Le pagine dell'amore

di cristie13
(/viewuser.php?uid=619954)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il primo giorno e il loro primo incontro ***
Capitolo 2: *** Che bello, che figo, che tenero ... ma che spaccone! ***
Capitolo 3: *** Sentimenti e marachelle! ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Avviso relativo al capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Il primo giorno e il loro primo incontro ***


Le pagine dell'amore
Era una bella giornata di sole e stavo per cominciare il mio quarto anno di superiori, al liceo linguistico. Stavo cercando di essere me stessa dopo la morte dei miei genitori.
Mi chiamo Amu Hinamori e frequento la Seyo Accademy.
Mi alzo,mi lavo e mi vesto per andare a scuola. Fortunatamente non ci sono divise da mettere, quindi mi metto una camicetta bianca con sopra una giacchetta nera e blu jeans.Ai piedi mi metto un paio di ballerine,dato il mio metro e settantacinque di altezza.
Scendo in cucina dove trovo mio fratello Jeremy e mia zia Jennifer.
Lei è l'unica zia che ho e le voglio molto bene. Quando entro in cucina saluto tutti.
Jennifer mi dice :- Oddio, questo è il primo giorno del nuovo anno scolastico e io non so fare niente!!!! Sono un fallimento come tutore!!! -dice tutta ansiosa.
Per rincuorarla le dico :-Non è vero, vai alla grande. È solo questione di tempo e poi ti abituerai.
Neanche detto sentiamo un odore di bruciato provenire dal microonde. :-Oh no!!! Vi ho bruciato pure la colazione!!!! -dice Jennifer mettendosi le mani nei suoi capelli biodo-castani.
Sentii suonare il campanello e pensai"ma come sono arrivati i vigili del fuoco, senza avendoli chiamati!! ".
Andai ad aprire la porta e vidi la mia migliore amica venirmi incontro ad abbracciarmi :-Ciao Amu!!! - disse Beatrice :-Ciao Bea,come va??? - gli chiesi.
-Bene, ma ora prendi la cartella r sali in macchina ok? Non vorrai mica fare tardi il primo giorno di scuola?? -mi disse
-Ok,arrivo subito - le dissi.
Presi la cartella,uscii di casa e salii in macchina.
Beatrice è la mia migliore amica ed è una persona molto altruista.
È molto più bassa di me, circa 1,57 cm, è esile di corporatura e ha una carnagione leggermente scura che viene risaltata con i suoi boccolo neri e i suoi occhi azzurri.
Dopo circa 10 minuti di guida arrivammo a scuola ... già a scuola,un luogo che amavo e odiavo al tempo stesso.
Entrai nell'edificio e mi venne incontro un'altra mia amica:Utau Hoshina.
È una cantante molto brava ed è anche la mia preferita.
È una ragazza molto intelligente ed euforica, è alta quasi quanto me, magra e porta i capelli raccolti in due code che le arrivano fino al bacino.
Mi viene incontro abbracciandomi e, stranamente, stamattina era più euforica di mai.
A quel punto le chiedo:-Utau, cosa ti successo per essere così pimpante??? -
Lei mi guarda dicendo - Mio cugino è tornato dall'America e ha deciso di iscriversi in questa scuola!!!! - .
Io,per curiosità, le domando - Quanti anni ha?-
-18 ... - mi risponde - ... e molto probabilmente finirá in classe con noi! -

 
...NEL FRATTEMPO, DIETRO UN ANGOLO ...

-Ce la devo fare Beatrice! Le devo parlare! - disse un ragazzo alto come Amu, suo coetaneo biondo con un ciuffo che gli cadeva sulla fronte.
-Dai Tadase, sarai il suo ex ma secondo me tu ce la puoi fare e comunque ora non ha ragazzi che gli ronzano per la testa e quindi puoi corteggiar...- stava per finire la frase, prima di vedere un ragazzo alto con i capelli corti blu che stava parlando animatamente con Amu.
In quel momento Tadase dice -Scusami, ma devo andare a vomitare-.

 
...NEL LASSO DI TEMPO IN CUI STAVANO PARLANDO TADASE E BEATRICE...

Un ragazzo alto sul metro e novanta,capelli blu e occhi come gli abissi del mare, si avvicinò ad Amu e Utau dicendo:- Utau mi puoi dire dove mi devo dirigere?-.


Ciao,questa è la mia prima ff, spero che vi sia piaciuta!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Che bello, che figo, che tenero ... ma che spaccone! ***


CAPITOLO 2
 
Un ragazzo alto un metro e novanta, capelli blu e occhi color zaffiro, si avvicinò alle due ragazze esordendo: -Ehi Utau, mi dici come faccio a raggiungere la segreteria?-.
“Oh. Mio. Dio … chi è questo figo che si è avvicinato a noi?” si domandò Amu.
Amu era talmente concentrata sulla bellezza del ragazzo che aveva difronte, tanto da non accorgersi che la sua compagna la stava chiamando: - … Amu?!-
-Sì … Utau?-
-Ti presento mio cugino Ikuto. Ikuto, ti presento la mia migliore amica Amu. Per quanto riguarda la segreteria, se vuoi ti posso far accompagnare da lei. Ho una commissione urgente da sbrigare purtroppo. –  disse lanciando uno sguardo molto eloquente ad Amu.
La rosa comprese tutto al volo.
Utau si doveva incontrare con suo fratello Jeremy, avevano iniziato a uscire assieme da quell’estate.
L’amica le fece un occhiolino distendendo le sue labbra in un sorriso soddisfatto, era felice per loro.
 
