Un tesoro a New York

di awgiuliaw
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pre-fine ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. Ollie ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. Violet ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. Ollie ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 Violet ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5. Ollie ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6. Violet ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 Ollie ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 8 Violet ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 Violet ***



Capitolo 1
*** Pre-fine ***


Pre-fine.
 
Coperta fino al mento, capelli color carota sparsi sul cuscino.
Occhi color cioccolato  chiusi, pelle rosea che si arrossa facilmente con il freddo. Sotto le coperte un corpo nudo e fragile, almeno fragile per lui.
…. Guardava quella ragazza, stesa sul divano con la coperta tirata fino al mento, dalla cucina. Stava seduto sullo sgabello con i gomiti appoggiati alla penisola, se ne stava li ad ammirare lei.
…. Andò in camera da letto, mise tutti i suoi vestiti in valigia, raccattò spazzolino e asciugamani li mise dentro lo zaino. Si infilò un paio di jeans scoloriti e una maglia nera larga, fuori faceva piuttosto freddo così mise sopra la maglia una felpa chiusa con il cappuccio, si passò una mano fra i capelli ma li ricaddero alcuni riccioli scuri sulla fronte.
Ci pensò un altro minuto poi si convinse definitivamente che era la cosa giusta da fare, si stava per chiudere la porta dell’appartamento alle spalle ma poi tornò indietro, andò in cucina e scrisse su un post-it:
Ei.
Non lo faccio per farti soffrire, darei la mia vita per te se fosse necessario, ma non posso farti questo, io non sono abbastanza coraggioso , lo sappiamo entrambi. Quella sera mi avevi chiesto cosa mi piaceva di te e io ti zittii, be di te mi piace tutto, dalla punta delle tue ditina dei piedi alle tue curve appena accennate, le tue labbra così piene e rosse, la tua carnagione chiara, la tua spruzzata di lentiggini sul naso, i tuoi occhi di cioccolato e infine mi piace quando ti arrabbi e mi perdoni quando arrotolo una ciocca dei tuoi capelli alle dita e ti stringo forte a me.
Dormi bene.

Si strofinò le mani sul viso, mise il post-it sul frigo e si chiuse la porta alle spalle. La cosa più difficile che lui abbia mai fatto fu lasciarla senza nemmeno guardala negli occhi.
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. Ollie ***


 
CAPITOLO 1.
 
OLLIE
 
Mi svegliai sul pavimento del mio appartamento, aprii gli occhi e vidi Johs, il mio migliore amico steso per metà sul pavimento e per l’altra metà sulle mie gambe. Scivolai dalla presa delle sue braccia ancora troppo sbronze per protestare. Riuscii ad alzarmi e mi incamminai verso la mia stanza. 
Gurdai l’ora, le 4.30 del mattino, mi buttai sul letto e ancor prima di toccare il materasso mi addormentai di nuovo. Mi sembrava di aver appena chiuso gli occhi quando Johs si lanciò su di me convincendosi di essere Tarzan che si lancia da un albero all’altro. 
‘’Sveglia dormiglione solo le 8.00 è l’ultima settimana di scuola non vorrai startene a casa!’’
Misi la testa sotto il cuscino e mugolai un:
-‘’Finiscila Johs tanto non si fa un cazzo al college l’ultima settimana.’’
-‘’Vivo con te da quando andavamo in quarta liceo, sei al secondo anno di università e io al terzo quindi io sono più grande e io decido che tu vai a scuola.’’
-‘’Ma che vuoi? Lasciami stare.’’
-‘’Fa come ti pare ma ho saputo che oggi ci sono le matricole che vengono a visitare il college, se non vieni più carne fresca per me’’
-‘’Sei odioso’’
-‘’Ma mi vuoi troppo bene’’ 
Johs scese da sopra di me e uscì dalla stanza tutto contento per essere riuscito nel suo intento.
Pigramente mi tirai giù dal letto e mi vestii in fretta, presi i jeans neri dalla sedia e una felpa grigia. Infilai le vans e uscii dalla stanza raggiungendo Johs in cucina, mi misi in bocca un muffin delizioso di Johs. Presi un bicchiere di latte e lo buttai giù tutto dun fiato. Mi lavai i denti e andai verso la porta dove c’era Jhos che mi aspettava con il cappellino calato sulla fronte. 
Arrivati al college mi si parò davanti Stephani, una bomba sexy con due meloni in silicone schiacciati dalla t-shirt forse di una taglia troppo piccola. 
-‘’ Ei, Ollie ci sei stasera alla festa dei Kappa??’’
Quelle labbra glossate formarono un piccolo broncio quando dissi:
-‘’ Non lo so, forse io e Johs abbiamo da fare’’
-‘’Se vieni cercami’’
-‘’Contaci’’
Presi Johs per un braccio o lo trascinai via. 
-‘’Ollie io non ho nessun tipo di impegno questa sera e tu??’’
-‘’Nessuno ma io non verrò alla confraternita dei Kappa.’’
-‘’Dai magari è divertente, poi se c’è Steph o le sue amiche’’
Mi fece l’occhiolino e indicò un gruppetto di ragazze con Steph, girai la testa ma i miei occhi vennero catturati da dei capelli arancioni e da un fondoschiena mozzafiato.
Ero come pietrificato, la ragazza si girò e io suoi capelli le ricaddero sul viso.
-‘’Terra chiama Ollie, ma che ti prende amico?’’
-‘’ Eh? Cosa?’’
Johs si girò verso il punto in cui guardavo e sorrise.
-‘’Ahh ora ho capito, però niente male’’
Capendo al volo cosa intendeva fare, praticamente urlai quasi, gli dissi:
-‘’Mia!’’
-‘’Ahahahah, ohoh amico ti ha preso così tanto??!’’
Prima che gli potessi dire qualcosa lo vidi incamminarsi verso quella testa boccolosa di capelli rossi, non era ancora arrivato e il mio cuore prese a battere all’impazzata

