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Un altro addio. Nella loro vita ne avevano
vissuti talmente tanti! Ma questa volta era davvero
così difficile lasciarlo! E non solo doveva dirgli
della partenza, doveva anche dirgli che questa volta doveva stare via ben 3
anni! 3 anni sono un’eternità…soprattutto se li devi trascorrere lontano dalla
persona che ami. Ma questo è il suo lavoro, non ci puoi fare niente se recitare
ti porta lontano da casa così spesso. Ma come poteva dire al suo Heric
che con lei, oltre a Charles, sarebbe venuto anche Bred? Quel misterioso ragazzo biondo, così uguale al suo
bellissimo Heric, eppure così diverso… Bred doveva finire i suoi studi a Parigi e Rossana e Charlesdovevano girare un nuovo
film ambientato là. Heric non avrebbe preso bene la
notizia, quando era andata a New York gliene erano successe di tutti i colori
per colpa di Bred, ma ora lui era cambiato, ma questo Heric non l’avrebbe mai
capito. Sarebbe stato inutile spiegarglielo. Manon poteva di certo mentirlgli!
No, questo non avrebbe mai potuto farlo! Anche a costo
di farlo stare male sul momento, lei non gli avrebbe mai mentito.
Sana al cellulare: -dai Heric! Ti prego rispondi! Cazzorispondi!
Sana era quasi in lacrime, non ce la faceva più per la
tensione.
Heric: pronto? Ehi Sana sei tu! Cosa c’è?
Sana: devo vederti, ti devo parlare, subito! Ci troviamo al
gazebo tra 20 minuti, non fare tardi!
Heric: ok, arrivo!
Ma cosa sta succedendo? Aveva
una voce strana, oh Sana, ma cosa mi devi dire? Ti prego non partire di nuovo…non potrei sopportarlo ancora!
Heric aveva già capito che
qualcosa non andava, anche per telefono riusciva sempre a capire la sua Sana. Corse
al gazebo il più in fretta che poteva e Sana, cosa stranissima, era già lì; non
capitava mai che fosse in anticipo! Questo preoccupò ancora di più il ragazzo…
Heric: -ehi Sana! Cosa c’è? Sono venuto qui di corsa…è
successo qualcosa? Dimmi!
Sana: io…si è successo qualcosa…è importante.
Heric: parla ti prego, se indugi
peggiori solo le cose.
Sana: lo so, quindi sarò breve. Anche
se ci vuole tutto il mio coraggio per dirti una cosa del genere.
Heric: adesso mi stai spaventando!
Ti prego mi stai uccidendo…
Sana: io devo partire, di nuovo. Robbie mi ha trovato un lavoro molto importante, davvero. Devo girare
un film a Parigi, ma sarà molto impegnativo e il lavoro completo richiede 3
anni di permanenza in Francia.
Heric: co…
Sana: no ti prego fammi finire! Se mi interrompi
non ce la faccio a dirti tutto. Con me ci saranno anche Charles
e… e Bred.
Heric: cosa? Bred?!
Ma sei matta! Non puoi partire con lui!
Sana: devo! Ma non starà con noi! Ci
vedremo solo per il viaggio! Lui sarà lì per studiare e noi per lavorare!
Heric: ma 3 anni sono un’eternità!
Come faremo noi? Non ci hai pensato vero?! Sei sempre la
solita egoista…ci sei solo TU! Tu e il tuo lavoro! Io non sono altro che
uno sfogo per quando non hai niente da fare!? Non mi puoi trattare sempre così!
Io sono una persona con dei sentimenti, non ci pensi ai miei
sentimenti vero?! Contano solo i TUOI!
Sana: NON E’ VERO! E tu lo sai! Perché mi dici queste cose? Lo sai che ci sto male quanto te!
Non pensare che per me sia facile!
Heric: basta! Sparisci dalla mia
vita! Vattene in Francia e restaci! Ma non pensare che
tra 3 anni IO sarò ancora qui ad aspettare TE! Mentre tu
ti sarai rifatta una vita! E salutami i tuoi amichetti…sono
sicuro che ti troverai bene con loro!
Sana: no…non possiamo salutarci così…ti prego…Heric…io ti a…
Sana stava scoppiando a piangere e non ce la fece a finire
la frase. Heric non aveva mai sopportato vederla
piangere, ogni volta il suo istinto protettivo veniva a galla e la consolava,
ma stavolta era molto diverso. Stavolta era un vero addio, Heric
non voleva consolarla, era troppo arrabbiato, era
furioso con lei. Non poteva continuare a vivere così, non voleva più soffrire
per quella ragazza che gli stava così uccidendo il cuore.
Due giorni dopo Sana partì, senza salutare Heric e i suoi amici
Due giorni dopo Sana partì, senza salutare Heric e i suoi
amici.
Non ci credo, non ci voglio credere, non è possibile che
ci siamo salutati davvero così. Ma
perché non gli ho detto cosa provo? Quanto lo amo…non
gliel’ho detto e adesso crede che in Francia io lo dimenticherò. Ma non è così, lo so benissimo! Non lo posso dimenticare! Anche se starò via 3 anni nel mio cuore e nella mia mente ci sarà
sempre e solo lui. Sì, solo tu.
Sana sull’aereo non riusciva a non pensare a lui; intanto
Charles e Bred parlavano tra di loro del futuro, di
quello che li avrebbe aspettati in Europa e ogni tanto cercavano di coinvolgere
Sana nel loro discorso, ma si vedeva lontano un miglio che lei non era dell’umore
giusto per parlare. Charles aveva capito che qualcosa era andato storto con
Heric, ma non aveva voglia di chiederle cosa non andava se lei non voleva
parlarne, soprattutto non l’avrebbe mai fatto davanti a Bred che era quasi un
estraneo rispetto a lui nei confronti della ragazza. Eppure
Sana non poteva fare altro che pensare al suo Heric! E
la presenza di una sua fotocopia precisa ed identica, almeno dal punto di vista
estetico, non l’aiutava e non l’avrebbe mai fatto. La sola figura di Bred
avrebbe reso a Sana le cose molto più difficili del
previsto. Intanto il viaggio stava per finire.