Non appena Utau si dileguò, Amu e Ikuto rimasero da soli avvolti un silenzio religioso.
-Allora … dov’è la segreteria?- il ragazzo fu il primo a rompere il ghiaccio.
-Sì, giusto. Vieni che ti accompagno-

Dopo cinque minuti che stavano camminando per i mille corridoi della scuola, Amu, con un sorriso dolce ricambiato dal ragazzo, domandò: –Allora, per quanto tempo hai vissuto in America? –.
“Mamma mia che bei occhi, mi sembra di sprofondarci all’interno. Per di più i suoi capelli sembrano essere molto morbidi … quasi come il manto di un gatto …”
- Sono rimasto a vivere in America fin da quando avevo quattordici anni. – rispose pacato.
-Ti manca il fatto di non viverci più? –
-Un po’.- disse, prima di rivolgere un sorriso malizioso ad Amu – ma da quando ti ho incontrata, la solitudine è sparita ... – così dicendo avvicinò pericolosamente le sue labbra a quelle di lei, fino a quando, con la mano destra che prese la nuca di Amu - … mi piace il tuo viso, mi viene voglia di riempirlo di baci. – e in meno di un secondo annullò le distanze.
“Ma … che diamine sta facendo? D’accordo che il contatto non mi dispiaccia, ma mi conosce da meno di 5 MINUTI! … Ma che vado a pensare?! Forza Amu, datti forza e coraggio e affronta questo figo di un maniaco! Ora, fa finta che sia un bersaglio che lo devi colpire con la freccia. Prendi la mira e … “
- Ti senti bene?!- esclamò la rosa con tono scontroso, staccandosi malvolentieri da quelle braccia muscolose.
- Come non mai, adesso. - gli rispose con un sorriso beffardo dipinto in volto.
“ … dai, sei quasi pronta per scoccare la freccia … “
- Le persone normali non baciano le altre dopo circa 5 MINUTI che si conoscono! Non so quali strane idee ti sia fatto su di me, ma sappi che non sono un giocattolo che lo usi quando vuoi! – concluse soddisfatta Amu.
“… Fuoco! Bersaglio colpito! Brava Amu, sono fiera di me stessa! Hai visto? Se ti imponi sugli uomini, loro ti obbediscono perché  ti  prendono sul serio!”
- Meglio così! Sai, mi piacciono le tipe come te visto che ultimamente non le si trovano più di tanto in giro.
Sarà molto più divertente corteggiarti! – rispose Ikuto con un ghigno malizioso stampato in faccia e il tono di chi è pieno di sé, ma a un certo punto la smette di avere lo sguardo vittorioso, incupendosi – Scusami … - concluse.
“Eeeeeeeeehhhhhhhh? Che cosa fa? Prima mi bacia, fa il figo, il ganzo e poi mi chiede scusa? Ma stiamo dando i numeri qui?!”
- … non volevo farti arrabbiare. – disse assumendo la faccia da un cucciolo solo e indifeso.
“ Oh. No. Ti prego non fare quell’espressione, se no non resisto!”
- È stato il mio istinto ad agire. Sono molto dispiaciuto! – continuò sempre con la faccia da cane bastonato.
“ Oh … che carino che è con quello sguardo, mi fa tenerezza … quasi, quasi lo perdono. No, no, no e poi no! Di sicuro ha in mente chissà quale strano piano. Non mi devo far sopraffare da una persona come lui!” pensò Amu in meno di un secondo.
Infatti, come volevasi dimostrare, Amu notò dei tremolii sulle spalle e attorno alle labbra di Ikuto, il quale si mise a ridere a crepapelle.
- Lo sapevo ! – esclamò Amu puntando l’indice contro Ikuto.
- Scusami, ma era troppo forte l’istinto di ridere! Ahahahahah … - disse Ikuto in mezzo alle risate.
“Accidenti a lui! Speriamo che nessuno c’abbia visto.” Pensò Amu con i sudori freddi alla schiena e, girandosi a rallentatore, sfortuna volle che tutti quelli nel corridoio assistessero alla scena.
“Oh, Santissimo San Pietro” pensò Amu per poi mettersi le mani sulle guance, facendo la stessa espressione dell’urlo di Munch.
 
Ancora più sfortunata fu quando Amu, nel girarsi, notò alle sue spalle la bellissima Utau con le braccia conserte e uno sguardo omicida.
- Amu,- disse la bionda – sono molto contenta che tu ed Ikuto abbiate fatto amicizia.-
- U-u-u-tau… - disse la rosa balbettando.
“ Oh mamma, se prima mi stava per venire una sincope, adesso mi verrà un infarto. E’ stato molto bello vivere. Addio mondo crudele!” mentre nella mente di Amu giravano questi pensieri, Ikuto le cinse la vita con le braccia, guardando in modo glaciale Utau.
- Insomma Utau, si può sapere che cosa ti prende? Ogni volta che cerco di avvicinarmi a una ragazza, tu la schiacci come se fosse un insetto! La vuoi smettere per una buona volta?! E adesso, se mi vuoi scusare, Amu mi accompagna alla segreteria. Sono stato chiaro? – sbottò Ikuto, diventando rosso per la rabbia.
- Come puoi essere così … insensibile con tua cugina? – disse Utau con le lacrime agl’occhi. Scappò a gambe levate verso il bagno delle femmine per piangere.
Affianco c’era Jeremy, che aveva assistito a tutta la scena. Era rimasto di sasso nel vedere Utau comportarsi in quel modo con suo cugino.
Amu, per levarlo da quello stato di trans, disse – Forza! Che aspetti? Va dalla tua amata e stalle vicino! –
- È quello che stavo per fare, sorellina. Ci vediamo. – disse, seguendo la sua ragazza.
 