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. Violet ***


Violet
 
Ero nel cortile del city college of New York con Leslie e parlavamo di quanto sarebbe fantastico frequentare lo stesso college, all’orientamento qualche mese prima avevamo conosciuto una ragazza, Britney che adesso ci stava venendo in contro.
Frequentava già il secondo anno e ci aveva spiegato come funzionavano le cose. Quella mattina faceva piuttosto freddo così avevo indossato un maglione nero a trecce però ora che il sole era alto nel cielo l’aria cominciava ad essere calda così mi tolsi il maglione.
Mentre sgusciavo fuori dal maglione sentii Britney che diceva:
-‘’Ragazzo in cerca di bersagli facili a ore 12.00, lui e il suo amico sono due che non tengono molto ai sentimenti altrui ma si dice in giro che ora abbiamo messo la testa apposto, ma non sono tanto sicura che sia davvero così’’
 Mi sistemai i capelli che si erano elettrizzati e intanto il ragazzo con il cappellino girato al contrario avanzava.
-‘’Ei, Britney che ci fai qui’’
-‘’Non hai niente di meglio da fare eh Josh?!’’
-‘’Perché non ti piace stare in mia compagnia?’’
-‘’Ti ricordo che ci siamo lasciati e già da un pezzo’’
-‘’Gelosona’’
Britney gli tirò uno schiaffo sul braccio poi disse:
-‘’ Violet e Leslie questo è Josh, Josh queste sono Violet e Leslie’’
-‘’E quel ragazzo dietro alle mie spalle qualche metro più indietro di noi è il mio amico Ollie, che tu conosci già vero Brit?!’’
-‘’Ignorateli entrambi’’
-‘’Guarda che mi offendo eh’’
-‘’Impossibile tu non hai un cuore’’
Era davvero divertente vederli bisticciare come se fossero una coppia, la cosa è davvero divertente perché loro sostengono di essersi lasciati. Lo sguardo mi cadde su quello che doveva essere Ollie, era davvero.. Bello. Fisico slanciato e alto (almeno 1.90), mani infilate nelle tasche della felpa, capelli neri con morbide onde che li ricadevano sulla fronte, da così lontano non vedevo bene il viso ma doveva essere mozzafiato perché adesso che lo guardavo bene tutte le ragazze che li passavano vicino gli facevano tutte gli occhi dolci.
Senza nemmeno riflettere chiesi a Josh:
-‘’Il tuo amico ha la ragazza?’’
-‘’Sei interessata?’’
Oddio che cosa avevo fatto, divenni immediatamente bordeaux.
Girai sui tacchi e mi allontanai il più possibile da loro. Quando fui abbastanza lontana mi voltai e vidi che Ollie si era avvicinato e stava guardando verso di me poi ha iniziato a camminare verso di me e il mio cuore perse come minimo 10 battiti.
Mi sedetti sulla panchina e affondai il viso fra le mani.
-‘’Violet giusto?’’
Alzai la tasta ma rimasi comunque nascosta dai capelli, annui
-‘’E sai parlare Violet?’’
Ora mi stava facendo incazzare di brutto, comunque non dissi nulla.
-‘’Ei, ti hanno tagliato la lingua che non dici niente?’’
-‘’ Senti lasciami in pace ok?! Ho chiesto una cosa di cui non mi frega un’accidente quindi non ti fare nessun tipo di illusioni o cose del genere.’’
-‘’ Allora parli eh, hai anche la lingua piuttosto tagliente, non so che cosa tu abbiamo chiesto e a chi comunque non mi interessa. Volevo solamente chiedere cosa facevate stasera e se volevate andare ad una festa dei Kappa’’
-‘’Non siamo del college la biondina ed io’’
-‘’Quindi siete con me e Josh, se non siete dell’università non è un problema’’
-‘’Non siamo obbligate a stare con voi tutta la sera’’
-‘’Uh così mi distruggi’’
Non volevo farli vedere che mi aveva fatto sorridere così cercai di mascherare il mio risolino come meglio potevo.
-‘’Allora ci vediamo stasera eh’’
E dopo questo niente, si alzò e torno dagli altri, io non sarei andata alla festa mi vergognavo troppo dopo quello che avevo chiesto a quel suo amico.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. Ollie ***


Ollie
 
Quella ragazza era un enigma, sapevo benissimo che aveva chiesto a Josh se avevo la ragazza ma ho visto che lampo le ha attraversato gli occhi così ho deciso di sorvolare.
Josh era un vero stronzo quando voleva ma se oggi non fossi andato a scuola non avrei conosciuto Violet e stasera non avrei a avuto una scusa per andare a prenderla a casa e portarla alla festa anche se io odiavo tutti i Kappa.
 
