Un'estate per farti innamorare

di cocca_charlie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Cammino velocemente, ogni tanto scivolo sulla sabbia bagnata. L’acqua è piuttosto fredda, quest’anno l’estate non è ancora cominciata. Guardo di nuovo il messaggio di Michele.
-Quest’anno sono nella torretta di fronte al Music, vieni qui appena arrivi altrimenti vengo a prenderti con le cattive.- Sorrido, Michele è sempre il solito. In realtà andare da lui non è un peso, penso sia una delle persone più divertenti che conosco. Poi ora il campeggio è vuoto, quindi ho bisogno di compagnia.
Non sono mai andata a piedi fino al Music, non ho idea di come fare per riconoscere quella spiaggia. Mi guardo intorno spaesata, poi riabbasso lo sguardo. Odio dare l’impressione di una che non abbia idea di dove andare. Io so dove andare, solo che non ho presente la strada.
È un attimo: vedo quel bar e soni sopraffatta dai ricordi. Bocche intrecciate, mani che vagavano alla scoperta di un corpo nuovo, calore… e poi freddo. Un freddo glaciale che mi prende lo stomaco e lo stritola. Mi ero dimenticata che il Music avesse un bar sulla spiaggia di giorno. E avevo finto di dimenticare che quel bar fosse stato lo scenario dello sbaglio che forse rifarei, ma mi ha fatta piangere per un’infinità di notti. Guardo quelle pareti con gli occhi lucidi, rivivo la scena. Ecco, quella è la parete contro la quale mi ha spinta. Risento la musica, le risate, la passione. Forse lo farei ancora, se rivedessi Francesco. No, non potrei fare una stronzata simile, conoscendo il finale. Col sesso non si compra un cuore. Col sesso si vende il proprio corpo.
Scuoto la testa e cerco di scacciare il magone che si è impossessato della mia gola. Non ho nemmeno il tempo di ricompormi come vorrei, che vedo un ragazzo biondo agitare le braccia da sotto la torretta. Sorrido, forse è il primo sorriso sincero fatto qui in vacanza, e corro verso di lui.
“Cocca!” mi stringe tra le braccia muscolose e abbronzate e mi solleva da terra. “Sei venuta alla fine! Hai fatto solo che il tuo dovere! Che bella che sei!” molla la presa e mi allontana dal suo corpo per squadrarmi meglio. “Sì, sei sempre bellissima, vero Matteo?” si rivolge al ragazzo seduto su una sedia poco distante da noi.
“Sì, hai sempre ragione Michele!” si alza in piedi e mi tende la mano “Piacere, Matteo.”
“Piacere…” dico frastornata, fissando quei due occhi turchesi, col centro color oro.
Generalmente non noto molto gli occhi. Ci sono persone fissate, che guardano prima di tutto gli occhi. A volte mi capita di apprezzare un bel taglio, delle ciglia folte, uno sguardo. Ma capita di rado. Praticamente mai perdo la testa per un paio di occhi. Credo sia perché anche i miei sono belli, quindi sono abituata. O forse sono una cinica stronza. O forse sono semplicemente gusti. Preferisco la prima ipotesi. Fatto sta che, quando quelli come me, che se ne fregano del colore degli occhi altrui, si perdono in un paio di occhi, sono letteralmente fottuti. Basta, questi occhi saranno la mia rovina, lo so già.
“Carlotta, siediti qui.” Michele mi indica una sedia tra la sua e quella di Matteo. “Matteo, devi sapere che io sono innamorato di questa ragazza da ben quattro anni e lei ancora non ci crede!”
“Michele, non diciamo stronzate! Ti sei portato a letto una mia amica!”
“Non è vero! Non ci sono prove!”
“Ma me l’ha detto lei!”
“Può dire quello che vuole! In ogni caso, se anche l’avessi fatto, sarebbe stato esclusivamente per dimenticarti. Quell’estate mi hai lasciato col cuore spezzato, avevo bisogno di qualcuno che mi ricucisse le ferite!”
“E hai scelto una mia amica!”
“Tutti sbagliamo! Magari l’ho scambiata per te, vai a sapere!”
“Non abbiamo molto in comune…” guardo verso il mio seno scarso, allusiva. Scoppiamo tutti e tre a ridere e così, tra una battuta e l’altra, mi sciolgo.
“Guarda che occhi stupendi che hai!” avvicina il suo viso al mio, mentre io scoppio a ridere.
“Michele, tu hai gli occhi più belli del mondo! I miei non competono nemmeno!” ed è vero, i suoi occhi sono verdi come l’erba, una gradazione così decisa e chiara che non ho mai visto in nessun altro. Evito gli occhi blu di Matteo, perché quelli stanno vincendo il primo premio nella mia testa. Non posso tradirmi così, so che arrossirei.
“In effetti hai degli occhi molto belli… e anche delle ciglia lunghissime.” Matteo si sta rivolgendo a me. Sono costretta a girarmi. So già di essere rossa, spero che si noti poco col sole del pomeriggio.
“Grazie mille.”
Le sette arrivano veloci, i due devono staccare e andare via. Li saluto, prometto di passare anche domani e mi incammino. Quando passo davanti al bar inizio a correre per allontanarmi velocemente. Meno pensieri, più corsa. Ho il fiatone, ma raggiungo gli scogli con una velocità impressionante. Ottimo. Il telefono mi vibra in tasca, so che è Roberto.
-Come va la, nullafacente?-
-Tutto bene, grazie! Mi annoio un po’…-
-Leggi qualcosa.-
-Sarà fatto, boss.-
Io e Robi ci sentiamo da circa un mese, io sono fuggita qui per riflettere. Non so cosa provo per lui, è troppo diverso da me. Siamo usciti due volte insieme e non mi sono sentita a mio agio, era come se fossi costantemente sotto esame. Però al momento mi sento sola e avere qualcuno che mi scriva e che mi pensi mi fa stare meglio.
 
POV Matteo
“Eccola, è arrivata!” Michele si alza e inizia ad agitare le braccia, facendo dei cenni ad una ragazza bionda sulla riva. La osservo scuotere il capo, col volto grigio di tristezza. Appena si accorge di Michele il suo viso si illumina grazie ad un sorriso bellissimo. Si avvicina verso di noi, ridendo. Dio, quanto è bella! Michele sbaglia raramente in fatto di donne. Mi aveva detto che sarebbe venuta una sua amica, una ragazza molto bella e simpatica. Non pensavo, però, che fosse così bella.
Inizialmente sembra imbarazzata, poi con calma si scioglie. Mi piace come ironizzi sul suo seno scarso e mi piace da morire quando si morde il labbro prima di ridere.
Ha due occhi strani, sembrano color salvia, però vorrei vederli meglio. Più li guardo, più mi compiaccio di aver dato un nome a quel colore così strano. È lo stesso colore che ha il mare vicino agli scogli, e il suo sguardo così furbo e intelligente fa pensare che da un momento all’altro un’onda possa infrangersi contro la barriera di pietre.
Mentre studio con attenzione il rossore leggero sulle sue guance, mi torna in mente quello che mi ha detto Michele. Questa bellissima ragazza ha fatto sesso con uno dei miei migliori amici, Francesco, lei come altre mille. Provo un forte fastidio che lentamente si trasforma in rabbia. Chiudo gli occhi e allontano quell’invidia verso il mio amico.
Quando riapro gli occhi, vedo le sue labbra piene e rosse e penso solo che le voglio baciare. Sarai mia, ti voglio.
Le sette arrivano in fretta e per la prima volta non ho voglia di correre a casa. Sarei rimasto volentieri un’altra mezzora a chiacchierare con Carlotta di qualsiasi cosa.
“Bella la Cocca, vero?” Michele mi prende sottobraccio, ridendo. “Non sono mica stupido, ho visto come la guardavi!”
“Beh sì, è molto bella.”
“Dai, magari riusciamo a combinare!” Mi batte il braccio sulla spalla e si allontana verso la sua macchina. Io salgo sulla mia e metto in moto. Le onde non si sono scatenate contro gli scogli, ma nella mia testa. Resto fermo nel parcheggio, devo calmarmi. Accendo il telefono, faccio un giro veloce su facebook. La trovo in poco tempo, abbiamo tanti amici in comune, come Michele e… Francesco. Guardo la foto profilo, ma come fa ad essere così bella ed elegante? Mentre sto contemplando le sue foto una per una, una notifica mi avvisa che proprio lei mi ha chiesto l’amicizia. Sì Carlotta, saremo amici.

