Due ragazzi contro il mondo

di SerenitaDolce95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ero a casa del mio migliore amico, un giovane ragazzo che abitava in una via del centro di Torino. Era figlio di due avvocati e aveva frequentato anche gli scout. Portava gli occhiali da vista neri in poche parole, i soliti occhiali usati dai secchioni. Il mio amico Michele poteva anche essere un bel ragazzo ma il fatto che preferiva i libri di studio a una vita di divertimento, lo rendeva un ragazzo noioso e questa cosa valeva anche per me. Non ero mai stata una secchiona ma a scuola non ero neanche la casinista della classe anzi, ero anche molto timida e chiusa, mi fidavo solo di chi conosceva le mie abitudini cosa che avevo cambiato in me un po' di tempo dopo. Mia madre mi ripeteva spesso che ero una bella ragazza perché ero bionda al naturale, alta e avevo gli occhi verdi ma in realtà a me sembravano gialli come quelli dei gatti e poi, non avevo un fisico degno della Venere di Botticelli ma non ero neanche un personaggio dei quadri di Botero in poche parole, ero solo quella che ero. Ogni tanto a scuola mi piaceva rompere le scatole a un compagno che mi stava antipatico ma solo perché mi aveva presa di mira sul fatto che io fossi più brava di lui nel disegno; ora, però, non ho voglia di parlare delle bambinate che ci siamo fatti tutti e due.

Mi trovavo a casa di Michele. Tutte le volte che andavo a trovarlo mi rendevo conto di quanto lui fosse più fortunato di me. Aveva una casa che sarà almeno il tre volte più grande della mia. La cosa che rendeva il mio amico misterioso era il fatto che aveva un salotto enorme, solo per tenerci dentro la libreria, il letto e la scrivania per farci i compiti. Che senso aveva, avere tutto quello spazio se dovevi solo mettere questi piccoli mobili che sembravano in miniatura, verso una simile camera gigantesca? E poi, chissà le altre stanze come dovevano essere magari i suoi genitori avevano anche il letto a baldacchino ma non posso confermarlo perché non sono mai andata a visitare la stanza dei suoi genitori. I muri della casa erano verniciati con un colore rosso sangue simile a quello del mio smalto per unghie. In ogni muro, si vedevano foto del mio amico insieme ai suoi genitori e mi ero accorta che assomigliava molto alla madre per il colore dei capelli, che erano di un colore simili a quelli di Ron Weasly ma per le curvature del viso, era molto vicino al Tom Riddle che appariva nel secondo film di Harry Potter. Non si rendeva conto di quanto fosse fortunato! Anche a me piacerebbe vivere in una casa che sembra una villa. Mi sono sempre chiesta come mai fosse un ragazzo timido e poco comunicativo quando i suoi erano avvocati e questo vuol dire che il mio amico dovrebbe essere un chiacchierone ma era difficile credere che non lo sia. A volte mi domando se frequenta delle persone importanti ma che in realtà tenesse tutto nascosto per paura di spargere le voci.

« Ciao, Silvia. Come mai sei venuta? » mi domandò Michele.

« Volevo salutarti che tra poco parto per Napoli! » lo informai.

« Napoli? Cosa ci vai a fare, a Napoli? » mi domanda.

« Vado in vacanza! » risposi.

« Con tutti i posti che ci sono, come mai vai proprio a Napoli? Non è il massimo come scelta per passare le vacanze! » mi disse.

« Tu dove vai? » gli domando.

« Vado a Dublino, nella capitale irlandese... lo sai che adoro la musica celtica! » mi informò.

Quanto era fortunato! Volevo esserci anche io con lui a Dublino che a differenza di Napoli era tutta una cosa diversa anzi, Napoli e Dublino non si potevano proprio paragonare. La sua fortuna era il fatto di avere dei genitori avvocati quindi in vacanza poteva permettersi di andare in posti che probabilmente, non avrei mai potuto vedere nella mia vita. Non ero una patita di musica celtica ma qualche brano piaceva anche a me. Invece che le leggende e i miti celtici preferisco molto di più l'Antica Roma. Ho sempre pensato che tra gli Antichi romani sarei stata benissimo e poi al loro tempo, si mangiava con le mani quindi qualsiasi persona con una scarsa educazione si sarebbe trovata benissimo. A tavola non sono una maleducata anzi, credo di essere l'unica della mia famiglia a non sporcare mai la tovaglia con briciole e altre cose tipo macchie di cibo e roba varia.

