Forgiven...

di SweetDreamsAreMadeOfThis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° Capitolo: Ricordi ***
Capitolo 2: *** 2° Capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° Capitolo ***
Capitolo 4: *** 4° Capitolo ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5° ***
Capitolo 6: *** 6° capitolo ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7° ***
Capitolo 8: *** Ottavo Capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° Capitolo: Ricordi ***


Mia FanFiction

"ADESSO BASTA! MI SONO ROTTA DI VOI…VAFFANCULO!"

"Christy ascolta…è l’unica soluzione da prendere…non possiamo fare altrimenti…cerca di essere ragionevole una buona volta"

"L’UNICA SOLUZIONE??? SEPARARVI E MANDARMI IN UN COLLEGGIO NON è UNA SOLUZIONE PER RISOLVERE I PROBLEMI…"

"non c’è altro da fare…tu non puoi capire…

"io capisco invece…fate come cazzo vi pare…io me ne vado."

"Christy aspet…"

Sua madre non finì di parlare che sentì la porta sbattere violentemente e la figlia uscire.

Christy piangeva, correva sotto la pioggia mentre lunghe lacrime di dolore le solcavano il viso.

Tirò su il cappuccio della sua felpa nera e mise le mani nelle tasche di essa.

Accese il suo i-pod.

Le note di Forgiven (Within Temptation) le risuonavano nelle orecchie.

Quelle orecchie ricoperte da palline e anellini di metallo.

Gli scuri jeans pian piano si inzuppavano di acqua…così come le sue vans, le scarpe che la accompagnavano in ogni momento, di cui non se ne separava mai nemmeno tranne che per dormire…

La bionda frangia, ormai bagnata fradicia, le ricopriva interamente la fronte e gli occhi, lasciando aperto solo qualche spicchio per permettere agli occhi di non sbagliare strada…

La matita era ormai interamente colata sul suo viso…bagnato di lacrime e pioggia…

Christy era una ragazza come tante…

Era.

La canzone cambiò…Wenn Nichts Mehr Geht adesso prendeva il posto di Forgiven…

La sua mente si perse nei ricordi…

Nei suoi ricordi più tristi.

"ciao mamy, ciao papy!"

"ciao amore! Come è andata a scuola?"

"benissimo papy…ho preso un altro 8 in latino!"

"bravissima amore!"

"grazie papy! Sai, mamy, oggi Julie si è completata per l’ennesima volta del mio vestito…addirittura, sua madre, mi ha chiesto dove compriamo delle cose così belle…"

"ma lo sanno che la stilista, nonché sarta, sono io?"

"eeeeh sempre modesta, mi raccomando! Comunque no…non gliel’ho detto…"

"tesoro, papy ti ha preparato l’omelette che ti piace tanto."

"danke papy!"

"di niente amore…non è difficile preparare un omelette…"

"papy…tu sei un cuoco, è ovvio che per te è tutto più facile!"

Lunghi capelli biondi raccolti in una coda, stirati alla perfezione…

I suoi bellissimi occhi verde mare venivano contornati da un sottile strato di matita e le palpebre ricoperte da un particolare ombretto dorato davano lucidità al suo viso già dalla pelle di seta…

Un vestito blu lungo fino alle ginocchia, molto semplice, accompagnato da un paio di sandali del medesimo colore dell’ombretto la facevano sembrare una principessa.

Era la solita studentessa-modello.

La solita capitana della squadra delle cheerleader.

La solita ragazza storica del capitano della squadra di football della scuola.

La solita tipa invidiata da tutte e desiderata da tutti.

La solita protagonista e prima donna delle recite scolastiche e degli spettacoli in città.

Aveva la tipica vita perfetta, genitori perfetti, una casa perfetta…

"mamma, dove sono Carol e James?"

"sono andati a Francoforte…"

"così lontano? Mamma…e poi, non dovevano partire il mese prossimo con gli altri?"

"tesoro non preoccuparti, hanno deciso di partire stamattina…"

"perché stamattina?"

"perché non volevano aspettare fino al mese prossimo…"

"mamma ma…"

"Christy, per favore, non ti ci mettere anche tu, già tuo padre non era d’accordo…"

"e per forza papà non è d’accordo…questo non è il periodo adatto per i viaggi in auto…"

"fortuna che qua qualcuno mi ascolta…"

"smettetela adesso! Ormai sono partiti, e io non me ne sono pentita, in fondo sono grandi, sanno cosa devono fare"

"Carol ha solo 19 anni…"

"è abbastanza matura da decidere da sola il da farsi"

"sono sempre da soli…in una città lontana kilometri dalla nostra…"

"ritorneranno fra due settimane"

"due settimane sono tante già…"

"papà, mamma, basta adesso! Pregate solo che non succeda niente…le strade sono pericolose…"

"Christy ha ragione…adesso meglio mangiare dai…"

"Robert è andato con loro?"

"non so Chrì…Carol diceva di volerselo portare perché senza di lui si sentiva da sola…"

"che sorella deficiente che ho…io ci andrei solo per fare conquiste a Francoforte!"

"amore!"

"scusa papy :D"

Finirono presto di pranzare.

"amore, io adesso ritorno al lavoro, tu studia e se vuoi dopo puoi anche uscire"

"ok papy…allora è meglio che mi sbrighi a finire i compiti…oggi vorrei andare a fare shopping…"

"beh…chissà perché ma lo immaginavo! Tieni, te ne do 100…spendili bene, mi raccomando!"

"oooh grazie papy…sarà fatto!

Mamma è già in ufficio vero?"

"si…"

"ok…ci vediamo questa sera papy…ti voglio bene"

"anche io amore…"

Chiuse la porta e se ne andò sulla sua Mercedes.

Christy decise che almeno 5 minuti di pausa poteva prenderseli prima di iniziare a studiare.

Salì nella sua stanza e accese lo stereo.

"come and rescue me,

i’m burning, can’t you see?

Come and rescue me,

Only you can set me free.

Come and rescue me…

Rescue me…"

"adoro questa canzone…"

Si coricò nell’enorme letto della sua stanza, chiuse gli occhi, immaginando di stare con loro, i loro idoli da sempre…

Di stare con lui…

Il suo più grande e irrealizzabile desiderio.

Un brivido le percorse la schiena.

Una sensazione di terrore la invase.

Aprì di colpo gli occhi, erano gonfi di lacrime.

Sbatté le palpebre…

Il respiro affannato.

I battiti accelerati.

Si asciugò la fronte, perlata di sudore.

Controllò l’orologio appeso al muro.

*sono già le 18…ma quanto ho dormito?*

Piano, si alzò dal letto, sedendosi sul bordo…

Un’enorme fitta allo stomaco costrinse il suo viso a trasformare il sorriso in un espressione di dolore.

Si accasciò sulla sua moquette blu portandosi una mano sulla pancia.

Quando quel male finì, si alzò da terra e scosse la testa, forse per un giramento avuto poco prima.

Si tolse il vestito, mettendosi qualcosa di più comodo.

*un bicchiere d’acqua…ecco cosa ci vorrebbe*

Bevve, vide il telefono sul tavolo.

*devo chiamare Carol…adesso*

Compose il numero.

Nessuna risposta.

Si sedette portandosi le mani alle tempie.

Il telefono squillò.

"pronto?"

"lei non è Carol…"

"è la signora Mayer?"

"no, sono la signorina Mayer…la sorella di Carol"

"buonasera signorina"

"sera…posso sapere con chi sto parlando?"

"agente Smith, signorina…"

"agente? Cosa sta succedendo?"

La voce dell’uomo si fece cupa, buia, triste…

"signorina...-sbuffò-…mi ascolti…"

"sono…sono qua per questo –deglutì-"

Delle voci in sottofondo gridavano…

"NON CE LA FARA’…E’ TROPPO GRAVE…"

Un groppo alla gola bloccò Christy…

"sua sorella e un ragazzo che era con lei sono stati trovati morti nella loro camera d’albergo, presentano un profondo taglio alla gola, probabilmente causato da un coltello da cucina…"

"…"

"qui…nella carta d’identità del ragazzo, c’è scritto Mayer..."

"…"

"signorina…mi sente?"

"io…io…"

"probabilmente l’omicida era con loro in stanza, la porta non presenta nessun segno di effrazione…deve avvisare i suoi genitori dell’accaduto…ci dispiace molto ma se qualcuno era con loro le autorità hanno il diritto di saperlo...condoglianze per la perdita …"

Rumore di sirene in sottofondo.

Urla di persone curiose, spaventate, preoccupate…

I pianti dei bambini…

Christy chiuse il telefono.

si sentì svenire, un senso di nausea si impadronì di lei.

Pianse.

Pianse.

Gridò e pianse, tanto.

Corse in bagno e vomitò anche l’anima.

Ricominciò a piangere, ininterrottamente, scaraventò tutto a terra…

*Carol…James…sono…morti…*

Delle lacrime scorrevano libere ancora nel suo viso.

Come un fiume che straripa dagli argini.

E che distrugge tutto quello che incontra sul suo cammino.

Si diresse verso la sua stanza…barcollando.

*dov’è? Dov’è il cellulare?*

Lo trovò sul comodino.

Compose il numero di suo padre…

"pa…papà?"

La voce rotta dai singhiozzi.

Gli occhi gonfi di lacrime.

Quel maledetto groppo alla gola.

"tesoro…"

La voce triste del padre la colpì al cuore.

La voce di chi sapeva.

La voce di chi aveva saputo tutto.

"C-Carol…J-James…"

"amore…per qualsiasi cosa, non accendere la tv…"

Un voce femminile in sottofondo penetrò il cuore di Christy, come se fosse stata puntata da mille lame, tutte in un punto, e ferita, ferita tante volte…

°oggi, in un hotel di Francoforte, sono stati ritrovati i cadaveri di due giovani ragazzi, precisamente 19 e 23 anni.

La scientifica afferma che si tratta di omicidio e anche se non è stata ancora trovata nessuna arma del delitto confermano che l’oggetto usato per recidere la gola di entrambi i giovani è stato un comune coltello da cucina.

Per ora nessuno rilascia ulteriori informazioni sull’accaduto.

Vi aggiorneremo il più presto possibile.°

Il padre piangeva…

Christy ascoltava quel dolore straziante penetrarle l’anima.

Chiuse la chiamata, si precipitò in bagno.

Riiniziò a piangere.

Lacrime amare.

Lacrime tristi.

Segno di una profonda sofferenza.

La sua vita perfetta, rovinata in un lampo.

Sua sorella, la sua migliore amica, l’unica che l’avesse mai capita…

Suo fratello, la sua guardia del corpo, il suo compagno di uscite, il suo "ragazzo preferito", come lo chiamava lei…

I suoi affetti, scomparsi.

Un dolore lancinante la colpì.

Prese la forbice dal bagno, si diresse nella sua stanza.

Accese lo stereo…

Wenn Nichts Mehr Geht…

Pensò alle parole della canzone…

Si sedette a terra e puntò la lama del coltello sul polso.

"vi raggiungerò, angeli miei…"

Un flebile sussurro coperto dalle note della canzone.

Stava per recidere, le lacrime le cadevano imperterrite sulle ginocchia…

Scorrevano senza fermarsi…

Strinse gli occhi…

*non so più perché vivere* ripeteva a se stessa.

Un attimo.

Sentì il polso diventare caldo.

Sentì un liquido scenderle per il braccio.

Sentì le forze abbandonarla.

Cadde al suolo, priva di sensi.

CONTINUA…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 2° Capitolo ***


Mia FanFiction

 

Christy scosse la testa.

Quel ricordo, così doloroso, continua ancora a tenere aperta la ferita nel suo cuore e nella sua anima che mai si rimarginerà…

Dopo il suo gesto, le cure in ospedale.

I genitori che, da quel maledetto giorno, non smisero un minuto di litigare, incolpandosi a vicenda.

Il telegiornale che annunciò la scoperta dell’assassino, il ragazzo di Carol, il ragazzo che tanto amava e di cui tanto si fidava, quel ragazzo a cui veniva dato tutto.

L’affetto che provava Christy per quel ragazzo era incredibile…

Era sempre la prima a fargli le coccole quando veniva in casa Mayer…

È vero che le persone non si conoscono mai abbastanza…

Il perché di questo suo atto era ancora avvolto nel mistero.

Né lei, per quanto perspicace fosse, né la polizia scientifica, nonostante la moltitudine di indagini fatte, capirono come mai un ragazzo, dall’apparenza tanto buona e gentile, abbia commesso un gesto così brutto…macabro…

Più camminava, più le lacrime continuavano a scendere…

Scendevano amare e nere.

Si mischiavano alla pioggia e cadevano al suolo insieme ad essa.

I suoi genitori erano sull’orlo della separazione, a breve l’avrebbero mandata in chissà quale collegio di Magdenburgo…mentre loro continuavano a vivere la monotona vita che ormai li aveva intrappolati.

Sua madre pianse tanto, si sentì profondamente in colpa per l’accaduto.

Suo padre non faceva altro che accusare la donna, dicendo che se non li avesse mandati per ora sarebbero ancora tra noi…

E Christy soffriva.

I genitori litigavano anche per lei.

La loro bambina.

Un tempo felice e sorridente.

Di colpo apatica e auto-lesionista.

Quella fu la prima volta che Christy provò a tagliarsi le vene del polso per cercare di farla finita con quel mondo ipocrita e crudele…

Quel mondo talmente crudele da averla portato via le uniche due persone che veramente la capivano e le stavano sempre vicina…

Le uniche persone che abbia mai amato veramente…

Dopo quella volta ne seguirono mille altre…

I continui ricoveri della ragazza in ospedale.

Le continue trasfusioni di sangue.

Il continuo ripetersi dei medici che "anche questa volta è stata molto fortunata a non morire"…

Il continuo menefreghismo dei genitori, presi dal troppo lavoro.

I continui pianti di Christy, alleviati solo dai suoi 4 angeli.

Il principio di anoressia individuato dai medici.

La fortunata guarigione…una delle tante…

Sempre grazie alle uniche persone care che le rimasero.

Ormai, senza più una lacrima, smise di piangere…

Si asciugò quelle antiestetiche strisce nere sul viso e guardò il cielo.

Grigio e cupo, come la sua anima.

I suoi splendidi occhi verde mare prendevano un particolare quanto strano colorito verde-grigiastro alla luce di quel cielo.

Il freddo le stava penetrando le ossa.

Non aveva mai pensato di poter indossare quel genere di vestiti che disprezzava tanto fino a 9 mesi fa…

Dopo l’accaduto bruciò tutti gli abiti cucitigli da sua madre.

Cominciò a far trasparire il suo stato d’animo vestendosi con colori scuri.

Perché lei dei vestiti pensava questo:

"ogni abito che indossi rivela il tuo umore…se sei felice usi colori accesi, se non lo sei allora indossi colori scuri e spenti…"

Da quel giorno i colori freddi erano gli unici che portava.

Non valorizzava più quel suo fisico da modella che la caratterizzava.

Le forme prosperose che aveva venivano nascoste dalle felpe che puntualmente aveva con se.

Era cresciuta, ma poco le importava.

Poco le importava se a scuola non era più popolare.

Non era più il capo delle cheerleader.

Non era più una studentessa-modello.

Non era più la ragazza storica del capitano della squadra di football.

Ora era sola.

Sola con i suoi amati Tokio Hotel.

A breve sarebbe partita.

Ormai smetteva pure di lottare con i suoi genitori…

A breve avrebbe abitato a Magdenburgo.

Lontana da tutto e tutti.

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Non si accorse che era ora di cena.

Ritornò a casa, come al solito vuota perché i suoi lavoravano.

Mangiò un toast e salì nella sua camera.

Mentre lentamente camminava posò il suo sguardo su quella porta.

Dietro quella porta c’era la camera dove solitamente andava a piangere quando voleva essere consolata.

Dove andava a confidarsi sui ragazzi quando era più piccola.

C’era la camera di Carol.

Sospirò.

Si fermò proprio davanti ad essa e, con una calma fuori dal normale, aprì la porta.

Tutto sapeva di lei lì.