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Capitolo 2
*** 2. ***


Appena finisco di pranzare vado in spiaggia. Mi gusto già ora le risate che farò. E poi rivedrò Matteo…
Aumento l’andatura, sperando di metterci meno tempo. In lontananza vedo il bar, la mia meta e il mio incubo. Ho una falcata piuttosto larga e so di camminare velocemente, quindi in un quarto d’ora scarso eccomi di fronte alla torretta. Sto sorridendo coma una scema quando mi accordo che vicino a Michele non c’è Matteo, ma un altro ragazzo moro.
“Ciao Cocca! Vieni che ti presento Alessandro! Oggi c’è lui qui in torretta con me!”
“Piacere.” Porgo la mano infastidita. Non vorrei essere scortese ma.. lui non è Matteo! Faccio buon viso a cattivo gioco e mi fingo simpatica.
“Che mani morbide che hai… senti! Queste mani sono proprio di una studentessa! Vorrei che mi accarezzassi ovunque…” mi fa l’occhiolino e trattengo un conato. Poi sorride compiaciuto di ciò che ha detto e inizia a mangiarmi con gli occhi. Bene, oggi non mi toglierò i pantaloncini. Col cavolo che ti mostro qualche altro centimetro di carne!
“Vabeh, vi lascio soli cinque minuti, vado a richiamare quei bambini vicino agli scogli.” Alessandro si allontana e inizia a fischiare verso dei bambini.
“Sai che Matteo mi ha detto che si è innamorato di te?”
“Ah sì? Immagino che ora finirà a letto con una mia amica… non è forse questo il copione?”
“Non fare l’acida come sempre!”
“Sto scherzando!”
“Potresti darla anche tu ogni tanto!”
“Ehm… sì, certo. Comunque perché non c’è Matteo oggi?”
“L’hanno messo in un’altra torretta.”
“Ah capito.”
“Piace anche a te, eh?”
“Ma no!”
“Beh è un bel ragazzo… e avreste la mia benedizione!”
“Grazie Michele…”
“Che buon profumo che hai! Molto eccitante.” Alessandro compare alle mie spalle e inizia ad annusarmi il collo. Mi scosto infastidita da quel contatto.
“Ma quanto siamo timide!” Ride e trattengo il secondo conato.
Non mi sento a mio agio, sono rigida e sul chi vive. Mi arrampico sullo sgabello e spero di non parlare più con questo tizio. Ascolto passivamente le conversazioni dei due ragazzi, mi distraggo facilmente, seguendo i miei pensieri.
“Vieni con noi sugli scogli?” Michele mi sorride e mi da una pacca sulla spalla, come per svegliarmi. Scuoto la testa, sorridendo imbarazzata.
“Sì, volentieri.” Scendo dal mio trespolo e inizio a seguirli. Intravedo due sagome lontane, riconosco Matteo prima con la pancia che con la vista. Lo stomaco si contorce dalla gioia, quando metto a fuoco il profilo dei suoi muscoli. Aumento l’andatura inconsapevolmente, affianco e quasi supero Michele.
Vedo il modo in cui mi guarda e mi sento avvampare.
“Chi si vede!” Mi sorride e mi tremano le gambe.
“Eh già!” Mi faccio forza, io sono forte e posso affrontarlo. Mi avvicino lentamente e ci scambiamo un bacio veloce sulla guancia.
“Ragazzi, che tensione sessuale!” Michele scoppia a ridere, abbracciando entrambi. Sarà stata anche una battuta, ma è vero. Matteo mi fa contorcere le viscere, mi scava nel profondo. Questa volta io non cederò. Lo devo a me stessa. Cazzo, so già come finiscono queste cose, ho imparato la lezione.
 
“Vieni piccola. Quanto cazzo sei bella? Dio, non vedo l’ora di toccarti.” Sento la pancia in gola, e mi attacco alla sua mano come fosse un’ancora. Le ancore però cadono a fondo, l’avevo dimenticato.
Finisco contro la parete fredda del bar, forse la mia pelle incandescente farà reazione. Lui è così bello e mi sento sua. Ho bisogno di essere sua.
“Ti voglio, baciami.” E lo bacio. Non posso fare altrimenti. Le sue mani corrono frenetiche sui miei fianchi, arrivano al bordo corto del vestito e lo sollevano. Mi stringe i glutei con forza. Quando arriverà la parte in cui ci sarà sentimento? Non arriverà mai.
 
POV Matteo
Vedo i suoi capelli biondi splendere al sole, lei è luce. La fisso affascinato mentre sale sugli scogli con le sue gambe lunghe, leggermente dorate dal sole di luglio. Lunghe, toniche, sexy. I muscoli le guizzano appena, si vede però che è una sportiva. Mi sorride e arrossisce, perché arrossisci?
“Chi si vede!” Eh, chi si vede? Chissà cosa vedi tu in me.
Si avvicina piano, così piano che vorrei colmare lo spazio tra di noi con un passo deciso. Sfrutta quello stacco di coscia lungo un metro e muoviti a venire qui! Ma no, lentissima. Accosta il suo viso al mio e sento il suo profumo dolce. Sento le sue labbra posarsi sulla mia guancia, il suo fiato troppo vicino all’orecchio per lasciarmi indifferente. Un brivido, una scintilla che non passa inosservata.
“Ragazzi, che tensione sessuale!” Michele interrompe il flusso dei miei pensieri, dando loro voce. Carlotta, cosa mi fai?
Dura troppo poco quella visita, troppo presto me la portano via.
Mi saluta con la mano mentre si allontana.
“Ci vediamo domani, biondina.” Mi sorride e non voglio altro.
Resto qualche istante ad accarezzare la sua figura con lo sguardo, quelle linee morbide, nonostante la sagoma magra e slanciata.
Chissà com’è averla a letto. Forse resta dolce come appare ora… O forse no. Quei due occhi sono troppo svegli per lasciarla ingenua in certe situazioni. Sì, quella ragazza fa faville. Le farà con me.
Voglio portarla sul mio letto, baciarla e farla mia pe runa notte.
Domani la rivedrò, con questo pensiero me ne torno a casa.
Apro la porta di casa in silenzio, ma mia madre mi sente subito.
“Matteo, sei tornato!”
“Ciao ma’.”
“Prima ho provato a chiamarti…”
“Sai che in spiaggia prendo poco.”
“Volevo chiederti se domani puoi accompagnarmi dalla zia.”
“Ma a che ora?”
“Primo pomeriggio, penso.”
“Ma domani lavoro…”
“Non è domenica?”
“Cazzo!”
“Che hai? Non puoi? Non so a chi chiedere!”
“No, mamma, tranquilla che ti porto. Solo che non ricordavo fosse il mio giorno libero.”
 
-Buongiorno cara.-
-Buongiorno anche a te.-
-Dormito bene in quella squallida tendina?-
-Sì, dormito molto bene grazie. E per inciso, non è affatto squallida.-
-Voglio verificare.- un crampo alla pancia. Oh si, Robi, vieni qui a verificare. Ti faccio vedere io!
-Vieni.-
-Imperativa… mi piace. Arrivo, capo.- sorrido e stacco il cellulare dalla presa.
Matteo sarà anche il mio attuale sogno erotico, ma io ho bisogno di certezze. Penso che Roberto sia più adatto a questo. Matteo sarà sicuramente come Francesco. Sicuramente. Roberto chi lo sa. Magari potrebbe essere l’amore della mia vita…
Mi ributto sul materasso gonfiabile, copro gli occhi con l’avambraccio e fantastico su di noi. Un sacco di feste, di eventi. Io in tacchi e vestitino, la mano stretta nella sua, affusolata ed elegante.
Penso ad un bacio romantico su una panchina e ad uno più passionale tra le lenzuola, ma il secondo non mi si figura nella mente. Roberto passionale ha qualcosa che non va. Ma spero di sbagliarmi. Mi sforzo, costringo il mio ologramma a prendergli il collo con prepotenza e a tirare il suo viso sul mio. Cerco di manovrare i suoi fili, perché mi tirasse i capelli per farmi scoprire il collo. Niente. Non funziona. Forse la realtà, se mai si avvererà, supererà la fantasia. Me lo auguro, io voglio qualcuno che mi baci come se avesse bisogno di quello per continuare a vivere. Voglio un bacio che mi scaldi la pelle e mi faccia venire voglia di averne ancora, ancora, ancora.
È il momento di alzarmi, mi faccio coraggio e affronto la sensazione del sole sul viso.
La noia riempie la mia giornata fino all’ora in cui decido di andare da Matteo. Cioè, da Michele, io vado lì per Michele.
Anche questa volta però vengo delusa. C’è un altro ragazzo biondo, oltre a Michele.
“Ciao…” dico a voce bassa.
“Ehi!”
“Matteo?” dico abbassando ulteriormente il tono.
“È il suo giorno libero! Ti sei cotta anche tu, eh?”
“Ma va! Solo che ieri mi ha detto che ci saremmo visti oggi…”
“Si sarà confuso. Comunque se mai cambierai idea, sappi che è l’unico ragazzo con cui ti autorizzo ad andare.”
“Ah, ora sei tu che devi autorizzarmi?”
“Esatto, dolcezza. Hai capito, finalmente.”
“Ma tu sei fuori!”

Note dell'autrice:
Ciao a tutti! Innanzi tutto vorrei ringraziare tantissimo tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le preferite o tra le seguite. Mi scuso per l'attesa lunghissima, ma sono reduce da una settimana senza internet e tecnologie successive al 1940. E' stata durissima. Ho preparato questo capitolo, nella speranza che vi piacesse come il primo. Sarebbe un sacco figo se partecipaste di più, ma non tiro troppo la corda! :) 
Dunque, non ho grandi commenti da fare su questo capitolo, penso che la situazione sia piuttosto chiara: Carlotta preferisce la sicurezza che Roberto sembra darle, ma viene distratta dall'attrazione che prova nei confronti di Matteo. Matteo è deciso a portare a letto la ragazza, a farla sua, chissà se cambierà idea. Inoltre l'ombra di Francesco incombe sui personaggi quasi costantemente. Carlotta sa che con Matteo sarebbe come con lui, cosa farà?
Un bacio, al prossimo aggiornamento! Buona lettura!

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Capitolo 3
*** 3. ***


L’asfalto corre veloce sotto le ruote della macchina. Mi perdo ad osservare il panorama che sfreccia oltre il finestrino. Alberi, alberi, una casa, alberi. Il niente. E quel vuoto mi riempie la pancia, mentre mi allontano dal campeggio, dalla spiaggia.
-Stasera ti va di venire a farmi compagnia alla fiera?-
-Sono ancora in macchina… Penso che arriverò per mezzanotte.-
-Mmh forse un po’ troppo tardi…-
-Domani usciamo?-
-Sì, ci sta.- Ma come “ci sta”? Neanche mi facesse un piacere! Vabeh, appuntamento preso. Volevo vedere Roberto oggi! Siamo partiti troppo tardi, l’avevo detto a mio padre.
A mezzanotte e venti parcheggiamo sul vialetto di casa nostra. Scendo barcollando dall’auto, ho quasi paura di inciampare nelle mie stesse occhiaie. Mi butto a letto e crollo in un sonno profondissimo, in cui si susseguono occhi azzurri e oro, sorrisi eccitanti e braccia muscolose.
Mi sveglio accaldata e cerco di raffreddarmi, mentre lancio le coperte di lato. L’occhio mi cade sulla sveglia, le 13.30. Ottimo, direi che anche oggi la mattina è andata buttata. Scendo al piano di sotto e trovo un post it di mia mamma, che mi informa che è uscita e che mio fratello sta ancora dormendo. Metto dell’acqua a bollire e mi butto sul divano. Ho un’autonomia di pochissimi metri la mattina. Devo fare delle soste, anche brevi, su sedie e divani.
Alle 15 in punto sento suonare un clacson. Mi affaccio e trovo la macchina di Aurora fuori ad aspettarmi.
“Muoviti, bellezza! Mi avevi promesso un po’ di shopping!”
“Arrivo, sono quasi pronta!” urlo aprendo la porta e afferrando la borsa.
“Tutta tua!” mi siedo di slancio sul sedile e chiudo la porta.
“Quanto mi sei mancata, cavolo!” mi abbraccia e mi scocca un bacio sulla guancia.
“Mi serve assolutamente un vestito per stasera. Faccio un anno con Luca…”
“Allora frugheremo in tutti i negozi per trovare il vestito migliore. Anche a me servirebbe qualche vestito nuovo.”
“Stasera vedi Robi?”
“Sarebbe l’idea… Oggi però non ci siamo ancora sentiti.”
“Vabeh al massimo gli scrivi dopo.”
Parcheggia in centro, vicino ai nostri negozi preferiti. Entriamo, sorridendo come due ebeti alle commesse, che pregustano vendite saporite.
Proviamo quintali di vestiti.
“Su, pupa, fammi una passerella.” Aurora ride quasi isterica ormai, mentre mi guarda sfilare e ancheggiare in modo esagerato.
“Signorina, ha provato questo vestito?” La commessa arriva sventolando un abito in pizzo bianco, molto corto, nella mia direzione. “Secondo me ti starebbe benissimo!”
“Okay, lo provo.”
Mi guardo attentamente allo specchio, analizzando ogni centimetro del mio corpo. Sì, mi piace.
“Carlotta, esci da li immediatamente!”
“Eccomi!” con uno sbuffo  scosto la tenda.
“Oh, bambina! Sei un incanto!” la commessa mi guarda sorridendo esageratamente.
“Penso che lo prenderò.”
“Devi! Sei magnifica!” la mia amica mi prende la mano e mi fa fare una piroetta. Le altre clienti ci guardano alcune ridendo, altre confuse.
 
