Evil Threats

di JowyAtreides
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Avventura Ha Inizio ***
Capitolo 2: *** Pericolo In Strada ***
Capitolo 3: *** Appuntamento Rovinato ***



Capitolo 1
*** L'Avventura Ha Inizio ***


Tanzen City, Western Continent, 11:50 A.M.

Era una calda e afosa giornata, come sempre qui a Tanzen City. Due baldi giovanotti, come tante altre persone, ammazzano il tempo nel Guns’ Heaven Saloon, ignari di tutto ciò che gli avrebbe riservato il futuro…

Giovane dalla bandana rossa: “Scala reale, baby.”
Ragazza bionda e carina: “Maledizione! Avrei dovuto immaginare che non ci si poteva fidare di un tipo come te, Brad.”
Brad: “Eheh…”
Ragazza bionda e carina: (Speriamo si ricordi della scommessa di poco fa…)
Brad: “Oh, a proposito, Cecille.”
Cecille: (Ecco, ci siamo…)
Brad: “Ti ricordi della nostra scommessa, vero?”
Cecille: “Uff.”
Brad: “Credevi di averla scampata, eh Cecille? Tu adesso accetti di venire a cena con me, come promesso.”
Cecille: “Okay, come vuoi tu Brad… Una promessa è una promessa. Facciamo stasera alle 20, ti va bene?”
Brad: “Certo, quando vuoi tu mia be… ehm, volevo dire…”
Cecille: “Allora ci vediamo stasera!”

Con questa frase Cecille si incamminò verso l’uscita del saloon. Arrivata davanti alla porta, si girò un’ultima volta verso il ragazzo fissandolo con i suoi bei occhioni blu e lanciandogli un sorriso che aveva un che di fatato. Quindi si girò, aprì la porta e un soffio di vento caldo le sollevò la sua lunga chioma bionda. Il suo passo così elegante, il suo corpo talmente perfetto, la scia di profumo che lasciava dietro di sé lasciarono Brad letteralmente imbambolato di fronte alla ragazza che ha sempre amato, fin da quando erano bambini, ma che aveva il presentimento di non essere mai riuscito a conquistare. Anche lui, spinto dal forte sentimento che provava per lei, fece per uscire dalla porta per poter vedere la sua amata camminare fino a casa, quando Steve, il proprietario del saloon, lo fermò bruscamente.

Brad: “Ehi tu, che diavolo vuoi? Lasciami in pace, sono occupato!”
Steve: “Senti Brad, per me puoi fare quello che vuoi ma l’importante è che mi paghi il conto, quindi sgancia i soldi per quello che hai bevuto… perché ce li hai i soldi per pagare, vero?”
Brad: “Oh, è vero, scusami Steve. Sì, certo che ce l’ho, eccoli qui.”
Steve “Ma questa miseria non basta neanche per pagare metà del conto!”
Brad: “Ehm… Purtroppo questo è tutto quello che ho.”
Steve: “Senti amico, lo so che sei un cliente affezionato del nostro saloon, ma anche noi abbiamo bisogno di soldi quindi o paghi, o vai a lavare tutti i piatti e i bicchieri per ripagarmi!”
Brad: “Non puoi farmi questo Steve, stasera ho un appuntamento! Ti prego, non proprio adesso!”
Steve: “Tu non hai pagato il conto, quindi sì che posso! Coraggio ragazzo, vieni con me!”

Il proprietario prese Brad per la mano e lo trascinò nella stanzetta dietro il bancone, dove c’erano soltanto un piccolo lavandino e una montagna di stoviglie.

Brad: “Ma non ce la farò mai in tempo per stasera!”
Steve: “Coraggio Brad, niente storie e fila al lavoro.”
Brad: “Dannazione, se stasera non mi presento all’appuntamento con Cecille sicuramente non mi vorrà più vedere, devo fare in fretta!”

