The Echelon On Uranium

di Rechelon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Prologo ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***



Capitolo 1
*** 1.Prologo ***


1. PROLOGO


Il giorno più brutto della mia vita. Il mio primo Meet&Greet andato a puttane, e dire che ero veramente emozionata, non vedevo l’ora di vederli, anche senza di Shannon sarebbe stato abbastanza. Ma non è stato così bello come si immaginava, le voci di altri echelon cominciavano a girare “state attenti, Jared e Tomo sono su di giri, trattano male chiunque” ma io non ci credevo,o meglio, non volevo crederci. Non avevo più nessuno davanti a me, il cuore a mille, sudavo freddo, le mani che tremavano. Un passo dopo l’altro ero davanti ai miei idoli, ai miei eroi, stavo pensando a qualcosa di intelligente da dire quando una voce mi riportò alla realtà.
-Allora, ti muovi?- Jared si stava scaldando, non pensavo fosse un tipo così suscettibile, ma forse aveva ragione, c’era ancora tanta fila e forse non voleva perdere tempo inutilmente.
-S-sì scusa.. stavo cercando qualcosa di giusto da dirvi, ma un grazie penso vada bene- tirai fuori quelle parole tutte d’un fiato, concludendo con un sorriso imbarazzato e mettendomi tra i due. Poi mi venne in mente una posa originale per la foto. -pensavo.. potreste..-
-Senti, non siamo i tuoi pupazzi ok? è solo una cazzo di foto, ci vuole tanto a fare un fottuto sorriso e andartene?- mi sentii crollare dentro, non facevo Tomo un tipo così, l’avevo immaginato dolce e comprensivo, un tipo a cui piace stare al gioco. sussurrò qualcosa di cui colsi solo alcune parole a Jared, lui di rimando rispose con un “Gesù cristo..” accompagnato da un lungo sospiro. Era troppo. in un istante i miei sogni andarono in frantumi. scappai via, più veloce che potevo, non avevo bisogno di sentire altro.
-Des, che succede? hey, perchè piangi?- Matt mi venne incontro abbracciandomi. Des è il diminutivo di Desdemona, un nome che non mi piace per niente e che non si addice ad una nata ad Amsterdam. Piansi tra le sue braccia, siamo amici da sempre e gli sono davvero grata per non avermi mai abbandonato.
-Sono degli stronzi Matty, sono degli stronzi.- dopo avergli raccontato ogni cosa andammo a goderci il mio primo ed ultimo concerto dei Mars.
Ora sono qui a concerto finito da quasi tre ore seduta per terra con Matt in un silenzio abissale.
-vuoi una sigaretta?- chiedo a Matt prima di accendermene una io.
-Des, sai che non fumo, e non dovresti farlo nemmeno te-  dice girandosi verso di me.
-comprometterebbe la mia carriera da atleta- faccio, imitando la sua voce per prenderlo in giro ed evitando la seconda parte della frase.
-vedo che un po’ di senso d’umorismo ti è rimasto.-
-bisogna rinascere Matt, qualsiasi cosa accada, come qualche anno fa, ricordi?- faccio l’ultimo tiro di sigaretta e la spengo a terra.
-vieni qui.- mi racchiude tra le sue braccia come fa quando c’è qualcosa che mi rende triste poi inizia a slacciarmi il ciondolo con la triad che avevo appeso al collo.
-bisogna lasciarsi le cose alle spalle delle volte..- continua slacciandomi tutti i braccialetti collegati in qualche modo ai mars. -soprattutto se ci rendono tristi, la vita è così, le cose vanno e vengono..- mi sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio -e noi dobbiamo essere forti, noi saremo forti insieme.- mi bacia sulla guancia fermando il corso di una lacrima a cui avevo concesso di uscire e mi riabbraccia con più forza di prima come a farmi capire che lui ci sarà sempre per me.
-su andiamo, la notte è giovane- mi dice con il suo solito sorriso che incanterebbe chiunque. mi fermo a guardare la mia triad e i miei braccialetti a terra, ne vale sul serio la pena? subito mi do una risposta, certo che sì, è ora di cambiare. mi giro verso di lui e afferro la sua mano incamminandomi per il bar più vicino.
Una voce già sentita interrompe quel silenzio che non aveva niente di pesante, quel silenzio che bastava per riempire le bocche e far stare in pace chiunque.
-Non dimentichi nulla?- subito mi giro e rimango basita; un Jared semi-incazzato mi fissa a braccia conserte. Decido di rispondere a modo mio, dopotutto lui ha spezzato il mio cuore.
-mh, fammi pensare… mh no, credo di no.- dico sorridendo, non gliela darò vinta. intanto Matt mi stringe il braccio per farmi capire di non esagerare.
-Un vero Echelon non abbandonerebbe mai la sua band così.- dice cambiando tonalità di voce, ora sembra più schifato dalla mia reazione di poco fa.
-Mi dispiace calpestare il suo ego da primadonna signor Leto, ma se essere echelon vuol dire non avere un cuore, preferisco non esserlo- dico arrangiando un sorriso.
-qual è il tuo nome?- cambia discorso lui avvicinandosi di qualche metro.
-Desdemona. é un satellite del pianeta Uranio, una figura shakespeariana.. carino no?- decido di non dare peso a questa conversazione senza senso, sto parlando con uno sconosciuto che salta da un argomento all’altro disconnettendo il discorso, che importanza ha?
-Desdemona, l’Echelon che veniva da Uranio- conclude lui fissando punto dietro di me con lo sguardo perso
- addio Leto, che tu possa avere una bella compagnia stanotte.- finisco di dire io girandomi e prendendo la mia strada al fianco di Matt, che era restato fino ad ora dietro di me ed in silenzio.
-Aspetta, ti devo una foto- dice alzando il tono di voce per farsi sentire
-Nel cesso la butto la foto- ribatto con cattiveria non girandomi nemmeno. Sento il suo ego strisciare e baciarmi i piedi. Ho vinto io Leto, anche se tu hai spezzato il mio cuore.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1