Charles: ehi guarda Sana! Stiamo per atterrare! Siamo in
Francia! Ragazzi che meraviglia!
Bred: già.
Come al solito nemmeno Bred, come
Heric d’altronde, era di molte parole, tra loro quel giorno parlava solo
Charles che era esaltato per quel viaggio come un bambino dell’asilo.
Sana: sì che bello Charles.
Non rispose con molto entusiasmo. Ma
non aveva molto entusiasmo da esprimere al momento. All’aeroporto i ragazzi vennero accolti dalla solita folla inferocita di fan e
giornalisti pronti a fare ai due attori tutte le domande possibile e
immaginabili. Per fortuna però c’era il solito salvatore di Sana, ormai la
salvava da una vita da quei terribili giornalisti: Robbie. Subito con un “per
favore, niente domande adesso, i ragazzi sono stanchi!” riuscì a liquidare gli
accaniti giornalisti, tranne alcuni che continuarono a seguirli fino alla
macchina. Entrata nella vettura Sana si accasciò contro il finestrino mentre
Charles e Bred si sedettero con un’aria un po’ meno stanca e osservarono il
paesaggio durante il tragitto. Arrivarono in albergo dopo una mezz’oretta. Robbie
aiutò i ragazzi a sistemare le valigie di Sana e
Charles, Bred invece doveva fare un altro breve tragitto in taxi per
raggiungere la casa di un suo amico dove avrebbe alloggiato durante il periodo
di studio. Uscì comunque per salutare i suoi compagni
di viaggio.
Bred: beh ragazzi, ci vediamo in giro!
E poi rivolto a Sana in
particolare, come a voler sottintendere qualcosa che sfuggì alla ragazza ma non
a Charles che ricambiò con uno sguardo glaciale: la casa del mio amico non è
molto lontana da qui, a piedi ci si arriva in 20 minuti circa.
Sana: addio Bred. Buona fortuna per i tuoi studi.
Aveva cercato di essere il meno glaciale possibile ma non le era riuscito molto bene, in fondo era anche un po’ per colpa sua se aveva litigato con
Heric. Ma la sua colpa principale era il suo essere
identico a lui, questo Sana non lo poteva sopportare! Come avrebbe fatto a
vivere a Parigi sapendo che a soli 20 minuti dal suo albergo c’era una
fotocopia di Heric? Del suo Heric, che invece stava a
chilometri e chilometri di distanza!
Charles: Sana, lo so che magari non ne vuoi parlare, ma ho
capito che è successo qualcosa con Heric, non mi sembri
giù solo per la partenza. Ti va se più tardi passo da te e ci facciamo una
bella chiacchierata?
Sana: ecco…veramente io sarei un po’ stanca, avevo intenzione di farmi un bagno caldo e poi di dormire un
po’.
Charles: certo lo capisco. Allora passo dopo cena da te! A dopo!
Sana: mh…ok.
Quanto sapeva essere insistente quel ragazzo, ma in fondo lo
stava facendo solo per il bene della sua cara Sana; ne era
stato innamorato in passato, ma ora che aveva capito l’amore che c’era tra lei
e il suo ragazzo, aveva imparato a vederla solo come un’amica.
Sana era davvero distrutta. Il viaggio l’aveva
devastata, non tanto fisicamente ma psicologicamente. Aveva avuto il
tempo per pensare ed era stato questo che l’aveva annientata. Doveva tenersi
occupata e infatti non vedeva l’ora di dover iniziare
con il nuovo lavoro per tenersi occupata il più possibile, soprattutto
mentalmente. Iniziò a prepararsi un bel bagno caldo, mise tanta schiuma nell’acqua
e soprattutto i sali profumati alla ciliegia, quelli che le piacevano tanto.
Che meraviglia…mi sento
molto meglio adesso…se solo fosse la vasca della mia casa a Tokyo invece che
quella di un albergo di Parigi! Oh Heric…quanto mi manchi! E
chissà se tu stai pensando a me?
Ovviamente si che lui le stava
pensando, ma questo lei non poteva saperlo.
Il bagno durò quasi un’ora, ci rimase dentro fino a che l’acqua
divenne fredda e solo a quel punto uscì. Si stese un attimo sul letto con l’intento
di dormire per almeno una mezz’ora, ma il suo cercapersone vibrò nella sua
tasca. Per un attimo il cuore di Sana si fermò. Solo poche persone potevano contattarla con quello! E una di
quelle era Heric! Guardò lo schermo…
Maledizione! Ma cosa vuole
adesso? Gliel’ho detto che non può venire adesso perché
voglio farmi un bagno e dormire! Cosa!? È già ora di cena?! Ma
a che ore cenano in questo paese?! Sono solo le 18:30!!!
Era Charles…a quanto pare doveva
scendere al ristorante perché erano tutti giù ad aspettarla.
Sana: scusate se vi ho fatto aspettare…ero
sotto la doccia e non pensavo che avremmo cenato così presto.
Charles: non preoccuparti!
Robbie: scusa Sana! È colpa mia, ho visto quanto eravate
stanchi tutti e due e ho pensato di farci servire la
cena presto per stasera.
Sana: ah…si grazie Robbie, hai
avuto una buona idea.