Dopo quel fatto Amu e Ikuto, non si rivolsero per un bel po’ la parola, fino a quando …
- Mi dispiace che mia cugina ti abbia trattata in quel modo. – disse questa volta con il tono di una persona veramente dispiaciuta.
- Non ti preoccupare. Ha reagito così, perché ti vuole bene. Ora non stiamo a perdere altro tempo ed andiamo. – disse rivolgendogli uno sguardo angelico.
- D’accordo. – rispose il ragazzo.
 

ANGOLO ALL’IMBRANATA:
Ciao a tutti!
Sono tornata con un nuovo capitolo, come avete visto.
Allora, a quanto pare il nostro Ikuto si è deciso a fare il primo passo per iniziare.
Sto pensando di scrivere una one-shot sulle sensazioni che prova Ikuto nei confronti di Amu. Vi prego, ditemi che cosa ne pensate.
Comunque ringrazio per aver recensito la storia: Sherry21, Alice_Yoru, MarsKillijoy, Love_Bolivia, Icesakura, CrazyVicky.
Ringrazio anche coloro che seguono la storia di nascosto: LolitaGirl, Eli99 e MartinaCaboni.
Per coloro che hanno letto la storia il giorno in cui lo pubblicata, mi scuso, ma l’avevo pubblicata con il cellulare e non avevo l’HTML e non la potevo aggistare.
Ringrazio la disponibilità di mia sorella nel prestarmi il suo computer per continuare la storia.
Bene vi saluto.
Un bacione
Cristie13


La storia è scritta senza alcun scopo di lucro e i personaggi sono stati utilizzati nel rispetto dei relativi copyright.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sentimenti e marachelle! ***


CAPITOLO 3:SENTIMENTI E MARACHELLE!
 