“Auro, mando un sms a Robi, non si è ancora fatto vivo…”
“Sì dai…”
-Ehi Robi… Allora stasera ci vediamo?-
-No, sono pieno di lavoro, non posso.-
-Ah okay…-
Basta, nessun’altra risposta. Tutto qui?
“Niente, sembra che stasera non usciremo.”
“Ma come?”
“Lavora.”
“Non potete uscire domani?”
“No, torno al mare.”
“E non c’è nessuno al mare?”
“Auro…”
“Racconta.”
“Ma niente!” scoppio a ridere mentre fuggo dalla sua macchina e mi rifugio dentro casa.
Non ho nulla da nascondere, solo una gran voglia di vederlo.
 
La mia voglia di lui non accenna a diminuire durante tutta la giornata seguente e mi porta ad accelerare ulteriormente il passo, fino quasi a correre. Non mi fermo e non rallento finché non lo vedo in piedi, mentre sistema i pali che delimitano la zona dei bagnini. È alto, slanciato, bello.
“Ciao!” urlo da lontano. Lui si gira e mi guarda, muove solo il mento in risposta. È un gesto semplice, ma fatto da lui mi provoca dei brividi di eccitazione troppo forti.
“Oh! La Cocca torna a farci visita! Ieri ci sei mancata, sai?” Michele esce dalla torretta sorridendo.
Matteo mi indica la sedia con la mano. Mi siedo vicino a lui e lo guardo appagata.
“Cos’hai fatto ieri?”
“Niente di che, shopping.”
“Bella vita, eh?”
“Direi di sì. Tu?”
“Lavorato come al solito e poi letto presto.”
“Anche stasera a nanna come le galline?”
“Stasera palestra. Quando torno a casa mi fai trovare un arrosto pronto?”
“Un arrosto? Sei matto?”
“Donna, in cucina!” la sua risata è una musica che ascolterei tutto il giorno.
“Ma neanche morta!”
“Fammi vedere un po’ la cover del tuo telefono. Ma che cos’è? Oddio che orrore.”
“Ridammela!” Matteo inizia a giocare con la mia cover e poco dopo gli sparisce dentro lo zaino. Amen, quasi mi piace l’idea che abbia qualcosa di mio con sé.
Michele si allontana di proposito, ridendo come un pazzo. Quando si gira, intercetta il mio sguardo e mi fa l’occhiolino. Ma cosa pensa? No, non succederà nulla con Matteo.
Non succederà nulla, però la sua bocca mi distrae terribilmente. La vorrei addosso, sulla mia, sulla mia pelle. Ogni contatto, anche casuale, mi provoca delle scosse.
Delle nuvole nerissime mi costringono a battere ritirata e a cercare riparo nel mio campeggio. Il temporale esplode poco dopo la mia messa in salvo. In un batter d’occhio il caldo piacevole del pomeriggio diventa un freddo pungente.
Dopo cena sento il telefono vibrare. Come al solito aspetto un messaggio di Roberto. Invece appena sbloccato il telefono vedo il nome di Matteo sulla chat di facebook.
-Ho la tua cover in ostaggio.-
-Lo so, mi manca tanto.-
-Allora vengo a riportartela tra venti minuti.-
-Ok, aspetto impaziente.-
Schizzo come una molla in bagno, cerco di rendermi presentabile. I capelli però non si decidono a star bene e sono costretta a farmi una coda. Fa un freddo glaciale e quindi indosso un maglione informe.
Quando si avvicina l’ora dell’appuntamento noto con orrore che il mio telefono è scarico.
Vado all’uscita del campeggio e vedo la sua auto parcheggiata fuori. Apre la portiera e agita il braccio, sbandierando la mia cover.
“Era ora!”
“Come se fossi in ritardo!”
“Lo sei! Dai, tieni!” mi lancia la cover e la prendo al volo per miracolo. “Salta su, andiamo a fare un giro.”
“No, scusa ma non è serata.”
“Perché?”
“Sono stanca e…”
“Va bene, non insisto. Allora ci vediamo, ciao.” Chiude lo sportello e parte in retro. Resto di sasso, lì al centro della strada. Mi pento quasi subito di aver rifiutato quell’invito. Ormai però è troppo tardi, il danno è fatto.
 
POV Matteo
Mi ha detto no? Non è venuta con me? Perché cazzo mi ha rifiutato? Stronza, brutta stronza.
Fanculo te, quel tuo corpo che mi manda gli ormoni a puttane e quei due occhi di merda. Fanculo!
Guido sempre più velocemente, voglio allontanarmi da lei. Ma chi si crede di essere? Mi fa uscire, preparare e sperare e poi  mi tira pacco? Troia. Sei solo una troia, mia carissima Carlotta.
Quanto diamine era sexy coi capelli raccolti? Matteo, porca troia concentrati sulla strada. Quella stronza non ti vuole e non te la darà mai, che si fotta!
Parcheggio fuori del solito bar, dentro sento già le risate dei miei amici. Devono distrarmi.
“Ciao Mat!” mi viene incontro Francesco, vorrei spaccargli il naso ma sorrido e gli tiro una pacca amichevole. “Non avevi detto di avere un impegno?”
“Sì, però mi è saltato tutto.” Quasi lo ringhio. So che la sua era una domanda innocente, ma mi sento sbeffeggiato.
“Dai, vieni che ti offro una birra.”
L’incazzatura sembra passare ad ogni sorso, rido coi miei amici e mi distraggo un po’. Stronza di una ragazza.

Note dell'autrice:
Bene, vi aspettavate questo rifiuto? Eh, un duro colpo all'autostima di Matteo. Per voi Carlotta ha sbagliato? L'avrà fatto per Roberto? Mi metto subito  scrivere il quarto capitolo, così non sarete costretti ad aspettare troppo a lungo.

baci baci

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Capitolo 4
*** 4. ***


Ho fatto una mega stronzata. Sarei dovuta uscire con lui. Stupida. Lo voglio, perché ho detto di no?
Nella mia testa però le motivazioni sono chiare. Punto primo, non voglio finire come con Francesco. Punto secondo, mi sto sentendo con Roberto. Punto terzo, ieri avevo il telefono scarico e io senza telefono carico non esco con un estraneo. Sarà anche un estraneo affascinante, sexy da morire e simpatico, ma che ne so che magari non è uno psicopatico in cerca di una vittima? Io senza telefono non esco.
E poi, quanto potrà mai essersi incazzato? Per così poco… non gli ho detto “Mi fai schifo ciao.” Ho solo detto che non avevo voglia di uscire quella sera.
“Ciao ragazzi!” urlo in direzione della torretta. Agitano le mani svogliati in risposta. Con loro c’è anche un altro ragazzo più basso e minuto.
Mi avvicino lentamente, so già che qualcosa non va. Appena arrivo Matteo non mi saluta e si allontana con l’altro ragazzo.
“Ma perché hai dato buca a Matteo ieri?”
“Non gli ho dato buca, ho detto che non volevo uscire.”
“Io la chiamo buca. Comunque perché? Non ti piace?”
“Ma sì! Solo che ero vestita male, avevo i capelli sporchi e il telefono scarico!”
“Vabeh amen!”
“Eh, io in quelle condizioni non esco. Ma se l’è presa?”
“Cazzo, sì! È tutta la mattina che ne parla incazzato!”
“Stai scherzando?”
“No, l’hai fatto proprio incazzare.”
“Beh, ho notato. Non mi ha nemmeno salutata!”
I due si riavvicinano scherzando. Il ragazzo nuovo mi guarda curioso e poi guarda interrogativo Matteo. Lui annuisce leggermente.
“Ciao, io sono Paolo.” Mi tende la mano sorridente, ma non sembra ascoltare le mie parole in risposta, mi fissa e basta.
“Ieri sera com’è andata alla fine?” guardo Matteo sorridendo, sperando che capisca che sono mortificata.
“Bene.” Si gira, mi da le spalle e a me sembra di aver ricevuto un pugno sullo stomaco.
“Bene…” ripeto a bassa voce. Lo sguardo di Michele è piuttosto eloquente, capisco che ho sbagliato tutto e che ora ho perso ogni possibilità.
“Vabeh, torno in campeggio, anche oggi è nuvolo.” Saluto con il cuore stretto in una mano e mi allontano senza aspettare delle risposte, che probabilmente da Matteo non arriveranno mai.
 