La cena non si svolse molto allegramente, Robbie non sospettava nulla del motivo della “stanchezza” improvvisa di
Sana, quindi continuava a parlare come se niente fosse di cose che non
interessavano minimamente i ragazzi. Charles invece che ormai aveva capito che
era meglio lasciarla mangiare tranquilla aveva smesso di dire cose senza senso
e di rispondere a Robbie. Quando la cena finì, finalmente, Sana si diresse
subito verso la sua camera per scappare dall’interrogatorio dell’amico, ma in
fondo sapeva che non ce l’avrebbe fatta. Infatti. Charles la raggiunse un attimo
prima che lei entrasse in camera.
Charles: Sana! Dobbiamo parlare, non sopporto di vederti
così!
Sana: va bene, ma veloce perché sono molto stanca.
Entrarono nella camera di Sana e la ragazza si preparò a
dirgli tutto.
Charles: allora Sana, a me non puoi nascondere niente. Cos’è
successo con Heric, non mi sembra solo nostalgia la
tua.
Sana: no infatti, non lo è. Ecco…quando
gli ho detto che dovevo partire abbiamo litigato.
Charles: ma come? Tu sei sempre in viaggio, pensavo che ormai lui avesse fatto l’abitudine ai tuoi
viaggi!
Sana: ma stavolta è ben diverso! Non solo starò
via 3 anni, ma in questo periodo lunghissimo sarò con te e con…beh…è l’idea
della presenza di Bred che non è andata giù a Heric. E
forse ha ragione, in fondo a New York ha causato non poche difficoltà per me.
Charles: certo, capisco. Ma come è
maturato Bred dovrebbe farlo anche Heric! Tu sei un’attrice! Non può pensare di averti tutta per sé, tu appartieni al mondo
dello spettacolo! Deve abituarsi… altrimenti come fa ad aspettarti per 3 anni?
Sana: ma infatti non mi aspetterà. Mi
ha detto chiaramente che devo sparire dalla sua vita. E
così farò in questi anni, anche se non lo posso dimenticare. Ma
sei ingiusto se dici che non è maturo! È un ragazzo estremamente
maturo e tu lo sai! E infondo ha ragione, non dovevo permettere a Robbie di
firmare il contratto senza prima parlarne con lui! Dovevo
pensare anche al nostro rapporto, non solo al mio lavoro! Sono stata un’egoista!
Ha ragione a non aspettarmi per 3 anni, io gli causo solo sofferenze, che
potrebbe risparmiarsi benissimo se stesse con un’altra ragazza! Con Funny per
esempio! Lei è una ragazza perfetta, soprattutto non viaggia
di continuo da una parte all’altra del mondo!
Sana scoppiò a piangere come una bambina di 5 anni. Charles non
la pensava come lei su certe cose, secondo lui il lavoro veniva prima di tutto,
ma d’altronde lui non aveva mai vissuto un amore come quello tra Sana e Heric. Non
poteva capirla.
Charles: dai Sana non fare così! Pensa
che hai 3 anni di tempo per dimenticare, lasciarti alle spalle tutto. Ti puoi
concentrare solo sul lavoro, senza pensare a nessuno che ti faccia stare male! Con
te ci sono io, tranquilla, con me avrai sempre un
sostegno e in certi casi anche una spalla su cui piangere.
Non l’avesse mai detto. Quella frase. Anni prima, molti anni
prima, lei e Heric erano ancora alle elementari. Un giorno in gita si erano
persi. Che paura che aveva avuto quella volta, ma con
lei c’era lui, il suo Heric e tutto si era sistemato. Ma lui gli aveva detto
quella frase e lei non se ne era mai dimenticata e
adesso si doveva anche sentir dire la stessa frase da Charles?! Era troppo per
i suoi nervi!
Sana: non lo dire! Non lo dire mai più! Ti prego…ti prego adesso vai via…voglio stare un po’ da sola.
Charles: ok, me
ne vado. Buona notte Sana.
Ma che cosa ho detto di
sbagliato? È perché l’ho definito immaturo? A quale frase si riferiva? Non lo so…sarà meglio lasciarla stare per un po’, ha bisogno di
tempo per riprendersi, poveretta. Sana mi dispiace che tra voi sia finita, ma
in fondo te l’avevo detto, hai sbagliato a scegliere tra noi due.
No, davvero Charles non poteva assolutamente capirla. Sana cercò
di addormentarsi ma continuava a girarsi e rigirarsi nel letto, senza riuscire
a prendere sonno. L’immagine del viso arrabbiato di Heric continuava a venirle
in mente. Ma le sue parole unite alla sua espressione
la uccidevano.
“Sei sempre la solita egoista…ci sei
solo TU! Tu e il tuo lavoro!”
Sana nel sonno: ma non è vero…io non sono…Heric…no, Bred è
qui solo per studiare…Charles è solo un…io amo te…non lui…no, ti prego, non te ne andare! Heric, Heric, HEEEERIIIIC!
Charles: SANA! Svegliati! È solo un incubo!
Sana si risvegliò finalmente, madida di sudore, stanca morta
nonostante avesse dormito. Era tra le braccia di Charles, che la guardava con
una faccia spaventata e preoccupata allo stesso tempo.
Sana: ma cosa…dove…Heric?
Charles: Sana sono io! Charles, non mi riconosci? Hai fatto un brutto sogno, era solo un brutto sogno. Calmati
adesso.
Si riaddormentò all’istante tra le braccia dell’amico, che
la posò dolcemente sul letto e la coprì con le coperte per lasciarla riposare
ancora un po’.
Capitolo 4 *** La vita va avanti...almeno per lei. ***
La vita va avanti
La vita va avanti…almeno
per lei.
