Promise to meet all together

di LunaLue
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** I ***


Piccola premessa: La storia in se' è molto corta, conta solo 7 capitoli (sebbene avrei potuto ridurli pubblicando più pezzi insieme)...anche se l'epilogo devo ancora scriverlo. °3°
Oh, beh!
Pazienza, lo scriverò a giorni. xD
Buona lettura ;)

 

Capitolo I

Ib prese la chiave e riattraversò il ponte arcobaleno per uscire dalla stanza. Mary continuava a girovagare di quadro in quadro senza dire una parola, percorrendo lo stesso percorso ancora, ed ancora, ed ancora. 
Ib sapeva.
O quantomeno aveva sempre sospettato che quella graziosa ragazzina bionda vestita di verde non fosse umana. Ora ne era più convinta che mai.
Mentre girovagavano in cerca di indizi su come fare ad uscire da quella galleria, improvvisamente Mary si era fermata. E quando Ib le aveva chiesto se stesse bene, aveva cominciato a parlare in modo a dir poco folle prima di fuggire via con una risata lugubre.
Si. Ib sapeva. Ma era troppo tardi.
Ormai Mary le era divenuta cara quanto Garry, l'unico essere umano in quella galleria maledetta, oltre a lei.
Garry che era rimasto indietro e probabilmente ora era in pena per loro.
Ib sperava di ricongiungersi presto a lui. Garry si spaventava subito, più spesso di Ib sicuramente. Ma si era dimostrato gentile con lei, ed era riuscito a farsi forza per infondere sicurezza in Ib. Per lei stava vincendo le sue paure, ed Ib voleva dimostrargli che i suoi sforzi non erano vani.


 

Mary tornò al quadro con le labbra, che si muovevano da un po' di tempo sussurrando qualcosa che Ib non riusciva a cogliere.
''Pettegola" recitava la targa sotto la cornice.
Era cominciato da lì il piccolo tour di Mary che continuava a ripetersi e non accennava a fermarsi. Era strana Mary, e la cosa non sorprendeva Ib, considerando il suo sospetto iniziale. Ib aveva cercato di parlare il meno possibile con lei. Non si fidava affatto della biondina.
Ma Mary parlava. Più di Garry, sicuramente. Ed in ogni frase che tirava fuori, Ib non poteva non cogliere il suo forte desiderio di scoprire il mondo. Il 'vero' mondo, non quello creato da Guertena.
Mary voleva degli amici veri. Voleva una famiglia, con un padre che la prendesse in braccio ed una madre che la coccolasse. Voleva vedere la neve Mary...
Ib non l'aveva mai vista.
L'inverno precedente i suoi genitori le avevano proposto una vacanza in montagna, dove volendo avrebbe potuto imparare a sciare. Ma Ib aveva rifiutato, preferendo restare nella sua città, decisamente più calda. Ora se ne pentiva.
Voleva vedere la neve, Ib. E l'avrebbe vista. Insieme a Mary.
- Mary... - Ib la chiamò ma non ottenne risposta.
- Mary. - Ripeté più decisa avvicinandosi a lei e bloccandole la strada verso il dipinto successivo.
- L'uscita, Mary. - Le disse mostrandole la chiave marrone che aveva preso poco prima in una delle stanze.
Mary spostò lo sguardo spento verso la mano aperta di Ib che reggeva la chiave, ma non diede segno di aver capito.
- Ce ne andiamo. - Continuò Ib incrociando ancora lo sguardo apatico dell'altra.
- Usciamo da questa galleria, Mary. - Disse stringendo la chiave in un pugno ed afferrando il polso destro della ragazzina per trascinarla verso la porta marrone ancora bloccata.
- Ti farò conoscere i miei genitori, Mary. Vedrai. Diventeremo sorelle e staremo sempre insieme. - Affermò Ib sorridendole dolcemente.
Mary riemerse dalla sua apatia e sorrise gioiosa. - Avrò dei genitori anch'io, Ib? E staremo sempre insieme? - Chiese continuando a sorridere con la speranza che le ardeva negli occhi.
- Sempre. - Le assicurò nuovamente Ib.
Mary rise di gioia e corse alla porta marrone trascinando Ib dietro di se.
- Che stiamo aspettando, allora?! Andiamo Ib! -


 

Note finali: DIO! C'ho messo una vita a capire come pubblicare un capitolo >.>
Ho avuto qualche problemino, si x//D

Se qualcuno s'è avventurato da queste parti, mi farebbe tanto piacere se lasciasse una piccola recensione, anche solo per dirmi: - Ho letto questa...COSA. Non so' bene come definirla =3= -
Mi va bene anche un commento così xD

A presto, ciccini x)

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Capitolo 2
*** II ***


Capitolo II

Altre scale.
Ib aveva perso il conto di quante ne aveva percorse.
Troppe verso il basso, senza dubbio.
Come queste.
Mano nella mano, le due ragazzine scesero i gradini ed attraversarono la porta che si trovarono davanti.
Ancora quadri, ovviamente. Ed altre porte.
Avrebbero mai varcato quella che li avrebbe portati tutti fuori da quel manicomio?!
Ib sperò di non dover risolvere altri enigmi o simili per uscire di lì.
Poi la sentì. Una voce in lontananza, troppo lieve per poterla riconoscere, ma decisamente maschile. E Ib aveva incontrato una sola persona a cui poteva appartenere quella voce.
"Garry" pensò con una stretta al cuore dirigendosi verso quel suono.
Mary tentennò appena quando la ragazza dai capelli castani si diresse verso una porta socchiusa, ma continuò a camminare senza lasciare la sua mano.
La voce diventava sempre più forte man mano che vi si avvicinavano.
Era Garry, non vi erano più dubbi. Ma cosa stava dicendo?!
Quando Ib e Mary entrarono nella stanza in cui si trovava il loro amico, rimasero per un attimo all'entrata, guardandolo seduto a terra mentre parlava tranquillamente con la scultura di un coniglio.
Ib ripensò a Mary. A quando aveva cominciato a parlare in maniera folle prima di correre via ridendo macabra.
Si avvicinò al ragazzo dal lungo soprabito blu notte e gli si inginocchiò di fronte, mentre questi continuava a parlare con il suo silenzioso 'amico' come se la ragazzina dai lunghi capelli castani non si frapponesse tra loro.
Mary stava parlando, ma Ib non l'ascoltava. Garry stava assorbendo tutta la sua attenzione.
Perché continuava a parlare con quel coniglio? Perché fingeva di non vederle? Era davvero come Mary?
No. Garry era umano, Ib ne era certa. Doveva essergli successo qualcosa mentre era in quella stanza.
Altre parole senza senso uscirono dalle labbra di Garry, ma anche queste non erano rivolte alla ragazza che si trovava di fronte a lui.
No. Questo non era il suo Garry.
Lo stesso Garry che si offriva di fare il lavoro pesante senza coinvolgerla, per non farla stancare.
Lo stesso Garry che l'aveva portata in braccio fino a quella stanza sicura, in cui l'aveva fatta riposare.
Lo stesso Garry che le aveva prestato il soprabito mentre lei era priva di sensi, così che non sentisse freddo.
Lo stesso Garry che le aveva regalato quella caramella che lei non aveva mangiato, ma che ora più che mai le pesava nella tasca della sua gonna rossa.
Il Garry gentile che le sorrideva incoraggiante...
"Rivoglio il mio Garry!" Improvvisamente infervorata, Ib sollevò una mano e schiaffeggiò il ragazzo sedutole di fronte con tutta la forza di cui disponeva.