-Ehi, sono dalle tue parti. Se vuoi possiamo uscire.- Telegrafico come sempre, Roberto mi scrive.
-Okay, ti mando l’indirizzo.-
-Arrivo per le 9.-
-Ti aspetto.-
Indosso il vestito nuovo e sento la pelle d’oca. Mi piaccio tanto, mi trovo davvero bella. Mi liscio i capelli dietro le spalle, sorrido al mio riflesso ed esco.
“Ciao, come siamo eleganti.” Mi dice mentre salgo in macchina. Sento il suo sguardo sulle gambe e mi sento sexy.
“Ho fatto shopping di recente.”
“Buon gusto, brava.”
La serata passa veloce, ridiamo anche più del solito. Mi prende in braccio e ridiamo perché non ce la fa.
Matteo riuscirebbe a portarmi in braccio, pivello. No, via i pensieri cattivi. Sono con Roberto e lui sta anche cercando, stranamente, di fare il simpatico. Non c’è Matteo che tenga.
Prima di lasciarmi tornare a casa, parcheggia e mi guarda con gli occhi grandi e languidi.
“Vuoi quel famoso bacio?” Ma come! I baci mica si chiedono! Che cosa vuol dire? Sbuffo mentalmente, ma alla fine annuisco. Posa le labbra velocemente sulle mie e le scolla mezzo secondo dopo. Neanche all’asilo davo baci così pudici. Al diavolo. Inarco un sopracciglio, come per dire “Cosa diamine era questa roba?” ma non risponde, forse nemmeno se ne accorge. Forse è appagato dal suo gesto.
Bello schifo, in ogni caso.
Apro lo sportello sussurrando “Buonanotte, Robi.” E me ne vado.
 
POV Matteo
Arriva come se niente fosse, sembra pretendere delle attenzioni. Ma cosa cazzo vuoi? Levati, non sei nessuno.
Paolo sente che sto per esplodere, così quando la vede mi chiede “Mi porti a fare un giro in pattino?”
Non rispondo nemmeno, annuisco e corro a prendere l’imbarcazione.
Con la coda dell’occhio la velo delusa. Sai che ti dico, mia cara? Non esisti più per me.
“Come va?”
“Una merda, grazie.” Sorrido sarcastico. Oggi ho paura di essere letteralmente ingestibile.
“Ottimo. Dai rema. Non ti ho mai visto stare così male per una buca.”
“Cazzo, mi brucia da morire. Non voglio parlarne.”
Remo in silenzio, ci metto tutta la forza che ho. Oggi però il giretto in mare non mi distrae.
“Paolo, torniamo, oggi non ho voglia.”
“Okay amico…”
Lei mi guarda interrogativa. I suoi occhi sono grigi, sembra mortificata. Ma che hai ora?
“Ieri sera com’è andata alla fine?” che domanda del cazzo.
“Bene.” Ringhio. Sbianca improvvisamente, l’ho ferita. Bene, sono contento.
Quando si allontana, non rispondo al suo saluto. Spero vivamente che non venga più da queste parti, meno la vedo meglio sto. A fare quella che ‘ce l’ha solo lei’ si paga questo prezzo, hai capito bella?
Mezz’ora dopo arriva in spiaggia Anna, una ragazzina di sedici anni appena, troia come poche.
“Ciao ragazzi!” ha una bella bocca e un seno allucinante.
Quando si rivolge a noi tre, guarda solo me. Ha le pupille dilatate, mi vuole.
“Matteo…” cinguetta “stasera ho casa libera, ti va di passare da me?”
Sì. Mi va e ci verrò. Finalmente qualcuno che non si fa problemi! “Sì, a che ora?”
Due ore dopo sto guidando verso casa di Chiara. Non vive lontano da me, in un appartamento di un terribile color salmone. Suono al citofono e sento gracchiare un “Chi è?”, la sua voce sensuale rovinata dal suono metallico.
“Matteo. Mi apri?” in risposta arriva un ronzio, il portone è aperto.
Salgo le scale velocemente, il terzo piano non mi è mai sembrato tanto lontano. Arrivo alla porta di casa sua e la trovo socchiusa. Entro, lei non c’è.
“Matteo, sei tu? Vieni, sono in camera.” Seguo la voce e trovo quella bellissima ragazza buttata sul letto in intimo.
“Buonasera!” dico con una risata.
“Basta convenevoli, vieni qui.” Si avvicina come una pantera e mi afferra la maglietta. “Non vedevo l’ora di leccare questi muscoli.” Dice iniziando a baciarmi gli addominali. “Sei così sexy…” geme.
Le sue mani corrono alla cintura dei pantaloni, e sapientemente la aprono. In un attimo mi trovo nudo, esposto e voluto. Ieri sera sarebbe dovuta andare così.
Mentre penso questo so già che è una bugia. Come poteva andare in modo così squallido con Carlotta? Impossibile.
Il filo dei miei pensieri è interrotto da un’ondata di piacere. Stacco la testa e mi lascio coccolare da chi brama il mio corpo e ha voglia di me.
“Guarda un po’ qua.” Mi strizza l’occhio slacciandosi il reggiseno. La mia parte razionale va a dormire e si sveglia l’istinto animale.
“Adesso ti faccio vedere io!” dico sentendo un caldo insopportabile sulla pelle.

Note dell'autrice:
Bene, si entra più nel vivo ed entrano in scena sia il personaggio di Roberto, che fino ad ora era poco più che una comparsa, e questa Anna. Siete delusi dal fatto che Matteo sia andato con una tipa così? Beh ho sempre chiarito che lui è "quel" tipo di ragazzo. Vedrete in seguito come andranno le cose.
So che i miei capitoli non sono esattamente lunghissimi, però li divido per argomento, esaurito un argomento, si esaurisce il capitolo. Spero di aggiornare presto, non vedo l'ora di entrare nel vivo della storia.
Buona lettura, un bacio a tutti!!!

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Capitolo 5
*** 5. ***


-Robi, hai un secondo?-
-Certo, dolcezza.-
-Bene, non volevo aspettare che ti sognassi di farti vivo per parlarti. Io non sono il tipo che si fa prendere in giro dal primo che passa. Non ho voglia di umiliarmi elemosinando messaggini e uscite, quindi se vuoi che continuiamo a sentirci fai qualcosa, altrimenti ciao.-
-Hai buttato il profumo?-
-Quanto sei infantile. Ciao.-
Chiudere un rapporto, anche se appena nato ha sempre un certo effetto su di me. Quell'aria definitiva del mio ciao mi mette i brividi. Ripercorro con la mente la prima volta che ci siamo visti, i suoi messaggi, la prima cena, quelle carezze imbarazzate e la fine. Dovevo chiudere questa storia, non posso stare alla mercé di uno squilibrato che sembra mi faccia un piacere con ogni messaggio.
"Siete in sei a scrivermi." La sua voce mi rimbomba ancora nelle orecchie. Non sono la seconda scelta, figuriamoci la sesta. Quella frase gridava 'bugia' in ogni lettera, ma mi ha ferita. Era il momento di dire basta, ho una dignità io!
Mi butto sul letto e mi sento svuotata. Non merito un ragazzo che non ha il coraggio di dire le cose in faccia.
Ripenso al mio messaggio e sento qualcosa crescere nel petto, credo sia orgoglio. Io le cose le dico, non mi nascondo dietro un dito. Mi scende una lacrima perché uscire con Robi mi faceva sentire bene. Basta, chiuso questo capitolo.
Domani tornerò al mare e avrò tutte le mie amiche dalla mattina alla sera. Sarà fantastico. 

"Ma sei ancora giù per quel cretino?" Sofia mi schiocca le dita davanti agli occhi e mi riporta alla realtà. Si, stavo pensando a Roberto, non riesco a capire come sia potuto cambiare così tanto in poco tempo.
"So io cosa ti ci vuole. Ti va di andare a trovare quel bagnino esageratamente figo?"
"No, Sofi, sinceramente non ne ho voglia."
"Invece ci andiamo."
Rassegnata all'esuberanza della mia amica la seguo con l'aria da cane bastonato.
"Guarda chi è tornata! La Cocca! Sai che ci sei mancata?"
"Ah si?" Sorrido, ma mi si legge in faccia che sono insoddisfatta. I miei occhi si posano su quelli di Matteo, che prontamente cambiano direzione. Ottimo, continuerà ad evitarmi per sempre.
Lo continuo a guardare cercando di non farmi vedere. Le spalle larghe, le braccia forti, le gambe muscolose. Quanto è bello... Fantastico sul potergli accarezzare la pelle abbronzata, baciargli il collo, esistere solo io in quei due occhi blu. 
Provo a tirargli un calcetto sul piede, mi sorride distrattamente. Vorrei di nuovo le sue attenzioni.
Non posso sopportare due rifiuti in uno stesso weekend.
"Sofi, andiamo via." Le sussurro. Lei mi ignora e in tutta risposta si rivolge a Matteo.
"Non trovi che Carlotta sia dimagrita? Per me è molto più bella."
"Per me tiene solo dentro la pancia." Scoppia a ridere e mi punzecchia lo stomaco con le dita. Quel contatto mi fa venire i brividi e mi illudo che le cose possano tornare come prima.
Una ragazza magra e bionda, esageratamente truccata e scoperta, si avvicina alla torretta.
"Ciao Mat." Dice con aria civettuola. Poi si rende conto della nostra presenza.
"Ciao, io sono Anna. Oddio quanto siete belle, che invidia." Questa frase sa di presa per il culo, la guardo con sufficienza e poi chiedo spiegazioni con lo sguardo a Michele. Lui mi fa spallucce e poi fa un occhiolino a Matteo.
Tale Anna si sta strusciando su di lui senza alcun pudore, lui sembra ignorarla ma la cosa non mi soddisfa.
"Sofi, è meglio andare, sta per piovere."
Battiamo ritirata con una velocità impressionante.
"Dai, mandagli un messaggio! Magari era imbarazzato..."
-Ehi, la prossima volta mi dai un passaggio? Sono viva per miracolo :) - mah, non so se ho fatto bene a scrivergli, ma amen ormai è fatta. Aspetto la risposta per dieci minuti, poi mezz'ora, poi un'ora. Basta, non risponderà mai. Vaffanculo.