Il suo odore regnava incontrastato.

Quell’odore di vaniglia e arancia che tanto le piaceva.

Entrò, a piccoli passi.

Quella foto.

Sulla scrivania una foto sua con Carol, al matrimonio della loro cugina.

La sua bellissima sorella.

Prese in mano quel ricordo doloroso…

Le lacrime cominciarono a scendere.

Caddero sul vetro ma vennero subito pulite dal pollice della ragazza.

La posò e ritornò sui suoi passi.

Chiuse la porta alle sue spalle.

Entrò nella sua stanza, prima di quella di James…

Accese lo stereo…stavolta aveva gli Evanescence a farle compagnia…

Si tolse i vestiti bagnati e li mise fuori ad asciugare.

Indossò le prime cose che le capitarono in mano e uscì in terrazza per fumarsi una sigaretta.

La sua casa, in pianura, permetteva la vista di una città, la sua, illuminata da cima a fondo.

Quella sera d’inverno, stranamente stellata, la fece sorridere.

Pensava al suo futuro in un altro paese…

Magari col ragazzo che amava…

Senza nemmeno accorgersene, dimezzò un pacchetto da 10…

Rientrò, sapendo che i suoi non sarebbero tornati prima dell’indomani…

Si addormentò 20 minuti dopo…cullata da quella malinconica melodia che, nella sua testa, non faceva che accompagnarla da mesi…

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Un altro incubo la costrinse a svegliarsi nel cuore della notte.

Sudata, controllò l’ora sul cellulare.

Si accorse di un messaggio.

°tesoro, io e mamma abbiamo deciso che partirai domani mattina. Prepara le valigie, alle 9 arriverà il taxi.

Baci, papà°

*vaffanc**o…stron*o*

Furono i primi pensieri che gli balenarono in mente.

Cominciò a preparare la valigia.

Sistemò per bene tutti i suoi vestiti, i suoi trucchi, tutto quello che le serviva sia per il viaggio che non.

Dopo un’oretta piena chiuse la valigia.

Si sedette, stanca e assonnata, sul suo enorme letto.

Guardò una seconda volta l’ora sul suo cellulare.

*ca**o…sono solo le 4…e chi riesce ad addormentarsi adesso…*

Si alza dal letto.

*mi sa che vado a fare un giretto…*

Si vestì con un maglioncino nero a righe viola, un pantalone viola a sigaretta molto aderente e, ai piedi, le immancabili converse dello stesso colore del pantalone.

Si truccò leggermente, solo perchè le andava, con ombretto viola e matita nera, e i lunghi capelli che le ricadevano liscissimi sulle spalle...

Guarda caso, anche le punte dei suoi bellissimi capelli si alternavano tra il nero e il viola…

Colori abbinati perfettamente.

*tanto chi voglio incontrare stasera?*

Uscì portando con se il suo amato i-pod.

Camminava sul marciapiede, nella tranquilla zona dove abitava.

Il freddo che di solito le faceva battere i denti, adesso le piaceva.

Le piaceva sentire, di tanto in tanto, i muscoli irrigidirsi.

Sentire quei brividi lungo la schiena che la facevano tremare non poco…

Aveva un debole per il freddo da quando…

Da quando successe tutto quello.

Continuava a camminare senza destinazione…

All’improvviso il rombo di un motore.

Una macchina sfrecciava lungo la strada ad alta velocità…

Dai finestrini abbassati poteva benissimo sentirsi la voce di Samy Deluxe in una delle sue più famose canzoni…

Quel macchinone nero si avvicinava sempre di più a Christy…

La ragazza notò benissimo di che tipo di macchina si trattava: una Cadillac.

Più quel veicolo si avvicinava, più si poteva sentire una voce che accompagnava quella della canzone.

Il guidatore cantava appresso Samy Deluxe.

Christy, infastidita non poco da quel tipo di musica, stoppò il suo lettore e, toltasi le cuffie dalle orecchie, si girò in direzione della macchina, per analizzare meglio chi era che disturbava tanto il suo momento di pace.

I suoi occhi verdi al chiarore della luna brillavano mentre con lo sguardo osservava la macchina pian piano rallentare…

*cazzo, bella macchina*

Una ragazza uscì la testa dal finestrino.

Era una bella mora dai capelli ricci.

Guardò Christy con indifferenza e, dopo una smorfia, girò il capo dalla parte del guidatore.

Il ragazzo si sporse dal finestrino che dava al marciapiedi.

Solo allora Christy se ne accorse.

Dei rasta raccolti in una coda e coperti da fascia e cappello le fecero capire tutto.

Si guardarono negli occhi.

Un attimo che sembra interminabile.

Christy si rimette il cappuccio, continuando a camminare per la sua strada.

Come se niente fosse successo, come se non avesse incontrato nessuno.

Poi una voce.

Quella voce.

"ehi tu…aspetta!"

Christy non si fermava.

"scusa Tomi…dove stai andando?"

Disse con superficialità la mora.

"stai zitta tu, troie*ta."

"come, prego?"

Niente, il rasta si era già catapultato fuori dalla sua Cadillac.

Corse per raggiungerla.

Anche se non era molto facile, visto i vestiti taglia XXL.

"fermati! Dove scappi? Non ti mangio mica!"

Christy si girò di colpo.

Tom fece in tempo a fermarsi, a due centimetri dal suo viso.

Il viso della ragazza era rigato di nero.

"perché piangi?"

"ti importa qualcosa di me, Kaulitz? Non mi conosci nemmeno…"

"si…hai ragione…non ti conosco…ma un’altra non sarebbe scappata via da Tom Kaulitz così"

"è una lunga storia, non vedo perché dovrei raccontartela…e poi domani devo andare a Magdenburgo e…"

"a Magdenburgo??"

"si…proprio lì…"

Tom scrisse qualcosa su un foglietto di carta e lo porse alla ragazza che accettò un po’ titubante…

"domani siamo lì, a Magdenburgo, sai…tempo di vacanze…si ti va di vederci…"

"ehm…"

Tom si stava piano allontanando per ritornare alla macchina…

"quello è il numero, occhi verdi, chiamami così ci incontriamo…"

"mi chiamo Christy…" sussurrò tenendo stretta il foglio.

Il chitarrista era già in macchina, sfrecciando sulle note del suo cantante preferito…

Sorrise teneramente.

Solo dopo realizzò di aver incontrato il chitarrista del suo gruppo preferito.

Perché allora pianse e corse via da lui?

Nemmeno lei se lo seppe spiegare…forse perché i Tokio Hotel le rievocano anche brutti ricordi…

Fatto sta che adesso era felice, e aveva anche il numero di Tom Kaulitz.

Tom Kaulitz.

Quante lo desiderano?

Quasi mezzo mondo…

Lei era stata fortunata.

Oppure, qualcosa in lei colpì così tanto Tom da fidarsi e darle il suo numero.

In altre circostanze non l’avrebbe nemmeno fatto.

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

"scusa, Tomi, si può sapere chi era quella??"

Il rasta guidava infastidito dalla voce da oca di quella ragazza che si era portato a letto poco prima.

"non lo so, adesso stai zitta e fammi guidare."

"la tua ragazza ha bisogno di saperlo, no?"

" la mia ragazza? Cocca, tu non sei la mia ragazza, tu sei solo una delle tante, comprendi?

"allora mi ha presa in giro…BASTARDO!"

"senti, chiariamo una cosa, io sono il sexgott, tu una putta*a, io non mi metto con nessuna, tu fai i viaggi con la fantasia…non andiamo molto d’accordo, vedi?"

"COME CA**O TI PERMETTI A PARLARMI COSI’ TOMI??"

"come ca**o ti permetti tu a chiamarmi Tomi, solo Bill può farlo, chiaro? E adesso scendi dall’auto, mi sono stancato di te."

Detto questo accostò e la fece uscire dall’auto letteralmente a calci.

"continua a battere le strade, e scordati di me. Solo una bella scopata, niente di più."

Detto questo sgommò e partì a tutta velocità sulla sua macchina, guardando dal finestrino il dito medio esposto da quella ragazza mentre imprecava contro di lui.

Sorrise ripensando a quei bellissimo occhi verdi.

Verdi come il mare, ma tristi come il cielo uggioso.

"domani ci rincontreremo, occhi verdi, non mi scapperai più…"

E, alle prime ore della mattina, un rombo attraversava i quartieri, e una ragazza sorrideva dopo tanto tempo che non lo faceva, sotto gli occhi felici del cielo stellato di quella sera.

Felice di andare a Magdenburgo.

Felice di incontrare i suoi angeli.

Felice di ritornare a sorridere.

CONTINUA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 3° Capitolo ***


Mia FanFiction

 

"Schrei!- Bis du du selbst bist
Schrei!- Und wenn es das letzte ist
Schrei!- Auch wenn es weh tut
Schrei so laut du kannst!
Schrei!- Bis du du selbst bist

Schrei!- Und wenn es das letzte ist
Schrei!- Auch wenn es weh tut
Schrei so laut du kannst- Schrei!"

*Uff…sono già le 7 e mezza…*

Il suono della sveglia riuscì a svegliare Christy, che dormiva beatamente.

Si alzò dal letto di malavoglia, trascinandosi a grandi passi verso l’uscita della sua stanza…

Scese le scale molto lentamente, visto che dormiva ancora, e arrivò in cucina.

Un biglietto appeso al frigo catturò la sua attenzione.

°Amore di mamma, oggi mi hanno chiamata prima per lavoro, quindi sono scappata.

Mi raccomando, non dimenticare il taxi alle 9 oggi.

Ti auguro un buon viaggio, verso le 14 ti chiamo, così mi dici se è andato tutto bene.

Un bacione.

Mamma.°

"ma và…manco un saluto decente…"

Strappò letteralmente il biglietto appeso al frigo e lo gettò con violenza sulla spazzatura.

Non aveva per niente fame quella mattina.

Bevve un bicchiere di succo e risalì le scale per prepararsi.

Si erano già fatte le 8 e non voleva ritardare.

Arrivò abbastanza spossata in camera sua…

Preparò cosa mettersi sul letto e si incamminò verso il bagno per iniziare a prepararsi.

Dopo aver perso tre quarti d’ora tra doccia, trucco e capelli iniziò a vestirsi.

Fortunatamente, 10 minuti dopo, era già pronta per andare fuori casa ed aspettare il taxi.

I capelli perfettamente lisci le ricadevano sulle spalle, lunghi com’erano.

Gli occhi velati di nero e con pesante matita facevano contrasto con i suoi splendidi occhi verde acqua.

Un felpa rossa molto aderente e un po’ scollata le fasciava il petto, e una cravatta nera copriva parte della scollatura.

Per il freddo, sopra di esso indossò una giacca, che la riscaldava un bel po’ essendo di velluto.

Abbinò ad essi una minigonna nera di pizzo con le balze.

Dei pantacollant le coprivano parzialmente le gambe e ai piedi portava le vans nere e rosse comprate pochi giorni prima.

Ovviamente non mancavano orecchini e bracciali, rigorosamente neri.

Era in netto anticipo per una volta.

Uscì fuori casa e si sedette sopra l’enorme trolley in attesa del taxi.

8.45

"Uff, ma quando arriva sta cazzo di macchina gialla?"

Guardava l’orologio impaziente.

"Cazzo che freddo…"

Mise le mani nelle tasche della sua giacca per evitare che andassero quantomeno in cancrena.

Con stupore, dalla tasca destra estrasse un pezzo di carta.

"Tòh…ma questo è il numero di Tom…"

Un sorriso si fece strada sul suo viso.

"Lo chiamo? Non lo chiamo…lo chiamo! No no, non lo farò…o si? Naaaa…"

La sua ragione era pervasa da mille indecisioni.

Era come…isolata…dal resto del mondo.

Il suono di un clacson la riportò coi piedi per terra.

"signorina, non mi faccia perdere tempo, suo padre mi ha pure raccomandato di essere puntuale…"

La rimproverò il taxista.

"Uh? Oh, si, sto arrivando."

Prese di fretta il trolley nero e, aiutata dall’uomo, lo caricò sull’auto.

Dopo averlo sistemato per bene salì a bordo.

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

"Albero, albero, cassonetto, albero, albero, albero, cassonetto, casa, albero…"

Le figure scorrevano veloci fuori dal finestrino.

Una leggera pioggia ricopriva il cielo, carico di nuvoloni grigi.

"Signorina è da un ora che ripete sempre le stesse cose, si sente bene?"

"Ah, ehm…si, è che…mi annoio a morte, uff…"

"Capisco…"

"Quanto ci vuole ancora?"

"Un bel po’…"

"Un bel po’ quanto?"

"Saperlo non la farebbe stare meglio, mi creda."

"Ah, allora non me lo dica, preferisco rimanga avvolto nel mistero."

Cominciò a tamburellare con le dita sulla maniglia dello sportello.

All’improvviso un illuminazione.

"Il numero del rasta!" Urlò sgranando gli occhi e sorridendo.

L’autista inizialmente sussultò per lo spavento, poi si calmò, continuando a guidare ascoltando la radio.

°Ciao bel rasta…come stai? Io sto per arrivare a Magdenburgo…spero potremmo vederci una volta raggiunta la città.

Bacioni.

La ragazza dagli Occhi Verdi°

*Attendere…invio messaggio in corso…*

*Messaggio inviato.*

Christy sorrise e si morse il labbro inferiore, ansiosa.

Istant Karma risuonò nel cellulare, come avviso di un nuovo messaggio.

° Ciao bellissima…

Io sono già a Magdenburgo…e ti aspetto da quando sono arrivato ;)

Finalmente potremmo vederci…

Baci,

il tuo rasta preferito. ;) °

° Chi ti dice che sei il mio rasta preferito?

E poi, se ci tenevi tanto a vedermi, potevi anche chiamarmi…

:D

No? °

° Io sono il rasta preferito di tutti!

E poi, non riuscivo a chiamarti, sono troppo un timidone! °

° Tom Kaulitz timidone?!?

Ah, se tu sei timido, io sono Miss Germania! °

° Potresti…

Sei davvero molto bella…°

° Eeeh…

Non fa per me…

Comunque mancano solo 10 minuti :D °

° Benissimo.

Finalmente potrò rivedere quei fantastici occhi verdi…°

° Non un semplice verde, ma un verde mare…U_U°

° :) meglio precisare…mi sembra giusto…°

"signorina, siamo arrivati finalmente…ecco l’hotel."

° Sono già arrivata…°

° Dimmi il nome dell’hotel in cui stai, così vengo adesso…°

° Hotel ***** …°

° Toh’…siamo vicini di Hotel…°

Christy scese dal taxi e, presa la valigia, entrò nell’hotel, ovviamente non prima di aver salutato il gentile taxista.

Arrivata nella hall sgranò gli occhi: era abituata al lusso, ma quest’hotel era favoloso anche per lei.

L’enorme hall illuminata le fece brillare gli occhi.

I divani in pelle rendevano ancora più brillante il posto.

L’enorme lampadario di cristallo copriva quasi mezzo soffitto.

In fondo la stanza, la reception di legno e acciaio neri spezzavano con i colori dell’ambiente.

Christy si avvicinò piano, come se avesse paura di rovinare qualcosa di così tanto perfetto.

"ehm…scusi…"

DLIN. Suonò il campanello presente sul banco.

"si? Mi dica."

"Io…io avrei una stanza prenotata…"

"Nome?"

"Mayer, Christy Mayer."

"Uhm…Mayer…vediamo…

ah ecco! Stanza numero 367, settimo piano ^_^"

"Ehm…gr-grazie…"

"Di niente signorina!"

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Aprì la porta numero 367.

Quello che vide fu sbalorditivo.

Una stanza enorme, con colori pastello che andavano dal rosa al celeste.

Un letto con le coperte blu si trovava vicino una scrivania di mogano.

Il bagno era piastrellato di celeste, con i vari servizi in porcellana bianca.

Non mancava niente a quella stanza, compresa anche di minibar e una piccola cucina.

La ragazza posò la valigia sul letto e aprì un po’ l’enorme vetrata coperta da tende azzurre dai bordi bianchi.

