Il Diario del giudizio

di REDkiller
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IL risveglio bianco ***
Capitolo 2: *** intreccio dei diari ***
Capitolo 3: *** La verità e i diari ***
Capitolo 4: *** La fine o l'inizio? ***



Capitolo 1
*** IL risveglio bianco ***


15 Agosto 1998, Roma
Mi chiamo Mario Menendez e sono un normalissimo ragazzo di 18 anni o almeno lo ero.
Sono nato a Barcellona e vivevo insieme a mia madre, Michela, e mio padre, Alphonse.
Mia madre era nata proprio qui a Roma, una delle città più belle che abbia mai visto mentre, mio padre era nato nella periferia di Barcellona.
La mia vita era quella di uno  studente di 18 anni che andava a scuola, faceva i compiti, giocava e tutto il resto.
La settimana scorsa stavo ritornando verso le 17.00 a casa dopo essere andato al corso di nuoto settimanale un bagliore lucente mi accecò mentre camminavo,  come se qualcuno avesse acceso la luce in mezzo al buio più totale e di quello che accadde subito dopo,pultroppo, non ricordo quasi nulla .
Mi risvegliai in mezzo alla strada confuso e disorientato quando notai una cosa che mi fece rimanere senza fiato. Tutto le persone che mi circondavano erano scomparse, le macchine non avevano piu un conducente e le strade erano prive di insetti.
Ritornai di corsa a casa e la porta di quest’ultima era spalancata, dentro non c’era nessuno tranne questo diario sul tavolino del soggiorno.
Mi sembrava un normalissimo diario e inizialmente non lo pensai preso dalla paura per ciò che mi stava succedendo poi, dopo aver cercato per tutta la casa un qualsiasi indizio e aver provato a chiamare i mie genitori e la polizia, mi resi conto che tutte le linee telefoniche erano fuori uso.
Mi ero appena seduto sul divano con il cuore che mi batteva fortissimo quando i miei occhi incrociarono questo diario.
Appena preso in mano mi resi conto che era leggerissimo e che conteneva moltissime pagine, bianche naturalmente e al suo interno, si trovava una specie di telefono acceso che recava come sfondo una strana sigla D.D.U.
Aprendo la rubrica  notai che erano segnati molti nomi e vicino ad ognuno di loro erano segnati i loro indirizzi : New York, Parigi , Vienna e tanti altri, alcuni anche nelle stesse città.
Poi mi si parò davanti allo schermo un  avviso che recava il seguente messaggio:
Salve, e stato scelto per la nostra utopia privata, aggiorni il diario ogni settimana scrivendo i suoi progressi generali e cerchi di trovare gli altri nomi sulla sua rubrica. La ringraziamo per la sua collaborazione D.D.U.
Rimasi paralizzato d’avanti a quel messaggio poi lo rilessi molte volte, cercando di capirne il significato li, dove forse un vero e proprio significato non c’era.
Ho aspettato una settimana rinchiuso in casa e ho finito le provviste, domani uscirò e andrò a cercare queste altre persone, anche se spero di risvegliarmi   domani mattina e scoprire che tutto questo sia solo un incubo.

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Capitolo 2
*** intreccio dei diari ***