Non è che li odiavo così tanto per, li odiavo perché una volta ero andato ad una loro stupida festa e c’era gente che beveva, come ad ogni festa che si rispetti, però ad un certo punto vidi un ragazzo su uno sgabello della cucina che stava proprio messo male, male nel senso con tanto di vomito sui pantaloni e maglietta. Mi avvicinai e vedendo che non si muoveva gli tirai su la testa, notai i primi sintomi del come etilico così cercai aiuto tra i ragazzi della confraternita, nessuno mi diede ascolto e tutti rispondevano ‘’si sarà fatto di qualcosa’’.
Ero davvero nel panico più totale presi il ragazzo e lo caricai in macchina, lo portai in ospedale.
Restai in sala d’attesa delle ore senza avere nessuna notizia, poi verso le 6.00 del mattino un’infermiera arrivò da me e mi disse che avevano fatto tutto il possibile ma era troppo tardi. Mi ci è voluto un sacco di tempo per convivere con  il senso di colpa e ancora oggi a volte faccio fatica a dormire.
 
Ero steso sul divano con una birra in mano che guardavo gli incontri di box registrati, poi arrivò Josh:
-‘’Allora questa sera?’’
-‘’Andiamo dai Kappa’’
-‘’Ah ora che c’è Violet vuoi venire eh!’’
-‘’Senti lo sai come sono fatto, quando vedo una bella ragazza la voglio e poi la scarico’’
-‘’Si questa è bella, non so da quanto tempo è che non usi una ragazza per scopi personali, forse dalla terza liceo?!’’
Aveva ragione, giravano un sacco di voci sul fatto che io fossi uno stronzo con le ragazze, ma questo solo perché giravo con Josh.
Non sono un sentimentale perché ci sono state abbastanza ragazze da una botta e via ma loro erano quasi sempre sbronze oppure volevano solo voci che girassero su di loro così erano tutte avventure e stavo bene con queste avventure fino a ieri.
 
La festa cominciava verso le 23.00 e adesso erano le 22.00 un’ora abbondante per prepararmi era più che sufficiente.
Verso le 22.40 mi decisi ad alzare le mie chiappe e iniziare a vestirmi. Infilai una camicia di lino bianca e sotto un paio di jeans. Arrotolai le maniche fino ai gomiti poi andai verso la stanza di Josh:
-‘’Josh sei pronto??’’
-‘’Amico sono sul divano che ti aspetto’’
Andai in soggiorno e trovai Josh seduto bello comodo sulla sua poltrona su cui non faceva sedere nessuno.
-‘’Dai andiamo’’
-‘’Ollie Ollie non consoci affatto le donne se noi partiamo ora e le andiamo a prendere loro non saranno nemmeno truccate ancora.
Si forse aveva ragione, mi stesi sul divano e sena che me ne accorgessi mi appisolai.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 Violet ***


Violet
 
Ero stesa sul divano che facevo zapping con i canali della tv quando Leslie e Brit mi si pararono davanti tutte e due in tiro. Les indossava un vestito nero a tubino che le metteva in risalto gli occhi azzurri chiaro che si abbinavano ai tacchi vertiginosi e alla borsa.
Brit era più sportiva e aveva un paio di jeans skinny scoloriti sulle ginocchia e una maglia con uno scavo che lasciava poco all’immaginazione, nei piedi un paio di zeppe grigie come la maglia.
Mi guardavano con uno sguardo infuocato.
-‘’Ragazze mi fate seriamente paura’’
-‘’Ma sei ancora in pigiama, saranno qui a minuti’’
-‘’ Ahh già mi ero dimenticata di dirvelo.. Io stasera non vengo’’
-‘’Come??’’ Domandarono entrambe
-‘’Mi sento poco bene’’ e finsi un bel attacco di tosse.
-‘’Alza quel culo e vai a prepararti se tra 10 minuti non sei qui tutta agghindata giuro su dio che..’’
-‘’Ok.ok. Vado,vado.’’
Brit guardò Les con un sorriso di sorpresa -‘’E brava Les, così ti voglio’’
 
Andai in camera mia e mi infilai dentro un paio di jeans, sopra misi una camicetta bianca che mi lasciava scoperto un filo di pancia.
Nei piedi misi un paio di saldali marroni di legno totalmente privi di tacco, anche perché non mi piacciono proprio tanto i tacchi: 1. Perché dopo un po’ sono davvero scomodi 2. Perché sono già abbastanza alta di mio visto che sfioro il metro e ottanta.
Mi guardai allo specchio, capelli carota che sembravano una criniera, occhi senza trucco e labbra spoglie.. Mmm, cominciamo bene la serata mi dissi.
 
Tornai in salotto e trovai Josh con le mie due amiche però non vidi Ollie.
-‘’Wow, che schianto’’
-‘’Gr..azie Josh.’’
-‘’Smettila così me la spaventi’’ disse Brit.
Volevo chiedere dove fosse Ollie ma non ne avevo il coraggio dopo la faccenda di oggi così chiesi:
-‘’Allora, vogliamo andare?’’
-‘’Si, dai forza ragazze. Però prima dobbiamo fare un salto a casa a prendere Ollie che si è appisolato e non volevo disturbarlo così ho pensato che saremmo passati a prenderlo prima di andare alla festa’’
-‘’No dai lasciamolo dormire’’ dissero Brit e Les  e io come una stupida pensando che loro avrebbero detto la stessa cosa dissi:
-‘’Ok, passiamo a prendere Ollie’’
Diventai subito rossa come un peperone e tutti e tre scoppiarono a ridere.
-‘’Smettetela di ridere e andiamo dai’’
 