Avvertì lo stupore nelle parole di Mary, ma Ib rimase a fissare Garry con sguardo determinato.
Il ragazzo aveva finalmente smesso di parlare ed ora sembrava non riuscire a distogliere i propri occhi da quelli cremisi di Ib.
Ancora infervorata, senza conoscerne realmente la ragione, la ragazzina schiaffeggiò nuovamente Garry, che questa volta saltò in piedi sorpreso portandosi una mano alla parte lesa, chiedendole che cosa le fosse preso all'improvviso.
Eccolo.
Il suo Garry.
Prima che potesse rendersene realmente conto, Ib era saltata in piedi e gli si era lanciata tra le braccia per stringerlo forte a se. Sentì la voce imbarazzata del ragazzo mentre pronunciava il suo nome, ma Ib non rispose, si limitò ad affondare il viso nella maglietta verde del ragazzo, cercando di asciugare così un paio di lacrime che le erano sfuggite via.
Non doveva piangere. Non ve n'era motivo. Garry stava bene e lei era una ragazza forte.
Non aveva pianto quando si era ritrovata sola in quell'orribile luogo, ne' quando era dovuta fuggire via da opere d'arte impazzite.
No, non doveva piangere.
Riacquistato il controllo di se', si staccò da Garry che aveva preso a rassicurarla con parole gentili da un po'.
Il ragazzo non ricordava bene cosa gli fosse successo, ma non importava, dovevano andarsene di lì.
Fu Mary a dar voce ai suoi pensieri, anche se nel farlo sembrava leggermente infastidita.
Si incamminarono al piano di sopra, dove le ragazze avevano lasciato un passaggio bloccato da un manichino rosso senza testa, che da sole non erano riuscite a spostare, ma mentre salivano le scale percorse pochi minuti prima, Garry notò qualcosa cadere dall'abito di Mary.
Una rosa gialla assolutamente perfetta.
Una rosa gialla che riportò a galla i suoi ricordi ed il segreto di Mary.

Negli attimi che seguirono successero troppe cose insieme e troppo velocemente affinché Ib potesse dar loro un senso per intervenire.
Vide solo Garry scuro in volto che accusava Mary di qualcosa, prima che questa tirasse fuori la spatola trovata poco dopo che le due ragazze si erano divise dal ragazzo.
I due si fronteggiarono con l'arma improvvisata pronta a colpire tanto l'uno quanto l'altra, e prima che Ib realizzasse cosa stesse accadendo, era già tutto finito.
Garry aveva spinto Mary a terra abbastanza violentemente da farle sbattere la testa e perdere i sensi.
Ora restava lì. Inerme come una bambola di pezza abbandonata al suolo.
E non era che quello.
Una bambola.
Finta.
Un'altra delle opere di Guertana.
Era questo che le stava spiegando Garry, mentre Ib non staccava lo sguardo dal corpo di Mary così innaturalmente immobile. Poi Ib guardò la perfetta rosa gialla caduta a all'altra bambina.
- Sembra vera, ma è finta. - Le dice Garry seguendo il suo sguardo. - Lo so che è dura, ma dobbiamo andare, Ib. -
Ib non vuole andare.
Non senza Mary.
Ma Mary non si muove più. Non parla. Non ride.
Non ha più nulla che la faccia sembrare umana. E' come se non fosse mai esistita. Come se non avesse mai detto una parola.
No. Come se fosse morta.
"Forse non si muoverà mai più..." pensò Ib spostando ancora lo sguardo sulla ragazza bionda che restava riversa a terra.
"Mi dispiace Mary" ed attraversò la porta marrone insieme a Garry.

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Capitolo 3
*** III ***


Capitolo III

Spostato il manichino rosso senza testa che ostruiva il passaggio, Ib e Garry si ritrovarono a scendere una scala lunghissima.
"Di questo passo finiremo al centro della Terra e non usciremo mai" pensò sconsolata Ib.
Poi il paesaggio intorno a loro cambiò. La stessa scala si era trasformata in una sorta di stradina rosa disegnata male.
Disegnata, sì. Tutto ciò che li circondava sembrava disegnato da un bambino con dei pastelli.
"Album dei disegni" Recitava una scritta sul muro.
Era un muro quello alla loro destra? O il cielo?
Se era un cielo, allora era orribile. Perché disegnare un cielo nero?!
Ib e Garry continuarono a percorrere la stradina rosa superando una sorta di casa disegnata. Fecero il giro del luogo in cui si trovavano, sino a quando non capirono che per poter proseguire dovevano risolvere altri enigmi.
Entrando in una delle abitazioni disegnate, trovarono quello che sembrava un secchio.
Beh, poteva servire.
Ib lo prese e fece per uscire dalla casa con Garry alle spalle, che continuava a seguirla, ma questi la fermò e le tappò la bocca con una mano mentre la trascinava dietro ad un muro che li nascondeva alla porta d'ingresso, da cui pochi istanti dopo entrò Mary.

La ragazza dai bei capelli dorati ed il vestito verde si guardò intorno prima di chiamare i nomi dei due ragazzi, da cui non ricevette alcuna risposta.
Con espressione dispiaciuta, Mary uscì dalla casa, andando alla ricerca dei suoi amici con la spatola ben salda in mano.
Ib si divincolò dalla presa di Garry, il quale le stava dicendo di dover evitare Mary visto che a quanto sembrava era intenzionata a seguirli.
Lei non era d'accordo. Mary non era cattiva.
Bisognava solo spiegarle le cose, tutto qui.
Potevano ancora uscire tutti e tre insieme da quel mondo. Se loro erano potuti entrare, sicuramente delle opere d'arte potevano uscire!
Ma non disse nulla.
Ripresero a girare per la stradina rosa, facendo attenzione a dove potesse essere la biondina, ma di lei nessuna traccia.
- Ib, hai mai mangiato i macaron? - durante il loro girovagare silenzioso, Garry se ne uscì improvvisamente con questa domanda, a cui Ib rispose negativamente.
Sarebbero andati a mangiarli insieme una volta usciti di lì. Questa era stata la promessa di Garry.
Si, ad Ib sarebbe piaciuto molto. Ma avrebbe preferito che il ragazzo non le avesse fatto quella promessa. La sua, Ib, non l'aveva mantenuta.
Aveva promesso a Mary che sarebbero state insieme per sempre e invece...
Ib non meritava quei macaron.
Dopo molte ricerche, i due ragazzi riuscirono a trovare una chiave che li condusse al baule dei giochi in cui si sarebbe dovuta trovare un'altra chiave ancora: quella della casa rosa che li avrebbe condotti fuori di lì.
Ma guardando all'interno di quella scatola, non videro che scarabocchi neri.
- La chiave dovrebbe essere qui... - disse Garry più a se' stesso che alla ragazzina al suo fianco.
- Si, vuoi vedere? - Prima che potessero girarsi verso la proprietaria di quella voce, Ib e Garry furono spinti all'interno del baule dei giochi da Mary.