Intanto il tempo passava, non solo per Sana ma anche per
Heric. Era ricominciata la scuola e lui e i soliti amici ricominciarono con le
loro uscite in gelateria al pomeriggio, almeno finché
il tempo rimase sereno e la temperatura calda. Heric aveva anche ricominciato
con le lezioni di karate. Ormai non ne aveva più
bisogno, infatti lui era l’insegnante, non l’apprendista. Ma
le giornate più passavano e più sembravano vuote senza Sana. Ma
non ci poteva fare niente. Lei era partita, come sempre, e questa volta sarebbe tornata dopo 3 lunghi anni.
Ma come ho fatto a dirle
quelle cose terribili? Sono un idiota! Ecco cosa sono! Sono solo un maledetto
idiota! E adesso per colpa della rabbia di un momento non la rivedrò mai più…sì
Sana, tu non tornerai, sei troppo fragile per tornare
da me dopo le mie parole! E io sono così stupido da
stare qui a pensare a te invece di chiamarti e dirti tutto…
Funny: ehi! Ciao Heric!
Era Funny, con la sua solita voce assurda e con il suo
stranissimo accento.
Funny: è da tanto che non ti fai sentire! Pensavo che ci
stessi evitando! Come stai?
Heric: ciao. Bene grazie.
Funny: sei sempre il solito! Non hai mai niente da dire! Ti
va un gelato più tardi, magari dopo la scuola?
Heric: no, ho lezione di karate. Adesso devo andare.
Quanto gli faceva male anche solo vedere
quella ragazza. Assomigliava così tanto a Sana! Ma
allora perché non si decideva ad innamorarsi di lei? Sicuramente Funny non
sarebbe mai partita per la Francia…però allo stesso
tempo la detestava per la loro somiglianza, non era colpa della ragazza, ma in
lui risvegliava troppi ricordi e troppi sentimenti.
Intanto a Parigi…
Regista: ok! Stop! Buona questa! Per ora basta, potete
andare in pausa, ci rivediamo qui tra un’ora!
Charles: oh finalmente! Abbiamo rifatto questa scena
migliaia di volte oggi! Cominciavo a imparare le
battute di tutti!
Sana: sì è vero! Sono tutti molto pignoli qui!
Charles: già, ecco perché il lavoro previsto durerà 3 anni,
ma se continuiamo così non finiamo nemmeno in 10!
Sana: oh mamma. Non lo dire nemmeno per scherzo…io tra 3
anni voglio essere a casa, anche prima se possibile!
Bred: ehi salve ragazzi!
Sana e Charles: ciao Bred! Come mai da queste parti?
Bred: beh così, mi andava di passarvi a salutare! Ho appena
finito un esame e credo che sia andato bene.
Charles: ecco perché sei così di buon umore e di così tante
parole rispetto al solito!
Sana: ecco io devo andare! Scusate ma ho promesso e Robbie
che saremmo andati a fare shopping! Ciao!
Bred: come sta? Si è ripresa? O mi
evita ancora?
Charles: beh hai visto la sua reazione quando sei
arrivato…mi spiace, non è colpa tua se assomigli a quel ragazzo.
Bred: ma quando si deciderà a guardare avanti!?
Charles: non penserai per caso che siccome sei uguale a
quello hai una qualche speranza con lei…vero?
Bred: e se anche fosse? Posso sempre sperare…
Charles: così complichi le cose a tutti e basta! Lascia
perdere!
Bred: ci vediamo ragazzino!
Charles: cosa?! Come mi hai… Ma
dove vai!?
Bred: e secondo te io ci credo che è a fare shopping? Vado a
trovarla ovvio…
Charles: non ti vorrà vedere!
Bred: lo so. Ciao.
Più tardi in albergo…
Toc toc… ma chi era a quell’ora? Sana era distesa sul letto
a pensare a lui… era riuscita a tenere la mente occupata fino adesso, ma oggi
era rispuntato anche Bred a rovinarle la giornata.
Bred: Sana sono Bred! Mi apri?
Cosa?!Bred?Ma cosa vuole da me!? Io non lo voglio vedere!
Sana: Bred, sono stanca, stavo per andare a dormire, non puoi passare in un altro momento?
Bred: no, lo so che non sei stanca ma mi stai
solo evitando. Dai avanti apri, non puoi continuare
così per sempre.
Sana aprì la porta. Era preparata a vederlo ma il suo volto
la sconvolgeva comunque. Caspita quanto sono uguali…
Sana: cosa c’è?
Bred: sei sempre così scontrosa con tutti o è un trattamento
che riservi solo a me? Che colpa ne ho se sono uguale
a lui…
Quelle ultime parole sussurrate a malapena colpirono in
profondità la povera Sana. Calde e amare lacrime iniziarono a bagnarle le
guance.
Sana tra i singhiozzi: no, non ne hai colpa! Ma non è
nemmeno colpa mia se ti tratto così. Tu risvegli tutti
i miei sentimenti per lui.
Bred: e allora sfogali questi sentimenti!
Sana a quelle parole compì un gesto che non credeva che
avrebbe mai fatto.
Nemmeno lui si aspettava una cosa del genere. Ma la cosa non
gli dette di certo fastidio, anzi lo rese molto, molto
contento. Sana l’aveva baciato. Fu un bel bacio. Lungo e pieno di passione. La cosa
stava per degenerare, ma Sana, resasi conto di quello che stava per succedere,
si fermò.
Bred: ma cosa ti è saltato in mente? Non me l’aspettavo…
Sana: io…scusa…non vole…
Non fece in tempo a finire la frase che Bred era già con le
labbra sulle sue.
Sana: no, basta. Cosa stiamo
facendo!? Io cosa sto facendo!? Oh mamma mia…
Bred: niente di male…stai
ricominciando a vivere.
