La neve

di biancaluce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La neve d'estate ***
Capitolo 2: *** L'angelo della neve ***
Capitolo 3: *** amata neve ***
Capitolo 4: *** Il miracolo della neve ***



Capitolo 1
*** La neve d'estate ***


 
 La neve d'estate
 
La prima volta che John incontrò Sherlock contrariamente a ciò che tutti pensano  fu quando aveva sette anni:
Era luglio ed era al mare, stava giocando in acqua con sua sorella quando lo vide:
Un bambino di due anni , con una massa di ricci neri indomabili , un corpicino piccolo , magro dalla carnagione bianca come il latte .
Coperto solo da un costumino a strisce nere e gialle...
"Sembra un ape", pensò John mentre lo vedeva sgambettare in riva tenendo la mano ad un bambino più grande dai capelli rossi.
Improvvisamente però quel piccoletto tutto capelli si voltò verso di lui , non riusciva a vedere il colore degli occhi, ma riusciva a vedere benissimo un timido sorriso su quelle piccole labbra.
Ciò che però John ricordò perfettamente per anni fu la gomitata di Harry nel costato che lo costrinse a voltarsi verso di  lei per urlarle se fosse impazzita , ma quando la vide con il naso verso il cielo , fu quasi costretto ad imitarla .
E in quel momento la vide scendere  da quel cielo limpido .
Delicata , candida neve che spariva ancora prima di cadere in acqua.                                 
                                                                                                                                                                                                         Continua...
 
Macchie d’inchiostro:
Buon a notte o giorno dipende a che ora riuscirete a leggere questa storia... ( e questo è solo il principio!!!)
Se siete arrivati fino a qui meritate un applauso * clap clap *
Voglio solo dirvi che questa è la prima volta che tento di scrivere su Sherlock . Quindi mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Al prossimo capitolo!!!
Ps: Mi scuso con chi aveva recensito o letto.

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Capitolo 2
*** L'angelo della neve ***


L'angelo della neve


Era in Afganistan dove il sole e l’afa dominavano l’aria
Dove la terra si nutriva di sangue e puzzava di morte .
Stava ricucendo una ferita ad una gamba di  un soldato, quando qualcuno lo sparò alle spalle.
L’unica cosa reale che sentiva era il dolore della pallottola che perforava la pelle, in quell’ esatto momento la vide:Tra la polvere e le grida ; bianca, silenziosa e luminosa...
John sapeva che era impossibile, ma reale o irreale la neve era lì che danzava davanti a lui e lo faceva sentire a casa.
Quando, quasi nascendo dai candidi fiocchi vide un’ alta ombra esile ,  che gli  porgeva la mano e gli sussurrava – Resisti soldato, io ti sto aspettando...- La sua voce era dolce e melodiosa , sembrava il suono di un violino.
Quando successivamente John riprese conoscenza , l’unica cosa che riusciva  a sentire per davvero , oltre al dolore, era stata l’ultima domanda che il dottor Smith gli porse – Cosa ti ha salvato , ragazzo?-
Ed l’unica cosa che era riuscito  a sussurrare con voce stanca - L’angelo della neve...  –
Continua....
 

Macchie d’inchiostro:

Buon dì, ecco a voi il secondo capitolo!
Lo so , questo non è proprio un incontro tra John e Sherlock, ma mi piace pensare che siano sempre stati
destinati ad incontrarsi da renderli legati l’uno all’altro anche prima di conoscersi... magari grazie all’inconscio!
Spero che si capisca cosa intendo dire .
Grazie a chi recensisce e a chi legge!!!