Quando Ib rinvenne, si ritrovò stesa a terra in un luogo ancora più bizzarro di quello precedente, seppur simile.
Intorno a lei vi erano strani disegni, bambole distrurbanti, manichini senza testa, o anche solo teste di manichini.
Di Garry nessuna traccia.
Ma doveva essere lì. Era caduto con lei, di questo era certa.
Il problema 'Garry scomparso' era facilmente risolvibile, bastava cercarlo.
Ib sperò ardentemente che fosse così anche per la sua rosa rossa...anche quella sparita.
Prima di poter realizzare quanto pericolo stesse realmente correndo non avendo idea di dove si trovasse la sua rosa, Ib si mise alla ricerca di Garry, che ritrovò steso a terra poco lontano. Dopo essersi assicurati di star entrambi bene, Ib decise di informarlo della scomparsa del proprio fiore.
La notizia sembrò sconvolgere Garry che si mise subito alla ricerca della rosa rossa, riuscendo a trovare, però, solo la chiave rosa per cui erano finiti lì.
Poco dopo il ritrovamento, la voce di Mary raggiunse i due ragazzi, svelando loro la posizione della tanto ricercata rosa: ovvero la mano destra di Mary.

Garry si precipitò dinnanzi alla ragazzina bionda con Ib al seguito, chiedendole di restituire la Rosa ad Ib, ma Mary non sembrava convinta.
- Mmh. Rivuoi la tua rosa, Ib? -
Ib gliel'avrebbe volentiri lasciata se non avesse già avuto prova del fatto che la biondina non poteva prendersene cura a dovere.
Poco prima di rincontrare Garry, Ib aveva acconsentito a farle vedere la sua rosa, e Mary le aveva fatto perdere un petalo facendole molto male.
- Si, per favore. - le rispose. Ma avrebbe negato se mai le fosse venuto in mente la possibilità che accadesse quanto segue.
- Uno scambio! - trillò Mary allegra. - La rosa di Garry per quella di Ib. Il rosso mi piace ma il blu mi piace ancora di più! - propose sorridendo ai due ragazzi.
Si, a Mary piaceva di più il blu. Blu come il fulard che indossava sul vestito verde.
"No...Garry...Non posso..." Ib non gli avrebbe mai chiesto una cosa del genere, e non lo fece. Si limitò a fissarlo.
- Non guardarmi in quel modo, Ib... - le disse il ragazzo distogliendo lo sguardo da lei prima di accettare lo scambio.
"No..." Ib avrebbe voluto dirlo ad alta voce, ma le sue labbra sembravano sigillate, e tacque.
Mary e Garry si scambiarono le rose e la bondina andò via felice con il suo trofeo.
Il ragazzo si inginocchiò di fronte alla ragazzina con la gonna rossa e le tese la rosa dello stesso colore con un sorriso dolce.
- Ecco a te. Sta attenta a non perderla. -
Ib tese la mano e riprese la sua rosa abbasando la testa con gli occhi che le pungevano fastidiosamente. - Scusami... - bisbigliò appena trattenendo le lacrime.
Ma Garry era troppo buono per accusarla di alcun chè. La stava nuovamente rassicurando sul fatto che sarebbe andato tutto bene e che avrebbero ritrovato Mary e la sua rosa.
Si, lo avrebbero fatto. Ib doveva solo parlare con Mary e sarebbe stata sicura che la ragazzina le avrebbe restituito la rosa blu di Garry.
Perché non aveva detto nulla poco prima?!
Che stupida era stata!
La stanza in cui si trovavano si fece improvvisamente più cupa di quanto già non fosse, e strani rumori cominciarono ad avvertirsi.
Una bambola disturbante seduta lì vicino, si alzò e prese ad avvicinarsi ai due ragazzi, e non era l'unica.
- Ma cosa...Ib, presto. Dobbiamo uscire di qui! Fa attenzione. - Garry la prese per mano e cominciò a correre cercando di evitare tutte le bambole, i manichini e le teste che cercavano di raggiungerli e accerchiarli.
Ib cercava di stargli dietro per quanto possibile, ma le sue gambe erano più corte di quelle di Garry che si ritrovò praticamente a trascinarla via fino ad una scala che portava verso l'alto.
I due si fecero le scale di corsa e ripresero fiato solo dopo essersi assicurati che nessuno li seguisse.
Dinnanzi a loro vi era un piccolo corridoio che svoltava a destra, ma tutto ciò su cui sembrava ormai focalizzata l'attenzione della piccola Ib erano i due petali blu ai loro piedi.
Pochi istanti dopo, Garry avvertì la prima fitta di dolore.

 

Note finali: ...Ooook, sarò io che ho una mente che ricerca involontariamente il doppio senso, ma rileggendo questo capitolo, mi sono accorta di un paio di frasi un po' 'ambigue': '' Ib decise di informarlo della scomparsa del proprio fiore.'' e '' Ib aveva acconsentito a farle vedere la sua rosa, e Mary le aveva fatto perdere un petalo facendole molto male''.
...Non fatemele spiegare, vi prego xD

Se un po' di perversione l'avete anche voi, le capirete da soli xD

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Capitolo 4
*** IV ***


Capitolo IV

La voce di Mary riecheggiava nel corridoio facendolo sembrare ancora più spettrale, mentre giocava al suo gioco preferito.
- M'ama... -
Garry fu costretto a fermarsi ad una fitta più forte della precedente, ripiegandosi su se' stesso e poggiando le mani sulle proprie cosce per reggersi. Ib, che aveva continuato a camminare, resasi conto che l'amico non la stava più seguendo, tornò indietro per raggiungerlo.
- ...Ib...umh... - Cominciò l'altro cercando di mantenere un tono leggero nonostante il dolore che gli stava invadendo il corpo, e che diveniva sempre più forte man mano che il tempo passava.
- Mi dispiace, ma...Potresti andare avanti senza di me? - Chiese alla ragazzina che lo guardava con preoccupazione. - Mi...uh...Mi dispiace...non so' davvero cosa dire... - Cercò di articolare a fatica.
- Non voglio mentirti...ma non voglio dirti neanche la verità... - Quasi sussurrò l'ultima parte.
Davvero, non voleva spiegare ad una bambina di 9 anni che stava per morire abbandonandola sola in quel mondo infernale.
Voleva lasciarle almeno una piccola speranza di salvezza, per questo si risolse ad assicurarla che in caso di necessità, sarebbe corso subito in suo aiuto...Ovviamente era una bugia. Piccola ma a fin di bene.
- Vai...avanti... -
Ib non voleva lasciare nuovamente solo Garry, l'ultima volta non era andata bene, ma non era stupida e aveva capito quello che stava succedendo.
- Non m'ama... - La voce di Mary li raggiunse ancora.
Se voleva aiutare il suo amico, Ib doveva raggiungere l'altra, e doveva farlo subito.
Mettendo da parte le sue preoccupazioni, la bambina cominciò a correre per il corridoio, salendo di fretta le scale che trovò svoltando a destra.
- M'ama...non m'ama...m'ama... - Mary era lì, a giocare con la rosa di Garry, mentre i petali blu ricadevano ai suoi piedi.
Ib, che era rimasta immobile a guardare l'amica dalle scale, le si avvicinò in silenzio per non spaventarla.
Non vi erano rimasti che 3 piccoli petali attaccati allo stelo.
- Mary... - Ib la chiamò con voce dolce, e rimase a pochi passi da lei mentre l'altra si voltava a guardarla con un sorriso.
- Ib! Sei arrivata. - La salutò allegra la bambina in verde mentre staccava un altro petalo con un ''non m'ama'' mormorato.
- Mary, potresti fermarti, per favore? - Le chiese fissando i due petali rimasti attaccati allo stelo, mentre la bionda stava già per staccarne uno.
- Perché? E' divertente, guarda! M'ama... - Esclamò l'altra con un sorriso mentre staccava il penultimo petalo.
- Mary... - Gli occhi di Ib divennero lucidi e prima che potesse impedirselo, la bambina si ritrovò a singhiozzare in lacrime.
''Garry...''..