Brad prese a lavorare ad una velocità supersonica; nel frattempo erano già passate le 20, e a casa di Cecille…

Cecille: “Ehi ma sono già le 20:05, dove si sarà cacciato quel perdigiorno di Brad? Avevamo fissato l’appuntamento per le 20! Speriamo che non faccia troppo tardi… D’altronde, non immagina nemmeno che se ho perso a poker con lui è stato di proposito…”

Alle 20:10 in punto Brad aveva terminato di lavorare e, guardando il grande orologio a pendolo del saloon, si rese conto che era già in ritardo per l’appuntamento. Tutti se ne erano andati, perfino Steve, e lui era rimasto per tutto il tempo solo a lavorare per pagare il suo debito.

Brad: “Cavolo, si è già fatto tardissimo! Mi devo sbrigare o Cecille non mi prenderà mai sul serio! Devo correre subito a casa sua!”

Arrivato a casa della ragazza, il giovane non sapeva se suonare o meno il campanello. Per la fretta, non aveva avuto nemmeno il tempo di prepararsi a dovere per quell’appuntamento ed era stanco e sudato.

Brad: “Oddio, sono in pessime condizioni, non posso farmi vedere in questo stato di fronte a lei! E ora come faccio? Non ho più tempo per tornare a casa a prepararmi, sono già in ritardo! Sono indeciso… suono o non suono?”

...

(No, ma che sto dicendo? Questa è la mia occasione, non posso sprecarla in questo modo. Ho deciso, suono.)

A casa di Cecille si sentì suonare il campanello. Era un normale din-don, ma per Brad quel suono significava molto. Una serie di emozioni cominciava ad impardonirsi dell’anima del ragazzo. Quello era il suo primo appuntamento…

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Capitolo 2
*** Pericolo In Strada ***


Tanzen City, Western Continent, 8:20 P.M.

Cecille: (Questo dev’essere sicuramente Brad.)

Cecille si affacciò al balcone di casa sua per vedere chi avesse suonato.

Cecille: “Chi è a quest’ora?”
Brad: “Ehi, sono io Cecille!”
Cecille: “Brad Evans, è questo il modo di far aspettare una signora? Aspettami, scendo subito!”
Brad: (Wow… è veramente elegantissima. Non l’ho mai vista così, è più bella che mai. Strano, eppure sembrava non avesse accettato volentieri il mio invito.)
Cecille: “Eccomi! Allora, come ti sembra il mio nuovo vestito? Mi sta bene?”
Brad: “Ehm… Io… Ecco…”
Cecille: “Uh, cosa c’è che non va? Non ti piaccio?”
Brad: “No no, figurati, sei bellissima! È solo che io, ecco… non ero mai uscito con una ragazza prima d’ora.”
Cecille: “Davvero? Meglio cos… Volevo dire, non me lo sarei mai aspettato da un tipo come te! Comunque, dove mi porti di bello?”
Brad: “Conosco un posto carino dove preparano dell‘ottimo cibo, ti ci accompagno.”
Cecille: “Va bene!” (Uh, l’ho scampata bella. È ancora troppo presto per dirgli dei miei sentimenti per lui.)

I due camminavano tranquillamente, quando ad un certo punto si imbatterono in una banda di tipi loschi che avevano messo a soqquadro il quartiere. La strada sporca, bidoni di spazzatura rovesciati per terra, siringhe e bottiglie di alcolici sparpagliati in ogni dove.

Cecille: “Brad… Quei tizi non mi piacciono per niente. Dobbiamo per forza passare di qui?”
Brad: “Purtroppo è l’unica strada disponibile, ce ne sarebbe un’altra ma purtroppo è chiusa perché ci sono dei lavori in corso.”
Cecille: “Sì, ma non possiamo passare di qui, quelli lì non mi piacciono per niente… E se ci fanno del male? Io ho paura.”
Brad: “Non preoccuparti Cecille, finché ci sarò io al tuo fianco tu sarai al sicuro. Se solo ti toccheranno con un dito, gli farò vedere di cosa sono capace.”
Cecille: “Me lo prometti?”
Brad: “Certo, io ti proteggerò sempre.”
Cecille: “Posso chiederti un’ultima cosa?”
Brad: “Ti ascolto.”
Cecille: “Ti prego, teniamoci per la mano. Forse in questo modo ci lasceranno passare tranquillamente.”
Brad: “Ne… ne sei sicura?”
Cecille: “Sì.”
Brad: “V-va bene… Allora andiamo.”