Amu e Ikuto arrivarono alla segreteria tre minuti prima che iniziassero le lezioni.
- Bene, eccoci arrivati! Vai dalla bidella e chiedile informazioni. Lei di sicuro saprà risponderti. - disse Amu con sguardo basso e un lieve rossore sulle gote.
- Amu, stai bene?- domandò Ikuto con una nota di preoccupazione dipinta sul volto e la voce un po’ tremolante.
- Sì, non ti preoccupare!-
- Sei ancora a disagio per quello che è successo prima?- chiese prendendole il volto tra le mani, guardandola dritta nei suoi occhi color oro.
- Secondo te? Ti sembra normale questo primo giorno? – ribatté Amu ancora più rossa in volto, posando le sue mani sul petto di Ikuto.
“Caspita che bel battito!  È regolare, calmo e molto rilassante. Vorrei che questo momento non finisse mai! … Ehi, pronto? C’è qualcuno in questa scatola cranica?”
- Beh … sinceramente no, ma c’è sempre una prima volta a tutto. – rispose rivolgendole uno sguardo dolce, abbracciandola e rassicurandola con delle carezze prive di malizia sulla schiena.
“Ok. È ufficiale, sto impazzendo! Basta, mi lascio alle sue coccole!” pensò Amu, ricambiando l’abbraccio che Ikuto le stava dedicando.
In quel momento passò il preside e, notando quella coppia, decise di bloccarsi e di punzecchiarli un pochino: - Bene, bene. Che cosa sta succedendo qui? – disse l’uomo robusto, alto più di due metri.
In confronto, Ikuto sembrava una mezza cartuccia, ma non in bellezza, anzi, sotto quell’aspetto lo batteva alla grande!
I ragazzi trasalirono e Amu sbiancò, cominciando a sudare sudori freddi.
- S-signo-gnor … pre-si-de … buongiorno. – biascicò Amu robotica.
- Hinamori. Chi è questo giovanotto? Il tuo ragazzo? Però, non l’ho mai visto in questo istituto. È forse il nuovo allievo? Piacere, sono il signor Masashi. Allora eravate voi la coppia che si è baciata nel corridoio dell’ala est dell’edificio. Questo fatto ha suscitato … come si potrebbe dire … scalpore in mezzo ai ragazzi! Signorina, le do il permesso di restare ancora un po’ con il signor Tsukiyomi! Dopo che gli avranno dato tutte quelle stupide scartoffie, fai il giro di tutto l’istituto  insieme a lui.
Compresi i plessi di ginnastica, auditorium e le varie sedi! – esclamò il signore con un sorriso smagliante.
- Va bene – disse la rosa, ripresasi poco dopo.
“Evvai! Perdo il primo giorno!” pensò Amu dentro di sé, facendo i salti di gioia.
- Buona giornata! – disse Masashi congedandosi.
- Altrettanto e arrivederci. – risposero i due ragazzi in coro.
- Contenta? –
- Per cosa? –
- Sono la tua salvezza! –  sorrise sbarazzino.
- Prego? –  lo fulminò di traverso la ragazza.
- Ti faccio perdere la giornata. Non mi ringrazi? Inoltre ti sto rivolgendo tante di quelle attenzioni. – disse spavaldo e, allo stesso tempo, malizioso.
- Ma io mi chiedo … cosa ho fatto per meritarmi un pervertito, dongiovanni attraente e passionale che si rivolge così a me? – disse la ragazza – … Oh oh, per sbaglio ho di nuovo pensato ad alta voce – arrossì di botto portandosi una mano davanti alla bocca la rosa.
- Ah … sono contento che io rappresenti tutto questo per te! – rispose provocante – Comunque, lasciamo da parte il divertimento per dopo. –
Per un’ora e quarantasette minuti, ebbene sì, Amu aveva mantenuto il conto del tempo che passava, Ikuto uscì dalla stanza mettendo una mano sulla spalla “dell’amica”.
- Ti sei annoiata? – chiese con un sorriso dipinto sulle labbra, e con tono un po’ divertito.
- No guarda – rispose Amu sarcastica – mi sono stradivertita a rimanere qui seduta per un’ora e quarantasette minuti a non fare niente, aumentando il peso del mio corpo, consumando ossigeno che ora è diventato anidride carbonica, ed è per questo che c’è una puzza di chiuso allucinante! –
A questo punto Ikuto non poté più trattenersi dal ridere.
- Che c’è ora? – chiese la ragazza un pochino alterata.
- Sei troppo comica quando ti esasperi! Hai la stessa faccia di mia madre di quando non trovava più l’enorme tappeto di casa! Ahahahaha – disse Ikuto piegato in due dalle risate.
- Scusa, non per essere ficcanaso, ma mi puoi raccontare tutta la dinamica dei fatti dell’enorme tappeto di casa? – domandò Amu nascondendo a dovere la nota di curiosità nella voce.
- D’accordo, ma solo se questo pomeriggio usciamo assieme. –
- Mmmmh … va bene, ci sto! –
- Allora … a quell’epoca avevo otto anni. I miei genitori erano usciti a fare la spesa e mia madre si era tanto raccomandata di non fare niente. Dovevo rimanere in salotto a guardare la TV … -
Amu stava già per scoppiare a ridere.
- … era inverno e visto che erano le sei di sera, c’era buio. A un certo punto, mentre stavo guardando One Piece, saltò la corrente. Ero rimasto nell’oscurità, quindi, andando a memoria, presi una candela e un accendino per farmi luce. Andai in salotto, però accadde un imprevisto. La cera bollente mi colò sulla mia mano e, per il dolore, la feci cadere sul tappeto persiano. –
La rosa era al limite, non ci stava riuscendo a trattenersi dalle risate, però trovò la forza di soffocarle, provocandosi dei sussulti che sembravano convulsioni.
- Vidi il tappeto prendere fuoco. Ero spaventato e quindi presi un secchio d’acqua e iniziai a spegnere l’incendio. Dopo averlo spento, aprii le finestre per far entrare aria. Dovevo liberarmi delle prove, e quindi andai a buttare l’enorme tappeto nel grande contenitore di spazzatura davanti casa mia. Dopodiché, mi rinchiusi in camera e aspettai il ritorno dei miei genitori. –
Amu iniziò a ridere come una matta, tanto che Ikuto fu costretto a prenderla in braccio e a portarla fuori in giardino per farle prendere aria.
La fece sedere su una panchina, aspettando che si riprendesse dal suo attacco di ridarola portentoso.
- Scu … sa-mi, … toglimi una curiosità: come hanno fatto i tuoi a scoprirlo? – chiese la rosa.
- Ne sei sicura di volerlo sapere? – chiese Ikuto con un sorriso un po’ derisorio, corrucciando la fronte.
- Certo! –
- La mattina seguente si sentì suonare il campanello, i miei genitori ed io andammo ad aprire … C’erano i vicini che ci dissero che avevano trovato il nostro tappeto persiano bruciato nel cassonetto dell’immondizia. Almeno quello che era rimasto.
Per la prima volta ho visto mia madre più bianca che mai, con la bocca aperta e gli occhi sgranati in una smorfia di incredulità, mentre mio padre aveva assunto un’espressione tra il furioso e lo scandalizzato.-
- E tu, cosa dicesti in tua difesa? – ridacchiò la rosa.
- Niente, ho detto solo che erano entrati dei ladri piromani e che io ero corso in camera per mettermi al sicuro! – disse Ikuto con nonchalance.
- E … loro … TI HANNO CREDUTO?! –
- Ovvio – rispose lui sottolineando con un sorriso beffardo quanto fosse normale quella situazione.
- Va ben … ora andiamo a finire di fare il tour della scuola –
- Okay, madamoiselle – rispose Ikuto facendo il baciamano, causando il rossore sulle gote di Amu.

 
INTANTO, IN UNA CLASSE CHE SI STA FACENDO LA LEZIONE DI SPAGNOLO …
 
- Hey Jeremy, come mai questa volta non ti sei messo vicino ad Utau? Avete litigato? – chiese un ragazzo con la cresta e gli occhi grigio-azzurri.
- Si, Stefan! Ora mi lascieresti seguire la lezione?! – rispose Jeremy scocciato.
- Va bene! Calmati! –
… DALL’ALTRA PARTE DELL’AULA …
 
- E così avete litigato perché hai fatto una sceneggiata con tuo cugino?- disse Beatrice a Utau.
-Sì, è così … sono stata una sciocca!- rispose Utau con gli occhi arrossati.
-Vedrai che tutto si metterà a posto!- la incoraggiò Beatrice sempre con il suo sorriso sulle labbra.
-Speriamo!-.
 