Josh si fermò davanti a quella che credevo fosse la casa di Ollie e mi disse di andare al 3° piano e suonare al campanello dell’appartamento 2. Scesi dalla macchina e mi incamminai verso l’edificio. Arrivata alla porta mi accorsi che mi sudavano le mani, mi feci coraggio e suonai 1/2/3 volte ma nessuno venne ad aprire. Aspettai un po’ poi mi diressi verso le scale.
-‘’Ei, V che ci fai qui?’’
Mi girai di scatto e vidi Ollie sulla soglia senza maglietta con indosso sono un paio di pantaloncini sportivi.
-‘’Ciao, Josh mi ha detto di venirti a suonare perché stiamo andando alla festa’’
-‘’E a mandato te?! Ahah, come minimo se ne sarà andato’’
-‘’Come?!’’
-‘’Dai entra che guardiamo dalla finestra se sono ancora giù’’
Mi avvicinai all’appartamento e indugiai sulla soglia, poi mi decisi ad entrare.
Ollie stava guardando dalla finestra e vidi che stava sorridendo.
-‘’Se ne sono andati?’’’
Lui annui e io corsi verso la finestra vedendo che il parcheggio era deserto.
-‘’Come faccio a tornare a casa’’
-‘’Puoi dormire qui se vuoi, ti accompagnerei a casa ma il mio
pick-up l’ha preso Josh.’’
-‘’Io dormire qui, NO! NO! NO! Mi farò venir a prendere da Les quando arriva a casa’’
-‘’Come vuoi, intanto possiamo vederci un film o bere una birra, quello che vuoi’’
-‘’Umm, un film va benissimo’’
Mi sedetti sul divano e lui mise su un film e si accomodò vicino a me a qualche metro di distanza.
Senza volerlo mi addormentai, sentii due braccia che mi strinseroe mi cullarono in un beato silenzio, non mi opposi e mi abbandonai al sonno

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Capitolo 6
*** Capitolo 5. Ollie ***


  
Ollie
 
Steso sul divano, tra le braccia tenevo pasticcino, sentivo il bisogno di proteggerla come se fossi il fratello maggiore. Avevo un braccio che stava andando in cancrena ma non mi sarei mosso per nulla al mondo. Quando dormiva era davvero bella.
Volevo godermi per tutta la notte lei tra le mie braccia ma dopo un po’ il sonno mi inghiotti come una morsa e non riuscii a resistergli.
 
Avevo ancora gli occhi chiusi ma sentivo pasticcino che si agitava tra le mie braccia, non volevo farla andare via così strinsi la presa.
-‘’Allora sei sveglio ’’ Mi accusò in tono minaccioso.
Non riuscii a trattenere un sorriso che mi affiorò sulle labbra.
-‘’No sto ancora dormendo, smetti di agitarti’’
-‘’Devo andare in bagno, lasciami andare’’
Aprii gli occhi e la vidi sopra di me con le mani sotto il mento appoggiate al mio petto, la fissai per qualche secondo negli occhi poi la lasciai andare. Lei si alzò e si diresse verso il bagno.
Ne approfittai per vedere l’ora erano le 4 del mattino e ancora non era rientrato nessuno, dubitavo che la sarebbero venuta a prendere.
Mi alzai e ricordando che indossava i jeans e la camicia andai in camera mia e presi un paio di boxer dal cassetto e una felpa.
Mi diressi verso il bagno e bussai, non sentii nessuna risposta così abbassai la maniglia e aprii la porta.
-‘’Ei, tutto ok?’’
Pasticcino era seduto sul wc con le ginocchia al petto. Alzò lo sguardo e vidi che aveva gli occhi lucidi.
-‘’Ei, perché stai piangendo, Les ti verrà a prendere non preoccuparti.’’
-‘’Siamo realisti Les non verrà a prendermi, a quest’ora sarà già a casa sotto le coperte a ronfare, ma non è questo il problema’’
-‘’Allora cosa c’è?’’
Non rispose, non voleva parlarne quindi cambiai discorso. E le porsi i vestiti comodi che avevo preso prima.
-‘’Ei, ti ho portato questi per dormire più comoda’’
-‘’Prese i vestiti e si alzò gli appoggiò dove prima era seduta e si stava per alzare la camicia ma vedendo che io non mi ero mosso rimise giù le mani e mi fulminò con lo sguardo:
-‘’Fuori!’’
-‘’Ti posso dare una mano se vuoi’’ Risposi con un sorrisetto.
-‘’Faccio benissimo da sola, grazie. Fuori’’
Indietreggiai sempre sorridendo e mi uscii dal bagno.
Andai in cucina e presi una birra, la stappai e feci un lungo sorso.
<< Perché pasticcino piangeva, avevo fatto qualcosa che l’aveva infastidita?>> Pensai, ma non credevo realmente di essere il responsabile delle sue lacrime.
Andai in salotto e la vidi seduta sul divano con le gambe incrociate che guardava la tv.
-‘’Sei stanca?’’ Chiesi sperando che dicesse di si per tornare ad abbracciarla.
-‘’No, se non ti dispiace vorrei guardare un po’ di tv e se magari…Mi porteresti un birra’’
-‘’Che?’’ Chiesi perplesso, non mi sembrava una ragazza che beveva la birra.
-‘’Puoi dirmi dov’è, me la prendo anche da sola’’
-‘’Intendevo ti va una birra, non sembri una che regge proprio bene l’alcool’’
Vidi le sue guance in fiamme quando mi rispose:
-‘’Infatti, ma siamo in casa non potrà succedere nulla’’
Mi girai e andai verso la cucina stappai un’altra birra e tornai in salotto e gliela porsi.
Fece un piccolo sorso e poi un altro ancora:
-‘’Vacci piano eh’’
-‘’Oh, scusa’’
Scoppiai in una risata e vidi sul suo viso un espressione perplessa.
Guardammo la tv per un po’ poi vidi sull’orologio appeso vicino alla scrivania che erano le 5.30. Senza pensare a quello che stavo per dire le chiesi:
-‘’Ti sei mai fumata una canna?’’
Quasi si strozzo con la birra: -‘’No!’’
Mi misi a ridere e lei mi diede uno schiaffetto sul braccio.
-‘’Vuoi provare?’’
Con tutto il corpo in  tensione chiese:-‘’Tu..Fumi?’’
-‘’Potrebbe essere, non sono un drogato ma ogni tanto mi piace ridere e smettere di pensare per un po’ ‘’
-‘’Ma non è che finiamo nei pasticci con Josh o peggio con la polizia?’’
-‘’Non ti preoccupare nessun pericolo, Josh fa molto peggio e la polizia non  sa nemmeno chi siamo’’
Non ci speravo tanto che avrebbe accettato.
-‘’Ok, però ti avviso non ho mai provato niente del genere quindi non sono capace..’’
-‘’Tranquilla e come fumare le sigarette solo che è più lunga e ha un sapore più buono.’’
Mi alzai andai in camera di Josh e rollai velocemente tornai in salotto e vidi che pasticcino era piuttosto agitata. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6. Violet ***