I due si presero per mano e in quel momento provarono entrambi un sentimento mai provato prima. Si stavano tenendo mano con la mano, e questo dava a ciascuno di loro l’impressione che la propria anima si fosse fusa con quella dell’altro. Cominciarono a camminare e si ritrovarono a passare proprio davanti ai delinquenti, i quali non appena li videro cominciarono ad infastidirli.

Delinquente 1: “Ehi pupa! Coraggio, vieni qui e unisciti a noi!”
Delinquente 3: “Oh ma guardateli! Come sono teneri i due fidanzatini, mano per la mano!”
Delinquente 4: “Sì, mano per la mano!”
Brad: *Shhh, non rispondere. Passa avanti e fà finta di niente.*
Cecille: *Aspetta Brad, ma tu… cosa vuoi fare?*
Brad: *Me la vedo io con loro.*
Cecille: *Ma sei impazzito? Ti conceranno per le feste, sono quattro contro uno!*
Brad: *Fai come ti ho detto e non pensare a me. Io me la caverò.*
Cecille: *… Va bene.*

Brad si fermò e si voltò verso i quattro delinquenti, mentre Cecille continuò a camminare facendo finta di niente.

Delinquente 2: “Ehi tu, pidocchio! Cosa credi di fare? Facci passare, dobbiamo andare a prendere quella bambola!”
Brad: “Voi non andrete da nessuna parte, dovete prima passare sul mio cadavere!”
Delinquente 1: “Ah sì? Altrimenti cosa ci fai, eh?”
Delinquente 4: “Sì, cosa ci fai?”
Brad: “Se oserete torcerle soltanto un capello, io giuro che… Io…”
Delinquente 3: “Tu cosa, marmocchio che non sei altro?”
Brad: “Vi faccio secchi!”
Delinquente 2: “Ahahah, ma sentitelo ragazzi, dice che ci vuole fare secchi!”
Delinquente 1: “Te le insegniamo noi le buone maniere, pivello!”
Delinquente 4: “Sì, te le insegniamo noi le buone maniere!”

I delinquenti si avvicinavano lentamente verso Brad, mentre lui indietreggiava sempre di più, finché non lo spinsero dentro un vicolo cieco…

Delinquente 3: “Ahahah, ora sei in trappola amico! Prova a scappare ancora se ci riesci!”
Delinquente 2: “Allora, è tutto qui quello che sai fare?”
Delinquente 4: “Sì, è tutto qui quello che sai fare?”
Brad: “D-dannazione, non c’è via d’uscita…”

Sembrava tutto perduto, quando ad un certo punto arrivò un altro tipo losco, che sembrava ancora più cattivo…

Brad: “Ecco che ne arriva un altro… sono spacciato.”
Capo dei delinquenti: “Banda di sfaticati! Che diavolo state facendo? Non combinate mai nulla di buono, perdenti!”
Delinquente 1: “Ma capo, noi stavamo solo…”
Delinquente 3: “Abbiamo trovato questo marmocchio e volevamo sgranchirci un po’ le ossa…”
Delinquente 4: “Sì, volevamo solo sgranchirci un po’ le ossa…”
Capo dei delinquenti: “Lasciate perdere questo sfaticato, abbiamo faccende più importanti di cui occuparci! Andiamo via adesso!”
Delinquente 4: “Sì, andiamo via adesso!”
Capo dei delinquenti: “E tu finiscila di ripetere, testa di legno che non sei altro!”
Delinquenti: “Ci scusi, capo…”

I delinquenti andarono via e finalmente Brad era fuori dai guai. Il peggio era passato, e adesso il suo pensiero principale era andare a vedere come stava Cecille.