ANGOLO ALL’IMBRANATA:
Buon pomeriggio a tutte! ;-)
Mi scuso per l’enorme ritardo che ho fatto, ma ero stra impegnata con il saggio di danza ed altri problemi e quindi non trovavo mai il momento adatto per continuare.
Per farmi perdonare mi sono dilungata più del previsto! ;-)
Ringrazio per aver recensito la scorsa volta:
Alice_Yoru, My Melody, Sherry21, Ciccina_chan e Vero1D_99.
Ringrazio Alehandra per aver messo la mia storia tra le ricordate e Ciccina_chan per averla messa tra le seguite! Vi ringrazio con tutto il cuore, anche le persone che seguono la mia ff molto silenziosamente! ;-)
Per quanto riguarda la One-Shot di Ikuto, vi prometto che la pubblicherò quando lo reputerò più adatto! ;-)
Per sapere cosa succederà tra Utau e Jeremy, dovrete aspettare il prossimo capitolo! ;-)
Bene, vi saluto!
Un bacione ed un abbraccio
Cry
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


CAPITOLO 4: CUORI INFRANTI, DICHIARAZIONI E CONOSCENZE POCO GRADITE.
 
- Bene, questo è il palazzetto dello sport che noi usiamo come palestra. Qui si svolgono le lezioni di ginnastica, le partite di pallavolo e quelle di pallacanestro. Ogni anno in questo plesso avvengono le premiazioni per tutti quegli allievi che a scuola hanno una media complessiva superiore dell’otto praticando in contemporanea anche uno sport. Il premio consiste in una borsa di studio pari a 1000 euro. – spiegò minuziosamente Amu.
- Beh, mi sembra il minimo che possano fare, visto che noi stiamo interi pomeriggi a romperci le scatole per studiare e fare i compiti, mentre i professori vanno in giro a divertirsi. – commentò Ikuto con il suo tono beffardo e l’aria da essere superiore.
- Sì, su questo ti do atto, ma lo sai che è il nostro dovere studiare? Soprattutto noi che siamo in un liceo. – fece notare Amu con un sopracciglio alzato in una perfetta arcata, guardando storto Ikuto.
- Questo è vero, ma cara tu non puoi dedicare la tua vita solo allo studio, se no rischi di diventare acida come la panna andata a male e ti posso giurare, mia cara ed amata topolina, che questo fenomeno si sta di già evolvendo su di te. – sentenziò Ikuto con l’aria trionfante dipinta sul suo volto. Non sapeva però che facendo quella esclamazione aveva attivato il nuovo modo per far scatenare l’apocalisse sulla Terra.
- Ripeti se ne hai il coraggio – ringhiò Amu a denti stretti, stringendo le mani in due pugni lungo i fianchi, facendo così tanta forza da sbiancare del tutto le nocche.
- Ho detto che se s’impiega la vita soltanto allo studio si rischia di inacidirsi come la panna andata a male e questo sta di già avvenendo su di te. – ripetè Ikuto ad occhi chiusi, ma soltanto in un secondo momento si accorse che Amu aveva dipinto sul volto uno sguardo omicida e che si stava scrocchiando le dita. Lui pensò che fosse meglio darsela a gambe e il suo istinto aveva ragione. Amu lo stava rincorrendo per tutto il perimetro della palestra del palazzetto lanciandogli insulti in tutte le lingue possibili.
Continuarono così per una manciata di minuti, fino a quando Ikuto decise di fermarsi e di calmare le acque.
- Amu … propongo un attimo di tregua in quanto se noi continuassimo a correre e qualcuno entrasse vedendoci così, noi potremmo considerarci morti … inoltre io devo riprendere fiato, tu devi riprendere fiato … - non finì la frase perché Amu lo interruppe.
- Sì, ma si deve vedere se egli deve riprendere fiato … - così dicendo ricominciarono a rincorrersi. Ad un tratto Amu iniziò a correre più velocemente di prima e, così facendo, atterrò Ikuto. Finirono in una posizione alquanto equivoca se qualcuno li avesse visti: lui sotto e lei sopra il bacino del ragazzo a cavalcioni.
Ikuto accolse l’occasione per parlare con Amu – Bene, adesso possiamo parlare del nostro trattato di pace che, se vuoi, lo renderemo pubblico, in tal modo anche noi rientreremo nei libri di storia. Che ne dici? – chiese Ikuto con il suo classico sorriso beffardo dipinto sulle sue labbra.
- Va bene! Allora … facciamo così: tu ti scusi alla sottoscritta come se io fossi la regina d’Inghilterra e stasera mi accompagni alla festa della scuola; oppure dovrai subire le pene dell’inferno grazie alle mie torture e non uscirai più con me per un anno. Che ne dici? – chiese Amu vittoriosa dopo la proposta fatta.
- Scelgo la prima possibilità! – sentenziò Ikuto, visto che lui non vedeva altre possibilità per uscire da quella situazione.
- Bene, allora procedi con le scusanti. – proferì Amu trionfante.
Lei aiutò lui ad alzarsi e a pulirsi dalla polvere che aveva sulla schiena. Dopodiché Ikuto si mise in ginocchio e prese la mano di Amu con molta delicatezza, come se avesse paura di provocarle qualche danno toccandola. Iniziò ad accarezzarla senza malizia e, successivamente, la guardò nelle sue pozze dorate iniziando a parlarle
- Mia cara ed amata Amu,  ti porgo le mie più sentite scuse per le parole che ti ho detto riguardo alla panna andata male. So che sono stato uno stronzo a dirti tutte quelle cose. Spero che tu accetti le mie scuse, perché sappi che la mia vita senza di te non avrebbe più senso. I’m sorry, my love! – terminò alla fine alzandosi e depositando un leggero bacio vicino alla bocca della rosa.
Amu era esterrefatta per il discorso che le aveva fatto e quel bacio che le aveva dato al lato della bocca l’aveva fatta sentire bene, unica, ma lei voleva qualcosa di più. Subito dopo Ikuto si staccò da lei per guardarla in volto e si sorprese nel vedere la rosa era con le lacrime agli occhi. Rimasero a guardarsi per un po’ di tempo, fino a quando Amu decise di rompere quel silenzio assordante.
- I forgive you, my pervertit cat! – disse Amu in una perfetta pronuncia inglese che assomigliava molto a quella di una persona di madre lingua. Saltò in braccio ad Ikuto e lo bacio, all’inizio, con un semplice bacio sulle labbra e successivamente, visto che lui non poteva perdersi un’occasione del genere, rispose con passione. Restarono a baciarsi per svariati minuti, fino a che non fu il suono assordante della campanella a segnalare la ricreazione.
- Credo che noi dovremmo uscire da questa palestra, raggiungere gli altri e poi continuare il nostro tour. Continueremo in un secondo momento quello che stavamo facendo. – sentenziò Ikuto con il suo sorriso malizioso.
- Giusto, andiamo. – rispose Amu che, stranamente, questa volta non aveva le gote rosse, ma bensì un bellissimo sorriso sulle sue labbra rosee.
 