E la baciò di nuovo. Lei si sentiva
così strana. Quel ragazzo così strano che le ricordava il suo Heric la incuriosiva e aveva voglia di stare con lui, ma
amava ancora Heric e non riusciva a dimenticarlo. Ma d’altronde lui non la
stava aspettando, dopo quelle cattiverie che le aveva
detto aveva tutti i diritti di rifarsi una vita, ma allora perché aveva così
tanti rimorsi? Forse per le sue parole…aveva indovinato tutto
sommato quando aveva detto “Mentre tu ti sarai rifatta una vita!”.
Era davvero così? Stava proprio succedendo quello che Heric
aveva previsto?
Ma in fondo quello che ha detto si sta avverando solo perché
lui mi ha trattata così, altrimenti io sarei qui ad
aspettarlo…
Sana mise a tacere così la sua
coscienza.
Sana: Bred…io non lo so se posso stare con te. Per te
sarebbe molto difficile, ti sentirai il peso della tua
somiglianza a Heric tutti i giorni…credi che ce la faresti?
Bred: Sana, per te sì, ce la farò! Scoprirai che io e lui
siamo sicuramente molto diversi. Deciderai tu poi chi dei due vuoi veramente.
Sana non ne aveva dubbi, lei voleva
Heric, ma in quel momento pensava che si sarebbe anche potuta innamorare di
Bred. Nonostante tutto era un bravo ragazzo ed era anche molto
bello.
E così Sana cercava di andare
avanti. Ma ci sarebbe riuscita veramente?
Sana e Bred ormai stavano insieme da quasi due anni. Charles
si era completamente buttato nel suo lavoro che non si rendeva nemmeno conto
che aveva schiere di ragazze che volevano stare con lui. E
Heric? Heric si era rifatto una vita, proprio come Sana. Stava con una nuova
ragazza del loro gruppetto di amici, si chiamava
Eleanor. Una ragazza simpatica e poco invasiva nei confronti
di Heric, nonostante stessero insieme, cosa che lui amava molto. Diciamo
pure che stava con quella ragazza per non stare solo e per soddisfare qualche
suo capriccio. La ragazza lo sapeva benissimo, ne avevano
parlato un giorno, quando lui le aveva chiesto di mettersi insieme.
FLASHBACK…
Heric: sì, ho capito di piacerti. Se
è quello che vuoi possiamo metterci insieme, ma sappi che non ti amerò mai.
Eleanor: ami solo Sana tu, vero? Ormai
lo so…ho imparato che vengo dopo di lei per te, anche se non la conosco nemmeno
so benissimo che sono solo un suo rimpiazzo.
Heric: per questo che mi piaci. Perché sai che da me non potrai mai aspettarti un gran che, io ho
amato solo lei.
Eleanor: lo so e la cosa non mi disturba più del necessario.
Posso conviverci.
Heric: bene, ma se torna Sana…
Eleanor: so anche questo, non c’è bisogno che tu me lo dica.
Heric: allora ok. Ti accompagno a casa.
Eleanor: ok.
Sì, effettivamente era stato un modo molto triste di
mettersi insieme. Un momento come quello dovrebbe essere allegro e felice,
Heric invece si era sentito il cuore scoppiare e
ridursi in mille piccoli pezzettini taglienti. Quelle schegge avevano
profondamente ferito anche il cuore della sfortunata Eleanor. Ma ormai si erano conficcate nella membrana del suo cuore e
non poteva strapparle o avrebbe iniziato a perdere troppo sangue.
Ma
perché?! Perché mi lascio trattare così? Questa maledetta
Rossana, non la conosco a già la odio. Se dovesse tornare non so cosa le farei. Maledetta... ha
rovinato la vita del MIO Heric e la mia... maledetta!
FINE FLASHBACK…
Ormai Heric e Eleanor andavano
avanti così da parecchio tempo, erano passati parecchi mesi…circa 17, quasi un
anno e mezzo! Mancava poco più di un anno però al ritorno di Sana… ora che ci
pensava lui non le aveva mai fatto un regalo per
qualche anniversario, nemmeno per quando hanno fatto un anno insieme. Non voleva
farle regali.
Una sera per qualche strano motivo era più
pensieroso del solito, ovviamente i suoi pensieri andarono a Sana. Si ricordò
del cercapersone di Babbit! Poteva farle sempre un trillo…
Uno…due…tre!
Brrrrrrrr…vibra!
Ma chi potrebbe essere?! È
da un po’ che non lo sento vibrare! Cominciavo a pensare che le pile si fossero
scaricate…
Sana stava tranquillamente dormendo tra le braccia di Bred,
quando sentì quella ben nota vibrazione proveniente dal cassetto del comodino. Quella
vibrazione le aveva provocato una strana nostalgia di
casa e della sua infanzia a Tokyo.
Una volta non mi sarei mai tolta il cercapersone dalla
tasca, ci dormivo perfino insieme… perché era sempre con
me? Ah si… era per far sentire la mia presenza a Heric… se avesse avuto bisogno
di me gli sarebbe bastato schiacciare un solo tasto…sicuramente
il suo adesso l’ha buttato. Ma allora perché io lo
tengo ancora?!
E poi quella scritta sullo schermo
del cercapersone di Babbit interruppe bruscamente i suoi pensieri. HERIC.
Sullo schermo c’era scritto proprio quel nome. Quel nome che aleggiava nella sua testa, nel suo cuore, ovunque.
Scusate se questo capitolo è
un po’ corto!! Ma è tutto per creare un po’ di suspense!!!!!!!!!!!!
Grazie 1000 a tutte voi che state leggendo la mia storia! E
grazie per tutti i commenti che mi lasciate!! Baci!!
Cosa
faccio? Magari è solo un errore…magari ha solo appoggiato qualcosa sul tasto
della chiamata e per sbaglio ha chiamato me… meglio non rispondere.