Un fresco venticello la assalì, facendola rabbrividire.

Entrò in bagno per sistemarsi un po’ il trucco e i capelli e poi scese di nuovo nella hall.

Si era messa d’accordo con Tom prima, lui sarebbe venuto a prenderla fra esattamente 10 minuti.

Puntuale come un orologio svizzero, ecco presentarsi il chitarrista in tutta la sua bellezza.

Sorrise e in modo molto audace si avvicinò a Christy.

"ciao, occhi verdi…"

Le baciò la guancia.

"ciao, Kaulitz…"

Ricambiò anche lei con un bacio.

"sei esattamente come ti ricordavo, uno splendore…"

"grazie Kaulitz, anche tu non sei niente male…"

"chiamami Tom…Kaulitz mi sa di vecchio, è troppo formale."

"tu puoi continuare pure a chiamarmi occhi verdi, ma il mio nome è Christy, in realtà."

"ok…occhi verdi…cosa vogliamo fare?"

Ovviamente questa domanda non poteva che essere accompagnata da una leccata di piercing da parte del rasta.

"io vorrei andare a visitare Magdenburgo, è la prima volta che ci vengo qui…"

"beh, hai trovato la guida perfetta! Io sono un esperto tedesco…"

"e mi sembra anche normale che tu conosca questa città…"

"da dove vogliamo iniziare, occhi verdi?"

"da dove dici tu, Tom"

Così dicendo, uscirono insieme dall’albergo per cominciare a visitare il centro della città.

Nessun bisogno della Cadillac stavolta, l’hotel era in pieno centro.

"allora…parlami un po’ di te…"

Christy si rabbuiò di colpo.

Non doveva chiederglielo…

Nemmeno accennarglielo.

Ma come poteva sapere?

Non poteva, ecco.

Tom se ne accorse.

"ho…ho detto qualcosa di sbagliato?"

Christy lo guardò negli occhi.

Una lacrima nera le colava nella guancia, ma fece in tempo ad asciugarla, prima che il rasta potesse accorgersene definitivamente.

"n-no…non ti preoccupare…è tutto passato…"

"guarda che se non ne vuoi parlare non fa niente…non ti obbligo a farlo…"

"beh…diciamo che non è una bella storia quella della mia vita…ma non mi sento pronta a parlartene…fa ancora male la ferita…scusa…"

Abbassò lo sguardo.

"ehi…"

Le alzò il viso molto dolcemente.

Christy non poté fare a meno che guardarlo negli occhi…

Quei bellissimi occhi verdi che si mischiavano a quelli castani del chitarrista.

"se non vuoi parlarne non lo fare…aspetterò che tu ti senta pronta…:)"

"grazie Kaulitz…"

Un sorriso amaro nacque sul suo viso.

"allora occhi verdi, che ti va di fare adesso? È già da un bel po’ che giriamo senza meta…"

"beh…io opterei per uno spuntino…ho una fame…"

"tesoro, mi hai letto nel pensiero sai?"

"uhm…lo immaginavo…infondo…sei Tom Kaulitz!"

"e con questo??"

"beh…Tom Kaulitz detto anche pozzo senza fondo con uno scopino in testa!"

"ah…davvero? Ti sei rovinata dicendolo, sai?"

"ah si? E perché, di grazia?"

"perché adesso morirai dalle risate…"

"non mi sembra una cattiva cos…oh no…oooh no…"

"oooh si…buahahah…"

Tom cominciò a farla il solletico, sapendo benissimo che ne soffriva, e Christy rideva a più non posso…

"ahahah…basta Tom…ti preg…ahahah!"

"eh no cara…mi hai dato dello scopino…"

"eheheh…b-basta…eheheheh!"

La ragazza si avvicinava sempre di più al muro…

"ahahahah…sei cattivo T-Tom…oddiooo!"

"eheh…sono bravissimo a fare solletico alle persone io!"

"non av-avevo…ahahah…d-dubbi…ahahah!"

Mentre indietreggiava inciampò su un po’ di pavimento rialzato che si trovava in quel marciapiede finendo spalle al muro.

Tom, non aspettandosi questo strano scherzo del destino, perse l’equilibrio, grazie anche ai suoi pantaloni extralarge, e finì addosso a Christy, bloccandola alla parete.

Adesso i loro nasi erano in contatto.

Le loro labbra distanti un soffio l’una dall’altra.

Si guardarono negli occhi, mentre ancora ridevano per il loro giocherellare.

Le risate andavano lentamente scemando…

Il loro respiro si faceva più caldo, più intenso…

Christy non faceva che fissare negli occhi il rasta.

Lui altrettanto.

Con una mano accarezzò una sua ciocca di capelli…mentre Tom portava le sue grandi mani nei fianchi della ragazza…

Stavano quasi respirando la stessa aria…

Le loro labbra si stavano per incontrare…

Quando…

"oh…Samy Deluxe…"

*porca puttana che sfiga del cazzo che ho…*

"eh, ehm…è la mia suoneria…"

Tom rispose allo squillare del cellulare.

"pronto?"

Sbuffò.

"amore…dove cazzo sei?!?!"

"ehm…chi parla??"

"non fare lo stronzo Tomi…se mi stai mettendo le corna giuro che dico tutto…"

"no no no…è che…che…"

Guardava nervosamente Christy, che ricambiava con uno sguardo molto interrogativo.

"senti, tu non puoi tradire la figlia del capo della Universal, chiaro? Papi si arrabbierà molto se solo venisse a sapere che mi stai facendo soffrire…"

"tu non soffri, tu vuoi soltanto tutto, stupida bambina viziata…"

"non ti permetto di parlarmi così, Kaulitz…sai che non puoi…"

"maledetto il giorno che sono andato a letto con te solo perché mi piaceva la tua quarta rifatta…"

"mi dispiace tesoro…sei senza via d’uscita…stasera ci vediamo al solito posto e alla solita ora?"

"vaffanculo troia…"

"come prego?"

"certo tesoro…visto che non ho altra scelta…"

"ok, perfetto! Ciao Tomi…baci baci."

Il rasta le chiuse il telefono in faccia ringhiando e borbottando parole incomprensibili.

*stronza…solo Bill può chiamarmi Tomi…brutta puttana del cazzo…*

"ehm…tutto bene?"

*lei si che ha una voce da angelo…*

"s-si si…era…era David…"

"beh, strano che chiami David tesoro…"

"oh beh, sai com’è, scherziamo sempre noi due ^^’’ "

"certo…se lo dici tu…

Andiamo a prendere qualcosa da mangiare o vogliamo ammuffire qui?"

"eh…andiamo dai…che mi è venuta una fame…"

"tanto per cambiare, scopettino!"

"vuoi che ricomincio?!?"

La guardò con aria di sfida.

"no no per carità…andiamo và, che è meglio…"

Quel sorriso brillante lo faceva stare molto meglio.

Si avviarono verso il Mc Donald’s più vicino…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Mia FanFiction

Ed ecco i ringraziamenti!

A:

smallpunkrock: Sono contenta che cominci a capire l'intreccio della storia...e sono soprattutto contenta che ti piaccia! Continua a seguirmi...un bacione!

angeli neri: Grazie mille dei commenti! Sono contenta che ti piaccia la mia fanfiction...è la prima con sfondo drammatico che scrivo! Un kiss!

Volturina: Che bello che piace anche a te questa storia! Sono davvero contenta =D

martinaTH4e: Grazie tantissime anche a te per il commento, continua a leggerla se vuoi!

Siete mitiche...vi adoro!

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Capitolo 4
*** 4° Capitolo ***


Mia FanFiction

“dai scopettino…sbrigati che è già pieno!”

“vedi che non è facile correre con dei pantaloni del genere!”

“si certo…sei tu che fai tutto difficile!”

“vuoi provare tu, allora?!?”

“non c’è tempo adesso…magari dopo!”

“vedi che ti prendo sulla parola!”

“certo…contaci!”

Correvano per arrivare il più in fretta possibile da Mc Donald’s visto che con la macchina sarebbe stato impossibile…

C’era una fila lunga quanto la Muraglia Cinese!

Arrivarono col fiatone e la lingua che toccava terra.

Christy si tolse la giacca, mettendo in evidenza le sue prosperose forme.

“uff…fa proprio caldo adesso…”

Tom la fissava leccandosi il piercing.

Christy non se ne accorse, così sposto sensualmente i capelli dalla scollatura alla schiena e si sistemò il reggiseno…

“per favore smettila…”

“di fare cosa?? O_O”

“sai che non so controllarmi…”

“ma, ma di cosa stai parlando??!? O.O”

Tom la fissava torvo, per farle perlomeno capire qualcosa…

Si mise le mani nei fianchi e incurvò leggermente il lato sinistro del labbro verso l’alto.

Christy fissava prima se stessa e poi lui, ripetutamente.

Poi capì.

“aaah…ma non mi risulta che il sexgott non abbia mai visto una quarta scarsa…”

“si ma, devi capirle le cose occhi verdi, sono pur sempre un ragazzo, e quelle quarte erano tutte finte!”

“la mia è più vera dei tuoi capelli U_U”

“non lo metto in dubbio…anche se si dovrebbe toccare per…”

“ah ah non ci provare nemmeno caro…”

Si coprì immediatamente la scollatura con le mani.

“e adesso mangiamo…prima che ti arrivi una sberla!”

“si ma tu rimettiti quella giacca se non vuoi che, mentre mangio, sbavi nel piatto…”

“non posso rimettermi la giacca, qua dentro ci saranno almeno 20 gradi con questi riscaldamenti accesi!”

“25 per essere precisi U_U”

“uuuuh non sapevo fossi anche un esperto metereologo…”

“no, infatti non lo sono…”

“e come fai a sapere che ci sono 25 gradi??”

“c’è scritto là…-.-“ “

“ah…”

“vabbè mangiamo va…mi sforzerò di guardare il piatto…”

“e perché, scusa? Cosa dovresti guardare se non il piatto??”

“…-.-“…”

“ah, beh…ehm…buona questa patatina!”

“oddio ma allora lo fai apposta! Vuoi uccidermi???”

“eheheh…ooooops…scusa…”

“T_T”

Continuarono a mangiare e punzecchiarsi per tutto il tempo…

A Tom ogni tanto scappava qualche sguardo alla scollatura di Christy…

Era attratto da quella ragazza…

Ogni centimetro della sua pelle chiara e liscia gli ispirava dolcezza e sesso al tempo stesso…

Era come una bambola di porcellana, fragile ma perfetta.

E lui doveva stare attento a non romperla.

“hai mai…gnam gnam…pensato di…gnam…fare la modella??”

“Tom…non si parla con la bocca piena U_U e comunque si, un tempo lo ero…”

“davvero?!?”

“si, un tempo ero capitana della squadra delle cheerleader, ragazza immagine e modella, prima donna di ogni spettacolo…”

“O_O…”

“ero fidanzata con il capitano della squadra di football…ero la più votata nelle classifiche…”

“ok ok, ho capito…”

“uh…bene…”

Entrambi continuavano a mangiare.

“ehm…uhm…e scusa…ma perché non ci riprovi?”

“a fare che…?”

“come a fare che? A fare quello che facevi prima…tranne metterti con un giocatore di football però U_U”

“ah…ehm…dopo quello che è successo non è che mi vada molto…”

“dai…saresti perfetta per fare tutto! D'altronde…sei uno splendore…”

“oh…ti ringrazio ma…”

“niente ma! Questo pomeriggio abbiamo un servizio fotografico qua, a Magdenburgo, tu verrai con noi e parteciperai alle foto…vedrai che appena Gabrielle ti vedrà non saprà resisterti…”

“Gabrielle??”

“si…il nostro fotografo di fiducia!”

“aaaah…ma non sarà mica…”

“gay? Si che lo è…per questo ti faccio venire con noi…”

“che fai il gelosetto Tom?”

“io, geloso? Tsk…ma da dove ti vengono queste idee assurde?”

“certo certo…come dici tu…hihi

Che facciamo? Andiamo…?”

“si…tanto io sono pieno come un uovo…”

“dovresti smaltirle queste calorie…”

“vedi che le smaltisco ogni notte quando faccio movimento” leccandosi il piercing “…e che movimento…”

“sei sempre il solito pervertito Tom…”

Pagarono e uscirono dal fast food sorridenti e sazi.

“adesso che vuoi fare?”

“beh…diciamo che mi piacerebbe molto conoscere gli altri…”

“perché io non ti basto? ;)”

“ehm…non è questo il punto…è che non capita tutti i giorni di incontrare Tom Kaulitz per strada che ti da il numero e poi passare la mattina con lui, pranzare con lui e sapere che, ovviamente è qui con gli altri membri della band…cioè…è logico che io ti chieda di farmeli conoscere…”

“allora vieni con me in hotel…saranno sicuramente tutti lì…”

“ok! Ma…come mai Bill non ti ha ancora chiamato…??”

“in effetti…non è da Bill non chiamare…forse dorme ancor…”

La voce elettronica di Samy Deluxe risuona per la strada.

“come non detto ‘-.- “

“pronto?”

“dove cazzo sei?”

“ciao anche a te fratellino”

“no…dico…DOVE CAZZO SEI?”

“non ti preoccupare, come senti dalla mia voce, sono ancora vivo, e nessuna fan mi ha assalito e, se ti può far stare meglio, gli alieni non mi hanno minimamente sfiorato…”

“no Tomi, non mi fa stare meglio, perché David era preoccupato a morte e come lui anche tutti noi…”

“eeeh addirittura!”

“si, Tomi, e adesso vieni immediatamente e dico IMMEDIATAMENTE qui in albergo prima che…

Tomi!

Ciao fratellino!”

“si, ciao un corno…mi hai fatto un casino assurdo mentre io ero fuori dalla porta dell’hotel…non sei normale…”

“beh come potevo saperlo io?”

“bastava chiedere: Tomi dove sei? Ed io ti rispondevo: sono fuori l’hotel e sto per entrare. Senza bisogno di fare tutto quel cazzo di bordello…”

Gli disse cantilenandoglielo.

“si ma ero preoccupato, e tu mancavi da questa mattina e io…”

“ADESSO BASTA, per favore…”

“e scusa, tu saresti…?”

“piacere di conoscerti Bill, io sono Christy, un’amica di Tom…”

“non mi dire che te la sei fatta e hai pagato pure lei per dire che era tua amica perché questa volta giuro che…”

“hey hey calmiamoci…Tom non mi ha portata a letto e non mi ha pagata, mi ha offerto il pranzo ma vabbè, quindi non ti scaldare così tanto Bill…”

“bel caratterino eh…” disse Georg, che guardava la scena divertito.

“ah…vedo che già mi conosci…”

“si, beh…sono una vostra fan quindi…”

“e che ci fai a Magdenburgo?”

“…storia lunga…”

“ragazzi, non so voi, ma a me è venuto sonno” disse Gustav “quindi, sempre se non vi dispiace, vado a fare un riposino nella mia stanza…

Ah, quasi dimenticavo, piacere di conoscerti Christy!”

Le strinse la mano e le sorrise.

Salutò con un cenno il resto del gruppo e si avviò a grandi passi verso l’ascensore.

“Gù, ricordati che alle 5 abbiamo il servizio fotografico…cerca almeno di svegliarti in tempo e di essere presentabile…”

Gli disse Bill con aria di sufficienza.

“come se io non fossi sempre presentabile…tsk…”

“ma non quanto me U_U” ribadì Bill.

“vabbè meglio che vado a letto adesso…così almeno riposo un po’…”

“beh…visto che non c’è niente di meglio da fare, mi sa che seguirò l’esempio di Gustav…”

Disse Georg sbadigliando.

“anche per me è un piacere conoscerti ragazzina…” la avvicinò a se parlandole all’orecchio “stai attenta però, perché sei davvero molto bella…”

“^^ ehm…ok Giorgio…” si allontanò da lui e gli fece una linguaccia.

“buon riposo!”

“grazie bella!”

Tom fulminò con lo sguardo l’amico e poi riportò l’attenzione su Christy.