Brad: “Questa volta l’ho passata liscia, ma me la sono vista davvero brutta… Phew, ci è mancato davvero poco! Adesso però devo tornare da Cecille, mi starà aspettando. Sarà contenta di sapere che tutto è finito bene.”
Cecille: “Brad, sono qui! Stai bene? Cosa ti hanno fatto quei brutti ceffi? Niente di rotto?”
Brad: “Sì, non preoccuparti, sto bene. A proposito, ma tu cosa ci fai qui? Ti avevo detto di andare il più lontano possibile.”
Cecille: “Ero in pensiero per te.”
Brad: “Ti avevo detto di stare lontano, quelli avrebbero potuto farti del male…”
Cecille: “Non preoccuparti per me, non mi è successo niente. E poi non potevo stare tranquilla sapendo che tu eri in pericolo.”
Brad: “Cecille, perché… ti preoccupi così tanto per me?”
Cecille: “Perché… io ti voglio bene. Siamo migliori amici fin da quando eravamo piccolini, ricordi?”
Brad: “Sì, giusto…” (Beh, ha detto che mi vuole bene, è già qualcosa.)
Cecille: “Sono felice che tu sia sano e salvo. A proposito, come sei riuscito a cavartela?”
Brad: “Beh, vedi… è una storia lunga, ti spiegherò tutto più tardi. Ora andiamo, si è già fatto abbastanza tardi.”
Cecille: “Sì, hai ragione. Andiamo.”

Poco dopo i due ragazzi giunsero finalmente al luogo in cui avrebbero cenato. Era il Ristorante Hayokonton, un imponente edificio sulla cui insegna era raffigurata una strana candela che sembrava fosse una creatura animata. Si diceva che in quel ristorante si poteva trovare il cibo più gustoso di tutta Tanzen City.

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Capitolo 3
*** Appuntamento Rovinato ***


Tanzen City, Western Continent, 9:00 P.M.

Brad: “Eccoci arrivati, Cecille. Allora, che ne dici?”
Cecille: “Uh, non ho mai visto questo posto però mi sembra carino!”
Brad: “Sono sicuro che ti piacerà anche il cibo che preparano. Coraggio, entriamo!”
Cecille: “Ok!”

I due entrarono finalmente nel ristorante. Era un posto molto grande, dove c’era tanta gente seduta ai tavoli che rideva e scherzava e l’atmosfera era molto accogliente. Le mura marroni e lucide permettevano di specchiarvisi con una certa facilità. Era veramente come tutti lo descrivevano: il miglior ristorante di tutta Tanzen City.

Brad: “Cameriere? Un tavolo libero per due, per favore.”
Cameriere: “Certamente, vi condurrò alla parte più lussuosa del nostro locale. Prego, da questa parte signori.”
Brad: “Su Cecille, andiamo.”

Brad: “La ringrazio, cameriere.”
Cameriere: “Volete che vi porti il menu?”
Brad: “Sì, va bene.”

Brad e Cecille si sedettero al tavolo che gli aveva mostrato il cameriere, ovvero quello situato nella parte dove si sedevano le persone più benestanti, e iniziarono a chiacchierare in attesa che il cameriere portasse il menu.