Con l'ultimo petalo già tra pollice ed indice, Mary interruppe il suo gioco per guardare l'amica che singhiozzava davanti a se'.
- Perché piangi, Ib? - Le chiese sinceramente curiosa.
Mary voleva bene ad Ib.
Loro erano amiche.
Amiche.
Mary non aveva mai avuto un'amica.
Per questo dovevano uscire insieme dal museo.
Ib e Mary.
Garry no. Perché Garry non voleva Mary.
Garry voleva lasciarla indietro solo perché Mary era diversa.
- Mary...non staccare quel petalo...sigh...Garry...Garry non si sveglierà più se lo fai....sigh...Non voglio...>> Le rispose tra un singhiozzo e l'altro la piccola Ib, che non riusciva a staccare lo sguardo appannato dalle lacrime dall'ultimo petalo ancora attaccato allo stelo, e che Mary non aveva lasciato andare.
- Perché? - Le chiese Mary con un broncio contrariato.
- Perché ti preoccupi per lui? Non lo capisci, Ib?! Garry è cattivo! - Esclamò lasciando andare il petalo e sbattendo un piede a terra.
- Lui non vuole bene a Mary. Non vuole che Mary esca con voi...Io voglio uscire, Ib... - Concluse finendo anche lei in lacrime.
La piccola Ib fece un passo in direzione dell'altra e le porse una mano. - Dammi la rosa, Mary. - Le disse con voce più ferma.
- Garry era solo preoccupato, perchè tu non ci avevi detto del tuo segreto. -
- I segreti non si dicono! Lui non doveva saperlo. Sarebbe andato tutto bene se lui non si fosse impicciato! - La interruppe la bionda smettendo di piangere e guardando l'amica con rabbia.
- Agli amici, sì, Mary! - Le disse la castana facendo un'altro passo in sua direzione. - Agli amici si possono raccontare i segreti. Gli amici si vogliono bene e si aiutano sempre. -
- Ma Garry non mi vuole bene. Lui non è mio amico. Mi ha spinta! - Continuò l'altra imputando i piedi.
- E' stato solo un litigio, Mary. Avvolte gli amici litigano. - Disse. - Ma, ricordi? Dopo aver litigato, gli amici possono fare pace e diventare più amici di prima! - Continuò con un piccolo sorriso mentre le rivolgeva le stesse parole che la piccola Mary le aveva detto sull'amicizia quando erano rimaste da sole.
Sembrò aver scelto la giusta strategia, perchè l'espressione rabbiosa della bionda sfumò mentre spostava lo sguardo all'ultimo petalo blu attaccato allo stelo.
- Gli amici litigano... - Bisbigliò guardando con rammarico la rosa ormai spoglia.
- Si. Ma poi fanno pace. - Rispose Ib cercando di indirizzare i pensieri dell'altra sulla giusta via. - E tu vuoi fare pace con Garry, vero Mary? Perché Garry è tuo amico. Siamo tutti e tre amici. - Concluse raggiungendola con un ultimo passo e prendendole la mano libera tra le proprie.
Mary spostò lo sguardo sulle loro mani unite e nuove lacrime le offuscarono la vista. - Mi dispiace, Ib... - Pigolò ricambiando la stretta e porgendole quel che restava della rosa di Garry.
- Va tutto bene. Vedrai che farete pace ed usciremo tutti insieme. - La rassicurò l'altra prendendo delicatamente la rosa di Garry. - Ma prima bisogna aggiustare questa. - Senza aggiungere altro, Ib imboccò la porta della stanzetta in cui si trovavano e, trascinandosi dietro Mary, si ritrovò nuovamente all'esterno, nell'album di disegni di Mary.
Arrivata alla casetta rosa, infilò lo stelo con il petalo blu nel vaso che si trovava su di un tavolino lì vicino.
L'effetto fu immediato. Una luce azzurra avvolse lo stelo e pochi istanti dopo una meravigliosa rosa blu aveva sostituito il fiore spoglio.
- Ecco! - Esclamò con un sorriso Ib mentre mostrava il fiore all'amica che sembrava ancora molto dispiaciuta per quel che aveva fatto.
- Ora dobbiamo tornare da Garry, così potete fare pace. -
Ib non era ingenua, sapeva che Garry non sarebbe stato felice di rivedere Mary, ma sperava davvero che l'amico potesse perdonarla e capire che la bambina non voleva davvero fargli del male.
Dovevano solo spiegarle la differenza tra giusto e sbagliato.
Quando le due amiche tornarono alla casa con il cuore giallo disegnato sulla porta, questa si spalancò di colpo mostrando un Garry di nuovo in forma e terribilmente preoccupato.

 

Note finali: Volevo dirvelo prima del capitolo, ma ho pensate che poi avrei influenzato la lettura ed ho evitato °3°

Niente. Volevo dirvi che i primi 3 capitoli li avevo scritti mesi fa dopo aver giocato ad Ib, ma che ritrovando la storia incompiuta, ho deciso di terminarla e poi di pubblicarla u//w//u
Per cui, probabilmente gli ultimi 3 capitolo più l'epilogo, saranno scritti in modo diverso dai primi tre...Mea culpa xP

Sono un po' insicura su questo capitolo in effetti...sarà perché ho dovuto far interagire le due bambine x_x

Mary mi ha sempre dato l'idea di una un po' schizzata...quindi gli sbalzi d'umore ce li vedo tranquillamente xD
E in fondo, vuole solo essere amata ed uscire di lì con la sua nuova amica. ;w;
L'idea di avere addirittura due amici, e di averne quasi perso uno per sua stessa colpa, mi sembrava sufficiente a farla pentire di aver quasi ucciso Garry...Piccola sadica maledetta! =_=
L'ho odiata quando me l'ha ucciso >:'(
Ma penso davvero che con qualcuno che la guidi e le spieghi la differenza tra bene e male, tra giusto e sbagliato, potrebbe diventare una bambina 'normale'...non come Aya di 'Mad Father' >.> (Altro giochino che vi consiglio se non ci avete giocato x3 )

Ib, invece, è più complicata come personaggio.
E' una bimba di 9 anni, ma riesce a mantenere il sangue freddo nelle situazioni più assurde.
Qui l'ho fatta scoppiare a piangere...mi viene da chiederle scusa xD
Ma tutto sommato, Ib vuole molto bene a Garry (Love-love ♥), e non è stupida. Lo sa che se la rosa viene distrutta, Garry cadrà in un sonno da cui non si sveglierà più. Quindi credo che al pensiero dell'essere ad un passo dal perderlo per sempre, qualche lacrimuccia ci sta, su. u.u (Lasciamo stare che io, giocando, ho pianto fiumi di lacrime alla morte di Garry... ç__ç )

Bho, non lo so'. Spero di non aver scritto una scemenza da questo capitolo in poi xD

Buona lettura ;')