“beh…siamo rimasti soli…”

Bill, che era accanto a loro, si schiarì la voce.

Poi proferì parola.

“ehm, veramente Tomi, ci sono anche io…”

“ah…già…”

Gli occhi del chitarrista d’improvviso diventarono luccicanti, come quando ti viene in mente un’idea degna di un genio.

“sai fratellino…ho sentito dire, non so poi se è vero, che qui, in questo albergo, c’è un negozio che vende tantissima roba tipo quelle cianfrusaglie che porti tu…solo pezzi unici eh, veramente belli…”

“nuuuuuuuuuu, davvero?!?!”

“sisi Bibi…”

*buahahahahah*

Christy guardava la scena divertita.

Sapeva che Tom stava mentendo a suo fratello perché voleva restare solo con lei…

“uuuuuuh che bello *_* dove dove?!?!”

“penso da quella parte dell’albergo…”

“fammi uno squillo alle 5 quando dobbiamo andare…io sarò impegnato tutto il pomeriggio.”

Detto questo si mise a correre verso il posto indicato dal fratello.

“E’ STATO UN PIACERE CONOSCERTI RAGAZZAAA…”

Disse mentre correva.

“ANCHE PER ME…!”

Rispose in tono Christy.

Tom, vedendo il fratello dileguarsi, si avvicinò ad occhi verdi, come la chiamava lui…

Era pericolosamente vicino…

Le cinse un fianco con il braccio destro.

“ti va…ti va di andare nella mia stanza?”

Christy non riusciva a non guardare quelle maledette labbra sensuali.

Quel piercing che la faceva impazzire a solo un soffio di distanza.

Ma, fortunatamente, riuscì a mantenere il controllo.

“si ma, tanto per curiosità, andiamo nella tua stanza per fare cosa?”

Il chitarrista rileccò nuovamente quel pezzo di acciaio.

“io un’idea ce l’avrei…ma non penso combaci con la tua, quindi…decidi tu.”

*oooh Tom, eccome se combacia con la mia…mamma mia…*

“già…preferirei guardare un po’ di tv…”

“oh, per me va benissimo…”

Detto questo la prese per mano e la portò dritta in camera sua.

Nel frattempo, Georg, che non era ancora entrato nella sua stanza, vide Tom e Christy sorridere mentre stavano aprendo la porta…

Sorrise di rimando anche lui, capendo le intenzioni dell’amico…

Christy si accorse della sua presenza e, alzandogli il dito medio, scosse la testa in segno di negazione.

Georg le fece segno di limonamento con la bocca ed entrò in camera.

Così fecero anche i due ragazzi.

“wow che stanza…”

Christy si guardava intorno sbalordita…

“già, è molto spaziosa…”

“somiglia molto alla mia…”

“quella del tuo hotel dici?”

“si si, quella di casa è un po’ più grande e inoltre molto diversa da questa…”

“presumo allora che tu abbia una casa abbastanza spaziosa…”

“oh, beh…si, è un bel po’ grande, ma molto vuota…”

“capisco…”

Tom, con i suoi modi come sempre molto fini, si tuffò nel letto prendendo il telecomando e accendendo la tv.

Fece un po’ di zapping e poi sbuffò come suo solito.

“non c’è proprio un bel cazzo in tv…”

“guardiamo un dvd!” propose Christy.

“si, buona idea…” lo sguardo di Tom si fece stranamente…strano.

“uhm…vediamo…” la ragazza rovistava tra i cd sparsi per la camera del rasta.

Messa in ginocchio, guardava i titoli dei film per vedere cosa potesse esserci di abbastanza carino da guardare insieme.

Tom, di tanto in tanto, piegava la testa per osservare meglio la posizione di Christy e, quando era di suo gradimento, ovviamente leccava il suo piercing.

*mmmh mamma…che culo che ha…*

“ecco! Trovato!”

La sua voce squillante lo vece sobbalzare.

“guardiamo Mr e Mrs Smith…ti va?”

“hihi…si, molto…”

“bene! ^_^”

Christy mise il dvd nel lettore e si sedette nel letto con Tom aspettando che iniziasse il tanto atteso film.

Tom ridacchiava di gusto, ma la ragazza non riusciva a capire il perché.

Ancora per poco.

 

°aaaah yeaaaah…fuck me all…oooooh yeeessss, yessss, YESSSSS!°

°ouh Baby, you’re so fucking perfect…mmmmmh yeah…ooooooh YEAAAAAH!°

°oh my god, oh yeah, oh yeah…HONEY FUCK ME…AAAAAAAH!”

 

*uno dei miei film preferiti…:D*

 

“…O_O…”

“^_^”

“Tom ma…ma questo è un porno!”

“oooh si…e che porno…”

“Tom!”

La ragazza cominciava a dare schiaffi sul braccio del rasta, che si proteggeva come meglio poteva ridendosela sommessamente.

“potevi dirmelo che non era QUEL film!”

“ahahah ma tu dovevi immaginartelo che nella stanza del sexgott non possono esserci altro che questo genere di film!”

“ma dai! Che ne potevo sapere io?!?!?”

“dai ormai guardiamolo…è davvero un bel film d’autore!”

“ma noooo! Tom, che schifo!”

“ma non è vero…sono cose naturali!”

“ma dai! Questo ti serve nelle notti che passi da solo, vero?”

Stavolta era Christy che rideva di gusto.

“il sexgott non ne passa notti in bianco, cara…”

“si certo…scommetto che la maggior parte delle serate le passi “giocando di mano”…non è vero?!?”

“come prego??”

“ahahah hai capito bene Kaulitz, altrimenti non ti servirebbero questi film…”

“ah, adesso me la paghi ragazzina…

Per tua informazione, quei film mi servono per stimolare una troi…ehm…dolce fanciulla quando me la porto in camera…

Non sai come godono poi…”

“certo, l’importante è crederci!”

Christy si alzò e si mise in piedi nell’enorme letto di quella stanza.

“adesso ti faccio vedere come “gioco di mano” io…”

Tom balzò giù dal letto e, prendendo la ragazza, se la mise in spalla e la buttò nuovamente sul morbido materasso, cominciando a farle il solletico.

“nooo di nuovo noooo…ahahah…Tom…aaaaah!”

“shhh non urlare, che qui accanto c’è Gustav e potrebbe pensare male…”

“e tu…ahahahah…smetti…ahahahah…smettila di fa…ahahah…farmi il soll…ahahah…solletico!”

“solo se mi chiedi scusa tesoro!”

“no…mai!”

“ah allora continuo…tanto il tempo c’è!”

“no ahahahah…ti, ti pre…ahahahah…prego!!”

“come si dice?!”

“o-ok eheheheh, sc-scusa Tom…Tomi! Ahahahah!”

“benissimo…che bello sentirlo dire!”

“ad-adesso ahahahah lasciami…ahahah…dai!”

Tom mollò la presa dai fianchi della ragazza, che cominciò a respirare regolarmente e si asciugò le lacrime che le scendevano giù per il viso.

Christy gli tirò un ceffone e gli sorrise.

“ma sei pazza?!? Mamma che male… :cry: “

“così impari ad uccidermi di solletico ogni volta.”

Vedeva Tom che si accarezzava la guancia energicamente.

“dio, che dolore…”

“aspetta che ora passa…”

Christy tolse delicatamente la mano del chitarrista dalla guancia, mentre lui la guardava tra lo stupito e il felice, e posò leggermente le sue labbra sul viso del rasta…

Un tenero bacio che durò un’eternità.

Tom chiuse gli occhi e mise le sue mani sui fianchi di Christy, che accarezzava i capelli del rasta…

Stava per spostare le sue labbra verso quelle del chitarrista quando…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5° ***


Mia FanFiction

“Tom, sei uno stronzo! Apri subito la porta!”

Tom e Christy si stavano ancora guardando intensamente negli occhi, ancora assaporavano quegl’attimi di pura dolcezza che avevano vissuto prima che “qualcuno” bussasse alla loro porta…

“so che sei lì! Adesso apri, IMMEDIATAMENTE!”

“sto…sto arrivando” sussurrò il gemello.

Si staccò mal volentieri dai fianchi della ragazza, che si maledisse in tutte le lingue che conosceva per quello che stava facendo…

“dimmi caro fratellino” disse poggiato allo stipite della porta.

Bill curvò le labbra portandosi le mani ai fianchi e successivamente lo squadrò dalla testa ai piedi.

“non c’è un negozio di bigiotteria particolare qui, vero fratellino?”

“ehm…no?”

“NO CHE NON C’E’, MI HAI FATTO FARE DUE VOLTE, E DICO DUE VOLTE, IL GIRO DELL’ALBERGO, CON FIGURE DI MERDA CHE NEMMENO TI IMMAGINI!”

“ehm…scusa??”

“no che non ti scuso Tomi, almeno potevi dirmelo che volevi restare solo con lei…che poi, a quanto vedo, non hai concluso un bel niente U_U”

“e come fai ad esserne certo?”

“sei ancora tutto vestito U_U”

“beh, se non avessi bussato prima che magari iniziasse qualcosa tra noi due…” si girò verso Christy che guardava la tv e le sorrise nervosamente, per rigirarsi successivamente verso il gemello “…probabilmente le nostre urla le avrebbero sentite tutto l’albergo!”

“senti, CARO, se ogni volta, per fare qualcosa, devi sempre mentirmi, non è colpa MIA…”

“ma dai, te la prendi troppo così, era solo uno scherzetto innocente!”

“più che innocente direi DEFICIENTE, come la persona che l’ha fatto, d’altronde U_U”

Tom sorrideva mentre Bill aveva uno sguardo alquanto omicida diretto al fratello.

“la cosa peggiore è, che ho cominciato a girare per l’hotel e, non trovandolo, mi sono messo a chiedere a tutte le cameriere e le persone che lavoravano lì dove fosse un certo “negozietto” accennatomi dal mio fratellino…ovviamente la gente stava cominciando a prendere BILL KAULITZ per pazzo visto che non esiste nessuno negozio qui, il che avrebbe influito negativamente anche su di te U.U CARO…”

“ok ok ho capito…mi scuso con mio fratello che non sa stare agli scherzi…”

“adesso non prendermi a batticulo però!”

“va bene, hai finito di urlarmi contro?”

“adesso si U_U”

“finalmente!

Ciao allora!”

Detto questo gli chiuse la porta in faccia, lasciandolo a bocca aperta.

“Tom! Si può sapere perché hai chiuso questa dannatissima porta adesso?!?”

“perché devo prepararmi visto che sono già le 5 meno dieci…”

“oh merda…cazzo…porca troi…”

“sbrigati invece di bestemmiare stupido!”

“si si vado subito in camera…”

Tom sbuffò per essersi liberato di una così petulante parentela e camminò moooolto sicuro di se verso Christy, intenta a seguire un programma di moda alla tv seduta sulla soffice moquette della stanza.

“ehy bellissima, fra poco dovremm…”

“shhhhhh che parlano di quello che si porterà questo inverno…”

“si ma sono già le cinque meno…”

“ho detto silenzio!”

“scusami tanto allora…”

*uff, oggi tutti scontrosi…mamma mia…*

Tom si concentrò, fece un gran respiro e poi disse…

“sochenonmiascolteraimadevodirtichefra5minutidobbiamoandare!”

Christy distolse per un attimo gli occhi dallo schermo e guardò Tom.

“cosa???”

“preparati che dobbiamo andare…finalmente mi ascolti!”

“io ti ascolto sempre U_U”

“certo, soprattutto quando devi mandarmi a quel paese…”

“si va beh, andiamo?”

“sei già pronta O_O?”

“perché…dovrei cambiarmi??”

“no, cioè…li hanno tutto…”

“e quindi?”

“ehm, niente, stai benissimo anche così…”

“beh, 1 e 76 di curve perfette…”

Si atteggiava muovendo i fianchi e passando le proprie mani sul suo corpo.

Tom nel frattempo si leccava il piercing e si sfregava le mani immaginandola in un completino intimo degno delle modelle di Victoria’s Secrets.

E la cosa gli piaceva non poco.

“allora possiamo scendere bambola…”

“se la smetti di fissarmi le tette si.”

“scusa, riflesso incondizionato.”

“sssse…”

Uscirono dalla stanza e scesero nella hall.

Fin’ora con loro, c’erano solo Georg e Gustav.

Ovviamente i più ritardatari erano David e Bill.

Soprattutto Bill.

Dopo che Christy ebbe chiacchierato per un po’ con Georg, che nel frattempo la corteggiava, ecco presentarsi il manager, che si scusò per la fretta trascinando tutti fuori, senza accorgersi, però, che mancava Bill e con loro c’era una new entry.

“scusa David…ehyyyyy parlo con te!”

“che vuoi Tom? Non vedi che siamo in ritardo?”

“cioè sei cieco o cosa?”

“perché sarei cieco?”

“manca Biiiill!” continuò Gustav.

“…e inoltre abbiamo una ragazza che parteciperà agli scatti con noi u.u”

Proferì poi Georg.

“cosa? E chi? È già la? La conoscete per caso?”

“lo dico io che sei totalmente cieco” disse con stizza Tom.

“ehm…piacere di conoscerla signor Jost…”

“ah, oh, si, ciao.”

“-.-“ “

“ma, ma, ma così si accolgono gli ospiti, David?!?”

Borbottò Gustav.

“si, cioè no, ma dove cazzo è Bill??”

“bell’indifferenza…”

“scusate scusate scusate…ecco la staaaar!”

Bill correva verso di loro mettendosi il solito giubbotto di pelle alla moda.

“senti, idiota, per colpa tua stiamo portando mezz’ora di ritardo.”

“ma dovevo rifarmi le unghie!”

“sei sempre il solito…”

Tom lo guardò scuotendo la testa e David lo mandò direttamente a quel paese con un cenno della mano.

“dai, saliamo in macchina che è già tardissimo e Gabrielle sarà incazzato nero.”

“ho voglia di conoscere questo famosissimo Gabrielle di cui parlate tutti…”

“beh, ci credo, è il fotografo più grande…” Bill portò ora la mano destra in alto come segno di ammirazione “…e più famoso…” e ora la sinistra “di tutta la Germania!” sorrise e poi fece un urletto degno di una cantante di lirica “yeah!”

“T_T

Sto cominciando ad odiare mio fratello…”

“andiamo và…”

Entrarono tutti nella limousine, che li portò direttamente allo studio.

Christy era nervosa, non era più…abituata a quel genere di sfarzo.

Dopo dieci minuti arrivarono in un palazzo…tutto bianco.

*wow…* pensò Christy.

Bill iniziò a battere le mani dalla gioia, suscitando in Christy un bel po’ di divertimento.

Entrarono tutti insieme con passo sicuro, solo la ragazza era titubante.

“amoooooooooove cavo! Tesovo come stai?” disse a Bill abbracciandolo.

*era prevedibile avesse la erre moscia, tsk!*

“ciao Gabry! Sto una meraviglia…tu?”

“anche io amove mio bellissimo, ma pev favove, non chiamavmi Gabvy che mi suona tvoppo mascolino.”

“scusa Gabrielle :D”

“ciao Gabrielle!”

“ooouuuh ciao Tomi…sempve il solito belloccio eh?! Complimenti pev le foto che ho visto in costume a Los Angeles!”

“grazie amico…ehm…amica…ehm…Gabrielle!”

“di niente gioia!

Ciao anche a voi Gustav e Geovg, non vedo nessun cambiamento in voi…no, no, aspetta, Gustav, cavo, hai messo su un po’ di pancetta! Dovvesti fave un po’ di movimento…la bicicletta non basta!”

“ma lui è quello che si muove più di tutti noi!”

“tu Bill non pavlave che sei il più magvo di tutti…quella pancetta dovvesti avvela tu!”

Poi il suo sguardo da interlocutore si spostò su di me.

“e chi abbiamo qui?! Chi è questa bellissima vagazza? È una nuova conquista di Tomi cavo??”

Lo guardò e gli fece l’occhiolino.

Tom sorrise schifato e si concentrò su di me.