Cecille: “Wow, è tutto così fantastico qui! Ma adesso come farai a pagare tutto quanto? Ti costerà un occhio della testa, e da quel che ne so tu non sei così ricco da potertelo permettere…”
Brad: “Non devi preoccuparti per questo, Cecille. Vedrai che questa volta riuscirò a pagare tutto. Ho voluto invitarti qui perché questo è conosciuto come il miglior ristorante dell’intera città e poi tu non ci sei mai venuta… sono felice che sia tutto di tuo gradimento.”
Cecille: “Non so come ringraziarti, però io non merito tutto questo lusso, non era necessario…”
Brad: “Oh sì, eccome se era necessario invece. Io ti avevo promesso che se avessi vinto a poker ti avrei invitato a cena, e poi questo è il minimo che tu possa meritare.”
Cecille: “Brad, posso farti una domanda? Perché fai tutto questo solo per me?”
Brad: “Beh, vedi… perché tu sei una persona speciale. Siamo migliori amici fin da quando eravamo piccoli, me l’hai detto tu stesso poco fa per strada, ricordi?”
Cecille: “Sì, hai ragione…”
(Forse è meglio cambiare discorso.)
“A proposito, non mi hai ancora detto come hai fatto a tirarti fuori dai guai quando quei delinquenti hanno cercato di aggredirti.”
Brad: “Oh, ma è semplice! Non appena si sono avvicinati li ho riempiti di botte e se sono scappati a gambe levate, quei codardi!” (Eheh, in questo modo farò sicuramente colpo su di lei!)
Cecille: “Oh, ma davvero? Strano, da quando sei talmente forte da sbarazzarti di quattro colossi come quelli? Tu non me la conti giusta Brad, dì la verità!”
Brad: “E va bene, lo ammetto. Mi hai scoperto, in realtà io non ho fatto molto, loro stavano per massacrarmi quando ad un certo punto è arrivato il loro capo e li ha fatti andare via, tutto qua.”
Cecille: “Ecco, ora va meglio. Speravi di fare il furbo con me, eh? Guarda che non ci casco!”
Brad: “Già, lo immaginavo…” (Dannazione, niente da fare.)
Cecille: “Uffa, guarda come si è fatto tardi, ma cosa aspetta il cameriere a portarci il menu? È da un secolo che aspettiamo.”
Brad: “Sì, in effetti hai ragione… mi sembra un po’ strano, però magari è solo dovuto al fatto che c‘è tanta gente da servire.”
Cecille: “Già, potrebbe essere. Comunque, ora che ci penso, come mai hai ritardato per venire a casa mia?”
Brad: “Mi sono dovuto fermare a lavorare al saloon, non avevo i soldi per pagare il conto e ho dovuto lavorare come uno schiavo per ripagare Steve.”
Cecille: “Ah, adesso si spiega tutto! Ma se non avevi i soldi per pagare Steve, come farai a pagare questo ristorante? Spero tu non abbia intenzione di fermarti a lavorare fino a domattina.”
Brad: “Certo che no! Non preoccuparti, ti ho già detto che me la caverò.”

Nel frattempo, davanti all’ingresso del ristorante spuntò la figura di uno strano individuo. Il cameriere sembrava conoscere questa persona, e si precipitò alla porta.

Cameriere: “Ehi, ma tu sei…”
???: “Levati di mezzo, moscerino!”
Cameriere: “No, io non vi lascerò passare!”
???: “Allora passeremo con la forza. Avanti uomini, facciamo fuori questo mingherlino e compiamo la nostra missione!”
Cameriere: “No, non potete farlo! Aspettate! Cosa…”

A quel punto il forte rumore di uno sparo tuonò nell’ampia sala del ristorante. Tutti si voltarono verso la porta, e non poterono fare altro che assistere a quella rivoltante scena. Il cameriere cadde a terra inerme e una grande pozzanghera di sangue lo circondava. A tutto ciò seguì un attimo di silenzio. Un attimo che sembrava un’ora, un silenzio che sembrava un rumore. Chiunque fosse quel tipo, non era certamente una brava persona.

Brad: “Ma che diavolo…”

Il silenzio si ruppe, tutti iniziarono ad urlare per lo spavento e tentarono di fuggire dalla porta. All’improvviso, però, si fermarono. L’assassino era ancora là, immobile davanti ai piedi del cadavere del cameriere, quasi come fosse soddisfatto del suo omicidio. Dopodiché, lui e i suoi quattro scagnozzi entrarono nel ristorante. Erano tutti coperti con un passamontagna nero, con una maschera che lasciava scoperti solo gli occhi. La gente iniziò a tremare di paura.