Immaginavo già le pizzerie a Napoli. Adoro la pizza quindi immagino che da quelle parti la fanno benissimo in ogni pizzeria. Solo che da quelle parti pare che la pizza più buona sia la Margherita in poche parole, la mia preferita. Fin da quando ero bambina nelle pizzerie ho sempre preso la Margherita. La prima volta che ho mangiato una pizza al mattone intera avevo cinque anni. I miei dopo avermela data erano indecisi se farmela mangiare ancora o aspettare ancora un po' di tempo ma alla fine, decisero che potevo mangiarla. Ancora oggi impazzisco del tutto per la pizza. A furia di pensare alla pizza napoletana, non mi ero resa conto che avevo iniziato a sbavare davanti al mio amico, che mi svegliò dai miei pensieri.

« Ehm... puoi tornare fra i vivi? Mi stai sbavando i fogli dove ho scritto delle cose! » mi avvertì Michele, dandomi una botta per farmi svegliare.

« Come... cos... che succede? » dissi ritornando fra i vivi.

« Mi hai sbavato gli appunti di matematica! » mi disse furioso Michele.

« Sono desolata... scusami tanto, non volevo!» mi scusai.

« Sicura di star bene? Non mi pare che hai le condizioni di salute per affrontare un viaggio in auto fino a Napoli! » mi informò.

« Che ore sono? » chiesi a Michele.

« Sono le dodici! » mi avvertì.

« Oddio! Ti saluto... sono in ritardo... non ti preoccupare, appena sarò a Napoli ti scrivo! » dissi e me ne andai da casa sua.

Cavolo. Tra meno di mezzora dovevo essere sotto casa mia che sarebbe venuto a salutarmi il mio ragazzo. Era ansioso di dirmi delle cose. Il mio ragazzo non è il massimo della bellezza: è poco più basso di me e robusto sulla pancia; la cosa più strana è che prima di me aveva avuto due ragazze. I suoi capelli erano bruni e portava gli occhiali (guarda a caso come Michele). Mi ero messa con lui solo perché volevo far vedere alle altre ragazze, che anche io potevo permettermi di stare con un ragazzo nonostante fossi un tantino timida ma se ora tornassi indietro, con lui non mi metterei neanche per dodici millioni di euro. Un ragazzo del genere ti fa pesare la vita. Vi faccio un esempio. Mettiamo che siete appena tornate da scuola e avete intenzione di mangiare e di sdraiarvi sul vostro divano per un paio d'ore ma credetemi, con un ragazzo come il mio non mangerete niente e non vi potrete sdraiare sul divano per un paio d'ore. No, perché vi ritroverete il telefono di casa che squilla solamente due minuti dopo il vostro rientro e se rispondete, avrete il mio ragazzo che vi canterà le canzoni di Gigi d'Alessio fino alle otto di sera, nonostante sia stonato come una campana. Aspetto ancora il giorno che mi dirà che ha preso la cotta per un'altra e che tra noi è finita cosa che mi farebbe solamente piacere per lui ma sopratutto per me perché non ho idea fino a qundo potranno funzionare le mie povere orecchie se continua a cantare in quel modo. Da quando lo conosco, non ho più diritto a fare la mia vita e per fortuna che domani sarei partita per Napoli così, non lo avrei più rivisto per tantissimo tempo. Lui sarebbe andato in Puglia con la sua famiglia; comunque, si chiama Daniele.

Arrivai con venti minuti di ritardo perché il tram mi aveva fatta aspettare per le lunghe il suo arrivo. Quanto detesto i tram che arrivano sempre alla buon ora esattamente quando cominci a pensare che fosse meglio farsela a piedi fino a casa.Lui era davanti a casa mia con il suo solito look all'ultima moda: tuta nera e scarpe da ginnastica bianca. Aveva anche un marsupio della Nike con sè. Non c'era nulla di più divertente, del vedere un uomo panciuto indossare una tuta sportiva e poi il mio ragazzo era uno sportvo nato; come sport praticherà lo zapping del telecomando se tutto ve bene. Mi ha detto che quando era piccolo faceva le gare di equitazione ma per me, non era vero. Un po' come la mia insegnante di ginnastica che mi ha detto che lei era una campionessa di atletica leggera, se mai,di attletica sul letto dato che era molto chiatta. Comunque, il mio ragazzo era molto serio durante quella giornata e non mi aveva neanche salutata. Che maleducato.

« Ciao, Dan... sono contenta di vederti! » dissi senza alcun motivo.

« Ti devo parlare! » mi disse serioso.