“no, veramente è una mia amica…sai, faceva la modella…”

“in effetti ha davvevo tutte le cavattevistiche che ha una modella di tutto vispetto…”

“volevamo, ehm… volevo chiederti se poteva posare con noi oggi…per dare un tocco di originalità al servizio, che ne pensi?”

“penso che sei un genio Tomi! Adesso metto subito al lavovo la tvuccatvice e la pavvucchieva e la stilista e…”

“no no aspetti, cioè, come mi dovrebbe conciare??”

“ooooh tesovo stai tranquilla che ci pensa zio Gabvielle a te…”

“non te ne pentirai, bella…” le disse Bill mentre si dirigeva verso la stanza-guardaroba per scegliere i vestiti da indossare quel giorno.

“seguimi mevavigliosa Chvisty”

“ehm…ok…se proprio devo…”

Tom le sorrise, il che non la rassicurò per niente, e Gabrielle la trascinò con se verso quella stanza che lui chiamava “stanza delle magie”.

Mentre i ragazzi tranne Bill, che si stava preparando, erano ansiosi di vederla uscire diversa dal solito, Gabrielle usciva ed entrava da quella stanza ripetendo sempre le stesse parole “oh mon die, è una mevaviglia, assolutamente pevfetta!”

Un’ora dopo, quando tutti stavano quasi per addormentarsi, ecco spalancarsi le porte di quella stanza:

Tom per poco non sveniva e stava allagando tutta la stanza con la sua saliva.

Georg era rimasto a bocca aperta e si toccava continuamente il pacco che stava sull’attenti.

Gustav aveva un’espressione indifferente, ma era chiaro che non lo era per niente.

“allora? Come sto?”

Indossava un completo intimo nero in pizzo, delle coulotte trasparenti ricamate le fasciavano il sedere perfetto, il reggiseno, anch’esso con pizzo e merletti, aveva una piccola croce gioiello al centro, impossibile da passare inosservata.

Ai piedi portava dei stivali neri di cuoio, lunghi fin sopra il ginocchio.

Bracciali e collane argentate le coprivano i polsi e il collo.

Una in particolare era molto bella: una lunga catena che alla fine terminava con un enorme ciondolo a forma di teschio tutto ricoperto di brillanti.

Era lunga fino all’ombelico, dove si trovava un piercing.

I capelli erano stranamente ondulati, e le ricadevano lunghi sulle spalle lisce e morbide.

Il trucco era perfetto: nero e argento per gli occhi, rosso acceso per le labbra.

“oh mamma…sei, sei una favola…meravigliosa…fantastica…”

Disse Tom deglutendo pesantemente.

“ovviamente tutto mevito mio cavissimi vagazzi…”

“sempre il solito modesto tu!” ribadì Georg mentre gli stiravano i capelli.

In quell’istante Bill uscì dalla stanza-guardaroba.

Appena vide Christy fu un colpo al cuore, una delle più belle ragazze che avesse mai visto in vita sua.

“oh merda” esclamò con stupore il cantante.

“grazie Bill, anche tu stai molto bene!”

“oh cazzo”

“ok basta Bill ^^” “

“oh porca putt…”

“Bill non essere maleducato però!”

Risvegliatosi dalla momentanea trance, si posizionò sul luogo dove avrebbero fatto gli scatti con il resto del gruppo, perché prima toccava a loro lavorare.

“tesovo fva poco è il tuo tuvno.”

“come dovrò farle le foto?”

“allova: la posizione te la divò in un secondo momento, pev quanto viguavda il tuo compagno di scatti, dovvai pvima fave degli scatti con tutto il gvuppo, poi altvi scatti da sola e infine qualcuno con ogni singolo TH…capito no?”

“si si, non preoccuparti, sarò la tua musa!”

“ooouh è questo che vogliono sentive le mie pveziose ovecchie!”

Dopo una quindicina di minuti finalmente era l’ora di far vedere a tutti di cosa Christy era capace.

“vagazzi no, voi vimanete lì che pvima dovete fave qualche foto tutti con lei”

“ah ok…”

“tu, gioia, vai la e mettiti davanti a lovo, in ginocchio…bene così…”

Ripeteva Gabrielle osservando il lavoro della ragazza.

“la mano destva sul fianco sinistvo di Bill…pevvvvvfetto!

L’altva mano, la sinistva, sul fianco destvo di Tom, così!”

Era molto perspicace la ragazza.

“ecco, bvava, la testa poggiala su Geovg, sull’inguine di Geovg…”

“così??”

“si tesovo…inclinala più vevso sinistra e piega il mento in alto…”

“…”

“così! Ottimo!

Sovvidi!

Pevvvfetto! Sei fantastica…!

Adesso covicati su un fianco…

E voi abbassatevi e poggiate le mani su di lei…

Tom, non sulla tetta pevò!

Ecco…testa in alto…

Così!

Bravissima gioia!

Siii, adovo quello sguavdo penetvante così sexy!

Ok! Con voi abbiamo finito! Toglietevi da lì adesso U_U”

Il gruppo si sposto per sedersi sui divanetti ed ammirare il resto del lavoro di Christy.

“allova, vediamo se ne sei capace, mia musa: vedi quel letto con quella chitavva fucsia e nera sopva? Mettiti sopva esso, ecco bvava…

Togli il veggiseno…”

“ehm…cosa?”

“togli il veggiseno ho detto, tesovo U_U”

“devo…devo proprio?”

“si U_U”

“SI!” urlò Tom.

“tu sta zitto!” risposero all’unisono Gabrielle e Christy.

“o…ok…”

La ragazza si tolse il reggiseno coprendosi però con le braccia.

“oh santo cielo…non so te, fratellino, ma io mi sto eccitando solo a guardarla…” sussurrò Tom a Bill.

“s…si…anche…anche io mi sto leggermente arrapando…” rispose con lo stesso tono il gemello.

“dai pantaloni non si direbbe leggermente…sarebbe meglio che ti coprissi…” ridacchiò Tom parlando a bassa voce.

“oooopsss…cazzo…” Bill mise le sue mani sui jeans per coprirsi.

“tesovo hai un seno pevfetto…è vifatto?”

“no no, tutto mio, tutto vero U_U”

“mai visto niente di simile…così votondo…è unico gioia!”

“grazie! ^_^”

“ok vitovniamo agli scatti adesso: pvendi la chitavva e metti la tastieva sul seno sinistvo, pev copvivlo, e col bvaccio copviti il seno destvo, pevò devi badave al fatto che la copevtuva combaci pevfettamente con una nota da fave sul manico…capisci?”

“si ma…di chitarra non capisco niente…”

“ti aiuto IO Christy!” si pronunciò Tom, alzandosi bruscamente dal comodo divanetto.

Si avvicinò alla ragazza, erano troppo vicini, gli prese le dita posizionandogliele in un DO…

Le accarezzò il braccio guardandola negli occhi, mentre con le dita si avvicinava sempre più al turgido seno…

La voce di Gabrielle li riportò alla realtà.

“ok, così va benissimo, gvazie Tomi U_U”

“s-si, io vado –deglutì- vado a sedermi…”

Malvolentieri si allontanò dalla ragazza ritornando al suo posto.

Un’altra serie di scatti ben riusciti resero Gabrielle una pasqua.

“tesovo…sei una cosa fantastica, sublime, eccezionale!

Puoi vimettevti il veggiseno adesso U_U”

“s-si…”

Si rivestì con quel poco che si era tolta e passò agli scatti con i singoli TH.

“allova, facciamo pvima quelli con Gustav…”

“con…con me?!”

“si si ovsetto vai da lei u.u”

“o-ok.”

“ben fatto. Adesso posizionati dietvo di lei, allavga un po’ le gambe, così bvavo, pvendi le bacchette in mano incvociando le bvaccia sui fianchi di codesta mevaviglia e con le bacchette bada a fovmave una X”

“co…sì?”

“si esattamente u_u”

“ok.”

“la testa…ecco…più vevso sinistva, coooosì, e tu tesovo, allavga le bvacciae piega il volto vevso il suo come se stessi pev baciavlo…”

“bocca aperta da assatanata o chiusa da santarellina?”

“apevta apevta!

Così pevfetto.”

Cominciò a scattare ripetendo sempre la parola sublime (di certo non per Gustav) e poi lo fece ritornare al suo posto chiamando Georg.

Anche con lui gli scatti procedettero bene, erano entrambi portati per questo lavoro.

Ma adesso veniva il bello.

“Tooomi, tocca a te cavo u.u”

“si finalmente!”

Si avvicinò alla ragazza velocemente attendendo con ansia le istruzioni che Gabrielle gli avrebbe dato.

“tutti nel letto. Immediatamente u_u”

“come scusa?” chiese stupita Christy.

“yesssssssss!” sussurrò Tom.

“si, tutti e due nel letto, dai su su, fovza u_u”

“ehm…sicuro?”

“sicuvissimo U_U”

“e perché sul letto?”

“e che palle quante domande! Lascialo fare…”

*buahahahah evvai!*

“certo tanto a te conviene”

“perché a te no?!” gli disse strizzandole l’occhio.

“eh…U_U” la tentazione di mentire era tanta, ma Christy non riuscì a mentirgli dicendo di no, quindi si limitò ad essere indifferente.

“basta punzecchiavvi, mettetevi sul letto adesso, vi divò io le posizioni…”

“mmmh…le posizioni…” ribadì leccandosi il piercing.

“Tom, le posizioni per la foto, tsk…”

“distruttrice di sogni che non sei altro…T^T”

“:D dai andiamo prima che Gabrielle diventa una bestia…”

“vi ho sentito vagazzi…”

“scusa ^^” “

“benissimo, ci siete?”

“si si” risposero insieme.

“adesso tu Tomi, covicati appoggiando la schiena allo schienale del letto…”

“così va bene?”

“cevca di esseve più natuvale…”

“ok…”

“benissimo, quella faccia da duvo è pevfetta, più sensuale con lo sguavdo, su…”

“ok…-.-“

“e io che dovrei fare?”

“tu tesovo mettiti a cavalcioni su di lui guavdandogli gli addominali…”

*ooooh si*

“tutti qui?”

“beh, con la mano sinistva fai finta di sbottonave i suoi pantaloni, e tu Tomi, metti una mano sul suo fondoschiena…quasi vicino al sedeve…e guavda la fotocameva…”

“oddio ma per una foto quasi facciamo sesso…”

“non sarebbe una cattiva idea…”

Gabrielle aveva uno strano sorriso sul viso.

Molto strano.

“bene, adesso una sevie di scatti dove Tom è senza maglietta e tu senza veggiseno.”

“c-come?? Nudi??”

“no, Tom ti copvivà col le mani il seno…”

“ma…ma…ma…O_O…”

“ma è fantastico!! Gabrielle…ti ho mai detto che sei assolutamente geniale?!?”

“beh, gvazie gvazie u.u”

“cosa?!? Ma siamo impazziti?!?”

Le urla di Bill si sentivano per tutta la stanza.

“perché lui sempre le cose migliori?!?”

“tesovo non uvlave così che ogni volta ti spuntano cevte vughe…oh mon die…”

Bill si sedette sbuffando sul divanetto e incrociando le braccia come un bambino capriccioso.

“ma insomma! Qua l’unica che ci va di mezzo sono io!”

“tesovo non lamentavti, le foto vevvanno una mevaviglia…*_*”

“ok, ma sbrighiamoci a farlo. Uff”

*evvai evvai evvai evvai evvai evvai!*

Tom le sganciò delicatamente il reggiseno e, mentre lei si stava coprendo, si tolse la maglietta.

Aveva un incredibile voglia di baciarla…

Le fece togliere le braccia mettendo le sue mani sui suoi seni.

Christy a quel tocco sentì un brivido.

Gabrielle le ordinò di chiudere gli occhi, come se stessero facendo sesso e lei stesse godendo…e stranamente, le venne tutto più che naturale…

Entrambi in ginocchio, Tom dietro di lei, la schiena della ragazza poggiata al petto perfetto del rasta…

La testa di Christy piegata di tanto in tanto indietro, e Tom che avvicinava le sue labbra a quelle della modella, senza mai baciarsi…

Ma quei leggeri tocchi, quello sfiorarsi, creava in loro delle strane reazioni…

Allo STOP urlato di Gabrielle, entrambi dovettero vestirsi e Tom ritornare alla sua postazione, per lasciare spazio al fratello.

Bill, tutto eccitato, si avvicinò a Gabrielle per chiedergli se poteva “mettere in pratica” una sua idea per gli scatti.

Christy era molto agitata: non sapeva cosa sarebbe successo col cantante dei TH, di solito a lui toccavano le foto migliori nelle pose migliori.

“allova gioia, stavolta ha deciso Bill come fave le foto, e visto che le sue idee sono sempve geniale ho natuvalmente appvovato, quindi non avev pauva e segui tutto quello che ti dice. u.u”

“ehm…certo…”

Bill si avvicinò a lei guardandole le labbra.

Tutto le parve strano in quel momento.

Era come ipnotizzata da quel ragazzo.

I suoi movimenti agili e dolci, come quelli di un felino, lo rendevano incantevole.

Decise di concentrarsi solo ed esclusivamente al servizio, che sarebbe stato distribuito su tutti i giornali e anche su internet.

Non poteva e non doveva sbagliare, doveva essere perfetta, come lo era sempre stato.

“adesso ti dico come dobbiamo metterci…”

“O_O in che senso scusa?!?”

“per fare le foto…che altro sennò??”

“ah, giusto…giusto…”

Quel ragazzo la mandava in tilt, e di certo non era una buona cosa.

Bill la spinse al muro e fece pressione contro di lei.

Con la mano destra le prese la gamba, accarezzandogliela fino ad arrivare alla fine della coscia…

Christy era spaventata inizialmente, poi si lasciò andare a quelle mani tanto esperte.

Tom, intanto, bolliva di rabbia sulla poltroncina, mordendosi le unghie per il nervosismo e guardando il fratello con sguardo assassino.

Con la mano sinistra Bill le prese l’altra mano, portandola in alto e poggiandola alla parete, mentre lei utilizzava la destra per accarezzargli i capelli e il collo.

Christy, intenta a guardare la fotocamera, lasciava che Bill venisse fotografato mentre le baciava il collo.

Ogni tanto ai baci alternava qualche sguardo anche lui all’obbiettivo: Gabrielle non poteva essere altro che soddisfatto delle sue “muse”, come le chiamava lui.

Christy, da brava modella, ora era seria e sexy e ora rideva, per rendere più dinamici gli scatti e per non farli sembrare un susseguirsi di foto e pose monotone.

L’ultima foto la fecero guancia contro guancia, entrambi col sorriso sulle labbra, entrambi in quelle posizioni tanto sensuali da far sembrare il set quello di un film porno.

“finalmente abbiamo finito tesovi! Siete stati fantasticamente mevavigliosi!

E tu, Chvisty, vevvai chiamata più spesso…sei un vevo talento, una bomba pev l’obbiettivo!”

“grazie Gabrielle ^_^ a tua disposizione, quando vuoi!”

“ciao Gabrielle, è stato un piacere rivederti!”

“ciao amove, e cuva quelle meches che si stanno sbiadendo…”

Le guardò e cambiò il sorriso con una smorfia schifata.

Bill iniziò a ridere, pensando che infondo il loro fotografo preferito non era cambiato di una virgola.

Salutarono tutti calorosamente quella…donna e uscirono fuori dal palazzo, stanchi ma soddisfatti.

Bill era intento a parlare con Georg, allora Tom si avvicinò a Christy, che nel frattempo camminava sola dietro gli altri, molto pensierosa.

“le foto sono venute davvero bene, hai visto?”

“già…”

“che c’è? Perché sei così assente?”

“no, niente…pensavo…”

“a cosa?”

“non è il momento di dirtelo Kaulitz…per ora sono confusa io, quindi pensa…”

“uhm…beh, se lo dici tu…”

“sono contenta che mi capisci :)”

“^_^ sono contento di capirti!”

Un lungo momento di silenzio spezzò il loro discorso.

Stavano per arrivare alla macchina che li avrebbe riportati in hotel, dove avrebbero riposato almeno un po’.

