero.
“Salve, sono la professoressa Bumb, Io vi insegnerò come montare e utilizzare una scopa. Bene…. Mettetevi a destra della scopa e dite SU!!”
Tutti gli alunni fecero come detto e dissero “SU”. Albus riuscì subito a prendere la scopa in mano, mentre i suoi compagni tranne Scorpius non riuscirono a far sollevare la scopa.
Dopo un paio di minuti tutti ce la fecero.
“Bene adesso salite in groppa alla scopa, poi vi date un piccolo slancio e dopo riscendete, non dovete volare.. chi lo farà sarà espulso prima che pronunci Quidditch… Tutto chiaro?”
“Si, professoressa!!”  gridarono all’unisono tutti gli studenti.
Albus si guardò in torno e montò la suo scopa e si diede lo slancio. Capì che volare con una scopa era molto più facile di quanto avesse pensato. Nessun altro studente riuscì immediatamente a volare con la scopa, soltanto nei  sangue dei Potter c’era il volo.
Intanto all’angolo del cortile c’era Harry che guardava suo figlio impugnare una scopa per la prima volta…  Provando moltissima amirazione. 

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