POV Matteo

"Anna, dobbiamo parlare."
"Ok, ma non fare così che mi metti ansia!"
"È stato divertente fare sesso con te, però è tornata una mia ex e voglio vedere come va con lei."
"La tua ex? Pensavo la odiassi!"
"Invece abbiamo fatto pace."
"Ah, quindi basta sesso? Sei sicuro?"
"Sicurissimo, grazie."
Era l'unico modo per togliermela dai piedi. Stava diventando troppo appiccicosa. 
Io con quella pazza della mia ex? Ma neanche morto, piuttosto mi schianto in moto! Io mi voglio divertire, a fanculo tutti.
Che poi di Anna non mi frega nulla. Volevo scopare e lei era disponibile, ma io volevo una botta o due, ti pare che continuo questa cosa con lei? Lei che si è fatta tutti i miei amici? Ma ti prego. 

Arriva in spiaggia con un'amica, che nemmeno noto. Non pensavo che l'avrei più vista, mi ero dimenticato di quei due occhi così profondi, tutto il mare che mi sta davanti ogni giorno sa di lei, me la ricorda, però averla qua, sprofondare in quelle due pozze e dimenticare tutto, è diverso. 
Mi pianta gli occhi addosso, è troppo per me, scappo con lo sguardo e fingo di ignorarla.
Quando la sua amica mi provoca non resisto, la devo sfiorare. Punzecchio il suo ventre con le dita, lo sento tonico, ma a colpirmi è la morbidezza della sua pelle. Vorrei passare il pomeriggio ad accarezzarle la schiena. Questi pensieri non mi porteranno da nessuna parte. Le guardo le gambe lunghe, leggermente abbronzate, le mani delicate, il seno piccolo, i capelli che le accarezzano la schiena. 
Contro ogni pronostico arriva Anna a salvarmi. Mi si spiaccica addosso, forse cerca di farmi cambiare idea. Io penso soltanto che a Carlotta questo contatto tra me e lei da fastidio, così lo incentivo. L'occhiolino di Michele conferma la mia idea e mi sento soddisfatto. Ah, Carlotta, chissà che non ti roda dentro almeno un po'. Quando scappa verso la sua spiaggia canto vittoria.
"Anna, levati. Non hai capito quello che ti ho detto ieri? Siamo amici ora, ok?"
"Ok..." Stende il telo mare più lontano del solito, stringe le cuffiette e inizia ad ignorarmi. Anche questa è fatta.
Il telefono vibra, e leggo un suo messaggio. Ma cosa vuoi? No che non te lo do il passaggio. 
Ho deciso che la ignorerò, anche se mi piace da morire, tra di noi non ci sarà nulla. 

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Capitolo 6
*** 6. ***


Mi sveglio e sorrido trovando Sofia che dorme accanto a me. Allungo il braccio per prendere il telefono, cercando di fare meno rumore possibile e lo accendo. Vorrei trovare la risposta a quel messaggio, ma vengo delusa. D'altra parte me l'aspettavo... Mi odia, cosa posso dire?
Mi alzo piano, ma Sofia apre gli occhi e mi guarda. 
"Buongiorno..." Borbotta. 
"'Giorno!" Ci alziamo ancora assonnate e sgusciamo fuori dalla tenda.
"Non ha risposto, vero?"
"No, ma sinceramente amen. Che vada a quel paese. Alla fine non gli ho fatto nulla di male!"
"Si, infatti. Lascialo perdere e fine."
"Non ho nessuna intenzione di andare più da lui."
"Brava."
In realtà mi infastidisce che Matteo mi abbia deliberatamente ignorata. E mi infastidisce ancora di più non esserci uscita quando ne ho avuto la possibilità.
"Sofia, per te quella Anna se la fa con Matteo?"
"Sinceramente non saprei, l'ho pensato anche io."
Un pugno nello stomaco. Ottimo.
Passiamo l'intera giornata in spiaggia, ma non alla solita torretta.
Continuo a pensare a Matteo e a quanto sia assurda questa situazione. Non può non volermi più solo per questo miserrimo rifiuto. So bene cosa ho detto a Sofia, ma cazzo io voglio lui, come posso lasciarlo andare così? Devo fare qualcosa, assolutamente. 

POV Matteo
"Mat, ma hai detto a Anna di sparire per caso? Non si è più fatta viva..."
"Si, aveva rotto le balle. Non voglio una relazione, lei si stava appiccicando tipo una cozza!"
"Ma quindi basta sesso?"
"Cosa me ne frega! Era una pressa!"
"Fatalità quando è tornata la Cocca, eh?"
"Ma ti prego. Quella mi sta proprio sulle palle, giuro."
"Mat, dai. Si vede."
"Ma cosa vuoi che si veda!"
"Vuoi che le parli?"
"Per dirle cosa? Comunque no, la sua occasione l'ha avuta."
"Guarda che qui l'unico che perde occasioni sei tu."
Mi siedo sotto l'ombrellone e guardo il mare. Oggi si sta benissimo in spiaggia, chissà se Carlotta farà un salto da noi...
Guardo nella direzione da cui di solito viene. Nulla. Un lampo biondo mi illude, ma è una ragazza probabilmente tedesca con la pelle scottata. Niente, non verrà.
Socchiudo gli occhi e mi concedo per un secondo di immaginare un suo bacio. Immagino di accarezzare con la punta della lingua il profilo del suo collo, la clavicola, scendere ad un seno... Basta Matteo. Più pensi a lei, più ti girano le palle.
"Ehilà!" Alle nostre spalle appare Francesco. Niente di meglio... Dietro di lui fa capolino una ragazza alta circa un metro e un toast, con un bel sorriso. Come diamine ha potuto innamorarsi di una tipa così insignificante, avendo la possibilità di avere Carlotta? Vorrei quasi dirgli 'grazie, grazie di essere un pirla!' Poi invece mi incazzo perché lui l'ha usata, l'ha lasciata sola. Lui l'ha avuta e l'ha gettata via.
Sorrido a malincuore e rispondo al saluto.
"Stasera cosa fate?"
"Io pensavo di andare a fare un giro al Music. Tu?"
"No, io sto con Giorgia stasera."
"Che palle, non esci più da quando stai con lei."
Mi fulmina con lo sguardo.
"Non diciamo cazzate."
"Si, come vuoi."
Poco dopo, irritato, Francesco se ne va, seguito dalla ragazza.
"Oh ma cosa ti succede? Perché dovevi essere così stronzo con un tuo amico?"
"Mi sta sul cazzo ultimamente."
"Non ti capisco più." Michele si allontana a controllare i bagnanti sugli scogli e mi lascia solo a pensare. 

Siamo sedute al solito tavolino del solito bar. Sorseggiamo avide i nostri bicchieri di baileys e ridacchiamo, facendo battutine. Ad un certo punto noto che c'è anche Michele. Lo saluto con la mano e lui si avvicina.
"Ma guarda chi si vede! Pensavo di essermi liberato di te!"
"Invece no!" Scoppio a ridere.
"Perché non sei venuta oggi?"
"Sinceramente non avevo voglia di essere ignorata. Sono stata qui con gli amici."
"Ma chi vuoi che ti avrebbe ignorata?"
"Ho visto che avete trovato una sostituta... E lei ha anche le tette!" Scoppio a ridere, ma si capisce che la cosa mi ha irritato terribilmente.
"Ma ti prego."
"Non sono mica stupida."
"Matteo continua a piacerti?" Si siede affabile su una sedia accanto alla mia.
"No. Matteo può scoparsi quella ragazza quanto vuole."
"È un si." Scoppia a ridere e io mi innervosisco ancora. "Dai, domani gli parlo io."
"Ma non serve, Michele. Non voglio che succeda nulla."
"Io gli parlo comunque. Tu mollala però."
"Ma io non mollo proprio nulla."
"Ma smettila! Domani ti aspetto da noi." Detto questi si alza dal nostro tavolo e va via.
Guardo Sofia cercando aiuto, ma finge di ignorarmi.
"Andiamo a fare una passeggiata?"
"Si volentieri. È ancora presto..."
Ci incamminiamo per il centro, passeggiamo per un'ora buona affianco alle vetrine.
All'improvviso Sofia si ferma di botto. La guardo interrogativa e lei risponde scuotendo il capo. Mi giro nella direzione verso cui sta guardando e vedo Roberto che passeggia mano nella mano con una ragazza, stanno entrando al Music.
"Sofia..."
"Lo so."
"Io volevo andare al Music..."
"In realtà anche io."
"Beh allora senti. L'ho lasciato io perché era una merda. Se quella tipa vuole tenersi un essere del genere, cazzi suoi."
"Grande. Allora andiamo?"
"Si." Cammino risoluta verso l'ingresso, ma poco dopo averlo varcato mi sento persa. Questo posto è così mio che detesto vederci Roberto con un'altra. Ma sopporto. Mi siedo su un divanetto e faccio finta di nulla. So benissimo di averlo lasciato io, e non ho alcuna intenzione di pentirmene, solo l'orgoglio fa male, essere stata rimpiazzata dopo così poco non è carino.
"Ciao bionda." Roberto mi si avvicina, tenendola per mano. A me non ha mai tenuto per mano.
"Ciao."
"Anche tu qui?"
"Io sono sempre qui, lo sai." Lo guardo con sufficienza.
"Anche io!" La ragazza al suo fianco mi sorride, mentre agita una mano.
"Bene. Scusatemi ma vado a cercare i miei amici ora." Mi alzo e me ne vado, quasi corro via. Ho gli occhi che si stanno riempiendo lentamente di lacrime. Vado spedita verso la spiaggia, alla disperata ricerca di un rifugio. Lungo la passerella per poco non vado a sbattere contro Matteo e i suoi amici. Mi blocco di colpo. I nostri occhi si incrociano e io arrossisco perché ormai le lacrime sono esondate. Mi sentivo così stupida... Lui non mi ha salutata, ha distolto lo sguardo. I suoi amici hanno intonato un coretto di colpi di tosse e la cosa mi ha fatta incazzare ancora di più. Riesco a raggiungere la spiaggia e scoppio a piangere. Matteo non mi insegue come nei film, ma almeno arriva Sofia che mi abbraccia forte.
Mi dispiace ma io domani non vado a trovarli nemmeno sotto tortura.