 
Violet
 
Eravamo in salotto e Ollie stava accendendo la canna, nell’aria si diffuse un odore intenso di erba e le mie narici si riempirono, Ollie mi passò la canna e io l’avvicinai alle labbra.
Dopo averla finita Ollie la spense nel posacenere, avevo fatto dei tiri piccoli ma sentivo che il mio corpo si rilassava e diventava pesante e la testa diventava leggera. Ero stesa sul divano con una faccia ebete a causa dell’erba.
Girai la testa, che fu un’impresa e vidi Ollie che sorrideva alla tv spenta.
Mi venne da ridere e mi accorsi che non avevo più saliva e iniziavo  ad avere fame.
-‘’Ollie, ho la bocca secca’’ Non mi sembrava nemmeno la mia voce. -‘’Ho anche un po’ di fame’’
Ollie si girò verso di me e mi sorrise poi si alzò e mi porse una mano, ci incamminammo verso la cucina e mangiammo di tutto. Dai biscotti al mane con il prosciutto, buttando giù bottiglie su bottiglie di birra. Quando tornammo in salotto ero completamente andata non capivo nemmeno più chi ero.
Ad un certo punto senti il mio stomaco ribellarsi, mi alzai e corsi al bagno, feci appena in tempo ad accovacciarmi sul wc che rimisi tutto quello che avo bevuto e mangiato. I conati di vomiti durarono circa 20 minuti poi arrivò Ollie.
-‘’Oddio non dovevo farti fumare e bere, ti senti bene?’’
-‘’Tranquillo Ollie sto bene e il mio stomaco che è delicato e soffice’’
Entrambi scoppiammo a ridere. Ollie si sedette vicino a me, parlammo per un po’ poi lui mi prese per un fianco e mi avvicinò a lui. Appoggiai la testa sulla sua spalla, ed è l’ultima cosa che ricordo prima del risveglio.
 
Quando aprii gli occhi il sole splendeva alto nel cielo e avevamo addosso una coperta che nessuno dei due la sera prima aveva preso. Scivolai fuori dalla presa di Ollie e mi misi la coperta sulla spalle, uscii dal bagno e mi diressi verso il salotto dove c’era Josh che ronfava sul divano. Raccattai i la mia roba, ma decisi di tenere la felpa e lascia la camicia sulla poltrona.
Infilai i sandali e presi il telefono dalla tasca e chiamai Les.
-‘’tuu tuu tuu, Pronto?’’
-‘’Ei Les puoi venire a prendermi?’’
-‘’V fatti accompagnare’’
E con questo chiuse la telefonata, dovevano aver fatto tardi.
-‘’Ei, posso accompagnarti a casa io’’
Mi girai e vili Ollie difronte a me con gli occhi blu che scavano nei miei.
-‘’Mi devi accompagnare per forza Les mi ha appena scaricato’’
Sorrise e si avvicinò, mi superò e si infilo le sneakers.
Salii sul suo pick-up e allacciai la cintura. Non avevo idea del perché sapesse dove abitavo ma dopo 20 minuti mi ritrovai sotto la mi palazzina.
-‘’Allora grazie per la serata che ricordo poco e il passaggio’’
-‘’Di niente’’
Si avvicino passo a un millimetro dalle mie labbra e il mio corpo si infuocò e poi posò le sue labbra sulla mia guancia che prese letteralmente a bruciare con un vulcano. Scesi dalla macchina e entrai di corsa nell’appartamento.
Entrai nella stanza di Les e le saltai addossò facendole prendere un colpo. Scoppiammo a ridere.
-‘’Ti sei divertita ieri sera eh’’
io in risposta le tirai un pungo sulla gamba e lei si rimise a ridere.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 Ollie ***