Ma quel
coso continuava a vibrare! La smetteva e poi ricominciava, come se volesse
farle capire che non era uno sbaglio, che le stava pensando, che voleva
sentirla.
Oh santo
cielo! Non può essere uno sbaglio! Continua a chiamarmi!
E poi arriva un messaggio.
CIAO SANA. È DA UN PO’ CHE NON CI
SENTIAMO. LO SO CHE È STUPIDO DA DIRE. PER FORZA CHE NON CI SENTIAMO, TI HO TRATTATA PROPRIO MALE. SCUSA.
E io cosa gli rispondo?!
Oh mamma mia…non può essere vero…sto solo sognando vero!?
Bred: mh…Sana, cosa ci fai già
sveglia? È presto…dormi.
E la strinse tra le braccia,
inconsapevole che la ragazza stava iniziando a piangere. Sana si strinse ancora
di più a Bred e si riaddormentò tra le sue braccia, stretta a lui come una
bambina che cerca protezione.
Al mattino dopo tutto le sembrava
lontano, come un sogno un po’troppo reale. Non rilesse nemmeno il messaggio sul
cercapersone, ormai si era convinta che si era sognata
tutto. Ma a pranzo, dopo il lavoro, venne da lei Bred
che la riportò alla realtà.
Bred: ehi Sana! Ma stanotte perché
ti sei svegliata? Forse per quel coso strano a forma di pipistrello che vibra!
Dovresti spegnerlo…almeno Charles non ci rompe le scatole anche di notte!!!
Sana: non era Charles.
Bred: ah no? e chi era lo
scocciatore? Robbie, o tua madre che non si ricordava che a Tokyo non erano le
tre della notte??
Sana: era…Heric.
Bred ci restò di sasso. Le cose stavano
andando bene con Sana, il fantasma di quel ragazzo stava lentamente
uscendo dalle loro vite. Ma proprio adesso doveva
ricomparire?! Non ce la fece a reggere il colpo. Se ne andò
via e Sana non lo rivide fino all’ora di cena.
Sana: Bred…io…
Bred: non dire niente! Non dire nemmeno una maledetta
parola! Sto già facendo le valigie non ti preoccupare!
Sana: va-valigie? Cosa? E i tuoi studi?!
Bred: cazzo Sana quanto sei ingenua! Pensi davvero che io
sia rimasto qui tutto questo tempo per i miei studi!? Solo per i miei studi?
Sana: …
Bred: ecco non hai niente da dire. Per una volta nella vita
impara a stare zitta tu.
Sana: sì una cosa da dire ce l’ho!
Non gli ho risposto.
Bred: me ne frego se gli hai risposto o no. Anche se non
l’hai fatto avresti voluto farlo. Bene ora sei libera
di correre da lui.
Sana: sì, sono libera. Addio Bred.
Bred: addio.
E così Bred era uscito dalla sua
vita. E questa volta era per sempre. Sana prese il
cercapersone, ancora sconvolta da tutto quello che era successo in meno di 24
ore.
CIAO HERIC. Sì MI HAI TRATTATA
PROPRIO MALE, ACCETTO LE TUE SCUSE. VOGLIO TORNARE A TOKYO.
Inviato…chissà se mi risponde.
Meno di un minuto dopo… brrrrr…vibra!
TORNA TI PREGO.
Ma certo che torno amore
mio!
TORNO CON IL PRIMO AEREO CHE RIESCO
A TROVARE. ASPETTAMI.
TI HO SEMPRE ASPETTATA E TI
ASPETTERÒ ANCHE QUESTA VOLTA.
E così Sana decise che sarebbe tornata
a Tokyo il prima possibile. Tanto ormai mancavano solo un
paio di scene da girare, per il resto se la sarebbero cavata benissimo
senza di lei.
Il giorno dopo le riprese erano finite.
Charles: e così molli tutto, di nuovo, per lui.
Sana: sì, ma stavolta è diverso. Ho chiuso
con lo spettacolo, voglio una vita normale, una vita con lui.
Charles: ma cosa farai? Questo è quello che ti riesce
meglio!
Sana: lo so, ma mi accontenterò di girare qualche stupida
pubblicità, come ai vecchi tempi. Ma questa volta non
voglio trascurare la mia vita.
Charles: beh se è questo che vuoi, buona fortuna amica mia!
I due ragazzi si abbracciarono, consapevoli entrambi che
questo era un addio definitivo. Sana stava tornando a casa per sempre.
Siamo quasi alla fine!! Sto già
scrivendo il prossimo capitolo!! Spero che vi stia piacendo!!!!!
Capitolo 7 *** Un bel benvenuto...per modo di dire! ***
Mille pensieri affollavano la mente di Rossana mentre tornava a casa
Mille pensieri affollavano la mente di Rossana mentre
tornava a casa. Il volo durava parecchio e lei aveva finalmente il tempo di
pensare. Ancora non aveva ragionato su Bred. In fondo lei gli aveva voluto
bene, ma quando era arrivato quel messaggio da Heric TORNA
TI PREGO non ci aveva nemmeno riflettuto, lei voleva tornare da lui. Ma cosa avrebbe trovato al suo ritorno? Sicuramente qualcosa
di diverso c’era, non era possibile che in quasi 3 anni non fosse
cambiato nulla. In effetti qualcosa di diverso
c’era, anzi più che qualcosa di diverso c’era qualcuno di nuovo. Eleanor. Ma Sana non poteva ancora saperlo.