QUANDO ARRIVARONO AL CORTILE …

Amu vide Beatrice e Utau insieme, ma caso strano non vide Jeremy insieme alla bionda e quest’ultima aveva gli occhi arrossati, come se tutta la giornata l’avesse passata piangendo. Preoccupata si avvicinò alla sua amica insieme ad Ikuto. Utau, appena li vide arrivare, gli si gettò tra le loro braccia piangendo copiosamente.
- Ehy cuginetta che cosa ti è successo? – domandò Ikuto che era visibilmente preoccupato.
In quel istante si avvicinò Beatrice, che fino a poco fa se ne stava in disparte.
- Tranquilla, parlo io con loro. – disse la mora accarezzando una coda bionda, liscia di Utau. – È successo che …
 
INIZIO FLASHBACK …

Beatrice si stava dirigendo in classe, ma venne attirata da dei singhiozzi che provenivano dal bagno delle femmine. Preoccupata si precipitò all’interno e vide la sua amica bionda versare lacrime salate dai suoi bellissimi occhi ametista. Non sopportando quella visione raccapricciante si fiondò ad abbracciarla e coccolarla. Quando la ebbe tranquillizzata iniziò a parlarle.
- Ora mi puoi raccontare che cosa è successo e chi ti ha ridotto in questo stato? – chiese la mora.
- Ero che giravo per i corridoi della scuola con Jeremy e stavamo parlando e scherzanzo, ad un tratto io e lui abbiamo visto Amu e Ikuto baciarsi. Io ero scioccata per quella visione, perché se era stata Amu a baciarlo, non volevo che lo trattasse così illudendolo che lei provasse qualcosa per lui e poi ferirlo e viceversa. Così sono intervenuta per capire quello che era successo, ma mio cugino mi ha risposto in malo modo e per la prima volta nella mia vita l’ho visto incazzato come mai fosse successo prima. Ero spaventata e mi sentivo ferita, così sono corsa in bagno. Dopo pochi istanti arrivò Jeremy, però aveva una strana ombra negli occhi. Prima che io potessi chiedergli che cosa avesse lui iniziò ad accusarmi di essere innamorata di mio cugino e che io l’avevo preso in giro. Provai a spiegargli tutto, ma lui non mi sentì e così mi ha detto che dovevo chiarirmi con me stessa e che fino a quando questo non fosse avvenuto non mi sarei dovuta azzardare ad avvicinarmi a lui.
Sto male Beatrice, io lo amo da morire e senza lui, che è la mia guida, mi perdo in questo mondo fatto di ingiustizie! – disse Utau che era visibilmente frustrata.
- Sta calma, vedrai che tutto si risolverà per il meglio! – esclamò la riccia con un sorriso alla Mentadent.
 

 
… FINE FLASHBACK
 
Ikuto e Amu erano rimasti ad ascoltare ogni singolo particolare della storia. Tutti e due avevano un groppo allo stomaco, sensi di colpa, ma allo stesso tempo erano furibondi nei confronti di Jeremy.
- Mi dispiace Utau per tutto quello che è successo! Davvero! Non pensavo che mio fratello minore ti avesse ridotto in questo stato! Gliela farò pagare e cercherò di convincerlo di parlare con te! – sentenziò Amu con la determinazione che ardeva negli occhi.
- Grazie Amu, sei una vera amica! – esclamò Utau per poi abbracciarla. – Però mi dovete spiegare ancora una cosa. – disse Utau.
- Cosa? – esclamarono la rosa e il blu all’unisono con un’espressione interrogativa dipinta in volto.
- Come mai vi siete baciati voi due? – chiese Utau con un ghigno malizioso dipinto sul volto.
- Come mai io e Ikuto ci siamo baciati? Beh … questa è una bella domanda. – sussurrò Amu che stava iniziando a sudare sudori freddi.
- Ecco … io e lui ci siamo baciati perché … -
- È abbastanza ovvio no? Ci siamo baciati perché ci amiamo! – esclamò il ragazzo con naturalezza.
- Sì, è vero … eh? Che cosa hai detto? D’accordo che è la verità, ma come fai a dirlo con così tanta naturalezza? – proseguì Amu rossa in viso.
- Ma … vi conoscete da poco tempo! – dichiarò Beatrice con occhi e bocca spalancati.
- Sì, è vero anche questo. Tuttavia c’è una risposta anche a questo! – affermò Ikuto fiero della risposta che stava per dire. – Si chiama … -
- Si chiama? – domandarono all’unisono Utau e Beatrice.
- … amore a prima vista! – finì Ikuto.
Amu era che sorrideva e dopo quella risposta di lui, gli saltò in braccio scoccandogli un bacio sulle labbra.
Ikuto era sorpreso per l’ennesima volta, ma felicemente sorpreso.
Tutta la scuola, a quella vista, si mise ad applaudire, fischiare ed esclamare, tranne un ragazzo biondo.
- E così ti sei di già innamorata Amu? Ho capito il tuo messaggio! Io non mi avvicinerò a te mai più e se tu mi cercherai, io ti ignorerò bellamente! – sentenziò Tadase amareggiato.
 