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Capitolo 5
*** V ***


Capitolo V

- IB! - Esclamò con sollievo il ragazzo mentre questa gli correva incontro per abbracciarlo.
- Ib, stai bene? - Le chiese facendo un passo indietro e squadrandola da capo a piedi per assicurarsi che la piccola non fosse ferita.
- Si. - Rispose lei, per poi porgergli la rosa blu.
Sorpreso, il ragazzo la prese dalla mano della bambina per poi esaminarla trovandola del tutto integra.
Almeno sapeva perchè era passato improvvisamente dal sentirsi ad un passo dalla morte all'essere vigile e scattante come appena rinato.
- G-grazie, Ib. - Balbettò ancora incredulo per essere stato salvato da una bambina, che ora gli sorrideva felice.
- Mmh... - Il mugolio di Mary attirò l'attenzione del ragazzo, che in un attimo si frappose tra le due bambine con sguardo battagliero.
- Ib, resta dietro di me. - Disse senza distogliere lo sguardo dalla biondina.
- Garry... - Bisbigliò Mary con gli occhi lucidi rivolti ai propri piedi. - Mi...mi dispiace...Non volevo... -
- Ormai è inutile recitare. Sei stata scoperta, Mary. Sta lontana da noi!- Le ringhiò contro facendo un passo in direzione della bambina dal vestito verde, ma, sentendosi tirare indietro, si voltò trovando la mano di Ib ad artigliargli il soprabito blu notte che indossava.
- Garry...Mary non è cattiva. Vuole solo uscire, come noi. - Provò a spiegargli la piccola guardandolo con i suoi occhioni rossi.
-Ib...Capisco che per te è difficile capirlo. Ma Mary non è umana...è un quadro. Come quelli che ci hanno inseguito per tutto il tempo!>> Cercò di spiegarle il ragazzo ignorando il singhiozzo della biondina.
No, Garry non avrebbe capito.
L'avrebbe cacciata via e Mary sarebbe rimasta di nuovo sola.
Per il resto dell'eternità.
E a Mary l'eternità sembrava un tempo davvero lungo.
-
 Lo so. Ma è mia amica... - E Mary alzò nuovamente lo sguardo sui due davanti a lei.
Ib, invece, la capiva sempre.
Forse lei sarebbe riuscita a convincere Garry...
''Ti prego, Ib'' La supplicò mentalmente Mary.
''Portatemi con voi. Non voglio restare qui.''
- Per favore Garry. - Lo pregò Ib rivolgendo al ragazzo uno sguardo supplichevole.
- Farà la brava. Vero Mary? - Aggiunse rivolgendosi all'altra bambina che si affrettò ad annuire più volte con vigore.
- Voglio solo uscire con Ib e Garry... - Rispose la biondina tirando su col naso.
Garry guardò la bambina in verde con sospetto, ma fu nuovamente distratto dalla mano di Ib che tirava verso di se' il soprabito, reclamando la sua attenzione.
Come potevano quegli occhi rossi essere così dolci e tristi al tempo stesso?!
Un sospiro rassegnato del ragazzo segnò la sua resa.
Poteva portare Ib fuori di lì tenendo d'occhio la ragazzina-quadro.
Se poi Mary ne avesse tentata un'altra delle sue...
- D'accordo. - Si risolse a dire guadagnandosi un sorriso radioso della piccola Ib.
- Ma sia ben chiaro. - Cominciò minaccioso guardando Mary. - Se non ti comporti bene, ti lasciamo qui e neanche Ib riuscirà a farmi cambiare idea. - La mise in guardia.
- Grazie! - Esclamò la bambina alle sue spalle, abbracciandolo da dietro come meglio poteva.
Un singhiozzo più forte sfuggì invece dalle labbra di Mary, che ormai piangeva a dirotto senza riuscire a fermarsi.
- Mi...sigh...mi dispiace tanto...sigh...Grazie....Grazie! - Cercò di articolare tra le lacrime.
- Farò la brava...farò la brava...Ma non lasciatemi da sola. -
Ib le corse incontro porgendole il fazzoletto che le aveva dato sua madre.
- Visto? Avete fatto pace. - Le disse con un sorriso mentre l'altra accettava il pezzo di stoffa e sorrideva a sua volta.
- Abbiamo fatto pace? - Chiese asciugandosi le guance umide. - E' così che si fa? -
Davvero Mary non ne aveva idea.
Non avendo mai avuto degli amici prima, non aveva mai dovuto riappacificarsi con loro.
Era una sensazione strana.
Fino a pochi istanti prima si era sentita male. Le doleva il petto per aver fatto qualcosa che aveva messo in pericolo Garry e fatto piangere la sua amica Ib...
Ma poi Garry aveva accettato di portarla con loro e Mary si era sentita felicissima, come quando Ib le aveva promesso che sarebbero rimaste per sempre insieme.
- Si. Adesso siamo più amici di prima! - Le rispose Ib prendendola per mano.
- D'accordo. D'accordo. Ma ora usciamo di qui. - Esclamò Garry guardandosi intorno. - Non ne posso più di questo mondo! -
Così dicendo seguì le due bambine mentre queste, mano nella mano, si dirigevano nuovamente alla casa rosa al centro dell'album da disegno, all'interno della quale trovarono delle scale.
Davvero.
Quel museo ne era pieno!

 

Note finali: Mi credete se vi dico che ho quasi odiato Ib quando invece di fermare Mary dal distruggere la rosa di Garry, è rimasta alle sue spalle a guardarla fare?!
No ma dico...SUL SERIO???? O.ò
Niente, era un commento che volevo fare al capitolo precedente, ma me ne sono scordata e le note erano già abbastanza lunghe per aggiungere altro xD
Eeeeeh vabbé!
E' andata x)

Oi! Garry è troppo dolcioso per dire di no alla piccola Ib (che una volta divenuta maggiorenne, chiederà in moglie. Ovvio ùwù), per questo accetta di dare un altra possibilità a Mary, pur sapendo che la ragazzina non è umana.
Tanto a lui che frega se qualcun'altro esce dal mondo di Guertena. Basta che escano lui ed Ib >.>

Tra l'altro...forse avrei dovuto precisarlo all'inizio della storia...questo finale alternativo non tiene conto del fatto che se due persone entrano nel mondo di Guertena, solo due 'persone' possono uscirne.
Cruciale per i finali del gioco...per questo non c'era quello che desideravo tanto ç__ç
Ma qui me lo scrivo io, quindi ho dovuto cambiare questo piccolo (ma neanche tanto xD) particolare x)

Ciccini, sapete. Ho il contatore delle visite che fate ad ogni capitolo che sale poco a poco, e anche se restate lettori silenti, la cosa ma fa un immenso piacere! 8(* ^ *)8