Intanto il suo ritorno a Tokyo non era passato inosservato
per i giornalisti, che infatti si erano recati tutti
in aeroporto già 2 ore prima dell’atterraggio del suo aereo. Poco dopo
arrivarono anche tutti gli amici di Sana, c’erano sua mamma,
Terence con Alyssa, Funny e Geremy, Heric e, distante
da loro, c’era anche una ragazzina con lo sguardo arrabbiato e gli occhi rossi
di pianto che fissava con espressione raggelante la pista dove sarebbe
atterrato l’aereo con la ragazza che più odiava al mondo. Sì,
quella ragazza che odiava Sana senza nemmeno conoscerla ovviamente era Eleanor.
Finalmente dopo ore di viaggio l’aereo atterrò.
Oh mamma…siamo arrivati! Sono a casa! Heric, amici sto arrivando!
Appena scese dall’aereo fu assalita dai giornalisti e dai
fotografi, come sempre, che iniziarono a scattarle foto e a fare domande. Ma questa volta non c’era Robbie a portarla via.
Giornalista: signorina Smith! Perché
questo improvviso ritorno in Giappone? È successo
qualcosa tra lei e il signor Charles Lone? Signorina Smithla prego risponda! Ma cosa…?!
Era arrivato a salvarla! Era successo come tanti anni prima, quando lo scandalo del libro di sua madre
aveva attirato tanti di quei giornalisti che lei non poteva nemmeno uscire di
casa. Lui, con la sua bici, che stavolta era un motorino, era venuto a portarla
lontana dalla massa dei curiosi. Insieme erano
sfrecciati a casa di Sana, lei, abbracciata stretta a lui, voleva che quel
tragitto non finisse mai. Arrivarono a casa. Scesero dal motorino di Heric. Quando lui si tolse il casco lei stava per svenire.
Santo cielo quanto sei bello. Mi sei mancato!
Questo era quello che pensava Sana ma disse semplicemente
“scusa” e gli buttò le braccia al collo. Heric non si era mai sentito così
felice come in quel momento, aveva finalmente di nuovo la sua Sana tra le
braccia, ma stavolta niente gliel’avrebbe tolta.
Heric: Sana, ti amo.
Gliele aveva a mala pena sussurrate
ma lei le sentì chiare e forti come se lo avesse urlato al mondo intero.
Sana: Heric, anche io ti amo.
I due stettero abbracciati per un bel pezzo. Poi sua madre,
arrivata dall’aeroporto in macchina, scese dalla vetture
per riabbracciare la figlia.
Mama: Rossana! Tesoro mio!
Sana: Mama! Quanto mi sei mancata!
Mama: oh cara! Questa volta non parti più!
Sana: no, non parto più! Mai più…
Dopo i saluti e gli abbracci commoventi Sana si rese conto di essere proprio stanca. Salutò Mama e Heric, con la
promessa che la mattina dopo lo avrebbe chiamato
appena svegliata, e andò a dormire.
La mattina dopo si alzò verso le 9:30
e subito chiamò Heric.
Sana: pronto? Oh ciao Nelly! Sono Sana,
tuo fratello è già sveglio?
Nelly: Sana! Che piacere sentirti!
Allora era vero che tornavi a Tokyo! Passa a trovarmi appena puoi, adesso ti
passo Heric. Ciao!
Heric: Sana? Non ci credo che sei qui…non mi sembra vero!
Sana: e invece sonoqui! Oggi pomeriggio ci vediamo? Voglio salutare anche gli altri!
Heric: certo, anche se preferirei vederti da sola…
Sana: con calma, adesso abbiamo tutto il tempo del mondo…
Heric: ok, allora a oggi
pomeriggio. Ci vediamo alle 3 alla nostra solita gelateria, ok?
Sana: ok! A dopo!
Sana era troppo felice! La sua nuova vita da normale ragazza
stava per iniziare. Ma prima c’era ancora una
questione in sospeso.
Mama: Saaaanaaaa… ti vogliono alla
porta!
Sana: arrivo! Ma chi sarà? Magari
sono i miei amici!
La ragazza andò all’entrata.
Sana: ehi ciao ragaz…oh scusa!
Pensavo fosse qualcun altro! Ma tu chi sei?
Eleanor: mi chiamo Eleanor.
Sana: piacere! Io sono Rossana! Ma questo lo dovresti sapere già visto che sei venuta a casa mia! Sei una
mia fan? Vuoi un mio autogra…sbang!
Quella ragazza le aveva appena
tirato un pugno su una guancia. Sana proprio non se l’aspettava.
Sana: ma cos…perché?
Eleanor: fa male?! Allora dimmi fa
male?!
Sana: io…ma cosa vuoi da me?
Sana era in lacrime, non aveva mai
visto tanto odio in uno sguardo fino a quel momento. Nemmeno le fans scatenate di Charles tanto tempo prima l’avevano
guardata così male quando l’avevano picchiata, durante le riprese de “La casa
nel bosco”.
Eleanor: sei contenta adesso!? Per
3 anni te la sei spassata e ora ritorni e ti riprendi
il tuo giocattolo vero!? Perché non è altro che questo
per te?! Giusto!? Non ho forse ragione?!
E le diede un calcio nello stomaco.
Sana era piegata in due per terra.
Eleanor: e non ho ancora finito con te! Perché
tu non te lo riprenderai! A costo di ucciderti qui adesso!
E un altro calcio…poi un altro…la
povera Sana era svenuta ormai. Eleanor la afferrò per il colletto della
maglietta e iniziò a schiaffeggiarla e a prenderla a pugni. La madre di Sana
intanto non si accorse di niente per colpa del rumore dell’aspirapolvere.
Per fortuna arrivò Heric che aveva voglia di stare da solo con lei prima di
andare con gli altri in gelateria.
Heric:
ELEANOR! FERMA!
Eleanor:
NO! Deve pagare per quello che ci ha fatto! È tutta colpa sua se non
sono felice! Se tu non sei felice! La deve pagare! La
deve pagare!