23 agosto 1998,Lago di Bolsena
Questo è la seconda volta che scrivo su questo maledetto diario.
Dall’ultima volta che ho scritto sembra sia passato un secolo.
Le strade sono vuote e io stavo camminando da giorni quando sentì un rumore dietro ad una strada provinciale; inizialmente mi nascosi e aspettai non so cosa poi, presi coraggio e andai  a controllare:  una Ragazza  che aveva circa la mia età   stava prendendo del cibo da un piccolo supermercato a cui aveva appena rotto il vetro principale.
Quando si accorse della mia presenza caccio un pistola rapidamente e io,rimasi immobile senza muovermi, come se una mano invisibile mi fermasse, e lei senza pensarci due volte mi sparò e mi colpì alla spalla sinistra.
Poi cominciò a correre verso di me, e io intanto cominciai a perdere i sensi.
Mi risvegliai vicino ad un piccolo falò e la vidi prendere una bottiglietta d’acqua e porgermela.
Ho registrato con il cellulare datomi in dotazione le nostre conversazioni e le ho riportate sul diario:
“come stai?”.
“sono stato meglio”.
“scusa e che ero spaventata e ho reagito impulsivamente, comunque mi presento sono Fay Wang e sono una turista venuta per vedere le meraviglie dell’Italia, e non mi domandare come mai riesco a parlare la tua lingua perché non ne ho idea, e come se fosse spontaneo”.
“Io sono Mario Menendez, diciamo che mi fa quasi piacere conoscerti”.
Eravamo rimasti tutta la notte a parlare e a chiederci cosa ci stava succedendo finché non ci addormentammo sotto la luna piena in mezzo ad un piccolo bosco al limitare della superstrada.
I giorni dopo proseguimmo insieme e ci tenevamo compagnia a vicenda fino a ieri quando arrivammo a Viterbo .
Lei doveva andare in bagno e io la aspettai dentro un bar desolato di fronte a quest’ultimo, quando, sentì uno sparo , subito dopo un tonfo. Fay era accasciata per terra in una pozza di sangue con un buco profondo in testa.
Senti un secondo sparo e cominciai ad allontanarmi dal corpo che avevo appena raggiunto e, cominciai a correre con tutte le mie forze fino a raggiungere un distributore di benzina dove mi appisolai.
Oggi sono arrivato al lago di Bolsena e stranamente ho trovato una macchina isolata dalla strada ,funzionante con le chiavi appese in bella vista sulla portiera aperta.
La cosa più strana e che sulla targa dell’auto invece di numeri e lettere c’è una sigla, proprio quella dello sfondo del cellulare.
Ho cercato di capire cosa voglia dire ma e impossibile.
Sono scomparsi tutti e io cosa dovrei fare? Cercare di capire il significato di una sigla?
Questo per ora e tutto spero di arrivare a capire cosa mi sta succedendo prima di fare la fine di Fay.
Addio Fay, non ti ho conosciuto bene ma il tuo bellissimo sorriso e i tuoi bellissimi occhi mi rimarranno impressi nella mente per sempre.
 Inoltre la  pistola che aveva trovato Fay  l’ho recuperata prima di scappare anche se  non so a cosa potrebbe servirmi.
 
15 agosto 1998,Bologna
Non ho voglia di dilungarmi troppo su questo diario.
Sono Yuri Svencenko e sono nato nella mia amata Mosca, in Russia
Ho visto un bagliore bianco mentre viaggiavo su un aereo di Linea .
Il controllore di volo era scomparso e l’aero stava andando in stallo quando, presi un paracadute e mi gettai senza esitazione nel vuoto.
Sono vivo per miracolo.
Mi ritrovo a Bologna, una citta italiana che non avevo mai sentito, e sono qui ormai da una settimana.
Sembra siano spariti tutti.
Quando sono atterrato con il paracadute ho notato che il diario dove ora sto scrivendo era appoggiato sopra ad una borsa con del cibo e alcune bottigliette d’acqua.
Ho letto la nota in quel maledetto cellulare, ma più vado avanti e più mi sembra di essere arrivato nel paese dei morti.
Ho cominciato il viaggio poco  fa con un’autovettura trovata funzionante vicino ad un Bar.
Sulle chiavi della macchina c’è una sigla: D.D.U, la stessa  del messaggio.
Adesso vado a riposare e penso che prenderò in mano questo diario solo una volta alla settimana perché ,ogni volta che lo prendo mi vengono dei brividi che mi attraversano tutto il corpo.
 
15 agosto 1998,Napoli
Mi chiamo Fay, e sono di origine cinese.
Oggi è arrivata la fine del mondo per gli altri ma non per me.
Le persone (o qualunque cosa siano)che mi hanno dato questo diario vogliono che io scriva dei miei progressi, ma in cosa?
Mi sto recando con una bici verso un contatto della rubrica, Mario Menendez.
Vicino al diario ho trovato una pistola, arma che so usare abbastanza bene avendo mio padre poliziotto.
Ormai è passata una settimana e sono arrivata Vicino a Roma.
Sto scrivendo dentro un’area di servizio vicino all’autostrada.
Adesso andrò a dormire e quello che succederà domani solo Dio lo sa.
Del resto noi non siamo altro che anime che viaggiano nello spazio e nel tempo trasportati dai venti.
Quasi ogni persona sulla terra è scomparsa e io devo seguire delle regole di una specie di gioco!
Papa, Mamma e anche tu Emily, Vorrei riabbracciarvi un’ultima volta

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Capitolo 3
*** La verità e i diari ***


30 agosto 1998,Milano
BASTA!!
Voglio ritornare al mondo di prima.
Tutto questo silenzio è troppo fastidioso.
Ormai seno sette giorni che viaggio con questa maledetta auto, la mia unica amica.
Non so nemmeno dove sono.
Ieri dal cellulare mi è arrivato un altro messaggio che trascriverò adesso:
D.D.U. la ringrazia nuovamente per la sua partecipazione, le elencheremo i punti che si possono ricevere con gli omicidi degli altri concorrenti
-100 punti per un omicidio con con un’arma
-200 a mani nude
-300  senza farsi scoprire dalla persona bersagliata.
Controlli regolarmente il suo punteggio e sia orgoglioso per ogni suo progresso.
Inoltre le ricordiamo che il punto di ritrovo numero 475 si trova a Zurigo.
D.D.U. le augura di divertirsi”
Questa è follia.
Dobbiamo ucciderci fra di noi come bestie e festeggiare per aver ricevuto dei punti!!
Mi sto dirigendo verso Zurigo, in Svizzera dove spero di avere le mie risposte.
 