Tom la guardava pensare: era attratto da quella ragazza, per lui era come una calamita, non poteva fare a meno di lei e delle sua presenza ormai.

Christy, nel frattempo, pensava al perché fare quelle foto con Bill le avesse provocato una tale reazione.

Non capiva proprio perché mentre era con lui un istinto irrefrenabile di baciarlo si impossessava di lei.

Il cantante pareva tanto tranquillo…come se per lui i servizi così fossero normali.

“comunque hai ragione…”

“uh…eh? Per cosa?”

“beh, non sono finte, hai pienamente ragione!”

“oh Tom! Sempre il solito!”

“ :D è un complimento per me!”

“certo bello! Solo che dovresti cercare di essere più dolce di tanto in tanto…”

“ah allora aspetta: quel tuo turgido seno che pensavo fosse opera di un qualche scultore in realtà si è rivelato tutta una suggestiva verità. Scuse infinite quanto il cielo per non averti creduto prima, mia principessa dalle…dal…dalle tette enormi! Com’era?!?!”

“beh…^^”…all’inizio sei andato bene, poi con la parola tette hai rovinato tutto!”

“eeeeh si, devo ancora imparare molto U_U”

“ :lol: andiamo in albergo che è meglio…”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Salve ragazze! Questo è un "capitolo" dedicato esclusivamente ai ringraziamenti che non ho fatto in precedenza, e per la quale mi scuso infinitamente!

Vorrei dire, innanzitutto, che sono davvero felice che vi piaccia questa storia, volevo proprio inserirvi un pò di tutto: amore, dolcezza, tristezza, comicità, passione...

Più andrà avanti, più si farà intrigante ed interessante!

Se solo sapeste le idee che ho in mente...muahahahah XDXD

Ci emme cu, adesso passo ai ringraziamenti singoli:

Angeli Neri: sono davvero felicissima che la mia storia ti piaccia, che ti abbia colpito così! Ti ringrazio tantissimo dei commenti e dei complimenti...hai perfettamente ragione Christy è tanto confusa ma con l'evolversi delle vicende vedrai cosa succederà ;) Grazie mille ancora! Un felice anno nuovo anche a te, spero tu abbia passato un Natale felice e sereno! Un Bacione <3

TomSimo: Grazie anche a te del commento, come ho già detto, Christy è sia colpita dal fascino di Tom, sia dalla dolcezza di Bill, e non sa minimamente fare chiarezza nella sua mente...almeno adesso! Vedrai poi quello che succederà...Tantissimi auguri di Buone Feste!

MartinaTH4e: Sono contentissima che la mia storia piaccia anche a te, davvero! Continuerò e metterò un altro capitolo quando sarò soddisfatta della quantità dei commenti XD Buone Feste, ti auguro un felice Anno Nuovo! Baciiii <3

SmallPunkRock: Grazie infinite anche a te! Diciamo che volevo proprio questo: che il lettore si immedesimasse nella protagonista, che riuscisse a capire ogni sua emozione, ogni suo sentimento, e spero di esserci riuscita non solo con te! Tantissimi auguri anche a te =)

Un ringraziamento, anche se non nello specifico, va anche a:

Babakaulitz,

Volturina,

Pazzerella_92,

Uhuhuhuhu,

Fashion_Girl,

Gemellina89,

Alexgirl,

Pandina_Kaulitz,

Jolly24,

Shari92.

Auguro a tutte un Buon Anno e delle ottime Feste da passare in allegria e serenità!

Grazie ancora e...al prossimo Capitolo!

Baci, la vostra Rossana <3

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Capitolo 6
*** 6° capitolo ***


Mia FanFiction

 

Arrivarono in hotel, stanchi ma soddisfatti.

Christy, dopo tutto quel lavoro, aveva decisamente bisogno di fare un bagno rigeneratore e stendersi a letto quanto meno per trenta minuti.

Si rivolse al resto del gruppo con suo solito sorrisino, mentre gli altri stavano salendo le scale per andare ognuno nelle proprie camere a riposare.

“sentite, io sono proprio stanca quindi…e poi non vorrei disturbare…”

“ma tu non disturbi U_U”

“beh, no, però ho bisogno di farmi un bagno e di fare un sonnellino…”

“potresti farlo anche nella mia stanza, il bagno…”

“eh dai Tom!” disse scocciato Bill.

“non penso mi convenga fare un bagno, nuda, nella stanza del sexgott.”

“oooh eccome se ti conviene, io sarei sicuramente felice!”

“ah ma questo proprio non lo mettevo in dubbio, caro ^_^”

“dai Tom, se deve andare lasciala andare, tanto questa sera ci rivedremo giusto?”

“si, certo Bill, io di sicuro tutta sola a Magdenburgo non ci sto!”

“perfetto, quindi ci vediamo più tardi bella :)”

“ok ^_^”

Gustav e Georg la salutarono con due baci sulle guancie e si avviarono verso l’ascensore, seguiti da David, come al solito intento a parlare al cellulare.

Tom le stampò un bacio sulla fronte, un dolcissimo bacio che fece arrossire sia Christy che lui, non abituato a tanta tenerezza.

Corse in modo impacciato verso gli amici, che stavano per salire.

Bill rimase qualche minuto in più con la ragazza.

“volevo…volevo solo dirti che oggi, al servizio, sei stata eccezionale, non hai avuto pudore a fare quella foto con me, se fossi stata un’altra avresti arrossito sicuramente”

“si, beh, non è la prima volta che faccio foto del genere, ma, devo confessarti, che con te ho provato un po’ di vergogna, in fondo…sei sempre Bill Kaulitz, il cantante della mia band preferita!”

“ooooh questo mi lusinga molto!”

“^_^”

“e, un’altra cosa permettimi di dirti, prima che vado in stanza…” Bill si avvicinò a Christy “il tuo corpo…” le poggiò una mano sulla spalla accarezzandogliela “il tuo corpo è un tempio, mai visto niente di più perfetto, nonostante sia stato insieme a ragazze molto belle, nessuna ti supera, nessuna.”

Ormai la ragazza era sul punto di morire, ogni volta che Bill la toccava o solo provava a parlarle in modo “ravvicinato”, lei diventava di un rosso acceso impossibile da nascondere, e che risaltava soprattutto col suo tipo di pelle, molto chiara.

Christy piantò i suoi profondi occhi verde mare in quelli di Bill, che le ispiravano tanta dolcezza, e gli sorrise, un sorriso che poteva far sciogliere anche i ghiacciai l’Antartide.

Bill tolse la sua mano dalla spalla della ragazza e la baciò, un bacio semplice e casto sulle labbra, un bacio che, pur essendo semplice, la fece avvampare, contagiando anche lo stesso Bill che aveva compiuto l’azione.

Si staccarono dopo una manciata di secondi, entrambi ancora con gli occhi chiusi.

Christy era assorta nei suoi pensieri, mentre il cantante si avviava verso la sua stanza.

Si toccò le labbra ripensando a quel bacio, Bill era davvero dolce come i giornali lo descrivevano, ma in lui c’era una specie di fuoco, una fiamma, che aspettava solo di essere alimentata.

Christy se ne accorse da come il cantante le parlava, come cercava di sedurla con i suoi modi tanto femminili e la sua risata contagiosa.

Come riusciva a farla arrossire ogni volta che si avvicinava a lei per parlare in maniera più intima.

Adesso la ragazza era confusa, Tom era sempre stato unico per lei, infatuata di quel ragazzo da circa tre anni, quando cominciò ad ascoltare i Tokio Hotel per la prima volta, quando quel visetto angelico con i rasta la colpì dritta al cuore, facendo in modo di aiutarla a fantasticare su di lui, che un giorno si sarebbero incontrati vivendo un intensa storia d’amore.

Ma Bill…Bill non lo aveva mai messo allo stesso piano di Tom, non aveva mai pensato a lui come rubacuori, come seduttore…

Le era impossibile pensare che l’aveva appena baciata.

Anche se non era un bacio da film, è stato un contatto che le fece accelerare i battici cardiaci e le mandò in tilt il cervello, con un mucchio di pensieri in testa che non riusciva ad ordinare.

Si incamminò verso il suo hotel, pensando.

Pensando a…Bill? Tom? Nemmeno lei sapeva chi aveva la priorità nella sua mente.

A denti stretti camminava, lentamente.

Fuori era freddo, stava congelando.

Sperava che questo freddo pungente riuscisse a congelarle anche i pensieri ma, purtroppo per lei, erano caldi e vivi nella sua mente.

“cazzo, fa proprio freddo, mannaggia a me che mi sono messa sta maglietta scollata…”

“scusa, hai da accendere?”

Un ragazzo, sui 20 anni, si accosta a lei, fermandola.

“ehm…no, mi dispiace, ma non fumo”

Erano le 6 e mezza, ma già cominciava a calare il sole, e le strade diventavano buie…

“dai, so che ha un accendino in quella bella borsetta”

“no, ti ho detto di no!”

“e allora…dei soldi per comprarmelo li avrai…”

“senti, si può sapere che cazzo vuoi?!?”

Quel ragazzo si stava avvicinando sempre di più a Christy, che cominciava ad avere un po’ paura.

Si espose alla luce presente in strada, la ragazza vide che era un po’ male combinato, sicuramente si trattava di un drogato.

Più Christy cercava di allontanarsi, più quel tipo si avvicinava a lei.

Le prese la borsa, provando a strappargliela di mano, ma Christy fu più forte.

“lasciami! Lasciami ho detto!”

“vieni qua bambola…non ti farò del male…”

“aiuto…aiuto!”

Christy diede un calcio alla gamba dell’uomo, che cadde a terra, e così ne approfittò per scappare e dirigersi al suo hotel il più presto possibile.

Ma l’individuo si alzò e cominciò a rincorrerla, quando per strada Christy andò a sbattere contro un altro uomo vestito di nero…

“senta, mi deve…mi deve aiutare…anf…un…un uomo, mi sta, anf, inseguendo…”

“ma lei è la signorina Christy??”

“ehm…si…mi aiuti per favore…ma…come fa a conoscermi?

Aspetti…

Ma lei, lei è Saki!”

“si signorina, vedo che si ricorda di me…”

“cosa…cosa ci fa qui??”

“stavo per andare in hotel…ma, chi è che la sta inseguendo?”

“un…un uomo, sulla trentina, voleva dei soldi, la borsa, ma non gliel’ho data e…e così mi ha rincorso…e…”

“signorina si calmi, adesso ci sono io a proteggerla…”

“si ma io…io devo andare al mio hotel e poi al vostro e si farà buio…da sola…da sola non posso…ho paura…”

Una lacrima cominciò a scorrerle in volto.

“non si preoccupi, adesso ci sono io qui…facciamo che le lascio il mio numero e quando è pronta mi chiama e io vengo a prenderla, ok ^_^ ?”

“si ma…mi accompagnerebbe in hotel anche adesso?”

Disse la ragazza con fare dolce.

“certo! Come potrei farle un torto rifiutando? ^_^”

“grazie…è davvero molto gentile...”

“mi deve fare solo un piccolo piacere…”

“quale?”

“non deve piangere adesso, ci sono io a proteggerla!”

“o…ok, non piangerò!”

“bene! Adesso l’accompagno in albergo…aspetto una sua chiamata più tardi :)”

Continuarono a camminare finchè non arrivarono all’enorme albergo.

Saki salutò distaccatamente Christy, che entrò, sorrise al receptionista e salì nella sua stanza.

Chiuse a chiave per sicurezza, aveva molta paura quella sera.

Sbuffò, si spogliò ed entrò in vasca.

Vi rimase per un bel po’ di tempo, finchè non si accorse dell’ora: erano le 20 meno un quarto e lei doveva essere all’altro hotel per cenare con i TH alle 20 e un quarto.

Uscì di fretta dalla vasca coprendosi con un asciugamano trovata li, si stirò i capelli, si truccò ed aprì le valigie per scegliere cosa avrebbe indossato quella sera.

Ad un tratto, qualcuno bussò in stanza.

Christy si avvicinò spaventata alla porta.

“ehm…chi è?”

“chiunque tu vuoi che io sia baby!”

Un ampio sorriso aprì le sue labbra serrate dalla paura.

“Tom! Ma che ci fai qui?”

“sono venuto a trovarti…mi mancavi…ma potresti apri…”

Christy ci aveva già pensato prima a farlo.

“oh merda!”

“oh merda!”

“oddio scusa sto ancora in accappatoio!”

“ma che ti preoccupi pure?!?! A me va benissimo così!”

“ma guarda non si era capito Tom!

Comunque, se mi scusi un secondo vado a cambiarmi…”

“ok”

Si sedette comodo sul letto.

“cambiati pure :D”

“ma che so scema che mi cambio davanti a te?? Vado in bagno U_U”

“nooo e perché? Tanto già le tette te le ho toccate quindi…”

“si ma, non è la stessa cosa! Tsk”

Tom si alzò bruscamente dal letto avvicinandosi alla ragazza, chinata a prendere dei vestiti dalle valigie.

Le si mise pericolosamente dietro, cingendola per i fianchi.

Christy sussultò e alzò la schiena di colpo.

“T-Tom ma che stai facen…”

Il rasta portò l’indice sulle labbra della ragazza che lo guardava basita.

“per una volta…” gli sussurrò all’orecchio “godiamoci questo momento…

E smettila di parlare per una volta…sai che non ti resisto…”

“…”

Tom la baciò, non un bacio casto, non un bacio leggero, un bacio pieno di passione, pieno di sensualità, pieno di voglia.

Portò una mano sulla sua coscia e cominciò a toccarla, a sentirla…

Piano portava le labbra al suo collo…al suo petto…alle sue spalle…

Christy toccava i rasta di Tom ansimando…

“mi hai…risparmiato metà del lavoro…”

Diceva il rasta con foga mentre passava le labbra calde sulla pelle setosa di quella ragazza che lo aveva sempre attratto sin dalla prima vota che aveva visto quegli occhi verdi dentro i suoi…

Piano la fece sedere sul letto, mettendosi sopra di lei…

La desiderava, voleva farla sua, non poteva più aspettare…

Più aspettava, più cresceva la voglia dentro di lui.

La ragazza, dal canto suo, era un po’ tesa, come se avesse paura che tutto fosse troppo frettoloso.

In realtà, aveva paura perché era confusa.

A lei piaceva Tom, moriva per lui, ma quel bacio…

Quel bacio che le diede Bill…

I baci di Tom non erano così.

I baci di Bill…il bacio di Bill…

Quel bacio la fece rabbrividire, eccitare…

Un puro o semplice bacio, ma un bacio da un sapore particolare, un bacio mai provato…

Il bacio.

Tom…Tom era sexy, bastardo, dannatamente bello, ma non era Bill…

Non baciava come lui, non era semplicemente lui.

Intanto Tom iniziava a spogliarla…toglierle l’asciugamano…

Si sentiva che la sua voglia cresceva, sentiva la passione, il fuoco dentro di lui…

Ma…

“T-Tom aspetta…”

Si fermò di colpo, offeso e incredulo.

“cosa…cosa c’è?”

“beh ecco…io…io…”

 

CONTINUA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7° ***


Mia FanFiction

“tu cosa? Che hai?”

Christy avvampò di colpo.

La lingua cominciava a seccarle.

Le mani a sudarle.

“io…io…ho bisogno di tempo…”

“tempo per cosa?!”

“tempo per essere sicura se quello che sto facendo sia giusto o sbagliato…”

“si ma…ma…pensavo che provassi attrazione per me, che ti piacessi…”

“ma Tom, non ho mai detto il contrario di ciò, solo che io non sono una di quelle ragazze da una botta e via, io non faccio sesso col primo che capita…tu sei molto sexy, bello, simpatico e dolce, ogni tanto, ma non sono sicura se quello che provo per te sia di più di una semplice attrazione fisica…”

“ah… :(“

Il rasta abbassò il capo infelice.

Christy scosse la testa e sorrise.

“potresti fare l’attore sai?”