Dopo qualche minuto la campanella suonò e tutti gli studenti furono costretti a ritornarsene nelle rispettive classi. Amu aveva tranquillizzato Utau dicendole di stare calma e che a suo fratello Jeremy ci avrebbe pensato lei. Solo due persone non rientrarono in classe e si dovettero giustificare alla loro insegnante di scienze per la loro assenza. Quest’ultima acconsentì e disse loro che dopo avrebbero dovuto chiedere ai loro compagni le cose che avrebbero fatto in quelle due ore. Si congedarono e tornarono a fare la visita alle sedi.
Tuttavia nessuno dei due voleva continuarla, perché si stavano torturando le meningi su come aiutare Utau.
- Mmmmm … - emise Amu il verso a bocca chiusa, sguardo basso e la testa che viaggiava per tutti i luoghi più impensabili del mondo.
- Che succede? – chiese Ikuto.
- Niente … - rispose distrattamente la rosa.
- Davvero? Allora mi spieghi il perché hai mugugnato con l’espressione di un filosofo che sta pensando a una nuova teoria sulla vita per poi esporla e noi ragazzi siamo costretti a impararla? – constatò il ragazzo, bloccando il passaggio ad Amu.
- È che … -
- Che cosa Amu? –
- Se Jeremy decidesse di non avere più a che fare con tua cugina e di lasciarla soffrire le pene dell’inferno? Oppure se lui non volesse nemmeno ascoltare me? Che cosa faremmo? – sbottò Amu in preda al panico.
- Prima cosa: calmati, agitarsi non serve a nulla; seconda: se lui non volesse credere ad Utau e non volesse nemmeno ascoltare sua sorella maggiore, sta tranquilla che ci penserei io a conciarlo per le feste e vorrei vedere se avrebbe ancora la faccia tosta di comportarsi in questo modo! – esclamò Ikuto con foga.
- Ahahahahahaha … - rise di gusto Amu.
- Che c’è? – domandò perplesso il ragazzo.
- Sei stato a dir poco esilarante! – rispose la rosa.
A questa visione Ikuto non poté altro che sorridere dolcemente. Gli piaceva Amu quando era solare, lo faceva sentire di buon umore.
- Comunque, questo pomeriggio, dopo aver tentato di parlare con tuo fratello minore, mi avverti. – disse Ikuto dopo essere tornato serio.
- Okay. –
- Tornando a noi, di che genere è la festa di questa sera? – chiese il blu per cambiare discorso.
- È una festa alla quale sono invitate le classi quarte e quinte di liceo. Sono invitate solo loro, perché noi rientriamo nella fascia adulti e poi sono i nostri ultimi due anni da liceali. –
- Quanti anni hai? – domandò Ikuto.
- Compio diciotto anni il 26 marzo. –
- Ah … quindi tu sei più piccola di me! –
- Sul serio? –
- Sì, io li compio il primo gennaio. –
- Allora sei più grande di Jeremy! –
- Scherzi spero! –
- No, mio fratello li compie il 3 ottobre. –
- Ah … beh si, adesso si spiega come mai tu e Jeremy avete la stessa età! –
- Io e lui siamo fratellastri –
- Ah ok, scusami per la domanda!Dove si svolge la festa? –
- Inizia alle 21.00 e si svolge in uno dei mille giardini del figlio del sindaco, vicino ad un lago. Se vuoi ti accompagno. –
- Meglio di sì –
- Bando alle ciance, torniamo al dovere che mi è stato imposto! –
- Okay, amore. –
 