7 settembre 1998,Zurigo
Sono arrivato a Zurigo e ho conosciuto una persona alle porte della città, si chiama Frank Willer ed era un cardiologo prima del giorno della rinascita.
Lo chiama così lui, il giorno della rinascita.
Siamo andati insieme a Zurigo e abbiamo seguito le indicazioni che il cellulare ci procurava.
Arrivati al punto della “BASE” abbiamo trovato solo una casa altissima che non conduce da nessuna parte, o almeno lo credevamo finchè non siamo entrati.
L’atrio era una stanza enorme con dei stendardi rossi appesi alle pareti con sopra la sigla D.D.U. ricamata in oro.
Abbiamo attraversato anche il corridoio principale dove verso la fine ci siamo imbattuti in un ascensore gigante con delle porte di metallo.
Abbiamo provato a chiamarla e stranamente l’ascensore funzionava però, tutti i tasti dei piani erano spenti tranne uno, il piano -35.
Willer non voleva andarci quindi mi ha aspettato nell’atrio mentre io scendevo.
Non riuscivo a capire come si potesse andare così in profondità.
Dopo mezz’ora di discesa sono arrivato e quando le porte si sono aperte non potevo credere ai miei occhi; Una stanza altissima con rilievi che sembravano appartenuti ad un’epoca remota percorrevano tutte le pareti.
Al centro della stanza c’era uno schermo che si accese appena mi avvicinai.
Non sono riuscito a registrare la conversazione ma la posso sintetizzare
La voce che non sembrava umana mi ha detto che è in corso un gioco per farci divertire proprio come noi ci siamo divertiti con loro.
Inizialmente non capivo poi la voce proiettò degli ologrammi che mostrava delle persone che riconobbi subito.
La storia è la seguente:
In una parte imprecisata c’era un monastero dove venivano mandati tutti i figli che non erano primogeniti.
Uno di loro si chiamava Sebastian ed era nato pochi minuti dopo il fratello Michael.
Sebastian fu rinchiuso nel monastero e accudito dai frati fino a quando non scappò all’età di 18 anni.
Si andò a rifugiare in una grotta poco distante dal monastero dove passò, secondo la voce, due giorni e due notti.
Alla fine quando stava per andarsene sentì un rumore provenire dal profondo della grotta e,  spinto dalla sua incedibile curiosità andò a controllare.
Trovò un complesso di appartamenti fatti con la roccia più dura del cemento dove alloggiavano delle persone.
Quando si avvicinò di più  si accorse che non erano persone normali ma qualcosa di completamente diverso.
Erano magrissimi e con la pelle bianchissima ma la cosa che lo impressionò di più era,  il loro potere.
Riuscivano ad usare il cento per cento del loro cervello e quindi erano telepatici ma la cosa piu sorprendente e che riuscivano ad usare gli elementi che avevano intorno per modellare la materia.
Univano gli elementi fondendoli  e creavano oggetti come un vaso usando pochi grammi di diversi materiali.
Sebastian si spaventò a tal punto che incendiò il loro accampamento sotterraneo pensando  di averli eliminati tutti .
Sebastian passò il resto della sua vita a raccontare di come aveva sterminato una banda di demoni  ma come era prevedibile , fu deriso per tutta la sua vita e fu giudicato un pazzo.
Io avevo avuto la bocca spalancata ed ero rimasto immobile per tutto il tempo poi, quando smise di parlare gli feci una domanda, cioè cosa c’entrasse  tutto questo con me e ciò che stava accadendo nel resto del mondo.
Lui disse che per avere altre risposte dovevo aspettare il prossimo aggiornamento del diario.
Adesso sono qui da due giorni e sto aspettando.
Ho quasi finito il cibo ma penso di resistere per qualche altro giorno.
 