GRAZIE! ♥

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Capitolo 6
*** VI ***


Capitolo VI

Percorsa l'ultima rampa in cui si erano imbattuti, i tre ragazzi si ritrovarono all'entrata del museo.
- Questo posto mi è familiare... - Esclamò Garry sorpreso guardandosi intorno. - Sembra proprio il museo...ma più oscuro... - Concluse con un piccolo tremito nella voce. 
- Sarà meglio fare un giro...ma fate attenzione. - Disse rivolto alle due bambine che lo precedevano.
Dopo una ricognizione veloce del piano terra, i tre si diressero al piano superiore per ispezionare anche quello.
Il quadro più grande di tutta la mostra attirò l'attenzione di Ib che si fermò ad osservarlo.
- Cos'è questo murale...''Mondo Fabbricato''? - Chiese Garry avvicinandosi alla bambina.
- ''Una volta entrati non si torna indietro. Tutto il tuo tempo qui sarà perso. Salterai ancora dentro?'' - Continuò leggendo la descrizione sulla targa al di sotto dell'enorme murale.
- Hey, ma quella non è...la prima galleria? - Esclamò osservando l'opera davanti a loro.
- Significa che...se saltiamo dentro questo, torneremo lì?! Ma come facciamo a saltare in un quadro...? - Si interrogò Garry stringendo gli occhi per analizzare la tela.
La poca luce della galleria in cui si trovavano prese a lampeggiare all'improvviso spaventando il ragazzo.
- Co-cosa?! - Fece Garry guardandosi intorno mentre Mary stringeva la mano dell'amica nella propria, ed infilava, non vista, il fazzoletto di Ib nella tasca del soprabito di Garry.
- Ib, guarda! La cornice...! - Esclamò il ragazzo quando la luce tornò stabile. 
La cornice in questione era sparita. Era rimasto solo il murale dinnanzi a loro.
- Potrebbe essere la nostra chance...! - Con sguardo sicuro, Garry prese una piccola rincorsa per poi lanciarsi oltre il bordo del quadro, ritrovandosi dall'altra parte.
- Sì! Ci sono davvero! - Esultò il ragazzo con un gran sorriso. - Presto, Ib! - Incoraggiò la bambina tornando serio.
- Ib... - Mary continuava a stritolarle la mano, guardandola preoccupata.
Mary era visibilmente impaurita.
Se all'idea di lasciare davvero il suo mondo o al sospetto che i due la lasciassero indietro, Ib non avrebbe davvero saputo dirlo. Ma si risolse a ricambiare la stretta di mano con calore e a sorriderle facendola avvicinare al quadro.
- Tranquilla. Vai prima tu. Garry ti aiuterà ad uscire. - La incoraggiò lasciando andare la sua mano.
L'altra bambina tentennò per un'istante, ma poi si voltò verso la figura di Garry che spiccava nel quadro, ed allungò la propria mano in direzione del ragazzo.
Questi non sembrava particolarmente felice di dare la precedenza a Mary mentre Ib era ancora nel mondo di Guertena, ma non aveva nessuna intenzione di lasciarvela più del necessario alzando inutili proteste, per cui afferrò la mano di Mary e la issò accanto a se'.
- Avanti, Ib! Tocca a te. - Disse ancora, voltandosi alla bambina dalla gonna rossa rimasta sola dall'altro lato.
- Ib... - La voce di una donna alla sua sinistra, costrinse Ib a voltarsi, incontrando così lo sguardo di sua madre che le veniva incontro.

- Ib! Cosa c'è? Vieni! - La incoraggiò il ragazzo dalla tela, vedendo che la bambina stava esitando guardando il vuoto alla sua sinistra.
- Ib! Finalmente ti ho trovata! - Disse con sollievo la donna vestita di rosso. - Uff...Ti ho cercata ovunque! Non andare a correre in giro da sola! Tuo padre ti sta aspettando, sai? Andiamo, Ib! - La rimproverò la madre mentre la bambina la guardava confusa.
Sembrava davvero sua madre, ma...
- Ib! - La voce di Garry la portò a voltarsi nuovamente in direzione del quadro. - Hey, che stai facendo?! Fai presto vieni qui! - 
Mary, al suo fianco, scuoteva la testa guardando preoccupata l'amica, come a volerle dire qualcosa.
- Ib! Quante volte te l'ho detto? Non seguire gli sconosciuti! - La sgridò ancora la madre reclamando la sua attenzione. 
Garry, nel quadro, si spostò portandosi di fronte alla bambina, ed inginocchiandosi le rivolse un sorriso teso ma che voleva sembrare rassicurante. - Hey, non fa paura, ok? Starai bene! -
Perché Garry non sembrava vedere sua madre? 
Avrebbe dovuto riconoscerla. Gliel'aveva mostrata in quel quadro in cui era ritratto anche suo padre.
Era la sua mamma quella accanto a lei e che ora le stava dicendo di ascoltarla.
- Ib! Ti tiro qui! - Garry le porgeva la mano con insistenza.
- Vieni con me... - La distraeva la voce suadente di sua madre mentre alzava una mano in direzione della figlia.
- Afferra la mia mano... - Garry...Garry...Garry...
- IB!! - Urlarono le due voci insieme.
Ib guardò la madre con gli occhi sbarrati senza sapere cosa fare.
Non poteva lasciare sua madre lì...Dovevano restare insieme.
''E' mia madre!'' Sembravano urlare i suoi occhi quando si voltò in direzione del quadro alla sua destra.
Mary stava nuovamente scuotendo la testa con le lacrime agli occhi.
Non lo era?!
Era questo che voleva dirle Mary? Lei riusciva a vedere sua madre?
Sua madre...
Ma come ci era arrivata sua madre in quel mondo folle?!
No. 
Quella non era sua madre.
- Ib! - La voce di Mary la raggiunse mentre una terza mano si protendeva verso di lei.
Una mano la invitava a restare in quel mondo.
Due mani la esortavano a fuggirne via.
Sperando di non star commettendo un grosso errore, Ib afferrò le mani dei suoi amici che la issarono nel quadro con un sorriso sollevato.
Poi un bianco accecante, e più nulla.

Note finali: Allooooora °3° 
L'epilogo...non è ancora stato scritto xD
Lo farei ora, ma ho un'appuntamento tra un'ora e non voglio farlo di fretta rischiando di scrivere baggianate >.>

E ora una confessione...
Mentre rileggevo questo capitolo, mi era venuta in mente una mezza idea sul cambiare il finale in un 'Ib all alone' xD
Si, lo so', sarebbe stata una gran bastardata >.>
O con Ib che seguiva la madre pur potendosi salvare, oppure con Garry e Mary che si 'risvegliavano' nel mondo reale, mentre Ib restava bloccata nel mondo di Guertena. Del tipo che nessuno di loro sapeva della 'regola' di Guertena. Ovvero che se due entrano, due escono.
Ma poi, per quanto tentata di farvi questo scherzetto xP mi son detta che avevo cominciato questa storiella per vederli tutti e tre finalmente liberi!
Non potevo fare questo alla nostra Ib :')

Quindi, sì. Si son salvati tutti e tre, ma per la scena finale temo dovrete aspettare un paio di giorni Muahahahah x3
A presto, ciccini ;*