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Capitolo 3
*** amata neve ***


 Amata  Neve
 
Era da poco rientrato a Londra dall’ Afganistan .
Quel giorno aveva conosciuto l’uomo più incredibile di tutto il Regno Unito Sherlock Holmes :
Aveva sui trenta anni , selvaggi riccioli neri lì incorniciavano il viso marmoreo su cui erano incastonati occhi di ghiaccio ed era vestito con un cappotto nero.
Solo con un occhiata fugace era riuscito a dirgli tutto sulla propria vita.
Sembrava  quasi che possedere un libro invisibile , che solo lui riusciva a leggere intitolato
 Vita, morte e miracoli di John Watson.
E l’unica cosa che John riuscì a esclamare un – Magnifico!- Che risultava un po’ misero .
Così si  era ritrovato, non sapeva  come, a  trasferissi al b221.
 Da lì a diventare amico d’avventura, il passo fu breve...
Breve quanto la sera che passò a correre insieme a lui per tutta Londra alla ricerca di un tassista pazzo omicida.
Che aveva scelto una scuola per uccidere anche Sherlock, ma non poteva permetterlo!
“ Non posso permettere un omicidio, sarebbe una cosa disumana”. Pensava mentre premeva il grilletto
Verso la finestra , ma solo quando vide l’uomo senza vita vicino al suo coinquilino mentre il cielo spargeva sulla città la sua amata neve... Capì che non avrebbe permesso a nessuno di uccidere Sherlock  Holmes , perché quell’uomo l’aveva riportato in vita!
                                                                                                                                                              Continua...
 

Macchie d’inchiostro:
Eccomi con il penultimo capitolo !
Devo ammettere che scriverlo è stato difficile, ogni due parole  cambiavo idea,
infatti  credo che sia il capitolo che mi è venuto peggio =) .
Comunque lascio a voi il giudizio.
Al prossimo capitolo!!!
 

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Capitolo 4
*** Il miracolo della neve ***


Il miracolo della neve
La quarta volta, in cui la neve diede una scossa alla vita del dottor Watson  fu tre anni dopo al suicidio del suo migliore amico.
Dopo quella tragedia la vita di John era  diventata apatica,vuota , quasi non vera.
Come il cielo londinese costantemente grigio, che portava pioggia sulla città,
ma che da quel giorno sembrava incapace , nonostante il freddo,di far nevicare.
Stava visitando un bambino con un inizio di morbillo , quando svogliatamente aveva alzato lo sguardo verso la finestra e la vide scendere piano, delicata  e bella...
In quel momento aveva sentito il suo cuore perdere in colpo,
Si voltò  verso la madre del suo piccolo paziente e balbetto

  • -Scu  ... scusi ,  de ... vo andare!-

Ed era corso fuori dall’ospedale ,
 corse, corse e corse ancora...
Sembrava quasi che le gambe avessero vita propria, mentre il nome del detective riempiva ogni angolo della sua mente.
Riuscì a fermarsi solo quando era a pochi metri dal 221B, vicino al quale era parcheggiato un taxi ,da cui era scesa una figura alta , stretta in un cappotto nero.
E finalmente riuscì ad urlare quel nome a pieni polmoni

  • -Sherlock!!!-

Lo vide girarsi ed finalmente incontrò il viso pallido del moro che gli sorrideva , mentre allargava le braccia per accoglierlo .
Il dottore non si rese conto di aver ripreso a correre fino a quando non si scontrò con il petto di Sherlock .
Stringendosi ad egli in un abbraccio che sembrava una morsa.
Si aggrappò a lui , come un naufrago alla terra ferma .
E con il viso ancora nascosto nel incavo del collo dell’altro, gli domandò solamente

  • Perché?-

  • Perché, era l’unico modo per proteggerti.- Rispose tranquillo, come se fosse ovvio.

  • -Allora ,perché sei qui?- Chiese terrorizzato dall’idea che potesse sparire nel nulla di nuovo.

  • È tutto finito John, e poi diciamo che l’uomo è l’animale più egoista che esista!- Gli  spiegò con finta noia,  ma forse notando la confusione sul suo viso, riformulò il tutto.

  • -Diciamo che non esiste Sherlock Holmes senza John Watson.-

  • -Sherlock?- Lo chiamò piano

  • -Sì, John?-

  • -Ho capito una cosa... Bhe, a dire il vero ci ho messo anni per capirla.-

  • Cosa?- Chiese curioso l’altro

  • La tua pelle ha lo stesso colore della neve .- Gli rispose John mentre rientravano a casa.


 Macchie d'inchiostro;
Eccomi qui con l'ultimo capitolo!
Spero solo che sia di vostro gradimento,fatemi sapere .

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