Ollie
 
Appena la porta si chiuse alle spalle di pasticcino le mie labbra si incurvarono in un sorriso <<aveva tenuto la mia felpa>> Decisi di scriverle un messaggio al numero che mi aveva dato Les.
-La mia felpa sta meglio a me che a te!
Inviai il messaggio e lanciai il telefono sul sedile del passeggiero.
Ero quasi arrivato a casa quando il mio cellulare emise un trillo, segno che era arrivato un messaggio.
Era pasticcino, ''Presuntuoso, come fai ad avere il mio numero??''
''Un uccellino di nome Leslie me lo ha dato''
''Ah, comunque la felpa ormai è mia''
''Ma non ti dona''
''Invidioso''
 
 
Le giornate passavano, l’estate volava e io mi legavo sempre di più a pasticcino. Passavo con lei tutto il mio tempo libero e facevamo i giri per comprare tutte le cose per il college, che tra l’altro sarebbe stato il college dove andavo anche io.
Tra risate, sbornie e canne il tempo volava fino a quando non si fermò, per tutti.
 
 
1 settimana prima.
Aprii gli occhi pigramente e scostai le coperte, da quando pasticcino dormiva spesso da me come quella notte, il mio amichetto faceva fatica a starsene buono dentro i boxer. Questo significava tutte le mattine acqua gelata, non si poteva dire che non ero attratto da pasticcino.
Scesi dal letto, arrancai fino al bagno e mi misi sotto il getto dell’acqua freddo.
Con l’asciugamano in vita andai in cucina e trovai pasticcino con indosso la mia felpa (era ostinata a tenersela a costo di lasciarmi la sua camicia) che mangiava un muffin al cioccolato e un bicchiere di latte.
-‘’Quella felpa non ti dona’’ Dissi entrando in cucina lei sei girò e sorrise.
-‘’Sei solo invidioso perché a me sta meglio che a te’’
-‘’Non ti manca l’autostima eh’’ la punzecchiai.
-‘’Ho imparato dal migliore’’
Non mi ero accorto che mentre facevamo questa gara di lingue affilate io mi fossi avvicinato e lei si fosse alzata.
Adesso eravamo talmente vicini che le sue dita dei piedi sfioravano le mie.
-‘’Violet, per mettere in chiaro una cosa, questo non è un bacio’’
La avvicinai a me e le accarezzai una guancia, le mie labbra erano a distanza di un sospiro dalla sue e sentivo il bisogno di riempire quello spazio. Appoggiai delicatamente le  mie labbra alle sue e accarezzai le sue labbra con la lingua e lei le dischiuse. Era cominciato come un semplice bacio poi si era trasformato in pura passione con tanto di fuoco.
-‘’Questo non era un bacio eh, sai una cosa?! Voglio un altro non bacio’’
Sorrisi, la presi per le natiche e lei mi circondò la vita con le gambe, la portai fino in camera da letto e riempii di baci il suo collo, le clavicole e mentre baciavo la sua guancia le tolsi la felpa.
Divenni duro come il marmo all’istante e l’asciugamano iniziò a tirare. Indossava un paio di mutandine di cotone nero senza reggiseno, mi riempii la bocca con un seno e sentii irrigidirsi il capezzolo sotto il mio tocco, poi passai all’altro. Presi a baciarla nell’incavo della sua seconda, arrivai all’ombelico e sentii sotto di me il suo corpo bruciare e fremere. Le tolsi le mutandine e lei allargò le gambe. Baciai l’interno coscia destro e poi quello sinistro, iniziai a stuzzicarle in clitoride lentamente.
-‘’Cosa vuoi che faccia?’’
-‘’Voglio che mi tocchi’’ Rispose ansimando.
-‘’Che ti tocchi come.. Così?’’ E le leccai il calore.
Lei emise un gridolino e annui. Continuai a leccarla fino a quando non urlò il mio nome -‘’Ollieee!’’
Si rilassò sul letto, infilai un preservativo al mio amichetto e lo avvicinai al suo piacere. La guardai negli occhi in cerca di consenso e lei annui. Scivolai lentamente dentro di lei una, due, tre volte poi aumentai il ritmo. -‘’Sto per venire’’ Grugnii.
-‘’No, non ti fermare’’  Mi implorò lei.
Accelerai fino a quando non sentii le pareti del suo piacere contrarsi attorno alla mia asta e io andai in estasi con lei.
Uscii fuori da lei, passarono circa 10 minuti e poi lei mi guardò in modo malizioso.
-‘’Mi vuoi uccidere eh’’
Lei rise e alla sua risata il mio amichetto si riprese.

 

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 8 Violet ***


Violet
 
Non stavamo assieme, eravamo amici ‘’un po’ intimi’’.
Il nostro rapporto era perfetto, nessuna complicazione.
Questo era quello che mi raccontavo perché in realtà sapevo di provare qualcosa per lui, ma non avrei rovinato tutto dicendoglielo.
 