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Capitolo 7
*** Epilogo ***


Capitolo VII: Epilogo

- ... -
Ib si guardò intorno senza ricordare cosa stesse facendo poco prima. 
Era venuta a quella mostra con la sua famiglia, ma si era allontanata per fare un giro da sola.
Alle sue spalle vi era un quadro enorme, 'Mondo ???', recitava la targa sotto la cornice. Ib non conosceva la seconda parola scritta sulla targa.
Guardarlo le dava uno strano senso di inquietudine che non riusciva a spiegarsi...
Forse era il caso di raggiungere il resto della sua famiglia.
Tornò alle scale che l'avrebbero condotta al piano inferiore e si diresse al quadro davanti al quale aveva visto i suoi genitori pochi minuti prima.
- Papà, mi prendi in braccio? - Mary stava allungando le braccia verso il padre che, sorridendole, l'accontentò immediatamente.
- Non sei un po' troppo grande per queste cose? - Le chiese divertito mentre la bambina gli stringeva le braccia al collo e chiudeva gli occhi beandosi del calore di quell'abbraccio.
- Non sarò mai troppo grande per il mio papà! - Rispose Mary con un sospiro felice.
-Vero. Sarai sempre la mia bambina. - Il padre la strinse a se' e le passò amorevolmente una mano sui capelli biondi, prima di accorgersi della presenza dell'altra ragazzina che si era avvicinata loro.
- Ib, tua madre ti sta cercando. - Le disse voltandosi verso di lei.
- Ib! - Esclamò Mary dalle braccia del padre, protendendosi  verso l'altra e costringendo l'uomo a rimetterla a terra.
- Ti voglio tanto bene, Ib! - Disse la bambina col vestito verde, mentre stringeva la castana tra le esili braccia.
- Sembra che Mary, oggi, sia particolarmente propensa alle coccole. -Rise il padre guardando le sue bambine che si abbracciavano.
- Forse fareste meglio ad andare a cercare vostra madre. Non vorrei si preoccupasse troppo non trovandoti, Ib. -
- Si. - Si limitò a rispondere questa, mentre cercava di districarsi dall'abbraccio a piovra della sorella.
- Va bene, papà! - Rispose invece l'altra, con un gran sorriso.
Mentre l'uomo tornava ad osservare il quadro alle sue spalle, le due bambine si diressero ad un'altra sala della mostra, in cerca della madre.
- ...Ib? - La chiamò l'altra guardandola di sottecchi. - Tu...umh...ti ricordi...di quello che abbiamo fatto prima? - Chiese titubante.
- Fatto cosa? - Ib sembrava confusa dalla domanda; poco prima si erano separati all'entrata, anche se poi li aveva rincontrati al quadro dove avevano lasciato il padre. Ib voleva fare un giro per conto proprio, mentre Mary voleva restare con i loro genitori. Così si era data all'esplorazione.
- Mmh...Niente. - Le rispose Mary un po' corrucciata. 
Sembrava le dispiacesse che la sorella non ricordasse ciò a cui faceva riferimento.
- Ah! Guarda. Non è la mamma quella?! - Erano appena entrate in un'altra sala della mostra, e Mary aveva subito intravisto l'abito rosso scuro della madre in fondo alla stanza.
- Andiamo a chiamarla! - Esclamò ancora Mary per poi correre in direzione della donna, mentre Ib rimaneva immobile sul posto.
C'era qualcosa che non andava.
Avvertiva la spiacevole sensazione di aver dimenticato qualcosa di importante, ma per quanto si sforzasse, non riusciva a capire di cosa si trattasse.
Mentre la sorella si fiondava sorridendo tra le braccia della madre, Ib si guardò intorno con quella strana sensazione a tormentarla.
A calamitare il suo sguardo fu l'enorme scultura di una rosa rossa alle sue spalle. Aveva qualcosa di incredibilmente familiare che spinse Ib ad avvicinarsi. 

Davanti alla scultura vi era un visitatore della mostra che osservava l'opera con aria assorta, ed Ib si ritrovò a guardarlo con attenzione, chiedendosi dove avesse già visto quel ragazzo dai capelli viola.
Avvertendo, forse, lo sguardo della bambina alle sue spalle, il ragazzo si voltò incontrando lo sguardo cremisi della piccola Ib.
- ...Hm? Che c'è, signorina? - Le chiese con garbo.
- Cosa stai guardando? - Non avrebbe dovuto parlare con gli sconosciuti. 
La mamma si sarebbe arrabbiata molto vedendola.
- Hm? Beh, vediamo...E la scultura di una rosa, suppongo... - Le rispose il ragazzo per poi voltarsi nuovamente verso la rosa in questione.
- ...Quando guardo questa scultura...mi sento in qualche modo infelice...Mi chiedo perché? - Continuò assorto nei suoi pensieri, con un sorriso triste sulle labbra.
Ib continuava a fissarlo sempre più sicura di averlo già visto da qualche parte, ma davvero non riusciva a capire dove.
- ...Ah, mi dispiace se ho detto qualcosa che ti ha disturbata, Ib... - Si affrettò a dire notando che la ragazzina lo stava fissando corrucciata.
- ...Aspetta, cosa? Chi è Ib? - Chiese a se stesso piuttosto sorpreso delle sue stesse parole.
- Ib è il mio nome. - Rispose la bambina guardandolo curiosa. 
Se quel ragazzo conosceva il suo nome, forse si erano davvero già incontrati.
Di sicuro Ib aveva già sentito quella voce.
- Cosa? E' il tuo nome? Il tuo nome è davvero Ib? - Chiese ancora più sorpreso il ragazzo. -E' una cosa stranissima...Voglio dire, non ti conosco affatto... -
Ib sentì una fitta al cuore all'ultima affermazione del ragazzo, ma non avrebbe saputo dire a cosa era dovuta.
''Non si ricorda di me...'' Pensò con tristezza senza sapere perché.
- E' venuto fuori così...Che strano. - Continuò il ragazzo tra se'. - Ci siamo per caso incontrati prima da qualche parte...? -
Ib rifletté sulla domanda sforzandosi di ricordare, ma sembrava che ogni qual volta fosse ad un passo dal riuscirci, il ricordo le sfuggisse via.
- ...Oh mio...Ma guardatemi, chiederti qualcosa di così strano. - Si rimproverò il ragazzo senza attendere una risposta da parte della bambina. - Dimentica quello che ho detto. - Le sorrise. 
- ...Beh, ciao. - Salutandola con un altro sorriso, il ragazzo si allontanò dalla bambina dirigendosi all'uscita.
Vederlo andar via provocò in Ib un'emozione ancora più struggente di quella provata poco prima alle parole di lui.
''Garry!'' Una vocina disperata urlò nella sua mente, mentre il ragazzo imboccava un corridoio portandosi le mani alle tasche del soprabito blu notte.
Garry.
Quel ragazzo si chiamava Garry.
Il suo Garry!
Ib si portò una mano alla tasca della gonna rossa, e strinse tra le dita la caramella al limone che Garry le aveva regalato mentre i ricordi cominciavano a riaffiorarle alla mente.
Come aveva potuto dimenticare tutto!