POV Matteo 
Il Music oggi è bello pieno. Ci sono tantissime ragazze belle e svestite.
"Allora Mat, con quale vuoi provarci?"
"Ma smettila Claudio! Vai tu!"
Claudio non se lo fa ripetere due volte e aggancia un gruppo di tre ragazze. Mi fa un cenno per chiedermi di fare la spalla.
"Ciao ragazze."
"Ehi!" Una ragazza magra coi capelli castani mi sorride e mi porge la mano.
In quel momento però vedo Carlotta di spalle e la mia mente è catturata, non riesce a liberarsi di lei. Non stringo nemmeno la mano alla ragazza per la presentazione.
"Vabeh noi andiamo allora..." Le tre ci danno le spalle e si allontanano.
"Amico, che cazzo fai!? Ci stavano! Cos'hai contro le scopate?"
Non gli rispondo nemmeno. Carlotta sta correndo nella mia direzione. Quando si accorge di me si ferma di colpo a pochi centimetri dal mio petto. I nostri sguardi si intrecciano per un secondo infinito e noto che i suoi bellissimi occhi verdi sono lucidi di pianto e che diverse lacrime le rigano le guance. È un istante. Sono paralizzato dalla sua presenza. sto zitto, non muovo un muscolo.
Lei fa una smorfia impercettibile con la bocca, mi sorpresa e inizia a correre verso la spiaggia. I miei amici al suo passaggio iniziano a fare versi, hanno capito tutto. Perché piangeva?
"Allora Mat, è lei che punti?"
"State zitti."
"Io la conosco! È Carlotta!" Claudio mi da una gomitata complice.
"Come?"
"Si, l'anno scorso l'ho conosciuta con Francesco."
Divento di pietra. Mi giro e cerco di riacquistare il controllo di me. Respiro. Respiro. Respiro. Calmo. 

Sguscio tra la folla nel disperato tentativo di raggiungere il bagno. mi fisso allo specchio, gli occhi arrossati, la matita sbavata, la bocca screpolata. Sono un disastro. Riesco a rimettermi leggermente in sesto struccandomi con un po' d'acqua e mettendo un po' di lucidalabbra. Esco dal piccolo bagno e torno sulla pista.
"Carlotta!" È un sussurro. Cerco da dove sia venuto e trovo Matteo, ma i suoi occhi sono spenti, non mi presta attenzione. Un suo amico, alla sua destra mi saluta con la mano. Lo ignoro, girandomi di spalle. Perché devono rompere le palle? Basta non ce la faccio più. Io e la mia amica ci allontaniamo e facciamo un'ultima colta il giro del locale. 
"Sofi, scusa ma voglio andare a casa."
"Si, penso sia meglio."
Usciamo dal Music in silenzio. Sono tristissima. Peggio di così la serata non sarebbe potuta andare.
Pochi metri dopo l'uscita, incrociamo di nuovo gli amici di Matteo, e nel gruppo vedo anche lui.
"Carlotta!" Mi chiama uno del gruppo. Riconosco l'idiota di Claudio.
"Ciao Claudio."
"Quanto figa sei stasera?"
"Esageratamente tanto, si."
"Che ne dici di venire qui a succhiare..."
"Stai zitto deficiente." La voce di Matteo lo interrompe.


Note dell'autrice
scusate l'assenza. Scusatemi davvero. Sono stata impegnata in una relazione che è già finita in modo tragico, forse scucirò qualche dettaglio in più nell'altro libro. Comunque ora ho intenzione di riprendere la storia, spero non ve ne siate scordati!
ragazzi, lasciatemi qualche commento se vi piace o se avete delle critiche!
un bacio, giuro che non vi mollerò più così a lungo!!!

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Capitolo 7
*** 7. ***


POV Matteo
"Ieri ho visto Carlotta..."
"Si anche io."
"E?"
"E cosa? L'ho vista e basta."
"Io le ho detto che per me dovrebbe dartela."
"Ah sempre diretto tu."
"Beh lo scopo è questo, o sbaglio? Comunque si vede che le piaci."
"Michele senti non me ne frega niente di lei, basta."
"Mi ha detto che oggi verrà a trovarci..." Mi guarda allusivo.
"Bene."
"Ma come bene? Benissimo!"
Io non voglio vederla, non voglio incrociare le onde nei suoi occhi, vedere quella pelle liscia. Solo a pensarci mi manca il fiato. Non voglio che venga qui perché è dura ignorarla, quasi impossibile.
Alle dodici in punto mi alzo dalla sedia per andare a pranzo. Esco attraversando il Music e ripenso a ieri. Perché piangeva? Non riesco a trovare una spiegazione. Per me? Non credo possa piangere per me... Dai, non c'è stato nulla tra di noi... No, sicuramente non era per me. Mi sento quasi geloso di quelle lacrime causate da chissà chi.
Chissà se per Francesco ha pianto, forse, anzi probabilmente si.
Mi siedo in un bar e ordino il solito panino. Due tavoli dopo il mio vedo Alessandro e Anna, lei lo guarda in un modo che fa quasi paura da quanto lascia percepire la sua voglia. Lui, invece, è sempre padrone di se, sa che tanto lei è ai suoi piedi e quindi si fa desiderare.
Ale si gira verso di me e mi vede.
"Oh Mat! Vieni qui dai!" Ma che cazzo, non voglio.
Sono costretto ad alzarmi e a raggiungerli.
"Non voglio interrompervi dai!"
"Ma va! Stiamo aspettando anche Claudio! Siediti e facci compagnia!"
Mentre mi arrendo arriva anche Claudio. 
"Ciao ragazzi!" Si siede vicino a me. "Allora, ripreso?"
"Da cosa?"
"Ieri avevi una faccia allucinata dopo aver visto quella tipa."
"Di che tipa parlate?" Alessandro si intromette e anche Anna si fa più attenta.
"Di nessuna." Ringhio.
"Di Carlotta, non so se la conosci. È una ragazza alta, bionda.."
"Ma si! Me l'ha presentata Michele! Gran figa."
"Boia!" Claudio gli batte la spalla, contento che il suo parere sia condiviso. Ma si, ovvio che lo condividano tutti. Lei è bella, è eccitante, ha un fascino tutto suo. 
"Ma cos'è successo?"
"Niente." Sospiro esasperato. Sapevo che questo discorso sarebbe stato un fallimento.
"Non so, Mat l'ha vista e c'è rimasto secco. Abbiamo un ragazzo innamorato qui!"
"Ma vai a cagare Claudio."
Anna mi pianta addosso i suoi occhi interrogativi, io mi alzo e me ne vado.
Sono stanco di sembrare un animale che fugge, costantemente a causa sua.  Imbocco velocemente l'ingresso alla spiaggia, sono in anticipo di mezz'ora. Amen, devo stare solo e pensare.
Quando torno a lavoro trovo Michele già posizionato.
"Cosa ci fai già qui?" Avevo troppa voglia di sedermi da solo sotto l'ombrellone e fissare il mare per un po'.
"Ho finito prima di mangiare e avevo lasciato qui il telefono." Indica io tavolino dentro la torretta e in quel momento proprio il suo telefono vibra. Si alza dalla sedia pigramente e guarda lo schermo. 
"Mat, mi dispiace ma la Cocca non viene oggi."
"Chissene frega!" Tiro un calcio alla sabbia, che si alza in una nuvola attorno ai miei piedi.
"Cazzo, stai calmo. Mi ha detto che è per ieri sera, ma non so cosa intendesse.
"Cazzi suoi."
Allontano la mia sedia da quella del mio amico e inizio a fissare il mare. Per ieri sera. Perché l'ho ignorata quando stava male? Beh quando piango non ho voglia che vengano a rompermi le palle. Ma che palle, non ho voglia di pensare a colpe mie, che sbattimento.

Mentre guido la bici fino al Music ripenso a ieri sera e decido che stasera voglio divertirmi ad ogni costo.
Percorro la strada buia pedalando velocemente, con il bisogno di arrivare, di sentire la musica. Seguo i miei amici nel parcheggio e leghiamo le bici ad una staccionata.
Davanti all'ingresso vedo subito Matteo con una maglietta verde che lascia immaginare quanto fantastico sia senza. Resto senza fiato mentre ci incrociamo e ci sorpassiamo. Pianto gli occhi nei suoi e sono ostinata a non abbassarli finché non ricevo un ciao. Nulla. Matteo tace, e ci allontaniamo l'uno dall'altro.
Domani andrò in spiaggia ad insultarlo. Il saluto non si toglie a nessuno, mi sentirà! Con chi pensa di avere a che fare?! Pezzo di merda che non è altro! Non vedo l'ora di vederlo e dirgliene quattro, cinque, otto!
"Dai, vieni!" Sofia mi prende per mano e saliamo sul palco a ballare.
Mi scateno, muovo la testa a ritmo e alzo le braccia al cielo di agosto.
In fondo al locale vedo di nuovo Matteo. Mi sta fissando, ma appena si rende conto di essere stato beccato, distoglie lo sguardo e si allontana.
Ballo ancora di più, sempre più presa, sempre più nella musica.
Stanotte voglio divertirmi.
Dopo un'ora circa sto morendo di sete.
"Sofi, andiamo a bere?"
"Oh si!"
Ci avviciniamo al bar e iniziamo a dare spallate per raggiungere il bancone. La folla è fittissima, ma alla fine riesco a poggiare un braccio sul banco e a guadagnarmi uno spazio.
"Ehi!" Mi arriva una gomitata e mi giro. Quasi svengo quando riconosco Francesco.
"Ciao." Dico rigirandomi subito dopo. "Scusi, mi può fare due hugo?" Chiedo alla barista. Lei mi sorride e inizia a preparare i cocktail. 
"Come stai?"
"Bene." Non lo guardo nemmeno in faccia, sento la pelle arrossarsi e diventare bollente. Cerco di concentrarmi sulle azioni meccaniche della barista. Ecco, ora sta fresando quella cosa ai fiori di sambuco, ora mette la menta...
Appena sono pronti i due bicchieri li prendo e scappo come una codarda.
Ho pensato mille volte a cosa avrei potuto e dovuto dirgli quando ci saremmo visti, invece sono rimasta paralizzata dalla paura. Almeno un vaffanculo... La sensazione di essere stata usata torna forte, ma la allontano. Non sono più quella ragazza che crede a tutto e a tutti. Le gambe mi si fanno improvvisamente molli quando vedo il posto dove mi ha portata. Sento ancora le dita intrecciate alle sue... No basta! Basta ti prego smettila di tormentarmi. Sii felice con la  ragazza che hai scelto, non voglio nemmeno più sapere cosa abbia più di me, più di chiunque altra. 
Non commetterò mai lo stesso errore due volte. Se deciderò di fare sesso, sarà sesso, non metterò un briciolo d'amore.