Capo degli uomini mascherati: “Uomini! Ecco il piano: voi andate nella stanza del proprietario del ristorante, dalle informazioni che abbiamo non è armato ma prestate comunque attenzione. Costringetelo a darvi il denaro della sua cassaforte, poi tornate immediatamente indietro e ce la filiamo.”
Uomini mascherati: “Agli ordini, andiamo!”
Uomo mascherato 4: “Sì, andiamo!”
Capo degli uomini mascherati: “Nel frattempo io penserò a tenere a bada questa massa di idioti. Avete capito voi? Non azzardatevi a muovere un dito o sarà peggio per voi! Vi abbiamo già dato una dimostrazione della nostra forza poco fa, ma se non vi basta ci possiamo divertire un altro po‘, ahahahah!”
Brad: (Un momento… Ho come il presentimento di conoscere queste persone. Ma sì, sono i delinquenti che ho incontrato poco fa, ne sono sicuro! Sono proprio loro! Ecco perché il capo aveva detto di avere questioni più importanti da sbrigare, puntavano a rapinare questo ristorante. Eppure non mi sembravano capaci di fare una cosa del genere…)
Cecille: “Brad, io ho paura! Ti prego, fà qualcosa!”
Brad: *Shhh, non parlare Cecille! Non preoccuparti, non ti succederà niente. Io ho promesso di proteggerti a costo della mia stessa vita, e non intendo mancare alla mia parola proprio adesso.*

Non essendo più capace di riuscire a sopportare tutto questo, Cecille si gettò fra le braccia di Brad. Il capo dei delinquenti si accorse del suo movimento e sparò un colpo al soffitto, facendo cadere il lampadario per terra.

Capo dei delinquenti: “Ehi bellezza, se non stai ferma la prossima volta ti faccio secca, capito?” (Un momento, ho la sensazione di aver già visto questi due… Ma sì, certo, sono quei due che abbiamo incontrato per strada poco tempo fa! Mi è venuta un’idea. Questa volta sono indifesi e il marmocchio non può intromettersi, quindi ci prendiamo la pupa così più tardi ci divertiamo, ahahah!) “E va bene, ti prenderò come ostaggio così non mi darai più problemi!”
Brad: “No, fermo! Dovrai passare sul mio cadavere!”

Il capo dei delinquenti puntò la pistola alla fronte di Brad, il quale per la paura lasciò andare leggermente la presa su Cecille. In questo modo il malvivente riuscì ad afferrarla tenendola stretta per il braccio, poi fece tre passi indietro.

Brad: “No, Cecille!”
Cecille: “Brad, aiutami! Ti prego, non voglio essere rapita da questo malvivente!”
Brad: “Purtroppo adesso non posso fare niente o verrò ucciso anch’io, ma ti giuro che verrò a salvarti…”
Capo dei delinquenti: “Oh, ma che scena commovente! Ahahah!”

Intanto, gli altri delinquenti…

Delinquente 1: “Ehi, avete sentito anche voi questo rumore? Sembrava uno sparo!”
Delinquente 2: “Per me il proprietario è già stato avvertito della nostra presenza ed è armato!”
Delinquente 3: “Ma quanto diavolo è lungo questo corridoio? Di questo passo finiremo per fallire la missione!”
Delinquente 4: “Sì, finiremo per fallire la missione!”
Delinquente 1: “No, questo non accadrà, non possiamo deludere in questo modo il capo. Ho avuto un’idea: entriamo, ci facciamo dare il codice della cassaforte e lo ammazziamo.”
Delinquente 3: “Sì, ottima idea. Così non potrà far più un bel niente.”

I quattro arrivarono finalmente davanti alla porta dell’ufficio del proprietario.

Delinquente 2: “Eccoci arrivati. Siete tutti pronti?”
Delinquenti: “Sì, siamo pronti!”