« Che succede? Qualche problema? » domandai.

« Non ho idea di come dirtelo ma ecco, vedi, la nostra storia non continuerà ancora a lungo ecco io... io mi sono innamorato di un'altra! Ti ho invitata quì, per comunicarti questa cosa! » mi disse.

« Cosa? È uno dei tuoi scherzi stupidi per mettermi alla prova? » domandai.

« Ascolta amore, tra noi due è finita da tempo! È da quando ti conosco che il mio cuore batte per un'altra! » mi disse.

Sbaglio, ho avevo detto che sarei stata felice, se il mio ragazzo mi avrebbe detto che tra noi è finita? Invece mi sbagliavo. Quando disse "tra noi due è finita da tempo! È da quando ti conosco che il mio cuore batte per un'altra!" mi fece molto male. Mi sembrava che noi due non fossimo mai stati insieme e che lui avesse giocato con i miei sentimenti. È vero che era un ragazzo appiccicoso ma nonostante tutto, mi ero anche un po' affezionata a lui. In pochi brevi secondi, la mia luce negli occhi si era spenta. Ora dentro di me, non si vedeva altro che le tenebre maligne. Stavo male e non ho idea per quanto ancora, sarei stata male, ferita e delusa. Non sapevo come proseguire la discussione con lui ma dovevo in ogni modo reagire. Hanno ragione a dire che il cuore fa brutti scherzi.

« Allora vattene via! Tanto non ti è mai importato niente di me! » dissi tentando di andarmene.

« Silvia,non sai come mi dispiace, davvero... » si giustificò.

« Non voglio sentire giustificazioni da parte tua! » dissi.

Era stata l'ultima cosa che riuscii a sentire. Entrai in casa mia e subito decisi di farmi una doccia ma a causa delle lacrime di delusione che mi raggiunsero puntuali come la pioggia in primavera, decisi di mettermi la camicia da notte e di stare a letto, a versare lacrime d'amore ho ancora meglio, di delusione. Ad un certo punto, accesi il cellulare per vedere se mi aveva cercato qualcuno. Avevo una chiamata da Emma, la mia migliore amica. Decisi di richiamarla per raccontarle quello che mi era successo.

« Ehi! Ti ho chiamata! Come stai? » mi disse con voce allegra.

« Non bene... sono appena stata lasciata! » risposi.

« Cosa? Mi vuoi dire che... aspetta, vengo a trovarti! » mi disse staccando il cellulare.

Meno male che c'erano persone come Emma nella mia vita. Siamo amiche fin dalla scuola materna e abbiamo frequentato sempre le stesse scuole. Ora che siamo al liceo, ci diamo una mano a vicenda. Abbiamo passato tanti pomeriggi a studiare insieme anche in compagnia di Michele e delle altre amiche. Michele era sempre meravigliato quando studiava insieme a noi. Diceva che studiare era più piacevole insieme a degli amici. Una volta dopo che avevamo finito di studiare, eravamo usciti di casa per fare un giro. Era stato proprio quel giorno che avevo incontrato Daniele per la prima volta in vita mia. Emma mi aveva detto di non fidarmi di quel ragazzo, dato che la sua cugina maggiore era stata il suo primo amore e poi quando si è ritrovata single nuovamente, ha versato parecchie lacrime. Solo adesso capisco perché mi aveva detto di non fidarmi di lui. Era sicuramente il tipo di ragazzo che giocava con i sentimenti di tutti. Forse era per questo, che aveva pochi amici e parlava poco con i maschi. Aveva ragione: meglio ferire il cuore delle ragazzine invece che litigare con gli altri ragazzi del quartiere. Sì, aveva capito tutto nella vita quel bastardo di un ragazzo. Ripensandoci quando lo incontrai, aveva subito mostrato un'aria da bugiardo. Che stupida! Ero caduta nella sua trappola alla velocità di un pezzo di pane che viene inghiottito da qualcuno. Non avrei mai più permesso a nessuno, di farmi cadere nuovamente in una trappola. Una cosa sarebbe stata certa: se un giorno vorrà tornare con me, quel bastardo deve sapere che non gli permetterò di farlo perché non sono di certo il tipo di ragazza che concede una seconda chance ai suoi traditori. Questo è poco ma sicuro.      

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Da qualsiasi delusione, impara la lezione.