Guardo verso il cielo e vedo molti aerei, anche se di notte sembrano solo delle piccole lucine ad intermittenza, "rosso blu rosso blu rosso blu" mi fa male il collo, tiro giù la testa. Chissà quanta gente deve partire e quanta deve arrivare da qualche parte, chissà quanta gente sta inseguendo i propri sogni sù, in cielo. "Sogni", questa parola mi ricorda una me 17enne con il cuore a pezzi dopo un concerto. E a dire che é passato già un anno e a me fa male come fosse ieri, ricordo l'espressione di Leto junior alla perfezione, i suoi lineamenti, il viso perfetto, gli occhi color oceano che riflettevano la luce dei lampioni e perfino i braccialetti ad un passo dai suoi piedi. Anche se tutti questi particolari non li vorrei ricordare, ormai hanno fatto una tana nel mio cervello e non ne vogliono sapere ad uscire. Da quel giorno ho smesso di essere un echelon, o meglio, non mi riconoscevo più in quel nome anche se i primi giorni dopo il concerto ho sperato di trovarmi tutta la band davanti casa pronta per scusarsi.. Che cosa stupida. La cosa più dura da affrontare fu la partenza di Matt, pronto ad iniziare una vita fuori da Amsterdam, Tokio, la sua città dei sogni. Inutile dire che ero felice per lui, ma rimasi comunque con l'amaro in bocca nei mesi a venire. Matt era come mio fratello, se ne stava sempre a casa mia, delle volte ci dormiva pure, cucinava, aiutava...e una volta partito la casa era vuota, e lo é ancora anche se di amici ne ho parecchi non voglio che nessuno ci metta piede, per non far vedere come i miei si scannano giorno e notte tirandosi piatti, sedie e quant'altro. Ho deciso di farmi una vacanza, dopotutto la maturità é passata e non mi resta che godermi l'estate. Grazie a qualche lavoretto estivo e l'appoggio dei miei nonni riuscirò ad andare tre settimane a Miami e -forse- a trovare finalmente un po' di relax. Guardo l'ora: 00.35, così decido di uscire a prendere un po' d'aria, infilo un paio di jeans ed una maglietta ed esco dal retro. 
L'aria fresca di amsterdam di notte mi accarezza il volto e inebria i miei polmoni. Decido di recarmi alla gelateria più vicina e prendermi un frappé per poi fare una passeggiata. Immersa nei miei pensieri mi incammino verso la piazza centrale finché non sento qualcosa nella tasca posteriore dei miei jeans vibrare, oh giusto, il mio cellulare. Lo tiro fuori.
Un nuovo messaggio da Richard, sono tentata dal non leggere nemmeno la prima lettera del messaggio, si meriterebbe di tutto quel cafone. Ma si sa, la curiosità é donna.