Eleanor era in lacrime, ma non erano lacrime di pietà per Sana, anzi
erano lacrime colme di odio per la ragazza
Eleanor era in lacrime, ma non erano lacrime di pietà per
Sana, anzi erano lacrime colme di odio per la ragazza.
Heric senza pensarci due volte la stese a terra con un pugno ben assestato
sulla sua faccia furente e prese in braccio la sua povera Sana.
Corse in casa e chiamò la signora Smith.
Heric: chiami un’ambulanza, presto!
Corsero in ospedale, lui, Mama e Sana e
Eleanor entrambe svenute. Intanto Heric si distruggeva per i sensi di colpa.
È colpa mia se ora la mia Sana è così…dovevo
aspettarmelo da Eleanor! Quella è tutta matta…lo avevo
sospettato! Dovevo avvertire Sana subito, dovevo dirle tutto di
Eleanor appena ci siamo parlati! Sana ti prego
perdonami…
Intanto raggiunsero l’ospedale e i medici visitarono subito
le due ragazze. Entrambe erano fuori pericolo per
fortuna. La prima a svegliarsi fu Eleanor, ma nessuno si avvicinò al suo letto
per vedere come stava, nonostante fosse nella stessa stanza con sana. Poco dopo
la madre di Sana uscì per prendere una boccata d’aria.
Eleanor: e così ora mi disprezzi e vorresti
che io fossi morta. Ma l’ho fatto solo per noi…
Heric: sì, ti disprezzo e vorrei che fossi morta, ma anche
se non lo sei fisicamente per me è come se lo fossi.
Eleanor: e invece dovresti ringraziarmi…l’ho
fatto solo perché ti amo…e perché non volevo che quella ragazza ti
spezzasse di nuovo il cuore, l’ha fatto una volta ed è capace di farlo di
nuovo.
Heric: stai zitta! Tu non sai niente! Non la conosci! TACI!
Il tuo non è amore. È solo capriccio e cattiveria!
Sana: cosa…ma perché urli…Heric? Dove mi trovo?
Heric: Sana, amore mio! Ti sei
svegliata! Va tutto bene adesso…sh…ti racconto tutto
dopo. Dottore! Venga! Si sono svegliate!
Dottore: bene signorine. Adesso qualcuno in grado di parlare
sarebbe così gentile da spiegarmi come vi siete ridotte così?
Heric: glielo spiego io dottore. La signorina Eleanor ha
aggredito senza motivo la signorina Rossana. Poi per fortuna sono arrivato io,
per salvare la signorina Rossana ho dovuto dare un forte pugno all’altra
ragazza, che è svenuta. Erano tutte e due prive di sensi e io e la signora
Smith abbiamo chiamato l’ambulanza. È tutto.
Dottore: sono andate così le cose signorina Eleanor?
Eleanor: …sì…
Dottore: signorina Rossana?
Sana: sì.
Dottore: bene, cercate di risolvere le cose in modo civile.
In un paio di giorni sarete fuori di qui. Avete tutto il
tempo per parlare, ma non cercate di picchiarvi ancora, ci sarà sempre
un infermiere con voi. Non verrete mai lasciate sole,
nemmeno di notte e se una delle due dovesse aggredire l’altra, verrà chiamata
immediatamente la polizia. Con questo ho finito. Seth? Tu farai il primo turno
di guardia nella loro camera. Se le cose degenerano non
esitare a sedarle.
Seth: certo dottore.
Dottore: bene, l’orario delle visite è finito. Tornate tutti
domani.
Il dottore, Heric e la signora Smith uscirono dalla camera e
lasciarono le ragazze sole con l’infermiere.
Sana: ma chi cavolo sei? Cosa ti ho
fatto si può sapere?!
Eleanor: e me lo chiedi anche?! Non l’hai ancora capito? Sei più ingenua di quanto credessi…
Sana: bene e visto che sono
un’ingenua, saresti così gentile da spiegarmi cosa vuoi da me?
Eleanor: lascia in pace Heric. Esci dalla sua vita.
Quelle parole ferirono Sana più dei pugni e dei calci che aveva
ricevuto.
Sana: e così…voi eravate insieme?
Eleanor: sì, e le cose avrebbero funzionato se non fossi
arrivata tu! TU hai rovinato tutto!
Sana: mi dispiace…ma io e Heric andiamo
avanti così da tanti tempo. Troppo tempo. Adesso basta, non lo lascerò più per
il lavoro.
Eleanor: certo, sono bravi tutti a fare promesse! Ma a mantenerle sono pochi quelli che ce la fanno! L’unica
cosa buona che puoi fare è lasciarlo stare!
Sana: no! smettila! LUI NON TI AMERÀ MAI E LO SAI! SEI TU QUELLA CHE DEVE USCIRE DALLE NOSTRE VITE!
Seth: ora basta ragazze, è ora di dormire, buona notte.
Eleanor e Sana: ma cos…
Seth le aveva sedate.
Le due ragazze non si rivolsero più la parola per tutto il
tempo che restarono nella stessa camera d’ospedale. Quando
vennero dimesse Heric andò a prendere Sana.
Heric: Sana, ti devo delle spiegazioni…eleanor…
Sana: no Heric. Non voglio spiegazioni. Voglio solo stare
con te. E tu vuoi sapere qualcosa del periodo che ho
passato a Parigi?
Heric: no. Anche io voglio solo stare con te.
Finalmente i due ragazzi si erano ritrovati e questa volta
per sempre. Nessuno dei due era interessato al passato,
volevano vivere solo bene nel presente e pensare al loro futuro. Insieme.
FINE!!
La mia
storia è finita!! Spero che non sia venuta male! Commentate pure! Baci a tutti…
Manu!