Oggi è il giorno della partenza per Napoli. Le valigie erano pronte da circa cinque giorni ma quella mattina stavo controllando di aver preso le cose fondamentali per la vacanza. Mi ero messa a controllare ogni bagaglio. Tra cinque minuti sarebbe arrivata la mia amica Emma, per salutarmi ancora una volta prima della partenza, che sarebbe avvenuta questa notte. Ieri mi ha fatto piacere, il fatto che avesse speso del tempo, per consolare la sua amichetta tornata single. Mi aveva detto che secondo lei, il mio ex non si meritava di stare vicino a una come me. Diceva che ero una ragazza intelligente e spiritosa ma che forse, ero solo un tantino chiusa di carattere con le persone sconosciute ma secondo lei era una cosa che poteva cambiare nel tempo. Per consolarmi, mi disse che nella mia vita incontrerò sicuramente un vero gentleman che si prenda cura di me e io mi ero ritrovata a pensare, che le possibilità erano scarse. Mio padre dice che i ragazzi che si comportano educatamente e fanno i romantici con le ragazze, non sono altro che persone di cui il sesso è il loro pensiero fondamentale. Io non la penso in questo modo; penso però, che molti ragazzi dei giorni nostri hanno bisogno di un corso accelerato di buone maniere e quindi, l'esistenza dei ragazzi gentleman è fondamentale per far vedere a molti, quanto conta la buona educazione in questi tempi. Ringrazio il cielo se ci sono ancora dei giovani magnanimi; se sono anche romantici, va molto bene. Quanto mi piacerebbe trovare un vero "Romeo" che spende la propria vita per rendermi felice. Il mio ex era stato tutto tranne che Romeo. Comunque, era solo il primo ragazzo con cui ero uscita nella vita e poi, se il mio obbiettivo era trovare un gentleman, la strada era ancora lunga. Torino è una città piena di ragazzi che pensano alla violenza, a prendersela con le ragazzine timide e a fare i bulli contro chi ritengono diverso. Non capiscono che fare del male è sbagliato. Dopo tutto, il male torna al carnefice prima o poi, giusto? Io sono stata fortunata perché nessun bullo mi ha mai presa di mira tanto da desiderare la mia morte magari minacciandomi con dei messaggi nei social network. 

Era appena squillato il citofono di casa. Doveva essere la mia amica. Verificai che fosse lei grazie al video citofono che mostrava sempre chi suonava al portone d'ingresso. Nello schermo era rappresentata una figura con dei finti occhiali da nerd in faccia e un vestito nero come quello di un dark. Era proprio Emma che si era messa a fare le linguacce alla telecamera. Mi piaceva quando era così allegra e scherzosa. Purtroppo, il mio umore non era molto cambiato dalla giornata di ieri. Pensavo ancora al mio ex e al male che mi aveva lasciato impresso nell'anima. Non mi ero meritata tutto questo ma purtroppo, l'amore è bello sole che spesso, ti fa soffrire. Avevo mandato un messaggio anche a Michele, per aggiornarlo dell'ultima novità. Per fortuna avevo degli amici come loro due; non saprei cosa fare se non ci fossero. Non penso di essere la Giulietta perfetta ma non sono neanche un mostro come Crudelia De Mon. Questi pensieri se non fosse per i miei amici, mi ucciderebbero. Peccato che essendo incisi nell'anima non avrei potuto cancellarli ma credo ancora che è grazie ai propri sbagli che vengono imparate delle lezioni della vita. 

Ero andata a salutare Emma con molta felicità. Lei non mi avrebbe mai tradita. Aveva sempre i suoi bei capelli lisci e lunghi che erano di un colore tipo quello di Ginny Weasley nella scena dove si bacia con Harry nella prima parte del film di "Harry Potter e i Doni della morte". Perdonatemi il mio decimo paragone con un personaggio di Harry Potter ma sono una patita di questa saga. I miei personaggi preferiti sono Severus Piton e Draco Malfoy. Un tempo però, mi piaceva anche Voldemort ma alla fine, vederlo morire in quel modo mi ha lasciata un po' pensierosa. 

La mia amica Emma ha una cotta per Michele ma ha voluto confessarlo solo a me. Dal mio punto di vista, trovo che i due sarebbero una bella coppia. Almeno, Michele avrebbe molto di meno la testa su i libri di scuola e poi, i suoi genitori sono pieni di soldi in somma, guardate la casa mastodontica in cui vive poi neanche la mia amica stava così male, i suoi erano dottori.  Io invece avevo una madre farmacista e un padre ascensorista (in poche parole, aggiusta le ascensori e tira fuori le persone che restano bloccate al suo interno. Mi piace il lavoro di mio padre perché stai tutto il giorno in giro e quindi, non passi la tua vita chiusa in un negozio o negli uffici. Mi chiedevo dove andrò a finire anche io. Era sicuro che non avrei mai avuto tutti i soldi che avevano i genitori dei miei amici però, mi sarebbe piaciuto vincere dei milioni alla lotteria. 