Il giorno prima:
Era venerdì mattina, quando il mio cellulare prese a vibrare sulle note di Californication dei Red Hot Chili Peppers, guardai lo schermo e vidi una foto buffa di Ollie illuminarsi:
-‘’Ei’’ risposi con voce ancora assonata.
-‘’Ei, vieni a fare colazione con me prima delle lezioni, so che hai la prima alle 10 ma io alle 8.30 devo andare in classe, allora vieni??’’
-‘’Va bene, dammi 10 minuti e ci troviamo al coffie shop, ok?’’
-‘’A dopo allora’’
Attaccai e guardai l’ora, le 7.40 va bene potevo farcela.
Mi tirai giù dal letto e aprii l’armadio, guardai fuori dalla finestra e vedendo che il cielo non prometteva proprio bene scelsi un paio di jeans skinny neri e il maglione morbido verde scuro.
Infilai un paio di infradito e uscii dall’appartamento.
 
Parcheggiai la macchina nel primo buco che trovai e scesi.
All’entrata vidi Ollie che faceva gli ultimi tiri di una sigaretta, era così sexy quando era immerso nei suoi pensieri.
Aveva un paio di jeans scoloriti che li fasciavano alla perfezione le gambe e sopra una felpa grigia. Alzò lo sguardo e quando incrociò i miei occhi sorrise. Mi avvicinai, lui mi prese per i fianchi e mi baciò.
Era un bacio casto, uno sfioramento di labbra, poi entrammo nel bar.
La cameriera ci fece accomodare in un tavolino rotondo all’angolo del bar e ci lasciò due menù.
-‘’Allora cosa prendi tu?’’ Chiesi.
-‘’Un muffin ai mirtilli e un caffè doppio’’
Rivolgendomi alla cameriera che stava annotando l’ordinazione di Ollie dissi:
-‘’ A me un cappuccio e due pancake con lo sciroppo d’acero’’
Annotando tutto la cameriera si allontanò.
-‘’Ti passo a prendere domani sera, così andiamo alla festa di capodanno assieme??’’
Volevo andare con Ollie alla festa ma forse sarebbe stato meglio andare con la mia macchina in caso fosse successo qualcosa.
-‘’No va be vengo con la mia auto così prima io, Les e Brit andiamo a farci belle.’’
-‘’Ok, però non farti troppo bella se no domani sera scoppia una rissa’’
Scoppiai in una fragorosa risata.
Parlammo di tante cose, di cosa avremmo fatto dopo l’università, di quanti figli avremmo avuto in futuro con la nostra anima gemella, (Entrambi convinti che avremmo trovato la nostra anima gemella) della luna e del perché tutte le sere splende nel cielo notturno, parlavamo tranquillamente del futuro totalmente all’oscuro che il tempo tra poche ore si sarebbe fermato.
Ollie guardò l’ora e vide che erano le 8.20, così pagò il conto (non lasciava mai pagare me) e uscimmo dal bar:
-‘’Allora ci vediamo domani sera’’
-‘’Si sarà fantastico’’
Mi diressi verso la mia auto, entrai e misi in moto.
 
Dopo le lezioni tornai a casa e mi lanciai sul divano e mi svegliai la mattina di sabato.
 
Quella mattina alle 10.00 io, Les e Brit saremmo andate in centro e ci saremmo fatte belle per la serata di capodanno.
Come prima cosa andammo al centro estetico a fare ceretta, unghie e fanghi. Poi andammo a scegliere il vestito.
Entrammo in ogni negozio ma non trovammo niente fino a quando il mio sguardo non cadde su un vestito bianco, semplice sul davanti ma con uno scavo profondo dietro impreziosito da delle piccole pietre attorno allo scavo. Les comprò un vestitino verde con una spallina sola e Brit (attaccata alle tradizioni) prese un vestito rosso, talmente corto che se camminava troppo veloce restava in mutande. Per finire andammo dal parrucchiere a farci i boccoli.
Arrivate a casa ci fiondammo sotto la doccia e iniziammo a prepararci. Mentre finivo di truccarmi mi arrivò un messaggio da Ollie. Mi aveva mandato una foto di lui e Josh in mutante con scritto Pre-Capodanno. Risi all’idea di quei due davanti allo specchio cercando una posa per far risaltare i muscoli ma senza darlo a vedere.
Quando fui pronta andai in cucina e trovai Brit che mangiava una ciotola di cereali con il latte e Les che cantava a squarcia gola una canzone dei Green Day.
-‘’Brit ma che le è preso?’’ chiesi.
-‘’A bho secondo me ha già bevuto qualcosa’’
Guardai l’ora:
-‘’Merda, siamo in ritardo di mezzora è 00.30, Ollie e Josh ci aspettavano a mezzanotte fuori.
Ci guardammo, prendemmo le borse e i cellulari e ci fiondammo fuori, entrammo in macchina e sfrecciammo fino alla festa. 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 Violet ***