Note dell'autrice
Sono un vero disastro, non riesco ad essere puntuale e a fare un capitolo di una lunghezza decente. Scusatemi, nel prossimo mi impegnerò di più, promesso. Ho solo qualche problema tra studio, sport e una situazione sentimentale disastrosa. Abbiate pazienza, farò del mio meglio. Un bacio, grazie a tutti quelli che stanno proseguendo la lettura!

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Capitolo 8
*** 8. ***


È una giornata fredda, non indosso il costume ma una felpa enorme. Nonostante ciò continuo ad avere freddo. Prendo il giubbotto e cammino a passo spedito verso la spiaggia. A metà strada mi rendo conto che non ho avvisato Sofia, così le mando un messaggio.
Anche la sabbia è fredda e mi infastidisce doverci affondare i piedi, però so che sarebbe molto peggio avete della scarpe da ginnastica.
Non vedo l'ora di arrivare, questa volta però non per vedere gli occhi blu di Matteo, ma per insultarlo, vomitargli addosso la rabbia che mi ha scatenato dentro. Già mi gusto il sapore di quelle parole cattive e avide. Fantasticando e immaginando mille cose da dire per umiliarlo, arrivo alla loro torretta.
"Ciao Cocca! Non pensavo passassi!"
"Beh volevo..." In quel momento Matteo esce dalla torretta. Sto per scattare e iniziare la mia lista, ma lui li sorride e mi viene incontro.
"Ciao Carlotta." Il suo sorriso ha un che di spiazzante, resto incantata per un istante poi mi riprendo. 
"Ah, adesso saluti? Puoi anche farne a meno, non serve che tu faccia bella figura con Michele."
"Cosa?!"
"Ieri." Lo ringhio come un accusa. Forse sembro una pazza isterica.
"Eh? Cos'ho fatto?"
"Potresti anche salutare! Ti costa tanto?"
"Ma ti ho salutata!"
"Sì, e io sono cretina."
"Cazzo, ti ho pizzicato la pancia quando ci siamo incrociati!"
"Forse hai preso un'altra pancia, Matteo, la mia no di certo."
"Sono sicuro."
"Anche io! Non mi hai salutata." Mi siedo con tranquillità di fianco a Michele e decido di ignorare Matteo.
Poco dopo arriva Alessandro e vorrei fuggire a gambe levate, ma mi faccio coraggio.
"Oh ma sempre belle ragazze qui?" Fa l'occhiolino, ma è diretto a Matteo, non a me. Cosa diamine?!
"Allora biondina... Che fai qui?"
"Ma niente, sono passata a trovare Michele."
"Ah, Michele."
"Beh certo! Siamo amici da una vita."
"Quindi sarebbe l'ora di farsi nuovi amici!"
"Non ne ho bisogno, grazie." Sorrido a lui ed a Matteo, alzandomi dalla sedia. "Io vado ragazzi. Ci vediamo!"

POV Matteo
Esco dalla torretta con una pesca in mano e mi trovo Carlotta davanti. Mi sento un idiota e le so sorridendo come se lo fossi. "Ciao Carlotta."
Lei resta interdetta inizialmente, poi parte alla carica. È arrabbiata perché ieri non l'ho salutata. Mento spudoratamente e cerco di salvare la mia immagine, in realtà lei ha ragione: non l'ho salutata. Il fatto è che trovarmela così vicina, coi suoi occhi giganteschi piantati nei miei, mi ha distratto, paralizzato.
Si siede vicino a Michele e mi da le spalle. Ha un modo fantastico di ignorare le persone, perché non ne è capace. È come se mi stesse sommergendo di attenzioni. Scoppio a ridere tra me e me e attacco a morsi la pesca. Fisso la sua schiena. Attraverso quella felpa informe riesco ad immaginare le sue lisce curve.
"Oh ma sempre belle ragazze qui!?" Mi costringo a non alzare gli occhi al cielo e saluto Alessandro. Mi fa un occhiolino e so che la trova bella.
C'è un rapido scambio di battute tra loro, finito il quale lei si alza e quasi fugge via. Ho capito che detesta Alessandro. Ormai un po' la conosco, le cambia la postura quando lui si avvicina. Effettivamente i suoi sguardi allusivi sono un po' insistenti e fastidiosi.
Le occhiate di Ale verso di lui mi mandano in bestia. Sì, è bella, penso si veda. Però deve essere mia, di nessun altro. L'ho vista prima io. Ma cosa sto dicendo?! Sono tornato alle elementari? Coglione, ecco: ho detto tutto. 
Si allontana con ampie falcate e io mi trovo costretto a seguire con lo sguardo la sua figura.
"Mat?" Alessandro mi schiocca con ironia le dita davanti al viso.
"Ci sono, ci sono."
"Sei cotto, cotto ti dico!"
"Ma vai a cagare!"

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Capitolo 9
*** 9. ***


Note dell'autrice
ciao a tutti! Sono ancora viva.. E ho messo DUE CAPITOLI di seguito! Preciso questo perché non vorrei che vi perdeste il primo dei due. Scusate per l'intromissione e per la lunghissima attesa, mi spiace :( sono incasinatissima, ma prometto che cercherò di finire questa storia! Se non avete letto il capitolo 8, quindi, fate dietrofront e buona lettura! Un bacio!


​POV Matteo

Stasera ho convinto i miei amici ad andare al Music. Non ci andiamo mai di lunedì, perché ci sono pochissime persone. Carlotta però viene qui quasi ogni sera e io spero solo di vederla. Sotto ad un gazebo vedo i suoi amici, anche il tipo che le sta sempre addosso. Lei però non c'è. Perché stasera no? Tutti i suoi amici sono qui, anche Sofia, la sua migliore amica... Dov'è? E con chi?
Io, Claudio, Gabriele e Alessandro passiamo un'ora buona seduti allo stesso tavolino.
"Mat, ma perché siamo venuti? Non potevamo andare in discoteca?"
"Dai ragazzi, una serata tranquilla in compagnia..." Non sono credibile e me ne rendo conto, solo non ho altre scuse.
"Beh, potresti farci compagnia, anziché guardarti intorno ogni trenta secondi!"
"Avete ragione. Dai, vi offro una birra!" Mi alzo e vado al bar dell'ingresso.
Mi metto in coda e vengo fagocitato dalla fiumana di gente.
Fisso distrattamente lo sguardo verso il varco d'ingresso. Un lampo biondo ed eccola entrare, quando ormai non ci speravo più.
"Ehi, vuoi ordinare?" La barista mi agita una mano davanti al viso.
"Oh, si. Ehm... Mi dai quattro birre? Grazie." Mentre si gira verso il frigo a prendere le bottiglie, io cerco con lo sguardo Carlotta, ma è sparita.
Torno al tavolo sempre scrutando i gazebo e le poltrone, ma niente.
"Ecco ragazzi." Passo le birre ai miei amici e per un po' mi distraggo. Poi ad un certo punto la vedo al centro del prato con la sua amica Sofia. Stanno chiacchierando con dei ragazzi che conosco.
"Ragazzi, scusate, vado a salutare una persona."
"Oh finalmente!" Claudio scoppia a ridere e mi spinge verso il prato.
Credo che lei si sia accorta della mia presenza e che si sia girata di spalle di proposito. Però è solo un pensiero che mi attraversa veloce la mente e che allontano con forza.
Arrivo silenzioso alle sue spalle e le prendo i fianchi. È la prima volta che la tocco così e vorrei tirarla verso di me è stringerla.
"Ciao Carlotta." Glielo sussurro vicino all'orecchio e la sento vibrare tra le mie mani.
"Ciao..." Sospira tra un gemito e uno squittio. Si volta verso di me e vedo che è leggermente arrossita. Ha i capelli raccolti, trovo che le stiano benissimo. Lasciano scoperto il suo viso ed il suo collo, vorrei baciarglielo.
"Allora come stai?"
"Bene, grazie." Non riconosco la ragazza che è venuta a passo di carica a farmi notare che non l'avevo salutata.
C'è un silenzio imbarazzato tra di noi e nessuno sa come porgli fine.
"Vado via un attimo. Aspettami qui."

Stasera la cena con gli amici dei miei non ci voleva. Mi ha colta di sorpresa, non sono riuscita a mettermi in ordine i capelli e sono stata costretta a legarli. I vestiti poi... Non avevo nulla di decente pulito. Io non capisco cosa gli costi avvisare. Mi sono messa una camicia di jeans aperta sui pantaloni neri. Sciatta, indubbiamente inadatta ad una cena a base di pesce.
-Ma a che ora torni?- leggo sul display il nome di Sofia.
-Non lo so Sofi.. Penso tra un'oretta!-
-Ok, poi vieni al Music.-
-Ma sono stanca!-
-Dai, muovi il culo e vieni a farmi compagnia ché mi sto annoiando!-
-Ok, vedo a che ora sono lì.-
E dopo un'ora sono lì davanti e inizio a cercare il mio gruppo.
Sono tutti sotto ad un gazebo e mi accolgono con un enorme sorriso.
Mirko, uno dei ragazzi, mi tira verso di lui e mi fa sedere in braccio. Gli sorrido e cerco di non sentirmi imbarazzata, ma non ci riesco. Lancio un'occhiata di supplica a Sofia.
"Cocca, vieni con me? Volevo salutare un amico!" Scatto in piedi e la seguo con un sospiro di sollievo. 
"Ma cosa fa Mirko?"
"Non so, è da un po' che ci prova..."
"Tipo cosa fa?"
"Mi sta addosso, mi accarezza! Tipo l'altro giorno in spiaggia mi stringeva la mano!"
"Ma è matto?"
"Bah!"
"Oh ciao Nicholas!" Sofia abbraccia un ragazzo. "Lei è Carlotta, una mia amica."
"Oh piacere!" Mi stringe la mano e mi bacia le guance. "Lui invece è Alberto." Ci stringiamo le mani e iniziamo a scherzare come se fossimo amici da una vita e mezza. 
Vedo Matteo seduto ad un tavolino e mi giro. Non voglio vederlo, non voglio parlargli. So che mi ignorerebbe ancora e la cosa mi fa incazzare.
Negli occhi della mia amica non leggo abbastanza in tempo il pericolo, così dopo poco mi sento stringere i fianchi. La schiena sbatte contro un petto robusto.
"Ciao Carlotta." È un sussurro ad un orecchio, ma un sussurro che mi bacia il collo e scivola sul mio viso arrossandolo.
Penso di volerlo baciare ma scaccio la fantasia a pedate e cerco di mantenere un tono severo. So benissimo che non ci riuscirò mai. 
Dopo poche battute di allontana e mi lascia sola ed accaldata. 
Torno al gazebo accompagnata da un ronzio nella testa.
"Chi era quello?" Mirko finge di essere indifferente, ma è palesemente geloso. 
"Un amico..."
"Bel tipo..."
"Sì." E con questo chiudo, mentre fisso le spalle larghe di Matteo e sogno di baciargli il petto.
Mi cerca con lo sguardo e io salto di gioia dentro di me perché è ovvio che vuole me, finalmente l'ho capito. Mi trova e inizia a fissarmi. Ricambio lo sguardo e sorrido.