23 agosto 1998 ,Viterbo
Ho appena ucciso una persona.
Ho preso i suoi documenti , era una turista cinese; Fay era il suo nome.
Visto che per adesso non ho altro da fare scriverò ciò che è successo.
Ho trovato un’armeria in un paesino qui vicino e ho preso un bellissimo barrett M82, un fucile da cecchino da guerra.
Dopo poche ore ho ricevuto un messaggio che diceva a chiare lettere: uccidi e avrai dei punti che ,per me si trasformò in uccidi per sopravvivere.
Arrivato qui dove ora sto scrivendo mi appostai sopra al tetto di un supermercato  e mangiai qualcosa prima di usare il mirino del fucile per vedere in lontananza cosa c’era.
Sul mio mirino all’improvviso comparì una ragazza e io ripensando al messaggio mi dissi: Yuri devi farlo né va della tua sopravvivenza, forza Yuri una in meno con tutte le persone scomparse non fa differenza, dai Yuri, Spara!
PAM e colpi in testa la ragazza
PAM, mancai  il ragazzo che si era accasciato vicino alla mia "preda".
Il ragazzo scappò velocissimo e io sono rimasto tutto questo tempo a pensare e ripensare a ciò che ho fatto rimanendo solo in un mare di lacrime amare, come un caffè senza zucchero.
Yuri cosa hai fatto! mi ripetevo finché non sono sceso a prendere i documenti della ragazza che IO ho ucciso.
Dopo aver finito di scrivere questa pagina morirò.
Ho ingerito un veleno per animali pesanti, trovato in un negozio per cacciatori qui vicino , che porta ad una morte lenta e inevitabile.
Mi pento di molte cose ma questo assassinio mi ha sconvolto a tal punto dà desiderare di farla finita
Se qualcuno leggerà questo diario spero che potrà almeno seppellirmi.
Se qualcuno mi seppellirà non lo so, ma la mia anima per quando succederà sarà già volata dalla mia moglie.

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Capitolo 4
*** La fine o l'inizio? ***


14 settembre 1998, Zurigo
Ho ascoltato con attenzione la seconda parte della storia e,  adesso la trascriverò sopra questo diario con le ultime forze che mi rimangono.
La voce ha incominciato dicendomi che lui era sopravvissuto all'incendio e che, ha cercato in tutti i modi di vendicarsi.
Al contrario degli esseri umani normali “loro” possono vivere molto tempo e , ogni anno la loro intelligenza aumenta in modo esponenziale a causa della loro capacità di assimilare  le informazioni e catalogarle senza, mai perderle.
Ha vissuto nascosto dal resto  mondo e ha imparato a controllare i suoi  poteri senza insospettire la gente comune, fino all’inizio della seconda guerra mondiale dove, ha partecipato alla creazione di un nuovo ordigno segreto insieme alle SS tedesche. Tale ordigno permette di eliminare solo alcune persone selezionate tramite un complesso sistema basato sul DNA.
Mi ha spiegato che dopo aver imparato a fabbricare l’ordigno ha ucciso tutti gli scienziati delle forze tedesche che lavoravano con lui e  ha bruciato il laboratorio che si trovava in Polonia.
Ha creato nel 1978 una multinazionale che si occupava di materiale bellico sotto il nome di D.D.U.
D.D.U. al contrario di come la gente pensava ha un solo significato: Distruzione Dell’Umanità.
Con la sua multinazionale che finanziava i governi di nascosto ha avuto in mare un potere incredibile.
Poi riprese in mano il progetto delle SS e decise di utilizzarlo sulle città di tutto il mondo facendo rimanere in vita solo alcune persone selezionate.
L’ordigno che ha piazzato ha disintegrato a livello cellulare le persone fin dentro le loro abitazione tranne alcuni individui. Questi individui sopravvissuti hanno nel loro DNA una formula non disintegrabile dalla bomba programmata.
Dopo l’esplosione dell’ordigno ha fatto recapitare un diario e un telefono a queste persone facendolo sembrare un gioco, per divertirsi con loro.
I diari devono venire aggiornati periodicamente altrimenti il telefono che portiamo con noi, farà esplodere un ordigno. E’ inutile cercarlo di gettare via perché una volta entrato in possesso del telefono se ci si allontana da lui ,avviene automaticamente la detonazione e, da quanto ho capito non si tratta di una bomba comune ma di un ordigno radioattivo.
Infine mi ha detto che i diari gli servono per ricordarsi dell’umanità di cui infondo, si è affezionato.
E’ sparito lo schermo  e subito dopo  l’ascensore che fino a quel momento aveva smesso di funzionare è ripartita: mentre stavo risalendo con  essa, si è bloccata.
Non penso di farcela ma comunque dopo tutto quello che ho passato spero che tu, che starai leggendo questo diario possa marcire all’inferno perché, con la strage che hai fatto e lì che andrai.
 
21 settembre 1998,Zurigo
E pensare che sono un medico! Non ho voluto andare con lui e adesso non ritorna.
Domani me ne andrò e penso di cercare il prossimo campo base.
Dal giorno del risveglio non faccio altro che pensare quando tutto questo finirà, se finirà.
Mario addio , è stato bello conoscere un ragazzo normale come te in mezzo a questo inferno.

NOTA AUTORE
Qesta è la prima storia che scrivo e spero perdoniate se ci sono errori di grammatica o sintassi.
Fatemi sapere se volete che continui con una recensione.
Grazie in anticipo della vostra partecipazione.

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