- Hm? - Il ragazzo si era fermato ed aveva tirato qualcosa fuori dalla propria tasca.
- Cos'è questo...un fazzoletto? - Si domandò perplesso nel ritrovarsi il pezzo di stoffa nel soprabito. - Quando me l'hanno dato? - Era sicuro che non fosse suo. Lui non aveva fazzoletti di stoffa.
Ib corse verso di lui attirando la sua attenzione. - Quello è mio. - ''Non si ricorda di me...Garry non si ricorda di me...'' Pensò sconsolata mentre il ragazzo si voltava nuovamente a guardarla.
- Ah. E' tuo? - Fissò il fazzoletto che aveva in mano e scorse il nome ricamatovi sopra. 
- E' vero. ''Ib''...C'è il tuo nome qui sopra. Ma come è finito nella mia tasca? -
-Ce l'ho messo io! - Una voce allegra li raggiunse dalle spalle di Ib, mentre Mary si avvicinava ai due ragazzi.
- Mary! - Il nome della nuova venuta era stato pronunciato con tono sorpreso da entrambi i ragazzi, sebbene Garry sembrava non capire cosa stesse succedendo, ne' come facesse a conoscere anche il nome della nuova arrivata.
- Aspetta...Chi sarebbe Mary?! - Chiese infatti pochi istanti dopo.
Ib lo sapeva chi era Mary.
Lo ricordava ora.
E Mary sembrava sapere che la sua amica avesse ricordato, perché uno strano luccichio complice le fece brillare gli occhi azzurri. 
-Te ne sei ricordata, vero Ib? Domandò all'altra che si limitò ad annuire per poi tornare a guardare il ragazzo che le fissava con le sopracciglia aggrottate. - Ma Garry non si ricorda di noi... - Bisbigliò con tristezza.
- Come...come sai il mio nome? - Il ragazzo sembrava quasi spaventato dalle due bambine che si trovava davanti.
Quella con i capelli biondi, in modo particolare, gli trasmetteva quasi un senso d'allarme. Come se dovesse starne in guardia.
La castana, invece, aveva uno sguardo molto triste mentre lo fissava, e Garry provò il forte desiderio di rassicurarla dicendole che andava tutto bene.
- Mmh...Pensavo che con quel fazzoletto avrebbe ricordato anche lui... - Mormorò la bionda spostando lo sguardo sul pezzo di stoffa stretto nella mano sinistra del ragazzo più grande.
- Mi dispiace, Ib...Non so' cosa fare per aiutarlo a ricordare... - Continuò dispiaciuta guardando l'amica.
Neanche Ib aveva idea di cosa fare.
Garry l'aveva dimenticata.
Dopo tutto quello che avevano passato insieme, non si ricordava più di lei...
- Ib...La mamma è tornata da papà...Le ho promesso che saremmo andate da loro subito... - La informò con sguardo triste la sua amica.
No. 
Sua sorella.
Ora Mary era sua sorella.
- ...Si... - Bisbigliò rassegnata, guardando ancora Garry che restava in silenzio a fissarla.
- Andiamo, Ib. - Mary la prese per mano trascinandola via di lì.
Non potevano fare nulla per Garry, e lei non voleva che Ib piangesse di nuovo.
- Il fazzoletto... - Sentirono pronunciare al ragazzo mentre lo superavano.
- No. - Disse Ib guardandolo. - Tienilo tu, Garry... - E prima che Mary se ne rendesse conto, Ib aveva gettato le braccia intorno ai fianchi del ragazzo, abbracciandolo stretto con le lacrime agli occhi. - Grazie di tutto. Grazie, Garry. -
Non aveva avuto il tempo di riprendersi dalla sorpresa, che Garry vide la ragazzina staccarsi da se' e riprendere per mano la sorella per allontanarsi.
Aveva già visto le due bambine tenersi per mano mentre camminava dietro di loro.
Le aveva già viste...
- Ib? - La chiamò con tono interrogativo, facendola voltare.
Era Ib quella?
Ib.
La bambina che...
-Ib! Adesso ricordo! - Esclamò con un sorriso quasi incredulo. - Eravamo insieme laggiù...Come ho potuto dimenticarlo? Era una cosa così importante! - I ricordi sembravano tornargli alla mente man mano che parlava, come una lunga sequenza di flashback. - Eravamo bloccati insieme in quella bizzarra galleria. Inseguiti da quelle strane statue...E c'era anche Mary, giusto? - Chiese guardando ora l'una, ora l'altra delle due bambine, che lo fissavano ad occhi sgranati.
- Si...si eravamo lì. Ma ora siamo usciti. - Rispose Mary ancora meravigliata che Garry fosse riuscito a ricordare, quando il fazzoletto non aveva avuto alcun effetto su di lui. 
Ib era corso nuovamente ad abbracciarlo, ma questa volta il ragazzo stava ricambiando il gesto, stringendola a se' con un gran sorriso sulle labbra.
Era stato l'abbraccio di Ib?
- Tutti insieme! Siamo usciti tutti insieme! - Esclamò allegra la ragazzina col vestito verde.
Si, erano fuori. E tutti e tre ricordavano.
Forse era meglio così. Sarebbero potuti rimanere amici per sempre, come voleva Mary.
- E' così difficile da credere, ora...Ma è successo davvero, non è così? Siamo usciti sani e salvi! Ce l'abbiamo fatta! - Garry sorrideva felice mentre anche l'ultimo dei suoi ricordi sull'accaduto gli si schiariva nella mente.
Mary non era umana, ma l'avevano portata con loro.
Era stato un grosso rischio, ma Garry ricordava che la bambina aveva aiutato Ib a saltare nel quadro.
Qualunque cosa l'avesse fatta indugiare, Garry era felice che Mary lo avesse aiutato a riportare indietro Ib.
Ora anche lei era umana.
Forse avrebbe potuto vivere una vita normale anche lei, da ora in avanti.
- Ci sarebbe ancora così tanto di cui parlare, ma ora devo andare...E da quanto ho capito, vi stanno aspettando. - Disse alle due bambine.
- Mamma e papà. - Rispose Mary sorridendogli. 
- Garry...ma ci rivedremo, vero? - Si intromise Ib guardandolo dal basso verso l'alto senza staccarsi da lui.
- Ma certo, Ib! Ci rivedremo! - La rassicurò il ragazzo con un sorriso. - Ogni pomeriggio alle 16 sarò al parchetto di fronte al museo ad aspettarvi. - Le promise accarezzandole i capelli.
- E giocheremo insieme tutti e tre? - Chiese speranzosa Mary, avvicinandosi per abbracciare Ib da dietro ed unirsi, così, agli altri due.
- Certamente! - Rispose il ragazzo.
Poteva darla una possibilità alla piccola Mary.
Si salutarono con un gran sorriso, mentre le due bambine si allontanavano, mano nella mano, per raggiungere i loro genitori, ma non prima di essersi promessi di rincontrarsi ancora tutti insieme, nei giorni a seguire.

                                                              END: Promise to meet all together




Note finali: °3°
Wow.
Non pensavo avrei davvero portato a termine una storia, prima o poi (non le finisco mai >.>) xD
E invece eccoci qui x)
Mi sono divertita ad inventare questo finale, e sono felice di averlo condiviso con voi ♥
Spero sia piaciuto a qualcuno, anche se non sono molto brava nella narrazione ^^''

Eeeeeeeee, niente. x)
Ib e Garry sono usciti, Mary ha avuto tutto ciò che desiderava e, per il bene dell'umanità, mi piace immaginare che crescendo con Ib e i 'loro' genitori, la piccola psicopatica abbandoni i suoi sbalzi d'umore per diventare una bambina buona e cara...Altrimenti Garry sentirà la notizia di una strage familiare alla tv.
''Bambina di 9 anni uccide con un coltello la sorella e i genitori mentre questi dormivano''...Penso che Garry morirebbe di crepacuore >.>

Ooooooh, beh! u.u
Eccoci qui.
7 capitoli che ho faticato un po' a dividere .3. 
Dovevano essere 7, perché 7 è il numero magico per eccellenza, no?! ;D 

Grazie per esservi avventurati in questa storiella, ciccini :3
Dubito di pubblicare altro, visto che non porto mai a termine nulla xD 
Ma se mai mi deciderò a scrivere ancora (nei prossimi 20 o 30 anni xD), mi assicurerò di aver concluso la storia prima di pubblicarla. ò.ò
Quindi vi saluto, miei cari, e grazie infinite a tutti i lettori, ed in modo particolare a chi si è fermato per lasciarmi una recensione piccina piccina. Mi ha fatto molto piacere. (>* 3*)>

Un bacione e...GERONIMOOOOOOO! (/> w<)9

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