 

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Capitolo 10
*** 10. ***


Ieri Matteo mi ha fatto un effetto più forte del solito. Sarà stato quel contatto fisico che quasi mai avevamo avuto... Oppure semplicemente la passione che sento per lui sta crescendo. Sinceramente ho un po' paura di rivederlo perché solo l'idea mi fa sentire un caldo insopportabile al petto, come se mi andasse a fuoco lo sterno. Ma nonostante le mie paure le gambe si muovono da sole, ignorano la testa, battono per la milionesima volta quel percorso che ho fatto e rifatto durante l'estate.
Sdraiata accanto a Matteo e Michele c'è Anna, svestita e provocante come sempre.
"Ciao Cocca!" Le sue labbra viola mi sorridono ferine "sei bellissima oggi!"
"Ciao... Grazie." La trovo così falsa e invidiosa che rispondo con un sorriso accennato. Incrocio lo sguardo di Matteo, mi accarezza con gli occhi e sembra confermare i falsi complimenti di Anna.
"Vieni, ti prendo lo sgabello, così ti siedi qui."
"Grazie." Mi sento lusingata da quelle attenzioni di Matteo e noto con piacere che il viso di Anna sta veleggiando verso delle adorabili gradazioni di verde. Il piacere però viene sostituito dal dubbio che tra lei e Matteo ci sia stato qualcosa. L'incertezza inizia a rodermi il fegato, ora sono io quella gelosa.
"Mat, puoi andare a prendere il megafono da Paolo? Altrimenti lo lasciamo lì e va perso."
"Si, ok... Torno subito." Matteo si alza e le sue gambe toniche mi distraggono.
"Michele... Volevo chiederti una cosa."
"Si?" Do un'occhiata ad Anna e mi assicuro che stia ascoltando la musica.
"Beh ecco... Tra Matteo e Anna?"
"Sei gelosa?" Scoppia a ridere. 
"No, solo vorrei sapere. Cioè immagino di si... Sbaglio?" Prego che dica che si, sbaglio, che mi so immaginando chissà che.
"No, non sbagli. Però niente di serio eh! Se l'è scopata una sera e fine."
"Ok..." Il mio orgoglio finisce tra la sabbia, calpestato e distrutti. So che è stupido, ma cazzo! Faccio un respiro profondo e cerco di superare la notizia.
"Scusami Cocca, torno subito. Ho dimenticato di chiedere una cosa a Matteo!" Michele si alza e corre verso l'altra torretta. 
Anna si toglie le cuffiette, si riavvia i capelli con un tocco leggero e si gira verso di me.
"Con Matteo come va?" Il suo sorriso è più malefico. 
"Ma non c'è nulla!" Sorrido, ma sento la voce tradita dal l'imbarazzo.
"Si vede che ti piace... Però lui mi ha parlato di una sua ex che è tornata..."
"Ah, non sapevo..." Gli occhi si riempiono di lacrime, giro il viso per non farlo notare ad Anna.
"In ogni caso, consiglio il pesce di Matteo!" Strizza un occhio e mi sento morire.
"Ragazzi si sta alzando il vento... Carlotta, hai freddo?"
"Beh un po' si in realtà." Incrocio le braccia e mi abbraccio, coperta solo da una canotta leggera.
"Tieni questo." Matteo mi passa la sua giacca a vento, poi cambia idea e mi aiuta ad infilarla. Mi abbraccia da dietro.
"Ciao Carlotta..." Lo sussurra come aveva fatto ieri. Sento l'eccitazione percorrermi tutta la schiena. 
Non c'è nessuna ex, lui vuole me ed è evidente. Anna sarà gelosa della competizione, avrà inventato una scusa per farmi desistere.
La spiaggia è ormai vuota e fa troppo freddo. Noi quattro entriamo nella torretta per ripararci dal vento. Anna e Matteo si siedono per terra, Michele sull'unica sedia, mentre io resto sulla porta, vicino a Matteo. 
Mentre Anna e Michele sono assorti in un'accesa discussione su cosa sia meglio fare a letto, Matteo mi accarezza una gamba. 
Le sue dita salgono, mi percorrono il polpaccio, poi la coscia, arrivano fin quasi al sedere. Lì indugiano, mi fanno rabbrividire. 
Si alza e si mette alle mie spalle. 
"Ciao Carlotta." Ride mentre lo sussurra e mi sento irrigidire. Poggia le labbra sulla mia spalla, le sposta con una lentezza insostenibile fino al mio collo. 
"Ho voglia di baciare ogni centimetro del tuo corpo." Ride di nuovo perché sa che sto impazzendo.
"Ora potrei baciarti qui, dietro l'orecchio. Sai che ti farei rabbrividire tutta? Sono bravo a baciare il collo... E vorrei proprio baciare il tuo..." Dice tutto in un sussurro che mi colpisce l'inguine con violenza. Gli altri non si sono accorti di nulla, io sto andando a fuoco. 

POV Matteo
Ieri l'ho vista cedere. Posso averla e la voglio. 
Aspetto tutto il giorno che arrivi qui. Voglio vederla, provocarla ancora, adesso che è così debole. 
"Ciao!" Invece arriva Anna, che senza chiedere niente si sdraia affianco a noi. "Come va ragazzi?"
"Beh Matteo è in attesa!" Michele ride e mi spinge.
"Di cosa?"
"Ma niente!" Metto entrambi a tacere. Ci manca solo che Anna sappia di Carlotta e inizi a tormentarmi.
Lei si siede sul suo telo, troppo vicina alla mia gamba. Inizia ad accarezzarmi il polpaccio con le sue unghie lunghe e mi guarda intensamente "Matteo stanotte ho casa libera... Fai un salto? Ho voglia..."
"Anna, ti ho già detto che è finita. È tornata la mia ex e voglio riprovare a stare con lei."
"Ma non lo verrebbe mai a sapere!"
"Non voglio."
"Ok..." Si sdraia delusa, inscenando un broncio. La ignoro.
"Ciao Cocca!" La voce acuta di Anna interrompe il mio dolce far nulla. Cocca? Carlotta è qui? Mi giro e la vedo mentre sento "sei bellissima oggi!" Solo che io lo penso davvero. Le sorrido contento e le offro uno sgabello per averla vicina a me.
Controvoglia poi assecondo Michele e vado a prendere il megafono che ieri ho dimenticato nell'altra torretta.
"Mat, devo dirtelo. Stavolta hai fatto colpo!" Michele mi raggiunge ridendo e buttandomisi addosso.
"Che c'è?" Rido spingendolo.
"Carlotta. Innamorata persa. Il caso è chiuso."
"Perché?" Vorrei essere indifferente ma al diavolo!
"Niente, niente! Sensazioni..." E si allontana allusivo.
Quando torno vedo Carlotta rigida dal freddo e le metto la mia giacca. Ne approfitto e la stringo al mio petto. Le sussurro all'orecchio e si agita leggermente contro di me. Mi eccita quel contatto così sensuale. La mia fantasia galoppa e ci porta lontani da li, in un posto appartato in cui poterla fare mia.
Ci dobbiamo riparare nella torretta per il vento troppo forte e Anna ne approfitta per sedersi appiccicata a me. Io però non ho occhi che per Carlotta, che mi sta in piedi di fianco. Le accarezzo la gamba e mi sento così audace da salire sempre più lentamente verso il suo sedere scolpito. Mi fermo troppo presto, purtroppo. Fossimo soli... Voglio prenderla e portarla via. Ma so che non posso... Non ancora. Quindi mi alzo e mi metto alle sue spalle.
Anna mi guarda con la coda dell'occhio, ma fa finta di niente e continua a parlare con Michele.
"Io amo, amo i preliminari!"
"Sono d'accordo!"
Ma di che parlano! Mah... Poi mi concentro sul suo collo. Le poggio le labbra su una spalla e sento il suo profumo dolce. Sono eccitato, troppo eccitato. E tutto il calore che ho nel corpo cresce mentre le sussurro all'orecchio quello che vorrei farle e immagino la sua eccitazione umida. Freme, quasi le scappa un gemito e la vedo mordersi un labbro. La sua pelle è così calda che non riesco a controllarmi. Sento i pantaloni tirare, cazzo devo allontanarmi.
"Vado a raccogliere i pali, sono quasi le sette!"
Mentre sfilo i pali all'aria fredda mi calmo. 
"Michele ho finito! Io vado!"
"Ok, io chiudo, dov'è il lucchetto?"
"Sotto il tuo zaino!"
"Trovato."
Carlotta mi si avvicina piano "Allora io vado..." Mi sorride.
"Vuoi un passaggio?"
"No, scusa! Sono già troppo in ritardo... Un'altra volta si, grazie."
"Figurati." E mi ha rifiutato un'altra volta! Ma cosa cazzo ha? Che palle. No, questa volta non ho intenzione di desistere. 
Sarai mia. Sorrido tra me e me, mentre imbocco il via letto d'uscita. 

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