« Ciao, come stai amica mia? » le chiesi.

« Mi sento serena, ma spero che anche tu stia meglio! » mi rispose.

« Mi fa ancora male ciò che ha fatto Daniele! » risposi permettendo a delle lacrime di scendere lungo il mio viso.

« Ah, presto dovrebbe arrivare anche Michele! Ha preso molto male il comportamento del tuo ex! » mi disse.

Dieci minuti dopo suonò il citofono; era arrivato Michele. Quanto era bello avere delle persone che ti rendono felice anche nei momenti più tristi. Michele era venuto vestito come un laureato di una scuola universitaria americana. Per farci una sorpresa, aveva preso dei pasticcini nella pasticceria vicino a casa sua (ero convinta che ci fosse lo zampino di sua madre). Stavo per aprire il pacchetto quando lui mi consegnò una strana busta rossa e un regalo che aveva la forma di un libro. 

« Prima di passare ai pasticcini, leggi quello che ti ho scritto sul biglietto! » mi disse sorridente.

« Va bene! » risposi.


"CIAO AMICA MIA. TI HO FATTO QUESTA SORPRESA PER FARTI RECUPERARE LA FELICITA' CHE QUELLO STRONZO DEL TUO EX TI HA RUBATO. VOGLIO CHE TU SAPPIA CHE NOI CI SAREMO SEMPRE PER TE, OGNI VOLTA CHE AVRAI BISOGNO DI NOI. CON AFFETTO, IL TUO CARO AMICO MICHELE".

Erano delle piccole righe ma Michele aveva detto delle cose che mi resero felice di nuovo. Ringraziai tutti e due per il sostegno che mi davano e ovviamente, anche io farei la stessa cosa per loro. Queste sono le persone di cui abbiamo bisogno nella vita. Ora mi restava solo aprire quel pacchetto. Michele mi aveva regalato un libro che parlava dei personaggi più grandi dell'Antica Roma. Lo ringraziai abbracciandolo. 

« Grazie! » gli dissi.

« Non è il caso di ringraziarmi! » mi rispose.

« Che dite, ci scaldiamo il tè? » chiese Emma.

« Buona idea! » rispondemmo io e Michele.


Il tè caldo in piena estate non era il massimo ma io pensavo solo a star bene con gli amici, almeno con loro potevo ridere e scherzare. Avrei tanto voluto che quella giornata non finisse mai ma anche le cose belle terminano; ma non l'affetto dei veri amici, loro avranno sempre del tempo da dedicare a chi ha bisogno. Loro erano la mia distrazione, dal male che creavano le persone molte persone come il mio ex, ad esempio. Per me erano come una seconda famiglia e mi auguravo che sarebbero rimasti al mio fianco, fino alla fine dei miei giorni. Non ho idea se un giorno sarò sposata e avrò una famiglia tutta mia ma in ogni modo, non mi sentirò mai sola fino a quando avrò delle persone che mi difendono. Avevo gli occhi puntati verso Emma e Michele che stavano guardando qualcosa al cellulare. Ad un certo punto, il mio amico posò il cellulare sul tavolo con una faccia arrabbiata.

« Il tuo ex ha proprio l'aria da infame! » mi disse Michele.

« Lo so amico mio! Solo ieri me ne sono resa conto... » risposi.

« Non ha solo ferito il tuo cuore. In passato ha usato anche quello di mia cugina. Non perdonarlo mai, intese? » mi domandò Emma.

« Tranquilla, non ci penso neanche! » le risposi.

Perdonare il mio ex non faceva parte dei miei piani. Non credo che una donna tornerebbe insieme ad un ex che ha giocato con i suoi sentimenti. Gli uomini così, dovrebbero morire tutti nello stesso momento. Le donne continuano a cadere nella trappola di uomini sbagliati come delle marionette e poi quando scoprono la verità dai propri compagni sono dolori. Ecco perché poi ci ritroviamo a maledire Cupido ( poveraccio... lui è già morto da tempo e forse, non è nemmeno esistito) e a versare molte lacrime, lanciando maledizioni allo sfortunato es. Che ci possiamo fare? L'amore fa male. 



 


 

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