Dopo questa esclamazione, visto che era chiusa a chiave, tutti e quattro si lanciarono contro la porta e riuscirono a sfondarla.

Proprietario del ristorante: “Ehi voi, come osate entrare in questo modo nel mio ufficio!”
Delinquente 2: “Sta zitto e dacci il codice della cassaforte.”
Proprietario del ristorante: “Un momento, ma… voi chi siete? E che cosa volete da me? Lasciatemi in pace o chiamerò la polizia!”
Delinquente 1: “Guarda cos’abbiamo qui! Prova soltanto ad alzare la cornetta del telefono e ci rimetterai le penne.”
Proprietario del ristorante: “E va bene, se sono i soldi che volete vi accontento, ecco il codice della cassaforte: 8452.”
Delinquente 3: “Ottimo, adesso pensiamo ad inserire il codice!”
Delinquente 4: “Sì, inseriamo il codice!”

Tutti e quattro i malviventi si misero in ginocchio per inserire il codice, mentre di nascosto il proprietario uscì dalla stanza e con il suo cellulare riuscì a chiamare la polizia.

Delinquente 2: “Dannazione, ma come diavolo si fa ad inserire questo codice?”
Delinquente 1: “Non chiederlo a me, credevo fossi tu l’esperto di cassaforti.”
Delinquente 3: “Torniamo dal capo, magari lui saprà cosa fare.”
Delinquente 4: “Sì, torniamo dal capo!”
Proprietario del ristorante: “Sì, avete capito bene, è il ristorante Hayokonton. Abbiamo bisogno di aiuto al più presto.”
Delinquente 2: “Ehi, tu! Maledizione, è riuscito ad avvertire la polizia in tempo!”
Delinquente 1: “Lo sapevo che dovevamo farlo fuori, ora il capo sarà furioso con noi!”
Delinquente 3: “Ma cosa state aspettando? Uccidiamolo!”
Delinquente 4: “Sì, uccidiamolo!”

Un altro sparo si sentì nella sala principale del ristorante. Tutti i presenti erano come scioccati, mai nella loro vita avevano assistito ad una crudeltà del genere.

Capo dei delinquenti: “Ma cosa stanno combinando quelli? Nel piano non era previsto uno sparo!”
Delinquente 2: “Eccoci capo, siamo tornati!”
Capo dei delinquenti: “Bene! Ma dov’è il malloppo?”
Delinquente 3: “Ci scusi… non siamo riusciti ad aprire la cassaforte.”
Capo dei delinquenti: “Ma come? Razza di buoni a nulla, che diavolo avete combinato?! Avete mandato a monte il nostro piano, il boss ci farà fuori per questo! Date a me il codice, vado io ad aprirla!”
Delinquente 1: “Ehm… Qualcuno si ricorda qual era il codice?”
Delinquente 2: “Io no…”
Delinquente 3: “Nemmeno io…”
Delinquente 4: “Sì, nemmeno io…”
Capo dei delinquenti: “Dannazione, ma come fate ad essere così babbei…”
Delinquente 1: “Ah capo… Abbiamo ucciso il proprietario perché era riuscito ad avvertire gli sbirri.”
Capo dei delinquenti: “Cosa?! E me lo dite soltanto adesso?! Filiamocela prima che ci circondino!”
Brad: “Cecille, no!”
Capo dei delinquenti: “Ah, dimenticavo. La pupa viene con noi, però stanotte mi divertirò solo io perché voi non siete stati capaci di fare un bel niente!”
Delinquente 3: “D’accordo, capo…”
Delinquente 4: “Sì, capo…”
Cecille: “Ahhh! Ti prego Brad, non voglio andare con loro, vieni a salvarmi!”

Brad si sentì spezzare il cuore sapendo di essere impotente di fronte a quella scena. Cecille piangeva e lo pregava di aiutarla, ma lui non poteva muovere un dito o avrebbe fatto una brutta fine e non sarebbe più potuto andare a salvarla. Una strana sensazione stava prendendo il sopravvento dentro di lui…

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