“e vabbè mi hai appurato…se non ti senti pronta non fa niente, in fondo ancora non ti conosco bene come persona…solo che quel corpo…mmmmmh…”

“si Tom, lo so che effetto ti fa, ma calma i tuoi bollenti spiriti! Ci conosciamo solo da due giorni…”

“hai ragione! Vorrà dire che anche questa volta andrò a letto con la prima che capita.

Eeeeeh si, è un lavoro duro ma qualcuno deve pur farlo eh!”

“come se ti dispiacesse!”

“:D”

“adesso, se permetti, vado a vestirmi, visto che fra meno di 15 minuti devo, anzi dobbiamo, essere in albergo per cenare…”

“tutti insieme appassionatamente!”

“già…”

“come un orgia!”

“-.-“ “

“XD stavo scherzando dai!”

“conoscendoti non ci metterei la mano sul fuoco…”

“non ti fidi di meee??!

Mi hai offeso, basta. Tsk!”

“ma daaai non fare il pirla! Piuttosto sei già pronto o devi cambiarti?”

“no, sono pronto, ma se vuoi mi spoglio…”

“no caro, non ti darei mai questa soddisfazione!”

“eh va beh…sarà per un’altra volta!”

“ritenta e sarai più fortunato! XD”

“chi la fa l’aspetti!”

“ma chi dorme non piglia pesci eh!”

“a caval donato non si guarda in bocca!!”

“…e manco nel culo se è per questo! Dai mi stai facendo fare tardi…mi ficco in bagno e ti farò vedere che in meno di 6 minuti sarò pronta!”

“io non mi muovo da qua finchè non esci.”

“^_^”

La ragazza si fiondò in bagno con tutto l’occorrente e, come aveva già anticipato, in 4 minuti fu già bella e pronta.

“cazzo, già pronta??”

“te l’avevo detto io!”

“ti sta molto bene questo vestito!”

“grazie Tom!”

Per la serata indossò un abitino molto corto, viola, tutto ricoperto da paillettes e che terminava con un orlo di pizzo nero.

Sembrava una sirena con quell’abito stretto che le sottolineava le curve.

Ai piedi indossò un paio di sandali neri e viola.

E, per coprirsi, la sua immancabile giacca di pelle nera, che le dava quel tocco personalizzato in più.

“perché sei senza reggiseno?”

“eh? Cosa?”

“no dico…come mai non hai messo il reggiseno?”

“ah, perché le spalline di questo vestito sono troppo sottili e il reggiseno si vedrebbe troppo U_U”

“bene, potevi dire semplicemente che così mi facilitavi di più il lavoro ma se ci tieni a mentire così…hihi”

“aspetta e spera bello! Con questo atteggiamento te lo sogni di portarmi a letto!”

“il mio atteggiamento piace a tutti U_U”

“ma io non sono TUTTI!”

“U_U”

“andiamo dai, o Saki ci uccide”

“infatti, e poi, coi tempi che corrono, non ti farei mai camminare per strada da sola…soprattutto di sera.”

“oooh ma che gentile che sei Tom!”

“lo so lo so U_U me lo dicono in molte, soprattutto quando me le sbatto piano e non le massacro!”

“Tom! Sei sempre il solito tu!”

“grazie gioia! ^_^” disse imitando Gabrielle, il che fece scoppiar dal ridere la bella Christy, contagiando anche Tom stesso.

Gli piaceva come la biondina dagli occhi verdi ridesse alle sue battute.

Veramente gli piaceva il suo modo di ridere in generale.

Ma non lo dava a vedere, nemmeno a se stesso.

Arrivarono in pochi minuti in albergo, col sorriso stampato in faccia.

Christy venne accolta calorosamente dal resto del gruppo e da David, che la salutò distrattamente perché come al solito intento a parlare al cellulare.

“wow Christy sei bellissima”

Bill la guardava sbalordito.

*mai visto un corpo così perfetto* pensò Bill fantasticando su di lei.

Immaginava il suo fiato sul suo candido collo…

Immaginava di baciare quelle labbra e quel petto tanto perfetti…

Di toccare la sua pelle liscia, il suo seno turgido e senza imperfezioni, il suo sedere sodo e unico…

Immaginava di fare l’amore con lei come mai aveva fatto fin’ora.

Di ansimare dal piacere.

Di godere come non mai.

Immaginava di farla sua, sua e di nessun altro.

Scosse la testa per togliere tutti quei pensieri e quei desideri passionali che balenavano di tanto in tanto nella sua mente.

Fissava la ragazza, occupata a parlare con il bassista e il batterista della band, che tra una frase e l’altra ne approfittavano per dare un’occhiata fugace alla profonda scollatura della modella.

Era inutile.

Nonostante Bill cercasse in tutti i modi di non pensare a lei, il suo sguardo finiva sempre su quella bellezza unica e rara.

Christy parlava distrattamente con gli altri membri della band, osservando di tanto in tanto Tom con la coda dell’occhio.

Il bel rasta era però occupato a parlare al telefono.

Aveva un espressione imbronciata, scocciata e alquanto arrabbiata.

Ma la ragazza non ci fece caso più di tanto.

“…si può sapere che cazzo vuoi???”

“caro Tomi, ti ricordi che questa sera dobbiamo uscire vero? È la nostra serata…”

“allora, primo non chiamarmi TOMI, solo Bill può farlo, e mi sembra di avertelo pure detto…” sbraitava Tom.

“si si amore…sempre gentile tu…”

“non ho finito! Secondo, è la TUA serata, mi stai costringendo TU ad uscire, fosse stato per ME, sarei rimasto a casa…”

“non puoi rifiutarti di uscire con me e lo sai…”

“purtroppo è vero…purtroppo sono caduto nella tua subdola trappola…solo perché ti volevo sbattere…”

“…e adesso ne paghi le conseguenze caro…ti aspetto sotto casa mia fra mezz’ora…e ti prego di essere puntuale” gli disse come facendogli una ramanzina “tanto sai dove abito”

“grrrr…non ho altra scelta purtroppo” ribadì iracondo.

“sfortunatamente per te no!” rispose la ragazza, che iniziò a ridere beffarda.

Tom non poteva più sentirla.

Chiuse quel maledetto cellulare e, dopo un lungo e profondo respiro per cercare di togliere i segni della rabbia sul suo volto, ritornò dai suoi amici mostrando un falso sorriso.

Ma la ragazza era furba.

Christy si accorse che in Tom c’era qualcosa di strano.

Quello che aveva sul volto non era un vero sorriso.

Era un sorriso amaro e rabbioso…

“Tom…” lo chiamò sussurrando…

Il rasta era assorto nei suoi pensieri, e quindi ci mise un po’ ad elaborare che la ragazza lo stesse chiamando.

Per una volta era lui ad essere usato.

Osava dire quasi violentato da una ragazza che, si era bella, ma non la attraeva, non la voleva…

Poi guardò negli occhi verdi della modella.

Lei si, si che era tutto ciò che desiderava.

Quel viso pulito lo faceva fantasticare su come potesse essere la vita insieme a lei…

Sorrise, pensando per un attimo a quel futuro ancora lontano in cui tutto era perfetto, in cui aveva finalmente trovato la “lei” perfetta.

Poi, l’ennesimo richiamo della ragazza, lo fecero distogliere dai suoi pensieri.

“Tom…hai capito quello che ti ho chiesto?” domandava perplessa la ragazza.

“ehm…si…” rispose accondiscendente il bel rasta.

“Tom, non mentirmi… :)” sorrise maliziosa.

“in realtà…beeeh…”

“lo so che non mi hai proprio cagata mentre ti parlavo ma comunque non mi pesa ripeterti quello che avevo già detto prima!”

“ah” sospirò con sollievo Tom “meno male, pensavo ti fossi arrabbiata perché non stavo ad ascoltarti…”

“oh sciocchino…ma io SONO arrabbiata!”

“ah”

“ihih dai non fare quel faccino triste”

“mi perdoni??” le chiese con voce fanciullesca e sguardo da cucciolo.

“ovviamente si…ma prima dimmi perché hai quella faccia”

“quale faccia??”

“quella di Lincoln dipinta sulla tua! Quale faccia Tom?? Non fare il finto tonto con me…”

“mamma che sei spiritosa! Comunque…” lo sguardo del ragazzo si rabbuiò all’improvviso “…non è niente, davvero…”

“ma guarda non ci credo nemmeno se mi paghi u.u”

“no no, dico sul serio, non ho niente :)” gli sorrise per tranquillizzarla.

Christy aveva capito che c’era qualcosa che non andava ma preferì non insistere…tanto sapeva che dalla sua bocca non sarebbe uscita nessuna confessione.

“ooook…se lo dici tu…”

“su fidati di me :)”

“tu sei l’ultima persona di cui mi fiderei ma comunque…” gli disse sorridendo e terminando la frase con una linguaccia.

“andiamo a mangiare che sto morendo di fame????” urlò cantilenando Bill mentre si stringeva la pancia come per far segno di essere affamato.

“dai non fare il bambino…sempre il solito mamma mia…” lo rimproverò David, giusto in tempo per rispondere ad un’altra chiamata sul suo cellulare.

“gne gne gne…che palle”

“non farci caso, fa sempre così quando ha fame.”

“ihih è divertente!”

“ehm…se lo dici tuuu…”

“ma comunque ha ragione…sono le otto e mezza passate non abbiamo ancora mangiato…” ribadì Georg.

“ecco, lo vedi, lo vedi??? Ho ragione io uffa” disse rivolgendosi a David occupato, mentre gesticolava sia toccandosi la pancia sia indicando Georg per dimostrargli di avere per l’ennesima volta ragione.

Ovviamente il manager lo zittì molto elegantemente mandandolo a fanculo…sempre molto elegantemente!

“vabbè ragazzi, se non avete nulla in contrario io vado a prendere posto al tavolo…tanto lui sta parlando al cellulare…così almeno prendo il tavolo”

“ottima idea, ti seguo a ruota!”

“ogni occasione è buona per provarci vero Tom?” le disse sensualmente la modella.

“mmmh non fare quella faccia o mi viene voglia di violentarti sul posto…”

“lo faresti sul serio?”

“ovviamente si u.u”

“ok…adesso so che con te, da sola, non devo mai restarci!”

“scherzavo zuccherina!”

“zuccherina…?!?!?”

“si…che c’è? Non ti piace? :(“

“ehm si…è molto…fantasioso...non c’è che dire…

Ma adesso devo trovare io un soprannome per te!”

“vai, spara!”

“ti chiamerò…pisellino!”

“cosa????”

“pisellino!”

“al massimo piselloneoneone!”

“nono…proprio pisellino!”

“ma questo è un affronto!”

“infatti!”

“non è giusto però!”

“si che lo è”

“no che non lo è!”

“oh si invece”

“ed io ti dico di no”

“e invece lo è”

“no”

“si!”

“no!”

“si!”

“NO!”

“SI!”

“Avete finito tutti e due di fare gli stupidi?? Piuttosto prendete posto…

Tzè…bambini…”

“ha parlato proprio COLUI che pregava David perché voleva mangiare!”

“ma io ho faaaaameeeee!”

“ecco stai di nuovo facendo il bambino u.u”

“si ma…”

“niente ma! Non si fa, cattivo, bimbo cattivo!”

“uuuuffffffaaaa David, la fai smettere?? Ho paura!”

“…”

“ancora dovete continuare? Mi sembra di stare all’asilo…-.-“ “

“scusaci David, da ora in poi saremo buoni”

“guarda, ne dubito altamente…”

Sia Christy che Bill sfoggiarono un mega sorriso al manager per poi scambiarsi uno sguardo fugace e complice.

Complice di qualcosa che probabilmente ci sarebbe stata in futuro…

O semplicemente complice di quel loro falso e divertente comportamento da bambini del momento…

Fatto sta che, voluto o non, in quello sguardo c’era qualcosa…

Qualcosa di strano, malizioso, fugace e terribilmente vero…

Anche solo uno sguardo, della durata di decimi di secondo, bastò per far scattare qualcosa tra di loro…

Subito distolsero gli occhi l’uno da quelli dell’altro per riconcentrarsi sul resto dei commensali.

Era come se, in quei decimi di secondo, nel mondo ci fossero solo loro…

Tutto il resto si era fermato, o addirittura era scomparso.

Un attimo breve ma intenso…

Solo un attimo.

All’improvviso, uno scatto veloce e istintivo di Tom fece distogliere i due ragazzi dai loro pensieri.

“ehm vogliate scusarmi, ma io adesso dovrei andare…”

Disse il rasta abbassando il capo e guardando, di tanto in tanto, la bella Christy di sottecchi.

“dove vai?!?” gli chiese Christy di scatto.

“ho un impegno urgentissimo…non preoccuparti non ci metterò molto…

Stai tranquilla…ok zuccherina??”

“ma…”

“ok zuccherina??” gli domandò con una voce ancora più dolce e rassicurante della precedente.

“va bene pisellino…”

*ma che cazzo di soprannomi si sono dati quei due? E poi…perché tutto questo interesse per mio fratello? Non stanno mica insieme loro due…* pensò Bill sbuffando e con un brutto broncio sul volto.

“un saluto generale…buona cena…” disse triste Tom.

“ciao Tom!” lo salutarono in coro Georg e Gustav.

“ciao…” si limitò a dire flebile il cantante.

Tom sorrise lievemente per poi avviarsi verso l’entrata del lussuoso albergo.

Christy, incredula di quello che stava facendo, si alzò di botto dalla sedia e corse verso di lui.

“Tom…aspetta…”

Il biondo si girò di scatto appena senti la dolce voce della ragazza arrivargli alle orecchie.

“hey…principessa…”

“beh…” gli sorrise dolcemente “non vorrai andartene salutandomi così spero!”

Tom sorrise felice.

“scusa zuccherina…”

“almeno un bacetto me lo dai?” gli chiesi con gli occhi luccicante e quel visino da bimba innocente che lo facevano letteralmente impazzire.

“certo…anche più di uno…tutti quelli che vuoi…:)”

“per ora me ne basta uno pisellino!”

Tom poggiò leggermente le sue labbra sulla guancia destra della modella, che sussultò per un momento al tocco di quella pallina fredda di metallo sul suo volto, ma che poi si lasciò andare.

Quelle labbra, morbide, carnose, lisce, perfette…

La facevano andare in tilt.

Adesso si aspettava come minimo un repentino spostamento dalla guancia alle labbra da parte del rasta…

Invece…

Semplicemente un bacio.

Sulla guancia.

Semplicemente.

Christy rimase per un po’ sorpresa e perplessa, quando senti la voce del chitarrista…

“non te lo aspettavi vero?”

“già…”

“beh, in fondo ho anche io un lato dolce, sensibile e tutte quelle cose lì!”

“ihih sisi…ho visto…”

“adesso devo andare principessa…ci vediamo dopo…”

“ok principesso…a dopo…ti voglio bene…”

“anche io…e tanto…”

Detto questo, uscì di corsa fuori dall’albergo, lasciando che il vento entrato da quella porta attraversasse la pelle delle ragazza, procurandole dei lunghi brividi…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Mia FanFiction

Ringrazio per le recensioni:

 _ToMSiMo_, Sweet Princess 1995, Mery9288 (che hanno commentato il precedente capitolo)

Un ringraziamento speciale va anche a tutte le lettrici che seguono la mia storia...

Aspetto commenti anche in questo nuovo capitolo, mi raccomando!

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Capitolo 8
*** Ottavo Capitolo ***


Mia FanFiction

La ragazza rimase ancora un po’ impalata a fissare la porta che lentamente si chiudeva.

Non sapeva se essere felice che Tom non approfittò come avrebbe sempre fatto e come in realtà lei pensava avesse fatto oppure essere triste del perché aveva ancora le idee poco chiare su di lui.

Doveva ammetterlo.

Gli piaceva.

Ma non riusciva a sbloccarsi con lui…non riusciva a lasciarsi andare come avrebbe sempre voluto fare.

Però adorava quel suo sguardo.

Quegli occhi nocciola così profondi e sensuali…

Quel piercing che gli donava un aria cattiva che non gli faceva per niente giustizia, visto che con lei si era dimostrato sempre un docile agnellino.