Ollie
 
Mi stavo agitando, erano le 1.00 e ancora non si vedeva pasticcino, stavo per chiamarla quando Josh mi diede una gomitata e io alzai lo sguardo. Venni catturato subito da una chioma rossa che ondeggiava allegra e da un corpo fasciato da un vestito semplice ma allo stesso tempo elegante. Sul viso aveva un’espressione raggiante, di certo non lo ammettevo a me stesso ma forse tutte quelle positività erano dovute all’MDMA che avevo preso qualche ora prima.
-‘’Che schianto che siete’’ Urlò Josh.
-‘’Che schianto che sei’’ Sussurrai all’orecchio di pasticcino e giuro di averla sentita rabbrividire.
Gli feci fare una piroetta e quando i mei occhi si posarono sullo scavo profondo del vestito che mi era sembrato tanto innocuo mi si mozzo il respiro.
..wow..
Entrammo e per le prime 3 ore non riuscii a staccare gli occhi dalla schiena scoperta di pasticcino. Lei ballava tranquilla allo scuro degli occhi di tutti che la guardavano.
Partii un lento e finii in un sorso la birra che stavo bevendo e raggiunsi pasticcino sulla pista:
-‘’Ei, mi concedi questo ballo?’’
Lei mi guardò e iniziò a ridere poi mi prese per mano e mi trascinò in bista.
Le cinsi la vita con le braccia e lei appoggiò le mani sulle mie spalle, mi lasciai trascinare dalla canzone e iniziai a baciarle il collo e a fare piccoli circoletti con l’indice per tutta la sua schiena nuda.
Ad un certo punto sentii le sue mani respingermi e la vidi correre verso Les, la seguii:
-‘’Les io me ne vado a casa’’ la sentii dire.
-‘’Come torno io a casa?’’ Chiese lei, sbiascicando le parole per via dell’alcool in circolo.
-‘’Ti accompagnerà Josh, vero Josh?’’ Chiese lei sanpendo bene la risposta.
-‘’Certo rispose lui’’
Prese le chiavi e uscii dalla sala, la segui e quando fummo fuori la presi per un polso:
-‘’Ma che ti è reso?’’
-‘’A me? Sei tu quello che aveva 10 mani la dentro!’’ Sbraitò
-‘’Scusa ma avevo il tuo corpo vicino e sei bella, eccome se sei bella, e non ho resistito, ma che t’importa?’’
-‘’C’era un sacco di gente che si godeva lo spettacolo!!’’ Continuò ad urlare.
-‘’E allora?’’
-‘’Proprio non capisci, tanto passo io per la parte della puttana!’’
Iniziò a correre ed entrò in macchina, io restai immobile.
Tornai dentro e iniziai a bere birra su vino e vino su birra. Verso le 5.30 già non capivo più niente e la mia mente era tutt’altro che lucida. Verso le 7 decisi che era ora di rientrare e con l’aiuto di Brit caricai Les in macchina e stesi Josh nel bagagliaio.
Se sapevo quello che sarebbe successo avrei lasciato entrambi nelle mani di Brit ma non potevo prevedere il futuro.
Ero quasi arrivato alla casa di pasticcino quando poco dopo dello stop un camion entrò dalla parte di Leslie.
Vidi le forti luci del camion, Les che sbatteva la testa sul vetro e l’airbag che mi scoppiava in faccia e poi più niente.
 
Mi svegliai all’ospedale, avevo un mal di testa atroce. Scesi dal letto e andai da un’infermiera:
-‘’ Scusi la ragazza che hanno portato con me in ospedale come sta?’’
-‘’Nessuna ragazza e stata portata in ospedale, solo tu e un altro ragazzo.’’
-‘’Come scusi?’’
-‘’La ragazza è morta dentro l’ambulanza’’
Oh mio dio, Leslie era morta.. No, non poteva essere vero.
Mi sedetti nuovamente sul letto e mi schiaffeggiai il viso, non era un fottuto sogno era la cazzo di realtà.
Vidi entrare Brit nella stanza e correre sopra Josh:
-‘’Ei, come stai?’’ La sentii sussurrare.
-‘’Non troppo bene’’
Josh si era rotto due costole e un polso ma tutto sommato stava bene.
-‘’Ollie, Les dov’è?’’
Non sapevo rispondere, infilai le scarpe e uscii dall’ospedale.
Chiamai un taxi e andai a casa di pasticcino.
Entrai nel condominio, arrivato alla sua porta bussai 1/2/3 volte, stavo per bussare una quarta volta ma la porta si aprii.
-‘’Ei, Vi’’
-‘’Ollie’’
-‘’Posso entrare?’’
-‘’Si..certo..’’
Entrai nell’appartamento:
-‘’Senti, ti devo dire una cosa.. come te la dico adesso?!’’
-‘’Dimmi..’’
-‘’Ieri sera..’’ cominciai -‘’Ero quasi arrivato e poi il camion e il risveglio all’ospedale, non volevo che succedesse ..Non volevo lo giuro’’
-‘’Cosa? Ospedale? Che non succedesse che?’’
-‘’Ieri un camion ci è entrato dentro e siamo finiti tutti all’ospedale, tranne Les’’
-‘’E dov’è Les?’’
Non riuscii a rispondere e dopo un po’ vidi gli occhi di pasticcino riempirsi di lacrime, la vidi venire verso di me e la strinsi forte.
Sentivo il suo petto scosso dai singhiozzi contro il mio, mi sentivo impotente davanti a quella situazione.
Non so come ma mi ritrovai a fare l’amore con lei sul mio divano, non so proprio come fossimo arrivati a casa mia, dopo ci addormentammo.
Nel cuore della notte mi alzai e dalla cucina osservai pasticcino.
Era stupenda, ma io no la meritavo, poteva dire quello che voleva.. Che non era colpa mia ma avremmo vissuto dentro una menzogna perché era colpa mia.
Feci i bagagli e dopo venti minuti ero già sul primo volo diretto a Los Angeles, andavo da mio fratello così che pasticcino avrebbe avuto una vita migliore, senza il ricordo della morte di Les tutti i giorni davanti agli occhi.
 
 
 

Grazie per aver seguito la mia storia, se volete dirmi cosa ne pensate scrivete una recensione. :*

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