DOPO DUE ORE, CIOÈ QUANDO FINÌ LA SCUOLA …

- Bon, allora ci sentiamo dopo okay? – chiese Amu ad Ikuto.
- Sì, certo! Allora a dopo! –
- A dopo! –
Si salutarono così, ma tutti e due sentivano che mancava qualcosa. Così, un ragazzo biondo saltato fuori da Dio sa dove li incitò.
- Allora, cosa succede? Non vi date il vostro bacio? – disse Tadase completamente serio.
- E tu chi sei? – chiese Ikuto.
- Sono Tadase Hotori, e sono anche l’ex di Amu. Tu invece? – domandò Tadase, con l’aria altezzosa.
- Mi chiamo Ikuto Tsukiyomi biondino ossigenato e adesso, se non ti dispiace, devo salutare come Dio comanda la mia ragazza! – esclamò Ikuto, marcando le ultime due parole e, dopo averle dette, si avvicinò ad Amu e la baciò con passione.
Fino a quel momento la rosa era rimasta pietrificata a qualche passo dal ragazzo dai capelli blu e quando lo vide mantenere testa a Tadase, si sentì risollevata e fu più che contenta di sentire le labbra del suo amato sulle sue.
Tadase rimase all’inizio sbalordito e dopo amareggiato. Quando lui era insieme ad Amu, lei non si era mai fatta baciare da lui, nonostante si conoscessero dalle elementari, ma vederla in rapporti intimi con un ragazzo che lo conosceva da poco tempo lo faceva sentire una merda e non riusciva mai a capire cosa c’era di sbagliato in lui. Beh, forse il fatto che era accaduto sette anni prima l’aveva ferita molto. Tuttavia quello che era fatto era fatto e lui non poteva più piangere sul latte versato.
Se ne andò con l’amara verità in bocca che lui non avrebbe più avuto una chance con Amu.
- Noi due dobbiamo parlare mentre ti riaccompagno a casa! – decretò Ikuto fattosi serio in volto.
- Va bene! Scusami un attimo, ma da quando tu mi accompagni a casa? Questa mattina sono venuta in auto con Beatrice e se io venissi a casa con te dovrei fare tutta la strada a piedi! Inoltre io non ho voglia di camminare! – ribatté Amu con l’espressione contrariata.
- Tranquilla, io ho la moto. Tu mi spiegherai la strada per casa tua e poi ho di già avvertito io Beatrice che tu saresti tornata a casa con te. – disse Ikuto con il suo classico sorriso beffardo dipinto in volto. – Dai, andiamo. –
- Okay. – “Possibile che lui abbia una risposta a tutto?!”
Così Amu prese il casco che Ikuto le aveva porto e, dopo essersi messa dietro di lui sul veicolo a due ruote, partirono.
La ragazza diede le indicazioni stradali al ragazzo, e per la prima volta, nella sua vita si sentiva amata! Lei aveva sempre avuto attorno a sé persone che le volevano e le vuole bene, ma con Ikuto era un’altra cosa. Si sentiva completa, le sembrava che loro due dovessero da sempre dovuto stare vicini e il che la emozionava.
Dalla posizione nella quale si era messa, ovvero seduta dietro Ikuto con le braccia attorno alla vita del ragazzo, poteva sentire i suoi addominali scolpiti, ma non esageratamente. Quel giusto di muscoli che ad un ragazzo servono. Sentì un odore mentolato e capì che proveniva dai capelli del ragazzo, probabilmente era l’aroma dello shampoo di lui. Aveva anche odore di acqua di colonia e questo le bastò per mandarla in estasi! Quando arrivarono a casa di Amu e lui la accompagnò fino alla porta.
- Bene. Ti ringrazio per avermi accompagnata! – disse Amu con le gote arrossate.
- Di niente, anzi è stato un piacere visto che adesso so anche dove abiti! – esclamò Ikuto con un sorriso malizioso dipinto in volto. – Questo pomeriggio ti passo a prendere alle tre e mezza per parlare sul da farsi con Jeremy e su quel biondino che ha pronunciato in una sua merdosa frase uscita dalla sua bocca di merda di essere il tuo ex, okay? – chiese Ikuto con tono che non ammette repliche.
- Va bene! –
- Okay. – disse il blu stampandosi un sorriso dolce sul suo volto e appoggiando le sue labbra su quelle di lei in un bacio casto. – Allora ciao! -
- Ciao – rispose Amu prima di aprire la porta ed entrare in casa sua.
Appena entrata vide sua zia Jennifer con un sorriso alla Mentadent white stamapto sulle sue labbra sottili rosse con gli occhi lucidi.
- Chi era il ragazzo che ti a baciata? Il tuo ragazzo? – domandò la zia di Amu alla rosa.
“ Oh … MERDA!”
 

ANGOLO ALL’IMBRANATA:
Ciao a tutti! ;-)
Mi scuso per il mio l’ennesimo ritardo, ma il computer funzionava e si incantava quindi se dovete dare la colpa a qualcuno datela a questo essere tecnologico!
Allora … come avrete potuto notare questa volta ho messo un litigio che, a mio parere, è comico! Tuttavia del mio humor non ci si può affidare perché è peggiore di quello inglese!
Tadase sta iniziando rompervi le scatole vero? Anche a me, ma devo ur mettere qualcuno che faccia saltare i nervi anche ai morti, no? ;-)
Ho potuto notare che a qualcuno dispiace che non ci sia la coppia Kutau nella mia storia, ma io volevo uscire dagli schemi e a tutti i fan di questa coppia porgo le mie scuse!
Beatrice, nell’aspetto, è uguale all’attrice di Bonnie in “The vampire diaries” e come qualcuno avrà notato nell’introduzione ho messo la presenza di alcuni personaggi della mia serie TV preferita! ;-)
Vi ho lasciato con un po’ di suspence? Vi prego ditemelo e fatemi molte recensioni! ;-)
Allora io vi saluto!
Ringrazio: Kekka_chan per aver aggiunto la mia storia alle preferite; Kuroneko1910 per averla aggiunta alle ricordate e alle seguite; Asahina e Aurora infinity per averla aggiunta alle seguite! Come ultime, ma non meno importanti ringrazio: Kuroneko1910 e Piccolascrittrice per avermi aggiunta tra i loro autori preferiti!  ;-)
Ciao! ;-)
Bacioni ed abbracci
Cristie13
P.S. Se avete qualche consiglio o richiesta da farmi potete farle! ;-) Inoltre premetto che da ora in poi i miei aggiornamenti non saranno regolari, visto che sta per cominciare la scuola.
Bye bye

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Avviso relativo al capitolo 4 ***


Buonasera a tutte!
Vi dico solo che il quarto capitolo è stato aggiornato! ;-) Quindi se lo volete leggere dovete andare al capitolo precedente! ;-)
Buonaserata e buona lettura! ;-)
Cry

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Avviso ***


Ciao! ❤ Non scrivo per aggiornare, ma per dirvi che ho un blocco dello scrittore, quindi non so quando aggiornerò. Mi dispiace! Non dico altro, perché se mi volete trucidare, fatelo! Ci si sente!;-)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2529956