Quel fisico asciutto ma abbastanza sexy da farla impazzire.

Continuava a ripetersi che era un peccato nasconderlo sotto quei vestiti extra large, ma d’altronde è il suo stile…

Insomma, Christy lo considera una meraviglia per gli occhi e una gioia per l’anima, ma ancora non riusciva ad essere del tutto sicuro se avrebbe fatto la cosa giusta lasciandosi andare.

Mille dubbi la tormentavano, non facendola dormire la notte…

E poi…

Poi c’era lui.

Bello e misterioso.

Capelli corvini e trucco pesante.

Quello sguardo magnetico la attirava a tal punto che quando guardava i suoi occhi non riusciva a pensare ad altro che lui…

Le sue labbra così invitanti…

Perfettamente curate in ogni minimo dettaglio.

E il piercing che tante volta aveva intravisto mentre osservava il cantante parlare…

…e che ogni volta le veniva voglia di scipparglielo a morsi.

E poi quel carattere fanciullesco, quell’io bambino che in lui, nonostante i suoi 19 anni, era molto evidente!

Quella voce…

Quella voce sublime, calda, dolce…

Quella voce che, quando cantava, sprigionava talmente tanta energia da caricarla pienamente di adrenalina.

Era una forza della natura. Questo pensava di Bill.

La rapiva in ogni gesto, ogni movimento, ogni azione fatta da lui…

Riusciva ad intrappolare il suo cuore con quegl’occhi da cerbiatto profondi come l’oceano.

Era di sicuro ciò che più apprezzava di lui.

Ecco perché era talmente confusa.

Perché nei suoi pensieri non c’era soltanto quel chitarrista scapestrato e malizioso.

Ma nella sua mente aveva dimora fissa anche quel cantante dolce e divertente che l’aveva colpita sin da subito con la sua voce angelica.

Ormai era come rimasta paralizzata, con lo sguardo fisso alla porta da più di 10 minuti.

“heyyyy Christyyyy…???”

“ouuuuuh ci sei?? O ti sei congelata?? Vieni che prendi fresco!”

“eh? Oh si, arrivo…”

Risvegliatasi da quella lunga trance, con passo deciso e sorrisetto furbo si avvio verso il tavolo.

Doveva dimostrare agli altri di essere tranquilla e spensierata, senza grattacapi per la mente.

“scusatemi tanto ragazzi, ma mi avevano chiamata al cellulare e quindi, beh, sapete com’è…”

“e chi era?”

“bill ma i cazzi tuoi mai vero??”

“non ti preoccupare Gustav, sappiamo tutti che Bill è un bimbo molto curioso!”

“ma io non sono un bimbo!” disse mettendosi il broncio e tenendo le braccia conserte.

“ihih non direi proprio…!”

“avete ricominciato voi due??”

“scusaci David!” risposero all’unisono, manco fossero un coro!

Un momento di silenzio fece capolino al loro tavolo.

“ecco a voi signori! Scusate il ritardo ma, come vedete, oggi c’è il pienone! Abbiamo però fatto il più in fretta possibile per i nostri ospiti d’onore!”

Un cameriere si accingeva a porre le portate sul tavolo, per la gioia degli occhi di Bill, che in quel momento brillavano di luce propria.

“oh non si preoccupi, l’importante è che adesso siano arrivate!”

Rispose la ragazza con suo solito sorrisone gentile.

Il cameriere ricambiò con un occhiolino, che fece irritare non poco Bill, e l’allegro gruppetto iniziò finalmente a mettere qualcosa sotto i denti…

Tom sfrecciava con la sua Cadillac.

Più sarebbe andato veloce, più quella tortura sarebbe finita, continuava a ripetersi.

“cazzo, tutte io me le scelgo le troie perfide…”

Iniziò a pensare al perché fosse andato a letto con lei.

“uhm beh, belle tette, questo non posso negarlo…anche se si vede lontano un miglio che sono rifatte…

Culo? C’è di meglio…sicuramente…”

E subito tutti i suoi pensieri si spostarono su Christy.

“no basta pensarla…tanto non avrò mai nessuna possibilità con lei…lo vedo come mi snobba…anche se, qualche volta ha ceduto al mitico ed inimitabile sexgott!

Allora, continuiamo sta classifica…

Quanto è porca? Tanto, per questo me la sono fatta la prima volta…

Fa certe pompe…

Si ma ha un carattere di merda, cioè…

Fa proprio schifo, è una stronza…

Ma fa delle pompe che…

Mi sono ridotto a parlare da solo, mi serve uno psicologo, urgentemente -.-“

Fortuna che sono arrivato…”

Accostò al marciapiede e, dopo aver spento il motore, scese dall’auto.

“benvenuti alla casa del diavolo…uff”

Suonò il campanello e poi una voce…

Quella voce…

Stridula, acida, ocheggiante…

Totalmente diversa da quella della sua Christy.

“entra, amore, ti stavo aspettando…”

Tom per un istante esitò ad aprire la porta…

Ma poi si disse che ormai che c’era, prima si sarebbe deciso, prima sarebbe ritornato dalla sua zuccherina.

Poggiò lentamente la mano calda sulla maniglia...

Deglutì e poi la roteò verso sinistra…

La porta si aprì e, con passo felpato, entrò chiudendo l’entrata alle sue spalle.

Tutto gli sembrava tetro e lugubre, come in un film dell’orrore.

*dai Tom, non essere stupido, è solo una scopata…una delle tante…

E poi pensa che Christy ti aspetta,

si, sta aspettando proprio te...*

“la mia zuccherina…”

“grazie Tomi caro!”

Il chitarrista si trovò di colpo la mora riccia davanti gli occhi.

Sussultò, poi si limitò a salutarla con un semplice “ciao” e un cenno con la mano.

Lo sguardo fisso nei suoi occhi castani e grandi, con un’espressione di sfida e un velo di rabbia contro di lei…

Rabbia per averlo portato via da Christy.

“mi saluti così adesso? Non ti riconosco nemmeno più…e mi sono anche vestita per l’occasione!”

Solo in quell’istante, dopo che Steff glielo fece notare, Tom si accorse cosa aveva addosso.

Una maglietta di velo trasparente con le coppe sul seno e un perizoma…

Entrambi neri e rossi.

La scrutò dalla testa ai piedi…

*in fondo devo solo scoparmela…è perfida ma…*

Iniziò a leccarsi il piercing, dopodiché le sorrise sensualmente.

I lunghi e ricci capelli della ragazza le ricadevano lungo le spalle per finire sul suo petto.

Mentre Tom iniziava a toccarsi i pantaloni, che improvvisamente erano diventati stranamente stretti, la ragazza giocava con una ciocca della sua folta chioma.

Sapeva di certo come fare impazzire gli uomini.

Anche se con Tom le risultava un po’ più difficile.

“vieni, entra, non ti mangio mica…”

Tom seguiva lo sculettare della ragazza, che piano lo stava portando nel suo covo d’amore.

Non gli piaceva per niente quel fondoschiena, ma doveva pur accontentarsi…

Arrivarono dopo pochi secondi nella camera da letto della ragazza.

Tom, dopo un po’ d’esitazione, decise di entrare, chiudendo la porta alle sue spalle.

Steff lo guardò maliziosamente, poi si avvicinò a lui tirandolo per la maglia…

“adesso non mi scappi…”

Iniziò a baciarlo affondando subito la lingua.

Tom acconsentì senza esitare, palpandole il sedere e toccandole di tanto in tanto il turgido (ma finto) seno.

La moretta spostò le sue mani dai fianchi ai pantaloni del chitarrista, cominciando a sbottonarglieli.

Senza un po’ di fatica caddero giù finendo per terra in tutta la loro larghezza.

Tom, dal canto suo, abbassò le mutandine della ragazza, iniziando con poca delicatezza a fare il suo lavoro.

Lei gli tolse la maglia e poi tolse alche la sua, per risparmiare un po’ di fatica al bel biondo.

Si avvicinarono al letto, con una spinta Steff buttò Tom nel morbido materasso per poi posizionarsi sopra di lui.

Un sorriso perfido e maligno si fece strada nel suo volto, ma Tom non ci fece caso più di tanto, essendo troppo occupato a fare altro…

Consumarono la loro passione, in un momento che parve interminabile, Tom sopra di lei e viceversa, rabbioso di averlo trascinato in questa situazione e di aver lasciato la sua Christy senza di lui…

Continuava ad entrare dentro di lei con forza, sempre con più forza e rabbia, e spingeva, spingeva sempre di più, facendo urlare Steff sotto di lui, forse perché godeva, forse perché Tom ci stava dando dentro, troppo dentro e le faceva un male da impazzire.

Ma a lui poco importava, questa era la sua vendetta.

Venne poco dopo dentro di lei, senza sentirsi appagato però, solo un senso di leggerezza lo pervase.

Finalmente aveva finito, finalmente poteva andare via da quell’arpia che lo stava torturando.

“è…è stato bellissimo Tomi…” disse la ragazza ansimando copiosamente.

L’unica risposta che ricevette fu un secco “ok” da Tom, interessato non più di tanto al piacere della ragazza.

Steff non voleva darlo a vedere, ma in fondo teneva a Tom, e le dispiaceva comportarsi da stronza, solo che era l’unico modo per averlo, per farlo suo almeno una notte…

Sentiva di voler piangere per il suo comportamento, ma doveva dimostrarsi insensibile e perfida ai suoi occhi, per fargli capire di avere una corazza impossibile da scalfire…almeno in apparenza.

In fondo, anche lei ha dei sentimenti.

Solo che a Tom non importava, e ormai c’aveva fatto l’abitudine.

Si alzò rivestendosi, tranquillamente.

La ragazza rimase sotto le coperte, intenta a fissarlo…

Sapeva che non sarebbe mai riuscita ad averlo, ma almeno nessuno le vietava di fantasticare su di lui, su di un futuro con il bel chitarrista che tanto desiderava fare suo.

Ma doveva rassegnarsi, non sarebbe mai successa una cosa del genere.

“vabbè adesso che sei stata appagata cortesemente ti lascio che avrei altre cose più importanti da fare…”

Diceva Tom mentre si sistemava alla meglio.

“ah…ehm…ok…”

“ok”

La guardò per un attimo negli occhi, la vide cupa, triste, ma non le diede importanza più di tanto.

Finì con gli ultimi ritocchi tra fascia e cappellino e si sbrigò ad uscire da quella che lui chiamava “camera delle torture”.

Uscì frettolosamente da quella casa, salendo ancor più velocemente sulla sua Cadillac.

Aggiustò lo specchietto, accese lo stereo e partì, con l’intento di arrivare il prima possibile in albergo, sperando di essere ancora in tempo per sedersi al tavolo e mangiare, finalmente, insieme con i suoi amici e la SUA Christy.

In fondo, le era mancata per tutto il tempo passato senza di lei.

Non vedeva l’ora di poterla riabbracciare, osservare nei suoi più piccoli gesti e movimenti.

Beh, doveva ammetterlo.

Era veramente fissato con lei.

E nel mentre pensavo al suo splendido corpo e al suo meraviglioso sorriso, molto incoscientemente passò un incrocio col rosso, ricevendo una varietà indescrivibile di insulti che nemmeno lui sapeva esistessero.

C’è da dire che Tom in quanto a fortuna è messo proprio bene, uscendo illeso da un probabile incidente a catena proprio da lui scatenato…

A parer mio, dovrebbe pensare un po’ di più alla guida e un po’ meno a quella ragazza u_u.

Risvegliatosi dalla momentanea trance che lo aveva completamente rapito decise, e stavolta si spera sul serio, di pensare soltanto ad arrivare sano e salvo in hotel.

Alla ragazza c’avrebbe pensato una volta arrivato a destinazione.

Anzi, non poteva.

No.

Era davvero una fissa la sua, peggio di una droga, più la guarda più non può smettere di farlo.

“cazzo adesso basta, devo reagire!

Sono pur sempre Tom Kaulitz no?

Sono sempre il sexgott dei sexgott giusto?

E perché non riesco a pensare di farmi chiunque invece che lei?

Allora Tom, concentrati.

Pensa a…pensa ad Angelina Jolie nuda che ti supplica di fare sesso selvaggio perché vogliosa di un rapporto col migliore chitarrista del mondo.”

“ok perché non ci riesco??

Oh Tom, guarda che culo quello…”

Come un gesto fatto da un muscolo involontario, il collo del rasta-boy si girò verso il marciapiedi solcato da quello che lui considerava “rapporto anale perfetto” e iniziò a fissare con abbastanza cura il fondoschiena della fanciulla.

Jeans attillati, molto attillati.

Perizoma intravedibile.

Fianchi leggermente scoperti.

Ancheggiamento a dir poco sublime.

Gambe e cosce dritte, magre, perfette.

Una sola fu la sua esclamazione…

“Bah!”

Bah?

Tom, stai male?

Lui, proprio lui, non è il tipo che rifiuta di conoscere una ragazza, soprattutto se la lei in questione è scopabile.

E allora perché tanta indifferenza?

Oh, che domanda stupida.

Christy.

Dai Tom puoi farcela.

YES, YOU CAN.

“IO POSSO!

Ops.”

Mica se n’era accorto di aver urlato un pò troppo forte un “io posso” con un finestrino aperto in pieno centro.

Si tappò quell’irrefrenabile apertura dai vari usi in un nanosecondo, accese lo stereo e aumentò il suo volume così tanto che, anche col finestrino chiuso, la gente fuori riusciva a capire parola per parola la canzone che veniva fuori dalla sua Cadillac.

“Dai Tom, due kilometri, ancora due…

Non voglio vederla.

Meglio non vederla altrimenti mi fisso ancora di più.

Ora arrivo, parcheggio, salgo in camera, sistemo il mio karma e mi faccio una dormita che deve durare almeno finchè non partiremo per il prossimo tour.

Così non la vedo.

E meno la vedo, più sono tranquillo, meno mi faccio prendere per pazzo dalle persone U_U”

Ecco, arrivato.

Vedi che parlare da solo ti aiuta ad ammazzare il tempo?

Parcheggiò con noncuranza la sua amata Cadillac ed entrò titubante, tremante e sudante in hotel

Sperando di poter mettere qualcosa sotto i denti prima di andarsi a fare una doccia infinita per togliersi l’odore di quell’arpia di dosso.

E poi far salire Christy nella sua stanza, spogliarla e farci l’amore finchè le loro fragranze si sarebbero mischiate creandone un’unica che sapeva di amore e passione.

Inutile Tom, qualsiasi sia il tuo pensiero, qualsiasi cosa ti passi per la testa c’è lei.

*basta, magari per un’ora, basta pensare a lei, recati al tavolo, sorridente, e guardala il meno possibile.*

Con passo felpato ma indeciso arrivò al tavolo, anche se non sorridente come si era promesso.

Tutti lo accolsero calorosamente, dicendogli che era appena in tempo per il dolce, tutti meno Bill, ancora decisamente irritato per il fatto che il suo amato fratellino, per una volta, aveva deciso di innamorarsi della stessa ragazza per la quale il porcospino si era preso una terribile cotta.

“finalmente di ritorno Kaulitz!

Che hai fatto tutto questo tempo fuori albergo?”

“niente di particolare G…” disse vagamente Tom mentre si affrettava a sedersi nel posto riservatogli dal suo amico Gustav, guarda caso vicino la bella modella.

“piuttosto…vi siete divertiti voi senza di me?” sorrise beffardo.

“ammettetelo che vi sono mancato!”

Un silenzio generale.

“grazie eh, si vede che mi volete bene!”

“dai Tomi noi scherzavamo…ovvio che ci sei mancato!”

*porca puttana ma tra tutti i presenti proprio tu devi parlare??*

“ehm…si principessa…”

*mi perdo letteralmente nei suoi occhi…dio quanto è bella…”

Christy gli sorrise dolcemente, per poi ritornare a guardare perplessa il menù dei dolci.

Intanto Bill lanciava occhiatacce assassine al gemello.

Non poteva permettergli di portargli via una ragazza che per una volta poteva essere SUA.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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