RICHARD ore 00:45:
hei bambolina, mi devi ancora un favore ricordi? Domani ti voglio tutta per me senza le tue amiche puttane del cazzo, solo io e te chiaro?! Lo so che fai tutto per nasconderti ma da me non scappi 
bambolina.

Finisco di leggere il messaggio e una smorfia si contorce sul mio volto. Non so se mi faccia più incazzare il fatto che pensi che io sia sua o il fatto che abbia dato delle puttane alle mie amiche. Inoltre mi fa paura. Psicopatico!

TU ore 00:48:
da me non avrai un bel niente, mettitelo in testa. Soprattutto non dopo esserti rivolto in quel modo verso le mie amiche, sei completamente pazzo!

Sono troppo presa dalla battitura del messaggio che non riesco più a coordinare i miei passi intrecciando i piedi fra di loro. Mi vedo già con il muso per terra e navigante nel sangue ma delle braccia possenti mi salvano giusto a pochi centimetri da terra. Di conseguenza il mio frappé viene rovesciato completamente sulla maglietta dello strambo individuo e il mio cellulare a terra si fa circa metà piazza rotolando. Strizzo gli occhi maledicendomi per il danno appena fatto, ma con un po' di buon senso alzo gli occhi verso il mio salvatore. " i suoi lineamenti, il viso perfetto, gli occhi color oceano che riflettevano la luce dei lampioni..." oh nono, non può essere, di colpo sbianco, anche se lui non sembra accorgersene, ma di tutte le persone che potevano trovarsi di fronte a me proprio lui doveva capitare? Il mio karma fa letteralmente schifo. Mi accorgo solo ora mio malgrado di essere accora appesa a lui, così faccio leva sulle braccia e mi rimetto in piedi non dopo aver raccolto il cellulare e il contenitore del frappé finito miseramente sulla maglietta di Leto. -quella maglietta varrà un sacco di soldi!- la mia vocina interiore non si decide a stare zitta e non mi aiuta di sicuro a farmi sentire a mio agio. Decido comunque di dire qualcosa visto che ci stiamo fissando da qualche secondo e la cosa é imbarazzante.
-la tua maglia si é sporcata..- ma no dai.. Complimenti Des, non potevi scegliere cosa migliore da dire. Lui socchiude piano gli occhi e inclina la testa di lato, poi si decide a parlare con una calma insopportabile. Ho il cuore a mille.
-noi... Ci siamo già visti?- cioé no cosa? Ora che faccio? Che mi invento? 


******
scusate il ritardo, ma non ho avuto né tempo né modo di aggiornare dato che sono partita per una vacanza.
Spero la storia vi piaccia e spero anche non sia troppo scontata e banale 
se pensate ci sia qualche errore nello svolgimento della storia non esitate a recensire e mettermi al corrente, é la mia prima ff e non sono molto esperta..
Spero che vi stiate godendo tutti le vacanze, tanti baci :**

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